Lunga vita al re

di Marti930
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli eletti ***
Capitolo 2: *** Preparativi ***
Capitolo 3: *** La congiura ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 5: *** Si comincia! ***
Capitolo 6: *** Un bacio rubato ***
Capitolo 7: *** Prede e cacciatori ***
Capitolo 8: *** Una notte senza stelle ***
Capitolo 9: *** Addii ***
Capitolo 10: *** Ripensamenti ***
Capitolo 11: *** La seconda prova ***
Capitolo 12: *** Come un salto nel vuoto ***
Capitolo 13: *** La legge del piú forte ***
Capitolo 14: *** Nel cuore della foresta 1 ***
Capitolo 15: *** Nel cuore della foresta2 ***
Capitolo 16: *** Immagine riflessa ***
Capitolo 17: *** La terza prova: il deserto di fuoco ***
Capitolo 18: *** Come la calma prima della tempesta ***
Capitolo 19: *** Una scelta difficile ***
Capitolo 20: *** Vivere o morire:fai la tua scelta ***



Capitolo 1
*** Gli eletti ***


" Fu il sangue dei Sayan a forgiare il pianeta Vegeta,
fu il loro coraggio a renderlo grande,
la loro ambizione a coprirlo di gloria.
Fu il loro cuore a scegliere il primo re e nella sua discendenza, riconobbero una guida.
Fu il sangue dei Sayan a forgiare Vegeta e rimarrà quel sangue a governarlo per sempre."
Così detto il portavoce degli anziani scese dal palco che era stato allestito per l'occasione.
La folla che si era radunata innanzi al palazzo reale sembrava colpita: alcune donne non riuscirono a trattenere le lacrime, gli uomini guardavano in basso. L'unico rumore che si sentiva era quello del vento.
- Fratelli e sorelle Sayan- Aveva preso la parola il Primo, il capo del consiglio degli anziani.
- Sapete già perchè siete qui. Il re è morto e con lui molti di noi. Questo sacrificio si è reso necessario per eliminare Freezer che ci aveva sottomessi come nessuno aveva mai osato prima. Oggi piangiamo e commemoriamo la loro memoria ma a testa alta guardiamo al futuro della nostra razza. Abbiamo bisogno di un re che ci guidi nella costruzione e nella conquista di un nuovo grande impero. In mancanza di un erede legittimo, ho il dovere di indire l'inizio del torneo della Corona.-
Un brusio animò immediatamente la piazza, i Sayan sembravano confusi e interdetti.
- Silenzio, silenzio prego- il Primo aveva dovuto richiamare più volte la folla all'ordine per ottenere attenzione. - So benissimo che la maggior parte di voi vedeva nel giovane Vegeta un futuro sovrano ma sappiamo essere un figlio illegittimo del precedente re e le nostre leggi non permettono che sia nominato successore-
- Vogliamo Vegeta!-
- Vegeta è il nostro re-
Dalla piazza si erano alzate le grida di molto guerrieri, tutti sostenitori del figlio che il re,appena deceduto,aveva avuto da una relazione occasionale con un giovane ragazza Sayan. Vegeta era infatti un combattente eccezionale, aveva solo 18 anni eppure era stimato e rispettato da tutti, aveva preso parte a molte missioni e contribuito all'occupazione di diversi pianeti.
Un'antica legge però, sancita dal primo sovrano che governò il pianeta, affermava che solo il principe ereditario ossia il figlio legittimo del re e della regina, sarebbe salito al trono, Vegeta purtroppo non lo era. Si erano già verificate situazioni simili ma gli anziani non erano mai intervenuti in merito alla successione lasciando che fossero i sudditi a decidere. Il consiglio era formato da sette anziani,sette sayan che non erano più in grado di combattere per l'età avanzata, scelti perchè in passato si erano distinti per abilità, forza, capacità strategiche e militari.
Il Primo, il piú vecchio del consiglio non solo aveva un potere decisionale maggiore rispetto agli altri membri ma era l'unico che poteva mettere in discussione le decisioni prese dal sovrano.
Questo non sempre accadeva, molti re infatti, avevano ignorato l'autorità del Primo e del consiglio instaurando una vera e propria dittatura, la cosa però non aveva mai suscitato reazioni particolarmente negative nella popolazione che vedeva nel consiglio un'assemblea simbolica e rappresentativa, mantenuta in vita dalla tradizione più che da un vero e proprio ruolo politico.
Era già capitato che un figlio illegittimo fosse divenuto re ma questa volta non sarebbe successo. Il Primo era deciso e risoluto a non lasciare il pianeta nelle mani di un moccioso. In gioventù era stato uno dei comandanti piú stimati, era conosciuto soprattutto per la sua crudeltà, oltre che per le sue indiscusse qualità nel combattimento. Prima di diventare membro del consiglio aveva ricevuto l'incarico di Cacciatore di informazioni, carica che veniva affidata solo a Sayan particolarmente sadici e spietati. I cacciatori infatti, avevano il compito di torturare vittime e prigionieri che erano a conoscenza di importanti informazioni ,sia di carattere militare che scientifico e tecnologico. Il Primo era stato un Sayan molto ambizioso, era stato un guerriero eccezionale, coraggioso, brutale, scaltro e assetato di potere, il fatto che nelle vene non gli scorresse sangue reale lo aveva condannato all'impossibilità di ottenere il dominio sul pianeta Vegeta. Sapeva bene che se quel ragazzo fosse divenuto re si sarebbe comportato come il padre ignorando il consiglio e le sue decisioni.Era stato quindi costretto a indire il Torneo della Corona, una competizione che in assenza di un erede legittimo avrebbe eletto il nuovo sovrano. Sarebbero stati estratti 25 nomi di Sayan di età compresa tra i 15 e i 25 anni, l'ultimo nome sarebbe stato scelto dal popolo stesso.
- La grande elezione si terrà domani e tra una settimana esatta a partire da oggi, avrà inizio il torneo. Così è deciso-
il Primo si era allontanato insieme alla sua scorta tra le perplessità del pubblico. Il giorno seguente tutti i possibili candidati si radunarono nella piazza principale.
- Mamma io non voglio andare, non voglio uccidere i miei fratelli-
Un ragazzo di soli 15 anni si stava preparando per il gran giorno senza mostrare alcun entusiasmo.
- Kakaroth andrà tutto bene, non ti estrarranno vedrai-
Il giovane sayan le aveva risposto con un sorriso nonostante avesse ancora paura.
- Puf sei il solito pivello. Dovrebbe essere un onore per uno come te partecipare al Torneo della Corona e tu sei così stupido da non capirlo.-
- Radish lascia in pace tuo fratello. Pensa a te piuttosto-
La donna non sopportava che qualcuno potesse prendere in giro suo figlio minore. Lo adorava, era così diverso da tutti gli altri, era dolce e gentile nello sguardo non aveva quella sete di sangue che la terrorizzava.
- Torna presto bambino mio-
Aveva salutato con un bacio Kakaroth prima che uscisse dalla porta, forse non lo avrebbe più rivisto.
- Ciao mamma-
Radish era uscito senza prestarle alcuna attenzione, per lui era solo una sciocca sentimentale.
- Ti voglio bene- rispose in fretta. Era vero ma non poteva evitare di pensare che fosse un mediocre che non sapeva di esserlo.
Un'ora piú tardi il Primo prese nuovamente la parola.
- Siamo qui per conoscere il nome dei 26 candidati al trono. Allora chi avete scelto come vostro eletto?-
Si rivolse al portavoce del popolo. Questi si avvicinò al palco e diede all'anziano una busta.
-Vegeta. Questo è il vostro eletto dunque.-
- Si signore-
aveva fatto un inchino per poi allontanarsi veloce. - Vegeta, è il primo eletto-
il ragazzo prese posto sul palco sedendosi su una delle 26 sedie. Era fiero e nobile nell'aspetto, in tutto sembrava un vero principe.
- Ora iniziamo l'estrazione-
I possibili candidati erano disposti in base all'età occupando interamente la piazza. Il primo estrasse da un contenitore un foglio piegato in quatto parti.
- Nappa è il secondo eletto-
il sayan calvo e muscoloso prese posto accanto a Vegeta. I due si conoscevano bene e questo bastò per far rabbrividire Nappa.
- Alexis è il terzo eletto-
Aveva 21 anni e proveniva da una famiglia di umili origini, questa era la sua grande occasione.
- Kyros è l'undicesimo eletto-
Era un sayan di soli sedici anni. Quelli come lui li chiamavano i condannati. Non avevano nessuna possibilità di sopravvivere alla contesa erano troppo giovani e con un livello di combattimento troppo basso.
- Radish, sei il ventesimo eletto-
Il sayan dalla lunga chioma prese posto con aria sfrontata e sicura.
- Xilo sei il ventiquattresimo eletto-
Xilo aveva 24 anni, aveva molta esperienza sul campo, era forte e aveva un alto livello di combattimento, si diceva fosse una furia.
- Vysma sei il venticinquesimo eletto- Sembrava un bambino anche se aveva già diciassette anni. Era magrolino e pallido, occhi piccoli e furbi. Non era particolarmente bravo nel combattimento ma era comunque un avversario temibile. Ció che non possedeva in forza era compensato da una straordinaria intelligenza. Dal punto di vista tattico e strategico non temeva rivali.
- Ancora uno e sarà tutto finito-
Kakaroth ripeteva speranzoso questa frase, muovendo le mani in modo frenetico e scattoso. Il primo estrasse l'ultimo biglietto.
- Karios sei il ventiseiesimo eletto.-
il Sayan chiamato aveva perso un braccio in battaglia, comunque non era stato esentato da quella prova. Era rimasto ferito durante l'occupazione di un pianeta ai confini della galassia. Era stata una delle ultime missioni volute da Freezer prima che fosse sconfitto ed ucciso dai Sayan. Il pianeta era ghiacciato, le temperature erano bassissime e i soldati non erano stati equipaggiati nel modo corretto. Avevano affrontato il vento gelido oltre che la resistenza degli abitanti. Erano morti quasi tutti. Quando il pianeta fu occupato le truppe erano già state decimate. Quando fecero il suo nome si alzó, salí sul palco con grande dignità. Tutti, compreso lui sapevano che sarebbe stato un condannato. Rimase in piedi qualche secondo davanti alla sedia a lui assegnata. Mentre guardava la piazza sussurrò
- Scusami tanto, non ce la faccio-
si puntò due dita alla tempia e un raggio di energia gli trafisse il cranio. Sangue e liquido celebrale si riversarono sul palco. Tutti erano increduli e scioccati.Era comprensibile la ragione del suo gesto se pur disperata. Ma a chi stava chiedendo scusa quel ragazzo? Non guardava un punto preciso nella folla, stava guardando la piazza o almeno questa era stata la sensazione di Kakaroth. Per alcuni minuti fu il panico. Poi come se nulla fosse successo i Sayan addetti alla sicurezza calmarono la folla e l'estrazione riprese.
- Visto ció che è successo siamo costretti ad estrarre ancora. Kakaroth sei il ventiseiesimo eletto-
Strinse per un secondo gli occhi e respirò profondamente e si avviò verso il palco. Si sedette, sui bordi ancora tracce di sangue. Avrebbe partecipato a quella carneficina, avrebbe dovuto uccidere suo fratello. Adesso capiva con chi si stava scusando Karios. Con lui, con il povero sfortunato che sarebbe stato sottoposto a quel massacro al posto suo. Comunque non riusciva a serbargli rancore. Aveva visto morire già troppi compagni, aveva già visto l'inferno e non voleva affrontarlo ancora. Non per tutti partecipare al Torneo della Corona rappresentava un'occasione, per alcuni dover combattere amici, parenti o compagni era insopportabile.

- Un altro condannato che delusione-
Sembrava potesse sentirli quegli avvoltoi che speravano in uno spettacolo piú stimolante.
- Le regole sono semplici. Dovrete affrontare tre prove in cui dovrete dimostrare il vostro valore. I 10 eletti rimasti si sfideranno l'uno con l'altro fino a che non ne rimarrà solo uno. Ognuno di voi avrà un assistente che si occuperà di voi e vi aiuterà negli allenamenti, e una schiava la quale si prenderà cura del vostro alloggio e di qualsiasi vostra esigenza. Avrete una settimana di tempo per allenarvi. Troverete il regolamento in dettaglio nei vostri alloggi. Che il torneo della Corona abbia inizio e lunga vita al re.

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Capitolo 2
*** Preparativi ***


Entró nel grande ed imponente palazzo. Percorse a grandi passi il salone principale, decorato da drappi e tessuti di colore rosso sangue. L'intero ambiente era avvolto dalle tenebre eppure si muoveva con grande sicurezza.
Toccò tre punti precisi della pietra viva e umida che costituiva le pareti dell'intera struttura. Subito si aprì un passaggio segreto che conduceva ad una scalinata ripida e stretta, illuminata solo dalle fiamme delle torce poste sulle pareti. I gradini terminavano in corrispondenza di una grande porta in ferro battuto, spessa e robusta. Al suo interno si trovavano già i sei anziani seduti intorno ad un ampio tavolo scuro di forma rettangolare.
La stanza era illuminata dalle stesse torce che si trovavano sulla scalinata e questo rendeva difficile distinguere i volti dei membri del consiglio che si intravedevano appena nella luce debole e fioca.
- Vi ringrazio per essere qui a quest'ora di notte- Il Primo prese posto su una sedia dorata e rivestita di velluto viola.
- Non capisco il motivo di questa assemblea-
Uno degli anziani aveva ribattuto con aria leggermente seccata.
- Dobbiamo affrontare una questione di vitale importanza. Quindi vi prego di prestare attenzione-
Il suo tono glaciale zittì immediatamente l'intera assemblea.
- Tra una settimana avrà inizio il torneo della Corona e sappiamo che uno degli eletti è Vegeta. Non solo ha il sostegno del popolo ma ha anche una preparazione superiore a tutti gli altri. È stato addestrato a combattere da quando era solo un bambino e le sue qualità naturali sono davvero notevoli.-
Gli anziani erano turbati, erano convinti che il torneo fosse stato voluto dal Primo proprio perchè riteneva Vegeta inadatto a diventare sovrano.
- È preparato non c'è che dire. Ma il suo carattere porterà questo pianeta alla distruzione. È presuntuoso,arrogante ed egocentrico non ci ascolterebbe, farebbe di testa sua come suo padre che alleandosi con Freezer ci ha portato alla rovina.-
- Suo padre è morto per la salvezza di questo pianeta, è un eroe-
Un altro anziano si era alzato in piedi furibondo. Il padre di Vegeta aveva commesso un errore venendo a patti con mostro del genere questo era indiscutibile. Peró aveva dato la sua vita per rimediare e questo era bastato perchè i sayan vedessero in lui un martire ed un esempio, un vero re. Per questo suo figlio, legittimo o meno, era considerato il guerriero piú adatto a prendere il suo posto.
- Si è vero. Ma se non avesse mai contratto quella alleanza, un tale sacrificio non si sarebbe dimostrato necessario.-
Queste parole erano bastate a zittire il consiglio.
- Quello che voglio dirvi è che questo è un momento importante per il pianeta. Dobbiamo riprenderci ció che era nostro e costituire un nuovo grande impero. Vegeta metterebbe il proprio bene davanti a quello del suo popolo, è troppo cocciuto e viziato perchè possa gestire una situazione così difficile, per questo noi dovremmo assumerci la responsabilità di riportare questo pianeta alla grandezza. Ma sapete bene che uno come lui non si lascerebbe mai consigliare da noi anteponendo le proprie ambizioni personali a tutto il resto. Per questo sono qui, ho una proposta da farvi.-
Gli anziani erano impazienti e al contempo preoccupati.
- Se a vincere il torneo fosse un ragazzo giovane e ingenuo potrebbe essere piú facile convincerlo a seguire le nostre indicazioni. Riuscire a manipolare il sovrano ci permetterebbe di rendere grande il pianeta e noi avremo il rispetto e l'autorità che da decenni ci è stata negata-
Cadde un profondo silenzio sulla stanza. Il Primo cercava di scrutare gli sguardi dei suoi colleghi senza però riuscirne a capire le intenzioni.
- Io sono d'accordo. Per troppo tempo siamo rimasti ai margini, è ora di riprenderci il ruolo che ci spetta.- Il Quarto, uno dei membri piú giovani era stato nell'esercito mercenario per molto tempo, divenendo poi il capitano delle truppe piú temibili della Galassia. Dopo di lui anche gli altri diedero il loro assenso, tutti tranne il Terzo, l'anziano che aveva ricordato l'importanza del sacrificio del re.
- Questo vorrebbe dire vanificare il Torneo della Corona. Vorrebbe dire calpestare la tradizione e non so se sono disposto a farlo.-
- Non essere ingenuo. I sovrani in passato non si sono fatti alcuno scrupolo a ignorare noi e la nostra autorità mandando al macello molti soldati senza un vero motivo. Abbiamo la responsabilità del pianeta sulle nostre spalle non possiamo tirarci indietro, non lo capisci?-
Il Primo sembrava davvero alterato. L'anziano acconsentì alla decisione del consiglio.
Poche ore prima, i 26 eletti erano stati condotti al campo di allenamento. Si trovava al centro di un'ampia distesa che si estendeva alla periferia della capitale sede della corte reale. Una grande costruzione e trasparente era circondata da diversi campi di addestramento, tutti caratterizzati da un micro-clima differente. Fu il portavoce degli anziani a condurre e illustrare il luogo ai giovani combattenti.
- Ciascuno di voi potrà combattere in uno dei diversi campi a suo piacimento. Ce ne sono 26 in modo che ognuno di voi possa allearsi in ogni momento. Ciascun campo è caratterizzato da un diverso clima, una diversa gravità e diversi ostacoli in modo che possiate confrontarvi con qualunque situazione.-
I 25 eletti prestavano tutti molta attenzione alla spiegazione del portavoce eccetto Vegeta. Il ragazzo appoggiato al tronco di un albero sembrava assente e indifferente ma nessuno aveva il coraggio di richiamarlo, né i suoi compagni né il portavoce o i suoi aiutanti.
- Alloggerete per i prossimi sette giorni in questa struttura, dotata di diverse palestre. Ognuno di voi avrà una camera nella quale sarete obbligati a passare la notte,nessuno di voi potrà infatti uscire dal campo di allenamento, pena la squalifica e la morte. I pasti saranno serviti nella sala comune che si trova al primo piano. Nessuno di voi potrà utilizzare il rilevatore o allenarsi con gli altri in uno stesso campo, per questo non appena entrerete in uno dei micro-climi le sfere che ora vedete trasparenti si oscureranno. È vietato comunicare con l'esterno, minacciare o fare accordi con altri eletti o scontrarsi con essi anche a solo scopo di allenarsi. Ci sono domande?-
- Qual'è la massima gravità presente?-
Xilo aveva interrotto quello strano silenzio con la sua voce roca e potente.
- 100 ma possiamo aumentarla in base alle vostre richieste-
- Molto bene-
Aveva sussurrato piano. - Io.... Io volevo chiedere se rivedremo i nostri cari prima dell'inizio del torneo.-
Tutti si girarono verso colui che aveva fatto una domanda tanto stupida. Kakaroth arrossì imbarazzato. Vegeta aveva sbuffato con sdegno pensando che ad uccidere un tipo come quello non avrebbe provato alcun tipo di soddisfazione.
- Li potrete rivedere solo se passerete alla fase finale, non prima.-
Il giovane sayan era convinto che non avrebbe piú rivisto sua madre.
- Quanto sei stupido Kakaroth.-
Suo fratello Radish gli si era avvicinato mentre il portavoce continuava ad illustrare il territorio circostante definendo i confini che gli eletti non avrebbero potuto varcare.
- Così penseranno che sei un debole e ti ammazzeranno subito! Possibile che ti debba spiegare tutto, ricordati che saremo uno contro l'altro là dentro quindi non ti potrò coprire le spalle-
- Lo so.- Il pensiero di dover lottare contro suo fratello lo rese ancora piú triste e malinconico.
Dopo aver raggiunto ognuno la propria stanza e aver indossato la tuta standard di allenamento gli eletti si recarono nella sala comune per la cena. I contendenti presero posto sulle panche poste ai due lati del lungo tavolo in acciaio.
Quando tutti furono seduti entrarono nella stanza cinque carrelli pieni di cibo. I sayan si misero in fila per ricevere la loro razione.
- Mangiate quanto volete, dovete mettervi in forze per il Torneo.-
detto questo il portavoce uscì dalla stanza. Kakaroth riempí il vassoio di prelibatezze, non era abituato a mangiare cibo cosí costoso e di classe, da quando suo padre era morto combattendo contro Freezer e i suoi uomini, avevano dovuto accontentarsi di poco. Assorto in questi pensieri Kakaroth non fece caso al sayan dietro di lui, tirandogli addosso parte di cibo. Purtroppo per lui Kakaroth si imbatté in Vegeta.
- Come ti sei permesso inutile scarto-
Cosí dicendo lo sbattè contro la parete tenendolo per il collo.
-Se non fosse per il Torneo tu saresti già morto.-
- Mi dispiace, davvero non ti avevo visto-
Vegeta gli ringhiò contro e lo lasciò andare.
- Cosa sta succedendo qui?-
Il portavoce era entrato non appena Vegeta si era allontanato da Kakaroth. Alcuni degli eletti avrebbero voluto parlare in modo da eliminare Vegeta ma non erano sicuri che sarebbe stato squalificato e poi riservavano ancora un certo rispetto per lui ,viste le sue origini, quindi nessuno disse niente.
- Solo uno stupido incidente-
Nappa intervenne nel tentativo di attrarre la benevolenza del principe illegittimo che senza prestargli attenzione andó in camera sua a cambiarsi. Kakaroth si sedette confuso al suo posto di fronte ad Alexis. Anche lui aveva riempito il vassoio fino all'orlo. Accanto a lui invece un sayan di cui non ricordava il nome, capello rasati, altro e muscoloso con un tatuaggio sul bicipite destro, raffigurava la luna.
- Peró, non è stata una grande mossa-
Alexis si rivolse a Kakaroth divorando un cosciotto di cinghiale.
- Già. Io non volevo ero distratto tutto qui.-
- Si lo so. Nessuno sano di mente si metterebbe contro un guerriero come Vegeta.-
- Davvero consolante- Kakaroth era sempre piú sconfortato.
- Ma no ragazzo stai tranquillo. Andrà tutto bene. Quelli come Vegeta non guardano mai le persone in faccia, domani non si ricorderà di te è troppo presuntuoso e snob per farlo-
- Lo spero-
aveva risposto a voce bassa. Qualche posto più in là, Radish lo fulminava con lo sguardo.
- Io mi faccio un altro giro-
Alexis si era alzato avvicinandosi ai carrelli.
Kakaroth trovava quel sayan davvero simpatico e gentile, forse era solo una strategia ma non aveva molta importanza, Kakaroth era convinto che sarebbe morto non appena il torneo avesse avuto inizio.
- Tieni, ti ci vuole-
Alexis gli aveva porto un bicchiere di vino. A lui non piaceva ma vista la situazione mandò giù tutto in un sorso.
Una decina di minuti dopo alcuni sayan andarono in palestra, altri andarono nella loro camera, esausti per le emozioni della giornata.
Kakaroth si addormentò subito.
- Scusami, non ce la faccio.-
Si sveglió di colpo. Aveva sognato Karios che si uccideva. Appoggió la testa al cuscino pensando che forse sarebbe stato meglio fare lo stesso.




Nota:
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e sarei davvero contenta di sapere la vostra opinione, critiche e consigli sono sempre ben accetti!

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Capitolo 3
*** La congiura ***


La mattina seguente i ventisei eletti si apprestarono ad iniziare gli allenamenti.
Ciascun guerriero prese posto davanti ad una diversa sfera contenente un particolare microclima.
- Avete due ore, poi dovrete uscire e decidere se allenarvi ancora o meno, ad ogni modo dopo questo periodo di tempo vi verrà assegnato un nuovo campo di allenamento, gli scambi o eventuali eccezioni a questa regola non sono né previsti né consentiti-
Come il portavoce ebbe finito di parlare, i giovani Sayan si precipitarono dentro le sfere.
A Kakaroth era stato assegnato un microclima desertico con fiumi di lava bollente,da questi fuoriuscivano rapide e veloci sfere di magma che venivano lanciate in tutte le direzioni. L'agilità era sempre stata una delle sue qualità migliori eppure,al termine della prima sessione, si sentiva esausto.
Sfruttò tutto il tempo a suo disposizione, Kakaroth sapeva bene di non avere molte possibilità di vincere il torneo ma ci avrebbe provato, soprattutto per sua madre. Quindi era deciso ad allenarsi duramente, voleva aumentare il suo livello di combattimento il piú possibile prima dell'inizio della competizione.
Quando uscì dalla sfera si sentiva sfinito, pochi metri piú avanti invece, vide Vegeta in perfette condizioni, sembrava che non si fosse neppure allenato.
La sua attenzione fu peró attratta da un altro combattente, Vysma era seduto all'ombra di un grosso albero, la schiena appoggiata al tronco, doveva essere lí da alcuni minuti, forse il microclima che gli era toccato in sorte si era rivelato particolarmente difficile e lo aveva costretto a terminare prima il suo allenamento.
- Lo hai visto quel ragazzino? È già stanco dopo solo un paio d'ore, non durerà dieci minuti là dentro.-
Nappa si rivolse sarcastico a Vegeta mentre con lo sguardo rimaneva concentrato su Kakaroth.
Poiché non ebbe risposta cercò di richiamare la sua attenzione.
-Hei Vegeta, tutto bene?-
- Ehm?- si certo-
Il principe illegittimo si guardava attorno confuso. Non riusciva a capire cosa fosse ma provava una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse osservando da vicino, intorno a lui però non c'era nessuno, eccetto gli eletti ovviamente.
Le chiacchiere insulse di Nappa non gli interessavano affatto, piuttosto voleva capire cosa stesse accadendo, il suo istinto del resto, non lo aveva mai tradito.
- Molto bene ci siete tutti. Spero abbiate trovato proficua questa prima fase dell'addestramento, chi vuole può proseguire.-
Il portavoce operò nuovamente l'assegnazione delle sfere, tutti, eccetto Vysma, ripresero l'allenamento. Vegeta uscì qualche minuto prima, voleva verificare che non ci fosse nulla di strano.
- Tu, hai visto qualcuno?-
Si rivolse a Vysma dopo essersi guardato attorno.
- No, nessuno. Sei il primo che vedo dall'inizio del secondo turno.-
Scrutava Vegeta in modo quasi maniacale.
Vegeta annuì secco e si allontanò, era convinto che ci fosse sotto qualcosa, in un modo o nell'altro avrebbe capito. Dopo circa mezz'ora tutti gli eletti si ritrovarono nella sala principale per il pranzo.
- Però ci vanno giù pesante gli organizzatori-
Alexis si era rivolto a Kakaroth con il suo solito sorriso.
- Già, è stato un allenamento intenso.-
Il Sayan stava già pregustando un pasto ricco ed abbondante.
- Spostati idiota-
Vegeta lo superò dirigendosi verso il buffet. Kakaroth avrebbe voluto dirgli qualcosa, che lo trattasse in questo modo era inaccettabile.
Gli si avvicinò, era deciso ad affrontarlo anche se forse avrebbe pagato con la vita.
Era a pochi passi da lui quando si sentì afferrare per la spalla.
- Non ne vale la pena. Lascia perdere ragazzo.- Alexis lo stava trattenendo.
- Non può trattarci così. Lui non è il re, non ancora almeno. Qui dovremmo essere tutti uguali e...-
- Ascolta,io lotto tutti i giorni per sfamare la mia famiglia e tutti i giorni sopporto gli sguardi altezzosi e disgustati di tipi come lui. La cosa migliore che puoi fare è impegnarti per vincere questo torneo e cambiare in meglio le cose. Affrontarlo adesso non servirà a nulla. Fidati di me.-
In quel momento Kakaroth capì che uccidere Alexis sarebbe stato davvero difficile, rifuggì questo pensiero scuotendo la testa e sorridendogli.
Nella parte superiore della stanza un corridoio attraversava da parte a parte la sala comune, congiungendo le due porte scorrevoli del secondo livello. Da lì il portavoce era solito comunicare regole o avvisi ai 26 eletti.
Vegeta sentì la presenza di qualcuno sopra quella passerella,alzò lo sguardo ma non vide nulla. Si sentiva frustrato, iniziava ad innervosirsi sul serio. Radish intanto pranzava difronte a Nappa.
- Sai potremmo allearci noi due, combattiamo in modo molto simile e potremmo giocarci la finale- Radish si stava giocando il tutto per tutto.
- Continua- Nappa sembrava interessato a quella proposta.
- Vegeta è molto forte. Troppo. Nessuno dei due da solo potrà farcela contro di lui. Potremmo sfruttare le sue capacità a nostro vantaggio, fingeremo di stare ai suoi ordini per la prima fase del torneo e poi, prima degli scontri individuali eliminarlo.-
- E chi mi dice che non ti alleerai con il tuo adorato fratellino?-
lo prendeva deliberatamente in giro. - Kakaroth è solo un moccioso e quello che fa non mi riguarda. Noi invece possiamo avere un'occasione, si deciderà tutto in finale-
- Va bene, ma se provi a fregarmi sei morto-

Nappa gli aveva ringhiato contro per minacciarlo. Radish aveva annuito serio, quella alleanza era la sua unica possibilità. Vegeta si sedette pochi istanti dopo vicino a loro ,ancora assorto nei suoi pensieri.
Quella notte il Primo convocò ancora l'assemblea, aveva ideato un piano perfetto.
- Oggi sono stato al campo di allenamento. Ho esaminato ogni singolo eletto e ho memorizzato i loro dati, età, livello di combattimento, missioni svolte, famiglia, condizione sociale e tutto ciò che riportato nei documenti ufficiali.-
Parlava in modo serio e autoritario. I sei anziani lo ascoltavano con molta attenzione. - Tra tutti ho notato uno degli eletti.l'ultimo estratto Si chiama Kakaroth.-
- Il figlio minore di Bardak? È dato per condannato se non sbaglio.-
Il Quinto non era riuscito ad evitare dil fare questa domanda.
- Si proprio lui- aveva continuato il Primo.
- Ha sopportato senza problemi le due sessioni di allenamento e con il rilevatore ho potuto constatare un incremento del suo livello di combattimento subito dopo gli allenamenti. Impara e migliora in fretta ,questa è una dote fondamentale in un torneo come quello della Corona. Inoltre tra lui e Vegeta sembra esserci una qualche tensione, questo lo motiverà ad ucciderlo. La cosa più importante peró è un'altra. Kakaroth sembrerebbe un ragazzo semplice, è molto giovane, ingenuo e facile da manipolare, sono sicuro che se diventasse re farebbe qualsiasi cosa gli diremo. Non bisogna dimenticare che è il figlio di uno dei soldati morti nel combattimento contro Freezer, il popolo non potrà evitare di mostrargli benevolenza.-
Bevve un sorso di vino da un calice di cristallo e riprese il discorso.
- Anche un altro tra gli eletti mi ha colpito. Alexis il terzo estratto. Sembrerebbe avere un certo legame con Kakaroth. Dovete sapere che questo ragazzo è molto povero, proviene dai bassi fondi. Il padre è morto in battaglia cinque anni fa e l'ha lasciato solo ad occuparsi di sua madre e dei suoi cinque fratelli. Tutti hanno meno di tredici anni. Non solo si è arruolato nell'esercito mercenario, ha anche lavorato presso la nobiltà svolgendo i lavori più umili pur di mantenere la sua famiglia. La madre inoltre ha recentemente contratto una grave malattia e le cure sono molto costose. Domani andrò da lui, con un'offerta.-
I volti dei saggi si fecero subito più cupi.
- Se accetterà di proteggere Kakaroth durante le prime tre prove, anche a costo della sua vita, la sua famiglia non dovrà più preoccuparsi di nulla, avranno una nuova casa, cure mediche e denaro.-
- Non ha senso. Nella fase ad eliminazione come pensi di fare? Non potrà aiutarlo anche negli scontri individuali!-
Il Terzo era furente ma fare un'obiezione più diretta avrebbe significato la morte.
- Ci penserò io. Inietteremo droghe, narcotici e sedativi solo agli sfidanti diretti di Kakaroth. Gli altri che si ammazzino tra loro. Alla fine faremo la stessa cosa con Vegeta che penso arriverà in finale senza troppi problemi. Fidatevi di me,nessuno si accorgerà di nulla.-
Il Terzo divenne subito pallido in volto e sprofondò nella poltrona sconvolto
- Contamineremo l'acqua e il cibo rendendo gli eletti deboli e stanchi, in questo modo non riusciranno a battere Kakaroth e quando questi sarà re,il potere su Vegeta sarà nostro.-
- Solo una domanda.-
Il Secondo era rimasto impassibile tutto il tempo. D'altronde era stato per molti anni il braccio destro del Primo, quando questo era nell'esercito. Sapeva bene quanto potesse essere sadico e crudele, per perseguire i suoi obiettivi non si sarebbe fermato davanti a niente e a nessuno.
- Perchè non usare direttamente Alexis? È piú forte e piú credibile.-
- Alexis non si farà controllare da noi. Non possiede il temperamento del vero sayan ma è abituato a prendere decisioni difficili, ha spirito di sacrificio e molta determinazione. Uno come lui vorrà apportare dei cambiamenti, per la sua famiglia e per quelle che come la sua sua si trovano in condizioni difficili. Kakaroth invece è più giovane, è ancora un ragazzino inoltre lo costringeremo ad uccidere sia Alexis che suo fratello, questo basterà a distruggerlo psicologicamente e a trasformarlo in un burattino nelle nostre mani.-
Il Terzo lasciò la stanza indignato. Morire non lo preoccupava piú, vivere in un pianeta governato da un essere come il Primo invece si. Due sayan gli bloccarono la strada. Con un colpo li allontanò entrambi. Anche il Terzo in gioventù era stato un guerriero temibile. era forte ed aveva un'ottima tecnica. Aveva sottomesso molti popoli, eliminato centinaia di nemici ma non aveva mai infierito su nessuno di essi. Volava appena sopra i gradini che portavano al passaggio segreto, doveva sbrigarsi,doveva avvertire gli eletti ma soprattutto doveva dire tutto a Vegeta.
- Sta scappando- Il Secondo sembrava preoccupato, se l'anziano fosse riuscito nel suo intento, il popolo sarebbe insorto e sarebbe stata la fine. Il Primo peró sembrava tranquillo.
- Tre, due, uno..- Un urlo squarciò il silenzio. Il Primo aveva programmato ogni cosa. Nel grande salone buio una decina di suoi uomini stavano aspettando il Terzo, lo fecero a pezzi senza mostrare nessuna pietà. le urla cessarono solo dopo qualche minuto, il suo sangue si mischiò al rosso degli arazzi che decoravano la stanza.
- Se non ci sono altre obiezioni...- il Primo lasciò il consiglio e i suoi membri ancora sbalorditi.
- Voglio farvi un annuncio importante. Visto che questa è la prima edizione del Torneo della Corona il Primo è venuto qui per parlare personalmente con ognuno di voi, i suoi consigli saranno preziosi, quindi prestategli molta attenzione.-
il mattino dopo il Portavoce esordì in questo modo mentre gli eletti stavano consumando la colazione.
- Drus sei il primo. - Kakaroth non ricordava il suo nome, sapeva solo che era stato estratto per nono. Era molto alto, capelli corvini lunghi e crespi gli ricadevano sulle spalle larghe e possenti. Sotto l'occhio sinistro aveva una cicatrice netta e profonda.
Il portavoce lo accompagnò al secondo livello dove il Primo lo stava aspettando. Parlare con tutti gli eletti non gli interessava ma era l'unico modo per parlare con Alexis senza insospettire gli altri.
Dopo pochi minuti Drus tornò nella stanza comune.
- Vegeta è il tuo turno-
Quando il sayan entrò nella stanza del secondo piano, vide l'anziano seduto su una poltrona molto sontuosa, tanto da farla sembrare un trono. Lo guardò per un instante, poi tutto fu chiaro.
- Allora eri tu. Eri qui ieri,perchè?-
- Davvero bravo, Vegeta. Anche senza rilevatore ti sei accorto della mia presenza, notevole.-
- Basta con le smancerie. Cosa ci fai qui?-
- Sono venuto solo a portare un pò di saggezza a 26 ragazzi coraggiosi che dovranno affrontare prove molto difficili, puoi biasimarmi per questo?-
- Tsk.... Non farmi ridere. Uno come te gode nel vedere gli altri massacrarsi, nel sentire l'odore del sangue e delle viscere. Cosa diavolo vuoi, pensavo che indire questo stupido Torneo ti fosse bastato.-
- Ti ho già detto perchè sono qui ma visto che non vuoi i miei suggerimenti non vedo perchè continuare questa conversazione-
- Ora ascoltami bene vecchio. Non appena avrò ucciso questi 25 idioti sarà il tuo turno-
- Staremo a vedere Vegeta. Ho finito con lui-
Il portavoce accompagnò Vegeta alla sala comune.
- Il terzo è Alexis, vieni con me-
- Oh Alexis che piacere. -
Quella voce che era stata sadica e carica d'odio fino ad un momento prima divenne affabile e suadente.
- Ho letto che hai una famiglia numerosa caro ragazzo-
- Si signore-
Alexis era abituato a rivolgersi a persone piú autorevoli di lui. - Immagino che tu faresti qualsiasi cosa per tua madre e per i tuoi fratelli, o sbaglio?-
- Qualsiasi cosa, signore-
- Allora adesso dovrai ascoltarmi con molta attenzione....-



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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze ***


Alexis tornò nella sala comune alcuni minuti più tardi. Si sedette in disparte evitando deliberatamente gli altri eletti, voleva stare da solo. Ingenuamente Kakaroth gli si avvicinò per capire il motivo del suo improvviso malumore ma non fece in tempo,il portavoce infatti lo invitò subito a seguirlo per incontrare il Primo.
Alexis stringeva intensamente i pugni, la testa bassa rivolta al tavolo. Non poteva crederci, sapeva che le possibilità di diventare re erano poche, ma ora ne aveva la certezza; tra poche settimane sarebbe morto.
Il giovane sayan era stato costretto ad accettare la proposta del Primo, se non lo avesse fatto,l'anziano avrebbe immediatamente dato ordine di eliminare i suoi fratelli, lasciando in vita solo sua madre, malata, sola e disperata.
Quando Kakaroth tornò, Alexis cercò di mostrarsi tranquillo e rilassato, accennò un tiepido sorriso.
- Stai bene Alexis, prima mi sei parso strano.-
- Si certo, solo un momento di nostalgia non ti preoccupare.-
Iniziava ad accettare l'idea di sacrificare la propria vita per quel ragazzo che conosceva da un paio di giorni appena. Kakaroth era un ragazzo semplice, onesto e coraggioso, per molti aspetti si rivedeva in lui ed era convinto che sarebbe stato un eccellente sovrano. Un altro pensiero contribuiva a rendergli più piacevole il suo inevitabile destino: avrebbe sottratto il trono ad un essere egoista e dispotico come Vegeta.
Poche ore più tardi, il Portavoce fece un altro annuncio:
- Questa sera conoscerete le vostre schiave, da adesso in poi verrete trasferiti negli alloggi ufficiali posti a poche miglia da qui. Tornerete per gli allenamenti e per il pranzo, la cena e la colazione saranno servite nelle vostre stanze-
Durante il pomeriggio gli eletti ripresero l'addestramento confrontandosi con un micro- clima diverso.
Tutti sembravano impegnarsi a fondo, stavano dando il massimo per cercare di migliorarsi il più possibile prima dell'inizio del Torneo della Corona.
Vysma era l'unico a non prendere parte agli allenamenti, rimaneva seduto all'ombra dello stesso albero per tutto il giorno, destando così la curiosità degli altri combattenti.
- Quel tizio è davvero strano. Secondo me non ci sta con la testa-
Radish si era rivolto a Nappa e Vegeta che si stavano riposando in attesa della sessione successiva.
- Sta seduto tutto il giorno senza far nulla. Povero stupido ,verrà eliminato immediatamente-
Nappa stava allungando le braccia dietro la testa per sciogliere i muscoli ancora tesi per via dello sforzo appena fatto.
Vegeta sorrise beffardo rivolgendosi ai due Sayan.
- Non avete capito? Non è stupido, tutt'altro. Studia l'avversario.-
- Dici? Secondo me è semplicemente uno smidollato-
- Nappa, non hai notato come ci guarda? Memorizza ogni cosa, le nostre reazioni all'allenamento ,come ci muoviamo,con chi parliamo e cosa diciamo. Probabilmente sa piú cose di quante immaginiamo, si rivelerà un avversario temibile-
Il discorso di Vegeta aveva convinto finalmente i due guerrieri, se uno come lui definiva temibile un nemico non era un caso.
Poche ore piú tardi, il portavoce accompagnò gli eletti ai loro alloggi. Ventisei padiglioni erano disposti ad alcune centinaia di metri l'uno dall'altro. La struttura principale era costituita da colonne di acciaio scuro che circondavano la spaziosa pianta quadrata. Il tutto era ricoperto da un tessuto impermeabile spesso e robusto di colore chiaro. L'interno era spazioso e sontuoso, tappeti e cuscini decoravano la stanza, il letto a due piazze, si trovava nel centro esatto.
- Le vostre schiave saranno qui tra poco, potrete dar loro disposizioni circa l'orario e l'organizzazione dei pasti, la gestione dell'alloggio e dei vostri effetti personali. Le ragazze saranno a vostra completa disposizione per tutto il giorno e tutta la notte, sono tenute ad obbedire e a far tutto ciò che ordinerete loro. Non potrete effettuare scambi di alcun tipo,quindi non vi sarà consentito intrattenere rapporti e relazioni di sorta con le schiave dei vostri avversari, se non ci sono domande vi auguro una buona serata-
Kakaroth entrò nel suo padiglione, non aveva mai visto nulla di così elegante e lussuoso, guardava ammirato le decorazione delle stoffe e i disegni geometrici dei tappeti.
Era ancora intento a studiare la nuova abitazione ,quando fu colto di sorpresa da una voce flebile e dolce
- Chiedo il vostro permesso per entrare-
- Ehm si si certo entra pure- rispose subito il Sayan.
La mano sottile ed aggraziata della ragazza sollevò delicatamente un lembo di tessuto che costituiva l'ingresso dell'alloggio.
Non osava guardarlo negli occhi, si era limitata ad entrare e a fermarsi subito oltre la soglia. Kakaroth la osservava con attenzione. Non era molto alta ma il suo fisico era perfettamente proporzionato, la pelle candida era appena piú rosea in corrispondenza delle guance,che il Sayan intravedeva appena, poiché nascoste dai lunghi capelli corvini che le coprivano il viso.
- Mio signore, il mio nome è Chichi e sono qui per servirvi-
la ragazza si era fatta coraggio e aveva recitato la formula che le era stata insegnata.
Kakaroth si sentiva a disagio, nessuno si era mai rivolto a lui in modo tanto formale, quindi le si avvicinò.
- Io mi chiamo Kakaroth, piacere di conoscerti Chichi-
La giovane ebbe un sussultò. Le schiave più anziane le avevano detto che i Sayan erano dei mostri, puro istinto animalesco.
Invece quel guerriero sembrava gentile, quasi amichevole,quindi decise di fidarsi di questa prima impressione e alzò il volto per guardarlo. I suoi occhi grandi ed innocenti,come quelli di un cerbiatto, colpirono subito Kakaroth che non riuscì a trattenere un sorriso.
- Finalmente riesco a vederti bene. Iniziavo a pensare che ti nascondessi perchè fossi brutta-
Il Sayan voleva semplicemente rompere il ghiaccio con una battuta ma quel tentativo si era dimostrato goffo e maldestro, le parole d'altronde non erano mai state il suo forte.
Pensava di aver offeso la ragazza quando la sentí ridere, la sua voce era cristallina e gentile, tutto in lei sembrava essere piacevole e armonioso.
- Io... Io, ecco volevo solo dire che sei davvero carina-
Kakaroth voleva cercare di rimediare ma l'imbarazzo aveva ormai preso il sopravvento facendolo apparire ancora più impacciato.
- Vi ringrazio mio signore- Chichi si era ricomposta e aveva rivolto al suo padrone un breve inchino per ringraziarlo di quel complimento.
- No ti prego non farlo-
il ragazzo l'aveva quasi interrotta - Fare cosa? Perdonatemi mio signore io non so ancora come comportarmi-
- No,non devi scusarti-
- Oh perdonat... certo mio signore-
- Questo, non farlo. Se non ti dispiace ti pregherei di non parlarmi in questo modo, mi fa sentite a disagio,chiamami Kakaroth e dammi del tu-
- Ma mi hanno detto di rivolgermi in questo modo al mio signore-
- E a me hanno detto che avresti fatto tutto quello che ti avrei chiesto-

ribattè lui dolce e divertente. I due ragazzi si sorrisero e si guardarono per qualche istante.
Chichi si sentiva fortunata, aveva forse incontrato il Sayan migliore di tutti.
Pochi alloggi piú a nord una ragazza dalla voce stridula e acuta si trovava all'esterno del padiglione che era stato assegnato a Vegeta.
- Posso entrare...... Mio signore-
l'ultima parte della frase l'aveva pronunciata velocemente e a denti stretti.
- Come ti pare- il sayan aveva risposto con aria indifferente.
La ragazza entrò nell'alloggio con il solo pensiero di uscirvi al più presto.
- Mio signore,il mio nome è Bulma e sono qui per servirvi-
aveva detto mandando gli occhi al cielo e muovendo leggermente la testa a destra e sinistra pensando che quella formula fosse davvero stupida.
- Bene, ho fame-
Il Sayan non la degnò di uno sguardo.
- Provvedo immediatamente-
aveva risposto svogliatamente. Pochi minuti dopo era rientrata nella stanza portando con sé un lauto pasto. Bulma sistemò in fretta le pietanze davanti al guerriero che iniziò a divorare tutto con grande voracità.
La ragazza lo guardava con un certo disgusto. Con la memoria tornò per un attimo agli anni felici trascorsi sul suo pianeta natale. Lì non solo era ricca, ammirata e amata, era stata anche considerata una delle menti scientifiche più brillanti ed innovative che si fossero mai viste,ed ora, era ridotta in schiavitù, costretta a servire una specie di scimmione.
- Con il vostro permesso-
Non aspettò neppure una risposta dirigendosi verso l'uscita.
- Dove credi di andare?-
Solo ora Vegeta aveva sollevato lo sguardo. Davanti a lui vide una ragazza che doveva avere la sua stessa età, alta slanciata, con lunghi capelli turchini e due grandi occhi azzurri color dell'oceano. Come tutte le schiave indossava una specie di tunica color avorio, le maniche arrivavano ai polsi allargandosi leggermente sul fondo, mentre sue strisce di tessuto rosso delineavano una scollatura generosa a forma di V. La veste arrivava appena a metà coscia, mentre ai piedi portavano sandali in cuoio allacciati alla caviglia.
Vegeta la fissava con la sua solita aria minacciosa ma la ragazza non sembrava farci caso, anzi ricambiava lo sguardo in segno di sfida.
- Quando sarò qui tu rimarrai con me, a meno che non sia io a dirti il contrario. -
Bulma non poteva ricevere notizia peggiore, in altre occasioni non avrebbe esitato a piantare i piedi e mettere il broncio ma le circostanze attuali non lo permettevano.
- Come volete-
- Sai,ti conviene cambiare atteggiamento, e in fretta. Non credo di doverti ricordare che sei tenuta a fare tutto ciò che ti ordino-
La conosceva da pochi minuti e già sapeva come farla arrabbiare.
- No, infatti non dovete, lo ricordo perfettamete-
non si era minimamente sforzata di mascherare il suo disappunto.
- Non devono essersi impegnati molto per selezionarvi-
Aveva accennato ironico Vegeta mentre giocherellava con il bicchiere ancora mezzo pieno di vino.
- Stavo pensando la stessa cosa-
Non appena terminò la frase,il Sayan le si buttò addosso spingendola contro la colonna di acciaio. Nello slancio fece cadere il bicchiere che si spezzò in mille pezzi. Il vino si era riversato sul morbido tappeto blu e oro, lasciando un alone scuro.
- Chi diavolo credi di essere.Tu non hai la minima idea di chi sono io e di cosa potrei farti-
La teneva per il collo senza stringere troppo la presa.
- Cosa, cos'altro potresti farmi?Mi hanno già portato via tutto, la mia famiglia, la mia casa e adesso anche il mio orgoglio. Cos'altro mi resta, cos'altro puoi portarmi via ,Sayan?.-
Quella ragazza presuntuosa e sfrontata ora era fragile e insicura, a stento riusciva a trattenere le lacrime. Vegeta la guardò meglio e capì che la sua non era arroganza ma solo un disperato tentativo di conservare la propria dignità e questo poteva capirlo, anche per lui l'orgoglio era tutto.
L'aveva lasciata andare allontanandosi. La ragazza aveva raccolto i pezzi di vetro e si era chinata sul tappeto per pulirlo
- Lo farai domani, ora va via-
- Come volete mio signore-
Come fu fuori inziò a correre a perdifiato e quando fu abbastanza lontana dai padiglioni, si lasciò cadere sull'erba fresca della sera e inziò a piangere.
- Stai bene?-
Chichi le si era avvicinata sfiorandole una spalla. - Si certo, una favola-
aveva risposto Bulma alzando un sopracciglio e asciugandosi con la manica della tunica, le guance umide.
- Il tuo padrone ti ha trattata male?-
Chichi parlava con l'innocenza che solo una ragazza di appena quindici anni può avere.
- No,non proprio.-
Non capiva tutto questo interessamento, prima di allora non si erano mai viste.
- Allora fatti coraggio, vedrai che andrà tutto bene.-
- Eh- aveva sospirato al cielo stellato.
- Spero per te che il "tuo Sayan" sia migliore del mio o rimarrai fregata bambina-
Quell'ingenuità le faceva tenerezza e al contempo la innervosiva.
- Io non sto piangendo quindi...-
Quella battuta proprio non se l'aspettava, quella ragazzina iniziava a piacerle, in fondo aveva carattere. Le sorrise soddisfatta porgendole la mano
- Mi chiamo Bulma-
- Sono Chichi, piacere di conoscerti-.

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Capitolo 5
*** Si comincia! ***


- Posso entrare?-
La ragazza non ebbe risposta quindi provò ancora.
- Kakaroth, ho la colazione, sei sveglio?
- Ancora niente.
Chichi varcò la soglia del padiglione e trovò il giovane Sayan steso sul letto ancora addormentato.
Russava rumorosamente e riposava in una strana posizione, buffa e scomposta, con le braccia incrociate dietro la testa e una gamba fuori dal materasso.
Indossava solo un paio di pantaloncini. Chichi aveva provato inizialmente una gran tenerezza nei confronti di quel ragazzo stanco e sfinito dagli allenamenti.
Guardandolo con più attenzione però, si accorse di quanto quel Sayan fosse bello e perfetto. Colta da un improvviso imbarazzo arrossì voltandosi subito,come se lui potesse vederla e si concentrò sulla preparazione della colazione.
Poiché il ragazzo sembrava non volerne sapere di svegliarsi, gli si avvicinò sussurrandogli all'orecchio:
- Kakaroth devi alzarti, è pronta la colazione-
istintivamente sfiorò una ciocca di quei stravaganti capelli neri che gli cadevano sul viso.
- Buongiorno- le aveva detto sorridendole con la voce roca e profonda per il sonno.
La ragazza subito si allontanò ritraendo la mano.
- Buongiorno-
rispose in fretta porgendogli il vassoio con la colazione che aveva lasciato ai piedi del letto.
- Urca, quanta roba buona. Grazie Chichi, sei fantastica-
Non le sembrava vero, non solo era gentile e dolce con lei ma le sembrava riconoscente, cosa davvero impensabile per una schiava. Il giorno in cui avevano estratto i 26 eletti avevano anche selezionato e addestrato altrettante schiave.
- I guerrieri potranno essere molto severi ed esigenti con voi, potranno richiedervi qualsiasi cosa, dovete essere pronte. Il vostro compito è assisterli e soddisfarli in tutto e per tutto anche se si dimostreranno aggressivi e violenti.-
Il discorso di una delle schiave anziane aveva turbato molto la giovane ragazza.
Essere portata via dal suo pianeta, dalla sua famiglia e dai suoi amici, probabilmente non era stato che l'inizio. Kakaroth invece non era stato né aggressivo né violento, era un ragazzo buono e dolce e lei non poteva fare a meno di sentirsi fortunata.
Il sayan stava ancora mangiando,quando al suo alloggio venne a fargli visita qualcun altro.
- Ciao Kakaroth-
Alexis si era alzato di buon ora ed era venuto a far visita all'amico. Doveva stringere con lui un legame piú forte prima dell'inizio del torneo o la sua presenza costante, avrebbe presto insospettito il ventiseiesimo eletto.
- Buongiorno signorina-
Alexis aveva sorriso a Chichi accennando un breve inchino.
La ragazza confusa e al contempo lusingata, uscì svelta dal padiglione strappando il vassoio dalle mani di Kakaroth.
- Uff, io avevo ancora fame, grazie Alexis-
Si era rivolto a lui masticando ancora l'ultimo boccone.
- Peró,è davvero carina-
Alexis la stava ancora guardando dallo spiraglio della tenda mentre si allontanava. - Si, lo è-
Kakaroth lo stava guardando serio, il commento dell'amico era innocente ma si sorprese nel provare un certo fastidio.
- Anche la mia è piuttosto bella-
- Ah e come si chiama?-
Kakaroth prese la palla al balzo per cambiare discorso.
- Trina, credo. Non parla bene la nostra lingua. Continua a chiamarmi Amore invece che Signore, è divertente-
Alexis sembrava aver ritrovato il buon umore.
In realtà si era rassegnato all'idea di morire ma cosí avrebbe salvato le persone che amava e avrebbe dato al pianeta un re degno di questo nome, per lui era abbastanza.
Quella mattina, al campo di addestramento, avrebbero conosciuto i loro aiutanti.
La prima sessione di allenamento era stata piuttosto dura per Kakaroth, aveva dovuto combattere in un micro- clima molto particolare.
La gravità era elevatissima e non si vedeva nulla, il guerriero era immerso nelle tenebre. All'improvviso raggi di energia molto potenti,venivano scagliati verso il Sayan che veniva riconosciuto grazie a dei sensori di movimento.
Era stato colpito piú volte ma solo superficialmente. Riuscì a resistere per due ore intere ma non appena fu fuori, si sdraiò sull'erba soffice. Vegeta, Radish e Nappa, uscirono nello stesso momento.
Adesso che li vedeva bene, si rese conto che il micro-clima in cui si era appena allenato, era lo stesso in cui si era addestrato Vegeta il primo giorno. Kakaroth fu colto da un brivido improvviso, Vegeta infatti ne era uscito completamente indenne.
- Come sono le vostre schiave?-
Nappa aveva cercato di rompere il solito silenzio che si creava tra lui e gli altri due Sayan.
- La mia è una bomba. Mi si è gettata tra le braccia non appena sono entrato nel padiglione.Ho chiesto al portavoce se fosse normale e mi ha detto che sono molte le schiave che si comportano in questo modo.-
Radish sembrava quasi esaltato. - Anche la mia ha fatto lo stesso, il motivo?-
- Mi ha spiegato che prima o durante il Torneo, possiamo lasciare disposizioni circa la liberazione delle schiave, nel caso morissimo durante il combattimento.-
Vegeta li ascoltava distrattamente, della sua schiava non poteva importargli di meno ma che Bulma non avesse neanche tentato di attrarre la sua benevolenza, un pò lo innervosiva.
- Bene, eletti. Spero che siate rimasti tutti soddisfatti dagli alloggi e dalle vostre schiave, ora conoscerete i vostri aiutanti, loro vi seguiranno in battaglia, potranno darvi dei consigli preziosi o semplicemente portarvi il necessario per sostenere le varie prove.-
Dalla struttura principale, dove i guerrieri erano soliti pranzare, uscirono 26 aiutanti. Venticinque di questi sembravano sulla trentina, parevano essere tutti combattenti visto il fisico prestante ed allenato, uno invece, era un anziano signore, piuttosto basso e dal corpo esile e fragile, sembrava potesse rompersi da un momento all'altro.
Gli aiutanti si posizionarono di fronte al Sayan al quale erano stati assegnati, alcuni erano a loro volta originari del pianeta Vegeta, altri provenivano da pianeti e galassie lontane.
Lo strano vecchietto si fermò proprio davanti a Kakaroth, il quale rimase perplesso, deluso e leggermente imbarazzato.
Alcuni degli eletti non riuscirono a trattenere le risate.
- Il mio nome è Xero, sarà un privilegio essere il tuo aiutante, figliolo.-
- Eh-eh l'onore è mio- Kakaroth si grattava la nuca incredulo.
Anche gli altri aiutanti si erano presentati ai loro eletti.
A Vegeta era stato assegnato un guerriero alto e robusto,proveniente da un pianeta che egli stesso aveva contribuito a distruggere.
- Immagino che avresti preferito qualcun altro- aveva detto indifferente.
- Forse, ma almeno potrò vedere se il mio pianeta è stato annientato dal migliore o in caso contrario,sarò in prima fila quando verrai fatto a pezzi- stava sorridendo.
Vegeta iniziava a pensare che le coincidenze fossero troppe, la visita del Primo, l'assegnazione di una schiava per nulla accomodante, un aiutante che cercava vendetta. Qualcosa non quadrava.
La notte precedente, il Primo aveva dato disposizione per l'attribuzione degli aiutanti.
Era stato lui a volere che Xero venisse affidato a Kakaroth, in gioventù era stato un guerriero incredibile ed era stato lui ad addestrare il sovrano appena deceduto.
Secondo il Primo, era la guida migliore per Kakaroth, lo avrebbe consigliato ed allenato come un maestro,dal punto di vista tattico era il migliore.
Inoltre avrebbe potuto testare l'indole del ragazzo, se si fosse dimostrato attento alle indicazioni di un suo sottoposto, avrebbe anche ascoltato e seguito i suggerimenti del consiglio degli anziani.
- Sai ragazzo io posso aiutarti-
Kakaroth aveva qualche dubbio in proposito.
- Io conosco bene i Sayan, vivo su questo pianeta da circa 20 anni. Ho partecipato a molte missioni difficili, ho visto morire tanti combattenti di talento.....-
Il giovane guerriero pensava che quel vecchio avrebbe parlato all'infinito.
- Si ne sono sicuro. Peró non se la prenda eh, ma lei è un pò, come dire un pò... Vecchio-
Kakaroth era convinto di aver offeso il suo aiutante, si aspettava di ricevere una bella ramanzina quando lo sentì ridacchiare.
- Ahah hai perfettamente ragione ragazzo, non sono piú quello di un tempo- Dopo una piccola pausa si fece più serio.-Ma questo dovrebbe suggerirti qualcosa-
- Ehm, cosa?- Il Sayan era terribilmente confuso, non capiva né la sua reazione nè a cosa si stesse riferendo.
- Se sono vecchio è perchè sono sempre sopravvissuto-
Kakaroth si era concentrato cosí tanto sull'aspetto del suo aiutante da non considerare una cosa così ovvia. Sorrise all'anziano porgendogli la mano.
- Allora iniziamo-
Gli allenamenti si susseguivano giorno dopo giorno, Kakaroth era migliorato in fretta grazie ai consigli di Xero.
L'anziano aiutante era contento di essere stato affidato ad un ragazzo come lui, negli occhi non vedeva quella ferocia e quella sete di sangue che aveva visto negli occhi di tanti Sayan, forse Kakaroth sarebbe stato un grande sovrano e avrebbe cambiato in meglio il destino del pianeta Vegeta, ma non voleva farsi troppe illusioni,era già rimasto deluso in passato.
Il giorno seguente sarebbe iniziato il Torneo.
- Mio signore posso entrare?-
Non aveva finito di parlare che era già all'interno del padiglione. Vegeta era appena uscito dalla doccia, era a torso nudo con un asciugamano intorno al collo.
- Qui c'è la vostra cena- Odiava quel Sayan con tutta sé stessa ma non poteva fare a meno di riconoscerne la bellezza, quel fisico scultorio la stregava, del resto sul suo pianeta di origine, aveva sempre avuto un debole per i bei ragazzi.
- Appoggiala lì- Vegeta aveva indicato distrattamente il tavolino posto accanto al letto.
Era ancora infastidito dal fatto che Bulma non si sforzasse minimamente di fargli piacere o comunque di mostrarsi disponibile nei suoi confronti,anche se la posta in gioco era la sua stessa libertà.
Nappa e Radish non avevano fatto altro che parlare di quanto si erano divertiti con le loro schiave e lui era stato costretto a tacere.
- Sai che potrei renderti libera scrivendo solo un paio di righe?-
Vegeta aveva iniziato ad assaporare la cena.
- Si me ne hanno parlato- aveva risposto secca,senza lasciar trasparire alcuna emozione.
- Ero convinto che ci tenessi alla libertà, non pensavo ti piacesse essere una schiava-
L'aveva provocata ironico. - Non mi piace, per niente ma trovo ancor peggiore fare quello che fanno le altre. Si vendono l'anima per ottenere quella che loro definiscono libertà, per me è solo un altro tipo di schiavitù-
Quella ragazza aveva un caratteraccio ma era indubbio che fosse intelligente e brillante.
- Forse,ma almeno non saranno costrette a servire persone che odiano per tutta la vita-
- Allora firma quel foglio e rendimi la libertà-
- E perchè dovrei. Sei indisponente e odiosa, saperti costretta a servirci per sempre non mi dispiace affatto-
Bulma era furiosa, voleva urlargli contro tutta la sua rabbia. Subito però, le venne un'idea migliore.
- Vediamo, come potrei convincervi,mio signore-
Gli si era avvicinata sciogliendosi i lunghi capelli turchini. Vegeta era ancora seduto, Bulma si fermò accanto a lui. Il collo della ragazza era a pochi centimetri di distanza dal suo viso, poteva sentirne il profumo. Bulma fece per togliersi la tunica allacciata sulla schiena.
Abbassò un po' la cerniera, Vegeta poteva vedere la sua pelle candida e liscia.
La abbassò ancora, adesso osservava la curva perfetta disegnata dall'inarcarsi della sua schiena sinuosa.
Ancora più giù.
Stava per ammirare ciò che nascondeva sotto la vita sottile.
- Ma forse non è questo ciò che vuole il mio signore-
Cosí dicendo tirò su la zip e uscì dal padiglione facendogli l'occhiolino. Vegeta era furibondo, nessuno lo aveva mai trattato in questo modo.
Avrebbe voluto rincorrerla ma pensò che così facendo avrebbe dato troppa importanza a una stupida serva ma si ripromise che se fosse sopravvissuto alla prima prova, gliel'avrebbe fatta pagare.
La mattina seguente i ventisei eletti furono portati nel luogo dove si sarebbe svolta la prima fase della competizione.
- È un onore per me presentarvi i ventisei contendenti alla corona.-
I guerrieri erano in fila uno affianco all'altro dietro al Primo che li stava presentando.
- Lotteranno fino all'ultimo respiro, fino a che non ne rimarrà soltanto uno. Dimostreranno a voi e a loro stessi di essere meritevoli di diventare Re. È con grande orgoglio che sancisco ufficialmente l'inizio del Torneo della Corona. Lunga vita al Re!-

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Capitolo 6
*** Un bacio rubato ***


Il Primo si rivolse ai ventisei eletti disposti in fila a pochi passi da lui.
Dietro a ciascun guerriero era stata preposta una grande fiaccola ancora spenta. Il Primo si apprestò ad illuminarle tutte, una per una.
I Sayan brillavano alla luce sfolgorante della fiamma viva e calda che li rappresentava.
Tutto il rituale era maestoso e solenne. Kakaroth realizzò solo in quel momento che presto avrebbe combattuto per la propria vita, avrebbe lottato fino all'ultimo battito per tenere accesa quella fiamma scintillante.
Cercava di trattenersi, di nascondere il nervosismo e la paura che lo stavano divorando poco a poco. Accanto a lui,suo fratello guardava fisso l'orizzonte.
Ricercava spasmodicamente lo sguardo di Radish, aveva bisogno di sentire che con lui c'era qualcuno, che non era da solo ad affrontare la morte. Il Sayan invece lo ignorò, non certo perchè temesse di emozionarsi di fronte al terrore del fratello che aveva visto nascere; Radish voleva alimentare quella paura, per lui Kakaroth era già diventato un avversario da eliminare. Non appena il Primo scese dal palco, la parola passò al portavoce che spiegò lo svolgimento della prova.
-Un re non deve essere solo un grande guerriero, deve essere anche capace di guidare e motivare i suoi uomini. Su questo principio è stata formulata la prima prova del Torneo della Corona.
Si svolgerà in un campo di battaglia molto vario, saranno presenti montagne rocciose, una fitta vegetazione, fiumi e radure. Ogni eletto sarà messo a capo di un esercito composto da un minimo di 7 Saibaim, il loro numero crescerà in base base al livello di combattimento d'eletto stesso ,fino ad un numero massimo di 14.
I contendenti avranno un'ora soltanto per addestrare i Saibaim e per spiegare loro la tattica da usare. I guerrieri potranno coordinare i movimenti del loro esercito in ogni momento,grazie ad appositi microfoni di cui saranno dotati. Tra poco infatti, gli eletti e i loro aiutanti saranno condotti alle postazioni corrispondenti, ognuna separata dalle altre. Ogni postazione è dotata di uno schermo attraverso cui i ventisei combattenti potranno controllare il loro esercito e il territorio immediatamente circostante, inoltre riceveranno una cartina dell'arena in modo da studiare la tattica militare piú adatta.
Lo scopo è arrivare dalla parte opposta del campo di battaglia,con più Saibaim vivi possibili, tredici di voi partiranno dall'estremità meridionale, gli altri avanzeranno da quella occidentale, lo scontro sarà inevitabile, per superare la prova infatti, il vostro esercito dovrà aver eliminato un numero di avversari pari alla metà dei suoi componenti.Alla fine verrà effettuato il conteggio e solo allora vi sarà nota la vostra sorte.
Ora invito i guerrieri a prepararsi, l'ora di addestramento avrà inizio tra pochi minuti-

Ad ogni eletto fu assegnata una tenda in cui prepararsi. Avrebbero dovuto indossare la tuta ufficiale del Torneo e avrebbero ricevuto in dotazione il dispositivo di comunicazione, ad aiutarli c'erano le loro schiave.
Kakaroth non era riuscito a nascondere a Chichi la sua preoccupazione.
- Tieni- le aveva porto tremante un piccolo foglio.
Lo aprì in fretta. Leggere le parole che aveva sognato per tanto tempo, la ferivano come mai pensava avrebbero potuto. In modo del tutto inconsapevole si era affezionata a quel ragazzo semplice e gentile, diverso da tutti gli altri.
- Io, io non lo voglio, strappalo- - Come, strapparlo? Senza questo rimarrai una schiava per sempre Chichi-
- No,non è vero. Mi renderai libera quando sarai Re-

Non riusciva a guardarlo negli occhi, se lo avesse fatto, non avrebbe piú potuto trattenere le lacrime.
- Non essere stupida. Io non ho nessuna possibilità di sopravvivere a questa prova, non voglio morire sapendoti prigioniera-
Le chiuse delicatamente la mano in un pugno,obbligandola a stringere il foglio che l'avrebbe resa libera.
La ragazza non disse più niente,così come neppure il Sayan.
Mentre lo aiutava a vestirsi, vedeva il ragazzo dolce ed ingenuo che aveva conosciuto,trasformarsi attimo dopo attimo, in un guerriero fiero e temibile, simile a quelli che avevano invaso e distrutto il suo pianeta.
Kakaroth invece era incantato ad ammirare i movimenti veloci e precisi delle dita di Chichi che sembravano danzare tra il tessuto ruvido e spesso della sua tuta.
Dopo un lungo silenzio, la ragazza gli accennò un timido sorriso e fece per uscire.
Kakaroth si sentiva malissimo. Le aveva appena dato della stupida senza alcun motivo, non voleva che fossero quelle le sue ultime parole per Chichi.
Era sul punto di inseguirla,quando la ragazza rientrò di corsa nella tenda. Gli occhi pieni di lacrime lo scrutavano innocenti,mentre le sue mani sottili e perfette lo stringevano come se potessero difenderlo da quello che avrebbe presto affrontato.
Kakaroth era rimasto sorpreso dall'impulsività di quella ragazza, all'apparenza cosí timida e discreta. Chichi voleva che portasse in quell'inferno qualcosa di suo, un frammento di se stessa. Appoggiò dolcemente le sue labbra morbide a quelle sottili del Sayan dischiudendole appena, sentiva il suo sapore, il suo odore, per un istante il Torneo, la morte e la schiavitù parvero lontani. Capirono di appartenersi nel calore di quel bacio rubato.


- Ecco, siete quasi pronto mio signore-
Vegeta era convinto che non avrebbe rivisto la sua schiava prima del termine della prova. Era ancora furioso con lei ma ora non aveva più importanza, anche se era l'eletto voluto dal popolo, crudele ed esperto nel combattimento, rimaneva pur sempre un ragazzo di appena diciott'anni che avrebbe rischiato la vita.
- Immagino che anche tu non veda l'ora di vedermi fatto a pezzi-
le aveva sorriso ironico e forse un po' nervoso.
- In realtà no-
rispose sistemandogli il microfono appena dietro l'orecchio.
-Speri che ti conceda la libertà, non è vero?-
- Si, certo ma non è solo per questo-
Il Sayan si sentiva piuttosto confuso.
- Sapete mio signore, sono molto competitiva, se vincete voi,in un certo senso vinco anch'io- la ragazza gli aveva sorriso, negli occhi quella luce vivace e brillante che Vegeta non poteva fare a meno di notare.
- Fatto. Ora si che siete pronto per uccidere-
Non appena si distraeva peró,la ragazza tornava ad essere acida e sarcastica. Stava per uscire quando lo trattenne.
- Aspettate,devo collegare il microfono al dispositivo che avete sulla vita-
- Lascia stare, faccio da solo-
Il ragazzo tornò ad essere freddo e distaccato. Fece per inserire il sottile dispositivo nella presa corrispondente. Tentò una, due, tre volte.
Per quanto provasse non vi riusciva, tremava visibilmente incapace di mantenere la concentrazione, fremeva per l'ansia e per la frustrazione.
-Maledizione- Bulma gli si avvicinò gentile e gli sfiorò la mano.
- Vi prego, permettetemi- Aveva guidato la mano del Sayan fino ad incastrare il filo sottile alla perfezione.
Vegeta evitava di guardarla, il suo orgoglio non gli permetteva di dimostrare gratitudine.
Bulma era incredula e sconcertata. Aveva sempre visto Vegeta come un assassino sadico e spietato, presuntuoso ed egoista, vederlo in quello stato, vederlo finalmente umano,la fece sussultare.
Il sayan guardava ancora in basso sforzandosi di mantenere la calma.
Bulma si chinò a terra fino ad incrociare il suo sguardo tenebroso e profondo.
- Ci vediamo tra poco, d'accordo?- Lui non disse nulla, si limitò ad un cenno quasi impercettibile del capo e subito uscì dalla tenda.
Non aveva tradito alcuna emozione ma le era comunque riconoscente.
Tutti i ventisei eletti vennero scortati, insieme ai loro aiutanti, negli appositi campi di allenamento. I guerrieri non si sarebbero più visti fino alla fine della prova. Ad ognuno fu affidato un numero di Saibaim proporzionato a loro livello di combattimento.
Kakaroth ne ottenne nove. Vegeta ricevette il numero massimo di combattenti,mentre Nappa e Radish se ne aggiudicarono rispettivamente undici e dieci.
Ad Alexis ne furono assegnati dodici così come anche a Vysma.
Xilo, il Sayan con il tatuaggio e Drus ne ottennero tredici, il giovane Kyros ricevette invece,solo sette Saibaim.
Ogni mostriciattolo verde aveva un livello di combattimento pari a 1200. Vegeta avrebbe sfruttato il vantaggio numerico, poiché disponeva di tutti e quattordici i Saibaim. Uno di questi avrebbe controllato il territorio circostante in modo da sventare eventuali trappole o attacchi a sorpresa che Vegeta avrebbe difficilmente visto mediante lo schermo.
Kakaroth invece non sapeva quale strategia avrebbe adottato, era terribilmente preoccupato quindi si rivolse a Xero, il suo aiutante.
- Prova a ragionare, ragazzo. Cosa sai sul campo di battaglia-
- Bhè, so che ci saranno deserti, ruscelli, montagne e foreste-
- Esatto. Ora cosa sai sul tuo esercito-
- So che è piccolo, molto piccolo- Il Sayan era demotivato, quasi rassegnato.
- Concentrati figliolo. Cosa sai-
- Non siamo a scuola, qui c'è la mia vita in gioco se conosci la strategia da usare ti prego di rivelarmela,subito-
la paura si era tramutata in rabbia.
- La mia tattica si basa sulla conoscenza e come sai la conoscenza puó solo essere acquisita. Ora rispondi cosa sai sul tuo schieramento?- il tono calmo e gentile di Xero lo tranquillizzava.
- Allora ,direi che ne conosco il numero, il livello di combattimento e le capacità.-
- Giusto. È ragionando in questi termini che sopravviverai a questa prova. I Saibaim a tua disposizione sono soltanto nove, quindi dovrai giocare d'astuzia.-
Adesso Kakaroth era concentrato ed attento.
- Indirizza il tuo esercito verso la foresta. Per ora dì questo ai tuoi soldati. Il resto lo comunicherai poi attraverso il microfono.- Il sayan era costretto a fidarsi del suo anziano aiutante.

- Sei davvero fortunata-
Bulma fissava il foglio che Chichi stringeva ancora tra le dita.
- Si, credo- la voce era ancora roca e triste.
- Come, credi? Potrai tornare a casa, abbracciare la tua famiglia non sei felice?
- Si lo sono ma la mia libertà ha un prezzo che non sono sicura di voler pagare-
Bulma non riusciva a capire.
- Scusa non ti seguo. Io avrei fatto i salti di gioia se quello scimmione di Vegeta avesse fatto lo stesso-
- Lo so ma con Kakaroth è diverso. Tornerò ad essere libera solo quando il suo cuore si sarà fermato-
Da quella strana espressione Bulma capì.
- Allora lo ami?- - So che lo voglio vivo piú di quanto non desideri la mia stessa libertà ma io, non lo so non ci capisco piú niente-
Sfinita cominciò a piangere tra le braccia dell'amica.






Nota:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Volevo ringraziare di cuore tutti coloro che leggono questa storia ma un ringraziamento speciale va ai miei fantastici recensori che mi sostengono e mi hanno spinto a continuare. Un bacio e come sempre spero, alla prossima!

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Capitolo 7
*** Prede e cacciatori ***


I ventisei eletti erano pronti. Avevano tutti raggiunto la propria postazione insieme ai loro aiutanti. La competizione sarebbe iniziata dopo pochi minuti.
Kakaroth si trovava di fronte al grande schermo, fiero e risoluto. Sapeva che la prova sarebbe stata difficile ma adesso non era più il solo istinto di sopravvivenza a spingerlo a lottare.
Adesso era Chichi la fiamma che lo teneva in vita, il desiderio di baciarla ancora, di stringerla tra le braccia, lo spronava a reagire e a combattere.
Xero gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla.
- Sei pronto ragazzo?-
- Si-
non c'era traccia di incertezza nella sua voce ferma e profonda.
- Dirigetevi subito verso la foresta e attendete istruzioni-
Kakaroth parlava nel microfono come un vero comandante dando disposizioni ai suoi nove Saibaim.
Non sapeva ancora che cosa avesse in mente il suo aiutante ma si fidava ciecamente, dopotutto era il suo unico alleato.
Alexis aveva raggiunto la sua postazione nello stesso momento. Prese subito la cartina studiandola attentamente. Il suo esercito sarebbe partito dal fronte meridionale, nello stesso punto ma dalla parte opposta dell'arena, era indicata una K scarlatta. Sapeva che indicava la posizione dell'esercito di Kakaroth. Era stato il Primo a fornire questa informazione al Sayan, in questo modo l'esercito di Alexis avrebbe da subito deviato il suo percorso,in modo da lasciare un passaggio sicuro allo schieramento del giovane guerriero.
Respirò profondamente, la rabbia che aveva soffocato per giorni era tornata a torturarlo, serrò i pugni e si morse energicamente il labbro nel tentativo di controllarsi.
Il pensiero che la sua vita non avesse alcun valore, che fosse stato considerato da subito sacrificabile, che non gli fosse stata neppure concessa la possibilità di dimostrare il suo valore, lo faceva impazzire. Chiuse gli occhi.
Per un attimo vide i suoi fratelli e li immaginò felici, non avrebbero dovuto arruolarsi in un esercito mercenario, costretti ad uccidere per sfamare la propria famiglia. Non avrebbero dovuto servire i guerrieri più nobili ricevendo sguardi disgustati e maligni. Sarebbero stati orgogliosi di essere Sayan e avrebbero condotto una vita semplice e tranquilla, sua madre avrebbe riacquistato la salute e sarebbe diventata una nonna premurosa.
La rabbia lasciò posto alla tristezza, Alexis riusciva a stento a trattenere le lacrime.
Non avrebbe mai visto niente di tutto ciò, immaginare i suoi fratelli finalmente felici era tutto quello che gli era concesso di avere.
Con la voce ancora tremante disse nel microfono:
- Andate ad ovest,verso le montagne rocciose-
Alexis sapeva che quella era la strada più sicura, il Primo infatti, aveva provveduto a inviargli un messaggio con indicato il percorso da seguire. In questa prova il Sayan non avrebbe potuto aiutare in modo rilevante Kakaroth, il Consiglio infatti aveva riposto tutte le speranze in Xero e nella sua veterana esperienza.
Vegeta invece si sentiva più tranquillo, era bastata una frase di Bulma per fargli ritrovare tutta la sua sicurezza.
Aveva dato al suo esercito tutte le informazioni necessarie, con quattordici Saibaim a sua disposizione,non aveva nulla da temere.
- Seguite il fiume in gruppi di quattro, due di voi faranno da sentinelle, uno seguirà l'esercito l'altro lo guiderà-
Vegeta era abituato a dare ordini. Era cresciuto ammirando suo padre guidare eserciti formati da migliaia di Sayan. Lo aveva sempre visto impassibile e imperscrutabile nella vittoria così come nella sconfitta. Per il suo sedicesimo compleanno, aveva voluto metterlo alla prova affidandogli il comando di un intero schieramento. L'esito era stato positivo, Vegeta era un vero leader, comandare gli veniva naturale quasi come respirare, sembrava nato per fare il sovrano eppure i desideri e le ambizioni del Primo erano riusciti ad ostacolare ciò che sembrava scritto nelle stelle.
Si lasciò cadere sulla poltrona posta di fronte allo schermo, la sua strategia era semplice ma efficace, era convinto che avrebbe superato la prima prova senza problemi.
Il suo aiutante stava in piedi, senza dire una parola, a pochi passi dal Sayan. Vegeta non voleva fare affidamento su di lui vista l'avversione che provava nei suoi confronti e in quelli della sua razza.
Si sorprese a pensare di preferire la compagnia di Bulma. Quella ragazza era capace di innervosirlo in pochi minuti eppure c'era qualcosa in lei di incredibilmente attraente.
Capì in quel momento che tutto ciò che detestava nel comportamento della sua schiava, era anche ciò che non riusciva a togliersi dalla mente.
Gli aveva tenuto testa fin dall'inizio, cosa a cui non era assolutamente abituato, nessuno infatti aveva mai avuto il coraggio di contraddirlo così apertamente.Inoltre era stata capace di calmarlo con un solo sguardo.Non erano molte le persone capaci di influenzare l'umore di quel Sayan freddo e impassibile, il suo distacco verso tutto ciò che non lo riguardasse in prima persona, lo rendeva completamente indifferente, anche alle cose più terribili. Bulma era riuscita a sconvolgerlo più di quanto chiunque altro avesse mai fatto.
- Un minuto-
Una voce metallica e impersonale annunciava il tempo rimasto ai guerrieri prima dell'inizio della prova.
- Ci siamo- Kakaroth sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene confondendosi col sangue.
- Tre, due, uno.-
Le grate che avevano fino a quel momento contenuto i Saibaim si aprirono in un lampo. I mostriciattoli si lanciarono nel cuore dell'arena seguendo le indicazioni dei loro eletti


- È iniziata- Chichi tremava come una foglia mentre camminava avanti e indietro senza sosta.
- Così sembrerebbe- Bulma era invece sdraiata su un fianco sopra l'erba soffice.
- Come fai ad essere cosí calma, io sto impazzendo-
- E dai Chichi rilassati. Preoccuparti non lo aiuterà a portare in salvo la pelle-

Le aveva risposto nel tentativo di consolarla, purtroppo tatto e sensibilità non erano mai state doti di cui Bulma poteva vantarsi, i suoi modi bruschi avevano solo peggiorato la situazione. Chichi si era seduta a terra sconvolta, non avrebbe più rivisto Kakaroth, il ragazzo per il quale avrebbe accettato una vita di schiavitù e sottomissione.
- Ho un'idea- Bulma si alzò in piedi di scatto.
- Xero dovrà portare a Kakaroth cibo e acqua, la prova durerà 48 ore quindi sarà inevitabile. Basterà intercettarlo, così gli chiederemo come se la sta cavando il tuo adorato Sayan-
Bulma si sentiva soddisfatta di aver avuto una trovata tanto geniale.
- È impossibile. Xero non vuole lasciarlo solo neanche per un attimo, quindi mi ha chiesto di portare nella postazione le provviste necessarie per tutto il tempo della prova.-
- Quel vecchiaccio, il mio piano era perfetto dannazione- La ragazza era furiosa.
- Lo fa solo per aiutare Kakaroth-
- Forse.... Potremo fare la stessa cosa con l'aiutante di Vegeta, cosí se il suo schieramento ne incontrerà uno composto da nove Saibaim, sapremo che si tratta probabilmente di Kakaroth-

Chichi la guardava terrorizzata. Se Kakaroth si fosse scontrato con un guerriero come Vegeta avrebbe sicuramente perso la prova.
Non era sicura di volerlo sapere, dopotutto non era il solo ad avere un esercito composto da nove combattenti, forse si sarebbe preoccupata per niente.
D'altra parte quel senso di impotenza la stava uccidendo, quindi seguì il consiglio di Bulma.


- Adesso?- erano passati alcuni minuti dall'apertura delle grate, presto i Saibaim di Kakaroth avrebbero raggiunto la foresta.
- Adesso diventiamo prede-
- Prede? Io non voglio essere una preda-
Il Sayan era piuttosto turbato, non capiva se Xero fosse serio o se la sua l'età avanzata avesse preso il sopravvento.
- Si ragazzo- Sembrava sicuro e deciso. - Allora spiegami perchè non riesco proprio a capire-
- Vedi, in questa prova si possono distinguere due tipi di avversari. Gli eletti che hanno ricevuto un numero medio-alto di Saibaim si comporteranno come dei cacciatori.
Andranno alla ricerca degli schieramenti piú piccoli e deboli per eliminare il numero di Saibaim corrispondente alla metà del loro esercito, per poi raggiungere in fretta l'altra estremità dell'arena. Gli altri, come te ad esempio, si comporteranno da prede.-
- Tutto qui?-
Kakaroth iniziava a dubitare della sua scelta, fidarsi del suo aiutante, forse, non era stata una buona idea.
- Certo che voi giovani avete proprio la testa dura.- Sospirò scuotendo la testa, poi continuò.
- In natura come saprai, ci sono vari tipi di prede. Alcune puntano sulla velocità per fuggire, altre ingannano il nemico, noi faremo entrambe le cose. Dirai ai Saibaim di arrampicarsi sui rami di alberi piuttosto alti e di rimanere nascosti tra le loro fronde. La loro carnagione verdognola dovrebbe assicurare loro una mimetizzazione ottimale. Aspetteranno il nemico, quindi elimineranno i 5 Saibaim necessari per poi spostarsi su alberi poco distanti, in questo modo non daranno agli avversari punti di riferimento precisi. Subito dopo si dirigeranno a tutta velocità verso il punto di arrivo sfruttando la vegetazione come difesa. Dovrebbe funzionare-
Kakaroth si calmò immediatamente. La strategia proposta da Xero sembrava buona, forse aveva ancora qualche possibilità di rivedere la sua Chichi. Comunicò le nuove istruzione ai suoi nove soldati che si diressero a tutta velocità nel ventre del bosco.


- Povero stupido cosa pensa di fare-
Nappa si trovava davanti al suo monitor indeciso sul da farsi. Il suo schieramento si stava dirigendo verso le dune sabbiose quando si accorse che un Saiabaim stava volando tra le montagne.Non riusciva a capire a quale esercito appartenesse, sembrava fosse solo.
- Attaccatelo e poi nascondetevi nella sabbia-
Subito i suoi unidici Saibaim gli ubbidirono e lanciarono raggi di energia verso l'avversario, che dopo aver schivato agilmente alcuni colpi, cadde a terra morto.
- Perfetto- Vysma sorrideva soddisfatto. Era stato lui a mandare quel Saibaim in avanscoperta. La sua tattica era rischiosa ma se avesse funzionato gli avrebbe garantito la vittoria. Tutto si basava sul conoscere il campo di battaglia in ogni minimo particolare, la cartina non forniva i dettagli che gli servivano, quindi decise di sacrificare uno dei suoi pur di ottenere un'immagine chiara e definita delle montagne rocciose. Aveva segnato su un foglio di carta alcune coordinate, era sicuro che non avrebbe fallito.

Ai piedi delle vette scorreva limpido e cristallino il fiume che attraversava l'arena da parte a parte. Vegeta aveva scelto una strategia piuttosto sicura, non voleva rischiare. Sapeva bene che i Saibaim erano capace di rimanere sott'acqua diversi minuti, quindi in caso di pericolo, avrebbe potuto sfruttare questa loro abilità.
L'idea di utilizzare due sentinelle avrebbe dovuto evitargli brutte sorprese. Vegeta era senza dubbio un cacciatore, voleva trovare subito uno schieramento con cui ingaggiare uno scontro, per poi muovere l'esercito verso la parte opposta del campo di battaglia.
Il Sayan infatti, temeva di non riuscire ad eliminare abbastanza avversari prima dello scadere delle 48 ore, il suo obiettivo era terminare la prova in sole 36.
Il suo aiutante aveva lasciato la postazione per andare a prendere il pranzo. Non appena tornò all'accampamento di preparazione fu importunato da Chichi e Bulma. La ragazza dai capelli turchini si fece avanti per prima.
- Vuoi una mano, quel Vegeta mangia per quattro- gli si era avvicinata sorridendogli.
- Se vuoi- l'aiutante aveva mostrato una certa indifferenza anche se gli era difficile ignorare la bellezza di quella giovane schiava.
Chichi cercava di sentire la conversazione tra i due a pochi metri di distanza.
- Sai potresti farmi un favore- Disse Bulma adagiando della frutta sul vassoio.
- Cosa vorresti?- <
- Sai una mia amica è tanto in pena per il suo padrone, è così ingenua e leale che mi fa tenerezza. Pensavo che potresti chiedere a Vegeta se ha avvistato un esercito di nove componenti, la faresti così felice-

La ragazza gli si era avvicinata ancora.
- E perchè dovrei? Non ci guadagno niente-
Bulma iniziava ad innervosirsi, provò ad essere ancora più esplicita.
Con una mano gli sfiorò i pettorali muscolosi ed allenati, con l'altra si appoggiò alla sua spalla. Gli sussurrò provocatrice all'orecchio.
- Devi sapere che so essere molto riconoscente quando mi si fanno dei favori come questo-
La sua mano scese piú giù. Fino alla vita.
- Bhe se proprio ci tieni- Aveva deglutito nervosamente.
Bulma gli baciò la guancia e lo ringraziò per poi ritornare dall'amica.
- Sei in debito. Mi devi un favore, un favore enorme-
ovviamente non aveva nessuna intenzione di fare ciò che aveva lasciato credere al povero aiutante di Vegeta, però temeva che prima o poi sarebbe venuto a reclamare la sua ricompensa diventando così una gran seccatura.
- Oh grazie Bulma sei un angelo. Ti prometto che saprò sdebitarmi-
- Si lo so, adesso non ci pensare. Quando tornerà per riportare il vassoio vuoto ci aggiornerà su tutto-

Intanto i Saibaim di Kakaroth avevano preso posto in cima ad alberi alti e molto folti. La tattica di Xero sembrava funzionare, quei mostriciattoli sembravano fondersi perfettamente con la vegetazione circostante.
- E se non passa nessuno?- Era l'unico dubbio che agitava ancora il Sayan.
- Verranno. Se i tuoi avversari non sono dei completi incapaci, eviteranno il deserto, pieno di dune e sabbie mobili. Anche le montagne rocciose costituiscono un territorio pericoloso, sono cosí tanti i cunicoli e le gallerie da rendere difficile l'avanzata. I piú sceglieranno la foresta. -
Dopo circa tre ore infatti, Kakaroth vide qualcosa. A meno di 100 metri dal suo esercito, un altro stava avanzando via terra. Era formato da otto Saibaim.
- Attacchiamo?-
-Certo ma sarà concesso loro un solo colpo a testa, poi dovranno immediatamente spostarsi senza fare rumore-

Kakaroth comunicò l'ordine nel microfono.
- Ora!-
Riuscirono a colpirne tre. Uno cadde a terra in fin di vita, gli altri due rimasero feriti. Il loro eletto li fece allontanare subito, doveva essere uno dei sacrificabili, visto che sembrava non avesse adottato alcuna strategia.
Kakaroth si sentì in colpa anche se solo per un attimo. Infatti si sbrigò a dirigere lo spostamento dei suoi. Quando il Saibaim nemico cessò di respirare, nella parte inferiore del monitor comparve un uno.
- Ne mancano quattro-
Per quanto Kakaroth fosse diverso da tutti gli altri rimaneva pur sempre un Sayan. Combattere era nella sua natura, non poteva fare a meno di provare una certa euforia.
- Eccovi finalmente- Erano passate già ventitré ore dall'inizio del Torneo.
Vegeta aveva finalmente individuato un esercito avversario. Richiamò la sua sentinella più avanzata perchè si unisse al resto dell'esercito.
- Sei di voi si immergano subito. Gli altri avanzino, tra un minuto li vedrete, tenetevi pronti.-
Come previsto lo schieramento nemico li aveva visti iniziando l'inseguimento. I Saibaim di Vegeta arretrarono alcune decine di metri schivando abilmente gli attacchi degli altri combattenti.
Adesso erano otto contro undici.
Iniziarono il combattimento e subito i Saibaim rimasti nascosti sott'acqua riemersero colpendo gli avversari alle spalle.
Sullo schermo comparve un cinque lampeggiante.Vegeta aveva perso due dei suoi durante quello scontro ma l'esito era stato comunque positivo.

- Il Saibaim che avevamo ferito deve essere morto.-
Sul monitor di Kakaroth era comparso un due. Aveva ancora ventiquattro ore per eliminare altri tre Saibaim. Il tempo scorreva veloce, troppo.
- Stai tranquillo figliolo ce la faremo-
Per Xero era ormai un libro aperto.
- Non mi piace fare la preda- aveva commentato il Sayan. Era giovane e impulsivo, dover aspettare immobile per cosí tante ore lo sfiniva. Decise di mettere qualcosa sotto i denti per distrarsi.


Sulle montagne rocciose Vysma aveva eliminato già cinque Saybaim.
Aveva attratto un esercito di dieci elementi in un vicolo cieco, quindi il resto del suo schieramento, aveva colto di sorpresa gli avversari. Solo cinque erano sopravvissuti.
- Maledizione- Radish aveva tirato un pugno colpendo violentemente il muro
Era stato proprio lui a ritenere Vysma un incapace ed ora, anche se ancora non lo sapeva, lo aveva probabilmente condannato alla sconfitta.
Radish non era mai stato particolarmente brillante dal punto di vista strategico e il suo aiutante non gli era stato di alcun aiuto.
Il panico iniziava a paralizzarlo, non sapeva cosa fare, come sopravvivere a quella prova. Si appoggiò alla poltrona terrorizzato, dalla fronte imperlata di sudore, piccole gocce andavano a depositarsi sul tessuto rosso della sedia.
Quasi si vergognava a pensarlo, ma dentro di sè sperava che suo fratello fosse nella sua stessa situazione.
Ancora dodici ore e la prova sarebbe terminata
- Allora cos'hai scoperto?-
- Vegeta ha eliminato tutti e sette gli avversari e si sta dirigendo verso l'arrivo. Ha incontrato due eserciti il primo era composto da undici Saibaim, l'altro....-
- Dai non farti pregare-
Bulma aveva continuato a rivolgersi a lui con un tono suadente e sensuale.
- Nove. C'erano nove Saibaim-
Chichi era riuscita a sentire chiaramente la risposta dell'aiutante.
Rimase immobile per qualche secondo in preda alla paura. Poi corse dietro ad un cespuglio.
L'angoscia era cosí forte da diventare fisica e concreta.
Rigettò la cena della sera precedente. Bulma le corse incontro aiutandola e scostandole i capelli dal viso.
Quando si sentì meglio tornò alla tenda per lavare via quell'ansia dal viso.
- Lo sapevo, sapevo che era una pessima idea.-
- Posso entrare?-
Bulma si sentiva terribilmente in colpa, voleva porgere le sue scuse all'amica.
- Si- rispose secca Chichi. Sapeva che Bulma non aveva alcuna colpa ma non poteva fare a meno di avercela con lei.
- È tutta colpa mia. È stata un'idea stupida, mi dispiace. Sono sicura che Kakaroth stia bene-
- Non devi sforzarti. So che è lui. Non c'è bisogno di prendermi in giro.-

Chichi uscì dalla tenda senza guardare Bulma neppure un attimo.

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Capitolo 8
*** Una notte senza stelle ***


Stava preparando l'ultimo pranzo per Vegeta, quella sera infatti,la prova sarebbe terminata. Non riusciva a spiegarselo ma provava una sensazione di sollievo nel sapere che Vegeta aveva superato la parte piú difficile della prima fase. Presto lo avrebbe rivisto. Provava ancora una sorta di avversione verso il Sayan ma il pensiero che sarebbe sopravvissuto era per Bulma motivo di conforto.
Aveva attribuito queste emozioni al fatto che avrebbe potuto ancora ottenere da lui la libertà tanto agognata ma sapeva di ingannare sé stessa.
Stava ancora pensando quando Chichi le passó accanto senza dire una parola.
-Ciao- la ragazza dai capelli turchini provó ancora a rompere quel silenzio che si era creato tra loro. Non ottenne alcuna risposta.
"Se è questo che vuoi. Questo gioco lo conosco anch'io"
pensò tra sè e svelta portò il vassoio all'aiutante di Vegeta.
- Buongiorno bellezza-
L'aveva salutata languidamente.
- Tieni- non disse altro, gli porse il vassoio e si allontanò lasciando l'aiutante visibilmente seccato.

- È finita- Kakaroth si lasciò sprofondare sulla poltrona.
Era esausto e deluso. Per un momento aveva creduto di farcela,di uscire vittorioso da quella sfida e di rivedere la sua Chichi.
Voleva solo che finisse tutto il prima possibile,non aveva piú la forza di combattere nè contro i suoi avversari nè tantomeno contro il destino,che per sua natura non si puó contrastare.
Del resto lui era un condannato, aveva quindici anni e un livello di combattimento piuttosto basso, se anche avesse superato questa prova sarebbe morto in quella successiva.
- Adesso basta Kakaroth- Xero lo guardava negli occhi furente.
- Non é finita,per niente. Non puoi arrenderti al primo ostacolo, in questo Torneo ne incontrerai altri e probabilmente saranno ancora più duri da affrontare.Devi solo imparare a rialzarti-
Kakaroth aveva incontrato un altro schieramento e l'assalto non era riuscito bene come il precedente. Aveva perso uno dei suoi Saibaim,un altro era rimasto ferito. Era riuscito ad eliminare soltanto un combattente avversario e questo era stato sufficiente a farlo vacillare. Kakaroth non aveva mai preso parte ad una vera e propria guerra,fino ad allora aveva partecipato solo a simulazioni effettuate durante l'addestramento.
I Sayan come lui, che non mostravano particolari doti e qualitá nel combattimento dovevano affrontare infatti, un addestramento per diventare soldati. A sedici anni sarebbero entrati ufficialmente nell'esercito.
-Allora Dimmi cosa devo fare-
Kakaroth voleva provarci, lo doveva a sua madre,a Chichi e a sè stesso.
- Continueremo con la strategia di prima,mancano ancora otto ore,abbiamo tempo. Fidati di me ragazzo-

Vegeta invece aveva eliminato giá i sette avversari previsti. Non doveva far altro che raggiungere l'altra parte dell'arena.
- Quale strategia userete?- L'aiutamte cercava di ottenere nuove informazioni, in questo modo avrebbe avuto un pretesto per parlare ancora con Bulma.
-Perché, vuoi forse riferirla ai miei avversari.- aveva ribattuto ironico.
-Certo che no. Era pura curiositá-
Essere gentile con lui gli era davvero difficile.
- Raggiungerò il punto di arrivo passando per la foresta, i Saibaim potranno nascondersi tra la vegetazione qui sono troppo esposti. Sei contento adesso.-
L'aiutante avrebbe voluto colpirlo ma si trattenne, avere la sua schiava sarebbe stata una soddisfazione sufficiente. Vegeta diede subito l'ordine al suo esercito di cambiare direzione e di dirigersi a est nel fitto del bosco.

Stava riordinando la stanza di Kakaroth. Al tramonto la prima prova del Torneo della Corona sarebbe terminata.
Sapeva che probabilmente non lo avrebbe rivisto ma doveva fare qualcosa, rimanere ferma ad aspettare l'inevitabile era per lei troppo penoso. Poteva ancora sentire il suo odore mentre sistemava le lenzuola candide e morbide.
Nella tasca della tunica conservava gelosamente il foglietto che Kakaroth le aveva dato poco prima dell'inizio della prova
" Voglio che la mia schiava, Chichi sia liberata subito dopo la mia morte. È stata fedele e obbediente non avrei mai potuto sperare di averne una migliore" Quelle parole sebbene fossero piuttosto fredde e impersonali, la fecero ancora tremare. Cadde aggrappandosi a quelle lenzuola che sapevano ancora di lui. Rimase lí immobile a piangere.
Maledicendo sè stessa e il suo cuore.

- Sento qualcosa- Kakaroth si rivolse a Xero che si era dovuto allontanare per qualche minuto dallo schermo per riposarsi. Ormai era molto anziano e quella prova so era rivelata per lui più odiosa di quanto non avesse immaginato.
Si avvicinò al monitor per guardare con più attenzione.
Sembrava non esserci niente di strano.
- Forse è stato solo il vento.-
Kakaroth si sentiva più tranquillo, Xero invece rimaneva concentrato sulle immagini.
A sinistra dello schermo comparvero improvvisamente alcuni Saibaim.
- Due, quattro, cinque, sette ma quanti sono?- Kakaroth sentiva il panico riappropriassi di lui.
- Sono dodici- Xero sembrava preoccupato.
- Cosa facciamo?- il Sayan non sapeva come procedere, i suoi Saibaim attendevano nuove istruzioni.
- Niente, non possiamo farcela contro uno schieramento così numeroso. Dì loro di rimanere nascosti tra le foglie e di non fare rumore. Non devono vederci o sarà la fine-
Kakaroth obbedì sentendo crescere l'ansia attimo dopo attimo.

- Ci siamo quasi- Vegeta stava guardando i suoi procedere nel fitto del bosco.
Avanzavano a coppie, le sentinelle erano a pochi passi di distanza, il Sayan non voleva rischiare di perdere altri combattenti, il numero finale di soldati rimasti sarebbe stato fondamentale per il buon esito della prova. La foresta era l'habitat più vasto dopo il deserto, incontrare altri eletti non era poi cosí probabile soprattutto se si prestava attenzione. Sarebbe giunto dall'altra parte dell'arena entro un'ora, sempre che non si frapponessero degli ostacoli.
Era tranquillo quando vide la sentinella a capo dello schieramento fermarsi.
Il Saibaim si era chinato e guardava per terra. Aveva sfiorato il terreno per identificate meglio quelle gocce viola che sembravano essere cadute dal cielo.

- Questa non ci voleva- aveva detto Xero a denti stretti. Kakaroth non lo aveva mai visto così nervoso, fino a quel momento aveva sempre mostrato un grande ottimismo anche nelle situazioni più difficili.
Era sempre riuscito a mantenere la calma.
- Cosa succede? Cosa sta facendo?- Kakaroth non riusciva a capire.
- Non ne sono ancora sicuro ma temo che si siano accorti di noi.-

Vegeta guardava confuso lo schermo.
- Muoviti che fai?- il Saibaim continuava a fissare il terreno senza curarsi delle proteste delle proteste di Vegeta che lo spronava ad alzarsi e a continuare il percorso.
Il mostriciattolo verde si voltò di scatto rivolgendo lo sguardo verso l'alto.
Scrutava attento le fronde degli alberi.

- Il sangue. Ha visto le gocce di sangue del nostro Saibaim ferito, che si sono riversate sul terreno-
Xero aveva finalmente capito.
- Dobbiamo attaccare- Senza neppure accorgersene, Kakaroth aveva iniziato ad urlare.
- Stai calmo ragazzo-
Xero osservava con attenzione il monitor sezionandolo in ogni sua minima parte.
Cercava di capire cosa avesse intenzione di fare quel ragazzo prodigio di cui aveva sentito tanto parlare. Era sicuro che quello schieramento appartenesse a Vegeta.
- Dobbiamo anticiparlo o non ci sarà più niente da fare-
Il Sayan stava per dare l'ordine ai suoi otto Saibaim.

- Però, niente male- Vegeta era finalmente riuscito a vedere i combattenti avversari nascosti tra i rami robusti e frondosi.
Aveva subito intuito la strategia utilizzata dall'eletto a capo di quell'esercito e l'aveva trovata davvero geniale. Il suo istinto di guerriero lo spingeva ad ingaggiare uno scontro, del resto era un cacciatore.
Questa volta però, la posta in gioco era molto alta, troppo per rischiare. Alla sua indole guerriera prevalse il senso di razionalità. Un combattimento avrebbe messo a rischio la vita dei suoi Saibaim, decise allora di proseguire.

- Attac....- Kakaroth non aveva ancora finito di parlare che vide i dodici avversari allontanarsi. Aspettò ancora qualche istante e poi tirò un sospiro di sollievo.
-Fiù. Che paura- Kakaroth si sedette sfinito.
- Ti ricordi quando mi hai detto che non ti piaceva fare la preda?- chiese Xero sorridendo compiaciuto
- Si, certo-
- Bene perchè ora diventeremo cacciatori-
Kakaroth non aspettava altro.
- Dirigetevi verso l'altra parte dell'arena arrampicandovi sugli alberi. Quando vedete uno schieramento, attaccate e fuggite.-

- Vegeta è il primo eletto ad aver superato la prova- La voce del portavoce risuonò metallica, in tutto il pianeta il popolò esultò entusiasta.
Uscì stanchissimo dalla sua postazione dirigendosi verso il palco dove si trovavano le Ventisei torce ancora tutte illuminate.
Un gruppo di Sayan che si era riunito lì attorno lo acclamava urlando a gran voce il suo nome.
Ancora due ore e sarebbe terminata la prima prova.

I Saibaim di Kakaroth si affannavano passando da un ramo all'altro, non riuscivano ad essere veloci quanto volevano poiché dovevano prestare continuamente aiuto al loro compagno ferito.
Per quanto cercassero non riuscirono a trovare altri Saibaim.
-Maledizione dove sono tutti?- il Sayan scrutava lo schermo in maniera quasi maniacale.
- Xero non c'è più tempo-
- Ho un'idea. Falli procedere in avanti continuando verso est. Li aspetteremo al punto di arrivo. Ci siamo allontanati parecchio dal nostro percorso,forse riusciremo ad anticipare lo schieramento di un altro eletto-
- Scusa ma non capisco- Kakaroth era troppo stanco per riuscire a seguire gli strani piani di Xero
- Noi siamo partiti a nord, nello stesso punto ma nel fronte meridionale, è partito un altro esercito. La maggior parte degli eletti avrà cercato di procedere in linea retta per raggiungere subito la postazione di arrivo, essendoci spostati verso est possiamo sperare di riuscire ad occupare una postazione verso cui si era diretto un altro esercito. Dobbiamo intercettarlo,attaccarlo e occupare subito un punto di arrivo. -
- Credo di aver capito- il Sayan era ancora confuso ma aveva voluto dargli fiducia.
Xero aveva avuto ragione ancora una volta. Gli otto Saibaim di Kakaroth si erano nascosti nei pressi di un punto di arrivo, dopo pochi minuti era giunto un esercito di cinque componenti. I combattenti di Kakaroth riuscirono ad attaccare con successo lo schieramento nemico superando la prova. Il Sayan non poteva ancora rilassarsi però, doveva attendere ancora l'esito del conteggio.
Non appena tutti e ventisei gli eletti salirono sul palco, il portavoce cominciò a parlare.
- Diciotto eletti saranno decretati vincitori, gli otto di voi che non avranno superato la prova dovranno sostenere uno spareggio,sfidandosi in scontri individuali l'uno con l'altro. I combattimenti si terranno domani.-
A questo punto inziò a leggere i nomi dei vincitori, il primo fu Vegeta.
- il sedicesimo vincitore è Nappa. Il diciassettesimo vincitore è Kakaroth -
Il giovane Sayan non poteva crederci, era pazzo di gioia.
- Il diciottesimo vincitore è Xilo- Ce l'aveva fatta,finalmente avrebbe rivisto Chichi. Poi un pensiero lo colpì. Non aveva sentito pronunciare il nome di Radish. Lo cercò tra gli eletti,vide la sua espressione farsi terrorizzata, così come non l'aveva mai vista. Nonostante Radish gli avesse negato il suo sostegno, Kakaroth non poteva fare a meno di essere in pena per lui, di volergli bene. Per lui rimaneva il fratello con cui era cresciuto.

Il cielo si era fatto scuro e tenebroso. Le nubi lo ricoprivano con il loro grigiore. Bulma era entrata nella tenda porgendo a Vegeta il vassoio con la cena.
- Mi congratulo con voi mio signore- Questa volta non c'era ironia nella sua voce, era sincera.
Non le rispose subito. Dopo qualche istante si rivolse a lei, senza guardarla.
- Pensavo che potresti chiamarmi semplicemente Vegeta-
- D'accordo, Vegeta- gli aveva sorriso dolce. I loro sguardi si incrociarono solo per un attimo.
Per conoscerlo veramente non sarebbe bastata una vita intera ma Bulma sapeva che quello era il suo modo per ringraziarla di quello che aveva fatto per lui, poco prima dell'inizio della prova.
Uscì dalla tenda stranamente contenta.
Qualche metro più avanti la aspettava l'aiutante di Vegeta con una bottiglia di vino.
- Ciao- l'aveva salutata con lo stesso guardo malizioso.
- Ciao- rispose in fretta senza fermarsi.
- Ehi, ehi dove vai? Non ti va di festeggiare con me, brindiamo alla vittoria del nostro adorato padrone- - D'accordo, un solo bicchiere però- i due si allontanarono insieme.
Aveva giudicato male quel ragazzo, dopotutto era divertente, parlare con lui era piacevole. Prima che potessero accorgersene la bottiglia era già finita.
- Sei bellissima- le disse sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Grazie,ma credo di essere brilla più che bella al momento-
- Sai non mi piace essere pignolo ma credo che tu sia ancora in debito con me- le si avvicinò ancora.
Nel frattempo iniziò a piovere.
- Sarà meglio rientrare-
- E dai stai ancora un po' con me- la tratteneva per i polsi.
- Eh lasciami- cercò inutilmente di divincolarsi.
- Pensavi di potermi prendere in giro? Io non sono uno stupido scimmione-
Le ringhiò contro gettandola a terra.
Si sdraiò sopra di lei, con una mano le teneva fermi i polsi sopra la testa, con l'altra cercava di spogliarla.
- Lasciami, lasciami andare ti prego- Cercò di zittirla con un bacio ma Bulma gli morse un labbro facendolo sanguinare.
- Che diavolo- le tirò uno schiaffo che le strappò un urlo di dolore.
Lottare era inutile,quel ragazzo era troppo forte, non poteva far altro che arrendersi. Smise di opporre resistenza, chiuse gli occhi sperando che finisse presto.
Si era appena rassegnata a quel senso di impotenza quando sentì l'aria ferirle il viso.
Aprì gli occhi. Un raggio di energia aveva trafitto la spalla destra del suo aguzzino.
Sentì il sangue caldo ricaderle denso sul petto.
Non riuscì a distinguere chiaramente cosa accadde dopo; Vegeta era in piedi davanti al suo aiutante che giaceva a terra,immobile.
- È morto- il Sayan si rivolse freddo a Bulma.
La pioggia cadeva sempre più forte.
Subito si avvicinò alla ragazza prendendola tra le sue braccia. La portò dentro la tenda e le porse qualcosa di caldo.
- Bevi-
Bulma obbedì senza dire nulla. Era ancora confusa, era successo tutto troppo in fretta. Mille pensieri le si confondevano nella mente ma di una
cosa era certa,Vegeta l'aveva salvata. - Grazie- disse quasi istintivamente.
- Tu sei mia e nessuno può toccare ciò che mi appartiene- Le rispose mentre ancora si asciugava.
Bulma provò una fitta allo stomaco, l'odore del sangue e della pioggia la nauseavano. Si tolse in fretta la tunica incurante della presenza di Vegeta.
Alla luce tiepida della fiamma, la sua pelle ancora bagnata risplendeva perfetta.
Vegeta la guardava impassibile.Non sapeva se era per il vino, per l'adrenalina o per il senso di solitudine che l'aveva tormentata da quando era arrivata su quel pianeta ma gli si avvicinò, sempre piú vicina,bocca contro bocca.
Si guardarono ancora per un attimo. Si sfiorarono riuscendo a sentire appena il sapore l'uno dell'altra, quasi per farsi del male.
Poi finalmente si unirono in un bacio che nella loro mente avevano rinnegato, che avevano già condannato quando era ancora solo un pensiero.
Percorsero la stanza ancora legati l'uno all'altra come se stessero danzando fino a che la schiena di Bulma non toccò il letto. Ora le baciava l'incavo del collo per poi scendere fino al petto, che aveva ancora il sapore del nemico.
Mentre appoggiava le labbra al suo ventre piatto e ancora umido per la pioggia si rese conto di non essere migliore della sua vittima.
Fino ad allora la sua coscienza era rimasta in silenzio, non aveva ancora mai conosciuto il piccolo tormento che un senso di colpa può dare.
Ringhiò piano come per rifuggire quel pensiero detestabile.
Le mordicchiò piano una coscia spostandola leggermente.
Sentiva di volerla ma non così, non facendole ancora del male.
- Sei sicura?- Le chiese in fretta.
- Sono sicura-
In quella notte senza stelle presero fuoco.






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Capitolo 9
*** Addii ***


- Va tutto bene,stai tranquilla- La stringeva tra le sue braccia forti e robuste. Sentiva sul petto nudo le lacrime della ragazza sgorgare incessantemente.Il pensiero di quel momento lo aveva tenuto in vita,lo aveva spinto a lottare contro la sua indole remissiva e arrendevole.
Quando era entrata nel padiglione,un brivido di incredula felicità lo aveva pervaso facendolo sussultare. Chichi gli era corsa incontro, era pallida, gli occhi rossi e gonfi per il pianto che aveva animato le ultime due notti. Lo stringeva con tutta sè stessa illudendosi che fosse per sempre. Il Torneo però, non era che agli inizi, si sarebbero detti addio ancora,questa era una certezza, solo una speranza invece era poter rivivere quell'abbraccio.
Questo pensiero si insinuò improvvisamente nella mente del giovane Sayan spezzando la dolcezza di quel momento, come se fosse stato colpito da una freccia scagliatagli con violenza al cuore,trasalì.
Avrebbe sentito ancora le lacrime di quella ragazza sulla pelle e non avrebbe potuto fare niente per impedirlo.
- Non partire ti prego, ho bisogno di te-
- Sai che non posso, sono un Sayan e devo combattere-
- Il tuo dovere è stare con tua moglie e con i tuoi due figli, sono piccoli e hanno bisogno di un padre.-
- Perché non vuoi capire. Qualsiasi altra Sayan preferirebbe essere vedova che essere sposata ad un vigliacco.-
- Io non sono come tutte le altre, lo sai. Resta, fallo per me.-
- Non posso-

Aveva visto i suoi genitori salutarsi in questo modo molte volte. Vedere partire suo padre non era mai stato facile neppure per lui ma la cosa peggiore era vedere sua madre dilaniata dalla sua assenza. Vedere il suo sguardo assente e distante era per lui insopportabile.
Occupare e conquistare pianeti richiedeva diverse settimane, più spesso mesi interi. In quei lunghi periodi sua madre diventava una persona del tutto differente, fredda e distaccata, il suo viso sorridente e radioso si trasformava in una maschera di indifferenza.
Superava quei momenti solo nel nome dei suoi amati figli tuttavia,non riusciva a nascondere il dolore e la sofferenza che la divoravano lentamente. Kakaroth faceva di tutto per aiutare sua madre, per farla stare meglio ma ogni suo tentativo risultava vano.
Aveva ereditato il suo carattere dolce e sensibile proprio da lei, quel carattere che li rendeva così diversi da tutti gli altri abitanti del pianeta Vegeta.
Chichi non era una Sayan, che si abituasse a vederlo rischiare la vita per qualcosa che lei stessa riteneva crudele e terribile era impensabile. Mentre le accarezzava i capelli sapeva di non poterle fare questo.
Sapeva di amarla ma soprattutto sapeva di volerla vedere felice e accanto a lui non lo sarebbe mai stata.
- Scusami Kakaroth- Era finalmente riuscita a calmarsi, adesso lo guardava negli occhi.
- Sono cosí felice di rivederti, ho avuto davvero paura di perderti-
- Chichi io....- Si interruppe di colpo.
La guardava come se fosse l'ultima volta. Si perdeva in ogni dettaglio del suo viso, per quanto si sforzasse non riusciva a trovarle un difetto. L'idea di comportarsi come suo padre divenne improvvisamente molto allettante, sarebbe stato egoista ma nessuno gliene avrebbe fatto una colpa, Chichi d'altronde non era che una schiava.

Sentí i raggi del sole penetrare dalla fessura della tenda che costituiva il padiglione. Era confusa e stranita. Si mise seduta,la testa le pulsava terribilmente. Vicino a lei Vegeta stava ancora dormendo. Aveva ricordi sconnessi e fumosi di quella notte ma sapeva di aver dormito con quel Sayan, si alzò con calma e senza far rumore. Uscì dalla tenda e si avviò verso le cucine dove avrebbe preparato la colazione per il suo padrone. Ripensava a quello che era successo solo poche ore prima chiedendosi cosa sarebbe accaduto dopo. Si sforzava di trovare disgustoso ciò che aveva fatto ma non ci riusciva, una parte di lei non solo non rifiutava l'idea di essersi concessa ad un assassino come Vegeta ma era attratta da quello stesso pensiero, come una falena che continuamente ricerca la fiamma la cui luce sa essere desiderabile quanto pericolosa e mortale.
Adesso riusciva a provare orrore ma per sè stessa. I sayan avevano conquistato il suo pianeta, aveva visto morire le uniche persone che l'avevano amata davvero e che pochi istanti prima di cedere alla forza smisurata di quei mostri, l'avevano rassicurata promettendole che sarebbe andato tutto bene. Iniziava a provare una sorta di empatia proprio nei confronti di Vegeta che pareva essere l'incarnazione dello spirito distruttivo dei guerrieri Sayan.
Che lui l'avesse salvata non era sufficiente per dimenticare le atrocità che quegli scimmioni avevano inflitto alla sua gente e a lei stessa.

- Che cos'hai, mi sembri strano-
Chichi si rivolse perplessa a Kakaroth senza lasciarlo. Non era ancora riuscito a terminare la frase intento a studiarla con un'attenzione che sicura non gli appartenesse.
- Io non posso, non posso farlo. Mi dispiace-
- Cos'è che non puoi fare? Se ti riferisci al Torneo ti sbagli, sei stato fantastico durante la prima prova e sono certa che supererai anche le altre-
Quell'ottimismo lo disarmava, era la prima volta che qualcuno gli dimostrava una così totale e incondizionata fiducia ed ora stava cercando di trovare le parole per liberarsi proprio di quella persona. Per un attimo trovó tutto incredibilmente stupido. Perché non poteva stare con la ragazza che amava? Perché doveva lottare contro i suoi simili, contro i suoi stessi fratelli per ottenere un titolo che per lui si sarebbe dimostrato solo un peso? Voleva continuare a nuotare nell'oscurità di quegli occhi profondi ma non poteva.
Tra un paio d'ore sarebbero iniziate le eliminatorie e rischiava di perdere Radish, dover dire addio anche a Chichi diventava sempre più difficile ad ogni minuto.
- Questo. Noi. Non ho tempo per queste cose ora devo lottare per la mia stessa vita e per diventare re, tu sei solo una distrazione al momento. Mi dispiace-
Voleva farsi detestare, sperava di ferirla al punto da suscitare il suo sdegno.
- Cosa stai dicendo, io voglio aiutarti, solo questo,aiutarti-
Si sforzava di dare un senso alle parole che Kakaroth le aveva appena detto ma faceva davvero fatica.
- Non so cos'altro dire, mi dispiace-
- Ti prego, per favore smettila di dire che ti dispiace.-
Si allontanò di qualche passo. Era lui, in un certo senso ma c'era qualcosa di diverso, qualcosa che la terrificava e che non riusciva a spiegarsi.
Uscì correndo dal padiglione, il Sayan rimase immobile per qualche minuto convinto di aver perso l'unica persona che riuscisse a capirlo, l'unica che rendeva sopportabile quell'inferno.

Gli incontri di eliminazione si sarebbero tenuti dopo poche ore. Kakaroth si aggirava distrutto tra i padiglioni degli eletti del tutto incurante degli sguardi maligni e infastiditi degli altri Sayan.
Aveva camminato per alcuni minuti fino a ritrovarsi proprio di fronte la tenda di suo fratello Radish.
Rimase davanti all'ingresso per alcuni istanti senza sapere che cosa fare, una parte di lui voleva vederlo e rassicurarlo ma suo fratello aveva dimostrato fin troppo chiaramente di non voler avere niente a che fare con lui. Dall'interno dell'alloggio non proveniva alcun rumore. Decise di superare il suo orgoglio e il dispiacere che Radish gli aveva dato ignorando il suo sguardo poco prima dell'inizio della prima prova ed entró senza dire niente.
Non appena ebbe oltrepassato la soglia rimase sconvolto.
Radish era solo, seduto sul bordo del letto,la testa bassa e il viso nascosto tra le mani; che ricordasse Kakaroth non lo aveva mai visto così.
Invece non rimase sorpreso di vedere che con lui non c'erano né Nappa né Vegeta, nonostante avessero passato molto tempo insieme, nessuno gli aveva detto una parola dal termine della prima prova del Torneo.
- Stai bene?- Kakaroth gli si avvicinò appena.
Radish sollevò lo sguardo svelando due occhi rossi e gonfi.
- Che diavolo ci fai qui,pivello?- Rispose con voce roca e soffocata.
Kakaroth sentí il cuore spezzarsi ancora. Poteva averlo evitato, averlo trattato come un avversario qualunque o peggio come un moccioso senza speranza ma rimaneva suo fratello,il suo sangue, una parte di sé.
- Volevo solo passare a....-
- A dirmi addio? Perché é così che andrà, per me è la fine. Immagino che sarai contento, sarai tu quello in gamba, l'erede di Bardak.
- Tutto qui? È questa la tua più grande preoccupazione adesso? Che io possa essere considerato migliore di te è la cosa peggiore a cui riesci a pensare in questo momento?-

Kakaroth era scioccato e confuso allo stesso tempo.
- Per te non è importante vero? L'onore, l'orgoglio, essere considerato un guerriero fiero e potente per te queste cose non contano niente? Ma come fai a non capire Kakaroth. Se continuerai a pensarla così non vincerai mai questo Torneo, ti faranno a pezzi non lo capisci?-
Ora Radish era in piedi davanti al fratello e gli urlava contro.
- E a te che importa?- Guardava per terra temendo di sentire la risposta.
- Io....io ho promesso a papà che ti sarei stato vicino. Immagino di averlo deluso visto come ti ho trattato ma ora che per me non c'é più niente da fare,voglio dirti quello che so e che penso possa servirti per sopravvivere- disse accennando un sorriso amaro.
- Tu vivrai Radish, sei forte e non sai ancora chi sarà il tuo avversario.-
- Non devi dire così. Non dovresti neanche essere qui, dovresti disprezzarmi e sperare che mi facciano fuori. È così che reagirebbe un qualsiasi Sayan, la pietà e la compassione ti rendono debole e vulnerabile, devi imparare ad essere freddo e spietato solo così avrai qualche possibilità di vincere-
- Vorrà dire che io non sono un Sayan qualunque e a me va bene così, non devi preoccuparti per me, io me la caverò.-
Lo guardò con quel suo sguardo ingenuo e dolce ma questa volta i suoi occhi nascondevano una nota di tristezza.
- Ce la farai, io sarò lì a vederti.-
Gli diede una pacca sulla spalla, non erano soliti abbracciarsi o fare cose del genere. Gli sorrise ancora una volta, poi uscì dalla tenda tornando verso il suo padiglione.
Mentre camminava sul prato verde e fresco vide venirgli incontro Vegeta che camminava in fretta in direzione opposta.
Quando furono uno davanti all'altro Kakaroth non ci vide più dalla rabbia, averlo trattato con aria di superiorità per tutto il periodo di allenamento era un conto, ma aver preso in giro suo fratello fingendosi suo amico per poi lasciarlo a sé stesso nel momento del bisogno lo faceva impazzire, ovviamente Kakaroth non sapeva nulla del patto che Radish aveva fatto con Nappa al fine di eliminare lo stesso Vegeta.
- Hei tu?- Si rivolse al fortissimo nemico con tono insolitamente sicuro e risoluto.
Vegeta lo guardò con aria interrogativa e nervosa.
- Puoi dire e fare quello che vuoi, puoi usare e sfruttare chi vuoi ma stai lontano da mio fratello.-
- Non capisco di cosa tu stia parlando e non mi interessa capirlo,quindi togliti di mezzo.-
Gli diede una spallata ma Kakaroth non si mosse.
- Adesso ascoltami bene. Puoi pensare di essere il migliore ma non vincerai questo toreo puoi starne certo.-
Vegeta gli ringhiò contro e si allontanò.
- I sorteggi sono stati fatti, il primo è quello tra Radish e Kyros.-
Kyros aveva solo sedici anni e fin da subito era stato ritenuto un condannato per il suo basso livello di combattimento e per la sua giovane etá.
Il giovane ragazzo salí sul ring che era stato allestito per l'occasione. Aveva paura, era evidente, nonostante tutto cercò di assumere la posizione d'attacco che gli avevano insegnato alla scuola di addestramento, la stessa che stava frequentando anche Kakaroth. Tremava convulsamente difronte all'aura di Radish.
Subito il Sayan attaccò il ragazzino che riuscì a schivare solo il primo colpo per poi ricevere una calcio nello stomaco che lo costrinse in ginocchio. Radish lo fece rialzare, avere pietá per il nemico era una cosa stupida, ma quel giovane Sayan assomigliava terribilmente a Kakaroth. Non appena si rialzò, l'inesperto combattente lanciò una sfera di energia contro Radish il quale la respinse con facilità scagliandola a sua volta contro l'avversario che cadde a terra sfinito.
L'incontro sarebbe terminato quando uno dei due contendenti fosse passato a miglior vita. - Ci stiamo annoiando Radish, facci divertire un po'-
La voce di Vegeta lo invitó a infierire sull'avversario ormai incapace di reagire. Il Sayan avrebbe solo voluto ucciderlo nel modo piú veloce e indolore possibile ma non voleva sembrare patetico. Quello che si erano detti con Kakaroth perse improvvisamente ogni significato, il suo lato assassino e crudele tornó ad impossessarsi di lui. Iniziò a colpire il corpo del giovane Sayan con foga e violenza spezzandogli le costole una ad una, le urla di dolore lo esaltavano. Kakaroth lasció l'arena disgustato e atterrito.
Si sedette all'ombra di un grande albero e inizió a piangere, per Chichi,per suo fratello e per suo padre che avrebbe voluto avere accanto.
- Allora anche i Sayan sanno piangere, non l'avrei mai detto.-
In contro luce non riuscí subito a riconoscere chi gli stava davanti, vedeva solo una sagoma scura.
- E tu chi sei?- disse strizzando gli occhi.
- Mi chiamo Bulma, ora mi spieghi perché stai piangendo-?





Ciao a tutti!
Scusate se vi ho fatto aspettare con questo capitolo ma spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie a tutti!!

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Capitolo 10
*** Ripensamenti ***


Kakaroth si asciugó gli occhi con la manica della battle suite per poi tornare su Bulma.
- E a te che importa, non mi conosci nemmeno.-
- Volevo solo aiutarti, sai io rischio di mettermi nei guai parlandoti.- gli rispose stizzita. - Fossi in te non rischierei e poi non ti ho chiesto nulla-
- Hai ragione, me ne vado subito, stupida io che non mi faccio mai gli affari miei.-
Mentre si allontanava aggiunse
- E pensare che Chichi aveva detto che sei così diverso,gentile,premuroso, quella ragazza deve essere impazzita.-
Quando Kakaroth sentì quel nome si alzò di colpo trattenendola per un braccio.
- Aspetta, tu conosci Chichi?-
- Puó darsi ma non credo di poter essere più precisa finché non mi leverai le tue brutte mani di dosso.-
- Oh certo,scusami-
Il sayan la lasciò subito indietreggiando di qualche passo.
- Cosí va meglio. Per rispondere alla tua domanda sì conosco Chichi e abbiamo anche parlato di te qualche volta.-
Se le due ragazze erano amiche probabilmente Bulma sapeva giá tutto ma se così fosse stato Kakaroth non riusciva proprio a capire perché gli si fosse avvicinata per consolarlo.
- Ehi tutto bene?- La schiava dagli occhi celesti lo destò da quel groviglio di pensieri.
- Tu sai quello che io e Chichi cioè quello che io ho detto a lei, o meglio la decisione che volevo...-
Kakaroth era agitatissimo voleva chiederle solo come stesse Chichi ma temeva di sentire la risposta, ancora una volta era combattuto tra il fare ció che era più giusto e ciò che sembrava più facile.
Bulma trovava estremamente buffa la goffaggine di quel ragazzo dal fisico forte e muscoloso ma dallo sguardo ancora ingenuo e fanciullesco.
- Ricomincia da capo,ok?- gli sorrise divertita
- Volevo solo sapere come l'avesse presa lei, Chichi. Mi é parsa molto triste quando le ho detto che non volevo stare con lei-
Bulma cambiò espressione. Lei e Chichi non si parlavano ancora ma quella notizia la scioccò, non ancora certa di aver capito bene come fossero andate le cose, aggredì Kakaroth.
- Non vuoi stare con lei? Tu brutto ragazzino stupido e ingrato, non sai cosa farebbe per te quella ragazza, lei ti adora,ti difende e tu, tu razza di scimmione insensibile cosa fai, la lasci? Tu non ti rendi conto di quello che hai appena fatto,Chichi è unica,è speciale ed è bellissima e tu sei solo un mostro come tutti gli idioti che popolano questo orribile pianeta.-
Kakaroth iniziava ad essere spaventato dalle urla di quella ragazza che gli si avvicinava sempre di più costringendolo ad arretrare. Avrebbe voluto fermare quel fiume in piena di parole ma non sapeva davvero come fare.
- Si perché voi Sayan siete tutti cosí, egoisti e presuntuosi.Pensate di poter dire e fare tutto quello che volete,di prenderci in giro trattandoci come se fossimo di vostra proprietà come se non meritassimo la ben che minima considerazione. Un giorno ci difendete, diventate i nostri eroi,ci confondete con quel fascino misterioso ed oscuro, poi ci portate a letto e BAM!, è finita, no non è così che funziona caro mio.-
Kakaroth un po' imbarazzato la interruppe.
- Noi, non siamo mai stati insieme,non in quel senso. Ti ha detto lei che...- Bulma si sorprese nel capire che non stava più parlando di Chichi e Kakaroth ma di lei e Vegeta.
- No, certo che no. Era un discorso generale il mio, cerca di capire il succo della questione.Chichi è una ragazza fantastica e tu hai commesso un grosso errore lasciandotela scappare-
Sperava di essere stata convincente.

Chichi si avvicinó circospetta al padiglione del suo padrone. Non voleva entrare sapendo che lui era dentro ma era pur sempre tenuta ad assolvere ai suoi compiti di schiava, per quanto lo detestasse, per quanto non riuscisse assolutamente a capire perché si fosse comportato in quel modo. Appoggiò il vassoio con il pranzo e riordinò in fretta l'alloggio. Stava per uscire quando qualcuno entrò nella tenda.
- Kakaroth ci sei?-
Alexis era venuto a cercare il suo amico,non che protetto dal momento che non lo vedeva da un po'.
- Non non c'è mi dispiace- rispose cortese Chichi facendo per uscire.
- Che dici allora di farmi compagnia fino al suo arrivo?-
Alexis sapeva che tra i due c'era qualcosa e voleva avere altre informazioni, se si fossero innamorati davvero e il Primo ne fosse venuto a conoscenza, probabilmente avrebbe cercato di dividerli.
- Non mi è consentito parlare con gli altri eletti,scusatemi.-
- Giuro che non lo diró a nessuno e poi voglio fare solo quattro chiacchiere,tranquilla.-
Il sorriso luminoso di Alexis la convinse a restare,d'altronde da quando aveva litigato con Bulma non aveva piú avuto nessuno con cui parlare.
Si sedette sul bordo del letto in silenzio,accennósolo un tiepido sorriso al Sayan che stava in piedi davanti a lei.
Ci fu un momento di silenzioso imbarazzo,poi Alexis si decise a rompere il ghiaccio e visto il suo carattere schietto e diretto, andò subito al punto.
- Sai Kakaroth mi ha detto che siete molto legati, non deve essere facile per te vederlo combattere.-
La ragazza strinse le mani in due pugni mentre si mordeva nervosamente il labbro, non voleva piangere davanti ad Alexis ma faceva davvero fatica a trattenersi.
- Scusa ho detto qualcosa di sbagliato?- il giovane guerriero capí di aver fatto un passo falso con quella domanda ma doveva sapere di più.
- No è solo che non capisco perché ti abbia detto queste cose, noi non stiamo insieme,io sono solo la sua schiava- non riuscì a trattenere una nota di amara ironia.

- Si ma non potevo fare altrimenti, lasciarla era l'unica soluzione-
- L'unica soluzione? Ma per favore, con me non attacca ragazzino!- Bulma gli rispose sarcastica.
- So che puó sembrare una giustificazione ma non è così-
Abbassò lo sguardo, sembrava davvero triste e questo colpì anche la cinica Bulma. - E allora perché?-
- Quando sono tornato dalla prima prova era così felice di vedermi ma si vedeva che aveva pianto che era stata male per tutto il tempo e io non posso farle questo. Probabilmente morirò durante la prossima prova e se mi odierà per lei sará tutto piú facile.-
Quelle parole colpirono Bulma, quello che aveva fatto Kakaroth era molto dolce ma non era così che doveva andare.
- Noi abbiamo perso tutto per colpa vostra,per colpa dell'ambizione di voi Sayan. La nostra casa,la nostra famiglia, la nostra libertà e in un certo senso il nostro stesso futuro. Abbiamo visto e vissuto il peggio e questo ci ha reso piú forti. Siamo sopravvissute alla morte e alla distruzione, lei é forte Kakaroth, puó farcela.-
- Ma io non voglio che sopporti ancora. Voglio che sia felice le ho già reso la libertá lei potrà vivere la vita che ha sempre voluto.-
- Allora proprio non capisci? La vita che voleva non esiste più come il suo pianeta. Lei non vuole andare via, vuole stare con te, solo vicino a te si sente a casa.-
Kakaroth pensava che Chichi fosse una ragazza fragile e insicura ma non era cosí. Aveva perso tutto ed era riuscita ad andare avanti, Bulma le aveva dato un nuovo punto di vista.
- Cosa diavolo stai facendo?-
I due furono interrotti dalla voce di Vegeta che sembrava seccato nel aver trovato la sua schiava parlare amabilmente con uno dei suoi avversari.
- Stavamo solo facendo due chiacchiere-
intervenne Kakaroth visto che Bulma era troppo sorpresa per riuscire a dire qualcosa. - Forse non ti è chiaro, tu non devi neanche guardarla-
Quest'ultima frase scioccò ancora di più la turchina.
- Come vuoi,non c'è bisogno di scaldarsi-
- Non mi sto scaldando, ti sto solo dicendo che se dovesse accadere di nuovo ti ucciderò, che uno come te possa anche solo sfiorare ciò che è mio mi disgusta-
Si allontanò facendo cenno a Bulma di seguirlo, la ragazza obbedì bisbigliando a Kakaroth un "mi dispiace"
Il Sayan avrebbe voluto ribattere alla presunzione di Vegeta, forse era più debole di lui ma non lo temeva. A bloccarlo fu la sua voglia di rivedere Chichi e di parlare con lei.
- Tu non sei solo una schiava per lui e questo lo sai.-
- E allora spiegami perché mi ha detto che per lui non sono altro che una distrazione-

Sentiva la rabbia impossessarsi di lei, come si permetteva di parlarle in questo modo non la conosceva per niente e che giustificasse Kakaroth era semplicemente assurdo.
Alexis avrebbe dovuto provare un certo sollievo nel sentire che tra loro non c'era più nulla ma non era cosí. Kakaroth avrebbe vinto quel Torneo e forse il Primo avrebbe accettato quella storia anche se era improbabile che una schiava diventasse regina. Era combattuto sul da farsi, quei due sembravano destinati a stare insieme ma forse se fossero rimasti separati le cose sarebbero state più facili.
- Questo non lo so. Adesso scusa ma devo andare.-
Alexis lasciò l'alloggio di Kakaroth piuttosto confuso nell'incredulità di Chichi, quella conversazione era stata surreale.

Quando il Sayan raggiunse la piana degli alloggi una voce metallica risuonò per tutto l'accampamento.
- Gli incontri di spareggio sono finiti. I ventidue eletti rimasti sono pregati di dirigersi nel ritrovo centrale per un importante annuncio.-
Il portavoce richiamò i guerrieri e Kakaroth fu costretto ad andare e a posticipare il suo incontro con Chichi. Voleva vederla ma soprattutto voleva spiegarle le ragioni di quel suo gesto, forse era come gli aveva detto Bulma, Chichi era una ragazza in gamba e intelligente avrebbe capito.
Quando tutti i ventidue sayan raggiunsero il luogo dell'incontro, Kakaroth non fu sorpreso di vedere tra loro anche Radish, la sua battle suite era sporca di sangue in più punti, l'incontro tra lui e Kyros doveva essere stato molto cruento e non certo per la resistenza di quest'ultimo ma per la crudeltà e per il sadismo di suo fratello.
Era convinto che la conversazione che avevano avuto poco prima dell'incontro avesse fatto emergere il lato più sensibile e umano di Radish, ovviamente non era che un'illusione.
- Ben trovati. Sono qui per dirvi in cosa consisterà la seconda prova.-
Il portavoce aveva preso posto sul piccolo palco mentre gli eletti ai suoi piedi lo ascoltavano con attenzione. - Nella prima prova avete dovuto dirigere un esercito, elaborare una strategia e metterla in pratica dando ordini dall'alto e potendo quindi monitorare la situazione dall'esterno. Chi di voi diverrà re, dovrà però confrontarsi in modo diretto con la battaglia e collaborare con i suoi guerrieri per ottenere la vittoria. Per questo verrete divisi in squadre da due, dovrete affrontare un percorso pieno di insidie e di pericoli, se non rimarrete uniti non riuscirete a superare la prova.-
Kakaroth divenne subito scuro in volto, non voleva essere nella stessa squadra di suo fratello. Anche Vegeta sembrava preoccupato, da solo non temeva rivali ma se lo avessero messo in coppia con un pivello le cose si sarebbero messe male anche per uno come lui.
- Con voi porterete solo le vostre schiave e pochi effetti personali non potrete quindi contare sull'aiuto dei vostri aiutanti per questa prova.-
"Bene quante belle notizie" pensò Kakaroth sbuffando irritato, ora era sicuro che sarebbe giunta la sua ora e Chichi sarebbe stata lì con lui per tutto il tempo.
- La prova verrà superata solo se entrambi gli eletti arriveranno al punto di arrivo, in caso contrario l'unico superstite verrà immediatamente giustiziato-
Il panico inziò a dilagare velocemente tra i giovani Sayan. Iniziarono i sorteggi, -Radish farai coppia con Xilo. Alexis con Vysma Nappa con un guerriero di appena 20 anni, dai capelli rossi insoliti per un Sayan. Vegeta e Kakaroth siete insieme.-
Kakaroth ebbe un sussulto, non aveva pensato alla possibilità di essere accoppiato a Vegeta. Quest'ultimo invece non riuscì a trattenere una smorfia di delusione. Questo sorteggio era stato manipolato dal Primo il quale pensò che affiancandolo a Vegeta avrebbe sicuramente superato la prova e poi eliminare il favorito di tutto il Torneo prima della fase finale non sarebbe risultato credibile, quindi sia Vegeta che Kakaroth avrebbero superato la prova.
- Domani all'alba le 11 coppie dovranno recarsi qui con le loro schiave chi tarderà sarà eliminato-
Quando Kakaroth tornò nella sua stanza trovò il vassoio con la cena e un biglietto di Chichi. " Domani all'alba, ci vediamo al punto di incontro"
Era molto fredda, non un accenno a quello che era successo. Kakaroth cercò di dormire ma inutilmente.
- Sarai contento di aver fatto quella assurda scenata visto che sarai in coppia proprio con Kakaroth- Bulma non riusciva a smettere di ridere.
- Taci donna-
La rabbia di Vegeta la divertiva ancora di più.
- E dai non te la prendere, dopotutto a me gli uomini gelosi non mi dispiacciono affatto- gli si avvicinò maliziosa mordicchiandogli l'orecchio.
- Puf cosa che ti fa credere che io sia geloso-
- Bhè lo hai quasi colpito oggi solo perchè stavamo parlando, per me questa è gelosia-
- Pensala pure come vuoi, ma adesso stai zitta-

La spinse contro la parete iniziando a baciarle il collo poi il seno. Preso dall'euforia del momento le strappò la tunica con un solo gesto,suscitando un sorriso compiaciuto della ragazza alla quale i modi troppo gentili non erano mai piaciuti.
Guardava estasiata il corpo perfetto e scultorio di Vegeta mentre in preda al piacere, iniziò a stringere tra le sue dita affusolate le ciocche corvine del Sayan.
Bulma sapeva che c'era qualcosa di sbagliato nella sua incapacità di resistergli, d'altra parte non poteva fare a meno di pensare di non aver mai commesso uno sbaglio migliore.


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Capitolo 11
*** La seconda prova ***



Lei era già lí ad aspettarlo. Aveva legato i capelli in una morbida treccia che le ricadeva perfetta sulla spalla destra.
Kakaroth era ancora a qualche metro di distanza dal punto di incontro,dove i guerrieri e le proprie schiave si sarebbero dovuti riunire prima dell'inizio della seconda prova. Il sole era ancora basso nel cielo ma i suoi raggi illuminavano rosei la figura di Chichi che splendeva davanti agli occhi stupiti del giovane Sayan.
La ragazza era ancora girata di spalle e non si era quindi accorta della presenza di Kakaroth. Muoveva affannosamente le dita intorno all'unica ciocca di capelli sfuggita alla treccia, era tesa e preoccupata per quello che sarebbe accaduto.
Avrebbe dovuto fare squadra con Kakaroth ma allo stesso tempo sarebbe stata esposta agli stessi pericoli a cui gli anziani avrebbero sottoposto gli eletti rimasti.
Il portavoce era stato chiaro, affinché la prova potesse dirsi superata entrambi gli eletti sarebbero dovuti sopravvivere ma non era necessario che anche le schiave tornassero sane e salve. Questo aumentava la tensione, probabilmente non avrebbe potuto contare sull'aiuto di Kakaroth che era stato fin troppo chiaro sul ruolo che aveva nella sua viita e sicuramente anche Bulma l'avrebbe lasciata morire se ne avesse avuto l'occasione,dopotutto era stata davvero molto dura con lei. Chiedere aiuto aVegeta era un pensiero che sfiorò appena la mente della ragazza, forse le sarebbe stato utile solo per mettere fine alle sue sofferenze nel caso fosse rimasta ferita gravemente durante la prova.
Questi pensieri erano così terribili da toglierle il fiato.
- Ciao Chichi-
la voce di Kakaroth la fece tornare alla realtà. Pensava che vederlo l'avrebbe fatta stare peggio, che l'avrebbe fatta crollare definitivamente, invece, in modo del tutto inaspettato, si calmó. Osservare i suoi occhi profondi , i suoi capelli buffi e scuri, la tranquillizzava.
- Ciao Kakaroth-
avrebbe preferito non rispondergli ma gli era troppo grata per esserle vicino per essere anche se inconsapevolmente,riuscito a calmarla.

- Dannazione donna perchè non mi hai svegliato?-
- Perchè stavo dormendo Vegeta, ieri notte mi sono dimenticata di caricare la sveglia-
I due erano tutti affannati a vestirsi il più velocemente possibile, arrivare in ritardo significava essere squalificati e quindi morire.
- Sei una stupida, come fai ad esserti dimenticata una cosa del genere?-
- Non è tutta colpa mia. Nessuno dei due ieri era molto concentrato sulla sveglia se ben ricordo.-
Vegeta le tirò un'occhiataccia,poi la prese per un polso e si diressero in volo al punto di incontro.
- Vegeta aspetta non ho i sandali.-
- Se non arriveremo subito dovrai preoccuparti di non avere più una testa quindi stai zitta e non lamentarti-
- Bulma si ammutolì terrorizzata.
Il portavoce stava salendo l'ultimo gradino del palco quando Bulma e Vegeta, scomposti e scompigliati si posizionarono vicino a Kakaroth e a Chichi.
- Almeno c'è qualcuno che si diverte qui-
la voce del Sayan dai capelli rossi, compagno di squadra di Nappa, ruppe il silenzio suscitando una risatina sommessa ma condivisa da tutti. Bulma divenne paonazza, non c'era schiava che non la guardasse con invidia e odio, probabilmente Vegeta avrebbe vinto il Torneo diventando re e lasciandola libera.
- Silenzio,prego-
il portavoce inizió a parlare
- la seconda prova prova avrà inizio tra un'ora esatta. Ogni coppia dovrà decidere chi ricoprirà il ruolo di leader scegliendo secondo il criterio che piú riterrà opportuno. A questo punto entrerete nel campo di battaglia dove avrà luogo la seconda fase del Torneo. Questo è un terreno ricco di insidie e pericoli. Entrambi i guerrieri dovranno arrivare sani e salvi al punto di arrivo segnalato da una sorta di capsula trasparente nella quale dovrete entrare. Siete 11 coppie ma ci sono solo 7 capsule disponibili, starà a voi scegliere la strategia piú adatta,se puntare sulla velocità o sull'eliminazione dei vostri avversari. L'ora di preparazione ha inizio da ora e come sempre, lunga vita al re!-
Gli eletti formarono le coppie e si allontanarono, le schiave rimasero ad aspettare i propri padroni.
- Complimenti ragazzina ti sei data subito da fare con Vegeta-
Una ragazza di circa 21 anni dai capelli biondi e mossi si avvicinò a Bulma
- Sei furba non c'é che dire-
La ragazza trovatasi nuovamente in imbarazzo rispose timidamente.
- Non capisco cosa intendi e poi non credo di doverti delle spiegazioni-
- ahah- La ragazza bionda e formosa le rispose sprezzante
- Davvero? Non sai di cosa io stia parlando!? Siete arrivati in fretta e furia tutti affannati e poi non porti nemmeno i sandali, ah quel Sayan deve essere una furia a letto-
- Adesso basta-
Chichi era vicino a Bulma e guardava con aria di sfida la nuova venuta. - Voi non sapete niente di lei, qui siamo tutte schiave e siamo tutte in egual modo costrette ad obbedire ai nostri padroni. La maggior parte di voi si prostituisce nella speranza di ottenere la libertà e nessuna puó essere a mio avviso condannata per questo, quindi fatti gli affari tuoi e pensa a rimanere viva nei prossimi giorni-
Bulma guardava con grande incredulità Chichi la quale sembrava decisa e sicura, non aveva fatto trasparire la ben che minima esitazione, l'aveva difesa a spada tratta come avrebbe fatto una sorella, una vera amica.
- Ok, ok sta calma ragazzina-
la bionda si fece da parte non intendendo iniziare un confronto che probabilmente avrebbe perso.
- Grazie Chichi! Tu sei, sei stata incredibile non riesco ancora a crederci-
La corvina le sorrise compiaciuta.
- Senti mi dispiace per la storia di Kakaroth io sono stata una stupida non dovevo intromettermi-
Come disse quelle parole Bulma si pentì. Non perché non volesse scusarsi,piuttosto perché si era intromessa ancora parlando con Kakaroth della sua storia con Chichi, per sua fortuna, il Sayan non la salutò in modo particolare quando lei e Vegeta arrivarono al punto di arrivo in caso contrario Chichi si sarebbe sicuramente insospettita.
- Non ti preoccupare é acqua passata e poi abbiamo cose molto piú importanti a cui pensare.-
Chichi le porse gentile la mano mentre Bulma la abbracciò forte sussurrandole all'orecchio - Grazie-

- Non credo ci sia molto su cui discutere, io saró il leader e se farai quello che ti dico porterai a casa la pelle-
Vegeta si rivolse a Kakaroth con il suo solito tono arrogante e presuntuoso.
- Non credo sia cosí scontato io potrei essere un leader bravo quanto te-
- Non farmi ridere, non hai alcuna esperienza-
- Forse, ma c'é a chi l'esperienza non é necessaria per essere un buon combattente-
Kakaroth era calmo e sereno non avrebbe ceduto al dispotismo di Vegeta.
- Vuoi proprio farti ammazzare?- il Sayan favorito iniziava ad innervosirsi
- Voglio semplicemente essere io il leader e puoi star certo che non morirò, non prima di te-
Vegeta era sbigottito dall'audacia e dalla fermezza del suo compagno di squadra.
- Visto che sei troppo cocciuto per capire faremo cosí. Decideremo di volta in volta quale sia la migliore strategia da seguir ma quando rischierai la vita, perché succederà, spero che ti renderai conto di quanto tu sia stato stupido.-
Kakaroth si limitò a guardarlo per poi voltarsi e dirigersi verso Chichi. Mancava ancora mezzora e lui voleva chiarire la situazione con lei.
- Chichi posso parlarti?-
La ragazza era ancora vicina a Bulma
- Io non ho niente da dirti e se ti vuoi scusare ancora,credimi non è necessario.-
Tra i due ci fu un istante di silenzio
- Ehm io vado a vedere se Vegeta ha bisogno di qualcosa.-
I due rimasero ancora in silenzio a guardarsi. Poi Kakaroth si rivolse nuovamente alla ragazza rimasta sola.
-So che mi odi, ne hai tutte le ragioni ma ti prego ascoltami sorto per un istante dopo ti lasceró libera e non ti tormenterò piú.-
Chichi annuí senza dire niente.
- Ho commesso un errore, io non volevo lasciarti anzi era la cosa che piú temevo ma quando ti ho vista sembravi distrutta. Non volevo vederti ancora cosí, non volevo che soffrissi a causa mia e soprattutto non volevo fossi costretta a sopportare ancora il dolore e la morte.-
Kakaroth parló in fretta senza riuscire a guardarla negli occhi, si sentiva ancora troppo in colpa.
La ragazza respiró a fondo per qualche secondo poi con la sua voce dolce e cristallina gli rispose.
- Sei buono e generoso Kakaroth e adesso so che eri in buona fede. È vero sono stata male pensando al peggio, pensando che ti avrei perso, ho provato paura e in certi momenti terrore ma in fondo al cuore io sapevo che saresti sopravvissuto perché credo in te, nella tua forza e nella tua determinazione. Credo che tu sia uno straordinario guerriero e che saresti un ottimo re per questo pianeta, ma tu in me non hai creduto neanche per un secondo. Non hai neanche voluto parlarmi dei tuoi dubbi e preoccupazioni, hai deciso pensando che fossi troppo debole e fragile, non hai mai pensato che avrei potuto farcela.-
- Ho sbagliato lo so, avrei dovuto parlartene ma non era facile. Scusami Chichi-
- Io ti ho perdonato Kakaroth,davvero. Ma ho bisogno di tempo. Ho tante cose per la testa e devo fare chiarezza. Ho bisogno di un po' di tempo.-
Quelle parole lo fecero tremare, sapeva che Chichi non lo stava aspettando a braccia aperte ma sperava che se le avesse spiegato il motivo di quella scelta lei avrebbe capito. Invece voleva del tempo per pensare e lui non sapeva neppure se avrebbe visto l'alba di domani ma cosí come aveva fatto lei, doveva rispettare la sua scelta.
- D'accordo Chichi, sappi peró che a te tengo davvero-
La bellissima schiava gli sorrise.
- Dobbiamo andare- Vegeta li interruppe
- Il portavoce ha detto di andare al padiglione centrale, devono inserirci dei chip appena sotto il braccio, una cosa schifosa.-
Spiegò Bulma con un'aria preoccupata e disgustata allo stesso tempo.
- Un chip?- Chichi non era sicura di aver capito
- Per rintracciarci, in modo che non avvengano scambi durante la prova. I chip emettono segnali diversi quindi i nostri quattro saranno identici ma trasmetteranno segnali completamente diversi da quelli di una squadra rivale. In questo modo gli anziani potranno controllare i nostri spostamenti in ogni momento cosí potranno divertirsi a far fuori chiunque di noi a loro piacimento- Vegeta sembrava sarcastico
- In che senso far fuori?-
Chiese tesissima Bulma che era giá terrorizzata all'idea di farsi deturpare un braccio per via del Chip.
- Quanto sei ingenua. Gli anziani potranno ammazzarci a loro piacimento ponendoci contro ogni sorta di ostacolo e se sanno chi e dove siamo, per loro sarà uno scherzo eliminarci.-
Bulma Chichi e Kakaroth guardarono allibiti Vegeta, aveva capito tutto, la prova non era universalmente difficile, il livello di difficoltà variava a seconda dell'opinione degli anziani. I quattro raggiunsero il padiglione, prima entrarono i due Sayan mentre Chichi e Bulma rimasero fuori ad aspettare il loro turno.
- Va tutto bene Chichi? Vuoi parlarne?-
- Se anche volessi non ci sarebbe molto da dire, gli ho chiesto del tempo. Dopo quello che mi é successo ho imparato ad essere diffidente ma con Kakaroth sembrava diverso. Fidarmi di lui era cosí naturale ma ora,quando lo guardo, so di tenere a lui ma penso che potrebbe rifarlo.- - Secondo me ha capito di aver sbagliato, mi é sembrato molto triste oggi-
- Si lo so. So che per lui sono importante ma per stare con lui io voglio essere sicura,voglio potermi fidare ed ora non sarebbe cosí, non sarei sincera se dicessi che é tutto come prima, voglio aspettare e fare chiarezza, so che è egoistico ma devo farlo.-
- Tocca a voi ragazze-
Kakaroth uscì dal padiglione insieme a Vegeta con una vistosa cicatrice sul braccio sinistro.
- No,no,no io non lo faccio, non voglio quel brutto segno, non sulla mia pelle perfetta-
Bulma piagnucolava come una bambina.
- Quanto sei stupida.-
- Io sarei stupida Vegeta? è il mio braccio e poi questa è la vostra competizione non la mia, non voglio farlo. Anche tu hai quel brutto segno?-
Sul braccio di Vegeta non c'era che un puntino.
- Ma perchè tu non hai quel taglio?- Gli chiese incuriosita.
- Perchè io a differenza sua non dò di matto alla vista di un ago, si è dimenato come un ossesso quell'idiota-
- Hehe,cose che capitano-
Si giustificò Kakaroth mentre si grattava imbarazzato la testa nell'incredulità generale. Quando anche le due schiave furono pronte, i quattro salirono a bordo di una navicella che li portó su di un pianeta poco distante. Era un pianeta molto piccolo dal clima umido e afoso, la vegetazione era fittissima. - La prova si terrá qui sul pianeta Dasos. Il campo di battaglia e definito da un campo magnetico quindi non cercate di attraversarlo se lo farete verrete eliminati all'istante-
Il portavoce spiegó gli ultimi dettagli della prova. Ogni squadra partiva da un fronte diverso, i punti di arrivo erano nascosti nell'arena. Trovarne uno non sarebbe stato facile, il terreno di scontro era molto grande e il pianeta offriva nascondigli perfetti per le capsule.
- 3,2,1. Che abbia inizio la seconda prova del Torneo della Corona!-

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Capitolo 12
*** Come un salto nel vuoto ***


Le undici navicelle con a bordo ciascuna squadra, sorvolavano i cieli di Dasos per poi fermarsi in corrispondenza delle undici diverse coordinate assegnate a ciascuna coppia di guerrieri. Gli eletti sarebbero atterrati stringendo tra le braccia le proprie schiave.
Gli anziani speravano cosí di evitare uno scontro aereo tra i combattenti, se fosse accaduto riuscire a proteggere Kakaroth, il loro favorito, sarebbe diventata un'impresa quasi impossibile.
- Mi scusi, signor pilota, mi sente? Salve, mi chiamo Bulma non è che potrebbe scendere ancora un po', siamo molto in alto e io ho una terribile paura del vuoto, se potesse farmi questo favore gliene sarei davvero molto grata-
La giovane schiava aveva sfoggiato tutto il suo fascino per convincere il pilota ad avvicinarsi ulteriormente a terra, quest'ultimo però era un Sayan e pertanto non le prestò alcuna attenzione, per lui era solo un'insignificante schiava.
- Ma vuoi stare zitta- la rimproverò Vegeta a denti stretti mentre era ancora appoggiato alla parete della navicella con le braccia incrociate.
- Ma io soffro di vertigini e poi non ha senso che noi schiave partecipiamo a questa prova. Uff non è giusto- Bulma non la smetteva di piagnucolare.
- Non ti preoccupare, ci sarà Vegeta con te, sei in buone mani- Kakaroth intervenne subito per cercare di rincuorarla.
" È proprio per questo che ho paura" Bulma lo pensò soltanto temendo di suscitare l'ira del suo padrone dal cui umore dipendeva la sua stessa sopravvivenza. Si limitò ad annuire timidamente.
- Due minuti alla discesa, tenetevi pronti-
Il pilota si era rivolto ai quattro componenti della squadra.
- Ti prego non lasciarmi cadere- Bulma guardava Vegeta con aria supplichevole, per tutta risposta il Sayan sbuffò spazientito mandando gli occhi al cielo.
- Hai paura Chichi?-
- No, sto bene- la ragazza si strinse al Sayan non riuscendo a trattenere un risolino, Bulma che affondava le unghie nel collo di Vegeta in preda al panico era una scena troppo divertente.
- Adesso- Il pilota fece segno agli eletti di iniziare l'atterraggio sul suolo di Dasos.
- Vado io per primo- Vegeta si lanciò senza esitazione mentre la sua schiava urlava a squarciagola affondando il viso nel petto del Sayan.
- Quando sei pronta- Kakaroth era estremamente protettivo nei confronti di Chichi,nonostante provasse a rimanerle distaccato, voleva rispettare la scelta della ragazza di prendersi del tempo per riflettere ma non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei.
- Ci sono, andiamo-
Anche Kakaroth abbandonó il veicolo, teneva Chichi stretta tra le sue braccia cercando di godersi quei pochi attimi rubati, consapevole del fatto che quello poteva essere il loro ultimo abbraccio.
Chichi si sentiva al sicuro,accanto a lui non provò alcuna esitazione, per un attimo ebbe la sensazione che tra di loro nulla fosse cambiato.
Improvvisamente sentí Kakaroth avvolgerla completamente con il suo corpo, subito dopo un movimento d'aria cosí veloce da ferirle la pelle. Non capiva cosa stesse succedendo.
- Chi..chichi stai bene?-
La ragazza non disse nulla, non sapeva cosa rispondere. Solo quando sollevò lo sguardo capí tutto.
La schiava dai capelli biondi la guardava ad alcuni metri di distanza con aria soddisfatta e divertita, il suo padrone ostentava la stessa espressione compiaciuta.
Si girò verso Kakaroth, sembrava sofferente. Una sorta di lama gli aveva trafitto una spalla, la ferita era profonda e perdeva parecchio sangue.
Chichi lo fissò terrorizzata, Kakaroth aveva accelerato la discesa ma non era questo a spaventarla. Temeva che soffrisse, che potesse essere qualcosa di grave.
Dopo alcuni secondi toccarono terra, Kakaroth stanco e dolorante si lasciò cadere al suolo trascinando con sè la giovane schiava.
- Kakaroth....- non riuscì a dire altro
- Sto bene Chichi,non ti preoccupare-
Il ragazzo cercò di sorriderle nonostante la spalla gli dolesse tantissimo.
- Siete feriti? Cosa è successo? - Bulma,in preda ad una specie di crisi di nervi, si avvicinò ai due ragazzi ancora stesi uno sopra l'altra.
- È ferito, ha bisogno d'aiuto- Chichi si alzò immediatamente rivolgendosi all'amica.
- È solo un taglio, non è niente-
Kakaroth si alzò avendo ancora la lama conficcata nella spalla.
- Uhm, è disgustoso!- Bulma ebbe come al solito la reazione più superficiale che ci si potesse aspettare.
- La prova non é ancora iniziata e tu sei riuscito a farti quasi ammazzare- Li interruppe Vegeta sprezzante.
- Eheh, Vegeta mi dispiace ricordartelo ma se vuoi superare questa prova io devo rimanere in vita e la tua presunzione non è di aiuto-
Kakaroth aveva ragione e anche un orgoglioso come lui doveva ammetterlo, non farlo avrebbe potuto costargli la vita.
- Bene allora-
Gli si avvicinò ancora fino a che non fu ad un passo da lui. Lo guardò per un secondo incapace di trattenere un sorrisetto sadico poi, con un unico gesto rapido e preciso, estrasse il pugnale dall'arto del compagno strappandogli un gemito di dolore.
- Tu,va a raccogliere le foglie ai piedi di quell'albero- Vegeta si rivolse a Bulma la quale obbedì senza protestare.
- Sei sicuro di quello che fai?- Gli chiese Kakaroth leggermente perplesso.
- Ero qui quando mio padre ha conquistato il pianeta per farne una base militare. Gli abitanti di questo pianeta erano dei selvaggi ma sapevano sfruttare bene le risorse a loro disposizione, è bastato seguirli un paio di giorni per imparare tutto su questo pianeta. Sterminarli poi fu uno scherzo-
Chichi inorridì nel sentire quelle parole e il tono di soddisfazione con cui vennero pronunciate. Per i Sayan conquistare pianeti e far strage dei loro abitanti era motivo di orgoglio e fonte di piacere e questo non poteva proprio sopportarlo.
Con la scusa di aiutare Bulma nella raccolta delle erbe curative,si allontanò da quei discorsi e dalla consapevolezza che anche Kakaroth faceva parte di quella stirpe di assassini senza scrupoli e forse, se avesse avuto fortuna, ne sarebbe divenuto il sovrano.
- Tu come stai? Io sarei morta di paura- Bulma sembrava ancora agitata.
- È successo tutto cosí velocemente, non mi sono resa conto di quello che era successo fino a che non ho visto la ferita.-
- L'importante è che tu stia bene. Loro sono forti possono sopportare qualche graffio-
Bulma cercò di sdrammatizzare.
- So che puó sembrare strano ma io ne sono quasi certa, quel colpo era indirizzato a me, la bionda voleva vendicarsi e Kakaroth mi ha protetta facendosi colpire al posto mio.-
- Ma Chichi lei è solo una schiava come avrebbe fatto ad essere così precisa, eravate in volo e in movimento, non credo sia così abile. -
- Si lo so è una pazzia, ma non riesco a togliermi quest'idea dalla testa.-
- Dai non ci pensare, Vegeta lo aiuterá a riprendersi,deve se vuole superare la prova.-
Le due ragazze presero alcune foglie e tornarono indietro
- Queste dovrebbero rimettere in sesto anche uno come te-
dopo che Vegeta fu certo che fossero le foglie giuste, Chichi gliele sistemò sulla spalla cercando di non fargli troppo male, l'invasione del suo pianeta da parte dei Sayan era durata alcune settimane e lei,come le sue altre coetanee, si erano inventate infermiere facendo del loro meglio per medicare i soldati feriti,quindi aveva imparato presto a non essere schizzinosa alla vista del sangue.
- Hai visto chi è stato?- Vegeta voleva vederci chiaro.
- È stato Xilo, ma non capisco perché abbia fatto una cosa del genere.-
- E con chi sarebbe in squadra?-
- Non ne ho idea- entrambi gli eletti sembravano piuttosto confusi
- Io me lo ricordo è un ragazzo alto, muscoloso, i capelli neri con un ciuffo sulla sinistra. Se non mi sbaglio dovrebbe avere gli occhi scuri ma al sole sembrano quasi verdi-
Vegeta,Kakaroth e Chichi guardavano Bulma con un'aria interrogativa.
- Che c'è sono solo molto fisionomista- la ragazza provò a giustificarsi che sembrava avere una particolare memoria solo in fatto di bei ragazzi.
- Fisionomista, davvero?-Vegeta sembrava irritato.
- Eh si e adesso che ci penso dovrebbe avere una cicatrice,sullo zigomo.....destro-
- Wow Bulma sei un portento- Chichi era sinceramente ammirata.
- Deve essere 15- Vegeta sembrava aver capito l'identità del guerriero misterioso.
- 15? - Bulma rimase delusa, sperava che il suo padrone sapesse qualcosa di piú riguardo quel guerriero affascinante e bellissimo.
- Ricordo i miei avversari grazie al numero di sorteggio, fino a ieri Kakaroth non era che 24-
L'indifferenza di Vegeta non conosceva limiti.
- Adesso muoviamoci, non voglio che gli altri ci localizzino fin da subito.-
I quattro iniziarono ad attraversare la foresta alla ricerca di una capsula che segnasse il punto di arrivo. Non sarebbe stato semplice, il campo di battaglia si estendeva per chilometri e la vegetazione di Desos era ricca e fittissima.
Dopo alcune ore di cammino sotto il calore dei raggi del sole intorno cui ruotava Desos ,Chichi e Bulma iniziarono a mostrare alcuni cenni di cedimento.
L'aria era afosa e umida, il terreno estremamente fangoso, camminarvi sopra era sempre piú faticoso.
- Basta, non ce la faccio piú- Bulma si sedette a terra esausta.
- Dai tesoro alzati, non possiamo rimanere indietro- Chichi cercò di aiutare l'amica che però non intendeva rialzarsi.
- Che diavolo state facendo?-
- Vegeta ho bisogno di una pausa, non possiamo riposarci un po'?-
- No, se ci fermiamo saremo un bersaglio facile-
Con grande fatica, Bulma cercó di proseguire il cammino per poi ricadere a terra sfinita e disidratata.
Pensava che sarebbe stata la fine per lei, che l'avrebbero lasciata morire da sola, invece in modo del tutto inaspettato Vegeta la prese sulle spalle senza dire una parola.
Non gli importava un gran che di lei ma non voleva che morisse.
Sul far della sera trovarono una grotta che sarebbe stata perfetta come rifugio. Kakaroth e Vegeta riuscirono a cacciare qualche animale selvatico per la cena. Bulma si addormentò subito dopo aver mangiato e con lei Vegeta.
Chichi e Kakaroth avrebbero coperto il primo turno di guardia.
Per un po' rimasero in silenzio, poi Chichi si fece coraggio.
- Come va la tua spalla?-
- Migliora, Vegeta sarà anche uno sbruffone montato ma sa quello che fa-
- Bhè io credo di... Di doverti ringraziare-
- Per cosa?- Kakaroth sapeva a cosa la ragazza stesse alludendo ma non voleva che gli fosse grata, non era necessario.
- Quel colpo era indirizzato a me vero?-
Il sayan non sapeva cosa risponderle quindi si limitó ad annuire. - Mi dispiace, è tutta colpa mia-
- Non è niente, però devi aver fatto arrabbiare parecchio quella bionda-
Finalmente la tensione era calata e nonostante avessero rischiato grosso, riuscirono a riderci sopra.
- Allora,li attacchiamo?- Vysma ed Alexis erano nascosti dietro ad una siepe.
- Io non credo sia una buona idea, non sembra che vogliano attaccarci, perché invece non torniamo all'accampamento? Le ragazze saranno preoccupate -
- Alexis, so che siete amici ma non è il momento di farsi prendere da stupidi sentimentalismi, lui è ferito e Vegeta sta ancora dormendo é il momento ideale per farli fuori-
- Ho detto di no . Se vuoi attaccali da solo-
Vysma lo guardò storto,poi lo seguí nelle tenebre della foresta.

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Capitolo 13
*** La legge del piú forte ***


- Alzatevi, dobbiamo andare- Al sorgere del sole, Vegeta svegliò bruscamente Kakaroth e Chichi che si erano addormentati l'uno vicino all'altra.
La ragazza si alzò immediatamente sistemandosi come meglio poteva e raccogliendo i capelli nella lunga treccia corvina. Kakaroth invece,non voleva saperne.
- E datti una mossa buono a nulla- Vegeta lo colpì con un calcio debole e inefficace a livello della coscia.
- Eccomi, sono sveglio- il Sayan si mise improvvisamente seduto guardandosi attorno ancora confuso e disorientato.
- Dobbiamo muoverci, non voglio stare nello stesso posto per troppo tempo- Vegeta aveva giá cancellato le tracce del loro passaggio mentre Chichi si era avvicinata a Kakaroth per aiutarlo a medicarsi.
- Bene, sembra che la ferita si stia rimarginando.Ti fa ancora male?-
- No, mi sento bene- poi sfiorandole la mano aggiunse - Non devi sentirti obbligata Chichi,se vuoi posso fare da solo- I loro sguardi si incrociarono per un momento, poi Chichi riprese quello che stava facendo
- Non c'è problema, mi fa piacere-
I quattro ragazzi proseguirono la loro marcia alla ricerca di un punto di arrivo, guardavano dappertutto, dietro le rocce, in mezzo ai cespugli, sulla cima degli alberi, tra l'erba alta,ma ogni tentativo risultava inutile.
- Ma si puó sapere dove diavolo hanno nascosto queste stupidissime capsule, è da ore che le cerchiamo- Bulma sembrava esasperata dai risultati infruttuosi della loro ricerca.
- Inoltre questo clima umido mi increspa tutti i capelli, uff-
- La vuoi smettere di sbraitare come una pazza,vuoi che ci scoprano?-
- Io non vedo nessuno Vegeta e poi chi vuoi che ci senta,questo posto è enorme- gli rispose indifferente
- Bene, quando un eletto sbucherà dal nulla saltandoti alla gola ricordati queste parole, vedrai ti saranno utili-
Bulma deglutì nervosa per poi avvicinarsi al Sayan guardandosi intorno terrorizzata.
- Mi piace la tua treccia, ti sta molto bene- Kakaroth non si rese conto di aver detto quelle parole ad alta voce fino a che non vide la ragazza arrossire timidamente.
- Grazie. Sul mio pianeta la portavo sempre- il suo sorriso nascondeva un che di malinconico.
Nessuno dei due si sentiva a disagio, parlavano tranquillamente cosí come avrebbero fatto fino a pochi giorni prima, poi un urlo squarció il silenzio.
- Vegeta cosa succede?- Bulma si nascose dietro di lui.
- Aspettate qui, vado a vedere- Il Sayan si liberó facilmente dalla presa della ragazza la quale arretrò avvicinandosi a Chichi. - Vengo con te- Kakaroth lo seguì subito.
Appena pochi metri piú avanti videro ai piedi di un grosso albero una ragazza ferita.
Non appena la ragazza si accorse di loro cominciò a chiamarli.
-Aiutatemi vi prego, mi sono rotta una gamba. Il mio padrone mi ha lasciata qui da sola, vi scongiuro aiutatemi, per favore-
La schiava urlava e piangeva disperata. Era sporca di terra e sangue, la gamba sinistra era scomposta, l'osso si era probabilmente spezzato.
- Cosa facciamo?- Kakaroth voleva mantenere il proposito di confrontarsi con il compagno prima di prendere una qualunque decisione.
- Potrebbe tornarci utile, la convincerò a darmi piú informazioni possibile sulla posizione degli eletti che erano con lei, così potremo giocare d'anticipo- Vegeta,sembrava avere in mente una strategia tutta sua che peró non convinceva a pieno Kakaroth.
- Non ne sono sicuro, ho come una strana sensazione- Vegeta alzó appena le spalle e fece per avvicinarsi alla ragazza. - Maledizione Vegeta- Kakaroth lo richiamò senza ricevere risposta, quindi decise di seguirlo.
Il Sayan era a pochi passi dalla schiava.
- Oh grazie ve ne sono così grata, giuro farò tutto quello che mi direte- Smise di piangere accennando un sorriso.
- Vegetaaa- Kakaroth gli si buttò addosso, entrambi caddero a terra mentre un raggio di energia sfiorò le loro teste per poi abbattere un albero poco piú lontano.
I due Sayan si rialzarono in fretta rispondendo al fuoco nemico ma tutti i colpi andarono a vuoto, dietro a quelle siepi sembrava non esserci nessuno, quando ne furono certi si fermarono per riprendere fiato.
- Questa volta chi è che si è fatto quasi ammazzare?- azzardò Kakaroth sorridendo soddisfatto.
- E stai zitto- gli rispose Vegeta senza neanche guardarlo ma sapendo comunque di dovergli la vita.
La ragazza difronte a loro stava cercando di allontanarsi ma la ferita alla gamba non le permetteva che piccoli movimenti.
- Dove credi di andare bellezza- Vegeta le si avvicinó avendo riacquistato il suo consueto controllo.
Intanto anche Chichi e Bulma avevano proseguito fino a raggiungerli, allarmate dalle urla che avevano appena sentito.
- Tutto bene?-
- Si, non vi preoccupate- le rassicurò subito Kakaroth.
- E lei chi è?- chiese Bulma indicando la ragazza.
- Vediamo di scoprirlo-
Vegeta le si avvicinò ancora.
La schiava tremava terrorizzata, il panico si era impossessato di lei, sentiva il cuore scoppiarle nel petto, il sangue quasi bruciarle nelle vene.
- Andrà tutto bene Lyla, devi fidarti di me-
- Mio signore io mi fido ma non so se ne saró capace-
- Se pensassi che fosse troppo per te credi sul serio che te lo avrei chiesto? Lo supereremo insieme e quando diverrò re ti sposerò , sarai la mia regina, te lo prometto-
L'aveva baciata sulle labbra come per suggellare quell'impegno. Si ripeteva che stava solo aspettando il momento giusto per attaccare, era certa che l'avrebbe salvata, che non l'avrebbe lasciata sola. Non aveva esitato a farsi spezzare una gamba per lui, affinchè potesse attuare quel piano di cui andava così fiero.
Vegeta peró continuava ad avanzare.
- Vi prego, io non volevo, ho dovuto farlo, per favore non fatemi del male- Doveva solo guadagnare un po' di tempo e lui li avrebbe attaccati.
- Tranquilla non ti succederá niente, devi solo dirmi il nome di chi ci ha teso l'imboscata-
Si era fermato, ora era in piedi proprio davanti a lei.
- Dimmi il suo nome!- Vegeta aveva appoggiato il suo piede sulla gamba ferita della schiava che lo fissava in silenzio.
- Come preferisci-
La ragazza cominciò ad urlare disperatamente, si dimenava in preda a spasmi convulsi e incontrollabili mentre sentiva le ossa sgretolarsi sotto il colpo del Sayan.
- Allora ti sei decisa?- Vegeta sollevó il piede solo quando ritenne che avesse sofferto abbastanza.
La ragazza ansimava sofferente, era allo stremo delle forze, anche la sua fiducia cominciava a vacillare eppure continuava a proteggerlo.
- Se ti piace cosí tanto,continuiamo.- Sul viso di Vegeta era comparso un ghigno sadico e compiaciuto.
- Vegeta, non è necessario- Kakaroth cercó di convincerlo a mettere fine a quella tortura ma inutilmente, Vegeta non si sarebbe fermato fino a quando non avesse scoperto chi aveva osato sfidarlo.
Il Sayan puntó alla gamba destra ancora illesa. Non appena esercitò la minima pressione sull'arto, la ragazza crollò, non sarebbe riuscita a sopportarlo di nuovo.
- Vysma, si chiama Vysma. Questa doveva essere una specie di trappola lui mi aveva detto che se avessi fatto come mi diceva sarebbe andato tutto bene, mi aveva promesso che saremo stati insieme, lui.... lo aveva promesso- solo in quel momento Lyla capì quanto fosse stata stupida, quanto il suo desiderio di tornare ad essere felice le avesse impedito di capire chi avesse accanto.
- Vysma, è il compagno di Alexis ma io ne sono sicuro,lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non è un vigliacco-
Kakaroth si rifiutava di credere che il suo amico fosse implicato in qualche modo in quel piano mostruoso.
- Qui non ci si puó fidare di nessuno, ne resta vivo soltanto uno Kakaroth-
Vegeta aveva ragione ma era una veritá troppo dura da accettare. - Vi prego non lasciatemi qui, io posso aiutarvi, lo conosco bene ormai, potrei esservi di aiuto, per vendicarvi-
Il Sayan si abbassó prendendo il viso della giovane schiava tra le mani.
La ragazza cercava disperatamente il suo sguardo, per capire cosa volesse fare, nella speranza che la risparmiasse. Vegeta peró fissava un punto lontano, oltre l'orizzonte.
Quella era la fine per lei, poteva anche essere stupida o troppo ingenua ma questo lo sapeva, le lacrime sgorgavano dai suoi occhi sgranati e pieni di paura bagnando le mani fredde del Sayan.
Non piangeva per la paura ma per Vysma, forse non era il più forte degli eletti ma era crudele abbastanza da poter vincere davvero quel torneo, forse sarebbe diventato re, avrebbe vinto avrebbe amato una donna che non era lei, avrebbe avuto tutto. Il terrore scomparve per un attimo dagli occhi di Lyla che afferró con le ultime forze rimaste la mano di Vegeta.
- Devi ucciderlo- adesso non provava che odio. - Ti dò la mia parola- senza guardarla, con unico gesto veloce, Vegeta mise fine al suo dolore.
Kakaroth aveva fatto voltare Chichi e Bulma subito prima dell'esecuzione, non voleva che pensassero sarebbe toccata anche a loro una sorte simile.

- Dove diavolo eri? Dov'è Lyla? Vysma dannazione rispondi?-
Alexis era furioso, dovevano allontanarsi per soli cinque minuti e invece erano passate quasi due ore.
Alexis sapeva che il suo destino era segnato,ma non era ancora il suo momento, voleva assicurarsi che Kakaroth arrivasse in finale.
- Credo sia morta- era freddo e impassibile, nonostante tutto non provava alcun rimorso nè senso di colpa per quello che aveva fatto alla sua schiava.
- Cosa è successo, vi hanno attaccati?-
Non appena disse quelle parole, Alexis intuì cosa fosse accaduto, Vysma non era ferito,non aveva combattuto per niente.
- Ci hai provato lo stesso, vero? Nonostante quello che ti avevo detto hai provato ad attaccarli comunque. Sono io il leader devi fare quello che ti dico!- Lo colpì allo stomaco, Vysma cadde a terra, sentendo in bocca il gusto metallico del sangue. Non appena Vysma si riprese, rispose al compagno rimanendo calmo e imperturbabile.
- Vincerà il più forte Alexis, non chi conserverà dignità e valori-
- Stai zitto- Alexis lo tirò sù di forza sbattendolo contro il tronco di un albero.
- Tutto questo non ti salverà, la tua nobiltà d'animo, i tuoi ideali non hanno nessun valore qui.
Per vincere devi essere disposto a tutto, uccidere non é che l'inizio.-

Alexis gli ringhiò contro, poi lo lasciò allontanandosi, per un po' non voleva vederlo.

- Kakaroth come hai fatto ad accorgerti di lui?-
- Ho avvertito la potenza della sua aura, è una cosa che mi ha insegnato mia madre ma non sono ancora bravo come lei.-
Continuavano a camminare per la foresta, il sole sarebbe calato presto e i due Sayan dovevano trovare un posto sicuro dove passare la notte.
- Quindi riesci a percepire la presenza dell'avversario anche senza rilevatore?- Vegeta rimase molto incuriosito dalla capacitá del suo compagno.
- Esatto, mia madre non è mai stata brava nel combattimento quindi ha dovuto imparare a sorprendere l'avversario-
- Questa tecnica ci tornerà utile ma la prossima volta cerca di essere piú preciso-
- Bene, quando un eletto sbucherà dal nulla saltandoti alla gola ricordati queste parole, vedrai ti saranno utili- Kakaroth non esitó a fargli il verso, lo imitava alla perfezione.
Bulma e Chichi iniziarono a ridere a crepapelle e Kakaroth con loro.
- Idioti- Vegeta li insultó a denti stretti voltandosi offeso dall'altra parte.

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Capitolo 14
*** Nel cuore della foresta 1 ***


Il sole stava sorgendo su Dasos. I suoi raggi ancora tiepidi e rosei illuminavano appena il profilo di Vegeta che impassibile stava seduto vicino alla legna bruciata, resti del faló acceso la notte precedente.
- Vegeta, non sei stanco? Sei stato di guardia per tutta la notte.- Bulma era in piedi dietro di lui, il suo tono era dolce e premuroso e non solo perché, in un certo senso, iniziava a tenere a quel Sayan dall'aspetto minaccioso. Sapeva fin troppo bene che la sua sopravvivenza dipendeva da lui, dopotutto che fosse un essere sadico e privo di scrupoli, in quel contesto, non poteva che essere un enorme vantaggio. Vegeta però non rispose, rimase fermo e indifferente a fissare l'orizzonte.
- Ok, so che non devo dirti quello che devi fare, ma lo sai meglio di me che la buona riuscita di questa prova dipende soprattutto da te, devi mantenerti in forze-
Forse aveva esagerato, Vegeta era già abbastanza sicuro di sé,non era necessario ripetergli quanto fosse indispensabile, eppure il Sayan non cedette alla lusinga della giovane schiava continuando a nascondersi dietro a quel gelido silenzio.
- Puoi anche rifiutarti di parlare con me, ma sappi che continuerò ad infastidirti, anzi più mi ignorerai più io ti darò il tormento, hai capito?-
Lo investì con la sua vocina stridula ed isterica mentre gli camminava intorno,come uno squalo famelico che tormenta la sua vittima prima di divorarla.
- Sto bene, non ho bisogno di dormire, non ti preoccupare-
La sua voce era roca e profonda, il suo tono ancora più distaccato ed apatico del normale. Bulma trovò tutto questo davvero molto insolito.Vegeta non aveva mai sopportato le sue provocazioni e tantomeno i suoi modi sfrontati ed irrispettosi, al fuoco rispondeva con il fuoco, che avesse invece, ostentato tanta calma, era un fatto del tutto eccezionale.
- Si puó sapere cosa accidenti ti prende?- La ragazza gli si era avvicinata decisa a comprendere le ragioni di quell'atteggiamento così atipico per lui. Vegeta fissandola negli occhi e cercando di essere il piú convincente possibile,le disse: - Sto bene, davvero, ora lasciami in pace-
Bulma rimase in silenzio per alcuni istanti, concentrata sullo sguardo del Sayan. Uno strano pensiero si insinuò fulmineo nella sua mente, subito scosse la testa come per allontanarlo, era assurdo, semplicemente impossibile, ma quella era l'unica spiegazione che era riuscita a darsi.
Gli occhi di Vegeta sembravano rossi e forse leggermente gonfi, chiunque avrebbe attribuito questo fatto alla mancanza di sonno, tutti ma non lei.
Fin troppe volte Bulma, si era persa in quello sguardo atroce e profondo; nelle notti che li videro amanti aveva sfacciatamente cercato di carpire il segreto di quelle iridi di pece scrutandone ogni minimo dettaglio, facendole fondere con le sue. Vegeta non era stanco o almeno,quello non era il motivo del suo comportamento, Vegeta aveva pianto e per quanto fosse folle, doveva essere così.
Moriva dalla voglia di sapere chi o cosa avesse meritato le lacrime di quel guerriero dal cuore di pietra e per quanto sapesse di non essere lei la causa di tanto dispiacere, non poteva fare a meno di sperarlo, sapersi in grado di suscitare una reazione simile in Vegeta le avrebbe dato un'immensa soddisfazione.
Avrebbe voluto soffermarsi ancora su quei pensieri ma si costrinse a riflettere su altro,dopotutto lei non era una persona particolarmente meschina e infierire su chi era giá in difficoltà non era proprio nel suo carattere, quindi cercò di essergli di conforto.
Sapeva che Vegeta non si sarebbe confidato con lei, soprattutto se avesse insistito facendogli pressione, allora si limitò ad appoggiare le sue labbra a quelle del Sayan indugiandovi appena e scoprendosi sorpresa di quanto le piacesse la tenerezza di quel bacio così diverso da quelli passionali e sensuali a cui l'aveva abituata.
Vegeta, rimasto stranito dal gesto della ragazza, la guardò confuso per un momento, poi ritornò alla sua consueta freddezza.
- Vado a svegliare gli altri se per te va bene.- Bulma aveva mantenuto lo stesso fare affabile e mansueto che aveva mostrato poco prima.
Vegeta si limitò ad annuire per poi alzarsi in piedi in cerca di un po' d'acqua.

Avevano percorso già diversi chilometri da quando erano partiti, il sole infatti era giá alto nel cielo di Dasos.
- Urca, che fame- Kakaroth si trascinava per la foresta infastidito dai continui crampi allo stomaco che sembravano decisi a non lasciargli tregua.
- Andiamo a cacciare allora- Vegeta gli si aveva risposto subito mostrando un'accondiscendenza che non passó inosservata agli occhi del compagno. I due Sayan si addentrarono nel bosco in cerca di selvaggina mentre le ragazze curiosavano tra i cespugli circostanti,alla ricerca di frutti commestibili da poter accompagnare alla carne.
- Uff, non lo sopporto piú questo posto- Bulma si guardava le mani graffiate e screpolate a causa del freddo e delle notti passate all'aria aperta.
- A me piace invece, questo posto é simile al mio pianeta anche se lo trovo piú selvaggio-
Chichi sembrava nostalgica mentre staccava delle bacche arancioni da un arbusto che si trovava ai piedi di un grande albero.
- A te piace stare con Kakaroth non questo stupido pianeta- l'aveva stuzzicata la turchina ancora intenta ad esaminarsi ogni singolo lembo di pelle.
- Davvero spiritosa Bulma e comunque tra me e Kakaroth non c'è niente, non piú almeno-
- Si certo. Credi che non abbia visto come vi guardate, con quegli occhioni dolci e pieni d'amore? Avete solo paura di ammetterlo,ma se fossi in te cara Chichi, non esiterei tanto, anche perchè non credo usciremo vivi da questo postaccio per cui tanto vale godersela.-
Nella voce di Bulma c'era una punta di amarezza, Chichi aveva al suo fianco un ragazzo dolce e protettivo, bellissimo e senza paura, lei invece un assassino complessato, che di giorno esibiva la sua furia omicida e di notte piangeva nascondendosi da tutti.
- Non é proprio così semplice Bulma- La corvina iniziava a spazientirsi, sapeva che l'amica stava solo cercando di darle dei consigli, ma adesso stava diventando un po' troppo invadente.
- Dillo a me- la schiava mandò gli occhi al cielo pensando a quanto Chichi fosse stupida nell'ostinarsi a non volerlo perdonare.
- Il pranzo è servito- Kakaroth teneva un cinghiale ormai morto per le zampe, cosa che fece subito inorridire le due bellissime schiave.
Dopo averlo scuoiato e pulito, i due guerrieri accesero il fuoco per cuocerlo, in giro non sembrava esserci nessuno, forse non correvano pericolo.
- Ragazze siete sicure di non volerne un po'? È delizioso- Kakaroth si era già servito due volte e non accennava a rallentare.
- Sicure- risposero quelle in coro guardandolo stupefatte, quel Sayan era un pozzo senza fondo.
Tra loro caló ancora il silenzio. Dopo alcuni minuti, intervenne Bulma a spezzarlo avendo riacquistato quella sua solita aria acida e saccente:
- Allora,se non sono troppo indiscreta, sono ormai cinque giorni che siamo qui e dopo lo scontro con Vysma non abbiamo incontrato nessun altro. Avete in mente una qualche strategia o continueremo a girare a vuoto per questa foresta?-
I due Sayan smisero per un attimo di rimpinzarsi per poi fissare pieni di astio la sfacciata turchina. Tutti si erano posti quella domanda,ma nessuno aveva osato pronunciarla ad alta voce, per non scoraggiare anche gli altri o nel caso di Vegeta, per non dover affrontare l'idea di morire da lì a poco.
- Bhè io...- Kakaroth sentiva di doversi giustificate anche se razionalmente parlando, sapeva di non avere nessuna colpa.
- All' inizio della prova c'erano sette capsule e undici squadre, verosimilmente qualche coppia avrà giá superato la prova mentre altre saranno condannate avendo perso almeno un componente. Sono passati cinque giorni, noi siamo vivi, ma non abbiamo trovato alcuna traccia sulla collocazione di un punto d'arrivo quindi potremmo aver tralasciato qualche dettaglio, qualche indizio che forse il portavoce ci aveva implicitamente suggerito. Forse le altre squadre si sono concentrate su una porzione precisa di Dasos avendo in qualche modo capito che è lì che si trovano le capsule, mentre noi camminiamo a vuoto e senza meta. Per questo non abbiamo trovato altri guerrieri e senza rilevatore non possiamo conoscerne la posizione, Kakaroth poi non è in grado di percepire l'Aura degli avversari se questi sono troppo distanti da lui, quindi è probabile che moriremo qui.-
Vegeta aveva pronunciato quella specie di condanna senza esitazione mentre le parole si rincorrevano una dietro l'altra come se recitasse un discorso imparato a memoria.
Bulma capì subito che erano stati questi pensieri a torturare Vegeta la notte precedente, aveva analizzato ogni minimo dettaglio e sapeva che se non fosse successo qualcosa al più presto per loro sarebbe stata la fine.
- Abbiamo ancora tempo Vegeta. Non mollare proprio adesso- Kakaroth stava cercando di infondergli fiducia così come Xero, il suo anziano aiutante, aveva fatto con lui durante la prima prova del Torneo.
- Io non credo, comunque se vuoi continuare a provare non ho nulla in contrario, ma prima ti metterai il cuore in pace e meglio sará-
Il pessimismo di Vegeta contagiò in fretta anche gli altri che ripresero il cammino stanchi e demotivati.
- Cosa diavolo? Sei proprio un'idiota- Chichi si era voltata verso Kakaroth che procedeva subito dietro di lei. La ragazza aveva sentito una specie di forte pizzico a livello della coscia sinistra appena sotto la natica. Non sapeva cosa diavolo frullasse nella testa di quel Sayan ma se avesse osato rifargli uno scherzo simile l'avrebbe conciato per le feste.
- Io non ho fatto proprio nulla- Kakaroth sembrava confuso, non riusciva a capire la strana reazione di Chichi.
- Davvero molto maturo da parte tua- lo aveva apostrofato lei convinta che se Kakaroth avesse ribattuto ancora sarebbe esplosa.
I quattro ragazzi proseguirono ancora, fino a quando arrivarono in una specie di radura, un quadrato erboso esposto direttamente alla luce del sole.
- Finalmente iniziavo ad odiarli tutti quegli alberi.- Bulma sembrava sollevata.
- State attenti, c'é qualcosa di strano qui- Vegeta invece si guardava attorno preoccupato.Non riusciva a capire cosa fosse, ma aveva come uno strano presentimento.
- Non ti hanno mai insegnato a vedere il bicchiere mezzo pieno, non è vero Veg...Ahi!- Bulma non era riuscita a terminare la frase che sentì come una specie di lama ferirle la guancia. Sfioró con la mano il punto che le doleva, sulle dita c'era del sangue.
Improvvisamente i quattro ragazzi, sentirono un suono stridulo e acuto avvicinarsi a loro. - Cosa succede?- Bulma urlava a squarciagola mentre veniva continuamente graffiata dalle piccole lame volanti.
- Andiamo via!!- Vegeta stava attraversando la radura seguito dai compagni quando sentì come tanti piccoli aghi conficcarsi nella pelle.
- Chichi stai giù- Kakaroth le era corso incontro per proteggerla,facendole da scudo con il suo corpo.
Quegli strilli penetranti diventavano sempre più forti così come il dolore. Tutta la radura era invasa da quegli strani animaletti volanti.
- Sono degli uccelli minuscoli, simili ai nostri colibrì, il loro becco ferisce come fosse una spada conficcandosi nella pelle per alcuni secondi.Gli abitanti del luogo ce li avevano scagliati contro quando avevamo invaso Dasos.- Vegeta era l'unico a conoscere l'entità del pericolo, la sua esperienza ora si rivelava fondamentale.
- Falli smettere, ti prego Vegeta falli smettere- Bulma gridava a piú non posso straziata dalle ferite che la laceravano continuamente, era come se una pioggia di aghi le si fosse abbattuta contro.
Vegeta non sapeva cosa fare, se li avesse eliminati avrebbe rivelato la loro posizione alle squadre avversarie e questo era troppo rischioso.
Kakaroth stava lentamente portando in salvo Chichi attraversando il prato,sebbene non vedesse nulla a causa dello stormo di colibrí che li avvolgeva. Soffocava a stento i gemiti per non far preoccupare Chichi la quale si odiava per quello che stava succedendo, Kakaroth stava soffrendo ancora per lei e ancora glielo stava permettendo.
Bulma si era accasciata sull'erba fresca e si dimenava in modo incontrollabile continuando ad urlare e a difendersi come poteva, il dolore rimaneva atroce e insopportabile.
- Maledizione Bulma, alzati-
adesso stava gridando anche Vegeta.
Poi solo lo stridio degli uccelli.
Con un Galick Cannon,Vegeta sterminò i piccoli aggressori che vennero fatti a pezzi, alcuni ricaddero sul terreno senza vita mentre i pochi superstiti rimasti,presero il volo allontanandosi dalla radura. Quando finalmente fu tutto finito la vide. Bulma era stesa a terra, immobile e ricoperta di sangue. La veste era strappata da tutte le parti lasciando intravedere le ferite causate dai becchi appuntiti dei colibrì. Sulle braccia e le gambe però sembravano esserci delle lesioni di diversa natura, la pelle era bruciata ed escoriata, dovevano essere gli effetti del colpo di Vegeta.
Chichi le corse subito incontro seguita poi da Kakaroth, Vegeta invece non si mosse, la guardava imperturbabile senza fare niente.
- Bulma, Bulma rispondi, Bulma!- Chichi piangeva e singhiozzava convulsamente scuotendo il corpo dell'amica nella speranza che le rispondesse.
- Chichi spostati, lasciami guardare- Kakaroth appoggiò due dita sul collo della turchina per cercare di sentirne il battito.
- É viva, ma dobbiamo portarla via di qui, perde ancora troppo sangue- Kakaroth la prese tra le braccia addentrandosi con gli altri nella foresta.
La adagiarono all'ombra di un albero,Chichi aveva recuperato alcune foglie simili a quelle che aveva usato per la ferita di Kakaroth.
Il Sayan provvide a medicare i tagli e le incisioni più profonde, poi la ricoprì con le erbe medicamentose nella speranza che si riprendesse.
- Devi svegliarti hai capito, Bulma svegliati, ti prego fallo per me, Per favore tesoro apri gli occhi- Chichi continuava a piangere rivolgendosi all'amica che continuava a rimanere indifferente alle sue suppliche.
Kakaroth aveva lasciato le due ragazze sole sedendosi vicino a Vegeta, d'altronde non poteva fare altro per Bulma se non aspettare che si riprendesse.
- Io non sono bravo in queste cose- Vegeta guardava in basso e parlava piano, non voleva giustificarsi con Kakaroth, non gli sarebbe importato, voleva trovare il modo di assolvere sè stesso, di solito gli veniva piuttosto facile,ma non questa volta
- Potresti averle salvato la vita oppure potresti averla uccisa- Kakaroth avrebbe potuto sforzarsi di essere piú gentile, ma perché avrebbe dovuto? Che Vegeta si sentisse pure un verme per una volta.




Nota:
Ciaooo!! Spero di non avervi fatto attendere troppo e soprattutto spero che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate critiche e consigli sono sempre molto graditi. Grazie a tutti un bacione!

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Capitolo 15
*** Nel cuore della foresta2 ***


Sotto la luce argentea e spettrale della luna, l'imponente palazzo pareva ancor piú lugubre e spaventoso. Al suo interno sembrava non esserci nessuno, le grandi stanze eleganti e sfarzose erano immerse nella piú tetra oscurità.
Una voce sottile ed inquietante risuonò per i sotterranei del castello, in quelle segrete nascoste da tutto e da tutti, si decidevano le sorti del pianeta Vegeta.
- Il nostro protetto sta bene?- Il Primo sedeva sull'elegante poltrona dorata mentre fissava il movimento oscillatorio del vino contenuto nella coppa di cristallo che teneva tra le sue dita lunghe ed ossute.
- Certo mio signore. I piccoli parassiti di Dasos non sono in grado di ferire gravemente un Sayan, per uno di noi non sono che uno spiacevole contrattempo- Il Secondo aveva pronunciato ogni parola con una certa enfasi, l'idea di usare i colibrì per attrarre gli eletti in un'altra porzione della foresta era stata sua.
- Molto bene. Ora si che ci divertiamo- Il Primo non riuscì a trattenere una risata soddisfatta che si era subito trasformata in un ghigno terrificante.


L'aveva vegliata tutta la notte, con la devozione e la dolcezza di una madre. Le accarezzava i capelli, intrecciando le ciocche turchine tra le sue dita affusolate. Era riuscita a calmare il pianto e i singhiozzi convulsi, ora era in uno stato di totale apatia. Non faceva altro che stare seduta vicino a Bulma, solo ogni tanto sembrava destarsi da quel coma lucido e le sussurrava all'orecchio: - Devi lottare, devi lottare Bulma, devi farlo per me, ti prego- .
Kakaroth le si era avvicinato più volte, per far si che bevesse e mangiasse qualcosa, ma soprattutto per cercare di capire perché fosse caduta in quello stato catatonico per via di Bulma. L'attacco dei colibrì era stato terribile,questo lo capiva nonostante fosse un Sayan e per questo estremamente avvezzo al concetto di morte: le urla, il sangue, quell'agghiacciante stridio degli uccelli, avevano colpito anche lui,ma rimaneva il fatto che le ragazze si erano conosciute solo pochi giorni prima e una reazione così forte da parte di Chichi,lo aveva lasciato confuso e perplesso.
Vegeta aveva invece preso le distanze, si era occupato della cena mentre gli altri due componenti rimaneva accanto a Bulma ancora incerta tra la vita e la morte, poi si era addormentato come se nulla fosse accaduto.
Kakaroth era disgustato dal suo comportamento, così sfacciatamente disinteressato, eppure sapeva che non avrebbe potuto in nessun caso, aspettarsi di meglio.
Presto avrebbe albeggiato e Bulma non si era ancora svegliata, di tanto in tanto emetteva dei gemiti o dei sospiri soffocati ai quali Chichi reagiva sempre con grande trepidazione, nella speranza che fossero un segno del suo imminente risveglio, cosa che però non avveniva mai.
Kakaroth si era seduto vicino alle due schiave ammirato dai gesti meccanici di Chichi nei confronti di Bulma, erano dolci e premurosi eppure non poteva fare a meno di scorgervi qualcosa di insolito e morboso.
Non riusciva a sopportare lo sguardo di Chichi così freddo e distante, per un attimo pensò che forse aveva avuto ragione ad allontanarla da sé, a ritenerla troppo debole per sopportare la tensione e l'angoscia di quel torneo.
- Ora basta- Ancora preso dai quei pensieri, afferrò i polsi sottili ed aggraziati della ragazza, quasi istintivamente, riuscendo così a metter fine a quello strano rituale. Chichi alzò lo sguardo dal viso di Bulma per rivolgerlo al Sayan, i suoi occhi erano pieni di rabbia, paura e confusione, mentre fissava quelli di Kakartoh capì di essere sul punto di impazzire.
In preda al panico cominciò a piangere, un pianto convulso e disperato come quello di un bambino. Kakaroth mollò subito la presa ritenendosi colpevole di tutte quelle lacrime, ma come la lasciò andare, Chichi si buttò su di lui stringendosi al suo petto.
- Chichi stai bene?- Quando il suo respiro si fece più calmo e controllato, Kakaroth la scostò da sè, voleva guardarla negli occhi per essere sicuro che fosse ritornata la sua Chichi.
- Si, ora sto bene- La sua voce era ancora rotta e le lacrime le rigavano le guance, ma sembrava essere tornata alla realtà.
- Muovetevi voi due, dobbiamo andare via di qui.- Vegeta aveva fatto capolino da dietro un cespuglio e aveva richiamato bruscamente i due compagni che subito si divisero.
- Vegeta non possiamo, Bulma purtroppo non si è ancora svegliata- Kakaroth non voleva essere troppo duro con lui, anche se il Sayan non aveva detto nulla, sapeva che in qualche modo stava male per quello che era capitato alla sua schiava.
- Per me possiamo lasciarla qui, del resto sarebbe solo un peso portarla con noi-
La sua voce non lasciava trasparire la ben che minima esitazione, Kakaroth si chiese se fosse possibile che in una sola notte fosse tornato ad essere il guerriero cinico ed egoista di sempre.
- È colpa tua se è in queste condizioni, sei tu che hai lasciato che le facessero questo- Chichi si era alzata in piedi e lo stava guardando con odio, affrontandolo senza paura.
- Cosa hai detto schiava?- Vegeta le si avvicinò minaccioso, voleva ucciderla e se Kakaroth non si fosse messo in mezzo lo avrebbe fatto sicuramente.
- Prova solo a toccarla e dovrei vedertela con me e non sarà importante chi di noi due avrà la meglio- Kakaroth non ci pensò due volte ad usare il regolamento del torneo a suo vantaggio, se Vegeta lo avesse eliminato avrebbe automaticamente perso la prova e questo il Sayan dai capelli di fiamma lo sapeva bene, quindi si limitò a ringhiargli contro e ad indietreggiare addentrandosi nel bosco.
- Lo odio- Chichi non era riuscita a trattenersi,per fortuna Vegeta era giá troppo lontano per sentirla.
- Lo so, anch'io ma se vogliamo rimanere vivi dobbiamo collaborare.- Così detto si apprestò a caricarsi Bulma sulle spalle, non avrebbe mai permesso che morisse lì,da sola.


- Ehi cosa facciamo, continuiamo a seguirli?- Sembrava leggermente annoiata da quello stupido pedinamento.
- Si, certo- Sussurrò piano per essere sicuro che nessuno eccetto lei, potesse sentirlo.
- Non capisco proprio perché. Se non siamo riusciti a trovarla noi quella maledetta capsula perché dovrebbero riuscirci loro?-
gli sbuffò in faccia senza alcun timore, mentre affilava il suo coltello preferito dal manico dorato.
- Bellezza,lo sai che non mi sono innamorato di te per le tue idee-
Le rispose con aria sprezzante e divertita arrivando a pochi centimetri dal suo viso.
- Quanto sei stronzo- gli rispose maliziosa morsicandogli l'orecchio con fare sensuale, poi si spostò iniziandogli a baciare l'incavo del collo fino ad arrivare alle labbra.


Camminavano da circa tre ore, Kakaroth non faceva che rimuginare su quanto fosse accaduto quella mattina, soprattutto non riusciva a trovare una spiegazione allo strano comportamento di Chichi.
Come se potesse leggergli nel pensiero, la ragazza anticipò quella domanda che sapeva non avrebbe tardato ad arrivare.
- Probabilmente penserai che io sia pazza, per quello che é successo prima- Accennò timidamente la corvina mal celando un imbarazzo che Kakaroth aveva colto immediatamente.
- Non sei costretta, insomma non mi devi alcuna spiegazione- Forse si sarebbe pentito di quell'affermazione, ma non voleva che Chichi si sentisse a disagio, era tutto giá piuttosto strano.
- Lo so, ma io, insomma prima che arrivassi tu, prima dell'inizio di questo Torneo, era tutto diverso. Dopo la morte dei miei genitori e il mio arrivo su Vegeta, mi ero ripromessa di non amare più, nessuno e in nessun modo, non volevo riprovare quelle cose, il lutto, la perdita, non volevo succedesse ancora. Per tre anni ho convissuto con l'odio verso il tuo popolo e con la solitudine, poi peró sei arrivato tu ed io non sono riuscita a mantenere il mio proposito. Tu sei riuscito a far emergere il lato migliore di me quello che ero convinta fosse morto con i miei genitori, sapevo che era un azzardo, che probabilmente ti avrei perso ancor prima di poterti dire mio, ma Bulma. Noi siamo diventate subito amiche, nonostante i litigi e le incomprensioni ci siamo sempre volute molto bene, era come la sorella che non avevo mai avuto. Non avevo messo in conto di poterla perdere, ero talmente preoccupata per te e per come avrei reagito di fronte alla tua, bhè alla possibilità che tu non vincessi questo torneo, che non ho pensato neanche per un momento che a morire sarebbe stata lei. Mi dispiace per come mi sono comportata, devo averti fatto preoccupare-
Aveva detto tutto d'un fiato, con lo sguardo rivolto verso il basso, non sarebbe mai riuscita a dire quelle cose guardando Kakaroth negli occhi.
- Mi dispiace, per quello che ti abbiamo fatto Chichi- Il suo tono era profondamente dispiaciuto, sapere che era stata la sua gente a farle questo era un pensiero insopportabile.
- Kakaroth non è colpa tua, come potrebbe?- Non gli aveva certo raccontato quelle cose perché si sentisse in colpa, intrecciò la sua piccola mano in quella del Sayan,nella speranza di riuscire a consolarlo.
Kakaroth le sorrise dolcemente, finalmente sembrava che tutto stesse tornando a posto tra loro anche se ogni considerazione risultava terribilmente prematura,fino a quando almeno non fossero usciti da quella maledetta foresta.
- Facciamo una pausa, state rallentando troppo- Vegeta si era fermato per concedere a Kakaroth qualche minuto di pausa, di fatto il suo era sembrato più un rimprovero che un gesto gentile.
Kakaroth aveva delicatamente adagiato il corpo di Bulma sull'erba morbida, le aveva controllato le ferite e aveva cercato di farle bere un po' d'acqua.
- Si sveglierá? Kakaroth sii sincero ti prego- Chichi lo guardava triste, ma voleva sapere, adesso si sentiva pronta.
- Le ferite si stanno rimarginando, però potrebbero essersi infettate e se così fosse sarebbe difficile ipotizzare un suo miglioramento- Odiava essere portatore di brutte notizie,se poi queste erano rivolte a Chichi,la cosa diventava ancor più odiosa e difficile.
- Cosa diavolo?- Vegeta, che stava riposando all'ombra di un albero, si sollevó immediatamente fissando il tronco più da vicino.
- Vegeta tutto bene?- Kakaroth gli rivolse quella domanda solo perché la sua sopravvivenza gli era necessaria al fine di superare la prova,non certo perché provasse una sincera preoccupazione nei suoi confronti.
Vegeta aveva sfiorato la corteccia, ad un primo contatto sembrava tutto abbastanza normale anche se la superficie gli sembrò eccessivamente viscida.
Quando ritirò la mano, vide che il suo guanto bianco e perfetto era macchiato, macchiato di rosso.
- Cos'é questa roba?- Si chiese,mentre portò la mano più vicina al naso per sentirne meglio l'odore.
- Vegeta non ti metterai a fare il paranoico proprio adesso- Lo canzonò il compagno,pensando che Vegeta avesse perso qualche rotella.
- É sangue, da quando gli alberi trasudano sangue- il suo tono si fece ad un tratto terribilmente allarmato.
Nel giro di pochi istanti dai fusti degli alberi circostanti,cominciò a colare un liquido denso e scarlatto che iniziò a riversarsi fino a terra.
- Sei sicuro, è davvero sangue?- Kakaroth non riusciva a trovarne il senso, si aspettava piuttosto che fosse un liquido tossico o velenoso, non riusciva a credere che gli anziani si fossero limitati ad uno stupido trucco come quello. - Si Kakaroth, non sono un novellino come te, di nemici ne ho fatti sanguinare parecchi.-Questo è sangue e per di più é il nostro- Vegeta non perdeva occasione per umiliarlo, questa volta però non aveva usato il suo solito tono sarcastico,anzi sembrava davvero preoccupato.
- Si hai ragione, è sangue Sayan questo, ma cosa diavolo vuol dire?-
Kakaroth aveva assaggiato con la punta della lingua lo strano liquido, arrivando così alla stessa conclusione del compagno; tutto quello che stava succedendo non aveva alcun senso, era solo macabro e orribile.
- Il sangue, vogliono il sangue- Una voce flebile e roca li raggiunse, proveniva dal basso.
- Bulma!- Chichi era pazza di gioia, la sua amica stava bene o almeno si era risvegliata. Chichi si abbassò per darle un bacio sulla guancia, ma gli occhi così spaventati della turchina la fecero subito indietreggiare.
- Loro vogliono il vostro sangue- Bulma non smetteva di dire quella frase, sembrava davvero terrorizzata.
- Stai tranquilla, va tutto bene adesso andiamo via di qui-
Chichi cercò di rassicurarla accarezzandole il viso, ma la turchina le strinse la mano con tutte le sue forze.
- No,no. La caps... La capsula é qui. Dovete cercare un altro gruppo- Respirava affannosamente, voleva farsi capire ma non ci riusciva.
- Questa capsula si attiverà solo se uccideremo altri due eletti, ognuna deve avere una chiave di accesso, la nostra é il sangue- Vegeta aveva finalmente capito il messaggio di Bulma e soprattutto come sbloccare il congegno, forse ce l'avrebbero fatta, forse sarebbero riusciti a superare la prova.

- Ora!-
Xilo e il suo compagno uscirono in fretta dai cespugli. La schiava dai capelli dorati invece, si posizionò alle spalle di Chichi puntandole un coltello alla gola.
- Dobbiamo ringraziarvi, senza di voi non avremmo mai scoperto come si attiva la capsula-
La voce di Xilo era terrificante, profonda e cavernosa, pareva quella di un mostro mentre risuonava soddisfatta per la foresta.
- Questo perché siete degli scimmioni senza cervello- Ridacchiò Bulma che era riuscita a sedersi appoggiando la schiena al tronco.
- Cosa hai detto miserabile schiava, tu sarai la prima- Xilo si era gettato sulla ragazza del tutto incapace di difendersi.
Con un unico movimento fulmineo, Vegeta lo colpì allo stomaco con un pugno scagliandolo contro il tronco di un albero che si trovava vicino a Chichi e alla bionda.
Quindi prese subito la ragazza tra le braccia portandola in salvo, la velocità di Vegeta aveva dell'incredibile.
- Possibile Xilo. Ti avevo detto di mantenere la calma e di seguire il piano- Il suo compagno, 15 così come lo aveva battezzato Vegeta, non aveva perso tempo a rimproverare l'amico, però non si scompose, sembrava piuttosto sicuro di sé.
- Ora Kakaroth, é da solo- I due Sayan erano sul punto di attaccare 15 con una tecnica combinata,quando questi gli ricordò una cosa fondamentale.
- Voi toccatemi e lei muore- Aveva detto viscido indicando Chichi, la quale era ancora chiusa nella stretta della schiava di Xilo.
A quelle parole Kakaroth si pietrificò fermandosi all'istante, Vegeta però non aveva arrestato la corsa e continuava a procedere in direzione dell'avversario.
- Fermati Vegeta!- Kakaroth aveva urlato disperato nel tentativo di convincerlo a desistere dai suoi proposit.i
Chichi sentiva la lama gelida sfiorarle il collo, più cercava di divincolarsi più questa si avvicinava implacabile alla gola.
- Ci siamo ragazzina, uno,due- La bionda,il cui viso si era deformato a causa di un ghigno sadico e terrificante, stava per conficcare il coltello nella carne della ragazza. Chichi iniziò a sentire le lacrime bagnarle nuovamente le guance, non era solo paura, era rabbia, non poteva finire così.
- Fermati!- Kakaroth si era lanciato addosso a Vegeta e i due erano caduti a terra.
- Dannazione, dovrai aspettare ancora un po' carina- La schiava sembrava delusa, non vedeva l'ora di dimostrare quanto Xilo l'avesse addestrata bene e invece era stata costretta a posticipare l'omicidio.
- Kakaroth cazzo, vuoi farci ammazzare- Vegeta era fuori sé, si divincolò nel minore tempo possibile per riprendere il suo attacco, ma era troppo tardi, Xilo si era rialzato ed era già davanti a lui.
- Mmm, bel gancio destro, se vuoi ti faccio vedere il mio- Xilo era alto quasi tre metri, per lui fu uno scherzo sollevare Vegeta per il colletto della battle suite e iniziare a massacrarlo di colpi. Kakaroth si rialzò subito per soccorrere il compagno in difficoltà, ma la voce di 15 tornò a disturbarlo ancora.
- Eh no ragazzino. Tu giochi con me- Con una ginocchiata violentissima,15 lo colpì alle costole strappandogli un gemito di dolore che subito costrinse Chichi a chiudere gli occhi terrorizzata.
Vegeta per quanto ci provasse, non riusciva a divincolarsi dalla presa ferrea del nemico che continuava ad infierire su di lui ostentando un sorriso divertito.
Kakaroth, dopo aver incassato i primi due colpi, riuscì a reagire iniziando una serie di scambi violentissimi con l'avversario.
- Adesso muori- Kakaroth urlò contro il nemico che indietreggiò di qualche metro alla vista del raggio di energia che il Sayan era pronto a lanciare.
Il Ki blast però, sfioró soltanto la spalla di 15 sfrecciando poi verso l'alto.
- Allora é vero che sei un pivello- l'avversario gli sorrise sardonico mentre si avvicinava per eliminarlo.
- Sicuro?- Kakaroth lo guardò compiaciuto facendogli un leggero cenno con la testa affinchè si voltasse.
Il Ki blast aveva tagliato in due il ramo dell'albero che si trovava ad alcuni metri sopra la testa di Xilo,il quale non essendosi accorto di nulla, rimase ferito lasciando andare Vegeta che subito preparò un Garlic Cannon pronto ad ucciderlo. - No Xilo!- La bionda estrasse con la mano libera un coltello dalla tasca sinistra colpendo con estrema forza il braccio di Vegeta.
- Dannazione, stupida donna- Vegeta si tolse in fretta il coltello dal braccio gettandolo poco lontano,non voleva perdere altro tempo, voleva terminare lo scontro il prima possibile.
15, avendo perso del tutto il controllo, stava subendo gli attacchi di Kakaroth il quale era diventato assoluto padrone della situazione.
- Uccidila, uccidi quella puttana, adesso!- Non potendolo ferire nel corpo, si era deciso a ferirlo nel cuore, lui e Xilo li avevano seguiti abbastanza per capire che tra Kakaroth e la sua schiava c'era del tenero e si erano decisi a sfruttare la cosa a loro vantaggio.
- Finalmente tocca a me, spero che tu sia pronta ragazzina- Si preparò per la seconda volta ad uccidere Chichi, Kakaroth però fu più veloce.
Colpì 15 facendolo cadere a terra, prese il coltello che aveva colpito Vegeta in precedenza, e lo lanciò violentemente contro la mano della schiava, che urlò a squarciagola quando la lama le trapassò la mano da parte a parte.
Chichi si girò di scatto, l'adrenalina le scorreva a fiumi nelle vene e dopo averla colpita allo stomaco con un calcio, estrasse il coltello dalla sua mano e glielo conficcò nel ventre. La bionda sentì che le forze la stavano abbandonando, tutto vicino a lei divenne sfocato.
Vegeta, che aveva già eliminato Xilo, si avvicinò a 15 che giaceva per terra mentre sputava sangue sul terreno incapace di combattere ancora.
Gli trapassò il cuore con unico raggio di energia, in altre circostanze gli avrebbe riservato una fine decisa,ente più dolorosa, ma ora non pensava ad altro che alla fine della prova.

Quando anche 15 smise di respirare, una specie di terremoto creò una grande crepa nel terreno, da questa comparve dopo pochi attimi, una specie di navicella metallica, doveva essere la capsula, il tanto agognato punto di arrivo.
Sporchi di terra e sangue i due Sayan presero tra le braccia le rispettive schiave e si posizionarono all'interno dell'abitacolo.
- Da domani Kakaroth dovrai guardarti le spalle, la tregua è finita-
- Lo so Vegeta, ma non darmi per spacciato-

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Capitolo 16
*** Immagine riflessa ***


La navicella percorse a tutta velocità un condotto sotterraneo che si estendeva per chilometri nel sottosuolo di Dasos; pochi minuti e la capsula riaffiorò in superficie.
Il piccolo veicolo si aprì in due e una luce intensissima accecò Kakaroth e Vegeta che tenevano ancora strette tra le braccia le rispettive schiave. Ai due Sayan servì qualche secondo per abituarsi alle nuove condizioni; Kakaroth sfruttò l’abilità ereditata dalla madre per accertarsi che non ci fossero nemici in vista, solo quando ne fu totalmente certo, abbandonò la capsula seguito immediatamente da Vegeta.
- Questo posto, Vegeta dove siamo?- Il giovane Sayan si guardava attorno confuso. Non c’era più alcuna traccia della foresta e della sua fitta vegetazione: gli alberi folti e maestosi avevano lasciato posto a dune dorate che si estendevano fin oltre l’orizzonte.
- Non lo so, io non ho mai visto nulla del genere su Dasos- Anche Vegeta era rimasto completamente spiazzato alla vista di quella distesa desertica: sabbia e cielo, per quanto si sforzasse non riusciva a vedere altro. Adagiò con cura Bulma sul terreno, la ragazza sembrava ancora molto provata benché avesse ripreso i sensi da quasi un’ora. Smaniava e si lamentava, col palmo della mano premeva su una ferita alla sinistra dell’ombelico provocata dall’attacco dei colibrì,che come lame ne avevano trafitto la carne e lacerato la pelle.
- Perché diavolo non ci vengono a prendere, la prova l’abbiamo superata, no?-
Kakaroth era sconvolto, stanco per il combattimento, non avrebbe sopportato altri scherzi da parte degli anziani che sembravano voler esibire la loro vena più sadica e crudele.
Vegeta non badò a quella domanda e si alzò in volo per osservare dall’alto; affrontare un avversario, per quanto forte e potente, non lo spaventava. Ciò che temeva davvero era il fatto di non sapere a cosa sarebbe andato incontro, sapeva che in quel momento era l’incertezza la sua vera nemica. La visuale rimaneva limitata, di fronte a lui non si estendeva che il deserto: “ Non ha senso, conosco Dasos centimetro per centimetro, come può essermi sfuggito?” Rifletteva in silenzio mentre il caldo soffocante iniziava a farlo sudare.
- Vedi niente Vegeta?- Fu la voce di Kakaroth a riportarlo alla realtà, scese a terra scuotendo la testa preoccupato.
- Ed ora cosa facciamo? Non possiamo rimanere qui, Bulma sta ancora male e non beve e mangia da quasi un giorno, dobbiamo portarla in un posto sicuro- Kakaroth guardava la turchina impotente mentre il suo corpo veniva tormentato da spasmi e fremiti di dolore.
- Chichi hai per caso qualche foglia curativa con te?- Aveva continuato rivolgendosi alla schiava che era rimasta immobile inginocchiata sulla sabbia. - Chichi? Stai bene?- Le chiese avvicinandosi di qualche passo. La ragazza rimaneva ferma, in silenzio. Kakaroth le si parò davanti, voleva guardarla negli occhi.
Temeva che il combattimento che avevano appena affrontato nella foresta l’avesse nuovamente destabilizzata; l’ultima cosa che voleva era perderla di nuovo.
Chichi era lì davanti a lui, il viso era abbassato, il suo sguardo fisso sulle mani ancora sporche del sangue di quella ragazza che aveva appena assassinato. Kakaroth aveva visto la terribile reazione di Chichi di fronte all’attacco dei colibrì e allo stato di salute di Bulma, ma lo scontro avvenuto contro Xilo e isuoi era stato di gran lunga più cruento, era certo di averla persa per sempre. Nonostante i suoi timori, doveva provarci, doveva riuscire a portarla nuovamente alla ragione.
- Chichi ascoltam, va tutto bene. Ci sono io qui, non è stata colpa tua- Aveva provato a parlare con lei benché la ragazza non lo degnasse di uno sguardo. Rimaneva concentrata sul liquido rosso, denso e scarlatto, che le tingeva le dita.
- Hai dovuto farlo, quella voleva ucciderti e se non l’avessi anticipata lo avrebbe fatto.- Ora era a pochi centimetri da lei, aveva inclinato la testa per cercare di decifrare la sua espressione,ma gli risultava impossibile.
- T..tu, tu non capisci- Aveva risposto lei con un filo di voce, muovendo appena le labbra per articolare ogni parola che pronunciò con estrema lentezza.
- Lo so, ma Chichi devi metterti in testa che non avevi altra scelta, chiunque si sarebbe comportato nello stesso modo, devi credermi-
Le stava sfiorando una coscia, accarezzandola con dolcezza per cercare di calmarla e per farle soprattutto capire che era lì per lei.
- Allora sei proprio stupido Kakaroth. Che razza di Sayan sei?- L’intrusione di Vegeta lo fece sussultare per la rabbia, si voltò nella sua direzione incenerendolo con lo sguardo; chi si credeva di essere per dare certi giudizi?
- Cosa, cos’è che non capisco Chichi- La supplicò esasperato prendendole i polsi perché lo guardasse.
- Lei non sta male, non si sente in colpa per aver ucciso quella schiava- Lo interruppe nuovamente Vegeta con voce fredda e tranquilla.
- A me….. è piaciuto- Un ghigno terrificante comparve sul volto perfetto di Chichi, i suoi occhi dolci e gentili si riempirono di un’irrazionale follia. Kakaroth la guardò come per la prima volta; poteva anche sembrare Chichi, ma non era lei, quindi mollò subito la presa indietreggiando di un passo.
- Cosa, cosa vuol dire?- Le chiese incredulo, incapace di accettare la vista di quel volto agghiacciante,così diverso da quello mite e sereno, che gli aveva rubato il cuore.
Chichi non riusciva a dire altro, forse non poteva. Una sorta di inarrestabile euforia l’aveva pervasa facendola sentire come mai prima d’ora. Nella sua vita aveva dovuto imparare a sopportare il dolore, aveva dovuto accettare di essere debole ed insignificante, aveva dovuto piegarsi di fronte alla forza e alla supremazia dei Sayan. Il sangue caldo sulle dita l’aveva come destata da un incubo: non era più la vittima, ora era il carnefice e la cosa non poteva piacerle di più.
- Chichi tu non sei così, non sei questo.- Lo sguardo della ragazza l’aveva annientato, si sentiva morire nel vederla così. In un certo senso era stata colpa sua, non era riuscito a proteggerla così come le aveva promesso, come aveva giurato ad entrambi. Non era stato capace di tenerla lontana dal dolore e dalla morte da sempre compagne del suo popolo. Le aveva fatto rivivere ricordi orribili e cosa peggiore, l’aveva trasformata in un’assassina crudele.
- E se lo fossi? Sei un Sayan, dovresti capire- Aveva sollevato la testa per guardarlo negli occhi.
- Pensavo non fosse questa la parte di me che ti piacesse. Pensavo detestassi che appartenessi alla specie che ha distrutto la tua vita- Il suo tono era fermo e sereno. Sapeva di essere stato duro, forse di averla sconvolta, ma era necessario.
Chichi lo guardò confusa, in quel momento era del tutto incapace di ragionare lucidamente, le emozioni si rincorrevano contrastanti dandosi battaglia nel suo cuore e nella sua mente. Scrutava ogni minimo particolare del suo viso: sentiva di amarlo ed odiarlo allo stesso tempo.
L’unico pensiero che sembrava esserle perfettamente chiaro e coerente era uno; Kakaroth doveva vincere il Torneo, non più solo perché sopravvivesse per poterlo avere accanto. Voleva che diventasse re per essere la sua regina, per combattere al suo fianco e riassaporare quella sensazione di estrema potenza, illusione di immortalità.
Proprio in quel momento Vegeta passò accanto a loro senza dire una parola, teneva Bulma tra le braccia, la ragazza infatti non poteva ancora camminare, anzi, sembrava peggiorare di minuto in minuto.
- Vegeta, che fai?- Quella domanda gli venne spontanea, dopotutto avevano affrontato l’inferno insieme e non poteva voltargli le spalle proprio ora.
- Qui sarò un bersaglio facile e poi non so nemmeno se siano più affari tuoi o meno. Ad ogni modo fra poche ore sarà notte e se staremo qui soffriremo freddo sete e fame, tu fai come ti pare, ma io non morirò aspettando che quei vecchiacci si decidano a lasciarci andare- Così detto si avviò verso l’orizzonte.
Kakaroth guardò ancora la corvina che nel frattempo si era alzata in piedi. Nonostante fosse emerso il suo lato più sinistro, Chichi sentiva ancora di avere un legame con Bulma e non voleva che andasse da sola, non con Vegeta. Adesso riusciva a capire meglio quel Sayan ombroso e distante, capiva soprattutto come poteva sentirsi ogni qual volta gli capitava di eliminare qualcuno e Bulma che in quel momento rappresentava solo un peso, era il bersaglio ideale, l’avrebbe uccisa impunemente.
Chichi voleva seguirli, era il suo istinto a spingerla a proteggere la turchina rimasta priva di un qualsiasi difesa. Kakaroth non ci mise molto a comprendere le intenzioni della sua schiava e in assenza di un piano migliore, l’aveva assecondata affrettandosi a raggiungere Vegeta.
Il sole caldissimo aveva reso la sabbia incandescente, ogni passo era pesante e faticoso, l’afa insopportabile rendeva difficile persino il respiro. Kakaroth era stato costretto a proseguire con Chichi sulle spalle, proseguire le era diventato impossibile, la stanchezza si era impossessata anche di lei.
- Ti sei calmata finalmente!- L’aveva ammonita lui iniziando a sentire come insopportabile l’atteggiamento ostile e folle di Chichi.
La ragazza si era addormentata dopo pochi minuti avvolta nel odore del Sayan .
Per Kakaroth e Vegeta le condizioni erano più che tollerabili, d’altronde si erano allenati in situazioni decisamente peggiori, ma la mancanza di cibo e acqua iniziava a preoccuparli, inoltre la spossatezza dovuta al precedente combattimento con Xilo e il suo compagno, iniziava a farsi sentire.
La luna era splendida benché non fosse piena, sembrava così vicina da poterla toccare. Kakaroth aveva costretto il compagno ad una breve sosta per riprendere fiato; Vegeta aveva sbuffato all’idea, ma in fondo aveva anch’egli bisogno di un po’ di riposo anche se non lo avrebbe mai ammesso.
-Sto morendo di sete, se gli anziani non ci dicono qualcosa o non troviamo dell’acqua non so per quanto potremo resistere-
Kakaroth sembrava preoccupato, sentiva la gola bruciare come se fosse trafitta da mille spilli. Ovunque avvertiva la presenza della sabbia: sulla pelle, negli stivali, nei polmoni, dappertutto.
Le forze iniziavano a mancare ad entrambi e il viaggio era reso ancor più difficile dall’incapacità delle due ragazze di procedere da sole.
- Chichi mi ha spaventato prima, credi davvero rimarrà così?- L’idea di confidarsi con Vegeta non gli piaceva molto, ma quella domanda lo tormentava da ore e sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcuno.
- Quasi tutti i Sayan si esaltano dopo il loro primo omicidio, si sentono invincibili e di solito abbassano la guardia, per questo vengono uccisi. Se invece si dimostrano tanto furbi o forti da sopravvivere, ricevono dai superiori una bella lezione che li faccia tornare con i piedi per terra. Quindi si può dire che lei sia più Sayan di te, Kakaroth-
Il tono di Vegeta si fece sprezzante ed ironico sul finr della frase, ad ogni modo gli aveva detto quanto bastava per farlo stare tranquillo. Quella di Chichi sarebbe stata una fase, prima o dopo sarebbe passata, doveva solo essere paziente.
Il sole stava per sorgere quando Kakaroth e Vegeta trovarono finalmente un’oasi. Una pozza d’acqua era circondata da qualche albero da frutto, averla trovata significava per loro essere salvi. Bevvero e placarono la fame quel tanto che bastava per riprendersi.
Bulma sembrava sentirsi meglio, le sue guance avevano riacquistato colore e le ferite si facevano sempre meno profonde.
Non appena si sentirono meglio decisero di dormire per qualche minuto in modo da riacquistare tutte le energie, quella strana attesa li preoccupava terribilmente.
Chichi e Bulma sarebbero rimaste sveglie a fare la guardia, se avessero visto qualcosa di sospetto avrebbero immediatamente svegliato i due Sayan.
Kakaroth, si svegliò non appena sentì i raggi caldi sulla pelle e la luce disturbargli il sonno. Aprì gli occhi sbadigliando.
Vegeta era vicino a lui ma stava ancora dormendo. Visto così non faceva per niente paura, anzi, iniziò a provare un senso di empatia nei suoi confronti. Kakaroth si stiracchiò sentendo ancora i muscoli intorpiditi per via della scomoda posizione in cui aveva dormito, poi avvicinò alla fonte per bere e lì trovò anche Chichi e Bulma.
Stava per salutarle quando la terra iniziò a tremare. Una scossa fortissima li fece rabbrividire, poi un’ altra ancora. La terra si stava aprendo di fronte a loro, che come spettatori impotenti, non potevano far altro che rimanere a guardare.
Dalla profonda crepa che aveva squarciato la superficie fin sotto le sabbie, riaffiorò una sorta di sfera metallica.
- Cosa sta succedendo Kakaroth?- Vegeta si era destato dal sonno e aveva raggiunto i compagni sentendo il cuore scoppiargli nel petto a causa del brusco risveglio.
- Non lo so, io credo che sia…- Non riusciva a finire la frase troppo terrorizzato dalla sua conclusione.
- Un’altra capsula- Aveva concluso Chichi con una specie di luccichio negli occhi.
L’idea di affrontare un altro combattimento era per lei molto stimolante, ma al contempo era tornata abbastanza in sé per capire le possibili conseguenze di una tale eventualità, quindi indietreggiò nascondendosi tra le braccia di Kakaroth il quale provò per un attimo una sensazione di sollievo.
La sfera emerse completamente dal terreno, aprendosi in due parti così come era successo alla loro solo un giorno prima. Il sole non permetteva di vederne chiaramente l’interno; i due Sayan notarono solo due ombre in lontananza.
- Stai in guardia Kakaroth- Lo aveva avvertito Vegeta il quale ricevette un suo cenno in risposta.
Quando i due estranei si avvicinarono, Kakaroth sentì il panico impossessarsi di lui. Le figure scure si fecero secondo dopo secondo più chiare, una era più alta e massiccia la seconda più esile. Non poteva credere a quello che stava accadendo, era impossibile, non aveva alcun senso.
- Vegeta, quelli, quelli……- chiese tremante al compagno il quale sembrava preoccupato tanto quanto lui.
- Si Kakaroth- Disse piano Vegeta deglutendo a fatica alla vista di quei due guerrieri, anche uno un animo imperturbabile e audace come il suo, fu pervaso dalla paura, sensazione a cui non era per nulla abituato.
- Si Kakaroth, quelli siamo noi.-

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Capitolo 17
*** La terza prova: il deserto di fuoco ***


Riassunto: Kakaroth e Vegeta stanno affrontando le terribili prove imposte dal Consiglio degli anziani presieduto dal Primo; il vincitore diverrà Re del pianeta Vegeta. I due Sayan sono stati messi in coppia per affrontare la seconda prova e a supportarli sono le loro schiave che come loro cercheranno di superare gli ostacoli presenti nella selva. Bulma rimane ferita, ma i quattro escono sani e salvi dalla seconda prova giungendo in una sorta di deserto dove non sembrerebbe esserci anima viva. All'improvviso compaiono due strane figure del tutto identiche ai due Sayan.



La terza prova: Il deserto di fuoco


Le due strane figure avevano avanzato nel deserto per poi fermarsi a pochi metri dai due Sayan, che ancora sconcertati, li guardavano in preda all'angoscia. Il vento soffiava forte alzando la sabbia e scompigliando i capelli dei quattro guerrieri.
"Ottimo lavoro eletti, siete sopravvissuti entrambi, quindi avete superato con successo la secondo prova del Torneo della Corona" Una voce distante e artificiale aveva spezzato il clima di silenzio e di tensione che si era creato.
"Vegeta, che vuol dire!? Se abbiamo superato la prova questi chi diavolo sono" Kakaroth si era rivolto a Vegeta nella speranza di fare chiarezza sulla situazione mentre si era posizionato in assetto da combattimento.
"Non lo so Kakaroth"Vegeta aveva serrato i pugni in preda alla frustrazione più profonda; quel senso di impotenza era per lui insopportabile.
Una sorta di fischio acuto risuonò nell'aria bollente annunciando il messaggio del portavoce, Kakaroth e Vegeta guardarono in alto, nella direzione da cui proveniva il suono, per poi tornare a concentrarsi sui loro due sosia. Quella situazione era surreale, l'agitazione cominciava a farsi palpabile non solo per loro, ma anche per Chichi e Bulma che esterrefatte, si erano nascoste dietro ai rispettivi padroni.
"I Sayan sono sopravvissuti a guerre e devastazioni, non si sono piegati neppure al dispotismo di un essere estremamente potente come Freezer, nulla è stato in grado di distruggerli. Questo perchè la vera forza dei Sayan risiede nella loro ambizione e sete di potere, nella loro perseveranza, che li porta a superare i propri limiti. Il re di un tale popolo deve ispirare ed incarnare questi sentimenti più di chiunque altro, per questo oggi supererete voi stessi e insieme la terza prova di questo Torneo. Sempre se ne sarete all'altezza, ovviamente.Buona fortuna eletti e lunga vita al re!"
Un altro fischio sancì il termine di quel terrificante annuncio.
"Quindi è così" Vegeta guardò il suo diretto avversario serrando la mascella. Non aveva mai avuto dubbi sul suo valore di guerriero e sulle sue incredibili abilità, ma fronteggiare sè stesso era un'eventualità che non aveva mai preso in considerazione.
"Quindi dobbiamo eliminarli? Ma come è possibile che ci somiglino così tanto?"
Kakaroth era del tutto scioccato, chi erano quei tizi e soprattuto come facevano ad essere identici a loro? "È opera del Consiglio degli anziani, non c'è dubbio. La loro natura però mi rimane sconosciuta. Non ci resta che combattere"Vegeta, esattamente come il suo compagno, era estremamente confuso, non poteva far altro che rischiare.
"Vegeta sei sicuro? Non sarebbe meglio studiare con calma la situazione?" Bulma si era intromessa nella conversazione tra i due Sayan. La sua mente scientifica e analitica la spingeva a raccogliere più informazioni, soprattutto visto il tipo di nemico che avrebbero dovuto affrontare.
"Se hai un'idea migliore bellezza..." l'aveva provocata il Sayan che si trovava davanti a lei.
"No ma se sono uguali a voi e hanno le vostre stesse identiche capacità, come farete a vincere il combattimento?"La logica di Bulma non faceva una piega eppure ogni sua parola sembrava di troppo in quel momento carico di elettricità.
"Non lo so ma non possiamo rimanere qui ad aspettare che ci facciano a pezzi" Vegeta inziava ad innervosirsi, sapeva che la sua schiava aveva ragione,ma cos'altro poteva fare.
I due Sayan si stavano lanciando nello scontro quando la voce di Bulma li costrinse ad arrestarsi.
"Aspettate!" La turchina urlò con quanto fiato avesse in gola. Poi si avvicinò a Vegeta facendo a Chichi segno di imitarla. Si strappò un pezzo della veste legandolo al polso del Sayan, la corvina fece subito lo stesso con Kakaroth.
"Però,sei davvero sveglia ragazzina" Vegeta doveva ammetterlo, la sua schiava non solo era solo una bellissima ragazza, era anche molto in gamba.
"Così non vi confonderete, i due cloni potrebbero sfruttare la loro somiglianza per disorientarvi e farvi uccidere a vicenda" Bulma spiegò ad alta voce quello che a Chichi e a Kakaroth non era ancora perfettamente chiaro.
Quando furono pronti i due Sayan si lanciarono contro gli avversari.Vegeta ingaggiò subito uno scontro aereo con il suo sosia, la sabbia rallentava i movimenti rendendo difficile un confronto a terra, quindi anche Kakaroth e il suo avversario li seguirono.
- Bulma secondo te ce la faranno?" Chichi le si avvicinò preoccupata, sembrava essere tornata in sè anche se i suoi occhi non riuscivano ad evitare di seguire il combattimento che si stava svolgendo.
"Non lo so, ma dobbiamo aiutarli in qualche modo!" Bulma era concentrata sui quattro guerrieri, anche se faceva molta fatica a riconoscerli visto la velocità dei loro movimenti.
"E come? Non abbiamo armi e comunque non sappiamo combattere,cosa potremmo fare noi?"Chichi moriva dalla voglia di partecipare alla battaglia,ma la sua parte più razionale sapeva che farlo le sarebbe costato la vita.
"Non lo so, ma ci deve pur essere qualcosa"Bulma non voleva darsi per vinta; aveva rischiato di morire in quella foresta, ma in qualche modo era sopravvissuta quindi avrebbe lottato, non si sarebbe arresa proprio ora.
Lo scontro era perfettamente equilibrato, le copie sembravano essere identiche in ogni minimo dettaglio ai due Sayan originali. Vegeta si muoveva rapido comparendo e scomparendo nell'aria per riuscire a cogliere di sorpresa il suo avversario che sembrava non aver alcun problema a prevedere le sue mosse. Kakaroth era nella stessa situazione, il nemico utilizzava la sua medesima tecnica e anche velocità e potenza sembravano coincidere con le sue.
La frustrazione dei guerrieri cresceva di minuto in minuto, per quanto si sforzassero, non riuscivano a sopraffare i due cloni.
"Vegeta, se andiamo avanti così tra non molto non avremo più energie. Cosa facciamo?"Kakaroth e il suo compagno si trovarono schiena contro schiena dopo aver evitato l'ennesimo attacco nemico ed entrambi sembravano condividere le stesse preoccupazioni.
La loro natura di Sayan, di invincibili guerrieri non sarebbe bastata questa volta; i loro avversari sembravano fiere insaziabili e la cosa peggiore, era che non mostravano alcun segno di stanchezza.
Vegeta non ebbe tempo di rispondere che il suo sosia gli si scagliò contro con veemenza e senza risparmiarsi. Il Sayan schivò il colpo appena in tempo abbassandosi giusto il necessario perchè il pugno nemico trovasse la schiena di Kakaroth impattandosi con violenza tra le scapole lasciandolo per un secondo di troppo senza fiato, infatti il suo clone ne approfittò per colpirlo alla testa scagliandolo al suolo. Del tutto incurante il falso Vegeta tornò alla sua copia originale che a fatica riusciva a parare i colpi rapidi e perfetti che lo cercavano con insistenza.
" Perché non lo hanno ucciso?" La voce di Bulma risuonò leggera nell'aria afosa del deserto destando Chichi che aveva,fino a quel momento,seguito ogni minima scena di quello scontro terribile facendosi inghiottire dal ritmo ipnotico degli attacchi dei quattro guerrieri.
" Cosa vuol dire? Intendi Kakaroth?" Nel tono della corvina era implicita una punta di acidità, quella morbosa curiosità che aveva colto nella domanda di Bulma la aveva in qualche modo irritata.
" Erano due contro uno Chichi, potevano ucciderlo in meno di un secondo eppure il clone di Vegeta, dopo averlo colpito per sbaglio, è tornato a quello vero e mi chiedo il motivo" Le elucubrazioni di Bulma catturarono l'interesse di Chichi che nonostante tutto rimaneva concentrata sul suo eletto che era riuscito a rimettersi in piedi solo in quel momento.
" Si se avessero collaborato forse...." Terminare la frase le era impossibile, aveva rischiato di perderlo sotto il suo stesso sguardo senza neppure accorgersene, in un attimo sarebbe rimasta sola, ancora.
" Ci deve essere un motivo, devo solo calmarmi e riflettere" Gli occhi blu di Bulma scrutavano il cielo in cerca di una risposta.
Nel frattempo anche Kakaroth aveva ripreso il combattimento con il suo sosia ben consapevole di aver rischiato grosso, per colpa di quel vigliacco di Vegeta aveva sfiorato la morte e questa gliel'avrebbe fatta pagare se solo fosse uscito vivo da quella situazione.
" Maledetto" Sussurrò Vegeta portando la mano ai lati da bocca per ripulirsi del sangue che un calcio allo zigomo sinistro gli aveva procurato.
Il combattimento iniziava a prendere una brutta piega anche per lui, stava durando troppo e il suo sosia non sembrava risentire troppo dei suoi attacchi e non era abituato ad avversari in grado di tenergli testa fino a questo punto.
Il flusso dei suoi pensieri fu peró interrotto dall'ennesima incursione del suo sosia che puntó al busto colpendolo in modo deciso appena sotto al diaframma facendogli riversare a terra un fiotto di sangue che cadde a pochi centimetri di distanza da Bulma e Chichi.
" Se anche Vegeta è in quelle condizioni Kakaroth.." Chichi era terrorizzata, l'euforia del combattimento che aveva provato all'inizio era del tutto scomparsa lasciando spazio solo alla frustrazione più profonda.
" Vegeta...." Bulma guardava la chiazza di sangue scomparire nella sabbia, il rapporto con lui era complicato anzi, indecifrabile, ma sapere che non avrebbe resistito ancora molto non le era di conforto.
Fu quando la sabbia avvolse completamente la macchia rossa che un'idea fulminante le attraversò la mente.
" Chichi ci sono! Forse ho trovato la soluzione. Cerca di attirare l'attenzione di Kakaroth io faró lo stesso con Vegeta"La voce della turchina tornó squillante come sempre, il suo viso si illuminó di quella strana follia che giá una volta li aveva salvati.
Riuscire a farli scendere a terra non fu semplice, ma per fortuna le due copie non sembravano volerli seguire, non subito almeno.
" Spero che tu abbia davvero qualcosa ragazzina" Vegeta ansimava faticosamente, era stanco e aveva riportato una ferita piuttosto profonda sotto la clavicola.
" È il chip che vi hanno impiantato all'inizio la chiave di tutto" rispose Bulma scuotendo la testa insoddisfatta, non era da lei impiegare tanto tempo per risolvere un enigma.
" Il chip?Non ti seguo" Kakaroth, proprio come tutti gli altri, non era riuscito a scorgere il vero significato nelle parole di Bulma.
" Si certo. È così che sono riusciti a generare i vostri due cloni, dal sangue che vi hanno prelevato quando vi hanno inserito il rivelatore di posizione nel braccio. Le vostre copie sono perfettamente identiche a voi, in tutto e per tutto ed è per questo che non collaborano ed è per questo che non hanno unito le forze per eliminare Kakaroth quando ne hanno avuto l'occasione" Le parole di Bulma si susseguivano una dietro l'altra aprendo nuovi orizzonti nelle menti ancora confuse degli altri tre ragazzi.
" Ma non capite? Il portavoce ha detto che dovrete superare i vostri limiti per proseguire nel torneo e mi pare ovvio che il vostro è dato dall'incapacità di cooperare. Se volete vincere dovrete combattere insieme, questa é l'unica cosa in cui i cloni non potranno imitarvi."
La spiegazione di Bulma aveva senso, se le due copie erano state create prima del loro ingresso nella foresta e conservavano ricordi ed emozioni dei Sayan originali a quel tempo, era impossibile che collaborassero, d'altronde Vegeta e Kakaroth non lo avrebbero mai fatto.
" Combattere con lui non porterà a niente se non a morire più in fretta" Il tono di Vegeta fu smorzato solo dall'affanno del suo respiro.
" Nelle tue condizioni eviterei, sei ridotto a uno straccio" era stufo dell'arroganza di Vegeta, non gli avrebbe permesso di trattarlo come un suo subalterno.
" Allora fatevi ammazzare anzi facciamoci ammazzare tutti" Bulma era isterica, sperava che l'attenzione si sarebbe concentrata su di lei e sulle sue impeccabili capacità deduttive e invece quei due scimmioni non facevano che litigare tra loro.
Vegeta avrebbe voluto riprendere la sua serva, ma non ne ebbe il tempo che un Ki Blast si schiantò su di loro sollevando un muro di granelli dorati.
Kakaroth fece appena in tempo a mettere al sicuro le due ragazze che il suo sosia passò al contrattacco.
" Ti vuoi decidere a collaborare dannazione?" Ringhió in direzione di Vegeta intento a parare i colpi rapidi dell' avversario. Vegeta avrebbe voluto evitare, ma le sue condizioni fisiche lo preoccupavano, iniziava a risentire dei colpi subiti e non era mai successo, nessuno lo aveva mai ridotto in quello stato quindi fu costretto ad accettare l'aiuto di Kakaroth.
Le tecniche combinate dei due Sayan spiazzarono i cloni che a fatica tenevano a bada gli originali le cui forze sembravano essere miracolosamente tornate. Bulma assisteva alla scena soddisfatta, la sua idea stava funzionando come previsto le copie erano incapaci di fare gioco di squadra e questo le avrebbe condannate alla sconfitta.
" E adesso il gran finale" Le labbra di Vegeta si mossero appena, poi un'immensa sfera di energia prese forma dalle sue mani. L'avrebbe scagliata contro le due copie, messe alle strette dagli attacchi incessanti di Kakaroth. Sarebbe riuscito a sopravvivere anche alla terza prova del torneo, ma non poteva ignorare a sè stesso il fatto che la sua vittoria fosse dovuta anche alle abilità del suo compagno, da solo non ce l'avrebbe fatta e questa consapevolezza lo divorava dentro come la sete di potere che lo aveva spinto a sottoporsi a quelle prove terribili. Un ghigno gli si dipinse in viso, l'avrebbe fatta finita con tutta quella storia, doveva dimostrare a sè stesso di essere rimasto il Sayan crudele e sadico di sempre, doveva avere la prova certa che tutti quegli anni passati nell'odio e nelle tenebre lo avevano reso più forte.
Scagliò la sfera animato da quella rabbia cieca e implacabile, avrebbe ucciso anche lui dopotutto era un suo rivale quindi sarebbe successo comunque, stava solo giocando d'anticipo.
I cloni e Kakaroth furono inghiottiti da quella luce accecante mentre Chichi e Bulma balzarono tra le dune incapaci di resistere all'impatto del colpo.
La sabbia si sollevó come risucchiata in un vortice, un boato agghiacciante annunciò la perfetta messa a segno del colpo, per alcuni attimi fu il caos, poi come dopo una tempesta, tutto si placò in un silenzio sinistro.
Bulma e Chichi si sollevarono dai granelli dorati che le avevano avvolte completamente.
" Cosa diavolo..." Le parole di Bulma furono interrotte da una tosse convulsa, la sabbia era penetrata ovunque rendendole difficile il respiro.
" Bulma tutto bene?" La corvina le si avvicinó con aria preoccupata, sapeva che l'amica non si era ripresa completamente e tutta quella baraonda non era l'ideale nelle sue condizioni.
" Si Chichi non ti preoccupare, piuttosto cerchiamo quei due" La rincuorò la turchina certa di potercela fare. Le due ragazze si misero quindi alla ricerca dei due rispettivi padroni nella speranza che quello scontro surreale fosse terminato.
Vegeta scese a terra a pochi passi da loro visibilmente provato, non si era risparmiato per il colpo di grazia e le ferite infertegli non sembravano migliorare.
" Dov'è Kakaroth? Gli chiese Chichi risoluta, non era riuscita a capire cosa fosse realmente successo, ma subito prima dell'esplosione Kakaroth era vicino alle due copie e l'idea che Vegeta avesse ignorato la sua presenza non era poi così folle.
Il Sayan non le rispose, se tutto era andato come doveva di quel ragazzo non doveva essere rimasto che il ricordo.
Gli occhi di Chichi si riempirono di lacrime, il silenzio di Vegeta era più che eloquente quindi lo superó pregando che il moro fosse ancora vivo.
Bulma fulminò il suo padrone con lo sguardo tentando poi di seguire Chichi per aiutarla nella ricerca, ma la presa di Vegeta le impedì di andare oltre.
" È tutto, tutto inutile, non troverá niente" Disse con un filo di voce con quella smorfia soddisfatta stampata sul volto che provocava in Bulma un disgusto e un terrore senza pari.
Finalmente la corvina raggiunse il luogo dell' impatto, dei cloni non vi era traccia ma il suo sguardo trovó finalmente Kakaroth sommerso in parte dalla sabbia.
" Kakaroth" Corse da lui con il cuore in gola scavando a mani nude per farlo emergere dal deserto. Il suo corpo era ricoperto di tagli e la battle suite era ridotta a brandelli. Si chinò su di lui, il respiro era debole, ma era ancora vivo se pur privo di conoscenza. Sollevata,Chichi si abbandonó ad un pianto liberatorio appoggiando il viso al petto provato di Kakaroth, cercando di trattenere i singhiozzi per riuscire a sentire il flebile battito del cuore del Sayan.
Dopo pochi minuti due navicelle comparvero dall'alto atterrando a pochi metri dai quattro portandoli finalmente in salvo.
" Chichi" La voce roca e sottile del ragazzo cercò subito la sua serva che non aveva smesso un attimo di stargli accanto.
" Mi hai fatto morire di paura" Lo rimproverò lei con gli occhi lucidi e il cuore che le esplodeva nel petto.
" Dovresti saperlo ormai che non è così facile liberarsi di me" La risata soffocata del moro si trasformò in un gemito di dolore, si sentiva a pezzi, ogni cellula del suo corpo gli doleva terribilmente.
" Non devi sforzarti così, devi riposarti e riprenderti" Chichi gli sistemò le coperte premurosa, poter risentire il suono della sua voce era bellissimo, ma sapeva che quello a cui stava partecipando era un gioco perverso e che avrebbero potuto sottoporlo a chissà quale altra tortura da un momento all'altro.
" Ok ma prima dimmi che cosa é successo?" Gli occhi di Kakaroth così grandi e confusi la obbligarono a spiegargli ogni cosa, di come Vegeta aveva cercato deliberatamente di ucciderlo e di come i medici lo avevano salvato appena in tempo portandolo in salvo sulla navicella. La delusione sul volto di Kakaroth era palpabile, era convinto di aver trovato in Vegeta un briciolo di umanità e invece lo aveva colpito senza scrupoli con il chiaro intento di eliminarlo. In quel preciso istante capì quanto fosse Chichi la sua unica vera alleata, la sua più grande forza.
" Mi dispiace Chichi, mi dispiace di aver cercato di allontanarti io..." Le parole di Kakaroth furono interrotte dalle labbra della corvina che si posarono sulle sue indugiando dolcemente nonostante il sapore metallico del sangue che ancora gli inaspriva la bocca.
" Dovresti saperlo ormai, non é così facile liberarsi di me" Si sollevó da lui sapendo che non sarebbe stato quello il loro ultimo bacio e per un po' quel pensiero sarebbe bastato ad allontanare le angosce che tormentavano il suo cuore.

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Capitolo 18
*** Come la calma prima della tempesta ***


Erano arrivati sul pianeta Vegeta da circa un'ora.
Kakaroth era stato subito trasportato nell'edificio principale insieme a Vegeta in modo che entrambi recuperassero le forze all'interno della medical machine.
Chichi e Bulma invece, si trovavano ancora all'interno della piccola navicella dirette verso l'accampamento degli eletti. La corvina fissava l'esterno sentendosi sempre più triste e melanconica; sull'immensa distesa verde erano rimasti solo dieci padiglioni, quindi erano sopravvissuti solo dieci eletti, ogni vita strappata corrispondeva ad un ulteriore passo che lei e Kakaroth percorrevano verso la salvezza, ma in quel momento, sembrava un prezzo davvero alto da pagare.
Le due ragazze raggiunsero una struttura adiacente al campo dove altre schiave le sistemarono perchè potessero tornare a breve dai loro padroni. Una donna ormai anziana prese in custodia Chichi portandola in infermeria per medicarle i graffi e le ferite più superficiali, in modo che sulla sua pelle non rimanesse il ben che minimo segno.
"Vieni con me cara" l'anziana signora la scortò nella stanza fredda e asettica e le indicò di accomodarsi sul lettino affinché potesse visitarla.
"Allora saresti tu la schiava del ragazzo prodigio?" Le rivolse quella domanda armeggiando nel frattempo nell'armadietto contenente strumenti e medicinali.
"Ragazzo prodigio?" Ripetè la ragazza istintivamente, non essendo sicura di aver compreso a pieno il significato della domanda di quella strana sconosciuta.
"Si quel Kakaroth, molti Sayan stanno facendo il tifo per lui, se così si può dire. Il pianeta è praticamente diviso in due, anche se io non potrei dirti nulla a dire il vero, c'è un motivo se gli eletti sono tenuti in isolamento, però quel ragazzo ha stoffa io l'ho capito subito" la donna non si trattenne dal pavoneggiassi con Chichi circa le informazioni che aveva, era una di quelle persone assuefatte al suono della propria voce e gli occhioni curiosi e assetati di Chichi erano per lei un richiamo irresistibile.
"Cosa dicono di Kakaroth? La prego le giuro non dirò nulla a nessuno" la voce supplichevole della ragazza sortí lo stesso effetto ammaliatore del canto di una sirena e la donna cominciò immediatamente a parlare.
"Bhè non è un mistero che quel Kakaroth fosse considerato da tutti un condannato, nessuno pensava avrebbe superato neppure la prima prova eppure è ancora vivo" non voleva rivelare tutto subito, voleva farsi desiderare, anche perchè quel tira e molla le stava dando la possibilità di studiare le reazioni della ragazza, che ai suoi occhi, parevano sempre più interessanti e curiose.
"Certo che è vivo,nessuno avrebbe dovuto darlo per spacciato" la rabbia che accese lo sguardo stanco della corvina confermò le ipotesi balenate nella mente esperta e maliziosa della donna.
"Oh cara in che guaio ti sei cacciata" ribatté scuotendo la testa, abbozzando poi un sorriso ironico e consapevole.
"Io? In nessuno perchè?" Chiese la ragazza interdetta, il comportamento invadente di quella sconosciuta iniziava a darle sui nervi.
"Innamorarsi di chi gioca con la morte bambina, è una condanna, quasi come partecipare a questo torneo" il tono dell'anziana serva si fece subito più serio, sapeva fin troppo bene cosa significasse perdere la testa per un Sayan.
"Io non sono innamorata di lui, io, anzi, tutto il contrario, davvero" l'incespicare di Chichi però sembrava dire tutt'altro.
"Se lo dici tu bambina" la schiava fu felice di interrompere quel discorso, ricordare quell'amore passato,svanito nelle tenebre dello spazio più profondo, era per lei ancora troppo gravoso.
"Hai detto che il pianeta è diviso in due, cosa intendevi dire?" Chichi colse l'occasione al volo per tornare sul discorso precedente, quello che le stava realmente a cuore.
"Intendevo dire che il pianeta ha scelto i suoi due beniamini; vorrebbero vedere Vegeta e Kakaroth farsi a pezzi nell'arena durante la finale" il linguaggio grezzo della donna fece subito capire a Chichi cosa significasse vivere su quel pianeta per tanti anni, come potesse inaridire ogni cuore e animo, in quel momento si augurò che non capitasse la stessa cosa anche a lei.
"Quindi ci sono Sayan che lo vorrebbero vedere re?" Chichi divenne subito speranzosa e ottimista, con il sostegno dei suoi fratelli, Kakartoh sarebbe stato inarrestabile, ne era certa.
"Già, per lo più nostalgici del comandante Bardack o guerrieri che grazie a lui hanno fatto un sacco di soldi con le scommesse. Ovviamente i Sayan di alto rango sostengono ancora Vegeta che per tutti rappresenta la precedente discendenza, benchè sia un figlio illegittimo del re. Sono loro due i favoriti, Kakaroth il ragazzo prodigio, la rivelazione del torneo che tutti davano per spacciato e Vegeta,emblema della casta reale e del retaggio nobile del pianeta." sapeva di essersi spinta troppo oltre, ma al posto di Chichi avrebbe voluto sapere e a costo della sua stessa vita, le disse tutto sperando che quell'amore potesse sopravvivere a quell'inferno al quale lei stessa fu costretta a soccombere anni prima.
"Grazie, non lo dirò a nessuno, è una promessa"Chichi le sorrise guardandola negli occhi per rassicurarla, dopo l'incubo della foresta e quel combattimento assurdo nel cuore del deserto,aveva bisogno di una bella notizia.
La corvina uscì dall'infermeria e fu portata in un'altra stanza dove alcune schiave la lavarono, pettinarono e vestirono di tutto punto; i Sayan rimasti erano i finalisti e avevano bisogno di avere accanto schiave degne di questo ruolo.
"Li vedi Chichi?" La voce stridula di Bulma la colse di sorpresa, quando era arrivata?
"No, io, vedere cosa?" Farfugliò in cerca di una risposta che potesse soddisfare l'entusiasmo accesosi negli occhi di Bulma.
"I capelli, i miei bellissimi capelli, pensavo che l'aria di quell'orribile deserto li avesse rovinati per sempre" disse accarezzandosi la chioma turchina quasi come fosse un gattino.
"Già, belli, davvero" Chichi rimase parecchio perplessa da Bulma, quella ragazza aveva davvero due personalità distinte, quella geniale in grado di tenere testa a quei maniaci degli anziani e un'altra ingenua e superficiale.

***


"Signore il suo piano sta prendendo forma, Kakaroth riscuote sempre più consensi tra il popolo" il leccapiedi del Primo non si fece attendere oltre iniziando la sua ignobile sviolinata giornaliera.
"Non è ancora abbastanza" ribattè l'uomo con voce profonda e sinistra, tamburellando con le dita sul tavolo intorno al quale era riunito l'intero consiglio.
"Mio signore non dovete dire così, Kakartoh è vivo e i soldati sarebbero onorati di servirlo" quelle parole furono seguite da un attimo di lungo silenzio.
"Stava per morire, se non ci fosse stata quella sgualdrina con loro si sarebbero fatti ammazzare come due pivelli. Inoltre non mi interessano i soldati, dobbiamo riscuotere il consenso della casta reale e dei Sayan di alto rango" il Primo sembrava preoccupato, che Kakaroth stesse guadagnando il favore del popolo era positivo,ma non era ai plebei che l'anziano mirava, le sue ambizioni erano ben altre.
"Allora cosa facciamo?" Ribattè il Quinto spazientito dai vaneggiamenti del suo superiore il cui piano sembrava ogni giorno un po' più vicino al fallimento.
"È un vero Sayan che vogliono, uno come Vegeta,sotto il quale verrebbero intraprese missioni di conquista e dominazione. Vogliono un leader spietato, vogliono dimenticare Freezer e l'acre odore della sottomissione che ancora li umilia nel profondo dei loro ricordi" nella mente del sadico Sayan si fece strada un'idea davvero allettante, forse la migliore avuta fino a quel momento.
"Quindi cosa propone?" Lo incalzò nuovamente il Quinto spazientito da tutti quei giri di parole, lui che era un uomo d'azione mal sopportava trame e cospirazioni.
"Lo trasformeremo in un assassino efferato, gli faremo conoscere l'odio e la disperazione e quando questi e il desiderio di vendetta lo avranno consumato,noi avremo il nostro futuro re. Brindiamo a noi signori e a Kakaroth futuro sovrano del pianeta Vegeta

***


La ragazza raggiunse l'edificio in cui Kakaroth era stato portato per le cure.
Un soldato la scortò per i lunghi corridoi, ormai riusciva a distinguere i soldati semplici dai guerrieri più forti grazie al colore dello scouter che portavano sull'occhio sinistro.
"Entra" il suo invito fu tutto meno che cortese, ma il suo sguardo viscido la convinse ad obbedire senza protestare.
La ragazza entrò nell'anticamera bianca dove su una parete era collocato il pannello che portava alla stanza in cui c'era la medical machine.
Spinse il bottone e la lastra metallica cominciò a scorrere da sinistra verso destra producendo un rumore acuto e fastidioso.
Ad accoglierla, la figura di Kakaroth in piedi di fronte a lei senza nulla addosso, il ragazzo le dava le spalle mentre cercava di liberarsi dai residui del liquido curativo.
Chichi rimase immobile come incantata dalla perfezione di quel corpo da atleta così vigoroso e perfetto, ammirava il contorno di ogni singolo muscolo che affiorava da quella schiena forte e giovane.
Non appena il suo sguardo scivolò più in basso si sentì pervadere da un fremito mai provato prima, che la fece avvampare di un calore nuovo e ricco di desiderio. "Chichi" come Goku si voltò, la ragazza fece altrettanto sentendosi colta sul fatto e totalmente a disagio. "Ehi ragazzina ce l'hai con me?" Disse sfiorandole il braccio. "No ma sei, sei nudo" l'imbarazzo della corvina lo fece subito sorridere, era divertente vederla così in crisi.
"Se non vuoi unirti a me sarà meglio che mi vesta" disse con la chiara intenzione di stuzzicarla ulteriormente, cosa che gli riuscí perfettamente visto lo scompenso cardiaco che provocò a Chichi scossa dall'ennesimo sussulto.
Indossò in fretta la battle suite per poi tornare da lei circondandole i fianchi da dietro, scostandole i capelli da una spalla per poterla assaporare meglio.
"Vedo che ti sei ripreso" la corvina si inarcò abbracciando il collo del ragazzo e affondando le dita tra i suoi capelli ancora umidi.
"Non volevo farti aspettare" Kakaroth afferrò la mano di Chichi facendola roteare su sè stessa per poi perdersi nei suoi occhi color ebani subito prima di baciarla con passione,così come aveva immaginato per tutta la durata della sua guarigione.
"Pensavo di averti perso" sussurrò la corvina rimasta senza fiato per quel contatto così piacevolmente inaspettato.
"Stavo per dirti la stessa cosa" ribatté lui guardandola negli occhi sicuro.
"Perchè?" Rispose lei confusa dalle parole di Kakaroth, non era lei quella che aveva sfiorato la morte fino a prova contraria.
"Il tuo sguardo era cambiato. Dopo che hai ucciso quella schiava nella foresta ho pensato che non saresti stata più tu..." La voce di Kakaroth si fece subito triste e malinconica, di tutte le cose che erano capitate durante le ultime due prove del torneo, quella era stata senza dubbio la peggiore.
"Mi dispiace di averti fatto preoccupare, ma è stato come libera dopo tanto tempo, non credo tu possa capire" Chichi non si aspettava che quel suo comportamento nella foresta fosse stato per Kakaroth così preoccupante e penoso da sopportare.
"Forse,ma vorrei provarci, io voglio capire tutto di te Chichi" il ragazzo si chinò sulla corvina appoggiando la sua fronte a quella della ragazza, voleva che sapesse che con lui non doveva avere segreti perchè lui non sarebbe fuggito, sarebbe rimasto fino a che quel torneo e la vita glielo avrebbero concesso.
"D'accordo, ma se diventa troppo fermami ok?" Non avrebbe voluto cedere, ma l'idea di potersi sfogare dopo tanto tempo con qualcuno era proprio ciò di cui aveva bisogno.
"Ok" rispose lui, per poi baciarla sulla guancia e accompagnarla alla branda dove entrambi si sedettero.
"Avevo tre fratelli, tutti maschi ero io la femminuccia di casa. Ero la più piccola e benchè mi escludessero spesso dai loro giochi, erano i miei eroi e loro sentivano di dovermi proteggere, sempre. Quando i Sayan arrivarono sul mio pianeta natale c'era la neve, io la adoravo, era così bianca e pura, amavo giocare fuori all'aria aperta. Mio fratello più grande era venuto con me per tenermi d'occhio quel giorno, ci eravamo allontanati abbastanza da casa perchè diventasse solo un puntino nell'orizzonte. Presto avrei compiuto undici anni e per qualche strano motivo mi ero convinta che non avrei più potuto giocare cosí spensieratamente nella neve, pensavo davvero che quello fosse il mio ultimo inverno di bambina e volevo godermelo, fino in fondo.
Era buio quando ci avviammo verso casa, il freddo mi aveva tagliato le labbra e tinto le guance di rosso. Quando entrammo ci accolse uno strano silenzio, cosa insolita per una famiglia numerosa come la nostra, quindi salimmo al piano di sopra e lì trovammo i corpi dei miei fratelli, di mia madre e di mio padre e sangue ovunque. Mi avvicinai per guardarli meglio, per aiutarli, ma sentii i piedi sollevarsi da terra e in meno di un secondo, mi trovai a testa in giù, sospesa a mezz'aria da una specie di gigante. Urlai con tutta me stessa e mio fratello venne subito in mio soccorso, ma ovviamente fu tutto inutile. L'ultima cosa che ricordo è il suo corpo scagliato contro la parete poi piú nulla.
Per i restanti cinque anni non ho fatto altri che avere paura vivendo nella consapevolezza di non poter cambiare il mio futuro e sapendo che sarebbe bastata una parola di troppo per essere uccisa. Per questo,quando sono stata io ad avere il potere, ad avere la possibilità di decidere della vita di qualcuno,mi sono sentita così euforica; finalmente non ero più io la vittima, finalmente non ero io ad avere paura.
Penserai che sia una pazza o una persona orribile..."
Chichi fu interrotta da Kakaroth che la baciò perchè non dicesse altro, erano stati i Sayan a farle questo e forse lui ne sarebbe diventato il re, per Chichi tutta quella situazione doveva essere terribile.
"Tu sei forte Chichi, hai superato tutto questo da sola, se fossi nata qui saresti sicuramente una guerriera molto più forte di me"
"Puoi giurarci" gli disse lanciandogli uno sguardo di sfida e corrugando la fronte per simulare un'espressione agguerrita, cosa che ebbe come unico risultato quello di far scoppiare Kakaroth in una fragorosa risata.

***


Era così felice di essere tornata al suo consueto splendore da non riuscire a smettere di canticchiare mentre percorreva la strada che portava al padiglione di Vegeta.
Il Sayan aveva trascorso solo pochi minuti all'interno della medical machine,quindi era potuto tornare al suo alloggio prima degli altri.
"Vegeta, la cena" disse allegra spostando con una mano uno dei due lembi di tessuto che costituivano l'ingresso della tenda.
Il ragazzo non rispose, ma Bulma era troppo felice per accorgersene, era viva e bellissima,le uniche due cose che le interessavano davvero.
Vegeta rimase impassibile,seduto sul letto senza dire una parola. Stava così da ore,ma non se n'era reso conto, si sentiva lontano dalla realtà e da tutto.
"Bhè se vuoi tenere il broncio fa pure io lascio qui il vassoio, ripasso tra un'ora" la turchina sembrava spazientita, era convinta che il solo fatto di parlargli ancora in modo tanto gentile fosse per lui un privilegio, dopo quello che aveva fatto a Kakaroth la tentazione di mandarlo al diavolo facendo il minimo necessario per non farsi uccidere, era diventata forte e decisamente allettante.
Il Sayan serrò i pugni sulle ginocchia iniziando poi a sudare freddo, piccole goccioline gli inumidivano la fronte,quella sensazione cominciava ad annebbiargli la mente.
Incapace di mantenersi calmo si alzò di scatto avvicinandosi a Bulma soffermandosi solo un attimo ad osservarla in modo ossessivo e spaventoso.
Afferrò la ragazza per le spalle per spingerla con violenza sul letto posto al centro dell'alloggio raggiungendola immediatamente immobilizzandola sotto il suo peso. Non voleva più pensare, voleva dimenticare ciò che era successo nella foresta e poi in quel deserto, voleva tornare disperatamente ad essere sè stesso.
Bulma non riusciva a capire cosa stesse succedendo sentiva solo un'irrazionale paura crescere in lei, quando provò ad urlare per chiedere aiuto,la mano del Sayan le spezzò il fiato.
Vegeta le strappò la veste e il rumore della stoffa fece trasalire la ragazza sopraffatta dal terrore, dal calore del corpo del guerriero, dal dolore per i morsi che la stavano sfregiando in tutto il corpo perchè Vegeta potesse così imprimere il suo marchio sulla sua pelle.
Gli occhi di Bulma si riempirono di lacrime, in quel momento il suo odio per Vegeta e per i Sayan si riaccese, reso ancor più inteso da quello per sè stessa, per averlo aiutato a salvarsi la vita, per essersi fidata di un assassino come lui. Le lacrime salate di Bulma ricaddero sulla mano del Sayan e quel dolore insopportabile al petto, quel folle bruciore alle tempie tornarono a torturarlo. Vegeta si sollevò da lei guardandola con odio, era convinto che stare con lei lo avrebbe distratto,invece non faceva che alimentare quella frustrazione, forse ne era addirittura la causa.
Uscì dalla stanza lasciandola stesa sul letto nuda e spaventata, Bulma lo guardò allontanarsi chiedendosi inutilmente che cosa avesse fatto di sbagliato per meritare un trattamento simile.
Vegeta prese il volo allontanandosi dall'accampamento, volava a velocità sostenuta quando sentì un dolore acuto partire dal braccio per poi irradiarsi in tutto il resto del corpo, una sorta di fortissima scossa elettrica lo costrinse a tornare a terra impattando violentemente contro il suolo.
Si sollevò faticosamente trascinandosi in direzione degli alloggi.
"Quei maledetti, quando sarò re li ucciderò tutti" il rilevatore che gli avevano conficcato nel braccio prima della seconda prova,gli impediva di procedere oltre, tutti gli eletti dovevano rimanere confinati in una porzione precisa del pianeta e questo non faceva che accrescere la tensione in Vegeta che si sentiva come un topo in trappola.
Avrebbe voluto liberarsi di quel aggeggio infernale,ma farlo avrebbe significato la squalifica e quindi la morte. Iniziò a riflettere sul perchè facesse così fatica a comportarsi come avrebbe fatto solo poche settimane prima. Nel deserto non avrebbe lasciato al caso il destino di Kakaroth, lo avrebbe ucciso con le proprie mani,provando persino piacere nel farlo e sicuramente non si sarebbe fatto troppi scrupoli con Bulma, ma rimaneva il fatto che era anche grazie a loro se era sopravvissuto.
Prima di allora,nessuno, neppure i suoi genitori, avrebbero mosso un dito per salvarlo, anzi sarebbero rimasti a guardare in silenzio e sarebbero stati i primi a giudicarlo debole e indegno se solo avesse esitato per un momento.
Sapeva di dover tornare ad essere crudele e spietato e sapeva di doverlo fare al più presto o avrebbe perso il consenso dei Sayan d'élite,gli unici che avrebbero potuto influenzare il Consiglio.
Aveva vissuto a palazzo molti anni, conosceva le congiure messe in atto dai detentori del potere e il sospetto che gli anziani stessero manipolando il torneo per diciderne le sorti, era oramai una certezza; se avesse perso la fiducia della casta reale per lui non ci sarebbero state più speranze, sembrava tutto così logico ed ovvio e allora perchè tornare ad essere quello di un tempo sembrava così maledettamente difficile?




Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Voglio dedicarlo alla mia cara amica Cri cri e vi invito a leggere le sue stupende storie! Grazie a tutti coloro che leggono seguono e recensiscono questa storia ^^ Un bacione <3

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Capitolo 19
*** Una scelta difficile ***


Capitolo 19



Era impietrito, guardava quel tabellone in modo quasi ossessivo, ormai gli altri avevano lasciato la sala ed erano tornati agli allenamenti. Chichi era qualche passo dietro di lui e non sapeva cosa dire, avrebbe voluto tranquillizzarlo e rassicurarlo, ma non esistevano parole che sarebbero riuscite a placare l'angoscia che Kakaroth stava provando.
"Non puoi fare nulla per lui bambina" sentì sulla sua spalla un tocco leggero e rassicurante, Xero era appena sopraggiunto e la guardava sapendo che quella che il suo padrone stava affrontando sarebbe stata la prova più terrificante di tutte.
"Lo so, ma vorrei. Vederlo così mi spezza il cuore" lo guardò scoprendo che anche negli occhi stanchi e maturi di Xero si celava una tristezza profonda, annunciatrice di qualcosa che avrebbe voluto evitare con tutta sè stessa.
"Kakaroth è un ragazzo formidabile, ha imparato tutto in così poco tempo, ed è sorprendente come il suo spirito non si sia fatto corrompere dalla sete di potere dei Sayan. Ama la lotta, la cerca, ma mai ho visto la sua mano ferire per odio, credo che ciò che accadrà possa cambiarlo per sempre" a quelle parole Chichi si scostò, la paura di vederlo morire era sempre stata così forte da impedirle di vedere con chiarezza chi e cosa si nascondesse dietro quel gioco sadico e spietato.
"Non lo permetteranno mai vero?"
Con le lacrime agli occhi si rivolse nuovamente all'aiutante che abbassò il capo incapace di rispondere ad una domanda la cui risposta aveva il sapore di una condanna.

***


"Bentornato mio signore" Bulma accolse Vegeta con reverenza, come lui le aveva sempre ordinato, non voleva che ci fossero altri problemi anche se le pesava molto quella strana tensione.
Dal canto suo il moro non aveva accennato ad alcun tipo di rimorso, semplicemente la ignorava parlando con lei solo quando non poteva farne a meno.
Bulma lo guardava costantemente, lo studiava disperandosi nel tentativo di capire cosa gli passasse per la testa, un enigma al quale sembrava piegarsi anche la sua mente di scienziata. La cosa che però trovava inaccettabile che cercava di rifiutare con tutta sè stessa, era l'idea che quell'indifferenza la ferisse, più della paura e della rabbia, più di ogni altra cosa.
Vegeta odiava il comportamento della ragazza, non sopportava di essere squadrato in quel modo, ma l'ultima cosa che voleva era che la schiava potesse pensare di avere una qualche rilevanza per lui; era convinto che la sua forza risiedesse nel suo innato cinismo e lei era una minaccia in questo senso.
Prese il bicchiere che Bulma aveva portato poco prima del suo arrivo e che giaceva sul tavolo, iniziò quindi a sorseggiarne lentamente il contenuto, per poi appoggiare il calice e riprenderlo nuovamente quasi eseguisse una sorta di strano rito segreto.
La turchina lo guardava nervosa,doveva avere il permesso di Vegeta per andarsene, ma il guerriero sembrava non volesse proprio accontentarla, anzi aveva la sensazione che volesse prenderla in giro con quel suo insolito comportamento.
Vegeta continuò nella sua danza e appoggiò ancora il bicchiere sulla superficie liscia e levigata del tavolo facendo scattare in Bulma quella reazione che tanto si era ripromessa di evitare.
"È per merito mio, tu e Kakaroth siete vivi solo grazie a me" lo stava sfidando sapendo che probabilmente l'avrebbe uccisa, ma non le importava, odiava quel silenzio, quella sua freddezza glaciale e l'ingratitudine che sembrava ostentare con orgoglio.
"Lo so" contro ogni aspettativa il Sayan rimase immobile ricambiando indifferente, ma calmo, confondendo ulteriormente la ragazza ormai incapace di controllarsi.
"Perchè allora mi punisci?" Gli pose la domanda che per giorni l'aveva tormentata rischiando di scoppiare in lacrime più per la frustrazione che per altro.
"Non lo faccio" rispose in fretta usando un tono privo di quella solita sicurezza che da sempre lo contraddistingueva.
"Ah no? Volevi farlo tre notti fa e lo stai facendo ancora, mi tratti come una schiava qualunque quando sai che valgo di più. Mi ignori, non mi parli, non fai che punirmi e io impazzisco perchè non capisco che cosa ti abbia fatto. Se è perchè ti ho respinto si può rimediare" portò la mano alla base del collo e fece per abbassare la spallina della tunica color avorio che scivolava sul suo corpo sinuoso; non era sicura di cosa stesse facendo, ma non resisteva più.
La sua vita dipendeva da lui questo lo aveva sempre saputo, ma che la sua presenza determinasse anche la sua forza, la sua determinazione a resistere a tutto quello che stava affrontando era un'idea terribile,quasi riprovevole eppure più inorridiva a quei pensieri più la voglia di cedere ad essi cresceva.
Stava per fare la stessa cosa sulla seconda quando Vegeta le fu addosso fermandola afferrandole il polso e puntando l'altro braccio contro la parete. "Perchè ti importa? Perchè per te è importante il modo in cui ti tratto, dovresti odiarmi, desiderare la mia morte..." Le parole dette da Bulma lo avevano scosso riportando alla luce quei pensieri che gli avevano impedito di farle del male, che gli impedivano di tornare ad essere l'assassino implacabile di un tempo.
Bulma non sapeva cosa dire, rimase immobile qualche secondo contemplando nello sguardo di Vegeta una disperazione mai vista, neppure quando aveva rischiato di morire.
"Posso andare, ti prego"Distolse lo sguardo desiderando solo di andar via, aveva bisogno di tempo per capire quale fosse davvero la risposta a quelle domande e soprattutto perchè non ne avesse ancora una da darne.
Vegeta si scostò lasciando che si allontanasse accorgendosi comunque delle lacrime che le stavano rigando il viso.
Sentiva la testa esplodergli e le mani tremargli, non poteva cedere adesso, non ora che era quasi re, non per una fottuta schiava. Colpì il tavolo spezzandolo in due e procurandosi un taglio con il vetro del bicchiere, quel dolore lo avrebbe distratto per un po',giusto il tempo di riprendere fiato.

***



"Ragazzo dobbiamo andare, devi allenarti" Xero si era fatto coraggio avvicinandosi a lui e mandando Chichi al suo padiglione, in quel momento la sua presenza lì non avrebbe fatto che peggiorare le cose.
"Tsk allenarmi?" Ripetè il Sayan sorridendo sardonico.
"Ti aspetta una prova dura, questo lo so, ma non puoi abbandonare adesso..." Xero lo trattava come un figlio, mostrandogli tutta quella comprensione che solo un padre può avere.
"Allora cosa dovrei fare eh? Come posso farle questo..." Urlò a squarciagola senza però riuscire a sfogare il dolore che si portava dentro.
"Lei capirà, lo farà perchè ti ama" rispose Xero senza evitare lo sguardo minaccioso di Kakaroth che sembrava farsi più cupo e terribile di secondo in secondo.
"No, lei crede che io sia diverso, me lo ha sempre detto, non posso deluderla, io non posso farle questo,non ci riesco" se avesse dato ascolto a Xero era convinto che l'avrebbe persa per sempre, avrebbe perso tutto e non era pronto.
"Ragazzo non dire così. La sofferenza è inevitabile, nel momento stesso in cui è stato sorteggiato il tuo nome lei sapeva che non avrebbe potuto evitarla.
Non credo vorrebbe vederti così, devi combattere!" Ora anche la voce del vecchio sembrava essersi fatta più determinata ed audace, non avrebbe lasciato che morisse non così almeno.
Sapeva che il più grande nemico di Kakaroth sarebbe stato il consiglio degli Anziani e sapeva quanto questi potessero essere sadici.
"Combattere, come puoi chiedermi una cosa simile? Tu non mi conosci e non conosci lei, se decido di lottare e lo uccido io..." Sentiva mancargli il fiato e il cuore scoppiargli nel petto fu costretto a sedersi sentendo che le forze lo stavano abbandonando.
"Ascola figliolo, questa che devi affrontare è una delle prove più difficili a cui si può essere sottoposti e soffri così tanto perchè hai paura, paura di perdere ciò che ami. Tu sei diverso Kakaroth,non vivi di egoismo e distacco come tutti gli altri Sayan e questa è stata finora la tua forza più grande, ma adesso potrebbe diventare la tua rovina. Devi capire che non è colpa tua che tutto ciò che sta succedendo è già stato pianificato e premeditato, non lasciare che facciano di te quello che vogliono, che ti trasformino in ciò che non sei" il discorso di Xero lo colpì, sembrava avesse intuito tutto ciò che stentava a dire e a capire lui stesso.
"Perchè dovrebbero volere una cosa del genere? Non capisco..."
Mille e più pensieri gli confondevano la mente, voleva solo qualcuno da incolpare, ma se le ipotesi di Xero erano fondate, il Consiglio degli anziani non era ancora un nemico alla sua portata.
"Non sarò mai sicuro. Qualsiasi cosa faccia ferirò mia madre e potrei uccidere mio fratello, finirò con il perderli entrambi" guardò ancora una volta il tabellone, purtroppo non c'era margine d'errore.
"Terzo incontro: Radish Vs Kakaroth" poi si allontanò con Xero tornando verso il padiglione e Chichi, l'unica persona che lo teneva attaccato alla vita.

***



"Primo incontro: Vysma contro Haikei, iniziate" il portavoce sancì con queste parole l'inizio dell'ultima fase del Torneo della Corona.
Tutti gli scontri si sarebbero svolti nel forum della capitale dove avvenivano le esecuzioni dei prigionieri di guerra di maggior lustro, sovrani e comandanti per lo più.
In questo caso era stato allestito tutto per ospitare il maggior numero di Sayan possibile, all'arena sarebbero stati portati solo i due eletti coinvolti nel combattimento, gli altri avrebbero atteso fuori città nei campi di addestramento. I membri del consiglio degli anziani troneggiavano sul ring seduti comodi sui loro scranni, il Primo si era riservato di sedere sul trono che sarebbe stato un giorno quello del re. Affianco a lui la regina, nonostante il sovrano fosse morto lei avrebbe mantenuto la sua carica fino alla proclamazione del vincitore del torneo. Era bellissima eppure il suo sguardo sembrava malinconico, non voleva essere lì questo era certo.
Lo spazio adibito al combattimento era di forma circolare,circondato da una barriera molto solida. Se uno dei due eletti fosse fuggito dall'alto sarebbe stato ucciso a vista dai Sayan di alto rango disposti intorno al ring e all'intero forum.
"Siamo sicuri che la barriera resisterà?" Chiese dubbioso il Primo al responsabile della costruzione dell'arena seduto dietro di lui.
"Certo Signore. È una lega organica formata da minuscoli batteri in grado di creare legami praticamente indissolubili. Gli inventori erano degli alieni del sistema di Takuen abbiamo impiegato molto a conquistarli per via delle fortezze create con questo materiale, non tema." lo rassicurò subito, se uno degli eletti fosse riuscito a sfuggire o se il popolo fosse intervenuto,sarebbe stato il caos, forse la guerra civile e questo il Primo non poteva proprio permetterlo.
Vysma studiava la situazione, il suo sguardo affilato e pungente penetrava l'avversario che fino a quel momento aveva superato tutte le prove senza dare nell'occhio eccetto per i capelli che al sole brillavano rossi, cosa insolita per un Sayan.
Era stato il compagno di Nappa durante la seconda prova, ma nessun altro sapeva di cosa fosse davvero capace e per Vysma, che faceva della strategia il suo punto di forza, non avere molte informazioni sul suo avversario lo poneva in serio svantaggio.
Haikei fece la prima mossa lanciandosi contro l'avversario, non era molto veloce, ma il suo fisico robusto e massiccio gli conferivano una forza innata.
Vysma schivò gli attacchi muovendosi agile puntando sulla lentezza dei movimenti di Haikei.
"Se ti prendo sei morto moscerino" lo minacciò gettandosi all'attacco trovando ancora una volta la parete del forum anziché il suo avversario sentendosi sempre più euforico.

***



"Ciao" lo accolse sussurrando non appena lo vide entrare all'interno del padiglione, era solo.
"Mi dispiace Chichi" si sedette accanto a lei sfiorando la mano diafana della serva che stringeva la coperta in seta in preda alla frustrazione.
"Non scusarti, non devi. Dimmi solo cosa hai deciso..." Temeva la risposta,ma doveva saperlo rimanere in quel limbo era insopportabile.
"Non lo so, comunque andrà perderò la mia famiglia, ma se lotto avrò deciso io di essere un assassino, non loro e questo non so se posso farlo" si separò da lei sapendo che non lo avrebbe capito, si aspettava una scenata e forse se la sarebbe meritata.
"Io vorrei che tu lottassi, vorrei che mi dicessi che ti basto e che potresti un giorno tornare ad essere felice se ci fossi io con te.
Per anni ho desiderato di morire dopo aver perduto la mia famiglia sperando che tutto finisse non ti supplicherò di lottare se non è ciò che vuoi, non perchè tu possa odiarmi per averti costretto. La decisione spetta a te." Chichi si girò verso di lui e sfiorandogli i capelli gli baciò appena le labbra sforzandosi di non piangere.
Sapeva di aver fatto la cosa giusta, alimentare l'angoscia di Kakaroth mettendogli ulteriore pressione sarebbe stato crudele ed egoista anche se dentro di lei bruciava la consapevolezza di poterlo perdere senza aver lottato davvero.

***



"Dannazione e ora cosa mi invento" Vysma annaspava in cerca d'aria, i suoi attacchi, se pure messi a segno, si erano dimostrati inefficaci contro quel colosso che sembrava non aver perso neanche un pizzico di energia.
"Preso!" Approfittando della stanchezza dell'avversario, Haikei sferrò un pugno all'altezza del viso del Sayan che parò il colpo con un braccio proprio un istante prima che impattasse sul suo viso. La forza del colpo lo scaraventò al suolo,dall'altra parte dell'arena.
Nonostante fosse riuscito a deviare la traiettoria del pugno, aveva accusato parecchio quell'attacco, si sentiva sfinito molto più di quanto non fosse solo pochi istanti prima.
"Lo hai capito vero?" Haikei sorrise divertito avvicinandosi lentamente al suo avversario steso ancora a terra.
"Sono in grado di assorbire l'energia di qualunque essere vivente semplicemente toccandolo, non te la prendere comunque, nessuno è mai riuscito ad eludere questo potere" Haikei era un Sayan di alto rango, destinato a diventare comandante o generale, per questo era stato inviato in un altro sistema per apprendere tecniche sconosciute a qualsiasi altro guerriero del pianeta. Non erano in molti ad avere questa possibilità,ancora meno i Sayan che riuscivano davvero nell'impresa e questo Vysma lo sapeva bene.
La rivelazione di Haikei aveva scosso e colpito tutti i presenti che avevano iniziato a fare un tifo sempre maggiore per lui, volevano un re forte e dei combattimenti molto più sanguinolenti di quello a cui stavano assistendo e mandando avanti uno come lui, forse sarebbero stati esauditi su entrambi i fronti.
Con l'intenzione di farla finita, Haikei si avvicinò a Vysma per l'ultima volta. Il Sayan si alzò in piedi respirando a fatica e indietreggiando fino a trovarsi con le spalle contro la prodigiosa parete.
"Sarà divertente, morirai lentamente e sarai tu a chiedermi di farla finita" Haikei sferrò un destro con l'intenzione di privare l'avversario di altra energia per poter godere della sua sofferenza.
Vysma riuscì ad abbassarsi in tempo schivando l'attacco e il pugno del Sayan impattò con forza contro il muro.
"Cosa.." La parete di disgregò sotto la mano del Sayan per riformarsi intorno ad essa meno di un istante dopo. La tecnica di Haikei aveva assorbito energia dai batteri che formavano la barriera uccidendone in parte e producendo così una frattura momentanea, destinata a ripararsi subito dopo per via della natura indistruttibile di quel materiale.
"Sono incastrato.." Il Sayan cercava inutilmente di divincolarsi da quella morsa e prima di riuscire a capire cosa fosse successo, il Ki Blast di Vysma gli attraversò il petto da parte a parte perforandogli il cuore.
Ricadde sulle ginocchia con il polso ancora saldamente adeso alla barriera.
Vysma si sedette a terra esausto e pochi istanti dopo il portavoce annunciò la sua vittoria.







Ciao a tutti ^^
Scusate per la lunga attesa come al solito sono in ritardissimo ma spero tanto ne sia valsa la pena!
Per gli amanti dei Sayan volevo consigliare la storia "The war of brothers" scritta da me e dalla mia socia Cri cri! Per gli animi più romantici vi consiglio anche la stupenda AU Hungry Eyes della bravissima Cri cri!
Grazie a tutti i miei lettori e a chi recensirà il capitolo!
Un bacio <3

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Capitolo 20
*** Vivere o morire:fai la tua scelta ***


Vivere o morire: fai la tua scelta


Quel giorno la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Non aveva fatto che pensare a questo tutta la notte precedente dimenticando ogni strategia, dimenticando la vittoria.
Era al capolinea. Si diede dello stupido per averci provato tanto, per averci per un attimo creduto davvero. Si era concesso il lusso di innamorarsi, di sognare un futuro che mai aveva avuto una possibilità se non nelle sue fantasie più sfrenate. Quel giorno sarebbe morto qualsiasi esito avrebbe avuto l'incontro.
Aveva perso tutto ancora prima che il portavoce sancisse l'inizio dell'incontro. Quando vide Radish avvicinarsi per colpirlo non fece nulla per difendersi.

***



Aveva camminato per ore nella speranza di liberare la mente da quei pensieri che sembravano prosciugarlo dall'interno. Contava le ore che lo separavano dallo scontro con Radish, il lasso di tempo che lo separava dalla morte. Ci aveva pensato sù tanto dopo aver parlato con Xero e con Chichi. Si era quasi convinto di poter affrontare il fratello, vincere e uscirne impunemente, ma quando quel vago e confuso pensiero accennava a farsi più dettagliato,più reale, un senso di panico lo soffocava attanagliandogli il petto, rendendolo consapevole del fatto che comunque fosse andata,non avrebbe mai vinto davvero.
Era tornato al padiglione sperando di riuscire a dormire almeno un paio d'ore. Fissava la tenda, la luna che argentea che si intravedeva dalla trama del tessuto.
Era una notte stupenda, il cielo scuro e profondo in cui annegavano le stelle, un silenzio perfetto e pacifico che in quella solitudine urlava alle sue orecchie sgraziato e assordante. Si alzò dal letto per bere un po' d'acqua. Tra i due lembi di tessuto che costituivano l'uscita dell'alloggio intravide una sagoma nascosta e acquattata dietro un tronco, non gli ci volle molto per riconoscere in essa il profilo della sua Chichi.
"Che fai lì fuori?" La richiamò alzando la voce perchè la sentisse. La ragazza si morse il labbro inferiore sentendosi colta in fallo. Voleva solo assicurarsi che stesse bene, che quella situazione logorante e terribile non lo stesse subissando completamente.
Sorrise cercando di sembrare serena nascondendo la preoccupazione e l'angoscia che la stavano tormentando dall'estrazione.
"Scusami" accennò timidamente quando ormai era a pochi passi da Kakaroth.
"Ti prenderai un accidente, fa freddo vieni dentro" sollevò una parte della tenda invitandola ad entrare. I due si sedettero sul bordo del letto rimanendo in silenzio per qualche istante, fu Kakaroth il primo a parlare.
"Mi stavi spiando forse?" Voleva essere divertente ma lo sguardo spento e ombroso sul suo viso non riuscirono, neppure per un attimo,ad ingannare Chichi che ormai lo conosceva abbastanza bene per cogliere subito quel suo maldestro tentativo.
"Volevo solo esserci, nel caso avessi avuto voglia di un po' di compagnia" la sua voce era estremamente dolce, voleva rassicurarlo, prendere un po' del suo dolore sù di sé,come se per lei, tutto questo, non fosse ancora abbastanza.
"Sto bene e poi dovresti dormire" con due dita sollevò il mento della ragazza perchè lo guardasse tentando ancora una volta di alleggerirla con un sorriso.
"Non ho sonno, per niente" sentì le lacrime inumidirle gli occhi, un nodo alla gola paralizzarla istantaneamente.
Prima che Kakaroth potesse accorgersene si avvicinò a lui, baciandolo con una rabbia che mai aveva sfogato in quel modo, sistemandosi poi sopra di lui, stringendolo più forte, affondando le dita in qui capelli nerissimi quasi a volergli far male.
"Potrebbe essere la nostra ultima notte" sussurrò scendendo verso il collo, fino alla parte superiore del petto lasciata ancora scoperta dalla battle suit.
La ragazza lo aiutò a spogliarsi, baciando ogni centimetro di pelle che veniva a scoprirsi. Non sapeva cosa sarebbe accaduto il giorno dopo, cosa ne sarebbe stato di lei e forse in quel momento neppure le importava. Lo desiderava disperatamente. Si spogliò a sua volta lasciando poi che fosse Kakaroth a sovrastarla, a baciarla, a toccarla, facendola ansimare sulle sue labbra. Non aveva voluto altro che questo da quando l'aveva vista, diventare un'unica cosa con la ragazza alla quale aveva indissolubilmente intrecciato il proprio destino. Le passò una mano sulla coscia sentendo la pelle incendiarsi al suo passaggio con la voglia di non fermarsi lì. Baciò ancora Chichi sentendo un tremito, un'indecisione in quel bacio. "Va tutto bene?" Sussurrò piano separandosi di qualche centimetro da lei.
Chichi si limitò ad annuire senza parlare, se lo avesse fatto sarebbe crollata. Lo cercò di nuovo per soffocare il pianto.
Con la scusa di mordicchiargli l'orecchio nascose il viso nell'incavo del collo di Kakaroth incapace di trattenersi ancora.
"Chichi.." l'abbracciò cercando di capire,non riusciva a ragionare era successo tutto in fretta, ogni cosa sembrava confusa.
"Sto bene, ti prego non smettere" intrecciò le dita sollevando le braccia dietro al suo collo accarezzandogli la nuca baciandolo ancora cercando la sua lingua,il contatto col suo corpo.
"No, non posso" Scosse la testa sfuggendo alla dolce presa della ragazza, non sopportava di vederla così, di usarla per sfogare la propria frustrazione, non le avrebbe permesso di andare fino in fondo.
"Kakaroth, ti prego" ormai le lacrime le rigavano le guance. Lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo, ma non riusciva a smettere di pensare che quelli sarebbero stati i loro ultimi baci, le loro ultime parole, i loro ultimi sguardi. Non avrebbe combattuto contro Radish questo purtroppo lo sapeva bene, troppo per poter evitare di sentirsi a pezzi, totalmente sopraffatta.
"Non voglio che succeda così" improvvisamente provò rabbia nei suoi confronti, perchè era venuta lì, perchè non lo aveva lasciato in pace.
"Io sto bene, lo voglio davvero.. per favore Kakaroth" lo supplicó ansiosa con la voce rotta e nevrotica.
"Chichi va via" si alzò stizzito sperando che l'immagine di Chichi, nuda e bellissima eppure così triste e straziante ,non gli rimanesse impressa fino al giorno dopo.
"No, non posso andarmene, voglio stare con te perchè non lo capisci?"
Urlò cercando di afferrarlo per un braccio prima che si alzasse dal letto raccogliendo la battle suit per indossarla subito dopo.
"Perchè stare con me ti uccide e vederti così uccide me e non posso, non riesco a sopportarlo" ringhiò nella sua direzione cercando di buttare fuori tutto, di cancellare ogni pensiero, ogni emozione.
"Kakaroth!" Urlò il suo nome ancora una volta prima di vederlo sparire dal padiglione.

***



Incassò un pugno a livello dello zigomo sinistro sentendo il viso pesante e dolorante. Rimase in piedi indietreggiando di qualche passo, incapace di reagire.
"Kakaroth, non vorrai rendere le cose troppo facili vero?" Il sayan sollevò lo sguardo freddo e inespressivo trovando quello tronfio del fratello.
"Non voglio combattere" sussurrò a bassa voce sentendo il gusto aspro e ferroso del sangue sulla punta della lingua.
"Allora continuerai a soffrire perchè non ci andrò piano con te" Radish lo raggiunse con uno slancio sollevandolo cinque centimetri da terra afferrandolo per il collo.
"Non ti supplicherò di farla finita in fretta, se vuoi divertirti non sarò io ad impedirtelo" abbassò il viso senza opporre resistenza alla presa di Radish.
"Come vuoi allora" sul viso del sayan comparve un sorriso sadico e divertito.

Vegeta cercava disperatamente di ignorare il desiderio di averla mentre Bulma faceva di tutto per convincersi che per il sayan non provava che disprezzo. Al segno di assenso da parte del guerriero, Bulma fece per uscire, roteando su sé stessa con eleganza lasciando che la tunica si sollevasse leggermente in seguito al movimento.
In quell'istante Vegeta si accorse di quanto in realtà la desiderasse. La sua natura sayan lo spingeva a volere tutto, ad ottenere ogni cosa. Come mai con lei era tutto così difficile? Si prese un paio di minuti sperando che quella eccitazione euforica si placasse alla scomparsa dell'immagine sensuale della ragazza.
Costretto ad arrendersi, rincorse la turchina all'esterno; l'accampamento era ormai abbandonato e semi deserto a causa del numero sempre più esiguo di contendenti a lottare per la corona.
Bulma sentì una brezza fredda scuoterle i capelli subito prima di sentire la presenza del sayan dietro sè.
Chiuse gli occhi sentendo la mano di Vegeta scivolare sotto la veste, afferrarle il fianco, scendere al di sotto del ventre.
Appoggiò la mano su quella del sayan fermandone il percorso bollente guidandola nuovamente sulla vita per poi voltarsi fissandolo confusa.
Sentiva il suo respiro sul viso, i suoi occhi guardarle dentro facendola sentire nuda come mai prima di allora.
Si sporse schiudendo le labbra sfiorando quelle di Vegeta fermandosi poi improvvisamente come se una forza più grande di lei la costringesse a trattenersi.
"Si può sapere cosa vuoi da me?" Il sayan accorciò le distanze inarcando leggermente la testa senza riuscire a smettere di fissare la sua bocca, di cercarla con la sua. Non riusciva a capire cosa le passasse per la testa e più la frustrazione cresceva più gli era impossibile desistere.
"Io.. Niente" sussurrò Bulma ancora incerta, in bilico tra quello che davvero desiderava e ciò che invece avrebbe dovuto desiderare.
Cedette per un attimo concedendo un bacio quasi impercettibile che stuzzicò Vegeta ancora di più facendolo quasi impazzire.
Respirava faticosamente, sentendosi affogare, come se qualcuno la trattenesse impedendole di riemergere dall'acqua che le irritava la gola, che le soffocava i polmoni.
"...Tutto" si abbandonò all'istinto, all'impulso perverso di cedere a quelle assurde fantasie, alla vaneggiante convinzione che forse quella poteva essere l'ultima volta, che non sarebbe stato così bello da sperare accadesse ancora.

***



"Combatti" lo scaraventò a terra pieno di rabbia. Kakaroth si pulì l'angolo della bocca con la manica della battle suit.
Non voleva arrendersi - anche se chiunque stesse assistendo allo scontro non lo avrebbe creduto - solo non riusciva a combattere, a colpirlo.
"È crudele" la regina sedeva alla destra del Primo che iniziava ad agitarsi per via del fallimento di quella sua tattica che avrebbe dovuto trasformare Kakaroth in una belva assetata di sangue.
"Sono solo le regole maestà" la sua voce tradì un'impazienza che non gli era mai appartenuta.
"Dovrei credere che sia una coincidenza? Quale morboso istinto volevate saziare facendo combattere a morte i due figli di Bardack!" La regina si alterò senza però alzare la voce o distorcere i lineamenti fini del viso.
"Dovreste crederci invece, vi assicuro è stata solo una tragica casualità" il Primo la fissò con astio e rancore. Non gli era mai piaciuta, troppo testarda e indipendente per essere una donna; fino alla morte del re però, il suo ruolo era sempre stato marginale, ma adesso le cose erano cambiate. Si era opposta fermamente all'organizzazione del torneo della Corona appoggiando con entusiasmo la possibile ascesa di Vegeta, il suo figliastro. Il Primo e il consiglio erano riusciti a spuntarla per pochissimo, ma la regina sembrava non aver ancora finito con loro e la cosa disturbava la loro cospirazione resa già abbastanza difficile dal carattere volubile di Kakaroth.
"Sai fratellino penso mi divertirò" Radish si chinò su Kakaroth rimasto in ginocchio. Il viso era livido per i colpi il sopracciglio rotto aveva lasciato una scia di sangue che ricadeva sopra l'occhio, come mai prima di allora ricordò a tutti Bardack, suo padre, morto per salvare il pianeta Vegeta dalle mire di conquista di Freezer.
"Fai pure" sussurrò rassegnato abbassando lo sguardo, non poteva che aspettare la morte.
"No, non hai capito. Tu sei solo l'antipasto. Quando sarai morto sarà la tua bella servetta a intrattenermi. Ha quello sguardo da finta innocente, a letto deve essere una vera furia" Radish lo provocò stampandosi sul viso un sorriso viscido e strafottente. Kakaroth risollevò lo sguardo, quelle parole riaccesero una scintilla nel suo sguardo.

***


Sentiva la testa esplodergli. Perchè Chichi lo aveva costretto a quella scenata, perchè non poteva rifiutarsi di combattere? Varcava l'accampamento a grandi passi sperando di sfogare quella frustrazione, quel senso di impotenza che gli toglieva il fiato.
Non fosse stato per le guardie se ne sarebbe andato lasciando dietro sè tutto e tutti, volando lontano, partendo per sempre dal pianeta.
"Cazzo" con un calcio abbattè uno degli alberi dell'accampamento. La paura si mischiava alla rabbia e all'inquietudine.
"Non starò fermo come quell'albero domani, non trovi che sia un allenamento inutile moccioso?" Quando pensava le cose non potessero essere più surreali, Radish sbucò dal nulla pavoneggiandosi come suo solito. "Va via" la minaccia di Kakaroth divenne un ruggito che scosse la quiete di quella notte serena.
"Dai non dire così. Dopotutto domani non ci sarai più,non vorrai che siano queste le ultime parole dette al tuo fratellone" Radish se ne stava in piedi gonfiando il petto, pavoneggiandosi con presunzione e spudoratezza.
"È vero, sarò io a morire ma anche fosse il contrario, non avrei nulla da dirti" lo sguardo gentile e forse un po' ingenuo di Kakaroth era sparito.
"Sono contento che tu lo sappia, almeno non mi supplicherai di risparmiarti la vita strisciando come un verme" Radish rise di gusto dando le spalle a Kakaroth prendendo la strada che conduceva al suo padiglione.
"Ah un' ultima cosa" Radish si fermò senza però voltarsi.
"Sappiamo entrambi come andrà a finire domani, se c'è qualcosa di cui dovrei occuparmi al posto tuo questo è il momento di dirmelo" se si fosse trattato di chiunque altro, questo sarebbe stato il minimo, ma per Radish era un gesto straordinario capace di spiazzare Kakaroth completamente.
"Chichi, ti prego occupati di lei e assicurati che non faccia niente di stupido dopo la mia morte" parlò in fretta e senza enfasi. L'orgoglio gli avrebbe imposto di non dargli soddisfazione insultandolo anche solo per aver finto interesse nei suoi confronti, ma Chichi, lei era troppo importante.
"Bene, sarà fatto" Radish riprese a camminare, pochi attimi e sparì dalla vista di Kakaroth.

***



"Bastardo" si rialzò di scatto tentando di colpirlo al busto, ma inutilmente. I colpi subito lo avevano reso lento e scoordinato.
Non poteva credere di esserci caduto, di essersi fidato dello stesso fratello che lo aveva sempre ignorato e insultato. Anche in una situazione critica ed estrema come quella, non aveva perso la voglia di ferirlo e di umiliarlo come se nascendo gli avesse fatto i più grandi dei torti.
"Mi hai detto di occuparmi di lei, ed è quello che farò. Vedrai sarà contenta di avermi tra le sue cosce. Tu sei solo un ragazzino, un moccioso, con me capirà il vero significato di stare con un sayan."
La delusione per l'ennesimo tradimento da parte del fratello mutò subito in una furia cieca ed euforica. Il pensiero di ucciderlo non gli risultò più tanto odioso e aberrante.
Si sollevò in piedi a fatica, divaricando le gambe per cercare di mantenere l'equilibrio e di rimanere il più stabile possibile. Portò il braccio sinistro all'indietro aumentando l'intensità dell'aura in modo da concentrare le forze in un unico punto al fine di lanciare un ki blast. Avvenne tutto in pochi secondi. Il raggio di energia partì rapido e deciso contro Radish puntando dritto al cuore. Il sayan non si mosse. Lasciò che il colpo lo trapassasse da parte a parte. Un fiotto di sangue raggiunse la gola fino a ricadere a terra in un gemito convulso.
Sorrise appena o almeno così parve a Kakaroth, prima di cadere a terra esanime. Tremò per un istante, il suo sguardo rivolto al cielo diventava sempre più effimero e vacuo, il delirio della folle un rumore ovattato lontano.
"Radish" Kakaroth rimase immobile ricadendo allibito ed esausto sulle ginocchia.
"Kakaroth è il vincitore" il portavoce ne proclamò quella che doveva essere la vittoria; quello che per lui sarebbe stato l'inizio di un incubo.

***


"Kakaroth io combatto domani ti voglio in forma" Alexis aveva fatto visita all'amico nonostante sentisse la spada di Damocle pendere sulla propria testa.
"Lo sapeva, l'ha sempre saputo" era passato un giorno esatto dall'incontro il tempo che intervallava le varie battaglie della fase finale del torneo.
"Non ti fa bene tormentarti così, devi reagire, devi farlo almeno per Chichi" Alexis sapeva tutto, Kakaroth si era confidato più volte con lui senza contare che il Consiglio gli passava continue informazioni.
"Chichi, ha usato lei" Kakaroth sorrise amareggiato ripensando a come suo fratello era riuscito a manipolarlo senza sforzo.
"Me lo ha fatto dire capisci? Sono stato io a rivelargli il mio punto debole, il mio nervo scoperto. Sono stato un idiota" con la forchetta giocherellava con il cibo senza però mangiarne neppure una briciola.
"Io non lo conoscevo, ma credo sia stato il suo modo per dirti che ti voleva bene. Voleva farsi perdonare da te Kakaroth" il sayan annuì senza convinzione e fingendo di voler riposare mandò via Alexis senza rendersi conto di comportarsi da perfetto egoista.
Quella sera Alexis avrebbe parlato con il Primo, avrebbe preteso delle garanzie. Sarebbe morto di buon grado per la sua famiglia, ma se la morte di Radish era stata di un qualche insegnamento, non sarebbe salito sul ring prima di sapere i suoi al sicuro.
Kakaroth stava già dormendo quando Chichi fece capolino nel suo padiglione.
Si erano visti pochi minuti dopo l'incontro, poi il sayan aveva sempre chiesto di voler rimanere solo. "Buonanotte amore mio" gli baciò una tempia prima di accoccolarsi accanto a lui e insieme passarono la notte, innocenti e silenziosi.





Ciao ^^
Grazie a tutti per la pazienza e la costanza sono ingiustificabile. Ringrazio le ragazze che mi hanno scritto incitandomi a continuare, grazie davvero. Come sempre invito a recensire o a scrivermi in posta per commenti giudizi e critiche e ringrazio tutti i lettori!
Un bacione <3

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