Nothing to lose

di Ankin_
(/viewuser.php?uid=36351)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The show begins ***
Capitolo 2: *** voglio dimenticare chi sono ***
Capitolo 3: *** un sentimento, un pranzo, un'amicizia ***
Capitolo 4: *** Ricordi scomparsi ***
Capitolo 5: *** Buon viso a cattivo gioco ***
Capitolo 6: *** Ferite e regali ***
Capitolo 7: *** Regali e confessioni ***
Capitolo 8: *** Bene ***



Capitolo 1
*** The show begins ***


NOTHING TO LOSE

Ho trovato questo gioiellino di fanfiction, quasi per caso e me ne sono  innamorata , per cui vincendo la mia pigrizia alla fine ho deciso di tradurlo per voi, affinché possiate goderne e apprezzarlo quanto me. E’ la prima volta che traduco qualcosa oltretutto dallo spagnolo, spero di aver fatto un buon lavoro, se qualcuno avesse qualcosa da suggerire in proposito non esiti a contattarmi. Per ora questo è solo un assaggino entro il weekend  posterò anche il secondo capitolo. Potete trovare la fanfiction originale qui: http://www.fanfiction.net/anime/Naruto/3/0/2/1/0/2039/2040/0/0/1 

Da qui in poi saranno le parole di Ankin la vera autrice(che non smetterò mai di ringraziare per avermi concesso il permesso di tradurla) a parlare.

Buona lettura, Lirio.^^

____________________________________________________________________________________________

 

NOTHING TO LOSE *

 

 

Prologo: The show begins

 

 

Benedetta la santa idea di Sakura di festeggiare il sedicesimo compleanno di Naruto in un disco-bar. Benedetta l’idea!

 Anche se alla gente più conservatrice di Konoha sembrava strano che Uzumaki Naruto avesse degli amici, dei grandi amici che nonostante ora sapessero chi era lui realmente rimanevano al suo fianco, assieme a lui, prendendosene cura e organizzando una grande festa di compleanno, di cui l’innocente biondo non aveva il benché minimo sospetto, ovviamente, pur avendo l’Uchiha appiccicato tutto il giorno e a Tsunade urlando che quel ragazzo doveva essere rinchiuso da un’altra parte e non in una casa che i due condividevano…Che importava?

 

-         Naruto, ti ho detto di farti la doccia e vestirti- gli disse l’Uchiha bussando con le nocche alla porta del biondo.

-         Per cosa? E’ già tardi, mi farò la doccia domani…- rispose cambiando canale e mangiando i popcorn che si era preparato mentre il moro si faceva la doccia.

-         Te l’ho detto, alle dieci fanno i fuochi d’artificio e credo che ti farà piacere vederli – rispose ancora senza aprire la porta.

-         Li puoi vedere meglio da casa, senza ammassamenti e altro… già lo sai- rispose portandosi un’altro popcorn alla bocca.

-         E’ molto meglio  vederli sul prato, disteso sull’erba.- rispose pregando internamente gli dei affinché il biondo reagisse.

-         Sono le nove e mezza … non c’è più tempo…

“ fortuna che l’anfitrione può permettersi di arrivare un po’ tardi” pensò per se l’Uchiha.

-         Andiamo Naruto, neanche fosse per me …- disse per disperazione vedendo che neanche con quelle  il biondo reagiva.

Ma quella funzionò; se era per Sasuke, Naruto lo avrebbe fatto, perché loro erano migliori amici, vero?

-         Va bene… lo farò per te Sasuke…- rispose spegnendo la tivù e nascondendo la scodella con i popcorn sotto il letto.

Sasuke smise di chinarsi sulla porta e si voltò a fronteggiare la sua. Qualche rumore nella stanza e la porta del biondo si aprì.

-         Cosa fai qui impalato?- gli chiese squadrandolo da cima a fondo.

Sasuke si voltò poco a poco.

-         Assicurandomi che tu mi dessi retta-  rispose prima di aprire la porta e di infilarsi in camera sua.

Naruto esibì solo una smorfia stranita.

 

 

 

 

 

 

 

 

- Ho detto quello non va bene lì!- strillò Karin quasi strappandosi i capelli quando Chouji e Juugo appesero qualche fascio di strisce colorate.

- Smettila di lamentarti una  maledetta volta!- le gridò Sakura lasciando sul tavolo una ciotola con patatine.

- Tu stai zitta! A me non piace quella cosa appesa lì.- le rispose con lo stesso tono malevolo.

- Ah si? Si può sapere chi ti ha dato il diritto di dire dove vanno le decorazioni?- le chiese sbraitando e avvicinandosi con un espressione furiosa stampata in viso.

Ne l’una ne l’altra si sopportavano.

-         Io - rispose con una certa aria di superiorità.

-         Ma tu non sei nessuno per decidere quello!

-         E pensi che tu si!?-

Quando sembrava inevitabile che le due si prendessero per i capelli, comparve Hinata a calmarle. Naturalmente ce la fece… anche se una tale calma non era altro che un preludio di tempesta.

-         Santa pazienza, chi capisce le donne, che se le compri- sussurrò Shikamaru appoggiando i piedi sul tavolo, guardando la scenetta che le due ragazze avevano messo in piedi dall’altra parte del locale.

-         Le donne non sono merce d’acquisto- all’improvviso apparve Temari e lo colpì dietro la nuca- e togli i piedi dal tavolo, finirai con lo sporcare questa bella tovaglia.- disse stavolta posando  i bicchieri.

Shikmaru la guardò con una smorfia di disinteresse.

-         Donne…-sussurrò prima che la porta del locale si aprisse.

-         Guardate cosa porto!- vociò Kiba giocosamente.

-         Non è possibile!- urlò Kankuro vedendo le bottiglie che Kiba teneva in braccio.

-         Sip!- urlò lanciando un grido. -Sake di quello buono!-  disse prima di correre  verso il tavolo e lasciare il tutto sopra di esso.

-         Sarebbe meglio se lo mettessi nel congelatore.- gli disse Ino avvicinandosi con un po’ di cibo.

-         OK! Basta che poi sia da leccarsi i baffi!- disse afferrando di nuovo le bottiglie e avvicinandosi al piano bar.

-         Aspetta che te lo custodisco! - Gridò Kankuro correndo verso di lui e prendendo un bel po’ di bottiglie.

-         Perché tanto entusiasmo per il sake?- chiese Sai avvicinandosi e sedendosi  accanto a Neji, che guardava assorto le decorazioni che Tenten si era impegnata a mettere sul tavolo.

-         E’ più che evidente che tu non hai mai bevuto alcol in vita tua, vero?- chiese Suigetsu bevendo una lattina di rinfresco.

-         No…- rispose debolmente guardandolo.

 

Quando Suigetsu stava per parlare, la voce di Karin lo interruppe, facendo in modo che tutti gli sguardi si concentrassero su di lei. Per la seconda volta ricominciava la discussione tra Sakura e Karin sulle decorazioni.

 

-         Ok, ora basta!- gridò Tenten avvicinandosi e separandole- quelle decorazioni vanno bene, smettetela di discutere per quello.- disse con assoluta calma.

-         Ma a me non piacciono- replicò Karin incrociando le braccia.

-         Cosa vuoi che importino delle semplici decorazioni?- sussurrò Shino mettendo stuzzichini nelle diverse ciotole.

-         Le decorazioni sono una parte importante delle feste di compleanno!- replicò la rossa.

-         Già, ma scommetto quel che vuoi che Naruto non si fermerà a guardare le decorazioni quando entrerà da quella porta.

-         Parlando del re di Roma…quando pensano presentarsi quei due?- chiese Ino mentre aiutava a portare gli stuzzichini in tavola.

-         Trattandosi di Naruto, aspetta seduta- sussurrò Kiba sedendosi al fianco di Lee, che discuteva amichevolmente con Gaara sui tagli di capelli più cool  di quello che portava il minore della sabbia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-         Gel  - mormorò entrando nel bagno senza avvisare, trovandosi un Naruto coperto da un asciugamano intorno ai fianchi e con un altro asciugandosi i capelli. – sei ancora a questo punto?- chiese alzando lo sguardo, fronteggiandolo.

-         Il gel ce l’hai lì- disse evitando abilmente la domanda.

-         Sbrigati, o arriveremo tardi.- sussurrò uscendo dal bagno e andando in camera sua a farsi i capelli.

 

Naruto sospirò e smise di asciugarsi i capelli, gettando su un ripiano vuoto l’asciugamano usato. Per qualche strana ragione, lui e Sasuke erano diversi, differenti, tanto l’uno come l’altro si sentivano strani avendosi vicino reciprocamente.

 

Negò scuotendo la testa e prese i suoi vestiti, una volta indossati e pettinato uscì dal bagno e si diresse in sala da pranzo, dove Sasuke aspettava tranquillamente su un sofà,  lasciando che la dolce brezza estiva accarezzasse i suoi bagnati capelli neri.

 

-         Andiamo?- chiese abbassando il capo, evitando il suo sguardo.

-         Andiamo – rispose alzandosi e camminando verso la porta.

 

 

 

 

 

* riguardo al titolo, Nothing to lose( niente da perdere), l’ho tolto  da un capitolo di Slam Dunk (Lo adoro!) e per quanto riguarda  il titolo del capitolo The show begins… (Lo show ha inizio) si sa già come si chiamerà l’ultimo capitolo (Epílogo: The show ends, Lo show finisce)

 

 

 

 

 

^^ commentino?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** voglio dimenticare chi sono ***


Nothing to lose

 

Voglio dimenticare chi sono

 

 

-Un quarto d’ora, un quarto d’ora…- pensava internamente Sakura muovendo il piede per inerzia.

- Sakura, calmati- le disse Kakashi vedendo l’impazienza della ragazza.

- si, come no…- sussurrò lei muovendo il piede più insistentemente.

Yamato tocco la spalla del jounin e scosse la testa, a meno che il festeggiato si presentasse, non esisteva un modo per calmarla.

- E che nome gli darai?- chiese Shizune entusiasta, toccando leggermente la lieve pancia di Kurenai

- Ancora non so se è maschio o femmina…- sussurro sorridente accarezzandosi un po’ la pancia anche lei.

- Ah che felicità quella di avere un bimbo!- sospirò.

Kurenai si limitò a sorridere.

- Sake!- strillò Tsunade aprendo il congelatore che c’era dietro il bancone.

- No! Quel sake è sacro!- gridarono Kiba e Kankuro avvicinandosi velocemente per togliere di mano il liquore alla donna.

- Voi siete ancora piccoli per assaporare una sake tanto buono com...- esordì finché il grido di Tenten non li avvisò che Naruto e Sasuke si stavano avvicinando al locale

In un secondo, la bottiglia che Tsunade teneva in mano le fu tolta e messa di nuovo dentro il congelatore mentre degli odiosi cappellini di compleanno e pifferi erano messi sulla sua testa e in bocca.

-Temari…- sussurro l’Hokage mentalmente arrabbiata, mentre Yamato spegneva le luci.

 


 

- Non dovevamo andare a vedere i fuochi d’artificio?- si udì la voce di Naruto a pochi metri dalla porta.

- Si, però mi sono accorto che erano le undici, e non so, già che siamo fuori andiamo a cenare da qualche parte…- si sentì la voce di Sasuke rispondergli.

- Oggi sei particolarmente interessato a uscire di casa, normalmente è il contrario… sono io che ti devo trascinare…- sussurrò

- Ebbene oggi cambiamo il copione- disse tentando di svicolare.

- E’ molto strano- mormorò.

- Lascia stare, ok?- disse chiudendo seccamente la conversazione – Ed entra lì- alzò la voce un po’ di più.

Proprio quando Naruto stava per replicare, Sasuke aprì la porta e una volta che il biondo ebbe finito di guardarlo ed ebbe guardato di fronte, un enorme palloncino gli scoppiò sul naso assieme a un boato di “AUGURI NARUTO!” che rimbombò sulle pareti del locale.

Dopo che il biondo sbatté le ciglia un bel po’ di volte per assicurarsi che era vero, sul suo viso si formò un gran e bellissimo sorriso, tipico del ninja.

- AUGURI!- sentì che dicevano al suo fianco prima che Karin si avventasse sul suo amico con la scusa di dovergli metter un cappellino.

-Tu!Strega! Allontanati da Sasuke-kun!-

Per quanto si cresca e ci si faccia più maturi, ci sono cose da bambini che porti sempre con te, e quella era una esclamazione da parte di  Sakura ed Ino.

- Hey Naruto!- richiamò l’attenzione Kankuro, scuotendo con forza la bottiglia di sake. – abbiamo preparato qualcosa di speciale! Del buon sake!- urlò lanciando grida, con Kiba al suo fianco saltando come lui.

- Quel sake voi non lo toccate!- Tsunade corse verso di loro con tutta l’intenzione di toglierglielo e ce la fece, però quando stava per aprire la bottiglia si rese conto che -i bambinoni- le avevano cambiato la bottiglia e le avevano dato una di sake normale.…

- Andiamo Tsunade-sama, non serve prendersela così per un semplice sake- tentò tranquillizzarla Shizune, anche se c’era qualcosa di strano in lei, un piccolo accenno di sorriso aleggiava sulle sue labbra, vedendo come l’Hokage emetteva fumo dalle orecchie.

- Suvvia, smettiamo di discutere sul sake e andiamo a magiare- disse Gai sedendosi all'istante a tavola, con le posate in mano.

- Prima di quello potremmo dare una spiegazione, no?- disse Neji guardandolo di sottecchi.

- Spiegazione per cosa? Non si vede subito che è una festa di compleanno?- chiese.

- Si, per...-

- Secondo, Naruto non ti ascolta più ormai- sussurrò Sasuke  sedendosi al suo fianco, indicando nel frattempo Naruto, Kiba e Kankuro in preda a risolini mentre già si servivano il sake buono.

Neji sospirò e si pose di fronte al suo piatto; se non avevano  l’intenzione di dargli retta, anche lui avrebbe cominciato a mangiare.

- Naruto, Kiba, Kankuro! A tavola!- strillò Temari indicando tre posti vuoti.

- Posso chiedere una cosa?- chiese Naruto una volta che tutti si furono seduti al proprio posto.

- E’ strano che tu chieda il permesso - disse Tsunade bevendo un po’ del sake buono.

- Sono cresciuto-  replicò con una smorfia spiritosa, provocando una risatina in tutti.

- Chi diavolo ha organizzato tutto questo?- chiese.

- Diciamo che… l’idea è stata di tutti però… chi si è incaricato di sorvegliarti, di mentirti, del locale, di quasi tutto, è stato il tuo migliore amico Sasuke-  rispose Shikamaru.

Naruto si volse sorpreso verso di lui, l’Uchiha era sempre al suo fianco, le venti quattro ore appiccicato al biondo, facendo da recluso e lui da custode…Non si era accorto di tutto questo? Per fino lui stesso si dava dello scemo.

- Non me ne sono neanche accorto- ammise con un sorriso.

- E’ stato facile, mentre tu dormivi, ti facevi la doccia o qualunque altra cosa, io mi occupavo di tutto, non è stata neanche una missione difficile…-  ammise pure l’Uchiha.

- Sembra che oggi la modestia faccia atto di presenza…- disse Yamato sorridendo apertamente.

- Ha già trascorso abbastanza tempo in vacanza…- ribatté Kakashi ridendo.

- Già, come la tua serietà…-

A quella stupida battuta risero tutti.

- Bene, e il cibo?- chiese Jiraiya osservando con aspettativa il tavolo.

- E’ questo, abbiamo concordato che sarebbero stati dei salatini- rispose Tsunade.

- Chi si è messo d’accordo per cosa?- esclamò- nessuno me ne ha parlato!

- Ce lo saremo dimenticati…- rispose l’Hokage, passandogli davanti e prendendo un’oliva nel mentre.

- Senti … non c’è qualcosa con sapore a pesce?- chiese Suigetsu lanciando un’occhiata alla tavolata.

-  Perchè vuoi qualcosa con sapore a pesce?- chiese Juugo prendendo patatine.

- Perché mi piace il pesce- rispose.

- Be’ l’unica cosa che assomiglia al pesce sono quei biscotti a forma di pesce, però il sapore non ce l’hanno…- rispose bevendo acqua.

Suigetsu sospirò rassegnato. Perchè al fare la spesa nessuno si era ricordato che lui adorava i biscotti  al sapore di pesce?

- E non dare di matto, che ti conosciamo- rispose Karin servendosi.

- Ha già parlato miss perfezione...o meglio la strega tarda-

- Che cosa hai detto minorato mentale?

 - I-D-I-O-T-A…-

- Devono fare sempre così? – chiese Kiba.

Quando Naruto si volse a guardare Sasuke, questi solo scosse la testa con in viso un’espressione di “ Io non voglio sapere niente!”

-Non risponde- disse indicandolo col pollice..

- Voi due, state zitti, o questa gente penserà che siete idioti per davvero- questa volta fu Juugo chi cercava di calmarli.

Anche se gli insulti finirono, gli sguardi assassini che si lanciavano l’un l’altro non cessarono per tutta la nottata.

- Bene gente!- gridò all’improvviso Kankuro mettendosi in piedi sulla sua sedia. - Maestri…!- con un gesto diede il segnale a  Kiba, Lee e Sai, che corsero dietro il bancone a raccattare qualcosa -Gente, per festeggiare questo compleanno abbiamo portato un regalo…- mentre diceva ciò Lee  tirava fuori degli enormi altoparlanti e Sai e Kiba montavano quello che sembrava un mini stereo, uno schermo, un microfono…un KARAOKE!

- Che cosa?! - Tsunade si alzò dalla sedia sferrando un pugno sul tavolo e con gli occhi luccicanti di felicità.

- Si signora!-

- Con quello che piacciono a me i karaoke! Andiamo Shizune!- e senza lasciare il tempo alla sua assistente di replicare, Tsunade subito si posizionò davanti al microfono.

- Cosa non fanno gli ubriachi...-sospirò Sasuke guardando come Tsunade sbirciava su un libro di canzoni, tentando di sceglierne una.

- Senti chi parla, tu sei già al sesto bicchierino di sake- mormorò Naruto guardandolo in modo inquisitorio.

- Oh andiamo, se questo non fa nessun effetto.

- Non fa niente? Allora perchè Ero-sennin è lì con Tsunade per cantare?-

- Be’ , perchè gli piacerà cantare...- e tornò a bere.

- L’alcool è vita! Unisciti a me Juugo! Cambiamo il mondo! Facciamo una rivoluzione!che il nostro Leader sia il sole e il nostro esercit...!-

- Smettila subito Suigetsu!- gridò Karin malmenandolo.

- E dopo dicono che siamo noi gli ubriachi..!- disse Kakashi tra le risate.

-Sì ok, però anche tu hai bevuto troppo- Yamato gli tolse la bottiglia e la lasciò di fronte a Neji, che sospirava lamentandosi, chiedendosi perchè lui era lì.

- Ma se ho bevuto solo due bottigliette…-

- Ed eri già alla terza...- replicò Iruka.

- Silenzio gente!Silenzio!- urlò Tsunade preparandosi. – Che ora c’è la sessione di canto!-

- Al tre incomincia- gridò Lee, mentre Sai (che faceva il DJ) premeva il tasto On.

E Tsunade iniziò a cantare, per la verità non lo faceva male, fu peggio quando le si unì Jiraiya in coro, e lui si che stonava.

- Un applauso!Se lo meritano!- gridò Gai levandosi addirittura in piedi e applaudendo con entusiasmo.

- Bene gente. Chi è il successivo?-

Quando Sasuke fece per alzarsi, Naruto lo fermò di botto, evitando all’Uchiha di mettersi evidenza.

- Che fai?- chiese il moro stranito.

- Evitare che tu faccia la peggior figuraccia della storia.- lo avvertì il biondo.

Sasuke sospirò e incrociò le braccia, forse Naruto aveva ragione ed era un po’ubriaco.

-Nessuno?-  chiese Kankuro, che per fortuna non si era reso conto delle intenzioni dell’Uchiha.- Allora  andiamo io e Kiba!-

- Temari, credi che sia un bene continuare a lasciarlo bere?- chiese Gaara guardando come suo fratello faceva lo stupido in modo sorprendente.

- Be...lascialo fare, già ce ne preoccuperemo dopo...-

- Via tutti e due!State distruggendo la canzone!- gridò Ino lanciando loro arachidi- Quella canzone la deve cantare uno che realmente la senta, e non che lo faccia solo per ricevere applausi!- continuò la kunoichi.

- Andiamo Ino, calmati, non lo fanno poi così male…- disse Sakura cercando di tranquillizzarla.

- Non so tu, ma io ancora non mi sono arresa riguardo Sasuke-kun!

E questo cosa centra?” si chiese mentalmente Sakura cercando di fermare la bionda.

- Povera te se ti avvicini a Sasuke, bionda finta!- questa volta fu Karin quella che si mise a discutere.

- Bionda finta? Ma se sai più tu di tinta e lenti a contatto che io, strega!

- Io, tinta ?- quello sembrò offenderla-  sei una scrofa!

- Ragazze! Ora basta!- Tenten e Sakura si misero in mezzo alle due, evitando il possibile conflitto.

-Credo che dovremmo ritirare l’alcool dalla tavola…- disse Gaara osservando il litigio che si stava mettendo in atto, dal momento che Karin si era messa a sbraitare contro le altre due.

- Lasciale fare, Karin prima o poi si calmerà…- intervenne Juugo bevendo un po’di sake.

- Non lo dico solo per loro, credo che tutti stiano esagerando, se perfino l’Uchiha ha bevuto più del dovuto…-  disse indicandolo.

- Io non faccio stupidaggini- protestò questi guardandolo fisso.

- Se continui a bere finirai col farle...- lo avvertì Gaara.

Sasuke scosse la testa e si concentrò sui nuovi cantanti, il trio formato da Kakashi, Yamato e Iruka, a quanto pareva, anche loro avevano bevuto più del dovuto.

-Ah…- sospirò rassegnato, anche lui voleva ubriacarsi, dimenticarsi chi era, fare l’idiota per un po’, divertirsi fino allo sfinimento, dormire e alzarsi con mal di testa o con Naruto urlandogli, questo era ciò che voleva, ciò nonostante, era da più di dieci minuti che il biondo gli aveva sequestrato l’alcool necessario per compiere ciò.

- Sembri un vecchio lamentoso. Per caso non ti diverti?- chiese Naruto ridendo leggermente della faccia che faceva Iruka quando cantava con gli altri due.

 Sasuke scosse la testa finché non diresse i suoi occhi neri sul viso del biondo.

- Sì… però vorrei ubriacarmi.- rispose sinceramente.

- Perchè?- chiese il biondo ancora senza guardarlo.

- Voglio commettere stupidaggini, voglio dimenticare per un momento chi devo essere.-

- E perché non lo fai senza alcool?- chiese questa volta guardandolo attentamente con i suoi occhi azzurri.

- Perchè non potrei...-

- Bene, io non voglio farti da balia, per cui... che facciano da balia a noi...- detto e fatto. Il biondo prese una bottiglia di buon sake e la mise in mezzo a loro due. – Prima una, poi verrà la successiva- disse dandogli un bicchierino e sorridendo come un tempo.

Sasuke sorrise. Per una volta, poteva fare le cose senza pensare, e se erano in compagnia del suo miglior amico, ancora meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NB: chiedo scusa per il mio ritardo, ma lo studio e le feste immani dopo, mi hanno tenuta lontana dal mio computer più del dovuto. L’autrice e io ringraziamo di cuore chi ha letto e recensito. 

Giulychan: mmm Gaara-kun lo adoro anch’io, apparirà ancora in questa fiction anche se si tratta pur sempre di una sasu/naru… chissà che non mi riesca di convincere l’autrice a scriverne una su Gaara, io ci provo non si sa mai!

Tsuyuko: grazie, io e l’autrice apprezziamo molto, farò il possibile per mantenere la correttezza grammaticale e lessicale. Io faccio tutto da sola senza beta- reader, perciò se mi sfugge qualcosa non esitare a farmelo presente!

Please lasciate un commentino…^_^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** un sentimento, un pranzo, un'amicizia ***


Naruto se removió incomodo, intentando ocultarse de luz que se filtraba por la ventana¿Acaso anoche no se acordó de bajar las persianas o correr las cortinas

Un sentimento, un pranzo, un’amicizia

 

 

 

Naruto si rigirò incomodo, cercando di nascondersi dalla luce che filtrava dalla finestra. Per caso la sera precedente si era dimenticato di abbassare la persiana o di chiudere le tende? Si alzò di scatto, la notte prima...l’ultima cosa che ricordava era Sasuke che gli sorrideva con un bicchierino di saké in mano e lui che gli serviva l’alcolico.

Che diavolo era successo dopo? E come era arrivato in camera sua? E perchè nessuno aveva chiuso le persiane? Scosse la testa e si mise in piedi in un balzo, pronto per andare in bagno a rinfrescarsi la faccia; magari quello gli avrebbe rischiarato le idee, dopo si sarebbe preso una pastiglia per il mal di testa che lo stava uccidendo e una tazza di caldo ramen. Si sarebbe preoccupato più tradi di ricordare qualcosa.

Quale sorpresa fu la sua, quando, all’aprire la porta del bagno, incontrò l’Uchiha sotto il getto d’acqua, con la tendina non tirata e completamente nudo, anche se ciò permetteva di vedere un piccolo ematoma sulla coscia sinistra. Chiedendosi internamente perché l’Uchiha si era fatto male, non si rese conto che il soggetto in questione si era girato verso di lui.

- Ti senti meglio?- chiese senza metter riparo al modo in cui il biondo lo guardava.

- Buongiorno – rispose l’altro chiudendo la porta del bagno e camminando verso il lavabo.

- Buongiorno...- rispose guardandolo stranito- per caso ti senti ancora male?- chiese chiudendo il getto d’acqua.

- Mi fa male la testa…- rispose stavolta aprendo il rubinetto d’acqua fredda.

L’Uchiha inarcò le sopracciglia in un’espressione di superiorità .

- Non mi sorprende, ieri hai bevuto più di quattro bottiglie di saké, be’, in effetti, ne abbiamo bevute dieci, ma tu solo ne hai bevute quattro – rispose raccattando lo shampoo senza guardare l’espressione di spavento che illuminava il viso del biondo.

- Ho fatto qualcosa di strano dopo?- chiese.

- Ecco… abbiamo, io non mi sono ubriacato ero un po' brillo, così siamo finiti a cantare col karaoke e dopo ci siamo divertiti a giocare nel parco giochi, anche se non siamo stati i soli, Kakashi, Yamato, Iruka, Kiba, Kankurou e Chouji anche loro erano su di giri… anche se la festa è finita quando Kankuro e Chouji hanno rotto un’altalena. I vicini sono usciti a protestare, lanciandoci oggetti vari; una donna mi ha lanciato una padella e mi ha colpito la coscia, come puoi vedere…- disse toccandosi leggermente la parte lesa- dopodichè siamo tornati a casa, correndo, ma risulta che l’aver corso così di fretta ti ha steso e così hai vomitato all’ingresso, dopo che hai finito "signor fontana", ti ho messo a letto e non ti sei svegliato fino a stamattina.- in quel momento raccatto anche il gel da corpo- tra l’altro, i regali te li daranno questo pomeriggio, te li avremmo dati ieri, ma…tutti erano ubriachi, incluso te -

- E perché tu non ti sei ubriacato?- chiese asciugandosi il viso

- Ho bevuto... ma non abbastanza da perdere il senno, anche se in realtà era quello che volevo…- dopo essersi insaponato, Sasuke cominciò a sciacquarsi.

- Senti...hai parlato più di qualunque altro giorno da quando ti conosco- disse Naruto, lasciando l’asciugamano appeso e aprendo la porta del bagno.

- Magari sono ancora un po’ brillo-

- Sarà per quello-

Naruto chiuse la porta lasciando l’Uchiha e i suoi pensieri dentro il bagno, anche se, non appena lo fece, si ricordò vagamente di qualcosa, calore, un leggero sfarfallio, piacere e tocco lieve di pelle sulle sue labbra, e quella pelle aveva un proprietario, era colui che aveva appena lasciato in bagno.

In quel momento non lo aveva notato, ma l’Uchiha aveva un cerotto sulla spalla. Per caso lo aveva colpito pure lì la padella? Sperava fosse quello.

 -Sasuke - aprì la porta all’improvviso e puntò gli occhi in quelli neri di lui, che adesso lo guardavano attentamente- ieri ti ho baciato, morso, e stretto, o qualcosa di simile? – chiese senza inibizioni; tanto valeva essere diretti e sinceri, che indiretti e bugiardi.

- Hai fatto tutte e tre le cose- prese un asciugamano e se lo cinse sui fianchi.- mi hai baciato la fronte, il naso, le guance e il mento, mi hai morso il collo, le spalle e le orecchie e mi hai abbracciato per tutto il cammino verso casa- rispose asciugandosi i capelli con un altro asciugamano.

- Il fatto che ho vomitato…

- Era una bugia, né abbiamo corso, né hai vomitato - fece una pausa- credevo che, se ti avessi raccontato la verità, non mi avresti creduto - rispose guardandolo intensamente di nuovo.

- Voglio la verità - rispose.

 - Bene...andiamo sul divano...- disse camminando verso di lui.

- Perché?- chiese irrigidendosi un po’.

- Non voglio parlare in bagno.

- Va bene-

Il tragitto dal bagno al salotto gli sembrò eterno; era sicuro fossero solo a due passi, però…lo stesso gli sembrò eterno.

- Rilassati, non hai fatto nulla di male- sentendo il nervosismo del minore.

- Baciarti, morderti e stringerti non sono ragioni sufficienti come per sentirmi male e teso?- chiese

- Quello infastidito dovrei essere io, non tu - si volse a fronteggiarlo, stando in piedi ad un metro dal divano.- e non lo sono, perciò rilassati -

- Perchè non sei infastidito?-

- Perchè non mi ha dato fastidio che tu facessi quello, mi avrebbe infastidito se lo avesse fato qualcun altro, ma non tu, sei mio amico, non vedo perché dovrei sentirmi male se tu mi baci, mi mordi, o mi abbracci -

 -Sasuke…-

- Preferirei non dicessi quello che stai per dire- rispose guardandolo un po’ spaventato; forse aveva parlato troppo, anche se era stato sincero. In nessuno momento in cui Naruto si era comportato così, si era sentito infastidito. Assolutamente.

- Dimmi, che cos’è che abbiamo fatto dopo che ti hanno lanciato una padella -

- Abbiamo deciso…- Sasuke si sedette sul divano- che la festa era finita, cosicché ciascuno se n’è tornato a casa, allora ti sei avvinghiato a me come una ventosa.

Naruto si mosse scomodo sul divano. Da quando l’Uchiha era tornato non era stato capace di avvicinarglisi molto e risulta che da ubriaco gli si era avventato addosso. Chissà era vero. Era tantissima la voglia di tornare a vederlo.

-E…?- chiese timoroso.

Per qualche ragione l’Uchiha non rispose. Per caso se avesse parlato si sarebbe tradito come prima? Neppure lui lo sapeva, perciò decise di fare orecchie da mercante.

- Niente, ti ho messo a letto e ti sei addormentato- rispose semplicemente fissando un vaso che aveva di fronte, con lo sguardo perso.

-Però…- in quel momento, il campanello suonò, lasciando Naruto con le parole in bocca.

Sasuke si volse verso la porta, di nuovo quel suono stridente e persistente. Mostrando la sua tipica espressione d’indifferenza, nascose un sospiro di sollievo (che fece internamente). In quel momento il campanello rimbombò sul suo timpano. 

- Vado ad aprire-  mugugnò l’Uchiha alzandosi.

Naruto non lo guardò né male né bene, forse a furia di stare con l’Uchiha aveva imparato a dimostrare indifferenza quando voleva frenare un emozione forte o semplicemente lo stesso odio che sentiva in quel momento, non gli lasciava mostrare emozione alcuna

Sasuke, dal canto suo, aprì la porta mentre avvertiva lo sguardo gelido del biondo sul collo. Perchè si era arrabbiato così? Pensò che neppure lo stesso Naruto lo sapeva.

Era Sai.

- E tu cosa vuoi?- sbottò camminando improvvisamente verso la cucina a cercare dell’acqua. Quel giorno era tutto il tempo che parlava e questo gli causava una secchezza permanente in gola.

- Sono venuto a dirvi che alla fine ci siamo messi d’accordo per le cinque, porteremo salatini, rinfreschi e cose del genere...- disse entrando e appendendo la giacca che indossava all’attaccapanni.

- Niente alcool- replicò Naruto dal divano, dove Sai si avvicinava con un sorrisetto.

-Tranquillo, visto quel che è successo ieri abbiamo deciso di non toccare nuovamente l’alcool, soprattutto il professore della accademia, Iruka, che ha detto che non aveva mai avuto un mal di testa tanto persistente e fastidioso come quello di stamattina- ampliò il solito sorriso falso che era solito mostrare, anche se già sembrava avere un tocco di sincerità.

Naruto lo guardò di sottecchi e di sottecchi guardò come l’Uchiha, (che si stava bevendo la bottiglia intera a sorsate) guardava male Sai, naturale, lui ancora non aveva digerito il fatto che lo avessero sostituito. Lui poteva pure andarsene, ma il suo posto sarebbe dovuto rimanere vuoto e nessuno, ma assolutamente nessuno, lo poteva occupare, o almeno quella era la conclusione a cui era giunto Naruto.

- Bene, qualcuno può offrirmi dell’acqua? Sono assetato…- disse il ragazzo con un altro sorriso, stavolta, rivolta in particolare all’Uchiha.

 - Mi dispiace è finita- disse mostrandogli la bottiglia vuota.

Naruto sospirò rassegnato, l’Uchiha si era bevuto la bottiglia di un litro e mezzo da solo, se perlomeno avesse detto che il parlare comportava tante conseguenze...ed eccole lì, un abbuffata d’acqua, anche se quantomeno quello era sano.

- Peccato...e qualcosa da bere?- disse tralasciando di sorridere, seppur continuando a parlare con quel tono che faceva tanto arrabbiare l’Uchiha.

Naruto, temendo la risposta di Sasuke, prese l’iniziativa.

- Ci sono altre bottiglie d’acqua nella dispensa, vado a prenderne una - detto ciò si alzò e andò verso la piccola dispensa dove mettevano la spesa.

- Sembra che tu avessi sete, vero Sasuke-kun?- chiese innocentemente Sai.

- Per te solo Sasuke- lo corresse, afferrando una pentola da sotto una mensola.

- Cosa intendi cucinare, Sasuke-san?- chiese alzandosi con l’intenzione di aiutarlo.

- Ramen- rispose seccamente mettendo la pentola sotto il rubinetto dell’acqua.

- Posso rimanere a pranzo?- chiese vedendo come la pentola si riempiva d’acqua.

Quello lasciò Sasuke  di ghiaccio, che rompiscatole…

-         Certo a Sasuke non gli importerà cucinare per uno in più, vero?- rispose Naruto con una caraffa in mano ed esibendo un sorriso sinistro all’Uchiha, dietro uno totalmente sincero.

Sai, ovviamente, non sembrò accorgersi di questo. In quanto a emozioni vinceva ancora lui, Sasuke almeno sapeva trarre le conclusioni nascoste dietro un sorriso, un occhiolino, una lieve carezza (alle quali ultimamente era più che abituato con i continui assalti di Karin per portarselo a letto, cosa che causava una tremenda e forte discussione con Ino e più tardi con Sakura, che finiva sempre con Juugo proteggendo la rossa e Tenten e Hinata le altre due: un assoluto spettacolo)

- No, naturalmente…- sussurrò lasciando la pentola sul fornello con rabbia repressa.

- E’ sicuro che Sasuke cucina bene?- chiese Sai vedendo come il menzionato si accingeva a preparare la colazione.

 - Oh, rimarresti sorpreso di quello che è in grado di fare...- replicò il biondo fissando le spalle del moro.

- Vediamo- disse felicemente sedendosi su uno sgabello del bancone che separava la cucina dal soggiorno.

- Si, vediamo come gli viene oggi…- anche Naruto si sedette al bancone ad aspettare.

- Sentite, se volete mangiare vi conviene aiutarmi, anche solo a tagliare gli ingredienti- disse lasciando loro una ciotola con gli ingredienti da tagliare.

Naruto e Sai si guardarono sorpresi tra loro; sembrava proprio che il pasto non sarebbe risultato gratis.

- Certo, vado a cambiarmi, e tu Naruto dovresti fare lo stesso.- lo ammonì l’Uchiha.

Fu allora quando il biondo si rese conto: l’Uchiha era ancora nudo a parte uno striminzito asciugamano che mostrava più che coprire e lui era ancora in pigiama. Che bel panaroma aveva avuto Sai all’entrare.

- Dovrei vigilare che la pasta non bruci, no?- chiese Sai.

- Non, “dovresti”, “devi”- ribattè l’Uchiha chiudendo la porta  di camera sua di botto.

- Torno subito- disse il biondo andando a cambiarsi pure lui.

E pensare che Sai era venuto con l’intenzione di scroccare un pasto, oltre che ad avvisarli, dato che lui non aveva voglia di cucinare…

Due minuti più tardi  l’Uchiha e l’Uzumaki uscirono dalle rispettive stanze cambiati e completamente ripuliti.

- Ti conviene che la pasta non si sia bruciata- avvertì l’Uchiha cammiando verso i fornelli.

- E’ in perfette condizioni, non ha assolutamente sentito la mancanza delle tue atttenzioni- rispose l’altro tagliando la carne a pezzettini.

- Bene, anch’io...- disse Naruto, arrotolandosi le maniche sui gomiti proprio quando il campanello iniziò a suonare.

- Di nuovo? E adesso chi sarà? – disse più a se stesso che rivolto agli altri due interlocutori.

- Se è un’altra persona che viene a mangiare, non magia, perchè non ho fatto tante porzioni- si lamentò l’Uchiha mentre Sai rideva leggermente di lui, soprattutto del grembiule aracione che indossava, anche se lui non doveva ridere troppo dal momento che indossava un’altro grembiule colore arancia- butano.

- Ciao Naruto, avevo pensato che potremmo mangiare tutti e tre insieme, così rimango e vi aiuto a prepare tutto per questo pomeriggio …- si udì la voce di Sakura sulla soglia.- Ho portato appunto da mangiare, spero che non abbiate già incominciato a cucinare...- aggiunse.

- In effetti...stavamo già preparando del ramen....e anche Sai rimane a mangiare...- rispose Naruto lasciando entrare la ragazza.

- Ma va…-  all’improvviso Sakura comparve nel soggiorno-cucina e fece una faccia strana.

Sasuke con un grembiule dalle tonalità arancioni e Sai con un grembiule arancione-butano, i due cucinando, ma ciò che di più la colpì fu Sasuke, lì tutto modesto davanti ai fornelli … scosse il capo con forza. Quello sembrava quasi un sogno, tre uomini attraenti, con grembiule, assieme e cucinando. Definitivamente era un sogno.

- Vuoi qualcosa da bere nel frattempo, Sakura-chan?- sentì che gli chiedeva Naruto.

La ragazza tornò alla realtà in un istante.

- Sì, della Coca-cola  andrebbe bene…- avanzò e lasciò il vassoio col mangiare che portava sul ripiano.

- Oh!Okonamiaky!- esclamò Sai guardando il contenuto del vassoio.

- Sì, l’ho preparato io, anche se be’, mia madre mi ha aiutato...- disse mostarndo la lingua e grattandosi leggermente la nuca. – Comunque...questo è il club di cucina o qualcosa del genere?- chiese mentre Naruto le offriva la bibita.

- Potrebbe, perchè le doti culinarie di questi due sfiorano l’inesistenza: Naruto sa solo cucinare ramen e per come Sai ha pelato le patate e tagliato la carne, non è che abbia un’idea precisa di come si cucina.- rispose l’Uchiha togliendo la ciotola al biondo e al moro.

Sakura rise suavemente guardando la faccia degli offesi Naruto e Sai.

- Hai bisogno d’aiuto, Sasuke-kun?- chiese.

- Apparecchia con Naruto e Sai- disse semplicemente, mentre svuotava le ciotole nella pentola.

La ragazza assentì e si diresse verso il tavolo ad aiutare i ragazzi.

- Se volete un giorno vi do delle lezioni di iniziazione alla cucina- disse amabilmente, posando i piatti.

- Buona idea, così non dovrei sopportare Sasuke che si lamenta per il ramen o perchè deve cucinare sempre lui- rispose Naruto aiutando con le posate Sai.

- E’ pronto- disse l’Uchiha avvicnandosi con la pentola al tavolo mentre Sai portava l’Okonamiaky.

Dopo aver servito le porzioni corrispondenti, il cuoco si sedette sulla sedia accanto alla parete, proprio di fronte a Sai, che aveva al suo fianco Sakura, che rideva debolmente di Naruto, che si era scottato.

- P-perchè non mi hai avvisato che scottava?!- chiese tossendo e portandosi un bichiere d’acqua alle labbra.

- Credevo che si notava già dal vapore che c’era...- rispose con sincerità.- e pulisciti, che ti esce il brodo dal naso, bestia- lo rimproverò lanciandogli un tovagliolo in faccia.

- Teme…- gli rispoe guardandolo male.

Sakura rise. Certamente quella dose di stupida normalità era necessaria. Finalmente Naruto aveva ritrovato il sorriso e Sasuke era tornato, però...pensava che questo l’avrebbe resa ultremodo felice ma si rese conto che ciò che la rendeva davero felice era il sorriso di un certo biondo. Era quel sorriso tanto sincero che la faceva sorridere a sua volta,  e perchè continuare a negarlo, anche se litigava con Karin e Ino per Sasuke cosa che non smetteva di essere un’abitudine, a lei chi...

- Sei distante, racchia- sentì dire da Sai mentre questi le passava una mano davanti alla faccia.

- Cosa ti è stato detto riguardo i maledetti soprannomi?- sussurò alzando lentamente il pugno mentre una venetta minacciosa compariva sulla sua fronte.

Sai comprese in quell’istante che tutte le donne di quel villaggio( almeno quelle che lui conosceva) avevano un carattere da cani, be’, eccetto la dolce Hinata, che arrossiva quando guardava un certo biondo e un certo rossino la guardava. Lui ovviamente, si era reso conto di questo la notte precedente.

Da parte sua, l’Uchiha la pensava come Sakura: il sorriso di Naruto, tanto puro e sincero, dava sollievo a qualsiasi male e inoltre si impadroniva di te come una droga, ti rendeva assuefatto a lui e totalmente dipendente, per di più, le labbra di Naruto, come i suoi morsi, erano così soavi e ardenti... scosse il capo bruscamente, togliendosi quell’immagine dalla mente, che lo aveva torturato per tutta la notte e la mattina.

- Perchè siete tutti così assenti oggi?- chiese Sai prendendo un involtino di polipo dal vassoio di Sakura.

- Deve essere l’alcool di ieri...- rispose debolmente l’Uchiha bevendo un buon sorso d’acqua.

- Certo, per la baraonda che avete fatto- disse Sakura.

- Hey Sakura-chan, io ero molto ubriaco?- chiese il biondo che voleva un’altra verisone oltre a quella di Sasuke.

- Abbastanza, anche se pureSasuke-kun era ubriaco, ma non tanto come te. Invece, chi ha bevuto e non ha mostrato gli effetti dell’alcool, è stato Sai.

- Sì anch’io ricordo vagamente qualcosa del genere …- aggiunse l’Uchiha.

- Io si che non ricordo niente...- si lamentò Naruto, mettendo un piccolo broncio.

- Non che tu ti sia perso tanto, solo un bel po’ di idiozie da parte di Kakashi-sensei e Yamato…- gli rispose Sakura.

- Si, ma sicuro che era divertente oseervarli- replicò.

- Non molto, io non c’ho trovato nulla di divertente- si lamentò Sai- l’unica persona che mi ha fatto divertire sei stato tu e Sasuke cantando “ We are the champions…”-

Naruto arrossì. Lui, cantando? Sicuramente lo aveva fatto malissimo anche se...se pure Sasuke aveva cantato non si era reso ridicolo lui soltanto.

- Si, quello è stato divertente- rise Sakura.

- Lasciate perdere, ok?- sbottò Sasuke in segno di protesta; lui non voleva parlare dell’idiozia del karaoke la notte precedente.

- Uff… l’Uchiha si è arrabbiato…- disse Sai emettendo uno sbuffo a mo’ di burla.

Sasuke inchiodò con uno sguardo glaciale Sai, il quale inarcò un sopracciglio, non conoscendo ancora il significato di quello, che era: ancora una parola e ti appendo per la lingua.

- Ragazzi calmatevi- tentò Sakura- e aiutatemi a portare il dolce -

Nè Sasuke nè Sai fecero per muoversi. Ne avevano a sufficienza con il dover mantenere un combattimento alla pari di sguardi assasini.. Perchè Sai… di sguardi ancora non ne sapeva molto, faceva già fatica con i sorrisi.

- Lasciali perdere, quando Sasuke fa lo stupido in versione Sono il migliore, e se ti metti contro di me la pagherai, non c’è verso di schiodarlo... - disse Naruto alzandosi e sparecchiando.

Sakura inarcò un sopraciglio. Perchè quanto più stava vicino ai due, tanto più si rendeva conto che l’uno conosceva l’altro meglio di se stesso?

- E’ strano, non sei più chi eri solito essere Naruto - gli disse quando entrarono in cucina.

- Immagino di essere cresciuto, no?- dise sorridendo, incrociando le braccia dietro la testa e sorridendo come un tempo.

- E molto, sei perfino pià attraen ----

- Cosa c’è per dolce?- chiese Sai dal soggiorno.

- Per te latte pieno di -----.

- Sasuke- lo rimproverò leggermente Naruto.

Era risaputo da tutti che Sai eSasuke non andavno d’accordo ma, a volte, l’Uchiha esagerava.

- Già, e adesso sono io il cattivo...- susurrò lasciando il vassoio nel lavello- il vassoio te lo potrai portar via subito dopo- disse a Sakura indossando di nuovo il grembiule e tirandosi su le maniche.

- Non vuoi il dolce?- chiese sorpresa vedendo come il ragazzo si accingeva a lavare i piatti.

- Ho perso l’appetito - disse aprendo il rubinetto con una manata, che per come suonò, dovette fargli molto male.

Sakura lasciò lui e suoi pensieri e prese i piatti che Naruto aveva tolto in anticipo.

- E io cosa ho fatto all’Uchiha?- chiese innocentemente Sai, vedendo come Sasuke sfregava con forza la teglia.

- Non sai che lui è molto sensibile?- chiese Naruto.

-Sensibile? Abbandonare i suoi compagni e non voler saper niente di loro è essere sensibili? Secondo le mie letture quello è---

- Non in quel senso Sai- chiarì Sakura- intende a livello emotivo, al fatto che se lo contraddici non la prende bene o qualcosa dl genere...-

- Che tipo strano...- disse mettendo all’improvviso una cucchiaiata in bocca 

In cucina, a Sasuke gli si formò una venetta in fronte- Senti chi parla, quello che non sente nè soffre...- replicò arrabbiato.

- Be’ mi sembri più strano tu, signor blocco di ghiaccio-sensibile.-

Quando l’Uchiha stava per replicare qualcosa, Naruto parlò.

- Per un momento potreste stare zitti entrambe? Perchè deve essere sempre così? Non potreste vivere pacificamente?

- Chiedi l’impossibile Naruto…- Sakura lo guardò in modo veramnte tenero. Tentando di fargli capire che quei due non sarebbero mai stati realmente compatibili.

-Ah…- Naruto sospirò rassegnato, bel lavoro pomeriggio li aspettava.

 

 

 

NdT: chiedo scusa per il ritardo. Il mio pc era morto e ora finalmente è resuscitato. Per di più avevo perso il file tradotto e ho dovuto ricominciare da capo. L’autrice Ankin ringrazia tutti quelli che leggono e recensiscono, e io mi unisco a lei.

 

Commentino?^^

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ricordi scomparsi ***


Capitulo 3: Recuerdos desvanecidos

Ricordi scomparsi

 

 

 

Dopo aver lavato i piatti i quattro preparano un  po’ la casa per tutti quelli che sarebbero venuti, togliendo alcuni tavolini per fare spazio e posando i piatti che sarebbero stati riempiti di cibo di cui (secondo Sakura)  Kankuro, Kiba e Shino si erano incaricati di comprare.

Seduti sul divano, rimasero in silenzio. Per qualche ragione nessuno aveva qualcosa da dire, cosa strana dato che Naruto trovava sempre un argomento di conversazione; però questi sembrava assente, come Sasuke del resto,  il quale si era seduto sulla poltrona e aveva chiuso gli occhi e aveva incrociato le braccia come se stesse dormendo. Dal canto suo Sai sfogliava curioso una rivista che si trovava sul tavolo e Sakura cominciava ad annoiarsi.

Tanto silenzio non era normale. Dove erano finiti i battibecchi tra Naruto e Sasuke  e tra Sasuke e Sai?

Dal momento che pure lei non aveva nulla da fare, si dedicò di nascosto a osservare Naruto che fissava l’Uchiha. Così facendo non si rendeva conto che lo stessero osservando a sua volta.

 Sai sollevò un momento lo sguardo, osservando la catena che formavano i tre. A dire il vero quando era venuto, aveva notato e aveva trovato Naruto con un viso molto serio.  Poteva darsi che Sasuke gli avesse detto quello che realmente era successo la notte prima…quando l’Uchiha lo aveva portato a letto e lui lo sapeva, visto che era presente.

-         Senti Naruto, ti ricordi cosa è successo ieri notte?- chiese abbassando la rivista mentre il biondo lo guardava con un sopracciglio inarcato e Sakura si girava esaltata verso di lui.

-         Quel poco che mi ha raccontato Sasuke - rispose mentre l’Uchiha apriva gli occhi.

-         Già… e cosa ti ha raccontato?

-         Niente di rilevante, l’episodio della padella e cose simili – tagliò corto l’Uchiha quando Naruto stava per parlare. L’ultima cosa che voleva in quel momento era parlare di ciò che era successo data la presenza di Sakura.

-         Be…questo significa che ti sei mangiato qualche parte.

-         Lascia stare, va bene?

Sai assentì. Se l’Uchiha non voleva parlare…

-         E’ successo qualcos’altro Sasuke?- chiese nervoso e timoroso il biondo

-         Nulla di importante, ok?

Ma quello non sembrò convincerlo.

Sakura si imbronciò. Era certa che quel giorno non si era molto accorta di ciò che era successo alla festa ma, da quello che vedeva, era successo qualcosa a Naruto e questo le dava fastidio, essendone ancora all’oscuro.

-         Perché tanti segreti?- chiese guardando Sai ancora imbronciata. Quella cosa non le piaceva. Lei voleva sapere tutto. Sai semplicemente scrollò le spalle, un po’ perché non capiva perché i due ninja si nascondessero, un po’ perché -a dire il vero- non è che sapesse tanto, lui solo aveva visto finchè

-         Non c’è nulla per cui tu debba preoccuparti Sakura. Naruto non si trovava molto bene e per rispetto verso di lui non vogliamo che troppa gente lo venga a sapere…- rispose Sasuke.

“Troppa gente” si chiese mentalmente Sakura. Per caso stava insinuando che lei non aveva diritto di sapere cosa era successo al suo migliore amico?

Sembrava che quella domanda le si fosse incisa in fronte dato che Sasuke si imbronciò a sua volta, un po’ infastidito per il principio di  rabbia che dominava la ragazza.

-         Sasuke ritieni che non sono sufficientemente amica di Naruto per sapere cosa gli succede?- chiese facendo notare la sua arrabbiatura , e facendo in modo che Naruto si sorprendesse. Sakura arrabbiata perché gli nascondevano cose su di lui? Cosa stava succedendo? E perché sentiva un bel sfarfalìo nello stomaco quando la ragazza si preoccupava per lui?

-         Non ho mai detto questo e non ho mai pensato che tu dovessi stare lontana dalla vita di Naruto, ma non è qualcosa che riguarda solo lui, capisci?- fisse tagliente, impedendo una possibile replica.

Sakura chinò il capo sconfitta, lei…

-         Sasuke non dovresti essere così duro con lei, dopo tutto quello che ha fatto per te…- Naruto si avvicinò alla ragazza e circondò con un braccio le sue spalle.

Sasuke ebbe un piccolo tuffo al cuore unito al dolore che gli attraversava tutto il corpo. Cos’era quella sensazione? E quella voglia di staccare Naruto dalla ragazza e obbligarlo ad abbracciare lui?

-         Non sono stato duro. Ho detto solo la verità – rispose alzandosi di scatto e rinchiudendosi in camera sua.

-         I-Io credo che andrò ad annaffiare le piante di fuori.- disse Sai alzandosi e andando verso la cucina a cercare un annaffiatoio. Lì c’era una tale tensione da poterla tagliare con un coltello.

-         Sakura-chan?- chiese debolmente confortandola col suo abbraccio.

-         N-Naruto io…- sollevò leggermente il suo volto e piantò gli occhi smeraldini in quelli zaffiri di lui. Quella posizione, quello sguardo e quel sussurro del suo nome, gli fecero ricordare qualcosa.

 

FLASHBACK

 

-         Sai? Questa cosa è meravigliosa Naruto, non mi ero mai sentito così caldo

E fu allora quando sentì delle labbra setose sopra le sue, che avevano un leggero sapore a sakè… e quel bacio lo fece svegliare lentamente, obbligandolo a chiudere gli occhi per aumentare il piacere e…

 

FINE FLASHBACK

 

-         Sakura-chan! Cosa fai?!- chiese spaventato afferrandole le spalle e separandola da lui.

-         Perdonami … io, è stato solo un impulso…-balbettò la ragazza inchiodando lo sguardo a terra.

Naruto si toccò leggermente le labbra dove, appena pochi secondi prima, Sakura aveva posato le sue. Erano calde e soavi, ma…la sensazione di estasi che debolmente aveva ricordato non l’aveva sentita quella volta.

Lentamente la piccola bestia di inchiostro si ritirò da dove si era nascosta e si infilò per il buco della posta , proprio da dove era entrata.

-         Ebbene?- chiese Sai abbassandosi alla sua altezza , lasciando l’annaffiatoio  di fianco a dei rotoli di pergamena  che aveva per terra, uno con il disegno di una piccola bestia e l’altro vuoto, senza neanche un disegno. La bestiola si avvicinò al foglio bianco e scrisse  qualcosa nello stesso tempo in cui disegnava.- Così Sakura ha baciato Naruto – sussurrò Sai osservando il disegno.

-         Sai cosa fai qui? E cosa mormoravi?- chiese Ino avvicinandosi.

Per la prima volta Sai diede un salto per la sorpresa, arrotolando di colpo la pergamena dove la bestiola aveva riportato le sue informazioni.

-         Io? – disse indicando se stesso mentre metteva via velocemente le sue cose.- Annaffio le piante- e le mostrò l’annaffiatoio. Ino inarcò un sopracciglio ma non diede alla cosa molta importanza.

-         Sono stata con Shino, Kiba e Kankuro a comprare delle cose; abbiamo deciso di portare prima le bibite perché si raffreddino in frigo, loro porteranno più tardi da mangiare. Hanno detto che volevano comprare qualcos’altro… una torta mi sembra che abbiano detto, dal momento che ieri non abbiamo fatto altro che bere e cantare.- disse aprendo la porta senza smettere di parlare e guardando il moro, che faceva come se ascoltasse ma senza ascoltare davvero, nella sua mente c’era solo il bacio tra Naruto e Sakura e la gelosia di Sasuke che sarebbe venuta a galla in abbondanza non appena lui glielo avrebbe commentato.

-         E com’è che sei andata tu con loro?- chiese facendo vedere che manteneva una conversazione mentre Sakura e naruto si voltavano verso di loro.

-         Perché…- prima che Ino finisse scorse Sakura- e com’è che sei qui Sakura?- chiese lasciando le borse su una mensola.

-         Sono venuta ad aiutare, come  Sai – disse alzandosi e rispondendo con voce flebile.

-         Si ma tu non annaffi le piante – disse togliendo le bottiglie del rinfresco e passandole a Sai, che le metteva in frigo.

“No, io rubo baci”… pensò sentendosi improvvisamente male. Al suo silenzio Ino inarcò un sopracciglio.

-         Stai bene?- disse avvicinandosi a lei e posandole una mano sulla spalla. Quando Sakura stava per rispondere Sasuke comparve sulla scena.

-         Ah ciao Ino, quando sei arrivata?- chiese , avvicinandosi e prendendo un bicchiere per versarsi dell’acqua.

-         Da 5 minuti- rispose sinceramente senza usare quel tono mieloso che aveva utilizzato quando era bambina.

-         Senti Sasuke, non hai bevuto già abbastanza acqua?- chiese Sai fissandolo. Sasuke lo fulminò con lo sguardo.

-         E’ sano bere due litri di acqua al giorno- rispose portandosi il bicchiere in camera.

-         Sasuke-kun oggi è strano…- disse la bionda guardando come il ragazzo era scomparso in corridoio.- e anche tu Naruto- disse lanciandogli uno sguardo.

-         Sono solo stanco…sì è questo…vado a riposarmi un attimo…- e anche lui scomparve in camera sua. Ino guardò sorpresa il biondo. Cosa stava succedendo lì? Perché sembrava che tutti fossero preda della depressione?

-         Io continuerò ad annaffiare le piante- disse Sai avendo finito di riempire d’acqua l’annaffiatoio e uscendo fuori di nuovo. Proprio quando il ragazzo chiuse la porta Sakura singhiozzò.

-         Hey Sakura, cosa ti succede?- chiese impaurita Ino afferrandola per le spalle.

-         I-io…ho rovinato tutto, la mia amicizia con N-Naruto e…- cominciò a balbettare piangendo senza ritegno.

-         Hey, calmati va bene? Andiamo sederci così mi spieghi tutto…che adesso non ci capisco un’acca- disse guidandola verso il divano. Una volta che le due si furono sedute e Ino avesse avvicinato a Sakura  un pacchetto di fazzoletti di carta, questa incominciò a parlare.

-         Allora eravamo qui tranquilli, quando hanno incominciato a parlare di qualcosa che è successo ieri notte a Naruto e io mi sono arrabbiata perché volevo saperlo, volevo sapere cosa era capitato a Naruto e ho litigato con Sasuke-kun e lui mi ha rispsot male e se ne è andato e Sai pure, ad annaffiare le piante e… io sono rimasta da sola con Naruto … e l’ho baciato … ma lui mi ha respinta…-

Ino si concesse il lusso di riflettere un attimo. Sakura che baciava Naruto?questa era incredibile!

-         E.. perchè l’hai baciato?- chiese una volta che si fu ricomposta.

-         Perché sono innamorata di lui- rispose sinceramente mentre Ino esibiva un’espressione che era tra lo stupito, l’ironico e l’attonito.- Io… ho negato questa cosa una volta dopo l’altra ma…vedere il legame tanto stretto che lui ha con Sasuke-kun mi ha fatto ribollire il sangue, mi ha fatto agire nel modo che desideravo, mi ha…- si zittì un istante, aveva usato un verbo non appropriato- mi ha...eccitato- sussurrò mentre un rossore ricopriva le sue gote.

Ino smise di fare smorfie e accarezzò con pena la spalla della ragazza.

Dall’altra parte della porta Sai rifletteva. L’eccitazione non era un segno evidente di appetito sessuale? O almeno quello era ciò che dicevano i suoi libri. E adesso risultava che Sakura desiderava Naruto come… un pezzo di carne: come girava il mondo!

 

-         Avanti parla, Hinata. Perché mi hai dato appuntamento qui?- chiese Gaara giocherellando con la cannuccia del suo frappé.

-         Vorrei domandarti il favore di chiedere una cosa a Naruto per me Gaara-kun- ripose nervosa sfregandosi le mani, arrossendo e cercando di evitare gli occhi smeraldini del ragazzo.

-         Che cosa?- chiese irrigidendosi.

-         Vorrei che gli chiedessi  se io posso arrivare ad essere più di un’amica per lui- disse arrossendo di colpo moltissimo.

Gaara rimase scioccato per un momento, assimilando l’informazione. Lui non voleva dare una brutta notizia ad Hinata, ma era inevitabile avendo visto quanto erano zuccherosi il giorno prima gli amici- fratelli-rivali, Hinata non aveva alcuna possibilità.

-         Sinceramente- si armò di coraggio e l’affrontò- credo che il tuo desiderio sia irrealizzabile. Naruto vuole bene ad un’altra persona- disse mettendola bruscamente di fronte alla realtà.

-         Oh- disse tristemente- è Sakura-san vero?- chiese guardandolo negli occhi.

Lui non sapeva come rispondere a quello.

-         io… non so ancora chi sia…Naruto ha solo detto che amava una persona e per il modo in cui lo…- rettificò immediatamente, non era il caso di spaventare la ragazza-  la guardava ieri, posso dirti con sicurezza che non eri tu. Mi dispiace, però in amore le cose non vanno mai bene- disse sorseggiando la bibita.

-         Lo so però anche così…

-         Tranquilla. Presto incontrerai qualcuno di adeguato a te, per di più non sei brutta, né antipatica; fai una buona impressione e sicuramente qualche ragazzo si arrenderà ai tuoi piedi.

-         Grazie, Gaara-kun – rispose arrossendo.

 

 

 

 

 

-         allora… che torta prendiamo?- chiese Kankuro, gironzolando intorno al reparto freddi della pasticceria.

-         Non lo so…ce ne sono tanti, e di tanti gusti e tutte hanno un aspetto così delizioso…- disse Kiba osservando un ripiano in particolare, almeno era riuscito a scartare gli altri cinque.

-         Credo che una di cioccolato e panna piacerebbe a tutti – disse Shino al fianco di Kiba.

Kakuro smise di gironzolare e si avvicinò ai ragazzi.- ma è troppo normale Shino, guarda, qui ce n’é una  alla fragole con panna ai lamponi con fragole,...- non poté finire poiché una ragazza lo interruppe.

-         cercate qualcosa in particolare ragazzi?- chiese amabilmente, abbassandosi all’altezza di Kiba, che era rannicchiato.

-         Si, beh…- balbettò. Shino gli diede un calcio, visto che i suoi occhi si erano subito diretti alla scollatura della ragazza.

-         Cerchiamo una torta che possa piacere a tutti, per molte persone e che sia di compleanno - rispose Shino, mentre al suo fianco Kankuro guardava imbambolato la dipendente.

-         Allora…perché non provate quella al cioccolato con panna e fragole? E’ stupenda, di compleanno e piace a tutti- disse sorridendo e indicando una torta posta sul ripiano più in alto.

-         Allora prendiamo quella, bellezza.- sbottò Kankuro.

La ragazza arrossì furiosamente.- ve la porto immediatamente- disse scomparendo da una porta che dava al magazzino.

-         L’hai spaventata!- disse Kiba guardandolo di sottecchi.

-         Cosa vuoi che la spaventi!- si scusò.

Kiba sollevo un sopracciglio a voler dire “ per caso non è ovvio?”

-         Basta- li interruppe Shino camminando verso la cassa, dove la ragazza aveva fatto la sua comparsa.

La ragazza sorrise e diede la torta a Kiba mentre Shino pagava.

-         Ecco il resto- disse

-         Grazie- ripose seccamente, scomparendo dal negozio.

-         Ciao, bella!- Kankuro salutò con la mano.

La ragazza rispose al saluto.

-         bene, cosa facciamo?- chiese Kiba.

-         Portate la torta a casa di Naruto, io andrò a comprare le candeline, ci vediamo lì- disse Shino scomparendo tra la folla che stava facendo al spesa, nonostante fosse l’ora della siesta.

-         Allora andiamo- disse Kiba incamminandosi verso la casa.

 

 

 

 

Sai pensò che oramai era stufo di stare lì spiando, per giunta ormai aveva finito l’acqua, così si decise a entrare in casa, facendo finta di nulla.

- Senti Sai c’è dell’acqua?- chiese Ino avvicinandosi al ragazzo, che metteva al suo posto l’annaffiatoio.

-         Si, in frigo.- rispose indicandolo.

Ino assentì leggermente e si diresse lì.

-         Credo che andrò a parlare con Naruto- disse all’improvviso Sakura quando Sai le si sedette accanto per passare il tempo a guardare la televisione.

-         Sakura aspetta un po’…- disse Ino avvicinandole il bicchiere.

-         Ma…ho bisogno di chiarire questo…-

-         Si, ma dagli più tempo. Naruto sicuramente è in stato confusionario se non ti ha ancora risposto- disse sedendosi tra Sai e Sakura.

-         Si…però…

-         Sakura, aspetta.- fu l’unica cosa  che disse prima di appoggiarsi totalmente allo schienale del sofà.

E Sakura aspetto che succedesse qualcosa.

 

 

 

 

Naruto guardava con lo sguardo fisso la foto dell’antico team 7, prima che si sciogliesse e due componenti cambiassero, uno permanentemente e l’altro occasionalmente, più un appoggio. In quella foto tutto era diverso: a lui piaceva Sakura e Sakura piaceva Sasuke, fin lì tutto perfetto però…si sa già che gli anni fanno cambiare i sentimenti e ora era tutto diverso. A Sakura piaceva lui e a lui piaceva però…d’altra parte lui voleva bene anche a Sasuke; in tutti quegli anni era diventato veramente importante per lui, tanto da giungere fino alla fine del mondo se fosse stato necessario.

Sospirò e lanciò la foto da una parte del letto, sdraiandocisi pure lui sopra, voleva pensare…però ciò non portava altro che ricordi di una notte di pura estasi, della quale neppure si ricordava tanto.

 

FLASHBACK

 

Lo spinse sul letto con una certa bruschezza e non gli importò del gemito di dolore che l’altro si lasciò sfuggire dalle sue labbra sottili di porcellana, l’unica cosa che gli importava in quel momento era sentirlo lì, sapere di averlo vicino, che non era un’illusione, che quegli ultimi mesi non lo erano stati, che finalmente era tornato da lui…e quello lo faceva eccitare in modo sorprendente, lasciandosi trascinare dalla parte più primitiva del suo essere, quella che bramava il sesso, quella che desiderava che tutte le cellule del suo corpo per alcuni attimi indugiassero nel godere della tremenda sensazione che il suo cervello inviava… quel piacere tanto avvolgente e squisito che non si poteva paragonarlo a nulla, neppure all’atto di mordere per la prima volta in estate, il tuo gelato preferito, che lasci sciogliere in bocca e che ti provoca un mare di sensazioni piacevoli, o quando scopri il piacere occulto di vedere o fare cose oscene alle spalle di tutti…o…

-         Naruto, questo non va bene…- quella voce, quella voce che lo ammagliava e lo lasciava in una sorta di trance senza neppure utilizzare quei maledetti occhi. Tuttavia i suoi occhi dicevano il contrario, dicevano di lasciar da parte i convenevoli e di spogliarlo immediatamente, che lo baciasse dappertutto, che gli facesse sentire quel piacere che pure lui era ansioso di poter conoscere, che lo prendesse e non lo lasciasse andare per tutta la notte…non per niente gli occhi sono lo specchio dell’anima.

E quella notte lo fece, culminò l’atto con un gemito talmente gutturale che sembrava impossibile che i vicini non se ne fossero accorti.

Ma qualcosa sembrava ancora non andare.

 

FINE FLASHBACK

 

Si svegliò di soprassalto, con il cuore che batteva il più velocemente possibile, e con un erezione che lui stesso non capiva come si fosse potuta formare, ma una cosa era chiara, anche se non voleva riconoscerlo: era per quella maledetta notte in cui aveva perso quell’unica innocenza che albergava nel suo essere.

Maledizione! Neppure ricordava la sua prima volta, ne il suo primo bacio, ne la sua prima sbronza!

Sperando che tutto quello passasse si coprì con il cuscino, coprendosi la faccia, vergognandosi della sua maledetta erezione, dei suoi maledetti ricordi, di quella maledetta notte e di se stesso. E quella vergogna era la cosa peggiore.

 

 

 

Ndt: ce l’ho fatta! In qualche modo ce l’ho fatta a finire di tradurre. Chiedo scusa ai lettori, sono imperdonabile, spero comunque che questo capitolo sia di vostro gradimento ( è tra i miei preferiti).

Ringrazio (anche da parte dell’autrice) Fre, Dragon Gio, Kagchan, Ryanforever, Ladykokatorimon, Giulychan, Tsuyuko, che hanno recensito finora, e tutti voi pazienti lettori.

Besos Lirio.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Buon viso a cattivo gioco ***


Nothing to lose

Nothing to lose

Capitulo 4: Buon viso a cattivo gioco

 

Sakura giocherellava con del filo che aveva tra le mani, pensava, anche se neppure lei sapeva a cosa. Sai guardava la tivù ed anche se sembrava la guardasse per davvero, in realtà non lo faceva, era concentrato sull’attacco di isteria che Ino da un momento all’altro avrebbe avuto a causa di tanto silenzio… le faceva rizzare i capelli sulla testa.

- Argh!! Questo silenzio mi sta uccidendo!- gridò Ino pestando con forza i piedi per terra.

Sai sospiró leggermente, se lo sentiva.

- be, cosa vuoi che facciamo, una partita a carte?- chiese ironicamente Sakura lasciando da parte il filo.

- Non sarebbe male, vedi tu dove…- gli rispose con lo stesso tono.

- Ragazze, ragazze, calmatevi…- disse Sai proprio quando  Sasuke appariva per la cucina di nuovo a bere…acqua come era abitudine in quel giorno.- senti Sasuke sei sicuro di stare bene?sei più pallido del solito e poi è tutto il giorno che stai bevendo acqua

- Sto bene, solo che la bevuta di ieri mi ha lasciato con lo stomaco un po’ sottosopra ed è per quello che bevo,  niente di che…- disse togliendo la bottiglia d’acqua dal frigo.

Sai fece una smorfia e si girò verso Ino e Sakura che continuavano con la stupida discussione

Proprio quando Sasuke lasciò il bicchiere nel lavabo e Naruto comparve sulla soglia dell’arco del corridoio, suonò i campanello. Sasuke guardò per un attimo l’orologio sulla parete e inarcò il sopracciglio: erano solo le quattro…

- Salve gente! Come va?- gridò Kankuro  visibilmente felice della vita una volta che Sasuke ebbe aperto la porta.

- Cosa ci fate qui così presto?- chiese Ino alzandosi e andando a prendere le borse della spesa che Kiba portava.

- Niente è che abbiamo riciclato i festoni di ieri e venivamo a metterli qui, così daranno un ambiente più festoso alla casa…- rispose Kiba lasciando le borse sul tavolo e andando a sedersi sul sofà.

- Bene, bene, e questo dove lo lasciamo?- chiese Kankuro alzando la scatola dove c’era la torta.

Immediatamente Ino gli si gettò addosso. Forse che il marionettista non aveva cervello?! Naruto era lì davanti!

- Sei idiota o fai finta?- sussurrò minacciosa.

- Donna… sa già a cosa siamo venuti, e poi cos’è un compleanno senza la torta? Te lo dico io, è una merda…- disse ricambiando lo sguardo di odio represso che la bionda gli lanciava.

- Lascialo nel frigo- rispose naruto troppo serio in confronto alla allegria che sempre manifestava.

Kankuro ed Ino si voltarono straniti verso di lui, assieme a Kiba che lo guardava di sottecchi, sai ch si era deciso infine a guardarlo, Sasuke che alzò lo sguardo con un sopracciglio inarcato e Sakura che aveva in viso un a espressione di totale preoccupazione.

- Ti senti bene?- chiese il ragazzo della sabbia passati degli scomodi secondi di silenzio.

- Mai stato meglio?- disse con un leggero tono ironico, facendo in modo che Sakura abbassasse la testa, sconfitta.

- Come no…pretendi che ci crediamo?- chiese Sasuke avvicinandosi a lui.

- Per lo meno potresti fingere e far finta che ci hai creduto come tutti gli altri- gli rispose squadrandolo. A quelle parole Ino e Kankuro smisero di mostrare la falsa espressione di sollievo.

- non sono così idiota come loro per farlo- disse  voltando il capo verso di loro.

- lo dicevo io che era troppo tranquillo ultimamente, non mancava troppo perché l’Uchiha tornasse a dire cavolate …- disse Kankuro un po’ schifato.

- Tu smettila di lamentarti e metti la torta nel frigo- gli disse Kiba guardandolo.

- vado…- disse in tono infantile andando verso il frigo.

Anche così il duello di sguardi fra i due ragazzi non era cessato.

- Sakura… -sussurrò Sai colpendola lievemente.

- Io ho già complicato abbastanza le cose, lasciami in pace- gli disse senza degnarsi di guardarlo.

Ma non fu Sai a parlare di nuovo per richiamare l’attenzione della ragazza dai capelli rosa, fu Naruto.

- Sakura, possiamo parlare in privato?- ordinò più che domandare, mettendo un’enfasi speciale sulle parole “ in privato”. Sasuke schioccò la lingua e si diresse verso la cucina a bere…acqua.

La ragazza lo guardò agli occhi e vide che anche lui la guardava, così senza via d’uscita si alzò e seguì il biondo nella sua stanza.

- Sentite…qualcuno mi potrebbe spiegare a cosa viene questo clima pessimo? –chiese Kankuro al vento.

Sai e Ino si guardarono tra di loro, e finalmente la bionda gli raccontò ogni cosa, la piccola discussione tra  Sasuke e Sakura, Sasuke e Naruto, Naruto e Sakura

- Ferma il treno Ino! Per che cosa sono venute fuori tante discussioni stupide?- chiese Kiba sedendosi nel sofà assieme a Kankuro.

- Per ieri notte- sbottò l’Uchiha dalla cucina, che per scaricare i nervi si era messo a pulire gli armadi.

- Perché pulisci?- chiese stupito Kankuro.

- Perché mi sono arrabbiato e se non posso discutere, devo pulire- sbottò ponendoci  più lena nel pulire.

- Perché non provi lo yoga? Mia madre lo fa e…- iniziò Kiba.

- L’ho già provato lo yoga, e non faceva che stressarmi ancora di più, inoltre così faccio qualcosa di utile…-

- Ma se questa casa nonostante abbia come abitante Naruto, è sempre splendente come uno specchio…- intervenne Sai.

- E’ perché mi arrabbio- rispose.

- Be ciascuno ha i suoi metodi… per esempio a Temari, quando si arrabbia, vien voglia di fare lavatrici, Gaara ordina le pergamene antiche per epoche e in ordine alfabetico, io lancio sassi contro un muro…ciascuno ha il suo metodo…se all’Uchiha gli piace pulire che pulisca allora, e guarda, offre anche un servizio la sua arrabbiatura…

- Le arrabbiature di Temari e Gaara pure- rimarcò Ino guardandolo di sottecchi.- la tua no…

- Be può darsi che la mia non sia molto produttiva, ma neppure quella di Temari, perché quando non c’è niente da lavare si arrabbia con me e si mette e a ordinarmi la camera, soprattutto l’armadio, ora camicie, ora pantaloni, ora d’estate, ora d’inverno, per tonalità… puoi credere che il mio armadio sembra una boutique di vestiti?!,

- tu non cambi molto il look a dirla tutta…- rispose la ragazza guardandolo chiaramente dall’alto in basso.

Kankuro avvampò e Kiba rise.

Estraneo a tutto quello, Sasuke solo pensava alla notte precedente, alla stupidaggine che avevano commesso entrambi andando in giro ubriachi,  per quei baci, per quelle carezze…che anche se tentava negarlo, non riusciva a  dimenticare, perché era stato in quel momento che si era sentito davvero felice.

Ma il campanello suonò e lo distrasse dai suoi pensieri.

- Apro io- senti dire a Sai.

- Ciao Sai- senti Shino dire sulla soglia.

- Ai…-  si lamentò portandosi il dito alla bocca, il pensare lo aveva distratto così tanto che non si era accorto di aver rotto un vaso.

- Oggi sei molto distante Sasuke-kun, c’è qualcosa che ti preoccupa?- chiese Ino avvicinandosi e prendendogli la mano mentre la curava.

L’ unica cosa che fece in quel momento fu sviare lo sguardo verso un angolo.

-          Senti se il responsabile di questo sei tu, dovresti proporti di parlare con qualcuno su…

-          Non sono io.

Ino alzò lo sguardo e inchiodò i suoi occhi azzurri sulla faccia scura dell’Uchiha.

- Allora parla con la persona che ti provoca questo malessere, parlare e chiarire le cose, non c’è miglior rimedio che questo…

Forse Ino due anni prima era fastidiosa ma come tutti era maturata, e questo gli faceva pensare che lui era l’unico che non aveva ancora fatto quel passo.

 

 


 

 

-          Naruto, cosa succede?- chiese Sakura lasciandosi cadere sopra il cuscino mentre il biondo aveva lo sguardo fisso alla finestra.

-           Non lo so- rispose sinceramente.

Sakura lo fissò.

- Mi dispiace - disse notando come un leggero tremito assaliva il biondo- ma mi dispiace ancora di più che tu non riesca ad essere sincero neppure con te stesso.

Naruto si voltò di scatto guardandola in viso.

-          Non ti capisco.

-          Tu…- si alzò e sviò lo sguardo a un fianco del letto- sei sincero con gli altri, ma non con te stesso.

-          Già.

-          Ieri … tu e Sasuke vi siete baciati, per errore però…lo avete fatto e quando vi siete separati…ti giuro che non avevo mai visto una maggiore felicità in voi.

 - Eh?-  rimase paralizzato alcuni istanti - Lo sa molta gente?- chiese la prima cosa che gli venne in mente.

- Tutti vi hanno visto, però è stato come se nulla fosse, nessuno ha prestato alla cosa una attenzione sufficiente, l’hanno presa come una sciocchezza da ubriachi …

- Se quello che dici è vero, perché mi hai baciato?- chiese sedendosi al suo fianco.

- Perché volevo tornare avere quella felicità di cui eri stato preda per un momento, ero gelosa del fatto che fosse Sasuke chi te la provocasse ed io…volevo essere la causa della felicità di qualcuno per un momento.

- Tu sei sincera con te stessa ma non con gli altri – disse con un sorriso.

Sakura sorrise leggermente.

- Ma adesso lo sono.

- Si, lo sei ma non per davvero.

- Sei cambiato veramente tanto in questo ultimo periodo, sei più maturo Naruto.

- Sakura, grazie, mi hai aiutato a capire una cosa – disse abbassandosi a darle un  bacio sulla guancia, facendo in modo che la ragazza arrossisse.

- Si, ma cosa ne sarà di me?- sussurrò a bassa voce una volta che il biondo se ne fu andato dalla stanza.

- Allora gente, quando arrivano gli altri?- gridò dal corridoio, a quanto pareva aveva recuperato il suo buon umore.

- Però…che cambiamento…se cinque minuti fa eri un’anima in pena…-disse Kankuro mentre gli cadeva lo stuzzichino che stava mangiando.

- Ti ho detto di non mangiare!- gridò Ino dandogli uno schiaffo alla mano.

- Si, ma ci sono cose che cambiano le persone- disse con un sorriso verso la cucina – Nee, Sasuke?-

Sasuke si strinse nelle spalle e continuò a lavare i piatti.

- Vuoi che ti aiuti?- chiese il biondo arrotolandosi le maniche.

- Grazie- gli disse passandogli un piatto perché lo asciugasse.

- Sei mio amico, no? Gli amici si aiutano tra di loro.

- Solo amici?- chiese.

- Ricordi quello di ieri notte?- chiese abbassando considerevolmente il livello della voce.

- Sì

- Mmm

- Dimenticalo, ok?

Dire così lo fece deprimere un po’ anche se era la cosa migliore da fare; ancora non sapeva quello sentiva nel suo cuore ma quello che il suo corpo sentiva sì, ed erano specialmente desideri lussuriosi, solo il lieve sfiorarsi delle dita al passarsi i piatti ( non c’è cosa meno erotica)  già lo faceva tremare leggermente.

Sasuke si voltò un  momento al sentire un tono triste nella propria voce, ma lui voleva dare tempo, a Naruto e a lui stesso.

- Kankuro, quello non va lì!che non vedi che se mettiamo il tavolino in quell’angolo di notte qualche idiota vi inciamperà sopra?- urlò Ino minacciando con il dito Kankuro che stava spostando i mobili assieme a Kiba.

- Senti non sgridare solo me, ok?- replicò arrabbiato.

- Allora fammi il favore di darmi retta e lascia il tavolino nel pianerottolo.

- Senti  Ino, non è il caso di spostare tutti i mobili…- disse Naruto asciugandosi le mani e avvicinandosi alla bionda, che guardava meditabonda dietro il divano, che Shino e Sai si impegnavano a spostare: non c’era la minima traccia di polvere, neanche la più insignificante! 

- Sasuke-kun pulisci anche dietro il divano?- disse Ino guardando la sua nuca.

- Si - rispose asciugando il vassoio.

-Oh… sei venuta a sapere del suo modo di arrabbiarsi che lo porta a pulire? L’altro giorno gli è venuta voglia di ordinare i boxer per stile, adesso fa paura mettere la mano nel cassetto… è tutto così ordinato…

- Naruto, a Ino non gli importa se ordino o no i boxer…

Ma ovviamente il biondo lo ignorò platealmente, non sapeva se era perché al biondo non importava un accidente continuare a parlare della parte più privata della loro convivenza o perché era arrabbiato per il fatto che Sasuke gli aveva risposto in quel tono dicendo” dimenticalo”… 

-… e sai cosa anche? Ha riordinato i prodotti per la pulizia. Il cibo nel freezer, i CD in ordine alfabetico, i vestiti nell’armadio e ha perfino messo in ordine le lenzuola per tipo..!

- Naruto! - gridò Sasuke questa volta leggermente infastidito, lanciandogli lo straccio.

- E’ per questo che la casa sembra nuova… ah dimenticavo, l’altro giorno ha imbiancato le stanze! E’  che il fatto di farlo prigioniero in un posto dove può fare cose…

- Senti quanti anni erano che non davi un’imbiancatura alle stanze?- si lamentò il moro avvicinandosi mentre gli altri osservavano la scena,Sakura inclusa, che era tornata dalla stanza al sentire la confusione che stavano facendo.

- Ti ricordo che non ha senso chiederlo a me, tu vivevi qui prima, perciò dovresti sapere quanti anni è stata senza essere imbiancata - ribattè.

Ed era vero, all’inizio Sasuke doveva andare ad abitare a casa di Naruto ma come quell’appartamento era tanto piccolo, Tsunade li spedì alla casa dell’Uchiha, che era più spaziosa, anche se faceva pena in quanto era allo sfacelo a causa del troppo tempo che era trascorso senza che nessuno vi ponesse piede.

- Be…il fatto è che necessitava di un’imbiancatura- si voltò verso Ino, che deglutì saliva- povera te Ino se muovi la tivù, quella tivù resiste grazie a una illuminazione divina- le disse.

Ino si girò come tutti gli altri,  a guardare l’impressionante televisione.

- Ma se è nuova…- disse Kankuro.

- Dovrebbe esserlo, ma un bel giorno Naruto le ha gettato acqua addosso, ha rotto un piede del tavolino e la televisione si è smontata allo scontrarsi con l’angolo dell’armadio che ha di fianco, cosicché mi sono visto obbligato a rimontarla seguendo delle istruzioni e neppure capisco come fa a resistere e nemmeno come fa a funzionare, perciò nessuno la tocchi, perché se lo fa…- il suo tono si indurì tanto che una goccia spuntò in testa a ciascuno (tipo manga)- conoscerete cos’è il vero dolore, capito?

Nessuno disse niente, assentirono, il tono che l’Uchiha aveva usato non era precisamente un invito a farlo.

- Ma Sasuke, non avete soldi per comprare un’altra televisione?- chiese Kankuro.

-  I soldi non crescono dagli alberi, sai? Abbiamo dovuto acquistare mobili nuovi perché quelli di prima se li erano mangiati le termiti, abbiamo dovuto comprare la cameretta di Naruto, dipingere la casa,  acquistare vestiti…e tutto questo costa denaro e dal momento che non mi prostituisco il fondo monetario non è per andare a fare acquisti per negozi, tanto meno in quelli di elettrodomestici.

- Tu guadagneresti parecchio denaro prostituendoti…- insinuò Sai guardandolo con un sorriso.

Sasuke lo fulminò.

- No grazie, piuttosto mi strozzo

- Bene…

- Ragazzi, allora che nessuno sposti la tivù, ok? – disse Ino ridendo nervosamente.

- Si perché già che ci siamo non appendiamo un cartello con su scritto “ toccami e muori”?- rispose ironico Kankuro.

- Io piuttosto appenderei un cartello con scritto; toccami e saprai com’è avere un serpente che pende dal coccige…

- Shino!- lo sgridò Kiba colpendolo.

- Il coccige non era un osso del culo?- chiese Kankuro guardando Sakura che inarcava un sopracciglio.

- Immagino che l’avrà detto per evitare di dire la parola culo o sedere- rispose lei scuotendo la testa con le braccia lungo i fianchi.

- Be non sarebbe una cattiva idea, sicuramente così la gente non lo farà…magari lascio pure pergamene di invocazione casomai qualcuno andasse oltre…

- Non dirai sul serio?!- chiese Naruto spaventato al vedere l’Uchiha che posizionava pergamene.

- Sì; quella televisione mi aiuta a sopravvivere le mattine solitarie con i programmi spazzatura, perciò se me la togli ti butto fuori di casa pedate, a te e a chiunque mi rompa il televisore- disse Sasuke guardandolo fisso.

- Scrivo il cartello?- chiese Shino.

- Si, ma facciamo le brave persone e non avvisiamo dei serpenti.

- Sasuke!

- D’ accordo…- infine cedette al grido di Naruto- ma chi mi tocca la tivù me ne compra una nuova, su Shino, scrivilo.

- Subito. Carta e penna?

- Tutto sullo scaffale

- Gli rimane da aggiungere “tutto a un euro”…- sussurrò a bassa voce Kankuro (ndT:l’autrice si riferisce agli spot dei negozi che vendono tutto a un euro e di solito la merce è esposta tutto su uno scaffale)

- Non fa ridere- disse Ino guardandolo storto.

- Bene, credo sia il caso che noi tutti ci allontaniamo dalla tivù- disse Sakura.

- Sai cosa? Lì metto le bibite, così vediamo chi è tanto sveglio da avvicinarsi a bere con quelle premesse – disse Ino mentre le se illuminava la lampadina.

- Be mi sembra ovvio: Kankuro…- disse Kiba.

Questi assentì soltanto mentre Shino appendeva il cartello vicino alla tivù.

- Andiamo che dobbiamo finire di sistemare il soggiorno- Ino si sfregò le mani e si diresse a spostare un vaso che correva rischi lì dov’era .

Sasuke lanciò uno sguardo agli schiavi di Ino e si diresse verso la cucina a finire di lavare i bicchieri e i piatti che avrebbero usato durante la festicciola.

Venti minuti più tardi Sakura pose la tovaglia sul tavolo, frattanto i ragazzi mettevano sul tavolo bicchieri , piatti e attorno sedie (che avevano dovuto chiedere ai vicini).

- Bene… ora si che sembra un salone per le feste- disse ammirando da lontano la sua opera di maestria.

- Fortuna che è solo per i regali- Naruto la guardò di sbieco e male.

La ragazza sorrise soltanto, grattandosi la nuca e mostrando la lingua.

-          Le cinque- disse all’improvviso Sai indicando l’orologio che c’era sopra la televisione.

-          Molto bene Sai, vedo che sai contare le ore…- disse malevolo l’Uchiha guardandolo di sottecchi.

-          Sasuke-kun! Quello che Sai vuole dire è che presto arriveranno gli altri- disse Ino un tantino indignata e arrossita.

- Già - rispose in malo modo prendendo una patatina e portandoselo alla bocca.

- Ad ogni modo dovremmo aspettarli senza mangiare – disse Sakura fulminando Sasuke e di conseguenza Naruto, che pure aveva iniziato a servirsi.

- Già, hai ragione…-disse Naruto abbassando la testa; non sapeva perché ma Sakura gli faceva ricordare la notte precedente, e la sua arrabbiatura ancora di più.

 

 

FLASH BACK

 

-Dimmi che staremo sempre insieme – sussurrò il biondo accarezzando i capelli umidi di sudore del maggiore.

- Staremo sempre insieme – rispose l’altro chiudendo gli occhi e soccombendo alle piacevoli carezze che il biondo gli dedicava dopo aver fatto l’amore.

- Allora promettimi che mai più te ne andrai via -

- Come se potessi andarmene…- sospirò.

- Sasuke! – disse colpendolo leggermente.

- Ad ogni modo adesso non potrei, e anche se potessi, non lo farei, sapendo che ho qui, tra le mie braccia, l’unica ragione della mia esistenza – il biondo arrossì e notò come l’Uchiha si posizionava sopra di lui. – sai che i bimbi e gli ubriachi non mentono mai?- sussurrò accarezzandogli il petto- e io ora sono ubriaco, perciò dico soltanto la verità che non potrei dire da sobrio, per questo voglio chiederti di dimenticarti di tutto questo, perché non voglio che smetti di essere mio amico, perché se lo fai sparirò completamente dalla tua vita- sussurrò depositandogli un casto bacio sulle labbra.

 

FINE  FLASH BACK

 

Allora in verità non era che  non si ricordava perchè era ubriaco, ma perché aveva voluto dimenticare; talmente amaro era stato il sapore in bocca che Sasuke gli aveva lasciato che la sua mente automaticamente aveva cancellato il fatto dalla sua mente…anche se il sentimento che cresceva dentro di lui per Sakura lo faceva tornare alla realtà, facendogli rendere conto a chi veramente amava…per non soffrire aveva dimenticato il suo ricordo più bello, il suo amore per Sasuke.

-          Ancora non è troppo tardi per rettificare- disse Sakura toccandogli leggermente la spalla.

Quando Naruto alzò la testa incontrò lo sguardo dell’Uchiha  e in quel momento capì perché lo aveva cercato tanto…ed era per quegli occhi che spandevano una calore immenso, da cui era rimasto totalmente preso.

 

 

 

 

 

 

 

NdT: se l’esame di matura è sufficiente a giustificare il mio ritardo allora per favore perdonatemi!!^^ purtroppo è da molto che non vengo sul pc e a quanto pare anche l’autrice, che non sento più da molto. Ad ogni modo continuerò a tradurre questa fanfiction visto che eravamo rimaste d’accordo così, e appena avrò suo notizie recenti vi farò sapere. Ringrazio tutti per le recensioni e i lettori, grazie per la pazienza! Al prossimo capitolo di nothing to lose!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ferite e regali ***


Capitulo 5: ferite e regali

                          Ferite e regali

 

 

 

Sasuke inarcò un sopraciglio, Naruto lo guardava fisso e in qualche modo lo faceva sentire a disagio perciò distolse lo sguardo e si sedette  su una sedia di fianco a Sai.

D’altra parte, anche Naruto distolse lo sguardo, cosa che causò il fatto che Sakura lo guardasse scoraggiata, lei aveva capito tutto però…non poteva evitare di sentirsi male, voleva bene a Naruto e vederlo soffrire in quella maniera la faceva soffrire a sua volta, era qualcosa di inevitabile.

Ino osserva la scena: tutto sembrava sempre di più a una festa deprimente piuttosto che di compleanno, prima per le arrabbiature del team 7, dopo i malumori dei tre e ora quello…un’atmosfera molto, ma molto strana, tanto che Kiba, Kankuro e Shino si scambiavano sguardi tra di loro, poveretti…non ci capivano un accidente.

- bene!- gridò all’improvviso catalizzando l’attenzione di tutti – vado un momento fuori a vedere se arrivano gli altri, qualcuno mi accompagna?- chiese inchiodando uno sguardo di furia contenuta sui tre ragazzi e su Sai.

- Sì

- D’accordo

- Ti accompagno io

- Ho bisogno di prendere una boccata d’aria… e le piante le mie cure…

Furono le scuse che dettero e uno ad uno uscirono. Anche se per la sorpresa di Ino, pure Sakura uscì, perciò la bionda chiuse la porta e aspettò con gli altri sopportando il freddo, dato che quel pomeriggio aveva deciso di rinfrescare.

 

 

 

 

- Sembra che abbiano architettato un complotto – sussurrò Sasuke posando lo sguardo su un piatto che aveva davanti.

- Sì – rispose l’altro.

Sasuke sospirò: per caso Naruto pensava che tutto ciò non fosse scomodo per lui? Invece lo era! E molto! Era una situazione parecchio strana, la notte prima stavano così bene…cantando, bevendo, scambiandosi baci e…maledetta scopata, aveva rovinato tutto, se magari in quel momento uno dei due avesse avuto senno, avrebbe fermato tutto…ma non puoi evitare l’inevitabile, erano adolescenti, innamorati e entrambi avevano voglia di scoprirsi l’un l’altro perciò…perché fermarsi? Perché abbassare la mano quando se la alzi puoi toccare il cielo con un dito? Perché? 

Perché il cuore non sente ragione.

 - Naruto - disse guardandolo intensamente.

Il biondo sollevò lo sguardo e inchiodò i suoi occhi cristallini in quelli scuri di lui.

- Cosa?- chiese.

- Lo faccio per non uscirne ferito – sussurrò.

Naruto  abbassò lo sguardo, che cos’era quello…

- Per quale motivo dovrei ferirti? - chiese innocentemente.

Sasuke, ciò nonostante, non distolse lo sguardo, era arrivato il momento di essere sinceri.

- Non lo dicevo riferito a te, lo dicevo per me, non voglio ferire me stesso, ne tantomeno voglio ferire te nel mentre. 

Sapeva di cosa stava parlando, sapeva che Sasuke non aveva rinunciato alla sua vendetta, soltanto… l’aveva posticipata, e si riferiva al fatto che una volta che se ne fosse andato nuovamente, se fossero stati insieme, entrambi sarebbero rimasti feriti e questo era ciò che Sasuke voleva evitare. Proteggendo se stesso, proteggeva  anche lui. 

- Capisco – si alzò – ma se tu abbandonassi la tua vendetta nessuno ne uscirebbe ferito. Smetti di pensare che se uccidi Itachi sarai felice, perché non sarà così, dopo quello ti aspetta il nulla, e io non sarò lì per appoggiarti.  – detto quello pure lui uscì, lasciando Sasuke di sasso.

- Naruto? –  chiese Sakura  quando il ragazzo le si avvicinò troppo.

Non attese, semplicemente le prese il volto tra le mani e a sorpresa di tutti, e della stessa Sakura, le stampò un bacio.

- Non voglio soffrire – sussurrò prima di abbracciarla e affondare la fronte nel collo della ragazza. Sakura si instupidì per un istante ma  dopo corrispose l’abbraccio, anche se sapeva che avrebbe sofferto per quel gesto.

Kiba, Shino e Kankuro si guardarono tra di loro, non capendoci un acca e Ino e Sai pure, capendo un po’ del perché di quello show e proprio in quel momento la porta di casa si aprì e Sasuke fece sbucare la testa, per fortuna, nella direzione dove si trovavano i ragazzi e non verso dove Sakura e Naruto si stavano abbracciando.

-          Non sarebbero già dovuti arrivare? – chiese facendo notare un leggero tremore nella sua voce. 

Sasuke lo sapeva e non si vide capace neppure di affrontare il problema.

Ino distolse lo sguardo un momento, per  guardare dopo Sasuke con fermezza.

-          Non tarderanno – disse entrando velocemente in casa. Non voleva guai.

Fu allora che Sasuke si voltò e osservò l’abbraccio stretto in cui si trovavano fusi i suoi compagni e giurò a se stesso che se non fosse stato per la maledetta pena che gli sarebbe toccata più tardi e per il fatto che sarebbe rimasto completamente solo al mondo, avrebbe ucciso la coppia seduta stante.

Perché il dolore che sentiva non era quello fisico della notte precedente, quello era più profondo, più doloroso e completamente insopportabile, tanto, che il suo cuore si strinse fino quasi a scomparire.

 

 

FLASH BACK

 

- Mi stai facendo male, Dobe – disse l’ Uchiha premendo in modo ascendente le spalle del biondo.

- Te l’avevo detto prima se volevi che andassi a cercare del lubrificante-  ribatté poggiando le braccia sulle gambe del moro.

- Si, come no, adesso andrai a prendere del lubrificante in farmacia. Un corno! – sbottò lasciando trapelare una smorfia di dolore assoluto, mentre sudava a fiotti.

- Sasuke, sei un testone, lasciami andare a prenderlo…-  disse guardandolo preoccupato per davvero quella volta.

- No! – gridò in maniera tale da togliere al biondo la voglia di replicare – mettimelo una buona volta, così avrà fine questa maledetta tortura – gridò nuovamente stringendo le palpebre con forza. 

- Col cazzo! Io così non faccio questo con te!- gridò l’altro alzandosi all’improvviso – vado in farmacia- gridò prima di vestirsi e uscire di casa alle tre di mattina.

Sasuke si lascio cadere sul letto, magari fosse meno lagnoso, ma non poteva evitarlo, quella situazione gli rammentava dolorosi ricordi e il suo corpo andava in tensione e si contraeva in automatico. Anche se lui non lo voleva.

 

FINE FLASH BACK

 

- Non me ne vado - disse guardando fisso a Naruto prima di rientrare nuovamente in casa, con gli altri quattro ragazzi dietro.

- Naruto…- sussurrò Sakura toccandogli leggermente il braccio.

- Vieni -  disse il biondo accompagnandola lontano dalla casa.

- Naruto… Che--.? – chiese le fece voltare l’angolo.

- Sono molto confuso – mormorò una volta che giunsero ad un parco.

Sakura si separò e camminò in direzione contraria all’altalena dove il ragazzo si era seduto.

- Gli vuoi bene? Allora va da lui…- sussurrò guardando il cielo.

Naruto la fissò.

-          Io si ma … lui a me no – disse sinceramente

Sakura si voltò e lo affrontò.

-          Credo che esista un modo perché lui ti desideri – disse inginocchiandosi alla sua altezza e appoggiandosi sulle ginocchia del ragazzo.

-          Quale? – chiese.

-          Tu  stesso hai dato lo spunto prima

-          Dove? Quando?

Sakura sospirò. Forse che Naruto non sarebbe mai cambiato?

- Prima, quando mi hai baciato –  Naruto  assentì con veemenza, aveva capito – faremo qualcosa, faremo finta di stare insieme, per fare in modo che Sasuke si renda conto che ti vuole per davvero; come hai notato prima, era diventato geloso – disse sorridendo.

- Ok – disse assentendo e alzandosi.

- Bene allora comincia la missione “aiutare Sasuke a capire”- disse la ragazza sorridendo ampiamente.

E prima che lei si rendesse conto Naruto la stava baciando… di nuovo.

- E’ per abituarmi – disse dedicandogli uno dei suoi sorrisi tipici.

Sakura abbassò la testa, imbarazzata.

 


 

 

- Che cosa? Noi qui carichi di regali come degli idioti e Naruto perso in giro?!- gridò Kakashi in faccia ad Ino,che si era stretta nelle spalle.

- Non sgridare me!- disse lei prima di afferrarsi alla maglietta di Sai che era quella che aveva più vicino.

- Bene, e la ragazza dai capelli rosa dove è andata a finire? – chiese Suigetsu guardando da parte a parte.

- Guarda meglio che non ci sia, non avevo voglia di discutere - sbottò Karin altezzosa.

Suigetsu la guardò male, certo, per il suo piano di andare a letto con Sasuke, ciò andava di lusso, e accertò, che la ragazza non tardò più di un secondo nell’appendersi al braccio di Sasuke.

- Lasciami – disse Sasuke  voltando la testa verso la finestra.

- Ehi… perché sei così acido Sasuke?- chiese la ragazza ancora senza sganciarsi.

Sasuke si voltò verso di lei e le indirizzò uno sguardo totalmente freddo e sinistro.

- Io-non-sono-acido – disse separando esageratamente le parole e con un tono affatto dolce.

- No… certo – sganciandosi un po’spaventata e andandosi a sedersi di fianco a Juugo, che conversava tranquillamente con Hinata – Senti Juugo, non trovi Sasuke strano?-  chiese la ragazza una volta che si fu accomodata al suo fianco.

- Io lo trovo antipatico come sempre- disse il ragazzo scuotendo la testa verso di lei.

- Già…- sussurrò la ragazza incrociandosi di braccia e gambe.

- E Juugo-san ha dormito bene oggi?- chiese Hinata sorridendogli.

- In perfette condizioni, a casa tua e di Neji si dorme perfettamente – disse il ragazzo accennando una caldo sorriso e voltandosi velocemente verso di lei.

Karin levò un sopracciglio. Perciò Juugo si era già fatto degli amici tra i ninja di Konoha, e intanto lei rimaneva sola.

Per certo Juugo era  stato l’unico che non avevano mandato in una residenza a portare a termine la sua pena, certo, dato che lui doveva essere sorvegliato…va e lo mettono in casa degli Hyuuga, che secondo Tsunade, erano molti interessati al ragazzo, e lei povera, doveva vivere nella  residenza con Suigetsu… la vita non poteva andare peggio.

-          Salve!- gridò Naruto comparendo sulla soglia.

-          Sei in ritardo!- esclamarono Jiraiya e Tsunade, che avevano cominciato a bere alcool e poco interessava  a loro il cartello d’avvertimento sulla tivù, certamente.

-          Si, be’, scusate…- disse sorridendo normalmente.

-          E’ il minimo! Andiamo ad aprire i regali!- urlò Kankuro levando un pugno in aria.

-          Calmati, prima c’è la torta- mormorò Shino con il suo tono apatico di sempre.

Kankuro lo guardò male, lui voleva distribuire già i regali, anzi, era in aspettativa.

- Sì, certo, prima la torta- disse Ino facendo pressione sulle spalle di Kankuro perché si sedesse.

- Naruto, siediti, ragazzo - disse Shikamaru tirando dai pantaloni di Naruto perché questi si sedesse.

- Ehi, Shikamaru, sei ubriaco?- chiese Naruto osservando il leggero rossore sulle gote del ragazzo.

- Eh… è che Temari, Gaara, Hinata, Juugo, Suigetsu, Karin, Neji, Lee, Chouji ed io siamo andati a un ristorante e abbiamo bevuto un po’ più del dovuto…-

- Intendevi che  Lee, Chouji e tu avete esagerato con il Sake- sbottò Neji,  che si era seduto proprio di fronte a Shikamaru.

- Be’, quello- disse il ragazzo guardando Naruto.

- E come è che voi siete finiti a mangiare insieme?- chiese Sakura guardando Neji, seduto al suo fianco.

- beGaara aveva invitato Hinata-sama a mangiare con lui e  Temari, Juugo ed io ci siamo aggregati e lungo la strada ci siamo imbattuti in Karin e Suigetsu che discutevano e dopo in  Lee e nel ristorante abbiamo trovato Shikamaru e Chouji e ci siamo riuniti tutti- rispose prendendo un sorsata di Champagne, che Kakashi e Iruka servivano a ciascuno.

- Senti Neji, stai attento a quel che bevi perché è già la quinta volta che ti riempio il bicchiere- disse Kakashi quando gli passo a fianco.

- La vita è giovane – e in un sorso si bevve tutto il liquido, lasciando esterrefatti quelli che si trovavano intorno a lui e a Kakashi.

- E tu dici che sei stufo del “ potere della gioventù”…-mormorò portandosi via la bottiglia.

Una  volta che il Jounin ebbe preso posto, le luci si spensero e comparve Sai portando una torta che aveva 16 candeline disposte.

Naruto arrossì, non aveva mai festeggiato il suo compleanno e lo faceva ora circondato dalle persone che lo avevano accettato liberamente, per essere quello che era, perciò quando ebbe la torta davanti e Sakura gli sussurrò ”esprimi un desiderio”, desiderò che nell’anno successivo potesse sentire di nuovo quella felicità, ma il suo desiderio più grande non era quello che formulò davanti alla torta, era quello che giaceva nel suo cuore e per il quale stava lottando con tutte le armi a disposizione, il suo desiderio era quello che per tanto tempo aveva portato con , negli ultimi tre anni, un desiderio che offuscava il suo sogno di diventare Hokage…si il suo desiderio era, è e sarà sempre Uchiha Sasuke.

Non sarebbe stato facile, ancor più se il moro non voleva aprirgli il suo cuore,  ma anche così lui non avrebbe perso la speranza di sognare al suo fianco.

All’improvviso, Tsunade diede un segnale e in coro tutti si misero a cantare “ tanti auguri a te”. Per Naruto che in tutta la sua vita mai aveva festeggiato così, fu troppo. Non si era mai sentito tanto felice… e allo stesso tempo tanto ridicolo. 

- E adesso i regali!- esclamo Kankuro e andando verso la camera di Sasuke che era dove Kakashi li aveva lasciati.

- Perché è così fissato con i regali?- chiese Gaara al vuoto.

- Perché è un idiota – gli rispose sua sorella passandogli un piatto con una fetta di torta, che il ragazzo passò fino a dove si trovava Sasuke, che si era seduto nel punti più lontano.

- Sono tornato!- urlò il ragazzo portando un sacco immenso.

- Eh?- Naruto si spaventò- così tante cose?- chiese guardando stranito e sorpreso Sakura.

- Un buon compleanno – sussurrò lei facendogli l’occhiolino.

Gaara si voltò immediatamente verso Sasuke, che in qualche modo, era seduto poco lontano da lui, Juugo, Karin e Hinata fecero lo stesso: pure loro avevano notato l’aura assassina che emanava l’Uchiha.

- Sasuke-kun, stai bene?- chiese  Hinata guardandolo.

Lui soltanto si voltò verso di lei con la fronte corrugata.

- Perfettamente- rispose seccamente causando che una gocciolina scivolasse per la testa degli altri quattro.

- Io credo che molto bene non sta…- disse Gaara.

- Definitivamente, non sta bene- disse Juugo iniziando a mangiare la sua fetta di torta.

Nei successivi dieci minuti nel soggiorno  della casa di  Sasuke e Naruto si andarono formando gruppetti di conversazione, ma l’unico che non ne intavolò nessuna fu Sasuke, che dedicò quel tempo ad assaporare lentamente la torta mentre osservava Naruto, il quale parlava con parecchia gente intorno ma specialmente con Sakura, alla quale di quando in quando faceva una carezza e dava piccoli baci sulla guancia. E senza sapere il come ne il perché il suo sangue iniziò a ribollire, quasi da perdere la ragione.

- Vuoi un’altra fetta di torta Sasuke?- chiese all’improvviso Iruka distogliendo l’Uchiha dai suoi pensieri.

-…? -

- Ho chiesto se volevi un’altra fetta?- disse con un sorriso.

Santa pazienza quella di Iruka, naturale che lavorasse con i bambini.

- Non ne ho più voglia – rispose seccamente.

- Io si che voglio ancora!- gridò Suigetsu alzando il piatto.

Iruka si voltò verso di lui con un sorriso stampato in faccia, adorava i bambini, per questo motivo l’atteggiamento spensierato e infantile di  Suigetsu gli faceva spuntare un piccolo sorriso.

Inoltre i lavori di reinserimento sociale di Suigetsu si basavano nell’aiutare i bambini della scuola ed essi parevano deliziati a tal punto da chiamarlo Sui-sensei, Sui-chan o Sui-san. Secondo Juugo lui aveva  avuto fortuna a lavorare con i bambini, era molto bello e lui stesso ogni tanto lo faceva, insegnando loro a comunicare con gli animali e con gli altri, tuttavia il suo lavoro principale consisteva nell’aiutare in un centro psichiatrico, dove  aveva imparato a reprimere un po’ i suoi istinti assassini; e infine e secondo Suigetsu, quella che aveva avuto meno fortuna era stata Karin, designata segretaria dell’ospedale di Konoha e a volte usata come aiuto in traumatologia.

-          Ecco la tua torta - disse Iruka servendogli una fetta  che Suigetsu ricevette con un sorriso.

-          Ehi Iruka-sensei, posso rimanere a lavorare come insegnante una volta che finisca il periodo fissato dall’Hokage?- chiese iniziando a divorare la torta.

Ciò sembrò sorprendere molto il  Chunnin, lui era soddisfatto del suo lavoro (e con quello di Juugo) e i bambini e il resto dei professori pure, quella decisione non dipendeva unicamente da lui.

-          Chiedilo a Tsunade uno di questi giorni- disse sinceramente per dopo andare a sedersi di fianco a  Kakashi, che rideva sguaiatamente delle idiozie che faceva Yamato con le bacchette.

-          Regali! – esclamo all’improvviso Kankuro alzandosi emozionato.

-          Ora va…-

E davanti a  Naruto  fu posto il sacco.

- U-uh…- disse ammirando la dimensione considerevole del sacco.- E’molto grande…-

- Su aprili – disse Kakashi cominciando a eccitarsi.

Era da tanto tempo che non festeggiava un compleanno con regali…

Infilò la mano nel sacco e la prima cosa che estrasse fu un pacchetto rettangolare, sottile, chiedendosi cosa fosse lo aprì e le sue guance assunsero un colorito rosato parecchio adorabile.

-          Icha Icha paradise Vol.1 – lesse Shikamaru– un romanzo erotico!- gridò lasciando il bicchiere che stava bevendo.

-          Che forza! – gridò mentre Tsunade malmenava Jiraiya.

L’Hokage aveva visto giusto, era stata un’idea di Jiraiya.

- E’ perché si abitui a fare certe cosette…così non si troverà spaesato …-

- Non specificare! – gli urlò mentre la sua faccia diventava rossa come un pomodoro.

A quelle parole Sai sorrise di uno dei suoi falsi sorrisi, uno di quelli che archiviava in un archivio al quale(mancandogli un nome) Sakura aveva soprannominato “ Raccolta di Informazioni importanti per utilizzare in analisi posteriori di comportamento umano”.

Sai sapeva che Naruto non necessitava di un libro per conoscere i segreti dell’erotismo, posto che la notte antecedente lo aveva fatto senza bisogno di istruzioni, e il moro pensò a due teorie, la prima delle quali era che Naruto era “Ero” di per sé, la seconda che trascorrere tanto tempo con Jiraiya aveva avuto le sue conseguenze. Anche così non conosceva la verità, ma non si sarebbe attardato troppo nello scoprirla, dato che lui sempre si trovava nei momenti opportuni e questo gli faceva ricordare un po’ una cosa.

 

 

FLASH BACK

 

Sai camminava tranquillamente assieme a Gaara,guardando come Sasuke era molestato in maniera innocente da Naruto, che si dedicava a baciarlo, morderlo e accarezzarlo come se fosse il suo peluche favorito.

- Dovremmo fare qualcosa?- chiese il rosso quando i due ragazzi persero l’equilibrio e Sasuke si fece male alla coscia proprio dove un minuto prima una donna gli aveva lanciato una padella.

Quello provocò la fine della quiete e una terribile arrabbiatura da parte dell’ Uchiha, che vomitò quando Naruto incominciò a toccarlo.

- Nah… voglio racimolare informazioni – disse l’altro senza perdersi un dettaglio.

Gaara si fermò di colpo e guardo ad occhi spalancati il moro.

- Racimolare informazioni?- chiese attonito.

- Si, sto tentando di imparare espressioni – disse con un sorriso falso e fermandosi pure lui.

- Le espressione non si imparano – sbottò il rosso riprendendo la marcia con un leggero rossore sulle guance per qualche strana ragione- semplicemente si sentono e si manifestano- disse arrossendo ancor di più .

- Oh…- Sai annodò le fila- quel sorrisone è quello che mi ha insegnato la racchia in biblioteca, mi ha detto che è tipica degli innamorati, per giunta, pure Naruto la esibisce, e non so perché ti fa sembrare veramente idiota…”

Gaara lo minacciò con lo sguardo, lui non era affatto innamorato, e chi diavolo era la racchia?

- La racchia?

- Sakura, il fatto è che mi sono abituato a chiamarla racchia.

- Meglio non sapere perché…- disse il rossino distogliendo lo sguardo.

- Naruto!- gridò all’improvviso Sasuke.

I due ragazzi si voltarono verso di loro, a quel che sembrava, il biondo si era stufato di baciarlo e adesso si dedicava ai morsi, che andavano a finire sull’indifeso collo dell’Uchiha.

- Compro preservativi e lubrificante casomai…?- chiese Gaara indicando una piccola farmacia alla sua destra.

Sai si girò a guardarlo, per poi guardare la coppietta, che si era già calmata.

- Nah…-

- Bah, io lo compro non si sa mai –disse dando la giacca di  Sasuke e Naruto a Sai (che per certo, quello era l’unico motivo per cui li accompagnava) ed entrò in farmacia.

- Ehi, voi due, aspettate- disse Sai catturando l’attenzione degli altri due, che si voltarono verso di lui sorpresi.

Anche se quello solo servì per farli sbattere le fronti e causare un leggero sfioramento delle loro labbra.

Sai scosse il capo e ritornò a camminare quando Gaara gli lasciò la borsa con gli ingredienti per la notte passionale e allo stesso tempo triste (posteriormente) in mano. Il rossino se ne andò usando come scusa il fatto che dovesse tornare all’hotel affinché a sua sorella non venisse un attacco isterico nell’accudire quell’ubriacone di Kankuro.

E lì si fermò tutto quello che Gaara sapeva di quella notte.

Anche se Sai del dopo ricordava solo vagamente di essere arrivato alla casa e di aver lasciato le cose sopra il tavolo del soggiorno mentre i due ragazzi si lanciavano a rivoltarsi sul divano.

E fin lì arrivo quello che Sai sapeva su quella notte.

 

FINE FLASH BACK

 

 

-          A cosa pensavi così intensamente, Sai? – chiese Ino guardandolo stranita, dato che gli altri erano immersi nelle risate per il nuovo regalo di Naruto, dei boxer rossi con ranocchi arancioni.

-          A niente - disse mostrandole un sorriso autentico-  solo ricordavo cose che altri vorrebbero dimenticare.

Quello lasciò Ino di stucco, ma la ragazza rivolse nuovamente la sua attenzione a Naruto al veder il nuovo regalo che il ragazzo apriva, un pigiama giallo canarino con un berrettino dai bellissimi bottoni blu elettrico.

Naruto arrossì; era stata un’idea di Sasuke? Probabilmente sì, visto che l’Uchiha era stanco di ripetergli che si comprasse un pigiama invernale una buona volta, che dormire in maglietta e boxer  non faceva bene. Quello gli fece spuntare un sorriso: anche se l’Uchiha non voleva ammetterlo, si preoccupava per lui. Cosicché alzò lo sguardo  e cercò Sasuke con gli occhi, ma non lo trovò. Dove era andato a finire quell’idiota?  

E fu allora che lo vide apparire portando con sé una scatolina, ma questi non fece e non disse nulla, soltanto si sedette da una parte e aspetto pazientemente che Naruto finisse di aprire i regali per dargli il suo. 

Niente più arrabbiature, niente più lacrime, niente più tristezza, era giunto a quella conclusione in quei dieci minuti che aveva osservato il biondo. Lui non era la sua felicità ma la sua tristezza, ma si era reso conto di qualcosa, quello che Sakura aveva detto il giorno in cui era tornato: “Naruto torna ad essere felice” .

Perché la tristezza e la felicità si tengono per mano?

E perché dall’amore all’odio c’è solo un passo?

- Sasuke - la voce di Gaara lo tolse dai suoi pensieri- ti senti bene? Sei pallido.- disse il ragazzo guardandolo preoccupato.  – Sto bene, grazie – disse cercando di tranquillizzare il Kazekage, che  torno alla sua posizione un po’ preoccupato.

Aveva deciso: non sarebbe più fuggito. Adesso era il tempo di essere felici e avrebbe fatto qualsiasi cosa per recuperare Naruto.

 

 

 

 

 

NdT: salve a tutti! Finalmente sono uscita dall’Inferno(= esami) e sono riuscita a sfornare la traduzione, cosa che mi premeva tanto fare. Spero vi faccia piacere a me sicuramente, spero di riuscire sfornare tra brevissimo un altro capitolo (visto che andrò in vacanza per due settimane e non avrò modo di tradurre XDD) cercherò di mettercela tutta! Grazie, veramente grazie a tutti quelli che hanno pazientato, leggono e seguono la fanfiction, a fine storia avrò modo di ringraziare tutti come si deve!^ ^

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Regali e confessioni ***


El regalo próximo de Naruto provocó un sonrojo general, sobretodo en las chicas, y especialmente Hinata, que se derrumbó unos

 

Regali e confessioni

 

 

Il regalo seguente di Naruto provocò un rossore generale, soprattutto nelle ragazze, e specialmente in Hinata, che svenne per qualche secondo sul grembo di Gaara.

- Che razza di coso è questo?- chiese il ragazzo arrossendo immediatamente, facendo bella mostra del tanga rosso con un elefante con proboscide inclusa.

- Suvvia era uno scherzo – disse Kankuro non riuscendo a trattenersi dal ridere.

- E’ stata una tua idea vero?- chiese Temari sul punto di uccidere suo fratello.

- No, no-  negò il ragazzo agitando le braccia mentre parlava.

- E’ stata un’idea di Kakashi e di  Jiraiya, Kiba ed io siamo solo andati a comprarlo…-

- Jiraiya, eh?- chiese Tsunade scroccando le nocche mentre lo guardava minacciosa.

 - Non bastava l’Icha Icha Paradise! Disgraziato! Addirittura gli regali cose oscene!- gridò la donna facendo tremare i presenti, la furia era tale che avrebbe fatto saltare la casa con un pugno!

- Non è un bambino!-  si difese il Sannin coprendosi la testa con le braccia, temendo la reazione della donna.

- Sì è un bambino, il MIO bambino! E come me lo fai diventare un pervertito, te ne accorgerai!vecchiaccio! – gli urlò mentre Naruto arrossiva.

Lui… un bambino… con una madre… era come un sogno.

- Ehem -Yamato si schiarì la voce e all’improvviso le luci si spensero e lui si mise una pila sotto il mento.- ok…la discussione…è finita…-

- Kya!il tuo professore fa paura “fronte spaziosa”- gridò Ino aggrappandosi, questa volta,  alla maglia di Iruka, che era quello che aveva più vicino.

- E io cosa centro?- urlò Sakura istigata.

- E io che ne so!- urlò l’altra serrando le palpebre.

- Yamato, smettila di fare l’imbecille, fai paura!- gridò  Tsunade mentre Yamato accendeva le luci, spegnava la pila e si sedeva nuovamente al suo posto, zitto.

- Hai esagerato…- momorò Kakashi.

- Era uno scherzo…- rispose l’altro mentre Iruka rivolgeva tranquillizzanti parole a Ino - Ino-Chan,  mi dispiace non volevo spaventarti- disse l’uomo voltandosi verso di lei con un leggero sorriso.

-  Tu continua con i regali- disse Shikamaru al biondo passandogli quello successivo, una grande scatola incartata perfettamente che catturò l’attenzione di Tsunade.

Naruto aprì la scatola e si trovò davanti ad… un piumino! Arancione con piccole rane dello stesso colore e di tonalità più chiare.

- Mi piace moltissimo!- gridò mettendosi in piedi, sorprendendo tutti. 

- E’ bello vero?l’ho scelta io…- disse la Hokage andando ad abbracciare entusiasta il suo bambino.

- Oba-chan – disse il ragazzo corrispondendo l’abbraccio.

Ma quelle parole fecero pulsare la vena della pazienza di Tsunade.

- La madre che ti…!

Dieci minuti più tardi Naruto aveva finito di aprire i regali, che terminarono in una cornice con una foto di tutti loro in posa, una pergamena piena di dediche, un nuovo orologio a muro, un buono per l’Ichiraku Ramen, una tuta verde disegnata specificatamente per allenarsi e un kunai parecchio speciale che Kakashi gli consegnò con un sorrisone.

Ma ancora mancava quello dell’Uchiha, e quello era ciò Naruto più bramava, ciononostante, L’Uchiha non glielo diede in quel momento. Ma allora perchè diavolo era andato a prenderlo?

- Be Naruto! Non ti puoi lamentare!- disse Chouji dandogli una forte manata sulla schiena, facendo in modo che il ragazzo quasi sbattesse la testa sul tavolo.

- Chouji! Controllati!- lo avvisò Ino mentre Kiba si alzava e andava ad accendere lo stereo.

- A cantare, si è detto!- urlò Lee accendendo la televisione e connettendo dei microfoni e un cavo allo stereo.

-  Non è stato abbastanza per ieri notte!?- gridò Iruka a pieni polmoni.

- Ma si può ripetere l’esperienza… - affermò Lee.

Ma Iruka non voleva sentir parlare di karaoke , e con lui molti altri, cosicché quelli che volevano cantare si misero a discutere con quelli contrari.

Scocciato, Sasuke si fece largo a gomitate, fino a giungere in cucina,  dove prese un megafono e un clacson ( che usava in situazione estreme per svegliare Naruto) e salì sul tavolo. Gli mancò il tempo per suonare il clacson e fare in modo che tutti si voltassero verso di lui. 

- E tu cosa vuoi , Uchiha?!- urlò Kankuro tappandosi le orecchie.

Sasuke sorrise maliziosamente.

- Per caso non sapete leggere? Chi tocca la tivù e la rompe dovrà raschiare il fondo delle proprie tasche!- urlò per mezzo del megafono, provocando che tutti si tappassero le orecchie.

- Ho un’altra idea!- disse Gai alzando effusivamente il braccio mentre Sasuke scendeva dal tavolo. – e se giochiamo a monopoli? -

- Non ci sono pedine per tutti, baka- disse Tsunade incrociando le braccia.

- Per questo motivo…- si accovacciò e cercò qualcosa sotto lo sguardo attento di tutti- ho portato la versione del MONOPOLI GRANDEZZA ULTRA FAMILY, IDEALE perché ci giochino una buona quantità di gente!- urlò.

- Ogni tanto fai anche buone cose, Gai- disse Jiraiya prendendo posto mentre gli altri facevano lo stesso.

Mentre Sasuke metteva vie le cose ( posto che non voleva sentir parlare di monopoli) , una manata sul ripiano di marmo lo fece voltare.

Lì proprio al suo fianco si trovava Naruto, sorridendo in modo seducente per qualche strana ragione.

-          Il mio regalo- chiese estendendo la mano.

-          Nella mia tasca posteriore- rispose seccamente mettendo al suo posto un bicchiere che qualche idiota aveva tirato fuori.

Naruto deglutì saliva e arrossì: Sasuke gli permetteva toccarlo. Anche se effettivamente l’ Uchiha non la vedeva in quel modo.

- Bene…- allungò la mano…

- Ma credo sia meglio dartelo quando tutti se ne siano andati- disse portandosi la mano al posteriore, proibendo a Naruto di avvicinare la mano.  Questi schioccò la lingua e gli diede le spalle.- Naruto perché non giochi con Sakura a monopoli? E’ divertente, così inizierete a prendere familiarità  riguardo la rendita famigliare- disse passandogli di fianco e dirigendosi in camera sua.

Naruto rimase a bocca aperta, quella volta,  Sasuke lo aveva detto senza alcuna tono rancoroso, per giunta, lo aveva detto con un tono molto naturale, ciononostante, non poté fare a meno di pensare quanto si sbagliava l’Uchiha. Se fosse dipeso da lui, non starebbero giocando a monopoli.

- Gai, paga!- gridò Yamato puntandogli il dito.

Gai brontolò e diede quel po’ che gli rimaneva di denaro a Yamato, che sembrava una banca per  la quanità di soldi che aveva.

- Hai perso…sei in bancarotta. Vuoi che ti presti denaro?- chiese Yamato guardandolo.

Gai fece di no col capo, ne aveva già a sufficienza con la sua casa ipotecata per dover ipotecare anche le casette del monopoli.

- Vendo quel terreno lì, qualcuno lo vuole?- chiese.

Sakura corrugò la fronte, il terreno era caro ma…valeva il rischio.

- Te lo compro io Gai-sensei- rispose.

- Sakura-Chan!- esclamò Naruto. – E’ molto denaro…- disse.

- Non importa, ho calcolato: otto volte su venti la gente cade lì, perciò sono delle grandi entrate considerando che l’affitto è di 600 arrotondando- disse, dando il denaro che Gai chiedeva.

Venti minuti più tardi il gioco era finito con la capitolazione di Yamato nei confronti di Sakura, che aveva acquisito il monopolio del gioco: lei era la padrona e la signora di tutti i terreni e gli hotel.

- Bene, facciamo un break?- chiese Kakashi spegnendo la televisione. Lui, poco dopo che Gai aveva venduto il suo terreno, aveva avuto uno super scontro con Yamato, che era riuscito a fare in modo che il jounin capitasse per i propri terreni quattro volte di seguito e tutte con un affitto alto, che non riuscì a pagare nemmeno vendendo i suoi terreni.

- Dovremmo, sono le nove bisogna cenare- disse Tsunade pure lei annoiata, lei era stata la prima a perdere, Jiraiya gli aveva tolto il denaro in un  solo colpo, anche se lui più tardi era capitolato di fronte a Shikamaru e i due si erano messi a  giocare a carte.

- Allora ceniamo qui, ordiniamo delle pizze e che qualcuno scenda al video noleggio a prendere un film, perché io non ho neanche un po’ di voglia di tornarmene a casa e mettermi a cucinare- sbottò Kakashi accendendo di nuovo la tivù.

- Bene, fatta. Cosa ne pensi Naruto?- chiese Tsunade.

- Quello chiedilo a  Sasuke -

- Dirà di sì ugualmente, perché in caso contrario gli affibbio un bel po’ di lavoretti di raccoglimento erba e vedrai come si mette dalla mia…

- Questo è ricatto-  disse Iruka guardandola biecamente.

- Uomo…… manipolazione direi io, perché  ricatto suona male…

 - E chi è quel volenteroso che andrà a prendere le pizze?- chiese l’Uchiha comparendo all’improvviso.

Tutti si voltarono verso di lui.

Domanda idiota. Doveva essere lui ad andare a prendere quelle maledette pizze.

- Che vadano Naruto, Sasuke e Sai a prendere le pizze, io andrò al video noleggio- disse Yamato alzandosi.

- Ti accompagno- disse Juugo alzandosi, aveva bisogno di un po’ d’aria, li si  stava stufando e questo era un male.

- Pure io- disse Lee.

- No, meglio andiamo noi a prendere il film, che non ci fidiamo di quello che sceglierete- disse Temari avvicinandosi.

- Bene, allora tu e le ragazze andrete al video noleggio e noi tre, Juugo, Lee ed io, andremo per le pizze- disse Yamato.

- Bene -

- Ordiniamo un po’?-  chiese Iruka notando che gli altri erano stravaccati malamente sul divano e sulle sedie.

- Si, così quando torniamo iniziamo mangiare- disse Tsunade alzandosi.

 


 

- E quante pizze prendiamo? – chiese Sasuke, guardando una lista che Lee gli aveva fatto, visto quanti erano. - Sei o sette andranno bene…- rispose Yamato svoltando l’angolo.

- Tante?- chiese Naruto.

- Siamo in molti- rispose Lee energicamente.

-  Però…-

- Guarda, se rimangono le congelate, e tu e Sasuke avrete pronto da mangiare – tagliò corto Yamato guardando da una parte all’altra della strada, cercando la pizzeria.

- Lì – disse Juugo indicando l’insegna fluorescente della pizzeria.

- Bene, andiamo -


 

- Di che genere scegliamo il film? - chiese Temari guardando lo scaffale dei film horror- una romantica no, che sono  troppo sdolcinate- disse Temari tralasciando quella sezione.

- E di avventura?- chiese Karin.

In quel mentre tutte si voltarono verso Karin: molto raramente aveva buone idee.

- Ma per dare un’atmosfera migliore alla nottata, è meglio se scegliamo di qualche altro tipo no?- chiese Ino.

- Di avventura vanno bene, sono avvincenti – disse Sakura.

- Credo che quello a cui si riferisce Ino-san è un altro genere di film.. qualcosa come…- Hinata rigiro con lo sguardo il video noleggio- … Suspense- disse indicando finalmente il ripiano che stavano cercando.

- Allora scegliamo uno di suspense, bell’idea Hinata- disse Temari avvicinandosi e dandogli qualche pacca sulla spalla. La ragazza arrossì immediatamente.

- Quale? – chiese seccamente Tenten.

- Quella- indicò la bionda.

Il problema era che il film era a cavallo tra l’orror, mistero e suspense.

- Un pigiama party, ragazze?- chiese il commesso mentre Tenten gli chiedeva il film.

- No – ripose seccamente Temari.

- Mm… ecco il film, hai 24 ore per riportarlo- disse il commesso dandole il film.

- Grazie – disse la mora mentre le altre se ne uscivano dal video noleggio.

 


 

- Bene, abbiamo otto pizze- disse Yamato guardando la pila - e siamo in sei allora io e Juugo porteremo due pizze gli altri una, ok?- chiese.

I ragazzi assentirono e si incamminarono verso casa.

- Finalmente!Pensavamo che vi avevano abbordato o qualcosa di simile- disse Tsunade aprendo al porta.

- Si e chi avrebbe abbordato dei ninja tanto bravi come noi per rubar loro delle pizze?- chiese Yamato ironico lasciando le pizze sul tavolo assieme ai suoi accompagnatori.

- Il mondo è pieno di idioti- fu la risposta che ottenne.

 


 

- Gyaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!- urlò Ino nascondendo la testa fra le braccia.

Kankuro la guardò male, era la sedicesima volta durante la serata che la bionda gli perforava il timpano.

- Ino, bella,  fammi il favore di non strillare ogni volta che ti spaventi,  stringi il cuscino, si?- le disse facendo un tono abbastanza mieloso e accarezzandole la testa.

- E’ un disastro di film…- rispose lei nascondendo la faccia, quella volta, nel cuscino.

Kankuro la guardò per un ultimo momento e si voltò a guardare gli altri,  i quali, eccezion fatta per Karin che tentava di stringersi a Sasuke più che poteva, non davano segni di dispiacere il film.

- Senti Karin, rimani dove sei e non azzardarti ad abbracciarmi nuovamente- intimò a bassa voce Sasuke alla rossa,  che si afferrava al suo braccio come se ne andasse della sua vita.

-  Ma Sasuke… il film mi fa paura e…senti, perché non andiamo in camera a distrarci un po’? tu e io…e un po’ di oli da bagno..?- disse facendo dei circoli sul suo petto.

Sasuke si voltò e tirò il braccio,  tentando di far mollare la presa a Karin ma l’unica cosa che ottenne fu di stirarsi un muscolo.

- Merda…- sussurrò  a bassa voce.

Karin sorrise maliziosamente.

- Dai, permettimi di farti un massaggio…- le disse in modo mieloso accarezzando con  le sue labbra il lobulo del ragazzo.

Sasuke rabbrividì. Quel gesto sottile gli fece ricordare cose della notte precedente.

 

FLASHBACK

 

Erano sul divano, Sai se ne era appena andato e Naruto sembrava impaziente di incontrare la sua bocca.

- Naruto… fermati – gli disse Sasuke facendo pressione sulle spalle del biondo.

- Cosa? – chiese il ragazzo incorporandosi un po’.

- Meglio…sul letto, no? – disse toccandosi lievemente la nuca. Ci stava lasciando la cervicale in quel divano duro che dovevano cambiare.

Naruto aprì gli occhi sorpreso. La cosa stava risultando eccitante.

- Aspetta -  disse prima di togliersi la maglietta e slacciarsi i pantaloni.

- Naruto? – chiese quando il biondo si alzò da sopra di lui e lo trascinò per la sciarpa che si era messo intorno al collo.

- Non voglio perdere altro tempo..- disse una volta che gli ebbe infilato una mano nei pantaloni.

Quello era molto caldo…

 

FINE FLASH BACK

 

Sasuke negò con la testa, facendo che Karin sollevasse un sopracciglio, ma non le diede retta, si alzò il più silenziosamente possibile e si chiuse in camera sua, ma quello non fu da ostacolo alla ragazza, che non tardò ad alzarsi e dirigersi verso la stanza del moro; certo prima di entrare prese un profumo dalla manica e se lo spruzzò sul collo. Ma, non si rese conto che un paio di occhi zaffiri si erano inchiodati sulla sua nuca.

Sasuke si sedette sul letto e accese la luce del comodino mentre si massaggiava la zona delle spalle, dove il muscolo si era stirato, cosicché come le altre volte che gli era capitato, si tolse la camicia che indossava e si unse la spalla con una pomata massaggiandosi lentamente e, anche se era incomodo farselo da sé, non si lamentò.

Tanto concentrato era nel suo compito che non si rese conto che qualcuno era entrato in camera sua  e l’aveva chiusa dall’interno. Non fu fino al sentire il clic della serratura che levò la vista e si trovò con gli occhi rossi della sua molestatrice personale che lo guardavano.

-          Che cosa fai qui?-  le chiese facendo scivolare la mano libera sul suo addome, cercando invano di proteggersi.

-          Io? Prendendomi cura di te…- sussurrò avvicinandosi e togliendosi gli occhiali.

Sasuke rabbrividì inquieto: quella era una situazione soffocante e la luce arancione della lampada e le finestre chiuse non aiutavano molto, per giunta, Karin era passata alla tappa successiva, aveva iniziato a sbottonarsi i primi bottoni della camicetta che indossava.

L’Uchiha deglutì, la sua mente gli stava facendo brutti scherzi e il suo corpo ancora di più,  stava confondendo se stesso.

- Non ti avvicinare! Non ti voglio! Lasciami!-  gridò con forza serrando gli occhi.

La cosa lasciò Karin paralizzata.

- Ma se ce la spasseremo…- disse avvicinandosi il più possibile e inclinandosi fino ad arrivare alla sua altezza.

- Ti ho detto di non avvicinarti- sbottò aprendo gli occhi, che presentavano una tonalità di rosso leggero.

Karin deglutì, il salto era stato più lungo della gamba.

- Non ti ha forse detto di lasciarlo in pace?- disse una voce nella penombra della porta.

La ragazza si voltò per vedere il festeggiato fermo sulla soglia, giocherellare con la chiave della porta

- Niente di speciale, solo che si da il caso che in camera mia non rimangano più cuscini perché Ino si copra la vista con quelli e sono venuto a prenderli in camera di Sasuke, ed è stato quando mi sono trovato davanti a questa bella scenetta. Sai che c’è una cosa chiamata violazione dell’intimità?- le disse entrando in camera e chiudendo la porta dietro di lui.

- E questa da dove viene?- chiese.

- Mm… non so, la parola stupro ti dice qualcosa? – chiese.

Prima che un freddo sguardo azzurro si posasse su di lei, colse e se ne andò, ne aveva  avuto abbastanza , ed era ovvio che Sasuke non l’avrebbe difesa.

- Potevo levarmela di dosso da solo, sai?- disse Sasuke distogliendo lo sguardo.

- Lo so – rispose semplicemente camminando verso di lui e sedendosi al suo fianco- ma è stato divertente vedere la faccia che ha fatto, pagherei per vederla di nuovo- disse con un sorriso che illuminò il suo viso, che era rimasta un po’ in ombra.

- Fai in modo che Suigetsu la metta in ridicolo e vedrai quella faccia di nuovo – rispose seccamente.

- Allora chiederò a Suigetsu che la faccia arrabbiare -

Un silenzio scomodo si propagò tra di loro, e seccato di questo, Naruto aprì bocca.

- Era per farti ingelosire – sbottò all’improvviso.

- Cosa? – chiese Sasuke stranito, non sapeva di cosa Naruto stesse parlando.

- Riguardo Sakura… era per farti ingelosire-

- Ah…

- Non hai intenzione di aggiungere altro?-  chiese guardandolo sorpreso.

- Perché volevi farmi ingelosire?- chiese mentre i suoi occhi tornavano alla normale tonalità scura.

Naruto arrossì e deviò lo sguardo.

- Io… non volevo rendermi conto di una cosa…e quando me se sono reso conto…tu lo avevi già dimenticato e…volevo che reagissi…- balbettò.

- Non ho mai dimenticato,  semplicemente mi proteggevo - sussurrò sdraiandosi sul letto.

- Proteggerti? – chiese voltandosi per guardarlo.

Sasuke assentì col capo.

- Puoi farmi un massaggio alla spalla? Prima deve essermi andato fuori posto un nervo e…-

Naruto lo guardò per un attimo prima di afferrare il tubetto che l’Uchiha gli porgeva. Unse le sue dita con un po’ di pomata e la sparse sulla spalla del ragazzo , massaggiandolo soavemente, seguendo un percorso.

Sasuke chiuse gli occhi e si rilassò,  cosa che Naruto ebbe modo di notare dall’abbassarsi delle sue spalle, ma per qualche strana ragione il moro stava già bene, non aveva più quel fastidioso dolore che sentiva ogni volta che roteava il collo o alzava un braccio, per di più, le mani di Naruto erano tanto calorose e soavi che piuttosto che toccare la sua pelle sembravano che vi scivolassero sopra.

Naruto continuò a massaggiare la zona dove l’ Uchiha era più teso e fu allora che notò i piccoli segni rossi che circondavano il collo; sembravano piccoli morsi, sicuramente causati da lui. Sorrise leggermente e lentamente iniziò a smettere di massaggiare  la spalla, fino a fermarsi, e una volta concluso appoggiò la sua fronte sulla nuca di Sasuke e baciò delicatamente il primo osso della sua colonna vertebrale, provocando un leggero tremito nel corpo di Sasuke..

-  Naruto?- lo chiamò debolmente, non volendo rovinare l’atmosfera che avevano creato.

-  Mm? -

-  Guardami -

Il biondo smise di appoggiarsi a lui e lo guardò.

- Si? -

- Ritorniamo?- chiese ancora senza distogliere lo sguardo dal suo.

- D’accordo – disse assentendo mentre si alzava.

Una volta che Sasuke indossò il jersey nero dal collo alto Naruto aprì la porta e spense le luci.

-          Aspetta – disse all’improvviso fermando Naruto, che si voltò sorpreso verso di lui.

-          Ho un regalo per te- disse chiudendo nuovamente la porta e richiamando Naruto a sé, mentre il biondo accendeva le luci.

-  Oh, credevo che te ne fossi scordato – rispose sinceramente andando verso il letto, che era dove Sasuke lo aveva lasciato.

- Prendi, buon compleanno – disse consegnandogli il pacchetto,  avvolto in carta da regalo argentata e con un sottile nastro grigio.

Naruto ricevette il regalo ansiosamente,  il suo cuore cominciò a battere velocemente e si fermò una volta visto al suo interno,  ma ritornò a battere velocemente quando Sasuke prese il suo contenuto e gli cinse il collo.  

Sul suo petto, assieme al ciondolo di Tsunade, brillava una piccola spirale, che dietro portava l’iscrizione del giorno in cui era stato regalato, con un piccolo ventaglio di fianco al nome di colui che aveva fatto il regalo e di chi  lo aveva ricevuto.

- Posso baciarti?- chiese entusiasta con la classica innocenza che lo caratterizzava.

Sasuke arrossì fino alle orecchie.

- No…- fece un pausa- non ancora…- disse abbassando la testa e aprendo la porta.

- Baka -

Una volta che fecero ritorno si resero conto che nessuno aveva sentito la loro mancanza, dal momento che erano talmente concentrati a guardare lo schermo dell’adorato televisore di Naruto, che non avevano notato l’assenza di due dei presenti; certo, lo sguardo che Karin rivolse loro non aveva paragoni, ma poco importava.

- Senti Sasuke, poi spiegami perche hai scelto Karin come componente del tuo team.

Sasuke lo guardò per un attimo prima di assentire e andare a sedersi al suo posto, che non era più occupato da Karin, che aveva deciso di sedersi di fianco a Juugo.

Le cose cominciavano ad andare meglio,  dato che aveva fatto pace con Naruto, eppure rimanevano ancora delle cose da risolvere, e molte!

 

 

 

 

 

NdT: è davvero trascorso molto tempo dall’ultima volta che ho aggiornato. Potrei elencare tutti gli eventi che me l’hanno impedito, ma non lo farò. Posso solo promettere che questa fiction verrà conclusa assolutamente, per cui almeno su quel lato non preoccupatevi, forse non riuscirò ad aggiornare con regolarità ma la concluderò, perlomeno entro Natale nella peggiore delle previsioni. Comunque manca poco, molto poco,  alla conclusione per cui non disperate! Spero vi sia piaciuta la lettura, un grazie a tutti i lettori, vi voglio bene !! ^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Bene ***


Quando Naruto ebbe chiuso la porta, emise un sospiro spiritoso dalle sue labbra, era già mezzanotte ed era stanco, soprattutto

                                 BENE

 

 

Quando Naruto ebbe chiuso la porta, emise un sospiro spiritoso dalle sue labbra, era già mezzanotte ed era stanco, soprattutto perché quel giorno non solo aveva ricordato una mezza prima volta di sesso e di baci, ma anche aveva scoperto che in realtà gli piaceva il suo amico/rivale/ con brother complex.

Girò la chiave e la tolse per lasciarla sul centro tavola che c’era su un tavolino vicino alla porta. Una volta fatto, camminò verso il salotto, dove Sasuke guardava svogliato la televisione.

- Alla fine non ho capito niente del film- sussurrò il moro cambiando canale.

- E’ quello che capita quando ti perdi la parte più importante dopo il finale- gli rispose camminando fino a lui e sedendosi al suo fianco.

Si voltò a guardarlo.

- Tu lo hai capito?- chiese.

- Io sono stato attento per tutto il film- gli rispose.- Eccetto per il lasso di tempo in cui sono venuto a salvarti- disse prendendo un popcorn dalla ciotola, sul suo grembo.

Sasuke rivolse la vista allo schermo e non presto attenzione al fatto che Naruto non gli toglieva gli occhi di dosso.

- Sono contento per te…- sussurrò infastidito, mentre anche lui mangiava popcorn.

- Senti Sasuke, non ha significato nulla per te quello che abbiamo discusso prima?- chiese fissandolo.

Sasuke tornò a guardarlo.

- Sì, ha significato molto però…non so come reagire, chiaramente – disse lasciando la ciotola sul tavolo e posizionandosi in modo da potersi guardare in faccia.

- Cioè? Reagire come?- chiese sorpreso, accomodandosi pure lui meglio.

- Non so… mi sento un po’… strano…-

- Prendo il Sake?- scherzò facendo finta di alzarsi.

- No – disse arrossendo e afferrandola per la maglietta perchè tornasse al suo posto.

- Bene, allora di qualcosa- Sasuke distolse lo sguardo, provocando che Naruto inarcasse un sopracciglio.- Stavolta un “dimenticalo” non servirà a nulla, ricordalo- gli disse.

Sasuke alzò lo sguardo e lo guardò direttamente.

- Dammi, un po’ di tempo perchè possa fidarmi- sussurrò.

- Fidarti?- chiese sorpreso. Adesso si che non capiva niente.

- Io…- incominciò.

- Sì, ok, hai sofferto, e allora? Questo ti rende incapace di ricominciare a voler bene a qualcuno?- chiese alzandò un po’ la voce. Sasuke sapeva che lui non gli avrebbe mai fatto del male, a meno che non facesse lo stupido nuovamente, ma anche così non era capace di aprirgli il suo cuore completamente.

- No è questo- davanti allo sguardo del biondo si arrese- Ok, sì, però…non è che sono incapace…io sono ridotto a un caos, dovresti saperlo ormai-

Naruto distolse lo sguardo e fece una smorfia, l’Uchiha era un mare di complicazioni, di per sé, era un caos totale.

- Bene, non ti disturberò più, aspetterò finchè non ti decidi- disse alzandosi.

La sua piccola arrabbiatua con il moro già gli era passata, sapeva che Sasuke non era in mala fede, solo che aveva ricevuto tante bastonate che non gli era rimasto altro che proteggersi dalla gente, anche quella a cui voleva bene. E quello lo capiva.

- Ok- rimase a guardare come il biondo si dirigeva in camera sua- vai a dormire?- chiese.

- Sì- rispose voltandosi- è già tardi, inoltre, altrimenti si che domandi non potrò alzarmi neanche alle undici…- 

- Capisco- disse spegnendo la tivù e alzandosi pure lui- allora… buona notte- disse passandogli di fianco e chiudendosi in bagno.

Naruto sospirò, che situazione scomoda e sgradevole.

- Senti Sasuke, ti va se dormiamo insieme?- chiese guardando come il moro infilava lo spazzolino da denti in bocca.

Questi si voltò e lo guardò sorpreso, inarcando un sopraciglio.

- Be’, se non ti va, fa niente…non ti obbligherò a fare nulla…- disse negando a gesti.

Sasuke sputò e si riasciacquò la bocca e asciugandosela, mentre osservava il biondo, parlò.

- Va bene, ma vieni tu nel mio letto- rispose uscendo dal bagno- dimenticavo- disse ricomparendo mentre il biondo facevi saltelli di gioia- voglio mani e denti puliti, capito?- chiese.

- Ok- rispose il biondo regalandogli un dolce sorriso, che causò un lieve sfarfallio nello stomaco di Sasuke.

Che cosa strana: quella stessa mattina litigavano e adesso sarebbero andati a dormire insieme. Quello si che era un bel casino.

Aprì l’armadio e prese un pigiama pulito, che indossò dopo aver lanciato i vestiti in un cesto che sarebbe andato a finire in lavatrice il giorno dopo. Non dovette aspettare molto a che Naruto facesse la sua comparsa, il biondo era abbastanza tranquillo, portava in mano il suo pigiama nuovo, al quale sembrava essersi affezionato.

- Io dormo sul lato destro- sbottò indicandolo.

- Ok- rispose l’altro togliendosi la maglia e mettendosi quella del pigiama.

Lo guardò per qualche istante, lui e il petto che aveva formato muscoli negli anni, instintivamente abbassò lo sguardo e quando il biondo si portò mano ai pantaloni per toglierseli, si rese conto di quello che faceva.

- Cálmati- disse a se stesso Sasuke, chiudendo gli occhi, cercando così maggior concetrazione.

Naruto alzò un sopracciglio non perché avesse sentito mormorare Sasuke, semplicemente per lo strano comportamento del moro, anche se non ci fece troppo caso.

Una volta che si fu cambiato i pantoloni si mise a letto e si coprì con le lenzuola, tutte le volte che si infilava nel letto aveva freddo, per quanto caldo facesse all’esterno; potè notare come il suo leggero temblore sorprendesse Sasuke dato che questi si incorporò leggeremente e si voltò a guardarlo, dal momento che si era sdraiato dandogli le spalle.

- Vuoi un’altra coperta?- chiese stranito, normalmente era lui ad avere freddo, non gli altri.

-  No, è solo una reazione spontanea, mi viene sempre da tremare quando mi infilo tra le coperte- rispose con un dolce sorriso.

Sasuke non fece altre domande, tornò a coricarsi e spense l’unica luce che illuminava la stanza con un bel colore arancio, quella del suo comodino.

Naruto deglutì, stava dormendo con Sasuke, in quel letto enorme coperto da cuscini, guardò di fronte a sé, le luci delle case filtravano attraverso la finestra che aveva di fronte, illuminando la stanza e il piccolo terrazzo. Proseguì con il suo studio e i suoi occhi si soffermarono sulla poltrona e il tavolino che aveva al suo fianco, dove Sasuke aveva lasciato un libro e una tazza da the, il giorno dopo avrebbe dovuto riportarla in cucina,voltò il capo e osservò l’altra enorme finestra  della stanza , da l’ si che si risucivano a vedere bene le luci di Konoha, abbasò lo sguardo e trovò la foto del team 7, sorrise, quel gruppo si era separato, aveva avuto nuovi membri e alla fine si era ricongiunto, quandò finì la sua ispezione, deglutì nuovamente e guardò di sottecchi la nuca di Sasuke, il collo della camicia si abbassava sul retro e lasciava scoperto le preziose ossa che aveva baciato qualche ora prima, istintivamente si tocco le labbra con i polpastrelli, cercando di ricordare la sostanza cremosa della pelle di Sasuke, quella pelle lattiginosa, vulnerabile, delicata…e si odio a se stesso per non risucire a ricordare i baci che gli aveva dato la notte precedente, le carezze, le strette, i morsi…definitivamente si odiava per non ricoradre quella pelle. Abbasò lentamente la mano e l’infilò sotto le coperte, posandola sopra lo stomaco, allacciando le dita con quelle dell’altra mano, assumendo una posizione di riflessione pacifica.

- Smetti di muoverti- sbottò all’improvviso Sasuke, durante le sue missioni aveva imparato a dividere la stanza con Naruto e in diverse occasioni, il letto, ma non era come quando dormiva con lui quando lui stesso era esausto e si addormentava di botto, così come il suo compagno..

- Se mi sono a malapena mosso!- esclamò voltandò il capo verso Sasuke, dato che era tornato a fissare il soffitto.

- Però ti sei mosso, per cui ora rimani immobile- disse.

Naruto brontolò un po’ prima di tornare alla sua posizione originaria, con la faccia rivolta al soffitto e le mani allacciate tra di loro. Chiuse gli occhi e tentò di dormire ma quando ci provava si distraeva con una fragranza che lo lasciava stupito, certo, il letto di Sasuke, lì lui dormiva  e trascorreva la maggior parte del tempo. Non riusciva a descrivere a parole quel profumo, era dolce, gli ricordava il sandalo…senza sapere come né perchè, il suo corpo incominciò a rilassarsi e le sue palpebre pesavano sempre di più, era come se qualcosa o qualcuno gli inducesse il sonno…ma certo, il sandalo…secondo Ino il sandalo si utilizzava come essenza rilassante, che induceva il sonno, quasi un sedante… e l’idiota di Sasuke aveva le lenzuola impregnate di sandalo…o forse lui stesso ne era impregnato. Non lo sapeva…sapeva solo di voler dormire… 

 


 

 

Aprì gli occhi  di colpo e si trovò faccia a faccia col suo comodino, tardò un po’ a reagire, si era svegliato per colpa di Naruto, che si era messo a russare debolmente, ma anche se lo faceva appunto debolmente, per lui era già rumoroso, abituato a dormire da solo, nel silenzio, e all’improvviso dormire con qualcuno che si muoveva moltissimo e che russava, per lui era troppo. Non si era ancora abituato alla novità.

Si voltó leggermente per vedere Naruto, che in quel momentio gli stava dando un leggero pugno alla spalla, quando lo vide si accorse: l’idiota era senza coperte e si muoveva inconsciamente verso di lui, cercando il calore perduto. Brontolò e si incorporò, prendendo la coperta la lanciò sul biondo e tornò a coricarsi, questa volta con la faccia rivolta verso di lui, forse se lo sentiva da più da vicino, avrebbe finto con l’abituarsi e non si sarrebbe svegliato ogni ora.

 


 

Si incorporò lentamente, cercando di fare il minor rumore possibile. Una volta incorporatosi, cercò le ciabatte e si alzò definitivamente,  si diresse verso la poltrona a raccogliere la tazza da the che aveva lasciato nel pomeriggio e uscì dalla stanza, verso la cucina. Una volta lì lavò la tazza e poi andò in bagno a farsi una doccia. Guardandosi allo specchio, acarezzò lentamente il marchio rosso sul suo collo e lo premette leggermente, chiudendo gli occhi.  Al contrario di Naruto, lui si ricordava di tutto, tuttavia smaniava per recuperare la risolutezza di quella notte; senza dubbio, quella notte aveva lasciato che il suo corpo prendesse il sopravvento e si era reso conto che quello che davvero desiderava era stare tra le braccia di qualcuno, ricevendo carezze e baci di cui sentiva la mancanza come nient’altro su questo mondo. Scosse la testa e  si svesti per fare la doccia.

Dieci minuti più tardi usci dal bagno e si cinse un asciugamano sui fianchi, raccolse i vestiti e lanciò gli indumenti intimi nel cesto, riportando in camera il pigiama, che lasciò sopra la scrivania, più vicina. Aprì un cassetto e tolse gli indumenti intimi, assieme a dei pantaloni neri e un jersey dal collo alto blu mare, ultimamente si tratteneva nelle tonalità scure. Mentre si stava cambiando Naruto aprì gli occhi, arrossendo all’improvviso all’incontrarsi il torace di Sasuke a malapena due metri di distanza.

- Buon giorno – lo sentì dire mentre si infilava il jersey.

- B-buon giorno- disse incorporandosi, grattandosi leggermente la nuca i un gesto imbarazzato.

- Vado in panificio, vuoi qualcosa?- chiese guardandolo.

- Un Croissant di cioccolato!-  esclamò  facendo un salto nel letto.

- Ok, ok, non ti esaltare…- disse in tono divertito.

- Senti Sasuke- disse Naruto in un tono più serio e smettendo di saltellare.

- Si?- chiese voltandosi.

- Le lenzuola erano impregnate di sandalo?- chiese.

Sasuke assentì con il capo.

- Perché?- lo sentì chiedere, una volta che mise le mani sulla maniglia della porta.

- Soffro di insonnia, anche se grazie a te ieri ho dormito bene.- disse chiudendo la porta e dirigendosi in bagno a pettinarsi.

Naruto arrossì violentemente. Era stato ironico o sincero? Non volendo rimanere col dubbio corse verso il bagno, intrappolando Sasuke porpiro quando questi stav per uscirne già pettinato e profumato di un odore di pesca fresca, che gli provocò una sensazione di freschezza e relax. Scosse il capo. Sasuke e i suoi maledetti odori! Anche se l’Uchiha profumava già di buono,  senza avere bisogno di qualche colonia… arrosì in modo violento nuovamente, con che paranoia si era alzato quella mattina.

- Ti senti bene?- gli chiese, anche se per qualche ragione la sua voce suonava distante …

- Si!- rispose energico,  tanto che Sasuke inarcò un sopracciglio, confuso.

-D’accordo, allora vado a fare la spesa- disse dirigendosi verso il soggiorno.

- Ehi Sasuke!- disse ricordandonsi all’improvviso il motivo per cui era andato a cercarlo.

- Si?- chiese voltandosi.

Naruto si morse il labbro: Sasuke quel giorno era così sexy…

- Lo hai detto ironicamente?- chiese

Tremendamente sexy… tremendamente caldo…

-No, ero sincero. Mi ci è voluto un po’ per addormentarmi all’inizio, dopo però non più. Sei riuscito a tranquillizzarmi e rilassarmi- gli rispose con un sorriso dolce.

- Non per merito del sandalo?- chiese distogliendo la vista da lui.

-No, era una sensazione diversa a quella che ho quando mi addormento con quel profumo-

Non potè evitare che le sue gote si imporporassero.Perchè Sasuke riusciva a provocargli quella marea di sensazioni con solo parlargli?

-Vado- disse andando verso l’ingresso, dove prese la sua giacca.

Chiuse la porta dietro di se e inspirò profondamente. Ogni giorno era possibile notare come l’inverno fosse alle porte, i giorni lentamente si facevano più brevi , i termometri si abbassavano alla stessa andatura…e con quella stagione lui riusciva a tranquillizzarsi, i suoi pensieri si raffreddavano e aveva tempo per rifletterci sopra con più calma, anche se qualcosa gli suggeriva che quell’inverno sarebbe stato diverso.

Come sempre, si sorprese di vedere la quantità di persone che c’era in strada di buon ora, anche così non ci fece caso e prosegui fino al panificio, dove incontrò Kakashi.

- Buongiorno, Sasuke- lo senti dire prima ancora che si fosse voltato.

- Buongiorno Kakashi- rispose prendendo il posto dietro di lui.

- Ricordati che domani abbiamo una sessione lavorativa a squadre- disse voltandosi a guardarlo con un suo tipico sorriso.

- Sé- rispose seccamente.Il rapporto con Kakashi non sarebbe mai tornato ad essere lo stesso di prima, per di più, il jounin sembrava parecchio contento di Naruto come allievo.

- Non essere così freddo con me, ti stai autopunendo, a volte, per idiota che sembri, dovresti ascoltare Naruto, ha cose intelligenti da dire-

Sasuke alzò la testa sorpreso.

- Pensavo fossi arrabbiato con me.- gli disse guardandolo dritto in faccia.

- Ah…addolorato e arrabbiato non sono la stessa cosa sai? Sono addolorato perché non hai ascoltato quello che ti dissi quel giorno che te ne andasti, tuttavia non sono arrabbiato, non potrei mai esserlo con i miei allievi, per quanto idiotamente tu ti comporti-

Abbassò lo sguardo e abbozzò un timido sorriso: Kakashi sarebbe sempre stato Kakashi e con quelle parole gli aveva dimostrato che lo capiva veramente e che non aveva motivo di avercela con lui, per quanto idiotamente si comportasse, come aveva detto.

- Allora, un filone di pane e sei crossaint al cioccolato- disse Ka kashi quando venne il suo turno- e tu cosa prendi Sasuke?- gli chiese.

- Eh?-

-Andiamo, offro io, permittimi di fare qualcosa per voi.

- Un filone di pane, un croissant dal cioccolato e della torta ensaimada*…- disse guardandolo sopreso.

- Allora tutto questo, signorina- disse Kakashi alla commessa con un sorriso.

- Ecco qui, sono 2500 ryou -

Kakashi la pagò, prese la sua borsa e diede l’altra a Sasuke.

- Ebbene?- chiese mentre camminavano.

- Bene cosa?- chiese levando lo sguardo per guardarlo.

- La tua relazione con Naruto ha dato qualche frutto?- chiese.

- Non ti si può ingannare, vero?- rise leggermente, come li conosceva bene Kakashi

- Vero…-

- Bene, progredisce.-  fu l’unica cosa che si azzardò a dire.

- Sono contento, bene, a domani- disse scomparendo all’improvviso, come era sua abitudine.

Sospirò rassegnato; Kakashi sempre sarebbe stato Kakashi, così facendo non avrebbe mai torvato una donna…a meno che non fosse come lui…cosa poco probabile, Kakashi sempre sarebbe sato l’eterno scapolo, gli si addiceva di più.

Quando giunse a casa senti la doccia, Naruto si stava facendo la doccia e il ragazzo era piuttosto lento, perciò decise di apparecchiare e fare della cioccolata calda, dal momento che gli piaceva abbastanza come idea ed era sicuro che pure a Naruto, per cui si mise il grembiule e a cucinare. Una volta che ebbe servito le tazze, comparve il biondo, vestito con dei pantoloni neri e un jersey bianco.

- Ho incontrato Kakashi- disse sedendosi.

- A certo, è vero, domani abbiamo allenamento con lui, mi ero dimenticato di dirtelo- disse con una smorfia da caricatura.

- Già, me ne sono accorto- rispose tagliando la torta in quatttro parti uguali- se vuoi prendi una fetta- indicandogli un pezzo della torta.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, teoricamente quella scena non aveva niente di strano, dato che ogni giorno da un mese, era diventata abitudine. Tuttavia quel giorno era diverso, sembravano una coppia che si godeva la colazione dopo aver fatto l’amore per una notte intera.

- Questa scena…non ti sembra ironica?- chiese Naruto bevendo un sorso della cioccolata. Notò come i freddi e inespressivi occhi di Sasuke si inchiodavano nei suoi.

- Vuoi che assuma il senso che vuoi dargli?- chiese portandosi la tazza alle labbra. Arrossì. Era certo che mentre si stava facendo la doccia non aveva smesso di pensare all’Uchiha e dentro la doccia aveva ricordato vagamente scene della sua notte di passione, carezze, baci…le sue mani scivolando sulla pelle umida, in un vano tentativo di ricordare ogni forma, ogni muscolo, ogni imperfezione della sua pelle…

 - Naruto!- udi che gridava.

Levò lo sguardo e lo abbassò di nuovo per guardarsi la maglia.

 - Brucia!- gridò alzandosi di scatto. Talmente assorto era che si era versato la cioccolata addosso.

- Certo che brucia, dobe!- disse alzandosi e obbligandoloa togliersi la maglia- vai a prenderne un’altra- disse spingendolo nel corridoio- io ti lavo questa-

- Che poca delicatezza…- sussurrò andando in camera sua.

Quando tornò in soggiorno vide Sasuke sfregando con forza la maglia e borbottando qualcosa sulla macchia che aveva causato.

- Vuoi che ti aiuti?- chiese avvicinandosi.

- Su vai, finisci la colazione e vedi di non macchiarti di nuovo che non te ne pulisco un’altra- gli disse indicando il tavolo dietro di lui.

Naruto guardò il tavolo e si rassegnò, probabilmente Sasuke voleva farlo  da solo, perciò si  sedette e finì il crossaint e quel poco di cioccolata che rimaneva.

- E tu?- chiese quando il ragazzo gli passo davanti per stendere in balcone la roba.

- Ho già finito- disse indicando il suo piatto, non c’era più la cioccolata e rimaneva solo un quarto della torta.

O Sasuke era molto veloce mangiando o lui aveva indugiato un’eternità pensando a lui. Supponeva fosse la seconda cosa, quando si metteva a pensare a Sasuke poteva trascorrere ore, anche se certamente lo faceva costantemente, pensava sempre a lui.

-Vieni, aiutami a lavare i piatti- gli disse sparecchiando.

- Senti Sasuke e dopo cosa facciamo?- chiese portando i piatti al lavandino.

- Pensavo di leggere, a te viene in mente qualcosa di meglio?- disse mettendo del sapone nella spugna.

Naruto arrossì leggermente, certamente potevano ammazzare il tempo in un altro modo, toccandosi, baciandosi …

- Potremmo pomiciare, non credi?-

La tazza che l’Uchiha aveva in mano gli cadde nel lavandino e si ruppe, provocandogli una leggera ferita all’interno della mano.

-Sasuke!- esclamò Naruto prendendo velocemente uno straccio e avvolgendolo alla mano dell’altro.

- Pomiciare?- chiese mentre il biondo portava il disinfettante, lo iodio e una benda.

- Si, pomiciare- lasciò le cose sul tavoloe notò come Sasuke lo guardava- ma se vuoi non ci baciamo niente…- aggiunse nervosamente.

Sasuke non rispose, qualcosa di molto tipico in lui, perciò neppure Naruto non aspettò e si mise a disinfettargli la ferita e l’altro non si lamento in assoluto.

- Ecco fatto- disse una volta che ebbe finito.

Si stava per alzare ma Sasuke fu più svelto e lo afferrò per un polso, impedendogli di alzarsi.

- Io e te…siamo strani, siamo amici, rivali e fratelli, ma prima di tutto e soprattutto in questo momento siamo amanti, no?- chiese guardandolo direttamente negli occhi azzurri.

Arrossì nuovamente ma questa volta era diverso, era un leggero rossore che non soltanto copriva le guance ma anche le orecchie.

- Allora…-

Non potè mai finire la frase perché Sasuke posò un dito sulle sue labbra, scuotendo il capoin segno di diniego. Notò come all’improvviso tutto sfumava, sicuramente per il maledetto profumo di Sasuke, anche se non era sandalo, il dolce e fresco profumo di pesca lo faceva impazzire ugualmente.

All’improvviso, tuttò vorticò, Sasuke si sedette sul suo grembo e catturò i suoi polsi, portandoseli sulle spalle, dove  lo fece aggrapparsi, dopo lui circondò con le braccia il suo collo e si avvicinò pericolosamente al suo volto.

Percepì il suo alito caldo colpire il suo volto, le sue guance infiammarsi più di quel che erano già, il suo respiro accelerato, ma ciò che percepì con più forza furono le punzate al suo inguine.

Sasuke si avvicinò di più, le sue labbra erano a un dito di distanza ciò nonostante quel bacio non arrivò mai, il moro gli si avvicinò ancora di più e depositò le sue labbra (che si erano arrossate e inumidite in modo tentatore) proprio vicino alla bocca, lasciando una scia di baci, baciò le sue guance, le sue palpebre, la fronte, le orecchie e giocherellò sensualmente col suo lobulo.

Una volta finito il tragitto pensò che lo avrebbe baciato, insomma che gli avrebbe dato un vero bacio, sulle labbra, ciònonostante, non lo fece, si rititò e si mise in piedi di fronte a lui.

- Per ---chè--- ti sei fermato?- chiese con voce spezzata e tremendamente roca.

- Perché non voglio essere io a baciarti- mormorò in tono talmente leggero che sembrava sussurrasse.

- Non capisco, spiegami perché io capisca-disse radrizzandosi lentamente, cercando di non fare movimenti che avrebbero svelato l’erezione che cresceva tra le sue gambe.

Abbassò lo sguardo ed evitò i suoi occhi, ciò sorprese Naruto dato che Sasuke non distoglieva mai il suo freddo sguardo, anche se…tirò le somme e si alzò, circondò con le braccia la vita dell’altro e sorrise saputamente.

- Guardami- sussurò vicino al suo orecchio, provocandogli un leggero tremito. Sasuke si voltò per guardarlo dritto in in faccia.

- Vuoi che ti baci, no?- susssurò di nuovo con quel tono malizioso e sensuale.

Per il leggero brillìo dei suoi occhi capì che era così, perciò concesse a se stesso il piacere di autocompiacersi e compiacere l’altro.

Si avvicinò lento e tortuosamente al suo viso, sfiorò col suo naso quello dell’altro e infine con un ultimo movimento unì le loro labbra. Inizialmente il loro bacio fu statico ma poco a poco i due cominciarono a muoversi, a sentire come il calore iziava a fluire tra di loro e come il piacere e il desiderio prendevano le redini, anche se prima di lasciar loro il comando si separarono un po’.

-Baci bene-

Non avrebbe mai pensato che Sasuke avrebbe detto quello e in quel momento lo senti specialmente vulnerabile e fragile, il suo colore di pelle bianco pallido era cambiato, le sue guance avevano assunto un leggero colore rosato e le sue labbra avevano un leggero color cremisi che lo faceva impazzire.

Non riusci a trattenersi perciò premete il suo corpo a quello dell’altro e lo guardò direttamente negli occhi.

- Posso baciarti ancora?- chiese.

Sasuke sorriese e annui.

- Questa volta …- acarezzò con tenerezza la sua guancia- …puoi -

Non ci fu bisogno di ripeterlo, anche se pur di sentire la sua voce sensuale glielo avrebbe fatto ridire, tuttavia, semplicemente si chinò su di lui e baciò di nuovo quelle labbra che lo eccitavano oltremodo.

Adesso tutto andava bene.

 

 

 

 

* ensaimada è un dolce tipico di Maiorca di cui l’autrice è originaria.

 

NdT: Ce l’ho fatta! Ancora non ci credo, ma finalmente sono riuscita a presentarvi i capitolo finale di “Nothing to lose”.  Chiedo scusa per il tempo che mi ha richiesto postare questo capitolo, ma tra gli esami e il lavoro ci si è messa anche la sfiga. Infatti mi sono tagliata nella mano destra e non ho potuto scrivere per un bel pezzo. Ho preferito postare un capitolo di un’altra soria che avevo in cantiere che mi è costato un enorme sforzo( scrivere con una mano sola fa schifo!) e ho tralasciato questa. Ora che sono in via di guarigione mi sono messa a finire questa traduzione( meno male che metà l’aveva già fatta prima di infortunarmi). Ai cari lettori che hanno seguito questa ficiton volevo avvisarli che ci sarebbe un sequel di questa storia di cui però l’autrice, che non sento però da tanto, ha scritto un solo capitolo senza dar segni di voler continuare. Per questo motivo io ho concluso la storia qui, perché darvi in pasto un prologo inconcludente senza che ci sia nessuna garanzia di un seguito mi sembrava troppo crudele. Se l’autrice scriverà efettivamente il seguito, io sarò lieta di chiederle di nuovo il permesso di tradurla e di presentarvela. Grazie per aver seguito questa storia e  grazie per la vostra pazienza. Grazie mille anche in nome della vera autrice Ankin( l’ultima volta che l’ho sentita era entusiasta) Besos, Lirio.

Ps: in futuro se deciderò di tradure, tradurrò solo one-shot, così non massacrerò nessuno con lunghe attese e io mi sentirò meno in colpa!^^Ho già in mente alcune storie alle cui autrice cheidere il consenso! Alla prossima!

 

Azrael: purtroppo la storia non è mia, ma appartiene ad Ankin, un’autrice spagnola di cui io ho tradotto questa storia. Appena avrò tempo le tradurro questo tuo commento perché merita che lei ti risponda in persona( anse se non so quando lo farà perché è da troppo tempo che non la sento). Intanto posso risponderti io. Innanzitutto grazie pr la tua recensione, lunga ma per questo appunto particolarmente aprezzabile. Sasuke in effetti può sembrare OOC perché nella fan fiction acquisice una certa pacatezza e perchè no, tenerezza, che nel manga raramente assumerebbe.(per non dire mai) Tuttavia penso che questo sua sensibilizzazione sia merito di Naruto, o comunque dei sentimenti  che questi gli fa provare. Come si suo dire “l’amore ti cambia”. Il fatto che lui vada in giro a pulire ogni volta che è teso secondo è una gag troppo azzeccata. Un modo dell’autrice per rendere divertente l’eccessivo perfettismo dell’Uchiha e comunque Sasuke c’è ancora, la pulizia è  il modo contorto che ha per reprimere tutto( Sasuke come sia è un maestro della repressione). Secondo gli altri personaggi come hai osservato tu, giustamente, rendono questo quadretto post sesso più divertent e Sakura in effetti ha un ruolo fondamentale nell’aiutare entrambe a rivelarsi. Sono d’accordo con te Sai è semplicemente fantastico e secondo me è il pesonaggio più azzeccato dall’autrice.^^

Spero tu ti sia divertita con questa storia e con questo capitolo, besos!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=184218