All the lost souls di PandoraGroovesnore (/viewuser.php?uid=21112)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** 1- Camere ed imprevisti ***
Capitolo 3: *** 2- Telefonate ***
Capitolo 4: *** 3- Guerra civile ***
Capitolo 5: *** 4- Accordi e supposizioni ***
Capitolo 6: *** 5- Il pianista ***
Capitolo 7: *** bisogno di Shopping ***
Capitolo 8: *** The best is yet to come ***
Capitolo 1 *** introduzione ***
chap 1
All the lost souls
Soffocava. Il suo cuore rischiava seriamente di essere annientato da quel peso
insostenibile di angoscia ed impazienza ma sopratutto di speranza che la
circondava, denso ed indelebile. Ed erano ancora le 3 e mezza del
mattino.
Quando finalmente riuscì a riprendere sonno, le sembrarono dieci minuti
di bramato e dolce riposo, lontano da pensieri vaganti ed irreali. Perchè, una
parte di lei sapeva che la cosa non avrebbe funzionato, il suo sesto senso, solo
che, in quell'abbondare di sentimenti non riuscì ad emergere ed avvertirla come
le altre volte.
Davvero
la sarcastica
e lunatica principessa si era innamorata di lui? Al solo pensiero rabbrividiva.. Sarebbe stato impossibile. Impossibile perchè lui era il buono e
lei la cattiva perciò se c'era giustizia in quel mondo non avrebbe mai trovato
quella felicità tanto sognata.
Questo lo sapeva. Ma non glie ne fregava
niente.
La giornata si stava rivelando davvero splendida da punto di vista
metereologico. L'autostrada sfaltata ed dintorni erano invasi dai raggi caldi
del sole. Peccato che lui non poteva dire di trovarsi nelle condizioni migliori.
eppure sul quel dannatissimo autobus c'era scritto in rosso scarlatto
Comfortable
Travelling. Si, come no.. per i criceti magari.
Alberi ed estesi campi sfuggenti. Solo questi riusciva a vedere con i
suoi occhi stanchi e gonfi attraverso un vetro opaco e stava cominciando a
ricordare solo il verde come colore. L'odore di polvere ed i sedili che
distavano tra loro meno di mezzo metro gli rendevano impossibile il desiderio
che il suo cervello trasmetteva ormai da ore:
dormire.
Ruotò la testa verso il sedile accanto osservando l'amica vicino a se.
L'intenso e familiare colore scuro lo avvolse come sempre, suo punto di
riferimento, la persona a cui teneva di più. Quegli occhi che erano in grado di
ferire o di renderti la persona più felice in un solo istante. Perchè erano i
suoi occhi, e nessuno li aveva di più belli. Deglutì spostando per un attimo lo
sguardo verso l'orologio digitale che segnava ancora le 15.47. L'arrivo ad
Alberenque era previsto alle 21.00. E per di più il pullman era ridotto male.
Sospirò.
"Non dormi darling?"
Sentì la sua voce un pò sommessa dalla sciarpa in cui nasconde mezzo
volto e anche un sospiro mentre ritorna a posargli lo sguardo sopra. Le ciglia
nere e lunghe rendono i suoi occhi ancora più
magnetici.
"Nemmeno tu my princess"
Alle ultime parole sorrise alzando di poco la testa, spostando un braccio
verso di lui per stare in una posizione più
confortevole.
"Eh beh, certo.. non vedi in che limousine di prima classe stiamo
viaggiando?" si appoggiò sul suo petto rannicchiandosi "però così si stà più
comodi" Sorrise ancora "ti dò fastidio?"
"No" rispose lui abbassando il tono della voce, sentì il cuore
accelerare, ma chiuse gli occhi per controllarsi. Non può toccarla. Non può
prendere il suo cuore. Può solo stargli il più vicino possibile e si deve
accontentare di questo. Anche se, ogni volta, sente un vuoto dentro che non riesce a
colmare.
"
James russa alla grande?" Continuò poi lei, con tono
divertito.
"Ovvio.. quello dorme pure sui sassi.." rispose indicandogli una testa
bionda che ciondolava, appoggiata su un braccio piegato, che mostrava, dopo la
manica felpata, una carnagione bianco latte.
"Beh, beato lui, ti ricordo che la sottoscritta se ha ore di sonno
arretrate diventa isterica.."
"Oh, no allora ti canto una ninna nanna"
La ragazza si girò di scatto, stupita "Lo faresti sul
serio?!"
Gurdava il viso un pò accigliato dell'amico, con la pelle olivastra e
quel bel sorriso che gli regalava sempre ed un piccolo strato di peluria che lui
chiamava orgogliosamente in modo scherzoso "barba di saggezza". I capelli lisci e neri come l'ebano
erano composti sulla testa senza gel con il quale solitamente usava farli. E gli
occhi un pò lucidi per la stanchezza la guardano attenti e sorpresi. Perchè lui
è fatto così. E non c'è migliore amico al mondo secondo
lei.
Il moro rendendosi conto di quello che aveva detto rispose imbarazzato
riavvicinandola al petto "No"
"Non mi illudere allora"continuò lei
indignata
Willis rise ancora e cinse la sua vita con le braccia "Ora dormi però..
Così lo faccio anch'io"
Elisabeth si rilassò sporgendo i piedi fuori dal sedile e buttò per un
attimo l'occhio su quelli davanti. Riusciva a vederne solo il cappello bianco.
Poi, seguendo il consiglio dell'amico chiuse gli occhi concludendo "Se russi ti strangolo" per
poi ricevere una carezza sulla testa da parte di lui che rispose
solamente
"Shhhh"
Così si addormentarono con il sorriso impresso sui loro
volti.
L'autobus proseguiva il suo tragitto, e con lui tutti i sogni e gli
obbiettivi dei suoi passeggeri
E da qui comincia la nostra storia.
_______________
La East High School era una delle più importanti scuole di Alberenque. Aveva una
struttura imponente, un cortile fantastico, con tanto di fontana e le iniziali
dell'istituto incise sul bel cancello in ferro battuto; era
un organo pulsante di attività extra scolastiche, laboratori e corsi speciali.
Conteneva più di 65 classi e al suo interno vi lavoravano oltre 2.000
professori. Vantava da generazioni di avere sempre avuto ragazzi promettenti in svariati campi, ed anche quell'anno non faceva
eccezione.
Il dirigente scolastico Matsui non poteva che essere fiero e promuoveva
con entusiasmo ogni sorta di concorso o gemellaggio con altre scuole. Anche se
il suo più grande orgoglio erano i Wild Cats, squadra di basket che possedeva
veri e propri talenti.. E, diciamo, gli dimostrava maggiore entusiasmo, tanto
che seguiva regolarmente ogni partita dei suoi begnamini.
L'unico neo che probabilmente aveva era quello dei gruppi scolastici.
Ogni persona era etichettata in maniera assoluta per ogni suo gesto, cosa
favorevole ad alcuni ma svantaggiante per
altri..
A questo pensava una ragazza dalla pelle color cioccolato mentre faceva
finta di ascoltare la lezione della professoressa di Teatro. Ed ovviamente non
era l'unica. Tutta la classe ad eccezione di due individui un pò "singolari"
pensava ad altro..
Chad Danforth, per esempio era assolutamente concentrato sullo schema di
gioco che avrebbe applicato di lì a poco ai suoi preziosi allenamenti di basket,
la stessa cosa valeva per la punta di diamante della squadra, vale a dire Troy
Bolton, il ragazzo più popolare della scuola, quello a cui le cheerleader, e non
solo, sbavavano dietro, dagli occhi color del mare ed un viso
d'angelo..
Il playmaker, però, a differenza dell' amico riccioluto si preoccupava
anche del suo rendimento scolastico che non stava procedendo a gonfie vele e se
continuava così avrebbe dovuto fare i conti con sua madre, con la quale nemmeno
suo padre o il basket l'avrebbe potuto salvare. Infine si chiese se era più
spaventosa lei o la
Darbus, che ora stava elogiando animatamente su un opera a sua
detta meravigliosamente sublime...
Mah, questo non lo sapeva, solo che, ritrovarsele entrambe contro sarebbe
stato davvero un incubo.. Si.. Peccato che il suo cervello si rifiutava
ostinatamente di ascoltare la lezione.
Vicino a Taylor McKessy, la ragazza citata precedentemente, troviamo la
sua migliore amica, Gabbriella Montez, adolescente dalla corporatura minuta, dai
lineamenti ispanici e lunghi capelli boccolosi. Ed anche lei, pur essendo ligia
al dovere scolastico, in quel momento decorava una pagina di quaderno a righe
con fiorellini e ghirigori eleganti, tranquilla perchè coperta da quello
spilungone di Zeke, altro giocatore di basket.
"Spilungone" è l'aggettivo utilizzato da Miss Sharpay Evans, regina
incontrastata del Drama Club, nonchè lecchin.. ehm, ammiratrice accanita della
Darbus ma sopratutto di se stessa. Lunghi capelli biondi perfettamente
pettinati, risultato di tre quarti d'ora di mess'in piega, vestita con abiti
griffati dalla testa ai piedi,
sembrava appena uscita da una beauty farm. Era seduta con le gambe accavallate,
mentre faceva ciondolare su e giù, con piccoli movimenti, il piede, rinchiuso in
una scarpetta con il tacco a spillo.
Gli unici che ascoltavano veramente la donna dai capelli platinati erano
Ryan Evans, al quale interessava davvero tutto ciò che riguardava il mondo del
teatro, e Jason, altro ammiratore accanito della
prof.
All'improvviso la classe fu risvegliata dalla campanella, che
la Darbus aveva
scambiato per un telefono cellulare ed stava già andando su tutte le furie,
quando appena ricevuta la spiegazione dalla rassegnata pianista Kelsie Nilson,
congedò i ragazzi a voce
alta:
"E mi raccomando trattate bene i nostri
ospiti!"
Il gruppo di ragazzi ignorava il perchè il di quell' affermazione ma non
ci fece molto caso, preso da le altre attività, ben più interessanti, in cui
doveva cimentarsi.
Solo Ryan Evans uscì con il sorriso sulle labbra ben attento a non
rivelare alla sorellina quello che poco prima aveva udito.. chissà forse era giunta la sua occasione per
riscattarsi.
* * * * * * *
Rieccomi qui dopo mesi e mesi con un nuovo tentativo di produrre una
long-fiction.
Ringrazio prima di tutto Titty90 che mi ha spronato a ritornare a questa
sezione (prometto che ricomincerò a recensire le tue magnifiche storie) ed a
tutti coloro che leggeranno questo mio “esperimento” a livello di trama e
contenuto..
Sono piacevolmente sorpresa nel vedere che la sezione si è riempita molto
e spero non mi lincerete se contribuisco anch’io
^//^
Ci sentiamo al secondo capitolo, un besos, vostra
Mommika
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Capitolo 2 *** 1- Camere ed imprevisti ***
I'm nothing without you
1- Camere ed imprevisti
"Dimmi Willis perchè la mia ambizione e
la mia voglia di attenzioni non ha limiti? Esisterà mai un punto di arrivo o
sarò sempre costretta a tenermi dentro questa insoddisfazione perenne? Delle volte penso proprio
che l'uomo non dovrebbe essere così contorto.. Ecco perchè sono stufa di essere umana."
Miss Lisa Prisley
a prima vista poteva sembrare una gentile e dolce insegnante: dalla piccola
corporatura, i capelli messi in modo sbarazzino, le piccole lentiggini sul naso
ed occhi cerulei che donavano quel non-so-chè di amorevole e comprensivo. Beh,
anche se fosse stata la persona più amabile del mondo i genitori non avrebbero
affidato i loro 24 pargoli, ormai sui 16-17
anni, nelle sue mani.
Difatti in sua
presenza diventavano tutti docili ed innocenti
agnellini.
Willis, mentre
osservava l’autista che masticava ancora il chew-gum, dall’inizio del viaggio,
scese quasi trascinando le gambe doloranti dal mezzo di trasporto, incrociò lo
sguardo sicuro dell’insegnante che appena vide la suola del ragazzo andare a
contatto con l’asfalto del terreno glì ordinò con voce squillante dandogli
piccole pacchette sulla spalla
“Avanti Willy,
abbiamo un sacco di valigie ed attrezzi da scaricare!” poi, vedendo gli altri
ragazzi antecederlo, li invitò a darsi una mossa per
aiutare.
James uscì con il
suo sonoro diciannovesimo sbadiglio seguito da
un’ Elisabeth con il broncio.
Intanto che i
ragazzi si davano da fare, senza risparmiarsi lamenti e sbuffi, lei diede un
occhiata in giro.
Il cielo era
ormai giunto al crepuscolo e creava un atmosfera surreale, tingendo chiaro scuri suggestivi lungo le
mura dell'edificio che si trovava di fronte, quella era l'East High School.
Soffiava un
venticello freddo, così si tirò sulla testa il cappuccio della felpa sopra i
capelli corti ed infilò le ruvide ed affusolate dita dentro le tasche. C'era una
pace a cui lei non era abituata, e questo gli mise su ancora più nervosismo. Il
marciapiede era illuminato dalla luce dei lampioni, mentre dal cortile si poteva
udire lo scrosciare dell'acqua che ricadeva nella vasca della fontana
illuminata.
Dall'istituto
poche finestre erano rimaste accese, visto l'orario, e nel parcheggio si
vedevano solo 3 automobili; estraniando le risate dei compagni le sembrò di
essere in un luogo congelato nel tempo, dove le cose e le regole non mutavano da
anni.. e lei odiava la
monotonia..
"Ehm.. Elisabeth,
ecco la tua tracolla con le valigie"
A parlare era
stata un ragazza più piccola di lei di un anno, dai capelli ramati ed il viso
lentigginoso, la quale appena sentì lo sguardo gelido della mora, strinse la
bocca per la tensione e rimase con il braccio a mezz'aria che teneva una
tracolla nera in pelle scamosciata.. Il suo nome era Samantha Schindlter,
ragazza silenziosa ed un pò timida che nel gruppo solitamente si occupava della
sceneggiatura.
"Grazie"
Da parte della
mora la risposta fù secca e atona. Perchè non è che volesse crearsi un'immagine
da dura o irraggiungibile, solo che diffidava talmente tanto delle persone che
automaticamente nel suo cervello si innescava quella maschera tanto ben
costruita la quale ormai era venuta a far parte della sua personalità..
Dopotutto lo aveva sempre fatto.. sin da quando aveva tre
anni.
Prese la tracolla
dalla mano della rossa, che abbozzò un sorriso tirato, e la mise sulla spalla
destra con un movimento fluido. Poi guardò per un attimo le sue valigie
semirigide bordeaux e in automatico si rivolse a James che aveva appena posto
l'amplificatore della chitarra elettrica vicino alla custodia di
questa.
"James.." il
ragazzo alzò la testa verso di lei per ascoltarla meglio "la porti tu la valigia
grande?"
"Si, don't worry"
rispose lui alzando il pollice.
La
Prisley intanto aveva chiamato a se Brian Grantfler e
Robert Darreoth uno con occhi e capelli neri dalla carnagione color caramello e
l'altro dai capelli biondo scuro, di media lunghezza tenuti in quel momento,
legati, chiedendogli di andare ad avvisare qualcuno all'interno della scuola che
loro erano arrivati. I due non se lo fecero ripetere due volte e, a passo svelto
si avviarono verso l'ingresso della scuola.
Saliti quei
quattro cinque gradini che conducevano alle porte di vetro dell'ingresso
principale i due entrarono, con un pò di cautela guardandosi intorno; l'ampio
atrio era deserto e semibuio, suscitando dentro di loro una sensazione di
irrequietezza. Se si guardava verso la parete sinistra si potevano scorgere,
strizzando un po’ la vista, i numerosi fogli ed bigliettini posti sull' enorme
bacheca che occupava almeno i due terzi della parete, la quale rientrava, dando
vita ai due corridoi che conducevano alle classi del piano
terra.
Proprio dal
corridoio di destra apparve una sagoma robusta che, nella penombra, non si
riusciva a capire cosa tenesse in mano. Robert sentì il cuore fagli un salto in
gola ed indietreggiò di un passo, Brian invece percepì l'organo pulsante
accelerare, strinse i pugni e la mascella involontariamente e mantenne lo
sguardo fisso sulla figura che avanzò in modo dondolante verso di loro. Si
rivelò d'essere un uomo dai capelli ed un paio di folti baffi, brizzolati, con
indosso un uniforme un pò consunta dal tempo, color verde muschio, e tenente in
mano un semplice mocho per le pulizie.
"Avanti.." chiese
con una punta di rassegnazione, "cosa avete dimenticato questa
volta?"
Evidentemente
aveva scambiato i due ragazzi per degli studenti della scuola perciò, Brian, con
voce un pò sommessa gli spegò la situazione
"Mi scusi, noi
siamo gli studenti del gemellaggio organizzato dal Drama club, provenienti dalla
Middelton High School, e volevamo avvertire il dirigente scolastico o chi si
occupa della cosa che siamo appena arrivati ed abbiamo qui fuori i nostri
bagagli"
"Ah! capisco..
Benvenuti alla East High allora! Certo ricevere il benvenuto da un vecchio
bidello come me non è il massimo ma vi assicuro che vi troverete benissimo qui
visto che gli studenti li conosco come se fossero tutti figli miei.." ed intanto
avanzava verso il corridoio illuminato mettendo una mano sulla spalla addosso a
Brian il quale si sentì subito a suo agio con quel signore di mezza
età.
Robert allungò il
passo per seguirli ed i tre si trovanoro davanti ad una porta con la cornice in
legno di ciliegio con la parte centrale in vetro frammentato ed satinato, come
un caleidoscopio. Il bidello, che si chiamava Greg, bussò tre volte alla porta
e, quando udì risposta, aprì quest'ultima facendo segno ai ragazzi di entrare..
L'ufficio aveva una pianta rettangolare, il pavimento in marmo bianco, le pareti
tappezzate di foto e mensole su cui sostavano, splendenti, numerosi trofei, di
varia tipologia; vi erano le medaglie, delle targhe ma anche delle coppe, tenuti
come reliquie da ogni membro dello staff scolatisto.
Sulla parete
sinistra di potevano vedere i diplomi e gli attestati di Matsui, che firmava con
una firma incomprensibile e, purtroppo per gli studenti "furbi", davvero
difficile da imitare. Un uomo, dalla basa statura, un pò tarchiato e con i
lineamenti orientaleggianti, rivolse ai due ragazzi un gran sorriso, mentre li
guardava con i suoi occhi a mandorla dietro le lenti degli
occhiali.
"Voi dovreste
essere alcuni degli studenti provenienti dalla Middelton,
giusto?"
"Si signore"
risposero in coro i due
"Ah bene!
Benvenuti alla East High!" disse con voce allegra, anche se si poteva sentire un
pò di stanchezza nel tono, per la dura giornata di lavoro che ancora non si era
conclusa, "Ma dov'è l'altro pezzo della comitiva? E la vostra insegnante?"
chiese come se solo in quel momento si fosse reso conto che erano solo in
quattro nella stanza
"Sono qui fuori
signore.. abbiamo gli attrezzi e le
valigie con noi" rispose Robert gesticolando con la
mano
" Ho capito..
allora andiamoli a chiamare ed intanto.." si rivolse al bidello "Greg per favore
vai a chiamare la
Darbus in teatro e dì che i ragazzi del gemellaggio sono
arrivati.. lei si doveva occupare degli alloggi"
"Si signore,
vado" e così dicendo sparì dietro la porta.
Il preside,
seguito dai due giovani, andò all'ingresso, ove intanto il gruppo si era
avvicinato e, alla vista della Prisley, fece un suo sorriso smagliante
allargando le braccia
"Lisa! Da quanto
tempo!" felice nel rivedere una cara compagna di liceo
"Sarutomi! (nome
inventato alla menobuona perchè non sò quale sia il vero nome nel film^^" n.d.
M.) ma che piacere rivederti!" esclamò l'insegnante andando incontro all'uomo
"Questi, come vedi, sono i miei pulcini" disse facendo cenno al gruppo che con
le palpebre semichiuse sbascicò solo un sommesso
"
'Sera.."
"Vedo vedo.. ma
sarete stanchi morti, intanto accomodatevi dentro, mentre aspettiamo l'arrivo
della Darbus con l'indirizzo del bed and brekfast.."
così, aiutò
la
Prisley a
portare i suoi bagagli ed appena entrati dentro, la maggior parte di loro si
fiondò sui dfistributori automatici di merendine e cose varie, visto che non si
erano fermati in nessun autogrill, perchè l'insegnante, a sua detta, lo ritenva
solo una gran perdita di tempo, ma in realtà era perchè voleva iniziare la sua
dieta..
Willis si
avvicinò ad Elisabeth che stava addentando avidamente un Kit-Kat con lo sguardo
perso nel vuoto
"Allora.. perchè
il signor broncio è nuovamente tornato a farci compagnia?" chiese in tono
scherzoso porgendogli una bottiglietta d'acqua
minerale
"Perchè sono
stanca e la mia alimentazione equilibrata stà andando a rotoli" rispose lei
sventolandogli i wafer smozzicati soto al naso
"Oh, sii una
persona umana qualche volta! Un pò di cioccolata fuori pasto non è una
catastrofe"
"Non
rompere.."
il suo tono si
stava facendo aspro e duro ma Willis sapeva come prenderla quindi non
demorse
"Avanti, non fare
l'acida, ma piuttosto dimmi quella cosa seria di cui mi avevi accennato
stamattina.."riprese sedendosi sul suo bagaglio prendendola per
mano
"Non stò facendo
l'acida" concluse Elisabeth svincolando via la mano da quella dell'
amico.
"La nostra
principessa si è svegliata male?" chiese un ragazzo alto, dai capelli color
grano ed gli occhi cerulei, con in mano 5 pacchetti di patatine e tre tramezzini
al prosciutto e formaggio
"Cavoli James, ma
non pensi di star esagerando con tutta quella roba?"disse il moro con la bocca
aperta
"No." rispose
l'altro serafico provocando un senso di disgusto da parte della mora che evitò
di rispondere visto che dopo poteva pentirsene
Dal corridoio
intanto arrivavano tre persone; uno era sempre il nostro Greg, con la sua solita
camminata, ed alla sua destra era affiancato da un uomo dagli occhi chiari come
il cielo ed i capelli castani, avente il fisico sportivo; alla sua sinistra invece aveva una signora
abbastanza robusta, che indossava un fular chilometrico puntinato quà e là da
strass, degli spessi occhiali da vista dalla
montatura arancione ed i capelli tenuti legati con un mollettone. E quest'
ultima aveva un espressione alquanto arrabbiata..
"C'è un
problema.." iniziò, con tono tragico, rivolgendosi ai due insegnanti rimasti
nella hall fino ad allora " quelli odiosi del bed and breakfast hanno sbagliato
la prenotazione ed hanno preso solo 21 camere.."
"E come mai
quest' errore?" chiese il preside un pò imbarazzato visto che alle sue spalle si
erano alzati sbuffi, sospiri e borbottìi
"Mah dice che c'è
stato un errore nel fax che gli abbiamo mandato ma io ho la copia e non abbiamo
fatto nessun errore.." continuò la darbus gesticolando
"E così abbiamo
pensato che, finchè non si liberano le stanze necessarie possiamo far ospitare
alcuni studenti da alcuni dei nostri.." si intromise il coach Bolton parlando in
modo più pacato..
"Beh, se per una
volta voi due siete d'accordo.. che ne pensi Lisa.. è un problema?" chiese il
preside rivolgendosi alla donna affianco
"Si, perchè nò,
almeno sarà un gemellaggio ancora più solido.. Penso che per ospiti manderò i
ragazi più grandi, cioè loro tre.." rispose indicando dei Willis ed Elisabeth
allibiti ed un James che mangiava tranquillo "E poi..
Brian..e..Samantha."
A sentire i loro
nomi, al primo andò di traverso la coca cola che stava bevendo e rischiò di
strozzarsi, alla seconda si avvampò il visò che divenne come i
capelli.
Invano tre di
loro tentarono di replicare - potete immaginare chi fossero - mentre il preside
Matsui si avviava verso il suo ufficio per chiamare le famiglie degli studenti
che dovevano ospitarli.
Così, dopo altri
venti-venticinque minuti di attesa ecco arrivare le macchine con dentro i
genitori ed i figli che erano venuti a prendere i
ragazzi.
Una di queste era
una costosissima Lamborghini, dalla quale
uscirono un signore dai capelli grigio-bianchi ed un ragazzo, biondo, dagli
occhi verdi, con indosso un cappello appariscente..
"Signor Evans,
che piacere vederla, la ringrazio infinitamente di aver accettato di poter
ospitare uno di questi ragazi.. purtroppo, come le ho detto poco fà, abbiamo
avuto un imprevisto e.." cominciò il dirigente scolastico stringendo alla mano
dell' uomo
"Oh, non si
preoccupi, un ragazzo in più o uno in meno per noi non fà alcuna differenza..
però faccia venire subito il ragazzo perchè mia moglie e mia figlia sono
impazienti di cenare ed è meglio per me non farle attendere
molto"
Willis, alla
vista di quella macchina, rimase affascinato, al contrario di Brian, che fu più
scaqltro e si offrì prima di lui.
"Prof, vado io
con il signor Evans ok?" chiese con un sorriso a trentadue denti e prima che la
donna potesse rispondere si era già presentato ai due appena
arrivati.
Ryan incrociò per
un attimo lo sguardo - contrariato a quella situazione - di Elisabeth, ed gli
rivolse un sorrisetto, cogliendo di sorpresa la ragazza. Cosa voleva da
lei?
Sotto gli occhi
di fuoco di Willis, Brian partì verso la residenza degli Evans ed in quel
momento arrivarono altre tre famiglie: la Montez, i McKessy ed i
Danforth.
Dopo le solite
raccomandazioni ai ragazzi ed i vari ringraziamenti ai genitori, la
Prisley, lasciò il piccolo
gruppetto di "pulcini" andare verso le loro nuove, provvisorie, abitazioni.
James era capitato con Chad Danforth, del quale il padre era un uomo dalla voce
profonda e dalla corporatura robusta. Samantha invece sarebbe stata con Taylor
McKessy, che gli rivolse subito un gran sorriso, e la sorellina Annie.
Ad Elisabeth
invece era capitata la famiglia Montez, con madre e figlia, dai modi molto
educati, da quanto aveva potuto vedere. Salutò un Willis sconsolato dal
finestrino della piccola auto e iniziò a rispondere brevemente alle domande
della signora Montez, che qualche volta coinvolgeva la figlia, la quale era un
pò a disagio da quei occhi neri che la scrutavano
impassibili.
"Credo che il tuo punto di arrivo sia
molto lontano, ma, conoscendoti, più la tua ambizione è grande, più lo diventerai tu, perciò non
mollare e sappi che io ti affiancherò sempre...
Elisabeth"
* * * *
*
Ed ecco a voi il
secondo capitolo^^
Scusate se ho
incentrato di più sui personaggi ideati da me, ma adesso parlerò molto anche dei
protagonisti di HSM^^ è solo che dovevo introdurre un po’ la cosa.. comunque,
passiamo ai ringraziamenti:
Herm90: grazie 1000
Herm^//^*lusingata* Come vedi, spero di aver accontentato un po’ tutti
aumentando di qualche pixel la crittura, e per quanto riguarda il gemellaggio,
adesso abbiamo avuto solo questo piccolo sviluppo.. Con un po’ di pazienza lo
scoprirete XD (anche perché mi sono ripromessa di fare una storia abbastanza
lunghetta per vostra sfortuna >-<”) un kiss
Barbycam:
Tranquilla non mi offendo, non preoccuparti, anzi grazie per tutti i complimenti
che mi hai fatto.. spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento^^
Un
kiss
LizDream:grazie,tanto
anche a te *-* ho cercato di aggiornare il prima possibile^^ un
kiss
Armony93: sono
contenta che ti ispiri XD un bacione anche a te^^
Miss_ka
: oh non
ti devi scusare, anzi mi dispiace di avere usato una grandezza inadatta.. grazie
anche a te per i compliments mi gratificano davvero
^//^
*AqUa
PrInCeSs*:Almeno
una *-* XDD; certamente don’t worry, ho un bel programma per loro *si sfrega le
mani* e grazie anche 1000 a te per i complimenti^^
Soloio:*-* ma
che onore.. guarda mi fai commuovere se mi dici coshì *prende i fazzoletti* sono
davvero felice che pensi questo.. Spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento^^ un bacione
Titty90:Eh già,
visto che sono una contraddizione vivente prima ti di coche devo finire le altre
ficcy e poi posto una nuova storia XD sono contenta che mi trovi migliorata
(tutto merito del latino e dei libri che leggo.. anche se pallosi XD) e spero
che anche questo chapter vada bene ^w^ a big kiss.. P.s. te la saluto
volentieri^^ P.p.s. ma non ti becco mai su msn.. quando ti colleghi
solitamente?? °-°
Ringrazio
tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, se continuo così
forse c’è
possibilità che riesca a trovare l’incentivo per
finire la storia
See
you soon,
your lovable
Mommika
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Capitolo 3 *** 2- Telefonate ***
I'm nothing without you
2-
Telefonate
“Le persone non potranno leggere nel
pensiero, però io penso che soffermarsi in modo un pò più approfondito ad ogni
gesto, o ad una parola confuse, sia anche più illuminante che leggere nella
mente. O perlomeno io ho sempre
creduto così.”
"
Taylor.. Perchè questa
ragazza viene ad abitare con noi? "
A
fare questa semplice domanda era stata una bambina con occhi incredibilmente
vispi, i
capelli legati in due ciuffetti ed sopratutto una lingua che tagliava e cuciva
da sola. Si era rivolta alla sorella maggiore, che la teneva sulle sue
ginocchia, mentre giocherellava con due anellini di ferro
colorati.
"Beh,
perchè.. aveva bisogno di un posto dove stare visto che non avevano una stanza
per ospitarla "
La
bambina lanciò un' occhiata furtiva a Samantha che ascoltava la conversazione
dai sedili posteriori; Taylor aveva pensato bene di tenere la sorellina davanti
per precauzione visto che era peggio di Attila.
"
Quindi è una barbona?"
"MA
NO!!" risposero in coro sia la sorella sia la mamma, al volante, che a
quell'affermazione erano letteralmente sbiancate. La maggiore si girò verso la
rossa per riparare alla gaffe della sorella
"Ehm,
Samantha, scusala, ma purtroppo nessuno riesce ad azzittire questa peste.. e
comunque credimi non l'ha detto con cattiveria solo che l'altro giorno mi ha
chiesto chi fossero i barboni e io gli ho risposto quelli che non hanno una
casa, così.. lei ha frainteso.." disse facendo una risata nervosa, per poi
guardare si cagnesco Annie.
"
Tranquilla non c'è problema" rispose lei con un sorriso " e poi effettivamente
ha ragione.. purtroppo abbiamo avuto quest' imprevisto e il preside vi ha fatto
scomodare"
"Oh
non ti preoccupare cara" intervenne la signora McKessy "per noi due o tre non fà
nessuna differenza, e poi magari con te Annie si darà una calmata"
La
Schindlter
aveva qualche dubbio a riguardo ma si limitò ad annuire. Un attimo dopo il
telefonino cominciò a squillare: era la Prisley che la avvisava dicendogli di
aver avvertito lei le famiglie che avevano dato l'ok e di chiamare Brian,
Willis, Elisabeth e James.
Quest'
ultimo intanto, veniva aiutato da Chad a portare i bagagli nella "loro" stanza,
salendo lungo le scricchiolanti scale di parquet. Questa era di medie
dimensioni, aveva mobili in legno ed una scrivania ad “L” completamente
ricoperta da vestiti, pacchetti di dolci, calzini e riviste sportive o -
teoricamente-
vietate ai minori di 18 anni. La finestra che dava sulla strada illuminava la
stanza grazie al lampione esterno, ed era adornata da semplici tende
bianche.
"Grazie
Danforth" disse James facendo uno
sbuffo per la fatica impiegata
"Figurati,
ma chiamami pure Chad " rispose il ricciolino togliendo le divise da Basket ed
il suo adorato pallone dal letto di sinistra "questo è il tuo letto. Era di mio
fratello Victor ma ora lui si è trasferito quindi.."
"
Mi dispiace.. Sono venuto a rovinarti la pacchia a quanto
pare.."
"Macchè
anzi.. io sono un tipo chiacchierone quindi.. E poi visto che frequenteremo a
stessa scuola.. Approprosito oltre a giocare, suoni anche la chitarra
elettrica?"chiese Chad indicando la custodia ai piedi del
ragazzo
"Giocare?
Giocare a cosa scusa? Io faccio parte del club di musica e
teatro"
A
quelle parole il moro rimase di sasso ed
il sorriso sul suo volto si spense.
Non era un giocatore di basket. Ma allora suo padre che diavolo gli aveva detto?
Cercò di ricordare.
"Chad,
ha chiamato il preside e ha detto se vogliamo ospitare un ragazzo che farà i
tuoi stessi corsi.. che ne dici? Và bene no?"
Cavoli.
Non lo aveva specificato.. E lui aveva dato l'ok come un ingenuo.. Beh dai, se
lo avrebbe nascosto a tutti non ci sarebbe stato nessun problema e la sua
reputazione di
Wildcat salvata.
Il
signor Danforth interruppe i pensieri del figlio bussando alla porta della
camera
"Ragazzi
ho preparato dei toast, venite giù che sono belli
caldi"
"
Grazie signore, arrivo" rispose James con un sbrilluccichio negli occhi mentre
Chad lo seguiva in silenzio.
Brian
intanto mangiava di gusto nella sfarzosa sala da pranzo degli Evans, ove tutti i
familiari, a parte Sharpay, lo avevano accolto di buon grado. Ed ovviamente la
biondina non si preoccupava di nascondere il suo
disappunto.
"Senti..
Brian, giusto? Mi potresti ripetere come mai sei il nostro ehm, diciamo,
gradito
ospite?"
I
suoi occhi color caramello erano sottili come due spilli mentre lo guardava in
modo altezzoso. Il mento era appoggiato sulle mani perfettamente curate, senza
un minimo difetto, con le unghie ricoperte da uno smalto perlato.
Il
ragazzo ingoiò il boccone dello squisito pesce che stava gustando e si pulì la
bocca con il tovagliolo di stoffa
"Certo,
io ed i miei compagni siamo venuti nella vostra scuola grazie ad un gemellaggio
organizzato dalla vostra professoressa di teatro e la mia, ma purtroppo il bed
and breakfast che ci doveva ospitare non aveva camere sufficienti ed il vostro
preside ha chiamato voi chiedendovi questa cortesia"
parlò
lentamente ed con tono moderato visto che non gli sembrava il caso di alterare
quella ragazza che si stava rivelando inquietante.
"Non
capisco perchè la
Darbus abbia voluto farci questa splendida
sorpresa"
commentò
la bionda in modo sarcastico
"Suvvia
principessina, goditi questo buon rombo che ci ha cucinato Frank" intervenne il
signor Evans sorridendo alla figlia quando il telefono di Brian suonò, facendolo
imbarazzare un pò
"Scusate"
spinse il tasto verde ed accostò il cellulare all'orecchio
"Pronto?"
"Pronto,
Brian sono Samantha, scusa il disturbo ma la Prisley mi ha detto di dirti che lei
ha già avvisato i nostri genitori della situazione e per loro non c'è nessun
problema.."
"Ah,
ok meglio così"
"E
poi ti posso chiedere un favore? puoi chiamare tu Murphay ed gli altri due
perchè non ho i loro numeri.."
"Si
tranquilla ci penso io"
"Bene,
a domani"
"Ciao"
I
due chiusero la comunicazione mentre la cameriera toglieva i
piatti.
"Brian,
i domestici hanno portato la tua roba nella camera degli ospiti che è vicino a
quella di Ryan, ora lui ti farà vedere un pò il vostro piano. Noi andiamo a
prepararci per dormire, buona notte e a domattina." Dissero i signori Evans
congedandosi, seguiti da Sharpay.
"Si,
grazie, per l'ospitàlità e la cena"
Così,
rimasero solo Brian e Ryan nella grande stanza. Il primo digitò i tasti del
telefono, andò nella rubrica, per poi trovare la voce "Elisabeth
Livingstone"
"Scusami
Ryan devo fare al volo una telefonata, ci metto un
attimo."
"Si
si, fai pure" rispose il biondo mentre faceva roteare il suo cappello con un
dito.
Schiacciò
il tasto chiama ed attese in linea.
A
chilometri di distanza un cellulare sulla scrivania cominciò a trillare, così
Elisabeth si affrettò ad afferrarlo, ma appena lesse il display gli mancò un
battito. Anzi diciamo pure due.
Brian
Grantfler la
stava chiamando. Non sapeva la ragione, ed il quel momento nemmeno gli
interessava perchè il suo corpo era tutto un fremito e
tutto un insieme di sentimenti così forti che spaventavano
anche lei. Fece un gran respiro e rispose
"Pronto?"
chiuse
gli occhi in ascolto della sua
voce, di quella voce che l'aveva stregata, quella voce alla quale non poteva
fare a meno perchè semplicemente era la sua.
"Ciao
Elisabeth, senti mi ha chiamato Samantha che l'ha chiamata la Prisley che gli ha detto di
dirci che ha già sentito i nostri genitori e li ha informati del cambio di
programma e loro sono d'accordo, tutto qui."
La
ragazza non riusciva a capire quello che diceva tanto era emozionata perciò
quando smise di sentire la sua voce rispose in modo un pò
impacciato
"Ok
grazie ciao"
"Ciao"
La
mora si buttò sul letto, della sua nuova camera, sentendo i muscoli del viso che
non riuscivano a sciogliere il sorriso sul suo volto, ed il cuore che sembrava
voler uscire dal petto tanto batteva forte.
Voleva
fare qualcosa, perchè l'adrenalina
che ormai era nel suo corpo gli stava creando un agitazione crescente. Di
impulso digitò il numero di Willis e attese fremente la
linea.
Il
ragazzo in quel momento invece si stava spogliando per farsi una bella doccia e
a sentire il trillare dell' apparecchio sussultò. Buttò velocemente la maglia
sulla sedia lì vicino e attaccò il ricevitore
all'orecchio
"Dica
my princess" iniziò lui ridacchiando " Vuole chiedere scusa al suo darling
perchè lo ha trattato male pocanzi?"
"Wil,
ricordi la cosa importante che ti dovevo dire prima" Elisabeth parlava
velocemente e il moro dovette prestare maggiore attenzione per capire quello che
diceva.
"Si,
dimmi" rispose lui ritornando con il suo tono serio
"
Mi sono innamorata Wil, ed è la cosa più fantastica
che abbia mai provato ma anche la più infame..
Perchè sò già che il mio amore è a senso unico ma ormai ci sono impantanata fino
al collo"
Willis
sentiva i singhiozzi dell'amica ed in quel momento è come se gli avessero fatto
un colpo
basso,
perchè sapeva che quel giorno prima o poi sarebbe arrivato ma come tutte le cose
della vita succedono quando meno te l'aspetti.
"Elly..
ti prego" cominciò con tono
dispiaciuto mentre inarcava le sopracciglia nere "Adesso non piangere, vedrai
che la cosa si risolve.. Vuoi che vengo lì?" l'avrebbe raggiunta ovunque pur di
farla star meglio.
"
N..No, non preoccuparti darling, e scusami.. ma avevo bisogno di parlarne con
qualcuno e sai che James ha la lingua lunga.." sì udì il rumore di lei che si
soffiava il naso " Ma tranquillo tra un pò mi passa.. buona notte Wil, ci
vediamo domani.."
"Aspetta
Elisabeth! Chi è?" Willis chiuse gli occhi in attesa di udire quel nome, anche
se già un sospetto lo aveva.
"Br..Brian"
e dopo questa parola la ragazza attaccò facendo rimanere l'amico che ascoltava i
freddi
"tu-tu" del telefono. Il moro alzò gli occhi al cielo, come in cerca di un'
illuminazione, o di un segno e poi si mise le mani nei capelli
sospirando.
Poco
dopo un ragazzo dai capelli biondo cenere, gli occhi come il mare dei caraibi e
un fisico mozzafiato
bussò alla porta della camera con degli asciugamani bianchi in
mano.
"Willis,
il bagno è pronto se vuoi.."
"Ah,
grazie, Troy vado subito.."
Il
biondino guardando l'aria afflitta
del suo coinquilino non potè fare a mano di
chiedergli:
"Ehm,
tutto apposto? C'è qualcosa che non và?"
L'ospite
si avvicinò verso di lui per prendere gli asciugamani rivolgendogli un sorriso
triste.
"Io
stò bene.. solo che una persona a cui tengo molto stà soffrendo ed io non ho
proprio la minima idea di come aiutarla"
Detto
questo superò il ragazzo e si diresse verso la stanza da bagno illuminata
lasciando un Troy alquanto allibito.
Anche
Gabbriella in quel momento era al telefono però con Taylor che l'aveva chiamata
per sapere come andava con la sua ospite.
"Mah,
Tay, non sò dirti molto.. Lei non ha parlato granchè con mia madre in macchina
ed io.. Beh, lo sai che mi vergogno a
morte con le persone che non conosco.. poi specialmente se non sò cosa
pensano.."
"Ma
Gabbry! Nessuno
può leggere nel pensiero! E poi, cerca di sfruttare questa cosa per sforzarti di
superare questa tua fobia
nel relazionarti con il mondo!"
"Ma.."
cercò di replicare l'ispanica senza ottenere grandi risultati
"Niente
ma o lagne! Me l'hai promesso quindi vedi che devi fare.. ora scusami ma ho
Annie che stà torturando Samantha e almeno per il suo primo giorno di scuola
deve essere intera..
Buona notte, a domani!"
"Notte.."
rispose Gabriella tra lo sconsolato ed il divertito.
Decise
di salire al piano di sopra, percorse il corridoio arredato con quadri allegri
alle pareti ed eleganti tappeti sul pavimento fino a giungere davanti alla porta
del suo studio, dove avevano attrezzato un letto per Elisabeth.
Fece
un bel respiro, alzò il braccio per bussare, ma, ad un pelo della superficie
piana, ritirò la mano e girò i tacchi.. Sentiva che quella sera non era aria..
avrebbe avuto un occasione migliore l'indomani mattina, magari nel tragitto che
dovevano percorrere per andare a scuola.
Si
infilò il pigiama di cotone sedendosi sulla trapunta a fiori del letto ad una
piazza e mezza, andò velocemente in bagno per lavarsi i denti e sciogliersi la
treccia, e poi appoggiò la testa sul cuscino, coccolata dal suo adorato peluche
fatto a mano. Si.
Domani sarebbe stata la giornata migliore.
Angolino
dei personaggi:
Mommika:
dunque, da questo secondo capitolo innauguro questo angolino per dare voce ai
personaggi, o perchè poco presenti nel capitolo o perchè contrary alle azioni
che sono costretti a subire.. Siate clementi però..
ç_ç
Sharpay:
Clementi un corno!! è_é *sguardo omicida* Ma insomma, io che dovrei essere la
star dico meno battute di quella Shendler o come diavolo si chiama che è
perfettamente inutile alla trama..
M:
Beh, ma vedrai che ci sarà molto spazio anche per te, cara,ora però non
innervosirti che fa male alla salute poi.. *diventa piccola
piccola*
Ryan:
Ha ragione sorellina, sono sicuro che pian piano con i capitoli diventerai
indispensabile vero? *fa cenno alla Mommika di
annuire*
M:
Ma certo ^^’ ti prometto che ti dedicherò anche un capitolo extra se lo ritieni
opportuno..
S:
Uhm.. beh allora se la mettiamo in questo modo.. si può
fare..
R
& M: *sospiro di sollievo*
Samantha:
Ragazzi scusate, ma stavate parlando di me? No perché prima mi prudeva il
naso..
Sharpay
squadra Smantha dalla testa ai piedi..
S:
Cioè, e questa dice più battute della sottoscritta?!
Si
avvicina in modo minaccioso a Mommika che lancia uno sguardo supplichevole a
Ryan il quale afferra troy che passava lì per caso
R:
Sorellina, guarda chi c’è^^ *butta Troy addosso a
Sharpay*
S:
*candida ed innocente* Oh, ma ciao Troy.. che piacere averti
qui..
Intanto
quatti quatti Ryan, Mommika afferrano Samantha e si dileguano lasciando il
povero Troy disorientato
M
& R: *a bassa voce* ci vediamo al prossimo spazio, ciau
^w^
Herm90:
Oh, io l’ho sempre detto che in questa sezione siete sempre troppo gentili XD A
dirti la verità non so nemmeno io come andrà a finire la faccenda, quindi non ti
posso anticipar niente.. mi diverto molto a giocare con le parole ed
immedesimarmi nei personaggi e diciamo che è tutto nelle loro mani^^ Grazie per
i complimenti, ho incominciato a leggere la tua West and East High story e la
trovo mooolto interessante <3 *-* appena mi rimetto in pari ti faccio sapere
XD
Barbycam:
Guarda che io poi ci penso sul serio XDD anche perché Ryan è un personaggio che
mi piace molto e farebbe bene al carattere contorto di Elly quindi
XD
Ok
basta.. anche perché di coppia certa ho solo la Chaylor e la..Nu vabbè non la dico
anche se è abbastanza intuibile da chi mi conosce XD three kiss for you Ciaux e
grazie per il sostegno^^
Soloio:
Maddò °//° tu mi illudi così XD comunque, si, sono pensieri dei vari personaggi
(che sono anonimi ma si può intuire con un po’ di attenzione chi parla^^ Al
prossimo capitolo! Bye!
*AqUa
PrInCeSs*: Eh lo so XD ho messo in ballo tanti nomi nuovi.. ed in questo Chap ho
cercato di fare meno descrizioni ok?^^ Fammi sapere, e grazie 1000 per i
complimenti, un besos
Titty90:
Beh si, per certi aspetti si.. Lei e Sharpay si assomigliano molto.. (infatti mi
sà che ci sarà qualche scontro.. o comunque non si vedranno di buon occhio.. chi
lo sà XD)
La
Prisley è matta
lo so, ma le sue risorse non finiscono qui credimi XD un bacione tvttb p.s.
aspetto la chiacchierata del week-end lo sai veero? XD
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo
capitolo
See you soon,
your lovable
Mommika
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Capitolo 4 *** 3- Guerra civile ***
fghcf
I raggi del sole mattiniero filtravano attraverso le
tapparelle della finestra posizionata sulla facciata est della piccola villetta,
tipicamente in stile americano, che sostava ormai da una ventina d'anni lungo
la
Canterbury street. All'interno della stanza dove affacciava la
suddetta vi si trovavano 3 ragazze.
O meglio, 2 ragazze ed una bambina.
Le prime avevano da poco aperto gli occhi e senza badare troppo al loro
aspetto decisamente sotto tono appena incontrarono i loro sguardi si sorrisero.
Taylor sillabò un buon giorno senza emettere alcun suono, per paura di svegliare
la sorellina e fece cenno a Samantha di uscire silenziosamente e con cautela;
detto questo le due sgusciarono fuori dalla stanza emettendo contemporaneamente
un respiro di sollievo.
"Non abbiamo svegliato la piccola Attila" ridacchiò la
rossa
"A quanto pare" confermò la brunetta mentre si sistemava i capelli alla
menobuona con il piccolo elastico che teneva sempre al polso "scusami per
l'aspetto vergognoso.. Anche se non stò ore ed ore ad imbellettarmi come una
cheer leader o la
Evans, ho bisogno anch'io dei miei trenta minuti davanti allo
specchio.. sopratutto per colpa di quesi odiosi
capelli."
"Non preoccuparti, anzi ti capisco
benissimo.."
"Beh che ne dici di fare una bella colazione sostanziosa per il tuo primo
giorno alla East High?"
"Ti ringrazio.. Ma non vorrei recare troppo disturbo a te e a tua
madre.."
"Ma no, te l'ho detto, e poi credo che per le spese si siano messi
d'accordo il preside con la tua insegnante.. ora mi sfugge il
nome.."
"Prisley"
"Giusto.."
concluse Taylor facendo schioccare le dita per ricordare meglio il nome,
precedendo Samantha mentre scendevano le scale in parquet per arrivare in
cucina. Questa era abbastanza ristretta, decorata con mobili ed elettrodomestici
moderni, di colore rosso e acciaio, ed la cappa con il fornelli a gas al centro,
mentre il tavolo a quattro posti era posizionato sulla destra. ai fornelli vi
era già la signora McKassy che stava preparando delle uova strapazzate e qualche
fetta di pane tostato.
"Buon giorno, ragazze, ben svegliate. Hai dormito bene
Samantha?"
" Si, la ringrazio Morgan"
"Oh, dammi pure del tu cara.. Sennò mi fai sentire
vecchia.."
a quelle parole la figlia lanciò un occhiata eloquente alla madre pensando "Mai tu sei già vecchia
mamma" intanto che sorseggiava una spremuta di pompelmo
fresca.
"Fortunatamente abbiamo due bagni, quindi appena avete finito di nutrirvi
avrete tutto il tempo di prepararvi" continuò la donna ignorando lo sguardo
della brunetta e porgendo il piatto a Samantha "Spero ti
piacciano"
La ragazza diede una forchettata alle uova e annuii con il capo. Taylor
invece afferrò un toast e lo addentò mentre si
sedeva.
Le due consumarono velocemente la colazione per andarsi a preparare e
dopo poco più di una mezz'oretta erano sull'uscio della
porta.
"Ciao ragazze, buona giornata.. E per te Samantha un in bocca al
lupo."
"Crepi" rispose la rossa sorridendo
Taylor diede un bacio sbrigativo sulla guancia della madre e fatto questo
si incamminarono verso la fermata dell'
autobus.
James e Chad invece già si trovavano nel luogo detto poc'anzi, uno che
fischiettava spensierato con le mani in tasca, l'altro con il pallone da basket alla mano lo faceva rimbalzare ritmicamente a terra
accompagnandosi con il piede destro. Indossava fieramente il giacchetto roso a strisce bianche dei
wildacats, con il quale non perdeva mai occasione per metterti in mostra.
Dopotutto che c'era di male ad essere popolare? Tanto meglio
no?
Alla vista delle due James gli andò incontro sorridente mentre Chad
spostò la testa dall'altra parte, non in modo affrettato, ma calcolato e lento così che
nessuno potesse pensare che evitava i "sechioni". Anche se lo faceva
volutamente..
"Buon giorno Samantha ^^" salutò il biondino con tono squillante "Lei è
la ragazza che ti ospita?" chiese puntando i suoi occhi cerulei su Taylor che lo
guardava un pò sorpresa, colpita dall'allegria che
sapeva emanare. I ragazzi che frequentava lei non erano certo tipi del genere;
molto chiusi, insicuri, il loro mondo, da quel che ne sapeva lei girava soltanto
intono alla chimica o allo studio.
"Piacere, sono James Romphert" continuò lui tendendo la mano robusta alla
brunetta.
Questa sbattè più volte le palpebre prima di realizzare l'azione del
ragazzo e poi alzando lo sguardo verso di lui rispose lievemente impacciata
intrecciando la mano con la sua, abbozzando un
sorriso.
"Ah! Taylor McKassy"
Chad, che si era mantenuto a distanza, aveva le orecchie attizzate e
ascoltava attento. Un pensiero gli balenò in
testa:
"Aspetta un attimo.. E se adesso James si metta a.."
"Ehi Chad!" lo chiamò l'altro girandosi verso di lui alzando il
braccio
Il ricciolino, chiudendo gli occhi scuri, imprecò un silenzioso "No" per poi rispondergli con un timido
"Si?"
fece un sorriso tirato ma poi con un sospiro riprese il tipico
atteggiamento con cui ogni studente dell'East High School lo conosceva:
camminata sicura e molleggiante, pallone incastrato tra il braccio muscoloso ed
il petto scolpito e un sorriso beffardo.
"Ti presento Samantha
Schindler, la nostra assistente regia e sceneggiatrice.. mentre Taylor la
conosci già no?"
"Piacere" disse Chad facendo quel suo tipico sorrisetto " Si, McKassy è
della mia stessa classe" continuò poi cambiando
tono.
Taylor guardò in cagnesco quel ragazzo tanto arrogante solo perchè sapeva
buttare una palla in un cestino.. E pensare che se non aveva tutta quella presunzione sarebbe stato davvero il ragazzo ideale.. No,
un momento.. Ma che andava a pensare!
"Oh si.. Sapete, Danforth conosce bene la vostra futura co-professoressa
di teatro.. Peccato che non abbiano un rapporto, diciamo,
amichevole.."
puntualizzò la mora calcando le parole mentre incrociava le braccia al
petto. La brunetta alludeva alle numerose volte in cui Chad era finito in detenzione e alle
infinite note di demerito..
"Non sò se sappia apprezzare
qualcosa che sia al di fuori del basket"
concluse poi alzando il capo guardando Chad con il suo stesso
sguardo.
I due "novellini" intanto assistevano alla conversazione tagliente, Samantha decisamente a disagio, mentre James,
non si spiegava tutto questo contrasto tra i due.. Per fortuna che in quel
momento arrivò l'autobus così i quattro si separarorno due a due, lasciando per
un pò di tempo del cattivo umore tra i due compagni di
classe.
"Scusami Samantha, riconosco di essere stata un pò ridicola a bisticciare
con Danforth, ma vedi tra noi non è mai scorso buon
sangue"
cominciò Taylor guardando fuori dal finestrino mentre gli scappava un
sospiro
" la nostra scuola è maldestralmente guidata da due club di rilievo:
quello di teatro, sotto la protezione della Darbus, guidato anzi, meglio dire
governato, esclusivamente da Sharpay Evans, visto che il fratello è
completamente succube a lei, che ha un terzo del corpo studentesco ai suoi
piedi, e poi troviamo il club di basket, con i pomposi wildcats - alza gli occhi
al cielo - sotto la protezione del Coach bolton, hanno eletto come loro idolo
Troy, figlio dell'allenatore, dal quale gli altri pendono completamente dalle
sue labbra.. anche se poi se vai a vedere a Troy interessa solo buttare la palla
nel canestro, quello che comanda il
gioco, anche se è il primo ad apprezzxare Troy e, come posso dire.. non lo
farebbe mai deporre è appunto Danforth. E filar di logica loro hanno il
controllo dei due terzi della scuola.. Infine ci siamo noi, gli unici ad avere
un pò di cervello ed a non tollerare questa situazione che non stiamo con
nessuno dei due, ma purtroppo siamo una percentuale abbastanza ridotta anche se
i due capisaldi del club sanno perfettamente del nostro astio nei loro
confronti.."
La schindler ascoltava attenta ed incredula la spiegazione della ragazza.
Ma dove era capitata? In una guerra civile?!
Il cellulare di James iniziò a vibrare nella tasca dei jeans così ruppe
il silenzio in cui si trovava rispondendo
allegramente:
"Buon giorno Elly! Dormito bene?"
"Ciao James senti è urgente.. qui se continua così ci scappa la rissa,
tra un compagno di Montez e due spilungoni.. stiamo vicino alla fermata 347 è
vicino alla scuola.. io cerco di fermarli come posso ma muoviti.. E chiama
Willis." dopo aver detto questo velocemente ed a bassa voce chiuse la
comunicazione e guardo Gabbriella accanto a se che aveva gli occhi pieni di
preoccupazione, e si mangiucchiav le unghie in segno di
nervosismo.
Glie lo aveva bisbigliato lei all'orecchio che quello preso di mira era
un membro del suo club, e che succedeva da un paio di giorni ormai ma non aveva
recepito nient' altro.
"Ok, Elisabeth, respira e pensa velocemente.. Per prima cosa, non ci sono
Wil e James con te quindi non dire parole a vanvera.. secondo, Gabbriella mi può
dare una mano solo andando a cercare aiuto perchè se la toccano si sfascia data
la sua corpuratura e terzo speriamo di non cacciarci nei guai il primo giorno di
scuola.."
si schiarì la voce e poi avanzò di qualche passo attirando l'attenzione
dei tre. quello al centro aveva il volto abbastanza terrorizzato, mentre gli
altri due gli lanciarono un occhiata furente, avendo interrotto la
cosa..
"Che c'è bellezza ti serve qualcosa?" chiese quello di sinistra mettendo
un braccio sulla spalla del poveretto al centro che sobbalzò al contatto.
Elisabeth notò che i due portavano a tracolla una borsa di atletica pesante, di
tela bianca con le strisce rosse.
"Oppure sei anche tu una secchiona che può passarci i
compiti.."
concluse l'altro avvicinandosi a lei.
"Ah è per questo.." pensò la mora dando un occhiata veloce alle spalle
dei due.. "Eccolo! Adesso devo solo guadagnare
tempo"
"Beh.. può essere.." cominciò con lo sguardo puntato su di loro..
"Ditemi"
Quello con dei lineamenti arabi si avvicinò ulteriormente, tentando
fortemente Elisabeth ad indietreggiare, cosa che però non fece.. Dietrò la curva
ad angolo c'era Gabbriella, e da quanto ne sapeva era molto brava a scuola
quindi se passavano a lei la cosa gli sarebbe sfuggita di
mano..
"chimica e fisisa, tutto il rpogramma svolto finora più un ripasso
generale degli argomenti dell'anno scorso. Perchè sei al secondo anno
vero?"
Si.. lei era al secondo anno, ma chimica e fisica erano le materie di cui
sapeva poco e niente.. Cavoli.. Doveva solo sperare che loro ne sapessero meno
di lei e giocare una delle sue carte migliori: la
recitazione.
" Ok, come volete. Vediamo inizio a parlarvi delle molecole
biologiche?"
"A parlarcene? Oh no mia cara.. tu ci scriverai le molecole biologiche e
tutta l'altra roba che dovremmo sapere.. Però è strano.. Io non ti ho mai visto
al tavolo degli sfigati.. Come mai?"
chiese mentre avanzava pericolosamente vicino alla
curva.
Elisabeth era in difficoltà. non sapeva nemmeno che ci fosse la mensa in
quella scuola, figuriamoci la suddivisione dei tavoli. Ed in più se scoprivano
Gabbriella era fregata. Ok, stava per perdere la calma.. Non andava affatto
bene.
"Beh, insomma se sono una sfigata non dovresti nemmeno calcolarmi no! Che
ti frega se sono al mio tavolo oppure no!"
" Ehi,come ti permetti di parlarmi così, che c'è, oggi vuoi fare la
rivoluzionaria?"
Intanto che parlava in questo modo aveva preso la ragazza per il
viso facendola indietreggiare e lei si accorse troppo tardi di aver
fatto un pessimo errore per averglielo
permesso.
Gabbriella incontrò lo sguardo scuro di quello e dilatò le iridi nocciola
aprendo la bocca che oerò non emise alcun suono
"toh, ma guarda chi abbiamo qui.. La migliore dei secchioni. Buon giorno
signorina Montez, perchè non ci aiuta lei con il nostro
problema?"
Gabbriella non riusciva a parlare e lanciò un occhiata disperata ad
Elisabeth che intanto si era liberata dalla mano del ragazzo. Il compagno nel
mentre, si era avvicinato ai tre tenendo sempre stretto l'occhialuto di
prima.
Ora la
Livingstone aveva perso la pazienza.
"Ehi tu, stavi parlando con me. Lasciala stare
chiaro?"
mise una mano sulla spalla di lui per farlo girare ma questo la prese pre
il colletto sibilandogli
"Senti carina cerca di sparire, non ho tempo da perdere con una come te,
adesso devo preoccuparmi del mio compito in
classe"
"Mi dispiace, ma se la metti così allora ti farò perder tempo." e detto
questo conficcò con forza il tacco del suo stivale in pelle sul piede destro,
andandoci di peso, per poi scattare
all'indietro all'urlo di dolore di lui.
Il compagno allora afferrò Elisabeth alle spalle
esclamando
"Ora la paghi brutta tro.."
ma venne bloccato da un saldo braccio ed una voce suonò
duramente
"Adesso basta Moet, altrimenti il posto da titolare nella squadra di atletica te lo puoi
proprio scordare"
a parlare era stato Troy Bolton che guardava fisso negli occhi il moro,
per poi spostare lo sguardo sull'altro "E questo ovviamente vale anche per te"
Non appena Elisabeth sgusciò fuori dalla presa dell'atleta Willis mollò
il braccio di quest'ultimo accertandosi che raragazza stesse
bene.
"Scusaci Bolton!" dissero all'unisono i due tremendamente
imbarazzati.
"Chiedete scusa a loro, e guai a voi se vengo a sapere che fate
nuovamente roba del genere, chiaro!?"
tuonò per poi fargli cenno di andarsene.
" Ci dispiace" conclusero loro per poi congedarsi
velocemente.
"Elisabeth, stai bene?" chiese Willis accarezzandogli i
capelli
"Si Wil, ma mi prudono molto le mani." concluse lei in modo secco. Aveva
il viso contratto e la mascella serrata.
Troy intanto si avvicinò a Gabbriella porgendogli lo zaino che era a
terra. La ragazza era sull'orlo del pianto.
"Sono desolato, Montez.. io.. spero che, tu stia bene insomma.." le
parlava con un tono gentile ed impacciato, diverso da
quello con il quale parlava in classe. La mora si limitò ad annuire con il capo
mentre sentiva l'avvamparsi delle guancie.
In quel momento giunse a per di fiato James che gridava incurante di
attirare l'attenzione degli studenti nei
paraggi
"ELLY!! STAI BENE?!"
" Si darling, ma non urlare che ci stanno guardando
tutti.."
"Ah, vabbè l'importante è questo.. Certo una rissa prima di innaugurare
la nostra entrata alla scuola è meglio di ogni aspettativa!
"
"Già" rise la mora girandosi verso Troy e porgendogli la mano "Ti
ringrazio per l'aiuto. Sono Elisabeth
Livingstone."
Troy incontrò gli occhi scuri di lei e rispose stringendo la mano
affusolata
"Piacere, Troy Bolton"
Il suono della prima campanella arrivò alle orecchie del gruppetto che
cercò di ricomporsi velocemente. Troy salutò amichevolmente tutti per
raggiungere chad e gli altri Wildcats mentre Taylor e Samantha si unirono a
loro. Troppe domande però in quel momento frullavano nella testa dei nuovi
arrivati per rendersi conto di aver solcato la soglia dell'East High, la loro
nuova scuola.
Ryan: L'angolino dei personaggi questo
capitolo non ci sarà perchè se ne sono tutti andati in vacanza da qualche
parte e mi hanno lasciato da sHolo.. ç_ç E l'autrice ha corrotto Sharpay con la
sua Shot "Merry Christmas Ryan" (che tra l'altro è pure orribile U_U ma mi ha
chiesto comunque di ringraziare i buon cuori che l'hanno letta e commentata..
<_<") così ha portato lei nello chalet di montagna invece che me ç_ç
James: *spunta all'improvviso* BUONE FESTE A TUTTI!!
Ryan: Oddio, e tu da dove arrivi?! o.O"
James: Monica mi ha detto di venire qui per farti compagnia e visto che io
sono buono e gentile eccomi qui *sorride*
Ryan:*pensa* "Ah vabbè si è sprecata.. poteva mandarmi Elisabeth visto che
Gabriella e Troy se ne sono andati in vacanza insieme ç_ç" Beh, grazie allora..
Saluta i lettori insieme a me.
James *sorriso smagliante* & Ryan*agita la manina* : ciao ciao
e grazie!
Herm90:Eccoti accontentata^^ ho iniziato a fare un accenno su le
relazioni tra i quattro personaggi principali (anzi, meglio dire i miei
preferiti xD) di HSM e come vedi non sono diciamo tutte rose e fiori^^ ma si
evolveranno si evolveranno.. grazie 1000 perché mi segui sempre *-* tvtb
Armony _93: ti ringrazio per i complimenti e scusami se ci ho messo un
po’ per aggiornare ma ho cercato di fare il capitolo un po’ più lungo per
rimediare..^^” baci tvb anch’io xD
AqUa Princess: ringrazio anche te per la tua costanza, e sono contenta
che la mia notizia chaylor ti abbia reso così felice xD Come ho detto ad armoni
mi spiace se non ho aggiornato subitissimo ma ho allungato il chappy per
compensare un po’ xD
Arigatou
(=grazie) a tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, a very
big kiss yours lovable Mommika e.. buone feste!!
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Capitolo 5 *** 4- Accordi e supposizioni ***
fghcf
“Sapevo che eri la persona
giusta,anzi, che eravate le persone giuste
per cambiare, solo che purtroppo le cose non vanno mai come uno se le aspetta,
mai come immagini e non sai quante volte mi viene in mente il tuo volto adesso
che tu, più che mai, sei lontana. Però noi siamo uniti, come hai sempre voluto, uniti ad
aspettarti.”
Occhi stanchi, mente vuota e tre sbadigli ogni due secondi. In questo stato si
trovava Brian che cercava in ogni modo di tenere, per lo meno una piccola parte,
la sua mente concentrata sulla lunghissima e cantilenante spiegazione della
Charflow, insegnante di storia dell'arte che a giudicare dal suo aspetto aveva
minimo 70 anni, sulle innumerevoli virtù di Fidia, il più grande esponente
dell'arte classica greca.
Il resto della classe invece, non si sforzava nemmeno. Da quanto aveva
sentito bisbigliare con rassegnazione da due compagne dietro di lui, era
all'incirca un mese e mezzo che ripetevano "Fidia e l'arte del panneggio", tanto
che anche qualche cheerlearder che frequentava quella classe aveva compreso i
punti chiave
dell'argomento.
sfortunatamente erano ancora le undici meno un quarto, e la prima
campanella, per i turni del primo, sarebbe suonata solo alle dodici e
venti.
Al piano superiore anche Willis & Co non si aspettavano un primo
giorno così impegnativo. Alla prima ora una presentazione veloce al docente di
letteratura inglese, seguita poi da biologia e chimica, poi due ore di diritto
ed economia aziendale per finire in bellezza con matematica. Elisabeth nel
vedere tutte quelle materie in cui doveva rimettersi in pari, iniziò a
preoccuparsi seriamente visto gli impegni prossimi che avrebbe avuto con il
teatro. Per non parlare poi della prospettiva di cercarsi un lavoro e magari
frequentare qualche lezione di yoga. Tutti i suoi progetti stavano andando in
fumo per colpa di tutto quel sovrabbondare di lavoro scolastico che non aveva
previsto. Doveva ammettere che i professori facevano lavorare
molto.
Lei, James e Willis erano capitati in classe con Gabbriella, Taylor,
Troy, Chad, e poi quei due ragazzi, entrambi molto biondi; lei con lo sguardo
altezzoso e portamento, lui con la faccia un pò da bonaccione, indossatore di
cappelli stravaganti, a parer della mora un pò kitch. Come avrete capito stiamo
parlando degli Evans, che ancora i nostri novellini non avevano avuto il piacere
di conoscere.
La bionda, indietreggiò con la sedia senza fare rumore, per poi allungare
il collo verso Ryan che si avvicinò per ascoltare
meglio.
"Pss.. Ryan. Appena questa perdita di tempo sarà finita noi due andremo
subito dalla Darbus per mettere in chiaro le
cose. Io sono la star del teatro, quindi questo gemellaggio non deve modificare
nulla se non, secondo i miei piani. Potrebbe venire un musical eccezionale se
facciamo in modo che tutti questi novellini risaltino le mie capacità."
detto questo a bassa voce si rimise nella sua solita posizione,
giocherellando con le piume della penna rosa
shocking che teneva in mano.
James, faceva scarabocchi, sul libro di testo, seguito da Elisabeth che
canticchiava in mente una canzone, la quale aveva già abbandonato le angosce del
sovraccarico di studi. Avrebbe chiesto una mano a
Willis.
Quest'ultimo infatti era sempre stato brillante a scuola, e seguiva le lezione senza
problemi, scatenando la curiosìtà di Taylor che aveva notato la cosa, visto che
gli altri non è che si preoccupavano di far finta o
meno.
Suonata finalmente la prima campanella Chad e Troy, come il resto della
classe, si catapultarono nei corridoi, per raggiungere gli altri compagni di
squadra ed entrare, in modo rituale alla
mensa per mangiare al loro privilegiatissimo tavolo al centro della
sala.
"Uff.. Certo che quest'entrata delle nuove marionette della Darbus non ci voleva.." cominciò
il ricciolino mentre faceva roteare su un dito l'inseparabile
pallone.
"Marionette della Darbus? Vuoi dire Willis e gli altri
arrivati?"
"Già"
"Mah, per me sono ok.. insomma.. non vedo dove sia il
problema.."
"Oh andiamo Troy ragiona! Se la Darbus ha fatto venire questi tizi fin
qui, non pensi che ci sia dietro lo zampino della nostra amata Regina dei
Ghiacci per deturpare anche la nostra
popolarità?! Quella è capace di
tutto pur di ottenere ciò che vuole."
"Secondo me le funzioni algebriche ti hanno fuso qualche rotella
amico."
"Ehi, io parlo seriamente! I wildcats sono stati sempre le stelle
splendenti della scuola.. E sai benissimo quanto Sharpay adori le cose brillanti, che fanno stare al centro
dell'attenzione. Devo ricordarti il cuore
abnorme color rosa accecante con tutti i lustrini e il concerto mieloso in palestra che ti ha dedicato l'anno
scorso a San Valentino?"
"Ah. L'avevo rimosso. Non farmelo ricordare per
favore.."
Nello stesso tempo nel teatro ancora con le luci
spente..
"Mia adorata prof, non capisce cosa potrebbe accadere se permettiamo che
la nostra scaletta tradizionale venga modificata dall'arrivo di questi nuovi
-gran respiro- ragazzi?"
Sharpay parlava con enfasi e grande espressività alla sua insegnante di
teatro che la ascoltava un pò perplessa sul da
farsi
"Se il club viene esteso a molti dopo perde tutta la sua sacralità,
perchè le cose non sono fatte nei minimi dettagli e finalizzate all'ecellente
riuscita del risultato finale.. e poi, non crede che il coach Bolton e il suo
gregge potrebbe approfittare del nostro
squilibrio interno per diminuire la nostra creatività ed influenza all'interno
dell'istituto?"
"Mah, non avevo riflettuto su questa probabilità cara, ma comunque, per
adesso non possiamo annullare il gemellaggio. Però stà pur certa che, nel caso
si presenterà l'occasione, non permetterò a nessuno di rovinare il nostro tempio
della salvezza interiore."
"Bene.. Sapevo che lei mi avrebbe
compreso"
e detto questo la
Evans girò i tacchi e si diresse verso l'uscita, lasciando
dietro di se un alone di profumo.
Ryan che aveva accompagnato la sorella, non la raggiunse subito, ma si
soffermò per pochi minuti con l'insegnante.
Intanto per i corridoi affollati un' altissima pila di spartiti e fogli
pentagrammati avanzava, con passo pericolosamente incerto e vacillante, trasportata da due esili mani, che
avrebbero retto ancora per poco.
Difatti, allo svoltare dell'angolo, la ragazza che aveva in mano tutti
quei fogli, tanti che addirittura arrivavano a coprirgli il viso, inciampò nelle
sue stesse converse provocando un uragano di accordi e sincopi che si era
riversato inevitabilmente a terra.
Willis, che aveva assistito alla scena anche abbastanza da vicino, si
prestò ad aiutarla. I due raccolsero in fretta la carta candida, macchiata dalle
note nere sparse quà e là sui pentagrammi, e dietro le sue lenti, Kelsie puntò
il suo sguardo azzurro sbalordito sul moro che teneva più della metà dei fogli
impilati sul braccio destro.
"Sono un pò troppi da portare per una sola persona, non credi?" iniziò il
moro sorridendo "Ti aiuto io se vuoi."
"Gr-Grazie.." rispose lei imbarazzata mentre si sistemava meglio gli
occhiali sul naso e sbatteva più volte le palpebre. Non ricordava di aver mai
visto quel ragazzo prima di allora. Il suo sorriso era semplicemente magnetico e
le guance della pianista erano diventate come il suo basco di stoffa
scarlatto.
"Devo portarli in teatro, da questa parte.." continuò lei, destandosi dai
pensieri. precedendo il ragazzo che osservava gli spartiti incuriosito. Le note
scandivano un genere che conosceva molto bene e sotto di esse le
parole:
Out of the tree of life, I just picked me a plum
Fuori dall'albero della vita mi
sono scelto una prugna You came along and everything started to hum
tu sei arrivata e tutto ha
cominciato a canticchiare Still
its a real good bet, the best is yet to come
è ancora una buona
scommessa, il meglio deve ancora arrivare
The best is yet to come, and baby wont it be fine ?
il meglio deve
ancora arrivare e tesoro, non sarà meraviglioso? You
think you've seen the sun, but you aint seen it shine
pensi di aver visto
il sole ma non l'hai visto splendere
Willis non riusci a leggere altro ma gli accordi, le parole, e sopratutto
la melodia jazz, sembravano fatti apposta per lui. Doveva chiedere gli spartiti
a quella ragazza e inserire la canzone nel programma del benvenuto, che
la Prisley
aveva imposto. Gli aveva dato meno di 3 giorni e si meravigliò della facilità
con cui aveva svolto quel compito.
Era sicuro che sarebbe stata un'esibizione con i fiocchi. E lui aveva
intuito per queste cose.
*_*_*_*
Ringraziamenti veloci veloci e scusate per l’enorme ritardo
>_<:
Herm90:XD
sapevo che ti sarebbe piaciuto (o per lo meno lo speravo *sisi*), purtroppo non
ho aggiornato prestissimo come mi ai chiesto.. cercherò di accelerare i capitoli
successivi!
Armony93:
grazie 1000 anche a te, pure tu sei una lettrice assidua (e scusami se nel
capitolo scorso non ti ho citato.. me è baka..)per il bacio tra chad e Taylor..
penso che dovrai attendere un po’.. ma chissà, forse
accidentalmente..
Titty90:
XD si.. non l’hanno compreso poverini..
(specialmente James cheè un pacifista cronico XD) ma almeno vedono che non è da
sottovalutare.. Grazie per il sostegno <3
tvttttttttb
p.s. la canzone è
The Best Is Yet
To Come di Michael
Bublè
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Capitolo 6 *** 5- Il pianista ***
fghcf
5 – Il pianista
"Taylor!"
la voce delicata di Samantha si era alzata di intensità per trovare
l'attenzione della brunetta che l'aveva aspettata cortesemente davanti alla sua
aula di letteratura latina.
“Ah Samantha - rispose lei individuandola - come è andato questo primo
giorno?"
"Bene grazie, devo dire che i professori sono molto
competenti.."
"Beh si, non ci possiamo lamentare" osservò Taylor con un sorriso "
Gabbriella è andata ad accompagnare Elisabeth a teatro perchè mi sembra di aver
capito che ha problemi con l'orientamento.. Comunque ha detto che ci raggiungono
alla mensa.. Hai fame?"
"Abbastanza"
"Bene, ma ti avverto, non aspettarti gran che.. Stiamo parlando di una
mensa ma probabilmente è meglio del cibo cucinato da mia
madre.."
Le due si allontanarono sorridenti dalla classe e alle loro spalle sia
Sharpay che Ryan - il quale aveva raggiunto la sorella appena finita la
chiacchierata con la Darbus - prendevano dei vaucers (biglietti che
solitamente si usano delle mense britanniche e americane n.d.M) speciali per
saltare la fila alla mensa.
"Diamine! non sò proprio
da chi diavolo hai preso! Possibile che tu sia sempre così lenta e ti scivoli
tutto via come se niente fosse?! Poi ti credo che ti è venuto il sedere grosso.
Fai qualcosa anche tu invece che pensare che tutti siano al tuo
servizio!"
Le iridi incredibilmente scure erano lucide quando la sua proprietaria si destò da quei
pensieri. Ecco. Quel nodo fastidioso e pesante la tormentava nuovamente. Decise
di concentrarsi per lo meno su quello che le stava accadendo intorno per non
fare pensieri malinconici. Sfortunatamente però si rese conto di avere davanti
una presenza inaspettata in quel momento.
Occhi azzurri, camminata sicura, e capelli color dell'avena matura, lei
era una delle poche persone che la nostra Livingstone non tollerava. Ed il
motivo era tanto banale quanto dovuto.. Ovviamente dal punto di vista della
mora. Questo poichè Kristie Jewloss era stata una ragazza importante per Brian e
peggio, sua partner nel teatro per ben tre anni.
Pessimo.
"Elisabeth?"
Nessuna risposta.
"Elisabeth, tutto bene?"
La mora finalmente diede cenno di ascoltare, voltandosi verso Gabbriella,
la quale l'aveva un pò di timore a stare in quel luogo.. Dopotutto quello era il
regno incontrastato della Evans
"Oh, scusami Gabbriella, anzi ti ringrazio di avermi accompagnato in
teatro.."
"Anche perchè devi sapere che uno dei tanti soprannomi di Elly è "bussola "
concluse la frase Willis che era appena arrivato preceduto da Kelsie che
aveva proseguito fino a raggiungere il pianoforte sul
palco
"Bussola?" chiese la nuova amica non
capendo
"Si.. perchè devi sapere che una delle sue doti è riuscire a perdersi anche in un piccolo super
market.."
Gabbriella cercò di soffocare un risolino mentre Willis si beccava un
pizzico a tradimento da Elisabeth.
" Vi esibirete in qualcosa? " chiese poi prendendo posto in una delle
poltroncine rosse e sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio
Il ragazzo buttò l'occhio sugli spartiti che aveva in mano e rispose un
uno dei suoi bei sorrisi
"Beh magari.. aggiustando un pò qualcosina, io potrei dedicarti questa
canzone.. che ne dici?"
A quelle parole la vice presidentessa del club di chimica avvampò mentre
sentiva che le parole gli morivano in gola. La cantante invece alzò gli occhi al
cielo scacciando via l'amico.
" Si, si darling.. Ora però vai al piano che è meglio" poi, quando Willis
si era allontanato un po’, si avvicino a Gabbriella
sussurrandogli
"Gabbriella, non prendere alla lettera ogni parola di Wil, tende a fare,
diciamo, il galantuomo con tutte. E, anche se di solito non mi immischio nei
suoi corteggiamenti, non voglio che tu ci rimanga male ok? Dopotutto, sei una
delle poche che non mi è del tutto
indifferente."
la ragazza si limitò ad annuire, ancora più imbarazzata, perchè si era
fatta sgamare subito. Detestava essere un libro
aperto per tutti. Ma perlomeno, da quanto aveva capito, contava un pò per la sua
nuova coinquilina e già questo era sollevante.
Willis intanto si era avvicinato nuovamente a Kelsie porgendogli i
fogli.
"Perdonami, non mi sono presentato sono Willis []. Sei una pianista
compositrice?"
"Kelsie Nilson - prese delicatamente gli spartiti - piacere mio. Si,
suono e compongo per il Drama club."
il ragazzo appoggiò i gomiti sulla superficie liscia del pianoforte
avvicinandosi alla ragazza e indicando con il dito il titolo della canzone vista
pocanzi
" Ti posso chiedere il favore di farmi provare questa con il piano? L'hai
scritta tu?"
Gli occhi azzurro elettrico della pianista guardarono Willis sorpresi, ma
limitandosi ad annuire fece segno al ragazzo che si poteva accomodare sullo
sgabello rettangolare.
Questo abbassò con la rotellina laterale l'altezza del posto a sedere, e
si avvicinò fluidamente al pianoforte sistemando con cura i fogli pentagrammati.
Kelsie si era appogiata lateralmente allo strumento sempre più presa dai
movimenti del moro.
Willis si concentrò per un momento, immobile, con lo sguardo fisso sugli
spartiti e poi - fu questione di un attimo - prese perfettamente l'accordo
iniziale. L'armonia di suoni arrivò in un lampo anche alle orecchie delle due
ragazze che stavano vicino all'entrata, innescando un pò di adrenalina in
Gabbriella, la quale aveva avuto l'impressione che Willis avesse un talento
trabboccante per qualcosa e che in quel momento lo stesse
mostrando.
Intanto il ragazzo, continuava a creare ed intrecciare motivi fatti di
scale ed arpeggi, in modo così naturale e sciolto che Kelsie non poteva credere
ai suoi occhi. O meglio, alle sue orecchie.
Non solo stava rispettando la partitura in modo esemplare, ma la stava
arricchendo di volta in volta con dinamiche nuove, trilli e acciaccature che lei
non aveva scritto. Anche [] con la sua amica [] erano rimaste in silenzio
fissando la figura di Willis, che si specchiava anche nel nero lucido del
pianoforte mentre suonava quel Jazz melodico, improvvisando ed aggiungendo,
senza però accennare al testo.
In quel momento giunsero al teatro anche la Prisley e la Darbus, le quale rimase affascinata
dal modo di suonare del ragazzo.
"Kelsie? -avanzò con passo sicuro verso il palco - Ma questa non era la
canzone che mi avevi fatto ascoltare la settimana scorsa e che io ti avevo detto
di modificare?"
chiese la professoressa guardando l'alunna attraverso le lenti spesse
degli occhiali.
"Si signora."
"Bene! Mi complimento per il tuo lavoro, le arrangiature sono davvero
ottime. - spostò lo sguardo a Willis - E tu le hai eseguite in modo eccellente,
complimenti. come ti chiami?"
"Willis Kross"
"Ehm, professoressa.."
"che c'è Kelsie?"
"In realtà tutte le modifiche che ha sentito le ha fatte lui.. In questo
momento. - si morse nervosamente il labbro inferiore - io ho preparato i brani
per Sharpay e Ryan questo week-end"
a quelle parole anche la
Darbus guardò Willis con uno sguardo diverso mentre
la Prisley,
che era giunta al suo fianco, chiarì la
situazione
" Willis, suona il pianoforte da quando aveva quattro anni, suo padre era
un pianista importante a Vancouver, e in questo ultimi anni si stà
specializzando nel ramo del Swing e del Jazz anche con un'altra mia
alunna.."
"Oh capisco" biascicò la
Darbus tra l'ammirato ed lo stizzito. Kelsie sapeva che ora
avrebbe preteso molto di più da lei.
***
Angolino dei personaggi:
Mommy si trova legata e sospesa nel vuoto con una fune. Ah e ovviamente
imbavagliata
M: ç___ç *mugola qualcosa e scalcia per farsi sentire* (cosa del tutto
inutile)
Si sentono dei passi ed arriva Elisabeth.. L’autrice speranzosa cerca di
attirare l’attenzione ma Elisabeth la guarda impassibile e
prosegue.
La stessa cosa avviene con Gabbriella che la guardò dispiaciuta e Taylor
che scrollava la testa rassegnata.
Dopo un po’ arriva Ryan conciato a mò di ninja, avente sotto il braccio
una scaletta pieghevole. Il biondino libera con un po’ di fatica l’autrice
furiosa.
M: ma insomma! Come mai mi sono trovata legata e imbavagliata e quelle
tre sono passata me non mi hanno liberata?! Posso capire Elly però Tay e Gabbry
non hanno il cuore così duro.
R: Beh vedi da quello che ho capito quasi tutti hanno organizzato un
complotto visto che sei troppo lenta ad aggiornare e noi senza capitoli non
sappiamo che fare..
M: Oh..
R: E anche i lettori si stanno coalizzando
sai?
M: Oddio..
R:Perciò credimi, prima che Sharpay lo viene a sapere cerca di
velocizzare la cosa sennò siamo finiti tutt’ e
due.
M: Ma scusa tu che c’entri?
R: ah non lo sai? Prendo degli extra per fare la co- presenza in questo
angolino quindi più velocemente si fanno meglio sarà per il mio
guardaroba..
M: Ma se hai come minimo tredicimila
cappelli..
R: si ma infatti non mi mancano i vestiti.. E’ che Sharpay si è
appropriata anche del mio armadio perchè non aveva spazio per le sue maglie
color Ecrù
M: ah ok.. ^^”
Si sentono dei passi veloci
M: Oddio, e se adesso mi vogliono
rilegare?!
R: No no ho io l’asso nella manica!
M: Sarebbe?
Ryan spinge un pulsante apparso nel nulla dove i due scompaiono in una
nuvola di fumo.
Ritorneranno? Mah..
***
Titty90:
Oh beh in un certo senso mi fa piacere che le
coppie non si siano già capite, anche perché c’è né di strada da fare, ti
ringrazio come sempre per i
complimenti. L’angolo dei protagonisti è ricomparso come vedi (povera me ç_ç) E
per la Ryelsie..
Valuteremo valuteremo XD ciau
tvtttb
Armony_93: Grazie
anche a te spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto!tvtb
Herm90: XD
Grazie, quei due sono i più pericolosi *sisi* spero che anche questo chappy sia
stato piacevole anche se mi sono concentrata un po’ di più su Willis…
Tvttb
Al prossimo! Grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono questa
storia (che spero riuscirò a finire prima o poi XD) un kiss vostra
Mommika
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Capitolo 7 *** bisogno di Shopping ***
bisogno di shopping
6- Bisogno di shopping
Il volto
sorridente di Winnie the Pooh, con aggiunta di
manico ed collo mozzato, guardava con i suoi occhi neri e inespressivi, gli
altrettanto scuri della sua legittima
proprietaria, i quali erano anche doloranti e rossi. Elisabeth non aveva
chiuso occhio e la sua acuta coinquilina lo aveva notato, nonostante il
correttore, mentre
consumavano quella tranquilla colazione domenicale. Aveva notato altre
due cose insolite della ragazza in questi due giorni: mangiava pochissimo ed in
più non aveva
voluto uscire la sera precedente, nonostante Willis e James avessero
insistito.
"Andiamo darling, iniziamo a conoscere questa cittadina
no?"
"No Wil. Ho un sacco di materie in arretrato e poi non sono
dell'umore."
"Uhm.. lo sai che non c'è la beviamo ma per stavolta ti lasciamo in
compagnia di questa deliziosa fanciulla -guarda Gabriella e le fà un sorriso
mozzafiato - anche se la
prossima volta vi vogliamo con voi."
"Ok grazie, divertitevi e non fate danni." li salutò lei con un bacio
sulle guance.
"Ci proveremo Elly" rispose James agitando al mano in modo infantile "E'
stato un piacere Gabriella!"
"Ci.. ciao!.. Anche per me!"
Una mezz'oretta dopo la Livingstone l'aveva congedata e
la ragazza aveva sentito solo i suoi passi per andare ed uscire dal bagno.
Purtroppo nemmeno lei era di tante parole.
"Allora per te va
bene?"
"Eh?"
Si rese conto con orrore di non aver ascoltato
Elisabeth
"Oddio scusami, ero sovrapensiero.. sono
mortificata.."
un sorrisetto spunto sulle labbra dell'
altra.
"Ehi tranquilla, mica mi hai accoltellato.."fece una smorfia "Come mi è
uscito stò accoltellato.. Comunque, ti ho chiesto se potevi accompagnarmi ad un centro
commerciale.
Avrei bisogno di comprare le
ultime cose per il costume e della roba di
cancelleria."
"Ma certo! Ne sarei felice^^" rispose lei con un
sorriso
"Thanks"
così le due ragazze continuarono soddisfatte la loro colazione mentre il
pensiero viaggiava già a quello che potevano fare qualche ora più
tardi.
Nello stesso momento, nella villa degli Evans anche i due gemelli e Brian
stavano facendo colazione, con la Drama Queen imbronciata perchè i
genitori gli avevano vietato di
avere la colazione in camera quella
domenica.
Brian era a dir poco estasiato di trovarsi davanti tutto quel bendiddio:
dalle uova con bacon fino alle sculture di frutta fresca ed esotica. Mentre
mangiava gongolante, si
ricordo della faccia minacciosa della Prisley, se l'indomani non si
presentava alle prove generali con il costume
completo.
"Ehi, Ryan, senti. C'è un centro commerciale da queste parti
vero?"
"Sicuro. Come mai?" rispose il biondino pulendosi con un tovagliolo
ecrù.
"Mi servono delle cose per lo spettacolo di
martedì.."
"Ah, ma che bello! allora ti accompagniamo!" intervenne Sharpay che alla
parola spettacolo si era attivata.
Brian si limitò ad annuire
sorpreso dall' entusiasmo della Evans, mentre Ryan si chiedeva cosa aveva in
mente la sua sorellina.
"Eddai, Troy! Devi assolutamente accompagnarmi!! Dopo ore e ore a
sgobbare per quello schiavista del signor Wekandey, non posso rinunciare a
comprare il pallone e le
scarpe firmate dal mitico Andrew Leed (n.d. M: dovrebbe essere un famoso
giocatore di basket, ma lasciamo a Chaddino queste cose xD) E poi lo si anche tu
che le edizioni
limitate finiscono!! dobbiamo stare lì alle 10 e
mezza.."
mentre l'amico parlava, il playmaker alzò gli occhi al
cielo..
Era da due mesi che Chad lo stava mettendo in croce sull'arrivo di quelle
scarpe e del pallone. Perciò anche se la voglia non lo assisteva, chiuse lì
dicendo con la voce ancora
un pò
assonnata:
"Va bene Chad, tra tre quarti d'ora sotto la statua
all'ingresso."
"Grande, amico!" rispose con entusiasmo "Ci vediamo
lì!"
Ed chiusero insieme la cornetta.
In quel momento Willis giunse nel soggiorno canticchiando, e lasciandosi
alle spalle una scia di profumo.
"Buongiorno Troy"
"Giorno Willis, vai da qualche parte?"
"Si.. vado a prendere gli apparecchi del sound a casa di Danforth, e poi
con James andiamo alla scuola per allestire già la parte grossa. Io e lui ci
occupiamo del suono."
"Ah.." si limitò a dire Troy, non collegando le parole del
ragazzo.
" Per lo spettacolo di martedì.."
" Già! Si hai ragione! Mi dispiace, ma io del mondo del teatro e della
musica so davvero poco.."
"Tranquillo.. Anche io ed il signor
sport siamo per lo più che conoscenti.. Comunque tu rimani qui a
casa?"
"no, devo andare al centro commerciale con Chad.. Anzi, perchè non ci
raggiungete dopo?"
"Tieni" disse Willis porgendogli il cellulare "Dammi il tuo numero così
appena ho finito ti chiamo così mi dici dov'è il centro. Perchè altrimenti
rimarrei fuori casa. Greg è stato
molto chiaro con gli
orari.."
"Certo, tranquillo, a dopo allora!"
"Ciao grazie"
Il moro si chiuse la porta alle spalle, infilò le mani in tasca e messe
le cuffiette nelle orecchie cominciò a canticchiare, percorrendo l'assolata via,
nel silenzio domenicale.
"The best is yet to
come.."
Solcata la soglia della porta a vetri automatica le due morette si
sentirono rinascere. L'aria condizionata era davvero una grande
invenzione.
"Eolo!"
esclamò Elisabeth allargando le braccia e chinando la testa all'indietro
facendo ridere Gabriella.
Il centro commerciale era
aperto da poco, ma già c'era parecchia gente. Probabilmente in molti
volevano scampare al caldo rifugiandosi nel comfort dell'aria condizionata
e magari approfittarne per togliersi qualche sfizio in
più.
"Non sei abituata a questa afa vero?"
"Assolutamente no! Da noi a
dir la verità il tempo è sempre opaco.. il sole viene, ma non andiamo oltre i 25
gradi.. Qui è da collasso!"
"C'è un distributore di coca cola se
vuoi.."
"Oh no grazie. ma quando troviamo un bar prendo una bottiglietta d'acqua
volentieri.." rispose accennando un sorriso "Ma adesso portami in un negozio di
abbigliamento, o
magari se c'è in uno di sartoria.."
"Si si c'è, è al primo piano"
"Allora let's go darling <3" rispose Elisabeth precedendola lungo le
scale mobili.
Gabriella si sentiva sempre più a suo agio con quella ragazza e sperava
davvero che il loro rapporto si sarebbe evoluto in una forte amicizia perchè il
suo aspetto ed il suo
modo di fare gli donavano un fascino magnetico
particolare.
Il negozio di sartoria era ampio e pieno di rotoli di tessuto dentro
lineari mobili in ciliegio, ordinati tra loro in base alla gradazione. I fili si
trovavano sopra, avvolti in rocchetti
varianti per dimensione posti in originali espositori di stile liberty.
La commessa era una signora di mezza età con un taglio corto, le mani calzanti
dei ditali, ed un camicie
contenete spilli e aghi.
"Dì tutto a Sharpay, Brian, parlami di questo
spettacolo.."
ammiccò la bionda sbattendo gli occhi color caramello in direzione del
ragazzo che era intento a cercare una stoffa bianca per fare il
mantello..
"Beh parla di una principessa, Gwen, che si innamora di
un.."
"No." lo bloccò la
Evans con tono deciso. "Non mi interessa la trama o queste cose
qui.. parlami di voi ragazzi.. Per esempio, c'è come dire, una prima donna?"
"Una prima donna?" chiese non capendo
"Si.. una che fà un ruolo importante, che canta bene, insomma una prima
donna." rispose lei con un tono più
indispettito
"Ah, beh si.. ne abbiamo.. una in particolare.." continuò lui mentre
provava sulle spalle la lunghezza del tessuto
candido
"Oh, e chi sarebbe?" la sua voce vibrava dalla
curiosità
"Lei." intervenne Ryan indicando verso l'entrata del
negozio.
***
Angolino dei personaggi:
M: *si guarda intorno furtivamente* Ryan.. Siamo tornati
vero?
R: *sbuca accanto a lei* A
quanto pare..
M: Pensi che vogliano la mia testa?
R: Come minimo.. dopo averli fatti aspettare per mesi e mesi..
U_U
M: = ( *mortificata*
R:.. senza dare notizie.. U_U
M: = ( *super mortificata*
R: .. e presentarti con un capitolo in cui non succede praticamente
niente.. U_U
M:*piange* uff..ma oltre la
mia pigrizia ci si mette pure la sfiga del Pc!
R: lo so darling.. ma se lo dici così sembra ancora una scusa in più,
anche se sai che moi ti crede sempre.. ^^
M: già hai ragione.. *sospiro abbattuto*
R: Oddiu.. Stà arrivando Chad!
M: Aspè! Lo corrompo io!
*voce smielata*
Chadddiiiinooooo..
C: *spalanca gli occhi* Wah! Non ci credo! Sei tornata!
O_O
M: non voglio sapere se la tua reazione è di gioia o di spavento *coff* a
buon intenditor..
Comunque ascoltami bene. Non rivelare che io e il mio socio siamo qui finche
non mi saprò riscattare (nd.dtt: allora aspetta e spera..) in cambioti farò
avere oltre al pallone e le scarpe anche la maglia firmata da quel andrei o come
si chiama PIU’ un brillante futuro in qualche squadra di
basket..
C: Uhm.. Più un rifornimento di calzini mensili di minimo 20
pezzi?
M: Eh? °_° *gocciolina* Si si.. anche
quello..
C: *sorriso da bimbo* Ok ^________^
M & R: Mitiko *__*
Ah mi scuso per non
commentare le vostre recensioni una ad una ma.. diciamo che c’è un problemino
tecnico.. dalla prossima volta sarà tutto regolare darlings <3 Un
ringraziamento a tutti quelli che leggono e che recensiscono nonostante le il
mio pessimo andamento di marcia! Vi loWo bye
(P.s. a Titty: Darling tieni buona mia cugina così mi dà la possibilità di pubblikare sul suo PC visto che il miu è morto.. Ecco già rompe.. Leggerò CRD4 tranquilla ^^ ti lovvo tantu un besos)
bye
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Capitolo 8 *** The best is yet to come ***
the best is the to come
Capitolo 7 - the best
is yet to come
Sharpay spostò lo
sguardo lungo la direzione indicata dal fratello. La sua vista trovò una ragazza
alta dai capelli con un taglio corto e sguardo magnetico. Gli occhi scuri
brillarono per un momento quando acennò un sorriso alla commessa per poi
incontrare quelli di.. Montez?! "Ma che diavolo ci fà quella fallita amante
di Eistain.." sussurrò fra se. Si abbassò di colpo strattonando giù anche i due
ragazzi che aveva accanto. "Ehi, che ti è preso?" chiese Brian mentre si
massaggiava la spalla, infilzata dalle unghie di lei. "Taci. Devo
riflettere...- avvicinò il volto minacciosamente a quello del fratello - "Ryan,
perchè diavolo non mi hai detto che conoscevi quella?" "Ma io non la
conosco.. Sò solo chi è." "Ah davvero?! Beh sai benissimo che devo sapere
tutto su chi mette piede nel mio teatro.. E lei non fà eccezione.." Le
ballerine bianche di Gabriella passarono proprio in quel punto e la ragazza
sussultò alla vista della chioma bionda e degli altri due, portandosi così una
mano al petto. "Ehm.. Io..Io.." cominciò a balbettare.. Perchè aveva tanta
paura di quela ragazza? Sharpay di rimando si alzò in piedi, roteando gli
occhi contornati di mascara verso l'alto e catturando tutta la sua
compostezza fece finta di non considerarla "Allora Brian, hai trovato quello
che ti serviva?" L'interpellato e Ryan si alzarono un pò imbarazzati "Si
Sharpay" - mostra il tessuto bianco - vado alla cassa ok?" "Bravissimo"
cinguettò lei per seguirlo Ryan fece un cenno di saluto a Gabriella senza
farsi vedere dalla sorella, la quale ricambiò volentieri. Elisabeth che stava
osservando dei foulard color pastello girò lo sguardo scuro e come minimo perse
un battito. Brian Grantfler stava avanzando verso di lei ed era semplicemente
divino. Evitò volutamente il suo sguardo e benche la salivazione era minima,
ringraziò con fare cordiale la commessa "Quello turchese và benissimo grazie,
lo metta da parte per cortesia - poi le mostro il contenuto della busta
che aveva in mano tirando fuori un delizioso vestito verde acqua, con la gonna a
palloncino ed una cinta che faceva da suo unico ornamento. - Adesso ha per caso
un tessuto per fare uno scialle da abinarci?" " Certamente. Faccio il conto a
questo giovanotto - sorrise a Brian - e poi ti faccio vedere" "La
ringrazio." I due compagni non si parlavano se non sul palco o per
questioni recitative. "Holaaaaa..." la voce smielata di Sharpay arrivò alle
orecchie della ragazza che con fare deciso e camminata ondeggiante avanzava in
tutto il suo splendore, abbagliandola coon il suo sorriso da
palcoscenico. "Nice to meet you tesoro, io sono Sharpay Evans, regina
incontrastata del Drama club alla East High" Elisabeth sbattè più volte le
palpebre prima di togliere lo sguardo sconcertante che la ragazza gli aveva
provocato. Ma che giorno era; vestiti come una lampadina di natale? La sua
attenzione fu attirata da Gabriella che da dietro gesticolava nervosamente
facendogli segno di rispondere. "Ciao." concluse in modo piatto per poi
raggiungere l'amica la quale non sapeva se sotterrarsi lì al momento o aspettare
l'urlo da ugola d'oro della bionda. Il sorriso smagliante di Sharpay divenne
un tic nervoso. Come osava una sciacquetta qualunque risponedere così a lei.
Ancor peggio se lei gli aveva concesso la prima parola. Ryan tentò di
rimediare la situazione attaccando bottone con la Livingstone. "Ed io sono
Ryan Evans, Elisabeth." Almeno il suo sorriso era sincero. "Sò chi siete.
La professoressa Darbus mi ha proposto di fare un pezzo con voi, ma la nostra
scenografa aveva già preparato tutto." "Oh capisco.. E' tutto pronto per lo
spettacolo di dopodomani?" "Quasi.. Io devo finire il mio costume. "lanciò
un'occhiata fugace a Brian "E penso anche altri." " Spero che venga una bella
cosa." "Si.." la ragazza fece per andarsene dalla commessa ma Ryan buttò
al volo una proposta "Perchè a mezzogiorno e mezzo non pranziamo da spizzico
che si trova proprio su questo piano? Così facciamo una chiacchierata tra
colleghi." Sapeva che la cosa non avrebbe dispiaciuto neanche a sua sorella
visto che moriva dalla voglia di raccogliere più informazioni possibili sui suoi
"ospiti" che di lì a poco avrebbero solcato il suo palco. "Gabriella.. Per te
và bene?" "Ce..Certo, come preferisci." anche se a stare allo stesso tavolo
di Sharpay non la metteva affatto a suo agio. "Allora ok. Ora scusatemi ma
avrei da fare." e così si allontanò parlando cordialmente con la gentile
commessa. "A dopo Montez" la salutò Ryan allontanandosi preceduto da una
Sharpay ancora furente e da Brian che smanettava con il
cellulare. *** Intanto Chad, aveva tanta voglia di saltare ed urlare.
Felice come una pasqua sfoggiava il pallone immacolato all' playmaker che lo
guardava divertito. Certo, avevano dovuto aspettare un'ora e mezza tra gli
spintoni dei clienti ammassati alla cassa, e il commesso che sembrava avere un
handicap nello sbollare gli scatoloni. Ma la faccia gongolante del suo migliore
amico, lo stava ripagando. "Cioè, non è uno spettacolo? A casa ci faccio un
altaretto solo per lui.." continuava a ripetere il ricciolino, baciando il
pallone per la cinquantesima volta. "Si si.. Ma guarda se ti vede Amy
che sbaciucchi lui invece che lei, diventa gelosa..." "Amy chi?" fece una
pausa perplesso "Ahhhhh! La cheerleader! No tranquillo, ho chiuso con
lei.. Mi ero stufato.." "Ma tu ne cambi una a settimana?" "Ehi Ehi, che ci
posso fare se nessuna resiste al mio fascino.. Tu invece.. Mica ti mancano le
ammiratrici.. Cosa diavolo aspetti?" "La persona giusta" concluse Troy
strizzando l'occhio all'altro.. "Quella giusta." "Si ceerto, principino.." ma
venne interrotto dal suo stomaco che brontolò "Uhm..Che ne dici di andare da
Spizzico dopo?" "Okay Casanova." *** "Uff!" sbuffò James " E con questa
abbiamo finito." esclamò posando l'ultima cassa "Certo che qui è da morire.."
disse willis usanto degli spartiti come ventaglio. Poi si rivolse a Kelsie che
gli era affianco "Certo che per te non deve essere facile venire tutte le
domeniche mattina per risistemare il teatro." "Beh, ma l'ho sempre fatto.. e
poi certe volte mi aiuta Greg o altre volte Ryan se Sharpay si è
dimenticata qualche costume di scena qui e lui viene a
riprenderlo." "Comunque da questo momento ci saremo io e James ad aiutarti"
sfoggiò un dei suoi magnifici sorrisi alla pianista che ne rimase colpita
nuovamente. "Ti posso chiedere un favore?" "Dimmi" rispose lei con una nota
di sorpresa nella voce. "Permettimi di utilizzare la canzone che ho suonato
l'altro giorno. Sei una compositrice davvero talentuosa e quella canzone io la
saprei rendere bene credimi." La pianista si sentì lusingata dalle sue
parole. Da lui, che creava armonie sublimi con quelle mani possenti. Ed ora
perchè sentiva le guancie avvampare? "Ma certo.." rispose imbarazzata
frugando in un lampo nella sua cartellina "Ecco, ho qui gli spariti" "Ti
ringrazio" gli rispose con un altro sorriso e si mise seduto al pianoforte a
coda. James fece cenno alla ragazza di sedersi sulle poltroncine rosse
accanto a lui. E Willis suonò. Quella stessa melodia ricca di improvvisazioni
personali deliziando i due anche con la sua voce calda.
Out of the tree of life, I just picked me a plum You came
along and everything started to hum Still its a real good bet, the best is
yet to come
(Fuori
dall'albero della vita mi sono scelto una prugna tu sei arrivata e tutto
ha cominciato a canticchiare è ancora una buona scommessa, il meglio
deve ancora arrivare)
The best is yet to come, and baby wont it be fine You think
you've seen the sun, but you aint seen it shine
(il meglio deve
ancora arrivare e tesoro, non sarà meraviglioso? pensi di aver visto il
sole ma non l'hai visto splendere)
Wait till the warm-up's underway Wait till our lips have met
Wait till you see that sunshine day You aint seen nothin yet
(aspetta fino a
quando il riscaldamento comincerà aspetta fino a quando le nostre labbra si
saranno incontrate aspetta fino a quando vedrai quel giorno di sole
perchè per ora non hai ancora visto niente )
The best is yet to come, and baby wont it be fine The best is
yet to come, come the day your mine
(il meglio deve
ancora arrivare e tesoro, non sarà meraviglioso? il meglio deve ancora
arrivare verrà il giorno in cui sarai mia)
The best is yet to come Come the day your mine Oh come the
day your mine I'm gonna teach you to fly We've only tasted the wine
We're gonna drain that cup dry
(il meglio deve
ancora arrivare verrà il giorno in cui sarai mia oh verrà il giorno in
cui sarai mia ti insegnerò a volare per ora abbiamo solo assaggiato il
vino ma in futuro prosciugheremo quella coppa )
Wait till your charms are right, for the arms to surround You
think you've flown before, but you aint left the ground
(aspetta fino a
che il tuo fascino sarà adatto alle braccia che ti circonderanno pensi
di aver volato prima d'ora ma non hai mai lasciato il suolo )
Wait till you're
locked in my embrace Wait till I hold you near Wait till you see that
sunshine place There ain't nothin like it here
(aspetta fino a
che sarai chiusa in un mio abbraccio aspetta fino a che ti stringerò forte
aspetta fino a che vedrai quel posto illuminato non c'è niente qui che
sia paragonabile a quello )
The best is yet
to come, and baby wont it be fine The best is yet to come, come the day your
mine Come the day your mine I've got plans for you baby And baby
you're gonna fly
(il meglio deve
ancora arrivare e tesoro, non sarà meraviglioso? il meglio deve ancora
arrivare verrà il giorno in cui sarai mia verrà il giorno in cui sarai
mia ho dei piani per te, tesoro e tu volerai...)
La musica
riecheggiò nel teatro mentre i sogni e le speranze di quei ragazzi avrebbero
presto spiccato il volo.
____
L'angolino dei
personaggi:
Mommy:
*canticchia* trallala..lalla..
*Ryan arriva
tutto trafelato* : Ma.. ma non ci credo!? O__O Hai già
aggiornato?!
M: Si.. *lo
guarda* MA PERCHé DIAVOLO SEI IN MUTANDE?!? o//o
R: sono
pantaloncini (ini ini).. e perchè mi è stato detto che dovevo venire qui, solo
che moi non ero pronto.. stavo facendo del pilates >//< Ma ti ringrazio
*occhi da cucciolo* sono sicuro che hai pensato a me, ecco perchè hai aggiornato
in fretta ^O^
M: No u__u E'
perchè io non posso assolutamente deludere la mia darling
R: ç______ç
*mogio mogio* ah vabbè allora io vado..
M: Ok e la
prossima volta vestiti u///u
___
armony93_:
*_______* luce del mio cuoricino grazie sono contenta di essere perdonata <3
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci baci anche a te ^o^ ci
sentiamo al prossimo xD
Titty90:
ç________ç *sniff commossHa* lo sai che ti adoro veru? Perchè nonostante le
motivazioni che ti ho elencato io Amo questa sezione, perchè mi ha dato la
possibilità di conoscere te, mio supporto morale e mia lovable darling
<3 Non mi stancherò mai di ripetertelo e di dirti grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
_NewGirl_: a te
nemmeno ti rispondo U__U anxi sono sollevata di non doverti subire caVa. è__é
(ps. purtroppo è mia cugina.. Io sn una persona edukata è con lei che mi
arrabbio)
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