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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 Lettera da Hogwarts *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 Sogno o Realtà? *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 Il segreto di Hermione *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 Viaggio a Londra *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 Attacco al Treno *** Capitolo 6: *** Capitolo 6 Il Canto dei Dissennatori *** Capitolo 7: *** Capitolo 7 I pensieri di Silente *** Capitolo 8: *** Capitolo 8 Sensazioni *** Capitolo 9: *** Capitolo 9 Benvenuti ad Hogwarts *** Capitolo 10: *** Capitolo 10 Nonostante tutto *** Capitolo 11: *** Capitolo 11 Colloquio con Silente *** Capitolo 12: *** Capitolo 12 Pozioni *** Capitolo 13: *** Capitolo 13 Torna da me… *** Capitolo 14: *** Capitolo 14 Quello che non ti ho mai detto *** Capitolo 15: *** Capitolo 15 Luci ed Ombre ***
Era un’altra giornata
soleggiata, afosa. Dalle case del quartiere di Privet Drive si poteva percepire
la sonnacchiosa e monotona atmosfera di tutti i giorni. Nessun cambiamento.
Niente di niente. In effetti, non era cambiato molto dall’estate precedente.
Harry Potter, ormai sedicenne, viveva sempre a casa dei suoi zii, era visto
come uno squilibrato da tutti ed era escluso dal suo mondo. Dal mondo magico.
Nel complesso, ad ogni modo, la vita al numero 4 era migliorata. Riceveva,
quasi ogni giorno, notizie dai suoi amici Ron e Hermione, corredate da ingenti
quantità di doni e cibo per la sua sopravvivenza sia mentale sia fisica e poi
poteva andare a trovare la sig.ra Figg per tutto il tempo che voleva. Durante
uno dei loro lunghi incontri la sig.ra Figg si era lasciata scappare qualcosa
riguardo ad un piano. Purtroppo, quando si era accorta dell’errore, aveva
cambiato discorso in fretta e furia lasciando Harry con l'amaro in bocca per
non averne potuto sapere di più.
Ma tutti questi segreti
sarebbero finiti, stava per ritornare a casa. Alla sua vera casa. A Hogwarts.
Un gufo era arrivato giusto un giorno prima con una pergamena molto voluminosa
per avvertirlo dell’inizio dei corsi. Non si aspettava di trovare alcuna novità
su di essa, ma si sbagliava.
Caro signor Potter,
la informiamo che il
nuovo anno scolastico comincerà il primo settembre. L’Espresso per Hogwarts
partirà dalla stazione di King’s Cross al binario nove e tre quarti, alle ore
undici in punto. Mi duole doverla informare che le visite al villaggio di
Hosgmeade sono sospese. Tutto ciò è fatto per garantire una maggior sicurezza
per tutti gli studenti dopo il ritorno di Lei-Sa-Chi.
Accludo la lista dei
libri per il prossimo anno.
LIBRI DI TESTO
Dovrà procurarsi i seguenti
libri per il nuovo anno:
Manuale degli
incantesimi, Volume Sesto, Incantesimi di Magia Bianca e magia Nera, di Miranda
Gadula.
Guida teorica e pratica
alla trasfigurazione avanzata di corpi complessi, di Gregor Metamorfus.
L’arte delle Pozioni e i
loro effetti sull’uomo, di Dedalus Effluvius.
Le Forze Oscure: guida
avanzata per il livello M.A.G.O, Primo Volume, di Imago Ombrus.
Il Ritorno di Voldemort:
guida pratica ed elementare per evitare contatti con il Signore oscuro, dal
Ministero della Magia
Manuale per la
materializzazione di oggetti e persone, Corso Avanzato, di Peter Invisibilum.
N.B. Quest’ultimo libro
ci dà l’occasione di informarla sui corsi di Materializzazione:
Si terranno presso l’Ufficio Misteri al
Ministero della Magia il giorno 3 Febbraio alle ore 9 dell’anno prossimo.
La sua richiesta per
diventare Auror è stata accettata in conseguimento dei seguenti voti:
Incantesimi OLTRE OGNI
PREVISIONE
Trasfigurazione OLTRE
OGNI PREVISIONE
Difesa Contro le arti
Oscure ECCEZIONALE
Pozioni OLTRE OGNI
PREVISIONE (in questa materia si poteva essere ammessi solo con ECCEZIONALE ma
il professor Piton durante l’estate ha abbassato il livello ad OLTRE OGNI
PREVISIONE e quindi lei è stato ammesso)
Erbologia OLTRE OGNI PREVISIONE
Come ben saprà dovrà
sostenere una serie di esami psicologici ed attitudinali alla fine del settimo
sotto la visione del Ministero della Magia.
P.S. Il prof. Silente si
unisce a me nel congratularsi per il risultato ottenuto.
P.S.2 La tua squalifica
a Quidditch è stata revocata. Potrai tornare a volare e la Firebolt ti sarà
riconsegnata appena arrivato a scuola.
Distinti saluti
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
Era stato preso. Non
riusciva a crederci. Si era completamente dimenticato dei risultati. La
scomparsa di Sirius aveva creato una barriera tra di se e il mondo esterno.
Aveva passato l’estate a commiserarsi, ad incolparsi e si era scordato di
tutto. Anche nelle lettere che rispediva a Ron e a Hermione era stato freddo,
quasi impassibile. Ma adesso basta, avrebbe ricominciato da zero e avrebbe
lottato. Sì, avrebbe lottato da Auror nella causa contro Voldemort.Un Auror,
poteva diventarlo davvero. Come poteva essersi dimenticato degli esami?
Decise di scrivere una
lettera alla Tana per i suoi amici, dovevano essere sicuramente lì. Voleva
informarli del suo successo e sapere se anche loro erano stati presi. Chissà se
anche Ron era diventato Auror. Ed Hermione che lavoro avrebbe voluto fare? Non
glielo aveva mai detto.
Prese un pezzo di
pergamena ed iniziò a scrivere:
Cari Ron ed Hermione,
come state? Vi ho
scritto per informarvi di una cosa … Sono stato preso nel corso per Auror, non
ci posso credere.
E a voi come è andata?
Rispondetemi presto voglio sapere tutto.
A dir la verità vi
scrivo anche per dirvi un’altra cosa. Ho deciso di ricominciare. Basta musi
lunghi, autocommiserazione e quant’altro.Voglio ricominciare da zero. Sirius
non avrebbe voluto vedermi così.
Non vedo l’ora di
riabbracciarvi. Aspetto presto vostre notizie.
Con affetto
Harry
P.S. Hermione, ma che
corso hai scelto? Rispondimi presto.
Edvige era appena
tornata. Con delicatezza Harry le legò la lettera alla zampa, accarezzandole il
becco.
”La lettera è per la
tana, stai attenta e fai buon viaggio”
E per la prima volta in
tutta l’estate Harry si senti veramente felice. Con un sorriso guardò sparire
Edvige oltre il cielo limpido.
Una stanza buia. Freddo,
molto freddo. Si sentiva gelare le mani. Dove si trovava? Cosa era mai quel
posto? Si guardo intorno. Una porta luminosa spiccava in lontananza. Emanava
una luce strana, quasi magnetica. Ancora tremante per il freddo, si alzo e si
diresse verso di essa. Dove l’avrebbe condotto oltrepassarla? Faceva bene ad
andare avanti? Questi erano i pensieri che lo tormentavano.
“ Devo continuare,
dopotutto non posso restare qui per sempre” si disse
Con passo mal fermo si
avvicinò alla porta. Da vicino era ancora più luminosa. Sulla maniglia c’erano
delle strane incisioni. Antiche Rune, forse.
Si decise. Con una forte
spinta riuscì ad aprirla. Luce, solo luce. Una luce accecante e una forza
misteriosa lo respinsero. Cadde a terra, dolorante.
”Ma che razza di posto è
questo” urlo
In fondo alla sala, su
un piedistallo d’argento, vi era l’oggetto che scatenava così tanta forza e
così tanta luce.
Una stella. Una stella
luminosa, accecante. Poi d’un tratto, una voce. Una voce stanca, ma chiara
pervase l’aria.
” Questa stella contiene
una forza, una forza che al tempo stesso è più meravigliosa e più terribile
della morte, dell’intelligenza umana e della natura. Se saprai usarla emanerà
grande potere, ma se la usi solo per te stesso e non per gli altri ti si
ritorcerà contro ”
Un botto assordante.
Dopo le parole della voce sconosciuta, stava tremando tutto. Stava per crollare
tutto. Iniziò a correre a perdifiato, ma non c’erano vie d’uscita. Guardò in
giro. A destra. A sinistra. Niente, non c’era via di scampo. La voragine si
stava facendo strada verso di lui. Che fare?
Fece la cosa più
insensata e più coraggiosa che potesse fare. Ci si butto dentro.
Un tonfo secco. Era
atterrato sul morbido. Aprì gli occhi. Li schiuse piano paiano. Era in camera
sua. La notte era ancora fonda e il cielo era stellato.
“ E’ stato solo un sogno, eppure era così
reale. Cosa avrà voluto significare tutto ciò? “ si disse.
Harry Potter era stanco
di tutto questo. Di sogni strani, indecifrabili. Che spesso portavano a
conseguenze catastrofiche.
Guardò fuori. Edvige era partita due giorni
prima, ma non era ancora tornata. Aspettava con ansia la risposta dei suoi
amici. Non vedeva l’ora di rivederli e di riabbracciarli, ma purtroppo
all’inizio della scuola mancava ancora un po’. Il cielo aveva un suo certo
fascino. Una brezza leggera, gli accarezzò il viso. Guardò in alto. Stelle,
milioni di stelle.
“Cosa può essere e a cosa può servire ?” si
disse.
Gli tornarono in mente
le parole di quella voce ignota, parole che da qualche parte aveva già sentito.
Si sforzò di ricordare. Chi poteva avergliele dette? Ma certo, era stato
Silente.
” Questa stella contiene
una forza, una forza che al tempo stesso è più meravigliosa e più terribile
della morte, dell’intelligenza umana e della natura”
Durante il loro ultimo
incontro ne aveva parlato.
Un lume di comprensione
gli illuminò il volto. Ora sapeva dove si trovava quella stella: all’Ufficio
Misteri.
Capitolo 3 *** Capitolo 3 Il segreto di Hermione ***
Capitolo 3 Il segreto di Hermione
Capitolo 3
Il segreto di Hermione
Il sole era già sorto
quando Harry si svegliò. Aveva passato una notte insonne costellata da sogni
confusi, porte che si aprono e corridoi bui. Soltanto un sogno si ricordava.
Quello della stella. Nitida e luminosa. Ci aveva rimuginato su tutta la notte,
formulando ipotesi, supposizioni e congetture.
Ed era arrivato ad una
sola conclusione: quell’oggetto, così forte, così lucente, doveva essere la
forza dell’amore. Quell’amore che lo aveva protetto dall’ira e la furia di Voldemort.
L’amore di sua madre.
Cerco di alzarsi. Era
stanco, svuotato di energie dopo quella notte insonne. Gli doleva la testa e la
cicatrice pizzicava in maniera fastidiosa. Ma ormai c’era abituato. Con il
ritorno di Voldemort, ormai gli bruciava e gli doleva quasi continuamente.
Purtroppo c’erano momenti nei quali non solo gli faceva male ma si sentiva
impazzire dal dolore. Quegl’attimi stavano a significare soltanto una cosa.
Voldemort uccideva. Voldemort distruggeva. Voldemort torturava. Notizie di morti
inspiegabili dai notiziari babbani. Mondo magico nel caos. Erano alcuni dei
segnali del suo ritorno.
La seconda guerra era
iniziata. Dopo più di un decennio di pace, l’oscuro signore tornava a colpire.
Così come aveva predetto Fiorenzo.
“ Nell’ultima decade, si
sono avute avvisaglie che prevedono solo una breve parentesi di pace fra le due
guerre”
“E così è stato” penso
Harry, dirigendosi verso la finestra per scrutare il cielo.
Come al solito, si trovo
di fronte un paesaggio limpido, senza nubi. Con un sole talmente forte da
spaccare le pietre.
Poi ad un tratto, un
battito d’ali. La sua civetta era tornata. Portava legata alla zampa una
pergamena ingiallita e consunta ed un’altra pulita e infiocchettata.
“ Bentornata Edvige, ce
ne hai messo di tempo “ le disse accarezzandola
Con avidità mise mano
alla prima lettera ed iniziò a leggere:
Caro Harry,
spero che tu stia bene.
Qui le cose vanno come al solito. Nessuna notizia rilevante.
Per quanto riguarda i
corsi …
Bhè non so se te l’ho
mai detto, ma a me sarebbe piaciuto fare l’Auror ed, in effetti, ho fatto
domanda per quel corso, ma purtroppo ….
Purtroppo per te dovrai
sopportarmi ancora perché anch’io sono stato preso! E’ magnifico!
Vedessi mia madre
com’era orgogliosa. Dalla gioia mi ha comprato tutti i libri nuovi e non di
seconda mano.
“ Un Auror deve avere il
meglio del meglio” così ha detto.
Sono strafelice. Spero
di vederti presto.
Mi dispiace che tu non
possa venire alla Tana, ma Silente dice che sei più al sicuro lì, anche se non
ho capito bene perché!
Con affetto
Ron
P.S. Hermione non vuole
dirmi che corso ha preso. Dice che è un segreto, anche se per me ha soltanto
vergogna. Secondo te cosa ha scelto?
Harry sorridendo ripose
la lettera di Ron in un cassetto. Era felice. Avrebbero seguito i corsi
insieme, come sempre. Ma Hermione? Qual’è questo segreto che nasconde?
Decise di leggere la
seconda lettera che diceva:
Caro Harry,
come stai? In questo
momento mi trovo nel Sud dell’Italia e non puoi immaginare come mi sto
divertendo.
Questo paese trasuda
magia da tutte le parti. Si dice che i più grandi maghi del Medioevo si
trovassero qui, proprio in queste regioni.
Mi appresto a tornare a
Londra per l’inizio dei corsi. Non chiedermi quale ho scelto perché tanto non
te lo dirò. Ron sono mesi che mi assilla.
E’ un segreto e deve
rimanere tale.
Mi congratulo con te per avercela fatta. In
primis, per essere stato ammesso al corso e poi, per aver deciso di tornare a
sorridere e a lottare, di continuare a combattere.
Un bacio grande
Hermione
P.S. Sono contenta anche
per Ron. Credo che non se l’ho aspettasse.
Spero di vederti presto.
Con un sorriso ancora
più ampio depose anche questa lettera. Il ritorno a scuola si prospettava
interessante.
Si prospettavano grandi
novità e ormai mancava poco. Sarebbe tornato a casa, alla sua vera casa.
Decise di scendere per
fare colazione e trovò già a tavola l’intera famiglia Dursley. Come al solito
nessuno lo degnò di uno sguardo.
Anche a questo era
abituato. Di gran lunga preferiva essere ignorato, che essere guardato con
disprezzo e disgusto ogni santa volta.
Si sedette al suo posto.
La colazione era abbondante. Dudley aveva rinunciato alla sua dieta e i
genitori avevano concordato che se l’avesse continuata non avrebbe potuto
fargli altro che male, visto che era un ragazzo in crescita e che aveva bisogno
di cibo. Per come la pensava Harry comunque, Dudley non aveva bisogno di
mangiare ancora, ma aveva la necessità di un lungo digiuno. Aveva raggiunto le
dimensioni di un ippopotamo particolarmente robusto. Non c’era sedia che
resisteva più di tre settimane in casa Dursley.
I coniugi, pur di non
incolpare il figlio davano la colpa prima al materiale, poi alla mal
lavorazione e successivamente inviano lettere di protesta ai fabbricanti delle
sedie. Alcune di queste erano fatte addirittura in acciaio. Ridendo al pensiero
di poter vedere Dudley cadere ancora una volta, iniziò a mangiare.
Per cominciare, volevo ringraziarvi tutti. Quelli che
hanno recensito e anche quelli che hanno solo letto. Vi sono molto grato.
Ricevere commenti è il miglior carburante possibile per uno scrittore. Penso
che lo sappiate meglio di me.
Continuate a recensire,
quindi. Accetto qualsiasi critica, l’importante è che sia costruttiva e non
offensiva. Vi ringrazio inoltre per i consigli riguardo all’html. Penso che il
problema si possa racchiudere in poche semplici parole: sono alquanto pigro. Mi
spiego meglio: visto che è da poco, anzi pochissimo, che mi sono iscritto, non
conosco bene il sito come alcuni di voi. Il mio errore sta in questo. Non ho,
molto semplicemente, avuto voglia di leggere il regolamento o la guida del
sito. Ecco tutto. Sono imperdonabile lo so, ma vedete, sono stato abituato
diversamente. Ero un frequentatore assiduo di Fanfiction.it, che purtroppo come
mi ha comunicato la mia cara amica silverwings è inspiegabilmente “morto”, e in
quel sito non c’era bisogno di tutto questo. Un tasto e via! Tutto pronto!
Ammetto che sia meglio potersi gestire la stesura del testo e quant’altro, ma
come vi ho già detto sono stato abituato male. Cercherò comunque di rimediare,
provando e tentando di seguire la procedura. Forse mi sono dilungato troppo. Mi
succede sempre, caspita!
Concludo con i
ringraziamenti personali:
-silverwings: visto che ho già parlato anche troppo
e ti ho già ringraziato ieri sera, non mi dilungherò troppo. Voglio solo dirti
che sei speciale e il tuo supporto è provvidenziale in tutti i versi. Una sola
parola, che a volte vuol dire molto: grazie.
-HermioneWeasley: un ringraziamento speciale anche a
te cara Hermione, spero che continuerai a commentare. Lo sai che Hermione è il
mio personaggio preferito? Lo avresti mai detto? Senza Hermione i libri della
Rowling perderebbero molto. Come farei senza di lei? E’ fantastica.
-Piper91: ti ringrazio infinitamente di aver
commentato anche stavolta. Spero diventi un abitudine!
-Ceres88: grazie per i consigli, ma come ti ho spiegato
si tratta di pigrizia! Vuoi che Hermione si metta con Harry? Non farti sentire
da HermioneWeasley però, potrebbe massacrarmi se li metto insieme! ( ed è
proprio quello che farò! N.d Hermione Weasley) ( povero me! N.d Nightmare)
Angolo del lettore: siete
annoiati? Avete bisogno di una lettura coinvolgente? Siete appassionati alle
storie Dark? Avete trovato la persona giusta! Per chi avesse risposto
affermativo alle tre domande sopra, consiglio vivamente di leggere la seguente
storia:
You are my Angel – silverwings.
Mi dispiace Chiara, ma
mi è venuto un’impellente voglia di farti pubblicità. Spero non ti dispiaccia.
Capitolo 4
Viaggio a Londra
“ Zio Vernon dovresti
portarmi a Londra, oggi “ disse Harry
“ E’ perché mai, dovrei?
“ lo gelo lo zio
“ Perché devo comprare i
libri di scuola e gli accessori per iniziare il nuovo anno”
“ E chi ti dice che io
voglia accompagnarti a Londra. Già faccio uno sforzo per portarti al treno il
1° Settembre e ora non ho intenzione di farti da accompagnatore in queste tue
uscite. Vacci da solo” sbraitò zio Vernon
“ Va bene, mi arrangerò.
Vado a scrivere una lettera “
Stette qualche secondo a
gustarsi l’effetto delle sue parole. Zio Vernon era impietrito.
Aveva il terrore, da
quando lo aveva visto per la prima volta, di Malocchio Moody. Quell’occhio di
un blu elettrico lo aveva letteralmente impressionato.
“ A chi … chi scriverai?
“ chiese in panico lo zio
“ Bhè, penso che
scriverò a Malocchio, sai, è un po’ che non lo sento “ gli rispose
“ E chi è Ma..locchio? “
il panico crescente nella voce
“ Oh, Malocchio è quello
bassino. Lo dovresti aver visto, gli manca un pezzo di naso e ha un occhio …”
“ NON DIRLO, ho capito
chi è, ho capito chi è “ grido zio Vernon agitato totalmente
“ Bhè, vado. Dovrò
scrivergli una lettera abbastanza lunga “ disse Harry
“ E’ cosa… cosa ci
scriverai? “ chiese Zio Vernon, ormai di una tonalità giallo-verdognolo
“ Sicuramente dovrò
informarlo degli ultimi avvenimenti. Poi ...” cominciò Harry
“ Va bene, hai vinto. Ti
accompagnerò a Londra, ma non pretendere che entri con te nei negozi. Non lo
sopporterei ” esclamo, allo stremo, lo zio
“ OK. Grazie del favore
”
Il muro eretto da Vernon
Dursley, aveva ceduto. Erano finiti i tempi in cui doveva sottomettersi
completamente al volere dei suoi zii. Non si faceva più intimidire dalle
minacce.
Sorrise
beffardo ad uno zio Vernon ancora accalorato e tornò in camera a preparare le
sue cose.
“Zio Vernon, sono
pronto” gridò il nipote
“Va bene, va bene.
Andiamo” disse a malincuore lo zio
Non si parlarono per tutto
il viaggio e quando arrivarono a Londra ed Harry scese, zio Vernon non lo degnò
neanche di un saluto.
“ Guarda di sbrigarti,
ti aspetterò qui soltanto un ora, se non sarai puntuale… farai il tragitto di
ritorno a piedi” disse acido il primo membro di casa Dursley
“ Sarò puntuale, a più
tardi” rispose Harry
S’incamminò verso il
Paiolo Magico. Come al solito ebbe la sensazione di essere l’unico a vederlo.
Entrò. Vide di fronte a
se persone abbastanza note, che gli fecero l’inchino. Decise di tirar dritto.
Saluto Tom, il vecchio
oste della locanda e si diresse verso Diagon Alley. La prima cosa che notò
appena arrivato fu la totale mancanza di gente in giro per i negozi, o
perlomeno rispetto al solito standard ce n’era molto poca. In giro si vedevano
volti lugubri e stanchi e per un attimo a Harry sembrò di essere a Nocturn
Alley.
Scansò questi pensieri
dalla testa e si diresse al Ghirigoro. Anch’esso di solito pieno di gente era
insolitamente vuoto. Il commesso era guardingo e quando Harry lo saluto ci mancò
poco che non gli prendesse un infarto per lo spavento.
“ Chi… chi sei, non
farmi del male” disse con un filo di voce l’uomo
Harry si ritrovò a
pensare che quel tipo avesse persino paura della sua stessa ombra.
“ Non si preoccupi
signore, sono uno studente di Hogwarts. Ho solo bisogno di libri” tentò di
rassicurarlo il moretto
“ E’ chi mi dice che tu
non sia un Mangiamorte sotto effetto della Pozione Polisucco? “ esclamò sempre
più in agitazione l’uomo
“ Questa” disse Harry
indicando la cicatrice
Il commesso sembrò
riprendere un po’ più di colore alla vista della saetta. Con un grande sforzo
riuscì a proporre anche un leggero e stiracchiato sorriso.
“ Mi scusi signor
Potter, non l’avevo riconosciuta. In cosa posso servirla? “
“ Avrei bisogno di
questi libri, se non le dispiace “ disse il moretto porgendogli la lista con il
necessario
“ Nessun problema. Torno
subito, farò in un lampo” disse il commesso scomparendo dietro gli scaffali
“Come mai è tutto in
subbuglio? Come mai nessuno esce e i proprietari dei negozi sono così
sospettosi? Deve essere per colpa sua. E’ tutta colpa sua. Voldemort ha creato
tutto questo. Lui semina discordia, lui uccide, lui terrorizza. E’ lui che gode
della disperazione e dei mali altrui” pensò Harry in un crescendo di rabbia
Il commesso era
arrivato. Portava con sé una pila di libri molto voluminosa e sembrava poter
cadere sotto il suo peso.
“ Ecco a lei, signor
Potter. Ecco i sui libri “ disse sbattendoli sul tavolo con sollievo
“ Grazie a lei, quanto
le devo “
“ 20 galeoni e 16 falci,
grazie “
“ Ecco a lei “ disse
Harry pagando e facendo per andarsene
“Ah, signor Potter,
adesso dimenticavo. Volevo scusarmi per prima, ma sa, in questo periodo e tutto
così. Città in allerta, gente nel caos e io non so più di chi fidarmi. Mi
spiace di averle dato del Mangiamorte prima” si sfogò l’uomo visibilmente
imbarazzato
“ Non si scusi. L’unico
responsabile di tutto ciò resta uno e verrà il giorno in cui sarà sconfitto.
Arrivederci” disse con foga Harry
Mille pensieri gli
affollarono la mente.
Perché deve essere
così?Perché le persone che amo e a cui
voglio bene devono rischiare sempre?
Perché esiste il male?
Per riconoscere il bene,
gli disse una voce nella sua testa.
Impegnato così tanto nei
suoi pensieri, non si accorse di essere arrivato alla macchina. Alla macchina
di uno zio Vernon infuriato.
Ed eccomi di nuovo qua, con
un nuovo capitolo! L’ultima volta ho ricevuto pochi commenti, però. Devo
smettere? Forse non è ancora giunto il momento, dopotutto. Ho bisogno di molte
riprove prima di convincermi che la storia fa schifo. Talmente schifo da non
essere continuata. Comunque, come dicevo, non è arrivata ancora l’ora per
questo e quindi ecco a voi un nuovo capitolo! In anticipo vi dico che, da
questo momento in poi, ci sarà molta più azione e con il ritorno ad Hogwarts si
succederanno una serie di eventi che… no, sto dicendo troppo. Dopo che gusto
c’è a leggere se sapete già tutto!
I ringraziamenti, ad ogni
modo, vanno a tutti quelli che hanno recensito e anche a quelli che hanno solo
letto ( potreste commentare qualche volta, però. N.D. Nightmare rivolto
soltanto a quelli che leggono e non commentano ) ( non ne abbiamo voglia! N.D.
lettori)
( scansafatiche che non
siete altri! N.D. Nightmare). Scusate un
piccolo diverbio…
Arriviamo ai ringraziamenti
personali:
-HermioneWeasley: ti ringrazio
nuovamente per il commento e ti invito a commentare sempre... non abbandonarmi
in sostanza! Harry e Hermione proprio non li digerisci, eh? Bè spero che non mi
ucciderai se li metto insieme!
-Nikky Potter: ti ringrazio per
il commento. Mi fa piacere che ti sia piaciuto l’ultimo capitolo!
-Silverwings: non ho molto
tempo e quindi non ti scriverò cose molto lunghe. Ribadisco comunque quella
parola magica che dedico solo alle persone speciali: grazie. Grazie di
esistere!
Angolo del lettore: Continua
anche in questo capitolo la pubblicità alle più belle fanfiction che mi sia mai
capitato di leggere!
Avete bisogno di leggere di
scontri accesi? Di tenere riappacificazioni? Di una notte nella capanna di
Hagrid? Siete amanti della coppia Hermione/Ron? Allora ho quello che fa per
voi:
Punizione con Ron –
HermioneWeasley
A proposito quando aggiorni?
Devo sapere assolutamente come si evolve la situazione tra i due! Conto in un
aggiornamento quanto mai prossimo!
Dopo tutte queste
chiacchiere vi lascio alla lettura… il titolo dovrebbe dirvi molte cose!
Capitolo 5 Attacco al Treno
Ore 10,30. Stazione di
King’s Cross. Harry era già arrivato in stazione e non stava più nella pelle.
Non vedeva l’ora di riabbracciare i suoi amici. Era in anticipo perché,
“gentilmente”, i Dursley lo avevano accompagnato prima. Avevano giustificato
questa premura nei più svariati modi, ma in cuor suo Harry sapeva che volevano
solo sbarazzarsi di lui più in fretta. Ma lui ne era ugualmente felice.
Si guardò intorno. Nessun
babbano lo stava guardando. Con noncuranza si appoggiò alla barriera, che
separava i binario nove e dieci, e la attraversò. Con cautela spinse in avanti
il carrello dei bagagli. L’espresso di Hogwarts era ancora deserto e soltanto
pochi ragazzi si trovavano già sul treno.
“ Meglio” penso Harry “ cosi
potrò prendere uno scompartimento totalmente libero”
Trascinò, con non poca
fatica, il suo baule sul treno e prese dei posti a sedere abbastanza buoni.
Edvige giaceva nella sua gabbia profondamente addormentata ed Harry fece il
possibile per non svegliarla.
La sua testa iniziò a
rilavorare febbrilmente. Molte domande gli si affacciarono alla mente.
Chi sarebbe stato il nuovo
insegnante di difesa contro le arti oscure? Avrebbe rivisto Voldemort ancora
una volta? E se lo avesse rivisto ancora sarebbe stata l’ultima? Il nuovo anno
come sarebbe andato? Bene o male?
Scaccio dalla mente questi
pensieri.
Un mare di folla stava entrando in stazione. Cerco, sporgendosi
dal finestrino del treno, di rintracciare con lo sguardo i suoi amici.
Eccoli là, appena in fondo
al binario. Vide nell’ordine: una signora Weasley alquanto accaldata,
accompagnare come una morsa d’acciaio i sue due figli minori, Ron e Ginny. Ron
strepitare, gridare e ancora strepitare per essere lasciato in pace. Ginny
rossa come un peperone per tutte le attenzioni, forse eccessive, di sua madre.
Ed infine vide Hermione. Un Hermione, sorridente oltre ogni dire, che
guardavateneramente lo strano trio.
Sorrise a sua volta anche
Harry. Erano rimasti gli stessi. Sempre i suoi soliti mitici e pazzi amici.
Appena lo videro gridarono
come matti. Era contento, felice di riabbracciarli.
Fu letteralmente travolto da
un ondata di contentezza, che non provava da mesi.
Il treno stava per partire.
Con un ultimo sorriso salutò la signora Weasley.
“ Arrivederci signora
Weasley, spero di rivederla presto” gridò Harry dal treno in partenza
“ Arrivederci anche a te
Harry caro, e che dio vi protegga” urlò di rimandolei
I suoi amici erano già
seduti e più sorridenti che mai lo fissavano.
“ E’ già un po’ che non ci
vede signor Potter, spero si sia comportato bene in nostra assenza” disse
cordiale Ron scimmiottando la voce di Percy
“ Siamo cresciuti, vedo.
Forse troppo ” disse scherzosamente Hermione
“ Oh, smettetela voi due “
rispose Harry ridendo
Infondo Hermione non aveva
tutti i torti comunque. Harry era veramente cresciuto. Aveva addirittura
superato Ron in altezza e il suo corpo era diventato nella fattispecie ….
adulto. Era maturato in fretta. Ne aveva passate troppe perché accadesse il
contrario.
“ Piuttosto come avete
passato le vostre vacanze? “ chiese il cercatore di Grifondoro
“ Oh bhè”inizio Ron “a dir la verità io mi sono
annoiato a morte. Uno strazio. E’ poi sentire di quei morti ogni giorno, è
stato…. è stato deprimente” concluse
“ Concordo “ disse Harry
“ Purtroppo sarà così ancora
per molto” sentenziò Hermione
Harry la fissò. Sul suo volto
c’era un velo di tristezza, un qualcosa che la fece apparire ancora più carina.
Era cresciuta Hermione.
Si era fatta donna. Ed Harry
se ne trovò ragionevolmente colpito.
Smise di guardarla, per non
attirare troppa attenzione.
Aveva preso la sua
decisione. Avrebbe detto ai suoi amici sempre e comunquela verità e gli avrebbe rivelato una parte
di lui che forse non conoscevano ancora. Decise di condividere con i suoi amici
il segreto che per troppo tempo, aveva tenuto dentro di se. Per liberarsi da
quel peso che lo opprimeva.
“ Ragazzi “ disse facendosi
coraggio “devo confidarvi un segreto? “
Le facce dei suoi amici si
fecero allarmate.
“ Ma ve lo racconterò”
proseguì Harry “ solo se Hermione mi dirà quale corso ha scelto per Hogwarts”
Ron assunse un espressione
al tempo stesso sia compiaciuta sia trionfante e iniziò a canterellare per la
gioia.
“ Ti assicurò, Hermione, che
il mio segreto è molto pesante da sopportare e se non posso condividerlo con
voi non so cosa posso fare per alleviarne il peso. E poi dai, tanto il tuo lo
verremo comunque a sapere” disse lui seriamente
Forse fu la sua espressione
risoluta a convincerla. La ragazza non si fece pregare.
“ E va bene ve lo dirò, ma
promettetemi che non riderete” disse guardandoli minacciosi
“ Giuriamo “ dissero in coro
i due
“ Va bene. Io ho deciso di
prendere un corso per il quale ci vuole il massimo dei voti, molto impegno e
grande forza di volontà. Il corso è …” disse Hermione
Un botto tremendo. Urla da
tutte le parti. Il treno si era fermato e in tutti gli scompartimenti regnava
il caos.
I tre si sporsero oltre il
finestrino e quel che videro li lasciò praticamente pietrificati.
Migliaia di dissennatori
stavano attaccando il treno. Erano tantissimi, più di quanti Harry aveva mai
visto in vita sua.
Decise in un lampo, doveva
fare qualcosa.
“ Ron, Hermione radunate
tutti i membri dell’ES che riuscite a trovare e portateli qui al più presto”
gridò in piena concitazione Harry
Manco a dirlo, i due era
partiti come razzi alla ricerca dei compagni.
Harry pensava, pensava e
pensava.
“ Non l’avrai vinta
stavolta, Voldemort, farò di tutto per contrastarti” pensò Harry rabbiosamente
In pochissimo tempo, meno di
quanto Harry si fosse aspettato, Ron ed Hermione erano tornati con una piccola
folla al seguito.
C’erano proprio tutti. Con
un moto di orgoglio, Harry iniziò a parlare.
“ Il treno è senza difese,
dobbiamo proteggere i più deboli ad ogni costo. Voglio che un gruppo si occupi
della parte alta del treno, un altro della parte bassa e i rimanenti proteggano
il centro con me” disse tutto di un fiato Harry
Tutti i presenti fecero
segni di assenso incondizionato. Si fidavano di lui e lui li avrebbe condotti
per il meglio.
“ Bene. Dovete usare i
vostri Patronus al meglio delle vostre capacità. Concentratevi su qualcosa di
positivo e attaccate. Non fate gesti avventati e soprattutto tenetevi fuori
tiro.” Continuò Harry
“Adesso voglio con me” ed
indicò i designati con il dito “ Ron, Hermione, Ginny, Cho Chang e i fratelli
Cannon. Gli altri si dividano in due gruppi e vadano alla testa e alla fine del
treno. Rendetemi fieri di voi” concluse Harry sempre più concitato
Tutti quanti partirono come
razzi ai loro posti.
La
guerra aveva iniziò.
Lo so, sono perfido! Vi ho
lasciato sulle spine, vero?
Ho preferito creare un po’
di suspense… Cosa succederà agli studenti? Come si comporteranno i membri
dell’ES? Pazientate fino a domani e lo saprete!
Capitolo 6 *** Capitolo 6 Il Canto dei Dissennatori ***
Sono di nuovo qui
Sono di nuovo qui! Ho
deciso, visto che è l’ultimo giorno di vacanza che mi rimane, prima del tragico
ritorno a scuola, di regalarvi non un capitolo, ma ben 2! Spero apprezzerete!
Non ho molto tempo, perciò ringrazio HermioneWeasley, immancabile, e Piper91
per aver commentato e ringrazio anche quelli che hanno solo letto. Silverwings sei sparita?
Spero di no. Commenta al più presto!
Concludo con l’angolo del
lettore: volete avere l’impressione di leggere il nuovo libro della Rowling?
Avete bisogno di leggere Harry Potter e il Principe Mezzosangue? Non ci sono
problemi! Leggete:
Harry Potter and the
Mudblood Prince – HermioneWeasley ( a proposito, quando aggiorni? Ieri sera mi
sono letto la storia tutta di un fiato! Continua così!)
E adesso vi lascio a questi
2 nuovi capitoli. Spero che vi piaceranno!
Nightmare
Capitolo 6 Il Canto dei
Dissennatori
Harry
scortò il suo gruppo fino al centro. Le bacchette erano alzate, tese. Pronte a
rispondere a qualsiasi attacco.
Le urla si sentivano ancora,
ma provenivano da lontano. Un baccano infernale proveniva invece da fuori. I
dissennatori dovevano divertirsi parecchio laggiù.
“ Ragazzi, l’unico modo per
contrastare quei luridi esseri è uscire allo scoperto e attaccare. È molto
rischioso. Se qualcuno di voi vuole ritirarsi lo faccia ora o non lo faccia mai
più” disse Harry risoluto, rivolgendosi ai suoi compagni
I loro sguardi, anche se
preoccupati e ansiosi, erano decisi. Continuavano.
“ Siamo tutti con te Harry”
disse Ginny
“ Proprio così “
confermarono gli altri
“ Bene, allora andiamo “
disse il Grifondoro
Prendendo il coraggio a due
mani, Harry, aprì la porta che li separava dall’esterno. Si trovavano in una
radura ampia e senza segni di civiltà.
Scesero tutti assieme. Quel
che videro, purtroppo, era peggio di quanto avessero immaginato.
Migliaia di dissennatori
stavano attaccando la testa del treno, dove tutti gli studenti, o quasi, si
erano rinchiusi per proteggersi. Molti membri dell’ES stavano lottando per
difendersi, ma sembrava non potessero resistere più di così.
Come una furia Harry si
abbatte contro i dissennatori, seguito a ruota dai suoi compagni.
“Expecto Patronus” gridarono
molte voci
Una luce di un bianco
infinito accecò i presenti. I Patronus stavano lottando insieme, come un
esercito di soldati, contro le creature del male.
I dissennatori si ritiravano
in massa, ma per quanti ne fuggiva ne arrivavano altrettanti a combattere.
Lo sforzo era disumano. Tenere un incantesimo così potente, per
così tanto tempo, richiedeva un gran dispendio d’energie, che molti di loro non
riuscirono a sostenere. Uno ad uno i membri dell’ES, caddero al suolo, stremati
e senza forze.
Solo Harry continuava a
resistere. Era piegato sulle ginocchia, il suo volto mostrava un’espressione
sofferente, ma continuava a lottare. Sentiva che le sue forze stavano per
venirgli meno, ma doveva continuare, altrimenti non ci sarebbero state altre
difese.
Il Patronus di Harry, sempre
più debole, continuava comunque a cacciare dissennatori su dissennatori. Ne
erano rimasti soltanto un centinaio.
Poi accadde una cosa strana.
Smisero di attaccare.
Come poteva essere? Non si
erano fermati mai di fronte a niente e a nessuno. Perché, allora, avevano
cessato di combattere?
Si erano messi in cerchio e
avevano accerchiato Harry, che continuava a non capire.
Poi un canto straziante ruppe il silenzio che si era creato. Un
canto terribile, senza perdono.
Voci remote provenivano da
quegli orrendi esseri, voci di persone maledette, dannate. Era insopportabile.
Era un canto di morte.
Poi accadde in un lampo.
QuandoHarry ormai credeva di
impazzire. Quando le forze sembravano venirgli meno e quando la speranza
sembrava essersi dissolta, arrivarono i rinforzi.
I membri dell’ES inviati da
Harry alla fine del treno, erano sopraggiunti in soccorso e in aiuto degl’altri.
Un moto di sollievo si impadronì di lui.
Forse ce l’avrebbero fatta,
per questa volta.
E, infatti, fu così. Gli
ultimi dissennatori rimasti furono cacciati, senza tanti complimenti, dai suoi
compagni e si portarono dietro l’oscurità del cielo.
La notte diventò giorno, il
pianto diventò riso.
“Ce l’abbiamo fatto, ci
siamo riusciti “ gridò Neville Paciock sprizzante di gioia.
I membri dell’ES furono portati in trionfo da una folla festante.
Una festa furibonda si scatenò sul treno.
Ma questo era solo l’inizio.
Presto ci sarebbe stato un nuovo scontro, e poi un altro e un altro ancora.
“ L’importante è restare
uniti ” pensò Harry portato in alto dai compagni
Capitolo 7 *** Capitolo 7 I pensieri di Silente ***
Ed eccovi un altro capitolo in omaggio
Ed eccovi un altro capitolo
in omaggio! Recensite vi prego!
Capitolo 7 I pensieri di
Silente
Albus Silente era furioso.
Il suo viso anche se vecchio e stanco sprigionava un’aura di potere fuori dal
comune. Sembrava in grado, in quelle condizioni, di poter distruggere l’intero
castello, se avesse voluto. Ma si contenne e cercò di calmarsi.
Come aveva potuto essere
così sciocco? Perché non aveva previsto l’attacco di Voldemort?
“Era naturale che provasse
un attacco” si disse “e quale posto migliore del treno per Hogwarts?”
Il treno. L’attacco dei
dissennatori. L’eroica resistenza.
Era scritto tutto nella
lettera che gli aveva spedito via gufo Harry Potter, chiedendo rinforzi e
soccorsi.
Caro Prof. Silente,
spero
che la lettera le arrivi il prima possibile. L’Espresso per Hogwarts si è
fermato in una landa desolata e non può ripartire.
Tutto ciò non è dovuto ad
un guasto meccanico o a incidenti della stessa natura, ma a qualcosa di molto
peggio. Siamo stati attaccati dai dissennatori.
Non sto scherzando. Erano
moltissimi, credo che fossero alcune migliaia. Forse non sarei qui a
raccontarle tutto questo se non avessimo lavorato di squadra. Tutti i
componenti dell’ES, che lei dovrebbe conoscere dall’anno scorso, si sono dati
da fare per proteggere i più deboli dal potere dei dissennatori. Questo grazie
ai Patronus. Ne avremmo evocati a milioni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Li
abbiamo cacciati. Eravamo allo stremo delle forze, le nostre difese stavano per
crollare ma ci siamo riusciti.
Penso sia meglio parlare
degli altri dettagli al sicuro, dentro le mura del castello.
Sperando
in soccorsi prossimi
Distinti
saluti
Harry
Potter
Naturalmente l’anziano mago aveva già mandato gli aiuti. Si
sarebbe occupata di tutto la professoressa McGranitt, fornendo soccorso ove ce
ne fosse stato bisogno efacendo di
tutto perché il treno ripartisse al più presto. La festa di benvenuto di inizio
anno sarebbe stata naturalmente posticipata di qualche ora e per quella volta
se la sarebbero cavata senza gravissimi danni. Senza morti, ne feriti.
Ma doveva stare più attento. Con il ritorno di Voldemort
sarebbe stato tutto più difficile. Avrebbe dovuto controllare tutto e meglio
per assicurarsi che i suoi amati studenti fossero al sicuro. Doveva farcela.
Doveva , ma il suo vecchio e sfinito corpo non avrebbero
resistito ancora per molto. Stava diventando vecchio e lo sapeva.
Con fare stanco depose la lettera sulla scrivania. Il suo
sguardo fu catturato dal nome di quel ragazzo, Harry, che su di sé aveva la più
grande responsabilità del mondo. La responsabilità della vita e della pace,
degli uomini e di tutti gli esseri viventi. Perché da lui dipenderà tutto e
l’unica speranza verrà racchiusa in lui.
Era ora di scendere in sala grande. Doveva accogliere quegli
alunni, molti di loro impauriti e spaesati, che necessitavano di una parola di
conforto e di quel sorriso rassicurante che solo lui sapeva dargli.
Mentre scendeva il suo sguardo incrociò il cielo stellato.
Candido di stelle luminose.
Le stelle …custodi
del destino dell’animo umano e unica luce quando il buio prende il sopravvento.
“ Prima o poi dovrò parlargli del potere degli astri ” disse
ad alta voce l’anziano mago camminando per il corridoio principale.
Avvertimento: da questo momento in poi, aggiornerò con molta meno frequenza. Gli impegni scolastici non mi permetteranno altrimenti. Spero che sappiate comprendermi!
Scusate tutti quanti!!! Sono imperdonabile! Ma vedete la
scuola… che strazio. Purtroppo saranno tempi bui, d’ora in avanti. Vado di
fretta! Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e anche quelli che hanno
solo letto. I ringraziamenti personali li farò un’altra volta. Un ultimo
appunto alla mia amica silverwings: ti spiegherò via e-mail perché non ho
potuto chiamarti. Controlla le tue e-mail!!! Adesso devo scappare.
Ciaooooooooooooooooo!
Capitolo 8 Sensazioni
Il treno aveva ripreso a correre sui binari ed era quasi
giunto alla sua meta: Hogwarts.
Harry guardava pensoso fuori dal finestrino e scrutava
l’ormai più che riconoscibile castello, con le sue torri illuminate e i suoi
innumerevoli posti.
Forse qualcosa sarebbe cambiato veramente quell’anno.
Durante lo scontro, a caldo, non ci aveva pensato. Era troppo occupato a
combattere e ha spronare i compagni per rendersene conto, ma riflettendo capiva
la sua situazione più chiaramente che mai.
Era il suo destino. Era stato macchiato da quella
maledizione e prima o poi avrebbe dovuto fronteggiare l’incubo che per anni lo
aveva tormentato.
Lo scontro con Voldemort. Prima o poi sarebbe successo.
Avrebbe dovuto confrontasi nella resa dei conti con il Signore Oscuro.
Ma per adesso non si sentiva ancora pronto. Aveva soltanto
rabbia in corpo. Tanta rabbia. Tanto rancore. Tanto odio.
Odio. Un sentimento che un ragazzo della sua età non avrebbe
dovuto conoscere. Un sentimento che si faceva strada dentro di lui sempre di più,
e che sapeva lo avrebbe sopraffatto, portandolo a fare qualche sciocchezza.
Era questo il sentimento di cui parlava Bellatrix? Era
questo che doveva usare per fare del male? E lui voleva o no fare del male?
Voleva vendicarsi brutalmente contro coloro che lo avevano fatto soffrire? Non
lo sapeva nemmeno lui.
Poi la vide in tutta la sua bellezza. Gli venne incontro
sfoderando un gran sorriso.
In quel momento seppe che lui non voleva fare del male ma
voleva soltanto la pace, l’amore. Come si poteva pensare di essere cattivi
quando sulla terra esistevano creature del genere.
Rispose al sorriso. In quel momento dimentico tutto.
Soltanto un semplice gesto, che in certi momenti può essere grande, aveva
distrutto quella specie di scudo d’odio che i suoi pensieri avevano creato.
Si alzò. Hermione era ancora lì che lo fissava, con quei
suoi occhi avvolgenti e penetranti, e il suo viso esprimeva allo stesso tempo
calma e calore, ma traspariva anche una certa insicurezza. .
Lei lo squadrò meglio e poi disse:
“ Perché mi guardi in quel modo?”
Harry ridestandosi come da un grande sogno, sorrise.
“Stavo pensando” rispose il moretto “ tutto qui”
Hermione lo guardo sospettosa.
“ E a cosa stavi pensando, se è possibile saperlo? “
Harry prese un attimo di tempo per rispondere. Voleva dirle
tante cose, ma sul momento non ne trovava il coraggio.
“ A molte cose. Alla mia vita, a come sarà. E a voi, miei
amici” si ritrovo a dire
Hermione continuava a scrutarlo. La sua espressione al
momento era indecifrabile. C’era un solo particolare che lo turbava. I suoi
occhi. Sempre così vivi, così pieni di vita… si erano spenti. Come se si
trovasse a miliardi di chilometri da lui. Fu un attimo. Durò poco.
La sentiva lontana… irraggiungibile
Finì. Quella sensazione che lo aveva così fortemente turbato
finì. E non lasciò più traccia di sé.
Hermione era ancora lì. Sul volto dipinta un’espressione di
impazienza.
Gli rivolse un sorriso e concluse:
“ Ero venuta a dirti che il treno sta per giungere a
destinazione. Ti conviene mettere la divisa Harry”
Fece per andarsene. Ma appena fuori dallo scompartimento si
blocco.
Si rivolse nuovamente ad Harry:
“ Se hai bisogno di dirmi qualcosa, qualsiasi cosa ti turbi…
puoi dirmela senza esitare.” Iniziò Hermione. “ Ci sarò sempre per te…”
Fuggì via.
Harry era sconvolto. Cosa voleva dire? Lo aveva forse
scoperto. Aveva scoperto il suo segreto. Aveva forse scoperto che sarebbe,
presto o tardi, diventato un assassino? O che forse avrebbe dovuto morire tra
le più angoscianti pene?
No, non poteva averlo scoperto. Era impossibile. Eppure…
Scacciò la strana sensazione che gli avvolgeva il cuore e la
mente.
Capitolo 9 *** Capitolo 9 Benvenuti ad Hogwarts ***
Una mega ringraziamento a tutti
Una mega ringraziamento a tutti! Ringrazio infinitamente chi
ha recensito, come potrei non farlo, e anche chi ha solo, purtroppo, letto.
Questo capitolo introduce grandissime novità. Per prima cosa è molto più lungo
dei precedenti, come richiesto da HermioneWeasley e Cho89, e introduco alcune
novità che si riveleranno importanti nel corso della storia. Posso dirvi che
questa parte, comunque, resta una delle parti più tranquille della mia ff. Non
ci saranno ne attacchi sconvolgenti ne morti premature, o almeno non per il
momento. Sarà un lento riadattamento alla vita ad Hogwarts, con tutte le
conseguenze portate dall’Oscuro Signore, comunque. Verranno proibite delle cose
e ne verranno permesse altre. Si scoprirà infine che corso ha scelto Hermione!
Nessuno indovinerà mai che corso ha scelto. Infondo se ci pensate è abbastanza
facile da capire ma… insomma lo scoprirete leggendo.
Un’ultima anticipazione che vi lasciò, e che sono sicuro vi
turberà, sarà la morte, molto più avanti nella trama, di un personaggio importante:
sono indeciso se far morire Ron o Hermione… sì, forse morirà proprio Hermione!
( COSAAAAAAAAAAAAAAAA? Io ti uccido. Perché vuoi farmi morire? ND Herm ) (
Perché sono l’autore e io decido ND Nightmare ) ( Protesterò con la Rowling,
brutta specie di bip bip bipbip bip e ancora bip ND Herm ) ( Signorina Granger,
mi aspettavo un comportamento migliore da parte sua; 20 punti in meno a
Grifondoro ND Mcgranitt ) ( Ma professoressa… ND Herm ) Comunque stavo
scherzando, Hermione non morirà di sicuro. E’ il mio personaggio preferito
dopotutto! Un personaggio importante comunque morirà.
Adesso passiamo ai ringraziamenti personali:
-HermioneWeasley and Cho89: vi ringrazio infinitamente per il
commento e vi invito a continuare. Non potreste fare commenti separati? Sai
vedere aumentare il numero delle recensioni, può essere salutare, a volte.
-Elizabeth Potter : mi fa piacere che tu mi capisca!!! La
scuola… oddio!| Commenta sempre… ti prego!
Angolo del lettore: dico soltanto due parole. Semplicemente
fantastico!
Non dovete perdere assolutamente una storia così!
Vale – Il risveglio dell’Anima
Capitolo 9 Benvenuti ad Hogwarts
Scesero dal treno con qualche difficoltà. Era diventata una
bolgia. La gioia e soprattutto il sollievo per l’arrivo ad Hogwarts, aveva
scatenato tutti gli studenti. Molti di essi, per la fretta di giungere alla
metà, si erano accalcati in massa sulle carrozze. Alcuni invece, solo quelli
che ne erano capaci, avevano addirittura pensato di smaterializzarsi. Harry,
Hermione e Ron, al contrario degli altri, decisero di fare le cose con calma
concludendo che prima o poi sarebbero arrivati e che quindi non c’era alcun
bisogno di fare tutta quella confusione. Al che, sentendo la familiare voce di
Hagrid gridare “ Primo anno, venite da questa parte. Primo anno” si
avvicinarono in tutta tranquillità al poderoso mezzogigante.
Quando li vide ci manco poco che li stritolasse, tanto era
forte il suo abbraccio.
“ Harry, Ron, Hermione come siete cresciuti! Come state, eh?
Non vedevo l’ora di rivedervi!” disse stringendo ancora di più la presa su di
loro “ Temevo che vi potesse essere accaduto qualcosa. Maledetti dissennatori!
Ero disperato!” concluse poi liberandoli, con loro gran sollievo.
“ Non preoccuparti. Stiamo bene. Siamo felici di rivederti,
Hagrid ” disse Harry con un gran sorriso
E in effetti lo erano. Vedere Hagrid, così possente ma buono
in quella selva di studenti, li confortava. Se lui era lì significava che tutto
era a posto e che, perlomeno, una delle persone a cui tenevano di più stava
bene. Significava, o almeno si poteva credere, che la vita ad Hogwarts sarebbe
trascorsa normale… anche se sapevano che non era così. Ad ogni modo, vederlo
lì, in buona salute, chiamare a gran voce gli studenti, aveva infuso loro nuovo
coraggio.
“ Mi racconterete tutto più in là… Devo correre, ragazzi. La
cerimonia di inizio è già stata rimandata anche troppo… Ci vediamo al castello
“ concluse Hagrid allontanandosi, conducendo i ragazzi del primo anno lungo il
sentiero.
I tre, congedatesi con un gran sorriso,
salirono su una carrozza libera.
Il viaggio dalla stazione di Hosgmeade a
Hogwarts era relativamente breve, ma mai Harry si sarebbe aspettato di giungere
al castello così in fretta. Era come se il tempo volesse trascinarlo avanti,
senza esitazione, con foga inaudita. Si ritrovò davanti all’immenso portone di
pietra che li separava dalla sala grande. Finalmente era a casa. La sua casa.
Con trepidazione entrò all’interno della stanza e restò colpito da parecchie
cose. Prima di tutto mancavano parecchi insegnanti all'appello, eccezion
fattasi per la professoressa Mcgranitt, che li stava scortando all’interno, per
il professor Piton, con suo gran dispiacere, e naturalmente per il professor
Silente; poi, come se fosse già stato deciso da tempo, i 4 tavoli che di solito
accoglievano gli alunni delle loro rispettive case, non c’erano più. Al posto
di essi c’era un grande tavolo a spirale. Era enorme. Intorno a questo erano
accuratamente sistemate centinaia di sedie, molte delle quali adornate di
simboli speciali.
Cosa può voler dire tutto questo? Harry se
lo chiese.
Cercò la risposta alle sue domande con lo
sguardo. Silente era là, seduto imperiosamente di fronte a loro. Sul suo volto
uno sguardo carico di significati. Sembrava preoccupato ma si sforzava di dare
conforto, con quel suo sorriso pacato, a coloro che ne avevano bisogno.
E sempre con quell’espressione sul viso si
alzò. Con un gesto fluido della mano richiamò l’attenzione dei presenti. La
sala si ammutolì all’istante. Prese la parola:
“ Cari e amati studenti” iniziò l’anziano
preside “ penso, e anzi ne sono sicuro, che siate molto stanchi e soprattutto
molto affamati. Credo, e a ragione, che vogliate soltanto mettervi seduti a
gustare un lauto pasto. Non temete, arriveremo anche a quel momento.”
Le sue parole vennero accolte con dei
bisbigli abbastanza insistenti, ma ad un suo cenno della mano la sala tornò nel
silenzio.
“ Adesso è necessario, però, parlare di
altri fatti e soprattutto chiarire alcuni aspetti che incontrerete in questo
nuovo anno “ riprese Silente
“ Quest’anno sarà un anno molto duro,
ragazzi. Lo avrete capito, ormai con il ritorno di Voldemort…” un tremito
percorse la sala “ si farà tutto più difficile. Sarà necessario prendere misure
di sicurezza che molti di voi giudicheranno intollerabili, ma non ho altra
scelta. Per prima cosa, come avrete già saputo dalle vostre lettere, le gite a
Hosgmeade sono sospese. So che ci tenete molto, ma non si può fare altrimenti.
“
Molti volti erano tristi. Voldemort gli
stava togliendo quanto di più bello ci fosse ad Hogwarts e molti sapevano che
non si sarebbe fermato lì.
“ Un’altra misura di sicurezza che devo
prendere e che so scatenerà un’accesa protesta in tutti voi… “ l’anziano mago
parve esitare nel formulare la frase “ è che il campionato di Quidditch non si
terra”
Silente aveva azzeccato la situazione
anche stavolta. Un tumulto generale era scoppiato nella sala. Espressioni
furibonde, facce ribelli e il caos generato dalla frustrazione erano solo il
contorno dell’insurrezione che veniva creandosi. I componenti di tutte le
squadre avevano addirittura formato un coalizione contro questa orrenda nuova
notizia, che sembrava avesse sconvolto l’intero corpo studentesco della scuola.
Sembravano decisi a tutto. Anche i Serpeverde erano insorti insieme alle altre
casate. Testimonianza di quanto la situazione stesse degenerando.
Silente era rimasto immobile, calmo,
imperturbabile…
Avrebbe aspettato che gli animi si fossero
sfogati, calmati poi avrebbe ripreso a parlare. Quando vide però, che tutto ciò
non era possibile, decise di prendere la parola:
“ Ragazzi, calmatevi, vi prego “ nel suo
tono si leggeva più una richiesta che un ordine “ so che è difficile, ma…”
provò a parlare il preside.
“ Non potete toglierci anche questo! “
scoppiarono molte voci
“ Non è giusto! “ urlò qualcun altro
“ Vogliamo il Quidditch “ esplose la sala
Tutti gli studenti, in coro, intonavano a
gran voce quelle tre semplici parole:
“ Vogliamo il Quidditch. Vogliamo il
Quidditch. “
Sembravano non fermarsi mai. Silente provo
più volte a riportare la calma, ma non riuscendoci fu costretto ad intervenire.
“ Silencio “ gridò e la sala ritornò quieta per via del potente
incantesimo
“ Adesso mi ascolterete senza fiatare, va
bene? Vi libererò dall’incantesimo, ma dovrete lasciarmi finire, chiaro? “ il
suo volto anche se aveva assunto un atteggiamento deciso era triste e stanco “
Mi dispiace, ragazzi. Ma l’attacco al treno avrebbe dovuto insegnarvi qualcosa.
Siete in pericolo. Siamo in pericolo. So che è dura, ma dobbiamo farcela “
concluse con un’espressione notevolmente raddolcita
“ Adesso vi sciolgo dall’incantesimo. Silencio Evanesco “ grido Silente e
la voce venne restituita a tutti.
Nonostante questo, non fiatava più nessuno
e i minimi sussurri che si sentivano venivano da fuori. Dal vento.
“ Bene “ riprese Silente con tono
incalzante “ devo comunicarvi altre cose. Ci sono notevoli cambiamenti
quest’anno… Per prima cosa, come avrete già notato, non esistono più i 4
abituali tavoli, ma bensì questo unico grande tavolo a spirale. Gli studenti si
siederanno in circolo intorno ad esso per i vari pasti e gli eventuali esami.
Tutto ciò è stato fatto per unirvi ancora di più tra voi. Dovete collaborare.”
“ Naturalmente esistono ancora le 4 casate
“ precisò vedendo la faccia disgustata di Malfoy, che al solo pensiero di dover
mangiare accanto ai mezzosangue aveva ceduto a i conati di vomito “ non
preoccupatevi. La coppa delle case si svolgerà come sempre “
“ Un ultima cosa e poi potrete dedicarvi
al cibo “ riprese il preside “ come avrete notato mancano alcuni insegnanti…
Molti di essi in questo momento sono occupati per la sicurezza del castello e
stanno svolgendo compiti che al momento non vi devono interessare. Tutto questo
mi permette di introdurre l’ultimo argomento prima delle tante agognate
pietanze.”
“ Come avrete notato anche quest’anno
manca il professore di Difesa contro le arti oscure e visto che la
professoressa Umbridge non è più disponibile…” spiegò Silente con appena
l’ombra di un sorriso “ sono felice di presentarvi il vostro nuovo insegnante!
“
Gli studenti guardavano in tutte le
direzioni per capire chi fosse, ma oltre a loro non c’era nessuno.
Silente vedendo gli sguardi persi
concluse:
“ Il professore di Difesa contro le Arti
Oscure… sono io!”
Un boato. Questa volta non di rabbia ma di
giubilo. Silente avrebbe insegnato loro la difesa. Hermione aveva due occhi
tondi come galeoni:
“ Ma è fantastico “ esclamo rapita dalla
contentezza “ Silente ci insegnerà tutto, ma proprio tutto… Non vedo l’ora d
cominciare. Sono così in ansia. Quando inizieranno i corsi…?” esclamò in totale
sindrome da ragazza più felice del mondo.
“ Hermione sei irrecuperabile “ soggiunse
Ron con un ghigno
Harry sorrise. Era contento di
quest’ultima notizia ma non disse niente. In realtà non aveva mai parlato;
neanche quando erano insorti tutti per il Quidditch. Si sentiva strano.
Spossato. Voleva solo riposare. I discorsi di Silente gli avevano dato ancora
più cose a cui pensare.
Come sarebbe stato il nuovo anno?
Sarebbe servito sigillare Hogwarts, e
proibire ogni uscita, per evitare attacchi dall’Oscuro Signore? No, si disse. E
Silente lo sa.
Lo guardò ancora. Sembrava sempre ogni
giorno vecchio. Sembrava che ogni volta che lo rincontrava fosse invecchiato di
10 anni. Avrebbe resistito ancora a lungo? E quando sarebbe caduto cosa sarebbe
successo ad Hogwarts?
Si sentì triste e perso. Solo…
Mai poi… fu un lampo. I loro sguardi si
incrociarono. Harry lo fissava in cerca di un sostegno e la sua richiesta fu
accolta.
Serenità. Lo sguardo del preside gli dava
serenità e gli faceva anche piacere visto che glielo aveva negato per tutto
l’anno passato.
Poi il preside riprese la parola.
“ Credo di dovervi dire un’altra cosa
prima del banchetto… “ accennando un lieve sorriso “ Benvenuti ad Hogwarts “
Ci sono ancora! Speravate di
no,eh? Purtroppo dovrete sopportarmi ancora per un po’! Mi scuso per il ritardo
ma, per finire questo capitolo, ci ho messo un eternità! Se ci aggiungete i
compiti scolastici… che barba. Sono già partiti a razzo!
Non voglio comunque tediarvi
con i miei discorsi scolastici, che sono sicuro, nessuno vuol sentire e nemmeno
io voglio raccontare. Ringrazio… i pochi recensitori… per l’esattezza le 2
recensitrici che mi sono rimaste: Hermione Weasley e Elizabeth Potter. Vi
ringrazio infinitamente per la vostra pazienza. Infondo non è che cercassi
molta fortuna con questa ff. So che non è un gran che … ma sapere che a
qualcuno piace… è confortante!
Un’ultima cosa.
Per coloro che volessero
scambiare quattro chiacchiere con me, per parlare di qualunque cosa lascio
l’indirizzo e-mail:
Purtroppo MSN, visto
computer catorcio, non è per il momento utilizzabile. Vi invito a spedire
e-mail, dunque.
Questa è un’iniziativa che
mi ricorda molto quella di qualcun altro. Vero, silverwings? Capisco che il tuo
computer sia andato, ma cerca di farti sentire!
Un bacio a tutti
Nightmare
Capitolo 10 Nonostante tutto
Dopo il lungo discorso di
Silente, una calma generale era scesa su tutti i presenti. Molti studenti,
soprattutto i Serpeverde, nei quali si metteva in evidenza Malfoy, avevano
protestato molto all’idea di doversi mischiare alle altre tre… casate, ma dopo
alcuni appelli del preside si erano comunque seduti, forse troppo esausti ed
affamati per spingere altre obiezioni. Il clima era rilassato, molto rilassato.Lo smistamento si era svolto come di consueto e nuovi ragazzi erano stati accolti con grande entusiasmo.
Silente era riuscito nel suo intento. Aveva ridonato, almeno per il momento, la
pace dell’animo a coloro che l’avevano persa spingendoli a credere che a
Hogwarts, se le regole fossero state rispettate, non sarebbe mai potuto
accadere nulla di pericoloso.
Ma mentiva. Lo sapeva.
Voldemort presto avrebbe attaccato e neanche lui sapeva se ne sarebbero usciti
indenni, o quantomeno vivi. Nonostante tutto questo però, si sforzava di essere
forte. Cercava di non mostrarsi debole e soprattutto cercava di dare una
speranza, anche quando ormai di speranza ce n’era ben poca. Doveva… Lo doveva a
loro…
Tutti i presenti in sala,
rinfrancati dall’ottimo pasto, avevano ripreso a chiacchierare in modo
ciarliero, allegro e sembrava che nessuna preoccupazione li turbasse più.
Quando però Silente si alzò,
tutti quanti ripiombarono nel silenzio più assoluto e le loro attenzioni
vennero subito accolte dalla sua persona.
“ Il banchetto è finito.
Spero che sia stato di vostro gradimento “ le voci che seguirono a quest’affermazione
gli diedero ragione di credere che fosse così “ e che, con le forze
riacquistate, possiate essere tanto forti da ascoltarmi ancora per un po’. “
“ Come vi ho già detto,
quest’anno, le novità non mancano e in merito a questo ho ancora un po’ di cose
da dire. “ annunciò Silente
“ Quest’anno, in seguito
agli avvenimenti recenti, ho deciso, in collaborazione con gli altri
insegnanti, di riproporre… il club di duellanti. “
Questa affermazione lasciò
di sasso tutti i presenti. Molti di loro ricordavano infatti il club dei
duellanti… come un vero disastro. C’era stato un solo incontro, presieduto tra
l’altro da Allock, e questo dovrebbe dire già molto, e ci mancò poco che la
situazione andasse in tragedia. E adesso Silente lo riproponeva… e a che scopo
poi, per riempire l’infermeria di feriti?
Il preside vedendo gli
sguardi vacui dei presenti, continuò a spiegare:
“ Con questa iniziativa
contiamo di potervi maggiormente rafforzare negli incantesimi di difesa e
soprattutto vogliamo giudicare il livello medio di tutta la scuola nella difesa
dagli incantesimi oscuri “
“ Naturalmente cercheremo di
non ripetere “ disse Silente con un sorriso “ gli errori dell’ultima volta… “
il pensiero rivolto ad Allock
“ A presiedere il tutto
naturalmente ci sarò io e il mio assistente sarà il professor Piton “ proseguì
Il mago senza indugi “ Spero che parteciperete numerosi. “
Gli sguardi dei presenti
facevano capire che molti, nonostante le rassicurazioni, erano ancora
diffidenti all’idea. Harry dal canto suo, apprezzava la cosa e pregustava già
il momento in cui si sarebbe riconfrontato con Malfoy.
Il preside riprese:
“ C’è un’ultima cosa che
devo dirvi, e che penso vi farà molto piacere “
“ Signorina Granger,
potrebbe venire qui un momento? “ chiese gentilmente il preside
La sala rivolse tutta
l’attenzione su di lei, che guardava spaesata Silente. Harry e Ron la fissarono
incuriositi alzarsi e raggiungere il tavolo degli insegnanti.
“ La signorina Granger, come
alcuni di voi sapranno, ha ottenuto nei M.A.G.O., e in ogni materia di essi,
Eccellente. Con tali credenziali “ le rivolse un gran sorriso e lei arrossì “
avrebbe potuto far richiesta per qualsiasi corso possibile ma… ne ha scelto uno
un po’ insolito per questo periodo”
Harry e Ron attentissimi
come non mai, sembravano pendere dalle labbra di Silente e con molta eloquenza,
lanciavano occhiate molto interrogative all’amica. Dal canto suo Hermione si
chiedeva il perché di quell’assurda situazione. Non capiva, nonostante lei
avesse sempre capito tutto, perché Silente stesse facendo tutto ciò. Per
metterla in imbarazzo. No, il preside non era proprio il tipo. E allora? Forse
aveva deciso di rendere pubblico il suo ruolo per non creare sorprese ma, con
l’esperienza fatta in questi anni, lei sapeva perfettamente che c’era
dell’altro.
Silente continuò:
“ Vedete, di solito è raro
che un fatto del genere si verifichi così presto, ma le potenzialità della
signorina Granger sono enormi quindi abbiamo deciso di dargli una possibilità.
La signorina Granger ha scelto…” l’attenzione era al massimo “ di fare
l’insegnante…”
L’insegnante? La sala era
piena di facce interrogative. L’insegnante? Tutti i posti erano già presi. Cosa
avrebbe fatto l’insegnante fantasma?
Il preside proseguì
d’impeto:
“ Precisamente l’insegnante
di Trasfigurazione. Giusto, signorina Granger? “
“ Giusto, professor Silente
“ rispose Hermione con sguardo deciso
Harry cominciava a capire
molte cose. Il perché della segretezza del corso, il perché di un Hermione così
strana. Aveva paura. Paura di essere presa in giro, paura di non essere
all’altezza, paura di confrontarsi con se stessa. Anche se parlare di paura
forse era eccessivo. Timore, magari. Decisamente timore.
L’attenzione della sala
adesso era attirata da tre persone: da Silente ed Hermione, che continuavano a
guardarsi,l’uno divertito l’altra un
po’ accigliata, e soprattutto dalla professoressa McGranitt, quanto mai
taciturna in quell’occasione. Tutti sapevano che la cattedra di Trasfigurazione
era sua e si chiedevano se ne avesse rinunciato per favorire l’allieva.
“ Temo di dovervi un po’ di
spiegazioni, credo “riprese Silente
come se stesse covando un bomba che sta per esplodere “ la signorina Granger
naturalmente è troppo giovane per fare l’insegnante e i Decreti Ministeriali lo
impediscono se non si è conseguita la maggiore età. Quindi… non farà ancora
l’insegnante, ma bensì l’assistente della professoressa Mcgranitt, nonché la
sua tirocinante. Per tutti questi motivi è necessario che la consideriate come
un membro effettivo del corpo insegnanti, quindi in grado di punirvi, ma anche
come una vostra compagna che frequenterà comunque le lezioni “
La sala era… non c’era un
espressione per definirla. Molti ancora non capivano dove volesse andare a
parare Silente. Perché dire tutto questo ora e non magari a lezione di
trasfigurazione, in tutta tranquillità?
Silente, anche se
involontariamente, rispose a quella domanda:
“ Molti si chiederanno il
perché di tutta questa presentazione, ma vedete, era necessaria ai fini di
un’altra iniziativa che abbiamo preso quest’anno…” spiegò Silente “ Abbiamo
deciso di creare una specie di corpo insegnanti giovanile…“ proseguì senza
esitazione.
Molti ancora non capivano.
Un corpo di insegnanti giovanile? Sapevano che Silente era pazzo, ma non
credevano fino a questo punto.
“ Sull’esempio della
signorina Granger, abbiamo deciso di fornire ad ogni insegnate una specie di
assistente. Questo assistente avrà compiti molto più limitati della signorina
Granger, perché lei ha scelto il corso apposito, ma avrà comunque alcuni privilegi”
disse il preside senza più freni
La sala era sconvolta.
Assistenti? Studio in più? Chi avrebbe mai voluto fare l’assistente? E poi con
quali criteri, venivano scelti questa specie di collaboratori?
“ Vorrei che venissero qui…
“ riprese silente, mentre la sala mostrava sensazioni contrasti “ il signor…
Neville Paciock “ esplose il preside con voce sicura.
I presenti in sala erano
esterrefatti. Paciock? Assistente? I più maligni si chiedevano, cosa mai si
fosse fatto Silente prima di prendere questa decisione. Harry da parte sua, era
contento per Neville. Forse quel ruolo gli avrebbe dato un po’ più di
autostima.
Neville, inciampando nella
sedia, raggiunse abbastanza imbarazzato il tavolo dei professori e lanciò a
Silente uno sguardo di puro terrore, in attesa del suo verdetto.
“ Vorrei qui anche i
signori… Malfoy “ acclamazione dai Serpeverde “ Weasley, Potter “ stavolta le
acclamazioni vennero dal tavolo dei Grifoni “ e le signorine Brown, Calì Patil
e Chang “ annunciò il preside.
I ragazzi chiamati risposero
all’appello con qualche incertezza ma alla fine raggiunsero, bene o male,
tutti, il tavolo delle “autorità”.
“ Allora “ iniziò Silente “
il signor Neville Paciock sarà l’assistente della professoressa Sprite ad
Erbologia; il signor Draco Malfoy aiuterà il professor Piton durante la lezioni
di Pozioni; il signor Ronald Weasley seguirà Madama Bumb nelle sue lezioni di
volo; la signorina Cho Chang darà una mano al professor Vitious nelle ore di
incantesimi; le signorine Brown e Patil aiuteranno il professor Fiorenzo e la
professoressa Cooman durante Divinazione; e il signor Harry Potter mi seguirà
nelle lezioni di Difesa contro le arti Oscure “ finì Silente come se avesse
imperato il discorso a memoria
Ad ogni nome pronunciato dal
preside, le sensazioni dei presenti erano cambiate ad un ritmo forsennato. C’è
chi provò quieta incredulità, chi forte compassione, chi soltanto ossequioso
rispetto. Ma Harry, quando senti il suo nome legato a quello del preside provo
soltanto felicità. Una felicità nata da un rapporto che poteva essersi
incrinato con l’ultimo anno, ma che il preside aveva provveduto a risaldare.
Ron era pazzo di gioia. Avrebbe fatto ciò di cui era veramente capace e si
interessava alla follia.
“ Naturalmente vi chiederete
cosa ci guadagnano questi ragazzi, da tutto ciò. Bene ve lo dirò. “ riprese il
preside, fermando il flusso dei pensieri di Harry “ I suddetti sono esenti
dagli esami, “ la sala era ammutolita considerando lo scetticismo che aveva
dimostrato poco prima “ potranno girare per Hogwarts a qualsiasi ora della
notte, in qualità di sorveglianti, e disporranno di 5 fine settimana ad
Hosgmeade in più. Questo è tutto, potete andare nei vostri dormitori. E non
voglio sentire proteste “ concluse l’anziano preside, guardando uno ad uno gli
assistenti e poi l’intera sala. Harry era felice oltre ogni dire. Guardò Ron
che ricambiò lo sguardo di pura gioia. Sarebbe stato un bell’anno. Nonostante
tutto.
Capitolo 11 *** Capitolo 11 Colloquio con Silente ***
Eccomi di ritorno
Eccomi di ritorno! Vi ho
fatto attendere molto, eh? Sapete, con l’inizio della scuola, è un po’
difficile conciliare tutti gli impegni… sto cercando di scrivere con
continuità, ma è complicato! Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, miei
fedeli lettori, e anche quelli che, purtroppo, hanno solo letto… Vi ringrazio
tutti, immensamente!
Passiamo agli appunti
personali:
-Hermione Weasley: immancabile.
Sono molto felice quando leggo le tue parole… prometto che risponderò al più
presto alla tua e-mail… e non preoccuparti non tarderò molto a farlo! Non ti va
proprio a genio la coppia Harry/Hermione,eh? Bè, vedrò se accontentarti… ma non
ci sperare troppo!
-Cho89: fedele amica di
Hermione Weasley. Non ho ancora capito il soprannome “La Cosa” e se vorrai
darmi delucidazioni sull’argomento… Mi auguro, e non sai quanto, che
continuerai a commentare con assiduità, d’ora in avanti. Ti ringrazio per i
complimenti!
-Elizabeth Potter: ti ringrazio
per il 10… ma non credete di esagerare? Non mi sento poi così bravo… Ti
ringrazio comunque enormemente… Continua a commentare! Mi fa sempre piacere
ricevere i tuoi commenti.
-Piper91: finalmente ritorni a
commentare! Mi mancavano un po’ i tuoi commenti… spero continuerai a recensire!
Draco e Piton ne combineranno di tutti i colori al povero Harry. Statene certi!
Ripropongo l’iniziativa del
10° capitolo:
per chi volesse parlare un
po’ con me, e non solo di ff, lo invito a scrivere all’indirizzo:
Mentre la folla, come un
fiume in piena, si riversava verso l’uscita dalla sala grande, Silente percorse
con passo deciso lo spazio che lo separava dal tavolo dei Grifondoro. Ad
attenderlo, con un espressione indecifrabile sul volto, stava Harry Potter,
comodamente seduto sulla sua sedia. Harry, in un qual modo, se l’era aspettato.
Sapeva che, prima o poi, il preside lo avrebbe convocato per gli avvenimenti
del treno. Sapeva che gli doveva dei chiarimenti. Così aveva congedato i suoi
amici, dicendo che aveva bisogno di parlare da solo con Silente e li aveva
avvisati che, forse, avrebbe fatto tardi quella sera.
Il preside non lo aveva smentito neanche quella volta. Ormai era
un passo da lui e sul suo volto vi era dipinta un espressione molto divertita.
“ Sono così prevedibile,
Harry? “ chiese Silente, un sorriso sul volto stanco
“ Sapevo che sarebbe
successo, prima o dopo “ tagliò corto il giovane Grifondoro, che essendo molto
stanco, voleva finire la conversazione quanto prima
“ Puoi venire nel mio
stanza, allora “ concluse Silente, cominciando a camminare verso l’uscita
Harry con un cenno d’assenso
lo seguì e insieme, fianco a fianco, cominciarono il loro tragitto verso
l’ufficio di Silente.
Non si dissero praticamente
nulla per tutto il tragitto. Silente continuava a camminare imperterrito e
sembrava che, tutto ciò che avveniva al di fuori della sua mente non avesse
importanza. Harry, di per sé, apprezzava, e non poco, questo atteggiamento.
Anche lui non aveva molta voglia di discutere.
Giunsero infine al falco di
pietra, l’apertura magica alla stanza di Silente, che non poche volte lo aveva
visto entrare nel corso degli ultimi anni. Ogni anno, il preside dava sfogo
alla sua creatività, aggiungendo una parola d’ordine sempre più strana, ogni
nuovo giorno che arrivava. Naturalmente le nuove parole riguardavano sempre e
in ogni caso dolci, sia babbani che magici,vista la sua grande passione per quest’ultimi.
Così Harry rimase molto
stupito quando Silente esclamò:
“Esercito di Silente”
Il giovane Grifondoro lo
guardò con aria interrogativa. Era stupito.
Il preside si limitò a
lanciargli un sorriso di sfuggita, per poi incamminarsi verso le scale.
Giunti alla fine del loro
percorso e finalmente arrivati nello studio di Silente si adagiarono su due
poltrone, l’una rivolta a l’altra, molto comode. L’ambiente era come se lo
ricordava; oggetti strani di ignota utilità, carte stellari sparse un po’
dovunque, scaffali interi di libri e libri, tanti da accontentare un Hermione
in vena di letture… Fanny era comodamente aggrappata al suo trespolo e sembra
riposare tranquillamente. Poteva considerarsi in età già adulta, vista la
chioma rossa incandescente e la grandezza delle ali molto ampia. I quadri dei
vari presidi di Hogwarts, come al solito, erano o volevano far credere, di
dormire sommessamente. Alcuni sonnecchiavano in modo poco convincente e altri
addirittura russavano in modo talmente rumoroso da risultare poco credibili
anche al più tonto del mondo.
Harry provò istintivamente
un moto di vergogna. L’ultima volta che era entrato in quello studio aveva
scatenato una vera e propria apocalisse contro ogni oggetto che gli era
capitato sottomano. Aveva distrutto uno spioscopio di valore, aveva
scaraventato una sedia contro la parete… non si era proprio dato un controllo.
Silente interruppe, forse
per la seconda o la terza volta nella giornata, il flusso continuo e costante
dei suoi pensieri.
“ Harry, so che sei molto
stanco e che vorresti solo essere a letto in questo momento, ma devi
raccontarmi per filo e per segno cosa e successo “ disse cortesemente l’anziano
mago
Harry iniziò il suo
racconto. Descrisse minuziosamente ogni particolare; l’arresto del treno,
l’attacco, i patronus, i dissennatori in fuga… Si accorse, man mano che
raccontava, di sentirsi meglio. Era più facile parlare. Era come se del veleno
gli venisse sottratto per un ignota ragione. Tutta la rabbia, la frustrazione
provata nel raccontare si era dissolta così com’era venuta.
Silente, alla fine del suo
lungo discorso, che per altro non aveva fermato minimamente, si era alzato e
aveva iniziato a percorrere la stanza a grandi passi, rimuginando fra sé.
Quell’operazione andò avanti per alcuni minuti. Poi, all’improvviso, Silente si
fermò di colpo. Si girò con sguardo serio verso Harry e chiese:
“ Ai fatto sogni strani di
recente, Harry?”
Lui sapeva. Come poteva,
ogni volta, sapere tutto in anticipo.? Come faceva a saperlo? Per un folle
momento si chiese se Silente fosse in grado o meno di leggere nel pensiero.
Infondo era possibile, no? Era un grande mago, e poteva benissimo fare quel
genere di cose.
“ Allora? ” incalzò sempre
più serio Silente
Si decise. Glielo avrebbe
detto.
“ Si, uno solo. Parecchio
strano “ rispose Harry fremente più che mai nell’attendere la parola di Silente
“ Vorresti parlarmene? “
chiese gentilmente il preside
“ Va bene “
E iniziò così il suo
racconto. Parlò della stella; di quella forza inesplicabile, che lo aveva
avvolto, che lo aveva impressionato. Parlò di tutto quello che si ricordava.
Della voragine. Della voce,
calma e profonda. E dei suoi sospetti su di essa. Parlò fino a quando la
fatica, accumulata nella giornata, non si fece sentire veramente.
Era stanco. Voleva riposare…
ma al contempo, voleva sapere. Sapere…
Silente gli rivolse la sua
solita occhiata penetrante, che sembrava passarlo da parte a parte, come
scrutandolo, esaminandolo.
“ Hai un’idea di cosa possa
essere, Harry? “ chiese Silente
“ Non proprio. So che è
qualcosa di molto potente. E potrebbe essere pericolosa. Quando l’ho sentita mi
sentivo rinato. Per quell’unico attimo mi sono veramente sentito felice. In
pace con tutti. In pace con me stesso. Ma poi… quella sensazione si è dissolta
e ha lasciato il posto… al vuoto. Mi sono sentito incredibilmente vuoto. Senza
un’anima. Senza un nome… “
“ Un giorno, Harry, ti dirò
che cos’è quella stella… ma non oggi. Sei stanco… ti prometto che un giorno te
ne parlerò. Non sono ancora sicuro, con precisione, di che cosa si tratta, ma
quando verrà il momento ti dirò tutto quello che so… “ concluse Silente, lo
sguardo imperturbabile, dietro gli occhiali a mezzaluna.
“ Adesso puoi andare, Harry.
Buonanotte. “
“ Buonanotte “
Harry uscì.
Cosa poteva essere? Silente
era stato chiaro. Lo avrebbe saputo al momento giusto. Al momento giusto…
Era stanco. Ci avrebbe
pensato l’indomani, con maggior calma.
La cicatrice gli doleva. La
testa era in fiamme.
Lontano, qualcuno, stava
soffrendo. Stava morendo. Un terrore, chiamato Voldemort, lo stava lentamente
uccidendo.
Sono tornato! Lo so, lo so… sono imperdonabile. Così tanto tempo senza
farmi vivo… ma cosa potevo fare? Non voglio cercare delle scuse ma, da come
avrete potuto capire, sono stato parecchio impegnato. Scuola, calcio, impegni
vari… è difficile saper conciliare tutto! E ad aggiungersi a questo, come se
non bastasse, il mio adorato “computer” a deciso di dichiararsi scioperante!
Non vi dico… aveva assunto un totale, e a sé stante, modo di vivere
indipendente! Si scollegava da solo, si spegneva da solo… alle volte apriva dei
programmi da solo, con la catastrofica conseguenza, e preciso catastrofica, di
portarmi al più totale esaurimento nervoso. Adesso è tutto risolto, però. Una
semplice formattazione, alle volte, può fare miracoli.
E così, poveri voi, sono di nuovo qui a proporvi i miei angoscianti
deliri… Dovrete sopportarmi ancora per un po’, temo. Ma infondo, se state
leggendo le mie parole, non dovrebbe poi pesarvi molto tutto ciò.
Questo capitolo, che Hermione Weasley e silverwings hanno letto in
anteprima, è un po’…come dire… sicuramente è un capitolo molto riflessivo. I
pensieri di Harry prendono gran parte del capitolo e non succedono avvenimenti
particolarmente rilevanti. È un classico capitolo di transizione, che a molti
potrà anche non piacere, ma che dà il là ad una serie d’avvenimenti… mi sto
scoprendo troppo, forse. Per il momento non vi dico di più. Non prendetevela…
Passiamo adesso ai ringraziamenti. Ringrazio, come al solito, tutti
quelli che hanno commentato e anche quelli che hanno solo letto. A proposito di
quest’ultimi… ho notato che… siete tanti. Ho controllato e ho visto che
l’ultimo capitolo lo hanno letto più di 200 persone! E allora perché ha
commentare sono i soliti noti? Questo non so spiegarmelo… su 200 persone
soltanto quelle cinque o sei persone commentano costantemente. Non mi lamento,
comunque. Non sono messo poi così male…
Ma io mi rivolgo proprio a te, sì proprio tu, che stai leggendo. Non ti
costa nulla commentare. E quando arriverai infondo al capitolo e non saprai
come comportarti, ricordati le mie parole. Un commento fa sempre piacere, anche
se negativo. L’autore sa se la storia è apprezzata e può regolarsi di
conseguenza.
Adesso basta. Non vi tedierò ulteriormente con i miei vaneggiamenti.
Passo direttamente ai ringraziamenti personali:
-Hermione Weasley: cara Hermione, come farei senza di te?
Commentatrice sempre presente e pronta a dispensare consigli… ti ringrazio
infinitamente di tutto! La coppia Harry/Hermione è impossibile, lo so anch’io…
ma, questa storia, l’ho impostata in una certa maniera e ormai la devo finire
in questo modo. E poi chi ti dice che Hermione ricambierà Harry? E Ron, secondo
te, resterà con le mani in mano? Vedi un po’ tu! Continua a commentare sempre
così assiduamente!
-Cho89: la ormai celebre “COSA”… ma poi, cosa “COSA”?
Prima o poi, dovrò scoprirlo! Ringrazio anche te per aver commentato. Non
importa se lo farai in ritardo l’importante e che tu lo faccia. Il tuo computer
è impazzito? Non crucciarti, non sei l’unica a cui è successa questa cosa! Hai visto
che ho commentato la tua one-shot, il sogno? Spero avrai apprezzato il mio
commento!
-silverwings: sorella mia, come va? Sono mesi che non aggiorni
la tua ff… va bene, anche io ho peccato di lentezza, ma tu perlomeno i capitoli
li hai già scritti! Aggiorna presto, ti prego! Quando hai un po’ di tempo
commenta, anche gli altri capitoli. Il tuo intervento è sempre ben accetto, lo
sai!
-alessandro: eccomi qua! Quando ho letto i tuoi commenti mi
sono accasciato in terra dalle risate. Ahahahahahahahah! Non immagini, quanto
mi sono divertito! Certo, qualche commento un po’ più serio avresti potuto
anche lasciarmelo, ma va bene lo stesso. Spero continuerai a commentare… anzi,
forse è meglio dire, d’ora in avanti dovrai commentare, altrimenti… Sai la mia
ritorsione può essere delle più cruente! Sto scherzando naturalmente! Sai, come
tuo compagno di classe, mi sento un po’ condizionato nel risponderti… con tutte
le cavolate che hai scritto, ci si potrebbe fare un libro e io non ho il tempo,
e forse neanche la voglia (perdonami), di rispondere a tutto! Quando mi chiedi:
ma ci si becca con queste storie? Io, cosa posso risponderti? Lo faccio solo
per piacere personale. Mi serve per scaricare lo stress e nient’altro. Penso
che capirai… Ho apprezzato, e non sto scherzando, tutte le tue puntigliose
critiche sugli errori d’ortografia… lo so, lo so… dovrei evitarli, ma sai, mi
affido molto al correttore di Word… non controllo molto gli errori. Cercherò di
farne il meno possibile, comunque. Quando inizi a scrivere qualcosa anche tu?
Sai vorrei togliermi un certo piacere…
-Liam Jargo: so che il linguaggio, da me usato, non è uguale a
quello della Rowling! Ma, del resto, se scrivessi come la Rowling, non sarei
qui a risponderti. Sarei in giro per il mondo a reclamizzare i miei libri, no?
Ho apprezzato il tuo commento. Spero che, se avrai tempo e voglia, riuscirai a
commentare anche gli altri capitoli. Non mi deludere!
-Elizabeth Potter: cara la mia Elizabeth, mi dai sempre la forza di
continuare a scrivere. Come farei senza di te? 10… dici che è poco, eh? Stai
attenta, a dire queste cose, potrei montarmi troppo la testa d’idee di
onnipotenza… Certo, mantenere questo voto non sarà facile, ma cercherò di non
deluderti! Per quanto riguarda la coppia Harry/Herm penso di aver risposto già
con il commento a Hermione Weasley. Il romanticismo ci sarà, non preoccuparti!
Dovrai aspettare ancora qualche capitolo, però!
Continua a recensire!
E adesso, a grande richiesta (ma quale grande richiesta! N.D. Tutti),
ripropongo l’angolo del lettore, la rubrica adatta per i lettori bisognosi di
storie.
Angolo del lettore: con le sue storie, sempre ben
scritte, sempre ben impostate, mi ha lentamente portato alla conoscenza di
questo fantastico mondo delle fanfiction. La sua, è stata la prima ff che ho letto,
e ne sono rimasto affascinato. E da allora non ho più smesso di leggere le sue
storie. Alcuni la conoscono come Robrov, suo nickname in fanfiction.it, altri
come Robix, nickname che ha tuttora. Non so se vi è mai capitato di leggere
qualcosa scritto da lei… il mio consiglio è FATELO! Non importa quale storia
sceglierete. Lei saprà sorprendervi, comunque. Personalmente vi consiglierei la
seguente:
I still
haven’t found what I’m looking for
Adesso vi lascio alla lettura del capitolo… spero
vi piaccia. Al sottoscritto non pare un granché, comunque….
Buona lettura!
Capitolo 12 Pozioni
Era una giornata fresca,
limpida. Il castello, via via più rumoroso ogni ora che passava, era inondato
da una luce non sua, che andava avvolgendolo completamente. La tensione, e
soprattutto la paura del giorno prima, era svanita e il sole sembrava volere
infondere nuova speranza negli animi bui.
Harry si svegliò di
buon'ora. Aveva dormito bene, complice la stanchezza accumulata durante il
giorno precedente, ed era molto rilassato. Come non lo era da un po’ di giorni,
ormai.
La giornata si prospettava
tutt’altro che riposante, comunque. Ad attenderlo c’era un orario scolastico
terrificante: Trasfigurazione, se non altro Hermione lo avrebbe aiutato di più
in qualità d’assistente, Incantesimi, e… Pozioni!
Pozioni… Se fare lezione con
Piton lo irritava terribilmente, e irritava è una parola abbastanza dolce per
la sua situazione, adesso con Draco come assistente sarebbe stata una vera
tragedia! Perché doveva ricevere un castigo così ingiusto?
Piton da solo bastava e
avanzava… con Draco sarebbe stato tutto più difficile! Lo avrebbe sicuramente
ridicolizzato davanti alla classe, con compiacimento di Piton, e non avrebbe
fatto altro che togliergli punti.
Con l’aria di un condannato
a morte, si alzò e decise che era ora di andare a fare colazione. La sala
grande era ancora vuota quando arrivò. Il gran tavolo a spirale, che invadeva
la stanza, ospitava, per il momento, pochissimi studenti. Decise di sedersi. Un
buon pasto forse, lo avrebbe risollevato.
Il suo pensiero era ancora
tutto rivolto a pozioni, però. Perché Silente aveva scelto Draco? Era forse un
maestro nelle pozioni? Sapeva maneggiare meglio di lui quegli inutili intrugli?
No, o almeno lui non lo considerava tanto bravo. A dir la verità, non lo aveva
mai osservato molto. Era troppo preso dalle minacce di Piton per accorgersi
della sua… “ fantomatica bravura “. Era davvero così portato per la materia?
Infondo Piton lo aveva
sempre favorito. Lo aveva sempre difeso. Non aveva mai lanciato un rimprovero
contro di lui… Piton. Forse erano i docenti a scegliere gli assistenti… forse
non era stato Silente. Con la sensazione insopportabile, con il presentimento,
che la giornata sarebbe finita male, finì di fare colazione. Ron ed Hermione
arrivarono giusto in quel momento.
“ Ti sei svegliato presto
stamattina, vedo “ disse Hermione sedendosi accanto a lui
“ qualche problema? “
concluse guardandolo intensamente
Quegli occhi. Quello
sguardo. Si sentì improvvisamente calmo, sereno. Come quando si era alzato. Le
sue preoccupazioni su Draco, Piton e su tutto il resto, si erano volatilizzate.
Non c’era nulla che potesse turbarlo, in quel momento. Nessuno.
Quella voce… quel suono
melodioso, lo confortava. Non sapeva, o non voleva chiedersi il perché gli
stesse accadendo tutto questo, non lo sapeva…
Cercò di tornare in sé. Lei
lo stava ancora scrutando, indecifrabile.
“ Terra chiama Harry. Terra
chiama Harry… rispondete “ disse Ron scrutando l’amico, che sembrava finito su
un altro mondo.
Si ridestò. La voce di Ron
lo aveva riportato in sé.
“ Ehm, sì… scusa. Mi ero un
po’ distratto… e che… “ voleva dirle qualcosa ma, istintivamente, si fermò “
si, ecco… sono un po’ preoccupato per pozioni “ concluse dicendo la prima cosa
che gli veniva in mente.
Infondo era vero. Non aveva
mentito, o perlomeno non aveva mentito a loro. Aveva mentito solo a se stesso.
Non poteva… non poteva.
“ Hai ragione, amico. Sarà
un bel problema affrontare i sotterranei, oggi” rispose Ron, non accorgendosi
degli stati d’animo di Harry.
Lei continuava a fissarlo.
Era rimasta zitta tutto il tempo. Che avesse capito? Lo aveva forse intuito?
No. Era impossibile. Infondo, nemmeno lui, sapeva bene cosa gli stava
accadendo.
“ Forse è meglio andare,
ragazzi. Le lezioni stanno per iniziare…” disse improvvisamente lei, alzandosi
“ Sbrigatevi “concluse allontanandosi in fretta e furia.
No, non poteva aver capito.
Era impossibile…
Ma
non sapeva che si stava sbagliando di grosso.
La giornata di lezioni,
anche se molto faticosa, era passata senza intoppi. Purtroppo, però, mancavano
ancora all’appello le ore più odiate da Harry. Pozioni. A dir la verità, quella
materia, non era odiata solo da lui, ma anche da tutti gli studenti che non
portavano lo stemma di Serpeverde. Era ormai noto a tutti, preside compreso,
l’astio che Piton provava per i Grifondoro. E in particolare per Harry. Questo
chiaramente non giovava alla sua situazione.
Harry portava con sé, ormai
dal primo mattino, quella sgradevole sensazione… inconsciamente sapeva, che
prima o poi, la giornata sarebbe finita male. La cicatrice continuava a
bruciargli e in alcuni momenti si sentiva mancare. Ma non aveva mollato. Era il
primo giorno effettivo di studi, non poteva restare già indietro.
Ma come scoprì in seguito,
forse sarebbe stato meglio non resistere con così tanta ostinazione.
Con umore nero, arrivò
all’aula di pozioni e appena entrato scelse subito il posto più lontano e più
nascosto di tutti. Ron ed Hermione si accodarono subito dietro di lui.
Piton e Draco non erano
ancora arrivati. Per una volta non sarebbe stato punito per il ritardo.
I volti dei serpeverde,
tutti stranamente rivolti a lui, erano pervasi da un ghigno strano. Quasi
malefico. Anche questo non era un buon segno. Che avessero preparato qualcosa
contro di lui? Sperando vivamente che ciò non accadesse, decise di rivolgere
l’attenzione da una altra parte.
La porta si aprì con un
colpo secco. Due figure avvolte in pesanti mantelli entrarono nella stanza. Un
vento gelido, provocato dallo sbattere della porta, si diffuse nell’aria. Piton
e Draco, espressioni trionfanti sul volto, avevano così fatto il loro ingresso.
“ Male. Molto male.” si
disse Harry scrutando i due
Piton rivolse finalmente
l’attenzione alla classe, che era ammutolita all’istante al momento del loro
ingresso.
“ Oggi “ iniziò passando in
rassegna uno ad uno i ragazzi, con lo sguardo “ prepareremo una pozione molto
complessa. A questo corso sono ammessi solo i migliori, o almeno quasi sempre è
così… “
Stavolta il suo sguardo era
esplicitamente rivolto ad Harry. Decise di non reagire. Gli avrebbe dimostrato
con i fatti di cosa era capace.
“ Mi aspetto quindi molto da
voi “ continuò distogliendo lo sguardo “ La pozione che prepareremo è molto
importante ed è probabile che la possiate trovare nell’esame finale dei
M.A.G.O. E’ molto utile nella difesa da attacchi magici e può respingere i
colpi più potenti. Sto parlando naturalmente della Pozione Scudo… qualcuno sa
dirmi che cos’è?” chiese con un’indifferenza insopportabile.
La mano di Hermione scattò
subito. Come al solito, sapeva già tutto. Cercava di farsi notare
sbracciandosi, ma Piton la ignorò prontamente.
“ Nessuno? chiese con un
ghigno “ Va bene, procediamo… “
Hermione si arrese. Aveva
imparato da tempo che era meglio stare zitta, se non interpellata. Piton le
avrebbe sicuramente tolto punti.
“ Draco potresti spiegare i
benefici della Pozione Scudo alla classe, se non ti dispiace… mi sembrano un
po’ carenti… “ chiese Piton, il ghigno sempre più ampio
“ Certo “ rispose Draco, che
sembrava spassarsela un mondo “ la Pozione Scudo difende da tutte le fatture,
ha la durata di due ore, ed è capace di neutralizzare persino… la maledizione
Cruciatus “ concluse come se avesse imparato il discorso a memoria.
Harry iniziava a capire. La
maledizione Cruciatus… la avrebbero usata contro di lui, lo sapeva. Le occhiate
che gli lanciavano erano fin troppo palesi… l’avrebbero fatto. Avrebbero usato
il pretesto di voler sperimentare la pozione e… ma no, non era possibile. Piton
era pur sempre un insegnante. E poteva rischiare grosso, se lanciava un anatema
di quel tipo su uno studente. Poteva benissimo finire ad Azkaban.
Si senti un po’ più saldo
sulle gambe. Non lo avrebbero fatto. Non potevano.
Avrebbe comunque dato il
massimo. Non poteva rischiare. Doveva mettercela tutta e fare una pozione
perfetta.
Piton continuava a parlare.
Descriveva, a più riprese, gli effetti collaterali della pozione. Sonnolenza
improvvisa, pustole, scambio di parti del corpo… erano solo alcune delle
possibili conseguenze se si commetteva un errore. La più catastrofica comunque,
restava una ed una sola: non ti proteggeva. Se si sbagliava, non solo non ti
riparava, ma c’era il rischio che gli effetti degli incantesimi si
quintuplicassero di potenza. Un semplice “Petrificus Totalus” poteva
pietrificarti a vita e alle volte non c’erano nemmeno rimedi. Era un pozione da
non sottovalutare, quindi.
Piton aveva finito. Gli
ingredienti e le istruzioni erano scritte sulla lavagna. Doveva cominciare.
Per questa lezione non
avrebbero lavorato a gruppi. Doveva farcela da solo. Non avrebbe potuto contare
su altri che non se stesso.
Il testo era lungo e
complesso. Dovette rileggerlo un po’ di volte per capirlo a fondo.
“ Bollire a fuoco lento per tre minuti. Aggiungere 30 g di
asfodelo in polvere e mescolare in senso antiorario per otto volte. Mischiare
al composto pelle di salamandra e aspettare 10 minuti. “
“Come inizio non c’è male”
pensò Harry, concentrato al massimo per non commettere errori
La pozione presentava
difficoltà già dai primi passaggi. Mescolare in senso orario e antiorario,
aggiungere ingredienti entro un dato limite di tempo… andò avanti così per una
ora buona. La pozione, tanto maleodorante da far venire la nausea, continuava a
lanciare effluvi poco piacevoli. Era verde. Verde acido, per la precisione.
Solo alla vista faceva venire una voglia matta di vomitare. Che avesse
sbagliato qualcosa? Ricontrollò la lavagna per la ventesima volta in quella
mattina e appurò, con suo gran sollievo, che non aveva commesso errori. La
parte difficile doveva arrivare, però.
“ Mescolare il tutto in senso orario per tre volte, in
senso antiorario 22 volte e di nuovo in senso orario per 52 volte. Aggiungere
0,47g di mandragola pestata in parti finissime e cuocere per 32 secondi.
Aggiungere un capello di Veela entro 1 minuto.”
Difficile, molto
difficile. Ma ce la poteva fare. Non aveva sgobbato quasi due ore, sotto gli
sguardi sarcastici di Piton e Draco, per niente. C’è l’avrebbe messa tutta.
3 volte… 22 volte…52
volte…mandragola… 32 secondi. Aveva fatto tutto alla perfezione. Il colore, da
verde acido era passato ad un tenue azzurro, e il cattivo odore era quasi
scomparso.
Adesso bastava aggiungere
un capello di Veela. Un capello di Veela… ma dov’era? Non c’era. Sul suo banco,
erano posate ogni genere di cose, ma dell’ultimo ingrediente non c’era traccia.
Ancora 45 secondi. Non poteva averlo perso… 40 secondi. Perché non lo aveva
tenuto a potata di mano? 30 secondi. Sul volto di Piton aleggiava ancora quel
vago sorriso… 25 secondi. Era stato lui? Glielo aveva rubato? 20 secondi. La
disperazione andava crescendo. 18 secondi. Devo trovarlo. Devo trovarlo… 15
secondi. Un capello… coma faceva a trovare un capello? 10 secondi. Devo
farcela! 8 secondi… 6 secondi… 3 secondi… Trovato! Spiccò una corsa furibonda
per arrivare al calderone. 2 secondi… 1…
0… Il capello era arrivato
a destinazione. Ma aveva fatto in tempo? Non lo sapeva. Ogni minima parte del
suo corpo sperava, pregava… forse c’e l’aveva fatta…
Piton si era alzato.
Adesso lo guardava dritto negli occhi. Sapeva cosa l’attendeva.
“ Signor Potter, sarebbe
così gentile da testare il suo operato? Vorrei fare un prova, se non le
dispiace… “ disse in tono canzonatorio il professore
Certo che gli dispiaceva…
ma non poteva sottrarsi.
Warning: ho fatto alcune modifiche al testo… nel
complesso comunque non cambia molto… (per coloro che lo avevano già
letto, prima ancora che venisse pubblicato)
Il
vostro incubo peggiore è tornato! Tremate…
Va
bene, ho capito… basta con questi picchi di onnipotenza; non vorrei stancarvi
troppo! Infondo sopportare uno squilibrato come me deve costarvi un grande
sforzo… I miei deliri, ormai arrivati a livelli irrecuperabili, non devono
essere semplici da sostenere, immagino. Ma se state leggendo, vorrà dire pur
qualcosa… forse non sono così pazzo, dopotutto!
Vi ho
fatto attendere molto, lo so… cercate di capirmi… non ho mai un attimo di tempo
libero; sport, scuola, amici… prendono gran parte delle mie giornate e non è
cosa facile organizzarsi al meglio!
Ed
oltretutto, ci sono momenti in cui mi manca l’ispirazione… è snervante guardare
il foglio bianco e non sapere cosa scriverci… questo capitolo l’ho costruito
scrivendo una riga al giorno… non so se è venuta una schifezza o meno, ma non
aspettatevi un capitolo come l’ultimo che ho postato… quello che con tanta
premura, miei carissimi lettori, avete definito: “ il più bel capitolo che tu
abbia mai scritto “. Penso non sia a quel livello. Sarete voi a giudicare,
comunque…
Ho
molte cose da dire e poco tempo per dirle, purtroppo.
Inizio,
intanto, con il ringraziare tutti. Non sapete quanto mi fate felice. Non ci
credevo quasi quando ho visto: “ vuoi leggere le 14 recensioni?”
14! In
un capitolo! E una cosa che non mi capiterà molto spesso, lo so, ma mi ha fatto
immensamente piacere. Abituato com’ero alle solite, e comunque apprezzate,
quattro o cinque recensioni quando ho visto un 14, per poco non mi prende un
colpo… 14… chi lo avrebbe mai detto! Va comunque sottolineato, e non è cosa da
poco, che Trancho me ne lasciate 5, e naturalmente ha influito molto sul numero
finale… ma comunque ne sono stato molto contento!
Un’altra
cosa che mi ha fatto piacere è il voto che mi avete dato: 10.
Mi
credete veramente all’altezza di questo numero? Posso io, piccolo scrittore
(tra l’altro neanche tanto conosciuto), meritarmi un voto del genere? Posso io
mantenere un voto del genere? Credetemi non sarà semplice…
Come
ha sottolineato la mia cara amica silverwings (pronta a distruggermi moralmente
e psicologicamente in caso di un capitolo non all’altezza dell’ultimo ^_^) il
10 è un voto di responsabilità! Occorrono, a mio parere, delle qualità
eccezionali per riuscire a mantenerlo. E io non so se ho queste qualità…
Non
vorrei deludervi in questo…
Come
al solito mi dilungo troppo! È uno dei miei difetti purtroppo… vero,
silverwings?
Passo
ai ringraziamenti personali, altrimenti non finisco più!
-Elizabeth Potter: cara Elizabeth, hai proprio ragione! I tuoi commenti (continua così,
ti prego) sono diventati linfa vitale per me! 10, 10 e ancora 10… non ti sembra
di esagerare? Io di certo non mi lamento. ^_^ Il romanticismo si aprirà proprio
con questo capitolo. Giungerà al culmine nei prossimi capitoli, comunque. Spero
di non deluderti… forse non sono la persona più adatta per descrivere
determinati momenti, ma farò del mio meglio!
-Hermione Weasley: Herm, come va? Fatti sentire ogni tanto! Sono giorni che non facciamo
una bella chiacchierata! Ti ringrazio immensamente… ogni tuo commento mi rende
sempre più felice! Stupendo? Addirittura! Il fatto che tu trovi stupendo
quest’ultimo capitolo conta molto per me… davvero! Ho letto e commentato “Per
Te” e trovo che sia veramente fantastica! Continua a recensire… io non mancherò
mai di commentare le tue storie, non preoccuparti.
-marty91: una new
entry! Wow! Spero
commenterei con assiduità d’ora in avanti… mi è già capitato di trovare lettori
che lasciano un commento per poi dimenticarsi completamente della storia! Spero
che non rientrerai in questa categoria… commenta, ti prego!
-Cho89:
addirittura tre recensioni mi hai lasciato! Spero diventi un’abitudine! No,
davvero… mi fa molto piacere che tu apprezzi la mia storia. Quando però ho
letto questa frase, la mia gioia è salita a stadi irraggiungibili: “… anzi credo che tu sia uno
dei più bravi scrittori, almeno di questo sito..”. Beh… non
so… ne sono lusingato! Anche se, come purtroppo ben so, la realtà e ben
diversa… Già in passato trattai l’argomento con silverwings… Mi disse che, a
suo parere, come scrittore (e non scrittrice, badate bene… lei ha fatto una
netta distinzione tra maschi e femmine) ero soltanto inferiore a Strekon
(concordo con lei che lui sia bravissimo) e che quindi ero, a suo giudizio, uno
dei migliori scrittori maschi che ci fossero nel sito (non che ce ne siano
molti). Chiaramente le femmine, sempre secondo lei, sono sempre un gradino
superiore a noi maschi, e non posso che darle ragione, in questo genere di
cose. Ora, io non so se quello che dite è vero… Ma posso dirvi che io ho letto
tanto… e chi legge tanto sa… sa quello che legge! E di tutte le storie che ho
letto (e sono tante) posso dirvi che molte, e sottolineo molte, erano superiori
alla mia. Io ti ringrazio comunque tanto! Se lo pensi veramente, lo apprezzo
molto!
-Liam Jargo:
caro Liam, come stai? Nome strano il tuo… sento aria di fumetti in questo nome,
dico bene? Grazie per il 9 (il programma del Giorgini mi ha aiutato!) l’ho
apprezzato tanto! Continua a commentare! Sempre così!
-trancho: ah
ah ah ah! Sempre spiritoso, vedo! Quando riuscirai mai a fare una recensione quantomeno
seria? Lo so che ti diverti di più così, ma un piccolo sforzo… va bene, lascio
perdere… tanto è fiato sprecato con te! Sono felice del tuo commento, anche se
è un po’ idiota, e spero continuerai nella tua opera di bene! Concordo con te
che Harry, descritto dalla Rowling, non è molto simpatico alla gente… io ho
iniziato ad odiarlo profondamente dal 5° libro in avanti… egoista ed
egocentrico… non lo sopporto! Non è neanche tanto intelligente, te lo concedo! Need
for Speed Underground? Non
è assolutamente vero che ci gioco a giorni interi! Ho poco tempo persino per
quello! E poi, dai… dì la verità… chi è che ti ha dato una stracciata quando ci
abbiamo giocato? Non certo tu! Continuavi ad andare contromano e alla fine
della gara, avevi 10 minuti di distacco (la pista si faceva in 3 minuti!) …
forse ti sei un po’ confuso vero? ^_^ Potevi evitare di nominare il ping-pong e
il compito di matematica (ho preso 6-! Grazia divina!), però!
-silverwings:
ultima e forse la più importante di tutti! Il commento che mi hai lasciato…
fantastico, non so esprimermi in maniera migliore di questa! Come farei senza
di te? Tu, mia ancora di salvezza nei momenti più bui… Grazie… Grazie, davvero.
Questo è senz’altro il miglior commento che ho mai ricevuto in vita mia.
Chiaro, completo, essenzialmente giusto nell’analisi del testo… perfetto! Mi
hai dato 10 (come potrò mai mantenere un voto del genere?), mi hai detto che
questo è il capitolo più bello che tu abbia mai letto, hai ripetutamente
lusingato il mio modo di scrivere (e le mie nascoste qualità latenti!) e mi hai
reso per un solo, semplice attimo, una delle persone più felici del mondo! E
non sto scherzando! Il tuo giudizio, gli altri non me ne vogliano, è nella
scala dei valori un gradino più importante di quello di chiunque altro! Vedermi
assegnare da te un 10 è… fantastico, l’ho già detto? Dici bene tu quando
affermi che sono uno scrittore da paratassi! I periodi particolarmente lunghi
mi riescono sempre un po’ difficili! Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia
notato le due anticipazioni: ne sono rimasto rapito anche io! Mi chiedevo: ma
come è mai potuta venire a me una pensata del genere?
Hai completamente ragione sull’ultimo periodo: forse avrei
dovuto staccarlo… pazienza, può starci un errore del genere…
Temo già il tuo giudizio: sei proprio decisa ha
distruggermi, come dici? Vedremo…
Angolo del lettore: non sono molte le traduzioni
che ho letto, ma mai nessuna mi ha affascinato come questa.
“Per
Te” – Hermione Weasley
Adesso devo lasciarvi, ragazzi!
Spero che questo capitolo vi piaccia!
Buona Lettura!
Capitolo 13 Torna da me…
La tensione si poteva
captare in maniera nitida, chiara. Quasi surreale. Il silenzio, alle parole del
professore, era calato istintivamente su tutta la classe. Era un silenzio
innaturale. Nessuno osava muoversi. Nessuno osava turbare quel fragile
equilibrio di sguardi che si era creato tra Harry e Piton. Nessuno.
Tutta l’attenzione era
rivolta a lui. Come avrebbe reagito? Che cosa avrebbe fatto?
Con passo malfermo
s’incamminò verso la cattedra.
Ogni secondo che passava,
ogni singolo attimo che passava, si faceva strada in lui una consapevolezza,
inesorabile… Non ce l’aveva fatta. Non era riuscito a completare in tempo la
sua pozione. Non c’era riuscito e ne avrebbe pagato le conseguenze.
Cercò, nelle profondità
della sua anima, il coraggio… il coraggio di guardare a testa alta l’intera
classe. Il coraggio di guardare quegli orrendi capelli unti e quel volto
maligno, che lo scrutava in silenzio, sogghignando. Il coraggio…
Il momento era giunto. Solo
il fato sapeva come si sarebbe conclusa la vicenda.
Nessuno avrebbe mai
pronosticato quello che, di lì a pochi secondi, sarebbe accaduto dentro
quell’aula.
Harry tese la sua pozione e
attese…
Draco, che per un po’ si era
tenuto in disparte, sembrava attendere quel momento da mesi. Era in preda ad
una malcelata euforia…
Prese la pozione di Harry e
la esaminò, come a voler provare quello che ormai sospettava da un po’…
Harry era ormai consapevole,
con tutto se stesso, che non c’era nulla da fare.
Draco sorrideva sempre più
divertito. Lui e Piton si scambiavano sguardi complici, carichi di presagi.
“ Bene signor Potter,
vediamo se ha completato il suo lavoro in maniera soddisfacente “ lo schernì
Piton, che se la spassava sempre di più “ beva la pozione e poi… poi si vedrà”
Nonostante tutto era pronto.
Non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione. Anche se non c’erano vie d’uscita,
anche se non c’era nessuna soluzione, lui avrebbe guardato a testa alta
l’intera classe. Non voleva essere codardo. Non voleva essere debole.
Si portò la pozione alla
bocca. Un odore nauseabondo, che fino a quel momento non aveva ancora sentito,
lo investì in pieno. Era ripugnante. Disgustoso.
Il liquido sembrava
vorticare. Come in attesa. In attesa di essere bevuto. In attesa di scorrere
dentro a un corpo.
Il momento era giunto.
Bevve la pozione in un sol
sorso e attese…
Un vortice di sensazioni lo
investì.
Caldo, freddo e ancora
caldo… figure confuse aleggiavano per la stanza.
La testa gli girava… urla
strazianti da un punto indefinito…
Risa… qualcuno rideva di
lui. Non distingueva più niente.
Un fitta lancinante gli
attraversava il corpo. Un dolore che mai aveva provato prima. Era un dolore
interno. Un dolore nell’anima.
Stava impazzendo. Le forze
gli stavano venendo meno.
Voleva soltanto che tutto
questo smettesse. Che tutto questo finisse.
E così come era iniziato,
tutto finì.
La luce, che lo aveva
accecato fino quasi a fargli male, non c’era più. Il dolore provato, quella
fitta lancinante che lo aveva così scosso, era scomparso. Tutto sommato si
sentiva bene. Era ancora integro, Era ancora vivo.
Si senti più saldo sulle
gambe. Distingueva, anche se in modo ancora confuso, il profilo dei suoi
compagni.
Si sentiva soltanto un po’
annebbiato.
Non sapeva se la pozione
aveva avuto l’effetto desiderato. Non sapeva se questa era la calma prima della
tempesta. Sperava soltanto che avesse funzionato.
Piton non rideva più. La sua
espressione era diventata indecifrabile. Quasi inquietante.
La classe, che aveva
trattenuto il respiro per diversi secondi, si era sciolta in un sospiro
liberatorio alla vista di Harry ancora del tutto normale. Soltanto qualche
serpeverde, tra sé e sé, lanciava improperi al giovane grifondoro.
“ E adesso… vedremo se sarai
ancora così fortunato, Potter “ sibilò Draco, all’indirizzo del moretto “ non
credere che sia finita qui “
Harry non si scompose. Una
parte di lui ci credeva ancora. Confidava in quella speranza che col passare
dei minuti andava alimentandosi sempre di più.
Avrebbe fronteggiato tutto.
Senza indugiare.
“ Signor Malfoy “ disse
Piton, guardando il diretto interessato “ le dispiacerebbe usare qualche
incantesimo sul signor Potter? Vorrei verificare bene il suo lavoro e… “
“ Ma certo! Non ci sono
problemi “ rispose Draco, interrompendolo “ Posso lanciare qualsiasi
incantesimo? “
“ Tutto quello che vuole…
ovviamente escluse le maledizioni senza perdono, mi sembra ovvio “ disse Piton
come se gli costasse molto pronunciare quelle parole
Harry si sentì sollevato.
Sapeva bene, anche se fino a
quel momento non ne era stato del tutto sicuro, che un insegnante non avrebbe
mai potuto lanciargli incantesimi letali. Ma il fatto che Piton lo dicesse
espressamente, gli infondeva un po’ più di coraggio.
“ Bene… cominciamo! “
esclamo Draco, l’eccitazione sempre più marcata
Harry era pronto. Nessuna
esitazione lo avrebbe fermato.
Poi… poi incontrò i suoi
occhi.
I suoi occhi, così puri…
così belli. Quei pozzi profondi, dove il sapere era celato…
Specchi. Specchi di un vita
d sacrifici. Specchi di una vita di sofferenze.
Hermione era immobile.
Sembrava far parte di un altro mondo. Era come pietrificata. La sua solita aria
di ragazza perfetta, il suo solito comportamento altero, la sua voglia di
conoscere sempre e comunque, era scomparsa.
Non era più lei. La paura,
il panico di fronte a quello che avrebbe dovuto fronteggiare, la attanagliava.
Senza Harry. Senza di lui…
Come avrebbe fatto?
Harry continuava a
guardarla… cercando di capire. Capire… una parola difficile… Voleva capire
quello che neanche lui stesso aveva compreso.
Una voce lontana arrivò a
lui. Si destò.
“ Stupeficium “ gridò
il biondo serpeverde
Un fasciò di luce intensa si
diresse verso di lui. Non poteva bloccarlo. Non poteva fermarlo. E poi…
Una luce accecante. Rosso.
Solo rosso… Urla, panico, terrore…
La classe era sottosopra.
Libri alla rinfusa, banchi capovolti, calderoni rovesciati… era il caos. Molte
grida squarciavano l’aria. Alcuni studenti erano rimasti svenuti.
Harry era disteso. Il suo
corpo inerte, al centro della stanza, dava un chiaro segnale di quanto fosse
folle quella situazione. Il suo volto era pallido e il calore dei suoi occhi,
sempre così puro, sempre così vivo, sembrava essersi spento.
Un rivolo di sangue gli
scendeva dalle labbra.
“ Harry, Harry… svegliati,
sono io… sono Hermione “
La ragazza, in lacrime per
lo sgomento, era china su di lui e cercava di farlo rinvenire.
Nonostante la confusione
generale si era subito precipitata da lui. Non aveva atteso un attimo.
“ Professore, mi aiuti…
Harry sta male… aiuto, la prego “
Piton, anche lui
profondamente scosso dall’effetto dell’incantesimo, arrivò barcollando.
“ Lo porti… lo porti in
infermeria, signorina Granger…” sembrava non riuscire a stare in piede “ io mi
occuperò degli altri”.
Hermione non se lo fece
ripetere due volte. Corse… Corse a perdifiato su per le scale, per corridoi,
sotto arazzi… non si fermò mai… Il peso di Harry, sembrava sempre avere la
meglio su di lei. Ma non si dava mai per vinta. Trascinandolo, strattonandolo,
portandolo sopra di sé, arrivò infine all’infermeria.
“ Madama Chips mi aiuti…
venga… presto. Harry sta male “ gridò Hermione, con quanto fiato possedeva
ancora
Nessuno sembrò udirla.
Urlò ancora. E ancora.
Nessuno venne in suo aiuto.
Era sola. E da sola doveva
combattere. Doveva riuscire a fronteggiare quella disperazione che andava
avvolgendola.
Harry stava male. Non aveva
ancora ripreso coscienza.
“ Non puoi lasciarmi… non
puoi…”
Lacrime.
Hermione che si era sempre
sforzata di essere forte, che aveva cercato in ogni maniera di non piangere,
che non si era mai piegata di fronte a niente, di fronte a nessuno, stava
piangendo. Piangendo sul quel corpo straziato nell’anima, straziato dentro.
Non aveva più neanche la
forza di urlare.
Poi, all’improvviso…Un
rumore… un rumore sordo. Qualcuno stava arrivando…
Si asciugò le lacrime. Non
doveva mollare… Le energie gli stavano tornando.
“ Aiuto, vi prego… Harry sta
male… vi prego… vi prego”
Madama Chips arrivò... Come un unico raggio di speranza.
Sembrava profondamente turbata. Senza chiedere spiegazioni disse:
“ Mi aiuti a sdraiarlo, signorina Granger. Vedrò cosa posso fare…”
Con un ultimo sforzo, Harry,
fu adagiato su un lettino.
“ Mi dica che non è grave,
Madama. Me lo dica, per favore “ disse Hermione, sempre più disperata alla
vista del moretto, privo di sensi
“ Vorrei poterglielo dire,
signorina… ma come vede sta molto male. È pallido, pieno di lividi e credo che
abbia anche alcune lesioni interne. Purtroppo è il meno, temo. Soltanto un
incantesimo molto potente poteva ridurlo in queste condizioni e…”
“ È così infatti… la classe
era sottosopra alla fine… ma migliorerà vero? Si riprenderà? “ chiese Hermione,
il panico crescente
“ Dobbiamo solo sperare. È
in coma e… “
“ In coma? No, non può
essere… la prego, mi dica che sta scherzando “ disse Hermione, gelata dentro “
Non può essere… non può…”
Madama Chips non seppe cosa
rispondergli. Non trovava le parole… non sapeva come rendersi partecipe di quel
dolore.
“ Stai vicino a lui… prega,
vedrai che si sveglierà “ disse infine con il tono più dolce che potesse avere
“ Lo farò. Non può
abbandonarmi… deve farcela...”
“ Ce la farà, vedrai. Ne ha
passate tante. Ce la farà anche stavolta “
“ Voglio restare accanto a
lui, Madama… posso restare qui? “ chiese Hermione, scossa dai singhiozzi
“ Ma certo, cara. Ti preparò
un letto per la notte” le rispose, allontanandosi
Neanche Hermione seppe
quante ore passò accanto a lui. Non lo lasciò un attimo. Anche se non poteva
fare niente, anche se continuare a parlargli era inutile, continuò senza sosta.
Vederlo così pallido, senza vita, le faceva male al cuore.
In coma… avrebbe avuto la
forza di rialzarsi anche stavolta? Avrebbe avuto la forza di reagire?
Hermione provò ad
immaginarsi la vita senza di lui.
Senza i suoi sorrisi, senza
i suoi sguardi… senza quegli occhi verdi, così vitali e profondi di che ne ha
passate tante… senza di lui…
Forse in quel momento, più
che mai, si accorse di volergli un bene dell’anima.
“ Non lasciarmi Harry. Ti
prego… non posso vivere senza di te. Non puoi mollare proprio ora. Non puoi
abbandonare me… Non puoi abbandonare Ron… dobbiamo fare ancora tante cose
insieme… perché deve sempre capitare tutto a te? “
L’alba era arrivata e le
prime luci del mattino illuminavano Hogwarts. Il castello era ancora silenzioso
e nulla poteva turbare la quiete che si era creata.
Hermione era sfinita. Una
nottata così non l’avrebbe più scordata.
Le condizioni di Harry erano
stabili. Non aveva fatto movimenti, non aveva dato segnali pronosticabili come
miglioramenti, ma almeno era ancora vivo.
Madama Chips non si era ancora
fatta rivedere.
Si sentì nuovamente sola.
Sola… una parola a cui non
voleva neanche pensare.
Si avvicinò a Harry e unì la
sua mano alla propria. Era fredda.
Fredda come il suo cuore.
Che non trovava calore. Che cercava calore…
“ Harry…”
Non aveva neanche più la
forza di parlare.
“ Harry…”
Con le ultime forze, prima
di cadere tra le braccia di Morfeo, riuscì a dire:
“
Amore, torna da me…”
E anche questo capitolo
è concluso!
La situazione si sta
facendo interessante, vero?
Il prossimo capitolo si
intitolerà: Quello che non ti ho mai detto
Recensite
numerosissimi, vi prego!
Aveva una grande nostalgia di essere amato così
com’era, buono o cattivo, bello o brutto, stupido o intelligente, con tutti i
suoi difetti
Michael
Ende – La storia infinita
Ho fortissima l’impressione che il contrario
dell’amore non sia l’odio, ma l’apatia, l’indifferenza
Leo Buscaglia – Vivere,
amare, capirsi
Nulla infonde più coraggio al pauroso che la paura
altrui
Capitolo 14 *** Capitolo 14 Quello che non ti ho mai detto ***
Capitolo 14 Quello che non ti ho mai detto
Eccomi di ritorno!
Lo so, lo so… lo vedo dalle vostre
facce affrante, sconsolate… so di essere stato molto egoista questa volta… non
mi sono fatto vivo per giorni, ho scritto con lentezza esasperante e ho messo
tutto il resto prima di voi… Forgive-me!
Perdonatemi! Vi giuro (non ci fate
affidamento, comunque) che non accadrà più! O quantomeno, d’ora in poi,
cercherò di scrivere con più regolarità! ^_^
So che l’attesa è snervante (capita
anche a me con certi racconti, vero silverwings?) e che vorreste un capitolo
almeno una volta alla settimana ma… purtroppo è un vero problema! Si dice che a
Natale le persone siano tutte più buone, si dice che con l’arrivo delle feste
le persone siano più calme, più rilassate… naturalmente queste affermazioni non
valgono per i professori. Direi proprio di no! In queste ultime settimane ci
hanno tartassato, distrutto e si sono presi quanto restava del nostro buon
umore! Che rabbia! Nel momento in cui scrivo sto cercando di enunciare
un’intera unità di storia (tanto per cambiare, domani, compito in classe ç_ç) e
sto tentando di ricordare la cause e la conseguenze della caduta dell’impero
romano! Che strazio!
Per fortuna che non manca molto!
Non reggerò ancora a lungo!
Questo capitolo, che vi confesso a
me piace molto, è uno dei capitoli chiave della storia… da qui in poi
succederanno molte cose e vi prometto che grandi sorprese… fidatevi! Spero di
non deludervi… ho fatto del mio meglio!
Volevo ringraziare tutti, ma
proprio tutti, per la fiducia che mi state dando. Anche l’ultimo capitolo che
ho postato ha ricevuto un buonissimo numero di recensioni e io proprio non so
come ringraziarvi… siete fantastici!
Spero che continuerete a seguire
questa ff, non sapete quanto mi rendete felice!
Volevo anche augurarvi un
caldissimo Buon Natale (mi sembrava doveroso) e soprattutto un felice anno
nuovo… e come si dice, anno nuovo vita nuova… chissà che il futuro non mi
riservi qualche sorpresa! ^_^
Adesso passo ai ringraziamenti,
sennò finisce che faccio notte:
-Hermione
Weasley: vorresti addirittura picchiarmi? Soltanto perché questa storia potrebbe
essere una Harry/ Herm? (ho detto potrebbe perché sennò mi picchia,
l’assatanata! N.D. Nightmare) (come osi rivolgerti in questo modo a me, comune
essere mortale! N.D. Hermione Weasley) (e da quando saresti diventata
immortale? Sei proprio irrecuperabile! N.D. Nightmare) (ah sì? Allora te lo
faccio vedere io! Banzai! N.D. Hermione
Weasley) (la trasmissione è sospesa per motivi tecnici. Vi preghiamo di
riprovare più tardi. N.D. regia) Sono ancora vivo, non preoccupatevi! ^_^ A
parte gli scherzi, ho apprezzato molto il tuo commento! E concordo con te
quando dici che sono migliorato piano piano, capitolo per capitolo… i primi
capitoli, ai miei occhi, sembrano un insulto alla scrittura… non so se è capitato
anche a voi… ma sicuramente scrivo meglio ora di quanto non scrivessi in
passato. Di questo ne sono convinto. Ti chiedi il perché di Stella di Luce? Lo
scoprirai un po’ più in la con i capitoli… qualche accenno, se non mi sbaglio,
l’ho dato nel capitolo “ I pensieri di Silente”, ma nulla di così eclatante! E
volevo dirti anche un’altra cosa: grazie… grazie di tutto! Conta veramente
tanto per me il tuo giudizio! Dici che sono unico? Bè… non so di preciso a cosa
tu ti riferisca ma sono molto lusingato, davvero… unico è senz’altro un
complimento!
Un bacione!
-Cho89: wow… ribadisci
quello che hai detto? Confermi tutto? Mi giudichi così bravo? Sono strafelice…
io personalmente non mi sento così bravo. Non così scarso, ma neanche bravo
come dici tu… ma se confermi tutto, non può che farmi piacere! Harry ed
Hermione ti sembrano più un fratello ed una sorella che una possibile coppia?
Anche a me da quest’impressione ma, in futuro e con l’avanzare dei capitoli,
capirai perché ho deciso così! Capirai perché ho scelto Harry e non Ron… e ti
assicuro che non sarà piacevole! Continua sempre a commentare, ti prego!Un bacione anche
a te!
-martypotter:
addirittura
5 recensioni mi hai lasciato! Non so come ringraziarti, davvero. Considerato
che sei considerata una new entry, visto che è da poco che segui la storia, non
posso che pregarti di commentare sempre con quest’assiduità! Te ne sarei grato
se lo facessi! ^_^Dici che faccio concorrenza alla Rowling? Calma con le
lusinghe… il mio ego potrebbe non riuscire a contenere tutti questi
complimenti! La Rowling è la Rowling e pensò di non essere bravo fino a quel
punto. Se lo fossi forse non sarei qui a scrivere, no? Dici che la storia è
perfetta e magnifica? ^_^ mi basta questo per commentare!
-Liam
Jargo:contesti le mie
origini campagnole? Dai sto scherzando! Pietrasanta, eh? Bè, non so se ai maghi
piaccia o meno Pietrasanta ma sicuramente la storia si ambienta meglio in
Inghilterra, no? Grazie per il 9… e vedi di commentare sempre così!
-trancho: eccoci!
Rispondere a te diventa ogni volta più difficile! Pure l’imitazione del prof.
Bellotti dovevi scrivere, eh? Non riesci proprio a trattenerti? Suppongo di no!
Ma in fondo è meglio così! Grazie per i voti! 9 in ortografia? Ringrazia il
correttore di Word! Hai detto: ho fatto 30 posso fare anche 31, eh? Pure il
prof. Caroleo! Suvvia sai che odio il disegno tecnico! Non devi neanche
nominarlo! Uffa… e poi non serve che mi abbassi il voto del compito… ho preso 3
ç_ç! Vorresti più fatti? Per quello esistono le storie NC17, se sai che cosa
sono… questa è solo una PG e con tale rating mi sembra di non poterti
accontentare… mi dispiace! ^_^ Continua a commentare, supremo giocatore di
carte!
-lella80: si, sono proprio
un ragazzo! Davvero è la prima volta che leggi la ff di un ragazzo? Bè… mi fa
piacere che ti sia piaciuta! Se vuoi leggere una storia scritta da un altro
ragazzo, puoi leggere le ff di Strekon… penso che ti piaceranno, fidati!
Facciamo il possibile per difendere il genere maschile! Continua a commentare!
Quando ho letto il tuo commento mi sono trovato a pensare: ma quanto sono
fortunato?
-alez81: wow,
un’altra new entry! Ma davvero hai letto tutti i capitoli in una volta sola!
Chissà… forse c’è ancora qualcuno in cielo che crede in me! Grazie di cuore!
Sintetico, eh? Lo so, lo so… con il tempo però sono migliorato, dai! Quantomeno
scrivo capitoli un po’ più lunghi! Non deludermi, continua nella tua opera di
bene! Commenta!
-baby: ed eccomi a
ringraziare un’altra apprezzatissima new entry! Come sono contentissimo,
ragazzi! Anche tu non deludermi! Non fare come già in molti hanno fatto!
Recensisci!
-marty91: ecco chi non mi
ha deluso! Grazie per aver commentato anche questa volta! ^_^ Non hai capito
cosa è successo a Harry? Bè… essendo l’incantesimo quintuplicato di potenza
(vedi Capitolo 12 Pozioni) il nostro povero Harry con un semplice Schiantesimo
è andato in coma… tutto qua! Spero di essere stato chiaro! Recensisci sempre,
ti prego!
Silverwings e
Elizabeth Potter: Chiara, la tua assenza è giustificata… ma spero che
commenterai presto anche l’altro capitolo! Rimettiti presto! Ci conto! Un
bacione, principessa! E tu Elizabeth, dove sei finita? Spero non sia successo
nulla di grave! Se ce la fai commenta anche il capitolo 13, ok?
Appello alla nazione: sono un
approfittatore, lo so… non mi faccio sentire per così tanto tempo e poi vi
chiedo anche questo… non ci giriamo troppo intorno… c’è un cosa che mi
angoscia, ragazzi… è più un capriccio che altro ma… insomma, non è che potreste
commentare anche il capitolo 6? Vedete, quando lo postai lo allegai al capitolo
7 e così tutti hanno pensato bene di commentare solo il settimo… e io mi sento
così angosciato! Vedo tutti i capitoli con 5,6,7,8,12 recensioni e quell’unico
capitolo ha solo 2 recensioni (tra l’altro 1 e anche mia!). Dopo mi prendono i
complessi e mi viene voglia di cancellarlo… se esaudirete questa mia richiesta,
vi ringrazierò a vita (Hermione Weasley ha già provveduto). Vi prego!
Angolo
del lettore: questa ff, o per meglio dire questa saga, non avrebbe bisogno di
pubblicità ma non posso non segnalarla. Vi commuoverà, vi renderà felici, vi
emozionerà… un vero capolavoro dalle migliori scrittrici del sito.
Sunny – Being a War Mage (I,II,III,0) e One-shot
Leggete e capite
quanto sia bella la vita!
Iniziative: visitate il
forum di EFP e votate il miglior scrittore/scrittrice del sito! Troverete tutte
le informazioni nella sezione concorsi.
Vi prego, votate numerosi!
Finito! I
ringraziamenti sono più lunghi del capitolo, caspita!
Adesso devo lasciarvi, ragazzi! Spero che questo
capitolo vi piaccia!
Buona Lettura!
Capitolo 14 Quello che non ti
ho mai detto
Voglio svegliarmi…
Una luce intensissima, l’avvolgeva…
era stanco, disorientato.
Lasciami andare… no, ti prego… dove mi trovo?
Erano ore che vagava in quel luogo ignoto
senza venirne a capo. Ormai si era convinto… quel luogo era… il nulla.
Vuoto… vuoto come il suo cuore. Non
sentiva più niente… non provava più niente. Voleva solo uscire da quel
maledettissimo posto. Sarebbe impazzito, alla fine.
Si mise a sedere e cercò di
riflettere.
Come poteva uscire da quella situazione? Come
poteva fuggire da quel posto senza un aiuto? Non c’erano uscite. Non c’erano
entrate. C’era solo quello spazio infinito, perennemente bianco…
Perché… Perché sono qui? Qualcuno mi risponda!
Ad un tratto una voce profonda
invase l’aria.
“ È giunta l’ora! Adesso devi
decidere..”
Si guardò intorno. Da dove veniva
quella voce?
“ Che cosa devo decidere? Dove sono?
Perché sono qui? “ le domande gli uscirono come un fiume in piena, mille
interrogativi affollavano la sua mente
“ Ti trovi nel limbo delle anime
perse… “ disse l’oscura voce, il tono ancor più profondo “ e devi scegliere…
puoi restare qui o…”
“ Perché dovrei volere questo!
Voglio tornare indietro! “
“ Potrebbe essere la tua ultima opportunità…
potresti non rivedere i tuoi genitori in futuro, se non mi seguirai…”
“ Come… perché? Chi sei tu, per dire
questo? “ il panico crescente nella sua voce
“ L’unico che hai il potere di dire
ciò! “
Un demone. Un essere spaventoso si
fece avanti. Creatura oscura. Creatura della notte. Il viso distorto da un
sorriso malinconico.
“ È l’unica opportunità che hai…
devi decidere, il momento è giunto.”
“ Come puoi dire questo? Chi sei tu,
per dirlo? “ urlò ancora il ragazzo, frustrato e arrabbiato
“ Sono colui che fa le regole e
colui che le fa rispettare… sono Orus, il custode delle anime perse… devi
rispettare il mio volere “
Il demone iniziò a cantare. Era un
canto stridulo… Un canto di morte… Un canto di trapasso.
“ Che cosa hai deciso, anima persa…
resti o torni alla vita? “
I suoi genitori… non li avrebbe più
rivisti. Non avrebbe potuto più parlare con suo padre, abbracciare sua madre…
infondo, come poteva lasciarli così? Cosa c’era di così importante per lui
sulla terra? Perché sarebbe dovuto tornare alla vita? Orus gli offriva
l’opportunità di stare con i suoi genitori per l’eternità… gli offriva la pace
eterna. Perché andarsene?
Il canto del demone si faceva sempre
più insistente, i suoni sempre più profondi.
“ Ho preso una decisione… e voglio
venire… “ iniziò il ragazzo
E prima che riuscisse a dire altro,
una voce dolce, profondamente stanca, lo raggiunse:
“ Amore, torna
da me… “
Hermione. Hermione… come poteva
lasciarla?
Capì… capì e seppe cosa fare, anche
se gli costava molto.
“ Voglio tornare a casa, Orus.
Questa è la mia volontà. “
“ Così sia… forse ci rivedremo,
anima persa… torna alla vita”
Il canto cessò. Il demone sparì…
Tutto si fece molto scuro. Molto
confuso…
E così
Harry, si svegliò.
Tic
Tac Tic Tac
Un rumore indistinto. Ripetuto…
Giungeva a lui ancora flebile.
Ancora sommesso.
Si sentiva spaesato… non ricordava
nulla…
Tic
Tac Tic Tac
Da dove veniva quel suono?
Tic
Tac Tic Tac
Aumentava d’intensità. Lo sentiva
più chiaramente adesso… Ma che cos’era?
Cercò di aprire gli occhi. Era tutto
tremendamente confuso.
La testa gli faceva molto male e…
Tic
Tac Tic Tac
Quando aprì gli occhi, capì.
Si trovava in infermeria, adagiato
su un lettino.
Il suono proveniva da un orologio
poggiato sul comodino alla sua destra. Aveva guidato il suo risveglio. La sua
rinascita…
Ma com’era finito lì? Cosa ci faceva
in infermeria?
Era forse caduto dalla scopa durante
una partita? O si era fatto male in un'altra occasione?
Non ricordava assolutamente nulla…
Poi la vide.
Seduta su una sedia accanto al suo
letto. Era profondamente addormentata. A vederla così, sembrava stravolta…
doveva aver passato tutta la notte accanto a lui…
Un sorriso gli illuminò il volto.
Aveva fatto tutto questo per lui…
Gli era stata accanto per tutto il tempo…
Doveva essere terribilmente
preoccupata…
Ma perché poi? Perché avrebbe dovuto
esserlo?
Era finito un centinaio di volte in
infermeria, durante gli anni passati. E allora, perché?
Si sforzò di ricordare. Cosa aveva
fatto? Cosa gli era successo?
Nulla… Più ci pensava e più non
capiva…
Non capiva perché era lì.
“ Amore, torna
da me… “
E all’improvviso ricordò…
Si ricordò di Piton. Si ricordò di
Draco…
La pozione… il botto tremendo… la
classe sottosopra e poi…
Orus… aveva vissuto veramente tutto
questo? Era stato veramente al cospetto del custode delle anime perse?
Provava soltanto tanta confusione...
“ Amore, torna
da me… “
Quella frase si ripeteva nella sua
testa. Era veramente sicuro di averla sentita?
O era stata frutto della sua
immaginazione?
Hermione si mosse impercettibilmente
nel sonno. Non voleva svegliarla. Non voleva affrontare tutto subito.
Voleva soltanto guardarla.
Era così bella. Solo adesso se ne
rendeva completamente conto. In passato non ci aveva neanche fatto caso… era
Hermione, e questo gli bastava. Ma adesso, cosa gli succedeva?
Cosa provava… Cosa sentiva lui per
lei?
“ Amore, torna
da me… “
Ancora quella voce…
Era stata lei a pronunciare quelle
parole? Era stata lei a risvegliarlo dal sonno eterno?
Voleva una risposta a queste domande
ma, inspiegabilmente, aveva anche paura di quelle che sarebbero state le
conseguenze…
E se non fosse stata lei? E se fosse
stato tutto un sogno?
Una nuova sensazione s’impadronì di
lui… Aveva paura.
Paura di perderla. Paura di
illudersi… Non poteva lasciarsi andare…
Anche se il suo cuore lo guidava in
maniera diversa… anche se il suo istinto sarebbe stato quello di conoscere, di
sapere… lui non poteva lasciarsi andare…
Non poteva aprire il suo cuore, la
sua anima… ne avrebbe sofferto troppo.
Non poteva… lui che più di chiunque
altro aveva sofferto… Lui che più di chiunque altro si era chiuso in se stesso.
In uno scudo d’ombra e di silenzi dal quale non si può uscire…
Aveva imparato, nel corso degli
anni, che non tutte le storie hanno un lieto fine. Non tutte le storie finiscono
bene. Questo lui lo sapeva… Sapeva che anche la sua storia, la sua vita, poteva
finire male…
E con lui tutto quello che amava…
tutti i suoi amici, tutti i suoi cari…
Chi gli stava vicino, chi era in
buoni rapporti con lui, rischiava ogni giorno la vita. Rischiava ogni giorno
d’essere ucciso… Lui era il sopravvissuto e doveva pagare le conseguenze di
questo…
Non poteva… non poteva correre il
rischio di amare una persona… Non poteva rischiare di perderla per egoismo… non
poteva amare perché ciò che avrebbe amato sarebbe stato costantemente in
pericolo…
Amare… era questo, quello che lui
provava?
Ad un tratto Hermione si mosse
ancora nel sonno.
“ Harry… no… “
Il suo cuore perse un battito. Lo
aveva chiamato… lo stava sognando. Che fare?
“ Harry ti prego… no, non puoi…
perché…”
Una lacrima le solcò il viso. Stava
soffrendo… doveva essere un incubo particolarmente doloroso. Lui voleva
aiutarla… voleva svegliarla e dirle che tutto andava bene. Voleva risparmiarle
altro dolore ma…
Qualcosa lo tratteneva… una
sensazione strana…
Voleva veramente svegliarla? Voleva
veramente affrontare le proprie paure?
Non era pronto… non ci riusciva…
“ Harry… non lasciarmi…”
Come poteva farla soffrire ancora?
Come poteva, per puro egoismo, abbandonarla a se stessa? Ogni difesa cadde. Non
poteva lasciarla così…
Si fece coraggio e con tutta la
dolcezza possibile cercò di svegliarla.
“ Hermione… svegliati, è solo un
incubo… non devi avere paura “
Piano piano, con una lentezza quasi
esasperante aprì gli occhi. Sembrava ancora molto scossa. Alcune lacrime le
ricadevano tristemente sul viso.
Ma il suo sguardo era fermo, quasi a
voler accertarsi che non stava sognando. Quasi a voler verificare la realtà che
le si parava davanti.
A Harry sembrò che il suo cuore
stesse per balzare fuori dal petto. Non accennava a diminuire di ritmo… Cercò
di calmarsi. Possibile che incrociare lo sguardo di Hermione lo rendesse così
nervoso? Possibile che non riuscisse a mantenere lo sguardo fisso su di lei?
Cosa gli stava accadendo?
E poi… un abbraccio lo avvolse.
Hermione aveva capito… lui era vivo,
non era un sogno… Aveva ardentemente bisogno di quel contatto, di quella
stretta, come a voler scacciare ogni possibile dubbio… non si sarebbe staccata
mai più. Lui era tornato. Non lo aveva delusa.
E così, per l’ennesima volta in quel
pomeriggio, si ritrovò a piangere.
A versare ogni lacrima che gli
gravava sul cuore, a versare ogni lacrima per scacciare quel dolore che per
troppo volte l’aveva sconfitta.
“ Non devi piangere, Hermione”
Quella voce… quante ore aveva
pregato per sentire quella voce? E adesso la stava sentendo, finalmente…
Harry le asciugò le lacrime con la
mano.
“ Non devi piangere, Hermione… sai
che sto male quando piangi” le ripeté
La strinse ancora di più a se e per
una remota ragione del destino, i lori visi si ritrovarono sempre più vicini…
Harry poteva vedere distintamente il luccichio dei suoi occhi… quanto gli
piacevano quegli occhi…
Sempre più vicini.
Hermione distingueva chiaramente la
sua cicatrice. Quella cicatrice che al tempo stesso era stata una benedizione e
una maledizione… non se ne spiegava il motivo, ma in quel preciso attimo,
sarebbe stata ore e ore a guardarla…
Sempre più vicini.
E nessuno dei due capì più niente
quando le loro labbra si unirono.
Quel contatto, segretamente agognato
da tempo, era l’unica cosa che, al momento, avrebbe potuto placare la tristezza
che assaliva il loro cuore. Harry non si chiedeva più se quello che stava
facendo era sbagliato o meno; Hermione non era più angosciata dai sensi di colpa.
Sapevano che era giusto farlo. E
così si lasciarono trasportare dalle sensazioni.
Ci misero tutto quello che avevano
in quel bacio. Tutta la tristezza, la gioia, il dolore, la felicità… tutto
quello che si poteva provare in un solo e semplice gesto…
Ma qualcosa spezzò quel legame…
Un rumore sordo e strozzato giunse
alle loro orecchie.
Si staccarono.
E quello
che videro fece gelare loro il sangue…
Chi
o cosa ha fatto gelare il sangue ai 2? Si accettano scommesse! Chi indovinerà
avrà in premio il titolo di super detective universale!
Rispondete
numerosi!
Il
prossimo capitolo si intitolerà: Il
litigio
Leggete e recensite!
Solo
l’infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
Gesualdo
Bufalino – Diceria dell’autore
Il nostro
peccato, ciò che logora la nostra anima, che le sottrae ogni volta un po’ della
sua purezza, è il nostro rifiuto della solitudine.
Tahar
Ben Jelloun – Notte fatale
Nessuno è
più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo.
Come
al solito ci ho messo un’eternità ad aggiornare! Mea culpa! Ma sapete,
queste sono state settimane molto impegnative ed è già tanto che ho aggiornato
prima di febbraio! Voglio dire… Capodanno, le feste, e tutto quanto… come
potevo concentrarmi a tal punto da non fare una tremenda schifezza? E allora ho
deciso d’attendere… sperando in un po’ d’ispirazione e improvvisamente… sono
rimasto folgorato! Bè, ora non vi aspettate questo gran capitolo, però a me
sinceramente piace… e vi assicuro che è stato un piacere scriverlo. Alcuni di
voi potranno trovarlo pesante. Altri stressante e contorto tanto da non
ritenerlo possibile. Ma così mi piaceva farlo e così l’ho fatto! Pagine e
pagine di pensieri… solo pensieri. Perché, in fondo, non succede
particolarmente nulla d’eclatante in questo capitolo… anzi, diciamo che non
succede nulla! Però mi sentivo di farlo… e v’informo che alcuni stati d’animo
presentati da questo personaggio sono anche quelli che io ho provato veramente…
so che può sembrare strano, ma è la verità! Vi chiederete se sarà mai
possibile, ma è proprio così… questo capitolo, che in origine si doveva
chiamare “Il litigio” ha preso una forma talmente inaspettata che ho dovuto
addirittura cambiare il titolo! “ Luci ed Ombre “ simboleggiate dallo stato
d’animo del personaggio è il nuovo titolo che ho scelto, e direi che è anche
piuttosto azzeccato, ma questo sarete voi a giudicarlo…
E
piano piano, stiamo giungendo lenti alla fine… vi annunciò, anche se molti di
voi lo sapranno già, che questa storia avrà ben 22 capitoli, più naturalmente
un epilogo finale e che entro pochi mesi penso di riuscire a finirla… chi lo
sa?
E
poi… bè, forse potrebbe starci pure un sequel… sì, credo che lo farò! ^_^
“
Angel in Chains “ s’intitolerà o almeno credo…
il titolo mi suona talmente bene, che credo che scriverò un sequel solo per il
gusto di esporre proprio quel titolo tra i miei racconti… del resto, sono un
po’ pazzo, no?
E
adesso smetto di tediarvi ulteriormente con i miei assurdi soliloqui… e passo ai
ringraziamenti!
Volevo
ringraziare tutti… non so proprio cosa dire, sono commosso! Vi rendete conto di
quanto siete fantastici? 17 recensioni! Cose da pazzi! Quando mai ho sperato di
ricevere così tanti commenti? Io… grazie, grazie di cuore. Sappiate che per me
conta molto, tutto questo. Siete Magnifici! Spero che continuerete così! In
fondo, la speranza non costa nulla! ^_^
E
adesso, partiamo con i ringraziamenti effettivi, che sono tanti:
-Hermione Weasley: Wow! Non
so descrivere meglio le mie emozioni! Sei stramegasuperfantastica Herm,
veramente! Tu che metti da parte il tuo orgoglio e che ti congratuli
addirittura con me per il bacio tra Harry ed Hermione, è qualcosa
d’indescrivibile! Tu che mi hai tartassato, aggiungerei inutilmente, con la
coppia Ron/Herm, ti sei veduta costretta a farmi addirittura le lodi?
Paradisiaco! Voglio dire, credo che sia qualcosa di estremamente notevole! La
categoria maschile ha guadagnato qualche punto? ^_^ Non siamo poi così male, in
fondo… (ma molto in fondo! N.D. Hermione Weasley) Ti è piaciuto lo
spettacolino? Copyright? Addirittura! Dovrò riproporlo un giorno… ^_^ E poi,
dai, hai visto che ho fatto relativamente presto ad aggiornare? Quantomeno non
sei invecchiata con il capitolo 14 in mano! ^_^ Continua così… e vedrai che più
commenterai, più alla svelta aggiornerò! (Ricattatore…
N.D. Hermione Weasley) (^_^ N.D. Nightmare)
-marty potter: fino al 10 gennaio non puoi leggere la mia storia?
E allora, quando aggiorno secondo te? Il 10 gennaio, no? ^_^ Spero ne sarai
felice… e spero che continuerai a recensire con costanza come hai sempre fatto!
Il bacio ti è piaciuto, eh? Bè… non so, mi è venuto di getto… non ci sono stato
neanche molto a pensarci… è stato istantaneo! Chi lo avrebbe mai detto?
Continua così e grazie ancora!
-Cho89: ormai mi sembra di diventare ripetitivo ogni volta che vi ringrazio… ma
che posso farci? Mi rendete veramente felice e io proprio non trovo parole per
ringraziarvi! In particolare tu, Cho… anche tu hai accolto la mia richiesta
disperata, come Herm, e io te ne sono grato immensamente… hai poco tempo anche
tu, eh? Lo so, è un problema che accomuna un po’ tutti… ti ringrazio ancora,
visto che ribadisci il concetto! Uno dei migliori scrittori del sito… suona
bene, sai? ^_^ sta attenta, però. Il mio ego potrebbe diventare parecchio
instabile con tutti questi elogi! Continua a recensire!
-alez81: brava, non mi hai deluso! Hai commentato ancora! È bello trovare nuovi
lettori e sentire nuovi pareri. È il tuo è particolarmente importante, vista la
precisione con cui commenti ogni capitolo… hai ragione, i capitoli sono corti…
ma sai, non sono molto per i periodi molto lunghi! Questo capitolo è un po’ più
lungo del solito, anche se, non ti devi aspettare granché in lunghezza… appena
6 pagine… leggo racconti, che a volte ne hanno addirittura 20 e scrivono
piccolo! Come fanno? Comunque ti ringrazio davvero tanto… veramente! Tu quanti
anni hai? Fammi indovinare… 23 o 24? Se sei dell’81, credo proprio di sì! Io
povero quindicenne cerco di fare il possibile… del resto, cresciamo tutti, no?
Continua così… non deludermi!
-trancho: ^_^ Cosa posso dirti? Sei sempre il solito, incorreggibile,
inguaribile, burlone… ti è piaciuto anche se non sei un romantico per
vocazione? Ne sono lusingato, davvero! Oltre ad Imperatore dei giochi da tavolo
adesso pure Detective Conan… sei irrecuperabile! Scoprirai se hai avuto ragione
leggendo, investigatore… ^_^ Ora ti spiego: una NC 17 è una storia vietata ai
maggiori di età, anche se io personalmente non bado molto a questa cosa, e le
storie che vorresti tu non possono che stare in quel rating… la mia è solo una
PG! Quindi ti dovrai accontentare… ti ringrazio anche per la puntigliosa
analisi tecnica della storia… veramente ammirevole! Ciao, burlone e continua a
commentare!
-Anakin87: wow, una nuova new entry! Ribadisco anche a te, non deludermi, continua
anche tu a commentare e non abbandonarmi… ti prego! ^_^ Come ho già detto, in
precedenza, sì, ho letto Robrov altresì Robix… lo hai notato da Orus, eh? Il
custode delle anime perse… bè… nella storia di Robrov si chiamava Seth, se non
mi sbaglio, e poi lei ha dedicato capitoli e capitoli sul regno dei morti… io
l’ho fatto solo andare per poco, per poi ritornare subito. Dici che la mia
storia è stupenda? Bè… grazie infinite! ^_^ Adesso arriverà un po’ di azione,
te lo prometto! Continua a recensire anche tu!
-Anny’88: come va, Annamaria? Diventerai mi assidua commentatrice? Fantastico! E
non preoccuparti, io leggerò tutto quello che scriverai… anche se fosse
veramente un testamento! Non preoccuparti… più scrivi e più mi fai felice! Mi
puoi lasciare anche più commenti sei vuoi! ^_^ Sono un approfittatore, lo so!
^_^ Harry/Herm non è impossibile… questo lo sapremo solo a settembre, temo…
uffa, quanto ci mette la Rowling? Spero che continuerai a commentare… le
lusinghe sono molto apprezzate! Grazie, grazie… ^_^
-slverwings: chi poteva lasciarmi la centesima recensione? Ovviamente solo tu!
Sorellina mia, come farei senza di te? Aspetto con grande attesa i tuoi
commenti ai capitoli, sai che li apprezzo davvero tanto, e spero che
aggiornerai anche la tua ff! Vuoi farci morire senza farci sapere il finale?
Perfida! ^_^ le tue recensioni, anche se sono lunghe, e annoiano qualcuno, sono
il miglior carburante per continuare a scrivere! Il cento lo difenderò con le
unghie e con i denti, promesso… un bacio, principessa!
-DFC: ormai vi ho scoperto e questa volta passi… ma per favore, attenetevi
alla storia. Ho sarò costretto a prendere seri provvedimenti!
Angolo del lettore: in
questo periodo non ho avuto molto tempo per leggere… ma una storia devo
segnalarvela di sicuro!
Elivi –
Wiccan Dance
Entusiasmante!
Iniziative: visitate il forum di EFP e votate il miglior
scrittore/scrittrice del sito! Troverete tutte le informazioni nella sezione
concorsi.
Il concorso si chiuderà
fra breve… affrettatevi!
E' stato aperto da qualche mese un carinissimo
forum di Harry Potter. Abbiamo un gioco di ruolo, lo smistamento, e ogni
settimana chi troverà la soluzione all'indovinello che l'Amministratore propone
vincerà avatars, gift e animazioni riguardanti chiaramente Hp!!! Abbiamo
bisogno di nuovi iscritti per dare il via al gioco ^^ Quindi perché non ci fate
un salto? Ci farebbe davvero molto piacere.
Ho finito! Finalmente… vi
auguro una buona lettura!
Recensite!
Capitolo 15 Luci ed Ombre
Ronald Weasley era
letteralmente impietrito.
Sembrava che il suo cervello
non riuscisse più a formulare alcun pensiero. Non riusciva più a connettere.
Era totalmente scioccato.
La scena che gli si era
parata davanti era… che cos’era?
Sconvolgente? No… non era
sconvolgente… In fondo era una cosa piuttosto normale, una cosa piuttosto
comune… un semplicissimo gesto come quello non poteva di certo definirsi
sconvolgente…
E allora perché? Perché
stava così male?
Avrebbe dovuto essere
felice… avrebbe dovuto essere contento per i suoi amici. In un momento come
quello, in un periodo di pericolo e paura, un’unione di quel tipo non poteva
che far bene ad entrambi…
E allora perché? Perché non
riusciva a levarsi quell’espressione ebete dalla faccia? Perché non riusciva a
sorridere? Perché non era già corso ad abbracciarli e a prenderli in giro?
Lo sai benissimo il perché…
No, non lo so il perché… So
solo che mi sento così… così… strano.
Possibile che una cosa del
genere possa turbarmi a questo modo?
Forza Weasley, torna in te…
sono i tuoi migliori amici, perché fai così? Perché non vai da loro?
Lo sai benissimo il perché…
Lo sai benissimo il perché…
Quella frase si ripeteva
nella sua testa costantemente. Quando riusciva a riprendere per un momento il
controllo di se stesso, quella frase lo ributtava giù… giù in quel pozzo di
disperazione che sembrava non avere mai fine. Giù verso l’oscurità del cuore
dove la luce non riesce mai a vincere.
Forse lo sapeva il perché…
Scrutando nella sua anima,
prendendo conoscenza di se stesso, riusciva a capire il perché di tutto ciò…
Il suo volto da sconvolto e
turbato divenne serio e imperturbabile… sembrava un automa. Uno stupido pezzo
di latta senza un’anima, senza un cuore.
Lo sai benissimo il perché…
Si, adesso, lo so…
So di essere arrivato
un’altra volta secondo, so di aver perso ancora una buon’occasione per essere
qualcuno nella vita, so di aver atteso troppo…
E ora, ne pagherò le conseguenze…
La colpa è mia e mia
soltanto.
Avrei dovuto capirlo. Avrei
dovuto prevedere che sarebbe accaduta una cosa del genere…
Che colpa possono avere loro
se si sono innamorati? Che colpa possono avere se sono io qui l’unico a non
aver capito un accidenti della vita?
E allora perché… perché?
Perché vorrei distruggere
tutto quello che mi si para davanti? Perché vorrei far quanto più male
possibile a loro… sì, a loro, che hanno tradito la mia fiducia? Perché in
questo momento vorrei ucciderli con le mie stesse mani?
Che colpa posso avere io,
allora?
Che sono sempre stato la
ruota di scorta… che in famiglia ero soltanto il più piccolo e nient’altro...
che nella vita era considerato meno di zero…
Che colpa posso avere io?
Che mi sono sempre ritrovato
oscurato da quella presenza; quella presenza onnipresente che si prendeva tutti
i meriti, tutti gli elogi; quella presenza che mi aveva attirato così
follemente sin dal primo incontro…
Sì, lui era sempre stato
soltanto l’ombra del suo migliore amico… chi era ricordato per le sue gesta
eroiche? Chi veniva nominato in ogni attimo e in ogni angolo della scuola?
Di certo, non lui.
Era gelosia la sua? Forse
sì… ma non se ne pentiva affatto.
Ormai niente aveva più
senso.
Lui per la gente cos’era?
Ronald Weasley che cos’era?
L’amico di Harry Potter e
niente di più. Era la sua ombra, il suo compare… ma nulla di che.
Quante volte aveva
desiderato di ricevere più attenzioni?
Quante volte avrebbe voluto
essere considerato dalle persone, speciale?
Non lo sapeva neanche lui.
Ma aveva senso, parlare di
ciò?
No, non lo aveva… quella era
l’ennesima prova. Nulla sarebbe cambiato. Avrebbe dovuto soffrire ancora in
silenzio… avrebbe dovuto caricarsi dell’ennesima umiliazione, dell’ennesimo
rifiuto…
Era davvero pronto a
sopportare tutto questo?
Aveva ancora la forza di
andare avanti con questa farsa?
No, non l’aveva… era stanco.
Stanco di una vita d’ombre e
di fallimenti. Stanco di non poter essere se stesso, almeno una volta…
Il suo sguardo cadde su di
lei.
Era tesa. Come in attesa di
un verdetto. Come in attesa di una sentenza che avrebbe potuto condannarla alla
vita o alla morte.
Aveva perso anche lei…
l’unica speranza che gli era rimasta. L’unica luce che lo aveva sempre guidato
contro tutto e tutti, era svanita.
Aveva soltanto freddo.
Vedeva soltanto buio.
Come poteva averlo
abbandonato? Come poteva averlo lasciato in balia di sé stesso dopo che si
erano giurati eterna fedeltà?
La mente ritornò a quel
giorno. A quel magnifico giorno… le ore più belle della sua vita erano incanalate
in quell’unico ricordo…
Quanto
tempo era passato? Giorni, settimane, mesi… chi poteva dirlo? Eppure lo
ricordava come se fosse accaduto pochi attimi fa…
“ Prova a prendermi se ci riesci “
Stavano correndo per il prato… l’aria era intrisa dall’intenso profumo
delle rose appena sbocciate, e una brezza leggera cullava i loro volti…
Era felice. Come non lo era stato da mesi…
“ Ci riuscirò, stai
tranquilla “
Un’allegra risata uscì
dalla sua bocca. Cosa si poteva desiderare di più?
Come si poteva chiedere
di più se si toccava già il cielo con un dito?
Erano ore che stavano
correndo per quell’immensa distesa di campi, ma la fatica sembrava non
sopraggiungere mai… il loro cuore era leggero e nulla poteva turbarli in quel
momento.
Erano passati per serre…
Erano passati per distese di grano coltivato… una miriade d’odori e sensazioni
li aveva investiti e loro, come non potendo farne a meno, cercavano di
assaporarne ogni singolo momento…
“ Non ce la farai mai.
Sono troppo veloce “
Un sorriso solcò il suo
giovane volto… mai si sarebbe aspettata di passare una giornata come quella e
invece…
Ormai sentiva il fiato di
lui sul collo… che bella sensazione… si sarebbe lasciata cullare da quel
respiro per ore…
“ Non ne sarei così
sicuro! “
Con un rapido scatto
riuscì ad affiancarla e poi…
Caddero insieme in
quell’immensa distesa di fiori. Rotolarono a lungo nell’erba, tra scoppi di
risa e urla di gioia… nessuno era più felice di loro in quel momento.
Quando si fermarono,
ancora scossi da dolci risate, restarono strabiliati…
“ Guarda “
La tua voce m’indicava una distesa fantastica, un qualcosa
d’incredibilmente bello…
Davanti ai nostri occhi apparvero centinaia di fiori… uno spettacolo
indimenticabile. Come guidati da una mano invisibile, i fiori s’aprirono accarezzati
dal sole appena nato dando vita ai loro fantastici e tenui colori… l’alba di un
nuovo giorno si stava avvicinando, ma cosa importava? I loro genitori si
sarebbero preoccupati… erano stati fuori tutta la notte per poter assistere a
quello spettacolo… e allora?
Aveva importanza?
No… i fiori continuavano ad aprirsi sotto i loro occhi piacevolmente
colpiti… un milione di profumi e di odori li circondava…
Ma tra gli altri… riusciva a sentire, distingueva senza sforzo quello più
importante di tutti… il profumo di lei... quell’odore di vaniglia così dolce,
così tenero… Come poteva non distinguerlo?
La sua candida pelle chiara risaltava quasi innaturalmente se colpita dai
raggi del sole… il suo respiro era a tratti irregolare ma, nella sua essenza,
aveva anch’esso qualcosa di melodico ed armonioso… tutto era perfetto.
Lei era perfetta… il luogo, il sole, la luce… tutto.
Avrebbe potuto desiderare di più?
E quando, senza
preavviso, ti chinasti su di me e mi abbracciasti… nulla ebbe più un senso.
Eravamo solo noi due e nulla sembrava contare di più in quel momento… niente e
nessuno avrebbe potuto interrompere il nostro legame. Quel legame indissolubile
che si era creato…
Mi guardasti… e io non
seppi resistere. Come avrei potuto? Come avrei potuto lasciare che i tuoi occhi
non m’imprigionassero? Come avrei potuto non rimanere affascinato dal tuo
sguardo magnetico?
Mi avvicinai… sempre di
più… sempre di più…
Presi la mia mano nella
tua e…
“ Ron… devo chiederti una
cosa… una cosa molto importante. “
Il mio cuore perse un
battito. No, non poteva essere vero… io che per mesi avevo sperato, io che per
mesi avevo combattuto con il mio orgoglio, potevo farmi dominare ancora
dall’illusione?
Ti guardai quasi
scioccato… sembravi ansiosa, come se la mia parola potesse mandarti
dall’inferno al paradiso, come se tutto dipendesse da me e da me soltanto…
“ Ron…”
Cercavi il coraggio… il
coraggio di parlare…
“ Devi promettermi che
non mi lascerai mai… che mi starai sempre vicino… io ho bisogno di te… io non
posso vivere senza di te… giurami, che saremo sempre amici, Ron… per
l’eternità… “
E improvvisamente sentì
il mondo cadermi addosso… anche stavolta mi ero illuso, anche stavolta ci avevo
creduto troppo, quel tanto che bastava per farmi male…
E nonostante tutto… riuscii a sorriderti.
Mi riscossi dai miei
pensieri… ormai non contava più niente.
Era inutile continuare a
ricordare. In fondo per troppo tempo mi ero lasciato cullare da quegli attimi…
a cosa serviva ricordare, pensare, sognare quando farlo non mi provocava altro
che dolore? Perché rivivere quei momenti se dietro ad essi, per tutto questo
tempo, non si è nascosto altro che inganno e tradimento?
Tradire… ecco cosa avevano fatto i suoi migliori amici. Lo
avevano abbandonato a se stesso e lo avevano lasciato solo…
Solo… perché era sempre lui
a dover restare solo? Perché per una volta non toccava a qualcun altro? La vita
era ingiusta ma non per questo lui si sarebbe piegato…
Avrebbe reagito, come aveva
sempre fatto. Si sarebbe rialzato, anche quando le sue stanche gambe, non lo
avessero più sorretto. Si sarebbe armato di forza di volontà e avrebbe tirato
avanti…
Ma c’era dell’altro… c’era
anche qualcos’altro che lo turbava.
Tradire… ancora quella parola…
E un odio profondo lo
invase.
Odio per quei due che stavano
teneramente abbracciati sul letto. Odio per quei due che prima si stavano
dolcemente baciando. Odio per tutto ciò che lo circondava. Odio per ogni cosa…
anche per se stesso.
Solo la follia poteva
spingere una persona come Ron ad odiare profondamente sé stesso… e, infatti, la
luce dietro ai suoi occhi, sempre così piena di vita, sempre così deliziosa
nella propria armonia, non poteva essere più folle in quel momento…
Sembrava che uno spirito
maligno si fosse impossessato di lui… e lui non riusciva ad uscire, non
riusciva proprio a ritrovare quella lucidità che sarebbe servita molto in quel
momento…
Fu così che con il tono più
cattivo che potesse avere disse:
“ Spero che vi stiate
divertendo… vedo che non avete sofferto la mia mancanza e che non avete perso
tempo… “
Faceva paura.
Mai nessuno si sarebbe
aspettato che il povero Ronald Weasley, sempre canzonato e deriso, avrebbe
potuto sprigionare una tale forza… una forza così potente da incutere terrore
allo stato puro… una forza così potente da poter distruggere tutto quello che
intralciava il suo passaggio.
E adesso voleva solo
vendetta.
L’odio, ormai presente in
ogni recondita parte del suo corpo, lo aveva legato a sé e ne aveva fatto una
sua arma. Un suo alleato. Un suo servo.
“ Perdonaci “
Poi quella voce…
Se la ricordava ancora?
Riusciva ancora a distinguerla tra le altre?
Tutto gli appariva molto
confuso… eppure… poteva mai scordarsi quella voce?
Hermione lo stava guardando
intensamente. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime… ma il suo sguardo era
fermo e speranzoso, come se dire quella parola potesse averle dato un po’ di
conforto, un po’ di speranza…
“ Perdonaci… ti prego “
Stavolta fu Harry a parlare…
quelle parole sembravano costargli molto, ma sentiva di doverle dire. Scrutando
nel profondo del suo cuore, sapeva che non poteva non dirle… non poteva buttare
al vento sei anni di intensa, bellissima, magnifica amicizia per un singolo
attimo. Non poteva.
E fu così… che Ron
riacquistò il controllo di sé e l’ombra che lo avvolgeva si allontanò da lui…
il suo volto si distese, i suoi occhi anche se adombrati da una tenue
disperazione, ritornarono vivi e consapevoli.
Poteva perdonarli? Poteva
riuscire a scacciare quell’immagine dalla sua testa e continuare a essere loro
amico? Poteva semplicemente fare come se niente fosse successo?
Sì, poteva…
Ma
non sarebbe finita così. O almeno non per quella volta…
Era proprio Ron! Avete
indovinato! In fondo, non era difficile!
Il prossimo capitolo si
intitolerà: Un passo verso l’oscurità
Leggete e
recensite!
Dubbio, uno dei
nomi dell’intelligenza.
J.L. Borges – A/Z
Il suicidio è l’espressione di una specie di nascosta volontà di vivere.
Marti Leimbach
– Caro agli dei
Non si può andar via da se stessi solo spostandosi da un
posto all’altro. Non c’è rimedio a questo.
Ernest
Hemingway – Fiesta
Vedete quella
scritta blu? Quella in basso? Bene, cliccate!