Jadokou

di ZuzzyKB
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Veleno ***
Capitolo 3: *** Riuscirò a scoprirlo! ***
Capitolo 4: *** Chi ***
Capitolo 5: *** Finalmente Hisoka ***
Capitolo 6: *** Cosa provo? ***
Capitolo 7: *** Salamander ***
Capitolo 8: *** Kori ***
Capitolo 9: *** Emerarudo ***
Capitolo 10: *** Labirinti mentali ***
Capitolo 11: *** Gelosia e vendetta ***
Capitolo 12: *** Batti cinque! ***
Capitolo 13: *** Sakasu ***
Capitolo 14: *** Fiducia ***
Capitolo 15: *** Lacrime ***
Capitolo 16: *** Akumu (incubi) ***
Capitolo 17: *** Ricompensa ***
Capitolo 18: *** Meno due ***
Capitolo 19: *** Misshon tassei ***
Capitolo 20: *** Hisoka!!! ***
Capitolo 21: *** Sorellona ***
Capitolo 22: *** Marghe, mi odierai! ***
Capitolo 23: *** Wendy ***
Capitolo 24: *** Adios Circo! ***
Capitolo 25: *** Papà e mamma ***
Capitolo 26: *** Fine ***
Capitolo 27: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


JADOKOU

Jadokou è il nome della protagonista di questa storia. L'epilogo sarà in terza persona, perché descriverà fatti che la protagonista non può ricordare perfettamente, mentre gli altri capitoli saranno in prima persona.
Diverditevi.    ILOSLOVE


Tutto iniziò all'incirca 18 anni fa, quando due figure incappucciate scapparono dall'ospedale in cui avevano dato alla luce la propria figlia. Fuggirono perché avevano problemi con la legge, data la loro carriera di assassini e perché avrebbero loro impedito di dare piccole dosi di veleno alla neonata, come invece era loro tradizione. Sembrava una pratica crudele, e lo era ma non gliene importava molto, loro figlia era semplicemente un'altra arma pronta per combattere. 

Continuarono a somministrarle veleno, aumentando ogni anno la dose, fino ai tre anni, quando decisero che era pronta per il battesimo nen. La bambina a differenza di molti adulti, non ebbe particolari problemi tranne che uno dei due occhi passò dal color ametista al color smeraldo, che era il colore dei cacciatori di assassini più pericolosi al mondo: la famiglia Yamato. Per questo motivo la abbandonarono senza problemi, lasciando però un biglietto in cui spiegavano chi fossero e il perché della loro scelta. Pensavano infatti che la loro figlia, venuta a sapere di questo, avrebbe cercato di raggiungerli per unirsi a loro e lì l'avrebbero uccisa, solo per il gusto di farlo e soprattutto perchè una loro discendente non poteve somigliare anche per un solo particolare ai loro nemici numero uno. Ma non conoscevano Jadokou. 
Erano passati 15 anni da quando era stata abbandonata in orfanotrofio e ormai Jadokuo era maggiorenne e poteva finalmente uscire da quel posto maleodorante e dedicarsi alla ricerca dei genitori. Prima, però, doveva diventare una black list hunter, anzi prima doveva prendere la licenza di hunter.
Jadokou era alta, spalle larghe, piuttosto muscolosa, ma con un viso dolce, che nascondeva bene il suo carattere scontroso e vendicativo. Aveva preso dal padre il colore dei capelli, castano con riflessi viola, mentre dalla madre prese più che altro il suo sex appeal, che era celato dai vestiti logori dell'orfanotrofio. Ecco perché appena uscita da lì, andò in un negozio di vestiti e si comprò un paio di pantaloncini neri di pizzo, ma molto comodi, una canotta viola che ne faceva risaltare l'occhio viola e i capelli e infine un paio di all star anch'esse viola. 
Riuscì ad arrivare al luogo dell'esame, senza neanche tanti problemi ed è qui che finalmente inizia questa storia.


Nota autrice
Bene il prologo è finito. Spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito. Dal prossimo capitolo a parlare sará la nostra protagonista e incontrerà un certo giullare di nostra conoscenza ;) il potere di Jadokou e il significato del suo nome saranno spiegati nei prossimi capitoli. Al prossimo capitolo, ILOSLOVE

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Capitolo 2
*** Veleno ***



Note autrice: non vi dico niente lascio la parola a Jodokou. ILOSLOVE

Finalmente ero arrivata al luogo dell'esame, un vecchi magazzino nella zona industriale di York Shin city. Mi appoggiai al muro osservando i vari candidati e notando con un certo fastidio, che nessuno utilizzava il nen, come potevano pensare di diventare hunter senza usarlo?, tranne il numero 44, un uomo bello, almeno per i miei canoni che devo dire sono un po' particolari, con i capelli Rossi sparati per aria, che sembravano delle fiamme, un vestito da giullare che celava il suo invidiabile fisico, almeno da quello che riuscivo a capire e degli stupendi occhi grigi, che potrebbero sembrare banali ma che avevano una loro anima, malvagia? forse. Alzai gli occhi e mi accorsi che mi stava fissando con desiderio, non come pensate voi sessuole, o simile, piuttosto omicida e questo mi piaceva ancora di più. Che si fosse accorto che stavo nascondendo la mia aura con lo Zetsu? 
Non feci in tempo a trovare una risposta che entrò un uomo alto, muscoloso e potente, almeno da quello che mostrava la sua aura. Doveva essere l'esaminatore della prima prova. Ero molto eccitata all'idea di iniziare!
"Buongiorno a tutti, aspiranti Hunter! Il mio nome è Ren. Ma bando ai convenevoli!" disse con un ghigno che non prometteva niente di buono. "La prima prova consiste nel riuscire a colpirmi senza farvi colpire più di cinque volte"
Si fecero avanti i più spavaldi che erano delle mezze cartucce in realtà e non si avvicinarono nemmeno lontanamente all'obbietivo prima di essere colpiti 5 volte. In questo modo ne furono eliminati una decina, toccò poi al numero 44 che estrasse una carta intrisa di nen, se il mio Gyo non mente, e colpì senza troppi problemi la guancia dell'esaminatore che non sembrò neanche provare a fermala....strano. Ne passarono una ventina e poi toccò a me. Io, come mio solito, per puro divertimento, feci finta di essere del nen del potenziamento, e Ren stupito si lasciò colpire un po' troppo facilmente, che fosse perché ero l'unica donna? Spero di no per lui, perchè queste agevolazioni per il mio sesso non mi piacevano per niente.
Alla fine passammo in un centinaio circa, erano stati eliminati circa due terzi. 
Ren ci lasciò riposare a bordo del dirigibile che ci avrebbe portato alla seconda prova e mentre prendevo la mia dose giornaliera di veleno, sentii una presenza alla mie spalle e mi ritrovai faccia a faccia con il Giullare, che con quello stupendo sguardo assassino mi stava studiando, finchè non disse: "avevo ragione! Tu non sei del potenziamento!" come diavolo lo aveva capito, ci cascavano tutti, dovevo stare in guardia. " sei della trasformazione, come me. Comunque il mio nome è Hisoka. Posso sapere il tuo?" io ancora sbalordita per il fatto che aveva scoperto il mio vero nen ci misi un po' a rispondere: "Jadokou". "Veleno?", "Di serpente, per la precisione" risposi seccata, non mi piaceva essere derisa per il mio nome, perché se all'apparenza avevo un facchino dolce e carino in realtà quel nome mi si addiceva perfettamente. Mi fissò per qualche secondo e poi mi chiese per quale motivo una ragazzina così dolce, che fastidio!!, volesse diventare hunter. "Non sono affari tuoi questi e io potrei sempre chiederti per quale motivo un clown sia scappato dal suo circo per partecipare all'esame". Dissi il più acida possibile, passi per il nome ma che mi dica che sono una ragazzina dolce, no, questo non mi andava proprio. 
"Io lo faccio per trovare qualche avversario degno di nota e credo di averlo trovato anche se esattamente non conosco ancora il suo potere" e mi guardò con quello sguardo che faceva paura a tutti, ma che mi faceva letteralmente impazzire, anche se avevo ormai perso la voglia di conquistare il suo cuore per poi lasciarlo, solo per sano (sadico, vorrai dire, NDA) gusto di vederlo soffrire. Ora mi importava solo riuscire a batterlo in un uno contro uno, ma al momento probabilmente avrebbe vinto lui, perché anche se ho partecipato a diversi combattimenti in orfanotrofio, non ho molta esperienza con i combattimenti in cui si usa il nen, d'altronde non ne avevo mai avuto bisogno, mentre lui probabilmente aveva addirittura ucciso diverse persone con le sue doti. Dovevo stare attenta.

Note autrice. Il primo capitolo è terminato. Come avete capito Jodokou non è di molte parole, ma quando apre bocca fa intendere subito il suo vero carattere. Il personaggio di Hisoka, se non si era capito, è il mio preferito (ma va? Non l'avrei mai detto -.-" NDJodokou) (ma chi ti ha detto di dare la tua opinione? NDA) comunque torniamo a noi. Il potere di Jokou (soprannome che lei per altro odia, muahahahah) verrà svelato più avanti quando ne avrà veramente bisogno. 
Spero vi stia appassionando. Mi raccomando recensite! Se ci sono errori di battitura avvertitemi.
P.S. Prima che me lo chieda qualcuno, non credo che inserirò Gon e gli altri, forse solo Killua, altro mio personaggio preferito (ma ti piacciono sadici per caso? Ora si capisce perché ti sei inventata il mio personaggio NDJokou) (sì e allora? NDA) comunque ora basta vi lascio. Un bacio
ILOSLOVE

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Capitolo 3
*** Riuscirò a scoprirlo! ***


Il dirigibile si fermò sopra un albergo di lusso, dotato di  ogni comfort, piscina, terme, stanze enormi dotate di vasca idromassaggio. Prima di scendere si presentò a noi il secondo esaminatore: Nice, ragazza di una bellezza esotica, alta, slanciata e potentissima, come ci si deve aspettare da un hunter. "La prova consiste in un torneo due contro due all'ultimo sangue!" alla parola sangue i miei occhi brillarono per l'eccitazione come anche quelli di un giullare di mia conoscenza. 
"Le coppie sono giá state scelte, vi do le chiavi delle vostre stanze e entrati conoscerete il vostro compagno di squadra. Vi lasciamo un giorno per conoscervi meglio e preparare un piano anche se penso sia inutile visto che scoprirete i vostri avversari solo quando sarete sul ring. Usate comunque saggiamente il vostro tempo."
Speravo solo di non essere in squadra con il clown e sopratutto di non trovarmelo contro. Entrata in stanza, indovinate chi ho trovato? Hisoka, esatto!
"Strano che ci abbiano accoppiato..." disse fissandomi con il suo fantastico ghigno. "perché ?" dissi acidamente. (specifico acidamente, perché con gli altri Jakou fa finta di essere tutta dolce e carina, le piace mentire NDA) "L'esaminatore della prima prova si era accorto del nostro nen, anche se non aveva capito che avessi mentito sul tuo tipo, e quindi non pensavo ci mettessero insieme. In teoria siamo fin troppo avvantaggiati rispetto agli altri. Beh meglio per noi." "Adesso capisco perchè non ha fatto neanche resistenza quando ho tentato di colpirlo..." pensai a voce alta sedendomi sul letto, accorgendomi solo ora che era matrimoniale. Dormire con il giullare vicino, no, no, NO! Avrei dovuto tenere sempre alta la mia barriere protettiva speciale.
"Allora è il caso che ci conosciamo almeno per quanto riguarda i poteri, visto che non mi vuoi dire il motivo della tua partecipazione all"esame" "Cosa vuoi sapere del mio potere?" "Allora, già so che sei della trasformazione, ma non ho idea in cosa tu possa trasformare la tua aura" "non te lo dirò mai, come non farai tu, ne sono sicura, non scopriresti mai le tue" "è vero, sei furba ragazzina, posso almeno sapere perché hai un occhio diverso dall'altro? Sono sicuro che tu non sia nata così." "questo te lo posso dire: i miei genitori mi hanno battezzato quando avevo 3 anni e questo è il risultato." "interessante, veramente. Comunque scoprirò il tuo potere. Ora vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo." disse con tono roco e sensuale che mi fece partire un brivido lungo la schiena.
Mentre Hisoka era in bagno, ne approfittai per prendere la mia dose di veleno quotidiano aumentando di un po' la dose, visto che era il giorno del mio compleanno e come ogni anno lo festeggiai aggiungendo 4 gocce in più di veleno di blackmamba in più (mi piace Kill Bill eheheh NDA). Mentre stavo bevendo l'ultima goccia, Hisoka uscì e divertito mi fissò cercando probabilmente di capire cosa stessi bevendo, ma io con non calanche mi stesi sul letto e aspettai gli effetti collaterali dell'aumento di dose: mal di testa e mal di stomaco. Ma questo non accadde. Dovevo essere migliorata molto nell'assorbimento del veleno, meglio. Hisoka con solo l'asciugamano che gli cingeva i fianchi si stese vicino a me, solo adesso mi accorgo che è nudo? Aveva proprio un fisico invidiabile, muscolo, ma non troppo e mani grandi e possenti, come piace a me. "Sei un assassino,vero?" "Brava,piccola osservatrice. Da cosa l'hai capito" "Dal tuo -stupendo, pensai- sguardo. Si vedeva che non vedevi l'ora di uccidere qualcuno, ma che ti stavi trattenendo, quando poi hanno parlato di lotta all'ultimo sangue ti si sono illuminati gli occhi" "Anche tu lo sei, no? Anche a te si sono illuminati gli occhi alla parola sangue.." ghignò. "io non lo sono ancora, non ho ucciso ancora nessuno, ma i miei genitori lo sono" dissi con uno sguardo tutt'altro che triste come si poteva pensare, anzi avevo uno sguardo carico di odio e vendetta. Hisoka dovette capirlo perché tentò di trattenere quella che doveva essere una risata diabolica. "vestiti adesso" ritornai alla realtà. Forse avevo rivelato troppo di me, ma con lui potevo essere me stessa, non la dolce piccola Jokou, bleah che schifo di soprannome (che vi dicevo? Non le piace proprio NDA), come all'orfanotrofio, almeno davanti agli adulti, perché tutti i bambini avevano paura di me anche i più grandi, eheheh. "Certo" e si avvicinò a me, mettendosi sopra di me, io, nel panico, lasciai che il mio scudo protettivo di veleno si attivasse. Hisoka si avvicinò alle mie labbra ma lo scudo fece il suo lavoro e una macchia viola iniziò ad espanderei sul corpo del giullare che di scatto si alzò e io allora decisi che non potevo far fuori il mio compagno di squadra e gli aspirai il veleno dal braccio con la bocca lasciandogli anche un segno rosso. "La tua aura si trasforma in veleno, eh? Sapevo che l'avrei scoperto" ma non conosceva l'altro mio potere. "bene allora voglio sapere il tuo" risposi e mi spiegò che il suo potere era basato sulla gomma da masticare? Da quello che ho capito... Doveva essere formidabile non vedovo l'ora di vederlo in azione, anche se nel scontro che ci aspettava forse non sarebbe servito. Peccato. 
Era tardi, dopo aver cenato mi misi a letto attivando la mia aura protettiva, lui se ne accorse e si allontanò sempre più verso il bordo del letto, paura, eh? Mi piaceva far paura a lui poi in modo particolare, anche se sentivo qualcosa di strano che non doveva esserci, ma decisi non preoccuparmene ora.

Note autrice
E uno dei poteri è svelato, ma l'altro.... Vi lascio sulle spine muahahahahahahah. Prossimo capitolo: seconda prova! Evviva il sangue ;)  

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Capitolo 4
*** Chi ***


Note autrice. Come sempre ringrazio quelli che mi seguono. Sono già due e mi sembra strano che a qualcuno interessi ciò che scrivo.... E voglio sopratutto ringraziare Margherita che recensisce ogni mio capitolo. Il titolo significa sangue in giapponese ovviamente,

Sangue. Era il giorno del sangue. Ero elettrizzata! Hisoka invece era tranquillo, ma si vedeva dallo sguardo che non vedeva l'ora di fare qualcosa di serio.
"Buongiorno a tutti. È finalmente arrivato il momento della seconda prova. Ora vi annuncerò i vostri avversari" cominciò a fare l'elenco dei partecipanti e noi avremmo dovuto affrontare Hiro e Shimo, due ragazzi robusti e forti, anche se non sembravano particolarmente intelligenti. Il nostro era l'ultimo scontro.
Saliti sul ring i due ragazzi mi fissarono, si guardarono e scoppiarono a ridere. Ma come diavolo si permettevano? Beh in effetti cercavo sempre di sembrare debole, perchè l'espressione sconvolta delle persone che avevo sconfitto era troppo appagante. Comunque tornando a noi, fissarono poi Hisoka e sbiancarono. Ah allora lui fa paura e io no, eh? Peggio per loro. Metà partecipanti erano morti, ovviamente. Combattimento all'ultimo sangue, che magnifica idea.
L'esaminatrice diede il via e Hiro insieme a Shimo partì subito all'attacco, prevedibili. Io e Hisoka li scansammo senza fatica, da dietro tentarono di colpirmi, ma io senza neanche concentrare nella mano la mia aura, bloccai Hiro e lo buttai a terra. Che noia! Erano veramente convinti di sconfiggerci? Guardai Hisoka e capii che anche lui era della mia opinione, così decidemmo di attaccare insieme e con un forte pugno potenziato io e il Giullare colpimmo dietro il collo i nostri avversari che caddero a terra. Erano morti? No, con fatica Hiro si alzò, non l'avevo colpito abbastanza forte, mentre l'avversario di Hisoka era decisamente passato a miglior vita. Guardai il mio compagno e gli feci intendere che volevo uccidere io Hiro. Comprese e con un ghigno si allontanò da me lasciandomi via libera. Il mio avversario si alzò barcollando e provò nuovamente a colpirmi con la stessa tecnica pure, continuava a sottovalutarmi, così mi arrabbiai ancora di più. Finalmente si fermò e quando se ne accorse era troppo tardi: "Cosa mi hai.... Cosa mi hai fatto?" "Io? Niente" e si accasciò a terra, finalmente morto. Nessuno capì cos'era successo, nessuno tranne Hisoka e me ovviamente. Avevo iniettato un goccia di veleno nel collo del malcapitato e visto che non aveva la mia abitudine di bere veleno, morì così senza capire come. Io finalmente ero diventata un'assassina e il mio obbiettivo si avvicinava sempre di più. Erano passati solo dieci minuti e l'incontro era già finito. L'esaminatrice si complimentò e noi ci avviammo verso la mia, la nostra stanza.
"Elegante e pulita. I miei complimenti." "Sono sorpresa anche io. Sensazione fantastica poter decidere della vita di qualcuno! Penso che mi ci potrei abituare" dissi con sguardo assassino. Oh si stavo pensando proprio a loro, i miei genitori, avevo preso proprio da loro il mio amore per il sangue, la morte e il combattimento. "Oggi mi dirai perché vuoi diventare hunter?" "Sei una testa dura, eh? Posso darti un indizio: c'entrano i miei genitori" "li vuoi trovare per unirti a loro nei loro sporchi piani?" "All'incirca..." preparai il mio veleno chiudendomi in bagno ma Hisoka, mentre bevevo aprì la porta, "ah veleno, eh? Allora è questo che fai tutti i giorni? Ecco il perchè del tuo potere e del tuo nome. Tradizione di famiglia?" "Mh" risposi. Non era possibile, conosceva troppo, ma con lui non c'erano problemi non mi giudicava, anzi sembrava ammirare quella parte di me.
Iniziò ad avvicinarsi sempre di più, mi guardava gli occhi e io i suoi, poi passava ad osservare le mie labbra e a inumidirei le proprie con la lingua in modo sensuale. Il mio cervello stava andando in pappa, non provai neanche ad alzare la mia barriera velenosa, forse lo volevo o forse no, ormai era tardi era vicino, troppo vicino, chiusi gli occhi in attesa, ma quello che mi aspettavo non arrivò. Sentivo il suo respiro caldo sulle labbra, ma non mi baciò. Rimase a fissarmi finchè non aprii gli occhi e lo trovai che sghignazzava felice. Appena incrociò i miei occhi, sembrò avere un'illuminazione, scattò in piedi e andò via lasciandomi lì. Ma cosa gli era preso, prima mi voleva baciare, poi non lo fa e scappa via come preso da una folgorazione divina. Ah io non lo so. Certi tizi non li capisco. (Ci speravi, eh Jokou? Muahahahahahahah NDA)

Note autrice
Cosa sarà preso ad Hisoka? Lo saprete nel prossimo capitolo totalmente Pov Hisoka.
(Cosssssa? Il giullare mi sostituisce nel prossimo capitolo? No! NDJokou) (... NDA) (non mi rispondi? Peggio per te NDJokou)
Al prossimo capitolo...

   

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Capitolo 5
*** Finalmente Hisoka ***


Note autrice. Capitolo totalmente pov Hisoka. Dedicato a Marcherita :)

No, no, no... Non ci potevo ancora credere! Jadokou era della famiglia Mizui, no, non era possibile, ma quell'occhio viola non mentiva. Perché me ne ero accorto solo ora? L'occhio smeraldo doveva avermi tratto in inganno. Pensavo a questo mentre uscivo dalla nostra camera e mi dirigevo appena fuori dall'albergo all'ombra di un grosso pino. L'occhio verde mi ricordava, qualcosa, ma cosa? Uno dei miei incarichi, ma quale? Centrava sicuramente un omicidio (ma va? NDA). Ma certo! La famiglia Yamato, gli Hunter più pericolosi per le famiglie di assassini, acerrime nemiche dei Mizui. Oh. Jadokou era una Mizui. La sua famiglia qualche secolo fa era quasi stata sterminata degli Yamato, ma è stata l'unica ad aver ucciso almeno 5 membri degli Hunter. 
Ritornando alla missione: dovevo uccidere il capofamiglia e tutti i discendenti dei portatori di occhi smeraldo. Da solo ovviamente. Al Circo si lavorava da soli. Una volta entrati non si poteva più uscire, io poi che ci ero nato. Lunga famiglia di assassini la mia non come quella di Jadokou, però. 
Altro problema: Circo e Mizui non si amavano per niente. Solitamente fra assassini c'era una sorta di alleanza, ma in questo caso per antiche consuetudini, le due bande non si sopportavano. I Mizui erano eleganti e puliti, quelli del Circo invece volevano proprio vedere il sangue scorrere e non si preoccupavano di uccidere per sbaglio altre persone. Beh io ero una eccezione, ma portavo sempre a termine i miei compiti, perciò ero fondamentale. Mi avevano affidato questa missione, ma come potevo fare? Nessuno era riuscito a sconfiggere gli Yamato, se non gli Ametista (soprannome per la famiglia Mizui, come Smeraldi è quello della famiglia Yamato NDA), ma non potevo di certo chiedere il loro aiuto. Mi avrebbero ucciso prima di parlare. Rifiutare la missione, neanche parlarne. Scappare non sarebbe servito a niente. 
Pensando a varie soluzioni mi addormentai e mi sveglia giusto in tempo per la terza prova. La superai senza sforzi come anche Jadokou, che appena finita provò ad avvicinarsi, ma io me ne andai. Non sapevo ancora come comportarmi con lei.
Mi rinchiusi nella mia stanza, appena salito sul dirigibile. Pensai e ripensai e ovviamente come tutte le sera il mio capo mi chiamò: "come va la missione, Hisoka?" "Sono ancora alla terza prova dell'esame. Sai che senza questa licenza non posso avvicinarmi a loro..." "Hai pensato come fare dopo allora?" "Ovviamente!" "Non me lo dirai come al solito,vero?" "Che sorpresa sarebbe sennò?" e riattaccò. Mai stato molto sincero io. Di solito pianificavo tutto prima. Questa volta non avevo idea di cosa fare. 
Illuminazione! Potrei far diventare mia alleata la discendente degli Ametista! Certo, con il carattere che si ritrova non sarà facile e dovrò ovviamente celare il mio mandante, ma ho notato di avere un certo ascendente su quella ragazza, la prima volta si era ribellata al mio bacio, ma la seconda... Non mi accorsi neanche del ghigno che spontaneamente mi era comparso sul volto. Forse avevo una chance.
La raggiunsi nel salone e la convinsi a venire nella mia stanza, dopo averle detto di essere mia amica. Amica poi? Mai avuti, mai serviti. Comunque non si fidava ancora, come darle torto, ero un inguaribile bugiardo, non che lei scherzasse con quell'aria da brava ragazza che tale non era, sicuramente. Le rivelai allora la mia missione e senza neanche chiederlo praticamente ci ritrovammo alleati. Lo sapevo che potevo convincerla. Fin troppo facile. Ora dovevo completare l'esame e anche lei. Poi avrei portato a termine la mia missione e molto probabilmente l'avrei uccisa, acerrima nemica del mio gruppo, non potevo non farlo. Ma a quel pensiero qualcosa mi attraversò la mente, qualcosa di spiacevole, come una perdita. Ma decisi di non ascoltarla, come facevo sempre con i sentimenti, tranne rabbia, odio e desiderio di uccidere, questo forse lo seguivo un po' troppo, ma cosa c'è di più bello che decidere della vita altrui?

Note autrice: furbo il nostro Hisoka, eh? La terza prova sarà brevemente spiegata nel prossimo capitolo, tanto non è funzionale alla storia. Spero vi sia piaciuto, dal prossimo torna la voce di Jokou, purtroppo... (Ehi! Non trattarmi così NDJokou)

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Capitolo 6
*** Cosa provo? ***


Note autrice: grazie per le recensioni! Amo poterci rispondere... In questi giorni sono molto ispirata quindi penso che inserirò abbastanza capitoli in poco tempo, anche perché la prossima settimana e quella dopo, causa scuola, sarò molto impegnata e farò fatica ad aggiornare. Divertitevi.

"Esercizio di pazienza e autocontrollo" disse il nuovo esaminatore, maestro zen, Yaho. Fantastico, l'autocontrollo è uno dei miei tanti talenti, lo so non sono modesta , almeno nei miei pensieri posso essere ciò che voglio? Tornando a noi, l'esame consisteva nel rimanere seduti mentre degli allievi di Yaho ci attaccavano. Noi dovevamo solo difenderci senza mai muoverci da quella posizione.
Sembrava facile, al più delle persone ma così non era. Mai sottovalutare niente e nessuno.
Tutti si posizionarono e finalmente la prova iniziò. Io e Hisoka ci proteggemmo con il nen. Ovviamente nessuno riuscì a scalfire la nostra barriera. La prova finiva quando ne rimaneva la metá, ovvero 10 persone. 5 erano andate, altre 5 doveva essere eliminate. Passarono più o meno 3 ore prima che gli ultimi venissero eliminati. Anche questa volta appena si accorsero del fatto che utilizzavo il nen, smisero di provare a colpirmi. Che fastidio! Volevo mettermi alla prova ma non me ne davano l'occasione. Fatto sta che la prova finì. Andai da Hisoka, ma lui si allontanò. Da quando mi ignorava? Se pensava che l'avrei seguito, si sbagliava di grosso. Io non inseguo nessuno. Non avevo bisogno di amici, mai avuti, mai cercati. Non parlavo con nessuno, non mi confidavo con nessuno. Aspetta, con qualcuno sì. No non si poteva considerare un amico. Era un rivale. Ma che ne so io dell'amicizia? Per quello che ne sapevo, poteva anche esserlo. Forse avevo un amico, forse avrei dovuto cercarlo, ma il mio orgoglio faceva a pugni con un altro sentimento, forse affetto. Non potevo provare affetto per quel clown pervertito e sadico e affascinante e bellissimo e sadico e.... O mio Dio! Mi piaceva... No... Non lo avrei mai ammesso. Lui non poteva provare lo stesso, quindi faccio finta di non aver mai pensato queste cose. Come mi sarei dovuta comportare se mi avesse di nuovo rivolto la parola? Niente, come al solito, acida, acida, acida... Un momento ma quella è la mia vera me. Forse era meglio tornare a essere dolce e carina. Il problema forse neanche si poneva, non mi sembrava intenzionato a parlarmi di nuovo. È da quell'episodio in bagno che non mi rivolge la parola. Sento i suoi occhi addosso ma appena mi giro per controllare si gira dalla parte opposta. Ma cosa ho fatto? Ha capito che qualcosa di me non gli piace. Forse non ama le donne troppo forti e decise. Ne conosco tanti che appena hanno ci hanno provato e hanno conosciuto la vera me, si beh una parte di me, si sono spaventati. Cosa divertente, devo dire. Ma lui non mi sembra il tipo, poi non aveva ancora capito tutto quello che voleva, la mia diciamo così motivazione. Ma che tipo di problemi aveva? Più ci penso, più non ne vengo fuori.
Uscii e mi diressi nel salone principale del dirigibile. Tutti erano riuniti lì. Si sorpresero nel vedermi lì. Non avevano tutti i torti, non stavo mai con gli altri solo con lui. Ma basta rimuginarci. Presi un giornale e notai con un certo fastidio che i miei genitori erano in prima pagina per aver concluso un'altra missione. Gettai via il giornale, visibilmente irritata. Gli altri se ne accorsero e con un po' di timore mi chiesero se odiassi la famiglia Hanzai. Oh se li odiavo. "Beh come tutti, immagino" sorrisi il più dolcemente possibile e tutti si tranquillizzarono. La mia copertura non era saltata, per fortuna. Hisoka si sedette in fianco a me sul divano. "Oh guarda chi si vede?" addio dolcezza. "Beh volevo stare solo". "Chi ti ha chiesto niente!" "Davvero non lo volevi sapere?" "Mi ero piuttosto offesa per il fatto che non mi rivolgessi più la parola, ma tanto non siamo amici quindi mi è già passata." "Come, non siamo amici?" "Davvero, lo siamo? Allora mi posso offendere e fare questo." gli lanciai uno schiaffo sulla guancia al che lui sorrise di gusto e mi sussurrò di raggiungerli in camera.
Ero davanti alla porta della sua camera, non volevo bussare, ma lo feci lo stesso, che mente malata! Lui aprì la porta a torso nudo e mi persi un po' nel contemplarlo in tutta la sua bellezza. Cosa mi aveva fatto? Un incantesimo forse? Entrai titubante mentre il suo sguardo si posava su di me. "perché sono qui?" "Volevo parlare senza far saltare le nostre coperture, problemi?" "Siamo acidini. Vuoi farmi la stessa domanda, vero?" "Sì" "Ma tu hai capito chi sono i miei genitori. Allora non posso. Mi dispiace. Sei un bugiardo patentato come me. È difficile fidarmi. Faresti saltare il mio piano." "Sapevo che avresti detto così" "E allora perché insisti? È una parte di me che farebbe scappare chiunque, di solito questo non mi farebbe caldo ne freddo, ma con te è diverso, riesco a essere me stessa, questo mi spaventa." "Allora ti dirò io perché sono qui. Così forse ti fiderai. Io voglio diventare Hunter per uccidere la famiglia Yamato. La conosci, giusto?" oh no, non poteva farlo, quello era il mio secondo obbietivo. D'altronde è anche colpa dei loro occhi verdi se ho avuto questa vita. "Ah... Ma credi di farcela da solo?" "Era una proposta di alleanza?" "Ehm sì" 

Note autrice
Alleanza? Sì. Li trovo perfetti insieme. 
ILOSLOVE

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Capitolo 7
*** Salamander ***


Note autrice: Sono tornata con un'altro capitolo. Vi svelerò una mia passione proprio in questo capitolo, scoperta grazie a un libro che mi hanno regalato tempo fa. Buona lettura!


Sì, mi sono alleata con Hisoka, problemi? Il mio primo obbiettivo è un altro, ma come allenamento uccidere la famiglia Yamato, non mi sembra malvagio. Certo prima devo passare l'esame come ha detto quel maledetto Giullare. (continua a far finta che non ti piaccia.... NDA) 
Eravamo tutti in attesa di conoscere la nuova prova. Ecco che dal cielo cade rovinosamente a terra l'esaminatore (bella entrata, veramente -.-" NDA)
Il ragazzetto che ci si presenta davanti inizia a parlare di cose strane, leggende, miti: "... Insomma il vostro compito è di farvi amico un drago. Ognuno dovrà capire quale tipo di drago sia adatta a ciascuno e dovrà riuscire a cavalcarlo. Se lo farete passere la prova ed avrete guadagnato un ottimo compagno di avventure che ad un vostro richiamo vi verrà in aiuto" e sorrise, cosa aveva da ridere? Ti sembra una cosa facile? Comunque cominciò a descrivere i vari tipi di draghi, nessuno interessante fino a quando: "ora passiamo ai tipi pericolosi..." ho sentito bene? Pericolosi, interessante... "....ora tocca al tipo veleno che si può incrociare nelle paludi a stretto contatto con i serpenti e altri rettili velenosi..." ora ci siamo, questo è mio. Ma perché ho pensato a lui? Ah giusto era mia alleato. Hisoka mi stava fissando, di nuovo, che avesse imparato a leggere nel pensiero? Tornando alla prova, ognuno venne lasciato sul luogo da lui prescelto, io nella palude e Hisoka nel polo Nord. Chissà cosa aveva in mente... 
Appena arrivata mi nascosi fra i cespugli e utilizzai lo Zetsu per celare la mia presenza come ogni bravo cacciatore. Rimasi lì mezza giornata, avevo solo altre 36 ore prima della fine della prova e iniziavo a spazientirmi, quando un enorme drago viola si posò vicino all'acqua putrida di palude. I rettili che prima erano lì, sparirono tutti e io rimasi sola con quel magnifico drago dagli occhi verdi. Che fosse nato per essere mio? Mi avvicinai cercando di non farmi vedere, ma dovette sentire il mio odore tanto che si girò e mi vide, accidenti! E adesso cosa potevo fare? Aprì la bocca, OMG, stava per fare fuoco. No, emise un getto di veleno, invece che io parai facilmente grazie al mio stesso velo di veleno. Dovette sorprenderei di questo, fatto sta che si inchinò (tipo Fierobecco di Harry Potter NDA), io feci lo stesso, lui aprì le ali per farmi salire e così feci. Spiccò il volo, magnifico, sensazione fantastica! "ti piace?" qualcuno aveva parlato nella mia testa. Che fosse il drago? Mentalmente glielo chiesi e lui rispose che dopo che viene instaurato il legame, si poteva parlare per telepatia. Fantastico. Ora dovevo solo trovare il nome: Midori, verde come i suoi occhi e come il mio solitario. Perfetto secondo me, unico.
Chissà Hisoka cosa starà facendo? Tornai in groppa al mio fido destriero fino al luogo prestabilito e ovviamente tutti meravigliati che ce l'avessi fatta in così poco tempo, ma ovviamente non ero la prima... Sempre lui per primo. Iniziava d infastidirmi. Però lui era ferito, che gli fosse successo qualcosa? E dove era il suo drago? Volevo vederlo. 
Scoprii che il mio era un Drago occ. Magnus o drago europeo, un particolare tipo di drago di montagna trasferitosi nella palude. Alle origini sputava fiamme ma con il tempo passato nella palude imparò ad apprezzare l'uso del veleno, come lo capisco.... Amava inoltre i tesori, gemme preziose e quant'altro, come me. Perfetto decisamente. A malincuore lo salutai. E decisi di dover parlare con Hisoka, subito.

Note: prossimo episodio, a grande richiesta, Pov Hisoka! Cattura del drago e ferita saranno collegate? Che dragò avrà Hisoka? Lo scopriremo nel prossimo capitolo. 
Esatto amo i draghi... Ho un libro di dragologia... Il mio drago preferito è quello che Hisoka ma dovete aspettare il prossimo capitolo. Il titolo è una citazione di Fairytail dove Natsu è figlio di un drago e per questo viene chiamato Salamander.


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Capitolo 8
*** Kori ***


Note autrice: Pov Hisoka, ho altro da dire? A te la linea Hisoka....

Fui scortato fino al polo nord. Girai qualche oretta finchè non trovai la grotta in cui i miei genitori mi dissero di aver lasciato un drago come il loro tutto per me. Un Draco occidentalis Marinus, strano che sia di ghiaccio? No, i miei avevano tutti e due il nen del ghiaccio, io sono nato un po' strano. Loro erano assassini del Circo, ma morirono combattendo contro un utilizzatore del nen di fuoco della famiglia Yamato, altro motivo valido per ucciderli, ci pensai solo in quel momento. Non avevo mai avuto buoni rapporti con i miei genitori per la scelta di non seguire la tradizione di famiglia... Che stupidaggini! Perché seguire queste idiozie, ecco perché alle volte mi dava fastidio Jadokou, lei e il veleno della sua famiglia, ma era anche diversa in un certo senso, forse era l'occhio.
Comunque riuscii a scalare lo strapiombo su cui si trovava la grotta. Entrai e senza che dicessi o facessi niente, il drago mi guardò e mi leccò il viso, che schifo, e mi fece salire sul suo dorso. Era bastato che sentisse il mio odore per riconoscermi? E dire che non ci eravamo mai visti... Mah. Mi presi un momento per osservarla, si era una femmina, era grande, bianca con riflessi rosa e una macchia azzurra della stessa forma del mio tatuaggio sulla guancia, a forma di picca. Stupenda, sembrava fatta apposta per me. Uscimmo dalla grotta mentre lei lanciò un ruggito di ghiaccio, ovviamente, verso il mare sotto di noi. 
Forse i miei genitori non furono così inutili. Mi hanno lasciato una sola cosa come eredità e mi è pure servita, di soldi non avevo bisogno, con il mio lavoro ne avevo quanti volevo. Adesso che ci penso non ha un nome la mia draghessa. Potrei chiamarla Wendy, come la mia sorellina. Chissà come stava... L'avevo lasciata in un santuario perché non volevo che diventasse un assassino. Ma ovviamente questo non era piaciuto al Circo che per punirmi la uccise. Lo scoprii solo poco tempo prima, stavo infatti progettando di portare a termine la missione e poi forse di vendicarmi sul Circo, così sarei stato anche finalmente libero. Libertà? Non so se si può chiamare così, il dover scappare in tutto il mondo per non essere catturato dagli Hunter o peggio dai nuovi del Circo che sarebbe sicuramente rinato. Comunque non era il momento di pensarci.
Mi feci lasciare da Wendy nel luogo prestabilito, ero il primo. Non dovetti aspettare molto prima che arrivasse Jadokou, ovviamente. Drago viola con occhi verdi, perfetto per lei. 
"Sei sempre il primo, uffa!". "Beh, evidentemente sono il migliore!". "Modesto il tipo, eh?" mi sorrise, da quando aveva cominciato a farlo? Beh non che fosse un sorriso molto evidente, ma io lo notai lo stesso e allora risi di gusto come non facevo da tempo. Tutto sommato serviva a qualcosa questa ragazzina. Comunque non ero ancora riuscito a leggerle dentro del tutto, mi sfuggiva ancora qualcosa di lei. Il suo obbiettivo non mi convinceva, poi perché aveva accettato così facilmente la mia alleanza. In parte perchè come tutte era follemente innamorata da me, c'era qualcosa sotto, ne sono sicuro! "come ti sei fatto quella ferita?" aspettai un attimo prima di rispondere, mi ero accorto solo ora del taglio che avevo sulla spalla. Poi volevo approfittarmene per divertirmi un po'. "Da quando ti preoccupi per me?" ghignai, era troppo divertente, lei offesa disse: "Non ero preoccupata, anzi ero felice. Io non mi sono fatta neanche un graffio e tu sì.... Anche se mi da fastidio non essere io ad averti ferito..." "Si, sì, continua ad illuderti di non essere perdutamente innamorata di me" "Non mi sarà difficile, visto che caso mai è il contrario!" "Ah, sicuramente" continuammo un po' questa serie di battute, devo dire che era divertente aver trovato qualcuno che riusciva a tenermi testa.  

Note autrice: Wendy è un' altra figlia dei draghi di Fairytail. Amo i draghi *.* Voi? Abbiamo scoperto qualcosa di più sulla famiglia di Hisoka, contente? Margherita, sembra che Hisoka abbia diverse ammiratrici, almeno da quello che dice, mi sa che devi lottare per averlo! Dal prossimo torna Jokou... Ciao a tutti

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Capitolo 9
*** Emerarudo ***


Note autrice: ultima prova dell'esame. Non vi anticipo niente.

Eravamo tutti davanti a un ring attrezzato per una gara di pugilato, neanche fossimo alle Olimpiadi. Ma ovviamente l'esame non poteva essere così banale, no? D'altronde era l'ultima prova. Bisognava sconfiggere il proprio avversario oppure pareggiare, ovvero non finire al tappeto o peggio prima del suono del gong, ovvero un'ora di tempo. Tra l'altro era tutto concesso, tranne uscire dal ring. Interessante... Chissà contro chi potevo capitare... Tutti ma non lui, ma ovviamente la mia solita sfiga.... Quel maledetto Clown, aveva estratto la mia targhetta dal cilindro, tra tutte proprio la mia? E come ghignava divertito mentre mi mostrava il mio numero. Divertente, sì. Non mi sarei fatta eliminare e non avrei stretto un patto con lui per pareggiare, anche perchè ok alleati, ma lui non avrebbe mai accettato. Fantastico! Dovevo comunque stare attenta a non far trapelare il mio secondo potere nen. Meno sapeva di me, meglio era.
Gli scontri si susseguirono abbastanza velocemente. Le altre coppie erano impari, finirono in pochi minuti. Sembrava arrivato il momento delle scommesse sul match più interessante: JADOKOU VS HISOKA. Tutti puntavano per vittoria o sconfitta, nessun pareggio. Ovviamente la maggioranza, anzi tutti puntavano sulla mia sconfitta. Sono sempre sottovalutata dalle persone. In effetti nessuno mi aveva mai visto combattere sul serio, solo gli esaminatori della seconda prova, ma loro non scommettevano.
Salimmo sul ring, lui con il suo magnifico, volevo dire fastidioso, ghigno e lo sguardo assassino. Io cercavo invece di mascherare la mia tensione. Con il labiale mi chiese se avevo paura e a quel punto, mi passò la tensione. Come si permetteva. Ora sì volevo stritolarlo con le mie mani....
Il gong suonò e partii subito verso di lui, una serie di calci, pugni, parate in rapida successione, nessuno dei due riuscì a colpire l'altro. Persi per un attimo la concentrazione e lui ovviamente sfoderò un potentissimo pugno che mi lanciò verso le corde del ring, ma mi rimisi subito in piedi. "Che hai? Non stai facendo sul serio, vero? Non mi sono neanche mosso da dove ero prima" Cosa? Era vero, era esattamente dove era prima. Accidenti. Dovevo inventarmi qualcosa. Illuminazione! Avvolsi il mio corpo con la mia barriera protettiva di veleno. Nessuno ci fece caso, tranne gli esaminatori e ovviamente Hisoka che sembrava soddisfatto come se facesse tutto parte del suo piano. Allora mi avvicinai sempre di più e ricominciai con la serie di calci e pugni, ma lui non poté più pararle, solo scansarle, aveva paura, eh? Così lasciava un lato scoperto e lì colpii. Lui finalmente arretrò e colpì a sua volta le corde. Gli spettatori sembravano sbalorditi. Non ve lo aspettavate, dalla piccola Jadokou? Non potevo cantare ancora vittoria. "Finalmente di sei impegnata!" "Non volevo usare subito il mio asso nella manica, ma con te non avevo scelta!" "Ma non hai fatto come con Hiro, non mi hai iniettato niente" "Zitto!" e provai a colpirlo di nuovo, sta volta mi scansò e lo mancai clamorosamente. Dovevo stare calma e non farmi toccare dalle sue provocazioni.
Mi voltai un secondo e mi ritrovai per terra. Cos'era successo? Un pezzo di roccia si era schiantato su di me. Come cavolo... Un momento... Lui e la sua aura a mo' di bigbabol. (Poco preso dal combattimento tra Gon e Hisoka NDA). Adesso avevo questa cosa appiccicosa sul viso che lui poteva collegare a qualsiasi cosa. Come diavolo potevo fare a tagliarla. Beh un modo ci sarebbe, ma non potevo. Non ora. Non contro di lui. Mentre pensavo lui continuava a lanciarmi oggetti di tutti i tipi addosso, sotto gli occhi meravigliati dei suoi fan. 
Fu un attimo e recisi la sua amata gomma da masticare. Ormai avevo svelato il mio altro potere: creare armi di smeraldo. Solo poche persone ci riuscivano ed erano tutti degli Yamato. Non ne andavo molto fiera, ovviamente. Questa volta l'avevo sconvolto!  Anche i suoi amati fan. Perchè sì gli smeraldi riuscivano a vederli, eccome se li vedevano. "Avevi un altro potere? Perché non me ne hai parlato?" "Beh non volevo che tu lo sapessi. Non potevi sapere tutto di me! Non volevo neanche usarlo sinceramente" Trasformai il pugnale di smeraldo in una scimitarra, degna dei migliori samurai. Gli riuscii a procurare una ferita sul fianco. Ormai era mio. Bastava fargli qualche altro graffio. Continuai a colpirlo per quelle che sembrarono ore. Ma improvvisamente un suono mi bloccò. Era finito il tempo. Proprio adesso. Avevo quasi vinto. Vabbè saremmo passati entrambi. 
Ero tutto sommato contenta che lui non fosse stato eliminato. Perché è mio alleato, mica per altro, non fatevi strane idee... Alzaii gli occhi per congratularmi e lo vidi lì disteso per terra sanguinante. Avevo esagerato? 
"Hisoka! Stai bene? Scusa! Ho esagerato!" Rise e si alzò. "Ti preoccupi di nuovo? Lo sapevo che ti eri innamorata!" Non gli avevo fatto niente? Non era possibile. Le ferite si erano pure rimarginate. Come cavolo aveva fatto. Dovevo chiederlo. 
Non ne ebbi il tempo. Il capo esaminatore ci fece accomodare in una sala, consegnandoci la nostra licenza e dicendoci che, visto che già sapevamo usare il nen, avevamo passato l'esame segreto. Potevamo accettare qualsiasi lavoro da Hunter ora. Finalmente ero Hunter. Il primo passo verso il mio obbiettivo era raggiunto.
Hisoka rimaneva comunque un mistero. Si accorse di essre fissato, si girò e disse: " sono bello, lo so. Non mi consumare, però. Comunque il mio obbiettivo, dopo lo scontro, era quello di scoprire altri tuoi segreti e tu così gentilmente me ne hai mostrato uno. È troppo facile farti fare quello che voglio!" ritiro tutto quello che ho detto, non lo sopporto, perché mi sono alleata con lui, maledetta me e la mia vendetta del cavolo!

Note autrice: i nostri amici sono Hunter. Quale sarà la loro prossima mossa. Hisoka come aveva fatto a curarsi così velocemente? Lo scopriremo più avanti nella storia. 
Non so come facciate a seguire ancora questa storia, ma grazie. Significato del titolo: smeraldo in giapponese 

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Capitolo 10
*** Labirinti mentali ***


Note autrice: finita la saga dell'esame, inizia la saga Yamato. Vi lascio alle parole di Jadokou :D

Ero finalmente un Hunter, tutto sommato non era stato difficile, l'unico problema era LUI. Mi ostinavo a chiamarlo problema, ma tale non era, anzi iniziavo a trovare piacevole la sua compagnia ed era un vero toccasana per i miei occhi oltre che per la mia mente, perché mi teneva allenata costringendomi a trovare un modo efficace per rispondere a tono alle sue provocazioni. Il mio orgoglio, però, continuava a considerarlo come un semplice alleato che finito tutto doveva essere eliminato. Era meglio così, visto che in realtà lui conosceva più cose di me di quante ne conoscessi io di lui.
Già alleato, il mio piano, perfido, malvagio come me, prevedeva l'eliminazione della famiglia Yamato, per attirare l'attenzione di mamma e papà. Da sola comunque non ce la potevo fare, visto che avevo poca esperienza come assassino, mentre Hisoka lo faceva di professione e da lui potevo solo imparare. Mi rimaneva ancora da scoprire come avesse fatto a curarsi così velocemente dopo le mie ferite. Per questo mi stavo dirigendo all'indirizzo che mi aveva dato finito l'esame, due settimane prima. Dovevamo incontrarci lì per preparare il piano. Io però arrivai prima, volevo scoprire qualcosa di più su di lui.
Arrivai ad una casetta di periferia con giardino, staccionata bianca e albero di ciliegie che nascondeva parte della facciata. Carina, troppo perché fosse sua. L'aveva sicuramente rubata, non che mi importasse, poteva fare quello che gli pareva, non era un mio problema finché non si faceva arrestare.
Mi arrampicai sull'albero per poi saltare sul tetto e per mia fortuna c'era un piccolo solaio da cui vedevo la sua stanza da letto. Posto perfetto per l'appostamento. Nascosi il mio nen e aspettai. Quando si distese sul letto constatai primo che era nudo, cosa che non mi dispiaceva affatto, ma non lo ammisi mai a me stessa, secondo che le ferite non erano affatto guarite del tutto. Era riuscito a mascherarle! Ora si spiega il fatto che abbia voluto aspettare due settimane prima di trovarsi per ideare il piano. Perché me lo aveva nascosto? Voleva dimostrarmi che fosse forte? Perché mi sentivo in colpa? Perché volevo entrare e curarlo?
"cosa fai qui?" era scomparso dal letto ed era dietro di me. Mi aveva beccato. "perché hai finto di stare bene?" "Perchè rispondi a una domanda con un altra domanda?" "Perchè non mi rispondi tu, invece?" "Ok. Non volevo farti preoccupare." "come se io mi preoccupassi per te!" "O se ti preoccupi!" e si avvicinò, eravamo naso contro naso, di nuovo. Questa volta non mi mossi. Non poteva di nuovo prendermi in giro ed andarsene. Questo non successe, non mi baciò neanche. Rimase lì a fissare i miei occhi, i nostri respiri si mescolavano perfettamente. Stava aspettando che facessi la prima mossa? Se è così, si illude, o forse no. Provai a ridurre la distanza che ci separava, lui non provò a scappare. E successe: labbra contro labbra. Lui tirò il mio labbro superiore. Aveva labbra morbidissime e sapeva farci, bisogna dirlo. Con la lingua mi chiese il permesso e ovviamente acconsentii. Aprii la bocca e quando le nostre lingue si cercarono con avidità pensai di vedere il paradiso, cosa che in realtà non vedrò mai. Continuammo così finchè non ci mancò il fiato, allora ci staccammo. "Lo sapevo che eri brava!" "Anche tu non sei malaccio".
Momento 'romantico', se così si può dire, non ne parlammo più, mi fece accomodare in camera degli ospiti e andammo a dormire. Oltre a non parlarne più ricominciammo a insultarci come al solito. Non era cambiato nulla. Meglio così. Non avrei potuto sopportare che lui iniziasse a trattarmi dolcemente. Non era quello che volevo, per niente.
La notte non dormii, ero troppo occupata a pensare ad altro. Mi toccai le labbra con l'indice, cercando di ricordare quella sensazione. Non doveva più succedere. Mi aveva reso instabile, agitata, nervosa. Avrei voluto alzarmi e catapultarmi da lui per baciarlo e non staccarmi più. Gli alleati non facevano così. Non se lo potevano permettere. Per Hisoka non aveva sicuramente significato niente. Figurati, bello ed affascinante com'era, se non aveva limonato, per non dire altro, con altre donne. Non che io non l'avessi fatto, ma ero dei bambineggi stupidi che non avevano neanche metà del fascino di Hisoka. Tutti buoni, che si volevano impegnare, a Me non interessava. Non pensai che l'unica persona con cui si sarebbe impegnata veramente era a pochi metri da me in un'altra stanza, no, figuriamoci, neanche passato per l'anticamera del cervello. Come diavolo potevo andare avanti così? Dovevo togliermelo dalla testa. Certo, l'ultima volta non mi era riuscito proprio per niente, ma dovevo farcela se volevo portare a termine il mio piano, questo sentimento era d'intralcio.
La mattina, dopo quelle due ore di sonno che mi ero concessa, scesi a fare colazione e notai per mia sfortuna che Hisoka girava tranquillamente a petto nudo per la cucina, dove stava preparando anche la mia colazione. Non dovevo pensare che fosse stato gentile. No. Sul tavolo c'era un volantino: LA FAMIGLIA YAMATO CERCA APPRENDISTI HUNTER.

Note autrice: mi dispiace Marghe, ma è successo, si sono baciati. Non che a Hisoka sembri interessare molto. Comunque nel prossimo capitolo, il piano per la loro missione. Grazie ancora per la vostra pazienza nel leggere questa storia noiosa, come fate a sopportarmi? 

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Capitolo 11
*** Gelosia e vendetta ***


Note autrice: prima parte del piano. Non dico altro. Divertitevi!

"1 puoi rivestirti? 2 che cosa è questo volantino?" " No, sto bene così, problemi? E questo è il mio piano."
Il volantino parlava di richiesta di apprendisti per la famiglia Yamato, c'erano dei requisiti minimi: 1 essere Hunter, e qui ci siamo, 2 saper usare il nen, e anche qui siamo apposto, 3 non essere degli assassini o aspiranti tali, ecco questo era un po' complicato. "Come facciamo per il terzo requisito?" "oh, basterà mascherarci e recitare la parte dell'amante della giustizia evitando il tuo sguardo omicida." "Ah il mio sguardo omicida? Tu non ce l'hai. Comunque non dovrebbero esserci problemi, sono una brava bugiarda, tu pure. Magari dovremmo cambiarci di abito. Tu in particolare." Hisoka annuì, mi dava ragione? Da quando?
Ci cambiammo: io misi una camicetta con maniche corte a sbuffo verde smeraldo, abbinata a una gonna a ruota nera appena sopra al ginocchio. Odiavo quel modo di vestirsi, non faceva per me. Ma se dovevo passare per una brava ragazza, quello era il modo migliore. Mi stupii quando vidi Hisoka: camicia, cravatta larga, entrambe azzurre, jeans slavati, ma sopratutto i capelli non erano sparati per aria, rimanevano rossi. Aveva anche nascosto i tatuaggi sulle guance e aveva delle scarpe normali e non da giullare. Lo stavo fissando e ovviamente lui mostrò quel suo ghigno divertito e malizioso. "ti ho già detto di non consumarmi. Comunque dobbiamo fare qualcosa per quello" e indicò il mio occhio viola, aveva ragione, mi avrebbero riconosciuto per quel color ametista purissimo. Misi una lente a contatto verde. Ora sembravo una vera e propria Yamato. Un brivido di ribrezzo mi partì dalla testa fino ai piedi. Odiavo quella famiglia, colpa dei loro occhi verdi, se i miei mi avevano abbandonato. Oh ma mi sarei vendicata eccome.
Partimmo poche ore dopo per giungere alla residenza degli Yamato: una enorme villa sul mare con tanto di spiaggia privata. Ancora più odiosa. Meglio la montagna, con le foreste, piene di serpenti velenosi. Ok, basta fantasticare sui rettili, dovevo entrare nella parte. Entrammo nella sala d'aspetto, dove c'erano già una decina di candidati, tutti agguerriti. Oh ma c'erano solo due posti e quelli erano miei e del Giullare. Aspettammo per un'ora prima che qualcuno si degnasse di parlare. 
"Buongiorno a tutti! Io sono Shiro, il primogenito della famiglia Yamato. Allora per selezionarvi, dovrete semplicemente mostrarmi il vostro potere nen." 
Chiamò le persone nel suo ufficio a due a due. Noi per ultimi entrammo. Ci fece mostrare il nostro nen. Hisoka mostrò la sua bigbabol maledetta e io gli mostrai la mia pistola di smeraldo. Ovviamente si era sorpreso del potere di Hisoka, ma quando vide il mio, gli cadde la mandibola dallo stupore. "Ma, ma, ma, sei una discendente di questa famiglia?" "No, signore, perché?" "Niente era... No lasci perdere". Sapevo perchè ovviamente, ma era divertente metterli in difficoltà. Comunque non ci volle molto prima che ci disse che eravamo stati scelti noi. Come se non l'avessimo già capito.
Ci spiegarono che i primi compiti come apprendisti era catturare un malvivente di una antica famiglia di ladri, un certo Lupin III. Non ci volle molto, non sapeva usare il nen, ma capii perché la polizia aveva avuto problemi con questo ladro, era bravo a camuffarsi e a scappare, ma con la gomma da masticare di Hisoka, non poteva sfuggire.
Continuammo per una settimana a portare a termine degli stupidi lavoretti, senza conoscere altri membri della famiglia. 
Finalmente conoscemmo gli altri fratelli di Shiro, Mila, Yuri, Sakura e Miso. Tutti terribilmente buoni, onesti e con quei terribili occhi verdi. Oviviamente si erano accorti dei miei occhi. Mi riempirono di domande, ma non feci trapelare nulla. In compenso me li feci amici. Addirittura Sakura mi confessò che aveva una coppia per Hisoka e mi chiese se fosse libero. Era libero? Sì, non stavamo mica insieme. Ma era troppo per me e la mia possessività accettare che ci provasse. Forse, però, ci avrebbe aiutato nel piano. Allora le dissi che era libero, avvertii allora Hisoka, che da bravo rubacuori pian piano la fece completamente cadere ai suoi piedi. Ci uscì anche un paio di volte. Io non ero gelosa, non li seguivo ogni volta per accertarsi che non succedesse qualcosa fra loro, no, certo.
All'ultimo appostamento durante il loro appuntamento, mi nascosi dietro un albero del parco dove si erano fermati. Sakura si stava divertendo sicuramente, occhi a cuoricino, sorriso smagliante e stelline tutt'attorno, bleah, cotta completa. Hisoka, invece, aveva il suo solito finto sorriso di quando non si divertiva. Iniziavo a conoscere ogni sua espressione, preoccupante. Comunque ad un certo punto si girò nella mia direzione, io mi nascosi. Speravo non mi avesse visto o mi avrebbe preso in giro per il resto della mia vita. Me lo immaginavo: "eri gelosa per caso?" e altre stupide provocazioni di questo tipo. Non se ne era accorto, almeno sembrava, tanto che si girò verso di lei e fece quello che non mi sarei mai aspettata: la baciò. Mentre lo faceva guardava verso di me che intanto ero appena uscita con la testa dal mio nascondiglio e mi sfidava a guardare e sopratutto con un solo sguardo mi voleva far perdere le staffe. Mi aveva vista eccome prima, voleva farmi ingelosire. Non gliela diedi vinta e continuai a guardare, me ne andai solo quando quell'orrendo spettacolo cessò. Mentre mi allontanavo le lacrime tentavano di uscire, ma il mio orgoglio era troppo forte per lasciarle fare. Dovevo aver perso la testa per piangere per quello st...zo. Decisi una cosa, però. Mi sarei vendicata. Eccome se mi sarei vendicata, non su di lui, mi serviva d'altronde, ma su quella piccola fatina buona di Sakura. Eccome se me l'avrebbe pagata. Nessuno mi frega il ragazzo che mi piace, nessuno. Tanto meno una Yamato. Lo sapevo di delirare, visto che per lui non contava niente ed era solo parte del suo piano per farmi cadere ai suoi piedi oltre che per portare a termine la nostra missione. Comunque che male c'era nella vendetta? Io ero nata per quello, per la vendetta e adesso avevo due motivi per portarla a termine, niente di meglio.
Quando il signorino si fece nuovamente vedere, fremeva dalla voglia di punzecchiarmi e infatti: "Ti è piaciuto lo spettacolo?" "Moltissimo, sai che amo le cose sdolcinate. Sembrava uscita da una pasticcerie per tutto quello zucchero che trasudava, quella Yamato" dissi con una certa dose di ironia. "lo sapevo che, in fondo, amavi le fiabe e i lieto fine. Come tutte le altre. Troppo facile farvi cadere ai miei piedi." "Oh si sicuramente, non vedi come pendo dalle tue labbra" dissi con faccia schifata. Tutto sommato era vero che a me le cose sdolcinate fanno schifo, la cosa che invece mi era sempre piaciuta di Hisoka era il suo lato sadico, perverso, oscuro che traspariva da ogni poro, ma che quella stupida di una Yamato non aveva neanche notato, troppo presa a contemplare quel magnifico corpo. Ghignò divertito e appena cercai di voltarmi per fargli capire che la discussione circa le sue fidanzatine era finita, mi cinse i fianchi con le braccia e mi sussurrò all'orecchio: "Non provare a scappare mai più mentre ti sto parlando. Sai che ti posso fare molto male". Io non mi spaventai, anzi mi piacque molto la sua minaccia. Oserei dire che mi eccitò. Quella voce sembrava fatta solo per quello. Non risposti, se non con un cenno della testa e lui prontamente si staccò da me e se ne andò. Era riuscito ad avere di nuovo l'ultima parola. Questo lo pensai solo dopo. Ero rimasta ancora a quelle parole sussurrate nell'orecchio. 

Note autrice: Furbo il nostro Hisoka, eh? Non mi pare si faccia problemi a baciare le ragazze, prima Jadokou, poi Sakura. Chissà come si vendicherà Jadokou... Per saperlo dovete aspettare il prossimo capitolo.

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Capitolo 12
*** Batti cinque! ***


Note autrice: POV HISOKA, devo dire altro?

Come si era ingelosita! Stupendo! Amo i suoi occhi pieni di rabbia! Cerca vendetta sicuramente più di qualsiasi persona io conosca, adorabile, terribilmente adorabile. Non mi sono dimenticato del bacio che le ho dato, anzi, non vedo l'ora di rifarlo. Dovevo ammettere che ci sapeva fare. Ma era troppo bello vederla insicura e che tenta di fare di tutto per nascondere i sentimenti che prova per me. Un giocattolo magnifico. Altro che quella stupida Yamato. Bella per gli standard normali, bionda, piccola, mingherlina, occhi verdi viso dolce. Ma secondo voi a me può piacere una così? Figuriamoci, tutta zucchero, cuoricini e stelline. Mi faceva veramente ribrezzo. Serviva per il mio piano, però. Primo per riuscire a conoscere meglio la famiglia Yamato. E soprattutto per far ingelosire Jadokou. Non mi stancherò mai di provocarla. È troppo per me...
Tornati da una di quelle inutili missioni che ci facevano fare, Sakura ci aspettava davanti alla porta di casa. Sorrise amichevolmente a Jadokou, che si trattenne a stento dall'ucciderla sul momento, e si avvicinò a me per programmare un'altra uscita. Io accettai e le feci il baciamano. Quando Sakura alzò la mano per farsi battere il cinque da Jadokou, temevo che buttasse all'aria tutta la fatica che avevo fatto, ma non successe. Le battè semplicemente la mano e se andò in camera senza rivolgermi la parola, come aveva fatto durante tutta la missione.
Era sera, quello stupido appuntamento era finalmente finito. Avevo dovuto baciarla di nuovo. Che schifo, veramente! Banale, non ci metteva un minimo di passione, tutta carezze e moine. Perdente!
La mattina mi svegliai dopo aver sentito degli urli provenire dalla stanza di Sakura. Erano tutti radunati lì. Anche Jadokou che aveva una strana e magnifica espressione omicida e sadica in volto, che notai solo io. Perché? Non mi ci volle molto a capire che era successo qualcosa di grave: Sakura era stata trovata morta nel suo letto. Così, senza motivo. Il medico non riusciva a trovarne il motivo. Si rivolsero a me per chiedere come stesse la sera prima, a parte che io se fossi stato in lei sarei morto di diabete per quella dose eccessiva di zucchero che trasmetteva, stava bene. Non era successo niente di str... Aspetta un momento. Il cinque di Jadokou. Mi girai verso di lei e lei con un ghigno fissò i suoi occhi nei miei. I suoi occhi brillavano di un riflesso viola, che non prometteva niente di buono. L'aveva uccisa lei, le aveva iniettato un dose di veleno tale da ucciderla ma che sarebbe scomparsa in tempo, prima che lo scoprissero. Diabolica, veramente diabolica. Decidemmo di congedarci per lasciare da soli i componenti della famiglia per il funerale a cui non partecipammo, non mi sembrava il caso. Decisi di parlarle: "Hai rischiato di mandare a monte tutto!" "Intanto abbiamo già un componente della famiglia in meno e poi così impari a farmi ingelosire apposta!". Aveva ragione mi ero comportato male, ma cosa ci potevo fare? Sono fatto così. Intanto mi aveva dimostrato che le sue vendette erano pericolose, meglio stare attenti. Ma non mi spaventai, mi eccitai, invece. Dove potevo trovare un mio alter ego femminile così sadico e vendicativo. L'aveva uccisa in modo così elegante, pulito, raffinato, senza destare alcun sospetto. Perfetta, come socia e come passatempo, niente di più sia chiaro. Dovevo considerarla così, altrimenti come avrei potuto sbarazzarmi di lei, finito tutto?
Il giorno dopo ci convocarono per annunciarci la nostra promozione. Visto che Sakura era venuta a mancare noi due avremmo preso le sue missioni. La cosa si faceva molto interessante, visto che avremmo lavorato insieme a Miso, quello che fin dal primo momento aveva fatto gli occhi dolci a Jadokou, ma che lei aveva ovviamente rifiutato immediatamente. Figuriamoci se lei può uscire con uno vestito tipo Fred Astaire, tutto tirato. Comunque mi dava parecchio fastidio quel tipo e decisi che me ne sarei occupato io questa volta, ma prima doveva passare un po' di tempo, altrimenti si sarebbero insospettiti. Jadokou fremeva dall'idea di una missione contro qualche criminale che sapeva usare il nen anche se non al nostro livello, lei lo considerava un allenamento, anche se mi pareva che non ne avesse molto bisogno. Anche io comunque ero Felice di questo avanzamento di grado, ci saremmo divertiti di più sicuramente. Dovevo solo scoprire la missione...

Note autrice: Per tutte le fan di Hisoka, anche il prossimo capitolo sarà totalmente POV Hisoka. Capirete il perchè, nel prossimo capitolo. Penso che la prossima missione durerà due capitolo, l'altro però devo ancora decidere se sarà raccontato da Hisoka o da Jadokou. Vedremo!

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Capitolo 13
*** Sakasu ***


Note autrice: prima missione seria per Hisoka e Jadokou. Di nuovo, come annunciato POV Hisoka!

"Uccidere Purezenta, ecco la nostra missione! È il membro più giovane e inesperto del Circo, banda di criminali molto potenta. È il più debole, ma spesso è scortato da il Clown, uno dei più forti assassini in circolazione. Ultimamente sembra però girare da solo, quindi dobbiamo sbarazzarcene. Uno in meno da uccidere di quella maledetta banda di vagabondi! Partiamo stamattina per arrivare a York Shin City in serata. Ci sono domande?" "Nessuna" rispondemmo in coro. Altri erano i miei problemi. Come potevo uccidere un mio compagno. Dovevo avvertire la banda che mi avevano mandato a uccidere il figlio del capo. Potevo far finta di ucciderlo e poi uccidere Miso. Jadokou si sarebbe insospettita, però. Non volevo che conoscesse la mia provenienza e neanche che il Clown di cui parlava ero io. Era un problema. Se lei veniva a scoprirlo, avrebbe cercato di uccidermi sicuramente! Ero un nemico della sua famiglia!
Eravamo in treno da ormai tre ore quando notai il volto pensieroso di Jadokou. " c'è qualche problema?" "Oh solo che il Circo è nemico della mia famiglia! Niente di che". Appunto, come sospettavo, avrebbe sicuramente tentato di uccidermi se mi avesse scoperto, e per questo l'avrei dovuta eliminare, ma mi serviva per il mio piano. (come se non ti importasse minimamente di provare qualcosa per lei, vero? NDA) mi diressi allora alla toilette e contattai il capo. Gli spiegai tutto e lui ovviamente disse che avrebbe mandato con Purezenta anche Jagura, mio cugino, per provare a trovare una situazione. Mi sarei dovuto incontrare con lui in stazione. Avremmo finto di esserci trovati lì per caso. Anche lui travestito, ovviamente. In che casino mi ero cacciato?!
"Hisoka! Cugino mio!" "Ciao Jagura! Quanto tempo! Miso posso allontanarmi per parlare un attimo con lui? Torno subito!" Jadokou mi guardò con un certo sospetto, ma lasciò perdere e si allontanò con Miso, non che mi facesse piacere lasciarla da solo con lui, ma altro non potevo fare.
"Allora ti sei messo in un bel pasticcio? Come intendi fare Hisoka?" 
Raggiunsi Jadokou e quell'altro in hotel. Avevo un piano ma non era facile attuarlo. Primo dovevo comunque fingere di non sapere dove si trovassero i miei due compagni e secondo, dovevo pure far allontanare Jadokou dal luogo dello scontro se non volevo farla insospettire. Questa era la parte difficile. Avrei comunque trovato il modo.
Primo giorno di missione, ci mettemmo sulle tracce di Purezenta. Trovammo qualche indizio sparso qua e là ma niente di veramente rilevante, se non che ci imbattemmo il lui mente prendeva un gelato. Bambino viziato! Vuoi mandare a monte il mio piano? Era sempre così quando gli facevo da balia. Miso non perse tempo e lo ferì con una coltellino svizzero di smeraldo e Jadokou lo aiutò a fermarlo. Bene! Cosa potevo fare? "Lasciatelo a me! Lo faccio fuori io! Lo porto in un posto nascosto e finisco la missione. Tornate pure in albergo!" stranamente acconsentirono subito. Allora mi allontai e lo lasciai andare non prima di dargli qualche sonora sberla per farlo svegliare e di farmi qualche ferita per simulare uno scontro.
"Mi, mi hanno attaccato due membri del Circo e se lo sono ripresi. Uno mi sembrava il Giocoliere, l'altro non l'ho visto! Mi dispiace!" "Non ti preoccupare! Ero sicuro che non fosse da solo. Faceva parte del mio piano!" si come no... Figuriamoci. Jadokou non domandò niente, con aria impassibile mi curò le ferite, facendo qualche battuta ma niente di più. Non capivo se fosse arrabbiata, delusa, sospettosa. Non indagai, semplicemente mi misi a letto e decisi di dormire. Giornata troppo faticosa. Piani su piani per nascondere a tutti la mia identità. Ecco perché volevo madre via dal Circo e così farò prima o poi, eliminando tutti. Sarei stato finalmente libero da tutto e da tutti. Libero anche di amare chi volevo e non costretto a sposare quella deficiente della mia compagna Taitoropu.

Note autrice: colpo di scena! Promessa sposa... Come potrebbe prendere questa notizia Jadokou? Significato dei nomi: Purezenta=presentatore, Jakura=giocoliere, Taitoropu=equilibrista, titolo del capitolo invece Circo. 

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Capitolo 14
*** Fiducia ***


Note autrice: ancora Pov Hisoka. È tutto incentrato su di lui, non potrei fare altrimenti.

Mi svegliai e cercai subito Jokou con lo sguardo. Era nel letto affianco che dormiva ricoperta dalla sua barriera di veleno. Ci rimasi male, era da un po' che aveva smesso di utilizzarla con me. Che si fosse insospettita? Che avesse scoperto tutto? Non poteva essere. Non avrei saputo affrontarlo. Decisi comunque di non indagare. Decisi di aspettare la sua mossa. Comunque oggi era il giorno in cui avrei portato a termine il mio piano per uscire da questa odiosa missione.
Seguimmo le tracce che "per caso" avevo trovato. Arrivammo ad un punto in cui le tracce ci portavano in punti diversi. Jadokou, prima che parlassi, decise di andare dalla parte giusta da sola. Tutto stava andando secondo il mio piano, forse un po' troppo facilmente. Comunque di nuovo decisi di non pensarci. Ci separammo. Io e Miso ci trovammo in una piazza vuota nella periferia della città. Ci appostammo, aspettando l'arrivo dei miei compagni. Quando finalmente sbucarono, ci lanciammo all'attacco. Io però all'ultimo bloccai Miso, che mi guardò evidentemente sorpreso. Ovvio che non capisse niente. Mi preoccupai di farglielo capire, comunque. Tolsi il trucco che copriva i miei tatuaggi sulle guance, al che lui capì subito: "Tu sei il Clown!" "Ma bravo, ci sei arrivato finalmente!" "Avevi programmato tutto? Hai deciso di infiltrarti nella nostra famiglia per eliminarci? Cosa dirà Jadokou quando saprà che l'hai ingannata?" "E chi ti dice che lei non sia una mia alleata? Sai chi ha ucciso la tua amata sorella? Jadokou, esatto, la piccola e dolce Jadokou che ti piace tanto!" l'avevo distrutto psicologicamente, ormai era finito mancava solo il colpo di grazia. Tirai fuori le carte da gioco, finalmente non dovevo nasconderle, ma sentii una presenza alla mie spalle. Mi girai ma non c'era nessuno. Strano. Comunque non ci misi molto a porre fine alla sua vita con le carte da gioco. Due colpi ed era finita.
"Allora Purezenta devi dire a tuo padre di diramare la notizia della tua morte e anche il fatto che il Clown ti abbia vendicato uccidendo Miso, ok?" "Certo Hisoka!"
Ora non dovevo far altro che mentire con Jadokou riguardo a come lo avessi ucciso e del fatto di aver ucciso anche Purezenta, poi insieme avremmo spiegato alla famiglia Yamato, che ci eravamo divisi per seguire varie tracce, ma che Miso dopo aver ucciso Purezenta, era stato colpito a tradimento dal Clown.
Quando finalmente incontrai Jadokou le spiegai tutto, lei rispose semplicemente: "Bene, due in meno. Il prossimo tocca a me." non una parola di più, ne una di meno. Sembrava arrabbiata, delusa. Quando cercai di metterle una mano sulla spalla. Si girò e scansò la mano, guardandomi in modo strano. Aveva gli occhi lucidi. No, non poteva essere. Lei non piangeva mai. Come me. "Cosa c'è che non va?" "Niente, è tutto apposto. Semplicemente non sono più tanto convinta di te e della tua fedeltà. Comunque dovevo aspettarmelo da uno come te." "Cosa vuoi dire? Comunque sì, hai ragione: nessuno dei due deve fidarsi dell'altro." dissi stizzito e ci dirigemmo verso la dimora degli Yamato senza più rivolgerci la parola. Continuammo così per diverso tempo. Ci parlavamo solo quando era strettamente necessario. 
La famiglia Yamato credette ad ogni nostra singola parola e ci affidò ad un altro componente della famiglia: Yuri, il secondogenito. Era il più simpatico, se così si può dire, della famiglia. Più cupo e riservato degli altri. Meno buono e idealista di quella cavolo di famiglia. Era anche più potente degli altri due che avevamo eliminato. Questo sarebbe stato ben più difficile. Toccava a Jadokou, occuparsene comunque. Ultimamente mi sembrava in vena di vendetta, quindi non pensai ci fossero problemi. 
Sembrava già avere un piano, ma visto che non ci rivolgevamo la parola, non ne potevo essere sicuro. L'unica cosa che potevo fare era proteggerla senza farmi vedere da lei. Non pensavo che la mancanza di battibecchi con lei, potesse farmi stare tanto male. Forse era diventata qualcosa di più di una semplice alleata. Forse iniziava seriamente a piacermi, ma non me lo potevo permettere. Purtroppo ero ancora promesso sposo di un'altra di cui per altro non me ne poteva importare di meno. Perché ero nato in quella maledetta banda? Perchè ero solo? erano morti tutti: mamma, papà, Wendy. Tutti mi avevano abbandonato. Jadokou sembrava voler fare lo stesso. Forse sembravo sicuro di me alle altre persone. Ma nessuno conosceva i miei demoni interiori. Non mi ero mai aperto con nessuno, neppure con Jokou, forse la persona più simile a me. Io non mi fidavo di nessuno, non ce la facevo. Ero sempre stato una persona chiusa, fin da bambino e con tempo imparai a mascherare le mie emozioni dietro questa maschera da spavaldo, arrogante, pieno di sé. 
Per due notti non dormii. Continuai a fissare Jadokou dal mio letto. La luce della luna che filtrava dalla finestra faceva risplendere la sua barriera di veleno e le dava quel riflesso violaceo che le donava tanto. Volevo alzarmi ed abbracciarla, baciarla. Ma ormai avevo perso il diritto di farlo, quando decisi di non dirle tutta la verità sulla mia provenienza. Lei sembrava inconsciamente essersene accorta, tanto che aveva deciso di non fidarsi più di me. Quella ragazza rimaneva comunque un mistero per me, prima o poi comunque l'avrei svelato. La terza notte decisi finalmente che era ora di dormire. Mentre mi addormentavo giurai di avere gli occhi di Jadokou puntati addosso e intrisi di quello che sembrava odio, sentimento che verso di me lei non aveva mai mostrato di provare, nemmeno all'inizio. Decisi comunque di non farci caso e dormire, ne avevo davvero bisogno. Ci avrei pensato il giorno dopo.

Note autrice: Jadokou sembra non fidarsi di Hisoka. Che abbia capito qualcosa? Per saperlo dovrete attendere un po'. Dal prossimo capitolo torna Jadokou... Grazie mille per le recensioni e per chi mi inserisce fra le ricordate, seguite,... Grazie veramente, sono commossa. *si asciuga una lacrima*. Ciao e alla prossima.

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Capitolo 15
*** Lacrime ***


Note autrice: torna Jadokou :)

Guardai Hisoka mentre si addormentava. Non potevo credere che non mi avesse detto che faceva parte del Circo. Cosa pensava? Che l'avrei ucciso? Figuriamoci. Anzi probabilmente l'avrei usato come infiltrato nel Circo per eliminarli tutti dall'interno e recuperare la fiducia dei miei genitori. Non mi ero mai arrabbiata veramente con lui, fino a quel momento. Dovevo scaricarmi in quel momento e l'unico modo era passare al prossimo bersaglio della famiglia. Avevo parecchia scelta: Yuri, Mila o Shiro. Tutti forti e potenti. Da qualcuno dovevo pur cominciare. Mentre ci pensa o mi addormentai. L'avrei deciso la mattina dopo.
Appena sveglia trovai un biglietto di Hisoka: SONO IN MISSIONE. NON MI ASPETTARE PER CENA. Che biglietto inutile. Tanto non lo avrei aspettato comunque. Ero sola e potevo organizzarmi come meglio credevo. Mentre facevo colazione si avvicina Yuri e mi chiese se avevo bisogno di un po' di allenamento per imparare ad usare meglio le mie armi di smeraldo. Bersaglio acquisito. Yuri, era l'esperto di armi della famiglia, ragazzo alto, slanciato, occhialuto e sopratutto molto forte, anche se non sembrava ad una prima occhiata, aveva una nen molto forte.
Arrivati all'armeria iniziammo prima a sparare, io con la mia calibro 38, lui con un fucile. Poi passammo alle spade, io con la mia scimitarra e lui con una normale spada, un po' banale per i miei gusti. Cambiammo diverse armi e combattemmo diverse volte ma non riuscii mai ad avvicinarmi abbastanza per iniettargli il veleno.
"Bene, direi che per oggi può bastare" e mi bloccò da dietro, puntandomi un coltello alla gola. "Lo so che ahi ucciso tu mia sorella, mentre mio fratello è stato ucciso da Hisoka!" "Ma cosa stai dicendo?" "Nessuno della mia famiglia mi crede, ma io ne sono più che convinto! Vi ucciderò, tutti e due! Non potete uccidere ben due membri della mia famiglia e passarla franca." "Ti credo che nessuno ti voglia dar retta! Sei uno squilibrato che si inventa le cose! Come ti permetti di accusarci! Abbiamo dimostrato di essere dei valorosi e fedeli apprendisti!" "Non provare a rispondere con quel tono Jokou! Non mentire. Lo so che sei stata tu!" "Sentiamo, come avrei fatto ad uccidere tua sorella. È morta di cause naturali, l'ha detto ore il dottore!" "Questo non lo so, ma sei stata tu!". Cercai di divincolarmi, cercai di usare il veleno, ma stranamente quella posizione mi bloccava il flusso di nen. "Puoi smetterla di tentare di evocare il tuo nen! Tanto con questa posizione blocco tutto il tuo potere!" ero finita, sentivo che mi avrebbe uccisa. Cosa potevo fare? Ero sola, senza il mio veleno, senza Hisoka. Non potevo andarmene senza prima far pace. Era l'unico vero amico che avevo avuto. Sentivo gli occhi pizzicare a quel pensiero! Avrei perfino lasciato stare il mio obbiettivo piuttosto di rivederlo.
Ecco che improvvisamente apparve come in un fumetto di supereroi Hisoka! Da dietro riuscii a liberarmi dalla presa di Yuri e lo buttò a terra. Prontamente gli instillai un po' di veleno dritto nel cuore e quello morì, così senza possibilità di combattere.
"Stai bene, vero?" a quelle parole mi gettai tra le sue braccia e per la prima colta nella mia vita piansi. La tensione e l'adrenalina erano andate e la gioia di rivederlo prese il loro posto. "Shh. Non devi piangere. Gli assassini non lo fanno. Comunque ho fatto bene a seguirti. Sapevo che non mi potevo fidare di Yuri. Avevo sentito il vostro discorso e vi ho seguiti fino a qui. La missione era una scusa per potetti proteggere nell'ombra..." "Grazie." "Ora ti fidi di me?" "Sì" e mi strinse ancora più forte, dandomi un bacio sulla fronte. Non pensavo fosse capace di tale gentilezza. Comunque dovemmo occuparci del problama Yamato numero tre morto. Decidemmo di andarcene e visto che nessuno sapeva del mio allenamento con lui, avrebbero sicuramente pensato che era morto per cause naturali. 
Tornammo in camera e ci sedemmo sul mio letto. Nessuno dei due proferiva parola, ognuno in attesa dell'altro. Volevo chiedergli il perché mi avesse mentito, ma non avevo voglia di perdere quella tranquillità raggiunta. Avrei avuto tutto il tempo di chiederglielo più avanti. "Ti sei fatta fregare, sta volta! Ma non pensare che ci sarà sempre il principe azzurro a proteggerti!" "Tu semmai sei il cattivo! E comunque non serviva il tuo aiuto! Lo avrei ucciso comunque!" "Allora la prossima volta non ti aiuterò più!" la tensione si era sciolta incredibilmente con quella serie di provocazioni. Avevo comunque trovato il mio principe azzurro! Forse un po' sui generis ma d'altronde neanche io ero una principessa molto normale! Mi aveva salvata, quindi gli dovevo un favore, che avrei presto ripagato in un modo o nell'altro. 
"Dei figli del capo della famiglia Yamato ci mancano solo Shiro e Mila" disse tutto contento. "Fosse facile ucciderli! Sono potenti! Altro che un po' di veleno o qualche tagliato con le carte da gioco!" "Penso che dovremmo ucciderli tutti e due insieme! Essendo gemelli, hanno un certo legame! Se uno viene ucciso l'altro se ne accorge subito e non credo abbiamo difficoltà a scoprirne i colpevoli!" "Un due contro due, quindi?" "Sì, ma dobbiamo preparare un piano al più presto. Deve essere perfetto, però!" "Certamente"
Strano ma vero mi abbracciò di nuovo. "E questo per che cos'è?" "Cos'è adesso il principe non può più abbracciare la propria principessa?" non risposi e mi feci cullare da quella sensazione di sicurezza che mi provocava essere tenuta da quelle braccia forti. Ci addormentammo così avvinghiati e passai così una notte finalmente senza più i miei soliti incubi, finalmente tranquilla.

Note autrice: un po' Fluff questo capitolo, ma Hisoka secondo me nasconde questo suo lato tenero. Devo dire che la invidio parecchio. Altro Yamato andato! Mancano i due gemelli e i loro genitori. Poi la saga Yamato finisce e inizia quella... Non ve lo dico, ah! Comunque nel prossimo episodio verranno descritti i tre incubi che Jadokou fa di notte. Non si andrà avanti con la storia, ma eè fondamentale per il passato e il futuro di Jadokou. Grazie ancora a Marghe che mi recensisce ogni capitolo. Sei la migliore! Grazie 

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Capitolo 16
*** Akumu (incubi) ***


Note autrice: questo capitolo lo racconto io :D ecco gli incubi di Jadokou

L'incubo che aveva perseguitato Jadokou, fin da bambina, cominciava in una notte tempestosa, come in ogni horror che si rispetti, dove si sentiva un pianto di una bambina, che ovviamente era Jadokou, anche lei lo sapeva e improvvisamente sentiva quel sapore amaro e disgustoso, che invece Jokou aveva imparato ad apprezzare, del veleno. Sentiva tutto quello che sentiva la bambina, ma allo stesso tempo la guardava dall'alto come in una esperienza extracorporea. L'incubo aveva cominciato a tormentarla all'età di sette anni, quando aveva rubato dall'ufficio della preside dell'orfanotrofio la lettera dei sui genitori che le raccontavano i suoi primi anni di vita e la loro abitudine di somministrarle il veleno, che poi lei aveva scoperto non disprezzare affatto. L'incubo con passare del tempo si era evoluto e vedeva la bambina più o meno di tre anni che veniva addestrata ad uccidere i gatti e tutti i suoi animali domestici. La bambina ovviamente piangeva, ma non si ribellava. Così le avevano insegnato a non affezionarsi a niente e a nessuno. Pratica crudele, ma necessaria per un assassino di livello. Anche se lo considerava necessario lo vedeva comunque come un incubo, perché sapeva che erano ricordi e che aveva avuto una famiglia, anche se per poco tempo, una famiglia, però, dedita al sangue e alla morte. Come si poteva crescere in una famiglia del genere? Si vedeva poi che i suoi genitori non vedevano altro in lei che una nuova arma.
Il secondo incubo si era presentato quando aveva scoperto il nen circa a 10 anni. Vedeva la stessa bambina dagli occhi viola, a circa tre anni circondata dai suoi genitori che la stavano battezzando. Sentiva la paura della bambina e poi il fortissimo dolore che aveva provato al momento del battesimo. Finito tutto quel dolore e aperti gli occhi, vide i suoi genitori inorridire e soprattutto spaventarsi, guardandosi negli occhi. Poi vedeva la bambina abbandonata di fronte all'orfanotrofio o alla prigione, come era solita chiamarlo Jadokou, che sarebbe stata la sua casa fino a tre mesi prima. Questo incubo le aveva dato parecchi problemi, si sentiva discriminata da sempre per il colore diverso dei suoi occhi e provava invidia per quella bambina dagli occhi viola. Dopo questo sogno aveva deciso l'obbiettivo della sua vita, che finalmente in questo periodo cominciava a farsi sempre più vicino.
L'ultimo incubo era il più recente. Aveva iniziato a presentarsi solo da quando aveva capito quanto teneva a Hisoka. Sognava il suo Hisoka sposato con un' altra donna e circondato dai suoi figli. Poi vedeva la sua mano impugnare una pistola di smeraldo e ucciderlo tutti. Ogni volta che si svegliava con questo incubo, cercava con gli occhi Hisoka per tranquillizzarsi. Non avrebbe mai potuto uccidere Hisoka, neanche se l'avesse tradita. Non poteva neanche pensarlo. 
Tutti gli incubi hanno un significato, che Jadokou cercava di comprendere, tranne l'ultimo perché era troppo difficile anche solo da immaginare, semplicemente lo ignorava.

Note autrice: scusate se è un capitolo breve e privo di azione, ma è funzionale per la storia. Nel prossimo inizia il piano per uccidere Mila e Shiro. (Ahahaha mi fa troppo ridere quando li nomino, mi immagino Mila che schiaccia....) Alla prossima :D

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Capitolo 17
*** Ricompensa ***


Note autrice: nuovo personaggio, se proprio nuovo si può chiamare. Non vi dico chi è scopritelo, leggendo! ;P
 
Quando mi svegliai Hisoka si era già svegliato e non avevo più il suo corpo caldo su cui dormire, penso fosse quello il motivo del mio risveglio. Non ci eravamo promesso niente, quindi andava bene così. Ero stufa di litigare con lui. Avevamo fatto pace e tutto andava bene. Oggi saremmo usciti insieme per un caffè ufficialmente, ufficiosamente dovevamo progettare come uccidere Mila e Shiro.
Ci incontrammo fuori dalla tenuta degli Yamato, io per l'occasione avevo un vestito verde salvia monospalla con cintura sulla vita blu e ballerine abbinate. Ogni tanto piace anche a me vestirmi un po' femminile! Lui invece aveva abbinato una camicia rossa con un paio di jeans strappati neri, dire che stesse bene era un insulto. Toglieva il fiato da quanto fosse perfetto. -Dove vai così graziosa? Jokou- -Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?!- sorrisi ugualmente mentre ci avviavamo per raggiungere il centro città. Parlavamo del più e del meno, finchè mi voltai di scatto, -Ma...- -Sì, qualcuno ci sta seguendo da più o meno dieci minuti.- -Cosa facciamo?- -Lascialo fare, prima o poi si tradirà da solo!- continuammo per la nostra strada e quello non smise di seguirci neanche per un secondo. Arrivammo alla mia pasticceria preferita. Era piccola, ma graziosa e faceva delle torte fantastiche, per non parlare della cioccolata calda, che anche se c'erano 30 gradi all'ombra ordinai lo stesso, con sgomento della cameriera, che fra l'altro fissava un po' troppo il mio Hisoka. Oh mamma, il MIO Hisoka, da quando?
-Eccolo che arriva- apparve all'improvviso un ragazzino di dodici anni, occhi allungati blu, capelli lilla e skateboard... Un momento! Capelli lilla? -Sei uno Zaoldyeck!- -Prima di tutto ciao! Mi chiamo Killua e sì sono uno Zaoldyeck!- -Non hai paura a farti riconoscere da degli apprendisti degli Yamato?- dissi io scioccata.
-Siete loro apprendisti, quanto io sono un santo! So che tu sei la discendente dei Mizui e tu, Hisoka, beh tu sei uno dei migliori assassini in circolazione!- Hisoka sembrò sospirare come se fosse sollevato, pensava che avrebbe detto che fosse parte del Circo, probabilmente, come se io non lo avessi visto nella nostra ultima missione che confabulava con gli altri suoi compagni. Avrei comunque continuato a fare finta di niente. -Cosa vuoi da noi Killua?- -Niente solo farvi sapere che la mia famiglia vi da tutto il suo appoggio per quanto riguardo la vostro eliminazione degli Yamato! Se volete vi posso svelare per ricompensa e gratitudine due segreti sulla vostra vita!- -Cosa?- Hisoka sembrò preoccupato. Io comunque volevo sapere. Se avesse avuto qualche informazione sui miei, mi sarebbe stata sicuramente utile. -Ok, però ce le puoi dire separatamente, perché il Giullare qui non ama far sapere i fatti suoi a me!- lo facevo per lui, non volevo che si preoccupasse di dovermi nascondere la sua provenienza e che ricevesse la sua "ricompensa" targata Zaoldyeck.
Io e Killua ci allontanammo, -Allora Jadokou, per prima cosa devi sapere che le nostre famiglie sono molto unite, credo che ci siano alla lontana anche dei legami di sangue, comunque so che i tuoi genitori ti stanno tenendo d'occhio da quando hai deciso di diventare Hunter. Ah sì poi, devi anche sapere che sei legata a una maledizione, che però non so in cosa consista e che hai un fratello- disse tutto alla velocità della luce che neanche riuscii a capire tutto e subito. Ho un fratello? Di che maledizione sta parlando? I miei mi tengono d'occhio? -Grazie Killua! Ora puoi andare da Hisoka! Vorrei rimanere sola per pensare. Lo guardai un po' mentre parlava con Hisoka e mi accorsi che quest'ultima appena ricevuta la sua ricompensa sembrò scioccato, poi felice, poi triste. Strano, beh avrei scoperto dopo cosa fosse successo. 
Tornammo a casa senza scambiarci neanche una parola, dopo aver salutato Killua, che promise di darci una mano se avessimo avuto qualche problema. Ognuno era assolto nei propri pensieri. Mi permisi di guardare Hisoka. Sembrava distrutto, sempre bravo a celarlo, ma per me non aveva più segreti ormai. 
I miei mi stavano tenendo d'occhio? Bene! Stavo facendo tutto per farmi notare da loro. Finita questa missione sarei andata nella loro, nostra?, villa ai piedi del monte Fumi e lì sarebbe iniziata la mia nuova vita. Questo piano non prevedeva Hisoka e questo mi mise tristezza, forse avrei dovuto modificarlo, poco male. Ora non era questo il problema. Si erano pure permessi di fare un'altro figlio. Lo avevano battezzato e usato come arma come me. Lui non l'avevano abbandonato come me, però! Avrei scoperto tutto a tempo debito, anche riguardo la maledizione.
Guardai Hisoka disteso sul suo letto. Sembrava veramente sconvolto. Non gli chiesi niente solamente mi avvicinai e lo abbracciai. Da quando ero così sdolcinata? A lui sembrò non dispiacere anzi si avvicinò e mi poggiò le sue labbra sulle mie. Lo lasciai approfondire quel bacio. Perché avrei dovuto fermarlo, era quello che volevo dall'ultima e unica volta che era successo e come la prima fu stupendo, meno passionale e più dolce però. Ci staccammo solo quando non avevamo più fiato. -Perchè?- mi chiese, -mi sembravi triste, tutto qui. Non voglio sapere perché, tanto non me lo diresti. Ma sappi che non potrei mai essere arrabbiata con te anche se facessi parte di una strana banda.- mi guardò sorpreso, sembrava voler parlare, ma si bloccò e semplicemente mi abbracciò di nuovo e mi diede un bacio sulla fronte. Speravo che con quella frase lo avrei fatto parlare, ma andava bene lo stesso, anche perché ci addormentammo nuovamente attaccati. Stava diventando un'abitudine, non che mi dispiacesse, ma da lui e, devo dire, anche da me non me lo sarei mai aspettato. Forse avevamo abbattuto uno dei tanti muri che ci eravamo costruiti. O forse mi stava solo prendendo in giro, ma questo non lo pensai neanche per un minuti. Ormai mi fidavo ciecamente di lui e niente mi avrebbe fatto mai cambiare idea.
 
Note autrice: avevo detto che avrei inserito il mio secondo personaggio preferito! Killua è sadico quasi quanto Hisoka, soprattuto quando ha lo sguardo da killer professionista. Adorabile! Ha una parte piccola, all'apparenza, ma in realtà rivela molto ai nostri protagonisti e a noi sulla loro vita e sul loro futuro. Per sapere la ricompensa di Hisoka, ci vorrà un po'. Penso almeno due o tre capitoli, se non di più. Dovete aspettare il prossimo capitolo Pov Hisoka per saperlo e sarà l'ultimo della saga Yamato, penso quindi ce ne è di strada da fare.... Grazie a tutti per le vostre recensioni. Continuate a seguirmi!

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Capitolo 18
*** Meno due ***


Note autrice: in questo capitolo un passo in avanti nella missione dei nostri eroi!
 
-Il piano! Ci siamo fatti distrarre e non abbiamo pensato a niente! Sveglia Hisoka!-
-Mhhh. Jokou calma, ci ho pensato io!- mi accorsi in quel momento soltanto che eravamo ancora avvinghiati dalla notte prima e che soprattutto lui non se ne era andato. Stavamo facendo dei passi avanti nella nostra... Relazione? Cosa eravamo? Soci, alleati, solo questo? Non lo sapevo e avrei aspettato ancora un po' per chiederglielo. 
-Comunque, il mio piano consiste nello sfidare quei due gemelli in una partita di tennis due contro due. Con tanto di pubblico, ovvero i loro genitori. Prima li sconfiggiamo nel loro sport preferito e poi li uccidiamo. A quel punto avremo l'opportunità di eliminare anche gli ultimi due Yamato, Rin e Hanna- -Mi sembra perfetto, io so giocare piuttosto bene, tu anche immagino! Bene, bene. Sembra che abbiamo un piano. Perfino un giullare come te quindi sa ideare una strategia.- -No, sono solo un'eccezione, tesoro!- -Divertente-
Eravamo pronti a giocare, io e Hisoka, in veste viola, ovviamente, contro Mila&Shiro, in verde, banali... La partita non finiva più, tutti si stavano impegando al massimo. I genitori dei gemelli ancora non si vedevano, però. Arrivarono solo alla fine della partita, mentre ci stavamo stringendo la mano. Poco male. Il nostro piano poteva attuarsi lo stesso. Io ovviamente avevo già iniettato il veleno nelle vene dei due fratelli, anche se avrebbe fatto effetto solo dopo trenta minuti. Così potevamo un po' torturarli, psicologicamente si intende.
-Avete trovato il colpevole della morte di Yuri?- chiese Hisoka così di punto in bianco. -Non ancora. Perchè? Ne sapete qualcosa?- chiese Mila sorpresa. -Forse- risposi con un ghigno che diceva tutto. -Se lo sapete, ditelo!- urlò Shiro, alterato. -Non penso lo faremo, vero Hisoka?- -No, è più divertente vedere se ci arrivate da soli.- Mila e Shiro erano furiosi, ma decisero comunque di starci a sentire. -Non abbiamo trovato niente. Yuri sembrava morto come Sakura. Siamo sicuri che entrambi sono stati uccisi da qualcuno. Il veleno sembra da escludere, visto che non ce n'era in circolo- i loro genitori intanto ci guardavano incuriositi dagli spalti, senza capire il motivo di quella conversazione. -ahahahah- Risi di gusto alla loro esclusione del veleno dalla liste delle possibili armi utilizzate per ucciderli. -Lo trovi divertente. Iniziate a darmi su i nervi.- -Ah sì, beh se arrivate a delle conclusioni così idiote, non è colpa mia. A me gli idioti fanno morire dal ridere.- risposi acida -Suvvia Jokou, non essere così cattiva. Hanno perso da poco ben tre fratelli. Uno per di più ucciso dal Clown. Ahahah- non era riuscito a trattenersi nemmeno lui. -Basta! Diteci quello che sapete.- -Vi ripeto: NO- -Volete proprio saperlo? Davvero, davvero? No, perché se non è così non lo facciamo- disse Hisoka ghignando. Era una delle cose più perfide, loro a mano a mano che andavamo avanti si indebolivano fisicamente e psicologicamente. Una vera goduria. Era quasi passata mezz'ora. Era ora di dirglielo. 
-Ve lo diremo. Pronti?- i due annuirono. -Noi- -Voi, cosa?- -Siamo stati noi, N-O-I. Chiaro?- -Cosa? Non può essere.- disse Shiro -Chi siete veramente?- non facemmo a tempo a rispondere che caddero a terra morti. Ops, sono morti senza sapere tutta la verità. Più divertente di questo cosa poteva esserci. Un attimo una cosa c'era: la faccia sconvolta dei loro genitori che si catapultarono da loro. Poi alzarono lo sguardo verso di noi. -Chi siete?- chiese Rin. Era ora della resa dei conti.
 
Note autrice: -2 morti alla fine della saga. Contenti? Il prossimo capitolo sarà veramente complicato da descrivere, vabbè tanto è compito di Jadokou. Se non vi piacerà sarà colpa sua, muahahahah. Grazie come sempre per le vostre recensioni, per avermi messo tra le seguite, ecc. Grazie!

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Capitolo 19
*** Misshon tassei ***


Note autrice: ce la faranno i nostri eroi a compiere la loro missione?
 
-Chi siete?- chiese Rin. -Quelli che hanno ucciso i vostri figli.- risposi molto semplicemente. -Perchè l'avete fatto?- disse Hanna con uno sguardo misto tra il disperato e il furioso. -Beh, io per vendetta, lui non lo so. Penso perché gliel'abbia ordinato la sua banda.- Hisoka mi guardò stupefatto. Giusto non pensava che io sapessi qualcosa dei suoi piani. -Vendetta? banda?- disse Rin, -Ah giusto non mi sono ancora presentata e certo conciata così non mi avreste mai potuto riconoscere.- Mi tolsi la lente a contatto rivelando il mio occhio ametista -Sono Jadokou Misui. Serve dieci altro? Per colpa dei vostri occhi verdi e del mio che è identico sono stata abbandonata dai miei genitori. Ho imparato anche la vostra tecnica delle armi di smeraldo per potermi vendicare con la vostra stessa abilità.- -Io, invece, scusa Jadokou se non te l'ho detto prima, sono Hisoka, il Clown del Circo- -Cosa? Una Misui alleata con uno del Circo! Questa è fantascienza! Jadokou, tu devi essere quella bambina che è stata ripudiata dai Misui, ora capisco. Comunque non credi che dovresti rivolgere la tua vendetta su di loro?- -No, così ho imparato a essere più forte e poi potrò riunirmi a loro e a mio fratello, quando vi avrò eliminato una volta per tutte- Hisoka continuava a fissarmi preoccupato del fatto che potessi ucciderlo. -Hisoka, tranquillo non ho intenzione di ucciderti. So che fai parte del Circo fin dalla nostra missione con Miso. Mi sono arrabbiata per quello, ma mi hai salvato la vita con Yuri, quindi non posso che lasciar perdere.- Sembrò sollevato. I due Yamato continuavano a fissarci increduli, -Adesso che sappiamo tutto, possiamo anche vendicare i nostri figli. Pronti a morire?- -Certo Rin!- 
Ci guardammo negli occhi con attenzione per quelle che sembrarono ore. Nessuno prendeva l'iniziativa. Io ero elettrizzata all'idea di veder sgorgare sangue da quei due Smeraldini schifosi, mentre Hisoka era molto più professionale. D'altronde io avevo un motivo personale, lui uno professionale. I nostri avversari decisero finalmente di attaccarci, Hanna contro di me e Rin contro Hisoka. Hanna sferrò qualche colpo con la sua pistola di smeraldo, mentre io fermavo i proiettili con la mia Ken, una spada giapponese ovviamente color smeraldo, con l'elsa decorata dalla rappresentazione del mio drago Midori. Continuammo così per un po' finchè uno dei proiettili mi sfiorò e notai che c'era del veleno all'interno, allora finsi di sentirlo in circolo e cominciai a tremare. -Ah allora il veleno funziona!- abbassò la guardia e io ne approfittai, sferrai il mio attacco giusto a livello del cuore. -Non mi fa niente il veleno. Ne bevo un po' tutti i giorni fin da quando sono bambina. Tradizione di famiglia.- ormai lei non mi sentiva più e non feci neanche in tempo a girarmi che Rin mi fu addosso e mi trafisse una spalla con la sua spada. Hisoka si arrabbiò terribilmente e con il sangue negli occhi usò la sua gomma da masticare per fermare i polsi di Rin e con le carte trafisse tutti i suoi punti vitali. In pochi secondi si accasciò a terra ma mentre mi fissava -sei... Sei... La bambina... Della... Maledizione- rimasi impietrita, ma subito dopo arrivò Hisoka che tentò di medicarmi la ferita. -Lascia stare, non è niente. Ho sempre avuto un'ottima guarigione. In una giornata questa si rimargina.- mi misi a fissare Rin. Avevo ancora impresse le sue parole. -Ti ha detto qualcosa di strano, vero? Di che maledizione sta parlando?- 
-Non lo so. Me ne ha parlato anche Killua. A proposito se non te la senti di parlarmi della tua chiacchierata con Killua, non importa. Non è che se adesso che ti ho detto di conoscere la tua provenienza, voglia farmi gli affari tuoi. Anche io ho una cosa che non ti ho mai detto e che non so se te la dirò. Tranquillo, ok?- -Mhhh, va bene. Prima o poi te ne parlerò, ora devo ancora capirci qualcosa usciti finalmente da quella casa, dopo tre mesi ormai -Missione compiuta! Adesso le nostre strade penso si dividano Hisoka. Tu tornerai al Circo e io andrò dagli Zaoldyeck, per avere qualche informazione sui miei genitori. Quando sarà il momento ti verrò io a cercare. Non voglia assolutamente dirti addio, semmai alla prossima- non disse niente, semplicemente se ne andò con un cenno della mano. -Sempre di poche parole, eh?- al che si girò e mi fece il suo solito, magnifico ghigno. Ma cosa mi arrabbiavo a fare ormai ero totalmente persa per lui.
 
Note autrice: saga Yamato conclusa, contenti? Io sì, adesso arrivano le mie due saghe preferite di cui non vi rivelerò niente, ovviamente. Prossimo capitolo Pov Hisoka. So che vi è mancato, vedremo il suo ritorno in "famiglia" e scopriremo finalmente il contenuto della sua chiacchierata con Killua. Dopo ci saranno altri due capitoli, penso di transizione Pov Jokou, prima dell'inizio della terza saga. Ok, basta spoiler! Alla prossima :D significato del titolo= missione compiuta

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Capitolo 20
*** Hisoka!!! ***


Note autrice: Pov Hisoka, finalmente. Non ce la facevo più ad ascoltare Jadokou! Ci vediamo in fondo :D {....} flashback. Dedicato a Marghe!
 
Le nostre strade si erano da poco divise e già mi mancava Jokou. Quella ragazza mi aveva fatto un qualche incantesimo, ma che diavolo mi stava prendendo? Ero impazzito? Comunque dovevo pensare ad altro in quel momento. Ripensai alla chiacchierata con Killua e sul da farsi.
{-Allora Hisoka. So che fai parte del Circo e devo dire che la mia famiglia ha sempre tratto profitto dalla tregua firmata 10 anni fa. Non mi capacito ancora, però, del perché non abbiate fatto lo stesso con la famiglia Misui.- -Non lo so. Tutto questo dipende dal Boss. Ora mi parli invece della mia ricompensa!- -Sì, calmo Hisoka. Adesso ti dico tutto. Per prima cosa devi promettermi di non parlarne con la tua banda, anche perché rischieresti grosso!- -Sì, sì, va bene. Ora parla!- -Bene. Allora tua sorella Wendy non è morta. Viene tenuta in ostaggio dal Boss, per costringerti a sposare sua nipote Taitoropu. Sai anche perché te la vuole far sposare?- -Cosa? Mia sorella è viva. No. Era stata uccisa per punirmi... Comunque so perché devo sposare quella megera. Se lo faccio mio figlio dovrà per forza rimanere nel Circo e pensano inoltre che l'unione dei miei geni con i suoi possa far nascere un assassino eccezionale. Stupidaggine assoluta!- -Bravo. Bene io non ne so altro. Se vuoi liberarla ti devi arrangiare ma stai attento. Fa sempre comodo un assassino come te, non farti uccidere!-}
Dovevo assolutamente indagare sulla mia sorellina. Non potevo lasciarla nelle mani del Circo. Lei non doveva diventare un assassino. Probabilmente la staranno trattando malissimo. Bisogna salvarla. Forse mio cugino ne sapeva qualcosa. Non posso fidarmi neanche di lui, comunque. Ma certo negli archivi nell'ufficio del Boss, avrei potuto trovare qualche informazione. Dovevo solo riuscire ad entrare.
L'ufficio del Boss si trovava nell'ultimo vagone del treno, vi avevo detto che il nostro covo era un treno abbandonato di un vecchio circo? Beh comunque ora lo sapete.
Il Boss non era nell'ufficio e davanti ad esso c'era solo la sua segretaria, di cui non mi ricordavo neanche il nome. Silia, Silvia,... Comunque sapevo che aveva un debole per me, quale donna non lo aveva. Potevo sfruttare questa occasione. 
-Ehi Hisoka? Hai finalmente finito la tua missione, ho sentito! Il capo non c'è, passa più tardi- mi disse con gli occhi a cuoricino. Bleah! Mi feci coraggio per non vomitarle in faccia e le dissi -Cara Silia- così c'era scritto sul cartellino -Mi faresti un grossissimo favore?- lei ovviamente annuì convinta. -Mi vai a preparare la tua torta di mele. È la migliore e se me la prepari subito ti darò una ricompensa- -Che ricompensa?- -Un bacio sulla guancia, subito- e mi sforzai per farle quel bacetto innocente. Speravo che Jadokou non lo venisse a sapere. Non stavamo insieme o forse si, ma comunque conoscevo bene le sue scenate di gelosia, che consistevano nell'uccidere la ragazza di cui era gelosa. Meglio stare attenti. Da quando mi facevo quei problemi? Tutta colpa di quella Ametista!
Mentre la segretaria correva da stupida a fare la torta, io mi intrufolai nell'ufficio del capo e andai dritto al suo cassetto segreto, che segreto non era. Comunque cercai la chiave e la trovai nel secondo fondo di un cassetto. Un po' prevedibile per essere il capo di una banda di assassini. 
All'interno c'erano tutte le missioni degli ultimi 45 anni, da quando lui era a capo del Circo. Non fu difficile trovare il fascicolo su mia sorella, era sotto il nome di Wendy, che fantasia.
Killua aveva ragione, a mio cugino era stato dato il compito di rapirla dal Santuario in cui l'avevo portata e rinchiuderla nel sotterraneo di un vecchio castello poco più a nord dalla loro attuale posizione. Ora che sapevo dove era e da chi era sorvegliata, quel traditore di mio cugino, dovevo solo trovare un diversivo per uscire da lì e andare a salvarla. Quello che non sapevo e che da un momento all'altro mi sarebbe stato servito da un momento all'altro insieme alla mia libertà.
 
Note autrice: ehi! Altro capitolo finito! Odio quel cuginastro di Hisoka.... Comunque nel prossimo capitolo tornerà Jadokou e vedremo l'esito della sua visita da Killua. Grazie Marghe per le tue recensioni, mi viene sempre l'ispirazione giusta per scrivere grazie a te!
  

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Capitolo 21
*** Sorellona ***


Note autrice: io mi domando ancora chi legga questa storia scritta da una squilibrata! Volevo ringraziarvi veramente, vi adoro, sia chi recensisce, sia chi legge e basta, siete unici! Nuovo incontro tra Jadokou e Killua, speriamo che la nostra protagonista scopra qualcosa di nuovo.

Ci eravamo appena separati e già sentivo la sua mancanza. Ma come diavolo era possibile, mi chiedo. Mi aveva fatto un incantesimo per caso? Comunque ora dovevo concentrarmi sulla mia missione. Mi diressi nella dimora degli Zaoldyeck per scoprire qualcosa in più su come contattare la mia famiglia.
Arrivata alla dimora dovetti superare un portone molto particolare, ci voleva sicuramente una certa forza per aprirlo, ma con un po' di impegno lo aprii. Dall'altra parte mi stava aspettando un uomo, più o meno dell'età di Hisoka, con capelli neri e lunghi e uno strano completo verde ricoperto di spilli. Un tipo eccentrico insomma, sarebbe piaciuto subito al Giullare.
-Piacere di conoscerti Jadokou! Sono Illumi Zaoldyeck, fratello maggiore di Killua. Visto che lui non c'è risponderò io a tutte le tue domande- 
-Piacere. Beh sai già il mio nome. Posso chiederti perché non c'è Killua?-
-Ah certo! È scappato insieme a un piccoletto con i capelli verdi, a un ragazzo dai capelli biondi e a un uomo con una valigetta. Sembra che siano amici. Pensa non vuole più fare il killer. Non si è mai visto che uno della nostra famiglia se ne vada per seguire un amico.-
-Ah se n'è andato. Una grossa perdita, è un ragazzo molto promettente. Vedrete che tornerà! Volevo chiederti qualche informazione sulla mia famiglia se non ti dispiace.-
-Certo. Ma prima entriamo in casa così saremo più comodi. Mentre andiamo posso chiederti come sta Hisoka? So che avete un rapporto piuttosto intimo.-
-Conosci Hisoka?- intanto stavamo passeggiando lungo un viale alberato, un po' spettrale, devo dire la verità, ma essendo la casa di assassini, cosa potevo aspettarmi?
-Certo! È un mio caro amico, nonché rivale. È grazie a me e lui se le nostra due famiglie hanno stipulato una tregua. Vedi io e Hisoka ci siamo incontrati durante la nostra prima missione circa 10 anni fa e siccome non volevamo ucciderci a vicenda, abbiamo collaborato. Io amavo il suo modo di vestire come lui il mio, penso sia stato per questo.- cosa dicevo io? Sapevo che gli sarebbe piaciuto uno come Illumi!
-Davvero? Molto interessante. Comunque, ora penso sia tornato al Circo. Da quando ci siamo incontrati con tuo fratello, sembra turbato per qualcosa. Immagino tu sappia di cosa si tratta, ma non voglio saperlo. Se vorrà dirmelo, me lo dirà, altrimenti me ne farò una ragione-
In quel momento arrivammo alla porta della casa, entrata mi meravigliai dell'oscurità che vigeva lì. Comunque riuscii a notare il raffinato, ma anche macabro, mobiliari che caratterizzava il soggiorno. Non feci a tempo a vedere altro che Illumi parlò:
-Senti, per quanto riguarda la tua famiglia devi sapere che abitano in una casa a pochi chilometri da questa in una valle tra questo vulcano e un monte. Allora loro sanno che tu stai per arrivare e penso ti accoglierà tuo fratello, dandoti una missione piuttosto difficile. Ah già tuo fratello si chiama Testu.-
-Ferro? La sua abilità deve essere legata a quello. Beh una informazione in più. Quindi tu dici che non li vedrò finchè non avrò portato a termine quella missione... Mhhh. Ok. Senti, ma la smetti di fissarmi?- mentre parlavo, non aveva fatto altro che fissarmi con uno sguardo indagatore.
-Oh scusa. È che ho capito perchè sei riuscita a domare l'animo di Hisoka!-
-Ma, ma, ma che cosa stai dicendo?-
-Niente. Che semplicemente sei veramente bella, poi hai negli occhi quello che ama lui: forza, determinazione e cattiveria. Scommetto, però, che con le persone normali tu finga di essere dolce e debole, vero? Deve essergli piaciuto anche questo e la tua forza. Però, di solito si limita ad una botta e via, non si mette mai con nessuna, visto che...- poi si bloccò, strano. Sembrava stesse per dire qualcosa che non poteva dire e che se ne fosse accorto all'ultimo.
-Non stiamo insieme e non siamo neanche andati a letto insieme. Tranquillo.-
-Ancora peggio! L'hai stregato, per caso? Comunque penso tu sappia tutto quello che devi sapere. Sulla maledizione, che penso fosse la tua prossima domanda, non ti so dire niente.-
-Tralasciamo l'argomento Hisoka, grazie. Comunque grazie. Allora è il caso che mi incammini verso la casa dei miei. Se vedi Killua, salutamelo!- mi alzai e me ne andai, decisa a raggiungere la casa dei miei per l'ultima parte del mio piano. 
Finalmente, il mio obbiettivo era visibile. Potevo quasi toccarlo. Ogni mio muscolo fremeva. Mentre percorrevo quei pochi chilometri che mi mancavano per arrivare alla dimora Misui, non feci altro che pensare a Hisoka, ovviamente. Alle cose che non sapevo di lui e a quello che aveva detto Illumi. Che io fossi diversa per lui? Che fossi veramente importante, almeno quanto lui lo era per me? Lo mettevo praticamente davanti a tutto, tranne per la mia missione. D'altronde era lo scopo della mia vita. Ma dopo quella l'unica cosa che mi importava era riuscire a stare con lui, anche se avessi dovuto uccidere tutto il Circo perchè lui potesse stare assieme a me.
Non mi resi neanche conto di essere arrivata al cancello di una casa che sembrava abbandonata, ma che in realtà era piena di energia nen, si sentiva da lontano. Doveva essere una illusione. Chissà di chi era quel potere. Mi avvicinai al cancello. Lì mi fermò un uomo che mi chiese la parola d'ordine. E se sul momento non avevo idea di cosa dire, poi capii: -Il sangue sopra a tutto- avevo ragione il motto dei Misui era la parola d'ordine. Infatti, l'illusione svanì e si mostrò una villa enorme, dipinta di viola con grandi finestre e un porticato davanti. Fantastica, semplicemente stupenda, macabra, oscura, ma elegante! Sentii ad un certo punto dei passi e vidi un ragazzo di due anni più piccolo, capelli come i miei, occhi viola, muscoloso e con una grande aurea nen attorno. A quel punto disse:
-Ti stavo aspettando, sorellona!-

Note autrice: insomma capitolo senza Hisoka T.T in compenso c'è Illumi. Contenta Marghe? Vedrai ci sarà un ruolo anche per lui più avanti. D'altronde è un ottimo alleato per Jadokou :D prossimo capitolo incontro con il fratellino, missione e probabilmente tornerà Hisoka! Grazie come sempre per il fatto che mi seguite! Vi adoro 
P.S. adesso con la scuola sono incasinata al massimo. Per un po' potrei non pubblicare, ma non ho intenzione di abbandonare questo progetto, tranquilli :D

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Capitolo 22
*** Marghe, mi odierai! ***


Note autrice: ehi eccomi di ritorno! Vi sono mancata? Allora in questo capitolo scopriamo la missione di Jadokou, sarà in grado di portarla a termine senza Hisoka? O dovrà chiedergli di aiutarla?

Ero esterrefatta a quelle parole, ci misi un po' a rispondere.
-Ciao, Tetsu, giusto? Mi dici la missione che così me ne vado e torno il prima possibile?-
-Come siamo acide. Non vuoi sapere niente della tua famiglia?-
-Sì, ma prima mi tolgo questa missione e meglio è-
-Allora ti accontento. Devi eliminare il Circo, compreso il tuo caro Hisoka-
-Va bene- e me ne andai in direzione Circo.

Era ovvio che fossi sconvolta e non sapevo cosa fare, ma di certo non avrei potuto uccidere Hisoka. Non ne avevo le forze, lui era l'unica cosa al di fuori della mia personale missione che durava da una vita ormai. Come avrei potuto fare? Decisi, intanto di andare da lui e spiegargli tutto, a mio rischio e pericolo, poi forse avremmo trovato insieme una soluzione.

Arrivai al treno abbandonato e non mi ci volle molto per riconoscere il vagone di Hisoka, c'era un grande disegno di un clown, non poteva che essere lui. Notai che sul soffitto c'era una piccolo apertura, per cui mi arrampicai e mentre stavo per entrare mi fermai in contemplazione del mio amato Giullare. Sembrava pensieroso, lì disteso sul letto, mentre fissava un punto nel vuoto del soffitto. C'era qualcosa che non andava, dovevo preoccuparmi? Che fosse successo qualcosa? Non feci a tempo a darmi una risposta che i suoi occhi mi fissarono e notai finalmente un cambio di espressione, i magnifico ghigno malefico che aveva da subito notato era comparso sul suo volto. Mi decisi allora a scendere e mi sedetti sul letto accanto a lui.
-Non sai proprio stare senza di me, eh?-
-Non esageriamo, piuttosto, ho visto la tua espressione pensierosa, cosa c'è che non va?-
-Te lo spiegherò, ma prima dimmi cosa è successo. Perché sei qui?-
-Allora, è un po' difficile: per poter tornare nelle grazie dei miei genitori devo assolutamente eliminare tutta la tua banda. Ovviamente dovrei fare lo stesso con te, ma non posso.-
-Non c'è problema. Fai quello che ti pare. Mi sarai utile per il mio piano. Vedi io pensavo che la banda avesse ucciso la mia sorellina Wendy, invece la tiene in ostaggio per obbligarmi a sposare Taitoropu. Cosa che ovviamente non posso fare, per colpa tua. Quindi mentre tu ti liberi della mia banda, io posso andare a liberare mia sorella e uccidere mio cugino che gli fa la guardia.-
Ci misi qualche secondo ad assimilare tutte quelle informazioni e quella velata dichiarazione da parte sua.
-Perchè non me ne hai parlato prima? Avrei potuto aiutarti!-
-Perchè non sapevo se potevo fidarmi e comunque molto di ciò che ho detto l'ho saputo da poco tempo anche io-
-comunque il tuo piano non mi dispiace. Quando avrai liberato tua sorella, portale in un posto sicuro e poi torna qui da me. Ho bisogno di te per un altro piano di cui ti parlerò in seguito. Ti prego solo di fare come ti dico.-
-Va bene. Non ti chiederò altro-
Si voltò verso di me e mi baciò come non aveva mai fatto, in modo passionale, come sempre, ma con una nota di dolcezza che non mi sembrava da lui.
-Vedi solo di non morire, Jadokou- e cercò di andarsene senza lasciarmi parlare, ma io lo fermai spiazzandolo.
-Ti amo- e lui non poté che sorridere. Non mi rispose, ma dallo sguardo che mi lanciò capii che per lui era lo stesso. Spesso le parole non sono necessarie.

Note autrice: mi dispiace per tutte quelle che speravano di accaparrarsi Hisoka, ma ormai è innamorato, andato, perso. Lo so Marghe che mi odi in questo momento, sorry :P. Bene, allora il prossimo capitolo sarà Pov Hisoka, almeno cerco di farmi perdonare! Vi volgi bene, tutti quelli che mi seguono. Vi adoro!   

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Capitolo 23
*** Wendy ***


Note autrice: allora, per prima cosa devo ringraziare tutti quelli che mi seguono, siete i migliori! Secondo vi informo che non manca tanto alla fine della storia, sui 4 -5 capitoli, non di più. Ora passiamo al capitolo totalmente Pov Hisoka, per farmi perdonare della dichiarazione d'amore del capitolo precedente ;)

Era mai possibile che lei mi spiazzasse così ogni volta? Ha detto quelle due parole che non mi sarei mai aspettato di sentirmi dire da nessuno. E io non avevo risposto, ma sapevo che con lo sguardo che le avevo lanciato e il mio sorriso avrebbe capito che la ricambiavo. Ora tutto diventava più complicato! Per due assassini è difficile avere una storia, ma noi dovevamo farcela, assolutamente. 
La cosa importante era che lei portasse a termine questa sua missione, poi cosa aveva intenzione di fare, presentarmi ai suoi, uno del Circo, genero di Boryoku Misui? (padre di Jadokou, significato del nome: violenza) O forse aveva un altro piano? D'altronde non ero mai riuscito a scoprire esattamente il suo obiettivo.
Stavo facendo tutti questi ragionamenti, mentre la mia draghessa mi stava portando sul luogo dove nascondevano mia sorella. Era un magazzino abbandonato, protetto da una barriera nen molto potente, di mio cugino ovviamente. Quel traditore! Le sue barriere con me comunque non avevano mai funzionato, non ci misi molto a superarla, senza farmi notare. All'interno il magazzino era diviso in celle scure e strette, ma nessuna di queste era quelle di Wendy. La sua sarebbe stata l'ultima e sopratutto sorvegliata da Jagura.
Infatti, eccolo lì, che divertito guardava mia sorella che mangiava quel poco che le davano. Non ci vedevo più dalla rabbia.
-Ehi cugino! Carino questo posto! Perché non me ne hai mai parlato? Oh giusto, perché ci tenevi la mia sorellina, che per quanto ne dovevo sapere era morta, no?-
Jagura, si girò di scatto verso la mia direzione, rimanendo scioccato dalla mia presenza ovviamente.
-Ehi Hisoka! Non uccidermi, ti prego, mi hanno costretto a farlo!-
-Non ti credo, mi dispiace!-
Mi fiondai allora su di lui, prima assestando qualche pugno e poi, quando mi ritenni soddisfatto lo uccisi con una carta. Mi voltai allora verso la cella dove stava mia sorella, presi la chiave dal corpo inerme di mio cugino e aprii la porta. Non potevo credere ai miei occhi, la mia sorellina era lì davanti a me, ovviamente ormai era una ragazza, troppo magra ma evidentemente bellissima, capelli blu e occhi color ghiaccio, esattamente come me li ricordavo, anche se mi stava guardando stranita, come se non mi riconoscesse.
-Tu, tu ,tu chi sei? Mi sembra di averti già visto, ma non mi ricordo bene. Vuoi farmi del male?-
Cosa le avevano fatto? Non si ricordava nemmeno di suo fratello che aveva tentato di salvarla dal suo destino di assassina, perché era troppo dolce e pura per poterlo fare, non era come me: sadico, violento e vendicativo. 
-Non mi riconosci?- dissi mentre mi avvicinavo e lei si rannicchiava in un angolo.
-Davvero non ti ricordi?- e lei si mise a piangere. Come potevo farle ricordare chi ero? Non volevo vederla così, non potevo farcela. Non sapevo cosa fare.
-Dormi mia piccola, dormi che domani sarà un bel giorno,...- le cantai la ninna nanna che avevo inventato dopo la morte dei miei genitori, per farla addormentare. Lei alzò lo sguardo e sorrise lievemente.
-Tu non puoi essere, non puoi essere il mio fratellone. Mi avevano detto che eri morto!-
-No, sorellina, sono io, vivo e vegeto!-
A quelle parole scoppiò in un pianto di gioia e mi si buttò fra le braccia. Io la avvolsi con le mie braccia e ebbi qualche problema a trattenere le lacrime, ma mi feci forza e la feci alzare. Sembrava almeno in grado di reggersi in piedi da sola, così la condussi dal mio drago.
-Non dirmi che è il drago dei nostri genitori! Come l'hai chiamata?-
-Come te. Sai pensavo fossi morta, mi sembrava un bel modo per ricordarti. Vuoi cambiarlo?-
-No, sta quasi meglio a lei che a me. Ora dove mi porterai?-
-Mi dispiace, ma devo lasciarti andare con lei al polo nord. Non fa freddo nella sua grotta, tranquilla. Comunque è solo per poco tempo. Devo andare ad aiutare un'amica-
-Va bene. Ma non abbandonarmi! Una amica? Non è che è la tua fidanzatina?-
-Più o meno. Vedi è un po' complicato. Lei è la discendente dei Misui e deve uccidere tutti i componenti del Circo, per poter tornare nelle grazie dei suoi genitori, eh vedi devo aiutarla. Dopo che avrà compiuto la sua missione, sembra comunque che abbia un altro obbiettivo. Non so quanto ci metterò. Solo, vedi di stare sempre con Wendy, capito sorellina?-
-Agli ordini! Ti aspetterò! Non potevi innamorarti di una persona normale?-
Non risposi, semplicemente le feci cenno di salire in groppa al drago e io feci lo stesso. Mi feci lasciare davanti alla mia carrozza del treno e poi feci ripartire il drago verso il polo nord. Finalmente il mio cuore era in pace. Ora doveva solo scoprire a che punto fosse Jadokou.

Note autrice: non è dolcissimo Hisoka? E Wendy non è simpaticissima? Ok, adesso la smetto :D fatemi sapere cosa ne pensate. Nel prossimo capitolo Jadokou dovrebbe portare a termine la sua missione, quindi ucciderà anche la promessa sposa di Hisoka? Speriamo nel modo più atroce possibile! Alla prossima :D  

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Capitolo 24
*** Adios Circo! ***


Note autrice: capitolo pov Jadokou. Capitolo dedicato a Lacrima_00, grazie per le tue recensioni, mi commuovono sempre :D 

Tralasciamo pure le pipe mentali, passatemi il termine, che mi stavo facendo sulla mia dichiarazione d'amore. Un'assassina che dichiara ad un altro assassino di essere innamorata di lui, certo! Ma in che mondo viviamo? Per fortuna avevo un piano per i miei genitori, visto che sarei tornata non avendo ucciso un membro della banda e soprattutto presentandolo come il mio ragazzo. Certo, una cosa molto sensata. Se non l'avessi incontrato a quel maledetto esame per diventare Hunter!

Passiamo ora alla missione. Volevo sbarazzarmi per prima cosa del figlio del capo, che era un idiota patentato, poi del Boss e per ultima della promessa sposa del MIO e sottolineo MIO, Hisoka. L'avrei uccisa nel peggior modo che conoscevo.
Il figlio del capo non fu molto difficile da trovare, bastava appostarsi in cucina e sicuramente quel ciccione, viziato si sarebbe fatto vedere per uno spuntino. Ed infatti eccolo lì che si rimpinzava a più non posso. Aspettai dietro di lui che chiudesse il frigo, dopo aver chiuso la porta molto silenziosamente. Dovetti pure aspettare cinque minuti, prima che questo si degnasse di voltarsi.
-Hai finito finalmente, palla di lardo?-
-Cosa, chi sei?-
-Il tuo peggior incubo! Ma chi vuoi che sia? Sono Jadokou-
-Ah, la scopamica di Hisoka! Se lo stai cercando, è dovuto uscire-
-Oh ma io non sto cercando il mio FIDANZATO, stavo cercando te.-
-Me, come mai? Hai capito che sono più bello e bravo del giullare?-
-Ma certo, tesoro!- così mi avvicinai come se stessi per baciarlo, alla sola idea avrei vomitato ma comunque lo trovavo divertente, prenderlo in giro. All'ultimo momento, quando ormai aveva chiuso gli occhi e proteso le labbra in attesa delle mie, tirai fuori la mia Ken e gli trafissi la trachea. Non fiatò nemmeno, se non per un rantolino quando la estrassi. Cadde a terra, morto. Come avevo predetto, non era stato difficile.

Mi stavo già dirigendo verso la mia prossima vittima, quando questa mi passa davanti. Il mio karma mi stava premiando. Il Boss stava tranquillamente gironzolando per il treno alla ricerca di qualcuno, stava cercando suo figlio e quindi stava proprio venendo nella mia direzione. Non volevo questa volta, metter in scena qualcosa di particolare semplicemente gli iniettai un po' di veleno nel collo, lanciandolo da dietro un muro e contai i suoi passi: 5..4..3..2..1. Era a terra morto, senza sapere neanche perché e come. Una morte neanche dolorosa, mi stavo comportando anche troppo bene. La mia cattiveria era riservata ad una sola persona.

Arrivai nello scompartimento dell'Equilibrista (Taitoropu NDA), ma era vuoto. Decisi allora di aspettarla dentro e farle una piccola sorpresa. Arrivò all'incirca un'ora dopo e mentre entrava blaterava da sola.
-Ma dove si è cacciato il mio Hisokino? Dovevamo vederci oggi, mancano solo tre mesi al matrimonio! Se mi da buca un'altra volta lo squoio!-
-Da quando sarebbe tuo Hisoka? No, veramente spiegamelo!-
-E tu saresti?-
-La ragazza di Hisoka!-
-Forse la scopamica, io sono la fidanzata di Hisoka! Comunque che diavolo ci fai nella mia stanza?-
-Ah non è chiaro? Scusa, allora lo specifico meglio: sono qui per ucciderti!-
-Davvero? Tu, piccola e inutile ragazzina, pensi di uccidere me, la sola e unica Taitoropu?-
-Emmm, vediamo... SÌ-
-Allora fatti sotto!-
Si tolse il chimono e rimase solo con una sottoveste lilla, poi animò i suoi capelli che tentarono di avvolgere i miei arti, ma io con ken li tagliai.
-Sei una Yamato? Non è possibile, Hisoka li dovrebbe aver uccisi tutti!-
-Cosa? Io una Yamato? Vorrai scherzare, spero!-
-Ma quella spada di smeraldo...-
-Oh questa! Beh sai non so come ma ho il loro stesso potere, ma sono una Misui!-
-Ah allora sei la bambina della maledizione!-
-Anche tu con questa storia! Ma che cavolo vuol dire?-
-Non te lo dirò-
E si scaraventò di nuovo su di me. Questa volta i suoi capelli mi avvolsero come un cobra e cominciarono a stringere sempre più forte. Dovevo uscire da quella situazione altrimenti ne sarei rimasta secca. 
-Oh Hisoka è tornato! Ehi Hisoka, vedi cosa succede se ti procuri una scopamica! Io la uccido! Ahahahah-
Ma che diavolo stava dicendo? Il mio veleno allucinogeno che le stava passando attraverso i capelli, probabilmente le faceva vedere Hisoka. Continuò a parlare con lui, fino a quando la sua allucinazione cambiò. Infatti si mise a piangere.
-No, Hisoka! Non puoi farmi questo! Non puoi preferire lei a me!-
Urlò contro il nulla per un bel pezzo, finchè i suoi capelli non mollarono la presa, io presi la mia spada e le procurai un taglio sui polsi, in modo tale che continuasse ad avere visioni fino alla morte. Più di così, per farla soffrire non potevo fare. Mentre aspettavo la sua morte la osservai finalmente. In effetti era più bella di me, bionda, occhi azzurri, nasino alla francese, boccoli... Insomma una bambola. Comunque non era il tipo per Hisoka, troppo bella e poco originale. Io ero sicuramente meglio!
La mia missione era finita. Adesso non bastava che aspettare il ritorno di Hisoka, che senza farlo apposta, era già nel suo scompartimento ad aspettarmi. Ora arrivava la parte più difficile. Spiegare ad Hisoka il mio piano e soprattutto metterlo in atto.

Note autrice: allora? È stata abbastanza cattiva? Sarete contenti: adesso Hisoka è libero! Quale sarà il piano di Jadokou? Io lo so e voi no, pappappero! Comunque lo scoprirete nel prossimo episodio! Adios

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Capitolo 25
*** Papà e mamma ***


Note autrice: finalmente scoprirete il piano di Jadokou? Non lo so, dipende se sono buona o meno.... Muahahahah 
Ci vediamo in fondo!

-Va bene, Jadokou, ma perché non me lo hai mai detto? Sai avrei pensato meno volte di ucciderti...-
-Ah avevi pensato di uccidermi, interessante, anche io-
-Non hai risposto alla mia domanda, però-
-Beh non sapevo se fidarmi e poi è una cosa un po' strana o no?-
-Non più di tanto in realtà, conoscendoti-
-Cosa vuoi dire, giullare?-
-Ah niente...-
Ma dovevamo sempre battibeccare? Facciamo che era una cosa per stemperare la tensione e poi ci siamo conosciuti in questo modo, quindi diciamo che era il nostro modo di comunicare.
Comunque il piano era pronto e Hisoka aveva accettato, quindi finalmente potevo tornare a casa.

Arrivati davanti al cancello, rifeci il procedimento dell'ultima volta e aspettai l'arrivo di mio fratello.
-Ehi sorellona! Hai già finito? E lui cosa diavolo ci fa qui?- disse girandosi verso Hisoka quando entrò nel suo campo visivo. 
-Oh semplicemente volevo tenermelo come servo... È così carino...-
Hisoka recitò la sua parte, facendo finta di essere il mio schiavetto, portava il mio bagaglio.
-Ah beh, è una cosa che devono decidere i miei genitori. Altrimenti te lo faranno uccidere-
Mi disse invitandomi ad entrare. 
La casa era veramente la casa dove avrei potuto passare tutta la mia vita: viola, cupa, lugubre, gotica e qualsiasi aggettivo che voi considerereste negativo, ma che per me rappresenta la perfezione. Mio fratello ci portò in un salotto, dove due figure erano sedute sul divano e conversavano tranquillamente.
-Mamma, papà. La vostra figliola è tornata!-
I due alle parole di Tetsu si girarono e finalmente potei guardare negli occhi i due che mi avevano messo al mondo: mia mamma, Pinku, aveva i miei stessi capelli, il viso dolce, gli occhi lilla e il mio stesso sorriso, mio papà aveva gli stessi capelli, il viso cattivo e gli occhi viola, ovviamente.
-Ciao mamma, ciao papà. Avete visto? Sono riuscita a tornare da voi!-
-Si purtroppo tesoro! Lo sai che ti dobbiamo uccidere, vero caro?-
-Verissimo amore, sei la bambina della maledizione!-
-Dovevo immaginarlo, mi avete abbandonato, cosa potevo aspettarmi. Ma va bene. Però ora mi spiegate che cosa diavolo è questa maledizione di cui tutti parlano?-
Non sapevo neanche come avevo fatto a rimanere calma.
-Va bene, te lo diremo. Poi dovrai uccidere quella spazzatura che viene dal Circo e poi noi, o tuo fratello uccideremo te. Facciamo che questa spiegazione è il nostro regalo di compleanno-
Era già passato un altro anno in effetti, beh almeno avrei festeggiato. Auguri a me!
-Vado io, caro. Allora si narra sin dalla nascita di questa famiglia che sarebbe arrivata una bambina con gli occhi per metà nostri e per metà del nostro peggior nemico...-
-Gli Yamato-
-Esatto Jadokou. Questa bambina avrebbe fatto finire la nostra famiglia. Vedi, noi appena abbiamo visto che tu li avevi in seguito al battesimo, abbiamo deciso di abbandonarti, poi ti avremmo uccisa come se fossi una traditrice, ma per farlo volevano divertirci un po'. Così avresti fatto di tutto per trovarci e riunirti a noi. Sai era più divertente così. Bene, spiegazione finita, hai altro da dire prima di uccidere Hisoka?-
-In effetti trovo azzeccata questa maledizione! Sapete io non sono venuta qui con l'intento di tornare nelle vostre grazie, come tutti pensavano, bensì per vendicarmi. Sì, non fate quelle facce, suvvia! Sono pur sempre vostra figlia! La vendetta ce l'ho nel sangue-
-Dunque lui a cosa ti serve se posso saperlo?-
Chiese mio padre evidentemente scioccato, ma che cercava di darsi un contegno.
-Oh lui è il mio fidanzato oltre che mio socio-
-Se le cose stanno così... Vai figliolo, uccidi tua sorella e il suo fidanzatino-
Mio fratello non fece neanche a tempo a girarsi che Hisoka lo aveva già ucciso. 
-Con chi credete di avere a che fare, suoceri miei? Sono pur sempre un assassino anche io. Non potevo lasciare a Jadokou tutta la gloria di aver sterminato la famiglia Misui-
-Come hai osato uccidere mio figlio?- disse mia madre, evidentemente alterata.
-Povero fratellino! Scusa mamma!-
Dissi evidentemente con molta ironia.
-Può finalmente cominciare la mia vendetta, quella che aspetto da tutta una vita, o dovete dire altro?-

Note autrice: svelato il mistero di Jadokou. Non vedevo l'ora di farle dire questo davanti ai suoi cari genitori! E poi volevo assolutamente far morire suo fratello. Ha detto due parole in croce, ma io personalmente non l'ho mai sopportato. Hisoka ha fatto quello che avrei voluto fare con le mie mani! Credo che il prossimo sarà  l'ultimo capitolo, beh poi ci sarà anche il prologo in realtà. Continuate a recensire, mi fa sempre piacere! Sapete che cerco sempre di rispondervi appena posso... 

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Capitolo 26
*** Fine ***


Note autrice: ultimo capitolo ragazzi! Non proprio ultimo, poi c'è l'epilogo. Comunque vediamo se i nostri eroi porteranno a compimento la loro missione senza problemi. Ritorna un personaggio tramite un flash back... Bene ora vi lascio al capitolo.

Ci osservammo tutti negli occhi per dei minuti che sembravamo secoli mentre io tentavo di ricordare i consigli che mi aveva dato Illumi, il giorno prima quando eravamo andati a trovarlo.

*Flashback*
Io e Hisoka volevamo andare a trovare Illumi ore ringraziarlo e per farci dare qualche consiglio per uccidere i miei genitori. Così decidemmo di andare alla dimore Zaoldyeck. Arrivati ci accolse ovviamente Illumi, al quale si illuminò il volto alla visione di Hisoka.
-Hisoka! Sei vivo! Temevo tanto per te, ma dovevo scommettere che questa ragazza ti avrebbe aiutato! Hai salvato tua sorella?-
-Ehi Illumi, smettila di stritolarmi!- Illumi aveva iniziato ad abbracciarlo un po' possessivamente -Oh finalmente respiro! Comunque sì, sono riuscito portarla in salvo. Ora è al polo nord con la mia draghessa-
-Come mai non è con te?-
-Questo te lo spiego io- dissi dicendogli il mio piano di vendetta.
-Ah è così? Beh fai pure come vuoi, puoi ucciderlo, tanto anche se c'è un legame di sangue, siete pur sempre dei competori. Se sarai viva alla fine, ti possiamo dare un lavoro, come anche ad Hisoka, ovviamente.-
-Grazie. Comunque volevo anche chiederti se sapevi qualcosa del potere dei miei genitori- nel frattempo ci eravamo spostati nel salone dove mi aveva fatto accomodare l'altra volta.
-Si, va bene. Che io sappia, tua mamma ha il potere di creare illusioni, come quella che protegge la casa, mentre tuo padre riesce a manipolare le persone come delle marionette, portandole ad ucciderai da sole, solitamente. Per fare in modo che non ti faccia niente, bisogna sempre essere concentrati, la forza di volontà, specialmente se molto forte gli impedisce di impossessarsi delle persone.-

*Flashback*

Hisoka aspettava un mio cenno per combattere, mentre mio padre stava manovrando un suo servo proprio contro di lui. Allora decisi di attaccare mia madre. Hisoka allora disintegrò il servo, mentre mio padre continuava a scagliare qualsiasi servo gli capitasse sotto mano. Io e mia mamma sembravamo conoscerci da una vita. Ognuna di noi sapeva come schivare i colpi dell'altra, che fossero pugni, calci, veleno, colpi di pistola, fendenti della spada. Continuammo così per parecchio tempo, finchè Hisoka non volle scambiare le posizioni. Io contro mio padre, Hisoka contro Pinku. Hisoka riusciva a colpirò, anche gravemente, ma anche lei non era da meno. Non avevo mai visto Hisoka in difficoltà, se non quella volta contro di me.
Io non trovavo difficoltà ad annientare i vari servi che mi si lanciavano contro, sembrava che volessero portarci allo sfinimento. Forse per poter utilizzare a pieno i loro poteri serviva che la nostra volontà d'animo fosse al minimo.
Mio padre sembrò prendere tempo dopo che io ebbi distrutto un altro suo bambolotto, come se stesse cercando di fare qualcosa di più faticoso. Eccome se avevo ragione: mi ritrovai davanti agli occhi il mio fratellino. O mio Dio, sapeva far resuscitare i morti anche? No, adesso che vedevo meglio lo stava manovrando come tutti gli altri. Cosa mi aveva detto Illumi su di lui? Ah già: riesce a trasformare le sue braccia in ferro. (poco riferito a Gajeel di Fairy Tail NDA). Due secondi dopo mi ritrovai scaraventata lungo la parete per un colpo ricevuto proprio da una delle sue braccia di ferro. Piuttosto forte il mio fratellino. Dovevo agire. Non era l'unico che poteva trasformare le sue braccia in qualcos'altro. Infatti, trasformai le mie in smeraldi e gliene affondai uno nel cuore, così anche questa marionetta era andata. Mio padre mi guardò stupito e subito dopo, scambiò uno sguardo d'intesa con mia madre. A quel punto vidi Hisoka: era stremato, sfinito. Non feci neanche a tempo a dire qualcosa che lo vidi prendere un pugnale e trafiggersi il cuore! Perché? 
Mio padre lo stava manovrando! Ecco cosa era successo, era riuscito a scalfire la sua forza di volontà. Quando me ne resi conto, vidi viola e sentii una forza sovrumana che partiva da dentro e una voce che mi diceva di uccidere come se fosse l'unica ragione di vita per me. Seguii il mio istinto o quella voce, non riuscivo bene a capirne la differenza, e mi scaraventai prima verso mio padre e poi verso mia madre. Li uccisi così, su due piedi. Senza battere ciglio. Li vidi cadere e poi anche io stremata non capii più niente e probabilmente svenni.

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Capitolo 27
*** Epilogo ***


Mi risvegliai, non so dire quanto tempo dopo, nel mio vecchio orfanotrofio. Era riuscita da incosciente a tornare. Il mio primo pensiero fu ovviamente Hisoka, come potevo averlo lasciato morire? L'unica cosa che contava. Io e la mia stupida, idiota, folle idee della vendetta. Ora che mi ero vendicata, non c'era più Hisoka. Non avevo uno scopo nella vita. Cosa avrei fatto ora? L'assassina per tutta la vita? Perché il demone della vendetta non mi aveva lasciato in pace? Perché avevo perseguito questo mio ideale fino a portare alla morte l'unica persona che mi aveva capito?

Una cosa decisi, però, dovevo onorare la sua memoria prendendomi cura di sua sorella. Chiamai il mio drago e mi feci portare al Polo Nord. La trovai che dormiva tranquillamente in grembo alla sua draghessa. La sveglia e le raccontai tutto. Fu la cosa più struggente della mia vita, in un attimo il suo viso aveva perso il sorriso e il terrore, la rabbia e la desolazione avevano preso il sopravvento. Decidemmo insieme di andare a prendere il corpo per darne degna sepoltura, ma quando arrivammo alla casa dei miei genitori, non lo trovammo: la casa era stata ripulita. Non c'erano neanche i corpi dei miei genitori. Niente, non potevo neanche seppellire l'unico amore della mia vita. A quel pensiero piansi lacrime amare e Wendy fece lo stesso. Ci abbracciammo: eravamo entrambe sole, potevamo solo farci forza a vicenda.

Sono passati sei mesi dalla sua morte e due da quando abbiamo deciso di comune accordo di smetterla di cercarlo. Io e Wendy viviamo nel silenzio e nel dolore nel mio vecchio orfanotrofio. Bizzarro come mi sentissi più a casa lì di quanto non lo fossi un tempo. Io e Wendy non parliamo se non quando è  strettamente necessario, ma ci scambiamo lunghi sguardi quando una delle due si ritrova in contemplazione dell'unico ricordo che abbiamo di lui: una foto di qualche anno prima, che Hisoka mi aveva dato.
Io continuo a lavorare per gli Zaoldyeck, anche se Illumi non vuole più rivolgermi la parola, convinto del fatto che sia colpa mia. Infatti, lo è. Sono io che l'ho convinto a seguirmi, sono io che mi sono innamorata di lui e che l'ho fatto innamorare, sono io che egoisticamente gli ho detto di lasciare sua sorella per potermi aiutare. Sono convinta che Wendy sia arrabbiata con me e non le do torto, ma le sono immensamente grata del fatto che non mi abbia abbandonato anche se sono sicura che lo faccia perchè è quello che avrebbe fatto Hisoka. 
Con i soldi che guadagno riesco a mandare a scuola Wendy. I libri sono la sua unica distrazione e sto cercando in tutti i modi di non farla diventare un'assassina, anche se so che sarebbe nelle sue corde, ce l'ha nel sangue. Voglio comunque proseguire il cammino che aveva preparato per lei Hisoka: lasciarla libera di fare quello che crede. Diventare anche una assassina, ma che sia una sua scelta.

Sono passati altri sei mesi, stranamente questa mattina mi sono svegliata di buon umore. Non mi capitava da un bel po'. Ho come il presentimento che la giornata possa andare bene. Mi sento in colpa a provare un tale sentimento, ma quando vedo Wendy, capisco che anche lei ha la mia stessa impressione. Tutte e due, però, tentiamo di nasconderlo. Forse stiamo elaborando finalmente il lutto. Lei se lo merita e spero lo possa superare in fretta, io invece non potrò fare altro che continuare a vivere così. Questa è la mia punizione. Neanche l'uccidere le persone mi guarisce: in ogni missione sento la presenza di Hisoka con me e di certo questo non può aiutarmi.
Vado al lavoro e Wendy a scuola. Per tutto il giorno mantengo questa sensazione piacevole, che tento di nascondere. Tornata a casa, mi metto fuori nel giardino, dove ho posizionato il tavolino con le sedie. Dovete sapere che per far vivere in un ambiente più sereno Wendy ho rimesso a nuovo tutto l'edificio e l'ho dedicato a Hisoka. La luce del tramonto mi illumina appena il viso, mentre sento anche Wendy rientrare e sedersi vicino a me come tutti i giorni. Sento il cancello scricchiolare, dei passi nel vialetto, strano. Percepisco una fragranza particolare, che mi ricorda qualcosa di piacevole e il mio cuore inizia a battere forte. Apro gli occhi e vedo una figura dall'improbabile colore dei capelli e dall'inconfondibile abbigliamento, che tutto felice si avvicina. Anche Wendy apre gli occhi, che si illuminano all'istante, comincia a piangere. Io sento le lacrime che tentano di uscire, una lacrima scende piano lungo la mia guancia. -Finalmente ho ritrovato le mie ragazze preferite!-
E io e Wendy ormai in lacrime insieme ci alziamo e gridiamo il suo nome, quello che non pronunciavamo da mesi : Hisoka!

Note autrice: ciao! Finalmente mi faccio sentire penserete! Vi ho lasciato sulle spine con l'altro capitolo, vero? Volevo rassicurarvi alla fine dello scorso capitolo, ma sennò avrei rovinato tutto... Scusatemi. Mi immagino già le vostre reazioni alla fine dello scorso capitolo. Mi volevate ammazzare, mi sbaglio? 
Come potete notare alcune cose non sono state spiegate. Ad esempio come sia possibile il ritorno di Hisoka o lo strano potere di Jadokou, quando ha visto tutto viola. L'ho fatto apposta: sto progettando una seconda serie! Tranquilli, vi spiegherò tutto. Dovrete solo avere un po' di pazienza. L'ideazione di una ff non è sempre facile, quindi ci vorrà un po' prima che la pubblichi. 
E ora passiamo ai miei ringraziamenti. 
A chi ha recensito:
*Margherita Dolcevita, sei stato la prima a farlo e ti ringrazio, mi hai dato la spinta per continuare. Ti Adoro!
*Lacrima_00 anche se hai iniziato a recensire più tardi mi hai ispirato. Anche per l'idea del seguito ;) Ti Amo!
*Jil, anche a te grazie. Mi hai aiutato anche tu. Merci :D
A chi l'ha messa tra le preferite (siete pazzi):
*Jil
*LolitaGirl
A chi la segue (ugualmente pazzi):
*Amulet
*Jil
*Lacrima_00
*Margherita Dolcevita
*Rity
*uchiha91
Ok direi che ho finito! Ci sentiamo :D

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