We all fall in love sometimes

di Idra_31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo ***
Capitolo 9: *** Capitolo nono ***
Capitolo 10: *** Capitolo decimo ***
Capitolo 11: *** Capitolo undicesimo ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodicesimo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


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Ho deciso di inizare una nuova long-fic perché sono stufa di tenermi le storie nella testa. Potrebbe esplodere, che ne so, quindi meglio scriverle. Comunque, questa è la prima volta che mi occupo di Ziam e sono, ehm, un po' in ansia.  Spero di non combinare un casino. Le due coppie (Larry e Ziam) dovrebbero avere lo stesso spazio all'interno della storia, a meno che non mi stufi e decida di buttarmi solo sui Larry che tanto ormai c'ho preso abbastanza confidenza (no, spero vivamente che non succeda). La fic verrà raccontata dai pov di due personaggi (Liam e Harry) ma non escludo che più avanti possa inserire dei pov, per così dire, straordinari

Il titolo della storia si rifà all'omonima canzone cantata da Jeff Buckley. Ah, sappiate che Jeff  tornerà spesso nella fic (tipo che non ne potrete più) perché è proprio grazie a lui se è nata. Della serie che se tornasse in vita mi ucciderebbe.

Un'ultima cosa: questo capitolo è introduttivo. I successivi saranno più lunghi.  

Fatemi sapere cosa ne pensate!

-LIAM-


I'm gonna pop some tags
Only got twenty dollars in my pocket
I - I - I'm hunting, looking for a come-up
This is fucking awesome”

Liam muove la testa a ritmo cercando di tenere dietro con le parole alla hit del momento. Tuttavia a pochi secondi dall'inizio deve arrendersi al fatto che oltre al ritornello non può proseguire, perché lui non è mica uno che si preoccupa di imparare le parole della hit del momento. Soprattutto se suddetta hit è una maledetta canzone rap.

Si sistema meglio sulla sedia – sedile? trono? come diavolo si chiamerà la roba sulla quale è seduto? - facendo ruotare nervosamente tra le dita la collana alla quale è agganciato il fischietto. L'inutile fischietto. Se mai se dovesse soffiarci dentro come cavolo farebbe a sovrastare la musica? Chi gliel'ha dato - dicendogli “non avere paura ad utilizzarlo se dovesse essere necessario” come se stesse parlando di una dannata pistola – evidentemente non ha considerato il fattore “musica a tutto volume” nell'equazione.

Liam si passa una mano sul viso cercando di nascondere ai circa duecento invitati al party in piscina la sua frustrazione. Ha imprecato – mentalmente, okay, ma non è scusabile per questo – almeno quattro volte negli ultimi due minuti e questo urla frustrazione! da tutti i lati, cazzo. Ooops, adesso sono cinque.

Non è solo la frustrazione a renderlo, beh, frustrato ma anche la noia, la peggiore nemica dell'uomo. Liam si guarda intorno e cerca qualcosa, qualsiasi cosa, per intrattenersi ma non trova nulla, assolutamente nulla in questa festa di ricconi che lo aiuti a passare il tempo. Per un po' ha provato a prenderli mentalmente in giro, facendo dei commenti arguti e sarcastici per poi ridere tra sé e sé, ma alla fine ha finito per annoiarsi pure di questo passatempo, stupido e infantile. Qualcuno lo ha guardato come fosse pazzo. Beh, pazzo forse lo è un po' stato ad accettare questo lavoro.

Non ce l'hai il salvagente, quello di Baywatch?”, domanda una ragazza poggiandosi alla sua sedia, facendo roteare nel bicchiere il liquido costoso che sta bevendo.

Liam abbassa lo sguardo verso di lei e reprime un ringhio.

Siamo in piscina, non sull'oceano”, ribatte. Non è solito essere così brusco, non con le ragazze e non durante l'orario di lavoro, ma gronda frustrazione e noia e probabilmente anche sudore da tutti i pori quindi sì, a questo punto si sente perfettamente in diritto di replicare sarcasticamente alle domande stupide della gente, grazie tante.

La ragazza fa schioccare le labbra con indignazione e se ne va sculettando. Liam cerca di scollarsi di dosso la maglia umida e sospira stancamente.

Questa dannata festa dovrà pur finire a un certo punto”, borbotta.

Delle urla sovrastano la musica. Un gruppo di ragazzi sta trasportando uno degli invitati, tenendolo chi per le braccia chi per le gambe, verso la piscina. Liam immagina che sarà l'ennesima persona che verrà costretta a fare un bagno vestita dai propri amici in vena di scherzi. Se si divertono così, pensa, scrollando le spalle. Ma è quando sente qualcuno gridare loro dietro che i suoi sensi si mettono in allarme.

Fermi, coglioni!”, sta dicendo questo qualcuno, con un tono piuttosto agitato e impotente, “è ubriaco e non sa nuotare!”.

Liam scivola giù dalla sedia e per un attimo pensa scioccamente di soffiare dentro al fischietto per fermarli ma oops, è troppo tardi e nessuno, nessuno avrebbe sentito il fischio, tra la musica, le urla e le risate dei cinque burloni che hanno appena gettato la loro vittima in piscina.

Non sa nuotare!”, urla il ragazzo di prima con tutto il fiato che ha in gola, ma il suo amico ha appena fatto splash nell'acqua e adesso sta annaspando per tenersi a galla ma nessuno sta prendendo sul serio né lui né il suo amico che si è fiondato a bordo piscina.

Nello stesso istante in cui Liam realizza, non senza una punta di panico, che è arrivato il momento di fare il suo lavoro - quello per cui è pagato, quello per cui si trova bloccato a una maledettissima festa di snob con un pessimo, pessimo senso dell'umorismo - registra che, oltre all'amico della vittima di uno degli scherzi più stupidi e pericolosi da fare a un essere vivente, altre due persone si stanno muovendo di corsa verso la piscina per tuffarsi.

Liam si butta in acqua pensando Se muore sono licenziato. E subito dopo Che diavolo sto pensando? Se muore...muore!

Con poche bracciate riesce a raggiungere il ragazzo che ormai galleggia con la testa sott'acqua, nello stesso momento in cui altre mani lo afferrano e cercano di tirargli la testa fuori per farlo respirare. Il ragazzo però ha già perso conoscenza.

Zayn! Zayn!”, urla il suo amico, scuotendolo per le spalle. “Cazzo, Zayn, mi senti?”.

È svenuto”, osserva un altro ragazzo, uno con gli occhi verdi arrossati dal cloro, che indossa la divisa da cameriere e che adesso li sta aiutando a tenere Zayn a galla. Non che ci sia bisogno di tutte queste mani, Liam se la caverebbe benissimo da solo.

Lo vedo, idiota!”, replica l'amico di Zayn con un ringhio, agitando una mano sulla superficie dell'acqua come a voler schizzare il ragazzo che ha parlato.

Dovremmo portarlo fuori dall'acqua”, dice il terzo dei salvatori, un ragazzo biondo che indossa pure lui la divisa da cameriere. Liam è sicuro che a inizio serata gli abbia offerto dello champagne credendolo uno degli invitati.

Ma sono circondato da idioti?”, si lamenta l'amico dell'annegato, lasciandosi sfuggire un singhiozzo. È chiaramente in preda al panico e non risparmia insulti a nessuno. “Se vi toglieste dalle palle lo porterei fuori”.

Liam stringe la presa sul corpo di Zayn, che ormai è pallido e fa un po' paura.

Ci penso io”, afferma risoluto.

E tu chi cazzo sei?”, sputa sempre lo stesso ragazzo. “Levati di mezzo”.

Io sono il bagnino”, ribatte Liam. “Probabilmente dovrò fargli una respirazione bocca a bocca, fammelo portare su prima che-”. Prima che vada in arresto cardiaco o subisca danni irreparabili al cervello, si trattiene dal dire.

Liam non ha mai fatto una respirazione bocca a bocca a una persona incosciente. Ha preso il brevetto di bagnino da poco e non ha mai salvato dalle acque nessuno che fosse svenuto, per questo se la sta facendo addosso. E se lo uccido?

L'altro ragazzo molla il corpo del suo amico intimando agli altri di fare lo stesso.

Allora fai il tuo cazzo di lavoro prima che il mio amico muoia”, sbraita.

Liam trasporta il corpo privo di sensi del ragazzo fino a bordo piscina. Il suo amico e gli altri ragazzi sono già su e lo aiutano a fare uscire Zayn dall'acqua, per poi depositarlo sul pavimento.

Zayn, Zayn, Zayn”, cantilena il ragazzo di prima, inginocchiato accanto al corpo dell'amico, prendendogli il viso tra le mani. “Zayn se muori-”, la sua voce si rompe e gli sfugge un altro singhiozzo.

Non morirà, spostati”, ordina Liam, cercando di suonare convincente.

Appena becco quegli stronzi li strozzo, anzi, no, li annego”, esclama l'amico, mordendosi un pugno.

Li conosci?”, domanda il ragazzo riccio, senza staccare gli occhi da Zayn, con un tremore nella voce che fa aumentare l'ansia nello stomaco di Liam.

L'altro ragazzo non lo degna di una risposta ma sposta dalla fronte del suo amico una ciocca di capelli bagnati prima di fare spazio a Liam ordinando agli altri di fare lo stesso.

Un capannello di gente si è radunata attorno a loro. Qualcuno si domanda se per caso non sia meglio chiamare un'ambulanza.

Liam si sta cagando in mano. Si inginocchia accanto al ragazzo svenuto - ok, ce la posso fare, ce la posso fare, si ripete mentalmente - poi gli spinge indietro la testa poggiandogli una mano sulla fronte e sollevandogli il mento con l'altra. A questo punto accosta l'orecchio alla sua bocca e spera.

Respira, vero? Sta respirando, giusto?”, domanda l'amico con urgenza.

Liam è quasi sicuro di non sentire il respiro di Zayn, ma non deve entrare nel panico. Afferra un polso del ragazzo e tira un enorme sospiro di sollievo quando sente il battito cardiaco.

Devo farla”, annuncia. “Devo fargli la respirazione bocca a bocca”.

Si impone di stare calmo e tappa il naso di Zayn con due dita poi con l'altra mano gli apre la bocca.

Ok, ci siamo”, si fa coraggio prima di poggiare le labbra su quelle del ragazzo svenuto e soffiare quanta più aria possibile nei suoi polmoni. Ti prego, ti prego, ti prego. Ripete l'operazione un'altra volta.

Perché non si riprende?”, domanda il suo amico piagnucolando. Liam prova pena per lui, per Zayn e per se stesso.

Acqua”, mormora. “Avrà bevuto dell'acqua”.

Liam sa come fargliela sputare, lo sa. Sa come salvarlo. Lo piega su un fianco e poggia un pugno chiuso sulla bocca dello stomaco del ragazzo, come gli hanno insegnato al corso – se non ricorda male, e se ricordasse male? - poi gli tira indietro la testa e preme sullo stomaco, con forza. Il ragazzo ha uno spasmo e rigetta l'acqua dalla bocca. Liam è così sollevato che sta per mettersi a piangere.

Zayn!”, urla l'amico, cercando di gettarglisi addosso ma viene trattenuto dal riccio.

Non ha ancora finito”, dice questi afferrandolo per le spalle. Il ragazzo se lo scrolla di dosso e si inginocchia accanto a Liam.

Liam sistema Zayn di nuovo sulla schiena e riprende con la respirazione bocca a bocca e ci vogliono altri due tentativi prima che Zayn riprenda conoscenza.

Zayn!!!” esclama sempre lo stesso ragazzo, afferrandogli un braccio. “Pezzo di merda, mi hai fatto venire un colpo!”.

Zayn tossisce per un po'. Quando ha finito, sbatte le palpebre, confuso. Liam, ancora sopra di lui, gli sorride.

Va tutto bene”, lo rassicura.

Zayn strizza gli occhi poi si lecca le labbra.

Sono morto?”, domanda, con voce roca.

A questo punto il suo amico spinge Liam di lato e si getta addosso a Zayn, stringendolo tra le braccia.

No, coglione, non ti avrei lasciato morire. Piuttosto ti avrei ucciso io!”.

Lasciagli un po' d'aria!”, esclama il biondino, che non parlava da un po'. Liam apre la bocca per dargli ragione ma viene zittito dalla successiva frase dell'amico di Zayn.

Zitto, sconosciuto! Devo festeggiare il ritorno alla vita del mio migliore amico!”.

Allora ero morto?”, dice questi, con un filo di voce. “In pratica sono Gesù Cristo”, continua, gongolando.

Louis ride, spalancando la bocca, e Liam nota un piercing alla lingua che prima non aveva visto, troppo preso dal salvataggio di Zayn.

Sei ancora ubriaco, cazzone”.

Zayn ridacchia.

Come cazzo ci sono finito qui? Chi cazzo sono questi?”, domanda, puntando gli occhi su Liam, che è ancora in ginocchio accanto a lui, i pugni chiusi poggiati sulle cosce e un'espressione sconvolta in viso. Ti ho appena salvato la vita!, vorrebbe urlare.

Un gruppo di deficienti ti ha buttato in piscina e sei tipo annegato. Noi ti abbiamo tirato fuori”, spiega il riccio, piegandosi in avanti e poggiando una mano sulla spalla dell'amico di Zayn. “Ti consiglierei di scegliere meglio le persone con cui passare la serata. O di bere di meno la prossima volta”.

Il ragazzo sul quale si è poggiato si scosta, facendogli quasi perdere l'equilibrio. Il riccio lancia un'occhiataccia alla sua nuca.

Sei quasi morto come Jeff, amico”, dice questi dando una pacca sulla coscia di Zayn. “Non è meraviglioso?”.

Liam aggrotta le sopracciglia e pensa di essere finito in una gabbia di matti.

Zayn ride come se l'altro avesse detto la cosa più divertente del mondo, come se non fosse stato con un piede nella fossa fino a un attimo prima.

Chi è Jeff?”, interviene il biondo. “E perché dovrebbe essere meraviglioso?”.

Buckley”, replica Zayn e la sua risposta suona indignata nonostante il tono dimesso con cui l'ha pronunciata, poi prova a mettersi seduto.

Liam gli poggia una mano sulla spalla.

Sarebbe meglio che andassi in ospedale a farti visitare”, afferma. “Sei stato incosciente per-”.

Nah”, lo interrompe Zayn. “Sto benissimo”.

Peccato che subito dopo riprenda a tossire.

Sul serio, amico”, insiste Liam, assumendo un cipiglio severo.

Zayn lo fissa per qualche secondo, sbattendo le sue lunghe ciglia, e Liam comincia a sentirsi un po' in imbarazzo. Non sopporta quando la gente lo guarda e non parla.

Sei tu quello che mi ha fatto la respirazione bocca a bocca?”, domanda finalmente Zayn.

Liam annuisce e cerca di reprimere un sorriso orgoglioso. Cazzo, è riuscito a fargli sputare l'acqua per poi cimentarsi in una respirazione bocca a bocca da manuale. Gli ha salvato la vita e fa il bagnino da un mese, eh.

Bene, allora il tuo lavoro qui è finito”, dice Zayn dandogli uno paio di schiaffetti conciliatori sul viso, poi fa leva sulle braccia e si rimette in piedi.

Liam apre e chiude la bocca come un pesce fuor d'acqua.

Non-non mi ringrazi neanche?”, balbetta. Non che si aspettasse una medaglia al valore o un qualche premio di sorta, ma almeno un grazie!

Zayn, che si sta sbottonando la camicia bagnata, alla frase di Liam alza la testa per incontrare il suo sguardo. Il suo amico rotea gli occhi come se fosse infastidito che Liam sia ancora lì. Neanche lui l'ha ringraziato, razza di ingrato.

Vieni al mio concerto domani, ti dedico una canzone”, afferma. “Porta degli amici”.

Liam è senza parole. Questo deficiente lo sta prendendo per il culo?

Venite anche voi”, dice Zayn estendendo l'invito agli altri ragazzi che hanno preso parte all'operazione di salvataggio e che se ne stanno ancora lì in piedi, probabilmente più preoccupati per la salute di Zayn di quanto non lo sia Zayn stesso.

Suoni?”, domanda il biondo.

Liam scuote il capo. Questa è una conversazione da matti. Perché nessuno sta costringendo Zayn a farsi visitare? Perché neanche il suo amico sembra consapevole della necessità che ha Zayn di andare in ospedale? Che se ne vada a fanculo, allora!

Zayn stava scherzando”, replica suddetto amico. “Non siete invitati a nessun concerto”.

Zayn gli rifila una gomitata.

Sì che sono invitati!”, esclama.

L'altro ragazzo sbuffa.

Come ti pare. Andiamo?”.

E dove sarebbe questo concerto?”, chiede il biondino.

Niall, chiaramente non siamo i benvenuti, non insistere”, dice il riccio e a Liam non sfugge l'occhiataccia che lancia all'amico di Zayn.

Oh, parole sante”, esclama il ragazzo in questione tirando il suo amico per un braccio. “Adesso possiamo andare? Ho un sacco di acqua dentro alle scarpe”.

Zayn lo ignora.

Suono al One Direction. Si trova-”.

Sì, so dov'è”, lo interrompe Niall, annuendo entusiasticamente. “A che ora?”.

Cristo santo, tutto questo è ridicolo”, si lamenta il ragazzo di prima. “Alle otto, ok? Ora levatevi dai coglioni”.

Detto questo gli da le spalle e si trascina dietro il suo amico. Liam osserva le loro schiene – dalla camicia bagnata di Zayn traspare la sagoma di un tatuaggio – e scuote il capo.

Incredibile”, borbotta.

Una donna blocca i due ragazzi sulla porta-finestra proprio nel momento in cui questi stanno per entrare in casa.

Oh mio dio, Louis!”, esclama. Liam la riconosce come la padrona di casa. “Ho appena saputo. L'ambulanza sta arrivando”.

Non ce n'è bisogno, Caroline”, taglia corto Louis. “Zayn è vivo e vegeto, non lo vedi? Cammina sulle sue gambe e tutto quanto. Ora se vuoi scusarci...”.

La donna si para davanti a loro.

Ma come? Non era svenuto? Mi avevano detto che- io ero di là a-”, balbetta la donna. Liam nota che è in evidente imbarazzo. La sua galoppante fantasia gli fa pensare che fosse in una delle ottocento camere da letto della sua abitazione a tradire il marito - con l'idraulico? O forse Il giardiniere? - quando le è arrivata la notizia dell'incidente in piscina. Poi si ricorda che la donna non è nemmeno sposata.

Sembra quasi che ti dispiaccia che io stia bene, Caz”, dice Zayn.

Non dire idiozie!”, protesta Caroline. “Non puoi immaginare quanto io sia sollevata”.

Sì, anch'io, sono sollevatissimo”, la zittisce Louis. “Ora ci fai passare? Devo togliermi questi vestiti di dosso e devo farlo subito”.

Che fretta hai?”, lo interroga la donna spostandosi di lato.

Devo spaccare la faccia a quel Max e agli altri coglioni. Col tuo permesso”.

Louis entra in casa tirandosi dietro uno Zayn ancora un po' frastornato.

Non dirai sul serio?”, gli urla dietro Caroline.

Liam non sente l'eventuale risposta di Louis.

Serata movimentata, mh?”, domanda il riccio. Liam ci mette qualche secondo per capire che sta parlando con lui.

Ah, sì”, replica.

Io spero solo di non venire licenziato dal mio capo per questo mio atto di 'eroismo'”, dice il riccio, slacciandosi il papillon. “E per tornarmene a casa prima della fine del mio turno”.

Immagino che capirà”.

L'altro ragazzo è zuppo, così come il suo amico e Liam stesso.

Peccato che nessuno qui abbia perso l'appetito o la sete dopo il fattaccio, altrimenti non si sarebbe notata la mancanza di due camerieri”, continua il riccio indicando con la testa il suo amico.

Questi qua non si fanno sconvolgere da niente, senti a me”, osserva Niall.

Liam si lascia sfuggire una risatina.

Io sono Harry, comunque”, si presenta il riccio.

Liam”.

Harry si slaccia i primi bottoni della camicia.

Se perdo il posto di lavoro per aver cercato di salvare la vita a un coglione giuro che lo denuncio”.

Liam ride di nuovo.

Perderesti la causa”.

Harry scuote il capo.

Già, non mi conviene”, afferma, sorridendogli in maniera complice.

Liam gli sorride di rimando e si ritrova a pensare che se avesse dovuto soccorrere lui invece che Zayn almeno Harry gli avrebbe mostrato un po' di gratitudine.

Immagino che andrò a casa adesso”, dice l'altro ragazzo. “Ci si vede in giro, Liam. Magari in circostanze meno tragiche”.

Liam fa un cenno di saluto ai due ragazzi e se ne torna alla sua postazione. La festa non è ancora finita. Lo spettacolo deve continuare.








Nota dell'autrice:

Non ho mai visto nessuno fare una respirazione bocca a bocca nè tantomeno ne ho mai fatta una, ergo se pensate che io abbia scritto delle cavolate è colpa di Google.

Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


lz

-Harry-


Niall non può essere serio. Niall si è bevuto il cervello in una delle sue serate alcoliche. Niall non ha un briciolo di autostima se vuole sul serio fare quello che ha detto di voler fare, trascinando Harry con sé, per giunta.

Niall, stai scherzando”, ripete Harry per la terza volta di fila, cercando di infilare l'alluce nell'orecchio del suo amico.

Niall è disteso a pancia in su sul letto di Harry a osservare pigramente il soffitto da cinque minuti buoni e non si lascia turbare dall'attacco del suo migliore amico. The Wall – disco due, lato A – ruota sul giradischi e sono probabilmente le note soffuse dei Pink Floyd a rendere Niall sonnecchiante e confuso. Almeno così spera Harry.

No”, lo smentisce Niall, ruotando il capo per guardarlo in faccia.

Harry si sporge verso di lui e gli stringe il naso tra il pollice e l'indice, con forza. L'altro ragazzo emette un verso lamentoso.

Ahia”, borbotta, massaggiandosi il naso. Harry fa finta di volere ripetere la sua mossa di prima e quando Niall si copre il viso con tutte e due le mani per proteggersi lui scoppia a ridere.

Cazzo ridi?”, protesta Niall tirandogli un calcio che lo manca per poco, ma che in compenso colpisce l'abat-jour. Harry riesce ad afferrarla giusto in tempo prima che si infranga al suolo.

Tieni a posto i piedi, animale”, lo ammonisce. “Sai quanto vale questa lampada?”.

Ti ho mai detto quanto odio la tua camera? Sembra un fottuto museo”.

Harry rimette l'abat-jour al suo posto.

Nessuno ti obbliga a venire a casa mia”, ribatte.

Ah, no? E allora perché mi hai scritto per sms 'ti prego Niall vieni a casa mia mi sento solo ti voglio bene non ce la faccio a vivere senza di te xxxxxxxx'?”.

Non ho mai scritto niente del genere”.

Ok, forse Harry gli ha scritto qualcosa del genere, se si esclude la parte col 'ti voglio bene' e il 'non ce la faccio a vivere senza di te'.

Il fatto è che Harry si annoia da morire. È estate, non ha niente da studiare, ha completato tutti i suoi video giochi e non ha voglia di leggere, alla TV nei pomeriggi estivi non danno mai nulla di interessante e oziare su internet come fa la maggior parte degli adolescenti non è passatempo da lui. Odia l'estate. L'aspetta per dieci mesi l'anno ma poi la odia. Perciò ha chiesto l'intervento di Niall, il suo caro, carissimo amico Niall, altrettanto sfaccendato e altrettanto annoiato come lui.

Bugiardo”, dice Niall voltandosi a pancia in giù sul letto.

Harry lo colpisce su una natica col tallone.

Shhh, fammi sentire questa parte”, ordina, sull'assolo di Comfortably Numb, chiudendo gli occhi e facendo finta di suonare una chitarra immaginaria.

Andiamo al concerto!”, propone Niall cercando di coglierlo in un momento di distrazione con la speranza che Harry accetti senza rendersene conto.

Ancora insisti?”. Harry interrompe la sua performance. “Ti ho già detto che non ci vado al concerto di quel cazzone e non dovresti andarci neanche tu”.

Harry, cazzo!”, esclama Niall artigliandosi i capelli per la frustrazione. “Non abbiamo letteralmente niente da fare stasera, che ti costa?”.

Mi costa che non voglio vedere quella faccia di merda del suo amico”, ammette Harry, imbronciandosi. Passi Zayn che li ha trattati a pesci in faccia dopo che loro si sono fatti un bagno in piscina vestiti per tirarlo fuori - e ok, magari era sconvolto o ubriaco - però quel suo amico no, Harry non ci tiene proprio a rivederlo. Gli prudono le mani al pensiero. Come vorrebbe spaccargli la faccia. All'inizio Harry pensava fosse odioso perché in preda al panico – il suo amico era in pericolo di vita – poi però ha realizzato che fosse naturalmente antipatico e insopportabile, uno snob con la puzza sotto il naso.

Noi andiamo lì per la musica, mica per loro!”, insiste Niall.

Ni, tu mi nascondi qualcosa”, osserva Harry. “Mi vuoi dire il vero motivo per cui vuoi andare?”.

Niall ostenta un'espressione impassibile.

Niall, conosco i miei polli”, continua Harry. Sul serio, non riesce a capire perché il suo amico ci tenga tanto a questo maledetto concerto. Di solito gli piace passare le serate in casa a giocare alla xBox, se proprio non c'è nessuna festa organizzata alla quale devastarsi. Ci deve essere qualcosa sotto.

Ok, Styles, visto che non ci arrivi te lo dico io”, si arrende Niall. “Spero che Zayn mi trovi un ingaggio”.

Harry sbatte le palpebre, perplesso.

Sarebbe a dire?”.

Niall butta gli occhi al cielo.

Cazzo, Harry, ci sei o ci fai? Spero che Zayn possa convincere quelli del locale a fare suonare anche me qualche volta!”.

Harry realizza che Niall deve essere proprio uscito di testa.

Perché dovrebbe fare una cosa simile? Neanche ti conosce!”. E se ti conoscesse non gli piaceresti di sicuro, si trattiene dal dire. Quelli come Zayn (e Louis) fanno finta di mischiarsi ai comuni mortali, si vestono come loro e spesso frequentano gli stessi posti, ma in fondo in fondo li disprezzano. Harry li ha conosciuti, è un mese che lavora per gente del genere, è un mese che si becca malcelate occhiate di sufficienza se non addirittura disgusto. Louis, in particolare, sembra proprio il prototipo di questo tipo di gente. E Harry non ha nessunissima intenzione di rivederlo.

Harry”, lo chiama Niall, serio, “Harry, ti prego, ti scongiuro, fammici provare. Suona al One Direction, cazzo, quando mi ricapiterà di incontrare qualcuno che è riuscito a farsi prendere per suonare lì?”.

Harry stringe i pugni.

Quindi vuoi andare là a leccargli il culo?”.

Niall si morde il labbro inferiore. Harry distoglie lo sguardo per non vederlo così. Sa che Niall ha un amore viscerale per la chitarra e sa che il suo sogno è quello di suonare in giro per farsi conoscere, per far conoscere le sue canzoni, e sa anche che per ottenere questo genere di cose bisogna andare in giro a chiedere, a pregare anche, che ti facciano suonare, se non ti sei già fatto un nome e allora vieni chiamato direttamente da loro. Ma Niall non ce l'ha un nome, ha solo una chitarra, un plico di canzoni nel cassetto e il desiderio di suonarle.

Ok”, acconsente, alzandosi dal letto. “Ok, va bene, andiamo”.

Niall gli sorride ma si trattiene dall'esultare, timoroso che Harry ci ripensi.

Grazie”, mormora. “Significa molto per me”.

Lo so”, replica Harry. “Mi vestirò da hipster per non risultare fuori luogo”.

Niall scoppia a ridere.

Tu ti vesti sempre da hipster”.

Harry gli mostra il dito medio prima di infilare la testa nell'armadio.

*

Fammi vedere la carta di identità”, gli intima il buttafuori del locale. Harry gliela sventola in faccia. “Ok, sono dieci sterline. Stasera c'è un live”.

Harry si morde la lingua per non imprecare. Dieci cazzo di sterline per sentire uno stronzo che suona. Con questi soldi avrebbe potuto comprare a Niall due bottiglie di vodka e farlo ubriacare. Con un sospiro estrae i soldi dal portafoglio e li schiaffa in mano all'uomo.

C'è almeno l'open bar?”, domanda.

L'uomo scuote il capo e gli fa cenno di entrare.

Wow”, dice Niall una volta dentro. Il locale è grande, affollato e buio e sembra una specie di pub di lusso, con le panche in legno e le lampade attaccate al muro. Harry non riesce a capire perché non abbiano montato un dannato lampadario. Forse volevano risparmiare sull'elettricità. “Figo”.

Niente di che”, replica Harry, scrollando le spalle. “Mi aspettavo di meglio”.

Niall si sta guardando intorno alla ricerca di un posto a sedere. Harry dubita che avranno qualche fortuna.

Ehi, Haz, quello non ti sembra il ragazzo di ieri?”.

Harry è immediatamente allarmato, perciò si abbassa il cappello sugli occhi per non essere riconosciuto. Se Niall non si riferisce a Zayn sicuramente si tratterà di quell'altra testa di cazzo. Ha appena messo piede nel locale e già la serata promette male. Tuttavia, quando segue lo sguardo di Niall dietro sua insistenza, tira un sospiro di sollievo.

Sì, il bagnino, Liam”.

Harry si è fatto un'altissima opinione di Liam: è riuscito a rimanere calmo e controllato durante le operazioni di salvataggio, nonostante fosse chiaramente uno alle prime armi, e inoltre si è trattenuto dallo spaccare la faccia all'annegato, nonostante la sua sfacciata ingratitudine. Questo è un talento. Fosse stato per lui...

Ci sediamo con lui?”, propone Niall. “Ci sono delle sedie libere al suo tavolo”.

D'accordo”, acconsente Harry. Non gli è chiaro perché Liam abbia deciso di venire. Non gli era sembrato granché entusiasta la sera prima, né dell'invito né di Zayn stesso.

Hola!”, dice Niall, a un passo dal tavolo di Liam. “Ti ricordi di noi?”.

L'altro ragazzo solleva la testa dal menù e per un attimo rimane interdetto, poi realizza.

Certo!”, esclama. “Siete Harry e...”.

Niall, mi chiamo Niall. Ieri non mi sono presentato, scusa”.

Liam da di gomito alla ragazza seduta accanto a lui.

Dani, questi sono i ragazzi che erano con me ieri alla festa. Cioè, quelli che si sono buttati in piscina per, te l'ho detto”.

La ragazza sorride e allunga una mano verso di loro.

Piacere, sono Danielle, la ragazza di Liam. Anche voi qui alla fine?”.

Harry e Niall si presentano, poi, senza essere effettivamente invitati, prendono posto su due sedie libere di fronte a Liam e Danielle.

Non avevamo niente da fare, perciò eccoci qui”, mente Niall.

Harry combatte l'istinto di mollargli un calcio sotto al tavolo. Liam lo sta osservando con le sopracciglia corrucciate.

Come mai hai deciso di venire?”, domanda Harry onestamente.

Liam si stringe nelle spalle.

Neanche noi avevamo niente di meglio da fare”, risponde. Harry non si lascia persuadere, ma decide di far cadere l'argomento.

Scusa, quella sarebbe la mia sedia”.

Harry si volta a guardare la persona che reclama il suo posto e si ritrova davanti una ragazza alta e snella, fasciata in un paio di pantaloni a strisce bianche e nere, con una camicia aderente che le mette in risalto i seni piccoli ma sodi. Harry la sta squadrando e non si sente neanche un poco in colpa per questo.

Oh, mi dispiace!”, esclama, in maniera esagerata. “Tu sei?”.

La ragazza arriccia le labbra.

La legittima proprietaria della giacca sulla quale ti sei seduto”.

Harry si accorge di essersi effettivamente seduto sulla giacca della tipa e ha il buongusto di arrossire.

Perdonami, credevo che il posto fosse libero”, si scusa per poi alzarsi e cederle la sedia.

I lineamenti della ragazza si addolciscono in un sorriso.

Fa nulla”, ribatte lei, passandosi una mano tra i capelli lunghi e ondulati.

Harry decide di sedersi sulla panca di fronte a lei, a fianco a Liam.

Ehi, El, dove eri finita?”, domanda Danielle.

In bagno”, risponde la nuova arrivata. “Noto con piacere che non ci avete pensato due volte a cedere il mio posto al primo arrivato”.

Harry scoppia a ridere.

Scusa, El, non ci avevo fatto caso che quella fosse la tua sedia”, afferma Liam con gentilezza, ma il suo sguardo tradisce irritazione. “E comunque lui è Harry. E lui è Niall”.

La ragazza stringe le mani dei due.

Eleanor”, si presenta.

Sono i ragazzi della piscina, quelli che mi hanno aiutato a trarre in salvo Zayn”, spiega Liam.

Eleanor annuisce.

Che ti hanno intralciato, più che altro”, scherza. “Vi siete dati appuntamento?”, domanda poi.

No, ci siamo beccati per caso”, risponde Harry.

Eleanor lo scruta attraverso le lunghe ciglia. Harry si domanda se siano finte. Probabilmente no, decide alla fine.

Vado a prendere da bere”, dice dopo qualche secondo, per sottrarsi allo sguardo indagatore dell'altra ragazza. “Qualcuno vuole qualcosa?”.

Una birra, per me. Poi ti do i soldi”, risponde Niall.

Noi abbiamo già ordinato”, dice Liam.

Ok, ma mi sa che io faccio prima ad ordinare al bancone”, replica Harry.

Mentre si fa strada tra la folla di gente getta uno sguardo al palco, sul quale si trovano una sedia e un microfono. Suona da solo, pensa Harry, chissà che cazzate ci propinerà.

Tornato al tavolo con due birre trova i tre ragazzi immersi in una fitta conversazione. Harry passa la birra a Niall e riprende posto accanto a Liam.

Di che parlate?”, domanda, bevendo un sorso d'alcool. Almeno la birra è buona.

Chitarre. Niall ci stava parlando delle sue chitarre”, risponde Eleanor, entusiasta.

Occielo, Ni, li conosci da due minuti e già parli delle tue bambine?”.

Che ci vuoi fare? Sono un genitore orgoglioso”.

Gli altri scoppiano a ridere, mentre Harry scuote il capo sconsolato. È in quel momento che nota un ciuffo castano tra la folla, purtroppo attaccato alla testa dell'ultima persona al mondo che Harry vorrebbe vedere. Si domanda se sia troppo patetico nascondersi sotto al tavolo, ma prima che possa trovare una risposta a questo quesito, due occhi blu si posano su di lui.

Louis rallenta la sua andatura e lo guarda, poi solleva un sopracciglio e, con una scrollata di spalle, passa oltre al loro tavolo, stringendo tra le mani la sua birra. Tuttavia, Harry non fa neanche in tempo a cantare mentalmente vittoria che Louis torna a voltarsi verso di lui. No, non verso di lui. Sta guardando...Eleanor.

Ommerda. Ma non era gay? Harry ci avrebbe giurato, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Sa riconoscere un gay quando lo vede, di solito.

Louis torna sui suoi passi, trascinandosi dietro un altro ragazzo.

Ciao!”, esclama, facendo un ampio sorriso. Falso, falsissimo, pensa Harry.

Liam sbatte le palpebre, indeciso su cosa fare. Anche Niall ha un'espressione combattuta – chiaramente non sa se sia necessario ingraziarsi o meno anche l'amico di Zayn, oltre che Zayn stesso – e Harry lo guarda in cagnesco, sperando che questo basti per farlo andare via.

Tocca a Danielle toglierli dall'imbarazzo.

Ciao, ci conosciamo?”.

Louis si passa una mano tra i capelli, ammiccante. Liam non sarà molto entusiasta all'idea che Louis stia cercando di provarci con la sua ragazza.

Ancora no”, afferma. “Io sono Louis”.

Harry reprime un verso di insofferenza.

Danielle”, ribatte la ragazza, sventolando una mano a mo' di saluto.

Ho conosciuto Liam ieri”, continua Louis. “Il mio amico lo ha invitato stasera al suo concerto. Mi fa piacere che abbia deciso di venire”. Quando avrà scoperto come si chiama Liam?, si domanda Harry.

Ma non mi dire!”, sbotta Liam facendo andare di traverso la birra a Harry. Non se lo aspettava mica.

Louis non perde un colpo.

Possiamo sederci con voi?”, domanda, puntando gli occhi su Eleanor. La ragazza gli lancia un'occhiata confusa, come se si domandasse perché lo stia chiedendo proprio a lei tra tutti, ma annuisce.

Louis prende posto sulla panca accanto a Harry, sfiorandogli un braccio col proprio in una tacita richiesta di fargli spazio, ma comportandosi per il resto come se lui non ci fosse. È piuttosto ovvio che lo abbia riconosciuto e che stia facendo di tutto per ignorarlo. Il suo amico nel frattempo trascina una sedia dal tavolo accanto al loro e si accomoda vicino a Eleanor.

Io sono Stan, comunque”, si presenta, facendo una panoramica del tavolo con lo sguardo. Harry e Niall grugniscono un saluto, Liam annuisce educatamente, Danielle gli sorride ed Eleanor fa un cenno di saluto con la testa.

Sei un'amica di Danielle?”, le domanda Louis, quando finalmente riesce a incrociare il suo sguardo.

Harry è terribilmente irritato dal patetico tentativo di flirtare di Louis, dal tono strascicato della sua voce, dal suo piede col quale continua a sfiorarlo per sbaglio sotto il tavolo e da Louis in generale.

Eleanor si passa una ciocca di capelli dietro all'orecchio e Harry non capisce se si tratti di un gesto che denota insicurezza o di una mossa calcolata per sedurre. Gli viene il mal di pancia al pensiero che sarà costretto tutta la sera ad assistere ad un cazzo di rituale di accoppiamento. Sarebbe stato meglio se Louis fosse stato gay. Cosa che non è del tutto da escludere, comunque, secondo il suo personalissimo parere. E quello di tutti coloro che incontrano Louis per la prima volta, probabilmente. Forse Louis non lo sa ancora, o non lo vuole ammettere. Il punto è che Louis sembra spettacolarmente gay, dalla punta dai piedi fino al ciuffo, piercing compreso. Anzi è proprio il piercing che ha convinto Harry. Si aggiungano la sua eccentricità nel vestire (al momento indossa un paio di pantaloni rossi con una t-shirt a strisce bianche e blu più delle bretelle...quale ragazzo etero andrebbe in giro così conciato?) e la sua acidità.

Harry si passa una mano sulla faccia sentendosi un perfetto coglione. Non è da lui etichettare la gente in base alle apparenze o giudicare gli altri in base a degli stereotipi o dei cliché. Però Louis sembra proprio spettacolarmente-

Il suo flusso di pensieri viene interrotto da una gomitata in mezzo alle costole assestatagli per sbaglio da Louis stesso.

Potresti stare più attento?”, sbotta.

Louis distoglie la sua attenzione da Eleanor e si volta verso di lui. I suoi occhi si assottigliano mentre scannerizza Harry con lo sguardo, partendo dal cappello sulla sua testa, per poi passare ai suoi occhi e alle sue labbra – imbronciate – scendendo fino alle clavicole che spuntano dalla maglia – Louis indugia sugli uccelli tatuati – fino alle sua mani strette convulsamente attorno al boccale di birra. Etero un paio di palle!, pensa Harry.

Hai qualche problema, ragazzino?”, domanda.

Harry gli scoppia a ridere in faccia. Louis solleva un sopracciglio, impassibile.

Sì. Tu”, replica sarcasticamente Harry.

Louis ha un moto di stizza, poi si ricompone.

Non sono sicuro di aver afferrato il tuo nome”, sibila, accostando la sua testa a quella di Harry.

Perché non te l'ho mai detto, genio”.

È qualcosa come Larry o Barry, giusto?”.

Harry suo malgrado ridacchia.

Mi chiamo Harry, H-a-r-r-y”, ribatte, stranamente divertito. “Non deve essere difficile da imparare, perfino per uno come te”.

A Louis sfugge una risata.

Stammi bene a sentire, Harry”, dice poi con enfasi. “Tu non piaci a me e io non piaccio a te, purtroppo però siamo costretti a condividere questa maledetta panca per tutta la sera, perciò che ne dici di continuare a fare finta che non esistiamo l'uno per l'altro, eh?”.

Harry poggia il mento sulla mano e assottiglia lo sguardo.

Io non ho bisogno di fare finta”, mormora. “Tu per me non esisti”.

Dopo essersi goduto l'espressione sgomenta dell'altro ragazzo Harry si volta come nulla fosse a parlare con Liam.

Mi sa che quello ci sta provando con la tua amica”, gli comunica in un sussurro.

Eleanor ha sempre avuto dei gusti pessimi in fatto di ragazzi”, replica Liam, tamburellando con le dita sul bicchiere di Martini.

Harry ride.

È recidiva, la ragazza”.

La loro conversazione viene interrotta da un fastidioso fruscio. Harry scopre che Zayn è appena salito sul palco e sta cercando di sistemare il microfono sull'asta.

Oh, inizia!”, esclama Louis al suo fianco, rifilandogli un'altra gomitata casuale. Harry lo fulmina con lo sguardo ma l'altro ragazzo ha gli occhi puntati sul palco.

Zayn si è appena accomodato sulla sedia e sta accordando la sua chitarra. Harry quasi stenta a riconoscerlo. Mentre la sera prima esibiva un abbigliamento formale – camicia bianca, cravattino e pantaloni neri – e i suoi capelli prima del tuffo in piscina erano stati di sicuro modellati col gel, adesso sembra il “gemello cattivo” del ragazzo di ieri. Indossa una t-shirt malconcia dei Joy Division e dei jeans sdruciti, con uno strappo su una delle ginocchia. Ai piedi porta delle Dr. Martens consumate che una volta dovevano essere state di un bel nero lucido. Il suo ciuffo alla Elvis sarebbe ridicolo se Zayn non avesse la faccia per portarlo: coi suoi zigomi alti e appuntiti, le sue sopracciglia folte e quelle labbra a cuore che gli danno un'aria perennemente imbronciata Zayn può permettersi qualsiasi tipo di acconciatura.

Peccato però che sia proprio un coglione, pensa Harry. Il punto forte dell'outfit di Zayn è il chiodo ma ci sono almeno venti gradi nel locale e ok che fa figo, però sudare come un maiale per interpretare la parte del rocker maledetto è da completi imbecilli.

Zayn inizia a suonare senza neanche presentarsi. Harry riconosce la canzone alle prime note. Bene, non canta neanche delle canzoni scritte da lui, pensa, lanciando uno sguardo a a Niall, che ha incrociato le gambe sulla sedia e sta ascoltando Zayn con attenzione, sorseggiando la sua birra.

There's the moon asking to stay
Long enough for the clouds to fly me away

Well it's my time coming, I'm not afraid, afraid to die
My fading voice sings of love,

But she cries to the clicking of time, oh, time”.

La voce di Zayn non potrebbe essere più diversa da quella di Jeff Buckley eppure...eppure è convincente, a Harry piace. Vuoi vedere che questo coglione è pure bravo?

Wait in the fire, wait in the fire
Wait in the fire, wait in the fire”.

La canzone che ha scelto per aprire il concerto è un classico. Harry è un po' deluso, con tutto quello che ha scritto e cantato Jeff Buckley! Però c'è ancora tempo, il concerto è appena iniziato.

Ascoltando la performance di Zayn, fa scorrere lo sguardo sui presenti. Niall gli da le spalle perciò non può vedere la sua espressione, Danielle sta canticchiando tra se e se, Liam muove la testa a ritmo, Eleanor sta parlando all'orecchio di Stan e Louis...

Harry si aspettava che Louis non avrebbe perso un attimo della serata per cercare di accaparrarsi la simpatia di Eleanor – era partito così bene! - invece la sua attenzione è tutta concentrata sull'esibizione, ed ha con un sorriso orgoglioso sulle labbra.

Harry osserva la linea ben disegnata della sua mascella e la sottile striscia di barba che le da un'impronta di virilità, l'orecchio piccolo e un po' a sventola, le sopracciglia curate e le pieghe agli angoli degli occhi, il naso dalla punta leggermente all'ingiù, e le sue labbra sottili e lucide per la birra che ha bevuto.

Cazzo, questo stronzo è attraente!, pensa. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Louis si accorge del suo sguardo e immediatamente il sorriso scompare dalle sue labbra.

Ci conosciamo?”.

Harry scoppia a ridere, battendo una mano sul tavolo.

Cos'è, improvvisamente esisto per te?”, continua Louis.

Non sei un tipo permaloso, mi dicono”, scherza Harry.

Louis beve un sorso di birra guardando di sottecchi il suo amico Stan che sta bisbigliando qualcosa all'orecchio di Eleanor.

Parli troppo, Barry. E nei momenti sbagliati”.

Harry”.

Quello che è”, taglia corto Louis, riportando la sua attenzione su Zayn.

Se la cava”, commenta Harry indicando col mento il ragazzo sul palco.

Sei un critico musicale? Un discografico?”, domanda Louis, acido. “No? Allora chiudi quella boccaccia”.

Harry è tentato di mollargli un pugno sul naso.

Sei sempre così simpatico?”, borbotta.

Sei sempre così fastidioso?”.

Harry scuote il capo e finisce la sua birra in un sorso. Fanculo Louis e la sua faccia di merda. Attraente, ma pur sempre di merda.

Zayn si esibisce in altre canzoni di Jeff Buckley, con qualche incursione non prevista né prevedibile dei Nirvana. Alla fine del concerto sembra quasi infastidito dagli applausi, brutto coglione, e lascia il palco senza una parola. Harry lo vede farsi strada tra la folla guardandosi intorno, probabilmente alla ricerca di Louis. Questi infatti si alza in piedi e si sbraccia all'indirizzo del suo amico. Zayn lo nota e si dirige verso il loro tavolo.

Al tavolo di chi ti sei imbucato?”, domanda, perplesso.

Quello dei tuoi nuovi amici, Zayn”, risponde Louis con un sorrisetto che non chiede altro che essere spazzato via da un bel ceffone. “Non ricordi? Li hai invitati ieri alla festa”.

Zayn si gratta la nuca.

Ero ubriaco?”.

A parte quello eri appena annegato”, lo informa Louis.

Zayn lascia scorrere lo sguardo sul tavolo.

Mi ricordo di te”, dice, indicando Liam.

Vorrei ben vedere!”, esclama questi, offeso.

È quello che ti ha limonato per farti tornare in vita!”, afferma Louis, gongolando.

Harry vorrebbe davvero, davvero, spaccargli la faccia.

Si chiama respirazione bocca a bocca”, si difende Liam, piccato. Il testa di cazzo non detto alla fine della frase aleggia nell'aria.

Zayn scrolla le spalle.

Vado a prendermi da bere”, annuncia, eclissandosi subito dopo.

Liam si agita al fianco di Harry.

Non si ricordava neanche di averci invitato”, lo sente borbottare.

Harry non può trattenersi dal ridacchiare. Che situazione ridicola.

Haz, vado a prendermi da bere”, gli comunica Niall, spostando indietro la propria sedia.

Certo, approfitta del fatto che guido io stasera!”, ribatte Harry, sostenuto.

Niall lo congeda con un gesto della mano e si dirige verso il bancone.

Hai l'età per guidare o hai rubato l'auto a tuo padre?”, sussurra Louis al suo orecchio. Harry è colto di sorpresa dalla vicinanza dell'altro ragazzo e istintivamente si ritrae. Eleanor sta ancora conversando amabilmente con Stan e forse Louis si è arreso al fatto che non è la sua serata e ha deciso di infastidire lui per vendetta.

Ho 18 anni”, risponde, sulla difensiva. “Se fossi stato minorenne non sarei potuto entrare qui dentro, ci avevi pensato, idiota?”.

Louis ride e da un colpetto con l'indice alla tesa del suo cappello, che minaccia di scivolargli giù dalla testa. Harry se lo aggiusta meglio con tutte e due le mani e cerca di aumentare la distanza tra lui e Louis.

Si sente gli occhi di Louis addosso perciò concentra la sua attenzione su Eleanor e Stan, seduti di fronte a lui. La ragazza annuisce garbatamente alle parole del ragazzo a fianco a lei riproponendo la sua mossa di portarsi i capelli dietro l'orecchio. Harry non riesce a sentire cosa si stiano dicendo e poco gli importa. Per un attimo prova pena per Louis e per il suo naufragato tentativo di conquistare la ragazza. È solo un attimo però, perché poi gongola internamente. Ben gli sta.

Niall ritorna con una pinta di birra rivolgendogli un sorrisone prima di sedersi al tavolo. Harry si sporge per sventolargli in faccia due dita e Niall innalza il bicchiere per brindare alla sua.

Stronzo di merda”, dice Harry fra i denti, ma non c'è astio nella sua voce.

Mentre sta ancora maledicendo Niall, nota con la coda dell'occhio che Eleanor si è alzata in piedi. Il riccio segue i suoi movimenti con lo sguardo. La ragazza fa il giro del tavolo per parlare all'orecchio di Danielle che annuisce sporgendosi a prendere la sua borsetta accanto a lei sulla panca.

Scusa, Li, vado un attimo in bagno”, dice al suo ragazzo, sfiorandogli la tempia con le labbra.

Dove cazzo è finito Zayn?”, domanda Stan, poggiando i gomiti sul tavolo.

Sarà a scolarsi un barile di birra o qualcosa del genere”, replica Louis, reprimendo uno sbadiglio.

Se sei stanco andiamo a casa, Lou”, offre Stan.

Ma no, perché? Ti stai divertendo tanto con El”, risponde Louis, inacidito.

Harry non può impedirsi di scoppiare a ridere. Louis si volta di scatto verso di lui e se gli sguardi potessero uccidere...

Lou, scusa non avevo capito che tu-”, inizia Stan, a disagio.

E quando mai capisci qualcosa”, sputa Louis, allontanando con uno scatto della mano il suo bicchiere di birra ormai vuoto.

No, sul serio, Lou-”, insiste Stan, sinceramente mortificato.

Lascia perdere”, taglia corto Louis girandosi dall'altra parte e incontrando il sorriso a mo' di sfottò dipinto sul volto di Harry.

Togliti quel cazzo di ghigno dalla faccia”, sbotta, facendogli volare il cappello con una manata.

Harry rimane a bocca aperta.

Ehi!”, protesta.

Fottuti hipster”, è la frase con la quale Louis si congeda, alzandosi dalla panca e immergendosi nella folla.

È sempre così quello lì?”, domanda Harry a Stan.

L'altro ci mette qualche secondo a realizzare che Harry sta parlando con lui.

Credimi, non hai visto niente”, replica infine, accorato. “Lo avrei mandato a fanculo secoli fa se non fosse il mio migliore amico”.

Che fortuna”, commenta Harry, piegandosi a recuperare il proprio cappello sotto il tavolo.

Quando riemerge scopre che Eleanor e Danielle sono tornate.

Li, io e El torniamo a casa”, dice Danielle al proprio ragazzo. “Mi accompagna lei così puoi rimanere un altro po', se vuoi”.

Liam ha la faccia di uno che vuole scappare di lì e subito. Però si stringe nelle spalle e risponde: “Starò un altro poi coi ragazzi, vai pure”.

Danielle gli sorride e si sporge sul tavolo per baciarlo sulle labbra.

'notte, tesoro”, mormora. “Ciao, ragazzi, è stato un piacere”.

Mi sa che andrò a cercare quei due”, esordisce Stan dopo aver salutato Eleanor con meno entusiasmo di quello che avrebbe dimostrato se Louis non gli avesse fatto una lavata di capo, anche se l'altro ragazzo non si vede da nessuna parte. Senso di colpa, probabilmente.

Buona fortuna!”, gli augura Harry, simpatizzando per lui. Il suo migliore amico è una testa di cazzo di proporzioni ciclopiche, non può non simpatizzare per lui.

Chi vuole un sorso di birra?”, offre Niall, già a metà del suo boccale.

Non ne vuoi più?”, scherza Harry.

Niall si porta il bicchiere al petto.

Certo che la voglio! Volevo solo essere gentile, testina di cazzo”.

Harry scoppia a ridere.

No, grazie”, rifiuta cortesemente Liam. “Devo guidare”.

Harry osserva come se ne sta rigidamente seduto sulla panca, palesemente a disagio.

Tu e Danielle state insieme da tanto?”, domanda, per allentare la tensione.

Liam giocherella con lo stuzzicadenti dentro il suo bicchiere di Martini.

Sono tre anni ormai”, replica, posando lo sguardo sopra di lui.

Niall emette un fischio.

È un sacco di tempo, amico!”, esclama.

Liam corruga la fronte.

Niall non ha mai avuto una relazione che durasse più di due scopate”, lo informa Harry.

Una volta sono arrivato a tre”, interviene Niall, pulendosi la bocca col dorso della mano dopo un generoso sorso di birra.

Liam scoppia a ridere.

Immagino che la monogamia non sia per tutti”, osserva, passandosi una mano sulla testa rasata.

Puah”, fa Niall. “Con tutto il rispetto”, aggiunge, mettendo le mani avanti.

Ni, non corri alcun pericolo”, dice Harry. “Non ti si prende nessuno”.

Liam ride di nuovo, di gusto. Harry è felice che lui e Niall siano riusciti a metterlo a suo agio.

Disse quello con una relazione stabile e duratura”, ribatte Niall, leggermente offeso.

Harry si rimette il cappello sulla testa.

Io sono single per scelta”.

Niall per tutta risposta gli lancia un tovagliolo appallottolato.

Vallo a raccontare a qualcun altro, coglione”.

Harry getta indietro la testa, ridendo.

Le tue dolci parole mi commuovono sempre, Ni”, commenta, poggiandosi una mano sul petto e facendo finta di asciugarsi una lacrima all'angolo dell'occhio.

Ecco, bravo, piangi”.

Liam sbadiglia sonoramente.

Ora di andare a letto?”, domanda Harry.

Liam annuisce.

Già. Grazie per avermi tenuto compagnia, ragazzi”.

Quando vuoi”, replica Harry, alzandosi dalla panca per farlo passare.

Ehi, Liam!”, lo chiama Niall.

L'altro ragazzo si volta verso di lui, estraendo le chiavi della macchina dalla tasca posteriore dei jeans.

Questo fine settimana c'è una festa a casa di un mio amico. Si beve gratis, ti va di passare?”.

Liam sembra valutare l'idea.

Non c'è una piscina o qualcosa del genere, vero?”, domanda.

Niall ride.

No, puoi stare tranquillo”.

Ok, lasciami il tuo numero, ti farò sapere”, risponde Liam, passandogli il proprio cellulare.

Quando Liam se n'è andato anche Harry non riesce a trattenere uno sbadiglio.

Muoviti a finire quella birra, sono stanco”.

Ma se non hai fatto niente oggi!”.

Anche non fare niente è logorante, non lo sai?”.

Niall ingolla l'ultimo sorso di birra e si esibisce in un rumoroso rutto. Harry gli lancia un'occhiata contrariata.

Ehi, Haz”, lo chiama, poggiando il boccale sul tavolo.

Che c'è?”.

Potrei aver invitato anche qualcun altro alla festa di Ed”, confessa Niall.

Harry non può impedirsi di entrare in agitazione. No, non lo ha fatto veramente.

Tipo?”.

Zayn”, risponde Niall, confermando i suoi sospetti.

Perché?”, domanda Harry, sull'orlo della disperazione.

Prima l'ho seguito al bancone”, spiega Niall, “per parlargli di quella cosa, ma non mi è sembrato il momento adatto, cioè, lo conosco appena, non potevo dirgli 'Ehi, scusa, potresti dire a quello che gestisce questo posto di fare suonare anche me una volta?'. Non potevo”.

Quindi ti è sembrato giusto invitarlo a casa di Ed?”, sbotta Harry.

Sì, per, non lo so, conoscerlo meglio, parlargli con calma, cose così”.

Harry sospira stancamente.

Glielo hai detto che non è una di quelle feste alle quali è abituato?”.

Più o meno. Lui mi ha detto che qualunque posto dove si beve è il suo posto”.

Harry suo malgrado ride.

Se è un alcolizzato come te sono sicuro che andrete d'accordo”.

Niall sorride.

Già, magari”.

Harry si passa una mano tra i capelli.

Sei consapevole che se viene col suo amico faccia di merda considererò te responsabile del suo omicidio?”.

Cosa c'entro io?”.

Perché sei stato te a invitarlo! Più o meno”.

Niall scuote il capo.

Prenditi le tue responsabilità, Haz, se hai voglia di ucciderlo”.

Harry scrolla le spalle.

Non lo vogliono tutti?”.

*

Questa è la canzone che canta Zayn: http://www.youtube.com/watch?v=A3adFWKE9JE. Beatevi della fighezza di Jeff e della sua voce magnifica. Qui testo e traduzione: http://www.testitradotti.it/canzoni/jeff-buckley/grace

Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


lz

Quindi, questo è un capitolo Ziam e sono tipo in ansia perché ehm...è la mia prima volta! Fatemi sapere se vi piace!

Ah, la mia beta mi ha fatto giustamente notare come io non l'abbia ringraziata neanche per sbaglio, ooops. Perciò, grazie CharlieBb, non so come farei senza di te! Questa santa donna non solo beta le mie robe ma mi ha scritto anche una Larry adorabile nonostante lei shippi Ziam. C'è da dire che li shippa grazie a me, più o meno. Nel senso, io le ho presentato i 1D e i Larry e lei invece ha notato gli Ziam e adesso non fa altro che fangirlare su di loro. Vabbe', a ognuno i suoi.

Vi lascio al capitolo!



-LIAM-


Liam preme il pulsante del telecomando per aprire l'auto. Spalanca la portiera e prende posto sul sedile rilasciando un sospiro che non si era reso conto di trattenere da un po'. È stanco, insoddisfatto e forse anche un po' triste.

Poggia il portafoglio e il cellulare sul sedile del passeggero. L'abitacolo odora ancora di pelle come il primo giorno ma a lui piace perché è l'odore dei risparmi che i suoi genitori hanno messo da parte per comprargli l'auto. Li ripagherà col lavoro di bagnino, dovesse metterci dieci anni.

Cazzo”, impreca quando si accorge di aver lasciato la radio accesa. La spegne visto che ne ha avuto abbastanza di musica per la serata. Il pulsare che sente alle tempie è sintomo di un mal di testa incipiente che lui farebbe di tutto pur di evitare che diventi un'emicrania a tutti gli effetti.

Liam si massaggia gli occhi con le dita e si concede qualche secondo di auto-commiserazione. Di tutte le cose che vorrebbe diventare nella vita coraggioso è una di queste. Oggi avrebbe davvero voluto avere il coraggio di dire a Danielle che no, a lui non andava assolutamente di andare al concerto, non importa quanto lei fosse convinta che potesse essere una buona idea. Perché era un'idea pessima. Però Eleanor voleva andare, voleva a tutti i costi sentire Zayn Malik – chi cazzo è Zayn Malik e da quando è diventato famoso? - e a quanto pare Liam non ha una relazione solo con Danielle adesso, ma anche con la sua migliore amica! Se non ci fossero stati Harry e Niall, Liam si sarebbe accasciato sul tavolo a piangersi addosso per tutta la sera.

Il punto è che lui vive nel terrore costante di deludere la sua fidanzata. A volte ha la sensazione che il loro rapporto sia diventato una cosa fragile che potrebbe rompersi da un momento all'altro, a una sua parola o mossa sbagliata. Per questo ha imparato a dire sempre sì sì sì, per questo accetta che alle loro uscite si unisca sempre più spesso Eleanor o qualche altra amica di Danielle, per questo ha provato anche a farsele risultare simpatiche, fallendo il più delle volte.

Liam cerca per l'ennesima volta di allontanare il pensiero che Danielle se le porti dietro perché non vuole stare da sola con lui e si concede un ultimo massaggio agli occhi prima di inserire la chiave nell'accensione e girare.

L'auto non da alcun segno di vita. Ti prego no, implora mentalmente Liam. Ci riprova una, due, tre volte, ma il motore continua a non rispondere ai suoi stimoli.

Lo sapevo io che dovevo starmene a casa stasera!”, esclama il ragazzo, mollando un pugno sul volante e pentendosene subito dopo per la fitta di dolore che sente alle dita.

Dopo aver estratto la chiave e recuperato cellulare e portafoglio, Liam esce dall'auto per prendere una boccata d'aria. Si appoggia allo sportello della macchina e cerca il numero della sua ragazza tra le chiamate rapide, progettando di farsi venire a prendere per farsi accompagnare a casa e rimandare al giorno dopo la risoluzione dei problemi della sua auto. Una rogna alla volta. Quando però una voce elettronica lo informa che il suo credito è esaurito Liam le urla dietro di andare a farsi fottere prima di scagliare un pugno al cruscotto dell'auto. Anche questa volta il dolore lo coglie impreparato. Liam impreca per l'ennesima volta e prende mentalmente nota di non tirare mai più pugni alle cose perché fa male, tipo che potrebbe essersi rotto qualche osso.

Mentre è intento ad aprire e chiudere le dita della mano per verificare se siano tutte intere, nota con la coda dell'occhio una figura sotto al lampione lì vicino. Zayn.

Il ragazzo è seduto sui talloni e sta armeggiando con la catena della sua moto, una sigaretta che gli penzola dalle labbra, la cenere che minaccia di cadere sul suo giubbotto di pelle.

Prima che Liam possa avere il tempo di valutare se l'idea che si sta delineando nella sua mente sia una buona idea o una delle idee peggiori della sua vita, le sue gambe si muovono come dotate di volontà propria verso l'altro ragazzo. Liam non è un tipo istintivo, ma a volte fa delle cose stupide perché gli piace pensare che è in grado anche lui di fregare la sua mente iper razionale.

Ehi!”, esclama, cercando di attirare l'attenzione di Zayn.

Zayn non da prova di averlo sentito.

Ehi!”, ripete a voce più alta, avvicinandosi all'altro ragazzo.

Zayn alza la testa e la cenere in bilico cade atterrando sui suoi jeans, ma lui non se ne cura.

Stai parlando con me?”, domanda, corrugando la fronte.

Liam non riesce a mordersi la lingua come avrebbe voluto fare.

Vedi qualcun altro qua in giro?”.

Zayn afferra la sigaretta ormai finita tra il pollice e l'indice e la fa fare una piroetta in aria. Liam si sposta giusto in tempo prima che il mozzicone lo colpisca in pieno volto. Zayn arriccia le labbra in una specie di ghigno.

La mia auto non parte”, dice Liam, guardando Zayn e spostando il peso da un piede all'altro.

Zayn si alza in piedi per avvolgere la catena della moto attorno alla sella.

E questo sarebbe un mio problema perché...?”, ribatte.

Liam si asciuga i palmi sudati sui jeans, classificando la sua idea come cattiva. Mai più.

Mi domandavo se per caso potessi darmi un passaggio a casa”, tenta comunque.

Zayn infila le mani nelle tasche del giubbotto e lo fissa.

Tu sei sempre quello della respirazione bocca a bocca, giusto?”.

Liam sbatte le palpebre.

Sono sempre io, sì”, replica, scrutando Zayn con sospetto. “Sono un bagnino, non faccio respirazioni bocca a bocca come hobby”, precisa.

Zayn fa spallucce.

Prima devo passare da una parte”, dice, allungandosi ad afferrare il casco attaccato al manubrio.

Liam rimane un attimo interdetto, prima che la realizzazione di ciò che gli ha appena detto Zayn si faccia strada in lui. Oh.

Mi accompagni allora?”, chiede con un pizzico di esitazione.

Zayn sbuffa.

Solo se la smetti di chiedermelo”.

Liam tira un sospiro di sollievo, poi abbozza un sorriso.

Ok, grazie”.

Zayn si allaccia il casco sotto il mento prima di salire in sella alla sua moto e togliere il cavalletto. Fa un cenno con la testa a Liam per spronarlo a prendere posto dietro di lui.

Ok, ce la posso fare, pensa questi. Non è che Liam abbia paura delle moto in generale. Più che altro ha paura delle moto guidate da perfetti sconosciuti – probabilmente ubriachi, a giudicare dall'odore di birra che emana Zayn – quando non ha un casco sulla testa a proteggerlo da un eventuale trauma cranico in seguito a un'eventuale caduta.

Dopo aver preso un respiro, Liam si accosta alla moto e studia un attimo il modo più facile e indolore per montare in sella.

Metti un piede sul pedale”, dice Zayn, senza neanche guardarlo.

Liam fa come gli è stato detto e si issa sulla moto, poggiando una mano sulla spalla dell'altro ragazzo.

Zayn accende il motore e sgasa.

Ti consiglio di tenerti”, afferma.

Liam non fa neanche in tempo a chiedere dove? che Zayn parte a tutta velocità, perciò si aggrappa istintivamente ai suoi fianchi per non essere sbalzato all'indietro. Le sue mani leggermente sudate scivolano sul giubbotto di pelle di Zayn. Questi gli afferra un polso e lo obbliga ad avvolgere un braccio attorno alla sua vita.

Tieniti forte”, urla, per coprire il rumore del motore. “Che se muori devo pure averti sulla coscienza”.

Liam serra gli occhi, non solo per proteggerli dal vento, ma anche e soprattutto per cercare di dimenticarsi di essere su una moto insieme a un pazzo furioso, come se questo potesse bastare.

Dopo che Zayn ha preso alcun curve – un po' troppo velocemente, se deve dirlo lui – Liam si rende conto di non aver dato all'altro ragazzo il proprio indirizzo, poi però si ricorda che Zayn deve passare “da una parte” e wow, chissà come e quando e soprattutto se ritornerò a casa. Per l'ennesima volta nel giro di qualche minuto Liam si pente della decisione che ha preso. Pessima, pessima idea.

Zayn accelera piuttosto che frenare al semaforo rosso e Liam è lì lì per dirgli di fermarsi ma l'altro ragazzo supera l'ostacolo senza troppi ripensamenti e gira di botto per una strada male illuminata.

Siamo arrivati”, afferma, accostando a fianco a un bidone dell'immondizia

No che non siamo arrivati!”, protesta Liam mettendosi ritto dietro a Zayn.

Ti avevo detto che avevo una cosa da fare”, replica questi. “Scendi”.

Liam smonta dalla moto e atterra sul marciapiede, barcollando un po'.

Ti accompagno a casa dopo”, lo rassicura Zayn col tono meno rassicurante del suo repertorio, mettendo il cavalletto alla moto e sciogliendosi il casco. “Aspettami un attimo qui”.

Detto questo scende dalla moto, gli schiaffa il casco sulla testa e si avvia verso un portone lì di fronte.

Quant'è un attimo per te?”, domanda Liam liberandosi del casco.

Zayn non lo sta più ascoltando perché intento a parlare al citofono. Liam si appoggia alla moto e si passa una mano sulla testa.

Dopo aver controllato l'orario sul cellulare – mezzanotte e dieci - e imprecato tra i denti, da uno sguardo intorno. Non sa dove si trova, ma a occhio e croce deve essere un quartiere popolare, a giudicare dai palazzi coi mattoni rossi e dallo stato di degrado in cui versa la strada (bidoni straripanti immondizia, auto mezze incendiate, scritte oscene sui muri).

Liam rabbrividisce e non per il freddo. Si ritrova a incrociare le dita affinché Zayn torni presto.

Il suo sguardo si posa casualmente su una macchina parcheggiata malamente sul marciapiede di fronte. Liam deve sbattere più volte le palpebre per accertarsi che dentro l'auto ci sia qualcuno e che non si tratta di un inganno della sua immaginazione. Questo qualcuno adesso sta ricambiando il suo sguardo. E non è solo. Liam distoglie gli occhi repentinamente.

Cazzo hai da guardare?”, domanda il tipo, che ha abbassato il finestrino appositamente per urlargli contro. Liam si guarda le scarpe.

Che, non hai mai visto qualcuno dormire in macchina?”, continua l'altro.

Liam lo ignora, imperterrito.

Tutti uguali voi figli di papà”, urla quello. “Venite qui a comprare la droga e avete pure il coraggio di guardarci come se fossimo delle merde sotto alle vostre scarpe. Se non fosse per noi non avreste niente da pipparvi alle feste”.

Liam si trattiene dal replicare che lui non è un figlio di papà e che non ha mai pippato niente in tutta la sua intera vita. Spera che Zayn invece non sia uno di quelli. Distratto da questo pensiero non si accorge che l'uomo è uscito dall'auto, assieme al suo compare.

Un altro brivido percorre la schiena di Liam, più lungo e più violento di quello di prima.

Come mi sono cacciato in questa situazione?

Non parli, ragazzino?”.

Liam si impone di non alzare lo sguardo dal marciapiede.

Se faccio finta che non esistano se ne andranno, giusto?, pensa. Giusto?!

Uno dei due uomini adesso è di fronte a lui. Puzza vagamente di alcool e di...beh, puzza e basta.

Liam non sa come gestire la situazione. Non ha mai fatto a botte in vita sua – non seriamente almeno – e questo qui non sembra avere intenzioni tanto amichevoli. Non ci vuole un genio a capire che il tipo lo sta provocando per scatenare una reazione da parte sua e avere così il pretesto di-beh, dargliele.

Sei forse sordo, coglioncello?”, insiste l'uomo.

Liam si morde il labbro inferiore e decide di alzare lo sguardo. Sosterrà una conversazione civile con lui nella speranza di farlo desistere dal proposito di aggredirlo.

St-sto aspettando un amico”, balbetta. Pessimo inizio.

Wow, allora parli!”, esclama l'uomo. Il tipo assieme a lui ride sommessamente.

Liam annuisce. Cosa altro dovrebbe fare?

Inaspettatamente l'uomo gli da uno schiaffetto in faccia col dorso della mano, schiaffetto che dovrebbe essere amichevole ma che, cristo, fa male.

Liam fa un passo indietro, nel tentativo di mettere distanza tra lui e l'uomo. Questi alza una mano per ripetere il gesto di prima e no, stavolta non mi freghi, pensa Liam, bloccandogli il polso. Se l'altro deve proprio dargliele lui vuole almeno provare a difendersi.

Mollami”, minaccia il tipo di fronte a lui.

Solo se non mi tocchi più”, replica Liam, sperando che il suo tono risulti fermo come lo ha immaginato nella sua testa.

L'uomo lancia uno sguardo di traverso al suo braccio e alle dita di Liam strette attorno al suo polso.

Questo lo vedremo”, ribatte cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo. Liam lo lascia andare. L'altro si slancia per assestargli un pugno allo stomaco e Liam si protegge istintivamente con le braccia prima di scoprire che era solo una finta.

I due scoppiano a ridere.

Cosa ci fa uno sfigatello come te in un posto del genere?”, domanda il solito uomo. L'altro non ha aperto bocca e Liam si domanda se abbia o meno facoltà di parola.

Te l'ho già detto”, risponde suonando un po' troppo ostile. Ooops.

L'uomo di fronte a lui gli conficca due dita nella spalla facendolo arretrare di qualche passo.

E io non l'ho capito”.

Liam chiude un attimo gli occhi ed inspira, imponendosi di rimanere calmo. Normalmente risponderebbe a tono, ma non è il caso, visto cosa c'è in gioco. La sua pelle, o qualcosa del genere.

Hai di nuovo ingoiato la lingua?”, dice l'uomo, spintonandolo un'altra volta.

Liam vorrebbe impedire alla paura di impossessarsi di lui, lo vorrebbe davvero, ma non ci riesce, questa gli striscia nello stomaco e gli fa intorpidire le membra. Dove diavolo è finito Zayn?

Perché non ti fai dare il portafoglio e la facciamo finita?”, interviene l'altro uomo. Bene, parla anche lui. Liam lo preferiva quando era muto.

Che fretta c'è? Tanto alla fine ce lo darà comunque, giusto ragazzino?”.

Di nuovo l'uomo lo schiaffeggia, stavolta col palmo della mano e con più forza di prima.

Liam glielo darebbe davvero il portafoglio se questo bastasse per farli andare via. Ora come ora non è il momento di mettersi a pensare ai contanti, alla carta di credito e ai documenti che ha nel portafoglio. Cazzo, i documenti! Come li recupero dopo?

Ehi!”, urla qualcuno. Zayn. Liam è così sollevato che si metterebbe a fare i salti di gioia se una mano dell'uomo non fosse minacciosamente poggiata sulla propria spalla.

Ti stanno dando fastidio?”, gli domanda Zayn, con tono calmo, una sigaretta dietro l'orecchio.

Liam non ha il coraggio di rispondere, non con il tipo così pericolosamente vicino a lui. E poi cosa dovrebbe dire? “Sì, questi due cazzoni vorrebbero darmele di santa ragione prima di fottermi il portafoglio perciò ti prego fa qualcosa”?

Zayn fa scorrere lo sguardo dall'uno all'altro.

Non vi conviene mettervi contro di lui”, dice, serio.

Liam sbatte le palpebre, confuso. E questo cosa vorrebbe dire?

Ah, sì? E perché mai?”, domanda infatti l'uomo, stringendo la presa sulla spalla di Liam.

Il tipo assieme a lui intanto ha affiancato Zayn, per, come dire, proteggere il territorio.

Perché è cintura nera di karate”, ribatte Zayn.

Cosa diavolo sta dicendo questo qui? Liam spera che Zayn abbia un piano per tirarsi fuori da questa situazione, perché se pretende di spaventare i due con delle minacce a vuoto allora sono davvero messi male.

L'uomo scoppia a ridere.

Ma dai? Allora perché non mi ha ancora fatto vedere qualche sua mossa?”, domanda, lanciandogli un'occhiata in tralice.

Lui è buddista, o qualcosa del genere. Sai, è contro la violenza, tipo Ghandi, robe così”, risponde Zayn gesticolando.

Se non fossero nella merda fino al collo Liam riderebbe di gusto.

Se è contro la violenza perché fa karate?”.

Zayn scrolla le spalle.

Non lo so, chiedilo a lui”.

Wow, questo sì che aiuta!, pensa Liam, già immaginando lui e Zayn pestati a sangue.

L'uomo finalmente molla la presa sulla sua spalla e indietreggia di qualche passo.

Dai, fammi vedere cosa sai fare!”, gli intima, prima di colpirlo al braccio con un pugno.

Liam barcolla e si artiglia il braccio. Merda, merda, merda. Lancia a Zayn uno sguardo implorante, in cerca di soccorso. Zayn annuisce e si avvicina all'uomo.

Toccalo un altra volta e ti faccio ingoiare le palle”, minaccia.

L'uomo ride, burlandosi di lui.

Il mio amico sarà anche contrario alla violenza ma io no”, afferma Zayn, massaggiandosi le nocche.

Liam comincia a pensare che forse c'è una speranza che riescano a uscire da questa situazione vivi, se non proprio illesi. A meno che quella di Zayn non sia tutta una farsa. Un'altra.

Sei cintura nera pure tu?”, lo sbeffeggia l'uomo, sventolandogli i pugni chiusi davanti alla faccia.

No, mi sono fermato alla prima lezione, non mi piaceva l'idea di non fare male per davvero”.

Senza preavviso, Zayn molla un calcio – di tacco – nelle parti bassi dell'uomo. Questi ulula di dolore e si piega in due.

Liam è pieno di adrenalina adesso, mischiata alla paura, mischiata a uno strano godimento

nel vedere l'uomo soffrire.

P-pezzo di merda”, ansima questi.

Zayn gli sorride trionfante prima di notare con la coda dell'occhio che l'altro uomo sta per lanciarglisi addosso. Senza neanche voltarsi del tutto gli assesta una gomitata sulla gola. L'uomo si tiene il collo con le mani, rosso in viso e incapace di emettere il minimo lamento.

Liam è ammirato ed esaltato e non dovrebbe essere entusiasta per una rissa. Rissa che potrebbe sfociare in qualcosa di peggio perché l'uomo semi-castrato ha appena estratto una lama e, ok che riesce a malapena a reggersi in piedi, però sta barcollando verso Zayn imprecandogli contro.

Zayn!”, urla Liam. “ Quello ha un coltello!”.

Zayn molla un manrovescio all'uomo dinanzi a lui - giusto per sicurezza - ottenendo di fargli perdere l'equilibrio fino a farlo cadere culo a terra sul marciapiede, prima di voltarsi verso Liam.

Sali sulla moto e mettiti il casco”, gli ordina. “Subito!”.

Liam ha un attimo di esitazione prima di fare come gli è stato detto. Quando è in sella alla moto, un metro più avanti, si gira a guardare cosa stia facendo Zayn, nella speranza di non trovarlo già dissanguato per terra. Se muore dovrò vedermela io con loro!

Zayn ha messo l'uomo col coltello con la faccia a muro e gli tiene la mano che impugna la lama piegata dietro la schiena. Come cazzo avrà fatto?, si domanda Liam. Cosa diavolo è Zayn Malik? La versione ricca di Rambo?

Testa di cazzo, mi hai spezzato la sigaretta!”, urla Zayn, spingendo con violenza l'uomo contro il muro. Liam pensa che questo ragazzo abbia bisogno di rivedere le sue priorità. L'uomo finalmente molla la presa sul coltello. Zayn dice qualcosa contro il suo collo, probabilmente delle minacce, poi si dirige di corsa verso la sua moto e salta in sella con estrema dimestichezza.

Tieniti!”, urla prima di mettere in moto e sfrecciare via.

Liam non se lo fa ripetere due volte e avvolge entrambe le braccia attorno alla vita di Zayn, poi serra gli occhi perché sì, ha decisamente paura delle moto guidate da pazzi furiosi che sanno fare a botte come se avessero vissuto in chissà che ghetto per tutta la vita.

Zayn ignora due o tre semafori e Liam pensa che morirà di sicuro questa volta, poi l'altro ragazzo frena di botto e Liam lo maledirebbe se non avesse il cuore in gola.

Scendi”, ordina Zayn.

Si è fermato in un parco giochi per bambini. La luce grigiastra dei lampioni gli da un'aria lugubre e il vento fa cigolare le altalene come in un film dell'orrore. Liam si sente in un fottuto film horror, uno di quelli di serie B, probabilmente, dove la trama non ha senso e che fanno più ridere che altro. Neanche stavolta sa in che parte della città si trovino. Zayn aveva promesso di accompagnarlo a casa, perdio, non di mollarlo in un parco in culo al mondo!

Scendi”, ripete l'altro ragazzo.

Non siamo a casa mia”, osserva stupidamente Liam.

Perspicace”, ribatte sarcastico Zayn. “Scenderesti per favore?”, prova con più gentilezza.

Liam lo accontenta. Zayn non ha davvero intenzione di lasciarlo lì, giusto? Forse vuole solo prendere una boccata d'aria. Forse.

Che devi fare?”, domanda, togliendosi il casco.

Anche Zayn smonta dal veicolo, poi mette il cavalletto, si aggiusta il ciuffo nello specchietto (priorità, pensa Liam, questo qui deve proprio rivedere le sue) e rimuove la catena dalla sella per attaccarla alla ruota. Liam osserva ogni sua mossa, realizzando che Zayn non solo non ha intenzione di abbandonarlo lì ma progetta di rimanerci lui stesso, almeno per un po'.

Voglio morire, piagnucola mentalmente.

Stai bene?”, gli domanda Zayn, occhieggiandolo apprensivamente.

Liam sta per rispondergli effettivamente 'no, voglio morire', ma poi si rende conto che Zayn è preoccupato per le sue condizioni psico-fisiche post-rissa.

Sì”, replica. “Tu?”.

Zayn annuisce.

Il tuo braccio è ok?”, chiede.

Liam si ricorda del pugno e si afferra il braccio. Non gli fa male, ma sul momento è stato abbastanza doloroso.

Sì, tranquillo”.

Zayn scruta per un po' la sua espressione. Liam distoglie lo sguardo.

Grazie per prima”, si sente in dovere di dire. “Immagino che adesso siamo pari”, scherza.

Zayn non la prende bene.

Mi stai dicendo che secondo te io ero in debito con te per la storia della piscina?”, domanda incredulo, poi ride scuotendo la testa. “Non ci posso credere”.

Liam sente l'irritazione montargli addosso, perciò stringe i pugni.

Non ho mai detto che eri in debito con me”, afferma, seccato. “E comunque stavo scherzando”.

Zayn fa una smorfia.

Le tue battute non fanno ridere, te l'ha mai detto nessuno?”, commenta. “Mi dispiace che debba essere io a darti questa brutta notizia”.

Liam spalanca la bocca, sgomento.

Neanche le tue battute fanno ridere”, ribatte dopo un po', incrociando le braccia sul petto. “Ora mi spieghi cosa diamine ci facciamo qui?”.

Zayn si fruga nelle tasche del giubbotto e ne estrae una sacchettino di plastica.

Ho bisogno di rilassarmi un po'”, afferma, soppesando il sacchettino sul palmo della mano. “Anche tu ne avresti bisogno, amico”.

Liam guarda con tanto d'occhi quello che Zayn ha in mano.

Siamo andati in quel posto per questo?”, domanda – e, in effetti, per che altro avrebbe potuto essere? - “Sono quasi morto perché tu potessi comprare dell'erba?”.

Ma esisti per davvero?”, sbotta Zayn trattenendo a stento una risata. “Dio mio, con chi sono capitato?”.

Liam rimane di nuovo a bocca aperta.

Tu? Io sono assieme a un tossico nel bel mezzo del nulla, cosa dovrei dire io?”.

Ehi, bada a come parli!”, ribatte Zayn, divertito. “Vuoi fumare o no?”.

Liam mette il broncio.

No”.

Io ti offro dell'erba che mi è costata un occhio della testa e tu rifiuti?”, domanda Zayn, con un sorriso beffardo sulle labbra. “Ok, io andrò su quello scivolo laggiù, aspettami qui se vuoi”. Detto questo Zayn gli da le spalle e si dirige verso lo scivolo.

A Liam cadono letteralmente le braccia. Col cavolo che rimarrà di nuovo da solo in un parco giochi desolato!

Zayn sta salendo gli scalini dello scivolo quando Liam lo raggiunge. Zayn arriva in cima e si siede sul pavimento di legno della casetta che sormonta lo scivolo.

Oh, tu qui?”, dice, fingendosi sorpreso alla vista di Liam che se ne sta piegato in due perché in piedi non ci entra. La casetta è progettata per i bambini, dopo tutto.

Liam scivola accanto a Zayn, con un sospiro.

Hai creduto davvero che saresti morto, prima?”, domanda Zayn.

Liam lo scruta nella semi oscurità. Zayn ha degli occhi nocciola incredibili, che scintillano di curiosità, nonostante la scarsa illuminazione.

Per un attimo, sì. O forse no. Insomma, ero spaventato e se non ho pensato proprio di morire ero sicuro che comunque mi avrebbero pestato. Ci avrebbero pestato”, risponde.

Zayn estrae un pacchetto di sigarette dal giubbotto – ma quanta roba ci entra? - senza staccare gli occhi da lui.

Ci?”, domanda sorpreso. “Secondo te mi sarei fatto pestare da due come quelli?”.

Liam fa spallucce.

Che ne so, chi ti conosce”.

Zayn sbatte le palpebre. Le sue ciglia sono lunghe in maniera innaturale, pensa Liam.

Con la storia del karate stavo solo temporeggiando”, ammette.

Con la storia del karate per poco non le prendevo!”, esclama Liam, risentito.

Zayn ridacchia.

Fortuna che c'ero io con te”, replica, dandogli una pacca sul ginocchio.

Liam è sgomento.

Fortuna che c'eri tu?”, gli fa eco. “Ma se mi hai mollato lì da solo!”.

Zayn lecca la sigaretta e la apre in due, prima di rispondere.

Pensavo che non ti sarebbe successo nulla. Che ne sapevo io che c'erano in agguato due balordi pronti a farti fuori!”, lo prende in giro.

Liam si trattiene dal prenderlo a schiaffi. Ora che ha scoperto che Zayn è il figlio illegittimo di Rambo sa che non può permettersi certe cose.

Dove hai imparato quelle cose?”, domanda invece.

Zayn apre la busta di plastica e ci infila il naso per odorare, poi fa un verso di approvazione.

Quali cose?”, domanda distrattamente. “Ah, ti riferisci ai miei super poteri?”, scherza.

Liam non sa se annuire. Super poteri? Rambo aveva i super poteri?

Sono stato esposto per sbaglio ai raggi gamma quando ero bambino”, spiega Zayn. “Quando mi arrabbio divento tipo super potente e spacco tutto”.

Liam scoppia a ridere, suo malgrado.

Nerd”, dice, dandogli di gomito.

Se l'hai capita allora siamo in due”, replica Zayn, sorridendo. “Comunque”, riprende, recuperando da un'altra tasca del giubbotto - ancora? - le cartine, “non le ho imparate da nessuna parte quelle cose. Sono stato coinvolto in qualche rissa quando ero al liceo – i miei mi hanno mandato in una scuola pubblica, per fortuna – e ho imparato qualche trucchetto. Ogni tanto mi tornano utili, frequentando certi posti”.

Liam pensa che anche lui ha studiato in una scuola pubblica ma non è mai stato coinvolto in nessuna rissa. C'è qualcosa che non va in Zayn o in lui?

E li frequenti spesso certi posti?”, domanda, mimando delle virgolette con le dita, ma Zayn non lo sta guardando, troppo intento a liberarsi dalle “briciole” di tabacco rimaste incollate sul palmo della sua mano.

Solo quando sono a secco”, replica Zayn rivolgendogli una breve occhiata.

Di solito compri solo erba o”, Liam si schiarisce la voce, “anche altro?”.

Non riesce a togliersi dalla testa quello che gli ha detto quell'uomo. Doveva fargli questa domanda.

Sai che fai delle domande veramente inappropriate?”, ribatte l'altro ragazzo sbriciolando l'erba sulla cartina.

Liam si acciglia.

Scusami, hai ragione”, afferma.

Zayn gli da una leggera gomitata.

Una volta sì, compravo anche altro”, ammette. “Ho voluto provare ma mi stava finendo male”.

Liam rilascia un sospiro di sollievo, troppo impercettibile perché l'altro ragazzo lo noti.

Zayn lecca la colla della cartina e chiude la canna con un rapido movimento della mano, poi cerca lo Zippo nella tasca dei jeans e la accende. Fa un lungo tiro e sputa un'enorme nuvola di fumo, che si infrange sul tetto della casetta di legno.

Sicuro di non voler fumare?”, domanda a Liam, dopo aver fatto tre tiri veloci in sequenza.

A Liam non è mai particolarmente piaciuto fumare. Il sapore all'inizio è gradevole, poi diventa disgustoso e gli lascia la bocca secca. Per non parlare degli effetti che ha l'erba sul suo cervello! Lo rende confuso e stupido e a lui non piace sentirsi così. Però è curioso, è da tanto che non lo fa, magari è cambiato qualcosa, magari può essere divertente stavolta.

Passamela, dai”.

Zayn gli regala un sorriso malizioso.

Chi hai chiamato tossico prima?”.

Liam scuote il capo e afferra tra il pollice e l'indice la canna che Zayn gli offre. Quando accosta le labbra al filtro si sente gli occhi dell'altro ragazzo addosso.

Mi metti a disagio”, ammette.

Zayn sgrana gli occhi.

Non sto facendo niente”.

Liam scrolla le spalle e tira, non a pieni polmoni però, altrimenti potrebbe soffocare. Il sapore è come lo ricordava, migliore forse. Anche l'odore gli piace, sebbene gli faccia pizzicare un po' il naso.

Puoi fumare ancora, se vuoi”.

Liam fa altri due tiri e ripassa la canna a Zayn.

Grazie”, mormora.

Zayn chiude gli occhi e poggia la testa alla parete. A Liam comincia a fare male la schiena perciò si lascia andare anche lui contro il muro. Il suo ginocchio è poggiato sulla coscia di Zayn ma nessuno dei due sembra averci fatto caso.

Zayn non parla mentre fuma. Gli unici rumori che Liam sente sono quelli – smorzati - provenienti dalla città, che sembra lontanissima rispetto a dove si trovano loro, e il leggero pop che fanno le labbra di Zayn dopo che ha tirato.

Zayn gli ripassa la canna quando è arrivata quasi alla fine.

Attento a non bruciarti la bocca”, lo avverte con voce roca, ma Liam si brucia lo stesso.

Il silenzio che cala su di loro a canna ultimata ha un che di pesante e a Liam non piace perché i suoi pensieri sono troppo rumorosi quando cercano di accavallarsi gli uni sugli altri.

Merda, ho la bocca asciutta, pensa, dopo aver provato a dire qualcosa.

Zayn ha la testa piegata di lato e lo guarda con curiosità. Liam comincia a non sentirsi più in controllo dei muscoli della propria faccia.

Quindi”, inizia, passandosi la lingua sulle labbra.

Quindi?”, lo esorta Zayn.

Liam non si ricorda cosa stava dicendo perché voleva dire troppe cose e tutte insieme. Deve parlare, blaterare di qualcosa se non vuole perdersi nei meandri del suo cervello. Odio l'erba, la odio la odio la odio.

Cosa fai nella vita?”, domanda. Conversazione casuale, può farcela.

Zayn prende a dondolare la testa, con gli occhi semi chiusi.

Vivo, o almeno credo”, mormora.

Lavori? Vai all'università?”, insiste Liam. Ti prego dì qualcosa, non ti addormentare, non mi lasciare qui da solo con me stesso.

Zayn scuote il capo.

Disegno”, biascica.

Stai seguendo un corso?”.

No, disegno e basta. Non posso disegnare e basta?”.

Liam annuisce.

Suppongo di sì”.

Zayn lascia scivolare la testa sulla spalla di Liam. Questi si irrigidisce ma non ha il coraggio di scansarsi.

Tu fai il bagnino e basta e io disegno e basta”, continua Zayn. “O fai anche altro? Hai tipo un'identità segreta da super eroe o robe simili?”.

Liam pensa che lui viene pagato per fare il bagnino, Zayn invece no, disegna per hobby, essendo mantenuto dai genitori. Ma si trattiene dal dirlo perché se lo dicesse ad alta voce risulterebbe ancora più maleducato di come lo ha pensato.

No, non ho nessuna identità segreta da super eroe”, afferma. “Ma sono cintura nera di karate, in compenso”.

Zayn soffoca una risata contro la maglia di Liam, pungendolo leggermente con la barba, nel frattempo.

Canto anche”, dice dopo un po'.

Ho notato”, replica Liam, lanciandogli un'occhiata obliqua. Il peso della testa di Zayn sulla sua spalla è confortante e fastidioso insieme. Confortante in maniera fastidiosa. Liam non sa più cosa gli passa per la testa.

Eri al mio concerto”, osserva Zayn.

Lo hai capito solo ora”, dice Liam. Voleva essere una domanda, ma gli è uscita fuori come un'affermazione.

Zayn scuote il capo.

Eri al tavolo con Louis”.

Sì, quel coglione, pensa Liam.

Lui era al tavolo con me”, precisa. “Mi- è stato-”, prova a dire, perché sente che deve dirgli qualcosa sul concerto, sulla sua esibizione, perché beh, Zayn vorrà essere rassicurato o qualcosa del genere. “Sei bravo”, dice infine e lo pensa veramente, lo ha pensato sul serio durante il concerto, non senza una punta di fastidio, se deve essere sincero.

Ti piace Jeff Buckley?”, domanda Zayn, ignorando il complimento. “Sai che è annegato come un idiota?”.

Liam ascolta la storia dell'annegamento di Jeff Buckley ricordando che Louis ha accennato a qualcosa del genere la sera prima, a come avrebbe dovuto essere una cosa meravigliosa che Zayn stesse per morire della stessa morte del suo idolo. Louis è fuori di testa.

Quando Zayn finisce la sua storia il silenzio torna ad aleggiare su di loro.

Sai?”. Liam decide di spezzarlo. “Avrei voluto davvero che tu mostrassi un po' di gratitudine nei miei confronti, ieri. Ti ho salvato la vita e ho veramente veramente avuto paura che non ce l'avrei fatta, a un certo punto, e che saresti morto davanti a miei occhi”.

Se Liam ci ripensa gli torna il panico, il gelo nelle ossa.

Non sono sicuro di esserti grato”, afferma Zayn, gli occhi puntati sul muro di legno davanti a lui.

Liam muove la spalla per colpirlo all'orecchio. Che cazzo significa questo?

Quale parte di 'saresti potuto morire se non ci fossi stato io' non hai capito?”, sbotta, anche se è consapevole di avere un po' esagerato affibbiandosi nella storia un ruolo forse più importante di quello che ha avuto in realtà. Magari Zayn avrebbe resistito fino all'arrivo dell'ambulanza e si sarebbero occupati loro di salvargli la vita. O buona parte del cervello.

E allora?”, replica Zayn.

Liam rotea gli occhi.

Dici sul serio? Saresti voluto annegare solo perché Jeff coso è morto così? Mi dispiace dirtelo ma tu e lui non siete la stessa persona”.

Zayn inspira forte dal naso.

No-non è per quello”, balbetta.

Liam si agita sul posto, spazientito.

E allora perché? Hai istinti suicidi? Fantastico, ho rovinato il tuo meraviglioso piano suicida! Colpa mia!”.

Non puoi capire”, mormora Zayn.

Liam si morde forte il labbro inferiore.

Ci pensiamo tutti, ogni tanto”, afferma. “Tutti a un certo punto pensiamo che vogliamo morire, ma il più delle volte non lo pensiamo davvero, perché noi vogliamo vivere, per questo stiamo così male, perché vogliamo vivere ma abbiamo paura che lo stiamo facendo nel modo sbagliato. Credimi, tu non vuoi morire, Zayn, tu vuoi disegnare e cantare e divertirti ma hai paura che lo stai facendo male”.

Liam è un po' a corto di fiato dopo il suo exploit filosofico indotto dalla droga e dalla straordinaria idiozia di Zayn. Cristo, li odia i tipi come lui, quelli che pensano che piangersi addosso fa figo e in realtà lo fanno solo perché gli piace da morire. Fanculo.

Zayn non risponde. Liam abbassa la testa per guardarlo in faccia e, da così vicino, scopre che i suoi occhi sono arrossati e le sue iridi sono coperte da un velo opaco che ha trasformato il nocciola in un verde chiaro. Liam abbozza un sorriso perché teme che le sue parole siano state troppo dure, quando in realtà volevano essere in qualche modo incoraggianti. Zayn si sporge in avanti e di punto in bianco lo sta baciando.

Liam è shockato, completamente congelato sul posto. Non sta succedendo davvero, pensa prima di decidersi ad agire. Volta di scatto il viso - pronunciando un “No” deciso - e la testa di Zayn scivola di nuovo sulla sua spalla.

Dire che non se lo aspettava è dire poco. Liam è agitato da un miscuglio di sentimenti, sgomento, paura, fastidio...ma allo stesso tempo è quasi compiaciuto: qualcuno ci ha provato con lui! Ok, forse non dovrebbe essere felice per questo. Lui è fidanzato e tutto quanto, dovrebbe essere apposto così, no?

Sono impazzito?, pensa. Fa sempre piacere quando qualcuno mostra interesse nei tuoi confronti – specie quando hai una fidanzata che sembra darti per scontato e apprezzarti di meno ogni giorno che passa – ma Zayn è un ragazzo, ragazzo con la O finale, oltre che un idiota convinto di essere il sosia di una rockstar morta vent'anni prima!

Scusami”, balbetta. Perché si sta scusando lui? Perché è dispiaciuto se non ha fatto niente di male? “Io non volevo farti credere di-, cioè io non sono-, io non sono gay, scusami”.

In quale momento della serata esattamente ha dato a Zayn l'impressione di essere interessato? E in quale momento della serata esattamente Zayn ha deciso di interessarsi a lui?

Non lo è mai nessuno”, biascica Zayn, raddrizzando la schiena.

Scusami”, ripete Liam, di nuovo, mordendosi la lingua subito dopo. Ma che problemi ha? Dovrebbe essere Zayn quello a doversi scusare. Lo ha molestato! Ok, non esattamente molestato, ma gli ha indirizzato attenzioni non richieste.

Il mal di testa di Liam è appena esploso in tutta la sua potenza.

Possiamo andare a casa?”, implora. “Te la senti?”.

Zayn si passa una mano sulla faccia.

Sì, guido meglio quando, ehm, quando fumo. Sono più concentrato”, ribatte, evitando il suo sguardo.

Liam crede di non aver mai vissuto un momento più imbarazzante in tutta la sua vita.

Allora magari è la volta buona che ti accorgi di qualche semaforo”, scherza, provando a sdrammatizzare. È forse troppo presto?

Zayn lo ignora e, senza aspettarlo, scende dallo scivolo.

Liam è sinceramente dispiaciuto per lui anche se non sa esattamente per cosa.



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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


lz

-HARRY-


Niall, toglieresti i piedi dal sedile, per favore?”.

L'irlandese sbuffa, stringendosi le ginocchia al petto.

Diocristo, manco avessi una Range Rover!”, si lamenta non accennando a cambiare posizione.

Harry gli da una manata sul ginocchio.

Fotte un cazzo, togli quei piedi”, ordina.

Niall stavolta lo sta a sentire non risparmiandogli però una sequela di insulti pronunciati a mezza voce.

Liam ti ha fatto sapere più niente?”, domanda Harry senza distogliere lo sguardo dalla strada. Ora che Niall ha spostato le sue scarpacce dal sedile può stare tranquillo. Più o meno.

Viene con un suo amico”, replica Niall sbrigativamente. “Puoi accendere l'aria condizionata, per carità?”.

Harry emette un ringhio basso e – spera – minaccioso.

No, Niall, non posso accenderla perché esce solo aria calda da quel maledetto coso quindi abbassa il finestrino se hai caldo”, dice d'un fiato.

Niall sospira.

Che catorcio quest'auto, eh”, commenta cercando la manovella per tirare giù il vetro.

È l'unica che ho, fattela piacere”, ribatte acido Harry. Odia quando qualcuno parla male della sua macchina. Era di suo nonno che l'ha lasciata in eredità a sua madre che l'ha passata a lui non appena ha preso la patente, comprando per sé una nuova auto. Harry non può mica lamentarsi, la sua macchina è un pezzo di antiquariato ed è tutta sua, cosa potrebbe volere di più? “E se non ti va bene esci con la tua la prossima volta”.

Sai che la mia la devo condividere con mio fratello e quel coglione la prende una sera sì e l'altra anche approfittando del suo 'diritto di primogenitura'”, risponde Niall a fatica, avendo ingaggiato una lotta con la manovella che non vuole più saperne di muoversi.

Niall!”, esclama Harry. “Quante volte devo spiegartelo che il finestrino più in giù di così non va?”.

Niall lascia andare la manovella come se scottasse.

Oh”.

Harry si incupisce.

A volte ho la sensazione di parlare con te e non essere ascoltato”, afferma.

No, dai, di solito ti ascolto”, cerca di rassicurarlo Niall. “Tranne quelle volte che non ti ascolto di proposito, sai com'è”.

Harry ride.

Buono a sapersi”.

Dopo aver fatto qualche metro Harry accosta con l'auto e parcheggia davanti a una villetta alla fine di una lunga fila di villette. Quella verso la quale sono diretti loro è la più piccola e la più malconcia, per così dire, ma Harry ne invidia il proprietario perché pagherebbe pur di vivere da solo, che sia in una modesta casetta o in una roulotte o in un monolocale dove letto e cesso si trovano a poco più di un metro di distanza. Fortuna che l'anno prossimo inizierà l'università e avrà finalmente l'opportunità di vivere lontano dai suoi.

Sembra che la festa sia già iniziata”, afferma, affiancando Niall sul marciapiede. Dalla casa arrivano ovattati il suono della musica – R 'n B o qualcosa dal genere - e le voci di quelli che sono già dentro.

Credevi che aspettassero noi?”, ribatte Niall, incamminandosi lungo il vialetto.

La festa non inizia fin quando non arrivo io”, scherza Harry allungando una mano a suonare il campanello prima che possa farlo l'altro ragazzo.

Certo, Kesha, hai ragione tu”, gli risponde per le rime Niall.

Harry suona un'altra volta mentre Niall batte con le mani contro il legno della porta. Questa si spalanca al rallenty lasciando che il rumore si riversi gradualmente all'esterno.

Non c'è bisogno che la buttiate giù, però!”, esclama il padrone di casa tenendo la porta spalancata con un piede. In una mano stringe una bottiglia di birra e nell'altra tiene una ciotola piena di diosacosa.

Che accoglienza calorosa, Ed!”, commenta Harry, incrociando le braccia sul petto.

La bocca di Ed si spalanca in un sorriso.

Haz! Non ti avevo riconosciuto con quel coso sulla testa!”, replica, invitandolo ad entrare dentro con un cenno del capo.

Questo coso è un cappello e dubito che mi renda irriconoscibile”, afferma Harry tenendo la porta al posto del rosso per far passare Niall ed entrando in casa dopo di lui. L'irlandese abbraccia l'altro ragazzo e al grido di “oh, gelatine alla vodka!” gli ruba la ciotola dalle mani.

Quelle devono mangiarle anche gli altri!”, gli urla dietro Ed mentre Niall sparisce in mezzo alla folla.

Sai che non ne lascerà neanche una”, lo informa Harry.

Ci ho messo tutto il pomeriggio per farle!”, si lamenta Ed, sconsolato.

Harry ride e lo attira in un abbraccio.

Quanto tempo, Ed! Avevo quasi dimenticato la tua faccia rubiconda!”.

Rubi-che?”, domanda Ed .“ E comunque sei tu che non ti fai mai vedere!”, dice, colpendolo alla testa con la bottiglia.

Harry molla la presa sull'altro ragazzo e si toglie il cappello, guardandosi intorno alla ricerca di un attaccapanni o qualcosa di simile. La sua si rivela una ricerca infruttuosa, perciò decide di poggiarlo sul mobile dell'ingresso. Dovessero rubarglielo poco importa, l'ha comprato in un mercatino dell'usato. Hipster fino al midollo, commenterebbe Niall, se solo lo sapesse.

Sono impegnato col lavoro”, si giustifica, riportando la sua attenzione su Ed.

Cazzate!”, replica Ed. “Lavori al massimo tre volte a settimana e di sera per giunta, ce l'avresti il tempo di farti vivo se solo lo volessi!”.

Harry non può impedirsi di arrossire, colto in fallo.

Chi te le da tutte queste informazioni?”, indaga.

Ho le mie spie, Hazza”, risponde Ed in tono cospiratorio. “Non c'è niente che tu possa nascondermi”.

Harry si stringe nelle spalle.

Non c'è niente che io voglia nasconderti, comunque”, risponde seriamente.

Ed gli sventola in faccia la sua birra.

Quando avevi intenzione di dirmi allora che ti sei fatto delle amicizie altolocate?”.

Harry strabuzza gli occhi.

Altolo-”, inizia a dire prima che il senso delle parole di Ed si faccia strada nel suo cervello. Si schiaffa una mano sulla fronte. “Sono qui, vero?”.

Ed fa un cenno con la testa verso il soggiorno.

Una decina di minuti prima di voi sono arrivati questi due perfetti sconosciuti e ovviamente non volevo farli entrare”, spiega. “Ok che la mia politica è quella di accettare gli imbucati perché più siamo meglio è, però questi qui non li avevo mai visti in vita mia e poi non erano assieme a qualcuno che conoscessi, quindi col cazzo che vi faccio entrare. Potevano essere due ladri o, peggio, due poliziotti in borghese. Poi però mi hanno detto di essere amici vostri e allora non me la sono sentita di sbattergli la porta sul naso. Mi sono fidato, non avevano la faccia da sbirri, in fondo”.

Amici nostri?”, è la prima cosa che viene in mente di chiedere a Harry. Ha un improvviso moto di rabbia nei confronti di Niall e le sue idee del cazzo e una sensazione di nausea allo stomaco. Non credeva che avrebbero avuto la faccia tosta di venire veramente, quei due.

Sì, quello mezzo indiano ha detto che lui e Niall si sono conosciuti a una festa in piscina. L'altro invece ha detto che tu sei il suo cameriere”, risponde Ed. “Non sapevo facessi il cameriere personale a tempo perso”, conclude, con un sorrisetto beffardo.

Harry apre e chiude la bocca senza che ne venga fuori alcun suono.

C-cameriere personale?”, riesce a dire con voce spezzata. “Preferirei farmi amputare le palle piuttosto che avere a che fare con la sua persona!”.

Harry si passa una mano tra i capelli e si appoggia al muro.

Eddai, Haz, sono sicuro che stesse scherzando”, lo rassicura Ed, massaggiandogli una spalla con una mano. “Non c'è bisogno di agitarsi”.

Niall me la pagherà per questo”, borbotta Harry.

Niall?”.

Sì, quel cretino è convinto-”, Harry si morde la lingua per non continuare. Sono fatti di Niall dopo tutto. “Niente, lascia perdere. Vado a prendermi da bere.”

Ok, se vuoi la birra è in frigo, se invece preferisci qualcosa di più forte c'è un tavolo con i superalcolici nel cortile sul retro”.

Ed lo congeda con una pacca sulla spalla.

A dopo, Haz. Sfondati come solo tu sai fare”.

Harry si sforza di sorridergli prima di recarsi dritto filato in cortile. Rum, vodka, whiskey, qualcosa di forte, ora.

*

Harry decide che se beve un cicchetto alla volta non riuscirà mai a ubriacarsi. Meglio buttarne giù due di seguito, o forse anche tre. Ha bisogno di ubriacarsi per dimenticare. Ha già scorto Louis e Zayn sul divano del soggiorno intenti a parlare con delle ragazze e se proprio dovrà incontrarli prima o poi vuole essere preparato. Dopo aver ispezionato il tavolo alla ricerca del rum riempie tre bicchierini di plastica e li allinea davanti a sé, poi li beve uno dietro l'altro cercando di ignorare il saporaccio che gli lasciano in bocca.

Ci vai giù pesante tu”, dice una persona alle sue spalle.

Harry si volta lentamente non avendo riconosciuto la voce.

Liam!”, esclama ritrovandosi davanti un volto ormai per lui familiare. È sollevato di incontrare qualcuno che condivida la sua stessa antipatia per quei due.

Liam gli sorride incerto e forse un po' intimidito per il fatto che Harry abbia appena fatto fuori tre cicchetti di rum di fila senza battere ciglio.

Tu non bevi?”, domanda il riccio.

Il mio amico è andato a prendere due birre in cucina”, spiega l'altro ragazzo. “Preferisco tenermi sul leggero per il momento”.

Harry aggrotta la fronte.

Il tuo amico? Ah, Niall mi aveva detto che venivi con un amico. A proposito, lo hai già visto?”, domanda a raffica, già un po' stordito dall'alcol che ha appena bevuto e che un po' gli pizzica la gola, ma questo è nulla in confronto allo stato in cui vuole ridursi stasera.

No, c'è talmente tanto casino che non l'ho ancora beccato”, risponde Liam.

Harry annuisce.

Sono contento che tu abbia deciso di venire”, afferma prima che la conversazione rischi di arenarsi. In fondo conosce Liam a malapena quindi non è che abbiano molte cose di cui parlare.

Ehm, io ancora non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta”, dice Liam, imbarazzato.

Perché?”.

Liam tossicchia.

Non conosco praticamente nessuno e non è che io sia, come dire, un festaiolo”.

Harry ci avrebbe scommesso che Liam non fosse proprio l'anima della festa, però non gli sembra un tipo noioso. Forse un po' troppo pacato e contenuto, ma non certo uno che rifiuta il divertimento quando gli viene servito su un piatto d'argento. E alla festa dove si trovano ci sono parecchie fonti di divertimento, ha l'imbarazzo della scelta. Se proprio non gli va di ballare può sempre ubriacarsi e se bere non gli piace più di tanto potrebbe fumare o se fumare non è di suo gradimento potrebbe...beh, potrebbe chiacchierare con qualcuno che riesce ancora a sostenere una conversazione senza strascicare le parole, fare nuove amicizie, cose così. Sono tutti abbastanza amichevoli alle feste, giusto? Il punto è che Harry è stato a così poche feste senza sballarsi di brutto che non è sicuro di essere la persona più adatta a dare consigli su cosa si possa fare a una festa da sobri.

Ehi, Li, eccoti qua”.

Un ragazzo alto e prestante, con una matassa di capelli da far invidia a quelli di Harry nei loro giorni migliori, passa una birra a Liam.

Harry decide di ignorare il senso di rivalità che questo nuovo tipo e i suoi tanti capelli gli ispirano e incrocia il suo sguardo. Questi gli fa un cenno con la testa.

Ciao, sono Harry”, si presenta il riccio, perché, beh, magari non tutti sono amichevoli alle feste ma lui di certo lo è, capelli o non capelli.

Andy”, dice di rimando l'altro ragazzo bevendo un sorso della sua birra.

Harry sposta lo sguardo da Andy a Liam, a corto di parole.

Ehm, siete colleghi?”, domanda sforzandosi di fare conversazione, un po' perché questi due non conoscono nessuno, un po' perché non sa come defilarsi senza risultare maleducato.

No, io faccio il modello”, replica Andy puntando i suoi occhi chiari su di lui, come a volerlo sfidare a fare obiezioni sul suo mestiere.

Uhm, figo”, commenta Harry, abbozzando un sorriso.

L'imbarazzo nell'aria è dissipato dall'arrivo di qualcuno che si arrampica sulla schiena di Harry costringendolo a piegarsi in due sotto al suo peso.

Hazza, indovina cosa c'è di buono stasera?”, gli urla Niall all'orecchio.

Oltre alle gelatine alla vodka?”, domanda Harry riuscendo nel frattempo a far scendere Niall dalla sua schiena.

Oltre alle gelatine alla vodka”, conferma Niall. “Che qualcuno mi ha rubato, tra l'altro, quindi puoi dire a quel coglione di Ed che non le ho finite io”.

Harry scuote il capo.

Sì, ok. Quindi, cosa c'è di buono stasera?”.

Niall spalanca le braccia, eloquente. Harry solleva un sopracciglio, dubbioso.

Erba, Harry, ERBA!”, esclama l'irlandese strizzandogli le guance con le dita. “E di quella buona!”.

Harry allontana le mani di Niall con un gesto seccato.

L'erba non si trova facilmente ultimamente”, osserva. “Ed ha avuto un colpo di fortuna”.

Non l'ha trovata lui”, ribatte Niall. “L'ha portata qualcuno stasera e scommetto che abbia fatto un affare visto quanti si sono fiondati a comprarla”.

Chi l'ha portata?”.

Ho i miei sospetti ma non voglio rivelare la sua identità”, dice Niall, facendo il gesto di chiudersi la bocca con una chiave.

Harry rotea gli occhi.

Liam!”, esclama Niall, accorgendosi dell'altro ragazzo solo in questo momento.

Liam fa un cenno di saluto con la mano.

Credevo mi chiamassi prima di arrivare”, continua Niall.

Liam si stringe nelle spalle.

Comunque, lui è Andy”, dice indicando il suo amico.

Niall allunga una mano per presentarsi mentre Harry gli sussurra all'orecchio “è un modello”. A giudicare dall'occhiataccia che Andy gli lancia deve aver decisamente sentito.

Venite a fumare?”, propone Niall.

Ne hai comprata un po' anche tu?”, domanda Harry, stupendosi della generosità del suo amico.

Come no”, ribatte Niall sarcastico. “Fumiamo quella di Josh”.

E tu sei sicuro che Josh sia disposto a condividere?”.

Niall si acciglia.

Ci mancherebbe altro. Sapessi quante volte ha scroccato lui da me”.

Harry ride e gli da una pacca sulla spalla.

Io bevo un altro po'”, afferma. “Ti raggiungo dopo”.

Niall annuisce.

Ok, siamo in camera di Ed”.

In camera di Ed?!”, esclama Harry.

Sì, in camera di Ed con la sua collezione di bong. Non fare troppa pubblicità alla cosa”.

Harry si gratta il capo.

Ed lo sa?”.

Che ti frega?”, lo zittisce Niall. “Liam, Andy, voi venite?”.

Andy e Liam si scambiano uno sguardo prima di annuire.

A dopo!”, li saluta Harry ritrovandosi da solo e ancora troppo sobrio. Decide di farsi un altro paio di cicchetti – tequila, questa volta – prima di passare alla birra. Mischiare è il segreto per una sbronza come si deve.

Ha appena attraversato la porta sul retro che si ritrova davanti l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto incontrare. Eppure se lo sentiva nelle ossa, che sarebbe successo. Ed non vive certo in una reggia, perciò era sicuro che lo avrebbe visto, prima o poi, nonostante il casino, a meno che non si fosse chiuso in bagno tutta la sera. Harry spera che Niall concluda presto il suo accordo o quello che è con Zayn così da non essere costretto a rivedere Louis a ogni fottuta serata della sua vita.

Barry!”, esclama Louis, agitandogli sotto al naso un bicchiere di quello che sembra essere Jagerbomb, meglio conosciuto come il cocktail che Harry odia di più al mondo. Curioso che lo stia bevendo la persona che Harry odia di più al mondo.

Il riccio sente lo stomaco contorcersi. Cristo, dammi la forza di non spaccargli la faccia.

Mi chiamo Harry ma preferirei che tu non mi chiamassi proprio”, sputa, cercando di oltrepassare l'altro ragazzo per andare a scolarsi la sua birra in santa pace.

Louis non sembra essere dello stesso avviso, infatti gli blocca la strada. Nel tentativo di superarlo Harry finisce con le spalle al muro. Non ho bevuto abbastanza per questo, pensa.

Il rosso ha organizzato una festa come si deve”, afferma Louis prendendo un sorso del suo cocktail. Nella foga il liquido gli cola lungo il mento e Louis esce la lingua per cercare di leccarlo, offrendo a Harry la vista del suo piercing. Patetico e disgustoso, pensa Harry, osservando le labbra lucide dell'altro ragazzo.

Perché hai detto al 'rosso' che sono il tuo cameriere?”, domanda, infastidito.

Perché lo sei. O sbaglio, Larry?”, ribatte Louis, con un sorriso maligno.

Harry poggia una mano sul petto dell'altro ragazzo e tenta di spingerlo via. Louis è irremovibile. Cazzo, forse ha bevuto troppo per questo.

Vuoi qualcosa da me o posso andare a nascondermi in un angolo di questa maledetta casa dove non sarò costretto a vedere la tua faccia di merda?”, sbotta Harry.

Louis solleva un sopracciglio.

Bada a come parli, ragazzino”, afferma poggiando un mano sul muro di fianco alla testa di Harry e piegandosi in avanti. “In realtà una cosa che vorrei da te c'è”.

Il fiato di Louis accarezza il suo orecchio e qualcosa si muove nello stomaco di Harry. E non per colpa dell'alcool. Che situazione del cazzo.

Non sono sicuro di poterti aiutare”, si sforza di replicare.

Louis ride e Harry sente l'odore forte del liquore bevuto da Louis invadergli le narici.

Tentar non nuoce”, dice l'altro ragazzo.

Parli o devo sopportare la tua presenza ancora per molto?”.

Louis si rimette dritto. Harry esala un sospiro di sollievo.

Mi domandavo se per caso potessi farmi avere il numero di Eleanor”, confessa Louis. “Ieri se ne è andata prima che avessi occasione di chiederglielo”.

Harry è sul punto di scoppiare a ridere. Questo qui è più idiota di quanto pensassi.

Ascoltami, bene”, esordisce, leccandosi le labbra. “Punto primo, anche se potessi non lo farei. Punto secondo, forse ti è sfuggito, ma io conosco Eleanor tanto quanto te. E punto terzo”, Harry fa una pausa ad effetto, “non credo che sia il numero di una ragazza quello di cui hai bisogno”.

Harry conclude il suo discorso con un sorriso furbo aspettando che le sue parole sortiscano il loro effetto, ma Louis sembra completamente ignaro delle implicazioni di ciò che lui ha appena detto.

Che vuol dire?”, domanda infatti, sbattendo ripetutamente le palpebre. Le sue ciglia lunghe colpiscono le sue guance con un ritmo quasi ipnotico e Harry perde per un attimo il filo. Solo per un attimo, eh, lui non è mica uno che si fa distrarre da certe cose. Persone. Quello che è.

Lo so io come lo sai tu, Louis”, replica, puntando l'indice contro il petto dell'altro ragazzo. “Le ragazze non ti interessano, è inutile negarlo. E non credo che Eleanor ti farà cambiare idea”.

Louis fa scorrere lo sguardo dal dito di Harry alle sue labbra per poi soffermarsi suoi suoi occhi.

Farò finta di non aver sentito”, dichiara, spostando il dito di Harry con una manata.

Fingere ti riesce così bene”, ribatte Harry in tono canzonatorio. È consapevole che il suo sia uno scherzo stupido e crudele ma finché la sua vittima è uno come Louis non può sentirsi in colpa. Nel caso in cui Louis non sia gay come lui crede Harry potrà almeno vantarsi di essere riuscito a dargli sui nervi – quale ragazzo etero non sentirebbe la propria virilità minacciata di fronte a illazioni del genere? - e nel caso in cui Louis sia gay magari Harry gli sta pure facendo un favore a spingerlo a uscire allo scoperto. A lui non importa, in ogni caso.

Mi dispiace dover mettere un freno alle tue fantasie su di me”, afferma Louis, passandosi la lingua sulle labbra in un modo che Harry vorrebbe definire ammiccante però non potrebbe metterci del tutto la mano sul fuoco, “ma sei un illuso, Harry”.

Louis piega la testa di lato in attesa di una reazione dell'altro ragazzo – reazione che non arriva perché Harry è un tantino confuso da questa specie di segnali contrastanti che sta ricevendo da Louis – poi prende un altro sorso del suo cocktail e lo saluta con un cenno del capo, allontanandosi sculettando. Sculettando? Lo sta facendo apposta?

Harry ritorna in sé giusto in tempo prima che Louis sparisca alla fine del corridoio.

Fammi sapere quando ritorni da Narnia!”, gli urla dietro. Louis si prende la briga di fare capolino da dietro l'angolo per mostrargli il dito medio.

Coglione”, borbotta Harry dirigendosi verso la cucina. Qui prende la sua tanto agognata birra, la stappa coi denti e ne beve un generoso sorso, appoggiandosi al frigo. Per un attimo non ricorda cosa avrebbe dovuto fare dopo, poi gli tornano in mente Niall e la sua proposta.

Camera di Ed”, dice ad alta voce, cercando di fare mente locale su dove sia. Deve essere su, per forza, pensa, andando verso le scale.

Quando finalmente trova la stanza che stava cercando non bussa neanche ma spalanca direttamente la porta. Niall è piegato sul bong e sta tirando su il fumo e quando lo vede praticamente soffoca.

Haz, mi hai fatto cagare addosso, credevo fossi Ed!”, dice, tossendo.

Il fumo che avviluppa la stanza fa bruciare per un attimo gli occhi a Harry. Vorrebbe dire ai suoi amici di aprire la finestra ma scopre che la finestra è già aperta.

Allora Ed non lo sa che siete qui”, afferma, sedendosi sul letto di fianco a Josh che sta sorseggiando della vodka direttamente dalla bottiglia.

Liam e Andy sono seduti accanto a Niall. Andy ha appena preso il bong dalle mani dell'irlandese e si appresta a fumare anche lui.

No che non lo sa”, replica Josh.

Harry si stringe nelle spalle.

Tanto sarà ubriaco da qualche parte, non lo scoprirà almeno fino a domattina”, dichiara. “Passami un po' di quella vodka”.

Josh si asciuga le labbra e gli allunga la bottiglia. Harry gli passa la sua birra prima di bere un lungo sorso di superalcolico. Vodka alla pesca. La odia, ma non è nella posizione di lamentarsi, ora come ora.

Mentre beve osserva con la coda dell'occhio Liam alle prese col bong. Forse aveva sottovalutato questo ragazzo. Liam sa cosa deve fare e non batte ciglio quando il fumo risale il collo del bong e gli invade i polmoni.

Che te ne pare?”, domanda.

Liam annuisce e gli mostra il pollice in su. Harry ride e si sporge per toglierli il bong e l'accendino dalle mani, passandogli in cambio la vodka.

Mentre Harry armeggia col bong sente Niall lamentarsi di avere sete ma Andy, che adesso è in possesso della vodka, si rifiuta di dargliela.

Haz, scendiamo a prendere da bere?”, piagnucola.

Harry aspira per la seconda volta, lasciando che il fumo gli riempia i polmoni e il cervello, prima di rispondere.

E vuoi lasciare questi qui da soli in camera di Ed?”.

Josh gli rifila una gomitata.

Cazzo significa?”.

Harry ride e gli cede il bong.

Niente, scherzavo”, taglia corto. “Andiamo, Ni, un po' di aria pulita ti farà bene”.

Quando mette i piedi a terra si sente girare la testa. La botta del bong non lo ha colpito in pieno ma lui ha anche bevuto ed è normale che non sia del tutto in se stesso a questo punto.

Niall si aggrappa al suo braccio, rischiando di sbilanciarlo.

Haaaaaz”, lo chiama, strascicando le parole. “Accompagnami giù”.

Harry indirizza Niall verso la porta, poi se la chiude alle spalle e circonda la vita del suo amico con un braccio, nel tentativo di stabilizzarlo, visto che non sembra del tutto in grado di muoversi da solo. Niall gli passa un braccio attorno alle spalle e poggia tutto il suo peso su di lui. Scendere le scale sarà un incubo, pensa Harry, poggiando il piede sul primo gradino.

Quanto hai fumato, Ni?”.

Un po'”, replica Niall, battendogli una mano sul petto e mancando il gradino successivo, rischiando di piombare giù dalle scale e trascinare Harry con sé. Questi si aggrappa al corrimano e rafforza la sua presa sul fianco di Niall, che ride emettendo dei piccoli singhiozzi rochi.

L'erba mi rende stupido”, biascica l'irlandese, con un sorriso ebete stampato in faccia.

Diciamo che parti da una buona base”, commenta Harry.

Niall scoppia a ridere e affonda la faccia nel suo collo.

Ti voglio bene, McHazza Man”, bofonchia strusciando la testa sotto al mento di Harry.

Ok, Niall è nella sua fase sentimentale e appiccicosa. Harry può gestirla. Certo che potrebbe gestirla molto meglio se non fosse brillo e se Niall non si fosse gettato a peso morto su di lui, rendendogli ardua questa stupida discesa. E se lo facessi ruzzolare giù dalle scale? Non rimangono molti gradini, in fondo, pensa. Nah, forse è meglio di no. L'omicidio del proprio migliore amico non rientra nella sua lista delle 'cose memorabili da fare a una festa'.

Sicuro di voler bere ancora?”, domanda.

Certo che voglio bere ancora! La festa non è mica finita!”.

Giusto, che domande”, mormora Harry rassegnato. È sicuro che nella sua lista delle 'cose memorabili da fare a una festa' non ci sia mai stato 'tenere la testa del mio migliore amico mentre vomita'. Non c'è neanche 'aiutarlo a deambulare', ma finché questo atto non coinvolge del vomito Harry può chiudere un occhio. Triste però che lui sia sempre 'l'ubriaco che deve badare agli altri ubriachi'. Peccato che il suo spirito da buon samaritano non si sopisca ma anzi si amplifica quando beve.

Harry spera di poter scaricare Niall a qualcun altro e poter essere lui per una volta l'ubriaco del quale gli altri devono occuparsi. Pensiero totalmente egoista, ok, ma i suoi amici sono mai stati altruisti quando gli sono svenuti addosso o gli hanno vomitato sulle scarpe?

Non mi hai detto che mi vuoi bene anche tu, Haz”, piagnucola Niall.

Harry afferra una mano di Niall per rassicurarlo.

Ti voglio bene anche io, Nialler, però, ti prego, non sboccarmi addosso”, implora.

Non devo vomitare”, dice Niall con tono indignato.

Ok, Niall non deve vomitare – per adesso - ma Harry ha tutto il diritto di essere un tantino paranoico, no?

Quando finalmente riescono a superare l'ultimo gradino senza ulteriori incidenti Harry guida Niall verso il cortile sul retro, brulicante di gente che fa un sacco di rumore. Fortuna che è i vicini di Ed siano via per le vacanze. Non tutti però, riflette Harry, sperando in cuor suo che nessuno chiami la polizia. Un conto è essere fermato dalla polizia da minorenne, un altro essere schedato da maggiorenne.

Nick!”, urla Niall districandosi dalla presa di Harry, correndo incontro al loro amico e gettandogli le braccia al collo.

Nick rafforza la presa sul bicchiere che ha in mano e lancia uno sguardo interrogativo a Harry, oltre le spalle di Niall.

Ha bevuto e fumato, sai com'è”, si giustifica Harry.

No, non so com'è”, ribatte Nick. “Non penso che Niall mi abbia mai abbracciato in vita sua”.

Harry ride e aiuta l'altro ragazzo a liberarsi dalla stretta di Niall.

Ok, Ni, basta così”, dice.

Sei sicuro di ricordarti di me?”, domanda Nick all'irlandese. “Sono Nick, quello che avevi paura ti toccasse il culo fino all'altra volta”.

Niall incrocia le braccia sul petto, improvvisamente diffidente.

Forse perché mi hai toccato il culo?”, domanda con un pizzico di isteria nel tono della voce.

Nick finge dell'imbarazzo che chiaramente non prova. Anzi, sembra piuttosto divertito. È senza ritegno, pensa Harry, altrettanto divertito.

È successo una volta. Ero ubriaco e ti ho scambiato per Harry”.

Niall scuote il capo contrariato.

Come si fa a scambiare quel coso secco per il mio culo?”, domanda, mollandosi una pacca sul sedere.

Ehiiii!”, protesta Harry mentre Nick scoppia a ridere, non risparmiandosi un'occhiata ai di dietro di Harry e Niall come a verificare la veridicità delle parole dell'irlandese.

Bevo”, annuncia Niall girando sui tacchi.

Ovviamente”, commenta Harry osservando il suo amico dirigersi verso un gruppo di ragazzi che sta facendo un gioco con un fustino di birra. Se Niall finisce lì in mezzo muore, non può fare a meno di pensare guardandoli: un ragazzo sta succhiando la birra dal fustino attraverso un tubo, a testa in giù, reggendosi con le mani al contenitore mentre gli altri gli sostengono le gambe, tenendo il conto dei secondi. A un certo punto il ragazzo non ce la fa più e agita le gambe per informare i suoi amici della sua resa e intimargli di lasciarlo andare. Harry vede Niall offrirsi di essere il prossimo e scuote la testa.

Posso offrirti da bere?”, dice Nick.

Harry riporta la sua attenzione sul ragazzo davanti a lui.

Nicholas, ho pagato per queste cose, hai ben poco da offrire”, ribatte.

Nick lo zittisce con un cenno della mano.

E io che volevo essere galante”, replica. “Posso almeno versarti da bere?”.

Harry gli regala un mezzo sorriso.

Accomodati pure”.

Nick gli dedica un enorme sorriso.

Ok, qualche preferenza?”.

Qualcosa di forte e non alla frutta”.

Ai tuoi ordini, ragazzino”.

Nick fa una giravolta su se stesso e parte alla volta del tavolo con gli alcolici.

Harry incrocia le braccia sul petto e muove la testa a ritmo della musica che proviene dall'interno della casa – Nicki Minaj, forse Ed non è più in controllo della playlist da un po' – guardandosi intorno. Non riesce più a vedere Niall dato il capannello che si è formato intorno ai ragazzi che giocano, se gioco si può definire il tentativo di uccidersi spruzzandosi della birra in gola a testa in giù. Non che Harry voglia fare il moralista, ma ci sono modi e modi di ubriacarsi, no? Il suo è quello di mischiare quanta più roba possibile senza dover per forza bere quantità industriali di alcool. E farlo coi piedi per terra, possibilmente.

Ecco a te, Styles”.

Nick gli passa un bicchiere di plastica pieno per metà di un liquido scuro e al cui interno galleggia un bicchierino più piccolo.

Niiiick”, si lamenta. “Jagerbomb. Come ti salta in mente?”.

Nick scrolla le spalle.

Se il liquore ti butta giù la Red Bull ti mette le aliiiii”, scimmiotta.

Vaffanculo”, ribatte Harry ingollando d'un fiato il cocktail.

Ehi ehi, vacci piano!”, esclama Nick poggiandogli una mano sul collo.

Harry lecca via dalle labbra il sapore dolce-amaro del cocktail e incrocia lo sguardo di Nick.

Disgustoso”, commenta.

Nick ride gettando indietro la testa.

Non pensavo di farti così schifo”, dice, massaggiando col pollice la porzione di pelle dietro l'orecchio dell'altro ragazzo.

Harry butta gli occhi al cielo.

Parlavo della robaccia che ho appena bevuto”, biascica.

Nick ridacchia e si avvicina al suo orecchio.

Meno male”, sussurra. “Vuoi altro?”, domanda con una punta di malizia non equivocabile.

Il problema nella loro amicizia – perché un problema c'è, non prendiamoci in giro - è questo: Nick non smetterà mai di provarci con Harry e Harry non smetterà mai di rifiutarlo. Entrambi lo sanno, a entrambi dispiace ma entrambi continuano a farlo. Nick è divertente, sarcastico, caustico quasi, ma allo stesso tempo auto-ironico e spensierato. A Harry piace passare del tempo con lui, anche se è più grande – vecchio, direbbe, se Nick non provasse a staccargli la testa dopo - e i suoi amici sono la banda di hipster più radicali che Harry abbia mai conosciuto, però Nick non gli piace in quel modo. Anche se Harry fosse gay – cosa che non è, punto – dubita che Nick gli piacerebbe. Non è un brutto ragazzo, ma Harry non lo trova attraente, non come Louis- cosa c'entra Louis adesso?!

Harry scuote il capo per interrompere questo fastidioso flusso di pensieri - il pensiero di Louis gli fa contorcere le viscere in modi che non credeva possibili – e fa un passo indietro.

Vado a prendere del rum”, dichiara. “Ne è rimasto?”.

Nick annuisce e lo segue al tavolo degli alcolici.

Harry non è ancora ubriaco quanto vorrebbe.

*

Harry è più ubriaco di quanto vorrebbe, adesso. È seduto sul divano del salotto di Ed, con Nick da un lato – che ha un braccio attorno alle sue spalle - e dall'altro la sua amica dai capelli sgargianti.

Si sente irrequieto e a disagio, lì seduto senza fare niente. La sua testa è un casino e in bocca sente ancora il sapore del rum e quello dolciastro e nauseante della Red Bull che ha bevuto secoli prima. E poi ha caldo, il divano gli si è incollato alla maglia che gli si è incollata alla schiena. Fantastico, perfetto, uao, mi sto divertendo un mondo. Dov'è Niall?

Take a bite of my heart tonight”, canticchia Nick al suo orecchio, riecheggiando le parole della canzone che suona nell'altra stanza. Certo, del suo cuore, come no.

Harry stringe un ginocchio di Nick in una tacita richiesta di lasciarlo andare.

Haz?”, domanda Nick. “Tutto ok?”.

Bagno”, bofonchia Harry mettendosi in piedi di scatto e rischiando di cadere sul tavolino davanti a lui.

Nick gli poggia una mano sulla schiena. Togli quella mano, Nick, togli quella mano.

Ti serve aiuto?”.

No, tutto a posto”, biascica Harry mostrandogli il pollice in su. “ Tutto okay”.

Si dirige in bagno strascicando il passo, appoggiandosi al muro di tanto in tanto. È come se la sua testa fosse piena d'aria- no, di acqua, meglio. La sua testa è una boccia per pesci, decide, e il suo cervello è il pesciolino rosso morto a pancia in su nell'acqua. Wow. I suoi piedi sono dei macigni che si muovono per inerzia. Se mi fermo sono perduto, cerca di motivarsi, tanto vale che dorma in corridoio.

Quando raggiunge la porta del bagno le si poggia addosso per spingerla e una volta dentro cerca freneticamente l'interruttore. La luce gli ferisce gli occhi, abituato com'era alla semioscurità della casa.

Cazzo”, mormora poggiandosi al lavandino con tutte e due le mani e guardandosi allo specchio. “La gente mi ha visto con questa faccia?”.

Respira profondamente, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Ma non c'è modo di mettere ordine nei suoi pensieri quando questi ruotano a tutta velocità nella sua testa, confondendosi l'uno con l'altro. Harry non è più sicuro che ci siano effettivamente dei pensieri distinti nella sua testa, ma piuttosto un frullato.

Sono ubriaco”, dice alla sua immagine riflessa, poi fa una smorfia per provare i muscoli della faccia.

Niall sarà in buone mani?, si domanda. No, niente paranoie, le paranoie sono cattive, le paranoie portano a fare telefonate moleste al proprio migliore amico – che forse è ancora in cortile a bere il suo peso in alcool o di sopra a fumare l'erba di qualcun altro - e durante una telefonata molesta da ubriaco chissà quante cose imbarazzanti possono venire fuori dalla sua bocca! Non vuole più rischiare di fare confessioni indesiderate al proprio migliore amico. O a chiunque altro. Quindi è meglio starsene da solo in bagno per un po'.

Harry apre l'acqua del rubinetto e mette le mani a coppa sotto il getto.

Fredda”, mugugna, prima di piegarsi in avanti per sciacquarsi abbondantemente la faccia. Si sente già un po' meglio.

Nel momento in cui si appresta a ripetere l'operazione la porta del bagno si apre di scatto rivelando sulla soglia l'incubo e la condanna di Harry Styles.

Non ve lo insegnano ai vostri corsi di galateo o quello che è che si bussa prima di entrare?”, domanda al nuovo arrivato, mentre l'acqua gli sgocciola lungo il mento.

Devo pisciare”, fa per tutta risposta Louis, chiudendosi la porta alle spalle.

Ok, niente corsi di galateo per te”, ribatte Harry affondando la testa sotto il getto d'acqua.

Quando riemerge Louis è ancora lì. Non era un'allucinazione, allora.

Quale parte di 'è occupato' non hai capito?”, domanda, passandosi una mano sulla faccia e godendo della sensazione rinfrescante dell'acqua sulla pelle. “Sono qui davanti a te, più chiaro di così?”.

E tu quale parte di 'devo pisciare' non hai capito?”, ribatte Louis, sbottonandosi il primo bottone dei jeans. “Più chiaro di così?”.

Falla, allora. Chi ti trattiene?”, dice Harry. “Non mi lasci in pace neanche in bagno, cristo”, si lamenta allo specchio.

Louis si è spostato alle sue spalle e sembra instabile sulle gambe. Ci sono delle borse sotto i suoi occhi e il suo ciuffo non è perfetto come lo era quando lui e Harry si sono incontrati all'inizio della serata.

Te lo scordi che la faccio davanti a te”, borbotta, aggiungendo un pervertito tra i denti.

Harry si aggrappa al lavandino per combattere l'urgenza di infilare la testa di Louis nella tazza del cesso e scaricare. Louis gli da sui nervi quando è sobrio, ma gli ispira istinti omicidi quando è ubriaco.

Bene, allora dovrai aspettare che finisca quello che stavo facendo”, sputa con rabbia, per poi piegarsi in avanti e infilare di nuovo la testa sotto l'acqua sperando che Louis si pisci addosso nel frattempo.

Harry piega la testa di lato e scopre che l'altro ragazzo si è appoggiato al box doccia e lo guarda mordendosi il labbro inferiore.

Ti piace quello che vedi?”, domanda, muovendo il sedere.

Louis rovescia gli occhi all'indietro.

Mi piacerebbe di più se ci annegassi, là sotto”, ribatte.

Harry decide di prolungare la sua operazione solo per infastidirlo. Si sta praticamente lavando la testa e purtroppo si sente quasi sobrio di nuovo.

Louis ha iniziato a fare dei rumori molesti sbattendo ripetutamente il piercing contro i denti.

Harry grugnisce e chiude il getto dell'acqua.

Ti odio”, dichiara, drizzando la schiena e allungando una mano per prendere l'asciugamano.

Louis non sembra impressionato, ma Harry nota che si artiglia nervosamente la cintura dei pantaloni.

E se io rimanessi qui fino a domattina?”, domanda. “Te la faresti addosso?”.

Troverei un bel vaso e la farei là dentro”.

Harry allarga le braccia come a invitarlo a mettere in pratica il suo proposito.

Vaffanculo”, abbaia Louis, spazientito.

Harry affonda la testa nell'asciugamano e si tampona la faccia e i capelli. Con tutta la calma del mondo.

Usciresti da questo fottuto bagno, testina di cazzo?”, gli intima Louis con tono mellifluo.

Harry ride e fa un passo verso di lui.

Altrimenti?”.

Louis lo colpisce alla spalla con un pugno. Patetico.

Harry lo spinge in avanti e quando le ante della doccia si aprono e Louis perde l'equilibrio e ci finisce dentro Harry si sente la persona più potente del mondo.

Tu sei pazzo”, squittisce Louis cercando con le mani un appiglio per non scivolare sul piatto della doccia.

Harry ride spalancando la bocca e gettando la testa all'indietro, quasi fosse fuori di sé.

AIUTO!”, urla Louis. “Sono con un pazzo che vuole uccidermi!”.

Harry ride ancora più forte.

Nah, non ne varrebbe la pena”, mormora osservando Louis, che ricambia il suo sguardo con gli occhi sgranati.

Tu.Sei.Pazzo”, scandisce Louis.

Harry scuote il capo ma i suoi ricci non ondeggiano come fanno di solito, bagnati e incollati alla sua testa come sono.

Ti stai ripetendo”, replica.

Louis è braccato da Harry, letteralmente messo all'angolo all'interno del minuscolo box doccia e Harry prova una sensazione di onnipotenza nel vederlo indifeso e in qualche modo fuori personaggio.

Gli occhi di Louis si spalancano ancora di più quando Harry entra dentro la doccia con lui.

Se questo è un tentativo di approfittarti di me ti avverto che so urlare come nessun altro”, biascica.

Harry solleva un sopracciglio e si trattiene dallo scoppiargli a ridere in faccia, anche se la sua bocca si contorce in maniera pericolosa.

Sei uno che urla, mh?”, mormora. “Buono a sapersi”.

Aspetta”, dice Louis, aggrottando la fronte, “non intendevo 'urlare' in senso sessuale. Oddio”.

Louis si mette una mano davanti alla bocca e la sua espressione è ancora più spaurita di prima, se è possibile. Harry lo trova in qualche modo adorabile.

Peccato”, sussurra piegando la testa di lato e lanciando un'occhiata obliqua al microfono della doccia. Louis segue la direzione del suo sguardo e deglutisce rumorosamente.

Non ci pensare neanche”, sibila.

Ti va una doccia?”, domanda Harry afferrando con uno scatto il microfono.

Tu sei pazzo!”, esclama Louis cercando di bloccare la mano di Harry prima che si stringa attorno al rubinetto. Harry riesce a liberarsi dalla sua presa con uno strattone – Louis rischia di scivolare perciò si aggrappa alla sua maglia - per poi puntare contemporaneamente il microfono sulla faccia di Louis e aprire l'acqua. Il volto dell'altro ragazzo è inondato da uno spruzzo d'acqua gelata.

Harry ride istericamente davanti all'espressione di pura indignazione sul viso di Louis. Questi sbarra gli occhi e sputacchia mentre tenta di allontanare il microfono dalla sua faccia, afferrandolo con tutte e due le mani. Harry deve riconoscere che è dotato di una certa forza.

Cosa credi di fare?”, domanda Harry, in tono canzonatorio.

Louis riesce a spostare l'angolazione del microfono e a orientare il getto verso il muro ma a Harry basta piegare il polso verso il basso perché l'acqua bagni i vestiti di Louis. Non importa se nel frattempo anche i suoi jeans e le sue scarpe si stiano bagnando.

Louis gli sta lanciando insulti di ogni genere – includendo sua madre, sua sorella e perfino sua nonna, alla faccia delle buone maniere – e Harry si sta spanciando dalle risate. Non credeva che Louis potesse essere la sua fonte di divertimento della serata, dopo tutto.

Proprio perché lui sta ridendo come un matto abbassando perciò la guardia, Louis riesce – e Harry non capisce come quando perché – a ruotare il microfono verso di lui. Il getto d'acqua gli investe il petto in maniera quasi dolorosa e la sua maglia è improvvisamente fradicia.

Pezzo di-”, comincia a dire prima di notare l'espressione di trionfo sul viso dell'altro ragazzo e sentire un'improvvisa urgenza di lavargliela via. Strappa il microfono dalle mani di Louis e lo solleva sopra la sua testa - forte dei suoi centimetri in più di altezza – muovendolo da destra a sinistra e da sinistra a destra in modo che Louis non riesca ad afferrarlo e irrorando il ragazzo d'acqua dalla testa fino ai piedi, regalandogli una doccia vera e propria. Non vuole lasciare asciutto neanche un centimetro del suo corpo.

Basta adesso, basta, per favore!”, si lamenta Louis, cercando di schermarsi con le braccia.

Harry è estasiato, la vendetta gli sta dando alla testa. Vendetta per cosa, poi? Non riesce a ricordarlo in questo momento. Quello che conta è che Louis è alla sua mercé e lo sta implorando di smettere. Che goduria.

Il getto improvvisamente si interrompe. Harry fissa stupito il microfono per qualche secondo poi abbassa lo sguardo e scopre la mano di Louis sul rubinetto. Harry guarda Louis incredulo per un po', con le labbra che si aprono e si chiudono, incerte se formare una protesta o un complimento per essere riuscito a fregarlo mentre lui era in preda al suo delirio di onnipotenza.

Il ciuffo bagnato di Louis gli si è appiattito su un lato della fronte e Harry nota che i suoi occhi hanno assunto una nuova sfumatura di blu mentre lo guardano con un misto di fierezza e disprezzo. Ha la bocca leggermente spalancata e ansima, mentre copiosi rivoli d'acqua gli scorrono dai capelli lungo il viso, concentrandosi sul mento e per poi colare sulla maglia. C'è qualcosa di intrigante in questa immagine, qualcosa di osceno.

Harry si accorge di stare ansimando anche lui. Abbassa il braccio che ancora stringe il microfono e lo scopre dolorante. Louis è fradicio e trema un po' ma il suo sguardo è concentrato su Harry, come se si aspettasse un altro attacco da un momento all'altro. La tensione è palpabile tra di loro ma nessuno dei due accenna a muoversi. Da qualche parte nella testa di Harry si forma un pensiero: che cazzo ho combinato?

Io-”, inizia Harry ma non sa esattamente cosa dire. C'è ancora dell'adrenalina in circolo nel suo corpo e tanto tanto alcool. Gli gira un po' la testa.

Louis solleva una mano per togliersi una manciata di capelli davanti agli occhi. Harry inghiotte una specie di groppo che ha in gola. Piccole gocce d'acqua sono intrappolate tra le ciglia lunghe di Louis e Harry non riesce a distogliere lo sguardo mentre il groppo che ha inghiottito si trasforma in un nodo allo stomaco.

Gli occhi di Louis sono blu blu blu come il mare che Harry ha visto solo una volta nella vita e forse è di nuovo totalmente ubriaco, forse i fumi dell'alcool gli ostruiscono i pensieri, fatto sta che Harry non è completamente in possesso delle sue facoltà mentali quando si piega in avanti e preme le labbra contro quelle di Louis, afferrandogli contemporaneamente una spalla e chiudendo gli occhi. Dalla bocca di Louis sfugge un verso di sorpresa che Harry decide volutamente di non interpretare come un rifiuto o qualcosa di simile mentre muove insistentemente le labbra su quelle dell'altro ragazzo che però non reagisce al bacio. Harry apre gli occhi e trova quelli di Louis completamente sbarrati. Per la sorpresa, il microfono gli scivola dalla mano e cade sulla ceramica con un rumore secco. Harry chiude di nuovo gli occhi emettendo un gemito di frustrazione, premendosi ancora di più addosso a Louis. È quando prova a tirare fuori la lingua per cercare di forzare le labbra di Louis che l'altro ragazzo reagisce...spingendolo con forza.

In una frazione di secondo Harry ritorna alla realtà, alla triste, dura, fredda e bagnata realtà. Sono fottuto, pensa, ho combinato un casino.

Louis lo guarda con gli occhi fuori dalle orbite mentre si passa una mano sulle labbra. Harry è a corto di parole e l'unica soluzione che gli viene in mente per togliersi da questa assurda situazione in cui si è volontariamente e stupidamente cacciato è fuggire dal bagno a gambe levate.

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


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    - LIAM -

Quando Liam apre gli occhi il mondo attorno a lui oscilla in maniera allarmante e per di più puzza di vecchio e stantio. Il ragazzo prova a mettersi seduto ma le vertigini e un vago senso di nausea lo costringono a stendersi di nuovo.

Inspira ed espira per qualche secondo, fissando il soffitto. Di tre è cose è completamente certo in questo momento in cui il retro della sua testa letteralmente pulsa e la sua bocca è così asciutta che la lingua deve essersi quasi sicuramente seccata: quella dove si trova non è la sua camera, il letto dove è disteso non è il suo e la persona accanto a lui non è decisamente Danielle.

Piega la testa di lato e questo semplice movimento amplifica la dolorosa pulsazione che affligge il suo cervello, poi si passa la lingua sulle labbra realizzando che uao, ha ancora una lingua!, prima di sporgersi oltre al cuscino per scoprire l'identità della persona che dorme nel suo stesso letto ( e russa spudoratamente, per giunta).

Niall”, sussurra, stupendosi della voce roca con la quale ha pronunciato il nome dell'altro ragazzo. L'irlandese è steso in posizione fetale, con una mano sotto alla testa a mo' di cuscino, e dorme a bocca aperta.

Liam si passa nuovamente la lingua sulle labbra – morirà di disidratazione se non beve entro due minuti - e cerca di fare mente locale per tentare di scoprire come sia finito a condividere il letto di Ed – perché quella dove si trova è indubbiamente camera di Ed – con Niall. L'ultima cosa che ricorda della notte appena trascorsa è una bottiglia di vodka bevuta sugli scalini assieme a Andy e una ragazza – Emma? Amy? - prima che Josh li trascinasse di nuovo di sopra a fumare un'altra canna, con Niall al seguito. Dopo si sarà più mosso dalla stanza o è crollato addormentato sul letto senza rendersene conto?

Dove è finito Andy?”, si domanda, sforzandosi di mettersi a sedere. La testa gli martella fastidiosamente mentre fa una panoramica della stanza alla ricerca del proprio amico.

Liam scopre Harry profondamente addormentato su un materassino gonfiabile sistemato ai piedi del letto. Ed ha la testa poggiata al materassino ma il resto del suo corpo giace sul pavimento della stanza e c'è un gatto che dorme placidamente sulla sua schiena. Josh è sdraiato scompostamente su una poltrona, la testa che gli penzola oltre uno dei braccioli. A meno che Andy non si sia messo a dormire sotto al letto di lui non c'è traccia.

Liam lo maledice mentalmente per averlo abbandonato strafatto e incosciente in casa di uno sconosciuto senza pensarci due volte, e si fruga le tasche in cerca del cellulare, nella speranza che il suo amico lo abbia almeno avvertito dei suoi spostamenti tramite un sms o un messaggio in segreteria. Quando scopre di non aver ricevuto alcun messaggio borbotta tra i denti e si affretta a digitare un sms all'indirizzo di Andy.

Grazie tante, eh, scrive, posando poi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e accumulando le forze per il passo più importante: alzarsi dal letto.

Il pavimento è freddo perché hanno dormito con la finestra aperta - probabilmente nel vano tentativo di dissipare la puzza di fumo che tuttavia impregna ancora la stanza – e il mondo continua a oscillare mentre Liam si muove a piccoli passi in direzione delle proprie scarpe, che ha scorto ai piedi del letto. Quando si piega per indossarle è subito investito da un'ondata di nausea e il dolore alla testa diventa per un attimo lancinante.

Mi serve un'aspirina”, mormora tra sé e sé, “e almeno un litro di acqua”.

Prima di uscire dalla stanza controlla se ha ancora con se il proprio portafoglio – sì, ce l'ha, spera pieno – poi si dirige alla ricerca del bagno. Dopo aver percorso un breve tratto di corridoio vede una porta parzialmente aperta su una stanza semi-allagata: deve essere il bagno. Entra cercando di evitare la pozza d'acqua sul pavimento e si appoggia al lavandino.

Liam si guarda allo specchio e contrae il viso in una smorfia alla vista della sua immagine riflessa: ha delle occhiaie spaventose e il colore della sua pelle tende al grigio. Affascinante.

Abbassa la testa per cercare il rubinetto dell'acqua e il suo cervello fa sentire la sua protesta sotto forma di stilettate contro il cranio. Decide di ignorarle e apre l'acqua, poi si piega per sciacquarsi abbondantemente la faccia, sperando di lavare via il sonno, la sbronza e quella specie di patina di grigio che tinge il suo volto. Prova anche a bere ma le sue mani non riescono a raccogliere abbastanza acqua per dissetarlo. Dopo fa una rapida ricerca tra gli scaffali del bagno finché non trova degli analgesici ed è quasi tentato di baciare la boccetta delle pillole per il sollievo.

Non si prendeva una sbronza da Capodanno. È sempre stato un tipo cauto nel bere, da una parte perché ha problemi ai reni sin dalla nascita e dall'altra perché non gli piace perdere il controllo. Ma quello che gli piace ancora meno è il post-sbronza, quello che sta sperimentando in questo momento e che gli fa rimpiangere ogni singola goccia di alcool e ogni tiro di canna che ha fatto la sera prima. Doveva essere veramente frustrato per essersi lasciato andare così.

La mia vita è uno schifo, è il pensiero che gli scappa e Liam avrebbe voluto riuscire a trattenersi. Non è una cosa facile da ammettere, è dolorosa e triste e lui non può fare niente per cambiare le cose. Non riesce a fare niente per cambiare le cose, o forse non ci prova abbastanza. Ha vent'anni, è bloccato in una vita che non non gli sembra la sua e la paura gli impedisce di fare qualsiasi cosa.

Liam inghiotte l'amaro che ha in bocca e stringe nel pugno l'aspirina. Dovrà scendere in cucina per trovare un bicchiere, bere diciotto litri di acqua e magari mettere qualcosa sotto ai denti, già che c'è. Ha approfittato abbastanza dell'ospitalità di Ed – che comunque non conosce - dormendo nel suo letto perciò non pensa che l'altro ragazzo possa lamentarsi se adesso gli ruba un'aspirina e del cibo.

Quando arriva al piano di sotto sente qualcuno russare in soggiorno. Per pura curiosità si dirige verso il divano e sbircia oltre la spalliera. Louis è disteso a pancia in su, con un braccio sugli occhi e un piede poggiato per terra, e dorme in maniere inquieta, agitandosi di tanto in tanto. Forse Liam non è l'unico che è stato abbandonato dal proprio migliore amico, dopotutto.

Liam è costretto a rimangiarsi questo pensiero quando gli arriva alle narici l'odore del fumo di sigaretta proveniente dalla cucina. Potrebbe essere chiunque, chiunque altro, ma lui se lo sente nello stomaco che è Zayn che sta fumando. La sera prima ha cercato in tutti i modi di evitarlo dopo averlo notato per caso in soggiorno ma a un certo punto si sono incrociati e Zayn gli ha dedicato un cenno di saluto con la testa mentre lui si è sentito avvampare e ha balbettato in cambio uno “ciao” a malapena percettibile. Non è colpa sua se Zayn ha reso le cose imbarazzanti quella sera al parco e non è colpa sua se Liam non è intenzionato a dargli quello che Zayn vuole. Se lo vuole ancora, qualunque cosa sia.

Zayn sarebbe potuto diventare un amico per lui. È una di quelle persone che Liam reputa interessanti perché parlano poco e si accigliano molto – anche lui è una di queste persone ma nessuno riuscirà mai a farglielo ammettere – e sembrano nascondere un mondo interiore contorto e complicato dietro ai loro silenzi. Però con lui aveva parlato, perché persone del genere non è che non vogliano parlare, dipende tutto da chi hanno davanti. Zayn aveva blaterato di Jeff Buckley e di altre cazzate simili, riversandogli addosso il suo umorismo secco e il suo sarcasmo gratuito. Con lui Zayn era stato pure gentile quella sera, a modo suo, senza farglielo pesare, senza gesti plateali e senza pretendere nulla in cambio. Beh, eccetto- Insomma, Zayn è riuscito ad abbattere completamente lo scheletro di quel rapporto che avevano appena instaurato o che avrebbero potuto instaurare.

Liam si ritrova a pensare che magari Zayn è tutto il contrario di quello che ha immaginato nel corso di quella folle serata, forse è davvero lo stronzo arrogante e viziato che aveva intravisto la prima volta in piscina, uno di quelli che si sente in diritto di prendere quello che vuole semplicemente perché può.

Liam prova improvvisamente pena per se stesso, per questo suo assurdo e inconscio desiderio di conoscere cose e persone nuove, di fare nuove esperienze. Dovrebbe accontentarsi di quello che ha, per evitare di cadere nella rete di persone che vogliono solo approfittarsi di lui. Eppure la voglia di gettarsi incontro all'ignoto, al nuovo e al pericoloso è tanta e quella notte con Zayn è stata la cosa più eccitante che gli sia capitata negli ultimi anni. Ecco, lo ha ammesso. Non se l'è cercata questa cosa, non lo avrebbe mai fatto, il destino – Zayn? - ha deciso per lui. Però Zayn doveva per forza baciarlo! Ok, Liam vuole provare cose nuove, ma quello, no grazie!

Liam è estremamente nervoso quando entra in cucina e trova Zayn seduto su una sedia, con un ginocchio contro al petto e una sigaretta tra le labbra. Ha lo sguardo fisso sul tavolo ed è completamente immobile.

'giorno”, biascica Liam, affrettandosi ad aprire il primo sportello che trova, nel disperato tentativo di evitare lo sguardo dell'altro ragazzo.

Ciao”, mormora Zayn distrattamente.

Liam setaccia altri due ripiani prima di trovare un bicchiere di vetro. Ci soffia dentro perché non si sa mai e si dirige verso il lavandino. Il getto d'acqua è debole e Liam deve aspettare un po' prima che il bicchiere si riempia completamente, poi raccoglie la pillola ormai incollata al palmo sudaticcio della sua mano con la lingua e ingolla l'intero contenuto del bicchiere tutto d'un fiato. La sua sete non si è ancora placata perciò decide di riempirlo di nuovo.

Mentre aspetta si concede di osservare il profilo di Zayn, illuminato per metà dai raggi del sole che filtrano dalla finestra della cucina. Sul suo volto c'è più barba di quella che c'era l'ultima volta che si sono visti e questo gli dona un aspetto trasandato e sciupato.

Zayn deve sentirsi i suoi occhi addosso, per questo si volta a guardarlo. Liam sussulta, colto in flagrante.

Nottataccia?”, domanda l'altro ragazzo, portandosi la sigaretta alle labbra e socchiudendo un poco gli occhi.

Nel tentativo di evitare il il contatto visivo, Liam lascia scorrere lo sguardo lungo la stanza. Il disordine e la sporcizia regnano sovrani: cartoni di pizza giacciono accumulati in un angolo accanto a tre enormi sacchi neri contenenti bottiglie e bicchieri, quasi sicuramente residui della festa della sera prima, batuffoli di polvere grossi come ratti sono incollati ai piedi delle sedie e il pavimento è macchiato qua e là di dio solo sa cosa. Liam cerca di tenere a bada la sua germofobia e si risolve di puntare i suoi occhi su Zayn, che ancora aspetta esitante una risposta alla sua domanda.

Devo ancora smaltire la sbronza”, mugugna.

Zayn rilascia uno sbuffo di risata.

Non ti conviene bere tanto se non reggi l'alcool”, replica, con una luce di scherno negli occhi.

Liam strabuzza gli occhi.

Scusa?”, domanda con voce arrochita. “Lo reggo benissimo l'alcool, io”.

In quel momento l'acqua trabocca dal bicchiere bagnandogli le dita e Liam si affretta a chiudere il rubinetto, perdendosi l'espressione divertita di Zayn mentre si morde le labbra e scuote il capo al suo indirizzo.

Già”, mormora, alzandosi in piedi.

Liam se lo ritrova accanto senza accorgersene. Zayn si sporge in avanti per spegnere la sigaretta nel lavandino e Liam può sentire l'odore di fumo mischiato a quello del dopobarba che la sua pelle emana, insieme a un vago aroma di menta rimastogli addosso probabilmente a causa della chewingum che ha masticato prima di fumare e che adesso è incollata al tavolo. Teppista, pensa Liam, affondando il naso nel bicchiere.

Zayn lo scruta con occhi curiosi. Liam si sente pizzicare la pelle per il fastidio.

Stessa cosa non si può dire di te”, afferma.

L'espressione di Zayn è interdetta.

Tu. L'alcool”, aggiunge Liam, gesticolando. E lui non gesticola mai, cristosanto. Neanche quando è all'apice del nervosismo.

Non ti seguo”, ammette Zayn, poggiando un fianco sul lavandino e incrociando le braccia sul petto. Da questa distanza Liam può vedere le borse sotto gli occhi dell'altro ragazzo e si domanda se abbia dormito.

Devo ricordarti che eri ubriaco quando sei annegato, l'altro giorno?”, sbotta Liam. “Proprio annegato annegato. Del tipo che stavi per morire”.

Zayn rovescia gli occhi all'indietro.

Ancora con questa storia?”, domanda seccato. “Hai un po' il complesso dell'eroe o sbaglio?”.

Liam sbatte il bicchiere contro il ripiano.

Non ho nessun complesso. Di che diavolo stai parlando?”.

Le labbra di Zayn si piegano in un sorriso canzonatorio.

Sì che ce l'hai”, dice risoluto. “Non fai altro che ricordarmi di come sarei potuto morire se tu non mi avessi salvato e bla bla bla”.

Liam spalanca la bocca.

Non ti piace che qualcuno ti ricordi costantemente la tua idiozia, vero?”, ribatte piccato.

Zayn arriccia le labbra.

Non mi piace che qualcuno mi ricordi costantemente quanto sono in debito con lui”.

Liam si passa una mano sulla testa e scuote il capo, pensando che sia Zayn quello coi complessi.

Ti ho già detto che non sei debito in con me. In nessun modo. Ho fatto semplicemente il mio lavoro quando ti ho salvato”.

Zayn scrolla le spalle.

Comunque non sono finito in quella piscina perché ero ubriaco ma perché cinque stronzi mi ci hanno buttato dentro. C'eri o no?”.

Il ragionamento di Zayn è tecnicamente giusto ma Liam è sicuro che se Zayn fosse stato sobrio non avrebbe permesso a quei ragazzi di fare quello che hanno fatto. Lui è Rambo, dopotutto.

Li avete più beccati tu e il tuo amico?”, domanda, sinceramente curioso. Quando hanno lasciato la festa Rambo e Regina George al maschile sembravano piuttosto intenzionati a ottenere vendetta.

No, se l'erano già svignata”.

Però sapete dove abitano, giusto?”.

Liam non sa perché stia istigando Zayn alla violenza. Quello che è certo è che non gli dispiacerebbe che quelli la paghino, in un modo o nell'altro.

Ti pare che vado a dargliele a casa loro?”, replica Zayn risentito. “Ci vuole classe, in queste cose. Aspetterò di beccarli a qualche altra festa. Mi vendicherò quando meno se lo aspettano”, conclude semi-serio.

Liam solleva un sopracciglio.

Per un attimo pensavo avresti detto 'la vendetta è un piatto che va servito freddo' o robe del genere”.

Zayn scoppia a ridere, con gli occhi che gli brillano.

Quanti anni avrà questo ragazzo?, si domanda Liam. Avrà la mia età o giù di lì. Zayn non è l'uomo dall'animo tormentato che vuole fare credere di essere. È giovane e ricco, ma vuole giocare a fare l'adulto ombroso e distaccato.

Preparami un caffè, Liam”, dice, pungolandogli l'addome con un dito. “Liam, giusto?”.

Liam realizza che non si sono mai presentati. Zayn sembra proprio il classico ragazzo che trascorre un'intera serata con un'altra persona, baciandola alla fine, senza prendersi la briga di domandarle come si chiama.

Aspettavi qualcuno che ti preparasse il caffè?”, chiede, ritraendosi discretamente. Più o meno.

Aspettavo qualcuno che sapesse far funzionare quella dannata cosa”, risponde Zayn, indicando con la testa la macchinetta del caffè oltre le spalle di Liam.

Hai una relazione complicata con gli elettrodomestici?”, scherza Liam. L'imbarazzo iniziale si è dissipato quasi del tutto. Basta che Liam non pensi al bacio e non si faccia prendere dal panico ogni volta che Zayn si avvicina a lui perché le cose vadano lisce come l'olio. O almeno si spera.

Già”. Zayn annuisce. “Non avrei saputo dirlo meglio. Cambierei il mio status sentimentale su Facebook, se solo avessi Facebook”.

Liam scoppia a ridere senza rendersene conto. Ok, Zayn potrebbe non essere uno stronzo arrogante e viziato. Però Zayn è sempre lo stesso ragazzo che l'ha baciato quando lui aveva abbassato un attimo la guardia. No, non pensare al bacio, non pensare al bacio, non pensa-

Ci sei?”, domanda Zayn sventolandogli una mano davanti alla faccia. “Il caffè è nello sportello in alto a destra. L'ho cercato prima”.

Liam apre lo sportello e ispeziona il contenuto dello scaffale. Noodles, sale, sale, mezzo barattolo di burro di arachidi che dovrebbe andare in frigo, bustine di tè sparse, ma nessuna traccia di caffè.

Secondo scaffale”, mormora Zayn.

Liam vede finalmente il barattolo e si erge sulle punte dei piedi per prenderlo ma Zayn è più veloce di lui: gli poggia una mano sulla base della spina dorsale e si allunga ad afferrarlo. Liam combatte l'urgenza di scansarsi mentre un brivido gli percorre la schiena. Datti un contegno, dice a se stesso, esalando un sospiro di sollievo quando Zayn fa un passo indietro.

Caffè”. Zayn gli porge il barattolo. “Adesso devi mettere l'acqua nel coso”.

Ma non mi dire”, replica Liam sarcastico, prendendo il barattolo dalle sue mani. Toglie il tappo e ne odora il contenuto. Non è il massimo della freschezza ma è tutto ciò che hanno. Anche lui ha voglia di una tazza di caffè adesso, per svegliarsi e far passare il mal di testa più in fretta.

A fatica riempie di nuovo il bicchiere di acqua, mentre Zayn riprende posto sulla sedia, poi versa l'acqua nella macchinetta, ci aggiunge una generosa quantità di caffè e preme il pulsante per azionarla.

Le tazze?”, domanda, volgendosi verso Zayn.

L'altro ragazzo si è appena acceso un'altra sigaretta.

Non è mica la mia cucina, cosa vuoi che ne sappia?”.

Liam mette il broncio.

Dimmi una cosa”, inizia, ricominciando la sua ispezione degli sportelli, “tu sei come il Signor Burns che senza Smithers non è in grado di fare assolutamente nulla? Tipo prepararsi un caffè o fare una telefonata”.

Zayn soffoca con il fumo e Liam gli lancia un'occhiata in tralice.

Tutto ok?”, domanda. Ha trovato le tazze nello sportello in basso. Sarà meglio dare loro una sciacquata però...

Se io sono il Signor Burns...tu sei il mio Smithers?”, chiede Zayn, divertito.

Liam arrossisce all'istante. Oddio, non era quello che volevo dire, no, no.

Non in quel senso”, ribatte, secco.

Quale senso?”, domanda innocentemente Zayn. Maledetto.

Liam si concentra a sciacquare le tazze. Perché si è cacciato in questa situazione?

Nel senso che Smithers è palesemente innamorato del Signor Burns e vorrebbe palesemente farselo, ma io no”, blatera.

Liam afferra l'unico asciugamano che trova e inizia furiosamente ad asciugare le tazze.

Non vorresti farti il Signor Burns?”, domanda Zayn, sorridendo in maniera beffarda. “Peccato, ha tanto sex appeal quell'uomo”.

Co-”, inizia Liam, confuso. “No, te, non voglio-oddio”.

Zayn ride sfacciatamente. Liam spera che il pavimento si apra e lo inghiotta.

La macchinetta del caffè li avverte con un bip che il caffè è pronto. Liam versa il liquido nelle tazze e ne porge una a Zayn, che lo accetta ringraziandolo con un cenno del capo.

C'è della domesticità in tutto questo, come se fossero abituati a farlo, come se Liam avesse preparato il caffè a Zayn mattina dopo mattina per anni. Peccato che si siano visti tipo tre volte in tutta la loro vita.

Zayn soffia dentro la tazza e accosta le labbra al bordo.

Non so dove sia lo zucchero e francamente non ho la forza di cercarlo”, afferma Liam.

Zayn scrolla le spalle e beve un sorso di caffè.

Eccellente”, dice.

Liam scoppia a ridere. Di nuovo. Il suo umore è abbastanza altalenante stamattina. Colpa – merito? - di Zayn.

Zayn gli piace, in un modo strano e contorto, della serie che un momento vorrebbe strozzarlo e quello dopo vorrebbe dargli il cinque per una battuta particolarmente divertente detta al momento giusto. Però Zayn lo spaventa anche. Non che Liam abbia paura di essere molestato o robe simili però teme che possa mandare all'altro ragazzo dei messaggi sbagliati o dargli delle false speranze, illudendolo che abbia diritto a, beh, provarci. Meglio mettere le cose in chiaro.

Non sono gay”, afferma e questa frase detta così, dal nulla, suona ridicola perfino alle sue stesse orecchie.

Zayn si incupisce.

Lo so, sei stato abbastanza chiaro l'altra sera”, dice seccamente.

Mi mette a disagio il fatto che tu mi abbia baciato”, ammette Liam. La tazza fumante tra le sue mani emana un odore di caffè che gli fa venire l'acquolina in bocca ma non se la sente di berlo in questo momento.

Lo so”, ripete Zayn, facendo un tiro dalla sigaretta.

Perché lo hai fatto, comunque?”, domanda Liam. “Non c'era neanche l'atmosfera giusta, non capisco”.

Perché”, dice Zayn, piegandosi verso di lui, “se ci fosse stata l'atmosfera giusta sarebbe stato diverso per te? Cos'è, cambi orientamento sessuale a seconda dell'atmosfera?”.

Liam spalanca gli occhi, indignato.

No”, risponde con enfasi. “E non era quello che volevo dire”.

Zayn beve un lungo sorso di caffè prima di rispondere.

Hai problemi ad esprimerti, amico. Hai mai pensato di consultare, che ne so, uno logopedista?”.

Onestamente?”, domanda Liam. “Vaffanculo”.

Zayn scuote il capo.

Non starci a pensare troppo, comunque”, dice. “Ero fumato l'altra sera, mi è presa in quel modo. Non sei neanche il mio tipo, quindi puoi stare tranquillo nella tua impenetrabile eterosessualità”.

Queste erano le parole che Liam voleva sentirsi dire, no? Sono una rassicurazione che dovrebbe renderlo sollevato...eppure perché si sente offeso e sminuito?

Tu sei sempre fumato o ubriaco?”, sbotta.

Non mi sembri nella posizione di giudicare visto che stai smaltendo una sbornia proprio in questo momento”.

Non bevevo da mesi”, si difende Liam.

Io fumo e bevo ogni giorno. Qualche problema?”.

Tu hai qualche problema!”, esclama Liam. “Perché lo fai?”.

Non sono affari tuoi”.

Bene”.

Liam striscia la sedia per terra, di proposito, e si alza in piedi. Stringendo tra le mani la tazza di caffè si appoggia con la schiena al lavandino e volge lo sguardo dalla parte opposta a dove è seduto Zayn.

Zayn ha ragione, non sono affari suoi. Quello che l'altro ragazzo vuole fare della sua vita non sono affari suoi. Non sono neanche amici, perché preoccuparsi?

Lo faccio perché mi annoio”.

La voce di Zayn rompe l'assordante silenzio che aveva iniziato a mettere a disagio Liam.

Lui si annoia? Cosa dovrebbe dire Liam, allora? La sua vita ruota attorno a due sole cose ormai: il lavoro e Danielle. Però al lavoro va solo quando lo chiamano – per feste in piscina, compleanni, noiosi party di gente ricca e snob – e Danielle, beh, Danielle è sempre meno un punto fermo e sempre più un'incognita nella sua vita. E non di quelle eccitanti. Non è piacevole domandarsi continuamente se i sentimenti di Danielle siano ancora gli stessi. Altrettanto spiacevole è chiedersi se i suoi sentimenti verso la ragazza siano ancora gli stessi. Di certo Liam non si diverte.

Zayn invece ha il mondo ai suoi piedi, no? Se volesse volare alle Hawaii da un giorno all'altro potrebbe farlo. Se volesse svaligiare un negozio di abiti firmati potrebbe farlo. Niente glielo impedisce. Liam non pensa che i soldi facciano la felicità, ma è sicuro che facciano la differenza, almeno. Tra l'annoiarsi a morte e il divertirsi, tra l'essere bloccati nella stessa città per tutta la vita e il girare il mondo, tra il doversi sempre accontentare e il potersi permettere qualsiasi cosa. Zayn invece si annoia, mah.

Liam decide di non dare voce a questi pensieri, per non peccare di presunzione. In fin dei conti Zayn non è tutti, Zayn è Zayn e potrebbe avere le sue ottime ragioni per essere annoiato e insoddisfatto. Come Liam. Seppure facciano parte di due mondi opposti e separati. Meglio tenere la mente aperta su certe cose, piuttosto che pretendere di sapere tutto di una persona che si conosce a malapena.

Perché Liam cambia idea su Zayn ogni due secondi e perché nutre nei suoi confronti sentimenti ambivalenti? Forse è ancora ubriaco o forse Zayn è più complicato di quanto Liam voglia credere. Magari la sua non è solo una recita...o forse sì?

Serve che ti dica che non è salutare quello che fai?”, domanda, guardando finalmente Zayn.

Questi lo scruta attraverso una nuvola di fumo.

Mi piace l'idea di morire un po' ogni giorno”, afferma. “Sono una specie di nichilista o quello che è”.

Liam corruga la fronte.

No, sei una specie di idiota”, dichiara solennemente. Come deve fare con lui?

Zayn ride.

Punti di vista”.

Liam scrolla le spalle e si dedica al suo caffè. Ha un sapore pessimo ma non è colpa sua. Chissà per quanto tempo la miscela è rimasta inutilizzata nel barattolo! Però è pure sempre caffeina e da quando gli è entrata in circolo Liam si sente decisamente meglio. Il mal di testa è quasi passato del tutto anche se la nausea persiste. Avrebbe veramente bisogno di mangiare qualcosa.

Hai risolto con la macchina?”.

Liam solleva lo sguardo dalla tazza.

La macchina?”, domanda incerto. “Ah, la macchina”.

Quella che ti ha lasciato a piedi l'altro giorno”, precisa Zayn, lanciando la sigaretta fumata quasi fino al filtro nel lavandino. Questa si spegne con uno sfrigolio.

È dal meccanico”, lo informa Liam. “Quando gliel'ho portata per ricaricare la batteria è saltato fuori che ha qualche problema al motore”.

Ti è passato per la testa che forse il tipo vuole solo spillarti altri soldi?”.

Diffidente, questo qui, pensa Liam.

È un amico dei miei, non lo farebbe mai”.

Zayn allarga le braccia.

Se lo dici tu”.

Liam beve l'ultimo sorso di caffè e posa la tazza nel lavandino. Potrebbe anche lavarla, dopo.

Come sei arrivato alla festa, ieri?”, indaga Zayn.

Quante domande. Liam sbuffa mentalmente.

Con un amico”, risponde asciuttamente.

Fammi indovinare: ti ha mollato qui e se n'è andato?”.

A Liam era per un attimo passato di mente quanto fosse stato stronzo Andy. Alla faccia del migliore amico! Lui non lo avrebbe mai lasciato da solo e per di più ubriaco in mezzo a dei perfetti sconosciuti. Ok, che hanno bevuto e fumato insieme – e bere e fumare in qualche modo contribuisce all'instaurarsi di un qualche tipo di legame – ma Liam non può certo dire di conoscerli, di essere improvvisamente diventato amico di Niall o Josh. Probabilmente ha parlato più con Zayn che con loro.

Ti serve un passaggio?”, domanda Zayn.

Oh, un passaggio potrebbe tornarmi utile, certamente. Anche se-

Ti prego, non dirmi che sei venuto in moto”, implora Liam.

Zayn aggrotta la fronte.

Che hai contro la mia moto?”.

Nulla, è più che altro il guidatore che mi spaventa”.

Zayn ride e gli allunga la tazza. Liam la afferra con una mano e la infila nel lavandino, pensando che l'altro ragazzo abbia preso la storia di Smithers un po' troppo sul serio.

Sono venuto in macchina con Louis, comunque, se ti può consolare”.

Che consolazione tornare a casa con Brontolo e Miss, ehm, Mister Simpatia!

Liam sospira stancamente. Che alternative ha? Prendere l'autobus? Chiedere a Harry o a Josh? Non se la sente di andare a svegliarli di proposito e rompere loro le palle la mattina dopo una sbronza colossale.

Ok, accetto il passaggio”, si arrende alla fine. “Vi pago la benzina, se volete”.

Liam si rende contro dell'idiozia che ha appena detto. Coi suoi amici dividere la benzina è una prassi, ma Louis e Zayn non pensa che abbiano questa stessa esigenza.

Non essere ridicolo”, replica infatti Zayn.

In quel momento Liam sente una specie di grugnito e si volta verso la fonte del suono. Louis è in piedi sotto l'arco della porta e si sta passando una mano sulla faccia.

Ditemi che non sono l'unico a sentirsi una merda stamattina”, biascica. I suoi capelli sono sparati in tutte le direzioni, sotto i suoi occhi ci sono occhiaie anche peggiori di quelle di Liam ed è bianco come un lenzuolo.

Difficilmente la chiamerei mattina”, osserva Zayn, lanciandogli uno sguardo compassionevole. “È quasi ora di pranzo”.

Allora perché nessuno ha preparato qualcosa da mangiare?”, si lamenta Louis, trascinandosi verso una sedia, sulla quale si lascia cadere con malagrazia.

Non sei a casa tua, Lou”, lo informa Zayn.

Louis si guarda intorno.

Lo vedo”, afferma disgustato, prima di affondare la testa tra le braccia ed emettere un verso lamentoso.

Liam ha preparato del caffè”, dice Zayn.

Chi diavolo è Liam?”, bofonchia Louis, poi solleva di poco la testa e punta i suoi occhi sul ragazzo in questione. “Ah, il tuo angelo custode”.

Liam non gradisce questo suo nuovo appellativo e glielo fa intuire lanciandogli un'occhiataccia.

Non è che faresti del tè, per caso?”, rilancia Louis.

Liam sbuffa. Stiamo scherzando?

Certo che no”.

Lou, alza le chiappe e preparatelo tu”, propone Zayn, strizzandogli un gomito.

Non penso che mi alzerò più da questa sedia, Zayn”, mormora Louis. “Dovrai portarmi a casa con la sedia ancora sotto al culo perché non ho la forza di muovermi”.

Zayn rotea gli occhi.

Guidi tu, lo hai dimenticato?”.

Porco cazzo”, impreca Louis. “Non ci voleva”.

Zayn gli da una pacca sulla schiena.

Accompagniamo anche Liam”, gli comunica.

Louis volta la testa verso il suo amico.

Ma davvero?”, domanda sarcastico.

Zayn annuisce risoluto.

E quando mai mi sono detto d'accordo con questa cosa?”, chiede Louis, acidamente.

Liam si dibatte tra l'imbarazzo di essersi più o meno auto-invitato in macchina dell'altro ragazzo e il fastidio per l'atteggiamento apertamente menefreghista di Louis.

Più o meno quando ho deciso di lasciarti dormire sul divano fino a quest'ora”, ribatte Zayn. “Hai idea da quante ore non dormo?”.

Cazzo ci posso fare se sei un fottuto vampiro?”, replica Louis, affondando di nuovo la testa tra le braccia e continuando a lamentarsi di chissà quale altro malanno.

Liam vede allontanarsi sempre di più la speranza di tornare a casa a un orario decente, con Louis che ha la vitalità di uno zombie e nessunissima intenzione di muoversi.

Uhm”, bofonchia qualcuno. Liam si gira verso la porta e scopre Harry intento a grattarsi la testa, la bocca spalancata nell'atto di sbadigliare. Sarebbe praticamente nudo se non fosse per i boxer.

Ciao”, lo saluta.

Harry si asciuga una lacrima sfuggitagli da un occhio e gli regala un sorriso stiracchiato. La sua espressione però cambia gradualmente quando il suo sguardo si posa prima su Zayn e poi su Louis. Harry sembra improvvisamente teso e forse indeciso se rimanere o no nella stanza, a giudicare dal passo indietro che fa.

Oh, no, ancora tu”. Louis gli dedica uno sguardo annoiato. “Perché mi perseguiti?”.

Ehm”, biascica Harry, sbattendo le palpebre, palesemente assonnato e palesemente nervoso.

Non ti sforzare di trovare una risposta alla mia domanda. Non c'è una risposta alla mia domanda. Il problema è che qualcuno lassù mi vuole così male da metterti sempre sulla mia strada”, dice Louis, con tono strascicato. “Zayn, pensi sia una questione di karma? Avrò forse fatto qualcosa di imperdonabile in una vita precedente?”.

Louis parla troppo per essere uno che non ha voglia di muoversi a causa dei postumi della sbronza. Peccato che la lingua gli piaccia muoverla eccome.

Zayn non lo degna di una risposta. Harry è poggiato allo stipite della porta e guarda Louis come se fosse una minaccia. Strano, a Liam non era sembrato che Harry fosse uno che si facesse intimidire da certi soggetti.

Sono solo sceso a prendere dell'acqua”, dichiara con voce roca. “Non ci vedo nessun piano malefico di un essere superiore in tutto ciò”.

Zayn si lascia sfuggire una risatina, Louis lo fulmina con lo sguardo.

Ti cerco un bicchiere”, si offre Liam, che ormai fa le veci del padrone di casa.

Harry lo ringrazia con un cenno del capo.

Una farfalla, sul serio?”, domanda Louis.

Liam si volta per capire di cosa diavolo stia parlando l'altro ragazzo, poi nota la farfalla gigante tatuata sullo stomaco di Harry e realizza. Sì, effettivamente è un po'-

E poi sarei io quello gay? Ma fammi il piacere!”, sbotta Louis.

Zayn guarda il suo amico con un sopracciglio sollevato e un mezzo sorriso sulla bocca.

Harry apre la bocca per parlare, poi scuote il capo e accetta il bicchiere dalle mani di Liam.

Mi sono perso qualcosa?”, domanda questi.

No, lascia perdere”, borbotta Harry. “Grazie”.

Liam lo osserva mentre riempie il bicchiere, sbadigliando di tanto in tanto.

Ho fame”, mormora prima di bere.

Liam lo guarda con compassione.

Non credo ci sia niente di commestibile in questa casa”.

Figuriamoci”, dichiara Louis.

Eppure Ed deve pur mangiare, ogni tanto”, commenta Harry ignorando Louis.

Più di ogni tanto”, interviene Louis, “a giudicare dalla sua mole”.

Harry chiude gli occhi ed inspira. Training autogeno, pensa Liam. Ci vuol un bel po' di autocontrollo per non lanciare qualcosa in testa a Louis ogni volta che apre bocca, deve ammetterlo.

Probabilmente vive di take away e cibo surgelato”, dice Harry, posando il bicchiere nel lavandino.

Pessime abitudini alimentari”, borbotta Louis.

Harry si morde forte il labbro inferiore. Liam è tentato di fargli pat pat sulla spalla. È più probabile che sia stato Harry a far incazzare qualcuno ai piani alti in questa vita o in quella precedente e dover sopportare Louis è la sua punizione. Peccato che debba condividere questo fato anche con Liam, in questo momento.

Ho preparato il caffè”, dice Liam.

Harry gli dedica uno sguardo di pura adorazione.

Sei il mio eroe”, dichiara. “Il caffè è una manna dal cielo dopo una sbronza”.

Sì, se vuoi vomitare”, interviene di nuovo Louis.

Harry questa volta non si trattiene.

Devi sempre infliggere le tue opinioni al mondo o riesci anche a tenerle per te ogni tanto?”.

Zayn nasconde una risata dietro alla mano. Louis solleva altezzoso il mento.

Sono stato cresciuto con l'idea che bisogna sempre esprimere le proprie opinioni”.

Harry ridacchia.

È un gran bell'ideale”, dice con evidente sarcasmo, “però attento che potresti farti male se continui così”.

Cioè?”, chiede Louis sollevando un sopracciglio in segno di sfida.

Liam mentirebbe se dicesse che non si sta divertendo.

Cioè a qualcuno potrebbe venire voglia di metterti le mani addosso”, ribatte Harry.

Louis poggia il mento su entrambe le mani ed esibisce quello che è inequivocabilmente un sorriso malizioso.

Fantastichi ancora su di me, Barry?”.

Harry arrossisce all'istante e Liam si gratta il capo, condividendo con Zayn uno sguardo confuso. In quale punto preciso della loro conversazione Harry e Louis sono passati dal litigare al flirtare?

Fantastico ancora sull'affogarti, sì”, ribatte Harry con tono incerto, prima di afferrare il manico della caraffa colma di caffè e mettersi alla ricerca di una tazza.

Sportello in basso”, gli suggerisce Liam.

Harry non da segno di averlo sentito perciò Liam si piega a recuperare una tazza dal mobile e gliela porge.

Uhm, grazie”.

Di solito quando cerchi di affogare qualcuno inciampi sulle sue labbra?”, domanda Louis.

Eh?

Di che diavolo stai parlando?”, sussurra Zayn.

Esatto.

Louis fa spallucce, senza staccare lo sguardo da Harry, che è paonazzo e furente.

Era uno scherzo”, afferma, versando il caffè nella tazza con le mani che gli tremano.

Liam è sicuro di essersi perso qualche passaggio e, ammettiamolo, vorrebbe indagare, però né Harry né Louis sembrano volenterosi di spiegarsi.

Ammetto di non capire il tuo senso dell'umorismo”, afferma Louis semplicemente. “Che ne dici di versarmi del caffè già che ci sei?”.

Harry sbatte la caraffa di caffè sul tavolo così forte che Zayn fa un salto sulla sedia.

Non sono il tuo cazzo di cameriere”, digrigna, prima di lasciare la stanza.

Zayn, nessuno vuole versarmi questo fottuto caffè”, si lamenta Louis. “Andiamo a casa”.

Zayn si passa una mano sulla faccia e sospira.

Pettinati, ti prego, prima di andarcene”.

Louis si schiaccia la frangia sulla fronte.

Va bene così?”.

Sei l'anti-sesso”, lo sfotte Zayn.

Tu menti”, dichiara Louis con enfasi. “Dillo che non vedi l'ora di saltarmi addosso”.

Ti piacerebbe”, replica Zayn mettendosi in piedi. “Liam, vedi con chi devo avere a che fare ogni giorno?”.

Non ti invidio per niente, pensa Liam.

*

Giù le mani dal mio impianto stereo, Malik”, minaccia Louis, allontanando la mano di Zayn dalla radio.

Liam ha preso posto sul sedile posteriore della Range Rover di Louis, che ha memorizzato il suo indirizzo sul GPS e sta guidando – con calma, dice che è ancora un po' sbronzo - verso casa sua. Si sente un tantino intimidito, della serie che non sa come muoversi e dove mettere le mani per paura di combinare qualche danno e scatenare l'ira funesta dell'altro ragazzo. Dio, non ha neanche il coraggio di abbassare il finestrino.

Non possiamo ascoltare i The Fray per tutto il viaggio, Lou”, si lamenta Zayn.

Hai presente quando vengo ai tuoi concerti e faccio finta che mi piaccia quello che canti? Ecco, fai lo stesso coi miei dannati CD”.

Zayn brontola, risentito.

Ovviamente non intendevo dire che non mi piace sentirti cantare, imbecille”, si affrettare a chiarire Louis. “Togliti quel muso lungo”.

Liam decide di provare a rilassarsi perciò poggia la schiena sul sedile di pelle e concentra la sua attenzione sul paesaggio fuori dal finestrino. L'auto di Louis odora di nuovo e di costoso, a differenza di quella di Liam che odora di nuovo e basta. Dedica un pensiero alla sua auto che avrà anche pochi mesi di vita ma già è “sotto i ferri” del meccanico e sospira. La solita sfiga.

Mi spieghi cosa volevi dire prima?”, domanda Zayn a Louis.

Prima quando?”.

Quando hai fatto quel discorso a quel tipo”.

Harry?”. Louis tamburella le dita sul volante. “Niente, mi ha baciato”.

Ti ha baciato?!”, esclama Zayn.

Anche Liam si mette sull'attenti, sperando di non sembrare troppo ovvio nel suo atto di origliare. Perché tutti baciano tutti ultimamente? Liam simpatizza con Louis per un attimo, prima di pensare che magari Louis era consenziente, a differenza sua che è stato una povera vittima di Zayn.

Non c'è bisogno di urlare”, afferma Louis, calmo. “Sì, mi ha baciato. Ieri, in bagno”.

Zayn si slaccia la cintura e si sporge verso il sedile dell'altro ragazzo.

Ieri? In bagno?”, ripete.

C'è forse l'eco qui dentro?”, domanda Louis, alzando gli occhi al cielo. “Rimettiti quella maledetta cintura sennò ti lascio a piedi”.

Prima dimmi come è successo”.

Louis lancia uno sguardo a Liam attraverso lo specchietto. Liam si fa piccolo piccolo sul sedile.

Abbiamo ospiti”, dice, guardandolo con diffidenza.

Liam non racconterà a nessuno i sordidi dettagli della tua pomiciata con Harry”, lo rassicura Zayn.

Louis lo colpisce al ginocchio con un pugno.

Non c'è stata nessuna pomiciata, coglione”, ribatte piccato. “Quando mai ho pomiciato con un ragazzo, Zayn? Non mi conoscessi...”.

Louis”, pronuncia Zayn con enfasi.

Cosa?!”, sbotta l'altro ragazzo.

Niente”, dice Zayn rassegnato. “Non voglio fare questo discorso davanti a un ospite”.

Okay, Liam si sente decisamente di troppo adesso.

Allacciati la cintura”, ordina Louis.

Zayn obbedisce.

Lo hai preso a pugni allora?”, domanda.

Louis grugnisce.

No, Zayn, non l'ho preso a pugni. Sei tu il bullo tra noi due”.

Zayn ridacchia.

Gli hai solo spezzato il cuore”.

Louis sbuffa.

Dubito altamente”, afferma. “Si sarà semplicemente preso una cotta per me. Come biasimarlo”, conclude tronfio.

Zayn scuote il capo.

Idiota”, dice con un sorrisetto sulle labbra.

Stronzo”, gli fa eco Louis, affettuosamente.

I due non parlano più per tutto il tragitto fino casa di Liam, a parte un breve battibecco sulle canzoni da ascoltare.

Liam tira un sospiro di sollievo quando Louis accosta davanti a casa sua. Ha visto abbastanza, sentito abbastanza, ha un sonno tremendo e una fame che mangerebbe il suo cane se fosse una cosa eticamente accettabile e se, beh, se non gli volesse il bene che gli vuole, perciò casa dolce casa.

Uhm, grazie del passaggio”, bofonchia aprendo la portiera.

Ehi!”, lo chiama Zayn.

Liam si blocca con un piede fuori dall'auto. Ha un po' d'ansia. Cosa vorrà ancora? Dirmi di tenere la bocca chiusa su quello che ho sentito? Chissà che gran segreto poi, quello che gli ha svelato Louis. Se deve dirlo lui, la tensione sessuale tra Louis e Harry è palpabile ed è inutile che Louis si affanni a negare il suo interessamento. Ne verrà a capo prima o poi.

Sì?”.

Ti va di venire al mio prossimo concerto?”.

Oh, no. Non che Liam non voglia rivedere più Zayn, esattamente, però non sa bene cosa siano lui e Zayn e soprattutto perché. L'altro ragazzo lo trova simpatico? Divertente? Interessante? O ha solo bisogno di pubblico per la sua esibizione?

Ehm, forse”, balbetta. “Quando e dove?”.

Giovedì, stesso posto stessa ora”, spiega Zayn. “Suonerò ogni giovedì al One Direction fino a settembre, se ti interessa”.

Liam annuisce.

Ok, vedo se posso passare”.

Non lasciarmi col dubbio, dai”, prega Zayn. “Dammi il tuo numero”.

Lo stomaco di Liam si annoda, letteralmente. Non ha secondi fini, non ha secondi fini, si ripete mentalmente.

Allora?”.

Liam si arrende e detta il suo numero di cellulare a Zayn. Nel giro di qualche secondo gli arriva uno squillo.

Chiamami o mandami un sms per farmi sapere se vieni, ok?”.

D'accordo”.

Avete finito voi due?”, domanda Louis seccato, guardandosi nello specchietto. “Oddio, Zayn, i miei occhi!”.

Louis ha gli occhi così arrossati che anche Liam si mette paura.

Hai di nuovo dormito con le lenti a contatto, deficiente?”.

Louis piagnucola. Liam prevede una congiuntivite per lui, a occhio e croce. Non sarà un oculista, però...

Io andrei”, mormora.

Ok, ciao”.

Zayn gli sorride e Liam si sforza di ricambiare.

Con un ultimo cenno del capo e un brontolio del suo stomaco saluta i due ragazzi e si avvia verso casa.

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Capitolo 6
*** Capitolo sesto ***


lz

Avrei voluto aggiornare con puntualità almeno questa storia e invece...Perdonatemi e fatemi sapere cosa ve ne pare di questo capitolo! :)

PS: sappiate che non mi intendo di camerieri e robe simili, quindi ho lavorato di fantasia in questo capitolo (capirete leggendo).

- HARRY -


Niall, ti prego, muoviti”, implora Harry lanciando uno sguardo allo specchio in camera dell'irlandese e sbuffando sonoramente. L'immagine che lo specchio gli restituisce non lo soddisfa. Ha di nuovo annodato male il suo maledettissimo papillon. Perché devo andare in giro come un deficiente?, si lamenta mentalmente.

Il suo amico esce dal bagno in camera con uno spazzolino in bocca e una schiuma biancastra che gli cola sul mento, facendogli segno con una mano di aspettare altre due minuti.

Sembri un cane rabbioso”, commenta Harry, strattonandosi il farfallino fino a scioglierlo. Non ce la farà mai, non ce la può fare. Eppure è quasi sicuro che vendano cravattini già annodati che risparmierebbero a lui e ai suoi colleghi la fatica di annodarli, perché il suo capo si ostina a torturali con questa storia dei papillon veri?

Niall sputa rumorosamente nel lavandino, poi apre il rubinetto e lascia scorrere l'acqua. Harry si siede sul letto e giocherella col pezzo di stoffa che ha tra le mani.

Non riesci ancora a venirne a capo, vero?”, domanda il suo amico poco dopo, rovistando nell'armadio alla ricerca delle scarpe.

Harry scuote la testa sconsolato, anche se Niall non può vederlo.

Devo metterlo per forza?”, si lamenta.

Niall riemerge dall'armadio con un paio di scarpe nere lucide e si siede sul letto accanto a lui. Ha un calzino bucato sul tallone ma Harry evita di farglielo notare, perderebbero altro tempo se Niall dovesse cercare degli altri calzini.

Vuoi che te lo faccia io?”, si offre questi, in un impeto di compassione.

Sì, ti prego”, piagnucola Harry. “È la volta buona che Paul mi uccide se dovesse essere di nuovo costretto ad aggiustarmelo lui nel bel mezzo della serata”.

Niall si allaccia le stringhe delle scarpe e scatta in piedi.

Dai, imbranato”, dice, mettendosi davanti a Harry e facendogli cenno di avvicinare la testa.

Non sarebbe meglio se lo facessimo in piedi?”, propone il riccio, guardandolo di sotto in su.

Niall solleva un sopracciglio.

Riformula la frase, Haz, ti prego”.

Harry sbuffa ma gli sfugge un sorriso. Stanno perdendo tempo, comunque. E lui non vuole rischiare di nuovo di essere licenziato.

Ok”, acconsente. “Non sarebbe meglio se mi mettessi in piedi per farmi annodare il cravattino?”.

Niall sorride, compiaciuto.

No, sei troppo alto, mi viene meglio così”, afferma.

Harry annuisce e cede a Niall la stoffa da annodare. L'altro ragazzo gliela fa passare attorno al collo e comincia ad armeggiare con essa, serio e concentrato, stringendo la lingua tra i denti.

Non troppo stretto”, lo avverte Harry, abbassando gli occhi sulle mani di Niall.

Shhh, lascia fare a me”, replica il ragazzo davanti a lui.

Come farei senza di te?”, chiede Harry, con un sorriso birichino che gli aleggia sul volto. 

Niall lo fulmina con lo sguardo.

Ti sto annodando un cazzo di papillon manco fossi il tuo testimone di nozze e tu mi sfotti pure?”.

Harry aggrotta la fronte.

Non ti stavo sfottendo”, si difende, imbronciandosi. “Dicevo sul serio”.

Le nocche di Niall gli scontrano il mento, inavvertitamente o forse no.

Alza un po' la testa”, ordina.

E comunque lo sarai”, dice Harry, sollevando il mento ubbidiente. È il momento cruciale dell'intero procedimento, o almeno il passaggio che lo frega sempre.

Che cosa?”, indaga l'irlandese, senza staccare gli occhi dalle proprie dita.

Il mio testimone di nozze”, risponde Harry semplicemente.

Niall rimane immobile per un attimo e sembra sorpreso.

C'è qualcosa che vorresti dirmi, Haz?”.

Harry sbatte le palpebre, confuso. Ha appena detto al suo migliore amico una cosa che vale più di cinquecento 'ti voglio bene' e Niall se ne esce così? Avrebbe dovuto saltare dalla gioia e offrirsi di comprare già gli anelli.

Tipo?”.

Hai per caso incontrato qualcuno di recente?”, domanda l'altro ragazzo, completando l'ultimo passaggio dell'operazione.

Lo stomaco di Harry si annoda e il suo pensiero vola, senza che lui possa fare niente per impedirlo, a Louis. Si maledice mentalmente e vorrebbe davvero, davvero mettersi a piangere. Stupido cervello, stupido stomaco, stupido, maledetto, insopportabile, attraente Louis. Harry sente il calore diffondersi sulle guance.

Haz?”, lo chiama Niall.

Non ho incontrato nessuno”, ribatte a denti stretti. “O quantomeno nessuno che mi abbia fatto venire l'improvviso bisogno di sposarmi”.

Sei troppo giovane, in effetti, non hai neanche finito la scuola, per dio!”, esclama Niall.

Harry rotea gli occhi. Fosse questo il problema.

Qualcuno c'è, comunque, giusto?”, domanda Niall, guardando alternativamente il viso di Harry e il papillon per accertarsi di aver fatto un buon lavoro. “Mi hai appena nominato tuo testimone di nozze e non mi hai informato sugli ultimi sviluppi della tua vita sentimentale? Me lo dirai giusto il giorno prima del matrimonio?”.

Harry si trattiene dall'imprecare.

Non c'è stato nessuno sviluppo nella mia vita sentimentale”, risponde secco. “Altrimenti lo avresti saputo, visto che ci vediamo praticamente ogni giorno. E comunque questi non sono discorsi che mi sento di affrontare con te”.

Niall si poggia una mano sul cuore.

Mi ferisci, Harry”, dichiara. “Pensavo ci dicessimo tutto”.

No, non tutto. La nostra vita non è un telefilm per adolescenti”, taglia corto Harry, alzandosi in piedi e sgranchendosi le gambe. “Grazie per il nodo”.

Niall scrolla le spalle.

Quindi sono pienamente in diritto di sospettare che mi stai nascondendo qualcosa?”, domanda casualmente, guardandosi allo specchio.

Harry rimane gelato. Lui non sta nascondendo niente al suo migliore amico, sta solo omettendo di raccontargli una cazzata che ha fatto in preda ai fumi dell'alcool e della quale si è pentito subito dopo. Dio, se ci ripensa vorrebbe scavarsi una fossa con le proprie mani e viverci dentro. O morirci. Non smetterà mai di essere imbarazzato per quello che ha fatto, non immagina neanche come farà a rivedere Louis senza morire di vergogna, soprattutto perché Louis continuerà a farglielo pesare, come ha fatto il mattino dopo il loro incidente, lanciando la bomba davanti a Zayn e Liam, per giunta. Harry lo odia e vorrebbe strozzarlo, prendergli quel bel collo tra le mani e soffocarlo. Come si è sentito bene quando ha cercato di annegarlo sotto la doccia, come si è sentito bene vedendo il terrore e l'impotenza nei suoi occhi, come si è sentito bene quando dopo ci ha letto un'aria di sfida, e quanto avrebbe voluto leccargli le labbra e premersi addosso al suo corpo e sentire i muscoli delle sue braccia e quelle cosce-

Oh, mio dio!”, esclama, portandosi una mano davanti alla bocca.

Niall si volta preoccupato.

Tutto bene?”, domanda.

Niall”, inizia Harry, deglutendo a fatica, “come si capisce di essere pazzi?”. La vera domanda sarebbe 'come si capisce di essere gay', ma sia dannato se Harry si azzarderà mai a farla al suo migliore amico.

Probabilmente urlare 'oh mio dio' dal nulla è un primo indizio di pazzia”, offre l'altro ragazzo. “Che ti è successo?”.

Harry scuote il capo con veemenza.

Niente, lascia perdere, andiamo!”.

Niall lo guarda dubbioso ancora per qualche secondo prima di decidersi a lasciare la stanza.

Devo preoccuparmi per la tua salute mentale?”, chiede scendendo le scale dietro a Harry e cercando contemporaneamente di mettersi la giacca. “Forse siamo ancora in tempo per curarti”.

Harry gli mostra il dito medio e, nello scendere l'ultimo scalino, quasi si scontra con la mamma di Niall.

Ciao, Maura”, bofonchia.

Ciao, Harry”, gli fa eco lei. “Ci siamo già salutati quando sei arrivato, comunque”.

Ok, Harry si è rimbambito. Non può non dare la colpa a Louis anche per questo.

Harry ha appena scoperto di essere pazzo, ma', è sotto shock”, la informa Niall.

Maura gli lancia uno sguardo scettico.

Greg lo sa che stasera la macchina la prendo io?”, cambia discorso l'irlandese, cercando le chiavi nel piattino dell'ingresso.

Cosa fai tu stasera?”, urla suo fratello dal salotto, con tono minaccioso.

Prendo la macchina”, replica Niall guardando implorante sua madre.

E io come esco?”, continua Greg.

Niall sbuffa e fa cenno a Harry di aprire la porta.

Ti fai passare a prendere!”

Non può passare a prendermi nessuno!”.

Niall fa un gesto stizzito.

Devo andare al lavoro, coglione, l'hai presente?”.

Sua madre si allunga per dargli uno scappellotto o un pizzicotto, non è ben chiaro, perché Niall si fionda fuori dall'appartamento prima che le sue mani possano raggiungerlo.

Quando ti dico che mio fratello è un coglione....”, dice all'indirizzo di Harry, dirigendosi verso la macchina parcheggiata sul vialetto.

Harry si stringe nelle spalle.

Tale fratello maggiore-”.

Niall lo colpisce con una spallata.

Sali in macchina prima che ti faccio internare”.

Non sarebbe una cattiva idea, pensa Harry e il volto di Louis gli balena di nuovo in mente.

Cazzo”.

*

Niall posteggia la macchina nell'immenso parcheggio dell'immensa villa dove si terrà il ricevimento al quale dovranno prestare servizio.

Paul ha detto che è un galà di beneficenza, giusto?”, domanda Harry, scendendo dall'auto e lisciandosi i pantaloni. Perché gli sembra che i suoi vestiti siano di due misure più grandi?

Una specie”, replica Niall, chiudendo l'auto. “È una cena”.

E come funziona?”, continua Harry. “Loro mangiano e di tanto in tanto lasciano dei soldi in un piattino o qualcosa del genere?”.

Niall si stringe nelle spalle.

Non ne ho idea, chi c'è mai stato a 'ste feste”.

Harry lo prende per un gomito.

Dai, andiamo, che Paul ci starà già cercando”.

Harry e Niall vengono scortati da un tipo vagamente minaccioso verso le cucine. Niall non può impedirsi di fare delle smorfie lungo il tragitto e Harry deve trattenersi dal ridere. Arrivati in cucina vengono travolti dal chiacchiericcio dei cuochi indaffarati e dal caldo emesso dai fornelli.

Harry morirà, ne è sicuro. Questo lavoro estivo si rivelerà un gigantesco piano suicida. Non avrebbe dovuto dare ascolto a Niall, sarebbe stato meglio accettare quel lavoro in libreria. Paga pessima, orari impossibili e una vaga possibilità di contrarre delle piaghe da decubito, però almeno ci sarebbe stata l'aria condizionata.

Harry!”, lo chiama una ragazza bionda sbucando da dietro un angolo. “Paul sta assegnando i tavoli, muoviti”.

Ciao, Perrie”, borbotta Niall alla nuca della ragazza, venendo del tutto ignorato. Harry ridacchia e lo trascina dietro alla bionda.

Harry e i suoi colleghi si riuniscono attorno a un tavolo e ascoltano il capo-cameriere, Paul per l'appunto, berciare ordini a tutti quanti. Harry ha un incipit di mal di testa e gli fa male la schiena ancora prima di cominciare. Il farfallino minaccia di strozzarlo – Niall l'ha stretto troppo – e le scarpe che ha ai piedi sono le più scomode e stupide che abbia mai indossato.

Lo sai quale è la cosa che rende odioso questo lavoro?”, bisbiglia Niall al suo orecchio.

Harry si piega in avanti per ascoltarlo meglio.

Paul che quando si agita diventa viola e sembra che debba esplodergli la testa da un momento all'altro?”, prova Harry.

Niall gli stringe un braccio.

No, chissenefrega di Paul”, dice Niall aspro.

Harry lo guarda interrogativo.

Il fatto che devo starmene qua in cucina a sentire l'odore di tutti questi cibi succulenti e poi servire a quelli là tutte queste portate da far venire l'acquolina in bocca e non poter mangiare neanche i loro avanzi, alla fine”, spiega Niall con una certa ferocia nella voce.

Harry pensa di essere ormai diventato immune a tutto ciò. Niall, a quanto pare, no.

Deve essere frustrante per te”, sussurra Perrie, che ha origliato la loro conversazione, con una punta di malizia.

Sì, lo è”, ribatte Niall piccato. “Per te no?”.

Perrie scrolla le spalle.

Non più di tanto”, replica. “Vengo al lavoro a stomaco pieno”.

Harry si ricorda che lui e Niall non hanno avuto tempo di mangiare. Forse questa serata sarà un po' frustrante anche per lui.

Paul li richiama all'ordine con un cenno della mano.

Styles, Horan, voi due non lavorerete allo stesso tavolo”, li informa.

Sai che novità”, borbotta Harry.

Paul dà loro le ultime disposizioni e si congeda.

Non ci resta che aspettare che il Gran Galà inizi”, afferma Perrie, incrociando le braccia sul petto.

Ce l'avrò il tempo di fumare una sigaretta?”, domanda uno dei loro colleghi frugandosi nelle tasche.

Se Paul torna e scopre che sei fuori ti taglia le palle, lo sai?”, dice Perrie.

La minaccia sembra abbastanza realistica al ragazzo, che abbandona ogni proposito di fumare prima dell'inizio della cena.

Passa una buona mezz'ora – durante la quale lo stomaco di Harry ha brontolato all'unisono con quello di Niall, stupidi loro che non hanno mangiato - prima che i camerieri vengano informati che è ora di servire la prima portata.

Harry ancora non riesce a crederci di aver imparato a maneggiare con dimestichezza i piatti da portata. Le prime volte pensava che avrebbe combinato un disastro e non solo Paul avrebbe scoperto che, in realtà, lui gli aveva mentito dicendogli di avere fatto altre esperienze lavorative simili in passato ma lo avrebbe licenziato in tronco facendogli pure pagare i danni. Per fortuna Harry non aveva combinato alcun casino, grazie anche al fatto che si fosse esercitato a casa, servendo la cena ai suoi per una settimana. Ci stavano quasi prendendo gusto, sua madre e Robin.

Quando Harry fa il suo ingresso in sala scopre che questa è sì enorme, ma che ci sono meno invitati di quelli che si aspettasse, forse per questo Paul non ha convocato l'intera task- force di camerieri, per questa occasione. I commensali sono suddivisi in vari tavoli circolari sparpagliati per la sala, raggruppati probabilmente per famiglia di appartenenza. Harry può notare che sono tutti messi in tiro e reprime un verso di insofferenza nel guardare i colli ingioiellati delle signore e gli smoking esagerati degli uomini. Non ci ha ancora fatto l'abitudine e forse non ce la farà mai.

In un angolo della sala una piccola orchestra suona della musica, in maniera sommessa e discreta, così da non disturbare le chiacchiere degli invitati.

C'è Zayn!”, trilla Niall al suo fianco, a un certo punto, tenendo in equilibrio su una mano un vassoio colmo di antipasti, sforzandosi di ignorarli.

Harry entra nel panico. Di solito dove c'è Zayn c'è Louis, sembrano due fottuti gemelli siamesi quei due. Magari sono pure parenti, per quanto ne sa lui, anche se la genetica non è certo dalla sua parte, in questa supposizione.

Non voglio sapere dove”, bofonchia, terrorizzato al pensiero di trovare Louis allo stesso tavolo di Zayn. È ancora più sicuro che questa sarà la serata della sua morte prematura. Povera sua madre, che pensava di mandarlo a lavorare e invece-

Non fare il cretino”, protesta Niall, dandogli di gomito e rischiando di fargli scivolare il suo vassoio dalle mani. “Guarda là”.

Harry segue la mano di Niall e il suo sguardo si sofferma su un tavolo attorno al quale stanno sedute cinque persone. Nessuna di queste è Louis. Con un esagerato sospiro di sollievo, Harry torna a rivolgere la propria attenzione all'irlandese.

Stasera ti deciderai a parlargli?”, domanda, guardando in tralice il tavolo dove si trova Zayn. Il ragazzo continua a grattarsi il collo, infilandosi due dita nel colletto. Harry prova un moto di empatia nei suoi confronti: anche lui odia le camice inamidate, le cravatte e le altre diavolerie affini.

Stai scherzando?”, protesta Niall. “Stasera che è a cena con la sua famiglia? E mentre sto lavorando?”.

Hai sempre la scusa pronta”, borbotta il riccio. “Sei sicuro di voler-”.

La sua domanda viene troncata dalla voce imperante di Paul che ordina ai camerieri di iniziare a servire. Harry fa scorrere lo sguardo sulla sala per localizzare il proprio tavolo. Dopo aver fatto qualche passo in direzione del suddetto tavolo si blocca improvvisamente. È uno scherzo? Qualcuno mi dica che è uno scherzo!, implora mentalmente.

Ovviamente Louis è al ricevimento e ovviamente Harry è stato assegnato al suo tavolo. Dio, o chi per lui, deve volergli veramente ma veramente male. Che peccato imperdonabile ha commesso? Quale dei comandamenti ha infranto? Ok, qualcuno lo ha infranto ripetutamente, ma chi è che li rispetta tutti e dieci? Perché allora accanirsi su di lui?

Harry, che diavolo stai facendo?”, domanda Perrie, alla quale Harry ha ostruito il passaggio.

Pez, se fai cambio di tavolo con me giuro che ti pago”, la prega.

Perrie lo guarda con un'espressione talmente offesa che Harry si domanda come avrebbe reagito se le avesse fatto delle avances sessuali nel bel mezzo del loro servizio. Probabilmente meglio.

Ti sei fumato qualcosa prima di venire qui?”, lo interroga lei.

Giuro che è una questione di vita o di morte, ti prego”, insiste Harry. Potrebbe piangere, potrebbe mettersi in ginocchio, potrebbe fare qualunque cosa altrettanto patetica pur di convincerla.

Non se ne parla. Paul vuole che rispettiamo le sue disposizioni. Potrebbe venirgli un attacco di panico se cambiamo i suoi piani anche solo di una virgola”.

Detto questo la ragazza si eclissa, lasciando Harry in preda a un dilemma esistenziale. È tentato di scappare in cucina e nascondersi dentro qualche dispensa e non uscirne tipo mai più. Oppure di licenziarsi.

Styles”.

Harry sobbalza. Paul torreggia dietro di lui con un'espressione tutto fuorché divertita.

Mi licenzio, sta per dire Harry. Poi pensa a sua madre, ai soldi che gli servono per cercare di gravare meno sulle sue spalle e alla noia di un'estate trascorsa senza fare assolutamente nulla, mattina e sera.

Vado”, mugugna, andando incontro al proprio infausto destino. Promette a se stesso che finita questa serata si riconcilierà con Dio, andrà in chiesa più spesso, donerà metà del suo stipendio a un orfanotrofio o volerà in Africa a fare il missionario. Qualunque cosa pur di compiacerLo.

Al tavolo di Louis c'è un po' di ressa. Louis ha tante sorelle. O cugine. O quello che è. Lui è l'unico maschio eccetto un uomo sulla cinquantina, presumibilmente suo padre, seduto accanto a una donna dalla scollatura vistosa, presumibilmente sua madre.

Harry avanza verso il tavolo con gli occhi bassi. Ha la tachicardia e gli gira la testa. Oh, se svenisse sarebbe perfetto. Non dovrebbe più lavorare per tutto il resto della serata. O forse sì, Paul, in fondo, è un uomo senza pietà.

Giunto al tavolo borbotta un saluto e comincia a servire la donna, senza staccare gli occhi dal vassoio che ha in mano. Si sente osservato, ma non osa alzare lo sguardo per appurare se Louis stia effettivamente facendo un buco nella sua testa con gli occhi.

Tutto questo è colpa di Zayn, riflette, procedendo a servire l'uomo slash padre di Louis, se lui non fosse annegato io non avrei mai avuto il dispiacere di conoscere Louis e farmi venire questa cazzo di stupida crisi sessuale o quello che è.

Harry deve cercare di controllare il tremito delle sue mani quando è il momento di servire Louis, per non rischiare di versargli tutto addosso, altrimenti poi chi lo sente. Non può continuare a umiliarsi davanti a lui.

Alla fine sei davvero il mio cameriere, Barry”, sussurra Louis.

Harry solleva istintivamente la testa dal piatto e oh mio dio. Se non avesse ancora avuto dubbi sulla sua sessualità per colpa di Louis sicuramente gli sarebbero venuti adesso. L'altro ragazzo ostenta un sorriso obliquo, a mo' di sfotto', ed è bello da mozzare il fiato. Indossa una giacca nera su una camicia bianca, con una cravatta sottile attorno al collo. I suoi capelli sono tirati all'indietro, un po' James Dean un po' modello da copertina di Vogue. Per incuria o di proposito non è completamente sbarbato e quel filo di baffi rende la sua bocca ancora più invitante. Le luci gialle e potenti della sala evidenziano il blu dei suoi occhi, che sembrano luccicare di malizia e auto compiacimento. Harry deve ricordarsi di respirare e di sentirsi offeso, anche. Louis lo ha appena insultato e ci sta godendo pure.

Solo per stasera”, bofonchia, prima di passare a servire una delle sue sorelle (cugine?).

Quando torna nelle cucine vorrebbe prendersi a calci. Fosse umanamente possibile lo farebbe. Potrebbe chiedere a Niall di farlo. Louis si sarà accorto di come lui sia rimasto impalato a fissarlo come se avesse visto la Madonna?

Harry!”, squittisce Perrie, afferrandolo per un braccio e aumentando la sua irritazione. “Sapevo che la mia decisione di non cambiare tavolo con te avrebbe portato a qualcosa di assolutamente meraviglioso”.

Harry pensa che odia le ragazze. Sono facilmente eccitabili e all'apice dell'entusiasmo emettono dei versi che gli danno sui nervi come nient'altro al mondo. A parte Louis. Che è un ragazzo. Ok, forse Harry odia l'umanità tutta. Se stesso incluso.

Al mio tavolo c'è il ragazzo più bello che abbia mai visto”, continua Perrie.

Anche al mio tavolo c'è il ragazzo più bello che abbia mai visto, vorrebbe replicare Harry. E il più odioso e insopportabile e bello bello bel- oddio qualcuno mi uccida!

Si chiama Zayn”, risponde invece.

Lo conosci?”, trilla Perrie.

Più o meno. È il tizio che è annegato quella volta alla festa in piscina”.

Non c'ero, me l'ha raccontato Niall”.

È gay”, interviene l'irlandese, sbucando a sorpresa alle spalle di Perrie. Sembra stranamente soddisfatto di averle rivelato questa informazione.

Chi te l'ha detto?”, domandano in coro Harry e Perrie.

Niall ghigna.

Nessuno, l'ho intuito”.

Harry solleva un sopracciglio. Da quando Niall ha un gay radar migliore del suo?

Ti sbagli”, afferma Perrie, con le mani sui fianchi.

Come vuoi”, taglia corto Niall.

E se gli scrivessi il mio numero su un bigliettino e glielo infilassi, che ne so, nel dolce?”, propone Perrie.

È la volta buona che quello muore veramente. Soffocato”, replica secco Niall.

Harry scoppia a ridere e per un attimo dimentica che tra poco deve di nuovo tornare là fuori e rivedere Louis.

Ni, vuoi fare cambio di tavolo con me?”, tenta.

Niall lo guarda con quello che si potrebbe definire leggero disprezzo.

So perché vuoi fare cambio di tavolo, Haz”, dice. “Credevo fossi più maturo di così”.

Niall adesso vuole dargli lezioni di maturità? Lui che lo ha trascinato in questa cosa del 'diventiamo amici di Zayn' ma non ha ancora avuto il coraggio di parlargli della questione che gli preme?

Non c'entra la maturità. Quello mi dà sui nervi”, mente.

E tu non lasciare che abbia questo effetto su di te. Sii superiore”, replica l'altro ragazzo, dandosi arie da grande saggio. Sapesse il vero effetto che Louis ha su Harry. Oltre il renderlo preda di istinti omicidi e suicidi, si intende.

Quando Paul comunica loro che è arrivato il momento di servire l'altra portata Harry è quasi sollevato di non dover più sentire blaterare Perrie su quanto sia figo Zayn. Quasi quasi si augura che sia veramente gay, come supposto da Niall.

Louis si sforza di risultare ancora più insopportabile questa volta, lamentandosi delle sue inesistenti abilità di cameriere. Harry si morde la lingua per non rispondergli male e si maledice per essere attratto da un tale coglione. Se proprio doveva piacergli un ragazzo, perché non poteva essere uno come Liam, per esempio? Prima di andare si premura di scontrare la sedia di Louis col fianco, facendo in modo che l'altro ragazzo perda la presa sulla forchetta che stava per portarsi alla bocca. Ben gli sta.

Perché portano i bambini a queste cene?”, si lagna Niall, in cucina. “Fanno un casino, non vogliono mangiare niente e mi toccano, lo capisci?, mi toccano”.

Harry gli dà una pacca sulla spalla. Se fosse capitato a lui il tavolo con i bambini si sarebbe considerato fortunato. Adora i bambini e ci sa fare con loro. Invece no, Paul doveva assegnarli il tavolo con faccia di merda e famiglia.

Alla terza portata Harry è meno teso. Forse riuscirà a sopravvivere alla serata, dopotutto. Poi non dovrà vedere Louis per un po'. O forse per sempre, se sarà fortunato. La sua eterosessualità non vacillerà più.

Louis sta sorseggiando del vino quando Harry giunge al suo tavolo. Quando ha finito posa il bicchiere sulla tovaglia e si lecca le labbra. Cristo.

Guardi tutti quelli che servi come se volessi mangiarteli?”, domanda. “Non è professionale. Comunque, se hai così fame potrei lasciarti i miei avanzi, che ne dici?”.

Harry combatte l'istinto di ficcargli la testa nel piatto. Ci sono i suoi familiari al tavolo e poi sarebbe abbastanza inopportuno in termini di professionalità.

Preferirei morire di fame, piuttosto”, sputa tra i denti.

Come vuoi, Barry. Io volevo fare della beneficenza, per rimanere in tema con la serata”, afferma, facendogli l'occhiolino.

Harry stringe la presa sul vassoio e si impone di respirare. Louis sembra trarre uno speciale godimento nell'umiliarlo. Il suo modo di fargliela pagare per il bacio è piuttosto efficiente, comunque.

Nel momento in cui si piega per servire la carne sul piatto di Louis, questi mormora un “Oooops” prima di premere con le nocche sotto il vassoio di Harry facendogli fare un volo. Il rumore del vassoio che si schianta al suolo spargendo il suo contenuto sul pavimento risuona per tutta la stanza. Il tempo sembra fermarsi, anche la musica sembra interrompersi. Harry si sente gli occhi di tutti puntati addosso, ma probabilmente è solo una sua impressione. Non ha mai provato tanto imbarazzo in vita sua. Il cuore gli rimbomba nelle orecchie ed è sicuro di essere diventato paonazzo.

Louis”, sibila la donna al tavolo con lui. “Ho visto che sei stato tu”.

Hai visto male”, replica Louis, osservando Harry con una luce di vittoria negli occhi. Harry ricambia il suo sguardo con rabbia e disprezzo. Dio, non ha mai odiato tanto nessuno in vita sua. E nessuno gli ha mai fatto una cosa del genere in vita sua. Verrà licenziato. Gli viene da vomitare.

Si piega a raccogliere il vassoio da terra con le ginocchia che gli tremano. Non si meritava questo. Non si meritava di essere umiliato davanti a tutti e probabilmente licenziato per colpa di una testa di cazzo arrogante e piena di sé, alla quale lui non ha fatto nulla se non-

Haz”. Niall gli poggia un mano sulla spalla. “Ci penso io qui, tu vai a-, non lo so, a sciacquarti la faccia. Sei fucsia”.

Harry annuisce. Sì, è meglio uscire di lì. Potrebbe fare una scenata a Louis davanti a tutti i suoi ricchi conoscenti, rischiando di rendersi ancora più ridicolo. Nessuno sa che è stato lui a fargli cadere il vassoio. Nessuno a parte sua madre, che però appoggerebbe il figlio sempre e comunque.

Invece che andare in bagno Harry si dirige fuori, all'aperto. Ha bisogno di aria, di spazio e probabilmente anche di prendere a pugni qualcosa. Si siede su un muretto e si prende la testa fra le mani, cercando di regolarizzare il proprio respiro. Come reagirà Paul? Si domanda come mai l'uomo non gli sia andato dietro per fargli una ramanzina o per informarlo che è licenziato. In un'altra occasione forse Paul ci sarebbe passato sopra, ma a un evento del genere?

Harry sente un rumore di passi ma non si prende la briga di alzare la testa. Che si fottano tutti, lui è nel bel mezzo di una crisi esistenziale.

Ehi”.

Louis. Harry sente un'ondata di rabbia invaderlo e scuoterlo, ma si impone di rimanere calmo. Commettere un omicidio non migliorerebbe la sua situazione.

Se non sparisci dalla mia visto entro tre secondi giuro che ti stacco la testa dal collo e la impalo su qualcosa”, sibila.

Ti pregherei di stare calmo”, afferma Louis, accompagnando la frase con un gesto delle mani.

Calmo?”, domanda Harry, incredulo.”Dovrei stare calmo?”.

Louis è idiota o fa solo finta? Si è reso contro di ciò che ha fatto?

Sì, fai un bel respiro, conta fino a dieci e vedrai che ti sentirai meglio”, dice, cominciando a inspirare ed espirare per dargli l'esempio. Cos'è? Un corso pre-parto?

L'unica cosa che potrebbe farmi sentire meglio in questo momento sarebbe strapparti l'intestino e avvolgertelo attorno al collo come un cappio”, sbotta Harry.

Louis fa un passo indietro.

Basta adesso parlare di smembramenti, ok?”.

Harry lo fulmina con lo sguardo. Si sente impotente. Louis è praticamente intoccabile e la passerà liscia, sempre e comunque.

Se sei venuto qui per scusarti puoi anche risparmiare il fiato e tornare alla tua cazzo di cena. Che ti farai servire da qualcun altro, tra parentesi”.

Louis si appoggia al muro dietro di lui e incrocia le braccia sul petto.

Non sono venuto per scusarmi”.

Harry stringe i pugni sopra le cosce e reprime un ringhio.

A maggior ragione, allora, sparisci”, ordina. “Senti, ne ho già avuto abbastanza di te e delle tue manie di protagonismo. Vattene”.

Louis piega la testa di lato.

Sono venuto a vedere come stavi”, ammette, ignorando del tutto le parole di Harry.

Bella questa. Louis ha la stessa coerenza di un assassino che ha appena pugnalato la sua vittima e adesso si affretta a tamponare la ferita. Che provi un po' senso di colpa? Oppure questo è un sentimento del tutto sconosciuto per lui? È più probabile la seconda ipotesi.

Sto che vorrei strozzarti e poi sgozzarti. O viceversa”, ribatte Harry. Come si sente meglio a esternare le sue intenzioni ad alta voce! Anche se sfiora la psicopatia, ora come ora.

Hai una fantasia piuttosto...macabra. Penso tu abbia visto troppi film splatter, amico”.

Harry balza in piedi.

Non sono tuo amico”, sputa. “Non immagino neanche come si faccia a essere amico di uno come te. Probabilmente quelli che tu consideri amici non fanno altro che leccare quel tuo culo aristocratico per avere qualcosa in cambio”.

Un'ombra di disappunto passa sul volto di Louis ma sparisce in un attimo, sostituita da una maschera di fredda indifferenza.

Punto primo, tu non mi conosci, quindi gradirei che non traessi conclusioni sulla mia vita basate sul nulla. Punto secondo, ammetto che il mio sedere sia piuttosto regale ma ti giuro che non c'è niente di aristocratico in lui. O in me”.

Harry solleva entrambe le sopracciglia. Stanno davvero avendo questa conversazione sul culo di Louis e sulla sua presunta regalità quando Louis ha appena rovinato la sua estate e probabilmente la sua vita?

Sì, invece. Hai la puzza sotto il naso”, ribatte in mancanza di altre argomentazioni.

Harry, Harry, Harry”, ripete Louis con tono accondiscendente, come se stesse parlando a un bambino cocciuto. “Hai le idee un tantino confuse. Il fatto che io sia ricco non implica che io sia nobile”.

Harry sbatte le ciglia, cercando di mettere a fuoco Louis e le sue parole.

Questo non ti autorizza a trattare i non ricchi come se tu fossi il re del mondo e loro i tuoi sudditi”, bofonchia.

Louis ride, canzonatorio.

Hai mai pensato che mi concedo questo privilegio solo con te?”.

No, perché credo tu sia una spina nel fianco dell'umanità in generale”.

Louis scoppia a ridere e Harry ha una visione momentanea del suo piercing.

Sei divertente, Barry”.

Mi chiamo-”.

Sì, lo so come ti chiami. Smettila di ripeterlo”.

Harry detesta il fatto che i ruoli si siano ribaltati. Prima del bacio credeva di avere il coltello dalla parte del manico e punzecchiare Louis era un modo per vendicarsi dell'atteggiamento da primadonna che l'altro ragazzo ostentava. Vorrebbe tanto riavere indietro quel poco di potere che era riuscito a ottenere su Louis: il potere di dimostrargli che non avesse alcun effetto su di lui, con la sua aria da snob e i suoi modi apertamente irrispettosi nei confronti di quelli con una posizione sociale inferiore alla sua. E invece Harry ha combinato un casino instillando in Louis la chiara e netta convinzione che un effetto su di lui ce l'ha eccome.

Perché mi hai fatto cadere il vassoio?”, domanda improvvisamente. Per quanto Louis desiderasse legittimamente riprendersi la sua autorità questo è stato decisamente troppo.

Louis fa scorrere lentamente lo sguardo su di lui, ottenendo di farlo sentire contemporaneamente elettrizzato e a disagio.

Perché sei presuntuoso. Non li sopporto i tipi presuntuosi”, afferma, strascicando le parole in maniera snervante. “Volevo rimetterti al tuo posto”.

Harry si lascia sfuggire una risata incredula.

E cosa avrei presunto, sentiamo?”, sbotta, facendo un passo avanti e invadendo ulteriormente lo spazio personale di Louis. “Che sei uno stronzo, acido e isterico? O che sei...gay?”.

Louis arriccia le labbra, incapace di reprimere un moto di fastidio.

Questa tua ossessione per la mia sessualità è ridicola considerando che sei tu quello che mi ha baciato”.

Touchè, pensa Harry, rifiutandosi però di arrendersi di fronte all'evidenza. È vero, ha baciato Louis di propria iniziativa ma è interamente colpa di Louis il fatto di essere così baciabile. Un'occhiata alle labbra dell'altro ragazzo conferma il suo ultimo pensiero. Ok, ha decisamente perso il senno e Louis alias faccia di merda dovrà pagargli le spese mediche per farlo rinsavire.

Se stai pianificando di farlo di nuovo ti consiglio-”, inizia Louis, fermandosi per deglutire rumorosamente. A Harry non sfugge il fatto che lo sguardo dell'altro ragazzo saetti alternativamente tra i suoi occhi e le sue labbra. Interessante.

Cosa mi consigli?”, mormora Harry, facendo scivolare due dita sotto i lembi della cravatta di Louis. Questo ragazzo deve essere una specie di droga che non lo fa ragionare lucidamente e che gli manda vampate di desiderio all'altezza del ventre. Cazzo, non immaginava di esserci dentro fino al collo.

Ti consiglio di e-evitare”, afferma Louis, cercando di tenere un tono fermo ma fallendo miseramente. Intanto si morde il labbro inferiore e questa sì che una visione interessante.

Perché?”, domanda Harry, guardando Louis con gli occhi socchiusi. “Pensi di non essere in grado di rifiutarmi stavolta?”.

Louis ha gli occhi sgranati ma non fa alcun tentativo di spostarsi o allontanare Harry. Lo vuole anche lui, pensa il riccio. Forse le sue supposizioni sulla sessualità di Louis non sono così errate. O questo o Harry è l'eccezione, come Louis è l'eccezione per lui.

Harry”, mormora Louis con un tono carico di apprensione.

Harry arriccia le labbra in un ghigno.

Era ora che azzeccassi il mio nome”, sussurra dando uno strattone alla cravatta di Louis in modo che il viso dell'altro ragazzo si trovi a una spanna dal suo. Il respiro di Louis solletica le sua labbra e Harry sa che non c'è verso che si tiri indietro adesso.

Non mi piaci”, afferma testardamente Louis, un po' a corto di fiato. I suoi occhi sono dello stesso magnifico blu di quella sera. Forse sono loro che hanno lanciato un incantesimo a Harry. “Non mi piaci per niente”.

Neanche tu”, ribatte Harry, annullando la distanza fra le loro labbra. È una sua impressione o il viso di Louis è andato incontro al suo? Questa volta almeno il biasimo non cadrà interamente su di lui.

Una mano di Harry scivola istintivamente verso la nuca di Louis mentre fa il passo avanti definitivo in modo che i loro bacini siano allineati. Louis, stavolta, risponde docilmente al bacio. No, docilmente forse non è la parola esatta. Sembra piuttosto che Louis voglia avere il controllo. A Harry va bene tutto, purché l'altro ragazzo non smetta di baciarlo, perché ommioddio, sta succedendo veramente, ed è magnifico.

Le mani di Louis si stringono attorno al tessuto della camicia di Harry all'altezza del petto mentre dei gemiti di apprezzamento – o di frustrazione? - gli sfuggono dalle labbra. Harry a questo punto si sente abbastanza audace da far scorrere la lingua sul labbro inferiore di Louis ottenendo finalmente accesso alla sua bocca. È questo il momento in cui il cervello di Harry va in corto circuito, perché Louis ha un cazzo di piercing alla lingua e come ha potuto dimenticarlo? Harry letteralmente mugola e Louis chiaramente apprezza perché fa qualcosa con la lingua che mette a dura prova l'autocontrollo del riccio.

L'odore di Louis, il sapore del vino che ha bevuto poco prima e che è gli è rimasto sulla lingua, le sue dita strette sulla camicia di Harry come se ne andasse della propria vita, il calore del suo corpo e quel dannato piercing sono un mix che eccita Harry come mai in vita sua. Ma, forse, più di tutto, è l'idea di star baciando un ragazzo – uno con un profumo buonissimo e delle curve meravigliose, ma pur sempre un ragazzo - che aumenta la sua eccitazione. Probabilmente Harry dovrà rivalutare tutto ciò in cui ha sempre creduto. Più tardi, o domani, forse, ora è giunto il momento di tastare con mano quel glorioso sedere che Louis si ritrova. È legale che un maschio abbia un culo del genere?

Harry ha appena il tempo di dare una vigorosa stretta al didietro di Louis prima che il suddetto ragazzo morda il suo labbro inferiore così forte che il riccio si allontana da lui con un lamento di protesta e gli occhi che lacrimano.

Sei impazzito?”, sbotta, passandosi un dito sul labbro e scoprendoci del sangue. Che Louis abbia istinti da cannibale quando è eccitato?

Louis lo guarda con un'espressione stupita, come se fosse sorpreso di trovarselo davanti. Ha i capelli spettinati – Harry immagina di aver effettivamente perso il controllo delle proprie mani, a un certo punto – e le labbra arrossate e, in generale, un aspetto così scarmigliato e provato che Harry sente l'improvvisa e irrefrenabile urgenza di fargli cose per vedere l'effetto che avrebbero addosso a lui.

Non lo fare mai più”, sibila Louis, strofinandosi il dorso della mano sulla bocca e cercando contemporaneamente di fulminarlo con lo sguardo.

Harry aggrotta le sopracciglia. Ha probabilmente dato il bacio più fottutamente fantastico della sua breve vita e ha, giustamente, qualche difficoltà a concentrarsi. Louis si sta riferendo al bacio o al “palpeggiamento”? In ogni caso è una seccatura. Non potrebbero semplicemente tornare a baciarsi senza che Louis faccia troppe storie?

Non venirmi a dire che ti è dispiaciuto”, replica, leccandosi le labbra e assaggiando il sapore metallico del sangue. Dio, è stato uno shock passare dal piacere al dolore in una frazione di secondo. Louis non è sano di mente.

Da un punto di vista oggettivo è stato penoso”, dice Louis velenosamente.

Peccato che da un punto di vista soggettivo qualcuno”, Harry mima delle virgolette con le dita, “la pensi diversamente”.

Louis esibisce un'espressione confusa prima di seguire lo sguardo compiaciuto di Harry e arrossire furiosamente. Ha un'evidente rigonfiamento nei pantaloni e tutti i discorsi del mondo non basterebbero a negarlo.

Non-, io”, balbetta.

Harry ghigna. Finalmente può stringere di nuovo il coltello dalla parte del manico. Peccato però che in questo momento vorrebbe stringere qualcos'altro. Il collo di Louis o il suo sedere, dipende da come si mettono le cose.

Louis lancia un'occhiata alla porta-finestra della sala, la sua unica via di fuga. Quando fa per dirigersi verso di essa Harry non tenta di fermarlo. In fondo, ha avuto quello che voleva. Momentaneamente.

Se proverai di nuovo ad avvicinarti a me sarò costretto a far emanare un provvedimento restrittivo nei tuoi confronti, ti avverto”, minaccia Louis.

Harry ride. Che tipo.

Megalomane”, mormora.

Louis si gira un'ultima volta verso di lui per dedicargli un'occhiata minacciosa prima di attraversare la porta-finestra e sparire dalla sua vista.

Harry si appoggia con la fronte al muro e impreca mentalmente per alcuni secondi. Avrà di nuovo il coltello dalla parte del manico ma gli serve a poco, ora come ora, per fargli passare l'erezione che pulsa dolorosamente dentro le sue mutande. Non ricorda di essere mai stato così sessualmente frustrato in vita sua.

Niall lo trova in questa assurda posizione, qualche minuto dopo.

Ehi, Haz”, lo chiama.

Harry si stacca dal muro con un grugnito.

Eri c-, ho visto-”. Niall incespica un attimo con le parole. “Louis è appena rientrato. Era qui fuori con te?”.

Harry annuisce debolmente.

Ti ha-”. L'irlandese si blocca. “Oh, mio dio, ti ha picchiato?”.

Harry si passa la lingua sulle labbra e scopre di sanguinare ancora. Louis lo ha morso veramente forte. Ecco perché Niall-

Haz, se vuoi torno dentro e gli spacco quella faccia di cazzo che si ritrova”, afferma l'altro ragazzo, con gli occhi che gli mandano lampi. “Non me ne frega un cazzo di chi è e di quello che fa, gli spacco la faccia lo stesso”.

Harry non dovrebbe ma si sente scaldare il cuore alla minaccia del suo migliore amico.

Tranquillo, Ni, non mi ha picchiato, abbiamo avuto solo un pacifico scambio di opinioni”.

Pacifico?”, gli fa eco Niall.

Harry annuisce.

Sicuro?”, continua l'irlandese. “Perché, giuro, non mi importa se è a tavola con i suoi genitori o con la regina, se vuoi vado dentro e gliele do di santa ragione!”, esclama, agitando i pugni in aria.

Harry scoppia a ridere.

Ehi, calmati, Rocky”, afferma, prima di rabbuiarsi. “Ho combinato abbastanza casini io per tutti, non c'è bisogno che ti metta nei guai anche tu stasera”.

Niall gli poggia una mano sulla spalla.

Paul vuole sapere se sei pronto a rientrare”.

Harry sospira mentre la dura realtà torna ad abbattersi su di lui.

Quanto è incazzato da uno a...Gordon Ramsay?”, domanda, cercando di buttarla sul ridere. La vera domanda sarebbe quanto sono fottuto da uno a 'è meglio che cambi nazione e connotati'?

Niall stringe la presa sulla sua spalla.

Ci credi se ti dico che non è incazzato per niente?”.

Harry non ci crede, ovviamente.

Paul ha visto che non sei stato tu a far cadere il vassoio”, dice Niall. “In realtà lo hanno visto tutti”.

Quindi non sono licenziato?”, domanda Harry, speranzoso.

No che non sei licenziato, cretino”, lo rassicura Niall. “Però lo sarai se non torni dentro entro cinque minuti, immagino”.

Harry esala un sospiro di sollievo.

Paul si è convinto a cambiarti il tavolo con quello di Johnny, ok?”.

Ok”.

Harry si passa una mano tra i capelli – come se questo bastasse a restituirgli un aspetto dignitoso – e segue Niall dentro. Non dovrebbe mancare molto alla fine della cena. Poi potrà tornarsene a casa e decidere cosa fare di questa stupida fissazione per Louis. Sarà dura farsela passare. Però, dopotutto, deve farsela passare per forza? Potrebbe essere divertente adesso che ha scoperto che la sua piccola cotta - oddio, l'ha appena definita cotta? - potrebbe non essere a senso unico.




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Capitolo 7
*** Capitolo settimo ***


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Ooops, mi sono resa conto che non aggiornavo da più di un mese. Perdonatemi.

Comunque, non rispondo individualmente alle recensioni dello scorso capitolo ma vi ringrazio tutti infinitamente. Ringrazio anche chi mi ha spronato a continuare e mi scuso ancora per l'attesa. Come vi ho già comunicato, adesso gli aggiornamenti andranno ancora più a rilento, ma voi non perdete mai la speranza, ok?

In questo capitolo ci saranno entrambi i POV, prima quello di Harry e poi quello di Liam. Mi dispiace se vi sembra insopportabilmente lungo.



-HARRY-

Harry meriterebbe il premio di "migliore amico dell'anno". O addirittura "del secolo", se vogliamo esagerare. Niall non poteva trovare persona migliore, quel giorno di tanti anni prima a scuola, alla quale rompere il naso con una pallonata.

Questa sera è la sera”, promette l'irlandese, aprendo per lui la portiera della propria macchina. “Parlerò con Zayn”.

A dispetto del suo gesto, Niall non è improvvisamente diventato un gentiluomo, ma vuole semplicemente farsi perdonare il fatto che stia trascinando Harry all'ennesimo concerto di Zayn, obbligandolo a incontrare di nuovo – perché succederà, chiunque ci metterebbe la mano sul fuoco – Louis.

Quello che Niall non sa che è che Harry muore dalla curiosità di rivederlo. Solo curiosità di vedere come reagirà, eh, non bruciante voglia di flirtare con lui o rimettergli le mani addosso, sia chiaro. Per questo non ha fatto molta resistenza quando Niall gli ha chiesto – un eufemismo per pregato – di accompagnarlo al One Direction.

Harry è comunque convinto di meritare quel premio, perché fosse stato un altro avrebbe mandato Niall a fanculo senza tanti complimenti dal momento che ha avuto occasione di parlare con Zayn più di una volta e non lo ha mai fatto. Perciò questa sera sono obbligati a pagare altre dieci sterline per sentirlo suonare e magari non riuscire a beccarlo neanche dopo l'esibizione, perché troppo impegnato a ubriacarsi.

L'unico vantaggio che Harry potrà trarre da questa serata sarà rivedere Louis- dio, no, ha pensato a Louis almeno cinque volte negli ultimi cinque minuti. Cinque volte. Una volta al minuto. La situazione gli sta sfuggendo di mano.

Liam mi ha mandato un sms per dirmi che ci aspetta lì”, lo informa Niall, rubandolo ai suoi pensieri. Grazie a Dio.

Tu e Liam siete migliori amici, adesso?”.

Harry non aveva idea che Niall e Liam si sentissero regolarmente.

L'irlandese ridacchia.

Mi piace quando fai il geloso”.

Harry sbuffa. Geloso, lui? Al massimo sarà invidioso della capacità di Niall di fare amicizia con chiunque, ragazzi, ragazze, animali e perfino oggetti inanimati, a volte. Non per niente è l'unico che sia riuscito a non farsi mai graffiare dal gatto di Ed. Merito di quello che Niall definisce fascino irlandese, probabilmente. Questo di sicuro lo aiuterà a ingraziarsi Zayn, se solo gli parlasse.

Quando arrivano al locale, Harry nota che in fila c'è molta più gente dell'ultima volta. Si sarà sparsa la voce che Zayn sia effettivamente bravo, oltre ad avere una bella faccia. È duro da ammettere ma è così: Zayn ci sa fare. Dopo averlo ascoltato ti viene voglia di prenderlo a calci nei denti per il suo atteggiamento superiore e menefreghista, ma le sue performance sono accattivanti e coinvolgenti.

Una volta dentro, a Niall basta guardarsi un attimo intorno per individuare immediatamente Liam.

Ehilà, Li”, lo saluta, approcciando il suo tavolo.

Ciao, ragazzi”, ricambia Liam. “Vi ricordate Eleanor?”.

Certo che ricordano Eleanor, come dimenticare Eleanor? Non fosse che Louis abbia pateticamente cercato di flirtare con lei la prima volta – rendendola piuttosto indimenticabile - Harry non potrebbe certo scordarsi di essersi seduto sulla sua sedia ed essere stato vittima del suo sarcasmo per questo. A ripensarci lei e Louis sarebbero una coppia perfetta. Qualcosa dentro di Harry protesta contro quest'idea.

Danielle?”, domanda Niall, gettando un'occhiata alle sue spalle, come se si aspettasse di vederla apparire da un momento all'altro.

L'espressione di Liam si indurisce, o si incupisce, non è chiaro. Harry non lo conosce ancora abbastanza bene da saperlo leggere. Fatto sta che Niall ha probabilmente posto la domanda sbagliata.

È rimasta a casa”, mormora Liam, con un sorriso tirato. “Non le andava di venire”.

Niall sposta lo sguardo da Liam a Eleanor e Harry sa cosa sta gli sta passando per la testa in questo momento. La mente di Niall è così semplice a volte.

Ok”, taglia corto l'irlandese, cercando di dissipare l'improvviso imbarazzo. “Avete già ordinato da bere?”.

Niall si siede sulla panca accanto a Liam, mentre Harry prende posto sulla sedia di fronte, poggiando l'ormai immancabile cappello sul tavolo e iniziando a sfogliare uno dei menù. Stasera tocca a Niall guidare, quindi lui può tranquillamente bere più di una pinta della – sorprendentemente – ottima birra del locale.

Ha appena fatto la sua scelta quando sente una presenza alle sue spalle e un profumo ormai familiare. Merda.

Liam!”, trilla Louis, sedendosi al suo fianco e ignorandolo di proposito. “Sei davvero tu o sto avendo un'allucinazione?”.

Liam per tutta risposta aggrotta la fronte.

Zayn se la farà addosso dalla felicità quando scoprirà che sei qui”.

La perplessità di Liam sembra aumentare.

Non ha fatto altro che parlare di te per tutto il giorno”, rincara la dose Louis.

Harry è quasi sicuro che se Zayn sapesse che il suo amico se ne va in giro a dire queste cose su di lui lo ucciderebbe. Gli istinti omicidi e Louis vanno a braccetto.

Ehm”, è tutto quello che riesce ad articolare Liam, ma improvvisamente Louis non è più interessato a lui, ammesso che lo sia mai stato.

È un piacere rivederti”, dice a Eleanor con un tono soffice e gentile che fa venire a Harry voglia di sbattersi la testa contro il tavolo. O sbatterci quella di Louis.

Eleanor fa un sorriso timido e Harry scopre di voler sbattere anche la sua di testa sul tavolo.

Niall gli molla un calcio sullo stinco. Harry incrocia il suo sguardo per capire che diavolo gli sia preso: l'altro gesticola al suo indirizzo e muove le labbra nel disperato tentativo di comunicargli qualcosa. Fortuna che Harry conosce Niall come le sue tasche e intuisce subito che il suo migliore amico gli stia chiedendo se vada tutto bene o se per caso voglia cambiare tavolo. Harry gli mostra il pollice in su, sperando di tranquillizzarlo, ma Niall non sembra del tutto convinto.

È tutto ok”, dice il riccio ad alta voce. Pessima idea.

Louis si volta verso di lui con un'espressione annoiata, premurandosi di schiacciare la sua fedora poggiata sul tavolo con un gomito.

Harry piange internamente per il suo cappello ma ha poco tempo per elaborare il lutto perché la sua attenzione viene interamente catturata da Louis, dalla sua camicia a fiori che urla gay da tutte le parti e dai suoi occhi blu che gli fanno venire le farfalle allo stomaco. Harry non ha più quindici anni, dovrebbe essere immune a tutto ciò, ha esperienza, è uno navigato, non può farsi venire le fottute farfalle allo stomaco come se fosse alla sua prima cotta. Maledetto Louis.

Tra una cosa e l'altra ho dimenticato a far emanare quell'ordine restrittivo nei tuoi confronti”, afferma il suddetto. “Povero me”.

Dovrebbe essere Harry quello a richiedere un ordine restrittivo nei tuoi confronti”, interviene Niall. “Ogni volta che sei nei paraggi gli finisce sempre male, in qualche modo”.

Ne sei proprio sicuro?”, ribatte Louis. “Perché avevo come l'impressione che a Harry non dispiacesse-”.

Harry ha la presenza di spirito di pizzicare Louis sul braccio prima che si lasci sfuggire troppo. Louis è chiaramente un nemico della discrezione.

Ahi!”, esclama questi, ritirando il braccio. “Qual è il tuo problema?”.

Harry avvolge una mano attorno al bicipite di Louis – trovandolo duro e infinitamente piacevole da toccare – e gli si avvicina per parlargli all'orecchio, approfittando del fatto che col casino che c'è nel locale nessuno sentirà le sue parole neanche volendo.

Vorresti tapparti la bocca? Lui non lo sa”.

Louis volta il viso verso di lui fino a sfioragli la guancia con il naso. Harry spera che il brivido che ha appena attraversato il suo corpo sia passato inosservato all'altro ragazzo.

Nel senso che non sa della tua inquietante cotta per me?”, sussurra.

Harry stringe la presa sul suo braccio.

Diglielo, se ti va pure di spiegargli quanto ti sia divertito anche tu, l'ultima volta”.

Louis ha la decenza di non negare.

Niall li fissa con un'espressione perplessa.

Tranquillo, Neil”, gli dice Louis, “finché stiamo a debita distanza l'uno dall'altro non succederà niente di male al tuo amico”.

Niall sposta lo sguardo sulla mano di Harry stretta attorno al braccio di Louis. Cazzo. Il riccio si affretta a spostare la mano – con un movimento che è tutto fuorché casuale – dal braccio di Louis al suo cappello, cercando di rimodellarlo nella sua forma originale.

È Niall, comunque”, ribatte l'irlandese, decidendo di ignorare l'ultima frase di Louis.

Chi è Niall?”, domanda innocentemente questi.

Harry si domanda se Louis sia stupido o se la sua ingenuità faccia solo parte del suo personaggio.

Io”, replica l'altro seccato. “Il mio nome è Niall, non Neil”.

Harry sa che la battaglia di Niall è persa in partenza. Evidentemente non ha ancora capito come sia fatto Louis. Non che Harry stesso lo abbia capito del tutto, ma almeno è un passo avanti al suo migliore amico.

E da dove salta fuori questo nome?”, domanda Louis, col tono più oltraggiato del suo repertorio, come se il nome di Niall fosse un affronto alle sue orecchie.

Dal mio albero genealogico?”, risponde l'altro e da come gli trema un occhio Harry può chiaramente dedurre quanto ne abbia già abbastanza di questa conversazione.

E nel tuo albero genealogico non c'era, che ne so, un William o un Edward?”, insiste Louis. Se c'è una cosa che Harry ha capito di sicuro di Louis è che è uno al quale piace importunare l'altra gente fino allo sfinimento con delle sciocchezze.

Sono irlandese”, afferma Niall con fierezza.

Louis gli punta un indice contro la faccia .

Ecco spiegato perché non riesco a capire metà di quello che dici”.

Harry riesce a stento a trattenersi dal ridere. Ripensandoci, è proprio un pessimo amico.

Haz”, lo chiama Niall, “se hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a nascondere il cadavere sappi che puoi contare su di me”.

Harry si concede di ridere liberamente questa volta.

Grazie, Ni, lo terrò a mente”.

Louis gli molla una gomitata.

Smettila di pianificare il mio omicidio assieme a Neil”.

Niall sbuffa sonoramente.

Che razza di nome è Louis, poi?”, sbotta.

Louis tamburella le dita sul tavolo.

È un nome francese, non era difficile da intuire”.

Niall poggia i gomiti sul tavolo e si piega in avanti.

Hai antenati francesi?”, domanda con sarcasmo.

Louis si aggiusta la frangetta con due dita, in un gesto che Harry trova affascinante e inspiegabilmente tenero allo stesso tempo. Oddio. Louis è una specie di Lucifero o qualcuno di altrettanto diabolico, come fa esserci qualcosa di anche lontanamente tenero in lui?

Effettivamente sono per un sedicesimo belga”, inizia a spiegare questi, “ma il fatto che i miei abbiano scelto per me un nome francese non ha niente a che fare con tutto ciò. La loro scelta denota invece la loro classe e il loro assoluto buongusto”.

Harry si domanda come mai Louis non stia ancora fluttuando nell'aria come un palloncino, essendo così ridicolmente pieno di sé.

E Zayn? Che nome è Zayn?”, continua Niall che evidentemente non ha ancora digerito il fatto di essere stato preso in giro per il suo nome.

Louis butta gli occhi al cielo.

I suoi sono di pakistani, cosa ti aspettavi?”.

Niall non trova una replica abbastanza pungente e Harry vorrebbe intervenire in suo soccorso, se solo avesse qualcosa di intelligente da dire.

Qui l'unico con un nome normale è Harry”, commenta Louis. “A meno che non sia un diminutivo di Harold, perché in questo caso anche Niall sembrerebbe un nome decente”.

Non è un diminutivo di Harold”, lo informa Harry stancamente, ma sa che è inutile, perché se Louis si è messo in testa che il suo nome è questo ci sarà poco da fare per fargli cambiare idea.

Anche Liam è un nome normale”, interviene questi, sentendosi probabilmente chiamato in causa.

In confronto ad Harold e Niall di sicuro”, afferma Louis.

Harry si prende la testa fra le mani. È iniziata.

Anche Eleanor è un nome francese, giusto?”, sente dire a Louis. “Eleanor e Louis. Suonano bene insieme”.

Evidentemente l'altro ragazzo non ha lavorato sulle sue tecniche di abbordaggio, perché questo è il peggior tentativo di approccio di sempre.

Eleanor ridacchia. Harry ne ha avuto abbastanza.

Vado a prendermi da bere”, dice, prima di alzarsi e dirigersi verso il bar senza guardarsi indietro.

Qui poggia i gomiti sul bancone e aspetta che il barman si accorga della sua presenza, ma il locale è talmente affollato e il barista così impegnato che non sarà facile farsi notare. Harry è sul punto di alzare una mano e fare un cenno al ragazzo quando avverte una presenza al suo fianco.

Ti mancavo già?”, dice ad alta voce per coprire il chiacchiericcio circostante, senza voltarsi verso il nuovo arrivato.

Non ti montare, Harold”, afferma Louis in tono – fintamente? - seccato. “Sentivo la mancanza dell'alcool nel mio stomaco e mi ero stancato di aspettare un cameriere”.

Harry si volta verso di lui.

Pessima scusa per avvicinarti a me”, dice con un ghigno.

Louis butta gli occhi al cielo.

Ti hanno già informato che il mondo non ruota attorno a te?”.

Harry ride. Il barman intercetta il suo sguardo ma lui lo ignora. La birra può aspettare.

Eleanor non ha ancora ceduto al tuo fascino?”, domanda.

Louis lo fissa senza battere ciglio.

Tutti cedono al mio fascino, prima o poi”, dice. “E tu dovresti saperne qualcosa”.

Harry scuote il capo.

Non so di cosa stai parlando”, replica con un mezzo sorriso, distogliendo lo sguardo.

Louis si fa più vicino.

Per caso hai dimenticato che mi hai infilato la lingua in bocca l'ultima volta che ci siamo visti?”, domanda, sfiorando inavvertitamente - o forse no? - il braccio di Harry con il proprio.

Harry si volta di nuovo verso di lui.

No che non l'ho dimenticato”, dice con un sorriso, ostentando quelle fossette che hanno messo al tappeto tante persone prima d'ora e che potrebbero avere lo stesso effetto anche su Louis. “Come non ho dimenticato un certo rigonfiamento nei tuoi pantaloni. O avevi in tasca una pistola oppure eri davvero davvero felice di vedermi”.

Forse è la battuta più scadente del mondo, ma ha come risultato quello di far impallidire Louis. Un punto per Harry. O forse dieci. Se questa fosse una gara lui sarebbe decisamente in vantaggio.

Io non sono mai felice di vederti”, balbetta l'altro ragazzo.

Eppure sei qui con me invece che di là a cercare di infilarti nelle mutande di Eleanor”, gli fa notare Harry.

Louis punta lo sguardo sul bancone. Harry gli sfiora il braccio con un dito. La pelle d'oca che esplode sul braccio di Louis è un ulteriore indizio di quanto l'altro ragazzo sia influenzato dalla sua presenza.

Forse se finalmente ammettessi che lo vuoi anche tu potremmo divertirci sul serio, che ne dici?”, sussurra Harry, piegandosi verso il suo orecchio per farsi sentire solo da lui. E perché gli piace l'odore di Louis. Insieme a tutto il resto, se vogliamo essere completamente onesti.

Louis si ostina a non guardarlo ma è chiaro che stia facendo un enorme sforzo per mostrarsi rilassato.

Harry continua ad accarezzargli il braccio col dito.

Facciamo così”, inizia, “lasciamo perdere la birra. Io adesso vado in bagno e ti aspetto lì, ok? Tu decidi se vuoi continuare il tuo patetico e inutile tentativo di flirtare con Eleanor oppure se vuoi mettere da parte l'orgoglio e raggiunngermi”.

Louis annuisce, gli occhi sempre incollati al bancone. Harry dentro di sé fa una danza della vittoria e, con un ultima carezza al suo braccio, si congeda da lui.

Deve ammettere che non ha idea di quello che sta facendo. Quando c'è di mezzo Louis lui tende a improvvisare. Non sa se una volta in bagno trascinerà Louis nel primo cubicolo disponibile per baciarlo fino a fare abbassare tutte le sue difese o per succhiarglielo – Harry non ha mai sentito questa urgenza in vita sua ma adesso farebbe di tutto pur di avere il cazzo di Louis in bocca, per quanto questo sia triste, disperato e patetico – o ancora per prenderlo a pugni.

Quello che non aveva calcolato, comunque, è che il bagno fosse pieno di gente. Non proprio pieno da scoppiare ok, però abbastanza frequentato. Da persone che sono lì per pisciare o altro, non per avere un qualche tipo di incontro sessuale con qualcuno.

Harry sospira e si dirige verso un orinatoio. Qui fa finta di abbassarsi la zip dei pantaloni, lanciando uno sguardo in tralice all'uomo che lo ha appena affiancato.

In che situazione ridicola ha trascinato Louis? Sempre se Louis si deciderà a venire.

Qualche secondo dopo la porta del bagno si apre. Harry combatte la tentazione di voltarsi a controllare chi sia appena arrivato.

Cosa ci facciamo qui?”, domanda Louis, occupando l'orinatoio accanto al suo.

Harry tira un sospiro di sollievo. Almeno Louis non lo ha mollato lì come un deficiente.

Non lo so. Non era esattamente questo quello che avevo in mente”, risponde il riccio, indicando l'orinatoio con un cenno del capo.

Louis incrocia le braccia sul petto. Harry pensa che chiunque lo vedrà di spalle penserà stia pisciando senza mani.

Ti sei reso conto che non siamo in un locale gay e che questa non è una dark room?”, domanda Louis, senza preoccuparsi di usare un tono di voce discreto.

Vedo che sei un esperto di locali gay”, replica Harry, non perdendo occasione per ribadire il suo concetto preferito.

Non ci vuole un esperto di locali gay per sapere come funzionano”, ribatte Louis sulla difensiva.

L'uomo accanto a Harry grugnisce, poi si tira su la zip con violenza e prima di andarsene lancia loro un'occhiataccia.

Louis ride, coprendosi la bocca con una mano. Per la seconda volta nel giro di poco Harry si ritrova a pensare che sia tenero.

Mi sa che lo abbiamo traumatizzato”, osserva Louis.

Harry si guarda intorno per fare un bilancio di quante persone ci siano in bagno: un uomo sta facendo pipì nell'ultimo orinatoio della fila, uno è appena entrato di fretta in uno dei cubicoli e un altro si sta lavando le mani.

Se questa fosse una dark room cosa vorresti fare?”, mormora, ruotando il corpo verso Louis.

Questi lo fissa intensamente, con un po' di apprensione nello sguardo.

Tu cosa vorresti fare?”, rilancia.

Harry fa scorrere lo sguardo sul corpo di Louis.

Vuoi davvero che te lo dica?”.

Louis annuisce.

Andrai all'inferno per quello che la tua mente perversa sta pensando”. 

Harry scoppia a ridere e fa un passo verso di lui.

Io almeno ho il coraggio di ammettere che sto pensando a qualcosa di perverso”, ribatte.

Louis solleva un sopracciglio.

Non è ancora uscito niente di perverso dalla tua bocca”, dice con tono di sfida.

Sei davvero tanto impaziente di sapere quello che mi passa per la testa in questo momento?”, domanda Harry con malizia.

Louis apre la bocca per replicare ma il rumore di uno scarico gli impedisce di rispondere alla provocazione di Harry.

L'uomo che ha scaricato adesso si sta lavando le mani e Harry gli lancia uno sguardo scocciato attraverso lo specchio, ma l'altro non può vederlo perché ha il capo chino.

Non mi sembra il posto adatto dove continuare questa conversazione”, mormora. “Ti va di andare da qualche altra parte?”.

Louis valuta per un brevissimo istante la sua proposta.

Non ho intenzione di andare da nessuna parte, con te soprattutto”, risponde invece. “Sono qui per sentire il mio amico Zayn”.

Harry impreca mentalmente.

Peccato”, dice, allungando poi una mano verso il petto di Louis e iniziando a giocherellare con uno dei bottoni della sua camicia.

Louis getta uno sguardo alla sua mano ma non si tira indietro. Ha le guance arrossate e un'espressione indecisa, nonostante abbia appena dichiarato la sua volontà di non volere seguire Harry da nessuna parte e di preferire il concerto del suo amico all'idea di fare qualcosa con lui.

Harry fa scorrere le dita sul suo petto fino a raggiungere il suo collo. Louis trattiene il fiato e Harry sorride compiaciuto. L'altro sembra non avere molta fretta di andarsene, per uno che dice di non volere avere niente a che fare con lui.

Vorrà dire che mi terrò per me i miei pensieri perversi”, continua.

Louis rimane perfettamente immobile mentre Harry fa scorrere i propri polpastrelli sul suo collo, risalendo lungo la sua mascella fino a fermarsi sulle sue labbra. Gli occhi di Louis non hanno lasciato i suoi per tutto il tempo e Harry non sa se interpretarlo come un gesto di sfida o come un invito.

Dopo essersi accertato che l'uomo che stava usando l'orinatoio poco prima se ne sia andato, Harry si piega repentinamente in avanti. Louis solleva leggermente la testa, d'istinto, perciò Harry decide all'ultimo momento di dirottare le proprie labbra sul suo collo. Louis rilascia un sospiro frustrato che presto si trasforma in un gemito quando Harry glielo lecca.

Ti informo che ho appena messo in pratica uno dei miei tanti pensieri perversi”, mormora. Trattenersi dal mettere in pratica tutti gli altri nel bagno di un locale dove potrebbe entrare chiunque da un momento all'altro è la cosa più impegnativa che Harry abbia mai fatto in vita sua.

Louis lo afferra per i fianchi e conficca le dita nella sua carne - per niente preoccupato del fatto che potrebbe fargli male - e se lo tira addosso ancora di più. Harry succhia la pelle del suo collo e la morde per un istante. Non vuole lasciare dei segni, in fondo ha pietà di lui. 

Louis affonda una mano tra i suoi capelli, graffiandogli lo scalpo con le unghie.

Harry, ti odio così tanto”, ansima, prima di afferrargli una manciata di capelli e costringerlo a staccarsi dal suo collo per guardarlo in faccia, poi fa per unire le loro labbra ma Harry si tira indietro. Errata corrige: questa è la cosa più impegnativa che abbia mai fatto in vista sua.

Sarà meglio tornare di là, il concerto sta per iniziare”, afferma.

Louis ha le pupille dilatate e il fiato corto. Harry fa un passo indietro ma l'altro ragazzo lo afferra per la maglia e si mette sulle punte dei piedi, determinato a baciarlo. Harry lo afferra per le spalle e lo allontana di peso. È l'ultima cosa al mondo che vorrebbe fare ma è deciso far penare Louis, almeno fino a quando l'altro ragazzo non si deciderà ad ammettere che lo vuole. E poi rischiano davvero di essere scoperti e perciò è meglio interrompere questa cosa prima che degeneri.

Louis ringhia e fa un passo indietro.

Vaffanculo tu e la tua mente perversa”, sbotta, prima di girare sui tacchi e dirigersi verso la porta, scontrandosi con un tizio che è appena entrato in bagno e che li avrebbe beccati in una posizione compromettente se avessero continuato quello che stavano facendo.

Harry si passa una mano tra i capelli per sistemare il casino che Louis ha combinato. Dal locale giungono le note di una chitarra e perciò Harry si affretta a uscire dal bagno, cercando di non pensare al collo alla bocca al culo di Louis. Sarà difficile, visto che dovrà avercelo davanti tutta la sera.

-LIAM-

Liam si pente di aver bevuto un intero boccale di birra. Gli gira la testa e deve guidare. Non è mai stato così imprudente prima d'ora, cosa gli sta succedendo?

Danielle, è colpa di Danielle se stasera ha deciso di bere per dimenticare. O per protestare. Ma lei non c'è neanche, quindi che senso ha avuto questa protesta?

Si alza in piedi, scontrando un ginocchio contro il tavolo e imprecando a denti stretti.

Vado in bagno”, dice a tutti e a nessuno in particolare. Deve sciacquarsi un po' il viso e testare il suo equilibrio.

Eleanor non dà segno di averlo sentito, impegnata com'è a parlare con Louis. Harry e Niall continuano a giocare lanciando arachidi l'uno nella bocca dell'altro. Il concerto è appena finito e Liam non vede l'ora di andarsene, ma prima deve accertarsi che riuscirà a guidare senza infrangere metà del codice stradale o, peggio, morire.

In bagno, si sciacqua il viso e si concentra a inspirare ed espirare per qualche minuto per cercare di calmarsi e tornare a essere un essere umano funzionante e sobrio. Questo tuttavia non lo aiuta a fargli passare il nervosismo che ha cercato di nascondere per tutta la sera ma che adesso che è solo può sfogare liberamente. Dio, è talmente frustrato.

Non ricorda neanche più perché lui e Danielle abbiano litigato. Quello che ricorda è di averla mollata nel soggiorno di casa sua, aver preso le chiavi della macchina ed essersi messo a girare in tondo per quasi un'ora - ignorando le chiamate della sua ragazza – prima di ricordarsi del concerto di Zayn e telefonare a Niall per chiedergli se sarebbe andato, così da non ritrovarsi completamente solo. In quel momento gli era sembrato un bel posto dove nascondersi e non pensare per un po'. Peccato che al locale avesse incontrato Eleanor, che gli aveva chiesto spiegazioni che lui non era disposto a darle, rischiando di litigare anche con lei, ed evitando questa spiacevole situazione solo grazie all'arrivo di Niall e Harry.

Liam esce dal bagno sentendosi un po' più lucido e decisamente un po' più stabile sulle gambe. Il tavolo dove ha passato tutta la serata si è svuotato per metà. Rimangono solo Eleanor e Louis che sorseggiano i loro cocktail colorati dimentichi di quello che li circonda.

El, io vado”, annuncia.

Di già?”, domanda lei distrattamente.

Liam si trattiene dal dirle di infilarsi la sua falsità su per il culo. Ok, forse è ancora brillo.

Sono stanco”, replica. “Buona serata”.

Ciao, Liam!”, esclama Louis agitando una cannuccia verso di lui.

Louis ed Eleanor formano la coppia più improbabile sulla faccia della Terra e lui glielo direbbe pure, qui e adesso, se fosse un po' più stronzo. Eleanor è appiccicosa e apprensiva – un po' come Danielle agli inizi della loro relazione- e Louis è vanesio e troppo pieno di sé per prestare attenzione alle esigenze di qualcun altro. E poi sembra decisamente più interessato a Harry – a giudicare dalle occhiate che gli ha lanciato per tutta la sera nonostante fosse impegnato a flirtare con Eleanor – che alla ragazza che ha di fianco. Ma, comunque, non sono affari suoi. Ha già abbastanza problemi con la sua di relazione per preoccuparsi di quelle degli altri.

Ciao”, biascica, dirigendosi verso la porta.

Fuori dal locale trova Zayn appoggiato alla portiera della sua auto. La sua t-shirt di Batman è in aperto contrasto coi suoi anfibi e l'atteggiamento da duro che ostenta, tenendo la sigaretta all'angolo delle labbra e le mani infilate nelle tasche.

Quella è la mia auto”, lo informa Liam.

Zayn afferra la sigaretta con due dita e rilascia una nuvola di fumo.

Mi aspettavo che mi avvertissi con un sms se avessi deciso di venire”.

L'ho deciso all'ultimo minuto”, replica Liam, cercando di reprimere uno strano senso di colpa. Aveva voglia di sentire cantare Zayn ma non aveva esattamente voglia di vederlo. Ha senso?

L'importante è che tu sia venuto, comunque”, dice Zayn sorridendo quel suo singolare sorriso a mezza bocca.

Liam si schiarisce la voce.

Hai bisogno di qualcosa?”.

Zayn schiaccia la sigaretta sotto ai piedi prima di rispondere.

Vorrei che tu mi accompagnassi da una parte”.

Liam fa un passo indietro, palesando tutta la sua diffidenza.

Non puoi andarci da solo, dovunque sia? L'ultima volta che mi hai proposto una cosa del genere stava per finirmi male”.

Zayn si stacca dall'auto.

Tranquillo, non metterò mai più a repentaglio la tua vita”, dice in un tono sarcastico che irrita Liam “E comunque, dovunque sia, voglio andarci con te”.

Credevo di essere stato chiaro l'altro giorno quando ti ho detto che non sono interessato”, ribatte.

Zayn è cocciuto. La sua compagnia non dispiacerebbe a Liam se l'altro ragazzo non cercasse costantemente di provarci, contraddicendo le sue dichiarazioni secondo le quali Liam non è il suo tipo.

Rilassati”, afferma Zayn. “Non voglio portarti da qualche parte per approfittarmi di te. Dio mio, sei fissato”.

Liam mette il broncio. Sì, probabilmente è un po' prevenuto nei confronti di Zayn. Il punto è che non sa se fidarsi o fino a che punto fidarsi dell'altro ragazzo.

Dove vorresti andare?”, cede infine, perché lui è fatto così. Non sa dire di no. Dire di no gli sembra un crimine contro l'umanità e l'umanità è già abbastanza afflitta da innumerevoli piaghe e chi è lui per infierire?

Zayn sorride apertamente. Liam si ritrova di nuovo a pensare che quando sorride dimostra in pieno la sua giovane età. In più, il sorriso gli dona molto di più dell'espressione corrucciata che gli piace sfoggiare con orgoglio.

È una sorpresa”, afferma. “Apri la macchina, coraggio”.

Liam sgrana gli occhi.

Cosa?! Vuoi andare con la mia macchina?”, esclama.

Zayn si stringe nelle spalle.

Hai detto che non sopporti la mia moto”, spiega.

In effetti.

So già che me ne pentirò amaramente”, borbotta Liam, aprendo la macchina col telecomando.

La vita è più divertente se ogni tanto hai il coraggio di fare un salto nel vuoto”, dice Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.

Liam si trattiene dal dirgli che può tenersi per sé le sue perle di saggezza.

Come faccio a guidare se non so neanche dove siamo diretti?”, domanda prendendo posto in macchina.

Zayn si mette la cintura e Liam già gli vuole un po' più bene per questo.

Non ti preoccupare, ti farò da GPS umano”.

Zayn lo indirizza verso un quartiere residenziale dove Liam non è mai stato e dove non pensava sarebbe mai andato. Mano a mano che procede lungo la strada le ville si fanno sempre più grandi e lussuose.

Parcheggia qui”, ordina Zayn a un certo punto.

Liam smonta dalla macchina e si guarda intorno.

Credevo che posti del genere esistessero solo nei film”, commenta, incapace di camuffare la sua meraviglia.

Manco fossimo a Beverly Hills”, lo prende in giro Zayn, afferrandolo per un braccio.

L'altro ragazzo lo guida fino al retro di una villa. Liam scorge un'immensa piscina attraverso le sbarre di un cancelletto.

Mi hai portato a casa tua?”, domanda ed è di nuovo sospettoso circa le intenzioni di Zayn.

No, quella è casa mia”, risponde Zayn, indicando la villa accanto. “Questa è casa di Louis”.

Liam lo guarda con diffidenza mentre Zayn armeggia con la serratura del cancelletto, cercando di forzarla con una specie di coltellino.

C'è una ragione per cui stiamo facendo irruzione in casa di Louis nonostante casa tua si trovi tipo a un metro?”.

Zayn riesce ad aprire il cancelletto e gli rivolge un ghigno.

I genitori di Louis sono in vacanza, invece i miei non si tolgono mai dalla palle”, spiega. “In più la piscina di casa mia non viene pulita da mesi, visto che non la usa praticamente mai nessuno”.

Liam lo segue dentro e deve tapparsi la bocca con una mano per non fare la figura del deficiente. Tutto è enorme in questa villa: l'edificio principale, la dependance, la piscina. Chissà cosa si prova a viverci.

Piscina? Che ti frega della piscina?”, domanda quando le parole di Zayn si fanno strada nel suo cervello.

Voglio che mi insegni a nuotare”, replica Zayn, liberandosi della maglietta con un movimento fluido.

Liam non sa se essere più impressionato dalla frase di Zayn o dai tatuaggi che ricoprono il suo petto, i suoi fianchi, le sue braccia. 

Sono un bagnino, non un istruttore di nuoto”, ribatte.

Zayn si sta sfilando i pantaloni e non si preoccupa di rispondergli.

Non ho neanche il costume”, insiste Liam in tono lamentoso.

Le mutande ce le hai?”, chiede Zayn.

Liam annuisce. Certo che ce le ha, chi andrebbe in giro senza mutande?

Allora non dovresti avere problemi”, replica l'altro ragazzo. “Dai, fammi vedere la tartaruga che nascondi sotto quei vestiti”.

Liam cerca di mascherare il suo disagio. I complimenti lo hanno sempre messo in difficoltà, specialmente se non graditi. In più, Zayn è un maschio e lui non è abituato a ricevere apprezzamenti da parte di ragazzi.

Perché hai deciso che vuoi imparare a nuotare? Perché adesso?”, domanda per temporeggiare.

Non lo so”, risponde Zayn. “Forse perché adesso ho trovato qualcuno che possa insegnarmi e del quale mi fido”.

Liam non si lascia impressionare.

Sto parlando di te”, precisa Zayn.

Sai che rivelazione!

Non mi conosci nemmeno, come puoi fidarti di me?”, chiede Liam.

Zayn è strano, Zayn è misterioso, Zayn è un fottuto enigma e lui non riesce, non riesce proprio a non esserne incuriosito. È stanco di essere quello responsabile e cazzate varie, per una volta vuole fare qualcosa di stupido. Tipo irrompere con Zayn a casa del suo migliore amico e insegnargli a nuotare col rischio di farlo annegare per davvero, una volta per tutte.

Consideralo il mio salto nel vuoto”, replica l'altro ragazzo.

Liam afferra i lembi della sua maglia e se la toglie. L'espressione a metà tra lo stupito e il sto assolutamente sbavando di Zayn non gli passa certo inosservata. Dovrà farci l'abitudine. L'importante è che Zayn rimanga fedele al suo proposito di lasciarlo in pace sotto quel punto di vista.

Zayn si dirige verso la scaletta della piscina, nella zona dove l'acqua è più bassa, e inizia la sua discesa.

Come mai non hai mai imparato a nuotare?”, domanda Liam, piegando i suoi vestiti e poggiandoli su una sdraio. Adesso gli sovviene che non hanno neanche degli asciugamani, come faranno ad asciugarsi?

Non c'è un motivo particolare”, replica Zayn infilando un piede ammollo.

Hai subito qualche trauma da bambino?”, continua Liam. Gli sembra strano che la famiglia di Zayn possegga una piscina ma lui non ci abbia mai nuotato. Oltretutto, quasi sicuramente, l'altro ragazzo sarà stato almeno una volta in vacanza in qualche posto esotico, come avrà fatto a rinunciare a un bel bagno nell'oceano o giù di lì?

A meno che io non abbia involontariamente rimosso un brutto ricordo, credo di non aver subito nessun trauma”, spiega Zayn, già immerso fino alla vita in acqua ma ancora attaccato con una mano alla scaletta. “Semplicemente non ho mai imparato, non mi è mai importato prima d'ora”.

Liam non gli chiede cosa sia cambiato ora e comincia a scendere la scaletta anche lui.

Non devi sentirti obbligato”, afferma. “Imparare a nuotare da bambini è molto più semplice, quasi naturale, invece da adulti, dopo anni di paure e paranoie, è un po' più complicato”.

Zayn si sfrega le braccia. Liam nota che ha la pelle d'oca.

Supererò le mie paure e le mie paranoie”, dice l'altro, deciso. “E non mi sento obbligato, voglio farlo. Non voglio che l'acqua sia la mia Kryptonite”.

Ogni supereroe ha un punto debole”, spiega Liam. Parlare con Zayn di queste cose – come se fossero reali – è divertente, è liberatorio. Andy non è mai stato un appassionato di fumetti e gli unici amici nerd che lui abbia mai avuto sono stati amici virtuali.

Non sono un supereroe”, replica Zayn. “Sono solo un essere umano che vuole testare i suoi limiti, sono Batman”.

Liam scoppia a ridere. Batman è sempre stato e sempre sarà il suo personaggio dei fumetti preferito.

Ok, come vuoi”.

Liam si immerge completamente in acqua e fa un giro della piscina. Da come Zayn si aggrappa alla scaletta, Liam può capire che è spaventato.

Intanto staccati di lì”, dice.

Onestamente non sa da dove iniziare. Non sarà facile far superare a Zayn le sue paure, forse ci vorrà più tempo del previsto. O forse l'altro ragazzo non ci riuscirà proprio.

Vieni qui”, mormora Zayn, stendendo una mano verso di lui.

Liam nuota verso l'altro ragazzo e afferra la sua mano.

Per prima cosa prova a galleggiare qui dove si tocca”.

Zayn stringe la sua mano con una presa quasi dolorosa.

Qualsiasi corpo in acqua galleggia”, dice Liam in tono rassicurante. “Non andrai a fondo, tranquillo”.

Zayn fa una risatina nervosa.

Hai ragione, Archimede”.

Stenditi sulla schiena”, ordina Liam.

Zayn lo guarda incerto.

Ci sono io”, dice Liam poggiandogli una mano sulla schiena. “Lasciati andare all'indietro, ti tengo io per ora”.

Zayn deglutisce rumorosamente.

Pensa che hai galleggiato nella placenta di tua madre per nove mesi”, continua Liam. Da qualche parte ha letto che i bambini sono dotati di una certa acquaticità proprio per questo motivo. Peccato che Zayn potrebbe aver perso questa dote ormai, avendo lasciato il grembo materno almeno vent'anni prima.

Questo pensiero mi fa un po' schifo, scusa”, scherza Zayn, staccando i piedi dal fondo della piscina e abbandonandosi all'indietro.

Liam con una mano stringe ancora quella di Zayn mentre con l'altra preme al centro della sua schiena per dargli l'illusione che sia lui a impedirgli di andare a fondo, anche se in realtà sta facendo tutto l'altro ragazzo.

Zayn tiene ancora la testa sopra l'acqua in un posizione che sicuramente gli farà dolere il collo.

Poggia la testa sull'acqua, adesso, ok?”, gli impone Liam gentilmente.

Non mi entrerà l'acqua nelle orecchie?”, sussurra Zayn.

La sua voce è flebile e leggermente roca. Ha paura ma non vuole farlo vedere.

No, non ti preoccupare. Tu pensa a respirare normalmente e non agitarti quando senti l'acqua sul viso”.

Zayn fa come gli ha detto Liam. Al primo tentativo si spaventa e rialza subito la testa, poi ci riprova e tenta di rilassarsi.

Adesso stai facendo il morto a galla”, lo informa Liam. “Però sei ancora vivo, vedi?”.

Zayn ha gli occhi chiusi e la sua presa sulla mano di Liam è ancora più stretta.

Posso lasciarti andare?”, domanda. “Mi senti?”.

Zayn apre gli occhi di scatto.

Non lasciarmi, per favore”, mormora.

Liam gli sorride. Zayn sembra un bambino indifeso ed è un'immagine che Liam non credeva avrebbe mai visto, non così presto, almeno. È una bella immagine, però, perché finalmente può vedere un nuovo lato di Zayn e può vedere uno Zayn vero e spontaneo.

Lasciami la mano, quantomeno, ok?”, propone. “Continuerò a tenerti su io, tranquillo”.

Zayn annuisce e lo libera dalla sua stretta. Liam posiziona la mano poco sopra il suo sedere.

Tutto bene?”, domanda.

Hai detto qualcosa? Non sento praticamente un cazzo con le orecchie sotto l'acqua”, dice Zayn che ha di nuovo gli occhi chiusi.

Liam ride.

Lo prendo come un sì”, mormora fra a sé e sé.

Secondo te anche quando ero nella placenta di mia madre c'era un bel ragazzo che mi teneva la mano sul culo per aiutarmi a galleggiare?”.

Liam sposterebbe la mano e gli mollerebbe pure un pizzicotto per protesta, se questo gesto non rischiasse di spaventare l'altro ragazzo. Perciò tiene la mano lì dov'è, per adesso.

Questo non è nuotare, vero?”, continua Zayn. “Perché se questo fosse nuotare sarei piuttosto bravo”.

Forse parlare lo aiuta a rimanere calmo, pensa Liam, prima di togliere la mano dal di dietro di Zayn. Dal momento che Zayn sembra non averlo notato, decide di togliere anche l'altra e fare un passo indietro. L'altro ragazzo rimane a galla da solo.

Liam?”, chiama a un certo punto, con un filo di panico nella voce, poi apre gli occhi, si accorge che Liam si è effettivamente allontanato e non lo sta più tenendo e comincia ad agitare le braccia e le gambe, sollevando spruzzi di acqua che colpiscono in faccia l'altro ragazzo.

Liam si sente immediatamente in colpa per aver tradito la fiducia di Zayn e per averlo lasciato da solo - rischiando di ucciderlo – e in un attimo gli avvolge un braccio attorno al collo e gli solleva la testa, giusto in tempo prima che Zayn – confuso e terrorizzato – rischi di annegare per l'ennesima volta.

L'altro ragazzo poggia i piedi sul fondo della piscina e si aggrappa a Liam con tutta la forza che ha, come se il suolo sotto i suoi piedi dovesse aprirsi da un momento all'altro e lui sprofondare se Liam non lo tenesse.

Va tutto bene, ci sono io, va tutto bene”, dice Liam al suo orecchio, stringendogli ancora un braccio attorno al collo mentre con l'altro gli accarezza la schiena.

Zayn trema. Liam può sentire i battiti forsennati del suo cuore – essendo petto contro petto - perciò gli intima di calmarsi e respirare, mentre gli assicura che non è più in pericolo e gli chiede scusa, scusa, scusa.

Zayn incastra la testa nell'incavo del collo di Liam. Questi lo lascia fare e aspetta pazientemente che si rilassi. In fondo è solo colpa sua se Zayn si è preso questo spavento.

Sono un deficiente”, si lamenta l'altro ragazzo, solleticando la pelle bagnata di Liam col suo fiato caldo. “Sono un completo deficiente”.

Liam poggia la guancia sui suoi capelli.

Non è vero, stavi andando benissimo, sono io che sono un pessimo istruttore”, dice.

Le mani di Zayn trovano sistemazione sui suoi fianchi e Liam è troppo impegnato a ricostruire l'autostima del povero ragazzo per pensare al fatto che, nonostante la posizione compromettente, lui non si senta per niente a disagio, anzi, tutto il contrario. Conosce Zayn a malapena ma questo abbraccio gli sembra così familiare e lui aveva bisogno di un abbraccio del genere, di uno di quegli abbracci che è questione di vita o di morte, anche se non è la situazione ideale per godere di un abbraccio simile.

Zayn solleva la testa e lo guarda in faccia.

No, mi piaci”, dichiara precipitosamente. “Cioè, mi piaci come istruttore”, precisa, distogliendo lo sguardo e facendo un passo indietro.

Liam è riluttante a lasciarlo andare. L'altro ragazzo gli sembra ancora troppo fragile.

Possiamo continuare un'altra volta”, propone senza pensarci due volte. “Posso insegnarti a nuotare a poco a poco, magari con la luce del sole, magari con l'ausilio di un salvagente o qualcosa del genere, non lo so”.

Zayn lo guarda intensamente.

Dici sul serio?”, domanda, prima che le sue labbra si aprano in un sorriso.

Liam pensa che la natura sia stata veramente ingiusta a dotare Zayn di questi occhi di questi zigomi di queste labbra, lasciando il resto del mondo a bocca asciutta. Esistono poche persone così incredibilmente belle da fargli venire voglia di nascondersi e non uscire più di casa per non doversi confrontare con loro.

Dico sul serio”, risponde.

In questo momento il cancelletto da dove sono entrati cigola sospettosamente.

Zayn si volta di scatto.

Louis”, sussurra.

Louis incede con passo malfermo verso la piscina, trascinando per mano nientemeno che Eleanor.

Zayn, mi fa piacere che mi casa es tu casa”, biascica, “ma ti prego di non contaminare la mia piscina con i fluidi corporei tuoi e dei tuoi amici, grazie”.

Louis è ubriaco, così ubriaco che sembra che Eleanor debba aiutarlo a tenersi in piedi, sebbene sia abbastanza brilla anche lei.

Liam?!”, esclama sorpresa la ragazza.

Liam è così fottuto se Eleanor racconta a Danielle di questa sua “scappatella notturna”. Anche se lui non ha fatto – e non farà mai - niente con Zayn, quell'essere inopportuno di Louis potrebbe averle messo in testa strane idee.

Liam mi stava insegnando a nuotare”, spiega Zayn, risalendo nel frattempo la scaletta.

Oh, ma è meraviglioso!”, trilla Louis. “E ci è riuscito?”.

Dobbiamo lavorarci ancora un po'”, ribatte Zayn. “Deve darmi altre lezioni”.

Louis muove le sopracciglia con fare allusivo. Liam vorrebbe trascinarlo sott'acqua e ucciderlo.

Io penso che andrò in camera mia con questa beeella ragazza qui”, dice Louis, acuendo la voce sull'ultima parola. “Voi potete usare la dependance, se volete”.

Zayn si passa le mani tra i capelli e poi le spalma sul viso del suo migliore amico.

Sei così ubriaco che dubito ti si alzerà mai”, lo prende in giro, mentre Louis emette un urletto di protesta e tenta di asciugarsi la faccia. “E la dependance non ci serve, grazie tante. Liam adesso mi riaccompagna fuori dal One Direction a riprendere la mia moto e poi va a casa sua”.

Liam lo ringrazia mentalmente per aver messo le cose in chiaro.

Zayn”, lo chiama Louis, barcollando versi di lui. “Se quando torni al locale incontri quella merda di Harry, Barry, Jerry, digli che la odio. Lo odio. Quello che è. Ok?”.

Zayn scoppia a ridere.

Sai che ti dico? Forse se continui a pensare a lui magari alla fine ti si alza”.

Louis gli mostra il dito medio e prende Eleanor per mano.

Non ascoltarlo, lui è uno di quei gay che sono convinti che tutti siano gay”, le dice mentre la guida verso la porta di casa.

Zayn torna a rivolgere la sua attenzione a un Liam sgocciolante e senza parole.

Quel coglione dice un sacco di cazzate, io so cose di lui che lui fa finta di non sapere”, afferma, credendo che Liam voglia un qualche tipo di spiegazione.

Liam si stringe nelle spalle.

Hai un asciugamano?”.

Quando, un'ora dopo, torna a casa, ha ancora i capelli bagnati e la sensazione di aver fatto un grosso grosso sbaglio a offrirsi di dare a Zayn lezioni di nuoto. Ma ormai gli ha dato la sua parola e lui non è uno che si tira indietro quando fa una promessa a qualcuno.

NOTE:

La frase che Louis dice a un certo punto, ovvero “andrai all'inferno per quello che la tua mente perversa sta pensando” non è altro che una traduzione libera di un verso della canzone Nude dei Radiohead: “You'll go to hell for what your dirty mind is thinking”.

Poi, mentre scrivevo il pov di Liam mi sono resa conto che se dovessi provare a insegnare a nuotare a qualcuno, probabilmente lo farei annegare. Per me nuotare è stata una cosa spontanea e naturale ergo non ho la minima idea su come si impari e/o si insegni, soprattutto a un adulto. Ok, non ve ne frega niente, passiamo ad altro-

Mi sarebbe piaciuto fare un bel discorso su questa storia del documentario ma ho fretta (e quando mai?). Sappiate solo che sono incazzata perché mai, MAI, in nessuno dei fandom nei quali ho bazzicato in questi anni, qualcuno ha provato a farmi vergognare di essere una shipper e una fan writer. Cosa ha di speciale il fandom dei One Direction allora? NIENTE. Quindi sono incazzata e boh, per scazzarmi andrò ad ubriacarmi. No, non è vero, semplicemente uscirò coi miei amici e cercherò di ammorbarli con questa storia per sfogarmi e far capire loro l'assurdità della cosa. Questo fino a quando non mi manderanno a quel paese, il che succede di solito dopo la quinta volta che nomino i ragazzi in generale o Harry in particolare.

Vi voglio bene, ALLA PROSSIMA!

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo ***


lz8

Riassunto delle puntate precedenti

Liam è un bagnino che una sera, a una festa in piscina, salva la vita al ricco e misterioso Zayn, che per “sdebitarsi” invita lui, Harry e Niall (due camerieri in servizio alla festa e che hanno aiutato Liam a trarre in salvo l'annegato...più o meno) a un suo concerto in un rinomato locale, il One Direction. Zayn ha un migliore amico, snob e insopportabile, che si attira l'antipatia di tutti, in particolare di Harry. Niall, migliore amico del suddetto, lo convince ad andare a sentire suonare Zayn, nella speranza di parlargli per proporgli di mettere una buona parola per lui col padrone del locale. La sera del concerto, al quale è andato con la fidanzata, Danielle, e una sua amica, Eleanor, Liam ha un problema con la macchina e chiede a Zayn di accompagnarlo a casa. Dopo una brutta esperienza in un quartiere poco raccomandabile, Zayn porta Liam in un parco giochi, gli offre dell'erba da fumare e lo bacia. Imbarazzante, perché Liam è impegnato ed etero etc etc. Qualche tempo dopo, a una festa organizzata da un amico di Harry, Ed, fanno la loro comparsa Zayn e Louis, invitati da Niall per accaparrarsi la simpatia di Zayn. Qui l'odio di Harry per Louis si trasforma improvvisamente in un'insana e inspiegabile attrazione, tanto che il riccio bacia l'altro ragazzo ma viene rifiutato. Ouch. Il giorno dopo, Liam ha la possibilità di fare quattro chiacchiere con Zayn e conoscerlo meglio. Non è interessato a lui in quel senso, ma ne è comunque incuriosito, per questo accetta di dare il suo numero all'altro ragazzo. Nel frattempo, a una cena di beneficenza alla quale Harry e Niall prestano servizio, Louis mette nei guai Harry, che, invece di picchiarlo come vorrebbe, lo bacia. Di nuovo. Solo che questa volta Louis risponde. Un punto per Harry! Il giovedì successivo, tutti i ragazzi si ritrovano nuovamente al One Direction, per ascoltare Zayn. Harry, indispettito dal fatto che Louis stia facendo finta (?) di provarci con Eleanor, lo attira in bagno con l'intento di riprendere dove avevano lasciato l'ultima volta. Ma tra il fatto che il bagno sia troppo frequentato e la prospettiva di far penare Louis, Harry decide di mollarlo lì come un idiota senza dargli nulla. Un altro punto ancora! A fine serata, Zayn porta Liam a casa di Louis per utilizzare la sua piscina, dal momento che vuole che l'altro ragazzo gli insegni a nuotare. Come prima lezione non è un granché, però Liam si offre di dargliene altre. Louis torna a casa ubriaco con Eleanor al seguito, maledicendo Harry.

And this is what you missed on “We all fall in love sometimes”!

AVVERTIMENTI: massiccia presenza di imprecazioni. Forse ne ho abusato un po'...


- HARRY -


Ricordami perché sono dovuto venire con te”.

Harry chiude lo sportello della macchina di Niall e aspetta che l'altro ragazzo recuperi la sua chitarra dal sedile posteriore. L'auto del suo amico stona decisamente in mezzo alle BMW, alle Lexus e alle Mercedes parcheggiate sulla strada di fronte alla villa che è la loro destinazione e il riccio riesce a malapena a reprimere un verso di disgusto di fronte a tanta ostentanzione di opulenza.

Niall mette la sicura alla propria automobile. Harry pensa che potrebbe anche lasciarla aperta e nessuno la degnerebbe di uno sguardo. Se qualcuno volesse commettere un furto la macchina dell'irlandese sarebbe proprio la sua ultima scelta.

Perché sei il mio migliore amico e perché potresti fare da testimone nel caso Zayn si rivelasse un pazzo omicida e decidesse di uccidermi”.

Harry ridacchia.

E se Zayn volesse uccidere anche me?”.

Niall si acciglia.

Non avevo preso in considerazione questa possibilità”, dice tra sé e sé. “Ti prego di non farti uccidere perchè mi serve qualcuno che mi vendichi quando sarò morto”.

Harry butta gli occhi al cielo.

Vedo cosa posso fare, ma sai benissimo che sono imbranato e potrei morire anche prima di te”.

Niall si mette gli occhiali da sole sulla testa, strizzando gli occhi infastidito quando il sole li colpisce.

Allora la tua presenza qui è del tutto inutile”.

Harry fa un passo indietro, come per tornare verso la macchina.

Oh, bene, allora ti aspetto fuori”.

Niall lo afferra per un braccio.

Non scherzare, Styles, mi serve il tuo supporto morale”.

Nervoso?”.

Niall si stringe nelle spalle.

Zayn è il mio lasciapassare per suonare al One Direction e da lì chi lo sa?, potrei farmi notare da qualcuno”. L'irlandese abbassa lo sguardo sulle proprie scarpe da tennis. “Oppure no”.

Harry gli circonda le spalle con un braccio.

Un passo alla volta, Nialler”, lo incoraggia. “La casa è questa qui?”.

Niall si scherma dal sole con una mano e si guarda intorno.

Cazzo, credo di sì, sono tutte uguali queste dannatissime ville”.

Non ti ha detto il numero civico?”.

L'irlandese fa mente locale.

Uhm, sì, dovrebbe essere questa qui. Suoniamo, dai”.

Un enorme cancello di ferro, alto e minaccioso, protegge la villa in questione. Oltre le sbarre è visibile una lussuosa piscina, costeggiata da un viale formato di ciottoli che conduce all'edificio principale, affiancato da una costruzione più piccola, probabilmente la dèpendance. L'intonaco del prospetto della villa è di un bianco immacolato ma, anche se Harry non può certo definirsi un esperto, le persiane alle finestre, dipinte di azzurro, gli sembrano un pugno in un occhio. Sembra una di quelle ville sull'oceano...senza l'oceano. Pretenziosa.

Niall suona al citofono al quale risponde, dopo interminabili secondi, una voce gracchiante che non è sicuramente quella di Zayn. Sarà forse qualcuno della servitù, o come diavolo si chiamano gli schiavi di questi ricchi viziati e pigri. Harry combatte la tentazione di fare delle smorfie alla telecamera.

Il cancelletto laterale - quello per l'igresso delle persone e non delle auto di lusso, si intende - ci sta mettendo un po' troppo ad aprirsi.

Sicuro che Zayn ti aspettava oggi?”.

Niall annuisce, teso.

Il cancelletto finalmente si apre, con snervante lentezza, lasciandoli passare.

Harry getta uno sguardo all'acqua limpida della piscina e per un attimo indugia nel sogno di gettarvisi dentro. Fa troppo caldo per essere in Inghilterra, qualcosa non va nell'Universo.

Giunti dinanzi al portone della villa, di legno chiaro e sormontato da un arco, Niall guarda l'altro ragazzo in tralice.

Andrà tutto bene”, lo rassicura Harry, con una pacca sulla spalla. “Vuoi suonare al campanello o ti serve altro tempo per...?”.

Pensavo che non ce ne fosse bisogno, sanno che siamo qui, a questo punto avrebbero dovuto-”-

Il portone si spalanca improvvisamente. Harry lascia cadere il cellulare che aveva in mano, che fa due capriole su se stesso e atterra sullo schermo. Cazzo.

Avevo capito bene, allora, siete voi due”, osserva in tono annoiato Louis. “Immagino siate qui per Zayn”.

Harry non può fare a meno di lasciare scorrere lo sguardo su di lui e sbavare. Questo è il Louis migliore che abbia mai visto, ben lontano da quello impomatato della serata di gala e da quello alla moda e leggermente effeminato delle volte che l'ha visto al pub. Questo Louis, intanto, è seminudo – e già guadagna punti per questo motivo – visto che indossa solo un paio di boxer neri che lasciano in bella vista le sue cosce tonde e piene e una canottiera larga dalla quale sbuca un capezzolo. Poi è incredibilmente abbronzato e la sua pelle ambrata è un capolavoro. La leggera peluria sulle sue braccia e sulle sue gambe è dorata e fa venire a Harry voglia di carezzarla con le dita (o la faccia o...la lingua). In più è spettinato – Harry non aveva mai notato quanto fossero lunghi i suoi capelli – e, dulcis in fundo, porta gli occhiali. Harry ha qualche difficoltà a respirare. Parlare, poi, è proprio fuori discussione.

Potresti chiudere la bocca? Sono stanco di vedere le tue tonsille”, afferma Louis con una specie di ghigno. “E perchè non raccogli la cabina telefonica che ti è caduta di mano? Potrebbe servirti a chiamare un'ambulanza visto che sembri sul punto di avere un ictus”.

Harry sbatte le palpebre e, con un uno squittio imbarazzante, si piega a raccogliere il cellulare. Perché il suo cervello va in corto circuito ogni volta che Louis fa la sua comparsa?

Abbiamo sbagliato casa, forse?”, domanda Niall, impacciato. “Stavamo cercando quella di Zayn”.

Louis fa una smorfia.

Dubito che Zayn voglia riceverti a casa sua”, ribatte. “Comunque, dovrebbe essere qui a momenti. Almeno spero”.

Harry si aggiusta la bandana sulla testa mentre Louis segue ogni suo movimento. Il riccio si sente pizzicare la pelle sotto lo sguardo invadente dell'altro ragazzo.

Chi sei? Keith Richards redivivo?”, domanda.

Harry non può impedire al rossore di farsi strada sul suo viso. La maledizione di chi ha la pelle chiara è proprio quella di essere un libro aperto quando si tratta di essere in imbarazzo. Peccato che lui non possa permettersi di prendere il sole come qualcun altro.

Keith Richards è ancora vivo”, replica, recuperando un minimo di padronanza di sé.

Oh, che bella notizia!”, trilla Louis, illuminandosi per un attimo e mettendo in mostra i suoi bei denti in un sorriso fintamente genuino. Harry grugnisce.

Quindi suoniamo a casa tua?”, chiede Niall, incerto, stringendo le dita sulla tracolla della sua chitarra.

Suonare?”, gli fa eco Louis, arricciando il naso. “Pensavo foste venuti a comprare dell'erba”.

Niall fa cenno di no col capo, osservando Louis con espressione sconsolata. Harry deve fare un enorme sforzo per non fissare le cosce di Louis e la sua zona pelvica, perciò concentra lo sguardo sul campanello.

Allora immagino che non sarà una cosa breve, purtroppo”. Louis sospira. “Aspettate qui, vado a prendere il telefono e andiamo in dèpendance”.

Harry cede alla tentazione di osservare il sedere sporgente e sodo dell'altro ragazzo, mentre questi si allontana sculettando, camminando a piedi nudi sul parquet dell'ingresso. Cosa non gli farebbe...

Haz?”. Niall lo riporta alla realtà. “Giuro che non sapevo che saremmo venuti a casa di Louis, lo giuro. Zayn mi ha dato questo indirizzo e credevo ci vivesse lui”.

Harry fa spallucce, fingendo indifferenza. In realtà, per come la vede lui, le cose hanno preso una piega piuttosto interessante.

Quando Louis ritorna, qualche minuto dopo, ha tolto gli occhiali e indossato un paio di pantaloni da ginnastica. Harry si impegna a mascherare il suo disappunto.

Mi piacevano gli occhiali”, lo informa, affiancandolo mentre questi li guida verso la dèpendance. Niall li segue a testa bassa. L'idea di essere a casa di Louis e il fatto che Zayn non sia ancora arrivato sembrano averlo turbato oltre ogni aspettativa.

Spero che in quel tuo cervello bacato non si stiano formando scenari in cui io sono la tua segretaria sexy o qualcosa del genere”, ribatte Louis a denti stretti.

Harry stesso è sorpreso dalla sua stessa risata.

L'idea di vederti in minigonna è piuttosto allettante”, dice in un sussurro.

Louis rotea gli occhi.

Sei disgustoso”, replica, spingendo la porta a vetri scorrevole della dèpendance.

Dentro è più o meno come Harry l'aveva immaginata. Da un lato c'è un enorme letto king-size, sfatto. Di fronte al letto si trova una TV a schermo piatto. Il pavimento è tappezzato di vestiti, che Louis si affretta a raccogliere per portarli in quello che deve essere il bagno. Oltre alla porta del bagno Harry scorge una piccola cucina.

È qui che dormi di solito?”, domanda.

Louis riemerge dal bagno aggiustandosi i capelli.

Sì, quando i miei non sono in vacanza. O quando mi porto in casa qualcuno ”.

Harry sente il sangue ribollirgli nelle vene. Non può essere gelosia, giusto?

Quando arriva Zayn?”, chiede Niall, in piedi davanti alla TV.

Lo stronzo non risponde al telefono”, ribatte Louis, armeggiando con l'impianto stereo di fianco al televisore.

Niall si lascia cadere sul letto. Harry si aspetta da un momento all'altro un rimprovero da parte di Louis.

Dove sono i tuoi?”.

Louis preme con violenza un tasto dello stereo.

Mi stai facendo un interrogatorio per caso?”.

Harry geme, prima di fare compagnia a Niall sul letto. Visto che Louis non ha ancora protestato...

Sono alle Maldive, comunque”, afferma l'altro ragazzo. “O erano le Hawaii, non ricordo”.

E perchè non sei andato con loro?”.

Louis sbuffa.

Sai che spasso, mia madre, il suo compagno, le mie cinquecento sorelle...”.

Hai cinqucento sorelle?”, esclama Niall.

Louis sgrana gli occhi.

Ma sei scemo o cosa? Era un'iperbole, ma dubito tu sappia cosa significa”, dice acido. “Perché diamine non funziona questo maledetto stereo? Giuro che se la tipa delle pulizie lo ha rotto-”.

Forse potresti provare ad attaccare la spina”, osserva Niall ghignando, prendendosi la sua piccola vendetta. Harry ridacchia mentre Louis diventa paonazzo.

Fanculo”, borbotta, piegandosi per attaccare la spina alla presa.

Vai all'università?”, continua Harry, sperando di farlo parlare mentre è distratto. C'è qualcosa in Louis, oltre al suo corpo e al suo umorismo al vetriolo, che lo affascina e lo incuriosisce. Sicuramente in lui c'è qualcosa di più del ragazzo ricco, viziato e inacidito. Deve esserci qualcosa di più.

Louis si rimette in piedi, sistemandosi di nuovo i capelli, in un gesto che è più dettato dal nervosismo che dalla necessità di rimetterli in ordine.

Parliamoci chiaro”, esordisce, fulminandolo con lo sguardo. “L'unico motivo per cui vi ho lasciati entrare in casa mia è perché Zayn ha deciso di farla diventare il suo quartiere generale per gli affari barra luogo di ritrovo dei suoi conoscenti poveri e sfigati mentre i miei sono via. E io glielo permetto perché è il mio migliore amico, però, e sottolineo però, non sono tenuto a intrattenere i suoi ospiti”.

Harry si lascia cadere con la schiena sul letto, che è soffice e morbido e odora di ammorbidente. E di Louis. E forse anche di qualcuna delle sue scopate, ma lui non vuole indagare oltre.

Cosa ti costa rispondere a una semplice domanda?”, sbotta, battendo una mano sul materasso.

Non sono affari tuoi cosa faccio nella vita”.

Ero solo curioso di sapere se avessi altre occupazioni oltre a spendere i soldi dei tuoi genitori e lamentarti”.

Una mano si avvolge attorno a una delle sue caviglie e Harry viene trascinato indietro sul letto da Louis che, poggiando un ginocchio sul materasso molto ma molto vicino alle sue palle, si piega su di lui e gli punta un dito contro lo sterno.

Una parola in più e ti sbatto fuori”.

Harry che è diventato impavido (o forse è solo stupido) non riesce a staccare gli occhi dalle sue labbra.

Ehi, amico, lascia stare, Harry stava solo scherzando”, interviene Niall.

Louis inchioda con lo sguardo il riccio per qualche altro secondo prima di alzarsi dal letto. Caspita se è stato intenso. Harry potrebbe essersi eccitato.

L'altro ragazzo torna a dedicarsi allo stereo. Le note di una canzone a Harry ben nota si diffondono nell'aria mentre Louis si avvicina al comodino, apre il cassetto e ne estrae un pacchetto di sigarette. Il riccio osserva ipnotizzato mentre l'altro fa scorrere un fiammifero su un lato della scatola fino a che non esplode una scintilla.

Louis accende la sigaretta e si accovaccia sulla poltrona di fianco al letto, portandosi le ginocchia al petto e guardando ostinatamente da un'altra parte, rilasciando una nuvola di fumo a bocca aperta. Harry non ha mai desiderato qualcuno così tanto in vita sua.

I dreamt about you nearly every night this week. How many secrets can you keep? 'Cause there's this tune I found that makes me think of you somehow and I play it on repeat, until I fall asleep, spilling drinks on my settee.

Odio gli Arctic Monkeys”, commenta Niall, distogliendo Harry dal suo sogno a occhi aperti.

Louis gli mostra il dito medio e Niall scuote il capo. Una manciata di secondi dopo la porta scorrevole viene aperta con uno scatto.

Ecco dove cazzo eri!”, esclama Zayn. “Ho dovuto forzare la serratura del cancelletto sul retro per entrare”.

Louis si stringe nelle spalle.

Lo fai sempre”.

Hai invitato degli amici?”, domanda il moro.

Louis scoppia in una risata di scherno che fa contorcere le budella di Harry. Si può desiderare una persona e allo stesso tempo desiderare di spaccarle la faccia?

Semmai saranno tuoi amici. Li hai invitati per suonare, qualunque cosa voglia dire”.

Louis sputa l'ultimo tiro verso l'alto. Harry osserva il suo profilo e il suo unico pensiero è che quel collo aspetta solo le sue labbra, la sua lingua e i suoi denti.

I'm sorry to interrupt, it's just I'm constantly on the cusp of trying to kiss you. I don't know if you feel the same as I do, but we could be together if you wanted to.

Davvero?”, domanda Zayn, grattandosi il mento.

Mi hai dato appuntamento per oggi”, interviene Niall, con esitazione. “Mi avevi promesso che mi avresti sentito suonare”.

Harry odia il tono dimesso di Niall e prenderebbe volentieri a pugni Zayn per aver fatto sentire il suo migliore amcico così insicuro e vulnerabile.

Oook”, afferma Zayn, strascicando le vocali, poi mette la testa fuori dalla dèpendance. “Liam, vieni dentro, mi sa che dobbiamo rimandare a più tardi la nostra lezione”.

Adesso si chiamano lezioni?”, lo prende in giro Louis, spegnendo la sigaretta in un posacenere di vetro e cercando di dissipare il fumo agitando le mani.

Liam fa capolino dalla porta e saluta Harry e Niall con la mano.

È un piacere vederti!”, esclama l'irlandese.

E un sollievo”, borbotta Harry, che ha preso l'altro ragazzo in simpatia, anche se non capisce che genere di rapporto lo leghi a Zayn e soprattutto cosa ci trovi in lui, visto che sembra la versione cupa e perennemente fatta di Louis.

Liam mi sta dando lezioni di nuoto, te l'ho già detto”, dichiara Zayn, spostando col piede un calzino del quale Louis ha dimenticato di sbarazzarsi e spingendolo sotto al letto.

Se hai altro da fare ci vediamo un altro giorno”, suggerisce Liam timidamente, ancora in piedi davanti alla porta.

Sciocchezze”, replica Zayn. “Non ci metterò molto. Accomodati pure dove vuoi”.

Sì, certo, fai come se fossi a casa sua”, afferma Louis, sarcastico.

Liam si stringe nelle spalle e si siede sul letto accanto a Harry.

Zayn spegne lo stereo – guadagnandosi un'imprecazione di protesta da parte di Louis - e rivolge l'attenzione all'irlandese.

Neil?”, domanda con un'ombra di incertezza. “Cosa dobbiamo suonare esattamente?”.

Niall”, gli fa eco l'altro ragazzo, a disagio. “Ehm, ricordi che ti ho chiesto di procurarmi una serata al One Direction e tu mi hai detto che era meglio se prima di presentarmi a Simon mi sentivi suonare tu?”.

Zayn si acciglia.

Oh, ok”, mormora, schiarendosi la voce con un colpo di tosse. È palese che non se lo ricordi ma almeno ha la decenza di fare finta.

Posso sapere come ti ripaga Zayn per le tue lezioni?”, domanda Louis dal nulla, seduto sulla poltrona con le gambe accavallate come una fottuta Reginetta di Bellezza.

Penso stia parlando con te”, dice Harry, dando di gomito a Liam.

Non ci siamo ancora messi d'accordo sulla ricompensa”. Zayn salva l'altro ragazzo dall'imbarazzo di rispondere alla domanda innopportuna di Louis. “Ora ti prego di chiudere quella boccaccia e smetterla di importunare i miei amici”.

Louis solleva un sopracciglio.

Dimostri un bel coraggio a darmi ordini in casa mia”.

Zayn ridacchia e per un fugace attimo Harry vede in lui qualcosa di umano.

Lo faccio solo perché so che ti piace essere comandato”.

Louis piega le labbra in un mezzo sorriso.

Non sempre e solo in determinati contesti”.

Harry non ha difficoltà a immaginare quali e questo pensiero gli procura una capriola allo stomaco. Ci sono così tante cose che vorrebbe scoprire di Louis. Se solo potesse trovarsi da solo con lui...

Zayn si siede per terra a gambe incrociate e si accende una sigaretta, utilizzando uno Zippo con inciso il simbolo di Batman e appestando l'aria di un odore di benzina che fa arricciare il naso a tutti.

Allora, cosa ti piace suonare?”.

Niall sembra impreparato a rispondere alla domanda dell'altro ragazzo. Harry spera che il suo amico non sia venuto con l'idea di improvvisare.

Ehm, non ho un repertorio ben preciso”, ammette. “Ho scritto delle canzoni-”.

Simon non ti farà mai suonare le tue canzoni senza neanche conoscerti”, lo interrompe bruscamente Zayn.

A Niall tremano le mani. Harry gli poggia una mano sulla spalla.

Dai, fagli ascoltare quello che suoni sempre”.

Louis si lascia sfuggire una risata sprezzante. Harry gli lancia uno sguardo minaccioso nella speranza di farlo desistere dal suo crudele tentativo di sminuire Niall. Nessuno si prende gioco del suo migliore amico!

Hai mai suonato in altri locali prima?”, domanda Zayn.

Un paio di volte ma niente di importante”, risponde Niall, mordendosi l'interno della guancia. “So che Simon ha delle conoscenze nell'ambiente discografico e...non lo so, speravo di-”.

Ok, ok”, lo zittisce il moro. “Fammi sentire qualcosa”.

L'enorme differenza tra Zayn e Louis, scopre Harry, è che se da una parte uno fa di tutto per rendere miserabile la vita degli altri di proposito, con la sua acidità e il suo sarcasmo (Louis), l'altro manca semplicemente di tatto e ha una scarsa memoria (Zayn) e per questo, forse, per lui ci sono ancora speranze di redenzione.

Niall annuisce e imbraccia la chitarra. Harry trattiene il fiato mentre il suo amico si concentra, osservando la tensione nella sua postura che a poco a poco si scioglie. Quando l'altro ragazzo produce le prime note Harry si rilassa e si lascia sfuggire un sorriso compiaciuto. Niall ha deciso di andare sul sicuro, scegliendo una canzone che sarebbe capace di suonare anche nel sonno e che è una delle preferite di Harry.

She's a good girl, loves her mama

Loves Jesus and America too

She's a good girl, crazy 'bout Elvis

Loves horses and her boyfriend too”.

Zayn ha un'espressione seria e accigliata mentre ascolta Niall cantare, ma niente nel suo viso lascia trasparire alcun tipo di repulsione, anzi. Anche Liam sembra incuriosito, sorpreso quasi, e quando Harry si volta per osservare la reazione di Louis scopre che questi sta guardando lui. Quando l'altro ragazzo si rende conto di essere stato colto in flagrante si gira dall'altra parte. Harry sorride, soddisfatto, rivolgendo di nuovo lo sguardo a Niall, che canta con gli occhi rivolti al soffitto, come se fosse timoroso di incrociare quelli di Zayn.

Quando Harry cede di nuovo alla tentazione di voltarsi verso Louis, l'altro ragazzo ha cambiato posizione, infatti adesso è stravaccato a gambe aperte sulla poltrona, con la schiena affondata nello schienale, i gomiti poggiati ai braccioli e le mani incrociate sotto il mento. Il riccio non riesce a staccare gli occhi dal suo profilo spigoloso, dalle sue dita ossute e dalle sue ciglia chiare che battono sulle guance lisce e abbronzate. Con la voce di Niall a fare da sottofondo al suo momento di contemplazione, Harry lascia vagare lo sguardo sul corpo di Louis, indugiando sulla peluria che sbuca dalla sua canottiera nera e che gli sembra la cosa più erotica che abbia mai visto su un essere umano. Quando deglutisce dopo interminabili secondi, il riccio spera che la musica riesca a coprirne il rumore. Nel momento in cui sposta gli occhi sulla bocca imbronciata di Louis, questi incrocia nuovamente il suo sguardo. Harry trattiene il respiro mentre l'altro ragazzo solleva un sopracciglio in un'espressione fintamente seccata, prima di leccarsi il labbro superiore con studiata lentezza, come una pornostar consumata, mettendo in mostra il piercing. Harry si strozza con la saliva mentre Louis scuote la testa, nascondendo una risata col dorso della mano.

Non c'è male”, commenta Zayn nello stesso momento in cui Harry si accorge che Niall ha smesso di suonare. “Te la cavi con la chitarra”.

L'irlandese si asciuga il sudore sopra il labbro superiore e abbozza un sorriso.

Grazie”.

Harry gli stringe una spalla ed è sul punto di complimentarsi con lui quando Louis apre bocca.

Non dargli una ragione per montarsi la testa”, afferma con tono asciutto. Niall si irrigidisce sotto la mano di Harry.

Ho detto che non c'è male, non che sia il nuovo Jimi Hendrix”, ribatte Zayn irritato. “Quello che sa fare basta e avanza per una serata in un locale”.

Louis butta gli occhi al cielo.

La sua esibizione mi è sembrata mediocre”, dice con una scrollata di spalle.

E tu chi cazzo sei per giudicare?”, sbotta Harry, coi nervi a fior di pelle mentre Niall gli lancia uno sguardo dimesso.

Louis raddrizza la schiena.

Modera i termini, ragazzino”, sibila.

A nessuno frega un cazzo del tuo parere e hai perso un occasione per startene zitto”, ribatte Harry col sangue che gli sale alla testa. Non sopporta che uno stronzetto con la puzza sotto il naso e del tutto incompetente si permetta di esprimere opinioni sul talento di Niall, soprattutto dopo che è andato così bene da impressionare Zayn.

Louis si alza in piedi, avanzando verso di lui.

Bastano un paio di orecchie funzionanti per giudicare un'esibizione del genere”, dichiara come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Louis”, implora Zayn, afferrandolo per una caviglia. “Dacci un taglio”.

Cazzo, Zayn, non serve lusingarlo se vuoi portartelo al letto”, replica. “Sii onesto con lui”.

Liam si lascia sfuggire un verso strozzato, mentre Niall sgrana gli occhi e boccheggia, alternando lo sguardo tra Louis e Zayn.

Non badare a lui, dice un sacco di cazzate”, lo rassicura quest'ultimo. “Ti va di farmi sentire dell'altro?”.

Sei la persona più meschina che abbia mai conosciuto”, afferma Harry, puntando un dito contro Louis e contorcendo il viso in una smorfia, incapace di trovare altre parole per definirlo. Lungi dal desiderarlo di meno Harry sogna di scoparselo con violenza col perverso intento di punirlo e rimetterlo al suo posto. La sua insana - e ormai fuori controllo – attrazione per lui è inevitabilmente mischiata a un feroce disprezzo.

Detto da uno che non mi conosce affatto non mi fa alcun effetto”, è la risposta di Louis, che torna a sedersi sulla sua poltrona come se nulla fosse.

Harry stringe i pugni per combattere la tentazione di prenderlo a schiaffi. Anche la sua apparente indifferenza alle cattiverie di Harry è snervante!

Vaffanculo”, replica. “Niall, ti aspetto fuori, ci vediamo quando hai finito”.

Harry schizza fuori dalla stanza nutrendo la vana speranza che Louis provi a fermarlo, anche solo per urlargli contro. Ma nessuno gli corre dietro, perciò il riccio si ritrova di nuovo sotto al sole di luglio, col cuore che gli rimbomba nelle orecchie e la voglia di dare calci a qualcosa.

Vaffanculo”, ringhia, liberandosi del foulard avvolto attorno alla testa e stringendolo convulsamente tra le dita. “Lo odio, cazzo, lo odio”.

Dopo aver valutato per un attimo l'idea di sfogare la sua rabbia lanciando qualcosa in piscina, Harry decide che ha due possibilità: sedersi su una delle sdraio che attorniano la piscina e aspettare lì sotto il sole o provare a sbollire l'incazzatura e poi rientrare.

Mentre utilizza il foulard per asciugarsi il sudore dalla fronte il suo sguardo si posa sul portone della villa. Una terza possibilità si palesa ai suoi occhi: entrare in casa. Vagare per le stanze della villa sembra un ottimo modo per passare il tempo e irritare Louis, anche se l'altro ragazzo potrebbe non venire mai a saperlo.

Il portone, come aveva immaginato, è semplicemente accostato. O questi ricchi sono incredibilmente stupidi oppure ripongono una grande fiducia nei confronti dell'umanità se decidono di lasciare aperta la porta di casa. Zayn non ha avuto alcuna difficoltà a forzare il cancello sul retro e ciò vuol dire che potrebbe farlo chiunque.

Harry entra in casa e per un attimo rimane immobile all'ingresso, indeciso su dove proseguire. Potrebbe andare dritto ed entrare nell'enorme cucina, bianca e illuminata dai raggi solari provenienti dalle alte finestre, potrebbe girare a sinistra e andare nella sala da pranzo colma di vasi fiori e ninnoli costosi, oppure potrebbe salire le scale di legno scuro e dare un'occhiata alle camere da letto. Un rapido sguardo a una scala laterale che porta a un piano interrato gli fa optare per quest'ultima scelta. Harry è curioso di sapere cosa possano nascondere lì sotto. Una piantagione di marijuana? Un laboratorio di metanfetamine? Una prigione? Dei cadaveri? O forse un cinema? I ricchi vanno matti per queste cose anche se Harry ha sempre pensato che avere un cinema in casa sia proprio una dichiarazione di avversione nei confronti della vita sociale. Non che guardare illegalmente film in streaming sul computer sia tanto meglio, ripensandoci.

Prima di aprire la porta del piano interrato Harry si fa un veloce esame di coscienza. Sto facendo qualcosa di sbagliato? Sì. Me ne importa qualcosa? No. Perfetto, posso proseguire.

Quello che Harry trova oltre la porta non ha niente di scandaloso, anzi, era piuttosto prevedibile: è una specia di sala giochi barra tempio nerd. Il pavimento è ricoperto da una moquette rossa, da un lato c'è una fila di macchinette per i video giochi arcade che si estende lungo tutto il muro e prosegue fino a dove l'occhio di Harry non può vedere, con al centro un tavolo da biliardo, dall'altro si trova un gigantesco televisore a schermo piatto di duemila pollici sopra a un mobile pieno zeppo di custodie di videogiochi e DVD, di fronte al quale è situato un lungo divano di pelle nera. L'intera stanza, che deve occupare almeno metà della superficie della casa, è disseminata di statue di supereroi: Spiderman pronto a saltare giù da una specie di colonna, Iron Man con una mano tesa davanti a sé, Batman col mantello svolazzante e via dicendo. Alle pareti sono attaccati quadri con strisce di fumetti e – Harry grugnisce – ritratti di Louis in stile pop art.

Tutto ciò non sembra altro che una grande manifestazione dello sterminato ego di Louis.

Harry sta valutando la possibilità di sedersi sul divano, accendere la TV e provare una delle console di Louis (ha la fottutissima Play Station 4, oltre che probabilmente tutti i Nintendo mai inventati) quando una voce alle sua spalle lo fa letteralmente saltare sul posto.

Se hai rubato qualcosa lo scoprirò”, afferma Louis, scendendo l'ultimo scalino e guardandolo con aria di sufficienza. Come ha fatto Harry a non accorgersi del suo arrivo?

Mi stai dando del ladro, adesso?”, ribatte, cercando di darsi un contegno per mascherare il fatto che per un attimo il cuore ha rischiato di saltargli fuori dal petto.

Louis si posiziona davanti a lui, guardandolo dall'alto in basso. Ed è paradossale visto che è Harry quello più alto.

Te ne vai in giro per casa mia senza permesso”, mormora, osservandolo attentamente, come se Harry avesse qualcosa sulla faccia che prima non c'era. “Penso che sia lecito pensare che stai tramando qualcosa di losco”.

Harry fa un passo avanti.

Se vuoi puoi perquisirmi”, suggerisce, abbassando la voce a un sussurro e sfiorando il fianco di Louis con un dito. Dio, come vorrebbe avere le mani di Louis dappertutto e toccare Louis dappertutto e-

Oh, ma stai zitto”, replica l'altro ragazzo con un mezzo sorriso, spingendolo indietro.

Ehi”, protesta Harry, spingendolo a sua volta.

Louis gli blocca un polso.

Sei insopportabile, lo sai?”.

Da che pulpito!”, esclama Harry, facendo un misero tentativo di liberarsi dalla presa dell'altro ragazzo. Inutile dire che è già eccitato. L'adrenalina gli scorre nelle vene e lui vuole di più.

Ogni volta che vedo la tua faccia il sangue mi va al cervello”, afferma Louis, spintonandolo di nuovo. Harry tocca il divano con le gambe.

Sei proprio sicuro che ti vada al cervello?”, replica prontamente.

Louis rotea gli occhi e se solo non avesse ancora quel mezzo sorriso Harry potrebbe anche crederci che sia infastidito.

E ogni volta che apri bocca-”. L'altro ragazzo si interrompe, gli occhi fissi sulle labbra di Harry. Il riccio viene attraversato da un brivido di anticipazione.

Ogni volta che apro bocca...?”, lo incita a continuare, leccandosi le labbra inconsciamente.

Louis sembra trattenere il fiato.

Cazzo”, si lascia scappare prima di fiondarsi sulla sua bocca. Harry perde l'equilibrio e cade sul divano, tirandosi Louis addosso. L'altro ragazzo riesce a mettersi a cavalcioni su di lui, senza interrompere il bacio. Harry è in paradiso.

Dal momento che Louis sembra ben disposto - molto ben disposto a giudicare dalla foga con la quale lo sta baciando - il riccio lascia scorrere le mani sulle sue cosce, strizzandone la carne. Louis ha le cosce di una donna ma è un uomo. Harry sta baciando un uomo per la seconda volta e vuole farlo per sempre.

Una mano dell'altro ragazzo è seppellita tra i suoi capelli e ci sono momenti in cui le sue dita tirano e Harry non riesce proprio a frenare i gemiti di piacere che questo gesto gli provoca.

Quando Louis si stacca dalle sue labbra il riccio è sorpreso dal lamento prolungato che esce dalla propria bocca. No, perché, baciami ancora, stronzo.

Louis respira affannossamente, mentre le sue dita graffiano inconsciamente lo scalpo di Harry.

Cazzo, merda, cazzo”, è la sfilza di imprecazioni che l'altro ragazzo pronuncia, così vicino alle labbra di Harry da sfiorarle con le proprie.

Dovrei sentirmi offeso?”, prova a scherzare Harry mentre Louis raddrizza la schiena, ottenendo allo stesso tempo di allontanarsi da lui e di poggiare il sedere proprio sopra la sua erezione. Harry potrebbe esplodere.

Louis lo osserva per qualche secondo, cercando di riprendere fiato. I suoi occhi sono dello stesso colore del cielo all'alba d'inverno, quando le strade sono ancora deserte e fa un freddo boia e uscire è insieme la prima e l'ultima cosa che vorresti fare. La prima perché non vuoi perderti l'opportunità di assistere alla nascita di un nuovo giorno prima degli altri, l'ultima perché il calore delle coperte è troppo invitante da lasciare per il freddo mondo fuori. Harry pensa che anche quello che prova per Louis è contraddittorio, ma non in questo momento. In questo momento sa esattemente quello che vuole: riprendere da dove hanno lasciato.

Louis”, mormora, carezzondogli le cosce.

L'altro ragazzo si morde il labbro inferiore.

Cazzo, ti odio”, afferma prima di attaccarsi di nuovo alle sua labbra. Ottimo.

È reciproco”, mugugna Harry nel bacio.

Il sedere di Louis continua a premere insistentemente e deliziosamente sul cavallo dei suoi pantaloni e lui deve essersene accorto a giudicare dai gemiti che fa. Harry adora i versi e la totale mancanza di inibizioni durante i momenti di intimità e Louis sembra un tipo parecchio disinibito e vocale.

Harry fa scorrere le mani sulla schiena dell'altro ragazzo, dal basso verso l'alto e viceversa. Senza pensarci infila le mani sotto la sua canottiera. Louis si tira indietro di nuovo e Harry è sul punto di protestare quando l'altro si libera dell'indumento in un gesto impulsivo e repentino e riprende a baciarlo. Perfetto, fantastico, meraviglioso. La sua pelle è liscia e calda e piacevole al tatto e Harry vuole toccare tutto, la schiena, i fianchi, l'addome, le braccia. Quando le sue mani si fermano sul petto di Louis e le sue dita si stringono attorno a seni inesistenti l'altro ragazzo gli blocca i polsi.

Se cercavi delle tette hai trovato la persona sbagliata”, mormora.

Harry è sul punto di scoppiare a ridere quando Louis guida le sue mani sul proprio sedere.

Mettile qui se ti serve qualcosa alla quale aggrapparti”, afferma, catturando il suo labbro inferiore tra i denti e ghignando.

Harry non riesce a credere alla propria fortuna quando finalmente affonda le dita nei glutei di Louis. Questa è la sostanza della quale sono fatti i sogni.

Ogni tanto Louis fa delle pause per riprendere fiato e Harry ne approfitta per baciargli la mandibola e il collo. Non vede l'ora che arrivi il momento in cui potrà baciare e mordere e leccare tutto il corpo di Louis, dalle clavicole alle caviglie. Sì, non c'è una parte di lui che non trovi attraente. È praticamente fottuto.

L'altro ragazzo esprime vocalmente il suo apprezzamento, continuando nel frattempo a dondolare sul grembo di Harry e a premere fugacemente contro la sua eccitazione, più o meno inconsapevolmente.

Quando, però, il riccio spinge i fianchi verso l'alto, cercando un po' più di frizione, Louis si allontana come se si fosse appena scottato.

Merda, cazzo”.

Mi piace quando mi dice cose sconce”.

Harry mentirebbe se dicesse che le imprecazioni di Louis non fanno altro che aumentare la sua eccitazione.

No, Harry, no-”, si lamenta, tirandosi indietro.

Harry preme le dita nella carne del suo sedere e geme oscenamente. Il culo di Louis meriterebbe un culto tutto suo.

Dove credi di andare?”.

Devi lasciarmi andare, non puoi impormi di fare cose contro la mia volontà”, afferma Louis, impanicato.

Contro la tua volontà?”, gli fa eco Harry, sollevando un sopracciglio.

Louis fa per alzarsi ma Harry lo trattiene per i fianchi, poi si mette in piedi tenendolo in braccio. L'altro ragazzo avvolge istintivamente le gambe attorno alla sua vita.

Vuoi che metta alla prova la tua forza di volontà?”, domanda il riccio con voce roca, poggiando le labbra sul lobo dell'orecchio di Louis prima di gettarlo sul divano senza alcun preavviso.

Louis si lascia sfuggire una specie di squittio sorpreso, rimbalzando con la schiena sul divano. Harry gli divarica le gambe e ci si posiziona in mezzo.

L'altro ragazzo lo guarda con un misto di timore e curiosità. Harry ghigna prima di piegarsi in avanti e avvolgere la lingua attorno a uno dei suoi capezzoli. Louis mugola e affonda d'istinto le dita nei capelli di Harry, il cui sorriso si allarga mentre assaggia la pelle leggermente salata del ragazzo sotto di sé.

Il riccio continua baciare e leccare indiscriminatamente tutto ciò che si trova davanti, dai capezzoli alle clavicole all'ombelico, deviando per mordere i fianchi di Louis. Questi continua a gemere e imprecare e quando Harry sposta l'elastico dei suoi pantaloni e sfiora con le labbra la striscia di peli che dall'ombelico porta alla parte che è il riccio è più curioso di esplorare in questo momento, le gambe di Louis si chiudono attorno alla sua testa.

Harry risale verso il suo orecchio, circondando contemporaneamente l'erezione di Louis con le dita attraverso i pantaloni.

Dimmi che mi vuoi”, mormora. “Ammettilo”.

Harry solleva la testa per osservare la reazione di Louis, che ha gli occhi chiusi e si sta mordendo le labbra quasi a sangue.

Coraggio”, dice, la pressione della sua mano che si fa più insistente.

Louis geme ma fa cenno di no con la testa. Harry decide di infilare una mano nelle mutande dell'altro ragazzo, per circondare il suo membro duro con le dita. Il contatto è shockante ed eccitante insieme: Louis è lungo e sottile e già bagnato e Harry non vede l'ora di vederlo e-

L'altro ragazzo si lascia scappare un gemito alto e prolungato. Harry deve mordersi la lingua per non imitarlo.

Dimmi che mi vuoi, Louis, dimmelo e avrai ciò che desideri”, lo incita. “La mia mano o la mia bocca, quello che preferisci. Tutto quello che devi fare è mettere fine alla tua cazzo di recita e ammettere che mi vuoi”.

Vaffanculo”.

Harry estrae la mano dalle mutande di Louis.

Ok, hai fatto la tua scelta”.

Louis lo afferra per le spalle, infilzandogli le unghie nella carne.

Vaffanculo, ti odio, ma ti voglio, ti voglio, ti voglio, cazzo, ti voglio”, dice spingendo i fianchi verso l'alto. “Sei così fottutamente odioso che non desidero altro che scopare quella tua bocca malefica fino a soffocarti”.

Harry è deliziato dai “complimenti” di Louis.

Tutto quello che dovevi fare era chiedere”, afferma, facendogli l'occhiolino e iniziando la sua discesa verso il basso. Quando gli abbassa pantaloni e mutande in un colpo solo il membro eretto di Louis rimbalza contro il suo ventre Harry è sul punto di sbavare seriamente.

Cosa cazzo ne diresti di fare qualcosa?”, dice Louis con tono autoritario e disperato insieme. “Non ho tutto il giorno”.

Ah no? Che devi fare? Masturbarti solo soletto in camera tua pensando a me?”.

Louis grugnisce.

Prendilo in bocca e stai zitto, per dio!”.

Harry sorride compiaciuto e, afferrando per la base il membro di Louis, poggia la lingua sulla punta.

Cazzo!”, esclama l'altro ragazzo.

Harry non è stranito come dovrebbe al pensiero di quello che sta succedendo. È fottutamente fantastico, anche se non sa bene cosa fare. Dopo aver ruotato la lingua attorno all'estremità e averlo leccato per tutta la lunghezza cercando di mantenere la lingua il meno rigida possibile, decide di prenderlo in bocca. Louis continua a farfugliare cose senza senso. Harry non è sicuro di stare andando bene, dopottutto è la sua prima volta e non aveva mai programmato di fare una cosa del genere, perciò decide di improvvisare, facendo esattamente quello che ha sempre sognato qualcuno facesse a lui, vale a dire allarga le labbra più che può e si abbassa sull'erezione di Louis il più a fondo possibile.

Sono due le cose che succedono improvvisamente e che lui non aveva previsto: Louis solleva la testa di scatto per poi lasciarla ricadere con violenza sul bracciolo duro del divano nello stesso momento in cui la punta del suo pene solletica la gola di Harry, dandogli un'improvvisa sensazione di soffocamento, oltre che provocargli un mezzo conato. Un disasastro, praticamente. Harry ha voluto osare troppo e troppo presto.

Il riccio si tira indietro, asciugandosi la saliva dal mento e cercando di incamerare aria nei polmoni, ancora leggermente shockato per il momento di panico che ha appena provato. Louis si massaggia la testa piagnucolando.

Scusa”, mormora Harry.

Louis ha gli occhi lucidi.

Avvertimi la prossima volta”.

Harry non riesce a frenarsi dal ridere, osservando l'espressione imbrociata di Louis e il suo pene ormai floscio.

Mi hai quasi provocato un trauma cranico, che ridi?”, si lamenta l'altro ragazzo.

E tu mi hai quasi soffocato col tuo cazzo, proprio come avevi minacciato di fare”, ribatte Harry, asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio.

È il turno di Louis di scoppiare a ridere. Non sembra più tanto stronzo quando ride, pensa Harry, osservando il modo adorabile in cui strizza gli occhi.

Quando, pochi secondi dopo, la porta del piano interrato si apre, lentamente ma non abbastanza da consentire a Louis di rivestirsi, Harry vorrebbe davvero piegarsi in due dalle risate.

Oddio!”, esclama Liam, coprendosi gli occhi con le mani. “Non sapevo-oddio!”.

Perché tutti si sentono in diritto di andarsene in giro per casa mia indisturbati?”, si domanda Louis, sollevandosi i pantaloni.

Liam scende i gradini guardando ostinatamente dritto davanti a sé.

Scusami, non sapevo cosa fare, quei due si stanno divertendo un mondo di là a cantare”, si giustifica Liam. “E poi mi domandavo dove foste finiti. Temevo che vi steste uccidendo da qualche parte”.

Diciamo che effettivamente ci siamo andati vicini”, scherza Harry.

Louis lo fulmina con lo sguardo.

Quindi è questo quello che fate quando non fingete di odiarvi?”, domanda Liam con tono fintamente ingenuo.

Louis sbuffa.

Ti assicuro che non fingiamo”.

Liam si stringe nelle spalle.

Se è questo quello che vi piace raccontarvi”.

Louis gli lancia un cuscino che Liam riesce a schivare per un pelo.

Guai a te se lo dici a Zayn”, minaccia.

Liam si siede sul bracciolo di una delle due poltrone che affiancano il divano.

Penso che a Zayn possa solo fare piacere sapere che hai finalmente abbracciato il tuo lato...gay”, osserva.

Louis rimane a bocca aperta.

Che cazzo ti ha detto quel coglione su di me?”.

Liam si acciglia.

Assolutamente niente”, lo rassicura. “Perché, c'è qualcosa che dovrei sapere?”.

Il ghigno di Liam informa Harry che questo ragazzo è più diabolico di quanto dia a vedere.

Louis incrocia le gambe e si appoggia contro lo schienale del divano.

L'unica cosa che devi sapere è che non sono gay”.

Liam annuisce.

Buon per te”, afferma. “Adesso che vi ho trovati e ho scoperto che siete sani e salvi posso anche andare”.

Louis è il ritratto dell'indifferenza.

Ci vediamo quando avete finito”, si congeda Liam.

Non c'è niente da finire”, gli fa eco Louis. “Mi raccomando, acqua in bocca con Zayn”.

E anche con Niall, grazie!”, esclama Harry, che si era momentaneamente dimenticato di pensare a questo particolare. Lui e Niall non hanno mai avuto segreti, però è meglio che per ora il suo migliore amico rimanga all'oscuro di queste sue scappatelle con Louis. Non tanto perché Louis sia un maschio, ma più che altro perché...è Louis. Anche Harry ci rimarrebbe male se Niall decidesse di tornare a frequentare quella stronza con la quale usciva l'anno prima e che ha finto una gravidanza per cercare di incastrarlo. Troia.

Non sei gay, quindi?”, domanda, dopo che Liam è uscito dalla stanza, pungolando Louis col piede. Harry potrebbe essere aperto all'idea di essere quantomeno bisessuale, altrimenti non si spiegherebbe questa folle attrazione per Louis.

L'altro ragazzo gli blocca la scarpa con una mano.

Adesso uno non può avere una semplice svista che deve essere per forza considerato gay?”, ribatte.

Una svista?”, esclama Harry, che comincia a sospettare che a Louis manchi totalmente il contatto con la realtà. “Avevo il tuo cazzo in bocca fino a cinque minuti fa! Questa la chiami svista?”.

Louis fa una smorfia.

Smettila di essere volgare”.

Le sopracciglia di Harry schizzano verso l'alto.

Cos'è, sei diventato pudico adesso?”.

Louis si imbroncia.

Sono tornato a casa con Eleanor l'altra sera”, lo informa.

Harry spalanca gli occhi.

Bene, cosa avete fatto?”, domanda, cercando di tenere a bada una fitta di gelosia. “Vi siete smaltati le unghie a vicenda?”.

Vaffanculo”.

A Harry sovviene in mente qualcosa.

Per caso è stato quella volta che non ti ho voluto baciare nel bagno del locale?”.

L'espressione sorpresa di Louis lo tradisce.

Abbiamo fatto sesso, Harry”.

Il riccio reprime un verso di frustrazione. Non esiste che Louis preferisca quella gatta morta a lui.

Auguri”, sputa. “Ma non c'era bisogno che mettessi in mezzo una persona che non c'entra niente per convincerti di non essere gay”.

Louis non fa niente per fermarlo quando Harry si mette in piedi e si dirige verso le scale che portano al piano superiore.

Solo quando è giunto davanti alla porta il riccio si volta. Non può finire così. Non può accontentarsi solo di un assaggio.

Ci rivedremo?”, domanda con esitazione.

Louis fa un gesto di noncuranza con la mano.

Non lo so, non prevedo il futuro”.

Harry sbatte un pugno sul legno della porta.

Come vuoi”.

*

Harry è tornato a casa con un principio di emicrania. Per quanto sia felice che Zayn abbia promesso a Niall di parlare con Simon per proporgli di farlo suonare al One Direction, il suo migliore amico avrebbe anche potuto smettere di blaterare su quanto Zayn sia in realtà una persona fantastica - almeno per un secondo - durante il tragitto in macchina.

Il riccio è giunto al secondo ascolto consecutivo di AM degli Arctic Monkeys – maledetto Louis – quando sente il telefono squillare.

Dopo aver estratto il cellulare dalla tasca dei jeans, Harry passa il dito sullo schermo scheggiato – maledetto Louis, di nuovo – prima di aprire il messaggio che gli è arrivato.

NIALL:

Stavo ripensando a quello che è successo oggi e mi è venuto duro. Cosa mi suggerisci di fare?”.

Che cazzo...?

Stai scherzando?”, digita Harry, staccandosi gli auricolari dalle orecchie. “O questo è un modo tutto tuo per dirmi che ti piace Zayn?”.

Incredibile come la gente riesca a sorprenderti.

NIALL:

In realtà stavo pensando che TU potresti aiutarmi a risolvere il problema. Ti va di venire da me?”.

Harry avvampa. Qualcosa non torna. O Niall è impazzito oppure è uno scherzo. Di cattivo gusto, tra l'altro.

Testa di cazzo”, mormora, col telefono premuto contro l'orecchio mentre aspetta che il suo migliore amico risponda.

Quando sente il familiare rumore che indica che l'altra persona ha risposto alla chiamata, Harry non le dà neanche il tempo di parlare: “Questo è lo scherzo più disgustoso di cui sia mai stato vittima in vita mia, Ni. Non sono sicuro che riuscirò più a guardarti negli occhi pensando al tuo cazzetto eccitato per me”.

Adesso che so che il tuo amico è ipodotato ho un motivo in più per disprezzarlo”.

Harry si mette a sedere di botto.

Louis?!”.

Questo sì che cambia le cose. Harry ha già praticamente un piede fuori dalla porta.

Il tuo amico ha dimenticato il suo cellulare qui a casa mia”, afferma Louis. “Allora ho pensato di utilizzarlo per fare qualche scherzo telefonico”.

Il cuore di Harry sprofonda nel petto.

Quindi il tuo era solo uno scherzo?”.

Louis rimane qualche secondo in silenzio.

Hai venti minuti prima che decida di guardare un porno, quindi affrettati se non vuoi che sia qualcun altro a farmi venire”.

Dio!”, esclama Harry. Louis un giorno lo ucciderà. O sarà lui a ucciderlo se anche questa volta dovesse tirarsi indietro. Non ne può più di masturbarsi ogni volta che Louis lo lascia con un'erezione dolorosa.

Sì, sono ancora in linea”, replica Louis. Presuntuoso. “Allora, ti muovi o no?”.

Arrivo, non fare niente!”, trilla, mettendosi in piedi e iniziando a cercare le scarpe.

Sbrigati”.

Harry non ha mai guidato così velocemente in vita sua. Sta infrangendo buona parte del codice stradale e, inoltre, rischia di ammazzarsi. Però ha cose più importanti alle quali pensare.

Dopo aver parcheggiato controlla il cellulare e, come aveva previsto, trova un sms di Louis.

NIALL:

Vieni al cancelletto sul retro”.

Harry ci mette un po' a trovarlo ma quando finalmente giunge a destinazione non sta più nella pelle. Dopo aver informato Louis di essere arrivato cerca di fare dei respiri profondi per calmarsi. I jeans aderenti che indossa sempre stanno cominciando a diventare fastidiosi. Dio, questa è una pazzia.

Quando Louis apre il cancelletto, Harry è sorpreso di trovarlo in costume e, cazzo, la linea della sua erezione è evidente attraverso il sottile strato di tessuto. Come avrà fatto a resistere così tanto?

Ce ne hai messo di tempo”, si lamenta il ragazzo davanti a lui.

Harry vorrebbe strappargli il costume di dosso e sbatterlo contro il muro di cinta e prenderlo lì, con le sue gambe che gli circondano la vita e le sue mani che gli tirano i capelli.

Dimmi che non è uno scherzo”, ansima. “Dimmi che non ti tirerai indietro di nuovo”.

Tecnicamente sei stato tu a tirarti indietro oggi”, replica Louis.

La luce dei faretti che circondano la piscina non rende giustizia alla sua bellezza. Ha i capelli all'indietro, come se fossero bagnati o cosparsi di gelatina, e i suoi occhi sono di un azzurro intenso, come il colore dell'acqua della piscina ma più caldo.

Ti sei scordato la tua quasi commozione cerebrale?”, ribatte debolmente Harry che ha sempre più difficoltà a concentrarsi. L'aria tra di loro è elettrica. Chi sarà il primo a scoppiare?

Non è uno scherzo”, afferma Louis, serio. “Non ti avrei invitato se non avessi voluto andare fino in fondo stavolta”.

La sincertità nel suo tono e nel suo sguardo fanno sperare a Harry che questa sia la volta giusta, perciò, dopo aver fatto un passo avanti e aver poggiato una mano sulla nuca di Louis, lo attira a sé e lo bacia.

Louis non esita a infilargli la lingua in bocca e Harry è piacevolmente sorpreso, per l'ennesima volta (sembra che continui a dimenticarlo), quando il piercing dell'altro ragazzo entra in contatto con la sua lingua.

Le sue narici vengono investite immediatamente dall'odore di bagnoschiuma che emana la pelle di Louis.

Ti sei fatto la doccia per me?”, mormora, girando il viso, mentre le labbra di Louis cercano di inseguire le sue. “Cosa volevi fare? Cosa vuoi che facciamo?”.

Louis gli afferra il viso con una mano, per costringerlo a voltare di nuovo la testa.

Per adesso voglio che stai zitto e mi baci. Chiedo troppo?”.

Harry ridacchia, ormai quasi senza fiato.

No, per una volta no”, scherza, riprendendo a baciarlo ancora prima di finire la frase.

Non è chiaro se sia Harry a spingere o Louis a tirare ma entrambi si ritrovano vicini al bordo della piscina, mentre continuano a baciarsi. Louis stavolta non sembra avere alcuna intenzione di trattenersi, mentre lascia vagare le mani sul corpo di Harry, che ha la sensazione che l'altro ragazzo abbia un centinaio di braccia, perché le sue mani si spostano continuamente dai suoi capelli al suo fondoschiena, senza fermarsi da nessuna parte più del tempo necessario. Harry è sopraffatto.

Solo quando si accorge che Louis sta tirando insistentemente i lembi della sua maglia, il riccio si ferma un attimo per liberarsene. L'altro ragazzo non gli dà il tempo di riprendere fiato che si attacca di nuovo alle sue labbra, con tale foga che sono i dentri a incontrarsi per primi, invece che le lingue. Non importa.

Louis avvolge un braccio attorno alla sua nuca per attirarlo più vicino e il petto di Harry preme contro il suo. La sensazione di pelle contro pelle manda una scarica di piacere lungo la spina dorsale del riccio, che affonda le dita nella schiena di Louis, poco sopra il suo sedere. L'altro ragazzo si incurva all'indietro e Harry ne approfitta per attirarlo a sè per i fianchi e scontrare le loro erezioni.

Louis fa una pausa, interrompendo il bacio e ansimando sulle labbra di Harry.

Sicuro di non essere gay?”, domanda questi, cercando di riprendere fiato.

Oh, vaffanculo, non lo siamo un po' tutti in fondo?”.

Harry ridacchia prima di piegarsi per mordergli una spalla.

Se questo ti fa dormire meglio la notte...”.

Louis affonda le dita nei suoi capelli.

Lo sai cosa mi fa dormire meglio la notte? Un orgasmo”, dice e lo bacia di nuovo.

Harry armeggia con la zip dei propri jeans, senza staccare le labbra da quelle di Louis, mentre l'altro ragazzo gli tiene la testa con entrambe le mani. Non è neanche preoccupato di dove concluderanno. Una delle sdraio andrà bene. O il pavimento, sebbene non sembri granché comodo.

Oh mio dio, ma ce li hai tatuati addosso?”, si lamenta Louis, notando la sua difficoltà a tirarsi giù i pantaloni.

Harry finalmente riesce nel suo intento di abbassarsi i jeans, spostandoli di lato con il piede.

Louis si concede qualche secondo per far scorrere lo sguardo lungo tutto il suo corpo. La sua espressione bramosa fa venire a Harry la pelle d'oca. Sembra che Louis voglia divorarlo.

Fammi tutto quello che vuoi”, dice il riccio con voce arrochita.

Il sorriso diabolico di Louis è insieme la cosa più eccitante e spaventosa che Harry abbia mai visto.

Ok”.

L'altro ragazzo fa un passo verso di lui, gli fa l'occhiolino e lo spinge con tutte e due le mani. Harry non ha il tempo di essere sorpreso prima di affondare nell'acqua – per fortuna riscaldata – della piscina.

Quando riemerge con l'intento di uscire dall'acqua e uccidere Louis, l'altro ragazzo lo osserva dal bordo piscina con le mani sui fianchi.

Arrivo”, dichiara prima di tuffarsi a bomba. Questo ragazzo è fuori di testa.

Cosa cazzo ti è saltato in mente?”, protesta Harry, spruzzandolo d'acqua, quando la testa di Louis sbuca in superficie.

Che c'è? Non ti piace l'idea di farlo in piscina?”.

Harry apre la bocca per replicare ma non ne viene fuori alcun suono. Louis lo prende per il polso e lo trascina verso la parte della piscina dove si tocca perchè l'acqua gli arriva poco sopra la vita.

Ti si sono afflosciati i capelli”, osserva mettendo il broncio.

Ringrazia che non mi sia afflosciato altro”, ribatte Harry, afferrandolo per le spalle e spingendolo verso il bordo della piscina. Quando Louis urta la parete con la schiena, dalle labbra gli sfugge un suono che è a meta tra un verso di sorpresa e un gemito di dolore.

Harry lo osserva per qualche secondo, senza fiatare. Rivoli d'acqua scorrono sul viso di Louis, rincorrendosi l'un l'altro. I suoi occhi sembrano di vetro, immobili e freddi. Le sue labbra sono rosse e lucide, per i baci e l'acqua. È fottutamente bellissimo e Harry per un attimo è così sconvolto che quasi glielo dice.

Louis lo attira a sé afferrandolo per una mano.

Scusami per l'interruzione”.

Harry ci impiega qualche istante per tornare alla realtà.

Ti odio”, afferma e questo gli viene più spontaneo che dirgli che sia bello da togliere il fiato.

Anch'io, tranquillo”.

Harry lo bacia mentre Louis avvolge le gambe attorno alla sua vita, l'acqua che facilita al riccio il compito di reggerne il peso. L'altro ragazzo affonda le unghie nella sua schiena e Harry lo afferra per i fianchi, incoraggiandolo a premere il bacino contro il proprio. Louis geme oscenamente, a bocca aperta. Harry decide di dedicare la propria attenzione all'incavo del suo collo, che bacia e lecca e succhia. Louis tira un braccio fuori dall'acqua e lo poggia sul bordo della piscina, per farsi leva con quello, mentre con l'altro braccio si regge al collo di Harry, sollevando e abbassando il bacino a un ritmo sconnesso.

Il sangue che scorre a un ritmo forsennato nelle vene di Harry gli rimbomba nelle orecchie, assieme agli ansiti di Louis e al proprio respiro affannato. Quello che stanno facendo è meglio di qualunque cosa Harry abbia mai fatto con qualsiasi ragazza nella sua vita. E si stanno semplicemente strusciando come due disperati la cui vita dipenda solo da questo. Il piacere che Harry prova ogni volta che il membro di Louis tocca il suo attraverso i boxer è delirante.

Sono felice che almeno tu non sia un ipodotato”, dice Louis, pronunciando le parole a fatica.

Harry gli morde il petto e impone all'altro ragazzo di aumentare il ritmo stringendogli i fianchi. L'altro ragazzo sta facendo quasi tutto il lavoro ma è l'unica possibilità vista la posizione in cui si trovano.

Sarai ancora più felice quando mi sentirai dentro di te”.

Louis ride, tirando indietro la testa.

Oh, non credo proprio”.

Harry grugnisce di piacere e disappunto insieme.

Adesso non fare finta che non muori dalla voglia di essere scopato”, ansima nello stesso momento in cui la sua erezione sfiora per un attimo lo spazio tra i glutei di Louis. Cazzo, la fine è vicina.

No-, merda, non farai di me un passivo”, dichiara l'altro, accompagando la frase con un mugolio e un'altra imprecazione.

Il cervello di Harry è troppo annebbiato dal piacere per dare un senso alle parole di Louis.

Ne riparliamo quando mi implorerai di prenderti”, biascica.

Louis si irrigidisce e spalanca le labbra, ma per una volta non ne viene fuori alcun suono, né un verso né una parola, poi si affloscia su Harry, che con un paio di spinte del bacino in avanti viene nelle mutande, soffocando un gemito tra i suoi capelli.

Cazzo”, dice Louis.

Mi mancava un tuo commento”, scherza Harry, il battito ancora irregolare e le membra improvvisamente molli.

Louis gli morde un orecchio.

Io invece ti preferisco di gran lunga quando stai zitto”, replica liberando il riccio dalla presa delle sue gambe.

Harry fa un passo indietro e si gode per un attimo la vista di un Louis spettinato, il collo e il petto disseminati di segni rossi e gli occhi semi-chiusi. Perfino le sue ciglia sono attraenti.

Dovrò chiedere a qualcuno di cambiare l'acqua della piscina”, afferma, dirigendosi verso la scaletta. Harry è ipnotizzato dall'ondeggiare delle sue anche mentre sale gli scalini. Quello che è appena successo gli sembra surreale.

Rimani lì?”, domanda l'altro ragazzo senza voltarsi.

Harry lo raggiunge fuori dalla piscina.

Ce l'hai un asciugamano?”, chiede, sfregandosi le braccia per tenere a bada la pelle d'oca.

Louis si scrolla l'acqua dai capelli.

Che spina nel fianco che sei”, borbotta. “Vado a prenderli”.

E se potessi prestarmi anche un paio di mutande sarebbe fantastico”, tenta Harry.

La prevedibile occhiataccia di Loiuis non si fa attendere.

Se vuoi anche un rene basta chiedere”, afferma, dandogli le spalle e dirigendosi verso la dèpendance.

Oh, davvero saresti così altruista?”, scherza Harry, osservando con meraviglia e ammirazione il modo in cui il costume bagnato di Louis aderisce al suo sedere. Gli viene l'acqolina in bocca. Non avrebbe nulla in contrario a un secondo round.

Louis non lo degna di una risposta. Harry scuote la testa per liberarsi i capelli dell'acqua prima di recuperare i jeans, finiti sotto una delle sdraio. Spera ardentemente che Louis gli porti un paio di mutande perché non ha nessunissima intenzione di indossare questi pantaloni maledettamente aderenti senza biancheria intima.

Tieni”, dice Louis, lanciandogli un asciugamano. Harry lo ringrazia e comincia ad asciugarsi, notando come il tessuto sia morbido e delicato contro la sua pelle. Roba da ricchi. Neanche l'ammorbidente di sua madre ha mai avuto un effetto simile sugli asciugamani di casa.

Questi sono gli unici puliti che ho trovato.” L'altro ragazzo gli passa un paio di boxer. “Non c'è bisogno che me li restituisci”.

Harry si rigira l'indumento tra le mani.

Louis, queste sono delle mutande Armani”, afferma con stupore.

L'altro ragazzo solleva un sopracciglio, bloccandosi nell'atto di tamponarsi i capelli.

E allora? Hai qualcosa contro gli stilisti italiani?”.

Harry scuote il capo con incredulità.

No, ma sono...costosi e non puoi semplicemente regalarmeli”.

Louis scrolla le spalle con indifferenza.

Ah, dimenticavo che fossi povero”.

Harry reprime un grugnito.

Sai che c'è? Me li tengo volentieri, fottiti”.

Louis scoppia a ridere.

A caval donato non si guarda in bocca, te l'ha detto mai nessuno?”.

Harry butta gli occhi al cielo e si sfila le mutande, passandosi l'asciugamano in mezzo alle cosce.

A proposito di cavalli...”, commenta Louis, gli occhi fissi sul membro di Harry e un'espressione compiaciuta dipinta sul volto.

Il riccio si lascia sfuggire una risatina, a metà tra l'imbarazzato e il lusingato. Louis lo sta ammirando senza ritegno.

Te l'ho detto che avresti implorato per averlo”, ribatte facendogli l'occhiolino.

Louis distoglie lo sguardo.

Sogna, Barry, sogna”.

Harry si riveste, anche se non è ancora del tutto asciutto. La t-shirt aderisce in maniera fastidiosa alle sue spalle, ma gli sembra di avere i minuti contati, quindi non ha tempo di tempo asciugarsi per bene. Louis non gli ha esplicitamente chiesto di togliersi dai piedi, però Harry comincia a sentirsi di troppo.

Io vado”, dichiara.

Louis si piega su una delle sdraio.

Restituisci questo al tuo amico”, dice, passando a Harry il cellulare di Niall. “E digli di prestare più attenzione a dove lascia la sua roba la prossima volta. Potrei non sentirmi più così caritatevole”.

Grazie”, mugugna Harry, infilando il telefono nella tasca posteriore dei jeans. Fortuna che è sottile.

Ti accompagno”, offre Louis.

Oh, che gentiluomo”.

Ti prego, sta' zitto”.

Harry ridacchia.

Me lo dai il tuo numero?”, domanda, giunto davanti al cancelletto, prima che il coraggio gli venga a mancare. Sinceramente non vede l'ora di ripetere l'esperienza. Nonostante abbia ottenuto quello che voleva, non è stato abbastanza. Aveva sperato che gli sarebbe bastato un incontro fugace con l'altro ragazzo per toglierselo dalla testa e invece adesso, dopo che l'incontro – troppo fugace – è avvenuto, lui ne vuole ancora e di più. Louis è come una droga: fa male ma è troppo bello per smettere.

Così puoi stalkerarmi? No, grazie”, è la risposta dell'altro ragazzo.

Harry aggrotta la fronte, mentre una sensazione di impotenza si impadronisce di lui.

Quindi è tutto qui?”.

Louis sbatte le palpebre.

Dovevo immaginarlo che fossi uno di quei tipi romantici e sognatori ai quali basta che qualcuno li guardi negli occhi per più di un secondo per cominciare a illudersi che tra di loro ci sia qualcosa di speciale”, afferma.

Harry ha un moto di rabbia che sfoga sbattendo un piede per terra. Louis è incredibile.

Sai che c'è? Vaffanculo!”, sbotta, spalancando il cancello con violenza e correndo fuori dalla villa.

Che se ne vada a farsi fottere!

*

Dopo essersi fatto una doccia e aver imprecato contro Louis per una mezz'ora buona, Harry si mette a letto. Si sente ferito, umiliato e frustrato. Ha calpestato il proprio orgoglio e messo in discussione ciò in cui ha sempre creduto per colpa di uno stronzo che merita solo di essere preso a schiaffi. Ce ne vorrà un po' prima che si addormenti, a causa della rabbia e la voglia di vendetta che lo attanagliano.

Solo quando prende il cellulare per mettere la sveglia – l'indomani deve alzarsi a un orario decente, è giornata di lavoro – il riccio si accorge che ha ricevuto un sms, da parte di un numero sconosciuto.

Guarda cosa mi hai lasciato!”, recita il messaggio. Harry apre l'immagine allegata – fortuna che il suo cellulare non sia così vecchio da non supportare questo tipo di file – e scopre la foto di una spalla nuda sulla quale fa sfoggio un livido violaceo, riconoscendo il succhiotto che ha fatto a Louis dentro la piscina.

Il riccio è sul punto di mandarlo di nuovo a quel paese quando realizza che questo messaggio non arriva dal telefono di Niall, dal momento che Louis gliel'ha restituito. Oh.

Questo è il tuo numero”, digita velocemente e invia subito, senza accorgersi di aver dimenticato il punto interrogativo.

Che fiuto, Sherlock”, risponde Louis, nel giro di una decina di secondi.

Harry si rende conto di aver sorriso tutto il tempo solo perché adesso gli fa male la faccia. Che idiota che è.

Non abusarne”, continua Louis in un altro sms. “L'ordine restrittivo è sempre dietro l'angolo”.

Harry scoppia a ridere. Dopotutto, Louis è solo uno tutto fumo e niente arrosto.

Chiamami se ti serve qualcosa”, scrive, aggiungendo una faccina ammiccante. “Buona notte”.

Louis non risponde ma Harry è sicuro che almeno stanotte riuscirà a dormire sonni tranquilli.

***


LINK ALLE CANZONI PRESENTI NEL CAPITOLO:

Do I Wanna Know? - Arctic Monkeys


Free Fallin' - John Mayer



Se qualcuno si è preso la briga di leggere questo capitolo dopo un anno dall'ultimo aggiornamento MASSIVE THANK YOU, ANIMA PIA.

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Capitolo 9
*** Capitolo nono ***


lz 9

-LIAM-

Va bene se ti passo a prendere tra mezz'ora?”.

Liam legge il messaggio di Zayn e, dopo aver bloccato lo schermo, poggia il cellulare sul materasso. Ha appena finito di lavorare e gli fa male tutto, anche se per tutto il giorno non ha fatto altro che starsene seduto su una sedia a guardare gli altri divertirsi. Forse è il non aver cambiato posizione per ore ad avergli provocato questi fastidiosi dolori muscolari. O sta invecchiando. Precocemente.

Mi sa che dobbiamo rinviare la lezione. Non sono molto in forma”, replica, dopo aver fatto attendere Zayn - di proposito - per dieci minuti.

Non avevo la minima intenzione di sottopormi a una delle tue lezioni di nuoto”, è la risposta dell'altro ragazzo.

Liam si massaggia gli occhi. Perché Zayn non parla mai chiaro e si avvolge invece in un alone di mistero che all'inizio può essere affascinante ma dopo un po' diventa irritante?

Andiamo a farci un giro”, continua Zayn.

Cosa ti fa credere che io abbia voglia di andare a fare un giro con te?”, digita Liam. Poi però ci ripensa e cancella tutto.

Dove?”, invia, invece.

Sorpresa”.

Liam grugnisce e si rannicchia su se stesso. Il letto è così comodo e invitante. La moto di Zayn invece è minacciosa e Zayn è difficile.

Non che sia difficile parlare con lui, scherzarci, passarci del tempo, ma è proprio lui stesso che è difficile. Ogni tanto Liam non sa cosa gli passi per la testa, perché diventa improvvisamente silenzioso e sembra rimuginare su qualcosa. Oppure lo guarda senza parlare, gli occhi fissi e imperscrutabili. Liam sa gestire meglio le sue parole che i suoi silenzi, perché questi lo mettono a disagio. È per questo che cerca sempre di farlo parlare, riempendolo di domande – anche se non sempre Zayn risponde – oppure intavolando discorsi che sa potrebbero interessarlo.

Non mi piacciono le sorprese”, risponde, alzandosi poi dal letto e dirigendosi in bagno, dove apre il getto della doccia e si spoglia.

Di norma per lui è arduo dire di no a qualcuno, se poi si tratta di Zayn gli è addirittura impossibile. È come se Zayn lo tenesse sotto un qualche tipo di incantesimo, annullando la sua volontà e imponendogli di fare ciò che vuole lui. A Liam non era mai successo di essere così succube di qualcuno senza esserne innamorato o quantomeno invaghito.

Sono sotto casa tua. Porta il casco”.

Dammi cinque minuti”, scrive Liam con una mano, mentre con l'altra si friziona i capelli con un asciugamano.

Probabilmente si prenderà un accidenti se non li asciuga come si deve, però non gli piace fare aspettare la gente, perciò si veste in tutta fretta e corre giù per le scale e, dopo aver salutato rapidamente i suoi genitori, recupera il casco attaccato all'appendiabiti dell'ingresso ed esce.

Zayn è seduto sul marciapiede e sta fumando una sigaretta.

Perché non prendiamo la mia macchina?”, domanda Liam, sfiorando con la punta del piede la coscia dell'altro ragazzo.

Zayn fa un lungo tiro, guardandolo con gli occhi socchiusi.

Preferisco uscire con la mia moto”, risponde, strascicando le parole. “Mi piace sentire il vento sulla pelle, l'asfalto sotto le ruote e mi piace avere il controllo della situazione”.

Liam non sa come ribattere, perciò si stringe nelle spalle. E moto sia.

Come stai?”, domanda Zayn, spegnendo la sigaretta sotto gli anfibi.

Liam solleva un sopracciglio.

Mi hai scritto che non eri molto in forma”.

Ora che Zayn glielo ha ricordato Liam sente l'urgenza di stiracchiarsi.

Mi fanno male i muscoli delle spalle e della schiena”.

Zayn ghigna.

Me la cavo piuttosto bene coi massaggi”, osserva.

Liam sospira. Eccolo che ritorna alla carica. Ormai ci ha fatto l'abitudine al flirtare di Zayn e non arrossisce più come le prime volte. Per fortuna, in fin dei conti, Zayn è uno che abbaia ma non morde, anche se Liam è sicuro che se gli desse un po' più di confidenza morderebbe eccome.

Buon per te”, borbotta, mettendosi il casco sulla testa.

Zayn lo guarda con un sorriso obliquo.

Ansioso di partire?”.

Liam scrolla il capo e si dirige verso la moto. Zayn si accosta a lui e allunga le mani verso il suo viso. L'altro ragazzo tira istitivamente indietro la testa mentre Zayn afferra le cinghie del suo casco. Le nocche delle sue dita sfiorano la barbetta incolta sul mento di Liam, che trattiene il fiato per i tre secondi che ci impiega Zayn a legargli il casco.

Ora va meglio”, mormora questi, osservando Liam attraverso le lunghe ciglia, le mani poggiate sulle spalle del ragazzo di fronte a lui. La sua pelle odora di fumo e dopobarba ed è un mix ormai familiare per Liam. Zayn ha sempre lo stesso odore e anche se è un odore comune a tutti quello che fumano e usano profumi costosi, il suo ha qualcosa di particolare, di personale, di Zaynesco.

Lo avrei legato io, eh”, afferma Liam, offeso dal fatto che l'altro ragazzo abbia pensato che lui se ne fosse scordato.

Zayn scrolla le spalle.

Lo so, ma non sono riuscito a trattenermi”.

Liam butta gli occhi al cielo e Zayn scoppia a ridere, prima di salire in groppa alla moto e fargli cenno di prendere posto dietro di lui. Liam si finge riluttante – anche se gliela dà sempre vinta vuole almeno fargli credere che non lo sopporti – ma esegue senza troppe esitazioni.

Dove andiamo?”, domanda, dopo aver avvolto le braccia attorno alla vita dell'altro ragazzo. Zayn è così magro che, se non fosse per il pesante giubbotto di pelle che indossa, sarebbe come aggrapparsi a un esile tronco d'albero, pronto a essere sradicato via in qualunque momento da un colpo di vento. Zayn però è ben saldo sulla sella della sua moto e tenersi a lui fa sentire Liam al sicuro. Non che sia pronto ad ammetterlo nell'immediato futuro.

Sai benissimo che ogni volta che decido di portarti da qualche parte devi rassegnarti a non scoprire la destinazione fino a quando non siamo arrivati”, ribatte Zayn.

La storia si ripete, allora. Tanto vale farsene una ragione.

Ok”, mugugna Liam.

Zayn fa rombare il motore e parte. Liam ha superato la paura della moto, fondamentalmente perché adesso ha un casco sopra la testa – lo ha comprato apposta – ma anche perché ormai si fida della guida dell'altro ragazzo.

Le strade sono tranquille e perciò Zayn può sfrecciare indisturbato. Liam spera solo che si fermi ai semafori, cosa che al suo amico non sembra piacere granché.

Stai comodo?”, domanda Zayn, rallentando un po' per farsi sentire sopra il rumore del vento.

Sì, perché?”.

Pensavo ai tuoi dolori”.

Liam ridacchia. L'apprensione di Zayn è tenera e gli scalda il cuore. Non sono molte le persone che si prendono la briga di chiedergli come sta quando sanno che non se la sta passando tanto bene. Zayn non sembra pensare ad altro.

Va tutto bene, non preoccuparti”.

Se ti fa troppo male la schiena possiamo fermarci un po'”.

Liam gli stringe i fianchi con le mani.

No, non mi fa troppo male, non fermarti”.

Zayn annuisce e accelera. Liam nasconde un sorriso compiaciuto contro la sua schiena.

Dopo aver fatto la gincana tra una serie di auto ferme al semaforo, il ragazzo si ferma sotto di esso, poggia un piede a terra e si accende una sigaretta, in attesa che scatti il verde. Liam è sollevato che abbia deciso di non passare col rosso ma non è molto entusiasta al pensiero che il fumo della sigaretta di Zayn gli finisca in faccia.

Uno dei vantaggi di uscire in moto è che posso fumare”, osserva questi.

Liam aggrotta le sopracciglia.

Ti è mai passato per la testa che possa darmi fastidio?”.

Zayn si blocca nell'atto di fare un tiro.

Oh”.

Liam gli dà una pacca sulla spalla.

Dai, non fa niente”.

Zayn fa un lungo tiro, riducendo la sigaretta a metà.

Ho finito”, dice, buttando fuori una gigantesca nuvola di fumo e gettando la sigaretta per terra.

Non dovevi farlo”, afferma Liam. “Adesso ti girerà la testa”.

Zayn si stringe nelle spalle.

Non mi gira niente, tranquillo”.

Il verde scatta proprio in questo momento e Zayn riparte senza attendere l'eventuale risposta di Liam. Questi si alza il bavero della giacca e ringrazia tutte le divinità che gli vengono in mente per essersi ricordato di portarla. Tuttavia non può impedirsi di sentire un po' di freddo, coi capelli ancora umidi. Questa non è stata una mossa intelligente.

Zayn, come al solito, gira per una strada poco illuminata. Sembra che le strade malfamate e Zayn siano un connubio inscindibile. Il ragazzo ferma la moto a ridosso del marciapiede e Liam deduce che è giunto il momento di scendere.

Fammi indovinare”, esordisce. “Devi comprare dell'erba da qualcuno?”.

Zayn si scioglie il casco e lo guarda in cagnesco.

Dopo quello che è successo l'ultima volta che ti ho portato con me non voglio più rischiare”.

Liam lo imita e si toglie il casco dalla testa.

Non vuoi più rischiare di mandare a puttane i tuoi affari?”.

Zayn scuote il capo, incredulo.

Non voglio più rischiare la tua incolumità, deficiente”, replica. “E non ci tengo neanche a sentire le tue lagne da qui fino alla fine del mondo”.

Liam scoppia a ridere, piacevolmente colpito, nonostante la presa in giro dell'altro ragazzo.

Scusami se la mia aria da bravo ragazzo ha attirato l'attenzione di due balordi”, replica, con un mezzo sorriso.

Zayn si siede sui talloni per mettere la catena alla moto.

Stai per caso insinuando che il motivo per cui hanno preso di mira te e si siano fatti intimidire da me è perché io non ho l'aria da bravo ragazzo?”.

Liam ci pensa un attimo su.

Sei praticamente l'opposto del bravo ragazzo”, osa, cercando di mantenere un tono scherzoso.

Zayn si mette in piedi e si avvicina a lui con aria minacciosa.

Ah sì?”, sibila. “E cosa te lo fa pensare?”.

Non fare finta che non è quello che volevi sentirti dire”, ribatte Liam, mantenendo il contatto visivo.

Lo sguardo duro di Zayn si scioglie in un sorriso malizioso.

I cattivi ragazzi hanno un certo successo”, mormora, passando un dito sul petto di Liam, che deglutisce ma non accenna a distogliere lo sguardo.

Così dicono”.

E pare che ai cattivi ragazzi piacciano quelli bravi”.

Liam cede alla tentazione e fa un passo indietro.

Zayn sghignazza.

Rilassati, bello”, dice. “Io trovo i bravi ragazzi piuttosto noiosi”.

Liam corruga la fronte.

Scusa?”, ribatte. “Se sono così noioso perché continui a uscire con me?”.

Zayn ha gli occhi lucidi di ilarità. Liam sospetta di essere caduto in una qualche trappola.

Forse perché non sei poi un così bravo ragazzo come credi”.

Liam apre la bocca per replicare ma non sa che dire. Zayn lo confonde e ci gode.

Non capisco dove vuoi arrivare”, replica onestamente.

Zayn si passa una mano sul viso barbuto.

Non voglio arrivare da nessuna parte”, afferma, distogliendo lo sguardo. “Non c'è bisogno che ti agiti”.

Io sono calmissimo”, dice Liam, incrociando le braccia sul petto.

Zayn solleva un sopracciglio.

Come vuoi”, ribatte. “Vieni con me, Mister Calmissimo”.

Liam si lascia trascinare per un gomito verso un cancello. Quando si rende conto di dove si trovino, strabuzza gli occhi e rivolge lo sguardo a Zayn.

Dimmi che non siamo qui per fare irruzione dentro”, mormora.

Zayn gli fa l'occhiolino.

No, dimmi che senso ha-”, inizia a protestare ma l'altro ragazzo lo ignora e si avvicina al muro di cinta.

Pensi di riuscire a scavalcarlo?”, domanda, il naso all'insù e gli occhi intenti a ispezionare il muro.

Sono sicuro di riuscire a scavalcarlo ma sono altrettanto sicuro di non volerlo scavalcare”, si impunta Liam.

E dai, non succede niente”, insiste Zayn. “Non ci sono telecamere e non ci sono guardiani. Questo posto di notte è praticamenta abbandonato”.

Liam si imbroncia ma non fa niente per fermarlo quando Zayn trova delle insenature nel muro che gli permettono di arrampicarsi fino in cima. Qui si mette a cavalcioni e guarda giù verso Liam.

Ti fidi di me?”, domanda, allungando una mano verso di lui.

Liam si trattiene dal fare una battuta sulla sua somiglianza con Aladdin – entrambi hanno tratti medio-orientali e una tendenza a infrangere la legge – e sospira.

Ok, lo so che non ti fidi di me”, continua Zayn. “Però almeno fidati del tuo sesto senso che ti dice che potrebbe essere divertente”.

Liam si gratta il mento.

Dimmi, qual è la parte più divertente per te, fare irruzione in una proprietà privata o andartene in giro di notte in un luna park deserto?”.

Zayn lascia dondolare le gambe avanti e indietro.

Questo posto appartiene alla città, non è privato”, ribatte serio.

Liam grugnisce.

Sì, ma per entrare di solito paghi”, replica. “E il fatto che il cancello sia chiuso con un catenaccio avalla la mia teoria che non è esattamente lecito entrarci quando ci pare”.

Zayn lo osserva senza battere ciglio. Liam ha la sensazione che l'altro ragazzo abbia totalmente ignorato le sue parole.

Comunque, se proprio vuoi saperlo, la parte più divertente per me è convincerti a venire con me anche se non ti fidi di me”.

Liam si gratta la nuca, stupendosi di trovare i capelli alla base di essa ancora umidicci. La sua cervicale ringrazia.

Sai che hai la straordinaria abilità di prendere le persone per sfinimento?”, domanda retoricamente.

Zayn ghigna.

Ti aspetto dall'altro lato”, dice, tuffandosi oltre il muro.

Liam lo maledice, si maledice, e scavalca il muro anche lui. Quando atterra dall'altra parte Zayn gli si è subito accanto.

Tutto ok?”, domanda, avvolgendo una mano attorno al suo bicipite.

Sì”, lo rassicura Liam. “Non è che il muro sia poi così alto”.

Zayn sposta la mano sulla sua spalla e inizia a massaggiargliela. Liam non si scansa.

Avrei potuto prenderti al volo”, dice Zayn.

Liam solleva entrambe le sopracciglia.

Probabilmente ti avrei spezzato in due”.

Zayn toglie la mano e scoppia a ridere.

Probabilmente”.

Liam abbozza un sorriso. Ogni volta che Zayn sorride o ride per merito suo non può fare a meno di esserne orgoglioso. Il fatto è che succede piuttosto spesso. Zayn si trasforma in un attimo dall'ombroso e cupo uomo schiacciato dal peso della vita che mostra al mondo di essere al ragazzino spensierato e allegro quale è in realtà...o almeno dovrebbe essere.

Zayn lo supera e gli fa cenno di seguirlo. Liam toglie via con una mano tracce invisibili di polvere dai pantaloni per temporeggiare e si morde il labbro inferiore.

Zayn?”, chiama.

L'altro ragazzo si volta, mettendosi una sigaretta dietro l'orecchio.

Non vieni?”, domanda, camminando all'indietro.

Liam lo osserva per qualche secondo. C'è qualcosa in lui che lo intenerisce, qualcosa che gli fa scoppiare nel petto piccole scintille di affetto, anche se lo conosce da poco e quello che sa di lui è relativamente poco rispetto a quello che sa del resto dei suoi amici.

Mi fido di te”, ammette.

Zayn sorride, mettendo in mostra i denti. Ha un bel sorriso e una bella dentatura. Liam, ancora una volta, si sente in difetto.

Bene”, risponde l'altro ragazzo, annuendo. “Mi fa piacere”.

Liam distoglie lo sguardo, in imbarazzo, prima di fare qualche passo verso di lui.

E adesso?”.

Zayn allarga le braccia.

Il parco divertimenti è nostro”.

Liam si guarda intorno.

Non è che possiamo fare molto senza elettricità”.

Zayn ghigna. Liam ha un attimo di panico.

Non mi dire che-?”.

L'altro ragazzo scoppia a ridere.

Tranquillo, non ho intenzione di manomettere l'impianto elettrico e farci scoprire. E, di conseguenza, arrestare”.

Liam esala un sospiro di sollievo.

Oddio, per un attimo ho pensato fossi pazzo fino a quel punto”.

Zayn gli avvolge un braccio attorno alle spalle.

Mi piace venire qua quando è tutto spento e silenzioso”, ammette. “Non mi piacciono particolarmente le giostre e le persone che ci vengono”.

Liam alza la testa verso il cielo e osserva le poche e distanti stelle.

Non ci sei mai venuto di giorno?”.

Zayn fa cenno di no col capo.

Mai”, dice. “Troppa gente, troppo casino, troppi rumori”.

Liam rivolge lo sguardo all'altro ragazzo.

Ti ha mai detto nessuno che sei un tantino snob?”.

Zayn gli stringe una spalla.

Preferisco il termine asociale, grazie”.

Liam ridacchia.

I miei mi ci portavano ogni fine settimana, quando ero piccolo”.

Zayn si stacca da lui e si accende la sigaretta, sputando il fumo verso l'alto.

E il giorno del mio compleanno mi permettevano di portarci uno o due amici e pagavano anche per loro”, continua Liam, spronato dal silenzio dell'altro ragazzo.

Zayn aspira un tiro prima di rispondere.

Che compleanno di merda”.

Liam si imbroncia.

Cosa facevi tu il giorno del tuo compleanno quando eri piccolo?”.

Zayn sposta i suoi occhi scuri e luminosi su di lui.

Aspettavo che finisse”.

Liam sbatte le palpebre.

In che senso?”.

Nel senso che non ho mai amato il giorno del mio compleanno e quando ero piccolo sopportavo a stento tutto quello che i miei genitori mi costringevano a fare aspettando con ansia che arrivasse il giorno dopo”.

Liam annuisce, facendo finta di capire quando in realtà non ha la minima idea del perché Zayn provi quello che provi. Chi non ama il giorno del proprio compleanno, la festa, i regali, il sentirsi importanti e speciali per ventiquattro ore prima di tornare ordinari e insignificanti per il resto dell'anno?

Come mai non ti piace il giorno del tuo compleanno?”, si azzarda a chiedere.

Zayn fa un ultimo tiro – quando ne ha la possibilità fuma la sigaretta quasi fino al filtro - e lancia il mozzicone davanti a sé.

Non mi piace e basta”, risponde. “Non ho mai capito perché cazzo la società ci impone di commemorare il giorno che siamo venuti in questa merda di mondo”.

Liam fa una smorfia, ma non commenta.

Lo so che ti aspettavi una storia tragica, tipo che mia madre è morta mettendomi alla luce o robe simili”, osserva Zayn. “Mi dispiace deluderti”.

Liam gli lancia un'occhiataccia.

No, in realtà non mi aspettavo altro che le solite cazzate depressive che dici di solito”, sbotta. “Non sono sorpreso”.

Zayn fa un passo verso di lui.

Scusami se non siamo tutti perennemente felici come te”, afferma con un sorriso di scherno.

Felici come me?”, gli fa eco Liam, aggrottando la fronte. Se Zayn considera felice lui deve essere veramente messo male.

Felice, ottimista, quello che è”, ribatte l'altro ragazzo con un gesto della mano. “Insomma, non possiamo avere tutti un atteggiamento positivo nei confronti del mondo”.

Liam sospira e si massaggia l'attaccatura del naso.

Mi hai fatto venire il mal di testa”, dice, rassegnato.

Sono quasi sicuro che hai mal di testa perché non ti sei asciugato i capelli prima di uscire”, risponde prontamente Zayn, con aria saccente.

Liam brontola.

Va bene, ok, come vuoi”, taglia corto. “Qual è il tuo piano adesso?”.

Zayn stende una mano verso di lui.

Vieni con me, Mister Positività”.

Liam arriccia le labbra.

Hai finito coi nomignoli?”.

Zayn scuote il capo.

No, Mister Lagna”.

Liam si poggia una mano sul petto e sgrana gli occhi.

Scusa?”.

Zayn gongola.

Vieni o no, Mister Melodramma?”.

Liam gli molla un pugno sulla spalla.

Aspetta che trovi un soprannome per te, Mister...”. Liam cerca di spremersi le meningi per trovare la parola adatta, senza alcun risultato soddisfacente. “Fanculo!”.

Zayn ride.

Mister Fanculo mi calza a pennello”.

Liam gli mostra il dito medio – frequentare Zayn, ma anche Louis, Harry e Niall, non ha avuto un'influenza positiva sulle sue maniere – e l'altro ragazzo gli fa la linguaccia. Liam reprime un pensiero che spesso balena nella sua mente, anche se lui cerca sempre di ricacciarlo indietro: Zayn è troppo bello per essere di questo mondo. Ha una bellezza esotica...o aliena, deve ancora decidere. Non deve essere facile andarsene in giro con lui e subire continuamente il confronto. Per fortuna che loro si vedono sempre in luoghi isolati e spesso di notte.

Zayn fa strada fino a una delle giostre che Liam riconosce subito come l'autoscontro.

Non dirmi che non sei mai salito su uno di questi cosi attivi?”, domanda, mentre Zayn solleva il telo che copre una delle piccole automobili e si siede dentro.

Una o due volte, ma non qui”, replica l'altro, facendogli cenno di sedersi al suo fianco.

E dove?”, chiede Liam prendendo posto accanto a lui. Stanno piuttosto stretti e scomodi però c'è poco da fare, Zayn non è amico delle cose facili.

Non mi ricordo, deve essere stato in vacanza”, dice l'altro ragazzo, osservando il manubrio dell'auto con aria contemplativa. “Credo che...Ho il vago ricordo di esserci salito con mio padre, la prima volta”.

Quindi i tuoi ti hanno portato alle giostre, qualche volta?”.

La mascella di Zayn si irrigidisce.

Un paio di volte, sì”, replica dopo qualche secondo di pesante silenzio. “Ma, come ti ho già detto, non mi sono mai piaciute particolarmente e non è mai stato divertente”.

Liam decide di lasciar cadere l'argomento. Evidentemente c'è qualcosa che non va nella famiglia di Zayn ma non sa esattamente cosa e, anche se muore dalla voglia di scoprirlo, non se la sente di fare altre domande e rovinare l'umore, stranamente allegro, dell'altro ragazzo.

Quindi ci vieni spesso qui, di notte?”, chiede invece.

Zayn si mordicchia il pollice, stuzzicando con i denti la pellicina attaccata al dito. Liam è giunto alla conclusione che lo fa quando, durante le loro conversazioni, sfiorano argomenti che non gli vanno a genio o che, forse, gli evocano brutti ricordi.

Zayn è come uno di quei disegni che saltano fuori quando unisci i puntini. Liam è ancora all'inizio, alle prime linee che danno un'idea generale della figura che spunterà alla fine, e non vede l'ora di scoprire cosa nasconda in realtà l'ammasso di puntini sparsi sul foglio. Però, per quanto sia snervante dover aspettare, è il pensiero che Zayn sia ancora tutto da scoprire che gli fa aumentare la voglia di passare del tempo con lui. Liam ha sempre preferito le persone aperte e schiette, senza zone d'ombra, persone che parlano chiaro e in maniera diretta. In fin dei conti, però, è più facile stancarsi prima di queste persone che si rivelano subito piuttosto che di quelle che si lasciano scoprire a poco a poco perché spesso rimangono senza più niente da dire o da mostrare visto che hanno già esaurito tutto quello che avevano da donare al mondo e che, alle volte, è veramente poco.

Ci vengo quando non so che altro fare o dove altro andare”, risponde Zayn, risvegliandosi dal suo stato di trance. “Ci vengo a guardare le stelle”.

Liam solleva la testa e osserva il tetto della pista dell'autoscontro.

Quante stelle che si vedono da qui!”, scherza.

Zayn gli molla una gomitata nelle costole.

Non mi siedo qui a guardare le stelle, idiota”, ribatte, corrucciato. “Ci andiamo dopo”.

Liam poggia i gomiti sulle ginocchia. Non riesce a trovare una posizione comoda e sta maledicendo mentalmente Zayn in tutte le lingue che conosce.

Cosa ha di speciale l'autoscontro, allora, visto che siamo venuti direttamente qui? ”.

Zayn afferra il manubrio con tutte e due le mani.

Qui è dove ho perso la verginità con un ragazzo”.

Liam rimane immobile. Non è sicuro se sta congelando o andando a fuoco.

Qui nel senso di-?”, gracchia, la voce che gli viene a mancare. Ci sono dei momenti, quando è con Zayn – momenti come questo, per esempio – in cui vorrebbe teletrasportarsi altrove perché Zayn, senza rendersene conto, gli fa venire la pelle d'oca per lo shock e l'imbarazzo.

Qui su questa pista”, risponde l'altro ragazzo. “Te l'ho detto che questo posto è deserto di notte e quindi ci è sembrato il posto migliore per...quello”.

Liam si scosta di qualche centimetro. Se prima le loro spalle si sfioravano adesso c'è un certo spazio tra i loro corpi. Ci manca poco che cada fuori dall'automobilina.

Zayn lo guarda di sbieco e, dopo qualche secondo, solleva un sopracciglio.

Non ti ho portato qui per approfittarmi di te, se è questo quello che stai pensando”, afferma asciuttamente.

Liam avvampa.

No-, non stavo pensando a questo”, mente.

Zayn scuote il capo.

Non ho un bel ricordo di quella notte e non ci tengo a riviverlo”.

Liam si fa di nuovo più vicino, scontrando il gomito di Zayn con il proprio.

Come mai?”, mormora, sinceramente curioso.

Zayn si mordicchia di nuovo le cuticole sul pollice.

Perché non è stata la prima volta che avevo immaginato e sognato”, dice, gli occhi fissi sul manubrio. “E perché poi, dopo avermi inculato, Sayed è magicamente ritornato etero”.

Liam arrossisce fino alla punta delle orecchie. Non è certo un verginello o un puritano, però rimane spesso sconcertato dalla disinvoltura con la quale Zayn utilizza certi termini.

Mi dispiace”, offre, dopo essersi ripreso dall'imbarazzo.

Zayn stacca coi denti una delle pellicine e si lascia sfuggire un lamento di dolore prima di affrettarsi a succhiare il sangue che fuoriesce.

Liam distoglie lo sguardo. Non è piacevole vederlo così.

Vi siete più rivisti?”, domanda, notando con la coda dell'occhio che l'altro ragazzo si sta asciugando il pollice sui jeans.

Ogni giorno, prima che smettessi definitivamente di frequentare la moschea”.

Liam gli poggia una mano sul ginocchio. La gamba di Zayn ha un guizzo istintivo e involontario, segno che è sorpreso dal gesto dell'altro.

Sono sicuro che hai e avrai una vita più felice della sua”, afferma, stringendogli il ginocchio ossuto attraverso lo strappo nei jeans.

Zayn rimane col capo chinato per un po'.

Ogni tanto vengo qui per ricordarmi quanto ero stupido”, dice. “Il più delle volte, però, mi rendo conto che lo sono ancora e forse non smetterò mai di esserlo”.

Liam rimane in silenzio, la mano ancora poggiata sul ginocchio dell'altro ragazzo. Non si sente a disagio e questo gesto sembra confortare Zayn perciò non ha motivo di toglierla, per il momento.

Comunque, Sayed si è sposato l'anno scorso, con una donna”, continua l'altro ragazzo. “Quindi immagino che sì, sarò più felice io di quanto potrà mai esserlo lui”.

Liam viene attraversato da un brivido di freddo, che non passa inosservato all'altro ragazzo. Zayn, infatti, fa il gesto di togliersi la giacca di pelle.

No, non mi serve, grazie”, lo interrompe Liam. Zayn rimane interdetto ma non insiste.

I tuoi lo sanno che sei...gay?”, chiede Liam, trovando il coraggio di fare una delle domande che più gli premono da quando ha intuito che genere di famiglia abbia l'altro ragazzo.

Zayn sposta il ginocchio. La mano di Liam cade sul sedile.

Sì”, risponde, con un piede già fuori dalla macchina. “Andiamo a vedere le stelle?”.

Liam sospira.

Non pensavo fossi un tipo romantico”, scherza, arresosi al fatto che per questa volta non scoprirà altro sui genitori di Zayn, anche se qualche idea se l'è già fatta.

Cosa vorresti dire?”, ribatte l'altro ragazzo. “Non incontrerai mai nessuno più romantico di me”.

Liam scoppia a ridere.

Dimmi quale è la cosa più romantica che tu abbia mai fatto per un ragazzo”.

Zayn tende una mano verso di lui per aiutarlo ad alzarsi. Liam la accetta e si alza in piedi, scavalcando l'auto e ritrovandosi di fronte all'altro ragazzo.

Portarlo nel mio posto segreto”, replica Zayn semplicemente.

Liam ci impiega qualche secondo prima che gli ingranaggi nel suo cervello riprendano a ruotare.

Ah”, dice infine, quando ha capito, mentre il rossore minaccia di nuovo di farsi strada sulle sue guance.

Zayn gli rivolge un sorriso rassegnato.

Conosci qualche costellazione?”, domanda.

Liam si sgranchisce le gambe per evitare di guardarlo direttamente in faccia. La dichiarazione di Zayn non gli ha dato fastidio come aveva immaginato, però gli ha lasciato un senso di vuoto allo stomaco.

No, tu?”.

Zayn scuote il capo.

Non ne hai imparato nessuna dopo anni di contemplazione del cielo?”, lo prende in giro Liam.

Zayn si imbroncia.

Non riesco a riconoscerle!”.

Liam ridacchia.

Non fa niente”, ribatte. “I veri romantici guardano le stelle senza avere la più pallida idea di come si chiamino”.

Zayn ghigna.

Ottimo”, dice, offrendogli il braccio.

Liam lo prende a braccetto senza esitare. L'odore di fumo proveniente da Zayn ha coperto quello del dopobarba e si è mischiato a quello altrettanto pungente della pelle del suo giubbotto.

Sei mai stato sulle montagne russe?”, domanda Liam, indicando con un dito l'attrazione che si trova davanti a loro.

Vivere è come andare sulle montagne russe”, replica Zayn. “Non ho bisogno di salire su uno di quei così per sperimentare emozioni vere”.

Liam lo guarda con ostinazione fino a che il suo amico non si volta verso di lui.

Che?”.

Liam ridacchia.

Hai paura, vero?”.

Zayn sgrana gli occhi. C'è poca luce ma Liam può giurare che sia arrossito.

Non dire cazzate”.

Oh mio dio, hai paura!”, esclama Liam.

Zayn prova a gelarlo con uno sguardo minaccioso.

Vienici con me di giorno e dimostrami che non ne hai”, insiste Liam.

Il labbro di Zayn ha un tremolio nervoso.

Ok”, cede infine. “Come vuoi”.

Liam sorride compiaciuto.

Sappi che non puoi tirarti indietro adesso che hai promesso”.

Zayn libera il braccio dalla presa di Liam.

Fammi fumare una sigaretta”, borbotta, frugandosi nelle tasche. Quando trova il pacchetto ed estrae lo Zippo per accendersi la sua tanto agognata sigaretta, questo gli sfugge dalle mani e cade per terra.

Liam si piega per raccoglierlo.

Non devi se non vuoi”, dice dolcemente, restituendogli l'accendino. “Venire con me sulle montagne russe, intendo”.

Zayn piega la bocca e sputa il fumo di lato.

Mi fido di te, lo sai”, dice. “Ti affido la mia vita ogni volta che entro in piscina, quindi cosa cambierebbe a farlo su un ottovolante?”.

Liam corruga la fronte.

Sulle montagne russe non avrei io il controllo della situazione, se dovesse succederti qualcosa non saprei come proteggerti”.

Proteggerti. Liam si sente stupido non appena le parole escono dalle sue labbra e vorrebbe prendersi a schiaffi però è vero che sente dentro di sé l'isitinto e l'urgenza di prendersi cura di Zayn. Non ha mai incontrato qualcuno di così duro e fragile allo stesso tempo.

Zayn sorride quel suo sorriso in cui mostra la lingua attraverso i denti e gli occhi gli si illuminano di luce propria.

Ho come la sensazione che accanto a te non potrebbe succedermi niente di male, Superman”.

Liam esibisce un finto broncio.

Forse volevi dire Batman”.

Zayn si picchietta il mento con le dita.

Ehmmm...no”.

Liam ride e gli dà una spallata.

Da dove le guardiamo queste stelle?”.

Zayn lo prende per mano. Non intreccia le loro dita ma gli afferra semplicemente la mano e lo tira delicatamente.

Seguimi”.

Liam si fa trascinare verso una grande piattaforma interamente coperta da un telone.

Che c'è sotto?”.

Zayn gli fa l'occhiolino e si piega per sollevare una parte del telone, scoprendo uno di quelli che Liam ha sempre sentito chiamare “dischi volanti”.

Non c'è divertimento se non volano”, borbotta Liam, osservando in maniera malevola l'oggetto in questione.

L'entusiasmo di Zayn non scema.

Penso sia emblematico guardare le stelle su un disco volante”, dice. “Anche se non vola”.

Liam non se la sente di contraddirlo.

Sei fissato tu con – come dire? - il significato metaforico delle cose, eh?”.

Zayn volta di scatto la testa verso di lui, sorpreso.

Qualcosa del genere”, mormora, con un sorriso obliquo.

Liam riporta lo sguardo sul “disco volante” e osserva Zayn entrarci dentro.

Comunque, questa è una delle poche attrazioni che non ha un tetto sopra, per questo mi metto qui”, spiega. “E poi si trova in un punto del parco dove la luce dei lampioni di fuori arriva a malapena e perciò le stelle si vedono meglio”.

Liam annuisce, pensando che Zayn sia più pragmatico di quello che sembri.

Pero è scomodo”, osserva, dopo essersi seduto accanto a Zayn ed essere stato col naso all'insù per poco più di dieci secondi. “Mi fa male il collo”.

L'altro ragazzo gli mette un braccio attorno alle spalle.

Scivola più giù con la schiena”, consiglia, facendolo lui stesso.

Ancora scomodo”, si lamenta Liam imitandolo. Zayn scuote il capo ma sorride.

La contemplazione del cielo stellato sarebbe molto più godibile e rilassante se il braccio di Zayn non fosse ancora attorno alle spalle di Liam. Non che Zayn abbia intenzione di farci qualcosa con questo braccio, sembra anzi che se ne sia dimenticato, però Liam non può impedirsi di sentirsi un po' a disagio. E non è una cosa che sente spontaneamente, è più che altro la domandna “se ci vedesse qualcuno penserebbe che siamo una coppia?” che lo turba. Anche se è perfettamente consapevole che non ci sia nessuno nel giro di probabilmente chilometri.

A un certo punto qualcosa tra di loro inizia a vibrare.

Zayn, hai in tasca un telefono o ti sei portato dietro un vibratore?”, domanda Liam, dando di gomito al ragazzo accanto a sé, che ha la testa gettata all'indietro e gli occhi chiusi. Altro che vedere le stelle.

Zayn apre un occhio.

Sarà Louis, non ho intenzione di rispondere”, mugugna.

Liam grugnisce poco elegantemente.

Puoi almeno farlo smettere?”, prega.

Zayn sbuffa e solleva il sedere per estrarre il telefono più vecchio che Liam abbia mai visto da dieci anni a questa parte dalla tasca posteriore dei jeans e interrompere la chiamata in arrivo.

Che ne è stato del tuo iPhone?”, domanda Liam.

Zayn si stringe nelle spalle.

Me lo hanno rubato ieri a una festa”.

Liam si gratta una guancia, perplesso. O Zayn è veramente imperturbabile oppure per lui non è stata una grande perdita.

Ok”.

Me ne comprerò un altro quando avrò tempo, non preoccuparti”, dice Zayn. “Le lettere sui tasti di questo qui sono tutte cancellate ed è un miracolo se riesco a inviare degli SMS che contengano delle parole di senso compiuto”.

Il telefono riprende a squillare. Zayn lo spegne.

Liam lo guarda di sbieco.

Magari doveva dirti qualcosa di importante”, osserva.

Zayn fa un'espressione poco convinta.

Quando Louis mi chiama a quest'ora o è fatto o è in preda a una crisi isterica”.

Liam assottiglia agli occhi.

A maggior ragione potrebbe avere bisogno di te”.

Zayn fa spallucce.

Fidati, conosco Louis come le mie tasche, se avesse davvero avuto bisogno di me non mi avrebbe chiamato proprio”, ribatte, prendendo l'ennesima sigaretta. “Sicuramente voleva lagnarsi per qualcosa. Può aspettare fino a domattina”.

Liam è un po' sorpreso dall'atteggiamento di Zayn. Credeva che i due fossero migliori amici, eppure...O forse Zayn ha ragione - Louis sembra uno propenso a fare drammi per tutto e meno gli si dà corda meglio è - chi lo sa.

Non pensare che non mi importi niente di lui”, continua l'altro ragazzo, accendendosi la sigaretta e agitando l'accendino per far spegnere la fiamma. “Louis è la persona più importante della mia vita, farei qualunque cosa per lui se fosse necessario”.

Liam si rende conto che è come se Zayn gli avesse per un attimo letto nel pensiero.

Se avesse avuto veramente bisogno di me lo avrei sentito. Siamo anime gemelle, noi”.

Liam pensa che non ha mai avuto una connessione del genere con qualcuno ed è un po' scettico che qualcosa del genere possa esistere. Però il tono di Zayn è così convinto e deciso.

Zayn si rigira l'accendino tra le mani mentre Liam osserva il suo profilo, i suoi zigomi alti e le sua labbra sottili ma sporgenti.

Che c'è?”, domanda l'altro ragazzo senza alcuna inflessione nella voce.

C'è qualcosa tra te e Louis?”, domanda Liam, incapace a trattenersi. Era da un po' che voleva dare voce a questo dubbio. Non sa perché, alla fine, gli importi tanto. “O c'è stato?”.

Zayn volta lentamente – e in maniera un po' inquietante – il capo verso di lui.

Cosa?”, strascica, un'espressione incredula sul volto.

Liam si impone di non perdere la sicurezza che ha ostentato fino a questo momento.

Sei innamorato di lui?”.

Zayn scoppia in una fragorosa risata. Non è la reazione che Liam si aspettava.

Ma cosa dici?”, esclama, tra uno sbuffo di risa e l'altro. “Come ti salta in mente?”.

Quello che hai detto-”, balbetta Liam. “Io...non lo so, ho ipotizzato che-”.

Zayn poggia una mano sulla sua nuca.

Non sono innamorato di lui”, afferma, adesso serio. “Louis è il mio migliore amico, è come un fratello per me e, credimi, non ho tendenze incestuose”.

Liam è, stranamente, sollevato.

Non avete mai-?”, continua.

Zayn sgrana gli occhi.

Oh mio dio, no!”.

Liam si sente in imbarazzo, adesso, anche se è...più tranquillo. Se Zayn fosse stato innamorato di Louis sarebbe stato un bel casino, col fatto che Harry e Louis hanno, beh, qualcosa in corso.

Ok”.

Ti ho davvero dato l'impressione di essere innamorato di lui?”, indaga Zayn.

Liam si stringe nelle spalle.

Non esattamente, però...forse”.

Zayn ridacchia.

Sei stato proprio eloquente”.

Una volta hai detto che, o meglio, hai fatto intendere che Louis avesse dei trascorsi con qualche ragazzo anche se lui è stato restìo a parlarne, forse perché c'ero io”, dice Liam, i cui dubbi su Louis e Zayn non si sono placati.

Zayn scuote il capo.

Non ero io quel ragazzo”, afferma. “Devo ammettere che sei parecchio intuitivo, comunque”.

Liam solleva un sopracciglio.

Che vuoi dire?”.

Voglio dire che io non ho mai detto niente di esplicito sui trascorsi di Louis con un qualche esponente del suo stesso sesso e su come lui tenda a dimenticare che questi trascorsi siano effettivamente avvenuti”.

Allora c'è stato qualche altro ragazzo prima di-”. Liam si morde la lingua prima di lasciarsi sfuggire qualcosa che non dovrebbe. Anche se ormai, forse, è troppo tardi.

Prima di Harry?”, domanda infatti Zayn.

Liam si rifiuta di guardarlo in faccia.

So che c'è qualcosa tra di loro, anche se quello stronzetto del mio migliore amico non si è ancora preso la briga di dirmelo”, continua Zayn. “Odia ammettere che avevo ragione”.

Purtroppo io sono stato testimone oculare di quello che c'è tra di loro”, mormora Liam, memore di quello che ha visto e che forse non riuscirà a dimenticare finché campa.

Ma non mi dire?”.

Liam annuisce.

Mi dispiace, amico”, dice Zayn, carezzandogli di nuovo la nuca. A Liam viene la pelle d'oca (non sa bene se per il ricordo di Harry e Louis in una situazione compromettente o se per la mano di Zayn sul suo collo).

In ogni caso”, riprende l'altro ragazzo. “Fermo restando che non so cosa facciano con esattezza quei due, so con certezza che l'esperienza di Louis con i ragazzi si limita a qualche lavoro di mano e a qualche pompino, al massimo”.

Liam non voleva sapere tutto questo, ma a quanto pare a Zayn piace parlare del passato del suo migliore amico più di quanto gli piaccia parlare del proprio.

Louis ha sempre classificato queste sue scappatelle – avvenute quasi tutte al campo estivo al quale lo mandavano i suoi ogni anno fino a qualche tempo fa - come esperienze e si è sempre rifiutato di ammettere che in realtà gli piacessero più di qualunque cosa abbia mai fatto con una ragazza. Louis è davvero cocciuto quando si mette in testa una cosa”.

Liam aspetta che Zayn finisca il suo monologo su Louis prima di chiedere: “Pensi davvero che sia gay?”.

L'altro ragazzo annuisce.

Sì, lo penso davvero”, ammette. “Però non spetta a me farglielo entrare in quel cervello bacato. Prima se ne renderà conto prima si godrà a pieno la vita. Forse questa situazione con Harry lo aiuterà a fare luce sulla sua sessualità una volta per tutte”.

Liam si sgranchisce il collo. Zayn lo osserva qualche secondo prima di parlare.

Dai, andiamo, non vorrei che il tuo mal di schiena peggiori”.

Troppo tardi”, mormora Liam seguendolo fuori dalla piattaforma.

Ti riaccompagno a casa”, lo informa l'altro ragazzo, riposizionando il telo sul disco volante.

Ti sono piaciute le stelle, stasera?”, lo prende in giro Liam.

Zayn gli fa la linguaccia. Liam ghigna e lo segue. Non sa orientarsi dentro il luna park di notte perciò deve per forza andargli dietro.

E tu come lo hai capito?”, domanda, affiancando il suo amico. “Di essere gay, intendo. E quando?”.

Zayn diventa subito pensieroso e sembra sul punto di rispondergli quando una luce in lontananza – forse quella di una torcia elettrica - attira l'attenzioe di entrambi.

Merda”, impreca Zayn, afferrando Liam per il gomito e trascinandolo senza che lui possa opporre resistenza fino a un piccolo edificio che, a occhio e croce, deve essere il bagno. Dato che le porte sono chiuse col lucchetto i due fanno il giro dell'edificio e si appoggiano al muro, trattenendo il fiato.

Avevi detto che non c'erano guardiani!”, mezzo sussurra mezzo urla Liam, schiacciato contro la parete lercia. Sente il tanfo dei gabinetti fino a lì fuori.

Non ce ne sono, infatti!”, replica Zayn.

E allora perché-”, prova a insistere Liam ma Zayn gli tappa la bocca con una mano, premendosi contro il suo corpo.

Sta' zitto”, gli intima, bisbigliandogli nell'orecchio.

Solo quando Liam annuisce - una muta promessa di non parlare più – l'altro ragazzo toglie la mano dalla sua bocca e la appoggia sul suo petto, senza però accennare a spostarsi. Il torace di Zayn è premuto contro il suo braccio e la mano di Liam, incastrata tra i loro due corpi, è pericolosamente vicina al cavallo dei pantaloni dell'altro. Nonostante questo, è troppo timoroso di attirare l'attenzione del misterioso nuovo arrivato facendo rumore per muoversi.

Rimangono in questa posizione per interminabili minuti, con la mano di Laim chiusa a pugno per non toccare parti “private” di Zayn e il fiato caldo dell'altro ragazzo sul suo viso, ad ascoltare l'eco dei passi dell'anonimo uomo che a poco a poco si fa sempre più lontano.

Vado a controllare”, mormora Zayn. Liam non fa in tempo a sconsigliargli caldamente questa mossa che il suo amico sparisce oltre l'angolo. Liam rimane in silenzio, con la schiena contro il muro, a guardarsi i piedi. Non ha paura, non ne ha mai avuta da quando hanno avvistato la strana luce. Ha provato adrenalina, sì, e curiosità, ma non paura vera e propria. Fosse stato da solo forse un po' ne avrebbe avuta, però...lui da solo non ci sarebbe mai venuto in un posto come questo. A differenza di Zayn che sembra invece abituato a frequentare il luna park da solo di notte e che lo ha pure definito il suo “posto segreto”. Il suo sarà coraggio o stupidità?

Via libera”, dice Zayn, sfiorandogli un braccio e facendolo sussultare. Ok, questa volta Liam si è spaventato.

Non c'è più nessuno?”, balbetta. Odia l'idea che Zayn possa pensare che lui sia spaventato dall'uomo con la torcia. Chiunque esso sia.

No, tranquillo, andiamo”, ribatte Zayn con tono rassicurante.

Sei riuscito a capire chi fosse?”, insiste Liam, che muore dalla curiosità di risolvere il mistero.

Zayn lo guarda con espressione scettica.

Ok, no”, afferma Liam.

Vuoi andare o vuoi rimanere un altro po' qui a goderti questo delizioso aroma di cesso?”, domanda l'altro.

Liam scoppia a ridere, poi si mette una mano davanti la bocca per soffocare il suono.

Non ti interessa scoprire chi fosse?”, chiede, dopo essersi calmato.

Zayn borbotta qualcosa di incomprensibile.

Se ci tieni tanto a saperlo puoi cercare di seguire le sue tracce e scoprirlo da te”, dice infine.

Liam aggrotta la fronte.

Hai paura di quell'uomo?”, domanda, sincero.

Zayn fa una smorfia.

Non ci tengo a essere arrestato, grazie tante”.

Liam ha un'illuminazione.

Pensi fosse un poliziotto, allora?”.

Zayn esita un attimo prima di replicare.

Una volta ci venivano le prostitute qui, perciò è possibile che la polizia ci faccia delle ronde ogni tanto”.

Liam si mette più comodo contro il muro. Non ha più tanta voglia di andare, adesso.

Sei già stato arrestato?”.

Zayn si rigira l'accendino tra le dita. Probabilmente vorrebbe fumarsi una sigaretta ma teme di attirare l'attenzione del guardiano-poliziotto-tipo losco così facendo.

Non da quando sono maggiorenne”, ammette.

E prima?”.

Zayn gli pizzica un braccio. Liam si trattiene dall'urlare (e dall'insultarlo).

Basta domande, andiamo via”.

Liam non si smuove.

E se non fosse stato un poliziotto?”, insiste. “E se fosse stato un maniaco?”.

Zayn lo guarda negli occhi senza manifestare alcuna emozione.

E se fosse stato un drogato? Un ubriacone? O un satanista? Magari ci fanno le sedute spiritiche qui”, continua Liam, consapevole di stare dando sui nervi al suo amico, ma il fatto è che non sopporta quando Zayn decide di ignorare le sue domande senza motivo apparente.

Liam”.

Magari era un fantasma!”, esclama Liam. “Oh mio dio, magari era il fantasma di un tipo morto qui su una delle attrazioni. Magari proprio sulle montagne ru-”.

Per la seconda volta nel corso della loro breve relazione, Zayn lo bacia. Le labbra di Liam sono semi-aperte perché colto nell'atto di parlare, perciò quelle di Zayn si incastrano perfettamente in mezzo alle sue. Liam sbarra gli occhi mentre il cuore gli martella nel petto, ma è congelato sul posto.

Passano solo pochissimi secondi prima che Zayn si stacchi da lui, non senza avergli brevemente morso il labbro inferiore. Liam si rende conto di aver afferrato Zayn per il giubbotto, durante il bacio, solo quando sente male alle dita.

Era l'unico modo per farti stare zitto”, si giustifica il ragazzo davanti a lui, mentre Liam sbatte le palpebre, più sorpreso dalla sua mancanza di reazione che dall'effettivo gesto di Zayn. “E ha funzionato perfettamente”.

Liam apre e chiude la bocca, incapace di proferire verbo. Più che incapace, in realtà, non sa cosa dire. Sì, lo stratagemma di Zayn ha funzionato. Ha perso le parole.

Za-”, inizia, quando la sua lingua riprende a funzionare.

Zayn alza una mano.

Sta' zitto se non vuoi che lo faccia di nuovo”.

Liam chiude la bocca e annuisce anche se il suo cervello urla “non farti ricattare in questo modo!”.

Andiamo via prima che vomiti”, implora l'altro ragazzo tirandolo per la maglia.

Faccio così schifo?”, scherza Liam, leccandosi le labbra. Il pensiero che abbia sulla bocca un po' della saliva di Zayn non lo turba come dovrebbe. E il fatto di non essere turbato lo sta turbando oltre ogni dire.

Mi riferivo al puzzo di cesso, cretino”, borbotta Zayn. “E comunque, se proprio vuoi saperlo, non mi è stato possibile giudicare se fai schifo o meno visto che ogni volta che ti ho baciato la tua partecipazione è sempre stata praticamente nulla”.

E cosa ti aspettavi che facessi?”, esclama Liam, alzando il tono di voce.

Zayn si blocca sui suoi passi e Liam va a sbattere contro la sua schiena.

Non lo so, tipo rispondere al bacio?”.

Liam arrossisce istantaneamente e apparentemente senza alcun motivo.

Di solito lo faccio, quando il bacio è appropriato”, afferma.

Zayn ride, scuotendo il capo, mentre infila una mano nella tasca del giubbotto per prendere una sigaretta.

Ah, già, dimenticavo, tu sei quello che cambia orientamento sessuale a seconda dell'atmosfera”.

Liam lo fulmina con lo sguardo.

Il mio orientamento sessuale non è mai cambiato e non cambierà, indipendentemente da tutte le volte che troverai una scusa per baciarmi”.

Zayn ghigna mentre Liam si domanda cosa abbia detto di divertente.

Quindi ti aspetti che lo faccia ancora?”, domanda, divertito.

Liam prova l'impulso di mollargli un pugno sul naso.

Pensavo odiassi l'idea di essere prevedibile”.

Zayn ride e si prende il tempo di accendere la sigaretta prima di rispondere.

L'imprevedibilità, in questo caso, sta nel fatto che, anche se ti aspetti che succederà di nuovo, non sai quando”.

Liam sospira.

Quale parte di non sono interessato non ti entra nel cervello?”.

Zayn fa spallucce. Liam si passa una mano sulla nuca – i capelli si sono finalmente asciugati - e lo supera senza aspettarsi una risposta.

Ehi, Li”, lo chiama l'altro ragazzo.

Liam si volta di malavoglia.

Stavo scherzando”, afferma Zayn, senza però guardarlo negli occhi. “Non lo farò più”.

Come faccio a crederti?, vorrebbe chiedergli Liam. Ma, nonostante tutto, non gli importa più di tanto. Ormai è troppo tardi per mettere fine a questa strana relazione con Zayn, quindi l'altro ragazzo può fare quello che vuole, per quanto lo riguarda. A patto che non ci provi troppo insistentemente.

Non che non lo voglia”, continua Zayn. “Ma capisco che le mie attenzioni non sono gradite”.

Grazie”, mormora Liam distrattamente e poco a suo agio con l'apparente tormento di Zayn. Ok che ci tiene a lui ma Liam non è certo tipo da fare la “carità” , così come Zayn non sembra uno che elemosini affetto.

Il viaggio di ritorno verso casa sembra più breve e più freddo. Liam è quasi sicuro di essersi beccato un raffreddore.

Ci vediamo”, dice, dopo essere smontato dalla moto, davanti casa sua. “Grazie per l'avventura notturna”.

Grazie a te”, gli fa eco Zayn.

Liam è sul punto di voltarsi per entrare in casa quando il suo amico lo richiama.

Ci vieni domani al mio concerto, giusto?”.

Liam è, nuovamente, intenerito dall'atteggiamento insicuro di Zayn. L'aggettivo “tenero” è l'ultimo che verrebbe in mente a chiunque veda Zayn per strada, perciò il paradosso rende la situazione ancora più curiosa.

Non ho altra scelta”, scherza, rassicurando però il suo amico con un sorriso.

E un'altra cosa”, continua Zayn. “I miei genitori, finalmente aggiungerei, vanno via per il fine settimana...ti va di venire da me?”.

Liam strabuzza gli occhi. Forse Zayn ha superato l'invisibile linea di demarcazione. O forse è lui che ha capito male?

Sul serio, Li?”, domanda Zayn, sollevando un sopracciglio. “Stavo pensando che avremmo potuto finalmente usare la mia piscina, visto che l'ho fatta pulire, per le lezioni di nuoto, intendo, e la tua mente ovviamente ha viaggiato verso tutt'altra direzione. Mi sa che sei tu quello fissato, amico”.

Liam avvampa.

Ehm, ne parliamo, ok?”, dice precipitosamente. “Ti farò sapere. Buona notte”.

Dopo che Liam si è chiuso la porta di casa alle spalle ci sbatte sopra la testa. Forse Zayn ha ragione: è lui quello fissato. Se solo Zayn la smettesse di baciarlo a tradimento!

***


NOTE:

mentre scrivevo il capitolo mi è sorto un dubbio atroce: ma i musulmani festeggiano il compleanno? Ho scoperto che, a quanto pare, non dovrebbero, però presumo che, almeno quelli non strettamente ortodossi, facciano un po' come vogliono. Non è nemmeno una tradizione cristiana eppure i cristiani l'hanno adottata, quindi, in conclusione..boh. Non avevo voglia di fare sondaggi tra la gente che conosco, quindi pace. Se qualcuno sa qualcosa di più in merito e ne avesse voglia mi faccia sapere, magari mi tolgo 'sto dubbio.

Detto questo, sto sempre in ansia quando pubblico un capitolo Ziam, però mi piace tanto scrivere di loro, sono cosììì carini.

Fatemi sapere che ve ne pare! Alla prossima!

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Capitolo 10
*** Capitolo decimo ***


lz

Chi non muore si rivede, eh?

Mi scuso in anticipo per lo smut scadente.

***

-HARRY-

Harry affonda le unghie nei braccioli del divano.

“Oh mio dio, Louis”, ansima.

L’istinto di infilare le dita tra i capelli del ragazzo inginocchiato in mezzo alle sue gambe è forte, fortissima, ma Louis gli ha fatto promettere di tenere le mani a posto (o, più precisamente, lo ha minacciato di staccargli ‘il cazzo a morsi’ se solo ci avesse provato).

Louis fa una pausa, stringendo l’erezione di Harry in mano, la sua mano piccola, le vene sporgenti. Cazzo se non è una visione.

“Mi fa piacere che tu mi riconosca come tuo dio”, afferma con un ghigno, la voce arrochita.

Harry spinge il bacino verso l’alto, impaziente.

“Continua, per favore”, implora.

Louis gli morde l’interno coscia e la sua barba graffia la pelle delicata di Harry. È una sensazione completamente nuova per lui sentire la peluria di qualcuno strofinargli le cosce durante un rapporto orale, ma è oltremodo eccitante. Sono questi i momenti in cui Harry giura sono gay, sono gay, mai più con una donna, anche se è consapevole che è solo il suo cervello su di giri che glielo fa pensare. Lo stesso cervello che va in corto circuito quando anche solo vede Louis, mentre il sangue gli ribolle nelle vene e le mani gli prudono per il desiderio di toccare. Louis gli ha provocato dei danni permanenti al cervello. È come se Harry si fosse risvegliato da un coma come una persona totalmente diversa, con voglie e bisogni diversi. Non si era mai sentito così. È una primavera dei sensi. O una seconda pubertà.

Louis ruota la lingua attorno alla punta. Il suo piercing è la cosa migliore che sia capitata nella vita di Harry.

“Cazzo, sì, fallo ancora”, prega, grattando con le dita il copripoltrona. Una volta l’altro ragazzo gli ha detto che gli avrebbe legato le mani per farlo stare fermo. Harry potrebbe prenderlo in parola. O, meglio, vorrebbe.

Louis è stranamente ubbidiente e ripete il gesto un paio di volte prima di accogliere in bocca il pene di Harry, che può ancora sentire la pressione dell’anello di metallo. È in Paradiso, un paradiso dove fa caldo e il padrone di casa somiglia a un bellissimo diavolo.

Il riccio osserva le sue guance incavate, le palpebre abbassate, le ciglia che sfiorano i suoi zigomi arrossati. Louis non risparmia rumori e gemiti. Harry potrebbe essere innamorato.

Lungi dall’essere ardito – o stupido – come Harry, l’altro ragazzo evita di prenderlo fino in fondo e si aiuta con una mano. Harry può giurare che Louis abbia anni di esperienza alle spalle, perché non esiste che sia così bravo, dopo solo pochi giorni dalla prima volta. Il pene di Harry ringrazia. E anche le sue palle, che Louis si premura di non trascurare.

Questi giorni di conoscenza intima hanno insegnato a Harry che Louis è uno che ,  di certo non per altruismo ma probabilmente perché gli piace essere lodato per un lavoro ben fatto. Gli piacciono le sfide e succhiare il cervello di Harry assieme a tutte le sue inibizioni attraverso il suo cazzo è sicuramente una di queste.

Quando Harry volta la testa di lato e sfiora col naso la poltrona, l’odore di polvere gli entra nelle narici, fornendogli un momentaneo elemento di distrazione. È vicino, molto vicino a venire. A un certo punto Louis mugola e il rumore riverbera lungo la spina dorsale del riccio, che si morde le labbra e gli fa eco con un gemito nasale. Di nuovo deve aggrapparsi alla poltrona per non afferrare i capelli dell’altro ragazzo.

“Lou, Lou, sto per venire, Lou, cazzo”.

Louis lo ha istruito ad avvertirlo ogni volta. Harry non vuole incappare nella sua ira, ma verrà il giorno in cui lo farà ingoiare e la soddisfazione sarà tale che glielo rinfaccerà per giorni.

Louis stacca la bocca dal membro di Harry con un pop sonoro. Con gli occhi incatenati a quelli del riccio continua a masturbarlo energicamente, la saliva a fargli da lubrificante.

“Posso venirti in faccia?”, prega Harry con voce rotta.

Louis fa cenno di no con la testa.

“Non pensarci nemmeno, ragazzino”, ribatte in tono irritato. “Non sono la tua puttana”.

Sarà il suo broncio del cazzo, infantile e sexy, la sua voce raschiata o forse il fatto che Harry lo abbia sorpreso a premersi fugacemente il palmo della mano sulla propria erezione, visibile attraverso i pantaloni, a dargli il colpo di grazia.

“Cazzo”, impreca il riccio, gettando indietro la testa e fissando il soffitto per qualche secondo per riprendere fiato.

Louis si alza in piedi, lamentandosi del dolore alle ginocchia. Harry lo afferra per un fianco e lo fa sedere sulle sue gambe.

“È il mio turno” dichiara l’altro ragazzo in tono esigente. Louis dà sempre ma vuole sempre ricevere.

Harry gli prende il polso e si avvicina la sua mano alle labbra. Il suo seme imperla le dita di Louis. È con un ghigno e una breve occhiata all’altro ragazzo che Harry gliele lecca, gemendo di piacere, in parte per fare scena e in parte per stuzzicarlo. Harry è sempre stato un ragazzo curioso, non è mica la prima volta che si assaggia. Anche se non è un particolare che ci tiene tanto a divulgare, ecco.

“Sei disgustoso”, commenta Louis, ma il tremore della sua voce tradisce l’eccitazione della quale è preda.

Harry si passa la lingua sulle labbra e poggia una mano sulla nuca dell’altro, attirandolo a sé.

Louis gli preme una mano contro il petto per frenarlo.

“Non ti bacio neanche se ti metti a piangere”, afferma. “Schifoso”.

“Perché?”, piagnucola Harry.

“Hai appena leccato il tuo stesso sperma dalla mia mano!”, protesta Louis.

“E allora?”.

Louis arriccia il naso.

“Baciarti è l’ultima cosa al mondo che vorrei fare in questo momento”.

Harry sospira e si arrende. Decide sempre lui, tanto.

Louis si alza in piedi per gettarsi poi sul letto, le gambe aperte e uno sguardo lascivo.

“Allora?”.

Harry non aspetta altro che divorarlo, non ha bisogno di ulteriori sollecitazioni. Dopo essersi tirato su pantaloni e mutande avanza verso di lui.

“Cosa vuoi?”, mormora gattonando sul letto.

Louis poggia la testa sulla testiera del letto, incrociando le braccia dietro la nuca.

“Non lo so, forse fare due chiacchiere sul tempo”, ribatte. “Che ne pensi?”.

Harry, suo malgrado, ride.

“Se proprio insisti”, dice, piegandosi su di lui per baciarlo sul collo. “Oggi fa caldo, c’è parecchia umidità e neanche un filo di vento. Mi sento tutto appiccicoso”.

Louis grugnisce e gli afferra i capelli alla base della nuca.

“Oh mio dio, sei una spina nel fianco”, borbotta. “Potresti impiegare la tua bocca per scopi più nobili?”.

Harry gli morde la giugulare mentre con una mano gli palpa l’erezione attraverso i pantaloni. Louis geme e si inarca.

“Tipo?”, domanda il riccio, in una pausa dal livido che si sta impegnando a imprimere sul collo di Louis.

“Cazzo, Harry, perché devi essere così difficile?”, sbotta l’altro. “Non abbiamo tutto il pomeriggio”.

“Dove devi andare?”, chiede Harry.

“Al One Direction”, replica Louis. “Tu non vieni?”.

Harry gli infila una mano nei pantaloni. Louis esprime la sua approvazione mugolando.

“Certo”, dice il riccio. “Andiamo insieme?”.

Louis scuote il capo.

“No che non andiamo insieme”, protesta. “Non ho nessunissima intenzione di farmi vedere in giro con te”.

Harry aggrotta la fronte.

“Però ti piace quando te lo succhio”, ribatte.

“Che c’entra? Comunque, non mi pare tu stia facendo niente di simile”, si lamenta Louis.

Harry indietreggia sul letto fino a trovarsi in mezzo alle cosce di Louis e gli abbassa i pantaloni fin sotto le ginocchia.

“Non dobbiamo mica entrare mano nella mano”, mormora sfiorando con le labbra l’erezione di Louis attraverso le mutande. Ogni volta che è così vicino all’oggetto del suo desiderio gli viene voglia di rallentare, per godersi ogni istante, con tutti e cinque i sensi.

Louis non è dello stesso avviso.

“Smetti di parlare”.

Forse Louis non capisce quanto Harry ami il suo corpo e il suo desiderio di prendersi il suo tempo per esplorarlo. Dovrebbe esserne lusingato.

“Harry, te lo dico un’ultima vol-”.

Il riccio lecca il membro di Louis attraverso i  boxer, lasciando una scia bagnata sull’indumento. Louis stringe una mano attorno al lenzuolo e impreca.

Quando le mutande di Louis sono sufficientemente bagnate e il ragazzo è vicino all’implorare – molto vicino, ma mai abbastanza – Harry tira giù i suoi boxer, giusto fino alle cosce. Non credeva che avrebbe mai avuto familiarità con un pene che non fosse il suo, eppure eccolo qui, faccia a faccia con quello di un altro. E non vorrebbe essere in nessun altro posto al mondo.

Dopo il primo esperimento abortito, Harry ha imparato i suoi trucchetti. Non sarà bravo come Louis, ma l’altro ragazzo non ha di che lamentarsi.

“Sai cosa devi fare”, dice dopo aver sfiorato la punta con le labbra.

“Cazzo, Harry”, replica Louis - che nel suo linguaggio stavolta significa qualcosa come ‘non aspettavo altro’ – prima di afferrargli i capelli con le dita.

Harry fa un verso di approvazione a labbra serrate. Ormai lui e Louis hanno imparato le reciproche eccentricità, sanno cosa piace l’uno all’altro, sanno fin dove possono – o devono – spingersi. Sono in sintonia.

Peccato che fuori dal letto non si sopportino.

Il riccio si è ripromesso che, poco alla volta, riuscirà a prendere Louis fino in fondo, fino a che il suo naso non sfiorerà i peli sul pube dell’altro, fino a sentire l’estremità di Louis in gola. E questa volta non soffocherà (e non rischierà di vomitare). Si sta allenando ed è sicuro che a Louis non dispiacciano i suoi tentativi. È una sfida con se stesso e una dimostrazione per l’altro ragazzo.

Le dita di Louis tra i capelli, che graffiano il suo scalpo e si impigliano tra i suoi ricci, stanno facendo cose al suo corpo. Harry si stende sul letto e fa in  modo di premere il bacino contro il materasso per trovare un po’ di sollievo per la sua rinata erezione, quindi geme involontariamente attorno al pene di Louis, che gli tira i capelli.

Harry rotea gli occhi ed è sicuro che se l’altro continua così verrà di nuovo. Da un lato spera che Louis lo rifaccia, dall’altro non ha nessuna voglia di sporcarsi le mutande.

Quando Louis è vicino all’orgasmo tenta di avvertirlo, ma Harry si ostina a succhiare. Non sarebbe la prima volta che Louis gli viene in gola. Harry vuole dimostragli di essere un bravo ragazzo. Lui.

“Tutto ok?”, domanda quando hanno finito, asciugandosi il mento bagnato di saliva con una mano e risalendo il corpo di Louis per dargli un bacio sul petto. Louis gli accarezza i capelli, colto da un momento di debolezza.

Harry gli si stende accanto poggiando un gomito sul cuscino. Louis ha un’espressione beata in volto e le sue guance sono accaldate. Harry vorrebbe lasciargli dei baci su tutto il viso, perché Louis in questi frangenti è un’altra persona. Così placido e sereno e, se possibile, ancora più bello. Harry ha un debole per le coccole post-orgasmo. Louis, tuttavia, no.

“Sul serio non vuoi andare insieme al locale?”, insiste.

Il viso di Louis riprende la sua solita espressione arcigna e infastidita, che Harry ha imparato ad amare e odiare allo stesso tempo.

“Ti ho già detto di no”, dice.

Harry lo fissa senza sbattere le palpebre per qualche secondo. Louis gli preme una mano sulla faccia prima di girarsi dall’altra parte.

“Vado a farmi una doccia”, dichiara. “Puoi farla anche tu se vuoi, ma poi sparisci”.

Harry si preme contro di lui per fargli sentire la sua eccitazione sul fondoschiena.

“Non ce li hai altri cinque minuti per me?”, sussurra maliziosamente nel suo orecchio.

Louis trattiene il fiato.

“No”, dice infine. “Ho un appuntamento tra un’ora e poi devo andare al One Direction”.

Harry, che era impegnato a baciargli la pelle dietro l’orecchio, si irrigidisce.

“Un appuntamento?”.

“Sì”, risponde Louis. “Lasciami andare”.

Harry stringe la presa sui suoi fianchi e preme più insistentemente la sua erezione sulle natiche nude dell’altro ragazzo. Il verso che Louis si lascia sfuggire potrebbe essere tanto di piacere quanto di fastidio.

“Con chi?”, domanda.

“Non sono affari tuoi”, ribatte Louis, liberandosi della sua presa e alzandosi in piedi, rischiando di cadere a causa dei pantaloni abbassati che gli impediscono di muovere le  gambe.

Harry si morde le labbra, osservando le cosce sode dell’altro ragazzo. Può ancora sentire in bocca il suo sapore.

“Vaffanculo”, sibila, toccandosi con una mano attraverso i pantaloni. Se solo Louis rimanesse fermo e nudo a lasciarsi guardare per qualche altro secondo potrebbe liberarsi della sua dolorosa erezione.

Invece Louis si disfa dei pantaloni e delle mutande e si dirige verso il bagno.

Harry si volta sulla schiena e si infila una mano nei pantaloni, avvolgendola attorno alla propria erezione e iniziando a pompare. Quando sente il rumore dell’acqua della doccia, però, viene improvvisamente investito da un moto di rabbia. Non è geloso, Louis non è suo – Harry non lo vorrebbe neanche, dio solo sa cosa significherebbe sopportarlo tutto il tempo– però è irrazionalmente furioso con l’altro ragazzo, per averlo lasciato così, per il fatto che si vergogni di  farsi vedere con lui e perché preferisce la compagnia di qualcun altro alla sua. Lui è un ottimo interlocutore, è una persona divertente e sveglia, ed è sicuro che anche Louis potrebbe essere tollerabile fuori dalla camera da letto. C’è qualcosa di male a desiderare di fare quattro chiacchiere in macchina lungo il tragitto verso il locale? E invece no, Louis fuori da questa stanza deve farsi vedere in giro con una ragazza. E se non fosse solo una facciata? Louis ci va ancora a letto?

Harry si toglie la maglia, i jeans e le mutande e apre leggermente la porta del bagno. Louis sta canticchiando sotto la doccia. Quando il riccio fa scorrere l’anta della doccia Louis urla.

“Cosa cazzo stai facendo?”.

Harry mette piede dentro la doccia. I primi spruzzi d’acqua gli bagnano i capelli.

“Ti vedi con Eleanor?”.

Louis, con tanto di capelli spalmati sulla fronte che lo fanno sembrare un gattino impaurito sotto la pioggia, riesce a lanciargli uno sguardo tagliente e glaciale.

“Sei venuto qui per chiedermi questo?”, replica.

“È brava a letto?”, domanda Harry, facendo un passo verso di lui.

Il corpo bagnato di Louis è tonico e sodo e così invitante. Harry deve farsi vedere da un medico, si sta trasformando in una specie di maniaco sessuale.

“È più brava di me?”, insiste.

Louis abbassa lo sguardo e gli guarda chiaramente in mezzo alle gambe, poi deglutisce sonoramente.

“Sei inquietante”, dichiara.

“Però ti stai eccitando”, afferma Harry con un ghigno. “Dimmi, lei ti fa godere come ti faccio godere io?”.

Louis apre le labbra e aggrotta la fronte. Harry non gli dà tempo di replicare e, ritrovandosi direttamente sotto il getto dell’acqua, lo spinge con una mano sul petto fino fargli toccare le piastrelle della doccia con la schiena.

“Sei un fottuto pazzo”, dice Louis afferrandolo per i capelli e attirandolo verso di sé per baciarlo. Si sarà dimenticato di dove è stata la bocca di Harry fino a poco prima.

Il riccio poggia le mani sul muro dietro di lui mentre Louis divora le sue labbra con la foga di uno che non gli mette le mani addosso da giorni, anche se si sono toccati fino a pochi minuti fa.

“Fai così anche con lei?”, domanda Harry infilando la testa nell’incavo del suo collo per leccare i rivoli d’acqua sulla sua pelle. “Anche con lei riesci a malapena a controllarti?”.

Louis spinge il bacino in avanti alla ricerca di un contatto. Harry abbassa lo sguardo e lo scopre eccitato. L’altro ragazzo ansima nel suo orecchio e gli afferra una mano per guidarla verso la sua erezione. Harry non gliela darà vinta.

“Lei riesce a fare questo?”, dice prendendo Louis per le spalle e voltandolo con il viso verso il muro. Louis riesce a farsi scudo con le braccia all’ultimo secondo, per non sbattere la faccia contro le piastrelle.

Una delle cose che a Harry piace di più di Louis è la sua versatilità: Louis tende a dominare, a comandare, ma quando il lato autoritario di Harry decide di prendere il sopravvento, l’altro ragazzo lo lascia fare. Nei discorsi vuole sempre avere l’ultima parola, è un vero stronzo prepotente, ma nell’intimità è molto più malleabile. A Harry piace il fatto che nessuno dei due abbia mai il controllo definitivo, è un continuo alternarsi di ruoli. Anche se – Harry ne è consapevole – Louis riuscirà sempre a fargli credere di essere lui quello con il coltello dalla parte del manico. E forse, a giudicare dal potere che l’altro ragazzo ha su di lui, qualunque cosa faccia, è veramente così.

Harry preme il pollice sul suo coccige, ammirando il sedere dell’altro ragazzo con la solita meraviglia. Come sarebbe bello affondare tra quelle natiche!

“Ti decidi a fare qualcosa?”, sbotta Louis, voltando la testa di lato.

Harry gli afferra una spalla e accosta le labbra al suo orecchio.

“Ma certo”, sibila.

Louis prende una boccata d’aria e si prepara a un eventuale contatto. Harry affonda con violenza le dita nella carne della sua spalla e comincia a masturbarsi, gli occhi fissi sulle gocce d’acqua intrappolate nelle fossette alla base della schiena di Louis.

Louis si agita e si lamenta fino a che, consapevole che Harry non lo toccherà, non avvolge una mano attorno al proprio pene e inizia a muovere a fatica il braccio, incastrato tra il muro e il proprio corpo.

Harry viene con un verso strozzato sulla schiena di Louis. Per qualche secondo osserva il suo seme su corpo dell’altro ragazzo, che ha la fronte premuta contro le piastrelle e si sta masturbando con frenesia e urgenza.

“Buona doccia”, dice il riccio, passando un dito sullo sperma che cola sulla schiena di Louis. “Divertiti con Eleanor”.

“Te ne stai andando?”, domanda Louis stizzito. “Vaffanculo”.

“A più tardi”, replica Harry.

Ancora bagnato e leggermente infreddolito il riccio torna in camera e si riveste, con l’intento di tornare a casa e farsi una doccia vera. Ripensandoci forse è meglio non presentarsi al locale assieme a Louis: come avrebbe spiegato a Niall il fatto di andarsene in giro col suo peggior nemico?

*

“Haz, ti si vedono le tette”, lo saluta Niall, chiudendo la portiera della macchina di Harry dopo aver preso posto sul sedile del passeggero.

Il riccio scoppia a ridere.

“Ti piacciono?”, domanda scherzosamente aprendo ancora di più la camicia.

“Mi piacerebbero di più se avessi una quarta”, replica il biondo. “E se fossi una ragazza”.

Harry scuote il capo ridendo.

“Hai mai provato attrazione per un ragazzo, Ni?”, domanda improvvisamente. È meglio testare le acque, nell’eventualità di confessargli un giorno quello che sta succedendo con Louis. Sa benissimo che Niall non ha nulla contro gli omosessuali, però la situazione potrebbe essere leggermente diversa se scoprisse che al suo migliore amico piace farselo succhiare da un ragazzo.

“No”, risponde Niall stringendosi nelle spalle. “Mi considero aperto a qualsiasi esperienza però…non posso forzarmi. Non mi sono mai interessati i ragazzi e non credo mi interesseranno mai.  E tu?”.

Harry si schiarisce la voce con un colpo di tosse.

“Riesco ad apprezzare un bel ragazzo quando lo vedo”, dice. È una mezza verità, anche se l’unico ragazzo che abbia mai apprezzato e desiderato e voluto è Louis. Ma è presto per questa confessione.

“Beh, quello anch’io”, si affretta a dire l’irlandese. “Per esempio, Zayn…è un figo, no?”.

Harry sorride.

“Lo dici solo perché gli sei piaciuto quando hai cantato e perché stasera finalmente parlerà con Simon?”, lo stuzzica.

Niall lo guarda di traverso.

“No, lo dico perché se fossi una ragazza me lo farei”, ammette. “Ma non sono una ragazza, quindi mi basta…ammirarlo da lontano”.

“Zayn è gay, dubito che ti scoperebbe se fossi una ragazza”, dichiara Harry. “Ma sono sicuro che se volessi fare un’esperienza diversa sarebbe più che disponibile”.

Niall gli molla un pugno sul ginocchio.

“Non ne sento il bisogno, grazie”, replica. “E poi Zayn non ha occhi che per Liam, quindi…”.

Harry si volta verso di lui.

“L’hai notato anche tu?”, domanda.

“Non ci vuole molto a capirlo”, ribatte Niall. “A volte mi domando cosa ne pensi Liam”.

Harry fa spallucce.

“Fossi in lui…una possibilità gliela darei”, mormora.

“Ti piace Zayn?”, lo interroga Niall piegando la testa di lato. “Mi hai fatto tutto questo discorso per dirmi questo?”.

Harry sgrana gli occhi.

“Ma no, come ti salta in mente?”, esclama.

“Ehi, non avrei alcun problema se tu provassi attrazione per lui, sul serio”, lo rassicura Niall poggiandogli una mano sulla spalla.

Harry ha un tuffo al cuore. Niall è il migliore, in assoluto, punto.

“N-, non mi piace Zayn, Ni, te lo giuro”, dice.

Niall incrocia le braccia sul petto.

“Ok”, mormora. “Comunque, Liam è fidanzato. Oltre che etero…però presumo che non voglia dire niente, giusto? La sessualità è una roba fluida o qualcosa del genere”.

Harry è quasi commosso.

“Già”, dice. “Un giorno potresti svegliarti e scoprire di essere bisessuale, per esempio. Magari lo sei sempre stato e non lo sapevi, magari è uno sviluppo recente. Insomma, uhm-”.

“Giusto, giusto”, commenta Niall annuendo. Non dà segno di aver intuito qualcosa, di aver capito che Harry in realtà stesse parlando di se stesso, oppure non vuole dirlo per non metterlo in imbarazzo. In ogni caso, Niall è un grande.

Quando arrivano al locale Harry parcheggia in una strada laterale.

“Secondo te Simon accetterà di darmi una possibilità?”, domanda Niall strofinandosi i palmi sui pantaloni.

Harry gli circonda le spalle con un braccio.

“Non ci pensare per adesso, ok? Lascia fare a Zayn”.

Niall annuisce e sorride. È un sorriso un po’ forzato ma è già qualcosa.

I due ragazzi si mettono in fila per entrare al locale. Zayn ha detto loro di dire al buttafuori di essere amici suoi, per evitare di pagare il biglietto per l’ennesima volta.

“Eccoli là”, dice Niall una volta dentro, indicando il tavolo – il solito - al quale sono seduti Liam, Danielle, Louis e…Eleanor.

“Fa’ caldo qui dentro”, commenta Harry slacciando un altro bottone della camicia. Si è vestito con una camicia nera praticamente trasparente solo per mostrare la “mercanzia” a  Louis e fargli vedere cosa si sta perdendo, bottone più bottone meno non dovrebbe fare molta differenza.

“Ehi!”, esclama l’irlandese una volta giunti al tavolo, attirando l’attenzione di tutti.

“Ciao”, gli fa eco Liam mettendosi in piedi e salutandolo con una stretta di mano e una pacca sulla spalla e facendo altrettanto con Harry. “Vi ricordate di Danielle?”.

Harry e Niall annuiscono e salutano la ragazza. Liam si rimette seduto e le poggia una mano sulla coscia. La sua posa è un po’ rigida e anche Danielle sembra tesa. Qualcosa non va tra i due, ma non sono affari di Harry.

Niall fa un cenno di saluto anche a Louis e sorride a Eleanor. Harry si limita a dire un “ciao” solo a quest’ultima, ignorando completamente il ragazzo. Con la coda dell’occhio, però, può vedere che Louis si è imbronciato.

Louis indossa una canottiera larga, con un’immagine in bianco e nero che Harry non riesce a decifrare, e uno dei suoi capezzoli sbuca leggermente dall’indumento. Harry deve aggrapparsi con le mani al tavolo per non fare qualcosa di stupido come afferrargli un braccio e leccarglielo. Il capezzolo, non il braccio. Anche il braccio. Come vorrebbe affondare il naso tra i peli delle sue ascelle!

“Vado a prendermi una birra”, annuncia Niall, dandogli di gomito e distraendolo dalla sua fantasia. “Ne vuoi una anche tu?”.

“Certo, grazie”, risponde il riccio, incrociando brevemente lo sguardo di Louis.

L’altro ragazzo lo squadra dai capelli fino al petto, indugiando su questo. Harry è  particolarmente orgoglioso del fatto di essere uscito di casa mezzo nudo.

Louis solleva il mento altezzosamente e distoglie lo sguardo. Nonostante il locale sia scarsamente illuminato Harry riesce chiaramente a vedere il succhiotto che gli ha lasciato sul collo. Come lo avrà spiegato a Eleanor?

Harry ghigna  e si morde il labbro inferiore.

“Come va, Harry?”, domanda Liam alla sua sinistra. Deve aver notato la tensione tra lui e Louis, dal momento che sa. A volte Harry dimentica che qualcuno è effettivamente a conoscenza della loro tresca. Per fortuna che questo qualcuno è uno come Liam. Harry si fida di lui, per quanto poco lo conosca.

“Tutto ok”, ribatte, incrociando le mani sul tavolo di legno e rivolgendogli un sorriso. “Tu?”.

Liam ricambia il suo sorriso.

“Anch’io, grazie”, dice. “Sto lavorando molto ultimamente, sono un po’ stanco, però,  insomma, potrebbe andarmi peggio. Dopotutto sto seduto tutto il giorno su una sedia”.

Il sorriso di Liam ha un che di isterico, adesso. Danielle rotea visibilmente gli occhi e si scosta dal suo ragazzo. Harry deduce che avranno discusso. Di nuovo, non ha alcun diritto di chiedere, lui e Liam non sono a quei livelli di amicizia.

“Io non lavoro da tre giorni”, ribatte, facendo finta di non aver notato l’atmosfera elettrica che avvolge la coppia. “Ma domani si ricomincia, ho una festa in barca”.

“In barca?”, gli fa eco Louis, seduto di fronte a lui.

Harry è sorpreso che l’altro ragazzo gli abbia rivolto la parola.

“Sì, in barca”, ripete. “Qualche problema?”.

“Anch’io sarò a una festa in barca, domani”, afferma Louis. “Come ospite, però”.

Harry non ha alcun dubbio che si tratti della stessa festa. È organizzata dalla stessa persona che ha organizzato quella dove ha conosciuto Louis, dopotutto.

“Ci incontreremo, allora”, dice.

Louis butta gli occhi al cielo.

“È la mia occasione per annegarti in mare”, afferma con un sorriso maligno.

Harry è sul punto di replicare quando Niall gli si siede accanto, mettendogli un boccale di birra davanti.

“Grazie”, mormora Harry, riportando lo sguardo su Louis, che però è intento a parlare all’orecchio di Eleanor.

Il riccio prova una fitta allo stomaco, ma decide di berci su, per affogare la sensazione di disagio. Non è gelosia, lui e Louis non sono niente.

“Sai cosa mi fa andare in bestia?”, sussurra Niall al suo orecchio. “Che quella lì perda tempo con uno come lui. Cazzo, è fottutamente finocchio, non ci vuole un genio a capirlo”.

Harry sorseggia la sua birra.

“Lo pensi sul serio?”, domanda distrattamente.

“Sì, è gay, al cento per cento, fidati di me”, ribatte Niall. “Se lui si scollasse un attimo da lei le farei vedere io cosa si sta perdendo”.

Harry scoppia a ridere.

“Hai una cotta, Ni?”, lo prende in giro.

Niall beve un lungo sorso.

“Non ho una cotta”, protesta, una striscia di schiuma sopra il labbro. “Però non mi dispiace, ecco”.

Harry ridacchia.

“Faccio il tifo per te, sappilo”, ammette. Chissà perché.

Quando rivolge di nuovo l’attenzione a Louis – il suo sguardo sembra sempre orbitare dalle sue parti, come se Louis fosse una maledetta calamita – l’altro ragazzo ha il viso piegato verso quello di Eleanor, ma lo sta guardando con la coda dell’occhio. Harry scivola con la schiena sulla sedia e allunga un piede per sfiorare la gamba di Louis sotto il tavolo. Louis fa un salto sul posto e lo guarda di traverso. Harry gli fa l’occhiolino e comincia a giocherellare con la croce attaccata alla collanina che gli pende sul petto. Louis segue il movimento delle sue dita e si morde inconsciamente le labbra. Harry si sta eccitando. Forse è davvero il caso di farsi vedere da un medico, avrà una disfunzione erettile, o come si dice quando ti si rizza per ogni cosa che fa la persona che ti piace. Oddio, ha di nuovo quattordici anni.

“Vuoi qualcosa da bere?”, domanda Louis ad alta voce rivolgendosi a Eleanor.

“Vai al bancone?”, replica lei. “Mi prendi un Margarita, per favore?”.

“Certo”, dice Louis, zuccherosamente disponibile.

La ragazza fa per estrarre il portafoglio dalla borsa ma Louis la blocca, circondandole il polso con una mano.

“Non ci pensare neanche”.

Harry fa una smorfia e distoglie lo sguardo. Louis non si sognerebbe mai di riservare a lui queste gentilezze.

“Sai che forse presto suonerò anch’io qui?”, dice Niall alla ragazza non appena Louis è fuori portata d’orecchio.

Harry soffoca una risata nella mano.

“Oh, davvero?”, domanda Eleanor, portandosi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.

Niall le spiega il suo accordo con Zayn mentre lei ascolta interessata.

“Zayn non ti ha ancora fatto sapere nulla?”, interviene Liam.

“Non l’ho ancora visto”, spiega Niall. “Presumo che me lo farà sapere a fine serata”.

Qualche secondo dopo il ragazzo sale sul palco e annuncia la sua presenza tramite un mezzo saluto al microfono.

“Giusto in tempo!”, esclama Louis poggiando due bicchieri sul tavolo e sedendosi.

“Grazie mille”, dice Eleanor sporgendosi per dargli un bacio sulla guancia.

Per Harry è arrivato il momento di concentrarsi sul ragazzo sul palco.

Zayn indossa una t-shirt con le maniche strappate e ha i capelli legati in un codino. Abbandonare il giubbotto di pelle è stata una mossa abbastanza furba col caldo che fa.

My girl, my girl, don't lie to me, tell me where did you sleep last night”, inizia a cantare. Harry adora questa canzone. “In the pines, in the pines, where the sun don't ever shine I would shiver the whole night through”.

Harry non può fare a meno di guardare di nuovo Louis, che adesso ha un braccio attorno alla sedia di Eleanor e le sta accarezzando i capelli. Lei però sta guardando alla sua sinistra. Starà forse guardando Niall?

Il riccio finisce la sua birra all’inizio della seconda canzone.

“Secondo giro?”, domanda al suo amico.

Niall annuisce.

Harry riesce a trasportare i due boccali al tavolo senza incidenti. Zayn sta cantando una canzone che lui non conosce. Per una volta è riuscito a sorprenderlo.

Quando si risiede al suo posto scopre che Louis lo sta guardando. Harry sostiene il suo sguardo ma non tradisce nessuna emozione. L’altro ragazzo fa scorrere gli occhi sul suo petto, lentamente e con un mezzo sorriso, poi si volta verso Eleanor e la bacia. Harry non sa se è più sorpreso lui o la ragazza, che ricambia il bacio con un po’ di esitazione.

“Vaffanculo”, borbotta, ingollando la sua birra e svuotando il bicchiere per metà. Dovrà aspettare di smaltire l’alcool prima di guidare.

“Hai detto qualcosa?”, domanda Niall.

Harry si stringe nelle spalle.

“No”, mente, riportando lo sguardo verso il palco.

Alla fine del concerto è decisamente brillo. E incazzato. E eccitato. Louis lo ha stuzzicato tutto il tempo, guardandolo a volte con la coda dell’occhio a volte apertamente, prima di rivolgere la sua attenzione alla ragazza al suo fianco. Harry può sentire il profumo dolciastro di lei anche a questa distanza e non si capacita di come possa non infastidire Louis che ce l’ha accanto.

“Ehilà!”, esclama Zayn sedendosi sulla sedia accanto a quella di Liam, che fa un verso sorpreso e abbozza un sorriso.

“Ehi”, gli fa eco.

Zayn lo guarda con  quelle che potrebbero essere definite stelle negli occhi – questo ragazzo è decisamente andato – prima di spostare lo sguardo su Danielle.

“Ci conosciamo?”.

Danielle fa un’espressione strana, tra il diffidente e il guardingo.

“Sono Danielle, la ragazza di Liam”, dice.

Zayn allunga una mano per presentarsi.

“Zayn”, dice. “Sono quello che ha suonato”.

Liam fa una risata nasale e Zayn gli sorride mentre Danielle assottiglia gli occhi e non commenta.

“Posso offrirvi qualcosa da bere?”, domanda Zayn a tutti quanti, abbracciando il tavolo con uno sguardo. È ancora su di giri per l’esibizione. Oppure è sbronzo.

“Hai parlato con Simon?”, domanda timidamente Niall.

Zayn aggrotta la fronte.

“Oh, cazzo, no!”, esclama. “Andiamoci adesso insieme, ti va?”.

Niall impallidisce.

“Vai, andrà tutto bene”, lo incoraggia Harry, che nonostante la mente un po’ annebbiata dall’alcool riesce ancora a funzionare.

“Ok”, acconsente il biondo.

Zayn gli porge una mano e lo invita ad alzarsi.

“Simon stasera è di buon umore”, dice. “Potrebbe accettare di farti suonare già la prossima settimana”.

“D-, devo cantare qualcosa?”, balbetta Niall.

“Nah, Simon mi crederà sulla parola quando gli dirò che sei un mostro”.

Niall si illumina. Harry gli mostra un pollice in su e lo sprona ad andare.

“Dov’è finito Louis?”, domanda quando non lo trova più al tavolo.

Eleanor lo guarda scettica.

“In bagno, credo?”.

Harry non è sicuro di quello che vuole fare però si alza dalla sedia e con passo instabile si dirige verso il bagno. Qui aspetta fuori dalla porta fino a che Louis non esce.

“Mi pedini?”, domanda Louis con voce annoiata.

Harry fissa il succhiotto sul suo collo e lascia vagare lo sguardo sulle sue clavicole, sui suoi bicipiti, sui fianchi, sulle cosce.

“Vieni con me”, dice.

Louis solleva un sopracciglio. È così sexy quando lo fa.

“Non credo proprio”, ribatte, facendo per superarlo.

Harry lo prende per le spalle e lo spinge verso il muro, infilando una gamba in mezzo alle sue e affondando la testa nel suo collo, inspirando il suo profumo.

“Siamo in pubblico”, si lamenta Louis, piegando comunque la testa di lato per fargli spazio.

“Appunto, vieni con me”, insiste Harry.

Louis grugnisce ma non oppone resistenza quando Harry lo trascina per un braccio verso l’uscita del locale, facendo il giro del bancone per non passare davanti al tavolo dove sono seduti gli altri.

L’umidità dell’aria investe i loro corpi e Harry trova improvvisamente di troppo anche la sua stessa pelle.

“Dove diavolo stiamo andando?”, sbotta Louis quando Harry gli fa girare l’angolo. “Eleanor mi aspetta”.

Il riccio individua la sua auto e spinge Louis contro una delle portiere.

“Chi bacia meglio?”, domanda.

Louis fa una smorfia ridicola.

“Oh dio mio, sei proprio fissato!”, esclama. “Hai problemi di autostima, per caso?”.

Per tutta risposta Harry gli afferra il viso con entrambe le mani e lo bacia. Louis è svelto ad aprire la bocca per approfondire il bacio. È sempre così con loro: non c’è spazio per l’indugio o la dolcezza, vanno sempre dritti al punto. La sensazione del piercing di Louis contro il proprio labbro inferiore manda una scarica di piacere lungo la spina dorsale di Harry, come ogni volta.

“Allora?”, insiste il riccio, il naso premuto contro quello di Louis, mentre con un pollice sfiora il livido sul collo dell’altro ragazzo. È opera sua.

“Sai che non risponderò mai alla tua domanda, vero?”, ribatte Louis testardamente.

Harry preme il pollice sul succhiotto, facendo gemere il ragazzo davanti a lui.

“Ok”, dice un istante dopo, allontanandosi.

Louis allunga una mano e gli afferra un lembo della camicia.

“Ehi, sta’ attento, sai quanto costa?”, protesta Harry.

Quando Louis gonfia le guance e scoppia a ridere il riccio si rende conto della cazzata che ha appena detto. Probabilmente anche solo il bottone dei pantaloni di Louis costa più della sua camicia.

“Una cosa posso ammetterla, però”, sta dicendo Louis, gli occhi puntati sulle clavicole di Harry, sulle quali fanno bella mostra i suoi uccelli tatuati. “Trovo la tua gelosia parecchio sexy”.

Harry ghigna.

“Davvero?”, replica dimenticandosi di negare l’evidenza: lui non è geloso.

Louis annuisce lentamente e con uno strattone se lo tira addosso. Harry si appoggia con un mano al tetto della propria auto.

“Credi che non abbia notato le occhiatacce che lanciavi a Eleanor?”, domanda Louis, guardandolo di sotto in su mentre infila le mani sotto la camicia di Harry.

Il riccio si lecca le labbra.

“Ci sei andato a letto prima di venire qui?”.

Louis ride e gli morde il mento, affondando i canini appuntiti nella sua carne.

Harry gli stringe un fianco. Louis cattura le sua labbra in un bacio vorace che gli fa tremare le ginocchia.

“Ce le hai dietro le chiavi della macchina?”, domanda graffiandogli la schiena con le unghie.

Harry si sfila le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans e apre l’auto col telecomando.

Louis ridacchia e apre la portiera, poi si siede obliquamente sul sedile posteriore e aspetta che Harry lo raggiunga.

“Fammi spazio”, ordina questi.

Louis si fa più indietro fino a toccare con la schiena l'altra estremità dell’auto e allarga le gambe.

Harry non perde tempo e lo bacia di nuovo mentre le mani di Louis affondano nei suoi capelli. Il riccio lo tocca dappertutto e Louis sospira nel bacio.

Quando Harry si stacca per prendere fiato si mette ritto con la schiena e si stiracchia. Louis lo sorprende infilando i pollici di entrambi le mani nei solchi delle sue anche.

“Perché ti sei tatuato due ramoscelli di ulivo?”, domanda.

Harry scoppia a ridere.

“Sono foglie di alloro, cretino”.

Louis scrolla le spalle e si piega in avanti per dargli un bacio al centro del petto. È quasi dolce. Il cuore di Harry batte furiosamente per qualche secondo.

Consapevole che non hanno molto tempo e che si trovano in un luogo abbastanza pubblico, Harry si siede poggiando la schiena contro il sedile e slacciandosi i jeans.

Louis ghigna.

“Siamo impazienti”, commenta.

“Hai idea da quanto tempo aspetto di metterti le mani addosso?”, si lascia sfuggire Harry.

Louis sorride.

“Non mi pare che tu mi stia toccando”, ribatte.

Harry lo afferra per la maglia  e lo bacia. Sta diventando pazzo.

Dal momento che non possono né perdere tempo né tantomeno spogliarsi i due ragazzi optano per masturbarsi spalla contro spalla, una mano di Louis nelle mutande di Harry e viceversa. Ogni tanto piegano la testa di lato per baciarsi a bocca aperta. Harry adora baciare Louis, lo farebbe tutto il tempo. Fortuna che almeno in questo vanno d’accordo, essendo l’altro ragazzo altrettanto appassionato di baci quanto lui.

Quando hanno finito Harry si sporge verso i sedili davanti per prendere dei fazzoletti coi quali pulirsi.

“Grazie”, mormora Louis, poggiando la nuca sul sedile e chiudendo gli occhi.

Harry ne approfitta per poggiargli la testa sulla spalla. È bello che possano avere un attimo per…stare in compagnia l’uno dell’altro senza fare niente? Forse Harry sta davvero uscendo di testa.

“Secondo te Simon accetterà di far cantare Niall?”, domanda.

Louis rimane in silenzio per qualche secondo.

“Zayn può fare miracoli, tranquillo”, dice infine.

Harry si irrigidisce.

“Ti costa tanto ammettere che Niall è veramente bravo e si meriterebbe di suonare qui?”, sbotta.

Louis sospira.

“Sì, mi costa tanto”, dichiara.

Harry lo pizzica sulla coscia.

“Sei insopportabile”, borbotta.

Louis riapre gli occhi e lo guarda in tralice. Harry piega la testa per incrociare il suo sguardo.

“Niall ha potenziale”, afferma Louis. “Secondo me non ha una gran voce, però ha energia, voglia di mettersi in gioco e – ascoltami bene perché non lo ripeterò mai più – potrebbe essere anche più bravo di Zayn con la chitarra”.

Harry sorride e strofina la guancia sulla spalla di Louis.

“Grazie”, mormora.

“Se quello che ho appena detto dovesse mai raggiungere le orecchie di Zayn giuro che ti farò rimpiangere di essere nato”, minaccia Louis.

Harry ride e gli bacia una spalla. Può giurare che Louis sia rabbrividito.

“Harry?”, lo chiama questi. “Ricordi la mia politica sulle coccole?”.

Harry sbuffa e si stacca da lui.

“Ti odio”, dice.

Louis si stringe nelle spalle.

“Il sentimento è reciproco”, afferma. “Adesso lasciami andare. Eleanor si starà domandando che fine abbia fatto”.

“Si sarà a malapena accorta della tua assenza”, commenta Harry.

Louis ha già una mano sulla maniglia quando il riccio lo afferra per un polso, gli poggia una mano sulla guancia e lo bacia.

“Vai dentro prima tu”, dice sulle sua labbra. “Io aspetterò un po’ prima di entrare”.

Louis scrolla le spalle, apre la portiera e quando Harry fa per uscire dalla macchina gli sbatte la portiera in faccia.

“Oh, vaffanculo!”, esclama Harry indignato, battendo un pugno sul vetro.

Louis ride e gli dà le spalle.

Quando Harry rientra al locale scopre che Niall ha ottenuto l’ingaggio e gli offre un’altra pinta per festeggiare.

*

“Credo che questa sia l’estate più calda della storia d’Inghilterra”, si lamenta Niall, aggiustandosi il farfallino. “Perché i  telegiornali non ne parlano?”.

Harry ride e chiude a chiave l’auto.

“Forse perché sei tu che stai esagerando?”, ribatte.

Niall sbuffa e si asciuga il sudore sul labbro superiore. Harry deve ammettere che sì, fa più caldo del solito.

Quando arrivano sul molo l’acqua del mare è immobile e stagnante. Non c’è neanche un filo di vento che dia loro sollievo dall’afa e dall’umidità.

Paul e i loro colleghi li stanno aspettando nel luogo concordato. Harry non ha la minima voglia di mettersi a servire ricchi annoiati, stasera, ma ci sarà Louis, lì in mezzo a loro…

“Il vostro compito principale stasera sarà quello di passare tra la gente con un vassoio e offrirle da bere e da mangiare, ok?”, afferma Paul. “Spero che nessuno di voi soffra il mal di mare”.

“Lo yacht salperà?”, domanda Perrie rivolgendo uno sguardo alla mastodontica imbarcazione ormeggiata a pochi metri da loro.

“Sì, ma ci manterremo molto vicini alla costa”, replica l’uomo.

Quando salgono sullo yacht la “padrona di casa” li saluta e dà loro istruzioni su dove sistemarsi. La donna rivolge a Harry e Niall uno sguardo curioso, probabilmente perché li ha riconosciuti.

“Secondo te quanti anni ha?”, domanda l’irlandese.

Harry fa spallucce.

“Non lo so, sarà sulla trentina”, risponde. “Perché?”.

“Non è male”, commenta Niall mentre un sorriso malizioso si fa strada sul suo volto.

Harry stasera l’ha a malapena guardata, ma da quello che ricorda la donna – Caroline – è affascinante. Non è esattamente bella, ma emana un’aura di sicurezza in sé stessa e ha perennemente sul volto un’espressione compiaciuta, come se sapesse qualcosa che gli altri ignorano. E poi indossa vestiti che mettono in risalto le sue curve giunoniche. Niall non ha alcuna speranza.

A festa iniziata Harry si immerge tra la folla di ospiti offrendo loro da bere champagne in dei flute,  guardandosi discretamente intorno alla ricerca di Louis.

Quando finalmente lo trova aspetta che l’altro ragazzo incroci il suo sguardo per sorridergli. Louis aggrotta la fronte e torna a rivolgersi al suo interlocutore, ignorandolo completamente.

Harry si imbroncia, rimanendo immobile a osservarlo. Louis è vestito elegantemente, con un dolcevita nero e dei pantaloni dello stesso colore. L’unico elemento che contrasta col resto del suo outfit sono le scarpe, dei mocassini lucidi rosso scuro, indossati senza calzini. Harry sta sbavando per le sue caviglie nude.

“Posso?”, dice una voce alle sue spalle.

Harry si volta verso Caroline e per un attimo lo sguardo gli cade sulla scollatura della donna.

“Ehm, sì”, balbetta avvicinandole il vassoio.

La donna sorride e sorseggia il suo drink, guardandolo attraverso il vetro del bicchiere.

“Mi ricordo di te”, mormora a un certo punto.

Harry si schiarisce la voce.

“Sì?”.

“Eri alla mia festa in piscina”, dice lei. “Quando Zayn è annegato?”.

Harry annuisce.

“Già”, ribatte imbarazzato. Questa donna lo mette un po’ a disagio e poi la sua scollatura è ipnotica. Non ha mai saputo resistere a un bel paio di tette.

“Difficile dimenticare un bel faccino come il tuo”, commenta la donna facendo scorrere lo sguardo sul suo volto prima e sul resto del suo corpo poi.

Harry arrossisce. Caroline ci sta forse provando con lui? Saprà che va ancora a scuola?

“Oh, non essere imbarazzato”, continua lei. “Impara ad accettare un complimento”.

Harry le sorride debolmente.

“Ehm, ok, grazie”.

Che ne è stato della sua fiducia in sé stesso? Perché si sta comportando come un deficiente?

“Mi piacerebbe vedere la tua faccia più spesso”, afferma lei. “E anche qualcos’altro”.

Harry sente il calore infiammargli le orecchie.

“Magari mi rivedrai alla prossima festa”, dice.

Caroline ride.

“Non mi riferivo a quello, tesoro”, dice facendogli l’occhiolino.

Harry ha la bocca asciutta. Possibile che non sia più in grado di flirtare con una donna?

È sul punto di rispondere quando Caroline viene avvicinata da un altro degli ospiti.

“Ehi, come hai detto che ti chiami?”, dice mentre il suo amico la trascina via per un braccio.

“Harry”, gracchia il riccio.

Caroline sorride e lo saluta con un cenno del capo.

Harry si fa aria con la mano e si volta di nuovo a cercare Louis. L’altro ragazzo sta ancora parlando con l’uomo di prima. La sua silhouette e il suo modo di stare in piedi – una gamba tesa e l’altra piegata - affascinano Harry più di quanto dovrebbero.

“Posso offrirvi da bere?”, domanda Harry dopo aver trovato il coraggio di avvicinarsi.

Louis gli rivolge un’occhiata breve e annoiata.

“Abbiamo già da bere, grazie”, dice sbrigativo, agitando il flute che ha in mano.

Come ha fatto Harry a non accorgersene?

“Ok”, biascica, osservando il profilo di Louis. I suoi zigomi sono lucidi. Harry non sa se è il trucco, la luce o il sudore.

“Ti serve qualcosa?”, domanda indispettito l’altro uomo.

Harry sbatte le palpebre, risvegliandosi dalla sua trance. Louis non lo degna di uno sguardo. Si sta proprio comportando come se non lo conoscesse. Davvero non vuole avere a che fare con lui al di fuori dei loro momenti di intimità.

“No, scusi”.

Un’ora e un’infinita di paranoie dopo Harry si avvicina a Niall.

“Credo che Caroline ci abbia provato con me”, mormora all’orecchio del suo amico.

“Cazzo, Hazza, come hai fatto?”, esclama Niall.

“Io non ho fatto niente”, ribatte il riccio.

Niall fa una smorfia.

“E tu ci sei stato?”, indaga.

Harry aggrotta la fronte.

“No, Niall, sto lavorando e poi, non lo so, magari scherzava-”.

“Harry, lo so io come lo sai tu: hai bisogno di scopare”, dichiara. “Non lasciarti sfuggire questa occasione”.

Sì, Harry ha bisogno di scopare scopare, ma con Louis. Se solo l’altro ragazzo cedesse. O se solo ne parlassero. Perché due chiacchiere prima di metterglielo nel culo non sarebbero male.

“Certo”, dice distrattamente. “Paul mi sta guardando con espressione omicida, ci vediamo dopo”.

Harry scorge Louis defilarsi verso un lato dello yacht, in una zona isolata e buia rispetto al resto, perciò poggia il vassoio su un tavolo e, assicurandosi di non essere osservato dal suo capo, lo segue.

“Ehi”, dice per attirare la sua attenzione.

Louis sta fumando una sigaretta poggiato con la schiena alla ringhiera dell’imbarcazione.

“Non puoi fare a meno di seguirmi ovunque vada, eh?”, ribatte Louis, sputando il fumo verso l’alto.

Harry osserva il suo pomo d’Adamo e deglutisce.

“Tutto ok?”, domanda.

Louis finalmente lo guarda.

“Perché non dovrebbe essere tutto ok?”, replica.

Harry si stringe nelle spalle.

“Hai fatto finta di non conoscermi”, mormora.

“Non dovresti essere al lavoro tu?”, ribatte Louis, ignorando la sua affermazione.

“Mi sto prendendo una pausa”, dice Harry, affiancandolo sulla ringhiera.

Louis gli offre un tiro dalla sua sigaretta ma il riccio rifiuta.

“Non ero mai stato su uno yacht”, afferma.

Louis lo guarda in tralice.

“Io ne ho uno”, dice. “Sicuramente non è grande come questo, però fa la sua figura”.

Harry ride.

“Non ne dubito”.

Su di loro cala il silenzio. Harry osserva il profilo di Louis, le sue dita callose che stringono la sigaretta, le sue labbra che si avvolgono attorno al filtro. Non può impedirsi di avvertire una fitta di desiderio. Ormai è incontrollabile.

“Ci vediamo domani?”, si azzarda a chiedere.

Louis getta la sigaretta in mare – Harry disapprova – e ruota il corpo verso di lui.

“Domani vado al cinema con Eleanor”, dichiara.

È come se un pugno avesse colpito Harry allo stomaco.

“Ok”, dice. “Ok”.

Louis si avvicina a lui e Harry trattiene il respiro.

“Mi farò sentire io quando avrò bisogno di te, ok?”, soffia sulle sue labbra.

Harry avverte l’odore di fumo che emana il suo fiato. Lo vuole baciare lo stesso, vuole sentire in bocca il sapore della sigaretta che Louis ha fumato, vuole che la sua saliva abbia lo stesso gusto amaro di quella di Louis.

L’altro ragazzo gli dà uno schiaffetto sulla guancia e lo supera.

Harry rimane a fissare il suo fondoschiena.

*

La festa è quasi finita, anche Louis se n’è andato, barcollando per l’alcool (o per le oscillazioni della barca, adesso che si è alzato il vento).

Harry sta riordinando i flute sul tavolo quando qualcuno gli mette una mano sulla spalla.

“Ehi, Harry”.

Caroline ha le guance arrossate e il rossetto sbavato.

“Ehi”, ricambia.

“Sono sbronza, ok, lo ammetto”, dice la donna, strascicando le parole. “Però sono perfettamente consapevole di quello che sto facendo”.

Harry sbatte le palpebre, aspettandosi il peggio, ma la donna si piega su di lui e gli infila qualcosa nella tasca posteriore dei pantaloni.

“Chiamami, ok?”, dice, accarezzandogli il viso con un dito.

Harry strabuzza gli occhi e osserva la donna indietreggiare senza distogliere lo sguardo.

Perché no?, pensa, sfiorando il rigonfiamento sul suo sedere. Perché non andare a letto con qualcuno che mi vuole veramente e non ha paura ad ammetterlo?

Quando dirà a Niall che Caroline gli ha lasciato il suo numero il suo amico se la farà sotto dal ridere. E morirà di invidia.

 

 

 ***

 

NOTE:

la canzone che canta Zayn è Where Did You Sleep Last Night dei Nirvana (ok, non è esattamente dei Nirvana ma questa è un’altra storia). So che la voce di Zayn e quella di Kurt non c’entrano nulla l’una con l’altra, però è da quando ho iniziato questa storia che immagino Zayn cantare questa canzone. Non so perché, ma mi intriga.

Un’altra cosa, non ho mai capito se quelle tatuate sui fianchi di Harry siano foglie di alloro o felci. Io direi quest’ultime però…ho optato per foglie di alloro nella storia (non chiedetemi perché, non lo so).

Mi scuso con tutti quelli che nonostante tutto seguono questa storia. Abbiate pazienza e sappiate che non vi prendo in giro, ho intenzione di continuarla, anche se a volte sembra che io me ne sia dimenticata.

Alla prossima!

 

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Capitolo 11
*** Capitolo undicesimo ***


lz

Oh, anime pie che seguite ancora questa storia, prima di lasciarvi al capitolo volevo dirvi che non mi trovo molto a mio agio a parlare di cose che non conosco – nella fattispecie arte e astronomia -  però ho fatto le mie ricerche, lo giuro. Ciò non toglie che potrebbero esserci delle imprecisioni. Mi scuso in anticipo.


-LIAM-

 

Zayn non risponde al citofono. Liam ha suonato e risuonato, senza però ricevere alcuna risposta. È fastidioso e…maleducato. L’altro ragazzo gli ha dato appuntamento a casa sua per dargli buca? Rispondesse almeno al cellulare!

Liam si aggiusta lo zaino sulle spalle e valuta il da farsi: dovrebbe tornare sui suoi passi e, alla prima occasione, dirne quattro al suo amico, oppure sarebbe meglio aspettare e ritentare? Ne vale la pena? Magari Zayn è sulla via del ritorno, oppure è effettivamente dentro quella casa, addormentato o incosciente per chissà quale ragione.

“Odio la mia vita”, borbotta , decidendo d’istinto di recarsi nell’unico posto dove - enfasi sul forse - troverà delle risposte.

Il cancelletto è aperto. Almeno Liam non dovrà manomettere la serratura - è sempre meglio lasciare a Zayn le infrazioni - o, peggio, suonare. Una volta dentro, oltre le bianche tende della dépendance scorge una sagoma, indizio che Louis si trovi al suo interno. Liam spera solo che non abbia compagnia. Gli è bastato assistere alle “prodezze sessuali” dell’altro ragazzo una volta, grazie tante.

Dopo aver battuto le nocche sul vetro Liam fa un passo indietro e aspetta. La porta scorrevole si apre qualche secondo di attesa dopo, segno che Louis si aspettasse l’imminente arrivo di qualcuno e non vedesse l’ora di accoglierlo. Liam detesta notare i piccoli dettagli, eppure…

“Oh, sei tu”, dice Louis con un tono a metà tra il sorpreso e il seccato.

“Aspettavi qualcun altro?”, ribatte Liam senza perdere un colpo, l’accenno di un ghigno sul volto.

Louis si gratta una gamba col piede nudo. È in mutande ma non sembra affatto imbarazzato dal suo misero outfit. Piuttosto è infastidito per non aver trovato chi attendeva oltre la porta e il suo disappunto è evidente sui suoi lineamenti.

“Stai cercando Zayn?”, domanda allusivo qualche istante dopo, imitando il suo ghigno.

Liam rimane impassibile.

“Mi ha dato appuntamento a casa sua per la lezione di nuoto ma non risponde al citofono né al cellulare”, replica. “Mi domandavo se sapessi cosa gli fosse successo o dove possa essere…”.

Louis si gratta il mento.

“Sarà sicuramente a casa, non esce mai prima del tramonto”, afferma.

“Come i vampiri?”, scherza Liam.

Louis lo guarda con aria di sufficienza.

“Sei sicuro che il vostro appuntamento fosse oggi?”.

Liam annuisce.

“Mi ha detto che i suoi sono via per il week end-”.

Louis non lo fa finire di parlare.

“Uhhh”, commenta in tono malizioso.

Liam rotea gli occhi.

“-e che potevamo usare la sua piscina invece che la tua, per una volta”, conclude, senza cadere nella trappola dell’altro ragazzo.

Louis si stringe nelle spalle.

“Hai provato a chiamarlo?”.

“Ti ho già detto che non risponde al cellulare”, ribatte Liam, asciutto. Perché è così difficile sostenere una conversazione con questo qui?

“Allora probabilmente sarà morto”, dichiara Louis facendo per chiudere la porta scorrevole.

Liam spalanca la bocca.

“Scusa?”.

Louis scoppia a ridere.

“Fammi mettere addosso qualcosa e ti accompagno a casa sua”.

Liam tira un sospiro di sollievo. Era ora che l’altro ragazzo si rendesse utile.

“Ok”, mormora. “Grazie”.

Louis indossa una canottiera e un paio di pantaloni di jeans che si interrompono alle ginocchia. Ai piedi porta della infradito.

“Aspettavi Harry?”, domanda Liam per stuzzicarlo.

Louis accelera il passo e lo guida fuori dal cancelletto senza degnarlo di una risposta. Liam lo segue in silenzio mentre inizia a chiedersi se sia opportuno presentarsi in casa di Zayn senza essere annunciato. Forse l’altro ragazzo non aveva più voglia di vederlo e non ha risposto di proposito. Oppure se n’è scordato e ha deciso di impiegare il suo tempo in altro modo. Forse dovrebbe tornarsene a casa. La lezione di nuoto può aspettare.

Louis non gli dà tempo di prendere una decisione e sta digitando la combinazione per entrare in casa del suo amico come se…fosse casa sua.

“Zayn lo sa che tu sai il suo…codice?”.

Louis si stringe nelle spalle.

“Io almeno non scassino il cancello di casa sua ogni volta che entro senza essere invitato”.

Liam non può dargli tutti i torti, perciò lascia correre.

Casa di Zayn è speculare a quella di Louis: il prospetto è uguale, sebbene gli infissi siano più sobri. Nell’insieme sembra più austera e fredda. E la piscina è…vuota. E tristemente abbandonata. Zayn non aveva detto che avrebbero potuto usarla? Liam è confuso.

“Zayn sarà nelle sue stanze”, afferma Louis aprendo il portone principale, completamente a suo agio come se non fosse appena entrato in casa di qualcun altro.

“Uhm, ok”, balbetta Liam, incerto. Non dovrebbero palesare la loro presenza in qualche modo prima di fare irruzione nelle “sue stanze”?

Louis lo precede lungo le scale, tamburellando sul corrimano mentre sale gli alti scalini di marmo. Liam comincia a sentirsi sopraffatto. È tutto così bianco e solenne, immobile e silenzioso.

Il silenzio però cede il posto alla musica quando girano per un corridoio laterale. Chitarre elettriche e urla rauche e disperate invadono l’aria. Chi l’avrebbe mai detto che Zayn fosse un metallaro in incognito?

Louis gira la maniglia di una porta alla fine del lungo corridoio. Non c’è da stupirsi che Zayn non abbia sentito il citofono o il cellulare con il trambusto che emana dallo stereo.

Quando Liam e Louis fanno ingresso nella stanza le loro orecchie vengono investite dal violento suono della musica e le loro narici da un pungente odore di vernice misto a quello di fumo di sigaretta.

In un primo momento tutto quello che Liam riesce a vedere sono due pareti completamente tappezzate da disegni, attaccati al muro con delle puntine o dello scotch, e nessuna traccia di Zayn. A una seconda occhiata il ragazzo capisce che si tratta in realtà di due stanza contigue che dovevano essere state separate una volta da una porta, della quale però adesso rimane solo l’architrave.

Louis gli fa cenno di seguirlo nell’altro ambiente con un cenno della mano. Qui Liam si trova dinanzi agli occhi una scena…inusuale. Zayn è piegato su quello che sembra un enorme lenzuolo, che copre buona parte della superficie del pavimento, e sta facendo sgocciolare del colore da un sottile bastoncino di legno. Ha una sigaretta in bilico all’angolo della bocca, è a petto nudo e a piedi scalzi e osserva con sguardo concentrato – o forse assente, come se non lo vedesse per davvero, è difficile dirlo – la vernice nera colare sul lenzuolo, già “imbrattato” da schizzi di colore, ghirigori e strisce come quelle lasciate da una pennellata eseguita con un grosso pennello.

Liam rivolge lo sguardo a Louis, in cerca di risposte. L’altro ragazzo ha gli occhi fissi su Zayn e un mezzo sorriso dipinto sul volto e non sembra per niente stupito o turbato dalla scena, indizio che ha già assistito a qualcosa del genere e che, perciò, Zayn è solito dedicarsi a questo insolito passatempo. Nel tentativo di scrollarsi di dosso una strana sensazione di disagio Liam fa una panoramica della stanza e nota che le pareti sono decorate da murales, che non riesce a decifrare perché troppo distratto dall’immagine di Zayn ancora immobile sul lenzuolo.

Improvvisamente sulla stanza piomba il silenzio: Louis sì è allontanato verso un angolo per spegnere lo stereo. Come se un interruttore lo avesse riportato in vita Zayn raddrizza la schiena e il movimento fa cadere la cenere della sigaretta sul lenzuolo. Liam lo osserva sbattere le palpebre a rallentatore, fare un passo indietro e finalmente accorgersi della loro presenza.

“Che robaccia stavi ascoltando? Death metal?”, domanda Louis.

Zayn scuote il capo e affloscia le spalle.

“Non lo so”, mormora.

Sembra distante, a malapena consapevole di quello che lo circonda. I suoi capelli sono arruffati e nell’insieme ha un aspetto trasandato, quasi selvaggio. Liam ha la sensazione di essersi intromesso in un suo “momento privato”.

“Liam sostiene che avevate un appuntamento”, continua Louis.

Liam non può fare a meno di essere infastidito dal suo tono. È come se Louis avesse insinuato che la sua fosse una bugia o un pretesto.

“Sì?”, domanda Zayn piegandosi sui talloni per poggiare il bastoncino di legno per terra.

Liam si schiarisce la voce.

“Dovevamo vederci per la lezione di nuoto”, afferma.

Zayn si passa una mano tra i capelli e spegne la sigaretta sulla mensola di quello che una volta era un camino, alle sue spalle, e che adesso è murato.

“Scusami, l’ho scordato”, dice.

Liam si rifiuta di riconoscere la sensazione che serpeggia nel suo stomaco come delusione.

“Non importa, possiamo rimandare”, dichiara.

Zayn striscia i piedi nudi e imbrattati di vernice sul pavimento, ben attento a non calpestare il lenzuolo, e si piega a prendere una bottiglia trasparente contenente un liquido ambrato per berne un lungo sorso.

“Allora, uhm, io vado”, balbetta Liam, non del tutto sicuro di essere ascoltato. “Ci sentiamo”.

“Ma no, resta!”, esclama Louis, cogliendolo di sorpresa. “Già che ci sei. Giusto, Zayn?”.

Liam non trova alcuna ragione per restare: Zayn è sotto effetto di qualcosa che lo rende distratto e inconsapevole, la piscina nella quale avrebbero dovuto tenere la lezione è praticamente inutilizzabile e lui chiaramente non è il benvenuto. Non che Zayn lo abbia reso palese, ma si comporta come se non avesse idea di dove si trovi e con chi. Liam non lo ha mai visto in questo stato e non è sicuro che saprebbe gestirlo.

Zayn annuisce.

“Sì, resta”, dice infine, asciugandosi le labbra col dorso della mano.

“Ti ricordi almeno chi sono?”, sbotta Liam.

Negli occhi di Zayn balena qualcosa ed è la prima volta che Liam lo vede reagire veramente da quando è entrato in questa stanza.

“Certo che mi ricordo chi sei, Liam”, ribatte il moro con enfasi.

“È giunto il momento di lasciarvi alle vostre cose”, dichiara Louis, sorridendo in maniera vagamente inquietante. “Buon divertimento!”.

Liam  lo osserva uscire dalla porta. Vorrebbe seguirlo, eppure è come se fosse inchiodato sul posto. Non sa se sta rimanendo per cortesia o per…curiosità.

“Cosa stai facendo?”, domanda avanzando verso l’altro ragazzo, curandosi di non calpestare nemmeno gli angoli del lenzuolo.

“Arte”, risponde Zayn.

Liam aggrotta la fronte.

“Stai, uhm, dipingendo?”.

Zayn si sfrega le nocche di una mano, forse nel tentativo di grattare via la vernice ormai asciutta sulla sua pelle. Liam nota che ne ha un po’ anche sul viso, sul petto e sui capelli, piccoli schizzi di colore solidificati sul suo corpo, e si domanda se anche lui stesso faccia parte dell’opera d’arte.

“Qualcosa del genere”, replica dopo qualche secondo.

Liam sospira.

“Forse è il caso che me ne vada e ti lasci continuare”, afferma. “N-non era mia intenzione fare irruzione in casa tua, solo che, uhm, ho suonato e non avendo ricevuto alcuna risposta ho chiesto a Louis perché ero, come dire, preoccupato, e-”.

“Vuoi provare anche tu?”, lo interrompe Zayn indicando il pavimento.

Liam strabuzza gli occhi.

“Cosa? No!”, esclama. “È la tua opera e io non ho davvero idea di cosa fare…”.

“Non devi fare niente di particolare, devi lasciarti guidare dal tuo inconscio”, ribatte Zayn abbozzando un sorriso.

Liam pensa che l’altro ragazzo non smetterà mai di stupirlo.

“Ehm, hai già iniziato tu, c’è il tuo subconscio su quel, ehm, lenzuolo, e non mi va di rovinare il tuo…dipinto?”.

Zayn aggrotta la fronte.

“Lo hai già rovinato”, dichiara. “Inconscio, comunque”.

“Scusa?”, esclama Liam assottigliando lo sguardo. “In che senso l’ho rovinato?”.

Zayn ridacchia. Sembra parzialmente tornato sé stesso. Solo un po’ più stronzo.

“Ho perso il contatto con la tela quando siete arrivati tu e Louis”, spiega.

“Ah”, dice Liam, fingendo di aver capito. “Beh, mi dispiace”.

Forse Zayn si trovava in una specie di trance perché il dipinto lo aveva totalmente assorbito? Liam non ha dimestichezza con queste cose, quindi non riesce a capire del tutto.

“Vuoi provare, allora?”, insiste Zayn. “Ti prometto che è liberatorio”.

Liam si gratta un sopracciglio.

“Che roba è, comunque? Arte astratta?”.

Zayn lo osserva per qualche secondo senza parlare.

“Si chiama action painting”, dice. “È da poco che sto sperimentando”.

Liam sente che non ne verrà a capo di questa faccenda.

“E come funziona? Basta…far colare la pittura sul lenzuolo?”.

“Puoi farla colare, lanciarla, spruzzarla…oppure puoi lasciare le tue impronte o inventarti qualche altro modo per imprimere il colore sulla tela o ancora mischiare alla vernice altri materiali”, spiega Zayn. “Quello che conta è il processo creativo, non il risultato”.

“E il risultato è una sorpresa?”, domanda Liam.

Zayn valuta la sua domanda e si prende tempo per rispondere.

“Non esattamente”, dice, infine. “Io inizio con un’idea precisa e ci lavoro finché non ottengo un risultato che si avvicini il più possibile a quello che avevo immaginato”.

“Ok”, mormora Liam, che non riesce ancora ad afferrare come le linee caotiche che macchiano la tela possano avere origine da un’idea ben precisa nella mente dell’artista. Forse è lui che è limitato.

“Non sono molto bravo, comunque”, continua Zayn. “Ci sto lavorando, ci provo”.

Liam scuote il capo istintivamente.

“Non credo ci sia bisogno di essere bravi per queste cose”, dice. “Nel senso, se stai cercando di emulare qualcuno per somigliargli allora forse non sarai mai bravo abbastanza, se invece persegui la tua arte senza imitare nessuno allora…non devi essere bravo, devi essere te stesso”.

Zayn scoppia a ridere.

“Se fosse così saremmo tutti degli artisti, no?”.

Liam arrossisce.

“Parlavo di questo tipo di arte in particolare”, si giustifica. “Se è un’arte che scaturisce dall’inconscio allora sì, possiamo farla tutti”.

Zayn inarca un sopracciglio.

“Se la pensi così perché non ti cimenti anche tu?”, ripete. “Su, coraggio, prova”.

Liam osserva con titubanza la mano tesa di Zayn.

“Mi sporcherò i vestiti”.

“E allora?”.

“La vernice non è tossica? Se mi finisce addosso..?”.

Zayn ha la faccia tosta di roteare gli occhi.

“Non questa qui”, ribatte. “Secondo te sono così incosciente da rischiare di avvelenarmi?”.

Liam si morde la lingua per non rispondergli affermativamente.

“Va bene, proverò”, acconsente e non lo sa perché lo sta facendo ma…potrebbe essere divertente. O quantomeno liberatorio, come ha detto Zayn. Dopo aver abbandonato lo zaino che portava in spalla in un angolo della stanza si avvicina di nuovo all’altro ragazzo.

“Dovrei togliermi la canottiera?”, domanda con esitazione, interrogandosi su come si lavino via le macchie di vernice.

Zayn solleva un sopracciglio e gli rivolge un sorrisetto malizioso.

“Forse è meglio di no”, dice Liam precipitosamente.

Zayn butta gli occhi al cielo e scuote il capo.

Liam sente l’imbarazzo pungergli la pelle, perciò si libera della maglia con un gesto fluido e la poggia sulla mensola del camino.  Zayn lo ha già visto a petto nudo, sono già ben oltre quella fase, quindi non ha ragione di vergognarsi di essere visto senza maglia addosso. Se l’altro ragazzo vuole guardarlo che lo faccia, non è un suo problema.

“Togli anche le scarpe”, ordina Zayn.

Liam valuta l’idea di protestare ma alla fine decide di fare come gli è stato detto. Le impronte delle suole sulla tela non gli sembrano esattamente una manifestazione artistica di particolare valore.

“Cosa devo fare adesso?”.

Zayn per tutta risposta gli passa una latta di metallo con la vernice e un pennello di medie dimensioni. Liam gira il pennello all’interno del colore. Le setole sono dure e compatte.

“Fa’ quello che ti senti di fare”, dice l’altro ragazzo.

Liam estrare il pennello dalla latta e lo posiziona sulla tela, lasciando sgocciolare la vernice nera, così come stava facendo Zayn.

“Puoi muovere il pennello”, sussurra l’altro ragazzo.

Liam fa roteare il pennello, creando dei ghirigori sul lenzuolo. Non sembra granché divertente e sicuramente non è liberatorio.

Improvvisamente Zayn gli mette le mani sui fianchi. Liam ha un sussulto.

“Senti qualcosa?”, mormora il ragazzo alle sue spalle.

“Assolutamente no”, risponde Liam. “A parte che comincia a farmi male il braccio”.

“Certo, sei tutto rigido”, afferma Zayn, cominciando a massaggiargli le spalle. “Lasciati andare”. Liam se è possibile si irrigidisce ancora di più.

“Non ho idea di cosa sto facendo”, si lamenta.

“Fai così, chiudi un attimo gli occhi e immagina cosa vuoi vedere su questa tela”.

Liam prende fiato e serra le palpebre. È difficile concentrarsi col fiato di Zayn sul collo.

L’altro ragazzo sembra percepire il suo disagio e si allontana. Liam stringe gli occhi con forza, fino a che non si formano dei puntini dietro le sue palpebre. Sta pensando a delle linee verticali, tante linee, una dietro l’altra, dai contorni frastagliati. E poi altre linee, che tagliano orizzontalmente le altre, rosse e sottili. E poi qualcosa di giallo, come dei fiori astratti o delle stelle abbozzate.

Quando riapre gli occhi si mette subito al lavoro: le linee che ha immaginato iniziano a prendere forma sulla tela, coprendo la vernice arancione versata da Zayn in precedenza e ormai asciutta. I contorni frastagliati sono facili da ottenere, perché la sua mano non è ferma, e il pennello sgocciola lasciando colore dove non dovrebbe.

“Stai andando benissimo”, dice Zayn, da qualche parte alle sue spalle.

Ogni linea diventa sempre meno precisa e presto Liam si rende conto che non è del tutto in controllo del suo corpo. Si sente pervaso da uno strano formicolio che percorre le sue membra. Arrivato a metà del lenzuolo si volta distrattamente verso l’altro ragazzo.

“Hai del rosso e un pennello più piccolo?”, chiede. “No, aspetta, dammi il bastoncino”.

Zayn sospira o ride o forse tossisce.

“Ecco a te”, dice passando a Liam un’altra latta e un bastoncino di legno.

Liam rimane fermo a osservare il suo lavoro per qualche secondo e improvvisamente si sente pervadere da uno strano furore, perciò scaglia il colore sulla tela con un rapido movimento del braccio. Una striscia rossa taglia quelle nere, come una ferita. Liam ghigna, soddisfatto.

Senza chiedere a Zayn  afferra un altro pennello, lo immerge nel colore e imbratta la tela, generando degli spruzzi di colore che somigliano sempre meno a delle linee e sempre più a delle saette.

“Voglio del giallo”, mormora. “O dell’ocra”.

“Non è che ho tutti colori del mondo”, borbotta Zayn, ma il suo tono è tinto di ilarità, prima di passargli il colore e un nuovo pennello.

Liam comincia a creare dei vortici, non sopra le linee, ma ai lati. Da un momento all’altro però il suo entusiasmo scema: è tutto sbagliato, i colori cozzano l’uno con l’altro e quello che sta facendo non è quello che ha pensato di fare.

Amareggiato e infastidito Liam lancia il giallo direttamente dalla latta, coprendo quasi per intero quello che ha realizzato. Fa tutto schifo. Zayn aveva ragione e lui torto: non possono farlo tutti.

“Ehi, ehi”, interviene Zayn, poggiandogli le mani sulle spalle. “Va tutto bene”.

Liam si accorge che sta tremando e stringe i pugni, mentre Zayn gli accarezza la schiena.

“Non sono capace”, mormora.

“Sei stato fantastico”, lo rassicura Zayn.

Liam scuote il capo.

“Sono stato patetico”, insiste. “Non è questo che avevo immaginato”.

Zayn preme una mano in mezzo alle sue scapole.

“Sei stato perfetto”, afferma. “Io la prima volta ero impacciatissimo, invece tu hai capito subito cosa dovevi fare. Non importa se non hai ottenuto il risultato sperato, almeno ci hai provato”.

Liam si sente sgonfio come un palloncino ma allo stesso tempo teso e irritato. Zayn si allontana e prende in mano una serie di barattoli con la vernice e dei pennelli  e li deposita ai suoi piedi.

“Non pensare a niente, stavolta, sfogati”.

Liam lo guarda abbattuto e incerto.

Sfogati, Liam”, insiste Zayn.

Liam apre e chiude le mani.

“Ok”.

Dopo aver preso uno dei pennelli con le setole più morbide si dirige verso il lato immacolato del lenzuolo, anche se “immacolato” non è la parola giusta, visto che Zayn ci ha già passato una spessa mano di vernice verde petrolio. Liam affonda il pennello nel rosso e lancia il colore sulla tela e ripete il movimento più e più volte, fino a che non diventa un gesto automatico. Poi cambia colore, senza curarsi di prendere un pennello diverso, e lo affonda nel blu, fa il giro della tela e lo lancia sulla sua superficie. Anche se comincia a fargli male il braccio il ragazzo continua, alternando i colori, i pennelli e la foga con la quale si scaglia contro il lenzuolo.

Dentro di lui si accumulano delle sensazioni che sfoga sulla tela. Sono sensazioni che però non riesce a legare ad alcuna immagine, o persona, o a un particolare evento della sua vita: rabbia, frustrazione, insoddisfazione, solitudine. Liam le sente e le rilascia immediatamente. Gli danno la forza di muovere il braccio e di muoversi attorno alla tela. Accumula energia e la disperde sul lenzuolo ai suoi piedi, ancora, ancora e ancora.

Dopo aver tracciato una linea a zig-zag col bastoncino Liam si inginocchia, affonda una mano direttamente nella vernice e la spalma sulla tela, mischiando i colori che non si sono ancora asciugati.

Quando è soddisfatto dal vortice di colori che si trova davanti agli occhi Liam prende fiato e si gratta un sopracciglio. È stanco come se avesse corso per ore e deve regolarizzare il battito del suo cuore.

Zayn scoppia a ridere. Liam è sorpreso di sentirlo, e si rende conto di essersi momentaneamente dimenticato della sua presenza.

“Che c’è?”, domanda, a corto di fiato, guardandolo in tralice.

“Niente”, risponde Zayn facendo spallucce.

“No, dimmelo”, ordina Liam poggiandosi le mani sui fianchi, indispettito.

Zayn sorride con uno scintillio negli occhi.

“Va bene che la vernice non è tossica, ma vuoi davvero spalmartela addosso?”.

Liam spalanca le palpebre e solleva la mano che ha intinto nel colore per osservarla, prima di guardarsi il fianco, imbrattato di vernice a sua volta.

“Oh”, esala.

“Anche la fronte”, lo informa Zayn.

“Oh”, ripete Liam e…gli viene da ridere, perciò lo fa. Ride fino a farsi venire le lacrime agli occhi, mentre Zayn lo osserva scuotendo  il capo, il sorriso ancora sulle labbra.

“Sei impazzito?”, domanda.

“No, sto bene”, replica Liam con enfasi. “È stato…terapeutico”.

“Dovrei farmi pagare”, scherza Zayn. “Cento sterline a seduta?”.

Liam butta gli occhi al cielo.

“Voi ricchi siete capaci di inventarvi sempre nuovi modi per fare soldi”.

Zayn ride con la lingua in mezzo ai denti.

“Vuoi continuare?”.

Liam getta uno sguardo al disastro sotto di lui e si accorge di aver affondato le ginocchia lì dove aveva passato il colore. Ops.

“No, va bene così”, conclude. “Che ne facciamo di questa opera d’arte?”.

“Aspettiamo che si asciughi e la bruciamo”.

“La bruciamo?”.

“Sì, diamo fuoco alle negatività che hai riversato sulla tela”.

Liam aggrotta la fronte.

“Cos’è, una nuova frontiera della psicanalisi?”.

Zayn ride di nuovo, gettando indietro la testa. Liam si alza in piedi e si sgranchisce le gambe. La vernice sulla sua mano si è asciugata.

“Bruci sempre le tue opere?”, domanda sedendosi accano a Zayn e poggiando la schiena contro il muro.

“Solo quando non vengono bene”.

“Allora lo ammetti che ho fatto una schifezza?”.

Zayn gli dà una spallata.

“Oh, fanculo”, borbotta.

Liam ride, lo stomaco invaso da bollicine di felicità. Non si sentiva così bene da mesi. L’action painting potrebbe essere la sua nuova valvola di sfogo, ora che la palestra e il nuoto hanno fallito. Non sarà mai un artista ma almeno si sentirà meglio.

Zayn si accende una sigaretta e beve di nuovo dalla bottiglia di prima. Liam allunga una mano per farsela passare.

“Oh mio dio, che diavolo è?”, esclama dopo aver preso un sorso, l’esofago in fiamme.

Zayn ride e soffoca col fumo.

“Whiskey, cosa ti aspettavi?”, dice tossicchiando.

Liam si asciuga le labbra e si batte una mano sul petto. Brucia.

“Credevo fosse vino!”, protesta.

“Mi hai sottovalutato”, afferma Zayn ghignando.

“Chi diavolo beve whiskey di pomeriggio?”, dice Liam, incredulo.

“Il vino è una bevanda più accettabile per te a quest’ora?”, lo prende in giro Zayn. “Hai delle fasce orarie per gli alcolici? Niente roba forte prima del tramonto?”.

Liam fa un gesto vago con la mano.

“Qualcosa del genere”, mormora.

Zayn non replica e rimane in silenzio a fissare il muro di fronte a sé.

“Posso farti una domanda?”, dice Liam.

Zayn annuisce e getta il fumo verso l’alto.

“Se la tua piscina è inutilizzabile perché mi hai invitato a casa tua?”.

Zayn si irrigidisce impercettibilmente ma Liam se ne accorge comunque perché le loro spalle si sfiorano.

“Non ci ho pensato”, mormora l’altro ragazzo dopo un po’.

“Non ti credo”, afferma Liam. La piscina sembra abbandonata da tempo, Zayn stesso gli ha detto che nessuno la usa mai. Eppure gli aveva anche detto di averla fatta pulire di recente. Qualcosa non torna.

“È un problema tuo”, dice incupendosi.

Liam sospira.

“Se volevi passare del tempo con me potevi dirmelo, invece di…tendermi una trappola”.

Zayn si allontana bruscamente. Liam si volta verso di lui e legge nel suo sguardo stupore, rabbia e…indignazione.

“No, io non-”, balbetta.

Liam si sente mortificato per quello che ha detto e per l’espressione ferita di Zayn.

L’altro ragazzo si alza in piedi per spegnere il mozzicone di sigaretta sulla mensola del camino.

“Forse è meglio che tu vada”, dichiara. “Ti libero dalla trappola”.

Liam si alza in piedi a sua volta e gli si avvicina. La sensazione di leggerezza provata fino a un attimo prima ormai evaporata.

“Non me ne voglio andare”, ammette.

“Sono io che voglio che tu te ne vada”, dice Zayn con ferocia.

Liam incassa la sua frase come un pugno sullo stomaco.

“Quello che volevo dire è che…sarei venuto lo stesso se fossi stato onesto”, afferma, non del tutto sicuro che quello che sta dicendo corrisponda a verità e troppo codardo per indagare. “Siamo già usciti insieme senza aver bisogno di una scusa per farlo”.

 Zayn si rifiuta di guardarlo in faccia. Liam gli mette una mano sulla spalla.

“Mi piace passare del tempo con te, nonostante i tuoi passatempi siano quantomeno bizzarri”, ammette. “Ho rischiato di essere picchiato e forse pure ucciso tutte le volte che sono stato con te, eppure…sono ancora qua. Se non mi piacessi non avrei sopportato di stare con te, neppure per le lezioni di nuoto”.

Zayn volta leggermente la testa verso di lui e ghigna.

“Ti piaccio, mh?”.

Liam lo spinge.

“Non in quel senso, idiota!”, esclama. “Non in quel senso, ok?”.

Zayn ride.

“Vuoi ripeterlo un’altra volta, giusto per autoconvincerti che-ouch!”.

Liam gli molla un pugno sulla spalla.

“Piantala subito”, ordina, anche se gli sfugge un sorriso.

Zayn sfiora il suo fianco, passando le dita sulla macchia di vernice.

“Vuoi lavarti?”, domanda.

Liam spera che anche se ha lasciato cadere il discorso di prima Zayn gli abbia creduto e che si siano chiariti.

“Mh?”, replica distrattamente.

“Vuoi farti una doccia?”, insiste Zayn, un sorriso che aleggia sul suo volto, mentre con la mano continua a carezzargli il fianco.

Liam arrossisce e fa un passo indietro.

“Ci sono cinque bagni in questa casa”, dice Zayn. “Non dobbiamo farla insieme la doccia”.

Liam ridacchia, imbarazzato.

“Ok, sì, d’accordo, grazie”, biascica.

“Però, d’altra parte, se volessi farla insieme risparmieremo sull’acqua”, scherza Zayn, facendogli l’occhiolino.

Liam fa una smorfia oltraggiata.

“Come se tu avessi bisogno di risparmiare su qualcosa!”, esclama.

Zayn ride.

“Ti piace proprio ricordarmi continuamente quanto io sia schifosamente ricco, mh?”.

Liam lo rimprovera con lo sguardo.

“Cosa, ehm, fanno esattamente i tuoi genitori?”.

Zayn si volta per recuperare le scarpe sotto il camino, perciò Liam non riesce a guardarlo in faccia.

“Mio padre è un diplomatico”, dichiara il moro.

Liam aspetta che aggiunga qualcosa ma l’altro ragazzo non accenna a continuare.

“E tua madre?”.

“Lavorano insieme”, risponde seccamente Zayn.

Liam decide di non insistere oltre e si avvicina anche lui al camino per prendere la canottiera e rimettersi le scarpe.

“Sei mai stato nel paese di origine dei tuoi?”, non riesce a fare a meno di chiedere, troppo curioso di saperne di più sull’altro ragazzo.

“Una volta”, replica Zayn.

“Ok”, mormora Liam. “Parli il pakistano?”.

Zayn si piega per raccogliere il pacchetto di sigarette. Forse non è solo un’impressione di Liam che stia cercando di evitare il suo sguardo.

“Si chiama urdu”, precisa Zayn. “E no, non lo parlo più”.

Liam non demorde, nonostante la poca voglia dimostrata da Zayn di collaborare.

“Come concili il tuo orientamento sessuale con la tua religione?”.

Zayn questa volta si volta verso di lui.

“Mi stai facendo un interrogatorio?”, sbotta. “Non ho una religione, comunque. Non-, mi sono dissociato, ecco”.

“Immagino che i tuoi disapprovino”, mormora Liam, incapace di mordersi la lingua.

Disapprovazione è un eufemismo”, taglia corto Zayn. “Ti va di vedere un film insieme e rimanere per cena?”.

Liam rimane interdetto per il brusco cambio di argomento. Proprio quando stava per scoprire qualcosa in più…

“Uhm, va bene”, dice.

“Ho un cinema”, dichiara Zayn con orgoglio.

Liam scoppia a ridere.

“Non avevo dubbi”, lo prende in giro.

“Ti piacerà”, afferma Zayn, annuendo.

“Stai cercando di corrompermi col lusso?”, scherza Liam.

“Pensavo di piacerti indipendentemente dal mio conto in banca”.

Il conto in banca dei tuoi, si trattiene dal ribattere Liam.

“Dipende”, dice, invece.

“Da cosa?”, replica Zayn, sollevando un sopracciglio.

Liam sorride.

“Li hai fatti tu quelli?”, domanda, ignorandolo, indicando invece i disegni attaccati alle pareti dell’altra stanza.

“Certo”, dice Zayn.

Liam si sposta nel locale adiacente e comincia a ispezionare i disegni. Alcuni sono dei ritratti, altri hanno come soggetti dei monumenti o dei paesaggi, altri ancora, i più belli, rappresentano accozzaglie di figure enigmatiche, umane, animali, mitologiche. Sono tutti in bianco e nero, alcuni a matita, altri a china, alcuni a carboncino. Sulla parete laterale sono attaccate, invece, strisce di fumetti.

“Perché li tieni così?”, domanda Liam, incredulo e oltraggiato.

“Come dovrei tenerli?”, dice Zayn alle sue spalle.

“Incorniciati o, non lo so, dentro delle cartelle”.

Zayn tossicchia.

“Perché dovrei fare una cosa del genere?”, ribatte.

Liam strabuzza gli occhi.

“Per conservarli, per preservarli”, afferma con trasporto.

Zayn non risponde.

“Non vuoi farci proprio niente con questi disegni?”, insiste Liam. “Potresti partecipare a una mostra o, che ne so, a un concorso? Perché non frequenti una scuola? Cosa ti piace di più, disegnare ritratti o-, oppure preferisci i fumetti?”.

Liam si volta a guardare Zayn, che ha la fronte aggrottata.

“Perché ti stai accalorando?”, domanda questi con voce atona.

“Non vale la pena sprecare il tuo immenso talento!”, protesta Liam. “Cosa vuoi fare nella vita? Vivere di rendita? Di sicuro l’erba che vendi e le esibizioni al One Direction non ti assicureranno una pensione”.

Zayn fa un passo indietro, offeso.

“Non parlare come i miei genitori”, borbotta.

“I tuoi genitori hanno ragione!”, esclama Liam, esasperato.

“Non parlare di cose che non conosci”, minaccia Zayn. “Se potessero tirerebbero giù questa parete con tutto quello che c’è attaccato”.

Liam rabbrividisce.

“Disapprovano anche questo?”, domanda con voce fioca.

Zayn ride senza allegria.

“Mi prometti che…ci penserai?”, dice Liam, esitante, facendo un passo verso di lui.

“A cosa?”.

“Al tuo futuro, a cosa fare col tuo talento”, ribatte Liam. “Chiaramente hai disatteso tutte le aspettative dei tuoi genitori, forse a ragione, quindi cosa ti costa combattere una battaglia in più?”.

Zayn sembra turbato e…impressionato.

“Perché ti importa?”, mormora.

Liam sospira, spazientito.

“Perché sei mio amico e perché odio vedere la gente che spreca le proprie risorse e non insegue i propri sogni”.

Zayn assottiglia lo sguardo.

“Tu hai inseguito i tuoi?”, ribatte.

“Non ne ho mai avuti”, mente Liam, cercando di tenere a bada il tremolio della sua voce.

“Non è vero”, insiste Zayn.

“Stavamo parlando di te”, protesta Liam.

“Voglio sapere dei tuoi sogni infranti”, preme Zayn.

“Se mi prometti che penserai a cosa fare della tua vita ti racconterò di me”, dichiara Liam. In che guaio si sta andando a cacciare?

Zayn lo osserva con esitazione.

“Affare fatto”, dice dopo un po’, allungando una mano verso di lui.

“Significa che devi cercare dei corsi di disegno o di fumetto o che ne so, oppure informarti sulle mostre-”.

“Ok, ok”, taglia corto Zayn. “Ho recepito il messaggio”.

Liam annuisce e stringe la sua mano.

“I tuoi disegni sono straordinari”, afferma. “Li ha mai visti nessuno?”.

“Solo Louis e i miei, ma loro non ci hanno mai badato molto”.

Liam si morde il labbro inferiore.

“Non lasciare che ti buttino giù, ok?”.

Zayn rotea gli occhi.

“Andiamo a farci questa benedetta doccia!”, esclama. “Devo farti vedere un film che sarà illuminante!”.

Liam ride.

“Uhm, devo fidarmi?”.

Zayn lo spinge fuori dalla stanza.

*

“Come hai detto che si chiama questo film?”, domanda Liam poggiando i gomiti sui braccioli della poltrona.

Zayn gli dà una gomitata per farsi cedere un bracciolo.

“È la storia di Jackson Pollock, come vuoi che si chiami?”, ribatte. “Pollock, comunque. Sei lento”.

“Ehi!”, protesta Liam. “Non è che tutti i film prendono il titolo dal nome del protagonista!”.

“Sì, invece”, insiste Zayn. “Batman, Spiderman, Iron Man, e così via”.

“È un film su un supereroe?”, chiede Liam. “Non l’ho mai sentito nominare”.

Zayn gli molla uno scappellotto sulla nuca.

“Jackson Pollock è stato il maggiore esponente dell’action painting, razza di imbecille!”, esclama,infervorato.

Liam si massaggia la parte lesa.

“Non lo sapevo, scusa”, mugugna. “Non c’era bisogno di picchiarmi, comunque”.

Zayn ride e gli pizzica un braccio.

“Certe manifestazioni di ignoranza sono imperdonabili”, dichiara, rivolgendo subito dopo lo sguardo allo schermo. “Ora sta’ zitto e guarda il film”.

Liam incrocia le braccia sul petto, imbronciandosi. Non aveva previsto di passare il pomeriggio a guardare un film su un pittore. Non aveva neanche immaginato che oggi avrebbe dipinto il suo primo “quadro”, dopotutto, quindi, tutto sommato, è una giornata colma di nuove esperienze. Spera solo di non addormentarsi durante la proiezione.

A un certo punto della visione, quando Liam è intento a osservare i movimenti di Pollock attorno alla tela e a paragonarli coi sui maldestri e inconsapevoli tentativi di emularlo, Zayn gli sfiora la nuca con le dita. Liam si volta immediatamente verso di lui, pronto ad ascoltare un suo commento, ma l’altro ragazzo ha gli occhi puntati sullo schermo, concentrato e assorto.

Liam fa un colpo di tosse e si stringe nella spalle. Zayn non accenna a rimuovere la mano e, anzi, continua a carezzargli la nuca, delicatamente e distrattamente. Liam non ha il cuore di dirgli di smettere, perciò lo lascia fare. Non è una sensazione spiacevole però è un gesto così casuale e intimo che lo mette leggermente a disagio. Non il gesto in sé ma le sue implicazioni. Forse, però, farlo notare a Zayn renderebbe la situazione imbarazzante quando, in tutta onestà, imbarazzante non lo è affatto. Il tocco di Zayn è rilassante e rassicurante.

“Non sopporto l’idea di morire senza aver lasciato il segno”, dice Zayn a un certo punto. “Anche un piccolo, quasi impercettibile, segno. Voglio essere ricordato anche quando tutti quelli che mi hanno conosciuto saranno morti e sepolti come me”.

Liam deglutisce rumorosamente.

“Allora fallo”, dice.

Zayn si volta verso di lui.

“Fa’ qualcosa che non ti faccia dimenticare”, afferma Liam.

Zayn si gira di nuovo.

“Pensavo a una rivoluzione”, mormora con un mezzo sorriso.

 Liam osserva la luce dello schermo danzare sul suo profilo spigoloso e perfetto.

“Voli basso, tu”, scherza.

Zayn ride e gli dà un colpetto sulla nuca prima di ritirare il braccio e intrecciare le mani sul proprio grembo.

“Dici che è troppo?”.

Liam scuote il capo.

“Dico che tanto per cominciare potresti tirare fuori i tuoi disegni da quella stanza se vuoi lasciare il segno”.

Zayn gli molla uno schiaffo sulla coscia.

“Torna a guardare il film”, ordina. “Non distrarti più”.

Liam butta gli occhi al cielo e ingoia una rispostaccia.

Sui titoli di coda lo stomaco di Zayn brontola.

“Ti va se ordiniamo una pizza?”.

Liam fa per controllare l’orologio ma è troppo buio per vedere l’orario. Ha perso la cognizione del tempo e non ha idea se sia già ora di cena.

“Allora?”, insiste Zayn punzecchiandolo sulla spalla. “Ho mandato via i domestici quindi non ci resta che prendere qualcosa da asporto. A meno che non vuoi cucinare tu”.

Liam sbatte le palpebre.

“Hai mandato via i domestici”, gli fa eco.

Zayn annuisce e si alza.

“Visto che i miei sono via ho pensato di dare loro qualche giorno di ferie”, spiega. “Non aveva senso farli rimanere solo per me. Sono perfettamente in grado di non morire di fame”.

Liam aggrotta la fronte. Non riesce ancora a realizzare che per Zayn avere dei domestici in casa sia una cosa normale. Sua madre gli avrà mai preparato da mangiare?

“Dove sono le tue sorelle?” domanda, invece.

Zayn accende la luce della sala e si scherma gli occhi con una mano.

“A fare un corso estivo di non so cosa in Francia o giù di lì”.

Liam si alza in piedi e si sgranchisce le gambe. I jeans di Zayn stringono sul sedere e la sua t-shirt è talmente aderente che teme di strapparla a ogni minimo movimento delle braccia. Zayn ha insistito per prestargli i propri vestiti e si è offerto di lavare i suoi. Forse anche di questo si occuperanno i domestici.

“I miei genitori tengono particolarmente alla loro istruzione”, continua il moro con asprezza e malcelato disprezzo.

Liam prova, non per la prima volta, un moto di rabbia nei loro confronti.  Non li conosce neanche eppure si è fatto un’opinione piuttosto solida su di loro.

“Pizza, quindi?”, ripete Zayn, cambiando repentinamente discorso. Ogni volta che parla della sua famiglia si limita a fornire informazioni brevi e concise, restio ad aprirsi più del necessario.

“Non mi hai dato l’occasione di esprimere il mio parere in merito”, lo prende in giro Liam.

Zayn fa una smorfia.

“Oh, perdonami, cosa gradirebbe mangiare Sua Altezza?”.

Liam scoppia a ridere.

“Non mi porti a cena nel tuo ristorante di lusso preferito?”.

Zayn si morde il labbro inferiore.

“Se volevi che ti chiedessi un appuntamento lasciati dire che non sei stato molto esplicito”, ribatte.

Liam arrossisce.

“E pizza sia”, mormora, abbassando lo sguardo.

Zayn gli mette un braccio attorno alle spalle e lo guida fuori dalla stanza.

“Rilassati, tesoro”, lo stuzzica, pizzicandogli la pancia.

Liam si libera dalla sua stretta. Tesoro?.

“Non so cucinare, comunque”, dichiara per dissipare l’imbarazzo.

Zayn annuisce pensosamente.

“Non sei l’uomo perfetto, dopotutto”.

“Non ho mai detto di esserlo”, si difende Liam.

Zayn si ferma nel bel mezzo del corridoio per guardarlo. Liam non ha mai incontrato qualcuno con uno sguardo così penetrante in vita sua.

“Scendo di sotto a prendere qualcosa da bere, tu mettiti comodo”, dice dopo un po’ indicando a Liam la stanza di prima. La sua casa sarà pure una specie di reggia ma Zayn non sembra granché disposto a mostrarla a Liam.

“Niente whiskey, per favore”.

Zayn fa un inchino.

“Ai suoi ordini”, scherza.

*

Zayn si è già scolato una lattina di birra prima dell’arrivo delle pizze. Liam sta ancora sorseggiando la sua prima, poggiato con la schiena alla mensola del camino, mentre osserva l’altro ragazzo arrotolare la tela ormai asciutta e appallottolarla in un angolo per fare spazio ai cartoni di pizza e invitarlo a sedersi al centro della stanza. Di certo frequentare gente ricca non significa automaticamente essere esposti al lusso e alla classe. Mangiare sul pavimento sporco di una stanza messa peggio del suo garage era l’ultima cosa che si sarebbe aspettato di fare dopo essere entrato in questa casa.

“Il condimento che una persona sceglie per la propria pizza la dice lunga sulla sua personalità”, dichiara Zayn aprendo l’ennesima lattina di birra.

Liam si accomoda accanto a lui e si porta il cartone contenente la sua pizza in grembo.

“Sì?”, domanda distrattamente, leccandosi istintivamente le labbra al pensiero di addentare la prima fetta.

“È una mia teoria, ma penso sia giusta”, spiega Zayn. “Tu hai preso una pizza al salame piccante, giusto?”.

Liam annuisce mentre affonda i denti nella pasta. Non si era reso conto di essere così affamato.

“È la pizza più comune che ci sia”, dice Zayn. “Vuol dire che sei una persona prevedibile, che non ama il rischio e preferisce scegliere sempre la strada più battuta”.

Liam quasi si strozza nell’ingoiare un boccone.

“Scusa?”, squittisce. “Hai dedotto tutto ciò da una pizza?”.

Zayn si limita a ghignare. Ha proprio un bel coraggio a sputare sentenze basandosi su una maledetta pizza.

“E la tua pizza cosa dice su di te?”, rilancia Liam. “Tonno, mais e cipolle…deduco che sei una persona alla quale puzzerà ancora l’alito a fine serata”.

Zayn dapprima strizza gli occhi, incredulo, poi scoppia a ridere, sputacchiando pezzi di cibo appena masticato. Per un attimo Liam teme che morirà soffocato.

“Tutto ok?”, domanda, apprensivo, sfiorando il ginocchio di Zayn con la punta della scarpa.

Zayn beve un sorso di birra e si batte una mano sul petto.

“Sei un coglione”, afferma ridacchiando, sottolineando le sue parole con un sonoro rutto.

Liam arriccia il naso.

“Ti informo che mi hai leggermente insultato, prima”, borbotta. “Non sono prevedibile”.

O forse sì? Di sicuro il resto dell’analisi di Zayn ha colto in pieno il suo modo di essere. Deve, forse, giustificarsi per questo?

“Ti stavo prendendo per il culo”, dice Zayn.

Liam si morde l’interno della guancia.

“Non è vero, dicevi sul serio”, ribatte.

Zayn lo osserva di nuovo silenziosamente. Il suo sguardo implacabile e indagatore sembra leggergli l’anima. È fottutamente snervante sentirsi come un libro aperto per qualcuno che conosci a malapena e che è, di contro, un libro chiuso, praticamente ancora impacchettato.

“Sei pieno di freni e inibizioni, Liam”, afferma con trasporto. “Potresti essere tutto quello che vuoi, eppure hai così tanta paura di fare la cosa sbagliata e così poca fiducia in te stesso che non ci provi neanche a fare qualcosa, qualunque cosa”.

Liam impallidisce. Essere visti per quello che si è veramente e sentirselo sbattere in faccia è l’esperienza più terrificante e dolorosa che si possa provare.

“Come fai a dire queste cose se non mi conosci nemmeno?”, biascica.

Zayn sbuffa.

“Ti ho capito meglio di chiunque altro”, dichiara. “Non puoi negarlo”.

Liam poggia la fetta di pizza mangiucchiata sul cartone e si affretta a bere un sorso di birra. Gli gira la testa e si sente estremamente vulnerabile.

“Sei così bravo a giudicare la gente ma non guardi mai a te stesso”, mormora. “Ti ci vorrebbe un po’ di autocritica”.

Zayn ride a mo’ di scherno.

“Fidati che nessuno è più bravo di me a criticarmi”, dice. “Forse i miei genitori, ora che ci penso”.

Liam si gratta la nuca. Le conversazioni con Zayn prendono sempre pieghe inaspettate e più serie di quello che si fosse aspettato all’inizio. Era da un po’ che non aveva un amico che sapesse tirare fuori il meglio e contemporaneamente il peggio di lui. Un amico onesto, che non abbia paura di dirgli le cose come stanno.

“Scusami, non volevo rovinarti l’appetito”, afferma Zayn.

Liam scuote il capo.

“N-non, ehm, tranquillo-”.

La sua disperata ricerca di una risposta decente viene interrotta dallo squillo del suo cellulare. Liam lo sfila dalla tasca – con una certa fatica, i jeans di Zayn sono diventati ormai una seconda pelle per lui -  e scopre che è Danielle. Una morsa gli attanaglia lo stomaco. È quasi sicuro che avessero un appuntamento stasera e avrebbero dovuto sentirsi per definire i dettagli. Non ha voglia di discutere con lei in questo momento perché di sicuro sarà incazzata perché lui non l’ha chiamata per primo, ma, soprattutto, non ha la minima voglia di vederla.

“Puoi rispondere”, dice Zayn.

Liam fa una smorfia.

“No”, dichiara poggiando il telefono per terra in attesa che smetta di squillare. Danielle vorrà la sua testa ma ha deciso che penserà domani a lei.

“Non vuoi parlare con la tua ragazza?”, domanda l’altro ragazzo.

Liam chiude il cartone con la pizza e lo spinge di lato.

“È complicato”, dice.

In realtà è maledettamente semplice: Liam è stanco di non sapere come gestire la sua ragazza. O forse è stanco della sua ragazza, punto. Di questa relazione che si trascina per inerzia. La sua inettitudine e la sua codardia si manifestano ancora una volta: non ha il coraggio di lasciare Danielle e allo stesso tempo ha paura che lasciarla non sia la soluzione ai suoi problemi. Non è mai stato uno famoso per fare la scelta giusta.

“Vuoi, uhm, parlarne?”, offre Zayn.

Liam scuote il capo.

“Andiamo a bruciare la tela?”, propone.

Zayn lancia la crosta della sua ultima fetta di pizza sul cartone.

“Mi sembra un’ottima idea”.

*

“Ti prego, dimmi che quel whisky non è ti è costato un occhio della testa”, dice Liam osservando Zayn gettare il liquido dentro il secchio di metallo dove ha infilato la tela appallottolata.

L’altro ragazzo beve l’alcool rimasto sul fondo della bottiglia e si asciuga la bocca col dorso della mano.

“Probabile”, afferma. “L’ho fregato a mio padre”.

Liam non è sorpreso quanto dovrebbe.

“Non avevi altri liquidi infiammabili?”, domanda.

Zayn estrae dalla tasca posteriore dei jeans i fiammiferi che ha recuperato in cucina.

“Probabile”, ripete. “Ma non sarebbe stato altrettanto divertente”.

Liam ridacchia.

“Hai una strana concezione di divertimento”, osserva.

“Dovresti provare a divertirti come me”, ribatte Zayn.

Liam lo guarda con scetticismo.

“È quello che sto facendo”, dichiara. “Con risultati piuttosto deludenti, però”.

Zayn lo spinge con una spallata.

“Vuoi dire qualcosa prima di procedere?”.

“Tipo?”.

“Non lo so, qualcosa di significativo, di simbolico…”.

Liam fa cenno di no con la testa. Non sono mica a un funerale.

“A te l’onore”, dice Zayn passandogli la scatola coi fiammiferi.

Liam sfrega l’estremità del fiammifero sulla striscia ruvida e osserva con compiacimento la fiamma danzare sulla punta. Non è mai riuscito ad accenderne uno al primo colpo.

“Vuoi ammirarlo un altro po’ o lo lanci?”.

Liam distoglie lo sguardo dal fuoco e lancia il fiammifero nel secchio, dal quale emerge una vampata un attimo dopo.

“E adesso?”, domanda.

Zayn si accende una sigaretta col fuoco del falò.

“Adesso lascia che le fiamme esorcizzino tutte le cose negative che tieni dentro di te”.

Fosse così facile, pensa Liam, arricciando il naso per l’odore di bruciato. Il calore emanato dal fuoco e l’afa estiva rendono l’aria pesante da respirare e gli fanno pizzicare la pelle. Un rivolo di sudore gli cola sugli occhi. Liam sbatte le palpebre e si asciuga il viso con una mano.

Rimangono in silenzio a osservare la lenta agonia della tela fino alla fine, gli unici rumori quelli del crepitio del fuoco e il verso dei grilli. È uno scenario ipnotico e rilassante e, anche se è convinto che la storia di Zayn sulla catarsi e le negatività sia solo una cazzata, Liam si sente leggero e sereno.

“Ti va di guardare le stelle?”, domanda l’altro ragazzo.

Liam solleva la testa. Il cielo è limpido e puntellato di stelle.

“Per davvero, questa volta”, dice Zayn cripticamente, prima di dirigersi verso la piscina e camminare sul trampolino fino ad arrivare all’estremità opposta di questo.

Liam lo segue.

“Se cadi da quel coso rischi di spiaccicarti sul fondo della piscina vuota”.

Zayn  ride.

“Ma non mi dire”, lo prende in giro, poi tende una mano verso di lui. “Vieni?”.

Liam non è mai stato più scettico in vita sua ma nonostante questo fa due passi sul trampolino. Zayn fa un salto sul posto e il trampolino traballa.

“Sei impazzito?”, esclama Liam recuperando l’equilibrio e facendo un passo indietro per tornare sul bordo della piscina.

“Dai, non fare il cagasotto, vieni”, insiste Zayn.

“Perché devo venire lì?”, domanda Liam. “Non volevi guardare le stelle?”.

Zayn per tutta risposta si stende sul trampolino. Liam realizza con assoluta e innegabile certezza che non riuscirà mai a dire di no a questo ragazzo, perciò avanza verso di lui, misurando ogni passo, fino a stenderglisi accanto.

“Ho scaricato un’applicazione che è la fine del mondo”, dichiara Zayn.

Liam si sente come sull’orlo di un precipizio. Il trampolino è instabile e freddo e l’unica fonte di calore è la spalla di Zayn, contro il quale è premuto per non cadere oltre il bordo.

L’altro ragazzo tira fuori il suo iPhone nuovo di zecca e lo solleva sopra la propria testa. Puntualmente, il telefono gli cade di mano e atterra sulla sua faccia.

Liam ride istericamente e ogni sussulto gli fa temere di cadere di sotto.

“Smettila di ridere e guarda qui”, dice Zayn, pizzicandolo sulla coscia. “Questa applicazione ti dice i nomi delle costellazioni e delle stelle. Basta puntarla verso quelle che ti interessano e il gioco è fatto”.

“Hai deciso di acculturarti, mh?”, mormora Liam.

Zayn lo ignora.

“Questa è l’Orsa Maggiore”, dichiara, confrontando l’immagine sul cellulare con i punti visibili sopra la sua testa.

“Dai, era facile, non c’era bisogno dell’applicazio-”.

“E quest’altra è l’Orsa Minore”, continua Zayn, spostando il cellulare. “Puoi riconoscere la Stella Polare, che indica il Nord”.

Liam ride.

“Qualcuno ha studiato”, lo prende in giro.

“Forse l’ho fatto per fare colpo su una certa persona”, afferma. “Ma questa persona non si lascia impressionare dalle meraviglie del mondo”.

Liam gli poggia una mano sul braccio e sorride al suo profilo imbronciato.

“Dai, fammi vedere che altre stelle ci sono”.

Zayn si illumina e il suo sorriso fa invidia alle stelle nel cielo.

“Ho scoperto l’esistenza del Triangolo Estivo”, annuncia. “È formato da tre stelle, Vega, Deneb e Altair, guarda”.

Liam poggia il mento sulla sua spalla e alterna lo sguardo tra il cellulare e il cielo.

“La stella più luminosa è Vega e fa parte della costellazione della Lira”, lo informa Zayn.

Liam strizza gli occhi per mettere meglio a fuoco il panorama astrale.

“Non sono sicuro di vederla”, ammette.

“Dai, è abbastanza evidente”, insiste Zayn, puntando il dito verso il cielo. “Là c’è Deneb, più piccolina, della costellazione del Cigno e là Altair, della costellazione dell’Aquila. Vedi, formano un triangolo”.

“Tu parli di Cigni e Aquile, ma io non vedo nulla di tutto ciò”, borbotta Liam.

Zayn fa un verso spazientito e gli punta il telefono in faccia.

“Almeno il triangolo lo vedi?”, sbotta.

Liam individua le stelle nominate da Zayn sulla mappa del cellulare e poi le confronta con quello che vede in cielo, alla ricerca del famigerato triangolo. Gli ci vuole un po’ di concentrazione ma alla fine riesce nel suo intento.

“Hai ragione!”, esclama. “Formano un triangolo”.

Zayn ride.

“Però non vedo ancora nessun cigno”, si lamenta Liam.

“Lascia perdere, già è tanto se è indovini quale sia la Luna”.

Liam gli morde istintivamente la spalla e Zayn emette un verso poco virile (e probabilmente anche poco umano).

“Ehiii”, protesta, piegando la testa di lato e poggiandosi il telefono sul petto.

Liam lo guarda attraverso le ciglia. Gli occhi di Zayn sono pacifici e sereni e fissi sulle sue labbra.

Forse è una sua impressione che l’altro ragazzo stia progressivamente avvicinando il viso al suo, ma il cuore di Liam accelera i battiti, però lui si ritrova completamente pietrificato. Come un condannato a morte che ha accettato il suo infausto destino Liam aspetta…e aspetta e aspetta.

Zayn sbatte le palpebre e, di scatto, rivolge di nuovo gli occhi al cielo.

“Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle”, mormora.

Liam riesce a malapena a sentirlo sopra il rumore del cuore che gli rimbomba nel petto.

“Oscar Wilde”, continua Zayn. “Era uno forte quello lì. È finito in carcere per l’amore che non osa pronunciare il proprio nome. Era dura, a quei tempi. Molto peggio di adesso”.

Liam annuisce distrattamente. Non riesce a smettere di pensare al fatto che, senza ombra di dubbio, Zayn avrebbe voluto baciarlo, e che, soprattutto, lui si sarebbe lasciato baciare senza opporre alcuna resistenza.

 

***

NOTE:

l’applicazione usata da Zayn è Google Sky Maps. Personalmente non ce l’ho,  ma me l’ha mostrata un mio amico. Ho scoperto un nuovo mondo.

Il film che guardano i due è Pollock, un biopic sulla vita dell’omonimo artista. Anni e anni fa ero fissata con Pollock e l’action painting, tanto che portai l’argomento agli esami di terza media. Quando ho visto una sua opera dal vivo per la prima volta, alla Tate Modern di Londra, sono rimasta venti minuti a contemplarla, mentre il mio amico che era con me mi guardava a non capiva.

Se siete interessati a saperne di più su di lui o sulla action painting vi conviene guardare il film o farvi delle ricerche, perché non vorrei avervi fuorviato con le mie spiegazioni inaccurate e/o incomplete.

Alla prossima!

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Capitolo 12
*** Capitolo dodicesimo ***


lz

Quando ho iniziato a scrivere questa storia ho seriamente pensato che l'avrei finita nel giro di pochi mesi. Ah, wishful thinking.  Beh, visto che mi sembra brutto lasciarla e visto che ho grandi progetti per lei andrò avanti. Probabilmente questa fanfiction morirà con me. Nel senso che morirò senza averla finita o che morirò giusto un attimo dopo averla finita.

Comunque, scherzi a parte, voglio avvertirvi che in questo capitolo vengono dette cose che sono...frutto di ricerche?, intuizioni?, anni di slash? non saprei come dirlo. Il punto è che non sono un uomo gay - nel caso non si fosse capito - e questo, in un certo senso, mi limita, ergo non prendete necessariamente per vero o assoluto quello che ho scritto. O, peggio, per favore, non offendetevi! 

Ah, come chi segue l'altra mia storia saprà ho deciso di uscire dal fandom dei One Direction, quindi non so niente, non voglio sapere niente etc etc, voglio solo continuare a scrivere fanfiction e a sognare che Harry Styles venga a prendermi sul suo unicorno alato e mi porti a cavalcare sull'arcobaleno.

HARRY

 “Sicuro di avere solo diciotto anni?”.

Harry si tira il lenzuolo fin sotto il mento, reprimendo un brivido di freddo. Pure il tempo ha deciso di essere schizofrenico. Come se non bastasse già la gente, che cambia umore e voglie da un momento all’altro.

“Sì, ne sono abbastanza sicuro”, replica con un sorriso. “Perché me lo chiedi? Sembro più…vecchio?”.

Caroline ricambia il suo sorriso con una dose in più di malizia.

“No, ma sembri molto esperto per l’età che hai, se capisci cosa intendo”.

Harry si gratta il mento.

“L’esperienza non dipende necessariamente dall’età”, osserva.

Caroline lo guarda con un misto di curiosità e ammirazione.

“Hai ragione”, concede.

Harry si domanda se sia il caso di baciarla. Sono così vicini e la donna gli sta guardando le labbra. Non è contrario all’idea, ma non ne ha neanche particolarmente voglia.

Finire a letto con lei non è stata una sorpresa. Quando si è presentato a casa sua sapeva benissimo cosa lei si aspettasse e cosa lui volesse. È stato naturale e spontaneo. Non è stato un attacco di lussuria ma neanche un gesto forzato. Harry non si è sentito follemente attratto da Caroline al punto da non riuscire a pensare ad altro che a metterle le mani addosso nello stesso momento in cui il suo sguardo si è posato su di lei – e il paragone con qualcun altro sorge spontaneo – però quando lei gli si è avvicinata e il suo odore gli ha invaso le narici mentre gli occhi di Harry le cadevano sulla scollatura è stato naturale baciarla e, da questo, finire nella sua camera da letto. Il sesso non deve essere per forza follia e adrenalina e voglia di divorare l’altra persona in tutte le accezioni possibili del termine (quella cannibalistica a parte).

È stato sensuale e divertente e, in un certo senso, nuovo. Caroline è una donna adulta e indipendente e sicura di quello che vuole. E allo stesso tempo aperta e generosa. Anche simpatica (questo Harry lo ha scoperto parlandole, prima di rotolarsi con lei tra le lenzuola).

“Sono sicura che stai facendo un sacco di esperienza in questo periodo”, afferma la donna, ammiccando.

Harry interrompe la sua contemplazione dell’opportunità di baciarla o meno.

“Che intendi dire?”.

Caroline ghigna.

“Avrò anche una certa età ma ci vedo ancora bene”, scherza. “Ho notato i segni sul tuo corpo lasciati da qualcun altro”.

Harry avvampa. Aveva onestamente dimenticato di averli. Eppure gli era sembrato così erotico essere ‘marchiato’ da Louis.

“Oh, sta’ tranquillo!”, esclama la donna. “Non penserai sul serio che mi fossi illusa di essere l’unica?”.

Caroline ha completamente travisato il suo imbarazzo. Non è imbarazzato dal fatto di essere andato – più e più volte – e di voler andare ancora (bisogna essere sinceri, almeno con se stessi) con un’altra persona, e che questa persona sia un uomo, ma che l’uomo in questione sia Louis e che i segni del suo passaggio, nonostante siano trascorsi giorni e Harry abbia deciso di non cedere alle sue richieste di vedersi, siano ancora impressi sulla sua pelle.

“No, non lo penso”, ammette con un sorriso forzato. “Non insulterei mai la tua intelligenza in questo modo”.

Caroline ride, una risata roca e profonda, così in contrasto con quella di Louis che, sebbene sia un uomo, ha un tono di voce acuto e cristallino, alle volte.

Louis è sempre nei suoi pensieri, anche quando Harry è a letto con una donna sexy e affascinante come Caroline. Allontanarsi da lui non è servito a niente, se non a farglielo desiderare ancora di più. Harry non è sicuro che non gli cederà di nuovo la prossima volta che lo vedrà. È Louis a dettare delle regole, è inutile che Harry si illuda di avere voce in capitolo.

Caroline gli accarezza il petto.

“Posso approfittare della tua giovane età e della tua, ehm, resistenza e chiederti un secondo round?”.

Stavolta tocca a Harry ridere.

“Anche un terzo”, scherza.

Sarà anche ossessionato da Louis ma i suoi ormoni reagiscono ancora perfettamente alle ‘lusinghe’ di una bella donna.

Per adesso.

***

Harry deve tenere a bada la propria ansia alla prospettiva di rivedere Louis – evitando che i suoi amici se ne accorgano – e allo stesso tempo placare quella di Niall in vista della sua prima esibizione al One Direction.

“Non ho mai fatto una cosa simile, non ho mai suonato davanti a tanta gente”, si lamenta l’irlandese. “Che succede se combino un casino?”.

“Rilassati, Ni”, prega Harry. “Devi solo cantare”.

“Di fronte a un pubblico!”, esclama Niall.

“Non stai mica per cantare a Wembley”, interviene Ed, dal sedile posteriore dell’auto di Harry.

“Non prenderti gioco della mia ansia da prestazione”, mugugna il biondo. “Tu sei abituato a esibirti”.

“Sì, per strada, dove è ancora più difficile attirare l’attenzione della gente per farsi lasciare due spiccioli”, gli fa notare il rosso.

“Non è difficile se sei bravo”, osserva Niall. “E tu lo sei”.

“Anche tu lo sei”, afferma Harry, poggiandogli una mano sul ginocchio. “Smettila di buttarti giù”.

“Potevo mettermi anch’io cantare per strada”, borbotta Niall senza dare segno di averlo ascoltato.

“Ehi, cantare per strada non è meno dignitoso di cantare al pub!”, protesta Ed. “Il busking è una professione onorevole, sai”.

“Non ho mai detto che non lo sia”, si difende l’irlandese.

“Cosa volevi dire, allora?”, domanda Ed in tono leggermente troppo provocatorio.

Harry sospira.

“Ci vogliamo calmare?”, implora. “Niall, smettila di lagnarti e fai un bel respiro che andrà tutto bene. E tu, Ed, potresti evitare di peggiorare la situazione?”.

Il rosso fa per protestare ma Harry intercetta il suo sguardo nello specchietto retrovisore.

“Ok, scusami, Niall”, dice, infine. “Non hai niente di cui preoccuparti, sei fantastico. Zayn ti ama, il pubblico ti adorerà e Simon ti proporrà un contratto per suonare fisso al suo locale”.

Harry annuisce, compiaciuto. La sua missione è quella di incoraggiare Niall e non permetterà a nessuno di ostacolarla.

“Ci sarà pure quell’amico di Zayn con un bastone piantato nel culo?”, domanda casualmente il rosso, poggiando la schiena contro il sedile dell’auto.

Harry soffoca con la sua stessa saliva, mentre Niall scoppia a ridere. Almeno l’infelice uscita di Ed è servita a rilassarlo.

“Presumo di sì”, risponde il riccio, schiarendosi la voce. “C’è sempre”.

“Da quello che ho potuto notare alla mia festa Zayn è tollerabile, ma quell’altro è proprio una spina nel fianco. Come diavolo si fa a sopportarlo?”.

“Dillo a me”, replica Harry con una risata nervosa.

“Secondo me ha solo bisogno di scopare”, osserva Niall. Povero ingenuo.

Harry ridacchia.

“Oh, fidati, non è questo il caso”, afferma.

Niall volta di scatto la testa verso di lui. Harry distoglie gli occhi dalla strada per ricambiare il suo sguardo.

“Che vuoi dire?”.

Le mani di Harry, improvvisamente sudate, scivolano sul volante. Come ha fatto a essere così incauto e rischiare di tradirsi?

“Dici che lui ed Eleanor…?”, domanda Niall.

Harry tira un sospiro di sollievo.

“Beh, sì, credo di sì”, balbetta, anche se spera ardentemente di no. Louis glielo ha confermato ma Harry tende a non credere alla metà delle cose che gli esce di bocca.

“Se così fosse non mi darei pace”, afferma l’irlandese con inflessione indignata.

“Non sei l’unico”, si lascia sfuggire Harry a denti stretti, prima di pentirsi nuovamente per la sua mancanza di cautela.

Fortuna che Ed intercede chiedendo ai presenti, con curiosità e un pizzico di malizia: “Chi è Eleanor?”.

Niall si volta a guardarlo.

“Se tutto va bene lo vedrai”, risponde cripticamente.

Questa conversazione sulla vita – o mancanza di vita – sessuale di Louis riesce a distrarre Niall dalla propria ansia almeno finché non arrivano al locale.

Liam, come al solito, ha già preso posto al tavolo. Questa volta, però, è da solo. Harry ha smesso di interrogarsi sulle ragioni per le quali a volte la sua ragazza lo accompagni e altre volte no.

“Zayn non si è ancora visto?”, domanda Niall dopo averlo salutato.

Liam fa un cenno di diniego con la testa. L’irlandese ha la faccia di uno che sta per farsela nelle mutande.

“Arriverà, sta’ tranquillo”, lo rassicura Harry. “Vuoi che ti prenda da bere mentre lo aspettiamo?”.

“Sì, gr-EHI, El!”.

Harry si guarda dietro le spalle. Eleanor si sta facendo strada in mezzo alla folla, Louis al seguito. Il riccio focalizza la sua attenzione sulla mano di Louis poggiata sul fianco di lei e si dimentica di salutarla.

“Sei venuta”, afferma Niall con un sorriso così ampio che chiunque stenterebbe a crederci che un attimo prima era bianco come un lenzuolo e sul punto di rimettere il pranzo.

“Non mi sarei persa la tua prima esibizione per nulla al mondo”, risponde la ragazza.

Niall continua a sorriderle inebetito e ignaro dell’espressione contrariata di Louis. Harry gode.

Ed si schiarisce la voce.

“Ehm, salve?”.

Louis ha il coraggio di sbuffare e prendere posto al tavolo senza salutate nessuno, senza neanche lanciare una piccola occhiata a Harry.

Eleanor si presenta al rosso, con tutta la grazia e il finto riserbo che la contraddistinguono. Harry non riesce a inquadrarla, però non è incline a pensare che sia una cattiva persona. Il fatto che lei sia il nemico non lo autorizza a dipingerla come un mostro. Eppure i sentimenti di Harry nei suoi confronti sono tutt’altro che benevoli. Prima riuscirà a scoprire la natura del suo rapporto con Louis – leggasi: se fanno sesso - prima potrà formarsi un’opinione completa su di lei.

Zayn arriva qualche secondo dopo, sudato e trafelato.

“Ehi, Niall, sei arrivato, tra poco iniziamo, sei pronto?”, domanda d’un fiato. Harry non lo ha mai visto così attivo prima d’ora.

Il biondo sbianca di nuovo.

“È prontissimo”, afferma il riccio. “Vero, Ni?”.

Niall deglutisce.

“Il piano non ha subìto modifiche”, annuncia Zayn. “Io ti presento, tu canti una canzone, poi continuo io. Se il pubblico risponde bene e Simon si dichiara soddisfatto potrai accompagnarmi anche nelle mie altre serate e cantare più canzoni. Ok?”.

Niall annuisce.

“Mh, ok, sì”.

Harry gli mette una mano in mezzo alle scapole.

“Andrai benissimo”.

“Andiamo?”, lo esorta Zayn. “Oh, ciao, Liam”.

Harry osserva il viso di Zayn illuminarsi, mentre Liam cerca di contenere il suo entusiasmo, con scarsi risultati. Zayn gli stringe la spalla con una mano e per un attimo si dimentica di Niall, sudato e nervoso, alle sue spalle, pronto a seguirlo fino in capo al mondo, con la chitarra in spalla.

Tocca a Louis spezzare l’idillio.

“Terra chiama Zayn! Non dovevi prepararti per cantare?”.

Harry annuisce al suo indirizzo, a mo’ di ringraziamento. Louis lo ignora. Cos’è, fa l’incazzato adesso?

Zayn distoglie l’attenzione da Liam e avvolge un braccio attorno alle spalle di Niall.

“Facciamo vedere a tutti di che pasta sei fatto, ok?”.

Niall prova a sorridere ma ne viene fuori, invece, un ghigno grottesco.

Harry gli mostra il pollice in su mentre lui e l’altro ragazzo spariscono in mezzo alla folla. Sarà eternamente grato a Zayn per aver offerto al suo amico questa opportunità e per non avergli negato il suo supporto. Ogni tanto si domanda come faccia a essere amico di Louis. Zayn è un essere umano decente, cosa ha da spartire con l’altro ragazzo? Poi si ricorda che lui ci va a letto e ha poco da giudicare.

“Niall se le farà addosso, fidati”, scherza Ed.

Harry gli rifila una gomitata.

“Sono d’accordo col rosso”, interviene Louis.

“Nessuno ha chiesto il tuo parere”, sbotta Harry nello stesso momento in cui Eleanor lo pizzica sul braccio per redarguirlo e Ed gli lancia un’occhiata malevola. Dire che Louis non abbia nessuno dalla sua parte è un eufemismo.

“Ce l’avete tutti con me?”, piagnucola Louis e il suo broncio è così sexy che Harry deve mordersi il labbro per combattere l’istinto di sporgersi verso di lui e baciarlo.

Liam scoppia a ridere.

“Credo che quello fosse un sì”, scherza Eleanor.

Louis si imbroncia ancora di più. Harry accavalla le gambe nella speranza di tenere a bada reazioni incontrollabili del suo corpo. È passata una settimana dall’ultima volta che è stato con Louis e nel frattempo ha fatto sesso con qualcun altro, eppure si sente sempre al limite, quando l’altro ragazzo è nei paraggi. Al limite della sanità mentale, al limite del controllo.

“Vado a prendere una birra”, annuncia Ed. “Qualcuno vuole farmi compagnia? Eleanor?”.

Louis apre la bocca per rispondere in vece della ragazza ma lei è più veloce.

“Sì, certo, volentieri. Lou, tu vuoi qualcosa?”.

Ed ghigna e solleva un sopracciglio, sfidando Louis con lo sguardo.

Harry afferra il suo amico per il polso e lo costringe ad avvicinarsi.

“Eleanor è off-limits, perché nel caso tu non lo avessi notato, Niall ha una cotta per lei, ok?”, gli ricorda. “Ah, e portami una birra, per favore”.

Ed si alza in piedi.

“Non è divertente uscire con te, Styles”.

Harry ridacchia e gli manda un bacio mentre il rosso si allontana con Eleanor a braccetto.

“Visto che nessuno si è offerto di portare da bere a me, andrò io al bancone a rifocillarmi”, dice Liam. “Ce la farete a non strozzarvi o, peggio, strapparvi i vestiti di dosso a vicenda mentre sono via?”.

Harry avvampa mentre Louis fa una risata di scherno.

“Non c’è pericolo, Lima”.

Liam poggia una mano sul tavolo e si piega in avanti.

“Sappi che storpiare il mio nome non contribuirà a renderti più simpatico ai miei occhi”.

Louis si stringe nelle spalle.

“Non voglio starti simpatico”, ammette. “Ti tollero solo perché, per un qualche motivo a me incomprensibile, piaci a Zayn”.

“Idem”, replica Liam con uno sguardo esasperato.

Quando se n’è andato Louis si fa più vicino a Harry, fino a sfiorare col proprio ginocchio il suo. Il corpo del riccio è attraversato da un brivido.

“Sembra che qualcuno voglia competere con te per entrare nelle mutande di Eleanor”, dice, fingendo indifferenza. “Cosa succederebbe se te la soffiassero da sotto il naso?”.

Mai, per nessuna ragione al mondo, Harry tollererebbe un linguaggio simile per parlare di una ragazza, ma Louis gli fa fare cose che non avrebbe mai immaginato di fare.

Louis non si volta neanche a guardarlo ma la pressione del suo ginocchio si fa più intensa. Harry si preme una mano sul cavallo dei pantaloni.

“Possono provarci, ma Eleanor tornerà sempre da me”, replica. “Come qualcun altro”.

Harry grugnisce.

“Non mi risulta”.

Louis gli poggia una mano sulla coscia. Harry sussulta improvvisamente, battendo il ginocchio contro il tavolo.

“Quindi”, inizia l’altro ragazzo, avvicinandosi per parlagli all’orecchio. “Se ti dicessi di venire a casa mia a fine serata mi risponderesti di no?”.

Harry stringe i pugni sul tavolo.

“Esattamente”.

La mano di Louis risale fino a sfiorargli il cavallo dei pantaloni. Harry ha difficoltà a respirare.

“Smettila di fare il difficile, non ti si addice”, mormora Louis, soffiandogli nell’orecchio.

“E tu smettila di fare il presuntuoso, ehm, anche se ti si addice”, balbetta Harry.

Louis, inaspettatamente, scoppia a ridere.

“Sei esilarante, lo sai?”, dice, sfiorandogli il lobo con le labbra.

A Harry poco importa se sono in un locale pieno di gente, è letteralmente a un passo dal saltargli addosso. Dignità, questa sconosciuta.

“I tuoi tentativi di mostrarti indifferente, non rispondendo ai miei messaggi, sono stati parecchio patetici”, continua Louis. “Sapevo che prima o poi avresti ceduto”.

“Non ho ce-”.

Louis poggia la mano sulla sua nascente erezione, mettendolo a tacere, e Harry può sentire, anche se non può vederlo, il suo ghigno.

“Ti scrivo quando arrivo a casa, ok?”, dice. “Non ti conviene farmi aspettare”.

Harry si sta scervellando per trovare una risposta pungente - anche se sa, al cento per cento, che Louis sa che, alla fine, inevitabilmente, lui cederà - quando Ed e Eleanor tornano al tavolo.

Louis ritorna al suo posto di prima, accettando la birra che Eleanor gli porge con un sorriso innocente.

Harry è rosso e sudato ed eccitato e tutto, sempre e comunque, per colpa di Louis.

“Hazza, tutto ok?”, domanda Ed, passandogli un boccale.

Il riccio si passa una mano tra i capelli.

“Sì, sento solo un po’ di caldo”, afferma.

Louis gli fa l’occhiolino e Harry vorrebbe schiaffeggiarlo e baciarlo allo stesso tempo. L’unica consolazione che ha è che a fine serata potrà farlo (meno la parte degli schiaffi, anche se spera che Louis abbia questo fetish, non gli dispiacerebbe provare, un giorno).

Nonostante Harry abbia cercato di strappargli la promessa di darsi un contegno, Ed sta palesemente flirtando con Eleanor. Il riccio ammira la sua ostinazione e il suo coraggio però, sebbene la ragazza risponda cordialmente alle sue domande, sembra che il rosso stia facendo un buco nell’acqua.

Louis sembra più divertito che infastidito dalla scena. Il fatto che non consideri Ed una minaccia può voler dire solo due cose: non ritiene il rosso un nemico alla sua altezza, oppure non gli importa molto che qualcuno ci provi con la ragazza con la quale sta ‘uscendo’.

Harry viene distolto da queste elucubrazioni da un rumore: un Niall ancora visibilmente pallido, assistito da un Zayn che non è mai stato così sorridente ed euforico, si sta sistemando sul palco. Probabilmente ha già accordato la chitarra nel ‘backstage’, tuttavia è ancora intento a girare le chiavi dello strumento, probabilmente per tenersi occupato.

Zayn gli mette una mano sulla nuca per sussurrargli qualcosa all’orecchio. Niall annuisce, gli occhi socchiusi e il labbro inferiore in mezzo ai denti.

“Ehi, calmati”, mormora Ed, poggiando una mano sulla coscia del riccio.

Harry si rende conto di star battendo il piede per terra per l’agitazione, perciò distoglie l’attenzione dal palco voltandosi invece verso Louis. La sua decisione si rivela controproducente perché il riccio scopre che l’altro ragazzo lo stava già guardando. Louis avvolge le labbra attorno alla cannuccia immersa nel suo cocktail e gli fa l’occhiolino. Harry avvampa e afferra il boccale di birra che ha davanti per bere un sorso, sbagliando mira e versandosi il liquido sulla camicia.

Louis scoppia a ridere.

“Ohi, sta iniziando, concentrati”, dice Ed, risparmiandosi fortunatamente un commento per l’impietosa scena alla quale ha appena assistito.

Come annunciato Zayn presenta Niall e gli si siede accanto. Pare che lo accompagnerà nell’esibizione.

“Ehm, salve, sono Niall e, ehm, non mi va di spendere troppe parole per parlarvi della canzone che sto per suonare, ma spero che…spero che vi piaccia”.

Harry sorride incoraggiante, anche se perfettamente consapevole che Niall non possa vederlo. È tentato di mettersi in piedi e fargli un cenno per manifestargli il suo supporto ma probabilmente rischierebbe di distrarlo.

I spent my time watchin'

the spaces that have grown between us.

And I cut my mind on second best

or the scars that come with the greeness.

And I gave my eyes to the boredom,
 
still the seabed wouldn't let me in,

And I tried my best to

embrace the darkness in which I swim.

 Come era previsto – perché Harry lo conosce e sa come è fatto – Niall si trasforma, da impacciato e tremante che era diventa sicuro di sé stesso e completamente immerso nella performance. La sua voce è ipnotica e così le sue dita che pizzicano sapientemente le corde della chitarra.

Fingerpicking, lo chiama Niall. Genio, lo definirebbe Harry.

Harry si intende poco di strumenti musicali, ma è certo che il suo amico sia il chitarrista più abile che abbia mai incontrato. Ancor più di Ed (ma questo è un segreto che si porterà nella tomba).

Zayn presto interviene con la sua chitarra per accompagnarlo e con la voce per fargli il controcanto. Sono una coppia perfetta, loro due, così in sintonia, come se suonassero insieme da sempre. Simon sarebbe un pazzo se non offrisse a Niall un contratto regolare per suonare nel suo locale.

Keep your head up, keep your heart strong.

No, no, no, no.

Keep your mind set, keep your hair long.

Oh my my darlin' keep your head up, keep your heart strong.

No no no no, keep your mind set in your ways, keep your heart strong.

 Harry non dà neanche il tempo a Niall di finire l’esibizione che si alza in piedi, le dita in bocca per fischiarlo. Ed batte le mani sul tavolo ed Eleanor gli urla complimenti, mentre Liam applaude e Louis…si sforza di sembrare indifferente.

Probabilmente si faranno cacciare dal locale e Niall li starà maledicendo mentalmente, ma non importa.

Nessuno tra il pubblico sta dimostrando il loro stesso entusiasmo, ma tutti, tutti, perfino coloro che hanno ascoltato distrattamente l’esibizione, stanno battendo le mani.

L’irlandese si alza dallo sgabello, prova a fare un inchino, inciampa e, imbarazzato, saluta e ringrazio il suo pubblico, Zayn e il gestore del locale.

Harry decide di andargli incontro, seguito a ruota da Ed. Niall si ritrova soffocato tra le braccia dei suoi amici senza poter fare nulla per evitarlo.

“Sei stato magnifico, stavo piangendo!”, esclama Harry.

“Non è vero”, borbotta il biondo.

Harry finge di asciugarsi una lacrima e gli dà una pacca sulla spalla.

“Sei andato benissimo, visto?”.

“Non sono stato malaccio”, commenta Niall, con eccessiva modestia.

Ed lo prende per le spalle e lo spinge verso il bancone.

“Sei stato grande!”, dichiara. “Mi sento in dovere di offrirti da bere!”.

Harry continua a sorridere e bacia ripetutamente il suo amico sulle guance per infastidirlo.

“Lasciami la chitarra, ti aspetto al tavolo”.

Niall gli cede il suo amato strumento e si lascia trascinare da Ed in mezzo alla calca. Zayn sta continuando a cantare, qualcosa di pop e melenso che Harry non riconosce e non si aspettava da lui. Il moro sembra di buon umore, però, a giudicare dal tono delle canzoni che ha scelto per la serata.

Harry torna al tavolo e si siede sulla panca, tenendo la chitarra di Niall sulle ginocchia. Non sia mai che la perda di vista e le succeda qualcosa. Non capirà mai l’attaccamento fisico del suo amico per questo strumento, ma, dopotutto, non sempre possiamo capire l’amore che gli altri nutrono per qualcosa, dobbiamo solo accettarlo senza giudicare. La musica rende Niall felice e ciò che rende felice Niall rende felice Harry. 

L’irlandese e il rosso lo raggiungono qualche minuto dopo, decisamente più allegri di quando Harry li ha lasciati. Il riccio sospetta il coinvolgimento di qualche shot.

Eleanor si complimenta energicamente con Niall, arrivando perfino a mettergli le braccia attorno al collo. Il biondo ricambia l’abbraccio meglio che può, tra l’imbarazzo, la sorpresa e l’ebrezza.

Harry soffoca una risata nella mano e si becca una pedata in uno stinco, assestatagli da Louis apparentemente per nessun motivo in particolare.

“Soddisfatto?”, domanda Liam a Niall, non appena questi prende posto sulla panca.

Niall si passa una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore.

“Non ho stonato, è già qualcosa, no?”, ribatte con un sorriso incerto.

Ed gli piazza davanti una birra.

“Smettila di fare il modesto, sei stato…ipnotico”, afferma Eleanor con leggero imbarazzo. “Non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso”.

Niall nasconde la faccia nel boccale di birra e si stringe nelle spalle. Harry non lo ha mai visto così impacciato di fronte a una ragazza. Di solito il suo amico è molto spontaneo e sicuro di sé. Cosa avrà questa qui di speciale da farlo rimbecillire?

“Vuoi fondare un fan club, adesso?”, interviene Louis. “O preparare degli striscioni per la prossima volta?”.

Stavolta è il turno di Harry di mollargli un calcio. L’altro ragazzo ha il buon gusto di tacere per il resto della serata.

Quando Niall e Ed sono sufficientemente ubriachi Harry annuncia che è giunta l’ora di tornare a casa.  Sono sua responsabilità, questa sera, quindi è meglio riportarli a casa prima del coma etilico.

 L’irlandese si attacca al braccio di Zayn - che nel frattempo si è seduto con loro e sembra intenzionato a batterli in quanto ad alcool ingerito – e lo prega di aspettare ancora un po’, perché devono parlare con Simon per scoprire quali sono i suoi piani per il suo futuro nel locale.

“Amico, è meglio non farti vedere da Simon in questo stato”, lo mette in guardia Harry. In realtà dubita che all’uomo importi qualcosa. Zayn si ubriaca puntualmente dopo ogni esibizione ed è ancora la star del locale.

Le parole del riccio sembrano risvegliare un certo senso di responsabilità in Niall, che si stringe al corpo di Zayn e inizia a piagnucolare.

“Ci parli tu con Simon? Lo convinci tu a farmi cantare un’altra volta?”.

Zayn estrae una sigaretta dal taschino e fa per accenderla. Il tempestivo intervento di Liam, che gli stringe una mano attorno al polso, gli impedisce di infrangere il sacrosanto divieto di fumare in un luogo chiuso.

“Oh, Simon mi ha detto che ti vuole di nuovo. Settimana prossima, stesso posto stessa ora”.

Niall sembra sul punto di vomitare.

“Davvero?”.

Zayn annuisce con aria solenne.

“Non ti sembra il momento di parlare di, ehm, soldi con Simon?”, suggerisce Harry.

Niall lo ignora e poggia la testa sulla spalla di Zayn, con un’espressione beata in volto.

“I soldi sono una cosa così triviale”, osserva il moro.

“Tu, per esempio, campi d’aria, no?”, ribatte Harry.

Zayn fa spallucce.

Il riccio sbuffa, spazientito. Ne ha abbastanza di ascoltare i suoi amici ubriachi e poi Louis…Louis lo sta aspettando a casa. Ha lasciato il locale ormai da venti minuti, con Eleanor al seguito. Harry non vuole pensare che lui la stia intrattenendo come di solito fa con lui. E se non fosse stato abbastanza chiaro e gli avesse fatto intendere che non lo avrebbe raggiunto? Louis potrebbe essere a letto con lei in questo momento!

Harry si alza in piedi. Lo scoprirà solo vivendo. E da questa scoperta dipenderà il loro futuro. Lui non è la seconda scelta di nessuno.

“Vi do due minuti per ricomporvi e seguirmi fuori dal locale”, avverte i suoi amici.

Niall sta sbavando sulla spalla di Zayn e anche Ed si è mezzo addormentato, con la testa penzoloni sul petto. Normalmente il biondo regge l’alcool egregiamente, perciò Harry imputa la sua sonnolenza allo stress accumulato prima dell’esibizione. Ed, d’altra parte, è ben noto per riuscire ad addormentarsi ovunque e in qualunque situazione dopo aver alzato un po’ il gomito.

“Se hai urgenza di andare li accompagno io”, si offre Liam.

Harry ha sempre pensato che Liam fosse una manna dal cielo.

“Ehm, in realtà non mi sento molto bene quindi, uhm, mi faresti un grande favore”, mente. “Ho davvero bisogno di tornare a casa”.

Odia dire bugie ma…Louis.

Liam annuisce con aria affabile.

“Non ci sono problemi, vai pure”.

“Ce la farai a occuparti di quei due da solo?”.

Liam si stringe nella spalle.

“Mi farò aiutare da Zayn”.

Anche se Zayn sembra quello messo meglio fra i tre ha quello sguardo offuscato e pensoso tipico degli ubriachi. Harry dubita che potrà essere di grande utilità.

“Vai, Harry. Non vorrai fare aspettare il tuo ragazzo”.

Harry sgrana gli occhi.

“Non è il mio ragazzo!”, protesta, realizzando, quasi subito, di essere caduto nella trappola di Liam e di avergli confessato i suoi veri piani.

L’altro ragazzo si limita a ridere.

“Ragazzo?”, domanda Zayn, svegliandosi dalla sua contemplazione dei misteri dell’universo. “Ah, Louis. Scommetto che non la prenderebbe bene se sapesse che lo definisci il tuo ragazzo”.

Meraviglioso, anche lui sa.

“Non lo definisco proprio un bel niente!”, esclama Harry, accorgendosi un attimo dopo della presenza di Niall e di Ed. “Oh mio dio, se hanno sentito qualcosa giuro che vi uccido”.

Il riccio sventola una mano davanti alla faccia del biondo, che non dà segni di vita. Ed sta russando. Harry è salvo.

“Vai”, lo incoraggia Liam mentre Zayn ghigna. Se si lasciano sfuggire qualcosa davanti ai suoi due migliori amici Harry è disposto a emigrare su un altro pianeta. Pare abbiano scoperto una nuova Terra, o qualcosa del genere.

 Non è ancora pronto a condividere il suo “segreto” con qualcuno. È già a malapena tollerabile per lui che Liam e Zayn sappiano, ma non si sente ancora di parlarne ai suoi amici. Dovrebbe spiegar loro troppe cose che neanche lui saprebbe spiegare a sé stesso. E poi con Louis finirà presto, no? È solo un’avventura estiva. Non c’è ragione di allarmare i suoi amici.

È solo quando si trova fuori dal cancello di casa di Louis che Harry si decide a chiamarlo.

Louis risponde al secondo squillo.

“Larry!”.

“Sei da solo?”.

Da solo? Sono nel bel mezzo di un’orgia, che vuoi?”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

“Mi apri?”.

Louis si presenta al cancello a piedi nudi. È ancora vestito come quando era al locale, con degli skinny jeans stretti che accentuano la rotondità delle sue forme e una semplice t-shirt bianca e aderente che Harry scommette costi quanto la sua auto.

“Posso prendere parte alla tua orgia o c’è già troppa gente?”, scherza Harry per mascherare l’ansia che lo attanaglia. Non vuole sembrare troppo felice di vederlo, ma lo è, eccome se lo è. Se fosse più lucido se ne vergognerebbe.

Louis apre il cancello e si fa da parte per farlo entrare.

“Sei fortunato, si è appena liberato un posto”.

Harry sorride e si sporge in avanti per baciarlo, a mo’ di saluto. Louis fa un passo indietro stupito e visibilmente contrariato. Harry si rende conto del suo errore: non sono soliti scambiarsi convenevoli di questo tipo quando si rivedono.

“Vorrei dirti che sono sorpreso di vederti qui, ma mentirei”, dice Louis dandogli le spalle per guidarlo verso la propria dépendance.

Harry si strofina i palmi delle mani sui pantaloni.

“Mi stai dicendo che sono prevedibile?”.

Louis volta la testa per guardarlo.

“Abbastanza”.

Harry è irritato per l’ennesima umiliazione, ma cerca meglio che può di non darlo a vedere.

“Facevo meglio a tornarmene a casa, allora”, ribatte. “Questa sì che sarebbe stata una sorpresa per te”.

“Non lo avresti mai fatto”, lo prende in giro Louis facendo scorrere la porta a vetri.

Harry gli poggia una mano su un fianco, riuscendo, questa volta, a sorprenderlo.

“Non fare finta che non sei felice che sia venuto”.

Louis ruota su se stesso per fronteggiarlo.

“Non mi risulta che sia ancora venuto nessuno”.

Harry vorrebbe sottolineare la banalità della sua replica ma ha altre urgenze, al momento. Tipo baciarlo.

Louis, però, si divincola per dirigersi verso lo stereo. Harry ha dovuto prendere atto della sua passione per gli Arctic Monkeys, anche se Louis non gradisce l’accompagnamento musicale mentre sono impegnati nelle loro focose attività.

È per questo che zittisce Alex Turner proprio nel momento in cui questi stava cantando i pensieri di Harry.

Drunken monologues, confused because

It's not like I'm falling in love,

I just want you to do me no good

And you look like you could.

***

“Stavo pensando”, esordisce Harry, mentre accarezza il ciuffo sudato di Louis, approfittando della placidità post-orgasmo dell’altro ragazzo per concedersi questo lusso.

“Oh, non farti del male”, è la pronta risposta di Louis.

Harry gli dà un buffetto sul naso. Louis non reagisce.

“Mi dici o no a cosa stavi pensando?”, domanda dopo alcuni secondi di silenzio.

“Ah, allora ti interessa sapere cosa mi passa per la testa?”.

“Mi incuriosisce il tuo flusso di coscienza”.

Harry ridacchia.

“Non credevo che ti piacesse qualcosa di me a parte…il mio corpo”.

Louis rotea gli occhi.

“Non montarti la testa, adesso, non ho mai detto che mi piaccia qualcosa di te”.

Harry decide di ignorare l’ennesima stoccata al suo fragile orgoglio.

“Comunque, stavo pensando che dovremmo fare sesso”, dice d’un fiato.

Ci pensa da tempo. O meglio, ne è ossessionato da tempo. Non deve essere così male se da tempo immemore gli uomini lo fanno con altri uomini, nonostante tutte le ‘difficoltà’ del caso.

“Perché, cosa ti sembra che abbiamo fatto fino adesso? Ti sei perso qualcosa? Eri incosciente mentre te lo succhiavo? Ho capito male io?”.

Harry combatte l’istinto di pizzicarlo.

“Hai finito con le domande? Io intendevo sesso nel senso di…beh, penetrazione”.

Quando ha finito di pronunciare questa ostica frase il riccio è più rosso di quanto lo sia mai stato al cospetto di Louis prima d’ora.

Louis rimane senza parole per un po’.

“Quindi vuoi fare sesso anale?”, domanda.

Harry si morde il labbro inferiore e si limita ad annuire. Che male c’è se vuole provare? Ovviamente Louis deve essere d’accordo, altrimenti possono tornare a fare quello che hanno sempre fatto.

“Uhm, va bene, perché no?”, replica Louis.

“Quindi ti, ehm, piace l’idea?”, balbetta Harry.

Louis sorride.

“Mentirei se dicessi di non aver mai fantasticato di mettertelo nel culo”, ammette.

Harry realizza contemporaneamente due cose: Louis fa fantasie sessuali su di lui e Louis ha male interpretato la sua proposta.

“No, aspetta, frena”, dice precipitosamente. “Al massimo sarei io a metterlo nel culo a te”.

Harry è ormai così abituato al linguaggio scurrile dell’altro ragazzo che ormai non bada più alla volgarità delle sue stesse affermazioni.

Lousi si rizza a sedere di botto.

“Scusa?”, esclama. “Se mai dovessimo farlo sarei io quello attivo”.

Harry prevede l’arrivo di un mal di testa.

“E perché mai?”, protesta. “Fare il passivo sarebbe troppo gay per te?”.

Louis incrocia le braccia sul petto.

“Sono io quello dominante tra i due”.

Harry è in dubbio se mettersi a ridere o schiaffeggiarlo.

“Anche se fosse vero – cosa che non penso assolutamente – cosa c’entra?”.

Louis si imbroncia. Lo fa ogni volta che si impunta su qualcosa.

“C’entra”, dichiara. “Tu sei passivo per natura”.

Harry si passa una mano sul viso, esasperato.

“Dici cose insensate”, si lamenta. “Io sono più alto”.

Louis strabuzza gli occhi.

“Adesso chi è che dice cose senza senso?”, esclama. “Non è una questione di aspetto fisico! È una questione di dominanza!”.

“Ma ti senti quando parli? Non siamo mica nella giungla! Dobbiamo fare sesso, mica stabilire chi è il più forte!”.

Louis lo fissa senza parlare per qualche secondo.

“Sarai anche più alto ma io sono più muscoloso. E più virile”.

Harry ha ufficialmente l’emicrania.

“Hai appena detto che è non è una questione di aspetto fisico”, ribatte. “E, scusami, tu saresti più virile di me? Ma ti sei visto?”.

Louis lo ignora completamente.

“Non mi farò sottomettere da te”, afferma con risolutezza.

Harry gli poggia una mano sul ginocchio.

“Ma io non voglio sottometterti!”, urla. “Sei davvero così, non lo so, orgoglioso da pensare che fare il passivo significhi sottomettersi all’altra persona?”.

Louis si stringe nelle spalle.

“Se per te non è un problema fallo tu”.

Harry apre e chiude la bocca un paio di volte.

“Cedere alle tue pretese, quello equivale a sottomettersi”, afferma. “E non ho intenzione di farlo”.

Louis arriccia le labbra.

“Bene, dichiaro chiuso il discorso”, sentenzia.

“No, io dichiaro chiuso il discorso!”, gli fa eco Harry.

Louis lo pizzica sulla coscia.

“Hai la maturità di un bambino di cinque anni”.

Il riccio ringhia.

“Si è fatto tardi”, dice quando è riuscito a ricacciare indietro le lacrime di frustrazione.

“Cos’è, tutti questi discorsi sulla dominanza e la sottomissione hanno ucciso la tua libido?”, lo prende in giro Louis sebbene nei suoi occhi ci sia un’ombra di incertezza.

Harry sbuffa.

“No, tu hai ucciso la mia libido”.

Louis ride, fallendo, tuttavia, nel nascondere a Harry che è stato ferito. Nel cuore o nell’orgoglio non è dato saperlo. Comunque, è molto probabile che un cuore non ce l’abbia.

“Hai ragione, è tardi, ho sonno, ciao”.

“Mi fa piacere che ogni tanto mi dai ragione su qualcosa”, commenta Harry sarcastico.

Louis si avvolge il lenzuolo attorno al corpo e gli mostra il dito medio.

Non lo saluta neanche quando Harry se ne va.

 

***

Harry non avrebbe mai immaginato di fare una cosa simile, eppure eccolo qui, seduto su una panchina di fronte a un parchetto giochi per bambini ad aspettare di confrontarsi con l’ultima persona al mondo con la quale vorrebbe affrontare certi argomenti, ma allo stesso tempo l’unica che può aiutarlo.

“Ehi”, lo saluta Nick poggiandogli una mano sulla spalla.

Harry gli fa spazio sulla panchina.

“Ehi”.

“Posso sapere perché mi hai dato appuntamento qui e non in caffetteria, come al solito?”.

Harry mette da parte il frappè che ha malapena bevuto.

“Ho bisogno di parlarti lontano da orecchie indiscrete”, ammette.

Nick lo osserva come se cercasse di leggergli nella mente.

“Sembra una cosa seria”, conclude. “Spara”.

Harry prende fiato.

“Scusami se ti sembrerò indiscreto, ma tu, in quanto uomo gay, preferisci essere attivo o passivo?”.

Nick ha un’espressione a metà tra l’inorridito e il divertito.

“Scusami tu ma…credi che parlare di questi argomenti davanti a dei bambini che giocano spensierati sia meglio che parlarne in caffetteria in mezzo a degli adulti che si fanno gli affari loro?”.

Harry arrossisce. Non aveva messo in conto i bambini. Voleva solo un po’ di privacy ed evitare di incontrare persone che potrebbero conoscerlo nel posto che frequentano di solito.

“Ehm, non capiranno una parola dei nostri discorsi”, si giustifica.

Nick scoppia a ridere.

“Sono versatile, comunque”, afferma. “Significa che non ho particolari preferenze. Ho iniziato, un po’ come tutti, da passivo, poi ho provato il ruolo inverso e ho scoperto che mi piace. Forse non di più, però mi trovo a mio agio in entrambe le…posizioni”.

Harry annuisce. Il concetto di versatilità gli era estraneo, ma, dopotutto, fino a poche settimane prima qualunque cosa avesse a che fare col mondo omosessuale gli era estranea.

“Perché me lo chiedi? Hai deciso finalmente di concederti a me e mi hai portato in questo luogo molto pubblico e molto frequentato per propormi una notte di passione?”.

Nonostante il tono scherzoso di Nick Harry ha un nodo allo stomaco. Il suo amico lo pungola col gomito.

“Che succede, Harry?”.

Il riccio non sa come dirglielo. Non è che gli capiti tutti i giorni di parlare di sesso gay con la gente. Soprattutto se l’argomento lo riguarda in prima persona.

Ci ha pensato a lungo prima di decidersi a consultare Nick. Le argomentazioni di Louis gli sono sembrate prive di fondamenta, però gli hanno fatto sorgere dei dubbi. Non è tanto che muore dalla voglia di fare sesso con Louis a tutti costi – forse -  però…sente che il discorso della sera prima li ha lasciati a un’impasse. Hanno raggiunto un punto di non ritorno e, dal momento che Harry non vuole smettere di vederlo, per adesso, devono – o meglio, deve – trovare una soluzione affinché il loro rapporto – fisico, puramente fisico – possa continuare.

“Se ti dicessi che un mio amico ha problemi a capire se è un attivo, un passivo o tutti e due ci crederesti?”.

Nick scuote il capo.

“Neanche per un attimo”, ammette. “Dimmi, hai avuto un’epifania gay?”.

Harry si sforza di ridere ma la risata gli rimane incastrata in gola.

“Credo di essere bisessuale”, ammette, abbassando il capo. Dirlo ad alta voce ha tutto un altro effetto. Comincia a essere leggermente spaventoso. Non perché sia difficile da accettare, ma perché è un po’ sconcertante scoprire, così, all’improvviso, una parte di te che non sapevi esistesse. È come se, in tutti questi anni, non si fosse mai conosciuto veramente.

Nick annuisce, comprensivo, come farebbe uno psicologo.

“Non hai niente da dire in proposito?”, lo sprona Harry, a disagio dinanzi al suo silenzio.

“Solo che l’ho sempre sospettato”.

Harry spalanca le labbra.

“E come mai, di grazia?”.

Nick fa un gesto con la mano al suo indirizzo.

“Non lo so, hai sempre emanato vibrazioni gay”.

“Ho sempre emanato vibrazioni gay”, gli fa eco Harry in tono piatto.

Nick fa spallucce.

“Il mio gay radar è sensibile anche alle vibrazioni più impercettibili”

Il cervello di Harry non riesce a elaborare una risposta adeguata. Gli succede spesso di fronte alle cazzate immense di Nick.

“Quindi?”, riprende l’altro. “Adesso che hai appurato che ti piacciono anche gli uomini vorresti iniziare a sperimentare?”.

“Veramente, uhm, mi sto già vedendo con un ragazzo”.

Harry nota con la coda dell’occhio che il suo amico si è raddrizzato, come se questo e solo questo avesse catturato la sua attenzione.

“Lo conosco?”.

Il riccio rotea gli occhi.

“No che non lo conosci”.

Nick sbuffa, contrariato.

“È una cosa seria?”, domanda dopo un po’.

Harry fa cenno di no con la testa.

“Facciamo cose”, dice, sentendo il rossore risalirgli dal collo alle guance. “Io sono, come dire, follemente attratto da lui, non mi era mai successa prima d’ora una cosa del genere, e non riesco a spiegarmela, però…è così e ho deciso di non combatterla”.

Nick gli dà la sua approvazione con un verso a bocca chiusa. O almeno Harry lo interpreta in questo modo.

“L’altro giorno gli ho proposto di fare sesso, ehm, anale, e siamo finiti a litigare perché non riusciamo a metterci d’accordo su chi debba fare il passivo e chi l’attivo”.

Nick scoppia a ridere.

“Mi domando che genere di rapporto abbiate se riuscite a litigare per una cosa del genere”, dice.

“Ci odiamo”, risponde Harry con prontezza.

Figo”, commenta Nick.

Harry si volta finalmente a guardarlo.

“Che ne pensi?”.

“Penso che sia una situazione incasinata”, afferma. “Perché avete litigato, esattamente?”.

Harry si passa una mano tra i capelli.

“In sintesi vorremmo fare entrambi gli attivi-”.

Nick non lo fa neanche finire di parlare.

“Harry, il sesso anale non è obbligatorio in una coppia gay”, dice. “Non a tutti i gay piace e ci sono tante di quelle cose che si possono fare-”.

“Lo so, lo so, ma io voglio farlo”.

Nick lo guarda negli occhi.

“Però non vuoi fare il passivo”.

Harry distoglie lo sguardo.

“Io-, non-, cioè”, balbetta. “Loui-, questa persona sostiene che, avendo lui un’indole dominante, dovrebbe fare l’attivo”.

Nick sembra riflettere per qualche secondo.

“La nostra indole nella vita di tutti i giorni non sempre determina il nostro ruolo a letto”, spiega. “Io credo che sia una questione di gusti o di ciò di cui abbiamo bisogno quando ci lasciamo andare. Ho conosciuto un sacco di ragazzi, come dire, autoritari, che nella vita avevano posizioni di comando, a lavoro, per esempio, ma che a letto preferivano un ruolo più…passivo, appunto”.

“Per lui è una questione di orgoglio, credo”, ribatte Harry. “Secondo me troverebbe umiliante fare il passivo. Forse non si accetta, non lo so, o forse ha paura che gli faccia male. Non lo capisco”.

Nick assottiglia lo sguardo.

“Ha tutto il diritto di scegliere il ruolo a lui più congeniale, ma deve farlo per le giuste ragioni”, osserva. “Se per lui fare sesso significa stabilire una specie di gerarchia, scusami se te lo dico, ma ha qualcosa che non va”.

Harry sta perdendo le speranze.

“In effetti, però, non è inusuale per un ragazzo gay che non è venuto a patti con la propria sessualità rifiutare l’idea di fare sesso anale nel ruolo del ricevente”, continua Nick. “Sapessi quanti attivi convinti di essere etero ho incontrato nelle mie peregrinazioni nelle chat gay”.

“Non credo che sia questo il caso”, afferma Harry. “Lui non è mai stato insicuro durante i nostri, ehm, rapporti, quindi secondo me è solo una questione di orgoglio e testardaggine”.

“Forse è convinto che fare il passivo significhi automaticamente rinunciare alla propria virilità”, riflette Nick. “Ma dimmi, Hazza, tu perché non vuoi fare il passivo?”.

Il riccio è attraversato da una vampata di calore.

“In realtà…non ci avevo pensato quando gli ho proposto di fare sesso”, ammette. “Avevo dato per scontato che avrei fatto io l’attivo. Probabilmente mi sono rifatto anch’io a degli stereotipi. Lui è così piccino in confronto a me, e poi ha degli atteggiamenti effeminati che ho sempre associato ai passivi. È vero che ha un’indole dominante, però a volte, dovresti vederlo, è così remissivo a letto, e si vede che gli piace quando prendo l’iniziativa e…non lo so. Non avevo pensato a un’alternativa”.

Nick annuisce.

“Probabilmente gli piacerebbe da morire prenderlo”, osserva con un ghigno. “Quindi non sei interamente contrario a fare il passivo? Ti stuzzica l’idea”.

Harry avvampa di nuovo.

“Io…sì, l’idea mi stuzzica. Ci ho riflettuto e non ci vedo niente di male. Sono sempre stato attivo a letto, con le donne, ovviamente, però, probabilmente, dentro di me, mi sono sempre domandato cosa si provi a…stare dall’altra parte. È piacevole?”.

Nick ride.

“Secondo te la prostata cosa è stata inventata a fare?”.

Harry ridacchia.

“Non ne ho idea, amico”.

“Scherzi a parte, farà anche un male cane all’inizio, ma cosa credi, che i gay siano tutti masochisti?”.

Harry scuote il capo.

“No, non credo”.

Nick gli stringe una spalla.

“Harry, devi fare quello che ti senti, non devi accontentare nessuno”, afferma. “Se ti va di provarlo, fallo. Ma non devi fare un favore a lui, ok? Non sarebbe una relazione sana”.

Harry si copre il viso con le mani.

“Oh mio dio, credo proprio che mi vada. C’è qualcosa che non va in me?”.

L’altro ragazzo lo schiaffeggia sulla nuca.

“No, cretino, ovvio che no!”, esclama. “E se sei preoccupato per la tua autostima, se pensi che volere essere passivi significa essere passivi anche nella vita reale, sappi che non è così. E poi non tutti i passivi sono…passivi. Lo prenderanno anche nel culo ma mica devono stare lì a subire! Certi attivi amano quei passivi che prendono il controllo durante l’atto sessuale. Hai mai sentito parlare di power bottom?”.

Harry scuote il capo.

“Fai le tue ricerche, non sono mica un’enciclopedia!”, scherza Nick.

Il riccio ride e si rilassa poggiando la schiena sul sedile della panchina. Nonostante le paranoie di Nick, né i bambini né tantomeno i loro genitori hanno prestato loro la minima attenzione.

“E se volessi provare a fare l’attivo, un giorno?”.

“Gliene parlerai. Non sarà mica un tiranno questo tipo con cui ti vedi”.

Harry ride.

“Non ne hai idea”, scherza.

Nick si aggiusta gli occhiali da sole sulla testa. Sembra che voglia dire qualcosa, forse fare delle domande su Louis per soddisfare la propria curiosità, però, fortunatamente, si trattiene.

Harry si schiarisce la voce.

“E…ehm, come funziona?”.

“Come funziona cosa?”, gli fa eco il suo amico, distrattamente.

“Il sesso, uhm, tra uomini”.

Per la prima volta, forse da quando lo conosce, Nick arrossisce.

“Me lo stai chiedendo davvero?”.

Harry annuisce, arrossendo a sua volta.

“Sì”, mormora. “Cioè, un’idea ce l’avrei però…ci sono determinate cose che, ehm, non mi sono chiare e tu sei un esperto in materia, quindi…”.

Nick si gratta il mento.

“È meglio se andiamo a casa mia a parlare di queste cose”.

Harry si allontana sulla panchina.

“Ehi, non ti ho mica chiesto una dimostrazione!”.

Nick scoppia a ridere.

“Non che mi dispiacerebbe, credimi, però per chi mi hai preso?”, esclama. “Non mi sento a mio agio qui per il discorso che dovremo fare”.

Harry si rilassa.

“È per i bambini, vero?”.

Nick ridacchia.

“Sì, è per i bambini”.

*

NOTE: 

vi danno fastidio le canzoni dentro i capitoli? Io penso che la musica faccia parte della nostra vita e che ci accompagni durante le nostre giornate anche quando, a volte, non ce ne accorgiamo, quindi non mi sembra assurdo inserirla in una fanfiction, che si tratti di una canzone cantata da qualcuno o di una canzone che, per esempio, passa alla radio.

Detto questo, vi lascio i link delle canzoni presenti, in ordine di apparizione.

Ben Howard - Keep Your Head Up

Arctic Monkeys - No. 1 Party Anthem

BACI E ALLA PROSSIMA!

 

 

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