You were my trampoline

di Love_the_stars
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01-Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** 02-Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** 03-Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** 04-Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** 05-Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** 06-Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** 07-Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** 08-Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** 09-Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** 10-Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** 11-Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** 12-Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** 13-Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** 01-Capitolo 1 ***


Marzo 2001

Percorsi per la prima volta quel vialetto di terriccio che avevo già visto in foto milioni di volte. Qualche scala, una veranda di legno ed una porta, è incredibile come queste poche cose stavano cambiando la mia vita. Papà si frugo nelle tasche, estrasse le chiavi ed aprì la porta…

<< Beh, che dire, benvenuti nella tua nostra nuova casa >>
Sorrisi, anche se fu un sorriso abbastanza forzato, ed alzai gli occhi; La casa era molto più grande del nostro vecchio appartamento a Phoenix… Phoenix… quanto mi mancava la mia città, i miei amici, il mio mondo… Ma cosa dovevo fare? Dire a mio padre di tornare indietro? Dire a mio padre che non volevo stare a Glendale, piccolo paesino sperduto in Arizona? Non potevo, lui aveva una vita difficile, soprattutto dopo la morte di mamma…
<< La camera più grande è mia! >>
Urlai, cominciando a correre verso le scale dando una pacca dietro la nuca di mio fratello Rodrick,di quindici anni,  che iniziò a corrermi dietro
<< Non ci provare neanche! >>
Pur essendo più piccolo di me di due anni, il suo fisico era molto più allenato e forte rispetto al mio, esile e minuto, così appena raggiunto il piano superiore mi mise sulle spalle non facendomi muovere
<< Lasciami! >>
Siamo sempre stati così, i nostri non erano veri litigi, solo scuse per ridere un po’.  Trovata la camera che più gli piaceva mi mise giù e si buttò sul letto
<< Fregata! >>
<< Stronzo! >>
Dissi soffocando le risate, tornai indietro ed esplorai le altre camere, trovandone una più piccola di quella di Rodrick ma con una finestra enorme ed il bagno incorporato. Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto, in preda alle mie paure, ero sicura che in un paese del genere non ci fosse gente particolare, anche un po’… strana, come ero io in fondo, avevo paura di essere guardata male, come alla fine mi succedeva anche a Phoenix, è vero, ma almeno lì avevo altra gente come me con cui essere guardata male.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce di mio padre:
<< Ragazzi, è arrivato il camion, aiutatemi con gli scatoloni >>
Feci finta di non sentire finche la figura di mio fratello non raggiunse la porta
<< Hai sentito scricciolo? Andiamo ad aiutare papà >>
Mi chiamava scricciolo da quando aveva iniziato a superarmi in altezza, qualche anno prima, all’ inizio mi dava fastidio, però oramai ci avevo fatto l’abitudine.
<< Arrivo >>
Dissi buttandomi giù dal letto a forza
<< Dai, almeno con gli scatoloni ti fai qualche muscoletto >>
Disse ridendo.
<< TU! Inizia a scappare! >>
Dissi ridendo ed iniziando a correre.



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Salve a tutti c:
Sinceramente non so se continuare la storia, che ne dite?
Comunque lo so che come capitolo è un pò corto, ma prometto che se la continuo farò capitoli più lunghi.
Intanto, si accettano recensioni di tutti i generi c:
Much love!

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Capitolo 2
*** 02-Capitolo 2 ***


Marzo 2001

<<  Sveglia Scricciolo!  >>
Sollevai lentamente le palpebre, ritrovandomi alla faccia il volto di mio fratello sorridente
<<  Non vorrai far tardi il tuo p…  >>
Fermi tutti, era davvero quello che pensavo? Non poteva essere, NON DOVEVA ESSERE
<< …rimo giorno di scuola >>
Beh, lo era. Il primo giorno di scuola. Quello in cui si da la prima impressione su se stessi, la tua ultima possibilità di decidere chi sei, o almeno di sembrare quello che vorresti essere. 
<<  Che ore sono?  >>
<<  Le sette e mezza  >>
<<  Di già?  >>
Strofinai gli occhi e alzandomi di scatto spinsi mio fratello fuori dalla camera
<<  Vai! Vai! >>
Frugai disperatamente nell’ armadio in cerca di qualcosa da mettere addosso, mi diedi una rinfrescata, matita, ed ero pronta. Ero pronta? Domanda o affermazione? Non lo sapevo neanche io. Infilai qualche block notes e due penne nella vecchia borsa di cuoio e scesi.
------------------------------------------------------------------------------------------
Varcai la soglia di quell’ edificio scassato, che pur essendo vecchio, era per me un posto del tutto nuovo. 
Subito davanti a me un corridoio lungo, quasi infinito, tappezzato di armadietti e porte.
“Guarda quelli nuovi”
“Mhh, lui è carino”
“Ma guarda come è vestita quell’altra”
“O mio Dio!”
Era impossibile non udire le voci dei ragazzi, che parlavano sottovoce fissandoci
<<  Non li ascoltare  >>
Non risposi, mi guardai le unghie smaltate di blu e mi portai indietro una ciocca
<<  A quanto pare vedo che non te ne frega niente di loro  >>
<<  A quanto pare vedo che mi conosci bene fratellino  >>
Dissi sorridendo e lasciandogli un bacio sulla guancia.
In effetti, ormai avevo imparato a non dimostrare agli altri quanto mi ferivano le critiche. 
La gente mi credeva forte, non potendo vedere la tempesta che era dentro di me.
Dopo aver avuto gli orari, salutai Rodrick e mi diressi verso quella che doveva essere la mia aula, feci un respirone profondo
*Ok, ce la posso fare, uno…*
Deglutii 
*due…*
Appoggiai indecisa la mano sul pomello
*tre*
Ed aprii la porta.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Hey! I'm back.
Ecco il capitolo sistemato e anche un pò modificato dopo il problema dell' altra volta.
Mi raccomando recensite in tanti!

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Capitolo 3
*** 03-Capitolo 3 ***


Marzo 2001

Percorsi velocemente quel corridoio freddo e infinito del primo piano, corridoio che, pur se frequentavo quella scuola solo da una settimana, avevo già attraversato miliardi di volte. Aprii la porta ed uscii fuori, nell'atrio, afferrai una sigaretta e ispezionai ogni minima tasca della borsa in cerca di un accendino, ma niente.
Lancia la borsa sul cemento, poi mi lasciai cadere per terra con la schiena contro il muro e la testa tra le mani. Sentii cadere su di me tutto lo stress che avevo accumulato in una settimana: la nuova scuola, nuova gente, nuovi professori, nuova vita.
<< Uhm...ti serve? >> 
Alzai la testa, un ragazzo sorridente mi porgeva un accendino
<<  Dio, sei la mia salvezza >>
Coprii la faccia con le mani per riparare la sigaretta, lui nel frattempo si sedette da parte a me
<< Non ti ho mai visto prima qui >>
<< Sono arrivata più o meno una settimana fa da Phoenix >>
<< Phoenix? E come mai vi siete ridotti qui? >> 
<< Lavoro >>
Dissi sospirando.
<< Oh, uhm, stavo dimenticando >>
<< Cosa? >>
<< Nate >> 
Disse porgendomi la mano, sfoderando un'altro sorriso, ed io ricambiai
<< Lena >>
La Campanella suonò, avvertendoci dell'inizio della terza ora
<< Cazzo, ho il test di fisica >>
<< Io di francese! >>
<< Non voglio tornare là dentro >>
Dissi, raccogliendo la borsa
<< E se... >>
<< E se? >> 
<< Saltassimo scuola? >>
<< Cosa? Sono arrivata da una settimana , non voglio già mettermi nella merda >>
Lui mi guardo con una faccia da cucciolo
<< E poi... Chi mi dice che non sei un drogato, uno stupratore >>
<< Beh, non ti ho ancora stuprato... >>
Scoppiai a ridere, mi aveva convinto.
<< Mh...ok >>
<< Davvero? Fantastico! >> 
Si guardò intorno 
<< Vieni con me >>
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ecco a voi il terzo capitolo, che ne pensate?
Ho avuto un' idea: dal prossimo capitolo metterò il link di una canzone all' inizio, così la ascoltate leggendo.
Che ne dite? recensite, mi raccomando ewe

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Capitolo 4
*** 04-Capitolo 4 ***


Marzo 2001

Ciao c:

Come vi avevo detto, mi piacerebbe che leggeste questo capitolo ascoltando questa canzone: http://www.youtube.com/watch?
v=AtKZKl7Bgu0
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NATE'S P.O.V.
Corremmo verso il cancello della scuola cercando di non farci vedere e ci riuscimmo. La portai fino al parcheggio dove sostava la mia "macchina".

<< Ecco a lei il mio bolide >>
Dissi con un accento britannico. Scoppiò a ridere
<< Non ridere! Mi ci è voluto un anno di lavoro a Mc Donald per guadagnarmi quel rottame >>
Si mise a ridere ancora più forte...
<< Mi devo fidare a salire su quel coso? >>
<< A te la scelta >> dissi io aprendo lo sportello della sua parte e facendo un inchino
<< Mhh...ok >>
Accesi la macchina e uscii dal parcheggio
<< Allora, dove mi porti? >>
<< Ti farò vedere la parte migliore di Glendale >>
<< Mhh... Interessante >>
Disse sorridendo. Praticamente sorrideva sempre, e questo era fantastico, perché il suo sorriso mi incantava.
<< Hai fame? >>
<< Si, tantissima >>
<< Wow, non si direbbe >>
<< Cosa intendi dire? >>
Disse ridendo e stringendomi il braccio in un pizzico
<< Ehm... >>
Strinse ancora di più la presa
<< Niente! Niente! >>
Dissi ridendo
<< Ecco, così va meglio >>

LENA's p.o.v.
Ci fermammo in una sorta di stazione di servizio e comprammo qualcosa da mangiare, lui pagò anche per me e questo mi fece sentire molto più in imbarazzo di quanto già mi sentivo.
Non sono una persona timida, insomma, sono senza peli sulla lingua, non ho paura di fare nuove amicizie...allora perché tutto questo imbarazzo? Stavo impazzendo.
Risalimmo in macchina e nel giro di dieci minuti imboccammo una stradina sotto la pineta e accostammo.
<< Taa Daa! >>
Disse mostrandomi in lontananza il lago
<< Che spettacolo >>
Dissi iniziando a camminare come se sapessi già la strada, come se fossi già stata li milioni di volte.
Ci sedemmo su una panca a pochi metri dalla riva e iniziammo a mangiare
<< Ti piace? >>
<< Oh,si è buono >>
Lui scoppiò a ridere, rimasi perplessa, non capivo veramente il perché.
Cercò di calmarsi
<< Intendevo il lago >>
Disse e scoppiò di nuovo a ridere, io feci lo stesso
<< Ahhh >>
Ridemmo per almeno cinque minuti senza fermarci, anche se infine non era granché divertente. So solo che lui rideva. E io ridevo. E mi sentivo bene, benissimo.
Chiacchierammo e chiacchierammo, avevamo perso la cognizione del tempo.
<< Ti piace la musica? >>
<< Si! Conosci i Weezer? >>
<< Sono la mia band preferita! >>
<< Anche la mia >>
Non ci credevo,qualcuno che conosceva i miei gruppi preferiti, gruppi sconosciuti, a Glendale? Mi sembrava impossibile.
<< Cosa ti piace fare? >>
<< Niente, sono una nulla facente,tu? >>
<< Canto >>
<< Davvero? >>
<< Si, ho anche una piccola band, i The Format >>
<< Cantami qualcosa! >>
<< No! >>
<< Ti prego >>
Feci gli occhi dolci, stesso trucco che aveva usato lui poche ore prima
<< Ok... >>
Disse sbuffando
<< Si! >>
Si guardò intorno, come se non si volesse far sentire.
"Goddamn you half Japanese girls
Do it to me every time
Oh, the redhead said you shred the cello, and I'm jello baby"
Aveva una voce incantevole, particolare, avrei voluto chiedergli di continuare a cantare, ma non lo vedevo a suo agio.
<< Hai una voce fantastica! Perché ti vergogni? >>
<< Uhm...i miei genitori e altre persone che conosco dicono che non so cantare >>
Rimasi scioccata; non era possibile dire ciò di una tale voce.
Guardò l'orologio, erano quasi le cinque del pomeriggio, ma non era un problema. Mio padre lavorava tutto il giorno e i suoi genitori non erano a casa. Riguardo a mio fratello... non si sarebbe preoccupato, ne ero sicura.
<< Che ore sono? >>
<< Le cinque >>
<< Cazzo, è tardi >>
<< Vuoi che ti accompagno a casa? >>
<< Si,sarebbe meglio. Mio fratello potrebbe chiamare mio padre, anche se mi sembra improbabile>>
Salimmo in macchina e mi distesi leggermente appoggiando le gambe davanti a me.
Lo guardai, il suo volto era illuminato dal sole che stava per tramontare...Era bello, bello da morire.
Era bello nei suoi lineamenti pronunciati, nei suoi occhi verdi e infiniti, nei suoi capelli "da ribelle" lunghi fino a sopra le spalle, nel suo naso all'insù.
Era bello nell'animo, era bello nel suo sognare, nel suo sentirsi debole senza dimostrarlo, me ne ero resa conto quando aveva detto di quello che i suoi genitori e i suoi amici dicevano sul suo modo di cantare. Era come se stesse gridando "Nessuno crede in me!" Ma non lo avrebbe mai dimostrato.
Mi accompagnò fino a davanti casa
<< Grazie Nate >>
<< E di che >>
<< Ci vediamo domani? Ho parecchi amici e credo che ti potrebbe far piacere conoscerli  >>
<< Certo >>
Sorrisi.
<< Allora...ciao >>
<< Ciao >>

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Capitolo 5
*** 05-Capitolo 5 ***


Marzo 2001

Lasciai la borsa a terra e mi buttai sul letto, sfinita. Erano state le cinque ore di scuola più impegnative e noiose che avessi mai passato.  Non avevo neanche visto Nate, ed era una delle poche cose che avevo voglia di fare. Infilai la cassetta dei Pink Floyd e mi lascia cullare dalle sue note, chiudendo gli occhi.
<< Lena! Vieni giù  >>
<< Che vuoi Rodrick? Mi ero quasi addormentata! Dio, sei irritante sai? Cosa cazzo ti serve? Uno dei soliti favori, vedrai... Mi rilasso un attimo e...toh, arriva lui a rompere i coglioni, ma guarda tu! >>
Continuai a urlare scendendo le scale
<< Allora, che v... Oh, ciao Nate >>
Nate, appoggiato con una spalla alla porta, se la stava ridendo
<< Se vuoi me ne vado eh >>
Scoppiai a ridere
<< Non ci fare caso, succede sempre così qui >>
<< Nah, è lo stesso con mia sorella... Ti va un gelato? >>
<< Certo, solo un attimo >>
Salimmo sul rottame e raggiungemmo una gelateria nel centro, dove decise di nuovo di offrire lui, cosa che fece aumentare il mio imbarazzo, soprattutto dopo la figuraccia.

P.O.V. NATE
Camminammo per un po' fino ad un piccolo parco, dove ci sdraiammo sul prato tra gli schiamazzi dei bambini
<< Poi ti devo far conoscere i miei amici, sono simpatici >>
<< Si... Voglio anche sentire i Format suonare >>
<< Sei ostinata eh? >>
<< Eh già >>
Non parlammo molto, ci limitammo a guardare il cielo stando in silenzio, probabilmente perché non avevamo molto da dire.
Aveva un qualcosa di strano, di speciale, un qualcosa che mi aveva fatto sperare tutta la mattina di vederla e che mi aveva fatto correre a cercarla appena potevo... Era diversa, era particolare, non come tutte le altre ragazze,e me ne ero accorto fin dal primo momento.

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Ziau belli C:
Lo so che è corto, lo so che è brutto, ma ho un blocco. 
La cosa consiste nel fatto che trovo sempre una canzone di sottofondo ad ogni capitolo, ma stavolta non l'ho trovata, e credo che abbia influenzato sulla scrittura.
Baci baci <3

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Capitolo 6
*** 06-Capitolo 6 ***


Aprile 2001

<< Lena! Lena! >>
La voce squillante di Nate precedette il suo corpo che finì praticamente sopra il mio
<< Lena! >>
<< Che è successo? >>
<< Non ti puoi rendere conto! >>
Era a dir poco in iperventilazione, tutti in corridoio lo fissavano dopo aver corso e urlato per due piani
<< Dimmi, su! >>
<< I Weezer vengono in una città vicino Glendale tra una settimana! Ti rendi conto?!? >>
<< E tu tu rendi conto che non troveremo mai i biglietti una settimana prima? >>
<< Ed è qui che ti sbagli! >>
Disse tirando fuori dalla tasca tre biglietti
<< Come hai fatto? >>
<< Me li ha procurati mio zio... io, te e Sam, ti rendi conto? >>
<< Chi è Sam? >>
<< Il mio migliore amico... Te lo faccio conoscere a pranzo >>

Passai l'ora seguente ad immaginare il concerto, ero agitatissima, non ci potevo credere. Uscii dalla classe per mangiare e mi diressi verso la mensa, dove mi aspettavano Nate e i suoi amici
<< Oh Lena, eccoti >>
I ragazzi salutarono in coro
<< Ciao >>
<< Lui è Sam, quello che viene al concerto, lei è Anita, la fidanzata di Sam, loro sono gli altri ragazzi della band, John, Harry e Steve >>
<< Oh, piacere >>
Erano veramente simpatici, legai subito con tutti, soprattutto con Sam ed Anita, unica ragazza del gruppo. Passammo tutto il tempo a parlare del concerto, era come se li conoscessi da sempre, mi facevano sentire a mio agio.
Tra le chiacchiere l'ora di pranzo finì in fretta, salutai i ragazzi e mi diressi verso casa a piedi
<< Scusi signorina, posso darle un passaggio? >>
Nate accostò vicino a me sfoderando uno dei suoi sorrisi
<< Ne sarei onorata, lord >>
Finalmente avevo trovato qualcuno come me, qualcuno che non mi vedeva come la "strana", qualcuno che mi faceva sentire bene.
Arrivammo davanti a casa in pochi minuti
<< Vuoi salire? >>
Ci pensò un attimo
<< Sicura che non è un problema? >>
<< Nah, c'è solo mio fratello >>
Lo feci salire in camera, dove si mise a ispezionare la mia collezione di cassette
<< Smeels like teen spirit! Bei gusti la ragazza >>
<< Ne dubitavi? >>
<< Mai fatto >>
Passammo tutto il pomeriggio a parlare, sulle note dei Nirvana, di qualsiasi cosa. Mi raccontò della sua famiglia, ed io lo stesso.
<< Tuo padre e tua madre non sono mai a casa? >>
<< Oh no, papà lavora tutto il giorno >>
<< E tua madre? >>
Rimasi zitta, immobile, non sapevo che rispondere
<< Che c'è? Che ho detto? >>
<< È morta quando avevo sette anni >>
Adesso era lui quello fermo senza parlare
<< Dio... Scusami... >>
<< Niente, non ti preoccupare >>
<< Come è morta? >>
<< Tumore >>
Era scioccato, ed io... Mi sentivo improvvisamente fragilissima
<< Vieni qui >>
Mi portò a se e mi strinse forte, mi sentii protetta, come se fosse stato la mia corazza,come se fosse stato  la mia armatura d'oro.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ciao c:
Sono stata qualche giorno senza internet ed ho scritto una marea di capitoli, probabilmente domani ne posto un altro.
Vabè, ciao ;)

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Capitolo 7
*** 07-Capitolo 7 ***


Aprile 2001

Sam mi passò a prendere alle sei e mezza davanti casa, non sapevo neanche come facesse a sapere la mia via, ma ero troppo euforica per chiedermelo, così semplicemente salii
<< Hey >>
<< Hey... Passiamo a prendere Nate, e poi andiamo >>
Il viaggio non durò molto più di un'oretta, arrivammo comunque abbastanza tardi e ci dovemmo accontentare dei posti dietro
<< Cazzo...non si vede niente >>
<< Non ti preoccupare, riusciamo ad andare avanti, poi anche se non ci riuscissimo... Qui c'è la birra >>
Disse Nate sfoderando un sorriso ed alzando i pollici.
Il concerto iniziò un'ora più tardi, ma non vedevamo molto.
Sam iniziò a farsi spazio tra la folla, seguito da Nate che mi prese per la mano cercando di urlarmi:
<< Dimmi se ti arriva una gomitata >>
Ero incastrata, Nate era riuscito ad andare avanti continuando a tenermi la mano, ma io non ce la facevo più per colpa della troppa pressione della gente, cercò di tirarmi e mi mise le mani dietro le spalle, per guidarmi.
Riuscimmo a raggiungere un buon posto, dove restammo finché un ragazzo diede una gomitata fortissima a Sam, che iniziò a litigare.
Per non farlo arrivare alle botte, tornammo dietro, dove restammo per il resto del concerto.

P.O.V. SAM
<< Ti avevo detto che ha qualche problema con l'alcol? >>
Dissi a Lena soffocando le risate davanti a Nate che cantava per strada
<< Come lo portiamo a casa adesso? >>
Disse lei ridendo
<< Semplice... Non ce lo portiamo. Dorme a casa mia, se il padre lo vede in queste condizioni non lo fa uscire più di casa >>
Intanto lui aveva iniziato ad urlare
"Sono innamorato!"
Corremmo a prenderlo uno a destra ed una a sinistra, prima di vederlo cadere per terra
<< Sam, sai una cosa? Mi sono innamorato >>
<< Ah si? E di chi? >>
Risposi io scherzando
<< Di Lena >>
Rimasi zitto e guardai Lena, anche lei sorpresa della risposta
<< Oh ciao Lena! Sei qui! Da quanto tempo! Ti volevo dire che mi sono innamorato di te, sei così carina e dolce, sei speciale, l'ho capito fin dal primo momento >>
La vedevo nell'indecisione se prenderlo sul serio o riderci sopra, ma viste le sue condizioni, scelse la seconda opzione.
Accompagnai Lena a casa, poi feci barcollare Nate fino a camera mia.

P.O.V. NATE
Mi svegliai con un gran mal di testa ed in un posto strano, che non era la mia camera, ci misi un po' per realizzare che ero da Sam
<< Buongiorno >>
<< Mh...che ore sono? >>
<< Le due e mezza, buon pomeriggio
>>
<< Awr >>
Mi trascinai fino al suo letto dove mi sdraiai ancora
<< Nate, dobbiamo parlare >>
<< Di cosa? >>
Quel tono mi stava facendo preoccupare
<< Ieri sera... Hai detto di essere innamorato di Lena >>
<< Cosa? >>
Alzai di scatto la testa
<< Si, lei ci ha riso perché ero ubriaco... Però... Sai che gli ubriachi dicono sempre la verità? >>
Non risposi , semplicemente mi alzai, mi infilai una maglietta e corsi via
<< Nate dove vai? >>
<< Devo parlare con Lena >>

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Capitolo 8
*** 08-Capitolo 8 ***


Prima di iniziare a leggere, fate partire questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=2VzfAMP14mE 
E' IMPORTANTE.

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Aprile 2001

 P.O.V. NATE

Presi la macchina e guidai a fatica verso casa di Lena, non ero mai stato così agitato.
Il fratello mi aprì guardandomi male, in effetti non mi ero visto allo specchio quella mattina e non volevo neanche immaginare che aspetto potessi avere
<< Ciao Nate >>
<< Ciao, c'è Lena? >>
<< Si, te la chiamo >>
Dio, perché era così lento? Avevo bisogno di parlare con Lena, subito.
<< Nate >>
La sua voce acuta fermò i miei pensieri, con il suo solito sorriso mi accolse alla porta... Non avrebbe potuto accogliermi meglio che con esso
"Gli ubriachi dicono sempre la verità" la voce di Sam mi tornò in mente
<< E se fosse vero? >>
<< Ehm...stai parlando da solo? >>
<< Stavo solo... niente, non ti preoccupare. Ti devo parlare >>
<< Arrivo >>
Rientrò un attimo in casa, aveva un'aria preoccupata, forse ero io quello preoccupante, e guardandomi al finestrino me ne resi conto: Le occhiaie, i capelli disordinati nascosti sotto un cappello, l'aria trasandata, gli occhi rossi... Ero io.
Salimmo in macchina e la portai fino al lago, sembrava tutto come il primo giorno, stessa panchina, stesso luogo, stesse persone.
<< Nate, cosa ti succede? >>
Sentii gli occhi inumidirsi e cercai formulare qualche inizio di parola, ma tutto quel che uscì fuori furono versi insignificanti che precedettero le mie lacrime.
Iniziai a piangere disperatamente, ero nel panico. Mi piegai su me stesso coprendomi la faccia con le mani, quando sentii le sue braccia intorno a me
<< Va tutto bene >>
Scoppiai a piangere più forte. Perché stavo facendo questo? Perché ero così cretino? Perché?
<< Allora, che succede? >>
Continuò lei
<< Sam mi ha detto che mi sono dichiarato >>
<< È per questo? >>
<< Si, però ero ubriaco, stavo scherzando >>
<< Lo so >>
<< Scusami... Non mi rendevo conto di quello che divevo... Ti prego dimmi che non ti ha dato fastidio >>
<< Scherzi? Diciamo tutti delle gran cazzate quando siamo ubriachi, non ti preoccupare >>
<< Grazie >>
Sorrise dolcemente, ora mi sentivo meglio, ma non stavo bene.

P.O.V. LENA
I suoi occhi verdi erano ancora persi nel vuoto, odiavo vederlo così, volevo solo vederlo ridere. Presi il cappello e corsi verso la riva
<< Dammi quel cappello! >>
<< Vieni a prenderlo! >>
<< È una sfida? >>
Annuii.
<< Mh, bene >>
Iniziai a correre e lui a corrermi dietro ridendo, finalmente. Mi raggiunse e mi prese sulla spalla, non facendomi muovere
<< Lasciami! >>
Continuavo a gridare
<< Me lo ridai il cappello? >>
<< No >>
Iniziò a farmi il solletico
<< Ok! ok! Mi arrendo >>
Mi mise giù, facendo attenzione a non farmi cadere, gli infilai il cappello, rimanendo intorno al suo collo con le braccia.
Era tutto così perfetto: i suoi occhi fissi ai miei, il suo sorriso, il sole, il lago, le sue labbra più vicine, più vicine, più vicine.
Mi strinse e mi diede un bacio fantastico, uno di quelli che non si dimenticano, non è un caso che ancora oggi me lo ricordi a perfezione.
<< Si, è vero >>
<< Cosa? >>
<< Gli ubriachi dicono sempre la verità >>

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Capitolo 9
*** 09-Capitolo 9 ***


Aprile 2001

P.O.V. SAM
Anita mi diede una gomitata indicando l'entrata della scuola
<< Sam! Guarda! >>
Nate e Lena stavano venendo verso di noi tenendosi per mano
<< Ce l'hanno fatta! >>
Sentendoci urlare, i due scoppiarono a ridere
<< Hey Ruess! >>
Nate si bloccò di scatto e restò immobile, sapeva da dove venivano le voci che lo avevano chiamato. Erano i suoi ex-amici, quelli con cui usciva prima di conoscere me e gli altri ragazzi della band  e che non lo avevano ancora perdonato per averli abbandonati.
Sussurrò qualcosa a Lena, che veni da noi, e si diresse verso i ragazzi.
Gli dissero qualcosa, non riuscii a capire cosa per la lontananza, ma vidi Nate infastidirsi. Continuarono a parlare, era sempre più irritato, lo potevo notare dai suoi pugni tesi per la rabbia...
<< Cosa pensi che stiano dicendo, Sam? >>
<< Non lo so, ma non qualcosa di buono >>

P.O.V. NATE
<< Non ti preoccupare, ci metterò solo un attimo >>
<< Va bene, intanto raggiungo Anita e Sam >>
Mi diressi verso John e Michael, ero nervoso, ormai non ci parlavano più da un pezzo, più o meno da quando avevo conosciuto Sam
<< Cosa volete? >>
<< Chi è quella sgualdrina che ti porti dietro? >>
<< Non ti permettere di chiamarla così Michael >>
<< Perché no? Lo sappiamo tutti che  lo fai solo per scopare, Ross >>
Sorrise con cattiveria, sapeva che odio quando il mio cognome viene pronunciato male
<< Ti sbagli >>
<< Ha un bel culo >>
Confidò John a Michael
<< Chiudi la bocca John >>
Avevo i nervi al massimo
<< Sù Nate, John ha ragione, quando hai fatto con lei ce la passi? >>
Al suono di quella frase non resistetti, gli diedi contro il pugno già chiuso saldamente per i nervi, lui si toccò la faccia, era arrabbiatissimo; Nel frattempo tutti nel corridoio si erano zittiti, fissandoci a bocca aperta.
<< Come ti permetti, figlio di puttana! >>
Mi spinse per terra urlando, a quel punto Sam, Anita e Lena corsero verso di me
<< Vieni qui Nate >>
Sam mi aiuto ad alzarmi, portando mi via
<< Non devi neanche perderci tempo, lo sai >>
Non risposi, andai solo avanti ad occhi bassi
<< Cosa ti hanno detto? >>
<< Niente >>
Non volevo rispondere, gli avrei detto tutto più tardi, semplicemente non volevo che Lena credesse alle parole di quei due
<< Seriamente >>
Gli occhi preoccupati di Lena incrociarono i miei
<< Non ti preoccupare piccola >>
Le diedi un bacio sulla guancia e la strinsi tra le mie braccia, non volevo altro in quel momento.

°°°°°°°°°°°°°
Ciao a tutti :D
Mi scuso per la mia luunga assenza ma sono stata un pò in montagna senza internet T.T
Comunque, ho avuto modo di scrivere qualche capitolo c:
Un bacione!

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Capitolo 10
*** 10-Capitolo 10 ***


Leggete il capitolo ascoltando questa canzone:
 
http://www.youtube.com/watch?v=-J7J_IWUhls
Buona lettura!
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La sua mano nella mia, il bel tempo, il nostro lago, sinonimi di pomeriggio perfetto.
Camminavamo sulla riva, il vento soffiava forte facendoci rabbrividire anche sotto i raggi caldi del sole.
Ci sedemmo ai piedi di un albero vicino alla riva, lui si accoccolò con la testa sulle mie gambe ed iniziai a giocare con i suoi capelli lunghi.
 Puntai il dito sul naso all'insù e lui rise.
<< Lo sai che amo il tuo naso? >>
<< Certo, è impossibile non amare il mio naso >>
Continuai ad accarezzare e rigirare tra le mani i capelli castani e ribelli, nel frattempo lui giocava con una margherita.
<< Nate >>
<< Si? >>
<< Canteresti per me? >>
Mi guardò negli occhi, sapevo che non amava essere sentito cantare, ma la sua voce era magnifica, avevo il bisogno di poterla ascoltare

"Cause we are,
We are shining stars
We are invincible
We are who we are
On our darkest day
When we're miles away
So we'll come
We will find our way home"

<< È bellissima, che canzone è? >>
Seguì un lungo silenzio
<< Nate >>
Lo chiamai sorridendo
<< Non...non è una canzone, solo qualche frase che... >>
Lo guardai interrogativo
<< È solo qualche parola che ho buttato giù su di te >>
Rimasi bloccata.
Non riuscivo a credere che certe parole, così dolci, così piene di sentimento, fossero dedicate a me.
Mi guardava con degli occhi da bambino, aspettando un qualsiasi segno da me, ma non avevo parole, ero troppo emozionata.
Presi il suo viso tra le mani e lo baciai, era l'unica risposta che avevo, l'unico modo che in quel momento mi era rimasto per trasmettergli il mio amore e la mia gratitudine.
Mi strinse forte, accarezzandomi dietro la nuca
<< Sai una cosa? >>
<< Cosa? >>
<< Non mi sono mai innamorato prima d'ora >>
<< Ed io? >>
<< Tu sei l'unica eccezione  >>


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We we we c:
Ho trovato questa canzone grazie ai ragazzi che ne parlavano in un' intervista e l'ho trovata a dir poco fantastica, mi ha ispirato nel capitolo.
Tanto amore!
Ciao<3

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Capitolo 11
*** 11-Capitolo 11 ***


Canzone: http://www.youtube.com/watch?v=s94AnGvjr-A  (The first single-The Format)

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Maggio 2001

P.O.V. NATE
<< Come facciamo ad intrattenere tutta questa gente per un'ora? Abbiamo le canzoni che bastano al massimo per venti minuti >>
Dissi fissando la folla davanti a me da dietro le quinte.
I Format erano stati chiamati per un festival della musica vicino Glendale, e come al solito ero in ansia.
<< Stai calmo per piacere? Fai agitare anche me! >>
Disse Harry esasperato.
Finalmente Lena aveva l'opportunità di conoscere anche con Harry, John e Steve, gli altri ragazzi della band, con cui aveva parlato solo una volta.
<< Sai qual'è la cosa che mi agita di più? Il fatto del contratto discografico come premio. Se non ci fosse il premio forse sarei meno agitato >>
<< Allora fa finta che non ci sia! >>
<< Non è così facile >>
Steve sbuffò
<< Nate, tu pensa a cantare bene >>
<< E se poi sbaglio? >>
Non mi rispose, forse ero veramente troppo agitato, ma non avevo il controllo di me in quel momento.
Lena si avvicinò
<< Stai calmo, ok? Io vi vado a vedere da giù >>
Disse lasciandomi un bacio sulla guancia
<< Ok >>
<< In bocca al lupo ragazzi >>
Disse allontanandosi
<< Crepi >>
Nel giro di pochi secondi una ragazza ci chiamò
<< The Format? >>
<< Siamo noi >>
<< Coraggio, è il vostro turno >>
Davanti a noi c'era una marea di gente, che forse non avrebbe apprezzato la nostra musica, il nostro stile o le nostre facce, ma in quel momento avevo solo un obbiettivo: quel contratto discografico.
Iniziammo a suonare, cercai Lena tra la folla ma era quasi impossibile trovarla, così cercai di scaricare l'ansia sulla musica e chiusi gli occhi

"I can't stand to think about a heart so big it hurts like hell
Oh my god I gave my best but for three whole years to end like this
Well do you want to fall apart?
I can't stop if you cant start
Do you want to fall apart? I could if you can try to fix what I've undone
Cause I hate what I've become"


Prima del ritornello aprii di nuovo gli occhi, riuscendo a trovare Lena, il suo sorriso mi rassicurò e finalmente riuscii a cantare senza agitazione

"You know me, oh you think you do you just don't seem to see
I've been waiting all this time to be, something I can't define
So let's cause a scene, clap our hands and stomp our feet or something,
yeah something I've just got to get myself over me"


Continuammo a suonare e, anche se non so come, riuscimmo a farci piacere dalla folla per un'intera ora.
<< Grazie mille! >>
Urlai al microfono prima di ritirarmi dietro con i ragazzi
<< Siete andati bene, ricordate che se sarete voi i vincitori riceverete un'email da questo indirizzo >>
Disse la ragazza che ci aveva chiamato prima porgendoci una cartella
<< Ok, grazie >>
Lena ci aspettava dietro
<< Siete stati fantastici >>
<< Lo so! >>
Disse Sam scherzando
Eravamo troppo stanchi per continuare a parlare, feci salire Lena in macchina e l' accompagnai a casa.
Accostai nel violetto davanti a casa sua.
<< Perché dici sempre che non site bravi? Mi siete piaciuti tantissimo, e non solo a me >>
<< Non lo so neanche io >>
<< Beh, io credo in te, vedrai che quel contratto è vostro >>
Disse sorridente
<< Non ci rimane che aspettare >>
La presi sotto il mento e portai le sue labbra alle mie, stringendola con l'altra mano
<< Ti amo >>
Le dissi quelle parole per la prima volta, e le dissi con sincerità e spontaneità, non come mi era successo con le altre ragazze
<< Ti amo anch'io >>
Continuavo a far strusciare le nostre bocche senza baciarci.
Le accarezzai i capelli e le diedi un ultimo bacio, prima di vederla aprire la portiera e camminare fino alla porta.
Erano parole vere, l'amavo.

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Ciao a tutti!
Ultimamente i lettori sono aumentati ed amo leggere le vostre recensioni e potervi rispondere *w*
Spero che abbiate sempre letto ascoltando le canzoni che vi consigliavo, lo so che è una cavolata, ma è tanto importante per me.
Ok, vado, al prossimo capitolo
Addio! ;)

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Capitolo 12
*** 12-Capitolo 12 ***


Canzone del capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=SFzaV7Pg_hg (Carry on-Fun.)

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 Maggio 2001

<< Andiamo al cinema pomeriggio? Anita ha detto che ci sono parecchi film carini >>

<< Per me è ok,ti accompagno a casa?  >>
Posai i libri e chiusi l'armadietto
<< Certo, però devo andare un attimo al bagno >>
Baciai di sfuggita Nate sulla guancia e mi voltai per andare verso il bagno, ma dopo pochi passi fui bloccata da dei ragazzi
<< Ehy, sei la fidanzata di Ruess, vero? >>
<< Si >>
<< Ma tu sei carina, come fai a ridurti a un tipo come quello? >>
<< Mi chiedo invece come faccia una qualsiasi ragazza a prenderti, amico, ma ti sei visto? >>
Li avevo riconosciuti, erano i ragazzi con cui Nate aveva litigato nel corridoio qualche giorno prima. Ero abbastanza impaurita, così chiamai Nate, che si voltò e corse verso di me appena li vide.

P.O.V. NATE
<< Ruess, la tua sgualdrina mi ha risposto male >>
<< Come l'hai chiamata, scusa? >>
Michael si rivolse verso Lena
<< Sai cara Lena, il tuo ragazzo va sempre con le sgualdrine come te, ci sta massimo tre giorni, le scopa e poi le lascia. Anzi, è un miracolo che non ti abbia già mollato. Andate avanti da parecchio, che ti è successo Ruess? Perché non l'hai già lasciata come hai fatto con noi? >>
Si girò verso me, sfoderando il suo sorriso perfido
<< Andiamocene Lena >>
Le presi la mano cercando di portarla via, ma lei mi lasciò e cominciò a camminare più veloce di me
<< Lena! Dove vai? >>
<< A casa >>
<< Ti accompagno io >>
<< No >>
La sua voce era fredda e dura, mi girai verso i ragazzi che continuavano a fissarmi ridendo, corsi dietro a Lena che ormai era uscita.
<< Lena! >>
Continuava a camminare e no rispondere
<< Lena! >>
La raggiunsi e la bloccai
<< Lasciami >>
Aveva gli occhi lucidi
<< Lena... >>
<< Ho detto Lasciami! >>
Urlò cercando di liberarsi dalla mia presa.
La condussi verso la macchina, anche se lei continuava a dimenarsi e urlare.
Riuscii a farla sedere e chiusi la portiera, anche se oramai sembrava rassegnata.
Iniziai a guidare verso casa sua, non parlava, se ne stava accucciata sul sedile stringendosi le gambe e guardando fuori dal finestrino, finché non piego la testa su se stessa nascondendola nelle ginocchia.
Pensavo stesse zitta, finché non sentii un singhiozzo soffocato e mi resi conto che stava piangendo.
Le alzai il volto, le guance erano rigate dalla matita colata per le lacrime che continuavano a scendere.
Mi sentii a pezzi, in colpa, lei era il mio sorriso e lo aveva perso per colpa mia.
Accostai al lato della strada
<< Così sono solo una delle tue sgualdrine? Ti sa fatica lasciarmi forse? Non ti preoccupare, non ti darò più fastidio >>
<< Lena >>
<< Cosa? >>
Asciugai la lacrima che mi era scivolata sulla guancia
<< Ti  ricordi cosa ti ho detto al lago? >>
Continuò a guardarmi fisso negli occhi
<< Ti ho detto che sei il mio primo amore. Che non avevo mai provato quest'emozioni prima d'ora >>
<< E se avessi detto lo stesso a tutte le altre? >>
<< Non ti fidi di me? >>
Restò zitta, guardando in basso
<< Nate, sei veramente innamorato di me? >>
<< Si, te lo giuro >>
Si buttò tra le mie braccia e le asciugai le lacrime
<< Sai, in questi giorni ho provato e riprovato a fare delle parole che ti ho detto l'altro giorno una canzone, ma non ce l'ho fatta. Forse perché non posso trasformare tutto in una canzone, certe cose vanno dette e basta >>
<< Cosa? >>
<< Beh, noi siamo quello che siamo, io non sono un giocatore di football dal fisico perfetto e tu non sei una cheerleader super popolare, ma non importa, perché ci amiamo, ed è questo che ci rende stelle splendenti, è questo che ci rende invincibili >>
Alzò di scatto la testa, prima nascosta nella mia felpa
<< Ti prego, cantala ancora >>
Intonai quelle poche parole accarezzandole i capelli e stringendola forte a me, volevo che capisse che non era come le altre, lei era speciale.

"Cause we are,
We are shining stars
We are invincible
We are who we are
On our darkest day
When we're miles away
So we'll come
We will find our way home"


La sua testa era ora appoggiata sul mio petto
<< Ti batte forte il cuore >>
<< Ho avuto paura >>
<< Di cosa? >>
<< Di perderti >>

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Capitolo 13
*** 13-Capitolo 13 ***


Maggio 2001

"BALLO DI FINE ANNO"
Le parole erano scritte a caratteri cubitali nella bacheca della scuola
<< Mi dovrò trovare un vestito >>
Disse Anita con aria menefreghista
<< Cos'è? Non ti piace il ballo? >>
<< No anzi, di solito è divertente, ma noi siamo al quinto anno, ciò significa che sarà una cerimonia fin troppo formale e lunga. Di solito è divertente essere quattro classi tutte strette in una palestra e vedere i piccoletti del primo anno avere la loro prima sbronza >>
Scoppiai a ridere
<< Perciò in quinto si ha una festa a parte? >>
<< Eh si. Quand'è il ballo? Dobbiamo andare a cercare un vestito! >>
Cercai la data tra le righe
<< Il 16 Giugno. Ehy, io e Nate facciamo due mesi il sedici! >>
<< Ecco, hai trovato anche il modo di festeggiare! >>
Disse lei scherzando.
Camminammo per il corridoio verso l'uscita
<< Stasera da Sam? >>
<< Si va bene, ci sarò. Ci vediamo! >>
 
•••••••••••••••••
P.O.V. NATE
Suonai il campanello, stavolta non fu Rodrick ad aprirmi, ma il padre di Lena.
Era la prima volta che lo vedevo, ed andai nel panico
<< Ehm... S-salve, sono Nate >>
<< Oh, Nate, si parla spesso di te in casa >>
<< Ah >>
Deglutii
<< Hai bisogno di Lena? >>
<< Sono...sarei...cioè,ehm. Andiamo a cena da Sam >>
<< Va bene, te la chiamo, entra >>
Per un attimo ebbi paura che volesse chiacchierare, ma per fortuna Lena era pronta e corse di sotto.
<< Ciao Papà >>
<< Arrivederci >>
 
P.O.V. LENA
Anita ci accolse alla porta, eravamo in anticipo.
La serata passò in fretta, tra pizza e le birre scolate.
<< Giochiamo a obbligo o verità? >>
Harry amava quel gioco.
Ci riunimmo tutti in circolo per terra, cercando una tra le tante bottiglie di vetro vuote.
<< Sam, dove vai? >>
<< Volevo solo ehm...controllare >>
<< Sam, era l'ultimo giorno di possibilità, non abbiamo vinto il contratto, l'email non è arrivata >>
Sam mi guardò, sapeva che io credevo ancora in loro
<< Lena, vieni con me a controllare per favore? >>
Mi alzai e mi diressi verso lo studio, dove si trovava il computer.
Sam era estremamente serio.
Aprì le nuove email, e vidi la sua faccia bloccarsi. Non parlava, non respirava; mi avvicinai al computer e la vidi: l'email, avevano vinto.
 
P.O.V. NATE
Sentimmo un urlo provenire dallo studio, subito corremmo a vedere cos'era successo. Sam andò incontro ad Anita, abbracciandola, Lena mi fissava con le lacrime agli occhi. Mi buttai sul computer e lessi ad alta voce le poche righe
 
"Siamo lieti di comunicare che il festival è vinto dai Format, che accederanno ad uno studio con la nostra casa discografica per registrare un EP, il quale sarà seguito da un piccolo tour nei mesi estivi"
 
Mi girai, tutti erano increduli, stavamo realizzando il nostro grande sogno.
Abbracciai i ragazzi della band, ancora con le lacrime agli occhi.
Passammo la sera ad immaginare il tour, a pensare al futuro, allo studio discografico, al nostro primo EP, a tutto ciò che sarebbe successo poi.
 
Si era fatto tardi, accompagnai Lena a casa
<< Sono così orgogliosa di voi >>
<< Grazie. Tutto sta andando così meravigliosamente bene, che ho paura sia solo un sogno. Abbiamo un contratto discografico, faremo il nostro primo tour, e poi... L'ho trovato >>
<< Chi? >>
Mi avvicinai lentamente a Lena tirandole il labbro inferiore con i denti
<< L'amore della mia vita >>

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Ciao :D
Scusate per il continuo balzo di narratore Nate-Lena.
E poi, boh.
Vi amo.

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