My One Less Lonely Girl

di MissYour_Eyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** A dream come true ***
Capitolo 3: *** Can I teach you to live? ***
Capitolo 4: *** Now it's up to you ***
Capitolo 5: *** I wanna kiss you ***
Capitolo 6: *** It's hard ***
Capitolo 7: *** Be alright ***
Capitolo 8: *** Back in the real world ***
Capitolo 9: *** Don't say goodbye ***
Capitolo 10: *** I'll save you as long as I die ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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My One Less Lonely Girl ∞ 


Prologo

Ero sotto quel palco…ero proprio lì e l’unico essere vivente che mi dava la forza di andare avanti,l’unico elemento di cui si nutriva il mio cuore,l’unica mia felicità ERA DAVANTI A ME.
Davvero? Ancora NON RIESCO  a crederci! …sempre dietro uno schermo,dietro 2 cuffie e ora? Ora qui,in carne ed ossa.
Poi quella domanda….quella frase….quelle parola e d’improvviso sul palco mi ci ritrovo io,con quella corona in testa e quel mazzo di fiori tra le mani,ma soprattutto….il suo viso di fronte al mio,il suo corpo seduto sul bracciolo di quel ‘trono’ e la sua voce a pochi centimetri dal mio orecchio.
Ecco la mia storia,la storia di come una ragazza che non vive,ma SOPRAVVIVE solo per il suo idolo,la storia di come questa ragazza si sia trasformata da semplice Belieber a un elemento specifico e  indispensabile per questo ragazzo ,di come 2 labbra con 1 possibilità su 100000 di incontrarsi si siano incontrate per poi rischiare di lasciarsi a causa dei giudizi della gente,ma di come l’amore gli abbia salvati da questa fine,ma non l’amore che conoscete voi,comuni adolescenti,NOI SIAMO BELIEBERS,NOI CONOSCIAMO SOLO L’AMORE INFINITO,L’AMORE PLATONICO,L’AMORE FRA UN BELIEBER E IL PROPRIO IDOLO….VOLETE CRITICARLO? IMPOSSIBILE: NON C’è NIENTE Più FORTE DI ESSO. 
   

 

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Capitolo 2
*** A dream come true ***


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My One Less Lonely Girl ∞ 

 Capitolo 1

A dream come true

Quanto avevo combattuto per entrare in quell’arena,quanto sangue era colato sul pavimento per colpa di quella lametta,eppure essa era l’unica cosa che mi faceva pensare “aspetta prima di andartene,prima vedilo,poi finirà tutto lentamente”.

 Il mio idolo,Justin Drew Bieber,l’unico mio motivo per non ingoiare quella pillola e far finire tutto.

Questo sarebbe potuto esere anche l’ultimo giorno della mia vita,essere qui con la sua voce dal vivo era diventata l’unica cosa da compiere nella mia vita,poi potrò morire.

 Gridavo come non mai,era l’unico giorno della mia vita in cui ero felice,in cui per una volta sola non desideravo morire ogni minuto.
Poi d’improvviso arriva lei. 33 lettere, 9 parole, una frase, MA DIETRO QUESTA FRASE C’ERA UN SOGNO INFINITO.
 

 

‘DO YOU WANNA BE THE ONE LESS LONELY GIRL?’
 

 
Ecco…la domande che mi cambiò la vita. Solo questo,ma se il cielo avesse deciso di farmi questo regalo prima di morire,quello era sicuramente stato il regalo più grande,che anche se la mia vita fosse stata bella e serena,NON CI SAREBBE STATO REGALO COME QUELLO.
 
Salii sul palco,mi sedetti,mi mise in testa una corona e mi diede un mazzo di fiori. Era lì davanti a me…QUINDI L’INFINITO SI POTEVA TOCCARE!

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Non ci sono parole per descrivere questa emozione,migliaia di ragazze che gridavano e gioivano,da là su il mondo sembrava mio,quante volte sarei potuta morire per riprovare quella sensazione?
Finì di cantare,si avvicinò al mio viso e mi chiese
J: come ti chiami?
A: Alexsha.
Risposi con voce incredula ,ero davvero felice,avevo dimenticato questa sensazione.
 
Comunque mi presento. Come ho già detto il mio nome è Alexsha,ho 16 anni e…sono un autolesionista. I miei genitori hanno divorziato da tanto tempo,nessuno dei due mi ha mai accettata come figlia,vivo con i miei zii e mio cugino di 6 anni,la mia vita è orribile,è tutto un disastro. La società mi vede brutta,non mi accetta,a scuola faccio schifo,non mi importa più di niente a parte del mio idolo. Lui è l’unica cosa che ho e anche la più bella,l’unico motivo per cui vado ancora avanti,perché come ho già detto IO NON VIVO,MA SOPRAVVIVO. È tutto merito suo,il mio angelo.
 
Mi portò nel back stage. Lui bevve un po’ d’acqua e io ero lì ferma in silenzio con la consapevolezza che fra pochi minuti mi avrebbero riportato al mio posto e poi tutto sarebbe finito. Solo con questo orribile pensiero mi misi a piangere in silenzio,a Justin mi vide.
 
J: perché piangi?
A: Questo giorno è stato troppo bello per finire,ma soprattutto io non posso ritornare alla mia vita,è orribile!
J: non ci credo che la tua vita sia così orribile
A: sì invece,io ti amo,tu se l’unica cosa bella che ho
J: grazie,anche io ti amo,ma non puoi essere così disperata,quanto è orribile?
 
Poi vide i miei tagli profondi sulle braccia e capii.alii sul palco,mi sedetti,mi mise in testa una corona e mi diede un mazzo di fiori. uellolo era sicuramente stato il regalo più Rimase senza parole,con migliaia di donade nella testa,evidentemente
 
J: non farlo più
 
Mi baciò i tagli. Quel suo bacio,anche se faceva un po’male,mi fece volare oltre l’infinito.
A: ma…almeno so che se conitnuo così un giorno tutto questo finirà e io potrò finalmente stare in pace
J: no,non ti permetterò di ucciderti,anche se ogni giorno dovessi stare ogni secondo accanto a te per controllarti
 
Non mi stupirono le sue parole. Conoscevo bene il mio idolo,aveva un’anima davvero grande e l’avrebbe anche fatto. Però quelle parole mi entrarono comunque nel cuore,era l’unica persona che mi amava.
 
A: come farai?
J: ora non lo so ma di certo un modo lo troverò,è una promessa….sempre solo se tu me lo permetterai
A: sì,tanto se sparisco nessuno si chiderà dove sono,nessuno mi vuole,nessuno mi cerca
J: ora vado sul palco,quando finirò preparati perché ti insegnerò ad essere felice. Aspettami.
 
“insegnare la felicità” ….una cosa così non si può fare… almeno che la persona che te la insegna è la causa stessa di essa…in quel caso è possibile. Non sapevo cosa mi aspettava,ma di certo la mia vita sarebbe cambiata. Questo ragazzo è il vero significato della parola “SALVARE”.

 

If you let me inside your world there’ll be one less lonely girl
One less lonely girl,Justin Bieber- 

 

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Capitolo 3
*** Can I teach you to live? ***


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My One Less Lonely Girl
 

capitolo 2

can I teach you to live?


Era mattina. Ero in tour bus con Justin. Era come se mi avesse adottata,che strana sensazione…ma era anche bellissima.
J: non voglio sapere la tua storia…se a te non va,non mi faccio i fatti tuoi,voglio solo farti capire che la vita è bella
A: tu me lo fai capire ogni giorno…ma non è necessario
J: ma ora io sono qui
Ancora non credevo a quelle parole,è vero,lui è qui! Cercò di farmi ridere,chiamò la sua scimmietta e le faceva fare di tutto,le mise anche un cappellino da infermiera,cose che solo lui è capace di fare. Ma ci riuscì davvero,mi fece ridere….avevo scordato la sensazione che si prova quando si ride,per un attimo qualcosa in me,che era morto,si risvegliò.
Dopo pranzo però l’oscurità mi riportò con sé. Mi rivenne quella voglia matta di massacrare le mie braccia,come facevo ogni giorno….perchè ormai era come una dipendenza. Qualcosa voleva impedirmelo,ma qualcos’altro mi trascinava via,in fondo al bus dove tenevo la mia lametta nascosta…e vinse quel “qualcos’altro”. Sgattaiolai di nascosto sui sedili in fondo e presi la mia lametta. Una piccola lametta d’acciaio,lucida,fredda,affilata e un po’sporca di tracce di sangue vecchio sulla punta. Sapevo che ora c’era solo il meglio per me,ma tutti quegli anni di insulti e discriminazioni insensate gli dovevo ancora sfogare.
Mi nascosi sotto un sedile, appoggiai la lametta sulla mia pelle e incomincia a spingere forte su un punto trascinando follemente,con una forza che non era da me stessa, lungo un breve tratto del braccio mentre,man mano,che la lametta camminava si lasciava dietro una lieve scia di sangue che diventò più rossa e più intensa per affluire in un fiume rosso dopo appena pochi secondi.
Una lacrima mi cadde a terra e si mischiò col laghetto rosso che avevo creato,avevo il braccio tagliato e il cuore ferito…ero a pezzi,ma nonostante tutto speravo ancora che Justin mi vedesse mi salvasse….e così fu. Sentii dei passi venire nella direzione del mio pianto.
J: ALEXSHA! CHE STAI FACENDO!?
Rimase inorridito da quel rosso scuro e lucido che colava dal mio braccio e col cuore spezzato dalla mia situazione irrecuperabile,ma non esitò a fiondarsi a terra anche se si sporcò del mio sangue. Mi strappo la lametta di mano e la appoggiò su un sedile,prese il mio braccio e lo strinse a se e chiamò a gran voce lungo tutto il bus
J: SCOOTER! SCOOTER! VIENI! 
Venirono tutti e rimasero a fissarmi in pena,mi soccorsero e poi….non vidi più niente.
Quando mi risvegliai ero in una stanza bianca in un letto con le sbarre e le lenzuola candide e Justin mi era accanto.
A: sono in ospedale per caso?
J: sì! Ti sei risvegliata finalmente! Come stai?
A: …da schifo! …ehm…scusa. Non ho intenzione di brontolare,è che per troppo tempo quando qualcuno  mi chiedeva come stavo io dovevo sempre rispondere “bene” quando in realtà volevo morire e stare al tuo fianco mi fa pensare di essere libera e poter dire quello che davvero sento e questa è la verità….io ti ringrazio per tutto quello che fai e che farai…ma ora sto da schifo.
J: ….tu sei una grande persona

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Non capii cosa voleva dire con quello,ma mi abbracciò subito….voleva evidentemente dimostrarmi che lui era l’unico che mi aveva capita. Lo strinsi sempre più forte al mio petto e inizia a piangere
A: ti prego…dimmi che non ti arrenderai,dimmi che per tutte le volte che sarò spinta da quella forza estranea che tenterà di riprendersi la lametta per farmi del male tu mi fermerai sempre! Voglio essere felice anche io! Voglio essere sempre come stamattina!
J: te lo prometto! Ci riuscirò!
Mi disse stringendo la mia mano dentro la sua.
Il giorno dopo mi portò fuori,in un prato grandissimo.
A: che facciamo qui?
J: corriamo
A: e quindi?
J: hai mai corso a vuoto?
A: no…
J: ti fa sentire libera! Al mio via partiamo. 3…2…1…VIA!
Mi buttai giù per la collina correndo….ma non ebbi lacuna emozione. Justin correva molto più veloce di me,si girò un attimo per guardarmi e corse verso di me,mi prese la mano e mi trascinò con sé. Ora correvo molto più veloce!
J: quello non è correre! Stavi camminando! Allora?
Lo guardai negli occhi,poi guardai gli alberi scorrere velocemente lungo la strada,sentii il vento in faccia,i capelli volare e incominciai a ridere….non so perché ridevo,ma era…era divertente! Mi stavo divertendo! Ecco un’altra delle sensazioni che avevo perduto. Lui guardò il sorriso che avevo stampato in faccia e sorrise soddisfatto. Mi sentivo libera da tutto il mondo,da tutti gli orribili giudizi delle persone che sanno solo giudicare e sputare veleno senza saper nulla della tua storia,c’eravamo solo io e il mio idolo,una cosa sola!
La sera dormimmo in albergo distrutti e stanchi.
J: ti e piaciuto oggi?
A: sì….voglio vivere proprio così!
J: domani sarà ancora più bello
Ci stava riuscendo….era tutto così magico,ma c’era ancora molto da fare e io ancora non sapevo che presto sulla mia strada avrei incontrato un ostacolo difficile da superare… 


 

 

 If i could take away the pain and put a smile on your face,baby i would
I would,Justin Bieber-
 

 

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Capitolo 4
*** Now it's up to you ***


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My One Less Lonely Girl    

capitolo 3

Now it's up to you
    
Ero felice,ridevo,scherzavo e vedere il sangue colare dal mio braccio era ormai un ricordo. Pensavo che tutto sarebbe andato così per sempre,ma mi ero anche scordata che ogni volta c’è qualcosa che rovina tutto sul più bello. Volete sapere chi era questa cosa…o meglio,questa persona?
Eccola lì. Entrare nello studio di registrazione,capelli neri,vestita truccata,tutta perfetta. Era Selena ovviamente. Ovviamente lei è la sua ragazza e devono stare insieme….ma non può completamente portarmelo via. Da quando ritornò in tour con Justin lui magicamente non mi calcolava più,mi salutava,mi parlava,ma niente più. Ora forse pensava che siccome mi aveva fatta felice non avevo più bisogno di tutti quei controlli e quelle cure…. Selena  non era certo antipatica,nè cattiva,ma così mi sentivo solo una cosa di troppo. Mi avvicinai per parlargli
A: Justin…perché non tieni più a me?
J: cosa dici? Sono sempre qui con te
A: sì,ma non mi parli quasi più
J: no
A: sì invece!
S: Justin andiamo?
J: si arrivo Sel! Alexsha,devo andare parliamo dopo,ciao!
Meno male che era sempre qui con me…
Il pomeriggio ritorna in tour bus senza Selena per raggiungere la prossima tappa.
J: allora? Che mi stavi dicendo prima?
A: …
J: bhe?
A:….
J: perché non mi parli??? …daaaai non fare l’offesa io ti amo…. Ok lo ammetto in questi giorni sono non ti ho parlato molto! …scusa!
A:…
J: dai ti prego parla!
Per quanto mi sforzassi non ce la facevo proprio a mettere il muso alla persona più importante della mia vita. Mi scollò di forza dal sedile e mi abbracciò.
J: ti amo,lo sai
In quel momento Selena salì sul bus ,sentì e vide tutto. Non so cosa le successe in quel momento,ma dovrebbe saperlo che lui diceva così solo perché io ero la sua Belieber…e non perché la stava tradendo con me…ovvio,no? Bhe…per lei no. Si ingelosì e incominciarono a bisticciare e anche in quei giorno,se prima era perché si amavano e ora perché si litigavano,Justin era comunque di nuovo lontano da me. Quindi in un modo o nell’altro era sempre tutto contro di me…. Però quei giorni non gli dissi niente,era già complicato per i fatti suoi. Fino a quando un giorno si lasciarono per tanti altri motivi
A: mi dispiace…è stata anche colpa mia
J: no…
Lo abbracciai e lui ricambiò. Io non volevo che si lasciassero…ora forse sarà ancora peggio perché sarà ancora più triste e mi parlerà sempre meno.
Ero seduta sul sedile del bus,Justin era più avanti…forse a rivedere tutti i suoi ricordo con Selena. D’un tratto Scooter si avvicina a me per parlarmi
S: Alexsha,lui ti ha fatto felice quando eri triste….ora tocca a te.
Non avevo mai sentito parole più giuste….è vero! Non dovevo stare lì in silenzio a disperdere la felicità che lui mi aveva dato….ora dovevo ricambiare!
A: hai ragione! Vado subito!
Pensai per qualche minuto cosa lo faceva stare più felice e spensierato e poi andai verso di lui e mi sedetti sul sedile accanto.
A: ehi? Ci sei?
J: eh? Ah ciao!
A: oggi abbiamo il pomeriggio libero….ho chiamato i tuoi amici per uscire insieme. Era da tanto che non gli vedevi,no? Andiamo nel tuo pub preferito.
J: davvero? Sì era da tantissimo!
Finalmente vidi il suo sorriso ritornare…ce l’avevo fatta! Ancora non ci credevo. L’amicizia era una cosa semplice,ma poteva salvarti in qualunque situazione. Il pomeriggio uscimmo e non smise mai di sorridere. La sera non stetti un minuto ferma per inventarmi qualcosa per farlo divertire. Gli buttavo l’acqua addosso durante le prove e lui rideva e mi inseguiva per farmi la stessa cosa poi faceva finta di dormire io gli mettevo il reggiseno sopra la magli e quando si svegliava imitava Lady Gaga. Non erano giochi così tanto intelligenti,ma ridemmo tantissimo fino all’apertura del concerto e lo aspettai in silenzio dietro le quinte.
Non è fantastico come la vita può cambiare? Pensate a cosa facevo prima e dove sono ora….lui mi aveva insegnato il Never Say Never e io non avevo mai smesso di crederci e ora ecco qui!
I giorni seguenti  mi sforzavo sempre di farlo stare ogni minuto senza pensieri,proprio come lui aveva fatto con me e la nostra amicizia cresceva sempre di più e ogni volta che mi toccava per me era un brivido nuovo,un milione di farfalle nello stomaco  e ogni volta che sorrideva il suo viso sostituiva il sole nel cielo e il giorno era ancora più luminoso.
Dopo qualche mese dalla loro rottura Justin stava meglio,non ci pensava più e ormai per noi 2 era naturale renderci la giornata più bella.
Un giorno successe qualcosa di strano….stavo guardando fuori dal finestrino del tour bus e Justin era seduto sul sedile della fila accanto,in mia corrispondenza, quando con la coda dell’occhio noto che mi stava fissando in silenzio….passavno i minuti e non smetteva mai di fissarmi fino a quando decido di rivolgergli il mio sguardo per capire cosa stava facendo,ma appena lo guardai lui distolse lo sguardo da me e fece finta di guardare anche lui fuori dal finestrino.
Non aveva mai fatto così…
Poi disse
J: perché non vieni qui?
Riferendosi al sedile accanto a lui
A: ok
E mi sedetti. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e lui mise un braccio intorno la mio fianco.
Nel pomeriggio continuavamo a farci i nostri scherzi e a giocare come 2 bambini. Stavamo giocando a nascondino in quell’hotel grandissimo,lui mi scopre e mi rincorre fino alla fine del corridoio,mi prende per i fianchi e mi stringe a sé.
Il suo comportamento con me stava cambiando sempre di più.
Andai da Scooter che lo conosceva ancora meglio di me in questi momenti e gli chiesi
A: Scooter,che sta succedendo a Justin? Lo vedo…non so è cambiato con me
S: in che senso?
A: stamattina mi guardava sempre poi mi ha chiesto di sedersi accanto a lui e prima mi ha abbracciato fortissimo….a me tutto questo fa davvero piacere,ma perché tutto d’untratto?
S: e non lo capisci?
A: cosa?
S: apri gli occhi
A: stai dicendo che lui può essersi…MA NO! È IMPOSSIBILE!
S: tu dici?
A: sono troppo piccola per lui e poi…è impossibile
S: cosa ti ha insegnato lui?
A: never say never
S: ecco
A: no,Scooter tu sei pazzo!
Me ne andai perplessa,ma dentro di me c’era qualcosa che fremeva per scoprire la verità e una felicità come non mai solo a pensare a quella minima speranza che le parole di Scooter fossero giuste . Lo dico e lo ridico...la vita è strana! 

 

So it's up to you and it's up to me that we meet in the middle on our way back down to earth
Down to earth,Justin Bieber-



 

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Capitolo 5
*** I wanna kiss you ***


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My One Less Lonely Girl

capitolo 4

I wanna kiss you


Mi svegliai sulle lenzuola scombinate e appena mi alzai andai a finire direttamente contro lo spigolo della finestra aperta…. Incominciamo bene! Andai in bagno per lavarmi e come tutte le mattine lanciai i calzini sporchi nel cesto delle robe da lavare ma il water era poco più avanti e grazie alla mia “fantastica” mira finirono dritti nel water….altro colpo di “fortuna”. Scesi al piano terra dell’albergo in Portogallo dove alloggiavamo per il tour e ordinai la colazione. Guardai fuori dalla vetrata che si affacciava sul mare,c’erano un sacco di persone sulla sabbia in costume,ma io non sarei mai stata fra loro perché se mi fossi azzardata a mostrare anche 2 o 3 tagli,che di dovevano ancora cicatrizzare,sarebbe stato il finimondo! E soffrii in silenzio perché potevo solo annoiarmi.
Cercai  Justin da qualunque parte,ma sembrava sparito. Ritornai in camera ad aspettarlo e mi stesi sulle lenzuola fresche assaporando la brezza fresca del mare,quando mi girai sul fianco vidi un piccolo bigliettino cadere già dal letto. Lo presi e lo aprii.
“Oggi è giorno libero. Ti va di giocare? Devi trovare un tesoro e io ti darò degli indizi. VAI SULLE SCALE E GUARDA LE MACCHINE”
Ok….era ufficialmente impazzito. Non ebbi dubbi che quella fosse la scrittura del mio idolo. Mi alzai dal letto e incominciai questa pazzia di gioco…ma almeno mi avrebbe intrattenuto.
Andai sulle scale e guardai le macchine fuori dalla grande vetrata panoramica. Non c’era niente…ma era ovvio che quello fosse un indizio da decifrare. Restai in quell’area guardandomi intorno più attentamente e dopo qualche minuto,alzando la testa, notai che dal condotto,che era proprio accanto alla vetrata del parcheggio,dell’aria fuoriuscii un bigliettino. Diedi un paio di pugni al muro finchè il bigliettino non cadde. Appena lo presi inciampai per le scale,mi rialzai e passò un ragazzo che mi scrutò attentamente,chiesi cosa avevo di strano e notai che il seno mi stava per uscire dalla maglia.
A: E CHE CAZZO,QUESTA SARà PROPRIO UNA GIORNATA DA SCHIFO!
Dissi innervosita,ma notai che la mia bestemmia rimbombò per le scale e giunse probabilmente all’orecchio di un po’ tutti….tanto la giornata andava già perfettamente.
Mi ricomposi e presi a leggere il bigliettino.
“VAI IN CUCINA DOVE C'è L'ACQUARIO DELLE ARAGOSTE”
Bene…ora voleva farmi triturare dalla chele di una’aragosta. Sgattaiolai di nascosto in cucina fin sotto il tavolo dove era appoggiato l’acquario. Le Aragoste erano piuttosto irrequiete e schizzavano come possedute. Sentii delle goccine cadermi sulla maglie alzai la testa e una goccia mi cadde in bocca quasi a strozzarmi.  Mi alzai in silenzio senza farmi notare dal personale e,dal fondo trasparente,vidi un biglietto appiccicato sotto l’acquario. Alzai piano piano,ma una chela mi pizzicò dove proprio non doveva e mi tirai indietro spaventata…alla fine tra un pizzico e l’altro riuscii a prendere quel maledetto bigliettino e scappai fuori dalla cucina.
“Vai dietro l’albergo,in cortile,dietro l’albero più alto.”
Feci come era scritto e mi ritrovai dietro l’albero più alto del cortile dove un bigliettino era nascosto ai suoi piedi. Lo presi e lessi.
“FAI 10 PASSI AVANTI”
Incominciai a contare….1…2…3…4…5…6…7…8…9....
E proprio quando stavo per fare il decimo passo,intenta a guardare a terra senza guardare avanti battei contro il petto di qualcuno. Alzai la testa per vedere chi era e per pochi secondi vidi che era Justin,ma non feci in tempo a parlargli che mi prese per i fianchi e mi baciò.

CONTINUA… 

 

I don't wanna let you know,there might be something real between us two. who know?
Stuck in the moment,Justin Bieber-

 


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Capitolo 6
*** It's hard ***


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My One Less Lonely Girl

capitolo 5

It's hard

Sentii le sue labbra calde sulle mie e in quel momento riuscii a volare,non realizzavo ancora di essere io la ragazza che stava  baciando il proprio idolo e inoltre dando anche il suo primo bacio….non potetti  descrivere le mie emozioni perché se l’avessi fatto non ci sarebbero state parole ma avrei dovuto solo esplodere come un fuoco d’artificio a Capodanno proprio come mi sentivo dentro in quel momento.

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Finito il bacio lo guardai negli occhi in silenzio
A: quindi mi a…
J: sì…ma questa volta non da idolo a Belieber,questa volta ti amo da ragazzo a ragazza
Disse impaziente di farmi conoscere i suoi sentimenti. E quelle parole furono davvero strane,ma servirono solo quelle a portare in paradiso tutto il mio essere.
Quando entrammo in quell’albergo eravamo una Belieber e il proprio idolo e ora che stavamo uscendo per andare in bus eravamo una ragazza e il proprio ragazzo.
Ora che eravamo in bus per raggiungere la nuova tappa era come in paradiso e sembrava che gli angeli dovessero scendere qui da un momento all’altro per cantare mentre ci baciavamo e si sentiva il battito dei nostri cuori esplodere ogni volta che ci guardavamo,ma poi arrivò il momento di scendere.
“andrà tutto bene,mi accetteranno,sono una Belieber come loro e sono una brava ragazza” …pensai,ma non fu proprio così. Tralasciando la folla di ragazzine che volevano strapparmi i capelli e che sicuramente non potevamo essere delle vere Beliebers giudicando da quella reazione,appena le porte del bus si spalancarono c’era un inferno di paparazzi armati di flash: la notizia non si era fatta attendere 2 secondi per diffondersi ovunque.
Poi fu tutta una confusione,guardie del corpo che gridavano qua e là,flash che ci accecavano,urla,bestemmie e risse. Nonostante tutto sembrava che noi 2 ce l’avremmo fatta a passare nel backstage,ma proprio all’ingresso qualcuno mi tira violentemente dalla folla per il braccio e mi fa cadere a terra,poi tante altre mani che mia strattonano per i capelli o per le braccia gridandomi contro parole non proprio carine senza alcun motivo….e tutto questo non lo capii! Cosa avevo fatto di male?
Justin si sentì la mia mano scivolare via dalla sua e ovviamente si girò e se ne accorse. Prese il tizio per la giacca e credo che gli disse qualcosa che si meritava davvero o non so se gli diede uno schiaffo e io mi sentivo tirata da una parte dalla folla e dall’altra da Justin che scalciava e dava pugni e gridava per difendermi.
Non avrei mai immaginato che un amore potesse provocare così tanta confusione,ma soprattutto che l’umanità fosse ancora rimasta interiormente all’era della pietra…a giudicare da quei modi e avrei tanto aiutare il mio idolo,ma l’unica cosa che fui capace di fare era stata far volare all’aria la macchina fotografica di un tizio che mi stava praticamente portando alla cecità se varbbe continuato con quei flash in faccia!
Comunque sia…dopo un’ora d’inferno eravamo finalmente nel backstage a fare il reso conto dei danni provocati. Justin aveva una crosta sul labbro,ma nient’altro. Gli andai vicino e lo abbracciai
A: non voglio provocarti tutto questo
J: non è colpa tua se il mondo a volte fa schifo
A: lo so ma io te lo porto dietro questo schifo
J: non importa,a causa tua potrà anche finire l’universo intero,ma tu sarai sempre la mia Belieber e io ti amerò sempre
A: ho sempre creduto nell’amore platonico
J: ecco il risultato
Mi disse con un sorriso che illuminò la notte più buia. Lo riabbracciai e lo bacia guardandolo negli occhi e ripassando ogni momento dall’inizio della mia avventura su quel trono fino ad ora e tutto quello in cui avevo creduto era sempre stato reale ed esistente e non mi avrebbe mai deluso.



 

 I know it's hard baby,to sleep at night,don't you worry cause everything's gonna be alright
Be Alright,Justin Bieber-

 


 

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Capitolo 7
*** Be alright ***


My One Less Lonely Girl

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capitolo 6

Be alright


Mancavano pochi minuti all’inizio del concerto eravamo tutti in silenzio dietro le quinte in attesa che Justin finisse di ripetere la scaletta. D’improvviso sentimmo la porta d’entrata sul retro aprirsi violentemente e battere contro il muro,da dietro il telone che separava l’ingresso dalla saletta per accedere al palco,dove eravamo noi, vedemmo spuntare fuori una donna dai capelli rossi,lisci a caschetto,occhi verdi con un paio di occhiali e carnagione chiarissima. Doveva avere una quarantina d’anni. All’inizio non la riconobbi,ma poi il suo viso mi risaltò in mente…ERA MIA MADRE!
Io non le assomigliavo affatto con i miei capelli neri,mossi  a caschetto spettinato con il ciuffo che mi finiva sempre davanti agli occhi grandi e color nocciola,ma soprattutto per la mia carnagione perennemente abbronzata. Avevo preso da quel tiranno di mio padre nell’ambito fisico,a parte per la sua obesità che non mi si addiceva affatto,anzi…qualcuno diceva anche che fra un paio di mesi sarei finita per diventare anoressica. Comunque nemmeno per il carattere le assomiglio,lei era arrendevole,sensibile e cose del genere,io ero tutto il contrario….prima che mi nascondessi dietro quel velo insanguinato dei miei tagli…pensavo di essere forte,ma la vita mi ha battuto,ma di certo non sarò mai come lei.
Mi ha abbandonato anni fa a mia zia. Nella mia vita l’avrò vista sì e no 3-4 volte.
Poi si mise a gridare
M: ALEXSHA!
Spiegai alle guardie,già pronte a buttarla fuori,che era mia madre e,non è che mi importasse più di tanto cosa volesse,ma ero curiosa quindi la feci restare.
Feci un paio di passi verso di lei con disprezzo e disagio e mi fermai subito a disatnza.
Ora ero ritornata forte come quando la lametta era solo un oggetto sconosciuto e niente di quello che avrebbe detto mi avrebbe ferito.
A: cosa c’è?
Dissi indifferente
M: perché SEI SCAPPATA? TORNA SUBITO A CASA!
Disse agitata e arrabbiata.
A: STAI SCHERZANDO? NON TI è MAI FREGATO DI ME E ORA CHE SONO FINALMENTE FELICE E LONTANO DA CASA SPUNTI INPROVVISAMENTE PRETENDENDENDO CHE IO RITORNI IN QELL’INFERNO?
Tornare  a casa per me significava davvero l’Inferno. Mio padre che le poche volte ch eveiva a trovarmi mi picchiava e bestemmiava,mia madre che urlava come una dannate e i tagli venivano spontanei a vivere in un luogo così,ogni giorno la scuola per me era un’oasi di pace,ero felice,ma quando tornavo a casa sapevo sempre mi aspettavano le lacrime e ogni volta che entravo dalla porta la lametta era lì scintillante appoggiata sul mio comodoni e anche se non ero ancora triste nella mente dicevo sempre “ci vediamo fra poco” perché sapevo cosa mi sarebbe aspettato,con i miei zii o con i miei genitori.
Così sbottai confusa,arrabbiata e impaurita.
Dopo il silenzio che si era creato la porta della sala prove si aprì lentamente e ne uscì Justin incuriosito e spaventato dalla urla. Tutti facemmo finta di non notarlo perché già la tensione presente si sentiva moltissimo e occupava tutto il momento,così lui rimase in silenzio a guardare.
Poi mia madre passò all’attacco e cercò di tirarmi via per il braccio. Quel suo gesto mi fece un po’ di pena,in fondo ogni madre aveva bisogno della propria figlia,ma ripensai a tutte quello che aveva fatto e arrivai alla conclusione che tutto questo non spiega affatto le sue azioni nel passato.
Tra confusione,rabbia,pena e tristezza ebbi l’istinto dimenarmi comunque per scappare. Le guardie del corpo la calmarono subito portandolo lontano da me e si calmò andando a parlare con Scooter e per implorarlo di farmi ritornare. Riuscii a sentire solo le prime grida di rabbia che esigevano il mio ritorno perché poi fui portata nella sala prove vuota,dove potetti stare in pace senza nessuno e tranquillizzarmi. Mentre la porta si chiudeva Justin volle entrare con me per non lasciarmi sola e sperduta nei miei infiniti dubbi e nelle tante domande che mi passavano per la testa.
Ma con lui non ebbi la necessità di pensare,ma ancora una volta,distinto mi buttai fra le sue braccia e scordai tutto nel suo abbraccio e,mentre una lacrima di incertezza scendeva giù per il mio viso,mi dissolvetti nel suono della sua voce che mi diceva “Andrà tutto bene…” 
 
 

Don't you worry cause everything's gonna be alright
Be alright,Justin Bieber-

 

 

Spazio autrice

Prima di tutto mi scuso per avervi fatto aspettare tanto per questo capitolo. Spero non ci siano errori e che vi piaccia tutto :) che dire...il 18 e il 19 sono arrivati e fra 2 ore i miei idoli saranno in Italia (sono anche una Directioner) ma ovviamente non sarò certo in quell'arena. Piangerò,ma ora non voglio annoiarvi con la mia depressione vi chiedo solo di sperare che io abbia la forza di non riprendere a tagliarmi per la trsitezza...non voglio :( comunque a parte questo va...quasi...tutto bene. ciao ciao xoxo

 

 

 



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Capitolo 8
*** Back in the real world ***


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My One Less Lonely Girl

capitolo 7

back in the real world


Alexsha’s pov
Mi risvegliai con li occhi ancora chiusi e le orecchie tappate riuscendo solo  a sentire il  rumore sordo di un motore,come se stessi in una macchina….ma in una macchina non potevo essere se ero nel tour bus. Aprii li occhi e mi alzai dal sedile sui cui avevo dormito,mi guardai intorno stordita con sguardo spento e solo quando capii dove mi trovavo sobbalzai spaventata….ERO PROPRIO  IN UNA MACCHINA! E non mi pareva che fosse la macchina di Justin o di Scooter…..conoscevo quella macchina. Non volli ammetterlo,non volli crederci,non volli nemmeno immaginare quello che per un momento mi era fulminato in mente! Tuttavia non ci riuscì e dovetti riconoscere per forza la macchina dei miei zii che mi stava portando verso casa,subito mi prese una morsa al cuore,un forte calore alla testa e quasi una sensazione di svenimento per quello che mi aspettava e d’stinto,senza nemmeno pensarci gridai in modo disumano
A: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Vidi le facce dei miei zii girarsi scioccate dal sedile d’avanti e guardarmi in modo freddo,confuso,come se non sapessero nulla e mi spaventai così tanto che per un secondo pensai che tutto quello che avevo vissuto fino ad ora (il concerto,il tour con Justin,la sua dichiarazione) fosse stato TUTTO un sogno. Doppiamente spaventata cercai con sguardo d’orrore il mio cellulare tra la confusione nei sedili posteriori,finalmente lo trovai. Le mie mani tremanti andarono a cercare i numeri di Justin,Scooter e il resto della crew nella rubrica. Più la lista scorreva,più il loro nome non appariva,più rischiavo di avere un attacco di cuore…quando finalmente il numero del mio idolo apparve seguito da quelli del resto della crew e subito ebbi un piccolo sollievo con la certezza che tutto quello era realmente esistito.
Ritornando in me vidi nella mia mente scorrere tutto quello che mi aspettava,perché sapevo bene cosa mi sarebbe aspettato: sarei tornata a casa,mi avrebbero picchiato,insultato,messo in punzione e chiusa in una camera buia con le mie lacrime…..la vita di tutti i giorni prima di quel concerto. E solo a pensare quanto  schifo avevo passato per avere quel biglietto fra le mani e quanta gioia avevo visto che ora mi era stata strappata crudelmente tutta d’un colpo,mi stavva davvero venendo da vomitare.
Poi una piccola luce di speranza lasciatami dal mio idolo e il suo insegnamento si accese in me perché in fondo non mi avrebbero mai potuta scaricare così….c’era qualcosa sotto e Justin mi avrebbe salvata,ne ero sicura. Mi consolai da sola con questa certezza e poi chiesi.
A:  come avete fatto a portarmi via?
Zia: ce l’abbiamo fatta e basta,è stato difficile,ma è fatta…
A: ok,allora non voglio saperlo,ma….RIPORTATEMI SUBITO DOVE EROOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Zia: lo stiamo facendo…ti stiamo riportando a casa
A: NO! NON PRONUNCIARE QUELLA PAROLA! INTENDO RIPORTATEMI DA JUSTIN!
Zia: NO! NON è QUELLO IL TUO POSTO!
Non valeva nemmeno la pena spiegarle che al contrario di quello che aveva detto il mio posto era proprio quello,ma ora ero cambiata,la speranza in me c’era di nuovo e non misarei arresa,avrei creduto fino alla fine che Justin mi avrebbe riportata con sé.
Nel giro di qualche ora mi ritrovai a casa mia,negli Stati Uniti e rivederla contribuì solo a aumentare il mio stimolo di vomito e disprezzo.
Justin’s pov
Appena mi dissero che Alexsha era sparita controllai ogni angolo del bus e dell’albergo. Avevo il cuore in gola che mi batteva e correvo con foga da ogni parte.
J: SCOOTER???? CHE FINE HA FATTO ALEXSHA?
S: NON LO SO! È SPARITA!
J: DOVE? QUANDO? COME????
S: non lo so,ma….credo che la sua famiglia l’abbia riportata con sé ieri sera
J: MA ALLORA A CHE CAZZO SERVONO LE GUARDIE DEL CORPO!
S: LO SO! CALMATI! Ora la ritroviamo
J: CERTO CHE LA RITROVIAMO E ANCHE SUBITO!
Corsi  fuori dall’albergo fino al parcheggio e mi misi in macchina,Scooter si piazzò davanti a me per no farmi partire.
S: DOVE VAI??? SEI PAZZO????
J: vado a riprendere la mia principessa!
S: SMETTILA! NON è MICA UNA FAVOLA! SIAMO IN MESSICO,DEVI TENERE UN CONCERTO FRA 6 ORE,LEI ABITA NEGLI STATI UNITI,COPME PENSI DI PORTARLA VIA?!
J: NON LO SO,MA ORA DEVO PARTIRE!
S: COSì DELUDERAI TUTTE QUELLE BELIEBERS CHE HANNO PAGATO IL BIGLIETTO PER VEDERE IL CONCERTO!
Ero davvero deciso fino a quelle parole. Aveva ragione…non potevo deluderle. Staccai le mani dal volante perplesso e preoccupato,ancora col fiatone per aver gridato così tanto. Guardai Scooter negli occhi che aprì lo sportello e mi tirò fuori mettendo le mani sulle mie spalle e parlandomi chiaro
S: la riavremo sicuramente,è solo questione di tempo,abbi pazienza e non fare cavolate
Corsi via lontano da tutti nella mia camera d’albergo,mi chiusi solo a guardare il cielo col morale a pezzi e una piccola lacrima cadde giù dal mio viso. 



 

But that is the past now,we didn't last now
Nothing like us,Justin Bieber-
 

Spazio autrice

ehi guys! ok scusatemi davvero se vi sto facendo attendere tanto per questi capitoli. Per farmi perdonare vi ho preparato una sorpresa gigante! la volete? ....HO FATTO IL TRAILER DELLA STORIA! 
Ci ho messo un'oretta per farlo,ma mi è venuto davvero bene!
ecco il link
http://www.youtube.com/watch?v=XO0aHD6KTV0 
BUONA VISIONE!

 





 

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Capitolo 9
*** Don't say goodbye ***


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My one less lonely girl

capitolo 8

Don't say goodbye

Alexsha’s pov

Grida,grida e solo grida. Ecco tutto quello che sentivo quando ero a casa,sola,paziente,chiusa nella mia camera sdraiata sul letto con il cuscino tra le braccia a guardare il cielo e ad aspettare che il mio idolo mi salvi ancora.
Era una bella giornata di sole là fuori,ma io ero qui a fissare il mondo da una finestra con lo sguardo nel cielo quando all’improvviso sentii un vaso che si rompeva,erano i miei zii e i miei genitori o probabilmente qualche altro mio famigliare,la mia famiglia litigava sempre e proprio a casa mia,ma non erano mai arrivati a lanciarsi oggetti. Sentii un grido  e altre cose rompersi e cadere.
Non volevo,non mi andava,avevo paura,ma per sicurezza scesi di sotto per controllare cosa stava accadendo e ogni scalino in meno tremavo sempre di più,ero già troppo delicata per  assorbito tutte le loro litigate in questi anni,non potevo continuare ad assorbire altri duri colpi.
Vidi che c’erano delle persone,ma non le riconobbi,ce ne erano tante che gridavano e alcuno scansavano i cocci del vaso,ma non riuscii a veder bene,mi girava la testa,mi sentivo venir ,meno e poi senti qualcosa che mi solleticò il braccio,guardai in basso con le ultime forze rimaste e vidi il sangue colare giù dalla vena “Non è possibile!” pensai “Quando mai mi sono tagliata da quando sono ritornata qui?” ricordavo davvero di non aver fatto niente,mi ero promessa di non averlo fatto mai più,di restare sempre forte….perchè tutto ad un tratto è successo questo?
Ma non ebbi troppo tempo per le domande e mentre ancora stavo pensando come fosse potuto accadere la vista si fece sempre più sfocata e i rumori sfumavano e svenni per terra.

Justin’s pov
Non risponde al telefono….dove è? Cosa le è successo? Sarà più o meno la decima chiamata!
S: Justin,calmati!
J: come faccio? Non risponde alle chiamate,non ho idea di dove sia e cosa stia facendo!
Tentò in tutti i modi di distrarmi,ma quello che alla fine di ogni cosa mi rimaneva in mente era il pensiero spaventoso della mattina in cui mi sono svegliato e l’avevano portata via e mi sentivo in colpa perché non ero stato capace di difenderla. Mi mancava ogni sua cosa.
Quella notte non riuscii a dormire,c’era qualcosa che mi tormentava più di tutte le altre notti senza di lei così mi alzai da letto alle 2 di notte e mi misi a guardare la TV cercando di capire cosa mi impediva di dormire.  Ero distratto quando la cronaca del telegiornale mi saltò all’orecchio.

“A New York è stata appena portata in ospedale una sedicenne grave. Rischia la morte per dissanguamento da un’arteria sul polso,il tutto è accaduto in casa quando è stata ferita con una scheggia di vetro volata per aria da un vaso rotto e la famiglia sembra essersene accorta non troppo presto. Il suo nome è Alexsha Keight”

All’istante mi si gelò il sangue e mi feci cadere di mano il cellulare che finì a terra. Rimasi con li occhi spalancati davanti la TV ancora incapace di realizzare cosa era successo. Quando mi fui ripreso un po’ corsi in panico da Scooter,feci irruzione nella sua camera e lo sveglia gridando.
J: SCOOTER! SCOOTER! SCOOOOOTER!
S: Justin! Cosa vuoi alle 2 di notte?!
Risposa stanco e seccato
J: Alexsha è in ospedale,rischia di morire,l’anno detto al telegiornale!
S: COSA?! SCHERZI?!
J: NO!
S: possibile che quella ragazza non sappia passare 3 giorni senza rischiare di morire? CHE LE è SUCCESSO?
J:  sì è tagliata,ma per sbaglio,non lo so di preciso,ma dobbiamo andare in ospedale,ORA!
S: sei pazzo? Ora?! Domani mattina!
J: NO!
S: non fare il bambino! Ti capisco,ma ora non è umanamente possibile!
Ormai ero uscito fuori di senno,ero disperato e arrabbiato
J: OK ALLORA CI ANDRò DA SOLO!
S: no,Justin! Non provarci!

Uscii correndo dalla porta,entrai in camera mia e mi misi i primi vestiti che trovai e corsi nel parcheggio per mettermi in macchina con Scooter che gridava e cercava di inseguirmi,ma era troppo stordito per correre a quell’ora e lo seminai da subito. Quando scesi nel parcheggio il vento soffiava forte e gelai nel cappotto,mi infilai subito in macchina e partii senza pensarci due volte . 

  

I never thought that it'd be easy cause we're both so distant now and the walls are closing in on us and we're wondering how
 Down to earth,Justin Bieber-

 

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Capitolo 10
*** I'll save you as long as I die ***


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My One Less Lonely Girl

capitolo 9

I'll save you as long as I die

Alexsha’s pov

Sentii che ero sveglia,ma non riuscii ad aprire li occhi,nè a muovermi,volli piangere,ma non ci riuscii ero ancora confusa e distrutta. Dopo qualche minuto riuscii ad aprire poco li occhi,non realizzai dove mi trovavo,forse ero su un letto,vidi solo un figura avvicinarsi verso di me e chinarsi per parlarmi all’orecchio “ti salverò”. Sentii solo questo poi caddi di nuovo nel sonno quando qualcuno mi sollevò,caddi come un fiore appassito in modo abbandonato e nella mia mente venne un solo nome “Justin”.
Mi risveglia di nuovo ancora in un ospedale e quando girai la testa al lato con gli occhi ancora mezzi chiusi vidi il mio angelo accanto al letto

A: JUSTIN!

Gridai con le poche forze che avevo,ma con tutta la felicità che potevo provare

A: è un sogno? Sei qui? Sei ritornato a prendermi?
J: non è un sogno,sono qui
Mi disse sorridendomi con un sorriso che poteva portarmi via a vedere il paradiso senza entrarci
A: andiamo a casa
Dissi intendendo il tour e tutta la crew che ormai era diventata la mia famiglia
J: siamo già a casa
A: ma non siamo negli Stati Uniti?
J: no,ti ho riportato in Canada

Al diavolo le forze che mi erano rimaste! Mi alzai di colpo sfidando il limite della debolezza e mi buttai fra le sue braccia in lacrime

A: mi hai salvata ancora! Non mi hai mai delusa,lo sapevo che saresti tornato,non ho mai smesso di crederci!

Dissi singhiozzando scorrendo con la mente tutti i singoli momenti passati da quando lo ebbi incontrato.

J: sei la mia One Less Lonely Girl e niente mi ti può portar via

Poi lo bacia e ogni cosa sembrava insignificante in confronto a noi due in quel momento.
In quel momento si riaccese in me qualcosa di diverso,che andava oltre le lamette e la realtà umana,qualcosa che mi era stato tolto e ridato,qualcosa di unico,invidiabile che solo un idolo e una fan possiedono: l’amore platonico. Molto più prezioso dell’amore normale. Siatene fiere perché siete state scelte per viverlo e mai nessuna coppia di uomo e donna avrà un amore così forte.
Io e Justin ritornammo in tour,andava tutto bene,era tutto meraviglioso e noi saremmo stati insieme per sempre.


 

I will catch you if you fall
fall,Justin Bieber-

 

FINE
 



 

Spazio autrice
Ehi ciao ragazzi spero che la FF vi sia piaciuta tanto anche se ha pochi capitoli,scusate se anche questo è molto corto,ma sono così fortunata da non essermi raffreddata per tutto l’inverno e di esserlo proprio ora a giugno! Quindi non me la sento di scrivere un papiro ahahaha. Credo comunque di esser riuscita a dare il messaggio che volevo dare: un idolo,lontano o vicino,ti salva la vita OGNI GIORNO.
GRAZIE

 

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