Mary Go Round

di mlousty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Blood. ***
Capitolo 2: *** Music ***
Capitolo 3: *** U smile, I smile. ***
Capitolo 4: *** Again. ***
Capitolo 5: *** I really love you. ***
Capitolo 6: *** New life. ***
Capitolo 7: *** Forever. ***
Capitolo 8: *** What are you doing, Mary? ***
Capitolo 9: *** Mary go round. ***
Capitolo 10: *** Red roses. ***
Capitolo 11: *** Give me your love. ***
Capitolo 12: *** Words of ice. ***
Capitolo 13: *** Conor. ***
Capitolo 14: *** Mary. ***
Capitolo 15: *** Epilogo - A thousand years. ***



Capitolo 1
*** Blood. ***


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Mary Go Round
(1)

Blood.

 

 

 

Il sangue le scorreva fra le dita.
Nuovamente si era inflitta dolore,dolore non paragonabile a quello che sentiva ogni ora,ogni minuto,ogni secondo. Per lei quei tagli erano come un rito piacevole che affievolivano la delusione,la tristezza e la sofferenza che la accompagnavano ormai da un paio di mesi.
Quei tagli inflitti con così tanta forza,dovevano ricordarle quel dolore che non riusciva a lasciarsi alle spalle,quel dolore che non srebbe mai potuto svanire.

Ma quella volta forse aveva esagerato. Forse aveva esagerato nella profondità dei tagli. Il sangue scorreva veloce e non riusciva ad arrestarlo. Più cercava di tamponarlo,più questo usciva con più abbondanza. Forse era arrivato il momento di andarsene definitivamente da questo schifo di mondo,era il momento che apettava da tanto. La sua vita era già stata presa,mancava solo la prigione che era il suo corpo. In quel momento si sentì libera e capace di essere felice in un altro mondo.

C'era stato un tempo,però,in cui anche lei era stata felice. Aveva conosciuto la vera vita grazie a quel ragazzo che poi gliel'aveva anche portata via. Era stata davvero felice in quei mesi passati,che ora erano un lontano vago ricordo. Un ricordo piacevole ma allo stesso tempo doloroso. Era quello il dolore che voleva reprimere attraverso quei tagli. Autolesionandosi. In quei pochi istanti in cui vedeva il sangue fuoriuscire,si sentiva come se nessuno potesse abbatterla più di così. Quella volta aveva superato il limite. Tagli troppo profondi,troppo sangue perduto. Tutto troppo,tutto era troppo per lei.

Era stata troppo felice, e la vita l'aveva ripagata con il troppo dolore. Non si meritava tutto quello che aveva passato,sentito,vissuto. Non si meritava di vivere, e quella volta,finalmente, il suo desiderio di due mesi si stava realizzando.

La morte stava venendo a prenderla, e lei era più che pronta per andare insieme a lei. Era pronta ad abbandonare le malvagità di questo mondo così insolente.
L'ultima cosa che sentì prima che un forte giramento di testa la facesse cadere a terra e farle perdere i sensi,fu un urlo.

Un urlo che la richiamava.

 

 

 

 

 

Ciao Mayniacs!

Salve bellissime,dopo mesi e mesi che non scrivevo più nulla, sono riuscita a tirar fuori dalla mia testolina questo ameba qua sopra. Spero vi piaccia, e sinceramente non so che altro dire. Sono super stanca, e l’ultima cosa che vi chiedo è di essere clementi. E’ la mia prima ff su Conor.
Ah, e se vi ho incuriosito almeno un pochino, mi lascereste una piccola recensione affinchè io lo sappia? Thanks a chi si fermerà a leggere e a chi lascerà un commentuccio :)

Ok, ora il compito sta a voi, un bacione.
Marialuisa <3

 

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Capitolo 2
*** Music ***


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(2)
Music.

 

 

 

 

 

 

Conor camminava,camminava senza sapere dove andare.
Si sentiva così spaesato in mezzo a tutta quella gente, che seguiva la figura della sua guardia del corpo a stento. Non sapeva dove andare, anche se doveva solamente seguire Travis. Non sapeva che via prendere,anche se la via da seguire gli era stata spiattellata davanti agli occhi.
Si sentiva solo maledettamente in colpa per le scelte prese nell'ultimo periodo. Sapeva di aver intrapreso la via del suo sogno, e finalmente era riuscito a realizzarlo. Ma sapeva anche di aver lasciato una persona che completava la sua vita. Aveva lasciato la persona che era riuscito a conquistarlo con un solo sorriso, aveva lasciato la donna che amava.

Il ragazzo entrò nell'auto senza far troppo caso alle fan che cercavano anche solo di incrociare il suo sguardo. Chiuse gli occhi, e in pochi secondi un paio d'occhi nocciola gli si presentarono davanti. Due occhi che lo guardavano con tristezza, colmi di rabbia. Lo guardavano interrogativi, come a chiedergli il motivo del suo abbandono così improvviso.
Aprì gli occhi di scatto, trovandosi ancora una volta miriadi di ragazze che urlavano il suo nome.
Ma come poteva render felici così tante ragazze,se proprio lui non riusciva ad esserlo? Come faceva ad esprimere benessere,quando sapeva di non provarlo? Come poteva riuscire ad amare tutti coloro che lo amavano, se lui non si ricordava più di come si facesse? Come faceva semplicemente a guardarsi ancora allo specchio,sapendo di star facendo soffrire la persona più importante della sua vita?
A tutte queste domande, a parer suo non c'era risposta. Ma forse ce n'era una per ogni domanda posta, e tutte si racchiudevano in una parola. La musica.
Era grazie alla musica che le persone lo apprezzavano e lo amavano. Era grazie alla musica che riusciva ad esprimere benessere, perchè solo cantando si sentiva bene. Si estraniava dal mondo,dalle sue sofferenze e quelle che stava provocando. Era grazie all'amore per la musica che riusciva a ricambiare l'amore delle sue Mayniacs. Era grazie alla musica che riusciva ad alzarsi ogni mattina col sorriso stampato in volto,grazie a lei che riusciva a guardarsi allo specchio e pensare alla sua donna. Era grazie a lei che riusciva a non pensare al dolore.

La limousine partì, e Conor salutò tutte le sue fans con sorrisi e cenni flebili con la mano. Arrivarono all'hotel in poco tempo, e appena entrò nella camera insieme a Travis, si buttò di peso sul letto. Durante tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare a come sarebbe stata la sua vita se non avesse inseguito i suoi sogni.
"Travis,credi che esista l'amore?",chiese sovrappensiero Conor.
Travis lo guardò stranito,ma subito dopo rispose.
"Certo che si! Esistono vari tipi di amore però. C'è quello delle tue fans, che si chiama idolatria. C'è quello che tu hai per la musica, che si chiama passione. E dopo tanti altri, c'è l'amore per una persona. E quello è il sentimento. E' quando hai un bisogno enorme di quella persona, è quando non vorresti mai lasciarla, è quando non faresti mai qualcosa che la ferirebbe, è quando non puoi fare a meno di lei. E ci sono altre tantissime cose, che non sto qui ad elencarti che sennò finisco l'anno prossimo!",sorrise.
"Allora credo di non aver mai amato.",disse afflitto il ragazzo.
"Perchè mai dici questo,ragazzo?",chiese la guardia senza aver capito del tutto.
"Sai, prima di arrivare a tutto questo",Conor si guardò intorno per far capire a Travis a cosa si riferisse,"io avevo una ragazza. Si chiama Mary, e credevo di amarla davvero. Perchè ne avevo sempre un enorme bisogno, non avevo mai la voglia di lasciarla, volevo starle sempre accanto. Non potevo fare davvero a meno di lei, ne dipendevo. E' solo che tu hai detto che quando ami, non faresti mai nulla che farebbe soffrire la persona amata. Giusto?",si interruppe.
"Si, ma ci sono vari casi..",rispose confuso Travis.
"Beh, io l'ho fatta soffrire. E tutto per inseguire i miei sogni. Io l'ho lasciata lì, da sola, quando le avevo promesso che non l'avrei mai fatto. Le avevo promesso che non l'avrei mai abbandonata. Mentre invece l'ho fatto. Non mi sono preoccupato affatto di lei quando mi hanno offerto un invito alla musica. Sono stato uno stronzo egoista, perchè ho pensato solamente a me. Mi sono immaginato la mia vita futura insieme alla musica, ma non con lei. Io l'ho ignorata,capisci?",le lacrime ormai scendevano copiose sulle guance del ragazzo.
Travis non fiatò,sapendo che Conor non aveva ancora finito di sfogarsi.
"E' solo che mi rendo conto di averne ancora un maledetto bisogno. Ho maledettamente bisogno di lei, delle sue carezze, della sua voce, della sua presenza. Ho voglia di tenerla stretta fra le mie braccia, ho ancora voglia di amarla. Ho voglia di tenerla con me, al mio fianco, sino alla fine. Ho voglia che sia lei la compagna di questo viaggio così meraviglioso.
Ma poi mi rendo ancora più conto che questo non potrà mai accadere, perchè lei ora mi odia.", Conor tirò su con il naso e Travis gli porse un fazzolettino di carta. Il ragazzo prese il fazzoletto, e guardando negli occhi il suo bodyguard, aspettò una sua risposta, la quale non tardò ad arrivare.
"Tu la ami, Conor. E per davvero.",gli sorrise.
"Si,forse hai ragione Travis.",il ragazzo ricambiò il sorriso.
"Ora dormi,domani hai varie interviste e devi riposarti."
"Notte, e grazie."
"Buonanotte ragazzino!"
Conor gli lanciò un cuscino in faccia, mentre una risata gioiosa lo invase.

Era contento. Contento di essersi sfogato, contento di essersi reso finalmente conto del suo amore così intenso.
Finalmente il sonno lo colpì, così chiuse gli occhi pervaso dal ricordo del primo incontro con la sua Mary.

 

Conor camminava felice per le vie di Londra. Quel giorno a scuola era andato particolarmente bene. Aveva preso un bel nove in matematica e un dieci in letteratura. Era un bel giorno, perchè finalmente sua madre avrebbe sorriso dopo una settimana di duro lavoro. Non guardando dove andava, andò a scontrarsi contro qualcosa. O meglio qualcuno. Sentì una voce femminile imprecare, e appena abbassò lo sguardo si trovò dinanzi agli occhi una ragazza minuta, e mora. Le porse una mano, che la ragazza naturalmente non afferrò. Lei si alzò inferocita e puntò un dito contro il petto di colui che l'aveva investita. Guardandolo negli occhi provò una strana sensazione mai provata prima,ma non se ne curò poi tanto. Doveva assolutamente sgridare quel ragazzino.
"La prossima volta guarda dove metti i piedi, ragazzino!"
No, lui non si faceva chiamare ragazzino da una che neanche conosceva. Era inconcepibile, ma qualcosa a lui ignoto non gli permetteva di aggredirla come avrebbe fatto normalmente. Si limitò a guardarla mentre lo sorpassava, e spinto da un impulso si girò e afferrò la ragazza per un polso,facendola girare verso di .
"Scusa,non volevo. Comunque io sono Conor,piacere."
La ragazza lo guardò stranita, e puntualmente gli diede una risposta con tono acido.
"Non mi interessa chi sei."
"Davvero? Non vuoi dirmi il tuo nome?",la punzecchiò il biondo.
"No,non te lo dico come mi chiamo.",la ragazza lo guardò strafottente.
"Sicura?",chiese Conor, acquistando un espressione a dirsi seducente, ma che alla ragazza risultò ridicola e buffa.
"Ok,te lo dico. Basta che la smetti di fare espressioni sceme. Mi chiamo Mary, e stranamente mi sei già sui coglioni anche se ti conosco da nemmeno cinque minuti.",la ragazza sorrise nel guardare la faccia di Conor offesa.
"Che bello!",esultò il ragazzo,"Ehi,gente.",disse fermando vari passanti,"Lo sapete che sto sulle palle di Mary anche se ci conosciamo da soli cinque minuti?"
Dio,ma quanto stupido poteva essere quel ragazzo?
"Smettila!",lo incitò la ragazza.
"Solo se vieni con me a prendere qualcosa da bere. Offro io.",propose Conor.
"D'accordo sciocchino!",accettò Mary.

 

 

 

 

 

Ciauuuu!

Dopo tantissimo tempo, rieccomi qui ad aggiornare!
Allora, come avete visto e letto, questo capitolo introduce la figura di Conor e dei suoi pensieri
.
Se vi state chiedemdo: "E Mary?"
Tranquille,ci penso ioo! Ahahahahah, no dai :)
Dicevo, non so ancora se nel prossimo capitolo si ritornerà a Mary oppure si continuerà con Conor...boh!
Lo scopriremo nel prossimo capitolo!! :D
Si, ho capito. Basta. Ma fatemi sapere cosa ne pensate,ok? OK.
Me ne vo,bella bella e calma calma ;)
Un bacione,
Marialuisa <3

P.S. C'è anche il banner, vi piace? Let me know!

 

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Capitolo 3
*** U smile, I smile. ***


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(3)

You smile,I smile.

 

 

 

 

Quando Mary aprì gli occhi, si ritrovò sdraiata su un lettino d'ospedale, con talmente tanti aghi infilati nelle sue braccia, che dovette chiudere di scatto gli occhi per non vomitare. Riaprì gli occhi, e notò le fascie che coprivano i tagli che si era inflitta.
Cercò di tirarsi su appoggiandosi sui gomiti, ma delle fitte alla schiena l'assalirono e le braccia cedettero, facendola ricadere pesantemente sul lettino.
Dopo altri inutili tentativi di riuscire a mettersi seduta, Mary lasciò perdere, facendo vagare la sua mente nei ricordi.
Ricordò il giorno in cui incontrò il suo grande amore, inconsapevole del fatto che anche a lui stava accadendo la stessa cosa. Ricordò del tono aggressivo che aveva utilizzato all'inizio, per poi farsi convincere dalla dolcezza di quel ragazzo.

Puntualmente il viaggio nei ricordi della ragazza venne interrotto dall'arrivo della madre, che prepotente entrò nella stanza in cui si trovava sua figlia.
"Mio Dio, Mary! Perchè mi fai questo?", urlò scoppiando in un pianto isterico.
"Mamma", rispose atona Mary.
"Tesoro, tu mi farai morire prima o poi!"
"E' quello che voglio fare io, mamma. Io voglio morire. Non riesco più a sopportare tutto questo dolore.", dicendo quelle parole delle lacrime scesero sul volto di Mary.
"Non puoi andare avanti così, piccola mia. Io devo cercare di fare qualcosa, devo chiamarlo e dirgli cosa ti sta succedendo. Non posso continuare a vivere con questo terrore!", esclamò la signora alquanto arrabbiata.
"No, mamma! Tu non devi chiamarlo, non devi dirglielo!"
"Si,invece! Io ho paura,lo capisci?", controbattè la madre, calmandosi leggermente.
"Di cosa hai paura?", chiese ingenuamente Mary, senza capire affatto il discorso della madre.
"Ho paura di perderti, Mary. Ho paura che tu, presa da uno dei tuoi attacchi possa andartene. Tu sei tutto ciò che mi rimane, tu sei la mia vita. E non riesco neanche ad immaginarmi senza di te. Tesoro,ti prego, fallo per me."
Mary, udendo quelle parole e capendole, si attaccò al collo della madre stringendola in una abbraccio pieno d'amore e, sua madre, si beò dell'affetto della figlia, che le era mancato così tanto negli ultimi due mesi.
"Io farò di tutto per te mamma, farò di tutto per vederti di nuovo felice. Perchè se tu sei felice, lo sono anch'io."
"Se tu sorridi, io sorrido.", rispose la madre sorridendole dolcemente.

 

Mary venne dimessa dopo circa una settimana dall'accaduto, e da allora cercò di non pensare più di tanto al dolore che aveva provato e che ancora stava provando, ma cercò di concentrarsi maggiormente sulle belle emozioni, i bei momenti che aveva passato nell'anno precendente. Come quella volta al parco, mentre passeggiava con il suo cane per le vie dell'immenso parco che si trovava davanti all'appartamento in cui viveva con la madre. Osservando di nuovo quel posto con gli occhi ripuliti dal dolore, venne invasa da uno dei più bei ricordi che aveva della sua storia.

 

"Mary!", la chiamò Conor, che era a circa due metri da lei.
Lei si girò, pensando tutto tranne che il suo ragazzo le tirasse un palloncino pieno d'acqua in viso. Infuriata, gli corse dietro fino a che non riuscì a prenderlo per un lembo della maglia e farlo cadere. Gli si buttò sopra, mettendosi a cavalcioni sopra di lui e svuotandogli la bottiglietta d'acqua che aveva precedentemeente riempito sulla faccia.
"Bastarda!", esclamò il ragazzo cercando di dimenarsi dalla sua presa, ma senza riuscirci.
"Eh,no! Questa me la paghi!", rispose Mary iniziando a fare il solletico a Conor, che non riusciva a smettere di ridere.
"Ok,basta!",riuscì a dire, ma Mary non era intenzionata affatto a smettere.
"Dai, amore! Ti prego basta, scusa!", cercò di nuovo di convincerla, stavolta riuscendoci. Appena la ragazza mollò la presa, Conor ribaltò la situazione mettendosi sopra di lei. La guardò intensamente negli occhi prima di baciarla dolcemente.

 

Mary si beò ancora della dolcezza e delle emozioni che quel bacio così semplice le aveva provocato. Si sentì ancora inebriata dall'odore di Conor, e per un momento non desiderò altro che averlo accanto. Desiderò averlo al suo fianco, solamente per fargli capire come si era ridotta per colpa sua. Desiderò averlo al suo fianco, solamente per dirgli tutto il dolore che aveva provato. Desiderò averlo al suo fianco, solamente per assaporare per un' ultima volta le sue labbra. Desiderò averlo accanto, solamente perchè ne sentiva il bisogno. E fu grazie a quel desiderio così intenso, che riuscì a fare una cosa che mai avrebbe pensato di poter fare.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

"Conor, porca miseria, alzati!"
Un Travis infuriato entrò nella stanza di Conor, non facendo caso al fatto che erano le sei del mattino.
"Conor,alzati! Giuro che è l'ultima volta che ti chiamo con le buone, altrimenti neanche Dio sa quello che ti combinerò! CONOR!", urlò nuovamente Travis, riuscendo finalmente a svegliare il ragazzo, che, ancora assonnato, non si rese conto di ciò che stava accadendo. Riuscì solo a dare uno sguardo veloce alla sveglia, poichè il suo bodyguard lo prese di peso dal letto buttandolo sotto il getto d'acqua gelida nella doccia.
"Aaaah! Travis, ma sei scemo?!", disse Conor uscendo velocemente dalla doccia e avvolgendosi nell'accappatoio.
"La prossima volta impari a svegliarti quando ti chiamo!", rispose Travis senza alcun rimpianto.
"Sembri Mary!", disse Conor senza pensare a quello che aveva appena detto. Ma quando se ne rese conto, il macigno che portava sul cuore cominciò a pesare più di quanto già pesasse.
"A proposito di Mary, ha.."
"No, per favore. Non dirmi niente.", lo interruppe Conor, dirigendosi verso il bagno per farsi una doccia, stavolta calda.
"Ma è impor..", riprovò di nuovo Travis.
"Basta! Voglio cercare di non pensare a lei oggi. Voglio cercare di non farla entrare nei miei pensieri.", lo interruppe Conor, sbucando con la testa dalla porta del bagno.
"Come vuoi..ti dico solo che è una cosa importante."
"Non mi interessa!", gridò esasperato il biondo aprendo il getto d'acqua.
"Vado a preparare la macchina, allora. Sbrigati!", disse Travis, prima di uscire dalla stanza dirigendosi verso il garage dell'hotel dove era stata parcheggiata la macchina la sera prima.

 

-Allora Conor, cosa ci dici riguardo al tuo ultimo singolo, 'Turn Around'?
"Beh, posso solo dirvi che a me piace molto, e spero piaccia anche a voi!
-In questa canzone hai collaborato con Ne-Yo, qualcosa in proposito?
"Lavorare con Ne-Yo è stato assolutamente fantastico! Lui è semplicemente unico, e questa canzone è resa ancora più cool proprio grazie a lui, che è decisamente un tipo cool!"
-E per quanto riguarda l'amore, cosa ci dici?
"Non vorrei toccare questo tasto, se è possibile.."
-Va benissimo, abbiamo finito allora! Grazie per esser stato con noi Conor!
"Grazie a te, Sissy! Ciao ragazzi!"
-Ed ora vi lascio con la canzone che ha reso famoso il vostro idolo, care Mayniacs: ecco a voi 'Can't Say No'!

 

Conor si alzò dalla sedia della sala di registrazione, salutando la conduttrice Sissy e tutto lo staff che aveva reso possibile quell'intervista OnAir.
Scorto Travis appoggiato allo stipite della porta d'ingresso, si avviò verso di lui.
Voleva scusarsi per come si era comportato con lui quella mattina, quando aveva cercato di dirgli qualcosa di importante su Mary.
Durante tutte le numerose interviste che aveva tenuto quel giorno, non era riuscito nemmeno per un secondo a non pensare alla sua mora. Era impossibile per lui non averla fra i suoi pensieri. Era un qualcosa di costante nella sua testa.
Arrivato di fronte a Travis, si aprì in un sorriso.
"Scusa per stamattina, non avrei dovuto comportarmi in quel modo. D'altronde tu non hai nessuna colpa per quello che è successo.."
"Non fa niente, ragazzo. Ora però dobbiamo andare, in albergo ti stanno aspettando.", rispose calmo la guardia, non voleva far trasparire nessuna emozione o preoccupazione.
"Ok, andiamo!"

Conor e il suo bodyguard salirono sull'auto che li stava aspettando, arrivando dopo circa una dozzina di minuti davanti all'entrata principale dell'albergo. Come solito c'erano centinaia di fan che acclamavano il suo nome, e lui, svelto, scese dalla macchina correndo verso l'entrata.
Mentre Conor saliva le scale per arrivare alla sua camera, un desiderio talmente forte lo pervase, tanto da fargli immaginare cose che gli sembravano impossibili.
Immaginò di come potesse essere riavere anche solo per un istante la sua piccola Mary al suo fianco, e coccolarla ancora, baciarla ancora, accarezzarla ancora.
Inconsapevolmente, Conor stava immaginando cose talmente reali, che quando spalancò svogliato la porta della sua stanza, il cuore gli saltò in gola e il respiro gli mancò. Solo quel pochissimo fiato per dire tre stupide parole.
"Oh, mio Dio!"

 

Merry X-Mas bellee!

Come state bellissime? Avete visto che ho aggiornato prima del solito,eh?
E' il mio regalo di natale per voii!

Secondo voi, chi è che vede Conor?  Da cosa è scaturito tutto questo stupore?
Lascio a voi le ipotesi, ma si scoprirà tutto nel prossimo capitolo, di cui non sono sicura di riuscirlo a fare e postare prima dell'arrivo del 2013. Vedremo..

Intanto, nell'attesa, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto.
Tanti Auguri di Buone Feste ragazze!
Vi adoro <3

Un bacione,
Marialuisa. :)

 

 

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Capitolo 4
*** Again. ***


mary go round 4

 

Mary Go Round

(4)

Again.

 

 

 

 

 

Quando Conor aprì la porta della sua camera d'albergo, una scena alquanto inquietante gli si presentò davanti.
Una ragazza minuta, mora, era accasciata per terra in una pozza di sangue, con stretta fra le braccia una sua foto. Ci mise qualche secondo per riconoscere la ragazza, ma appena lo fece, il respiro gli mancò. Solo quel poco che basta per sospirare un debole: "Oh, mio Dio!".

Conor si fiondò frettolosamente sulla ragazza, accertandosi in un primo momento se il battito cardiaco ci fosse, per poi urlare a Travis di chiamare velocemente un'autoambulanza. La guardia fece subito ciò che il suo ragazzo gli disse, osservando da lontano la scena e descrivendo le condizioni della ragazza all'nfermiere che aveva appena risposto alla sua chiamata.

"Mary, perchè mi fai questo?", Conor continuava a singhiozzare sul corpo della ragazza, cercando invano di tamponare i tagli con un asciugamano.
Neanche quando l'ambulanza arrivò e gli infermieri portarono via la sua piccola, Conor smise di lamentarsi ed insultarsi interiormente.
Si odiava.
Si odiava perchè sapeva che era colpa sua. Era colpa sua se la sua piccola e fragile Mary si era ridotta in quello stato. Sapeva che non era la prima volta che lo faceva, se n'era accorto mentre cercava di arrestarle il sangue che fuoriusciva dalle sue braccia, aveva visto le vecchie ferite.
Lei l'aveva fatto ancora. E ancora, e ancora.
Si era ancora fatta del male.
Lui le aveva fatto del male.
Ancora.

 

 

*

 

 

Stordita, Mary aprì gli occhi, e si ritrovò una parete candida dritta davanti agli occhi. Come due settimane prima i suoi bracci erano trafitti da miriadi di aghi, come due settimane prima si ritrovava di nuovo su un lettino d'ospedale.
Ma differentemente all'altra volta, Mary ricordava bene cosa fosse successo, e subito le immagini del suo stupido e continuo errore le balenarono in mente.

-

Subito dopo la passeggiata al parco, Mary si informò su dove si trovasse Conor in quel periodo, e dopo aver fatto varie ricerche, scoprì che si trovava a Manchester.
"Dannazzione!", urlò Mary esasperata.
Le probabilità di fare un viaggio per Mary erano già basse, ma ora che doveva affrontare l'ultimo anno di liceo le robabilità scendevano ben oltre sotto lo zero.
La causa: Lily, sua madre.
D'altronde, Lily Parker non aveva tutti i torti. Aveva paura per sua figlia, aveva paura di lasciarla andare da sola, aveva paura di perderla.
Mary valutò la situazione, trovando quasi subito la soluzione al suo problema.

"Mamma!", esordì la mora entrando in cucina.
"Ehi, come mai così raggiante?", chiese sorpresa la madre.
"Ho da farti una proposta..", spegò.
"Spara!", la incoraggiò la donna.
"Sai quanto mi piace viaggiare, vero mamma?", iniziò la ragazza, aspettando un cenno affermativo dalla madre, e ricevendolo continuò. "Vorrei fare un viaggio, a Manchester. Ti va?"
"Vuoi che venga con te?", Lily cercò di capire il reale motivo che aveva spinto la sua Mary a quella proposta, ma fallendo cercò di assecondarla.
"Ok, va bene. Ma quando vorresti andarci?", chiese Lily assecondando il volere della figlia.
Mary, entusiasta, spiegò dettagliatamente i suoi piani alla madre, la quale si sentì davvero felice e gioiosa nel vedere sua figlia così piena di vita per solo un viaggio.

Mary e Lily partirono circa tre giorni dopo la proposta della ragazza, ed una volta atterrate all'aereoporto, procedettero verso il grande e lussuoso albergo in cui si trovava anche Conor.
Arrivate all'entrata, un'orda di ragazzine urlando il nome del suo biondo le  invase, facendo così sorgere dei dubbi, non molto piacevoli, a Lily, che iniziava lentamente a capire.

"Ora tu devi spiegarmi la vera ragione per la quale noi siamo qui, Mary!", esordì la madre della ragazza non appena varcarono la soglia della loro stanza.
"Avevo voglia di venire qui, semplicemente.", disse innocentemente la mora, per evitare di dire la verità alla madre.
"No, Mary. Tu sei venuta qui per vedere Conor. Noi siamo qui per lui.", sbottò la donna arrabbiata. "Avresti dovuto dirmelo, sapevo ci fosse qualcosa sotto, ma non pensavo ci fosse la persona che ti ha distrutto il cuore a brandelli, non lo credevo possibile. Ora, perchè? Puoi spiegarmelo?", calmandosi, Lily si sedette sul letto aspettando impaziente una risposta da parte della figlia.
"Avevo
voglia di vederlo, di parlargli. Avevo voglia di fargli vedere quanto io  abbia sofferto a causa sua. Avevo voglia di finirla una volta per tutte, avevo voglia di mettere fine a tutta questa mia inutile sofferenza.", la mora rise ad un pensiero stupido e che forse era meglio non confessare a sua madre, ma avrebbe corso il rischio.
"Ovviamente non nego di aver voglia di baciarlo ancora, di accarezzarlo ancora, di abbracciarlo ancora, di farci l'amore per un'ultima volta. No, non posso negarlo, perchè è la pura verità.", finito, Mary si voltò verso sua madre, che l'aveva osservata per tutto il tempo ascoltando ogni singola parola attentamente.
Lily rimase scioccata dalle parole di sua figlia ed anche un pò sorpresa. Nonostante tutto ciò che Conor le aveva fatto, lei riusciva ancora ad amarlo.
"Tu lo ami ancora.."
"Si, mamma, lo amo ancora. Ma devo metterci una pietra su, ormai. Lui non mi ama più, ed io devo andare avanti senza continuare a  piangermi addosso. Sono venuta qui per questo!"
"Va bene, ho capito. Ora vai e riposati, ci parlerai domani.", sua madre le sorrise dolcemente, lasciandole un bacio sulla guancia.

 

La mattina dopo, Mary si alzò presto, cercando di non svegliare sua madre.
Andò diretta verso la reception, speranzosa di poter sapere quale fosse la camera di Conor. Arrivata lì, chiese alla ragazza se avesse potuto dirgli il numero della stanza di Conor, spiegando che era una sua amica e non una fan con mali intenzioni. Travis, per caso, le passò avanti, e sentendo la ragazza discutere alla reception nominando Conor, le si avvicinò.
"Scusa, ragazzina, ti serve aiuto?", le chiese picchiettandole una spalla.
"Lei chi è?", Mary si girò, spaventandosi un pochino nel vedersi davanti un mostro di quelle dimensioni.
"Ho sentito che cercavi Conor, io sono il suo bodyguard. Puoi chiedere a me."
"Oh, io sono
Mary!", disse porgendogli la mano.
"Io sono Travis. Cosa posso fare per te, Mary?", chiese gentile stringendogli la mano.
"Ho bisogno di parlargli, è possibile? Sa, io sono la sua ex rag.."
"Oh, tu sei quella Mary!", esordì sorpreso Travis.
"Beh, si..vedo che ti ha parlato di me.", sorrise compiaciuta la mora.
"Oh,si. Comunque non c'è problema, però devi aspettare le cinque di questo pomeriggio per poterlo vedere."
"Perchè?", chiese curiosa.
"Ha interviste tutto il giorno..", spiegò la guardia.
"Ok, magari se mi dici il numero della stanza posso entrare e fargli una sorpresa. Che ne dici?", sorrise.
"Si, penso gli farà piacere. Ci vediamo stasera, allora. Ciao Mary!", la salutò allontanandosi.
"Ehi, Travis!", lo richiamò Mary facendolo voltare. "Il numero della stanza."
"Ovviamente, 273. A dopo!"

Durante tutte quelle ore d'attesa, Mary cercò di prepararsi un discorso da dire al suo biondo, che dopo quella sera non sarebbe più stato suo. Dopo vari tentativi inutili, Mary notò l'orologio che segnava le 16:45, ecidendo così di dirigersi verso la stanza di Conor. Voleva davvero fargli una sorpresa, sarebbe stata l'ultima.
Entrò titubante nella stanza guardandosi intorno. Notò una foto sul letto, che ritraeva loro due ai tempi in cui erano ancora felici. Sorridevano entrambi, erano entrambi felici.
Ora, quello ad essere felice era solo lui, lei non lo era.
In quel momento, guardando la fotografia, osservando il suo sorriso, quello che lui le aveva portato via, si pentì amaramente della scelta che aveva fatto.
Era stato un errore cercarlo, era stato un errore voler cercare di dimenticarlo del tutto. Lei non ce la poteva fare, non poteva dimenticare colui che le aveva donato la felicità, per poi strappargliela via.
Non avrebbe potuto farcela.
Frettolosamente, andò verso il bagno, alla ricerca di qualcosa di tagliente. Un rasoio catturò la sua attenzione. Lo afferrò, ed iniziò ad infliggersi numerosi tagli.
Non avrebbe voluto farlo, ma non sapeva come altro sfogarsi.
Continuò e continuò, fino a che priva di sensi, cadde a terra stringendo fra le mani la fotografia di loro due.

 

*

 

 

Conor aspettò fuori dall'ospedale, fino a che non vide Lily Parker venire contro di lui a passo veloce.
"E' tutta colpa tua, te ne rendi conto?", lo strattonò la donna in preda ad un pianto isterico.
"Lo so
, Lily. Mi dispiace.", rispose atono il biondo.
Lily prese a schiaffeggiare il ragazzo, mentre lui non faceva alcuna resistenza, fino a che Travis non fermò la donna calmandola.
"Calma Lily, calma.", le sussurrò Travis all'orecchio. La donna si tranquillizzò solo quando il medico le annunciò che sua figlia si era svegliata.
Lily corse verso la stanza della figlia, non curandosi dei richiami del dottore.
Spalancò la porta della stanza, fiondandosi fra le braccia della figlia.
Le sussurrò parole dolci, e Mary capì che qualcuno per andare avanti, c'era.
Se cadeva, doveva rialzarsi come un grattacielo. Perchè qualcuno per cui farlo c'era. Ed era lì accanto a lei.

 

 

My space:

Heiii! Amori mieii!! Come state?
Lo so, lo so. Io non so davvero con quale faccina io mi presenti qui, dopo tuuutto questo tempo. Mi dispiace, ma un po’ per colpa della scuola, un po’ per colpa di questa cazzo di connessione internet (passatemi il termine, scusate), non ho potuto prima d’ora. Era già pronto da un po’ di giorni, ma scusatemi.
SCUSATE!
Coomunque, questo è
il capitolo. Ammetto che prima di scriverlo, avevo in mente tutta un’altra idea. Ma scrivendo è uscita ‘sta cosa qua, quindi boh! A me piace, e spero anche a voi.

Vorrei sapere cosa vi aspettate dalla storia..insomma, se avete qualche aspettativa in particolare, cose così. Ah, vi faccio una domanda io:

Cosa pensate succederà fra Mary e Conor?

Me lo fate sapere, please?

Ah, un’altra cosa. Il prossimo capitolo è già pronto, ma lo posterò solo se mi farete trovare più di due recensioni a questo capitolo. Ci tengo a questa storia, e vorrei sapere ciò che voi pensate.

Vi adoro, davvero <3

Un bacione,
Marialuisa :)

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Capitolo 5
*** I really love you. ***


5-mary go round

 

Ciao! Questa volta mi troverete sia qui su, che giù. Volevo solo avvertirvi che il rating di questo capitolo è ROSSO, e per questo motivo mi vergogno un po’. Però leggete, e poi fatemi sapere.. ci vediamo giù! :)

 

 

 

 

Mary Go Round.
(5)

I really love you.

 

 

 

 

Quando Lily uscì dalla stanza della figlia, notò che Conor era ancora seduto ad aspettare che qualcuno gli si avvicinasse. Decise di informarlo delle condizioni di Mary, d'altronde se lui non fosse arrivato in tempo, sua figlia sarebbe morta dissanguata. Gli si avvicinò, e quando il ragazzo alzò lo sguardo su di lei, vide nei suoi occhi arrossati tristezza e pentimento.
"Dimmi che sta bene, ti prego.", disse il biondo con un filo di voce.
"Si, per fortuna sta bene.", Lily tranquillizzò il ragazzo.
Dopo vari minuti di silenzio, Conor decise di chiedere alla sua ex suocera il motivo della loro presenza lì a Manchester.
"Non devo dirtelo io.", rispose la donna. "E' qualcosa che deve dirti Mary, perciò vai e ascolta cosa ha da dirti."
Lily si pentì di aver fatto ciò che sua figlia le aveva chiesto gentilmente di fare, ma voleva più di ogni altra cosa che sua figlia ritornasse a sorridere. E se il modo era quello, avrebbe fatto di tutto.

 

Quando Conor entrò nella stanza di Mary, il cuore gli salì in gola.
Stava osservando la sua piccola, si stava beando di nuovo della sua bellezza.
La mora dormiva dolcemente, e molto silenziosamente Conor le si avvicinò lasciandole un fugace bacio sulle labbra rosee. Vedendo che Mary stava per svegliarsi, cercò di allontanarsi  dal suo viso. Ma qualcosa lo trattenne.
Una mano gli si posò sulla nuca, trattenendolo vicino al viso della ragazza.
Mary aprì di scatto gli occhi, trovandosi due iridi azzurre incastrate alle sue nocciola.
"Ancora, per favore.", sorrise la ragazza, illuminando il cuore del biondo, il quale non ci pensò due volte per avventarsi sulle labbra della sua donna, baciandole con desiderio. Conor posò delicatamente le mani sul volto della ragazza, che si tirò su a sedere senza staccarsi dalle labbra del biondo. Mary attirò contro di sè il ragazzo, che prese ad accarezzarle le guance. Il biondo fece scontrare le loro lingue, che presero a danzare insieme. Quando Mary si staccò per riprendere fiato, Conor le stampò un altro bacio sulle labbra, sorridendo per poi abbracciarla.
"Mi hai fatto prendere un colpo, prima.", soffiò tra i suoi capelli, inalando l'odore di vaniglia che emanavano.
"Scusa. Avrei voluto farti una sorpresa bella, ma a quanto pare ho rovinato tutto. Però la sorpresa te l'ho fatta comunque.", disse scoppiando a ridere. Conor si fece trasportare dalla sua risata, sorridendole.
"Si, ma perchè sei venuta qua a Manchester?", chiese facendo arrestare la risata della ragazza.
"Per vederti, e per parlarti.", rispose la mora, rabbuiandosi.
"Cosa devi dirmi di così importante?", chiese Conor curioso.
"Non importa. Ora voglio solo stare con te.", sorrise la mora, decidendo di rimandare il confronto a quando avrebbe dovuto andar via da Manchester.
Conor attirò la sua piccola a sè, abbracciandola forte per non farsela scappare ancora una volta.
"Quanto tempo rimani?", chiese allontanandosi di qualche centimentro dalla ragazza.
"Un paio di giorni, e poi ritorno a Londra.", rispose atona.
"Vorrei passare questi due giorni insieme a te, se sei d'accordo.", propose il biondo.
"E i tuoi impegni?"
"Al diavolo, tu sei più importante.". Sorpresa, la mora alzò lo sguardo su di lui, cercando di capire se mentiva o meno.
"Ok, quindi rimarrai qui in ospedale?"
"Certo che no! Tu non rimarrai qui, tornerai in albergo con me!", disse entusiasta.
"Si, certo.."
"Sono o non sono Conor Maynard?", disse uscendo dalla stanza per avviarsi dal medico. La mora sorrise.

Quando Conor uscì dalla stanza, dopo circa un'ora, sia Lily che Travis saltarono dalle sedie su cui erano seduti. Entrambi si incamminarono verso il ragazzo, che sorrideva felice, per chiedergli cosa fosse successo. Lui li informò sulla loro decisione e Lily, senza accorgersene abbracciò il ragazzo, ringraziandolo.
Quando la donna se ne rese conto, si ricompose sorridendo imbarazzata, mentre Conor le regalò un sorriso dolce.

 

Il pomeriggio dello stesso giorno, Mary tornò in albergo, felice di non dover stare rinchiusa in una specie di carcere. Conor si comportò come un vero gentiluomo, invitandola a cena la sera stessa. La mora si sentì talmente felice, che si vergognò dei suoi stati d'animo. Sembrava fosse tornata di nuovo alle prime armi, quando ancora non sapeva di cosa fosse l'amore.
"Mamma, stasera Conor mi ha invitata a cena nel ristorante dell'albergo.", disse non appena uscì dal bagno avvolta in un'asciugamano.
"Ok.", si limitò a rispondere Lily, contraria a tutto ciò che la figlia aveva intenzione di fare.
"Tu cosa farai?", chiese cercando di continuare a conversare con la madre.
"Non lo so."
"Mi fai salire i nervi quando mi rispondi a monosillabi!", sbottò la ragazza.
"Come dovrei risponderti?"
"Lascia stare.", disse rintanandosi di nuovo in bagno dopo aver preso l'intimo e il vestito che avrebbe indossato quella sera. Ne uscì dopo un'ora e mezza, vestita e truccata di tutto punto.
Conor l'aspettava alle otto nella sala da pranzo, ma se fosse arrivata mezz'ora prima non avrebbe fatto molta differenza. Così, decise di scendere e di avviarsi verso la sala. Quando arrivò, gli occhi subito le si illuminarono: Conor era seduto ad un tavolo, e parlava gesticolando da solo. Sorrise alla scena, e si avviò verso il tavolo, cogliendolo di sorpresa alle spalle.
Il biondo si voltò, e ammirò in tutta la sua bellezza la ragazza che una volta era stata sua. La prese per mano, intrecciando le loro dita e dandole un leggero bacio a stampo, che lei prolungò fino a farlo diventare un dolce lungo bacio.
Quando si staccarono, la fece accomodare, sorridendole come un ebete.
"Sei bellissima.", affermò, e notò che in pochi istanti le gote di Mary si colorarono di un leggero color porpora.
"Grazie, anche tu lo sei.", rispose imbarazzata.

Mangiarono tranquillamente, ricordando i bei momenti passati insieme, e quando Conor iniziò a fare progetti di vita futura insieme, Mary si sentì in colpa.
Finito di mangiare anche il dessert, Conor fece una proposta alquanto inaspettata a Mary.
"Ehi,sai..mi chiedevo..", iniziò, ma puntualmente venne interrotto dalla sua piccola, che come sempre capì.
"Si, dappertutto con te.", disse.
 Conor l'attirò a sè, baciandola dolcemente, per poi guidarla verso la sua stanza.
All'uscio della porta, entrambi si guardarono intensamente.
Mary lo voleva. Conor la voleva. Entrambi volevano la stessa cosa.
La ragazza aprì la porta, trascinandosi dietro il biondo. Si voltò verso di lui, e prese a baciarlo con passione ed impeto.
Mary cominciò a slacciargli la camicia, mentre Conor le tirava giù la zip del vestito. Lui si tolse autonomamente i calzoni, mentre lei si sfilava via le calze. Rimasero in intimo, e con un tonfo caddero insieme sul morbido letto, senza mai smettere di baciarsi. Conor le accarezzò la schiena, slacciandole il reggiseno, mentre lei si beava sotto il suo tocco. Il biondo si staccò dalle labbra della mora, lasciandole baci umidi sul collo, sulle spalle, sulla gola. Le baciò i seni, succhiandole rumorosamente un capezzolo, facendola gemere. Passò successivamente a lasciare dei baci sul ventre piatto delle ragazza, arrivando poi a scontrarsi con l'elastico delle mutandine. Ci giocò un poco, per poi sfilargliele via velocemente. Le lasciò un bacio sul pube, per poi ritornare sulle sue labbra. La ragazza intrecciò le mani fra i capelli del biondo, ancora scossa dal piacere che le avevano provocato quei piccoli baci. Sentendo l'eccitazione del biondo sulla coscia esser trattenuta dai boxer, sorrise. Ribaltò la situazione, metendosi a cavalcioni su di lui. Gli baciò ancora una volta le labbra, per poi percorrere con una scia di baci, lo stesso percorso fatto da lui su di lei. Si fermò anche lei all'orlo dei boxer, ma a differenza del biondo, lei glieli sfilò subito via. Appena Mary prese il suo membro fra le mani, accarezandolo, Conor cominciò a gemere.
"M-Mary!", urlò quando venne dopo un paio di minuti. La mora sorrise, baciandogli la bocca. Il ragazzo ribaltò nuovamente la situazione, poggiandosi sui gomiti per non pesarle. La baciò di nuovo, per poi staccarsi. Mary protestò, ma sentendo poi Conor prenderle un braccio, rimase immobile. Il biondo le lasciò dei baci dolci sui tagli, e su di essi soffiò una frase che colpì la ragazza.
"Non farlo più, io ti amo."
Quasi di colpo, Conor alzò lo sguardo e incastrò i suoi occhi con quelli di lei. Così facendo, Mary potè davvero capire che non mentiva. L'amava davvero.
Lentamente, il ragazzo si riposizionò su di lei, intrecciando le loro dita.
La penetrò lentamente, cominciando poi a dare delle spinte più forti, fino a che non la sentì urlare dal piacere. Le baciò la bocca, e nel bacio la sentì sorridere. Sorrise a sua volta, perchè sapeva che d'ora in poi nessuno avrebbe potuto separarlo da lei. Da quella ragazza che lo faceva stare bene.
Quando entrambi giunsero al culmine, Conor rotolò al fianco della mora, circondandole la vita con un braccio. Mary si accoccolò fra le braccia del suo uomo, respirando il loro profumo.
"Ti amo, Mary.", sussurrò il biondo fra i suoi capelli, lasciandole un bacio sull'orecchio.
"Ti amo anche io, Conor.", rispose, per poi addormentarsi beata.

 

 

 

 

 

My Space:

Ciaoo! Avete letto, eh?! Io mi vergogno troppo, non potete neanche immaginarvi. Fa schifo, eh?! Si. Si, fa schifo, mi rispondo da sola, perché è vero. E accetterò chiunque lo dica o abbia da farmi qualche critica! Me lo merito.
Coomunque, ho visto che non ce la facciamo ad arrivare a 3 recensioni, ma non fa niente. Vi adoro comunque, perché so che magari alcune di voi hanno paura di esprimere il loro parere. Ma tranquille, non vi mangio mica! A me fa piacere sapere e conoscere i pareri altrui, perciò non fatevi scrupolo! ;)
Dopo questo capitolo, non so quando arriverà il prossimo, però spero di farcela presto! Ce la metterò tuttaa! PER VOI!♥

Io me ne vado, lasciando a voi il parere.

Vi adoroo,
Marialuisa ♥

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Capitolo 6
*** New life. ***


6-mary go round

Mary Go Round
(6)

New life.

 

 

 

 

Quando Conor aprì gli occhi, sorrise consapevole del fatto che accanto a lui avrebbe trovato la sua donna. Il biondo allungò il braccio lungo l'altra metà del letto, tastandola leggermente, ma non toccando nessun corpo, si alzò di scatto preoccupato. Saltò dal letto, non curandosi del fatto di essere nudo, e si avviò verso la porta del bagno. Spalancò la porta, ma non vi trovò nessuno. Ritornò nella camera da letto, agitandosi ulteriormente, finchè non notò i vestiti di Mary sparsi per terra, esattamente dove erano stati lasciati la sera prima. Preso da un sentimento di pessimismo, il ragazzo prese il suo boxer che trovò ai piedi del letto, per poi cercare un pantalone da indossare.
Ma nel mentre in cui lo fece, una porta si spalancò, lasciando entrare una favolosa ragazza con indosso solamente una camicia e delle mutandine.

"Ehi! Dove eri?", chiese il biondo andando verso la sua ragazza.
"Qui fuori a parlare con Travis, tranquillo.", la mora sorrise, lasciando un piccolo bacio sulle labbra rosee del ragazzo.
"Mi ero preoccupato..", rispose Conor tracinandola sul letto.
"Non ce n'era bisogno. Comunque, parlando di cose serie: ordiniamo la colazione che muoio di fame!", Mary si alzò prendendo il telefono. Ordinò la colazione per entrambi, per poi infilarsi di nuovo sotto le coperte.

Quando il cameriere portò loro la colazione, i due ragazzi mangiarono forsennatamente come se fossero mesi che non toccavano cibo, il biondo particolarmente.
"Fai schifo, sei un maiale!", esordì la mora lanciando addosso al ragazzo un tovagliolo sporco di nutella.
"Ahahah, grazie!", sorrise Conor. "Che hai intenzione di fare oggi?", chiese poi, dopo aver mangiato l'ennesimo biscotto alle fibre.
"Non lo so. Non so neanche quando ho l'aereo per tornare a Londra.", rispose la ragazza abbassando lo sguardo.
"Spero non troppo presto, perchè voglio farti una sorpresa.", sorrise il biondo.
"Ok, allora vado nella mia stanza, così mi preparo e andiamo. Sono già le dieci, quindi corro!". La mora si alzò dal letto, ma Conor la prese per un polso, attirandola a . Le stampò un bacio sulle labbra, per poi sorriderle dolcemente.

 

 

"Dove sei stata questa notte?", una voce assalì la ragazza appena varcò la soglia della sua camera d'albergo.
"Da Conor.", rispose secca, senza giustificarsi.
"Perchè?", chiese sua madre.
"Non ho nulla da spiegarti, mamma."
"Invece si! Cavolo Mary, sono stata in pensiero tutta la notte!", la interruppe Lily.
"Non ne avevi il motivo. Ti preoccupi sempre e per tutto! Lasciami respirare, non ne posso più!"
"Invece i motivi per preoccuparmi ce li ho, ed anche troppi! La persona con cui sei stata fino ad ora è la stessa che ti ha distrutto; come posso non stare in pensiero per la mia bambina?!", sbottò.
"Ormai non sono più una bambina, non ti sopporto! So chi è la persona che mi ha distrutto, ma sfortunatamente lo amo, lo amo, e vorrei starci insieme per l'ultima volta, se me lo concedi!", urlò a sua volta la mora. "Ne ho bisogno.", farfugliò poi, rifugiandosi nel bagno.

Lily capì quell'ultima frase, e per lei fu come una specie di pugnalata. Sua figlia aveva bisogno di una persona che l'aveva fatta soffrire invece che di lei, di  lei che avrebbe dato a sua stessa vita pur di vederla felice.
Intanto Mary, mentre sua madre si sentiva tirata fuori dalla vita della figlia, non si sentiva capita affatto dalla persona che più amava. Sua madre non riusciva a capirla. E piangeva, piangeva come non faceva da tempo. Perchè fino a ventiquattro ore prima, il suo sfogo era attraverso l'autolesionismo. Ma non voleva ricaderci, voleva solamente versare tutte le lacrime che aveva represso negli ultimi tre mesi. Lasciò che le lacrime le solcassero il viso, fino a che due occhi celesti e limpidi non le si presentarono avanti, ricordandole che qualcuno la stava aspettando. Velocemente si lavò e si vestì, ignorando la madre. Appena pronta uscì, e prima di chiudere la porta riuscì a sentire la madre parlare: "Torna per le sei, mi raccomando."

Quando salì al piano superiore, trovò Conor fuori sul corridoio che parlava con Travis. Appena la vide, il biondo le cose incontro racchiudendola in un lungo bacio.
"Che dici, andiamo?", le propose, e dopo aver annuito, Mary si limitò a camminare di fianco al ragazzo. Conor, mentre scendevano le scale insieme, vicini, prese la mano della sua mora, incastrandole perfettamente. I due ragazzi si sorrisero, lasciando trasparire e mettendo a nudo l'uno all'altro ogni singola emozione.
Mary e Conor salirono sulla limousine che li stava aspettando, e dopo circa una ventina di minuti di viaggio, la mora cominciò a fare domande a cui il biondo non rispose.

"Siamo arrivati?", chiese spazientita la mora.
"Cinque minuti.", le rispose Conor con un sorriso cretino stampato sul volto.
Dopo circa una ventina di secondi, Mary ripropose la medesima domanda, facendo sbottare Travis.
"Ascolta ragazzina, puoi tapparti la bocca per un minuto e mezzo? Ti ha detto cinque minuti, aspetta!"
"Intanto, ragazzina lo dici a qualcun'altro. Non perchè io abbia diciotto anni, puoi permetterti di chiamarmi in quel modo. Poi, Dio mi ha donato la lingua per far si che io parlassi, quindi parlo quanto mi pare, ok? Ok.", rispose a tono la mora.
"Ehi, ehi, ehi.. calma. Siamo arrivati!", si intromise Conor prima che la situazione degenerasse.
Mary, sentendosi invadere dalla voce del biondo, placò la sua ira contro Travis chiedendogli scusa, che a sua volta si scusò, e scese dalla limousine trovandosi davanti ad uno stadio.

"Cosa significa?", chiese al biondo, voltandosi verso di lui.
"Lo vedrai fra poco, è una sorpresa. Tu comincia ad entrare con Travis, io ti raggiungo fra qualche minuto.", la incitò, e vedendola allontanarsi corse verso il camerino frettolosamente. La sua Mary sarebbe stata davvero contenta, almeno era quello che sperava.

Mary, insieme a Travis, si incamminò verso le gradinate, e prese posto in quelle a ridosso del palco che era stato montato.
"Sai qual è la sorpresa?", chiese curiosa Mary.
"Si, ma io non parlo.", le sorrise dolcemente Travis. "Lui ti ama davvero, non ha mai smesso di farlo.", affermò poi.
"Perchè dici questo?", disse la mora, spiazzata da quell'affermazione così reale.
"Perchè so che tu gliela farai pagare, per tutto ciò che ti ha fatto passare. Ma bada bene, potrebbe non perdonarti. Conor ha riacquistato la sua felicità e il suo sorriso solo riavendoti. E se ora tu deciderai di andartene, lo distruggerai. Quando ti ha lasciata tre mesi fa, è stato male anche lui. Aveva capito di aver lasciato il suo unico e vero amore."
"L'unico suo vero amore è
la musica, non sono io. Non lo sono mai stata. Non ero una sua priorità, lo è sempre e solo stata la musica. Esiste solo la musica per lui.", infastidita, Mary disse cose che si era ripromessa di non dire.
"Lo distruggerai, e non so se tornerà indietro.", ripetè la guardia, cercando in tutti i modi di far cambiare idea alla ragazza accanto a lui.

 

"Questo è per te, amore mio. Ti amo."
Una voce interruppe
il discorso di Mary e Travis, catturando l'attenzione di entrambi. Il biondo, bellissimo come sempre, comparve sul palco con un microfono in mano. La base di una sua canzone partì, e Mary la riconobbe immediatamente.
Nonostante il leggero odio che provava verso di lui, sopraffatto sempre dall'immenso amore che la legava a lui, non aveva mai smesso di seguirlo. Conosceva tutte le sue canzoni a memoria, e quella che avrebbe cantato di lì a poco era una delle sue preferite.

 

 

 

Turn around, open your eyes
Look at me now
Turn around, girl I've got you
We won't fall down, yeah
We can see, forever from up here, yeah
So long as we're together
Have no fear, no fear


So turn around, floating
So high up off  the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around

Turn around, outta space we can go there now, yeah
Turn around, there's no limit to what we found
Uh yeah
Music oh, I wanna feel it all, yeah
And baby we'll stay up, cause there's no way for us
To fall, to fall


So turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around

Uh baby, we're so high now, whoa
Tell our worries end our pain good bye now
Oh, oh, our home is the sky now
Say  we're never coming down, down, down


So turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around,
Turn around, turn around

Nothing can stop us now

 

 

 

 

Appena la canzone finì, Mary si ritrovò con le lacrime agli occhi. Era stupidamente emozionata, a tal punto da piangere. Piangeva, perchè Conor aveva dedicato quella canzone a lei, solo a lei. Piangeva, perchè sapeva che quello che stava facendo non era giusto. Piangeva, perchè sapeva che Travis aveva maledettamente ragione. Lui l'amava, e lei gli avrebbe spezzato il cuore. Gliel'avrebbe fratturato, spezzettato in tanti minuscoli pezzi da non poterlo più ricostruire. Si sentiva una bastarda, perchè lo avrebbe fatto soffrire, e non sarebbe più ritornato indietro. Piangeva, perchè in quel momento aveva solo voglia di sfogarsi.

Quando Conor andò verso Mary, notò che stava piangendo. Notò che quelle lacrime non erano solo dovute alla commozzione, ma anche a qualcos'altro.
"Ehi, è tutto ok?", le chiese abbracciandola da dietro. La mora sussultò, per poi girarsi e baciare il suo biondo. Desiderava assaporare le sue labbra per un ultima volta, prima di uccidere il suo cuore.

"E' tutto ok, tranquillo.", gli sorrise staccandosi leggermente.
"Ti è piaciuta la sorpresa?"
"Tantissimo. Sei molto dolce.", gli sorrise.
"Io voglio ricominciare di nuovo, Mary. Perchè ora che siamo insieme niente può fermarci.", affermò il biondo, felice.
"Ti amo, Conor.", disse lei, cercando di non piangere.
"Anche io, Mary, anche io.", e la baciò.

 

Mary aprì gli occhi, notando la sveglia che segnava le 17:30.
Si alzò dal letto dove poco prima aveva fatto l'amore con Conor, e dove lui stava ancora dormendo. Raccolse i suoi vestiti e li indossò, andandosi poi a sedere alla scrivania. Prese un foglio ed una penna, e cominciò a scrivere tutto quello che avrebbe dovuto dire di persona a Conor due giorni prima, senza dover spezzare ulteriormente non solo il cuore del biondo, ma anche il proprio.
Quando ebbe finito, piegò la lettera, posandola vicino all'angelo che le aveva stravolto a vita. Gli lasciò un bacio leggero sulle labbra, per poi sussurrare: "Scusa amore mio, ti amo."

 

Quando Mary aprì la porta della stanza sua e della madre, trovò le valigie già pronte e sua madre seduta sul letto accanto ad esse.
"L'aereo parte fra un'ora.", disse semplicemente.
"Si, andiamo.", rispose lei tristemente, prendendo la sua valigia.
Si avviarono all'aereoporto di Manchester, e dopo un quarto d'ora dal loro arrivo si imbarcarono per poi partire.
Londra la stava aspettando, ed anche una nuova vita.
Una nuova vita senza Conor.

 

 

 

 

 

 

My Space:

Ciaoo bellezze miee
Come va?
Avete visto? Non ci ho messo molto ad aggiornare :)
Forse perché questa storia mi sta prendendo molto più di quello che avevo previsto, e ne sono contenta. Davvero tanto! :)
Poi sono molto felice anche perché siete in tante a seguire questa storia, e ve ne sono grata! ♥
Quindi colgo l’occasione per ringraziare tutte coloro che hanno messa questa storia fra le seguite/ricordate/preferite.
E ovviamente anche coloro che hanno recensito, siete dolcissime!

Mi sto accorgendo di star mettendo tanti cuori, ma ve li meritate. Ognuna di voi che legge. ♥ (ANOTHER)
Comunque, passando a parlare di questo capitolo che, come avete visto, da una svolta alla storia, vorrei sapere cosa vi aspettate. Mi piacerebbe conoscere i vostri pensieri, ecco.
Ripeto, come nell’altro capitolo, che non dovete avere timore a lasciare un vostro commento, perché a me servono per andare avanti con la storia. Non vi mangio mica!
Accetto anche le critiche ;)

Io vado, e lascio a voi i commenti.
Un bacione,
Marialuisa ♥

 

P.S. Siccome leggo poche fanfic su Conor, vorrei sapere se a qualcuno farebbe piacere se io passassi. Se vi va, lasciatemi il link in una recensione. Avverto che recensisco solo quelle che mi colpiscono di più, ok? Poi non ci rimanete male :)
Adiossssssss

 

2P.S. Se vi piacciono i One Direction e volete passare a leggere qualcosa di mio su di loro, passereste qui? Grazie ♥

YUO’RE NOT ALONE

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Capitolo 7
*** Forever. ***


mary go round 7

Mary Go Round

(7)

Forever.

 

 

 

Il biondo aprì gli occhi e sorrise. Sorrise nel buio perchè sapeva di avercela fatta. Sorrise perchè sapeva di aver avuto indietro la sua felicità, ovvero Mary.
Si girò verso il suo comodino, osservando la sveglia che segnava le 01:40.
Come aveva fatto la mattina del giorno che si era concluso da poco, allungò il braccio verso l'altra metà del letto, non trovandoci nessun corpo.
Si alzò di scatto, e velocemente, esattamente come la mattina precedente, si avviò verso il bagno. Si vestì con una tuta, mentre in cuor suo sapeva ciò che stava accadendo. Ma non voleva trarre conclusioni affrettate, non voleva pensare neanche minimamente che la sua Mary gli avesse fatto una cosa simile.
Aprì violentemente la porta della sua stanza, dirigendosi verso la hall. Vi trovò una giovane ragazza bionda, che dietro il bancone stava trafficando con il cellulare. Conor si affrettò ad andarle incontro per chiederle delle informazioni.

"Lily e Mary Parker?", chiese frettoloso.
"Buonasera!", gli sorrise la bionda.
"Mi risponda immediatamente!", le ordinò il ragazzo, infuriato.
"La signora Parker e sua figlia hanno lasciato l'albergo ieri pomeriggio alle 18:00.", disse la receptionist, spaventata dalla reazione del biondo.
Conor iniziò a piangere, lasciandosi cadere lungo il bancone fino a toccare terra,  le lacrime gli scendevano copiose sulle guance.
Non poteva crederci. Non voleva crederci.
Lo aveva abbandonato, per farlo soffrire. Esattamente come aveva fatto lui tre mesi e mezzo prima. Lui non si era curato della sofferenza che avrebbe provocato in lei, e ora era lei che non si stava curando della sofferenza che gli stava provocando. Era una vendetta.
In quei giorni si erano amati, profondamente. Come aveva potuto vendicarsi di lui in quel modo? Ci sarebbero stati mille altri modi per fargliela pagare, se solo la sua vista non fosse stata offuscata dal dolore e dall'odio.
E piangeva, singhiozzava..come un bambino piccino.
Aveva bisogno che qualcuno ricomponesse i pezzi del suo cuore, ma sapeva che l'unica che avrebbe potuto era solamente lei. Mary, colei che gliel'aveva appena distrutto.

"Ehi, biondo.. è tutto ok?", la ragazza del bancone si accucciò accanto a lui, accarezzandogli un braccio. Lui si asciugò poche delle tante lacrime che fuoriuscivano dai suoi occhi, rispondendole che non doveva preoccuparsi.
Si alzò, e distrutto se ne ritornò verso la sua camera.
Appena aprì la porta, trovò Travis seduto sul letto. Lo guardò triste, fino a che non parlò.
"Se n'è andata.", disse l'uomo, facendo sprofondare il biondo in un'altra crisi.
Gli si avvicinò e lo avvolse in un abbraccio caloroso, pieno di conforto, perchè era questo che serviva a Conor, conforto.

Quando il biondo si staccò dall'abbraccio del suo bodyguard, questo notò gli occhi arrossati del ragazzo.
"Si, Travis. Se n'è andata. Senza dirmi niente, senza salutarmi. Mi ha lasciato, esattamente nello stesso modo in cui io ho fatto con lei. Dopo aver fatto l'amore. Ora capisco come si sia sentita, ma non avrei mai pensato che si fosse vendicata allo stesso modo..", iniziò, mentre delle lacrime silenziose scendevano ancora sulle sue gote.
"Mi dispiace. Io.. io ho provato a farle cambiare idea.. ma evidentemente non ci sono riuscito.", colpevole, Travis abbassò lo sguardo.
"Ma non è colpa tua!", lo rassicurò il biondo. "Mary è così, quando decide qualcosa non ritorna indietro.", sorrise. "Mi fa male il fatto che mi abbia lasciato, perchè ora io volevo stare con lei, avrei rinunciato anche al mio sogno per lei. Ma non mi ha dato il tempo per dirle tutto ciò che mi provoca, tutto ciò che sento, tutto ciò che per me lei è. Sono arrivato troppo tardi.", continuò per poi buttarsi a peso morto sul letto, a pancia in giù.

"Quando sono entrato qui, ho trovato questa accanto al tuo cuscino.", disse sventolando accanto all'orecchio di Conor un foglio.
"Cos'è?", chiese.
"E' una lettera di Mary.", rispose.
Conor si alzò subito a sedere, strappando dalle mani di Travis quella lettera.
Quando appoggiò i suoi occhi sulla calligrafia semplice e ordinata della mora, chiese a Travis di lasciarlo solo. L'uomo ubbidì, uscendo dalla stanza.

 

 

Conor,
lo so che ora mi starai odiando, ma perfavore non farlo. Quando tu starai leggendo queste mie righe, probabilmente io sarò già a Londra, a piangere come immagino starai facendo anche tu. Non avrei mai voluto farti questo, non avrei mai voluto illuderti su ciò che io sapevo di non poter continuare. Avrei dovuto dirti tutto ciò che leggerai due giorni fa, quando sono arrivata a Manchester.

Quando mi hai trovato quel giorno in camera tua in una pozza di sangue, ero venuta per parlarti, per dirti che avrei voluto mettere fine alla mia sofferenza.
Ho deciso di venire da te, a Manchester, una settimana dopo la mia ultima autolesione, perchè volevo troncare. Volevo troncare per me, perchè per me la nostra storia non era ancora finita. Volevo farti essere al corrente di ciò che io avevo passato, di tutto ciò che ero arrivata a fare per colpa tua. Perchè è colpa tua, si. E' colpa tua se ho iniziato a tagliarmi, è colpa tua se ho passato tutta l'estate all'ospedale. E' colpa tua se io ho sofferto. E quel maledetto giorno, io ero venuta in camera tua per dirti tutte queste cose. Ma poi non ce l'ho fatta, avevo paura, e mi sono rifugiata nel mio rito. Ho preso il tuo rasoio e mi sono inflitta ulteriore dolore. Poi tu, non pensando minimamente a ciò che mi provochi tuttora, sei venuto in ospedale e mi hai baciato.
Tu non sai, tu non sai quante volte ho desiderato che le tue labbra si posassero sulle mie ancora una volta. Tu non sai quante volte ho desiderato averti con me, solo con me. Forse sono una stupida, perchè tu non hai pensato a tutte queste cose. Tu non sai quanto tu mi sia mancato in questi mesi, e forse io non ti sono mancata neanche. E per questo mi sento ancora più stupida, perchè io ho continuato ad amarti, mentre tu mi hai abbandonata per il tuo amore più grande e vero: la musica. Tu non hai mai amato me come ami la musica. Lei è una priorità per te, io non lo sono mai stata.
Quando in ospedale hai posato le tue morbide labbra sulle mie, mi sono sentita rinascere, e non ho avuto la forza per respingerti. Ho voluto di più, ti ho voluto.
Volevo amarti ancora, e volevo credere che tu mi amassi ancora.
Quando abbiamo fatto l'amore, ho capito che stavo sbagliando. Ho capito che tu mi amavi, forse un di meno di quanto ti amo io. Perchè io ti amo ancora, e continuerò ad amarti sempre, anche se ti ho ferito. Ho sbagliato, e lo so. Ma ormai c'ero troppo dentro, ed io avevo bisogno di sentirmi amata un'ultima volta da te.
Avevo bisogno di te, Conor. Sento il bisogno di te anche ora, tra due minuti, tra due ore, sempre. Io avrò sempre bisogno di te, e so che non mi crederai, ma è così.
Sei indispensabile per me, ma devo lasciarti andare. Tu devi lasciarmi andare.
Io non ho voglia di soffrire ancora per te, non ho voglia che tu mi abbandoni di nuovo. Non voglio ricaderci.
Sappi una cosa però. Io ti ammiro, perchè hai saputo sacrificare tutto per il tuo sogno. Io non sarei mai stata capace di fare una cosa simile. Continuerò a seguirti come ho fatto fino ad ora, ma come artista, come persona a me sconosciuta. Mi sarà difficile, me ne rendo conto, ma ci proverò.
Mi rendo conto che i miei pensieri sono abbastanza confusi, ma spero riuscirai a capire lo stesso. Sei una persona meravigliosa Conor, nonostante ciò che mi hai fatto passare. E per questo meriti tutto il bene di questo mondo, e spero riuscirai a trovare qualcuno che tu possa amare veramente e che possa amarti per ciò che sei realmente, e non per ciò che sei diventato. Sarò tua per sempre, e tu sarai mio per sempre. Sei stato il mio primo vero amore, e non ti scorderò mai. Sarai sempre importante, ma ora è tempo di finirla. Ricordami, come un sogno. Fa come se io non fossi mai esistita, e tutto ti sembrerà più facile.
Questa è la fine, addio. Addio angelo, mi hai stravolto la vita.
Scusa.

TI AMO CONOR, PER SEMPRE.

-tua Mary

 

 

Il ragazzo rilesse quella lettera circa una dozzina di volte, per capire se veramente lei gli stava chiedendo di lasciarla andare, di non amarla più, di ricordarla come un sogno. Lui voleva ricordarla, ma non come un sogno. Non sarebbe stato più facile in questo modo. Avrebbe sofferto davvero tanto, se lo sentiva.
Strinse al petto quella lettera, desiderando stringere al suo petto la sua ragazza. Sì, perchè Mary sarebbe stata la sua ragazza, sempre. Non avrebbe permesso a nessun altra di intrufolarsi nel suo cuore, mai.

Era arrabbiato, deluso, triste. La persona che amava l'aveva lasciato. Gli aveva detto che quella era la fine, e forse lo sarebbe stata.
Per sempre.

 

My Space:

Non mi sembra di essere in ritardo, no?
Se lo sono scusate, ma ho avuto un po’ di problemi con mia mamma.. sono stata in punizione per una settimana! Lo so, sono cattiva! ;)

Comunque, volevo chiarire un punto dello scorso ‘My Space’ (sempre se l’avete letto!), riguardo le storie che vorrei leggere su Conor.
NON ERA UN MODO PER RICEVERE PIU’ RECENSIONI!
Anche perché non è avvenuto, ma solo un modo per scoprire nuove ff su di lui. Un consiglio, insomma :)

Comungi, io non ho nient’altro da dire, se non che scrivere questo capitolo mi ha fatto un po’ deprimere..
Vabbè, io vado, chiedendovi di lasciarmi qualche recensioncina..pleasee!

Love youu,
Marialuisa ♥

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Capitolo 8
*** What are you doing, Mary? ***


mary go round-8

 

 

Mary Go Round

(8)

What are you doing, Mary?

 

 

 

 

 

Tornata a Londra, Mary ritornò alla sua vita di sempre. Andava a scuola, cercando di non pensare alle sue esperienze precedenti, e cercando anche di dare il massimo di se stessa nello studio, visto gli esami che doveva affrontare alla fine dell'anno. Cercava di svagarsi, ottenendo però scarsi risultati. Dopo le otto ore a scuola, i suoi amici le chiedevano di uscire, ma lei rifiutava e si rintanava in camera sua a fare i compiti o a piangere.
Ma forse quel Martedì sarebbe stato diverso, solamente grazie ad una semplice conoscenza.
Mary stava camminando velocemente con la testa china, diretta verso il suo armadietto per posare i libri della lezione appena terminata e poter esser così libera di andare in mensa per mangiare insieme ai suoi amici.
Ad un paio di passi dal suo armadietto, si scontrò contro una montagna che con sua estrema sorpresa cadde, mentre lei riuscì a tenersi in equilibrio aggrappandosi ad uno che neanche conosceva.
"Scusa!",  disse  rivolgendosi al ragazzo a cui si era aggrappata per non cadere, per poi rivolgere lo sguardo sulla montagna che stava cercando di alzarsi, senza però riuscirci. Mary gli porse la mano, che lui naturalmente non afferrò. Dopo un paio di minuti, si ritrovò davanti un ragazzo moro, dalla pelle ambrata e dagli occhi ipnotici.
"La prossima volta stai più attenta, ragazzina!", disse
il ragazzo con tono acido.
La mora sorrise, ricordando un episodio molto simile a quello.
"Non l'ho fatto di proposito, non guardavo dove stavo andando!", cercò di discolparsi la ragazza.
"Beh, la prossima volta guardaci!", rispose alterato l'altro.
"Ok. Comunque io sono Mary.", la mora gli porse nuovamente la mano, che di nuovo non venne afferrata.
"Non mi interessa il tuo nome, mi interess.."
"Davvero?", lo interrupe.
"Ok, mi chiamo Zayn, contenta?", gli rispose scocciato.
"No.", rispose convinta Mary.
"Cosa vuoi ancora? Mi hai fatto già cadere!"
"Vieni in mensa con me, per farmi perdonare ti offro la mia compagnia.. sei d'accordo?", propose la mora.
"Va bene, andiamo!", e le sorrise dolcemente, dopo averle parlato acidamente fino a pochi secondi prima.

Mary passò tutto il pomeriggio con Zayn, ridendo e scherzando. E per la prima volta dopo un mese e mezzo trascorse un giorno in compagnia e senza piangere.
Sorrise, come non faceva da tempo. Sorrise sinceramente a tutte le battute stupide che faceva quel ragazzo. Sorrise, perchè non aveva pensato Conor e la loro storia. Sorrise, perchè aveva voglia di farlo.

Quella stessa sera, prima di andare a dormire, ripescò dal cassetto del comodino il suo vecchio diario in cui appuntava tutto ciò che accadeva giorno per giorno. Aveva cominciato a scriverci su dal giorno in cui  aveva conosciuto Conor, e aveva smesso di scriverci quando lui le aveva detto di non poter stare più insieme perchè avrebbe dovuto rincorrere il suo sogno.
Con un gesto poco convinto lo aprì, osservando i vari disegni e le varie scritte che aveva fatto per decorare la pagina iniziale.
Diario segreto di Mary Parker, lesse ad alta voce. Voltò pagina, notando la sua calligrafia riempire le pagine seguenti. Cominciò a leggere.

 

 

23 Gennaio 2012

 

Caro diario,
voglio cominciare ad usarti perchè oggi mi è capitata una cosa molto bella, e non voglio assolutamente dimenticarla. Quindi, ti userò ogni volta che avrò bisogno di tenere vivo qualcosa che voglio far restare nella mia memoria.
Iniziamo con oggi, che è il 23 Gennaio, ed ho incontrato un ragazzo molto carino. Si chiama Conor ed ha 19 anni, è alto e ha i capelli biondo-rossiccio. Ha gli occhi azzurri ed è davvero un gran cretino. Fa delle battute pessime e devi sapere che la nostra conoscenza non è stata quella delle più serie!
Lui mi ha fatta cadere per strada ed io l'ho insultato, ma quando poi mi ha invitata a bere qualcosa con lui, non ho potuto rifiutare. Non so cos'è, ma la sua compagnia mi piace molto. Mi fa divertire e ridere come nessun altro!
Mi piace, ma non so come andrà a finire. So solo che domani mi ha invitata a passare il pomeriggio con lui, e non vedo assolutamente l'ora di stare di nuovo insieme a quel ragazzo.

 

Appena finì di leggere, Mary scoppiò a ridere. Rise nel vedere quanto era stupida ed ingenua solamente un anno prima, e rise anche perchè ciò che le era successo l'anno prima con Conor, ora si stava ripetendo con Zayn. Solo che i ruoli si erano invertiti, perchè era stata lei ad invitare Zayn a casa sua l'indomani per fare i compiti di chimica insieme. Sorrise, e strinse a quel libricino pieno di ricordi. Non voleva ricordare per non soffrire, ma non poteva farne a meno perchè quei ricordi erano parte della sua vita, della sua felicità, di lei. Sorrise, e si addormentò con il suo diario stretto fra le mani.

 

 

*

 

 

"Tu cosa pensi stia facendo ora, Travis?", chiese il biondo.
"Credo che stia dormendo, Conor. Sono le quattro del mattino!", rispose assonnato l'uomo.
"Giusto, scusa. Dormi pure tranquillo.", sussurrò Conor, rigirandosi per l'ennesima volta nel suo letto.

L'indomani sarebbero partiti da Cardiff, e sarebbero ritornati finalmente a Londra. Non vedeva l'ora di riabbracciare sua madre e suo padre, e non vedeva soprattutto l'ora di poter respirare di nuovo l'aria della sua città, l'aria che respirava la sua stessa Mary.
Era passato poco più di un mese e mezzo, e puntualmente ogni giorno pensava e ripensava a come sarebbe potuto essere un futuro insieme a Mary. Magari avrebbero potuto sposarsi e costruire una famiglia loro, avrebbero potuto amarsi follemente per sempre. Ma entrambi avevano rovinato tutto, lui per primo.
Si facevano del male a vicenda, lasciando in secondo piano l'amore che provavano l'uno per l'altro e mettendo al primo l'orgoglio. Quello stupido orgoglio che li faceva stare male, senza pensare che li stava uccidendo.
Avrebbe tanto voluto sapere cosa faceva, cosa pensava..
Cosa stai facendo, Mary?

 

 

 

My Space:

*per favore non tiratemi nulla!*

Salve,non sono morta. SCUSATE l'enorme ritardo, ma la mia ispirazione era andata a farsi una bella passeggiata. Cioè, sapevo cosa scrivere, ma non sapevo come scriverla. Ed è una cosa piuttosto critica e brutta per tutti coloro che scrivono. E' una sensazione bruttissima! :c

Vabbè, non so come sia uscito questo capitolo, ma insomma.. eccolo qua. Mi si fa male a scrivere Conor come un depresso acuto e cronico c: , ma sarà così per un .
E riguardo Mary, beh, io non dico nulla. Fate voi le vostre ipotesi. Lo Zayn di cui si è parlato e di cui si parlerà, è quello degli One Direction, sì.
Non voglio anticiparvi nulla, perciò la smetto. Voglio solo avvisarvi e tranquillizzarvi sul fatto che non diventerà 'Beautiful', e che non diventerà una storia banale.

SPERO SOLO DI NON DELUDERVI, CARE LETTRICI C:

Ora vi lascio, e vi ringrazio tantissimo per le recensioni allo scorso capitolo. Ringrazio anche tutte quelle persone che hanno messo la mia storia fra le seguite/ricordate/preferite.
Grazie ragazze, non vi immaginate neanche quanto io vi adori ♥

 

Un bacione,
Marialuisa ♥

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Capitolo 9
*** Mary go round. ***


MARY GO ROUND- 9

 

 

Mary Go Round

(9)

Mary go round.

 

 

 

 

 

 

«I feel the lights fade away
You always put me in this place, no
Holding on, I can't let go, here we go again
The dream is over I'm awake»

 

 

 

Le luci del locale in cui aveva appena finito di cantare le sue canzoni, cominciarono a spegnersi una alla volta. Il locale divenne buio, e il ragazzo cominciò a vagare spaventato fra i tavoli e le sedie, andando a sbattere contro tutto. Finchè non si fermò, fu un attimo.
Una luce meravigliosa illuminò la discoteca ormai vuota e buia.
Mary gli stava venendo incontro, con il suo solito adorabile sorriso stampato in volto.
"Mary!", disse
meravigliato e stupefatto. La ragazza gli posò l'indice sulle labbra, segno che doveva starsene zitto. Il biondo si sentì poi prendere la mano, e in un attimo furono nel loro posto. Quel posto che aveva segnato i momenti più belli della loro storia. Quel posto che racchiuderà sempre loro, Mary e Conor.
Nel momento in cui il ragazzo schiuse le sue labbra per parlare, quelle della ragazza si posarono sulle sue. Cercava di resistere, senza riuscirci. Non voleva e non poteva lasciarla di nuovo andare, non ora che l'aveva di nuovo fra le sue braccia. Mentre le labbra del biondo si muovevano con quelle della ragazza, Conor ricordò di tutte le volte che Mary l'aveva condotto lì solo perchè era arrabbiata e voleva sfogarsi; ricordò di tutte le volte che avevano discusso, e lui poteva senza dubbio trovarla lì a piangere. In un modo o nell'altro, la mora l'aveva sempre condotto lì.
Non voleva fosse tutto un sogno. Non lo era, perchè era sveglio.
Ma sembrava tutto una cosa troppo surreale.

 

 

 

«Dizzy, I can’t take it, can we make it stop now?
Mary, Mary go around
Why you playing me, turn me upside down.
Mary, let me hit the ground, get me off of here
While you go round and round and round.»

 

 

 

Avrebbe potuto fermare quel sogno adesso? Avrebbe tanto voluto interrompere tutto quel dolore. Perchè non riusciva a dire basta come aveva fatto la sua Mary?
Avrebbe voluto riuscirci, solo per non soffrire più.
"Vai via, Mary! Vai via!", riuscì finalmente a dire. Per la seconda volta.
Lentamente, la figura della ragazza cominciò ad allontanarsi. Era triste, ma non voleva che continuasse a giocare con lui. L'aveva fatto sin troppo, e sarebbe stato meglio farlo sbattere a terra, piuttosto che illuderlo.

 

 

«Will this circle ever end?»

 

 

Ma sarebbe mai finito questo circolo, avrebbero mai smesso di farsi del male? Probabilmente no, perchè era proprio quello a legarli profondamente: il dolore.
Magari sarebbe riniziato tutto, magari con altre persone. Magari avrebbero trovato entrambi la persona da non far soffrire. Magari sarebbe stato meglio cominciare a dimenticare, e di metterci una pietra sopra, fermando questo cerchio doloroso.

 

 

 

«Go play with someone else
I’m getting off this ride right now
Someday your gonna want me back,
but I won't come back no.»

 

 

 

Nel momento preciso in cui il biondo aveva pronunciato quelle parole, aveva messo la parola 'fine' a quel gioco maledettamente inutile. Ora era stato lui ad avere il coraggio per troncare ancora una volta, e se un giorno Mary sarebbe ritornata indietro chiedendogli perdono, l'avrebbe rimandata via.

 

"Mary go round!"

 

 

Di soprassalto, Conor si svegliò nel suo letto, tutto sudato e pieno di angoscia, con la sua canzone 'Mary Go Round' in testa. Forse quella canzone era stata scritta per lui proprio in previsione di ciò che sarebbe successo nella sua vita. Ma la cosa che lo faceva stare più male era che tutto ciò che aveva pensato, detto e fatto, erano solo un sogno! Uno stupidissimo e maledettissimo sogno!
Si alzò e si diresse verso il bagno, pronto a farsi una doccia fredda per schiarirsi le idee. E subito gli venne in mente un qualcosa che era del tutto in contrasto con il sogno che aveva appena fatto.

 

 

 

*

 

 

 

Era ormai un mese che Mary conosceva Zayn, e frequentandosi con molta costanza, erano diventati grandi amici.. forse qualcosa in più di semplici amici.
Quella sera era uscita con lui. Erano andati al cinema e poi avevano preso un hot-dog dai venditori ambulanti. Lui l'aveva appena accompagnata a casa, ed ora si trovavano sull'uscio della porta d'entrata.

"Allora, ti sei divertita?", chiese sorridendo il moro, prendendo leggermente la mano a Mary.
"Si, mi sono divertita davvero tanto!", rispose lei stringendo più forte la mano del ragazzo. Zayn la guardò dritta negli occhi, e con quei suoi occhi profondi, pareva le varcassero l'anima. Lei sorrise, e lui ricambiò.
"Se faccio una cosa, mi prometti che non ti arrabbierai?", disse serio.
"Te lo prometto.", la mora gli fece un cenno d'approvazione col capo, e lui cominciò ad avvicinarsi lentamente. Mary restò ferma, completamente immobile.
Zayn sfiorò le sue labbra, dapprima molto leggermente, per poi avventarsi letteralmente dopo aver ricevuto il consenso della mora.
Mary portò le sue braccia dietro il suo collo, e lui la strinse per i fianchi avvicinandola a . La mora si fece trasportare dalle labbra del moro, e le piacque fino a che non si immaginò di baciare Conor.
Si staccò bruscamente, facendo restare Zayn allibito.

"Scusa, mi dispiace. Non sono ancora pronta.", disse entrando in casa, lasciando il moro sul portico come uno scemo. Chiuse il portone con forza, per poi appoggiarcisi e scivolare giù fino a terra, piangendo. Era una stupida, perchè non riusciva a non pensare a lui. Una vibrazione la scostò dai suoi pensieri, ed appena lesse il nome di Zayn accanto al cuoricino, sorrise inconsapevolmente.

'Tranquilla, non è successo niente. Forse sono stato io che ho corso un troppo'

Lesse ad alta voce. Sorrise lievemente e rispose al messaggio.

'Sono io il problema, stai tranquillo! :) A domani, xx'

'Buonanotte Mary, un bacio.'

La ragazza, dopo pochi minuti, si alzò da terra e si diresse verso la sua stanza, pronta per il suo rito quotidiano. Doveva leggere il suo diario.

 

16 Febbraio 2012

 

 

Caro diario,
oggi Conor  mi ha baciata. Dopo tre settimane che siamo usciti praticamente tutti i giorni, mi ha finalmente baciata. Non vedevo l'ora! E' stata una cosa magnifica, mi sembrava di stare sopra alle nuvole mentre le nostre labbra erano premute l'une contro le altre, e il mio stomaco stava ballando la samba. Le labbra di Conor sono morbidissime, e bacia divinamente bene. In effetti, non ho baciato altri ragazzi per fare un confronto, ma resta il fatto che lui è un ragazzo fantastico. Mi fa sentire come se fossi la sua principessa, la sua ragione di vita. Forse è troppo presto per dire una cosa del genere, ma credo di essermi innamorata di lui. Se innamorarsi significa pensare costantemente ed incondizionatamente ad una persona, se significa sentirsi talmente bene accanto a lei che non vorresti mai allontanarti da lei.. beh, si, posso confermarlo. Sono innamorata di Conor.
Oddio, rileggendo sembro una cretina, ma se fa parte del gioco, ci sto!
Ahahaha, è meglio se io vada a dormire.. domani mi aspetta una bellissima giornata insieme al mio caro Conor!

 

 

Lesse il tutto ad alta voce, come ogni singola sera. Riguardo ad alcune parti di ciò che aveva scritto un anno prima, c'era da controbattere. Ora che aveva baciato Zayn - sorrise al pensiero - poteva affermare che non solo Conor baciava divinamente, ma anche Zayn non era da meno. Le era piaciuto quel bacio improvviso, si era sentita di nuovo importante.
Ma aveva promesso, e le promesse non si rompono. E' reato.

 



 

 

 

My Space:

BUONA PASQUA! ♥

Salve, care mie belle lettrici.. come va?
Scusate il ritardo - come sempre - ma non mi rendo mai conto di quanto tempo passi da ogni aggiornamento.
Sono un fuori, sì. E la settimana che è appena finita, è stata veramente triste. Ma lasciamo perdere il mio esaurimento, e parliamo del capitolo. C:

Mi piace molto scrivere di Mary con Zayn, anche se preferirei scrivere di Mary con Conor, tanto per non far essere così drammatica la storia.. ma è così, mi disp! ;D

Ma voi, cosa ne pensate di come si stia volgendo questa specie di storia? Vi piace ancora leggerla?

Se avete qualcosa da criticare, fatelo (non mi offendo).
Accetto tutto ;)

Ahahahah, divento pesante, vero?

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito tutti i capitoli fino ad ora, e che continueranno a farlo; ringrazio tutte le persone che hanno messo 'Mary Go Round' fra le preferite/seguite/ricordate e tutte quelle che leggono e basta.
Siete tutte importanti ♥
Vi adoro, un bacione.
Marialuisa♥

 

P.S. Ricordo che, affinchè le recensioni vengano pubblicate, bisogna scrivere almeno 10 parole. Grazie comunque anche per i commenti brevi che ho ricevuto :)

THANKS!

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Capitolo 10
*** Red roses. ***


mary 10

 

 

Mary Go Round

(10)

Red roses.

 

 

 

 

 

"Ehi, dove scappi?", disse il moro, prendendo la ragazza per i fianchi ed attirandola a . Si trovavano a casa di Mary, come ormai succedeva da tre settimane circa, dopo che lui l'aveva baciata per la prima volta.
"Vado giù a preparare la merenda, non ti va?", rispose Mary lasciando un leggero bacio sulle labbra del ragazzo.
"No, non voglio
la merenda. Voglio un'altra cosa.", rispose convinto.
"Cosa?", chiese la mora a mezzo centimetro dalle labbra di Zayn.
"Cinque lettere..", continuò.
"Non capisco, Zayn. Vuoi che ti dica 'CIAO'? Sono cinque lettere.", rispose la mora, capendo però le intenzioni del ragazzo.
"Inanzitutto, 'CIAO' sono quattro lettere, ma lasciamo perdere. E' una cosa molto più importante!"
"Non te le dirò mai, non posso.", disse Mary, ricordandosi della sua promessa.
"Perchè? Io ti amo, Mary. E so che mi ami anche tu, perciò perchè non puoi dirmelo?", Zayn alzò di un tono la voce, e ciò fece spaventare Mary.
"Ho promesso..ho promesso che non avrei detto più le parole 'ti amo' a nessun altro ragazzo che non fosse stato Conor. Non posso, mi dispiace.", cominciò a piangere, e si vergognò di tutto.
"Sai che non puoi, vero? Sai che non potrai essere legata in eterno a quel ragazzo? Sai che puoi anche riuscire ad amare qualcun altro che non sia lui?", il moro era arrabbiato, la ragazza l'aveva notato dalla sua mascella contratta.
"Zayn, da quando ti ho conosciuto sto davvero molto meglio. Non penso più a Conor come prima, e non mi viene più la voglia di autolesionarmi. Tu mi hai salvato, sei la mia salvezza. Ho rincominciato a vivere grazie a te, ma non posso amarti come vorrei. Non posso.", disse Mary tra le lacrime, ancora stretta fra le braccia del ragazzo.
"Puoi
farcela, invece. Insieme ce la faremo, perchè nulla può fermarci se siamo insieme.", il moro la strinse ancora a , coccolandola fra le braccia.
"Ti amo, Zayn!", disse la mora con un sorriso stampato in volto.
"Ti amo anche io, Mary!", e si baciarono. Si baciarono fino a fare l'amore.
Dolcemente Zayn la fece sentire a suo agio, e l'amò profondamente.
Si addormentarono abbracciati, dopo essersi dati la buonanotte. La migliore che Zayn avesse mai ricevuto.

 

 

*

 

 

"Mammaa! Dove sono i miei pantaloni rossi?", urlò il biondo dalla sua camera. Gli era mancata casa sua, la sua camera e la sua città. Gli era mancata la sua vecchia vita, peccato che non ne facesse più parte la ragazza che amava.
"Tesoro! Vuoi i pantaloni rossi che portavi nel video di 'Vegas Girl'?", chiese sua madre frettolosamente.
"No, non quelli.", rispose seccato.
"Ah, quelli con lo stampo a cuore sul sedere?", chiese di nuovo la donna.
"Lascia perdere, farò a meno di mettere i miei adorati calzoni rossi.", sbuffò annoiato. Decise di uscire a fare una passeggiata, senza sapere che avrebbe avuto un incontro poco piacevole.
Uscì di casa, avviandosi verso Green Park. Una volta arrivato, si sedette su una panchina, ricordando quando Mary aveva scritto su una di quelle panchine i loro nomi, riservandola al loro amore. Preso dalla curiosità di vedere se dopo un anno i loro nomi erano ancora visibili, si recò nel luogo della panchina.
Quasi arrivato, vide una coppia seduta sulla loro panchina, e osservandoli sorrise intenerito. Fino a che non riconobbe la ragazza.

Mary era con un altro ragazzo sulla loro panchina.
Mary era con un ragazzo che non era lui.
Mary stava amando qualcun altro.
Mary l'aveva già dimenticato.

Il biondo sentì delle lacrime scendere lungo la guancia, ma subitò le asciugò. Corse via, corse veloce lontano da colei che lo faceva solo soffrire, corse via da tutto.
Si rintanò in camera sua, a piangere come una femminuccia. Non pensava di poter stare così male per una ragazza, per Mary. Gli faceva male al cuore sapere che l'amore della sua vita l'aveva già rimosso, aveva già smesso d'amarlo.
E forse non l'aveva mai amato davvero.

 

 

*

 

 

'Just promise me you won't forget. Promise that you never ever forget me.'

Mary, tornata a casa da una lunga giornata piena di impegni a scuola, trovò questo biglietto accanto ad un mazzo di rose rosse. Sapeva chi l'aveva mandate, e le faceva piacere ricevere qualcosa da Conor. Le mancava terribilmente, anche se ora stava con Zayn.
Non lo avrebbe mai dimenticato, l'aveva già promesso.

Mise le rose su un bel vaso, e le poggiò in camera sua, in modo da poter inebriare con il loro profumo tutta la stanza.
Dalla confezione, cadde anche una busta più grande della precedente. Probabilmente era una lettera.

 

  ” Mi fa male vederti ridere, mi fa male sapere che non ne sono io la causa. Non sono più io la causa del tuo sorriso, del tuo star bene. Mi fa male sapere che qualcun altro sappia renderti felice, ma alla fine è colpa mia. Sono stato io a lasciarti andare via. Ora vorrei che tu fossi qui accanto a me, ma so che se ti avrei qui ti manderei via, perchè mi stai facendo soffrire. Non vorrei che ci fosse lui al mio posto, e forse sono solo geloso. Ed è plausibile. Lui ti dice che ti ama, ma può amarti quanto ti amo io? Forse ti rende felice sentirtelo dire, ma so che a te non basta. Forse ci hai già fatto l'amore, ma so che a te non basta.
E' semplicemente perchè non lo ami abbastanza, non quanto me.
Vorrei solo farti sapere che se lo lascerai andare, il mio cuore sarà aperto per te. Ti appartiene. Il mio cuore appartiene a te, e il tuo cuore appartiene a me.
Forse sono solo troppo geloso, ma nel caso in cui ricommeta il mio stesso errore, senza capire ciò che si sta perdendo, promettimi che non ti scorderai di me. Non farlo, perfavore.

-ti amerò sempre,     
Conor.“

 

 

Lesse ad alta voce il tutto, senza curarsi che qualcuno la stava ascoltando.
"Mamma!", saltò non appena la vide.
"Tesoro, come stai?", chiese premurosa Lily.
"Bene, sto bene.", rispose fredda la ragazza.
"Sai, ieri pomeriggio ho visto di sfuggita Conor che correva piangendo.", disse.
"Sai da dove veniva?", chiese Mary, improvvisamente allarmata.
"Da Green Park mi sembra, perchè?", Lily corrugò le sopracciglia, senza capirci nulla.
"Porca merda!", sbottò.
"Mary!", la riprese sua madre.
"Scusa, è che ieri io e Zayn eravamo lì, sulla panchina mia e di Conor. E molto probabilmente ci ha visti. Ecco perchè tutto questo.", si girò intorno, osservando per l'ennesima volta quelle rose che avevano un qualcosa di molto speciale.
"Non te ne devi curare, Mary. Ora tu stai con Zayn, e solo quello conta.", cominciò la signora.
"E tutto quello che abbiamo passato, che ho passato..non conta? Non hai sentito tutto ciò che ha scritto qua sopra?", urlò la mora.
"Tu lo ami ancora?", chiese Lily, aspettandosi in cuor suo una risposta negativa, ma tutto quello che ricevette fu la visione della figlia che fuggì velocemente dalla casa, sbattendo con violenza il portone. E fu così che capì.

 

Mary si incamminò a passo svelto verso la casa del biondo, con ancora la lettera in mano. Bussò al campanello da casa Maynard, ed una delle domestiche le aprì.
"Conor è in casa?", chiese con il fiatone.
"No, mi dispiace
. Se n'è andato.", e per l'ennesima volta vide una porta che le si sbatteva in faccia. Ritornò a casa sua, e ripose la lettera del biondo nel suo diario segreto, lontano dagli occhi di Zayn.

Lei sapeva di amare ancora Conor, ma la vita continua e non avrebbe potuto andare sempre dietro a qualcuno che non faceva per lei. Lo amava e lo sapeva.
Le bastava questo.

 

 

 

 

 

My Space:

Ehii, belleze mieee ♥ come state?
Come vedete, sto aggiornando prestissimissimo! No, non è un miraggio tranquille! :D
ahahahahahahah, ho voglia di ridere stasera!
Sapete
perché? Perché mi sono resa conto che il capitolo scorso – tralasciando la parte di Mary – faceva davvero schifo. SCUSATEMI!
Non ne ero convinta neanche io, ma non sapevo come migliorarlo :(

Comunque, questo capitolo mi piace molto, e spero di ‘recuperare/riparare’ con questo all’altro! :)

Ho sonno, e vi lascio.. perciò vado!
Però, una cosa, ce la facciamo ad arrivare a 4 recensioni a questo capitolo? Dai, fatemi contenta! Non aggiorno se non ho le 4 recensioni! Voglio essere cattiva!

MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! :)

Hahahahah, va bene..me ne vado!

Un bacioneee, e fatemi sapere cosa ne pensate!

Ciaoooooo,
Marialuisa ♥

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Capitolo 11
*** Give me your love. ***


mary-12

 

 

Mary Go Round
(11)

Give me your love.

 

 

 

 

 

Scappare.
Tutto ciò che sapeva fare, era scappare. Scappare dal bene, scappare dal male. Sempre e solo scappare. Ma non c'era mai via d'uscita.
Ogni uomo, davanti a delle difficoltà, si tirava indietro. E lui aveva fatto lo stesso.
Non sapeva affrontare, come la stagrande maggioranza delle persone, le difficoltà e gli ostacoli che gli si presentavano davanti.
Ma poi c'era sempre qualcuno a fare la differenza. C'erano quegli uomini che facevano delle difficoltà e degli ostacoli la loro forza. Grazie alle difficili scelte si rafforzavano, e ne uscivano più forti di prima.
Ma lui no. Lui non ci era riuscito e forse non ci sarebbe riuscito mai.
Continuava a scappare, sempre.
Da piccolo quando sua madre lo sgridava, scappava.
Tutte le volte che Travis lo rimproverava, facendogli un come da padre, scappava. Scappava continuamente, anche la volta più difficile.
All'arrivo del successo, alla realizzazione del suo sogno più grande, davanti ad un ostacolo era scappato. Aveva imposto al suo cuore di non amare più l'unica persona che avrebbe mai amato sul serio.
E a distanza di un anno da quando aveva visto per l'ultima volta Mary, seduta con un altro ragazzo sulla loro panchina, si riteneva ancora uno sciocco ad averla lasciata andare una seconda volta. Avrebbe potuto tenersela, aggiustando tutto, ma era scappato di nuovo.
In quell'anno, non aveva permesso a nessun'altra di intrufolarsi nel suo cuore, perchè lui l'amava ancora, e l'avrebbe fatto per sempre. Le era rimasto fedele, e avrebbe continuato a farlo sino alla fine dei suoi giorni.

"Ehi!", una mano gli si posò sulla spalla, e subitò si voltò.
"Travis, è nata?", chiese entusiasta.
"Si, sono felicissimo!", rispose con le lacrime agli occhi, e il biondo l'abbracciò forte.
"Andiamo, voglio vedere la mia piccola sorellina!", sorrise Conor.
"Non è tua sorella!", disse serio l'uomo.
"E' come se lo fosse, perchè tu e Rose ormai siete la mia famiglia. Mi dispiace, papà!", e cominciò a correre verso l'entrata della clinica, vedendo che Travis si stava infuriando perchè l'aveva appena chiamato papà. Gli dava fastidio.

Il biondo, cautamente, prese la piccola non appena entrò nella stanza di Rose.
"Sei nata finalmente, Mary. Sei bellissima.", e le diede un piccolo e dolce bacio sulla fronte. Era davvero felice, aveva aspettato nove mesi per vederla, e ora che ce l'aveva tra le braccia non ci credeva. Quella bambina era la sua salvezza, perchè gli aveva donato un della sua antica felicità.
Non riusciva ad immaginare come potesse essere avere un figlio suo, di quanta gioia avrebbe potuto scaturirgli, visto l'immensità di quella che gli aveva donato quella che sarebbe stata per lui sua sorella.
Diede la piccina a Rose, e si avviò nel luogo dove avrebbe tenuto il concerto. Sapeva che Mary sarebbe nata prima delle dieci di sera, e sapeva che quel concerto sarebbe stato il migliore, perchè era davvero, di nuovo, felice.

 

*

 

16 Giugno 2012

 

Caro diario,
oggi Conor mi ha lasciata. Mi ha lasciata con un biglietto con su scritto: "Scusa, ma non posso stare insieme a te se voglio inseguire il mio sogno. Addio". Avevamo appena fatto l'amore, ed ha aspettato che io mi addormentassi per andarsene. Mi sono sentita umiliata, usata. Non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmelo di persona, l'ho dovuto sapere da sua madre! Inutile dire che ho pianto - e sto ancora piangendo - come una fontana, ma tanto con le lacrime non si risolve nulla. Ho un vuoto dentro, che non riesco a colmare. Lui era il mio mondo, tutto ciò che mi serviva per vivere. Era il mio ossigeno, la mia aria. Era lui che mi faceva restare con i piedi a terra, e non più la forza di gravità. Era lui il mio animo, il mio cuore. Lui era mio amico, mio fidanzato. Lui era il mio tutto. Lo amavo, ed anche se ora lo odio, non posso fare a meno di amarlo comunque. Mi ha distrutto il cuore, l'ha spezzettato. Non ho più niente, se non ho lui. Io non sono più nessuno senza di lui.

 

 

"Amore!", una voce assalì di colpo la mora.
"Zayn!", disse
spalancando gli occhi. L'aveva sorpresa a leggere il suo diario. Da un paio di giorni aveva ripreso a leggerlo, dopo un anno, da quando l'ennesima volta aveva ricevuto una porta chiusa in faccia.
"Cosa stai facendo?", chiese curioso. Ma non con una curiosità benevola, bensì come se fosse arabbiato.
"Ehm..niente. Leggevo.", rispose cauta.
"Questo lo vedo. E' quello che stai leggendo che mi preoccupa!", il moro le si avvicinò rapidamente, sfilandole il diario dalle mani.
Il ragazzo sfogliò varie pagine, catturando con lo sguardo solamente un unico nome. Conor.

In preda all'ira, scaraventò il diario a terra, sotto lo sguardo spaventato di Mary.
Le si avvicinò, e la ragazza ebbe paura.
"Perchè Mary, perchè?", urlò il moro.
"Zayn, calmati.", rispose la mora, mettendo le mani avanti in modo da non far avvicinare ulteriormente il ragazzo. Aveva paura.
"Perchè non mi ami
? Perchè continui a pensare a lui, mentre stai con me?", continuò ad urlare il moro, con le lacrime che fuoriuscivano dai suoi meravigliosi occhi.
"Io ti amo, Zayn. E non penso a Conor, cerco solo di non dimenticarlo.", abbassò lo sguardo. Il ragazzo, però, la prese per le spalle inchiodando i suoi occhi in quelli nocciola della ragazza.
"Cercare di non dimenticarlo equivale a non amare me, lo capisci?"
"Zayn..io..", cercò di dire la ragazza, che però venne interrotta dalle parole di ghiaccio del moro.
"Non posso soffrire per te, non voglio. Esci dalla mia vita, Mary.", Zayn lasciò andare Mary, uscendo dalla sua camera ancora in lacrime.

Mary si stava sentendo di nuovo come quando Conor l'aveva lasciata, vuota.
Si avvicinò alla finestra della sua stanza, osservando il moro che si stava incamminado verso casa sua. Si voltò, ma subito dopo sentì un urlo.
Un urlo che era rivolto a lei.
Si affacciò di nuovo alla finestra, e vide Zayn inginocchiato che urlava.
"Dammi il tuo amore, Mary. Dammelo!"
E piangeva.
La ragazza si sentiva in colpa, ma forse era meglio così.
Lei non meritava di essere amata, non meritava amore.

 

 

 

 

 

My Space:

Ciaooooooooooooooooo ♥
It’s not a mirage, no! :D

HAHAHAHAHAHAH!
No, ok.. oggi sono stata male e allora ho scritto il capitolo, ecco il perchè di questo aggiornamento così anticipato. Non avevo previsto di aggiornare così presto, anche perché, mie care ragazze, la storia sta quasi per finire.
Lo so, finalmente non mi avrete più fra i piedi, ma purtroppo è così! :)
Sto cercando di allungare il più possibile  la storia, infatti questo capitolo non sarebbe dovuto comparire, ma più di questo non posso e non riesco a fare. Spero solo che la storia continui a piacervi, e che il finale che ho pensato vada a genio a tutte. :)

Come avete potuto notare, è passato già un anno dal capitolo scorso (non me pare veroo, ahahahah!), e da qui in poi il tempo volerà, LETTERALMENTE!
Ok, ho spoilerato un po’ troppo, eh?

Comunque, sto già lavorando al prossimo capitolo, e quindi niente.. volevo avvisarvi che forse entro la settimana o all’inizio della prossima – non so- forse posterò il nuovo capitolo. Almeno vi preparate all’idea! C:

Vabbè, ringrazio come sempre chi segue/preferisce/ricorda questa storia, e chi la recensisce ogni volta. Grazie!

Un bacio grandissimo a tutte,
Marialuisa

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Capitolo 12
*** Words of ice. ***


mary go round-12

Mary Go Round
(12)

Words of ice.

 

 

 

 

Si svegliò nel bel mezzo della notte, e si accorse che stava piangendo.
Si faceva schifo. Due ragazzi stavano soffrendo a causa sua, e forse era meglio farla finita.
Perchè esisteva, se la sua esistenza provocava solamente dolore?
Un ricordo di lei immersa nel sangue la invase, e subito si alzò dal letto.
Si diresse verso il bagno, e una lametta scintillante catturò il suo sguardo. Era come se la stesse aspettando da giorni, mesi, anni.
Le era mancato infliggersi dolore. Le era mancato perchè non riusciva più a rendersi conto del dolore che lei provocava agli altri.
Quello era il suo rito, e le era mancato.
Cominciò a tagliare. Uno, due, tre tagli. Non le bastava ancora. Un quarto, un quinto, ed ancora. Piangeva, e poi smise. Il dolore era diventato insopportabile, si era fatta più male del dovuto. Osservava le sue mani sporche di sangue, e la lama che aveva usato. Cominciò a singhiozzare, per poi lasciarsi in un pianto isterico.
Dopo pochi minuti, la porta della sua stanza si aprì di scatto, e ne entrò una Lily sconvolta. Mary la guardò, e cercò di chiedergli scusa con solo l'uso dello sguardo.
La donna si accovacciò accanto alla sua bambina, togliendole di mano la lama, e la buttò via. Le lavò i bracci e glieli disinfettò. Non parlò, perchè non sapeva cosa fare o dire. Non sapeva se sgridarla, oppure capirla.
No. Capirla no. C'erano tanti altri modi per sfogare il dolore, ma lei aveva scelto quello peggiore. Quando la ragazza si calmò, abbracciò di slancio la madre.
Era grata del suo silenzio, perchè con quel silenzio aveva capito una cosa importante.

"Devo fare una cosa.", disse con gli occhi rivolti verso il vuoto. Prese la giacca, e non curandosi di essere in pigiama, si avviò verso il portone.
"Mary, sono le cinque del mattino!", urlò sua madre.
"Ora, o mai più.", e detto ciò uscì di casa, cominciando a correre verso colui che l'aveva salvata.

Bussò insistentemente alla porta, finchè un ragazzo moro, bello e meraviglioso, non le aprì. La vide, e richiuse con un tonfo la porta.
La ragazza rimase allibita, e restò immobile davanti a quella porta per dieci minuti buoni. Ma non si sarebbe arresa.
Aspettò un altro paio di minuti, poi si rialzò e si mise con il volto rivolto verso il legno della porta.

"Zayn, anche se magari non mi senti, perchè non sei dietro la porta come mi aspetto, voglio dirti ciò che provo. E' una settimana che non stiamo più insieme, e questo non mi sta bene. Io ti amo, e mi manchi. Cavolo se mi manchi, Zayn. Mi sento vuota se non ti ho vicino, e.."

Improvvisamente la porta si spalancò, e così la mora potè vedere il ragazzo con il viso rigato dalle lacrime, davanti a lei.
"..spero riuscirai a perdonarmi.", terminò lei, prima che il moro la prendesse per un braccio, attirandola verso di sè.
L'abbracciò forte, come non aveva mai fatto, e poi, guadandola negli occhi, la baciò. La baciò, pretendendo violentemente quel bacio, come se fosse una cosa essenziale per lui. Quando si staccarono, si guardarono negli occhi, e la prima a parlare fu proprio Mary.
"Ti sto dando il mio amore, voglio dartelo. Come tu hai fatto con me.", sorrise, e lui la baciò nuovamente, portandola in camera da letto.
fecero l'amore, si amarono.
Zayn era felice, non avrebbe potuto chiedere niente di meglio se non riavere la propria donna. Anche Mary era felice, ma sentiva che qualcosa mancava. Ciò che c'era prima, ora non c'era più.

 

 

 

5 mesi dopo

 

 

Mary stava camminando per le vie di Londra, o per meglio dire, stava correndo.
Quel giorno era importante. Lei e Zayn compivano un anno e mezzo di fidanzamento, e per il moro era importante ricordare tutto. Stava ancora cercando un regalo adeguato, senza però riuscirci. Entrò nell'ennesimo negozio, e finalmente ne uscì vincente. Aveva comperato il regalo per il suo ragazzo.
Tutta quella situazione, tutto quel ricordare, però, le faceva venire la nausea.
Nei cinque mesi posteriori alla sua riappacificazione con Zayn, aveva sentito sempre e costantemente una mancanza.
Il problema è che non riusciva affatto a capire cosa fosse ciò che mancava.
Prima di andare a casa, aveva ancora una cosa da fare. Una cosa che per lei era ormai diventata quotidianità.

 

Il moro era seduto sul letto della sua ragazza. Era arrivato di qualche ora in anticipo solo per poter stare un pò di più con la sua piccola Mary, ma lei non c'era e quindi, con il consenso di Lily, si era rintanato nella stanza della mora.
Si sdraiò sul letto, inalando il loro profumo. Il loro profumo di quando facevano l'amore, il profumo del loro sentimento.
Dopo poco si tirò su a sedere, ed un cassetto per metà aperto catturò l'attenzione del suo sguardo. Non avrebbe voluto frugare fra le cose personali di Mary, ma la tentazione era molto forte.
Si decise ad aprire il cassetto, trovandoci dentro un piccolo diario. Lo prese, e sfogliò la prima pagina.

Diario segreto di Mary Parker, lesse.
Sfogliò ancora, e vi ci trovò una lettera scritta a mano. Non era la scrittura di Mary, altrimenti l'avrebbe riconosciuta.

 

   Mi fa male vederti ridere, mi fa male sapere che non ne sono io la causa. Non sono più io la causa del tuo sorriso, del tuo star bene. Mi fa male sapere che qualcun altro sappia renderti felice, ma alla fine è colpa mia. Sono stato io a lasciarti andare via. Ora vorrei che tu fossi qui accanto a me, ma so che se ti avrei qui ti manderei via, perchè mi stai facendo soffrire. Non vorrei che ci fosse lui al mio posto, e forse sono solo geloso. Ed è plausibile. Lui ti dice che ti ama, ma può amarti quanto ti amo io? Forse ti rende felice sentirtelo dire, ma so che a te non basta. Forse ci hai già fatto l'amore, ma so che a te non basta.
E' semplicemente perchè non lo ami abbastanza, non quanto me.
Vorrei solo farti sapere che se lo lascerai andare, il mio cuore sarà aperto per te. Ti appartiene. Il mio cuore appartiene a te, e il tuo cuore appartiene a me.
Forse sono solo troppo geloso, ma nel caso in cui lui ricommetta il mio stesso errore, senza capire ciò che si sta perdendo, promettimi che non ti scorderai di me. Non farlo, perfavore.
-ti amerò sempre,     
Conor.

 

 

E fu quel nome, quel nome a mandarlo in bestia. Fu quel nome a spingerlo ad andare avanti nella lettura di quel diario ridicolo.
Sfogliò ancora e ancora, leggendo tutto ciò che la sua Mary aveva provato, tutto ciò che aveva sofferto e tutto ciò che quel ragazzo era stato per lei.
Ma la cosa che gli fece ancora più male rispetto a tutto, fu l'ultima pagina del diario. Mary l'aveva scritta tre giorni prima, e lui non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere proprio dalla sua donna.

 

 

20 Luglio 2014

 

 

Caro diario,
sono ormai due anni che non scrivo più niente. Ma ora credo che sia arrivato di nuovo il momento di ricominciare a farlo. Ormai è un anno e mezzo che sto con Zayn, e tutto all'inizio era fantastico, ma poi è come cambiato tutto.
Mi piaceva stare con lui, perchè mi ricordava tremendamente Conor. L'ho voluto accanto a me, e lui c'è rimasto. Non si è accorto di nulla. Mi sono imposta d'amarlo, e forse per il primo anno è stato davvero così. L'ho amato profondamente, cercando di non pensare a Conor. E ci ero quasi riuscita. Ci ero riuscita, fino a che non mi ha lasciata per la prima volta per colpa del biondo.
Avevo cominciato di nuovo a tagliarmi, ma poi sono andata da lui dicendogli che lo amavo. Non era vero, avevo solamente bisogno di qualcuno che mi aiutasse a non pensare al mio unico e vero amore. Avevo bisogno di pensare di amare qualcuno, quando l'unico che amavo era esclusivamente Conor. Mi dispiace per tutto ciò che causerò e che ho causato. Avrei potuto benissimo restare con Conor, quella volta che sono andata a Manchester da lui. Avrei potuto perdonarlo, e non farlo soffrire. Avrei potuto amarlo liberamente. Avremmo potuto amarci incondizionatamente.
Credo che nei prossimi giorni, quando ne sarò pronta, lascerò Zayn. Ora ho finalmente capito ciò che manca, il fatto è che io non lo amo.
Io non lo amo più, e non posso continuare a fingere.

 

 

Ormai le lacrime scendevano copiose sulle guance del moro. Non poteva credere che la donna che amava, quella stessa ragazza minuta e fragile, potesse ridurlo così. Non ci credeva, non era vero che Mary non l'amava più. Non poteva essere possibile, per il solo e semplice fatto che solo due ore prima gli aveva detto: "Ti amo". Non era vero, non era vero. Non poteva.

Improvvisamente, la porta della camera di Mary si aprì, facendo apparire una ragazza diciannovenne bellissima. Gli sorrideva, fino a che non vide ciò che teneva in mano.
"Cosa ci fai con quello in mano?", gli chiese allarmata.
"L'ho letto, Mary. L'ho letto. E non posso crederci!", arrabbiato, Zayn scaraventò il diario a terra, cacciando un urlo disumano.
"Mi dispiace, Zayn. Io non posso amarti, non ti amo.", disse senza rimpianti la mora.
"Allora credo che questa sia la fine.", disse atono il moro, alzandosi dal letto e parandosi delicatamente davanti a Mary.
"Credo di sì.", disse la mora, convinta di ciò che stava facendo.
Sentendo ciò che avrebbe preferito non sentire affatto, il moro abbassò lo sguardo e oltrepassò la mora. Era arrabbiato, deluso, ferito. Ma non diede sfogo a niente di ciò, in quel momento voleva solamente piangere. E se ne andò.

La mora, dal canto suo, non era felice di ciò che aveva fatto, ma era ciò che era giusto fare. Si accasciò a terra, in mezzo alla stanza, e cominciò a piangere silenziosamente.

 

 

 

 

 

My Space:

Ciao bellezze mieeee! ♥
Come state?
Come avete appena finito di leggere ( ripeto sempre questa frase, sono ripetitiva! O.o ) , Mary e Zayn si sono lasciati!
*esulta*
No, no.. scherzo! :)
La coppia Mary/Zayn mi piaceva, ma ovviamente la mia mente perversa non è stata programmata per scrivere di loro due. [Non c’ho capito niente manco io, tranqui!]
Comunque, questo non vuol dire che Mary e Conor ritorneranno insieme, insomma.. non sono così scontata! :)
Per sapere dovrete continuare a seguire la storia!

Ahahahahah, vi comunico ufficialmente che questo è uno degli ultimi capitoli. Come ho già detto nello scorso ‘My Space’, sto cercando di allungare di un po’ la storia. Ci sto provando, e credo che ci riuscirò!
*yeah*
Ce l’ho con gli asterischi stasera, ahahah!
Oooooocchei, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, anche perché ci ho messo 2 giorni per scriverlo. Mi ci sono impegnata, e spero che mi sia riuscito al meglio.
Oltretutto, il capitolo si chiama ‘PAROLE DI GHIACCIO’, però non so se la traduzione in inglese è giusta. Boh!

E poi, ultima cosa, siccome questa storiuccia è prossima alla fine, ne ho iniziata un’altra sempre su Conoruccio ;)
Se vi va di farci un salto per potermi continuare a seguire, vi lascio il link che vi reindirizzerà direttamente lì.
Vi spoilero solo che sarà sempre molto incasinata, forse anche più di ‘Mary Go Round’, quindi ci sarà da divertirsi.
Lei si chiama
This Girl. Spero mi seguirete anche lì, perché siete davvero fantastiche!♥

Sto rileggendo, e mi sembro una disperata! Ahahaha ;D
Ok basta, che sennò viene più lungo questo che l’intero capitolo!

Ringrazio tutte quelle che seguono/preferiscono/ricordano questa storia, e naturalmente anche chi recensisce! ;)
Vi adoroooo ♥

Ringrazio anche tutti i coraggiosi che sono arrivati sin qui, un grazie tutto per voi!

Un bacionee,
Marialuisa ♥

 

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Capitolo 13
*** Conor. ***


mary go round-13

 

 

Mary Go Round

(13)

Conor.

 

 

 

 

 

Come ormai succedeva da tre anni, Conor era nel suo camerino in attesa che il suo concerto benefico avesse inizio. In quel concerto, avrebbe cantato solamente le canzoni del suo primo album d'esordio, l'album per il quale tutte le sue Mayniacs l'amavano e lo apprezzavano.
La band che era stata chiamata per aprire il suo concerto aveva appena finito di cantare.
Ora toccava a lui.
Si sentiva sempre come agli inizi, trepidante d'ansia e gonfio di timore.
Quella era ciò che lui chiamava adrenalina.

Quel concerto sarebbe stato il suo primo concerto ordinato e perfettamente organizzato. Come sempre, la piccola Mary era in prima fila, accanto a Rose. Aveva appena tre anni, ma sapeva tutte le sue canzoni perfettamente a memoria. Quella che preferiva, però, era Just in case. La cantava in continuazione insieme al biondo, ed insieme formavano una coppia perfetta.

Salì sul palco cantando Another one, scatenando l'adrenalina generale. Sentì il pubblico cantare con lui, e tutto ciò lo rendeva ancora più orgoglioso di tutto ciò che era arrivato a fare.
Non si era pentito di nulla, o forse di una cosa sì. Ma non voleva pensare a lei anche durante quel concerto. Ne avrebbe fatto a meno, se solo ci fosse riuscito.

Dall'altra parte del palco, Travis stava osservando Conor.
Lo vedeva muoversi impacciato come le prime volte, quando ancora era alle prime armi. Si stava divertendo, lo si poteva notare benissimo.
Durante quei tre anni, il ragazzo aveva vissuto sempre con lui e con Rose.
Ormai lo considerava quasi un figlio, anche perchè si era affezionato moltissimo a sua figlia, e la trattava proprio come una sorellina. Quei due avevano un rapporto che neanche lui riusciva a capire.
Era un cosa unica e speciale.

A ritmo di Animal , il biondo scese dal palco dirigendosi verso la sua principessa. Dopo avrebbe cantato Just in case , e voleva che Mary cantasse assieme a lui.
La bimba sorrise nel vedere il suo fratellone dirigersi verso di lei, e subito gli fu al collo.
Insieme cantarono la loro canzone, e il ragazzo si stupì quando a fine canzone il pubblico si alzò interamente in piedi. Sapeva di trasmettere forti emozioni con quella canzone, perchè lo sentiva. Quelle erano le sue emozioni, era tutto quello che aveva provato.

Il concerto andò avanti per circa un'altra ora, e quando lui terminò di cantare la band iniziale risalì sul palco per concludere la serata.
Conor era felice, e soprattutto soddisfatto degli incassi che sarebbero andati interamente ad una associazione benefica.
Era in camerino, quando sentì invadere l'ambiente dalla voce più bella del mondo.
"Conor!", squillò la voce di Mary.
"Piccola!", sorrise il biondo prendendo in braccio la bimba. "Ti è piaciuto il concerto?", chiese dopo averle stampato un bacio sulla guancia.
"Si, sei stato bravissimo!", Mary si aprì in un sorriso stupendo, ricordandogli intensamente la solarità e la vitalità della sua mora.
Il biondo mise a terra la bambina, che subito volò fra le braccia del padre.

Nel tragitto dall'arena all'hotel dove alloggiava, Conor fu sommerso dai ricordi.
Appena arrivato, salì diretto in camera sua, buttandosi di peso sul letto.
Si rilassò dopo la lunga giornata, affondando la mente di nuovo fra i ricordi.

Vagò, fino a che non figurò il momento in cui era salito sul palco per la prima volta davanti a sole due persone: Mary e Travis. Visse di nuovo le emozioni che aveva provato nel dedicare Turn around alla sua donna. Era come essere di nuovo lì, davanti a quei due occhi nocciola, e rivivere tutto quell'amore. Perchè in quei pochi giorni a Manchester, c'era stato davvero amore. Non vendetta, amore.

Un altro ricordo dolce ed importante lo invase.
Il loro primo bacio.
Ricordò che l'aveva portata sul London Eye. Quando furono in cima, lui si era avvicinato lentamente a lei, guardandola costantemente negli occhi. Le aveva poggiato una mano sulla guancia e l'aveva attirata a sè. Fu un bacio dolce e semplice, senza troppe pretese. Gli piacque, davvero tanto.
Non aveva baciato milioni di ragazze prima di Mary, ma le labbra di quella ragazza minuta e mora, sembravano le più perfette, le più belle e le più morbide.
Sembravano esser state disegnate apposta per combaciare con le sue.
Durante il loro primo bacio aveva sentito qualcosa smuoversi proprio in prossimità del petto. Era il suo cuore, e stava sorridendo.

Poi lasciò spazio ai pensieri, alle fantasie che ogni tanto invadevano la sua testa.
Pensò che forse sarebbe stato bello rivedere di nuovo la ragazza che aveva amato. Pensò che gli avrebbe fatto un piacere immenso. E poi, poi pensò che quella sera avrebbe voluto averla al suo concerto. Avrebbe voluto vederla cantare le sue canzoni, battere le mani ed andare a ritmo, sorridergli ogni qual volta che avesse incastrato i suoi occhi in quelli della ragazza.

Un piccolo rumore lo riportò alla realtà, e quando si accorse della piccola lacrima che gli era scesa, sorrise. Sorrise perchè quella lacrima non era di dolore, bensì di gioia. Era felice di aver vissuto tutto ciò che aveva vissuto, perchè nonostante le delusioni, aveva sempre oltrepassato.
Non faceva più parte di chi degli ostacoli ne faceva un dramma, ora faceva parte di chi faceva la differenza.
Degli ostacoli e del dolore, Conor aveva fatto la sua forza.

 

 

 

 

 

 

 

My Space:

Hello, hello! ♥
Sto piangendo, ma va bene così.
Lo sapete perché piango?
Perché il prossimo sarà l’ultimo capitolo effettivo, dopodiché l’epilogo.
Davvero ragazze, sono una fontana! :(
Non voglio che ‘Mary Go Round’ termini qui, perché mi ci sono affezionata più di quanto avrei creduto!
Da Novembre a qui, sono cambiate e successe moltissime cose.. e tutte queste cose mi hanno insegnato a crescere.

Però sono contenta di una cosa, di avervi conosciuto.
Siete un qualcosa di straordinario e di bellissimo, ed è per questo che vi ringrazio enormemente! ♥

Grazie, grazie.. ma comunque, cerco di risparmiarmi in questi 2 capitoli, e di farvi sciogliere nell’ultimissimo, perché vi ringrazierò tantissimo!

Vi adoro ragazze, siete diventate la mia forza!
GRAZIE!

Un bacioo,
Marialuisa ♥

 

P.S. Il capitolo fa schifo, lo so.. ma lasciate correre, ok?
Fatemi sapere ;)

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Capitolo 14
*** Mary. ***


mary go round-14

 

 

Mary Go Round

(14)

Mary.

 

 

 

 

 

 

 

Sempre molto in ritardo, Mary uscì di casa con una marea di fogli tra le mani.
Erano già arrivati tutti, mancava solo lei, la diretta interessata.
Entrò silenziosamente nella sala, quella stessa sala che quattro anni prima le sembrava irraggiungibile. Si posizionò sul leggio, davanti a tutti i suoi amici e familiari.
Aprì la sua tesi, e cominciò a discorrere fluida sui vari argomenti. Lily la fissava, ed intanto sorrideva fiera.
Dopo circa cinquantacinque minuti, Mary uscì dall'università con in testa la classica corona d'alloro e la tunica.
Si era finalmente laureata, e avrebbe potuto iniziare a fare la psicologa molto presto. Era felice, come non lo era stata da tempo.

"Bambina mia, complimenti!", le disse Lily abbracciandola forte. "Guarda pure chi è venuta ad ascoltarti!", la madre si scostò leggermente, tanto per far apparire una signora sulla cinquantina. Meredith, la madre di Conor.
"Meredith, che piacere!", sorrise la mora, sorpresa.
"Brava, bravissima, Mary! Sono orgogliosa di te!", disse la donna.
"Grazie, sei sempre troppo gentile con me. E so di non meritarlo, visto ciò che è successo!", lo sguardo della mora passò da felice a triste, poichè ricordò tutto.
"E' acqua passata, e poi a me non hai fatto niente!", sorrise Meredith. "Perciò stasera vieni a cena da me, ok?"
"Lui c'è?", chiese.
"No, torna domani.", rispose la donna.
"Allora ci vediamo stasera!"

Madre e figlia si diressero verso l'auto, tornando a casa. La ragazza, ancora non affievolita l'ansia post-laurea, andò a farsi una doccia fredda.
Mentre era sotto il getto dell'acqua, uno dei ricordi più belli della sua storia con Conor invase i suoi pensieri. Molte volte le succedeva, di perdersi nei ricordi. Aveva notato, però, che i ricordi che venivano a galla erano sempre e solo quelli riguardanti lei e Conor, mai quelli di lei e Zayn.
Quel ragazzo moro era stato importante per lei, ma non abbastanza da paragonarsi a Conor.

La loro prima volta, era quello il ricordo di Mary.
Rivisse ancora una volta quegli istanti di timido imbarazzo, che erano serviti a rendere ancora più speciale quella serata. Era la prima volta per entrambi, ed entrambi avevano paura. La mora ricordò di come il biondo aveva incominciato a baciarla, in un modo talmente dolce, che qualsiasi parola esistente non è abbastanza per descriverlo. Si sentì subito a suo agio, sotto il tocco leggero del ragazzo, inesperto quanto lei. Ricordò del disagio che aveva provato non appena si ritrovò nuda davanti agli occhi del suo ragazzo, e di come scomparì grazie a due piccole ed insignificanti parole: "Sei bellissima". Sentì ancora quel leggero dolore che provò quando lui la penetrò delicatamente, e di tutto il piacere provocato dalle sue spinte decise e lente. Ricordò il loro odore, il loro amore, e l'atmosfera che avevano creato insieme. Ricordò di come entrambi si sentissero un unica persona.

Il richiamo di sua madre la destò dai suoi pensieri, e inconsciamente sorrise al ricordo importante e dolce che aveva appena rivissuto.
Si preparò velocemente per la cena a casa Maynard, visto il ritardo in cui si trovava. Si vestì semplicemente con un vestito nero svolazzante ed un paio di ballerine.
Si diresse verso la casa ospite, e quando entrò una atmosfera talmente familiare la colpì, che per poco non si sentì male. Andò verso il salone, dove trovò Meredith intenta a trafficare con le candele.
"Mary!", le sorrise andandole incontro. "Sto mettendo qualche candela perchè sta per arrivare mio marito. Ha saputo che Conor ritorna domani, e quindi anche lui ha deciso di tornare."
"Sono contenta, è un buon pretesto per rivederlo!", disse la mora.
Durante la cena con i coniugi Maynard, Mary raccontò loro un della sua vita, di ciò che aveva fatto da quando non stava più insieme a Conor fino ad allora.
In quella cena, Mary scoprì anche che la sera del giorno dopo il biondo avrebbe tenuto un concerto benefico a Londra, ed il giorno dopo un m&g con i fans.

La ragazza decise di andare al concerto, e sin da quando tornò a casa dalla cena, si sentì fortemente eccitata.

La sera del concerto, Mary si preparò di tutto punto, e alle venti già era dentro l'arena. Alle ventuno in punto, il concerto cominciò, e le lacrime presero a sgorgarle dai suoi occhi meravigliosi.
Era orgogliosa di ciò che era diventato e di tutto ciò che faceva per gli altri. Si emozionò quando cantò Just in case assieme ad una bambina, che disse essere sua sorella; ma si emozionò soprattutto quando cantò Turn Around, canzone che le era stata dedicata da lui quando era andata a Manchester.
Si sentì stupida ad essere lì, ma lei non sapeva che ciò che il biondo desiderava era proprio la sua presenza lì.
E Conor neanche si immaginava che la persona speciale, era lì.
Era lì, solo che lui non poteva vederla.

 

 

 

 

My Space:

Ciao bellezze!
Come state?:)
Io non particolarmente bene, ma si tira avanti..

Questo è l’ultimo capitolo effettivo, manca solo l’epilogo.
E quindi spero vivamente che vi sia piaciuto.
A me piace particolarmente.
Sinceramente non sono in vena di parlare moltissimo, però voglio dirvi che  non vedo l’ora di postare l’epilogo. Sono troppo eccitata perché mi piace tantissimoo!

Credo che aggiornerò  tra meno di una settimana, se mi fate trovare minimo 3 recensioni.
E sto cercando di risparmiarmi per il prossimo capitolo, quando vi ringrazierò tantissimo!

Un bacionee,
Marialuisa

 

Ho appena aggiornato anche la mia nuova storia,
ti va di passare? →
  This Girl

 

Se vi va di conoscermi, ecco i miei ‘recapiti’:

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Alla prossimaaa

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Capitolo 15
*** Epilogo - A thousand years. ***


mary go round-15

 

 

Mary Go Round

(15)

Epilogo - A thousand years.

 

 

 

 

Leggete con questa di sottofondo: A Thousand Years – Christina Perri

 

 

 

Conor stava autografando tutto ciò che gli veniva posto davanti, durante l' m&g, senza neanche fare più caso a cosa fossero. Cd, foto, magliette.. non gli importava, gli bastava il fatto di far felice più gente possibile.
Era seduto ad una piccola scrivania accanto ad un enorme vetrata che dava sulla piazza, ed ogni tanto, quando la folla si affievoliva per qualche istante, si voltava nella speranza di incontrare un volto conosciuto.
Una voce lo destò dai suoi pensieri. Travis.
"Ehi, dimmi tutto!", disse il biondo.
"E' ora di andare.", lo informò la guardia.
"Un'altra decina di persone ed andiamo, ok?", chiese speranzoso. Voleva passare ancora del tempo con le sue Mayniacs.
"Solo dieci, mi raccomando!", affermò
Travis, serio.
Il ragazzo sorrise, riprendendo a firmare e a conversare con le sue fans.

 

 

 

Mary era davanti allo specchio, indecisa sul suo abbigliamento. Non era niente di troppo esagerato, ma le sembrava comunque inappropriato. Optò per un cambiamento veloce: jeans e maglietta. Semplice, ma carino.
Si parò di nuovo davanti allo specchio, e si piacque.
Era impensabile di come fosse agitata per un semplice incontro, che forse le avrebbe cambiato la vita. In bene o in male, questo era tutto da scoprire.
"Mary, farai tardi! Sbrigati!", le urlò la madre dal piano di sotto.
"Eccomi, sono pronta!", esclamò scendendo di furia le scale. Prese giacca e borsa, ed uscì fuori richiudendosi la porta alle spalle, per poi ricordarsi di aver lasciato via qualcuno di molto importante.
"James, vieni su!", lo incitò, prendendolo poi per mano.
Sorrise, perchè ogni volta lui era il suo primo pensiero, ma in quell'occasione la sua testa era invasa da altro.

 

 

Conor aveva già sforato di una quindicina di persone, quando Travis ritornò da lui infuriato. Il biondo cercò di scusarsi, dicendo all'uomo che fra un sarebbe uscito fuori per andare via. Da quando era nata Mary, Travis non si sopportava più. Era diventato come isterico, poichè non riusciva a reggere la lontananza dalla figlioletta. L'ultima persona della fila, era una bambina. Le autografò il suo cd, per poi stravaccarsi sulla seggiola sul quale era stato seduto per circa tre ore.
Chiuse gli occhi, ma dopo qualche secondo qualcuno gli picchiettò una spalla.
"Travis, arriv..", si interruppe all'istante, quando davanti ai suoi occhi ne comparvero altri due, di un nocciola intenso. Erano perfettamente identici a quelli della sua Mary, solo che quelli che aveva davanti, erano di un bambino piccolo.
"Piccolo, cosa ci fai qui?", chiese dolcemente il ragazzo. Il bimbo si limitò a tacere, ma gli porse una fotografia. Ritraeva lui e Mary a Londra, sulla loro panchina a Green Park. Risaliva a cinque anni prima, nel periodo in cui erano stati felici.
Ma improvvisamente una domanda balenò tra i pensieri di Conor.
Come faceva quel bambino ad avere una sua foto con Mary?
Rimase a fissare quella foto per tanto tempo, con ancora il bambino al suo fianco, fino a che non decise di parlare nuovamente.

"Chi te l'ha data questa foto?". A quella domanda, il bambino sorrise contento, come se ciò che il biondo gli avesse chiesto fosse uno dei migliori complimenti che si possano ricevere.
"Me l'ha data la mia mamma!", rispose fiero.
Il ragazzo non capì. "Dov'è la tua mamma?", chiese ancora.
Il bimbo allargò ulteriormente il suo fantastico sorriso, prima di voltarsi verso la grande vetrata, ed indicare una donna mora seduta su di una panchina.
Il biondò puntò lo sguardo dove il bimbo gli aveva indicato, e non appena incontrò gli occhi della giovane, cominciò a piangere.
Mary era lì, e li stava fissando, sorridendo felice.
Il biondo alzò la mano in segno di saluto, e lei ricambiò agitando la mano.
Dopo pochi istanti, Conor si sentì prendere per mano e condursi all'esterno.
Sorrise felice al gesto del bimbo.

 

Quando entrambi furono fuori, il bambino sciolse la presa dalla mano di Conor e prese la rincorsa per poi fiondarsi fra le braccia della mora. Lei lo abbracciò forte, e quell'abbracciò fu ricambiato da un sonoro bacio.
Mary, poggiando il piccolo su di un fianco, vide il biondo in lontananza, al quale fece il segno di avvicinarsi. Conor cominciò a camminare, fino a quando non le fu davanti.
"Questa è la mia mamma!", disse il bimbo rivolgendosi a Conor.
"E lui è James!", ribattè Mary rivolgendosi sempre al biondo.
Il ragazzo sorrise.
"Piacere James, io sono Conor.", esordì porgendo una mano al piccolo James.
Il ragazzino sorrise
, prima di affondare il viso nel collo della madre.
La ragazza sorrise, e voltandosi verso il biondo, si perse nei suoi occhi azzurri.
Le era mancato guardarlo, e come una ragazzina arrossì. Per non farlo vedere, mise a terra James.
"E' un piacere rivederti, Mary.", disse Conor, richiamando la ragazza dai suoi pensieri.
"Anche per me lo è
.", rispose.
"Perchè sei qui?", chiese.
Mary incastrò nuovamente i suoi occhi in quelli del biondo, per poi avvicinarsi a lui lentamente e posare le sue labbra su quelle dell'altro. Pian piano entrambi schiusero le labbra, e fecero scontrare le proprie labbra. Entrambi erano al settimo cielo, e quando si staccarono si sorrisero dolcemente.
"E' per questo che sono qui, per noi.", affermò Mary.
"Hai intenzione di illudermi, di ferirmi e di deludermi ancora?", chiese il biondo.
"No, perchè altrimenti illuderei anche James, ferirei e deluderei anche lui. E non voglio, non voglio farlo di nuovo. Ti amo e non ti lascerò andare via ancora.", rispose convinta la mora, prima di esser racchiusa di nuovo in un dolce bacio da Conor. "Ti amo anche io, Mary Parker. Non ho mai smesso di farlo.", le rispose soffiandole sulle labbra, tra un bacio e l'altro.

 

"Quanti anni ha?", chiese il biondo indicando il bambino.
Erano nella sua stanza d'albergo, ed entrambi stavano osservando James dormire.
"Tre anni.", rispose Mary, sorridendo dolcemente.
"Come l'hai avuto?"
"Dopo che sono venuta da te a Manchester, esattamente un mese e mezzo dopo, ho conosciuto un ragazzo a scuola. L'ho conosciuto nello stesso modo in cui ci siamo conosciuti noi due, ti ricordi?", si interruppe e si voltò verso il biondo. Conor annuì, e la ragazza sorridente andò avanti. "Mi è subito piaciuto, perchè mi ricordava molto te, anche se non vi assomigliate affatto fisicamente. Dopo due mesi ci siamo fidanzati, e siamo stati insieme un anno e mezzo. La nostra storia, però, è stata parecchio travagliata a causa tua."
"Perchè?", chiese il ragazzo.
"Perchè io non ho mai smesso di amarti, anche se stavo con Zayn. Perchè pur di non dimenticarti, ho fatto qualsiasi cosa. Ti ricordi il mio diario segreto, quello che tu ti divertivi a leggere ogni volta?". Il biondo annuì ancora.
"Bene, il giorno in cui ho incontrato Zayn, ho ricominciato a leggerlo per rivivere ogni singolo momento della nostra storia. Un giorno Zayn mi ha sorpreso mentre lo leggevo, ed abbiamo litigato. Lui mi ha lasciata ed io mi sono sentita di nuovo uno schifo. Io lo amavo sul serio, l'ho amato davvero fino a che non mi ha dato la prova di non accettare quello che tu eri stato per me."

  "Dopo averlo conosciuto, avevo smesso di autolesionarmi, ma quando sono stata lasciata ho ricominciato. Poi dopo una settimana sono ritornata da lui chiedendogli scusa, e siamo stati insieme altri cinque mesi. Quando ero ritornata con lui, però, avevo la sensazione che mancasse qualcosa.."
"Cosa era che mancava?", chiese Conor, interrompendola.
"Mancava che non lo amavo, mancava il fatto che lui non era te.", rispose.
"E perchè hai aspettato cinque mesi prima di troncare?"
"Perchè ci ho messo cinque mesi per capire. Quando l'ho lasciato, avevamo litigato di nuovo a causa tua. Lui aveva letto la lettera che mi avevi mandato insieme alle rose, il giorno dopo avermi vista a Green Park con lui, sulla nostra panchina. Ed aveva letto anche l'ultima pagina del diario che avevo scritto, che risale al 20 Luglio del 2014."
"Cosa avevi scritto?", curioso, il ragazzo la interruppe di nuovo.
"Avevo scritto che non lo amavo più."
"Ma perchè sei ritornata da me adesso, dopo tre lunghi anni?"
"Perchè dopo aver lasciato Zayn, ho scoperto di essere incinta. Mi vergognavo di me stessa, perchè avevo privato a Zayn di formare una famiglia con me. Ma ciò che avevo fatto era giusto, e lo ritengo giusto anche ora."
"E nel frattempo cosa hai fatto?", chiese.
"Ho continuato ad andare all'università nonostante la gravidanza, e tre giorni fa mi sono laureata in psicologia!", rispose entusiasta.
"Brava la mia piccola!", esordì il biondo, lasciando un bacio a stampo alla ragazza.
Mary sorrise.
"Ma.. lui sa che ha un figlio?", disse.
"Si, gliel'ho detto non appena l'ho saputo. E' felice di avere James, ed io sono felice che lui sia riuscito a dimenticarmi e a costruirsi una famiglia sua.", sorrise la mora.
"Si è sposato?"
"Sì, ed aspetta anche un altro bambino. Una femminuccia."
"Sono contento anche io che tu sia ritornata da me.", sorrise lasciandole piccoli baci sulla guancia.
"Non ti turba sapere che ho avuto un figlio da un altro?", sospirò sulle labbra del biondo.
"Tu ora dove sei?", le chiese.
"Con te.", gli sorrise.
"Allora no, non mi da fastidio.", e la baciò di nuovo, stavolta sul serio. Entrambi si desideravano, ma dovevano fare attenzione ora che c'era anche il piccolo James.
"Ti amo."
"Io ti amo di più.", obiettò il biondo.
E di nuovo un bacio.

 

 

Il giorno dopo essersi rincontrati, Mary, Conor e James andarono a casa della mora, visto che nei due giorni seguenti, il piccolo sarebbe dovuto stare con il padre. Quando Zayn venne a prendere suo figlio, conobbe anche per la prima volta Conor. Avevano chiacchierato a lungo, come se fossero vecchi amici, e questo a Mary fece più che piacere.
Dopo che James e suo padre si congedarono, Mary condusse violentemente Conor nella sua camera da letto.
Lo voleva.
Cominciarono a baciarsi come due forsennati, e lentamente si spogliarono dei loro indumenti. Si ritrovarono nudi, l'uno accanto all'altra. Continuavano a baciarsi, ed ogni tanto cacciavano dei gemiti di piacere.
"Mi sei mancata.", soffiò il biondo sulle labbra della sua ragazza, prima di penetrarla delicatamente. Dapprima cominciò con spinte deboli, per poi aumentarle. Mary circondò il bacino del biondo con le gambe, e con le braccia lo attirò ancora di più a . Quando entrambi vennero, urlarono all'unisono, per poi scoppiare a ridere come dei cretini. Conor uscì da lei, e si adagiò al suo fianco. Le posò un ennesimo bacio sulle labbra, prima di stringerla forte a .

 

Non le sembrava vero, a Mary non sembrava reale essere di nuovo fra le braccia di quell'uomo che l'aveva sempre fatta sentire speciale e unica. Sentire di nuovo il suo profumo, assaporare di nuovo le sue labbra e il suo amore, era come essere in paradiso. Perchè quando lei guardava il suo uomo negli occhi, trovava il suo paradiso. Era sempre stato così, ed era felice di averlo finalmente capito.

 

Conor sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Lo aveva sentito di nuovo sorridere, come quella volta che l'aveva baciata per la prima volta. Forse ora stava sorridendo ancora di più, ma l'importante ora era avere il suo amore accanto.
Quella ragazza dagli occhi nocciola, era il suo essenziale. Il suo essenziale per vivere al meglio.

 

"Ehi Mary, sei sveglia?", sussurrò Conor all'orecchio della mora.
"Mmm.. dimmi.", assonnata, Mary aprì gli occhi leggermente.
"Tu mi ami, giusto?", chiese retoricamente.
"Certo, che domande mi fai alle quattro del mattino?", rispose la mora irritata.
"Vuoi restare al mio fianco per sempre?", domandò ancora.
"Sì Conor, sì!", rispose.
"Allora che ne dici di.. sposarmi?", disse il biondo, felice e soddisfatto.
Mary scattò subito in piedi, e non curandosi del fatto di essere nuda, si rinchiuse in bagno.
Lì pianse, perchè non avrebbe mai pensato che Conor, nonostante tutte le sofferenze che lei gli aveva provocato, le avrebbe mai chiesto di sposarlo.
Il biondo, dall'altra parte della porta, si stava preoccupando terribimente.
"Amore, cosa succede?", chiese, bussando ripetutamente e fortemente alla porta.
All'improvviso questa si spalancò, lasciando apparire una ragazza bellissima con  gli occhi rossi per il pianto.
"Cos'è, non vuoi sposarmi?", chiese
il biondo allarmato.
"No, affatto. Io voglio sposarti più di ogni altra cosa al mondo, solo che non mi sembra vero.", disse, con ancora le lacrime che le scendevano sulle guance.
"Credici invece, perchè te lo sto chiedendo veramente.", Conor sorrise, per poi inginocchiarsi davanti alla mora con un piccolo cofanetto fra le mani. "Mary Parker, vuoi sposarmi?", chiese aprendo il contenitore, il quale conteneva un magnifico anello. Era bellissimo nella sua semplicità.
"Sì, sì, sì. Mille volte sì!", disse la mora, lasciandosi baciare dolcemente.

 

 

 

 

 

Sette mesi dopo

 

 

 

Mary e Conor erano sull'altare, davanti a centinaia di invitati, ma soprattutto davanti a James e al sacerdote.
"Tu, Conor Paul Maynard, vuoi prendere come tua legittima sposa lei, Mary Elizabeth Parker, per amarla ed onorarla tutti i giorni della sua vita?"
"Lo voglio!", pronunziò il biondo, e dopodichè infilò la fede nuziale all'anulare sinistro della ragazza avanti a lui.
"Tu, Mary Elizabeth Parker, vuoi prendere come tuo legittimo sposo lui, Conor Paul Maynard, per amarlo ed onorarlo tutti i giorni della sua vita?"
"Lo voglio!", rispose con convinzione la mora, per poi infilare anch'essa la fede all'anulare sinistro di Conor.
"Vi dichiaro marito e moglie!", annunciò il sacerdote, e poi diede il consenso allo sposo di baciare la sposa. Conor baciò dolcemente Mary, la sua dolce mogliettina.
Era felice, e quando uscirono fuori dalla Chiesa sotto l'applauso generale di tutti i presenti, si voltò verso Mary.
"Io ti amerò sempre, nonostante tutto ciò che succederà.", le disse.
"E io ti amerò per mille anni, e per mille anni ancora, perchè tu sei tutto ciò che desidero Conor."

E con queste parole, Mary e Conor si giurarono amore eterno, un amore che niente e nessun avrebbe mai potuto distruggere.
Perchè quando l'amore colpisce, non chiede prima il permesso. Non ti fa scegliere di chi innamorarti. Arriva, punto. E quando entra nella tua vita, non puoi fare assolutamente nulla, se non piegarti al volere di questo sentimento così forte ed intenso. Sei fottuto, e rimarrai ad esserlo, perchè l'amore fa innamorare a sua volta dell'amore stesso.
Rimarrai sempre fottuto, perchè l'amore è più forte di qualsiasi altra cosa.

 

 

 

 

 

 

 

«..and all along I believed I would find you,
time has brought your heart to me.
I have loved you for a thousand years,
I’ll love you for a thousand and more...»

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE.

 

 

 

My Space:

Ehiiiiii, ragazzuole mieee! ♥
Eccoci qua, con l’ultimo ‘My Space’ , l’ultimo capitolo, e di conseguenza l’ultimo aggiornamento a ‘Mary Go Round’.
Sono contenta, molto.
Sono contenta di come si sia svolta questa storia, di come è evoluta, e di come è cambiata rispetto a quella che mi ero immaginata al principio. In questi sei mesi, sono successe tante cose: sono cresciuta, ed ho conosciuto tutte voi, e poi taante altre cose! ;)
Vi confesso che questa storia non l’avevo programmata così, non volevo farla così. Però vari eventi mi hanno indotto a modificarla e farla uscire in questo modo, e ne sono orgogliosa.
E’ ovvio che per oltre ad essere contenta del mio operato, sono anche dispiaciuta perché ho già finito. E’ la mia prima storia su cui metterò il visto nella casella ‘completa’, e mi fa un po’. :)

Ma soprattutto, devo ringraziare alcune persone molto importanti..
VOI!
Grazie perché avete reso possibile il completamento di questa storia
.
Grazie perché non mi avete abbandonato, nonostante i miei aggiornamenti poco costanti.
Grazie perché mi avete sopportato nei miei ‘My Space’.
Grazie per le vostre parole
.
Grazie per i complimenti.
Grazie per gli 11 preferiti, le 6 preferite, e le 17 seguite. Possono sembrare poche, ma per me sono tanto. Mi fanno felice! :)
Grazie per esserci state sempre.
Grazie per le tutte le recensioni e i commenti brevi.
Ed infine, GRAZIE PER NON AVER CHIUSO LA PAGINA QUEL Dì CHE AVETE LETTO IL PROLOGO DI ‘Mary Go Round’.
Grazie, grazie, grazie, grazie! Grazie di cuore!! ♥

Ultimissima cosa, spero che l’epilogo vi sia piaciuto e che non vi abbia fatto schifo.
Ho voluto non essere scontata fino all’ultimo, quindi non so se sono riuscita a non esserlo pure nell’ultimissimo capitolo.
A me piace particolarmente, e spero vi abbia fatto piacere seguirmi nella mia bellissima avventura!

Un bacione enorme, mi mancherete.

Marialuisa ♥

 

 

P.S. Se volete continuare a seguirmi, ho in corso un’altra storia su Conor. → This Girl.

Ciaoo ragazzeeee, vi adoroo!! ♥

 

 

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