A devil for me

di FrankieEternity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Senza fondo ***
Capitolo 2: *** Il petalo più bello ***



Capitolo 1
*** Senza fondo ***


I miei sensi mi dicono che fa caldo. Parlano, sottovoce, come il mio cuore che urla silenzioso il tuo nome. Questa notte non dormirò, perché dormire è per i deboli. Questa notte non dormirò, e il tuo nome riecheggerà soave nel tetro angolo della mia mente ormai assuefatto da te. Le circostanze non mi sono favorevoli e io, umile mortale peccatrice, inseguo te che sfuggi, come l’acqua di un torrente che mai è ferma.
Impalpabile come l’aria, sei un sogno incenerito, sgretolato, calpestato. Sei un colore che ha perso tutte le tonalità, un dolore nel petto atroce e senza nome. Il vento che piega gli alberi non è niente in confronto al tuo sorriso che piega il mio cuore, reciso come l’erba, da parole taglienti. Mi tagliano le interiora, sono un coltello che affonda nella mia carne e riemerge sporco di sangue. Benché io mi opponga, il mio corpo s’inonda di piacere ad ogni coltellata, sensazione orribile che sconfigge la desolazione di questa realtà truce. Lo sguardo tuo sereno in una fotografia qualunque, l’avevo osservato rapita. Mi ero persa in quelle onde senza conoscerne il mare, una principiante incollata al timone di una nave. Quello sguardo mi ha turbata, scuotendomi il cuore, la nave in tempesta. Ricordo che un giorno mi accarezzasti, e dentro palpitai, con le guance infiammate e l’anima ardente d’un amore incosciente, illogico, irrazionale, imprevedibile.
Volevo fermare quel moto perpetuo, controllare quell’emozione che mi squarciava il petto. Già allora sentivo che quell’amore mi avrebbe uccisa. Mi tormentava, come questa sera che trascorrerò insonne. Non dormirò, perché dormire è per i deboli. Eppure mi manca quella parte di te che mi ha accarezzato il cuore, che l’ha illuso sussurrandogli che un giorno si sarebbe preso cura di lui. Che assurdità! Che ingenuo è l’animo di chi si affida completamente all’altro! Un abisso ci separa, e in realtà non so se un abisso sia valicabile, se ci si possa sfuggire o se finirò per entrarvi, pur contro il mio volere. In lontananza il ricordo degli occhi tuoi infiammati d’ira mi appaiono come un miraggio, nella mente colma d’amore, occultata da feroci dubbi.
Oh me infelice, prego che Dio la protegga, e io giaccio, incapace, sull’orlo del baratro. Senza fondo. Come il mio amore brusco, tormentato, pesante e infecondo.

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Capitolo 2
*** Il petalo più bello ***



Tremo e credo che nulla sia in grado di spegnere le fiamme del mio spirito che arde d’amore. Ancora oggi inseguo lei che fugge, come il disperato Catullo che amava e odiava ed era folle d’amore e voleva smettere. Anche io vorrei smettere, probabilmente mi sono calpestata il cuore da sola, come le tante parole, taglienti lame che mi recidono la pelle. Fossi una pazza qualunque, ora non le offrirei il mio cuore per sentirmi soccombere un’altra volta, per sentirmi viva e morta nuovamente. Fossi una pazza qualunque e mi rispettassi almeno un po’, ora starei serena a ripensare ai bei momenti trascorsi in compagnia d’altri e non a quelli che vorrei trascorrere con lei. Che senso ha tutto questo?
Maledetto sia il giorno in cui ci siamo conosciute e maledetta me che le ho offerto la mia persona, senza chiedermi perché lo stessi facendo. In effetti, se avessi potuto controllare il mio sentimento razionalmente, forse non sarei arrivata a desiderare una donna che m’odia, che non fa altro che ripetermi quanto io sia nulla, quanto possa fare a meno di me, quanto io sia soltanto un peso. Vorrei chiedere al mio cuore di arrendersi ora, al mio amore di divenire mortale, un fiore che appassisce privo della luce del sole. Mio Dio, perché mi hai resa così imperfetta? Se solo ora fossi più degna di lei, non esiterei a darle l’amore che custodisco dentro me. Mi duole che questa passione incontenibile debba essere soppressa, che non possa sfociare né in un abbraccio né in una carezza né in un bacio né in parole colme d’amore. Lei mi ha allontanata dall’uscio di casa, sul quale indugiavo.
Sapevo che non avrei mai potuto entrare in casa d’altri senza un permesso. Tuttavia, ho sempre pensato che avrei potuto amarla silenziosamente, come ho sempre desiderato. Non avrei voluto altro, se non dirle sottovoce quanto mi manchi sentirla parlare, anche se alla fine finisce per farmi sentire morta dentro. E se non sono degna neanche di questo, che il mio amore appassisca! Che lei viva priva del mio amore, se non è cosa lecita. Che lei sia felice, soltanto questo, per lenire il mio male di vivere.

Addio, mio petalo più bello.

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