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Ho
trovato questo gioiellino di fanfiction,
quasi per caso e me ne sonoinnamorata , per cui vincendo la mia pigrizia alla fine ho deciso
di tradurlo per voi, affinché possiate goderne e apprezzarlo quanto me. E’ la
prima volta che traduco qualcosa oltretutto dallo spagnolo, spero di aver fatto
un buon lavoro, se qualcuno avesse qualcosa da suggerire in proposito non esiti
a contattarmi. Per ora questo è solo un assaggino
entro il weekendposterò anche il
secondo capitolo. Potete trovare la fanfiction originale
qui: http://www.fanfiction.net/anime/Naruto/3/0/2/1/0/2039/2040/0/0/1
Da qui
in poi saranno le parole di Ankin la vera autrice(che
non smetterò mai di ringraziare per avermi concesso il permesso di tradurla) a
parlare.
Benedetta la santa idea di Sakura
di festeggiare il sedicesimo compleanno di Naruto in un disco-bar. Benedetta
l’idea!
Anche se alla gente più conservatrice di
Konoha sembrava strano che Uzumaki Naruto avesse degli amici, dei grandi amici
che nonostante ora sapessero chi era lui realmente rimanevano al suo fianco,
assieme a lui, prendendosene cura e organizzando una grande festa di
compleanno, di cui l’innocente biondo non aveva il benché minimo sospetto,
ovviamente, pur avendo l’Uchiha appiccicato tutto il
giorno e a Tsunade urlando che quel ragazzo doveva essere rinchiuso da un’altra
parte e non in una casa che i due condividevano…Che importava?
-Naruto, ti ho detto di farti
la doccia e vestirti- gli disse l’Uchiha bussando con
le nocche alla porta del biondo.
-Per cosa? E’ già tardi, mi farò la doccia domani…-
rispose cambiando canale e mangiando i popcorn che si era preparato
mentre il moro si faceva la doccia.
-Te l’ho detto, alle dieci fanno i fuochi d’artificio e
credo che ti farà piacere vederli – rispose ancora senza aprire la porta.
-Li puoi vedere meglio da casa, senza ammassamenti e
altro… già lo sai- rispose portandosi un’altro popcorn
alla bocca.
-E’ molto megliovederli sul prato, disteso sull’erba.-
rispose pregando internamente gli dei affinché il biondo reagisse.
-Sono le nove e mezza … non c’è più tempo…
“ fortuna che
l’anfitrione può permettersi di arrivare un po’ tardi” pensò per se l’Uchiha.
-Andiamo Naruto, neanche fosse
per me …- disse per disperazione vedendo che neanche con quelleil biondo reagiva.
Ma quella
funzionò; se era per Sasuke, Naruto
lo avrebbe fatto, perché loro erano migliori amici, vero?
-Va bene… lo farò per te Sasuke…-
rispose spegnendo la tivù e nascondendo la scodella con i popcorn sotto il
letto.
Sasuke smise di chinarsi sulla porta e si voltò a
fronteggiare la sua. Qualche rumore nella stanza e la porta del biondo si aprì.
-Cosa fai qui impalato?- gli
chiese squadrandolo da cima a fondo.
Sasuke si voltò poco a poco.
-Assicurandomi che tu mi dessi
retta- rispose prima di aprire la porta
e di infilarsi in camera sua.
Naruto esibì solo una smorfia stranita.
- Ho detto
quello non va bene lì!- strillò Karin quasi
strappandosi i capelli quando Chouji e Juugo appesero qualche fascio di strisce colorate.
- Smettila di
lamentarti unamaledetta
volta!- le gridò Sakura lasciando sul tavolo una
ciotola con patatine.
- Tu stai
zitta! A me non piace quella cosa appesa lì.- le rispose con lo stesso tono
malevolo.
- Ah si? Si
può sapere chi ti ha dato il diritto di dire dove vanno le decorazioni?- le
chiese sbraitando e avvicinandosi con un espressione furiosa
stampata in viso.
Ne l’una ne l’altra si sopportavano.
-Io - rispose con una certa aria di superiorità.
-Ma tu non sei nessuno per decidere quello!
-E pensi che tu si!?-
Quando sembrava inevitabile che
le due si prendessero per i capelli, comparve Hinata
a calmarle. Naturalmente ce la fece… anche se una tale
calma non era altro che un preludio di tempesta.
-Santa pazienza, chi capisce le donne, che se le compri- sussurrò Shikamaru
appoggiando i piedi sul tavolo, guardando la scenetta che le due ragazze
avevano messo in piedi dall’altra parte del locale.
-Le donne non sono merce d’acquisto- all’improvviso
apparve Temari e lo colpì dietro la nuca- e togli i
piedi dal tavolo, finirai con lo sporcare questa bella tovaglia.- disse
stavolta posandoi
bicchieri.
Shikmaru la guardò con una smorfia di disinteresse.
-Donne…-sussurrò prima che la porta del locale si
aprisse.
-Guardate cosa porto!- vociò Kiba giocosamente.
-Non è possibile!- urlò Kankuro
vedendo le bottiglie che Kiba teneva in braccio.
-Sip!- urlò lanciando un grido.
-Sake di quello buono!-disse prima di correreverso il tavolo e lasciare il tutto sopra di
esso.
-Sarebbe meglio se lo mettessi nel congelatore.- gli
disse Ino avvicinandosi con un po’ di cibo.
-OK! Basta che poi sia da leccarsi i baffi!- disse
afferrando di nuovo le bottiglie e avvicinandosi al piano bar.
-Aspetta che te lo custodisco! - Gridò Kankuro correndo verso di lui e prendendo un bel po’ di
bottiglie.
-Perché tanto entusiasmo per il sake?-
chiese Sai avvicinandosi e sedendosiaccanto a Neji,
che guardava assorto le decorazioni che Tenten si era
impegnata a mettere sul tavolo.
-E’ più che evidente che tu non hai
mai bevuto alcol in vita tua, vero?- chiese Suigetsu
bevendo una lattina di rinfresco.
-No…- rispose debolmente guardandolo.
Quando Suigetsu
stava per parlare, la voce di Karin lo interruppe,
facendo in modo che tutti gli sguardi si concentrassero su di lei. Per la
seconda volta ricominciava la discussione tra Sakura
e Karin sulle decorazioni.
-Ok, ora basta!- gridò Tenten avvicinandosi e separandole- quelle decorazioni
vanno bene, smettetela di discutere per quello.- disse con assoluta calma.
-Ma a me non piacciono- replicò Karin
incrociando le braccia.
-Cosa vuoi che importino delle
semplici decorazioni?- sussurrò Shino mettendo
stuzzichini nelle diverse ciotole.
-Le decorazioni sono una parte importante delle feste di
compleanno!- replicò la rossa.
-Già, ma scommetto quel che vuoi che Naruto
non si fermerà a guardare le decorazioni quando entrerà
da quella porta.
-Parlando del re di Roma…quando pensano presentarsi quei
due?- chiese Ino mentre aiutava a portare gli
stuzzichini in tavola.
-Trattandosi di Naruto,
aspetta seduta- sussurrò Kiba sedendosi al fianco di Lee, che discuteva amichevolmente con Gaara
sui tagli di capelli più cooldi quello che portava il minore della
sabbia.
-Gel- mormorò entrando nel bagno senza avvisare, trovandosi un Naruto coperto da un asciugamano intorno ai fianchi e con
un altro asciugandosi i capelli. – sei ancora a questo punto?- chiese alzando
lo sguardo, fronteggiandolo.
-Il gel ce l’hai lì- disse
evitando abilmente la domanda.
-Sbrigati, o arriveremo tardi.- sussurrò uscendo dal
bagno e andando in camera sua a farsi i capelli.
Naruto sospirò e smise di asciugarsi i capelli, gettando su
un ripiano vuoto l’asciugamano usato. Per qualche strana ragione, lui e Sasuke erano diversi, differenti, tanto l’uno come l’altro
si sentivano strani avendosi vicino reciprocamente.
Negò scuotendo la testa e prese i
suoi vestiti, una volta indossati e pettinato uscì dal bagno e si diresse in
sala da pranzo, dove Sasuke aspettava tranquillamente
su un sofà,lasciando
che la dolce brezza estiva accarezzasse i suoi bagnati capelli neri.
-Andiamo?- chiese abbassando il capo, evitando il suo
sguardo.
-Andiamo – rispose alzandosi e camminando verso la
porta.
* riguardo al titolo, Nothingtolose( niente da perdere), l’ho
toltoda un capitolo
di Slam Dunk (Lo adoro!) e per quanto riguardail titolo del capitolo The show begins… (Lo show ha inizio) si sa già come si chiamerà
l’ultimo capitolo (Epílogo: The show ends, Lo show finisce)
-Un quarto d’ora, un quarto d’ora…- pensava internamente
Sakura muovendo il piede per inerzia.
- Sakura, calmati- le disse Kakashi vedendo l’impazienza
della ragazza.
- si, come no…- sussurrò lei muovendo il piede più
insistentemente.
Yamato tocco la spalla del jounin e scosse la testa, a meno
che il festeggiato si presentasse, non esisteva un modo per calmarla.
- E che nome gli darai?- chiese Shizune entusiasta, toccando
leggermente la lieve pancia di Kurenai
- Ancora non so se è maschio o femmina…- sussurro sorridente
accarezzandosi un po’ la pancia anche lei.
- Ah che felicità quella di avere un bimbo!- sospirò.
Kurenai si limitò a sorridere.
- Sake!- strillò Tsunade aprendo il congelatore che c’era
dietro il bancone.
- No! Quel sake è sacro!-
gridarono Kiba e Kankuro avvicinandosi velocemente per togliere di mano il
liquore alla donna.
- Voi siete ancora piccoli per assaporare una sake tanto
buono com...- esordì finché il grido di Tenten non li avvisò che Naruto e
Sasuke si stavano avvicinando al locale
In un secondo, la bottiglia che Tsunade teneva in mano le fu
tolta e messa di nuovo dentro il congelatore mentre degli odiosi cappellini di
compleanno e pifferi erano messi sulla sua testa e in bocca.
-Temari…- sussurro l’Hokage mentalmente arrabbiata, mentre
Yamato spegneva le luci.
- Non
dovevamo andare a vedere i fuochi d’artificio?- si udì la voce di Naruto a
pochi metri dalla porta.
- Si, però mi sono accorto che erano le undici, e non so,
già che siamo fuori andiamo a cenare da qualche parte…- si sentì la voce di
Sasuke rispondergli.
- Oggi sei particolarmente interessato a uscire di casa,
normalmente è il contrario… sono io che ti devo trascinare…- sussurrò
- Ebbene oggi cambiamo il copione- disse tentando di
svicolare.
- E’ molto strano- mormorò.
- Lascia stare, ok?- disse chiudendo seccamente la
conversazione – Ed entra lì- alzò la voce un po’ di più.
Proprio quando Naruto stava per replicare, Sasuke aprì la
porta e una volta che il biondo ebbe finito di guardarlo ed ebbe guardato di
fronte, un enorme palloncino gli scoppiò sul naso assieme a un boato di “AUGURI
NARUTO!” che rimbombò sulle pareti del locale.
Dopo che il biondo sbatté le ciglia un bel po’ di volte per
assicurarsi che era vero, sul suo viso si formò un gran e bellissimo sorriso,
tipico del ninja.
- AUGURI!- sentì che dicevano al suo fianco prima che Karin
si avventasse sul suo amico con la scusa di dovergli metter un cappellino.
-Tu!Strega! Allontanati da Sasuke-kun!-
Per quanto si cresca e ci si faccia
più maturi, ci sono cose da bambini che porti sempre con te, e quella era una
esclamazione da parte diSakura ed Ino.
- HeyNaruto!-
richiamò l’attenzione Kankuro, scuotendo con forza la
bottiglia di sake. – abbiamo preparato qualcosa di
speciale! Del buon sake!- urlò lanciando grida, con Kiba al suo fianco saltando come lui.
- Quel sake voi non lo toccate!- Tsunade corse verso di loro con tutta l’intenzione di
toglierglielo e ce la fece, però quando stava per aprire la bottiglia si rese
conto che -i bambinoni- le avevano cambiato la bottiglia e le avevano dato una
di sake normale.…
- Andiamo Tsunade-sama, non serve
prendersela così per un semplice sake- tentò
tranquillizzarla Shizune, anche se c’era qualcosa di
strano in lei, un piccolo accenno di sorriso aleggiava sulle sue labbra,
vedendo come l’Hokage emetteva fumo dalle orecchie.
- Suvvia, smettiamo di discutere sul sake
e andiamo a magiare- disse Gai sedendosi all'istante a tavola, con le posate in
mano.
- Prima di quello potremmo dare una spiegazione, no?- disse Neji guardandolo di sottecchi.
- Spiegazione per cosa? Non si vede subito che è una festa
di compleanno?- chiese.
- Si, per...-
- Secondo, Naruto non ti ascolta
più ormai- sussurrò Sasukesedendosi al suo fianco, indicando nel
frattempo Naruto, Kiba e Kankuro in preda a risolini mentre già si servivano il sake buono.
Neji sospirò e si pose di fronte
al suo piatto; se non avevanol’intenzione di dargli retta, anche lui avrebbe cominciato a
mangiare.
- Naruto, Kiba,
Kankuro! A tavola!- strillò Temari
indicando tre posti vuoti.
- Posso chiedere una cosa?- chiese Naruto
una volta che tutti si furono seduti al proprio posto.
- E’ strano che tu chieda il permesso - disse Tsunade bevendo un po’ del sake
buono.
- Sono cresciuto-replicò con una smorfia spiritosa,
provocando una risatina in tutti.
- Chi diavolo ha organizzato tutto questo?- chiese.
- Diciamo che… l’idea è stata di tutti
però… chi si è incaricato di sorvegliarti, di mentirti, del locale, di
quasi tutto, è stato il tuo migliore amico Sasuke-rispose Shikamaru.
Naruto si volse sorpreso verso di
lui, l’Uchiha era sempre al suo fianco, le venti quattro ore appiccicato al biondo, facendo da
recluso e lui da custode…Non si era
accorto di tutto questo? Per fino lui stesso si dava dello scemo.
- Non me ne sono neanche accorto- ammise con un sorriso.
- E’ stato facile, mentre tu dormivi, ti facevi la doccia o
qualunque altra cosa, io mi occupavo di tutto, non è stata neanche una missione
difficile…-ammise
pure l’Uchiha.
- Sembra che oggi la modestia faccia atto di presenza…-
disse Yamato sorridendo apertamente.
- Ha già trascorso abbastanza tempo in vacanza…- ribatté Kakashi ridendo.
- Già, come la tua serietà…-
A quella stupida battuta risero tutti.
- Bene, e il cibo?- chiese Jiraiya
osservando con aspettativa il tavolo.
- E’ questo, abbiamo concordato che sarebbero stati dei
salatini- rispose Tsunade.
- Chi si è messo d’accordo per cosa?- esclamò- nessuno me ne
ha parlato!
- Ce lo saremo dimenticati…-
rispose l’Hokage, passandogli davanti e prendendo
un’oliva nel mentre.
- Senti … non c’è qualcosa con sapore a pesce?- chiese Suigetsu lanciando un’occhiata alla tavolata.
-Perchè
vuoi qualcosa con sapore a pesce?- chiese Juugo
prendendo patatine.
- Perché mi piace il pesce-
rispose.
- Be’ l’unica cosa che assomiglia
al pesce sono quei biscotti a forma di pesce, però il sapore non ce l’hanno…- rispose bevendo acqua.
Suigetsu sospirò rassegnato.
Perchè al fare la spesa nessuno si era ricordato che lui adorava i biscottial sapore di pesce?
- E non dare di matto, che ti conosciamo-
rispose Karin servendosi.
- Ha già parlato miss perfezione...o meglio la strega tarda-
- Che cosa hai detto minorato mentale?
- I-D-I-O-T-A…-
- Devono fare sempre così? – chiese Kiba.
Quando Naruto si volse a guardare Sasuke, questi solo scosse la testa con
in viso un’espressione di “ Io non voglio sapere niente!”
-Non risponde- disse indicandolo col pollice..
- Voi due, state zitti, o questa gente penserà che siete idioti per davvero- questa volta fu Juugo chi cercava di calmarli.
Anche se gli insulti finirono, gli sguardi assassini che si
lanciavano l’un l’altro non cessarono per tutta la
nottata.
- Bene gente!- gridò all’improvviso Kankuro
mettendosi in piedi sulla sua sedia. - Maestri…!- con un gesto diede il segnale
aKiba, Lee e Sai, che corsero
dietro il bancone a raccattare qualcosa -Gente, per festeggiare questo
compleanno abbiamo portato un regalo…- mentre diceva ciò Leetirava fuori degli enormi altoparlanti e Sai
e Kiba montavano quello che sembrava un mini stereo,
uno schermo, un microfono…un KARAOKE!
- Che cosa?! - Tsunade
si alzò dalla sedia sferrando un pugno sul tavolo e con gli occhi luccicanti di
felicità.
- Si signora!-
- Con quello che piacciono a me i karaoke! Andiamo Shizune!- e senza lasciare il tempo alla sua assistente di
replicare, Tsunade subito si posizionò davanti al
microfono.
- Cosa non fanno gli
ubriachi...-sospirò Sasuke guardando come Tsunade sbirciava su un libro di canzoni, tentando di
sceglierne una.
- Senti chi parla, tu sei già al sesto bicchierino di sake- mormorò Naruto guardandolo
in modo inquisitorio.
- Oh andiamo, se questo non fa nessun effetto.
- Non fa niente? Allora perchè Ero-sennin
è lì con Tsunade per cantare?-
- Be’ ,
perchè gli piacerà cantare...- e tornò a bere.
- L’alcool è vita! Unisciti a me Juugo!
Cambiamo il mondo! Facciamo una rivoluzione!che il nostro Leader sia il sole e il nostro esercit...!-
- Smettila subito Suigetsu!- gridò
Karin malmenandolo.
- E dopo dicono che siamo noi gli ubriachi..!-
disse Kakashi tra le risate.
-Sì ok, però anche tu hai bevuto
troppo- Yamato gli tolse la bottiglia e la lasciò di
fronte a Neji, che sospirava lamentandosi,
chiedendosi perchè lui era lì.
- Ma se ho bevuto solo due bottigliette…-
- Ed eri già alla terza...- replicò Iruka.
- Silenzio gente!Silenzio!- urlò Tsunade
preparandosi. – Che ora c’è la sessione di canto!-
- Al tre incomincia- gridò Lee, mentre
Sai (che faceva il DJ) premeva il tasto On.
E Tsunade iniziò a cantare, per la
verità non lo faceva male, fu peggio quando le si unì Jiraiya in coro, e lui si che stonava.
- Un applauso!Se lo meritano!- gridò Gai levandosi
addirittura in piedi e applaudendo con entusiasmo.
- Bene gente. Chi è il successivo?-
Quando Sasuke fece per alzarsi, Naruto lo fermò di botto, evitando all’Uchiha
di mettersi evidenza.
- Che fai?- chiese il moro stranito.
- Evitare che tu faccia la peggior figuraccia della storia.-
lo avvertì il biondo.
Sasuke sospirò e incrociò le
braccia, forse Naruto aveva ragione ed era un
po’ubriaco.
-Nessuno?-chiese Kankuro, che per fortuna non si
era reso conto delle intenzioni dell’Uchiha.-
Alloraandiamo io e Kiba!-
- Temari, credi che sia un bene
continuare a lasciarlo bere?- chiese Gaara guardando
come suo fratello faceva lo stupido in modo sorprendente.
- Be...lascialo fare, già ce ne
preoccuperemo dopo...-
- Via tutti e due!State distruggendo la canzone!- gridò Ino
lanciando loro arachidi- Quella canzone la deve cantare uno che realmente la
senta, e non che lo faccia solo per ricevere applausi!- continuò la kunoichi.
- Andiamo Ino, calmati, non lo fanno poi così male…- disse Sakura cercando di tranquillizzarla.
- Non so tu, ma io ancora non mi sono arresa riguardo Sasuke-kun!
“E questo
cosa centra?” si chiese mentalmente Sakura
cercando di fermare la bionda.
- Povera te se ti avvicini a Sasuke,
bionda finta!- questa volta fu Karin quella che si
mise a discutere.
- Bionda finta? Ma se sai più tu di tinta e lenti a contatto
che io, strega!
- Io, tinta ?- quello sembrò offenderla-sei una scrofa!
- Ragazze! Ora basta!- Tenten e Sakura si misero in mezzo alle due, evitando il possibile
conflitto.
-Credo che dovremmo ritirare l’alcool dalla tavola…- disse Gaara osservando il litigio che si stava mettendo in atto,
dal momento che Karin si era messa a sbraitare contro
le altre due.
- Lasciale fare, Karin prima o poi
si calmerà…- intervenne Juugo bevendo un po’di sake.
- Non lo dico solo per loro, credo che tutti stiano
esagerando, se perfino l’Uchiha ha bevuto più del
dovuto…-disse
indicandolo.
- Io non faccio stupidaggini- protestò questi guardandolo
fisso.
- Se continui a bere finirai col farle...- lo avvertì Gaara.
Sasuke scosse la testa e si
concentrò sui nuovi cantanti, il trio formato da Kakashi,
Yamato e Iruka, a quanto
pareva, anche loro avevano bevuto più del dovuto.
-Ah…- sospirò rassegnato, anche lui voleva ubriacarsi,
dimenticarsi chi era, fare l’idiota per un po’, divertirsi fino allo
sfinimento, dormire e alzarsi con mal di testa o con Naruto
urlandogli, questo era ciò che voleva, ciò nonostante, era da più di dieci
minuti che il biondo gli aveva sequestrato l’alcool necessario per compiere
ciò.
- Sembri un vecchio lamentoso. Per caso non ti diverti?-
chiese Naruto ridendo leggermente della faccia che
faceva Iruka quando cantava con gli altri due.
Sasuke
scosse la testa finché non diresse i suoi occhi neri sul viso del biondo.
- Sì… però vorrei ubriacarmi.- rispose sinceramente.
- Perchè?- chiese il biondo ancora senza guardarlo.
- Voglio commettere stupidaggini, voglio dimenticare per un
momento chi devo essere.-
- E perché non lo fai senza alcool?- chiese questa volta
guardandolo attentamente con i suoi occhi azzurri.
- Perchè non
potrei...-
- Bene, io non voglio farti da balia, per
cui... che facciano da balia a noi...- detto e fatto. Il biondo prese
una bottiglia di buon sake e la mise in mezzo a loro
due. – Prima una, poi verrà la successiva- disse
dandogli un bicchierino e sorridendo come un tempo.
Sasuke sorrise. Per una volta,
poteva fare le cose senza pensare, e se erano in compagnia del suo miglior
amico, ancora meglio.
NB: chiedo scusa per il mio ritardo, ma lo
studio e le feste immani dopo, mi hanno tenuta lontana dal mio computer più del
dovuto. L’autrice e io ringraziamo di cuore chi ha letto e recensito.
Giulychan: mmmGaara-kun lo adoro anch’io, apparirà ancora in questa fiction anche se si tratta pur sempre di una sasu/naru… chissà che non mi
riesca di convincere l’autrice a scriverne una su Gaara,
io ci provo non si sa mai!
Tsuyuko: grazie, io e l’autrice apprezziamo molto,
farò il possibile per mantenere la correttezza grammaticale e lessicale. Io
faccio tutto da sola senza beta- reader, perciò se mi sfugge qualcosa non
esitare a farmelo presente!
Capitolo 3 *** un sentimento, un pranzo, un'amicizia ***
Naruto se removió incomodo, intentando ocultarse de luz que se filtraba
por la ventana¿Acaso anoche no se acordó de bajar las persianas o correr las
cortinas
Un
sentimento, un pranzo, un’amicizia
Naruto si rigirò incomodo, cercando di nascondersi dalla
luce che filtrava dalla finestra. Per caso la sera precedente si era
dimenticato di abbassare la persiana o di chiudere le tende? Si alzò di scatto,
la notte prima...l’ultima cosa che ricordava era Sasuke che gli sorrideva con
un bicchierino di saké in mano e lui che gli serviva l’alcolico.
Che diavolo era successo dopo? E come era arrivato in camera sua? E perchè
nessuno aveva chiuso le persiane? Scosse la testa e si mise in piedi in
un balzo, pronto per andare in bagno a rinfrescarsi la faccia; magari quello
gli avrebbe rischiarato le idee, dopo si sarebbe preso una pastiglia per il mal
di testa che lo stava uccidendo e una tazza di caldo ramen. Si sarebbe preoccupato più tradi di ricordare
qualcosa.
Quale sorpresa fu la sua, quando, all’aprire la porta del
bagno, incontrò l’Uchiha sotto il getto d’acqua, con la tendina non tirata e
completamente nudo, anche se ciò permetteva di vedere un piccolo ematoma sulla
coscia sinistra. Chiedendosi internamente perché l’Uchiha si era fatto male,
non si rese conto che il soggetto in questione si era girato verso di lui.
- Ti senti meglio?- chiese senza metter riparo al modo in
cui il biondo lo guardava.
- Buongiorno – rispose l’altro chiudendo la porta del bagno
e camminando verso il lavabo.
- Buongiorno...- rispose guardandolo stranito- per caso ti
senti ancora male?- chiese chiudendo il getto d’acqua.
- Mi fa male la testa…- rispose stavolta aprendo il
rubinetto d’acqua fredda.
L’Uchiha inarcò
le sopracciglia in un’espressione di superiorità .
- Non mi sorprende, ieri hai bevuto più di quattro bottiglie
di saké, be’, in effetti, ne abbiamo bevute dieci, ma tu solo ne hai bevute
quattro – rispose raccattando lo shampoo senza guardare l’espressione di
spavento che illuminava il viso del biondo.
- Ho fatto qualcosa di strano dopo?- chiese.
- Ecco… abbiamo, io non mi sono ubriacato ero un po' brillo,
così siamo finiti a cantare col karaoke e dopo ci siamo divertiti a giocare nel
parco giochi, anche se non siamo stati i soli, Kakashi, Yamato, Iruka, Kiba,
Kankurou e Chouji anche loro erano su di giri… anche se la festa è finita
quando Kankuro e Chouji hanno rotto un’altalena. I vicini sono usciti a
protestare, lanciandoci oggetti vari; una donna mi ha lanciato una padella e mi
ha colpito la coscia, come puoi vedere…- disse toccandosi leggermente la parte
lesa- dopodichè siamo tornati a casa, correndo, ma risulta che l’aver corso
così di fretta ti ha steso e così hai vomitato all’ingresso, dopo che hai
finito "signor fontana", ti ho messo a letto e non ti sei svegliato
fino a stamattina.- in quel momento raccatto anche il gel da corpo- tra
l’altro, i regali te li daranno questo pomeriggio, te li avremmo dati ieri,
ma…tutti erano ubriachi, incluso te -
- E perché tu non ti sei ubriacato?- chiese asciugandosi il
viso
- Ho bevuto... ma non abbastanza da perdere il senno, anche
se in realtà era quello che volevo…- dopo essersi insaponato, Sasuke cominciò a
sciacquarsi.
- Senti...hai parlato più di qualunque altro giorno da
quando ti conosco- disse Naruto, lasciando l’asciugamano appeso e aprendo la
porta del bagno.
- Magari sono ancora un po’ brillo-
- Sarà per
quello-
Naruto chiuse la porta lasciando l’Uchiha e i suoi pensieri
dentro il bagno, anche se, non appena lo fece, si ricordò vagamente di
qualcosa, calore, un leggero sfarfallio, piacere e tocco lieve di pelle sulle
sue labbra, e quella pelle aveva un proprietario, era colui che aveva appena lasciato
in bagno.
In quel momento non lo aveva notato, ma l’Uchiha aveva un
cerotto sulla spalla. Per caso lo
aveva colpito pure lì la padella? Sperava fosse quello.
-Sasuke
- aprì la porta all’improvviso e puntò gli occhi in quelli neri di lui, che
adesso lo guardavano attentamente- ieri ti ho baciato, morso, e stretto, o
qualcosa di simile? – chiese senza inibizioni; tanto valeva essere diretti e
sinceri, che indiretti e bugiardi.
- Hai fatto tutte e tre le cose- prese un asciugamano e se
lo cinse sui fianchi.- mi hai baciato la fronte, il naso, le guance e il mento,
mi hai morso il collo, le spalle e le orecchie e mi hai abbracciato per tutto
il cammino verso casa- rispose asciugandosi i capelli con un altro asciugamano.
- Il fatto che ho vomitato…
- Era una bugia, né abbiamo corso, né hai vomitato - fece
una pausa- credevo che, se ti avessi raccontato la verità, non mi avresti
creduto - rispose guardandolo intensamente di nuovo.
- Voglio la verità - rispose.
- Bene...andiamo sul
divano...- disse camminando verso di lui.
- Perché?- chiese irrigidendosi un po’.
- Non voglio parlare in bagno.
- Va bene-
Il tragitto dal bagno al salotto gli sembrò eterno; era
sicuro fossero solo a due passi, però…lo stesso gli sembrò eterno.
- Rilassati, non hai fatto nulla di male- sentendo il
nervosismo del minore.
- Baciarti, morderti e stringerti non sono ragioni
sufficienti come per sentirmi male e teso?- chiese
- Quello infastidito dovrei essere io, non tu - si volse a
fronteggiarlo, stando in piedi ad un metro dal divano.- e non lo sono, perciò
rilassati -
- Perchè non sei
infastidito?-
- Perchè non mi ha dato fastidio che tu facessi quello, mi
avrebbe infastidito se lo avesse fato qualcun altro, ma non tu, sei mio amico,
non vedo perché dovrei sentirmi male se tu mi baci, mi mordi, o mi abbracci -
-Sasuke…-
- Preferirei non dicessi quello che stai per dire- rispose
guardandolo un po’ spaventato; forse aveva parlato troppo, anche se era stato
sincero. In nessuno momento in cui Naruto si era comportato così, si era
sentito infastidito. Assolutamente.
- Dimmi, che cos’è che abbiamo fatto dopo che ti hanno
lanciato una padella -
- Abbiamo deciso…- Sasuke si sedette sul divano- che la
festa era finita, cosicché ciascuno se n’è tornato a casa, allora ti sei
avvinghiato a me come una ventosa.
Naruto si mosse scomodo sul divano. Da quando l’Uchiha era tornato non era stato
capace di avvicinarglisi molto e risulta che da ubriaco gli si era avventato
addosso. Chissà era vero. Era tantissima la voglia di tornare a vederlo.
-E…?- chiese
timoroso.
Per qualche ragione l’Uchiha non rispose. Per caso se avesse
parlato si sarebbe tradito come prima? Neppure lui lo sapeva, perciò decise di
fare orecchie da mercante.
- Niente, ti ho messo a letto e ti sei addormentato- rispose
semplicemente fissando un vaso che aveva di fronte, con lo sguardo perso.
-Però…- in quel momento, il campanello suonò, lasciando
Naruto con le parole in bocca.
Sasuke si volse verso la porta, di nuovo quel suono
stridente e persistente. Mostrando la sua tipica espressione d’indifferenza,
nascose un sospiro di sollievo (che fece internamente). In quel momento il
campanello rimbombò sul suo timpano.
- Vado ad aprire-mugugnò l’Uchiha alzandosi.
Naruto non lo guardò né male né bene, forse a furia di stare
con l’Uchiha aveva imparato a dimostrare indifferenza quando voleva frenare un
emozione forte o semplicemente lo stesso odio che sentiva in quel momento, non
gli lasciava mostrare emozione alcuna
Sasuke, dal canto
suo, aprì la porta mentre avvertiva lo sguardo gelido del biondo sul collo.
Perchè si era arrabbiato così? Pensò che neppure lo stesso Naruto lo sapeva.
Era Sai.
- E tu cosa vuoi?- sbottò camminando improvvisamente verso
la cucina a cercare dell’acqua. Quel giorno era tutto il tempo che parlava e
questo gli causava una secchezza permanente in gola.
- Sono venuto a dirvi che alla fine ci siamo messi d’accordo
per le cinque, porteremo salatini, rinfreschi e cose del genere...- disse
entrando e appendendo la giacca che indossava all’attaccapanni.
- Niente alcool- replicò Naruto dal divano, dove Sai si
avvicinava con un sorrisetto.
-Tranquillo, visto quel che è successo ieri abbiamo deciso
di non toccare nuovamente l’alcool, soprattutto il professore della accademia,
Iruka, che ha detto che non aveva mai avuto un mal di testa tanto persistente e
fastidioso come quello di stamattina- ampliò il solito sorriso falso che era
solito mostrare, anche se già sembrava avere un tocco di sincerità.
Naruto lo guardò di sottecchi e di sottecchi guardò come
l’Uchiha, (che si stava bevendo la bottiglia intera a sorsate) guardava male
Sai, naturale, lui ancora non aveva digerito il fatto che lo avessero
sostituito. Lui poteva pure andarsene, ma il suo posto sarebbe dovuto rimanere
vuoto e nessuno, ma assolutamente nessuno, lo poteva occupare, o almeno
quella era la conclusione a cui era giunto Naruto.
- Bene, qualcuno può offrirmi dell’acqua? Sono assetato…-
disse il ragazzo con un altro sorriso, stavolta, rivolta in particolare
all’Uchiha.
- Mi dispiace è
finita- disse mostrandogli la bottiglia vuota.
Naruto sospirò rassegnato, l’Uchiha si era bevuto la
bottiglia di un litro e mezzo da solo, se perlomeno avesse detto che il parlare
comportava tante conseguenze...ed eccole lì, un abbuffata d’acqua, anche se
quantomeno quello era sano.
- Peccato...e qualcosa da bere?- disse tralasciando di
sorridere, seppur continuando a parlare con quel tono che faceva tanto
arrabbiare l’Uchiha.
Naruto, temendo la risposta di Sasuke, prese l’iniziativa.
- Ci sono altre bottiglie d’acqua nella dispensa, vado a
prenderne una - detto ciò si alzò e andò verso la piccola dispensa dove
mettevano la spesa.
- Sembra che tu avessi sete, vero Sasuke-kun?- chiese
innocentemente Sai.
- Per te solo Sasuke- lo corresse, afferrando una pentola da
sotto una mensola.
- Cosa intendi cucinare, Sasuke-san?- chiese alzandosi con
l’intenzione di aiutarlo.
- Ramen- rispose seccamente mettendo la pentola sotto il
rubinetto dell’acqua.
- Posso rimanere a pranzo?- chiese vedendo come la pentola
si riempiva d’acqua.
Quello lasciò Sasukedi ghiaccio, che rompiscatole…
-Certo a Sasuke non gli importerà cucinare
per uno in più, vero?- rispose Naruto con una caraffa in mano ed esibendo un
sorriso sinistro all’Uchiha, dietro uno totalmente sincero.
Sai, ovviamente, non sembrò accorgersi di questo. In quanto a emozioni vinceva ancora lui, Sasuke almeno sapeva trarre
le conclusioni nascoste dietro un sorriso, un occhiolino, una lieve carezza
(alle quali ultimamente era più che abituato con i continui assalti di Karin
per portarselo a letto, cosa che causava una tremenda e forte discussione con
Ino e più tardi con Sakura, che finiva sempre con Juugo proteggendo la rossa e
Tenten e Hinata le altre due: un assoluto spettacolo)
- No,
naturalmente…- sussurrò lasciando la pentola sul fornello con rabbia repressa.
- E’ sicuro che Sasuke cucina bene?- chiese Sai vedendo come
il menzionato si accingeva a preparare la colazione.
- Oh, rimarresti
sorpreso di quello che è in grado di fare...- replicò il biondo fissando le
spalle del moro.
- Vediamo- disse felicemente sedendosi su uno sgabello del
bancone che separava la cucina dal soggiorno.
- Si, vediamo come gli viene oggi…- anche Naruto si sedette
al bancone ad aspettare.
- Sentite, se volete mangiare vi conviene aiutarmi, anche
solo a tagliare gli ingredienti- disse lasciando loro una ciotola con gli
ingredienti da tagliare.
Naruto e Sai si guardarono sorpresi tra loro; sembrava
proprio che il pasto non sarebbe risultato gratis.
- Certo, vado a cambiarmi, e tu Naruto dovresti fare lo
stesso.- lo ammonì l’Uchiha.
Fu allora quando il biondo si rese conto: l’Uchiha era
ancora nudo a parte uno striminzito asciugamano che mostrava più che coprire e
lui era ancora in pigiama. Che bel
panaroma aveva avuto Sai all’entrare.
- Dovrei vigilare
che la pasta non bruci, no?- chiese Sai.
- Non,
“dovresti”, “devi”- ribattè l’Uchiha chiudendo la portadi camera sua di botto.
- Torno subito-
disse il biondo andando a cambiarsi pure lui.
E pensare che Sai
era venuto con l’intenzione di scroccare un pasto, oltre che ad avvisarli, dato
che lui non aveva voglia di cucinare…
Due minuti più
tardil’Uchiha e l’Uzumaki uscirono
dalle rispettive stanze cambiati e completamente ripuliti.
- Ti conviene che
la pasta non si sia bruciata- avvertì l’Uchiha cammiando verso i fornelli.
- E’ in perfette
condizioni, non ha assolutamente sentito la mancanza delle tue atttenzioni-
rispose l’altro tagliando la carne a pezzettini.
- Bene,
anch’io...- disse Naruto, arrotolandosi le maniche sui gomiti proprio quando il
campanello iniziò a suonare.
- Di nuovo? E
adesso chi sarà? – disse più a se stesso che rivolto agli altri due
interlocutori.
- Se è un’altra
persona che viene a mangiare, non magia, perchè non ho fatto tante porzioni- si
lamentò l’Uchiha mentre Sai rideva leggermente di lui, soprattutto del
grembiule aracione che indossava, anche se lui non doveva ridere troppo dal
momento che indossava un’altro grembiule colore arancia- butano.
- Ciao Naruto,
avevo pensato che potremmo mangiare tutti e tre insieme, così rimango e vi
aiuto a prepare tutto per questo pomeriggio …- si udì la voce di Sakura sulla
soglia.- Ho portato appunto da mangiare, spero che non abbiate già incominciato
a cucinare...- aggiunse.
- In
effetti...stavamo già preparando del ramen....e anche Sai rimane a mangiare...-
rispose Naruto lasciando entrare la ragazza.
- Ma va…-all’improvviso Sakura comparve nel
soggiorno-cucina e fece una faccia strana.
Sasuke con un
grembiule dalle tonalità arancioni e Sai con un grembiule arancione-butano, i
due cucinando, ma ciò che di più la colpì fu Sasuke, lì tutto modesto davanti
ai fornelli … scosse il capo con forza. Quello sembrava quasi un sogno, tre
uomini attraenti, con grembiule, assieme e cucinando. Definitivamente era un
sogno.
- Vuoi qualcosa
da bere nel frattempo, Sakura-chan?- sentì che gli chiedeva Naruto.
La ragazza tornò
alla realtà in un istante.
- Sì, della
Coca-colaandrebbe bene…- avanzò e
lasciò il vassoio col mangiare che portava sul ripiano.
- Oh!Okonamiaky!-
esclamò Sai guardando il contenuto del vassoio.
- Sì, l’ho
preparato io, anche se be’, mia madre mi ha aiutato...- disse mostarndo la
lingua e grattandosi leggermente la nuca. – Comunque...questo è il club di
cucina o qualcosa del genere?- chiese mentre Naruto le offriva la bibita.
- Potrebbe,
perchè le doti culinarie di questi due sfiorano l’inesistenza: Naruto sa solo
cucinare ramen e per come Sai ha pelato le patate e tagliato la carne, non è
che abbia un’idea precisa di come si cucina.- rispose l’Uchiha togliendo la
ciotola al biondo e al moro.
Sakura rise
suavemente guardando la faccia degli offesi Naruto e Sai.
- Hai bisogno
d’aiuto, Sasuke-kun?- chiese.
- Apparecchia con
Naruto e Sai- disse semplicemente, mentre svuotava le ciotole nella pentola.
La ragazza
assentì e si diresse verso il tavolo ad aiutare i ragazzi.
- Se volete un
giorno vi do delle lezioni di iniziazione alla cucina- disse amabilmente,
posando i piatti.
- Buona idea,
così non dovrei sopportare Sasuke che si lamenta per il ramen o perchè deve
cucinare sempre lui- rispose Naruto aiutando con le posate Sai.
- E’ pronto-
disse l’Uchiha avvicnandosi con la pentola al tavolo mentre Sai portava
l’Okonamiaky.
Dopo aver servito
le porzioni corrispondenti, il cuoco si sedette sulla sedia accanto alla
parete, proprio di fronte a Sai, che aveva al suo fianco Sakura, che rideva
debolmente di Naruto, che si era scottato.
- P-perchè non mi
hai avvisato che scottava?!- chiese tossendo e portandosi un bichiere d’acqua
alle labbra.
- Credevo che si
notava già dal vapore che c’era...- rispose con sincerità.- e pulisciti, che ti
esce il brodo dal naso, bestia- lo rimproverò lanciandogli un tovagliolo in
faccia.
- Teme…- gli
rispoe guardandolo male.
Sakura rise.
Certamente quella dose di stupida normalità era necessaria. Finalmente Naruto
aveva ritrovato il sorriso e Sasuke era tornato, però...pensava che questo
l’avrebbe resa ultremodo felice ma si rese conto che ciò che la rendeva davero
felice era il sorriso di un certo biondo. Era quel sorriso tanto sincero che la
faceva sorridere a sua volta,e perchè
continuare a negarlo, anche se litigava con Karin e Ino per Sasuke cosa che non
smetteva di essere un’abitudine, a lei chi...
- Sei distante,
racchia- sentì dire da Sai mentre questi le passava una mano davanti alla
faccia.
- Cosa ti è stato
detto riguardo i maledetti soprannomi?- sussurò alzando lentamente il pugno
mentre una venetta minacciosa compariva sulla sua fronte.
Sai comprese in
quell’istante che tutte le donne di quel villaggio( almeno quelle che lui
conosceva) avevano un carattere da cani, be’, eccetto la dolce Hinata, che
arrossiva quando guardava un certo biondo e un certo rossino la guardava. Lui
ovviamente, si era reso conto di questo la notte precedente.
Da parte sua,
l’Uchiha la pensava come Sakura: il sorriso di Naruto, tanto puro e sincero,
dava sollievo a qualsiasi male e inoltre si impadroniva di te come una droga,
ti rendeva assuefatto a lui e totalmente dipendente, per di più, le labbra di
Naruto, come i suoi morsi, erano così soavi e ardenti... scosse il capo
bruscamente, togliendosi quell’immagine dalla mente, che lo aveva torturato per
tutta la notte e la mattina.
- Perchè siete
tutti così assenti oggi?- chiese Sai prendendo un involtino di polipo dal
vassoio di Sakura.
- Deve essere
l’alcool di ieri...- rispose debolmente l’Uchiha bevendo un buon sorso d’acqua.
- Certo, per la
baraonda che avete fatto- disse Sakura.
- Hey
Sakura-chan, io ero molto ubriaco?- chiese il biondo che voleva un’altra
verisone oltre a quella di Sasuke.
- Abbastanza,
anche se pureSasuke-kun era ubriaco, ma non tanto come te. Invece, chi ha
bevuto e non ha mostrato gli effetti dell’alcool, è stato Sai.
- Sì anch’io
ricordo vagamente qualcosa del genere …- aggiunse l’Uchiha.
- Io si che non
ricordo niente...- si lamentò Naruto, mettendo un piccolo broncio.
- Non che tu ti
sia perso tanto, solo un bel po’ di idiozie da parte di Kakashi-sensei e
Yamato…- gli rispose Sakura.
- Si, ma sicuro
che era divertente oseervarli- replicò.
- Non molto, io
non c’ho trovato nulla di divertente- si lamentò Sai- l’unica persona che mi ha
fatto divertire sei stato tu e Sasuke cantando “ We are the champions…”-
Naruto arrossì.
Lui, cantando? Sicuramente lo aveva fatto malissimo anche se...se pure Sasuke
aveva cantato non si era reso ridicolo lui soltanto.
- Si, quello è
stato divertente- rise Sakura.
- Lasciate
perdere, ok?- sbottò Sasuke in segno di protesta; lui non voleva parlare
dell’idiozia del karaoke la notte precedente.
- Uff… l’Uchiha
si è arrabbiato…- disse Sai emettendo uno sbuffo a mo’ di burla.
Sasuke inchiodò
con uno sguardo glaciale Sai, il quale inarcò un sopracciglio, non conoscendo ancora
il significato di quello, che era: ancora una parola e ti appendo per la
lingua.
- Ragazzi
calmatevi- tentò Sakura- e aiutatemi a portare il dolce -
Nè Sasuke nè Sai
fecero per muoversi. Ne avevano a sufficienza con il dover mantenere un
combattimento alla pari di sguardi assasini.. Perchè Sai… di sguardi ancora non
ne sapeva molto, faceva già fatica con i sorrisi.
- Lasciali
perdere, quando Sasuke fa lo stupido in versione Sono il migliore, e se ti
metti contro di me la pagherai, non c’è verso di schiodarlo... - disse
Naruto alzandosi e sparecchiando.
Sakura inarcò un
sopraciglio. Perchè quanto più stava vicino ai due, tanto più si rendeva conto
che l’uno conosceva l’altro meglio di se stesso?
- E’ strano, non
sei più chi eri solito essere Naruto - gli disse quando entrarono in cucina.
- Immagino di
essere cresciuto, no?- dise sorridendo, incrociando le braccia dietro la testa
e sorridendo come un tempo.
- E molto, sei
perfino pià attraen ----
- Cosa c’è per
dolce?- chiese Sai dal soggiorno.
- Per te latte
pieno di -----.
- Sasuke- lo
rimproverò leggermente Naruto.
Era risaputo da
tutti che Sai eSasuke non andavno d’accordo ma, a volte, l’Uchiha esagerava.
- Già, e adesso
sono io il cattivo...- susurrò lasciando il vassoio nel lavello- il vassoio te
lo potrai portar via subito dopo- disse a Sakura indossando di nuovo il
grembiule e tirandosi su le maniche.
- Non vuoi il dolce?-
chiese sorpresa vedendo come il ragazzo si accingeva a lavare i piatti.
- Ho perso
l’appetito - disse aprendo il rubinetto con una manata, che per come suonò,
dovette fargli molto male.
Sakura lasciò lui
e suoi pensieri e prese i piatti che Naruto aveva tolto in anticipo.
- E io cosa ho
fatto all’Uchiha?- chiese innocentemente Sai, vedendo come Sasuke sfregava con
forza la teglia.
- Non sai che lui
è molto sensibile?- chiese Naruto.
-Sensibile?
Abbandonare i suoi compagni e non voler saper niente di loro è essere
sensibili? Secondo le mie letture quello è---
- Non in quel
senso Sai- chiarì Sakura- intende a livello emotivo, al fatto che se lo
contraddici non la prende bene o qualcosa dl genere...-
- Che tipo
strano...- disse mettendo all’improvviso una cucchiaiata in bocca
In cucina, a
Sasuke gli si formò una venetta in fronte- Senti chi parla, quello che non
sente nè soffre...- replicò arrabbiato.
- Be’ mi sembri
più strano tu, signor blocco di ghiaccio-sensibile.-
Quando l’Uchiha
stava per replicare qualcosa, Naruto parlò.
- Per un momento
potreste stare zitti entrambe? Perchè deve essere sempre così? Non potreste
vivere pacificamente?
- Chiedi
l’impossibile Naruto…- Sakura lo guardò in modo veramnte tenero. Tentando di
fargli capire che quei due non sarebbero mai stati realmente compatibili.
-Ah…- Naruto
sospirò rassegnato, bel lavoro pomeriggio li aspettava.
NdT: chiedo scusa
per il ritardo. Il mio pc era morto e ora finalmente è resuscitato. Per di più
avevo perso il file tradotto e ho dovuto ricominciare da capo. L’autrice Ankin
ringrazia tutti quelli che leggono e recensiscono, e io mi unisco a lei.
Dopo
aver lavato i piatti i quattro preparano unpo’ la casa per tutti quelli che
sarebbero venuti, togliendo alcuni tavolini per fare spazio e posando i piatti
che sarebbero stati riempiti di cibo di cui (secondo Sakura)Kankuro, Kiba e Shino si erano incaricati
di comprare.
Seduti
sul divano, rimasero in silenzio. Per qualche ragione nessuno aveva qualcosa da
dire, cosa strana dato che Naruto trovava sempre un argomento di conversazione;
però questi sembrava assente, come Sasuke del resto,il quale si era
seduto sulla poltrona e aveva chiuso gli occhi e aveva incrociato le braccia
come se stesse dormendo. Dal canto suo Sai sfogliava
curioso una rivista che si trovava sul tavolo e Sakura
cominciava ad annoiarsi.
Tanto
silenzio non era normale. Dove erano finiti i battibecchi tra Naruto e Sasukee tra Sasuke e Sai?
Dal momento che pure lei non aveva nulla da fare, si dedicò di nascosto a osservare
Naruto che fissava l’Uchiha. Così facendo non si
rendeva conto che lo stessero osservando a sua volta.
Sai sollevò un
momento lo sguardo, osservando la catena che formavano i tre. A dire il vero
quando era venuto, aveva notato e aveva trovato Naruto con un viso molto
serio.Poteva darsi che Sasuke gli avesse detto quello che
realmente era successo la notte prima…quando l’Uchiha
lo aveva portato a letto e lui lo sapeva, visto che era presente.
-Senti Naruto, ti
ricordi cosa è successo ieri notte?- chiese abbassando la rivista
mentre il biondo lo guardava con un sopracciglio inarcato e Sakura si girava esaltata verso di lui.
-Quel poco che mi ha raccontatoSasuke - rispose
mentre l’Uchiha apriva gli occhi.
-Già… e cosa ti ha
raccontato?
-Niente di
rilevante, l’episodio della padella e cose simili – tagliò corto l’Uchiha quando
Naruto stava per parlare. L’ultima cosa che voleva in quel momento era parlare
di ciò che era successo data la presenza di Sakura.
-Be…questo significa che ti sei mangiato qualche parte.
-Lascia
stare, va bene?
Sai
assentì. Se l’Uchiha non voleva parlare…
-E’ successo
qualcos’altro Sasuke?- chiese nervoso e timoroso il biondo
-Nulla di importante, ok?
Ma quello
non sembrò convincerlo.
Sakurasi imbronciò. Era certa che quel giorno non si era molto accorta di ciò che era successo alla festa ma, da
quello che vedeva, era successo qualcosa a Naruto e questo le dava fastidio,
essendone ancora all’oscuro.
-Perché
tanti segreti?- chiese guardando Sai ancora imbronciata. Quella cosa non le piaceva. Lei voleva sapere tutto.
Sai semplicemente scrollò le spalle, un po’ perché non
capiva perché i due ninja si nascondessero, un po’
perché -a dire il vero- non è che sapesse tanto, lui solo aveva visto finchè…
-Non c’è nulla per cui tu debba preoccuparti Sakura.
Naruto non si trovava molto bene e per rispetto verso di lui non vogliamo che troppa gente lo venga a sapere…- rispose Sasuke.
“Troppa
gente” si chiese mentalmente Sakura. Per caso stava insinuando che lei non aveva diritto di sapere cosa era successo al suo migliore
amico?
Sembrava
che quella domanda le si fosse incisa in fronte dato
che Sasuke si imbronciò a sua volta, un po’
infastidito per il principio dirabbia
che dominava la ragazza.
-Sasuke ritieni che non sono sufficientemente amica di Naruto
per sapere cosa gli succede?- chiese facendo notare la sua arrabbiatura , e facendo in modo che Naruto si sorprendesse. Sakura arrabbiata perché gli nascondevano cose su di lui? Cosa stava succedendo? E perché sentiva un bel sfarfalìo nello stomaco quando la ragazza si preoccupava
per lui?
-Non ho mai detto
questo e non ho mai pensato che tu dovessi stare lontana dalla vita di Naruto,
ma non è qualcosa che riguarda solo lui, capisci?- fisse
tagliente, impedendo una possibile replica.
Sakura
chinò il capo sconfitta, lei…
-Sasuke non dovresti essere così duro con lei, dopo tutto quello che ha fatto per te…- Naruto si avvicinò alla
ragazza e circondò con un braccio le sue spalle.
Sasuke
ebbe un piccolo tuffo al cuore unito al dolore che gli attraversava tutto il
corpo. Cos’era quella sensazione? E quella voglia di
staccare Naruto dalla ragazza e obbligarlo ad abbracciare lui?
-Non sono stato
duro. Ho detto solo la verità – rispose alzandosi di
scatto e rinchiudendosi in camera sua.
-I-Io credo che
andrò ad annaffiare le piante di fuori.- disse Sai
alzandosi e andando verso la cucina a cercare un annaffiatoio. Lì c’era una
tale tensione da poterla tagliare con un coltello.
-Sakura-chan?- chiese debolmente confortandola col suo abbraccio.
-N-Naruto io…-
sollevò leggermente il suo volto e piantò gli occhi smeraldini in quelli
zaffiri di lui. Quella posizione, quello sguardo e
quel sussurro del suo nome, gli fecero ricordare qualcosa.
FLASHBACK
-Sai? Questa cosa è meravigliosa Naruto, non mi ero mai sentito così caldo…
E fu allora quando sentì
delle labbra setose sopra le sue, che avevano un
leggero sapore a sakè… e quel bacio lo fece svegliare
lentamente, obbligandolo a chiudere gli occhi per aumentare il piacere e…
FINE
FLASHBACK
-Sakura-chan! Cosa fai?!- chiese
spaventato afferrandole le spalle e separandola da lui.
-Perdonami
… io, è stato solo un
impulso…-balbettò la ragazza inchiodando lo sguardo a terra.
Naruto
si toccò leggermente le labbra dove, appena pochi secondi prima, Sakura aveva posato le sue. Erano calde e soavi, ma…la
sensazione di estasi che debolmente aveva ricordato
non l’aveva sentita quella volta.
Lentamente
la piccola bestia di inchiostro si ritirò da dove si
era nascosta e si infilò per il buco della posta , proprio da dove era entrata.
-Ebbene?- chiese
Sai abbassandosi alla sua altezza , lasciando
l’annaffiatoiodi fianco a dei rotoli di
pergamenache aveva per terra, uno con
il disegno di una piccola bestia e l’altro vuoto, senza neanche un disegno. La
bestiola si avvicinò al foglio bianco e scrissequalcosa nello stesso tempo in cui
disegnava.- Così Sakura ha baciato Naruto – sussurrò
Sai osservando il disegno.
-Sai cosa fai qui?
E cosa mormoravi?- chiese Ino avvicinandosi.
Per
la prima volta Sai diede un salto per la sorpresa,
arrotolando di colpo la pergamena dove la bestiola aveva riportato le sue
informazioni.
-Io? – disse
indicando se stesso mentre metteva via velocemente le
sue cose.- Annaffio le piante- e le mostrò l’annaffiatoio. Ino inarcò un sopracciglio ma non diede alla cosa molta importanza.
-Sono stata con Shino, Kiba e Kankuro
a comprare delle cose; abbiamo deciso di portare prima le bibite perché si
raffreddino in frigo, loro porteranno più tardi da mangiare. Hanno detto che volevano comprare qualcos’altro… una torta mi
sembra che abbiano detto, dal momento che ieri non abbiamo fatto altro che bere
e cantare.- disse aprendo la porta senza smettere di parlare e guardando il
moro, che faceva come se ascoltasse ma senza ascoltare davvero, nella sua mente
c’era solo il bacio tra Naruto e Sakura e la gelosia
di Sasuke che sarebbe venuta a galla in abbondanza
non appena lui glielo avrebbe commentato.
-E com’è che sei andata tu con loro?- chiese facendo
vedere che manteneva una conversazione mentre Sakura
e naruto si voltavano verso di loro.
-Perché…- prima che Ino finisse scorse Sakura-
e com’è che sei qui Sakura?- chiese lasciando le
borse su una mensola.
-Sono venuta ad
aiutare, comeSai
– disse alzandosi e rispondendo con voce flebile.
-Si ma tu non annaffi le piante – disse togliendo le
bottiglie del rinfresco e passandole a Sai, che le metteva in frigo.
“No,
io rubo baci”… pensò sentendosi
improvvisamente male. Al suo silenzio Ino inarcò un sopracciglio.
-Stai
bene?- disse avvicinandosi a lei e
posandole una mano sulla spalla. QuandoSakura stava per rispondere Sasuke
comparve sulla scena.
-Ah ciao Ino,
quando sei arrivata?- chiese , avvicinandosi e
prendendo un bicchiere per versarsi dell’acqua.
-Da 5 minuti-
rispose sinceramente senza usare quel tono mieloso che aveva utilizzato
quando era bambina.
-Senti
Sasuke, non hai bevuto già abbastanza acqua?- chiese Sai fissandolo. Sasuke lo fulminò con lo sguardo.
-E’ sano bere due
litri di acqua al giorno- rispose portandosi il
bicchiere in camera.
-Sasuke-kun oggi è strano…- disse la bionda guardando come il
ragazzo era scomparso in corridoio.- e anche tu Naruto- disse
lanciandogli uno sguardo.
-Sono solo
stanco…sì è questo…vado a riposarmi un attimo…- e anche lui scomparve
in camera sua. Ino guardò sorpresa il biondo. Cosa
stava succedendo lì? Perché sembrava che tutti fossero
preda della depressione?
-Io continuerò ad
annaffiare le piante- disse Sai avendo finito di riempire d’acqua
l’annaffiatoio e uscendo fuori di nuovo. Proprio
quando il ragazzo chiuse la porta Sakura singhiozzò.
-HeySakura, cosa ti succede?- chiese impaurita Ino afferrandola per le spalle.
-I-io…ho rovinato tutto, la mia amicizia
con N-Naruto e…- cominciò a balbettare piangendo senza ritegno.
-Hey, calmati va bene? Andiamo sederci così mi spieghi tutto…che adesso non ci capisco un’acca- disse
guidandola verso il divano. Una volta che le due si furono sedute e Ino avesse avvicinato a Sakuraun pacchetto di fazzoletti di carta, questa
incominciò a parlare.
-Allora eravamo
qui tranquilli, quando hanno incominciato a parlare di qualcosa che è successo
ieri notte a Naruto e io mi sono arrabbiata perché volevo saperlo, volevo
sapere cosa era capitato a Naruto e ho litigato con Sasuke-kun
e lui mi ha rispsot male e
se ne è andato e Sai pure, ad annaffiare le piante e… io sono rimasta da sola
con Naruto … e l’ho baciato … ma lui mi ha respinta…-
Ino si concesse il lusso di riflettere un attimo. Sakura che baciava Naruto?questa era incredibile!
-E.. perchè l’hai baciato?- chiese una volta che si fu
ricomposta.
-Perché sono innamorata di lui- rispose sinceramente mentre Ino
esibiva un’espressione che era tra lo stupito, l’ironico e l’attonito.- Io… ho
negato questa cosa una volta dopo l’altra ma…vedere il legame tanto stretto che
lui ha con Sasuke-kun mi ha fatto ribollire il
sangue, mi ha fatto agire nel modo che desideravo, mi ha…- si zittì un istante,
aveva usato un verbo non appropriato- mi ha...eccitato- sussurrò mentre un
rossore ricopriva le sue gote.
Ino smise di fare smorfie e accarezzò con pena la
spalla della ragazza.
Dall’altra parte della porta Sai rifletteva. L’eccitazione
non era un segno evidente di appetito sessuale? O
almeno quello era ciò che dicevano i suoi libri. E
adesso risultava che Sakura
desiderava Naruto come… un pezzo di carne: come girava il mondo!
-Avanti parla, Hinata. Perché mi hai dato
appuntamento qui?- chiese Gaara giocherellando con la
cannuccia del suo frappé.
-Vorrei
domandarti il favore di chiedere una cosa a Naruto per me Gaara-kun-
ripose nervosa sfregandosi le
mani, arrossendo e cercando di evitare gli occhi smeraldini del ragazzo.
-Che cosa?- chiese irrigidendosi.
-Vorrei che gli
chiedessise io
posso arrivare ad essere più di un’amica per lui- disse arrossendo di colpo
moltissimo.
Gaara rimase scioccato per un momento, assimilando
l’informazione. Lui non voleva dare una brutta notizia
ad Hinata, ma era inevitabile avendo visto quanto
erano zuccherosi il giorno prima gli amici- fratelli-rivali, Hinata non aveva alcuna possibilità.
-Sinceramente- si
armò di coraggio e l’affrontò- credo che il tuo desiderio sia
irrealizzabile. Naruto vuole bene ad un’altra persona- disse
mettendola bruscamente di fronte alla realtà.
-Oh- disse tristemente- èSakura-san
vero?- chiese guardandolo negli occhi.
Lui non sapeva come rispondere a quello.
-io… non so ancora chi sia…Naruto ha solo detto che amava
una persona e per il modo in cui lo…-
rettificò immediatamente, non era il caso di spaventare la ragazza- la guardava
ieri, posso dirti con sicurezza che non eri tu. Mi dispiace, però in amore le
cose non vanno mai bene- disse sorseggiando la bibita.
-Lo so però anche
così…
-Tranquilla.
Presto incontrerai qualcuno di adeguato a te, per di
più non sei brutta, né antipatica; fai una buona impressione e sicuramente
qualche ragazzo si arrenderà ai tuoi piedi.
-Grazie, Gaara-kun – rispose arrossendo.
-allora… che torta prendiamo?- chiese Kankuro,
gironzolando intorno al reparto freddi della pasticceria.
-Non lo so…ce ne
sono tanti, e di tanti gusti e tutte hanno un aspetto così delizioso…- disseKiba osservando un ripiano
in particolare, almeno era riuscito a scartare gli altri cinque.
-Credo che una di
cioccolato e panna piacerebbe a tutti – disse Shino al fianco di Kiba.
Kakuro smise di gironzolare e si avvicinò ai ragazzi.- ma è troppo normale Shino,
guarda, qui ce n’é unaalla fragole con
panna ai lamponi con fragole,...- non poté finire poiché una ragazza lo
interruppe.
-cercate qualcosa in particolare ragazzi?- chiese amabilmente,
abbassandosi all’altezza di Kiba, che era
rannicchiato.
-Si, beh…-
balbettò. Shino gli diede un calcio, visto che i suoi
occhi si erano subito diretti alla scollatura della ragazza.
-Cerchiamo una
torta che possa piacere a tutti, per molte persone e
che sia di compleanno - rispose Shino, mentre al suo
fianco Kankuro guardava imbambolato la dipendente.
-Allora…perché non
provate quella al cioccolato con panna e fragole? E’ stupenda, di compleanno e
piace a tutti- disse sorridendo e indicando una torta
posta sul ripiano più in alto.
La ragazza arrossì furiosamente.- ve la porto immediatamente- disse scomparendo da una porta che
dava al magazzino.
-L’hai
spaventata!- disse Kiba guardandolo di sottecchi.
-Cosa vuoi che la spaventi!- si scusò.
Kibasollevo un sopracciglio a voler
dire “ per caso non è ovvio?”
-Basta- li
interruppe Shino camminando verso la cassa, dove la
ragazza aveva fatto la sua comparsa.
La ragazza sorrise e diede la torta a Kiba mentreShino pagava.
-Ecco il resto-
disse
-Grazie- ripose seccamente, scomparendo dal negozio.
-Ciao,
bella!- Kankuro
salutò con la mano.
La ragazza rispose al saluto.
-bene, cosa facciamo?- chiese Kiba.
-Portate la torta
a casa di Naruto, io andrò a comprare le candeline, ci vediamo
lì- disse Shino scomparendo tra la folla che stava
facendo al spesa, nonostante fosse l’ora della siesta.
-Allora andiamo- disseKiba incamminandosi
verso la casa.
Sai pensò che oramai era
stufo di stare lì spiando, per giunta ormai aveva finito l’acqua, così si
decise a entrare in casa, facendo finta di nulla.
- Senti Sai c’è dell’acqua?-
chiese Ino avvicinandosi al ragazzo, che metteva al suo posto l’annaffiatoio.
-Si, in frigo.-
rispose indicandolo.
Ino assentì leggermente e si diresse lì.
-Credo che andrò a
parlare con Naruto- disse all’improvviso Sakura quando Sai le si sedette accanto per passare il tempo a guardare
la televisione.
-Sakuraaspetta un po’…- disse Ino
avvicinandole il bicchiere.
-Ma…ho bisogno di chiarire questo…-
-Si, ma dagli più tempo. Naruto sicuramente è in stato confusionario
se non ti ha ancora risposto- disse sedendosi tra Sai
e Sakura.
-Si…però…
-Sakura, aspetta.- fu l’unica cosache disse prima di appoggiarsi
totalmente allo schienale del sofà.
E Sakura aspetto che succedesse qualcosa.
Naruto guardava con lo sguardo fisso la foto
dell’antico team 7, prima che si sciogliesse e due componenti
cambiassero, uno permanentemente e l’altro occasionalmente, più un appoggio. In
quella foto tutto era diverso: a lui piaceva Sakura e
Sakura piaceva Sasuke, fin
lì tutto perfetto però…si sa già che gli anni fanno
cambiare i sentimenti e ora era tutto diverso. A Sakura
piaceva lui e a lui piaceva però…d’altra parte lui
voleva bene anche a Sasuke; in tutti quegli anni era
diventato veramente importante per lui, tanto da giungere fino alla fine del
mondo se fosse stato necessario.
Sospirò e lanciò la foto da una parte del letto,
sdraiandocisi pure lui sopra, voleva pensare…però ciò
non portava altro che ricordi di una notte di pura estasi, della quale neppure
si ricordava tanto.
FLASHBACK
Lo spinse sul
letto con una certa bruschezza e non gli importò del gemito di dolore che
l’altro si lasciò sfuggire dalle sue labbra sottili di porcellana, l’unica cosa
che gli importava in quel momento era sentirlo lì, sapere di averlo vicino, che
non era un’illusione, che quegli ultimi mesi non lo erano
stati, che finalmente era tornato da lui…e quello lo faceva eccitare in modo
sorprendente, lasciandosi trascinare dalla parte più primitiva del suo essere,
quella che bramava il sesso, quella che desiderava che tutte le cellule del suo
corpo per alcuni attimi indugiassero nel godere della tremenda sensazione che
il suo cervello inviava… quel piacere tanto avvolgente e squisito che non si
poteva paragonarlo a nulla, neppure all’atto di mordere per la prima volta in
estate, il tuo gelato preferito, che lasci sciogliere in bocca e che ti provoca
un mare di sensazioni piacevoli, o quando scopri il piacere occulto di vedere o
fare cose oscene alle spalle di tutti…o…
-Naruto, questo non va bene…- quella voce, quella voce
che lo ammagliava e lo lasciava in una sorta di trance
senza neppure utilizzare quei maledetti occhi. Tuttavia i suoi occhi dicevano
il contrario, dicevano di lasciar da parte i
convenevoli e di spogliarlo immediatamente, che lo baciasse dappertutto, che
gli facesse sentire quel piacere che pure lui era ansioso di poter conoscere,
che lo prendesse e non lo lasciasse andare per tutta la notte…non per niente
gli occhi sono lo specchio dell’anima.
E quella notte
lo fece, culminò l’atto con un gemito talmente gutturale che sembrava
impossibile che i vicini non se ne fossero accorti.
Ma qualcosa
sembrava ancora non andare.
FINE
FLASHBACK
Si
svegliò di soprassalto, con il cuore che batteva il più velocemente possibile,
e con un erezione che lui stesso non capiva come si
fosse potuta formare, ma una cosa era chiara, anche se non voleva riconoscerlo:
era per quella maledetta notte in cui aveva perso quell’unica
innocenza che albergava nel suo essere.
Maledizione!
Neppure ricordava la sua prima volta, ne il suo primo
bacio, ne la sua prima sbronza!
Sperando
che tutto quello passasse si coprì con il cuscino,
coprendosi la faccia, vergognandosi della sua maledetta erezione, dei suoi
maledetti ricordi, di quella maledetta notte e di se stesso. E
quella vergogna era la cosa peggiore.
Ndt: ce l’ho
fatta! In qualche modo ce l’ho fatta a finire di
tradurre. Chiedo scusa ai lettori, sono imperdonabile, spero comunque
che questo capitolo sia di vostro gradimento ( è tra i miei preferiti).
Ringrazio (anche da parte dell’autrice) Fre, Dragon Gio, Kagchan, Ryanforever, Ladykokatorimon, Giulychan, Tsuyuko, che hanno recensito finora, e tutti voi pazienti lettori.
Sakura giocherellava con del filo che aveva tra le mani,
pensava, anche se neppure lei sapeva a cosa. Sai guardava la tivù ed anche se sembrava la guardasse per
davvero, in realtà non lo faceva, era concentrato sull’attacco di isteria che
Ino da un momento all’altro avrebbe avuto a causa di tanto silenzio… le faceva
rizzare i capelli sulla testa.
- Argh!! Questo silenzio mi sta
uccidendo!- gridò Ino pestando con forza i piedi per terra.
Sai sospiró leggermente, se lo sentiva.
- be, cosa vuoi che facciamo, una partita a
carte?- chiese ironicamente Sakura lasciando da parte
il filo.
- Non sarebbe male, vedi tu dove…- gli rispose con
lo stesso tono.
- Ragazze, ragazze, calmatevi…- disse Sai proprio
quandoSasuke
appariva per la cucina di nuovo a bere…acqua come era abitudine in quel
giorno.- senti Sasuke sei sicuro di stare bene?sei
più pallido del solito e poi è tutto il giorno che stai bevendo acqua
- Sto bene, solo che la bevuta di ieri mi ha lasciato con lo stomaco un po’
sottosopra ed è per quello che bevo,niente di che…- disse togliendo la
bottiglia d’acqua dal frigo.
Sai fece una smorfia e si girò verso Ino e Sakura che continuavano con la stupida discussione
Proprio quando Sasuke lasciò il bicchiere nel
lavabo e Naruto comparve sulla soglia dell’arco del corridoio, suonò i campanello. Sasuke guardò per un
attimo l’orologio sulla parete e inarcò il sopracciglio: erano solo le quattro…
- Salve gente! Come va?- gridò Kankurovisibilmente felice
della vita una volta che Sasuke ebbe aperto la porta.
- Cosa ci fate qui così presto?- chiese Ino
alzandosi e andando a prendere le borse della spesa che Kiba
portava.
- Niente è che abbiamo riciclato i festoni di ieri e venivamo a metterli
qui, così daranno un ambiente più festoso alla casa…- rispose Kiba lasciando le borse sul tavolo e andando a sedersi sul
sofà.
- Bene, bene, e questo dove lo lasciamo?- chiese Kankuro alzando la scatola dove c’era la torta.
Immediatamente Ino gli si gettò addosso. Forse che il marionettista non
aveva cervello?! Naruto era lì davanti!
- Sei idiota o fai finta?- sussurrò minacciosa.
- Donna… sa già a cosa siamo venuti, e poi cos’è un compleanno senza la
torta? Te lo dico io, è una merda…- disse ricambiando
lo sguardo di odio represso che la bionda gli
lanciava.
- Lascialo nel frigo- rispose naruto troppo serio in confronto alla allegria che sempre manifestava.
Kankuro ed Ino si voltarono straniti
verso di lui, assieme a Kiba che lo guardava di sottecchi,
sai ch si era deciso infine a guardarlo, Sasuke che alzò lo sguardo con un sopracciglio inarcato e Sakura che aveva in viso un a espressione di totale
preoccupazione.
- Ti senti bene?- chiese il ragazzo della sabbia passati
degli scomodi secondi di silenzio.
- Mai stato meglio?- disse con un leggero tono ironico, facendo in modo che
Sakura abbassasse la testa, sconfitta.
- Come no…pretendi che ci crediamo?- chiese Sasuke avvicinandosi a lui.
- Per lo meno potresti fingere e far finta che ci hai creduto come tutti
gli altri- gli rispose squadrandolo. A quelle parole
Ino e Kankuro smisero di mostrare la falsa
espressione di sollievo.
- non sono così idiota come loro per farlo- dissevoltando il capo verso di loro.
- lo dicevo io che era troppo tranquillo
ultimamente, non mancava troppo perché l’Uchiha
tornasse a dire cavolate …- disse Kankuro un po’
schifato.
- Tu smettila di lamentarti e metti la torta nel frigo- gli disseKiba guardandolo.
- vado…- disse in tono infantile andando verso il
frigo.
Anche così il duello di sguardi fra i due ragazzi non era
cessato.
- Sakura… -sussurrò Sai colpendola lievemente.
- Io ho già complicato abbastanza le cose, lasciami
in pace- gli disse senza degnarsi di guardarlo.
Ma non fu Sai a parlare di nuovo per richiamare
l’attenzione della ragazza dai capelli rosa, fu Naruto.
- Sakura, possiamo parlare in privato?- ordinò
più che domandare, mettendo un’enfasi speciale sulle parole “ in privato”. Sasuke schioccò la lingua e si diresse verso la cucina a
bere…acqua.
La ragazza lo guardò agli occhi e vide che anche lui la guardava, così
senza via d’uscita si alzò e seguì il biondo nella sua stanza.
- Sentite…qualcuno mi potrebbe spiegare a cosa
viene questo clima pessimo? –chiese Kankuro al vento.
Sai e Ino si guardarono tra di loro, e finalmente
la bionda gli raccontò ogni cosa, la piccola discussione traSasuke e Sakura, Sasuke e Naruto, Naruto e
Sakura…
- Ferma il treno Ino! Per che cosa sono venute fuori tante discussioni
stupide?- chiese Kiba sedendosi nel sofà assieme a Kankuro.
- Per ieri notte- sbottò l’Uchiha dalla cucina,
che per scaricare i nervi si era messo a pulire gli armadi.
- Perché pulisci?- chiese stupitoKankuro.
- Perché mi sono arrabbiato e se non posso
discutere, devo pulire- sbottò ponendocipiù lena nel pulire.
- Perché non provi lo yoga? Mia madre lo fa e…- iniziòKiba.
- L’ho già provato lo yoga, e non faceva che stressarmi ancora di più,
inoltre così faccio qualcosa di utile…-
- Ma se questa casa nonostante abbia come abitante
Naruto, è sempre splendente come uno specchio…- intervenne Sai.
- E’ perché mi arrabbio- rispose.
- Be ciascuno ha i suoi metodi… per esempio a Temari, quando si arrabbia, vien
voglia di fare lavatrici, Gaara ordina le pergamene
antiche per epoche e in ordine alfabetico, io lancio sassi contro un
muro…ciascuno ha il suo metodo…se all’Uchiha gli
piace pulire che pulisca allora, e guarda, offre anche un servizio
la sua arrabbiatura…
- Le arrabbiature di Temari e Gaara
pure- rimarcò Ino guardandolo di sottecchi.- la tua no…
- Be può darsi che la mia non sia
molto produttiva, ma neppure quella di Temari, perché
quando non c’è niente da lavare si arrabbia con me e si mette e a ordinarmi la
camera, soprattutto l’armadio, ora camicie, ora pantaloni, ora d’estate, ora
d’inverno, per tonalità… puoi credere che il mio armadio sembra una boutique di
vestiti?!,
- tu non cambi molto il look a dirla tutta…-
rispose la ragazza guardandolo chiaramente dall’alto in basso.
Kankuro avvampò e Kiba rise.
Estraneo a tutto quello, Sasuke solo pensava alla notte precedente, alla stupidaggine che avevano
commesso entrambi andando in giro ubriachi,per quei baci, per quelle carezze…che anche se tentava negarlo, non
riusciva adimenticare, perché era stato
in quel momento che si era sentito davvero felice.
Ma il campanello suonò e lo distrasse dai suoi pensieri.
- Apro io- senti dire a Sai.
- Ciao Sai- sentiShino
dire sulla soglia.
- Ai…-si
lamentò portandosi il dito alla bocca, il pensare lo aveva distratto così tanto
che non si era accorto di aver rotto un vaso.
- Oggi sei molto distante Sasuke-kun, c’è
qualcosa che ti preoccupa?- chiese Ino avvicinandosi e prendendogli la mano
mentre la curava.
L’ unica cosa che fece in quel momento fu sviare lo sguardo verso un
angolo.
-Senti se il responsabile di questo sei tu, dovresti proporti di parlare con qualcuno su…
-Non sono io.
Ino alzò lo sguardo e inchiodò i suoi occhi azzurri sulla faccia scura
dell’Uchiha.
- Allora parla con la persona che ti provoca questo malessere, parlare e
chiarire le cose, non c’è miglior rimedio che questo…
Forse Ino due anni prima era fastidiosa ma come
tutti era maturata, e questo gli faceva pensare che lui era l’unico che non
aveva ancora fatto quel passo.
-Naruto, cosa succede?- chiese Sakura
lasciandosi cadere sopra il cuscino mentre il biondo
aveva lo sguardo fisso alla finestra.
-Non lo so- rispose sinceramente.
Sakura lo fissò.
- Mi dispiace - disse notando come un leggero tremito assaliva il biondo- ma mi dispiace ancora di più che tu non riesca ad
essere sincero neppure con te stesso.
Naruto si voltò di scatto guardandola in viso.
-Non ti capisco.
-Tu…- si alzò e sviò lo sguardo a
un fianco del letto- sei sincero con gli altri, ma non con te stesso.
-Già.
-Ieri … tu e Sasuke vi siete baciati, per errore però…lo avete fatto e quando vi
siete separati…ti giuro che non avevo mai visto una maggiore felicità in voi.
- Eh?-rimase paralizzato alcuni istanti - Lo
sa molta gente?- chiese la prima cosa che gli venne in mente.
- Tutti vi hanno visto, però è stato come se nulla fosse, nessuno ha
prestato alla cosa una attenzione sufficiente, l’hanno
presa come una sciocchezza da ubriachi …
- Se quello che dici è vero, perché mi hai baciato?-
chiese sedendosi al suo fianco.
- Perché volevo tornare avere quella felicità di
cui eri stato preda per un momento, ero gelosa del fatto che fosse Sasuke chi te la provocasse ed io…volevo essere la causa
della felicità di qualcuno per un momento.
- Tu sei sincera con te stessa ma non con gli
altri – disse con un sorriso.
Sakura sorrise leggermente.
- Ma adesso lo sono.
- Si, lo sei ma non per davvero.
- Sei cambiato veramente tanto in questo ultimo
periodo, sei più maturo Naruto.
- Sakura, grazie, mi hai aiutato a capire una
cosa – disse abbassandosi a darle unbacio sulla guancia, facendo in modo
che la ragazza arrossisse.
- Si, ma cosa ne sarà di me?- sussurrò a bassa voce una volta che il biondo
se ne fu andato dalla stanza.
- Allora gente, quando arrivano gli altri?- gridò dal corridoio, a quanto
pareva aveva recuperato il suo buon umore.
- Però…che cambiamento…se cinque minuti fa eri un’anima in pena…-disse Kankuro mentre
gli cadeva lo stuzzichino che stava mangiando.
- Ti ho detto di non mangiare!- gridò Ino dandogli uno schiaffo alla mano.
- Si, ma ci sono cose che cambiano le persone- disse
con un sorriso verso la cucina – Nee, Sasuke?-
Sasuke si strinse nelle spalle e continuò a lavare i piatti.
- Vuoi che ti aiuti?- chiese il biondo arrotolandosi le maniche.
- Grazie- gli disse passandogli un piatto perché lo asciugasse.
- Sei mio amico, no? Gli amici si aiutano tra di
loro.
- Solo amici?- chiese.
- Ricordi quello di ieri notte?- chiese abbassando considerevolmente il livello
della voce.
- Sì
- Mmm…
- Dimenticalo, ok?
Dire così lo fece deprimere un po’ anche se era la
cosa migliore da fare; ancora non sapeva quello sentiva nel suo cuore ma quello
che il suo corpo sentiva sì, ed erano specialmente desideri lussuriosi, solo il
lieve sfiorarsi delle dita al passarsi i piatti ( non c’è cosa meno erotica) già lo faceva tremare leggermente.
Sasuke si voltò unmomento al sentire un tono triste
nella propria voce, ma lui voleva dare tempo, a Naruto e a lui stesso.
- Kankuro, quello non va lì!che non vedi che se
mettiamo il tavolino in quell’angolo di notte qualche
idiota vi inciamperà sopra?- urlò Ino minacciando con
il dito Kankuro che stava spostando i mobili assieme
a Kiba.
- Senti non sgridare solo me, ok?- replicò
arrabbiato.
- Allora fammi il favore di darmi retta e lascia il tavolino nel
pianerottolo.”
- SentiIno,
non è il caso di spostare tutti i mobili…- disse Naruto asciugandosi le mani e
avvicinandosi alla bionda, che guardava meditabonda dietro il divano, che Shino e Sai si impegnavano a spostare: non c’era la minima
traccia di polvere, neanche la più insignificante!
- Sasuke-kun pulisci anche dietro il divano?-
disse Ino guardando la sua nuca.
- Si - rispose asciugando il vassoio.
-Oh… sei venuta a sapere del suo modo di arrabbiarsi che lo porta a pulire?
L’altro giorno gli è venuta voglia di ordinare i boxer per
stile, adesso fa paura mettere la mano nel cassetto… è tutto così
ordinato…
- Naruto, a Ino non gli importa se ordino o no i
boxer…
Ma ovviamente il biondo lo ignorò platealmente, non sapeva se era perché al
biondo non importava un accidente continuare a parlare della parte più privata
della loro convivenza o perché era arrabbiato per il fatto che Sasuke gli aveva risposto in quel tono dicendo” dimenticalo”…
-… e sai cosa anche? Ha riordinato i prodotti per
la pulizia. Il cibo nel freezer, i CD in ordine alfabetico, i vestiti
nell’armadio e ha perfino messo in ordine le lenzuola per tipo..!
- Naruto! - gridò Sasukequesta
volta leggermente infastidito, lanciandogli lo straccio.
- E’ per questo che la casa sembra nuova… ah
dimenticavo, l’altro giorno ha imbiancato le stanze! E’che il fatto di farlo prigioniero in
un posto dove può fare cose…
- Senti quanti anni erano che non davi un’imbiancatura alle stanze?- si
lamentò il moro avvicinandosi mentre gli altri
osservavano la scena,Sakura inclusa, che era tornata
dalla stanza al sentire la confusione che stavano facendo.
- Ti ricordo che non ha senso chiederlo a me, tu vivevi
qui prima, perciò dovresti sapere quanti anni è stata senza essere imbiancata -
ribattè.
Ed era vero, all’inizio Sasuke doveva andare ad
abitare a casa di Naruto ma come quell’appartamento
era tanto piccolo, Tsunade li spedì alla casa dell’Uchiha, che era più spaziosa, anche se faceva pena in
quanto era allo sfacelo a causa del troppo tempo che era trascorso senza che
nessuno vi ponesse piede.
- Be…il fatto è che necessitava
di un’imbiancatura- si voltò verso Ino, che deglutì saliva- povera te Ino se
muovi la tivù, quella tivù resiste grazie a una illuminazione divina- le disse.
Ino si girò come tutti gli altri,a guardare l’impressionante
televisione.
- Ma se è nuova…- disse Kankuro.
- Dovrebbe esserlo, ma un bel giorno Naruto le ha gettato acqua addosso, ha
rotto un piede del tavolino e la televisione si è smontata allo scontrarsi con
l’angolo dell’armadio che ha di fianco, cosicché mi sono visto obbligato a
rimontarla seguendo delle istruzioni e neppure capisco come fa a resistere e
nemmeno come fa a funzionare, perciò nessuno la tocchi, perché se lo fa…- il
suo tono si indurì tanto che una goccia spuntò in
testa a ciascuno (tipo manga)- conoscerete cos’è il vero dolore, capito?
Nessuno disse niente, assentirono, il tono che l’Uchiha
aveva usato non era precisamente un invito a farlo.
- MaSasuke, non avete
soldi per comprare un’altra televisione?- chiese Kankuro.
-I soldi
non crescono dagli alberi, sai? Abbiamo dovuto acquistare mobili nuovi perché
quelli di prima se li erano mangiati le termiti, abbiamo
dovuto comprare la cameretta di Naruto, dipingere la casa,acquistare vestiti…e tutto questo costa
denaro e dal momento che non mi prostituisco il fondo monetario non è per
andare a fare acquisti per negozi, tanto meno in quelli di elettrodomestici.
- Tu guadagneresti parecchio denaro prostituendoti…- insinuò Sai
guardandolo con un sorriso.
Sasuke lo fulminò.
- No grazie, piuttosto mi strozzo
- Bene…
- Ragazzi, allora che nessuno sposti la tivù, ok?
– disse Ino ridendo nervosamente.
- Si perché già che ci siamo non appendiamo un
cartello con su scritto “ toccami e muori”?- rispose ironico Kankuro.
- Io piuttosto appenderei un cartello con scritto; toccami e saprai com’è
avere un serpente che pende dal coccige…
- Shino!- lo sgridò Kiba
colpendolo.
- Il coccige non era un osso del culo?-
chiese Kankuro guardando Sakura
che inarcava un sopracciglio.
- Immagino che l’avrà detto per evitare di dire la
parola culo o sedere- rispose lei scuotendo la testa
con le braccia lungo i fianchi.
- Be non sarebbe una cattiva idea, sicuramente
così la gente non lo farà…magari lascio pure pergamene di invocazione
casomai qualcuno andasse oltre…
- Non dirai sul serio?!- chiese Naruto spaventato
al vedere l’Uchiha che posizionava pergamene.
- Sì; quella televisione mi aiuta a sopravvivere le mattine solitarie con i
programmi spazzatura, perciò se me la togli ti butto fuori di casa pedate, a te
e a chiunque mi rompa il televisore- disse Sasuke guardandolo fisso.
- Scrivo il cartello?- chiese Shino.
- Si, ma facciamo le brave persone e non avvisiamo dei serpenti.
- Sasuke!
- D’ accordo…- infine cedette al grido di Naruto-
ma chi mi tocca la tivù me ne compra una nuova, su Shino,
scrivilo.
- Subito. Carta e penna?
- Tutto sullo scaffale
- Gli rimane da aggiungere “tutto a un euro”…- sussurrò
a bassa voce Kankuro (ndT:l’autrice
si riferisce agli spot dei negozi che vendono tutto a un euro e di solito la
merce è esposta tutto su uno scaffale)
- Non fa ridere- disse Ino guardandolo storto.
- Bene, credo sia il caso che noi tutti ci
allontaniamo dalla tivù- disse Sakura.
- Sai cosa? Lì metto le bibite, così vediamo chi è tanto sveglio da
avvicinarsi a bere con quelle premesse – disse Ino
mentre le se illuminava la lampadina.
- Be mi sembra ovvio: Kankuro…-
disse Kiba.
Questi assentì soltanto mentreShino
appendeva il cartello vicino alla tivù.
- Andiamo che dobbiamo finire di sistemare il soggiorno- Ino si sfregò le
mani e si diresse a spostare un vaso che correva rischi lì dov’era .
Sasuke lanciò uno sguardo agli schiavi di Ino
e si diresse verso la cucina a finire di lavare i bicchieri e i piatti che
avrebbero usato durante la festicciola.
Venti minuti più tardi Sakura pose la tovaglia
sul tavolo, frattanto i ragazzi mettevano sul tavolo bicchieri , piatti e attorno sedie (che avevano dovuto chiedere ai
vicini).
- Bene… ora si che sembra un salone per le feste-
disse ammirando da lontano la sua opera di maestria.
- Fortuna che è solo per i regali- Naruto la
guardò di sbieco e male.
La ragazza sorrise soltanto, grattandosi la nuca e mostrando la lingua.
-Le cinque- disse
all’improvviso Sai indicando l’orologio che c’era sopra la televisione.
-Molto bene Sai, vedo che sai
contare le ore…- disse malevolo l’Uchiha guardandolo
di sottecchi.
-Sasuke-kun! Quello che Sai
vuole dire è che presto arriveranno gli altri- disse
Ino un tantino indignata e arrossita.
- Già - rispose in malo modo prendendo una patatina e portandoselo alla
bocca.
- Ad ogni modo dovremmo aspettarli senza mangiare – disseSakura fulminando Sasuke e
di conseguenza Naruto, che pure aveva iniziato a servirsi.
- Già, hai ragione…-disse Naruto abbassando la
testa; non sapeva perché ma Sakura gli faceva
ricordare la notte precedente, e la sua arrabbiatura ancora di più.
FLASH BACK
-Dimmi che staremo sempre insieme – sussurrò il biondo
accarezzando i capelli umidi di sudore del maggiore.
- Staremo sempre
insieme – rispose l’altro chiudendo gli occhi e soccombendo alle piacevoli
carezze che il biondo gli dedicava dopo aver fatto
l’amore.
- Allora promettimi
che mai più te ne andrai via -
- Come se potessi
andarmene…- sospirò.
- Sasuke! – disse colpendolo leggermente.
- Ad ogni modo
adesso non potrei, e anche se potessi, non lo farei, sapendo che ho qui, tra le
mie braccia, l’unica ragione della mia esistenza – il biondo arrossì e notò
come l’Uchiha si posizionava
sopra di lui. – sai che i bimbi e gli ubriachi non mentono mai?- sussurrò
accarezzandogli il petto- e io ora sono ubriaco, perciò dico
soltanto la verità che non potrei dire da sobrio, per questo voglio chiederti
di dimenticarti di tutto questo, perché non voglio che smetti di essere mio
amico, perché se lo fai sparirò completamente dalla tua vita- sussurrò
depositandogli un casto bacio sulle labbra.
FINEFLASH
BACK
Allora in verità non era chenon si ricordava perchè era ubriaco,
ma perché aveva voluto dimenticare; talmente amaro era stato il sapore in bocca
che Sasuke gli aveva lasciato che la sua mente
automaticamente aveva cancellato il fatto dalla sua mente…anche se il
sentimento che cresceva dentro di lui per Sakura lo
faceva tornare alla realtà, facendogli rendere conto a chi veramente amava…per
non soffrire aveva dimenticato il suo ricordo più bello, il suo amore per Sasuke.
-Ancora non è troppo tardi per
rettificare- disseSakura toccandogli
leggermente la spalla.
Quando Naruto alzò la testa incontrò lo sguardo dell’Uchihae in quel momento
capì perché lo aveva cercato tanto…ed era per quegli occhi che spandevano una
calore immenso, da cui era rimasto totalmente preso.
NdT: se l’esame di matura è sufficiente a
giustificare il mio ritardo allora per favore perdonatemi!!^^
purtroppo è da molto che non vengo sul pc e a quanto
pare anche l’autrice, che non sento più da molto. Ad ogni modo continuerò a
tradurre questa fanfiction visto che eravamo rimaste d’accordo così, e appena avrò suo notizie
recenti vi farò sapere. Ringrazio tutti per le recensioni e i lettori, grazie
per la pazienza! Al prossimo capitolo di nothingtolose!
Sasuke inarcò
un sopraciglio, Naruto lo guardava fisso e in qualche modo lo faceva sentire a
disagio perciò distolse lo sguardo e si sedettesu una sedia di fianco a Sai.
D’altra parte, anche Naruto distolse lo
sguardo, cosa che causò il fatto che Sakura lo guardasse scoraggiata, lei aveva
capito tutto però…non poteva evitare di sentirsi male, voleva bene a Naruto e
vederlo soffrire in quella maniera la faceva soffrire a sua volta, era qualcosa
di inevitabile.
Ino osserva
la scena: tutto sembrava sempre di più a una festa deprimente piuttosto che di
compleanno, prima per le arrabbiature del team 7, dopo i malumori dei tre e ora
quello…un’atmosfera molto, ma molto strana, tanto che Kiba,
Kankuro e Shino si
scambiavano sguardi tra di loro, poveretti…non ci capivano un accidente.
- bene!- gridò all’improvviso catalizzando
l’attenzione di tutti – vado un momento fuori a vedere se arrivano gli altri,
qualcuno mi accompagna?- chiese inchiodando uno sguardo di furia contenuta sui
tre ragazzi e su Sai.
- Sì
- D’accordo
- Ti accompagno io
- Ho bisogno di prendere una boccata
d’aria… e le piante le mie cure…
Furono
le scuse che dettero e uno ad uno uscirono. Anche se per la sorpresa di Ino, pure Sakura uscì, perciò la bionda
chiuse la porta e aspettò con gli altri sopportando il freddo, dato che
quel pomeriggio aveva deciso di rinfrescare.
- Sembra che abbiano architettato un
complotto – sussurrò Sasuke posando lo sguardo su un
piatto che aveva davanti.
- Sì – rispose l’altro.
Sasuke
sospirò: per caso Naruto pensava che tutto ciò non fosse scomodo per lui?
Invece lo era! E molto! Era una situazione parecchio strana, la notte prima
stavano così bene…cantando, bevendo, scambiandosi baci e…maledetta scopata,
aveva rovinato tutto, se magari in quel momento uno dei due avesse avuto senno,
avrebbe fermato tutto…ma non puoi evitare l’inevitabile, erano adolescenti,
innamorati e entrambi avevano voglia di scoprirsi l’un l’altro perciò…perché fermarsi?
Perché abbassare la mano quando se la alzi puoi toccare il cielo con un dito?
Perché?
Perché il cuore non sente ragione.
-
Naruto - disse guardandolo intensamente.
Il biondo sollevò lo sguardo e inchiodò i
suoi occhi cristallini in quelli scuri di lui.
- Cosa?- chiese.
- Lo faccio per non uscirne ferito –
sussurrò.
Narutoabbassò lo sguardo, che cos’era
quello…
- Per quale motivo dovrei ferirti? -
chiese innocentemente.
Sasuke, ciò
nonostante, non distolse lo sguardo, era arrivato il momento di essere sinceri.
- Non lo dicevo riferito a te, lo dicevo
per me, non voglio ferire me stesso, ne tantomeno
voglio ferire te nel mentre.
Sapeva di cosa stava parlando, sapeva che Sasuke non aveva rinunciato alla sua vendetta, soltanto… l’aveva
posticipata, e si riferiva al fatto che una volta che se ne fosse andato
nuovamente, se fossero stati insieme, entrambi sarebbero rimasti feriti e
questo era ciò che Sasuke voleva evitare. Proteggendo
se stesso, proteggevaanche
lui.
- Capisco – si alzò – ma se tu
abbandonassi la tua vendetta nessuno ne uscirebbe ferito. Smetti di pensare che
se uccidi Itachi sarai felice, perché non sarà così,
dopo quello ti aspetta il nulla, e io non sarò lì per
appoggiarti.– detto quello pure lui
uscì, lasciando Sasuke di sasso.
- Naruto? –chiese Sakuraquando il ragazzo le si avvicinò troppo.
Non attese, semplicemente le prese il
volto tra le mani e a sorpresa di tutti, e della stessa Sakura, le stampò un
bacio.
- Non voglio soffrire – sussurrò prima di
abbracciarla e affondare la fronte nel collo della ragazza. Sakura si instupidì
per un istante madopo
corrispose l’abbraccio, anche se sapeva che avrebbe sofferto per quel gesto.
Kiba, Shino e Kankuro si guardarono tra
di loro, non capendoci un acca e Ino e Sai pure,
capendo un po’ del perché di quello show e proprio in quel momento la porta di
casa si aprì e Sasuke fece sbucare la testa, per
fortuna, nella direzione dove si trovavano i ragazzi e non verso dove Sakura e
Naruto si stavano abbracciando.
-Non sarebbero già dovuti arrivare? –
chiese facendo notare un leggero tremore nella sua voce.
Sasuke lo
sapeva e non si vide capace neppure di affrontare il problema.
Ino
distolse lo sguardo un momento, perguardare dopo Sasuke
con fermezza.
-Non tarderanno – disse entrando
velocemente in casa. Non voleva guai.
Fu allora che Sasuke
si voltò e osservò l’abbraccio stretto in cui si trovavano fusi i suoi compagni
e giurò a se stesso che se non fosse stato per la maledetta pena che gli
sarebbe toccata più tardi e per il fatto che sarebbe rimasto completamente solo
al mondo, avrebbe ucciso la coppia seduta stante.
Perché il dolore che sentiva non era
quello fisico della notte precedente, quello era più profondo, più doloroso e
completamente insopportabile, tanto, che il suo cuore si strinse fino quasi a
scomparire.
FLASH BACK
- Mi stai facendo male, Dobe – disse l’ Uchiha premendo in modo ascendente le spalle del biondo.
- Te l’avevo detto prima se volevi che
andassi a cercare del lubrificante-ribatté poggiando le braccia sulle
gambe del moro.
- Si, come no,
adesso andrai a prendere del lubrificante in farmacia. Un corno! – sbottò
lasciando trapelare una smorfia di dolore assoluto, mentre sudava a fiotti.
- Sasuke, sei un
testone, lasciami andare a prenderlo…-disse guardandolo preoccupato per
davvero quella volta.
- No! – gridò in maniera tale da togliere
al biondo la voglia di replicare – mettimelo una buona volta, così avrà fine
questa maledetta tortura – gridò nuovamente stringendo le palpebre con forza.
- Col cazzo! Io così non faccio questo con
te!- gridò l’altro alzandosi all’improvviso – vado in farmacia- gridò prima di
vestirsi e uscire di casa alle tre di mattina.
Sasuke si
lascio cadere sul letto, magari fosse meno lagnoso, ma non poteva evitarlo,
quella situazione gli rammentava dolorosi ricordi e il suo corpo andava in
tensione e si contraeva in automatico. Anche se lui non lo voleva.
FINE FLASH BACK
- Non me ne vado - disse guardando fisso a
Naruto prima di rientrare nuovamente in casa, con gli altri quattro ragazzi
dietro.
- Naruto…- sussurrò Sakura toccandogli
leggermente il braccio.
- Vieni -disse il biondo accompagnandola
lontano dalla casa.
- Naruto… Che--.?
– chiese le fece voltare l’angolo.
- Sono molto confuso – mormorò una volta
che giunsero ad un parco.
Sakura si separò e camminò in direzione
contraria all’altalena dove il ragazzo si era seduto.
- Gli vuoi bene? Allora va da lui…-
sussurrò guardando il cielo.
Naruto la fissò.
-Io si ma … lui a
me no – disse sinceramente
Sakura si voltò e lo affrontò.
-Credo che esista un modo perché lui ti
desideri – disse inginocchiandosi alla sua altezza e appoggiandosi sulle
ginocchia del ragazzo.
-Quale? – chiese.
-Tustesso hai dato lo spunto prima
-Dove? Quando?
Sakura sospirò. Forse che Naruto non
sarebbe mai cambiato?
- Prima, quando mi hai baciato –Narutoassentì con veemenza, aveva capito – faremo
qualcosa, faremo finta di stare insieme, per fare in modo che Sasuke si renda conto che ti vuole per davvero; come hai
notato prima, era diventato geloso – disse sorridendo.
- Ok – disse assentendo e alzandosi.
- Bene allora comincia la missione
“aiutare Sasuke a capire”- disse la ragazza
sorridendo ampiamente.
E prima che lei si rendesse conto Naruto
la stava baciando… di nuovo.
- E’ per abituarmi – disse dedicandogli
uno dei suoi sorrisi tipici.
Sakura abbassò la testa, imbarazzata.
- Che cosa? Noi qui carichi di regali come
degli idioti e Naruto perso in giro?!- gridò Kakashi in faccia ad Ino,che si
era stretta nelle spalle.
- Non sgridare me!- disse lei prima di
afferrarsi alla maglietta di Sai che era quella che aveva più vicino.
- Bene, e la ragazza dai capelli rosa dove
è andata a finire? – chiese Suigetsu guardando da
parte a parte.
- Guarda meglio che non ci sia, non avevo voglia
di discutere - sbottò Karin altezzosa.
Suigetsu la
guardò male, certo, per il suo piano di andare a letto con Sasuke,
ciò andava di lusso, e accertò, che la ragazza non tardò più di un secondo
nell’appendersi al braccio di Sasuke.
- Lasciami – disse Sasukevoltando la testa
verso la finestra.
- Ehi… perché sei così acido Sasuke?- chiese la ragazza ancora senza sganciarsi.
Sasuke si
voltò verso di lei e le indirizzò uno sguardo totalmente freddo e sinistro.
- Io-non-sono-acido
– disse separando esageratamente le parole e con un tono affatto dolce.
- No… certo – sganciandosi un
po’spaventata e andandosi a sedersi di fianco a Juugo,
che conversava tranquillamente con Hinata – Senti Juugo, non trovi Sasuke strano?-chiese la ragazza
una volta che si fu accomodata al suo fianco.
- Io lo trovo antipatico come sempre-
disse il ragazzo scuotendo la testa verso di lei.
- Già…- sussurrò la ragazza incrociandosi
di braccia e gambe.
- E Juugo-san ha
dormito bene oggi?- chiese Hinata sorridendogli.
- In perfette condizioni, a casa tua e di Neji si dorme perfettamente – disse il ragazzo accennando una caldo sorriso e voltandosi velocemente verso di lei.
Karin levò un sopracciglio. Perciò Juugo si era già fatto degli amici tra i ninja di Konoha, e intanto lei rimaneva sola.
Per certo Juugo
erastato
l’unico che non avevano mandato in una residenza a portare a termine la sua
pena, certo, dato che lui doveva essere sorvegliato…va e lo mettono in casa
degli Hyuuga, che secondo Tsunade,
erano molti interessati al ragazzo, e lei povera, doveva vivere nellaresidenza con Suigetsu…
la vita non poteva andare peggio.
-Salve!- gridò Naruto comparendo sulla
soglia.
-Sei in ritardo!- esclamarono Jiraiya e Tsunade, che avevano
cominciato a bere alcool e poco interessavaa loro il cartello d’avvertimento
sulla tivù, certamente.
-Si, be’,
scusate…- disse sorridendo normalmente.
-E’ il minimo! Andiamo ad aprire i regali!-
urlò Kankuro levando un pugno in aria.
-Calmati, prima c’è la torta- mormorò Shino con il suo tono apatico di sempre.
Kankuro lo
guardò male, lui voleva distribuire già i regali, anzi, era in aspettativa.
- Sì, certo, prima la torta- disse Ino facendo pressione sulle spalle di Kankuro
perché si sedesse.
- Naruto, siediti, ragazzo - disse Shikamaru tirando dai pantaloni di Naruto perché questi si
sedesse.
- Ehi, Shikamaru,
sei ubriaco?- chiese Naruto osservando il leggero rossore sulle gote del
ragazzo.
- Eh… è che Temari,
Gaara, Hinata, Juugo, Suigetsu, Karin, Neji, Lee, Chouji ed io siamo
andati a un ristorante e abbiamo bevuto un po’ più del dovuto…-
- Intendevi
cheLee, Chouji e tu avete esagerato con il Sake-
sbottò Neji,che si era seduto proprio di fronte a Shikamaru.
- Be’, quello- disse il ragazzo guardando
Naruto.
- E come è che voi siete finiti a mangiare
insieme?- chiese Sakura guardando Neji, seduto al suo
fianco.
- be… Gaara aveva invitato Hinata-sama
a mangiare con lui eTemari, Juugo ed io ci siamo
aggregati e lungo la strada ci siamo imbattuti in Karin e Suigetsu
che discutevano e dopo inLee e nel
ristorante abbiamo trovato Shikamaru e Chouji e ci siamo riuniti tutti- rispose prendendo un
sorsata di Champagne, che Kakashi e Iruka servivano a ciascuno.
- Senti Neji,
stai attento a quel che bevi perché è già la quinta volta che ti riempio il
bicchiere- disse Kakashi quando gli passo a fianco.
- La vita è giovane – e in un sorso si
bevve tutto il liquido, lasciando esterrefatti quelli che si trovavano intorno
a lui e a Kakashi.
- E tu dici che sei stufo del “ potere della
gioventù”…-mormorò portandosi via la bottiglia.
Unavolta che ilJounin
ebbe preso posto, le luci si spensero e comparve Sai portando una torta che
aveva 16 candeline disposte.
Naruto arrossì, non aveva mai festeggiato
il suo compleanno e lo faceva ora circondato dalle persone che lo avevano
accettato liberamente, per essere quello che era, perciò quando ebbe la torta
davanti e Sakura gli sussurrò ”esprimi un desiderio”, desiderò che nell’anno
successivo potesse sentire di nuovo quella felicità, ma il suo desiderio più
grande non era quello che formulò davanti alla torta, era quello che giaceva
nel suo cuore e per il quale stava lottando con tutte le armi a disposizione,
il suo desiderio era quello che per tanto tempo aveva portato con sè, negli ultimi tre anni, un
desiderio che offuscava il suo sogno di diventare Hokage…si
il suo desiderio era, è e sarà sempre UchihaSasuke.
Non sarebbe stato facile, ancor più se il
moro non voleva aprirgli il suo cuore,ma anche così lui non avrebbe perso la
speranza di sognare al suo fianco.
All’improvviso, Tsunade
diede un segnale e in coro tutti si misero a cantare “ tanti auguri a te”. Per
Naruto che in tutta la sua vita mai aveva festeggiato così, fu troppo. Non si
era mai sentito tanto felice… e allo stesso tempo tanto ridicolo.
- E adesso i regali!- esclamo Kankuro e andando verso la camera di Sasuke
che era dove Kakashi li aveva lasciati.
- Perché è così fissato con i regali?-
chiese Gaara al vuoto.
- Perché è un idiota – gli rispose sua
sorella passandogli un piatto con una fetta di torta, che il ragazzo passò fino
a dove si trovava Sasuke, che si era seduto nel punti più lontano.
- Sono tornato!- urlò il ragazzo portando
un sacco immenso.
- Eh?- Naruto si spaventò- così tante
cose?- chiese guardando stranito e sorpreso Sakura.
- Un buon compleanno – sussurrò lei
facendogli l’occhiolino.
Gaara si
voltò immediatamente verso Sasuke, che in qualche
modo, era seduto poco lontano da lui, Juugo, Karin e Hinata fecero lo stesso: pure loro avevano notato l’aura assassina
che emanava l’Uchiha.
Lui soltanto si voltò verso di lei con la
fronte corrugata.
- Perfettamente- rispose seccamente
causando che una gocciolina scivolasse per la testa degli altri quattro.
- Io credo che molto bene non sta…- disse Gaara.
- Definitivamente, non sta bene- disse Juugo iniziando a mangiare la sua fetta di torta.
Nei successivi dieci minuti nel soggiornodella casa diSasuke e Naruto si
andarono formando gruppetti di conversazione, ma l’unico che non ne intavolò
nessuna fu Sasuke, che dedicò quel tempo ad
assaporare lentamente la torta mentre osservava Naruto, il quale parlava con
parecchia gente intorno ma specialmente con Sakura, alla quale di quando in
quando faceva una carezza e dava piccoli baci sulla guancia. E senza sapere il
come ne il perché il suo sangue iniziò a ribollire,
quasi da perdere la ragione.
- Vuoi un’altra fetta di torta Sasuke?- chiese all’improvviso Iruka
distogliendo l’Uchiha dai suoi pensieri.
-…? -
- Ho chiesto se volevi un’altra fetta?-
disse con un sorriso.
Santa pazienza quella di Iruka, naturale che lavorasse con i bambini.
- Non ne ho più voglia – rispose
seccamente.
- Io si che voglio ancora!- gridò Suigetsu alzando il piatto.
Iruka si
voltò verso di lui con un sorriso stampato in faccia, adorava i bambini, per
questo motivo l’atteggiamento spensierato e infantile diSuigetsu gli
faceva spuntare un piccolo sorriso.
Inoltre i lavori di reinserimento sociale
di Suigetsu si basavano nell’aiutare i bambini della
scuola ed essi parevano deliziati a tal punto da chiamarlo Sui-sensei,
Sui-chan o Sui-san. Secondo
Juugo lui avevaavuto fortuna a lavorare con i bambini,
era molto bello e lui stesso ogni tanto lo faceva, insegnando loro a comunicare
con gli animali e con gli altri, tuttavia il suo lavoro principale consisteva
nell’aiutare in un centro psichiatrico, doveaveva imparato a reprimere un po’ i suoi istinti assassini; e infine e
secondo Suigetsu, quella che aveva avuto meno fortuna
era stata Karin, designata segretaria dell’ospedale di Konoha
e a volte usata come aiuto in traumatologia.
-Ecco la tua torta - disse Iruka servendogli una fettache Suigetsu
ricevette con un sorriso.
-Ehi Iruka-sensei,
posso rimanere a lavorare come insegnante una volta che finisca il periodo
fissato dall’Hokage?- chiese iniziando a divorare la
torta.
Ciò sembrò sorprendere molto ilChunnin,
lui era soddisfatto del suo lavoro (e con quello di Juugo)
e i bambini e il resto dei professori pure, quella decisione non dipendeva
unicamente da lui.
-Chiedilo a Tsunade
uno di questi giorni- disse sinceramente per dopo andare a sedersi di fianco aKakashi,
che rideva sguaiatamente delle idiozie che faceva Yamato
con le bacchette.
- U-uh…- disse
ammirando la dimensione considerevole del sacco.- E’molto grande…-
- Su aprili – disse Kakashi
cominciando a eccitarsi.
Era da tanto tempo che non festeggiava un
compleanno con regali…
Infilò la mano nel sacco e la prima cosa
che estrasse fu un pacchetto rettangolare, sottile, chiedendosi cosa fosse lo
aprì e le sue guance assunsero un colorito rosato parecchio adorabile.
-IchaIchaparadise Vol.1 – lesse Shikamaru– un romanzo erotico!- gridò lasciando il
bicchiere che stava bevendo.
-Che forza! – gridò mentre Tsunade malmenava Jiraiya.
L’Hokage aveva
visto giusto, era stata un’idea di Jiraiya.
- E’ perché si abitui a fare certe
cosette…così non si troverà spaesato …-
- Non specificare! – gli urlò mentre la
sua faccia diventava rossa come un pomodoro.
A quelle parole Sai sorrise di uno dei
suoi falsi sorrisi, uno di quelli che archiviava in un archivio al quale(mancandogli un nome) Sakura aveva soprannominato “ Raccolta di Informazioni importanti per
utilizzare in analisi posteriori di comportamento umano”.
Sai sapeva che Naruto non necessitava di
un libro per conoscere i segreti dell’erotismo, posto che la notte antecedente
lo aveva fatto senza bisogno di istruzioni, e il moro pensò a due teorie, la
prima delle quali era che Naruto era “Ero” di per sé,
la seconda che trascorrere tanto tempo con Jiraiya
aveva avuto le sue conseguenze. Anche così non conosceva la verità, ma non si
sarebbe attardato troppo nello scoprirla, dato che lui sempre si trovava nei
momenti opportuni e questo gli faceva ricordare un po’ una cosa.
FLASH BACK
Sai camminava tranquillamente assieme a Gaara,guardando come Sasuke era molestato in maniera innocente da Naruto, che si
dedicava a baciarlo, morderlo e accarezzarlo come se fosse il suo peluche
favorito.
- Dovremmo fare qualcosa?- chiese il rosso
quando i due ragazzi persero l’equilibrio e Sasuke si
fece male alla coscia proprio dove un minuto prima una donna gli aveva lanciato
una padella.
Quello provocò la fine della quiete e una
terribile arrabbiatura da parte dell’ Uchiha, che vomitò quando Naruto incominciò a toccarlo.
- Nah… voglio
racimolare informazioni – disse l’altro senza perdersi un dettaglio.
Gaara si
fermò di colpo e guardo ad occhi spalancati il moro.
- Racimolare informazioni?- chiese attonito.
- Si, sto
tentando di imparare espressioni – disse con un sorriso falso e fermandosi pure
lui.
- Le espressione non
si imparano – sbottò il rosso riprendendo la marcia con un leggero rossore
sulle guance per qualche strana ragione- semplicemente si sentono e si
manifestano- disse arrossendo ancor di più .
- Oh…-
Sai annodò le fila- quel sorrisone è quello che mi ha insegnato la racchia in
biblioteca, mi ha detto che è tipica degli innamorati, per giunta, pure Naruto
la esibisce, e non so perché ti fa sembrare veramente idiota…”
Gaara lo
minacciò con lo sguardo, lui non era affatto innamorato, e chi diavolo era la
racchia?
- La racchia?
- Sakura, il fatto è che mi sono abituato
a chiamarla racchia.
- Meglio non sapere perché…- disse il rossino distogliendo lo sguardo.
- Naruto!- gridò all’improvviso Sasuke.
I due ragazzi si voltarono verso di loro,
a quel che sembrava, il biondo si era stufato di baciarlo e adesso si dedicava
ai morsi, che andavano a finire sull’indifeso collo dell’Uchiha.
- Compro preservativi
e lubrificante casomai…?- chiese Gaara indicando una
piccola farmacia alla sua destra.
Sai si girò a guardarlo, per poi guardare
la coppietta, che si era già calmata.
- Nah…-
- Bah, io lo compro non si sa mai –disse
dando la giacca diSasuke e Naruto a Sai (che per certo, quello era l’unico
motivo per cui li accompagnava) ed entrò in farmacia.
- Ehi, voi due, aspettate- disse Sai
catturando l’attenzione degli altri due, che si voltarono verso di lui
sorpresi.
Anche se quello solo servì per farli
sbattere le fronti e causare un leggero sfioramento delle loro labbra.
Sai scosse il capo e ritornò a camminare
quando Gaara gli lasciò la borsa con gli ingredienti
per la notte passionale e allo stesso tempo triste (posteriormente) in mano. Il
rossino se ne andò usando come scusa il fatto che
dovesse tornare all’hotel affinché a sua sorella non venisse un attacco
isterico nell’accudire quell’ubriacone di Kankuro.
E lì si fermò tutto quello che Gaara sapeva di quella notte.
Anche se Sai del dopo ricordava solo
vagamente di essere arrivato alla casa e di aver lasciato le cose sopra il
tavolo del soggiorno mentre i due ragazzi si lanciavano a rivoltarsi sul
divano.
E fin lì arrivo quello che Sai sapeva su
quella notte.
FINE FLASH BACK
-A cosa pensavi così intensamente,
Sai? – chiese Ino guardandolo stranita, dato che gli
altri erano immersi nelle risate per il nuovo regalo di Naruto, dei boxer rossi
con ranocchi arancioni.
-A niente - disse mostrandole un sorriso
autentico-solo
ricordavo cose che altri vorrebbero dimenticare.
Quello lasciò Ino
di stucco, ma la ragazza rivolse nuovamente la sua attenzione a Naruto al veder
il nuovo regalo che il ragazzo apriva, un pigiama giallo canarino con un
berrettino dai bellissimi bottoni blu elettrico.
Naruto arrossì; era stata un’idea di Sasuke? Probabilmente sì, visto che l’Uchiha
era stanco di ripetergli che si comprasse un pigiama invernale una buona volta,
che dormire in maglietta e boxernon faceva bene. Quello gli fece
spuntare un sorriso: anche se l’Uchiha non voleva
ammetterlo, si preoccupava per lui. Cosicché alzò lo sguardoe cercò Sasuke
con gli occhi, ma non lo trovò. Dove era andato a finire quell’idiota?
E fu allora che lo vide apparire portando
con sé una scatolina, ma questi non fece e non disse nulla, soltanto si sedette
da una parte e aspetto pazientemente che Naruto finisse di aprire i regali per
dargli il suo.
Niente più arrabbiature, niente più lacrime,
niente più tristezza, era giunto a quella conclusione in quei dieci minuti che
aveva osservato il biondo. Lui non era la sua felicità ma la sua tristezza, ma
si era reso conto di qualcosa, quello che Sakura aveva detto il giorno in cui
era tornato: “Naruto torna ad essere felice” .
Perché la tristezza e la felicità si
tengono per mano?
E perché dall’amore all’odio c’è solo un
passo?
- Sasuke - la
voce di Gaara lo tolse dai suoi pensieri- ti senti
bene? Sei pallido.- disse il ragazzo guardandolo
preoccupato.– Sto bene, grazie – disse
cercando di tranquillizzare il Kazekage, chetorno alla sua
posizione un po’ preoccupato.
Aveva deciso: non sarebbe più fuggito.
Adesso era il tempo di essere felici e avrebbe fatto qualsiasi cosa per
recuperare Naruto.
NdT: salve a tutti! Finalmente
sono uscita dall’Inferno(= esami) e sono riuscita a
sfornare la traduzione, cosa che mi premeva tanto fare. Spero vi faccia piacere
a me sicuramente, spero di riuscire sfornare tra brevissimo un altro capitolo
(visto che andrò in vacanza per due settimane e non avrò modo di tradurre XDD)
cercherò di mettercela tutta! Grazie, veramente grazie a tutti quelli che hanno
pazientato, leggono e seguono la fanfiction, a fine
storia avrò modo di ringraziare tutti come si deve!^ ^
El regalo próximo de Naruto provocó un sonrojo general, sobretodo en las
chicas, y especialmente Hinata, que se derrumbó unos
Regali
e confessioni
Il
regalo seguente di Naruto provocò un rossore generale, soprattutto nelle
ragazze, e specialmente in Hinata, che svenne per
qualche secondo sul grembo di Gaara.
- Che
razza di coso è questo?- chiese il ragazzo arrossendo immediatamente, facendo bella
mostra del tanga rosso con un elefante con proboscide inclusa.
-
Suvvia era uno scherzo – disse Kankuro non riuscendo
a trattenersi dal ridere.
- E’
stata una tua idea vero?- chiese Temari
sul punto di uccidere suo fratello.
- No,
no-negò il
ragazzo agitando le braccia mentre parlava.
- E’
stata un’idea di Kakashi e diJiraiya, Kiba ed io siamo solo andati a comprarlo…-
- Jiraiya, eh?- chiese Tsunade
scroccando le nocche mentre lo guardava minacciosa.
- Non bastava l’IchaIchaParadise! Disgraziato!
Addirittura gli regali cose oscene!- gridò la donna facendo tremare i presenti,
la furia era tale che avrebbe fatto saltare la casa con un pugno!
- Non
è un bambino!-si
difese il Sannin coprendosi la testa con le braccia,
temendo la reazione della donna.
- Sì
è un bambino, il MIO bambino! E come me lo fai diventare un pervertito, te ne
accorgerai!vecchiaccio! – gli urlò mentre Naruto arrossiva.
Lui…
un bambino… con una madre… era come un sogno.
- Ehem-Yamato si schiarì la voce e
all’improvviso le luci si spensero e lui si mise una pila sotto il mento.-
ok…la discussione…è finita…-
- Kya!il tuo professore fa paura “fronte spaziosa”- gridò Ino aggrappandosi, questa volta,alla maglia di Iruka,
che era quello che aveva più vicino.
- E
io cosa centro?- urlò Sakura istigata.
- E
io che ne so!- urlò l’altra serrando le palpebre.
- Yamato, smettila di fare l’imbecille, fai paura!- gridòTsunade
mentre Yamato accendeva le luci, spegnava la pila e
si sedeva nuovamente al suo posto, zitto.
- Hai
esagerato…- momoròKakashi.
- Era
uno scherzo…- rispose l’altro mentre Iruka rivolgeva
tranquillizzanti parole a Ino - Ino-Chan,mi dispiace non
volevo spaventarti- disse l’uomo voltandosi verso di lei con un leggero
sorriso.
-Tu continua con i
regali- disse Shikamaru al biondo passandogli quello
successivo, una grande scatola incartata perfettamente che catturò l’attenzione
di Tsunade.
Naruto
aprì la scatola e si trovò davanti ad… un piumino! Arancione con piccole rane
dello stesso colore e di tonalità più chiare.
- Mi
piace moltissimo!- gridò mettendosi in piedi, sorprendendo tutti.
- E’
bello vero?l’ho scelta io…- disse la Hokage andando ad abbracciare entusiasta il suo bambino.
- Oba-chan – disse il ragazzo corrispondendo l’abbraccio.
Ma
quelle parole fecero pulsare la vena della pazienza di Tsunade.
- La
madre che ti…!
Dieci
minuti più tardi Naruto aveva finito di aprire i regali, che terminarono in una
cornice con una foto di tutti loro in posa, una pergamena piena di dediche, un
nuovo orologio a muro, un buono per l’IchirakuRamen, una tuta verde disegnata specificatamente per
allenarsi e un kunai parecchio speciale che Kakashi gli consegnò con un sorrisone.
Ma
ancora mancava quello dell’Uchiha, e quello era ciò
Naruto più bramava, ciononostante, L’Uchiha non glielo
diede in quel momento. Ma allora perchè diavolo era
andato a prenderlo?
- Be
Naruto! Non ti puoi lamentare!- disse Chouji dandogli
una forte manata sulla schiena, facendo in modo che il ragazzo quasi sbattesse
la testa sul tavolo.
- Chouji! Controllati!- lo avvisò Ino
mentre Kiba si alzava e andava ad accendere lo
stereo.
- A
cantare, si è detto!- urlò Lee accendendo la televisione e connettendo dei
microfoni e un cavo allo stereo.
-Non è stato
abbastanza per ieri notte!?- gridò Iruka a pieni polmoni.
- Ma
si può ripetere l’esperienza… - affermò Lee.
Ma Iruka non voleva sentir parlare di karaoke , e con lui molti altri, cosicché quelli che volevano
cantare si misero a discutere con quelli contrari.
Scocciato,
Sasuke si fece largo a gomitate, fino a giungere in
cucina,dove
prese un megafono e un clacson ( che usava in situazione estreme per svegliare
Naruto) e salì sul tavolo. Gli mancò il tempo per suonare il clacson e fare in
modo che tutti si voltassero verso di lui.
- E
tu cosa vuoi ,Uchiha?!-
urlò Kankuro tappandosi le orecchie.
Sasuke sorrise maliziosamente.
- Per
caso non sapete leggere? Chi tocca la tivù e la rompe dovrà raschiare il fondo
delle proprie tasche!- urlò per mezzo del megafono, provocando che tutti si
tappassero le orecchie.
- Ho
un’altra idea!- disse Gai alzando effusivamente il
braccio mentre Sasuke scendeva dal tavolo. – e se
giochiamo a monopoli? -
- Non
ci sono pedine per tutti, baka- disse Tsunade incrociando le braccia.
- Per
questo motivo…- si accovacciò e cercò qualcosa sotto lo sguardo attento di
tutti- ho portato la versione del MONOPOLI GRANDEZZA ULTRA FAMILY, IDEALE
perché ci giochino una buona quantità di gente!- urlò.
-
Ogni tanto fai anche buone cose, Gai- disse Jiraiya
prendendo posto mentre gli altri facevano lo stesso.
Mentre
Sasuke metteva vie le cose ( posto che non voleva
sentir parlare di monopoli) , una manata sul ripiano
di marmo lo fece voltare.
Lì
proprio al suo fianco si trovava Naruto, sorridendo in modo seducente per
qualche strana ragione.
-Il mio regalo- chiese estendendo la mano.
-Nella mia tasca posteriore- rispose seccamente mettendo al suo posto un
bicchiere che qualche idiota aveva tirato fuori.
Naruto
deglutì saliva e arrossì: Sasuke gli permetteva
toccarlo. Anche se effettivamente l’ Uchiha non la vedeva in quel modo.
-
Bene…- allungò la mano…
- Ma
credo sia meglio dartelo quando tutti se ne siano andati- disse portandosi la
mano al posteriore, proibendo a Naruto di avvicinare la mano.Questi schioccò la lingua e gli diede le
spalle.- Naruto perché non giochi con Sakura a monopoli? E’ divertente, così
inizierete a prendere familiaritàriguardo la rendita famigliare- disse
passandogli di fianco e dirigendosi in camera sua.
Naruto
rimase a bocca aperta, quella volta,Sasuke lo
aveva detto senza alcuna tono rancoroso, per giunta, lo aveva detto con un tono
molto naturale, ciononostante, non poté fare a meno di pensare quanto si
sbagliava l’Uchiha. Se fosse dipeso da lui, non
starebbero giocando a monopoli.
-
Gai, paga!- gridò Yamato puntandogli il dito.
Gai
brontolò e diede quel po’ che gli rimaneva di denaro a Yamato,
che sembrava una banca perla quanità di soldi che aveva.
- Hai
perso…sei in bancarotta. Vuoi che ti presti denaro?- chiese Yamato
guardandolo.
Gai
fece di no col capo, ne aveva già a sufficienza con la sua casa ipotecata per
dover ipotecare anche le casette del monopoli.
-
Vendo quel terreno lì, qualcuno lo vuole?- chiese.
Sakura
corrugò la fronte, il terreno era caro ma…valeva il rischio.
- Te
lo compro io Gai-sensei- rispose.
- Sakura-Chan!- esclamò Naruto. – E’ molto denaro…- disse.
- Non
importa, ho calcolato: otto volte su venti la gente cade lì, perciò sono delle
grandi entrate considerando che l’affitto è di 600 arrotondando- disse, dando
il denaro che Gai chiedeva.
Venti
minuti più tardi il gioco era finito con la capitolazione di Yamato nei confronti di Sakura, che aveva acquisito il
monopolio del gioco: lei era la padrona e la signora di tutti i terreni e gli
hotel.
-
Bene, facciamo un break?- chiese Kakashi spegnendo la
televisione. Lui, poco dopo che Gai aveva venduto il suo terreno, aveva avuto
uno super scontro con Yamato, che era riuscito a fare
in modo che iljounin
capitasse per i propri terreni quattro volte di seguito e tutte con un affitto
alto, che non riuscì a pagare nemmeno vendendo i suoi terreni.
-
Dovremmo, sono le nove bisogna cenare- disse Tsunade
pure lei annoiata, lei era stata la prima a perdere, Jiraiya
gli aveva tolto il denaro in unsolo colpo, anche se lui più tardi era
capitolato di fronte a Shikamaru e i due si erano
messi agiocare a carte.
-
Allora ceniamo qui, ordiniamo delle pizze e che qualcuno scenda al video
noleggio a prendere un film, perché io non ho neanche un po’ di voglia di
tornarmene a casa e mettermi a cucinare- sbottò Kakashi
accendendo di nuovo la tivù.
-
Bene, fatta. Cosa ne pensi Naruto?- chiese Tsunade.
-
Quello chiedilo aSasuke -
-
Dirà di sì ugualmente, perché in caso contrario gli affibbio un bel po’ di
lavoretti di raccoglimento erba e vedrai come si mette dalla mia…
-
Questo è ricatto-disse
Iruka guardandola biecamente.
- E chi è quel volenteroso che andrà a
prendere le pizze?- chiese l’Uchiha comparendo
all’improvviso.
Tutti
si voltarono verso di lui.
Domanda
idiota. Doveva essere lui ad andare a prendere quelle maledette pizze.
- Che
vadano Naruto, Sasuke e Sai a prendere le pizze, io
andrò al video noleggio- disse Yamato alzandosi.
- Ti
accompagno- disse Juugo alzandosi, aveva bisogno di
un po’ d’aria, li sistava stufando e questo era un male.
-
Pure io- disse Lee.
- No,
meglio andiamo noi a prendere il film, che non ci fidiamo di quello che
sceglierete- disse Temari avvicinandosi.
-
Bene, allora tu e le ragazze andrete al video noleggio e noi tre, Juugo, Lee ed io, andremo per le pizze- disse Yamato.
-
Bene -
-
Ordiniamo un po’?-chiese
Iruka notando che gli altri erano stravaccati
malamente sul divano e sulle sedie.
- Si, così quando torniamo iniziamo mangiare- disse Tsunade alzandosi.
- E
quante pizze prendiamo? – chiese Sasuke, guardando
una lista che Lee gli aveva fatto, visto quanti erano. - Sei o sette andranno
bene…- rispose Yamato svoltando l’angolo.
-
Tante?- chiese Naruto.
-
Siamo in molti- rispose Lee energicamente.
-Però…-
-
Guarda, se rimangono le congelate, e tu e Sasuke
avrete pronto da mangiare – tagliò corto Yamato
guardando da una parte all’altra della strada, cercando la pizzeria.
- Lì
– disse Juugo indicando l’insegna fluorescente della
pizzeria.
-
Bene, andiamo -
- Di
che genere scegliamo il film? - chiese Temari
guardando lo scaffale dei film horror- una romantica no, che sonotroppo sdolcinate-
disse Temari tralasciando quella sezione.
- E
di avventura?- chiese Karin.
In
quel mentre tutte si voltarono verso Karin: molto raramente aveva buone idee.
- Ma
per dare un’atmosfera migliore alla nottata, è meglio se scegliamo di qualche
altro tipo no?- chiese Ino.
- Di
avventura vanno bene, sono avvincenti – disse Sakura.
-
Credo che quello a cui si riferisce Ino-sanè un altro genere di film.. qualcosa come…- Hinata rigiro con lo sguardo il video noleggio- … Suspense-
disse indicando finalmente il ripiano che stavano cercando.
-
Allora scegliamo uno di suspense, bell’idea Hinata-
disse Temari avvicinandosi e dandogli qualche pacca
sulla spalla. La ragazza arrossì immediatamente.
-
Quale? – chiese seccamente Tenten.
-
Quella- indicò la bionda.
Il
problema era che il film era a cavallo tra l’orror,
mistero e suspense.
- Un
pigiama party, ragazze?- chiese il commesso mentre Tenten
gli chiedeva il film.
- No
– ripose seccamente Temari.
- Mm…
ecco il film, hai 24 ore per riportarlo- disse il commesso dandole il film.
-
Grazie – disse la mora mentre le altre se ne uscivano dal video noleggio.
-
Bene, abbiamo otto pizze- disse Yamato guardando la
pila - e siamo in sei allora io e Juugo porteremo due
pizze gli altri una, ok?- chiese.
I
ragazzi assentirono e si incamminarono verso casa.
-
Finalmente!Pensavamo che vi avevano abbordato o qualcosa di simile- disse Tsunade aprendo al porta.
- Si e chi avrebbe abbordato dei ninja tanto bravi come noi
per rubar loro delle pizze?- chiese Yamato ironico
lasciando le pizze sul tavolo assieme ai suoi accompagnatori.
- Il
mondo è pieno di idioti- fu la risposta che ottenne.
- Gyaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!- urlò Ino
nascondendo la testa fra le braccia.
Kankuro la guardò male, era la sedicesima volta durante la serata che la bionda
gli perforava il timpano.
- Ino, bella,fammi il favore di non strillare ogni
volta che ti spaventi,stringi il
cuscino, si?- le disse facendo un tono abbastanza mieloso e accarezzandole la
testa.
- E’
un disastro di film…- rispose lei nascondendo la faccia, quella volta, nel
cuscino.
Kankuro la guardò per un ultimo momento e si voltò a guardare gli altri,i quali, eccezion
fatta per Karin che tentava di stringersi a Sasuke
più che poteva, non davano segni di dispiacere il film.
-
Senti Karin, rimani dove sei e non azzardarti ad abbracciarmi nuovamente-
intimò a bassa voce Sasuke alla rossa,che si afferrava al
suo braccio come se ne andasse della sua vita.
-Ma Sasuke… il film mi fa paura e…senti, perché non andiamo in
camera a distrarci un po’? tu e io…e un po’ di oli da
bagno..?- disse facendo dei circoli sul suo petto.
Sasuke si voltò e tirò il braccio,tentando di far mollare la presa a
Karin ma l’unica cosa che ottenne fu di stirarsi un muscolo.
-
Merda…- sussurròa
bassa voce.
Karin
sorrise maliziosamente.
-
Dai, permettimi di farti un massaggio…- le disse in modo mieloso accarezzando
conle sue
labbra il lobulo del ragazzo.
Sasuke rabbrividì. Quel gesto sottile gli fece ricordare cose della notte
precedente.
FLASHBACK
Erano
sul divano, Sai se ne era appena andato e Naruto sembrava impaziente di
incontrare la sua bocca.
- Naruto…
fermati – gli disse Sasuke facendo pressione sulle
spalle del biondo.
-
Cosa? – chiese il ragazzo incorporandosi un po’.
-
Meglio…sul letto, no? – disse toccandosi lievemente la nuca. Ci stava lasciando
la cervicale in quel divano duro che dovevano cambiare.
Naruto
aprì gli occhi sorpreso. La cosa stava risultando eccitante.
-
Aspetta -disse
prima di togliersi la maglietta e slacciarsi i pantaloni.
-
Naruto? – chiese quando il biondo si alzò da sopra di lui e lo trascinò per la
sciarpa che si era messo intorno al collo.
- Non
voglio perdere altro tempo..- disse una volta che gli
ebbe infilato una mano nei pantaloni.
Quello
era molto caldo…
FINE
FLASH BACK
Sasuke negò con la testa, facendo che Karin sollevasse un sopracciglio, ma non le
diede retta, si alzò il più silenziosamente possibile e si chiuse in camera
sua, ma quello non fu da ostacolo alla ragazza, che non tardò ad alzarsi e
dirigersi verso la stanza del moro; certo prima di entrare prese un profumo
dalla manica e se lo spruzzò sul collo. Ma, non si rese conto che un paio di
occhi zaffiri si erano inchiodati sulla sua nuca.
Sasuke si sedette sul letto e accese la luce del comodino mentre si massaggiava
la zona delle spalle, dove il muscolo si era stirato, cosicché come le altre volte
che gli era capitato, si tolse la camicia che indossava e si unse la spalla con
una pomata massaggiandosi lentamente e, anche se era incomodo farselo da sé,
non si lamentò.
Tanto
concentrato era nel suo compito che non si rese conto che qualcuno era entrato
in camera suae
l’aveva chiusa dall’interno. Non fu fino al sentire il clic della serratura che
levò la vista e si trovò con gli occhi rossi della sua molestatrice personale
che lo guardavano.
-Che cosa fai qui?-le chiese facendo scivolare la mano libera sul suo addome,
cercando invano di proteggersi.
-Io? Prendendomi cura di te…- sussurrò avvicinandosi e togliendosi gli
occhiali.
Sasuke rabbrividì inquieto: quella era una situazione soffocante e la luce
arancione della lampada e le finestre chiuse non aiutavano molto, per giunta,
Karin era passata alla tappa successiva, aveva iniziato a sbottonarsi i primi
bottoni della camicetta che indossava.
L’Uchiha deglutì, la sua mente gli stava facendo brutti
scherzi e il suo corpo ancora di più,stava confondendo se stesso.
- Non
ti avvicinare! Non ti voglio! Lasciami!-gridò con forza serrando gli occhi.
La
cosa lasciò Karin paralizzata.
- Ma
se ce la spasseremo…- disse avvicinandosi il più possibile e inclinandosi fino
ad arrivare alla sua altezza.
- Ti
ho detto di non avvicinarti- sbottò aprendo gli occhi, che presentavano una
tonalità di rosso leggero.
Karin
deglutì, il salto era stato più lungo della gamba.
- Non
ti ha forse detto di lasciarlo in pace?- disse una voce nella penombra della
porta.
La
ragazza si voltò per vedere il festeggiato fermo sulla soglia, giocherellare
con la chiave della porta
-
Niente di speciale, solo che si da il caso che in
camera mia non rimangano più cuscini perché Ino si
copra la vista con quelli e sono venuto a prenderli in camera di Sasuke, ed è stato quando mi sono trovato davanti a questa
bella scenetta. Sai che c’è una cosa chiamata violazione dell’intimità?- le
disse entrando in camera e chiudendo la porta dietro di lui.
- E
questa da dove viene?- chiese.
- Mm…
non so, la parola stupro ti dice qualcosa? – chiese.
Prima
che un freddo sguardo azzurro si posasse su di lei, colse e se ne andò, ne
avevaavuto
abbastanza , ed era ovvio che Sasuke non l’avrebbe
difesa.
-
Potevo levarmela di dosso da solo, sai?- disse Sasuke
distogliendo lo sguardo.
- Lo
so – rispose semplicemente camminando verso di lui e sedendosi al suo fianco-
ma è stato divertente vedere la faccia che ha fatto, pagherei per vederla di
nuovo- disse con un sorriso che illuminò il suo viso, che era rimasta un po’ in
ombra.
- Fai
in modo che Suigetsu la metta in ridicolo e vedrai
quella faccia di nuovo – rispose seccamente.
-
Allora chiederò a Suigetsu che la faccia arrabbiare -
Un
silenzio scomodo si propagò tra di loro, e seccato di questo, Naruto aprì bocca.
- Era
per farti ingelosire – sbottò all’improvviso.
-
Cosa? – chiese Sasuke stranito, non sapeva di cosa
Naruto stesse parlando.
-
Riguardo Sakura… era per farti ingelosire-
- Ah…
- Non
hai intenzione di aggiungere altro?-chiese guardandolo sorpreso.
-
Perché volevi farmi ingelosire?- chiese mentre i suoi occhi tornavano alla
normale tonalità scura.
Naruto
arrossì e deviò lo sguardo.
- Io…
non volevo rendermi conto di una cosa…e quando me se sono
reso conto…tu lo avevi già dimenticato e…volevo che reagissi…- balbettò.
- Non
ho mai dimenticato,semplicemente
mi proteggevo - sussurrò sdraiandosi sul letto.
-
Proteggerti? – chiese voltandosi per guardarlo.
Sasuke assentì col capo.
-
Puoi farmi un massaggio alla spalla? Prima deve essermi andato fuori posto un
nervo e…-
Naruto
lo guardò per un attimo prima di afferrare il tubetto che l’Uchiha
gli porgeva. Unse le sue dita con un po’ di pomata e la sparse sulla spalla del
ragazzo , massaggiandolo soavemente, seguendo un
percorso.
Sasuke chiuse gli occhi e si rilassò,cosa che Naruto ebbe modo di notare
dall’abbassarsi delle sue spalle, ma per qualche strana ragione il moro stava
già bene, non aveva più quel fastidioso dolore che sentiva ogni volta che
roteava il collo o alzava un braccio, per di più, le mani di Naruto erano tanto
calorose e soavi che piuttosto che toccare la sua pelle sembravano che vi
scivolassero sopra.
Naruto
continuò a massaggiare la zona dove l’ Uchiha era più teso e fu allora che notò i piccoli segni
rossi che circondavano il collo; sembravano piccoli morsi, sicuramente causati
da lui. Sorrise leggermente e lentamente iniziò a smettere di massaggiarela spalla, fino a
fermarsi, e una volta concluso appoggiò la sua fronte sulla nuca di Sasuke e baciò delicatamente il primo osso della sua
colonna vertebrale, provocando un leggero tremito nel corpo di Sasuke..
-Naruto?- lo chiamò
debolmente, non volendo rovinare l’atmosfera che avevano creato.
-Mm? -
-Guardami -
Il
biondo smise di appoggiarsi a lui e lo guardò.
- Si?
-
-
Ritorniamo?- chiese ancora senza distogliere lo sguardo dal suo.
-
D’accordo – disse assentendo mentre si alzava.
Una
volta che Sasuke indossò il jersey nero dal collo
alto Naruto aprì la porta e spense le luci.
-Aspetta – disse all’improvviso fermando Naruto, che si voltò sorpreso verso
di lui.
-Ho un regalo per te- disse chiudendo nuovamente la porta e richiamando
Naruto a sé, mentre il biondo accendeva le luci.
-Oh, credevo che te
ne fossi scordato – rispose sinceramente andando verso il letto, che era dove Sasuke lo aveva lasciato.
-
Prendi, buon compleanno – disse consegnandogli il pacchetto,avvolto in carta da regalo argentata e
con un sottile nastro grigio.
Naruto
ricevette il regalo ansiosamente,il suo cuore cominciò a battere
velocemente e si fermò una volta visto al suo interno,ma ritornò a battere velocemente quando Sasuke prese il suo contenuto e gli cinse il collo.
Sul
suo petto, assieme al ciondolo di Tsunade, brillava
una piccola spirale, che dietro portava l’iscrizione del giorno in cui era
stato regalato, con un piccolo ventaglio di fianco al nome di colui che aveva
fatto il regalo e di chilo aveva ricevuto.
-
Posso baciarti?- chiese entusiasta con la classica
innocenza che lo caratterizzava.
Sasuke arrossì fino alle orecchie.
-
No…- fece un pausa- non ancora…- disse abbassando la
testa e aprendo la porta.
- Baka -
Una
volta che fecero ritorno si resero conto che nessuno aveva sentito la loro mancanza,
dal momento che erano talmente concentrati a guardare lo schermo dell’adorato
televisore di Naruto, che non avevano notato l’assenza di due dei presenti;
certo, lo sguardo che Karin rivolse loro non aveva paragoni, ma poco importava.
-
Senti Sasuke, poi spiegami perche hai scelto Karin
come componente del tuo team.
Sasuke lo guardò per un attimo prima di assentire e andare a sedersi al suo
posto, che non era più occupato da Karin, che aveva deciso di sedersi di fianco
a Juugo.
Le
cose cominciavano ad andare meglio,dato che aveva fatto pace con Naruto,
eppure rimanevano ancora delle cose da risolvere, e molte!
NdT: è davvero trascorso molto tempo dall’ultima volta
che ho aggiornato. Potrei elencare tutti gli eventi che me l’hanno impedito, ma
non lo farò. Posso solo promettere che questa fiction verrà conclusa
assolutamente, per cui almeno su quel lato non preoccupatevi, forse non
riuscirò ad aggiornare con regolarità ma la concluderò, perlomeno entro Natale
nella peggiore delle previsioni. Comunque manca poco, molto poco, alla conclusione per cui non disperate! Spero
vi sia piaciuta la lettura, un grazie a tutti i lettori, vi voglio bene !! ^^
Quando Naruto ebbe chiuso la porta, emise un sospiro spiritoso dalle sue
labbra, era già mezzanotte ed era stanco, soprattutto
BENE
Quando Naruto ebbe chiuso la porta, emise un sospiro
spiritoso dalle sue labbra, era già mezzanotte ed era stanco, soprattutto
perché quel giorno non solo aveva ricordato una mezza prima volta di sesso e di
baci, ma anche aveva scoperto che in realtà gli piaceva il suo amico/rivale/
con brothercomplex.
Girò la chiave e la tolse per lasciarla sul centro
tavola che c’era su un tavolino vicino alla porta. Una volta fatto, camminò
verso il salotto, dove Sasuke guardava svogliato la
televisione.
- Alla fine non ho capito niente del film- sussurrò il
moro cambiando canale.
- E’ quello che capita quando ti perdi la parte più
importante dopo il finale- gli rispose camminando fino a lui e sedendosi al suo
fianco.
Si voltò a guardarlo.
- Tu lo hai capito?- chiese.
- Io sono stato attento per tutto il film- gli
rispose.- Eccetto per il lasso di tempo in cui sono venuto a salvarti- disse
prendendo un popcorn dalla ciotola, sul suo grembo.
Sasuke rivolse la vista allo schermo
e non presto attenzione al fatto che Naruto non gli toglieva gli occhi di
dosso.
- Sono contento per te…- sussurrò infastidito, mentre
anche lui mangiava popcorn.
- Senti Sasuke, non ha
significato nulla per te quello che abbiamo discusso prima?- chiese fissandolo.
Sasuke tornò a guardarlo.
- Sì, ha significato molto però…non so come reagire,
chiaramente – disse lasciando la ciotola sul tavolo e posizionandosi in modo da
potersi guardare in faccia.
- Cioè? Reagire come?- chiese
sorpreso, accomodandosi pure lui meglio.
- Non so… mi sento un po’… strano…-
- Prendo il Sake?- scherzò
facendo finta di alzarsi.
- No – disse arrossendo e afferrandola per la
maglietta perchè tornasse al suo posto.
- Bene, allora di qualcosa- Sasuke
distolse lo sguardo, provocando che Naruto inarcasse un sopracciglio.- Stavolta
un “dimenticalo” non servirà a nulla, ricordalo- gli disse.
Sasuke alzò lo sguardo e lo guardò
direttamente.
- Dammi, un po’ di tempo perchè
possa fidarmi- sussurrò.
- Fidarti?- chiese sorpreso.
Adesso si che non capiva niente.
- Io…- incominciò.
- Sì, ok, hai sofferto, e allora? Questo ti rende
incapace di ricominciare a voler bene a qualcuno?- chiese alzandò
un po’ la voce. Sasuke sapeva che lui non gli avrebbe
mai fatto del male, a meno che non facesse lo stupido nuovamente, ma anche così
non era capace di aprirgli il suo cuore completamente.
- No è questo- davanti allo sguardo del biondo si
arrese- Ok, sì, però…non è che sono incapace…io sono ridotto a un caos,
dovresti saperlo ormai-
Naruto distolse lo sguardo e fece una smorfia, l’Uchiha era un mare di complicazioni, di per sé, era un caos
totale.
- Bene, non ti disturberò più, aspetterò finchè non ti decidi- disse alzandosi.
La sua piccola arrabbiatua
con il moro già gli era passata, sapeva che Sasuke
non era in mala fede, solo che aveva ricevuto tante bastonate che non gli era
rimasto altro che proteggersi dalla gente, anche quella a cui voleva bene. E
quello lo capiva.
- Ok- rimase a guardare come il biondo si dirigeva in
camera sua- vai a dormire?- chiese.
- Sì- rispose voltandosi- è già tardi, inoltre,
altrimenti si che domandi non potrò alzarmi neanche alle undici…-
- Capisco- disse spegnendo la tivù e alzandosi pure
lui- allora… buona notte- disse passandogli di fianco e chiudendosi in bagno.
Naruto sospirò, che situazione scomoda e sgradevole.
- Senti Sasuke, ti va se
dormiamo insieme?- chiese guardando come il moro infilava lo spazzolino da
denti in bocca.
Questi si voltò e lo guardò sorpreso, inarcando un
sopraciglio.
- Be’, se non ti va, fa niente…non ti obbligherò a
fare nulla…- disse negando a gesti.
Sasuke sputò e si riasciacquò la bocca e asciugandosela, mentre osservava il
biondo, parlò.
- Va bene, ma vieni tu nel mio letto- rispose uscendo
dal bagno- dimenticavo- disse ricomparendo mentre il biondo facevi saltelli di
gioia- voglio mani e denti puliti, capito?- chiese.
- Ok- rispose il biondo regalandogli un dolce sorriso,
che causò un lieve sfarfallio nello stomaco di Sasuke.
Che cosa strana: quella stessa mattina litigavano e
adesso sarebbero andati a dormire insieme. Quello si che era un bel casino.
Aprì l’armadio e prese un pigiama pulito, che indossò
dopo aver lanciato i vestiti in un cesto che sarebbe andato a finire in
lavatrice il giorno dopo. Non dovette aspettare molto a che Naruto facesse la
sua comparsa, il biondo era abbastanza tranquillo, portava in mano il suo
pigiama nuovo, al quale sembrava essersi affezionato.
- Io dormo sul lato destro- sbottò indicandolo.
- Ok- rispose l’altro togliendosi la maglia e
mettendosi quella del pigiama.
Lo guardò per qualche istante, lui e il petto che
aveva formato muscoli negli anni, instintivamente
abbassò lo sguardo e quando il biondo si portò mano ai pantaloni per
toglierseli, si rese conto di quello che faceva.
- Cálmati- disse a se stesso
Sasuke, chiudendo gli occhi, cercando così maggior concetrazione.
Naruto alzò un sopracciglio non perché avesse sentito
mormorare Sasuke, semplicemente per lo strano
comportamento del moro, anche se non ci fece troppo caso.
Una volta che si fu cambiato i pantoloni
si mise a letto e si coprì con le lenzuola, tutte le volte che si infilava nel
letto aveva freddo, per quanto caldo facesse all’esterno; potè
notare come il suo leggero temblore sorprendesse Sasuke dato che questi si incorporò leggeremente
e si voltò a guardarlo, dal momento che si era sdraiato dandogli le spalle.
- Vuoi un’altra coperta?- chiese stranito, normalmente era lui ad avere freddo, non
gli altri.
-No, è solo una reazione spontanea, mi
viene sempre da tremare quando mi infilo tra le coperte- rispose con un dolce
sorriso.
Sasuke non fece altre domande, tornò
a coricarsi e spense l’unica luce che illuminava la stanza con un bel colore
arancio, quella del suo comodino.
Naruto deglutì, stava dormendo con Sasuke,
in quel letto enorme coperto da cuscini, guardò di fronte a sé, le luci delle
case filtravano attraverso la finestra che aveva di fronte, illuminando la
stanza e il piccolo terrazzo. Proseguì con il suo studio e i suoi occhi si
soffermarono sulla poltrona e il tavolino che aveva al suo fianco, dove Sasuke aveva lasciato un libro e una tazza da the, il
giorno dopo avrebbe dovuto riportarla in cucina,voltò
il capo e osservò l’altra enorme finestradella stanza , da l’ si che si risucivano a
vedere bene le luci di Konoha, abbasò
lo sguardo e trovò la foto del team 7, sorrise, quel gruppo si era separato,
aveva avuto nuovi membri e alla fine si era ricongiunto, quandò
finì la sua ispezione, deglutì nuovamente e guardò di sottecchi la nuca di Sasuke, il collo della camicia si abbassava sul retro e
lasciava scoperto le preziose ossa che aveva baciato qualche ora prima,
istintivamente si tocco le labbra con i polpastrelli, cercando di ricordare la
sostanza cremosa della pelle di Sasuke, quella pelle
lattiginosa, vulnerabile, delicata…e si odio a se stesso per non risucire a ricordare i baci che gli aveva dato la notte
precedente, le carezze, le strette, i morsi…definitivamente si odiava per non ricoradre quella pelle. Abbasò
lentamente la mano e l’infilò sotto le coperte, posandola sopra lo stomaco,
allacciando le dita con quelle dell’altra mano, assumendo una posizione di
riflessione pacifica.
- Smetti di muoverti- sbottò all’improvviso Sasuke, durante le sue missioni aveva imparato a dividere
la stanza con Naruto e in diverse occasioni, il letto, ma non era come quando
dormiva con lui quando lui stesso era esausto e si addormentava di botto, così
come il suo compagno..
- Se mi sono a malapena mosso!- esclamò voltandò il capo verso Sasuke,
dato che era tornato a fissare il soffitto.
- Però ti sei mosso, per cui ora rimani immobile-
disse.
Naruto brontolò un po’ prima di tornare alla sua
posizione originaria, con la faccia rivolta al soffitto e le mani allacciate
tra di loro. Chiuse gli occhi e tentò di dormire ma quando ci provava si distraeva
con una fragranza che lo lasciava stupito, certo, il letto di Sasuke, lì lui dormivae trascorreva la maggior parte del
tempo. Non riusciva a descrivere a parole quel profumo, era dolce, gli
ricordava il sandalo…senza sapere come né perchè, il
suo corpo incominciò a rilassarsi e le sue palpebre pesavano sempre di più, era
come se qualcosa o qualcuno gli inducesse il sonno…ma certo, il sandalo…secondo
Ino il sandalo si utilizzava come essenza rilassante,
che induceva il sonno, quasi un sedante… e l’idiota di Sasuke
aveva le lenzuola impregnate di sandalo…o forse lui stesso ne era impregnato.
Non lo sapeva…sapeva solo di voler dormire…
Aprì gli occhidi colpo e si trovò faccia a faccia
col suo comodino, tardò un po’ a reagire, si era svegliato per colpa di Naruto,
che si era messo a russare debolmente, ma anche se lo faceva appunto
debolmente, per lui era già rumoroso, abituato a dormire da solo, nel silenzio,
e all’improvviso dormire con qualcuno che si muoveva moltissimo e che russava,
per lui era troppo. Non si era ancora abituato alla novità.
Si voltó leggermente per
vedere Naruto, che in quel momentio gli stava dando
un leggero pugno alla spalla, quando lo vide si accorse: l’idiota era senza
coperte e si muoveva inconsciamente verso di lui, cercando il calore perduto.
Brontolò e si incorporò, prendendo la coperta la lanciò sul biondo e tornò a
coricarsi, questa volta con la faccia rivolta verso di lui, forse se lo sentiva
da più da vicino, avrebbe finto con l’abituarsi e non si sarrebbe
svegliato ogni ora.
Si incorporò lentamente, cercando di fare il minor
rumore possibile. Una volta incorporatosi, cercò le ciabatte e si alzò
definitivamente,si
diresse verso la poltrona a raccogliere la tazza da the che aveva lasciato nel
pomeriggio e uscì dalla stanza, verso la cucina. Una volta lì lavò la tazza e
poi andò in bagno a farsi una doccia. Guardandosi allo specchio, acarezzò lentamente il marchio rosso sul suo collo e lo
premette leggermente, chiudendo gli occhi.Al contrario di Naruto, lui si ricordava di tutto, tuttavia smaniava per
recuperare la risolutezza di quella notte; senza dubbio, quella notte aveva
lasciato che il suo corpo prendesse il sopravvento e si era reso conto che quello
che davvero desiderava era stare tra le braccia di qualcuno, ricevendo carezze
e baci di cui sentiva la mancanza come nient’altro su questo mondo. Scosse la
testa esi
svesti per fare la doccia.
Dieci minuti più tardi usci dal bagno e si cinse un
asciugamano sui fianchi, raccolse i vestiti e lanciò gli indumenti intimi nel
cesto, riportando in camera il pigiama, che lasciò sopra la scrivania, più
vicina. Aprì un cassetto e tolse gli indumenti intimi, assieme a dei pantaloni
neri e un jersey dal collo alto blu mare, ultimamente si tratteneva nelle
tonalità scure. Mentre si stava cambiando Naruto aprì gli occhi, arrossendo
all’improvviso all’incontrarsi il torace di Sasuke a
malapena due metri di distanza.
- Buon giorno – lo sentì dire mentre si infilava il
jersey.
- B-buon giorno- disse
incorporandosi, grattandosi leggermente la nuca i un
gesto imbarazzato.
- Vado in panificio, vuoi qualcosa?- chiese
guardandolo.
- Un Croissant di cioccolato!-esclamòfacendo un salto nel letto.
- Ok, ok, non ti esaltare…- disse in tono divertito.
- Senti Sasuke- disse Naruto
in un tono più serio e smettendo di saltellare.
- Si?- chiese voltandosi.
- Le lenzuola erano impregnate di sandalo?- chiese.
Sasuke assentì con il capo.
- Perché?- lo sentì chiedere, una volta che mise le
mani sulla maniglia della porta.
- Soffro di insonnia, anche se grazie a te ieri ho
dormito bene.- disse chiudendo la porta e dirigendosi in bagno a pettinarsi.
Naruto arrossì violentemente. Era stato ironico o
sincero? Non volendo rimanere col dubbio corse verso il bagno, intrappolando Sasukeporpiro quando questi stav per uscirne già pettinato e profumato di un odore di
pesca fresca, che gli provocò una sensazione di freschezza e relax. Scosse il
capo. Sasuke e i suoi maledetti odori! Anche se l’Uchiha profumava già di buono,senza avere bisogno di qualche
colonia… arrosì in modo violento nuovamente, con che
paranoia si era alzato quella mattina.
- Ti senti bene?- gli chiese, anche se per qualche
ragione la sua voce suonava distante …
- Si!- rispose energico,tanto che Sasuke
inarcò un sopracciglio, confuso.
-D’accordo, allora vado a fare la spesa- disse
dirigendosi verso il soggiorno.
- Ehi Sasuke!- disse ricordandonsi all’improvviso il motivo per cui era andato a
cercarlo.
- Si?- chiese voltandosi.
Naruto si morse il labbro: Sasuke
quel giorno era così sexy…
- Lo hai detto ironicamente?- chiese
Tremendamente sexy… tremendamente caldo…
-No, ero sincero. Mi ci è voluto un po’ per
addormentarmi all’inizio, dopo però non più. Sei riuscito a tranquillizzarmi e
rilassarmi- gli rispose con un sorriso dolce.
- Non per merito del sandalo?- chiese distogliendo la
vista da lui.
-No, era una sensazione diversa a quella che ho quando
mi addormento con quel profumo-
Non potè evitare che le sue
gote si imporporassero.PerchèSasuke riusciva a provocargli quella marea di
sensazioni con solo parlargli?
-Vado- disse andando verso
l’ingresso, dove prese la sua giacca.
Chiuse la porta dietro di se e inspirò profondamente.
Ogni giorno era possibile notare come l’inverno fosse alle porte, i giorni
lentamente si facevano più brevi , i termometri si
abbassavano alla stessa andatura…e con quella stagione lui riusciva a
tranquillizzarsi, i suoi pensieri si raffreddavano e aveva tempo per
rifletterci sopra con più calma, anche se qualcosa gli suggeriva che
quell’inverno sarebbe stato diverso.
Come sempre, si sorprese di vedere la quantità di
persone che c’era in strada di buon ora, anche così
non ci fece caso e prosegui fino al panificio, dove incontrò Kakashi.
- Buongiorno, Sasuke- lo
senti dire prima ancora che si fosse voltato.
- Buongiorno Kakashi-
rispose prendendo il posto dietro di lui.
- Ricordati che domani abbiamo
una sessione lavorativa a squadre- disse voltandosi a guardarlo con un suo
tipico sorriso.
- Sé- rispose seccamente.Il rapporto con Kakashi non
sarebbe mai tornato ad essere lo stesso di prima, per di più, il jounin sembrava parecchio contento di Naruto come allievo.
- Non essere così freddo con me, ti stai autopunendo,
a volte, per idiota che sembri, dovresti ascoltare Naruto, ha cose intelligenti
da dire-
Sasuke alzò la
testa sorpreso.
- Pensavo fossi arrabbiato con me.-
gli disse guardandolo dritto in faccia.
- Ah…addolorato e arrabbiato non sono la stessa cosa
sai? Sono addolorato perché non hai ascoltato quello che ti dissi quel giorno
che te ne andasti, tuttavia non sono arrabbiato, non potrei mai esserlo con i
miei allievi, per quanto idiotamente tu ti comporti-
Abbassò lo sguardo e abbozzò un timido sorriso: Kakashi sarebbe sempre stato Kakashi
e con quelle parole gli aveva dimostrato che lo capiva veramente e che non
aveva motivo di avercela con lui, per quanto idiotamente
si comportasse, come aveva detto.
- Allora, un filone di pane e sei crossaint
al cioccolato- disse Kakashi
quando venne il suo turno- e tu cosa prendi Sasuke?-
gli chiese.
- Eh?-
-Andiamo, offro io, permittimi
di fare qualcosa per voi.
- Un filone di pane, un croissant dal cioccolato e
della torta ensaimada*…-
disse guardandolo sopreso.
- Allora tutto questo, signorina- disse Kakashi alla commessa con un sorriso.
- Ecco qui, sono 2500 ryou -
Kakashi la pagò, prese la sua borsa e
diede l’altra a Sasuke.
- Ebbene?- chiese mentre camminavano.
- Bene cosa?- chiese levando lo sguardo per guardarlo.
- La tua relazione con Naruto ha dato qualche frutto?-
chiese.
- Non ti si può ingannare, vero?- rise leggermente,
come li conosceva bene Kakashi…
- Vero…-
- Bene, progredisce.-fu l’unica cosa che si azzardò a dire.
- Sono contento, bene, a domani- disse scomparendo
all’improvviso, come era sua abitudine.
Sospirò rassegnato; Kakashi
sempre sarebbe stato Kakashi, così facendo non
avrebbe mai torvato una donna…a meno che non fosse
come lui…cosa poco probabile, Kakashi sempre sarebbe sato l’eterno scapolo, gli si addiceva di più.
Quando giunse a casa senti la doccia, Naruto si stava
facendo la doccia e il ragazzo era piuttosto lento, perciò decise di
apparecchiare e fare della cioccolata calda, dal momento che gli piaceva abbastanza
come idea ed era sicuro che pure a Naruto, per cui si mise il grembiule e a
cucinare. Una volta che ebbe servito le tazze, comparve il biondo, vestito con
dei pantoloni neri e un jersey bianco.
- Ho incontrato Kakashi-
disse sedendosi.
- A certo, è vero, domani abbiamo
allenamento con lui, mi ero dimenticato di dirtelo- disse con una smorfia da
caricatura.
- Già, me ne sono accorto- rispose tagliando la torta
in quatttro parti uguali- se vuoi prendi una fetta-
indicandogli un pezzo della torta.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, teoricamente
quella scena non aveva niente di strano, dato che ogni giorno da un mese, era
diventata abitudine. Tuttavia quel giorno era diverso, sembravano una coppia
che si godeva la colazione dopo aver fatto l’amore per una notte intera.
- Questa scena…non ti sembra ironica?- chiese Naruto
bevendo un sorso della cioccolata. Notò come i freddi e inespressivi occhi di Sasuke si inchiodavano nei suoi.
- Vuoi che assuma il senso che vuoi dargli?- chiese
portandosi la tazza alle labbra. Arrossì. Era certo che mentre si stava facendo
la doccia non aveva smesso di pensare all’Uchiha e
dentro la doccia aveva ricordato vagamente scene della sua notte di passione,
carezze, baci…le sue mani scivolando sulla pelle umida, in un vano tentativo di
ricordare ogni forma, ogni muscolo, ogni imperfezione della sua pelle…
- Naruto!- udi che gridava.
Levò lo sguardo e lo abbassò di nuovo per guardarsi la
maglia.
- Brucia!-
gridò alzandosi di scatto. Talmente assorto era che si era versato la
cioccolata addosso.
- Certo che brucia, dobe!-
disse alzandosi e obbligandoloa togliersi la maglia-
vai a prenderne un’altra- disse spingendolo nel corridoio- io ti lavo questa-
- Che poca delicatezza…- sussurrò andando in camera
sua.
Quando tornò in soggiorno vide Sasuke
sfregando con forza la maglia e borbottando qualcosa sulla macchia che aveva
causato.
- Vuoi che ti aiuti?- chiese avvicinandosi.
- Su vai, finisci la
colazione e vedi di non macchiarti di nuovo che non te ne pulisco un’altra- gli
disse indicando il tavolo dietro di lui.
Naruto guardò il tavolo e si rassegnò, probabilmente Sasuke voleva farloda solo, perciò sisedette e finì il crossaint
e quel poco di cioccolata che rimaneva.
- E tu?- chiese quando il ragazzo gli
passo davanti per stendere in balcone la roba.
- Ho già finito- disse indicando il suo piatto, non
c’era più la cioccolata e rimaneva solo un quarto della torta.
O Sasuke era molto veloce
mangiando o lui aveva indugiato un’eternità pensando a lui. Supponeva fosse la
seconda cosa, quando si metteva a pensare a Sasuke
poteva trascorrere ore, anche se certamente lo faceva costantemente, pensava
sempre a lui.
-Vieni, aiutami a lavare i piatti- gli disse
sparecchiando.
- Senti Sasuke e dopo cosa
facciamo?- chiese portando i piatti al lavandino.
- Pensavo di leggere, a te viene in mente qualcosa di
meglio?- disse mettendo del sapone nella spugna.
Naruto arrossì leggermente, certamente potevano
ammazzare il tempo in un altro modo, toccandosi, baciandosi …
- Potremmo pomiciare, non credi?-
La tazza che l’Uchiha aveva
in mano gli cadde nel lavandino e si ruppe, provocandogli una leggera ferita
all’interno della mano.
-Sasuke!- esclamò Naruto prendendo
velocemente uno straccio e avvolgendolo alla mano dell’altro.
- Pomiciare?- chiese mentre il biondo portava il
disinfettante, lo iodio e una benda.
- Si, pomiciare- lasciò le
cose sul tavoloe notò come Sasuke
lo guardava- ma se vuoi non ci baciamo nè niente…-
aggiunse nervosamente.
Sasuke non rispose, qualcosa di molto
tipico in lui, perciò neppure Naruto non aspettò e si mise a disinfettargli la
ferita e l’altro non si lamento in assoluto.
- Ecco fatto- disse una volta che ebbe finito.
Si stava per alzare ma Sasuke
fu più svelto e lo afferrò per un polso, impedendogli di alzarsi.
- Io e te…siamo strani, siamo amici, rivali e
fratelli, ma prima di tutto e soprattutto in questo momento siamo amanti, no?-
chiese guardandolo direttamente negli occhi azzurri.
Arrossì nuovamente ma questa volta era diverso, era un
leggero rossore che non soltanto copriva le guance ma anche le orecchie.
- Allora…-
Non potè mai finire la frase
perché Sasuke posò un dito sulle sue labbra, scuotendo
il capoin segno di diniego. Notò come all’improvviso
tutto sfumava, sicuramente per il maledetto profumo di Sasuke,
anche se non era sandalo, il dolce e fresco profumo di pesca lo faceva
impazzire ugualmente.
All’improvviso, tuttò
vorticò, Sasuke si sedette sul suo grembo e catturò i
suoi polsi, portandoseli sulle spalle, dovelo fece aggrapparsi, dopo lui circondò
con le braccia il suo collo e si avvicinò pericolosamente al suo volto.
Percepì il suo alito caldo colpire il suo volto, le
sue guance infiammarsi più di quel che erano già, il suo respiro accelerato, ma
ciò che percepì con più forza furono le punzate al
suo inguine.
Sasuke si avvicinò di più, le sue
labbra erano a un dito di distanza ciò nonostante quel bacio non arrivò mai, il
moro gli si avvicinò ancora di più e depositò le sue labbra (che si erano
arrossate e inumidite in modo tentatore) proprio vicino alla bocca, lasciando
una scia di baci, baciò le sue guance, le sue palpebre, la fronte, le orecchie
e giocherellò sensualmente col suo lobulo.
Una volta finito il tragitto pensò che lo avrebbe
baciato, insomma che gli avrebbe dato un vero bacio, sulle labbra, ciònonostante, non lo fece, si rititò
e si mise in piedi di fronte a lui.
- Per ---chè---
ti sei fermato?- chiese con voce spezzata e tremendamente roca.
- Perché non voglio essere io a baciarti- mormorò in
tono talmente leggero che sembrava sussurrasse.
- Non capisco, spiegami perché io capisca-disseradrizzandosi lentamente, cercando di non fare
movimenti che avrebbero svelato l’erezione che cresceva tra le sue gambe.
Abbassò lo sguardo ed evitò i suoi occhi, ciò sorprese
Naruto dato che Sasuke non distoglieva mai il suo
freddo sguardo, anche se…tirò le somme e si alzò, circondò con le braccia la
vita dell’altro e sorrise saputamente.
- Guardami- sussurò vicino
al suo orecchio, provocandogli un leggero tremito. Sasuke
si voltò per guardarlo dritto in in
faccia.
- Vuoi che ti baci, no?- susssurò
di nuovo con quel tono malizioso e sensuale.
Per il leggero brillìo dei
suoi occhi capì che era così, perciò concesse a se stesso il piacere di autocompiacersi e compiacere l’altro.
Si avvicinò lento e tortuosamente al suo viso, sfiorò
col suo naso quello dell’altro e infine con un ultimo movimento unì le loro
labbra. Inizialmente il loro bacio fu statico ma poco a poco i due cominciarono
a muoversi, a sentire come il calore iziava a fluire
tra di loro e come il piacere e il desiderio prendevano le redini, anche se
prima di lasciar loro il comando si separarono un po’.
-Baci bene-
Non avrebbe mai pensato che Sasuke
avrebbe detto quello e in quel momento lo senti specialmente vulnerabile e
fragile, il suo colore di pelle bianco pallido era cambiato, le sue guance
avevano assunto un leggero colore rosato e le sue labbra avevano un leggero
color cremisi che lo faceva impazzire.
Non riusci a trattenersi perciò
premete il suo corpo a quello dell’altro e lo guardò direttamente negli occhi.
- Posso baciarti ancora?- chiese.
Sasukesorriese
e annui.
- Questa volta …- acarezzò
con tenerezza la sua guancia- …puoi -
Non ci fu bisogno di ripeterlo, anche se pur di
sentire la sua voce sensuale glielo avrebbe fatto ridire, tuttavia,
semplicemente si chinò su di lui e baciò di nuovo quelle labbra che lo
eccitavano oltremodo.
Adesso tutto andava bene.
* ensaimada è un dolce tipico di Maiorca di cui l’autrice è
originaria.
NdT: Ce l’ho fatta! Ancora non
ci credo, ma finalmente sono riuscita a presentarvi i
capitolo finale di “Nothingtolose”.Chiedo
scusa per il tempo che mi ha richiesto postare questo capitolo, ma tra gli
esami e il lavoro ci si è messa anche la sfiga. Infatti
mi sono tagliata nella mano destra e non ho potuto scrivere per un bel pezzo.
Ho preferito postare un capitolo di un’altra soria
che avevo in cantiere che mi è costato un enorme sforzo(
scrivere con una mano sola fa schifo!) e ho tralasciato questa. Ora che sono in
via di guarigione mi sono messa a finire questa traduzione(
meno male che metà l’aveva già fatta prima di infortunarmi). Ai cari lettori
che hanno seguito questa ficiton volevo avvisarli che
ci sarebbe un sequel di questa storia di cui però l’autrice, che non sento però
da tanto, ha scritto un solo capitolo senza dar segni di voler continuare. Per
questo motivo io ho concluso la storia qui, perché darvi in pasto un prologo
inconcludente senza che ci sia nessuna garanzia di un seguito mi sembrava
troppo crudele. Se l’autrice scriverà efettivamente
il seguito, io sarò lieta di chiederle di nuovo il permesso di tradurla e di
presentarvela. Grazie per aver seguito questa storia egrazie per la vostra pazienza. Grazie
mille anche in nome della vera autrice Ankin( l’ultima volta che l’ho sentita era entusiasta) Besos, Lirio.
Ps: in futuro se deciderò di tradure, tradurrò solo one-shot,
così non massacrerò nessuno con lunghe attese e io mi sentirò meno in
colpa!^^Ho già in mente alcune storie alle cui autrice cheidere
il consenso! Alla prossima!
Azrael: purtroppo la storia non è
mia, ma appartiene ad Ankin, un’autrice spagnola di
cui io ho tradotto questa storia. Appena avrò tempo le tradurro
questo tuo commento perché merita che lei ti risponda in persona( anse se non so quando lo farà perché è da troppo tempo che
non la sento). Intanto posso risponderti io. Innanzitutto grazie pr la tua recensione, lunga ma per questo appunto
particolarmente aprezzabile. Sasuke in effetti può sembrare OOC perché nella fan fiction acquisice una certa pacatezza e perchè
no, tenerezza, che nel manga raramente assumerebbe.(per
non dire mai) Tuttavia penso che questo sua sensibilizzazione sia merito di
Naruto, o comunque dei sentimentiche
questi gli fa provare. Come si suo dire “l’amore ti cambia”. Il fatto che lui
vada in giro a pulire ogni volta che è teso secondo è una gag troppo azzeccata.
Un modo dell’autrice per rendere divertente l’eccessivo perfettismo
dell’Uchiha e comunque Sasuke
c’è ancora, la pulizia èil modo contorto che ha per reprimere tutto( Sasuke
come sia è un maestro della repressione). Secondo gli altri personaggi come hai
osservato tu, giustamente, rendono questo quadretto post sesso più divertent e Sakura in effetti ha
un ruolo fondamentale nell’aiutare entrambe a rivelarsi. Sono d’accordo con te
Sai è semplicemente fantastico e secondo me è il pesonaggio
più azzeccato dall’autrice.^^
Spero tu ti sia divertita con questa storia e con
questo capitolo, besos!