Shooting Star

di Princess Kurenai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^ Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1^ Capitolo ***


titolo

Shooting Star

Salve lettori coraggiosi! La vostra Kurenai88 è tornata ed è sempre più indaffarata! Sono alle prese con ben cinque fic e che faccio?! Mi metto a lavoro con una terza, no?!

Ok, sono fuori, lo so… comunque, che dire di questa fic... è una raccolta di tre one-shot che vanno da 500 e più parole con un elemento ricorrente, ovvero le Stelle Cadenti, incentrata su due personaggi molto importanti del manga di Naruto di cui però si sa pochissimo per ora… quindi ecco a voi una fic su Minato Namikaze e Kushina Uzumaki e sul loro passato!!

Eheheh!! Spero vi piaccia!!

Buona lettura!!

--------

Una scia luminosa attraversò il cielo notturno sparendo subito dopo.

I suoi occhi verdi, gelidi, la seguirono e nella sua mente si formò un desiderio.

‘ Voglio un amico.’

Desiderio ricorrente, mai espresso ed ammesso a voce alta. Perché lei non poteva permettersi di credere nelle stelle cadenti.

Lei era solo un maschiaccio sempre pronto ad usare i pugni e a litigare, o almeno così la vedevano gli altri.

Per gli altri non aveva desideri perché non aveva nessuno con cui condividerli.

Per questo lei chiedeva sempre la stessa cosa. Un amico per condividere i suoi sogni e desideri.

‘ Voglio un amico.’

Altra stella. Altro desiderio irrealizzabile.

Aveva provato a farsi degli amici ma finiva sempre allo stesso modo.

Lei aveva sempre aperto il suo cuore fidandosi ciecamente di tutti, e questi, la usavano prendendola poi in giro con, ad esempio, stupide storpiature del suo nome, come Yushina, che alludeva al suo corpo rotondo.

Per questo si era chiusa come un riccio. Nascondeva il suo vero essere dietro un carattere duro e antipatico, non permetteva a nessuno di avvicinarsi. Pungendo, per paura di essere nuovamente ferita.

Però, continuava a desiderare un amico.

Un amico vero, che andasse oltre i gelidi occhi verdi, la cortissima capigliatura rossa, la corporatura paffuta e la lingua tagliente.

‘ Voglio un amico.’

L’avrebbe chiesto all’infinito a quelle stelle cadenti. Tutta la notte e tutta la vita, se necessario.

E quella notte, quella delle stelle cadenti, non si sarebbe mossa si un millimetro. Sarebbe rimasta seduta sul tetto della casa che ospitava il suo sensei ed i suoi compagni di squadra durante gli Esami di Selezione dei Chunin a Konoha.

“ Ciao!”

Una voce nuova giunse alle sue orecchie.

Una voce gioviale, simpatica e calda, seguita dall’apparsa di un suo coetaneo, un ragazzino dai grandi e limpidi occhi azzurri e dai capelli biondi.

Lo guardò stupita, sentendosi però subito riscaldata da quel sorriso che stava tra il curioso ed il divertito.

“ Che fai tutta sola? Non riesci a dormire?”, chiese il ragazzino sedendosi accanto a lei, che boccheggiò cercando, inutilmente di parlare.

Mille domande le affollarono la mente ed altrettante restarono senza risposta.

 “ Sei di poche parole, eh?”, rise ancora il biondino, aveva una bella risata. “ Comunque, piacere! Io sono Minato Namikaze di Konoha.”

Gli occhi verdi divennero caldi e le labbra si piegarono all’insù. Le spine del riccio non avrebbero più punto.

Kushina Uzumaki di Uzu.”

Si stringono le mani e si scambiano un piccolo sorriso.

“ Allora, Kushina…”, Minato guardò il cielo stellato, nei suoi occhi brillarono le stelle. “ Credi nelle stelle cadenti?”

Kushina sorrise, il suo viso assunse una nuova luce, e guardò a sua volta il cielo.

Sì…”, mormorò.

Poco dopo l’ennesima stella lasciò il cielo tracciando una scia simile ad un sorriso. Entrambi espressero un desiderio.

Un desiderio diverso ma simile. Sono anime affini.

‘ Voglio stare per sempre con lui.’Kushina.

‘ Voglio che mi sorrida sempre in questo modo. … Minato.

 

Ecco, qui è finita la prima one-shot, ha esattamente 500 parole! Eheheh!!

Comunque, tutto quello che ho scritto è naturalmente solo una mia idea, ed i personaggi non mi appartengono (eccetto Kushina, lo ammetto… per quel che hanno detto Jiraya e Tsunade e per come l’ho descritta questa ragazze è fin troppo uguale a me -____-)

Ehm… andiamo avanti!

Vi ringrazio di aver letto fin qui!

Alla prossima!!

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Sono tornata cari lettori!! Dopo molta assenza ecco a voi il secondo capitolo di Shooting Star, che spero serva a farmi perdonare per l'immenso ritardo.

Comunque prima di iniziare devo dare la risposta alle recensioni che ho ricevuto!

 

La prima che ringrazio è Kumiko, che oltre ad avermi fatto i complimenti e ad aver recensito, mi sopporta durante la lezione di balli latino americani (lettori, non pensate male! Anch'io devo sopportare a lei!!)! Grazie Ele ti voglio tanto tanto bene, anche se talvolta non lo dimostro a dovere... ma l'importante e che tu sappia quanto sono affezionata a te.

 

Ora alle altre recensioni!

 

Killuy_93 - Naruto ha il cognome di Kushina, perché in Giappone si prende il cognome materno. O almeno è quello che ho sempre saputo! Penso che quello paterno si prenda solo in condizioni eccezionali, come nel caso dell'appartenenza ad un clan (come nella famiglia di Sasuke, l'Uchiha era Fugaku mentre Mikoto non lo era e per i figli hanno adottato il cognome paterno...). Comunque grazie per la recensione! :-) ti aspetto anche in questo secondo capitolo!

Kaho-chan - bravissima! Hai indovinato da cosa è stata tratta questa fic! È proprio presa dalla ending di Naruto, che adoro tra l'altro! :-) spero di leggere anche te in questo capitolo e grazie.

 

Ora passiamo ad altri ringraziamenti molto importanti.

 

Ringrazio Rei Murai che non solo mi ha tradotto una frase dall'italiano al giapponese che servirà per il prossimo capitolo (quasi finito per vostra gioia), ma mi ha fatto anche passare dei momenti bellissimi durante le nostre 'chiacchierate' su msn e via sms! Grazie Rei ed anche se ti conosco da pochissimo non smetterò mai di dirlo: ti adoro! Poi, sei la mia Kaito Kuroba, la mia Kaito Kid, la mia Sasori no Danna e la mia Kiba… come potrei non adorarti, eh?

 

Ringrazio Reki-chan che mi ha dato un'idea per questo capitolo. Grazie Uchiha e grazie anche per la SasuDei che hai scritto!! Ne avevo bisogno!!

 

E l'ultimo grazie, non meno importante, va a NinfaDellaTerra e a Mizu Himesui che mi hanno aiutato tantissimo con la loro simpatia ed allegria, leggendo in anteprima tutte le mie fic! Grazie ragazze!

 

Bene, ed ora vi auguro una buona lettura!

 

---

 

2.

 

Poggiò la schiena contro il tronco dell'albero, premendo il più possibile il suo corpo atletico per mimetizzarsi tra la flora.

 

Aveva corso parecchio, ma il suo petto florido si alzava ad abbassava in modo regolare, non era per niente affaticata.

 

Si portò una mano al collo per premere un pulsante del trasmettitore.

 

" Sono in posizione, voi avete piazzato le cariche?", domandò a voce bassa continuando a scrutare la natura circostante con seri occhi verdi.

 

" Le cariche del lato ovest sono state piazzate.", una voce giovane e pacata maschile.

 

" Ottimo lavoro Shinji.", concesse lei.

 

" Anche il lato est è stato messo sotto tiro!", la seconda voce, sempre maschile, era più divertita, in netto contrasto con la prima.

 

" Io le copro le spalle, sensei.", l'ultima voce era femminile, sembrava più preoccupata delle altre. " Sensei... stia attenta.", soggiunse infatti.

 

" Akane-chan, sei sempre la solita! Smettila di preoccuparti inutilmente! Kushina-sensei è un genio e per lei questa missione non è altro che una passeggiata.", era la voce più allegra ad aver parlato, scatenando in questo modo una lite, ormai di routine per il gruppo.

 

" Aniki no baka! Io mi preoccupo della sensei quanto mi pare perché le voglio bene!"

 

" Baka a chi? Poi anch'io voglio bene a Kushina-sensei!"

 

La donna sorrise lievemente all'affetto ed alla fiducia che riponevano in lei i suoi sottoposti, era una sensazione inebriante che la faceva sempre commuovere... e dire che fino a qualche anno prima nessuno si sarebbe comportato in quel modo.

 

Anzi no, una persona c'era... ed era stata la prima...

 

" Akane, Taro...", la lite si bloccò alla sua voce che aveva assunto un tono tra il divertito ed il nostalgico per via dei pensieri che la stavano travolgendo. " Io starò attenta, ve lo prometto. Ma voi dovete fare altrettanto. Mi riferisco anche a te Shinj."

 

" D'accordo sensei...", dissero i tre in coro nelle sue orecchie.

 

" Ricordate che anche se siete dei ninja siete prima di tutto fratelli, proteggetevi a vicenda anche voi.", non ottenne risposta, ma comprese che le sue parole avevano ottenuto l'effetto desiderato. " Quando calerà la notte attaccheremo e butteremo giù questo avamposto, se tutto va bene troveremo il ponte distrutto e domani saremo a Konoha con l'altra squadra a goderci un meritato riposo."

 

I ragazzini assentirono al trasmettitore, ma ormai lei era in un altro mondo.

 

Konoha.

Erano otto anni che non ci andava.

Otto anni dalla sua prima ed unica visita a Konoha.

Otto anni da quando era diventata Chunin.

Otto anni da quando si era trasformata quasi radicalmente da maschiaccio a bella donna, stimata non solo per il suo aspetto ma anche per le sue doti ninja.

 

Ed erano passati sempre otto anni da quando aveva conosciuto Minato Namikaze.

 

Il 'suo' Minato.

 

Ora che aveva vent'anni era ben consapevole che quello aveva da subito sentito per Minato Namikaze di Konoha non era solo amicizia, ma era amore.

Il classico colpo di fulmine. Un qualcosa di mistico che lega due individui con un filo rosso.

 

Insieme avevano passato un intera settimana (la più bella della sua vita) conoscersi meglio e ad allenarsi in vista dell'esame finale.

 

Ed in quella misera settimana, era diventata quasi indispensabile la presenza del biondo nella sua vita ed aveva sofferto tantissimo quando erano finiti gli esami.

 

Da subito Minato le era mancato e tuttora le mancava da morire, tra l'altro oltre a non vederlo da otto anni e non si erano mai sentiti... neanche con una piccola lettera.

 

Guardò il cielo, sul quale era spuntata la prima stella della sera. Una quella fortunata quasi quanto quelle cadenti.

 

' Chissà se Minato la sta guardando.', si chiese e proprio in quel momento, oltre l'avamposto ed il ponte, in un grande prato, un giovane uomo guardava la stessa stella, pensando a lei.

 

Il suo animo era oscurato dalla perdita di un suo allievo ed aveva paura.

 

Aveva paura di non rivedere più la sua Kushina, la ragazza che con il suo sorriso, otto anni prima gli aveva ghermito il cuore.

 

Il suo allievo era morto senza che lui potesse salvarlo e, se era accaduto qualcosa anche a Kushina, lui non sarebbe mai riuscito a salvarla. Non aveva sue notizie da anni e sperava, con la fine della guerra, di rivederla: infondo i due paesi erano alleati.

 

Guardò la stella con gli occhi liquidi pieni di lacrime trattenute a stento, sperando che Kushina fosse viva e che stesse guardando quella stessa stella.

 

Era sicuro che se anche lei avesse posato i sui occhi color speranza su quell'astro l'avrebbe rivista presto... o almeno quello era il suo desiderio ricorrente.

 

 

L'esplosione era stata molto potente e da subito i ninja di Uzu avevano iniziato a battersi senza pause.

Il loro compito, oltre quello di distruggere l'avamposto nemico, era quello di permettere alla squadra di Konoha di distruggere ponte senza interventi ostili. E grazie a loro sarebbe stato un gioco da ragazzi distruggerlo e bloccare i rifornimenti avversari.

 

Speravano solo che al ponte tutto procedesse secondo i piani ed appena finita la lotta, più lunga del previsto, squadra di Kushina aveva lasciato ciò che rimaneva dell'avamposto per verificare le condizioni del ponte.

 

" Abbiamo fatto proprio un ottimo lavoro, eh?", esclamò tutto felice Taro mentre saltava da un ramo all'altro. Poi, poco dopo avvertirono una forte esplosione provenire davanti a loro, stava a significare solo una cosa: il ponte era crollato.

 

Questo li rilassò e rallegrò parecchio, e Kushina non potè far a meno di sorridere, non solo avevano concluso la missione assegnata, ma i suoi allievi stavano tutti bene e molto probabilmente la guerra sarebbe finita in poco tempo.

 

" Complimenti ragazzi. Vi siete comportati molto bene.", si complimentò finalmente.

 

" Grazie sensei.", ringraziò il più calmo mentre i suoi fratelli ridevano divertiti.

 

Rallentarono il passo nei pressi del ponte ed appena uscirono dal piccolo bosco videro per prima cosa il ponte distrutto e poi la squadra di Konoha.

 

Kushina li guardò da lontano sorridendo erano in tre e...

 

Il suo cuore mancò un battito.

Non poteva essere, Minato era li!

Il suo Minato, non poteva sbagliarsi!

Anche se non lo vedeva da anni aveva sempre gli stessi capelli biondi e gli occhi azzurri.

Poi il suo cuore le diceva che era lui.

 

Aumentò il passo lasciando indietro i suoi allievi, stupiti.

 

" Minato!", gridò senza resistere mentre ormai correva. Il ragazzo si girò di scatto.

 

Era una voce a lui conosciuta, anche se un po' diversa, e quando vide Kushina saltare il ponte la riconobbe.

 

Sorrise radioso ed emozionato ed aprì le braccia prendendola al volo ed abbracciandola.

 

" Kushina...", sussurrò affondando il viso tra i suoi morbidi capelli rossi.

 

" Non ci credo... sei proprio tu... Minato... mi sei mancato tantissimo...", singhiozzava piangendo di felicità stringendosi al biondo.

 

" Non piangere Kushina... anche tu mi sei mancata tantissimo...", rispose mentre anche dai suoi occhi uscivano calde lacrime.

 

Era vera. Kushina era lì con lui, tra le sue braccia.

Non era un sogno era la realtà.

 

" Anche tu smetti di piangere allora!", ribatté lei con un sorriso guardandolo dritto negli occhi per imprimersi ogni sua espressione.

 

" Sì...", si asciugò le lacrime ed asciugò anche quelle della giovane donna.

 

Erano ormai persi nel loro mondo.

Non c'era più nessuna guerra.

Non c'erano i loro allievi che li guardavano stupiti.

Non c'era più niente, c'erano solo loro due ed un bacio donato a fior di labbra.

 

" Dopo di questo non ti lascerò più...", sussurrò sulle labbra di Kushina il biondo.

 

" E chi ti vuole lasciare?"

 

Ed ecco che le loro labbra si incontrano di nuovo in un contatto più caldo e profondo.

 

 

 

Mi dispiace interromperlo qui, ma per evitare un brutto finale nel terzo, che ci sarà ovviamente nel manga, ho voluto interrompere qui. Odio i finali tristi!!

Quindi, grazie per aver letto!

Alla prossima!!

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


3.
 
E con questo capitolo finisce Shooting Star... ahhh... mi mette un po' di tristezza, ma tutto alla fine è destinato a finire. Niente può essere eterno. (- *guarda Sasori no Danna ghignando* Visto? Lo dice anche lei! Nd Deidara - Io non do peso alle parole di 'quella là' perché di parte. È innamorata di te -_- Nd Sasori - Deidaraaa... *çç* Nd Kurenai)
Quindi, sia quel che sia!
Devo dire però che ci tenevo tanto a questa fic. Un po' perché adoro la coppia MinaKushi ed un po' perché mi ci rivedo in Kushina (c'è chi mi ha detto che anche nell'aspetto ci somigliamo! XDD Ormai c'è gente che mi conosce come Madre di Naruto...), ma questo l'ho già detto.
Va beh, non voglio tediarvi con i miei deliri, quindi passiamo subito alle recensioni più ringraziamenti e alle dediche!
Recensioni e Ringraziamenti!
Shooting Star - grazie per i complimenti e per aver messo questa fic tra i tuoi preferiti! Mi hai resa molto felice! XD Spero che anche quest'ultima parte sia di tuo gradimento!
Kaho_chan - Ringrazio anche a te per i complimenti, mi fa molto piacere leggere che le mie fic sono così apprezzate! Devo dire che mi sono divertita anch'io nelle scene con il Team Kushina. Nell'inventare i loro personaggi ho utilizzato il mio carattere (per Akane), quello di mio fratello (Shinji) e quello di mio cugino (Taro), tanto per la cronaca e per far sapere al mondo con che persone divido la mia vita. In questo capitolo avrai anche una loro piccola descrizione!
Comunque ancora grazie spero ti piaccia anche questo!
Killuy_93 - è vero, le coppie più belle sono state distrutte *Kurenai inizia a piagnucolare pensando ad Asuma* le MinaKushi, le AsuKure, le SasoDei spero solo che Kishimotosensei non mi distrugga pure la SasuNaru! >.<
Comunque grazie anche a te! XD
NinfaDellaTerra - Grazie per aver letto Ninfa! Sei sempre pronta ad ascoltare i miei deliri e le mie fin troppe ispirazioni e per questo non finirò mai di ringraziarti! Grazie, grazie!
Talpina Pensierosa - Grazie mille Talpina! Per tutto! Per la recensione, per aver messo la fic tra i tuoi preferiti e per pubblicare al mio posto alcuni capitoli per la round robin! Grazie veramente! Sei molto gentile!
Ed ora rinnovo i ringraziamenti a Rei Murai e a Reki-chan che mi hanno tanto aiutato! La vostra Hyuuga vi ringrazia! E ricordate, era destino che fosse così (oh, mi pare di sentire Rei nella sua Kiba mode che mi dice: " Lo sai solo tu Hyuuga". Ed io nella mia Neji mode rispondo subito: " MIO!! Kibachan! Mio!!")!
Questa fic è dedicata a tutti coloro che l'hanno letta e commentata! Grazie ancora!


-.-.-

 
Si mosse nel letto allungando la mano per attirare a se la sua donna e si stupì quando trovò vuota la sua parte.
Aprì gli occhi di scatto.
Vuoto. Il letto era vuoto.
Lei non c'era.
Tastò il lenzuolo, era freddo.
Si mise seduto guardandosi attorno alla ricerca di segni della presenza di Kushina, come ad esempio vederla affacciata alla finestra o in piedi, ma niente.
" Kushina?", la chiamò piano, quasi con timore.
Era già un mese che la guerra era finita e già da un mese loro convivevano insieme nel suo appartamento. E mai, in quel mese, si era svegliato solo nel letto.
" Kushina?", la richiamò alzando un poco la voce.
Niente. Ancora niente.
Possibile che se ne fosse andata?
Infondo lei sarebbe dovuta tornare a Uzu il giorno dopo... e di sicuro aveva preferito farlo quando lui non poteva fermarla.
" Ben svegliato!", alzò la testa di scatto vedendo la sua amata sulla porta.
Aveva raccolto i luoghi capelli dietro la nuca con una molletona ed in mano aveva un vassoio con la colazione.
Quasi gli vennero le lacrime agli occhi per il sollievo.
" Tutto bene?", domandò sedendosi accanto a lui e baciandolo dolcemente sulle labbra.
" Ora va meglio...", rispose sincero attirandola a se. " Come mai la colazione a letto?"
" Dobbiamo festeggiare parecchie cose...", disse con fare misterioso e serio. " Oggi verrai eletto Hokage, ad esempio."
" Già. È un sogno che si realizza.", sospirò prendendo felice una fetta biscottata con marmellata d'arancia. " E sono felice di viverlo con te."
" Anch'io...", sorrise Kushina carezzandogli il palmo della mano libera con dolcezza.
Il giovane uomo si sporse verso di lei.
" Ti amo.", sussurrò sulle labbra. Non si sarebbe mai stancato di dirglielo, Kushina doveva saperlo. Doveva essere sicura dei sentimenti che provava per lei.
" Anch'io Minato...", sussurrò a sua volta e si scambiarono un lungo bacio che sapeva d'arancia.
Forse tutto quello sarebbe finito dopo la cerimonia di quella sera.
Forse Kushina sarebbe tornata ad Uzu.
Forse Minato non avrebbe più avuto occasioni per vederla occupato dal suo lavoro di Hokage.
E di sicuro Minato non l'avrebbe permesso.
" Kushina...", si staccò da lei appena e le mise dietro l'orecchio una ciocca rossa.
" Mh?!", poggiò la fronte su quella del biondo chiudendo gli occhi.
" Oggi tornerai ad Uzu...", disse serio.
Lei assentì e si staccò per poggiare la schiena sullo schienale del letto. Poggio il vassoio sul comodino ed attirò le gambe al petto.
" Devo farlo per forza.", borbottò.
Si carezzò il ventre distrattamente con una mano.
Nulla poteva fermarla in quel paese.
Lei apparteneva ad Uzu ed anche se erano alleati con Konoha il suo posto non era lì.
O meglio il posto di Kushina era lì con Minato ma non quello di Kushina la kunoichi.
" Vorrei che tu restassi qui con me...", disse piano Minato prendendole la mano e baciandone il palmo, anche lui sapeva che però non era così semplice.
" Vorrei anch'io ma... nulla può tenermi qui.", lo guardò con i suoi occhioni un po' tristi.
' Nulla, neanche il figlio che aspetto...', aggiunse mentalmente.
Già, era incinta di un figlio di Minato e neanche quello poteva farla restare a Konoha.
Era un figlio nato fuori dal matrimonio, per il resto della comunità ninja non c'erano prove che fosse di Minato... ed era per quello che non voleva rivelarglielo.
Stava per diventare Hokage e non voleva rovinargli la carriera.
" Troverò un modo. Vedrai.", Minato la strinse a se baciandole i capelli.
Lui avrebbe fatto di tutto per farla restare a Konoha.
 
 
Era sera tarda ormai e la festa per l'elezione dell'Hokage si sarebbe protratta ancora per ore.
Minato era circondato dagli anziani e da vari ninja che si congratulavano con lui adulandolo e nella sua nuova divisa stava divinamente.
Era così che Kushina voleva ricordarlo.
Felice, con quel bel sorriso sulle labbra e circondato da alleati che avrebbero fatto di tutto per proteggerlo.
Se ne stava andando perché non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli addio, non sarebbe mai riuscita a lasciarlo.
" Ragazzi, dobbiamo andare.", disse semplicemente ai suoi allievi raggiungendoli ad una bancarella allestita per l'occasione.
I tre fratelli la guardarono spiazzati.
" Perché ora sensei?", domandò Taro stupito e si beccò una gomitata da parte della sorella.
" Non capisci, baka?!", esclamò stizzita la ragazzina dai capelli castano chiaro.
Kushina la osservò con un piccolo sorriso, era così diversa da lei alla sua età.
Akane era molto bella, femminile e dal carattere deciso e un po' 'materno', aveva lunghi capelli castano chiaro e grandi occhi viola, segno distintivo del clan dei tre fratelli.
Vedendoli nessuno avrebbe mai detto che erano gemelli, erano diversissimi sia nell'aspetto e nel carattere.
L'unica cosa che li accomunava erano gli occhi, grandi e viola.
Taro infatti era moro con i capelli cortissimi, mentre Shinji biondo con i capelli lunghi alle spalle ritirati sempre da una piccola coda.
" Non hai capito che Kushina-sensei vuole lasciare Minato-sama per non dirgli addio di persona?", disse piatto il biondo, era sempre stato il più giudizioso del gruppo insieme ad Akane.
" Ma... perché?", Taro invece era sicuramente il più casinista ma anche il più innocente.
" Sei proprio un baka!", ripeté Akane.
" Ragazzi, mi dispiace farvi perdere la festa.", si scusò interrompendoli la donna.
" Non ti preoccupare sensei.", disse Shinji. " Se vuoi andare via, che sia per tue questioni personali o meno, noi ti seguiremo."
" Non vedo perché dobbiamo andarcene senza salutare Minato-sama! Uffa...", continuò a lamentarsi Taro, al ché Kushina gli scompigliò i capelli.
" Un giorno capirai, Taro-chan.", disse semplicemente. " Ci incontriamo tra un'ora alle porte della città, d'accordo?"
I tre assentirono e sparirono poco dopo lasciandola sola.
Guardò di nuovo Minato da lontano, sorrideva mentre riceveva gli elogi degli anziani.
Sorrise triste e si carezzò la pancia, ancora piatta.
" Addio Minato...", mormorò e veloce corse nell'appartamento del giovane per raccattare le sue cose.
 
Minato accennò l'ennesimo sorriso. Era felicissimo ma qualcosa non andava. Era tutta la sera che provava ad avvicinarsi a Kushina ma veniva sempre bloccato.
Alzò lo sguardo cercandola e non la vide. Eppure era sempre stata nei dintorni.
Subito venne colto dall'inquietudine.
" Scusatemi, devo andare.", disse agli anziani del villaggio che lo guardarono stupiti mentre lui iniziava a vagare per le bancarelle alla ricerca della sua amata.
Non la trovava da nessuna parte ed era stufo di dover allontanare i vari ninja che cercavano di avvicinarlo per bere, mangiare o discutere.
" Minato.", si voltò di scatto riconoscendo la voce del Sandaime Hokage, colui che gli aveva ceduto il posto.
" Sensei io...", esordì cercando un modo educato per declinare ogni suo invito.
" Ascoltami bene, sei giovane e questo non ti ha impedito di diventare Hokage, a dimostrazione che l'età non conta, quindi fatti un favore, va e chiedile di sposarti.", disse l'anziano uomo prendendo una boccata di fumo dalla strana pipa.
Minato rimase un attimo interdetto poi sorrise.
Già, quello era l'unico modo per farla restare a Konoha... ma lei avrebbe accettato? Erano entrambi molto giovani ed il matrimonio era un grande passo.
Ma come aveva detto Sarutobi-sensei l'età non contava.
" Lo farò.", dichiarò. Ci avrebbe provato, non voleva perderla.
Detto quello sparì correndo verso il suo appartamento che trovò vuoto, le cose di Kushina erano sparite e al loro posto era apparsa una lettera.
La prese tremante tra le mani, riconoscendo la netta ed elegante calligrafia di Kushina.
" Quando leggerai questa lettera alla fine della tua festa, amore mio, io sarò già lontana con i miei allievi.
Ti chiedo di non seguirmi, perché il tuo posto è lì a Konoha, sei diventato Hokage ed il tuo sogno si è finalmente realizzato, e per questo non ti permetterò mai di infrangerlo per me e per il bambino che porto in grembo.
Sì, hai letto bene, sono incinta di tuo figlio.
Un figlio che però non è abbastanza per farmi restare a Konoha, la comunità ninja non ci accetterebbe. Non voglio che nascano dei dubbi sulla paternità di nostro figlio perché nato fuori dal vincolo del matrimonio, questo perché getterebbe fango su di te.
Non mi interessa quel che avranno da dire su di me a Uzu, l'importante è che tu diventi il più grande Hokage della storia come hai sempre sognato.
Crescerò il bambino con amore e gli dirò sempre chi è suo padre, forse un giorno ci rivedremo, ma questo giorno non sarà né domani, né tra una settimana e neppure tra un anno.
Quando ci rincontreremo voglio che tu sia diventato per davvero il più grande Hokage di Konoha.
Arrivederci amore mio.
Ti amo,
per sempre tua
Kushina."

Strinse forte la lettera.
Non riusciva a gioire per il fatto che Kushina fosse incinta perché lei era andata via eppure non tutto era perduto. Ne era sicuro.
Aveva scritto la lettera pensando che lui la leggesse alla fine della festa quindi era molto in anticipo.
Uscì di casa e correndo salì sul tetto del palazzo dell'Hokage.
Il villaggio era illuminato a giorno per la festa e quello lo disturbava un poco per quel che voleva fare.
Tutti avrebbero visto la sua dichiarazione, tutti dovevano sapere che amava Kushina.
Posizionò le mani e fece ricorso a parecchio chakra per ricoprire l'intero villaggio con un arte illusoria.
 
Tutti nel villaggo si fermarono quando videro le luci spegnersi.
Ma che stava succedendo?
Iniziarono a guardarsi attorno poi alzarono lo sguardo al cielo...
 
Kushina e suoi allievi erano quasi alle porte di Konoha quando videro le luci spegnersi.
" Che succede sensei?", domandò subito Taro mettendosi in guardia.
" È un arte illusoria!", esclamò Shinji pronto a dissiparla.
Kushina rimase immobile cercando di capire che stava accadendo.
" Sensei, guarda!", esclamò Akane poco dopo indicando il cielo e bloccando in questo modo suo fratello.
La rossa alzò subito lo sguardo e le mancò un battito.
In cielo c'era una vera e propria cascata di stelle cadenti.
Non ebbe dubbi sull'autore di quel genjutsu.
" Minato...", mormorò.
 
Minato mosse ancora le mani la sua opera non si era ancora conclusa e sperava con tutto il cuore che Kushina stesse guardando il cielo in quel momento.
Questo perché le stelle si erano mosse formando dei chiari ideogrammi.
" Aishiteru, Kushina-chan."
 
" 'Aishiteru, Kushina-chan' ma sensei questo è Minato-sama!", esclamò Akane voltandosi emozionata verso Kushina che non aveva distolto lo sguardo dal cielo stellato.
I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime, non poteva però cedere. Doveva andarsene senza avere la tentazione di tornare indietro. In quel modo era tutto troppo difficile.
Poi però le stelle si mosserò ancora ed apparirono altri ideogrammi.
" Kekkon shi masen ka?"
" Sensei!", gridò Taro. " Minato-sama ti vuole sposare!"
L'aveva letto anche lei e tutti i suoi propositi vennero eliminati.
Senza dire una parola lasciò cadere la sua roba e corse di nuovo dentro il villaggio.
Doveva trovare Minato.
 
Osservò la sua opera un po' con il fiatone, a causa del grande utilizzo di chakra, sperando che fosse servita a qualcosa.
Poco dopo annullò la tecnica e tutta Konoha tornò ad illuminarsi.
Guardò tra la folla che stava in basso, ancora stupita ed emozionata per la tecnica e per la dichiarazione.
" Kushina, dove sei...", mormorò poi vide una folta, ed inconfondibile, chioma rossa farsi spazio tra la gente.
Il suo viso si illumino.
" KUSHINA!", gridò più forte che poteva e tutti, perfino la donna, alzarono lo sguardo su di lui.
Non era per niente imbarazzato, se tutti sapevano nessuno avrebbe osato dubitare del suo amore.
 
Sorrise e come per incanto tutti, riconoscendola, la fecero passare nella sua corsa verso il palazzo.
Quando lo raggiunse sul tetto aveva non solo il cuore a mille per l'emozione, ma anche gli occhi di tutta Konoha puntati addosso. Ma in quel momento c'erano solo lei e Minato, che le tendeva la mano sorridente.
Lei però non accettò quella mano e si buttò letteralmente tra le sue braccia piangendo.
" Lo voglio, Minato!", disse tra le lacrime. " Voglio sposarti!"
Ed ancora una volta c'erano solo loro due.
Loro due e la marea di applausi ed ovazioni che neanche sentirono.
 
 
Due anime unite da un fine ma forte filo rosso ma distanti in quel giorno tanto infausto quanto felice. Entrambe combattevano.
Una combatteva per donare la vita a qualcun'altro.
L'altra combatteva per salvare la vita agli altri.
Entrambe però guardando il cielo, chi da fuori una finestra e chi da un campo di battaglia, vedono la stessa stella cadente ed esprimono lo stesso identico desiderio che le avvolge in un caldo abbraccio.
' Qualunque cosa accada voglio restare per sempre con il mio amore e nel cuore di nostro figlio.' ... Minato & Kushina
 
Fine
 


Beh, non è proprio un happy ending ma non era niente di così traumatico spero!
Ringrazio chi è arrivato fin qui, chi recensirà e chi leggera soltanto!
Ah, ogni tanto tenete d'occhio il mio account perché presto pubblicherò con Mizu Himesui (sempre se lei vuole ancora) una raccolta di oneshot sui crossover in quanto saranno fic su Naruto, Kingdom Hearts e altri anime, manga e videogames!
Grazie per l'attenzione!
 

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