'oh, my little cupcake'.

di louehar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1: this can't be real. ***
Capitolo 2: *** 'don't leave me alone'. ***
Capitolo 3: *** 'snow'. ***
Capitolo 4: *** 'good night, my little cupcake'. ***
Capitolo 5: *** 'Happy birthday Louis'. ***
Capitolo 6: *** New York. ***
Capitolo 7: *** 'you'll be mine.' ***
Capitolo 8: *** i love you. ***
Capitolo 9: *** 'what?' ***
Capitolo 10: *** 'i'm so scared' ***
Capitolo 11: *** 'just a dream'. ***
Capitolo 12: *** 'oh, paris'. ***
Capitolo 13: *** 'luna park'. ***
Capitolo 14: *** 'dark'. ***
Capitolo 15: *** 'fireworks'. ***
Capitolo 16: *** 'beach'. ***
Capitolo 17: *** 'i'm not scared about you'. ***
Capitolo 18: *** 'sweetie, are you there?' ***
Capitolo 19: *** 'i know everything, mr. Styles'. ***
Capitolo 20: *** 'marry me?' ***



Capitolo 1
*** capitolo 1: this can't be real. ***






Sono i primi di dicembre, il cielo è grigio e la strada è illuminata da quel poco di sole londinese che riesce ad emergere nonostante le migliaia di nuvole cupe.
Ho pregato mia madre di non mandarmi a scuola quest’oggi, ma è stato inutile, nonostante le abbia detto che ho fatto si e no cinque assenza in tutto l’anno.
Senza voglia, mi ritrovo alle 10.40 di uno stupido martedì piovoso, ad ascoltare la professoressa di scienze parlare della riproduzione.
Abbiamo sedici anni, insomma…
chi persona normale a quest’età è così stupida da non sapere quali processi adottare per procreare un adorabile peste?
Torniamo a me, il mio nome è Lea, ho sedici anni ed abito a Londra.
Come sono fisicamente? Non troppo alta, non troppo magra. Ho gli occhi color ghiaccio e i capelli leggermente biondi sul rame.
‘Lea, torna sulla terra. Cos’abbiamo appena finito di dire?’ chiede la professoressa puntando i suoi occhi grigi su di me.
Sono nella merda.
Inizio a bisbigliare qualcosa a caso, tentando di dare l’impressione di qualcuno che ha seguito dalla prima all’ultima parola, ma facendo così non sembro altro che una cretina che non sa quello che dice.
Evidentemente è così.
La prof. ride di gusto e mi mette una nota. Non potete immaginare quanto la detesti.
Alle undici scendiamo al piano di sotto per andare in un’aula più spaziosa.
Tra poco la classe sarà invasa da centinaia di alunni per l’arrivo di una boy band anglo-irlandese.
Avrebbero potuto dirmelo ieri sera, almeno sarei uscita di casa con abiti più decenti.
Alle 11.30 la ‘classe’ è in delirio.
I ragazzi salgono su di un piccolo ‘palco’ ed iniziano a presentarsi, successivamente iniziano a cantare una canzone che si chiama:’ kiss you’.
Mh, si,sono bravi, probabilmente anche carini.
Improvvisamente la porta viene spalancata a calci da un uomo. Indossa una maschera per non farsi riconoscere ed ha una pistola.
È una recita? Che diamine sta succedendo?
Accanto ad egli ci sono altre tre persone nella sua stessa situazione… stesse divise, stesse pistole,stesse maschere.
I ragazzi iniziano a correre, le puttanelle iniziano a gridare come delle galline in calore.
La boy-band scende velocemente dal ‘palco’ ed inizia a correre verso l’uscita.
Io? Strattonata per terra da un cretino che se l’è data a gambe.
Tento di alzarmi, ma non riesco a camminare.
Probabilmente mi sono fratturata la caviglia destra, e le mie imprecazioni contro qualcuno di superiore non servono assolutamente a nulla in questo momento.
Uno di loro spara al soffitto facendo cadere un po’ di polvere bianca, copro le orecchie sperando che nessuno di loro quattro mi noti per terra.
Inizio a piangere.
Non me la sento di morire in questo momento. Perché devo morire in questa fottuta scuola a causa di un fottuto litigio di un fottuto puttaniere che si trova nella mia fottuta classe?
Porto le mani agli occhi sperando di riuscire a concludere qualcosa, ma sembra che nessuno si accorga di me.
Poi qualcuno mi prende in braccio. Non riesco ad aprire gli occhi, non voglio vedere cosa sta succedendo e cosa succederà.
Mi porta in una stanza buia all’ultimo piano, chiude la porta a chiave e mi copre con una vecchia coperta lasciata a marcire. Poi illumina il suo viso con un cellulare.
‘Ehi, tranquilla. È tutt’okay ora. Spero. Come ti senti?’ chiede con calma.
Non vuoi uccidermi, vero?’ chiedo spaventata.
‘Secondo te?’ ride rumorosamente.
‘comunque sono Harry.’ Dice porgendomi una mano.
‘Lea.’ Dico sorridendo.
‘Perché sei tornato indietro a salvarmi? Nessuno t’imponeva di farlo. Insomma, avresti potuto rimetterci la vita’. Chiedo preoccupata. Però si, sono lusingata. Non è una cosa che succede tutti i giorni.
La vita senza rischi è noiosa. Avresti preferito marcire sul pavimento? Non sono uno di quei ragazzi che se la da a gambe quando c’è un problema. Io affronto tutto’. Dice rivolgendomi un sorriso cordiale che ricambio subito.
Poi chiama i suoi amici.
‘ehi, Lou, sono Harry.. avete chiamato la polizia? Sono chiuso nello scantinato con una ragazza che ha una caviglia rotta’.
‘si, arriveranno a momenti’.
Stacca la chiamata.
Hai paura?’ mi chiede.
‘Si vede?’ chiedo ridendo.
‘Oh, non devi. Ora non sei sola’. Dice stringendomi forte.
Dopo dieci minuti la polizia entra nella scuola.
Harry apre la porta,velocemente mi prende in braccio e scende le scale del primo piano.
Arriviamo in cortile, poi entriamo in un auto con i vetri neri.
‘Liam, sbrigati’. Dice con voce spezzata, roca, bassa e terribilmente sexy.

‘dove abiti?’ mi chiede il ragazzo al volante tentando di rassicurarmi.
Gli dico la via.
Sono passate sette ore, e precisamente ora sono le 18.30
C’è un traffico assurdo, credo che arriverò a casa non prima delle 20.00
La caviglia fa’ male ed ho un mal di testa pazzesco.
Poggio delicatamente la testa sulla spalla del ragazzo riccio con gli occhi verdi, tentando di riposare.
Egli porta una mano sui miei capelli e li accarezza delicatamente fino all’arrivo sotto casa mia.
 


hi babe.
eccoci alla fine di questo primo capitolo lol.
che dire? spero vi piaccia, anche perché ho molte idee in mente.
all'inizio sembrerà tutto frettoloso, ma non è così.
un bacio, e alla prossima xx.

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Capitolo 2
*** 'don't leave me alone'. ***


Appena arrivati, alzo velocemente la testa dalle spalle del ragazzo e siedo dritta sul sedile.
Harry apre lo sportello,esce e mi aiuta a fare lo stesso.
La caviglia destra fa  male, ma fortunatamente credo che non ci sia nulla di rotto.
Arriviamo fuori la porta principale di casa mia, sorride imbarazzato cacciando le due fossette ai bordi delle labbra.
'Senti, prima di andare mi chiedevo se... beh'. Porta una mano sui ricci e diventa improvvisamente rosso, poi riprende a parlare.
'Beh.. ti andrebbe di darmi il tuo numero?' dice tutto d'un fiato.
I ragazzi nell'auto iniziano a ridere rumorosamente, e Zayn, il ragazzo con il ciuffo nero spettinato e gli occhi di un colore indescrivibile inizia a gridare:'ma che romanticone...' mentre Louis, il ragazzo dagli occhi color oceano inizia ad assecondarlo dicendo:'è proprio uno sfigato'.
Harry sorride imbarazzato, mentre io velocemente inizio a scrivergli il numero su un foglio trovato nella borsa scolastica.
'Bene,io vado.. ci si vede'. Sorride e porta le sue labbra a sfiorarmi la guancia sinistra.
'Ciao Harry'. Dico sorridendo, poi con una mano accenno un saluto anche agli altri.
Entro in casa sorridendo come una cogliona,c'è solo mia madre.
Mio padre è al lavoro, fa' il turno di notte ogni venerdì sera.
Lentamente 'corro' da lei che è una dottoressa per farmi fasciare il piede,spiegandole tutto in ogni minimo particolare.
'Ed è carino questo ragazzo?' chiede con un pizzico di malizia.
'Mamma...' la richiamo sorridendo.
'Va bene, ho capito.. Vai di sopra a riposare'. Mi lascia un bacio sulla fronte.
Entro in camera ed indosso velocemente il pigiama, poi mi lascio cadere delicatamente sul letto.
Apro il pc, ed inizio a cercare il nome della band per scoprire qualcosa in più su di loro.
'Harry Edward Styles è nato il primo febbraio del 1994 a Holmes Chapel, Cheshire'.
Sorrido.
Abbiamo due anni di differenza.
Improvvisamente il cellulare inizia a squillare e la versione acustica di 'never let you go' inizia a rimbombare per tutta la camera.
'Pronto?'
'Ehi, sono Harry. Alla fine hai saputo perché sono arrivati quegli uomini?' chiede preoccupato.
'Si' sospiro. 'Un cretino della mia classe ha portato a letto la fidanzata di uno di loro, e quindi è successo un putiferio'.
'Capisco, senti, in verità ti ho chiamata per un altro motivo'. Dice, poi respira rumorosamente e continua:
'Senza giri di parole mi chiedevo se ti andrebbe di venire con me in discoteca domani sera'.
Rido.
Io in discoteca? ok, questa è la stronzata più grande del secolo.
'Ehi, ci sei?'  La sua voce richiama la mia attenzione, mentre Louis inizia a gridargli ridendo:'lo sapevo che ti avrebbe dato buca'.
'Certo, mi piacerebbe... ma ci vengo con il piede fasciato?' Dico ridendo.
'Ehm.. si, qual è il problema? ti.. beh, ecco.. ti farò compagnia io'. dice con voce roca e bassa.
'Accetto'. dico sorridendo, anche se non può vedermi credo che abbia intuito il fatto che sia agitata e eccitata allo stesso tempo.
'Passo a prenderti alle dieci, ciao dolcezza'. Stacca.
Lancio il cellulare sulla parte inferiore  del letto e mi addormento con un unico pensiero fisso:'che diamine mi metto?'
 
11.30.
Il cielo è ancora cupo e grigio, e non ho nessun'intenzione di lasciare il caldo piumone per dirigermi in cucina a fare colazione.
La mia casa è abbastanza grande, decisamente grande.
Sono ricca, e la gente continua a credere che sia una viziata del cazzo, ma i miei genitori per diventare ciò che sono oggi hanno lavorato duramente giorno e notte.
Senza voglia poggio i piedi nudi sul freddo pavimento in legno, ed inizio a sbadigliare.
Scendo di sotto e mi preparo qualcosa di buono da mangiare.
 
21.30.
sono pronta.. Credo.
Indosso un vestitino blu notte, ed i tacchi dello stesso colore con qualche ricamo argentato solo sul piede sinistro.
Sbuffo.
Porto il ciuffo all'indietro, ed inizio a truccarmi senza esagerare.
Bussano alla porta.
Lentamente inizio a scendere le scale, do' un ultimo sguardo allo specchio e vado ad aprire.
'Ehi, sei bellissima'. dice il ragazzo riccio baciandomi una guancia.
'Grazie' dico timidamente.
'Andiamo?' chiede portando una mano sulla mia spalla.
'Andiamo.' sussurro.
Arriviamo in discoteca, Harry corre a salutare qualche amico ed io inizio a dirigermi verso una poltrona.
Poi lo vedo arrivare con qualche drink.
'Allora, ti piace questo posto?' chiede con un sorriso stampato sul viso.
'Ehm, si.' mento.
Odio le discoteche con tutta me stessa.
La musica assordante e ragazze che farebbero di tutte pur di essere sbattute un po' sono la cosa peggiore di tutte.
Si siede accanto a me, ed inizia ad avvicinarsi dolcemente al mio viso, fissando con insistenza le mie labbra.
'Sei bellissima'. Dice mordendosi il labbro inferiore, per poi accarezzarmi il viso.
Improvvisamente una ragazza si posiziona accanto ad Harry.
Che cazzo stai facendo?’ dice portandosi una mano sulle labbra.
Madison, io posso spiegarti…’ dice portandosi una mano nei ricci e sobbalzando improvvisamente.
‘Che sta succedendo?’ chiedo andando in panico.
Harry si alza ed inizia a fissarci contemporaneamente.
Prima me, poi lei.
Che stronzo.
'Aspetta, Madison.. ma non abbiamo niente da dirci.' dice infine.
Mi prende per mano ed entriamo in auto, poi mi accompagna a casa.
Per tutto il tragitto non spiffero una parola.
Arriviamo sotto casa.
'Chi era?' chiedo. Faccio in modo che la mia voce sia più calma possibile,ma non credo di esserci riuscita.
'La mia ex. è una modella, e stavamo insieme per pubblicità.'
Rido.
'è questo il problema. Voi cantanti siete ossessionati dalle persone perfette ed incredibilmente acide. La fama vi acceca'. Sussurro. ho la voce spezzata.
'Ieri ho letto un articolo in cui c'era scritto che tu fossi un 'womanizer' e non ci ho creduto. Chi sei veramente Harry?' chiedo in preda alla disperazione.
'Eccone un'altra. Porca puttana. non è così' dice gridando.
'Sapete solo giudicare, e sai che ti dico? tornatene a fare la riccona e  non rompermi più le palle'.
No, non reggo tutto questo.
Non reggo le lacrime che copiosamente escono dai miei occhi.
Vorrei, sul serio, ma non ci riesco.
Poggia la fronte sul muro della casa, battendoci un pugno, mentre io sono seduta sullo scalino a singhiozzare come una rincoglionita.
Si sta avvicinando.
Vedo la sua ombra perfetta,sento il suo respiro vicino.
'Mi dispiace... ti prego, perdonami.. e non piangere, non potrei sopportare il fatto che tu stia piangendo per me.'
Si siede accanto a me portandomi una mano sul ciuffo e spostandolo.
'Vai via'. impreco tra le lacrime.
Mi stringe forte, mentre batto un pugno leggero sul suo petto. Sorride.
Mi alza il viso, poggia il pollice sulla guancia destra ed inizia a toglierci le lacrime.
'Sei sicura?' chiede.
'Si, Harry'.
'Vuoi che vada via anche dopo questo?' chiede mentre continua a lasciarmi baci umidi sul collo scoperto.
Rabbrividisco.
Avvicina dolcemente le sue labbra alle mie.
Ricambio il bacio, e un attimo dopo le nostre labbra si schiudono permettendo alle nostre lingue di unirsi perfettamente.
'Mi perdoni?' chiede poi staccandosi ed accarezzandomi il viso. 
'Si, ma smettila di...uhm...fare questo'. sussurro.
'Te lo prometto'. dice porgendomi il mignolino.


spazio autrice: 
ciao bellissimi, spero che la storia sia interessante,
anche perché credo sia una delle poche che inizi con una sparatoria a scuola.
ho un'idea geniale per il prossimo capitolo o per quello successivo ancora.
spero sia interessante per voi tanto quanto lo è per me.
baci.<3
@xbradfordbadboy.

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Capitolo 3
*** 'snow'. ***


Per tutta la serata sorrido come una cretina.
'Non credi sia un po' troppo presto per un bacio? Harry, ci siamo conosciuti ieri.' Dico sbuffando.
Ride.
'Non ci posso fare niente se sono irresistibile'. Dice sorridendo maliziosamente e portandosi una mano sui ricci.
Ma quant'è presuntuoso?
Harry è quel tipo di ragazzo viziato, con il fisico da uomo e la faccia da bimbo. 
è uno dei pochi che ha tutte le ragazze ai suoi piedi ma che non se ne approfitta.
è un misto tra dolcezza e sfacciataggine.
Un finto menefreghista,insomma.
‘Guarda che sei stato tu quello che mi ha baciato, caro’. Dico tentando di essere sfacciata e portandomi una mano sui capelli, lisciandoli dolcemente.
‘Mh, forse perché ho trovato una persona che sa essere irresistibile come me’. Dice poi baciandomi a stampo.
‘Ora devo andare, passo a prenderti domani alle dieci. Indossa qualcosa di caldo, di veramente caldo.’
‘Dove dobbiamo andare?’ chiedo spaventata.
‘Tu non preoccuparti.’ Sorride maliziosamente e mi lancia un bacio da lontano.
Poi entra nell’auto e sfreccia velocemente tra le strade buie della città.
 
Harry’s point of view.
‘Sono a casa’. Grido.
Nessuno risponde.
Corro in salone e trovo Niall seduto che mangia delle patatine decisamente scadute, Zayn steso sul divano intento a guardare la tv, e Louis al pc scrivendo stronzate su twitter.
‘Non c’è Liam?’ chiedo mentre tolgo il giaccone.
‘No, è andato da Danielle’. Sospira Zayn.
‘Okay… Lou, avrei bisogno di parlarti.’
‘Spara’.  Dice semplicemente.
‘L’ho baciata’. Dico tutto d’un fiato.
‘Tu cosa?!’  Ride.
Che cazzo c’è da ridere?
Io, Harry Edward Styles, il ragazzo sexy dai capelli ricci, dalla voce roca e dalle fossette che farebbero innamorare anche una bimba di cinque anni gli ho appena detto di essere ‘forse’ innamorato e lui che fa’? Ride.
‘Perché stai ridendo? È una questione seria’. Dico guardandolo negli occhi.
Smette di ridere e mi fissa.
‘Ne sei innamorato? L’hai conosciuta ieri. Io per baciare Eleanor c’ho messo mesi’.
È questo il problema.
‘Però non riesco a capire perché continui a farti dei problemi. Quante ragazze hai baciato da ubriaco nelle discoteche?’ chiede divertito.
‘È questo il punto, boo.’ Dico in preda alla disperazione. Poi sospiro e continuo a parlare.
‘Io baciavo le ragazze involontariamente, senza volerlo. Con lei l’ho fatto e basta… da sobrio per giunta’.
‘Secondo me, ti piace’. Dice sorridendo.
‘Dopo un giorno che l’ho conosciuta?’ chiedo spalancando le labbra.
‘Che c’è di strano?! Purtroppo per innamorarsi bastano secondi. Poi però bisogna capire se il prescelto ricambia il sentimento… tu sei stato fortunato’. Dice infine portandosi una mano dietro la nuca e sospirando.
Arrossisco. Forse ha ragione.
Corro in camera a preparare tutto per domani. La porterò sulla montagna e la farò salire sulla funivia.
Così avrà paura e mi stringerà forte.
Sei un genio,Styles.
 
Lea’s point of view.
Sono le dieci.
Mi guardo ripetutamente allo specchio per una manciata di minuti.
Indosso una maglia a maniche lunghe, con un maglione caldo color panna.
Bussano alla porta.
Corro ad aprire, anche se con la caviglia destra in questa situazione la parola ‘correre’ è un po’ inappropriata.
‘Ciao Harry’. Dico sorridendo.
‘Ciao dolcezza’. Dice lasciandomi un bacio umido sulle labbra screpolate.
‘Dove mi porti?’ chiedo sorridendo.
Non risponde e mi fa’ salire in auto.
Poi sospira ed aggiunge… ‘in montagna’.
Trenta minuti dopo, siamo in una stazione funiviaria.
‘Sali.’ Mi dice.
‘E come cazzo si fa’?’ chiedo ridendo.
‘Ma quanto sei fine’. Aggiunge con voce stridula per la risata appena finita.
‘Tanto quanto te ieri sera, tesoro’. Aggiungo infine.
Ride.
Mi da’ una mano a salire e poi si posiziona accanto a me.
Due minuti dopo le sbarre si chiudono automaticamente.
‘Ho paura dell’altezza’. Dico infine chiudendo gli occhi.
Ride.
‘Fifona’. Aggiunge, portando una mano sulle mie spalle stringendomi forte.
20 minuti dopo siamo a terra, e le mie scarpe toccano la neve.
Fa un freddo cane, voi non immaginate neanche quanto.
Harry ha le labbra secche, screpolate…i capelli leggermente spettinati, la pelle chiarissima mista ad un po’ di rossore sulle sue guance.
Una visione paradisiaca insomma.
Lo fisso con insistenza, e credo se ne sia accorto.
‘Lea, c’è qualcosa che non va?’ dice sorridendo maliziosamente.
Credo abbia capito il motivo per cui lo stia guardando.
Mi abbasso leggermente portando una mano sulla neve. Ne prendo una manciata ed inizio a dargli una forma circolare.
Successivamente lancio la palla di neve verso Harry colpendolo in pieno.
Che la lotta abbia inizio.



ciao ragazze, eccomi qui con un altro capitolo c:
la sorpresa si avvicina sempre di più. spero vi piaccia anche questo.
baci.
@xbradfordbadboy (twitter).

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Capitolo 4
*** 'good night, my little cupcake'. ***


 
17.30.
Harry si lascia cadere sfinito sulla neve, dopo aver combattuto da circa un’ora e mezza con me.
Rido, poi mi avvicino a lui.
‘Già sei stanco, Mr. Styles?’ chiedo divertita.
‘Okay, okay, hai vinto’. Dice portandosi una mano sui ricci leggermente bagnati.
Guardo l’orologio, sono quasi le 18.00.
Se mio padre non mi vede rientrare in casa per le 19.00 mi uccide.
‘Harry, non vorrei rovinare il tuo momento di riposo, ma temo di dover andare’. Sussurro dispiaciuta.
Si alza in fretta, ha ancora il fiatone.
‘Io vado a prendere i biglietti per la funivia, tu aspettami qui, okay?’ chiede lasciandomi infine un dolce bacio sulla guancia sinistra.
‘Va bene, ma non metterci troppo’. Sbuffo.
Circa trenta minuti dopo, vedo la sua ombra correre verso di me e sento la sua risata farsi sempre più vicina.
‘Che succede? Che c’è di così divertente?’ chiedo sorridendo.
‘La funivia’ dice con il fiatone, poi respira e continua dicendo:’la funivia è bloccata.’
‘c-cosa?’ chiedo alzandomi all’improvviso.
Che cavolo dico ai miei genitori ora?
‘Chiama i tuoi, dì loro che passerai una notte di fuoco con me’. Dice tentando di essere sexy. Ma questa volta ha sbagliato  tonalità di voce.
Prendo un’altra palla di neve, e ridendo,lo colpisco sul petto.
‘Ehi,scherzavo’. Dice puntando le mani in alto.
‘Digli che dormi da un’amica’. Dice infine.
Mi ha convinta.
Prendo velocemente il cellulare dalla borsa, ed inizio a digitare la prima stronzata che mi passa per la testa.
‘Mamma, sono Lea. Una mia compagna di classe mi ha chiesto di dormire a casa sua perché la nonna sta poco bene, e quindi devo confortarla. Ti voglio bene, baci xx (:’
‘Mh’ dice il riccio portandomi una mano sui fianchi, ‘sei molto brava a mentire’.
Rido.
 
20.30.
Abbiamo appena finito di mangiare un panino comprato prima di venire qui stamattina.
‘Dove andiamo a dormire, ora?’ chiedo sorridendo.
‘Hai già sonno?’ risponde semplicemente, fissandomi negli occhi e spalancando le sue enormi iridi.
‘Harry, ti ricordo che siamo svegli dalle dieci, e ti ricordo che per tutta la giornata ci siamo rincorsi come due idioti’.
Lo sento ridere.
Le fossette iniziano ad essere più marcate, le labbra sono più screpolate di oggi. Ha i capelli leggermente umidi dal freddo e le mani ghiacciate.
‘Vieni con me’. dice porgendomi una mano.
Mi sta portando in una specie di casetta abbandonata, nel bel mezzo del nulla.
‘Mi dispiace miss, se questo non soddisferà i suoi gusti decorativi, ma credo che sia meglio di una dormita all’aperto’. Dice intrecciando la sua mano con la mia.
‘E dove l’hai trovato?’ chiedo.
‘Quando mi sono allontanato per i biglietti della funivia e non li ho trovati, mi sono portato una mano nei capelli in segno di disperazione. Si è avvicinato un uomo che gentilmente mi ha offerto la sua abitazione per questa notte’. Dice compiaciuto.
‘Quanto ti è costata?’
‘Un autografo’ aggiunge infine ridendo.
Si avvicina al letto, ed inizia a coprirlo con una coperta pulita trovata nell’armadio.
È abbastanza piccolo e freddo per due persone, decisamente.
Per di più, non ci sono coperte calde che riuscirebbero a riscaldarci.
Dallo spigolo della finestra aperta, entra un soffio d’aria gelata.
Rabbrividisco.
‘Ehi, hai freddo?’chiede stringendomi forte, poi si allontana.
‘Stenditi’. Dice infine.
Faccio come mi ha detto, poi dolcemente mi poggia addosso il suo giubbino.
‘E tu?’ chiedo preoccupata. Non risponde, si limita a sorridere ed a sedersi sul pavimento, poggiando delicatamente la testa sul muro di legno.
È impazzito?
Mi alzo anch’io, lo prendo per una mano e lo faccio sedere sul letto.
O ci dormiamo insieme, o non ci dorme nessuno!’ esclamo.
‘Non vorrei darti fastidio’. Dice infine.
Delicatamente lo faccio stendere sul letto, poi apro le sue enormi braccia e mi stringo forte in esse.
Mi lascia un delicato bacio sulle labbra.
‘Ti piaccio?’ chiede infine, sfacciato come non mai.
Harry è un ragazzo di poche parole, senza peli sulla lingua.
Se deve dirti o chiederti qualcosa lo fa’ senza pensarci due volte, è questo che mi fa letteralmente impazzire di lui.
Rido.
Avrei voluto fuggire via, correre e sparire dalla faccia della terra dopo quella domanda.
‘Si…’ mi limito semplicemente a dire.
‘Oh, anche tu’. Dice porgendomi un altro delicato bacio sulle labbra, che schiudendosi, permettono alle nostre lingue d’intrecciarsi tra loro.
Ha gli occhi chiusi, e porta le sue mani a sfiorarmi i capelli facendomi rabbrividire.
Oh, se mi piaci, Styles.
'Buona notte, my little cupcake'. Dice infine lasciando le mie labbra.
Come diamine mi ha chiamata? Rido.
Questo ragazzo è imprevedibile.
'Notte Harry'.

03.30.
Apro gli occhi e fisso il suo orologio.
è presto, meglio così.
Harry dorme ancora, ha le labbra spalancate ed i ricci sparati all'indietro.
Il suo petto si muove su e giù, in base alla regolarità del suo respiro.
Sorrido,lo fisso per l'ultima volta e poi prendo posto tra le sue braccia,tentando di dormire ancora per un po'.

 



spazio autrice.
ciaaaaaao splendori, spero che questo capitolo vi piaccia come i precedenti c:
la sorpresa arriverà a breve, spero continuerete a seguirmi.
baci <3.
 

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Capitolo 5
*** 'Happy birthday Louis'. ***


Poggio delicatamente la testa sul suo petto, ma il rumore del vento m’impedisce di dormire.
‘Haz, Haz’... Lo chiamo scompigliandogli lentamente i ricci.
Respira rumorosamente, poi ancora assonnato,apre dolcemente gli occhi.
‘Che succede,tesoro?’
‘Non riesco a dormire’. Dico fissandolo negli occhi.
‘Ti prenderei a sberle!’ esclama infine ridendo.
‘Ehi, ma quanto sei antipatico’. Sbuffo.
Ride e mi stringe più forte, poi mi copre con entrambi i giubbini e poggia dolcemente la testa sulla mia.
‘E se ti cantassi qualcosa? Riusciresti a dormire?’ chiede infine lasciandomi un piccolo bacio sui capelli.
Annuisco.
Intreccia la sua mano alla mia, e dolcemente schiude le sue labbra permettendo alla sua voce di rimbombare nella casa.
‘Your hand fits in mine like it’s made just for me, but bear this in mind, it was meant to be, and i’m joining up the dots with the freckles on your cheeks, and it all makes sense to me…’
Un miscuglio di emozioni si fa’ spazio nel mio stomaco.
Ne sono innamorata? Non lo so.
Non so cosa significhi la parola ‘amore’, ma se significa provare emozioni indescrivibili ed avere la voce stridula ogni volta che s’incontra quella determinata persona allora si… sono innamorata.
 
                                                                                 *******
24/12/2012.
È la vigilia di natale.
Io ed Harry ci frequentiamo da quasi un mese ormai, e con lui sto benissimo.
Inizio a pensare al suo viso,alla sua voce calda, bassa, roca e sexy, ai suoi capelli ricci e alle sue grandi iridi verdi, poi i miei pensieri vengono interrotti dallo squillo del cellulare sul comodino.
Senza voglia, metto le pantofole e mi avvicino per rispondere.
‘Pronto?’
‘Ciao, my little cupcake, come stai?’ chiede dolcemente.
‘Bene, stavo giusto pensando a te ‘.  Dico senza pensarci due volte.
‘Sul serio? Spero siano cose positive’. Ridacchia, poi riprende a parlare.
‘Sai, oggi è il compleanno di Louis, e mi aveva chiesto d’invitarti ‘…
Perché dovrei rifiutare? Infondo la mia famiglia andrà a festeggiare da mia zia, dove mangeranno le solite cose natalizie, giocheranno alla solita tombola ed apriranno i soliti e noiosi regali inutili.
‘Per me va bene’. Dico infine.
‘Bene, passo a prenderti alle 23.30, ciao amore’. Stacca.
Come mi ha chiamata?
Porto il cuscino al viso tentando di trattenere un urlo d’eccitazione.
 
23.20.
Ho detto ai miei genitori che sarei andata a casa di quella famosa ed inesistente amica con la nonna malata… se scoprono che è tutta una finta mi fanno fritta.
Do’ un ultimo sguardo allo specchio e mi aggiusto una ciocca di capelli.
Stamattina mia madre mi ha tolto la fascia alla gamba, che è praticamente guarita.
Bussano alla porta, corro ad aprire.
‘Ciao splendore’. Dice il riccio baciandomi dolcemente sulle labbra.
‘Ciao Haz’.
‘Sei bellissima’. Dice squadrandomi da capo a piede.
‘Tu non sei da meno ’. Dico entrando in auto.
‘Dove andiamo?’
‘A casa di Louis, a Doncaster’. Dice inarcando le labbra per sfoggiare il suo meraviglioso sorriso.
Dovrebbe essere una proibizione, perché non c’è cosa più bella di esso.
Venti minuti dopo siamo arrivati.
Ad aprirci è Louis, che stringe in un abbraccio forte Harry e poi fa’ lo stesso con me.
Appena entrata noto subito le decorazioni natalizie presenti in tutte le stanze e le bottiglie di alcool ovunque.
‘Venite tutti qui’. Dice Louis portando la folla in salone.
Sul tavolo c’è un enorme torta con un omino che somiglia a lui… veramente carina.
‘sono le 23.40, e siccome tra venti minuti sarà natale, la torta la mangiamo ora… così poi digeriamo il tutto ballando e bevendo come matti’. Dice gridando,mentre una folla di ragazzi e di ragazze gridano il suo nome.
Le luci si spengono, la torta viene illuminata da ventuno candele.
‘Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Louis, tanti auguri a te ’. Gridano tutti in coro, mentre lui sorridendo spegne l’unica fonte di luce esistente.
Successivamente la stanza viene illuminata da luci blu e bianche, Zayn prende posto dietro la console ed inizia a farci fuoriuscire la musica in modo assordante.
Porta una mano in alto ed un’altra nelle cuffie, mentre i ragazzi prendono posto al centro della pista.
Tutti prendono un bicchiere di champagne  e lo portano in alto.
‘Questo è per Louis’. Dicono mandandone giù uno…
‘Questo è per il tour che inizierà a febbraio’ dicono mandandone giù un altro…
‘E questo è per natale’… dicono mandandone giù un terzo.
Harry ride, poi mi trascina in pista ed iniziamo a ballare.
 
02.30
Ho bevuto 6 o 7 drink veramente pesanti, anche perché bibite come l’acqua o la coca cola sono praticamente inesistenti in questa sala.
La vista è sfocata e gli occhi diventano improvvisamente rossi. Tutto intorno a me inizia a muoversi in modo circolare e le gambe iniziano a tremare.
Sono ubriaca.
Harry mi prende in braccio e mi porta a casa, poi fruga nella mia borsetta, apre la porta ed entriamo.
Corre subito in bagno ed apre la doccia, mi leva la giacca e dolcemente inizia a bagnarmi il viso con dell’acqua gelata tentando di farmi sentire meglio.
I miei dormiranno a casa di mia zia fortunatamente.
La situazione degenera, e corro al gabinetto per vomitare, mentre lui, con santa pazienza mi tiene i capelli e mi massaggia la schiena.
‘Sto male, Harry’. Dico ridendo.
‘Lo vedo’. Dice preoccupato.
Faccio velocemente una doccia, lavo i denti tre o quattro volte, indosso il pigiama e corro in camera da lui.
‘Dormi con me?’ sussurro.
‘E se arrivano i tuoi?’ chiede portandosi una mano sui ricci, ma come risposta ottiene solo un dolce bacio sulle labbra.
‘Accetto’. Dice infine portando un braccio dietro le mie spalle  e stendendosi.
Mi stringo forte a lui, sperando che il mal di testa passi, mentre lui delicatamente mi accarezza i capelli.








ciao dolcezze, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto
e che cotinuiate a seguirmi c:
la sopresa si fa vicina.
baci<3.

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Capitolo 6
*** New York. ***


25/12/2012
 
È mattino.
Apro gli occhi infastidita dal continuo battere della pioggia sul vetro della finestra… il cielo è cupo, le nuvole sono grigie e diversi fulmini si fanno spazio in esso.
Tutti i santi giorni è così, soprattutto a dicembre... la pioggia cade sulla finestra per poi sgocciolare, creando profili immaginari di oggetti 
o persone.
Il mal di testa è passato, anche il mal di stomaco.
Fortunatamente i miei non erano in casa ieri sera… chissà cosa sarebbe successo altrimenti… non oso immaginare.
Fisso la stanza tentando d’incrociare i suoi meravigliosi occhi verde, ma di lui nessuna traccia.
Sposto il mio sguardo sul cellulare… ha appena vibrato.
‘un messaggio’.
Da: Harry Styles
‘Ciao tesoro, sono dovuto fuggire a New York per questioni di lavoro. Il manager ha detto che i concerti sono stati anticipati di qualche mese… non so quando tornerò e… mi manchi.
 buon natale,spero di rivederti presto.
Ps. ti ho lasciato un regalino sul tavolo, spero ti piaccia’.
Corro in cucina e sul tavolo scorgo una specie di cofanetto con accanto una lettera.
È  la sua collana, quella che indossa tutte le volte che esce di casa.
Non l’avrebbe tolta per nessuna ragione al mondo, e invece l’ha fatto… per me.
Porto la collana al collo, e sorridendo, apro la lettera.
‘Ehi, my little cupcake, come stai? Volevo solo dirti che mi manchi… dannatamente.
So che ci siamo conosciuti un mese fa’, ma come ha detto Louis:’per innamorarsi bastano secondi, poi bisogna capire se il prescelto ricambia il sentimento’… ed io sono stato fortunato, spero… lol
Ti sto scrivendo un’ora prima di correre a New York con i ragazzi… a proposito, ti salutano.
Non so quando ci rivedremo, ma non ti dimenticherò mai, e farò di tutto pur di ascoltare la tua voce da un fottuto telefono… mi manchi, ciao.
-Harry’.
È un addio?
Gli occhi iniziano a pizzicare e a diventare improvvisamente grigi…grigi come il tempo, come ciò che sto provando in questo momento… sono spenta, cupa… l’unica persona che riusciva a farmi sentire protetta è andata via…
Avrei dovuto aspettarmelo, e invece non riesco a smettere di piangere.
Dovrei essere felice per lui, per il suo successo, per la sua fama, per i suoi guadagni, per le ragazze che gli vanno dietro, per il fatto che ha realizzato il suo sogno… e lo sono, assolutamente si… ma non ora, non in questo momento almeno.
Porto il viso sul letto bianco e lo bagno di lacrime, mentre il suo profumo di vaniglia entra con forza nella mia testa, grazie al cuscino di ieri sera.
Piango, piango mentre la pioggia fa’ compagnia alle mie lacrime, piango mentre sono felice… per lui.
 
Harry’s point of view.
Siamo in aereo, diretti a New York… ed io? Non riesco a non pensare a quel fottuto viso angelico.
Danielle è in America per le prove con un famoso cantante del posto, Eleanor le fa compagnia e Perrie? Perrie è in tour, ed incontrerà Zayn a breve…
Mi sento vuoto… avrei voluto portarla con me ma il management me l’ha impedito.
Beato Niall, che senza problemi strafoga qualsiasi quantità di cibo a qualsiasi ora… ecco,lui si sente completo in questo modo.
L’unica cosa positiva del tour è il fatto che incontrerò le mie ragazze e che passerò del tempo indeterminato con i miei fratelli… perché è questo che siamo diventati dopo due anni.
Con loro mi sento bene, e non ho bisogno di essere ciò che non sono.
Se la gente mi chiama ‘donnaiolo’, loro sono gli unici che sanno la verità… gli unici che sanno che non sarei capace di trattare così neanche il peggiore degli insetti… ma la gente è ancora fermamente convinta di quest’assurda cosa.
Tornando a Lea, non la lascerò così facilmente… un giorno tornerò da lei e la porterò con me.
Ovunque vada.

 
 
Lea’s point of view.
Dove mi trovo in questo momento?! A casa di mia zia, la famosa zia di ieri.
‘Allora? Come sta la nonna della tua amica?’ chiede Britney, fissandomi negli occhi.
Britney è mia cugina, ha 19 anni e senza giri di parole è la persona più acida che abbia mai conosciuto.
‘Bene…’ dico addentando un pezzo di pane, fissandola dritta negli occhi.
‘Non sembra, a dedurre della tua faccia’. Dice guardandomi, attirando l’attenzione della mia famiglia.
‘È vero… cos’hai in questo periodo? Sei strana!’ esclama mio padre.
Non rispondo, mi limito a sorridergli.
 
18.30
Un cellulare vibra e tutti i miei parenti portano le mani alle tasche per capire di chi fosse.
È il mio.
Senza pensarci due volte, clicco sul pulsante verde, in cucina, sotto gli occhi indiscreti di tutti.
‘Lea, come stai?’.
È lui.
La sua voce l’avrei riconosciuta anche da sorda. La sua meravigliosa voce calda, bassa e roca mi sta parlando in questo momento… ma non ho la forza di rispondere.
‘Ehi, ci sei?’ chiede dolcemente.
‘Si, scusami… sto bene… tu come stai?’ dico tra una sosta e l’altra.
‘Non lo so… sono strano… l’unica cosa che mi rende felice in questo momento  sono le Directioners e i ragazzi… ora siamo quasi arrivati a New York, e…’ sospira.
‘E… cosa?’ chiedo.
‘E… lo sai che non potremmo più sentirci, vederci o scriverci per 365 giorni?’ chiede.
‘Lo so, grazie per avermelo ricordato’.
Lo sento ridere.
‘Verrò a prenderti il prima possibile,giuro… ora devo staccare, mi manchi… ciao my little cupcake’.
 
Amo quando mi chiama in questo modo, e si, l’aspetterò fino alla fine.
Aspetterò il giorno in cui finalmente il verde dei suoi occhi s’incrocerà con il color ghiaccio dei miei, aspetterò il giorno in cui le mie mani accarezzeranno dolcemente i suoi ricci, aspetterò il giorno in cui le nostre labbra combaceranno perfettamente…
I pregiudizi? Li mando a quel paese… ci sono ragazze che scopano la prima persona che capita e che avvistano in una discoteca… cosa c’è di male ad innamorarsi di un ragazzo dopo un mese che l’hai conosciuto?! Niente.
Dopo una stressante giornata torno a casa, faccio una veloce e calda doccia, indosso un pigiama caldo e delicatamente mi stendo sul letto.
Prendo il telefono, fisso il suo numero e decido a scrivergli qualcosa.
A:Harry Styles
Caro Harry Edward Styles, sappi che mi manchi e che ti aspetterò…SEMPRE’.
Detto questo, chiudo velocemente il cellulare e lo poggio sul comodino.

L’unica cosa positiva di questa situazione,è che da domani,saranno soltanto 364 giorni d’attesa.


colpo di scena. lol 
comunque, spero vi piaccia anche questo e scusatemi se è breve cc
la sorpresa arriverà a breve, tra qualche capitolo, don't worry c:
baci <3.

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Capitolo 7
*** 'you'll be mine.' ***


25/06/2013

 

Prendo una penna e corro in cucina puntandomi di fronte al calendario, per poi cerchiare il ’25 giugno’ del 2013.

Sono passati sei mesi da quando Harry è andato in tour, da quando non ci sentiamo, da quando la sua voce non mi parla neanche da un telefono.

Molte volte credo che si sia dimenticato di me, ma mi ha fatto una promessa… e le promesse si mantengono, giusto?

Corro in cucina e mi siedo al tavolo per pranzare con i miei genitori, e come al solito, mio padre sta leggendo un quotidiano.

Poi si sofferma su una pagina, sorride ed inizia a leggere ad alta voce:

‘ONE DIRECTION:

5 RAGAZZI PARTITI DA XFACTOR, SONO DIVENTATI DELLE STAR INTERNAZIONALI.

TUTTE LE RAGAZZE IMPAZZISCONO PER LORO, ORMAI IN TUTTO IL MONDO PARLA DI QUESTO NUOVO FENOMENO MUSICALE. NON LI CONOSCI? AFFRETTATI AD ASCOLTARLI ED A COMPRARE IL LORO CD. GRAZIE A QUESTO BUONO, AVRAI IL 25% DI SCONTO.’

Si ferma e sorride, poi mi fissa.

‘Non è che anche tu impazzisci per loro?’ poi ride, facendo un’occhiatina a mia madre.

‘M-ma io… ecco, i-io…’ non riesco a formulare una frase concreta e balbetto qualcosa d’incomprensibile.

‘Continua a mangiare’… dice infine ridendo.

 

18.30

Sono distesa sul letto con un mal di testa incredibile e continuo a pensare ai suoi meravigliosi occhi verdi, come da sei mesi a questa parte.

Ogni volta che un ragazzo si avvicina a me, o cambio strada, o gli dico di essere fidanzata…

Il problema è che non riesco a provare ciò che provo con lui con nessun’altro… non vorrei paragonare i suoi occhi verdi, i suoi meravigliosi ricci, il suo sorriso perfetto, la sua pelle candida mista ad un rossore sulle guance e le sue labbra carnose e screpolate a quelle di un altro ragazzo… o forse si… ma non voglio, è una cosa automatica che scatta in me.

Non posso farci niente.

Dieci minuti dopo, i miei pensieri sono interrotti dalla vibrazione del cellulare.

Velocemente lo porto ai miei occhi sperando fosse lui… ma è uno sconosciuto.

Da: sconosciuto

 

Sei sempre bellissima e farò di tutto pur di averti… se non ora, ti avrò a breve.

Ciao tesoro.’

 

E mo chi è sto maniaco?

Ho già tanti pensieri e problemi per la testa, poi ci si mette anche questo… fantastico, no?

Ritornando ad Harry, ho fatto di tutto pur di andare in America e di vederlo… in sei mesi ho cambiato tre lavori… ho lavorato come cameriera, ma buttavo i piatti per terra… ho lavorato come insegnante d’inglese, ma era troppo stressante ed il guadagno era minimo e poi ho fatto la dog sitter… ma non ero portata.

 

 

Harry’s point of view.

Le ho appena mandato un messaggio… forse sa’ chi sono…  o forse no.

Sorrido guardando Louis, che mi da’ una leggera pacca sulla spalla destra.

‘Non vuoi togliertela dalla testa,eh?’ dice ridendo.

‘No… non credo ci riuscirò facilmente… insomma, è raro che qualcuno mi ami per l’Harry Styles di Holmes Chapel, invece che per l’Harry Styles, il cantante di una band famosa…e poi le ho fatto una promessa… ed io mantengo le promesse’. Dico tra una sosta e l’altra.

Il problema è che il mio cuore dice di prendere un fottuto aereo per l’Inghilterra, ma la mia testa mi dice di restare… ed è questo che devo fare per non complicare le cose, restare, finire il tour e correre da lei.

So già come… le farò una sorpresa megagalattica… una sorpresa che neanche s’immagina.

‘Ragazzi, sbrighiamoci… il concerto inizierà tra 10 minuti’. Grida Zayn entrando nel camerino ed interrompendo la conversazione tra me e Lou.

Mi guardo l’ultima volta allo specchio, scopro i tatuaggi, quelli che lei non ha mai visto ma che vedrà a breve, aggiusto i capelli e porto una mano sul microfono poggiato all’estremità del mobile accanto alla poltrona di pelle al centro della camera.

Altri 42 concerti e sarai mia… per sempre.

 
OCCHI A ME. lol
mi scuso in anticipo se questo capitolo è breve. cc
comunque, la sorpresa sarà al prossimo capitolo... in quante la vogliono? c:
se volete seguitemi anche su twitter, sono xbradfordbadboy.
baci<3.

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Capitolo 8
*** i love you. ***


31/12/2012.
 
 
È passato un anno da quando non vedo Harry.
Un anno e sette giorni per la precisione, quindi è in ritardo…
In questi sei mesi i messaggi dello ‘sconosciuto’ sono aumentati a dismisura, e di Harry non c’è stata traccia… probabilmente si è dimenticato di me… come biasimarlo?! non ci vediamo da troppo tempo ormai.
Come ogni pomeriggio, verso le 18.30, lo ‘sconosciuto’ inizia a mandarmi una decina di messaggi, ed ora sono le 18.40.
Da:Sconosciuto
sweetheart, vuoi sapere chi sono? Bene, stasera ho organizzato una sorpresa per te… appena ti mando un messaggio, devi uscire di casa… SOLO QUANDO TE LO DICO IO, non prima’.
Poggio il cellulare sul letto, sembra quasi una minaccia…questa storia va’ avanti da troppo tempo, appena mi contatterà,uscirò di casa… ho bisogno di sapere la verità.
‘Lea, che programmi hai per la serata?’ chiede mio padre entrando improvvisamente in camera senza bussare.
‘Non lo so, credo che… beh… uscirò con qualche amica’. Dico tentando di essere credibile.
‘Bene, noi andremo da zia!’ esclama infine.
‘Non dimenticare di mettere gli slip rossi, lo sai che portano fortuna a capodanno.’ Dice mia madre facendomi l’occhiolino.
Arrossisco e porto il cuscino sul viso.
‘lo farò, lo farò… non ti preoccupare’. Dico ridendo.
 
20.30.
Apro l’armadio tentando di trovare qualcosa di carino, ma niente… alla fine opto per un vestitino rosso, con scollatura a cuore e gonna ampia con un paio di tacchi sul dorato.
Corro in bagno ed inizio a truccarmi senza esagerare, poi porto i capelli mossi sulle spalle.
Una volta finito, vado in camera e vedo se ‘lo sconosciuto’ si è fatto vivo… ma niente, per il momento ancora niente,così ne approfitto per vedere la tv.
Canale 67.
‘Si, i ragazzi ed io siamo molto felici di avere tantissime directioners che ci supportano… non è fantastico?! Quando sei giù di morale, non fai altro che salire su quel palco, impugnare il microfono, vedere loro felici e dare il meglio di te stesso… è meraviglioso, non avrei mai immaginato che saremmo arrivati a tanto, invece eccoci qui… A MASSIVE THANK YOU’.
La sua voce, è la sua voce.
Improvvisamente mi si stringe lo stomaco…io ti ho aspettato… perché non sei qui? Perché?! Diamine.
Spengo la tv prima d’iniziare a piangere… perché avrei dovuto? Un giorno verrà a prendermi… me l’ha promesso… e lui ha detto che le promesse le mantiene…
23.00
Il telefono vibra.
Da:Sconosciuto
‘Esci, ORA. La sorpresa è pronta, sweetheart.’
Senza pensarci due volte, mi precipito fuori casa… ci sono rose e candele lungo tutto la strada.
Il cellulare vibra ancora.
Da:sconosciuto
Segui il percorso, ti condurrà a me. xx’.
Faccio come mi ha detto… dieci minuti dopo continuo a camminare e mi ritrovo sul ponte di un lago.
I fiori e le candele continuano verso una casetta di legno… così decido di proseguire, sotto gli occhi indiscreti delle persone che si trovano sulle barchette ad attendere il nuovo anno con bottiglie di champagne.
Porto una mano al collo, stringendo forte la collana che Harry mi ha donato.
Busso, ma nessuno apre, così apro senza troppi pensieri.
C’è un letto al centro della casetta con petali di rose rosse profumate, candele intorno, un peluche a forma di cuore sul letto ed una stanzetta nel retro… forse è il bagno.
Mi siedo, prendo il cuore tra le mani ed inizio ad osservare la casetta… è veramente carina, come quella in cui dormimmo io ed Harry sulla neve.
Improvvisamente due mani circondano i miei occhi, ed una voce mi sussurra:
Indovina chi sono’...
Poi inizia ad accarezzarmi il viso e poggia la testa sulla mia spalla, portando le sue mani a circondarmi i fianchi.
‘H-harry, tu…’ non riesco a formulare una frase concreta,le mani tremano e gli occhi si sono inumiditi… sembro una cretina, una perfetta cretina.
Ride e mi stringe forte, e poi annulla ogni distanza con un bacio… un bacio dolce, morbido, un bacio con malizia, un bacio che aspettavo da un anno.
Le sue labbra si schiudono e chiedono l’accesso alle mie, che non tarda ad arrivare.

‘Mi sei mancato… potevi rispondermi ai messaggi…’.
‘Anche tu, e… ti porterò ovunque, lo giuro’. Dice infine baciandomi le labbra.
È diventato altissimo, la sua pelle pallida però non lo abbandona mai.
I ricci sono sempre presenti, e le labbra sono ancora più screpolate.
Lo fisso nei suoi enormi occhi verdi,mentre lui continua a sorridermi dolcemente.
‘Hai ancora la mia collana?’
‘Non l’ho mai tolta.’
 
Sono le 23.45.
Inizia a baciarmi dolcemente il collo, poi insiste su un punto ed inizia a succhiare.
Questo è per far capire a tutti che sei mia’. Dice infine soddisfatto del suo lavoro.
Cosa avrei detto ai miei genitori? Chi se ne frega.
Voglio essere tua, a tutti gli effetti’.
Arrossisce… non posso credere di averlo detto davvero.
Continua a baciarmi il collo, poi lentamente scende sempre più in basso, togliendomi il vestito.
Ha gli occhi umidi puntati nei miei, ho paura… tanta.
Rabbrividisco al contatto delle sue grandi mani contro la mia pelle, poi mi faccio coraggio ed inizio a sbottonargli la camicia bianca, facendo intravedere i suoi tatuaggi… e quanti tatuaggi.
Rido e lui arrossisce, accarezzandomi il viso, per poi baciarmi… ancora e ancora, fino a rimanere senza fiato.
è… è… insomma, è la tua prima volta?’ dice tutto d’un fiato.
‘…si’. Chino il viso imbarazzata.
‘Sei sicura? Insomma, pensaci bene… vuoi davvero farlo con…’ lo interrompo con un bacio dolce sulle labbra.
‘Si Harry, si’.
Sorride e mi stringe forte… ora siamo completamente nudi.
Mi bacia ancora sul collo, per poi scendere a baciarmi le spalle.
00.00
La gente inizia a gridare ‘auguri’, i fuochi d’artificio iniziano ad esplodere come i tappi delle bottiglie di champagne, ed in questo preciso momento, Harry ed io diventiamo un’unica cosa.
Ti amo, Lea… ti amo’. Sussurra, poi mi fissa negli occhi.
Ti amo come non ho mai amato nessuna in vita mia, ti amo perché sei unica, ti amo perché mi hai aspettato per un anno intero, ti amo perché sei felice se io lo sono, ti amo perché… perché sei tu… semplicemente ti amo… e ti prego, resta sempre accanto a me’. dice infine con il fiatone e stendendosi accanto a me.
Sai da quanto tempo ho aspettato questo giorno?
Te lo prometto, ti amo anch’io Harry Edward Styles.’ Sussurro con le lacrime agli occhi e lo stringo forte a me.
Domani ti porto a conoscere mia madre’. Dice sorridendo.
‘Affare fatto’.

  
ciaaao dolcezze, questa è la sopresa c:
spero vi sia piaciuta e che continuerete a seguirmi, anche perché
ce ne saranno moooolte altre.
fatemi sapere se vi piace, baci. <3.

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Capitolo 9
*** 'what?' ***


Buongiorno,amore.
Apro lentamente gli occhi, e stringo forte Harry a me, mentre un po’ di sole entrato dallo spigolo della finestra chiusa, illumina il verde dei suoi occhi.
Mi ritrovo gli occhi del riccio puntati addosso, mente con dolci baci inizia a torturare il punto più sensibile del mio collo.
Buongiorno Harry’.
‘Hai dormito bene? Ti sei divertita?’ chiede ridendo, per poi lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.
‘Cretino!’ gli lancio un cuscino sul petto, poi corro in bagno a cambiarmi.
‘Ora ti porto a casa, così ti cambi ed indossi qualcosa di più caldo… poi andiamo a casa mia,così ti faccio conoscere mia madre e mia sorella’. Dice sorridendo.
 
12.30
‘Mamma,papà,sono a casa’. Grido.
‘Eccoti, ma che fine hai fatto? Ti stiamo cercando dalle quattro di stanotte… la prossima volta avvisa’. Dice mio padre gridando… poi nota un ragazzo riccio con gli occhi verdi intento a guardare fuori dalla finestra ed inizia a tossire per attirare la sua attenzione.
‘Oh, scusatemi… salve, io sono Harry’. Dice impacciato sorridendo e porgendogli una mano.
‘Io sono Rob, piacere di conoscerti’. Risponde stringendogli la mano.
‘Vieni,accomodati in cucina così ti offro qualcosa da bere’... aggiunge infine.
Harry e papà vanno in cucina ed io ne approfitto per salire di sopra a cambiarmi.
Apro l’armadio ed indosso la prima cosa calda, comoda e guardabile che trovo, poi corro in bagno a truccarmi e pettinarmi…
Scendo velocemente la rampa di scale che divide la mia camera con il resto della casa e li raggiungo in cucina.
‘Oh ciao amore… sei pronta?’ dice il riccio sorridendo, per poi avvicinare la tazza di tè alle sue labbra una seconda volta.
Sai, ho detto a tuo padre come stanno le cose, chi sono e cosa faccio nella vita...’ dice infine puntando i suoi occhi nei miei… ‘ha detto che ce la caviamo, e che sappiamo cantare non è fantastico?’ dice infine.
Sorrido.
‘Ora dobbiamo andare… grazie di tutto Rob’. Dice porgendogli la mano per una seconda volta.
‘Grazie a te,Harry… e fate i bravi’. Dice stringendogli la mano e facendomi un occhiolino.
10 minuti dopo ci precipitiamo in macchina.
‘Dove dobbiamo arrivare?’
A Holmes Chapel’. Risponde, mettendosi gli occhiali da sole.
 
 
 
Harry’s point of view.
Porto gli occhiali da sole sul mio viso, ed inizio a sfrecciare velocemente nelle vie di Londra.
Ogni volta che il semaforo è rosso, non posso far altro che portare il mio sguardo su di lei,sorridergli ed accarezzarle dolcemente la mano destra.
Lei è la mia piccolina, e farei qualsiasi cosa per lei… anche quando incomincerà il tour inglese a breve… perché si, il tour che abbiamo finito l’altro ieri era il ‘take me home tour America’.
30 minuti di viaggio e siamo arrivati.
Apro la portiera dell’auto e poi faccio lo stesso dal suo lato,le do’ la mano e velocemente ci avviamo nel piccolo vialetto della casa della mia famiglia.
Busso.
Appena la porta si apre, mia madre, incredula, porta le braccia attorno al mio corpo… e mi stringe come non aveva mai fatto prima.
‘Harry, cavolo… mi sei mancato’… dice infine asciugandosi la lacrima che è caduta sulla sua guancia.
‘Gemma dov’è?’ chiedo stringendola una seconda volta a me.
‘In camera sua… corri da lei’.
 
 
Lea’s point of view.
‘Buonasera,io sono Lea, piacere di conoscerla’. Dico sorridendo e baciando la donna sulla guancia.
‘Io sono Anne, dolcezza e dammi del tu… sei la ragazza di mio figlio?’
‘Ehm… si’. Dico arrossendo.
‘Fantastico… solo non farlo soffrire, è stato molto male l’ultima volta che è stato lasciato dalla sua ragazza…tanto è vero che piangeva tutte le notti… ed io non posso vedere il mio bambino male… va bene?’ dice rivolgendomi un sorriso cordiale, poi mi stringe forte in un abbraccio.
Non lo farò mai.’
 
20.30.
Siamo tutti riuniti al tavolo a parlare del più e del meno… la famiglia di Harry è eccezionale.
‘E come avete fatto a non parlarvi per un anno intero?’ chiede la sorella aggrottando le sopracciglia.
Beh, è stato difficile… ma è stato fantastico allo stesso tempo. Insomma, così ho capito di amarla per davvero, ho capito di avere bisogno della sua presenza con me… quindi credo che alla fine ne sia valsa la pena… ma che la porterò con me al prossimo tour… non so come ma ci riuscirò’. Dice addentando il pezzo di carne e rivolgendo il suo sguardo a me.
Un esercito composto da trentacinque persone si trova a Londra per investigare sulla scomparsa di un boss Russo. Un video su youtube, rilasciato da uno di loro,dice che uccideranno chiunque trovino per strada pur di trovarlo. Il nostro consiglio è quello di lasciare la città e di andare in periferia. Grazie per aver ascoltato’.
La voce di una giornalista rimbomba in cucina, mentre Anne spaventata spegne la tv.

Cosa succederà?

 

 OCCHI A ME.
eccomi con un altro capitolo lol
allora, diciamo che questo è molto breve... ma spero vi sia piaciuto.
il prossimo è ricco di colpi di scena e di cose che neanche v'immaginate.
baci dolcezze<3.

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Capitolo 10
*** 'i'm so scared' ***


Cosa succederà? 
Anne continua a mangiare silenziosamente, mentre Gemma rivolge uno sguardo preoccupato ad Harry.
‘Dove abiti?’ la donna di fronte a me, con un tono di voce preoccupato e tranquillo nello stesso tempo, mi rivolge questa strana ma significativa domanda.
Abito a Londra’. 
Spalanca gli occhi e mi fissa preoccupata.
 
 
23.30
Harry, ho paura’. Dico fissandolo all’uscio dell’entrata di casa mia, mentre porta le sue mani sui miei fianchi.
Ehi, non ti accadrà niente finché ci sono io… a proposito, dove sono i tuoi genitori?’
‘I miei genitori ieri sono andati in Francia per festeggiare il capodanno da mia zia… ci resteranno per un’altra settimana’. Dico spaventata.
Da cosa poi? Insomma, probabilmente è tutta una stronzata… o forse no.
Che diritto avrebbero di uccidere chiunque solo per una sola persona? 
‘Io ora devo andare a casa, se hai bisogno di qualcosa chiamami e corro subito da te… ah, e non uscire assolutamente da casa’.
‘Va bene… ti amo’.
Gli lascio un dolce bacio sulle labbra e poi mi precipito in casa, chiudendo a chiave la porta.
Vado in bagno a fare una doccia calda, metto il pigiama e poi corro in cameretta serrando tutte le finestre.
Accendo la tv.
L’esercito è aumentato a sessanta persone. Come abbiamo ripetuto prima, il nostro consiglio è quello di fuggire nelle periferie o nelle campagne. Assolutamente evitate di stare in città… il primo attacco è stato fatto una mezz’ora fa e c’è stata una sola vittima… potrebbero raddoppiare. Il nostro consiglio è quello di non muovervi di casa e di chiudere tutto a chiave.’ Spengo la tv terrorizzata.
 
24.00
Tento di dormire, ma le grida delle persone in piazza me lo impediscono
Apro la finestra e mi affaccio… da lontano posso intravedere uomini armati ovunque.
Chiamo Harry in preda al panico, con voce tremolante e le lacrime agli occhi… ma che mi sta succedendo? A stento riesco a scrivere il suo numero.
 
 
Harry’s point of view.
Il telefono inizia a squillare e ‘kiss you’ rimbomba per tutta la casa, svegliando mia sorella e mia madre.
Stropiccio gli occhi e leggo il suo nome.
Amore, che succede?’ chiedo preoccupato mentre gli occhi di mia madre mi si puntano addosso, con aria interrogativa.
La sento piangere, gridare, singhiozzare… ma che diamine sta succedendo?
‘Harry… ti prego. Fa qualcosa… sono in piazza’. Dice tra un singhiozzo e l’altro.
‘Sto arrivando.’ Le uniche due parole che riesco a dire.
‘No, no ti prego… chiama qualcuno, ma non venire tu... io…’ la linea cade.
‘Lea? Lea ci sei? Cazzo rispondi.’ Lancio il telefono e lo sbatto al muro… frantumandolo in mille pezzi, poi velocemente metto il cappotto nero e mi dirigo fuori di casa.
‘Dove stai andando? Harry sei impazzito?’ mia madre esce di casa ed inizia a gridare.
‘Entra dentro o prenderai qualcosa… sarò a casa tra dieci minuti… non muoverti’. Dico mentre mi precipito in auto.
Corro come non ho mai fatto prima per le strade di Holmes Chapel, fino ad arrivare nelle strade di Londra.
La situazione è evidente.
Sbirri ovunque, gente che fugge, donne che gridano… ma è uno scherzo?
In meno di un quarto d’ora, sono sotto il viale della mia ragazza.
Busso ripetutamente la porta.
‘Apri, sono io’. Dico infine, per poi sentire i suoi passi farsi sempre più vicini.
Finalmente la apre, e me la ritrovo di fronte… ha i suoi bellissimo occhi color ghiaccio cerchiati dal rosso, ha le guance in fiamme rigate dalle lacrime, ha le mani tremolanti ed ha paura di tutto ciò che potrebbe succederle.
‘Ora ci sono io con te… sbrigati e metti in una borsa quanti più vestiti puoi farci entrare…’
Annuisce e velocemente corre in camera a preparare la borsa.
‘Sono pronta.’
Le do’ la mano ed insieme ci precipitiamo fuori casa, correndo in auto.
Sei al sicuro… adesso andiamo a casa della mia famiglia e ci resterai finché la situazione non si aggiusterà del  tutto.’
Velocemente faccio partire l’auto, e ci dirigiamo a casa mia nel giro di mezz’ora.
Appena entrata a casa, chiamo i ragazzi per vedere come stanno facendo una chiamata a quattro con il cellulare di Lea, visto che il mio si è rotto in mille pezzi.
Boo, Zayn,Liam… non uscite assolutamente di casa, ed ASSOLUTAMENTE non andate a Londra. Vi voglio bene e spero di vedervi presto… Niall, lo stesso vale per te… però di casa puoi uscire perché sei in Irlanda.’ Dico infine ridendo.
Ti vogliamo bene anche noi, e faremo ciò che ci hai detto… notte haz.’ Dicono in coro.
Poggio delicatamente il cellulare sul comodino, e faccio stendere Lea tra le mie braccia tentando di tranquillizzarla.
‘Non riesco a dormire…’ dice infine puntando i suoi occhi nei miei.
Mi siedo sull’orlo del letto e la faccio sedere sulle mie gambe.
‘Cosa ti andrebbe di fare, principessa… o meglio, my little cupcake?’
Ride. Finalmente è comparsa una risata sul suo meraviglioso viso angelico.
‘Non lo so, Haz…parliamo.’
A quella strana richiesta non posso far altro che sorridere ed annuire.
‘Di cosa?...’
‘Beh, ricordi quando ci siamo conosciuti a scuola grazie a quella sparatoria? Ricordi quando il secondo giorno ci siamo baciati e quando mi lamentavo del fatto che fosse troppo presto?’ 
Rido, come posso dimenticarmi di quei momenti? E ricordo anche quando riempivo la testa del mio amato Boo, di stronzate, semplicemente perché mi ero innamorato e non volevo darlo a vedere.
Per tutta risposta le lascio un dolce e delicato bacio sulle labbra,approfondendolo sempre di più… poi le accarezzo i capelli e la faccio stendere sul mio petto soffiandole all’orecchio tutta la canzone ‘last first kiss’.
Finalmente riesce ad addormentarsi.

 OCCHI A ME lol
eravate preoccupati? OuO
spero che anche questo vi piaccia.... 
p.s cosa succederà? 
un bacione
<3.

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Capitolo 11
*** 'just a dream'. ***


Strade circondate da fiamme, gente che grida ovunque, bimbi che piangono e non trovano i propri genitori, persone con arme da fuoco pronte a fare del male a chiunque osi prendersela con loro.
C’è terrore, lo si può leggere negli occhi della povera gente che grida, consapevole che non cambierà nulla in meglio.

Sono in macchina nel bel mezzo di Londra… sto aspettando Harry che è entrato al supermercato nel viale di fronte perché quelli ad Holmes Chapel di domenica sono chiusi.
Sono terrorizzata.
È passata una buona mezz’ora, ma di Harry non c’è traccia, così, intelligentemente, decido di uscire dall’automobile e di dirigermi verso quel cupo ed inquietante viale.
‘Harry, Harry, dove sei?’ grido.
‘Va via, ti prego… scappa.’
‘Harry, dove sei?’
Inizio a correre, finché non arrivo alla fine di quel tremendo viale.
È disteso a terra, in una pozza di sangue, mentre due uomini continuano a prenderlo a pugni, calci ed a tirargli i suoi folti capelli ricci.
Ha il labbro spaccato, l’occhio nero e gonfio, ma nonostante tutto, sorride per rassicurarmi.

‘Ti prego, va via’. Impreca tra le lacrime.
Saluta per sempre la tua bella fidanzatina’. Uno di loro lo prende per i capelli facendolo sollevare e posizionare al muro con le mani sulla testa, mentre un altro caccia una pistola dalla tasca destra.
Ti amo’. Sussurra.
L’uomo posiziona la pistola sulla sua tempia, Harry chiude gli occhi, stringendo forte i denti e
 
‘Lea, Lea, diamine… svegliati’.
Apro improvvisamente gli occhi sfocati dalle lacrime… era tutto un sogno.
‘Harry, tu sei qui… i-io ho sognato che loro ti facevano del male e che non potevo fare nulla per cambiare la situazione.’ Inizio a piangere.
‘Ehi, non ci accadrà nulla.’ Porta un dito sulle mie labbra per zittirmi, mi asciuga dolcemente le lacrime e poi mi bacia.
Il suo bacio mi da’ sicurezza.. lui mi da’ sicurezza.
ti amo’. Sussurro sulle sue labbra, poi lo stringo forte a me, e poggio la testa sul suo petto.
 
 
Harry’s point of view.
La stringo forte tra le mie braccia, e le accarezzo dolcemente i capelli.
Io sono qui, per lei, per proteggerla da tutto e da tutti… lei è mia, assolutamente mia.
È mia dal primo momento che l’ho baciata, è mia dal primo momento in cui il suo sguardo si è posato sul mio… è mia dal primo momento in cui l’ho vista in quella scuola,ed ho deciso di ‘salvarla’.

E con lei è diverso… con le altre ragazze non aspettavo più di un anno per poter fare sesso.
Il punto però è che noi non abbiamo fatto sesso… noi abbiamo fatto l’amore.
Il che è molto diverso.
Prendo il cellulare e senza pensarci due volte, chiamo la polizia per aggiustare la situazione.
Il poliziotto mi ha appena detto che forse hanno trovato il boss.
Sorrido e lo dico alla mia ragazza tentando di tranquillizzarla… fortunatamente ci riesco.
Dopo la meravigliosa notizia, io e Lea ne approfittiamo per connetterci su twitter ,a leggere un po’ di tweet che tutti i giorni mi mandano le Directioners di tutto il mondo.
Da: @Harry_Styles.

Ciao a tutti, come butta? xx :)’
In meno di un minuto migliaia di risposte, e non posso far altro che sorridere.
‘Ti amo, haz xx ;)’
‘L’Italia non vede l’ora di avervi qui, siete fantastici<3.’
‘Harry, ti amo da impazzire. Grazie di tutto’.

Poi il mio occhio cade su di lui:
Ma prenditi due lezioni di canto, che sei stonato come una campana. Come fai ad avere tutte quelle ragazze dietro se sei fottutamente brutto? Siamo sicuri che sia tu lo sciupa femmine? ;)
So di non essere abbastanza menefreghista come il mio Boo, quando ci sono gli insulti di mezzo.
So che ogni volta che una persona mi scrive questo genere di cose piango a dirotto e che solo gli abbracci dei miei migliori amici possono cambiare la situazione, però io devo essere forte, per lei… per far sì che anche lei lo sia.
Sono cose che succedono tutti i giorni, eppure, dopo quasi tre anni io non me ne sono ancora abituato… insomma, perché dovrei abituarmi ad essere chiamato ‘stronzo’, ‘frocio’, e ‘stonato’?
Se lo dicono in tanti forse è perché c’è una ragione per poterlo fare,ma perché dirlo continuamente?
Una lacrima riga il mio viso.
Ecco, lo sapevo… Harry Edward Styles, versione femminuccia che piange perché lo prendono in giro? Eccolo.
Lea se ne accorge.
Pulisco velocemente il viso dalle lacrime, tiro inevitabilmente su con il naso e strofino gli occhi tentando di farle credere che fosse allergia.
Mi stringe forte da dietro, portando la testa sulla mia spalla ed inizia a lasciarmi una decina di baci sul viso, mentre: ‘sei perfetto’ mi sussurra.
‘Si? E perché allora mi insultano tutti i santi giorni?’ chiedo… è quasi una domanda spontanea… forse anche controvoglia.
Perché tu hai ciò che loro non hanno…Haz, hai talento, è questo il punto… e se ti dicono quelle cose è solo per condizionarti e per farti mollare tutto, capisci? Chi stonato farebbe parte della boy band anglo-irlandese più famosa del mondo?’  sorride.
Le prendo il viso tra le mani e le lascio un dolce bacio sulle labbra, poi schiudo le labbra e le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi perfettamente,finché il telefono di casa non inizia a squillare.
Senza voglia le do’ un bacio a stampo, per poi correre a rispondere.
Sono Zayn, volevo solo ricordarti che domani è il mio compleanno e che verrai al party a casa mia insieme alla tua bellissima fidanzata. Ti voglio bene’. Stacca.
Speriamo che domani riuscirò a distrarmi dalla situazione del boss, e dagli insulti.
Cosa meglio di una serata con i miei migliori amici e la mia ragazza per poterlo fare?!
 

 

 

 occhi a me. 
lol
alloraaaaa, vi stava venendo un infarto all'inizio? dkgdkg
vi piace? c:
chissà cos'ho in mente per voi al prossimo dkjdg
un bacio
<3.

 

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Capitolo 12
*** 'oh, paris'. ***


12 gennaio 2013.


È  mattino, e la fastidiosa pioggia inglese inizia a picchiettare sulla finestra della camera di Harry,facendomi inevitabilmente aprire gli occhi.
Holmes Chapel di mattina è uno spettacolo, anche se mi manca la mia città, il traffico mattutino che potevo scorgere dalla finestra della mia camera, e la mia casa.
Sorrido stringendomi forte nel caldo piumone, per poi girarmi a fissare Harry che continua a dormire.
Ha le labbra spalancate e screpolate, le mani ghiacciate sul petto e i ricci scompigliati.
Sorrido beandomi di quella visione paradisiaca che si è presentata ai miei occhi, stringendomi forte a lui,finché il rumore del telefono di casa non inizia a rimbombare per la stanza.
Apre dolcemente gli occhi e porta una mano sul comodino, prendendolo e rispondendo con voce calma, roca e terribilmente bassa.
‘Pronto?’
‘Ciao Harry, sono Zayn…’
‘Buongiorno piccolo, auguri. Come stai?’
‘Bene, ma ti ho svegliato? Okay, non importa… volevo solo dirti che dovete essere a casa mia alle 16.30 puntuali e che dovete vestirvi eleganti… ho una sorpresa per voi.’
‘Va bene, ci vediamo dopo, un bacio’. Stacca la chiamata, sbuffa e posa il telefono sul comodino,poi senza voglia si alza dal letto e sbadiglia rumorosamente.
Si gira e mi sorride,puntando i suoi verdi occhi nei miei.
Non c’è cosa più bella del colore dei suoi occhi… sono di un verde indescrivibile e terribilmente caldo.
Oh, buongiorno anche a te, amore mio’. Dice sorridendo, per poi avvicinarsi a me e darmi un dolce bacio sulle labbra.
Amo i suoi baci, amo il contatto delle sue labbra con le mie.
Spero che tutto ciò sia infinito, spero che i suoi baci saranno in eterno.

 
 
Siamo sotto casa di Zayn.
Sorrido aggiustandomi delicatamente il vestitino color rosa antico, simile a quello che indossai a capodanno, e mi dirigo fuori casa sua mano a mano con Harry.
Dopo aver bussato, la porta si apre in una frazione di secondo ed un Zayn in smoking, -decisamente perfetto- si avvicina a noi sorridente per poterci salutare.
Poi senza pensarci due volte, si allontana ed entra in casa, lasciandoci fuori con il resto della band e le loro fidanzate.
Due minuti dopo esce con una busta tra le mani.
‘Ci siamo tutti… volevo solo dirvi che ho organizzato la mia festa di compleanno a Parigi, e che qui ci sono i biglietti per poter partire’. Dice aprendo la busta e consegnandoceli.
Sbarro gli occhi.
In Francia ci sono i miei genitori… se mi vedono mi uccidono.
‘Qualcosa non va, my little cupcake?’ chiede Harry, portando una mano sulla mia spalla.
‘Oh, no… è tutto okay’ dico sorridendo, per rassicurarlo.
 
18.30
Siamo a Parigi.
L’atterraggio con l’aereo privato è stato una bomba. Decisamente meraviglioso ed emozionante.
Ora siamo in taxi per dirigerci alla ‘Tour Eiffel’, dove è stata organizzata la festa.
Parigi è decisamente una città meravigliosa, la città dell’amore… come tutti dicono.
Siamo arrivati.
Prendiamo l’ascensore e saliamo all’ultimo piano.
Sono le 19.00 ormai, ed il cielo ha lasciato spazio a tantissime stelle e ad una mezza luna.
L’ultimo piano è diviso in due grandi tavoli, contornati da diverse bottiglie di champagne.
È la cosa più emozionante della mia vita… dopo aver conosciuto Harry ovviamente.
Sorrido sedendomi al tavolo, e fissando quei dolci visi che mi si presentano di fronte.
Le fidanzate dei ragazzi sono incredibilmente perfette… bel sorriso, bei capelli, bel fisico, bel viso.
Vorrei essere come loro.
Vorrei avere almeno un decimo della loro bellezza.
E se per Harry non sono abbastanza? Insomma, lui mi ha conosciuto in una scuola… non ho niente di decisamente mozzafiato o di meraviglioso.
 

 
 
Harry’s point of view.
China lo sguardo e poi inizia a giocherellare con le sue mani.
Lea è assolutamente nervosa, e non riesco a capirne il motivo.
Siamo in famiglia, perché si comporta così? Giuro che appena arriviamo in hotel le parlo, odio vederla così… perché non è a suo agio?
Porto il mio sguardo su di lei, ma non ricambia… così decido di non dare troppo nell’occhio ed inizio a chiacchierare animatamente con il mio Boo ed il mio Nialler.
 
23.58
È mezzanotte –quasi- , e sembra che la situazione si sia leggermente ristabilita.
Porto una mano sui suoi fianchi, e la faccio avvicinare al bordo della torre, baciandole delicatamente la guancia destra.
Me lo dai un bacio sulla torre dell’amore?’  chiedo sfacciatamente, senza pensarci due volte ed incominciando ad accarezzarle il viso.
Arrossisce, poi prende coraggio ed inizia a lasciarmi una scia di baci umidi, fino ad arrivare alle labbra.
Le schiude leggermente chiedendo l’accesso alla mia bocca, che non tarda ad arrivare.
Non la facevo così sveglia.
Saluto i ragazzi e ci dirigiamo in taxi, fino ad arrivare all’hotel che Zayn ha prenotato per noi...
Resteremo fino domattina in questa bellissima città, per poi ritornare ad Holmes Chapel.
 
 
Lea’s point of view.
Siamo appena arrivati in hotel, ed Harry si butta esausto sul letto, lanciandomi un’occhiatina maliziosa.
Rido per poi dirigermi in bagno e cambiarmi con il pigiama che abbiamo comprato poco fa, in un negozio accanto all’aeroporto.
‘Mi dici che ti è preso oggi? Perché eri così… preoccupata?’ chiede.
Il mio cuore sussulta e perdo secondi di vita.
‘No, niente’. Sorrido aggiustandomi i capelli.
‘Non ti credo… puoi dirmi tutto, lo sai no?’
Si… è solo che… beh, vorrei essere almeno bella quanto loro… un decimo, non chiedo tanto.
Molte volte mi chiedo se sono veramente abbastanza per te, se una ragazza che odia truccarsi in modo pesante o che non indossa vestiti corti tutti i giorni possa andare bene per te… perché io non lo so. Non posso saperlo se non me lo dici. Io non voglio perderti perché non sono abbastanza bella come le altre. I-io…
’ Non riesco a finire la frase che Harry porta le sue labbra a contatto con le mie.
Tu non sei bella, tu sei perfetta… ed io non ho bisogno di nessun’altra se non di te. Non voglio tutte quelle bambole gonfiabili che aprono le gambe al primo che vedono. Non ho bisogno di una ragazza che utilizza trucchi tutti i santissimi minuti solo per apparire più bella. Io ho bisogno di te.
Di te, Lea. E basta.’
Si fionda sul mio viso per una seconda volta, lasciandomi baci umidi anche sul collo.
Cadiamo sul letto.
Sorride e porta le mani su di esso alzandosi dolcemente per non schiacciarmi, poi mi faccio coraggio ed inizio a sbottonare la sua camicia.
Sono decisamente impacciata.
Lo sento ridere e continuare a sbottonarsela da solo.
Ne sei sicura?’ chiede stringendo la sua mano alla mia.
‘Mai stata più sicura in vita mia.’
Sorride e porta le sue mani al mio vestito, levandomelo e lanciandolo dall’altra parte della camera, poi fa lo stesso con i suoi jeans.
Tremo al contatto della sua mano fredda sul mio ventre.
Mi lascia un morbido bacio sulle labbra, che dura qualche minuto, poi, senza fiato, inizia a lasciarmi ancora baci dolci sulle spalle.
Ti amo’ sussurra.
Ora siamo diventati una sola cosa, ed è una sensazione decisamente meravigliosa.
Amo Harry con tutte le mie forze, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima e con tutti i pensieri che possano esistere. Amo Harry come non ho mai amato nessun’altro in vita mia.
Lui mi completa, noi ci completiamo.
Lascia un veloce bacio sulle mie labbra e poi si accascia accanto a me.
Ha il respiro irregolare e gli occhi puntati nei miei.
Ti amo’ sussurra.
Ti amo anch’io’.
‘Ah, e domani ti porto al luna park, eh!’
Rido.
Il suo istinto infantile non lo abbandona mai.



OCCHI A ME.
SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.
GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE SEGUONO LA MIA STORIA, 
è MOLTO IMPORTANE PER ME.
UN BACIO <3.

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Capitolo 13
*** 'luna park'. ***


Sono le dieci del mattino, e ad accoglierci non c’è più la noiosa pioggia inglese che batte ripetutamente sulla finestra serrata della camera del riccio, ma bensì un meraviglioso sole parigino che illumina tutta la stanza.
Apro gli occhi sbadigliando lentamente, per poi accorgermi che Harry sta ancora dormendo.
Ha la coperta che gli copre dalla vita in giù, il petto ricco di tatuaggi scoperto e le labbra leggermente aperte. 
Harry ha decisamente troppi tatuaggi per i miei gusti, ma c’è da dire anche che ognuno di esso ha un significato ben preciso per lui e che nonostante tutto, sono molto carini e si addicono alla sua carnagione chiara e contornata da qualche neo leggermente più scuro.
Poggio la testa sul morbido cuscino e gli sfioro delicatamente la scritta ‘hi’, toccando appena anche il tatuaggio a forma di stella,facendolo sobbalzare.
Apre gli occhi e porta una mano su di essi, massaggiandoseli, poi mi rivolge un dolce sorriso e mi stringe a sé. 
‘mmh, ho freddo, sai?’ chiede iniziando a massaggiarmi i capelli, poi si allontana e fissa per un nanosecondo il mio viso.
ti andrebbe di fare il secondo round? Sai, stanotte sono stato bene e non ho patito il freddo’.  Dice sfacciatamente fissandomi negli occhi.
Gli lancio un cuscino sul viso, per poi alzarmi dal letto e correre in bagno.
‘Sbrigati a prepararti invece, che altrimenti perdiamo l’aereo’. Grido in preda al panico.
Tra meno di un quarto d’ora, Zayn e gli altri verranno a bussare per poi portarci in aeroporto, dove successivamente prenderemo l’aereo per andare ad Holmes Chapel. 
‘Mi sto vestendo, my little cupcake. Ah, a proposito… buone notizie. Hanno catturato il boss, quindi da domani dormirai a casa tua con i tuoi genitori… ti mancherò?’  chiede ridendo.
Quando fa’ così, mi fa’ venire voglia di lasciargli un cazzotto sul viso e di gridargli che non mi mancherà, ma mi limito a sorridere e ad annuire,completamente imbambolata dal suo dolce viso.
È questo il potere che ha Harry Styles sulle ragazze? O forse dovrei dire… sulla sua ragazza?! 
È strano, perché non mi sono mai sentita così… potrebbe chiedermi la luna ed ucciderei per potergliela dare.
I miei –strani- pensieri vengono interrotti da una voce che chiama i nostri nomi e batte forte le mani sulla porta.
È Zayn.
‘Harry, sei pronto?’ chiedo sistemando per l’ultima volta il ciuffo ribelle che non sta mai al  suo posto.
Oui, my little cupcake’ dice per poi aprire la porta, provocando una sonora risata da parte mia.
Che c’è, si è messo a fare pure l’internazionale ora? 
‘Buongiorno ragazzi!’ esclama una volta uscito dalla camera.
‘Buongiorno a voi, ora muoviamoci che abbiamo fatto tardi’. Sbotta Zayn con tono decisamente alto e serio.
In meno di mezz’ora, ci troviamo sull’aereo seduti ai rispettivi posti.
Sorrido malinconicamente fissando fuori dalla finestra… non mi sarebbe dispiaciuto affatto passare qualche altro giorno fuori dall’Inghilterra con Harry.
‘So a cosa stai pensando. La prossima volta ti porto in Italia’. Dice alzando con l’indice il mio mento e portando i miei occhi a contatto con i suoi.
S’inumidisce dolcemente il labbro inferiore, per poi annullare la distanza con un dolce bacio.
Accarezza i miei capelli, per poi chiedere l’accesso alle mie labbra che gli concedo un attimo dopo.
Le nostre lingue si cercano, si toccano come se fosse la prima volta.
Mi bacia con passione, dolcezza, quasi come se fossero i suoi ultimi cinque minuti sulla faccia della terra.
‘Smettetela di sbaciucchiarvi, sto mangiando’. Sbotta irritato Niall, provocando risate da parte di tutti.
Harry si stacca imbarazzato dopo avermi lasciato un ultimo bacio a stampo.
 
20.30
Siamo ad Holmes Chapel già da qualche ora, ed ho portato tutti i vestiti a casa mia.
I miei genitori fortunatamente sono rientrati un’ora dopo dal mio arrivo, quindi non hanno intuito niente.
Harry intreccia dolcemente la sua mano alla mia, per poi trascinarmi al grande luna park.
‘Te l’avevo promesso’. Dice saltellando come un bambino, per poi pagare i biglietti ed entrare.
Appena entrati, si avvicina ad un bancone di ‘giochi’, in cui bisogna  sparare a delle lattine per poter vincere un premio.
‘Oh, quel panda ti somiglia’ dice indicando un peluche a forma di orso nero con una chiazza bianca attorno all’occhio destro.
‘Voglio regalartelo.’ Sussurra delicatamente al mio orecchio, per poi pagare un uomo ed impugnare una piccola pallina da tennis per poter colpire le lattine.
Riesce a buttare giù tutto in soli tre colpi.
Sorride compiaciuto del suo gesto, per poi accogliere tra le sue braccia l’enorme peluche e porgerlo a me.
Harry è una contrapposizione umana.
Harry è sfacciato, è menefreghista, ed è dolce allo stesso tempo. Come ci riesce? Non riesco a capirlo. Non riesco a capacitarmi di come riesca ad essere così perfettamente strano ed unico.
Schiocca le dita dinnanzi al mio viso, facendomi ritornare alla realtà.
‘Che ne dici di andare sulla ruota panoramica?’ dice infine ridendo.
Soffro di vertigini, e odio da impazzire tutto ciò che riguarda l’altezza, ma non posso far altro che annuire per non fare la figura della stupida bambina impaurita.
Ormai ha il controllo della mia mente, si è impossessato dei miei movimenti, del mio cervello, del mio cuore.
E ne sono felice,  perché riesce a rendermi migliore e a rendermi in un certo senso più coraggiosa.
Intreccia la sua lunga e calda mano alla mia, per poi iniziare a fare la fila per poter entrare nell’enorme ‘stanza volante’ che ci farà osservare Holmes Chapel dall’alto.
Per un attimo mi perdo nei suoi occhi verdi.
Sono di un verde indescrivibile, sono delle pozze in grado di poter esprimere ciò che ha dentro, i suoi sentimenti, ciò che prova quando è fuori con le persone più importanti della sua vita, o quando è chiuso in se  stesso per paura di essere giudicato.
Scruto per bene anche il suo abbigliamento.
Lo caratterizza… è un po’ sbarazzino come lui, un po’ dolce ed un po’ giovanile e fresco.
Ha indosso un paio di jeans neri aderenti, che gli cadono un po’ più in basso di come dovrebbero, una maglia bianca coperta da una felpa viola con la scritta ‘jack wills’ al centro ed un cappello abbinato ad essa.
‘Amore, tocca a noi’. Dice lasciando la mia mano per avvicinarsi alla struttura.
Merda.
 

   OCCHI A ME.
SCUSATE SE VI HO FATTO ASPETTARE COSì TANTO.
COMUNQUE SPERO CHE ANCHE QUESTO VI SIA PIACIUTO.
TRA QUALCHE CAPITOLO SUCCEDERà UNA COSA INASPETTATA lol
VI ADORO.
FATEMI SAPERE COSA VE NE PARE, UN BACIONE.
-xbradfordbadboy xx <3

   

 

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Capitolo 14
*** 'dark'. ***


Mi stringe forte la mano ed inizia a dirigersi verso l’enorme struttura.
Mi tremano le gambe.
È questo l’effetto che mi provoca un po’ d’altezza? Sono ridicola.
Non è neanche grande quanto il London Eye, ma mi terrorizza comunque.
Entriamo in quest’enorme ‘sfera’ di vetro, ed Harry si posiziona di fronte a me, puntando i suoi enormi occhi nei miei.
Due minuti dopo, la ‘sfera’ inizia a girare in modo circolare e a salire in alto… sto per vomitare.
‘Ti senti bene?’ chiede ridendo, anche se dai suoi occhi posso scorgere un po’ di paura.
‘Si, mai stata meglio!’ esclamo ironica.
‘Ah, Harry… volevo chiederti una cosa.’ Annuncio tentando di distrarmi da questa situazione imbarazzante. Almeno, per me lo è.
‘Oh, dimmi’.
‘Beh, la prof. di matematica mi ha chiamata qualche giorno fa’, dicendomi che anche se non sono andata a scuola per più di un anno a causa della sparatoria e di quel boss russo, potevo partecipare al ballo di fine anno che è stato organizzato per domani sera.’
‘E con questo?’
‘E con questo mi chiedevo se ti andrebbe di venire al ballo di fine anno con me’. Dico tutta d’un fiato.
‘Ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo? Rovinerei la tua serata.’
‘Perché mai? Non chiedo molto… è un ballo in cui dobbiamo indossare maschere per coprirci il viso. Andiamo Harry…’ tento di supplicarlo usando la tecnica della faccia da cane bastonato.
‘Per me è già difficile andare al supermercato, poi mi stai chiedendo anche di accompagnarti ad un ballo dove ho fatto uno spettacolo con la band un anno e mezzo prima. Però se ci tieni tanto, ti accompagno.’ Dice infine poggiando la fronte contornata da ricci castani sulla mia.
‘A patto che verrai al nostro primo concerto del tour europeo. Ci stai?’
Sussurra questa proposta sulle mie labbra, poi inizia a leccarsi il labbro inferiore e a morderselo leggermente.
‘Ci sto’. Dico infine annullando la distanza con un dolce bacio.
Improvvisamente mi sento la mente vuota dai pensieri inutili, e la paura dell’altezza è completamente svanita.
 
 
14 gennaio 2013.
Apro gli occhi e senza voglia, decido di alzarmi dall’enorme letto per iniziare a preparare le cose per stasera.
Corro subito al piano di sotto, mostrando a mia madre l’enorme vestito che ho comprato per l’occasione: è di un colore turchese, leggermente più chiaro sul corpetto a forma di cuore. La gonna è abbastanza ampia ed è contornata da qualche brillantino a destra e a sinistra.
Detto così, può sembrare uno di quegli enormi vestiti che indossano le principesse o le persone volgari per andare ai party e per essere notate da tutti, ma a mio parere è uno dei vestiti più semplici che abbia mai visto o indossato per occasioni del genere.
 
22.30.
Sono pronta.
Ho indosso l’enorme vestito, i capelli leggermente raccolti ed un paio di tacchi che richiamano lo stesso colore dei brillantini che si trovano sparsi sulla gonna.
Iniziano a bussare la porta, ed invece di andare ad aprire, corro in bagno a ritoccare per un’ultima volta il trucco, chiedendo a mio padre di farlo al posto mio.
Dopo cinque minuti, decido di uscire e di trovare un briciolo di coraggio per mostrarmi in questo stato alla persona che amo.
Scendo le scale, e ad accogliermi, c’è un Harry in smoking e papillon, con le labbra curvate in un sorriso e le fossette a delineare la fine di esse, le braccia spalancate ed il ciuffo di capelli sparato in alto con un quintale di gel, mentre i ricci gli scendono naturali sul viso.
Lo stringo forte lasciandogli un delicato bacio sulle labbra, mentre inizia a sussurrare cose tipo: ‘cazzo, sei perfetta’.
22.40
Arrivati a scuola indossiamo le rispettive maschere.
Harry si guarda intorno tentando in tutti i modi possibili di non farsi riconoscere, e la cosa sta riuscendo piuttosto bene.
‘Vado a prendere qualcosa da bere, cosa vuoi?’ sussurra al mio orecchio. La musica è decisamente assordante.
‘Nulla, sto bene così’. Dico sorridendo e vedendolo allontanarsi da me.
A fermare i miei pensieri, c’è un ragazzo, che continua a fissarmi e a lanciarmi occhiate.
‘Ciao dolcezza, sei da sola?’ chiede infine facendosi un po’ di coraggio.
È alto, ha i capelli neri e gli occhi dello stesso colore, non è un granché, ma non è neanche un ragazzo inguardabile.
‘No, sono con il mio ragazzo’.
‘Beh, ti andrebbe di ballare?’ chiede portando le sue mani sul mio bacino.
Lo mando via con uno spintone, ma si avvicina con forza a me, strattonandomi in uno sgabuzzino che si trova in quel piano.
Lo stesso sgabuzzino in cui Harry mi portò il primo giorno in cui ci conoscemmo, per ‘salvarmi’, ma le intenzioni del ragazzo che ho appena conosciuto sono ben’altre.
A primo impatto pensavo volesse stuprarmi, ma dopo avermi trascinato in quel posto ripugnante, accende la luce e mi ritrovo distesa con tre ragazze in cerchio che mi fissano ridendo.
‘Che cazzo ci fai qui? Chi ti ha invitata a questo fottutissimo ballo?’ una di loro inizia a parlare, un’altra mi stringe i polsi, il ragazzo fa’ lo stesso con le caviglie e la terza inizia a lasciarmi calci decisi allo stomaco.
Sono sempre stata presa in giro, ma non cose così gravi.
Non sono stata vittima di bullismo, eppure, non riesco a capire per quale motivo, facce che non ho mai visto, mi stiano facendo questo.
‘Chi siete?’ chiedo,tentando di liberarmi da quelle forti prese, ma niente da fare.
Come risposta? Un calcio in pieno stomaco.
Non ho neanche più la forza di gridare il nome di Harry, mi accascio esausta per terra subendo tutto.
Il vestito turchese è diventato grigio per la polvere e per le impronte lasciate dalle loro scarpe.
Il sangue cola dal mio labbro spaccato, ma non è questo che gl’impedisce di continuare.
Un ultimo calcio mi arriva per la seconda volta dritto allo stomaco, facendomi rabbrividire.
La vista è sfocata, e subito dopo tutto nero.

 OCCHI A ME. 
NON SUCCEDERà NIENTE DI GRAVE lol
QUINDI NON PREOCCUPATEVI.
GIà VI ASSIUCRO CHE NON MORIRà NESSUNO c:
comunque spero vi sia piaciuto anche questo.
un bacione xx (: 

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Capitolo 15
*** 'fireworks'. ***


Harry’s point of view.
 
Continuo a guardarmi intorno, ma non c’è nessuna traccia di lei.
Cammino verso il punto in cui l’ho lasciata, sbatto involontariamente contro la porta dello sgabuzzino in cui la portai per
la prima volta facendola aprire in meno di un minuto.
Lo spettacolo che mi ritrovo di fronte è rivoltante.
Porto una mano sugli occhi,sfregandoli con forza.
Non è possibile che quella sia lei, cazzo, no.
Spingo con forza le ragazze, portandole –con poca delicatezza- fuori dallo sgabuzzino.
La camera è completamente buia, ed è illuminata da quel poco di luna che splende al centro del cielo.
Lei è stesa in un angolo… ha un occhio gonfio e nero, le mani all’altezza dello stomaco, il viso contorto dal dolore ed il labbro inferiore spaccato.
Prima di dedicarmi a lei, un senso di profonda vendetta inizia a crescere in me.
Per terra c’è un ragazzo che ridendo, inizia a correre verso l’uscita.
Senza pensarci due volte –e senza pensare alle conseguenze- , lo prendo per i suoi folti capelli scuri, e lo trascino per terra, sedendomi sul suo bacino.
Non così in fretta, Harry Styles. Pensavi che nessuno ti avrebbe riconosciuto?’
Primo cazzotto sul viso, mi fissa, tossisce sangue e continua a ridere.
Porto le mani sul suo bacino, facendomi forza, e prima di dargli un calcio all’altezza dello stomaco, mi fissa e sussurra:’donnaiolo del cazzo’.
Goccia che fa’ traboccare il vaso.
Una scarica d’adrenalina s’impossessa di me, e fa’ sì che calci e cazzotti lo colpissero in pieno volto.
Se domani dovessi uscire sui giornali come star violenta, racconterò a tutti ciò che è successo veramente.
Lo lascio steso per terra, come lui ha fatto con la mia ragazza, e gli sputo all’altezza delle scarpe.
Un uomo che picchia una ragazza è disgustoso.
Lui non è un uomo, lui fa’ così schifo che non può avere descrizioni.
Prendo Lea in braccio e la porto delicatamente in auto, per poi portarla nel mio appartamento a Londra.
L’ho comprato qualche mese fa’ per una questione di comodità, visto che è molto più vicino alla casa discografica in cui andiamo qualche volta a settimana per poter riscaldare le nostre voci o per poter incidere nuova musica.
Appena arrivati a casa, chiamo i ragazzi per avvisarli di ciò che è successo.
Due sono le cose che mi hanno fatto più male:
1-   il fatto che abbia picchiato la MIA ragazza, solo perché l’ho accompagnata a quel fottutissimo ballo.
2-   il fatto che mi abbia chiamato donnaiolo del cazzo.
Apre dolcemente gli occhi arrossati dalle lacrime, per poi stringermi forte.
La faccio stendere sul letto, e mi allontano da lei per andare a prendere qualcosa con cui curare le sue ferite.
Dopo aver preso un kit da pronto soccorso, mi avvicino alle sue labbra e porto un po’ di ovatta e di disinfettante.
Sobbalza ad ogni tocco, portando i suoi occhi ad un espressione dolorosa.
Perché diamine non è successo a me?!
Un rumore leggermente fastidioso, inizia ad invadere tutta la casa.
Stanno bussando alla porta.
Dopo essermi assicurato di aver disinfettato bene TUTTE le sue ferite, le lascio un dolce bacio sulla fronte, per poi correre ad aprire.
‘Ehi, siamo venuti per vedere come sta. È tutto okay? Tu come stai?’ il biondino entra in casa seguito dagli altri tre,per poi poggiare sul divano del salone il suo cappotto.
‘Ora è tutto okay, ma lei stava veramente malissimo’. Porto la testa sul petto di Liam, lasciando che mi accarezzi i folti ricci castani.
‘Dov’è?’ chiede preoccupato, per poi sorridermi in modo dolce.
‘In camera, credo stia dormendo… andiamo da lei?’
‘Andiamo.’ Dicono in coro.
Arrivati in camera,la trovo distesa sull’enorme letto bianco e le braccia strette al petto.
Sorrido avvicinandomi a lei,per poi sedermi al bordo dell’enorme letto accanto alla mia ragazza.
Le accarezzo dolcemente un braccio, facendo attenzione a non svegliarla.
Come si può far male ad una creatura del genere? Come possono farle del male? Come possono far del male a tutte le ragazze di sto mondo?’ chiedo, ma tutto ciò che possono fare i ragazzi è annuire e portarmi una mano sulla spalla.
Lascio che una lacrima righi il mio viso, per poi strizzare velocemente gli occhi per nascondere il tutto.
Ora non si tratta di un insulto cretino, di quelli che ricevo tutti i giorni… ora si tratta della mia ragazza, di una delle ragioni del mio sorriso.
Sorrido amaramente, per poi essere accolto nelle braccia di Louis e sfogarmi in un pianto liberatorio.
Le lascio un dolce bacio sulla guancia destra per poi correre in salone a tranquillizzarmi.
‘Ehi, stasera ci saranno i fuochi d’artificio perché c’è una festa in città… vi andrebbe di vederli in terrazza tutti insieme?’ Zayn propone ciò tentando di farci distrarre da quell’orrenda situazione, e devo dire che c’è riuscito.
 
Lea’s point of view.
Apro gli occhi e mi ritrovo in un enorme camera su di un grande letto bianco.
Strizzo gli occhi per poi correre fuori di essa e precipitarmi in salone.
‘Ciao ragazzi’. Annuncio con un espressione buffa al viso causatami dalla troppa luce presente in quella stanza.
Harry si avvicina a me, lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra per poi sorridermi dolcemente.
‘Oh, vedo che le ferite stanno guarendo. Stasera andremo a vedere i fuochi in terrazza e ci coccoleremo tutto il tempo, va bene my little cupcake?’
Okay, Harry è decisamente troppo sdolcinato questa sera.
 
23.55.
Siamo tutti in terrazza, uno accanto all’altro stretti come non mai.
Ho la testa poggiata sul petto di Harry, ed una maxi coperta che copre tutti noi sulle gambe.
Zayn porge della birra a tutti, per poi avvicinarsi a me e fare lo stesso.
‘Preferisco una coca cola’. Annuncio divertita.
‘Andiamo Lea, è festa in tutta la città… un po’ di birra non ha mai ucciso nessuno!’ esclama ridendo, ma subito mi porge una coca cola dopo essere stato fulminato con lo sguardo da Harry.
È mezzanotte, ed i fuochi iniziano ad esplodere in cielo.
Harry sobbalza dalla paura facendo morire dal ridere tutti, poi sbuffando, si alza,mi da la mano e si avvicina alla ringhiera del terrazzo.
Poggia la mia schiena contro di essa, per poi portare le mani sui miei fianchi e lasciarmi un morbido bacio sulle labbra.
Chiede subito l’accesso ad esse, che non tarda ad arrivare, e in un attimo dopo le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi l’una con l’altra.
È la sensazione più bella del mondo.
Ormai senza fiato, si stacca da me, e con le labbra ancora umide mi lascia un ultimo bacio, per poi portare le mani al mio collo dov’è presente la collana che mi donò il giorno in cui partì per New York.
Domani ti porto in un posto speciale… forse è comune, ma lo è per me. Ti amo tanto’.
Detto questo, torniamo a sederci accanto agli altri.
Chissà dove ha in mente di portarmi.

 
                           







                                   OCCHI A ME.
ok, scusatemi se ho scritto il capitolo dopo nove giorni,
ma ogni volta che volevo postarlo, succedeva qualcosa ahaha.
comunque spero vi piaccia e che non vi siate annoiate :c
un bacione xx <3.

 

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Capitolo 16
*** 'beach'. ***


I fuochi d’artificio finalmente smettono di esplodere nel cupo cielo di Londra, e tutti ne approfittano per battere le mani in compenso del buon lavoro fatto per questa ‘festa.’
Zayn e Niall sono decisamente ubriachi, ed iniziano a ballare una specie di danza irlandese –che di danza non ha proprio niente- cantando una strana canzone originaria dall’Irlanda.
Liam ride ed inizia a registrare il tutto, ma poi è costretto a fermarsi quando un conato di vomito esce rumoroso dalle labbra di Zayn, che invano, tenta di correre verso il bagno tenendo un dito sulle labbra.
Niall, rosso in viso, continua a ballare, mentre Louis decide di alzarsi per ristabilire la situazione e per aiutare l’amico a non sporcarsi mentre si libera di tutto lo schifo che ha ingerito in queste poche ore.
Harry ride di gusto, si avvicina a me e mi lascia un piccolo e frettoloso bacio sulle labbra, poi porta le braccia all’altezza del petto, incrociandole.
‘Ho freddo, entriamo dentro?’ chiede infine.
Sorrido annuendo, per poi dargli la mano e scendere giù con lui.
Ogni volta che le nostre mani si toccano, il mio cuore va in estasi
Amo il modo in cui combaciano, ama il modo in cui la sua enorme mano combacia perfettamente con la mia di centimetri e centimetri più piccola.
Mi trascina nella camera da letto, per poi iniziare a lasciarmi dolci baci sul collo,soffermandosi sui segni violacei che mi ha lasciato quel bastardo qualche ora fa.
‘Dove mi porti allora? Qual è questo posto speciale?’ chiedo mentre inizio a giocherellare con un riccio che perfettamente gli cade sulla fronte.
‘Oh, è una sorpresa, cupcake, ma lo saprai domattina…ti amo tanto, ora dormiamo però’. 
Rido.
Ha gli occhi stanchi e contornati dal rosso. 
Mi stringe forte portando la mia testa all’altezza del suo petto e le sue braccia a stringermi i fianchi.
 
11.30
 
Apro gli occhi infastidita da piccoli baci che inizia a lasciarmi il ragazzo dagli spettinati capelli ricci.
Sorrido respingendolo,per poi salire a cavalcioni su di lui e lasciargli un morbido e dolce bacio sulle labbra.
‘Tra poco andiamo,quindi preparati’. Sussurra al mio orecchio.
E se non ci volessi venire?’ controbatto. 
‘Ah, si?’ inizia a solleticarmi la pancia.
Rido senza contegno,portando la testa all’indietro e tentando di divincolarmi in ogni modo possibile, ma la sua presa è decisamente forte.
Nel preciso istante in cui smette e le nostre labbra si uniscono in un bacio, Louis apre la porta.
Ho interrotto qualcosa?’ chiede ridendo.
Rido imbarazzata seguita da Harry.
‘Harry, ti vogliono al telefono di sotto. È Gemma’. Dice infine fingendo di coprirsi gli occhi.
Harry in risposta mi lascia un bacio e fa lo stesso con l’amico per poi scendere di sotto e lasciarci da soli in camera.
‘Posso sedermi?’ chiede il ragazzo dagli occhi azzurri.
‘Oh, certo che puoi’. 
‘…sai, ieri mi sono sentito male a vederti in quello stato… ho immaginato la mia ragazza in quella situazione e… beh, non è stata una sensazione piacevole. Ora come ti senti?’ chiede portando una mano ad accarezzarmi il viso.
‘Molto meglio,grazie… ma Eleanor dov’è?’ chiedo. 
È strano, perché non la vedo da giorni ormai.
‘Sempre all’università. Quest’anno ha un esame importante, e spero tanto che lo superi per poi seguirmi in tour.
Non vedo l’ora… comunque tu ed Harry siete una bella coppia. Sei l’unica che tratta il mio migliore amico per quello che è e non perché è famoso. Probabilmente sei anche una delle poche che ha capito che non è un donnaiolo e che è più dolce dello zucchero filato’. Ride.
 
18.30
Siamo appena entrati in auto per poter raggiungere il posto in cui Harry ha deciso di portarmi…nel suo ‘posto segreto.’
Nel giro di cinquanta minuti,arriviamo in una specie di stradina con una discesa a scale.
Prima di poter scendere, Harry inizia a cercare un posto per poter parcheggiare l’auto alla fine di esse.
Il cielo è cupo ed è contornato da nuvole nere, c’è tantissimo vento e fa un freddo cane.
Prima i miei genitori mi hanno chiamata dicendomi che erano preoccupati perché non avevano notizie di me dal giorno prima, ma ho diciassette anni ormai, e so cavarmela benissimo da sola.
Nonostante questo comunque, dopo sarò costretta a tornare a casa per cena, ma con me verrà anche Harry.
Dopo aver parcheggiato, mi da la mano ed insieme scendiamo quest’enorme rampa di scale, ritrovandoci con le scarpe nella sabbia.
Velocemente le leviamo per non sporcarle, ed iniziamo a camminare a piedi nudi mantenendole in mano.
Siamo arrivati all’apertura di una specie di enorme grotta di pietra.
Il mare è molto calmo, nonostante il cielo sia decisamente il contrario.
Sorrido,mentre Harry mi aiuta a salire su di una piccola barca che si trova all’estremità della riva.
‘Ogni volta che ero triste  correvo qui’. Dice iniziando a remare lentamente, verso questa grotta.
‘Mi sentivo bene e libero da ogni pensiero triste e negativo. Ogni volta che qualcuno diceva che ero stonato o che non avevo le capacità per poter realizzare il mio sogno, io venivo qui a sfogarmi, a liberare tutto ciò che avevo dentro...magari cantavo,magari gridavo, magari piangevo. Odiavo quando le persone non mi davano una possibilità, odiavo quando tutti m’ignoravano considerandomi uno stupido cretino dalla voce di un gallo. Ma ora, nell’arco di tutto questo tempo, ho capito di non esserlo. Di essere migliore di tutte queste persone che mi giudicano, perché lo sono, perché so di esserlo. I ragazzi mi hanno aiutato tanto in questo, quindi non mi serviva più venirci per potermi sfogare di tutto l’odio che provavo verso quella gente’.
Sorrido stringendolo forte, mentre una lacrima riga il mio viso.
La nascondo subito portando la testa all’incavo del suo collo ed annusando il suo profumo.
‘Però non è stata tutta la mia infanzia così… infatti avevo molti amici e molte ragazze che mi correvano dietro’. Dice ridendo, mentre lo fulmino con lo sguardo.
‘poi andavo molto bene a scuola… insomma, tutto sommato è stata una bell’infanzia,tranne per la separazione dei miei. Sai, non capita tutti i giorni trovarsi un figo come me come compagno di banco o come vicino di casa’.
Scoppio a ridere.
È superficiale, dolce, orgoglioso e perfettamente cretino allo stesso tempo. 
Si stende e porta la testa sul ‘sedile’ della barca, costringendomi a fare lo stesso accanto a lui.
Chiude gli occhi e gira la testa verso la mia, portando le labbra ad allargarsi in un grande sorriso contornato da due enormi e meravigliose fossette.
 

 

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Capitolo 17
*** 'i'm not scared about you'. ***


Tutto intorno a noi è magico.
La grotta è decisamente scura, illuminata da quel poco di sole che riesce a comparire nonostante le nuvole cupe ed il mal tempo.
Porto le mani sotto la testa e mi lascio cullare dalla dolce melodia che è il rumore del mare.
Harry intreccia le nostre mani, poi mi rivolge un dolce sorriso e sposta il suo sguardo verso l’alto.
I know you’ve never loved the sound of your voice on tape, you never want to know how much you weigh, you still have to squeeze into your jeans, but you’re perfect to me’.
La sua voce fa eco nella piccola grotta,facendomi rabbrividire.
‘Hai capito? Sei perfetta. Quindi smettila di crederti inferiore alle altre’.
Sorrido stringendolo forte a me.
Forse gli è venuto il mente l’episodio in cui eravamo a Parigi. 
Porta le sue labbra sulle mie, lasciandomi un piccolo e dolce bacio.
Inizia a piovere rumorosamente, così velocemente usciamo dalla grotta per poi dirigerci nel suo appartamento –dove si trovano i ragazzi- e prepararci per poi andare a cenare a casa mia. 
 
 
 
‘Ciao ragazzi, siamo tornati!’ esclama Harry una volta entrato in casa con gli abiti talmente bagnati da sembrare fradici. 
Appena entriamo, notiamo subito Niall e Louis giocare a fifa e gridare rumorosamente ad ogni fallo o goal, Zayn intento a canticchiare una canzone senza senso e Liam steso con i piedi sul tavolino di vetro mentre guarda la televisione mangiando uno yogurt.
‘Okay, noi andiamo in camera a cambiarci e poi andiamo a mangiare fuori’ dice infine esausto e con voce più alta per poter attirare la loro attenzione.
Si, a cambiarvi!’ Esclama Zayn divertito.
Tutti iniziano a ridere, compreso Harry che sale in camera seguito da me.
Appena entrati,la suoneria del mio cellulare  inizia a rimbombare fastidiosamente facendo allarmare entrambi.
Mi siedo sul letto facendo fare lo stesso ad Harry e poi accendo il vivavoce.
È uno sconosciuto. 
‘Ciao sweetie, sono Mike. Ti ricordi di me?’ 
Poso il mio sguardo su Harry in modo interrogativo.
‘Chi sei?’ chiedo infine.
‘Non ti ricordi di me? Ci siamo visti al ballo di fine anno, sweetie.’
Gli occhi di Harry iniziano ad essere rossi e diventa immediatamente pallido in viso.
Tira il cellulare dalle mie mani e lo porta al suo orecchio.
‘Stammi a sentire bene, lasciala in pace o finirà male’.
‘Ah,sul serio? Che paura Styles’. 
Nonostante il cellulare non è più in viva voce, riesco a sentire la sua maledetta e odiosa risata.
Neanche il tempo di rispondere che il mio cellulare è per terra distrutto in mille pezzettini. 
L’ha lanciato al muro con tale forza e rabbia che avrebbe potuto spaccare pure quello. 
Spalanco gli occhi terrorizzata, mentre Harry si alza ed impreca in tutte le lingue del mondo tirando a calci un cuscino che si trovava all’estremità del letto.
Esce dalla camera sbattendo la porta con una forza disumana, e scende le scale gridando come un matto.
Ho paura.
Decisamente troppa paura.
Ma non di Harry, perché lui non sarebbe capace di far male ad una mosca… a meno che il suo nome non sia Mike.
Lo sento gridare di sotto con gli altri cinque, mentre il rumore di bicchieri spaccati gli fanno compagnia.
Sento gli occhi pizzicare, così porto una mano su di essi tentando di cessare le lacrime che iniziano involontarie a rigarmi tutto il viso.
Le asciugo immediatamente prima di cominciare a singhiozzare come una bambina di dieci anni, e poi corro di sotto da loro.
‘H-Harry, ti prego. Scusami. Non volevo cacciarti in quel casino, te lo giuro, è solo che…’
Ricomincio a piangere portandomi una mano a pugno sull’occhio destro.
Ho detto quelle parole con una tale velocità che credo nessuno mi abbia capita.
Poggia il suo sguardo sul mio rilassandosi per un secondo.
L’enorme vena che si fa presente ogni volta che quando canta si sforza, lascia il suo collo, così come fa il colore rosso formatogli sul viso dalla rabbia,lasciando spazio alla sua bianca carnagione.
Mi accenna un timido sorriso avvicinandosi a me.
‘Ehi, sta tranquilla… ti ho spaventata?’ chiede in preda al panico, stringendomi con una dolcezza indescrivibile… come se fossi una farfalla in via d’estinzione.
Che diamine dici? Tu non mi spaventerai mai. Harry, ti amo con tutta la mia anima, però ti prego...lascialo perdere.’
Scandisco ogni parola per far sì che abbia capito tutto, poi a mia volta lo stringo lasciandogli un bacio casto sulle labbra.
Passa dolcemente la lingua sul mio labbro inferiore, che apro per dargli il pieno accesso alla mia bocca.
‘Ora andiamo a prepararci, che tua madre sarà in pensiero’. Dice infine lasciandomi un ultimo bacio sul naso per poi dirigersi velocemente in camera a cambiarsi.

ffffffuck.
in questa gif lo ucciderei di baci lol
sembra che dica:'yeah'. tipo 'va bene,Lea, va bene'.
AHAHA 
crepo lol
comunque spero vi sia piaciuto anche questo capitolo (:
nel capitolo dopo sarà Lea a portare Harry nel suo posto 'speciale'.
chissà.... ouo.
un bacione, vi adoro kflg <3

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Capitolo 18
*** 'sweetie, are you there?' ***


Sono le 19.40, e tra meno di venti minuti dovremmo arrivare a casa mia.
Harry continua a fissare la cupa strada che si presenta di fronte a noi; il cielo è decisamente buio, e c’è solo qualche nuvola rossa sparsa qua e là.
Sicuramente tra poco verrà a piovere.
‘Mmh, dopo dove hai intenzione di portarmi con questo tempaccio?’ chiede rompendo il silenzio.
‘È al coperto, non preoccuparti’.
 
19.05.
 
Siamo appena arrivati nel giardino di casa.
Harry parcheggia velocemente l’automobile, per poi posizionarsi fuori la porta di casa e aggiustarsi velocemente il maglione.
Con una mano compie quel veloce gesto, mentre con l’altra è impegnato a mantenere un mazzo composto da quindici rose rosse e fresche.
Sai, sono agitato.’ Dice infine mordendosi le unghie della mano libera.
‘Perché? Ci sei già stato’. Sorrido tentando di rassicurarlo.
‘Un anno fa’. Ride, e la porta si apre.
Si presenta mio padre, con un espressione alquanto 
severa e terrificante, ma subito si addolcisce dopo aver visto il viso tenero e dolce di Harry.
‘S-salve’. Dice stringendogli la mano, ma mio padre lo stringe in un caloroso abbraccio.
Benvenuto in famiglia, ragazzo’.
Harry tira un sospiro di sollievo, diventando paonazzo in viso.
Ci accomodiamo in cucina, dove il riccio porge le rose a mia madre dopo averla salutata con un bacio sulle rispettive guance.
Dopo aver mangiato primo,secondo, contorno e dolce, guardo esausta Harry poi sorridergli e trascinarlo fuori di casa.
 ‘Allora, ti va di vedere dove ho passato la maggior parte del tempo prima che arrivassi tu?’ chiedo entusiasta.
‘Andiamo’.
Iniziamo a camminare verso un lungo viale appena fuori casa, e arriviamo in una specie di enorme bosco.
La pioggia inizia a cadere velocemente battendo con insistenza sugli alberi che si presentano di fronte a noi.
‘Ecco, vieni’. Grido tentando di farmi sentire, visto che alla pioggia hanno fatto compagnia una manciata di viola e terrificanti fulmini.
Salgo velocemente una rampa di scale, fino ad arrivare in una piccola casetta di legno.
È la mia casetta sull’albero; nessuno ne conosceva l’esistenza, se non mio nonno.
Harry fa lo stesso, entrando e sedendosi di fronte a me.
Fisso quella figura che mi si posiziona davanti facendomi ombra, guardandone ogni minimo particolare; ha i ricci bagnati e leggermente crespi, gli occhi di un verde intensificato per la pioggia, le labbra umide, il grande maglione color panna che gli cade perfettamente sulle grandi spalle, coperto dal cappotto beige che gli arriva appena sotto i fianchi.
Sorrido strofinando le mani tra di loro, tentando in qualche modo di riscaldarle.
Harry si posiziona dietro di me, facendo aderire la mia schiena al suo petto, e poi mette il suo cappotto sulle mie spalle.
Dopo aver fatto questo, mi lascia un dolce bacio sulla guancia destra, per poi poggiare il suo viso sulla mia spalla.
‘Perché è importante per te questo posto?’ sussurra facendomi rabbrividire.
L’ho costruito con mio nonno quand’ero piccola, quindi qualche anno prima della sua morte.
Prima di conoscerti, ci venivo spesso e facevo lo stesso di quello che facevi tu; mi sfogavo in qualsiasi modo da tutti gli insulti che ero costretta a sopportare giorno dopo giorno per i miei gusti musicali, piangevo per gli inutili paragoni fisici tra me e mia cugina e mi deprimevo pensando che nessuno avrebbe voluto essere il mio ragazzo
’. Sussurro infine.
Nel mio sguardo non c’è un briciolo di tristezza, non ci sono fiumi in piena che strariperebbero da un momento all’altro.
Nulla.
Solo totale indifferenza.
E sapete perché? Perché sono sicura che con Harry accanto non succederà più.
Mi gira verso di lui, portando due dita a sollevarmi il mento, poi mi bacia dolcemente sulle labbra, chiedendo subito l’accesso alle mie.
Le nostre lingue s’intrecciano tra di loro, le sue labbra hanno un sapore di menta fresca, da tipico chewingum che si usa quando vai a mangiare a casa di un amico e non hai lo spazzolino da denti con te.
‘Lo sai già che con me al tuo fianco tutto ciò non accadrà più, giusto?’ sussurra staccandosi dalle mie labbra per riprendere fiato.
‘Lo so, Haz, ti amo tanto’.
‘Anch’io, ma ora se non torniamo a casa tuo padre mi uccide... ah, e domani vorrei portarti alle prove con me e i ragazzi, ci stai?’.
Annuisco.
'Non vedo l'ora'.


23.30
Harry è seduto sull’enorme letto della mia camera tentando di farmi dormire in qualsiasi modo possibile, ma con i tuoni che rimbombano in camera non credo sia una cosa facile da portare a termine.
 I miei genitori dopo aver mangiato, sono corsi da mia zia –la stessa di natale- che sta poco bene, e quindi mi hanno lasciato la casa totalmente libera.
Batto la mano più volte attirando l’attenzione di Harry per poi farlo stendere accanto a me.
Chiudo gli occhi stringendomi ad egli, portando la testa nell’incavo del suo collo per poi annusarlo.
Il suo profumo mi manda in estasi; è dolce e sensuale allo stesso momento.
Porta la sua grande mano ad accarezzarmi i capelli, e proprio mentre sto per prendere sonno, sobbalzo.
Il rumore di una pentola che cade proveniente dalla cucina non è una delle cose migliori da sentire in piena notte, in un enorme casa contornata da boschi e spazi verdi.
Harry si alza di scatto, portando una mano sui capelli, mentre dei passi si fanno sempre più vicini.
Sweetie, ci sei?’
Una voce maschile grida, ride, e ripete in continuazione quella frase.
Harry accende la luce,tentando di trovare qualcosa con cui difendersi, ma l’unica cosa che può fare è quella di trascinarmi nel bagno della mia camera e di chiudere la porta a chiave.
Sono terrorizzata,cazzo.
‘Ssh, stai zitta, è entrato in camera’. Sussurra stringendomi forte, per poi entrare in doccia con me e chiuderla del tutto.
Sweetie, sweetie, dove sei? Sei qui?
Tira un calcio alla porta facendomi sobbalzare, e il mio grido di terrore viene smorzato dalla mano di Harry che si posiziona sulla mia bocca, stringendola del tutto.
‘facciamo una cosa… fingi di essere sola, esci ed io trovo un modo per spaccargli la testa’.
Lo guardo confusa, per poi aggiungere: ‘non fargli troppo male!

cosa succederà? dan,dan,daaaaaaaaan.
spero vi sia piaciuto anche questo.
bacioni xx <3

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Capitolo 19
*** 'i know everything, mr. Styles'. ***


Mi avvicino lentamente alla porta, sfiorandone –facendo attenzione a non fare rumore- la maniglia.
La fisso per qualche minuto terrorizzata, portandomi la mano sul petto ogni volta che quel demente lancia un calcio.
Haz, ho paura’.
Sono solo queste le parole che riesco a sussurrare.
Sono tremendamente impaurita, e per la prima volta nella mia vita lo sono davvero.

Non è neanche una cazzata qualsiasi.
Rabbrividisco quando le pozze verdi dei suoi occhi si puntano nelle mie color ghiaccio per qualche istante.
‘Andrà tutto bene, e stavo scherzando. Ti pare che ti faccio uscire da sola? Torna qui e nasconditi in doccia’. Sussurra infine prendendo un piccolo vaso di terracotta che solo qualche secondo prima era poggiato sul davanzale della finestra accanto alla cabina.
Porta la mano sulla maniglia della porta, gira la chiave nel lucchetto e la apre di scatto.
Il ragazzo dagli occhi scuri lo fissa con insistenza, stringendo con forza disumana le mani in un pugno.
‘Cosa vuoi?’ chiede infine Harry, tentando di essere più calmo possibile.
La sua voce mente, ma i suoi occhi no. Quegli occhi hanno un potere sovrumano; riescono ad essere se stessi anche quando c’è in atto una delle situazioni più importanti e rischiose dell’intera vita.
E se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, Harry ne è la prova.
‘La tua ragazza’.
Il riccio scoppia in una sonora, lunga e finta risata.
‘È di mia proprietà. Cos’è che non ti è chiaro? È mia, fottutamente mia, è la mia ragazza’.
Sputa quelle parole con rabbia, schifo, ribrezzo, odio.
E dai suoi occhi posso dedurre che sarebbe capace di spaccare il mondo in due, pur di ottenere ciò che vuole.
Mike porta una mano sull’occhio destro, grattandolo con forza.
Sembra confuso, o meglio, lo è.
Inizia ad indietreggiare portando una mano avanti al viso, e con un filo di voce esclama: ‘mi dispiace!’.
Poi corre via dalla finestra, sussurrando un piccolo ‘addio’.
Fisso Harry con sguardo sospettoso, ma mi fa cenno di uscire dalla doccia e di raggiungerlo.
‘È tutto okay. È andato via, per sempre.’ Dice mentre inizia dolcemente a stringermi i fianchi, e a lasciarmi una scia di baci umidi per tutto il collo.
‘Che ne dici se ora riprendi a dormire? Hai il viso stanco, cupcake’.
‘Solo se dormi con me.’
 
Harry’s point of view.
È un ricatto?
Sorrido e le porgo la mano, per poi avvicinarmi e baciare il suo piccolo naso.
‘Affare fatto, mrs. Styles’.
La bacio dolcemente fino a farla cadere sul letto, e una volta fatto questo, salgo a cavalcioni sul suo bacino senza però schiacciarla con il mio peso.
Le mordo il lobo e poi soffio dolcemente su di esso, facendola rabbrividire.
Buonanotte cupcake’. Dico infine, portando un braccio dietro la sua testa e facendogliela poggiare sul mio petto.
Buonanotte Haz’.
 
10.30
È mattino, e no. Non mi sono svegliato a causa della pioggia che picchietta rumorosamente sulla finestra o del sole che entra in camera costringendomi ad aprire gli occhi, ma mi sono svegliato perché mi sentivo osservato, ed in effetti, non avevo tutti i torti.
‘M-mi scusi, i-io stavo giusto… beh, ecco, insomma, i-io’.
Inizio a balbettare qualcosa senza senso, tentando di dare un inizio e una fine logica a quell’ammasso di parole, ma non credo di esserci riuscito, così mi limito a spalancare gli occhi terrorizzati, mentre la figura paterna mi squadra dalla testa ai piedi.
‘Sta tranquillo Harry’ ride ‘Non ti mangio mica. E comunque so che sei un ragazzo educato, gentile e con una giusta dose di responsabilità. Spero solo che usiate le precauzioni’.
Spalanco gli occhi per la seconda volta, facendoli quasi uscire fuori dalle orbite.
E se qualche secondo fa sorridevo di gusto, ora il mio sorriso s’è trasformato in un sorriso finto, e decisamente imbarazzato.
Notando la mia reazione, apre la bocca per poter riparlare, ed esclama: ‘a chi volete fare fessi? Tra qualche giorno compirai diciannove anni, e la mia piccolina ne ha diciassette. Vorresti dirmi che non avete mai fatto niente?!’ ride ancora, portando una mano sugli occhi ormai contornati dalle lacrime.
‘Beh, ecco… io, in realtà, noi… beh, ehm.’
Signore e signori, ecco a voi il tipico Harry Edward Styles versione intervista, che balbetta cose senza senso tipiche di una persona che non sa che dire e che non ha le idee chiare.
‘So tutto signorino Styles, state attenti’.
Detto questo, chiude la porta e corre via, lasciandomi ancora in stato di perplessità.
Cupcake? Lea? Svegliati, andiamo, che devo fare le prove… me ne sono totalmente dimenticato’.
Cazzo.
Tra meno di un’ora dovrei essere all’arena.
Si sveglia e velocemente corre in bagno a prepararsi, mentre io faccio lo stesso in camera.
Dopo aver finito, le lascio un bacio a stampo e mi dirigo fuori casa con lei.
‘Allora, sei pronta a vedere il tuo ragazzo su di un palcoscenico?’


le fossette in questa gif.
ahw.
me lo mangio di baci.
comunque, spero che questa storia continui a piacervi,anche perché è molto importante per me.
non vorrei dirlo, ma mi sa che siamo quasi arrivati alla fine.
può darsi anche di no,eh. u.u
un bacio, e alla prossima xx
<3

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Capitolo 20
*** 'marry me?' ***


10.30. 

Siamo appena arrivati fuori all’arena dove dovranno esibirsi tra qualche giorno.

Harry porta il suo sguardo eccitato su quell’edificio; è decisamente grande.

 

 

‘Non vedo l’ora’ sussurra, prima di trascinarmi all’interno di esso per poter iniziare a preparare il tutto.

Un uomo sulla quarantina, mi prende per mano e mi accompagna in uno dei posti parterre, per poter assistere al concerto.

‘Con cosa iniziamo?’ grida Liam con un briciolo d’emozione nella voce.
‘Loved you first! Meglio se proviamo prima quella, no?’ dice infine Zayn, con un’aria convinta.

La base inizia a rimbombare nelle casse, e Liam inizia a cantare.

Ha una voce dolce, delicata, meravigliosa.

Poi attacca Harry, che ha lo sguardo puntato in alto, le mani sul ventre e i ricci che gli cadono sul viso.
‘But now when i see, you with him, tears my world apart’. Dopo averlo detto, sorride facendomi un occhiolino, per poi correre da una parte all’altra del palcoscenico.
Si vede che quando cantano ci mettono anima e cuore pur di far sì che le loro ragazze siano felici.
E mentre un miscuglio di emozioni semplicemente fantastiche e dolci inizia ad impossessarmi di me, porto una mano al cuore fissando il viso di quel ragazzo angelico; Harry è l’unico che mi fa sentire bene con me stessa.
 
2 anni dopo.
‘Caro diario,
sono qui a sfogarmi per la decima volta perché troppo codarda per prendere un cellulare ed inviare un messaggio.
Da quanto Harry è andato via per la seconda volta, tutto è cambiato; non dico che la mia vita non abbia un senso, ma non riesco a trovarne uno valido per poter essere felice come prima.
E mi chiedo, perché a me?
Magari non doveva neanche succedere.
E se fosse stato uno sbaglio?
Ricordo perfettamente quel giorno: entrò in camera, puntò le sue pozze verdi contornate da rosso –segno di un pianto- nelle mie, e con voce tremolante mi disse: dobbiamo finirla. La modest ha detto che non possiamo stare insieme, che non possiamo farlo neanche di nascosto perché se si scoprisse sarebbe un casino. Non possiamo perché nella band non ci sono single…’ prese un respiro, poi continuò a parlare mentre le lacrime cadevano prepotentemente sulla sua maglia di cotone blu ‘…è strano, giusto? Ma hanno detto che non possiamo. Sembra una cazzata colossale, ma non lo è. Dicono che illudiamo le ragazze e stronzate simili, ma credo che le illuderò solo dopo questo. Il bello è che il mio cuore ti appartiene e sei l’unica ad averne le chiavi. Hanno fatto lo stesso con Danielle e Liam, e dopo vari tira e molla sono ceduti anche loro. Io non voglio, ma devo. Ti amerò per sempre’. Detto questo, mi lasciò un lungo e dolce bacio sulle labbra, lasciandomi assaporare il sapore delle sue lacrime. Poi fuggì via, lontano migliaia di km per poter continuare la sua carriera nel mondo della musica.
Da quel giorno tutto è cambiato; non sono più la stessa e non ho voglia di fare un cazzo.
Passo tutti i giorni della mia vita a lavorare in un bar di fronte casa, vendendo cappuccini e girovagando per negozi a portare caffè, nella speranza di poterlo rivedere…ma sembra quasi impossibile. E non riesco a capire neanche se il suo è stato un addio, perché continuerò ad aspettarlo per sempre
’.
Scrivo queste ultime parole asciugandomi qualche lacrima che è caduta per i troppi ricordi, e poi mi precipito al bar per poter iniziare una giornata lavorativa.
Sono esattamente due anni esatti che è andato via, ed io, a distanza tantissimi giorni, ancora non riesco a farmene una ragione.
Entro velocemente nel negozio, evitando la noiosa pioggia inglese.
Mentre inizio a servire qualche cliente, il mio capo corre verso la porta sorridendo con un’eccitazione mai vista prima.
Una grande auto nera, si posiziona di fronte la porta del bar, mentre migliaia di ragazzine iniziano a gridare e a cantare.
Il capo apre la porta, facendo entrare cinque ragazzi, una donna, una bambina ed un uomo sulla quarantina, e poi la richiude subito, impedendo a chiunque di entrare.
Porto il mio sguardo su di loro, finché non incontro i suoi occhi verdi.
Il blocchetto cade per terra, e per evitare che ciò succedesse con me, porto una mano sul bancone tentando di non cedere.
Le gambe tremano, ho il viso chinato verso il basso per non fare la figura della stupida, mentre decine di lacrime cadono insistentemente sul mio viso.
Ho aspettato questo giorno da anni, eppure, non ho la forza di spifferare una parola a causa dell’emozione, della paura, di una gioia che viene colmata tutta d’un tratto.
‘Lea, tieniti in piedi,andiamo. Che figura mi fai fare?  Hai un calo di zuccheri?’ la voce del capo rimbomba con forza nella mia testa, ed io tento in tutti i modi di compormi.
Il riccio porta lo sguardo sul mio, ed il suo sorriso si trasforma in una smorfia inaspettata.
‘L-Lea?’ dice solamente, avvicinandosi distrattamente a me, e facendo cadere una sedia per terra.
Nulla.
Non riesco a proferire parola.
‘Lea, cazzo, Lea. Mi sei mancata tantissimo’.
Stringe il mio esile fisico tra le sue enormi braccia, e fa combaciare le sue labbra alle mie.
‘A-Avevi detto che non possiamo, che è sbagliato, che…’ m’interrompe baciandomi per la seconda volta.
‘È tutto finito, amore mio. Il contratto è scaduto, ed ora sono qui, per te.’ Sorride, mentre i suoi occhi iniziano ad essere lucidi ed a far trasparire tutti i suoi sentimenti.
 ‘Per te. E ti prego, scusami se non ho mantenuto la promessa e ti ho lasciata sola per due anni, ti scongiuro. Sei ciò che ho sempre desiderato. Tu neanche immagini come ci sia stato di merda in questi due anni; mi mancavi, mi mancavano i tuoi sguardi, i sorrisi che riuscivo a strapparti quando ne combinavo una delle tante, i pianti che facevi quando pensavi di non essere abbastanza, i tuoi gemiti sulla mia pelle, quando mi sussurravi che volevi essere mia ad ogni costo, quando eravamo una cosa, quando stringevi i miei capelli con dolcezza. Mi mancava il tuo profumo sulla mia pelle, mi mancava non poterti sussurrare ‘ti amo’. Ma ora sono qui, e scusami se non ti ho chiamato, ma mi è stato impedito di fare anche quello.
In pratica non ero controllato solo quando andavo al cesso’ ride mentre le lacrime continuano a cadere ‘ti prego, scusami. Te lo giuro sui ragazzi che non andrò mai più via da te. Sei ciò di cui ho bisogno per essere felice davvero. E non sto mentendo. Puoi chiedere a mia madre, eh. La chiamavo tutte le sere per…’ interrompo le sue parole fiondandomi sulle sue labbra con una dolcezza ed una disperazione indescrivibile.
Mi mancavano da impazzire quelle labbra, quei ricci, quel profumo, quel corpo, quell’essere umano.

Si china portando un cofanetto all’altezza del suo viso e poi ‘ti prego, sposami.’ Sussurra.

Credo di poter morire all’istante.
Siamo troppo giovani? Fanculo all’età.
Ognuno è libero di amare, di provare sentimenti e di sentirsi bene a qualsiasi età.

E no, questa volta sono sicura che non andrà via.
Perché? Semplice.


Meno di un anno e passeremo il resto della nostra vita insieme. 
 

THE END.

eccoci giunti alla fine.
in pratica mi era impossibile aggiornare, perché quest'anno ho l'esame e devo studiare un casino.
ho amato questa storia dall'inzio alla fine, e credo che sia stato meraviglioso condividerla con voi.
sicuramente tornerò con altre storie, o magari con un 'oh my little cupcake 2.' perché no?!
potrei scrivere del matrimonio, del loro futuro insieme.
mmh.
fatemi sapere.
grazie per averla seguita fino alla fine.
un bacione enorme, vi voglio bene.



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