Skinny Love

di alaskha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ambiguous Hipster ***
Capitolo 2: *** Strange Sensations ***
Capitolo 3: *** Don't stop the party ***
Capitolo 4: *** Wall ***
Capitolo 5: *** In the rain ***
Capitolo 6: *** You're not beautiful,you're wonderful ***
Capitolo 7: *** Hey you,beautiful smile ***
Capitolo 8: *** I'm in love ***
Capitolo 9: *** Your last first kiss ***
Capitolo 10: *** Can you feel this magic in the air? ***
Capitolo 11: *** Just the way you are ***
Capitolo 12: *** Shut up and kiss me! ***
Capitolo 13: *** Slow down ***
Capitolo 14: *** Football players ***
Capitolo 15: *** More than friends ***
Capitolo 16: *** The beginning of the end ***
Capitolo 17: *** Never trust the first impression ***
Capitolo 18: *** Make fun of our exes ***
Capitolo 19: *** If I knew ***
Capitolo 20: *** You're my secret ***
Capitolo 21: *** Daydream ***
Capitolo 22: *** Hide us ***
Capitolo 23: *** It's you ***
Capitolo 24: *** Show me ***
Capitolo 25: *** Skinny love ***
Capitolo 26: *** Thanks for the memories ***
Capitolo 27: *** We were ***
Capitolo 28: *** It's too late ***
Capitolo 29: *** How can I tell you? ***
Capitolo 30: *** Young Hopefuls ***



Capitolo 1
*** Ambiguous Hipster ***




Succede quando due persone sono innamorate le une delle altre,ma sono troppo timide e spaventate per ammetterlo;
e allora,nonostante tutto,continuano a dimostrarselo.

Skinny Love

(1)
Ambiguous Hipster




“Buongiorno Natalie! Oggi è una splendida giornata di sole,ci sono quindici gradi e vale la pena sorridere al mondo! E sai perché? Perché ti ho portato la colazione! E non una colazione qualsiasi,ti ho portato i cornetti alla crema e..”
Il cuscino che le lanciai in faccia interruppe quella tortura,ovvero la sua odiosa,fastidiosa e snervante voce. Perché Dyana Martinez,bellissima diciassettenne spagnola emigrata qui dalla splendente Barcellona,oltre ad essere la mia migliore amica,era anche la ragazza più perfetta dell’intera London High School,no dell’intera Londra,no dell’intero Regno Unito,no dell’intera Europa,no..
“Natalie! Non solo ti porto la colazione,è questo il ringraziamento?” sbottò lei,infastidita dal mio comportamento.
Ma diavolo,erano le maledettissime sette del mattino..che si aspettava da me quella psicopatica spagnola? Io ero Natalie Shade,e lei sapeva più di chiunque altro che Natalie Shade alle sette del mattino,si limitava a sopravvivere.
Sbuffai,tirandomi la coperta fin sopra la testa “Cornetti alla nutella,non alla crema” mi limitai a puntualizzare,per poi continuare a dormire.
“Ma che importa! Alzati,che facciamo tardi!”
“Voglio morire,non c’è ritardo per questo”
Dyana sbuffò,e mi sembrò quasi di vederla scostarsi una ciocca di capelli neri alla Penelope Cruz dietro le orecchie,come faceva sempre.
“Natalie,papà dice di alzarti,che non te lo firma l’ennesimo ritardo e che..oh,ciao Dyana” Manuel,mio fratello maggiore,si fermò davanti alla porta della mia camera,intento ad allacciarsi i bottoni della camicia di jeans.
“Ciao Manuel,mi dai una mano?” lo pregò Dyana,con voce supplicante.
“Che succede? La rompi palle ha espresso un’altra volta il suo desiderio di morire?”
Credo che Dyana annuì,perché non udii risposta e l’unica cosa che sentii,fu il freddo gelido sulle mie gambe,una volta che quell’idiota di mio fratello mi scoprì brutalmente e senza pietà.
“Manuel! Cavolo! Hai vent’anni ormai,certe cose dovresti sapere che non sono gradite alle persone che stanno cercando di dormire in santa pace..”
Manuel sorrise,beffardamente “Devi andare a scuola,piccoletta”
Roteai gli occhi al cielo: odiavo quando mi chiamava ‘piccoletta’. Avevo solo tre anni in meno di lui,e nonostante questo il mio cervello era ad un livello molto più avanzato del suo. Sempre che Manuel,un cervello ce lo avesse.
Dyana sorrise soddisfatta,quando mi vide scendere faticosamente dal letto.
“Natalie! Sono le sette e mezza!” la voce di mio padre tuonò per la casa.
“Non ci credo neanche se lo vedo.. – afferrai il mio iPhone,controllando l’orario..e infatti – brutto bugiardo,come osi mentire alla tua splendida ed unica figlia femmina?”
“Ehi!”
“Oh,scusa Jane..”
Mia sorella Jane aveva tredici anni,ed era una ragazzina delle medie come tutte le altre,salvo per avere una sorella maggiore splendidamente splendida. Andava alla caffetteria con le sue amiche tutti i pomeriggi,non studiava,viveva per i lipgloss alla fragola ed il Cioè era la sua bibbia.



Dopo un lungo restauro in bagno,per preservare la mia immagine da splendida splendente,raggiunsi Dyana ed il resto della famigliola felice in cucina. Ci mancava solo una madre,della quale assenza però ci eravamo ormai abituati: non aveva mai voluto una famiglia,ed ora era in qualche località sperduta dell’America latina assieme ad un brasiliano molto abbronzato di cui momentaneamente non ricordavo il  nome.
“Manuel,accompagni tu le ragazze a scuola? Faccio tardi in ufficio,se no..” Tyler Shade,alias il mio bel padre quarantenne,afferrò il mio  cornetto alla crema,pregando il suo primogenito.
“Ma papà..” tentò Manuel.
“Certo,accompagno volentieri le mie sorelle a scuola..era questo che stavi per dire,non è vero Manuel?” concluse papà per lui,che chinò il capo arreso.
“Scusate,qualcuno si è reso conto della mia presenza?”
“Certo piccola,ti serve qualcosa? -  rispose mio padre,afferrando velocemente la sua giacca da ufficio senza realmente ascoltarmi – va bene ragazzi,ci vediamo oggi pomeriggio,ciao campioni”  
Quando sbattè la porta,scrollai le spalle “Non gli dirò che deve firmarmi il ritardo di ieri”
“E come pensi di fare?” chiese Jane,meravigliata.
“Come sempre”
Porsi il foglio del preside a Dyana,che con fare da esperta firmò al posto di mio padre: ormai la chiamavo Tyler,non più Dyana.
“Piantala di darle il cattivo esempio”
“Piantala di rompere” conclusi frettolosamente con mio fratello,mordendo malamente il mio cornetto. Ma tanto che importava se la crema mi era tutta colata sul mento? Non avevo un fidanzato,ed in casa c’erano soltanto i miei fratelli..e Dyana,ma era come una sorella,quindi solo i miei fratelli.
Vidi Manuel alzarsi dall’alto sgabello su cui era seduto,per poi dirigersi verso la porta d’ingresso senza dire nulla a nessuno. Lanciai uno sguardo confuso a Dyana,che rispose con lo stesso stupore.
“Vieni Zayn,accomodati”
Oddio,no..non può farmi questo. Li chiami fratelli e poi ti pugnalano alle spalle. Una catastrofe,quella era una catastrofe. Tentai di pulirmi alla meglio da tutta quella crema appiccicosa sulla mia faccia,ma invano..
“Oh,sei carina oggi Natalie” esordì il simpatico estraneo nella mia cucina.
In realtà di estraneo non aveva proprio niente: Zayn Malik era l’amico storico di Manuel,e conosceva casa mia più di quanto non lo facessi io. Avevamo sempre abitato lì,e lui e mio fratello si conoscevano dall’età di due anni: Zayn aveva passato più di tempo in casa mia,di me. L’avevo detto io: una catastrofe!
“Ciao Zayn” cinguettò mia sorella,con i cuoricini al posto delle iridi castane. Aveva sempre avuto questa stupida cotta per quello stupido di Zayn.
Zayn Malik aveva il potere di farmi provare emozioni contrastanti,delle quali alle sette di mattina di un lunedì come gli altri,non avevo voglia di sviluppare alcun pensiero.
Roteai gli occhi al cielo,rispondendogli comunque: anche lui aveva il diritto a delle rispose,come tutti gli esseri umani comuni. Nonostante fosse un essere umano molto rompi scatole,vanitoso,convinto di piacere a tutto il genere femminile (…) ed estremamente ambiguo.
I suoi sorrisi erano ambigui,i suoi sguardi erano ambigui,le sue parole erano ambigue: lui era tutto  ambiguo..certo,ambiguamente bello.
“Ti ringrazio Zayn,ma non posso dire lo stesso di te - sorrisi falsamente,alzandomi a mia volta dallo sgabello e facendo per raggiungere il frigorifero – Dyana,vuoi del the?”
“Ed io chi sono? Uno scarto?”
Non diedi ascolto alle lamentele di Jane,dato che aveva centrato il punto,e passai dietro Zayn per raggiungere la mia rinfrescante meta,quando lui però si girò verso di me.
“E perché mai?”
Il suo respiro si scontrò con le mie labbra,ed i miei occhi rimasero incastrati nei suoi per qualche istante.
“Natalie,sei viva?”  stupido fratello inutile all’umanità.
Scossi la testa per riprendermi (ma da cosa?) ed esibii uno dei miei migliori sorrisi beffardi,sotto lo sguardo divertito di Zayn “A cosa pensavi stamattina mentre ti vestivi? Ad un Hipster fallito?”
Lui rise,facendo finta di essere stato colpito nel vivo “Così mi ferisci,piccoletta..”
“Dio no,non anche tu!”
Manuel rise,afferrando le chiavi della sua macchina.
“Che ho fatto?” chiese Zayn,alzando le mani in segno di resa,da perfetto finto tonto.: come se lui non lo sapesse..
“Lo sai che Natalie odia quel soprannome.. - replicò Manuel divertito,facendo cenno a Jane e Dyana di seguirlo – forza,andiamo”
Afferrai la mia tracolla nera con i libri (come no),la mia Nikon ed uscii dalla porta di casa mia. Londra quel giorno era spettacolare,Dyana aveva ragione: il sole era stranamente alto nel cielo,il vento fresco di marzo mi accarezzava la pelle ed il cielo era talmente azzurro che sembrava mi pregasse di fotografarlo. Così scattai e sorrisi istintivamente. Probabilmente l’amore tra me e la mia macchina fotografica era una cosa a parte,che potevo sentire solo io,che gli altri non potevano capire: come l’amore vero.
“Accompagno volentieri io Natalie a scuola..” affermò la voce pacata di Zayn.
Mi era sempre piaciuta la sua voce: non era fastidiosa come quella di Manuel,papà,Jane o anche Dyana. La sua voce era sempre lieve e delicata,un po’ come la sua risata. Ma che sto dicendo?!
“Sicuro? Guarda che non sei obbligato,insomma io ho il vincolo della famiglia,ma tu puoi tranquillamente scappare da quella rompi coglioni cronica” solito vecchio simpatico Manuel.
Diedi una leggera spinta alle spalle di mio fratello e mi avvicinai alla Panda Station Wagon di Malik “Sicuro?” gli domandai,prima di chiudermi la portiera dietro.
Lui sorrise,in quel suo modo ambiguo di sorridere,e poi mi fece un occhiolino divertito.
“Mai stato più sicuro”.










Don't care about nothing
ciao splendide bellezze di EFP! 
so che non dovrei farlo,ma 'Skinny Love' di Birdy è troppo bella per non ispirarmi..
inoltre vi informo che ho appena finito di scrivere questa 'cosa',proprio ora..so,che ne pensate?
spero di ricevere tanti pareri,ne ho bisogno,se no vado in palla ajsdhgsjgs
I'M STRANGE BABES fhsdgsdf
eeeeeee niente,credo proprio che eliminerò 'Lucky Strike' tanto non piace a nessuno!
e adesso veniamo alle presentazioni: dite ciao a Natalie,salutate calorosamente Dyana,accogliete Jane,papà Tyler ed il bellissimo Manuel!
Dio,io lo amo sdfgdsfsd insomma,io li adoro ed adoro anche la storia..spero sia lo stesso per voi!
let me know loves shfgsdjg
Simo.





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Capitolo 2
*** Strange Sensations ***




(2)
Strange Sensations



 

                                                                        Image and video hosting by TinyPic



“Allora? Com’è andato il viaggio in macchina con Zayn?”
Dyana si accomodò al nostro solito tavolo della mensa,appoggiando il suo vassoio sulla superficie molto pulita,quasi splendeva,di esso.
“Io non lo chiamerei ‘viaggio’,dieci metri in una Panda Station Wagon” puntualizzai,girando con la cannuccia il mio enorme bicchiere di Coca Cola. Se dovevo passare otto ore in quel carcere,almeno alleviavo la tortura con dell’ottimo nettare degli dei (semplice coca cola).
“Strano che abbia insistito tanto per accompagnarti..”  buttò lì,con fare curioso.
Così io le lanciai un’occhiataccia,sorseggiando un po’ di Coca “Limitati a mangiare le tue patate arrosto,Martinez”
Lei roteò gli occhi al cielo,infilandosene tre in bocca “Quanto sei acida..”
Ridacchiai sommessamente,assottigliando gli occhi per ammirare meglio la figura traballante che ci stava venendo incontro: metro e ottanta di bellezza statuaria,capelli ricci più morbidi dei miei,occhi tremendamente verdi e portamento da ubriaco. Non poteva essere che una sola persona.
“Oh buongiorno Styles,cosa ti porta al nostro avvincente tavolo?”
Gli puntai la Nikon contro e scattai,immortalandolo.
“Lo so che sono bello,accecante come un flash”
Lottai contro l’istinto di tirargli la forchetta nell’occhio.
Harry Styles era all’ultimo anno,ed era il ragazzo più bello che la London High School avesse da offrire. Lo reputavano uno molto figo perché era amico di parecchi ventenni,come Louis Tomlinson e compagnia. Harry e Louis sembravano fidanzati,dico davvero: stavano sempre insieme,Louis passava sempre a prenderlo fuori da scuola..non mancava mai un pomeriggio.
Io conoscevo Harry grazie a mio fratello e Zayn: Manuel non lo sopportava,lo odiava a causa di Dyana. Ero quasi sicura che mio fratello provasse qualcosa per la mia migliore amica,mentre lei era completamente presa da quell’idiota di Styles. E Zayn si limitava ad appoggiarlo,in veste di buon migliore amico che era.
Dyana smise d’ingozzarsi,strozzandosi con il suo bicchiere d’acqua e provocando in Harry una reazione confusa “La tua amica si sente male?” mi chiese.
Le lanciai un’occhiata di sbieco,mentre tossiva come se stesse per vomitare l’anima.
“Comunque.. – continuò Harry Styles – domani sera ci sarà una festa,a casa mia”
“E..?” lo spronai io,ammirandomi disinteressata le unghie.
“E.. – riprese lui,con fare infastidito – gradirei la tua presenza,Shade”
“Ah sì?” chiesi stupita,puntando i miei occhi nei suoi smeraldi.
“Certo che sì Natalie,lo sai che ti amo no?” si chinò sul tavolo,appoggiando i gomiti ad esso ed avvicinandosi col viso al mio.
Aggrottai le sopracciglia “Fai sul serio,Styles?”
“Faccio sempre sul serio,Shade”
I nostri visi erano davvero vicini,quando sbattè le ciglia mi sembrò quasi di sentire lo spostamento d’aria causato da esse. Le sue labbra si stavano facendo sempre più invitanti,quando qualcuno (forse Dyana) si schiarì la voce.
“La tua amica ha dei problemi d’asma?”
Dyana lo guardò stranita,ed anche un po’ imbarazzata: si annullava del tutto quando lui era presente,ed io iniziavo a non sopportarla più.
“No,certo che no”
“Beh,non ci sarebbe mica niente di male,sai? – continuò,come se me ne importasse qualcosa – il mio amico Liam soffre d’asma,una volta quando siamo andati a correre sul Tamigi lui..”
“Harry!” lo interruppi.
“Che c’è?”
“Non m’importa del tuo amico Liam e dei suoi problemi ansiolitici..”
“Asmatici” puntualizzò Dyana,in uno dei suoi schizzi di vita.
“Ah,allora ce l’hai una voce tu..” disse Harry,sorridendo appena.
Lei tornò ad annullarsi,mentre le sue guance si coloravano di porpora. Così roteai gli occhi al cielo,e sbuffando infastidita presi in mano la situazione.
“Sai,Dyana è spagnola,fa ancora fatica a capire bene l’inglese”
La mia presunta migliore amica mi sferrò un calcio,che se fossimo state in una partita,sarebbe stato senz’altro un rosso diretto.
“Oh,interessante” non era davvero interessato,lui ed i suoi occhi verdi non s’interessavano mai a nulla che non riguardasse sé stesso,i suoi amici e,a questo punto,i problemi asmatici di Liam Payne.
“Già,in effetti lo è,dovresti approfondire la conoscenza di Dyana,sai lei è intelligente,molto capace in tutto ciò che fa,bellissima,con un accento adorabile e..”
“E non m’interessa” m’interruppe lui,mentre parlavo della Martinez come se lei non fosse presente.
Comunque s’imbronciò,ed Harry se ne accorse “Senza offesa”
Tornò a sorridere: la voleva piantare di farsi capire ad espressioni? Quanti schiaffi che le avrei voluto dare in quel momento. Mi appuntai mentalmente che dopo le avrebbe prese..
“Allora,ci sarai?”
“Dove Styles?”
“Alla festa,no?”
Ah già,perché la mia memoria era così corta?
“Certo..”
“Dato che non avrai nessuno da portare con te,puoi venire con lei..” indicò Dyana,che stava andando in iperventilazione. Come se Harry non la stesse trattando come un ripiego di un mio ipotetico fidanzato. Aspetta,che significa ‘Dato che non avrai nessuno da portare con te’?
“Dyana ce la porto comunque,ma chi ti dice che io non abbia nessuno con cui venire?”
Harry aggrottò le sopracciglia,sorpreso. Ma poi ci pensò,staccò i gomiti dal tavolo e sorrise beffardamente.
“Tu non hai un fidanzato,Shade”
No,infatti..
Ma dovevo inventarmi qualcosa,non volevo dargliela vinta: era troppo convinto,ed avevo una voglia matta di smontarlo. Così mi venne un’idea,tanto impossibile quanto stupida. Ma tanto valeva tentare,no?  Peggio di così..
“Questo lo vedremo domani sera”.
 
 
 
 
 
 
“Manuel!” urlai a pieni polmoni dalla mia camera,con la speranza che quel sordo cronico mi sentisse.
Ma niente.
“Manuel,mi senti?” riprovai.
Il nulla più assoluto.
“Manuel sei vivo? Ti prego,non ho voglia di preoccuparmi..”
Quando non rispose per la 63475 volta,mi alzai faticosamente dal letto su cui ero comodamente sdraiata a cazzeggiare,sbuffai e mi diressi verso la sua camera. Sbattei i piedi per terra,stizzita ed aprii di scatto la sua porta.
“Brutto stupido idiota..” imprecai a denti stretti,sfilandogli brutalmente le cuffie dalle orecchie.
“Ma sei fuori? Me le volevi staccare le orecchie?” replicò lui,indignato.
Non solo mi faceva preoccupare per niente,doveva anche indignarsi? Adesso gli faccio vedere io. Gli tirai uno scappellotto dietro la testa,che lui si massaggiò prontamente.
“Mi hai svegliato dal mio rilassante torpore per questo?” disse indicandosi la testa.
“Andiamo Manuel,hai vent’anni..”
“Ventuno a maggio”
“Appunto,non aggravare la tua situazione”
Mi guardò male,ed io sbuffai.
“Perché sbuffi?”
“Perché ti avrò chiamato sì e no mille volte,ma tu non rispondevi!” sbottai infastidita,portandomi le mani sui fianchi.
“Ero impegnato” disse indicando le sue cuffie.
Roteai gli occhi al cielo e m’imposi di stare calma,c’era un motivo se mi ero recata di mia spontanea volontà nella camera di mio fratello.
“Zayn ha da fare domani sera?” buttai lì,fingendomi disinteressata.
Vidi Manuel aggrottare le sopracciglia,confuso. Si tirò su a sedere sul suo letto,e mi guardò sempre più stranito.
“Manuel,mi stai facendo la radiografia al viso?”
“Non credo sia possibile”
“Che cosa?” domandai confusa.
“La radiografia al..non ha importanza,non tergiversiamo”
Roteai nuovamente gli occhi al cielo,lasciandomi cadere sulla sua sedia girevole della scrivania.
“Perché t’importa?”
“Cosa?”
“Se Zayn domani sera abbia da fare o meno” ripose lui,ovvio.
“Non è che m’importi,è che..”
“Ti piace?” non mi lasciò finire,scrutandomi con i suoi occhi azzurri come i miei. Solo Jane aveva preso gli occhi da papà,io e Manuel avevamo gli occhi chiari di mamma. Ma che importa adesso?!
“Assolutamente no!” urlai,indignata.
“E allora? Che t’importa?” ripetè,apparentemente tranquillo.
“Mi serve un favore” risposi calma,come se fosse la cosa più normale del mondo.
Entrare nella camera del proprio fratello,uccidergli l’apparato uditivo,picchiarlo selvaggiamente e chiedergli che programmi avesse il suo migliore amico la sera seguente.
“Che tipo di favore?”
“Un favore..” risposi vaga.
“Sì questo l’ho capito,ma di che tipo?”
“Una cosa che tu non puoi fare,mi serve lui”
Continuò a guardarmi,come se stesse cercando di captare qualcosa,perché quella risposta non gli bastava. Poi scrollò le spalle e disinteressato mi porse l’iPhone “Chiedilo a lui”.
 
“Perché mi hai portata qui?”
“Perché non avrei dovuto?”
Non poteva risolvere tutto con una scrollata di spalle solo perché lui era Zayn Malik,non si portano le dolci ragazze come me in un posto del genere.
“Non si portano le dolci ragazze come me in un posto del genere” diedi voce ai miei pensieri,a cui lui rispose con una risata poco gentile.
“Quando vedrò una dolce ragazza,me ne ricorderò”
Sbuffai,seguendolo dentro quel bar malfamato in fondo alla sua strada “Ti credi il più simpatico di tutti,eh? Pensi di essere Mr. Simpatia? Beh,non lo sei”
Lui però sembrava non ascoltarmi,camminava spedito verso il bancone di quel fottutissimo bar che portava il nome di ‘Fire Starter’ ed era famoso per la bella gente che lo frequentasse: drogati,narcotrafficanti,ubriaconi,nullafacenti,Zayn Malik..
“Zitta e dammi la mano,qui la gente impazzisce alla vista di un paio di curve”
Mi afferrò la mano,stringendola nella sua,e sulla mia schiena si riversarono migliaia di brividi a cui non seppi che nome dare. Era una sensazione strana: non ci stavamo tenendo per mano con dolcezza,lui mi stava solamente proteggendo da occhi indiscreti perché doveva farlo,quello era il suo dovere di fratello maggiore. Ma quelle sensazioni che provavo quando la sua mano era a contatto con la mia,quando le sue dita si erano intrecciate alle mie,non erano certo da fratelli maggiori.
“Te l’avevo detto io che non dovevi portarmi in un posto del genere,ma tu continua a non ascoltarmi,mi raccomando,chi se ne importa di quello che dice Natalie,giusto? Tanto lei è..”
M’interruppi,quando i suoi occhi color miele scuro mi fulminarono. Mimai delle scuse con le labbra e lo vidi stringersi nella sua giacca,per poi indicarmi un tavolo vuoto.
“Vai a sederti là,ce la fai a non combinare guai per qualche secondo?”
Lo guardai terrorizzata,strinsi più forte la sua mano e mi avvicinai maggiormente a lui “No! Tu non puoi lasciarmi da sola,in questo posto! Ma li hai visti? Adesso verranno qui a chiederti di vendermi ad uno di loro..”
Lui rise,ed io avrei tanto voluto spaccargli la faccia “Dov’è finita la tua odiosa strafottenza,Natalie?”
Al diavolo,Zayn Malik ed i suoi occhi color miele scuro.
“E dai piccoletta,se vai a sederti ti compro il gelato” mi prese in giro lui.
Lasciai la presa dalla sua mano e gli feci una smorfia,allontanandomi verso il tavolo che mi aveva indicato. Non potevo dire di no ad un gelato,era fuori discussione e contro tutte le mie regole. E poi se non l’avessi fatto,mi avrebbe costretto picchiandomi: era abbastanza manesco,come ragazzo.
Mi accomodai su di una sedia scassata,mandando gestualmente a fanculo un tamarro di serie B che si era malamente avvicinato. Poi guardai Zayn che parlava con il trentenne dietro il bancone,alternando la conversazione con qualche risata. Che palle stare lì ad aspettare,che diavolo stava facendo?
Dieci mila risatine,quarantasette tamarri e mille imprecazioni dopo,Malik si degnò di voltarsi a guardarmi. Mi mostrò un ‘ok’ gestuale con il pollice,per poi afferrare due aste che il barman gli stava porgendo. Gli disse un’ultima cosa e camminò verso di me,fulminando con lo sguardo il quarantottesimo.
“Addio 48”
“Come?” domandò Zayn.
“Nulla..” lo liquidai con un gesto vago della mano.
“Sei viva,per fortuna”
“Ti ho già detto che non fai ridere,vero?”
“Vero,ma non ci credo” ridacchiò debolmente,strappandomi un sorriso.
“Era un sorriso,quello?”
“Ti piacerebbe” replicai retorica.
“Oh,eccome se mi piacerebbe” disse a bassa voce,come se non volesse essere udito.
Ma io lo sentii,e mi feci curiosa “Davvero?”
Sembrava colto sul vivo,come se quell’affermazione non avrei mai dovuto sentirla. Zayn si strinse nelle spalle,improvvisamente serio.
“Dicevo così per dire” buttò lì,alzandosi poi dalla sedia.
“Che fai,Malik?” domandai,incuriosita.
Lui si sistemò la giacca da Hipster e mi porse una di quelle aste che aveva recuperato dal trentenne fallito del bar “Sai giocare a biliardo,piccoletta?”
Si avviò al tavolo da biliardo posizionato in fondo al bar,dove una nuvola di fumo ed alcool regnava sovrana. Io lo seguii,osservandolo mente maneggiava l’asta con fare esperto. Si appoggiò al tavolo e mi scrutò,divertito.
“Certo che sì,piccoletto” lo apostrofai.
“Piccoletto a me? Starai scherzando,spero”
“Io non scherzo mai,Hipster”
“Ho fatto ventun’anni a gennaio Natalie,ti sto praticamente facendo da baby sitter!” disse iniziando a giocare,facendo quella cosa con le palle..smistarle,dividerle o come si dice.
“Non esagerare,Malik”
Tentai a mia volta di giocare la mia mossa,ma il risultato fu la palla numero otto dritta sul ginocchio di un vecchio ubriaco malcapitato,che mi bestemmiò dietro in italiano.
“Sei una frana,piccoletta” disse divertito.
“Potrei usarla per altro quest’asta: stai molto attento Malik,se non vuoi fare la fine del vecchio alcolista che stanno portando fuori in barella”
“Dai,ti aiuto io” lo vidi spostarsi accanto a me,e mi chiesi in che modo mi avrebbe potuto aiutare.
Ma non feci in tempo a formulare uno dei miei intelligenti pensieri,che sentii il calore del suo respiro sul collo,mentre si posizionava dietro di me. Mi accarezzò il braccio destro,e mise una mano sul mio fianco. Prese la mira,e sferrò il colpo.
“Centro” sussurrò,al mio orecchio.
Repressi dei brividi e socchiusi gli occhi,cercando di ignorare quelle stupide sensazioni a cui non volevo pensare. Era troppo strano ed innaturale,non era mai successo prima e non volevo che succedesse,mai.
Quando si allontanò,mi resi conto di aver trattenuto il respiro per tutto quel tempo,e mi diedi mentalmente della stupida,mentre lui sferrava anche il suo colpo: stava giocando da solo,in pratica.
Io mi appoggiai al muro decadente del Fire Starter,osservandolo “Sei bravo,te lo concedo”
“Ti riferisci al biliardo o ad altro?”
Arrossi,e stavolta mi diedi mentalmente dell’idiota.
“Sei adorabile quando arrossisci,piccoletta” disse divertito.
Lui mi stava trattando proprio da sorella minore,ed a quel punto mi diedi dell’imbecille.
“Piantala,razza di Hipster convinto” lo presi in giro,per divagare un po’.
Lui sorrise divertito,per poi puntare l’asta a terra ed appoggiarsi ad essa,guardandomi dritto negli occhi “Prima non dicevo così per dire – scosse la testa,appoggiando la sua asta sulla spalla e camminando verso di me – quando eravamo bambini,sorridevi in continuazione”
Si fermò a pochi passi da me,senza distogliere lo sguardo dai miei occhi “Sono sempre più azzurri,Natalie” disse,sorridendo come solo lui sapeva fare.
Ma che sto dicendo?
Scossi la testa,allontanandomi e rubando una delle sedie dal tavolo dell’alcolista che avevo accidentalmente colpito.
“Allora,di che volevi parlarmi?” riprese lui,come se non fosse successo nulla.
“Oh,giusto..” e tutto sembrò crollarmi addosso,quando ricordai il motivo per cui lo avevo chiamato. Quando pensai a quell’idiota di Styles,mi ricordai che esisteva un mondo,oltre il Fire Starter e quel maledetto tavolo da biliardo.
“Natalie? Ci sei?”  Zayn mi passò una mano davanti agli occhi.
“Sì,certo..”
“Allora?” mi esortò nuovamente lui.
“Domani sera ci sarà una festa,a casa di Styles e..”
“Mi stai invitando ad uscire?” m’interruppe lui,alzando gli occhi dal suo gioco solitario,leggermente confuso.
“Che? No!” mi affrettai a rispondere,forse urlando un po’ troppo.
Lui ridacchiò “E allora cosa?”
“Harry mi ha invitata,ed entrambi sappiamo quanto sia fastidioso  – lo vidi annuire,d’accordo con me – ha osato insinuare che non ho nessuno con cui andarci e..”
“È così?”
“Cosa?”
“Non hai un ragazzo,vero?”
Scossi la testa,confusa “Certo che no,uno spirito libero come me non va ad impelagarsi in relazioni sentimentali..per chi mi hai presa,una noiosa venticinquenne?”
Sembrò rilassarsi “Non mi permetterei mai”
“Volevo ben dire – ripresi poi il mio discorso – e quindi gli ho detto che avrei portato qualcuno,così,un po’ per vendetta..”
“E adesso non hai nessuno”
Quel suo viso così convinto di avere il potere nelle proprie mani,quelle labbra così piene curvate verso l’alto,in un sorrisetto mozzafiato e quei suoi occhi miele scuro,mi fecero venire voglia di scattargli una foto. Puntai la Nikon verso di lui e lo immortalai,e mi maledissi per questo: quello era uno degli scatti più belli che io avessi mai ottenuto.
“Ma certo,usami pure come modello quando vuoi”
“Non so che fare Zayn,pensavo che tu potessi aiutarmi..” lo ignorai,sbattendo le lunghe ciglia ed addolcendo gli occhi più che potevo.
“Piantala di fare il cucciolo bastonato,ti aiuterò”
Scattai in piedi e gli balzai addosso,allacciando le mie braccia dietro al suo collo,lasciando che le sue mani incerte mi stringessero i fianchi.
“Grazie,grazie,grazie,grazie!” dissi saltellando sul posto,addosso a lui.
“Sappi che lo faccio solo per aiutarti,piccoletta”.












Don't care about nothing
ciao splendide bellezze!
quanto è bella Fire Starter di Demi? la amo ajsdhgsjgdf
vi ringrazio subito per le attenzioni che date alla mia nuova storia,siete fantastiche!
insomma,ci tengo abbastanza,diciamo che la trama è personale..
whatever,che ne dite del secondo capitolo?
ho voluto entrare subito nel vivo,subito con momenti Zatalie (?) Nayn (?) 
boh sjfdhgsdhfdshfg
spero vi piaccia,e spero che siate riuscite a leggere il capitolo dopo aver visto la gif di Styles sjhfgsdhfg
lo amo,li amo VI AMO
bene,ora me ne vado e vi lascio in compagnia di un Dio pakistano sdfgdsfg
tanto amore ai miei loves sdjhgdfj
Simo.






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Capitolo 3
*** Don't stop the party ***


Esistono troppe poche definizioni sui legami delle persone. "Fidanzati" è quella più comune. Ma tutti gli altri?
Come si possono definire quelli che per dimostrarsi amore si fanno del male,ma non quello emotivo,quello fisico?
Qual'è la definizione di due che si amano,e per dimostrarselo si prendono a calci e gomitate? Qual'è?


(3)
Don't stop the party






“Odio le feste di Styles”
Mi lasciai andare sul letto di camera mia,chiudendo gli occhi e sfilando gli anfibi neri. Sentii Dyana sedersi sulla sedia della mia scrivania,senza dire una parola: era troppo silenziosa per i suoi standard.
“E perché?” chiese,pacata ed apparentemente disinteressata.
“Perché sì,odio qualsiasi cosa riguardi Styles e tu lo sai bene” risposi ovvia,senza aprire gli occhi.
“Non mi sembra,dato che ti sei tanto data da fare per non presentarti senza un ragazzo,questa sera”
Non le diedi ascolto,e con un piccolo salto mi alzai dal letto,intenta a dirigermi verso il mio armadio.
“Ci vuole il look perfetto”
“E da quando t’interessi del tuo look? Usciresti anche in pigiama,se solo potessi – ci ragionò su – anzi,una volta l’hai fatto! Eri ridicola,te lo ricordi?”
Sbuffai,appoggiandomi all’anta aperta “Dyana,vuoi essermi d’aiuto?”
“Certo che no” ridacchiò,scarabocchiando su di un foglio che aveva trovato sulla mia scrivania.
“Bene,e pensare che avevo un piano fantastico per farti avvicinare a Styles stasera”
I suoi occhi s’illuminarono,e lei scattò in piedi “E quale sarebbe questo piano?” mi chiese curiosa,ed inquisitoria.
Scrollai le spalle “Ancora non lo so,lavorerò sull’improvvisazione”
“Natalie!” mi rimproverò lei.
“Che vuoi?” chiesi con la testa tra le magliette del mio armadio,intenta a trovare qualcosa di adatto per quella dannatissima festa.
“Voglio che lavori su quel tuo piano!”
Come se non avessi già troppo da fare: vestirmi,curare il mio trucco,acconciare i miei capelli,pregare Manuel di non presentarsi alla festa e strafogarmi di biscotti al cioccolato che Jane aveva preparato per le sue amiche del pigiama party di quella sera. Menomale che sarei stata fuori..
“Dyana,piccola mia,devo fare un miliardo di cose – strillai,legandomi i capelli alla meno peggio – e tutto prima che arrivi Zayn,ovvero tra meno di un’ora!”
“Ooooooh,ecco qual è il problema..” disse con il tono di una che ha capito tutto.
“Perché deve sempre esserci un problema per te?”  dissi litigando con l’eyeliner davanti allo specchio.
“Hai alzato il tono di un’ottava quando dicevi il suo nome..” spiegò.
“Quale nome?”
“Come se non lo sapessi”
“Dyana,ti prego”
“È per Zayn che vuoi essere bellissima,non è vero?” chiese lei,con una strana dolcezza nella voce.
Tappai l’eyeliner,lo posai sul ripiano della postazione make – up (solo tanto disordine e qualche confezione di glitter ribaltata qua e là) e mi voltai per guardarla,esalando un sospiro stanco.
“Non m’importa nulla di Malik” quelle parole uscirono con fatica dalla mia bocca.
Lei annuì,senza smettere di sorridere “Ah – ah,e allora perché hai fatto cinque passate di mascara?”
“Le faccio sempre..” tentai di giustificarmi neanche io sapevo da che cosa,Dyana sapeva come mandarmi in confusione meglio di chiunque altro.
“Non è vero,lo dici sempre: le cinque passate sono per le occasioni speciali,quando si vuole fare colpo,quando si vuole essere bellissime,quando si vuole stupire,colpire..”
“Sì,sì ho capito” la interruppi,passando al lucidalabbra.
Lei incrociò le braccia al petto,atteggiandosi  “Lo sapevo,sei caduta nella rete del fascino pakistano di Zayn Malik,ah piccola Natalie!”
“Zayn è pakistano? Sul serio?”  chiesi sorpresa.
“Natalie..” mi riprese,sapeva solo sgridarmi quella dannata migliore amica!
“Che c’è? Non lo sapevo!”
“Bhe,poco importa”
“Esatto,finalmente l’hai capito” esultai,passando l’ultimo strato di lipgloss Cocco Paradise (il top del sogno).
“Poco importa la sua nazionalità,tu ne sei persa comunque”.
 
Dyana si era divertita a giocare al piccolo investigatore per tutto il tempo: mi ero vestita ascoltando le sue patetiche intuizioni,avevo pregato Manuel in ginocchio che non venisse alla festa con la sua voce nelle orecchie ed ora stavo mangiando il quinto biscotto al triplo cioccolato con le sue chiacchiere malate.
“Che poi non ci vedo niente di male,voi non siete veramente fratelli,vi sembra di esserlo perché siete cresciuti insieme,ma non lo siete e sono più che sicura che..”
“DYANA! – sbottai,infastidita – non mi piace nessunissimo Zayn Malik,d’accordo? Piantala di blaterare e riempiti la bocca con uno di questi biscotti,avanti!”
Si limitò a fissarmi con quei suoi occhioni neri da latina,senza dire nulla e lasciando sbattere le lunghe ciglia che le avevo ripassato di mascara per ben cinque volte,causa la sua stupida cotta per lo stupido Styles.
“Senti,adesso te lo dico una volta per tutte,va bene? Non me ne frega niente di Malik,io ho bisogno di lui,d’accordo? Dicendolo molto brutalmente: mi serve”
La vidi scuotere vigorosamente la testa,come se fosse colpita da forti spasmi muscolari,e gesticolare animatamente. Ma non ci feci troppo caso,Dyana era strana di suo.
“E prima che tu possa dire stupide cose smielate alla film romantico da quattro soldi,ti blocco subito: Zayn mi serve perché non ho voglia di passare come una single disperata davanti agli occhi di Styles,quando ieri gli ho praticamente detto che alla sua festa mi sarei presentata con qualcuno.. e piantala di muoverti così tanto,mi danneggi la vista. Quindi,in conclusione,se non avessi ancora afferrato il concetto: NON ME NE FREGA NIENTE DI ZAYN MALIK,OK?”
“Wow,nessuno mi aveva mai fatto una così bella dichiarazione d’amore”
Porca la troia puttana baldracca..
Quando sentii quella voce,desiderai sotterrarmi e morire,molto velocemente. Sperai che il pavimento della cucina m’inghiottisse e che non lasciasse nessuna traccia di me. Ma purtroppo non lo fece,così finsi un sorriso e mi voltai verso di lui,oscillando leggermente sui tacchi troppo alti.
“Zayn,ciao,stai benissimo stasera”
Lui ridacchiò,nonostante tutto “Sei proprio una stronzetta,eh Natalie?”

“Bene,vorrà dire che stasera andrò alla festa di uno dei ragazzi che più odio al mondo accompagnato da una stronza diciassettenne che non sa camminare sui tacchi,e che vuoi che sia? Ciao Dyana”
Brutto bastardo,me la stava facendo pagare. Dyana lo salutò con la mano,prima di darle un forte calcio sulla caviglia.
“Ma sei scema? Mi hai fatto male!” urlettò lei,saltellando sul piede sano.
“Perché non mi hai detto che era dietro di me?”
“Io ci ho provato! Ma tu eri troppo occupata ad urlare al mondo che di lui non te ne frega niente..”
Mi portai una mano alla fronte,esasperata.
“Picchiare Dyana non servirà a nulla” puntualizzò lui.
Mi fermai a guardarlo,dato che presa dalla troppa voglia di morire,non l’avevo ancora fatto. E cavolo,stava davvero  benissimo quella sera: la maglietta bianca a tre quarti risaltava sulla sua pelle scura ed era sbottonata sul petto,proprio come piaceva a me. Mi piacevano i suoi tatuaggi sulle braccia,ed i suoi capelli neri erano ancora leggermente bagnati dalla doccia che doveva essersi fatto. Mi venne voglia di fotografarlo,così portai una mano al collo..ma non trovai niente.
“Hai perso qualcosa?” mi chiese brusco.
“Arrivo subito”
Non potevo uscire senza la mia Nikon,era fuori discussione.
 








Casa Styles non era niente male,era situata nel centro di Londra,e se non lo avessi odiato così tanto ci sarei passata più spesso,così da usarlo come scusa per fare shopping sfrenato nelle vie del centro.
Zayn sbattè la portiera della sua Panda Station Wagon e si diresse all’entrata della casa di Styles,senza degnarmi di uno sguardo. Forse si era arrabbiato,forse non si aspettava di sentire quella parole da me,forse..non lo so,forse avevo sbagliato.
“Zayn,aspettami”
Così mi limitavo a seguirlo,cercando di stare al suo passo veloce. Cioè no,lui camminava normalmente: ero io che andavo alla velocità di una lumaca storpia causa tacchi.
Si girò per la prima volta a guardarmi,squadrandomi dalla testa ai piedi. Si soffermò sui capelli lisci,normali,sulla maglietta bianca,la mia giacca fortunata,i pantaloni strappati che ero solita indossare,e quando arrivò alle scarpe troppo alte,ridacchiò risentito.
“Se non te ne frega niente di me,perché hai messo delle scarpe col tacco?” mi domandò,e la sua voce si disperse nell’aria primaverile di Londra.
Avrei voluto scattargli una foto,ma le circostanze non erano delle migliori. Io e Zayn stavamo per affrontare una conversazione del tutto nuova: io e lui avevamo sempre e solo parlato della scuola,delle festività come il Natale,delle stranezze della mia famiglia e di quanto facesse insolitamente caldo.
Mai,di queste cose.
“Cosa centrano le mie scarpe?”
“Non metti mai i tacchi,li odi – spiegò,ragionevolmente – ti ho visto metterli due volte,in tutta la tua vita: alla festa dei quindici anni di Dyana e al matrimonio di tua cugina Alice”
Non risposi,guardando i suoi occhi abbassarsi per qualche istante,per poi rialzarsi subito nei miei: la sua espressione mi fece quasi sentire in colpa.
“Era importante,per te – si avvicinò,perché io non potevo farlo,i tacchi me lo impedivano – non mi pare che di Dyana ed Alice non t’importi nulla”
“No,infatti..” sussurrai,a pochi centimetri da lui e dalla sua perfetta maglietta bianca.
“Ma io sono l’eccezione,giusto? O forse non è di me che t’importa,forse è Harry..” ipotizzò,abbassando nuovamente lo sguardo.
“No! - urlai,e lui riportò i suoi occhi miele scuro nei miei – Styles è un cretino,ed io non volevo dire quello che ho detto,Dyana mi stava stressando,io non intendevo dire che non me ne frega niente di te,a me importa..”
“Che cosa?”
“Tu,a me importi tu”
“Sul serio?” domandò,sottovoce.
Annuii,senza sapere cos’altro dire. Non mi ero mai sentita così,Zayn era a pochi passi da me,i nostri respiri si scontravano ed il suo profumo di vaniglia e sigarette m’inebriava le narici.
Rimasi incantata dai suoi occhi,fino a che lui non sorrise,riportandomi dal paradiso nuovamente sulla terra.
“Anche a me importa di te,sei la mia piccoletta”
“Davvero?” chiesi,a mia volta.
Mi scompigliò i capelli,e dovetti lottare contro il mio autocontrollo per non sferrargli un gancio destro sul naso.
“È come se fossi la mia sorellina minore,come potrebbe non importarmi?”
Già,la sua sorellina minore..
Mi afferrò la mano,e le stesse sensazioni del giorno precedente m’investirono,senza pietà. Mano nella mano c’incamminammo verso la porta d’ingresso,dove Zayn suonò il campanello.
Sembrava avesse più voglia di dirigersi al patibolo,che di entrare in quella dannatissima casa di quel dannatissimo ragazzo con quei dannatissimi occhi verdi.
Battei impaziente un piede sull’ultimo scalino dell’ingresso di casa Styles,e quando quest’ultimo aprì la porta,Zayn mise la sua mano sulla mia schiena e la mia pelle fu percossa da migliaia di stupidi brividi. Ma che diavolo..?
Comunque tornai sulla terra,appena in tempo per assistere alla faccia molto sconcertata di Harry Styles nel vedermi assieme a quel ventunenne molto sexy alias Zayn Malik. Vittoria a me.
“Natalie?” mi chiese il padrone di casa,strabuzzando gli occhi,come se la ragazza che avesse davanti potesse in qualche modo essere la mia brutta sosia.
“Certo,sempre che io non sia diventata qualcun altro in queste ultime ore!”
Vidi Zayn roteare gli occhi al cielo per la mia brutta battuta.
“No,solo,tu sei con..” balbettò,ed io esibii il mio miglior sorriso vittorioso.
Ah – ah,impari a metterti contro Natalie Shade,razza di modello mancato!
“Sono con un ragazzo,esatto Styles” conclusi per lui.
“Non credevo che..”
“Già,lo so”
Incrociai le braccia al petto,senza smettere di sorridere compiaciuta.
Intanto Zayn,accanto a me,aveva infilato le mani nelle tasche dei jeans semplici che indossava,e credo fosse assorto nei suoi pensieri. Comunque Harry si concentrò su di lui,squadrandolo dalla testa ai piedi.
“E tu saresti?” il suo tono era esageratamente strafottente,ed io conoscevo Zayn: odiava ogni tipo di strafottenza,arroganza  o prepotenza che sia. Tranne la sua,ovvio..e la mia,a quanto pare.
Zayn alzò un sopracciglio,squadrando a sua volta Styles: volevano continuare a guardarsi senza dire né fare nulla?
“Zayn Malik” rispose pacato,senza scomporsi.
Harry ridacchiò sommessamente “Non ricordo di averti invitato,Zayn Malik”
Malik al mio fianco stava per partire in quarta,ma posai una mano sul suo polso,facendola scivolare fino alla mano.
“Stringila e tieni duro,lo so che è un coglione” gli sussurrai all’orecchio,facendolo sorridere divertito sotto gli occhi infastiditi di Styles.
“Avete finito?” domandò proprio lui.
Io lo scavalcai trascinandomi dietro Zayn,entrando di prepotenza in casa Styles biascicando un “Lui è con me,non rompermi i coglioni Harry”
 Una volta dentro,mi guardai intorno: fiumi di alcool,gente che ballava ubriaca per il soggiorno e Pitbull che incitava quei pazzi a non fermare la festa a tutto volume.
“Che ci facciamo qui?” domandò Zayn,più a sé stesso che a me.
“Io sto avendo una vita sociale,tu mi aiuti ad averla”
Stavamo camminando all’interno della sala di Styles,parlando sottovoce e tenendoci per mano,così che se Harry si fosse materializzato lì,Zayn non lo avrebbe preso a botte.
“Ti sono proprio necessario?”
“Certo,dato che Dyana mi ha abbandonato all’ultimo”
“Bello essere un ripiego della tua migliore amica spagnola” ironizzò lui.
“Te lo ripeto,non sei simpatico”
“Te lo ripeto,dici stronzate”
“Vacci piano,razza di Hipster mancato”
Zayn strinse la presa alla mia mano,e mi trascinò davanti a lui,facendomi oscillare un po’ troppo sui tacchi. Ma grazie alla sua salda presa sui miei fianchi non caddi faccia a terra sul pavimento di Styles e non mandai a farsi del tutto fottere la mia povera reputazione.
“Non sai neanche camminare,sei un disastro Natalie”  sussurrò quelle parole,facendo scontrare il suo respiro con la mia pelle.
Le sue labbra erano eccessivamente vicine,e mi domandai se me ne fossi accorta solo io,oppure se anche lui si era reso conto dell’eccesiva vicinanza tra di noi.
“Sì sì..” lo assecondai,facendo per allontanarmi dalle sue braccia. Ma quando notai il viso infastidito di Styles,non mi scomodai e rimasi lì che sembrava tanto il paradiso.
“Natalie,so di essere irresistibile ma,ti dispiacerebbe ritrarre le tue unghie dalle mie braccia? Sai com’è,sono leggermente affezionato alla mia pelle”
Mantenendo il contatto visivo con Styles,scoppiai a ridere,senza un valido motivo: la battuta di Zayn faceva schifo,come tutte le altre. Zayn era divertente nei momenti meno opportuni,quando meno te lo aspetti.
“Tu sei malata”
Mi lisciai i jeans,guardando male Zayn “Sei proprio antipatico”
Malik esibì uno dei suoi sorrisetti sghembi,nell’esatto momento in cui Harry Styles ed il suo inseparabile amico Louis Tomlinson si diressero verso di noi.
Louis Tomlinson era un favoloso quasi ventiduenne dagli occhi talmente azzurri da fare invidia all’oceano,i capelli spettinati che gli conferivano un’aria sbarazzina e tanto stile. Forse troppo,per essere un favoloso maschio  quasi ventiduenne..
“Shade,posso presentarti il mio migliore amico?”
“Se proprio devi” risposi io.
Louis Tomlinson ridacchiò “Piacere,sono Louis”
“Natalie” risposi stringendo la sua mano senza voglia.
“Tu sei Zayn Malik,vero?” chiese poi Tomlinson,spostando il suo sguardo su di lui.
“Già,e sono nel posto sbagliato,a quanto pare”
Gli tirai una gomitata tra le costole,a cui lui rispose con un calcio sulla mia caviglia sinistra.
“È così che vi dimostrate il vostro profondo amore?” chiese Styles,malizioso.
Sul viso di Zayn comparve un grosso punto interrogativo,ed io mi portai esasperata una mano alla fronte: il mio piano stava per andare in fumo tra 3,2,1..
“Profondo amore? Ma di che cosa stai parlando?”
“Di che cosa vuoi che stia parlando,Malik?”
“E non chiamarmi per cognome,Styles”
Zayn faceva abbastanza paura quando si arrabbiava,però quello non aveva senso.
Harry scosse la testa “Fammi capire,tu e Shade non state insieme?”
“Assolutamente no” fu la risposta di Zayn.
Harry non nascose il suo sorrisetto compiaciuto,convinto di aver fatto centro,di aver vinto anche questa volta.
“E allora che ci fai qui con lei?” Styles stava guardando me,mentre parlava con lui.
“Già,che ci faccio qui con lei?” rispose retoricamente Zayn.
Rimasi leggermente spiazzata da quella risposta,tanto che mi girai verso di lui,per guardarlo negli occhi,e lo vidi sospirare.
“Beh,se non t’importa puoi lasciarla a me,io saprei che farci qui con lei”
Ancora quel fottuto sorriso malizioso by Styles,che questa volta fece innervosire da matti Zayn. Non so perché,ma si alterò talmente tanto da spingere in avanti Harry,che lo guardò sconcertato.
“Chi cazzo ti ha autorizzato a mettermi le mani addosso?”
“Zayn..” tentai di fermarlo,ma lui non mi ascoltò.
“Non devi parlare così di lei” sputò tra i denti,avvicinandosi talmente tanto a Styles che le loro spalle per poco non si scontrarono.
“Fino a due secondi fa non te ne fregava niente di lei,cos’è,adesso improvvisamente la ami da impazzire?”
“Fatti i cazzi tuoi,d’accordo?”
“No che non mi faccio i cazzi miei,Malik” Harry pronunciò il nome di Zayn come se fosse un insulto.
“Adesso basta,ragazzi” s’intromise fermo Louis,allontanando i due.
Harry non si mosse,fu Zayn ad afferrare la mia mano e trascinarmi via di lì.
“Sei impazzita a frequentare questa gente” disse sbattendo la porta di casa Styles,dirigendosi verso la sua macchina con fare incazzato.
“Ma che t’importa,Zayn? Che bisogno c’era di incazzarsi così tanto?”
Lui rimase fermo a fissarmi gli occhi,per qualche istante,prima di riprendere a camminare.
“Ti porto a casa,subito”
La voce ferma di Zayn mi colpì le orecchie,facendomi leggermente rabbrividire. Recuperò velocemente la mia giacca buttata a terra,e prima di uscire incontrai lo sguardo incazzato di Louis. Strano,strano ragazzo..
Ma Zayn mi tirava con violenza verso la sua Panda Station Wagon,senza una motivazione. Così scrollai il braccio dalla sua presa,infastidita. Mi fermai nel mezzo della strada tra la sua macchina e casa Styles.
“Perché?”
Rimanemmo a fissarci,nel bel mezzo della notte londinese,con la musica della festa come sottofondo. E ancora una volta era il momento perfetto per una fotografia (come se non ne avessi scattate abbastanza quella sera).
“Perché mi hai portato qui solo ed unicamente per usarmi,ed io sono troppo grande per questi stupidi giochetti da ragazzini” disse,deciso.
“Lo sapevi,Zayn”
“Certo,lo sapevo..”
“Ma?”
“Ma non credevo che mi avrebbe dato così fastidio”
Incrociai le braccia al petto,sbuffando “Cosa vuoi dire?”
“E non sbuffare con me,Natalie” replicò,arrabbiato.
“Non sei mio padre,piantala Zayn”
“No,piantala tu Natalie! Mi hai usato per far ingelosire quel coglione di Styles,ed hai anche il coraggio di dire che per te non conta nulla,abbi il coraggio di ammettere i tuoi sentimenti!”
Sentimenti? Ma se neanche io so più che cosa provo..
Mi presi la testa tra le mani,per paura che scoppiasse da un momento all’altro.
“Senti,qual è il problema? Non mi sembrava gradissi molto la mia compagnia,comunque”
“Ma che stai dicendo?”
“Quando quel coglione di Styles  ha insinuato che noi stessimo insieme,tu ti sei subito tirato indietro,quasi ti vergognassi di me..perchè?”
Già,perché? Perché io e Zayn ce ne stavamo a litigare in mezzo alla strada? Era così..strano.
“Vergognarmi di te? È questo che credi? Natalie,tu sei fantastica e..”
Seguii un silenzio,ma non imbarazzante. Sentii i suoi passi farsi sempre più vicini a me,fino a che le sue braccia non mi strinsero forti in un abbraccio. Mi nascosi tra la sua spalla ed il suo collo,respirando il suo profumo e godendomi quel momento.
“Mi dispiace” sussurrai,mentre la sua maglietta ovattava la mia voce.
Lo sentii ridacchiare “Sì,anche a me dispiace,piccoletta”.















Don't care about nothing
non avrei dovuto pubblicare oggi,ma ne avevo troppa voglia!
ciao girlz sdjhgsjfd
è stata una giornata splendida,non ne avete idea!
VIVA GLI OMBRELLI kajsdhsjfgdjg ok basta.
let's talk about the chapter..
che ne dite? io amo questi due idioti,davvero!
è comparso Louis,e credo che tra poco arriveranno anche gli altri!
niente,sono talmente felice che sono anche di poche parole!
sono stata contentissima di vedere quelle 5 recensioni,e sembra che la storia vi piaccia!
vi voglio bene girlz,davvero tanto sjfgsdf
siete le M I G L I O R I 
al quarto capitolo mie meraviglie asjdsdf
Simo.




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Capitolo 4
*** Wall ***





(4)
Wall

 

I pomeriggi nullafacenti nel bel mezzo di Marzo erano sempre la miglior cosa che potesse capitarmi. Certo,forse quello non l’avrei proprio dovuto considerare un ‘pomeriggio nullafacente’ dato che per il giorno dopo avrei dovuto studiare matematica per il compito in classe,500 anni di storia per un’interrogazione ed ultimare il progetto di biologia. Ma non m’importava,avevo di meglio da fare.
Mi alzai dal letto ed afferrai la mia Nikon,per poi sedermi sulla sedia della scrivania,strisciando fino al mio portatile. Mi scostai delle ciocche di capelli davanti agli occhi e lo accesi,collegando poi la macchina fotografica.
Sorrisi,guardando le ultime foto che avevo scattato. Fotografare mi faceva stare bene,mi faceva sorridere,mi faceva desiderare,mi faceva diventare ambiziosa,mi faceva sognare. Era sempre stato il mio unico amore: nessun ragazzo mi aveva rubato il cuore come lo aveva fatto quella Nikon. Era lei il mio più grande amore,e nessun altro. Per ora..
Cliccai due volte su di una foto di Dyana che ripassava non so cosa,in mensa,ricurva sul tavolo e con i capelli che le coprivano leggermente il viso. Quella ragazza era splendida..ah no,ero io che ero una fotografa talmente brava da far risultare chiunque  splendido.
Ecco perché Styles era così bello in quella fotografia scattata a tradimento,mentre finiva di bere una Beck’s dalla bottiglia e sorrideva felice,ubriaco,spensierato. Sorrisi anche io,di rimando forse.
Dyana non sapeva nulla di quello che era successo,e sinceramente meglio così: mi avrebbe così assillato con le sue chiacchiere. Tra me e Zayn non c’era nulla,NULLA.
Insomma,era ovvio che si vergognasse di me: ero una ragazzina,in confronto a lui. Zayn aveva ventun’anni e mi vedeva solamente come una piccola sorellina a cui stare attento,da proteggere. Ed io non potevo di certo biasimarlo,ma quella sera mi aveva dato più fastidio del solito.
Cambiai fotografia,mi avevano stancato tutti quei pensieri.
Sorrisi al viso accecato di Zayn,che in quel maledetto Fire Starter,mi sorrideva a sua volta. Mi rivolgeva uno di quei suoi sorrisi tanto ambigui quanto belli,che ancora non sapevo decifrare. Dopo diciassette anni,non ero ancora capace di dare un nome a quel sorriso.
Forse perché le cose più belle non ce l’hanno,un nome.
Il suo sorriso era innominato perché davanti a tanta bellezza,non bastava un insulsa parola a denominarla.
Rimasi ad osservarlo,incantata. Quel ragazzo era un enigma per me,non era mai stato così bello come in quella foto. Non era mai stato così bello come quella sera delle festa di Styles,quando mi aveva abbracciata e mi aveva detto ‘Dispiace anche a me,piccoletta’.
Selezionai quella fotografia e la stampai,ammirandola ancora un po’,senza smettere ovviamente di sorridere. Salii in piedi sul letto ed applicai dello scotch dietro di essa,attaccandola poi alla parete di camera mia.
Scesi,mi misi le mani sui fianchi ed osservai fiera la mia bella parete: c’erano un’infinità di fotografie,tutte scattate da me. C’erano infinite sfaccettature della bellezza di Londra,foto a più non posso di me e Dyana,o di Dyana e basta. Foto di ciò che mi circondava,foto di ciò che m’incantava,foto di ciò che vedevo e che volevo rimanesse con me per sempre,e adesso foto di Zayn.
Ed io avevo una nuova fotografia preferita.
 
 
 
 
 
 
 
 
“Dyana è più venuta alla festa?”
Scostai la rivista trovata sul divano che stavo leggendo da davanti al viso e lo guardai inquisitoria.
“Che t’importa?” inarcai un sopracciglio,mentre Manuel arrossiva visibilmente.
“Così,per sapere..” tentò di convincermi del suo apparente menefreghismo.
Mi alzai a sedere sul divano “Ma certo,il famoso ‘così,per sapere’..”
“Natalie,che stai dicendo?”
Sbuffai,doveva sempre smontarmi “A ventun’anni le cotte dovrebbero essere superate,no Manuel?” conclusi con un sorriso beffardo.
“Io ne ho venti”
Sbuffai,di nuovo,e tornai a sdraiarmi sul divano,per continuare a leggere quell’articolo su Cristiano Ronaldo ed i suoi perfetti addominali.
“È fidanzata?”
“Chi?” domandai disinteressata.
“Dyana”
“MANUEL! Vuoi circuirmi la migliore amica?” urlai,sconvolta.
Lui gesticolò e borbottò qualcosa d’incomprensibile agli umani.
“Manuel,ti piace Dyana per caso?”
“No,ma che dici?”
Parlò alla velocità della luce.
“Ti piace” annuii,tornando a Ronaldo.
“No che non mi piace,ma se dovesse essere – cominciò poi – dici che mi ricambierebbe? Che uscirebbe con me?”
 “Ma non lo so Manuel,chiedilo a lei” gli risposi,sfogliando distrattamente una rivista che avevo trovato sul divano. Probabilmente era di Jane: c’era troppo gossip,troppo rosa,troppo testosterone..
“Chiederlo a lei? – ci riflettè – No,non potrei mai..”
“Raccogli quel fottuto coraggio,fratello” lo spronai,senza staccare gli occhi dagli addominali di Cristiano Ronaldo.
“Con Dyana lo perdo tutto,il mio fottuto coraggio”
“Oh,beh Manuel..wow,mamma mia,ma come si fa ad avere tanto ben di Dio?” urlai un po’ troppo forse,tirandomi a sedere sul divano.
Manuel mi strappò il giornale dalle mani,infastidito “Ma mi stai ascoltando?”
“Certo..” dissi incerta.
La sua espressione contrariata mi fece ridere.
“Cos’hai da ridere? Io sono in piena crisi,e tu ridi?”
“Ma Natalie ride sempre,è una delle sue infinite qualità,dico bene?”

E lui da dov’è saltato fuori? Aveva un’entrata personalizzata? Perché non mi accorgevo mai della sua presenza,dannazione.
“Zayn,ma quando diavolo sei arrivato?”
Domandai,leggermente spaventata: forse nella notte si nascondeva in bagno e dormiva nella vasca,uscendo poi allo scoperto di giorno.
No,impossibile..noi non avevamo una vasca.
“Adesso,mi ha aperto Jane – sembrò pensarci su – a proposito,non mi sembrava che stesse molto bene..”
Roteai gli occhi al cielo,tornando a stravaccarmi sul divano “Certo,lei ha una patologia rara,ora come ora è l’unica persona a soffrirne”
“E di che si tratta?” domandò curioso.
Zaynia, la conosci?”
Scoppiò a ridere,togliendosi la giacca di pelle e rimanendo con una felpa nera. Gli stava benissimo il nero,era decisamente il suo colore. Sugli altri poteva risultare banale,cupo..ma su di lui splendeva.
“Scusate,vi disturbo?” Manuel mi riportò sul pianeta terra,ed io realizzai di aver bisogno di uscire: quel ragazzo mi stava annientando.
“Un tantino..”
“Zayn! Sono in piena crisi!”
“Ecco,ci risiamo..” sbuffai,facendo incazzare Manuel solo di più.
“Non è colpa mia se la tua amica ha degli sbalzi d’umore mica da ridere” sbottò il povero innamorato.
“Che succede?” domandò Zayn,sedendosi accanto a me sul divano.
Ma io non mi scomodai,rimasi sdraiata e le mie gambe toccavano lievemente le sue cosce. Ma lui non si spostò,ed io nemmeno.
“Dyana”
Manuel pronunciò un solo nome,che evidentemente per Zayn significavano mille storie diverse,mille conversazioni,mille speranze e mille sogni.
“Ancora Manuel? Te l’ho detto tante volte,devi parlarle”
Lo osservai mentre consigliava mio fratello,ed era dolce. Non avevo mai visto Zayn come un ragazzo dolce,d'altronde non l’avevo mai visto in tanti modi che ultimamente però riuscivo a riconoscere.
“Io esco!” urlò Jane,per poi chiudersi la porta d’ingresso dietro.
“Non dovreste chiederle dove stia andando?” chiese Zayn.
Ma io risposi con un’unica scrollata di spalle,e Manuel lo ignorò.
“E cosa dovrei dirle? L’hai vista l’altra sera? Tutta impegnata a far ingelosire quel coglione di Styles.. – Manuel ripensò a quella sera e sembrò che qualcosa gli tornò in mente – a proposito,com’è andata alla festa?”
Io e Zayn ci guardammo,senza sapere cosa dire: quella era stata una serata strana,difficile da raccontare..a Manuel,poi.
“Allora?” ci esortò lui.
“Bene..credo” si limitò a rispondere Zayn.
“Come credi? O è andata bene o male,no?” disse ovvio Manuel..e in effetti.
“Sì,infatti è andata bene,splendidamente,meravigliosamente” mi affrettai a parlare io,prima che l’idiota pakistano complicasse ulteriormente le cose.
“Addirittura?” domandò poi mio fratello.
Che rompi coglioni,non gli va bene niente,dannazione. E adesso cosa m’invento? Mi tirai su a sedere,un’altra volta,appoggiandomi lievemente alle spalle di Zayn che mi guardava interrogativo.
“Zayn mi ha fatta ballare,abbiamo bevuto solamente una Beck’s,anzi lui l’ha bevuta,io ho solo assaggiato la sua..c'erano gli amici di Harry,quelli che non sopporti,hai presente no? Sai che Liam soffre d’asma? Poverino,non può correre sulle rive del Tamigi! E l’unico a mancare era Niall,l’irlandese,quello biondo,hai presente no? – feci una pausa d’effetto – Styles e Louis non so che cos’avessero,stavano un po’ troppo vicini,forse sono..”
“Natalie! Fermati! Che cavolo stai dicendo?”
Non lo so neanche io caro fratellino,ci credi?
Fortunatamente l’iPhone di Manuel ci salvò da un’evitabile tragedia “Devo andare,papà ha bisogno di me”
Zayn annuì e Manuel sbattè la porta d’ingresso,mentre io in quel momento,mi rendevo conto che la casa era vuota. C’eravamo solo io,Zayn ed il fantasma che si nascondeva nella vecchia cabina armadio di mamma. E dato che Bob the ghost era molto silenzioso: eravamo completamente soli.
Per evitare incresciosi incidenti mi alzai dal divano,ed un’ondata di vaniglia e fumo m’inebriò le narici. Maledissi il mio scarso autocontrollo e socchiusi gli occhi,sorridendo a bocca chiusa.
“Dove vai?”
Riaprii di scatto gli occhi,trovandomi il suo sorriso divertito davanti.
“Di sopra,in camera mia”
“E mi lasci da solo?”
Afferrai il telecomando dal tavolino di fronte al divano e glielo porsi,accennando alla TV “Accendi la televisione,dovrebbe essere orario di ‘Say yes to the dress’”
Mi diressi verso le scale,decisa ad andarmene in camera mia e lasciarmi alle spalle quel metro e ottanta di pura provocazione. Ma sentii i suoi passi dietro di me,e la sua mano tirarmi leggermente per un braccio.
“E se invece ti facessi compagnia?”  sussurrò.
“Ti avviso,sono molto noiosa”
Lui ridacchiò,divertito “Nah,non è vero..”
“Non conosci la vera Natalie”
“Beh,che aspetti a presentarmela?”
Sorrisi,in un modo a me sconosciuto.
“Dico davvero Zayn,non credo sia il caso..”
“Natalie,sono serio – si avvicinò di più,facendo scontrare il suo corpo con il mio – ti conosco da tutta la vita,da quando eravamo due bambini,ma mi sembra di non sapere realmente niente di te”
Gli guardai gli occhi per qualche istante e ci trovai tanta sincerità,ed infinita dolcezza. Mi venne una voglia immensa di fotografarlo. Così gli puntai la Nikon davanti al viso,e scattai.
Lui sorrise e si avvicinò ancora “È un sì?”
Mi morsi un labbro,tentando di non sorridere troppo.
Era molto più che un sì.
 
 
 
 
 
 
 “Benvenuto nella mia dimora” feci un gesto teatrale con le mani,stringendomi di più alla mia felpa azzurra e lasciando entrare Zayn nella mia stanza.
Lui esibì un bel mezzo sorriso,e rimanendo fermo sulla soglia della porta,sembrò quasi incantato da ciò che stava vedendo.
“Avanti,entra..il libro dei mostri di Harry Potter sotto il mio letto non ti mangerà,te lo prometto” gli lanciai un’occhiata obliqua,e notai che stava sorridendo sempre di più.
Ma non parlava. Si guardava in giro e sorrideva,si limitava a fare questo. Mi appoggiai al muro,saltellando da un piede scalzo all’altro. Fino a che,finalmente,lui non disse qualcosa.
“È molto bella”
“Wow,a Zayn Malik piace la camera!” finsi entusiasmo,facendolo ridere.
Avrei voluto che ridesse tutto il tempo,che le pareti della mia camera s’impregnassero della sua bella risata,così da poterla sentire ogni qual volta ne avessi avuto voglia o bisogno.
Ed avrei anche tanto voluto non fare quel tipo di pensieri.
“Non fare la scema – lo vidi avvicinarsi alla parete – mi piace soprattutto questa parete,è bellissima,è colorata: questa sei tu” concluse indicando le mie fotografie,ed io sentii le mie guance andare leggermente in fiamme.
Ma lui continuava a tenere gli occhi fissi sulle fotografie,sorridendo di tanto in tanto. Posò le dita sulla superficie vecchia di una foto mia e di Manuel da bambini,curvando le labbra nell’ennesimo sorriso.
“Ci credi se ti dico che questo momento me lo ricordo?” si girò a guardarmi negli occhi,con un’espressione nostalgica.
“C’eri anche tu?”
Mi avvicinai a lui,curiosa di conoscere la risposta.
Zayn annuì “Eri deliziosa con quel tuo vestitino bianco,ma non lo volevi assolutamente portare. ‘È da principesse,ed io sono un pirata!’ dicevi..” rise,accompagnato da me.
“Non me lo ricordo”
“Beh,io sì.. – affermò,senza smettere di guardarmi negli occhi – ricordo ogni cosa,Natalie. E mi sembra ancora surreale che tu sia cresciuta così tanto”
A me sembra così surreale che la nostra vicinanza faccia impazzire il mio cuore.
 Zayn si voltò  nuovamente verso la parete,ed io desiderai per la seconda volta in quella settimana,che il pavimento di casa mia m’inghiottisse per sempre.
“E chi è questo bel ragazzo?”
Mi coprii il viso con le mani,quando notò la sua fotografia appesa in bella vista proprio sopra il mio letto. Non so,ma era diventata sul serio la mia preferita,ed era come se lo volessi sempre vicino a me.
“Non ti montare la testa,è sulla mia parete solo perché la luce della fotografia è talmente bella che non potevo privare la mia stanza di un capolavoro del genere!” inventai alla meglio.
“Come no Natalie,come no” rispose lui,anche leggermente divertito.
Ma mentre lui se la rideva,io ero lì a morire per l’imbarazzo. Così lo colpii pesantemente su di una spalla,suscitando una sua espressione indignata che mi fece ridere.
“Vuoi giocare sporco? D’accordo,giochiamo sporco”
Non feci in tempo a domandargli di che diavolo stesse parlando,che mi sentii afferrare per la vita,ritrovandomi poi sotto di lui sul mio letto. Avevo le lacrime agli occhi per quanto stavo ridendo: lui sapeva quale effetto il solletico avesse su di me.
“Zayn,piantala,ti prego,sto per morire!” lo supplicai,tra le risate.
Ma lui continuò,senza mostrare segni di tregua “Non la smetterò fino a che non mi dirai la verità”
“Su che cosa?”
“Sul perché la mia fotografia sia appesa così in bella vista sulla tua parete”
Non risposi,e lui aumentò l’intensità di quel maledetto solletico.
“Ok,ok,va bene,te lo dico – ansimai tra le risate – quella fotografia è la mia preferita,perché ritrae te e..non so..m’infonde sicurezza..insomma..ti voglio accanto a me,Zayn” confessai,e fu la cosa più difficile della mia vita.
Non so con che coraggio dissi quelle cose,e quando si fermò e mi fissò dritto negli occhi,senza dire niente,ancora sopra di me,me ne pentii amaramente.
Le sua mani erano posate sui miei fianchi nudi,sotto la felpa. Le sue gambe erano incastrate tra le mie,e tra noi non c’era mai stata così tanta vicinanza,così tanta intimità. Ma mi piaceva,e non volevo che se ne andasse.
Stavo per rimangiarmi tutto,stavo per dirgli che quelle erano solo cazzate e che non avrei dovuto appendere la sua foto sulla mia parete.
Ma poi lui sorrise.
“È bellissima Natalie”
“Cosa? La fotografia?”
“La fotografia,quello che mi hai detto,la parete..è tutto bellissimo,tu  sei bellissima”
Quello era decisamente surreale. Io e Zayn eravamo fratelli,non ci dicevamo quelle cose,non giocavamo sul mio letto,non stavamo soli in casa. Io e Zayn bisticciavamo,guardavamo il calcio insieme la domenica pomeriggio e sbuffavamo quando ci costringevano a stare seduti vicini a tavola.
Ma quello era una volta,ora i nostri battiti erano così vicini,che avremmo potuto formare una sola persona. Ed a me stava bene,mi piaceva,lo volevo.
Zayn si distese accanto a me,sul mio letto,e girò il viso verso il mio,facendo scontrare le sue labbra con i miei capelli sparsi sul cuscino.
Girai a mia volta il viso verso il suo,così da incontrare i suoi meravigliosi occhi miele scuro. Erano liquidi,splendevano come se il sole fosse alto in camera mia.
“Che fai?”
“Hai detto di volermi accanto a te,beh..eccomi”.
 
















Make love,not fight LET'S FUCK TONIGHT
*Don't care about nothing*

dovevo iniziare per forza il mio spazio autrice con quella frase,la amo girlz..
sto diventando una tamarra di prima classe,ascoltando tutte queste canzoni!  #LiveitUp
però la mia frase portante è sempre quella: 'Don't care about nothing' perchè è così che dev'essere!
bene,dopo questa premessa infinita,let's talk about the story..
beeeeeene,dopo milioni e milioni di anni sono tornataaaaaaaaaaaaaaaa sdfhsjfsdg
con il quarto capitolo sdfjhsdjf che ne dite? 
io amo la Zatalie shdgsjf e voi e voi e voi?
io non sono di molte parole,perchè stavo guardando New Girl,ed io amo New Girl sjhfgs
quindi torno da Jess & co.
vi amo girlzzzz 
Simo.



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Capitolo 5
*** In the rain ***


Ciao ragazze,volevo dirvi che io l'ultima parte del capitolo l'ho scritta ascoltando 'Never Mind' di Taylor Swift.
Non so,se potrebbe farvi piacere ascoltatela anche voi,è davvero una canzone bellissima.
Ci vediamo giù <3<3.





(5)
In the rain




                                                                                      Image and video hosting by TinyPic





“Odio la scuola,odio marzo ed odio il pullman che non è passato!”
Sbattei la porta alle mie spalle,lanciando la tracolla con i libri sul tavolo della cucina e buttandomi maldestramente sul divano,con l’intenzione di morire.
“Buongiorno anche a te,Natalie” mio padre era sempre più simpatico.
Se ne stava lì dietro al bancone della cucina,con il suo stupido sorriso,intento a leggere il giornale sportivo. Che diavolo aveva da sorridere? Non c’era proprio niente,per cui valesse la pena di sorridere.
“Non è per niente un buongiorno,papà – scostai il cuscino che mi ero portata al viso,con l’intento di soffocarmi – e non dovrebbe esserlo neanche per te,non dovrebbe esserlo per nessuno..”
“YES MAN! Manuel Shade conquista il primo posto in Champions League,avanti così Bayern Monaco!”  come non detto.
“Sai Natalie,a volte vorrei che fossi come tuo fratello” disse mio padre,senza staccare gli occhi da quel maledetto giornale.
Che diavolo poteva dire di così interessante? Che il nuovo allenatore di qualche stupida squadra italiana era una delle cinque persone più ricche del mondo? Che Leo Messi aveva vinto per l’ennesima volta il pallone d’oro? O che Kakà tornava al Real Madrid? Beh,chi se ne importa di Kakà: io volevo morire,Kakà o non Kakà.
“Incredibilmente stupida e senza talento?”
Manuel mi fece il verso,tentando di lanciarmi qualcosa che identificai come un tovagliolo. Che ragazzo maturo..
“No,esaltata per le minime cose – mio padre guardò suo figlio sedersi su di un alto sgabello incastrato sotto il tavolo – guardalo,è così semplice che si accontenta di una vita mediocre passata a giocare a PES!”
“Ehi! – sbottò indignato mio fratello – per chi mi hai preso? Io non gioco a PES,sono un avido sostenitore di FIFA,e non mi va che lo chiami ‘giocare’: è il mio futuro,ne va della mia carriera d’allenatore!”
Io ridacchiai,abbandonando il cuscino sul divano (l’arma del mio suicidio) e raggiungendo Manuel e papà al tavolo.
“Allenatore? Sul serio?” domandò poi papà,alzando gli occhi dal suo giornale.
Manuel si limitò ad annuire.
“E che squadra vorresti allenare? Sentiamo..” lo posò definitivamente: wow,quella sì che era una conquista.
Nessuno,e dico nessuno,riusciva a distogliere mio padre dalla lettura di quel dannato giornale. Ogni volta che tornavo a casa da scuola lo trovavo lì,indifferente a tutto ciò che succedeva nel mondo. ‘Un uomo e il suo giornale’ ,mentre mio fratello si sarebbe impegnato a far fallire un’associazione calcistica,io avrei scritto il mio primo bestseller.
“Beh,lo sai che il mio sogno è il Bayern Monaco,la mia squadra del cuore – cominciò fiero Manuel,con occhi sognanti – ma Zayn dice che le squadre italiane sono le migliori”
A quelle parole sorrisi: era bello che mio fratello avesse un sogno,e non so perché lo considerassi bello. Stavo iniziando a farmi paura da sola,davvero..
“Beh allenatore del mio cuore,forse non avrai ancora una squadra in mano ma,adesso come adesso,accontentati di essere riuscito nell’impresa di far sorridere tua sorella”
Scossi la testa,portando gli occhi su mio padre “Papà,il tuo senso dell’umorismo non è divertente”
Mio padre rise,mentre Manuel s’impadroniva del suo adorato giornale ed io m’ingozzavo di cereali al cioccolato.
“Allora,mia splendida figlia..”
“Dici a me?” chiesi con la bocca stracolma di cereali.
“Certamente – cominciò lui – Jane è a scuola,a proposito dopo l’andresti a prendere?”
“Papà,sei serio?”
Lui annuì,senza poi darmi retta “Allora,come mai eri così triste prima? È successo qualcosa a scuola?”
Annuii “Per quanto Dyana sia un mostro in fisica,neanche il suo aiuto ha potuto evitare il mio ennesimo tre: non so più che fare! Sono veramente una sega in fisica..”
“Fisica educazione?” chiese quell’uomo che chiamo padre.
“Sì papà,fisica educazione: sono una sega in ginnastica!” lo assecondai,prendendolo in giro.
“Natalie,smettila.. - mi riprese lui. Ma smettila di fare cosa? Me lo diceva sempre,in ogni occasione: ma io non capivo mai il perché – e cos’è che ti ha fatto tornare il sorriso?”
Rimasi a guardarlo per un po’,mentre lui aggrottava le sopracciglia. Aprii la bocca per parlare,ed il suo  nome mi morì sulle labbra.
“Wow,ma avete visto qui? Il Milan in Champions League è un mostro!” urlò Manuel,come se ce ne importasse realmente qualcosa.
“Che diavolo è ‘il Milan’?” domandai,stizzita.
“La squadra del cuore di Zayn,no?”
Ecco,il suo  nome.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Che diavolo mi succedesse,era ignaro anche al padre eterno. A dire il vero non mi ero ancora rivolta a lui,forse perché alla modica età di diciassette anni non mi ero ancora posta il dilemma del ‘crederci o non crederci’.
Io non sapevo cosa ci fosse al di là delle nuvole,mi piaceva immaginare un mondo migliore: una specie di paradiso,con tanta nutella. Perché se è migliore,allora la nutella deve essere per forza presente.
Quindi,né io,né il padre eterno e né quel mostro in fisica di Dyana,sapeva esattamente cosa mi stesse succedendo. Nessuno lo sapeva: nessuno sapeva perché quando qualcuno nominasse il suo  nome,sul mio viso di dipingeva istintivamente un sorriso.
In realtà un’idea ce l’avevo,ma preferivo lasciarla dov’era,nella mia mente. Era meglio per tutti che quell’idea strana e decisamente stupida ed impossibile,non uscisse dai miei altrettanto stupidi pensieri. Perché quella,era l’idea più malsana e surreale che mi fosse mai venuta in diciassette lunghi anni di vita.
“No Dyana,piantala,tu non devi pensare a queste stupide cose! Tu devi lavorare sull’energia cinetica,sulla dinamica e sul primo principio d’inerzia!”
Sbattei i piedi sul marciapiede,intravedendo la scuola media di Jane. Quanto odiassi quell’istituto,mi era ancora sconosciuto. A pensarci,c’erano tante cose che al momento mi erano sconosciute.
Mi strinsi nelle spalle,cercando di scacciare via quei maledetti ricordi delle scuole medie: i ragazzini erano cattivi ed insensibili. Jane era una di loro,ed io ci vivevo insieme: Dio,che angoscia.
“Non usarmi come professoressa di fisica,Natalie! Sai che mi dà immensamente fastidio – m’irritava il modo in cui usava gli avverbi – per quello c’è il professor Denver,servirà pure a qualcosa,no?”
Disse Dyana dall’altro capo del telefono,e riuscii quasi ad immaginarla mentre teneva il telefono incastrato tra la spalla ed il collo,con un libro di testo tra le mani.
“In realtà no – cominciai io – serve solo a rovinarmi la vita,e ricordarmi che nel Colorado c’è una maledetta cittadina che porta il suo nome”
“Dovresti fare cabaret,saresti molto capace”
“Dyana ti stai distraendo un’altra volta,sappiamo tutte e due che finirò a lavorare in un bar molto figo dove mi faranno servire cocktail altrettanto fighi in canottiere bianche firmate..” il mio futuro non era ambizioso quanto il suo (una noiosissima infermiera).
“Natalie,tu hai un problema con la fisica quantistica,ammettiamolo”
“C’è bisogno di ammetterlo? Perfino la bidella sa che faccio schifo,e sai anche di cosa è al corrente quella strana donna?” mi fermai in mezzo al marciapiede,pronta per attraversare la strada.
“Cosa?” chiese incuriosita.
“Del fatto che ho una migliore amica così tanto pigra e stronza da non trovare neanche il tempo per aiutarmi a prendere una misera sufficienza!” urlai,un po’ troppo forse.
Mi guardai intorno: non c’era nessuno,se si esclude la signora con il cane,la coppietta molto affiatata su quella panchina,bambini che giocavano a pallone,ragazzi che bevevano granite ed un uomo sconcertato. Ok,era pieno di gente,per cui portai la macchina fotografica al viso,immortalando lo scenario.
Sorrisi guardando la bella foto che avevo scattato: il cielo di Londra era spettacolare,era così grigio che ricordava l’argento luccicante.
“Ah sì? Sarei io la stronza e la pigra? – urlò Dyana,della quale mi ero quasi dimenticata – bene,allora veditela da sola con il compito in classe di fisica! La stronza ha di meglio da fare,buona giornata Natalie!”
Rimasi per qualche secondo a fissare il mio iPhone,nella mano destra. Poi mi strinsi nelle spalle,e continuai a camminare. Forse sarebbe anche piovuto,maledetta pioggia. Maledetta Dyana. Maledetta fisica. Maledetta Denver. Maledetto tutto.
“Natalie?”
Maledetto Zayn.
“Ehi – mi girai verso di lui,sorpresa – che ci fai qui?”
Il suo sorriso smosse qualcosa dentro di me,forse era il mio cuore che sospirava..o forse era solo una stupida sensazione. Sì,decisamente quello!
“Sto andando agli allenamenti” disse indicando la sua borsa di calcio.
Io schioccai la lingua,ovvia “Giusto,calcio..”
Rimanemmo lì,a fissarci,senza dire niente,con dei mezzi sorrisi stupidi sui nostri volti. Ed ancora quella domanda tornò a tormentarmi: che diavolo stava succedendo?
“E tu che ci fai qui?” domandò poi lui,senza muoversi di un millimetro.
Era bellissimo,nella sua semplicità,ed io odiavo ammettere quanto fosse bello. Per me era una cosa difficile ammettere che con quei pantaloni del Barcellona,era davvero perfetto. Zayn aveva una specie di fissazione per il calcio,quella stupida idea dell’allenatore gliel’aveva messa in testa lui,a mio fratello.
Zayn amava il calcio,amava tutto ciò che riguardasse un campo,due porte e novanta minuti più supplementari. Diceva che il calcio era una lezione di vita,che s’impara molto di più in campo,che a scuola. E forse aveva ragione,io non ne sapevo nulla.
Stava ore ed ora a parlare di calcio,calciatori,allenatori,tattiche,schemi,giochetti,goal mondiali,campionati e rigori. Perché Zayn amava i rigori,forse più di quanto amasse sua madre Trisha.
Perché Trisha non prendeva la rincorsa fino al pallone,non puntava il portiere con lo sguardo carico di adrenalina e non metteva l’anima in quel campo. Lei non credeva nell’importanza di quello sport,che per Zayn era molto più che un gioco.
“Vado a prendere Jane,a scuola..” ero impacciata anche nelle frasi più semplici.
Lui annuì,ed il silenzio calò nuovamente.
“Senti – fino a che non presi coraggio – noi due..”
Coraggio del tutto inutile,però. Lo vidi avvicinarsi velocemente a me,ed afferrarmi con le sue braccia tatuate.
“Che cavolo stai facendo Malik?” urlai sotto la sua presa.
“Sta piovendo,te ne sei accorta?” mi chiese retorico lui.
E che potevo farci io se stava piovendo?
“Non hai un ombrello?”
“Se ce l’avessi credi che me ne starei qui con te sotto la pioggia?”
Wow,che simpatico..
“Perché no?”
Il suo sguardo confuso mi fece ridere.
“Che c’è di male? È solo un po’ di pioggia,è bello,ispira”
Mi guardò per qualche istante,col suo miglior sorriso sghembo,quello che mi faceva rabbrividire.
“Sei proprio strana tu,piccoletta”
Mi strinse forte,mentre trafficava con la sua felpa morbida e grigia.
“Che fai?”
In un secondo mi ritrovai tra le sue braccia,coperta dalla sua felpa,come se fosse un grande cappuccio artificiale. Ma lui non si stava riparando,sotto la sua felpa c’eravamo solo io,la mia camicetta bianca leggera ed i miei capelli improponibili.
“Cerco di non farti bagnare,e adesso attraversa” disse trascinandomi dall’altro lato della strada.
“D’accordo papà” lo presi in giro,stringendomi forte  a lui.
Era così bello,era come se fossi sotto la sua ala protettrice,come se con lui non potesse succedermi niente. Come se averlo accanto,guardarlo sorridere e tenere sopra la mia testa un lembo della sua grande felpa,mi facesse felice. Ed era proprio così: ero felice.
“Che c’è Natalie? Perché sorridi?” mi chiese poi lui,dal nulla.
“Lo trovi così strano?”
Continuammo a camminare,verso la scuola di Jane,mentre la pioggia si faceva più forte ed insistente. Ma a lui non sembrava importante,mentre mi teneva stretta a sé.
Si strinse nelle spalle,sorridendo a sua volta,mentre i capelli si posavano bagnati sulla sua fronte.
“Beh,sinceramente sì – iniziò lui,senza smettere di sorridere – anche se ti preferisco di gran lunga quando sei felice,a quando fai la dura incazzata”
Risi leggermente,aggrappandomi ad un lembo della sua maglietta blu a mezze maniche.
“Ma io sono felice”
“Ah sì? Sei felice?” mi chiese,lasciando trasparire dalla voce spensieratezza ed allegria,non so neanche io per che cosa,ma era esattamente ciò che stavo provando io.
“Sì Zayn,sono felice”
Alzai lo sguardo nei suoi occhi,che incontrarono i miei. I nostri sorrisi si scontrarono,e non potei fare a meno di apprezzare quell’accenno di barba che quella mattina,aveva deciso di non disfarsi.
“Per qualche motivo in particolare?” chiese,tornando a guardare davanti a sé.
Annuii,leggermente “Un ragazzo mi sta riparando con la sua felpa dall’incessante pioggia di Londra,decidendo di bagnarsi completamente: come potrei non essere felice?”
Lui rise,ed anche io: aveva la miglior risata che avessi mai sentito. L’avrei voluta sentire ogni ora della mia vita,così che m’infondesse quella strana tranquillità di quando stavo insieme a lui.
“Sei felice quando sei con me,Natalie?” mi chiese,sinceramente.
“Sì Zayn,sono felice quando sono con te” ed io risposi con la stessa sincerità.
Eravamo talmente vicini che il suo profumo di vaniglia e sigarette,mi stava dando il tormento. Era il profumo che avrei voluto per camera mia,il profumo che avrei voluto il giorno del mio matrimonio ed il profumo che avrei usato per ogni circostanza.
“E sei felice quando sei con me anche sotto la pioggia?”
Eravamo arrivati davanti scuola di Jane,così ci fermammo,uno di fronte all’altro. Ma lui non tolse le sue mani dai miei fianchi,ed i brividi rimasero lì con loro. Io rimasi aggrappata alla sua maglietta,sotto la sua felpa,sentendo tintinnare la sua catenina appesa al collo.
Mi ritrovai ad annuire.
“Sai una cosa? – iniziò lui,inarcando un angolo della bocca – incontrarti sotto la pioggia,è stata la miglior cosa che mi sia successa oggi”
“Beh,non sei ancora andato ad allenarti”
Lui rise “Cosa potrebbe succedere di così tanto bello da superarti?”
“Un rigore,un goal al novantesimo,un clamoroso assist al tuo compagno,quando potevi segnare tu.. – lo informai – possono succedere un sacco di cose”
Con il pollice mi accarezzò piano il viso,arrivando all’angolo destro delle labbra,che si alzò istintivamente.
“Un sacco di cose non hanno i tuoi occhi azzurri,un sacco di cose non mi fanno sorridere così tanto per delle battute stupide,un sacco di cose non portano queste belle camicette,un sacco di cose non si chiamano Natalie ed un sacco di cose non competeranno mai con la bellezza del tuo sorriso sotto la pioggia – mi scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio,mentre con le labbra si avvicinava alla mia guancia – tu sei la mia rovina,piccoletta”
Le sue parole ed il suo sorriso s’infransero sulla mia pelle,e senza lasciarmi il tempo di dire nulla,di realizzare ciò che era successo,di riascoltare mentalmente le sue parole,mi abbandonò lì,con un mezzo sorriso,un saluto scarso ed un occhiolino che mi aveva soltanto confuso maggiormente le idee.
Rimasi lì,ferma,sotto la pioggia che s’infrangeva sui miei capelli sciolti sulle spalle. Avevo lo sguardo perso nel vuoto,e sussultai quando una cascata di riccioli rossi mi corsero incontro.
“Natalie,ti senti bene?”
La voce squillante di mia sorella mi risvegliò del tutto da quello stato di trance meravigliato in cui ero malamente caduta. 
Bene? Io non mi sentivo solo bene,mi sentivo meravigliosamente  bene.














Don't care about nothing
eeeeeeeeeehi girlz,what's up?
mi sto tamarrizzando un sacco,guardo troppo Geordie Shore!
che bello iniziare i miei 'Don't care about nothing' con queste cose senza senso asjdsfg
volevo scusarmi con voi,mi spiace tanto non rispondere alle recensioni!
appena finirà la scuola,prometto di riprendere a farlo,perchè vi amo asndashg
ed amo quello che scrivete,siete meravigliose <3<3<3
questo capitolo l'ho finito ieri sera a mezzanotte,pensando a voi!
sono felice che la storia vi piaccia,e sono pronta a dirvi che mi sto ispirando ad una 'storia vera'..
A TRUE STORY.
cioè,non proprio tutto è vero,ma io mi sto ispirando alla MIA realtà..
ok,mi sento terribilmente in imbarazzo e non so perchè..
quindi se avete delle domande,fatemele ed io vi risponderò privatamente asdjhasdg
scusate,ma per me è difficile!
ok,sto degenerando..meglio che vada asjdh
vi amo girlz,davvero davvero tanto
VIVA LA PIOGGIAAAAAAAAAAAAA 
Simo.

 


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Capitolo 6
*** You're not beautiful,you're wonderful ***





(6)

You're not beautiful,you're wonderful



“E così vai male in fisica”
Lo colpii su di una spalla,non poteva parlare così apertamente delle mie evidenti difficoltà scolastiche.
“No,insomma,parlamene” continuò divertito.
Presi un lungo respiro,e pensai che di lì a poco probabilmente mi sarei svegliata. La sveglia sarebbe suonata ed io sarei tornata alla mia stupida vita,quella in cui Zayn non era altro che un semplice fratello maggiore.
Mentre in questa vita,lui era sdraiato sul mio letto accanto a me. Aveva le converse,quelle nere e consumate,la sua mano accarezzava dolcemente il mio avambraccio scoperto dalla maglietta corta,la sua giacca di jeans era appoggiata alla mia sedia della scrivania ed il mondo fuori non contava nulla.
Perché Zayn,mentre mi chiedeva di parlargli delle mie immani difficoltà in fisica,non era solo un semplice fratello maggiore per me: lui era molto di più.
Molto più di chiunque altro.
“Parlartene? Sul serio?”
Mi sentii osservata con la coda dell’occhio,e così mi girai su di un fianco,appoggiando un gomito al cuscino,per permettere ai miei occhi di osservarlo bene.
Zayn annuì “Certo – sorrise – perché no?”
“Perché non voglio parlarti di quanto io sia pippa a scuola,mentre siamo qui a..”
“A fare che?” mi spronò lui,alzandosi lentamente a sedere sul mio letto.
La sua espressione da ventunenne esperto mi fece arrossire leggermente,e lui accorgendosene,scoppiò a ridere.
I miei occhi caddero alla sua pelle scoperta,all’altezza del fianco destro: la maglietta bianca si era alzata leggermente. Era stupendo.
“Non lo so,stiamo parlando,passando il tempo insieme – cominciai incerta – non voglio che parliamo della scuola!”
Tornai a sdraiarmi,guardando davanti a me e giocherellando con i lacci della mia tuta.
“Parliamone invece,potrei aiutarti”
Lo guardai stranita,dal basso “Ma che cavolo stai dicendo? Ti sei a malapena diplomato! Vorresti anche aiutare una povera anima irrecuperabile?”
“E dai,non puoi essere così messa male”
“Fidati,posso”
Tornò giù con me,costringendomi a guardarlo,portando una mano sotto il mio mento e voltando delicatamente il mio viso verso il suo.
“Ero un mostro in fisica a scuola,lo sarai anche tu”
Ci girammo tutti e due sul fianco,per guardarci negli occhi. Ma io non ce la facevo a reggere il suo sguardo: il mio cuore non ce la faceva.
“Che succede Natalie?” mi chiese lui,dolcemente.
“Non lo so,i tuoi occhi sono così profondi Zayn,davvero mettono paura..”
Lo vidi ridacchiare,per poi mordersi lievemente il labbro inferiore “Sei così piccola”
Sorrisi,ammirando il suo bel volto: era perfetto per una fotografia,in qualsiasi momento. Quindi mi alzai dal letto e corsi alla scrivania,presi la mia Nikon e me la portai davanti agli occhi.
“Ci risiamo – cominciò lui,girandosi dall’altra parte – per quanto hai intenzione di usarmi come modello senza darmi neanche una ricompensa?”
Continuai a scattare,senza sosta “Di che ricompensa parli,Malik?”
Calò il silenzio,ed io rabbrividii.
“Non lo so,mi piacerebbe fare qualcosa con te” disse poi,insicuro.
Lui,insicuro? Questo mondo non la smetterà mai di stupirmi.
“Noi facciamo già qualcosa  insieme”
“Non dirlo mai a nessuno in questo modo,potrebbero prendermi per un maniaco”
Risi di quella stupida battuta,senza smettere di scattare neanche una volta.
“Natalie ti prego,mi sento violato”
Mi fermai ad osservare lui e poi i miei scatti,chiedendomi se anche lui pensasse che io fossi bella,come io lo pensavo di lui.
“Io sono bella,Zayn?” domandai di getto,mordendomi i labbro.
Lui esitò per qualche istante,inarcando le sopracciglia. Si tirò a sedere un’altra volta,incrociando le mani al petto.
“Che intendi dire?”
“Tu mi trovi bella?”
Zayn sorrise,trafiggendomi poi con quegli occhi da paura.
“Io non ti trovo bella,ti trovo meravigliosa – sospirò – adesso vieni qui”
Gli sorrisi,tornando nuovamente accanto a lui. Mi sentii stringere tra le sue braccia,protetta,mentre appoggiavo la testa sul suo petto.
“Le modelle sono belle,quelle senza cervello e neanche talento – prese ad accarezzarmi i capelli – la ragazza che vedi passare per strada è bella,quella che incontri al parco è bella,mia madre è bella,le mie sorelle lo sono..ma non tu,tu sei meravigliosa”
Sentii le sue mani sfilarmi l’elastico dai capelli,sciogliendo la mia coda alta. Le sue labbra si scontrarono con la mia fronte,lasciando un tenero bacio.
“Questo lo tengo io” disse alludendo al mio elastico per capelli.
“Perché? Hai intenzione di farti una bella coda,Malik?”
“Certo,come credi che starei? -  mi prese in giro – voglio solo avere qualcosa di te,sempre”
Mi tirai leggermente su,per guardarlo negli occhi “Il mio dolce professore di fisica” gli lasciai un bacio sulla guancia,rintanandomi poi tra il suo collo e la sua spalla.
“Quindi accetti le lezioni di Zayn mostro in fisica Malik?”
“L’alternativa è Styles,direi che sono costretta ad accettarle” sospirai.
“Ma smettila”
Ridemmo insieme,per poi vedere le sue mani rubarmi la macchina fotografica dalle mie.
“Metterai anche queste sulla tua parete?” chiese osservando le sue (mie) fotografie.
“Sicuro” ammisi.
Zayn mi abbracciò più stretta,guardandomi poi negli occhi “Cosa c’è tra te ed Harry Styles?”
“Niente Zayn,non c’è niente – iniziai tranquilla – Styles è un mio compagno di scuola,noi ci lanciamo frecciatine e condividiamo il banco a storia”
“Nient’altro?” stava facendo il fratello geloso? O solo il geloso? Maledetti pakistani ambigui.
Scossi la testa,negando “Credo che Styles abbia qualcosa con Louis Tomlinson,non so..”
“Non dire stronzate”
“Non essere omofobo”
“Non sono omofobo”
“Lo sei”
“No”
“E invece sì”
“Mi viene strano immaginarmeli..” confessò lui.
“Hai visto come mi guardava Tomlinson alla festa quando stavo a meno di due metri da Harry? Andiamo,quelli non sono sguardi che si riservano alle gelosie da migliori amici!”
“Ok,forse no..”
“Forse?” gli domandai,sconcertata.
“Ok,sicuramente no”
Il silenzio calò per qualche secondo,fino a che lui non soffiò sulle mie labbra e l’odore di fumo si fece intenso nell’aria.
“Cosa c’è tra me e te?” domandò di getto,senza smettere di guardarmi negli occhi.
Lì,abbracciati sul mio letto,ridendo e scherzando,nessuno dei due sapeva cosa ci fosse tra di noi. Non era semplice,ma era bello. E non importa quanto difficoltoso o sbagliato sia,se è bello e ti rende felice,allora ne vale la pena.
“Io non lo so,Zayn” confessai,giocando con la sua catenina nera.
“Beh,nemmeno io lo so,piccoletta..” il suo tono includeva altro.
“Ma..?”
“Non c’è un ma,cosa ti fa credere che sia un ‘ma’?” disse divertito.
Ma divertito da cosa? Cosa diamine c’è di divertente nel non essere a conoscenza dei propri sentimenti?
“C’è sempre un ‘ma’,Malik”
“Come vuoi,piccoletta”
“Malik,sai che odio quando..”
“Sì,lo so che odi quando ti chiamo ‘piccoletta’” m’interruppe,prima che potessi finire.
“E allora perché lo fai? Sapevo che ti piacesse rompermi i coglioni,ma fino a questo punto..”
Lui sorrise divertito,addolcendo il viso “Perché sei la mia piccoletta”
Che significava? Tra me e Zayn non poteva esserci nulla,era fuori discussione. Lui era il migliore amico di Manuel,era come se fosse il mio secondo fratello maggiore. E allora perché volevo che si avvicinasse ancora di più a me? Perché volevo che non la smettesse mai di sorridermi in quel modo? Perché non lo stavo allontanando,mentre le sue labbra si muovevano lente verso le mie?
“Natalie? Vado un attimo in camera tua,credo di aver lasciato lì il caricatore dell’iPhone..”
Fu così che un pakistano finì per nascondersi nel mio armadio.
 
 
 
 
 
 
 

Dyana


Mi piaceva andare a scuola,e sapevo che questo non mi accomunava di certo agli altri normali adolescenti. Ad esempio,Natalie odiava andare a scuola. Mentre per me,studiare non era certo un peso,io lo vedevo più come il mio dovere: era il mio lavoro,e dovevo farlo bene.
Per questo mi trovavo nella cucina di casa Shade,seduta su uno dei loro sgabelli,con il libro di storia davanti agli occhi. Ero concentrata sui Conquistadores  spagnoli,quando sentii qualcuno scendere le scale dal piano di sopra.
“Papà,Natalie si comporta in modo più strano del solito,secondo te non sarebbe il caso di spedirla in quel collegio militare di cui parlavamo? Sai perché.. – vidi Manuel bloccarsi,davanti a me – oh,ciao Dyana”
“Collegio militare? Non ti sembra di essere un po’ troppo duro con la tua sorellina?” gli chiesi,chiudendo il libro.
“Sorellina? Quella lì è una iena,pensavo lo sapessi”
Risi delle sue parole,osservandolo sedersi sullo sgabello di fronte al mio.
“Lo so”
Rimase a guardarmi per un po’,ed io feci lo stesso. I suoi occhi erano più azzurri del solito,i capelli biondi cadevano disordinati sulla sua fronte e gli angoli delle sue labbra erano perennemente sollevati.
“Che c’è?” mi chiese.
Io scossi la testa,presa di sorpresa “Nulla,scusa”
“No,non scusarti – mi disse – cosa stavi facendo qui da sola?”
Indicai il mio libro ormai chiuso e dimenticato “Studiavo,qualcuno deve pur farlo,no?”
Manuel rise,stiracchiandosi lentamente “Che vuoi da me? Io sono un maturo ventenne diplomato”
“Diplomato sì,sul maturo devo ancora pensarci..” lo presi in giro.
“Ehi! Come ti permetti? - finse di offendersi,facendomi ridere – senti,ti trovi bene qui nella nostra cucina a studiare?”
Ci pensai su,in effetti la famiglia Shade non era delle più normali: Jane urlettava in modo molto tredicenne con le sue amiche al telefono,Tyler urlava contro Jane dicendole di abbassare la voce con scarsi risultati,Natalie era Natalie e Manuel,beh..si stava rivelando interessante.
“Siete un po’ sopra le righe,in effetti”
Lui rise “Soprattutto la nostra voce è sopra le righe..”
“Hai afferrato il concetto,vedo”
Schioccò la lingua,alzandosi e prendendomi per mano “Vieni,conosco un posto perfetto”.
 
“Ti piace qui?”
Il campo da calcio era perfetto: il martedì dalle due del pomeriggio alle sei non si allenava nessuno,e lì c’era solo il custode messicano.
“Sì Manuel,dire che è perfetto mi sembra un eufemismo”
La sua faccia si fece confusa “Ehi Dyana,ti ho detto che sono diplomato,ma questo non significa che io sappia il significato della parola ‘eufemismo’..”
“Mi ero quasi dimenticata che sei il fratello di Natalie”
Tornai con gli occhi sul libro,mentre Manuel mi sedeva accanto.
“Senti,Dyana..”
“Manuel Shade e l’amica spagnola della sua sorellina,qual buon vento?”
Il suo ‘Senti,Dyana..’ venne interrotto da quelle parole e da quella voce che,diamine,avrei riconosciuto ovunque. In tutti i campi da calcio,in tutti i deserti,in tutte le città.. perché io ero maledettamente innamorata di quella voce.
“Styles,gireresti al largo?” chiese brusco e scocciato Manuel.
“Girare al largo? – sembrò pensarci su,mentre si avvicinava a noi – nah,non credo che lo farò”
“Cosa vuoi?”
“Il mio orologio segna le sei,il tuo?”
Vidi il viso di Manuel farsi confuso,mentre io cercavo la sanità mentale perduta alla vista dei suoi occhi.
“Cosa centra?”
“Ho gli allenamenti,no?”
“Oh,già”
Il silenzio calò su di noi per qualche istante.
“Ehi amica spagnola di Shade,ti andrebbe di guardare il mio allenamento? Sei piuttosto carina oggi,con quelle trecce”
Probabilmente ero arrossita di venti tonalità,così mi limitai ad annuire,mentre lo guardavo dirigersi verso lo spogliatoio.
“Dyana,tutto bene?” Manuel mi riportò alla realtà,così scossi la testa.
“Benissimo,meravigliosamente,sto da Dio,io sto..”
“Sì,ho capito” m’interruppe.
E poi mi ricordai di quel ‘Senti,Dyana..’.
“Volevi chiedermi qualcosa,prima?”
Ma lui scosse la testa,abbassando poi lo sguardo.
“No,niente”.




















Don't care about nothing
ciao girlz,v'informo che ho molto sonno sjdhgasd
sarò di poche parole,quindi parliamo subito del capitolo..
non succede molto,lo so,diciamo che è di passaggio..
ma ci sono abbastanza momenti Zatalie ajsdgas
vedo che vi piace la storia,e sono felice..
però davvero,mi si stanno chiudendo gli occhi!
vi voglio tanto bene,dal profondo del cuore,siete fantastiche askdjhsa
Simo.


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 7
*** Hey you,beautiful smile ***



(7)
Hey you,beautiful smile



La classe di storia era ad immagine e somiglianza della materia: morta. La professoressa Stock parlava,parlava e parlava,ma non sembrava accorgersi che noi,non l’ascoltavamo affatto. O se se ne accorgeva,non le importava.
Dal canto mio,me ne stavo seduta al mio posto,tranquilla e con il libro aperto,così la Stock credeva che io stessi seguendo. Ma da genio del male che ero,avevo posizionato tatticamente l’iPhone nella mia tracolla sul banco. Un classico.
 
“Odio la tua scuola”                                                                           
 
Sorrisi guardandomi intorno,e constatando che quel giorno ero da sola: insomma,il posto accanto al mio non era occupato. Dove diavolo era Styles? Si era perso nella maestosità dei corridoi scolastici? Mi strinsi nelle spalle e risposi al messaggio di Zayn.
 
Tu la odi? E cosa dovrei dire io? Costretta tra queste mura per otto lunghe ore al giorno? Vergogna,Malik”                                                                          
 
Quando premetti il tasto ‘Invia’,la porta della classe di storia si aprì,mostrando dietro di essa un metro e ottanta di pura stanchezza e sonno disturbato. Harry Styles ed i suoi spenti occhi verdi ciondolarono verso di me,ignorando i richiami della professoressa e sedendosi al suo posto.
“Buongiorno anche a te,Styles” cominciai io.
I suoi occhi saettarono verso di me “Ciao Shade,carina la maglietta”
Inarcai le sopracciglia,mentre lui si sfregava gli occhi stanchi con le mani. Da quando un maschio di diciassette quasi diciotto anni nota la bellezza delle magliette femminili? Interruppi i miei pensieri quando mi arrivò la risposta di Zayn.
 
“E non pensi a me? Costretto qui fuori senza di te”
 
Tornai a sorridere come una cretina non appena lessi quel messaggio,ma il fatto era che Zayn sapeva decisamente il fatto suo. Insomma,ancora non ci eravamo decisi a definire per bene cosa fossimo,ma sicuramente sapevamo cosa non  fossimo: solo amici,o peggio,fratelli maggiori.
“Che hai da sorridere come un ebete?”
Roteai gli occhi al cielo,digitando velocemente una risposta.
 
“Ti devo lasciare,Styles ha una crisi d’identità. Ti aspetto dopo?”
 
Aspettai la sua risposta in silenzio,e mi feci quasi pena: fissare il telefono aspettando che mi avvisasse della presenza di un nuovo messaggio,non era da me.
E neanche fremere sulla sedia e sorridere come una scema leggendo il cosiddetto nuovo messaggio,lo era.
 
“Non vedo l’ora”
 
Archiviai il telefono,per poi guardarmi la maglietta scettica “Allora,vuoi dirmi cos’ha di carino la mia semplice maglietta arancione?”
Lui sospirò,tirandosi su da quello stato di dormiveglia in cui era rovinosamente caduto “E tu vuoi dirmi cos’ha di tanto divertente il tuo iPhone?”
“Harry,stai cercando di spettegolare con me?”
“Natalie,ma che problemi hai?”
Roteai gli occhi al cielo,un’azione che ripetevo abitualmente in sua presenza.
“Avanti,cosa ti sta succedendo?”
“Piantala di psicanalizzarmi,non mi sta succedendo proprio niente”
Stupido Styles dagli occhi verdi.
“E dai,da quando ci chiamiamo per nome? Da quando mi fai i complimenti? Ti comporti in modo strano.. – sospirai,girandomi verso di lui – Dyana mi ha detto che l’altro giorno le hai chiesto di assistere al tuo allenamento”
Harry si strinse nella sua maglietta bianca,spostando lo sguardo fuori dalla finestra.
“L’ho fatto solo per infastidire tuo fratello,lui è cotto della tua amica spagnola..”
Annuii “Oh,lo so.. – ma poi tornai in me – Harry! Ma sarai bastardo?”
“Ma che vuoi Natalie? A me non piace la tua amica,che ci posso fare?”
“Ti piace qualcun altro?” buttai lì,curiosa.
Sembrò piuttosto colto sul vivo e mi sentii quasi in colpa,quasi. Lo vidi abbassare lo sguardo sul banco,per poi torturarsi le mani. Così,in un impeto di pura compassione,gliele afferrai tra le mie.
I suoi occhi corsero confusi ai miei,ed io gli sorrisi sinceramente.
“Harry,se c’è qualcosa che non va,puoi parlarmene tranquillamente”
Continuò a fissarmi,come se non capisse “E perché?”
“Beh – mi strinsi nelle spalle – perché io sono tua amica,e tu ne hai bisogno”
Il suo tiguardomanonparlo continuò ancora per qualche istante,dopodiché distese le labbra in un sorriso incerto. Strinse la presa sulle mie mani,per poi aprire la bocca.
“Sei..mia..amica? Sul serio?”
Non avevo mai visto Harry così insicuro,e mi fece una tenerezza inaudita “Certo che sì Styles,lo sono sempre stata”
Il suo sorriso era bellissimo: il primo che gli vedevo in viso,così sincero.
“E quindi se ti confesso una cosa tu non la dici a nessuno,giusto?”
Annuii,sempre più curiosa “Giusto”
Lo vidi tentennare per qualche secondo,dopodiché prese un lungo sospiro e si decise a parlare “Sì,mi piace qualcun altro”
“Beh,bello no? E chi?”
“Louis”.
 
 
 
 
 
 
Odiavo l’uscita del liceo,era sempre così piena di liceali.  Sì ok,era una cosa decisamente normale,ma dato il fatto che odiavo molto anche i liceali,il mio odio era fondato.
Stavo per uscirne,quando mi sentii tirare per il braccio destro,ed imprecando ad alta voce mi girai verso quel maledetto ostacolo.
“Chi sei e cosa vuoi?”
“Ciao tesoro,da cosa o chi stai scappando?” mi domandò la voce felice di Dyana.
Perché era sempre così perfetta? I suoi bellissimi capelli neri le cadevano in onde ordinate sulle spalle,gli occhi splendevano al contatto con il sole ed il suo sorriso le illuminava il viso ogni qual volta comparisse. Era stupenda,e mi faceva sfigurare,dannazione.
Mi passai una mano tra i capelli,cercando di rimanere tranquilla.
“Dyana,non è giornata”
“A sentire te,non è mai giornata” ridacchiò,ma come glielo potevo dire che non c’era proprio niente da ridere? Insomma,il ragazzo di cui era innamorata mi aveva appena confessato di essere gay,Dio mio.
“Che ci vuoi fare? Sono una ragazza misteriosa,maledetta,piaccio a tutti..”
“Natalie,ti prego – m’interruppe,facendomi roteare gli occhi al cielo – dato che oggi mi sento buona col mondo intero e le mezze seghe come te,studiamo insieme fisica?”
Ma ammazzati,spagnola delle mie vans azzurre.
“Oggi? Fisica? Io e te? – dovevo temporeggiare,dovevo temporeggiare,dovevo temporeggiare  - io,in effetti,dovrei..”
Quando sentii il rumore di una moto sfrecciare affianco a noi e quando vidi il ragazzo che la stava guidando togliersi il casco,ringraziai chiunque e benedissi Zayn Jawaad Malik.
“E da quando sei un motociclista,tu?” gli domandai avvicinandomi a lui ed alla sua moto.
Zayn rise debolmente,passandosi una mano tra i capelli neri,scompigliandoli appena,accentuando il lavoro che aveva fatto il casco.
“Beh,mi sono detto,quale occasione migliore per provare la mia nuova moto se non andare a prendere Natalie fuori dalla sua odiosa scuola?”
Sorrisi insieme a lui,avvicinandomi ancora di più ed accarezzando la sua nuovissima moto nera.
“Ti piace?” mi chiese.
“Molto,davvero..” annuii.
Rimanemmo a guardarci per un po’,dopodiché la sua  fastidiosa voce c’interruppe rovinosamente.
“Oh,ciao Zayn,sì tutto bene,e tu come te la passi?,oh sono contenta che tu stia bene!” stupida Dyana.
Al sentire la profonda risata di Zayn,sorrisi istintivamente e mi appoggiai a lui,sulla sua spalla.
“Ciao Dyana,sono contento che tu stia bene,ma non ho molto tempo per le chiacchiere”
Non feci in tempo a girarmi verso di lui,che il suo braccio mi strinse le spalle.
“Ti va di fare un giro?” mi domandò,sottovoce: era solo per noi due.
Io lo guardai leggermente sconcertata,le moto non erano proprio il mio forte.
“Non sono un amante del motociclismo in effetti,Zayn” gli confessai.
“Che c’è,non ti fidi di me?”
I suoi occhi erano così belli,così pieni di vita e di speranza e di fiducia,non potevo dirgli di no. Io mi fidavo di lui,gli avrei affidato la mia vita ad occhi chiusi,gli avrei consegnato le chiavi del mio cuore e gli avrei detto di tenersele strette,perché quando mi sorrideva,erano solo ed unicamente sue.
“Certo che mi fido di te” conclusi alla fine con un sorriso.
“Allora andiamo,bel sorriso”
Mi porse la mano,che io strinsi forte ed aggrappandomi a lui salii su quella moto decisamente più grande ed imponente di me. Mi stavo quasi sbilanciando,sotto le risate della mia cosiddetta migliore amica,quando le sue braccia mi tennero salde alla moto.
“Sei un disastro,piccoletta”
Me lo ripeteva di continuo,ed io lo picchiavo di continuo.
Mi porse il casco ed armeggiai con la sua allacciatura per un po’,mentre lui mi guardava scettico e divertito.
“Ti diverti,Malik?” gli chiesi brusca.
Lui non disse niente,si avvicinò piano al mio viso e con le sue mani mi aiutò.
“Ecco,non è difficile”
Quelle parole sussurrate sulle mie labbra sembravano le parole più belle del mondo,tutto con la sua voce assomigliava alla più perfetta dichiarazione d’amore.
Salì anche lui,si sistemò per bene e si girò verso di me.
“Stringiti forte a me”
Non me lo lasciai ripetere due volte e con le braccia gli circondai i fianchi,e quando mise in moto sentii l’adrenalina scorrermi nelle vene. Forse per l’imminente viaggio in moto con lui,o forse semplicemente per la nostra estrema vicinanza.
Mostrai un due a Dyana,mentre insieme sfrecciavamo lungo la via della mia scuola. Ed il mio sorriso represso sulla sua giacca di pelle,poteva significare solo una cosa: mi stavo rovinosamente innamorando di mio fratello maggiore.
 
Quando scesi dalla sua moto,tolsi il casco ed agitai i miei lunghi capelli al vento. Zayn mi sorrise e mise il casco nel sottosella della sua moto,per poi porgermi la mano.
“Dove andiamo?” gli chiesi guardandolo.
“Vieni,camminiamo un po’ insieme”
Afferrai la sua mano e le sue dita s’intrecciarono alle mie,facendomi provare tante sensazioni diverse. Le farfalle nel mio stomaco non ne volevano sapere di darmi tregua,i brividi sulla mia schiena non cessavano ed il mio cuore batteva sempre più forte.
“Allora,a cosa devo questa passeggiata insieme al grande Zayn Jawaad Malik?” gli chiesi mentre passeggiavamo tranquillamente nelle vie di un parco.
Lui rise “Ma davvero non l’hai capito?”
Aggrottai le sopracciglia,senza guardare i suoi occhi “Che cosa dovrei aver capito?”
“Che insieme a te io non sono il ‘grande Zayn Jawaad Malik’..ma solo un povero idiota,che non ha la minima idea di cosa gli stia succedendo” mi confessò.
Ed era così bello mentre gesticolava con la mano libera,che mi venne voglia di fotografarlo. Ma non volevo sciogliere la presa alla sua mano.
“Allora siamo in due”
Ci guardammo negli occhi,con lo stesso identico mezzo sorriso.
“Styles ha ritrovato sé stesso?”
Svoltammo in un angolo verde del parco,quando mi fece quella domanda. Io non risposi,non sapevo che dire..sono sapevo se  dire.
“Ehi tu,bel sorriso.. - mi richiamò lui,e quel soprannome mi fece ridere – che succede con Harry? Ha fatto qualcosa per cui debba essere preso a pugni?”
Mi bloccai di scatto,di fronte a lui e gli posai delicatamente le mani sul petto fasciato da una maglietta blu a mezze maniche.
“Natalie? Che c’è?” mi chiese preoccupato,per poi posarmi le mani sui fianchi.
Io scossi la testa “Niente Zayn,ma quello ch sto per dirti ti lascerà del tutto sconcertato”
“Ah sì?”
Io annuii,senza distogliere lo sguardo da quei meravigliosi occhi magnetici.
“Ti ricordi le mie supposizioni sull’orientamento sessuale di Styles? – iniziai io,guardandolo annuire – beh,considerami pure la tua veggente personale perché..”
“Perché?” mi esortò lui.
“Perché Harry è gay,me l’ha confessato lui stesso durante l’ora di storia”
Zayn non sapeva che dire,leggevo il suo sconcerto dai suoi occhi.
“Ma..è surreale! Ci stava provando con te,la sera della festa..”
Risi per la sua reazione “Lo so,lo so..ma non sono io che gli piaccio,caro Malik”
“E chi?” mi chiese curioso.
Valutai la possibilità di farlo prendere male,dicendogli che era lui il ragazzo per cui Styles si era preso una bella sbandata. Ma poi il suo mezzo sorriso ed i suoi occhi dolci mi fecero ricredere,non volevo fare la stronza con lui.
“Louis,Louis Tomlinson”
Zayn schioccò la lingua “Lo sapevo,l’ho sempre saputo”
Gli colpii una spalla,indignata “Ma non dire minchiate,sono io che l’ho sempre saputo! Tu ridevi delle mie supposizioni! Idiota!”
“Ok,ok.. – alzò le mani in segno di resa – hai vinto tu,hai ragione”
“Lo so che ho ragione,Malik..”
Feci per allontanarmi da lui,quando sentii la sua mano trattenermi per un braccio ed attirarmi a sé. Le sue braccia mi strinsero forte,e le sue labbra soffiarono sulle mie.
“Lo sai Natalie,credo che io e te saremmo una gran bella coppia..”
“Dici?”
Lo guardai dal basso del mio metro e cinquanta,e lui annuì.
“Tu che ne pensi?”
“Penso che quando dici queste cose,m’innamoro sempre di più” confessai sorridendo,giocherellando con la manica della sua giacca di pelle.
“Ti stai innamorando di me?” mi chiese,inespressivo.
“Io..non lo so,non sono mai stata innamorata se non della fotografia – cominciai incerta – tu che dici?”
La sua mano afferrò la mia,che tremante gli stava torturando la giaccia,e la strinse forte.
“Dico che per me vale la stessa cosa”
“Sei innamorato della fotografia?”
“No,di te..mi sto innamorando di te,Natalie”.













Don't care about nothing
buonccccciorno c:
ma quanto zucchero c'è in questo capitolo? smdjdfhdh
io li amo,quasi quanto ami voi..ho detto QUASI
che mi dite voi di bello? io solo che ho preso tre debiti..
yeeeeeeeeeeeeeeeeeeee NO
odio tutti e tutto,non è possiible andare avanti così
HAHAHAHAH #StaystrongSimona
massì,la vita è bella,sorridiamo..
vi è piaciuto il capitolo? fatemelo sapere,questa volta risponderò sjfhgsdf
lo cccccciuro!
vi amo molto molto molto <3
Simo.




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Capitolo 8
*** I'm in love ***





(8)
I'm in love 


 

                                                                           


A casa mia regnava uno di quei rari momenti di silenzio: Jane non c’era,Manuel stava facendo la doccia da più di due ore e papà era scomparso a lavoro.  C’eravamo solo io,Harry ed i nostri libri di matematica.
Matematica e fisica erano le mie peggiori nemiche,se si escludono mio fratello e mia sorella,ovviamente. Non m’importava delle materie scientifiche,fosse per me le avrei bandite in seduta stante.
Quando mi avevano,per qualche strano caso di magia nera,eletta a rappresentante di classe avevo proposto una rivisitazione molto rivisitata  del programma di lezioni. A nessun professore era piaciuto il mio piano,e la preside aveva convocato mio padre.
Ero stata in punizione per due settimane,per quel dannatissimo foglio su cui avevo accuratamente scritto tutto il mio nuovo programma delle lezioni: ‘Set fire to the school,NOW’.
“Natalie? Tutto a posto?” mi domandò Harry,senza staccare gli occhi verdi dai suoi esercizi di algebra.
Noi due non eravamo mai stati dei grandi studiosi,ma avevamo deciso di darci dentro,per evitare le bocciatura. Harry non era granchè male,avevamo legato molto ed eravamo diventati amici per davvero.
Lui era il mio amico,ed io ero la sua amica.
“Sì,stavo solo pensando al mio rinnovamento lezioni..” dissi sovrappensiero,posando la penna affianco al libro aperto. 
Dyana sarebbe stata fiera di me. Cioè no,perché passavo tutto il tempo con il ragazzo di cui era innamorata e non mi parlava da due settimane,ma in circostanze normali: sarebbe stata fierissima  di me.
“Ancora? Non ti è bastata l’ultima volta?”
Harry si decise a guardarmi,con la sua aria divertita migliore,che non abbandonava mai. Io lo liquidai con un gesto vago della mano,maneggiando una matita gialla.
Quella non era una matita a caso,però: era la matita che mi aveva regalato Zayn,così che io avessi sempre qualcosa di suo. Come lui portava sempre al polso il mio elastico per capelli,io portavo sempre con me la sua matita gialla.
“Mi dispiace per la tua amica”
Fece oscillare i suoi capelli ricci,mentre io alzavo gli occhi nei suoi.
“Non è colpa tua,non puoi farci niente”
“No,ma che hai capito? – mi chiese stranito – intendevo per voi due,so che non andate molto d’accordo ultimamente..”
Annuii “Già,la gelosia quando arriva non va più via,no?”
Harry rise debolmente,ed io mi accorsi che era veramente un ragazzo splendido. Tutto quel tempo passato ad odiarlo,sprecato inutilmente.
“Che c’è?” mi chiese lui,notando il mio sguardo perso nel guardarlo.
“Se solo lei sapesse..” buttai lì,ormai erano due intere settimane che ci provavo..invano ovviamente.
“Natalie,guardami un po’ negli occhi – feci come mi aveva detto,tentando di non ridere nel sostenere il suo sguardo stranamente serio – hai giurato che non avresti detto niente a nessuno”
“Ma perché? Non c’è niente di male,dannazione!” sbottai.
“Ah no? Beh,dillo tu ai fanatici della squadra di calcio con cui faccio la doccia tre giorni a settimana!” sbottò a sua volta,deciso.
Continuammo a guardarci,senza dire nulla.
“Natalie,devi promettermi che non dirai nulla” mi sussurrò.
Lo guardai per altri istanti,annegando quasi nei suoi occhi verdi.
Poi annuii “Prometto”
Lui finalmente sorrise,chiudendo definitivamente il libro di algebra e appoggiando il mento sui palmi delle mani,sostenute dai gomiti delicatamente posati sul ripiano della cucina.
“Lui ti ricambia?”
Harry aggrottò le sopracciglia,preso in contropiede.
“Che?”
“Louis – mi spiegai meglio – ti ricambia? Insomma,tu gli piaci?”
Vidi i suoi occhi spostarsi verso il basso per pochi secondi,dopodiché li rialzò nei miei,confuso.
“Io non lo so” confessò alla fine.
“Ma lui è..insomma..anche lui è..” balbettai cose senza senso,propriamente in stile Natalie.
Harry sorrise,notando le mie difficoltà “Non lo so Natalie,non so se Louis sia gay o meno”
“Non c’è un modo per capirlo?”
Harry rise,annuendo lievemente “Louis a volte mi lancia degli sguardi,a cui io non so dare un nome,ma so per certo che non si tratta più di sola amicizia”
Mi riconobbi immediatamente in quelle parole,ed Harry se ne accorse.
“Qualcosa non va,Natalie?” mi domandò preoccupato.
Io mi affrettai a scuotere la testa,scendendo dall’alto sgabello su cui ero seduta “No,no niente,tutto ok..”
“Ehi Natalie,hai visto la mia maglietta? Quella nera?”
La voce lontana di Manuel si trasformò presto in un Manuel in carne ed ossa,sull’ultimo gradino della scala di casa nostra e con un asciugamano soltanto in vita.
“Non ne hai una di maglietta nera,intelligenza” lo apostrofai,prima di notare la confusione sul suo viso.
Volsi lo sguardo su ciò che gli occhi di mio fratello stavano osservando con disprezzo,e trovai Harry arrossito di dieci tonalità e stretto nella sua maglietta azzurra dei Lakers.
“Ciao,Shade” si limitò a dire.
“Ciao Shade? Ciao Shade?  CIAO SHADE? – vai con la scenata da isterica tra 3,2,1.. – Harry Styles in casa mia,e dice solamente ‘Ciao Shade’? Cose da matti..”
Roteai gli occhi al cielo,mentre Harry ridacchiava sommessamente.
“Manuel calmati,o ti verrà uno dei tuoi soliti sfoghi sulla pelle” gli consigliai caldamente.
“Natalie? Possiamo parlare un attimo? – sputò tra i denti Manuel,sull’orlo di una butta crisi di nervi degna di una casalinga disperata – da soli” puntualizzò poi.
Guardai Harry,che annuì “Prego..” disse facendo quel gesto con la mano,quello che sembra ti accompagni..del tutto ironico.
Io sbuffai,tirando per un braccio mio fratello in un angolo della cucina.
“Che cavolo vuoi,Manuel?” dissi disinteressata.
“Sapere che ci fa Harry Styles nella mia cucina,per esempio” ironizzò lui.
“Non è tua,la cucina..”
“Natalie,non sei divertente”
Sbuffai,di nuovo “E tu nemmeno,ma che problemi ci sono se un mio amico viene qui a studiare insieme a me?”
“Un tuo amico? Sai benissimo che Harry Styles non è solo ‘un tuo amico’..”
“E cos’è,allora? Illuminami,oh grande maestro” lo presi in giro.
Lui mi puntò un dito contro,fulminandomi con i suoi occhi azzurri.
“Noi ci odiamo,e lo sai..perchè è qui?”
“Te l’ho detto,siamo amici” riprovai,ma tanto era tutto inutile.
“È per questo che tu e Dyana non vi parlate neanche più? Perché te la fai con Styles? È così?” 
“Lavora meno di fantasia,innamorato perso!” lo apostrofai,e temetti che gli occhi gli uscissero dalle orbite,per quanto fosse incazzato in quel momento.
“Ragazzi,quante volte vi ho detto che un ospite va trattato con rispetto? Non potete pensare di sussurrare in un angolo,dal momento in cui non ne siete assolutamente capaci..”
Mio padre si sbattè la porta d’ingresso dietro,avvicinandosi ad Harry.
“Piacere Tyler,il padre di quei due intelligentoni lì”
Si strinsero la mano,ed Harry sorrise divertito “Sono Harry,un amico di Natalie”
Chissà perché mio padre stava così simpatico agli amici che portavamo a casa..
“Amico? O fidanzato?” chiese INOPPORTUNAMENTE l’uomo che chiamo padre.
Prima che potessi ribattere,Harry – che per poco non si era strozzato con il the freddo al limone – scosse freneticamente la testa.
“Natalie è solamente un’amica,probabilmente la migliore,ma solo quello..” spiegò.
Io gli sorrisi e poi guardai male,malissimo,mio padre “Ti dispiace?”
“Assolutamente,gioia”
Adesso lo picchio.
Tornai a sedermi affianco ad Harry,mentre Manuel esalava l’ennesimo inutile sbuffo degli ultimi due minuti e tornò di sopra,sbattendo i piedi da bravo ragazzo maturo e ventenne qual’era.
“Allora,Harry.. ti piace il calcio?”
“Oh,io vivo di calcio signor Shade!”
“Ti prego Harry,chiamami Tyler”
“Oh,d’accordo Tyler”
Mentre Harry cercava di circuirmi il padre,io roteai annoiata gli occhi al cielo,prima di sentire ancora i suoi  fastidiosi passi sulle scale.
“Ehi ragazzi,ma questa non è la giacca di Zayn?”
Appena sentii quelle parole,m’irrigidii. Scattai in piedi e probabilmente porpora in viso,mi avvicinai velocemente a Manuel.
“Dove l’hai trovata?” gli domandai con la voce più alta di minimo venti ottave.
“Appunto – mi guardò con occhi inquisitori da fratello maggiore incazzato che coglie sul fatto la sorellina più piccola – sono io che faccio le domande qui,che ci faceva nella tua camera questa?” indicò la giacca di pelle nelle sue mani.
Sapevo alla perfezione che ci facesse quella  nella mia camera. Ma non potevo certo dirlo a Manuel,non potevo certo raccontargli quanto il suo migliore amico storico,cresciuto insieme a me,mi facesse battere il cuore ogni qual volta fosse nei paraggi.
Tentennai qualche minuto,per poi sentire la voce del mio salvatore.
“Gliel’ho portata io” disse Harry.
Io mi girai a guardarlo,chiedendogli una spiegazione con lo sguardo. Lui scosse la testa,affidandosi completamente all’improvvisazione.
“Tu?” sembrava che Manuel lo stesse insultando,dal disprezzo che mise nella voce.
“Sì,io – annuì poi Harry – Zayn l’aveva dimenticata nella pasticceria di mia madre,così l’ho portata qui,ma tu non c’eri e l’ho lasciata a tua sorella”
Concluse soddisfatto Harry,ed io sorrisi riconoscente. Che Dio benedica Harry Edward Styles.
“Oh,tua madre ha una pasticceria? Sul serio?”
Il tono di Manuel era decisamente cambiato.
Harry annuì orgoglioso “Aperta tutta la settimana,dalle otto del mattino alle nove di sera”
“Oh wow,magari un giorno passo di lì e..”
“Manuel!”lo ripresi io.
“Oh giusto..è così? È come ha detto Harry?” mi chiese poi Manuel.
“Certo che è così” finsi di essere anche offesa.
“Meglio così..”
Manuel abbandonò la giacca sul divano,tornando di sopra. Tirai un forte sospiro di sollievo,tornando dal mio salvatore.
“Bene,risolto lo strano caso della giacca lasciata a casa Shade,ti fermi a cena Harry?” chiese mio padre al mio riccio amico.
Lui mi guardò,per poi prendere da solo una decisione: quando si dice apprezzare l’opinione degli amici.
“Magari,grazie Tyler”
Mio padre sorrise felice e tornò a fare qualsiasi cosa stesse facendo,così da lasciarci soli.
“Allora,che ci faceva la giacca di Zayn nella tua camera?”
A quella domanda tornai porpora e mi voltai di scatto verso di lui ed i suoi beffardi occhi verdi.
“Harry!”
“Che c’è? Ho il diritto di sapere!”
“E perché mai?”
“Perché ti ho salvata in corner – cominciò,avendo rovinosamente ragione – e poi sono il tuo amico gay,insomma..se non ne parli con me con chi ne parli?”
“Ed io che ne so? Non ho mai avuto un amico gay..”
“Adesso ce l’hai”
Lui mi sorrise,ed io feci lo stesso.
“Quindi mi dirai che sono F – A- V – O – L – O – S –A  ogni volta che andremo a fare shopping?” chiesi speranzosa.
“Noi non andremo a fare shopping,Natalie”  ma lui mi smontò subito.
“Oh,e allora a cosa serve un amico gay?”
“A darti consigli su focosi pakistani,quindi parla..” mi esortò Harry.
“Focosi pakistani? Tu stai male” commentai.
“Natalie”
Il suo tono di voce serio mi mise paura,così decisi di parlare.
“Zayn mi piace,Harry” confessai.
“E tu piaci a lui?” mi chiese con un sorriso sulle labbra.
“Non lo so”
“E perché non glielo chiedi,allora?”
“Dici che dovrei farlo?”
“Non lo dico io Natalie,è così e basta”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Stole my heart on Monday..

“E così questa sarebbe camera tua?”
Mi guardai intorno,come se fossi appena entrata nel paradiso terrestre,e non in una comune camera di una comune casa nel comunissimo centro londinese.
“La sola ed unica”
Zayn scalciò le converse nere e le lasciò sbattere sul pavimento chiaro della sua stanza,dove di ordine ce n’era davvero poco.
“Che fai,non ti scusi per il disordine da bravo padrone di casa?”
Senza fare troppi complimenti,mi lanciai sul suo letto morbido ed inspirai il suo profumo sul suo pesante piumone verde.
Zayn inarcò un sopracciglio,facendomi ridacchiare silenziosamente: quell’espressione era la mia preferita,mi faceva ridere e l’amavo.
L’espressione,sì.
Amavo il suo sopracciglio destro inarcato.
Non amavo nient’altro.
E soprattutto nessun altro.
“E perché dovrei? – si guardò intorno – io non vedo ospiti,qui..”
Aprii gli occhi di sbieco,osservandolo per un po’. Dopodiché scoppiammo entrambi a ridere,senza un valido motivo. Ma le risate tra di noi erano così: spontanee ed inaspettate,e sarebbero dovute essere così per tutti quanti,e non solo per noi due.
Ma tutti quanti non erano noi due.
Richiusi gli occhi,e desiderai addormentarmi lì,nella sua casa tranquilla,sul suo piumone verde,perché profumava di vaniglia e sigarette,ed io non volevo nient’altro.
“Natalie..”
Ma la sua voce mi richiamò,dolcemente.
“Che vuoi? – domandai senza aprire gli occhi,non troppo dolcemente come lui – sto cercando di riposare,rompi palle che non sei altro”
Potrei giurare che avesse roteato gli occhi al cielo,lo faceva sempre.
“Ma non dovevamo studiare fisica,io e te?”
Aprii gli occhi di scatto,pronta a tirargli un cuscino addosso,e l’avrei fatto,lo giuro..se solo non me lo fossi ritrovato addosso,con il viso a pochi centimetri dal mio collo,e la sua mano premuta delicatamente sul mio fianco.
“Ed è così che hai intenzione di studiare?”
La risata inconfondibilmente bella di Zayn Jawaad Malik riempì la stanza,dopodiché le sue labbra si spostarono lente sul mio collo,percorrendo una scia umida e adrenalinica di baci.
“Che fai?”
Tentai di non balbettare,di non tremare,di mantenere la calma affianco a quel metro e ottanta di bellezza statuaria. Ma la sua pelle scura scottava a contatto con la mia,e allora mi strinsi più forte  a lui.
“Mi sono stancato Natalie – cominciò,mettendosi a sedere sul suo letto – tu no?”
Totalmente confusa,e non sapendo di cosa stesse parlando,mi tirai a sedere con lui,appoggiando le mani sui miei jeans,leggermente nervosa.
“Di cosa ti sei stancato,Zayn?”
Girò il viso verso il mio,e puntò i suoi due fari miele scuro nei miei occhi.
“Di tutta questa situazione – fece un gesto circolare con le mani – non so te,ma io non ce la faccio più così”
“Ma di cosa..”
Tentai di rispondere,ma lui mi sovrastò “E non chiedermi di cosa sto parlando”
Annuii,in effetti sapevo bene di che situazione si fosse stancato.
“Sì,infatti la mia era solo una domanda di circostanza,sai una di quelle che fai quando..”
“Lo sai che mi hai rubato il cuore? – mi guardò per pochi secondi,non nascondendo un mezzo sorrisetto nel vedermi sconcertata -  sì ragazzina,tu e solo tu,in un lunedì qualsiasi mi hai totalmente rubato il cuore”
“Ma che stai..”
“E no,non chiedermi neanche che sto dicendo – in circostanze normali gli avrei detto di chiudere il becco e lasciarmi perdere,ma in quel momento gli occhi di Zayn mi stavano ordinando di tacere e di starlo a sentire – perché è già difficile così,se poi ti ci metti tu con la tua ironia e le tue battutacce,non ne usciamo più”
La sua risata debole si accompagnò alla mia,mentre i suoi occhi continuavano a fissare i miei,in attesa di una risposta.
 
He had me deep on Tuesday..
 
“La sai una cosa,Zayn? – non aspettai la sua risposta,ma gli afferrai una mano e la strinsi nella mia – è da quando mi hai portata in quel maledetto Fire Starter,davanti a quel maledetto tavolo da biliardo,con quei maledettissimi italiani ubriaconi che ci fissavano,che ho capito..”
“Hai capito cosa?” mi domandò curioso.
“Che sono stata tua,da quello stramaledetto martedì”
“E perché lo maledici?”
“Perché è difficile,ed io odio le cose difficili”
“Beh,siamo in due allora”
 
But I am in love..
 
Il suo sorriso mi colse alla sprovvista,ed io aggrottai le sopracciglia.
“Ma questa volta non m’importa..”
“Zayn,ma che..?”
Mi zittì,portando le sue labbra a pochi,decisamente pochi centimetri dalle mie. E allora capii che non fu lui a zittirmi,ma il suo profumo di vaniglia e sigarette,la sua pelle scura che sulla mia scottava ed i suoi occhi così dannatamente belli,che arrestarono le mie parole.
“Non m’importa se è difficile,non m’importa se Manuel non sarà d’accordo,non m’importa se tu sei piccola..e sai perché? – mi scostò una ciocca di capelli dal viso,mentre io pendevo totalmente dalle sue labbra – perché sei la mia  piccola,ed io ti proteggerò,te lo prometto”
Annuii,neanche io sapevo per cosa,neanche io sapevo perché,ma stavo per commuovermi e le mie labbra si aprirono involontariamente in un sorriso.
Seguito subito dal suo,che faceva invidia alle stelle.
“Me lo prometti?”
Zayn si morse il labbro inferiore,alzando lentamente un braccio ed accarezzandomi il collo,lasciando poi che la sua mano si fermasse accanto al mio orecchio,semichiusa.
“Te lo prometto piccola mia – annuì,a più non posso – perché sono innamorato”
“Di me? – domandai allibita – tu,Zayn Jawaad Malik,sei innamorato di me?”
“No,stavo chiamando piccola mia la mia lampada dietro di te,che ti aspettavi?”
E ancora,in circostanze normali lo avrei preso a pugni facendolo cadere dal letto,ma mentre mi diceva che era inspiegabilmente innamorato di me,avevo sentito dei brividi molesti dietro la schiena.
Così sorrisi,girai il viso verso la mano che era ancora delicatamente posata sul mio collo e la baciai.
“E se ti dicessi che sono innamorata anche io?”
Lui sorrise ,inarcando il solito sopracciglio “Natalie Shade,la bambina che mi sputava in un occhio ogni qual volta la battessi a nascondino e che se avesse potuto,mi avrebbe ucciso,è innamorata di me?”
“No,sono innamorata della tua lampada - scrollai le spalle,ovvia – che ti aspettavi?”.













Don't care about nothing..
buooooooooooonasera 
come state? SUMMER 2013!
ve le state spassando eh? lo credo bene!
io più o meno,tra scuola ed ospedale sto cercando di godermela anche io..
no,in ospedale non ci sono io,ma la mia migliore amica,e pur di non lasciarla sola rinuncio alla mia estate!
ma parliamo del capitolo,adesso asjhsdjgs
dopo cinque giorni,ecco che ritornano questi due pazzi furiosi..INNAMORATI!
che ne dite? ve l'aspettavate una dichiarazione così?
ed Harry? vi piace? lo spero tanto sdfjgsdf
io adesso andrei a dormire,che domani devo svegliarmi presto yeeeee
vi amo tanto tanto tanto tanto <3<3<3

Simo.

p.s: presto risponderò alle vostre recensioni c:





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Capitolo 9
*** Your last first kiss ***






(9)

Your last first kiss




“Non funziona così,Natalie”
La voce di Harry mi fece tornare al nostro presente,così scossi la testa e lo guardai,senza capire ovviamente.
“Cosa?”
“Non squillerà se continuerai a fissarlo”
Spiegò allora lui,sdraiato sul divano di casa mia,come ormai era solito fare. E dove ormai era solito vivere,aggiungerei.
“Pensavo che..”
“Lo so cosa pensavi – m’interruppe,con un mezzo sorriso sul volto e le belle fossette bene in vista – che magari sentendosi osservato,avrebbe fatto ciò che volevi,così da farti smettere,dico bene?”
Inarcai un sopracciglio,sorpresa “Dì un po’,il tuo secondo nome non è un caso,vero?”
Harry rise,stiracchiandosi e tirandosi su a sedere “No Shade,non sono un vampiro e non sto per sposarmi con Kristen Stewart”
“E per forza,Bella mica ce li ha gli attributi che tanto ti piacciono” lo presi in giro,ridendo non appena vidi la sua faccia sconcertata.
“Natalie Shade! Io ti rovino!”
Risi ancora di più,quando la sua voce si alzò di qualche ottava,ed era in quei momenti che mi chiedevo come avessi fatto a non rendermene conto prima,della natura di Harry Edward Styles.
“Rovinami pure – dissi sedendomi accanto a lui – senza Dyana non ho più uno scopo,a questo mondo”
“Ma come siamo melodrammatici – mi passò un braccio intorno alle spalle,facendomi appoggiare dolcemente la testa al suo petto – raccontami un po’..”
La nostra amicizia non faceva che migliorare,e mi sembrava davvero un controsenso: più le cose andavano bene tra me ed Harry,e più il mio rapporto con Dyana precipitava. Era come una reazione a catena,era tutto collegato,le due amicizie erano direttamente proporzionali. Matematicamente parlando,ecco.
“Sono giorni infiniti che non ci parliamo,e mi manca”
Confessai,respirando sulla T – Shirt dei Tranformers di Harry.
“Beh,ma tu non hai sbagliato nulla – disse lui,tranquillo – insomma,non è colpa tua,capisci?”
Annuii,senza dire nulla.
“Lei ha smesso di parlarti,senza darti alcuna spiegazione,io non la chiamo ‘amica’ una che si comporta così ma,evidentemente,abbiamo diverse concezioni della parola ‘amicizia’,perché se un mio amico avesse..”
“Sì,sì ho capito – lo interruppi – sei molto saggio,d’accordo”
Harry rise,appoggiando le labbra sui miei capelli sciolti “Non hai niente di cui preoccuparti: se non c’è lei,ci sono io”
Alzai lo sguardo nei suoi occhi verdi,sorridendogli: lui sì che sapeva capirle le persone,lui sapeva capire perfettamente me. Mi servivano quelle parole,ed Harry era il ragazzo più dolce che conoscessi. Dopo Zayn,ovviamente..
Al solo pensare il suo nome,sussultai sul posto,ed Harry se ne accorse,dato che ero sdraiata su di lui.
“Natalie,tutto bene?” chiese retorico,ed anche leggermente divertito.
“Non c’è niente di divertente,idiota”
Allora scoppiò a ridere e strinse di più la presa sulle mie spalle,baciandomi poi i capelli “Hai pesanti spasmi muscolari o qualcosa di simile?”
“No,niente spasmi muscolari,probabilmente è tutta opera delle farfalle nel mio stomaco”
“Farfalle nello stomaco?” chiese Harry confuso.
Io annuii “Hanno deciso di vivere lì e di farmi compagnia,non me la sento di cacciarle”
“E a cosa sono dovute,gentilissima albergatrice di farfalle da stomaco?”
Arrossi immediatamente,e potei giurare di aver sentito delle vere e proprio fiamme sulle guance. Ma perché doveva farmi quel dannato effetto? Odiavo lui  e tutto il Pakistan.
“Le mie adorate farfalle hanno un nome,riccio” lo ripresi.
“Ah sì?”
Annuii,cercando di nascondermi nella sua maglietta.
“Oh no,no,no,no – Harry si alzò,lasciandomi cadere con la testa tra i cuscini del divano – tirati fuori di lì,adesso mi dici tutto”
“Perché sei così maledettamente gay,a volte? Questo tuo lato da pettegola sfrontata inizia ad infastidirmi,sappilo” lo informai,e lui roteò gli occhi al cielo. O almeno,immaginavo lo avesse fatto,io ero troppo occupata a nascondere il mio viso in fiamme.
“Natalie,sono sempre io,io e te ci diciamo tutto,ricordi? – tentò Harry,senza ricevere risposta – ok,d’accordo,dato che anche io ho una cosa da dirti,vado per primo,ma poi tocca a te.. – sospirò – ok?”
Valutai la sua proposta: novità fresca fresca da parte di Harry Styles,in cambio di una mia piena confessione riguardo i miei sentimenti verso un affascinante medio orientale.
“Ok..” sussurrai flebilmente,uscendo lentamente dal nascondiglio (il mio divano).
“Stasera esco con Louis”
Me lo disse tranquillamente,come se fosse una cosa da niente,prendendomi alla sprovvista. Così mi sistemai bene sul divano,sorridendo a più non posso.
“Come,che significa ‘Stasera esco con Louis’?”
“Natalie,cosa vuoi che significhi? Che stasera andiamo al Fire Starter” Fire Starter? Oh,poveri noi.. Cercai comunque di evitare una reazione isterica.
“Tu e lui? Lui e te? Da soli? È un appuntamento?”
“Puoi calmarti,i tuoi occhi si stanno decisamente arrossando”
Lo picchiai su di un braccio,troppo contenta per tirargli anche un pugno.
“In realtà ci saranno anche Liam,Niall e qualche loro amico..però,apparentemente,esco con Lou!”
Lo guardai male,e decisamente delusa.
“Harry.. – lo ripresi – tu stasera non esci con Louis,esci con tutti i tuoi insulsi amici,e lo fai da anni,per cui mi hai ingannato! Brutta testa riccia che non sei altro!”
“Ehi,ehi,ehi – tentò di difendersi – io sono più che elettrizzato,i miei sentimenti non contano nulla?”
Ci pensai un po’,concentrandomi per rimanere seria davanti alla sua espressione,ma poi scossi la testa decisa “No,mi spiace Edward”
“Sopravvivrò – liquidò il tutto con un gesto vago della mano – ma adesso tocca a te,un patto è un patto”
Sbuffai,cercando di alzarmi dal divano,ma la sua mano sul mio braccio me lo impedì. Così piagnucolai come una bimba di due anni,nella speranza che mi lasciasse andare.
“Smettila di fare la bambina e dimmelo,mi offendo sai?”
“E poi sono io la bambina? Diamine,Styles..”
“Diamine Styles cosa? Parla” mi ordinò,fermo.
Così sbuffai,ancora “È per Zayn – sussultai ancora,mentre un’ondata di brividi mi colpì alla schiena – vedi? Mi è successo ancora! Solo il suo pensiero mi fa quest’effetto..”
Harry ridacchiò,tornado a sdraiarsi sul mio divano “E allora non pensarci”
“Facile dirlo,no? – scossi la testa – ma non altrettanto farlo,non riesco a non pensare a lui..”
Il viso di Harry si addolcì “Quanto sei dolce,Natalie” ma mi stava prendendo in giro,quel grandissimo idiota.
Un grandissimo idiota di cui non potevo più fare a meno. Amavo stare con Harry,passare i pomeriggi a cazzeggiare con lui,adoravo parlare insieme al mio amico dagli occhi verdi. Lui era decisamente una delle persone migliori che conoscessi,si meritava tutto quanto il bene del mondo.
Ma gli tirai comunque un cuscino in faccia,se lo meritava.
“Idiota” imprecai,a denti stretti.
Lui s’indignò,ritirandomi lo stesso cuscino “Mi rovini i capelli,deficiente” Harry ripetè la stessa azione che faceva ogni due minuti: sistemarsi i ricci scompigliati,assumendo quell’espressione adorabile.
Così lo fotografai,e sorrisi al risultato.
“Siamo a casa!”
Lo sbattere della porta d’ingresso accompagnò la voce di mio padre,che con Manuel era rientrato da non so dove,e neanche me ne importava,a dirla tutta.
“Natalie,ci sei? – mi domandò mio padre,prima di arrivare in soggiorno – oh,ciao Harry”
Harry salutò mio padre il signor Tyler Shade con un cenno della mano ed un mezzo sorriso.
“Già,ciao Harry – disse freddamente il mio stupido fratello – hai deciso di trasferirti qui?”
“Bella idea,Manuel – mio padre schioccò la lingua,scomparendo poi in cucina ed urlando (azione più che abituale in casa nostra) – perché non ci hai pensato prima?”
Harry ridacchiò e Manuel sbuffò,roteando gli occhi al cielo “Ti avviso Styles,la poltrona è mia ed il martedì sera si guarda solo Bayern Monaco in champions,non m’importa della tua stupida squadra del cuore”
“Non sai neanche qual è” rispose Harry,vagamente divertito.
“Posso immaginare,uno come te può tifare solo una squadra..” replicò convinto lo strano biondo che mi stava davanti.
“E quale sarebbe? Sentiamo un po’..”
Manuel sorrise beffardamente “Manchester City,con giocatore preferito Sergio Aguero – fece una pausa d’effetto – si vede,sei proprio lo standard dell’inglese medio”
Harry non disse nulla,ma continuò a sorridere divertito,sul divano,con le gambe incastrate alle mie.
“Beh,ho indovinato sì o no?” domandò Manuel impaziente.
Odiavo tutta quella smania di avere ragione da parte sua,che la smettesse di urlare come se fosse meno etero di Harry stesso. Cominciavo a pensare che il mio migliore amico fosse più virile di mio fratello,e quindi c’era decisamente qualcosa che non andava.
Poi Harry annuì “Indovinato,Shade”
Mi stupii nel vedere un sorriso da parte del mio inutile fratello,troppo orgoglioso per cominciare ad andare d’accordo con Harry. Lui lo definiva il suo ‘acerrimo nemico di sempre troppo riccio per essere vero’,ma se solo avesse saputo.. e se solo si fosse visto con i capelli bagnati in una giornata di sole,allora avrebbe smesso di apostrofarlo per i capelli ‘troppo ricci’. Ma io,personalmente,non me la sentivo di smontare tutto il suo ego,era l’unica cosa che gli era rimasta,non volevo avere sulla coscienza il mio unico fratello.
“Natalie! Questo coso infernale non la smette di vibrare! Fai qualcosa!”
Annoiata,irritata e quant’altro,mi alzai dal divano,raggiungendo quel caso umano di mio padre in cucina.
“Ci tengo ad informarti papà,che ‘questo coso infernale’ è un cellulare,avanti ripeti con me ‘C – E – L – L – U – L - A – R – E’” mimai lentamente con le labbra,mentre lui roteava divertito gli occhi al cielo.
Guardai il display,sperando che fosse Dyana,sperando che potessimo ricominciare ad essere le ‘Dyana e Natalie’ di una volta. Ma quando lessi quel nome,l’ormai familiare scarica di adrenalina ed i molesti brividi lungo la spina dorsale,tornarono a colpirmi.
“È Jane?” chiese mio padre,il quale non degnai neanche di una risposta. Jane era sua  figlia,non mia: se tardava per rubare rossetti con le sue odiose amiche,non erano problemi miei,ma suoi.
Tornai in soggiorno,con l’iPhone impazzito che mi vibrava tra le mani. Mi sdraiai sul divano,mordendomi forte un labbro e fissando il telefono per qualche secondo.
‘Zayn’ lampeggiava sullo schermo,ed io iniziai a sentirmi vagamente una di quelle ragazzine delle telenovelas argentine che guardava mia sorella. Così sbloccai la chiamata,portando l’iPhone all’orecchio e tentando d’ignorare la discussione più che animata di Harry e Manuel sulla Premiere Ligue.
“Pronto” sussurrai.
“Ciao piccola”
La sua voce scatenò in me così tante emozioni,che non ne riconobbi neanche una. So solo che mi si dipinse istintivamente un grande sorrise sul volto,e che non mi lasciò più,fino alla fine della chiamata.
“Ciao” ripetei,senza un valido motivo.
“Per quante altre volte mi saluterai?”
“Non sei divertente” doveva sempre rovinare tutto,quel pakistano.
“E tu sei di buonumore come al solito,perfetto”
“Perfetto per cosa?” m’incuriosii.
“Perfetto per.. – si bloccò– chi è che urla come un matto? Sapevo che casa tua fosse una specie di gabbia di matti,ma così mi sembra troppo anche per voi!”
Osservai quei due,roteando poi gli occhi al cielo,rassegnata.
“Per noi non è mai troppo,Zayn – sospirai – c’è Harry a casa,e lui e mio fratello stanno affrontando un’interessante conversazione: ma dopo aver sentito ‘Arriva un argentino e ve ne innamorate,manco fosse l’amore della vostra vita,ne siete subito attratti..’,ho deciso di smettere di cercare di capirli. Le loro menti sono superiori,e noi stupidi umani non possiamo competere”
Sentii la sua risata,e lo desiderai al mio fianco.
“Nel caso di Harry credo valgano quelle parole,Manuel sembra stupido,ma per certe cose ha un certo intuito”
“Zayn,hai messo le parole ‘Manuel’ e ‘Intuito’ nella stessa frase,o ti stai rincretinendo continuando a venire qui da noi,oppure hai solo dei problemi molto gravi ed irrisolvibili”
“E secondo te perché sono innamorato di una che è completamente fuori di testa?”
Dannazione,rieccoci con quegli stupidi brividi.
“Ehi tu,sorella,che hai da sorridere come una psicopatica – intervenne Manuel,facendomi pendere diciannove infarti – con chi stai parlando?”
Benedissi le urla di checca isterica Harry,così che mio fratello non si fosse accorto delle volte in cui avevo chiamato Zayn per nome,al telefono.
“Con Jane,torna presto” m’inventai.
Harry mi lanciò un’occhiata fugace,avendo capito tutto.
“Natalie? Ci sei?”
Zayn mi chiamò,ed io scossi la testa.
“Sì,sono qui Jane”
Malik scoppiò a ridere “Mi ci vedo con i ricci rossi,sai potrei anche riprendere a rileggere i Cioè,mi piacevano i test ‘Quanto sei geloso da 1 a 10?”
“Già,peccato che fossero ‘Quanto sei gelosA da 1 a 10?” marcai molto sulla ‘A’ finale di ‘gelosa’,così che potesse farsi due domande.
“Fa lo stesso – prese un sospiro– i test del Cioè di tua sorella non comprometteranno ciò che devo chiederti..”
“Sì ok,ti sposo”
“Te ne sono grato,ma io pensavo ad una cosa tranquilla come cerimonia”
“Tipo?”
“Tipo che ti porto fuori,usciamo,io e te..”
Mi alzai dal divano,incredula,e ringraziai mentalmente il telegiornale sportivo delle 18 e mezza di sera,così che i miei invadenti coinquilini del momento non mi facessero troppe domande.
“È bellissimo! Davvero,io..”
“..ed i miei amici”
Tornai a sedermi sul divano,incrociai le gambe e rimasi in silenzio. Totalmente delusa,ero così felice di uscire insieme a lui. No,mettiamoci in mezzo anche gli amici,dannazione!
“Natalie,andiamo,togliti quel broncio”
“Non ho il broncio” replicai,in tono infantile.
“Sì invece”
Perché sapeva sempre tutto? In Pakistan gli avevano insegnato a fare il veggente?
“E non mi piace quando sei triste,lo sai che io amo il tuo sorriso”
E così tornai a sorridere e sentii i miei occhi azzurri accendersi,il cuore iniziare a battere forte nel mio petto ed i soliti amici brividi solleticare la mia pelle.
“Passami a prendere con la moto,la tua Panda Station Wagon non la guiderebbe più neanche mio padre”
“Tuo padre non è vecchio” puntualizzò lui.
“Sì che lo è,e non provare a contraddirmi!”
Lo sentii ridacchiare e sospirare “Come vuoi tu,piccoletta”
Rimasi in silenzio a sorridere,sul mio divano,mentre Jane era tornata a casa e si stava sorbendo le urla di papà,mentre Harry e Manuel litigavano per l’ennesimo disaccordo calcistico e mentre il mondo lì fuori andava avanti. Io non sentivo più nulla,c’eravamo solo io,lui,il telefono ed i nostri sorrisi. A distanza,ma pur sempre sinceri e cosa più importante,innamorati gli uni degli altri.
“Ci vediamo dopo,Miss. Bel sorriso”
“A dopo,Pakistan Man”.
 
 
 
 
 
 
 
 

Dyana



Suonai il campanello di casa Shade,rimanendo poi in attesa sullo scalino appena prima dell’ingresso. Aspettai pochi secondi,prima di vedere Manuel,senza maglietta,e leggermente agitato dietro la porta.
“Papà,non finire i pop – corn,io ti vedo!” urlò.
“Ciao anche a te,Manuel”
Sembrò che al sentire la mia voce,sussultò. Infatti si ricompose e sorrise immediatamente,passandosi freneticamente una mano tra i capelli.
“Dyana,ciao..non ti aspettavamo,se avessi saputo che saresti arriva tu,io..”
“Tu cosa? Non avresti urlato come un pazzo verso tuo padre? – superai la figura incerta di Manuel ed entrai a casa Shade – nah,non fa niente,ci sono abituata alle vostre stranezze”
Manuel richiuse la porta,raggiungendomi.
“Parlando di stranezze,dov’è Natalie?”
Manuel lanciò un’occhiata furtiva al soggiorno,come se si stesse perdendo qualcosa di molto importante.
“Manuel,tutto a posto?”
Sembrò riscuotersi “A posto? Sì,certo.. – continuò a fissare il soggiorno – Natalie non è in casa,lei è uscita..”
“Uscita?” domandai incredula.
Lei non usciva,cioè non senza di me,noi lo facevamo sempre insieme. Era anche vero che non ci parlavamo da tre settimane,ma il motivo per cui mi ero trascinata in quella gabbia di matti era proprio quello,fare pace con la mia migliore amica.
“Oh – mi stupii – e sai dov’è andata?”
“Oh andiamo! Quello non era rigore!”
Urlò Tyler dal divano.
“Rigore? Che rigore?”
“Manuel!” lo richiamai io,esasperata nel mio vestito azzurro e converse blu.
“Sì,scusa Dyana.. Natalie è andata al Fire Starter” rispose poi,rivolgendomi un bel sorriso.
“Fire Starter? – domandai sempre più sorpresa – lei odia quel posto,perché è andata lì?”
“Ce l’ha portata Zayn” scrollò le spalle.
Oh,è chiaro.. Zayn.
“E perché tu non sei con loro?”
“È martedì: c’è il Bayern Monaco in Champions League”
Ecco perché non gliene importava nulla della sua sorellina insieme al suo migliore amico,perché la sua mente era del tutto concentrata sulla sua squadra. Ora tutto aveva più senso..
“D’accordo,grazie Manuel,ci vediamo”
Lo salutai con la mano,decisa a raggiungere Natalie e fare pace con lei. 
“Ehi Dyana,ma dove vai? Non vuoi restare a guardare la partita con me? – sorrise,grattandosi la testa a disagio – ho i pop – corn..”
Valutai la sua proposta: potevo rimanere lì con lui,a cercare di capire il fuorigioco e ad ingozzarmi di pop – corn al burro stile Shade. Oppure raggiungere Natalie in un bar per ubriaconi,drogati e quant’altro e cercare di fare pace con lei,di riportare un po’ di normalità.
Così sopirai “Magari la prossima volta,eh?”
“Promesso?”
“Promesso”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Natalie





                                                                          Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic


Cocco Paradise luccicava sulle mie labbra,avevo slegato i capelli e portavo la mia maglietta arancione,quella fortunata. DOVEVA andare tutto bene,per forza.
Perché quella era la nostra prima uscita,la prima volta in cui Zayn mi portava fuori,di sua iniziativa: mano nella mano,all’entrata del Fire Starter,io e lui..
..e una tavolata di altra gente,che salutava Malik con la mano,esaltata.
Sbuffai,mentre Zayn mi tirava verso di loro.
“Ciao ragazzi – esordì a voce alta – lei è Natalie”
Rimasi spiazzata davanti a tutti quei caldi saluti.
“Natalie? La sorella di Shade?” domandò una ragazza sulla ventina,con i capelli biondi al vento ed una maglietta bianca,con una croce stampata sopra.
Zayn annuì,mentre io rimanevo lì,di fianco a lui,senza fare niente,stretta ai suoi fianchi.
“E dov’è Manuel?” domandò il ragazzo seduto accanto alla bionda.
“Oggi è martedì,no?”
Il ragazzo che parlò era seduto tra due ragazzi identici,e sorrideva. Sorrideva come se fosse la cosa più naturale del mondo,e di fatto lo era. I gomiti appoggiati al tavolo,e sorrideva.
“Giusto,la champions league..” considerò la bionda.
“Cosa aspettate a sedervi?” disse uno dei ragazzi identici.
Zayn mi indicò la sedia affianco al ragazzo sorridente,per poi prendere posto di fianco a me ed al ragazzo di prima.
“Lei è Lili,lui è Brandon,loro due sono i gemelli: Frankye e Jared e..dov’è Perrie,ragazzi?” domandò Zayn,forse rendendosi conto dell’assenza di uno degli amici.
Non ascoltai la risposta,dato che Mr. Sorriso allungò una mano verso di me “Ciao,Zayn si è dimenticato di presentarti il migliore  - sorrise,ancora – sono Blake”
“Natalie”
Strinsi la sua mano,per poi fare il punto della situazione.
“Quindi lei è Laura,lui Bryan e loro sono Fred e Justin,giusto?”
Mr. Sorriso Blake scoppiò a ridere “La memoria non è il punto forte degli Shade”
Risi anche io,insieme a lui,prima di notare degli spostamenti all’entrata del Fire Starter. Quando vidi gli occhi azzurri di Louis Tomlinson ed i capelli biondi di Niall Horan,mi girai verso Zayn.
“Tutto bene?”
Annuii “Non sono io quella con l’odio profondo per i ragazzi che sono appena entrati”
Zayn sorrise,passandomi un braccio intorno alle spalle “Non m’importa nulla di loro,sono qui con te..”
Lo guardai,ed era davvero bellissimo. La giacca rossa metteva in risalto i suoi capelli neri,e l’orecchino scuro che portava all’orecchio sinistro. Era un magnifico ventunenne,ed era lì con me,insieme ad i suoi amici. Mi teneva stretta tra le sue braccia,e non gl’importava degli altri. Così sorrisi,perché con lui non si poteva fare altro.
Harry entrò nel bar,affiancato da Liam Payne,e mi salutò subito con la mano.
“Conosci Harry Styles?” mi domandò Blake,stranito.
Io annuii “Perché me lo chiedi?”
“Ho visto che ti ha salutata – fece una pausa,curvandosi verso di me – ma non mi piace molto,anzi..per niente”
Roteai gli occhi al cielo,divertita  “Mio fratello colpisce ancora,immagino vi abbia contagiato tutti con l’odio verso Styles..”
Blake rise,stringendosi nella sua camicia blu “Come fai a saperlo?”
“L’ho solo immaginato - scrollai le spalle,ovvia – insomma,Manuel odia Harry e voi siete i suoi amici,mi sembra più che normale che non proviate simpatia verso di lui..” spiegai.
“Ma tu sei sua sorella,eppure siete amici,mi sembra di notare”
“Harry è il mio migliore amico,sì”
“Visto?”
Avvicinai le labbra all’orecchio di Blake,trovandomi a respirare il suo profumo di fumo misto a One Million di Paco Rabanne (il mio profumo maschile preferito,dannazione).
 “Ti svelo un segreto,per me Manuel non è altro che un esaltato tifoso di una qualche stupida squadra tedesca che sono purtroppo costretta a sopportare per vincoli familiari – feci una pausa,osservando i suoi occhi neri divertiti – non m’importa nulla,della sua opinione”
Blake rise,mentre Zayn chiacchierava animatamente con i gemelli e non si accorgeva assolutamente dell’intesa che si era venuta a creare tra me ed il suo strambo amico. Ma mi piaceva quella sua aria d’altro mondo,mi faceva ridere.
“Sei una forte,lo sai?”
“Non te lo aspettavi dalla sorellina di Manuel Shade?”
Blake scosse la testa,piantando i suoi occhi neri nei miei “No,in effetti no”
Rimanemmo a guardarci per qualche istante,dopodiché una voce familiare interruppe quel gioco di sguardi appena incontrati.
“Natalie! Che ci fai qui?”
“Vendo delfini,e tu?”
Harry mi guardò male,lanciando poi un’occhiata di sbieco a Blake e tutta l’allegra tavolata di amici di Malik e Manuel.
“Harry,lui è Blake – indicai Mr. Sorriso dagli occhi neri – Blake,lui è Harry”
I due rimasero a guardarsi per qualche secondo,dopodiché Blake si accese una sigaretta,sotto lo sguardo truce degli occhi verdi di Harry.
“Conosco Lawson – mi disse Harry,sbrigativo – adesso possiamo parlare un attimo? Da soli”
Blake ridacchiò ed Harry mi tirò per un braccio verso il tavolo da biliardo,in fondo al locale.
“E così Blake Lawson,strano ragazzo vero?” gli domandai.
“Strano? Quello è completamente pazzo! – rise Harry – va in giro per Londra con uno skateboard e sembra sempre che non si trovi sulla Terra insieme a noi,ma su di un altro mondo di cui solo lui è a conoscenza”
“Forte,no?”
 “No - Harry scosse la testa - ma non è di Lawson che voglio parlare”
Lo vidi lanciare un’occhiata a Louis,che rideva tranquillo insieme a Liam e Niall.
“Come va con Louis?”
“Non so come dirglielo,non so da dove iniziare..”
Sospirai “Prova innanzitutto a capire se anche lui è..insomma..hai capito dai”
Harry annuì “Sì ho capito,ma come faccio?”
“Sei tu l’esperto qui,non io”
Mi rivolse un’espressione non molto convinta,così ci pensai su “Perché non provi a parlargli della nuova borsa di Liu - Jo? Se ti risponde con entusiasmo,è fatta”
“Tu mica sei normale,eh”
Sbuffai “E allora che vuoi da me? Io ci sto provando!”
“Wow,ed io che volevo fare pace con te..”
Quella voce mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi girai e chiusi gli occhi,trovandomela davanti,con il suo abito azzurro e le solite converse blu.
“Dyana,ciao”
Harry non disse niente, a pochi centimetri da me.
“Io vengo qui,in questo schifo di posto,convinta di trovarti e fare pace con te – Dyana sospirò – e ti vedo incollata ad Harry Styles? Ma dico io,perché non me l’hai mai detto?”
“Ma detto cosa,Dyana?” le domandai,esasperata da quella storia.
“Che lui ti piace,che state insieme.. – abbassò lo sguardo – mi sarei abituata alla cosa,perché hai dovuto fare tutto di nascosto da me?”
“Dyana,tra me ed Harry non c’è assolutamente niente e..”
“Certo – m’interruppe,brusca – è per questo che passi più tempo con lui che con tuo padre? È per questo che siete diventati inseparabili? È per questo che ormai chiunque dica Harry Styles,lo accomuni subito a Natalie Shade?”
“Dyana..”
“No,Dyana niente,non hai scuse”
Abbassai lo sguardo “Mi dispiace,io..”
“Tu cosa?”
“Io vorrei tanto dirti come stanno le cose – guardai Harry,che scosse la testa – ma non posso”
“Un tempo ci dicevamo tutto..”
Continuai a guardarla,senza però dirle nulla. Se solo avessi potuto raccontarle di Harry,se solo lei avesse saputo..
“Addio Natalie”
“No,Dyana aspetta!”
Le urlai dietro,senza però ricevere alcuna risposta. La guardai allontanarsi verso l’uscita del Fire Starter,e quando chiuse le porte pesanti,sembrò quasi avesse chiuso la nostra amicizia.
Avevo perso la mia migliore amica.
Ero sola.



vi consiglio di ascoltare 'Last first kiss' dei ragazzi : )
ci vediamo giù ashdgshg




“Piccola..?”
O forse no..
Mi girai di scatto verso di lui e gli corsi incontro,aggrappandomi alla sua giacca rossa,mentre lui mi stringeva forte tra le sue braccia.
 “Ci sono io,qui”
Zayn lanciò un’occhiata ad Harry,che se ne andò,tornando da Louis e compagnia,che lo accolsero con delle domande,di cui non mi curai.
“Cos’è successo?”
Mi allontanai di poco da lui,mentre le sue mani continuavano a stringermi protettive i fianchi,ed i suoi occhi mi guardavano dolci.
Scostai qualche ciocca di capelli dal viso,e tentai di ricacciare le lacrime indietro.
“Sei così piccola,Natalie”
Zayn sorrise amaramente,accarezzandomi dolcemente il viso.
“È tutta colpa mia,Zayn – sospirai – Dyana mi odia,lei crede che io stia con Harry,ma lei non lo sa,lei non sa niente ed io non posso dirglielo,capisci?”
“Dyana ti vuole bene e la vostra amicizia non finirà per un idiota dai capelli ricci”
Risi,nonostante tutto.
“Una risata? Wow,sono bravo allora..”
Annuii “Il migliore”
Zayn sorrise,in quel suo modo ambiguo di sorridere,quello che mi faceva tramare. Perché il suo sorriso oscurava tutti,tutti quanti: oscurava Blake con i suoi occhi neri,oscurava Harry e la sua bella voce,oscurava Dyana ed il suo risentimento,oscurava mio fratello,oscurava tutto il resto.
C’eravamo solo io e lui.
“Perché non sei con i tuoi amici? – lanciai uno sguardo al tavolo – si staranno chiedendo perché sprechi tempo con una ragazzina,al posto di divertirti con loro..”
Zayn scosse la testa “Non m’importa di quello che si staranno chiedendo,sono esattamente dove vorrei essere – mi scostò una ciocca di capelli dietro le orecchie – adesso e per sempre,perché no?”
“Per sempre?”
Le sue labbra erano sempre più vicine,ed il suo respiro s’infrangeva contro il mio. Sentii le gambe cedere ed i soliti brividi lungo la schiena farsi sempre più forti.
Lui annuì,accarezzandomi l’angolo della bocca con le labbra.
“Voglio essere l’ultimo,Natalie” soffiò.
I suoi occhi trafissero i miei,e le sue labbra si aprirono in un mezzo sorriso divertito,notando la paura nei miei occhi.
“Cosa c’è?” mi chiese,dolcemente,stringendomi tra le sue braccia.
Scossi la testa,guardando in basso,senza il coraggio di guardare quegli occhi così maledettamente belli.
“Guardarmi” sussurrò dolcemente sulle mie labbra.
“Per me sei il primo.. – sospirai,imbarazzata – il mio primo bacio”
Zayn sorrise,intenerito. Appoggiò una mano al mio viso,schiudendola intorno al mio orecchio. Si avvicinò a me,baciandomi una guancia e poi raggiungendo con le labbra il mio orecchio.
Ed io mi sentivo in paradiso,mi sentivo in un altro mondo,come se quella vita non fosse la mia. Come se non fossi io quella tra le braccia di un ragazzo meraviglioso,come se non meritassi tutto quello. Perché Zayn era troppo: troppo per me,troppo per tutti,troppo per una vita soltanto,troppo per questo stupido mondo.
“Sei mia  Natalie,la mia  piccoletta”
Sussurrò quelle parole al mio orecchio,per poi guardarmi negli occhi e spiazzandomi come al solito,con uno dei suoi sorrisi. Dopodiché si mosse lentamente verso di me,e posò le sue labbra sulle mie. Con naturalezza,con dolcezza,sentii il calore della sua lingua intrecciata alla mia e non avevo paura,perché lui era con me.
Zayn mi stava baciando,ed io mi sentivo in paradiso. Mi sentivo davvero sua,mi sentivo la sua piccoletta,mi sentivo protetta e sentivo che non mi sarebbe mai successo niente,finchè lui sarebbe stato con me.
Perché ero innamorata di lui,e lui inspiegabilmente di me. Quel fantastico ventunenne voleva solo me e nessun altro,ed io lo stesso. Gli altri non esistevano,i miei occhi erano solo ed elusivamente per Zayn.
Da sempre,ma noi ce n’eravamo accorti solo in quel momento.



















Don't care about nothing..
*let me be your last first kisssssssssss*
IT'S FRIDAY BABES!
ci starebbe un bel 'BITCHES' ma non voglio darvi delle stronze puttane,vi voglio troppo bene ajsdhgsg
I'M BAAAAAAAAAAAACK jafjsdgf in tutti i sensi,girlzzzz
mi sento come rinata,non so,non vi è mai capitato? adesso alzo il volume e vaffanculo tutti!
ok,bene,mi sono confidata con voi..andiamo avanti.
ho postato subito il nove,in effetti un pò troppo presto,ma vabbeh..
è che l'ho finito ieri sera,e non ce la facevo a lasciare QUESTO capitolo nell'archivio!
cioè succede un casino asjdhagsdjhg
alloura,facciamo il punto: Harold che non sa come confessare i suoi sentimenti a Lou,Dyana e Natalie che litigano definitivamente,
l'arrivo di Blake (qui giù) jsgsd cioè lo amo,e poi,soprattutto il bacio tra Natalie e Zayn yeeeeeeeeee sdfhgsdf
che ne dite? vi è piaciuto? lo spero tanto..
vi amo girlzzzz,ma davvero!
Simo.




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Capitolo 10
*** Can you feel this magic in the air? ***



se nella seconda parte vi andrebbe di ascoltare 'Today was a Fairytale' di Taylor Swift,mi fareste molto felice.




(10)
Can you feel this magic in the air?



 

Stavo passeggiando allegramente per i corridoi scolastici della London High School,portavo qualche libro a caso stretto al petto,ed i soliti pantaloni della tuta del lunedì mattina. 
E sarebbe stato anche un usuale primo giorno della settimana,se un ragazzo altro,riccio e dagli occhi verdi non avesse deciso di tirarmi per un braccio,facendomi praticamente ribaltare nella classe di francese.
“Sei completamente impazzito? – gli urlai contro,nonostante fossero le otto del mattino – volevi farmi ammazzare?”
Harry sbuffò,passandosi una mano tra i capelli ricci più in disordine del solito “Piantala di fare la drastica”
Mi spostai i capelli sulla spalla sinistra,per poi raccogliere il libro di grammatica francese che quello squilibrato mi aveva fatto cadere.
“Che vuoi,Styles?”
Harry strabuzzò gli occhi,come se quella domanda fosse stata la cosa più stupida che avessi mai detto,e non era così,ve lo posso assicurare.
“Cosa voglio? – mi domandò indignato – voglio che mi racconti per filo e per segno cosa cavolo è successo tra te e Malik al Fire Starter sabato sera,dato che ieri sei sparita non so dove..”
Ghignai al pensiero di ieri pomeriggio: la domenica per me era sacra,così spegnevo l’iPhone,blindavo la porta di casa e mi sdraiavo sul divano,a guardare il calcio con i maschi della mia famiglia.
E Zayn,che si era seduto affianco a me,accarezzando di tanto in tanto il mio braccio,attento a non farsi beccare da nessuno. Mi sembrava quasi di essere in uno stupido film degli anni ’70..
“Natalie! – stava iniziando a darmi sui nervi,però – la pianti con quell’espressione da genio del male? Ti giuro che potrei morire di curiosità,se non parli subito!”
Lo squadrai circospetta “Wow,sei proprio una checca Harry Styles”
“E tu una stronza – decretò maligno – adesso siamo pari?”
Roteai gli occhi al cielo,raggiungendo un banco in ultima fila,affianco alla finestra,così che potessi contare i minuti fino alla fine dell’ora,sognando le mille cose che avrei potuto fare fuori da quel carcere.
“Ci siamo baciati,Harry”
Harry sorrise così tanto che temetti gli si staccassero gli angoli della bocca.
“Tutto bene,Sorriso Bionico?”
“Baciati? Tu e Zayn Malik? – temevo che si sarebbe messo a saltare qua e là da un momento all’altro – wow Natalie,e com’è stato?”
“Mi stai veramente chiedendo se Malik bacia bene?”
Lui si strinse nelle spalle,d'altronde aveva ragione: non c’era nulla di male,probabilmente era pure attratto da lui. Così lo colpii su una spalla.
“Ma che cazzo fai,Shade?”
“Non fare sogni erotici su Malik!” urlai,forse un po’ troppo ad alta voce.
“Shhhhh – mi zittì lui,isterico – sei fuori di testa? Se mi scoprono sono finito!”
Io roteai scocciata gli occhi al cielo,mangiucchiando una penna trovata nel suo astuccio “La pianti con questa storia? Non saresti finito per niente,saresti solo libero di vivere la tua vita..”
Harry mi guardò stranito,per poi scoppiare a ridere.
“Cos’hai da ridere,checca pazza?”
“Sei proprio divertente quando cerchi di fare la saggia – smise di ridere a fatica,quell’idiota – e adesso ridammi la penna,razza di castoro imbufalito”
Scossi la testa arresa: quel ragazzo era davvero un caso irrecuperabile.
In classe iniziò a sentirsi una strana tensione,segno che Madame Fontaine era nei paraggi. Ed infatti un secondo dopo,eccola entrare con la sua solita aria da altezzosa parigina di altri tempi.
“E tu?” domandai sottovoce ad Harry,dato che la francesina impazzita aveva iniziato a blaterare con tutti quegli accenti incomprensibili,e starle dietro era oltre che totalmente impossibile,anche molto noioso.
“Io che? – domandò a sua volta Harry – non puoi iniziare una frase così,manca l’oggetto,il predicato e..”
“Harry! – urlai,irritata – vuoi smetterla di darmi sui nervi stamattina? Mi hai quasi staccato un braccio,fatto sogni erotici sull’artefice del mio primo bacio e dato lezioni gratuite di grammatica!”
“Shade,vuoi per caso venire alla lavagna? – urlettò la Fontaine,indispettita – potresti impiegare il tuo fiato in una bella interrogazione,che ne dici?”
Scossi la testa “No grazie Madame,preferisco restarmene qui ad ascoltare la prossima vittima”
Non le diedi più tanto peso,dato che gli occhi verdi di Styles erano puntai dritti nei miei.
“Che hai da fissare?”
“Primo bacio?”
Oddio santo,la voglia di prenderlo a sberle crebbe a dismisura dentro di me “E allora?”
“No,nulla.. – scosse la testa,guardando i suoi appunti francesi – non sapevo non avessi dato il primo bacio,prima di sabato”
“Adesso lo sai” replicai,infastidita.
Non era più figo di me solo perché aveva circuito migliaia di ragazze,rinnegando sé stesso e facendo finta che tutto quello avesse senso. Ma mi astenni dal dirglielo,o avrebbe preso ad urlare come una pazza.
“Non c’è niente di male – disse poi – insomma,Zayn ti piace,e tu piaci a lui..è bello che sia stato il tuo primo bacio..”
Annuii,in effetti era proprio così: Zayn valeva il mio primo bacio,valeva il primo brivido sulla mia schiena,valeva tutti i battiti del mio cuore e valeva ogni sorriso a mezz’aria,mentre pensavo a lui.
“Comunque se prima stavi cercando di chiedermi di Lou – riprese Harry – non è successo nulla,mi ha accompagnato a casa come ogni sera e..”
“E..?”
“E niente,mi ha salutato con il solito cinque stile bro – la sua espressione frustrata parlò da sola – tu non hai idea di quanto odi quel cinque stile bro..”
Ridacchiai,per il suo tono che ricordava tanto quello di un bimbo,che non aveva ottenuto ciò che voleva neanche quella volta.
“E allora fai sì che quel cinque stile bro,diventi un bacio,stile Styles e Tomlinson”.
 
 
 
 
 
 
 
 



But can you feel this magic in the air?
It must have been the way you kissed me..
Today was a Fairytale.




Un altro infernale giorno di scuola era finito,ed io ed Harry ci accingevamo a camminare lungo il marciapiede. Forse Dyana aveva ragione: stavo tramutando Harry Styles nella mia migliore amica. Ma a me non importava,insomma,io ed Harry stavamo bene insieme: perché cessare tutto solo per la sua gelosia? Adoravo Dyana,ma si stava comportando da immatura e poteva avere tutte le buone ragioni del mondo,ma io non mi sarei mai comportata così,non l’avrei abbandonata mai.
Il riccio affianco a me mi stava raccontando l’appassionante ultima puntata di Hollywood Heights,mentre io lo ignoravo,constatando che quella camicia rosa a quadri mi stava davvero davvero bene.
“E così Eddie è andato all’ospedale da Chloe,e per poco non faceva rissa con Tyler! Avresti dovuto vederlo..” disse esaltato.
“Io dico di no” risposi io,disinteressata al massimo.
Harry non fece in tempo a picchiarmi,trucidarmi,torturarmi o peggio,uccidermi,perché affianco a noi sentimmo sfrecciare una moto. Ed io sorrisi,immaginando fosse lui.
“Qualcuno qui ha bisogno di un passaggio?”
La sua voce calda mi fece rabbrividire,e mentre si fermava con tutta la sua moto,constatai che quelli non erano certo brividi di freddo: eravamo ad aprile ormai,e la primavera regnava su tutta Londra.
“Oh grazie Malik,te ne sarei davvero molto grato” rispose Harry,scatenando un’occhiataccia di Zayn.
“Ok,rifaccio la domanda: piccola,hai bisogno di un passaggio?”
Harry sbuffò irritato,incrociando le braccia al petto,alzando leggermente sul fianco la camicia azzurra che portava.
“A meno che tu non sia la ‘piccola’ di Malik – dissi rivolta ad Harry – credo che la domanda sia rivolta a me”
Zayn schioccò la lingua al palato,mentre io mi avvicinavo a lui e la sua moto,decisa a salirci.
“Perspicace Natalie” mi prese in giro il motociclista.
“Zitto e dammi il casco,non voglio morire”
Zayn ridacchiò e mi porse il mio casco (ok non era mio,ma era come se lo fosse). E da brava incapace che ero,non riuscii ad allacciarlo,così il caro pakistano mi aiutò molto gentilmente.
Mi guardò negli occhi,mordendosi il labbro inferiore “Sei un piccolo disastro”
Non era certo ‘ti amo da impazzire’,’sei bellissima’ o ‘restiamo insieme per sempre’,ma lo apprezzavo comunque. D'altronde avrei apprezzato anche il peggiore degli insulti da lui,i suoi occhi mi ammaliavano del tutto.
Sempre con il suo aiuto salii sulla sua moto e Zayn accese il motore,per poi imitare un saluto al generale ad Harry,che ci aveva osservati per tutto il tempo,in silenzio.
“Fate buon viaggio,innamorati”
Gli mostrai il medio,perché doveva sul serio andare a fanculo. Harry Styles e Zayn Malik non riuscivano proprio ad andare d’accordo. Zayn faceva battutine taglienti su Harry,Harry lo mandava a farsi fottere,Zayn si arrabbiava e lo minacciava di fare outing al posto suo,Harry s’incazzava con me maledicendomi per averglielo detto ed il nostro semplice pranzo,si trasformava nel ring del Wrestling.
Sta di fatto che mentre sfrecciavo sulle vie londinesi abbracciata a Zayn,mi ritrovai in un luogo sconosciuto,perché troppo occupata a stringerlo forte,non avevo dato peso al fatto che le cosiddette vie londinesi su cui stavamo sfrecciando,mi erano del tutto estranee.
“Sono quasi certamente sicura che questa non sia casa mia – mi tolsi il casco,agitando i miei lunghi capelli al vento – e neanche la tua”
Zayn fece lo stesso,ed io mi ritrovai a pensare come al solito,che era davvero bellissimo,forse il ragazzo più bello che avessi mai visto. Portava una semplice maglietta nera a maniche lunghe,i suoi capelli erano sistemati alla perfezione,come piacevano a lui (e a tutti quanti gli altri) e si era fatto la barba,come piaceva a me. Era una vera meraviglia,ed avrei voluto guardarlo per tutto il tempo.
“Quanta perspicacia oggi”
Poi apriva la sua boccaccia,e rovinava tutto.
“Zayn Jawaad Malik,premio per Mr. Simpatia dell’anno” lo presi in giro,saltellando da un anfibio all’altro.
“Dai,vieni con me – mi tese la mano – ti porto in un posto”
“Prima mi dici dove siamo,e poi valuterò se accettare la tua offerta o meno”
“Piantala di fare la finta diplomatica e vieni con me,o ti lascio qui e non ti do le indicazioni per tornare indietro” mi avvertì,afferrandomi di forza la mano ed intrecciando le sue dita alle mie,provocando una scarica elettrica lungo tutta la mia schiena.
Maledetto ragazzo,mi avrebbe uccisa prima o poi con tutte quelle scariche adrenaliniche.
Sorrisi al contatto con la sua mano,e lasciai che mi condusse lui. Mi guardai attorno,notando alberi,piante e tanto verde. Io odiavo il verde e la natura,dannazione.
Poi Zayn si fermò e fece correre le mani all’orlo della sua maglietta,lo guardai interdetta mentre se la sfilava.
“Oh,oh fermo! Ma che intenzioni hai? – iniziai ad urlare – mi porti in un bosco lontano dal mondo e poi ti spogli? Ma chi sei? Un maniaco?”
Zayn rimase con la maglietta a mezz’aria,ed un pezzo del suo torace era già scoperto,ed io non riuscivo più a guardare i suoi occhi.
“Natalie,ma ti vuoi calmare? – disse lui,pacato,per poi togliersi del tutto la maglietta – guarda un po’ lì..”
M’indicò davanti a noi,ma io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo corpo: era così bello e perfetto. Avrei solo voluto che fosse mio,mio per sempre e di nessun altra.
Persi la cognizione spazio tempo,ma sentii i suoi passi farsi più vicini,e rabbrividii ancora di più,se solo fosse stato possibile,quando il suo fiato si scontrò con il mio collo.
“Tranquilla,io non andrò da nessuna parte,avrai tutto il tempo per guardarmi – m’informò lui,lusingato e malizioso – ma adesso girati..”
Scossi la testa e feci come mi aveva detto,rimanendo incantata dalla visuale davanti ad i miei occhi. Mi avvicinai lentamente a quella distesa d’acqua,mentre mi sentivo osservata da lui.
“È..è..” non trovavo le parole per descriverlo,talmente era bello,quel posto.
L’acqua azzurra era circondata da scogli,alti e grossi scogli,mentre il cielo limpido e tranquillo aleggiava sopra quello spettacolo.
Mi sentii circondare i fianchi da dietro,e le mani calde e protettive di Zayn si fecero spazio sui miei fianchi.
Le sue lebbra s’intrufolarono tra il mio collo e la mia spalla,facendomi socchiudere gli occhi,perché volevo catturare quel momento e volevo che qualcuno ci facesse una foto,così da averci impressi per sempre.
“È bellissimo,non è vero?” mi suggerì lui.
Io mi limitai ad annuire,girandomi poi verso di lui e trovandomi le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.
Allacciai le braccia dietro al suo collo,mentre sentivo il calore del suo petto nudo aderire alla  mia camicia.
“Perché mi hai portata qui?”
Gli domandai,mentre lui mi mostrava il sorriso più bello che avessi mai visto,e Dio solo sa quanto avrei voluto una sua foto di quel momento.
“Perché è il mio posto preferito,in assoluto" avvicinò le sue labbra alle mie,ancora di più,facendomele desiderare ardentemente.
Abbassai lo sguardo,stretta a lui. Poi allentai la presa al suo collo e mi sbottonai velocemente la camicia,lasciandola cadere a terra,sull’erba e feci lo stesso con i jeans,fino a ritrovarmi solo in intimo.
Alzai lo sguardo nei suoi occhi,mordendomi il labbro inferiore,mentre lui squadrava ogni centimetro del mio corpo.
E mentre le sue mani correvano alla zip dei suoi jeans,mi sorrise divertito “Manuel mi ucciderebbe”
Ricambiai il suo sorriso “Manuel non è qui” dissi girandomi verso quella meraviglia e camminando decisa verso di essa.
L’acqua era calda,era perfetta e m’immersi del tutto. Quando riemersi,scrollai i capelli bagnati al vento e quasi mi spaventai,quando due braccia forti mi afferrarono tra di esse.
“E se ti dicessi che sei bellissima?”
Sarebbe stata una bugia,perché dovevo essere davvero un disastro in quel momento: con i capelli bagnati ed il trucco sciolto.
“E se ti dicessi che mi hai fatto prendere quindici infarti?”
“Avresti rovinato un mio momento di dolcezza,e te la farei pagare per questo”
Inarcai le sopracciglia,scuotendo poi la testa scettica. Così lui si alzò in piedi ed io rimasi senza fiato: impiegai diversi minuti a riprendermi alla visione del suo copro bagnato,illuminato dai raggi di sole.
E lui mi fu di grande aiuto,quando mi schizzò molto simpaticamente dell’acqua in faccia,scoppiando a ridere come un bambino.
“Malik! – urlai indignata – io ti uccido!”
Mi alzai a mia volta,pronta a vendicarmi,ma prima che potessi fare qualsiasi cosa,mi si buttò addosso,affogandomi.
“Adesso è sicuro che ti uccido” sbottai,ancora più arrabbiata di prima.
Ma in una sola mossa,con un solo gesto,Zayn mi afferrò il viso tra le mani e mi baciò,inaspettatamente.
“Vuoi ancora uccidermi?” soffiò sulle mie labbra.
Ci pensai su,leggermente scossa per quel bacio “Nah,credo che ti lascerò vivere ancora un po’”
“Vieni qui”
Mi avvicinai ancora a lui,mentre le sue mani mi ancoravano al suo corpo e le mie gambe gli circondavano i fianchi.
Zayn appoggiò la sua fronte sulla mia,mordendosi il labbro come d’abitudine. Così gli lasciai un bacio sulla bocca,di slancio.
“Ci hai preso gusto a baciarmi,eh?”
Due parole comparirono nella mia mente,chiare e per niente familiari. Non avevo idea del perché,ma mentre lo guardavo negli occhi e mentre le sue labbra baciavano il tratto dalla guancia al mio collo,quelle due parole avevano lampeggiato per qualche secondo davanti ad i miei occhi.
“Zayn..?” iniziai,incerta.
Lasciai che mi trascinasse fino ad uno scoglio,ed insieme ci sedemmo uno accanto all’altro.
“Che c’è?”
Lo guardai per un po’ e capii che probabilmente mi avrebbe riso in faccia se glielo avessi detto. Così scossi la testa e guardai verso il basso,verso l’acqua.
“È veramente stupendo questo posto” dissi poi alla fine.
E lui annuì,guardando dritto davanti a sé,mentre con un piede giocavo con le increspature dell’acqua azzurra.
“Ci hai mai portato nessuno?”
“No – spostò i suoi occhi su di me – nessun altro,oltre te”
In quel momento mi sembrò quasi di sentire una strana magia,nell’aria. E mi chiesi se non la sentisse anche lui. Forse era per il modo in cui mi aveva baciata,o forse era per il modo in cui m’innamoravo sempre di più,ogni qual volta mi guardasse con quei suoi bellissimi occhi.
“Tu ci pensi mai a me,Zayn?”
Zayn mi guardò,con un mezzo sorriso sulle labbra,ed il mio cuore si fermò,come ogni volta che posava gli occhi su di me.
“Rimarresti stupita nel sapere quante volte al giorno ti penso,Natalie”
Cominciò,tornando a guardare dritto davanti a sé,mentre faceva dondolare il piede destro nell’acqua.
“Allora stupiscimi”
Girò di scatto il viso verso il mio,con un lampo vagamente divertito negli occhi. Poi intrecciò piano le sue dita alle mie,studiando lentamente i movimenti delle nostre mani.
“Sempre – confessò,guardandomi negli occhi – ogni singolo istante – poi scrollò le spalle – ed è quasi stancante,sai?”
Lo guardai indignata “Come osi?” e lo picchiai su di una spalla.
E mentre le nostre risate si mischiavano tra loro,un dubbio si fece largo nella mia mente.
“Zayn – iniziai incerta – noi non stiamo insieme,vero?”
Sembrò colto alla sprovvista,quando si girò per guardarmi nuovamente negli occhi.
“Che vuoi dire? – domandò senza capire – adesso siamo insieme,no?”
Scossi la testa,giocherellando con le nostre mani intrecciate.
“Non intendevo ora,intendevo..sempre – tentai di spiegarmi – nel resto del tempo”
Lui sospirò,abbassando la testa e scrutando dal basso “Lo sai che non posso..”
Ed io annuii,leggermente risentita. Feci per sciogliere la presa alla sua mano,ma lui strinse ancora di più.
“No,ferma Natalie – mi bloccò,posando l’altra mano sull’intreccio delle nostre mani unite – lo sai che tuo fratello mi ucciderebbe”
“Sì,lo so”
“Che vuoi che faccia,allora?”
Lo guardai negli occhi,per qualche secondo,cercando di capirne qualcosa.
“Non lo so Zayn,non so cosa voglio che tu faccia..”
“Non posso darti una storia d’amore da manuale e non posso essere il tuo fidanzato ufficiale – iniziò,cauto – ma posso proteggerti e posso stare insieme a te anche tutta la vita,se questo è il tuo desiderio”
“E il tuo?”
Annuì,ed il suo sorriso mi provocò tanti piccoli brividi ovunque,mentre il mio cuore faceva fatica a battere regolarmente.
Mentre il suo braccio mi circondava le spalle e le sue labbra si posavano sui miei capelli bagnati,mi sentii in paradiso,come ero solita sentirmi da un mese a questa parte. Da quando Zayn aveva smesso di essere il mio fratello maggiore,ed aveva iniziato ad essere l’unica persona che volessi sempre e costantemente al mio fianco.
Noi non stavamo insieme come tutti gli altri,non eravamo fidanzati,io non portavo nessun anello e lui non mi regalava i fiori.
Ma tutte quelle cose diventavano superficiali,dal momento in cui noi eravamo insieme.


















Don't care about NOTHING
cieeeeeeeeeeeeo regaz (?)
come state? spero bene benissimo ajsdhgasjd
alloura,le sei recensioni sono state troppo asjdhsgjd e prometto di rispondere presto!
ma adesso veniamo a noi: Harry e Zayn che non vanno daccordo? ajdhajsdg li amo
e Natalie che si fa mille pare (linguaggio tamarro mode on) mentali? 
non so che dire,mi sto appassionando sempre di più a questa storia!
e amo voi perchè seguendola,mi state facendo davvero tanto tanto felice sjhgsdfg
adesso mi rivolgo alle Beliebers presenti: ma quando cavolo vuole uscire Heartbreaker?
penso andrò a prendere Justin a sberle ajhfdfjdhs chi mi segue? #LoveBieber
beeeeeeeeeene,vi saluto immenzamente sfjhgsf
tanti tanti baci alle mie bimbe <3<3<3.
Simo.





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Capitolo 11
*** Just the way you are ***





mi fareste felice (lo so che rompo) se nella parte di Natalie ascoltaste 'I'm only me when I'm with you' di Taylor Swift.




(11)
Just the way you are

 

Harry

 


Ora o mai più,continuavo a ripetermi. Forse non ero mai stato così nervoso ed agitato in vita mia come quel giorno. No,un secondo,forse quando Gemma aveva per sbaglio annullato la registrazione dell’ultima puntata di Grey’s Anatomy ero arrivato allo stesso livello di nervosismo.
Ma quel giorno,l’avrei ricordato per tutta la vita: sia che fosse un ricordo positivo,sia che fosse uno negativo. Ma in cuor mio,speravo davvero di ricordarlo come il giorno migliore della mia vita.
Era stata Natalie ad incoraggiarmi a farlo dopo tutto quel tempo,e se fosse andata male,l’avrei presa a pugni. Lo giuro sul mio onore.
Ma quale onore? Che onore potrebbe mai avere un ragazzo che sussulta quando vede la figura del suo migliore amico salutarlo con la mano dietro la porta di quel fottuto Fire Starter?
“Ehi Harry – odio quel fottuto cinque stile fottutissimo bro – qualcosa non va? Sembravi strano al telefono..”
Louis si sedette di fronte a me,e mi venne impossibile non notare le sue spalle scoperte dalla canottiera leggera che portava. Lui era il ragazzo più bello che avessi mai incontrato,e glielo stavo per fare presente.
“Beh,io..” dissi con voce tremante.
“Hai già ordinato da bere?”
Prima di essere sovrastato dalla sua voce squillante.
“No,ma volevo dirti una..”
“Ehi,Nick! – urlò sonoramente al barman – portaci due coca cole e qualcosa da mangiare,grazie bello!”
Si tolse il cappello di lana grigio che portava,e sorrisi notando che fuori c’erano minimo 20 gradi.
“Perché sorridi?”
Scossi la testa,vago.
“Allora,che succede? Che volevi dirmi?”
Giocherellai per qualche istante con l’etichetta del suo cappello posato sul tavolo,fissandomi le cuciture della giaccia di jeans che portavo. Quando sentii il calore della sua mano sulla mia,tremai.
“Ehi,Harry sai che puoi dirmi..”
Louis non finì di parlare,ritrasse subito la mano e dal lampo nei suoi occhi quando vide la figura di Nick materializzarsi,capii tutto.
Finalmente avevo la mia risposta,ed era stato il colore del suo viso,aumentato di almeno dieci tonalità di rosso,a suggerirmelo.
“Ecco a voi ragazzi” Nick sorrise sbrigativo,per poi tornare al suo lavoro di barman. Che pesante e duro lavoro..
Scossi la testa e tornai lì,in quel Fire Starter,con l’amore della mia vita davanti a me ed i suoi occhi tremendamente azzurri a fissare il suo bicchiere.
“Ehi,non devi avere paura – cominciai,accarezzandogli poi una mano con dolcezza – io ti capisco,io sono esattamente come te”
“No,invece – la voce di Louis era flebile,ed i suoi occhi non si azzardavano a guardare i miei – tu non capisci,e non riusciresti comunque a farlo”
Risi debolmente,perché a quanto pare Louis non se lo aspettava per niente,ma io lo amavo ed ero pronto a dirglielo.
“Guardami – gli consigliai con voce calma,e lui lo fece,alzò i suoi meravigliosi occhi nei miei – so cosa significa essere diversi,io e te lo siamo,ma a me non importa più”
“Ma che stai dicendo,Harry?” la sua espressione diventò quasi paradisiaca quando aggrottò le sopracciglia,e non mi trattenni dal sorridere.
“Sto dicendo che io ci sarò sempre per te,Lou – sospirai,pronto a confessargli 17 anni di sentimenti – e sai perché?”
Scosse la testa,sorridendo debolmente,come se iniziasse vagamente a capire.
“Perché ti amo,e l’ho sempre fatto,ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo perché pensavo che..”
“Pensavi che ti avrei riso in faccia,che lo avrei reso pubblico,che ti avrei deriso fino alla morte e che ti avrei respinto,senza preoccuparmi troppo dei tuoi sentimenti”
E lui come diavolo faceva a sapere alla perfezione di che avevo paura?
“Ma tu come fai a saperlo?” chiesi,curioso.
“Lo so perché è esattamente ciò che temevo io – confessò,con un bel sorriso sulle labbra – ti amo anche io Harry,e lo faccio da un po’ ormai”
Strabuzzai gli occhi,sotto la risata divertita di Louis.
“Che c’è? Non te l’aspettavi?”
Scossi la testa freneticamente,sorridendo poi al ragazzo che avevo amato silenziosamente per così tanto tempo,che non mi sembrava reale ciò che stava succedendo proprio in quel momento.
“Beh,neanche io se è per questo – confessò – te ne stai sempre con quella Natalie,e pensavo che voi steste insieme”
“Sei..geloso di me e Natalie?” sbottai,ed una risata mi uscì spontanea.
“Cos’hai tanto da ridere? Ti giuro che stavo impazzendo”
Sorrisi ancora una volta,insieme a lui e gli offrii la mano,che strinse forte nella sua.
“Io e Natalie siamo solo amici – misi in chiaro – è stata lei a convincermi a dirti tutto,e adesso le devo una pizza”
Louis rise,ed il cuore si fermò per qualche istante.
“Sono felice che l’abbia fatto,che ti abbia convinto a dirmi tutto”
Annuii “Già,anche io”
Rimanemmo a guardarci per qualche istante,ed in quei secondi capii che i suoi occhi azzurri erano tutto ciò che avevo mai desiderato.
“Cosa faremo adesso?” domandò lui.
Io scrollai le spalle “Ci staremo accanto,come abbiamo sempre fatto e vedrai che niente andrà storto”
“Niente potrebbe andare storto con te al mio fianco,Harry”
Le sue labbra sorridenti erano sempre più vicine alle mie,ed il bacio che ci scambiammo subito dopo,non fu certo un bacio qualsiasi.
Lo riconobbi subito,era quel famoso bacio alla Styles e Tomlinson che avevo sempre sognato.
 
 
 
 
 

Natalie 

 




Well you drive me crazy half the time;
the other half I’m only trying to let you know that what I feel is true.
And I'm only me when I'm with you.

 
“Farò finta che io ci stia realmente capendo qualcosa” esordì Zayn,seguendomi.
Ero io a fargli strada,per una volta,solo per il semplice fatto che quel posto era mio. E che ero io a conoscerlo meglio di..beh,di chiunque altro.
“Non c’è bisogno che tu capisca – lo rassicurai – devi solo starmi dietro,ce la fai?”
“Starti dietro? – domandò divertito – è una parola,Natalie” scherzò.
“Beh,veramente sono due” lo corressi.
Ed a lui non andò molto a genio,perché Zayn quando era con me si sentiva grande,si sentiva in dovere di proteggermi e di far sì che non mi succedesse niente. Non ce la faceva proprio ad abbandonare quella sua carica da padre,ma a me piaceva così: era dolce,ed anche un po’ insopportabile.
Mi afferrò un polso,facendomi girare verso di lui.
“Non provare mai più a correggermi”
Mi strinse al suo corpo,lasciandomi in balia di quel suo profumo alla vaniglia e sigarette. Dio,altro che Dior o Paco Rabanne,lui sì che era perfetto.
“D’accordo,Mr. Malik” sussurrai,vicino al suo viso.
Vidi le sue labbra avvicinarsi alle mie,così mi girai di scatto,afferrandogli una mano e trascinandolo dietro di me,lasciandolo a desiderarmi.
Ma lui sbuffò “Sono stanco Natalie,dove cavolo mi stai portando? – si lamentò – la civiltà è da quella parte!” disse indicando il lato opposto alla nostra direzione (una sola).
“Te l’avrò detto mille volte,Zayn..” dissi esasperata.
“Che cosa?” domandò lui,confuso.
“Che non fai ridere!”
E lui sbuffò,ancora.
“Eccoci qui rompi palle,siamo arrivati – gli lasciai la mano ed allargai le braccia – sei contento?”
Lui si fermò a guardare il panorama di fronte a sé: erba alta,secca ed ingiallita dal sole. Beh,non era proprio il suo paradiso terrestre ma a me piaceva,e molto.
“Che significa?” mi chiese,senza capire.
“L’altro giorno ho visto il tuo posto preferito – gli spiegai,portandomi le mani ai fianchi – adesso tocca a me..”
Zayn mi si avvicinò,con il suo sorrisino tanto ambiguo quanto bello sul volto. Mi circondò i fianchi ed appoggiò la sua fronte sulla mia.
“Ti piace?” chiesi speranzosa,mordendomi il labbro.
Lui annuì,mentre la mia mano s’insinuava sotto la sua maglietta grigia,ad accarezzargli il fianco scoperto dai jeans neri a vita bassa.
“Molto..” sussurrò lascivo,baciandomi l’angolo della bocca.
Sentii la sua mano premuta sul mio fianco destro scivolare un po’ più giù,ed in quel momento mi accorsi di quanto effettivamente fossimo vicini. Quando saremmo passati al passo successivo? Lui era un ventunenne maturo (nah,maturo no) ok maturo no,ma esperto e certe cose le faceva ormai da anni. Ma io no,non ne avevo la minima idea..
Così decisi di allontanarmi,per mostrargli un po’ cosa realmente mi piacesse di quel posto e per evitare vari drammi. E sentii i suoi passi dietro di me,mentre mi guardavo intorno.
Mi girai a guardarlo,e notai il suo mezzo sorriso mentre ammirava il mio posto.
“Vieni..”
Mi sedetti per terra,sull’erba,dato che il mio cosiddetto posto preferito altro non era che un campo deserto ed abbandonato,dietro il giardino di casa mia. Si percorreva una stradina stretta e si arrivava in quel paradiso nascosto.
Zayn m’imitò,sdraiandosi poi su quel letto di erba secca. Ed io feci lo stesso,facendo scontrare il mio braccio con il suo.
“Beh,è silenzioso e decisamente tranquillo – Zayn sembrò pensarci su,così inclinai il viso verso di lui,per ammirare la sua espressione confusa – perché allora questo è il tuo posto preferito? Tu sei tutt’altro che tranquilla e silenziosa!”
“Che vuoi dire?” gli domandai,senza smettere di guardarlo.
Così lui portò i suoi occhi nei miei a sua volta e spostò un braccio dietro la sua testa,per poi sorridermi.
“Che sei una rompi coglioni collaudata,piccola!”
“Cos’è che sono razza di hipster convinto ed anche molto bastardo?” gli domandai retoricamente,indignata.
Lui iniziò a ridere,senza togliere gli occhi dai miei “Sai che c’è? – domanda retorica by Malik – che non sei solamente una rompi coglioni,tu sei un po’ più speciale di così..”
“Ah sì? Addirittura? – cercai di capirne di più – spiegati meglio,ed evita di fare troppo il ruffiano,potrei picchiarti,sappilo..”
Lui sorrise divertito “Tu non sei una rompi coglioni qualsiasi come mia madre – tentò di spiegarsi gesticolando – sei la mia rompi coglioni,e questo ti rende bellissima”
Mi strinsi istintivamente a lui,girandomi su un fianco che prontamente mi circondò con il braccio,facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
“Ignorerò il tuo egocentrismo ed estremo narcisismo,concentrandomi sulla parte dolce del tuo contorto discorso”
“Brava ragazza”
Sorrisi sulla sua maglietta,restando ad ascoltare il suo petto che faceva su e giù per i respiri,nel totale silenzio.
Era la più bella musica di tutti i tempi.
“Un po’ di musica,Malik?” gli domandai,alzando il viso verso di lui.
Lui annuì,baciandomi la guancia e lasciandomi andare,per prendere l’iPod dalla mia borsa. Snodai quel labirinto intricato che erano i fili delle mie cuffie e gliene porsi una.
“Ti avverto,se hai canzoni insulse ti mollo qui e me ne vado” mi mise in guardia il pakistano.
“Sei libero di farlo” dissi armeggiando con l’iPod.
“Nah – disse dopo attimi di pensiero – soffriresti troppo la mia mancanza”
“Se lo dici tu – mi strinsi nelle spalle – la convinzione prima di tutto”
Zayn girò lentamente il suo viso verso il mio,guardandomi di sottecchi “Giurami che non ne soffriresti”
“E tu giurarmi che non mi mollerai qui dopo aver sentito le mie insulse canzoni”
“Allora ammetti di avere insulse canzoni nel tuo iPod”
“Solo se tu mi prometti che non te ne andrai”
“Il discorso si sta facendo troppo complicato per te che non capisci neanche la legge oraria del moto rettilineo uniforme della cinematica”
“Della cine – che?”
Zayn scosse la testa sconsolato ed anche molto arreso “Fai partire la prima canzone,che è meglio”
Io mi strinsi nelle spalle,premendo il tasto della Riproduzione Casuale sul mio iPod. E così ‘Set Fire to the Rain’ di Adele ci esplose nelle orecchie.
“Adele? – domandò,stupito – mi sa che sarò costretto a stare qui con te..”
Ridacchiai,mandando avanti alla seconda canzone e dalla sua occhiataccia ‘Love Me’ di Justin Bieber,non rientrava proprio nella sua Top 5 di canzoni preferite.
Così fece finta di alzarsi,ma io lo trattenni con una mano sul petto e lui scoppiò a ridere.
“Justin Bieber? – mi chiese inquisitorio – fai sul serio?”
“È una canzone allegra! Ascolta!” tentai di difendermi.
‘Love me,love me say that you love me..’ canticchiai,mentre lui mi pregava di cambiare con lo sguardo. E così gli concessi la grazia.
Strabuzzò gli occhi quando Chris Brown iniziò a cantare ‘All Back’ nelle nostre orecchie.
“Ti piace ‘All Back’,Malik?”
Lui annuì con foga “Riacquisti decisamente i 10 punti persi con Bieber,Natalie”
“Ma stai zitto..”
Lui sorrise divertito,mentre una sequenza infinita di canzoni di Taylor Swift comparivano sul mio iPod.
“Quindi mi sembra di capire che la tua cantante preferita sia la Swift,dico bene?”
Io annuii,con un sorriso ebete sulle labbra “Lei è perfetta”
“Anche tu lo sei” sussurrò,quasi non volesse farsi sentire. E così stetti al suo gioco,senza dire nulla,come se davvero non avesse detto nulla.
Ma mi avvicinai di più a lui,e da perfetto complice in quel gioco di silenzi,mi baciò i capelli,circondandomi le spalle con un braccio,e lasciandomi appoggiare la testa tra l’incavo del suo collo e la spalla.
Sorrisi,beandomi di quel profumo,quando Zayn decise di dare di matto “Torna un po’ indietro..”
Lo ascoltai,e tornai alla canzone precedente.
“When I see your face there’s not a thing that I would change – mi cantò,citando Just the way you are di Bruno Mars– ‘cause you’re amazing,just the way you are..”
Sorrisi,mentre la canzone proseguiva e lui continuava a guardarmi: il cuore batteva all’impazzata ed avevo smesso di contare le volte in cui i brividi avevano assalito la mia schiena. Ormai erano sensazioni abituali,affianco a lui.
Fermai la canzone,togliendo le cuffie ad entrambi ed alzandomi a sedere “Quindi mi sembra di capire che – lo imitai – il tuo cantante preferito sia Bruno Mars,dico bene?”
Lui annuì,sedendosi con me e giocherellando con le margherite che crescevano sull’erba secca,inspiegabilmente.
“A me piace Taylor Swift..” sembrò una confidenza la sua,mentre strappava dal terreno quella margherita con cui stava giocando poco prima.
“E a me piace Bruno Mars”
“E che mi dici delle margherite?” disse porgendomi il fiore.
“Rimarrai scioccato dalla banalità – iniziai,afferrando la margherita ed infilandomela tra i capelli – ma sono i miei fiori preferiti”
“Rimarrai scioccata dalla coincidenza – riprese le mie parole,assumendo una posa da ‘Gennaio’ degna di un fotomodello – ma sono anche i miei,fiori preferiti”
“E quindi sono bellissimi,dico bene?” dissi riferendomi al suo principio di prima.
E infatti annuì,divertito “Sì,una cosa del genere..”
“Zayn Jawaad Malik,sei il ragazzo più presuntuoso che io abbia mai incontrato”
Lui sorrise,nonostante tutto “Natalie.. – iniziò,ma si bloccò rendendosi conto dell’informazione mancante – ti conosco da tutta la vita,ma non ho mai saputo il tuo secondo nome”
“Questo perché nessuno sa il mio secondo nome – ammisi – solamente mio padre e l’anagrafe,ed una donna che un tempo chiamavo ‘mamma’..”
Decise di sorvolare sull’ultimo concetto,e sorrise beffardamente “E d’ora in poi,un bellissimo tizio di cui sei follemente innamorata..”
“No,piantala”
Si avvicinò a me,furtivamente,posando poi le sue labbra sul mio collo,lasciando che scottassero la mia pelle.
“Non puoi negarmi un’informazione così preziosa..” soffiò,per poi lasciare un leggero e languido bacio.
“M-marie..” mi lasciai sfuggire,ovviamente balbettando,mentre le sue labbra si avvicinavano alle mie.
“È troppo facile ingannarti” sentenziò,per poi allontanarsi da me.
“Bastardo” dissi soltanto,lasciandomi cadere nuovamente sull’erba.
“E così Natalie Marie Shade – ripetè,guardandomi – è carino,perché non ti piace?”
“Io odio i secondi nomi – dissi con tono scocciato – anche il tuo,Jawaad
“Ok,d’accordo,mi ero dimenticato di quanto fossi strana”
Tornai ad alzarmi,guardandolo inquisitoria.
E lui se ne accorse “Strano è bello,piccola”
Mi strappò un sorriso,mentre tornavo ad avvicinarmi a lui.
“Allora,che ci vieni a fare qui di solito?” mi domandò.
“Io penso”
“A nuovi paradigmi,per esempio?” sbattè le sue lunghe ciglia mentre mi prendeva in giro,e si guadagnò un pugno sulla spalla.
Liquidò il tutto con una splendida risata,che gli fece acquistare venti adorabili punti.
“No,nessun nuovo paradigma in arrivo per adesso – abbassai lo sguardo,tracciando il contorno dei tatuaggi sul suo braccio – penso a quanto tu mi faccia impazzire per metà del tempo..”
“E nell’altra metà,che fai?”
“L’altra metà sono con te,e cerco di farti capire quanto ciò che provo sia reale,almeno credo che lo sia..” riflettei ad alta voce.
“E perché lo credi?”
“Perché solo con te sono me stessa – gli confessai,guardandolo dritto negli occhi – solo con te riesco ad essere pienamente Natalie,e con nessun altro – continuai – non con Harry,non con Dyana..ma con te”
Lui sorrise,giocando distrattamente con una ciocca dei miei capelli “Ti metteresti a ridere se ti dicessi che nessuno ha mai provato queste cose per me?”
Scossi la testa,provando tante sensazioni tutte in una volta. Ed in quel momento,con i suoi occhi miele scuro addosso,le sue mani tra i miei capelli ed il battito del mio cuore accelerato,mi resi conto di amarlo. Ma non potevo dirglielo,perché era troppo.
“È reale,Natalie” sussurrò.
“Che cosa?”
“Quello che proviamo”.
 
 
 
 
 
“Ciao a tutti,non ho voglia d’intrattenermi con voi,addio”
Salii alla velocità della luce,nonostante ignorassi a che velocità effettivamente viaggiasse la luce,metà rampa di scale. Quando mio padre il signor Tyler Shade,decise di fare il padre rompi coglioni ed apprensivo.
“Torna qui,signorina”
Sbuffai ed arresa mi trascinai da lui,in cucina. Su di uno sgabello c’era Jane,con un libro di testo aperto davanti a lei,intenta a studiare le venature della sua matita: avrebbe fatto tutto,fuorchè i suoi compiti.
“Che c’è,papà? – chiesi leggermente svogliata – non ho picchiato nessuno,infranto leggi o tagliato di nuovo i capelli a Manuel nel sonno!”
“Hai tagliato i capelli a Manuel nel.. – cominciò – non importa – concluse poi,arreso ad una famiglia anormale – volevo dirti che chiunque sia,approvo il ragazzo con cui ti vedi..”
Oh diamine,guai in vista. Tyler tornò ad armeggiare con degli utensili da cucina,ed io mi allarmai un tantino,tornando ad una postura normale.
“Un momento – presi tempo – io non mi vedo con nessun ragazzo,papà”
“E dai Natalie,persino Manuel se n’è accorto”
“Guarda che ti sento!” urlò mio fratello dal soggiorno.
Papà lo ignorò tornando a me “Comunque sia,è uno a posto,tienitelo stretto”
“E tu che ne sai?” domandai scettica.
“Sono tuo padre,e certe cose le so – quando mi guardò in quel modo,temetti che avessero scoperto tutto ed ero già pronta a gettarmi in un monologo strappa lacrime – nah,non so niente,il fatto è che amo la sua Panda Station Wagon,come quella di Zayn”
Il sospiro di sollievo che tirai arrivò fino in Nuova Guinea,probabilmente. E talmente rilassata,mi lasciai sfuggire un dettaglio “Quello era Zayn,papà..”
“E che diavolo ci facevi tu con Zayn?” domandò la vocina squillante ed inquisitoria di Jane.
Sbuffai,e cercai un modo carino per consigliarle di farsi i cazzi suoi e mandarla a farsi fottere. Ma ci pensò mio padre,grazie al cielo.
“Tu pensa ai tuoi compiti”
Che Dio benedica Tyler Shade ed i suoi scatti da padre responsabile. E prima che potesse fare qualche domanda stile Jane,il suono del campanello trillò allegramente per la casa.
Sentii i passi strascicati di Manuel e la porta aprirsi “Chi è?” domandò poi papà.
“Natalie,è per te”
Aggrottai le sopracciglia e rimasi a guardarlo per un po’,senza avere la minima idea di chi potesse essere.
“Te ne stai lì con quella faccia da idiota – disse simpaticamente mio fratello – o vieni qui?”
Gli rifilai un’occhiataccia non indifferente e mi appuntai mentalmente che dopo lo avrei picchiato,e saltellai fino alla porta d’ingresso. Ero una ragazza allegra,soprattutto dopo un pomeriggio di quel tipo..
Ma tutta la mia allegria si tramutò in sorpresa,quando vidi quei due ragazzi davanti alla mia porta.
“Ciao?” e quel saluto risultò più una domanda.
Che diavolo ci facevano il mio migliore amico gay ed il ragazzo per cui aveva una cotta sulla mia porta d’ingresso?
“Ciao Natalie – cominciò Harry,e dalla sua voce mi accorsi di quanto fosse emozionato ed agitato – volevo presentarti una persona”
“Conosco Tomlinson..” dissi confusa.
Ma Harry sorrise,ed il suo sorriso era così bello e sincero che mi aspettavo illuminasse l’intero quartiere.
“Ma non conosci Louis – che diavolo sta dicendo? – il mio ragazzo”.




















Don't care about NOTHING
bonjouuuuur
ho sonno,vi avviso,per cui non so cosa ne uscirà da questo spazio autrice..
before all,volevo ringraziarvi per le magnifiche 7 recensioni allo scorso capitolo!
siete assolutamente fantastiche sjsgdfjdhg tutte quante
poi,sto pensando ad una nuova storia,e sono molto sfhgsd
sono sempre molto sjfhgdsjfg,sì
*Zatalie Zatalie Zatalie* Dio,ragazze io li amo!
forse non ho mai amato così tanto due miei personaggi..
ma non sono io che devo giudicarmi,lascio l'arduo compito a voi ajhdgasjg
e niente,Louis ed Harry sjhfgsdhfgdshgf LI AMO
non sono propriamente una Larry Shipper,se è questo che vi state chiedendo..
io penso solo che se dovesse esserci davvero qualcosa più che un'amicizia,mi piacerebbero molto insieme ajshgs
e voi? siete Larry Shippers? let me know girlzzzz
io tolgo le tende (?)
vi amo molto molto molto <3<3<3
Simo.
p.s: Beliebers,ma Heartbreaker? maledetto Justin! 





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Capitolo 12
*** Shut up and kiss me! ***




sto diventando davvero fastidiosa,lo so..
ma quando troverete delle scritte di una canzone,sappiate che si sta parlando di 'Taking over me' dei Lawson

e mi farebbe piacere se l'ascoltaste mentre leggete quella parte.
grazie darlings.




(12)
Shut up and kiss me!


 

Avrebbero dovuto farmi santa: ‘Santa Natalie da Londra’ perché me lo meritavo,me lo meritavo davvero. Nessuno sarebbe stato in grado di gestire una situazione del genere,nessuno tranne Santa Natalie,ovvio.
Zayn ed Harry non facevano altro che urlarsi contro,Dyana mi lanciava occhiate di fuoco da mezz’ora ed il pullman non era ancora arrivato. Maledetto autista,maledetta migliore amica e maledetto pakistano,che quel giorno aveva deciso di snobbare sia la Panda Station Wagon che la sua moto.
“Ti prego Styles,non costringermi ad umiliarti come l’ultima volta”
“Umiliarmi? Che? Spero tu stia scherzando,Malik”
“Ce lo ricordiamo tutti quanti,il mio fantastico tunnel tra le tue gambe della settimana scorsa,con goal in conclusione,aggiungerei”
“Aggiungi pure tutto quello che vuoi ma..”
“Ma adesso basta – intervenni io,mettendomi tra i due – siete noiosi,e Zayn – mi girai verso di lui – a nessuno importa dei tuoi gloriosi goal”
Harry sghignazzò,mentre Malik si domandava cosa sarebbe stato meglio: ucciderlo adesso davanti ai miei occhi,o buttarlo sotto il pullman una volta scomparsi tutti i testimoni.
“E tu non sei da meno – mi rivolsi ad Harry,che perse subito il sorriso – è ridicolo subire tunnel,e quindi sì,credo se lo ricordino davvero tutti”
Fu Zayn a sghignazzare questa volta,circondandomi le spalle con un braccio e facendo morire d’invidia tutte quante le ragazze che ci stavano intorno.
Perché era così,Zayn era talmente bello che tutte quante avrebbero desiderato essere al mio posto.
“1 – 0 per me,amico” disse Zayn ad Harry,che roteò gli occhi al cielo con un gesto teatrale.
“Ok Malik,lo vedremo sul campo,domani agli allenamenti..” ribattè Harry,con una punta convinta nella voce.
Io sbuffai,forse per la millesima volta quel giorno,mi trascinai dietro Zayn e tirai per la camicia Harry verso il pullman fortunatamente arrivato.
“Mi avete davvero stancato,lo sapete?”
Sgomitai tra un paio di primini e raggiunsi un posto libero,dove mi sedetti. Di fronte a me Harry e Zayn,non si guardavano neanche negli occhi. Uomini..
“Perché non facciamo qualcosa insieme? – proposi io – se almeno ci provaste,andreste davvero d’accordo,ragazzi” tentai di convincerli.
Ma ciò che ottenni furono soltanto le loro risate divertite,tutti gli occhi sconcertati delle persone sul pullman addosso ed uno schiaffo sulla spalla da parte di Styles,che non sapeva contenere i suoi spasmi muscolari dovuti alle troppe risate.
“Hai sentito Styles? – disse tra le risate Zayn – lei crede che noi andremmo d’accordo!” e tornò a ridere,come solo un idiota sa fare.
“Eccome se ho sentito Malik!”
Io roteai gli occhi al cielo,scocciata “Almeno state ridendo insieme..”
“Wow,sei proprio una forza Natalie” mi disse Harry asciugandosi una lacrima e rimettendosi in posizione eretta,riacquistando poi i caratteri di una persona umana.
“È per questo che mi piaci tanto..” continuò Zayn.
I miei occhi confusi corsero subito ai suoi,che mi restituirono la stessa confusione “Che c’è? Pensavo fosse evidente”
Io annuii,leggermente frastornata da quella confessione in pubblico.
“Sì,certo,lo so – dissi spostandomi una ciocca di capelli dal viso – ma non l’avevi mai detto così apertamente,insomma solo quando siamo noi due tu..”
“Beh,qui c’è solo Styles – m’interruppe ovvio Zayn – e non è di certo lui il problema,un segreto glielo dobbiamo,o no?”
Io annuii,mentre Harry mi guardava dolcemente,manco Zayn mi avesse appena chiesto di sposarlo con tanto d’inginocchiamento lì sul pullman.
“A proposito – riprese Zayn,rivolto ad Harry – come sta Tomlinson?”
Harry gli rivolse un’occhiataccia,mentre io soffocavo una risatina che comunque non gli passò inosservata.
“E tu che hai da ridere? – disse a me,indignato – traditrice”
Io roteai gli occhi al cielo,tenendomi alla gamba di Zayn per evitare di finire addosso al ragazzo che mi stava di fianco.
“E dai Harry,è solo Zayn..”
“Già,solo Zayn” mi apostrofò lui.
“Sì Styles,sono solo io – intervenne Malik – cosa credi che potrei fare? Procurarmi una bomboletta spray e scrivere la verità su tutti i muri della vostra scuola? – fece finta di pensarci su – niente male come idea,ho sempre sognato di diventare un writer”
Scossi la testa rassegnata,con un sorriso divertito sulle labbra,mentre Harry si rivolse a me “Ed io dovrei andare d’accordo con lui?” concluse indicandolo.
Zayn si strinse nelle spalle “Tranquillo Styles,il tuo segreto è al sicuro con me”
Malgrado tutto,Zayn non era uno stronzo,e sapeva comportarsi bene: anche con le persone con cui non andava propriamente d’accordo. Non era uno dei ragazzini della mia anonima scuola,lui era un uomo e sapeva sempre come dimostrarlo,con chiunque,in qualsiasi situazione.
“Grazie” sussurrò Harry sinceramente,guardando per la prima volta Zayn negli occhi.
“Wow,facciamo progressi – considerai felice – in fondo voi siete nella stessa squadra di calcio,perché non riuscite ad andare d’accordo? Dovreste essere tipo ‘ciao bro’ o ‘come va fra’!”
Malik mi guardò stranito “Piccola,siamo calciatori,non rapper falliti”
Annuii,stringendomi nelle spalle: in effetti aveva ragione.
“E poi lui è un attaccante,si sente il padrone del mondo,ma non ha capito che non è proprio il padrone di niente..” continuò Zayn.
“Se permetti,noi attaccanti siamo leggermente più importanti di un qualunque difensore” si difese Harry.
“Eccoli che ricominciano..” dissi stanca,appoggiando la testa al sedile e sbuffando per la milionesima volta.
“Un qualunque difensore? Sciacquati la bocca prima di parlare con il tuo capitano – rispose Zayn stile gangster – e ricordati che senza noi difensori,il portiere sarebbe solo,e non so quanti goal avversari riuscirebbe a parare”
Mentre riflettevo sul fatto che Zayn da capitano difensore era davvero molto sexy,ringraziai il cielo che la fermata di casa Malik fosse la prossima.
“E senza noi attaccanti quanti goal segneremmo secondo te? Arriveresti tu da fondo campo a mettere la palla in rete? Ragionaci su,oh mio capitano”
Quando il pullman frenò bruscamente,mi alzai da quel maledetto sedile ed afferrai Malik per la maglietta,trascinandolo verso l’uscita di quel mezzo infernale.
“Noi siamo arrivati,scrivimi dopo Harry” lo liquidai con un bacio volante,mentre Zayn,seppur barcollante per la mia presa che lo tirava già dal pullman,si girò verso di lui sprezzante.
“Scordati la partita di domenica,attaccante”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ed è per questo che la velocità è costante..”
‘Ed è per questo che ti amerò per sempre..’ Non aveva detto quello? No,probabilmente aveva solo blaterato riguardo il moto rettilineo uniforme della cinematica. Ma Dio,non ci capivo niente di fisica ed i suoi occhi così belli non aiutavano di certo!
“Natalie,mi stai ascoltando?”
Mi ritrovai ad annuire come una cretina,con la penna nera a mezz’aria e l’espressione di una povera scema che si è persa negli occhi del suo insegnante di fisica.
“E cos’ho appena detto?”
“Che la..velocità..è.. – il suo sguardo superiore m’infastidì – smettila di torturarmi,Malik!”
“Tu non mi stavi ascoltando – ripetè in tono autoritario – e se tu non mi ascolti,queste cose,a chi le sto dicendo? A me stesso? Non mi serve ripeterle,le so già abbastanza bene,grazie..”
Sbuffai,accasciandomi sul tavolo del suo soggiorno. A casa sua non c’era mai nessuno,per questo ci trovavamo sempre lì per “studiare” fisica.
“Mi bocceranno per colpa tua!”
“Colpa mia? – sbottò indignato – io sto solo cercando di aiutarti! Non è certo colpa mia se non mi ascolti..”
“Sì che lo è – ripetei a bassa voce – non è facile prestare attenzione alle tue parole,se mi guardi così”
Zayn nascose un sorriso,girandosi di spalle sulla sedia “Così ce la fai a starmi dietro?”
Mi lasciai andare ad una risata,accompagnata dalla sua,mentre si girava nuovamente nella mia direzione.
“Ho un’idea..”
“No,ancora Natalie? Ne ho abbastanza delle tue idee..” con quell’affermazione si aggiudicò uno schiaffo potente sul braccio.
“Vai tu a fare il mio esame di fisica”
“Il tuo professore ha così scarsa considerazione di te da non ricordarsi neanche che sei una ragazza?” mi domandò stranito,appoggiando i gomiti al tavolo di casa sua.
“Ne ha anche troppa,di considerazione per me – confessai – ma il professor Denver non è attratto dalle ragazze”
“La tua scuola è capace di cambiare l’orientamento sessuale delle persone – scherzò Zayn – fossi in te mi ritirerei al più presto”
“Lo vedi che sei omofobo?”
Zayn sbuffò,tornando con gli occhi sul libro. Ma io,già troppo stanca,mi alzai dalla sedia ed andai dietro di lui. Allacciai le braccia al suo collo ed avvicinai le labbra al suo orecchio.
“Che ne dici di una pausa?” sussurrai.
Lui girò lentamente il viso verso il mio,soffiando sulle mie labbra “Che ne dici del primo principio della dinamica?”
Sbuffai e mi allontanai da lui,girovagando per il suo soggiorno,saltellando da uno stivaletto all’altro e curiosando sui mobili di sua madre. Probabilmente anche Zayn stava lentamente cambiando gusti sessuali,d'altronde anche lui aveva frequentato la London High School..
“Quello di F = MA?” tirai ad indovinare,svogliata.
“No,quello che adesso ti prendo e ti do un bacio” sussurrò al mio orecchio,abbracciandomi da dietro e cogliendomi di sorpresa.
Le sue labbra mi facevano il solletico mentre mi baciavano il collo,ma non c’era sensazione più paradisiaca di quella.
“Hai rivalutato la mia offerta di una pausa?” gli domandai,girandomi per guardarlo negli occhi e facendo scontrare le nostre bocche.
Lui annuì,sorridendo maliziosamente. E quella malizia non smetteva di mettermi agitazione: continuavo a pensare che lui fosse grande,che lui avrebbe già voluto passare alla fase successiva magari. Ma io non l’avevo mai fatto,e non sapevo come dirglielo.
“E comunque rimani un ignorante – sussurrò ancora – F = MA è il secondo principio,il primo è quello d’inerzia..”
“Ma che importa?”
Lui rise,facendo sì che mi girassi,per poi afferrarmi per i fianchi “Oh piccola,quando ti bocceranno e tuo padre sarà furioso con te,chiamami e correrò a salvarti..”
Gli sorrisi e protesi le labbra verso le sue,facendogli capire che desideravo un bacio. E lui si stava lentamente avvicinando,sentivo il suo profumo sempre più vicino..
“Oh,ciao ragazzi,che ci fate qui?”
Fantastico,casa sua era sempre stata vuota prima d’ora,proprio quando non avrebbe dovuto esserci nessuno: ecco che arriva Trisha,la madre di Zayn!
Zayn si staccò subito da me “Noi..stavamo..studiando fisica,mamma – tentò,balbettando leggermente – aiuto Natalie a passare l’anno”
Trisha mi lanciò un’occhiata di sbieco,mentre io me ne stavo appoggiata allo stipite della porta,accennando un saluto con la mano.
“Ah,e così state studiando – il suo sguardo malizioso mi fece desiderare la morte – bene,vi lascio continuare e Zayn,ricordami di non mandare mai le tue sorelle a studiare da qualche amico,o sarà la fine della loro innocenza”.
 
 
 
 
 
 
 
 
I look into her eyes,
And I tell her that it’s gonna be alright..


La fine della loro innocenza? Ma dai! Adoro Trisha,ma questa poteva risparmiarsela! Avrei voluto morire lì,nel tuo soggiorno!”
Zayn rise,molto poco opportunamente,e tirò il freno a mano della Panda Station Wagon. Per poi girare il viso verso di me e guardarmi negli occhi.
“Cerchiamo di concentrarci sulla nostra fine,adesso” disse lui,indicando casa mia dietro di noi con un cenno del capo.
“Pronto? – gli agitai una mano davanti al viso – nostra fine? Hai visto che diavolo di figura ho fatto con tua madre?”
“Perché t’importa tanto di mia madre?” lui si strinse nelle spalle,spegnendo il motore della macchina.
“Non lo so – ci pensai su – forse perché ci tengo a darle una buona impressione..”
“Natalie,mia madre ti conosce da quando sei nata,lei ti adora,– mi rassicurò lui –adesso concentriamoci su di me
Brutto stupido presuntuoso..
“Ottima mossa”  dissi dandogli una pacca sulla spalla.
“Ottima mossa che cosa?” mi chiese senza capire.
“Scegliere la Panda Station Wagon al posto della moto – dissi scendendo dalla macchina – vedrai,mio padre andrà fuori di testa”.
 
 
 

I just can’t believe the love,
It’s taking over me!


“Diavolo Zayn,te lo devo proprio dire – cominciò mio padre,prendendo l’ennesimo sorso di birra della serata – adoro la tua macchina!”
Bingo.
Nel bel mezzo di una pericolosa cena di famiglia,Zayn sorrise a mio padre,per poi far sparire anche l’ultimo boccone di pizza margherita.
Era seduto affianco a Manuel al suo solito posto,esattamente di fronte a me,che per l’agitazione non avevo toccato neanche una fetta della mia pizza.
“E dai Natalie! – urlò mio padre,colpendomi la spalla con la sua mano pesante – tu adori la pizza con i peperoni! Che aspetti?”
“Papà – cominciai io,sorridendo falsamente – capisco che ti senta autorizzato a bere birra perché discendi da una stirpe di ubriaconi irlandesi,ma ti dispiacerebbe non staccarmi il braccio? Grazie”
Ogni tanto Zayn mi lanciava delle occhiate,ed io alzavo gli occhi nei suoi,attenta a non farmi beccare da Manuel.
“Allora Zayn,come va con Natalie?” domandò mio padre,facendo quasi strozzare Zayn con il sorso di birra che aveva appena preso.
Manuel lo guardò stranito,picchiettando forte sulle sua schiena,nel tentativo di salvare il suo amico da una morte prematura.
“Calma amico – gli disse mio fratello – va tutto bene”
Zayn tossicchiò “Tyler io e Natalie non..”
“So che le dai lezioni di fisica – lo interruppe lui,facendoci tirare un sospiro di sollievo – mi aspetto il massimo!”
Zayn ridacchiò,ed io lo assecondai. Così Manuel ci lanciò delle occhiate strane “Che avete da ridere?”
“Già,che avete da ridere?” lo riprese Jane,che aveva passato tutto il tempo a guardarmi come se fossi il signore oscuro Voldemort in persona.
“Oh,tranquilla Jane – la rassicurai,bevendo un po’ di coca cola – alla fine è Harry Potter che vince”
“Ma che cavolo stai dicendo,Natalie?” sbottò stranita mia sorella.
Così mi strinsi nelle spalle,continuando a bere la mia coca cola.
“Quindi Zayn,è brava Natalie?” tornò sull’argomento mio padre.
“Oh sì Tyler – pessima mossa sorridere maliziosamente a mio padre – è molto brava”
Così gli sferrai un calcio sotto il tavolo,sugli stinchi,dove ai calciatori faceva più male.
“Ed è anche forte – sussurrò in un gemito spezzato,dal dolore – sai le sto potenziando le gambe,durante le pause dallo studio di fisica ci alleniamo un po’ a calcio..”
Tyler rise un po’ per la felicità un po’ perché aveva troppa birra irlandese in corpo “A proposito – cambiò argomento,per mia fortuna – come sta andando la stagione calcistica?”
Mio fratello si rianimò dal pietoso stato di trance in cui era caduto appena sentì le parole “stagione calcistica” e si buttò in un fiume di stupide speranze.
Mentre io mi alzai dalla sedia,facendola strisciare sul pavimento “Io vado in camera mia a.. – m’interruppi,notando che nessuno mi stava minimamente prestando attenzione – progettare l’ultimo attacco terrorista alla Casa Bianca di Washington!”
“Sì vai pure Natalie.. – disse mio padre incurante – venti goal stagionali? Non ci credo!”
Roteai gli occhi al cielo e salii velocemente le scale,chiudendomi poi la porta di camera mia dietro. Mi appoggiai ad essa e tirai un sospiro di sollievo: ma per quanto sarebbe andata avanti quella storia?
Scossi la testa ed ammirai la mia parete: era impressionante come ormai il viso di Zayn regnasse sovrano. C’erano tantissime fotografie che lo ritraevano,ma la mia preferita rimaneva quella del Fire Starter,quando mi aveva insegnato a giocare a biliardo. Insieme a quella con Harry: non stavano guardando nell’obiettivo,ma stavano parlando (discutendo) tra di loro ed era bellissima,perché loro erano i due uomini della mia vita.
Mi ritrovai a sorridere e colpita da improvvisa ispirazione,corsi alla scrivania per prendere l’indelebile nero e salii sul letto.
‘It’s Taking over me..’
Era la nuova scritta sulla mia parete,perché era essenzialmente così: Zayn mi aveva conquistata,e quasi fatto cadere dal letto per lo spavento quando entrò a tradimento nella mia camera,sbattendo forte la porta dietro di sé..
“È completamente folle quello che stiamo facendo - mi afferrò la mano,attirandomi a sé e facendo combaciare i nostri corpi,sussurrando quelle parole sulle mie labbra – ma non m’importa”
“Credi che dovremmo dirglielo? – i miei occhi oscillavano tra i suoi e le sue labbra,che desideravo più di qualsiasi altra cosa – a Manuel,intendo”
“No,non adesso almeno”
“Dici che non la prenderebbe bene?” gli chiesi,allacciando le braccia dietro al suo collo.
“Se la prenderebbe bene? – ripetè divertito – mi ha appena fatto un interrogatorio degno di CSI”
“E tu che gli hai detto?”
“Manuel non è così furbo come pensa di essere – disse giocherellando con una ciocca dei miei capelli – adesso crede che io sia in bagno”
Appoggiai la fronte sulla sua,giocando con la sua catenina nera e lui si accorse del lampo di agitazione nei miei occhi.
“Ehi – mi sussurrò dolcemente,lasciandomi poi un bacio sulla guancia – che succede?”
“Mentire a mio fratello,mi fa sentire come se stessi commettendo il più grave dei peccati,come se dovessimo finire all’inferno con l’unica colpa di esserci innamorati” sussurrai,a bassa voce,solo per lui.
Perché solo lui sapeva guarire le mie incertezze.
“All’inferno? Oh,non credo proprio – disse lui – sono più che sicuro che ci sia un posto assicurato per me in paradiso”
“E perché mai?”
Perché sei un angelo e nostro signore ha fatto un enorme sbaglio a lasciarti qui con me?
“Perché ti sopporto ogni santo giorno”
Alzai indignata,ed anche divertita dal suo tono di voce,gli occhi nei suoi. E la sua risata risultò musica per le mie orecchie,come se fosse la mia canzone preferita da ascoltare sempre e di continuo.
“Sta’ zitto e baciami!”.






















Don't care about NOTHING
cieeeeo girlzzzzz 
sto troppo in fissa con 'Lolly' di Justin Bieber,davvero!
e continuerò fino alla morte con il mio appello spassionato a quel canadese ritardatario..
dove cavolo è Heartbreaker?! impazzisco,davvero sdjfgsdhfgd
beeeeeene,eccoci qui al 12esimo..
che ne dite? spero vi piaccia come sempre sjdfgsdj
insomma,la cena di famiglia! con Manuel e papà! sto male jhafgshdf
no non è vero,sto benissimo,ma dato che sto guardando Goerdie Shore mi sento tamarra quanto loro..
quindi,'Taking over me' dei Lawson è troppo bella per non ispirarmi sjfgsdhg
e niente,vi amo davvero davvero molto <3<3<3.
Simo.





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Capitolo 13
*** Slow down ***



nella seconda parte del capitolo ascoltate 'Slow down' di Selena Gomez : )



(13)
Slow Down



Era una tortura starmene seduta sul divano di casa con lui di fianco e non poter fare assolutamente nulla,se non guardare la TV accesa su un noiosissimo canale sportivo.
“C’è un’alternativa al mio imminente autolesionismo?” domandai dal basso della mia stravaccatura in mezzo ai morbidi cuscini.
Zayn ridacchiò,facendomi perdere qualche leggero battito.
“Certo,basterà chiudere la bocca,sorellina” rispose amorevolmente quell’ameba bionda di mio fratello Manuel.
Era seduto in mezzo a noi: si comportava come se sapesse. Ma lui non sapeva nulla,ne ero certa. Zayn me lo aveva domandato qualche volta,ma io gli avevo sempre risposto che Manuel era troppo stupido per poter capire qualcosa. E poi io ero troppo geniale per essere beccata..
“Che noia atomica che siete!” sbottai di rimando,sbuffando.
Manuel m’ignorò e Zayn sorrise,guardandomi di sbieco. Io gli restituii lo sguardo ed il sorriso complice,mentre lo osservavo per bene. Come faceva ad essere sempre così bello? Quella fottutissima giacca di jeans sembrava che gliel’avessero cucita addosso,da quanto gli stava bene!
Ero talmente annoiata che persino mia sorella che passava inosservata per il corridoio attirò la mia attenzione.
“Ehi Jane,dove vai?”
“Fatti gli affari tuoi,d’accordo Natalie?” che simpatica.
Scrollai le spalle e presi a giocherellare con il telecomando,domandandomi quanto tempo ancora avrei resistito prima di uccidermi per la noia.
E quando stavo per alzarmi e raggiungere il coltello da cucina più vicino per farla finita una volta per tutte,vidi il braccio di Zayn muoversi verso di me.
La sua mano s’intrecciò piano alla mia,ben nascosta dietro la schiena di Manuel. E la mia pelle venne invasa da una miriade di piccoli brividi bastardi.
Poi il mio iPhone vibrò.

“Sono sicura che ti ricorderai di me,ti dice nulla Paco Rabanne?”

Aggrottai le sopracciglia,sorpresa da quel messaggio. Nonostante tutto avevo capito benissimo di chi si trattasse.

“Ciao Blake,certo che mi ricordo di te: probabilmente sei il ragazzo più strano che io abbia mai conosciuto,e tieni conto che vivo con mio fratello! In sostanza,sei senza speranza!”

Digitai velocemente in risposta sulla tastiera dell’iPhone,mentre Zayn mi guardava confuso. Lo liquidai con un gesto vago della mano: non avevo certo intenzione di dirgli che mi stavo allegramente messaggiando con uno dei suoi migliori amici! Anche se ancora non sapevo se Malik fosse geloso o meno,beh..non l’avrei comunque scoperto! Odiavo la gelosia..

“Sei carina,grazie piccola Shade! Mi domandavo se ti andava di accompagnare questo ragazzo senza speranza in giro per le vie del centro..”

Probabilmente stavo sorridendo come una cretina,dato il simpatico commento da parte di mio fratello “Che hai da sorridere Natalie? Sei psicopatica per caso?”
“Lo diventerò continuando a vivere con te”
Detto questo mi alza dal divano e corsi in camera mia,pronta a dare un senso alla mia noiosissima giornata: Blake Lawson era un tipo divertente,mi trovavo bene con lui,sarebbe stata una bella giornata quella passata insieme a lui.

“Ritieniti fortunato,io ho un debole per i casi disperati!                       
p.s: è ‘andasse’ non ‘andava’: il congiuntivo non è illegale!”

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“E così sei uno skater fuori di testa? – dissi leccando il gelato alla fragola che stava rovinosamente cadendo sul mio cono (e sulla mia mano) – ma non mi dire!”
La risata di Blake esplose nelle mie orecchie,mentre mi scorrazzava accanto con il suo skateboard.
“E così tu sei una fotografa”
Annuii e feci oscillare la macchina fotografica che portavo come sempre al collo,mentre un rivolo di gelato alla fragola cadeva a terra.
Girai il viso verso Blake,che portava una camicia nera aperta sul petto.
“Tu non sei come gli altri,non è vero Blake?”
Lui sorrise beffardamente,scendendo piano dallo skate e portandoselo sottobraccio.
“Già,me l’hanno già detto”
“Che vuoi dire?” domandai inquisitoria.
Si fermò sotto un portico,guardandomi negli occhi.
“È una storia lunga” poi si strinse nelle spalle e continuò a camminare.
Ma io lo tirai per la manica della sua camicia,facendolo indietreggiare.
“Beh,abbiamo tempo no?”
Lo vidi guardare i miei capelli sciolti al vento,per poi afferrarmi la mano.
“D’accordo”.
Camminammo per qualche istante in silenzio,mano nella mano,sembrava quasi che lui stesse riflettendo sulle parole da dirmi.
“Mamma diceva che ero un ragazzino speciale”
“Lo sei tutt’ora..credo”
Lui rise “Ti ringrazio ma,il suo ‘speciale’ non era proprio un complimento,ai tempi”
“Ah no?” mi feci curiosa.
Lui scosse la testa,guardando davanti a sé,come se stesse rivivendo il passato.
“Blake,se è un problema parlarmene..”
“No,nessun problema,davvero” il suo sorriso mi disarmò.
Così annuii,poco convinta: imprevedibile skater dal sex appeal assurdo.
“Avevo undici anni quando la cosa precipitò – fece una piccola pausa,ridendo ironicamente – mamma e papà credevano che sarebbe stato meglio affidarmi alla cura di qualcuno..”
Aggrottai le sopracciglia,senza però dirgli nulla,lasciandolo continuare.
“Lo psicologo di Holmes Chapel,è lì che vivevo da bambino,aveva detto ai miei genitori che andava tutto bene,che ero solo molto esuberante..”
“Ma perché?”
“Perché mi piaceva giocare,mi piaceva arrampicarmi,cadevo spesso sì,questo è vero,ma poi mi rialzavo e ridevo.. – sorrise amaramente – mamma diceva sempre che avevo una risata da psicopatico,forse è per questo che..”
“Che?” lo esortai.
“Che mi mandarono in quella clinica psichiatrica” confessò,fermandosi e guardandomi negli occhi.
“Clinica psichiatrica? – domandai scioccata – Blake,io..”
“Lo so – mi bloccò lui – dispiace anche a me”
Annuii,guardando in basso e trovandomi sempre più vicino a lui,mentre One Million mi entrava nelle narici.
“I miei genitori mi avevano detto che sarebbe stata una bella vacanza,quella al mare da nonna.. – ricordò con risentimento – e invece mi ritrovai qui,nella capitale,senza sapere che diavolo ci facessi io a Londra,ero solo un ragazzino,capisci?”
Annuii piano,senza sapere che dire,che fare.
Blake scosse la testa “La clinica mi faceva paura,c’erano delle persone pazze sul serio,psicopatiche,ed io mi domandavo sempre,ogni giorno,perché mamma e papà mi odiassero così tanto,perché mi avessero mandato lì dentro..” nonostante tutto rideva.
“Perché ridi?”
“Perché ricordo che un giorno pensai che forse mi avevano mandato lì,in quella clinica di Londra,per punirmi,per tutte quelle volte in cui ero stato quel ragazzino allegro e spensierato che ero”
Sorrisi,stringendogli forte la mano “Tu sei ancora quel ragazzino spensierato ed allegro”
Lui mi sorrise,riconoscente “Ti ringrazio Natalie,non l’avevo mai detto a nessuno”
“Ti sei appena meritato un posticino sulla mia parete”
Armeggiai con la macchina fotografica,dopodiché scattai e sorrisi nell’obiettivo.
“La tua parete?” mi chiese confuso,senza sapere di cosa stessi parlando.
“Sì,la parete in cui tengo tutte le fotografie a cui sono legata”
“Oh wow,ne sono onorato”
Avevamo ripreso a camminare,per le vie di Londra,mano nella mano,io e quel ragazzo dal sorriso disarmante  e dal profumo paradisiaco.
“Sai che ti dico? Tu sei molto più forte di tuo fratello Manuel”
“Oh,lo so” confessai molto modestamente.
“Adesso capisco perché piaci tanto a Zayn”
Mi fermai di scatto,strabuzzando gli occhi “Blake,dimenticatelo”
“Cosa?” mi domandò tranquillo.
“Quello che hai appena detto – spiegai - devi dimenticartelo”
“E perché?”
“Perché Manuel non deve sapere niente di questa storia”
“Ah,allora c’è sul serio una storia..”
“No,cioè sì,forse!”
“Natalie,calma!” disse Blake,ridendo.
Io lo guardai spesata,prima di buttarmi in una risata insieme a lui.
“Non dirò nulla – disse poi lui – il vostro segreto è al sicuro con me”
Lo guardai sorridente “Grazie,Blake”
“Di nulla,Natalie”
I nostri occhi rimasero incatenati per qualche istante. I suoi erano carboni ardenti,bollivano di passione e desiderio ed erano magnifici.
“Che c’è?” mi domandò lui sottovoce,incredibilmente vicino.
Io scossi la testa,fissando le sue labbra “Io..”
“Tu?”
Quando anche gli ultimi due centimetri di distanza tra noi si stavano per annullare,il mio inutile iPhone vibrò nella tasca posteriore dei miei jeans.
 
“Harry e Louis sono qui,ti conviene arrivare subito prima che questi due trasformino la casa in un Night club per gay e facciano impazzire tuo fratello!”.
 
Zayn era sempre così simpatico e divertente..come no.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Adesso tu,Natalie Marie Shade,mi spieghi che diavolo ci fanno Harry Styles e Louis Tomlinson nel mio soggiorno!”
Manuel aveva le sue cose,sfortunatamente per tutti noi.
“Marie? Non pensavo avessi un secondo nome..” esordì Louis,entrando in cucina.
Manuel lo inchiodò con lo sguardo “Sto parlando con mia sorella,ti dispiace?”
“Oh no affatto,parlate pure..” scherzò Tomlinson,facendomi sorridere.
Manuel sbuffò,sull’orlo di una crisi di nervi.
“Senti Tomlinson,non so che strana relazione a tre abbaiate tu ed il tuo amico con mia sorella,ma sappi solo che..”
“Manuel – lo bloccai io,con voce stridula – fermati prima di renderti maggiormente ridicolo!”
Era bello come non sapesse proprio niente di tutta quella situazione.
“Ehi ragazzi,tutto bene? – disse Harry raggiungendoci – ho sentito delle urla!”
“Ma certo,c’è qualcun altro che vuole interrompere la nostra riunione tra fratelli? – disse scocciato Manuel – ormai questo è un porto,non più una casa”
Io sbuffai,mentre Harry e Louis si facevano gli occhi dolci. Possibile che quell’ameba di mio fratello non si accorgesse minimamente di nulla?
“Ciao belli”
E poi arrivò lui,illuminando l’intera stanza.
“Ecco,ci mancava il pakistano..”
“E non essere razzista” lo rimproverò Harry.
“Non dettare legge in casa mia” ribattè Manuel.
“Questa casa sarà tua quando la comprerai” disse la voce di mio padre,appena tornato da lavoro.
“Sì,ciao papà,benvenuto anche tu in questo bel ritrovo!” disse Manuel esasperato.
“Oh,ciao ragazzi” salutò papà.
“Salve signor Shade,sono Louis Tomlinson” si presentò stringendogli la mano.
“Oh,benvenuto Louis,chiamami Tyler”
“Louis è un nostro amico,papà” dissi io.
“Soprattutto di Styles,diciamo” disse Zayn,facendomi ridacchiare.
Harry lo uccise con i suoi occhi verdi e Louis divenne rosso in viso,mentre io e Zayn ci guardavamo con occhi sognanti e Manuel non capiva un cazzo: la normalità,insomma.
“Vi fermate tutti a cena,ragazzi?” domandò Tyler.
Harry mi guardò ed io annuii.
“Perché no,Tyler?” disse poi,coinvolgendo anche Louis,che sorrise riconoscente.
“Zayn sei dei nostri?” domandò ancora papà.
“Come rifiutare?” disse continuando a guardarmi negli occhi.
“Pronto? Ci siete? Qualcuno sa che giorno è oggi?” domandò mio fratello,che ormai stava andando in escandescenza: povera creatura.
“Martedì?” domandò incerto Zayn.
“Esatto Zayn,oggi è martedì,e lo sai cosa succede martedì?”
“C’è la Champions League?” ritentò Zayn.
“E non solo,stasera è la mia sera”
“Che diavolo stai blaterando,Manuel?” dissi poi io.
“Stasera Dyana ha accettato il mio invito qui,per vedere insieme le partire,con tanto di Pop corn al burro”
“Sai che bell’appuntamento” lo prese in giro Harry.
Io ridacchiai,prima di rendermi conto.
“Tutto bene Natalie?” mi chiese Louis.
Io annuii “Stasera è anche la mia sera – annuii,sicura – la sera in cui mi riprenderò la mia migliore amica”.
 
“Ciao Dyana,accomodati pure” disse mio padre,aprendo la porta di casa e lasciandola entrare.
Quando la mia migliore amica (potevo ancora chiamarla così?) entrò,sembrò a disagio. Forse per il panorama che si ritrovò davanti: Harry,Louis e Zayn condividevano uno dei due divani di casa,mio fratello l’aspettava sorridente con in mano un pacco di untissimi Pop corn al burro ed io me ne stavo stravaccata sulla poltrona con tanto di coperta ed iPhone tattico per ignorare alla bell’e meglio quelle noiosissime partite.
“Ciao a tutti” disse incerta.
“Oh,vieni Dyana,ti ho tenuto il posto accanto a me”
“Oh,che carino!” disse Harry a Louis,ma ne rise anche Zayn. Stavano andando d’accordo? Miracolo!
Lei sorrise riconoscente a mio fratello ed io,ricacciando indietro un conato di vomito,mi alzai dalla poltrona.
“Dyana,possiamo parlare?”
Il lampo di sufficienza che le attraversò i begli occhi scuri mi ferì.
“Non ho niente da dirti” sibilò lei.
“Ma io sì” tentai,con tutte le forze.
Tentennò per un po’,prima di girarsi verso Manuel e sorridergli “Torno subito”
“Ti aspetto qui” le rispose lui,ed ancora quel conato di vomito tornò a trovarmi. Ma ero una guerriera io,così lo rimandai a casa un’altra volta.
Quando fummo sulle scale,sentii le risate acute di Louis,Harry e Zayn che prendevano in giro mio fratello,mentre lui gli bestemmiava dietro in tedesco.
“Allora? Che vuoi?”
Mi disse lei,una volta arrivate in camera mia.
Io chiusi la porta,sospirai lentamente e mi girai verso di lei.
“Siediti pure”
Le indicai il letto,mentre mi accomodavo accanto a lei.
“Senti Dyana,io.. – iniziai a gesticolare – io non so come dirtelo”
“Che cosa? Della tua storia con Harry?”
“Cosa? No! – sbottai indignata – te l’ho già detto,io ed Harry siamo soltanto amici”
“Certo,è per questo che hai più foto sue che di chiunque altro sulla tua parete,non è vero Natalie?”
La vidi alzarsi dal letto,diretta alla porta,ma io la trattenni.
“Lasciami” sibilò lei in un sussurro.
“No che non ti lascio,non c’è niente tra me ed Harry,lui è il mio migliore amico e..”
“E?” mi esortò lei.
“E non posso dirti come stanno realmente le cose,ma se potessi lo farei,credimi” stavo supplicando quella spagnola intrattabile.
Dyana incrociò le braccia,sorridendo amaramente “Crederti? E perché dovrei farlo?”
“Perché sei la mia migliore amica”
“La tua migliore amica? Se davvero lo fossi,mi diresti tutto,senza eccezioni”
“Ma io..”
“Ma tu cosa? Eh Natalie? – disse brusca lei – credevo fossi diversa,mi hai molto delusa e..togli pure le nostre foto dalla tua stupida parete! La nostra amicizia è finita!” era fuori di sé,ed io,senza neanche accorgermene,sotto le sue urla,avevo iniziato a piangere sommessamente.
Andandosene Dyana incontrò Zayn sulla porta,che appena mi vide in lacrime,si sdraiò accanto a me sul mio letto,lasciandomi appoggiare la testa sul suo petto e stringendomi forte tra le sue braccia.
“Oh,Natalie..” disse dolcemente,in seguito ad un mo singhiozzo represso sulla sua maglietta.
“Sono una pessima amica” dissi tra le lacrime.
“No che non lo sei,piccola”
Continuavo a piangere,mentre Zayn mi accarezzava i capelli.
“La tua parete non è stupida” mi rassicurò lui,facendomi sorridere.
E mentre le sue labbra mi lasciavano un bacio sulla guancia,forse lo immaginai,ma credei di aver sentito quelle due magiche parole sussurrate al mio orecchio,dalla sua voce.
“Non le hai immaginate”.




















Don't care about nothing!
sì,mi sto vergognando molto..
lo so che 25 giorni (mi vergogno anche solo a scriverlo) sono troppi!
scusate,davvero,scusatemi tanto!
mi sono concentrata principalmente su 'I knew you were trouble' ormai ultimata..
scusate,non so che altro dire,davvero! mi dispiace sul serio moltissimo!
ma adesso sono qui,quindi fiesta grandeeee sdfhgsdfhg
SHE SAID NEVER IN YOUR WILDEST DREAMS!
amo Best Song Ever sdmfgsdjhg
ma parliamo del capitolo..
alloura,vi ho spiegato bene bene il personaggio di Blake,che io amo ajdsdfdhs
e poi boh,ditemi voi che ne pensate..
ci sono stati relativamente pochi momenti Zatalie,è vero jsgsjdfg
vi amo girlz,spero possiate perdonarmi <3<3<3
Simo.






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leggete qui please ahgsdfg

Long live all the magic we made

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Capitolo 14
*** Football players ***






(14)
Football players



Era un giovedì pomeriggio abbastanza tranquillo,forse troppo tranquillo. È per questo che decisi di seguire Manuel al campo di calcio del Millwall: non avevano niente a che vedere con la vera squadra londinese,ma portavano lo stesso nome.
Avrei assistito all’allenamento,cioè,mi sarei limitata a stare seduta sulle grate,cercando di memorizzare qualche concetto di letteratura.
Tutti loro giocavano a calcio in quella squadra: Manuel,Zayn,Blake,Harry,Louis,Liam Payne ed anche Niall Horan. Probabilmente quello che ne avrebbe fatto volentieri a meno era Malik.
A lui non importava giocare in una squadra come difensore,e no,non era il suo ruolo il problema. Zayn voleva fare l’allenatore,voleva coordinare le azioni,esortare i suoi calciatori e studiare le tattiche più furbe per battere gli avversari.
Zayn Malik era un leader,non un semplice partecipante. E voleva vincere,sempre. Per lui non esisteva né la sconfitta e né il pareggio,disprezzava qualunque cosa che non fosse la vittoria.
E così i suoi compagni di squadra.
Zayn poi non andava d’accordo con il mister,Logan. Non sopportava che qualcuno gli desse ordini,e inoltre non lo ascoltava mai,faceva sempre di testa sua e tirava i rigori come meglio credeva. Se Logan gli diceva di tirare a sinistra,Zayn calciava a destra. E segnava sempre,perché nonostante tutto Logan lo riconosceva: Zayn Malik era il più grande rigorista che avesse mai visto.
“Ehi Natalie!”
Quando sentii la voce di Blake alzai la testa,cercandolo con gli occhi. Lo trovai in mezzo al campo,con la divisa rossa del Millwall calata addosso,in modo trasandato,com’era solito portare i vestiti,che mi sorrideva. Io agitai la mano in segno di saluto.
“Dov’è Malik? – sentii chiedere dalla voce potente di Logan – dannazione!” imprecò poi,facendo qualche passo verso gli spogliatoi.
“Eccolo” sentii dire alla voce di Liam Payne,mentre io alzavo nuovamente gli occhi dal mio libro.
E feci bene,oh se feci bene. Nessun poeta avrebbe mai potuto competere con la bellezza di Zayn Jawaad Malik in divisa calcistica. Lo guardai mentre s’infilava la maglietta rossa e mentre ammiccava verso Manuel.
I suoi tatuaggi sul petto,i capelli spettinati e l’aria da ‘Non vorrei trovarmi qui per nulla al mondo’,lo facevano diventare una vera visione per i miei occhi.
Lo vidi cercarmi con lo sguardo,per poi sorridere dolcemente,perché lui lo sapeva,che ogni volta che lo guardavo,m’innamoravo sempre di più.
“Shade,Lawson – sibilò duramente Logan – andate a prendere i palloni e lasciatemi solo con Malik”
Blake e Manuel lo ascoltarono,ed io continuai a guardare la scena.
“Che vuoi,Logan?” chiese Zayn,sprezzante.
“Che mi parli con il dovuto rispetto,tanto per cominciare”
Zayn s’inchinò,per gioco “D’accordo,come volete voi,Mister” e sempre scherzando gli diede del voi,facendomi ridacchiare dalle grate.
“Alzati Malik,non sei divertente”
“Sei tu che mi hai chiesto rispetto – disse Zayn,tranquillo,tornando in posizione eretta e sfregando le mani tra di esse – te lo ripeto Logan,che vuoi?”
Il Mister lo osservò per qualche secondo “Non so neanche io perché lo faccio,Malik”
“Che cosa? L’allenatore? Oh,me lo chiedo anche io,ogni santa domenica” continuò a prendersi gioco di lui,facendolo infuriare sempre di più.
“Continua così e giuro che ti stronco la carriera” lo minacciò duramente Logan.
Vidi Zayn strabuzzare gli occhi improvvisamente scuri “Di che diavolo parli?”
Logan sospirò “Tra due domeniche un procuratore sportivo sarà qui”
“E..? Parla chiaro,Logan”
“E – riprese il Mister – vuole che gli segnali i nomi dei ragazzi che dovrà osservare”
“Sai che non m’importa” disse Zayn,sincero.
“Sai che non è così”
Zayn e Logan rimasero a fissarsi senza dire nulla,ed io sapevo che tra quei due ci fosse un solido rapporto,come quello tra padre e figlio. Ma entrambi erano troppo orgogliosi per ammetterlo,così preferivano beccarsi in continuazione e litigare,mettendo di cattivo umore tutta la squadra. Qualche volta funzionava,Zayn era talmente incazzato con Logan che finiva per riversare tutta la sua aggressività in campo,nel gioco. A volte però esagerava,facendo qualche fallo di troppo ed assicurandosi il cartellino rosso.
“Zayn,questa potrebbe essere la tua occasione” ricominciò il Mister.
“Non farmi discorsi smielati,Logan”
“Non sono discorsi smielati,Zayn”
“E allora cos’è che vuoi da me?” gli domandò,alzando leggermente la voce.
“Farti presente che tu sarai uno di quei nomi,che ti piaccia o no,io credo in te”
I due tornarono a guardarsi,quando la voce di Manuel l’interruppe “Mister,i palloni sono qui”
Zayn lanciò un’occhiata veloce a mio fratello,dietro le spalle di Logan “Perché non Shade?”
“Chi ti dice che non farò il suo nome?”
“Io lo dico,ecco chi”
“E perché pensi questo,Malik?” gli chiese il Mister,mentre Zayn si avvicinava lentamente a lui.
“Perché sei un bastardo Logan,ecco perché” gli sussurrò lui.
“Mister,c’è qualche problema?” domandò Niall.
E Logan rimase tranquillo,portò le mani sui fianchi e guardò in basso per qualche secondo,per poi sorridere ai suoi ragazzi.
“No,nessun problema Horan – disse poi – iniziamo il riscaldamento”
Zayn scosse la testa,sorridendo beffardamente,con la convinzione di aver vinto una battaglia. Ma quando s’incamminò per raggiungere Manuel,il suo compagno abituale di riscaldamento a coppie,Logan lo fermò.
“No Malik,non oggi”
“Che vuoi ancora?” sbuffò Zayn.
“Tomlinson!” lo chiamò a gran voce Logan.
“Sì,Mister?” Louis dall’altro lato del campo,mentre cominciava il riscaldamento assieme ad Harry,girò la testa.
“Oggi ti allenerai con Malik”
Il lampo d’incredulità e rabbia che si accese negli occhi di Zayn fu palesemente notevole.
Louis Tomlinson era un attaccante,ed il calciatore più forte ed aggressivo del Millwall. Con lui non si scherzava,e quando Logan si arrabbiava sul serio con qualcuno,lo affidava a Louis,che sapeva come far valere il nome del Mister.
“Fanculo,Logan” sibilò Zayn.
E Logan sorrise beffardamente,perché la battaglia l’aveva vinta lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ti è piaciuto lo spettacolo?” mi domandò Blake,con il borsone degli allenamenti sulla spalla ed i pantaloncini ancora indosso.
“Oh sì,ti chiamerò Cristiano Ronaldo d’ora in poi” scherzai,mentre lui si accomodava affianco a me.
“Non parlavo dell’allenamento” disse poi,appoggiando le braccia sulle sue gambe,senza mai perdere il sorriso.
Io annuii,chiudendo il libro di letteratura “Sì,avevo immaginato”
“Fanno sempre così – m’informò lui – insomma,conosci Logan,odia quando qualcuno alza la voce con lui,soprattutto se si tratta di Malik”
“Ma perché fanno così? Loro non si odiano,e lo sappiamo tutti”
Blake sospirò “Si tratta di orgoglio,entrambi ne hanno troppo”
“Già..”
Ma poi Blake mi guardò negli occhi,mostrandomi un bel sorriso che mi fece sorridere di rimando.
“Basta parlare di loro,Natalie”
“E di cosa vuoi parlare,Cristiano?”
Blake scoppiò a ridere,ed io non potei fare a meno,come ogni volta che lo sentivo ridere,di pensare che avesse una magnifica risata e che non si meritava tutto ciò che gli era successo.
“Stasera ti va di uscire?” mi domandò improvvisamente,facendomi aggrottare le sopracciglia.
“Io e te?” domandai,incerta.
Lui si strinse nelle spalle “In realtà ci saranno anche i nostri amici,i ragazzi del Fire Starter,te li ricordi?”
Annuii,ricordavo vagamente una ragazza con i capelli biondi e due ragazzi identici,ma nulla di più.
“E se vuoi puoi portare qualche amico”
“E cos’avevi in mente? Una rapina?” scherzai io.
E lui rise ancora,facendo ridere anche me “In realtà pensavo più ad una serata in discoteca,ma anche la tua idea non è male”
“Forse un po’ illegale,ma non male”
E ridemmo insieme,quando arrivò Harry confuso e decisamente sudato.
“Mai sentito parlare di ‘doccia’,Styles?” lo presi in giro io.
“Non sei divertente,Natalie” disse lui,stanco.
Harry e Blake rimasero a guardarsi in silenzio,tutt’altro che dolcemente. Strano che il mio migliore amico non provasse attrazione verso Blake..
“D’accordo – disse Mr. Sorriso,alzandosi dalle grate – io sono di troppo”
Harry ammiccò,mentre io lo guardavo male.
“Natalie,ci conto per stasera” disse sorridendo.
Io annuii,salutandolo con la mano e guardandolo andare via.
“Terra chiama Shade” disse la patetica ed irritante voce di Harry,mentre mi passava una mano davanti agli occhi.
Io mi girai verso di lui,uccidendolo con lo sguardo e picchiandolo sulla spalla “La pianti?”
“I tuoi occhi azzurri sono troppo dolci per farmi paura” mi disse Harry,facendomi sorridere lievemente.
“Oh,ti ho fatto sorridere,sono un mito”
“Ok,adesso la pianti sul serio però”
Harry,che si era stravaccato sulle grate accanto a me,tornò a sedersi come una persona normale,guardandomi seriamente con i suoi occhi verdi.
“Devi stare lontana da Lawson”
Io sbuffai,ravvivandomi i capelli sciolti “Ancora con questa storia? Noi siamo amici,non gli starò lontana”
“Quello è completamente pazzo,Natalie”
Io aggrottai le sopracciglia “E tu come fai a saperlo?” Blake aveva detto di non aver raccontato mai a nessuno la sua storia..
Harry guardò fisso davanti a sé “Ricordo quando ero piccolo,vivevo ancora ad Holmes Chapel con la mia famiglia,Lawson era di quelle parti”
“Sì,lo so” ricordai dal racconto di Blake.
Harry annuì,spostando gli occhi verdi nei miei “Ricordo alla perfezione il giorno in cui i suoi genitori lo portarono qui a Londra,in una clinica psichiatrica,Natalie”
“E tu come diavolo fai a saperlo?”
“Non parlavano d’altro in paese – disse Harry,per poi farsi inquisitorio – ma tu lo sapevi già?”
Io annuii “Me l’ha detto Blake,proprio ieri”
“Beh? Non ti spaventa la cosa?”
Io scossi la testa “Blake Lawson non è affatto pazzo,è solo un po’ speciale e diverso dagli altri,che c’è di male? Strano è bello!”
“No,lui non è solo strano,tu sei strana,lui è fuori di testa,pazzo,matto da legare” sentenziò Harry.
“Non è affatto vero,tu non lo conosci”
“Tu non c’eri quel giorno Natalie,le sue urla non le dimenticherò mai”
“Urla?” chiesi curiosa.
“Ricordo quando suo padre lo trascinò in macchina,e lui urlava,urlava come un matto ed io non sapevo cosa fare,lo guardavo da lontano..”
“Harry,Blake non è pazzo,Blake era solo un semplice ragazzino che non voleva lasciare casa sua per una clinica per malati mentali – cercai di farlo ragionare – come ti saresti sentito tu?”
Gli smeraldi di Harry rimasero a guardarmi,e lui non ebbe il tempo di dire niente,perché fummo interrotti dal lancio del borsone di Malik accanto a noi.
“Sono distrutto” disse Zayn,sedendosi affianco a me.
“Beh,Tomlinson sa il fatto suo” disse Harry.
“Non me ne parlare,Styles”
Zayn buttò la testa all’indietro e chiuse gli occhi,esausto.
“Parlate di me?” esordì la voce cristallina di Louis Tomlinson.
“Ciao amore” lo salutò Harry,alzandosi e raggiungendolo,per dargli un bacio sulle labbra,con discrezione.
“Vi prego,andreste a baciarvi altrove? – chiese Zayn – ho avuto una giornata difficile”
“Mi spiace esserci andato giù pesante,Malik” disse sinceramente Louis.
“Sì,ti ringrazio Tomlinson”
Io ridacchiai,insieme ai due ragazzi.
“Ehi,che ne dite di andare tutti insieme in discoteca stasera?” chiesi poi a tutti e tre.
“Discoteca? Io ci sto!” quella era la voce di Liam.
“Alcool,musica e belle ragazze,la triade perfetta per Niall Horan!” disse l’irlandese,materializzandosi accanto a noi.
“Perfetto allora – disse Louis,allontanandosi un po’ da Harry – ci saremo tutti”
Styles annuì felice,mentre Zayn apriva un occhio,circospetto.
“Parla per te,Tomlinson”
“Oh andiamo Zayn,ci divertiamo!” tentai di convincerlo io,prendendogli la mano.
“Ehi ragazzi,tutto bene?”
Ma quando sentii la voce di Manuel,la lasciai subito,suscitando un’occhiata strana da parte di Liam Payne.
“Splendidamente Shade – disse Harry – allora ci vediamo stasera?”
Io annuii,mentre i ragazzi andavano via e Manuel mi guardava inquisitorio.
“Stasera? Di che diavolo stava parlando Styles?” disse indicandolo.
Io mi strinsi nelle spalle “Vai a chiederglielo”
Mio fratello annuì,lasciandomi sola con Zayn.
“Ehi..” m’intrufolai tra le sue braccia,così che lui potesse stringermi lì,sulle grate del campo da calcio del Millwall,con le voci allegre dei ragazzi che arrivavano da fuori ed il sole che stava tramontando.
“Piccola,quel bastardo mi ha distrutto” disse Zayn con poca voce.
“Louis non voleva farti stancare così tanto è solo che..”
“Non parlavo di Tomlinson – m’interruppe Zayn – ma di Logan”
“Quando finirà questa storia?” dissi io,sbuffando sulla sua maglietta di calcio.
“Mai,Natalie”
“Ma perché?”
“Perché Logan Hemsworth – non sapevo avesse un cognome – è un bastardo ed in quanto tale,non merita il mio rispetto”
“Non sai ciò che dici”
“Tra due domeniche arriverà un procuratore sportivo e Logan gli chiederà di osservarmi” disse lui,dopo una pausa.
“Beh,non sei contento?” mi alzai di scatto da lui,provocandogli una smorfia di dolore.
“Piccola,così mi uccidi” disse massaggiandosi il petto dolorante.
“Scusa ma..è una notizia bellissima!”
“Certo,come no..” disse Zayn,ridendo ironicamente.
“Tu sogni da sempre di allenare una squadra,no? Potrebbe essere la tua occasione!” dissi io,incrociando le gambe,colta da entusiasmo.
“Parli come Logan” Zayn sorrise amaramente.
“Abbiamo ragione entrambi,allora”
Zayn scosse la testa “Tu non capisci”
Io roteai gli occhi al cielo e lasciai perdere: con Zayn era tutto inutile,era la persona più testarda che avessi mai incontrato in vita mia.
“Allora stasera mi porti a ballare?”
“Scusa Natalie,ma sto davvero a pezzi”
Io abbassai lo sguardo “Oh,allora andrò con Blake”
“Con Blake? – disse Zayn,confuso – e perché?”
“Perché me l’ha chiesto” dissi ovvia.
Lui mi guardò,leggermente infastidito: dannazione,Malik era geloso!
“Sta’ attenta a Lawson,piccola”.
























Don't care about nothing!
holaaaaaaa :) :) :)
saluto spagnolo in onore della mia imminente partenza para Barcelona!
non vedo l'ora jahgjhfgsdgfsj
quanti chicos calientes rimorchierò secondo voi? spero tanti sjdgsdfg
ok basta,il solo nome 'Barcellona' mi fa delirare sjdfgsd
quindi parliamo del capitolo,che è tornato al carattere degli old times..
e vabbeh,che ne pensate della squadra? giocano tutti insieme sjdhgsdfg
lui è Logan il Mister,mi sono fatta ispirare da 'Wolverine' che ho visto al cinema con la Marti sjhsdfg
e nieeeeeente,abbiamo un Malik emblematico,un Liam che capta qualcosa ed un Harry ed un Louis adahgasds
ma è inutile che ne parli io,fatelo voi girlzzzzz
volevo inoltre dirvi che ho cancellato 'Long live all the magic we made' ma la riposterò sicuramente..
non era sempplicemente il momento di pubblicarla jsdfgsdfd
un'ultima cosa e poi me ne vado in definitiva!
ho fatto twitter,sì ragazze,all'alba del ventunesimo secolo anche Simona ha fatto twitter sjdsdfg
eccolo qui: Twitter.
e adesso vi saluto.
vi amo vi amo vi amo moltisssssimo <3<3<3
Simo.





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vogliamo un attimo parlare della bellezza sconfinante di queste gifs?
no,perchè se lo vogliamo fare lo facciamo eh..
però sinceramente mi hanno lasciato senza parole,quindi a voi l'onore sjfsdfjg

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Capitolo 15
*** More than friends ***



ascoltate 'More than friends' di Inna e Daddy Yankee quando trovate le scritte della canzone..
buon quindicesimo capitolo : )



(15)
More than friends



Passai quella che era la settima spennellata di eye liner sull’occhio sinistro,per poi constatare che sì,i miei occhi chiari risaltavano molto sotto tutto quel trucco da battona.
Non che le discoteche fossero il mio passatempo preferito,ma occasionalmente ci andavo. Insomma,gente sudata che ti si struscia addosso,odore di fumo e drink annacquati: non è proprio la descrizione di una serata perfetta!
Ma sarebbe potuta diventarlo,se solo Zayn Malik non avesse deciso di abbandonarmi all’ultimo. ‘Sono stanco piccola,ti mando un messaggio dopo’. Ah,stupidi calciatori! Avevo pensato io,guardandomi per l’ultima volta allo specchio,prima di sentire un fischio provenire dal corridoio.
“E tu dove pensi di andare vestita così?” ma perché mi dava tutta quella confidenza mio padre? Che noia..
“Lontano da questa casa – dissi ravvivandomi la giacca di pelle nera – questo è certo”
“Non sei spiritosa,lo sai Marie?” mi riprese mio padre,con un imbarazzante panno da cucina sulla spalla destra,appoggiato al muro.
“E tu non sei carino chiamandomi con il mio secondo nome francese che non centra nulla con me – puntualizzai,schioccando le labbra – se non ti dispiace,adesso ricorrerei alla mia salvezza”
Camminai fino al soggiorno seguita dal signor Shade,per poi afferrare la mia camicia buttata a caso sul tavolo ed estrarne quello che sarebbe stata sul serio la mia salvezza,da una delle sue tasche.
“E sarebbe?” mi chiese Tyler senza capire.
Lo guardai scettica “Cocco Paradise papà,quante volte te lo devo dire?”
Lui roteò gli occhi al cielo “Mi vergogno di aver pensato che fossi tu la figlia sana senza l’ossessione per tutti quegli stupidi prodotti– fece una pausa d’effetto – siete bellissime anche senza tutta quella robaccia”
Mi passai il lucidalabbra al cocco (l’amore mio) sulle labbra,per poi guardare mio padre negli occhi per qualche istante. Dopodiché scoppiammo entrambi a ridere.
“Non fare il padre affettuoso,non ti riesce”
“Lo so piccola – disse lui dandomi il cinque – a casa per le tre,d’accordo?”
Io annuii,mentre Manuel,nella sua camicia rossa,sembrava quasi carino quella sera mentre ci raggiungeva.
“Profumo o non profumo?” chiese,agitato.
“Ti vuoi rilassare,fratello?” dissi io,portandomi una mano sul fianco ed affiancando mio padre.
“E tu chi diavolo sei? - disse Manuel,facendomi fare una piroetta – non certo quella marmocchia della mia sorellina diciassettenne”
“Oh no,credo che per stasera sarò un’esotica supermodella di nome Ariana – dissi guardandomi le unghie – che ne dite,uomini?”
“Dico che sei stupenda,ecco che dico” mio fratello non era mai stato così sincero,e cos’era quello..un sorriso? W – O – W.
“Grazie Manuel,anche tu stai molto bene e – lo guardai da capo a piedi,schioccando la lingua sul palato – credo che un po’ di Calvin Klein acchiappa donne ti darà quel tocco in più..”
Dissi saltellando sui miei anfibi in bagno,per prendergli il profumo che gli avevo appena consigliato.
“Sono io o qui dentro si respira quasi aria familiare?”
Io,che stavo consegnando Calvin Klein nelle mani di Manuel,lo guardai stranita.
“Eh sì è vero,strano no?”
Manuel si strinse nelle spalle “Siamo una famiglia,no che non è strano Natalie”
E per la seconda volta,io,mio fratello e papà ci guardammo negli occhi per qualche istante,prima di scoppiare a ridere.
“Sei così divertente,Manuel!” disse mio padre,tra una risata e l’altra.
Proprio mentre ci stavamo riprendendo dalle risate,arrivò Jane,con la sua chioma fiammeggiante e gli abiti di un’appariscente ragazzina convinta di essere alla moda,quale era.
“Perché ridete? – chiese,prima di vederci – oh wow,ma voi stasera uscite! Posso venire con voi?”
“Non se ne parla neanche” disse Manuel.
“E dai,siamo fratelli! Non mi portate mai da nessuna parte!” piagnucolò lei.
“Fratelli? Noi? – dissi a mia sorella,per poi rivolgermi a Tyler – oh papà,credevo le avessi raccontato la storia dell’adozione!”
“Cosa? – domandò lei,scioccata – sono stata adottata?”
“Certo,non ti sei mai chiesta il perché dei tuoi inusuali capelli rossi?” mi resse il gioco papà.
“Papà,io non ne sapevo nulla..”
Manuel si strinse nelle spalle “Nah,non è vero Jane,non sei stata adottata” la rassicurò il fratello maggiore.
Mia sorella tirò un sospiro di sollievo,ma poi Manuel riprese a parlare “Quando eri più piccola papà mi aveva detto di lavarti i capelli,e così ho fatto,ma quello non era shampoo,bensì tinta rossa – lui guardò la reazione sconcertata di Jane – sconvolta?”
Lei non disse una parola,si osservò i capelli ed accarezzò una ciocca di essi,inorridita,per poi urlare e scappare in camera sua,al piano di sopra. Manuel in tutto questo,era semplicemente scoppiato a ridere.
“Sei perfido – dissi io – stasera mi piaci”
Lo presi sotto braccio e lo trascinai alla porta d’ingresso.
“Già andate?” chiese papà.
Io annuii “Harry e Louis sono fuori che ci aspettano in macchina”
Così lui annuì ed io aprii la porta,ma poi Manuel si bloccò.
“Hai intenzione di dirle che era solo uno scherzo?” disse,riferendosi a Jane.
Papà si strinse nelle spalle “Nah,credo sia più divertente così”
E poi si domandano perché sono venuta fuori così,con un padre del genere! Comunque scossi la testa ed insieme a Manuel raggiunsi la Bmw di Tomlinson,parcheggiata nel vialetto di casa.
“Ma come siamo carini – esordì allegro Harry,con una strana fascia tra i capelli – è Ralph Lauren la tua camicia,Manuel?”
Manuel lo guardò stranito,mentre si chiudeva la portiera dietro e si accomodava sul sedile posteriore,accanto a me.
“Se non ti conoscessi,ti direi che sembri quasi gay,Styles”
E mentre Louis,ridacchiando dal sedile del guidatore metteva in moto la sua macchina,considerai che se questo era l’inizio,la serata sarebbe stata davvero molto molto interessante.
 
 
 
 
 
 
From the first time that I saw the look in your eyes,
I’ve been thinking about you for all of this time,
tonight we could be more than friends..


Harry,Louis e compagnia bella non andavano ancora daccordissimo con mio fratello e Zayn,ma diciamo che avevano imparato a gestirsi. Finalmente non mi sentivo più una di quelle sciacquette che passano in mezzo al ring,con un cartello che cita ‘Round 1’.
Si lanciavano battutacce,si scambiavano commenti cattivi e s’insultavano ogni qual volta ne avessero la possibilità,ma finchè non si picchiavano selvaggiamente,per me andava bene.
“Ah,ce l’avete fatta!”
Mentre scendevo dalla Bmw di Tomlinson,sentendomi una Vip ed ignorando il fatto che in realtà ero solo una londinese da quattro soldi,sentii la voce allegra e decisamente alcolica di Niall Horan.
“Ciao Horan – lo salutò Manuel – com’è stasera il ‘The Electric’?”
Il ‘The Electric’ non era nient’altro che la loro discoteca di fiducia,che io sapessi consideravano degna della loro presenza solo questa baracca decadente e piena d’impasticcati senza una vita con un minimo di senso logico.
Ma d'altronde neanche la mia ce l’aveva,quindi ero capitata essenzialmente nel posto giusto.
“Non male Shade,non male – disse Niall afferrandolo per la camicia rossa – andiamo a divertirci,dai!”
E così il mio unico fratello (ah no,c’era Jane a casa) sparì in quel locale molto improbabile con l’irlandese ubriaco.
Mentre guardavo le loro schiene allontanarsi,sentii Louis ed Harry prendermi sotto braccio.
“Oh ma che gentiluomini che siete a scortare una signora in un buco per drogati!” scherzai io.
“Signora? – disse Harry,guardandosi in giro – tu vedi signore qui,Lou?”
Louis ridacchiò “E non fare lo stronzo,Harry”
E mentre insieme alla coppietta felice facevo la mia entrata trionfale,vidi gli occhi neri di Blake Lawson accendersi nel vedermi.
“Natalie,sei qui!” esclamò lui,felice.
“Ciao Lawson” lo salutò Louis,stringendomi di più al suo fianco.
“Va tutto bene Louis” gli sussurrai all’orecchio,mentre mi lasciava lentamente andare.
Beh,loro avevano ancora qualche questione in sospeso. Non si potevano proprio vedere,non si sopportavano ed erano ancora tutti convinti che Blake fosse pazzo,probabilmente anche Zayn. Dato che il suo ‘Sta’attenta a Lawson,piccola’ non me l’aveva voluto spiegare..
Mentre mi stavo avvicinando a Blake,sentii Harry trattenermi per la manica della giacca “Sicura?” mi disse piano,sottovoce.
Io annuii,sorridendo a 873748 denti “Tu divertiti con Louis” gli feci l’occhiolino,e riuscii perfino a strappargli un sorriso mentre mi allontanavo mano nella mano insieme a Blake.
“Allora? Dove mi porti?” chiesi esaltata,togliendo la giacca di pelle ormai troppo pesante per quel clima caldo e sudaticcio.
“A bere il miglior Mojito della storia,vedrai” disse lui sicuro di sé e trascinandomi al bancone della discoteca.
Io mi strinsi nelle spalle “Mi fido”
Blake ordinò i due drink e brindando alle nostre stranezze ed alla gente che non aveva il privilegio di capirle,mi sentii davvero fortunata a non essere una di loro.
Insomma,Blake Lawson era fantastico! Era un vulcano di idee,di allegria e metteva di buonumore chiunque! Era capace di farti sorridere solo guardandoti,ed io amavo da impazzire questa sua dote.
Svuotammo i nostri bicchieri in poco,perché quel Mojito era davvero il migliore della storia,come aveva detto lui.
“Balli con me?”
Rimasi a fissare i suoi occhi neri per un po’,prima di annuire freneticamente e lasciarmi trascinare con entusiasmo in mezzo alla pista.
Mentre mi legavo i capelli decisamente di troppo,intravidi Harry e Louis che ballavano,mentre qualche ragazzina cercava di avvicinarsi a loro. Tutto ciò mi fece ridere: quei due erano dei fighi da paura.
Manuel invece era ancora con Horan,stavano parlando con qualche ragazza e finendo un giro di tequila. Ignorai il fatto che probabilmente avrebbe potuto essere anche il decimo..
Mentre dall’alto del privè,non so che ci facesse lì,Liam Payne mi osservava,inquisitorio.
“Che succede,Natalie?” mi chiese Blake,mentre si muoveva a ritmo di una canzone di Ne – Yo e nonricordoilsuonome.
“Liam Payne ci sta fissando”
Lo guardai mentre alzava lo sguardo,e non potei fare a meno di pensare che quella sera Blake si era davvero superato con la sua canottiera grigia ed i jeans neri calati.
Ma venni beccata in pieno,dannazione!
“E tu fissi me” disse con un sorrisetto compiaciuto,fermandosi dal suo ballo.
“Sì,scusa – mi portai imbarazzata una mano al viso – ok non ho scuse,mi hai beccata!”
“Che c’è di male? Sono un figo assurdo,lo so – scherzò lui facendomi ridere,per poi avvicinarsi a me e posare le sue mani delicatamente sui miei fianchi – ma anche tu stasera sei bellissima”
“Ah sì?” sussurrai,sorridendo a due centimetri dalle sue labbra.
Lui annuì,sfiorando con le labbra il mio collo “Sembri un po’ la Jennifer Lopez dei poveri”
“Mi stai dicendo che ho il culo grosso?”
“No,che sei assolutamente perfetta”
Tornai a sorridere,mentre le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie e lo sguardo di Payne scottava sempre di più.
“Blake,non credo sia una cosa fattibile” sussurrai.
“E perché no?”
“Lo sai”
“Per Zayn? – sussurrò nel mio orecchio – beh,lui non è qui”
“Lo so,ma..”
“Ma ha preferito restarsene a casa,mentre tu sei qui con me,adesso”
Mi stava tentando,ed io non ero abbastanza forte.
“Noi siamo solo amici,Blake” gli dissi.
“Lo so Natalie,ma tu mi piaci – disse sorridendo – insomma,credo che tu te ne sia accorta ormai..”
Io annuii “Anche tu mi piaci..” confessai.
“E allora? Forse stanotte potremmo essere qualcosa di più,che solo amici..”
Le sue labbra accanto al mio orecchio erano una tentazione troppo forte per me,ed io non riuscivo proprio a resistergli. Era dal primo momento che avevo visto i suoi meravigliosi occhi neri che lo desideravo,che nonostante Zayn,pensavo sempre a quel maledetto sorriso perenne.
“Solo stanotte” sussurrai sulle sue labbra.
“Promesso”
Il tempismo non era certo il mio forte,ma probabilmente era l’abilità di Zayn. Avevo appena allacciato le mie braccia attorno al collo di Blake,quando dietro le sue spalle,vidi due occhi scuri dalla rabbia.
“Che cazzo state facendo,voi due?”
Era arrabbiato da morire,lo sentivo dalla voce spezzata. Ma non poteva darlo a vedere,nessuno sapeva di noi e nessuno avrebbe dato una spiegazione plausibile alla sua reazione. Per quanto riguardava tutti gli altri,io e Blake eravamo liberissimi di fare ciò che volevamo.
“Zayn,ciao..” tentò Blake,staccandosi subito da me.
“Sei un pazzo Blake,solo un povero pazzo” disse Zayn,prima di allontanarsi nella folla del locale.
“Perrie,io..”
Solo quando Blake la nominò,mi accorsi della presenza di una ragazza bionda davanti a me,che pochi secondi fa se ne stava attaccata al fianco di Zayn.
“E tu chi diavolo sei?” le domandai,senza capire.
“Sono Perrie Edwards – si presentò lei,tendendomi la mano – e tu devi essere Natalie”
Le strinsi flebilmente la mano,confusa,mentre annuivo.
“Perrie,perché siete venuti qui?” domandò Blake.
“Credo che qui le domande le debba fare io – disse lei – perché diavolo stavi per baciare la ragazza di Zayn?”
Ragazza di Zayn? Oh,frena bionda!
“Ma tu che ne sai? – le domandai,leggermente irritata – tu cosa puoi saperne di me e Zayn o di me e Blake? Sbuchi dal nulla con i tuoi bei capelli biondi e credi di poter mettere il becco nella mia situazione sentimentale? Non provarci neanche,Perrie!
La lascai lì,insieme a Blake,mentre con lo sguardo cercavo una familiare giacca di jeans. E sgomitando tra la calca di ballerini impazziti,lo vidi appoggiato alle scale che portavano al privè.
“Zayn..”
“Vattene” sibilò lui,senza neanche degnarmi di uno sguardo.
“Zayn,guardami”
“No che non ti guardo Natalie,avevano ragione tutti gli altri”
“Parli di quella bella bionda apparsa dal nulla?” domandai,leggermente infastidita dal suo tono.
Lui si girò verso di me,guardandomi,finalmente.
“Ah,sei anche gelosa? Ma fammi il piacere,Natalie!”
Non mi aveva mai parlato così.
“No,voglio solo sapere chi diavolo è”
“Perrie è una mia amica,siamo molto legati”
“E immagino che per la tua amica Perrie non fossi troppo stanco per venire a ballare,dico bene Zayn?” gli lanciai una frecciatina.
Al che Zayn si raddrizzò ed esibì un sorrisino bastardo,che mi fece rabbrividire. Volevo quelle sue labbra rosse sulle mie,istantaneamente.
“Sei solo una ragazzina e tutti quanti mi avevano messo in guardia su di te – disse,intrappolandomi spalle al muro – ma io come uno stupido ho fatto di testa mia”
“E perché mai? – chiesi,ironicamente – perché non hai ascoltato la tua grande amica bionda,di cui non sapevo assolutamente nulla?”
“Perché mi sono lasciato fregare da quegli occhi azzurri così innocenti,ecco perché”
Stava premendo sempre di più sul mio corpo con il suo,ed io stavo esplodendo di desiderio,per la prima volta in vita mia.
Ecco perché cercai disperatamente le sue labbra.
“Ah – ah,non se ne parla – disse lui,afferrandomi i polsi tra le sue mani – perché non vai da Blake? Sono sicuro che lui abbia voglia di baciarti”
“Perché tu no? Non hai voglia di baciarmi,Zayn?” tentai di sedurlo.
Lui avvicinò pericolosamente le sue labbra alle mie,lasciando che tutto il suo profumo di vaniglia e sigarette m’inebriasse.
“Una voglia matta”
“E allora?”
“Allora adesso me ne torno a casa”
“Perché Zayn?”
“Perché hai fatto la stronza,ed io odio le stronze”
“Odi anche me?”
Mi guardò per qualche istante,senza dire nulla.
“Contaci” sussurrò poi,allontanandosi da me.
“Zayn!” quella era la voce di Blake.
“Ti conviene starmi alla larga,razza di matto” lo mise in guardia lui.
“Zayn,non fare il bastardo”
“Parlo anche con te Natalie,stammi alla larga,stanotte”
Io abbassai lo sguardo,mentre Blake si avvicinava minacciosamente al suo amico “Non parlarle così”
“Blake,ti prego – rise Zayn – non dirmi queste cazzate,sono il primo a trattare Natalie con i guanti,è per questo che adesso me ne vado a casa con Perrie,per non urlarle ulteriormente contro”
“Ah,te ne vai con lei?” dissi io.
Perrie ci raggiunse “Andiamo Zayn”
La stavo odiando,mentre tentava di trascinare via Zayn per un braccio.
“Ah sì,Zayn? E tu la tratteresti con i guanti? – Blake allargò le braccia,ridendo – non mi risulta”
“Che vuoi dire?” Zayn tornò indietro,con lo sguardo arrabbiato.
“Ragazzi,vi prego..” disse la bionda,portandosi una mano sulla fronte,esasperata.
“Voglio dire che non hai neanche il coraggio di rendere pubblica la vostra storia,cos’è,ti vergogni per caso?”
“Non provarci neanche,bastardo”
Zayn era troppo vicino a Blake,così vicino che temetti gli stesse per tirare un pugno in faccia,quando qualcuno si mise tra i due.
“Andiamo ragazzi,vi sembra il caso?”
Era la voce ferma di Liam Payne.
“Malik,te ne devi andare” gli sussurrò sempre lui.
Zayn lo guardò per qualche istante,per poi abbassare le braccia lungo i fianchi e riportare gli occhi su Blake.
“Me ne vado – sentenziò alla fine – ma non azzardarti a toccarla neanche con un dito,Natalie è mia”. 






















Don't care about nothing!
Buenas noche e buon agosto a tutte voi girlzzzz
vi avviso che questo è l'ultimo capitolo che pubblico prima di partire..
Barcelona me esperaaaaa ajhdgsjs non vedo l'oraaa!
e voi? come vanno le vostre vacanze? contateme,contateme..
beeeeeeene,Blake e Natalie: la tragedia sfiorata!
ma poi arriva Liam sono figo Payne e sistema tutto aieeeah
e poi,soprattutto,l'apparizione di Perrie che non poteva non essere presente in una mia storia ajhsdfg
io direi che sono anche abbastanza in ritardo per il cinema,quindi mi scollo da qui shfgshd
vi amo amo amo amo amo tantisssimo <3<3<3
qui c'è il mio Twitter.
Adiosss
Simo.





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Capitolo 16
*** The beginning of the end ***











(16)
The beginning of the end



 

I miei occhi erano appesantiti dal trucco sciolto della sera precedente,per questo feci fatica ad aprirli,quella mattina. Li stropicciai un paio di volte,dopodiché la luce del sole che penetrava dalle fessure delle tapparelle mi abbagliò.
Mi stiracchiai lentamente,nel tentativo di abbandonare il torpore mattutino. Quando mi guardai in giro,mi resi conto che quella non era camera mia,né quella di Manuel,quella di Jane o un’altra qualsiasi stanza di casa mia.
I ricordi della nottata precedente si fecero vivi nella mia mente: Zayn che se ne va arrabbiato insieme alla bionda,Liam Payne che mi scocca un’occhiata profonda e Blake che mi porta a casa sua.
Ecco trovata la soluzione all’enigma irrisolvibile: ero a casa Lawson,ma dov’era il Lawson d’eccellenza?
Chiusi nuovamente gli occhi,rilassandomi sul cuscino morbido di quello che doveva essere il letto di Blake. E sorrisi,notando la sua collezione infinita di fumetti ed il disordine che regnava sovrano nella sua camera.
“Buongiorno e ben svegliata” esclamò la voce allegra di Blake.
“La tua vivacità mattutina m’inquieta” lo informai.
Lui ridacchiò,comparendo da sotto il letto su cui ero comodamente sdraiata “Hai dormito bene?”
Disse stiracchiandosi,ed io notai che era senza maglietta.
Annuii “Molto,e tu invece?”
“Beh,ho dormito in posti migliori del pavimento di camera mia – ammiccò – ma non mi lamento”
“Hai dormito per terra? – gli domandai stupita – e perché non sul divano?”
“Era già occupato”
“Ma se vivi da solo!” una figata,secondo il mio modesto parere.
“Beh,ho un coinquilino notturno – si strinse nelle spalle – Francisco è brasiliano e deve ancora abituarsi ai nostri orari”
Lo guardai stranita “Mi stai dicendo che c’è un brasiliano nel tuo soggiorno?”
Lui scosse la testa,alzandosi a fatica dal pavimento “Mi spiace deluderti Natalie,ma è scappato a lavoro prima che potessi rendermene conto!”
Lavoro? Era un giorno della settimana? Oh,dannazione!
Mi portai una mano alla fronte “La scuola!”
Blake sorrise,per poi tendermi la mano per aiutarmi ad alzarmi dal suo letto “Oh,che vuoi che sia un’assenza!”
“Un’assenza è molto Blake,soprattutto se rischi l’anno come me!”
Ma scossi la testa,non volevo pensarci.
“Cosa preferisci per colazione?”
“Mi prepari la colazione? Sul serio?” gli domandai sedendomi su uno degli sgabelli che circondavano il suo tavolo da cucina.
Lui annuì “Certo,abbiamo gli avanzi della pizza margherita di ieri sera o degli strani cereali brasiliani al cocco che ha portato Francisco da San Paolo – si strinse nelle spalle,girandosi verso di me – a te la scelta”
“Vada per la pizza”
Blake prese due enormi pezzi di pizza grondanti di olio e mozzarella da un cartone e li mise nel microonde,per scaldarli.
“Il tuo cellulare ha squillato impazzito un paio di volte,stamattina” m’informò lui,mentre mi porgeva la mia colazione.
“Ah sì?” dissi masticando lentamente un pezzo di pizza.
Lui annuì,accomodandosi di fronte a me “Ti ha cercata tuo fratello Manuel e poi anche Styles..”
“E Zayn?” domandai,prima che potesse finire di parlare.
Lui si limitò a scuotere la testa “Non ha chiamato”
Io abbassai lo sguardo: Zayn era arrabbiato con me,e non era mai successo. Io e lui non avevamo mai litigato,ed ora non sapevo come comportarmi.
“Però ti ha cercato anche un’altra persona”
“Chi?” chiesi curiosa.
“Liam,Liam Payne”
“E che voleva?” ero sempre più curiosa.
Insomma,Liam si stava comportando in modo strano da un po’ ormai.
“Ha detto che vorrebbe parlare con te – Blake mi guardò negli occhi – il più presto possibile”
“E tu che gli hai detto?”
“Che lo avresti richiamato una volta sveglia”
Io annuii lentamente,dopodiché Blake mi prese dolcemente la mano.
“Ehi,per quanto riguarda ieri sera..”
“È un errore Blake,un errore da non commettere mai più” dissi ferma,interrompendo qualsiasi cosa stesse per dire.
“Lo so,credo che questa volta Zayn faccia sul serio”
Aggrottai le sopracciglia,davanti a quell’affermazione.
“Che stai dicendo,Blake?”
“Con te,Natalie – sul suo volto si dipinse un sorriso stiracchiato – credo che Zayn si sia innamorato davvero”
Mi limitai a guardarlo,senza dire nulla.
“Tutto bene?” mi chiese poi lui.
“Zayn mi odia”
“Tutto il contrario,Natalie” continuava a sorridere,ma io non sapevo a che credere.
“Me l’ha detto lui – risposi poi convinta – ieri sera,mentre non mi ha mai detto che..”
“Che ti ama?” interpretò Blake,al posto mio.
Io annuii,perché quello che mi aveva detto lui non era un ‘Ti amo’,era un sussurro. Non mi aveva guardata negli occhi e dubito che lo pensasse.
“Adesso devo chiamare Liam”
Mi alzai dallo sgabello e raggiunsi il mio iPhone,buttandomi poi sul divano e selezionando la chiamata per Liam.
“Pronto?” rispose quasi subito.
“Ciao Liam,sono Natalie,Blake mi ha detto che volevi parlarmi”
Oh,ciao Natalie – la sua voce si fece improvvisamente profonda – sì,vorrei parlarti,ma non tramite telefono – fece una pausa – ti andrebbe di cenare insieme,stasera?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il posto che aveva scelto Liam non era esattamente in linea con le mie scelte di abbigliamento. Insomma,io avevo pensato che i jeans scuri e le converse bianche sarebbero stati adatti a qualsiasi luogo! E invece no,arriva questo ventenne emblematico a complicarmi la vita: grazie a lui ora sembravo una bimba di quattro anni,con quella treccia improvvisata che cadeva disordinatamente sulla mia spalla destra.
Quando vidi Liam seduto ad un tavolo,considerai l’idea di fare marcia indietro prima che mi vedesse. Ma girandomi,mi scontrai con un cameriere,attirando l’attenzione di mezzo ristorante,Liam compreso.
Così sbuffai,imprecai contro il cameriere e mi diressi verso il ragazzo dagli occhi cioccolato che mi stava salutando,con un bel sorriso in volto.
Chiunque sano di mente mi avrebbe invidiato quella sera,anzi,probabilmente anche i pazzi si sarebbero accorti della bellezza sconvolgente di quel dannato ragazzo.
“Accomodati Natalie”
Liam sono un gentiluomo con un cardigan grigio Payne si alzò e scostò la mia sedia,lasciando che mi accomodassi di fronte a lui.
“Grazie,sei gentile” dissi stupita: nessun uomo mi aveva mai trattata così,neanche mio padre. Stupidi irlandesi maleducati..
Lui si strinse nelle spalle “Per così poco”
Avrei tanto voluto dirgli che non era affatto poco,ma poi avrei iniziato uno sproloquio senza capo né coda,così mi limitai ad osservare il menù,mentre Liam mi guardava di sottecchi.
“Liam,mi vuoi dire che succede? È da ieri sera che mi guardi così!”
Lui continuò a guardarmi,con il mento appoggiato alle mani ed i gomiti posati sul tavolo. Era sexy,maledettamente sexy.
In tutta risposta Payne chiamò il cameriere che avevo travolto poco fa ed ordinò una bottiglia di vino rosso francese di cui non capii il nome e della pasta italiana per entrambi.
“Vedrai,ti piacerà – mi disse soddisfatto delle sue scelte – il vino soprattutto”
“Liam,tu lo sai che sono solo una ragazzina,non è vero?”
Lui ridacchiò,versando un po’ di vino rosso nel mio bicchiere “Più di tutti gli altri,probabilmente”
“Che vuoi dire?” chiesi sorseggiando con finta abilità,mentre lui svuotava tutto il bicchiere.
“Sai,ti ho osservata in questi giorni,Natalie”
“Oh sì,me ne sono accorta” ironizzai,posando il bicchiere lontano da me: odiavo il vino e la Francia,il vino francese sarebbe stata la mia condanna.
Liam rise,nonostante tutto “Dico sul serio,tu e Zayn siete..non lo so,strani” concluse,ed io guardai altrove.
Improvvisamente anche la borsa inguardabile della donna che mangiava accanto a noi risultò interessante.
“Natalie,guardami”
E così feci,incastrai i miei occhi azzurri nei suoi.
“Che vuoi da me,Liam?” gli chiesi in tutta sincerità.
Lui si avvicinò a me,chinandosi leggermente sul tavolo di quel ristorante (europeo,immaginavo).
“Sapere la verità – disse infine – puoi dirmi le cose come stanno?”
“Verità? – chiesi,facendo la finta tonta – non c’è nulla da sapere,Liam”
“Vi ho visti Natalie – disse fermo – al Millwall,l’altro giorno,quando gli hai lasciato la mano non appena è arrivato Shade”
Ero combattuta tra il dirglielo o fare finta che si fosse appena inventato tutto.
“Potrai ingannare tuo fratello,Harry,Louis e tutti gli altri – cominciò serio – ma non me Natalie,tu e Zayn non me la contate giusta,ed io voglio sapere tutto”
Respirai a fondo per qualche istante,combattendo con l’istinto di scappare da quel ristorante e chiudermi in camera mia. Ma poi mi rilassai sulla sedia e lo guardai per qualche momento.
“Posso fidarmi?”
Lui annuì,sorridendo lievemente “Completamente”
Così mi rialzai ed appoggiai i gomiti al tavolo e guardandolo negli occhi,mi resi conto che stava dicendo la verità.
“Ho sempre visto Zayn come un fratello maggiore,come il migliore amico noioso e rompi palle di Manuel – cominciai,per poi sorridere – ma da qualche settimana a questa parte non è più così..”
“Ti piace Malik?” domandò Liam.
Indugiai per qualche istante,per poi annuire.
“Sì Liam,mi piace Zayn”
“E tu piaci a lui” era un’affermazione,così annuii di nuovo.
“Inspiegabilmente,starai pensando” interpretai.
Ma lui scosse la testa ed aggrottò le sopracciglia,mentre il cameriere ci portava i nostri piatti di pasta italiana.
“E perché? – chiese confuso – sei bellissima Natalie”
“Certo,ma non bella come le vostre amiche di vent’anni”
Liam rise,di me probabilmente.
“Ehi,non prendermi in giro!” lo ripresi,scherzando.
“Scusa,è che è stupido ciò che dici”
“Ah,grazie..”
Liam roteò gli occhi al cielo “Nel senso che non centra nulla l’età,a Malik piaci perché lui è un tipo protettivo e probabilmente ti vede come la sua piccolina,come una bimba da tenere d’occhio..con amore,ovvio”
“E tu che ne sai?” domandai meravigliata.
Amavo ciò che aveva detto,e probabilmente era tutto vero: Zayn amava tenere sotto controllo le persone che gli stavano attorno,era fatto così.
“Ho solo immaginato”
Annuii,guardandolo.
“Adesso mangia”
Mangiammo in silenzio il nostro piatto italiano per qualche istante,dopodiché lui si fermò a guardarmi: la sua azione preferita,di questi tempi.
“Sai Natalie tu mi piaci,non sei una stupida idiota come tuo fratello”
Anche tu mi piaci,Liam.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Giacevo inerme sul mio letto,senza pensare a nulla,se non agli occhi incazzati di Zayn,che mi lasciano sola in quella discoteca,due nottate fa. Strinsi forte il mio cuscino e ricordai l’espressione sul suo volto,nel vedermi avvinghiata a Blake. Non avrei mai voluto fargli del male,per niente al mondo,soprattutto dopo le parole di Liam.
“Natalie?” mio fratello bussò alla porta.
“No Manuel,ti ho già detto che non ho fame” erano già venuti tutti e tre: papà,Jane ed anche lui,dicendomi di scendere a mangiare qualcosa,ma io non ne avevo voglia.
“Ma..”
“E no,non m’importa se papà minaccia di cacciarmi di casa se non assaggerò il suo favoloso spezzatino” lo interruppi io,stanca: non si poteva neanche annegare nella depressione in pace in quella casa!
“E di me t’importa invece?”
Quando sentii la sua voce,aprii gli occhi di scatto,scendendo immediatamente dal letto,fermandomi a due centimetri dalla porta di camera mia e con la mano a mezz’aria.
“Ma che dici?” chiese stranito Manuel.
E Manuel ameba bionda Shade rovinò tutto..
“Non lo so,una frase ad effetto per farle aprire la porta..” tentò Zayn e Manuel ci cascò,come al solito.
“Oh,giusto”
Quando aprii la porta e lo trovai davanti a me,con i suoi pantaloncini del Barcellona e la maglietta della sua squadra di calcio,temetti di perdere la capacità di parola.
Rimanemmo a fissarci per qualche istante,mentre il mio respiro si faceva affannoso ed il cuore perdeva qualche battito.
“Beh,non entri?” disse Manuel al suo migliore amico.
Ma di che diavolo stava parlando?
“Vi lascio soli,spero la farai ragionare”
Mentre quell’idiota di mio fratello chiudeva la porta,io continuai a non capirci niente. Così Zayn,forse accorgendosi della mia espressione confusa,si strinse nelle spalle.
“Tuo padre ha chiamato l’artiglieria pesante,per farti mangiare qualcosa e farti riprendere” spiegò lui.
“Che ne sanno loro?”
“Pensano che tu sia male per Dyana”
Io annuii,abbassando lo sguardo ed allontanandomi di qualche passo da lui,lentamente: portavo dei jeans stretti che m’impossibilitavano i movimenti.
“È così,Natalie?” mi chiese lui,dopo attimi di silenzio.
Io sbuffai “Ti prego,smettila di fare il misterioso,’è così’ cosa?”
“Stai male per Dyana? – chiese tranquillo – o stai male per altro?”
“Io non sto male,chiaro?” ribattei,irritata.
“Natalie,non parlarmi così” mi mise in guardia,mentre una scintilla passava attraverso i suoi occhi.
“Smettila di trattarmi come una bambina – forse alzai un po’ troppo la voce – non sei mio padre!”
“Ma mi costringi a comportarmi come se lo fossi!” ed iniziò ad urlare anche lui.
“Cosa vuoi che faccia? Eh?”
Lui roteò gli occhi al cielo,infastidito “Diavolo Natalie,sei così egoista,pensi sempre e solo a come ti senti tu
“Che cavolo stai dicendo,Zayn?” domandai allibita.
“Sto dicendo che non ti sei minimamente fermata a pensare a come possa essermi sentito io quella sera,non è vero Natalie? – mi domandò retorico,arrabbiato – a te non importa dei miei sentimenti,non hai neanche immaginato a cosa ho provato quando ti ho vista lì,con Lawson,non sai come mi sono sentito..”
“E come ti sei sentito? Tu non ne parli mai,Zayn”
“Di cos’è che non parlo mai?”
“Dei tuoi sentimenti – risposi sottovoce – ti comporti come se non ne avessi”
Lui scosse la testa,per poi guardarmi negli occhi,perdendo ogni traccia di ironia,di risentimento e di rabbia.
“Però non è così” disse infine.
“Lo so”
Sentii le lacrime graffiarmi gli occhi,per quanto mi sentivo in colpa. E lui se ne accorse,perché si avvicinò velocemente a me,stringendomi forte tra le sue braccia.
“Non sapevo che fare,Zayn – confessai – non sapevo come comportarmi e poi tu sei arrivato con quella ragazza,Perrie..”
“Che centra Perrie,adesso?” disse lui,staccandosi lievemente da me per guardarmi negli occhi.
“Noi non stiamo insieme,non siamo fidanzati e lo so – dissi con voce tremante – ma quando ti ho visto con quella bellissima ragazza bionda.. – feci una pausa – ho pensato di non poter competere con lei,capisci? Perrie ha ventun’anni proprio come te,è stupenda,ha un fisico da paura ed un sorriso meraviglioso! Io sono solo una ragazzina,l’hai detto tu,sono solo una bambina!”
In tutto quello sproloquio,Zayn si era limitato a guardarmi ed asciugarmi con le mani qualche lacrima che cadeva sul mio viso.
“Finito?” mi domandò poi.
Io abbassai lo sguardo sulla sua solita catenina nera.
“No,guardami”
Ma poi lo ascoltai,scontrandomi con la realtà di quei meravigliosi occhi miele scuro che mi facevano tanto sognare.
“Tu sei la mia bimba,d’accordo? Ed io sono impazzito quando ho visto le mani di Lawson su di te,perché nessuno e dico nessuno,deve neanche solo pensare di poterti toccare – appoggiò la sua fronte sulla mia – voglio proteggerti piccola,capisci?”
Io annuii,lievemente.
“E non pensare neanche per un secondo che per me le altre ragazze possano valere qualcosa,è come se fossi maledetto,vedo solo te Natalie – disse sorridendo – Perrie è bellissima,è vero,ma lei non è te”
“Non dire queste cose” gli dissi io,accarezzando le sue labbra con l’indice,intrappolata contro il suo corpo.
“E perché no? Le cose stanno così – disse lui,prima di fare una cosa che mi spiazzò: mi prese in braccio,come una principessa e mi posò delicatamente sul mio letto,stendendosi accanto a me – hai capito,piccola?”
Io annuii un’altra volta,rintanandomi tra le sue braccia.
“Ieri hai detto che mi odi – giocherellai con la sua maglietta,senza guardarlo negli occhi – è così?”
Lui rise “Odiarti? – domandò retoricamente – non potrei neanche volendolo Natalie,tu sei così piccola”
“E smettila di ripeterlo,ho capito”
Lui rise ancora,ed io lo seguii. Si girò su di un fianco verso di me,facendo combaciare i nostri corpi alla perfezione.
“Vai ancora al liceo,accettalo” scherzò lui.
“Sei proprio uno stronzo,Zayn Malik”
“Ok,ok me lo sono meritato”
Sorrisi,di fronte alla sua espressione colpevole.
“Perché pensi che Blake sia pazzo?” gli domandai,cogliendolo alla sprovvista.
“Lui è pazzo,Natalie”
“No,non è vero” dissi sicura di me.
“Tu non lo conosci” sentenziò Zayn.
“Se pensi che sia pazzo sul serio,sei tu che non lo conosci,Malik”
“Non chiamarmi per cognome,mi ricordi Styles”
“E tu piantala di fare il rompi coglioni – rimasi in silenzio per qualche istante – Malik”
Lui mi guardò dapprima male,ma poi scoppiò a ridere,stringendomi di più.
“Archiviamo il caso Lawson,che ne dici?” mi domandò lui.
“Dico che è una bella idea”
Le nostre labbra erano vicinissime,quasi si scontravano.
“Me lo dai un bacio?”
“E tu me la dai una Ferrari rossa fiammante?” scherzai io.
Lui aggrottò le sopracciglia,per poi roteare gli occhi al cielo.
“Dammi un bacio e sta’ zitta”
Annullai la distanza dalla sua bocca perfetta,assaporando le sue labbra e beandomi di quella paradisiaca sensazione che erano i suoi baci.
“Payne lo sa” dissi subito dopo.
“Frena – disse lui – Payne sa che cosa?”
“Di noi due,ovvio”
“No,non è per niente ovvio Natalie – mi riprese,facendomi roteare gli occhi al cielo – e perché lo sa?”
“Ieri sera siamo andati a cena fuori,si era accorto di alcuni nostri movimenti e così gli ho detto tutto..” lo informai,tranquilla.
“Di alcuni nostri movimenti? – ripetè le mie parole – Natalie non è una serie su Fox Crime,d’accordo?”
“Ma quanto la fai lunga!” protestai io.
“Mi farai andare al manicomio” disse poi lui,chiudendo gli occhi.
“Beh,secondo la tua teoria,Blake ti accompagnerebbe volentieri” ironizzai io,poco opportunamente.
“Non sei divertente – disse lui – e poi non avevamo archiviato il caso Lawson,noi due?”
“Sì,sì come ti pare” lo assecondai,rifugiandomi tra la sua spalla ed il suo collo,mentre lui accarezzava la mia schiena lasciando brividi ovunque le sue dita si posassero.
“Quindi non mi odi?” domandai sottovoce,come se non volessi essere sentita.
E lui rispose nello stesso modo.
“Tutto il contrario”.





















Don't care about nothing!
bonjouuuuuuuuur :))
come state? io benissimo!
sono appena rientrata dalle vacanze: Barcellona (<3<3<3<3),Rimini e poi Napoli!
e le vostre vacanze? contatemi, contatemi..
allora, cominciamo con le cose importanti: cosa ne pensate del nuovo capitolo?
lo so che sono mancata per tanto, ma in Spagna non avevo il computer..
a Rimini la connessione faceva schifo e a Napoli sono stata in famiglia, nada internet!
no bugia, dal telefono ci andavo che era una meraviglia sdjfhgsdf
comuuuunque, sto ascoltando 'What about love' e sto entrando in fissa con Austin sfhgsdf lo amo <3<3<3
ed amo anche voi <3<3<3<3<3
prima di andarmene volevo salutare le mie nuove amiche: Anita, Alessia ed Ilenia, vi amo mucho girlzz <3<3<3
tantissimi cuori in questo spazio autrice ahahahah (non fa ridere)
ebbene, me ne vado.
Adios.

p.s: vi lascio Twitter.
p.p.s: leggete la mia nuova storia asjdhsg





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Capitolo 17
*** Never trust the first impression ***





 
(17)

Never trust the first impression


Era quello che avrei voluto fare per tutta la vita: svegliarmi con il profumo di vaniglia e sigarette sulle lenzuola.
Sorrisi e mi stiracchiai lentamente, con la pazza voglia di farmi stringere dalle sue braccia. Ma quando mi girai, scoprii che Zayn non era più nel mio letto.
Sbuffai e controllai l’orario sull’iPhone: erano le 11 e 49 di un sabato mattina qualunque, ma la mia domanda era un’altra, perché diavolo Zayn Malik se n’era andato senza dirmi niente?
Stupido pakistano..
Scossi la testa e mi alzai barcollando, ma avvicinandomi alla scrivania, notai uno strano foglietto giallo posato su di essa. Lo afferrai ed accarezzai i solchi che la penna blu avevano lasciato sulla sua superficie, e sorrisi davanti alla sua sghemba calligrafia.
 
“La prima volta che ti ho vista, onestamente, non avevo idea che poi saresti diventata così importante per me. – Z.”
 
Sul mio volto comparve un grande sorriso e sentii un’improvvisa voglia di vivere espandersi nel mio petto. Portai il foglio alle labbra e lo baciai, per poi recuperare lo scotch e salire sul letto, per far sì che facesse anche lui parte della mia parete.
Mi facevo quasi pena: tutta quella dolcezza avrebbe dovuto essere illegale, così da evitare il diabete precoce.
Ignorai la parte odiosa del mio cervello e scesi le scale per recarmi in cucina, dalla mia adorata famiglia.
“Buongiorno a tutti” esordii allegramente.
“Tu chi sei e che ne hai fatto di mia figlia?”
Neanche quel commento da parte del mio simpatico padre riuscì a scalfire la mia felicità del momento. Così mi sedetti su di uno degli alti sgabelli e continuai a fissarlo, sorridente.
“Natalie? Ti verrà una paralisi facciale se continui così, piccola”
Roteai gli occhi al cielo, ma gli angoli delle mie labbra rimasero inaspettatamente sollevati, mentre mio padre mi guardava inquisitorio.
“Vuoi dei pancakes? Manuel si è svegliato presto stamattina – papà mi riempì il piatto di frittelle e nutella – probabilmente sta pensando di partecipare a Masterchef”
“Ti ho sentito!” urlò mio fratello dal soggiorno.
Tyler lo ignorò, ed io seguii il suo esempio: d'altronde era mio padre.
“Allora – disse papà,appoggiando i gomiti al tavolo ed avvicinando il volto al mio – come mai così di buonumore stamattina?”
“Mattina? – disse la voce stupita di Manuel,raggiungendoci – ma se è mezzogiorno!”
“Il divano ti reclama Manuel” lo presi in giro io.
Quel maturo ventenne che era mio fratello mi fece il verso “Comunque Zayn inizia a spaventarmi”
Non appena sentii il suo nome, mi ravvivai sulla sedia.
“Tutto bene Natalie?” mi chiese papà, ed io annuii velocemente.
“Che centra Zayn?” domandai poi a Manuel.
Lui si strinse nelle spalle “Beh, il suo intervento ha funzionato, sei tornata ad avere una vita”
Oh, eccome se ha funzionato il suo intervento..
“A proposito, che fine ha fatto poi? – chiese Manuel – non l’ho più visto andarsene!”
Papà si strinse nelle spalle, ma mio fratello non lasciò correre e continuò a fissarmi.
“Ma che vuoi?” sbottai io,irritata.
“E menomale che eri di buonumore..” commentò lui stupidamente.
Io roteai gli occhi al cielo “Ieri sera ci siamo addormentati”
“Tu e Zayn?”
“Io e Zayn” dissi annuendo,cercando di mantenere la calma.
“E poi?”
“Poi se n’è andato, no?” risposi ovvia.
Manuel mi fissò circospetto ed io vidi tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi, manco stessi per morire. Ma, d'altronde, se Manuel avesse scoperto, probabilmente sarebbe stata proprio la morte, una delle conseguenze. Sicuramente per Zayn. Io avrei dovuto sorbirmi due mesi di muso lungo e rispostacce.. Che palle, meglio tenere tutto nascosto.
“E quindi voi avete dormito insieme..” Ameba bionda Shade tirò la sua conclusione, appoggiando i gomiti al tavolo e mantenendo quella sua aria da detective Conan.
“Tecnicamente no”
Tentai la via di fuga, anche se non sapevo affatto cosa stessi dicendo: decisi di affidarmi all’improvvisazione.
“Che significa ‘tecnicamente’? – chiese lui, con quella faccia da saputello che si ritrovava – o è sì o è no, ti pare?”
Stavo decidendo cosa tirargli addosso, se il mio piatto di pancakes o la padella di papà, ma considerai che la mia colazione era decisamente troppo importante per finire sulla sua faccia.
“Beh..”
“Oh, fatela finita ragazzi – intervenne mio padre, che osannai nella mia mente – Manuel, come ti viene in mente che tra Zayn e tua sorella possa esserci qualcosa? Sono cresciuti insieme, andiamo, sii realista..”
Mi lasciai andare ad una risatina nervosa.
“Già, come ti viene in mente Manuel?”
Gli tirai addirittura uno scappellotto dietro la fronte. L’ameba stava per rispondere, quando il campanello suonò e mi sembrò quasi che al posto della solita fastidiosa melodia composta da sole due note, quella volta intonò l’Alleluja.
“Manuel, chi è?” chiese papà a gran voce.
E quando mio fratello tornò, non solo, io mi stavo bellamente ingozzando di pancakes e nutella.
“È per te, Natalie”
Lo vedo, idiota.
Mi pulii velocemente la bocca con un tovagliolo trovato a caso sul ripiano della cucina che usavamo come tavolo, e scesi dallo sgabello, per capire che diavolo ci facesse lì il nostro ospite.
“Ti ricordi di me, Natalie? Ci siamo viste l’altra sera, in discoteca – fece una piccola pausa, per poi tendere la sua mano verso di me – ma non ci siamo presentate come si deve, sono Perrie”
Io annuii, stringendo la sua mano, confusa.
“So chi sei, ma che ci fai qui, a casa mia?”
E soprattutto, come hai fatto a trovare casa mia?
“Zayn mi ha dato l’indirizzo”
Ah, tutto chiaro..
Continuai ad annuire, cercando di capire il motivo della sua visita.
“Piacere, Tyler Shade, sono il papà di Natalie – disse mio padre, stringendo la mano di Perrie – tu sei una sua amica?”
Perrie stava per rispondere, sorridente come al solito: mi stava dando ai nervi quel suo sorriso perfetto, dannazione.
“No, noi non siamo amiche”
Manuel e papà si guardarono sconcertati dal tono che avevo usato e Perrie abbassò lo sguardo, c’era tensione, eccome se ce n’era.
“Bene, allora vi lasciamo sole, che ne dici Manuel?”
Mio fratello non disse nulla, tornò al suo immedesimamento nel divano e Tyler lo seguì, lasciando a noi la cucina.
“Allora, cosa vuoi?” le domandai io.
“Perché ce l’hai con me, Natalie?” domandò lei di rimando.
La guardai: sui lucenti capelli biondi che le cadevano in soffici ricci biondi sulle spalle, portava un cappello nero, stile anni ’70. Ma lei era tutta stile anni ’70, soprattutto i jeans a vita alta che le stavano anche divinamente. Era bellissima, ed il suo sorriso lo era anche di più.
Mentre io, davanti a lei, ero in pigiama, con dei calzini colorati inguardabili, i capelli arruffati dal sonno, una faccia da sbornia del sabato sera e non mi ero neanche lavata i denti.
“Io non ce l’ho con te”
Ammisi poi, senza entusiasmo, ma ero da capire, in quel momento era la gelosia che parlava per me.
“Non si direbbe” sostenne infatti lei, senza smettere di sorridere.
Io sospirai, e cedetti.
“Vuoi sederti?”
Le indicai lo sgabello di fronte a quello su cui io mi stavo già accomodando, e lei annuì, sorridendo ovviamente.
“Grazie”
Io mi strinsi nelle spalle “Non c’è di che”
Studiai le mie mani per qualche istante, durante i quali lei mi guardò in silenzio.
“Perrie, mi vuoi dire perché diavolo sei venuta qui? Per guardarmi? Per sederti sul mio sgabello? Per ammirare la mia cucina? Per stringere la mano di mio padre? – stavo impazzendo – perché?”
“Per parlarti dell’altra sera, voglio spiegarti” rispose lei, apparentemente tranquilla davanti al mio sfaso di poco prima.
“Che mi devi spiegare? Zayn mi ha già detto tutto”
“Ah, lui ti ha detto tutto?” chiese lei, sorpresa.
“Sì, perché non avrebbe dovuto?”
Lei scosse la testa “No, hai ragione tu, infatti, non c’è nulla di male..” disse lei, visibilmente sollevata.
Strana, strana ragazza: non c’era davvero nulla di male, nell’avere un’amica da parte di un ragazzo. O no? D’accordo, nell’ avere una bellissima amica da parte di un ragazzo sexy oltre misura. Ma comunque non c’era nulla di male.
“Nulla di male, esatto” ripetei io.
Così lei sorrise e si sistemò sullo sgabello, accavallando le gambe e sporgendosi verso di me.
“Allora, cosa c’è tra te e Zayn?”
Io la zittii, quasi le saltai addosso, urlandole di fare silenzio.
“Shhhhh, dannazione, ti sentiranno!”
“Ma che diavolo..? – Perrie si girò verso il soggiorno, stranita, mentre io perdevo dieci anni di vita – tuo padre e tuo fratello non sanno che tu e Zayn state insieme?”
“Noi non stiamo insieme” dissi dirigendomi al frigorifero.
“Ah no?” chiese lei, scettica.
“Vuoi qualcosa da bere? Ho bisogno di riprendermi, dopo il mancato infarto”
Lei scosse la testa “Sono a posto, grazie”
“E dai Perrie, un po’ di the alla pesca non si rifiuta mai” tentai di convincerla.
“Oh, ok, d’accordo”
E ci riuscii.
Ne versai due bicchieri, per poi porgerle il suo e sedermi nuovamente di fronte a lei. Mi spostai una ciocca di capelli dal viso e giocherellai distrattamente con il mio bicchiere di vetro.
“Vedi, tra me e Zayn, è complicato” cominciai io.
“Ti ascolto”
Alzai gli occhi nei suoi, azzurro con azzurro, e per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sembrò quasi di avere di fronte a me un’amica a cui raccontare ciò che mi passava per la mente, ciò che provavo, ciò che sentivo.. escluso Harry, ovviamente.
“Lui è il migliore amico di mio fratello, con Manuel si conoscono da quando sono bambini e lui crede che Zayn per me sia un secondo fratello maggiore, niente più di questo..” spiegai.
“Ma non è così, dico bene?”
Io annuii “Almeno non da qualche mese a questa parte”
“Capisco”
“Davvero Perrie? Davvero puoi capirmi?”
Lei annuì, abbozzando un sorriso.
“Certo Natalie – la bionda mi afferrò la mano, stringendola nella sua – tu e Zayn siete innamorati, ma non sapete come comportarvi, non sapete come dirlo a Manuel e, soprattutto, se dirlo a Manuel”
Io annuii, perché lei aveva centrato il punto. Mi mancava quella complicità femminile, che avevo solo ed esclusivamente con Dyana.
“Che succede?”
“Eh? Niente, perché?”
“Ti vedo triste, non so – disse lei – c’è altro di cui vuoi parlarmi?”
“Mi staresti ad ascoltare? Sul serio? – chiesi perplessa – anche se prima ti stavo per cacciare da casa mia?”
Lei annuì, sincera.
“Beh Perrie, ho litigato con la mia migliore amica, e mi manca, mi manca terribilmente”
Lei rise, amaramente “Sai Natalie, io non l’ho mai avuta un’amica”
“Ah no? E perché?” chiesi, stupita.
“Io..beh, io..non lo so..”  tentennò Perrie.
Fui io questa volta a stringere la sua mano, perché una ragazza dolce, leale e sincera come lei, la meritava un’amica, eccome se la meritava.
“Lo so io, il perché”
“E qual è?”
“Le ragazze si sentono minacciate da te, Perrie”
“Minacciate? In che modo?”
“Ma come in che modo? Ti sei mai guardata allo specchio? – chiesi sorpresa, facendola ridacchiare – sei perfetta, tutte quante vorrebbero avere almeno un quarto della tua bellezza, presenti inclusi”
“Ti ringrazio”
Perrie arrossì lievemente ed io scesi dallo sgabello, mentre lei seguiva il mio esempio.
“Ci sono io, adesso” le dissi, sinceramente.
“Vale lo stesso per me, Natalie”
E mentre l’abbracciavo, mi ricordai di quel detto e non potei trovarmi più d’accordo: ‘Mai fidarsi della prima impressione’.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Amavo stare a casa di Zayn, era davvero carinissima e molto più tranquilla della mia: lui non aveva una famiglia psicopatica.
Le sue sorelle non passavano metà della loro vita chiuse in camera a parlare ad alta voce con le amiche tredicenni o in bagno a truccarsi con dello scadente lipgloss alla fragola: Jane aveva davvero poco gusto in fatto di.. beh, qualsiasi cosa.
Lui non aveva un’ameba come fratello, che passava le sue giornate sdraiato sul divano ad imprecare di fronte ad un televisore acceso su un qualche canale sportivo: Manuel era il caso più perso dell’intera Inghilterra.
E lui non aveva un padre irlandese, convinto di avere ancora trent’anni e non quarantacinque e passa, che trascorreva le sue giornate tra la cucina ad ideare nuovi piatti, ed il corso di latino americano: preferisco non parlarne..
Zayn aveva una famiglia pressoché normale, con cui chiacchierare durante la cena, con cui guardare un film sul divano dopo una stancante giornata di lavoro ed a cui sorridere, solo perché ne si ha voglia.
“Natalie, come va l’esercizio?”
La sua voce interruppe il filo dei miei pensieri, ed io alzai gli occhi dal mio quaderno di fisica.
“Perché non mi hai detto che Perrie sarebbe venuta a casa mia?”
“Ma non lo stavi facendo l’esercizio?” lo vidi mentre cercava di sbirciare, ma io chiusi prontamente il quaderno.
“Rispondi”
Lui sbuffò, guardando le sue braccia posate sul tavolo, lasciate scoperte dalla maglietta a mezze maniche.
“Non credevo che poi l’avrebbe fatto sul serio” ammise.
“E perché no?”
Lui si strinse nelle spalle “Quindi l’ha fatto?”
Io annuii e lui avvicinò il suo viso al mio “Ti ha detto qualcosa?”
“No, siamo state in silenzio tutto il tempo, lei guardava me ed io guardavo lei. Manuel dovrebbe anche aver ripreso l’interessante scena con la videocamera di papà, ne vuoi una copia?”
Zayn mi guardò male, ma sul suo viso comparve un mezzo sorriso.
“Dico davvero, idiota”
“Non sei carino – risposi al suo insulto – e comunque non mi ha detto nulla di nuovo”
Sembrò rilassato, ma forse era soltanto una mia impressione: era da ben venti minuti che facevamo fisica insieme, io ed il pakistano, il mio cervello aveva tutto il diritto di immaginarsi le cose.
“Allora, quest’esercizio?”
Sia maledetto Zayn Jawaad Malik e le sue manie da professore perfettino. “Lo faccio per te” avrebbe risposto, se solo io l’avessi detto ad alta voce. Che noia di ragazzo..
“Perché te ne sei andato stamattina?” domandai, nel tentativo di distrarlo dai miei compiti, e poi volevo saperlo.
Zayn aveva preso a disegnare qualcosa a me sconosciuto sul mio quaderno azzurro “Manuel ha detto qualcosa?” disse, distratto.
“Esattamente, Malik”
“Oh – alzò lo sguardo, senza mollare la presa dalla sua matita gialla che mi aveva regalato (gliel’avevo fottuta con la forza) tempo prima – del tipo?”
“Mi ha chiesto se avessimo dormito insieme”
“Oh..” Zayn si fece più interessato e mollò la matita sulla superficie a quadretti del quaderno.
“La smetti di ripetere ‘oh’? Metti ansia, diamine!” sbottai io.
“Che dovrei dire? ‘Oh, che bello, sono tanto contento?’” domandò lui, sarcastico.
“No, avresti comunque ripetuto ‘oh’”
“Natalie!” urlò lui, assomigliando ad un’isterica peggio di Styles.
“Che vuoi?” chiesi io, irritata.
“Cos’hai risposto a tuo fratello?”
“Niente, Perrie ha suonato il campanello al momento giusto”
Zayn riprese a disegnare, rilassato.
“Meglio così”
“Certo che se tu non te ne fossi andato, magari..”
“Magari che?” disse concentrato sul suo disegno.
“Magari non se ne sarebbe accorto, no?”
“Certo, sarei rimasto nella tua camera a vita?” alzò i begli occhi dal quaderno, per posarli dentro ai miei.
“Sarebbe una bella idea”
Gli sorrisi e lui fece lo stesso, per poi avvicinare le sue belle labbra rosse alle mie.
“Una bellissima idea”
Prima che potesse annullare la già poca distanza tra le nostre bocche, qualcun altro entrò nel soggiorno di casa Malik.
“La vostra fisica quantistica mi stupisce ogni volta, sapete ragazzi?”
Trisha Malik era arrivata nel momento meno opportuno, un’altra volta.
“Natalie non sente bene, ha un problema all’udito e..”
Guardai Zayn sconcertata “Ma che dici?”
“Improvviso”
Mi portai una mano alla fronte, rassegnata: non bastava la famiglia psicopatica, anche il mio insegnante di fisica nonché ragazzo di cui ero innamorata, adesso perdeva colpi.
“Zayn, amore, lascia perdere”
Malik la guardò, confuso.
“Mamma, ma che..?”
“Credi davvero che io non lo sappia?” lo interruppe Trisha.
Io e Zayn ci guardammo, senza sapere che dire.
“Tranquilli ragazzi – ma lei ci anticipò – capisco la situazione, terrò la bocca chiusa”
“Grazie, Trisha” le dissi, sinceramente.
“Di nulla, tesoro” rispose lei, mentre prendeva posto al tavolo, insieme a noi.
“Dì la verità – cominciò Zayn – fai parte dell’FBI”
Roteai gli occhi al cielo, per poi picchiarlo su di una spalla, mentre Trisha ridacchiava per le stranezze del suo unico figlio maschio.
“Ma che fai?” disse Zayn, indignato.
“E tu che cavolo dici?”
Malik si strinse nelle spalle, continuando a disegnare.
“Senti Zayn, stavo pensando, dato che ormai manca poco e niente al matrimonio di Doniya..”
“Cosa?” questa volta fui io ad interrompere Trisha.
“Che c’è? Che ho detto?” chiese la donna, senza capire.
“Tua sorella si sposa?” mi rivolsi a Zayn, colpendolo nello stesso punto di prima.
“La vuoi piantare? – si massaggiò la spalla – me la romperai!”
“Perché non me l’hai detto?” continuai io, indignata.
Lui si strinse nelle spalle “È importante?”
“Certo che sì, cretino”
“Zayn Jawaad Malik – cominciò sua madre, autoritaria – perché non le hai detto che Doniya si sposerà tra un mese?”
“Un mese?” urlai stridula.
“Natalie, me li spacchi i timpani così” disse lui, in tutta tranquillità, mentre continuava con quello stupido disegno.
“Ti odio” dissi, rubandogli la matita di mano ed appoggiandomi allo schienale della sedia, con le braccia incrociate al petto ed un’espressione triste.
Zayn sospirò, guardandomi ed esibendo il suo sorriso sghembo migliore.
“Lo sai che non mi piace il tuo broncio e che..”
“Sì, sì – lo interruppi io, riacquistano una posizione normale sulla sedia accanto alla sua – ami il mio sorriso, lo so”
Il suo braccio si posò sulle mie spalle ed il suo bel viso si avvicinò al mio.
“Brava ragazza” soffiò sulle mie labbra.
“Nah, non sono una brava ragazza, l’esercizio di prima non l’ho neanche cominciato”.






















 
Don't care about nothing!
ok, è tardi ed ho sonno, ma prima di andare a dormire ci tenevo a postare fjhsdfj
il 17esimo capitolo yeeeeeeeeeeee che ne dite?
magari starete pensando che sono noiosa perchè inserisco Perrie in tutte le mie storie..
beh, io la amo, non posso farci nulla jahgsdfjgdsj
in questo capitolo non c'è il nostro Styles, diciamo che compare solo sotto nomina di Natalie :))
credo che ora andrò a dormire sul serio, ho sooooooooonno jfgsg
vi amo mucho <3<3<3
Adieu, Simo.

p.s: vi lascio Twitter.

 




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Capitolo 18
*** Make fun of our exes ***






 
(18)
Make fun of our exes


“No Harry, non so quale colore tra il rosa corallo o il rosa confetto possa piacere di più a Louis..”
Mentre riflettevo sull’assurdità della frase che avevo appena detto, tenevo il mio iPhone incastrato tra il mento e la spalla, nello scarso tentativo di non farlo cadere per terra.
“È questione di vita o di morte, Natalie!”  stava andando in crisi, come suo solito.
Roteai gli occhi al cielo, chiedendomi come diavolo facesse una cosa del genere ad essere ‘questione di vita o di morte’.
“Probabilmente non gli piace neanche il rosa” considerai io, mentre sistemavo velocemente il casino che avevo lasciato sul tavolo del soggiorno di casa mia, dopo i compiti giornalieri di fisica che Mr. Malik mi aveva assegnato.
“Ma si può sapere che diavolo stai facendo?” mi chiese lui.
Così mi fermai, mi resi conto di quello che davvero stavo facendo e mi domandai se quella fossi veramente io, o una mia brutta copia.
“Incolperò Manuel” mi strinsi nelle spalle e tornai ad essere la vecchia e cara me.
“Allora? Che ne dici di raggiungermi qui al centro commerciale?”
“Scusa Harry, ma oggi mi vedo con Zayn e Perrie” dissi buttandomi sul divano.
“Che? Con Perrie e Zayn? Dici sul serio?” era piuttosto sorpreso.
“Sì, perché?”
“Beh, sai, non mi sembrava che tra te e Perrie ci fosse questa grande amicizia, l’altra sera..”
“Styles, te l’ho detto l’altro giorno, quando Perrie è stata da me..non lo so..è stato come se..” cercai di spiegare al meglio ciò che avevo provato.
“Ti ha fatto pena?” interpretò lui, senza capirci niente, come al solito.
“No idiota, non mi ha fatto pena – replicai io – è solo che mi mancava parlare con un’amica, tutto qui”
“O forse stai solo cercando un ripiego di Dyana, dico bene?”
“Forse – ammisi – beh, che c’è di male?”
“Natalie!” mi riprese lui.
“Oh, non essere geloso Harry, lo sai che sei solo ed unicamente tu la mia migliore amica” sorrisi, pensando a lui.
Me lo immaginai mentre, con l’iPhone all’orecchio, guardava una maglietta rigorosamente rosa corallo, perché sapevo avrebbe scelto quello e non il confetto, per poi arricciare le labbra e rimetterla a posto. L’avrebbe fatto con altre dieci, minimo, magliette e poi ne avrebbe scelta una e pensando che fosse quella perfetta per Louis, l’avrebbe comprata, facendo fare alla commessa il pacchetto regalo. Perché lui amava il suo ragazzo, più di ogni altra cosa, e voleva vederlo felice, sempre.
“Davvero divertente” commentò lui.
“No dai, dico davvero”
“E anche io dico davvero, non fare di Perrie la tua migliore amica solo perché ti manca Dyana, è da stupidi”
Io sbuffai “Odio il tuo buon senso”
“E poi non mi convince molto, te l’ho già detto, sorride troppo spesso..”
“Harry, non improvvisarti detective Conan, Manuel basta ed avanza”
“Ricordati le mie parole, quando qualcosa di losco su Perrie Edwards verrà fuori – continuò con quel tono da Conan che odiavo – adesso ti lascio, sono alla cassa, ti scrivo dopo?”
“Sì, a dopo”
Feci per annullare la chiamata, ma poi riportai l’iPhone all’orecchio.
“Harry?”
“Che c’è?”
“Hai scelto il rosa corallo, non è vero?”
“Che altro se no?”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Quindi voi non vi comportate come una coppia normale?”
Perrie accavallò le gambe sotto il tavolino del bar all’aperto che avevamo scelto, ed io non potei fare a meno di pensare che, anche quel giorno, era semplicemente stupenda.
“Oh no, noi non siamo una coppia” disse Zayn, chiarendo le cose e prendendo un sorso della sua coca cola corretta con Jack Daniels. Per la serie alcolisti anonimi 24 ore su 24.
“Già..” ammisi io, guardando in basso.
Sapevo che non eravamo una coppia, ma sentirlo confermare dalla sua voce, faceva sempre un po’ male.
“Oh..” disse poi Perrie.
Già, oh.. Finii in un sorso il mio the freddo al limone con ghiaccio, comportandomi come se fosse vodka, come se per ingerire quel colpo avessi bisogno di qualcosa di forte.
“Ragazzi, ho detto qualcosa che non va?” domandò Perrie, in seguito ad un nostro silenzio.
Zayn scoppiò a ridere, ed io lo seguii.
“No Perrie, va tutto bene, tranquilla”
Mentre s’incastrava una sigaretta tra le labbra, Zayn mi diede la mano, ed io intrecciai le mie dita alle sue: era sempre bello.
“Allora, da quanto tempo vi conoscete voi due?” cambiai argomento io, incrociando le braccia al petto, curiosa.
Zayn si accese la sigaretta e prese una boccata di fumo, insieme ad un attimo per riflettere sulla risposta da dare. Aggrottò le sopracciglia, e guardò gli occhi azzurri di Perrie.
Era una richiesta d’aiuto, quella? Chissà perché, improvvisamente mi vennero in mente le parole di Harry.. Ah, dannato Styles!
“Ci conosciamo da molti anni, non è vero Zayn?”
Lui si limitò ad annuire, mentre appoggiandosi allo schienale della sedia, fissava il porta cenere, poggiandoci sopra la sua sigaretta.
“E come vi siete conosciuti? Insomma, com’è che siete amici?”
Perrie tossicchiò, e Zayn continuò a fumare. Mi stavano irritando parecchio, quei due.
“Beh, vedi Natalie, io e Zayn..” cominciò Perrie.
“Ci conosciamo dal 2007, sono sei anni – la interruppe Zayn, sistemandosi sulla sedia, così da avvicinarsi di più a me – lei era una vecchia amica di Blake, ed una sera siamo usciti tutti e tre insieme, da lì è nata la nostra amicizia, stop, questo è tutto”
Aveva usato quel tono duro a cui ricorreva in poche occasioni, soprattutto con me. Ed i suoi occhi avevano seguito l’esempio della sua voce, indurendosi, come se mi volessero dire di non fare altre domande.
Perrie lo guardò, mentre lui spegneva la sigaretta  e si sistemava il cappello sulla testa, per poi girare nuovamente il viso verso il mio e sorridere.
“Mi spiace”
Era sincero, e mi si strinse il cuore quando guardai i suoi occhi.
“Non fa niente”
Sorrisi anche io, mentre lui mi accarezzava il viso, sfregando il pollice sulla mia pelle, dolcemente.
Perrie tossicchiò, ed io mi ricordai che non eravamo soli.
“Sono contento che abbiate fatto amicizia – disse poi Zayn, tornando a guardare verso la sua vecchia amica – siete entrambe importanti per me, non avrei sopportato vedervi litigare”
Perrie rise, giocando con il suo bicchiere di succo ormai vuoto.
“Già, è quello che provo io ogni volta che ti vedo litigare con Harry” dissi a Zayn, che sorrise beffardamente.
“Ma io e Styles ci amiamo” disse lui, ironicamente.
“Harry Styles? Tu conosci Harry Styles?” chiese Perrie, stupita.
“Sì, è il mio migliore amico – mi strinsi nelle spalle – perché?”
“Beh – cominciò lei, ovvia – so che Zayn non va molto d’accordo con lui ed il suo ragazzo Louis Tomlinson, così..”
Aggrottai le sopracciglia, sicura di non aver sentito bene.
“Scusa, cos’hai detto?”
“Che Zayn non va molto d’accordo con Harry, non è così?” ripetè lei.
“No, dopo, cos’hai detto dopo riguardo a Louis Tomlinson?” chiesi ancora, cercando di auto convincermi che non l’avesse detto sul serio.
“Oh sì, è il suo ragazzo, no?”
Rimasi a guardarla per qualche istante, in silenzio, sbattendo lentamente le palpebre. Non ci misi neanche un secondo a realizzare chi fosse stato l’artefice di quel segreto svelato.
Così mi girai verso Zayn, e con un sorrisino ironico, lo guardai mentre si accendeva l’ennesima sigaretta.
“Immagino tu non ne sappia niente, vero?” domandai, retorica.
Zayn non disse nulla, spostò solamente lo sguardo verso di me e mi soffiò  una nuvola di fumo in pieno viso. Così, gli presi la sigaretta dalle labbra e la sequestrai, tenendola per me.
“Mi è scappato, d’accordo?” si rianimò immediatamente, il signor Malik.
Se c’era una cosa che a Zayn Malik dava fastidio, era proprio che qualcuno si mettesse tra lui e le sue amate Marlboro: le sigarette erano il suo punto debole.
“Ma certo, perché tanto Harry non è un tuo amico, dico bene? Non te ne frega niente degli altri Zayn, sei il solito egoista” dissi io, troppo arrabbiata per controllare le mie parole.
“Smettila, Natalie – sussurrò Zayn, a denti stretti – lo sai che voglio bene a Styles e che non direi mai niente riguardo il suo segreto”
“Beh, però l’hai fatto”
Mi rivolse ancora lo sguardo duro di poco fa, mentre sentivo anche il peso degli occhi azzurri e mortificati di Perrie, addosso.
“Mi fido di Perrie, non dirà nulla” concluse Zayn, sfilandomi la sigaretta dalle dita e riprendendo a fumare avidamente.
“È così?” domandai allora, proprio a Perrie.
Lei annuì, convinta.
“Puoi fidarti di me, Natalie”
Sorrisi alla mia nuova bellissima amica bionda e le chiesi come diavolo facesse a raccogliere così perfettamente i suoi bei capelli, mentre Malik sbuffava e noi ragazze ridevamo della sua reazione.
Le ostilità erano finite, non c’era più tensione: ora sembravamo soltanto tre amici che bevevano qualcosa al bar, tra chiacchiere e risate.
Fino a che non arrivò lui.
“Ragazzi? Ma siete voi?”
Al sentire quella voce, guardai istintivamente gli occhi di Zayn, che s’indurirono nuovamente, molto più di come aveva fatto con me qualche istante prima.
Mi girai e trovai Blake Lawson dietro di me, con uno zaino nero in spalla, gli occhi neri luccicanti, lo skate in mano e le sigarette che sbucavano dalla tasca dei suoi skinny jeans scuri.
“Cosa vuoi, Blake?”
Blake e Zayn non avevano ancora chiarito, e dal modo di parlare di Malik, mi sembrava di capire che non l’avrebbero fatto, almeno non nei prossimi giorni (o anni?).
“Ciao, Blake” lo salutai io.
Lui sorrise flebilmente.
“Ciao, Natalie”
Poi Zayn tossì e si accese un’altra sigaretta, mentre Perrie guardava la scena, e solo in quel momento Blake sembrò accorgersi della sua presenza.
“Perrie, ma che ci fai tu con loro?”
L’espressione di Blake era davvero molto stupita, al che mi stupii anch’io nel vederlo così. Perché non potevamo uscire insieme, noi tre?
Perrie fece per rispondere, aprendo la bocca per parlare, ma Zayn la interruppe.
“Non ti riguarda, dico bene Lawson?” disse ironico, con un falso sorriso sulle labbra.
 “Già - Blake lasciò perdere – allora ci vediamo, eh ragazzi?”
Io annuii, sorridendogli.
“Spero passerai una bella giornata, Natalie” disse, prima di sparire tra le vie londinesi con il suo skateboard.
Era sincero, e mi si strinse il cuore, ancora.
Anche io Blake, anche io.
 
 
 
 
 
 
 
 
“Zayn, i confetti non devi mangiarli tutti, magari qualcuno potresti anche usarlo per le mie bomboniere”
Lui si strinse nelle spalle, senza ascoltare sua sorella, mettendo in bocca quello che doveva essere il ventesimo confetto di quella sera.
“Tu sei davvero il fratello più idiota che possa mai capitare ad una povera ragazza come me”
Malik continuò a mangiare, senza prestarle troppa attenzione.
“Maledetta me che ti ho chiesto di darmi una mano”
Io ridacchiai, mentre finivo di sistemare le bomboniere che Trisha mi passava. Intanto sentivo il peso degli occhi scuri di Doniya addosso.
“Sai Natalie, a volte mi chiedo perché lo fai”
“Che cosa?” domandai, continuando a sistemare le sue bomboniere.
“Stare con Zayn – disse lei, allora io alzai gli occhi nei suoi – lui è mio fratello, e la famiglia non si sceglie, ma tu.. tu lo fai per volontà!”
Zayn le fece il verso, forse senza rendersi conto di ciò che aveva appena detto, troppo preso ad ingozzarsi di confetti al cioccolato.
“Pronto? C’è nessuno?” dissi picchiettando sulla sua spalla.
“Ancora con questa spalla? La tua è un’ossessione, piccola” disse Zayn, masticando avidamente.
“Hai sentito cos’ha detto Doniya?”
“Sì – si strinse nelle spalle – mamma le ha detto tutto, su di lei non si può contare, si sa, non riuscirebbe a tenere un segreto neanche sotto minaccia internazionale”
“Intendi da parte della regina?” domandò sua sorella.
“Sì – disse Zayn, stringendosi ancora nelle spalle – probabilmente intendevo quello”
Io roteai gli occhi al cielo, sospirando: troppe persone sapevano, e Zayn si accorse che qualcosa non andava. Così avvicinò le sue labbra al mio orecchio, e sorrise, lasciando che il suo profumo di fumo e vaniglia m’inebriasse.
“Andrà tutto bene, te lo prometto, d’accordo?”
Mentre giravo il viso verso il suo, desiderosa di far combaciare le nostre labbra, sentii l’iPhone vibrare nella tasca dei jeans.
“Chi è?” chiese Zayn, allontanandosi da me ed aiutando sua sorella con le bomboniere, senza più ingerire nessun confetto.
Quando vidi il nome di ‘Blake’ lampeggiare sul mio display, aggrottai dapprima le sopracciglia, per poi rispondere.
“Pronto” dissi, mordendomi il labbro.
“Natalie? Ciao”
Io sorrisi, e Zayn mi guardò perplesso.
“Chi è?” chiese, ancora.
Io non risposi, né a Blake né a Zayn, continuai solo a fissare gli occhi maledettamente belli di Malik.
“Natalie, dimmi chi è”
Sentivo il peso dello sguardo di Trisha e Doniya addosso, così posai una mano sull’iPhone, in modo da non far sentire nulla a Blake, di quello che avrei detto.
“È Blake”
“Riattacca”
Disse Zayn, semplicemente, mentre tornava a lavorare. Ma io continuavo a guardarlo, scettica.
“Natalie, riattacca” ripetè lui, duro.
“Non essere stupido” dissi io, prima di riprendere la chiamata.
“Natalie, ci sei?”
“Sì Blake, volevi dirmi qualcosa?”
Sentii Zayn sbuffare, mentre si alzava dalla sedia e raggiungeva il suo pacchetto di Marlboro.
“In effetti sì”
“Ti ascolto” appoggiai i gomiti sul tavolo, curiosa.
“Si tratta di Zayn e Perrie – mi feci più curiosa al sentirgli dire quelle parole – sembrava andaste d’accordo, oggi”
“Perché diavolo non dovremmo? Dio Blake, non sei l’unico che mi ha detto queste cose! Adesso voglio sapere cosa c’è sotto!” sbottai, perché non ce la facevo più.
Vidi lo sguardo di Zayn farsi confuso, curioso, mentre fumava nervosamente la sua sigaretta.
“Lo sapevo” disse semplicemente Blake.
“Che cosa?”
“Tu non sai nulla di Zayn e Perrie, non è vero?”
Blake disse quelle parole, ed il mio sguardo corse velocemente a Zayn, che si stava avvicinando a me.
“Riattacca” sussurrò tra i denti, duramente.
Mi alzai anche io, continuando a guardare Zayn.
“Cos’è che dovrei sapere?”
“Loro stavano insieme Natalie, Perrie e Zayn sono stati fidanzati, per due anni”.



 




Don't care about nothing!
ANSIA ANSIA ANSIA.
cieeeeo regaz :))
ho fatto gli esami oggi, sto morendo di ansia, voi non potete capire sjdfsdjfg
odio avere i debiti, prometto che l'anno prossimo sarò promossa a giugno, diamine!
e voi? a che anno siete? tell me tell me..
beeeeeeeeeeene, eccomi qui a postare il 18esimo capitolo, che ne dite? vi piace?
io lo spero, come al solito sjdgsdf
beh, cos'abbiamo? ho notato che Styles mancava da due capitoli, così l'ho inserito, mi mancava asjdasj
e poi Perrie che sa di Lou AHIAHIAHI questo non va bene, no no..
ed il colpo finale SBAAAAAAAAAAAAAAM
dite che sto impazzendo? sì, è probabile jsfhsdjfg
ringrazio tutte le meravigliose ragazze che mi hanno contattato su Twitter, io vi amo <3<3<3
ed amo anche tutte altre voi, siete nel mio cuore forevah and evah askdjas
un saluto speciale ad Anita, Alessia ed Ilenia: siete bellissime <3
ed a Martina niente <3<3<3
Adieu, Simo.

p.s: vi lascio Twitter girlz :))
p.p.s: leggete Back in time, VE LO ORDINO. #somuchlove
p.p.s: Natalie è bella ajhdsg

 




 
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Capitolo 19
*** If I knew ***



bonjouuuuuuur
oggi sono qui, non mi troverete sotto ajsfgsjgdf
gomungue, oggi è il giorno più bello della mia vitaaaaa
MI HANNO PROMOSSAAAA! SONO IN QUARTAAAA!
ok, sono troppo felice, ok.
e niente, ho poco tempo, quindi vi dico: DON'T CARE ABOUT NOTHING!
mi raccomando girlz, quando trovate l'asterisco ascoltate 'If I knew' di Bruno Mars!
ed io vi saluto sdfnhgdfg
viva Me & My Girls delle Fifth Harmony jsdfgsdgj
vi amo.


 


(19)

If I knew

 
“Natalie? Tutto bene?”
Ero entrata come una furia in casa Styles, avevo a malapena salutato Anne e Gemma e poi avevo salito le scale velocemente, imprecando, ritrovandomi davanti ad Harry e Louis, sdraiati sul letto.
“Una meraviglia – ironizzai io – non la vedi la mia faccia felice? – m’indicai il viso decisamente non felice con l’indice – sono passata a prendervi per andare al Luna Park, dato il mio umore così gioioso”
“Ok, due riferimenti sarcastici in una sola frase – disse Harry, mettendosi seduto sul letto – qui c’è davvero qualcosa che non va”
“Ma davvero, sai che non l’avevo notato?”
“Tre riferimenti sarcastici, signore e signori” rettificò Styles, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Io mi lasciai andare sulla sedia della sua scrivania, portandomi entrambe le mani ai capelli, desiderando di poter urlare a squarciagola tutta la rabbia che provavo in quel momento.
“Ciao, Natalie” mi salutò Louis, arreso al fatto che toccava anche a lui quella volta, la seduta di psicanalisi.
“Ehi Lou – lo salutai, rendendomi conto di quanto dovevo risultare ridicola ai loro occhi – scusate ragazzi, non volevo interrompervi – sospirai, facendo per alzarmi – vado via”
“No, ferma – mi bloccò Harry, afferrandomi per un braccio ed obbligandomi a restare seduta – non ti lascio andare via in queste condizioni”
“Già, si può sapere che ti è successo?” anche Louis era particolarmente preoccupato.
Li guardai per qualche secondo, in silenzio, prima d’iniziare il mio lungo, lunghissimo, fiume di parole incontrollato.
“Zayn e Perrie – dissi – loro stavano insieme, lo sapevate? Sono stati fidanzati per due anni, e nessuno mi ha detto niente! Né lui, che dice tanto di essere innamorato di me, e né tanto meno lei, che negli ultimi tempi si era comportata da amica.. Dico io, ma vi rendete conto? Sono andata a spasso con il ragazzo che amo e la sua ex! Dio, quanto mi sto sentendo stupida, voi non potete capire ragazzi..”
Senza neanche accorgermene, ero scoppiata a piangere, con le lacrime nere di mascara che scorrevano sul mio viso ed i singhiozzi che tramutavano il mio nervoso discorso in un ammasso di sillabe quasi senza senso.
Era così che mi sentivo, priva di senso logico. Perché me l’avevano nascosto? Mi sentivo ancora più idiota e faceva ancora più male, mille volte peggio.
“Piccola, vieni qui”
Sentii le braccia di Harry stringermi forte, più che poteva.
“Scusami, ti ho bagnato tutta la maglietta”
La mia voce risultava ovattata, repressa contro il suo petto.
“Non m’importa della maglietta”
Harry mi lasciò un bacio sui capelli, mentre io mi staccavo lentamente da lui, per guardarlo negli occhi.
“Ascoltami bene, Natalie..” cominciò Harry.
“No, Harry, fermo – ma Louis lo interruppe – lascia fare a me, d’accordo?”
Aggrottai le sopracciglia confusa e totalmente sorpresa dal suo comportamento. Poi Louis posò delicatamente le sue mani sulle mie spalle, mostrandomi il suo sorriso più bello. Avrebbe fatto sciogliere i ghiacci del Polo Nord, con quel sorriso. Ma che diavolo dico? Anche quando sono ferita moralmente riesco a pensare queste stronzate..
“Senti piccola, probabilmente Zayn non si è comportato bene, è vero – disse lui, annuendo – e non sarò di certo io a difenderlo, sai quanto poco lo sopporti..” lasciò la frase in sospeso, ridacchiando, trascinandosi dietro anche me, malgrado tutto.
“Ma so per certo che non è stupido – affermò però poi seriamente – è arrogante, egoista, supponente, iper protettivo ed anche un po’ falso, a volte – aggiunse, mentre Harry roteava gli occhi al cielo – ma non stupido, questo no”
“Che vuoi dire, Louis?” chiesi io, flebilmente.
“Voglio dire, piccola – le sue dita mi asciugarono delicatamente una lacrima superstite dalla guancia – che si sarà anche comportato da schifo, mentendoti su di una cosa così importante per te, ma sono quasi certamente sicuro che non aveva la minima intenzione di farti soffrire”
Guardai i suoi occhi azzurri, per poi spostarli in quelli di Harry, che stava annuendo.
Sembravo una bimba, una bimba a cui stavano ricucendo le ferite: Cenerentola aveva la fata madrina per questo, mentre io avevo Louis ed Harry che, detto fra noi, erano decisamente meglio ed anche un filino più sexy.
Mi buttai tra le braccia di Louis, lasciandomi stringere forte anche da lui.
“Grazie, ragazzi, siete davvero una benedizione”
“Non dirlo neanche, piccola” disse Harry, stringendomi ancora.
“Quando vuoi” si strinse nelle spalle Louis.
Sorrisi e guardai l’iPhone: erano le dieci e mezza di sera. Non avevo salutato né degnato di una spiegazione neanche Doniya e Trisha, avevo semplicemente fatto la mia uscita drammatica, mentre Zayn tentava in tutti i modi di non farmi uscire da quella casa.
Fallendo, ovviamente.
Scossi la testa e mi passai una mano fra i capelli, stanca e con il viso sporco di trucco.
“Vado a casa, Tyler mi starà cercando”
“Non vuoi restare?” domandò Harry.
“Già, resta, stiamo per guardare ‘Il signore degli anelli – Il ritorno del re’” disse poi Louis.
“Il tuo preferito, no?” continuò Harry, con il DVD in mano.
Sorrisi ad entrambe le mie fate madrine, per poi annullare una chiamata di Manuel.
“La prossima volta, d’accordo?”
Loro annuirono, ed io feci per uscire dalla stanza di Styles, prima di notare un particolare che mi era sfuggito in tutto quel tempo che ero stata lì.
“Lou?”
“Sì?”
“Ti sta bene il rosa corallo, ottima scelta Harry”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Sono a casa! – urlai, una volta chiusa la porta d’ingresso dietro di me – sono viva e no, nessun uomo ambiguo sulla cinquantina, non parlo di te papà, mi ha stuprata!”
Risposi alle domande che, con ogni probabilità, Tyler mi avrebbe chiesto non appena mi avesse visto.
“Natalie, ehi, ciao” disse allegro mio padre.
“Ciao papà, come mai così felice? – chiesi, stranita da quella sua reazione – mi aspettavo di più un ‘Fila in camera tua!’ – tentai d’imitare la sua voce – stile film americano”
“Primo: io non parlo così..”
Roteai gli occhi al cielo, mentre raggiungevo la cucina per prendere qualcosa da bere dal frigorifero, mentre lui mi seguiva.
“Secondo: perché dovrei? Tu eri, beh tu eri.. – si bloccò, guardando un punto indefinito – dove diavolo eri, Natalie?”
Chiusi l’anta del frigo e mi girai per guardarlo “Da Harry”
“Oh – fu il commento intelligente da parte del signor Shade – e terzo, beh terzo.. che stavo dicendo?”
Scossi la testa, sorpassandolo per raggiungere il soggiorno: i miei programmi erano buttarmi sul divano, imprecare contro Manuel senza una valida ragione ed infamare Zayn su Twitter, così che tutte le ragazze con un briciolo di solidarietà femminile mi avrebbero chiesto chi fosse questo ragazzo bello ma dannato che mi aveva spezzato il cuore, ed infamarlo in compagnia sarebbe stato più divertente.
Ma quando vidi lo scenario che stava avendo vita nel mio soggiorno, sbarrai gli occhi e per poco non feci cadere la lattina di Lemon Soda sul pavimento.
“Che ci fai tu qui?” dissi solamente, cercando di risultare fredda come il ghiaccio, ma la mia voce tremava.
I miei occhi erano incatenati ad i suoi, che sembravano cambiare tonalità in base al suo stato d’animo: doveva essere piuttosto giù o determinato a fare qualcosa, perché erano scuri, quasi simili al buio della notte.
Non potei fare a meno di pensare che era semplicemente bellissimo, da togliere il fiato: sulle guance aveva un accenno di barba, che forse si era dimenticato di fare la sera prima, dopo la sua consueta doccia delle sette e mezza di sera. Portava la stessa maglietta che aveva qualche ora prima, a casa sua, e dal colletto di essa fuoriusciva la sua solita catenina nera, con cui mi piaceva tanto giocare. Notai anche l’orecchino, e quasi mi scappò un sorriso, ma poi Manuel si alzò ed io mi ricordai che non c’era proprio niente, di cui sorridere.
“Beh vedi Natalie, io te l’avrei detto in un modo o nell’altro..”
Scossi la testa, focalizzandomi sulle parole di mio fratello.
“Detto cosa?”
“Di me e Dyana, Natalie”
Lo guardai stranita, mentre quasi istintivamente i miei occhi si spostavano sulla figura accanto alla sua: Dyana Martinez, splendida come suo solito, sedeva sul mio divano.
Ero talmente presa dai suoi occhi, che non avevo neanche notato la presenza della mia migliore amica.
“State insieme?” domandai, sorridendo flebilmente, guardando gli occhi azzurri di Manuel.
Lui annuì: era felice.
“Sono contenta – poi spostai lo sguardo su Dyana, sorridendo – davvero”
Ma lei non sorrideva, neanche un accenno.
“E poi c’è anche Zayn..” Manuel riacquistò quella sua allegria quasi fastidiosa.
Già, anche Zayn.. Con ogni probabilità lui pensava che il mio ‘Che ci fai tu qui?’ di poco prima, fosse rivolto a Dyana, e non a Zayn.
“Ciao, Natalie”
“Ciao..Zayn – mi sforzai di salutarlo normalmente, senza incrinare la voce – come mai qui?”
Lui si alzò dal divano, avvicinandosi a me: ed in quel momento mi chiesi come diavolo facesse Manuel a non accorgersi del modo in cui Zayn mi guardava. Perché io, davanti a quei meravigliosi occhi, stavo per sciogliermi.
“Hai dimenticato il libro di fisica a casa mia – alzò il diversivo che aveva tra le mani davanti ai miei occhi – così ho pensato di riportartelo”
Io annuii, piano.
“Vieni di sopra” gl’intimai, correndo alle scale.
Sentii i passi di Zayn seguirmi.
“Amico, dove vai?” era la voce di Manuel, quella.
Mi bloccai all’ultimo gradino, ormai invisibile agli occhi di chi era sul divano, in sala.
“Ripassiamo gli ultimi argomenti, sai sono piuttosto complicati e Natalie non è proprio un asso, così..” lasciò la frase in sospeso, ridacchiando, per liquidare la faccenda.
“D’accordo” lo interruppe infatti Manuel.
*Quando anche lui raggiunse camera mia, lo lasciai entrare, dopodiché chiusi la porta, accompagnandola lentamente.
Mi voltai verso di lui, lasciando aderire le mie spalle su di essa, mentre lui mi guardava: vederlo in camera mia, ormai era un’abitudine per me.
Zayn c’era sempre, anche quando effettivamente non era presente: tre quarti delle mie fotografie appese alla parete, ormai erano sue.
“Mi dispiace”
Lo disse all’improvviso: mi aspettavo di tutto, anche una patetica scusa o un monologo lungo mezz’ora, ma non quello.
“Per cosa? – domandai, retorica – per avermi mentito o per essere stato insieme a lei?”
“Per avertelo nascosto, è chiaro, non potrei mai pentirmi della mia storia con Perrie”
“Era molto speciale, eh?”
Lui annuì, semplicemente, ed io sentii il mondo crollarmi addosso.
“Allora vattene, cosa ci fai ancora qui?” ero sull’orlo delle lacrime, ancora, solo che quella volta le braccia di Harry non c’erano, ed i sorrisi di Louis nemmeno.
Zayn mi guardò stranito, mentre si avvicinava di qualche passo a me.
“Se lei è tanto speciale, perché sei ancora qui con me?”
Lui rise, probabilmente di me.
“Perché fai così, Natalie?”
“Così come, Zayn? – stavo per sbottare – dannazione, lo capisci che mi fai sentire una completa idiota?”
“Te lo giuro Natalie – cominciò lui, avvicinandosi ancora – che se avessi saputo che poi tu mi avresti fatto innamorare così..”
“Che cosa?” domandai io, interrompendolo.
“Non avrei mai fatto tutte le cose che in realtà ho fatto”
“Ti riferisci a Perrie?”
Mi guardò profondamente negli occhi, disarmandomi come al solito. Lui era in grado di combattere tutte le mie difese, prendendone il comando.
“Sai a cosa mi riferisco”
Parlava del sesso. Non ne parlavamo mai granchè, anzi per niente: pensava che la cosa mi mettesse a disagio, ed in effetti non aveva tutti i torti.
“Piccola, lo so che ti si spezza il cuore ad immaginare l’unica persona che tu abbia mai amato tra le braccia di qualcun altro, ma ormai è passato e non posso tornare indietro”
“Lo faresti?”
Lui sorrise, in quel modo che mi piaceva tanto ed appoggiò le sue mani sulle mie spalle, sfregando dolcemente su di esse con i pollici.
Poi annuì.
“Potresti avere nel tuo letto tutte le ragazze che vuoi – dissi io, amaramente – invece perdi tempo con me”
“Io non perdo tempo proprio con nessuno” replicò.
Poi guardò i miei occhi e capì che non ci credevo.
“Dannazione Natalie – si allontanò da me, alzando la voce – tu proprio non capisci, vero? – fece una pausa, nella quale mi persi nei suoi movimenti – vorrei avere ancora 17 anni per darti tutta quell’innocenza che mi stai dando tu, vorrei che fossi stata tu la mia prima volta, piccola”
Desiderai solo che le sue braccia mi stringessero, così gli gettai le braccia al collo e lui, con un mezzo sorriso sulle labbra, consapevole di aver toccato un’altra volta le corde giuste, mi ospitò in un abbraccio.
Mi staccai di poco da lui, allacciando le braccia dietro al suo collo.
“Perché me l’hai nascosto? – gli chiesi – perché non mi hai detto di te e Perrie?”
“Perché sapevo che avresti reagito così”
Io annuii, mentre giocavo con la sua catenina nera e la sua fronte si posava delicata alla mia. Quella vicinanza alle sue labbra mi mise i brividi, mentre cercavo di non svenire respirando il suo profumo.
“Sei ancora arrabbiata?” mi sussurrò dolcemente all’orecchio, mentre accarezzava la mia schiena.
“Sì..” dissi nascondendo il viso sul suo collo.
“E perché?” il suo tono divertito mi strappò un sorriso.
“Perché hai detto a Perrie di Louis ed Harry – ammisi – quello era un nostro segreto”
“Uno dei tanti” rettificò lui.
Lo guardai negli occhi e gli tolsi il cappello, lanciandolo sul mio letto, desiderosa di un bacio.
Quando premetti le mie labbra sulle sue, desiderai che il tempo si fermasse, desiderai che al mondo ci fossimo solo io e lui, così da non dover dare spiegazioni a nessuno.
“Ti amo, Zayn”
Avevo sussurrato quelle due parole sulle sue labbra, senza rifletterci troppo.
Lui sorrise, teneramente.
“Anche io ti amo, piccola”. 





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Capitolo 20
*** You're my secret ***





ascoltate "Kiss Me" di Ed Sheeran, mentre leggete sjfsdd


 
(20)

You're my secret

 
Stiracchiandomi, quella mattina, mi scontrai con qualcosa: e fui molto felice di scoprire che non era qualcosa, bensì qualcuno.
Zayn dormiva affianco a me, nel suo soggiorno, al caldo del suo divano letto.
“Buongiorno, piccola”
La sua voce era ancora impastata dal sonno, ma metteva comunque i brividi. Mi diede un bacio sulla fronte ed io esibii un mezzo sorriso, lasciandomi stringere dalle sue braccia.
“Che ore sono?” gli domandai, appoggiando la testa alla sua spalla.
“Le otto e mezza”
Chiusi gli occhi, lasciandomi andare alla bella sensazione del suo corpo caldo contro il mio. Per poi realizzare ciò che aveva detto ed alzarmi di scatto, mettendomi a sedere su quel letto improvvisato.
“Le otto e mezza? – domandai, alzando la voce di qualche ottava – Dio, ma oggi è martedì! Io dovrei essere a scuola!”
Zayn schioccò la lingua sul palato “Direi che è troppo tardi ora, no?”
“Sì, ti ringrazio molto”
“Che centro io?” chiese, confuso.
“Mi bocceranno Zayn, ed io rifarò la quarta superiore all’infinito”
Lui mi tirò per la canottiera che portavo, facendomi sdraiare a forza affianco a lui.
“Nah, non lo permetterò, noi scapperemo in Italia”
“Dovrei continuare gli studi anche in Italia, Mr. Io amo la patria dei maccheroni” lo presi in giro.
Zayn Malik amava l’Italia: amava la pizza, la pasta, il i vino, la loro lingua strana e difficile, amava le belle ragazze italiane, amava il loro umorismo, amava il sole ed il mare, amava tutto dell’Italia.
Ma soprattutto, amava il calcio italiano: impazziva per le partite del Milan, la sua squadra del cuore, ovvero il suo più grande sogno.
“No, faremmo la bella vita lì, in Italia, io e te” disse baciandomi i capelli, sognante.
“Perché non vuoi che Logan faccia il tuo nome all’osservatore?” domandai, ricordandomi le sue scenate al Millwall, quel pomeriggio.
Lui girò il viso verso il mio, ed i suoi occhi cercarono subito i miei: lo avevo colto alla sprovvista.
“Davvero non lo sai?”
Io scossi la testa, giocherellando con la sua catenina nera, mentre aspettavo la sua risposta, abbracciata a lui, respirando il suo profumo.
“Se Logan farà il mio nome a quell’osservatore, non ci sarà più spazio per Manuel e sai che darebbe la vita per questo”
“Non è solo per Manuel”
Zayn rise amaramente, giocando con una ciocca dei miei capelli.
“Zayn, guardami”
Puntò quei suoi bellissimi occhi nei miei, disarmandomi.
“Che c’è?”
“Qual è il problema? – chiesi – quello vero” mi corressi poi.
Lui sospirò “Non voglio finire a fare il difensore in un’anonima squadra inglese – sbottò lui – io voglio fare l’allenatore, voglio trasferirmi a Milano, in Italia, voglio cominciare da lì”
Rimanemmo a guardarci in silenzio, per qualche istante.
“Amo i tuoi sogni” dissi poi.
Zayn sorrise, baciandomi leggermente le labbra.
“E tu?” mi chiese poi.
“Lo sai che sogno Parigi, New York, Madrid.. – dissi sognando – lo sai che sogno di poter fotografare le loro bellezze”
Lui annuì “Ce la faremo, piccola”
Io scossi la testa, arresa.
“Che c’è?”
“Mi sembra tutto così impossibile, così irraggiungibile, Zayn” ammisi io.
Lui mi guardava, ed io morivo: quegli occhi non avrebbero potuto essere più belli, ed io non avrei potuto desiderare altro che restare sdraiata in quel divano letto con lui, per sempre.
“Non è impossibile, Natalie”
“Ah no, davvero?”
“Che vuoi dire?” mi domandò lui, per capirci qualcosa di più.
“Voglio dire che siamo bloccati in questo presente, a Londra, tra mille segreti” sbottai io.
“Mille segreti?”
“Sì, mille segreti – dissi – Louis ed Harry hanno troppa paura di rendere pubblico il loro amore e noi – risi amaramente – noi due non possiamo comportarci come due semplici persone che si amano, non possiamo baciarci in strada, non possiamo passeggiare mano nella mano, non possiamo fare niente Zayn, ed è così ingiusto e sbagliato..”
Lui mi strinse più forte, accarezzando la mia schiena “Piccola, a me non importano tutte quelle cose, a me basta stare con te”
Non lo guardavo negli occhi semplicemente perché avevo paura di svegliarmi da un sogno troppo bello.
“Mi bastano i tuoi sorrisi e le tue stupide battute – mi strappò un sorriso, mentre mi accarezzava i capelli – sapevamo che non sarebbe stato semplice, ma per te ne vale la pena”
Sorrisi a quel ragazzo, che non avrebbe potuto essere più perfetto per me. Lo vidi alzare la mano, così intrecciai la mia alla sua.
“Sei tu il mio segreto, Natalie”
Zayn annullò la già poca distanza che c’era tra le nostre labbra, unendole in un bel bacio.
“Stringimi, Zayn”
Le sue braccia avvolsero il mio corpo, più di quanto avrebbe potuto fare una semplice coperta.
 “Guarda, guarda cosa c’è lì..”
Vidi Zayn alzarsi curiosamente dal divano letto, raggiungendo il tavolo del suo soggiorno.
Io aggrottai le sopracciglia confusa, rimanendo però sdraiata.
“Che fai?” gli chiesi.
“A proposito di sogni” disse lui, impugnando la mia macchina fotografica davanti al suo viso.
“Non sei neanche capace di accenderla”
“Non fare tanto l’esperta solo perché hai una parete piena di fotografie” disse sbrigativo, mentre litigava con l’oggetto più importante della mia vita.
“E tu non fare lo stronzo”
Tornando accanto a me, mi baciò le labbra con dolcezza.
“Non lo farei mai”
Scattò una fotografia a me, come di solito io facevo con lui.
“Guarda quant’è bella”
Disse mostrandomela.
“Stai cercando di dirmi che sei bravo anche tu? Sì, d’accordo Zayn, sei bravo..” lo assecondai.
Ma lui rise, scuotendo la testa.
“No, Natalie, sto cercando di dirti che sei tu ad essere bella, non importa la mia bravura”
Mi avvicinai a lui, prendendo la macchina fotografica dalle sue mani e premendo le mie labbra sulle sue, immortalando il nostro bacio.
“Immagino che questa finirà dritta dritta sulla tua parete”
“Puoi giurarci”
Il suo cuore era contro il mio petto, le mie labbra premute sul suo collo. Era tutto perfetto: il torpore mattutino, le sue carezze, il calore del suo corpo, i nostri baci.
“Raccontami di te e Perrie”
“Sul serio?” domandò, insicuro.
“Certo”
Zayn sospirò “Siamo stati insieme per due anni, fino a che entrambi non ci siamo resi conto che la nostra era solo una grande amicizia”
“E ci sei andato a letto?”
“Quando?”
“Quella sera della discoteca, quando io ero con Blake”
Era la domanda che volevo fargli da quando li avevo visti uscire insieme da quella maledetta discoteca.
Ma lui scosse la testa.
“Assolutamente no, Natalie – disse serio – sono innamorato di te, non riuscirei a baciare un’altra neanche per scherzo”
“Ma non ti manca?”
“Perrie?” mi domando, confuso.
“No, non Perrie..”
Lui capì, probabilmente dal mio imbarazzo, di cosa stessi parlando.
“Oh – Zayn rise – il sesso, intendi?”
Annuii, mentre lui mi stringeva più forte.
“Non voglio forzarti a fare nulla, piccola – mi baciò la fronte – quando sarai pronta, me lo dirai e sarà fantastico, te lo prometto”
Sorrisi, e pensai a quanto fossi stata fortunata a trovare lui.
“Sei la mia bimba, tu”
Mi baciò di nuovo.
“Dove sono tutti?”
“Trisha è a lavoro, Doniya da Ian per gli ultimi dettagli del ristorante e le ragazze sono a scuola”
Io annuii “Sarà bellissimo, il matrimonio di Doniya intendo”
“Ed ovviamente tu ci sarai”
“Beh sì, la mia famiglia è invitata, ci sarò per forza..”
“No piccola, tu verrai con me, sarai la mia accompagnatrice ufficiale”
Strabuzzai gli occhi, alzandomi leggermente sui gomiti.
“Cosa?” chiesi, senza crederci.
Ma Zayn annuì, ed io mi buttai su di lui, senza pensarci due volte.
“Stai scherzando, vero?”
“Affatto” rise lui.
“Ma – dissi, pensandoci su – come faremo con Manuel e tutti gli altri?”
Lui si strinse nelle spalle “Ci penseremo, per ora pensa ad indossare un bel vestito e ad essere la ragazza più bella del ricevimento – disse – tu sarai niente di meno che la ragazza del fratello della sposa”
“L – la tua ragazza?” balbettai, incerta.
Lui annuì, sorridendomi.
“Sei la mia ragazza Natalie, lo sei sempre stata”
Premetti le mie labbra sulle sue, estremamente felice.
“Ti amo” mi disse lui.
“È bello sentirtelo dire”
Lui sorrise.
“Credi che Manuel si arrabbierà molto?”
Dissi tornando tra le sue braccia, affianco a lui.
“Forse all’inizio, ma poi gli passerà”
“Promettimi soltanto una cosa”
“Che cosa?”
“Che non mi lascerai, per nessuna ragione al mondo, quando lui lo scoprirà”
Zayn annuì “Non potrei mai lasciarti, Natalie”.










 
Don't care about NOTHING
cieo girlzzz
lo so che è un capitolo insulso, lo so, ma adesso vi spiego..
questo è EVIDENTEMENTE un capitolo di passaggio jfsdgsf
comunque ho pensato di chiarirvi alcuni punti in questo 20esimo capitolo..
del tipo perchè Zayn non vuole quell'osservatore, della storia tra Perrie e Zayn..
spero che vi sia paciuto lo stesso bellezze sjdgsdjg
maaaaa quante di voi domani (o oggi) cominciano la scuola?
mi dispiaccio per voi, io la inizio mercoledì sdfgdsfd
NON VOGLIOOOOOO va bene basta, vado a dormre shdfg
vi amo mucho mucho mucho <3<3<3
Adieu, Simo.
p.s: Kiss Me di Ed Sheeran è magica sjhfsf
p.p.s: Twitter qua è
p.p.p.s: leggete Back in time please sfjhd


 




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Capitolo 21
*** Daydream ***





 

(21)

Daydream


“Papà! – strillai, in un ritardo improponibile – dove diavolo sono le mie scarpe?”
Vagavo per casa da una buona mezz’ora, scalza ed alla disperata ricerca delle scarpe nuove che avevo comprato con Harry, appositamente per l’occasione.
Il 15 maggio era arrivato troppo in fretta, per i miei gusti, e con sé il matrimonio di Doniya.
“Perché non provi a vedere in un fantastico posto chiamato scarpiera’?” tuonò lui dal piano di sotto.
Diamine, ci mancava Tyler Shade che fa il simpatico.
“Papà, quando dici queste cose mi stupisci”
“Ma certo, che stupido che sono – continuò lui a scherzare – come ho fatto anche solo a pensare che le scarpe potessero trovarsi nella scarpiera?
Scesi velocemente le scale e corsi in soggiorno, dove presumevo si trovasse quell’uomo prossimo alla cinquantina a cui piaceva tanto giocare.
“Sembra che non tu non mi conosca, a volte – dissi io, tentando di mantenere la calma – da quando io metto le scarpe nella scarpiera? Neanche sapevo ne avessimo una!”
Lui sembrò non prestarmi molta attenzione, mentre camminava verso la cucina, con una me disperata al suo seguito.
“Manuel, Jane, che diavolo ci fate ancora in pigiama? Vostra sorella rischia l’infarto se vi vede e..”
Papà non fece in tempo a concludere la frase perché io, li avevo già visti e sì, le sue previsione erano corrette: stavo per avere un mancamento.
Così mi aggrappai al banco della cucina, dove i miei due adorabili fratellini stavano tranquillamente facendo colazione.
“Che le prende?” disse Manuel masticando i resti di una brioche alla nutella, guardandomi mentre tentavo di respirare normalmente.
Papà si strinse nelle spalle, sistemandosi il nodo della cravatta.
“Perché sei così agitata, Natalie?” mi domandò Jane.
“Già – riprese Manuel, con fare intimidatorio – perché sei così agitata? È solo il matrimonio della sorella di Zayn, è già tanto che voi siate stati invitati!”
Certo, come no..
“Allora, Natalie?” continuò Manuel, deciso ad avere una risposta.
“Beh, io, sono agitata perché..”
“Ehi, non dirlo neanche per scherzo! – s’infuriò mio padre con Manuel, suppongo – ho cresciuto quel ragazzo e noi siamo molto legati alla sua famiglia, quindi ha ragione Natalie, piantatela d’ingozzarvi e correte a prepararvi per questo matrimonio!”
Dio benedica Tyler Shade e tutta l’Irlanda.
 
Otto secoli dopo..
“Il campanello sta suonando” c’informò Jane seduta sul divano, con una copia di cioè tra le mani ed un vestito che faceva invidia a Lady Gaga per quanto fosse privo di stoffa.
“Ed il signore ti ha dotato di gambe, lo sai?” ci tenni a ricordarle.
Ma lei si strinse nelle spalle, così io la mandai al diavolo e camminai, ovviamente scalza, verso la porta d’ingresso.
“Benvenuti nell’umile dimora degli Shade”
Eseguii la brutta copia di un inchino di fronte ad Harry e Louis, completamente tirati a lucido per l’occasione.
Erano stati invitati ufficialmente dal fratello della sposa, ed io ero orgogliosa di quel gesto da parte di Zayn.
“Manuel! Dannazione! Esci da quel bagno!” quella era la voce arrabbiata di mio padre.
“Ma papà, tu non capisci, questa volta ho proprio esagerato!” e quella era l’imbarazzante voce di mio fratello.
“Non dirmi che hai usato ancora il rasoio di tua sorella per rifinire il tuo taglio di capelli..”
Purtroppo Ameba Shade non ribattè.
“Oh Manuel, fammi entrare!”
Odiavo le loro discussioni fuori dal bagno, le odiavo proprio.
“Sì – disse Harry entrando in casa mia, seguito da Louis – più che altro sarebbe opportuno dire ‘Benvenuti nell’umile manicomio Shade’”
“Non sei divertente” gli dissi io, chiudendo la porta alle loro spalle.
“No, forse non sarà divertente, ma devi ammettere che non ha tutti i torti” intervenne Mr. Tomlinson.
Sbuffai, mentre lentamente iniziavo ad accorgermi che due Dei greci omosessuali se ne stavano nel mio soggiorno, in tutta la loro fottutissima splendente bellezza.
“Styles, sai che sarei la prima ad appoggiarvi ma, avete deciso di fare outing per caso al matrimonio?” chiesi io.
Harry aggrottò le sopracciglia, per poi guardare Louis che aveva esattamente la sua espressione confusa.
“Che diavolo stai dicendo, Natalie?” mi chiese Lou, perplesso.
“E, soprattutto, ti pregherei di abbassare quella vocina squillante e fastidiosa” m’intimò Harry, tutt’altro che gentile e carino.
“Beh, la tua camicia a cuori parlerà da sola, comunque”
Louis scoppiò a ridere, mentre io tentavo d’infilarmi una scarpa tacco 12 ritrovata.
“Sì Natalie, sei molto simpatica – mi prese in giro lui – non vedi quanto sto ridendo? Mi verrà una paralisi facciale per quanto le mie labbra sono ripiegate verso l’alto..”
“Sì, ok, ho capito Harry, non c’è bisogno di fare i simpatici” gli dissi io, aggrappandomi a Lou per non cadere mentre infilavo anche la seconda ed ultima scarpa.
“Quindi non farete outing?” chiesi ancora.
“No – scosse la testa Harry – non è questo il giorno”
Stava iniziando a citare le battute di Aragorn del Signore degli Anelli parte 3 il Ritorno del Re, dovevamo decisamente uscire di lì.
“Come sto?” dissi ai due, guardandomi nello specchio del soggiorno, mentre sistemavo i capelli legati in una coda alta molto semplice.
“Stai benissimo, piccola” mi disse Louis, dandomi un bacio dolce sulla guancia.
“Harry?”
“Stupenda” disse sorridendo.
“Anche voi state divinamente, ragazzi”
Mi stavo perdendo nella bellezza della camicia a pois neri di Lou, quando sentii le scale scricchiolare, segno che uno dei rompi palle stava per arrivare.
“Natalie, papà chiede se tu e Jane siete pronte e.. – Manuel si bloccò quando vide Harry e Louis nel soggiorno, vestiti a festa – Styles, Tomlinson, che ci fate qui?”
Harry si strinse nelle spalle “Veniamo al matrimonio, che altro?”
“Oh – valutò intelligentemente mio fratello – e ci venite.. insieme?”
“Certo che ci veniamo insieme, Shade – disse Lou – ti risulta che Harry abbia la macchina, per caso?”
Manuel scosse la testa, mentre Harry tirava un sospiro di sollievo ed io pensavo che quel ragazzo dagli occhi azzurri ed un accento terribilmente sexy di fuori Londra, era davvero un genio.
“Non sapevo veniste anche voi due, comunque”
“Li ha invitati Zayn” lo informai io.
“E tu che ne sai?” mi chiese Manuel, confuso.
Harry e Louis si guardarono, prima di puntare gli occhi su di me, assieme a quelli circospetti di Manuel impiccione Shade.
“E io che ne so?” ripetei, cercando una risposta.
Ma mi ritrovai a benedire il campanello e chiunque fosse stato a suonarlo, in quel preciso istante, fosse stato anche il professor Denver di fisica del mio liceo.
Ma aprendo la porta, mi stupii per la mia velocità nel cambiare le mie opinioni.
“Dyana – dissi, di fronte alla mia bellissima ex migliore amica spagnola imbottigliata in un vestitino colorato – che ci fai qui, vestita così?”
Non mi rispose lei, ma Manuel.
“Dyana viene con me”
“Cosa? – chiesi sorpresa – Dyana verrà al matrimonio di Doniya?”
E quando mio fratello annuì, mi ritrovai a pensare che, tra coppie gay segrete, presunti fratelli da una vita che si amano e migliori amiche vendicative, ci sarebbe stato davvero da ridere, quel 15 maggio 2013.
 
 
 
 
 
 
 
Quel maledetto pakistano stava attentando alla mia vita, con quella dannata magliettina sexy: era grigia, aveva lo scollo esattamente sul suo tatuaggio al centro del petto ed era bella, oh se era bella..
Il guaio era che la collana d’argento, i capelli sistemati e quella giacca elegante sui jeans stretti e neri, intensificavano ancora di più il suo livello di bellezza, ed io, in teoria, non avrei dovuto fissarlo così ardentemente.
Parlava, sorrideva ed ascoltava i suoi parenti, mentre io me ne stavo all’ombra degli alberi del giardino del ristorante che la sorella del maledetto pakistano sexy aveva scelto per il giorno del suo matrimonio.
Harry, Louis, Manuel e Dyana, a modo suo, mi stavano facendo compagnia.. Oddio, ‘facendo compagnia’ era fantasiosa come espressione: loro quattro parlavano tra di loro, mentre io me ne stavo a fissare Zayn, aspettando quei momenti magici in cui lui intercettava il mio sguardo.
“Natalie, vuoi dello spumante?” mi chiese Harry, porgendomi un bicchiere.
Io annuii, afferrandolo ed iniziando a sorseggiare, sentendomi ad uno di quei ricevimenti eleganti stile Gossip Girl. Ma Harry mi strattonò per il braccio, avvicinando le sue labbra al mio orecchio.
“Così magari smetterai di fissare come una psicopatica il fratello della sposa, eh?” mi sussurrò lui, malizioso.
“Io non sto fissando proprio nessuno” replicai, indignata.
Harry ridacchiò, vuotando il suo bicchiere di spumante “Me l’ha fatto notare Lou, aveva paura che riuscissi a stuprarlo con gli occhi davanti a tutti..”
“Però, che simpaticoni che siete voi due oggi..”
La nostra conversazione s’interruppe lì, quando i due sposi, allegri come non mai, si avvicinarono a noi.
“Ragazzi! Siete magnifici!” disse Doniya.
“Ciao Doniya – rispose Manuel – sei bellissima, sul serio, una sposa fantastica..”
“Sì Manuel, credo abbia capito” disse Lou, facendo ridere gli sposi.
“Volevo solo dire che sei un uomo fortunato, Ian” riprese Manuel.
“Hai ragione, Manuel – disse Ian, baciando sua moglie – davvero molto fortunato”
Mi ritrovai a sorridere, davanti a tutto quell’amore.
“Ehi, guarda un po’ chi c’è qui, gli amici del fratello della sposa!” urlettò una voce femminile, che poteva appartenere ad una sola persona.
Waliyha Malik, nel suo vestitino azzurro, armata di un frizzante sorriso e della sua videocamera, stava facendo visita a tutti gli invitati, filmando ogni istante del ricevimento.
“Ciao, Waliyha – la salutai io – sei davvero carina”
“Grazie Natalie, anche tu sei bellissima – sorrise, per poi guardare Harry affianco a me – ed anche il tuo ragazzo.. non è niente male, sai?”
Io ed Harry ci guardammo in faccia, per poi scoppiare a ridere.
“Oh no, Waliyha – le spiegai io – io ed Harry non stiamo insieme, lui è il mio migliore amico”
“Piacere di conoscerti, bellissima” le disse Harry, mentre si stringevano la mano.
“Piacere mio – disse la sorellina di Zayn, imbarazzata – scusatemi tanto, io credevo che voi..”
“Waliyha! Ma che fai?” quella era la voce della mamma di Zayn.
“Oh, ciao Trisha” la salutai io.
“Natalie, tesoro ciao, sei incantevole – disse sorridendo – ed Harry, tu sei davvero magnifico! Siete una bellissima coppia!”
“Lei è un vero splendore, signora Malik” disse Harry, baciandole la mano da bravo galantuomo, mentre io roteavo gli occhi al cielo.
“Styles, non ci starai provando con mia madre, vero?”
Lui arrivò, ed io rischiai di morire.
Il mio povero cuore non poteva resistere a tutto quello.
“La tentazione è forte, Malik”
Harry e Zayn che scherzavano tra di loro senza insultarsi pesantemente si era rivelata una piacevole sorpresa.
Trisha rise, per poi acchiappare sua figlia Waliyha per la mano e liquidarci “Ragazzi scusatemi, ma Safaa sta per attentare alla torta nuziale e, in tutta sincerità, non ho assolutamente voglia di assistere ad una scenata della neo sposa!”
“Malik – disse poi Louis, che in tutto il nostro siparietto se ne era stato a chiacchierare con un cugino Malik – stai davvero bene, oggi”
Zayn lo guardò stranito.
Io lo guardai stranita.
Harry lo guardò stranito.
Manuel lo guardò stranito.
Dyana lo guardò stranita.
“Che volete?” disse così il povero Lou.
Harry si avvicinò al suo ragazzo, sorridendo falsamente “Louis, ci stai provando con il fratello della sposa, nonché ragazzo di Natalie, nonché nostro capitano?”
“Che? – sbottò Lou, indignato – ma che dici? Ho solo detto la verità, lui sta davvero bene oggi!”
Harry squadrò Zayn, per poi stringersi nelle spalle “Ok, te lo concedo, stai bene sul serio oggi Malik”
Zayn continuò a guardarli stranito, per poi intrecciare la sua mano alla mia ed avvicinare le sue belle labbra al mio orecchio.
“La tua coppia di amici gay ci sta provando con me – soffiò troppo vicino alla mia bocca – ti va di fare due passi? Da soli?”
Lo guardai negli occhi, cercando di resistere alla tentazione di baciarlo.
“E me lo chiedi?”
Facemmo per allontanarci, ma qualcosa (qualcuno) ce lo impedì.
“Ragazzi, ma dove andate? – chiese Manuel, facendoci fermare di scatto – e perché vi tenete per mano?”
Mi si gelò il sangue nelle vene, mentre Zayn sbarrava gli occhi e cercava una risposta convincente alla domanda del suo migliore amico.
“Noi.. – provò – beh, noi..”
“Natalie non riesce a camminare su quelle scarpe troppo alte – lo precedette Lou - loro stavano andando a prenderci altro spumante, non è vero Harry?” chiese al suo ragazzo.
“Ma veramente io..” disse Harry, guardando il suo bicchiere di spumante ancora pieno.
Così Lou diede una piccola spinta a Styles, che fece rovesciare l’intero contenuto dal suo bicchiere.
“Tu cosa, Harry? L’hai finito e ne vuoi ancora, non è vero?”
Louis guardò Harry così intensamente, che anche una capra avrebbe capito il suo gioco.
“Louis, ma che diavolo..?”
Ma una capra forse era più intelligente di Harry Styles.
“Oh – ci arrivò finalmente la capra riccia – certo, amo lo spumante, non posso farne a meno!”
Dyana e Manuel, che avevano seguito tutta la scenetta con molta perplessità, annuirono poco convinti.
Mimai un grazie con le labbra ai miei due amici, ed insieme a Zayn ci allontanammo, in un angolo isolato del bel giardino.
“È bello qui, non è vero?” gli chiesi, guardandomi intorno.
Ma Zayn si avvicinò a me, afferrandomi i fianchi e portando le sue labbra a pochi inesistenti centimetri dalle mie.
“Sei tu, ad essere bella”
“Ti ringrazio molto, sexy Malik”
Lui esibì un bel mezzo sorriso.
“Sexy Malik? – chiese divertito – devo intuire che ti piaccio?”
Io annuii, forse troppo convinta “Avevi dubbi? Il tuo look è stato ideato per uccidermi, bello”
Zayn rise, stringendomi ancora di più.
“Che fai?” chiesi io, stupita.
“Voglio baciarti, piccola”
“Ci vedranno, Zayn”
Stavo lottando contro tutto il desiderio che avevo di baciarlo.
“Inizio ad odiare questa situazione” disse lui, dando uno sguardo al resto degli invitati, arreso.
“Lo so – annuii – dobbiamo ringraziare Harry e Louis se prima Manuel non ci ha scoperti.. anzi, solo Louis” mi corressi.
“Sì, Styles è un coglione”
“Eh, un tantino”
“Ho visto Dyana – cambiò argomento lui – avete chiarito?”
Io scossi la testa “No, lei è venuta con Manuel”
“Stanno insieme adesso?”
“Manuel non te l’ha detto?”
Lui scosse la testa, assorto nei suoi pensieri.
“A che stai pensando?” gli chiesi, curiosa.
“Dyana ha la tua età, vero?”
Io annuii, senza capire.
“Zayn, ma che..?”
“E Manuel sta con lei, nonostante i quattro anni di differenza.. - ragionò Zayn – dici che si arrabbierebbe molto comunque?”
Io annuii, stringendolo alla vita.
“Sì Zayn, Manuel si arrabbierà per il solo fatto che io sono sua sorella, e tu il suo migliore amico”
Sentii le sue labbra sui miei capelli, mentre mi stringeva a sua volta.
“Metterò fino a questa situazione, te lo prometto”.
 
 
“E quindi non ho nient’altro d’aggiungere – disse mio padre, in mezzo alla sala con qualche bicchiere di spumante di troppo in corpo – viva gli sposi!” aveva tanto insistito per fare questo brindisi a Doniya ed Ian.
“Beh, direi che tocca al mio fratellino adesso, no?” disse la sposa, guardando Zayn seduto affianco a me.
“Devo proprio?” disse lui, facendomi roteare gli occhi al cielo.
“Vai e stendili, baby” lo incitai io.
Avrei anche voluto dargli un bacio ma, mi limitai a rispondere al suo sorriso. Lo guardai raggiungere mio padre in mezzo alla sala: si sorrisero, dopodiché Tyler gli lasciò il microfono.
Prima d’iniziare a parlare, arrivarono dei fischi d’apprezzamento verso il mio ragazzo. Oh, wow, che bella sensazione dire ‘il mio ragazzo’.
Il mio ragazzo.
Il mio ragazzo!
IL MIO RAGAZZO.
Ok, stop, basta.
“Sì, ti ringrazio tanto Styles..” disse Zayn, facendo ridacchiare l’intera sala.
“Per così poco?” continuò a scherzare Harry, affianco a me.
Zayn si schiarì la voce, portando nuovamente il microfono alle labbra.
“Non so che dire, sul serio – iniziò – probabilmente dovrei iniziare ringraziando mia sorella, per questi fantastici, ma che dico? meravigliosi anni passati ad amarci sotto lo stesso tetto – proseguì, ironico – ma adesso, fortunatamente, passo il privilegio al suo fortunato marito Ian”
La sala rise, compresi gli sposi.
“No, sul serio, mia sorella Doniya è una gran donna e si merita tutta la felicità del mondo – disse poi, alzando il suo bicchiere di spumante al cielo, mentre gli invitati lo imitavano – brindiamo a loro, che possano avere una vita lunga e felice!”
La sala esplose nell’ennesimo “Viva gli sposi!”, mentre Zayn intercettava il mio sguardo, senza mollare il microfono.
“Zayn, vuoi aggiungere qualcos’altro?” gli chiese poi Ian.
Lui guardava me, solo me.
“Beh, in effetti ci sarebbe qualcosa che vorrei aggiungere..”
Cosa stava facendo? Voleva rivelare tutto al matrimonio di sua sorella? Guardai i suoi occhi, che cercavano approvazione. Io non sapevo che fare, non sapevo che consigliargli..
“Io.. – cominciò – io volevo dire che..”
“Sì?” lo esortò Doniya.
Ma poi vidi i suoi occhi spostarsi dai miei, a quelli di mio fratello: Manuel lo stava guardando perplesso, proprio come il resto degli invitati.
“Niente – disse infine Zayn, sorridendo – Viva gli sposi!”.

 

 



















 
Don't care about nothing!
buongiorno mie amabli amiche :))
come va? avete iniziato la scuola? io sì sdfhdsg
sono in quarta superiore quest'anno, e voi? 
ho postato il 21esimo capitolo perchè volevo troppo farvelo leggere sdhfdsg
spero abbiate apprezzato i siparietti dei nostri personaggi, ai quali sono affezionatissima :))
bene, scusate se sono breve, ma sono stanca sjfhdd
vi amo mucho mucho <3<3<3
Simo.

p.s: vi prego, vi supplico, vi scongiuro leggete Back in time
p.p.s: Twitter
p.p.p.s: i signorini qui giù sono fighi sdjfgds






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Capitolo 22
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(22)

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Sembrava una vita che non andavo a scuola, mentre invece erano solo pochi giorni. Sempre che tre giorni in due settimane, possano significare pochi giorni di assenza. Ma si sa, l’interpretazione è d’obbligo al giorno d’oggi.
Passeggiavo allegramente per i corridoi del mio liceo (mi ero appuntata di bruciarlo), con la mia nuova giacca rossa e dei fantastici capelli, risultato di una buona mezz’ora davanti allo specchio quella stessa mattina, e sembrava essere una giornata normale.. ma era ovvio, che io ancora non sapevo.
“Natalie!”
Harry Styles mi stava chiamando a gran voce, così mi voltai verso di lui e lo vidi in tutto il suo splendore gay, sempre più evidente: quelle fasce tra i capelli, i jeans così stretti sulle gambe così belle ed i capelli così curati, anche un cretino l’avrebbe capito.
“Ehi, ciao Harry” una ragazza gli passò di fianco, facendo oscillare i suoi anonimi capelli castani, esibendo il suo miglior sorriso malizioso.
Forse non era così evidente come credevo..
Lui la salutò con la mano, ed io nascosi una risata: la felpa del Millwall di Louis che indossava, quando anche lui ne possedeva una, era il chiaro segno che la gente continuava ad ignorare.
“Ciao Styles, carina la tua amica” lo presi in giro io, mentre mi si affiancava nella passeggiata in quell’idilliaco luogo chiamato scuola.
“Sapevo che avresti detto qualcosa nell’esatto momento in cui quella ragazza mi ha salutato, sei prevedibile Natalie” valutò poi.
Mi strinsi nelle spalle, estraendo dalla borsa il libro di fisica.
“Sono anche tante altre cose, baby” ammiccai, facendogli l’occhiolino.
Harry mi guardò stranito, combattendo contro la voglia di scoppiarmi a ridere in faccia, dato che conosceva bene le conseguenze a quel gesto, ed il mio migliore amico non era mai contento di ricevere pugni nello stomaco.
“Tieni quelle cose per Malik, allora”
“Cretino” lo fulminai.
“A proposito di Malik, gran bella conquista, soprattutto in smoking” aveva assunto un tono troppo suadente, la checca.
“Che cosa stai dicendo, Harry?” domandai, tentando di capire le sue intenzioni.
Lui si strinse nelle spalle “Immagino che voi abbiate già.. insomma, hai capito no?”
“Certo Harry, tutto alla perfezione” lo presi in giro.
“Natalie, tu e Zayn siete già andati a letto insieme, non è vero?” mi chiese sottovoce, accompagnandomi alla classe di fisica.
Probabilmente divenni rossa in viso, facendo invidia anche al colore della mia giacca nuova.
“Non vedo come la cosa possa interessarti” dissi poi, diplomatica.
“Oh andiamo Natalie – si fermò, davanti a me – sono il tuo amico gay, ho il diritto di sapere certe cose”
“Attento, non urlare troppo, la gente potrebbe sentirti – lo presi in giro – sai poi che tragedia?”
“Sì, ok, d’accordo, so che sei contro tutti questi segreti sulla mia relazione con Lou – mi spiegò – ma è complicato, d’accordo?”
“Non parlarmi di complicazioni” dissi, esasperata.
Rimanemmo a guardarci per qualche istante, mentre l’ultima campanella suonava e la mandria di studenti si affrettava a raggiungere la propria classe.
Tranne me ed Harry, che eravamo lì, a guardarci in modo eloquente e perché no, anche molto profondo.
“Harry!” urlai poi io.
“Che vuoi? - mi chiese confuso – sei tu che non rispondi alla mia domanda”
Sbuffai, dandogliela vinta “Io e Zayn non abbiamo ancora.. sì, insomma.. noi non abbiamo fatto l’amore”
“Oh..” disse solamente Harry.
“Perché ‘Oh’?”
“Niente, ho solo detto ‘Oh’”
“Era un ‘Oh’ problematico” spiegai.
“E invece no, Natalie – disse lui “pazientemente” – non farti paranoie, che non è nel tuo stile”
“D’accordo” dissi arresa.
Harry sorrise, circondandomi le spalle con un braccio.
“Stasera andiamo in discoteca, che fai, vieni anche tu?”
“In discoteca? – domandai, leggermente preoccupata - l’ultima volta non è finita benissimo”
“Fidati, stavolta non ci saranno Lawson di mezzo – cercò di convincermi Harry – e poi tu e Perrie siete amiche, no?”
Io annuii, comunque poco convinta.
“Lo siete, Natalie?”
“Beh, credo di sì”
“Allora ci divertiremo, te lo prometto”
Harry mi scoccò un bacio sulla guancia, sparendo poi nella sua aula di trigonometria. Io sospirai, pronta a sorbirmi il quarto d’ora di monologo del professor Denver, in merito al mio ritardo.







“E quindi hai preso la sufficienza all’interrogazione di fisica? – mi domandò stupito Zayn, sdraiato sul mio divano – mi stupisci, piccoletta”
“E tu mi fai incazzare, piccoletto” dissi, abbassandogli il cappello di lana nero che portava, sulla faccia.
“No, sul serio, sono felice che tutti i nostri sforzi siano stati ripagati”
“Oh, quanta diplomazia Mr. Malik” lo presi in giro, buttandomi tra le sue braccia.
“Cosa indosserai stasera?” mi sussurrò all’orecchio.
“Non ti risponderò ‘niente’, se è questo che vuoi” lo smontai.
Zayn scoppiò a ridere, stringendomi un po’ di più al suo petto.
“Mi sarebbe piaciuto, sì”
Lo guardai, e lui mi sorrise.
“Sarai bellissima anche con le tue solite magliette, un po’ troppo coprenti certo – scherzò (o forse no?) – ma arriverà anche il mio momento, sono fiducioso”
“Il tuo momento di essere picchiato? – domandai retoricamente – oh sì, sta arrivando proprio ora”
“Bonjour”
Appena sentimmo la voce di Manuel, Zayn tolse il braccio dalle mie spalle ed io mi allontanai di qualche centimetro da lui.
“Ciao, dolce gioia della mia vita” lo salutai.
“Ciao Zayn – lo salutò Dyana, che era sempre a casa da quando stava con Manuel – ciao Natalie” quello era più un mugugno, che un saluto.
“Che facevate di bello?” chiese Manuel.
“Guardavamo la TV” rispose Zayn, tranquillo.
“Spenta?” riprese Dyana.
“Personalmente, mi tranquillizza”
Mi portai una mano alla fronte, esasperata, mentre Manuel e Dyana lo guardavano confusi, giustamente.
Così mi alzai dal divano, per attirare un po’ l’attenzione su di me, dato che mi riusciva molto bene.
“Vado a prepararmi”
“Prepararti per che cosa?” chiese Ameba Shade, sempre più confuso.
“Per la discoteca, no?” rispose Zayn con naturalezza, stringendosi nelle spalle.
Lo ammazzo, lo uccido, lo trucido, gli faccio tanto di quel male che poi..
“Discoteca? – cinguettò Dyana – ci andiamo anche noi, Manuel?”
Da quando Dyana casa e biblioteca Martinez vuole andare in discoteca di sua spontanea volontà?
“Certo che sì, piccola” mio fratello le diede un leggero bacio sulle labbra, facendola sorridere.
Ed io guardai Zayn, che capì al volo: anche io volevo che lui mi baciasse, davanti a tutti, senza preoccupazioni. Volevo poter dire al mondo che ero sua, che Zayn era il mio ragazzo e che ci amavamo, anche se era complicato. Volevo dire a tutti quanti che in fondo, non c’era nulla di sbagliato, perché io e lui non eravamo fratelli.
Corsi in camera mia, con tutti quei pensieri per la testa, e desiderai ancora una volta che Zayn mi seguisse, ma non l’avrebbe fatto perché Manuel gli avrebbe fatto domande su domande, e le risposte non sarebbero state affatto semplici da dare.
Aprii il mio grande armadio, indecisa come al solito su cosa indossare. Stavo per estrarre dal casino che regnava sovrano una canottiera nera, quando sentii due grandi braccia calde stringermi la vita.
Mi girai di scatto, scontrandomi con il suo petto e trovando le sue labbra inevitabilmente sulle mie, in un bacio rubato.
“Che ci fai qui?” tentai di divincolarmi dalla presa, nonostante fosse l’ultima volta che desideravo fare.
“Aspettavi qualcun altro?” scherzò lui, come al solito.
“E Manuel?”
“Lui e Dyana sono giù, credo che lo terrà occupato per un po’” mi fece l’occhiolino, a cui non potei fare a meno di rispondere con un sorriso.
“Credi davvero che Dyana ci darà una mano?” gli chiesi, scettica, piegando l’ennesima maglietta che non andava bene.
Lui si strinse nelle spalle, allontanandosi verso il mio letto.
“Perché no?”
“Perché mi odia, ecco perché no”
Mentre lui si sdraiava sul mio letto, con le braccia piegate dietro la testa, delicatamente appoggiate al mio cuscino, trovai finalmente qualcosa di decente.
“Lei non ti odia”
Le mie mani corsero all’orlo della maglietta anonima che portavo, poi la mia mente si fermò a pensare se fosse saggio, togliersi i vestiti davanti a Zayn, o meno.
“Fai pure – mi precedette lui, notando il mio sguardo vuoto e le mie mani ferme a mezz’aria ad altezza fianchi – non mi scandalizzo”
Perché doveva dannatamente avere quel sorrisetto sulle labbra?
Mi strinsi nelle spalle, togliendo quella maledetta maglietta, lasciandola cadere sul pavimento di camera mia. I miei occhi non si azzardavano a guardare quelli di Zayn.
Sbottonai i jeans e lasciai cadere anche quelli affianco alla maglietta, rimanendo del tutto in intimo.
“Sei bellissima – sussurrò lui – perché te ne vergogni?”
Alzai gli occhi nei suoi, finalmente.
“Non lo so Zayn, non lo so proprio”
“Azzardo troppo se ti chiedo di venire qui da me?” la sua voce si stava sforzando di non essere maliziosa, ma il più dolce possibile e, tutti i suoi tentativi di essere carino con me, mi fecero sorridere.
“Non azzardi mai troppo, tu”
Dissi, per poi sdraiarmi accanto a lui sul mio letto.
Le sue dita scorrevano lente sulla mia pelle nuda, e quella sì che era una sensazione paradisiaca. Accarezzò tutto il mio corpo, fermandosi all’orlo degli sleep, giocandoci un po’.
Lo guardai negli occhi, ed il suo sorriso mi disarmò, per poi spegnersi contro le mie labbra, in un bacio dolce, nonostante la passione del momento.
“Sei un angelo, lo sai?”
“Non la pensavi così, qualche mese fa”
“Qualche mese fa tu non eri altro che la mia sorellina”
“E adesso?”
“Adesso m’ispiri sensazioni che.. credo sia proibito parlarne con una minorenne”
Strabuzzai gli occhi, ed il mio sguardo imbarazzato lo fece scoppiare a ridere. Così, indignata, scivolai via dalle sue braccia, tornando al mio guardaroba.
“Sei un idiota, Zayn Malik”.






Sentirsi sexy e liberi dovrebbe essere un diritto di ogni essere umano, un po’ come la felicità. È un po’ come ci sentivamo tutti quanti, quella notte. Probabilmente Harry e Louis neanche ci stavano facendo caso, ma erano la coppia più affiatata, con tutti quegli strusciamenti.
I bicchieri erano vuoti, le luci puntate addosso, i jeans troppo stretti e le labbra sorridenti, se non premute contro quelle di qualcun altro. Le mie, ad esempio, fremevano per avere quelle di Zayn.
Ma eravamo vicini, ballavamo, senza poter fare altro. Lo scollo della sua maglietta era troppo invitante, mi faceva perdere il controllo e tutta quella musica mi faceva esplodere la testa, aggravando la situazione.
Zayn mi scoccò un occhiolino, afferrandomi per i fianchi.
“Vieni piccoletta, ti porto a ballare”
Sorrisi, ringraziando l’alcool che, probabilmente, faceva essere tutti noi un po’ più coraggiosi e spensierati.
Dyana e Manuel ci stavano affianco, ballando e baciandosi, mentre Harry e Louis forse stavano calcando un po’ troppo la mano, per due che non volevano essere scoperti.
Lanciai uno sguardo preoccupato a Zayn, quando vidi due dei suoi amici, Jared e Brandon, li guardavano un po’ troppo, sghignazzando. Ed io non potevo permetterlo.
“Fa’ qualcosa” sussurrai all’orecchio di Zayn.
Lui mi guardò, e poi annuì.
“Sta’ con Perrie”
Zayn si allontanò verso di loro, mentre io facevo come mi aveva detto, avvicinandomi alla mia amica bionda.
“Tutto bene, Natalie?”
“Perrie tu non hai detto nulla a nessuno di Harry e Louis, non è vero?”
Perrie scosse la testa “Perché? È successo qualcosa?”
Esattamente in quel momento, sentii la voce alcolica di Jared urlare assurdità del tipo “Oh, andiamo Zayn, da quando ti preoccupi di quei due froci di Tomlinson e Styles?”
Volevo morire.
Voltai immediatamente lo sguardo verso i miei due amici, trovandoli spiazzati: era terribile.
“Non dire stronzate Jared, sei ubriaco” sputò Zayn tra i denti, al suo presunto amico.
“Stronzate? Ma li hai visti? Una cosa del genere dovrebbe essere illegale”
“La tua stupidità dovrebbe essere illegale, razza di coglione” intervenni io, troppo arrabbiata per lasciar correre.
“Natalie, ci penso io, torna da Perrie” m’intimò Zayn.
“Oh guarda guarda, la sorellina di Shade, quanto ti sei fatta gnocca, piccola”
Prima che Manuel potesse dire qualcosa, vidi un lampo di violenza negli occhi di Zayn, che sperai tenesse sotto controllo, per evitare ulteriori drammi.
“Non parlarle così” il suo tono fu talmente intimidatorio, che Jared si allontanò di due passi da lui, alzando le braccia in segno di resa.
“Grazie, amico” disse Manuel.
Zayn non disse nulla, lo guardò soltanto, per poi sospirare.
“Allora, cos’ha da dire a sua discolpa, il signor Styles?” riprese Jared.
Harry guardò prima Jared, poi Louis e poi me, sembrò quasi di vederlo mimare delle scuse con le labbra.
“Cos’ho da dire? – prese coraggio Harry – non so che voglia questo qui da me – disse indicando Louis, assumendo il tono strafottente di qualche mese fa, quando ancora di Harry Styles conoscevo solo il nome – non voglio avere niente a che fare con le checche, io”
Era tremendo, era ingiusto, era del tutto sbagliato.
Gli occhi di Louis si riempirono di lacrime, che però dovette ingoiare amaramente. Jared scoppiò a ridere, prendendo sotto braccio Harry, che imitò la brutta copia di una risata.
Louis rimase lì, a guardarmi, mentre ristabilita la “serenità”, Harry si avvicinava a me.
“Devi aiutarmi” sibilò il mio migliore amico.
“No che non ti aiuto – sbottai io – hai idea di quello che hai fatto? Dio Harry, non ti riconosco più!”
“Natalie, ti prego, sai che questa è la mia paura più grande”
Guardai nei suoi profondi occhi verdi, dove riconobbi la vera essenza della paura. Poi spostai lo sguardo verso Lou, che se ne stava tornando a casa, distrutto. Ingoiai la rabbia e sbuffai, maledicendo il potere che Harry Styles aveva su di me: gli volevo troppo bene.
“In che modo?”
Harry sorrise, attirandomi a sé, ballando con me sensualmente. Era quello il suo piano: stare con me , far credere agli altri che ero io quella che voleva, e non il suo ragazzo, non Louis. Il suo piano era nascondersi, ma dovevamo capirlo entrambi prima o poi, che i nascondigli non possono durare per sempre.











 
Don't care about NOTHING
cieo bellezze dsfkjdhf
sto ascoltando 'Best song ever' e quindi mi sento molto "And we danced all night"
cosa mi dite? io vi ringrazio IMMENSAMENTE per le belle recensioni, siete fantastiche sdfj
però ho sonno, non voglio andare a scuola, odio lunedì.
e sto iniziando ad odiare anche le domeniche, perchè portano al lunedì..
DIO BENEDICA IL SABATO SERA.
qui a Milano piove, e la mia ispirazione è a mille quando piove: amo la pioggia ajfgdsjg
bene, vi amo <3<3<3
Simo.

p.s: fate finta che questo Don't care about NOTHING sia stato normale
p.p.s: vi lascio Twitter







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Capitolo 23
*** It's you ***





 
(23)

It's you


Il Fire Starter accoglieva noi ed i nostri drammi, quel sabato pomeriggio. Pioveva, il che non era una grande novità per Londra. Era maggio, quasi ultimato e stava per finire la scuola, ciò può significare solo una cosa: lo stramaledetto ballo scolastico di fine anno.
“Ti rendi conto di quello che hai fatto, vero Styles?”
La voce di Zayn s’infiltrò nelle mie orecchie, così tornai con la mente alla conversazione.
“Sì, mi rendo conto – annuì Harry – ma dovete cercare di capirmi, insomma, chi meglio di voi due potrebbe farlo?”
Zayn girò il viso verso il mio, e ci scambiammo un’occhiata complice.
“Infatti ti capiamo” disse Zayn.
Quei due non si odiavano più così palesemente come una volta: parlavano normalmente di qualsiasi cosa, battibeccavano poco riguardo il calcio ed il Millwall ed a volte si concedevano addirittura una risata insieme. Il loro rapporto comunque stava decisamente migliorando, ed io non potevo far altro che esserne felice.
“Ma ciò non significa che tu non sia un coglione – mi smentì subito Zayn – cazzo Styles, ma tu l’hai vista la sua faccia?”
Harry annuì, e si vedeva che soffriva, così gli strinsi la mano.
“Malik non sa essere delicato, perdonalo” dissi al mio migliore amico, che malgrado tutto sorrise divertito.
“Malik però ha ragione – ammise – ed io non mi merito la dolcezza di nessuno, sono uno stronzo ed ho fatto soffrire la persona che amo”
“Cosa pensi di fare?” gli chiesi.
Vidi Harry sospirare, per poi sistemarsi i capelli: aveva in mente qualcosa, era chiarissimo quando Harry Styles stava macchinando qualcosa.
“So che hai un’idea, ti conosco”
Harry infatti mi guardò, puntando quei due suoi smeraldi nei miei occhi azzurri.
“È azzardata come cosa” disse soltanto.
“Possiamo aiutarti in qualche modo?”
Ci stupimmo entrambi di quella domanda da parte di Zayn, e lui sbuffò, notando i nostri sguardi sorpresi rivolti a lui.
“Che c’è? – domandò lui, infastidito – io e Styles siamo amici, se ha bisogno di aiuto, ci sono per lui”
Harry strabuzzò gli occhi, ma poi sorrise. Mentre io finsi lacrime di commozione, essendo però realmente orgogliosa del mio ragazzo.
“Vale lo stesso per me, Malik”
“Siete adorabili, ragazzi – dissi prendendo la mia macchina fotografica e scattando – questa finisce dritta dritta sulla mia parete..”
“La pianti?” disse Harry.
“Che vuoi? – domandai – è strano vedere Zayn così, solo due settimane fa ha rivelato il tuo segreto a Perrie e adesso..”
Mi bloccai subito quando vidi lo sguardo eloquente e fulminante di Malik nei miei confronti.
“Oddio” dissi, portandomi una mano alla bocca.
Passammo alcuni istanti in silenzio, pronti alla reazione distruttiva di Harry. Ma, con grande sorpresa da parte di entrambi, vedemmo il nostro amico scoppiare a ridere.
“Dovreste vedervi, ragazzi”
“Harry!” lo ripresi io.
Ma lui continuava a ridere.
“Styles, non sei divertente – disse Zayn – com’è che la prendi così bene? Mi aspettavo un pugno in faccia o una reazione isterica”
“No, nessuna scenata – disse tranquillamente Harry – avete centrato il punto, ragazzi”
“Che significa?” domandai, facendomi curiosa.
Harry si sistemò sulla sedia, guardando prima entrambi negli occhi e poi sospirando, pronto a comunicarci la sua idea.
“Stasera ci sarà il ballo scolastico, no? – io e Zayn annuimmo – beh, ho intenzione di dire a tutti quanti quello che provo per Louis, rendendo pubblica la nostra storia”
Non potevo credere alle mie orecchie, era surreale che quelle parole fossero uscite proprio dalla bocca di Harry. Perché lui aveva sempre avuto paura del giudizio degli altri, si era nascosto ed aveva preferito così, al posto che vivere tranquillamente al fianco del meraviglioso ragazzo che amava, al fianco di Louis.
“È ammirevole da parte tua, Harry” dissi al mio migliore amico, che sorrise insicuro.
“Insomma, ancora non so come fare”
“Dillo a tutti e basta, no?” dissi, ovvia.
“Vorrei che anche Lou fosse presente – spiegò – vorrei dirgli quanto lo amo e vorrei farlo davanti a tutti, così che si renda conto che non m’importa nulla di cosa pensano gli altri, che m’importa solo di lui.. di noi”
Quelle parole mi fecero pensare: non era un po’ la stessa cosa tra me e Zayn? Insomma, sì, tra di noi c’era la gelosia di un fratello maggiore ed un migliore amico storico.. ma se glielo avessimo detto con calma, magari non avrebbe ucciso entrambi.
Magari io me la sarei cavata con qualche insulto pesante o, male che andasse, qualche ferita superficiale..
“Ci penso io a portare Tomlinson alla festa” disse poi d’improvviso Zayn.
“E come pensi di fare?” chiese Harry, curioso di sapere.
Zayn si strinse nelle spalle, appoggiandosi allo schienale della sua sedia, per poi estrarre il suo pacchetto di Marlboro dalla tasca dei jeans.
“Gli dirò che il suo ragazzo deve dirgli qualcosa di davvero molto importante, e di vestirsi bene, ovviamente” disse infilandosi una sigaretta tra le labbra.
“Credi davvero che ti ascolterà? Louis è incazzato nero con me, Malik”
Zayn ridacchiò, accendendosi la sigaretta.
“Zayn sa essere parecchio convincente, quando vuole - informai Harry – esercita un potente fascino su chiunque, nessuno escluso”
“Secondo te perché è permesso solo a me fumare qui dentro?” disse prendendo una boccata di fumo e salutando Nick, il barman.
Harry rise, sistemandosi nuovamente i ricci.
“D’accordo, mi affido a te”
Sembrava una specie di strano sogno, non la realtà.
“E voi due?” chiese poi lo stesso Harry.
“Noi due cosa?” domandai io.
“Verrete insieme, stasera?”
Io e Zayn ci guardammo: fu uno sguardo che parlava da solo, uno sguardo che conteneva tutte le discussioni affrontate.
“Zayn non è l’unico, ad essere molto convincente” dissi vittoriosa, sorseggiando la mia Coca Cola.
Zayn roteò gli occhi al cielo, del tutto contrario a venire con me al ballo scolastico. Lui diceva che era da ragazzini, che non avrebbe voluto per niente al mondo tornare al liceo e che avrebbe preferito perdere un braccio, piuttosto che mettere lo smoking due volte nello stesso mese.
Era molto melodrammatico, ma alla fine aveva ceduto.
“Che hai fatto per convincerlo?” il sorriso malizioso di Harry risultò davvero molto inopportuno.
Zayn ridacchiò, guardando complice il suo nuovo amico “No, purtroppo nulla di quel tipo, Styles”
Io mi strinsi nelle spalle, ignorando i commenti a sfondo sessuale dei due.
“Zayn non ama il romanticismo – spiegai – ma c’è un’unica cosa, per cui darebbe anche la vita”
“Ma certo, sei tu, amore mio”
Sbattè le sue lunghe ciglia, mentre io lo guardavo male, tentando di non farmi abbindolare dal suo stupido fascino che sarebbe riuscito anche a dissuadere un terrorista.
“No, idiota, non sono affatto io” ribattei.
Così Zayn si decise a tirare fuori dalla tasca dei jeans quel pacchetto di Marlboro, passandolo ad Harry.
“Leggi” gli disse.
Harry lesse ad alta voce ciò che c’era scritto su quel pacchetto di sigarette, che gli avevo regalato io, la mattina stessa.
“So che non sei romantico, ma so anche che ami queste più della tua stessa vita. Quindi, verrai al ballo con me? – N.”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi stavo ammirando per la centesima volta allo specchio, quella sera. Erano le nove e Zayn sarebbe dovuto arrivare di lì a poco, ma più era in ritardo, più io avevo tempo di guardarmi.
Avevo scelto una gonna rossa semplice, un top bianco, una cintura in vita, una collana qualsiasi, una giacca di pelle ed i capelli sciolti. Il tutto abbinato alle mie mitiche converse bianche: un classico.
“Natalie, sei bellissima, la vuoi smettere di consumare quello specchio?”
Tyler Shade irruppe in soggiorno con una maxi ciotola di pop – corn, deciso a passare tutta la serata sul divano, beandosi dell’assenza dei suoi figli maggiori.
“E tu la vuoi smettere d’ignorare il fatto che la tua graziosa figlia più piccola si fumi le canne in camera sua?”
“Cosa? – mio padre parve preoccupato all’inizio, ma poi tornò a sdraiarsi – beh, un problema alla volta”
“Cosa devi risolvere adesso, oh grande padre?” domandai, allontanandomi a  fatica dallo specchio.
“Ho tutta la serie del Trono di Spade da guardare, stasera”
“Papà – gli dissi – citando la saggia Hermione Granger: tu devi rivedere le tue priorità” scandii bene.
Tyler sbuffò, portandosi una manciata di pop – corn alla bocca.
“Chi ti porterà al ballo?”
Quando papà fece quella domanda, il campanello suonò, in risposta.
“Lui” dissi aprendo la porta.
“Ciao Natalie, muoviti che ho la macchina in seconda fila ed il vecchio con la sua BMW parcheggiata dietro di me, sembra parecchio incazzato” entrò come una furia e quando mio padre sentì la sua voce, si alzò dal divano, sorpreso.
“Zayn? – chiese stupito – andrai al ballo con Zayn?”
Io mi strinsi nelle spalle, pronta con la scusa studiata insieme al mio ragazzo, quel pomeriggio a casa sua.
“Nessun attraente ragazzo del mio liceo ha voluto il privilegio di accompagnarmi, così mi sono dovuta accontentare di Malik”
Che attrice da Oscar..
“Ed io dovrò sorbirmi per tutta la serata una festa di ragazzini – questo lo pensava davvero, però – prega per me, Tyler”
Papà rise, ignaro di tutto, augurandoci una buona serata, lasciandoci uscire di casa.
“Hai parlato con Lou?” chiesi subito, una volta saliti nella sua Panda Station Wagon, per evitare un burrascoso litigio con il vecchio della BMW.
Zayn annuì, partendo verso la mia scuola.
“E..?” cercai di esortarlo a parlare.
“E non risponderò a nulla, se prima non mi darai un bacio”
Mi sporsi verso di lui, approfittando del semaforo rosso per soddisfare la sua richiesta, con molto piacere.
“Louis verrà”
“Cosa? – chiesi comunque stupita – dici davvero?”
Zayn annuì, entrando nel parcheggio del mio liceo, cercando un posto.
“E che mi dici di Manuel?”
“Oh, lui e Dyana sono fuori gioco, tuo fratello odia queste feste”
“Beh, anche Dyana, se è per questo..”
Zayn spense il motore della macchina, girando il viso verso il mio.
“Non potremmo comportarci normalmente comunque, Natalie”
“Lo so – ammisi, tristemente – la gente parla”
“Per questo, dobbiamo fare il pieno adesso”
“Ma che..?”
Trovai le labbra di Zayn sulle mie, pronte a trascinarmi in un bacio da togliere il respiro. La sua mano schiusa accanto al mio orecchio, le mie dita tra i suoi capelli, i nostri sospiri affannosi ed i nostri movimenti impossibilitati dallo spazio ristretto della macchina: era tutto perfetto.. fino a che qualcuno non bussò simpaticamente sul vetro della Panda Station Wagon.
“Maledetto Tomlinson” imprecò Zayn, staccandosi da me.
“Vi ho interrotti?”
“No, figurati, non stavamo facendo nulla” disse Zayn ironico, scendendo dalla macchina.
“Ciao, Lou” lo salutai io, avviandomi insieme ai due all’entrata sul retro del liceo.
La palestra era addobbata a festa, ma nonostante questo, rimaneva priva di bellezza. Non c’era un odore gradevole, lì dentro, avrebbero potuto organizzare quel ballo in un locale, per esempio..
“Allora?” chiese Louis, impaziente.
Io e Zayn, che del piano di Harry conoscevamo poco e nulla, ci guardammo spaesati. Ma il mio ragazzo prese in mano la situazione, fortunatamente.
“Goditi la festa, Tomlinson, scoprirai ciò che dovrai scoprire a tempo debito”
Detto questo, Malik intrecciò le sue dita alle mie, portandomi lontano da quel povero ragazzo confuso.
“Non possiamo lasciarlo così”
“Come no? – chiese Zayn – guarda, ha già delle amiche..”
Osservai tre ragazze, che facevano conversazione con Lou, pendendo totalmente dalle sue labbra.
“È impressionante come abbiano successo con le ragazze, quei due” disse Zayn, riferendosi ad Harry e Louis.
“Anche tu ne hai, Malik”
Lui annuì “Lo so, ma l’unica ragazza che m’interessa è qui, con me, ad uno stupido ballo scolastico – disse – non m’importa delle altre”
“E perché no?”
“Ma come perché no? – chiese lui ovvio – perché le altre non mi regalerebbero mai un pacchetto di Marlboro, piccola”
Scossi la testa, anche leggermente divertita, arresa al suo stato di sfortunata infermità mentale.
“Io ti uccido, Zayn Malik”
Si avvicinò a me, stringendomi a sé, con le sue mani delicate appoggiate sui miei fianchi e le labbra posate sul mio orecchio.
“Sono io, che uccido te”
Mi staccai da lui, interrompendo quella scena suadente, guardandolo stranita “Ma che diavolo dici?”
“Beh – lui si allontanò di pochi centimetri da me, sistemandosi la giacca – pensavo di ucciderti, standoti così vicino, ma a quanto pare non ti faccio nessun effetto..”
Senza che dicesse un’altra parola lo acchiappai per la camicia, facendo sì che si avvicinasse a me, nuovamente.
“Mi uccidi ogni volta che mi stai accanto, Malik”
Lui sorrise, in quel suo modo ambiguo di sorridere: ambiguamente sexy.
“E se adesso ti baciassi?” chiese lui.
“Ti bacerei – gli sussurrai vicino alle labbra – e poi ti tirerei uno schiaffo, simulando un mio rifiuto ad una tua avance, un po’ troppo azzardata..” spiegai.
“Ci sto”
“Ci stai? Sul serio?” domandai, stupita.
“La pianti d’interrompere questi momenti? Io m’impegno per mantenere quel tono suadente, lo sai?” sbottò Zayn.
“Scusa, ma mi hai appena confessato di desiderare che ti schiaffeggi, non è una cosa molto normale, sappilo” mi giustificai io.
“Piccola, questo ed altro per un tuo bacio” disse avvicinando le sue labbra alle mie.
Così allacciai le braccia al suo collo, scontrandomi dolcemente con il suo petto.
“Dopo non lamentarti”
Eravamo vicinissimi al baciarci, quando uno schiarimento di voce al microfono del DJ, arrivò alle orecchie di tutti i presenti a quel ballo.
Io e Zayn ci girammo contemporaneamente verso la sua postazione, trovando Harry in smoking, con quel microfono in mano.
“Ragazzi, vorrei dire qualcosa..” cominciò incerto.
“E dilla, allora” disse qualcuno di molto simpatico.
“Chiudete quelle bocche, bastardi” li zittì Zayn, facendo ridacchiare me ed Harry.
“Chi è quel figo?” disse una ragazza, “Ma viene nella nostra scuola?” fu un altro commento.
Scossi la testa, stringendomi un po’ di più al mio ragazzo.
“Vorrei che Louis Tomlinson si facesse avanti..” Harry cercava disperatamente con lo sguardo il ragazzo dagli occhi oceano, che tanto amava.
Lou, incerto, mosse qualche passo in avanti, mormorando un “Sono qui”.
Harry sorrise, sollevato.
“Voi tutti credete di conoscermi – cominciò Harry – ma in realtà ignorate la cosa più importante che c’è da sapere sul mio conto..”
Harry mi guardò, ed io gli sorrisi, per incoraggiarlo.
“Dovete sapere che è lui – disse indicando Louis, in mezzo alla folla – la cosa più importante che c’è da sapere sul mio conto. Lui, e solo lui, Louis Tomlinson, è il ragazzo che amo, quello per cui darei la vita, quello per cui continuo ad alzarmi la mattina, quello per cui continuo a recarmi qui, in questo maledetto luogo – sospirò – starete sicuramente pensando qualche insulto verso di me e lo so, vi capisco, ero il primo a non accettarmi, il primo a nascondermi, il primo a nascondere tutto questo, a nascondere lui, il ragazzo più bello dell’intero pianeta – disse, sorridendo insieme a Louis – e di conseguenza, a nascondere la mia vita. Ma che senso ha? – guardò verso me, me e Zayn – che senso ha nascondersi quando ci si ama così tanto? Quando c’è l’amore di mezzo, gli altri non contano, gli altri sono poco o meno di niente, perché ci si completa a vicenda e della gente smette d’importarci. Quindi, lo confesso davanti a tutti, amo Louis e lo farò probabilmente per tutta la vita, senza vergogna, senza ritegno e soprattutto, senza più nascondermi”
Il bacio plateale di Louis ed Harry rimane ad oggi forse una delle cose più belle che io abbia mai visto in vita mia.
E mi aspettavo di tutto da parte mia, ma non quello. Le parole di Harry erano state forti per tutti noi, ma per me, erano state un colpo dritto al cuore. Ed io non mi aspettavo di scoppiare a piangere tra le braccia di Zayn, sotto l’applauso dei nostri compagni di liceo. 


 













 
Don't care about NOTHING
cieeeo piccole #feelslikeMalik
ho appena saputo del 28 giugno e sono molto sdhfgd
questa volta devo riuscirci, devo vederli, DEVO PER FORZA.
non so che farei se non riuscissi ad andare neanche a questo concerto..
spero che riusciate tutte quante a pendere il biglietto, davvero.
e niente, fatemi sapere che ne pensate del 23esimo capitolo sdjfgsd
vi amo mucho <3<3<3
Simo.

p.s: Twitter
p.p.s: so che una mia cara amica impazzisce per Zarry sndfhsdg






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Capitolo 24
*** Show me ***





 
(24)

Show me


Il Millwall vinceva 2 a 0 contro un’anonima squadra di Manchester, ed a me non avrebbe potuto importare di meno. Quello lo ricordo probabilmente come il pomeriggio più noioso di tutta la mia vita, dannazione.
Dyana era al mio fianco, cioè a 30 metri da me, ma pur sempre al mio fianco. Come tutti quanti aveva saputo dell’outing di Harry, e sinceramente, non sapevo cos’avesse provato nel rendersi conto che era stata una cretina, credendomi la sua fidanzata.
Ogni tanto mi guardava, ma io ero troppo presa ad annoiarmi.
Ravvivavo i miei capelli con la mano destra ogni cinque secondi, controllavo l’orario sull’iPhone insistentemente e twittavo cose stupide come se non avessi avuto un domani. Era perdizione, perdizione totale.
Accolsi i tre fischi dell’arbitro come una liberazione, soprattutto quando portai gli occhi sul campo da calcio: Zayn si era tolto la maglietta, e la mia mente aveva iniziato a macchinare dei pensieri impuri su di lui ed il suo meraviglioso corpo.
“Natalie!”
Sussultai quando sentii quella voce troppo squillante nelle mie orecchie.
“Che diavolo ci fai tu qui? Non dovresti essere in campo con gli altri sfigati della tua squadra?”
Harry Styles, con un piccolo salto, si sedette accanto a me: ormai poteva manifestare la sua omosessualità tranquillamente, dopo il coming out.  Gli avevo più volte fatto i complimenti, per la sua nobile scelta coraggiosa.
“Stai scherzando, vero?”
“A parte che io non scherzo mai..”
Harry roteò gli occhi al cielo, sistemandosi i ricci, salutando con un cenno un ragazzo della nostra scuola che conosceva.
“Non ho giocato oggi, Natalie, sono stato in panchina per tutto il tempo – mi fece notare – non dirmi che non te ne sei accorta”
Io mi strinsi nelle spalle, disinteressata.
“No, però ho twittato su di te”
Harry sbirciò sul mio iPhone, cercando di leggere.
“Perché mi definisci come un aitante riccio coraggioso? È umiliante” disse, incrociando le braccia al petto.
“Non lo sei?” gli domandai retorica, infilando il telefono in borsa.
Lui si limitò a rifilarmi un’occhiataccia.
“Piuttosto, dov’è Malik?”
“A farsi la doccia”
“Giusto”
Poi passò una faccia conosciuta, uno strano tizio che conoscevo di vista, forse l’avevo visto nei corridoi del liceo.
“Ehi, che si dice checca?”
“Tutto bene Stanley, vuoi mangiarla adesso la tua bella moto nuova o dopo?” rispose Harry, a tono.
Stanley si mise a ridere, dando poi un cinque amichevole ad Harry.
“Salutami Louis, Styles”
Harry sorrise “Sarà fatto”
Mi girai verso di lui, guardando i suoi meravigliosi, splendidi, fantastici, bellissimi, mozzafiato occhi verdi.
“Ma come fai?”
“A fare cosa? Ad essere estremamente bello in ogni occasione? Già, me lo chiedo anche io, piccola..”
Lo picchiai, e non ci fu mai sberla più meritata di quella.
“Sei una manesca e violenta ragazzina, Natalie” mi riprese il mio migliore amico, massaggiandosi esageratamente la spalla colpita.
“E tu un idiota – affermai – adesso che abbiamo dichiarato l’ovvio, possiamo avere una seria conversazione?”
Harry annuì, sistemandosi nuovamente i ricci.
“Come fai ad essere così disinvolto?”
“Di che parli?”
“Di Stanley”
“Oh – disse lui, abbozzando un sorriso – Stanley è un coglione, è fatto così, lui scherza..”
“E con tutti gli altri? Come diavolo fate tu e Louis a sopportare le loro stupide chiacchiere?”
Harry si strinse nelle spalle, sorridendomi.
“Noi siamo più forti”
Ricambiai il sorriso ed aprii la bocca per parlare, ma una mano forte mi afferrò per il braccio, costringendomi ad alzarmi.
“Ciao Styles ci vediamo dopo, non fare domande sul rapimento improvviso, addio”
Queste furono le parole che Zayn urlò ad Harry, mentre mi trascinava letteralmente verso l’uscita del Millwall, diretti alla sua macchina, immaginavo.
“Ma..? – iniziai io, mentre sentivo la risata sommessa di Harry in sottofondo – Zayn, che fai?”
Lui non mi aveva neanche guardata, si limitava a tirarmi, rischiando anche di farmi cadere dai gradini.
“Ti porto via”
“Ma io volevo salutare Lou! – mi lamentai, tentando di divincolarmi dalla sua presa – e mollami!” urlai.
Lui, davanti alla sua Panda Station Wagon, si fermò, guardandomi finalmente negli occhi.
“Potresti smetterla di gridare? La gente potrebbe pensare male ed avvisare la polizia di un possibile stupro, non ho voglia di raccontare loro che la mia ragazza è psicopatica” disse Zayn, tranquillo.
“Io sarei psicopatica? – domandai, stupita – sei tu quello che mi ha trascinata fino a qui senza una spiegazione!”
“Ho bisogno di spiegazioni per portarti via con me?”
Non poteva fare sempre così, dannazione. Mi morsi un labbro, per essermi fatta scappare un sorriso.
“Allora, sali in macchina?”
“Dove andiamo?”
“Ovunque, voglio stare un po’ con te”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ovunque sarebbe casa mia? – mi lamentai – Dio, che tristezza”
Sbattei la porta di casa mia, mentre Zayn posava la sua borsa di calcio all’ingresso e mi seguiva in cucina.
“Sai solo lamentarti, Natalie”
Zayn si appollaiò stanco su uno dei dieci mila sgabelli della mia cucina, vestito ancora della sua sexy divisa da calcio.
“E tu sai solo sgridarmi come se fossi mio padre”
“Tuo padre che cosa?” e fu così che Tyler Shade si materializzò alle mie spalle.
Sussultai mentre aprivo il frigorifero e mi parve di sentire una risatina fuori luogo da parte di Zayn.
“Ciao papà – dissi, mentre porgevo una lattina di Coca Cola a Zayn – che ci fai qui?”
Lo strano irlandese che pretendeva di dettare legge in quella casa, seppur non ascoltato da nessuno, mi guardò confuso.
“Io ci vivo, piccola”
“Ah, già”
“Ciao Tyler” disse Zayn, prendendo un sorso di coca, tranquillissimo come al solito.
“Ehi Zayn, che ci fai qui?”
“Ho accompagnato Natalie a casa – improvvisò, mentre io ero troppo occupata a mangiare biscotti per aiutarlo – è venuta a vedere la partita del Millwall insieme ad Harry, ma lui aspettava Louis e così ho pensato di accompagnarla io, a casa”
Un genio, ero fidanzata con un genio.
“Pensiero carino da parte tua” disse Tyler, sorridendo.
Zayn sorrise a sua volta, mentre io contribuivo al mio progetto di diventare una balena, continuando ad ingozzarmi di biscotti al cioccolato.
“C’è una festa qui?”
Manuel entrò in cucina, insieme a Dyana.
“Oh, ciao Manuel – lo salutò papà – com’è andata la partita?”
“Abbiamo vinto 2 a 0 e Zayn ha segnato l’ultimo goal – disse, prima di vederlo – oh, ciao Zayn”
Malik lo salutò con la mano, mentre io mi portavo una mano alla fronte, pronta ai vari drammi.
“Che ci fai qui?”
“Io..” cominciò Zayn.
“Ha accompagnato a casa Natalie” lo interruppe mio padre.
“Ah..” disse Manuel, perplesso.
Rimanemmo per qualche istante in silenzio, senza dire nulla: quel momento rimarrà per sempre nella storia degli Shade ed annessi.
“Natalie, potrei parlarti un attimo?”
Ci girammo tutti verso Dyana, straniti.
“Tu vuoi parlare con me? Sul serio?” le chiesi, confusa più del solito.
Lei annuì, così io la seguii in camera mia, lanciando un’occhiata fugace a Zayn.
“Di che vuoi parlarmi?” dissi, chiudendo la porta e girandomi verso di lei.
“Volevo chiederti scusa, sono una stupida, non avrei mai dovuto dubitare di te” confessò, guardandomi dolcemente.
“Lo so”
“Natalie, tu sei come una sorella per me, non voglio perderti”
Rimasi a guardarla, senza dire nulla: d'altronde lei era sempre stata la mia migliore amica, le volevo bene e senza di lei la mia vita non era propriamente completa.
“Neanche io”
“Quindi mi perdoni?” disse, sorridendo.
“Certo che ti perdono”
Ci abbracciammo, dopo tanto tempo. Poi Dyana spostò lo sguardo sulla mia parete “Da quanto state insieme?”
“Cosa?” domandai, confusa.
“Tu e Zayn – disse lei, tranquillamente – da quanto va avanti la vostra storia?”
“Tu lo sai?”
“Certo che lo so Natalie, ti conosco meglio di chiunque altro”
Annuii, in effetti aveva ragione.
“Da qualche mese, ormai”
“Le vostre foto sono bellissime”
Sorrisi, guardandole.
“Non lo direte a Manuel, vero?” disse poi.
Io scossi la testa “Non è nei nostri programmi, no”
Lei annuì “Capisco”
“Sa qualcosa?”
Lei scosse la testa “Ho sempre smentito i suoi dubbi”
“Ma tu lo sapevi..”
Lei annuì, ed io l’abbracciai ancora.
“Grazie, Dyana”
Poi qualcuno bussò alla porta.
“Disturbo?”
Era Zayn.
“No, vi lascio soli” disse Dyana, allontanandosi da me, verso la porta.
Zayn la guardò stranito, senza capire.
“Lei sa” lo informai.
“Ah..”
“Tranquillo, non dirò nulla a Manuel” lo rassicurò la mia migliore amica.
“Grazie” le sorrise, Zayn.
“Dyana, scendi, andiamo con papà a prendere del cibo cinese!” urlò Ameba Shade dal piano di sotto.
“Zayn, ti fermi a cena?” urlò di rimando il padre di Ameba Shade.
“Volentieri” ri urlò il mio ragazzo.
Quando Dyana scese le scale e la porta d’ingresso si chiuse, io e Zayn rimanemmo soli, completamente soli.
“Zayn?” lo chiamai.
Lui si girò verso di me, mugugnando un ‘Mh?’ confuso.
“Siamo soli”
“Lo so” rispose lui, sempre più confuso.
“Completamente soli”
“E allora?” non capiva proprio niente, quel ragazzo.
“Per chissà quanto tempo” ritentai.
“Beh, il ristorante cinese non è poi così lontano da casa tua..”
Avevo cercato di fare una cosa dolce, intuitiva e, perché no, anche suadente ma, con lui, risultava impossibile.
“Zayn, siamo soli, in una camera da letto – il disegnino mi sarei rifiutata di farglielo, se non avesse capito – tu che hai voglia di fare?”
Lui continuò a fissarmi, per poi guardare il letto, poi ancora me e poi ancora il letto. Lo fece per minimo 400 volte, poi capì, finalmente.
“Oh..” e fu questa, la sua valutazione finale.
Così io camminai fino alla porta, esausta come se avessi appena tentato di spiegare le frazioni ad un gatto: impresa che mi sarebbe riuscita senz’altro meglio.
“Ma se non ti va, me ne vado giù a vedere la televisione – dissi, mettendo la mano sulla maniglia della porta di camera mia – magari spenta, sai, dicono che tranquillizzi” gli feci un occhiolino, per poi girarmi.
Ma non riuscii a muovere neanche un passo, perché le braccia di Zayn mi afferrarono per i fianchi, attirandomi al suo corpo.
“No, non vai da nessuna parte” mi sussurrò all’orecchio, facendomi sorridere.
Mi girai verso di lui, per guardarlo negli occhi.
“Sei sicura?” disse sulle mie labbra.
Appoggiai la fronte sulla sua, avvicinando la mia bocca alla sua, senza però minimamente sfiorarla.
Poi annuii, mordendomi il labbro inferiore.
“Allora dimostramelo, piccola”
Gli baciai le labbra, dopodiché mi prese in braccio dolcemente e mi adagiò sul mio letto, posizionandosi sopra di me, tra le mie gambe.
Accarezzò i miei fianchi, alzando la maglietta che portavo, liberandosene poi con fare da esperto.
I suoi baci sul collo mi provocavano migliaia di brividi lungo la schiena e mi facevano desiderare sempre di più il suo corpo premuto sul mio.
Completamente senza vestiti, entrambi, rimanemmo semplicemente a guardarci negli occhi, senza dire nulla, senza neanche muoverci più.
“Adesso devi dirmelo, Natalie”
“Che cosa?”
“Che mi ami – disse, serio - devi dirmi che mi ami e che sei sicura di desiderare la tua prima volta con me”
Non potei fare a meno di ridacchiare, per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo sulle labbra.
“Non c’è cosa che desidero di più”
Lui sorrise, ed io non potei fare a meno di notare quanto diavolo fosse bello senza vestiti: era perfetto.
“Se ti faccio male, fermami”
“Mi fido di te”.


 














 
Don't care about NOTHING
cieo belle
scusatemi per il ritardo, ma sto avendo delle settimane abbastanza difficili da quando è iniziata la scuola..
è che devo rimettermi in pari perchè sono in una classe nuova, con nuovi professori e bla bla bla
non voglio annoiarvi ancora sjgsdgf
che ne dite, a parte i vari nove giorni di ritardo, del capitolo? spero vi sia piaciuto..
vi avviso già che nel prossimo succederà una cosa molto SBAAAM sdfdsjh
e poi Dyana e Natalie hanno fatto pace dhfgjdd
cosa fate di bello stasera? io ho un compleanno, un diciottesimo di una mia amica nsfsd
sto troppo in fissa con "Burn" di Ellie Goulding djhfgfg
aaaahhh a proposito di musica, la canzone che ha ispirato questo capitolo è: "Show me" di Bruno mars dvdg
ascoltatela, merita davvero tanto!
comunque devo smetterla di mettere fatti a caso sulla mia vita nei miei angoli autrice, ma fa niente dai sdjhsdfg
vi amo molto <3<3<3
Addio, Simo.

p.s: HO IL BIGLIETTO PER IL CONCERTOOOOOO! 
      ci vediamo tutte il 28/06 qui a Milano? lo spero jsdhgdjg
p.p.s: leggete la mia OS su Styles e Malik? shgdfsdf
p.p.p.s: iniziate ad odiarmi, lo so, ma qui c'è Twitter
p.p.p.p.s: adesso mi odiate ufficialmente ma, volevo dedicare questo capitolo
               ad Alessia, spero ti rimetterai presto tesoro, ti voglio bene <3





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Capitolo 25
*** Skinny love ***


ragazze, quando trovate l'asterisco ascoltate 'Skinny love' di Birdy


 
(25)
 
Skinny love



La notte più bella della mia vita, quella la ricorderò per sempre come la notte più bella della mia vita. Zayn era stato perfetto, impeccabile in tutti i particolari e, soprattutto, dolce. Era stato dolcissimo con me, sempre delicato, e mai prepotente.
Mentre sorridevo sulla sua spalla nuda, stesi insieme sotto il flebile lenzuolo del mio letto, mi rendevo conto di amarlo sul serio. Di amarlo come non avevo mai amato nessun altro, prima di all’ora. Perché, di fatto, lui era il mio primo amore.
Era come se Zayn mi avesse plasmata: lui era il mio primo amore, il mio primo bacio, la mia prima volta.. Zayn mi aveva rubato il cuore, in un pomeriggio qualsiasi, e ne aveva fatto ciò che riteneva più giusto. Io ero sua, e lo sarei stata per sempre, qualsiasi cosa fosse successa nelle nostre vite.
“Natalie? Ma sei sveglia?”
Svegliarsi accanto a lui era bellissimo: non era proprio la cosa più sicura, perché chiunque sarebbe potuto entrare in qualsiasi momento e beccarci sul fatto. Ma ne valeva la pena, valeva la pena rischiare, per un momento del genere.
Annuii, stringendomi ancora di più a lui.
“Ciao, piccola” mi salutò, dandomi un piccolo bacio sui capelli e circondandomi le spalle con un braccio.
“Ciao, Malik”
Lo vidi sorridere, felice.
“È stato bello aspettare”
“Bello?”
“Sì – si strinse nelle spalle, guardandomi poi negli occhi – ha reso tutto più.. non so.. magico?”
“Magico? – domandai, stupita – cos’è tutta questa filosofia mattutina?”
Zayn rise, anche se in circostanze normali mi avrebbe insultato malamente. Ma c’era una così bella atmosfera, che c’impediva di fare i cretini come al solito.
“E dai, perché fai così?”
Mi strinsi nelle spalle, mentre lui cercava qualcosa nella tasca dei suoi jeans, sporgendosi un po’ dal letto.
“Dimmi che non ti stai per accendere una sigaretta”
“Perché?” domandò con, appunto, una sigaretta in bocca.
“Mi fai sentire una cortigiana, e non una cortigiana normale, un’umile cortigiana di basso borgo”
Mi appoggiai allo schienale del letto, coprendomi il seno con il lenzuolo ed incrociando le braccia al petto, offesa.
Zayn scoppiò a ridere.
“Una cortigiana? Tu? Ma non dirlo neanche per scherzo, piccola” mise comunque via la sigaretta, tornando affianco a me.
Io inarcai un sopracciglio, guardandolo di sottecchi.
“Che stai cercando di dire, Malik?”
Zayn si avvicinò a me, posando le sue labbra vicine alle mie, senza però annullare la loro distanza.
“Che ti amo, ecco cosa sto cercando di dire”
Sorrisi sulle sue labbra, per poi rubargli un bacio.
“Zayn, sei così..”
“Fantastico? – domandò retoricamente, senza farmi finire – lo so”
Lo guardai male, ma non potei neanche insultarlo come si deve, perché le sue mani afferrarono i miei fianchi, trascinandomi sotto di lui.
“Natalie Shade, d’ora in poi, è come se avessi vinto alla lotteria” sostenne convinto.
“Ma che diavolo dici?”
Ci guardammo in silenzio, per alcuni istanti, dopodiché scoppiammo entrambi a ridere, data la presuntuosa assurdità che aveva detto.
Andava tutto alla grande: ridevamo, scherzavamo, ci baciavamo e stavamo per fare l’amore, ancora, come quella notte. Ma quando la porta di camera mia si spalancò, fu come se qualcosa si ruppe: riuscii quasi a sentire il nostro segreto sgretolarsi, davanti a quegli occhi azzurri.
“Ma che cosa..?”
Affianco a lui, a mio fratello, c’era Dyana, che con lo sguardo mi stava chiedendo scusa, perché non era riuscito a fermarlo. Probabilmente aveva avuto bisogno di qualcosa, lei aveva provato a fermarlo fin sopra le scale ma, non c’era stato modo. Forse il destino aveva voluto così.
Mentre Manuel tentava di dare un senso a ciò che aveva visto, vidi Zayn balzare fuori dalle coperte, scendendo velocemente dal mio letto e raggiungendo il suo migliore amico. Mio fratello lo squadrò da capo a piedi, accorgendosi che indossava solo un semplice paio di boxer neri.
Eravamo tutti in silenzio: Dyana, Manuel, Zayn ed io, che tenevo stretto il lenzuolo a me, troppo spaventata per le conseguenze che avrebbe potuto avere tutto quello sulla loro amicizia e, sul nostro legame tra fratelli.
“Ok..” disse Manuel, massaggiandosi lentamente la fronte.
“Manuel..” tentò Zayn.
“No, zitto” lo interruppe subito mio fratello.
Vidi Dyana abbassare lo sguardo, mentre negli occhi di Manuel, lessi solo rabbia, tanta rabbia. Rabbia perché glielo avevamo nascosto, rabbia perché lo aveva scoperto così, rabbia perché il suo migliore amico, aveva una storia segreta con la sua sorellina minore.
“Da quanto ti scopi mia sorella?” chiese, incolore.
Zayn scosse la testa “Non è questione di ‘scopare’, Manuel”
“Ah no? –domandò retorico mio fratello – e cos’è che stavate facendo? Eh Zayn? Vorresti spiegarmi?”
Manuel stava iniziando ad alzare la voce, così mi alzai anche io, per raggiungerli.
“Non è una storia di sesso, la nostra” disse Zayn, cercando di mantenere la calma.
“Una storia? Ma ti rendi conto, Zayn? Tu ti rendi lontanamente conto di quello che stai dicendo?”
Ma con Manuel era tutto inutile: era troppo arrabbiato, così arrabbiato da non riuscire a stare fermo.
“Sì, mi rendo conto”
“Ma come diavolo fai, eh? Come diavolo fai ad essere così tranquillo?”
“Sono tranquillo, Manuel, perché io ci tengo a tua sorella”
Non riuscii a nascondere un sorriso, ma Manuel spostò il suo sguardo su di me, sospirando.
“Ma guardati, Natalie”
“Manuel..” Dyana tentò di calmarlo.
“No, ci penso io, non metterti in mezzo, Dyana”
“Hai sputtanato la nostra amicizia – continuò a rivolgersi a Zayn – e l’hai fatto per mia sorella, per la ragazzina che conosci da una vita, praticamente da quando è venuta al mondo, e adesso che fai? Te la porti a letto? Diavolo Zayn, quanto mi sei caduto in basso”
Zayn guardò negli occhi il suo migliore amico, cacciando un moto di rabbia repressa dentro di sé.
“Io la amo, Manuel” sussurrò.
Vidi Manuel stringere i pugni, ed in un secondo, scagliarsi contro quello che era stato il suo migliore amico di sempre.
“Manuel! - urlai, mentre lo spingeva contro la parete di camera mia – lascialo!”
“Mia sorella, dannazione, con tutte le ragazze che ci sono a questo fottuto mondo, proprio mia sorella dovevi scoparti?”
“Lo vuoi capire o no che non è solo sesso, Manuel? Io la amo, cazzo, amo Natalie con tutto il cuore!”
Urlavano entrambi, cercando di lottare contro l’impulso di mettersi le mani addosso. Si guardarono per qualche secondo, mentre io combattevo contro le lacrime, e Dyana, affianco a me, mi stringeva la mano.
“Ti do due minuti per metterti qualcosa addosso” intimò Manuel a denti stretti, al suo migliore amico.
“Che vuoi fare?” disse Zayn, provocatorio.
“Dirti due chiacchiere in privato, prima di sbatterti fuori di casa”
Manuel mollò la presa, dirigendosi con passo svelto verso la porta di camera mia, lasciandomi uno sguardo vacuo, prima di lasciare del tutto la stanza.
“Mi dispiace” sussurrò Dyana, sincera, prima di raggiungerlo.
E mentre i loro passi pesanti si allontanavano sulle scale, io e Zayn rimanemmo soli, come qualche minuto fa, quando tutto era ancora al suo posto ed il nostro segreto, ancora al sicuro.
“Zayn, io..”
Non riuscii neanche a finire la frase, perché le lacrime ebbero la meglio su di me, facendomi scoppiare in un pianto liberatorio.
“Vieni qui”
Corsi tra le sue braccia, dove trovai un rifugio sicuro. Mi strinse forte, facendomi calmare lentamente, a contatto con la sua pelle calda  e profumata.
Dopodiché mi lasciò andare, e non so perché, sentii come un vento gelido percorrere tutto il mio corpo. Quando aveva mollato la presa con le braccia sulle mie spalle, avevo sentito come un grande vuoto, dentro di me.
Cacciai via quel pensiero illogico, guardandolo infilarsi la sua maglietta a mezze maniche nera e recuperare i suoi jeans dal pavimento.
“Non ti preoccupare per tuo fratello, ci penso io, d’accordo?”
Annuii, dopodiché Zayn mi lasciò un bacio sulla fronte.
“Zayn..”
“Sì?”
“Mi ami, non è vero?”
Avevo bisogno di quella sicurezza e quando lui sorrise, mi diedi mentalmente della sciocca, per aver anche solo pensato ad una cosa del genere.
“Certo, piccola”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Erano chiusi in cucina da più o meno venti minuti, ed urlavano esattamente dallo stesso lasso di tempo. Ascoltarli gridarsi contro era diventata una tortura, ed io non ne potevo più. Dyana era tornata a casa, ma insieme a me c’era mio padre e, di lì a poco, sarebbe arrivato Harry, magari insieme a Louis, perché di rinforzi ne avevo davvero bisogno.
“Sta’ tranquilla Natalie, loro chiariranno – tentò di tranquillizzarmi mio padre, vedendomi lievemente nervosa, seduta su un mobile del soggiorno, muovendo freneticamente una gamba – sono amici da una vita, vedrai che andrà tutto bene”
Andrà tutto bene.
Ci speravo, ci speravo davvero: speravo che Zayn e Manuel avrebbero chiarito tutto quanto, che mio fratello sarebbe stato felice per noi e che io e Zayn avremmo potuto continuare a stare insieme, senza più segreti, finalmente.
Ma le mie speranze vennero distrutte, nel momento in cui Zayn, l’amore della mia vita, varcò quella porta.
Mi alzai velocemente, correndogli incontro. Ma quando lui mi scansò, tornai a sentire quel vento gelido, e capii che forse, non ero stata così tanto sciocca a poter anche solo pensare che Zayn non mi amasse, non davvero.
“Zayn? Ma che..?” sussurrai, sottovoce.
“Scusa, piccola”
Disse solamente quelle due parole, dirigendosi alla porta d’ingresso. Io guardai mio padre, che non disse nulla, si limitò a fissarmi. E quando la porta si chiuse dietro di lui, sentii i passi pesanti di Manuel. Mi girai verso mio fratello, andandogli incontro, mentre se ne stava appoggiato allo stipite della porta della cucina.
“Che diavolo gli hai detto? Eh?” stavo urlando, come una disperata.
“Solo ciò che aveva bisogno di sentirsi dire” rispose lui, tranquillo.
“Che significa?”
“Significa che l’ho fatto ragionare, significa che la vostra ‘storia’ – virgolettò il termine, facendomi arrabbiare solo di più – non aveva alcun senso, e lui aveva bisogno che qualcuno glielo dicesse”
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, mentre tiravo pugni convulsamente sul petto di mio fratello. Sentii le sue braccia tentare di stringermi, di abbracciarmi, ma io continuavo, senza più riuscire a fermarmi dal colpirlo, tanto che ero arrabbiata. Ma poi mio padre mi afferrò, portandomi lontana.
“Ti odio!” urlai, con tutta la voce che avevo in corpo, piangendo a dirotto.
“Natalie..” mio fratello tentò di parlare.
“No! Sta’ zitto! Dannazione, sta’ zitto! – urlavo io, sempre più forte, con la voce roca dal pianto forte – io ti odio, ti odio, hai capito? Ti odierò per sempre!”
Furono quelle le ultime parole che gli urlai dietro, prima di uscire di casa e correre verso Zayn, che stava per partire, insieme alla sua Panda Station Wagon.
“Zayn!”
Si voltò verso di me, cercandomi con gli occhi. Poi sospirò, facendomi capire che la mia sarebbe stata una battaglia persa in partenza.
“Natalie”
“Non andartene, ti prego” sussurrai, tra le lacrime.
Lui si avvicinò a me, sotto il cielo scuro di Londra, nella mia via, quella che ci era stata complice negli ultimi mesi.
“Piccola, io devo andare”
Mi asciugò il viso, accarezzando delicatamente le mie guance. Così girai il viso verso la sua mano sinistra, lasciandogli un bacio dolce.
“No, non devi invece”
Zayn sorrise, malinconico.
“E invece sì”
“Ma perché?”
“Perché Manuel ha ragione – disse, guardandomi negli occhi, senza il minimo timore di abbandonarmi – noi due siamo amici, fratelli, da tutta una vita.. non posso fargli questo, non con sua sorella”
Non aveva senso, ed io non volevo neanche pensarci a ciò che stava facendo, dicendo, pensando.. non volevo e basta, non volevo che mi lasciasse, non lì, non in quel momento, non in quella vita.
“Dicevi di amarmi” dissi, in un sussurro.
“E ti amo”
“Non si direbbe”
Zayn sospirò “Che vuoi che faccia? Che mandi a puttane la mia amicizia con tuo fratello?”
“Preferisci mandare a puttane la nostra storia?”
Non rispose, si limitò a guardarmi negli occhi, ed io rivissi tutti i nostri momenti migliori: la partita di biliardo al Fire Starter, il primo bacio davanti ai suoi amici, davanti ad Harry, davanti a tutti quanti, il primo viaggio in moto, le lezioni di fisica, i nostri mondi.. e quella notte, tanto perfetta quanto dannata.
“Mi dispiace, piccola”
“Non chiamarmi piccola”
Feci per allontanarmi verso casa mia, ma la sua mano afferrò il mio polso, attirandomi a sé. Mi strinse forte, lasciandomi reprimere le lacrime sulla sua maglietta, lasciandomi respirare per l’ultima volta il suo profumo di vaniglia e sigarette, lasciandomi assaporare per l’ultima volta, quella sublime sensazione, che erano i suoi abbracci, che era lui.
“L’avevi promesso Zayn, l’avevi promesso..” dissi, tra i singhiozzi.
Non riuscivo a calmarmi, singhiozzavo convulsivamente e mi faceva male la gola, talmente era forte e disperato il mio pianto. Così lui mi strinse più forte, premendo le sue labbra sui miei capelli, perché lo sapeva, che quello mi calmava, da morire.
“Avevi promesso che non mi avresti lasciata, mai”
“Non fare così, Natalie, complichi solamente le cose”
“E cosa dovrei fare?” urlai, senza il coraggio di liberarmi dalle sue braccia.
“Credi che per me sia semplice? Eh? Credi che sia semplice lasciarti qui, da sola, a piangere? No, piccola, non lo è”
Stavo per ribattere, ma lui mi fermò, posando le sue mani sulle mie spalle, avvicinando il volto al mio.
“E non dirmi di non chiamarti piccola, perché tu sei la mia piccola e lo sarai sempre – disse, mischiando la durezza della sua voce alla dolcezza del suo sguardo – sei mia, Natalie, d’accordo? Nessuno dovrà mai toccarti, nessuno dovrà ma baciarti, nessuno dovrà mai semplicemente guardarti, o almeno.. non come lo faccio io”
Continuai a guardarlo, senza voler credere al fatto che di lì a poco se ne sarebbe andato, senza di me, voltandomi le spalle, probabilmente per sempre.
“Magari nella prossima vita”
Mi baciò le labbra, per l’ultima dannata volta, lasciando trasparire da quel bacio tutta la tristezza, la rabbia e la disperazione. Guardai la sua schiena allontanarsi, verso la sua macchina. Lo guardai aprire la portiera, salire sul sedile del guidatore, mettere in moto e guardarmi un’ultimissima volta dallo specchietto retrovisore. Mi mandò un bacio, tentando di sorridere. Ma quando quella Panda Station Wagon scomparve all’angolo della mia strada, mi sentii terribilmente sola.
E mi ritrovai a ripetere quelle parole, sola.
“Magari nella prossima vita”.














 
Don't care about NOTHING
non mi esprimo.
quanti giorni ho di assenza? tanti, eh? lo so.
SCUSAAAAAAAAAAAATE :((((((
spero di essermi fatta perdonare, con questo capitolo..
è una bomba, eh? come un fulmine a ciel sereno.. ve lo aspettavate voi?
non dite di sì perchè non vi credo sjfdsdfjg
sapete cosa? ho sonno e domani ho una verifica di matematica sjdsdfg
che seno, coseno, tangente e compagnia bella siano con voi :))
vi amo molto <3<3<3
Simo.
p.s: Twitter 






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Capitolo 26
*** Thanks for the memories ***



ascoltate 'Holy ground' di Taylor Swift quando trovate la scritta della canzone 



 
 




 
(26)

Thanks for the memories


 
La vita scorreva, non più come prima, ma scorreva. Il fatto era che sentivo la sua mancanza: sentivo la mancanza dei suoi baci rubati, delle sue carezze, delle sue sigarette, delle sue battute stupide, della sua voce, e persino delle sue lezioni di fisica. Ma ormai era finito, era tutto finito: il nostro segreto era stato svelato, e lui aveva preso la sua decisione. Per quanto facesse male, Zayn aveva scelto l’amicizia, aveva scelto il legame che aveva con Manuel, e non quello che avevamo io e lui. Me ero stata stupida io, a credere che lui avesse in qualche modo anche solo provato a combattere, per noi. Ero solo una stupida ed inutile sognatrice, che mi aspettavo? Ero soltanto una ragazzina, con cui aveva perso del tempo.
“Si può?”
Era assurdo come ormai sorridessi solo al sentire quella voce.
“Vieni, Harry” dissi, sdraiata sul mio letto.
Il mio migliore amico entrò, lasciando però la porta aperta.
“Ho una sorpresa per te” disse, sorridendo.
Mi misi seduta, così da poter vedere di che cosa Harry stesse parlando.
“Ciao, piccola”
Poi due occhi azzurri fecero capolino dalla porta di camera mia, ed il mio sorriso non fece altro che allargarsi sul mio viso.
“Ciao Louis, sono felice che tu sia qui”
“Ah sì? – disse ironico, richiudendosi la porta dietro di sé – non si direbbe, sai?”
“E dai Lou, è già tanto che ti abbia sorriso” disse Harry, sedendosi affianco a me, stendendo le lunghe gambe sul mio letto.
Risi, nonostante il mio umore fosse più nero del solito, quel giorno.
“Addirittura una risata, wow, sono un mago allora” disse Lou, sedendosi sulla sedia girevole di camera mia, affiancando il letto su cui eravamo sdraiati io ed Harry.
“Sono solo felice di vedervi, davvero – dissi sincera – non sapete quanto io stia seriamente prendendo in considerazione l’idea di trasferirmi per un po’ da te, Harry” dissi, girando il viso verso il mio migliore amico.
Lui si strinse nelle spalle “La mia offerta è sempre valida”
Harry, il giorno stesso in cui era successo ciò che era successo, mi aveva proposto di allontanarmi per un breve periodo di tempo da casa mia, andando a stare da lui. Per ricominciare da capo, lontano da tutto e, soprattutto, lontano da Manuel.
Io annuii “Grazie, Harry”
“Di nulla, piccola”
Harry mi strinse la mano, intrecciando le sue lunghe dita alle mie, appoggiando poi entrambe sulla sua gamba, fasciata dai jeans stretti che era solito portare.
“L’hai più visto?” chiese Louis.
“No – scossi la testa – non l’ho neanche più sentito nominare, da quando Manuel ha scoperto tutto”
“Come va con tuo fratello?” mi chiese Harry, girando il viso per guardarmi negli occhi.
Io mi strinsi nelle spalle, ridendo amaramente.
“Non va, questo è tutto”
“In che senso?” si fece curioso lui, aggrottando le sopracciglia.
“Nel senso che ieri pomeriggio ha provato a parlarmi, è salito in camera mia ed ha bussato un paio di volte..”
“L’hai fatto entrare, non è vero?” chiese Harry.
Io girai il viso verso di lui, annuendo.
“Ho pensato ‘Dannazione, è sempre mio fratello, gli concederò qualche minuto per parlarmi, dopodiché lo butterò fuori a calci, qualsiasi cosa lui abbia da dirmi’” dissi, citando me stessa.
“Non ti sembra di essere un po’ troppo dura con lui? Alla fine Manuel ha solo cercato di proteggerti” cercò di difenderlo Louis, in qualche modo.
“Proteggermi? E da cosa? Da Zayn? Dall’unico ragazzo che abbia mai amato una stronza come me? E dai Lou, sii serio..” cercai di farlo ragionare.
Ed Harry mi diede ragione, girando il viso verso il suo ragazzo, guardandolo.
“D’accordo, avete ragione voi, come vi pare” si arrese Louis, dopo lo sguardo intimidatorio da parte del suo fidanzato.
Ridacchiai, perché quei due erano capaci di mettermi di buonumore, sempre.
“Com’è andata a finire con Manuel?” domandò Harry.
“Non appena è entrato, si è guardato intorno, concentrandosi sulla mia parete – dissi indicando il muro dietro il mio letto – ha cominciato ad urlarmi contro che avrei dovuto dirglielo, dato che la cosa andava avanti già da molto tempo – spiegai – gli ho fatto presente che si sarebbe infuriato comunque, presto o tardi, e dopo avergli ribadito che lo odio, l’ho cacciato, piangendo sul mio cuscino, ancora, ancora e ancora. Fine.”
Fingevo forza, davanti ai loro occhi, ma ricordando, ottenni solo l’effetto inverso. Scoppiai a piangere, rintanandomi tra le braccia di Harry ed aggrappandomi totalmente a lui.
“Aveva detto che non mi avrebbe mai lasciata” dissi, tra i singhiozzi, mentre Harry mi accarezzava i capelli.
“Shh..” sussurrava.
“Aveva detto che mi amava, aveva detto che sarebbe stato con me qualunque cosa fosse successa, per sempre, ma vaffanculo al per sempre, non esiste, ed io lo odio, odio Zayn Malik con tutto il cuore – stavo urlando ormai, tra la braccia calde del mio migliore amico, come se potessero in qualche modo proteggermi – lui diceva tante cose, ma non è riuscito a rimanere coerente a nessuna di esse”
“Natalie, sta’ tranquilla, dai, non piangere” Harry cercava di tranquillizzarmi, ma io continuavo a singhiozzare, senza nessuna intenzione di fermarmi.
“Perché? Cos’ho io che non va? Perché mi ha lasciata così?”
“Tu non hai niente che non va, piccola, sei perfetta – disse Lou, sorridendo, mentre io alzavo il viso dalla maglietta orma inzuppata di Harry, per guardarlo – certo, forse un po’ rompi coglioni, ma pur sempre perfetta”
Riuscì anche a farmi ridere, mentre a fatica Harry mi aiutava a tirarmi a sedere sul letto.
“Grazie, ragazzi” sussurrai, con la voce post – pianto molto sexy.
“E di che? Lo sai che ci siamo sempre, per te” disse Harry, sorridendo.
Mi asciugai una lacrima con il dorso della mano, ricordandomi improvvisamente di una cosa.
“Ragazzi?”
“Sì?” disse Louis.
“Potete portarmi in un posto?”.
 
 
 
 
 
 
 
And right there where we stood was holy ground..


Zayn



 
La mia vita era cambiata, in un giorno qualsiasi di marzo. Prima d’allora, non avrei neanche potuto immaginare di vedere Natalie diversamente da una sorella minore. Figurarsi innamorarmene. Ma era successo, e non potevo tornare indietro, non volevo tornare indietro.
Sfilai la sigaretta dalle labbra, buttandola a terra e spegnendola con una converse, sull’asfalto. Pensai a quanto la mia vita fosse cambiata nuovamente, tornando alle origini, quando Natalie non era altro che una sorellina, per me. O almeno, quello era ciò che avrebbe dovuto tornare ad essere: ma Natalie era diventata la mia piccolina, era diventata colei di cui ero perdutamente innamorato. Non mi era mai successo prima, neanche con Perrie.
“Che ci facciamo qui?” disse proprio lei, voltandosi verso di me.
Io mi guardai intorno, stringendomi nelle spalle ed affondando le mani nelle tasche dei miei jeans: eravamo al campo dietro casa Shade, dove Natalie mi aveva portato. Dove insieme avevamo ascoltato Bruno Mars e Taylor Swift, dove avevamo passato una splendida giornata, solo io e lei, ridendo, scherzando e parlando di qualsiasi cosa.
“Questo è il suo posto preferito”
Perrie si sedette per terra, sull’erba verde.
“È carino”
Io annuii, sorridendo.
“È meraviglioso – dissi, sovrappensiero – meraviglioso come lei”
“Io però non capisco, Zayn”
“Che cosa?”
“Perché ti sei arreso così facilmente?” mi domandò, guardandomi profondamente con quei suoi occhi azzurri.
Io scossi la testa, abbassando lo sguardo, ridendo amaramente.
“Certo, che non capisci”
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che non è affatto semplice”
“Prova a spiegarmelo”
Sospirai.
“Natalie è la sorella minore di Manuel, ok? Mio migliore amico da anni, da tutta una vita: praticamente mio fratello” spiegai.
“E allora? Tu ami Natalie, dovrebbe capirlo anche lui” disse Perrie, convinta.
“Non sai cosa si prova”
“E tu sì?”
“Perrie, Manuel mi ha visto nel letto di Natalie, d’accordo? Mi ha visto in mutande, sopra sua sorella, in casa sua.. totalmente ignaro di tutto!” stavo cominciando a gesticolare come un matto.
Perrie mi guardava soltanto, così decisi di continuare, per cercare di farle intendere ciò che provavo.
“Non se lo sarebbe mai aspettato da me”
“Che cosa, Zayn? Parli come se avessi ucciso qualcuno!”
Ma era tutto inutile.
“Non si sarebbe mai aspettato che io, Zayn Malik, il suo migliore amico, avessi mai, anche in un remoto futuro, potuto mettere le mani, o anche solo gli occhi, sulla sua piccola ed innocente sorellina”
“Ma non è una storia di sesso, Zayn”
“Lo so” annuii.
“Dovrebbe saperlo anche lui, allora”
E Perrie aveva ragione: tra me e Natalie non c’era solo sesso, anzi. Io amavo lei, e lei amava me. Anche se diceva di odiarmi, io non le credevo. Avremmo anche potuto essere lontani ma, ne ero sicuro, la nostra storia non sarebbe mai finita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Natalie



 
Scesi dalla Bmw di Louis, chiudendo la portiera destra dei sedili del passeggero, dietro di me. Camminai, accarezzando gli alberi che circondavano quel posto magico, ricordando ogni sorriso, ogni parola, ogni movimento.. Era passato tanto tempo da quel giorno, ma io ricordavo ancora tutto: Zayn era passato a prendermi a scuola, con la sua moto, portandomi lì senza rivelarmi nulla, voleva che fosse una sorpresa. Mi aveva presa per mano, trascinandomi fino a quel paradiso, dove entrambi non sapevamo che nome dare a ciò che ci legava. Pensare che in quel momento, a legarci l’uno all’altra non c’era più nulla, faceva male, ma male davvero. Era un dolore che non avevo mai provato prima d’allora: sentivo che mancava qualcosa affianco a me e, quel qualcosa, non poteva che essere lui. L’artefice del mio primo bacio, dei miei primi brividi, del mio primo amore.. mi mancava, mi mancava da matti.
“Perché siamo venuti qui?” disse Lou, riportandomi al presente.
“Questo qui è il posto preferito di Zayn, e volevo tornarci” dissi solamente, continuando a camminare, mentre Louis ed Harry mi seguivano.
Parlavo come se quel luogo magico fosse la terra santa, ma un po’ lo era, era la nostra terra santa, mia e di Zayn.
“Quando stavo insieme a lui, sentivo di avere qualcosa da perdere – confessai – e adesso che l’ho perso? Cosa devo fare?”
Harry e Louis mi guardavano, senza sapere che dire, così tentai di spiegarmi meglio.
“È come se il mondo mi fosse crollato addosso, capite? Perché io credevo davvero che Zayn non mi avrebbe mai lasciata e, per quanto possa essere stupido, credo ancora che lui sia l’unico che io amerò mai in tutta la mia vita, anzi, ne sono convinta”
“E che farai se lui non tornerà?” mi chiese Harry.
“Lui non tornerà, Harry, togli quel 'se'” dissi io, decisa.
“E allora? Che farai?”
Io mi strinsi nelle spalle “Per ora vivo di ricordi”
Mi allontanai da loro, camminando verso la meravigliosa distesa d’acqua, circondata da quei grossi massi di pietra. Mi tolsi i vestiti, restando in intimo, come l’ultima volta. Ed immergendomi in quell’acqua calda, pensai che, nonostante tutto, l’avrei sempre ringraziato per i bei ricordi.
Avrei sempre ringraziato Zayn per avermi dato il mio primo bacio, il mio primo giro in moto stretta a lui ed il mio primo 6 in fisica. L’avrei sempre ringraziato per avermi riparata dalla pioggia, con la sua felpa, quel giorno di marzo. Per le passeggiate mano nella mano, con la paura di essere beccati, per avermi portata al matrimonio di sua sorella, per avermi accompagnata al ballo scolastico e per avermi regalato la notte più bella della mia vita. L’avrei sempre ringraziato per ogni piccolo momento, perché, nonostante fosse tutto finito, amavo ancora Zayn e ne ero sicura, avrei continuato a farlo per tanto, davvero tanto tempo.












Don't care about nothing
ciao raga
io vi amo, ma proprio tanto.
cioè 11 recensioni? ma voi siete troppo fjghfdg
non me l'aspettavo, sul serio, grazie.
quindi sono felice di pubblicare il 26esimo. spero vi piaccia.
adesso vi lascio che devo guardarmi 90210 e fare un sacco di compiti.
#hateschool #hatequartasuperiore (?)
vi amo.
Simo.
p.s: Twitter
p.s: LEGGETE BACK IN TIME please





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Capitolo 27
*** We were ***





 
(27)

We were



“Perrie, vieni un po’ qui”
La bionda mi si avvicinò, facendo oscillare le sue portentose extension elegantemente legate in una bella coda alta.
“Che c’è?” mi chiese con le sue labbra piene, colorate di viola.
“Chi è quell’uomo?” le indicai con un cenno della testa, mentre lei con il suo sguardo seguiva la traiettoria del mio.
“Logan, no?” disse, ovvia.
“Quello affianco, cretina” gracchiai, molto simpaticamente.
Perrie si strinse nelle spalle, ed io lasciai perdere. Dyana ci aveva dato buca, a tutte e due, diceva di non sentirsi molto bene, che le faceva male la testa e che le bruciava fortemente il petto. Io non mi ero preoccupata più di tanto, Manuel, con il quale ancora non parlavo, l’aveva fatto abbastanza per entrambi. Anzi, l’aveva fatto anche per la madre di Dyana, e per il padre, per i due fratelli, per il suo cane e.. beh, insomma, si era preoccupato molto. Aveva perfino deciso di non andare alla partita, nonostante Dyana lo avesse esortato a non dire cavolate. Ma lui era rimasto fermo sulla sua idea.. fino agli ultimi cinque minuti dall’inizio della partita. Ma, d'altronde, quella era l’ultima del campionato: Dyana aveva capito, ed ora Manuel era in campo a riscaldarsi. Insieme a Zayn.. e certo, Harry, Louis, Liam, Niall, Blake.. ma io vedevo solo il pakistano, dannazione.
“Ciao, ragazze”
Alzai la testa, lasciando che qualche ciocca di capelli mi accarezzasse il viso, quando sentii la voce del Mister.
“Ciao, Logan” lo salutò allegra Perrie, mentre si copriva dal sole con una mano, per riuscire a guardare l’uomo negli occhi.
Il Mister portò le grandi mani sui fianchi, sorridendo di sbieco.
“Ehi, Logan?” lo richiamai, io.
“Sì, Natalie?”
“Chi era quell’uomo con cui parlavi prima, accanto al campo?”
“Oh, Manuel non te ne ha parlato? - mi chiese stupito – strano, lui è il più eccitato di tutti”
“Beh, in realtà io e Manuel non parliamo proprio di nulla..” ammisi, un po’ a disagio.
“È una situazione complicata” disse Perrie, prendendo in mano la situazione, facendo sì che Logan non facesse nessuna domanda.
“Capisco – annuì così lui – allora siete qui per vedere Zayn?”
Abbassai nuovamente lo sguardo, tentando di farmi forza, almeno davanti al Mister. Perché sì, in realtà io ero lì per vederlo giocare e sostenerlo, ma sapevo che a lui non importava nulla, della mia presenza. Che ci fossi o meno, non sarebbe cambiato nulla per lui.
Ma poi Perrie mi strinse la mano, ed io le sorrisi, aggrappandomi a lei come ad un’ancora di salvezza.
“No, oggi sono qui per Harry e Louis, solo per loro” confessai.
Logan sorrise, e Perrie alzò le braccia in aria, gioiosa, lasciando che la canottiera bianca che portava si alzasse un po’ sui fianchi.
“Forza Millwall!” disse, felice.
Io scoppiai a ridere, mentre il Mister sorrideva soddisfatto.
“È questo lo spirito giusto, Perrie!” disse, indicandola.
Lei si stinse nelle spalle, lusingata.
“Allora, non che mi importi, ma perché mio fratello è così eccitato per quell’uomo?” affermazione piuttosto tendenziosa, se la si analizza..
“Quello lì è l’osservatore, Natalie” mi spiegò, ed io capii molte cose.
Ricordai quel giorno in cui Zayn mi aveva detto che non avrebbe voluto essere scelto dall’osservatore, ed il mo sguardo corse a lui, in campo, con la divisa rossa che portava da Dio, mentre si allenava insieme ad Harry, prima della tanto attesa ultima partita stagionale.
“Lui non ne vuole sapere” disse il Mister, interpretando la mia occhiata fugace, credo.
Io sorrisi, amaramente.
“Lo immaginavo”
Logan annuì.
“D’accordo ragazze, in campo hanno bisogno di me, godetevi la partita” disse poi, sparendo verso il campo, lasciandoci con un occhiolino.
Mi stavo osservando le mani, pensando e ripensando, quando sentii gli occhi azzurri di Perrie addosso.
“Perché non ne vuole sapere? Non me l’ha mai detto..”
“Perché Zayn ha dei sogni ambiziosi, ecco perché”
Perrie annuì, mentre la partita stava per iniziare ed io imitavo la mia amica, legando i miei lunghi capelli in una coda.
“Inizia!”.
 
 
 
 
 
 
45 minuti dopo..
“Perrie, vuoi stare un po’ zitta? Le mie orecchie chiedono pietà!” la pregai.
Quella dannatissima ragazza troppo felice aveva urlato “Forza Millwall!” con tutta la sua maledetta voce squillante minimo settanta volte, negli ultimi 45 minuti di gioco.
“Scusa..” sussurrò, risentita.
Sbuffai, focalizzando nuovamente il mio sguardo sul campo, cercando d’ignorare gl’istinti omicidi che avevano iniziato a colpirmi improvvisamente da qualche minuto. Poi, come d’incanto, i giocatori esplosero in grida, Perrie pure, purtroppo per le mie orecchie, tutta la gente intorno a noi stava esultando e, il campo, era diventato zona di guerra: erano tutti addosso a Zayn, l’artefice del goal.
Calmata la tempesta, vidi i suoi occhi cercare i miei, e li trovarono, oh se li trovarono..
“Ehi, hai visto?” mi disse Perrie.
“Che cosa?” finsi ingenuità.
E lei se ne accorse, dannazione.
“Dai Natalie, vi ho visti”
“Ma hai visto che cosa?” ma continuai, ugualmente.
“I vostri sguardi, ed il suo mezzo sorriso era irripagabile – disse, convinta, prendendo il pacchetto di cicche alla menta ed offrendomene una, che accettai – poverino, era affranto”
“Lui era affranto? - sbottai, facendo girare qualche signore indignato verso di noi, così abbassai la voce – lui era affranto? Dannazione Perrie, è stato lui a mollarmi!”
“Lo so, ma..”
“Ma che cosa?”
Poi Perrie scosse la testa, tornando a guardare la partita.
“Niente, ma niente”.
 
 
 
 
 
 
“Grandissima partita, Harry!” esplose Perrie, gettandogli le braccia al collo.
“Grazie, Perrie” disse lui, stringendola alla vita.
Poi, sorrise, guardando me.
“Ciao, Natalie”
“Ciao Styles, la mia amica urlatrice ha ragione, gran bella partita”
“Ti ringrazio” disse, imitando un inchino, scherzando.
Così mi fece ridere, ed arrivò anche Louis.
“Ciao, piccola”
Mi baciò sulla guancia, facendo poi lo stesso con Perrie.
“Ehi Tomlinson, gran bel goal, davvero..”
“Grazie tesoro, è importante per me, soprattutto oggi..”
Louis guardò Harry, poi lanciò uno sguardo al campo, così lo feci anche io: Logan e l’osservatore erano lì, discutevano. Affianco a loro c’era Zayn, a petto nudo, che beveva da una bottiglietta d’acqua, buttandosene di tanto in tanto un po’ sui capelli, facendola scorrere lungo il suo corpo, lasciando che seguisse le perfette linee dei suoi pettorali scolpiti..
“Sta’ calmo amore, vedrai che l’osservatore ti avrà notato sicuramente e che Logan avrà fatto il tuo nome” disse Harry.
Ed io, come una stupida, portai nuovamente lo guardo e, soprattutto, la mente su di loro. Mi ritrovai la bocca secca, così deglutii pesantemente.
“Che dite di Zayn?” domandò Perrie.
I loro sguardi andarono subito a me, ma io scossi la testa “Sto bene, davvero, voglio saperlo anche io”
Così Harry annuì.
“Con ogni probabilità Logan avrà fatto il suo nome all’osservatore, anche se contro la sua volontà”
Annuii, mentre Louis guardava dietro le spalle di Harry e Perrie, verso gli spogliatoi.
“Che guardi?” gli domandai.
“Sta arrivando Manuel – mi guardò, profondamente – è arrivato il momento che parliate, per chiarirvi..”
“Non voglio” dichiarai.
Ma Harry e Louis si presero la mano, mentre Perrie li seguiva ed insieme si dirigevano lentamente verso l’uscita del Millwall.
“Dove andate, ragazzi? Non potete lasciarmi!” tentai di pregarli.
Harry si limitò ad indicare dietro di me, mentre Perrie mi mandava un bacio volante e Lou mi faceva un occhiolino. Così sospirai e raccolsi tutte le mie forze, voltandomi verso di lui. Lo trovai lì con i capelli biondi leggermente bagnati dalla doccia, la borsa calata sulla spalla e lo sguardo chino.
“Ehi” sussurrai, piano.
“Ciao, Natalie - Manuel azzardò un sorriso – posso sedermi?”
Ci pensai un po’, tentata di dirgli di no, dargli le spalle e raggiungere i ragazzi, per andarmene con loro a festeggiare la vittoria. Ma annuii, sedendomi poi affianco a lui.
“Come stai?” mi chiese.
“Noi viviamo insieme, Manuel” gli dissi, sbrigativa.
“Ah, davvero? – ironizzò – nell’ultimo mese è come se non ci conoscessimo neanche, come se al posto di essere fratelli, fossimo sconosciuti, Natalie, te ne sei resa conto?”
“Certo che me ne sono resa conto – dissi annuendo – è ciò che volevo, tenerti a distanza.. anzi, è ciò che voglio tutt’ora”
Feci per alzarmi, ma la sua mano sul mio braccio mi bloccò, facendo sì che tornassi affianco a lui.
“Non devi odiarmi”
Lo guardai negli occhi azzurri, in cui lessi tutto il suo dolore, che non mi sarei mai aspettata: io e lui non andavamo d’accordo, lui era il mio fratello maggiore rompi coglioni ed io la sua sorellina fastidiosa.. perché allora stava male? E perché allora mi mancava così tanto? Stare con lui, parlare con lui, litigare con lui per il telecomando e punzecchiarci in ogni momento, anche inopportuno.. Così scossi la testa, sospirando.
“Io non ti odio affatto, Manuel”
“Beh, non si direbbe”
“Manuel, cerca di capirmi, tu hai rovinato l’unica cosa che in vita mia mi era riuscita bene” confessai, mentre la mia voce s’incrinava leggermente.
“Ma di che stai parlando, Natalie?” chiese, confuso.
“Sto parlando del fatto che.. Manuel, senti, Zayn mi amava, ok? Ed io amavo lui, anzi io amo tutt’ora lui! Lo amo e lo amo da morire, capisci? Noi ci amavamo e tu hai messo fine alla cosa più bella che mi sia mai capitata – dissi tutto d’un fiato – e lo so che ti sembrerà strano sentirmi dire queste stupide frasi smielante da film ma è così, ci amavamo e la nostra storia era molto più di quello che tu stupidamente hai pensato”
Lo lasciai visibilmente spiazzato.
“Voi.. vi amavate?”
“Noi ci amiamo, Manuel, che è diverso.. o almeno, io lo amo, lui non so..” dissi, risentita, calciando un sassolino con la mia converse.
“E.. scusa, ma non lo credo possibile” ammise, alla fine.
“Lo so, è stato difficile anche per me, all’inizio” tentai di rassicurarlo, mentre nessuno dei due guardava l’altro.
“Forse ho avuto una reazione esagerata”
Fu lì che mi voltai verso di lui, trovando i suoi occhi nei miei. Sorrisi a mio fratello, e gli sorrisi sinceramente, come forse non avevo mai fatto.
“Lo credi davvero?” domandai, speranzosa.
“Sì – annuì – è così, solo che, cerca di capirmi anche tu, insomma.. ero convinto che Zayn ti vedesse come ti vedo io: come una piccola sorellina da proteggere..”
“E mi protegge, Manuel”
“Lo so, ma vedervi nel tuo letto, senza vestiti, così, all’improvviso, per me è stato un po’.. traumatico, capisci?”
Annuii, mettendomi nei suoi panni di fratello maggiore protettivo, il quale era sempre stato.
“Sì, capisco..”
“Ma ci ho pensato per tutto il tempo in cui tu hai deciso di non parlarmi, Natalie – mi disse – ed ho capito che insieme sareste davvero una forza della natura, cioè, lo siete già..”
Scossi la testa, sorridendo amaramente.
“No, hai detto bene: eravamo”
“Ma perché? Adesso che avete la mia benedizione non puoi tornare da lui? Insomma, hai detto che ti ama, no?” mi domandò, cercando di capire.
Ma c’era molto più di quello, sotto.
“No, è troppo tardi”
“Ma, Natalie..” ritentò lui.
“No – ma io lo interruppi – Manuel, è troppo tardi, è finita”
Manuel abbassò lo sguardo, annuendo.
“Mi spiace, è tutta colpa mia”
Abbassai lo sguardo anche io, tornando a giocherellare con quei sassi.
“Non fa niente”
Sentii il terriccio sotto le sue scarpe da ginnastica, mentre si alzava e mi tendeva la mano. Io lo guardai, focalizzandomi poi su di essa: non era solo un aiuto ad alzarmi, era molto di più, quella stretta di mano avrebbe avuto un forte valore simbolico per noi due.
“E dai Natalie, non fare la difficile” disse lui, sorridendo.
Continuai a guardarlo, con un mezzo sorriso ad incresparmi le labbra.
“Rivoglio mia sorella”
Così annuii, accettando la sua mano ed alzandomi. Non ci pensai due volte a fiondarmi tra le sue braccia che mi strinsero forte.
“Sei tanto insopportabile quanto indispensabile, per la mia vita”
“Sì, e tu sei tanto odioso quanto importante, per la mia”
“E sei davvero molto insopportabile”
“E tu molto odioso”
Eravamo ancora noi, finalmente.
“Già, immagino quanto sia stata triste la tua vita senza di me, in quest’ultimo periodo..” dissi, mentre lui mi circondava le spalle con un braccio, dirigendoci insieme verso l’uscita del Millwall.
“Oh no, non puoi immaginarlo” disse, scherzando.
“No dai, in fondo sono contenta che abbiamo fatto pace”
“Anche io Natalie, anche io”
Camminavamo insieme, verso casa nostra, per ricominciare insieme.
“I fratelli Shade sono tornati”.










 
Don't care about NOTHING
i fratelli Shade sono tornat SBAAAANG
quanti di voi li rivolevano? 
vi ringrazio innanzitutto per le 8 recensioni allo scorso capitolo fjhds
non vi ho mai amate così tanto, davvero sfdds
bene,  che dire? spero vi sia piaciuto il 27esmo sdfhd
la storia finirà tra esattamente tre capitoli :(( mi mancherà da morire..
e niente, vi auguro un buon venerdì sera, anche se domani io ho scuola..
che brutta vita sjdfsd
vi amo molto <3
Addio, Simo.
p.s: Twitter





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Capitolo 28
*** It's too late ***



 
quando trovate l'asterisco ascoltate 'Take you' di Justin Bieber


(28)

It’s too late



“Dio Harry, vuoi darti una calmata? Sei più isterico del solito!”
Il mio migliore amico mi stava infondendo un’insolita ansia, mentre stavo comodamente seduta sul suo divano, guardando le repliche della seconda stagione di ‘Glee’.
“Ti dispiace?” mi domandò lui, retorico, improvvisamente fermo davanti a me con le braccia spalancate.
“Perché dovrebbe dispiacermi?” lo guardai con fare confuso, ammirando la sua T – Shirt nera ed estremamente vintage.
“Sai che a mio padre non va giù che in casa si vedano cose così “gay” – virgolettò il termine con le dita, riprendendo, ahimè, a camminare avanti ed indietro per il suo soggiorno – dice che un figlio ed il suo ragazzo bastano ed avanzano”
“Però, non lo facevo così omofobo tuo padre” dissi, alzandomi dal divano.
“Nah, lui non è omofobo, diciamo che mi accetta a suo modo”
“In altre parole – urlai dalla cucina, in cerca di cibo – sta cercando di guarire dalla sua omofobia, non è mica un reato, sai? Ammiro molto il fatto che stia cercando di cambiare per te..”
“Ti ringrazio – scherzò Harry – adesso possiamo concentrarci sul vero problema della giornata?”
“Ce n’è uno?”
Tornai sul divano, portando una manciata di patatine alla bocca e masticandole avidamente.
“Natalie – mi riprese lui – smettila di ruminare e spegni quella TV, non aiuta il mio tentativo di rilassarmi”
“Namaste, amico”
“E tu non sei simpatica”
“Oh andiamo, Quinn e Sam stanno per cantare il loro duetto e vincere la cena al Bel Grissino – mi ribellai – lo sai che è la mia puntata preferita, questa!”
“D’accordo, ma se senti il rumore di una Range Rover, spegni”
“Codardo..” sussurrai.
“Che hai detto?” chiese lui.
“Nulla”
Mascherai il tutto mangiando altre patatine, mentre Harry si torturava le labbra con i denti. Tentai di ignorarlo, ma la forma di auto cannibalismo che stava prendendo vita davanti ai miei occhi, era sempre più evidente.
“Ok – mi misi a sedere, spegnendo anche la TV – parliamone”
“Sul serio?”
Io annuii, così Harry si passò una mano fra gli ondeggianti capelli e si sedette affianco a me.
“Il procuratore sportivo non mi prenderà”
Sorrisi, istintivamente.
“È questo che ti preoccupa? Sul serio?”
Harry annuì, serio. Così gli strinsi forte una mano, baciandogli poi una guancia.
“Perché fai così?” disse sorridendo, stupito.
“Perché ti stai agitando per niente, Harry”
“Come fai ad esserne così sicura?”
“Ti ho visto giocare, sei una forza Styles, il migliore degli attaccanti”
Harry scoppiò a ridere, ed io sentii come se un peso si fosse tolto dal mio cuore. Non so, era come se far ridere Harry fosse il mio compito, la mia missione su questo mondo. Rendere felice e far stare bene il mio migliore amico era ciò che sapevo fare meglio, e ciò che avrei voluto fare, per sempre.
“Il fatto è che con giocatori come Zayn..”
Appena disse quel nome, sul mio viso si dipinse un’altra espressione: non so neanche io cosa provassi, se tristezza, nostalgia, rabbia o tutte e tre le emozioni insieme. Fatto sta che Harry se ne accorse.
“Scusa, non pensavo che..”
Ma io scossi la testa, interrompendolo.
“Non importa, solo.. non nominiamolo più, d’accordo?”
Harry annuì.
“E comunque – dissi poi io, dopo un attimo di silenzio – lui sarà pure forte, ma tu hai una cosa che lui non ha”
“E cioè?”
“La passione Harry, tu ami ciò che fai, ami giocare a calcio e si vede che ci metti il cuore, mentre lui lo fa per raggiungere il suo unico sogno di allenatore, non gl’importa nulla di quel posto che il procuratore vi offrirà”
“Lo pensi davvero?”
“Ah – ah” assentii.
“D’accordo allora”
Gli lasciai la mano, quando suonò il campanello di casa Styles.
“Aspetti qualcuno?” gli chiesi, tornando alle mie patatine ed al mio comodo crogiolamento sul divano.
Il fatto era che con la scuola finita, qualcosa mi diceva che quell’estate l’avrei passata lì, a casa del mio migliore amico, arenata sul divano come una balena.
“Ciao, Shade”
Quando sentii la voce di Louis, girai la testa e lo trovai lì, davanti a me: con i suoi pantaloncini da calcio, una maglietta bianca a mezze maniche ed i capelli ancora bagnati dopo la doccia dell’allenamento extra, assieme a Logan.
“Ehi, Lou” lo salutai, tornando alla mia televisione.
Harry invece era tutt’altro che tranquillo, lui saltellava, e quando Harry Styles saltella, è quasi sempre cattivo presagio.
“Allora? Che ha detto il procuratore? Eh? Hai i nomi?”
“Ma per favore, smettila di strillare Harry” dissi, tutt’altro che dolcemente e tranquillamente.
Il mio migliore amico mi fece il verso, ed il suo ragazzo, stirò le labbra in quella che avrebbe dovuto essere una scarsa imitazione di un sorriso.
“Ce li hai o no i nomi, Lou?” tornò a pressare Styles.
Louis annuì, e dai suoi occhi capii che era ora di salutare il cast di Glee, per ascoltare ciò che il ragazzo dagli occhi mare aveva da dirci.
“Perché hai quella faccia?”
“Forse è meglio se ti siedi, Harry” gli consigliò il suo ragazzo.
Harry guardò prima Louis, poi me, e poi si sedette sul divano. Io feci lo stesso, affiancandolo.
“Ho parlato con Logan e poi anche con il procuratore, mi hanno detto i nomi dei ragazzi che andranno a giocare nella primavera del Manchester, cercando di assicurarsi un posto in prima squadra..” cominciò Louis, serio e distrutto.
Harry lo guardò in silenzio, senza dire nulla.
“Io non sono tra questi, non è vero?”
Louis non disse nulla, annuì solamente.
“Mi dispiace”
Ma Harry scosse la testa e sorrise, sinceramente.
“Tu sì?”
E Lou annuì nuovamente.
“Sono felice per te amore, davvero”
Harry si alzò dal divano e strinse forte il suo ragazzo, baciandogli poi le labbra.
“Sei sicuro di non essere arrabbiato?” disse Lou, giocando con i suoi ricci, facendo sorridere Harry.
“No Lou, per niente”
“Grazie, Harry”
Ma poi Harry sembrò ricordarsi di qualcosa e no, non ero io.
“Chi sono gli altri due?”
Gli occhi di Louis saettarono verso di me, ed un solo nome mi venne in mente: Zayn Malik.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ehi Manuel”
Saranno state ormai le otto e mezza di sera, ed a casa Styles, io, Harry e Lou stavamo gustando un ottima cena a base di cibo messicano, quando mio fratello chiamò.
“Natalie, devi venire subito all’ospedale”
“Cosa? – mi alzai di scatto dalla sedia, suscitando in Harry e Louis sguardi stupiti – che significa che devo venire all’ospedale?”
“Devi venire e basta” era agitato, sembrava sull’orlo di una crisi di pianto, mio fratello.
“Manuel, ma che succede?”
“Dyana sta male”.
 
 
 
“Si riprenderà presto, la polmonite non è nulla di grave, certo, meglio non averla – dottori simpatici – ma dopo una settimana in ospedale ed un mese di riposo, la vostra amica tornerà come nuova”
Dopo un viaggio a tutta velocità nella Range Rover di Harry, il dottore ci aveva detto quello, fuori dalla stanza d’ospedale di Dyana.
“Grazie dottore” disse Louis, congedandolo.
Quando andò via, rimanemmo noi tre a guardarci.
“Beh, che si fa?” domandò Harry, stupidamente.
“Ti va di ballare una salsa?” gli chiesi io, retoricamente.
Lui mi fece il verso e mentre Louis, ridendo, ci prendeva entrambi sottobraccio, entrammo nella stanza della mia migliore amica.
Manuel me lo aspettavo, eccome, ma il terzo soggetto di quella stanza, dopo Dyana, forse era l’ultima persona che mi sarei mai immaginata di vedere.
“Oh” fu l’unica cosa che riuscii a dire, improvvisamente paralizzata.
Zayn era seduto sulla poltrona azzurra ai piedi del letto di Dyana, con la sua giacca di pelle nera, nonostante fosse ormai giugno. Appena mi vide, si sistemò, guardandomi come se non mi vedesse da anni.
“Natalie, ciao” le parole flebili di Dyana interruppero quel nostro sguardo.
“Ehi, piccola, ciao, come stai?” così mi ripresi, andando da lei ed abbracciandola di slancio.
“Sto bene – disse sorridendo – puoi dire a tuo fratello di smetterla di preoccuparsi?”
Ma io avevo già finito di ascoltarla, non ce la facevo, perché gli occhi di Zayn erano come una calamita. Non riuscivo a distogliere il mio sguardo da lui, era così bello, dannazione. Anche più bello di come lo ricordavo.
“Harry, Manuel, vi va di portare la malata a fare una passeggiata?” propose Louis.
“Ce la fai, piccola?” chiese apprensivo Manuel.
“Sì, mi farà solo bene, grazie ragazzi”
E mentre Louis e mio fratello aiutavano Dyana a scendere dal letto, Harry domandò se io e Zayn avessimo voglia di accompagnarli, ma Dyana gli lanciò un’occhiata fulminea e Manuel gli tirò un calcio.
“Ahia! – gemette lui dal dolore – che ho detto?”
“Vieni Harry” disse solamente Louis.
Poi il mio migliore amico dette un’occhiata al suo ragazzo, a Manuel e Dyana fuori in corridoio ed a me e Zayn. Ripercorse quella stessa strada con gli occhi un centinaio di volte.
“Styles, te ne vai?”
Ma poi intervenne Zayn, ed il suono della sua voce fece perdere un battito al mio povero cuore.
Poi Harry tirò un sospiro “Ah, capisco, d’accordo, ciao ragazzi”
Mi scoccò un occhiolino, per poi chiudere la porta e lasciarmi sola, completamente sola con il protagonista dei miei pensieri.
*Rimanemmo uno di fronte all’altro, senza dire nulla, per qualche istante. Poi Zayn si schiarì la gola, ed i suoi occhi tornarono a trafiggermi, mentre io tentavo disperatamente di non incontrare il suo sguardo.
“Allora, come va a scuola?” cominciò, incerto.
“Finita, da una settimana, ormai” risposi io.
Tornammo nel nostro silenzio, più inopportuno che mai.
“Senti Natalie, io..”
“No Zayn – lo bloccai subito – non ci vediamo né sentiamo da un mese e tu mi chiedi della scuola? – improvvisai una risata amara – cavolo, ti facevo più intelligente di così”
“Sto solo cercando di fare conversazione, Natalie” mi disse lui, duro e fermo.
“Beh, perché non provi a parlarmi dei tuoi sentimenti, potrebbe anche farti bene, una volta ogni tanto”
Zayn sospirò, avvicinandosi a me, lentamente.
“Mi sei mancata”
Alzai lo sguardo nei suoi occhi, e commisi l’errore più grande della mia vita, perché una volta incatenati i nostri sguardi, non c’era più verso che si staccassero li uni dagli altri, era come una specie di maledizione.
“Mi sono mancati i tuoi occhi azzurri, il tuo assurdo senso dell’umorismo, le tue fotografie ed il modo in cui violi la privacy di chiunque, fotografando qualsiasi persona ti capiti a tiro – mi afferrò una mano, intrecciando le sue dita alle mie – mi sono mancati i tuoi capelli su di me, mi è mancato il tuo profumo dolce e la tua cameretta, mi manca sdraiarmi sul tuo letto insieme a te, mi manca persino studiare insieme a te ed anche la tua ironia, tanto pungente quanto divertente – sorrise, in un modo da far invidia persino agli angeli – e mi sei mancata tu, piccoletta”
Non dissi una parola, troppo spaventata da quelle parole, troppo stupita, troppo stanca, troppo incredula, troppo.. innamorata.
“Ed io? – riprese lui – ti sono mancato, io?”
Guardai i suoi occhi caldi e poi le sue labbra, assaporando più che potevo il suo profumo di vaniglia e sigarette, desiderando di poterlo respirare per sempre, eternamente.
“Come l’aria quando sei in trappola, Zayn”
E fu così che mi buttai tra le sue braccia, quasi come se fosse la mia ancora di salvezza. Mi lasciai stringere e mi lasciai accarezzare dalle sue mani e baciare i capelli dalle sue labbra.
“Non ti lascerò mai più, piccola” sussurrò, ed io temetti di scoppiare a piangere, perché sapevo che quella era solo una situazione temporanea.
Lì stretta tra le sue braccia in quella stanza d’ospedale, era solo una bella parentesi in tutto quel casino.
“E invece devi farlo, adesso”
Mi staccai di malavoglia da lui.
“Ma che fai?” mi domandò confuso, guardandomi allo stesso modo.
“Zayn tu mi hai fatto male e mi hai dimostrato che di me non t’importa nulla e che, cosa più importante, di noi non t’importa nulla”
“Ma cosa dici?”
“Dico che non hai esitato ad abbandonarmi, quella sera e, beh, io non ho nulla da condividere con una persona che non ha neanche tentato di lottare per me, per noi..”
“Ma Natalie..”
“Mi dispiace, Zayn”
Feci per uscire dalla stanza, con le lacrime agli occhi ed il cuore che mi urlava di tornare indietro, che mi diceva che lasciarlo lì da solo sarebbe stato l’errore più grande della mia vita, ma lui mi afferrò per un braccio, attirandomi a sé e facendo sì che i nostri corpi si scontrassero.
“Amore..”
Socchiusi gli occhi, così vicina a lui ed alle sue labbra rosse.
“Sei l’unica per me, lo sai”
Appoggiò la sua fronte alla mia.
“Ed io ti adoro”
Le nostre labbra erano così vicine, ma non si toccavano, non si sfioravano neanche. Indugiavano, le une troppo vicine ed allo stesso tempo troppo lontane dalle altre.
“È troppo tardi”. 
















 
Don't care about NOTHING
ciao ragazzeeeee
lo so che sono in ritardissimo, scusate, ma avevo perso l'ispirazione!
il prossimo capitolo, che spero di riuscire a postare prima dell'apocalisse, sarà il penultimo..
e quando metterò l'ultimo capitolo SORPRESAAAA sjdfhdj una nuova storia per voi! 
vorrei stare qui a chiacchierare ma devo correre a vedere XFactor sdjfdsg
vi amo da morire <3<3<3
Simo.
p.s: ciao Ani :))))))
p.p.s: Twitter
p.p.p.s: "se non te la senti.." 





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Capitolo 29
*** How can I tell you? ***


 
quando trovate l'asterisco ascoltate 'Give me love' di Ed Sheeran

(29)

How can I tell you?
 

Zayn era ormai andato via da qualche minuto, ed io me ne stavo seduta su quella poltrona affianco al letto di Dyana, con lo sguardo perso nel vuoto. Harry, Lou, la mia malata ed il suo ragazzo, nonché mio fratello, avevano fatto ritorno alla stanza d’ospedale, trovandomi lì, sola.
“L’hai ucciso?” disse Harry.
Louis gli tirò uno schiaffo sulla spalla, facendo ridacchiare Manuel, che stava aiutando la mia migliore amica a sdraiarsi sul suo letto.
Io scossi la testa, riprendendomi dal momentaneo stato di trance in cui ero caduta.
“No” dissi soltanto.
Poi mi alzai e sistemai i miei jeans, sospirando.
“Che succede?” mi chiese Dyana, con voce flebile.
“Scusami, ma devo andarmene, ho bisogno di stare sola, io ho bisogno di..” non riuscivo neanche a parlare, per quanto ero scossa.
Mi portai una mano sul viso, vicina agli occhi, pronta a fermare le eventuali lacrime. Ma Harry fu più veloce, le sue braccia mi strinsero a sé, ed anche solo per pochi secondi, riuscii a sentirmi al sicuro, con lui.
“Vuoi che venga con te? Facciamo due passi, parliamo un po’ e ti chiarisci le idee, ti va?” mi domandò dolcemente, accarezzandomi il viso con i pollici.
Gli presi le mani tra le mie e gliele portai lungo i fianchi, sorridendogli riconoscente per tutto ciò che faceva per me.
“Grazie Harry, ma ho davvero bisogno di stare sola, scusami”
“Non c’è problema, ti aspetto stasera a casa? Ceniamo insieme?”
Sorrisi, ed annuendo, afferrai l’iPhone.
“Torno domani, Dyana – dissi alla mia migliore amica – ciao Lou, ci vediamo stasera, e Manuel, ci vediamo a casa”
Terminati i saluti, uscii da quella stanza, dirigendomi all’uscita principale dell’ospedale. Risposi forzatamente ad il sorriso che un’infermiera mi porse, per poi uscire di lì e riversarmi nell’aria estiva di Londra.
Pensavo e ripensavo a pochi minuti fa, quando Zayn era proprio di fronte  a me e mi parlava, dopo tutto quel tempo passato in silenzio. Gli dispiaceva, diceva che avevo ragione io, che avrebbe dovuto lottare per noi, ma comunque non l’aveva fatto. Erano tutte belle parole quelle che mi aveva detto, certo, indubbiamente.. ma la sostanza? Dov’era  la sostanza dei suoi discorsi quando serviva? Non c’era e non c’era stata.
Mi sentivo uno straccio, mi sentivo abbandonata, ferita, mi sentivo come l’ultima cretina a cui sono state dette una montagna di bugie. Perché era quello che Zayn aveva fatto, mi aveva mentito, dicendomi che sarebbe stato insieme a me per sempre, che non mi avrebbe mai lasciata. E adesso? Adesso camminavo da sola, sotto un cielo grigio e lui chissà dov’era..
Alzai lo sguardo, e quando una goccia mi colpì in pieno viso, imprecai.
“Perfetto, piove, dannazione..”
Mentre sbuffavo sentii una macchina dietro di me, andava lentamente e sembrava seguire il mio passo. Mi domandai se non fosse qualche scocciatore, giusto l’epilogo perfetto per una giornatina niente male.
“Bisogno di un passaggio?”
Ma quella voce mi suggerì che non si trattava di un semplice scocciatore, e mi chiesi come avessi fatto a non riconoscere quell’inconfondibile Panda Station Wagon vecchio modello.
“No” dissi secca, continuando a camminare.
Lui e la sua macchina, con il finestrino abbassato, intanto continuavano a seguirmi. Ed io mi dicevo continuamente di non guardarlo, perché se no avrei ceduto e non volevo farlo.
“Ma piove”
“Pioviggina, è diverso”
Ma in realtà la pioggia si era fatta più insistente, ed io non avevo né cappuccio e né ombrello. Se non avessi accettato quel passaggio mi sarei beccata l’influenza, inoltre i miei capelli avrebbero avuto un aspetto impresentabile, se non fossi salita su quella macchina.
“Allora?” mi chiese poi lui.
Finalmente girai lo sguardo ed incontrai due meravigliosi occhi colmi di speranza a cui non avevo mai saputo dire di no.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Eravamo arrivati nel vialetto di casa mia, il cielo era scuro, sembrava di essere a novembre, quando alle quattro del pomeriggio ci si sentiva come se fosse notte fonda. Zayn spense il motore e rimanemmo lì, nell’abitacolo della sua Panda Station Wagon, con la pioggia che batteva sul parabrezza ed i nostri respiri. Non ci guardavamo negli occhi, non ne avevamo il coraggio. E non ci parlavamo, perché era troppo difficile.
“Vuoi entrare?”
E poi tirai fuori quel coraggio, neanche io sapevo da dove. Zayn alzò lo sguardo, ed io feci lo stesso, incontrando nuovamente i suoi splendidi occhi.
Quando c’era brutto tempo, era lui il mio raggio di sole.
“Sì” annuì.
“Ci bagneremo” dissi io.
“Conosco un vecchio rimedio”
Scoccò un mezzo sorriso, dopodiché uscì dalla macchina e corse verso di me, aprendo lo sportello del passeggero e trascinandomi letteralmente sotto il lembo della sua maglietta, come l’ultima volta.
Ed un mare di ricordi mi travolsero.
Chiusi la porta di casa dietro di noi, accendendo la luce del salotto e sistemandomi vagamente i capelli. Zayn si guardò la maglietta, completamente zuppa d’acqua.
“Oh, io, mi dispiace.. ti sei bagnato..” tentai di dire.
Ma lui sorrise, nonostante si fosse appena preso la pioggia forte di Londra, per coprire me.
“Non ti preoccupare” disse.
“Vuoi qualcosa di Manuel? – dissi già sulle scale – ti do una maglietta asciutta..”
Mi rintanai nella camera di mio fratello, imponendomi di respirare regolarmente, mentre lo sentivo salire gli scalini. Frugai nel suo armadio e tirai fuori una maglietta blu a mezze maniche.
Ma quando mi girai e lo trovai lì davanti a me,senza maglia, a meno di due centimetri dal mio naso, ogni tentativo di rimanergli indifferente mi sembrò improvvisamente vano.
“Tieni” gli dissi.
Lui mi sorrise, come non faceva da molto tempo, dopodiché mi prese le mani tra le sue, portandole lungo i suoi fianchi.
“Non mi serve”
“Io credo di sì”
Ma lui scosse la testa, avvicinando le labbra al mio collo, accarezzandomi così delicatamente la pelle. Socchiusi gli occhi, presa dal tocco delle sue labbra.
“Non puoi fare così” dissi in un momento di lucidità, spingendolo via.
“Così come, Natalie?” chiese, allargando le braccia.
Io camminai velocemente verso la mia camera, ma sentii la sua mano afferrare il mio braccio, fermandomi nel corridoio.
“Devi smetterla, Zayn”
“Sei stata tu a dirmi di entrare” rispose ovvio.
“Ed ho sbagliato, puoi anche andartene se lo ritieni necessario”
“Se lo ritengo necessario? – mi chiese, retoricamente – Natalie non stai parlando con un commesso di qualche negozio, ma con me”
“E chi sei tu? Eh?”
“Non fare così” sembrava quasi una preghiera.
“Ma così come, Zayn? – dissi, rassegnata - io non faccio proprio nulla”
“Dovrei lasciarti andare? È questo che vorresti? Che ti lasciassi perdere?" domandò, arrabbiato.
“Sarebbe un punto d’inizio non male, per me”
“Beh non lo farò, e sai perché?”
“Non uscirtene con un ‘Perché ti amo’, potrei anche non rispondere delle mie azioni, ti avviso”
Zayn rise vagamente, avvicinandosi ancora di più a me.
“Come faccio a dirti che mi dispiace? Come faccio a dirti che non ce la faccio senza di te? Come faccio a dirti che mi sento un completo idiota, qui, a dirti queste cose?”
Ed io scoppiai inevitabilmente a piangere, davanti ai suoi occhi, davanti a lui che mi prese tra le sue braccia, stringendomi e cullandomi.
“Come faccio a dirti che mi sento impotente ogni volta che ti vedo piangere? – disse, con le labbra premute ai miei capelli – come faccio a dirti che vorrei vederti sempre felice? E come faccio a dirti che vorrei svegliarmi sempre con te accanto? Come faccio a dirti che ho bisogno di te e del tuo strano modo di amarmi, perché tu ami solo me ed è inutile continuare a mentirsi, perché noi ci amiamo e siamo stati distanti per troppo tempo. Noi dovremmo impegnarci a recuperare 17 anni persi, e cosa facciamo invece? Complichiamo le cose”
“Zayn..” dissi, tra le lacrime.
Lui mi guardò negli occhi, asciugando ogni traccia di lacrima dalle mie guancie umide. Dopodichè mi prese il viso tra le mani, avvicinando le sue labbra alle mie.
“Piccola, io ti amo e vorrei solo poterti stringere, sempre”
E le nostre labbra s’incontrarono, premendo avidamente le une sulle altre, assaggiandone i sapori. Mi aggrappai a lui, respirando il suo profumo di vaniglia e sigarette, affondando le unghie sulla sua pelle, desiderosa di averlo solo per me.
Zayn Malik era mio, solo mio e per sempre mio.
Si staccò dalle mie labbra, interrompendo il nostro bacio, accarezzandomi il viso e scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ti fidi di me, non è vero?”
Annuii, stringendolo forte e lasciandomi abbracciare.
“Allora ascoltami”
“Che succede?” gli chiesi, confusa.
“Il procuratore sportivo ha parlato con Logan” disse, serio.
“Oh, lo so, Harry non ce l’ha fatta – dissi triste – ma tu sì” conclusi poi con un sorriso.
“È qui che ti sbagli”
“E perché?”
“Perché io non andrò nella primavera del Manchester, non fa per me, e poi Styles ci tiene davvero troppo, non può rinunciare ad un’occasione del genere”  
Lo guardai stranita, allontanandomi un po’, per guardarlo.
“Stai scherzando?”
“Non sono mai stato più serio”
“Hai ceduto il tuo posto ad Harry?” domandai, sempre più sorpresa.
Lui annuì.
“E che ne sarà di te?”
“Adesso viene la notizia più importante”
Non so perché ma iniziai a preoccuparmi.
“Secondo il procuratore il calcio italiano ha bisogno di uno come me” disse, con un sorriso radioso stampato sulle labbra.
“E..?” lo esortai.
“Mi mandano a Milano, Natalie”
Inizialmente strabuzzai gli occhi, senza sapere che dire. Dopodiché realizzai e mi gettai letteralmente tra le sue braccia, allacciando le gambe attorno ai suoi fianchi, lasciando che le sue mani mi tenessero ancorata a lui.
“Ma è il tuo sogno, Zayn, ce l’hai fatta!”
Lo baciai, lo riempii di baci, troppo felice per contenermi.
“Metà del mio sogno..”
“Che significa?”
Mi rubò un bacio sulle labbra, prima di rispondere.
“L’altra metà sei tu”
Gli diedi un altro bacio, sorridendo, perché Zayn sapeva essere meraviglioso quando voleva.. ed il più cretino di tutti, quando s’impegnava.
“Mi appoggerai?”
“Sempre”.





 
Don't care about NOTHING
ciaaaao gente 
ma lo sapete che mi sono immaginata tutto?
cioè lei, piccolina, che si fa abbracciare da Zayn.. boh, sto malissimo sjsdgf
è passato meno tempo dell'ultima volta, fortunatamente..
anche perchè se no vi avrei autorizzate a picchiarmi jsdfsdjfg
nel frattempo comunque è uscito Salute, ed io sto male, ma davvero male sjfsdg
comunque sono amareggiata ed incazzata con il mondo, oggi
perchè? perchè nella mia scuola ci sono degli elementi esageratamente stupidi
che il ragazzo che mi piace sia uno di loro, rimane solo un irrilevante dettaglio jsfsdg
ragazze devo andare troppo a dormire, vi amo da morire, addio <3<3<3


 




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Capitolo 30
*** Young Hopefuls ***







 
(30)

Young Hopefuls



Zayn non dormiva, riuscivo a vedere con la coda dell’occhio le sue palpebre muoversi regolarmente, su e giù. Le sue dita accarezzavano delicatamente la mia spalla destra, nuda. Il mio letto ci ospitava nuovamente, e lo aveva fatto per tutta la notte.
Mentre io e Zayn avevamo fatto l’amore, quella notte, per la seconda, terza e poi quarta volta, era come se avessimo sentito qualcosa che si spezzasse tra di noi, come se qualcosa stesse per finire.
Ed era per questo che nessuno dei due parlava, ci limitavamo a starci accanto, come avremmo voluto fare per i giorni a seguire ma, entrambi sentivamo che stava per succede qualcosa.
“Verrai con me, non è vero?”
Fu quella frase a rompere il nostro silenzio, a rompere i nostri respiri, a rompere le sue carezze, a rompere l’armonia che la nostra pelle nuda ed i capelli scompigliati avevano creato.
“Dove?”
Facevo finta di non capire, perché non ero pronta a dirgli di no. Ma lui lo aveva capito, ed aveva girato il viso, incastrando gli occhi assonnati nei miei.
“A Milano – spiegò – tu verrai con me?”
Quella era una speranza, più che una domanda.
“Come faccio a dirtelo, Zayn?”
“Ed io come faccio ad ascoltarti?”
Lottai contro le lacrime, stringendomi a lui e reprimendole sulla sua spalla, cercando di non scoppiare in un pianto.
Il suo braccio mi circondò le spalle, rassegnato.
“Non posso” dissi con voce rotta.
“Lo sapevo” Zayn finse una risata.
“Che dovrei fare?”
“Nulla”
E rimanemmo nuovamente in silenzio, per qualche istante. Zayn aveva ripreso ad accarezzarmi ed io respiravo sulla sua pelle, beandomi del suo profumo, come se fosse l’ultima volta.
Perché quella era, l’ultima volta.
“Quando partirai?”
“Domani”
Una parola che mi uccise.
“Come sarebbe a dire domani?”
Mi alzai di scatto, mettendomi a sedere, mentre lui mi guardava, ancora sdraiato, con la testa sul cuscino.
“Domani è sabato, gli allenamenti iniziano lunedì, passerò tutta l’estate lì e..”
“E?”
“Ed anche tutto l’anno, se sarà necessario”
Annuii, guardando in un punto impreciso, assimilando quelle notizie che mi facevano male al cuore.
“Se loro apprezzeranno il mio lavoro, Natalie, mi terranno lì, in Italia, ed allora sapremo che tutte le mie speranze non saranno state vane – vedendomi triste, si alzò, mettendosi a sedere di fronte a me, circondandomi i fianchi con le braccia – piccola, inizierò dal basso per poi arrivare al top”
“Allenerai una squadra, come hai sempre sognato”
Conclusi io, con un mezzo sorriso sul volto, contenta per lui, ma distrutta per noi.
“Mi piacerebbe vivere il mio sogno con te, ma non posso costringerti a rinunciare al tuo, portandoti via in Italia”
Lo abbracciai, aggrappandomi totalmente a lui, nella speranza che non mi lasciasse più andare, nella speranza che saremmo potuti rimanere lì, nella mia camera, abbracciati nel mio letto, per sempre.
“Un giorno andrai a Parigi e sarai la migliore fotografa che il mondo abbia mai visto, piccola”
“Ma tu non sarai lì con me”
Zayn sorrise, prendendomi il mento con due dita, in un gesto dolce, costringendomi a guardarlo negli occhi.
“Io sarò sempre, lì con te”
“E mi ami?”
“Come potrei non farlo?”
Ci guardammo negli occhi, per infiniti istanti, nella speranza che quel momento lo avremmo ricordato per tutta la vita, portandolo con noi in tutti i posti in cui non saremmo stati vicini.
“Giurami che non è un addio”
“Te lo giuro”
Premette forte le sue labbra sulla mia fronte, distrutto quanto me.
“Anche se ci stiamo lasciando, adesso, non dimenticarmi”
“Dimenticarmi di te? Neanche se lo volessi – era sincero, ma faceva male lo stesso lasciarlo - ti amo e ti amerò, piccoletta”
“Ed io anche, Malik”
Sorridemmo insieme, uno sulle labbra dell’altro, per poi suggellare quella nostra promessa con un bacio.
Un bacio carico di sofferenza, amore e, soprattutto, giovani speranze.
 
 








 
Don't care about NOTHING
ok, come si fanno queste cose?
questa storia ho iniziato a scriverla per un motivo, in un certo periodo della mia vita in cui tutto andava storto. La mia squadra di pallavolo, la scuola, i miei amici, il ragazzo di cui ero e, forse, disgraziatamente, sono ancora innamorata. Ma ho iniziato questa storia, Skinny Love, scrivendo delle mie emozioni in prima persona, spacciandole per quelle di Natalie ed ho creato questo personaggio a cui mi sono legata con anima e cuore. 
Per cui, tutto questo poema per dirvi che come voi, neanche io sono pronta a dire addio a lei ed a questa storia. Quindi, nonostante questo sia l'ultimo capitolo, tra poco scriverò il seguito della storia, che chiamerò 'Half a heart', perchè sì, sono una brutta persona ed ho ascoltato Midnight Memories.
Quando ho inziato questa storia era maggio, giusto? Adesso è novembre, e la mia vita è completamente diversa, sembra un'altra in confronto a quella che avevo.. Ma non è un male, anzi, io l'ho visto come un punto da cui ricominciare. 
E, ovvio, non ho ricominciato da sola, quindi devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine e voi siete tra queste. Grazie ragazze, vi voglio bene e non sapete quanto, spero che in tante apprezzerete la mia idea di scrivere un seguito..
Un grazie speciale va ad Anita, a Ilenia ad Alessia, a Rebecca (so che non è il tuo nome, ma io ti conosco come Rebecca Daniels e per sempre rimarrai lei) e, soprattutto, ringrazio la metà del mio cuore (per rimanere in tema) Martina.
Grazie, davvero.
Scusate per questo infinito angolo autrice, ma dovevo dire queste cose.. Tra l'altro, volevo informarvi che non ho più idee nè ispirazioni per Back in time, prometto di farmele venire e di mettermi a scrivere il prima possibile, ma non aspettatela sveglie e non odiatemi, please.
ciao a tutteeeeeee <3<3<3

 




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