The fear of loving.

di drewgirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 – “Lui non prova emozioni.” ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 – “Dimenticare tutto quanto” ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 – “Non mi interessa” ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 – “ Aveva paura” ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 – “Amore = Paura” ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 – “Una lettera” ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 – “ Era il calore del suo cuore” ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 – “ Amore” ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 – “ Lui la ama ” ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 – “Era una bella sensazione” ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 – “Lui non prova emozioni.” ***


-Capitolo 1 –“Lui non prova emozioni.”

Era una mattinata fredda, tutto era così buio, era tutto così freddo,
come il cuore di quel ragazzo che stava aspettando l’autobus per arrivare alla sua scuola.
Quel ragazzo era seduto in attesa, gli auricolari alle orecchie,
quel ragazzo ha diciannove anni e si chiama Justin Bieber, un ragazzo come tutti gli altri almeno all’apparenza, ma in realtà nascondeva un segreto. Un segreto che era difficile da nascondere e così doloroso da tenere dentro di se,
Justin Bieber odiava l’amore.
Non aveva mai amato nessuno nella sua vita e non voleva essere amato a sua volta,
il suo cuore era di ghiaccio, amici non ne aveva, solo una migliore amica e niente di più.

Ma quel ragazzo non è sempre stato così, due anni prima lui e la sua migliore amica erano andati ad un campeggio insieme.
Volevano divertirsi, due ragazzi che volevano svagarsi durante l’estate,lui era solare,
divertente e bello, ma ritornati da quel campeggio diventò così, non si sapeva il motivo.
Justin Bieber non fu piu’ lo stesso.
 Arriva l’autobus, lui si alza e si avvicina.
Sale.
Guarda il corridoio vede tutti i ragazzi addormentati e la sua migliore amica che sta leggendo un libro,
si avvicina a lei e si siede, lei alza il viso e lo guarda gli fa un sorriso

- Buongiorno Justin - disse la ragazza continuando a guardarlo mentre si siede
-Buongiorno Amber-
- Allora come è andata la giornata di ieri? Non ci siamo visti -
- Scusa,ma ieri volevo rimanere da solo, non avevo voglia di vederti –
lei abbassa lo sguardo,
ci rimane leggermente male, ogni sua frase gli faceva male al cuore perché quella ragazza così bella era innamorata segretamente di lui da quando era più piccola, lui non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo.
Lei soffriva ogni giorno

- Ok va bene… Non importa-
- In questo periodo sto meglio da solo, non ti voglio vicino -
- Ok – lui si gira e la guarda.

Vede la tristezza che compare sul viso di lei, non sa che cosa gli succede
ma ogni volta che la vedeva triste stava ancora più male, lui si avvicina a lei e la guarda attentamente

- Però forse è meglio che stai con me -
- Ma se hai detto che non mi vuoi vicino? -
- Ho cambiato idea…. Dopotutto sei la mia migliore amica per cui dobbiamo vederci così mi aiuti a fare anche i compiti-
-Va bene ok –
arrivano in poco tempo a scuola.

Scendono tutti dall’autobus, tutti i ragazzi con i loro zaini sulle spalle vanno verso la scuola,
entrano e Amber si avvicina al suo armadietto lo apre e prende dei libri.
Aspetta Justin e insieme vanno in classe, si siedono vicini come al solito,
ed ecco che entra la professoressa, la professoressa di italiano 

-Allora ragazzi come state oggi?- disse la professoressa toccando la penna e sbattendola leggermente sulla cattedra
- Bene professoressa e lei?- disse tutta la classe in coro
- Bene grazie. Allora questa notte ho avuto un illuminazione e voglio dirla anche a voi-
-Ci dica professoressa la ascoltiamo-
-Allora farete un lavoro a coppie su un opera che vi darò io ok?-
-Ma prof-
-Zitti vi dico le coppie–
il silenzio nella classe rendeva l’atmosfera inquietante, inizia a parlare e a dire tutte le coppie,
inizia e non finisce mai e poi ecco la coppia decisiva
– Justin e Amber faranno Giulietta e Romeo -
- Ma prof di queste opere che cosa dovremmo fare? –disse Amber che era ancora sorpresa per l’argomento che gli aveva dato da fare la professoressa
-Giusto che stupida non ve l’ho spiegato… Allora dovete prendere una parte dell’opera e la recitate e poi ci spiegate quello che ci vuole dire l’autore.. per esempio voi due potete fare Giulietta e Romeo nella parte finale in cui lei si avvelena e lui si accoltella anzi farete quella parte -
- Ma prof Giulietta e Romeo in quella parte si… si baciano -
- E allora un bacetto insignificante, non ha mai fatto male a nessuno per cui state tranquilli che non morite per questo.-
-D’accordo prof faremo quella parte-
- Bravi!-
disse la professoressa,
mettendosi bene gl’occhi e continuando a guardare il foglio con la lista di coppie.
 Amber abbassa lo sguardo.

Justin, in quel momento, guarda la professoressa leggermente male.
Alla sola idea di dover baciare Amber si sente male,non voleva baciarla.
Non voleva,era la sua migliore amica.
Non poteva baciarla 

-Chiedi alla prof se ci darà ore sue per fare questa cosa – gli sussurra Justin sottovoce
-Ok…- abbassa e si schiarisce leggermente la voce -Ehm prof! -
- Dimmi Amber-
- Ma ci darà sue ore per lavorare su questo lavoro?-
- Allora ho parlato con tutti i prof e non vi daranno compiti, così potete concentrarvi solo sul mio lavoro-
- Tutto a casa per cui?Giusto? -
- Esatto –
loro due si guardano, il silenzio tra i due e un leggero imbarazzo che diventava frustrante.
Non sapevo che cosa fare – Ah iniziate da oggi pomeriggio che a sorpresa vi chiederò tutto -
-Uffa, professoressa-
-Smettetela, ammettetelo sono l’unica professoressa buona. Per cui per una volta fatemi fare un po’ la monella. Poi siete tanto bravi per cui non vi preoccupate. Farete un ottimo lavoro.–
dopo questa perla di saggezza da parte della professoressa,
iniziarono la lezione.

Le ore cominciarono ad andare, come i minuti e i secondi.
La noia per ogni studente.

Amber era felice,era innamorata di lui. Non poteva perdere l’occasione di baciare il proprio migliore amico.
Era molto felice ma, Justin non era felice di baciarla, o forse no?
Non lo sapeva la confusione era grande nella sua testa e lei voleva così intensamente baciarlo.

-A casa tua o a casa mia oggi?- gli domanda Amber girandosi verso di lui,
e lui si gira automaticamente verso di lei al suono della sua voce
-Mia-  gli dice freddamente
-Va bene Justin – lui gira il viso, non la guarda nemmeno per un secondo anzi ancora peggio,
non voleva guardarla.
Voleva solo non avere niente con lei.
 Era qualcosa di inspiegabile nel corpo di Justin, non voleva dimenticare quel fatto.
lasciar correre.
Si ripeteva nella testa:
 - E’ solo per la scuola, nulla di piu’ solo per la scuola. Non ci saranno altre interferenze -
lo ripetè così tante volte che sembrava vero.

Ma sarebbe stato così?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 – “Dimenticare tutto quanto” ***


Capitolo 2 –
“Dimenticare tutto quanto”


Ormai il pomeriggio era arrivato.
La mattinata noiosamente passata sui libri era conclusa,
era il momento per i ragazzi di rivedersi anche se per Justin non era una cosa molto gradita.
 Lei stava andando con calma verso la casa di lui,eccitata anzi, felice perché voleva proporgli di provare già la scenetta.
Pronta del fatto che probabilmente si sarebbero baciati,
pronta al fatto che sarebbe stato il momento piu’ bello della sua intera vita.

Dopo poco arriva.
 Si avvicina alla porta e bussa, lui apre e le fa un cenno con la testa come per dire
– Dai entra -
lei entra timidamente e sale le scale, come faceva ogni volta che si vedevano insieme.
Quella era come se fosse casa sua, era sempre stata li, e aveva mille ricordi con Justin.
 Sale entra in camera di lui e  appoggia i libri sulla scrivania.
Justin, nel frattempo chiude la porta, erano in casa da soli per cui nessuno gli avrebbe disturbati.
Si siedono alle sedie della scrivania, pronti per iniziare

-Allora tu sai di che cosa parla Romeo e Giulietta?- dice Amber guardandolo con un mezzo sorriso,
la storia di Giulietta e Romeo gli era sempre piaciuta
-So solo che alla fine muoiono- dice Justin seriamente, lei ci rimane.
-E’ già un inizio…- dice sarcasticamente, poi continua a parlare. Si schiarisce la voce
- Comunque è la storia di un grande amore, loro due erano di famiglie diverse che si scontravano erano in guerra tra di loro, alla fine muoiono lui avvelenato e lei si uccide con un coltello, lo hanno fatto per amore perché nel loro mondo non potevano stare insieme però in un altro avevano la speranza di poter stare insieme-
- Ok! E’ una storia stupida-
- Perché dici questo? E’ la più grande storia d’amore di tutti i tempi-
- Perché io non mi ucciderei mai se non posso stare con la ragazza che amo –
ecco le parole uscivano dalla bocca di Justin come un ululato,
perché doveva odiare così tanto l’amore quel ragazzo? Cosa gli aveva fatto di così tanto male?
Lei ritorna triste, fa finta di non aver sentito quelle parole che però erano entrate nel suo cuore.
Colpendolo.
- Comunque che dici se proviamo subito la scena? -
-Va bene ma sai le parole? Perché io non ho la piu’ pallida idea di quali siano -
-Si le ho stampate una per me e una per te. Così se sbagli ti aiuto io-
-Ok va bene-
nemmeno un grazie, sempre freddo e soprattutto sempre impassibile con tutti.
- Io mi dovrei stendere sul letto – lui annuisce.
 Lei si stende nel letto, lui prende il foglio in mano e inizia a leggerlo
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro…. Ma che è questa roba.. Come cazzo ha fatto a scrivere una cosa del genere! -
-Sono le battute. Dai Justin! -
- Ma che roba sdolcinata! No, io non le dico questa cose, non sono nel mio stile-
- Justin, fallo per la scuola se no prendiamo un brutto voto! -
-Ok –
dice sbuffando – Ma ti devo anche baciare? -
- Ehm..Si –lui fa una faccia strana e poi sbuffa ancora.
Lei si ristende comodamente nel letto, lui prende coraggio e inizia a dire le sue battute.
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio – ecco il momento fatidico lui si avvicina con il viso al suo.
Fissa quelle labbra carnose per pochi secondi, poi lentamente le sfiora con le sue e si allontana.
Una sensazione strana invade il corpo di lui e lei aveva il cuore che batteva così forte che poteva sentirne i battiti crescere
ogni istante più intensamente.
Lui riacquista lucidità,  si riavvicina alle sue labbra e finalmente le unisce in un lungo bacio, le loro lingue giocano tra loro.
 Justin non si era reso conto che la stava baciando sul serio.
 Gli mette una mano sul viso per tenerla più stretta a se, nello stomaco nasce un movimento strano,
ma allo stesso tempo intenso.
Lei non aspettava altro che quel bacio.
Improvvisamente lui si allontana da lei, spaventato senza saperne il motiv, lei si alza dal letto e lo guarda
-Scusami- dice lui ancora spaventato per l’accaduto, non conosceva quelle sensazioni. Non le aveva mai provate prima
- Non fa nulla non ti preoccupare! Non è successo nulla di grave -
- Continuiamo a leggere il libro la scenetta la proveremo un’altra volta adesso non voglio -
-Si, va bene –
lei scende dal suo letto, va vicino a lui e iniziano a leggere quel libro,
lentamente e con molta calma cercando di capirne il significato.

Justin, non lo avrebbe capito quel significato così intenso e pieno di una parola che per lui è sconosciuta “AMORE”.
Non voleva l’amore, lo rinnegava così tanto e lo odiava follemente.
Ripensava a quel bacio, quel bacio che non lo aveva lasciato indifferente, quel bacio che lo aveva lasciato senza fiato e al quale pensava.
Mentre lei legge comincia a fissargli le labbra, lui comincia a non capire più niente, perché gli succede questo?
Ma non vuole conoscere quella risposta così ovvia, così decide di guardare il libro e di ripetersi nella testa

“IO ODIO L’AMORE” era quello lo scopo, odiare così tanto l’amore da non poterlo nemmeno provare,
odiarlo così tanto da non poter nemmeno percepirlo, non cercalo da così poterlo perdere nell’oscurità.

- Justin ci vorrà un bel po’ per leggere questo libro, fino a sera- disse lei fissandolo negl’occhi e lui incrociato il suo sguardo lo devia, riguarda il libro e risente quella sensazione strana
-Staremo qui fino a sera allora! – sarebbero rimasti li fino a sera, solo per studiare quel libro.
Per lui era una seccatura invece per lei era un modo per stare il più possibile con lui.

- La sera
- Adesso io vado Justin che mio padre mi aspetta – dice lei prendendo le sue cose,
girandosi verso di lui lo vede che non la guarda in faccia ed è leggermente impaurita
- Si si – risponde lui freddamente, nemmeno una via di scampo nelle sue parole
- Ci vediamo domani a scola ok? – dice lei ormai persa nel buio, nel buio della freddezza di Justin che sembrava impenetrabile
- Si si a domani! – continua a guardare da altre parti, cercando di non incrociare mai il suo viso.
Non voleva vedere nessun suo lineamento e nemmeno nessun suo sorriso.
- Ciao – lei con il cuore doloranti, esce dalla sua stanza, va fuori casa sua e inizia a camminare verso la sua casa.
La ragazza portava la testa bassa e le lacrime di chi ormai aveva perso ogni speranza.
Lui la fissava dalla finestra, si ripeteva quella frase nella testa.
Non smetteva.

Quella paura era incontrollabile.
Mettendosi nel letto disteso, chiude gl’occhi e si addormenta dolcemente. 
Voleva dimenticare tutto quello che era successo.
Voleva non pensare a lei.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 – “Non mi interessa” ***


-Capitolo 3 –
“Non mi interessa”


Era mattina ormai Justin era nel letto,
era in ritardo per la scuola ma non aveva voglia di andare e era stanco.
Stanco di non riuscire a sfumare la sua vita.
Pensava a quel bacio e a come lo avesse resi vivo per la prima volta dopo tanto tempo.
Guarda il soffitto bianco cerca in tutti i modi di vedere colori più vivaci,
ma non ci riusciva anzi vedeva sempre un solo colore il nero.

Non riusciva a vedere nulla di bello, non voleva amare quel ragazzo disteso sul letto, lui è così solo.
Decide così di girarsi dall’altra parte verso la scrivania.
In quel momento immagina lei che legge, guarda attenta quella scena impressa nella sua testa,
non vedeva altro che quello e ne era completamente spaventato.
Porta le mani agl’occhi e se li gratta, come se volesse cancellare quell’immagine dalla sua testa e le toglie ed ecco non c’era più niente.
Il nulla, nemmeno una traccia di lei e lui non la voleva.
Nella stanza entra sua madre che si avvicina a lui, si vedeva che era buona,
voleva svegliare il figlio pensavo che non stesse bene

- Justin sei in ritardo per la scuola, dai alzati che ti porto in macchina- dice lei toccandogli la spalla
-No, mamma non ci vado a scuola oggi! – dice lui con tono grave e leggermente aggressivo,
non parlava spesso con la madre e spesso nemmeno la badava.

-Perché non vuoi andare a scuola oggi? Hai una verifica per la quale non hai studiato? – dice lei toccandogli i capelli e preoccupandosi per lui
- No,mamma non ho nessuna verifica! Non mi sento semplicemente bene! – lui cerca di spostarsi dalla mano della madre
- Ma hai la febbre?-
- No mamma! Smettila, vai fuori da camera mia! –lei si alza dal letto,
il dolore che provava nel vedere che il figlio era così insensibile e va verso la porta.
Stanca di quel comportamento, perché vedeva che suo figlio era cambiato,
non era più quello di prima che credeva nei suoi sogni  e rivoleva il suo amato Justin.
Lei esce dalla sua stanza e lo lascia da solo.

 Lui si alza dal letto e va verso la sua scrivania, guarda il suo cellulare e vede che aveva tre messaggi,
li apre e vede che sono tutti di Amber, alla vista del nome inizia a sbuffare, apre tutti i messaggi e li legge:
“ Justin come mai non sei venuto in pullman? Ti porta tua madre?” – cancella il messaggio appena letto,
va al secondo messaggio per vedere il contenuto
“Ma Justin perché non sei a scuola? Stai male? Ti prego rispondimi” –cancella anche questo messaggio e lo irritava questa cosa.
Non voleva dare spiegazioni a nessuno e soprattutto non voleva dare spiegazioni a lei, lui non voleva stare con lei
, anzi ci stava solo per obbligo perché era la sua migliore amica, legge il terzo messaggio
“Justin che succede? Mi stai facendo star male seriamente”– ecco a quel messaggio gli risponde,
non lo cancella ma risponde:
“Non mi interessa”– ecco che cosa dice alla sua migliore amica, quanto potesse essere freddo con tutti,
non capiva che la faceva star male sul serio, non capiva che lei veramente soffriva quando riceveva quei messaggi scritti da lui.
Ma noi sappiamo che lui non lo avrebbe mai capito, secondo lui era normale rispondere così alla propria migliore amica,
era una cosa normalissima e gli era indifferente.
Si mette vestiti puliti e le scarpe, la giacca e esce di casa senza dire nulla alla madre.

Cammina per la strada, si siede su una panchina dove si appoggia un barbone, lui guarda il vuoto, ricorda il passato e soffre.

- Ehi ragazzo perché hai quello sguardo perso nel vuoto?- dice il barbone, appoggiando per terra il suo bel cartone,
sembrava così dolce e comprensivo. Aveva una luce d’angelo sul viso quell’uomo
- Ehm.. lei che cazzo vuole? – dice lui con tono aggressivo, l’uomo lo guarda stupito e non pensava che fosse così cattivo
- Ehi stai calmo… ti ho solo chiesto perché hai quello sguardo così perso –
Justin guarda male il barbone e non aveva intenzione di dire nulla, a quell’uomo non voleva dire i suoi ricordi passati,
non erano cose che lo riguardavano
- Con me puoi parlare intanto, dopo oggi non ci rivedremo mai più! -
- Non sono affari tuoi quello che penso, sono cose mie! Per cui stai zitto o te ne puoi andare su un’altra panchina! -
- Perché sei così freddo ragazzo? I tuoi coetanei sono così sorridenti e felici tu non lo sei nemmeno un po’ anzi, sei freddo e triste –

aveva centrato il punto quell’uomo, ma Justin non gliel’avrebbe data vinta così facilmente
 -La vita va così… bisogna distinguersi dalla massa – dice Justin,
facendo completamente l’indifferente con l’uomo
-Si è vero però non facendosi del male-
-Che cosa intende dire?-dice Justin girando la testa verso il barbone
- Dalla tua faccia sembra che odi tutto persino l’amore, odi tutto quello che c’è di buono e non vuoi essere paragonato agl’altri-
-Ma lei come lo sa? -
- Prima di diventare un barbone era uno psicologo prendevo così tanti soldi ma poi… un giorno la mia ex moglie mi ha preso tutto ed eccomi qui! -
- Senta io non le ho chiesto di raccontarmi la storia della sua vita, perché non mi interessa proprio saperla! Le ho solo chiesto come fa a sapere quella cosa. Solo quello le ho chiesto!-
- E si, ho ragione io tu odi l’amore –
Justin sbuffa al suono di quelle parole, così indifferente e menefreghista
- Non è vero! Io non odio l’amore! -
- E sentiamo tu hai una ragazza? –l’uomo evidentemente vola confermare la sua idea,
ma Justin sapeva che avrebbe già perso
- No!-
- Ti piace qualcuno o provi sentimenti per qualcuno?-
No, io voglio stare da solo e non voglio nessuno! Si sta meglio da soli meno problemi –
dice Justin, 
lui proprio non voleva nessuno
-Eh no, mio caro! L’amore è così forte e grande, nessuno ne è immune lo puoi nascondere ma ci sarà sempre un po’ di amore nel tuo cuore! L’amore ti troverà ovunque! -
- No, le dico di no! Non mi serve l’amore. L’amore è inutile – l’uomo guarda Justin mentre si altera,
sorride leggermente perché sapeva di avere ragione
 - Lo pensi davvero? L’amore è inutile? Scoprirai che non è così – Justin gira il viso dall’altra parte e non guarda il Barbone,
poi sbuffa e risponde
-E sentiamo quando?– rimane girato dall’altra parte 
-Presto Justin – l’uomo fa un sorrisetto felice e Justin rimane scioccato come faceva a sapere che si chiamava Justin? Come?
- Ma lei come sa che mi chiamo Justin? –si gira il barbone non c’è più,
era svanito nel vuoto come l’aria.
Spaventato si alza in piedi e si guarda intorno, nessuna traccia nemmeno un anima viva,
sembrava come se quel barbone fosse solamente frutto di una sua fantasia e questo lo spaventava.
Inizia a camminare per la strada con il cappuccio sulla testa.
Arriva a casa e si rimette nel letto, cercava di dimenticare la frase del barbone ma non ci riusciva. 

Perché non ci riusciva?
Che cosa stava succedendo?
La paura in Justin cresceva perché non gli era mai capitato una cosa del genere.

Forse il barbone aveva ragione, l’amore l’avrebbe trovato?
L’amore forse non era inutile come pensava?
Ma Justin coprendosi la testa con il cuscino cerca di non pensare a tutte queste domande
e cerca di addormentarsi cullato dal buio.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 – “ Aveva paura” ***


-Capitolo 4 –
“Aveva paura”


Nel pomeriggio lui era ancora su quel letto, e ripensava a quel barbone che gli stava dicendo la verità,
solo che lui non lo voleva ammetterlo.
Guarda il muro.
Non sapeva che cosa fare si stava letteralmente annoiando,
scende le scale e va da sua madre, ma non c’era allora si prende un bicchiere d’acqua,
non aveva nemmeno voglia di mangiare e così risale le scale quando ad un certo punto sente il campanello che suona lui si avvicina alla porta e la apre.
Si ritrova davanti Amber, non ci credeva era già li, lei gli salta addosso e lo abbraccia forte,
lui non la sfiora nemmeno.

Amber si allontana e lo guarda, lui chiude la porta mentre cammina su per le scale
- Mamma mia Justin per fortuna stai bene – dice lei guardandolo, tratteneva i suoi sentimenti a fatica  e non riusciva a non esternarli.
Ma fissando il suo sguardo così indifferente e strafottente si calmò.
- Si. Ehm…. Tu sei venuta per fare la ricerca su Giulietta e Romeo vero?- dice lui ormai arrivato ormai in camera.
Distoglie lo sguardo da lei.
Si aspettava una risposta ovvia e scontata.
- In realtà ero venuta per vedere se stavi bene… però se vuoi possiamo continuare la ricerca di Giulietta e Romeo – dice lei chiudendo la porta della camera dietro di se, si toglie il giubbotto e lo appoggia su una sedia che trova.
-Va bene dai, almeno così ci portiamo avanti! Almeno non ci trova impreparati!” –si siedono alla scrivania,
il silenzio incombe e lui lo rompe – Dobbiamo rifare la scenetta? -
-Insomma se vuoi, almeno così la miglioriamo. –lui sbuffa e poi la guarda,
ed ecco di nuovo che si mette a fissare le sue labbra e lei non se ne rende conto.

Intanto prende i copioni e gliene porge uno anche a lui, lui lo prende
-Vieni ci mettiamo sul letto.- disse lui alzandosi dalla scomoda sedia,
lei lo segue e aspetta un suo ordine o almeno una sua parola
- Io.. mi devo stendere? -
- No, rimani pure seduta. Intanto è solo una prova per le battute e poi vedremo la scena del bacio.-
-Si si, va bene. Dai comincia -
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio-
dice lui con tono leggermente svogliato

-Justin mettici un po’ di sentimento… Guardami! – lui la guarda – Fai finta di essere innamorato di me e dimmi la battuta . Romeo lo dice a Giulietta perché ha perso la sua amata, almeno pensa di averla persa -
- Non so se riesco a fare una cosa del genere.. Lo sai che io non sono capace! – dice lui abbassando lo sguardo verso il foglio
- E’ per la scuola almeno provaci! – lui annuisce, alza lo sguardo e la guarda,
fa un respiro profondo e continua a guardarla 
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio –lei gli fa un sorriso

- Ecco così devi fare bravo… Visto non è affatto difficile -
-Si, almeno credo! – dice lui ritornando con lo sguardo sul foglio, lei lo fissa quasi contemplandolo leggermente
-Dai proviamo di nuovo, so che puo’ venire meglio – dice lei facendogli un leggero sorriso sulle labbra
- Ma … con il bacio? – dice Justin che attira così l’attenzione di lei,
Amber si era distratta a fissare il foglio
- Quello che vuoi, come te la senti tu -
- Dai! Proviamo con il bacio però rimani seduta e dopo la riproviamo quando sei distesa -
- Ok, va bene..–
lui non sapeva che per Amber quella era un occasione unica di baciare
il ragazzo che ama e per ben due volte lo stesso giorno.
Lui non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo.

- Ok, iniziamo allora – disse Justin
- Si dai iniziamo… fai finta che io sia distesa e che sono morta insomma. Penso che tu abbia capito –
disse lei facendo un piccolo sorriso a lui.
- Ok….ehm.. ehm – Justin si schiarisce la voce
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio –
lui gli mette una mano sul viso e lei chiude gl’occhi e unisce delicatamente le sue labbra a quelle di lei.
Inizia un bacio dolce e poi più appassionato,
le lingue giocavano molto tra di loro e lui la avvicina a se.

Come mai aveva fatto prima.

Poi si allontana 
- E.. e io .. qui dovrei morire? -
- Si dovresti bere il finto veleno e… far finta di morire –nel frattempo lei si stende sul letto,
pronta a provare nuovamente la scena.
Lui si siede e gli mette le braccia intorno al corpo
- Occhi, guardatela l'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio –si abbassa verso di lei,
le loro labbra si uniscono di nuovo, lui non capisce ma di nuovo quella sensazione così magnifica così bella e immensa.
Non sapeva che cosa fare, continua a baciarla con passione e intensità.

Qualcosa dentro di lui scoppiava e lo rendeva diverso, non sapeva che cosa fosse.
Si allontana da lei.
Si guardano, un silenzio imbarazzante avvolge la stanza e loro due.
Si alzano e poi continuano a leggere il libro e iniziano a farne il riassunto,
ma lui non sa che cosa fare perché ogni volta che la bacia nasce una sensazione nuova .
Justin non era abituato a tutto questo.
Ma che cosa voleva dire quella sensazione?
Non lo sapeva e non lo voleva sapere.
Alla fine della giornata,
lei a una certa ora va a casa e lui disteso su quel letto da solo si rende conto di una cosa:
“Aveva Paura”.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 – “Amore = Paura” ***


-Capitolo 5 –
“Amore = Paura”


Erano passati molti giorni, ma per Justin nulla era cambiato.
Sempre il solito dolore e quella voglia di non voler amare nessuno.

Ormai era il giorno del compleanno di Justin, finalmente lui avrebbe compiuto diciannove anni e sarebbe
diventato ancora piu’ maturo, almeno così si pensava.
Alla mattina solo la madre gli aveva fatto gli auguri,
Amber non era andata a scuola quella mattina, così lui rimane da solo per tutto il tempo.

A pensare.
A pensare a cosa?
Forse a lei.
O al vuoto che aveva dentro e che non sapeva come colmare?

Era pomeriggio, restava comunque il giorno del suo compleanno,
sua madre gli aveva regalato un completo intimo e non era brutto.
A lui non interessavano i regali, voleva solo essere lasciato in pace,
era quello che voleva quel ragazzo così cupo e strano allo stesso tempo, improvvisamente nella stanza entra Amber sorridente
- Tanti Auguri Justin! – lo abbraccia forte, lui per la prima volta la stringe leggermente ma pochissimo,
lei si allontana e gli da un bacio sulla guancia.
Lui si allontana da lei e si siede sul letto
- Allora festeggiato, hai ricevuto tanti regali oggi? –disse lei sorridendogli, Amber era così felice che fosse il suo compleanno
- Solamente uno, ed era quello di mia madre – dice lui sarcasticamente,
come per far intendere che quel regalo non gli era piaciuto per niente
- Ah! Ehm.. allora..Facciamo due – lei gli porge un pacchetto, lui la guarda e lo prende tra le mani.
Guarda per qualche secondo il pacchetto, forse volava immaginare che cosa c’era dentro e poi lo apre.
Era una fotografia di loro due al campeggio, si ricordava di quel momento,
stavano facendo la tenda insieme e poi la loro professoressa gli aveva fatto una foto,
era bellissima lui si guarda intensamente e qualcosa lo colpisce il suo sorriso quel sorriso che era scomparso ormai 
- Allora…Ti piace il mio regalo? O è troppo monotono? -
-No no, anzi è bellissimo-
- E’ per questo che non sono venuta questa mattina la stavo cercando tra le nostre foto, essendo che le conservo tutte. Ci ho messo un sacco di tempo per trovarla –
gli dice lei mettendogli una mano sulla spalla, lui alza lo sguardo verso di lei
- Grazie è un bel pensiero! -
-Non mi devi ringraziare! E’ il tuo compleanno deve essere un giorno perfetto, giusto?-
- Se lo dici tu.. allora va bene  -
dice Justin tornando a fissare la foto quasi leggermente contemplandola

- Ehi.. tutto bene? C’è qualcosa che non va Justin? -
- No no va tutto bene… Sono ancora un po’ scosso per il regalo non pensavo che conservassi ancora quella foto –
Amber si alza in piedi, era decisa una volta per tutte a dire a Justin tutto quello che provava veramente e i suoi veri sentimenti.
Almeno,voleva provarci almeno

- Justin posso dirti una cosa? – disse timidamente mentre si spostava un ciuffo di capelli dietro l’orecchio e poi guardando lui
- Certo. Dimmi tutto -
-Non è una cosa facile da dire… Non so nemmeno come la prenderai.. –
lei giocherella con le mani nervosamente e l’agitazione la portava a preoccuparsi molto
- Dai, dimmi -
-Ok! –lei fa un respiro profondo, si avvicina a lui e lo guarda intensamente, prende nuovamente un bel respiro e poi butta fuori tutto
– Sono innamorata di te Justin – lui in quel momento si blocca e non sa che cosa fare e nemmeno che cosa dire.
A ogni passo che lei faceva verso di lui, lui si allontanava da lei e lei non capisce che cosa stesse succedendo.

Justin non vede dove va e va a finire contro la scrivania scrivania, lei si avvicina a lui e  gli mette una mano sul viso
- Justin ma che succede? – lui prende la sua mano e la toglie dal suo viso, lei si allontana da lui .
Guardando il volto di Justin così pallido,
sembrava che avesse appena visto un fantasma e che quel fantasma lo avesse spaventato tanto da traumatizzarlo
-Riprenditi il regalo, per favore – preso dallo spavento, respira e glielo ridà
- Ma Justin è il tuo regalo di compleanno avevi detto che ti piaceva… è il tuo regalo per il tuo compleanno -
-Se me lo hai regalato solo per dirmi che mi ami puoi anche buttarlo via. Io non lo voglio -
- Perché mi stai trattando così?      –
una lacrima scende sul viso di lei,
lui la guarda in quel momento sente una grande fitta al cuore e non sa a che cosa sia dovuta quella fitta dolorosa.

Continua a guardare la lacrima che scendeva sul suo viso seguita da tutte le altre lacrime e non si muoveva, era immobile
-Perché fai così con me? Mi fai soffrire - 
- Ti prego Amber…. Io non…. Io – balbettava qualcosa,
ma non si capiva che cosa e con quell’agitazione in corpo si sarebbe capito ancora meno
- Cosa tu non….. Perché non ti vuoi lasciar amare Justin? Perché ogni volta che una persona si avvicina a te in cerca di amore tu non fai nulla -
- Non voglio essere amato e basta! –dice Justin guardandola negl’ occhi come uno sguardo di sfida ma lei soffriva
- Non ci hai nemmeno provato Justin…-
- Non ci voglio nemmeno provare…. Non voglio amare. Non sarai tu a farmi cambiare idea! -
- Ti prego, Justin. Non mi trattare così, io sono innamorata di te -
- Vai via! -
- Ma Justin… io..-
- Ti ho detto di andare via e di non venire più qui. Non ti voglio piu’ vedere! –
lei continuava a piangere disperatamente
e il cuore di lei era spezzato in mille pezzi
- Ma ci vedremmo comunque a scuola…. -
-Solo perché resteremo comunque compagni di classe…. Ma solo questo -
 - Mi fai male così Justin…–
lui rimane in silenzio e lei prende la sua giacca, si avvicina alla porta.

Lui si gira dall’altra parte – “Buon compleanno Justin” – esce dalla porta.
Lui cade a terra inginocchiato e inizia a piangere improvvisamente.
Si alza prende la foto sul letto e la butta per terra si rompe in mille pezzi,
il vetro era sparso per tutta la stanza e lui continua a piangere.
Lui si china prende la foto e la pulisce da ogni pezzo di vetro e poi la porta al suo petto la stringe.
Piange su quella foto, piange per quello che ha appena fatto alla sua migliore amica.
Continua a piangere anche di notte e entrambi soffrivano.
Ma nessuno dei due se lo diceva.

Nella mente di lui:
Amore = Paura 
sarebbe sempre stato così, o almeno credo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 – “Una lettera” ***


-Capitolo 6 –
“Una lettera”


La notte tra le lacrime più dolorose era passata, l
ui ormai sveglio da ore si veste per andare a scuola sapendo che avrebbe trovato la sua migliore amica in pullman
e sapeva che non sarebbe riuscito nemmeno a guardarla in faccia.
Esce di casa e si avvicina alla sua fermata prima di prendere l’autobus si rende conto che non riesce ad andare a scuola,
così si guarda intorno e scappa via.
Voleva dimenticare il fatto successo la sera prima, proprio il giorno del suo compleanno,
doveva essere il giorno piu’ bello della sua vita ma nulla, corre e ritorna a casa.
Vede nella cassetta della posta una lettera, la prende e legge per chi era ed era per lui.

Va in casa intanto sua madre era fuori, non se ne sarebbe mai accorta che lui non era andato a scuola,
butta per terra lo zaino e prende tra le mani la lettera la apre e la tira fuori, appoggia la busta sul letto e apre la carta piegata e inizia a leggerla :

“Caro Justin,
Questo è il primo giorno in cui io e te non ci vedremo, forse questo succederà per molto tempo.
Forse ci vedremo tra una settimana o tra un mese o tra un anno o forse mai più.
Mi fa male, pensare che non ti posso più vedere o che starò nel tuo stesso banco senza poterti parlare,
oggi non verrò a scuola non ho dormito questa notte ho pianto troppo, perché mi ha fatto veramente male vedere la tua reazione.
Pensavo che anche tu ti saresti sbloccato ,ma evidentemente sei immune all’amore, ma Justin io sono innamorata di te dalle medie e tu mai.
Non hai mai cercato di guardarmi in modo diverso,
mi manca il mio vecchio Justin il ragazzo sorridente con il quale andavamo a prendere un frappè insieme.
Mi manca il ragazzo che mi abbracciava senza un motivo per regalarmi un sorriso e mi manca quel Justin che il giorno delle stelle cadenti aveva desiderato che saremo rimasti amici per sempre, ma che cosa potevo pretendere?
Si dice che quando si dicono i desideri non si realizzano ed ecco è successo.
Non volevo perderti perché ho bisogno di te, ma tu sei freddo con me e io ho bisogno di te come eri una volta,
ho bisogno del mio migliore amico, sono anche disposta a dimenticarmi di te. 
Dimmi la verità hai mai provato un sentimento più grande dell’amicizia verso di me?
Non penso proprio, ma perché sei cambiato dopo quel campeggio? Che cos’è successo non me ne hai mai parlato.
Io volevo capire ma tu hai iniziato a cambiare completamente ed ad allontanarti da me,
io sono stata male così tanto e ho pianto altrettante volte, avevo bisogno di te.
Ma tu non c’eri, non ti sei nemmeno accorto che mi sento con un altro ragazzo Andrew,
il ragazzo più grande del piano di sopra, non te ne sei nemmeno accorto.
O forse non ti importava proprio.
Ho bisogno di te. 
Te lo ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Era un giorno d’estate e ci siamo scontrati,
ci siamo guardati per pochi minuti e poi ci siamo fatti un sorriso e pochi giorni dopo abbiamo scoperto che saremo andati nella stessa scuola e nella stessa classe.
Un giorno mi invitasti a casa tu a e dopo aver mangiato un gelato mi dissi :
“ Vuoi essere la mia migliore amica Amber?” e io ti dissi di si,
era così bello avevo trovato una persona che mi capiva e che mi voleva bene,
eri il migliore amico che potessi desiderare.
Lentamente iniziai a provare qualcosa di più che un’amicizia ed ecco mi innamorai di te.
Ma tu non te ne sei mai accorto fino a ieri almeno…… Si, ho sbagliato e mi dispiace.
Sappi che io sono innamorata di te, ma se tu vuoi io ti dimentico.
Basta che ritorniamo amici come una volta.
Ti voglio bene.
Tua Amber” –

Justin aveva gl’occhi in lacrime,
il cuore per la prima volta faceva così male e piangeva disperato come se mai avesse pianto in vita sua.
La sua migliore amica gli stava dicendo quello che provava per lui,
lui invece non aveva mai fatto nulla per farglielo capire e  tra le lacrime che rigavano il suo volto
Justin alza il viso e guarda verso l’alto

- Perché Dio? Perché? – stringe al petto la lettera, le lacrime scendono sulla carta bagnandola,
in quel momento Pattie la mamma di Justin era tornata a casa perché aveva dimenticato una cosa.
Sente i singhiozzi del figlio, sale le scale velocemente e lo vede piangere seduto sul letto
- Justin che cosa succede perché stai piangendo?- disse lei appoggiando la sua mano sulla spalla di lui
- Mamma – si alza dal letto e la abbraccia forte forte, lei si lascia abbracciare e ricambia .

Lei lo stringe e lui piange sulla palla della madre come se fosse un bambino piccolo,
lei non sa che cosa fare e si chiede perché suo figli stia piangendo.
-Tesoro puoi dirmi perché stai piangendo? – dice lei allontanando leggermente il figlio da se e pulendolo dalle lacrime con la mano
-L’ho persa per sempre mamma…. L’ho persa e non la riavrò mai più!-
- Ma chi tesoro mio?-
-Amber la mia migliore amica…. Io l’ho persa lei mi ha detto che era innamorata di me e io l’ho mandata via -
- Ma non eri innamorato di lei? –
disse lei, chiedendoselo perché era molto confusa
- Si, ma l’ho trattata male… Perché sono cattivo! -
- Non sei cattivo amore… No non dire questo è solo che fai fatica a provare sentimenti tutto qui ecco -
- Cosa faccio adesso mamma?-
 - Cerca di farle capire quello che provi –
lui si allontana da lei, si siede e si asciuga le lacrime.

La cosa che aveva detto sua madre non era sbagliata.

- Mamma non so come fare – disse lui ormai quasi in panico,
lei gli accarezza il viso proprio come una mamma sa fare
- Segui il tuo cuore, lui ti darà la risposta che cerchi - lei esce di corsa perché è in ritardo e lui rimane da solo.
Si stende sul letto e annusa la lettera sa il suo odore.
Rimane in silenzio cercando di sentire se il suo cuore gli dice qualcosa,
lentamente i battiti aumentano solamente pensando a lei.
Così dolce e intenso, come una lacrima dolce scesa semplicemente per :

“Una lettera”


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Capitolo 7
*** Capitolo 7 – “ Era il calore del suo cuore” ***


-Capitolo 7 –
“ Era il calore del suo cuore”


Justin dopo essere stato male per tutta la mattina aveva pensato a un piano,
un piano che avrebbe messo in atto subito non poteva non metterlo in atto e 
il giorno dopo sarebbe dovuto andare a scuola ma aveva una verifica di matematica.
Lui in matematica era un frana, allora avrebbe mandato un messaggio a Amber dicendogli che avrebbe avuto bisogno di lei,
così prende il cellulare tra le mani e gli scrive un messaggio:
“ Amber domani abbiamo la verifica di matematica, vieni a casa mia per studiare insieme? P.S ho letto la lettera”
era in attesa perché voleva vedere se lei sarebbe venuta a casa sua,
mamma mia era veramente agitato  e aveva leggermente la fronte sudata.
Non era mai stato così agitato in vita sua.
“ Si, vengo Justin. Arrivo subito”– lui fa un respiro profondo prende i libri di matematica e
sistema tutto quanto e  si mette anche bene,indossa vestiti puliti e moderni.
Era tutto pronto adesso doveva solo aspettare lei,
insomma era anche pomeriggio tardi e improvvisamente sente bussare alla porta
- Avanti – alla porta si affaccia Pattie con un grande sorriso, lui la guarda e capisce che era venuta a portare su Amber.
In quel momento deglutisce la saliva e guarda la madre con sguardo preoccupato
- C’è Amber la faccio entrare? – gli dice facendogli l’occhiolino 
- Si certo, la devi far entrare-
- Bene! –
lui la fa entrare, lei entra con la testa bassa e lui rimane immobile davanti a quella scena.
Lei alza la testa e lo guarda, lui fa la stessa cosa, aveva i libri in mano e si avvicina alla scrivania avanzando,
appoggia quei libri sulla scrivania toglie la sciarpa e la giacca.
Si siede e aspetta che anche lui si sieda affianco a lei, lo fa e non la guarda ancora negl’occhi
- Allora che cosa non riesci a fare in matematica? Una volta eri così bravo perché adesso non ci riesci più? –
disse lei guardando i libri e giocherellando con le proprie mani, era segno di chiaro nervosismo
-Non lo so non ci riesco-
- Ok, dammi il tuo quaderno e fammi vedere il problema che c’è per domani. Quello per fare la prova-

-Si, tieni – lui gli da il quaderno, lo apre e sfoglia le pagine.
Trova il problema lui la guarda, lei guarda il problema con molta attenzione e dopo poco trova subito l’errore, mette il quaderno in mezzo 
- Allora qui hai sbagliato, non va bene alla terza ma alla seconda e poi devi prima fare questa operazione e poi questa se no non ti verrà mai l’operazione-
- Ma perché non capisco non va bene così?-
- No perché se no, il risultato non verrà mai fuori anzi ti verrà sbagliato e proverai a vedere se hai sbagliato a calcolare ma non è così in realtà-

- Per cui calcolo la somma e poi faccio l’altra operazione -
- Esattamente! Adesso prendi il libro di testo che facciamo un po’ di ripasso –
prendono il libro,
le loro mani si toccano e si guardano poi si allontanano quasi pieni di paura per quel piccolo contatto tra loro,
cominciano a guardare il libro, lui la guarda a volte e lei fa la stessa cosa
- Mi spieghi anche Geometria, così almeno facciamo tutto quanto -
- Si non c’è nessun problema -
- Grazie perché non ho capito nemmeno quelle cose di geografia, anzi faccio ancora più fatica cioè con le figure e le formule -
- Ma è solo una questione di imparare le formule, comunque guarda –
gli indica le figure,
comincia a spiegarli la geometria e lui la ascoltava, anche se in realtà la guardava e basta.
Lei parlava e lui guardava continuamente le sue labbra così belle e carnose aveva una voglia matta di baciare quelle labbra ma non poteva.
- Allora che dici hai capito? Vuoi che ne facciamo uno insieme?-
- Si, solo uno dopo se vuoi vai a casa-
- Si si va bene non c’è nessuno problema, anzi mio padre questa sera è fuori per cu posso tornare a casa quando voglio -
- Ma non devi uscire con Andrew? -
-No, non esco con lui. Anche se me lo chiede spesso ma non esco con lui -
- Ok va bene… Ehm comunque…-
- Dimmi!-
- No, niente… Da facciamo questo problema
– lei annuisce, ecco lui prende la penna ed inizia a fare quel problema,
scrive e poi si blocca
- Che c’è? -
- Non riesco a fare questo passaggio Amber -
- Prova a fare la figura forse riesci a risolvere il problema -
- Ok –
lui inizia a fare la figura, ma non gli riesce bene e
così lei mette la sua mano sulla sua e insieme a lui traccia il contorno della figura.
Improvvisamente i due si guardano intensamente come non mai, avevano persino paura poi lei abbassa lo sguardo,
lui glielo rialza e si guardano.
Si avvicina alla sua guancia e gliela bacia dolcemente lei gli fa un sorriso,
poi continuano a fare il problema.
La sera tarda arriva e lei doveva andare a casa per dormire, lei si alza e si mette la giacca e la sciarpa,
lui la guarda e poi si avvicina a lei
- Allora domani ci vediamo a scuola? -
-Si, certo-
- Anche in corriera vero? Cioè ci sediamo insieme? -
- Si, certo che ci sediamo insieme! -
- Bene! Allora ci vediamo domani, così ripassiamo un po’ per la verifica-
- Si certo Justin –
lui si avvicina a lei e gli da un bacio sulla guancia e
anche lei glielo da a lui poi con i suoi libri in mano esce dalla sua stanza.
Lui si butta sul letto, ecco in quel momento era felice, il giorno dopo si sarebbero visti e sarebbero stati insieme.
Non vedeva l’ora.
Voleva che tornasse tutto come prima e lo desiderava immensamente.
- Grazie Dio – sussurra lui guardando verso l’altro.
Forse voleva attirare l’attenzione di qualcuno che non avrebbe mai smesso di credere in lui e
che per la prima volta nella vita gli aveva dato la possibilità di cambiare le cose.
Sorridendo si mette il pigiama e sotto le coperte sente un calore strano, non lo aveva mai provato prima.
Che cos’era?

“ Era il calore del suo cuore”

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 – “ Amore” ***


-Capitolo 8 – “ Amore”

La mattina lui si sveglia ben arzillo con un piano ben chiaro nella sua testa, si avvicina al suo armadio e si mette dei semplici vestiti.
Si mette lo zaino sulle spalle e esce dalla sua casa,
aveva un leggero sorriso sul volto per la prima volta dopo tanto ma tanto tempo,
aveva voglia di essere felice e forse lo sarebbe stato.
Arriva molto velocemente alla fermata, l’autobus arriva in un lampo, lui sale e la cerca,
dopo poco la vede si avvicina a lei molto dolcemente e si siede affianco a lei, lei lo guarda e gli fa un sorriso
- Buongiorno Amber, come stai questa mattina?- gli dice tutto arzillo, lei è in imbarazzo e lo guarda in modo strano
-Giorno Justin… ehm… si sto bene e tu?-
- Si, sto bene adesso… –
lei lo guarda e non capisce il motivo di quella frase,
continua a guardarla e lei fa lo stesso con lui e non si dicono nulla per tutto il viaggio.
Lei sentiva spesso il cuore battere perché era di nuovo vicino a lui dopo tanto tempo.
Dopo poco arrivano a scuola, loro due scendono dall’autobus e molto lentamente entrano dentro,
ecco di nuovo un giorno di scuola monotono ma per Justin non lo sarebbe stato 
- Allora adesso abbiamo la verifica di matematica-
- Si è vero… Non so se sono pronto per questa verifica-
 - Tranquillo andrà tutto bene… ieri sera sapevi benissimo tutto quanto -
- Si… –
lei lo abbraccia forte forte come per augurargli buona fortuna, lui gli fa un sorriso,
arriva i professori tutti i banchi iniziano a staccarsi, foglio sul banco e un astuccio.
La penna e la punta della matita ben temperata, ecco ben seduti iniziano il compito,
Justin inizia a fare tutti problemi e anche lei ecco la verifica è iniziata.

Dopo ore… 
Il professore di matematica, entra nella classe mentre stanno facendo italiano e porta fuori Justin
- Justin mi hai preso un 3 al compito di nuovo, perché non hai studiato? –
Justin rimane sconvolto ma allo stesso tempo molto soddisfatto
- Ma io ho studiato, solo che non riesco a fare niente -
- Domani ti rifaccio fare il compito e ti do l’ultima possibilità ok?-
- Si professore –
disse Justin abbassando la testa
- Speriamo bene perché se no mi tocca bocciarti e questa estate ci rivediamo qui per i corsi estivi -
- No professore non la deluderò” -
- Bene –
lui se ne andò e Justin ritorna in classe, si siede vicino a lei e la guarda
Amber gli mette una mano sul braccio e lo guarda
- Che cosa voleva dirti il professore di matematica?-
- Ho preso tre nel compito di matematica-
 -Cosa? -
- Ho preso tre –
lei lo guarda e non capisce più niente, lui sapeva tutto quanto la sera prima perché adesso ha preso tre?
– Ha detto che domani mi fa rifare il compito -
- Allora oggi pomeriggio vengo e facciamo ancora esercizio -
- Ok va bene–
continuano a fare la lezione insieme, lui aveva un bel piano e nel pomeriggio lo avrebbe messo in atto.
Non gli interessava ma doveva riaverla con se e non l’avrebbe persa di nuovo.

-Nel pomeriggio -

Lui era sul letto in attesa di lei e era veramente agitato.
Nella stanza entra improvvisamente sua madre
 -Justin oggi deve venire Amber? – gli chiede lei, sedendosi sul suo letto e guardandolo profondamente negl’occhi
 -Si, non vedo l’ora mamma -
 -Bene, allora mi preparo alla porta così le apro subito -
- Si si brava. Giusto. –
lei esce dalla camera e lui si siede alla scrivania e la sistema benissimo.
Dopo poco sente bussare alla sua porta, lui si gira e lei entra dentro, lui continua a guardarla 
- Justin io e te dobbiamo parlare -
- Si, dimmi di che cosa vuoi parlare Amber–
lei si toglie la giacca e la mette sul letto, si siede vicino a lui lo guarda.
Non capiva come potesse essere andato così male al compito
- Adesso mi dici come hai fatto a prendere tre -
 -Non lo so Amber….. -
- Justin ci deve essere un motivo se hai preso un tre , ieri sera sapevi tutto benissimo -
- Ehm…. Forse ho avuto un vuoto di memoria -
- No Justin non è possibile -
- Ma è possibile che non ci arrivi? -
- A che cosa dovrei arrivare? -
- Che io ho preso quel voto solo per stare ancora con te? –
lei lo guarda e non capisce
più niente perché gli aveva appena detto una cosa del genere? 
Eppure quelle parole erano le uniche voleva sentire dalle sue labbra
- Ehm… Justin – lui le prende il viso e la bacia dolcemente,
le stringe il viso con molta dolcezza e le loro lingue giocavano tra di loro.
Lui la stringe così forte da poter sentire completamente il suo sapore con molta intensità le accarezzava il viso e la stringeva.
Lui assaporava quel bacio, il suo cuore batteva fortissimo, così forte da poterlo sentire,
il bacio continua e nessuno dei due si allontana l’uno dall’altro. 
La mano di lei delicatamente si posa sul viso di lui, continuando quel bacio che probabilmente
entrambi aspettavano da una vita e che non si sarebbero persi.

Per la prima volta lui sentiva veramente:
“Amore”

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 – “ Lui la ama ” ***


-Capitolo 9 – “ Lui la ama ”

Lui continua a baciarla con molta dolcezza,
il suo viso lo tiene vicino a se e faceva fatica ad allontanarsi da lei.
Aveva bisogno di quella ragazza di quelle dolci labbra che lo attiravano da anni.
Non poteva fare altro che baciare la ragazza di cui è innamorato,
si allontana leggermente e riappoggia le sue labbra sulle sue,
le loro lingue continuano a giocare tra di loro.
Lei si allontana e poi si alza in piedi non capisce più niente.
Lui si mette una mano sul petto e sente il cuore battere sempre più forte ,
il suo cuore batteva per lei e avrebbe sempre battuto per lei,
lei è in piedi che cammina avanti e indietro per la stanza non capisce più niente è così confusa,
prima lui l’aveva mandata via e adesso la bacia? Non ne capisce il motivo.
Ma era così bella quella sensazione di non averlo baciato solamente per un compito a scuola.
- Non capisco perché Justin… Perché mi hai baciato? -
- Mi sembra chiaro il motivo –lei non ne era sicura,
prima la manda via e poi scopre di essere innamorato di lei? Non poteva essere così.
- Ma Justin tu mi avevi mandato via, non mi volevi più vedere e adesso mi dici questo? Scusa ma non ti capisco … -
- Lo so che non capisci… anch’io ho capito dopo -
- Ma Justin tu mi avevi detto che non volevi essere amato, fino a ieri non volevi amare…. Che cosa è cambiato? –

lui si alza e si avvicina a lei poi si allontana velocemente, si siede sul suo letto e la guarda con molta intensità
- Ti ricordi quando siamo andati al campeggio? -
- Si, che mi ricordo -
- Ecco… il martedì in cui tu mi avevi chiesto di giocare a nascondino te lo ricordi?-
-Si perché volevo giocare con te, così per divertirci essendo che avevamo la giornata libera -
- Quella volta toccava a te nasconderti… e io… cominciai a cercarti andai nel bosco e ti trovai… in quel momento vidi la scena più brutta della mia vita tu che ti baciavi con un ragazzo che non ero io -
- Justin…. Aspetta io ti posso spiegare -
-Aspetta fammi finire … quando vidi quella scena pensai che non poteva più amare nessuna tranne te e mi sono arrabbiato perché mi avevano portato via la mia migliore amica e la ragazza che amavo dai tempi delle medie… Ecco perché ero così, perché tu non me lo avevi mai detto che eri innamorata di me e perché tu avevi baciato quel ragazzo -
- No aspetta Justin quel ragazzo non era nessuno… sinceramente mentre mi stavo nascondendo mi ha presa e mi ha baciata –
era vero quel bacio da ragazzina per lei non era significato nulla, era solo un piccolo errore,
ma la cosa che veramente gli faceva male era che non sapeva niente di questa storia, lei non sapeva che lui l’aveva vista
- Ma non importa… io ero arrabbiato perché ti avevo persa per sempre ma in realtà non era così -
-Non è vero -
- Ma per me era così Amber e cercavo di dimenticarmi di te….ma quando ti ho baciato per Romeo e Giulietta li tutto è cambiato perché ho cominciato a sentire sensazioni che non avevo mai provato prima.. e poi…. –
il silenzio di tomba nella stanza,
lui alza lo sguardo fissandola intensamente e poi riprende fiato
- E poi? – dice con un filo di voce in attesa della sua risposta,
aveva bisogno di sapere che cosa gli aveva fatto cambiare e quale era la sua idea precisa, doveva sapere tutto quanto 
- E poi… mi hai scritto quella lettera, io l’ho letta mi hai fatto ricordare tutti i momenti più belli e brutti – una lacrima gli scende sul viso,
rigandolo del suo dolore in quel momento
– E li mi sono reso conto che dovevo lottare per riaverti perché tu avevi pianto… così ho messo in scena questo piano per stare con te perché ho bisogno di te…. Mi sono reso conto che senza di te non posso stare –
continua a piangere,
lei lo guarda e una lacrima riga il suo viso, lei si avvicina a lui con molta dolcezza e gli mette una mano sul viso
- Justin a me quel ragazzo non è mai piaciuto, tu mi sei sempre piaciuto dalle medie -
- Davvero? Adesso mi sento ancora più triste per questo –lei gli accarezza il viso molto dolcemente,
lui le mette una mano sui fianchi e la fa sedere sulle sue gambe. Appoggia la sua fronte contro quella di lei,
respira sul suo viso aveva una voglia matta di baciarla con molta dolcezza e di stringerla a se e lo fece perché non ce la faceva più .
La bacia con molta dolcezza gli mette una mano sul viso e la accarezza, il bacio lo intensifica ancora di più con amore ,
le loro lingue cominciano a giocare tra loro come se mai si fossero dati un bacio e lei gli mette le braccia intorno al collo
e lui intorno alla sua schiena per tenerla ancora più vicina a se
- Sono innamorato di te Amber…. Sono sempre stato innamorato di te – gli dice con un filo di voce.
-Anch’io Justin.. lo sono sempre stata anch’io…. – ricominciano a baciarsi molto dolcemente,
lui adorava le sue labbra carnose e non era mai stanco di baciare quelle dolci labbra così belle e intense.
Era veramente innamorato di lei e lo sarebbe stato per sempre.
Tra baci e carezze la sera è arrivata, lei è ancora sulle sue gambe mentre gli accarezza il viso e continua a baciarlo,
lei si allontana.
Era il momento che lei tornasse a casa sua.
- Justin io devo andare a casa… Mio padre mi sta aspettando -
-Rimani con me ti prego… Ho paura di perderti di nuovo se te ne vai –dice lui stringendo la sua mano con la sua
-Non scappo tranquillo… Ok? Domani mattina ci vediamo -
-Ti lascerai baciare domani mattina vero? –dice lui guardandola negl’occhi intensamente
- Solo se prenderai un bel voto nel compito di matematica, se mi prometti che prenderai un bel voto li mi potrai baciare quanto vuoi –
disse lei facendogli un dolce sorriso
-Promesso – lei si alza dalle sue gambe, prende la giacca e se la mette.
Lui si alza e la accompagna fino alla porta , lei si gira verso di lui gli mette una mano sul viso e gli da un dolce sorriso.
Lui si avvicina e la bacia dolcemente ancora, proprio come un bacio per salutarla,
lei gli fa un sorriso e va via da casa sua.
Justinsi mette nel letto con il suo pigiama con la speranza
che il giorno dopo sarebbe stato ancora di più con lei, solamente perché:
“Lui la ama”

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 – “Era una bella sensazione” ***


-Capitolo 10 – “Era una bella sensazione”

La mattina pieno di vita si sveglia con una sola cosa in mente,
anzi, ben due cose in mente: la prima era di prendere un bel voto nella verifica di matematica e la seconda di baciare la sua Amber.
Si veste bene come se dovesse andare ad un evento speciale,
prende la cartella e scende al piano inferiore, esce di casa con un grande sorriso.
Ecco cammina verso quella corriera con passo lento e deciso,
come mai aveva fatto prima voleva salire in corriera e vedere lei che gli teneva il posto e così potevano stare insieme.
Almeno in corriera poteva coccolarla un po’ e tenerla stretta a se anche
solo per qualche momento di euforia solo perché voleva stare con lei.
L’unica cosa che voleva era quella .
Arrivato alla fermata vede la corriera che arriva in lontananza si tocca i capelli per sistemarli e poi ecco li,
sale e la vede seduto nel suo solito posto,
in quel momento i loro sguardi si incrociano ed entrambi fanno un enorme sorriso di felicità,
lui si avvicina a lei e dopo pochi passi eccolo seduto affianco a lei, lei gli fa un sorriso
- Buongiorno splendore – lei sorride come imbarazzata e lui sorride come mai prima
- Giorno Justin – lui alza il braccio e glielo mette intorno alle spalle la porta verso di se e la stringe forte,
lei fa un grande sorriso era felice tra le sue braccia, si avvicina dolcemente al suo orecchio
-Hai dormito bene questa notte? – gli dice malizioso, voleva sapere se lei aveva sognato lui
- Si, ho dormito benissimo -
- Anch’io ti ho sognata questa notte, non sai che bel sogno ho fatto! -
- Immagino … e anch’io ho fatto un gran bel sogno questa notte, non saprai mai quello che ho sognato –

lui si avvicina lentamente alle sue labbra, sente il suo respiro, quelle labbra così carnose e invitanti, non vedeva l’ora di baciarle dolcemente 
- Se ti do un bacio me lo dici?-
- No!-gli dice sorridente come sempre,
lui si avvicina ancora di più a lei e a pochi centimetri di distanza quando i loro visi quasi diventavano una sola cosa,
sussurra con voce bassa 
- Io un bacio però te lo do comunque –
- Non ti ferma nessuno, puoi baciarmi quando vuoi -
  ecco un bacio molto dolce,
lei si lascia baciare perché poi è quello che volevano entrambi insomma.
Le loro lingue giocavano allegre tra loro perché volevano solo baciarsi e essere felici.
Lui si allontana da lei e poi gli fa un sorriso,
bacia per pochi minuti di nuovo le sue labbra ed ecco
quella sensazione fortissima nello stomaco che comunemente noi chiamiamo amore 
- Mamma mia mi sei mancata! – disse lui guardandola negl’occhi intensamente
- Anche tu mi sei mancato molto Justin.. guarda che non mi sono dimenticata della promessa che mi hai fatto ieri sera -
- Dici del compito di matematica? -
- Si esattamente -
- Oggi prenderò un bellissimo voto così dopo sarai fiera di me… –
dice dandogli un bacio sulla guancia,
un dolcissimo bacio sulla guancia
- Io sono sempre stata fiera di te -
- Solo che io mi comportavo male insomma tu… io non ero un bravo ragazzo… adesso però voglio recuperare il tempo perso con te -
- Anch’io ho tanta voglia di stare con te  –
si avvicina alle sue labbra quando il pullman ormai era arrivato a scuola,
le porte si aprono e loro due si alzano escono e vanno verso la loro amata scuola, amata forse non molto.
Entrano nella loro classe e si siedono, lei sistema i libri sul banco,erano in classe ma da soli,
lui si guarda intorno
- Allora siamo da soli -
- Si siamo da soli mi hai portata in classe prima oggi .. per cui mi sembra scontato per forza siamo da soli Justin -
- Bene.. bene.. bene –
prende il suo viso e la bacia dolcemente, lei appoggia una mano sul banco,
l’altra la mette su una spalla di Justin, lui continua a baciarla con molta intensità e le loro lingue giocavano tra loro.
Lei sempre di più si addolciva con lui lasciandosi baciare con sempre più passione
- Mi lasci senza fiato..-
- Mi serviva un tuo bacio essendo che adesso ho la verifica di matematica  –lei gli fa un sorriso molto dolce,
in quel momento la campanella suona tutti in classe, loro due si guardano e poi arriva il professore di matematica che consegna un nuovo compito a Justin.
Lui voleva fare del suo meglio perché non voleva deluderla voleva,
aveva bisogno di lei e voleva renderla orgogliosa , lei si avvicina a lui 
- Buona fortuna splendore – lui gli fa un sorriso, ecco il suo compito di matematica,
lui guarda il foglio e si rende conto di sapere tutto quanto.
Inizia ed ecco che tutto viene fuori spontaneo.
Ora mancava solamente la correzione del professore e Justin avrebbe saputo se aveva fatto giusto o sbagliato.
L’unica cosa di cui era certo era lei.
Si, lei che gli aveva rubato il cuore da quando era alle medie.
Lei che amava più di se stesso.
Lei che gli regalava emozioni indescrivibili.
Ripensava a quello che provava mentre la baciava:
“Era una bella sensazione”

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