Our Story di Celine_Falilith (/viewuser.php?uid=30007)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rimedi Dolorosi ***
Capitolo 2: *** Una Sorpresa ***
Capitolo 3: *** Ombra ***
Capitolo 4: *** Perchè? ***
Capitolo 5: *** Futuro ***
Capitolo 6: *** Ricordi di Giornale ***
Capitolo 7: *** Affetto ***
Capitolo 8: *** Speranza ***
Capitolo 9: *** Morte ***
Capitolo 10: *** Supplica ***
Capitolo 11: *** Guardami ***
Capitolo 12: *** Come un Principe ***
Capitolo 13: *** Promesse ***
Capitolo 14: *** Famiglia ***
Capitolo 15: *** Solitudine ***
Capitolo 16: *** Protezione ***
Capitolo 17: *** Gelo ***
Capitolo 18: *** Raggio di Sole ***
Capitolo 19: *** Tentazione ***
Capitolo 20: *** Il Desiderio del Cuore ***
Capitolo 1 *** Rimedi Dolorosi ***
EDIT 09/06/09
OMG, la prima drabble di Our Story -__-
Perdonatemi, è orrenda.
Non ero in me quando l'ho scritta.
Please, adocchiate solo quelle dopo la dieci, sono le più
leggibili.
Grazie! TwT
Hogwarts,
Maggio 1974
Rimedi
Dolorosi
•••
«AAARGH!!!»
«Eddai, Sev! »
«No, no e poi NO! Ho fatto male a
fidarmi di te, Lily…»
«Hai fatto benissimo, invece! I
rimedi babbani sono i migliori! Non ti costa niente provare! E poi me
l’avevi
promesso! E…»
Senza nemmeno degnarla di una risposta,
Severus si apprestò ad uscire dal bagno. Lily
però lo afferrò all’ultimo
momento per il braccio, lo fece voltare e lo guardò dritto
negli occhi.
Quegli
occhi…
«E…e
va bene! Ma questa è l’ultima
volta, chiaro?! »
Detto fatto: Lily sorrise, e vuotò
sulla testa dell’amico tutta la confezione di shampoo per
capelli grassi.
•••
|
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Capitolo 2 *** Una Sorpresa ***
Hogwarts,
Febbraio 1976
Una
Sorpresa
•••
«Lily!
Ho una sorpresa per te!»
«Davvero? Di che si tratta? »
«Ti ho detto che è una sorpresa! Che sorpresa
è se te lo dico? Appena finito il
banchetto serale raggiungimi alla riva del Lago Nero. A stasera!
»
«Ma…Sev! Dove corri? HEI! »
*
La gelida brezza notturna solleticava le foglie delle querce e delle
betulle,
impedendo loro di addormentarsi come il sole appena calato. Ma altri
raggi si
erano sostituiti a quelli dorati dell’astro diurno,
rischiarando il paesaggio
circostante: erano i raggi argentei di una piccola cerva, di
consistenza
gassosa, che saltellava felice sul pelo dell’acqua del Lago
Nero. La sua luce
benefica illuminava i volti di due ragazzi, entrambi concentrati su
quella
insolita ma straordinaria apparizione.
«Oh,
Sev…come…come…?»
Il ragazzo aveva la fronte costellata di goccioline di sudore, ma
sorrise
trionfante.
La cerva si slanciò in alto, verso il cielo e verso la luna
calante, per poi
dissolversi lentamente.
Il ragazzo cadde sulle ginocchia, tremante. L’amica, per un
attimo, restò
a fissare il punto dove la cerva era sparita: poi si
inginocchiò vicino al
ragazzo e gli mise un braccio attorno alle spalle.
«Severus, cos’era? Dove hai imparato a farla? Santo
cielo, era…era…bellissima!
»
“Sì”,
pensò il ragazzo, alzando lo sguardo e contemplando gli
smeraldi
incastonati nel volto candido della ragazza.
“Bellissima”.
•••
|
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Capitolo 3 *** Ombra ***
Hogwarts,
1977 - 1978
Ombra
•••
Sono
diventato la tua ombra
Ti
seguo per i corridoi
Mi
nascondo, ti guardo, ti spio
Ieri
ti ho accarezzato i capelli
E
mi hai sentito: ti sei voltata
Ma
io non c’ero più
Sono
veloce, impalpabile, come un alito di vento
Ora
vivo nutrendomi dei tuoi sorrisi
Rubati
da lontano
Ho
dimenticato il sapore delle tue parole
Ti
ho lasciato una rosa sul banco
“Alla
tua bellezza”
E
hai dato un bacio a James, pensando che fosse sua.
Sono
mesi che non mi vedi
Perché
sono mesi che sono dietro di te
Assaporando
una vita
Che
non sarà mai mia
Sono
solo un’ombra
•••
|
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Capitolo 4 *** Perchè? ***
Perchè
Hogwarts,
1972, 1974,
1991
Perché?
•••
«Perché
saltelli, Lily? »
«Sono
felice, Sev! »
«Perché
sei felice? »
«C’è
bisogno di un motivo per essere felici? »
~
«Perché
mi vuoi bene, Lily? Perché mi vuoi bene quando tutti mi
odiano, mi
disprezzano…quando non sono amico di nessuno? »
«Nessuno
ha mai capito quanto fosse preziosa la tua amicizia, Sev. »
~
Anni
dopo i due si ritrovarono. Di nuovo insieme.
Lui,
un professore. Lei, un riflesso.
Un
riflesso di un ricordo.
I
due si guardarono. Gli occhi lucidi dell’uomo incontrarono
quelli di vetro
della donna.
Lo
sguardo di Severus Piton cedette: serrò le palpebre e volse
il capo verso
l’alto, mentre una lacrima silenziosa percorreva i tormentati
lineamenti del
suo viso.
«Perché?
»
E,
per la prima volta, Lily non rispose.
•••
|
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Capitolo 5 *** Futuro ***
Futuro
Hogwarts,
Novembre
1971
Futuro
•••
«Sev!
Aiutami, ti prego! »
«Che
succede, Lily? »
«La Pozione Cura Ferite!
E’ un disastro! »
«Fa
vedere…»
«Allora?
Allora?! »
«Non
è grave! Hai dimenticato le Radici di Asfodelo…
buttale e mescola tre volte in
senso antiorario. »
«Funziona!
Sei un genio…potresti fare l’insegnante, un
giorno! »
«Ma
per favore…»
«E
cosa vorresti fare da grande? »
Il
ragazzino guardò l’amica, pensieroso.
Potere.
Gloria. Ricchezza.
Lily.
«Allora?
Allora?! »
Severus
sorrise.
«Decideremo.
»
•••
|
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Capitolo 6 *** Ricordi di Giornale ***
Ricordi di Giornale
Ricordi di Giornale
Ogni
cosa ha il suo profumo: i campi, il sole, i fiori, la
libertà.
•••
Una
volta io e Lily passeggiavamo. Era estate, e soffiava un vento molto
caldo.
Improvvisamente
una folata d’aria ci portò un foglio di giornale.
Poi due. Poi tre.
Lily
li raccolse: erano i ritagli di un giornale scandalistico, dove quei
giornalisti ficcanaso (come si chiamano? Paperazzi? Paparazzi?) ci
mettevano le
loro foto fatte di nascosto o roba del genere.
Però
lei sorrise, e mi prese per un braccio. Mi portò alle radici
di una grande
quercia, e mi disse di arrampicarmi. Una volta seduti sui rami
dell’albero mi
insegnò a piegare la carta in modo che ne venisse fuori un
cigno. O forse era
un passero…
«
Al mio tre, lascialo
andare! »
« Cosa?! »
« TRE!! »
Non
era la
Magia,
era la
Natura:
i cigni volavano, nuotando nel vento, leggeri e aggraziati.
E
mi si gonfiò il cuore…
*
Lily
sapeva far nascere cose meravigliose da altre cose, per quanto brutte e
disprezzate potessero essere.
Prendeva
giornali e li tramutava in cigni.
Prendeva
fiori appassiti e ne faceva farfalle.
Prendeva
rospi e li trasformava in principi.
L’amavo
per questo.
•••
|
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Capitolo 7 *** Affetto ***
Affetto
Casa
di Lily, Natale
1975
Affetto
•••
Il
fuoco scoppiettante danzava allegro nel camino del salotto, diffondendo
il suo
piacevole tepore nella stanza: i due ragazzi se lo godevano in
silenzio,
sdraiati sul pavimento e coperti da un unico panno colorato.
«Il
Natale non è poi così tremendo, Sev…»
mormorò Lily, riprendendo una discussione precedente.
«Quest’anno
no, Lily. Ma gli altri anni
è stato orribile. Nessuno a casa mia si è mai
scomodato a festeggiarlo, il
Natale…ed è meglio così.
»
La
ragazza si voltò per guardarlo: «Sei
così pieno di
amarezza, amico mio… a volte mi sento inutile. Non ti
è piaciuta questa serata?
»
Sul
viso di Severus fiorì un raro sorriso. Un fiore piccolo e
prezioso.
«Mi
è piaciuta tantissimo, Lily. A parte
le occhiatacce di tua sorella…»
«I
miei genitori ti adorano, però!
»
rispose la ragazza, guardando il fuoco e socchiudendo gli
occhi.
Babbani…
Fra
i due calò un silenzio sonnacchioso.
«Non
andare via, Lily…»
disse piano Severus, dopo un po’.
«Devo.
Non vedo i miei parenti da molti
mesi, Sev…. Mi mancano. E io manco a loro.
»
«E
quando tornerai?
»
«Dopo
capodanno, temo.
»
«E
io?
»
Lily
gli si avvicinò, sorridendo.
«Per
te…»
disse, portandosi le
mani al collo e sfilandone una collanina: «Ho
qualcosa di molto
speciale.
»
«Che
cos’è?
»
bisbigliò Severus mentre la ragazza gli sistemava la
catenina attorno al collo magro.
«Ti
ricordi quando ti ho insegnato a
pattinare sul ghiaccio? Beh, ho chiesto a Canon se poteva fotografarci
di
nascosto…»
Il
ragazzo guardò il ciondolo: era una piccola foto
incorniciata elegantemente,
raffigurante …
«Aspetta,
bisogna dare un colpo di
bacchetta perché l’immagine si allarghi!
»
…un
impacciato Severus aggrappato al braccio di Lily, la quale scivolava
con
disinvoltura sulle acque ghiacciate del Lago Nero.
I
loro sguardi si erano incontrati per un breve, meraviglioso attimo.
Sguardi che
promettevano amicizia, amore e affetto.
« Non
sarò mai lontana da te. Mai.
»
E
mentre la ragazza lo abbracciava, Severus pensò che sarebbe
stato davvero così.
Per sempre.
•••
|
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Capitolo 8 *** Speranza ***
Speranza
Hogwarts,
Giugno 1976
Speranza
•••
«Allora…
chi vuole vedermi togliere le mutande a
Mocciosus? »
Molti
fanno smorfie di disgusto,
ma non si muovono.
Altri ridacchiano con malizia.
Altri se ne vanno.
Potter
guarda la folla,
soddisfatto.
E
io sono sospeso a testa in giù,
aspettando la prossima umiliazione.
O punizione, come la chiama Potter.
Ma penso a quello che ho appena
fatto…
Dio.
Perché l’ho
fatto?
«Non
mi serve l’aiuto di una piccola schifosa
Mezzosangue!»
L’ho
chiamata piccola, come la chiama
Potter qualche volta.
Ma l’ho chiamata anche schifosa… e
Mezzosangue…
Gli artigli dell’angoscia mi
stritolano il cuore…
Mi
perdonerai, Lily?
«Siete
uguali, voi due!»
So
che lo farai.
Lo capisco, mentre ti guardo
andare via.
Mi hai già perdonato tante volte…
Lo farai ancora, me lo sento.
E
l’angoscia se ne và.
Potter
si avvicina: vuole ridicolizzarmi.
Un’altra volta.
Ma adesso lo guardo negli occhi,
sorridendo. E sussurro, in modo
che solo lui possa sentirmi:
«Io
ho qualcosa
che tu non hai, Potter. »
•••
|
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Capitolo 9 *** Morte ***
Morte
Morte
•••
«Riconosci
la nostra ospite,
Severus?»
Oh
no… è Charity! Adesso capisco il piano del
Signore Oscuro… La ucciderà. È
condannata a morte, come tutti noi.
«Severus!
Aiutami!»
Non
posso, Charity… Non posso. Sei costretta a morire, e io devo
assistere alla tua
morte senza poter fare nulla per impedirla.
«Severus…
ti prego… ti prego…»
Devo
ostentare indifferenza. E sembrare impassibile, davanti a una moglie,
una madre…
che muore… per questa pazzia, che tutti chiamano guerra.
Posso
farcela. Ci sono abituato.
Però…
ti prego, Charity, non piangere.
Non
sono insensibile. Sono impotente.
Morirai
credendomi un impostore, un codardo,
un
vigliacco...
«Avada
Kedavra»
Addio…
•••
|
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Capitolo 10 *** Supplica ***
Supplica
Hogwarts,
Giugno 1974
Supplica
•••
«Severus,
ti prego…»
«No!»
«Non
puoi negarmela così freddamente!»
«Ci
sono 40 gradi all’---
»
«TI
PREGO! Ti ricordi l’ultima volta?»
«Dieci
minuti fa? Sì, ed è stato umiliante…»
Ma i muscoli facciali di Severus stavano lottando
per trattenere un sorriso.
«Visto?
Visto? Stai ridendo! Non puoi
rifarlo solo un’altra volta?»
«Ma…
proprio qui?»
«Dai!
Non c’è nessuno, adesso…»
Severus si alzò, sbuffò e si guardò a
destra, a
sinistra e scrutò persino il cielo.
«Dai!»
Il ragazzo chiuse gli occhi per un istante, sbuffò
ancora e…
…
si passò una mano fra i capelli flosci,
ammiccando.
«Ti
piaccio, Evans?»
gracchiò, in una perfetta
imitazione di James Potter.
Il giardino di Hogwarts si riempì delle risate di Lily, che
attirarono
il vero Potter e la sua banda: arrivò
giusto in tempo per osservare la
seconda esibizione di Severus, prima che tutti
–tranne James,
che guardò furioso i suoi amici–
cadessero
a terra per le risate.
•••
|
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Capitolo 11 *** Guardami ***
Guardami
Hogwarts,
9 Gennaio 1976
Guardami
•••
«
Chiudi gli occhi! »
« Lily…»
« Chiudili! »
Il ragazzo si finse contrariato, ma ubbidì. Subito dopo
sentì un
piccolo peso sulle sue gambe incrociate.
Capendo, cominciò a scartare il regalo. Le dita sottili
sciolsero i
nodi che chiudevano il pacchetto, poi scivolarono
all’interno, toccandone il
contenuto.
Tirandoli
fuori, li indossò: erano guanti, morbidi, caldi e…
« Verdi!!
»
esclamò Severus, aprendo le palpebre e guardando
l’amica.
«
Proprio
come…» ma si
bloccò, arrossendo e distogliendo lo sguardo dagli occhi
della ragazza.
«
Sì,
come Serpeverde! Li ho presi apposta…»
rispose Lily.
Il
ragazzo sentì la
delusione pizzicargli l’intestino. Possibile che non
riuscisse a fare nemmeno una
semplice considerazione sui
suoi occhi?
«
Sev…»
riprese Lily, leggendo la tristezza sul volto dell’amico:
« Non ti
piacciono? »
Severus sospirò, ma non rispose. Come poteva dirle quanto le
fosse grato
per essere l’unica amica che avesse mai avuto,
l’unica ad essersi ricordata del
suo compleanno…come?
« Guardami
»
sussurrò Lily.
E
Severus lo fece, per la prima volta senza il timore di essere
scoperto, senza temere di indugiare troppo su quelle iridi…
Poi
scosse la testa, e con
un cipiglio irritato rispose: «
Ma sì che
mi piacciono! »
•••
|
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Capitolo 12 *** Come un Principe ***
Come un Principe
Sentiero
di
Spinner’s End, Luglio 1972
Come
un Principe
•••
«
Severus… perché ti
sei messo un berretto di lana in pieno Luglio? »
Il ragazzino guardò basito
l’amica, come se non si aspettasse
quest’osservazione da parte sua.
Poi s’incupì.
« Lascia perdere…»
Lily notò che dal cappello
non spuntava nemmeno una ciocca dei lunghi capelli di Severus.
« Va bene, Sev. Ti
rispetto ».
Detto ciò si sedette
di fianco all’amico, socchiudendo gli occhi e godendosi le
carezze del
venticello estivo.
Non passò molto prima
che Severus, con un sospiro profondo, si sfilasse il berretto,
rivelando una
capigliatura lavorata con fretta, rabbia e noncuranza: molte ciocche
erano
state tagliate alle radici, altre erano state appena spuntate e molte
erano del
tutto assenti.
Lily
non si scompose,
per quanto lo spettacolo la intristisse parecchio.
« È stato mio padre »
disse Severus: ogni sillaba era carica d’odio e disprezzo.
« Non è così male »
fece Lily, sicura.
Il ragazzino la
guardò, inarcando le sopracciglia: « Cosa?
»
Lily si avvicinò
all’amico, sorridendo.
«
Così malandato,
sembri un eroe! Un eroe di ritorno da un lunghissimo viaggio, che ha
dovuto
affrontare draghi, giganti, troll… Un po’ provato,
abbattuto, rasato… ma
che non ha perso il suo
coraggio e la speranza per il futuro! »
Severus si umettò le
labbra prima di rispondere, con gli occhi sgranati: «
Come… un cavaliere? »
«
Sì, un cavaliere… o
un principe! Sei un principe magnifico, Severus! »
Il ragazzino si guardò
le scarpe, arrossendo: e la sua principessa?
Sentì il peso della
testa di Lily sulla spalla: trasalì appena.
« I capelli
ricresceranno presto, Severus, vedrai! A me non importa,
comunque…»
“
E questo basta “ si
disse Severus, sorridendo felice.
•••
|
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Capitolo 13 *** Promesse ***
Amicizia
Infermeria
di
Hogwarts, Ottobre 1971
Promesse
•••
«
Piton! Esci di qui,
ragazzo: sono ore che vegli sulla mia paziente! Ci
bado io a lei. »
« Ma io devo restare con Lily, Madama! »
La donna si girò, guardando il ragazzino seduto al capezzale
dell’amica addormentata.
« Gliel’ho promesso! »
«
Severus…»
«
Sì? »
« Resterai qui con me, anche mentre dormo?
»
Il
ragazzino
aveva sbirciato per un attimo fuori dalla finestra, guardando gli altri
studenti godersi una delle ultime domeniche di sole.
«
Finchè non
guarirai, resterò qui, Lily. Sempre. »
«
Capisco » disse
Madama Chips, insolitamente comprensiva: « Ma è
quasi ora di pranzo, e non puoi
fare molto per --- »
Non fece in tempo a finire la frase: Severus era già
schizzato fuori
dall’infermeria, diretto alla Sala Grande, spinto da
un’idea prepotente.
Tremendamente idiota, ma era l’unica soluzione.
*
Lily
si svegliò alcune
ore dopo, e la prima cosa che vide fu il volto verdognolo di Severus
nel letto
accanto al suo: per un attimo avvertì lo sguardo nero
dell’amico su di se.
« Indigestione »
spiegò Madama Chips quando le portò la
medicina: «
Troppo cibo. Ha il sonno
tranquillo, quel ragazzo: non si
è mai
mosso…»
•••
|
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Capitolo 14 *** Famiglia ***
Famiglia
Casa
dei Piton, Agosto 1973
Famiglia
•••
«
Benvenuta in casa
Piton » disse Severus mestamente, aprendo la porta a Lily.
L’ambiente era
squallido: pareti ingiallite, pochi vecchi mobili. Severus si
sentì ardere di
vergogna.
« Ci sediamo? Sono
stanchissima… » disse Lily, accomodandosi su una
poltrona: « Dov’è la tua
camera, Sev? »
Il ragazzo puntò
l’indice verso una stretta scala, nel lato destro del salotto.
« Beh, non è un
granchè… » bisbigliò
Severus, nervoso.
« Non importa! Sono… »
Voci rabbiose. Un cigolio.
Una chiave infilata nella toppa…
In un attimo, la mano
di Lily si trovò serrata in quella dell’amico.
“Dobbiamo nasconderci…”
Salirono velocemente
le scale: i passi di Lily sembravano pesantissimi rispetto a quelli di
Severus,
che aveva imparato a non fare alcun rumore.
Entrarono nella camera
da letto, raggomitolandosi dietro la porta.
« Lily…
io… pensavo
che tornassero tardi…»
Ma Lily guardava le
persone in salotto, affranta, ascoltando le loro grida violente, mentre
il rancore
e la delusione scendevano dagli occhi di Severus.
•••
|
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Capitolo 15 *** Solitudine ***
Solitudine
Hogwarts,
Giugno 1976
Solitudine
•••
Il
buco del ritratto si chiuse, separando per sempre i
due ragazzi.
Entrambi si sedettero con le spalle al muro, ai piedi della Signora
Grassa,
che ebbe la delicatezza di non lamentarsi.
Lily
sentì un prurito al naso.
Lo conosceva bene,
ma era troppo arrabbiata per piangere.
Severus
si afferrò i
capelli:
« Perché io dovrei essere diversa? »
Già… perché?
Erano
mesi che insisteva.
Non poteva certo costringerlo a mollare i suoi
“amici”.
O forse sì?
Perché
lei dovrebbe
essere diversa?
“Il perché lo sai benissimo, idiota.
E
lo
sa anche lei”.
Peggio
per lui.
Lily non poteva rimetterci la sua felicità per colpa di
Severus.
Ma…
se la
sua felicità fosse proprio Severus?
“Chiamala.
Riprovaci”.
C’è tempo. C’è sempre tempo
per essere perdonato.
“Vero. Ma il vostro tempo è finito, ormai”.
È
troppo grande il desiderio di chiamarlo e di tornare
indietro
ma non è così semplice cambiare
ciò che il destino ha già stabilito.
Severus
si alzò:
aveva sentito un singhiozzo dall’altra parte del quadro.
L’aveva fatta piangere...
Oltre
la rabbia, l’angoscia e la tristezza,
c’è la solitudine.
I due ragazzi non ne conoscevano il sapore da sei anni.
•••
|
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Capitolo 16 *** Protezione ***
Protezione
Spinner’s
End, Luglio
1970
Protezione
•••
Quattro
piccoli piedi guizzavano allegramente nelle acque chiare del
fiumiciattolo, mentre
i loro proprietari chiacchieravano ridendo.
«
Ma dai! Non può essere vero! » esclamò
divertita la bambina.
«
Sì, invece! Te lo giuro » replicò
l’amico, divertito anche lui: « Non prendermi
in giro, so di che parlo! »
«
Sì, ma è difficile credere che esistano creature
buffe come i troll! »
«
Buffe?! Alcuni li trovano spaventosi » rispose il bambino
sorpreso: « Se ne
incontrerai uno, non ti sembrerà tanto buffo, vedrai
» disse annuendo
saviamente: « Comunque, ci sono cose peggiori dei troll nel
mondo magico ».
«
Per esempio? »
«
Per esempio… » il bambino spalancò i
grandi occhi neri, guardandosi intorno per
accertarsi che nessuno li stesse ascoltando. « Per
esempio… Lord Voldemort »
sussurrò.
«
Lord che? »
«
Voldemort. Lui si che è spaventoso. Ma è anche
potente » aggiunse ripensandoci,
con un’impercettibile nota di ammirazione nella voce.
«
E chi è? Il preside di Hogwarts? »
«
No, quello è Silente. Lui è buono, mentre
Voldemort è cattivo. Molto cattivo ».
La
bambina sembrava impressionata, ma decise di non approfondire
l’argomento.
Guardò i suoi piedini immersi nell’acqua, poi
sorrise.
«
Sai, Sev, non credo che mi spaventi tanto questo tizio »
disse poi, guardando
l’amico apertamente: « Finchè sarai con
me, non avrò paura ».
Severus
era davvero colpito. « Certo. Non lascerò che ti
faccia del male » riuscì a
borbottare nel suo immenso stupore.
Lily
gli circondò le spalle con un braccio, sorridendo, prima di
spingerlo
nell’acqua a tradimento.
•••
|
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Capitolo 17 *** Gelo ***
Gelo
Hogwarts,
Marzo 1976
Gelo
•••
«
Expecto…
expecto… »
«
Forza, puoi farcela! »
«
Ci sto provando! »
fece Lily
stizzita, abbassando la bacchetta e accasciandosi a terra: «
Non sono un genio come te! »
«
Ci puoi riuscire benissimo »
sussurrò Severus con un cupo cipiglio di rimprovero: « Devi solo concentrarti
più intensamente sul tuo pensiero
felice. »
Si sedette di
fianco all’amica, contemplando l’orizzonte.
«
Sev? »
«
Cosa? »
«
Mi dici qual è il tuo pensiero felice?
»
Ecco.
Incredibile come una domanda apparentemente innocente possa scatenare
un tale
flusso di coscienza.
Severus
socchiuse gli occhi, che ormai non potevano più vedere i
mille colori del tramonto.
Ricordò
quando la vide per la prima volta, quando il sole stava calando ed era
stata una giornata terribile per lui: Lily fu come un balsamo sulle
ferite
aperte da suo padre…
Ricordò
quando
l’aspettava sotto quel salice nel sentiero di
Spinner’s End, a come si
arrabbiava per il suo ritardo quando in realtà avere
un’amica da aspettare in
un mondo così buio fosse così bello…
Ricordò
quando
gli aveva sorriso per la prima volta: provò un sentimento
diverso dall’angoscia,
dall’invidia e dal dolore, ma decise di soffocarlo, come
molte altre volte nel
futuro…
Ricordò
ogni
abbraccio, ogni carezza, ogni bacio sulla guancia.
Ogni sguardo.
«
Allora? » fece Lily
impaziente.
Severus
la
guardò con intensità, poi guardò
dietro di lei, dove Avery e Mulciber
gli facevano segno di seguirlo.
«
Devo andare » disse
sbrigativo,
e raggiunse i suoi compagni.
Quella
parola
mai detta ricadde nel cuore da cui era venuta, gelandolo.
“Tu”.
•••
|
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Capitolo 18 *** Raggio di Sole ***
18 - Raggio di Sole
Raggio
di Sole
•••
Quando
Severus Piton era piccolo, e il mondo già gli sembrava un
luogo oscuro e
sinistro, amava distendersi nel giardino dietro casa sua - dopo che suo
padre
aveva finito di "educarlo" - e aspettare che il sole calasse.
Era così bello il manto tenero e sereno del tramonto, che lo
riscaldava coi
suoi ultimi raggi teporosi. Sembrava una grandissima coperta colorata,
che
faceva sparire i dolori, i lividi… e faceva persino
sorridere il piccolo Sev!
Ma una sera, quando Severus raggiunse il giardino - gattonando,
perché era
tanto stanco - alzò gli occhi verso il sole e
quello… non c’era più.
Al
suo
posto, la ciminiera di una grande fabbrica.
Gli
avevano
rubato il suo tramonto… dov’era finito?
*
Hogwarts,
Settembre 1971
Lily
aveva ascoltato
Severus senza interromperlo, fissando attentamente le sue labbra
impegnate nel
raccontare.
« Da allora non l’ho più visto. Non
volevo ricordare » aggiunse il ragazzino,
lo sguardo fisso a terra: non si accorse del luccichio negli occhi
dell’amica,
che bruciavano di commozione.
«
Sev… »
disse lei, e quando l’amico si voltò a guardarla
vide che aveva le braccia
aperte.
E
si accorse
che Lily era calda e colorata proprio come quella coperta che lo
scaldava da
piccolo, e scoprì che il suo più grande desiderio
era di starne avvolto per
tutta la vita.
Ma proprio quando stava per superare l’imbarazzo e finire fra
le braccia
dell'amica…
«Sirius,
guarda! C’è il nostro Mocciosus! » fece
James Potter fingendo di essere appena
arrivato.
•••
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Capitolo 19 *** Tentazione ***
Tentazione
Giardino
di
Spinner’s End, Agosto 1975
Tentazione
•••
Era
disteso
sull’erba imperlata di rugiada, ed era notte inoltrata: si
era addormentato.
L’ultima cosa che ricordava era la conversazione con lei,
qualche ora
prima…
Infatti,
improvvisamente sentì qualcosa sul suo petto: una mano
stringeva timidamente la
sua t-shirt, e Lily dormiva di fianco a lui, vicina al suo viso come
non lo era
mai stata.
Il
ragazzo
si allontanò, intimorito da quel contatto.
Poi si diede dello sciocco per l’essersi scostato
dall’unica persona che avesse
mai desiderato stargli vicino.
Si rimise di fianco Lily, cercando nell’oscurità i
suoi lineamenti assopiti e
indugiando sulle… sulle labbra.
…
No,
non lo
avrebbe fatto.
Mai.
Cosa
poteva
ottenere, con un bacio rubato nel sonno? Lei rimaneva irraggiungibile,
come
quelle stelle che le illuminavano un poco il viso, anche se in quel
momento
Severus poteva ascoltare il suo respiro regolare, e scostarle dal viso
quella
ciocca che, ne era certo, la infastidiva…
Ma
più
tardi, nel dormiveglia, un battito di ciglia, e qualcosa di umido e
soffice gli
sfiorò le labbra secche.
Non
rispose,
né diede segno di essere sveglio.
Un’altra
goccia in quel mare di occasioni perdute.
•••
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Capitolo 20 *** Il Desiderio del Cuore ***
Il Desiderio del Cuore
DATA
LA MIA LUNGA ASSENZA SU EFP, PREGO AVVISATEMI SE NEL FRATTEMPO
E’ STATA SCRITTA
UNA FICTION SIMILE A QUELLA CHE STATE PER LEGGERE.
Thanks!
^3^
***
Stamberga
Strillante, Giugno 1998
Il
Desiderio del Cuore
•••
Sangue
venefico fra le venature del legno.
Il
volto di un
ragazzo odiato, l’ultimo che vedrai.
Stai
morendo.
Sei.
Sono
questi i battiti che ti rimangono.
Il
tuo cuore ti ha sempre parlato chiaro,
ma
solo poche volte hai voluto ascoltarlo.
Cinque.
Il
tuo cuore. Quella cosa offesa e raggrinzita.
Chiusa
in se stessa, sgonfia di amore.
Riuscirai
ad aprirlo, ora che te stai andando?
Quattro.
È
da lì che sgorga quel sussurro pietoso?
«
Guar… da… mi
»
Stai
pregando, Severus?
Tre.
Sì.
Preghi. Preghi che il tuo unico desiderio venga esaudito.
Rivederla.
Quella luce che illuminò l’oblio della tua anima.
Tanto,
tanto tempo fa.
Due.
E
in un lampo di smeraldo, eccola.
È
lei. Ed è sempre stata
con te, con
suo figlio.
Le
tue labbra insanguinate si schiudono…
Uno.
…
ma non puoi chiederle scusa.
Di
lei resta solo un ragazzo addolorato
il
cui perdono non avrai mai.
Zero.
Un
ultimo sussulto.
Non
sarai mai redento.
•••
°°°
•Celine’s
Space•
Hem…
urg.
Ci tengo a
precisare che non sono…
*va a vedere la
data dell’ultimo aggiornamento e inorridisce*
… SETTE MESI che
sto lavorando a questa… cosa.
Quando la scrissi
ero intenzionata a pubblicarla il più presto.
Ma…
non ci sono
riuscita.
In
sette mesi può
accadere di tutto. In una vita può
accadere di tutto.
Vi
chiedo scusa, è
indecente che vi abbia fatto aspettare così tanto,
soprattutto per i pochi
fedeli che erano rimasti affezionati a questa raccolta tanto speciale
per me.
Non so se questo
sarà l’ultimo capitolo… probabilmente
sì. Mi sembrava ingiusto lasciare
inconclusa Our Story.
Ho
poco da
aggiungere. Grazie per tutto quello che è stato, prima che
sparissi.
Grazie.
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