Alex

di Vally_
(/viewuser.php?uid=440164)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Passato&Presente ***
Capitolo 3: *** Amore ***
Capitolo 4: *** Infinito ***
Capitolo 5: *** Tempesta e Passione ***
Capitolo 6: *** Scusa ***
Capitolo 7: *** Per Sempre ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


~ Inizio ~

 

Non è passato molto, da quando io e Leo ci siamo conosciuti. Sin dalla prima volta che abbiamo parlato, abbiamo avuto un bellissimo rapporto, come se ci conoscessimo da tantissimo tempo. E ci sto pensando adesso, con il sorriso sulle labbra, gli occhi chiusi, e la testa appoggiata alla sua schiena.
Questa mattina ero a casa, quando senza un minimo di preavviso, Leo mi ha chiamata, dicendomi di vestirmi, e di scendere, che era sotto casa mia.
Non mi diede modo di controbattere, quindi feci quello che mi aveva detto. Mi misi un paio di jeans attillati, una canottiera, e le air force bianche. Presi la borsa e la giacca di pelle, sapendo che aveva la moto, e scesi.
Ed eccolo lí, il ragazzo a cui tengo di piú al mondo, con il quale faccio le stronzate piú assurde, che non mi sognerei mai di fare con le mie amiche; il ragazzo con il quale parlo di tutto, anche se ci conosciamo da poco piú di quattro mesi; il ragazzo che anche quando mi abbraccia o mi bacia sulla guancia, a tradimento, mi fa sentire sempre a mio agio. Da quella notte, non é cambiato niente. Onestamente sono felice, perché il nostro rapporto, mi piace cosí com'é.
E sorrido, mentre mi avvicino alla moto, per salutarlo. Mi metto il casco, e una volta seduta sul sedile, lo avvolgo con le mie braccia.

Durante tutto il viaggio, tengo gli occhi chiusi, beandomi della sensazione che mi dá, sentire il vento sulla mia pelle. E sono in questi momenti che la mia mente vaga per un viaggio tutto suo, riportandomi alla mente, il primo incontro che ho avuto con Leo.

 

Flashback

 

Stavo affrontando un ragazzo ubriaco, da sola, in tarda serata, che continuava a provarci con me. Dopo una buona mezz'ora che provavo a parlarci razzionalmente, mi stancai, e gli diedi un pugno sullo zigomo destro, facendolo cadere. Ero in piedi, davanti a lui, che aspettavo che si rialzasse. Un minuto, due, ma il ragazzo continuava a rimanere a terra. Iniziai a preoccuparmi, cosí mi avvicinai, cercando un qualche documento, per sapere almeno il suo nome e dove abitava. Trovai la carta d'identitá, e vidi che non era troppo lontano, da dove ci trovavamo. Cercai anche le chiavi di casa, e cercai di fargli riprendere un po' i sensi. Lo vidi aprire gli occhi lentamente, e facendo attenzione, lo aiutai ad alzarsi.
Arrivati a casa sua, lo feci standere sul divano, dove si addormentó.

Apro gli occhi, guardandomi in giro, non riuscendo a riconoscere il posto in cui mi trovo. Ho la testa su qualcosa di morbido, ma perchè si sta muovendo? Si muove?!
Mi alzo di scatto, trovandomi sdraiata sul ragazzo di ieri, su un divano. Mi metto seduta, cercando di capire come sono finita qua.
Ho capito: dopo aver steso il ragazzo sul divano, dove si é addormentato, mi sono seduta vicina a lui, cosí, se avesse avuto bisogno, sarei stata lí. Poi, mi saró addormentata.
Sento come un lamento, che mi riporta alla realtá. Il ragazzo si é svegliato, e adesso mi sta guardando. Probabilmente stará cercando di ricordare chi sono, e perché sono a casa sua..
X: Chi sei?
A: Mi chiamo Alex
X: Ci conosciamo?
A: No
X: E cosa ci fai a casa mia?
A: Ieri devi aver bevuto troppo, se non ti ricordi del pugno..
X: Che pugno? Comunque, io sono Leo
A: Il pugno che ti ho dato. Ieri notte, hai iniziato a seguirmi, provandoci, solo che dopo un po' che cercavo di farti ragionare, ti ho tirato un pugno.
L: E perché sei a casa mia?
A: Eri talmente ubriaco, che sei caduto a terra, e dopo una manciata di minuti, che non ti rialzavi, mi sono iniziata a preoccupare. Ho cercato i tuoi documenti, e dopo aver scoperto la via, ti ho portato a casa.
L: Mi dispiace per ieri, e grazie.
Ero felice, di aver aiutato questo ragazzo, infatti mi ritrovai a sorridere, sotto il suo sguardo interrogativo.
L: Ti va di andare a fare una passeggiata?
A: Certo

 

Quando la moto si ferma, riapro gli occhi. Scendo, e rimango ferma a guardare ció che ho davanti. Siamo in un giardino. Lo stesso giardino, in cui mi ha portata la prima volta che siamo usciti.
L: A che pensi?
A: Non capisco perché tu debba sempre fare il misterioso, invece che dirmi direttamente dove mi porti.
Giá, questa non é la prima volta, che mi "sequestra". Ogni volta che sono a casa da sola, Leo si presenta sotto casa mia, pronto a portarmi da qualche parte.
Torno alla realtá, quando sento un rumore non ben definito. Sbatto qualche volta le palprbre, per riprendermi, e noto che Leo é molto piú avanti di me. Faccio una piccola corsetta, per raggiungerlo, e quando gli sono abbastanza vicina, gli salto sulla schiena. Lui prontamente, mi afferra le caviglie, facendomi legare le gambe alla sua vita, per non farmi cadere.
Dopo aver fatto un po' i coglioni, come sempre, stendiamo la coperta, che non avevo minimamente notato, sotto un bellissimo albero secolare. Leo, seduto con la schiena appoggiata al tronco dell'albero, e io in mezzo alle sue gambe,con le sue braccia che avvolgono le mie spalle. Stiamo in silenzio, mentre gioco con una sua mano.
Dopo quello che sembra un secolo, decido di parlare - Come hai fatto?
Sento la testa di Leo, che prima era appoggiata alla mia spalla, sollevarsi lentamente.
L: A fare cosa?
A: A trasformarmi. Prima, anche se sentivo che mi mancava qualcosa, riuscivo a sorridere lo stesso. Adesso invece, come i questo momento, mi sento completa.
Un bacio, Leo mi ha lasciato un bacio sulla guancia.
A: Perché lo hai fatto? Perché ti ho permesso di farlo?
Un altro bacio. Questa volta vicino all'angolo della bocca.
A: Ho paura.
Una lacrima stava scendendo lungo il mio viso, ma le labbra di Leo, interruppero il suo percorso. Le stesse labbra, che subito dopo si appoggiarono alle mie.
Due secondi. Due secondi, per creare un grandissimo casino nella mia testa. Due secondi, per abbattere un muro, che avevo costruito per proteggermi, per non soffrire piú.
Sentii quel dolce contatto sparire, e istintivamente riaprii gli occhi. Lo feci lentamente, perché avevo paura che, riaprendoli, mi sarei scontrata con la dura realtá, e che quella bellissima sensazione, fosse tutto frutto della mia immaginazione.
Quando li aprii del tutto, vidi il mio riflesso nei suoi occhi scuri, e le sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Tornai a guardarlo negli occhi.
A: Stronzo.
Lo vidi sorridere, quasi nello stesso momento in cui la mia mano, di sua spontanea volontá, si infiló tra i suoi capelli, eliminando quella microscopica distanza, che c'era fra noi.
Non so cosa provo in questo momento, ma mi piace, mi fa stare bene. Mi sento bene, come mai prima d'ora. Mi ha baciata, e questa volta é sobrio, ma ho comunque paura di soffrire.. Se ti fa stare bene, lasciati andare, per una volta! Ecco la solita vocina, che mi dá le dritte giuste. Ha ragione, per una volta dovrei lasciarmi andare, senza aver paura delle conseguenze.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Passato&Presente ***


 
 Spero che il primo capitolo sia piaciuto a qualcuno, e se è così, mi fa davvero molto piacere :)  
In quest'altro, invece ho deciso di aggiungere un personaggio.. 
Spero che vi piaccia. 
Bhè, fatemi sapere :)
                                 Vally_16  
  
 

 ~ Passato e Presente ~
 
Immagino che tutti abbiano avuto un primo amore. Immagino anche, che a molte sia andato bene, e altre invece, non siano state corrisposte. Bhè, io sono una di quelle appena nominate. Infatti, la prima volta che mi sono innamorata, se si può dire così, non ero corrisposta, e devo ammettere che è stato davvero un brutto periodo. Fino a poco tempo fa, qualche volta, mi capitava di pensarci. Di pensare a come sarebbe stato, se anche lui avesse provato i miei stessi sentimenti. Ma mai come adesso, vorrei non aver perso tutto quel tempo a rincorrere una persona così, che si fregava altamente, di quello che provavo. 
 
Sono in un pub con le mie amiche. Stiamo bevendo qualcosa, mentre ci raccontiamo gli ultimi avvenimenti.
Mi sento osservata. Inizialmente, decido di non darci peso, ma quando ne ho abbastanza, mi giro.   Il mio cuore perde un battito, e il respiro si ferma. Cosa ci fa lui qua? Perchè mi sta fissando? 
Mi volto verso la mia migliore amica, vicina a me - C'è matteo.
E: Scusa?
A: È vicino al bar. Mi sta fissando.
La vedo guardare dietro di me, e dalla sua faccia, intuisco che sia ancora lì che guarda.
E: È ancora li.
Infatti. Sospiro, e mi alzo. Eleonora mi guarda un po' preoccupata, ma le sorrido, cercando di calmarla. Ma chi calmerà me?
Il mio cuore ha iniziato a battere in una maniera strana. Le mani iniziano a formicolare, e nello stomaco, ho una strana sensazione. 
Mi avvicino al ragazzo al bar, e mi fermo a pochi centrimetri da lui - Che vuoi? - Sbatte un paio di volte le palpebre. Il suo sguardo smarrito, viene presto sostituito da uno straffottente, che mi fa aumentare la voglia di prenderlo a schiaffi.
M: Non ti fa piacere vedermi?
A: Proprio per niente.
M: E io che sono venuto apposta per te.
A: Allora puoi anche andare via.
Mi prende un braccio, e mi trascina da una parte del locale, un po' più appartata.
A: E lasciami! - Strattono il braccio con maggiore forza, riuscendo a liberarmi dalla sua presa. 
Mi massaggio la zona un po' arrossata, guardandolo con disprezzo - Che cazzo ti ha preso?
M: E quindi adesso sei fidanzata?
A: Chi te lo ha detto?
M: Rispondi!
A: Si! Sono fidanzata! 
M: Lascialo.
A: Scusa?! E sentiamo.. Perchè dovrei? Perchè me lo hai detto te?
M: Si.
A: Ahahhaha! Ma non farmi ridere!
M: ...
A: E una volta che l'ho lasciato, cosa dovrei fare?
M: Saresti mia.
A: E questo da quando?
M: Da quando ho capito che mi piaci. Che non voglio che nessun altro si avvicini a te.
A: Ahahahahaha
M: Perchè ridi?
A: Perchè mi fai ridere. Davvero credi che dopo tutto quello che mi hai fatto passare, io possa riuscire a stare con te? Che lasci il ragazzo che amo, che mi ha fatto dimenticara tutto il dolore che mi hai causato, solo perchè tu mi vieni a dire che ti piaccio? Che stronzata.
Continuiamo a litigare, fino a quando appoggia entrambe le mani sul mio viso, attirandomi a se. Con violenza, quasi disperazione, facendo incontrare le nostre labbra. Ho sempre desiderato baciare le sue, ma adesso sono schifata. Mi stacco da lui, spingendolo lontano da me - Non ci provare mai più! - Mi giro, e me ne vado, lasciandolo lì.                                                                            
Esco dal pub, e mi avvicino alla fermata dell'autobus. Mentre lo aspetto, mando un messaggio a Eleonora.
Arrivata a destinazione, scendo. Apro il portone, e inizio a correre su per le scale. Suono al campanello, aspettando che mi venga ad aprire. 
La porta si apre, mentre un Leo abbastanza interrogativo, mi guarda.
A: Davvero, non ne posso più di queste prese in giro. 
Ho il viso completamente bagnato dalle lacrime, mentre delle nuove iniziano a scedere.
Mi abbraccia, facendomi appoggiare la testa contro il suo petto, mentre con una mano mi accarezza la testa, e con l'altra mi tiene a se.
Sento il suo cuore battere, e decido di concentrarmi su quello, e sul calore che mi sta trasmettendo.
Poco a poco, gli singhiozzi iniziano a cessare, e insieme a questi, anche le lacrime. 
Quando mi sono definitivamente calmata, Leo mi mette entrambe le mani sulle spalle, e mi allontana leggermente, in modo da vedermi negli occhi - Adesso usciamo, va bene? - Annuisco, mentre posa le sue labbra sulle mie.
 
Stringo la mano a Leo, mentre andiamo verso la nostra meta.
Non ci posso credere, siamo in un luna park! Sono al settimo cielo, e per ringraziarlo, lo bacio. Lui sorride, mentre mi trascina verso la prima attrazione.
 
Abbiamo giá fatto piú di metá giochi, ma ancora non ci siamo minimamente stancati. Devo ammettere, che mi piace questa cosa: anche se adesso siamo fidanzati, ci comportiamo come due idioti, come abbiamo sempre fatto.
Prendiamo lo zucchero filato, mentre ci avviciniamo ad una panchina nascosta dagli alberi. 
Sto per sedermi, ma Leo mi precede, facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe. Parliamo un po', mentre continuiamo a mangiare il nostro bastoncino rosa. Leo ne morde un pezzo, ma prima che possa mangiarlo, lo bacio, impadronendomene. 
Lo guardo, e sul suo viso, si é creato un bellissimo broncio. 
Non ne posso fare a meno, e mi avvicino, per baciarlo. Quando sono quasi arrivata a toccare quelle bellissime labbra, si gira, facendomi baciare la sua guancia. 
Devo ammettere che ci sono rimasta davvero male, infatti il broncio, che prima aveva Leo, é passato a me, mentre sul viso del ragazzo, si é formato un sorrisino beffardo. 
Sbuffo, alzandomi dalle sue gambe. Ma la sua mano, attorno al polso, mi blocca. Lo guardo, continuando a tenere il finto broncio. Improvvisamente, mi sento tirare, finendo nuovamente, sulle sue gambe.
L: Mi piace il tuo sorriso.
A: Ma non sto sorridendo.
L: Ancora per poco.
Neanche il tempo di capire quello che aveva detto, che mi ritrovo a ridere come una cretina. Mi stava facendo il solletico. Oltre tutto, nei miei punti deboli: i fianchi. 
Mi ritrovai presto, sdraiata sulla panchina, con Leo sopra di me.
A: Ahahaha! Ti p-prego.. sme-smettil-smettila! Ahahah - stavo cercando di articolare un frase di senso compiuto, ma non mi riuscí molto bene, dal momente che non riuscivo a smettere di ridere.
L: Smetti di tenere il broncio?
A: S-si, la smetto!
E subito smise di torturarmi, dandomi un leggero bacio a stampo. 
Stava per rialzarsi, ma lo presi per il colletto della maglia, facendo rincontrare le nostre labbra, approfondendo il bacio.
 
Verso l' 3:45 di notte, siamo tornati a casa sua. 
Leo si é offerto di dormire sul divano, perché era la prima volta che dormivo da lui, e non avrebbe voluto bruciare le tappe. Anche se un po' mi é dispiaciuto, mi sono trovata d'accordo, e cosí sono andata in camera sua, dove mi sono addormentata subito.
Mi sveglio all'improvviso, e intorno a me, é ancora tutto buio. Guardo il telefono, sul comodino a fianco a me, che segna le 5 passate.
Mi rimetto sdraiata, pronta a tornare le mondo dei sogni, ma qualcosa continua a tenermi sveglia, facendomi rigirare continuamente, tra le coperte.
Sbuffo, alzandomi per andare in cucina, a bere qualcosa.
Mentre sto bevendo, sposto lo sguardo verso il divano, e istintivamente appoggio il bicchiere al tavolo, e mi avvicino a Leo.
Lo tocco piano con il dito, mentre cerco di svegliarlo - Amore, posso dormire con te?
Non ricevo nessuna risposta, solo un leggero movimento, che mi fa capire che si sta spostando, per farmi spazio. Infatti, lo vedo completamente appiattito contro il divano, mentre tiene appena, le coperte alzate.
Mi stendo accanto a lui, e subito mi sento avvolgere dalle sue braccia. Qualche istante dopo, sono nel mondo dei sogni.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amore ***


                                             

In questo capitolo, si andà un po' oltre, i soliti baci e carezze.
Spero comunque, che vi piaccia :) 
E scusatemi per eventuali errori
                                                   Vally_16


  ~ Amore ~  
 
Un raggio di sole mi colpisce il viso, svegliandomi. Lentamente apro gli occhi. Mi guardo attorno, e inizialmente non riconosco la stanza, ma subito dopo mi ricordo: ieri sono iniziate le vacanze con Leo. I suoi gli hanno lasciato la casa al mare, e adesso siamo qua, per stare qualche settimana insieme. 
Adesso che ci penso, sono da sola sul letto. Dov'è Leo? Non mi piace svegliarmi e non averlo accanto.
Sono troppo stanca per andarlo a cercare. Mi lascio andare, ritrovandomi di nuovo, sdraiata sul letto.
Ancora adesso, mi chiedo come. Come è successo? Come mi sono innamorata del mio migliore amico? Perchè si, lo ammetto, sono innamorata. Come ho fatto a non rendermene conto? L'Amore ha bussato, e io le ho aperto, senza rendermene conto.
Sbuffai e mi alzai.
Iniziai a cercare Leo, e alla fine lo trovai in cucina, mentre stava cercando di preparare una macedonia. 
Mi avvicinai piano, senza farmi sentire. Quando fui abbastanza vicina, gli misi le braccia attorno ai fianchi. Lo sentii sussultare, ma subito dopo, rilassarsi. Lasciai un po' la presa, e lui si girò, mettendomi le braccia attorno al collo – Mi hai fatto spaventare.
A: Scusa. La mia intenzione era un'altra
L: Del tipo? - mi sorrise con il suo solito sorrisino sghembo, che mi faceva completamente impazzire.
A: Mmm, non saprei – dissi, a un paio di millimetri dalle sue labbra.
Per me era una grande tentazione, stargli così vicina, senza saltargli addosso, ma volevo provocarlo un po'.
L: Mi stai provocando, lo sai?
Continuai a stare così, a pochissimi millimetri dal mio paradiso. Continuavo a guardare prima le sue labbra, a forma di cuore, e poi i suoi occhi, dove ti ci potevi perdere. Erano magnetici, di un marrone quasi nero. Una volta che li guardavi, non riuscivi più a staccarti da loro. Continuai a guardare quei due pozzi, e fece un mugolio, seguito da un movimento del mio capo, in senso di approvazione.
L: E tu sai, che io rispondo sempre alle provocazioni?
Risposi con un altro mugolio. 
Mentre mi guardava dritta neglio occhi, si passò la lingua sulle labbra, e tolse definitivamente, quella pochissima distanza che ci separava.
Mi strinse a sè, come in una morsa, dalla quale non potevi scappare. L'avevo provocato, e sapevo benissimo, che non mi avrebbe lasciata andare troppo facilmente, ma era proprio quello che volevo. 
Aveva perso la testa, era completamente sotto l'effetto della passione, e per me era difficile stargli dietro, ma era tutto maledettamente eccitante. 
Ci mise poco, a sbattermi contro il muro, pressando il mio corpo con il suo, alla fredda parete dietro di me. 
Iniziò a toccarmi ovunque, senza mai smettere di baciarmi. Scese poi, al collo, che baciò e leccò. Anche io avevo iniziato a toccarlo, ma volevo di più. Mi staccai, molto controvoglia, dalle sue labbra, e feci avvicinare le mie, al suo orecchio – Ancora. 
L'avevo sussurrato, ma Leo aveva sentito. Si staccò leggermente da me, e potei sentire il suo sguardo su di me, mentre continuavo a guardare per terra. Appoggiò due dita sotto il mio mento, alzandomi il viso, e facendo incontrare i nostri occhi. Anche le nostre labbra, si riunirono. 
Sentii le sue mani, sul mio sedere, mentre mi prendeva in braccio. Legai le gambe attorno alla sua vita, e le braccia al suo collo, continuando a baciarci. 
Mi stese poi, su una superfice morbida, che capiii essere il nostro letto. 
Aprii leggermente le gambe, per farlo stare più comodo. Era sopra di me, che continuava a baciarmi e toccarmi. 
Dopo esserci spogliati, mi guardò dritta negli occhi. Alzai la testa, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra. Dopo quello, seguirono altri baci, che mi fecero completamente estraniare il resto del mondo, tanto che, quasi non mi accorsi del fatto che fosse entrato. 
Ben presto la stanza venne riempita da gemiti, e ansimi, da parte di entrambi. 
Dopo essere venuti, restammo sul letto, abbracciati, facendo regolarizzare i nostri respiri.
Dopo circa mezz'ora, mi alzai, ma venni fermata da Leo, che mi teneva un polso. Mi girai a guardarlo. Aveva gli occhi da cucciolo, quelli che usava quando doveva chiedermi dei favori – Non ci provare – Cercai di sembrare ferma, ma non mi riuscì troppo bene. Lo vidi sorridere.
L: Non mi lasciare da solo
A: E cosa dovrei fare?
L: Torna qua
A: E se tu venissi con me?
Il suo sguardo si fece immediatamente serio, e lo vidi alzarzi dal letto, in un secondo. Mi prese in braccio, e mi portò in bagno. Mi mise dentro il box della doccia, e fece partire il getto d'acqua. 
Ero letteralmente senza parole. 
Che cazzo gli ha preso?!
La mia faccia doveva essere il riflesso dei miei pensieri, perchè scoppiò a ridere – Sei una pervertita. 
Ero sempre più shockata. 
Ma che va a pensare quello?! Gli ho chiesto se voleva fare, semplicemente, la doccia con me.
A: Guarda che se quà c'è un pervertito, quello sei tu.
L: Perchè dovrei essere io? Sei tu che ... - non lo lascia finire
A: Ma cosa vai a pensare! Io avevo proposto una semplice doccia insieme! Sei tu, che salti a conclusioni affrettate. Sbagliate, oltrettutto.
Adesso quello con la faccia shockata, era lui. 
La situazione era davvero comica, infatti non riuscii a trattenere oltre, le mie risate. 
Anche Leo si unì a me, sotto la doccia.
L: Oops – E mi fece la linguaccia
A: Te la mordo quella lingua, se non la smetti
L: Fai pure
Anche io, come lui, rispondo spesso alle provocazioni, infatti mi avvicinai, e gliela morsi.
A: La smetti adesso?
L: Neanche per sogno, mi sto divertendo troppo!
Continuammo così per un altro po', fino a che non decidemmo di uscire. 
Ci avvolgemmo negli asciugamani, e dopo esserci vestiti, ci mettemmo sul divano. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Infinito ***


Mi scuso in anticipo, per il brevissimo capitolo, ma ho sentito il bisogno di scriverlo xD

Durante la storia, ci sarà una canzone, e spero che vi fermiate ad ascoltarla, e soprattutto, che leggiate le parole.

Spero che questo capitolo vi posso piacere, come piace a me. Fatemi sapere (per farmi perdonare, pensavo di aggiungere un capitolo in più, nella settimana)

Ciauu <3
 

~ Infinito ~

 

Una notte come le altre? No, questa notte è speciale. E' speciale perchè ci sei tu. Perchè se sei con me, tutto è speciale.

 

Decisi di fargli una sorpresa.

Sapendo che il padre di Leo, è un grande appassionato di cinema, sperai con tutta me stessa che avesse un proiettore.

Per mia fortuna, nel garage, che era stato trasformato in un piccolo cinema, trovai un proiettore portatile. Sorrisi soddisfatta, mentre lo portavo sull'attico. Wow! Quassù è davvero bellissimo! Per arrivare lì, ho dovuto fare un piano di scale, e aperta la porta, mi sono ritrovata in un piccolo giardino sospeso in aria. Dietro di me c'è un muro, e penso che sia perfetto. Preparai tutto, e tornai in casa.

Arrivata in cucina, iniziai a preparare una piccola sorpresina, che mischiasse due sapori contrastanti: fonduta al cioccolato e fragole.

Salii sull'attico, con la fonduta tra le mani.

L'appoggiai al tavolino sotto il gazebo, e la contornai con alcune candeline. Avvicinai le due sdraio in plastica, uno accanto all'altro, e li coprii con una coperta.

A: Amoreee! Vieni su un attimo!

Lo sentii correre per le scale, fino a raggiungermi.

Ormai era diventato buio, ma riuscii comunque a vedere la sua espressione, che mi riempì il cuore - Amore, è bellissimo - Mi disse, prima di correre verso di me, e baciarmi.

Ci sdraiammo sulle sdraio, mentre mangiavamo le fragole con il cioccolato, che nel frattempo si era leggermente raffreddato. Ci coprimmo con la coperta, e feci parti il video.

 

http://www.youtube.com/watch?v=spiUlmNPp0k

 

~ Everytime we touch ~

''I still hear your voice, when you sleep next to me.

I still feel your touch in my dreams.

Forgive me my weakness, but I don’t know why.

Without you it’s hard to survive.

Cause everytime we touch, I get this feeling.

And everytime we kiss I swear I can fly.

Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last.

Need you by my side.

Cause everytime we touch, I feel this static.

And everytime we kiss, I reach for the sky.

Can’t you hear my heart beat so

I can’t let you go.

Want you in my life.

Your arms are my castle, your heart is my sky.

They wipe away tears that I cry.

The good and the bad times, we’ve been through them all.

You make me rise when I fall.

Cause everytime we touch, I get this feeling.

And everytime we kiss I swear I can fly.

Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last.

Need you by my side.

Cause everytime we touch, I feel this static.

And everytime we kiss, I reach for the sky.

Can’t you hear my heart beat so

I can’t let you go.

Want you in my life

Cause everytime we touch, I get this feeling.

And everytime we kiss I swear I can fly.

Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last.

Need you by my side''

 

Lo vidi sorridere, mentre una piccola lacrima attraversava il suo viso. La fermai, posandogli un piccolo bacio.

A: Ti amo

L: Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata

Lo vidi avvinarsi a me, facendo posare le sue labbra sulle mie. Presto anche le nostre lingue si incontrarono, dando vita ad una danza piena di passione.

Quando ci staccammo, Leo mi prese la mano, facendo intrecciare le nostre dita.

E rimanemmo così, mano nella mano, a guardare le stelle.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tempesta e Passione ***


Come promesso, eccomi di nuovo, con un nuovo capitolo della fancition
Devo dire, che per questo, mi sono impegnata molto, anche se non mi convince più di tanto..
Prima di pubblicarlo, perchè lo avevo già iniziato un po' di tempo fa, ma poi l'ho accantonato, l'ho fatto leggere alla mia migliore amica, che mi ha detto che la canzone, è perfetta come sottofondo, mentre leggete..

Fatemi sapere :)
Vally_16



~ Tempesta e passione ~

 

Io e Leo siamo andati in giro per il centro siciliano, e quando torniamo a casa, dato che é molto tardi, ci mettiamo sel letto a farci le coccole, e a parlare, fino a quando non ci addormentiamo.
Durante la notte, vengo svegliata da un rumore. Mi alzo, e vado a vedere. Non é successo niente. Dato che non ho sonno, e non voglio svegliare Leo, mi metto sul divano a guardare la tv.
Sto tranquillamente guardando un film, quando - Amore, vieni a letto - Salto letteralmente, dal divano, portandomi una mano all'altezza del cuore. Mi giro verso la camera, e lo vedo appoggiato allo stipite.
A: Sei scemo o cosa?!
L: Non ti volevo spaventare, scusa - cercando di trattenere le risate
A: Non ti preoccupare, non mi hai spaventata.. Mi hai mandata direttamente all'altro mondo.
L: Ahahahhaa! Non potrei mai, ti amo troppo
A: Ti amo anche io, ma non fare il ruffiano - gli faccio la linguaccia
L: Che ci fai sveglia a quest'ora?
A: Ho sentito un rumore e sono venuta a controllare, ma non é successo niente, e dato che non avevo piú sonno, e non volevo svegliarti, sono venuta di qua. Te?
L: Ti volevo abbracciare, ma non ti trovavo piú.
A: Mi spieghi come faccio ad essere arrabbiata, per avermi uccisa, se mi dici queste cose?
L: Ahaha, non puoi
A: Ah ah ah, che simpatico
L: Mi vieni a fare un massaggio? Ho un gran male alla schiena.
Mi alzo dal divano, e lo prendo per mano, portandolo in camera.
Lo faccio stendere a pancia in giú, sul letto. Gli metto un po' di crema lungo al spina dorsale, e mi metto a cavalcioni du di lui.
Inizio a fargli il massaggio, e sento che ogni tanto, gli escono alcuni sospiri più pesanti di altri. Quando sento tutti i muscoli rilassarsi, decido che è il momento che anche io, abbia un massaggio. Mi abbasso, facendo scivolare le mani, lungo le sue braccia. Facendo aderire il mio petto contro al sua schiena. Quando sono abbastanza vicina al suo orecchio, gli sussurro – Anche io voglio un massaggio – Prima di spostarmi, gli lascio un piccolo bacio dietro l'orecchio.
Mi siedo sul letto, e aspetto che anche Leo si alzi. Quando lo fa, mi dà un bacio, e mi toglie la maglia. Mi fa sdraiare a pancia giù, sedendosi a cavalcioni sulle mie gambe, slacciandomi il reggiseno. Mi lascia una striscia di crema, lungo la schiena, come avevo fatto io. La crema fredda a contatto cone la mia pelle, mi provoca un brivido, che sparisce non appena le sue mani calde, si appoggiano su di me.
Inizia a massaggiarmi, anche la mia bocca, si lascia sfuggire qualche gemito. Piano piano, le mani di Leo, scendono lungo la mia schiena, arrivando ai fianchi, per poi risalire, ma sotto la pancia, fermandosi sui miei seni. Si abbassa, come avevo fatto prima, lasciando le mani in quella stessa posizione. Un bacio, due baci, e presto mi lascia una lunga scia di baci, lungo il collo, le spalle e i contorni del viso. Dopo poco, i baci vengono sostituiti dalla lingua, che mi provoca altri brividi. È qualcosa di assolutamente indescrivibile. Improvvisamente, il peso che avevo sulle gambe, sparisce, e una forte sensazione di vuoto, si impadronisce di me. Mi giro, facendo aderire la mia schiena al materasso, e vedo che sono sola. Di Leo non c'è neanche l'ombra.Sbuffo, e un po' scocciata mi rimetto la maglia, per andarlo a cercare.
Lo trovo tranquillamente seduto sul divano, a guardare la tv. Mi avvicino a lui, e mi piazzo davanti alla sua visuale. Non ostante sia davanti a lui, continua a evitarmi, così mi avvicino, e mi metto a cavalcioni sulle sue gambe.
Muovendo il bacino, molto lentamente, mi avvicino al suo orecchio – Non si lasciano le cose a metà – sussurrando. Altrettanto lentamente, mi sposto indietro, per poterlo guardare in faccia.
Sta continuando a guardare la televisione, ma adesso sta sorridendo, con quel suo dannatissimo sorriso sghembo.
Non ho intenzione di arrendermi.
Faccio scendere la mia mano, fino al suo cavallo, premendo leggermente. Lo vedo mordersi un labbro. Con un altro piccolo movimento di bacino, mi avvicino al suo collo, dove inizio a lasciare dei piccoli morsi. Un gemito esce dalla sua bocca. Alterno baci e morsi, e lentamente salgo fino al suo orecchio, dove inizio a mordicchiargli il lobo.
Sento il suo respiro, farsi sempre più pesante. Poi, ne sento uno più pesante degli altri, cosi mi allontano di poco, avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra – Devo continuare? - Alzo lo sguardo, facendo incontrare i nostri occhi, mentre con i denti, si sta torturando il labbro inferiore. Non mi arriva nessuna risposta, così, facendo al finta offesa, mi alzo, andando in cucina.
Apro il frigo, mentre tiro fuori dell'acqua, e mi accorgo che Leo è davanti alla porta, che segue ogni cosa che faccio. - Prima mi dici che non si lasciano le cose a metà, e poi fai la stessa cosa?
A: Io ti ho chiesto se dovevo continuare, ma non mi hai risposto.. Ho pensato che non ti stesse piacendo – faccio la finta tonta
In un batter d'occhio, Leo è a un soffio da me.
Non molto delicatamente, mi strinse un polso, attirandomi a se, facendo aderire i nostri corpi. Presto le sue labbra rapirono le mie, iniziando a far danzare le nostre lingue, in una danza passionale. Leo mi spinse contro il tavolo, facendomici sedere sopra. Si sistemó in mezzo alle mie gambe, accarezzandomele.
Dalle labbra, passó al mio collo, lasciandoci una scia di baci, alternati a morsi. Le sue mani, dalle mie gambe, passarono sotto la mia maglia, liberandomene. Stavo per togliergliela anche io, quando un tuono, fece sobbalzare entrambi. Ci guardammo, e aiutandomi con la mano di Leo, scesi dal tavolo.
Dopo aver chiuso tutto, andai a farmi un bagno rilassante.
Preparai l'acqua calda, con i sali e il sapone al cocco, che adoravo, ed entrai.
Ero completamente persa nel mio mondo, ma il rumore della porta che viene chiusa, mi fece riaprire immediatamente gli occhi. Davanti a me, c'era Leo, che stava entrando nella vasca. Richiusi gli occhi, per tornare alla pace di prima, ma Leo mi stava spostando, per mettersi dietro di me, facendomi sedere tra le sue gambe. Fece scivolare le sue mani, lungo le mie braccia, fino a raggiungere le mie, che strinse, facendo incrociare le nostre dita. Poi, senza lasciare le mie mani, mi abbracció. Appoggiai la testa sulla sua spalla, facendomi trasportare dalla bellissima sensazione, che stavo provando.
Tra qualche giorno, sará il compleanno di Leo, e voglio fargli un regalo, che lo lasci a bocca aperta.
E cosí, mi avviai verso il centro, lasciando Leo a casa. Spero di trovare qualcosa, che mi faccia innamorare subito.

Quando tornai a casa, la trovai completamente avvolta nell'oscuritá. Inizialmente pensai che Leo non fosse in casa, ma poi, mi ricordai che Leo stesso, mi aveva detto che al mio ritorno, ci sarebbe stato.
Improvvisamente, due mani si appoggiano davanti ai miei occhi, impedendomi quelle poche cose illuminate dalla luna. - Non si lasciano le cose a metá - Idiota. Mi fece perdere dieci anni di vita, facendomi questo stupido scherzo. Gli buttai le braccia al collo, e lo baciai. Inizialmente, rispose al bacio, ma poi, mi prese i polsi, allontanandomi leggermente da lui. Piegai la testa, con aria confusa.
L: Chiudi gli occhi. Ho preparato una sorpresa.
Le sue mani tornarono a oscurarmi la vista. Mi feci condurre verso chissá dove.
L: Continua a tenere gli occhi chiusi.
Annuii con un movimento di capo, e sentii le sue mani, liberare i miei occhi.
Partí una musica lenta, ma dal bel ritmo, e vagamente familiare. Quando iniziarono anche le parole, una lacrima scese lungo il mio viso.

http://www.youtube.com/watch?v=B18j5bPeLqA

 

I used to think that I could not go on
And life was nothing but an awful song
But now I know the meaning of true love
I'm leaning on the everlasting arms
If I can see it, then I can do it
If I just believe it, there's nothing to it
I believe I can fly
I believe I can touch the sky
I think about it every night and day
Spread my wings and fly away
I believe I can soar
I see me running through that open door
I believe I can fly
See I was on the verge of breaking down
Sometimes silence can seem so loud
There are miracles in life I must achieve
But first I know it starts inside of me
If I can see it, then I can be it
If I just believe it, there's nothing to it
Hey, cause I believe in me
If I can see it, then I can do it
If I just believe it, there's nothign to it
Hey, just paint my wings
I CAN FLY

 

 

Avevo ancora gli occhi chiusi, per questo, non vidi Leo vicino a me. Ma lo sentii, nel momento in cui mi asciugó, con un dito, la lacrima sfuggita al mio controllo.
L: Ti amo
Subito riaprii gli occhi, e baciai il mio ragazzo.
A: Ti amo
L: Guarda - mi mise le mani sui fianchi, facendomi voltare.
Un sorriso grande da un orecchio all'altro, si fece spazio sul mio viso.
La camera era immersa nel buio, se non fosse stato per delle piccole candeline, dentro dei bicchieri di vetro, che contornavano il letto, e che formavano un cuore sul pavimento. Petali di rose rosse, erano sparsi sul letto, e qualcuno, anche per terra. Dalla finestra, entrava un timido raggio di luna, a rendere ancora piú suggestiva l'atmosfera.
Senza pensarci due volte, mi girai verso Leo, circondandogli il collo, con le mie braccia. Lo baciai, esercitando una certa pressione, su quelle labbra tanto morbide. Sentii la sua lingua, inumidire le mie, che socchiusi, fecendola entrare. Trovata la gemella, inizió un vertiginoso giro di emozioni.
Le sua mani vagavano sui miei fianchi, sulla schiena, e in fine, sotto la maglia, togliendomela. Le sue labbra abbandonarono le mie, andando ad appoggiarsi sulla mia clavicola, che presto, inizió a mordicchiare.
Feci scorrere le mie mani, lungo la sua schiena, fermandomi all'orlo della maglia. Mi fermai un attimo, tornando a guardarlo negli occhi.
A: Grazie - accennando un sorriso.
Facemmo rincontrare le nostre labbra, che si incastravano perfettamente. Finalemente, gli tolsi la maglia, andando ad accarezzare gli addominali, per poi far scorrere le mani, fino alla schiena, che graffiai leggermente, facendogli uscire un sospiro, vicino al mio orecchio, che mi fece perdere un battito. Le sue mani erano sul mio sedere, stringendolo appena. Intrecciai le mani ai suoi capelli, lasciandogli un piccolo segno rosso, tra il collo e la clavicola. Avanzai di qualche passo, facendolo indietreggiare, fino a che non fu costretto a fermarsi, bloccato dal letto. Lo spinsi un'ultima volta, per farlo sedere. Mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe, continuando a baciarlo. Le sue mani, continuavano a vagare sulla mia schiena. Leo si abbassó, sdraiandosi, e portandomi giú con lui. Sempre nella stessa posizione, passai le mie mani, sul suo ventre, fino ad arrivare al collo, e fermandomi, una volta raggiunta la congiunzione tra collo e viso. Mi staccai dalle sue labbra, guardandolo neglio occhi, rimanendo a pochi centimetri da lui. Mi avvicinai nuovamente, facendo scorrere la lingua, lungo la sua guancia destra. Lo sentii sorridere, per poi, con una piccola spinta, invvertire le posizioni. Avevo Leo a cavalcioni su di me. Si abbassó poco, lasciandomi una lunga scia di baci, dalle labbra, fino a scendere lungo il collo, per poi arrivare al mio ventre, dove l'aria, a contatto con la mia pelle bagnata dalle sue labbra, mi fece rabbrividire. Arrivato all'orlo dei pantaloni, si fermò. Li slacciò, facendoli scivolare via.
Poco dopo, tolse anche i suoi, buttandoli in un luogo non ben definito della camera. Nel risalire sul letto, si appoggió con un ginocchio, tra le mie gambe, divaricandomele leggermente. Si abbassó fino a far incontrare le nostre labbra. Si avvicinó al mio orecchio, facendo un sospiro profondo, nel momento in cui mi penertó, facendomi percorrere la schiena, da un brivido.
La stanza venne presto invasa dai nostri gemiti, fino a che non venimmo, urlando i nostri nomi.
Leo si sdraió vicino a me, avvolgendomi con le sue braccia, in un abbraccio che mi trasmetteva sicurezza.
C'era silenzio, l'unica cosa che si sentiva, erano i nostri respiri.
Sentii la testa di Leo spostarsi leggermente dalla mia spalla, e come un soffio, vicino all'orecchio, mi disse - Voglio guardarti mentre ti spogli.
Mi spostai, e mi girai verso di lui - Ma sono già nuda!
Lo vidi sorridere, poco prima di lasciarmi un dolce bacio sulle labbra - Togliti anche la paura di amarmi, ma lentamente.
Sorrisi anche io, mentre mi lasciai andare alla notte.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Scusa ***


~ Scusa ~

 

E' passata ormai una settimana da quando io e Leo siamo tornati a Bologna. Una settimana in cui non siamo riusciti a vederci spesso, per gli impegni di entrambi.

La vibrazione del cellulare, mi fa svegliare. Dopo essermi stiracchiata, mi giro, e vedo che mi è arrivato un messaggio ''Ho bisognodi parlarti.''
Guardo il mittente, ma non riconoscendo il numero, lascio stare.
Dopo una decina di minuti, mi arriva un altro messaggio ''Sono Matteo. Vediamoci nel bar vicino a xx, alle 14:30''
E questo, come cavolo fa ad avere il mio numero??
Lancio il teleono sul letto, e vado a farmi una doccia.
Dopo essermi rilassata sotto il getto d'acqua, mi lego un asciugamano sopra il seno, e vado in camera.
Mi vesto, e torno in bagno. Mi metto il fondotinta, e un filo di mascara.
Mando un messaggio alla mia migliore amica, mentre mi avvio verso la porta di casa.
Dopo essere arrivata al bar, ordino una pasta al cioccolato e un latte macchiato.
Quando vedo Eleonora, le faccio un segno con la mano, per farmi vedere. Si siede di fronte a me, e ordina qualcosa anche lei.
E: Che è successo?
A: Matteo mi ha chiesto di vederci
E: Scusa?
A: Questa mattina mi ha mandato un messaggio, dicendo che aveva bisogno di parlarmi
E: Aspetta, come fa ad avere il tuo numero?
A: Me lo sono chiesta anche io. Glielo chiederò, se deciderò di vederlo
E: È per questo che mi hai chiamata?
A: Ho bisogno di un consiglio
...
A: Grazie, sei sempre la migliore
E: Lo so, lo so. Tu cerca di non combinare qualche casino, mi raccomando
A: Yes sir – le risposi, mentre mi avvicinavo all'uscita del bar.
Erano ancora le 11:15, così decisi di andare a fare un po' di shopping.


Mi avvicino al bar, e lo vedo. E' appoggiato al muro, vicino all'entrata.
Sono ancora in tempo per andare via.
Faccio un passo indietro, continuando a guardalo. Ne faccio un'altro, quando Matteo alza lo sguardo, e incorocia i miei occhi.
Sono in trappola.
Si sta avvicinando, e improvvisamente le mie gambe non mi rispondono più ai miei comandi, facendomi fermare.
1. 2. 3. 4. 5... 12. Sono i secondi che impiega per raggiungermi. E' davanti a me, che mi sorride, ma io sono completamente paralizzata. Si avvicina ancora, e mi sfiora un braccio con la mano - Che succede? - Apro la bocca, pronta per rispondere, ma subito la richiudo.
Oddio, ma che mi prende?! Sto andando nel pallone!
Lo vedo ancora più vicino, e questa volta mi appoggia una mano sulla spalla, e mi squote leggermente - Alex, ti senti bene? - Questo gesto mi fa riprendere, e dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre, lo guardo negli occhi.
A: Si scusa, non so cosa mi sia preso – cerco di sorridergli.
M: Oddio, mi hai fatto davvero preoccupare
A: ...
M: Allora.. Entriamo?
A: Veramente non ne ho molta voglia, possiamo fare una passeggiata?
M: Certo - sorride
Ma perchè continua a sorridere?
Stiamo camminando uno accanto all'altro, e ogni tanto le nostre mani si sfiorano, ma quando succede, allontano subito la mia.
Non so perchè, ma ho davvero una brutta sensazione. Come se dovesse succedere qualcosa ...
A: Di che mi volevi parlare?
M: Oh.. Bhè.. Ecco.. Vo-vorrei scusarmi per quello che ho fatto al pub..
A: Ah.. Non ti preoccupare, è tutto ok
M: No, che non è tutto ok - mi afferra per un polso, costringendomi a fermarmi.
Mi spinse contro la colonna che avevo alle mie spalle, fancendomi male alla schiena. Lo vedevo avvicinarsi a me.
Continuavo a cercare una soluzione, per uscire da lì, ma niente: il mio cervello si era preso una pausa, nel momento meno opportuno.
È troppo vicino.
Istintivamente, girai la testa di lato. Con la coda dell'occhio, lo vidi fermarsi, e tirare un sospiro.
Magari si è rassegnato.
Come non detto. Con una mano, mi strinse le guance, facendomi rigirare il viso verso di lui. Cercai di resistergli, ma era troppo forte, mi stava facendo male.
Lo guardai dritto negli occhi, sfidandolo. Lo vidi fare un sorriso strano, quasi perverso.
Un brivido mi scese lungo la schiena, mentre le sue labbra si appoggiavano alle mie. Sentii la sua lingua bagnarmi il labbro inferiore, come per chiedermi il permesso di entrare. Serrai le labbra, e sbarrai gli occhi, più di quanto non lo fossero già. Ottenni solo, l'aumento di presa, sulle guance. Questo gesto, mi costrinse a dischiudere di poco la bocca, ma abbastanza per permettergli di entrare.
Avevo il voltastomaco, e mi mancavano le forze, per riuscire a reagire. Sentivo le mie gambe tremare, ed ero sicura, che da un momento all'altro, avrebbero ceduto.
Matteo si allontanò da me, per riprendere fiato, e prima che potesse baciarmi di nuovo, parlai – Ti prego, non farlo. - Mi guardava intorrogativo, senza però, staccare i suoi occhi dai miei.
A: Sto per vomitare
M: Ti faccio così schifo?!
Cosa gli dico? Perchè ho reagito così? Perchè provo questo senso di naus..
I miei pensieri vennero interrotti. Avevo il viso voltato da una parte, e una gancia che bruciava. Mi portai una mano sulla parte dolorante del viso, mentre lentamente, e con le lacrime pronte per scendere, mi girai verso Matteo, che aveva ancora il braccio sospeso in aria, e la faccia sconvolta. Probabilmente non si rendeva ancora conto, di quello che aveva appena fatto.
Senza dire una parola, mi girai pronta per andarmene, se non fossi stata trattenuta per un polso. Mi girai a guardarlo, con gli occhi pieni di rabbia e dolore. Quando i suoi occhi incontrarono i miei, lasciò la presa su di me, permettendomi di andarmene.


Durante la notte, mi svegliai, e sentendomi in colpa per quello che era accaduto nel pomeriggio, non riuscii ad addormentarmi, nuovamente.
Quando mi alzai dal letto e mi allontanai, sentii Leo alzarsi. Per istinto, mi voltai a guardarlo. Lui mi fu vicino e mi prese il viso con entrambe le mani, e mi baciò. Sgranai gli occhi, mentre mi travolgeva con le sue labbra. Mi sentii bagnare dalle mie stesse lacrime, e chiusi gli occhi. La lingua di Leo entrò nella mia bocca, e toccò la mia. Il sapore salato delle lacrime, i nostri battiti accelerati e il calore improvviso. Ero confusa e sopraffatta.
Con frenesia incontrollabile, lui continuando a baciarmi, mi spinse sul letto e poi mi sovrastò. Mi mise un ginocchio tra le gambe e si chinò a baciarmi, facendosi sostegno con entrambe le mani, sul materasso. Tremando, portai le mani attorno al suo collo. Leo mi mise una mano sulla pancia, sotto la maglietta. Risalì sul mio corpo, esplorandolo, e toccò il mio seno nudo. Gemetti, e lui mi baciò il collo, abbassando anche l'altra mano, fino a toccarmi i lembi della maglia, che mi sfilò. Poi sfilò la sua. Rabbrividii e lui si mise sopra di me, mentre continuava ad accarezzarmi.
Si abbassò nuovamente, sul seno e iniziò a mordere delicatamente i capezzoli. Mi sentii avvampare, sotto quel tocco, e ogni volta che la sua lingua entrava in contatto con la mia pelle, sentivo il fuoco scorrermi dentro.
Eravamo nudi, e in preda alla passione. Leo mi penetrò lentamente, e non riuscii a trattenere un grido, a causa dell'intensità di quella connessione che si era creata tra di noi. Non esisteva nulla. La nostra mente era svuotata, e riempita soltanto di noi.

Mi scuso per i ventuali errori
Dal momento che ho scritto anche il prossimo capitolo, non che ultimo, ho deciso che lo pubblicherò subito dopo questo. 
Ci rivediamo al prossimo capitolo :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Per Sempre ***


Mi dispiace molto, dover mettere la parola ''fine'' a questa fanfiction, ma per problemi di ispirazione, lo devo fare..
Per quest' ultimo capitolo, ho scelto una canzone, che è stata poi quella, a ispirarmi questo capitolo. è di un artista coreano, ma il video è con la traduzione in italiano.
Spero che vi faccia emozionare come ha emozionato me, mentre lo scrivevo.
Un bacio Vally_16
<3

~ Per Sempre ~

Davvero si può rimuovere una persona, dalla propria mente? Anche quando questa è stata il tuo tutto?

E dopo un anno e mezzo, siamo arrivati qua, al punto di rottura. Qua, dove si incontra la fine di una relazione. Qua, dove abbiamo deciso di dirci addio.
È stata una decisione presa insieme. Sapevamo entrambi, che già da un po', era giunta la fine. Ma abbiamo continuato ad andare avanti, fino a questo momento. Fino al momento in cui le cose sono diventate ingestibili.
http://www.youtube.com/watch?v=FieArvH-Kb4
È passato un mese da quella mattina, dove ha avuto inizio la fine.
Sono seduta ad un tavolino, in un bar, ormai da una quarantina di minuti. Non so che fare. 
Ultimamente mi sta andando tutto male. Di solito venivo da te, che mi stringevi tra le tue braccia, e mi facevi sfogare. Ma adesso? Tu non ci sei, e io mi sento persa. Due anni fa, quando ci siamo conosciuti, mi hai detto ''Per te, ci sarò sempre.'' Ma dove sei adesso, che ho bisogno di te?
Mi lascio scappare una lacrima, che scende lungo il mio viso. Presto, altre lacrime si aggiungono alla prima, e così inizio un lungo pianto silenzioso.
Prendo il telefono, e mi alzo dalla sedia. Mi allontano lentamente dal bar, mentre compongo il numero. Uno squillo, due squilli, e finalmente risponde – Pronto?
A: Ci possiamo vedere?
L: Stai piangendo?
A: Ho bisogno di vederti, sei libero?
L: Ci vediamo a casa mia
Riattacco, e dopo aver messo il telefono nella borsa, mi avvio verso casa sua, a piedi. Ho voglia di camminare, mi aiuta a rilassarmi.
Non vedo la sua macchina, quindi non è ancora arrivato.
Salgo le scale, e mi siedo sull'ultimo gradino, appoggiando la schiena al muro.
Nuove lacrime iniziano a scendere, e non faccio niente per trattenerle.
Sento dei passi che si avvicinano. Lo sento avvicinarsi a me. Sento il suo profumo. Due braccia familiari, mi abbracciano, offrendomi conforto. 
Mi sei mancato.
Mi allontano dal suo petto, quel tanto che basta, per guardarlo negli occhi – Perchè siamo arrivati a questo?
L: Lo sai. Sai anche, che questa decisione è stata giusta
Abbasso lo sguardo, perchè ha completamente ragione. Posa due dita sotto il mio mento, per far riincontrare i nostri occhi – Che ti succede?
A: Mi sta andando tutto male. È sempre andato tutto male, ma da quando hai iniziato a fare parte della mia vita, avevo iniziato a dimenticare i miei problemi. Ma questi sono tornati fuori, e adesso sono da sola.
L: Non sei da sola. Per te ci sarò sempre. Te lo dissi quando ci conoscemmo, te lo sei già dimenticato?
Ancora contro il suo petto, mossi la testa, per fargli capire che, no, non mi ero dimenticata della sua promessa.
L: Entriamo
Lo sentii allontanarsi da me, e quando alzai lo sguardo, lo vidi davanti a me, che mi porgeva la mano, e mi sorrideva. Inconsciamente, sorrisi anche io.
Subito dopo aver chiuso la porta, mi lanciai nuovamente, tra le sue braccia. Questo gesto, ci fece cadere entrambi per terra. I nostri occhi erano incatenati l'uno all'altro. Nei suoi, vidi ogni momento che abbiamo passato insieme. Istintivamente sorrisi, mentre mi avvicinavo ulteriormente al suo viso. Anche Leo si stava avvicinando, fino a far incontrare le nostre labbra. Venni immediatamente travolta da mille sentimenti contrastanti.
Improvvisamente, mi ritrovai stesa sul divano, con Leo sopra di me. In un momento di lucidità, si staccò da me – Stiamo sbagliando.
A: Ci stiamo dicendo addio.
Senza neanche dargli tempo per riflettere, gli misi una mano dietro la testa, facendo incontrare nuovamente, le nostre labbra.


Facemmo l'Amore, come mai prima d'ora.
Sapevamo entrambi, che quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti, e per questo, fu diverso. L'ultimo, era stato un rapporto, dove i sentimenti dominanti, erano tristezza e amore. Perchè si, ci amavamo ancora, ma per smettere di farci del male, abbiamo deciso che era meglio lasciarci.

 

Il momento che ho sempre sognato, si spezza
Tutti quelli che pensavo mi avrebbero protetto
Se ne sono andati, e io sono rimasto nel buio
Sono stato invaso dalla solitudine e dal dolore
Ma tu sei vicina a me
Non puoi abbracciarmi?
Non puoi tenere la mia mano?
Ho bisogno di te adesso
Ho bisogno di te adesso
Per dirti addio
Per lasciarti andare con un sorriso
Per favore, aiutami
Ho bisogno di te
I frammenti della mia memoria
Tra questi, se per un momento, in un frammento
Eri la mia forza
Allora..
Non puoi abbracciarmi?
Non puoi tenere la mia mano?
Ho bisogno di te adesso
Ho bisogno di te adesso
Per dirti addio
Per lasciarti andare con un sorriso
Per favore, aiutami
Ho bisogno di te
Non puoi abbracciarmi?
Non puoi tenere la mia mano?
Ho bisogno di te
Vorrei poter guardare la TV come se nulla fosse
Ho bisogno di te
A
ddormentarmi tranquillamente le sera
Ho bisogno di te
Cossichè non rimarrai più sorpresa di me
Oh, ho bisogno di te
Viaggiare finchè non ne sono stufo
Ho bisogno di te
Salutare con lo aguardo qualche sconosciuto
Ho bisogno di te
Per non essere più scosso
Ho bisogno di te adesso

Questo era l'ultimo capito, come vi è sembrato?
Voglio ringraziare coloro che hanno letto la mia fanfiction: quelli che hanno recensito, quelli che l'hanno messa tra le seguite, e le preferite. Ringrazio anche quei lettori, che sono rimasti nascosti. Grazie

Vally_16

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1853101