Amore fra fratelli ... possibile?

di J_R14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** IMPORTANTE ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli;lui carnagione abbastanza scura, capelli mori, occhi come il colore del caramello e poi è bellissimo, uno dei ragazzi più belli della scuola, anche se non è molto popolare, io invece completamente l’opposto, carnagione bianchissima, capelli biondi, occhi azzurri, tutte le curve al loro posto e anche io non molto popolare a scuola. Ci chiamano sempre i gemelli Evans, non ho mai sentito qualcuno chiamarci per nome e veniamo sempre insultati, parlano male dietro le nostre spalle e poi non abbiamo amici. A scuola stiamo sempre insieme, quando torniamo a casa anche, insomma facciamo tutto insieme, contiamo moltissimo l’uno sull’altra e questo non mi dispiace affatto …

<< Mamma io esco >> dissi scendendo le scale dell’appartamento dove vivevo con mia madre ed il mio patrigno, quell’uomo che odiavo più di qualsiasi altra persona e che ucciderei volentieri se ne avessi l’opportunità.   
    
<< esci con Steve? >> mi chiese affacciandosi dalla porta della cucina.   
  
<< si mamma, già te l’ho detto >> le dissi avvicinandomi a lei per darle un bacio sulla guancia. Stavo per uscire quando Robert, il mio patrigno, mi disse: 

<< e al papà non lo saluti? >>

<< per prima cosa non sei mio padre e poi, se non voglio salutarti non lo faccio >> dissi guardandolo negli occhi. Mi girai per aprire di nuovo la porta di ingresso, ma vidi che Zayn era seduto sul divano e guardava la televisione.  

<< Hey Zayn, non esci stasera? >> gli dissi sedendomi accanto a lui.  
  
<< con chi dovrei uscire? >> mi chiese continuando a guardare lo schermo della televisione.   

<< sai che non abbiamo amici >> continuò.  

<< si, lo so, ma potresti chiamare i tuoi vecchi amici … >> 

<< già fatto, ed è stato tutto inutile >>
 
 << Zayn io però non voglio che resti a casa, vieni con me, starai con me e Steve >> gli dissi poggiando una mano sul suo braccio. 
    
<<No Rose, resto qui, non voglio rovinarti la serata >>

<< ma non devi preoccuparti di questo >>

 Fui interrotta dal clacson della macchina di Steve che si trovava nel vialetto di casa. 

<< Vai, non farlo aspettare>> mi disse Zayn sentendo anche lui il clacson. 
  
<< Zayn sicuro di non … >>

<< Sicurissimo, adesso vai, ci vediamo quando torni >>mi disse girandosi verso di me e sorridendo leggermente.  

 << Ciao fratellino >> gli dissi alzandomi dal divano e dandogli un bacio sulla guancia.   
 
<< Ciao Rose e divertiti >> mi disse, qualche secondo prima che uscissi da casa.

 
* * * 
 
<< Ciao amore >> mi disse Steve appena entrai in macchina.  
 
<< ciao>> dissi sorridendo e dandogli un bacio, notando però subito che c’era qualcosa che non andava. 
 
<< Amore ma … hai bevuto? >>

<< no, giusto un paio di bicchieri >> mi disse guardandomi e poggiando una mano sulla mia gamba.  
   
<< non credo che hai bevuto solo un paio di bicchieri >> dissi preoccupata. 
   
 << stai tranquilla, va tutto bene >> 

<< non ne sono così sicura >> dissi continuando a guardarlo. 
      
 << dai entriamo in casa, usciamo un’altra sera >> gli dissi cercando di aprire lo sportello, che però non si aprì.   
            
<< no, voglio uscire stasera >> mi disse accendendo il motore. Subito partì, senza darmi nemmeno la possibilità di dire una seconda volta che era meglio restare a casa:  

<< allora? Dove andiamo? >>dissi continuando ad essere preoccupata.  
   
<< in un posto … >> mi disse sorridendo.  
    
<< cioè? >>
       
<< vedrai >> disse continuando a sorridere.

Dopo dieci minuti di macchina, Steve si fermò in un parcheggio deserto e slacciandosi la cintura si avvicinò sempre di più a me.     
     
<< e questo sarebbe il posto? >> dissi allontanandomi da lui. 
 
<< si >>
 
 << e cosa ci facciamo qui? >> gli chiesi.  

<< dobbiamo parlare di una cosa >> mi disse sfiorando le mie labbra con le sue.

<< ok, parliamo, ma stai al tuo posto >> gli dissi e lui, sbuffando, si mise di nuovo al suo posto.

<< allora? Di cosa dobbiamo parlare? >> gli chiesi dopo. 

<< dobbiamo parlare di come ti comporti con quel ragazzo del bar e con tuo fratello >> mi disse.

<< perché? Cosa ho fatto di male? >>

<< Bhé, ecco … mi da fastidio quando li abbracci o quando gli dai un bacio sulla guancia, voglio che tratti solo me in quel modo >>

<< non posso >> dissi. 

<< perché no? >> mi chiese mentre iniziava ad arrabbiarsi.
  
<< perché Zayn è mio fratello e sta passando un brutto momento, e non posso allontanarmi da lui solo perché me lo dici tu>> 

<< e con il ragazzo del bar perché no? >> 

<< perché è l’unico che conosco e con il quale sto bene qui a Londra, a parte Zayn>> 

 << perché non stai bene con me? >>

<< è diverso … >> gli dissi abbassando lo sguardo. 
   
<< Rose mi da fastidio che con loro ti comporti nello stesso modo con cui ti comporti con me, non riesco a sopportarlo, io sono il tuo ragazzo e loro sono solo tuo fratello ed un ragazzo che non è neanche un tuo vero amico >>

 << non posso allontanarmi da altri ragazzi, che sono solo amici, gli unici che ho, solo perché a te non sta bene, sei troppo geloso Steve >>

<< si, sono geloso. E allora? >> mi disse iniziando ad alzare sempre di più la voce. 

<< e allora vuol dire che non sei il ragazzo che io desidero avere >> 

<< come dovrebbe essere questo ragazzo? >> 

<< sicuramente non geloso, almeno non per queste stupidaggini >>

 << Ma queste non sono stupidaggini, e poi sono fatto così, non posso e non voglio cambiare >>  

 << allora se non vuoi cambiare per me, vuol dire che è finita >>

 << fammi uscire, torno a casa >> dissi girandomi verso lo sportello al quale poco prima ero appoggiata con la schiena.  

<< a piedi? Di notte? >> mi chiese cercando di trattenere una risata.   

 << si, hai qualche problema? >> 

<< no, nessun problema, vai pure >> 

Cercai di aprire lo sportello ma non ci riuscii.

<< Steve apri lo sportello >> gli dissi iniziando anche io ad alzare la voce.
 
 << Non ancora. Mi sta bene che mi hai lasciato, ma prima voglio che mi dai qualcosa … voglio un addio come si deve >> disse avvicinandosi sempre di più.  

<< cosa vuoi? >> 

<< te, per una notte, non chiedo altro. >>

<< non posso >> dissi incontrando per un secondo il suo sguardo. 
      
 Ci fu un attimo di silenzio, pensavo che ci avesse ripensato, che avesse cambiato idea e che mi avrebbe fatto tornare a casa, ma non fu così:

<< allora ti avrò con la forza … >> mi disse avvicinandosi sempre di più a me. Iniziai ad avere paura, non potevo credere che Steve, il ragazzo che mi aveva detto di amarmi, che mi proteggeva sempre e che non mi obbligava a fare niente contro la mia volontà, in quel momento mi stava davvero obbligando a fare qualcosa che non volevo. Sentivo i suoi respiri sempre più vicini, finché le nostre labbra non si sfiorarono fino a combaciare perfettamente. Sentivo le sue mani che accarezzavano le mie gambe e che salivano lentamente sempre più in alto. Cercai di allontanarmi da lui ma non ci riuscii; provai una seconda volta, e riuscii solo a far allontanare le sue labbra dalle mie, mentre le sue mani erano ancora sulle mie gambe. 

<< Steve apri questa cazzo di macchina >> urlai.   

<< no, già ti ho detto cosa voglio prima >> disse, ma all’improvviso gli venne una fitta di dolore alla testa e così ne approfittai per premere il pulsante, aprire lo sportello e uscire da quella macchina.    
 
<< Rose torna qua >> urlò scendendo anche lui dalla macchina e iniziando a rincorrermi. Non ero molto veloce a correre, ma grazie all’alcool che aveva bevuto prima, Steve non riuscì a correre velocemente, e non riuscendo a raggiungermi, dopo un po’ si fermò:

<< Non mi sfuggirai la prossima volta Rose … è una promessa >> mi disse urlando, e mentre correvo, mi giravo di tanto in tanto per vedere dov’era e, ogni volta, lo vedevo sempre più lontano.

 
* * * 
 
 
Quando arrivai a casa, avevo il fiatone, avevo corso per tutto il tragitto senza mai fermarmi. Quando arrivai davanti la porta, vidi che tutte le luci erano spente, e così per non svegliare nessuno, infilai lentamente la chiave nella serratura e aprii la porta. Appena entrata mi tolsi le scarpe e corsi subito nella mia stanza. Mi buttai sul letto e iniziai a piangere contro il cuscino, cercando di  non far svegliare nessuno. Non riuscivo a credere a niente di quello che era successo, non riuscivo e non volevo credere a niente. Ad un tratto sentii una mano sulla mia schiena e mi spaventai; alzai la testa dal cuscino e vidi davanti a me il viso di mio fratello preoccupato: 

<< Zayn ma cosa ci fai qui? Pensavo che stessi dormendo … >>
   
<< non stavo dormendo, stavo vedendo la televisione quando ti ho sentita entrare e ti ho vista scappare qui >>
 
<< ma cosa è successo? >> mi chiese dopo. 
 
Non riuscii a rispondere subito, ma mi buttai fra le braccia di Zayn che mi strinse in un abbraccio e iniziò ad accarezzarmi la schiena. Stavo ancora piangendo, lo facevo contro la mia volontà, non volevo raccontare niente a nessuno, ma non potevo tenere niente nascosto a Zayn. 

<< Rose … >> mi disse continuando ad accarezzarmi la schiena. 

<< Ho lasciato Steve e …  >>iniziai ma subito mi bloccai, non riuscivo a continuare, avevo paura di raccontare tutto.  

<< Rose, ti prego continua >> mi disse Zayn mettendo le sue mani sulle mie guance per alzare il mio viso e far incontrare i nostri sguardi.

<< e ha cercato di violentarmi >> dissi tutto di un fiato.  

<< C-cosa? >> mi disse Zayn balbettando, scioccato anche lui dalla notizia.

<< Steve? Quel ragazzo che non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca?>>continuò, cercando di trovare una spiegazione. 

 << si, era ubriaco, mi aveva chiusa in macchina … >> 

 << non può essere lui >> continuò interrompendo la mia frase.   
   
<< Zayn era lui, secondo te non me ne sarei accorta se non era Steve? >> dissi alzando un po’ di più la voce. 

<< si, hai ragione, scusami Rose … ma come hai fatto a fuggire? Hai detto che ti aveva chiusa in macchina >> 

<< un colpo di fortuna, sono riuscita ad aprire lo sportello, ad uscire dalla macchina, ho iniziato a correre e … >> mi bloccai di nuovo perché non volevo dire a Zayn che Steve avrebbe continuato a seguirmi, non volevo farlo preoccupare troppo … lo era già abbastanza.  
 
<< e …? Rose non nascondermi qualcosa, voglio aiutarti, voglio proteggerti …>> mi disse poggiando una mano sulla mia gamba. Lo guardai un’altra volta negli occhi, non so perché ma guardando quegli occhi nasceva dentro di me il coraggio che non avevo mai avuto, il suo sguardo non mi faceva aver paura di niente e mi faceva rilassare. 

<< mi ha detto che la prossima volta non gli sfuggirò >> gli dissi iniziando di nuovo a piangere. 

<< Ho paura Zayn, ho troppa paura >> dissi appoggiando di nuovo la testa sul suo petto
   
<< non ti preoccupare Rose, ci sono qui io adesso >> mi disse con tono rassicurante. 
 
<< dai adesso distenditi qui sul letto e cerca di dormire >> mi disse dopo, prendendomi in braccio e poggiandomi sul letto.
 
 << stai con me? >> gli chiesi, vedendo che stava camminando verso la porta.  

<< per favore >> continuai supplicandolo con gli occhi.

<< certo, vieni … >> disse avvicinandosi di nuovo al letto e distendendosi vicino a me. Si girò verso di me, mi diede un bacio sulla fronte e poi mi disse vicino l’orecchio:   

<< stai tranquilla che con Steve me la vedo io, non ti toccherà più … >>

 << Grazie fratellino, ti voglio bene >> gli dissi sorridendo.  
 
<< sei la mia sorellina, ti proteggerò sempre … >> mi disse, a quelle parole sorrisi, e tenendo gli occhi chiusi gli dissi: 

<< Buonanotte Zayn >> 
 
<< Buonanotte Rose >> disse continuando ad accarezzare la mia schiena, mentre io avevo la testa poggiata sul suo petto e sentivo i battiti regolari del suo cuore.
 

*Spazio autrice*
Primo capitolo di questa nuova mia fan fiction cosa ne pensate? Spero in un vostro parere :)
Non c'è ancora molto da dire ma spero che lo facciate ... grazie in anticipo.
Un bacio <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 3 ***


<< Ma guarda chi incontro per la seconda volta oggi!>> disse Steve sorridendo. 

<< cosa vuoi?>> dissi io con il cuore che mi batteva a mille.

La paura aveva, in pochi secondi, occupato ogni centimetro del mio corpo e presto si trasformò in terrore: terrore di trovarmi di nuovo sola con Steve, terrore di non avere Zayn lì con me, terrore di essere troppo debole per affrontare tutto da sola. Steve non rispose subito, iniziò ad avvicinarsi lentamente a me mentre mi guardava con quei suoi occhi ghiaccio che prima mi davano sicurezza, ma che adesso mi spaventavano ogni volta che li guardavo. Volevo allontanarlo, spingerlo via ma il mio corpo non reagiva, era immobile e tremava.

<< tu sai cosa voglio >> mi sussurrò Steve vicino l’orecchio. 

<<ma se vuoi te lo ripeto … voglio te>> continuò. 

<< già ti ho detto che non mi avrai>> dissi tremando perché avevo paura della reazione che poteva avere sentendo quelle parole. 

<< e io invece già ti ho detto che ti avrò lo stesso … e se ti opporrai il tuo fratellino farà una brutta fine>> disse stringendomi il braccio con la sua mano e iniziando ad alzare la voce. 

<< No>> urlai.  

<< farò tutto quello che vuoi, ma lascia stare Zayn>> continuai con gli occhi che iniziarono a riempirsi di lacrime.  

<<tutto?>> mi chiese. 

<< si>> dissi tenendo lo sguardo basso e iniziando a piangere. 

<< allora vieni con me>> disse stringendo di più il mio braccio e dirigendosi verso la sua macchina. Stavamo camminando quando gli cadde a terra il pacchetto di sigarette che portava sempre con lui. 

<< non ti muovere, altrimenti il tuo fratellino …>> disse senza finire la frase, anche se già sapevo cosa avrebbe detto.

Si era abbassato per prendere il pacchetto di sigarette quando, senza pensarci due volte, lo spinsi facendolo cadere a terra. Iniziai a correre verso la scuola, volevo trovare Zayn e assicurarmi che stesse bene, volevo tornare a casa e dimenticare tutto, volevo che tutto questo non fosse mai accaduto. Correvo, sempre più forte mentre sentivo Steve che urlava; ad un tratto sentii dei passi dietro di me, mi girai già sapendo chi avrei visto. Steve era lì dietro di me che mi inseguiva; era arrabbiato più di prima, lo vedevo nei suoi occhi ed io iniziai ad essere sempre più terrorizzata. Il mio cuore cessò di battere quando una mano mi prese il polso, facendomi fermare, e mi fece girare verso Steve: 

<< ti avevo detto che non dovevi muoverti … ora sono ancora più arrabbiato di prima>> mi disse avvicinandosi sempre di più a me; sentivo il suo fiato pesante sul mio viso, le sue mani sulla mia schiena e poi le sue labbra sulle mie.
Mi stava baciando e ne ero disgustata, prima sarei stata felice di quel bacio ma adesso non lo ero più … cercai di allontanarlo spingendolo con le mani che erano sul suo petto, ma non ci riuscii; provai di nuovo, questa volta con successo:   

<< sei uno …>> dissi senza finire la frase perché Steve mi interruppe: 

<< eh no, non si dicono queste parole>> mi disse sorridendo.
Quel sorriso sulle labbra non mi fece più ragionare e così gli diedi uno schiaffo. L’espressione sul suo viso cambiò bruscamente, i suoi occhi brillavano e mi facevano ancora più paura: 

<< e non si fa nemmeno questo>> disse dandomi poi uno schiaffo.

<< adesso sono molto arrabbiato>> continuò. Guardavo i suoi occhi, mentre indietreggiavo per allontanarmi da lui, e vedevo solo rabbia … mi ritrovai con la schiena appoggiata ad un muro, non potevo più allontanarmi, non potevo più scappare:

<< sei in trappola>> disse sorridendo e avvicinandosi di nuovo a me.  

<< per favore Steve lasciami in pace>> dissi urlando e con le lacrime che mi scendevano sulle guance.  

<< ti prego … lasciami in pace>> dissi di nuovo abbassando la voce. 
Stava per baciarmi di nuovo quando sentii una voce dietro le sue spalle: 

<< non hai sentito? Ha detto di lasciarla in pace>>  Steve si girò sorpreso, non immaginava che qualcuno lo avrebbe ostacolato, d’altronde era sempre stato il ragazzo più temuto della scuola e nessuno aveva mai avuto il coraggio di contraddirlo o di dirgli cosa fare.

<< e tu chi saresti? Il suo angelo custode?>> disse girandosi per incontrare lo sguardo dell’altro ragazzo. 

<< se è necessario si, sarò il suo angelo custode>> disse quest’ultimo sorridendo.  

<< allora vediamo cosa sa fare questo angelo …>> disse Steve allontanandosi da me per raggiungere il ragazzo.
Solo in quel momento vidi chi era; era il ragazzo nuovo, quello che Logan diceva che era un ragazzo strano, quello che ero rimasta a fissare per tutta la prima ora di lezione, quello che reputavo anche il più carino. Steve arrivò vicino a lui e iniziai ad aver paura; avevo paura perché il fisico di quel ragazzo a confronto con quello di Steve era solo la metà. 

<< pronto?>> sentii dire Steve.

<< sono nato pronto>> disse il ragazzo.
Steve così iniziò a dare pugni, che fortunatamente il ragazzo schivò; ad ogni pugno che sferrava Steve avevo paura che potesse colpire il ragazzo, che potesse fargli male, ma fortunatamente li schivò tutti. Dopo un po’ iniziò lui a sferrare pugni e, all’inizio Steve riuscì a schivarli, ma dopo il pugno preso in faccia, non riuscì più a concentrarsi come prima e così ne prese un altro nello stomaco ed un altro ancora in faccia. Non riuscivo più a vedere quella scena, volevo che si fermassero, che la smettessero di fare a botte, ma loro continuavano e così corsi verso di loro urlando: 

<< per favore smettetela>> dissi, ma quel ragazzo continuò.

<< Basta>> urlai. Il ragazzo allora mi guardò negli occhi e subito smise, portò le braccia di Steve dietro la sua schiena, prese il cellulare dalla tasca del pantalone e compose un numero; non sentii la conversazione che aveva avuto e solo dopo gli chiesi: 

<< chi hai chiamato?>>

 << la polizia, sta arrivando>> disse.  

<< posso chiederti una cosa?>> gli chiesi; volevo sapere il suo nome, perché aveva deciso di aiutarmi, perché si era messo contro Steve sapendo che era il ragazzo più temuto della scuola, ma non riuscì a rispondere perché subito arrivò una macchina della polizia. Si incamminò verso di essa e vidi che Steve sputava sangue dalla bocca; vidi quel ragazzo parlare con un agente, l’altro mettere Steve nella macchina e poi avvicinarsi a me: 

<< come sta signorina?>> mi chiese sorridendo. 

<< molto meglio ora, grazie>> risposi sorridendo anche io. 

<< il suo amico ci ha raccontato tutto e credo che ringraziarlo non faccia male>> continuò. 

<< grazie agente, lo farò>> dissi per poi avvicinarmi a quel ragazzo che ormai aveva finito di parlare con l’altro poliziotto.

<< grazie>> gli dissi quando si avvicinò a me. 

<< cosa?>> mi chiese girandosi verso di me. Notai subito i suoi occhi, azzurri come il mare, occhi che trasmettevano luce e gioia, occhi che ti paralizzavano.

<< Bhé ecco … grazie per quello che hai fatto …>> dissi abbassando lo sguardo.

<< di niente, sono felice di averti liberata da quel tipo>> disse sorridendo. 

<< posso chiederti una cosa?>>  dissi arrossendo leggermente mentre alzavo di nuovo il mio viso verso il suo.

<< certo!>>

<< perché mi hai aiutata? Voglio dire non ci conosciamo neanche e …>> ma non riuscii a terminare la frase perché già rispose. 

<< semplicemente perché odio i ragazzi che si credono i padroni delle ragazze e poi perché … ti trovo carina>> disse arrossendo anche lui leggermente. Non sapevo cosa rispondere, mi sentivo in imbarazzo, in quel momento desideravo tantissimo poter diventare invisibile e sparire, ma per fortuna non ebbi il tempo di rispondere:

<< io ... ora devo andare, ci vediamo domani in classe>> disse iniziando a camminare. 

<< Hey, posso sapere almeno come ti chiami?>> gli dissi camminando dietro di lui che si girò verso di me e disse porgendomi la mano:  

<< sono Louis Tomlinson … tu invece? Come ti chiami >>

<< io sono Rose Evans>> dissi sorridendo e stringendo la sua mano. 

<< piacere di conoscerti Rose>> disse sorridendo. Iniziò a cercare qualcosa nelle tasche del pantalone e dopo qualche secondo tirò fuori un foglietto.

<< questo è il mio numero, chiamami se hai bisogno di qualcosa>> disse facendomi l’occhiolino. 

<< certo, ci puoi contare>> dissi prendendo il biglietto e guardandolo di nuovo negli occhi. 

A quelle parole Louis mi salutò con la mano, si girò e iniziò a camminare; io intanto lo vedevo sempre più lontano.


* * * 
 

Solo quando non vidi più Louis mi ricordai di Zayn e così iniziai a correre verso la scuola. Mentre correvo mi rimproveravo per non essermelo ricordato prima e intanto la paura tornò di nuovo a impossessarsi di me; questa volta però avevo paura che fosse successo qualcosa a mio fratello, che Steve gli avesse fatto qualcosa ( perché sapevo che aveva programmato tutto; tutto tranne l’arrivo di Louis) ….
Arrivai davanti l’entrata della scuola ma era chiusa e così entrai dalla porta d’emergenza; subito mi diressi nell’aula dove Zayn aveva lasciato il suo quaderno, l’aula di chimica, e rimasi paralizzata quando vidi mio fratello disteso a terra con gli occhi chiusi e il petto che si abbassava e alzava lentamente. Aveva un livido sullo zigomo destro, il labbro inferiore spaccato e un taglio sulla fronte, dal quale del sangue cadeva sul pavimento.

<< Zayn!>> urlai fra le lacrime correndo verso di lui. Mi inginocchiai sul pavimento accanto a lui, mettendo una mano sotto la sua testa mentre con l’altra gli accarezzavo la guancia. 

<< Zayn … per favore apri gli occhi>> dissi continuando a piangere mentre le lacrime, dopo aver percorso le mie guance, cadevano a terra. 
Poggiai la mia testa sul suo petto, sentivo i battiti del suo cuore quasi impercettibili, il suo petto abbassarsi e alzarsi lentamente e intanto continuavo a fissare il suo viso nella speranza di vedere quegli occhi aperti e quella bocca parlare; e dopo qualche minuto, ecco che li vidi, due occhi nocciola che mi fissavano mentre sentivo una mano accarezzarmi la guancia.

<< Rose stai bene?>> mi chiese; io mi alzai dal suo petto e continuando ad accarezzargli la guancia dissi: 

<< io sto bene, piuttosto tu come stai? È stato Steve vero?>>

<< si, è stato lui … ma ti ha fatto qualcosa? Ti giuro che se ti ha solo sfiorata con dito vado a casa sua e lo ammazzo>> disse cercando di alzarsi, ma glielo impedii.

<< no, tu resti qua non lo vai ad ammazzare perché è in carcere … è finito tutto Zayn>> dissi sorridendo e abbracciandolo. All’inizio non ricambiò quell’abbraccio, ma dopo un po’ sentii le sue mani sulla mia schiena che mi stringevano. 

<< in carcere? Ma cosa è successo?>> mi chiese dopo. 

<< ho avuto un aiutante … Louis Tomlinson>>

<< e chi è?>> mi chiese alzando entrambe le sopracciglia. 

<< è il ragazzo nuovo, quello che Logan credeva fosse uno strano>> 

<< davvero?>> sembrava scioccato da quello che avevo appena detto.

<< si … ma adesso basta parlare di questo, mi devi dire cosa ti è successo>> dissi curiosa, ma allo stesso impaurita di quello che poteva dirmi.  

<< ok, ma voglio prima sedermi, non mi piace stare disteso>> mi disse cercando di alzarsi. Lo aiutai notando che da solo non ci riuscì e, dandogli una sedia, lo feci sedere. Io mi sedetti di fronte a lui aspettando che iniziasse a parlare.

<< allora? Mi vuoi dire cosa è successo?>> gli dissi dopo qualche minuto di silenzio. 

 << allora, ero entrato in classe per prendere il quaderno, quando ho sentito qualcuno chiudere la porta della classe, mi sono girato e ho visto Steve. Ho iniziato a chiedergli cosa voleva da te e perché non ti lasciava in pace, ma lui invece di rispondere si è avvicinato e mi ha dato un pugno, prima nello stomaco e poi in faccia; poi sono caduto, sbattendo con la testa sullo spigolo del banco … e poi non mi ricordo molto bene cosa è successo, solo che ero disteso a terra e Steve mi ha detto “Non ti intromettere più tra me e tua sorella, è una faccenda che riguarda solo noi due e tu non c’entri niente. Non darmi più fastidio o la prossima volta ti faccio veramente male”>>

Zayn finii di raccontare quello che gli era successo ma io non riuscii a parlare, piangevo ( di nuovo) e pensavo alle parole che gli aveva detto Steve; capii che quello che gli era successo era successo per colpa mia, perché io gli avevo detto quello che mi aveva fatto Steve ed io gli avevo chiesto di starmi vicino, ero io la causa di tutto … 

<< Rose … tutto bene?>> mi chiese Zayn poggiando una mano sul mio braccio.

<< Zayn per favore perdonami, non volevo, è tutta colpa mia >> dissi buttandomi fra le sue braccia.
A quel contatto evidentemente sentì dolore, perché sentii un leggero lamento che però svanì subito.

<< Rose, ma che dici? Non è stata colpa tua, non c’entri niente>> disse accarezzandomi la schiena.

<< e invece si , è colpa mia se sei ridotto così, è colpa mia perché ti ho raccontato tutto quello che è successo con Steve e …>> ma non riuscii a terminare la frase perché iniziò a parlare Zayn: 

<< ma hai fatto bene a raccontarmi tutto quello che è successo, se non lo avessi fatto le cose sarebbero andate in modo diverso e forse anche peggio>>

<< si, ma se non avessi detto niente adesso tu non staresti in queste condizioni >>

<< ma non è niente sono solo un paio di lividi e un colpo sulla fronte, non è niente …>> disse cercando di farmi calmare, senza riuscirci. 
Continuavo a piangere, ininterrottamente, nonostante le carezze di Zayn che mi calmavano sempre; continuavo a pensare che io ero la colpevole di tutto, che Zayn non starebbe in questo stato se fossi rimasta in silenzio, che non sarebbe successo niente se dalla mia bocca non fosse uscito nessuna parola quella sera.

<< Rose … guardami>> mi disse dopo un po’ Zayn, costringendomi a guardare nei suoi occhi.

<< non è assolutamente colpa tua ok? Tu me lo hai raccontato ed hai fatto bene, è colpa mia perché mi sono messo tra te e Steve, ma volevo solo proteggerti … e diciamo che me la sono meritata>>

<< non ti azzardare a dire che te la sei meritata e che è tutta colpa tua perché non è vero>> dissi iniziando a calmarmi. 

<< d’accordo non dirò mai più una cosa del genere, ma anche tu non devi più dire niente di simile ok? Diciamo che non è stata colpa di nessuno e che è stato un caso. Ormai è finito tutto, Steve non ti perseguiterà più, potrai vivere più tranquillamente e potremmo dimenticarci tutto>> disse sorridendo.

<< ok dimentichiamo tutto>> dissi sorridendo a mia volta.
All’improvviso vidi Zayn toccarsi il punto in cui mi aveva detto di aver sbattuto contro lo spigolo di un banco, mentre sul suo viso si creava un’espressione di dolore:

<< dai, andiamo a casa, devi pulirti queste ferite>> dissi alzandomi dalla mia sedia e aiutandolo ad alzarsi.

<< Rose però non devi dire niente a mamma, non dirle che è stato Steve a farmi questo, non voglio che non ti faccia uscire più con altri ragazzi >> mi disse mentre poggiava un braccio sulla mia spalla per reggersi meglio mentre camminava. 

<< No Zayn glielo dobbiamo dire, sai che non so mentire bene … e poi cosa le diciamo se ci chiede cosa è successo?>> gli chiesi.

<< non ti preoccupare, a questo ci penso io>>
 

*Spazio autrice*  
Ed eccomi di nuovo qui :) Questo capitolo mi è piaciuto molto,, tra i tre è il mio prefertio e spero che anche a voi sia piaciuto come a me.
Comunque cosa ne pensate del salvataggio di Louis? Io l'ho trovato semplicemente adorabile ...
Spero, come sempre, in una vostra recensione, anche negativa ...
Un bacio e al prossimo capitolo ;) 
       

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


A svegliarmi fu la voce di mia madre che continuava ad urlare dal piano di sotto e che non avrebbe smesso fin quando non saremo scesi giù:

<< è l’ultima volta che ve lo dico, o vi svegliate da soli oppure vengo io con un secchio di acqua in mano e ve lo butto addosso >>  e poi dopo un po’ di silenzio disse ancora: 
 
<< e questa volta lo faccio davvero >>

 A quelle parole mi preoccupai, sapevo che mia madre sarebbe venuta davvero in camera con un secchio pieno d’acqua in mano, ma non volevo alzarmi, volevo restare nel letto:

<< ma non c’è nessuno che non faccia gridare mamma? >> disse Zayn aprendo gli occhi, strofinandoseli con le dita, con la sua voce roca del mattino. 

<< purtroppo no>> dissi io sorridendo leggermente.

<< allora? Siete svegli? >> urlò di nuovo mia madre.  

<< guardate che sto salendo >> 

 << mamma siamo svegli >> urlò Zayn ancora più forte di lei. 

<< cinque minuti e scendiamo >> continuò, ora più calmo. 

<< d’accordo ma non ci mettete troppo, è già tardi >> disse mia madre abbassando la voce. 

<< dai alziamoci altrimenti ci uccide davvero >> disse Zayn rivolgendosi a me e sedendosi sul letto. 

<< ma non posso rimanere qui? >>  dissi coprendomi gli occhi con le lenzuola. 

<< no, perché è il primo giorno di scuola e non possiamo mancare >> mi disse togliendo le lenzuola dal mio viso per potermi dare un bacio sulla guancia.

 << è proprio per questo che non voglio alzarmi >>  

<< perché? Non sei felice che stiamo un altro anno nella stessa classe? >>

 << questo è uno dei motivi per cui non voglio andare >> dissi ridendo perché già sapevo la reazione che avrebbe avuto Zayn.

<< Hey, così mi offendi >> disse avvicinandosi a me e iniziando a farmi il solletico. 

<< No Zayn, il solletico no, lo sai che non lo sopporto >> dissi ridendo. Per fortuna non continuò per molto e quando smise mi guardò negli occhi e preoccupato disse: 

<< c’è anche qualcos’altro vero? Un altro motivo per cui non vuoi andare a scuola >> 

Non risposi subito, non volevo che Zayn continuasse a stare in pensiero per me, già gli avevo raccontato quello che era successo la sera prima e non volevo che continuasse a stare in pensiero: 

<< è perché c’è una grande possibilità che tu possa vedere Steve? >> mi disse.
Ecco bersaglio centrato e al primo tentativo …

<< Si, ho paura di incontrarlo e … >> ma non riuscii a finire la frase perché mi si formò un nodo in gola; stavo per piangere e Zayn vedendomi, mi strinse fra le sue braccia: 

<< non devi preoccuparti per questo, ci sono io con te ok? Se lo vedi, fai finta di niente e stai sempre vicino a me, non ti succederà nulla, promesso >> 

 << Grazie Zayn … dai adesso andiamo altrimenti mamma inizia ad urlare di nuovo >>

<< si andiamo e sbrigati a prepararti, siamo già in ritardo >> disse dandomi un altro bacio sulla guancia; dopo scendemmo contemporaneamente dal letto ed io mi diressi verso la mia camera.
 

* * *

Erano le otto quando scendemmo giù in cucina: 

<< grazie al cielo siete scesi >> disse mia madre appena ci vide entrare. 

<< buongiorno anche a te mamma >> dissi io sedendomi al mio solito posto,  purtroppo vicino Robert.   

<< e a me non dici buongiorno? >> disse quest’ultimo.  

<< buongiorno >> dissi senza fare troppo sceneggiate; quella mattina non avevo voglia di discutere con nessuno, ne tanto meno con Robert e così gli dissi solo quello che voleva sentire. Avevo appena iniziato a bere il mio caffè mischiato con il latte, quando sentii la voce di Zayn: 

<< Rose credo sia meglio andare, siamo in ritardo >> 

<< va bene andiamo; ciao mamma >> dissi avvicinandomi a lei per darle un bacio sulla guancia e la stessa cosa fece Zayn.

<< ciao ragazzi e buona giornata>>

<< pronta per farti una bella corsa?>> mi chiese Zayn appena usciti da casa. 

<< dobbiamo per forza correre?>> chiesi io scocciata e assonnata. 

<< se vuoi arrivare in orario si, dobbiamo correre per forza>> 

<< va bene, facciamo questa corsa>> dissi io; stavamo per iniziare a correre quando sentii qualcuno chiamare il mio nome: 

<< Hey Rose>> mi girai e vidi Logan, il ragazzo del bar, che stava correndo per raggiungerci.

<< Ciao Logan>> dissi io abbracciandolo. 

<< em … >> disse Zayn un pò in imbarazzo.

<< tu devi essere Zayn, il fratello di Rose,  mi parla spesso di te. Io sono Logan, il ragazzo del bar e da quello che mi ha raccontato tua sorella, sono anche l’unico amico che ha qui a Londra >>  

<< ah si, Logan, Rose mi parla spesso di te e mi dice di come si sente bene quando sta con te >> 

<< si, diciamo che parlo bene di entrambi. Comunque Logan starà in classe con noi questo anno >> dissi rivolgendomi a Zayn. 

<< Allora spero che diventeremo buoni amici >> gli disse Zayn sorridendo.

<< senza nessun dubbio >> disse Logan ridendo a sua volta.

<< Comunque sapete che ci sarà anche un nuovo ragazzo nella nostra classe? Dicono che è un tipo abbastanza strano >> 

<< non credo che sia più strano dei ragazzi che già ci sono, ma staremo a vedere >>  dissi.


* * * 
 

Eravamo arrivati giusto in tempo e al suono della campanella eravamo già in classe; appena entrai vidi già tutti i ragazzi seduti ai loro posti e al primo banco vidi un ragazzo nuovo: 

<< eccolo è lui >> disse Logan indicando quel ragazzo. Non mi sembrava tanto diverso dagli altri, sembrava un ragazzo normale e se devo essere sincera, era anche il ragazzo più carino, dopo mio fratello, della classe. 

<< Buongiorno ragazzi >> disse la prof appena entrò in aula.

Mi misi subito a sedere, accanto a Zayn, e cercai per tutta l’ora di seguire la lezione, ma senza successo; i miei occhi continuavano a fissare quel ragazzo nuovo, non riuscivo a non guardarlo era come se avesse una calamita che attirava continuamente la mia attenzione. La lezione passò così, io che fissavo il ragazzo e la prof che spiegava, anche se io non avevo capito niente di tutto quello che aveva detto; al suono della campanella uscii dalla classe insieme a Zayn e Logan e ci fermammo un po’ nel corridoio a parlare. Ad un tratto vidi Steve e mi irrigidii:  

<< Zayn … >> dissi sempre più impaurita. 

<< cosa c’è? >> mi chiese girandosi verso di me.

 << guarda chi c’è là … c’è Steve >> dissi continuando a fissare il ragazzo che una volta era stato il mio ragazzo.

<< Rose stai calma, fai finta di niente, fai finta che non lo hai visto e parla con me e Logan, non ti noterà nemmeno >> 

<< lo spero … >> e così distolsi lo sguardo da Steve e iniziai a parlare con mio fratello e Logan sperando che non mi avesse vista ma …: 

 << guarda chi si vede, Rose, la mia ragazza >> disse avvicinandosi di più a me, ma per fortuna Zayn si mise tra me e lui arrabbiato più che mai: 

<< non provare a toccarla o giuro che ti ammazzo >>  disse mettendo le mani dietro la sua schiena per poggiarle sui miei fianchi. 

<< io non sono più la tua ragazza >> dissi io cercando di non far vedere quanta paura avevo.

<< ma certo che non lo sei, se fossi stata la mia ragazza, non ti scoperesti tuo fratello e il tuo amichetto con gli occhi >> 

<< ma guarda che … >> dissi io, bloccata da Zayn, con la rabbia che stava crescendo dentro di me.   

<< Rose, stai calma non lo ascoltare, è quello che vuole, non farlo vincere >> mi disse Zayn girandosi verso di me e facendomi guardare nei suoi occhi.

<< lo faccio a pezzi Zayn, lo uccido con le mie mani >> gli dissi a bassa voce. 

<< non fare così, non devi reagire in questo modo, è quello che vuole, si diverte non si spaventa >> 

<< lo so, ma non ce la faccio più, lo vorrei prendere a pugni … >>  

<< si anche io, ma devi stare calma ok? >>

<< Rose promettimelo >> continuò. 

<< va bene, te lo prometto >> e a quelle parole si girò di nuovo verso Steve che continuò: 

<< finito di parlare? Posso dire una cosa io adesso? >> chiese.

<<No, non puoi parlare, puoi andartene se vuoi, ma non parlare >>
                        
<< lo dico lo stesso ... >> ma la campanella lo interruppe e così: 

<< devo andare, comunque Rose volevo dirti che noi due abbiamo una cosa in sospeso … >> mi disse facendomi l’occhiolino e poi lo vidi entrare in una classe.
Quando non lo vidi più scoppiai a piangere, tutte le lacrime che ero riuscita a trattenere in presenza di Steve iniziarono a scendere senza fermarsi. 

<< Hey non piangere per favore, è finito, se ne è andato >> mi disse Zayn stringendomi fra le sue braccia.

<< no, non è finito. Hai sentito cosa ha detto? >>  dissi fra le lacrime. 

<< si ho sentito ma se starai sempre con me non potrà farti niente >> 

<< scusate ma … io non ho capito niente, quel ragazzo non era il tuo fidanzato Rose? >> disse Logan che per tutto quel tempo era stato dietro di me e aveva visto tutta la scena. 

<< si, hai detto bene, era il suo ragazzo ora non più>> disse Zayn al mio posto.  

<< ma cosa è successo? E cosa ha in sospesa con Rose?>> 

<< è una lunga storia Logan, poi ti spiego tutto>> gli dissi asciugandomi le guance e alzando la testa dal petto di Zayn.


* * *
 

Finalmente la prima giornata di scuola era finita, non era stata la mia giornata migliore, ma non era stata nemmeno la peggiore. 

<< torniamo subito a casa? Voglio chiudermi in camera e non uscire fino a domani mattina >>

<< si andiamo a casa, ma in camera non ti chiudi >> disse Zayn scendendo insieme a mela lunga discesa della scuola. 

<< Rose ho dimenticato un libro in classe mi vuoi aspettare qua oppure vieni con me? >>

<< no ti aspetto qua, non voglio entrare di nuovo in questa scuola per oggi >>

<< d’accordo, faccio subito >>

<< tranquillo ti aspetto qui >>

Mi sedetti su un muretto, presi il mio cellulare con gli auricolari e iniziai ad ascoltare della musica. Dopo quindici minuti passati ad ascoltare la musica mentre aspettavo Zayn, notai che non arrivava e così iniziai a preoccuparmi: mi tolsi gli auricolari, misi il cellulare nella borsa e dopo essere scesa dal muretto iniziai a camminare verso la scuola. Però mi trovai davanti un ragazzo che mi bloccava la strada, alzai gli occhi e vidi lui: Steve. 

                                               
*Spazio autrice*
Ecco il secondo capitolo, cosa ne pensate? Cosa ne dite del rapporto fra Zayn e Rose? E di Logan? 
Aspetto con ansia una vostra recensioen :)
Un bacio e alla prossima. <3


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Erano le tre quando arrivammo a casa e fortunatamente né mia madre né Robert erano ancora tornati da lavoro. Ero tornata a piedi con Zayn che si manteneva sulla mia spalla e che camminava lentamente; vedevo che non voleva poggiare tutto il suo peso su di me e che cercava di camminare senza appoggiarsi alla mia spalla il più possibile. Vedendo che si preoccupava per me gli dissi che poteva appoggiarsi e che ce la facevo, lui all’iniziò era un po’ titubante e visto che non prendeva l’iniziativa, gli presi un braccio poggiandolo sulla mia spalla: 

<< tranquillo, ce la faccio >> gli avevo detto sorridendo per fargli capire che poteva appoggiarsi.
A quelle parole e vedendo il mio sorriso, Zayn si decise di proseguire poggiato a me, mantenendosi però con l’altra mano ai muri che si ritrovava a fianco.
Ed ora eravamo dentro casa che guardavamo le scale che avremmo dovuto salire: 

<< dai andiamo >> gli dissi facendolo di nuovo poggiare sulla mia spalla; e così iniziammo a salire, un gradino alla volta. 

<< per fortuna che non c’è mamma … non saprei davvero cosa dirle se mi vedesse in questo stato >> mi disse mentre continuavamo a salire.

<< ma non avevi detto che già sapevi cosa dirle se ti avrebbe visto? >> 

<< si … bhé … io … >> 

<<  Zayn lascia perdere, ho già capito tutto >> dissi senza nemmeno farlo parlare.
Ci fu un momento di silenzio e poi Zayn disse dopo aver salito anche l’ultimo gradino:

<< odio queste scale >> 

<< anche io … andiamo in camera tua > dissi.
Poteva sembrare una domanda per il tono di voce che usai, ma non lo era; avevo già in mente tutto quello che dovevo fare, non avevo bisogno di chiedere qualcosa. Entrammo nella stanza di Zayn e lo feci distendere sul suo letto: 

<< vado a prendere il disinfettante e del ghiaccio, tu intanto levati la camicia >> dissi uscendo dalla stanza.
Scesi al piano di sotto per poi andare nel bagno dove c’era tutto l’occorrente di mia madre; lei infatti era un’infermiera e alcune volte questa cosa era un vantaggio. Zayn ridotto in quello stato era una di quelle poche volte in cui adoravo il mestiere di mia madre, mentre nelle altre occasioni lo odiavo; era sempre fuori casa, alcune volte doveva lavorare anche di notte ed ero obbligata a stare in casa con Robert … le ho sempre chiesto di cambiare lavoro, le dico sempre che ci sono tantissimi altri lavori che potrebbe fare e che non la farebbero lavorare di notte o tutta la giornata, ma la sua risposta era sempre la stessa:

<< mi dispiace tesoro, so che a te non piace il mio lavoro, ma io lo adoro, è quasi tutta la mia vita, perché sai che al primo posto ci siete tu e Zayn … e poi chi mi assicura che riuscirei a trovare un altro lavoro che mi piace? >>
 

Cosa potevo dirle a quel punto?

Non potevo obbligarla a fare qualcosa che non si sentiva e così le dicevo solamente che aveva ragione e che doveva dimenticare tutto quello che le avevo detto. Avevo eliminato quei pensieri dalla mia mente perché ora mi trovavo di nuovo davanti la porta della camera di Zayn con in mano del ghiaccio, dei cerotti, il disinfettante e dell’ovatta. Aprii la porta e vidi Zayn disteso sul letto che indossava solo i boxer. Involontariamente arrossii e così abbassai l sguardo verso il pavimento:

<< ti avevo detto di toglierti solo la camicia non di restare solo con i boxer >> dissi sperando che quel rossore sulle mie guance fosse scomparso subito. 

<< si lo so, ma mi davano fastidio i pantaloni e così li ho levati >> 

<< ho portato tutto quello che mi serve, adesso copriti almeno fino ai fianchi, per favore>>  dissi alzando lo sguardo verso il suo sperando che non notasse il rossore sulle guance.
Vidi coprirsi con il lenzuolo fino ai fianchi e poi si girò verso di me e mi disse:

 << va bene così mamma? O mi devo coprire di più? >> 

 << no va bene così … e non chiamarmi più mamma >> gli dissi mentre bagnavo l’ovatta con il disinfettante. 

<< va bene … mamma>> disse sorridendo.
Non risposi perché se lo avessi fatto avrebbe solamente continuato; così presi semplicemente il ghiaccio e glielo misi sullo stomaco, nel punto in cui Steve gli aveva dato un pugno e dove già si era formato un leggero livido. 

<< ti odio >> mi disse guardandomi con quei suoi occhi nocciola.  

<< anche io ti voglio bene Zayn >> gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.

<< adesso però fatti pulire quella ferita che hai sulla fronte >> dissi ancora, sedendomi sul letto accanto a lui e iniziando a pulirgli la ferita.

<< brucia >> disse appena l’ovatta bagnata di disinfettante gli toccò la pelle tagliata. 

<< lo so e mi dispiace … parliamo di qualcosa così ti distrai e non senti il dolore >> gli dissi. 

<< dimmi cosa hai intenzione di dire alla mamma quando ti vedrà >> continuai. 

<< non lo so >> disse smettendo di guardarmi negli occhi. 

<< io sono sempre convinta che sia meglio dirle la verità, quello che è successo davvero >> 

<< no Rose >>

<< perché no? >> dissi mentre posavo l’ovatta sul comodino per potergli mettere un cerotto sulla ferita. 

<< perché la mamma non ti farà più uscire con nessun ragazzo … e non voglio che resti sola >> mi disse incontrando di nuovo il mio sguardo. 

<< non ha senso quello che dici >> dissi bagnando con il disinfettante altra ovatta. 

<< per me si invece, ha senso >>

<< poi mi dirai qual è … adesso non parlare, devi pulirti questo >> dissi indicando il taglio che aveva sul labbro inferiore. Iniziai a pulirgli il taglio levando il sangue ormai secco con l’ovatta, a quel contatto si irrigidì leggermente, forse per il bruciore, ma dopo un po’ si rilassò di nuovo. Stavo ancora pulendo la ferita quando sentii la porta della stanza aprirsi e una voce familiare urlare:

<< Zayn cosa ti è successo?Rose … >> mi girai già sapendo chi avrei visto e rimasi immobile; la persona che vidi era mia madre. Non l’avevamo sentita tornare a casa, aveva visto Zayn in quelle condizioni e noi non avevamo nemmeno una scusa credibile di dirle …

* * * 
 

<< Mi volete spiegare cosa è successo? >> ci chiese mia madre più arrabbiata che mai.
Eravamo in cucina seduti al tavolo quadrato che si trovava al centro della stanza; mia madre era seduta a capo tavola, io alla sua destra e Zayn alla sua sinistra. Ci guardava con gli occhi pieni di rabbia e vedendoli mi spaventai; non avevo mai visto mia madre così arrabbiata.

<< Rose cosa è successo? >> disse mia madre rivolgendosi a me. Guardavo il pavimento, avevo gli occhi pieni di lacrime che però non feci uscire.

<< perché stai per piangere? >> continuò mia madre; era una donna testarda, non si arrendeva facilmente e in quelle occasioni era una cosa che odiavo. 

<< tesoro … >> mi disse ancora poggiando una sua mano sulla mia che si trovava sul tavolo.

<< perché è colpa mia … >> dissi continuando a guardare il pavimento.  

<< è colpa tua? Non dirmi che sei stata tu a fargli tutto questo >> disse guardando questa volta Zayn.  

<< mamma non è stata colpa sua >> disse Zayn cercando di attirare l’attenzione di mia madre su di sé.
Aveva capito che se nostra madre avesse continuato a chiedermi cosa era successo, io avrei detto tutta la verità, avrei detto che era stato Steve, che aveva cercato di violentarmi … 

<< Zayn se ha detto questa cosa è perché è vero non credi? >> disse guardando Zayn negli occhi e poi rivolgendosi di nuovo a me dissi: 

<< Rose … guardami >> alzai i miei occhi azzurri per incontrare i suoi, sempre azzurri:

<< cosa è successo? >> stavo respingendo con tutte le mie forze l’impulso di dire la verità, ma sentivo che non sarei riuscita trattenerlo per molto tempo, se non fosse stato per Zayn che aveva iniziato a parlare, mia madre avrebbe saputo tutta la verità:

<< mamma sono caduto e … >> iniziò Zayn.

<< sei caduto e ti sei spaccato il labbro, ti sei tagliato sulla fronte ed hai un livido sullo stomaco e sullo zigomo? Zayn pensi davvero di prendermi in giro? E poi perché Rose ha detto che è colpa sua? >> disse mia madre iniziando ad alzare la voce.  

<< perché sono scivolato sul suo zaino, sono caduto sbattendo con … >> continuò Zayn cercando di farle credere almeno in parte quello che stava dicendo.

<< Zayn pensi davvero che creda a queste cose? Sono un’infermiera se ti ricordi e so ogni taglio e  ogni livido quando e come … >> iniziò ma fu interrotta anche lei.

<< e se invece quello che ti sto dicendo è la verità? >> disse ancora Zayn; con quelle parole iniziò una discussione tra quei due, Zayn che continuava a dire che era caduto e mia madre che continuava a non credergli.
Ogni volta che parlavano alzavano sempre di più la loro voce, finché non iniziarono ad urlare; urlavano uno sopra l’altra finché le loro parole si mischiarono, diventando così solo suoni incomprensibili. Mi era venuto un mal di testa fortissimo e così per non sentirli più urlare, mi alzai dalla sedia dove ero seduta e urlai più che potevo, cercando di far prevalere la mia voce sulle loro: 

<< mamma è stato Steve >>

 A quelle parole entrambi smisero di urlare e mi guardarono con le facce incredule; Zayn era incredulo perché non si aspettava che dicessi la verità e vidi nei suoi occhi solo delusione, delusione di essere stato tradito dalla proprio sorella. Mia madre invece era incredula perché non si aspettava che dicessi una cosa del genere, non si aspettava che il mio ragazzo avesse fatto tutto questo: 

<< Steve? Il tuo ragazzo? >> disse guardandomi ancora negli occhi.

<< s-si >> balbettai fra le lacrime. 

<< ma perché? >> disse mentre si sedeva di nuovo sulla sedia. Non riuscii a rispondere, non riuscii più a dire niente e Zayn si accorse di questa cosa, infatti fu lui a parlare: 

<< perché gli davo fastidio, non lo facevo stare da solo con Rose >>

<< Zayn! Ma secondo te sei così importante da impedire a un ragazzo e una ragazza di stare insieme? >>  disse mia madre rivolgendosi a Zayn con il tono di voce che iniziava ad alzarsi di nuovo. 

<< mamma non lo aggredire subito, ascoltalo e dopo dici quello che vuoi >> dissi piangendo.

<< mamma ha cercato di violentare Rose, per questo mi sono intromesso, lo sai che non lo avrei mai fatto se non ci fosse stata una ragione valida>>

Con le due parole “violentare Rose” gli occhi di mia madre iniziarono a riempirsi di lacrime ma anche di rabbia, si alzò, mi strinse in un abbraccio e mi disse: 

<< piccola mi dispiace, ma perché non me lo hai detto? E dov’è adesso Steve? Se lo incontro lo uccido …>> non riuscii ancora a parlare e così lo fece ancora una volta, Zayn per me:

<< non te lo ha detto perché aveva paura, non voleva dirlo nemmeno a me>>

<< Comunque Steve ora è in carcere, non darà più fastidio >> continuò dopo aver preso fiato.

<< mamma mi dispiace >> dissi io piangendo e stringendomi di più fra le sue braccia.

<< non ti preoccupare piccola va tutto bene, è finita >> disse alzando il mio viso con la sua mano facendomi guardare nei suoi occhi. Vedendo quegli occhi azzurri che ora non erano più arrabbiati mi rilassai un po’ e accennai un sorriso. 

<< dai vieni ad abbracciarmi anche tu >> disse mia madre rivolgendosi a Zayn. 

<< oddio come siete cresciuti, mi sembra ieri che siete nati … >> disse dopo quell’abbraccio che mi era sembrato durato un’eternità.

<< si noi cresciamo, ma anche tu cresci, non dimenticarti che hai … >> iniziò Zayn ma fu bloccato. 

<< non mi ricordare quanti anni ho ti prego Zayn >>

<< d’accordo non ti ricordo che hai 46 anni >> continuò Zayn.  

<< Zayn … >> disse mia madre che si era alzata dalla sedia.

<< dove vai mamma? >> chiesi io vedendo che si stava dirigendo verso la porta d’ingresso.

<< vado a fare la spesa, volete venire con me? >> disse mentre prendeva il suo giubbino dall’appendi-abiti

<< no, io resta qua a guardare un film >> disse Zayn avviandosi nel salone.

<< anche io, gli faccio compagnia.>> dissi avvicinandomi a mia madre per darle un bacio sulla guancia.

<< allora vado solo io e … Rose >> disse mentre prendeva la borsa.

<< si mamma? >> le dissi girandomi di nuovo verso di lei. 

<< da oggi in poi uscirai solo con i ragazzi che ti dico io … non voglio che ti accada qualcosa di brutto >> disse stringendomi di nuovo in un abbraccio.

<< d’accordo … e stai tranquilla, starò anche io più attenta >>

Così mia madre uscì di casa ed io andai nel salone dove Zayn mi stava aspettando per vedere qualcosa in tv.
 
<< Sei arrabbiato? >> chiesi a Zayn mentre mi sedevo sul divano affianco a lui. 

<< perché dovrei esserlo? >> disse mentre faceva zapping fra i canali.

<< perché ho detto a mamma che è stato Steve a farti questo … e tu non volevi che lo sapesse >> dissi abbassando sempre di più la mia voce.

<< stai tranquilla, non sono arrabbiato … era la cosa migliore da fare e tu lo sapevi fin dall’inizio >> disse questa volta rivolgendosi a me e sorridendo. 
Non sapevo cosa dire e così sorrisi solamente.

<< dai vieni qui, fatti abbracciare >> disse dopo Zayn allargando le braccia. Mi feci stringere dalle sue braccia e forse mi poggiai troppo sul punto dove aveva ricevuto il pugno perché lo sentii lamentarsi: 

<< scusa >> dissi alzandomi. 

<< non ti preoccupare >> disse tirandomi di nuovo verso le sue braccia. 

<< voglio abbracciarti un altro po’>> disse dopo stringendomi ancora fra le sue braccia e accarezzandomi la schiena. 

<< dai vediamoci qualcosa in tv adesso >> dissi mentre mi alzavo ma Zayn mi tirò per la seconda volta fra le sue braccia.  

<< ok, vediamo qualcosa ma voglio restare così >> disse mentre prendeva il telecomando con una mano e con l’altra accarezzava di nuovo la mia schiena. 
 

*Spazio autrice*
Eccomi con un altro capitolo e spero che vi piaccia.
Lo so che non è successo niente di particolare ma io lo considero solo come un capitolo di passaggio :)
Cosa ne pensato di Zayn e Rose? Io lo trovo dolcissimi insieme.
Poi lo so la scusa di Zayn non è una delle migliori ma è stata la prima che mi è venuta in mente.
Comunque spero che mi facciate lo stesso sapere cosa ne pensate.
Un bacio a tutti /e :*


                                                                                                                                                                                                             
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi svegliai a causa del continuo suono del campanello. Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il viso di Zayn, anche lui che dormiva. Mi alzai dal divano il più lentamente possibile cercando di non farlo svegliare; appoggia la sua mano che si trovava sulla mia schiena, sul suo petto e presi il telecomando che aveva nell’altra per poter chiudere la tv ancora accesa. Intanto qualcuno continuava a suonare il campanello, così mi avvicinai alla porta e la aprii pensando che fosse mia madre: 

<< ah, sei tu >> dissi appena vidi Robert che entrava in casa. 

<< ma le chiavi? >> continuai.

<< le ho dimenticate qui >> disse mentre saliva le scale. 

<< comunque … mi saluti in quel modo? >> mi chiese quasi dispiaciuto.

Cercai di trattenermi nel rispondere in modo brusco ma con Robert non riuscivo a parlare con calma, odiavo tutto di lui: quello che faceva, che diceva, il modo in cui si comportava …. Non so questo odio da dove è nato, forse dal fatto che avesse preso il posto di mio padre subito dopo la sua morte, un anno prima oppure dal fatto che non era riuscito a socializzare con me; ma io sapevo solo una cosa … lo odiavo, lo odiavo con tutta me stessa e se non fosse stato per mia madre, a quest’ora starebbe già fuori da questa casa. Per fortuna non ebbi il tempo di rispondergli perché mentre stavo per chiudere la porta sentii una voce familiare; la voce di mia mamma:

 << Rose aspetta, non chiudere >>  la vidi camminare sul vialetto di casa con in mano miliardi di buste.

<< Hey mamma, aspetta che ti aiuto >> dissi andandole incontro.

<< grazie tesoro … ma era Robert quello che è appena entrato? >> mi chiese mentre entravamo in casa.                                      

<< si è andato di sopra … e non mi chiedere cosa stia facendo perché non me ne importa niente >> dissi posando le buste sul tavolo. 

 << va bene non te lo chiedo, voglio sapere di Zayn. Dov’è? >>

<< è sul divano … sta dormendo >> 

<< sta dormendo? Ma Rose sono le 7:30 di sera, vai a svegliarlo e digli che si faccia una doccia … non so da quanto tempo non si lava >> continuò mentre prendeva una pentola e iniziava a preparare la cena. 

<< vado subito >> dissi mentre mi avviavo verso il divano.

Appena arrivai vidi che aveva cambiato posizione; era disteso a pancia sotto con la bocca leggermente aperta, il ciuffo schiacciato e le mani sotto il cuscino. Mi inginocchiai accanto a lui e iniziai ad accarezzargli lentamente la guancia e a quel contatto si lamentò leggermente, poi gli diedi un bacio sulla guancia ma non si lamentò, anzi sorrise mentre continuava a tenere gli occhi chiusi, e infine iniziai a fargli il solletico e iniziò a muoversi:

<< Rose smettila >> disse con gli occhi sempre chiusi.

<< se non apri gli occhi non la smetto >> dissi mentre continuavo con il solletico. 

<< d’accordo li apro >> disse fra i singhiozzi e subito dopo aprii gli occhi. 

<< aperti, contenta? >> mi chiese sedendosi. 

<< si … bhè … non del tutto >> dissi alzandomi. 

<< cosa significa? >>

<< devi andarti a fare una doccia >> a quelle parole si alzò anche lui e mi guardò con gli occhi che sembravano stessero dicendo “Io non prendo ordini da te” e così dissi subito: 

<< ordine della mamma >>

<< è già tornata? >> mi chiese stupito. 

<< Zayn sono le 7:30 >> ma non rispose. Si diresse subito verso le scale e mentre le saliva disse a mia madre:

<< ciao mamma >>

<< ciao Zayn … stai andando a fare la doccia? >> chiese mentre continuava a tenere lo sguardo rivolto verso i fornelli. 

<< si >> fu la risposta di Zayn che ormai aveva già superato tutti i gradini.

<< ok e sbrigati altrimenti non mangerai stasera >> ma questa volta non sentii la voce di Zayn, solo la porta della sua stanza che si chiudeva.

<< posso aiutarti mamma? >> chiesi mentre mi avvicinavo a lei. 

<< se non hai problemi, mi daresti una grande mano >>

<< nessun problema >> dissi sorridendo. 


* * *                          
 

<< La cena è pronta>> urlò per la terza volta mia madre nella speranza che sia Robert che Zayn scendessero giù un cucina. 

<< Arrivo >> disse Zayn dalla sua camera, mentre vidi Robert scendere le scale.  Mi sedetti al mio solito posto, di fronte Robert, mentre mia madre si mise accanto a me.

<< Allora? Come è andato il primo giorno di scuola? >> mi disse mia madre sussurrando mentre aspettavamo ancora Zayn.

 << prima non abbiamo avuto tempo di parlarne>>

<< bene, a parte gli incontri con Steve … >> dissi con gli occhi che iniziarono a riempirsi di lacrime mentre quei ricordi si facevano spazio nella mia testa. 

<< se non fosse stato per Louis … non so davvero cosa sarebbe potuto succedere>> continuai. 

<< aspetta … chi è Louis >>

<< Louis Tomlinson, il ragazzo che mi ha aiutato con Steve la seconda volta che l’ho incontrato … non te lo avevo detto?>>

<< no, non mi avevi detto niente. Comunque … è carino?>>

<< si >> dissi io con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.

<< state parlano di me?>> chiese Zayn mentre entrava in cucina.

<< finalmente ce l’hai fatta>> disse mia madre che si sistemava sulla sua sedia. 

<< dovresti saperlo che faccio tutto con molta calma>> disse mentre iniziava a mangiare.  

Ci furono dei minuti di silenzio durante i quali riuscii a guardare con più attenzione la mia famiglia: mia madre che sorrideva sempre, anche quando c’era qualcosa che non andava, Robert che cercava di avvicinarsi di più a me senza riuscirci, e infine Zayn, il mio fratello gemello, che mi proteggeva sempre e che rischierebbe la sua vita per la mia. Così poteva sembrare una famiglia felice e al completo, ma solo noi sapevamo che mancava una persona all’appello; mio padre. Se ci fosse stato lui al posto di Robert allora potevo dire di far parte di una famiglia felice. Quel silenzio fu rotto da Robert che disse mentre continuava a mangiare:

<< Ragazzi, io e vostra madre dobbiamo dirvi una cosa?>> 

<< giusto, lo avevo dimenticato>> disse mia madre mentre posava la forchetta sul tavolo. 

<< cosa c’è mamma?>> chiesi io preoccupata. Lei e Robert non erano ancora sposati e avevo paura che lo avessero fatto il più presto possibile. 

<< riguarda vostra nonna>> disse mentre ci guardava negli occhi.

A quelle parole mi rilassai un po’ perché capii che non si trattava di un possibile matrimonio fra lei e Robert, ma allo stesso tempo avevo paura per mia nonna, perché era l’unica nonna che era rimasta a me e Zayn e non volevamo che gli accadesse niente.

<< cosa le è successo?>> chiese Zayn ancora più preoccupato, come risposta ai miei pensieri.  

<< ha bisogno di me, non sta bene, ha scoperto di avere un tumore e …>>

<< un tumore?>> chiesi mentre iniziavo a preoccuparmi ancora di più.

Mia nonna già aveva avuto un tumore e lo aveva sconfitto, ma un altro non so se poteva sconfiggerlo … 

<< io e vostra madre quindi abbiamo deciso di andare a vivere per qualche mese da lei in Irlanda>> disse Robert sorridendole.

<< vengo anche io>> disse Zayn ancora più preoccupato. Lui era quello che ci teneva di più alla nonna e capivo la sua preoccupazione.

<< no Zayn, mi dispiace ma resterai qui con Rose … non posso farti perdere dei mesi di scuola per venire con me>> 

<< ma mamma ha un altro tumore ti rendi conto? Voglio starle vicino, non voglio …>> iniziò Zayn ma fu interrotto da mia madre.

<< Zayn! Non replicare ho già deciso … mi dispiace ma non posso accontentarti>>

<< e quando partite?>> chiesi per evitare che iniziasse una discussione tra loro due.

<< domani pomeriggio verso le 5>> disse Robert. 

<< io vado in camera>> disse Zayn alzandosi e andando verso le scale.

<< Zayn torna subito qui>> gli urlò mia madre ma lui continuava a salire, come se nessuno gli avesse detto niente. 
Mia madre stava per alzarsi e seguirlo quando la bloccai:

<< mamma tranquilla vado io da lui, tu sistema le tue cose >> dissi mentre andavo anche io verso le scale.
 

* * * 

 
Arrivai davanti la porta della camera di Zayn ma aspettai prima di bussare, sapevo come si sentiva in quel momento, ci tenevamo moltissimo alla nonna e sapere che non stava bene non era una bella notizia. Zayn poi non la considerava come una nonna ma come una seconda mamma e dopo la morte di papà perdere anche lei non so cosa potrebbe causargli. Bussai per la prima volta ma non ebbi nessuna risposta, così ci riprovai una seconda e poi una terza volta, senza che Zayn rispondesse e allora decisi di aprire la porta e di entrare:

<< Zayn …>> dissi mentre entravo nella stanza. 

<< Rose vattene! Voglio stare da solo>> mi disse mentre teneva la testa rivolta verso il cuscino del suo letto. Io non lo ascoltai e mi sedetti sul letto vicino a lui.

<< ti avevo detto di andartene>> mi disse continuando a non guardarmi. 

<< ed io ti dico che non me ne vado>>

<< tu mi hai aiutata e mi hai ascoltata quando ne avevo bisogno e adesso farò la stessa cosa con te>> dissi dopo essermi distesa accanto a lui.

<< io non ho bisogno di te>> 

<< io credo di si invece>> dissi mentre iniziai ad accarezzargli la nuca. 

<< ti sbagli>> 

<< se mi sbaglio allora, dimmi che non hai bisogno di me guardandomi negli occhi>> a quelle parole mi guardò negli occhi e per la prima volta lo vidi piangere.
Non lo avevo mai visto con gli occhi rossi e pieni di lacrime, lo avevo sempre visto come un ragazzo forte e che riusciva a controllare le proprie emozioni; è stato da quel suo diverso comportamento che capii che aveva davvero bisogno di me, anche se non lo ammetteva. Mi guardò per un po’ negli occhi, cercava di parlare ma le parole gli morivano in gola, quello che riuscì a fare fu solo buttarsi fra le mie braccia e piangere ancora:

<< non posso farlo, non è vero quello che ho detto, io ho bisogno di te più che mai>> disse mentre continuava a piangere.

<< mi vuoi dire cosa c’è che non va?>>

<< no >> disse di nuovo. 

<< come pretendi che ti aiuti se non mi dici cosa c’è che non va?>> ma non mi rispose, continuava a piangere e rimanere in silenzio.

<< io so perché non vuoi parlare>> dissi alla fine.

<< perché?>> mi chiese mentre si alzava per sedersi sul letto.

<< perché sei un ragazzo e perché credi che i ragazzi non devono essere aiutati da qualcuno ne tantomeno da ragazze>>

 << ho indovinato?>> gli chiesi mentre incontravo il suo sguardo. 

<< si >> disse mentre arrossiva leggermente. 

<< ma ti rendi conto della stupidaggine che stai dicendo?>>

<< Rose lasciami in pace ok?>> mi disse mentre si alzava dal letto. 

<< no, non ti lascio in pace perché hai bisogno di aiuto, non pensare che è da deboli ricevere aiuto perché non è così. Tutti devono essere aiutati anche quelli che dicono di no. >> dissi mentre mi alzavo anche io per raggiungerlo e guardarlo negli occhi; sapevo infatti che se ci saremmo guardati un po’ negli occhi sarebbe riuscito a parlare. 

<< Zayn guardami>> dissi mentre lo facevo fermare vicino al muro dove era appoggiato il suo letto.

<< cosa c’è che non va?>> gli chiesi per la seconda volta. 

<< ho paura per la nonna, ho paura di perdere anche lei. Abbiamo già perso papà e anche se non lo faccio vedere sto ancora male per questa perdita. Vedo Robert al suo posto e penso che poteva essere ancora qui con noi, vedo Robert e provo odio nei suoi confronti, lo vedo e non ho voglia di chiamarlo papà, solo ad immaginarlo così mi viene la nausea. Quindi solo il fatto di perdere anche la nonna mi fa stare male, non voglio perderla, almeno non ancora … >> disse mentre mi abbracciava di nuovo e iniziava di nuovo a piangere. 

<< per questo volevo andare con la mamma, anche se c’è Robert, perché se non ce la farà almeno starò lì con lei , potrò dire che sono stato l’ultima persona che ha visto, potrò dire di essere stato con lei fino alla fine e potrò dire di non averla abbandonata quando aveva bisogno di me>> continuò questa volta con molta difficoltà a causa dell’enorme quantità di lacrime che gli scendevano dagli occhi. 

<< Zayn …>> iniziai ma non riuscii a parlare, le parole mi si fermarono in gola; non avevo mai sentito Zayn sfogarsi in quel modo, non immaginavo che per lui contava così tanto la nonna, non sapevo che anche lui odiava Robert …

<< cosa posso fare?>> furono queste le uniche parole che uscirono dalla mia bocca e che dissi vicino il suo orecchio mentre continuavo ad abbracciarlo.  

<< niente, voglio solo che dormi di nuovo con me>>  questa volta mi guardò negli occhi. Non risposi subito, ci furono secondi di silenzio durante i quali vidi nei suoi occhi che aveva veramente bisogno di me, che solo il fatto di dormire con lui lo avrebbe fatto stare meglio.

<< va bene, dormirò di nuovo con te>> dissi mentre mi distendevo sul suo letto sotto le coperte e lui si metteva vicino a me. 

<< grazie Rose>> disse sorridendo leggermente.

Intanto mi fece appoggiare la mia testa sulla sua spalla, mi strinse al suo corpo con le sue braccia e mi accarezzò lentamente la schiena; vidi l’orario, erano le 10 e anche se non ero ancora stanca mi addormentai grazie alle carezze di Zayn e ai suoi respiri regolari sulla mia guancia. 
 

*Spazio autrice*
Ecco un altro capitloo, cosa ne pensate? Devo essere sincera stavo quasi per piangere mentre scrivevo la parte di Zayn che parla della nonnna :(  mi ha ricordato quando io ho perso mia nonna materna e anche se ero molto più piccola mi ricordo tutto di lei ...
Vabbè lasciando stare questa cosa e tornando alla storia. Cosa ne pensate di tutta la storia fino ad adesso? Spero di leggere qualche voatra recensione ... anche negativa (se ne sentite il bisogno ovviamente :p)
Un bacio e alla prossima.
P.S. cercherò di aggiornare il prima possibile. 
                                                       

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Mi ero svegliata presto quella mattina, erano le 6 quando mi ero alzata dal letto e non ero più riuscita ad addormentarmi.
Avevo pensato a tutto quello che mi aveva detto Zayn la notte precedente, a come si era sfogato e per la prima volta aveva parlato dei suoi problemi con qualcuno, a come aveva capito che essere aiutati non significava essere deboli.
Nonostante mi ero svegliata presto, adesso alle 8 non ero ancora pronta e mi preparavo di corsa come al solito.

<<Rose sei pronta?>> mi disse Zayn che mi stava aspettando per andare a scuola.

<< Eccomi! Si può sapere perché la mattina vai di fretta mentre durante il resto della giornata no?>> gli chiesi mentre scendevo le scale. 

<< c’è qualcosa che non va in te>> continuai mentre entravo in cucina.

<< ciao mamma, noi andiamo>> dissi dopo averle dato un bacio sulla guancia. 

<< Non fate casini>> disse come ogni giorno da quando avevamo iniziato la scuola a sei anni. 

Uscii dalla cucina, presi il mio zaino che si trovava vicino la porta d’ingresso e seguita da Zayn uscii di casa.  Camminammo come sempre sul lungo marciapiede e quando Zayn non vide Logan che ci aspettava al suo solito posto disse:

<< ma dov’è Logan?>>

<< ha detto che non viene>>

<< il secondo giorno di scuola e già non viene>> disse quasi arrabbiato.

<< guarda che lui ha un lavoro, non è come te che stai a casa tutto il giorno>>

<< non significa niente>>

<< Zayn …>> inizia ma mi bloccai subito.

<< lasciamo perdere tanto non capiresti>> dissi chiudendo la discussione.

<<stamattina quando mi sono svegliato non c’eri, mi vuoi dire a che ora ti sei svegliata?>>

<< alle 6 e non sono più riuscita a dormire>>

<< adesso voglio farti io una domanda … perché la mattina vai di fretta? Tu fai tutto con calma, l’anno scorso la mattina eri sempre l’ultimo ad uscire di casa>> continuai. 

<< sono cambiato Rose, non mi piace più fare le cose con calma>> disse guardandomi negli occhi. 

<< non credo che sia questa la ragione>>

<< credi quello che vuoi, ma quello che ti ho detto è la verità>>

Non riuscii a convincere Zayn a dirmi la vera ragione per quel suo comportamento perché arrivammo a scuola.
Eravamo arrivati come la mattina prima, al suono della campanella e già per la seconda volta avevamo rischiato di arrivare in ritardo.  

<< è già la seconda volta che arriviamo al suono della campanella e non dire che non è colpa tua>> mi disse vicino l’orecchio mentre ci dirigevamo verso l’aula di inglese.

Non gli risposi perché quella mattina era di cattivo umore e non volevo litigare con lui, così presi un bel respiro e spinsi via quella voglia che avevo di rispondergli. Ero una ragazza che non si arrendeva facilmente, non riuscivo a stare in silenzio se qualcuno parlava alle mie spalle oppure mi incolpava per qualcosa che non avevo fatto; mi dava fastidio. Per colpa di Zayn adesso anche io ero di cattivo umore e non sapevo come sarebbe potuta continuare la mia giornata, con mio fratello in quello stato. Arrivammo in classe e vidi una cosa che mi fece subito calmare e sul mio viso comparve un sorriso a 32 denti; avevo visto Louis Tomlinson, il ragazzo che mi aveva salvato e che mi piaceva anche … era seduto come la mattina precedente al primo posto, di fronte la cattedra e da solo, ma questa volta sembrava diverso, sembrava … felice. La professoressa entrò subito dopo di noi e io mi sedetti al mio solito posto vicino Zayn, non potevo sedermi vicino a Louis, anche se lo desideravo con tutta me stessa, perché altrimenti lui sarebbe rimasto da solo e non volevo farlo arrabbiare ancora di più. Quella mattina riuscii a seguire la lezione anche se qualche volta vedevo davanti i miei occhi il viso di Louis, i suoi occhi azzurri, la sua bocca …. Suonò la campanella e stavo per alzarmi per andare alla prossima lezione, ma quando mi girai mi trovai davanti Louis:

<< ciao Rose, come stai?>> mi chiese. 

<< bene, grazie. Tu?>>

<< abbastanza bene>> disse sorridendo.

<< volevo chiederti se …>> iniziò ma fu interrotto da Zayn.

<< Rose, non mi presenti il tuo amico?>>

<< giusto. Zayn lui è Louis, il ragazzo che mi ha aiutato con Steve. Louis lui è Zayn, il mio fratello  gemello>>

<< gemello? Non vi assomigliate per niente>> disse Louis spalancando gli occhi per la sorpresa.

<< ce lo dicono in molti>> dissi io. 

<< comunque piacere di conoscerti Zayn>> disse porgendogli una mano.

<< il piacere è tutto mio … grazie per aver aiutato mia sorella>> disse Zayn stringendogli la mano.

<< non ti preoccupare, l’ho fatto con piacere … Rose comunque volevo chiederti se …>> ma fu interrotto di nuovo da Zayn. 

<< Rose dobbiamo andare, abbiamo chimica adesso e se facciamo tardi il professore ci uccide>> disse alzandosi e prendendo il suo zaino. 

<< è vero! Louis tu ora hai chimica?>> chiesi mentre anche io mi alzavo. 

<< no, ho letteratura>>

<< allora ci vediamo dopo e mi dici quello che volevi dirmi prima>> dissi dandogli un bacio sulla guancia prima di uscire dalla classe e raggiungere Zayn.
 

* * * 
 

<< Ci sta facendo aspettare troppo>> disse Zayn che si era seduto su un muretto. 

<< allora vai a casa, non ti sto obbligando a rimanere>> dissi io, forse troppo brusca

Stavamo aspettando Louis, lo avevo incontrando nei corridoi e mi aveva detto di aspettarlo qui perché mi doveva dire quello che non era riuscito a dirmi in classe. Ma era in ritardo e Zayn si stava scocciando ad aspettare.  

<< Rose cosa c’è che non va? Sei nervosa …>> mi disse Zayn mentre si alzava dal muretto per raggiungermi. 

<< non sono io quella nervosa, sei tu che da stamattina mi tratti in un modo orribile e non so per quale ragione>>  non mi rispose perché arrivo Louis.

<< ragazzi scusate il ritardi ma il professore mi ha trattenuto …>> iniziò a scusarsi ma lo bloccai. 

<< non ti preoccupare, stavamo aspettando da cinque minuti, vero Zayn?>> dissi girandomi verso di lui che però non c’era; lo vidi invece allontanarsi sempre di più. 

<< Zayn dove vai?>> dissi. 

<< a casa>> urlò senza nemmeno girarsi.

<< cosa gli è preso?>> chiese Louis vedendo quella scena. 

 << niente è solo una brutta giornata … allora? Cosa volevi dirmi?>> gli chiesi cambiando argomento. 

<< ecco … volevo chiederti se …>> lo vidi prendere fiato e poi parlare di nuovo. 

<< se ti andava di stare un po’ con me oggi pomeriggio>> disse cacciando tutta l’aria che aveva preso e abbassando lo sguardo verso l’asfalto. 

<< certo, sarebbe fantastico>> dissi entusiasta per quella proposta.
Louis infatti mi piaceva e l’idea di uscire con lui mi entusiasmava moltissimo, e poi avevo bisogno di stare per un po’ lontano da Zayn che quel giorno non era di buona compagnia.

<< va bene se ti passo a prendere verso le 4? Andiamo in un bar e ci conosciamo meglio … >> 

<< alle 4 va benissimo>> gli dissi e vidi che a quelle parole sorrise, mentre mi guardava negli occhi.

<< io vado, ci vediamo alle 4>> dissi mentre iniziavo a camminare verso casa.  

<<aspetta ma torni a piedi? >>

<< si, non ho ancora una macchina>> 

<<Bhé io invece ce l’ho vuoi che ti accompagno?>> chiese soddisfatto.

<< non hai problemi?>> chiesi titubante.

<< nessun problema>> disse sorridendo ancora più forte.

<< vieni, la macchina è di qua>> continuò mentre mi indicava il posto dove era parcheggiata la sua macchina.


 
*Zayn’ pov*

<< Rose possiamo parlare?>> chiesi mentre entravo lentamente nella sua camera.

Erano le 3:30 e da quando era tornata da scuola con Louis, si era chiusa nella sua stanza e non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo. 

<< Zayn adesso non posso, parliamo dopo>> disse mentre continuava a prepararsi. Indossava un pantalone aderente nero, una maglietta lilla e un paio di scarpe con il tacco nere. 

<< è importante?>> mi chiese dopo, vedendo che ero rimasto in silenzio per un po’. 

<< no, tranquilla niente di importante>> dissi sforzandomi di sorridere.

<< ma dove vai?>> le chiesi dopo curioso.

<< esco un po’ con Louis>> disse mentre si truccava leggermente gli occhi.

Appena sentii il nome di Louis mi irrigidii, ma sfortunatamente non passai inosservato a Rose.  

<< Zayn cosa c’è?>>

<< niente, è solo che non mi piace quel tipo>> dissi abbassando lo sguardo. 

<< lo hai detto anche quando stavo con Steve>>

<< si, e guarda come è andata a finire>> per un attimo il sorriso svanì dal suo viso ma ne ricomparve subito un altro. 

<< lo so … ma con Louis è diverso, lui è diverso>>

<< ma se lo conosci appena … e poi anche Steve ti sembrava diverso>> continuai.

Lo so, ero uno stronzo, volevo rovinare a tutti i costi quella sua uscita, ma mi comportavo così perché consideravo Rose più che una sorella ed ero un tantino geloso …

<< mi sbagliavo …>> iniziò ma vidi che non riuscì a continuare e così: 

<< forse è meglio che me ne vada, divertiti con Louis e ricordati che mamma e Robert partono verso le 5>> le dissi mentre uscivo dalla camera. 

<< tranquillo, non me ne dimenticherò>> disse dopo che avevo chiuso la porta, ma riuscii lo stesso a sentirla.

Appoggiai un po’ la testa sulla porta della sua camera e quando capii che era quasi pronta per uscire, scesi di corsa le scale e appena arrivato nel salone mi tuffai sul divano. Nascosi la testa sotto il cuscino e senza volerlo delle lacrime iniziarono a scendere dagli occhi. Piangevo perché desideravo essere al posto di Louis in quel momento, perché desideravo avere abbastanza coraggio per dirle tutto, per dirle che per me non era solo una sorella e che un po’ alla volta mi stavo innamorando di lei; sapevo però che era sbagliato innamorarsi della propria sorella, che non ci si poteva innamorare di una sorella, ma si dice che al cuore non si comanda quindi perché dovrei comandare al mio? Ogni volta che stavo con lei sentivo le farfalle nello stomaco, avevo sempre la pelle d’oca, il cuore mi batteva all’impazzata e a volta facevo fatica a respirare; un solo suo tocco e andavo in paradiso, guardavo nei suoi occhi azzurri e tutto il mio corpo andava in tilt. Non riuscivo a starle per molto tempo lontano e per questo le chiedevo spesso di dormire con me, perché mi bastava solo stringerla fra le braccia per stare bene. Avevo però paura di dirle tutto, avevo paura della sua reazione, in fondo eravamo fratelli e non credo che lei provi dei sentimenti che sono più dell’affetto che si prova per un fratello, e l’idea di starle lontano solo perché le avevo detto tutto mi faceva stare male. Mi faceva stare ancora più male però, starle così vicino e non poterle dire che la amavo, non poterle dare un bacio, e per questo anche se con molta difficoltà, mi stavo comportando male nei suoi confronti; speravo che così avrebbe iniziato ad odiarmi e si sarebbe allontanata da me … almeno lo speravo. 

<< Zayn …>> non sentii Rose arrivare e così mi vide.

<< cos’hai?>> disse mentre si avvicinava al divano pronta per abbracciarmi.
Possibile che non mi odi ancora? Mi alzai velocemente e asciugai le lacrime con il dorso delle mani.

<< Rose lasciami in pace. Vai da Louis … io sto bene>> dissi brusco. 

<< non è ancora arrivato>>

<< Rose ho detto che sto bene>> mi alzai quasi urlando. Sentimmo il clacson della macchina di Louis e subito si alzò anche lei dal divano.

<< quando ti sei calmato fammelo sapere>> disse arrabbiata mentre si dirigeva verso la porta d’ingresso. 

<< contaci>> dissi io mentre salivo le scale.

<< non so proprio cosa ti sia preso Zayn, sei cambiato …>> continuò mentre usciva di casa.

<< te lo avevo detto che ero cambiato>> le risposi dal piano superiore, anche se sapevo che non mi aveva sentito.

Aprii la porta della mia camera e mi buttai, questa volta, sul mio letto, nascosi di nuovo la testa sotto il cuscino e iniziai di nuovo a piangere.  
 
 
*Rose’s pov*

<< Non sapevo che venissimo in questo bar>> dissi a Louis mentre scendevo dalla macchina.

<< non ti piace? Possiamo andare da un’altra parte …>> iniziò, ma lo bloccai. 

<< va bene questo, è solo che qui lavora un mio amico>>                                                                                                                                
<< quel ragazzo che sta sempre con te e Zayn?>> chiese mentre apriva la porta del bar per farmi entrare.

<< si …>>

 Appena entrai cercai con gli occhi Logan e quando lo vidi dietro il bancone andai verso di lui dicendo:

<< Hey barista>>

<< Rose! Cosa ci fai qui?>> mi chiese dopo avermi dato un bacio sulla guancia.

<< sono qui con lui. Logan, lui è Louis. Louis lui …>>

 << il ragazzo che ti ha aiutata con Steve?>> disse interrompendomi. 

<< si, vedo che sono diventato famoso>> disse Louis al mio posto.

<< oh si amico, sei diventato famoso eccome>> disse Logan sorridendo. 

<< comunque piacere di conoscerti Louis>> continuò porgendogli la mano.

<< il piacere è tutto mio>> disse Louis stringendo la mano. 

<< Rose vado un attimo in bagno, puoi prendere tu qualcosa da bere?>> disse mentre si alzava dalla sgabello dove eravamo seduti. 

<< certo!>> gli risposi sorridendo.

Lo vidi allontanarsi mentre si dirigeva verso il bagno finché non scomparve dietro la porta. Iniziai a pensare, pensare a Zayn e cercavo di capire la ragione per la quale si comportava così, ma non mi veniva in mente niente …

<< Rose cos’hai? Sei … pensierosa>> vidi Logan che mi fissava preoccupato e a quel punto mi venne in mente un’idea; potevo chiedere a Logan. 

<< posso chiederti una cosa?>>

 << per tua fortuna non c’è nessuno che ha bisogno di me in questo momento, quindi … chiedimi tutto>> 

<< tu e Zayn state diventando molto amici giusto?>> chiesi. 

<< si, diciamo che ci stiamo conoscendo meglio …>> 

<< e ti ha raccontato molte cose su di lui?>>

<< Rose perché queste domande?>> mi rispose con un’altra domanda, tipico di quel ragazzo. 

<< perché voglio sapere se sai perché ha iniziato a comportarsi male con me>>

<< Rose io … non posso>> iniziò evitando il mio sguardo. 

<< perché no?>>

<< perché gli ho promesso che non avrei detto niente a nessuno>> mi disse sempre evitando il mio sguardo.

<< Logan ti prego, non voglio avere un rapporto del genere con Zayn … è mio fratello>> 

<< Rose, Zayn è … innamorato>> disse dopo aver respirato profondamente.

<< è innamorato e mi tratta così? Cosa c’entro io?>>

<< non posso dirtelo,mi dispiace. Posso solo dirti che è una ragazza che non potrà mai avere … e sta male per questo>>

<< perché? Perché non potrà mai averla?>> chiesi, testarda come sempre;in questo assomigliavo molto a mia madre e non me ne vergognavo per niente.

Sfortunatamente arrivò Louis e così Logan poté fare a meno di non rispondere.

<< Eccomi. Allora, cosa hai preso?>> non risposi perché me ne ero completamente dimenticata, ma per fortuna Logan parlò prima che Louis potesse chiedermi qualcos’altro. 

 << ecco due birre per voi>> disse sorridendomi.

<< perfetto, andiamo a sederci a quel tavolo?>> mi alzai con lui e mentre mi sedevo, mi girai verso Logan e gli sorrisi. 
 

*Spazio autrice*
Ok dichiaro ufficialmente questo capitolo come il mio preferito (ovviamente solo per ora :p)
E sapete perchè? Perchè qui le cose iniziano a complicarsi, si inizia ad entrare nel vivo della storia ... iniziando con Zayn che cerca di ostacolare l'uscita di Rose e Louis perchè la considera più di una sorella e finendo con l'incontro tra quei due per conoscersi megli :D
E voi cosa ne pensate? Intendo del capitolo, di Zayn e della sua gelosia e di Rose e Louis?
Spero tantissimo che questo capitolo vi sia piaciuto a voi quanto a me e che potrò leggere qualche vostra opinione.
Un bacio e alla prossima ;)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


<< Allora ricapitolando, vivi a Londra da due anni da solo, sei al quarto anno di liceo per la seconda volta perché sei stato bocciato, quindi hai 18 anni ed è per questo che hai la macchina … giusto?>> dissi a Louis mentre anche lui finiva la sua birra. 

<< giustissimo>> disse sorridendo mentre posava la bottiglia sul tavolo. 

<< adesso vediamo se ricordo io qualcosa di te … vivi a Londra da tre anni, hai un fratello gemello che però non ti assomiglia per niente, hai avuto un ragazzo che … sappiamo cosa ha fatto, e non hai amici a parte Logan>>

<< si hai detto quasi tutto, hai dimenticato una cosa>>

<< no, sono sicuro di aver detto tutto>>  mi disse spaesato. 

<< pensaci, io intanto vado un attimo da Logan>> e detto questo mi avviai verso il bancone dove Logan stava dando una tazza di cappuccino ad una ragazza.

<< allora come ti chiami? Posso darti il mio numero e …>> le chiese, ma questa semplicemente si alzò e si allontanò il più possibile dal bancone.

<< un’altra buca Logan?>> gli chiesi mentre ridevo.

<< non è divertente Rose>> mi disse mentre puliva con uno straccio il bancone. 

<< comunque … cosa vuoi? Vuoi prendere qualcos’altro?>> mi chiese senza guardarmi in faccia. 

<< volevo solo finire la chiacchierata che stavamo facendo prima>>

<< no Rose, non ti dirò più niente, già ho detto troppo>>

<< ma perché no?>> chiesi un pò innervosita.

Zayn era mio fratello, avevo il diritto di sapere cosa gli stava succedendo, avevo la priorità sugli altri. E si, mi dava fastidio che Logan sapesse più di me  
<< perché spetta a Zayn raccontarti queste cose e quindi, sarà lui a dirtele quando vorrà>>mentre cercava di evitare in tutti i modi il contatto con i miei occhi.

<< Logan …>> iniziai ma subito fui bloccata.  

<< Rose è inutile non ti dirò più niente … vai da Louis che ti sta aspettando>> disse mentre indicava con l’indice Louis.

Senza dire una parola gli diedi le spalle e andai verso il tavolo.

<< allora ci hai pensato?>> gli chiesi mentre tornavo a sedermi al mio posto.

<< si … ho dimenticato di dire che tuo padre è morto un anno fa>>  a quelle parole il sorriso dalla mia faccia scomparve e Louis cercò di tirarmi di nuovo su il morale.

<< Rose, mi dispiace, non volevo farti stare male … dai andiamo a fare un giro>>

<< no tranquillo, sto bene>> dissi sforzandomi di sorridere.

È vero era passato già un anno dalla morte di mio padre, ma è come se fosse successo tutto solo il giorno prima, si dice che dopo qualche mese il dolore che provi all’inizio diminuisce, e ogni giorno che passa ci si abitua sempre di più alla mancanza di una persona. Con me però non era successo niente di tutto questo, anzi era accaduto il contrario; mio padre mi mancava sempre di più ogni giorno che passava e quel dolore che doveva scomparire, era invece sempre più forte …

 << comunque non è solo questo che avevi dimenticato>> dissi cacciando quei pensieri via dalla testa.

<< dimmi tu cosa ho dimenticato allora, perché non mi viene in mente più niente>> disse sbuffando e arrendendosi.

<< hai dimenticato di dire che oltre a Logan ho anche un altro amico>>

  << ma non me lo hai detto>> disse per giustificarsi.  

<< guarda che sei tu >> dissi sorridendo. 

<< davvero? >> chiese incredulo sorridendo a sua volta. 

<< si … perché sei così … ?>> non mi vennero le parole, ma Louis capì subito cosa volevo dire.

<< Bhé perché anche io non avevo molti amici e quei pochi che avevo erano tutti ragazzi … non ho mai avuto una ragazza come amica e tantomeno non sono stato mai fidanzato>> mi disse.

Non potevo credere a quelle parole; un ragazzo così dolce e premuroso, così carino e con due occhi che ti fanno mancare il respiro  non era mai stato fidanzato, non aveva mai attirato l’attenzione di una ragazza.  

<< ora ce l’hai>> dissi alzando le spalle e sorridendo per l’ennesima volta.

Sentendo quelle parole però non mi rispose, al contrario si alzò, fece alzare anche me e mi strinse in un abbraccio.
Riuscii a sentire il suo profumo, sapone, forse al muschio bianco, che mi fece andare in tilt e intanto sentivo le sue mani che spingevano sulla mia schiena. Solo per un attimo pensai che forse mi stavo innamorando di quel ragazzo, ma cancellai subito quell’ipotesi dalla mia mente perché lo conoscevo appena e non volevo rischiare, come invece avevo fatto con Steve. Avrei voluto che quel momento fosse durato un po’ di più ma sentii il mio telefono squillare.

<< scusa, devo rispondere>> dissi liberandomi da quell’abbraccio, dopo aver letto il nome “Zayn ” sul display del cellulare. 

<< tranquilla …>> mi disse sorridendo mentre ritornava a sedersi. Io invece rimasi alzata, aprii il cellulare e dissi: 

<< Zayn cosa c’è?>>

<< Rose, dove cazzo sei?>> mi disse arrabbiato, mentre urlava.

<< sono con Louis, te lo avevo detto >> dissi giustificandomi. 

<< Rose ma hai visto che ore sono? sono le cinque e un quarto … >>  

<< e allora?>> dissi interrompendolo subito.  

<< mamma e Robert dovevano già essere in aeroporto e invece sono ancora a casa che ti stanno aspettando>>

<< merda … me ne sono dimenticata. Arrivo subito, dammi due minuti>> dissi chiudendo la chiamata senza nemmeno aspettare una sua risposta.

<< cosa è successo?>> chiese Louis mentre si alzava dalla sedia.

<< puoi accompagnarmi a casa? Avevo dimenticato che mia madre doveva partire alle cinque e …>> dissi mentre prendevo la borsa dalla sedia, ma non riuscii a finire la frase.

<< tranquilla, non darmi spiegazioni … andiamo>> disse mentre si avviava verso la porta del bar.

<< Logan io vado, ci vediamo domani>> gli dissi appena arrivai vicino al bancone.

<<certo … ciao Rose>> disse sorridendo. Io gli sorrisi a mia volta e appena uscita dal bar, entrai nella macchina, aiutata da Louis. 

* * *  
 
<< Mamma scusami, avevo dimenticato tutto>> dissi entrando di corsa in casa e sbattendo la porta dietro le mie spalle.

Louis aveva praticamente corso con la macchina per arrivare il prima possibile a casa, quando arrivammo lo ringrazia più di una volta e prima di scendere gli diedi un bacio sulla guancia … mi sembrava un tipo apposto e non avrei sprecato un’opportunità di avere un altro amico.

<< non preoccuparti tesoro …>> disse mia madre, che dopo essersi alzata dal divano su cui era seduta, si avvicinò a me e mi abbracciò.

Riuscii intanto a vedere Zayn e Robert alzarsi dal divano a loro volta e salutarsi, non potevo credere a quello che stavo vedendo, Zayn che abbracciava Robert e lo faceva anche con un certo affetto, come se in un modo o nell’altro, in quel momento, Robert fosse nostro padre ….
Mi allontanai dalle braccia di mia madre per non farle perdere altro tempo e lo stesso fece Zayn con Robert.

<< sarà meglio andare adesso>> disse quest’ultimo mentre si avvicinava a me. 

<< non mi abbracci?>> chiese. 

<< no … se vuoi posso stringerti la mano, ma non ti abbraccio>> dissi quasi disgustata.  

<< è già qualcosa>> disse sorridendo, mentre mi porgeva la mano. Gliela strinsi e per un attimo guardai nei suoi occhi, ma subito distolsi lo sguardo.

<< andiamo caro?>> gli chiese mia madre mentre poggiava una sua mano sulla sua spalla.  

<< certo, andiamo>> disse mentre prendeva l’unica valigia che era rimasta in casa, per poi uscire seguito da mia madre.

Andai verso la porta per salutare un’ultima volta mia madre, che strinse di nuovo me e Zayn in un abbraccio, mentre Robert entrava in macchina:

<< vi voglio bene e anche se siete cresciuti, rimarrete sempre i miei piccolini>> ci disse mentre sentivamo il clacson della macchina suonare.

<< meglio che vada>> disse mentre allontanandosi da noi, si dirigeva verso l’auto.

Si girò di nuovo verso di noi e vidi una lacrima attraversarle il viso:

<< non fate casini e … state attenti>> disse quasi sussurrando.

<<stai attenta anche tu, mamma>> disse Zayn che era rimasto dietro di me. 

<< si, e fai buon viaggio >> dissi io mentre la vidi entrare in macchina.

Sentimmo il motore della macchina accendersi, di nuovo il clacson della macchina, vedemmo nostra madre che ci salutò di nuovo dal finestrino e poi la macchina iniziò a muoversi, allontanandosi sempre di più.
Quando ormai non riuscimmo più a vedere la macchina, sentii Zayn subito entrare in casa, mentre io rimasi un altro po’ fuori ; non so per quale motivo, ma avevo bisogno di stare lì fuori a guardare … il nulla. Decisi di rientrare solo quando capii che Zayn stava salendo al piano di sopra, così corsi dentro e chiusi la porta, sbattendola per la seconda volta.

<< Zayn aspetta, devo chiederti una cosa>> dissi. 

<< cosa c’è?>> mi chiese mentre si fermava a metà delle scale con in mano una bottiglia di acqua. 

<< Louis mi ha portato al bar dove lavora Logan e gli ho chiesto se sapeva perché mi trattavi così>> iniziai a dire pensando a quello che mi aveva raccontato Logan.

<< e cosa ti ha detto?>> mi chiese mentre scendeva lentamente ogni gradino che aveva già salito. 

<< Bhé … mi ha detto che sei innamorato>>

<< sapevo che non dovevo fidarmi di lui … ti ha detto qualcos’altro?>>

<<  no … ha detto che ti aveva fatto una promessa e voleva rispettarla>> dissi mentre, non so per quale ragione, indietreggiavo.

<< ha fatto bene>> disse mentre ricominciava a salire le scale.

<<io però voglio sapere cosa c’entro io … perché mi tratti così se ami una ragazza?>>

<< perché non posso stare con lei, non potrò mai averla>> disse con voce tremante mentre continuava a salire.

In un certo modo sentii che quello era il momento per chiedergli tutto, sapevo che era il momento giusto per sapere tutto, era quello il momento in cui si sarebbe sfogato … o almeno era quello che volevo credere. Così corsi dietro di lui, superandolo, mentre lo bloccai nel corridoio al piano di sopra.

<< perché non potrai mai averla? E perché te la prendi con me? Ti prego Zayn parla … voglio aiutarti>> 

<< non ti dirò niente, Rose. È una cosa che voglio risolvere da solo e … non puoi aiutarmi>> a quelle parole sapevo che si stava chiudendo in sé e se lo avesse fatto non avrebbe mai più parlato con qualcuno dei suoi problemi … ancora una volta.

Tentai un’ultima volta, non volevo che mio fratello si chiudesse di nuovo con le persone, volevo aiutarlo:

<< Zayn ti prego, voglio aiutarti, non voglio che mi tratti in questo modo e non voglio nemmeno che tu stia male>> disse obbligandolo a guardami negli occhi.

<< Rose, io …>> speravo che quelle parole volesse dirmi “D’accordo di dirò tutto”, ma abbassò lo sguardo e mi superò, entrando nella sua camera.

A quella sua reazione mi sentii tradita perché prima Zayn si fidava di me più di qualsiasi altra persona, mi raccontava tutto e si confidava; adesso invece sembra che mi abbia messo all’ultimo posto nella sua lista, come se fossi la persona di cui si deve fidare il meno possibile. Avevo bisogno di stare da sola, con l’unica persona che mi capiva a parte Zayn, con quella persona che mi mancava più di qualunque altra e che da qualche mese non andavo più a trovarla; avevo bisogno di stare un po’ da sola con mio padre, così scesi al piano di sotto, presi la borsa e senza dire niente uscii di casa.

 
*Louis’ Pov*

Ero in quel cimitero da non so quanto tempo, forse da un paio d’ore  o di più, ma il fatto era che non volevo tornare a casa e stare di nuovo da solo. Non volevo tornare in quella casa che mi ricordava tutto di loro, in quella casa dove avevamo vissuto felicemente solo per qualche mese, in quella casa che ormai non mi dava più conforto e protezione. Ero seduto davanti alle loro lapidi che non smettevo di fissare, erano passati quasi due anni dalla loro morte e ancora non volevo credere che non li avrei più rivisti. I miei genitori erano morti, in un certo senso, per colpa mia e ogni giorno pensavo che anche io dovevo essere qui, sepolto vicino a loro. Erano morti a causa di un incidente stradale e se non fosse stato per me, a quest’ora erano ancora vivi …

*Inizio Flashback*

Stavamo tornando da una giornata di mare, avevo supplicato i miei genitori affinché ci andassimo perché volevo stare da solo con loro e senza mia sorella. Avevo sedici anni e a volte mi comportavo ancora come un bambino. Eravamo quasi arrivati a casa, quando mio padre perse il controllo della macchina cercando di evitarne un’altra che stava per venirci addosso; poi non ricordo più niente, solo che,  quando mi sono svegliato in quel letto di ospedale scoprii tutto; mio padre morì sul colpo, mentre io e mia madre fummo portati in ospedale, entrambi con un’emorragia interna. Iniziai a piangere per mio padre, e quando mi dissero che anche mia madre era stata portata in ospedale iniziai a sperare che almeno lei fosse viva. Andai così ogni giorno a trovarla, anche se dormiva sempre, le raccontavo quello che facevo in quell’ospedale, i ricordi più belli che avevo di lei, le dicevo che mi mancava e che volevo di nuovo vedere i suoi occhi pieni di vita come sempre. Un giorno però andai a trovarla come sempre, ma appena entrai nella stanza trovai il letto vuoto, un sorriso si formò sul mio viso perché in quel momento pensai solo a mia madre che si era ripresa e che sarebbe tornata di nuovo come prima: 

<< dov’è mia madre? Si è svegliata.>> dissi al medico che entrò subito dopo di me.

<<No, non si è svegliata ..>>

<< e allora dov’è? L’avete portata in un’altra stanza?>> continuai sperando di non sentire uscire dalla sua bocca le parole che stavo pensando. 

<< mi dispiace ma … anche tua madre non ce l’ha fatta>>


*Fine Flashback*


Cacciai quei ricordi dalla mente perché non volevo ricordare come erano morti, non volevo ricordare niente di quel giorno, solo che ero stato io la causa di tutto. Non sapevo mai con chi parlare di questo dolore che provavo ancora oggi, anche perché mia sorella dopo aver saputo che i nostri genitori erano morti, mi lasciò da solo a sedici anni, mentre lei andò a vivere in America; le uniche persone che mi erano rimaste erano loro due, che venivo a trovare ogni giorno. Salutai i miei genitori e iniziai a camminare verso casa, asciugando le lacrime che erano scese, come ogni volta che venivo a trovarli, involontariamente dai miei occhi. Stavo camminando quando vidi una ragazza seduta davanti una lapide che piangeva, mi avvicinai per leggere quello che c’era scritto sopra e l’unica cosa che riconobbi era il cognome di quell’uomo “Evans” 

<< Rose sei tu?>>  chiesi incerto. 

<< Louis?>> mi chiese mentre si girava verso di me.

Era lei, Rose Evans, la ragazza che aveva attirato la mia attenzione dal primo momento che l’avevo vista, la ragazza con la quale stavo bene e che mi faceva dimenticare tutto le sofferenze che portavo dentro di me.

<< cosa ci fai qui?>>mi chiese ancora mentre si asciugava le lacrime con le mani.

<< io … passeggiavo e … >> dissi la prima cosa che mi venne in mente.

Non volevo dirle dei miei genitori, non volevi dirle che anche i miei erano morti a causa di un incidente stradale come suo padre, non volevo che sapesse che anche io sarei potuto morire; non volevo dirle niente perché non volevo la compassione di nessuno, non volevo essere aiutato da nessuno … ma forse era proprio quello di cui avevo bisogno.

<< passeggi … in un cimitero?>> chiese confusa. 

<< si è così … silenzioso e mi piace il silenzio. Poi casa mia è molto vicina da qui>> dissi sperando che mi credesse, ma almeno una cosa vera l’avevo detta; casa mia era veramente lì vicino. 

<< tu cos’hai? Perché piangi?>> le chiese per cambiare argomento, mentre mi sedevo vicino a lei.

<< non ce la faccio più>> disse prima di buttarsi fra le mie braccia mentre iniziava di nuovo a piangere.

L’abbracciai più forte che potevo mentre le accarezzavo la schiena. Volevo sentire il suo corpo vicino al mio, i battiti del suo cuore sul mio petto e i suoi respiri sul mio collo, insomma volevo sentirla parte di me.

<< mi vuoi dire cosa è successo?>> 

<< tutto … Zayn che mi tratta da schifo e non so nemmeno il motivo, mio padre che mi manca ogni giorno di più, mia madre che se ne è andata perché mia nonna ha di nuovo un tumore, Robert che prende sempre più spazio in casa e che sta diventando anche simpatico a Zayn …>> disse cacciando tutto il dolore che aveva dentro con quelle parole.

<< Rose … dai calmati, si sistemerà tutto>> dissi mentre continuavo a stringerla fra le mie braccia.

<< invece no, non può sistemarsi tutto, Zayn non so se tornerà come prima, mio padre non tornerà più e sentirò sempre la sua mancanza, mia nonna non so se riuscirà a sconfiggere anche questo tumore>> non ce la facevo più a sentirla piangere, non volevo vederla soffrire e così le presi il viso fra le mie mani e la costrinsi a guardarmi negli occhi:

<< guardami Rose … si sistemerà tutto ok? Te lo prometto …>> iniziò a calmarsi ma non del tutto.

<< non è vero, niente tornerà mai più come prima>>

<< e invece si, fidati anche io ho vissuto una situazione del genere … l’ho superata ed ora sono felice>>

<< Fidati di me, si sistemerà tutto>> continuai.

<< e se non fosse come dici tu?>> mi chiese sempre guardandomi negli occhi. 

<< allora vuol dire che ci saranno dei cambiamenti … ma non soffrirai per sempre>> dissi sorridendo. 

A quelle parole sorrise anche lei, non potevo credere che una ragazza così bella stesse parlando con me, si stesse confidando. 

<< grazie Louis, mi hai aiutata molto>>

<< Rose io …>> iniziai a dire ma non riuscii a finire la frase, perché le mie labbra incontrarono le sue; la stavo baciando e anche lei stava baciando me, non mi aveva respinto e ne ero felice.
*Spazio autrice*
Ecco il capitolo 7, cosa ne pensate? A me piace moltissimo anche perchè Louis e Rose si sono baciati :D
Spero che anche a voi è piaciuto come a me.
Comunque ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/ seguite/ ricordate e ovviamente chi ha recensito. Non sapete quanto mi avete reso felice.
Ora vado, un bacio :* e al prossimo capitolo.
P.S. mi lasciate una piccola recensione? Anche negativa ... non sapete quando vedo una recensione quanto sono felice :p
                                                                                                                                

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


*Rose’s Pov*

Era passato un mese da quando Louis mi aveva baciata per la prima volta nel cimitero ed ero felice di sapere che anche lui provava qualcosa per me, come io per lui. Avevamo però deciso di non dire ancora niente a nessuno; volevamo infatti prima provare per vedere se poteva funzionare e devo dire che stava andando più che bene. Non avrei mai immaginato che dopo la storia con Steve, sarei riuscita a stare con un altro ragazzo fidandomi completamente di lui. Potevo dire che in quel mese ero tornata ad essere felice con Louis, anche se sapevo che non ero completamente felice; Zayn infatti, continuava a trattarmi male, non mi considerava per niente, se non per mangiare o per comprare qualcosa, e se gli chiedevo qualcosa o cercavo di farlo parlare mi rispondeva in modo brusco e distaccato. Non lo riconoscevo più, volevo di nuovo mio fratello, quello che faceva di tutto pur di vedermi felice, quello che sarebbe morto al mio posto se fosse stato necessario, quello che mi faceva stare bene e mi faceva sorridere anche quando era una cattiva giornata. Avevo provato di tutto per farlo parlare e non ci ero riuscita, ma avrei provato ancora, avrei fatto di tutto anche a costo di perdere ciò a cui tenevo di più. Stavo pensando all’ennesimo modo per far parlare Zayn, seduta a terra davanti la porta del bagno sperando che fosse uscito il prima possibile … i miei pensieri furono interrotti però, dalla porta alle mie spalle che si aprì di scatto facendomi ritrovare con la schiena sul pavimento del bagno. 

<<Mi stavi aspettando fuori vero?>> mi chiese Zayn soffocando un sorriso.

Aveva i capelli bagnati, un asciugamano intorno alla vita tenendo così scoperto il petto ed era scalzo. 

<< finalmente sei uscito è quasi un’ora che aspetto>> dissi io alzandomi subito.

<< lo sapevi che avrei fatto la doccia>> mi disse mentre si dirigeva verso la sua camera, bagnando il pavimento del corridoio. 

<< si, ma avevi detto che eri cambiato, quindi pensavo che in cinque minuti finivi>> dissi mentre entravo nel bagno evitando di scivolare.

<< non tutte le abitudini cambiano>> mi disse mentre apriva la porta della sua camera.

Decisi di non rispondergli e cambiai argomento. 

<< Zayn però dovresti almeno pulire dopo aver fatto la doccia, fai almeno questo>>  dissi mentre iniziavo a sistemare quel bagno che a causa di Zayn sembrava un porcile più che un bagno. 

<< perché dovrei pulire se ci sei tu che lo fai per me?>> disse mentre si girava verso di me prima di entrare nella stanza. 

<< Zayn non so come faccia a sopportarti ma giuro che prima o poi me la pagherai per tutto quello che mi stai facendo fare>> dissi quasi arrabbiata.

Non mi rispose perché entrò nella sua camera e chiuse la porta sbattendola. 

<< il bagno lo pulisco io ma il corridoio dopo lo fai tu e se non lo fai, resterà bagnato … non mi interessa>> urali nella speranza che mi avesse sentito.

Finii di sistemare il bagno prima di iniziare a farmi una bella doccia di cui avevo tanto bisogno in quel momento.
Appena chiusi la porta del bagno sentii della musica ad alto volume e capii che proveniva dalla stanza di Zayn.
Avevo voglia di andare lì e urlargli addosso come una pazza, chiudere quel maledetto stereo e buttarlo giù dalla finestra; sapevo però che così avrei solo peggiorato la situazione e così entrai nella doccia facendo finta di niente e mi rilassai sotto il getto dell’acqua calda.
 
* * * 
 
 
Quando uscii dal bagno erano le 9:30 di sera e per fortuna Zayn aveva chiuso la radio. Non sapevo davvero cosa gli era successo, ogni giorno che passava si comportava sempre peggio e mi trattava come se fossi un cane che deve ubbidire al suo padrone. Avevo solo una persona con cui parlare di questo problema e non era mia madre, che era già impegnata con mia nonna, e non era neanche Logan che non so per quale motivo non mi voleva dire cosa stava succedendo a Zayn, restava quindi solo lui … Louis. Entrai nella mia stanza e mi distesi sul letto, presi il mio cellulare dal comodino e composi il suo numero.
Dopo un paio di squilli sentii la sua voce:  

<< Buonasera>> disse e mi sembrò che stesse sorridendo. 

<< ciao Louis>> dissi sorridendo. 

<< ma dove sei?>> chiesi subito dopo, sentendo come sottofondo risate di ragazzi e della musica.

<< Sono al bar di Logan, ci stiamo conoscendo meglio e devo dire che mi piace come amico … Logan mi dai una birra?>> lo sentii urlare e sorrisi di nuovo.  

<< allora ti lascio stare, ci vediamo domani a scuola>>

<< no aspetta … mi hai chiamato per qualcosa? O perché ti mancavo?>> 

<< forse tutte e due … ma devo chiederti una cosa>>

<< dimmi tutto>>

<< ti ho chiamato perché volevo parlare un po’ di Zayn … lo so che te ne parlo sempre ma non ce la faccio più a vedere mio fratello così e poi … aspetta mi è venuta un’idea>> ed era vero, parlando con Louis, non so come, mi era venuto in mente un altro modo per riuscire a far parlare Zayn del suo problema. 

<< Rose aspetta, non ti seguo>>

<< Louis ormai stiamo da un mese insieme e non credi che dovremmo iniziare a dirlo a qualcuno?>>                                              
<< A Zayn?>> mi chiese lui convintissimo di aver capito chi volevo dire. 

<< esatto … se gli dico che stiamo insieme, gli dico un mio segreto giusto?>> dissi felice della soluzione che avevo trovato. 

<< giustissimo … Rose ma cosa hai intenzione di fare?>> mi chiese un po’ preoccupato. 

<< tranquillo non voglio fare niente di stupido, voglio solo dire che se dico a Zayn che noi due stiamo insieme, cioè se gli dico un mio segreto, posso chiedergli di dirmi un suo segreto, per esempio perché mi tratta così e chi è la ragazza di cui è innamorato e che non potrà mai avere>> gli spiegai cosa volevo fare con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. 

<< sei un genio Rose … ed è anche per questo che mi piaci>>

<< allora vado a provare adesso ok?>> 

<< vuoi provare già stasera?>>

<< si, non voglio perdere tempo, voglio scoprire cosa c’è che non va il prima possibile>>

<< d’accordo allora ti lascio … però dopo fammi sapere come è andata>> mi disse urlando leggermente per sovrastare il baccano che c’era in quel bar.

<< tranquillo, ci sentiamo dopo allora>> dissi io. 

<< Ciao piccola>>

<< Ciao Louis>> dissi.

Aspettai che chiudesse prima lui la chiamata ma mi ricordai una cosa.

<< Louis aspetta>> 

<< Ti amo>> dissi mentre mi alzavo dal letto. 

<< ti amo anche io Rose>> mi disse forse sorridendo di nuovo. 

<< e salutami Logan>> continuai.  

<< contaci>>  a quel punto chiudemmo insieme la chiamata ed io mi diressi verso la porta della mia stanza pronta a litigare per l’ennesima volta con Zayn, mentre cercavo di farmi dire cosa gli succedeva.  
 

*Zayn’s Pov*

Ero nella mia stanza che disegnavo una scena di un film che avevo visto, non ricordo né il film né quando l’ho visto, ma quella scena mi era rimasta impressa benissimo nella mente; una madre che abbraccia la figlia più piccola dopo averle detto che il padre non sarebbe più tornato. Avevo quasi finito di disegnare, mi mancavano gli ultimi ritocchi quando sentii qualcuno bussare alla porta.
Mi girai e vidi mia sorella entrare nella stanza.                                                                                                                                                                    
<< Zayn possiamo parlare un attimo?>> mi chiese mentre lentamente si avvicinava alla scrivania dove ero seduto.

<< Rose ora non posso>> dissi girandomi di nuovo verso il disegno. 

<< un altro disegno Zayn?>> chiese dopo essersi seduta sul letto.  

<< si, disegnare mi aiuta a dimenticare … quella ragazza >> dissi mentre continuavo a muovere la matita sul foglio.

<< Zayn è proprio di questo che ti volevo parlare>> 

<< Rose ci provi ancora? Ti ho già detto che non ti dirò niente>>

<< posso almeno provarci un’altra volta?>>

<< si, ma tanto non ci riuscirai … fammi finire questo>> dissi indicando il disegno

<< e poi scendo giù e parliamo>> continuai.  

<< ok, ti aspetto in cucina allora>> disse mentre si avvicinava alla porta.

<< però non dire così e poi ti chiudi in camera e non scendi>> mi disse prima di uscire dalla stanza.

Appena scomparve da dietro la porta mi sentii sollevato, non volevo parlare con Rose, non volevo che mi aiutasse perché non poteva farlo, non potevo dirle che la ragazza di cui ero innamorato era lei. Sapevo che dovevo accettare questa cosa e dovevo lasciarla andare, ma non ci riuscivo facilmente. Il disegno poi era solo una scusa perché in realtà lo avevo già finito, ma avevo bisogno di tempo per pensare a un’altra scusa da dire per non dirle che ero innamorato di lei. Mi distesi sul letto, iniziai a pensare e decisi che se non avessi trovato una bugia da dire non sarei sceso. Erano le 9:45, ero disteso su quel letto da dieci minuti e non avevo ancora in mente niente; 9:55 altri dieci minuti passati a pensare ma senza trovare una soluzione; 10:10 ancora niente ma decisi di scendere lo stesso. Avevo trovato troppe volte una scusa per non dirle niente e troppe volte non ero andato affatto da lei quando voleva parlarmi, insomma troppe volte ero scappato per paura …. Così, convinto più che mai, uscii dalla mia stanza e iniziai a scendere le scale, forse glielo avrei detto che era lei la ragazza di cui ero innamorato o forse no, non sapevo cosa fare, sapevo solo che in quel momento mi trovavo di fronte a lei e che avrei deciso cosa fare all’ultimo minuto.
 

* * * 


Rose era lì, seduta al suo solito posto intorno al tavolo della cucina e mi dava le spalle, presi un bel respiro e mi sedetti di fronte a lei:  

<< finalmente sei sceso, pensavo che non saresti venuto come molte altre volte>> 

<< e invece sono sceso … ne voglio parlare>> dissi mentre mi stritolavo le dita delle mani. 

<< però, prima di parlare di te, devo dirti una cosa che riguarda me>>

<< Rose cosa è successo?>> chiesi preoccupato, ogni volta che Rose diceva così, la maggior parte delle volte era successo qualcosa di non molto piacevole, come quando Steve aveva cercato di violentarla. 

<< ne ho parlato anche con Louis e ha detto che per lui va bene>> 

<< cosa stai dicendo? >> chiesi iniziando ad essere anche confuso. 

<< Zayn … io e Louis stiamo insieme>> quasi mi strozzai con la mia stessa saliva sentendo quelle parole.

<< ho capito bene? Tu e Louis state insieme?>>  chiesi con la voce che mi tremava.

Avevo gli occhi che iniziarono a riempirsi di lacrime e respiravo a fatica; avevo perso per la seconda volta la ragazza che amavo e stavo male … 

<< si … stiamo insieme da un mese>> disse con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.

Non l’avevo mai vista così felice e non volevo essere io a rovinarle quel momento, così mi sforzai di sorridere e cercai di respingere le lacrime che volevano scendere a tutti i costi.

<< sono contento per te Rose>> le dissi cacciando uno dei miei sorrisi più falsi che riuscivo a fare. 

<< sei sicura che sia il ragazzo giusto?>> chiesi dopo. 

<< si Zayn, è il ragazzo giusto, io … io lo amo>>

Ecco con quelle ultime tre parole “io lo amo” il mio cuore si era spezzato e aveva smesso di battere.
Sono state quelle le parole che hanno fatto traboccare il vaso e che non mi hanno più fatto ragionare. Non sapevo cosa dire e feci l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento,mi alzai di scatto dalla sedia: ero deluso, arrabbiato, triste … tutte queste emozioni mischiate insieme, salii di corsa le scale mentre le lacrime iniziarono a scendermi sulle guance e appena entrai nella mia stanza chiusi la porta sbattendola e la chiusi a chiave.
 
 
*Rose’s Pov*
 
Avevo seguito Zayn fino alla sua stanza e sfortunatamente non ero riuscita ad arrivare in tempo; si era chiuso in camera e non sentivo nessun rumore o movimento … niente. Speravo solo che non avrebbe fatto niente di stupido. Non riuscivo a capire perché si era comportato così, perché era scappato, “forse ho detto qualcosa che non dovevo dire” pensai fra me e me, ma non riuscivo a capire cosa. Gli avevo detto che io e Louis stavamo insieme e che io lo amavo, non riuscivo davvero a capire cosa gli era successo. 

<< Zayn apri questa porta>> dissi mentre continuavo a sbattere le mani sulla porta.

<< Rose vattene>> disse con la voce interrotta da singhiozzi.

Non gli dissi che avevo capito che stava piangendo, non volevo peggiorare la situazione.

<< Zayn ma cosa ti è successo?>> chiesi più tranquilla. 

<< niente, non mi è successo niente>>

<< non ti credo, non te ne saresti andato via in quel modo se non fosse successo niente>>

<< cazzo Rose, ho detto di andartene>> disse urlando.

Sapevo che non potevo parlargli se era arrabbiato e così me ne tornai in camera. 

<< tranquillo, me ne vado … ma prima o poi mi spiegherai perché ti sei comportato così>> dissi urlando anche io perché ormai ero entrata nella mia stanza.

Appena entrai in camera vidi lo schermo del telefono illuminato, mi avvicinai e vidi un messaggio: Louis. 
 
 
Come è andata con Zayn?
Louis XD
 
 
Uno schifo :(  ti racconto tutto domani.
Rose <3
 
 
Sicura di non volerne parlare ora?
Louis XD
 
 
Sicurissima, sono stanca e vorrei andare a dormire. Notte e ti amo <3
Rose :)  
 
 
Notte amore, ti amo anche io :*
Louis XD
 
Appoggiai il telefono sul comodino, mi distesi sotto le coperte e cercai di addormentarmi.
Dopo un po’ vidi lo schermo del telefono illuminarsi di nuovo, un altro messaggio:
 
E ricordati che domani vi vengo a prendere io per andare a scuola.
Louis :*
 
Sorrisi leggendo quel messaggio e dopo aver rimesso il telefono sul comodino, chiusi gli occhi e per fortuna riuscii ad addormentarmi subito, grazie anche al viso di Louis che si formò davanti alle mie palpebre chiuse.
*Spazio autrice*
Eccomi qui con un altro capitolo :)
Allora cosa ne pensate? E la storia vi sta piacendo? Devo dire la verità a me piacciono molto Rose e Louis insieme ... e poi c'è Zayn che sta sempre più male :(
Lo so qualcuno di voi vorrebbe ammazzarmi per questo :p ma con Zayn tranquillo come sempre non ci sarebbe potuta essere questa storia :)
Comunque spero che mi lasciate una piccola recensione, anche negativa (se lo ritenete opportuno) e ... niente vi aspetto e spero di trovare qualche vostro parere.
Un bacio <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


La suoneria del mio cellulare che sentivo senza interruzione, ecco cosa mi fece svegliare quella mattina; avevo dormito benissimo quella notte ma non so perché mi sentivo ancora più stanca del giorno precedente. Mi tolsi le coperte di dosso e presi il mio cellulare che continuava a squillare; vedendo il nome “Mamma” che lampeggiava sullo schermo mi sedetti di scatto sul letto.  
<< Pronto?>> risposi alzandomi dal letto. Il mio sguardo cadde subito sulla sveglia che avevo sul comodino e che quella mattina non era suonata, erano le 8 ed ero di nuovo in ritardo.    
<< Rose perché non mi rispondevi?>> chiese mia madre. 
<< scusa mamma, ero in bagno>> le dissi la prima scusa che mi venne.    
<< sicura che non stavi ancora dormendo?>> continuò ad insistere, come suo solito.        
<< mamma non stavo dormendo>> continuai sperando che mi credesse.  
<< allora come va? La nonna sta meglio?>> chiesi cercando di cambiare argomento mentre uscivo dal bagno. Mi ero lavata e truccata leggermente in pochissimo tempo, forse solo un paio di minuti, ed ora ero davanti il mio armadio in cerca di qualcosa da indossare mentre continuavo a parlare con mia madre.  
<< diciamo abbastanza bene. La nonna non è né peggiorata e né migliorata. Tu piuttosto come stai? Te la stai cavando? E Zayn?>> mi chiese talmente tante cose che non riuscii a ricordarmi tutto quello che mi disse. Intanto mi ero già vestita: jeans neri aderenti, una maglietta bianca, converse anche esse bianche e una felpa verde.   
<< stiamo bene, ce la stiamo cavando alla grande, non avrei mai pensato che potessimo riuscirci>> le  risposi mentre uscivo dalla mia camera con in spalla lo zaino che avevo preso prima di chiudere la porta.      
<< sicura? Perché se non riesci io torno subito da te>>
<< no mamma tranquilla, sto bene e poi devi stare con la nonna>> dissi mentre uscivo dalla stanza di Zayn. Ero entrata nella sua stanza pensando che stesse ancora dormendo, ma invece il letto era sistemato e lo zaino non era al suo posto. Scesi giù in cucina pensando che era lì a fare colazione e intanto sentii mia madre continuare a parlare:   
<< allora potrei far ritornare Robert >>
<<no mamma, Robert no … preferisco stare da sola  e poi non sono proprio da sola, c’è anche Zayn>>
 “C’è anche Zayn” quelle parole mi fecero ridere; in parte erano vere perché Zayn c’era, ma mia madre non sapeva che era un altro Zayn, una persona scorbutica, fredda e distaccata, che non fa niente in casa e che fa solo quello che dice lui … ma questo non potevo di certo dirlo a mia madre. Arrivai in cucina e anche lì non trovai Zayn, solo in quel momento capii che era uscito.    
<< d’accordo se lo dici tu …>> dopo quelle parole di mia madre, sentii il clacson di una macchina, mi affacciai alla finestra e vidi che era Louis:      
<< mamma, mi dispiace ma è arrivato Louis e devo andare a scuola.>> le dissi mentre mi avvicinavo alla porta d’ingresso.     
<< tranquilla, vai pure. Ci sentiamo stasera se riesco a chiamarti ok?>>
<< certo>> dissi uscendo di casa. Appena chiusi la chiamata, composi il numero di Zayn mentre mi avvicinavo alla macchina di Louis. Entrai in macchina con ancora il cellulare vicino l’orecchio e dopo un ultimo squillo scattò la segreteria telefonica, così chiusi la chiamata e posai il cellulare nello zaino.        
<< buongiorno>> mi disse Louis dandomi un bacio sulle labbra.   
<<buongiorno>> dissi preoccupata.    
<< cosa c’è? E … dov’è Zayn? >> mi chiese Louis forse vedendomi preoccupata e notando l’assenza di mio fratello.  
<< questo è il problema non lo so, non so dov’è Zayn … stamattina non era in casa e al telefono non risponde.>>   
 << tranquilla, sarà già a scuola>> e intanto accese il motore.            
<< lo spero …>>           
<< allora cosa è successo ieri sera con Zayn? Perché mi hai detto che è andata uno schifo>> chiese dopo qualche minuto di silenzio mentre girava all’ultima curva prima di arrivare a scuola.  
<< perché gli ho detto che noi due stiamo insieme, e appena lo ha sentito si è alzato dalla sedia ed è corso nella sua stanza>> 
<< e non ti ha detto il perché?>> mi chiese mentre parcheggiava la macchina nel parcheggio della scuola.    
<< no, non mi ha detto niente>>  dissi quelle parole con difficoltà dato che sentivo le lacrime iniziare a riempirmi gli occhi.   
<<Hey>> mi disse Louis poggiando la sua mano sulla mia gamba.     
<< Louis non lo riconosco più … quella persona non è più mio fratello. Se solo sapessi cosa gli succede potrei aiutarlo>> dissi buttandomi fra le sue braccia mentre le lacrime scendevano ininterrottamente dai miei occhi.             
<< Rose, calmati … si sistemerà tutto. Ti aiuterò io a scoprire cosa gli succede ok? Però adesso non voglio vederti più piangere … voglio vedere un sorriso su quel viso>> disse accarezzandomi la schiena. Poi prese il mio viso fra le sue mani e mi fece guardare nei suoi occhi.  
<< allora? Me lo fai un sorriso?>> mi chiese mentre continuava a guardarmi. Gli sorrisi e mi asciugai le lacrime con le mani, poi sorridendo ancora di più gli dissi:      
<< adesso però usciamo, non voglio pensare un minuto in più a Zayn>>     
<< come vuoi amore>> e detto questo scendemmo contemporaneamente dalla macchina e ci dirigemmo all’entrata della scuola mano nella mano.


* * *

 
Eravamo appena entrati a scuola e subito vidi Logan davanti al suo armadietto in cerca di qualcosa che evidentemente non riusciva a trovare. Senza pensarci due volte andai verso di lui intenta a scoprire dov’era Zayn, tirandomi dietro Louis. Appena arrivai vicino al suo armadietto, lo chiusi sbattendolo con la mano libera e a quel rumore Logan si spaventò.   
 << Buongiorno anche a te Rose>> disse con la sua solita voce piena di sarcasmo.      
<< non sono in vena di scherzare oggi, Logan>> dissi arrabbiata. Non sapevo per quale motivo, ma sentivo che Logan aveva a qualcosa a che fare con ‘la scomparsa ’ di Zayn, se così la si poteva chiamare.   
 << ma cosa le è preso?>> chiese Logan rivolgendosi questa volta a Louis.           
<< sono preoccupata … ma sono anche arrabbiata, molto arrabbiata>> dissi iniziando ad urlargli contro.     
<< cosa è successo?>> mi chiese Logan confuso.           
<< cosa è successo? E me lo chiedi pure? Vediamo come posso spiegarti … mio fratello stamattina non era a casa e al cellulare non risponde, ho provato un miliardo di volte.>> 
<< ed io cosa c’entro?>> disse sperando che non me la prendessi con lui. 
<< Voglio sapere dove cazzo è andato mio fratello e con te si confida … quindi>> dissi più arrabbiata che mai.   
<< quindi niente Rose, non so dov’è Zayn, non lo sento da ieri pomeriggio>>
<< sicuro? Logan se sai qualcosa, per favore, dimmela>> dissi mentre iniziavo a calmarmi.   
 << Rose davvero, vorrei aiutarti ma non so niente … te lo posso giurare>>   
<< Logan lo stai proteggendo?>>  
<< no, non ti mentirei mai e lo sai>> disse prendendo con la sua mano la mia, quella libera dalla stretta di Louis. Quello che aveva detto Logan era vero, potevo dubitare di tutto ma tranne della sua lealtà, lui non mi avrebbe mai mentito … sinceramente non credo che solo a me non avrebbe mentito, era lui che non riusciva e non voleva farlo con nessuno.  
 << si, lo so, ma so anche che non posso fidarmi completamente di te ultimamente >>   
<< si, ma ti chiedo di credermi solo questa volta>>  
 In quel momento non sapevo cosa fare, non sapevo se dovevo fidarmi di Logan oppure continuare a dubitare di lui. 
<< d’accordo questa volta ti credo, ma se mi stai mentendo ti giuro che …>> 
<< cosa?>> mi chiese con aria di sfida interrompendomi.      
<< no niente, lascia stare>> ed in quel preciso momento suonò la campanella ed in un attimo quel corridoio che era stato pieno di ragazzi diventò un deserto.  
<< io devo andare a letteratura, ci vediamo dopo>> mi disse Louis che era rimasto in silenzio e dietro di me per tutto il tempo.     
<<si, ci vediamo dopo>> dissi sorridendo e subito dopo sentii le labbra di Louis sulle mie. Un bacio innocente e veloce, ma che mi fece venire lo stesso la pelle d’oca su tutto il corpo.
<< allora … tu e Louis state insieme?>> mi chiese Logan mentre entravamo nell’aula di chimica.  
<<si>> dissi sorridendo ma evidentemente non ero stata abbastanza convincente perché:  
<< però non sembri felice >> mi disse Louis mentre si sedeva al suo solito posto, davanti a me.      
<<no, sono felicissima invece, è solo che … te l’ho detto sono preoccupata per Zayn, spero che verrà a scuola>>
<< tranquilla verrà>> disse girandosi verso di me.   
<< ma non si è mai comportato così>> continuai mentre sbattevo le dita sul banco a causa della tensione.    
<< allora se quel ragazzo non è Zayn, dimmi tu chi è>> continuò Louis indicando un ragazzo che era appena entrato nella nostra classe. Mi girai e vidi che era mio fratello; sul mio viso comparve un sorriso a 32 denti che però scomparve subito perché, anche se Zayn si sedette al suo solito posto, ovvero accanto a me, non mi degnò né di uno sguardo né di un semplice ‘Ciao’. Stavo per  parlare quando entrò la professoressa e fortunatamente non ebbi la possibilità di avere un’altra discussione con mio fratello. Decisi così di fare finta che vicino a me non ci fosse nessuno e di cercare di seguire la lezione, ma non facevo altro che pensare a quanta voglia avevo di parlare con mio fratello e di capire cosa c’era che non andava. L’ora di chimica passò subito, mi sembrò che fosse durata solo pochi minuti; al suono della campanella Zayn si alzò subito dal suo banco e si diresse correndo verso la porta. Io misi subito i libri nel mio zaino e  prima di raggiungerlo dissi a Logan: 
 << Logan vado a parlare con Zayn … ci vediamo all’uscita>>
<< certo>> mi disse sorridendo mentre sistemava il suo zaino. Uscii di corsa dalla classe e dopo pochi secondi raggiunsi mio fratello:  
<< Zayn fermati, per favore, devo chiederti una cosa>> gli dissi nella speranza che si fermasse, ma continuava a camminare come se non esistessi, come se non lo stessi chiamando.    
<<Zayn!!>> urlai più che potei e finalmente riuscii a farlo fermare.    
<< cosa c’è Rose? Perché non mi lasci in pace?>> mi chiese brusco girandosi verso di me.       
<< perché stamattina non eri a casa? E perché non rispondevi al cellulare?>> dissi mentre riprendevo fiato dato che ero stato costretta a correre per riuscire a stare al passo di Zayn.  
<< perché non volevo stare con te, non volevo sentire la tua voce … volevo stare da solo e pensare>>   
<< pensare a cosa? Pensare al modo schifoso in cui ti sei comportato ieri sera?>> dissi urlando ancora.           
<< ho le mie ragioni per il comportamento che ho avuto ieri>>  
<<perché non me le dici? Magari saprò che non ho perso mio fratello e che si sta comportando così per un motivo più che valido>> non rispose a quelle parole, mi fissava solamente e non diceva niente.   
<< voglio di nuovo il mio fratellino, voglio di nuovo quella persona che mi proteggeva e che mi faceva ridere, non voglio questa persona>> continuai mentre abbassavo il tono della mia voce. Zayn intanto si era appoggiato con la schiena al muro che aveva dietro di sé e sembrava che stesse trattenendo delle lacrime. Sapevo che stava cedendo, dovevo insistere solo un po’ di più.   
<< Zayn … voglio che torni ad essere come prima, non mi piace questa versione di te>> dissi accarezzandogli una guancia lentamente.       
<< Rose, scusami non volevo trattarti male >> disse buttandosi fra le mie braccia mentre iniziava a piangere. Io lo strinsi forte verso il mio corpo sorridendo, finalmente aveva pianto e questo significava che con molte probabilità mi avrebbe detto cosa gli stava succedendo.       
<<sono un pessimo fratello lo so, e mi dispiace>> continuò a piangere ed io lo strinsi ancora più forte; era da tanto che non ci abbracciavamo e mi era mancato quel contatto, anche se non ci avevo mai fatto caso; mi era mancato sentirlo fra le mie braccia, sentire il suo profumo, sentire i suoi respiri sul mio collo e sentire la sua voce vicino il mio orecchio. Mi era mancato mio fratello e quella poteva essere una buona occasione per riaverlo indietro.           
 << non è vero Zayn, non sei un pessimo fratello, è solo che stai affrontando un brutto periodo e per superarlo magari potresti dirmi cosa ti succede>> lo so, ero assillante, volevo sapere a tutti i costi cosa gli stava succedendo … ma in fondo quale ragazza non avrebbe fatto questo ed altro per il proprio fratello?              
<<Rose so che vuoi sapere cosa mi succede e vuoi che torni come prima>> disse allontanandosi da me mentre si asciugava le lacrime con le dita.   
<< e lo farai?>> chiesi sorridendo. Stavo pensando che ce l’avevo fatta, in quel momento mi avrebbe detto cosa c’era che non andava, lo avrei aiutato a superare qualsiasi cosa e avrei riavuto il mio fratello di sempre.        
<< no Rose, mi dispiace ma non posso farlo; non posso ritornare quello di prima perché non è  ancora il momento, è troppo presto>>      
<< dimmi almeno cosa ti succede>> dissi mentre continuavo a sperare, anche se ormai sapevo che era inutile.     
<< ok, vuoi sapere davvero cosa mi succede?>> mi chiese alla fine. 
<< si e lo sai>> dissi mentre la speranza ricominciava a comparire dentro di me.    
<< mi dispiace ma non posso dirtelo>> sussurrò vicino il mio orecchio.
<< cosa?>> dissi delusa. Sentivo gli occhi pungermi a causa delle lacrime che iniziarono a formarsi questa volta nei miei occhi. Ero appena stata presa in giro da mio fratello,e se non lo odiavo prima, iniziai a farlo in quel preciso istante.    
<< sarò io a dirtelo quando penserò che sarà il momento giusto per farlo … e adesso non lo è>> disse mentre si allontanava dato che era suonata la campanella che annunciava l’inizio della seconda ora.      
<< allora fai una cosa …>> iniziai ma mi bloccai a causa del forte suono della campanella.      
<< cosa?>> mi chiese Zayn mentre si girava verso di me con un sorriso stampato in faccia, che in quel momento avrei voluto togliere a schiaffi.    
 << finché non arriverà il momento giusto per dirmi cosa ti succede, trovati qualcun altro per stare a casa, perché altrimenti starai da solo>> continuai.         
<< e tu dove vai?>> 
<< da Louis … ne abbiamo già parlato da un po’ e questa mi sembra l’occasione giusta per farlo>>
In realtà io e Louis non avevamo mai parlato di questa cosa, non avevamo mai accennato al fatto di vivere insieme, ma in quel momento fu l’unica scusa plausibile che mi venne da dire. Avrei parlato con Louis di questa cosa e poi avrei deciso cosa fare, anche in base alla risposta che mi avrebbe dato lui.   
Con quelle parole vidi che quel sorriso che aveva stampato sul viso scomparve e urlando mi disse:   
<< lo farò>> ed entrò in un’altra aula. Io corsi verso l’aula di matematica mentre mi asciugavo una lacrima che involontariamente era scesa dai miei occhi. Entrai in classe e fortunatamente anche se ero in ritardo il professore non era ancora arrivato. Quella era la lezione che avevo con Louis e così mi sedetti vicino a lui.    
<< piccola cosa è successo?>> mi chiese vedendomi. Ma in quel preciso istante entrò il professore; per la seconda volta un professore mi impedii di parlare con qualcuno e cosi gli sussurrai solamente:          
<< parliamo dopo>>

* * *

 
Stavo tornando a casa a piedi, avevo appena salutato Logan ed ora stavo camminando da sola. Uscita da scuola avevo raccontato a Louis tutto quello che ci eravamo detti io e Zayn, gli avevo anche chiesto se potevo andare un po’ da lui e senza nessuna esitazione disse di si. Ora stavo tornando a casa per prendere qualcosa da portare da Louis e mentre pensavo a cosa prendere iniziò a squillare il cellulare.     
<< Rose sei arrivata a casa?>> mi chiese Louis appena accettai la chiamata. Gli avevo chiesto di non accompagnarmi perché volevo stare un po’ da sola, ma a lui questa cosa non piaceva molto.   
<<tranquillo sono davanti la porta>> dissi mentre cercavo le chiavi nello zaino.    
<< allora? A che ora vieni?>> mi chiese entusiasta e me lo immaginai con un sorriso stampato in faccia.    
<< te l’ho detto il tempo di preparare una borsa e vengo>>   
<< Ok allora ti passo a prendere io verso le cinque, va bene?>> mi chiese subito come se avesse paura che potessi scappare. 
<< Louis, non preoccuparti vengo a piedi>> dissi entrando in casa.               
<< no, vengo io>> 
 << va bene allora ci vediamo alle cinque. Ora devo andare >> dissi posando il mio zaino vicino alla porta d’ingresso e dirigendomi in cucina.   
<< ciao piccola>> a quel punto chiusi la chiamata e misi il cellulare nella tasca dei miei pantaloni. Ero appena entrata in cucina quando vidi Zayn, seduto al suo solito posto, con in una mano il telefono di casa e nell’altra una penna; stava scrivendo qualcosa ma non riuscii a capire cosa.    
<< Zayn cosa fai?>> chiesi mentre prendevo la bottiglia di acqua dal frigorifero.       
<< seguo il tuo consiglio, mi faccio degli amici>> disse mentre continuava a scrivere.      
<< e come pensi di fare? Chiami tutti  i ragazzi e gli dici ‘Ciao,sono Zayn Evans, vuoi essere un mio amico? Solo finché non dirò a mia sorella cosa mi succede, così tornerà a casa con me e non mi serviranno più degli amici’>> dissi scherzando.  
<< no Rose, sto organizzando una festa; ho i numeri di quasi tutti i ragazzi della scuola e stasera a casa nostra, anzi mia, ci sarà una festa>> 
<< una festa? Ma sei impazzito? Mamma non te lo avrebbe mai fatto fare>> dissi iniziando a preoccuparmi. A Zayn infatti interessava sempre far star bene mia madre, la rispettava sempre e le dava sempre ragione; non avrebbe mai fatto qualcosa che piaceva a lui ma che non stava bene a nostra madre o che non voleva.  
<< si, ma adesso non c’è, quindi posso fare quello che voglio>>
<< non ti capisco proprio Zayn >> dissi uscendo dalla cucina e smettendo di parlargli. Non volevo più dirgli cosa doveva fare oppure no; avevo capito che io per lui ero solo un ostacolo quando gli dissi che sarei andata da Louis e lui non aveva fatto niente per farmi rimanere. Salii le scale, ritrovandomi subito nella mia stanza, chiusi la porta ed iniziai a preparare le cose che dovevo portare a casa di Louis.


* * *
 

Erano le cinque e Louis era appena arrivato; puntuale come al solito. Avevo deciso di portare solo una borsa da Louis, ma quando vidi quanti vestiti e vari oggetti c’erano sul mio letto decisi di fare una valigia, una valigia più due zaini. Non ricordavo nemmeno cosa avevo messo in quei due zaini, sapevo solo che tutto quello
che avevo portato mi serviva e non potevo farne a meno. Stavo chiudendo la porta di casa a chiave, dato che Zayn era uscito e non mi aveva né avvisata nè tantomeno mi aveva detto dove andava, mentre Louis metteva i due zaini nella macchina. Entrai nella macchina in contemporanea con Louis e appena accese il motore mi disse:       
<< e tu volevi venire a piedi con tutta questa roba?>>     
<< veramente pensavo che avrei portato solo uno zaino>> dissi un po’ in imbarazzo.        
<< ma si vede che non ci sei riuscita>> mi disse mentre guardava la strada davanti a noi. 
<< no >> dissi sussurrando con lo sguardo rivolto verso il basso.  
<< allora cosa facciamo appena arriviamo? Ti aiuto a sistemare la tua roba e poi magari ci vediamo un film?>> mi chiese, forse immaginando quello che avremmo fatto insieme.    
<< Potremmo anche sistemare domani, per stasera avrei un’idea migliore>> dissi mentre smettevo di guardare verso il basso e rivolgevo lo sguardo verso il viso di Louis.    
<< cosa vuoi fare?>> mi chiese sorridendo.  
<< ti va di andare ad una festa?>> gli risposi con un’altra domanda sorridendo a mia volta.       


*Spazio autrice*
Eccomi qui con il nono capitolo, cosa ne pensate? Zayn si comporta sempre più male con la sorella e chissà se in futuro si sistemerà tutto ...
E poi ora c'è questa festa ... pensate che possa succedere qualcosa? 
Per favore lasciatemi una piccola recensione (anche negativa) ne ho bisogno per sapere che vi piace la storia e che posso continuarla :)
Un bacio a tutti/ e <3
P.S. sapete come faccio a mettere delle immagini dopo un capitolo?             
                                                                                                                                      

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Eravamo appena arrivati a casa di Louis, era molto simile alla mia: al pian terreno c’era una piccola cucina ed un salone con due divani ed una televisione, mentre al primo piano c’era un bagno ed una sola stanza. Quella era l’unica differenza, a parte le scale a chiocciola. Ero appena uscita dalla stanza di Louis ed ora stavamo andando a prendere le mie cose che avevamo lasciato nella macchina. La stanza di Louis era molto grande, davanti alla porta appena entravi, si vedeva il letto matrimoniale e affianco c’erano due comodini, il muro di sinistra era ricoperto quasi interamente da un enorme armadio bianco, mentre sul muro di destra c’era una scrivania, anche essa bianca, e subito dopo un balcone. Se non fosse stato per i muri colorati di un blu elettrico, quella stanza poteva sembrare una camera di ospedale; non so perché però, mi piaceva.
<< Allora dove li porto questi?>> chiesi a Louis mentre rientravamo in casa. 
<<Bhé, hai visto che c’è una sola camera per cui …>> disse dopo aver chiuso la porta dietro le sue spalle.
<< ho capito, le vado a mettere in camera tua.>>  dissi mentre iniziavo a salire le scale. 
<< esatto>> disse lui dietro di me, con in mano la valigia, e lo vidi sorridere.
 Avevo superato anche l’ultimo scalino quando Louis mi tolse gli zaini dalle spalle poggiandoli sul pavimento, e mi avvolse i fianchi con le sue mani. 
<< questo sai cosa significa?>> mi chiese vicino l’orecchio mentre mi faceva avvicinare di più la schiena al suo petto. 
<< si, vuol dire che dovremmo dormire insieme>> dissi mentre, liberandomi dalla presa di Louis, girai il mio viso verso il suo. Ora i nostri nasi si sfioravano, sentivo i suoi respiri sul mio viso e le sue mani sui miei fianchi, che avevano ripreso la posizione di prima. 
<< e sei contenta?>> mi chiese sempre sussurrando, questa volta sfiorando le mie labbra.
<< no, vorrei dormire da sola>> dissi scherzando ed interrompendo quel momento di tenerezza. Tra me e Louis c’erano sempre dei momenti come quelli ed io puntualmente ero lì che li rovinavo scherzando e facendo delle battute. Sapevo che a Louis non piaceva molto quando rovinavo quei momenti, ma mi piaceva vederlo deluso di non essere riuscito ad ottenere quello che voleva … era ancora più bello in quelle occasioni.
<< Dici davvero? Vuoi dormire da sola piuttosto che con me?>> mi disse deluso, come immaginavo, mentre si allontanava da me. 
<< si, voglio dormire da sola>> continuai per vedere fino a che punto riusciva a stare al gioco. 
<< va bene, allora vuol dire che dormirai nella mia stanza mentre io andrò sul divano>> disse mentre riprendeva la valigia che aveva posato vicino alla porta del bagno.
Non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito, quello non era il Louis che conoscevo, quel Louis non sarebbe riuscito a scherzare così; speravo solo che stesse scherzando e che non era rimasto davvero deluso. Presi anche io gli zaini che Louis aveva messo sul pavimento ed entrai nella sua stanza con lui che mi seguiva.
<< ecco, questa sarà la tua stanza per tutto il tempo che resterai qui>>
<< ti ho fatto un po’ di spazio nell’armadio>> continuò prima di uscire dalla stanza.  
<< Louis aspetta>> dissi a quel punto, dovevo sapere se era rimasto davvero deluso. 
<< cosa c’è?>> mi chiese sorridendo mentre si avvicinava di nuovo a me. 
<< hai detto che questa sarà la mia stanza?>> chiesi mentre, non so per quale motivo, indietreggiavo.  Lui non rispose, annui solamente e così io continuai:
<< questa non sarà la mia stanza, è la tua e se vuoi sarà la nostra>>
<< sapevo che non saresti riuscita a resistere ancora per molto>> disse ormai vicino alle mie labbra. In quel momento capii tutto, anche Louis stava scherzando, mi aveva incastrata con la mia stessa strategia … avrei dovuto capirlo. 
<<si, stavo fingendo anche io, sono bravo?>> disse come se mi avesse letto nel pensiero. Non ebbi il tempo di rispondere o semplicemente di annuire perché le sue labbra toccarono le mie. Iniziò a baciarmi lentamente e poi iniziò a premere sempre di più le sue labbra sulle mie; mi avvolse i fianchi con le sue mani e ogni tanto mi accarezzava la schiena, io invece avevo la mani fra i suoi capelli. Ad un tratto mi prese in braccio e mi fece appoggiare la schiena sul letto, con lui sopra che si manteneva sui gomiti per non poggiare tutto il suo peso su di me. Iniziammo di nuovo a baciarci, premeva sempre di più le labbra sulle mie come se volesse sentirmi sempre di più sua; non mi aveva mai baciata in quel modo, diceva sempre che voleva essere sicuro e soprattutto voleva sentirsi pronto, diceva che non voleva andare di fretta e che voleva affrontare tutte le tappe senza bruciarne nessuna. Diceva che potevo chiamarlo noioso o che potevo anche lasciarlo per quel suo modo di pensare, ma io non avevo mai pensato di fare una cosa del genere. Cacciai quei pensieri dalla mia testa perché sentii un cellulare squillare. Louis si allontanò giusto quel poco per parlare e per riprendere un po’ di fiato e poi disse:
<< rovini sempre i momenti più belli>> 
<< ma cosa ho fatto?>> chiesi mentre continuavo a tenere le mani fra i suoi capelli e lui continuava a stare sopra di me. 
<< è il tuo telefono quello che sta squillando>> 
Dopo quelle parole spinsi Louis al mio fianco e scesi dal letto per prendere il cellulare che avevo messo in uno dei due zaini che avevo portato. 
<< chi è?>> chiese Louis ancora disteso sul letto. 
<< è mia madre>> dissi e subito dopo risposi.
<< Hey tesoro come va?>> 
 << Mamma! Benissimo a te?>> le chiesi mentre mi sedevo di nuovo sul letto.
<< Come stamattina. Come è andata a scuola? >> 
<< bene, non abbiamo fatto niente di particolare>> dissi mentre sentivo Louis che iniziava a lasciarmi dei baci sul collo.  
<< Come al solito allora>> rispose. Ci fu un momento di silenzio e poi sentii di nuovo la voce di mia madre. 
<< ma non siete a casa vero?>> Non siete a casa? Zayn non era ancora tornato? Ed in quel preciso istante iniziai di nuovo a preoccuparmi.
<< no, non siamo a casa. Io sono con Louis e Zayn è uscito, ma non so dove è andato>> dissi immediatamente. 
<<Rose passi molto tempo con Louis, state insieme?>>  disse cambiando argomento.
<< Ecco … si, stiamo insieme da quasi un mese e mezzo>> dissi mentre sentivo anche le sue mani sui miei fianchi  
<< ed è più carino di Steve?>>
A quelle parole sentii Louis ridere contro il mio collo e subito sentii il sangue salirmi alle guance perché avevo capito che riusciva a sentire quello che diceva mia madre.
<< mamma … hai parlato di Steve>> dissi alzando un po’ la voce.
<< scusami tesoro … ma non mi rispondi?>> chiese quasi delusa. 
<< già lo sai mamma>>dissi cercando di trattenere le risate dato che Louis iniziò a farmi il solletico. Lo stavo completamente ignorando ed a lui questo non piaceva. 
<< va bene, ho capito, lui è lì vicino a te e non vuoi parlarne … allora ti lascio>> disse comprensiva. Ero sollevata, almeno non dovevo affrontare due torture insieme; mia madre che voleva sapere se Louis era più carino di Steve e lui che continuava a farmi il solletico mentre ero ancora al telefono. 
<< grazie mamma>> e detto questo chiusi la chiamata. Posai il cellulare sul comodino e:
<< la vuoi smettere?>> dissi girandomi verso Louis che era in ginocchio proprio dietro di me.
<< non mi stavi proprio considerando e lo sai che non mi piace>> disse avvicinandosi di nuovo e dandomi un altro bacio.  
<< allora? Non hai risposto a tua madre. Sono più carino di Steve?>> mi chiese dopo quel bacio. 
<< devi sentirtelo dire? Non lo sai già?>> dissi dopo avergli lanciato un cuscino in pieno viso. 
<< per prima cosa non lanciarmi più un cuscino perché non è divertente riceverlo in faccia e poi … si voglio sentirtelo dire.>> mi disse prima di buttarmi addosso il cuscino che gli avevo lanciato io prima.  
<< allora … si, sei più carino di Steve>> e detto questo, si avvicinò sorridendo e mi diede un ennesimo bacio. Io però lo allontanai: 
<< non credi che dovremmo iniziare a prepararci per la festa di cui ti parlavo?>>
<< ma sono le 6:30 e la festa inizia alle 8>> disse mentre cercava di farmi distendere di nuovo. 
<< lo so, ma mentre decido cosa voglio mettere e mentre lo cerco nella valigia si fanno le 7:30 ed io non sono ancora pronta>> dissi mentre mi alzavo dal letto.
<< va bene, per questa volta hai vinto tu, ma la prossima non sarà così facile.>>
<< la prossima volta non mi allontano da te almeno per un’ora … te lo prometto>> gli dissi prima di dargli un ultimo bacio.

 
*Zayn’s Pov*  

Erano le 8 e stavo aspettando che arrivasse la maggior parte dei ragazzi che avevo invitato. Avevo organizzato quella festa per riuscire a dimenticare Rose, ero riuscito a farmi odiare da lei ed ora dovevo trovarmi una ragazza che mi facesse levare dalla testa mia sorella; e quale occasione migliore se non una festa? Per riuscirci però dovevo solo dimenticare almeno per quella sera Rose e quel Louis Tomlinson che odiavo con tutto me stesso. Alle 8 e 10 suonò il campanello, andai ad aprire e vidi un gruppo, di forse dieci ragazzi: alcuni li conoscevo, dato che frequentavamo insieme la maggior parte delle lezioni, altri invece non li avevo mai visti prima, se non di sfuggita nei corridoi. 
<< Hey Evans cosa ti è preso? Organizzi una festa adesso?>>  mi disse David ironicamente. Era uno dei ragazzi della scuola che odiavo di più, lo avevo invitato ma avevo sempre sperato che non sarebbe venuto.   
<< Si David, anche io so divertirmi, se è questo che stai pensando>> dissi facendolo entrare; dietro di lui vidi una ragazza che non avevo mai visto prima, seguiva David come se fosse il suo padrone e così pensai subito che fosse la sua ragazza:  
<< vedo che finalmente hai trovato una ragazza>> dissi per irritarlo. Odiavo quel ragazzo, riusciva sempre a mettermi in imbarazzo ed io non sprecavo nemmeno un’occasione per fare lo stesso.  
<< non è la mia ragazza è una mia vecchia amica che si è trasferita da poco qui a Londra>>
<< scusami allora>> dissi con un sorriso stampato in faccia. Avevo trovato la ragazza che faceva per me, dovevo solo prendere coraggio ed aspettare il momento giusto; era stato più facile del previsto. Mi aveva colpito subito: non era molto alta, aveva i capelli biondi e gli occhi chiari e … e assomigliava molto a Rose, forse era stato quello il motivo per cui mi aveva colpito. Sapevo però che non era mia sorella, ce ne era una sola di Rose ed era la ragazza che dovevo dimenticare, non quella che era appena entrata in casa mia e che avevo intenzione di conquistare.

* * *

 
Erano le 8 e 30 e sia la casa che il giardino erano pieni di ragazzi. In giardino c’era una pista da ballo piena di ragazzi che si muovevano a ritmo della musica messa dal Dj. C’era un bancone pieno di bibite ed in un angolo avevo fatto mettere dei divanetti bianchi ed anche questi erano tutti occupati. C’erano bottiglie vuote un po’ dappertutto, sia nel giardino che nella casa, e l’idea che avrei dovuto ripulire tutto la mattina seguente, mi fece chiudere lo stomaco. Dall’altra parte del giardino c’era la piscina e molte ragazze ci erano finite dentro a causa degli scherzi idioti pensati dai ragazzi, e adesso camminavano coni vestiti bagnati addosso. Si passava dal giardino alla casa e viceversa attraverso la porta sul retro, mentre la porta d’ingresso era stata chiusa. Al piano di sotto era ormai tutto in disordine ed il fumo delle sigarette era diventato insopportabile. Stavo andando ad aprire un po’ le finestre quando il campanello suonò di nuovo. La festa non era iniziata nemmeno da un’ora, ma mi sembrava che tutti i ragazzi che avevo invitato fossero già arrivati; non sapevo chi poteva essere. Andai ad aprire e le due persone che mi ritrovai davanti per poco non mi fecero svenire.
<< Ciao fratellino>>  mi disse Rose. Perfetto avevo organizzato quella festa per dimenticare mia sorella e lei si era presentata lì, senza nemmeno essere invitata, per giunta con il suo ragazzo e poi … cavolo era stupenda. Aveva un vestito blu elettrico aderente che le valorizzava ogni sua forma e le stava alla perfezione, come se fosse stato cucito sul suo corpo. Ai piedi aveva un paio di scarpe, penso che fossero decolté, beige che la rendevano più alta e la facevano sembrare più grande rispetto alla sua età. Era truccata leggermente, come suo solito e solo in quel momento, quando le guardai il viso vidi che Louis aveva poggiato la sua mano sulla sua spalla.
<< cosa ci fai qui?>> dissi cercando di distrarmi da quella mano.
<< mi hai detto che facevi una festa e quindi eccoci qui>>  
<< ma io non ti ho invitato>> dissi socchiudendo gli occhi.
<< lo so, ma questa è anche casa mia e quindi credo che posso venire ad una festa che si sta svolgendo proprio qui>> disse mentre cercava di entrare ma io la bloccai : 
<< ti ricordo che questa casa è diventata solo mia ed ha smesso di essere anche la tua quando sei uscita da qui per andare a vivere da lui>> dissi quell’ultima parola con disprezzo mentre rivolgevo lo sguardo verso Louis. E mentre stavo per chiudere la porta sentii di nuovo la voce di Rose: 
<< Zayn se non mi fai entrare giuro che chiamo la mamma e le dico tutto>> 
<<non lo faresti mai>>
<< Oh invece si>> disse mentre cercava qualcosa nella sua borsa. Mi stava ricattando e non lo sopportavo, ma non potei fare altro che farli entrare e così, farmi rovinare la serata che pensavo sarebbe stata la migliore di tutta la mia vita. 
<< va bene, entrate ma non mi considerate, fate come se non ci fossi>> dissi mentre facevo spazio per farli entrare. A quelle parole Rose posò il cellulare che aveva cacciato dalla borsa e prendendo per mano Louis entrò in casa; io intanto mi avvicinai alla ragazza che avevo visto prima, pronto a conquistarla.

* * *

 
Era passata la mezzanotte da un bel po’ e la maggior parte dei ragazzi era ormai ubriaca, compreso me e Logan. Alcuni già se ne erano andati e la ragazza sulla quale volevo fare colpo mi aveva detto di essere fidanzata; avevo fatto praticamente la mia figuraccia abituale. Ora ero seduto sul divano dove avevo dormito abbracciato a Rose, con Logan che mi faceva compagnia; anche per lui non era stata una bella serata. Stavamo bevendo un’altra birra, nonostante le miliardi di bottiglie vuote intorno a noi ed io intanto fissavo Rose e Louis che ridevano; almeno per qualcuno era andata bene. 
<< Vorresti stare al suo posto vero?>> mi chiese Logan che evidentemente aveva visto che li fissavo.   
<< si >> dissi triste dopo aver bevuto un altro sorso di birra.  
<< Zayn ma perché non le parli? Perché non le dici tutto e la fai finita?>> mi chiese improvvisamente. Sembrava che qualcuno gli avesse dato un pizzicotto e lui fosse saltato dal divano per il dolore. 
<<Perché non voglio perderla. So che lei non prova niente per me, se non il comune affetto che si prova per un fratello e l’idea di perderla completamente, di non averla nemmeno come sorella mi fa stare male>> dissi girandomi verso di lui. 
<< ma tu già stai male e poi non te ne rendi conto, ma l’hai già persa Zayn; l’hai persa nel preciso momento in cui hai deciso che doveva odiarti, in quel momento l’hai persa anche come sorella, mentre tu pensavi che era la cosa più giusta da fare>> disse iniziando ad alzare la voce. Non sapevo perché aveva detto quelle parole, non sapevo se le pensava veramente oppure stava delirando a causa dell’alcool. Non so per quale motivo però, mentre sentivo quelle parole, mi convinsi che tutto quello che aveva detto era vero; forse lo sapevo e non volevo ammetterlo, ma avevo già perso Rose, sia come sorella che come qualcosa di più. Intanto continuavo a guardare Rose con Louis e la rabbia si impossessò sempre di più del mio corpo, già scombussolato dall’effetto dell’alcool; lui la stava baciando proprio lì davanti a me e lei stava ricambiando quel bacio. Ad un tratto Louis iniziò a baciarle il collo e le strinse i fianchi, facendola avvicinare di più al suo corpo. Non riuscii più a vedere quella scena, mi stava vendendo la nausea e così, lasciando Logan da solo e senza parole sul divano, e dopo aver posato la bottiglia sul pavimento, mi avvicinai a quei due. 
<< Louis mi dispiace interrompere ma dovrei parlarti di una cosa>> dissi appena arrivai lì.  
Subito dopo sentii Logan dietro di me: 
<< Zayn stai calmo, non fare niente di stupido>> mi sussurrò evidentemente capendo cosa avevo intenzione di fare. Io però lo ignorai completamente e sentii Louis dire:
<< Tranquillo >> mentre si girava verso di me sorridendo. Oddio! Avrei voluto levargli quel sorriso a schiaffi. 
<< Zayn ma interrompi sempre, perché non vai a scocciare a qualcun altro? >> disse Rose , forse era anche lei ubriaca.
 << Amore tranquilla, facciamo subito vero Zayn? >> disse sorridendomi di nuovo ed io annuii. Amore? Come si permetteva di chiamare mia sorella amore? Lo avrei preso a botte, me lo sentivo. 
<< comunque cosa c’è? >> continuò dopo. 
<< Zayn prendi un bel respiro e calmati >> sentii di nuovo Logan parlare dietro le mie spalle. Feci come disse lui, presi un bel respiro ma non servì a niente; le parole non riuscirono ad uscire dalla mia bocca: 
<< Bhé … io … >> e così l’unica cosa che feci fu dare un pugno in pieno viso a Louis e dopo correre di sopra nella mia stanza. 
<<Louis … >> sentii Rose urlare e subito dopo la sentii di nuovo:                                                                                                                                      
<< Logan vieni qui, stai con lui, io vado a parlare con Zayn; questa volta l’ha combinata troppo grossa>> e dopo quelle parole mi chiusi nella mia stanza con le lacrime che iniziarono a scendere sul mio viso. Non riuscivo a capire se quello che avevo fatto era successo per colpa dell’alcool oppure ero stato proprio io a volerlo fare; qualsiasi causa era stata a farmi dare quel pugno a Louis, ora mi sentivo molto meglio.



*Spazio autrice*

Ed ecco un nuovo capitolo pubblicato molto prima rispetto agli altri (miracolo).
Comunque cosa ne pensate del capitolo? Spero che mi lasciate una piccola recensione *stasupplicandoinginocchio*   
Grazie a tutte quelle che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e ovviamente a tutte quelle che hanno recensito (vi adoro :*)
Ora vado, un bacio e alla prossima ;)  
                                                                

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


*Rose’s Pov*

Ero davanti la porta della camera di Zayn e intanto sentivo Logan mentre parlava con tutti i ragazzi:
<<La festa è finita, non c’è più niente da fare qui; grazie per essere venuti e … ci vediamo a scuola>> sorrisi a quelle parole ma ritornai subito seria; dovevo parlare con Zayn e non ero felice di farlo, soprattutto dopo quello che aveva fatto. Provai ad aprire la porta, ma non ci riuscii, Zayn si era chiuso di nuovo a chiave.
 << Zayn apri immediatamente o giuro che la rompo>> dissi mentre continuavo a muovere la maniglia della porta. 
<< per prima cosa non ti apro e secondo non ci riusciresti mai>> mi rispose immediatamente fra i singhiozzi; capii che stava piangendo, ma perché? Stava troppo male e non lo avrei lasciato lì dentro da solo a piangere. 
<< Allora vuol dire che chiamerò Logan>>
<< Già ci ha provato una volta e non ci è riuscito>> continuò. Non sapevo più cosa dire, non volevo arrendermi ma non avevo più niente in mente … poi improvvisamente senza nemmeno pensarci dissi:
<< allora resterò qui fuori ad aspettarti finché non aprirai questa porta … sono disposta ad aspettare tutta la notte o anche dei giorni se è necessario, ma da qui non mi muovo>> 
Non sentii nessuna risposta ma dopo dieci minuti sentii la serratura della porta aprirsi e la porta si spalancò mostrando uno Zayn distrutto con le lacrime che continuavano a scendergli sulle guance. 
<< Entra, mi da sui nervi se qualcuno mi aspetta fuori la porta>> disse facendomi spazio; perfetto ce l’avevo fatta ed era stata anche più facile di quello che immaginavo. Entrai e mi sedetti sulla sedia della scrivania mentre Zayn andò sul letto già disfatto; probabilmente si era messo lì anche prima. 
<< Zayn si può sapere perché …>> inizia con la voce alta e la rabbia fino alle stelle, ma quando lo vidi che, seduto con le gambe incrociate, fissava un punto indeterminato del pavimento e continuava a piangere, mi addolcii. Non avevo mai visto mio fratello in quello stato, lo avevo visto piangere ma mai così. Mi avvicinai a lui e mi misi al suo fianco, sedendomi dall’altra parte del letto.
<< Rose non ce la faccio più, sembra che sono un tipo duro ma non è vero>> mi disse con la voce interrotta da singhiozzi. Io non dissi niente e l’unica cosa che feci, fu stringerlo fra le mie braccia; era da tanto che non lo abbracciavo, o meglio che non si faceva abbracciare, e mi era mancato tutto quell’affetto, le confidenze, mi era mancato tutto.
<< Tranquillo … sei ubriaco, stai male e non ti rendi conto di cosa dici. Tu sei forte Zayn, sei il ragazzo più forte che abbia mai conosciuto>> dissi mentre lo stringevo sempre di più e mentre lui piangeva contro la mia spalla. Presi un po’ di fiato e continuai: 
<< L’unico problema è che non ti fidi molto delle persone e così ti costringi ad affrontare gli ostacoli da solo; non lo capisci ma non puoi continuare così, ti fai solo del male >> Speravo che mi avesse detto qualcosa, ma continuava a piangere, sempre contro la mia spalla ed io così, continuai a parlare. 
<< Zayn posso sapere una cosa?>> annuì solamente.
<<perché mi hai trattato male? Perché non ti comportavi più come prima, come lo Zayn che conoscevo, come quel fratello che si sarebbe fatto in quattro per me? Perché?>>
Ci fu un attimo di silenzio e poi finalmente sentii la sua voce.
<< Per quella ragazza>> disse solo tre parole, sempre fra le lacrime, ma da come le disse capii che ci teneva davvero a quella ragazza e che stava malissimo per non poterla avere.
<< Me ne vuoi parlare?>> chiesi titubante. Era da più di un mese che cercavo di capire cosa c’era che non andava, ma facevo quella domanda sempre in un momento sbagliato; non so perché però, sentivo che quello era il momento più adatto per chiederglielo di nuovo. Sentivo che si era addolcito,che in un certo un modo era ritornato quello di prima, dovevo solo riprovare. Improvvisamente si staccò dal quel lunghissimo abbraccio e si distese sul letto, rivolgendo il viso verso il cuscino.
<<No Rose, voglio stare da solo adesso>>
<< Zayn ma perché non parli?>>
<< perché non voglio e non posso parlare, e poi non voglio essere aiutato>>
<< Zayn di nuovo? Ricominciamo con la stessa storia?>> dissi mentre sentivo le lacrime riempirmi gli occhi. Avevo perso un’altra occasione di riavere mio fratello e ci stavo male; in fondo anche se non lo dimostravo, a me mancava Zayn e volevo riaverlo come prima, volevo potergli confidare di nuovo tutto, poter fare tardi la sera stando con lui, poter riavere il mio fratellino. 
<< Vattene>> fu questa l’unica parola che mi disse. Non so per quale motivo ma la rabbia iniziò di nuovo ad impossessarsi del mio corpo e così alzandomi dal letto e respingendo le lacrime che volevano scendere a tutti i costi dissi: 
<< sai che ti dico? Non mi importa più niente, non voglio più sapere perché stai così, fai quello che vuoi, non farti aiutare e risolviti i problemi da solo; fai finta che io non esisto, che non hai una sorella. Da adesso sei figlio unico>> con tutta la rabbia che avevo dentro. Stavo per aprire la porta di quella stanza quando sentii due mani che mi afferrarono per i fianchi e mi fecero girare dall’altra parte; vidi davanti a me il viso di Zayn con le guance rigate dalle miliardi di lacrime che erano scese dai suoi occhi.
<< Zayn lasciami, sei ubriaco e non capisci quello che fai!>> dissi vicino al suo viso.
<< Uno sono ubriaco ma capisco perfettamente quello che faccio e poi … ti ricordi quando ti dissi che ti avrei detto cosa c’era che non andava solo quando sentivo che era il momento giusto?>> mi chiese guardandomi negli occhi. Io annuii senza riuscire a dire niente.
<< bene, allora te lo dico>> vedevo che faticava a respirare e faceva respiri profondi; ci mise un po’ per parlare e alla fine disse una parola che non avrei mai immaginato che uscisse dalla sua bocca:
<< Rose, io però ho paura di dirtelo>>
<< Hey, sono qui per ascoltare qualsiasi cosa … non ti devi preoccupare, non è niente di male essere innamorati Zayn, è una cosa normalissima>>
<< Invece non è normale che io mia sia innamorato di questa ragazza, non posso esserne innamorato>>
Era distrutto, non ce la faceva più, lo vedevo nel suo sguardo che non era mai stato così perso e spento.
<< dimmi chi è >> lo incitai mentre poggiavo entrambe le mie mani sulle sue guance e intanto, vidi che aveva respirato di nuovo profondamente. 
<<va bene te lo dico, tanto già so che ti ho persa in tutti e due i modi>> disse poggiando le mani sulla porta che si trovava dietro le mie spalle.
<< Zayn non ti capisco, cosa stai dicendo?>>
<< Rose io … >> iniziò ma non riuscì a continuare; lo vidi avvicinarsi sempre di più al mio viso finché le nostre labbra non si sfiorarono.  Iniziò subito dopo a premere di più le sue labbra sulle mie, forse vedendo che non mi allontanavo ed io non sapevo perché non lo facevo; non sapevo perché invece di allontanarlo stavo ricambiando quel bacio. Sentivo dentro di me una voce che mi diceva “Ma perché lo stai baciando?” “Cazzo è tuo fratello, non puoi baciarlo Rose.”Ma non sapevo per quale motivo continuavo a baciarlo, mentre sentivo le sue mani sulla mia schiena. “Rose smettila adesso, è tuo fratello” ma io continuavo, era come quando Pinocchio sentiva la voce del grillo che gli diceva di non fare una cosa, ma lui imperterrito la faceva lo stesso. “Rose basta, allontanalo” ed ecco che con quelle parole cambiò tutto, misi le mani sul suo petto e lo spinsi lontano da me: 
<< Zayn? Ma cosa fai?>> dissi mentre il cuore mi batteva velocissimo.
<< Rose io …>> iniziò ma lo bloccai.
<< Dimmi una cosa … sono io la ragazza di cui ti sei innamorato vero?>> dissi confusa mentre le lacrime iniziarono a riempire di nuovo i miei occhi. Non so perchè gli chiesi una cosa del genere ma era l'unica che mi venne in mente, e mi sembrava la cosa più giusta da dire in quel momento.
<< si Rose … adesso capisci perché non potevo dirti niente? Capisci perché ho dato quel pugno a Louis? Rose non riesco a vederti con quel tipo, non posso vederti mentre baci un altro ragazzo, non posso starti vicino e non essere geloso … io ti amo Rose>> e dopo quelle parole si avvicinò di nuovo a me. Con quel “io ti amo” smisi di respirare, tutto il mio corpo si bloccò e non riuscii a muovermi nemmeno di un centimetro; mio fratello aveva appena detto “ti amo” a me, la sua gemella.
<< Zayn non possiamo, siamo fratelli, gemelli addirittura, non possiamo essere innamorati l’uno dell’altra, è sbagliato … troppo sbagliato>> dissi mentre avevo di nuovo le mani sul suo petto per spingerlo più lontano. Intanto una lacrima scese contro la mia volontà dai miei occhi, ma non sapevo perché stavo per piangere; forse perché avevo capito che non potevo aiutare mio fratello, che non potevo farlo stare con la ragazza che amava, ovvero me, e che alla fine ero io la causa di tutto il suo dolore.
<< lo so che è sbagliato perché siamo fratelli, ma è perché siamo fratelli che io sto male, è perché siamo fratelli che io ho cercato di allontanarti anche se ci stavo di merda ed è perché siamo fratelli che so che devo lasciarti vivere la tua vita con un ragazzo che non sia io. Rose tutti questi problemi ci sono solo perché siamo fratelli>>
<< Zayn non possiamo farci niente, non possiamo cambiare le cose>> e intanto altre lacrime scendevano dai miei occhi. 
 << lo so ed è per questo che sono ancora più arrabbiato>> disse mentre lentamente mi asciugava una lacrima con il pollice. Quel tocco mi fece venire i brividi per tutto il corpo, Zayn mi aveva sempre abbracciata o solo dato una carezza, ma non lo aveva mai fatto come in quel momento. 
Si stava avvicinando per l’ennesima volta mentre stringeva le mie mani nelle sue ma fortunatamente sentimmo la voce di Logan dall’altra parte della porta:
<< Zayn, Rose tutto bene? Ho sentito urlare>>
<< Si Logan tutto bene tranquillo>> rispose Zayn senza darmi il tempo di poter parlare.
<< va bene. Rose, Louis ti sta aspettando>> continuò Logan. Zayn non rispose ed impedì anche a me di parlare e così dopo un po’ sentimmo Logan scendere al piano di sotto senza dire più una parola. 
<< Devo andare Zayn>> dissi cercando di liberarmi dalla sua presa. 
<<Aspetta dimmi prima una cosa, ti ho persa in tutti e due i modi?>>
<< Zayn non potremmo mai stare insieme … ma tranquillo che non mi hai persa come sorella, io starò sempre vicino al tuo fianco, nonostante … bhé,nonostante quello che è successo qui. Zayn dobbiamo dimenticare tutto questo, fare finta che non è mai successo>>
<< Lo so che dobbiamo dimenticare ma io non posso>> 
<< lo so Zayn, ma ci devi provare>> e a quelle parole mi girai verso la porta per aprirla ma fui interrotta di nuovo da Zayn: 
<< allora ognuno per la sua strada?>>
<< si, ognuno per la sua strada>> risposi con la testa bassa e dopo quelle parole uscii di corsa da quella stanza. Non so per quale motivo ma gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, di nuovo, e quando ormai ero arrivata al piano di sotto le lacrime stavano scendendo a dirotto sulle mie guance.
<< Rose tutto bene?>> mi chiese Logan appena scesi anche l’ultimo gradino delle scale. Era seduto sul divano con in mano un’altra bottiglia di birra. Appena mi vide però si alzò di scatto, lasciando la bottiglia sul pavimento e avvicinandosi a me.
<< Si Logan, tranquillo tutto bene>> dissi sforzandomi di sorridere. 
<< ti ha detto tutto vero?>> mi chiese, dandomi l’impressione che lui sapesse qualcosa.
<< Logan tu sapevi?>> e intanto altre lacrime rigavano le mie guance.
<< Rose io …>> iniziò ma subito lo bloccai. Mi diede le spalle e stava andando di nuovo verso il divano ma io lo presi per un braccio e lo feci girare di nuovo verso di me. 
<< Logan lo sapevi?>>  chiesi di nuovo. 
 << si >> disse sussurrando mentre aveva lo sguardo rivolto verso il basso.
<< ma perché non me lo hai detto prima?>> chiesi iniziando ad alzare la voce.
 <<perché non potevo, Zayn è un mio amico, sono stato l’unico al quale ha detto questa cosa e gli avevo promesso che non avrei detto niente … ed io le promesse le mantengo.>> disse mentre alzava anche lui la voce. Non ebbi il tempo di rispondere perché vidi dietro Logan, Louis con dell’ovatta vicino alle labbra. 
<< cosa sta succedendo?>> disse appena entrò nella stanza.
<< niente >> disse Logan mentre mi guardò per la prima volta negli occhi. Io non risposi a quella domanda ma andai direttamente da lui, senza dire una parola.
 << Rose cosa c’è? Perché stai piangendo?>> mi disse mentre mi stringeva col braccio libero, dato che con l'altro stava mantenendo l'ovatta vicino alle labbra. 
<< niente, ho litigato di nuovo con Zayn … tu piuttosto come stai?>> dissi notando il labbro inferiore spaccato.
<< bene, solo un taglio >> mi disse sorridendo. 
<< meno male, pensavo che ti avesse fatto più male. Comunque ti dispiace se ce ne andiamo? Vorrei uscire da questa casa e tornare solo in caso di estrema necessità. E poi voglio stare un po’ lontana da alcune persone>> dissi mentre mi giravo per guardare Logan.
<< Certo, ma sicura che va tutto bene?>> continuò Louis, come al solito molto premuroso. 
<< sicurissima … andiamo?>> dissi mentre prendendolo per mano mi dirigevo verso la porta d’ingresso. Stavo per aprire quando Logan mi bloccò dicendo: 
<< Rose non ti ho detto niente perché sono uno di parola, ma ricordati che sono stato io che ho detto a Zayn di dirti tutto; ora non so cosa ti ha detto e come lo ha fatto, ma sappi che se non fosse stato per me adesso staresti ancora cercando di capire cosa c’è che non andava in lui. >>
Non dissi niente e senza nemmeno guardarlo aprii la porta; Louis era già uscito e stavo per farlo anche io quando fui bloccata di nuovo da Logan: 
<< Rose ma sei arrabbiata con me?>> a quelle parole non potei fare altro che rispondergli. Non mi piaceva vedere Logan triste, in realtà non mi piaceva vedere nessuno triste, ma lui era il mio migliore amico e non potevo farlo stare male per qualcosa che alla fine non era nemmeno vera. 
<< no, non sono arrabbiata con te … come potrei esserlo?>> dissi sorridendo leggermente. A quelle parole lo vidi tirare un sospiro di sollievo e subito dopo, anche se Louis mi stava già aspettando in macchina, corsi verso di lui e lo abbracciai:
<< sono solo delusa … ma capisco perché non mi hai voluto dire niente. Tranquillo.>> dissi prima di dargli un bacio sulla guancia. Arrivai di nuovo vicino alla porta, che avevo lasciato aperta, e mi girai di nuovo verso Logan, che aveva un sorriso a 32 denti stampato in faccia:
<< Resti tu con Zayn stasera?>>
<< certo Rose, stai tranquilla, ci penso io a lui>>
<< Grazie … buonanotte Logan>>
<< Notte Rose>> e a quelle parole chiusi la porta dietro le mie spalle.


* * *                              

 
Stavo scendendo dalla macchina parcheggiata nel garage, grazie anche all’aiuto di Louis; per tutto il viaggio non avevamo parlato di niente ed io non avevo fatto altro che pensare a quello che era successo nella stanza di Zayn. Pensavo a lui che mi baciava, a quel “io ti amo” che mi aveva bloccato il cuore, a quanto lui stava male per non poter avere la ragazza che amava perché … perché quella ragazza ero io; io, la sua sorella gemella, io quella bambina sempre allegra e socievole che stava bene con suo fratello e che si divertiva a giocare con lui, io l’ultima persona che non avrei mai immaginato fosse quella di cui era innamorato Zayn. E poi non facevo altro che pensare a quel bacio, così innocente e delicato ma che per Zayn aveva significato tantissimo, quel bacio che io stranamente non gli avevo negato e non sapevo il perché. Forse anche io ero innamorata di lui e non lo sapevo, forse lo ero sempre stata ma non me ne ero mai accorta perché lo vedevo sempre e solo come un fratello …
Rose smettila di pensare certe cose,Zayn è tuo fratello, non lo puoi amare e poi … poi tu ami Louis e sei la sua ragazza” ed ecco quella voce dentro di me che cercava di farmi fare la cosa giusta.
Ma siamo sicuri che era davvero la cosa giusta?
E se si sbagliava?
“Ancora? Smettila e concentrati su Louis, lui ha bisogno del tuo amore, mentre Zayn ha bisogno solo della sua sorella. Non puoi amare Zayn puoi solo volergli bene” e questa volta, come prima nella stanza di Zayn, l’ascoltai. Aveva ragione, dovevo concentrarmi di più su Louis perché aveva bisogno di me ed io di lui. Eravamo appena entrati in casa quando Louis, dopo aver chiuso la porta dietro le sue spalle, mi prese per i fianchi, come molte volte, e facendomi girare verso di lui mi disse:
<< sicura che va tutto bene? In macchina non hai fatto altro che stare in silenzio … eri pensierosa>> e intanto portava le sue mani sulla mia schiena, mentre ci muovevamo lentamente  come se stessimo ballando.
 << si sto bene, sono solo stanca di litigare con Zayn … e poi lo facciamo per qualsiasi cosa.>> gli dissi mentre poggiavo le mie mani sulle sue spalle. 
<< va bene, ti credo, anche perché so cosa significa avere un fratello rompiscatole. Però Rose, se c’è qualcos’ altro che non va vorrei che me lo dicessi … non voglio che ci siano segreti tra di noi >> continuò mentre con il suo naso sfiorava il mio, dato che si era avvicinato di più a me.
<< Promesso >> dissi, anche se non mi aveva chiesto di prometterglielo; sapevo però che con quella parola lo avrei tranquillizzato molto di più che con un semplice va bene”
<<tu piuttosto stai bene?>> continuai cercando di cambiare argomento.  
<<si sto bene. Te l’ho detto è solo un taglio che passerà in poco tempo>>io sorrisi solamente e gli diedi un bacio veloce.
<< però lasciati dire una cosa>> continuò dopo. 
<< cosa?>>
<< tuo fratello dà dei pugni esagerati … non sto scherzando, speravo che non mi avesse rotto la mascella>> sorrisi per l'espressione che assunse mentre diceva quelle parole ed non potei fare altro che pensare al vero motivo per cui ero andata in camera di Zayn quella sera; ero arrabbiatissima, gliene avrei volute dire quattro e magari dargli anche uno schiaffo, ma poi è successo … bhé quello che è successo e le cose sono cambiate radicalmente. 
<<Bhé ti ricordo che ha fatto due anni di box>> dissi tra uno sbadiglio e l’altro, mentre lui sorrideva.
 <<stanca?>> mi chiese cambiando di nuovo argomento. 
<< si, vorrei andare a dormire>> dissi mentre allontanandomi dal suo corpo, mi diressi verso le scale tenendolo per mano.
<< certo … andiamo>> mi disse mentre sorrideva ancora. C’era qualcosa di strano in quel sorriso, qualcosa che mi incuriosiva e non potei fare a meno di chiedergli il perché.
<< perché quel sorriso?>> dissi mentre aprivo la porta della sua stanza. Non avevo ancora sistemato niente, la valigia era sul pavimento aperta, sulla sedia davanti alla scrivania c’erano dei vestiti che avevo provato per la festa ma che alla fine avevo scartato, uno dei miei due zaini si trovava sotto il letto e l’altro non riuscivo a vederlo.
<< quale sorriso?>>  mi disse mentre chiudeva anche quella porta e intanto continuava ad aver quel sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Voleva farmi impazzire?
<< quel sorriso >> dissi ancora mentre mi toglievo le scarpe. 
<< sono felice>> e intanto si distese sul letto con le mani sotto la testa.
<< sei felice? E dimmi cosa è successo?>> dissi mentre mi trovavo vicino alla valigia. Stavo cercando il pigiama ma era impossibile trovarlo in mezzo a tutti quei vestiti. 
<<perché è la prima notte che dormiamo insieme>>
<< si, lo so ma ti avverto che non succederà niente>> dissi quando finalmente avevo trovato il mio pigiama. Lo avevo messo alla fine della valigia e per recuperarlo avevo dovuto togliere metà del contenuto che c’era dentro.
<< sapevo che avresti detto così … ma tranquilla a me basta solo poterti abbracciare mentre dormo>>mi sussurrò vicino l’orecchio. Non lo avevo sentito alzarsi dal letto e così mi spaventò, ma non riuscii a dirgli niente perché mi prese in braccio e mi poggiò sul letto, con la schiena che toccava il materasso.
<< cosa vuoi fare con questo?>> chiese sfiorandomi le labbra mentre prendeva il pigiama dalle mia mani. 
<< Bhé sai com’è, stavo andando a cambiarmi>> dissi strappando a mia volta il pigiama dalle sue mani. 
<< e non puoi farlo qui?>> disse mentre mi lasciava baci sulle labbra.
<< no e poi devo andare veramente in bagno>> dissi cercando di alzarmi.
<< ma io non ti lascerò andare, non stasera … ti ricordo che mi hai fatto una promessa>>
È vero la promessa che gli avevo fatto prima di andare alla festa; “la prossima volta non mi allontano da te almeno per un’ora … te lo prometto” queste erano state le mie parole e notai che non le aveva affatto dimenticate, cosa che speravo non accadesse.
<< lo so, me lo ricordo, ma puoi resistere altri cinque minuti senza di me>> dissi mentre spingendolo cercavo di togliermelo di dosso.
<< non riuscirai mai a spostarmi a meno che non lo voglia io … e lo sai>> disse sorridendo per l’ennesima volta. I nostri sguardi si incontrarono per un secondo e subito dopo sentii le sue labbra sulle mie; volevo respingerlo ma non riuscivo mai ad allontanarlo e così ricambiai quel bacio. Sentivo le sue mani sui miei fianchi ed il suo petto contro il mio. Avevo gli occhi chiusi, volevo godermi ogni istante di quel momento e dimenticarmi per un po’ di Zayn e di tutto il resto; Louis era il mio ragazzo e quella che stavo vivendo era la mia vita, non avrei permesso mai a nessuno di rovinarmela, nemmeno a mio fratello che era innamorato di me. All’improvviso però davanti le palpebre chiuse mi comparve davanti il viso di Zayn che cercava di baciarmi di nuovo …
<< no!>> urlai togliendomi Louis di dosso e alzandomi di corsa dal letto; non so perché lo feci, sapevo solo che quell’azione era successa contro la mia volontà.
<< piccola cosa c’è?>> mi chiese Louis seguendomi preoccupato.    
<< ho fatto qualcosa che non dovevo fare?>> continuò.
 << no, non hai fatto niente … scusami>> dissi abbracciandolo.
<< sicura?>> mi chiese mentre accarezzava la mia schiena. Sapeva che mi piaceva tantissimo e lo faceva soprattutto quando voleva farmi calmare. 
<< si tranquillo, sono solo stanca … ho bisogno di dormire un po’>> era l’unica cosa che dissi e l’unica che potevo dirgli. Non potevo e soprattutto non volevo dirgli “sai Louis prima ti ho mentito … in camera di Zayn lui mi ha baciata e mi ha detto che sono io la ragazza che ama” poi ci sarebbe stata la domanda che seguiva quelle parole e cioè ”e tu provi qualcosa per lui?” e a quel punto io non potevo dirgli “sinceramente non lo so, sono confusa … io ti amo, ma non so se quello che provo per Zayn è amore o l’affetto che si prova per un fratello.” E poi se glielo avessi detto avrei rischiato di perderlo, ed io non volevo perderlo … almeno non ancora.  
<< va bene, allora andiamo a dormire>> disse, forse un po’ deluso. 
<< grazie >> dissi sorridendo mentre mi distendevo sotto le coperte con lui accanto.
<< buonanotte>> mi disse subito dopo, sussurrando. 
<< e sognami>> continuò vicino al mio orecchio dato che con la sua mano sul mio fianco, mi fece appoggiare la mia schiena sul suo petto.
<< lo farò>> e detto questo chiusi gli occhi e cercai di addormentarmi. Ogni volta che chiudevo gli occhi però vedevo ancora Zayn, mi diceva “ti amo” e poi mi baciava ed io non lo respingevo. Passò un quarto d’ora ed io ancora non dormivo, mi girai verso Louis e già stava dormendo, era bellissimo anche quando dormiva: aveva la bocca leggermente aperta e i capelli spettinati … sembrava un angelo, il mio angelo. Stavo per alzarmi dal letto per andare in bagno quando sentii il cellulare vibrare; lo presi cercando di non svegliare Louis e vidi che mi era arrivato un messaggio da parte di Zayn:

 

“Abbiamo detto che ognuno andrà per la sua strada ed io lo farò, anche se sarà difficile per me. Da domani ti lascerò in pace, ti tratterò come sempre, come una semplice sorella, ma adesso lasciati dire che TI AMO e ti amerò per sempre. Non mi importa se siamo fratelli anche perché si dice che al cuore non si comanda. E se starò con una ragazza?  Non cambierà niente, tu sarai sempre quella che amerò più di tutte.
                                        Buonanotte sorellina.                                          
Zayn <3”

 
Lessi quel messaggio sorridendo ma contemporaneamente gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, dovevo rispondergli e così cercando di non muovermi troppo scrissi:

 

”Buonanotte fratellino, ti voglio bene.
Rose <3"
 

Lo so, non era una risposta da mandare ad un messaggio di quel genere ma non potevo dirgli “ti amo anche io” non sapevo nemmeno io quello che provavo, sia per Louis che per Zayn, ero troppo confusa e di certo non volevo illudere nessuno. Mi arresi all’idea di andare in bagno sia perché Louis mi teneva stretta vicino al suo petto, come se avesse paura che me ne sarei andata, e sia perché quella volta chiusi gli occhi e riuscii ad addormentarmi.




*Spazio autrice *
Eccomi con un altro capitolo, ci ho messo un pò perchè non sapevo come continuare dopo la prima parte, ma ci sono riuscita :) anche se non mi piace molto come è venuto. Comunque ... spero che mi facciate sapere una vostra opinione :) Ringrazio come sempre tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/ preferite/ ricordate e ovviamente chi ha recensito, non sapete quanto mi avete reso felice. Poi non so voi ma io adoro questo capitolo, credo che sia il mio preferito; ho detto credo perchè mi piacciono tutti, anche se per alcuni non sono contenta al 100 % di come sono venuti.
Ora vado, un bacio :*
Vi prometto che cercerò di aggiornare il prima possibile.
P.S. avete visto il nuovo video degli One direction? Io lo trovo semplicemente stupendo e lo adoro tantissimo ... l'ho visto talmente tante volte che ormai l'ho imparato a memoria :p

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Due mesi dopo.

<< Rose sei pronta? Perché se ci metti ancora molto ti aspetto in macchina>> sentii la voce di Louis talmente bene che capii subito che stava urlando come non mai. 
Mi stava aspettando al piano di sotto dalle 9 ed ora erano le 9 e 45; avevo impiegato 45 minuti per prepararmi e non ero ancora del tutto pronta. Era l’anniversario del nostro fidanzamento, stavamo insieme da 3 mesi e avevamo deciso di andare in discoteca a festeggiare.  Perché in discoteca? Perché volevamo distrarci il più possibile dal mondo reale, volevamo staccarci dalla vita di tutti i giorni ed io volevo dimenticare per una sera Zayn. Eh si Zayn … da quando mi aveva dato quel bacio non avevo fatto altro che pensarlo, pensarlo non solo come fratello ma anche come se potesse essere qualcosa di più; più ci pensavo però, e più mi sembrava possibile ed impossibile allo stesso tempo … e questo mi rendeva ancora più confusa. Ricordavo la promessa che avevamo fatto “Ognuno per la sua strada ” e a Zayn che mi disse che per lui sarebbe stata dura dimenticarmi come più di una sorella ma che ci avrebbe provato lo stesso; e alla fine ci era riuscito. Ora era fidanzato con una ragazza arrivata da poco in città, aveva tre anni in più di lui, ma non ricordo come si chiamava, ricordo solo il cognome, Tomlinson … si era la sorella di Louis che era tornata a Londra ma io non gli avevo ancora detto niente; credo che nessuno lo sappia. Le parole che Zayn mi disse dopo avermi parlato di lei erano state “Guarda che coincidenza ha lo stesso cognome di Louis” ed erano più che logiche quelle parole perché non sapeva niente di Louis e non sapeva nemmeno che aveva una sorella. Cacciai via quei pensieri dalla mia mente mentre mi guardavo per un’ultima volta allo specchio prima di uscire dalla stanza e scendere le scale a chiocciola. Vidi che Louis era girato di spalle e rivolgeva sempre lo sguardo verso l’orologio che era appeso alla parete del salone, sopra al camino. Dopo aver sceso anche l’ultimo gradino dissi:      
<< eccomi >> sorridendo. 
<< finalmente ce l’hai fatta>> disse Louis avvicinandosi per stringere la mia mano nella sua.     
<< lo sai che mi faccio desiderare>> gli sussurrai vicino l’orecchio e subito il suo corpo fu percorso da una serie di brividi. 
<< Ti adoro quando fai così … e comunque ne è valsa la pena aspettare. Sei bellissima>> mi disse ancora, mentre con un sorriso a 32 denti stampato in faccia mi fece girare su me stessa. Avevo messo uno dei suoi vestiti preferiti: color corallo, aderente dai fianchi in giù, arrivava un po’ più sopra al ginocchio e aveva uno scollo a V dietro la schiena. Devo dire però che anche a me piaceva molto; in certi sensi lo adoravo.   
<< grazie … anche tu sei bellissimo>> dissi sfiorando le sue labbra dato che aveva cancellato completamente la distanza tra di noi.  
<< e poi vedo che hai messo il mio vestito preferito>>  disse ancora, sussurrando vicino al mio orecchio.  
<< sapevo che ti sarebbe piaciuto>> dissi sussurrando a mia volta vicino il suo orecchio.
A quelle parole lo sentii ridere contro il mio collo e subito dopo si allontanò giusto un po’:
<< Vogliamo andare o vogliamo restare qua?>> disse alzando le sopracciglia.    
<< mmm non saprei >> dissi portandomi un dito vicino le labbra. 
<< allora facciamo così. Mentre tu ci pensi noi andiamo in macchina ok?>>   
<<ma così non scelgo più >> dissi io facendo la faccia di una bambina triste.  
<< lo so >> mi disse sorridendo maliziosamente. Oddio che stronzo che era, sapeva che mi aveva messa in trappola e gli piaceva.    
<< che stronzo >> dissi sorridendo a mia volta. 
<< anche io ti amo Rose >> e dopo queste parole mi diede un bacio veloce e delicato, durante il quale le nostre labbra si sfiorarono appena.  Subito dopo uscimmo di casa ed entrammo nella macchina parcheggiata lì davanti pronti a dimenticare tutto e tutti, fingendo che tutte quelle cose non erano successe e che tutte quelle persone non le conoscevamo.  
Quella sera nessuno ci avrebbe rovinato i nostri momenti.   
Quella sera eravamo solo io e lui.
 

* * *
 

<< Quanto tempo ci vuole ancora? Lo sai che non mi piace stare molto in macchina>> chiesi annoiata a Louis. Eravamo in quella macchina da ormai 20 minuti, che mi erano sembrati un’ora, ed ora mi stavo scocciando e non poco.   
 <<lo so piccola … ma tranquilla che siamo arrivati>> disse sorridendo. Dopo quelle parole scese dalla macchina, che aveva parcheggiato molto velocemente, e come sempre mi aiutò a scendere.  
<< andiamo?>> mi chiese dopo aver chiuso la macchina e dopo aver messo le chiavi nella tasca dei suoi jeans.   
<< certo >> dissi sorridendo mentre stringevo la mano di Louis alla mia e dirigendoci verso l’entrata della discoteca.   
<< oh no, c’è anche la fila >> dissi appena arrivammo lì davanti notando subito che c’erano molti ragazzi prima di noi che dovevano ancora entrare. 
<< e guarda anche quanto è lunga >> continuai.  
<< ci tocca aspettare … mi dispiace >> disse stringendo ancora di più la mia mano mentre rivolgeva lo sguardo verso l’asfalto; sembrava dispiaciuto e mi sembrò che si stava incolpando per quella cosa. Così gli dissi subito: 
<< Louis tranquillo non è colpa tua >> dissi sorridendo il più possibile e costringendolo a guardare i miei occhi. 
<< dobbiamo solo aspettare un altro po’ prima di entrare … speravo solo di non trovare tutta questa gente>> continuai. A quelle parole Louis non rispose, mi sorrise solamente ma riuscii lo stesso a notare che si era tranquillizzato e in un certo senso era tornato quello di prima, quel ragazzo felice che era uscito dalla macchina appena arrivati. Ci furono dei minuti di silenzio durante i quali i ragazzi davanti a noi diminuivano ma erano sempre molti; continuavo a guardare davanti a me sperando che quella fila diminuisse il prima possibile ma all’improvviso sentii la voce di Louis che mi fece rivolgere lo sguardo verso di lui.  
<< Lo so stiamo aspettando da un po’ e a te non piace aspettare tutto questo tempo ma guarda il lato positivo … stai aspettando con me >> disse quasi vantandosi di quella cosa mentre ritornava il Louis di cui mi ero innamorata.     
<< e quindi? >> dissi subito sapendo quale effetto avrei avuto su di lui. 
<< E quindi? Aspetti con uno dei ragazzi più carini e …>> disse ma lo bloccai subito.           
<< Perché tu sai di essere carino? Ne sei proprio sicuro? >> dissi alzando le sopracciglia mentre cercavo di trattenere una risata.  
<< Certo! Anche perché se non fossi stato carino non avresti accettato di essere la mia ragazza>> disse continuando ad essere sicuro di ciò che stava dicendo. Stava cercando di mettermi in trappola, di far vedere che lui aveva ragione ed io torto … e ci era riuscito. Non sapevo più cosa fare, non volevo dargliela vinta così presto e così notando un ragazzo un po’ più avanti di noi:  
<< si, hai ragione … e comunque ho appena notato che quel ragazzo è molto carino >>  dissi indicando quel ragazzo con un tono di sfida; era alto più o meno quanto a Louis, capelli e occhi scuri e abbastanza robusto, poteva anche essere carino ma di sicuro non era il mio tipo. A me piacevano i ragazzi non troppo sicuri di sé, che hanno paura di qualcosa e che hanno bisogno del mio aiuto, non quei ragazzi che si sentono i padroni del mondo, sono sicuri di tutto e se gli chiedi se hanno bisogno di un aiuto ti rispondono male. Quel ragazzo che avevo indicato mi dava come l’impressione che fosse uno di quel genere che non mi piace.   
<< Davvero? Preferisci lui a me?>> disse alzando le sopracciglia. Non gli risposi perché cercai di trattenere un’altra risata; mi piacevano sempre le reazioni che aveva Louis quando si parlava di ragazzi che non erano lui, Zayn o Logan.     
 <<Preferisci baciare lui o me?>> continuò a chiedermi notando anche che non rispondevo alla sua prima domanda. Anche questa volta non gli risposi, ma per fargli capire che stavo scherzando, smisi di guardare quel ragazzo davanti a noi e bacia Louis; un bacio veloce e delicato ma che era servito per tranquillizzarlo.     
<< dimmi una cosa >> chiesi sfiorando le sue labbra mentre le sue mani, che erano poggiate sulla mia schiena, mi tenevano stretta al suo corpo. 
<< Eri un po’ geloso vero?>> continuai sorridendo.  
<< si, ma giusto un po’ >> disse arrossendo leggermente.
Fortunatamente il resto dei ragazzi entrò molto più velocemente in discoteca e senza accorgercene arrivò il nostro turno; entrammo senza problemi e subito andammo al centro della pista a ballare. Louis aveva di nuovo le sue mani sulla mia schiena, io invece avevo le mani sulle sue spalle ed ogni tanto le poggiavo sul suo petto. L’aria in quel locale ormai era diventata insopportabile , i nostri corpi, come quelli di tutti gli altri, erano bagnati di sudore e si sentiva sempre di più il fumo delle sigarette. Ad un tratto Louis si fermò spaventandomi leggermente:  
<< Vado a prendere qualcosa da bere  tu mi aspetti lì? >> mi chiese indicando un divanetto nero che si trovava in un angolo isolato del locale.   
<< Certo >> dissi lasciandogli subito dopo un bacio sulle labbra e andando verso quel divanetto. 
Mi sedetti e riuscii ad osservare meglio quel locale e tutte quelle persone che c’erano: ragazzi e ragazze che continuavano a ballare seguendo il ritmo della musica nonostante il grande caldo ed il sudore che scendeva sui loro corpi, le luci colorate che continuavano a muoversi lungo le pareti, i soffitti ed il pavimento, il bancone del bar pieno di ragazzi che aspettavano i loro drink, la porta d’ingresso dalla quale continuava ad entrare gente nonostante quel locale fosse pieno e poi … fumo dappertutto. All’improvviso sentii qualcuno chiamarmi, sembrava che stesse parlando ma sapevo che a causa del volume troppo alto doveva per forza urlare per farsi sentire così bene: 
<< Rose! >> mi girai e vidi … Zayn?  
<< Zayn!Cosa ci fai qui?>> chiesi alzandomi per andargli incontro.   
<< sono venuto con Emily … sai per stare un po’ insieme. Tu?>> mi chiese dopo avermi abbracciato. Perfetto ero andata in quella discoteca non solo per festeggiare con Louis il nostro terzo mese di fidanzamento ma anche per dimenticare tutto, soprattutto Zayn e cosa succede? Me lo ritrovo lì, proprio davanti ai miei occhi.      
<< Sono venuta con Louis … è da tre mesi che stiamo insieme >> dissi cercando di farmi vedere felice per la sua presenza. 
<< Giusto >> disse triste ed io sapevo perché. Avevo sbagliato completamente, lui stava cercando di dimenticarmi come la sua ragazza ed io che faccio? Gli complico ancora di più la situazione. Così cercai di cambiare argomento e di concentrarmi di più su di lui ed Emily:   
<< Zayn comunque Emily non mi piace … è troppo grande e non voglio che ti faccia soffrire>> Non so perché dissi proprio quelle parole ma non mi piaceva vedere Zayn vicino a quella ragazza. Ero forse gelosa? No, non poteva essere, non potevo essere geloso di mio fratello … e poi perché dovevo esserlo?   
<< Tranquilla Rose, non mi farà soffrire, è una ragazza a posto>> disse sorridendo.      
<< comunque tranquilla sei sempre tu la prima che proteggerei … se è questo che ti preoccupa.>> continuò e subito dopo mi diede un bacio veloce sulla guancia. Sentii subito dopo odore di fumo provenire da Zayn e così:      
<< Zayn ma hai fumato?>>
<< No >> disse irrigidendosi. 
<< Zayn … si sente>> continuai imperterrita come al solito.  
<< si, ho fumato. Cosa c’è che non va?>> mi chiese quasi arrabbiato mentre, per la prima volta da quando lo avevo incontrato lì, mi guardò negli occhi.       
<< niente solo … solo non esagerare>>  
<< Tranquilla Rose, so prendermi cura di me stesso >> disse sorridendo di nuovo, come se quella rabbia, se ci era stata, fosse scomparsa così come era apparsa. 
<< Zayn sei qui … non riuscivo a trovarti >> disse qualcuno interrompendoci. Mi girai verso quella voce e vidi che era una ragazza che non avevo mai visto prima: era alta, aveva gli occhi azzurri, cappelli ricci lunghi e castano chiaro e poi la pelle abbastanza scura, come se fosse stata al mare a fine novembre; dovevo ammetterlo era abbastanza carina.   
<< chi è?>> chiesi appena la vidi ma quando notai che si andò a sedere sulle gambe di mio fratello capii tutto.      
<< Rose lei è Emily … Emily lei è Rose, mia sorella >> disse Zayn presentandoci anche se per me non ce ne era bisogno; sapevo esattamente chi era.  
<< Ah Rose. Zayn mi parla spesso di te … si vede che ti vuole bene >> disse sorridendomi ed ecco che con quelle parole iniziai a pensare di nuovo che Zayn non mi voleva bene solo come sorella … . Quel pensiero però, anche se piccolo, fu interrotto da Emily che disse di nuovo:
<< comunque piacere di conoscerti >> mentre mi porgeva la mano. Io la accettai senza parlare, avrei voluto dire che per me era la stessa cosa ma avrei solamente mentito ed io non volevo mentire. Stavo iniziando a sentirmi in imbarazzo, anche se non sapevo per quale motivo, ma fortunatamente arrivò Louis:   
<< Hey amore eccomi con …>> ma appena vide con chi ero si bloccò e gli caddero i bicchieri dalle mani.   
<< Emily? >> disse in un sussurro e subito pensai che nessuno l’avesse sentito a parte me, ma non fu così.   
<< Louis come fai a conoscere Emily?>>  chiese subito Zayn.  
Solo in quel momento realizzai che solo io sapevo che Emily era la sorella di Louis e che non lo avevo detto ancora a nessuno.    
<< Zayn lei è … >> iniziò Louis balbettando ma fu bloccato da Emily. 
<< sono sua sorella >> disse immediatamente.  
 << S-sua sorella?>> balbettò anche Zayn rivolto ad Emily mentre aveva gli occhi spalancati per la sorpresa. Io intanto ero in silenzio ed assistevo alla scena senza dire una parola; non volevo dire che io sapevo tutto, non volevo complicare le cose.   
<< Si, sono sua sorella … non sai da quanto tempo ti stavo cercando Louis >> continuò Emily mentre, alzandosi dalle gambe di Zayn, si diresse verso il fratello con le braccia aperte, pronta ad abbracciarlo.   
<< Non mi toccare >> fu la risposta di Louis che si allontanò leggermente mentre continuava a fissarla.   
<< Louis ma … >> iniziò Emily ma questa volta fu bloccata lei da Louis.  
<< Non mi toccare. Prima voglio sapere perché sei tornata >> e intanto la guardava come se volesse mangiarla con gli occhi.   
<< Louis non qui >> disse scuotendo la testa.  
<< Emily dimmelo. Perché sei tornata? >> 
 Non capivo il perché di quella domanda; Emily era sua sorella ed era sicuramente tornata per stare un po’ con suo fratello.   
<<Louis … no, per favore, non qui >> insistette Emily ma Louis era ancora più duro a mollare.   
<< Cazzo Emily dimmi perché sei tornata>> urlò Louis. Non lo avevo mai visto così ed iniziai a spaventarmi leggermente, non volevo che litigasse con sua sorella … almeno non in pubblico. Dopo quelle parole e dopo aver preso un bel respiro profondo Emily iniziò a parlare; sentivo che le tremava la voce ma non smetteva: 
<< Ho bisogno del tuo aiuto Louis. Non ho più un lavoro, ho perso la casa e … e sono sola >>  
<< Lo sapevo >> sussurrò Louis. Sapevo però che era rimasto lo stesso male per quella risposta.       
<< lo sapevo che non eri tornata per stare con me >> continuò mentre delle lacrime iniziarono a riempirgli gli occhi.      
<< Louis lasciami spiegare >> disse Emily ma fu bloccata ancora da Louis; voleva parlare e lo avrebbe fatto.             
<<E credi che ti aiuterò dopo tutto quello che mi hai fatto? Credi che ti aiuterò perché sei sola? Lascia allora che ti ricordi una cosa … secondo te chi mi ha aiutato quando i nostri genitori sono morti e tu mi hai lasciato solo a 16 anni? Chi secondo te? >> stava alzando la voce gradualmente e intanto vidi una lacrima scendergli sulla guancia; anche ad Emily scese una lacrima. 
<< ti rispondo io … nessuno. Nessuno mi ha aiutato, sono dovuto diventare adulto a 16 anni quando invece a quell’età si devono fare pazzie, scherzi, non si deve pensare al futuro, non si deve pensare a quello che si farà il giorno seguente; ci si organizza all’ultimo momento perché non hai impegni già programmati ed io ho perso molti amici per essere diventato subito adulto. Emily la mia vita non doveva andare così>> continuò ed intanto altre lacrime scesero dai suoi occhi. Stava perdendo completamente il controllo, non avevo mai pensato che odiasse così tanto sua sorella e in quel momento volevo solo che si calmasse e ritornasse a ragionare; stava agendo d’istinto e non perché ci aveva ragionato su.         
<< Louis mi dispiace … non volevo, volevo solo vivere la mia vita, una vita da normale diciottenne.>>  disse Emily fra le lacrime ed i singhiozzi.   
<< ed io secondo te non volevo vivere una vita da normale sedicenne? Si che lo volevo ma non ho potuto perché qualcuno è troppo egoista per pensare anche a suo fratello>>  stava letteralmente urlando, non lo avevo mai visto così arrabbiato con qualcuno o per qualcosa.       
<<Louis te l’ho detto … mi dispiace. Sono tornata per il tuo aiuto ma anche per farmi perdonare, per sistemare tutto>>              
<< Non servono a niente queste parole e ormai non puoi fare più niente. Quello che è stato è stato e non  può essere cambiato. Mi hai rovinato la vita ed ora non puoi fare più niente per rimediare … è troppo tardi.>> e dopo aver preso un bel respiro:          
<< e mi dispiace perché sei sempre mia sorella ma io non ti aiuterò, non dopo quello che mi hai fatto>> continuò iniziando a calmarsi ma quello che disse fece crescere il coraggio dentro di me:  
 << Ma Louis è tua sorella >>  dissi gridando a causa del volume della musica che era aumentato notevolmente, per farmi sentire.
<< Rose non dire niente … non cambierò la mia idea. Non l’aiuterò, per me può anche andarsene e tornare da dove è venuta. Non la considero più mia sorella, anche perché quella Emily che conoscevo è morta due anni fa insieme ai miei genitori. >> e intanto continuava a piangere.
Mi girai verso Zayn e vidi che aveva la bocca aperta per la sorpresa, io non riuscii più a dire niente anche perché quel poco coraggio che avevo era scomparso, notai Emily che piangeva guardando negli occhi il fratello e Louis che dopo un altro respiro profondo disse ancora: 
<< se sei venuta sperando che ti avrei aiutato hai sbagliato completamente Emily>> e detto questo le diede le spalle e si diresse verso i bagni dicendo ancora: 
<< ho bisogno di un po’ d’aria >> e con quelle parole scomparve tra i miliardi di ragazzi che si trovavano in quella discoteca e che non sapevano cosa era successo due secondi fa. Vidi subito dopo Emily correre verso l’uscita con le lacrime che continuavano a rigarle il viso e Zayn che dopo avermi detto :
<< Vado da lei … ci sentiamo sorellina >> la seguii correndo a sua volta.  
Io invece che ero rimasta su quel divanetto nero, ormai da sola, decisi di alzarmi e di andare a parlare con Louis.                                                               
 
 
*Louis’ Pov*

Ero seduto sul pavimento freddo del bagno della discoteca e piangevo. Piangevo in silenzio cercando di trattenere le lacrime che però continuavano a scendere sulle mie guance. In quel momento desideravo solo non essere mai nato o per lo meno di non avere una sorella come Emily. Non potevo credere che era tornata a Londra solo perché aveva bisogno del mio aiuto, non potevo credere che non era tornata per stare un po’ con me e magari per farsi perdonare … non potevo e non volevo crederci. Anche se non era sembrato stavo male per averle risposto in quel modo e per non averla aiutata, ma sapevo che se lo avessi fatto, dopo se ne sarebbe andata via di nuovo abbandonandomi ancora una volta … ed io non volevo stare di nuovo male per lei. Anche se ero lì, seduto da solo, avevo sempre la musica della discoteca che mi faceva compagnia e che in un certo modo mi liberava la mente e non mi faceva pensare a niente. Quel senso di libertà e leggerezza però, scomparve subito, e questo accadde anche perché sentii qualcuno bussare alla porta di quel bagno e che stranamente non entrò. 
<<Louis sei lì? >> ed in quel momento capii perché quella persona dietro la porta non era entrata direttamente; era una voce femminile, era … Rose. In quel preciso istante nella mia mente comparve un altro problema che avevo e che volevo risolvere al più presto: da qualche notte Rose, mentre dormiva, non faceva altro che pronunciare il nome di Zayn e subito dopo dire “No Zayn, siamo fratelli … non possiamo.”  
Si agitava nel letto, sudava tantissimo e poi la mattina seguente non ricordava niente ed era come se quelle cose me le fossi immaginate Dovevo, e soprattutto volevo, scoprire cosa Rose non poteva fare con Zayn, ero determinato più che mai e quella sera le avrei fatto dire tutto … era anche quello il motivo per cui l’avevo convinta ad andare in una discoteca questa sera e non in un ristorante.   
<< Rose voglio stare da solo >> le dissi all’improvviso asciugandomi, con i palmi delle mani, le lacrime che continuavano a scendermi dagli occhi e intanto quel pensiero su Rose e Zayn scomparve un po’ alla volta dalla mie mente.   
<< Non ci pensare nemmeno, io da qui non me ne vado … ti aspetto qui fuori finché non deciderai di uscire. Posso aspettare tutto il tempo che vuoi, non ho fretta e poi sono abituata a queste cose grazie a Zayn>> mi disse testarda come sempre … ma anche questo mi piaceva di lei; l’essere testarda e non arrendersi subito.    
Stavo per dirle “Perché non entri invece di aspettare lì fuori?” ma prima che la mia bocca potesse dire una cosa così stupida, date le circostanze, mi ricordai che mi trovavo nel bagno degli uomini e che Rose lì dentro non sarebbe mai entrata. Non so perché ma stranamente mi sentii più tranquillo, tranquillo perché non volevo farmi vedere da nessuno debole e mentre piangevo, nemmeno da Rose.   
<< Allora dovrai aspettare molto, ma molto tempo, perché io da qua non esco e tu, fortunatamente, non puoi entrare >> dissi convintissimo di quella cosa ma … 
<< sicuro che non possa entrare?>>  mi chiese immediatamente. Notai però che ora sentivo meglio la sua voce e così mi girai verso la porta e … vidi Rose proprio lì davanti ai miei occhi. Era in piedi, aveva le braccia incrociate sotto il petto e le sopracciglia alzate.  
<< Rose … >> iniziai ma fui bloccato, come molte altre volte, da Rose.    
<< Guarda che sulla porta non c’è scritto “Vietato l’ingresso alle ragazze” è una cosa che pensiamo noi, ma io potrei tranquillamente venire qui quando ne ho bisogno >> mi disse sempre restando alzata.   
<< Giusto >> fu la mia risposta. Sinceramente non sapevo cosa dirle e poi non avevo voglia, in quel momento, di parlare di quelle stupidaggini che poi se ci pensavo non erano tanto delle stupidaggini.              
<< Louis cosa c’è? Ci sei rimasto male? >> mi chiese immediatamente Rose con un debole sorriso in faccia mentre si abbassava per sedersi accanto a me.      
<< No, non ci sono rimasto male >> dissi mentre sentivo di nuovo gli occhi bruciarmi a causa delle lacrime che iniziarono a formarsi ancora una volta.   
<< e allora cosa c’è?>> continuò ad insistere. Si è vero che mi piaceva anche quel suo lato … ma non volevo che insisteva ancora. 
<< lasciami in pace >> dissi brusco mentre allontanavo la mia guancia dalla sua mano. Non so perché le risposi in quel modo, non lo avevo mai fatto … sapevo solo che i miei occhi non avrebbero trattenuto ancora per molto le lacrime e che presto avrei iniziato di nuovo a piangere.  
<< Louis anche tu? Per favore non fare come Zayn,  non voglio cacciare anche a te le parole con la forza>> disse mentre cercava di farmi girare verso di lei ma inutilmente. Sembrava quasi … delusa, anzi era delusa, delusa da quel mio comportamento di merda nei suoi confronti.  
<< Per favore Louis ... mi vuoi dire cosa è successo?>> continuò questa volta con un tono più dolce. Non l’avevo mai sentita parlare con quel tono di voce, almeno non con me, e stranamente fu proprio quello che mi fece parlare.     
<< non pensavo che mia sorella fosse così … così stronza, ecco l’ho detto. Torna a Londra solo perché ha bisogno di un mio aiuto. Mi fa schifo>> dissi sputando quelle parole con tutta la rabbia che avevo dentro.      
<< Louis ma è tua sorella, capisco che sei arrabbiato con lei per come si è comportata con te due anni fa … ma è l’unica famiglia che ti è rimasta>> continuò sperando che con quelle parole avrei cambiato idea, ma per quanto volevo darle ascolto, ero troppo arrabbiato con Emily e non l’avrei perdonata né in quel momento né mai.        
 << Io non ho più una famiglia Rose. I miei genitori sono morti due anni fa e con loro è morta anche Emily e il Louis di prima. E poi perché dovrei renderle la vita più semplice quando è stata lei che a 16 anni me l’ha complicata? Non merita il mio aiuto ed io non ho bisogno di una sorella>> dissi alzando un po’ la voce mentre guardavo le mie scarpe poggiate su quel pavimento. Non so perché non guardai Rose negli occhi mentre dicevo quelle parole … sapevo solo che non sarei riuscito a sfogarmi in quel modo con lei se avessi incontrato il suo sguardo. Mi calmai un po’ respirando lentamente e dopo, finalmente, riuscii a girarmi verso Rose e guardarla negli occhi.  
<<non ho bisogno di lei … adesso ho te, Zayn e Logan. Siete voi la mia famiglia>> e dopo quelle parole Rose si buttò, letteralmente, sul mio petto lasciandomi senza fiato per la sorpresa.  
<<Louis mi dispiace … non volevo far andare così le cose. >> mi disse mentre iniziava a piangere contro il mio petto. Ma perché piangeva? 
<< Rose ma cosa stai dicendo?>>  
<<Louis … io sapevo che Zayn stava uscendo con Emily e sapevo anche che era tua sorella>> mi disse mentre asciugandosi le lacrime con le mani, abbassava sempre di più la voce finché non diventò un sussurro.  
<< lo sapevi? E perché non mi hai detto niente?>> le chiesi incontrando ancora una volta il suo sguardo e cercando di non far vedere la mia delusione. 
<< perché immaginavo che saresti stato male dopo averla incontrata e non volevo vederti soffrire. Non mi piace vedere la gente che soffre figuriamoci vedere il mio ragazzo che soffre>>  mi disse continuando a tenere lo sguardo basso. Oddio quanto era dolce, in quel momento non riuscii a trattenere un piccolo sorriso perché ero contento che si era preoccupata per me … significava che ci teneva davvero.  
<< mi dispiace per non avertelo detto subito >> continuò mentre mi sembrava ancora preoccupata. Decisi allora di stringerla fra le mie braccia e di accarezzarle la schiena; lei non si oppose e appoggiandosi con il viso sul mio petto, si fece coccolare un po’. Sapevo che impazziva quando avevamo dei momenti così dolci ed anche a me facevano impazzire questi momenti. Erano gli unici momenti durante i quali sentivamo il vero amore che provavamo l’uno per l’altro. 
<< tranquilla Rose … ti perdono anche se non ero arrabbiato con te. E poi ho capito perché non hai voluto dirmi niente>> dissi sussurrando vicino il suo orecchio nel tentativo di farla tranquillizzare ulteriormente. Non potevo essere arrabbiato con Rose, nemmeno se combinava qualcosa che a me dava veramente fastidio, perché lei era l’unica ragazza che mi capiva e che cercava di farmi stare sempre bene; l’unica con la quale mi sentivo a mio agio e ridevo anche se non ero in vena di scherzare … l’unica che amavo davvero.   
<< Davvero? >> mi chiese timidamente tornando poi ad appoggiare la schiena sul muro dietro di noi.  
<< si, davvero >> le dissi convintissimo con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. 
<< adesso vogliamo tornare a ballare? Siamo venuti qui per divertirci e festeggiare, non per piangere e stare male >> dissi continuando a sorridere mentre mi alzavo dal pavimento.
<< dai andiamo a divertirci >> continuai subito dopo, allungando la mano verso Rose per aiutarla ad alzarsi. Lei la accettò e stringendo la mia mano, uscimmo da quel bagno per continuare a goderci della serata.

 

* * *



Erano da un pezzo passate le due di notte e quella discoteca era ancora strapiena di ragazzi; alcuni continuavano a ballare seguendo il ritmo della musica, altri che continuavano a bere nonostante fossero già completamente ubriachi ed altri ancora che stavano ancora cercando qualche ragazza da conquistare.  
Tra quei ragazzi completamente ubriachi c’era anche Rose, era completamente ubriaca e non capiva più niente. Parlava senza mai fermarsi, diceva a volte frasi senza senso e continuava a baciarmi con foga … non l’avevo mai vista così. Potevo dire di essere stato io la causa di quel suo stato, l’avevo incitata a bere e lei, anche se prima rifiutava, aveva iniziato a farlo; sapevo infatti che non riusciva a sopportare molto bene l’alcool e che quando era ubriaca diceva di tutto, compreso quello che non voleva dire a nessuno … un modo perfetto per farmi dire quello che non poteva fare con Zayn. Lo so ero uno stronzo, un imbecille, idiota, un ragazzo senza cuore … tutte le parole peggiori di questo mondo, ma sapevo che se non lo avessi fatto,Rose non mi avrebbe mai detto niente … ed io volevo saperlo. All’inizio sorrisi vedendola in quelle condizioni, da ubriaca non solo era anche più bella, era anche più divertente ma … ma dopo un po’ le cose iniziarono a peggiorare. Non so perché ma iniziò a sentirsi male e vomitò anche un paio di volte. Anche io iniziai a sentirmi male, male perché adesso lei non si sentiva bene per colpa mia, mi sentivo male perché a causa della mia voglia di sapere l’avevo incitata ad ubriacarsi sapendo che sarebbe potuta stare male … mi sentivo uno schifo. In quel momento vedendola piegata in due per il dolore, capii che avevo fatto una grande cazzata e che non volevo più sapere cosa non poteva fare con Zayn … almeno non se significava fare star male la ragazza che amavo. Me lo avrebbe detto da lucida e solo se me lo voleva dire; non l’avrei costretta. Così senza pensarci due volte, le tolsi l’ennesimo bicchiere di Vodka dalla mano e:
<< Rose dai vieni … andiamo a casa >> le dissi mentre le mettevo le mani sui fianchi per farla alzare.
<< già andiamo a casa? Ma non ci siamo ancora divertiti e poi … voglio fare una cosa con te >> mi disse mentre poggiandosi con le mani sulle mie spalle, per non cadere, iniziò a lasciarmi una scia di umidi baci sul collo. Capii immediatamente le sue intenzioni e la allontanai in modo dolce ma veloce, solo quel poco per farle impedire di continuare. 
<< e invece ci siamo divertiti abbastanza … soprattutto tu >> iniziai a camminare con lei al mio fianco, mentre avevo un braccio intorno ai suoi fianchi per impedirle di cadere notando però che comunque non riusciva a camminare molto bene e così:   
<< prendi questa >> le dissi dandole la sua borsa che avevo preso dallo sgabello dove era seduta.
<< perché?>> mi chiese ma io non le risposi. L’unica cosa che feci fu abbassarmi, poggiarle il braccio libero sulle mie spalle, metterle un braccio dietro le ginocchia e poi sollevarla da terra. 
<< Louis mettimi giù … immediatamente. Voglio restare ancora un po’ >> fu la risposta che ottenni.      
<< non ci pensare nemmeno, qui non ci restiamo un minuto di più e si ti rimetto giù … ma quando saremo arrivati a casa >> le dissi e intanto vidi che aveva socchiuso gli occhi. Mi sorpresi per quel suo comportamento, era passato solo un secondo, durante il quale l’avevo solo presa in braccio, e lei già si era addormentata … e per fortuna che voleva rimanere ancora lì. Pensai e intanto sorrisi tra me e me.
<< già dormi? >> le chiesi appena uscii dalla discoteca. Rivolsi lo sguardo verso di lei: aveva la testa poggiata sul mio petto, le braccia intorno al mio collo mentre sulla pancia aveva poggiata la borsa e … ed era bellissima anche in quello stato e anche mentre dormiva. Arrivai alla macchina che aprii con qualche difficoltà e sorrisi quando, poggiandola sul sediolino della mia macchina, che avevo abbassato, si lamentò leggermente. 
<< avevo detto che volevo rimanere ancora un po’ lì dentro >> mi disse appena entrai anche io in macchina.    
 << ed io ti avevo detto che ce ne saremmo andati lo stesso>> le dissi per la centesima volta mentre accendevo il motore. Sentendo quelle parole si girò bruscamente verso di me e sorrisi di nuovo: aveva gli occhi rossi, probabilmente a causa della stanchezza, era distesa di lato verso di me con le gambe piegate e le braccia intorno alle ginocchia, aveva i piedi scalzi perché aveva tolto le scarpe e poi i capelli biondi sparsi intorno al suo viso.  
<< ti odio >> mi disse quasi sussurrando ma sentii lo stesso la sua voce.    
<< si, anche io ti amo Rose >> e le diedi un leggero bacio. Un bacio delicato e veloce ma che mi fece sentire lo stesso il sapore delle sue labbra sapevano di alcool e … e di Rose.  
<< dai adesso riposati>> dissi accarezzandole la guancia prima di partire. Stranamente non ricevetti nessuna protesta e così sorpreso mi girai verso di lei e subito capii il motivo … si era addormentata, di nuovo. Sorrisi vedendola così, sia perché mi divertii quel suo comportamento e sia perché ero felice; felice di non aver rovinato tutto e soprattutto felice perché, fortunatamente, Rose non aveva parlato di quella cosa che volevo sapere su di lei e Zayn. Il viaggio fu molto silenzioso, troppo silenzioso per essere in compagnia di Rose e appena arrivai davanti casa, scesi e andai dal lato di Rose per prenderla di nuovo in braccio e non svegliarla. La presi in braccio, lasciando però le scarpe e la borsa in macchina, le avrei prese la mattina seguente e dopo aver chiuso la portiera, mi avviai verso la porta d’ingresso.  Iniziai a cercare le chiavi di casa ma era difficilissimo farlo con Rose in braccio e così la svegliai.  
<< scusami Rose, non volevo svegliarti … non riuscivo a trovare le chiavi ma ora ce le ho >> dissi alzando il mazzo di chiavi per trovare quella che mi serviva. Adesso Rose era poggiata sulla mia spalle e il mio braccio, che non era occupato dalle chiavi si trovava sulle sue gambe. Dopo un po’ riuscii finalmente a trovare la chiave che mi serviva, la infilai nella serratura della porta e:   
<< Sai che Zayn mi ha baciata e mi ha detto di amarmi?>> mi disse Rose all’improvviso con la voce assonnata.



*Spazio autrice*
TADAN (immaginatevelo alla Marcel/ Harry) ecco finalmente che sono riuscita a sfornare (?) questo capitolo :)
Molti di voi adesso mi vorranno picchiare o uccidere ma vi prego non lo fate *stasupplicandoinginocchio*
Ho avuto una marea di impegni in questi giorni e non sono riuscita ad aggiornare prima di adesso :(
Spero solo che continuerete a seguire questa storia e a lasciarmi qualche vostro parere, ci tengo davvero tanto.
Comunque cosa ne pensate del capitolo? Sono sincera, a me non è che piaccia chissà quanto ma lo considero come "un capitolo di passaggio"
Qui vediamo l'incontro di Louis con la sorella, Emily e poi cosa succede alla fine? Rose, ubriaca come è, dice quello che è successo con Zayn a Louis.
Voi cosa pensate che possa succedere? Spero di leggere qualche vostra recensione (così so che non mi avete abbandonata)
Un bacio a tutti/ e <3
P.S. vi dico solo un'altra cosa e vi lascio, sabato parto per il mare quindi non so se potrò aggiornare per fine agosto (dato che torno a settembre), ma state tranquilli/ e perchè continuerò a scrivere i capitoli e se ci sarà internet (cosa che spero tantissimo) li pubblicherò anche :p
P.P.S. Woooow 10 recensioni al capitolo precedente? Per molti di voi posso essere poche ma per me sono tantissime :D (Grazie davvero)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Attenzione: leggere lo spazio autrice!
 
*Rose’s Pov*


Aprii lentamente gli occhi a causa della forte luce del sole che entrava attraverso la tenda.           
Ci volle solo qualche secondo per abituarmi alla luce e subito, grazie anche al profumo che sentivo, capii dove mi trovavo; ero nella stanza di Louis. Quella stanza non cambiava mai, era sempre la stessa: sistemata, pulita, profumata e soprattutto sempre tutto al proprio posto. Cercai di alzarmi dal letto ma una forte fitta di dolore alla testa me lo impedii, costringendomi a rimettermi distesa. Provai una seconda volta e fui bloccata di nuovo da un’altra fitta di dolore; un dolore insopportabile che mi diede l’impressione che nella mia testa ci fosse un branco di cavalli impazziti. Decisi allora di restare un altro po’ nel letto distesa, aspettare qualche minuto e poi, magari, ritentare. Sempre distesa mi girai verso la mia sinistra, verso il comodino sul quale c’era la sveglia, e vidi l’orario; erano le due di pomeriggio.   
Possibileche avevo dormito così tanto?      
Mi girai subito dopo dall’altra parte, sicura di non trovare Louis al mio fianco a quell’ora.   
Mi stupii, però, quando vidi due occhi di ghiaccio fissarmi; Louis era seduto al mio fianco con le braccia incrociate sul petto e con quei suoi occhi sempre fissi su di me. 
Se non era per il suo petto, che continuava ad alzarsi ed abbassarsi regolarmente, avrei pensato che fosse morto. Continuava a guardarmi, anzi fissarmi, e nei suoi occhi non vedevo il solito Louis … vedevo solo rabbia e delusione ma non sapevo il perché. 
<<Louis ma cosa è successo ieri sera? Non ricordo molto … >>dissi con la voce ancora impastata dal sonno mentre cercavo di sedermi, questa volta con successo.  
<< Rose dobbiamo parlare >> mi disse come se non gli avessi chiesto niente.   
Non so perché, ma il tono duro e distaccato con il quale disse quelle parole, mi fece pensare solo ad una cosa … era successo qualcosa e non era niente di buono.      
<< Louis cosa è successo? >> dissi immediatamente mentre allungavo la mano per poterla poggiare sul suo braccio. Riuscii a poggiarla dove volevo ma stranamente non mi sentii come le altre volte: non mi sentivo a mio agio ed al sicuro.  Louis in quel momento mi sembrava un estraneo, una persona che vedevo per la prima volta; non sembrava più il mio ragazzo.  
<< io dovrei chiederti cosa è successo >> disse mentre toglieva la mia mano dal suo braccio per potersi alzare.
<< Louis non ti capisco >> continuai non sapendo realmente a cosa si riferiva. Vidi che si trovava davanti la porta della sua stanza, mi dava le spalle e aveva entrambe le mani poggiate su quel legno scuro che aveva davanti. Restò immobile per qualche secondo facendo calare nella stanza un silenzio tombale. Quel silenzio però fu interrotto da un forte rumore che mi fece spaventare e non poco; Louis aveva dato un pugno, anche molto forte, sulla porta.      
<< Cazzo Rose sai benissimo di cosa parlo, non fare finta di niente >> disse urlando girandosi bruscamente verso di me. Vidi i suoi occhi, erano lucidi, iniziavano ad essere rossi e dentro di essi non facevo altro che vedere odio e rabbia … tanta, anzi troppa rabbia.   
<< Louis davvero non so di cosa tu stia parlando >> dissi ancora con la voce tremante. Avevo paura, avevo paura di Louis, di quel ragazzo che mi aveva sempre dato sicurezza e protezione, di quel ragazzo che adesso però, mi dimostrava tutto il contrario.      
<< Cazzate Rose … sono solo cazzate >> disse queste ultime parole con un tono più calmo rispetto a quello usato prima. Sembrava quasi essersi calmato ma bastava vederlo in faccia, vedere nei suoi occhi oppure le mani chiuse a pugno per capire che non era così.   
<< davvero Louis >> continuai ad insistere anche se sapevo benissimo che non era un buon momento per farlo. 
<< Allora te lo dico io Rose … sto parlando di te e Zayn >> disse avvicinandosi di nuovo mentre le sue mani continuavano ad essere chiuse a pugno. Si avvicinò talmente tanto che riuscii a sentire il suo fiato sul mio viso e riuscii anche a notare che … si, che aveva gli occhi lucidi. 
Stava forse trattenendo delle lacrime?   
<< Co- cosa s-sai? >> dissi balbettando e con difficoltà dato che quelle parole mi avevano lasciata spiazzata. 
<< Tutto Rose, so tutto … purtroppo la tua bocca non riesce a stare in silenzio quando sei ubriaca >> sussurrò vicino al mio orecchio. In quel momento iniziai ad avere di nuovo paura,  paura di perderlo, di averlo ferito troppo … e soprattutto paura di non essere più amata da lui. Non risposi, troppo scioccata per riuscire a parlare, non sapendo inoltre cosa dire e così Louis ne approfittò per continuare: 
<< So che Zayn ti ha baciata e che ti ha detto di amarti … Rose ma perché non me lo hai detto?>> disse con un tono di delusione.  
Si, era deluso e questo significava che non mi avrebbe perdonata facilmente, che non si sarebbe più fidato di me. 
<< io … Louis … non lo so >> dissi alla fine scuotendo la testa e con non poca difficoltà. Volevo solo che capisse quanto ero dispiaciuta, quanto stavo male per quello che avevo fatto e quante volte avevo cercato di parlargliene ma le parole non volevano uscire dalla mia bocca. Iniziai a pensare alle milioni di parole che gli avrei voluto dire in quel momento ma dalla mia bocca uscì solo una frase che potevo benissimo risparmiare:    
<< so solo che mi dispiace non avertelo detto >> 
Rivolsi subito dopo il mio sguardo verso il suo viso e lo vidi deluso, troppo deluso.  
In quel momento mi ricordai una parte di quello che era successo la sera prima: Louis, Emily, loro due che litigavano e Louis che era stato malissimo per quel litigio. Ricordai quanto si sentisse sfruttato dalla sorella e non volevo che si sentisse così anche con me perché io lo amavo veramente … il problema era se amavo anche Zayn. 
<< Ti dispiace non avermelo detto?Rose era una cosa importantissima da dire, avrei dovuto saperlo subito>> disse con la voce interrotta da dei singhiozzi. Capii che non riuscì più a trattenere le lacrime e quando sentì una goccia bagnargli il viso, si girò immediatamente verso la porta dandomi di nuovo le spalle. Decisi allora di alzarmi avvicinandomi a lui, poggiai una mano sulla sua spalla e iniziai ad accarezzargliela leggermente.  
 << Rose dimmi solo una cosa … >> iniziò ma si bloccò per prendere un profondo respiro.   
<< Tu cosa provi per lui? >> disse infine dopo qualche secondo di silenzio. Dal tono che usò per dire quelle parole poteva sembrare più calmo in quel momento ma bastava vedere le sue mani chiuse ancora a pugno o nei suoi occhi, pieni ancora di rabbia, per capire che non era così.
<< sinceramente? Non lo so … so che provo il semplice affetto che si prova per un fratello ma non so se è anche qualcosa di più >> gli risposi sincera abbassando lo sguardo verso il pavimento, mentre la mia mano era scesa involontariamente nella sua. Ero stufa di dire bugie, ero stufa di tutta quella situazione, era qualcosa che andava affrontata e non nascosta nella speranza di dimenticarla. 
Louis aveva scoperto tutto?
Benissimo, adesso gli avrei detto tutto, la verità senza più bugie. Non volevo più nascondergli niente. 
<< bene, questo mi basta >> disse allontanandosi di nuovo da me mentre prendeva la mia valigia vuota. Aprì l’armadio, che dividevamo, e mentre altre lacrime scendevano sulle sue guance, iniziò a riempire la valigia. Solo mentre lo guardavo capii che lo avevo perso, avevo perso una delle poche cose più belle che mi erano capitate ed era stata tutta colpa mia. Avevo fatto una grande cavolata ed ora dovevo accettare le conseguenze. Non c’era bisogno di chiedere per capire cosa voleva fare; mi stava cacciando da casa sua e me lo meritavo. Volevo però comunque provare a fargli cambiare idea, volevo cercare di riavere indietro il mio Louis. Mi avvicinai e chiusi la valigia. Louis mi guardò con aria interrogativa, non capendo le mie intenzioni, e fortunatamente riuscii a farlo guardare nei miei occhi. 
<< Louis per favore parliamone >> dissi mentre mettevo una mano sotto il suo mento per non fargli abbassare lo sguardo.    
<< Non c’è niente di cui parlare Rose. Dici di amarmi ma non sai se ami anche Zayn, come posso fidarmi di te? Come posso stare con te se un altro ragazzo ti bacia e tu non lo respingi? >> disse mentre con la mano libera, dato che l’altra stringeva la mia mano destra, si asciugò le lacrime che continuavano a scendere dai quei suoi occhi che mi mandavano in tilt.
<< Infatti non puoi >> dissi sussurrando ma Louis mi sentì lo stesso. Avevo appena confermato quello che aveva detto, che non potevamo stare insieme. Stavo male ma sapevo che era la cosa più giusta da fare e soprattutto era la verità.   
<< ecco … appunto >> disse dirigendosi verso la porta della stanza dopo aver lasciato la mia mano.  
<< finisci tu la valigia? Perché se non lo hai capito te ne vai da questa casa >> disse freddo, arrivato vicino la porta. In quel momento sembrò essere tornato il Louis di prima, quello arrabbiato e che mi trattava male; quella tenerezza che c’era stata nella sua voce pochi secondi fa era sparita in un lampo e con essa le mille lacrime che avevano bagnato le sue guance. Detto questo aprì la porta ed uscì dalla camera senza aspettare nemmeno una mia risposta ed io non potei fare altro che sedermi sul pavimento tenendo la schiena poggiata al letto e piangere come una bambina.
 
*Louis’ Pov*

Ero appena uscito da quella stanza che era stato il luogo dove io e Rose ci coccolavamo come due adolescenti che si sono fidanzati per la prima volta. Quel luogo dove avevamo passato giornate intere nel letto, sotto le coperte abbracciati, riscaldandoci con i nostri corpi, mentre fuori si scatenava un diluvio. Quel luogo che mi avrebbe sempre ricordato lei e tutti i nostri più bei momenti. Ora mi trovavo dietro la porta di quella stanza, seduto sul pavimento, con la schiena poggiata sul quel pezzo di legno che mi divideva da lei. La sentivo piangere, era un pianto di tristezza, delusione ed ero stato io a farla stare così male. Ero io la causa di quel suo dolore. Sentirla piangere mi faceva capire quanto ero stato stronzo con lei, quanto l’avevo trattata male. Lei mi aveva dato tutto il suo amore ed io invece, l’avevo ripagata con un comportamento schifoso.  
Mi vergognavo di me stesso.  
Non avevo mai trattato Rose in quel modo e non so perché lo avevo appena fatto; sapere che Zayn l’aveva baciata, aveva baciato quelle labbra che tanto adoravo e aveva detto quelle due parole “Ti amo” alla mia ragazza, mi aveva mandato in tilt, non avevo capito più niente e di conseguenza avevo reagito d’istinto.  Erano ormai dieci minuti che mi trovavo dietro quella porta e ancora la sentivo piangere. Avrei tanto voluto correre in quella stanza e consolarla ma non potevo. Non potevo ostacolarle la scelta, non potevo cambiare quello che provava per me e per Zayn; doveva fare lei la scelta, anche se questo significava rischiare di perderla e vederla con Zayn invece che con me. Per vederla felice però, sarei stato disposto a soffrire io al suo posto.
Ad un tratto non sentii più la sua voce, calò un silenzio tombale in un secondo, sentivo solo ogni tanto dei passi sul pavimento e capii che stava finendo di preparare la valigia proprio come le avevo detto. Dopo un po’ sentii i passi farsi sempre più vicini alla porta e così mi alzai velocemente e scesi le scale correndo. Entrai in cucina e mi sedetti sulla mia sedia, dando le spalle alla porta d’ingresso. Dopo un paio di minuti la sentii scendere e subito tornò in mente quando l’avevo vista scendere quelle scale la sera prima; indossava quel vestito color corallo che mi faceva impazzire con quel suo sorriso stampato in faccia e quel suo profumo … .   
 Sarebbe dovuta essere una serata speciale, una serata da ricordare ed invece si era trasformata in qualcosa da dimenticare. I miei pensieri furono interrotti dalla voce di Rose, quella voce che mi aveva colpito da subito, quella voce che mi faceva andare in paradiso.  
<< Louis … allora io vado >> disse titubante. Mi girai verso di lei ed annuii. Non riuscivo a parlare, non volevo più dirle niente. Se lo avessi fatto sarei stato ancora più male. Si avvicinò alla porta d’ingresso e dopo averla aperta si girò un’ultima volta verso di me.  
<< Louis … >> iniziò ma subito la bloccai. Sapevo che se l’avessi lasciata parlare, avrei iniziato a piangere di nuovo, avrei iniziato a sentirmi di più una merda ed alla fine l’avrei fatta restare.     
<< Rose per favore. Fidati è meglio così >> dissi trattenendo con tutta la forza che avevo l’istinto di andarle vicino e baciarla. Vidi che stava cercando di trattenere altre lacrime che volevano scendere sul suo viso e dopo aver preso un respiro profondo, mi guardò negli occhi e mi disse con talmente tanta rabbia e delusione nei suoi occhi, che quasi non la riconobbi:   
<< grazie per il bel regalo di compleanno Louis >> e detto questo uscì di casa.  
Solo quando sentii la porta sbattere realizzai di aver perso realmente Rose e così concessi alle mie lacrime di scendere per l’ennesima volta dai miei occhi. Fino a quel momento avevo sempre pensato che fosse tutto un incubo, un brutto incubo. Ma Rose non c’era più davvero, in quella casa e stavo malissimo. Era appena uscita e già mi mancava, mi mancavano le sue carezze, le sue dita intrecciate alle mie, i suoi occhi azzurri,il suo profumo, i nostri corpi talmente vicini da sembrare quasi uno solo, la sua voce e … e poi le sue labbra. Sapevo però che quella sofferenza me la meritavo, la meritavo tutta; d’altronde ero stato io a cacciarla. Mi odiavo, sia per quello che avevo fatto la sera precedente facendola ubriacare e sia per quello che avevo fatto quella mattina; l’avevo cacciata di casa il giorno del suo compleanno, il suo diciottesimo compleanno. Sapevo che lo considerava il girono più importante della sua vita, il giorno che avrebbe voluto trascorre con le persone a lei più care, compreso me, ed ora ero stato proprio io a rovinarglielo. Involontariamente misi una mano sulla tasca dei miei pantaloni e sentii che all’ interno c’era qualcosa. Misi la mano al suo interno e quando la ricacciai … c’era una foto. Era una foto mia e di Rose, eravamo a scuola, precisamente in palestra, e sembravamo felici … si, felici di stare insieme e di non avere problemi tra di noi. Senza pensarci stappai quella foto e, non so perché, stranamente le lacrime iniziarono a diminuire fino a scomparire del tutto. Era come se strappando quella foto avessi levato tutto il dolore dal mio corpo. Da quel momento io e Rose saremmo stati solo amici, dei buoni amici anche se con delle difficoltà. L’avrei considerata solo come un’amica, avremmo fatto tutto quello che fanno due amici e solo se mi avesse chiesto qualcosa lo avrei fatto.

 
*Rose’s Pov*

Ero rimasta malissimo dal comportamento che aveva avuto Louis, non solo perché mi aveva cacciata da casa ma anche perché lo aveva fatto il giorno del mio compleanno. Appena scese quelle scale, ero sicura che Louis mi avrebbe detto “Rose aspetta” e subito dopo mi avrebbe baciata, risolvendo così tutto. Solo quando la porta di quella casa si chiuse dietro le mie spalle, realizzai che quelle cose succedono solo nelle favole, mentre nella vita reale … bhè nella vita reale va sempre tutto per il verso sbagliato. Sapevo che da quel momento il rapporto tra me e Louis non sarebbe stato più lo stesso e sapevo anche che avrei fatto una fatica immensa a non pensarlo più come il mio ragazzo, a non essere più gelosa quando una ragazza gli si avvicinava oppure a stringergli la mano nei corridoi della scuola. Sapevo anche che quel dolore sarebbe stato più intenso se avessi continuato ad essere così confusa sui miei sentimenti. Solo in quel momento mi resi conto che stavo camminando senza una meta precisa; non potevo andare da Logan perché era andato a vivere con Zayn da quando mi ero trasferita da Louis e quindi restavo solo casa mia … ma non potevo andare. Se dovevo sistemare i pezzi del puzzle, che ora nel mio cervello erano tutti mischiati, dovevo stare lontana sia da Louis che da Zayn. Mentre pensavo a dove andare continuavo a camminare e senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovai davanti agli occhi la mia casa. Capii quanto mi era mancato vivere lì, solo quando mi ritrovai lì davanti. Riuscii a vedere una parte del giardino, dove da piccoli, io e Zayn ci divertivamo dalla mattina fino a tarda sera; eravamo felici, non ci erano mai stati grossi litigi ed era tutto semplice. Stavo per andarmene quando realizzai che, nonostante dovevo stare lontana da Zayn almeno per un altro po’ di tempo, quella era l’unica casa dove potevo andare e così senza pensarci due volte suonai il campanello; ad aprirmi fu un Logan con i capelli bagnati che gli ricadevano sulla fronte. 
<< Rose? Cosa ci fai qui?>> mi chiese sgranando gli occhi. Era rimasto scioccato e non potevo biasimarlo. 
<< Sorpresa>> dissi cacciando uno dei miei più falsi sorrisi, mentre pregavo Dio che non avesse notato i miei occhi rossi e gonfi a causa delle lacrime.  
<< Dai vieni qui >> disse mentre sul suo viso comparve un sorriso a 32 denti. Mi fece avvicinare al suo corpo e mi strinse in un abbraccio, uno di quelli che non dimentichi facilmente e che ti fa stare bene nonostante tutto quello che è successo.  
<< auguri Rose >> sussurrò vicino al mio orecchio.
<< Grazie Logan >> dissi mentre affondavo il mio viso nel suo petto. Con Logan era sempre tutto diverso, anzi lui era diverso. Era quel tipo di ragazzo che fa ridere tutti, quello che cerca di sollevarti il molare, quel ragazzo a cui sta bene essere solo un amico e non qualcosa di più, quello che ha bisogno di poche cose e piccoli gesti per sentirsi amato, quello al quale non puoi dire mai di no guardandolo negli occhi. Era il mio migliore amico, l’unico con cui ho legato fin dal primo giorno; lo considero un secondo fratello e se non ci fosse lui nella mia vita a quest’ora sarei la ragazza più depressa del pianeta.  
<< Comunque cosa ci fai qui? E con quella valigia?>> disse indicando la valigia ed i due zaini che avevo messo dietro le mie spalle e che solo in quel momento aveva notato.   
<< Bhè questa è anche casa mia e ho pensato di tornare per un po’ qua … mi manca questa casa >> dissi cercando di non toccare l’argomento “Louis”  
<< Davvero? >> mi chiese sgranando gli occhi per la seconda volta e mentre un altro sorriso gli si stampava in faccia. Non gli risposi, annuii solamente, e poi mi fece entrare in casa aiutandomi con la valigia. Appena entrata un lieve sorriso comparve sul mio viso, me la ricordavo bene quella casa … era sempre la stessa solo un po’ più disordinata. Alla fine, però, lì dentro avevano vissuto per più di due mesi due ragazzi, da soli, e sapevo che non avrei trovato tutto pulito e profumato.  
<< oddio Rose non sai quanto sia felice … ma Louis? >> ecco aveva toccato il punto dolente. Non volevo pensare più, almeno per quel giorno, a Louis ma non potevo arrabbiarmi con Logan per avermelo fatto ricordare … d’altronde lui non sapeva niente. Eravamo appena entrati in cucina che era messa peggio del salone e mi sedetti al mio solito posto. In quel momento, sedendomi a quel posto, la nostalgia di riavere tutto come prima mi travolse e le lacrime ricominciarono ad offuscarmi la vista. Respinsi però quell’impulso e dopo aver preso un respiro profondo, iniziai  parlare di Louis:
<< abbiamo litigato >>
Due parole, semplici e precise, ma che racchiudevano tutto quello che era successo poco prima.
 Vidi il sorriso di Logan svanire al sentire quelle parole:  
<< Rose mi dispiace. Ne vuoi parlare?>> mi chiese premuroso mentre portava la sua mano sulla mia.  
Quel gesto stranamente non mi fece sentire meglio, anzi fu tutto il contrario.  
Mi sentivo come se il mondo mi fosse caduto tutto addosso.
Sapevo che dovevo parlarne con qualcuno, dovevo liberarmi da quel peso, ma in quel momento non ne avevo proprio voglia, volevo godermi la compagnia di Logan e di Zayn. 
<< No Logan grazie ma adesso non mi va … di chi è quello?>>  dissi cambiando subito argomento e indicando un reggiseno nero in un angolo della cucina. Logan si girò verso la direzione che indicava il mio  indice .  
<< Non è niente, è di Emily ed è da buttare … non le servirà più >> disse non curante e sorridendo.    
<< come non le servirà più?>>  dissi curiosa. A quelle parole vidi lo sguardo di Logan trasformarsi da uno che diceva “è una cavolata, fai finta che quello stupido reggiseno non ci sia” ad un altro che diceva “perché non sto mai zitto?” e così, agitato:  
<< Forse è meglio se ne parli con Zayn >> disse rimanendo vago. Era come quando mi disse che Zayn era innamorato di una ragazza che non poteva avere, senza dirmi però che quella ragazza ero io. Per questo motivo iniziai a spaventarmi per quella situazione che si era creata e cercai di insistere come mio solito. Stavo per parlare di nuovo ma fui bloccata dalla porta della cucina che si aprì, rivelando uno Zayn anche lui con i capelli bagnati e in boxer:  
<< Logan sai dove cazzo sono finiti … >> stava dicendo ma si bloccò appena mi vide.  
<< Rose? Sei tu? Ma cosa ci fai qui?>> disse avvicinandosi per accertarsi che ero realmente io e non un frutto della sua immaginazione.
Ma possibile che era una sorpresa così grande la mia presenza lì?
Quella era anche casa mia … 
<< Auguri fratellino >> dissi alzandomi per abbracciarlo. All’iniziò rimase immobile con le braccia lungo i suoi fianchi, mi sembrava di abbracciare un manichino. Dopo un po’ però sentii le sue mani dietro la mia schiena, si era svegliato dal suo stato di trance ed ora mi stava stringendo al suo corpo con una tale forza, che per un millesimo di secondo mi fece mancare l’aria.
Se l’abbraccio di Logan mi aveva mandato in tilt e mi aveva fatta sentire felice, quello di Zayn mi aveva fermato il cuore e mi aveva fatto sentire di nuovo a casa.  
<< grazie e auguri anche a te >> mi disse vicino l’orecchio mentre con una mano mi accarezzava la schiena.  
<< scusa ma non ho un regalo>> dissi cacciando la mia voce più triste che potevo fare.  
<< ma scherzi? La tua presenza qui è il regalo più bello che potessi farmi >> disse mentre continuava a tenermi stretta vicino al suo corpo. In quel preciso istante riuscii a sentire il suo profumo, “il profumo di casa”, che mi invase le narici. A pensarci bene era un miscuglio un po’ strano ma che mi faceva impazzire; era l’odore del muschio mischiato a quello delle sigarette.
Finalmente dopo un paio di minuti mi lasciò andare, ci sedemmo ai nostri soliti posti intorno a quel tavolo rotondo e subito Logan, che era rimasto in silenzio dal preciso istante in cui Zayn era entrato in cucina, si alzò e si diresse verso la porta dicendo: 
<< vado ad asciugarmi i capelli. Vi lascio da soli così potete parlare fra fratelli >> disse quell’ultima frase guardando solo ed esclusivamente a Zayn.
<< Allora rimarrai qui per un po’?>> mi chiese Zayn appena la porta della cucina si chiuse dietro le spalle di Logan.   
<< veramente sono tornata a vivere qua Zayn, io e Louis abbiamo litigato … >> dissi iniziando a parlare questa volta io di Louis. Lo avevo fatto, perchè così avevo tolto subito quell’argomento dalla lista delle cose che dovevo dire a Zayn, anzi che avevo intenzione di dire ma che in quel momento non ricordavo … la mia testa era occupata solo da un pensiero.   
 << avete litigato? Rose cosa è successo? Ti ha fatto soffrire? Se ti ha fatto qualcosa … >> mi sembrò di essere tornata in quel periodo dove Steve mi perseguitava e Zayn faceva di tutto per non farmi fare del male.   
<< tranquillo, non mi ha fatto niente anzi è stato il contrario. Comunque è troppo lunga da spiegare ma te lo prometto che lo farò >>  dissi sperando di cambiare argomento il prima possibile. Ed in quel preciso istante mi ricordai che non avevo ancora visto Emily; colsi l’occasione per parlare un po’ di lei e Zayn.    
<< Hey, ora che ci penso non ho ancora visto Emily, ma dov’è? >> a quelle parole Zayn sbarrò gli occhi e non sapevo il perché. Capii solo che era successo qualcosa con Emily e ero intenzionata a scoprirlo in quel momento.   
 << Rose … vedi che … ci siamo lasciati. Se ne è andata ieri sera subito dopo quella litigata con Louis >> disse tutto di un fiato. Non rimasi scioccata da quella rivelazione, sapevo che prima o poi sarebbe successo e sapevo che poi avrei dovuto stare lì con Zayn per consolarlo. Non volevo però dirgli “lo sapevo che prima o poi sarebbe successo ed io te lo avevo anche detto” non volevo che si sentisse peggio. 
<<Zayn mi dispiace, davvero. Si vedeva che tenevi a quella ragazza >> dissi poggiando la mia mano sulla sua che si trovava sul tavolo. 
<<ed è qui che ti sbagli Rose. Non ci tenevo proprio a quella ragazza per me era come polvere>> per questa rivelazione invece rimasi scioccata. Quando Zayn stava con Emily, la baciava o semplicemente la abbracciava lo vedevo più felice e questo rallegrava anche me perché significava che mi stava dimenticando. Sentii la voce di Zayn che dopo una breve pausa continuò a parlare, forse notando la mia faccia titubante:  
<< facevo finta che fossi tu, immaginavo te al suo posto ed è per questo che mi vedevi così felice >> con quelle parole il mio cuore perse un colpo, la mia schiena fu percorsa da una serie di brividi ed iniziai a respirare con fatica. Non potevo credere che non riusciva a dimenticarmi, che nonostante fosse con un’altra ragazza non smetteva di pensare a me. Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi accorsi di Zayn al suo fianco. Si era alzato dalla sedia ed ora mi sovrastava, mentre continuavo a rimanere seduta, con tutta la sua altezza. Prese un mio polso fra le sue mani e mi fece alzare. Mise le mani dietro la mia schiena facendo aderire i nostri petti, poggiò le mie mani dietro il suo collo e mi costrinse a guardarlo negli occhi. 
<< non ho mai smesso di pensarti >> sussurrò sfiorando le mie labbra con le sue come se non volesse essere sentito da nessuno. Ero incantata da quello sguardo, era come se mi avesse ipnotizzato e quando sentii le sue labbra sulle mie non mi mossi di un centimetro; sembravo una statua di pietra. Stranamente fu solo un bacio a stampo, un bacio che Zayn, conoscendolo, non avrebbe mai dato.  
<< non ti rendi conto che il destino ci ha fatti lasciare con i nostri ex ragazzi perché siamo destinati a stare insieme? Lo vuoi capire?>> continuò a parlare vicino le mie labbra mentre io continuavo a restare immobile. Quella voce, la sua voce, mi aveva completamente fusa e poi sentire quelle sue mani sulla mia schiena era come sentirsi in paradiso.   
<< non lo vedi? Sei imbambolata qui davanti a me senza riuscire a fare niente, per la seconda volta non mi hai respinto quando ti ho baciato e pensi che non sei innamorata di me.>>
 Sentivo le parole ma non riuscivo a capire il significato. Sembravano arabo.
<< tu sei innamorata di me Rose o almeno ti stai innamorando >> e come un incantesimo che svanisce dopo un po’, quel mio stato di coma svanì sentendo quelle parole “tu sei innamorata di me Rose o almeno ti stai innamorando" e riuscii, finalmente ad allontanarmi da quel corpo e parlare:   
<< no Zayn io non sono innamorata di te. Siamo fratelli e non ci possiamo amare in quel modo>> 
<< e allora mi spieghi perché io posso?>> mi chiese quasi con un’aria di sfida.
Sapevo che aveva ragione, sapevo che lui mi amava in quel modo, ma il motivo non sapevo darlo.
<< Zayn io non lo so ma … >> iniziai cercando di trovare una risposta a quella domanda che mi aveva appena fatto, ma inutilmente.   
<< no, non preoccuparti non mi interessa questa risposta. A me interessa solo che tu sappia che io ti amo, davvero e che non importa con quante ragazze starò ma penserò sempre e solo a te>> detto questo mi diede un bacio sulla fronte ed uscì da quella stanza lasciandomi confusa più che mai. 


*Spazio autrice*
ECCOMI!! Scusate per l'enorme ritardo (non uccidetemi vi prego) ma ho dovuto finire gli ultimi compiti per la scuola e non ho avuto proprio il tempo di scrivere e poi ... non mi veniva niente da scriver (vuoto totale)
Comunque questo è il capitolo 13. Vi piace? A me non fa impazzire, soprattutto l'ultima parte, ma aspetto una vostra opinione.
Vorrei solo che ci fosse qualcìque recensione in più perchè ci sto mettendo davvero tutta me stessa in questa storia, sto cercando anche di seguire i consigli che alcune di voi mi hanno dato ... e poi la differenza tra visualizzazioni e recensioni , di ogni capitolo, è ENORME!!
Vabbè ora me ne vado e vi lascio in pace :p
Un bacio <3
P.S. per favore recensite <3<3<3<3<3

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


ATTENZIONE: LEGGERE LO SPAZIO AUTRICE.

19:30. Questa era l’ora che segnava il mio orologio appeso al muro della mia stanza. Avevo appena finito di sistemare i miei vestiti nell’armadio ed ora mi stavo rilassando un po’ con della musica distesa sul mio letto. Avevo chiuso involontariamente gli occhi e subito mi ritrovai a chiedermi se tornare in quella casa fosse stata la scelta migliore; Zayn che mi aveva baciata in quel modo così dolce … era diventato tutto ancora più complicato e poi quella sua frase “ tu sei innamorata di me o almeno ti stai innamorando” aveva distrutto completamente il mio cervello. Non so perché ma stavo cominciando a pensare che quella frase fosse vera, che Zayn aveva ragione, aveva sempre avuto ragione mentre io ero sempre stata dalla parte del torto. Ero io quella che forse stava negando l’evidenza. A causa delle cuffiette nelle orecchie, ma anche a causa dei mille pensieri che viaggiavano nella mia mente, non sentii Zayn entrare in camera e cos’ quando aprii gli occhi mi spaventai ritrovandomelo davanti. Era seduto sul mio letto, aveva il telefono in mano e mi fissava con un sorriso stampato in faccia. Stava aspettando per poter parlare e subito capii il perché; mi tolsi le cuffiette facendo però continuare la canzone e subito sentii la voce di Zayn:  
<< è mamma >> disse porgendomi il telefono.  
<< Vuole farti gli auguri >> continuò mentre si alzava dal letto e si dirigeva verso la porta.  
<< grazie >> fu tutto quello che riuscii a dire. Solo quando Zayn uscii alla mia stanza mi resi conto di non averlo visto solo come un fratello … stavo forse iniziando ad avere le idee un po’ più chiare?  Contro voglia cacciai dalla mia mente quella parola “fidanzati”che si formò involontariamente nella mia testa, per poter rispondere al telefono. 
<< Pronto? >>
<< Auguri piccola mia >> sentii la solita voce squillante di mia madre dall’altra parte del telefono. 
<< Grazie mamma. E comunque non sono più la tua piccola, ho 18 anni adesso >> dissi ricordandole di non trattarmi più come una bambina.  
<< lo so, ma non mi piace vederti crescere cos’ velocemente >> mi rispose tristemente. Sapevo quanto stava male per questa cosa, per non essere qui al nostro diciottesimo compleanno, per non averci più piccoli come prima … non voleva perdersi niente ma stava perdendo una delle tappe più importanti per lei.  
<< e non ti piace nemmeno invecchiare >> dissi per scherzare, sperando di risollevarla su con il morale. La sentii ridere appena e subito dopo parlai di nuovo: 
<< Comunque come stai? La nonna sta meglio?>> 
<< si, sembra che stia migliorando, per fortuna >> la sentii lasciare un sospiro di sollievo. 
<< parliamo di te però, sai che sono curiosa. Cosa farai stasera? E con Louis come va? >> disse cambiando subito argomento. A volte sembrava una bambina; faceva mille domande in un secondo senza dare il tempo di rispondere o di capire cosa ti stia chiedendo.  
<< Logan ha organizzato una festa per me e Zayn ma io non ci vado. Non ho voglia né di uscire e né tantomeno di tornare poi chissà a che ora >> dissi lasciando stare l’argomento “Louis”. Non volevo dirle ancora niente, almeno fin quando sarebbe stata dalla nonna.  
<< Rose ma sei impazzita? Se fossi stata lì ti avrei già tirato tutti i capelli e ti avrei fatto uscire di casa con la forza. Ma lo vuoi capire che 18 anni si compiono una sola volta nella vita … non si può non festeggiare!>> anche se non era lì vicino a me, riuscii a sentire lo stesso la sua delusione per quella mia scelta.
<< Lo sa mamma, ma non ne ho davvero voglia >> dissi non volendo però deluderla ancora di più.  
Perché non volevo andare a quella festa? Semplice, perché avevo bisogno di stare da sola. Poi sarei stata solo io al centro dell’attenzione, io insieme a Zayn, e questo non mi piaceva. 
<< No Rose, adesso ti alzi, anche se non so dove sei, ti vesti, ti trucchi, chiami Louis e vai a quella festa, capito? Non costringermi a tornare a casa per questa cosa>> continuò mia madre, imperterrita come sempre, interrompendo i miei pensieri.  
<< Va bene, ci vado. >> dissi alla fine rassegnata. Quando mia madre decideva una cosa doveva essere quella, senza nessuna obiezione. 
<< Ricordati però che lo faccio solo perché so quanto ci tieni >> continuai sbuffando.  
<< Fantastico. Allora ti lascio. Divertiti piccola >> disse più entusiasta del normale. 
<< ciao mamma >> e detto questo chiusi la chiamata. 
Poggiai il telefono sul comodino, rimasi ancora un po’ distesa su quel morbido materasso e poi facendomi forza mi alzai ed andai davanti al mio armadio.        
 

                                                                                              * * *

 
Erano le 21:30 quando uscii dalla mia camera per poter scendere al piano di sotto. Appena sceso l’ultimo gradino delle scale mi ritrovai nel salone dove sul divano erano seduti Zayn e Logan. Appena mi videro si alzarono entrambi di scatto sorridendo ma potei notare gli occhi di Zayn che continuavano a percorrere tutto il mio corpo. Dopo aver parlato con mia madre, aveva deciso di andare a quella festa che Logan aveva organizzato per il compleanno mio e di Zayn e, appena diedi quella notizia, sul viso di mio fratello si formò un sorriso a 32 denti. Ci fu un momento di silenzio durante il quale ci fu solo uno scambio di sguardi tra me e Zayn e qualche volta con Logan, poi quest’ultimo si avviò verso la porta d’ingresso ed uscii, sempre senza parlare. Arrivò alla macchina con la quale saremo andati al locale e ci entrò iniziando a riscaldare il motore; come avesse fatto ad avere quella macchina non lo sapevo e sinceramente non mi importava nemmeno più di tanto. Stavo camminando verso la porta d’ingresso quando fui bloccata sa Zayn che vicino al mio orecchio:  
<< Sono felice che verrai e sono ancora più felice perché sei bellissima e farai morire tutti d’invidia>>
Non so perché ma quelle parole mi fecero sorridere e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai fuori la porta con Zayn che girava la chiave nella serratura. Subito si girò verso di me e mi porse il braccio che io accettai senza esitazioni e ci dirigemmo verso la macchina. Era ormai dicembre inoltrato e fuori faceva abbastanza freddo ma fortunatamente nella macchina di Logan l’aria era calda. Appena entrammo subito la voce di Logan squillò in quel piccolo spazio:   
<< siete troppo belli, non capisco perché non vi mettete insieme >> e poi partì. A quelle parole arrossii leggermente e girai il viso verso il finestrino sperando che quel rossore scomparisse il prima possibile. Mentre vedevo la strasa scorrere dal finestrino, sentii Zayn parlare:
<< se parli un’altra volta ti giuro che ti uccido, non ti faccio nemmeno arrivare >>
<< ma Zayn vi siete visti? >> continuò ad insistere Logan mentre manteneva lo sguardo fisso sulla strada davanti a lui.  
<< Logan … basta >> continuò a sua volta Zayn, imperterrito come sempre. Non so come, ma entrai in una specie di coma e non riuscii più a sentire le loro voci. Mi ritrovai sola nel mio mondo, lontano da tutto e da tutti. Stranamente iniziai a pensare di nuovo a Louis, a tutto quello che gli avevo fatto passare, alle bugie che gli avevo detto e sperai che mi avrebbe fatto almeno gli auguri. E poi mi tornò in mente Zayn ma non come fratello, bensì come un ragazzo che mi avrebbe protetta sa qualsiasi pericolo. Presa dai miei pensieri, non mi accorsi che eravamo arrivati e tornai alla realtà solo quando sentii entrambi gli sportelli anteriori sbattere. Sentii subito dopo il mio sportello aprirsi, ritrovandomi davanti agli occhi Zayn in tutta la sua bellezza. Mi porse di nuovo il braccio e ci dirigemmo verso il locale insieme. 
<< Ti prometto che ti farò passare la serata più bella della tua vita e non ti assillerò >> disse, e questo, stranamente, mi spaventava.
<< ed ho anche una sorpresa per te >> continuò prima di aprire la porta. 
<< allora venite o no?>> ci chiese Logan che era già entrato. A quelle parole avanzammo e subito fummo avvolti da una nuvola di fumo di sigarette ed odore di alcool. Erano solo le 10 ed una parte dei ragazzi che si trovavano in quel locale era già ubriaca, molti stavano ballando nonostante il caldo soffocante ed il sudore sui loro corpi, ed altri invece erano ancora coscienti di quello che facevano. Riconobbi molti ragazzi che seguivano le mie stesse lezioni a scuola e vedendo delle ragazze, nonché mie amiche, parlai per la prima volta in quella sera: 
<< Zayn io vado da loro >> dissi indicando quelle ragazze. 
<< va bene, però non ti allontanare perché tra poco ho quella sorpresa per te >>
Non gli risposi, sorrisi solamente e dopo mi diressi verso quelle ragazze. 
<< Ehi Hannah, come va? >> chiesi all’unica ragazza bionda, a parte me, di quel gruppo. 
<< ecco la festeggiata, finalmente sei arrivata >> disse poggiandosi completamente sulla mia spalla. Era forse ubriaca? Penso proprio di si dato la puzza di alcool che proveniva dal sul corpo.  
<< Ma quanto ha bevuto? >> chiesi a Sophie, un’altra ragazza.
<< parecchio, non ha fatto altro che bere da quando siamo arrivate >> rispose aiutandomi poi ad alzarla per farla sedere su un divanetto che si trovava di fronte a noi. Stavo per sedermi anche io quando vidi Zayn avvicinarsi:
<< Pronta per la sorpresa? >> mi chiese vicino l’orecchio, forse per non farsi sentire dalle altre oppure per farmi sentire meglio quello che aveva detto.    
<< di già?>> riuscii a chiedere, ma Zayn senza rispondermi mi prese per un polso e mi condusse verso una porta che non avevo notato prima.
<< Zayn cosa ci facciamo qua?>> chiesi appena entrata. Era un magazzino e non riuscivo davvero a capire il motivo per il quale eravamo lì.
<< Girati >> fu l’unica cosa che mi disse ed io lo feci.      
Appena girata sentii  la porta alle mie spalle chiudersi, segno che Zayn ero uscito, mentre davanti a me vidi un’altra figura.  
<< Rose … >> e poi la sentii, quella voce, quel suono che avrei riconosciuto ovunque e che avrei sempre ricordato anche dopo anni di distanza.  
<< Louis?>> ma nonostante sapevo di chi era quella voce, dissi quel nome con un’incertezza infinita. Ed ecco che da dietro a degli scatoloni lo vidi; quel corpo perfetto, quei capelli sempre pettinati allo stesso modo, quel modo di camminare inconfondibile e quel sorriso stampato in faccia. Era davvero Louis Tomlinson ma quello che non riuscivo a capire era perchè fosse lì. Nonostante quella domanda che si formò nella mia testa, corsi verso di lui e senza pensarci due volte, mi buttai fra le sue braccia. Fui stretta in un abbraccio molto lungo tra due braccia che mi erano mancate ma che in un certo senso non sentivo più come una protezione. 
<< Cosa ci fai qui? >> chiesi subito dopo mentre lo guardavo negli occhi; sempre gli stessi, di quel colore meraviglioso e con quella voglia di vivere sempre maggiore.
<< Zayn mi ha chiamato appena sei arrivata a casa e mi ha detto che stavi malissimo per quello che è successo stamattina>> disse abbassando sempre di più la voce e facendo ritornare nella mia mente quello che era successo quella mattina …. Stavo per immergermi di nuovo nei miei pensieri ma prima che potessi allontanarmi dal mondo reale, Louis continuò a parlare, facendomi tornare in quel magazzino:  
<< e visto che oggi è il tuo compleanno e stamattina non ti ho trattato molto bene e non ti ho fatto nemmeno gli auguri, ho pensato di farmi perdonare e di venire qui. Solo … >> si bloccò di nuovo ed io stranamente mi spaventai per quell’incertezza che c’era nella sua voce.  
<< solo cosa? >> chiesi terrorizzata che quella risposta potesse rovinare quella serata che volevo passare felicemente e senza problemi.    
<< solo non ho un regalo >> concluse Louis cacciando tutta l’aria che aveva nei suoi polmoni.  
<< questo è il problema? >> gli chiesi sollevata dalla risposta che mi aveva dato. Lui annuii solamente e così io continuai nel tentativo di non farlo sentire in colpa per quella sciocchezza: 
<< la tua presenza qui è il più bel regalo che potessi farmi … ammetto che avevo paura che non mi avresti fatto gli auguri>> ammisi più a me stessa che a lui. Sorrisi timidamente dopo aver detto quelle parole e così lui, sorridendo a sua volta, mi strinse di nuovo fra le sue braccia. Sentivo le sue mani sulla mia schiena ma che ormai mi erano estranee, il suo petto a stretto contatto con il mio, il battito regolare del suo cuore ed il suo fiato sulla mia guancia; però non sentivo più le farfalle nello stomaco quando le sue mani mi toccavano, i battiti del mio cuore accelerati quando mi guardava o dei brividi lungo la schiena quando semplicemente mi sfiorava. Il nostro rapporto non sarebbe stato più come prima ed anche se lo avevo sempre saputo, avevo sperato fino alla fine in qualche segnale che mi dicesse che io avevo torto e che tutto sarebbe stato come prima. Purtroppo però, tutte quelle sensazioni che ormai non riuscivo più a provare con Louis, erano tanti segnali messi insieme che mi fecero capire che noi due dovevamo essere semplicemente due amici: amici e niente di più. 
<< Allora cosa vuoi fare? >> chiese improvvisamente distraendomi dai miei pensieri ed allontanandosi delicatamente dal mio corpo.
<< vuoi bere qualcosa?>> chiesi sorridendo leggermente.  
<< certo >> disse semplicemente e così uscimmo da quel magazzino e ci dirigemmo verso il bar dove entrambi prendemmo un bicchiere di vodka.
<< Ma non eri quella che non reggeva l’alcool?>> mi chiese stranito visto che davvero non riuscivo a reggere bene l’alcool. In quel momento però non mi importava niente, volevo solo bere, ovviamente senza esagerare, e divertirmi alla mia festa di diciotto anni: d’altronde come dice mia madre “Diciotto anni si compiono una sola volta nella vita.”
<< si, è vero, ma ho diciotto anni ormai >> risposi a Louis prendendo il bicchiere per ingoiare il contenuto tutto in un sorso.
<< Si, hai ragione, ma non esagerare >> disse premuroso come sempre. 
<< anche perché questa volta non ci sarò io a portarti a casa se ti ubriachi >> continuò dopo, prima di bere anche lui la sua vodka. 
<< come no? Non resti?>> chiesi mentre la testa già iniziava a girarmi; un solo bicchiere e già la vodka stava facendo il suo effetto. 
<< No Rose, parto stasera alle undici e mezza >> rispose alla mia domanda, poggiando il bicchiere ormai vuoto sul bancone, Forse notò la mia faccia confusa perché continuò:  
<< vado a stare per un po’ da mia nonna ad Oxford>>
Non sapevo cosa dire, non potevo certo dirgli “Mi dispiace che parti”; certo che no, dopo tutto quello che gli avevo fatto, dispiacermi per la sua partenza era la cosa più stupida che potessi fare. Così dissi semplicemente quello che mi venne in mente in quel momento:
<< ci sentiremo però vero? Non voglio perderti … >> speravo solo che avesse capito che non volevo perderlo solo come amico. 
<< certo, tranquilla. Ci sentiremo tutti i giorni e ci racconteremo tutto, proprio come prima >> disse continuando ad avere sul quel viso quel sorriso che mi aveva fatto impazzire la prima volta che lo avevo incontrato. A quel punto non dissi più nulla, anche perché non sapevo cosa dire, l’unica cosa che feci invece, fu farmi stringere per un’ultima volta dalle sue braccia ed annusare ancora il suo profumo. 
<< mi mancherai >> dissi involontariamente, ma nonostante ciò non me ne pentii.
<< anche tu Rose >> e detto questo mi diede un bacio sulla guancia e si alzò, dirigendosi verso l’uscita. Io rimasi seduta su quello sgabello mentre lo vedevo diventare sempre più piccolo fino a scomparire del tutto. Non so perché ma i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime ed una scese anche lungo la mia guancia. Stava per scendere un’altra quando mi ricordai che quella sera doveva essere felice, non ci dovevano essere litigi o pianti e così mi feci forza e costrinsi quelle lacrime che si erano formate a non scendere. Per distrarmi da Louis, che ormai non riuscivo più a vedere, iniziai a cercare qualcuno con cui stare un po’ di tempo e la prima persona che vidi fu Zayn che si stava avvicinando a me. 
<< allora come è andata? >> mi chiese più curioso del solito. Non gli era mai importato niente di Louis, mi aveva detto anche che non era il ragazzo adatto a me, ed ora tutto di un tratto era interessato.   
<< Bene >> fu la mia risposta: secca, fredda e distaccata. Sapevo che non dovevo prendermela con lui se Louis se ne erano andato ma in quel momento stavo pensando solo alla sua partenza …. All’improvviso fu messo un lento e si sentii la voce di Logan che impedì a Zayn di fare altre domande, alle quali io comunque non avrei risposto.   
<< Voglio i due fratellini qui, al centro della pista, adesso >> urlò Logan che a stento si manteneva in piedi.  
 << è ubriaco?>> chiesi a Zayn nel tentativo di trattenere una risata e sperando che avesse dimenticato il modo in cui lo avevo risposto.  
<< credo proprio di si >> mi rispose anche lui cercando di trattenere una risata mentre continuava a guardare Logan che si trovava vicino al dj il quale stava cercando un aiuto per farlo scendere da lì.   
<< e come ce ne torniamo a casa?>> fu quello a cui pensai immediatamente. 
<< non ti preoccupare, guiderò io>> rispose Zayn e subito dopo sentimmo di nuovo Logan: 
<< allora? Dove sono i miei fratellini preferiti?>> e detto questo un ragazzo lo fece scendere dalla postazione del dj, il quale sembrò molto più sollevato di prima.
<<allora, mi concede questo ballo signorina?>> mi chiese all’improvviso Zayn porgendomi una mano. Senza pensarci due volte la accettai e così ci dirigemmo al centro della pista dove iniziammo a ballare. Le mie mani erano intrecciate dietro il suo collo, le sue mani si trovavano sulla mia schiena ed i nostri petti erano a stretto contatto. E poi eccole lì, le farfalle nello stomaco che volavano all’impazzata, il cuore che rischiava di uscire dal mio petto ed i brividi che percorsero tutta la mia schiena. E poi i suoi occhi scuri ben piantati nei miei e le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. Stavo entrando di nuovo in uno stato di coma ma cercai di distrarmi da tutte quelle sensazioni.    
<< Zayn … >> iniziai ma fui bloccata dalla sua voce.  
 << no Rose aspetta, prima di dire qualsiasi cosa, voglio che mi rispondi ad una domanda>> ed intanto continuavo ad essere stregata da quelle labbra e da quegli occhi.   
<< quale domanda?>> fu tutto quello che la mia bocca lasciò uscire. 
<< ho capito che non è andata molto bene con Louis, nel senso che non è andata come immaginavo quindi … >> si fermò, vedevo che era incerto se dirlo oppure no, ma poi quello che uscii dalla sua bocca fece si che il mio cuore smettesse di battere. 
<< quindi volevo sapere se avevi pensato ad un noi … lo so, ti avevo promesso che non ne avrei parlato questa sera ma davvero non ce la faccio. Rose io ti amo e già so che te l’ho detto anche altre volte ma non riesco a guardarti solo come una sorella. Ogni volta che ti vedo immagino le tue labbra sulle mie, immagino le nostre dita intrecciate … non riesco e soprattutto non voglio averti solo come una sorella>> stavamo continuando a ballare seguendo il ritmo lento della musica ed io, nonostante avessi già sentito altre volte quelle parole, rimasi sorpresa lo stesso. Sorpresa perché Zayn continuava ad insistere, non si arrendeva e questo significava che ci teneva davvero a me. Continuai a guardarlo negli occhi ed intanto, nonostante la musica stava continuando, io e Zayn eravamo orami fermi, immobili al centro della pista e senza rendermene conto la mia voce uscii di nuovo dalla mia bocca: 
 << Zayn … >> poteva sembrare una supplica ma non lo era, ero solo agitata, nervosa ed impaurita per quello che volevo dire.  
<< Rose lo so, ora tu mi dirai che non possiamo perché siamo fratelli, che tutto questo è sbagliato … >> iniziò ma lo bloccai subito, mentre la musica cessò e la voce del dj che incitava tutti a scendere in pista rimbombò in quel locale.  
<< Zayn no, stavo per dire che anche io ti … >> ma non riuscii a finire la frase perché Logan, ancora più ubriaco di prima si mise tra noi due dividendoci ed urlando: 
<< è il momento della torta?>>


*Spazio autrice*    
Eccomi!! Finalmente sono riuscita a pubbliacare questo capitolo yeeeep. Scusa davvero per questo enorme ritardo, sono più di due mesi che non aggiorno ma è iniziata la scuola e poi non riuscivo a scrivere; ogni volta che iniavo non mi piace e cancellavo tutto ...
Comunque ci sono riuscita e spero che questo capitolo vi piaccia. Spero come sempre in un vostro parere e spero che ci sia qualche recensione in più ;)
Un bacio ed alla prossima che spero sarà il prima possibile <3
P.S. i primi capitoli sono arrivati a più di 1000 visualizzazioni. Grazie davvero a tutti.
P.P.S. per chi vuole qui c'è una mia os, mi farebbe piacere che la legeste e che mi lasciaste una vostra opinione. Questo è il link:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832685&i=1       
                                       

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


ATTENZIONE: LEGGERE SPAZIO AUTRICE.

Mi trovavo fuori al locale, nel parcheggio, vicino la macchina di Logan. Appena aveva bloccato la mia frase ero corsa fuori pensando subito a quello che stavo per dire. Stavo per dire a mio fratello di amarlo, lo stavo per ammettere non solo a lui ma anche a me stessa. Rimasi malissimo quando Logan si mise tra me e Zayn impedendomi di continuare a parlare; volevo davvero chiarire una volta per tutte quella situazione con Zayn o in un modo o nell’altro, ma volevo farlo. Volevo semplicemente comportarmi come una ragazza della mia età e poter avere un ragazzo che mi facesse sentire bella ed amata ogni giorno. E non mi importava se quel ragazzo era mio fratello, se era capace di farmi sentire in quel modo e di farmi andare in tilt solo con uno sguardo, allora forse era lui il ragazzo adatto a me. Ero rimasta così male per non avergli potuto dire un “ti amo”, che mi sedetti sull’asfalto senza preoccuparmi di niente. In quel momento stavo solo pensando a me e Zayn e speravo vivamente che mi avesse seguito fuori al locale e che mi stesse cercando. All’improvviso, come risposta ai miei pensieri, sentii la sua voce, ma nonostante ciò rimasi lì seduta senza muovere un muscolo.  

<< Rose >> stava urlando e riuscivo a sentire i suoi passi sull’asfalto che a tratti erano lenti, altre volte invece molto più veloci. 

<< Rose dove sei? >> continuava ad urlare mentre riuscii a percepire nella sua voce una punta di preoccupazione.

<< Per favore rispondi … >> e quando sentii i suoi passi vicini a me e vidi il suo viso sul finestrino dello sportello su cui ero poggiata risposi: 

<< sono qui >> furono le mie uniche due parole. 

<< Rose … ma cosa ci fai qui? >> mi chiese correndo verso di me e sedendosi al mio fianco.

Mi poggiò una mano sulla gamba destra, coperta solo sa un paio di calze color carne, mentre i suoi occhi iniziarono a fissarmi di nuovo. Involontariamente una lacrima scese sulla mia guancia e Zayn, molto delicatamente, la asciugò con il suo pollice.
Sembrava quasi che avesse paura di toccarmi. 

<< Perché stai piangendo? >> mi chiese premuroso … ma io non potevo rispondergli.

Non potevo dirgli perché Logan mi aveva interrotta e così non avevo potuto dirgli “ti amo”. Per farlo avrei dovuto raccogliere tutto il coraggio che avevo; lo avevo già fatto una volta e non sarei riuscita a rifarlo facilmente, almeno non in quel momento.

<< Ehi … >> continuò e questa volta mi strinse tra le sue braccia ed iniziò ad accarezzarmi con una mano la schiena per farmi calmare. Intanto altre lacrime stavano continuando a scendere dai miei occhi che ormai ne erano pieni ed in più iniziai anche a singhiozzare.

Ad un tratto alzai il viso dal suo petto ed inizia a guardarlo negli occhi: l’azzurro nel marrone, la luce nel buio, il sole nella notte. Poi non so con quale coraggio mi avvicinai sempre di più al suo viso e lo baciai. Un bacio a stampo che lo lasciò un po’ sorpreso ma che subito dopo diventò un bacio passionale ed approfondito grazie anche all’accesso che Zayn mi chiese con la sua lingua.  Accesso che io non negai e che, al contrario, accettai felice. Le sue mani intanto si erano poggiate sulla mia schiena e mi avevano fatta sedere su di lui; somigliavo ad una bambina seduta sulle gambe del papà per giocare, solo che, in questo caso, la bambina aveva 18 anni, il papà era suo fratello e non stavano giocando bensì stavano dimostrando l’amore che provavano per l’altro. Contro voglia dovetti staccarmi da quelle labbra morbide e rosee, che con quel bacio erano diventate più gonfie e rosse, solo per una necessità di ossigeno; nonostante ciò la mia fronte restò poggiata a quella di Zayn ed il contatto con i suoi occhi continuò imperterrito.  Stavo per avvicinarmi di nuovo quando dalla bocca di Zayn uscirono delle parole: 

<< Lo hai fatto davvero >> disse con stupore mentre un sorriso iniziò a formarsi su quel viso perfetto.

Io non riuscii a parlare, annuii solamente a quell’affermazione, sorridendo ed iniziando a pensare, pensare che quelle parole erano vere. Lo avevo davvero fatto, avevo davvero baciato mio fratello, non che non lo avessi mia fatto, ma quella volta lo avevo fatto io, ero stata io ad iniziare e non me ne ero per niente pentita. 

<< Lo hai fatto davvero >> ripeté Zayn forse per essere più sicuro che non fosse un sogno ma tutto vero. 

E dopo quella frase sorrise ancora una volta e mi baciò di nuovo. Questa volta fui io a rimanere sorpresa ma come aveva fatto lui prima, ricambiai quel bacio, il quale però durò di meno perché Zayn si allontanò delicatamente, solo quel poco per poter parlare. 

<< Perché stavi piangendo? >> ed in quel momento decisi di dirlo, di dirgli quello che stavo per dire prima: 

<< perché Logan mi ha interrotta quando stavo per dirti che … >> ma mi bloccai di nuovo; ancora ansia e paura per quella parola che sapevo significava molto. 

<< cosa? >> chiese mentre con le sue mani, ancora poggiate sulla mia schiena, mi spinse verso il suo petto.

E fu allora che capii che quello era il momento giusto per dirlo una volta per tutte; se non lo avessi detto me ne sarei pentita. Così cercai di raccogliere quanto più coraggio possibile e costrinsi la mia voce ad uscire dalla mia bocca. Poi mi avvicinai al suo orecchio e sussurrando dissi: 

<< Ti amo >> 

Sentendo quelle due parole messe insieme sgranò gli occhi, sicuramente per la sorpresa, e subito dopo mi baciò di nuovo. Questa volta però sapevo che quel bacio non sarebbe stato l’ultimo. 

 << Sicura di non aver bevuto? >> mi chiese ancora stupito.

Possibile che doveva rovinare quel momento? Gli avevo appena detto di amarlo e lui? Mi chiede se sono ubriaca …

<< sicurissima, ti ho detto che ti amo e te lo dirò per non so quanto tempo. Zayn voglio provarci, sento che possiamo farcela e poi solo con te mi sento al sicuro. Non mi interessa più se siamo fratelli, per me non lo siamo, siamo solo un ragazzo ed una ragazza che si amano e che vogliono vivere insieme felicemente. Voglio provarci davvero Zayn>> e dopo quelle parole sorrisi cominciando ad accarezzargli i capelli rasati dietro la nuca ed avvicinando ancora un po’ per dargli un bacio a stampo. 

<< allora ci proviamo? >> chiese ancora ed io non potei fare altro che annuire.

Ad un tratto la mia schiena fu percorsa da dei brividi di freddo e così chiesi subito dopo:  

<< entriamo adesso?>>

<< per forza? Voglio restare qui … non voglio stare lontana da te>> disse facendo la faccia da cucciolo.

Mi stava supplicando con gli occhi, ma avevo davvero freddo, e poi non volevo perdermi la torta dei miei diciotto anni.  

<< Dai entriamo, quando torniamo a casa ti prometto che staremo insieme. Parola di scout >> dissi alzandomi e facendogli l’occhiolino.

Come sospettavo si alzò anche lui e strinse la mia mano nella sua. Sentii ancora quei brividi lungo la schiena, ma sapevo che quelli non erano brividi di freddo. Sistemai il vestito e sorridendo ancora una volta a Zayn iniziai a camminare verso l’entrata del locale con lui la mio fianco.
Appena arrivati davanti la porta lo bloccai e dissi: 

<< Possiamo non dire niente? Almeno per adesso >>

<< certo non ti preoccupare >> disse sorridendo e subito dopo continuò:

<< però voglio un ultimo bacio prima di entrare >> e detto questo chiuse gli occhi e si sporse in avanti aspettando un mio bacio che non tardò ad arrivare ma che, come sospettavo, non lo aveva soddisfatto.  

<< solo questo? >> chiese infatti subito dopo. 

<< ho detto che stasera a casa staremo tutto il tempo che vuoi insieme>> e detto questo gli sorrisi prima di aprire la porta ed entrare con lui alle mie spalle.


                                                                                                          * * *

*Zayn’s Pov* 
 
                           
Ero appena rientrato nel locale seguendo Rose; non potevo credere che mi aveva baciato, che voleva provarci e che mi amava. Avevo sempre sperato in qualcosa del genere ma non immaginavo che potesse diventare realtà; era rimasto solo un sogno … un sogno finché Rose non lo aveva fatto diventare realtà. Ero al settimo cielo e ancora non riuscivo a credere che era successo davvero, era tutto così irreale, troppo strano, come se quella felicità fosse solo un passaggio intermedio prima di qualcosa di orribile. Rose aveva chiesto di non dire ancora niente, di tenerlo segreto almeno per un po’ ed a me non importava, volevo stare solo con la ragazza che amavo, anche se stare con lei significava non poterla baciare davanti agli altri ma comportarmi come prima: semplicemente come un fratello.  Appena entrai nel locale dovetti dividermi da Rose, nonostante non volessi, e così andai vicino Daniel che stava vicino al bancone del bar con una bottiglia di birra fra le mani: 

<< Ehi Daniel >> dissi avvicinandomi a lui e prendendo anche io una bottiglia di birra. 

<< Zayn! Dove eri finito? >> mi chiese appena mi vide.

Frequentava le mie stesse lezioni di chimica e biologia ed era un ragazzo davvero in gamba: capelli scuri, occhi dello stesso colore ed un sorriso sempre stampato in faccia; era molto simile a me.  

<< Ero andato un attimo fuori … >> dissi lasciando la frase in sospeso non volendo dare altre spiegazioni a Daniel.

Non potevo dirgli che ero andato a cercare Rose, anche perché dopo avrebbe fatto lo domanda che qualsiasi altra persona avrebbe posto ovvero “e cosa ci faceva Rose là fuori?” ed io non potevo, e non volevo, dirgli il perché.  Involontariamente il mio sguardo si fermò su Rose e non riuscii più a staccarle gli occhi di dosso. Si trovava di nuovo con Sophie, Hannah ed altre ragazze e sembrava felice, anche più di prima: forse perché era riuscita a dirmi tutto e ad ammettere quello che provava. Sorrideva come non l’avevo mai vista fare prima e riuscii a notare qualcosa di diverso in quel sorriso. Girò anche lei il suo sguardo verso di me e per un attimo, che a me parve infinito, i nostri sguardi si incontrarono. Non so perché ma ogni volta che guardavo Rose negli occhi il mondo intorno a me svaniva completamente e rimanevamo solo io e lei. E poi ogni volta che le mie mani toccavano il suo corpo sentivo i battiti del mio cuore accelerare quasi come se questo volesse bucare il mio petto ed uscire fuori.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce di Daniel: 

<< Ehi amico chi guardi? >> mi chiese curioso mentre cercava di capire chi stessi guardando. 

<< No niente, non stavo guardando nessuno >> risposi distogliendo gli occhi da Rose ed arrossendo leggermente.

Abbassai subito lo sguardo verso il pavimento per non farmi vedere da Daniel e sperando che quel rossore scomparisse il prima possibile, dato che raramente arrossivo e mi sentivo in imbarazzo.  

<< Impossibile, stavi sicuramente guardando qualche ragazza >> continuò mentre anche lui rivolse lo sguardo verso il gruppo dove si trovava Rose.

<< sai, ora che ci penso tua sorella non è male quasi, quasi … >> e a quelle parole non ci vidi più; scattai come un pupazzo a molle.

Alzai il viso verso il suo e senza nemmeno rendermene conto le mie mani, chiuse a pugno, stringevano la camicia di Daniel mentre la rabbia aumentava sempre di più dentro di me.

<< non dire più una cosa del genere, mia sorella non si tocca>> dissi fra i denti mentre la gelosia iniziava ad aumentare sempre di più.

Non riuscivo a vedere Rose con un altro ragazzo quando ancora non le avevo confessato niente, ed adesso che invece lo avevo fatto e mi aveva dato una possibilità, ero ancora più geloso e qualsiasi ragazzo che si avvicinava a lei lo vedevo come un pericolo, non solo per Rose ma anche per me. Alla fine era sempre la mia sorellina e l’avrei protetta in un modo o nell’altro. 

<< Ehi amico calmati … tranquillo, non ci proverò con tua sorella, non voglio avere problemi con te>> disse Daniel spaventato dalla mia reazione e non lo si poteva biasimare.
Ero completamente impazzito, tanto da non riconoscermi nemmeno io. Stavo per rispondergli di nuovo quando arrivò Logan, ovviamente ubriaco. 

<< Zayn ma dove eri finito? >> chiese buttandosi letteralmente sulla mia spalla. 

<< attento >> dissi cercando di aiutarlo a reggersi in piedi da solo, ma non ci riusciva; era ubriaco fradicio ed era diventato ormai insopportabile. 

<< voglio la torta Zayn>>disse dopo essersi seduto sullo sgabello dietro di lui ed aver poggiato la testa sul bancone.

Era troppo ubriaco, non capiva più niente ormai, dovevamo portarlo a casa e l’unico modo per andarsene da lì era far uscire immediatamente la torta. 

 << vado a chiamare Rose così dopo avrai tutta la torta che vuoi >> gli dissi e vidi che, sentendo quelle parole, annuii e sorrise come un bambino di cinque anni.

Poi mi girai verso Daniel, che intanto era rimasto dietro di me in silenzio, e gli dissi: 

<< stai con lui, non farlo andare da nessuna parte, io torno subito >> e dopo quelle parole iniziai a camminare verso Rose.

Attraversai la pista da sballo, sbattendo contro molti ragazzi che intanto ballavano, feci cadere un bicchiere dalla mano di una ragazza e stavo quasi per cadere a causa di un’altra. Arrivai da Rose con un po’ di fatica e subito notai però, che c’era qualcosa che non andava; era seduta su un divanetto e stava delirando, sembrava … sembrava che fosse ubriaca. Camminai più velocemente e subito mi inginocchiai davanti a lei: 

<< Rose ma cosa hai fatto? >> le chiesi poggiando le mie mani sulle sue gambe. Lei si avvicinò un po’ troppo e disse con la voce leggermente alta: 

<< Zayn sai che ti amo? >> a quelle parole sgranai gli occhi come anche le ragazze dietro di me.

Quelle parole potevano significare esattamente quello che indicavano ma dall’altra parte potevano significare anche “ti voglio bene”, tutto stava da come le si interpretava: il problema era che Rose cercava di baciarmi e così mi girai verso le ragazze che si trovavano dietro di me, per cercare di capire qualcosa: 

<< ma cosa ha fatto? >> chiesi infatti a Sophie dato che da Rose non sarei riuscito ad ottenere nessuna risposta.

Non era passata nemmeno mezz’ora da quando eravamo rientrati nel locale e ci eravamo separati e lei era già in quelle condizioni; lo dicevo che era troppo strano che non si fosse già ubriacata prima.
I miei pensieri c furono interrotti dalla voce di Sophie che cerò di spiegarmi il più velocemente possibile quello che era successo: 

<< lei niente, è arrivato un ragazzo del bar e ci ha portato dei drink  dicendo che ce li offriva lui e dieci minuti dopo averlo bevuto ha iniziato a comportarsi così >>

 Subito una domanda mi si formò in testa “Perché solo Rose è in queste condizioni e le altre no?” 
Subito dopo capii il perché, capii che nel bicchiere di Rose c’era qualcosa, qualcuno aveva messo qualcosa e non casualmente, così mi venne spontaneo chiedere immediatamente: 

<< e chi era questo ragazzo? Quello dietro il bancone? >> indicai il ragazzo dietro il bancone, lo stesso che aveva dato la birra a me e Daniel.

<< no, non è lui. Non c’è quel ragazzo >> disse Sophie mentre continuava a cercare con gli occhi quel ragazzo del quale nessuno sapeva niente. 

Speravo che lo avrebbe rivisto così avrei potuto chiedergli perché avesse fatto una cosa del genere e magari, in base alla risposta che mi avrebbe dato, avrei potuto anche fargliela pagare. Subito dopo mi resi conto che adesso avevo due ragazzi da portare a casa, da solo e alle due di notte … I miei pensieri furono interrotti, ancora una volta dalla voce di Sophie:

<< aspetta un attimo ma è quello lì >> disse all’improvviso indicando un ragazzo che stava uscendo dal locale camminando un po’ troppo in fretta.

<< aspettate qui con Rose, torno subito >> e detto questo lasciai Rose nelle mani delle sue amiche e mi avvicinai a quel ragazzo.

<< Ehi >> urlai appena uscii dalla porta.

Quel ragazzo però appena mi vide iniziò a correre e così fui costretto a farlo anche io. Fortunatamente la corsa era uno dei miei punti forti e così lo raggiunsi molto velocemente. Era un ragazzo un po’ più grande di me, sia fisicamente ma credo anche di età, ma nonostante ciò riuscii a bloccarlo tra il mio corpo e lo sportello di una macchina. Avevamo entrambi il fiatone e dopo un paio di respiri profondi riuscii a parlare, anche se ancora con un po’ di fatica:

<< cosa hai fatto a mia sorella? >> chiesi immediatamente mentre le mie mani iniziarono a chiudersi a pugno, questa volta intorno alla camicia di questo ragazzo.

<< non volevo farlo, sono stato pagato … >> mi disse spaventato mentre nei suoi occhi vedevo solo paura.

Non mi piaceva fare il prepotente, quello che credeva di poter risolvere tutto con la violenza ma in quel momento non stavo più ragionando, stavo pensando solo a Rose ed allo stato in cui si trovava; mi sentivo in colpa e non sapevo il motivo. 

<< chi ti ha pagato?>> chiesi un po’ titubante dato che avevo paura della risposta che quel ragazzo potesse darmi.

Immaginavo infatti, la sua risposta, ma continuavo a sperare che mi sbagliavo e che il nome che avevo pensavo non fosse stato quello pronunciato dal ragazzo.  

<< St-steve >> balbettò subito dopo quest’ultimo con voce ancora tremante.

Quel nome, quell’unico nome aveva distrutto la mia speranza … ero stato solo un illuso a pensare solo per un secondo che non fosse stata quella persona. Non potevo credere che anche dal carcere Steve potesse darci lo stesso fastidio. Alla fine però sapevo che tipo era Steve: un ragazzo, come tanti, che se si fissa su qualcosa fa di tutto pur di averla e che tormenterebbe sempre qualsiasi persona che lo ostacolerebbe. Allentai la presa dalla camicia di quel ragazzo che sembrò più sollevato e che continuò a parlare: 

<< ha detto che è un messaggio: voleva che sapeste che lui non si è arreso e che tornerà … non è ancora finita>> disse con un sorriso stampato in faccia che avrei tanto voluto togliergli a pugni.
Però non lo feci perché se quel ragazzo era in contatto con Steve, non volevo peggiorare le cose con una mia azione impulsiva. Così, lasciai del tutto la presa dalla sua camicia e continuando a fissare un punto indefinito dietro le sue spalle gli urlai contro solo due semplici parole: 

<< va via >> e detto questo si allontanò da me e poi, subito dopo, corse di nuovo scomparendo un po’ alla volta dalla mia visuale.

Rientrai nel locale lentamente, ancora sconvolto da quello che avevo appena saputo e subito andai verso Rose per vedere come stava. Era eccentrica, ancora più di prima, come se si fosse appena svegliata e fosse piena di energia. Stava discutendo con Sophie su qualcosa, ma non riuscii a capire bene su cosa. Appena mi vide si alzò e barcollando si avvicinò a me. Arrivò davanti al mio corpo e le poggiai le mani sui fianchi per paura che potesse cadere, come risposta a quel mio gesto ottenni il suo corpo vicino al mio e le sue labbra che cercavano di baciarmi: 

<< no Rose >> le sussurrai nella speranza di non essere visto dalle altre ragazze.

Lei però, continuò imperterrita. Decisi così di girarla, il viso rivolto verso le altre e per un po’ riuscii a distrarla ma poi tentò di girarsi di nuovo verso di me. Capii che non potevamo aspettare la torta e così me ne sarei dovuto andare a casa con due ragazzi ubriachi: uno che si sarebbe lamentato per tutto il viaggio per non aver preso la torta e l’altra che per tutto il tempo avrebbe solo cercato di baciarmi.

<< Devo portarla a casa, non può stare ancora qui>> dissi rivolgendomi alle ragazze, le quali annuirono in consenso.

Così con un cenno della testa le salutai e prendendo Rose in braccio andai verso Daniel. 

<< andiamo già a casa? No Zayn, voglio restare, rimettimi giù>> disse Rose mentre alternava momenti di sobrietà a momenti in cui si addormentava. 

<< Daniel >> lo richiamai appena arrivai nel punto esatto in cui lo avevo lasciato.  

<< Zayn … anche lei ubriaca? >>mi chiese sorpreso, appena si girò verso di me e mi vide con Rose in braccio.  

<< si, ma non è stata colpa sua >> dissi immediatamente in sua difesa. Vidi la sua faccia confusa e cos’ continuai subito:

<< troppo lunga da spiegare>>

 << comunque puoi aiutarmi a portare Logan in macchina?>> chiesi subito dopo, lui annuii solamente e fece poggiare Logan sulla sua spalla mentre anche lui blaterava cose incomprensibili.
L’unica cosa che riuscii a capire fu: << e la mia torta? >> ma non gli risposi perché altrimenti avrebbe iniziato a lamentarsi. Arrivammo  in pochi secondi davanti la macchina e solo a quel punto mi resi conto che non avevo le chiavi; ce le aveva Logan e non sapevo dove le avesse messe.

<< le chiavi >> mi rimproverai. Lo avrei voluto fare mentalmente ma le parole uscirono involontariamente dalla mia bocca.   

<< Em … Zayn sono queste? >> mi chiese Daniel mentre teneva in mano un mazzo di chiavi e lì mi ricordai … si trovavano nella tasca del pantalone di Logan, dove metteva qualsiasi cosa che si portava quando usciva.  

<< grazie Daniel >> dissi sorridendo mentre prendevo le chiavi.

<< Allora Rose la faccio sedere dietro, Logan invece lo fai sedere avanti >> dissi mentre, con ancora Rose fra le braccia, aprii lo sportello posteriore.

Daniel fece sedere Logan avanti mettendogli la cintura di sicurezza e subito dopo chiudendo lo sportello con molto facilità. Io intanto, feci sedere Rose sul sedile posteriore ma lei si distese improvvisamente facendomi cadere sul suo corpo: 

<< Zayn ma cosa fai? >> mi chiese Rose che si era svegliata, di nuovo, con un sorriso stampato in faccia.

Mise le sue mani dietro il mio collo e cercò per l’ennesima volta di baciarmi. Cercai di allontanarmi delicatamente, ma lei me lo impedì di nuovo: 

<< se non mi baci adesso mi metto ad urlare >> ed a quel punto non potevo rischiare che si mettesse davvero ad urlare e così le diedi solo un bacio a stampo ma che, come immaginavo, non l’aveva soddisfatta.
Prima che potesse replicare però, mi alzai e chiusi lo sportello, sbattendolo leggermente.

<< grazie >> dissi a Daniel il quale, subito dopo, mi diede le chiavi della macchina. 

<< vuoi un passaggio ?>> chiesi subito dopo pensando che fosse l’unica cosa che potessi fare in quel momento e rompendo quel silenzio imbarazzante che era nato tra di noi.

<< no, grazie Zayn, torno con Dan >> rispose sorridendo e allontanandosi poi, per poter tornare dentro il locale. 

 << grazie ancora >> urlai per farmi sentire, prima di entrare in macchina ed accendere il motore per poter partire.
 

* * *
 
 
Erano le due e mezza quando aprii la porta di casa con Rose in braccio; si era addormentata appena ero partito e da quel momento non si era più svegliata. Avevo accompagnato Logan a casa sua, dove fortunatamente i genitori non erano ancora arrivati, e dove lo lasciai con il cugino del quale mi potevo fidare ciecamente. Avevo appena superato l’ultimo gradino delle scale ed adesso mi stavo dirigendo verso la mia camera. Appena entrai, poggiai Rose sul letto levandole le scarpe e poggiandole una coperta su quel corpo così piccolo ma che era più forte di quello che sembrava. Uscii dalla camera cercando di fare meno rumore possibile e scesi di nuovo per andare in cucina dove presi un bicchiere d’acqua. Mi ero appena seduto sul divano, davanti la televisione; avevo bisogno di un po’ di tempo da passare da solo e poter pensare. Pensare a quello che era successo in quel locale, a quel ragazzo, a Steve … troppe cose messe insieme che mi fecero preoccupare troppo. Però non ebbi il tempo per pensare a qualcosa di più perché sentii un rumore provenire dal piano di sopra. Così mi alzai e risalii di nuovo quelle scale. Andai subito in camera mia per vedere se Rose stava bene, ma quando arrivai non la trovai più sul letto. La prima cosa che mi venne in mente fu Steve, avevo il terrore che fosse entrato in casa ed avesse preso Rose; poi però mi ricordai che era in carcere e mi rimproverai mentalmente per aver solo pensato ad una cosa del genere. Nonostante però, sapevo che si trovasse in carcere, avevo paura che quel pensiero potesse diventare realtà.

<< Rose dove sei?>> urlai in preda al panico anche se sapevo che quello che avevo appena pensato non poteva essere successo davvero.

Sentii un altro rumore ma non riuscii a capire bene da dove proveniva. Uscii dalla mia stanza e percorsi quel corridoio del piano superiore mentre entravo in ogni stanza che si trovava su quel piano. 

<< Rose! Vuoi rispondermi?>> urlai di nuovo e questa volta riuscii a sentire la sua voce: 

<<sono giù … trovami>> urlò anche lei e dopo quelle parole corsi giù intenzionato a trovarla il prima possibile ed a rimetterla a letto.
Andai prima in cucina ma non la trovai.                                                                                                                            
Il salone? La stessa cosa, non c’era. 
Lasciai per ultimo lo stanzino sotto le scale e mi avvicinai cercando di non fare rumore … stavo per aprire la porta quando sentii la risata di Rose e la vidi correre per le scale. Lasciai perdere quella porta e corsi anche io per le scale fino ad arrivare, per l’ennesima volta, al piano superiore. E poi la vidi andare di nuovo nella mia stanza e così andai anche io chiudendo la porta a chiave dietro le mie spalle; adesso era sicuro che non sarebbe uscita da quella stanza. La trovai seduta sul bordo del mio letto che rideva come una bambina che stava aspettando il suo regalo. Mi avvicinai a lei cercando di metterla distesa: 

<< Dai Rose, andiamo a dormire>> le dissi con calma nella speranza che mi avesse ascoltato.  

<< ma è presto>> rispose mentre mi guardava dritto negli occhi.

Capii che non potevo continuare a contraddirla, l’unica cosa che dovevo fare era assecondarla. 

 << e cosa vuoi fare? >> le chiesi infatti subito dopo mentre mi sedevo al suo fianco. 

<< voglio le coccole >> rispose sorridendo ancora, prima di baciarmi e farmi distendere con lei sopra di me.

All’inizio ricambiai quel bacio, ma poi mi ricordai in che condizioni era Rose e così la bloccai, allontanandola lentamente. Non è che non volessi baciarla, anzi lo desideravo davvero tanto, ma non volevo approfittare di quella situazione.

<< Rose no, adesso no. Dai, andiamo a dormire>> dissi cercando di farla distendere per la milionesima volta. E lei per la milionesima volta si oppose ancora:

<< Dai Zayn, solo cinque minuti>> disse avvicinandosi di nuovo alle mie labbra.

Stavo per baciarla di nuovo e perdere la ragione quando però, dissi leggermente troppo duro:

<< No Rose, adesso no!>>

A quelle parole rimase un po’ male e la capivo; non mi ero mai rivolto con lei in quel modo, a parte quando ero geloso e non riuscivo a vederla con altri ragazzi. Per il resto però ero sempre stato dolce ed affettuoso con lei … Nonostante ciò però, mi guardò negli occhi e subito dopo si distese accanto a me.

<< Va bene. Però voglio dormire con te >> e detto questo si poggiò su un lato con la schiena poggiata sul mio petto.

Io intanto coprii entrambi con il lenzuolo e dopo essermi disteso anche io, poggiai una mano sul suo fianco e le sussurrai vicino l’orecchio: 

<< Ti amo Rose >> ma lei già si era addormentata.

*Spazio autrice*
Eccomi di nuovo qui. allora cosa ne pensate di questo capitolo? Finalmente anche Rose ha confessato quello che prova :)
E poi questo "ritorno" di Steve che ha sconvolto di nuovo la vita dei due fratelli.
Spero che il capitolo vi piaccia e che mi lascerete una piccola recensione (sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate)
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/ seguite/ ricordate e ovviamente, chi ha già recensito; sono davvero felice :D
P.S. Ho scritto anche una os (zouis) un pò di tempo fa, per chi volesse leggerla questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832685&i=1
P.P.S. Penso che manchino 5/6 capitoli alla fine di questa storia e avevo pensato di scriverne il continuo. Cosa ne pensate?

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


ATTENZIONE: LEGGERE SPAZIO AUTRICE

*Rose’s Pov*


Fu il suono della sveglia ad interrompere il mio sonno quella mattina; aprii gli occhi lentamente per abituarmi alla luce del sole che entrava dalla finestra, e appena riuscii ad aprirli del tutto capii dove mi trovavo: la stanza di Zayn.  Volsi lo sguardo verso la sveglia che si trovava sul comodino, segnava le 7 e mi resi conto che era lunedì e che dovevamo andare a scuola. Premetti il tasto della sveglia per spegnerla, sporgendomi leggermente dal letto; subito una fitta di dolore mi colpì alla testa e fui costretta a distendermi di nuovo sul letto. Fu in quel momento che mi resi conto di non ricordare niente di quello che era successo la sera prima, appena rientrata nel locale dopo aver baciato Zayn. Non riuscivo a capire il perché; la prima cosa che mi venne in mente fu che forse avevo bevuto troppo, ma poi mi ricordai che non avevo toccato nemmeno un bicchiere a parte quello bevuto con Louis … non riuscivo davvero a capire quel vuoto da dove nasceva. Sentii un corpo muoversi dietro le mie spalle interrompendo i miei pensieri, ed in quel momento mi ricordai di trovarmi in camera di Zayn, sul suo letto e con lui disteso al mio fianco. Mi girai stendendomi sull’altro lato e subito mi ritrovai davanti al viso quello di Zayn: stava ancora dormendo, anche lui era poggiato su un lato, un braccio si trovava sul mio fianco e aveva la bocca leggermente aperta. Con quella sua immagine davanti gli occhi mi ricordai quello che era successo la sera precedente: io e lui che ballavamo al centro della pista, io che stavo per dirgli “Ti amo” ma Logan mi aveva interrotta, sempre io che mi trovavo fuori sperando che Zayn mi trovasse e poi il nostro baci che avevo iniziato io.
Io, io e solo io, tutto quello che era successo la notte precedente era successo grazie a me , avevo preso coraggio e fatto quello che mai avrei pensato di fare … avevo finalmente sconfitto quella paura che mi sovrastava sempre. Sorrisi a quei pensieri e senza pensarci baciai Zayn che stava ancora dormendo. A quel contatto sentii una serie di brividi lungo la mia schiena e la mano sul mio fianco stringere leggermente; segno che Zayn era sveglio. Infatti poco dopo vidi un leggero sorriso formarsi sul suo viso ed i suoi occhi aprirsi lentamente: 

<< Buongiorno >> mi disse con la voce ancora impastata dal sonno mentre anche i suoi occhi si abituavano alla luce che c’era nella stanza.

Avevo sempre ritenuto mio fratello un bel ragazza, ma lo era ancor di più la mattina, appena sveglio ed ancora nel letto. Aveva i capelli scompigliati ma che sulla sua testa sembravano fatti apposta, quella bocca che restava socchiusa per almeno altri cinque minuti e poi quella voce roca di prima mattina che mi faceva sempre impazzire.

<< Giorno >> gli risposi sorridendo a mia volta e sentii la sua mano spingermi più vicino al suo corpo. 

<< Dormito bene? >> mi chiese sfiorando le mie labbra con le sue.

Annuii solamente a quella domanda continuando ad essere incantata da quei due occhi color cioccolato, poi però mi ricordai che dovevamo andare a scuola e così mi misi seduta sul letto improvvisamente: 

<< Dobbiamo andare a scuola >> urlai leggermente mentre, facendomi forza, mi levai di dosso le coperte  e mi alzai dal letto.

Il contatto dei miei piedi con il pavimento freddo mi fece sussultare leggermente, ma feci finta di niente ed iniziai ad andare verso la porta. Sentendo la mia frase Zayn si coprì il viso con il suo cuscino sbuffando e quando arrivai vicino la porta, che si trovava vicino al lato dove dormiva lui, gli tolsi le coperte ed il cuscino dalla faccia. 

<< Forza Zayn, non voglio fare tardi >> dissi arrossendo leggermente dato che solo quando gli tolsi le coperte mi resi conto che aveva addosso solo i boxer.

E poi mi ricordai: Zayn non aveva mai dormito con un pigiama, sempre e solo con un paio di boxer, anche in inverno. 

<< No Rose, ti prego, restiamo a casa oggi >> disse facendo la faccia da cucciolo e ricoprendosi.

<< No Zayn, se vuoi restare a casa, resta, io vado a scuola >> conclusi sapendo che se Zayn voleva fare una cosa non sarei riuscita ad impedirglielo.

Stavo per aprire la porta quando una mano mi afferrò per il polso e mi fece cadere sul letto … precisamente sul corpo di Zayn. 

<< Zayn … >> iniziai cercando di rialzarmi, ma quando Zayn mi baciò ed iniziò ad accarezzarmi la schiena, mi feci prendere dalle sue labbra e dalle sue mani, e ricambiai il bacio dimenticandomi di tutto. 

<< Per favore, voglio restare così per tutto il giorno >> mi disse dopo quel bacio con un leggero affanno, mentre, intanto, aveva cambiato posizione.

Ora mi trovavo con la schiena poggiata sul materasso e lui sopra di me con, appunto, solo un paio di boxer addosso. 
Cercai di non imbambolarmi a guardare il suo corpo; con i vestiti addosso sembrava che fosse esile e poco muscoloso, ma i lineamenti dei suoi muscoli marcati si vedevano benissimo senza maglietta. Mi  concentrai invece sul suo viso mentre le mie mani si trovavano dietro il suo collo: occhi che mi facevano andare in tilt ogni volta che li guardavo, naso perfetto, labbra sottili, rosee e morbide, ma che dopo ogni bacio diventavano gonfie ed ancora più rosse, e poi quei capelli neri , morbidi e cortissimi con una cresta che rimaneva perfetta anche dopo una dormita.  Solo in quel momento mi resi conto di quante differenze c’erano tra me e lui, potevamo essere scambiati davvero per una coppia normale e non per fratelli … e questo mi piaceva e non poco. I miei pensieri furono interrotti quando sentii di nuovo le labbra di Zayn sul mio corpo, questa volta sul mio collo:

<< Va bene, restiamo qua, solo per oggi però >>  a quelle parole si allontanò per guardarmi negli occhi, stupito, e subito dopo esclamare: 

<< Davvero? Grazie Rose >> sembrava un bambino al qual avevo appena detto che sarebbe andato sulle giostre o che poteva mangiare tutte le caramelle che voleva.

Sorrisi e subito dopo, con ancora le mie mani dietro al suo collo, lo feci avvicinare di nuovo alle mie labbra fino a baciarlo. Stavo per approfondire quel bacio quando, si allontanò leggermente, ma solo quel poco per poter parlare: 

<< Ho una sorpresa per te >> e si alzò andando verso la porta. 

<< Zayn ma dove vai?  >> chiesi io confusa non sapendo cosa volesse fare.

Stavo per alzarmi anche io quando mi bloccò: 

<< No, no, no, tu resta qua … arrivo subito >> e detto questo aprì la porta ed uscì, lasciandomi ancora più confusa.

Qualsiasi cosa volesse fare, di certo non avevo intenzione di rovinargliela e così feci quello che mi aveva detto, mi  misi seduta sul materasso ed aspettai in compagnia di un mal di testa che ritornò magicamente. Volsi subito dopo lo sguardo alla sveglia sul comodino: segnava le 7:30.

Io con addosso un vestito, lungo, bianco e decorato; bellissimo secondo il mio parere. Ero andata con mia madre a sceglierlo ed appena indossato avevo subito capito che era quello giusto, bastava vedere la faccia di mia madre e la mia: avevo capito di aver trovato il mio abito da sposa. Ed ora lo stavo indossando, non per una prova o per qualcos’altro, lo stavo indossando per andare all’altare sposare, finalmente, Zayn, grazie anche al fortunato, strano ed inaspettato consenso di mia madre.
Mi trovavo in macchina, quella macchina che mi avrebbe portato davanti la Chiesa, dalla quale sarei uscita come moglie e non più come semplice ragazza, con mia madre al mio fianco che già iniziava a piangere; non volevo che Robert mi accompagnasse e mia madre sembrava più che felice di farlo al suo posto. E dopo un paio di minuti eccola lì, la chiesa nella quale avrei sposato l’ uomo che amavo, l’uomo che mi faceva sentire sempre bene e felice e che sarebbe diventato padre … anche se lui non lo sapeva ancora. Scesi dalla macchina con ancora mia madre al mio fianco, la guardai negli occhi, feci un respiro profondo e mi diressi verso l’ingresso. Il grande portone si aprì ed io fui travolta da un calore immenso, lo stesso che sentivo sul mio corpo quando Zayn mi stringeva fra le sue braccia. Ci avvicinammo sempre di più a lui, il ragazzo che amavo e che stava per diventare mio marito ….
Senza accorgermene mi ritrovai davanti l’altare con mia madre ormai lontana e Zayn girato di spalle..
C’era, però, qualcosa di strano, quel corpo non sembrava quello di Zayn, lo conoscevo troppo bene e lo avrei riconosciuto ovunque, anche sotto un miliardo di vestiti.
Quella mia insicurezza si confermò quando il ragazzo avanti a me si girò; non era Zayn, avevo ragione; quel ragazzo che stavo per sposare era Steve.

 
Mi svegliai urlando e leggermente sudata. Appena aprii gli occhi mi ritrovai Zayn davanti preoccupato e subito, senza pensarci, lo abbracciai facendomi cullare dalle sue braccia.

<< Rose cosa è successo? >> mi chiese premuroso come al solito mentre il mio cuore iniziava a rallentare ed il respiro a regolarizzarsi.

Guardai verso la sveglia ed erano le 8; mi ero addormentata e avevo dormito per un’altra mezz’ora che era stata la mezz’ora più brutta della mia vita … il sogno più brutto della mia vita.  

<< Niente … solo un brutto sogno >> dissi calmata del tutto mentre mi allontanavo da quelle braccia.

Zayn all’inizio mi guardò ancora un po’ preoccupato ma poi, vedendomi, ripresa sorrise leggermente e prese un vassoio dal comodino che non avevo notato prima. 

<< questa è per te >> disse porgendomelo. Mi aveva portato la colazione a letto … e che colazione.

C’era di tutto: una tazza di latte caldo, un bicchiere di succo d’arancia, delle fette biscottate con della marmellata, dei biscotti e poi una rosa con un bigliettino vicino. Lo presi e lo lessi in silenzio :”So che non è niente di speciale ma è un bel modo per festeggiare il nostro ‘fidanzamento’. Ti amo <3” sorrisi appena finito di leggere l’ultima parola e: 

<< Ti amo anche io >> dissi guardandolo negli occhi e baciandolo delicatamente. 

<< Non posso mangiare tutto questo da sola >> dissi subito dopo sperando che capisse cosa intendevo.

E per mia fortuna capì: si sedette al mio fianco sorridendo ed iniziammo a mangiare.

<< allora cosa avevi sognato? >> mi chiese dopo aver poggiato il vassoio, ormai vuoto, di nuovo sul comodino ed iniziando ad accarezzarmi la schiena. 

<< niente, solo un brutto sogno che non voglio ricordare >>  dissi con una serie di brividi dietro la schiena a causa del ricordo di quel sogno.

Avevo deciso di non dire niente a Zayn di quel sogno, non volevo farlo preoccupare … eravamo felici e non volevo distruggere quella felicità.

<< Comunque grazie per la sorpresa >> dissi subito dopo nel tentativo di cambiare discorso e pensando a quanto amore ci avesse messo nel preparare quella colazione. 

<< Oh, ma quella non era la sorpresa, era solo una cosa che ho voluto fare per te >> disse guardandomi negli occhi.

Ero confusa, non riuscivo a capire cosa volesse dire e quale altra sorpresa mi potesse fare.
Forse notò la mia faccia confusa perché subito si abbassò verso il pavimento e, quando si rialzò, aveva in mano una scatola e nemmeno molto piccola.

<< Zayn ma cosa … >> non riuscii a finire la frase perché Zayn subito mi interruppe. 

<< Non parlare, aprilo soltanto >>  e detto questo iniziò a guardare le mie mani poggiate su quella scatola, mentre un altro sorriso si iniziò a formare sul suo viso.

Volsi anche io lo sguardo su quella scatola ed iniziai ad esaminarla: incartata con carta viola, ma non interamente, il coperchio era incartato per conto suo e la scatola anche. Il fiocco era rosa e poi c’era un bigliettino bianco.
Presi prima quello, come avevo fatto prima, e lo lessi anche questa volta il silenzio: “Il regalo per i tuoi 18 anni, sperando che ti piaccia. Io l’ho amato appena l’ho visto :).” 
E poi poggiando il biglietto sul materasso, con un leggere sorriso sul mio viso, aprii la scatola lentamente. Quello che mi trovai davanti mi lasciò senza parole, tanto che fu Zayn a parlare per primo.

<< Allora ti piace? Io lo trovo magnifico >> ed anche io. Non potevo crederci, mi aveva regalato un cucciolo; un cucciolo di labrador color crema, come quello della pubblicità della Scottex. Io adoravo quel cucciolo ed adesso finalmente ne avevo uno tutto per me. 

<< Zayn … è bellissimo >> furono queste le uniche parole che riuscii a dire. Lo presi in braccio … era talmente piccolo che avevo paura di fargli male e molto sicuramente si notò quella mia paura. Zayn infatti iniziò subito a parlare rassicurandomi:

<< Ha 4 mesi, è piccolo, è vero, ma non ti preoccupare non gli fai male >>  disse poggiando la sua mano sulla mia che a sua volta si trovava sul cucciolo che tremava di freddo.

<< Ha freddo >> esclamai immediatamente e Zayn subito lo mise nella scatola sotto una coperta.

Una coperta che non avevo notato talmente che ero presa da quel cucciolo.   

<< allora come lo chiamerai? Ricordati che è un maschio >> mi chiese all’improvviso poggiando il suo braccio sulle mie spalle e facendo poggiare la mia testa sulla sua spalla.

<< Bluster >> esclamai istintivamente come se già sapessi il regalo e avessi passato dei giorni a scegliere il nome.

Non so né come né perché mi venne in mente quel nome, ma mi piaceva.

<< Si, Bluster >> confermai mentre quel nome mi piaceva sempre di più. 

<< è bellissimo >> mi sussurrò Zayn prima di baciarmi ancora una volta.

Fu in quel momento che mi resi conto di non avere un regalo per lui; mi aveva regalato quel cucciolo ed io non avevo niente. Grande figuraccia.

<< Zayn io non ho un regalo >> dissi triste ed in imbarazzo perché era la verità; non avevo proprio pensato a quello, anche perché non pensavo invece che lui me lo avrebbe fatto.

<< Tranquilla, quello che hai fatto ieri è stato il regalo più bello che potessi farmi>> ed io capii subito a cosa si riferiva; stava pensando al momento in cui gli avevo detto ‘Ti amo ’ per la prima volta, lo avevo baciato e gli avevo detto che volevo provarci. Sapevo che era felicissimo per quello e si vedeva anche a chilometri di distanza.

Mi rilassai, ma non del tutto, sentendo quelle parole, ma comunque decisi che gli avrei fatto un regalo. Non mi piaceva ricevere regali e non poter ricambiare. Gli avrei fatto il regalo migliore che avesse mai ricevuto, così come lui aveva fatto con me.                             
                                                                 
                                                            
 * * *


Erano quasi le 20 ed io e Zayn ci trovavamo nel salone, sul divano e stavamo per vedere un film, precisamente ‘Titanic’ , il mio film preferito. Lo avevo visto un milione di volte, ormai lo conoscevo a memoria ma puntualmente, quando arrivava il momento che la nave affondava, piangevo come una bambina. Io e Zayn non avevamo fatto niente per tutto il giorno: la mattina non eravamo andati a scuola, anche perché io avevo mal di testa e quindi non avevo insistito molto, avevamo pranzando mangiando quello che c’era in casa, dopo pranzo eravamo andati di nuovo sul letto a farci le “coccole” come le chiamava Zayn ed ora ci trovavamo sul divano. Avevamo passato un giorno intero ad oziare passando il nostro primo giorno da fidanzati nel miglior modo possibile.

<< Allora anche questa volta piangerai? >> mi chiese Zayn da dietro le spalle prima di spegnere le luci.

Si trovava con la schiena poggiata sul bracciolo del divano, le gambe divaricate tra le quali ero seduta io mentre la mia schiena era poggiata sul suo petto. Quel petto che si alzava ed abbassava lentamente, il respiro regolare sulla mia guancia, i battiti del suo cuore precisi e costanti e le sue mani intrecciate alle mie; erano tutte cosa che mi fecero sentire a casa e protetta.  

<< Si e non prendermi in giro come sempre >> dissi riferendomi alle altre volte che avevamo visto quel film e alle altre volte che Zayn puntualmente mi prendeva in giro per aver pianto. 

<< No, questa volta no >> mi rispose sorridendo prima di farmi girare verso di lui per potermi dare un bacio.

Non risposi per evitare di iniziare a litigare per quella stupidaggine e così sorrisi a mia volta. Sapevo però che lo avrebbe fatto lo stesso: sarebbe arrivato il momento critico del film, io avrei iniziato a piangere e Zayn avrebbe iniziato a prendermi in giro finché non si sarebbe addormentato.

<< Signori e signore il Titanic è pronto per partire >> ed eccola lì la solita frase che ormai diceva sempre, prima di premere il tasto play e far partire il film.

E così fece, schiacciò il tasto play ed il film partì.
Dopo qualche secondo eccolo lì, il Titanic, la nave più grande che fosse mai stata costruita e che tolse la vita a milioni di persone. “La nave inaffondabile” dicevano molte persone, peccato che si sbagliavano. Stava per comparire Jack quando qualcuno bussò alla porta e Zayn fu costretto a premere il tasto pausa per alzarsi ed andare ad aprire. 

<< Tranquilla, vado io >> e detto questo scomparve dietro la porta.

Bluster si alzò dal suo posto ed iniziò ad abbaiare arrivato davanti la porta d’ingresso; era anche piccolo ma era terribile, non riusciva a stare un attimo fermo. Mi alzai così anche io dal divano per vedere che era alla porta ed appena arrivai vidi Logan. 

<< Ehi Logan >> dissi semplicemente mentre lo salutavo con la mano. 

<< Rose >> disse avvicinandosi per abbracciarmi e subito dopo darmi un bacio sulla guancia.  Con Logan mi sentivo a mio agio, non era solo un amico, era qualcosa di più: lo consideravo come un fratello.

<< E lui chi è ? >> chiese subito dopo indicando Bluster. 

<< Lui è … >> iniziai ma fui bloccata da Zayn che mi sovrastò con la sua voce.

<< Lui è Bluster, il nostro bambino >> disse prendendolo in braccio ed iniziandolo ad accarezzare.

Rimasi sorpresa da quelle parole: aveva detto il nostro bambino e subito, con quelle parole che ancora rimbombavano nella mia testa, iniziai ad immaginarmelo con un bambino in braccio.
Sarebbe stato un padre perfetto…

<< Che carino >> disse Logan con gli occhi che brillavano.

Sapevo infatti, che adorava gli animali ed adesso sarebbe stato tutto il tempo con Bluster; se avesse avuto la possibilità lo avrebbe portato, qualche giorno, anche a lavoro con lui, se non a casa sua , ma io non glielo avrei permesso … era il nostro bambino, mio e di Zayn, come aveva detto lui prima.
Senza rendercene conto ci ritrovammo nel salone, io ero seduta sul tappeto di fronte a Zayn e Logan seduti sul divano, mentre avevo in braccio Bluster che si era addormentato con le mie carezze. 

<< Allora cosa ci fai qua? Vuoi unirti a noi? >> chiesi indicando la televisione dietro di me e vedendo subito dopo lo sguardo di Zayn contrariato alla mia proposta.  

<< volevo sapere qualcosa di ieri sera, mi sono lasciato andare e adesso … non ricordo niente >> disse abbassando lo sguardo forse per la vergogna.
Ma vergogna per cosa?  

<< Bhé ti dico solo che cinque minuti dopo il nostro arrivo eri già ubriaco; non ti riconoscevo>> disse Zayn immediatamente.

A quelle parole vidi Logan sorpreso più che mai ed io sapevo il perché; aveva sempre bevuto si, ma mai fino ad ubriacarsi … la riteneva una cosa stupida da fare ed aveva ragione. Beveva ma senza esagerare, solo quello che bastava per divertirsi e non per stare male e rovinarsi una serata.

<< Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? >> chiese ancora, abbassando sempre di più la voce, con la paura di aver fatto qualcosa che non doveva fare.

Capii dai suoi occhi che sapere che si era ubriacato gli bastava … ed era anche troppo. 

<< No, niente di particolare … almeno per quello che ho visto >> dissi e vidi che, sentendo quelle parole, si tranquillizzò.

Fu in quel momento che mi ricordai che anche io avevo un vuoto di memoria della sera precedente; non riuscivo a ricordare cosa era successo dopo che ero rientrata nel locale con Zayn.
Così colsi quell’occasione per chiedere anche di me:

<< Ora che ci penso anche io non ricordo cosa sia successo alla fine della serata e né come sono tornata a casa >> dissi rivolgendomi soprattutto a Zayn dato che Logan era completamente ubriaco e di certo non avrebbe ricordato quello che avevo fatto io.

A quelle parole vidi il viso di Zayn diventare più serio, quel leggero sorriso scomparire da quelle labbra ed il suo corpo irrigidirsi. Pensavo di aver detto qualcosa che non dovevo dire ma non riuscivo a capire cosa e così continuai:  

<< Zayn cosa c’è? >> chiesi semplicemente per paura di poter peggiorare la situazione … anche se non sapevo a quale situazione mi stessi riferendo.

<< io so perché >> furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Zayn che ora stava guardando in un punto indefinito della stanza.

Non parlai, aspettai che Zayn incontrasse il mio sguardo, e quando lo fece penso che capì la paura che avevo in quel momento perché continuò a parlare senza che io gli chiedessi di farlo:

<< è stato Steve, ovviamente non direttamente, ma è stato lui. Ha pagato un ragazzo per darti un drink con qualcosa dentro, anche se non so bene cosa fosse. >>

La mia attenzione solo sul nome Steve, tutto il quello che disse dopo le sentii ma non riuscii a capirne il significato. 
Tutto era concentrato solo ed esclusivamente su Steve. Vidi che anche Logan, sentendo quelle parole, rimase scioccato e cos’ prima che potessi continuare a chiedere informazioni a Zayn, si alzò dal divano e disse: 

<< Penso sia meglio che parliate da soli, io vado … grazie ragazzi >> e detto questo salutò entrambi ed andò verso la porta d’ingresso che sbatté leggermente.

<< Zayn mi vuoi spiegare bene cos’è questa storia? >> chiesi fissandolo terrorizzata.

Pensavo che la questione Steve fosse stata chiusa in un angolo della mente per molti anni … ed invece dopo solo pochi mesi ricompare con altri problemi.

<< Cosa c’è da spiegare? Te l’ho detto è stato Steve … >> ma non riuscii a completare la frase perché il campanello della porta suonò di nuovo. 

<< si può sapere cosa cazzo si è dimenticato adesso Logan? >> urlò leggermente.

Era nervoso e lo capivo; l’argomento Steve non gli aveva mai fatto un buon effetto, ma questa volta era rimasto davvero sconvolto da quello che aveva fatto. Sinceramente anche io, non pensavo infatti, che Steve potesse arrivare a questo punto. Capii che se fosse andato Zayn ad aprire di nuovo la porta, quella serata che era iniziata bene non sarebbe finita allo stesso modo e così, dopo aver dato Bluster a Zayn, mi alzai ed andai ad aprire io. 

<< Logan cosa hai dimenticato? >> chiesi mentre aprivo quella porta in legno.

La persona che però mi trovai davanti mi lasciò senza fiato, come se qualcuno mi avesse dato un pugno nello stomaco ed avesse risucchiato tutta l’aria che c’era nei miei polmoni. La persona che si trovava davanti a me non era Logan, era molto più robusto, con uno sguardo agghiacciante ed un sorriso compiaciuto sul viso. Quel ragazzo era Steve e mi disse appena mi vide, proprio come qualche mese fa quando tutto era iniziato, due semplici parole: 

<< Ciao Rose >> 

*Spazio autrice*
Ehilà. Ecco a voi il capitolo 16. Cosa ne pensate? Spero che vi piaccia,
Aspetto una vostra recensione, sperando che ce ne sia qualcuna in più :P
Un bacio e alla prossima <3  
P.S. Scusate se c'è qualche errore ma ho scritto tutto un pò do fretta e poi in alcuni punti non sapevo come andare avanti ;) 
P.P.S. Per chi volesse leggere la mia OS questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832685&i=1
                                                                                                                                                        

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Trovarmi davanti la porta di casa Steve mi lasciò senza fiato. Non potevo credere che fosse la realtà; sapevo che Steve era in carcere e che non sarebbe uscito almeno per un anno. Adesso però, che lo avevo letteralmente davanti i miei occhi, vivo e vegeto, la paura che avevo sotterrato in un angolo della mente, iniziò lentamente ad uscire di nuovo fuori. I miei muscoli non rispondevano ai comandi mandati dal mio cervello e la voce era bloccata nella mia gola senza poter uscire. Ero immobile, con il fiato corto, gli occhi spalancati per la sorpresa ed il battito del cuore che accelerava sempre di più. Continuavo solo a vedere la figura di Steve davanti a me ed a sentire le sue parole, senza che potessi fare o dire qualcosa:

<< Ti trovo in forma Rose >> disse sorridendo. 

<< Posso entrare? >> mi chiese per essere gentile anche se sapeva che non ce ne era bisogno.

Sapeva infatti che, anche se gli avessi risposto ed avessi detto di no, sarebbe entrato lo stesso. Ed infatti così fece: entrò in casa superandomi e chiuse la porta al posto mio. Riuscii a girarmi verso di lui, non volendo averlo dietro di me, ma continuai a fissarlo; non potevo credere che quel ragazzo una volta fosse stato il MIO ragazzo. Non riuscivo a credere che una volta mi fidavo di lui, di quegli occhi, di quel sorriso … praticamente di tutto. Non riuscivo a credere che mi sentivo al sicuro con lui e che pensavo di amarlo; solo a pensarci adesso mi saliva la nausea.

<< sai, mi è sempre piaciuta questa casa>> disse ancora mentre si guardava intorno come per ricordare dei bei momenti passati lì; momenti che però non ci erano mai stato. 

<< L’ho sempre trovata … accogliente >> continuò, questa volta avvicinandosi a me. 

Io intanto, con la voce ancora bloccata in gola, continuai a restare in silenzio, ma involontariamente, per paura e per cercare di allontanarmi quanto più possibile da Steve, indietreggiai.
Lui avanzava di un passo ed io indietreggiavo di due.
Non volevo averlo vicino ne tantomeno in casa mia, ma era proprio quello che stava accadendo in quel preciso istante ed io non sapevo cosa fare. Mi trovai subito con la schiena contro il muro, lo spazio era finito troppo in fretta, e così mi ritrovai con il corpo di Steve schiacciato al mio e le sue labbra vicinissime alle mie. In quel momento capii che non potevo, e soprattutto non dovevo più scappare, dovevo affrontare la realtà anche se questa mi spaventava.
Sentii però, all’improvviso, dei passi venire verso di noi e subito dopo vidi dietro Steve, Zayn: 

<< Rose chi è? >> ma quando ci vide ebbe la mia stessa reazione.

Rimase immobile, gli occhi spalancati e la bocca chiusa. Nessuno dei due riusciva davvero a credere a quello che stava accadendo. 

<< Zayn … >>la mia voce riuscii finalmente a liberarsi da quel blocco, ma era talmente bassa che anche Steve, che era vicinissimo al mio corpo, la sentii a stento. 

<< Ma guarda chi c’è qui! Il tuo fratellino >> disse Steve girandosi ed allontanandosi da me per potersi avvicinare a Zayn. 

<< Zayn come va? >> disse mentre stava per poggiare una sua mano su una spalla di Zayn.

<< Non toccarmi >> gli rispose quest’ultimo allontanandosi immediatamente. Aveva paura, si vedeva negli occhi, ma cercava di non farlo notare e sembrare più forte di quello che era.

A quella sua reazione, Steve sorrise e poi si girò nuovamente verso di me dicendo, sempre divertito:

<< Mi piace stare con voi sai? Mi sento a casa >> ma non riuscì ad avvicinarsi troppo perché Zayn si mise tra me e lui bloccandogli la strada.

Aveva le mani lungo i suoi fianchi chiuse a pugno, stringeva talmente forte che le nocche gli diventarono bianche ed iniziai a temere che si facesse male. Quello poteva essere soltanto un brutto segno; era arrabbiato ed avrebbe fatto di tutto pur di far del male a Steve. 

<< Oh il fratellino ha preso coraggio … non me lo sarei mai aspettato>> continuò Steve con il suo tono ancora ironico, mentre metteva le sue mani nelle tasche dei suoi jeans.

<< Non ti azzardare a toccarla oppure … >> iniziò Zayn che però, fu subito bloccato dalla voce di Steve che, senza dubbio, aveva un tono più alto. 

<< oppure cosa? Chiami mammina? Mi dispiace deluderti ma non mi sembra che ci sia >> disse guardandosi intorno, come per essere sicuro, anche se già sapeva che quello che aveva detto lui era vero.

Io in tutto questo continuava a restare al mio solito posto, ferma, immobile ed in silenzio: sembravo una vera imbecille ma non riuscivo a muovermi. Avrei voluto fare qualcosa, ad esempio affrontare Steve da sola, anche se sapevo che era una pazzia. Ma lui era un mio problema e quindi perché non potevo affrontarlo io da sola? Ah giusto, perché sono una ragazza e le ragazze devono sempre essere protette da un ragazzo … ma chi l’ha detta questa grandissima stronzata? Le ragazze sono forti quanto i ragazzi, posso affrontare da sole ogni problema … hanno bisogno solo di un po’ di coraggio in più. Quello che serviva a me in quel preciso momento. Quando però, vidi Steve avvicinarsi di nuovo a noi, e vidi che anche Zayn iniziò ad indietreggiai scontrandosi contro il mio petto, scattò qualcosa dentro di me che mi fece reagire mandato a quel paese tutta la mia paura.

<< Cosa cazzo vuoi Steve? >> gli urlai contro, cercando di liberarmi dalla presa di Zayn che mi manteneva stretta dietro la sua schiena.

Quando urlai quelle parole vidi gli occhi di Steve spalancarsi per la sorpresa, ma fu solo un secondo. I suoi occhi tornarono pieni di rabbia, come prima, e subito dopo parlò:

<< Tu sai cosa voglio >> furono le sue uniche parole. 

<< Ancora quello? Vuoi me Steve? Bene andiamo … finiamola una volta per tutte >> dissi con tutta la rabbia che avevo dentro.

Mi ero davvero stufata di quella situazione e volevo che finisse una volta per tutte. Stavo per andare verso Steve quando Zayn mi bloccò tra il suo corpo ed il muro: 

<< Cosa cazzo pensi di fare? Non ti azzardare … >> disse digrignando i denti, anche lui arrabbiato ma più per quello che avevo intenzione di fare.

<< Zayn forse è l’unica soluzione, forse dopo se ne andrà e ci lascerà in pace >> dissi guardandolo negli occhi facendo attenzione però, a non farmi sentire da Steve. 

<< e se non è così? E se poi non se ne andrà? Avrai fatto la cazzata più grande della tua vita ed in più questo schifoso che ho dietro di me ti avrà anche toccata >> disse mentre gli occhi erano diventati lucidi.

Con quelle sue parole, quella sicurezza che avevo accumulato in quei pochi secondi svanì come prima ed io rimasi lì senza sapere cosa dire di nuovo. 

<< non te lo lascerò fare Rose >> continuò Zayn vedendo che ero ritornata come prima, senza coraggio e senza fiato.

Dietro le sue spalle sentii tossire Steve. Lo fece solo per attirare la nostra attenzione e, forse, per vedere se ci eravamo dimenticati di lui. Zayn si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo come per intimorirlo. Steve però non si intimorì, anzi sorrise malizioso come per dire che stava aspettando solo Zayn. Poi si girò di nuovo verso di me e mi disse ancora:

<< Rose per favore, vai di sopra, vai in camera e chiudi la porta a chiave. Ti dirò io quando aprirla>> mi supplicò e subito dopo mi diede un bacio a fior di labbra cercando di non farsi vedere da Steve.

Vidi i suoi occhi e capii che dovevo fare solo quello che mi aveva detto, non potevo e non dovevo oppormi. Capii che a quel punto non potevo far altro se non obbedire ed andare di sopra:

<< Brava Rose, vai in camera e preparati … io arrivo subito da te >> disse Steve vedendomi salire le scale.

Ero appena arrivata davanti la porta della mia camera quando stavo per cambiare idea e scendere di nuovo sopra. Stavo per farlo quando nella mia testa risentii le parole di Zayn e vidi davanti ai miei occhi i suoi che mi imploravano di ubbidire, e così, entrai in camera mia dopo aver visto mio fratello buttarsi sul corpo di Steve. Chiusi la porta a chiave, come aveva detto Zayn, e mi sedetti sul pavimento dietro la porta … ma fu uno sbaglio enorme. Riuscivo a sentire tutto quello che succedeva al piano di sotto: i gemiti di dolore sia di Steve che di Zayn, oggetti che cadevano a terra alcuni dei quali si rompevano al contatto con il pavimento ed i passi dei due ragazzi sul parquet. Sapevo, anche se mi ero sempre detta che invece ce l’avrebbe fatta, che Zayn non sarebbe mai riuscito a prevalere su Steve. Quest’ultimo infatti era quasi il doppio di Zayn ed anche se non ci avesse messo tutta la sua forza, avrebbe comunque potuto far davvero male a mio fratello. Ed io non potevo accettare che questo accadesse. Così senza pensarci due volte, presi il telefono che avevo lasciato sul comodino, mi poggiai con la schiena di nuovo sulla porta e composi il numero di Logan, talmente velocemente che mi sorpresi di me stessa. Dopo un paio di squilli riuscii a sentire la voce di Logan dall’altra parte del telefono; sembrava che si fosse appena svegliato ma in quel momento non ci diedi molto peso e dissi semplicemente il più veloce possibile quello che stava succedendo: 

<< Logan >> urlai ormai in preda al panico continuando a sentire gemiti di dolore sempre più forti.

<< Rose! Cosa succede? >> mi chiese preoccupato sentendo il mio tono di voce. 

<< è arrivato Steve, Zayn sta litigando con lui al piano di sotto. Io sono in camera mia ed ho paura. E so che Zayn non ce la farà da solo contro Steve. Ti prego vieni >> dissi senza formulare frasi precise ma dicendo tutto quello che mi veniva in mente. 

<< Calmati Rose, non ti seguo. Come Steve è lì? Non era in carcere? >> mi chiese, mentre anche lui iniziava a preoccuparsi.

Ed era proprio quello che avrei chiesto anche io se fossi stata al suo posto.

<< Si anche io pensavo che … >> ma non riuscii a terminare la frase, perché in quel momento sentii un sparo e mi mancò il fiato.

Avevo capito che era un sparo di una pistola, e l’urlo che ne seguii mi congelò il sangue nelle vene, sapevo benissimo di chi era quell’urlo. 

Era stato Zayn ad urlare. 

<< Zayn! >> urlai anche io immediatamente mentre delle lacrime iniziarono a bagnare il mio viso e cadere sul telefono, mentre Logan mi diceva:

<< Rose non uscire dalla tua camera, io sto arrivando >> e detto questo attaccò ed io lasciai cadere il telefono sul pavimento.

Avevo sentito uno sparo e Zayn urlare, ero nel panico totale e non sapevo cosa fare. Avrei voluto uscire da quella maledetta camera ed essere al posto di Zayn. Stavo per aprire quella porta, la mia mano era sulla maniglia pronta a girare la chiave ma mi bloccai quando sentii la maniglia abbassarsi dall’esterno e dei pugni battere contro quel legno bianco.

<< Rose apri questa cazzo di porta se non vuoi vedere il tuo fratellino morto, già non è in una buona condizione >> e con quelle parole tutto quello che avevo pensato diventò reale.

Volevo vedere Zayn, volevo il suo corpo vicino al mio ed i suoi occhi ancorati nei miei. Avrei fatti di tutto pur di vederlo felice, anche rischiare la mia stessa vita. Stavo per aprire la porta quando sentii la voce di Zayn, stava urlando e nonostante la difficoltà che incontrava riuscì a dirmi:

<< Rose non ti permettere di aprire quella porta, resta lì … io sto bene >>

Nonostante quelle parole però la mia mano si trovava ancora sulla chiave ed era intenta ad aprire la porta, quell’unico pezzo di legno che mi divideva da Zayn.

<< Non per molto, stanne certo >> sentii ancora la voce di Steve e subito dei passi allontanarsi dalla porta e scendere le scale.

Sentii un altro sparo.

Urlai, di nuovo, ed a quel punto non ragionai più; girai la chiave nella serratura ed aprii la porta scendendo di corsa le scale.
Mi ritrovai nel salone davanti ad una scena che mai avrei pensato di trovare: vidi Logan legare i polsi e le gambe di Steve con una corda che non sapevo da dove fosse uscita, e subito dopo lo vidi prendere il telefono e chiamare la polizia. 

<< Questa volta farò in modo da non farti uscire più … stanne certo >> e detto questo si girò, vedendomi, e correndo verso di me per poi accogliermi fra le sue braccia.

Iniziai a piangere, ancora, ma questa volta contro il suo petto e più per la felicità che Logan fosse lì che per la paura. Lui mi accarezzò la schiena e sussurrò vicino il mio orecchio:

<< Tranquilla è tutto finito >>

A quelle parole mi feci stringere ancora di più da quelle braccia che mi stavano dando, in quel momento, pace e tranquillità.
Per un momento avevo dimenticato di tutto quello che era successo ed anche di Zayn ma, proprio quando stavo pensando che il peggio era passato, sentii Logan sussurrare un debole:

<< Merda >>  

Quella fu l’unica parola che disse prima di spalancare gli occhi e rimanere pietrificato. Subito mi girai verso il punto che fissava ma me ne pentii immediatamente: il mondo mi cadde letteralmente addosso e quello che avevo davanti ai miei occhi mi lasciò per la seconda volta immobile, senza riuscire a fare niente. Zayn si trovava disteso sul pavimento della cucina, gli occhi chiusi, il respiro lento e quasi impercettibile ed una mano sull’addome da dove usciva un fiume di sangue.  E sotto di lui? Una pozza di sangue. Mi allontanai immediatamente da Logan mentre, urlando il nome di Zayn, corsi verso di lui. Mi buttai letteralmente sul pavimento, poggiando la testa di mio fratello sulle mie gambe ed iniziando a scuoterlo leggermente mentre anche le mie mani era sporche di sangue:

<< Zayn per favore svegliati >> dissi singhiozzando mentre le mie lacrime si mischiavano al sangue di Zayn sul pavimento.

Tutto questo stava accadendo mentre come sottofondo c’era la risata di Steve, che guardava quella scena divertito e soddisfatto.
 

* * * 
 
 
Un giorno. Erano passate solo 24 ore da quando avevo confessato tutto a Zayn e lo avevo baciato. 24 ore passate alla meraviglia se si lasciavamo perdere le ultime 4; doveva essere il giorno più bello della mia vita, quello che non avrei mai dimenticato … e lo avrei fatto lo stesso, ma lo avrei ricordato per tutte quelle cose orribili che erano successe nell’arco di pochissimo tempo. Era mezzanotte passata ed in quel momento  avrei voluto tanto trovarmi a casa, sotto le coperte, con Zayn al mio fianco che mi stringeva fra le sue braccia.

E invece?  
 
E invece mi trovavo in uno squallido corridoio di un ospedale, seduta su una scomodissima sedia mentre stavo congelando per il freddo continuando a fissare le mattonelle bianche e quadrate. Era tutto il contrario di quello che avevo desiderato. Logan si trovava al mio fianco e sembrava stare in condizioni peggiori delle mie e non era da biasimarlo. Dopo che avevo visto Zayn disteso per terra era successo tutto così velocemente che non riuscii nemmeno a capire completamente quello che stava accadendo …  
                                    
*Inizio flashback*
Mi trovavo ancora vicino Zayn, sperando che aprisse quegli occhi di cui ero tanto innamorata, quando vidi Logan che, con mani tremanti, cercava di comporre il 118 aspettando impaziente che qualcuno rispondesse dall’altra parte del telefono. Ormai stavo piangendo da almeno dieci minuti e le mie lacrime bagnavano il viso di Zayn. Volevo che si svegliasse, che aprisse quegli occhi e che mi dicesse che stava bene, ma sapevo che non stava bene e che questa volta era una cosa seria. La sua testa si trovava ancora sulle mie gambe mentre gli accarezzavo le guance delicatamente, come se lo stessi svegliando per andare a scuola. Senza rendermene conto, iniziai a rimproverarmi mentalmente per aver ascoltato Zayn ed essere salita di sopra, non avrei mai dovuto farlo. Avevo sempre immaginato cosa poteva accadere e sarei dovuta restare lì con lui per affrontare Steve insieme, come una squadra. 

<< Stanno arrivando >> mi disse Logan interrompendo quei miei pensieri e prima che potessi rispondergli sentii una macchina fermarsi davanti casa.

Vidi dalla finestra una macchina della polizia e nonostante Zayn in quelle condizioni, ero felice. Ma felice che quella maledetta macchina che stavamo aspettando ormai da troppo tempo fosse arrivata. Due poliziotti entrarono quasi correndo in casa e fecero alzare Steve dal pavimento.
Stavano per uscire quando Steve si fermò, sorprendendo anche i poliziotti per poi dire: 

<< spero che non si svegli >> e a quelle parole non ci vidi più.

Sussurrai uno “stronzo” e dopo aver poggiato delicatamente la testa di Zayn sul pavimento, mi alzai per raggiungere Steve il più in fretta possibile.

<< non ti permettere più di dire una cosa simile altrimenti la prossima volta ti uccido con le mie stesse mani >> urlai con tutto il fiato che avevo mentre altre lacrime iniziarono a rigare, ancora una volta, il mio viso.

<< te lo giuro sulla mia stessa vita che la prossima volta non la passerai liscia. La prossima volta non sarò così “docile”, reagirò ed a quel punto … >> urlavo sempre di più e cercavo di farmi lasciare da Logan il quale però, stringeva sempre di più la sua presa sui miei fianchi. 

<< Rose calmati, non serve urlargli contro >> mi disse Logan facendomi poggiare la testa sul suo petto ed iniziando ad accarezzarmi di nuovo la schiena per farmi calmare.

Ero al limite, non ne potevo più di tutta quella situazione di merda, volevo solo vivere una vita normale e senza tutti questi casini. Ma ovviamente non potevo, perché sono Rose Evans e prima di essere felice, dovevo soffrire quanto più possibile.  

<< Lo odio Logan >> sussurrai cercando di non farmi sentire.

Sentii una risata provenire da Steve e stavo per urlargli di nuovo in faccia quando sentii la voce di uno  dei due poliziotti: 

<< non si preoccupi signorina, non ci sarà una seconda volta. Faremo in modo che resti in carcere quanto più possibile >> e detto questo uscì senza nemmeno salutare seguito dal suo collega.

Logan stava per chiudere la porta quando sentimmo il suono di un’ambulanza che subito dopo si fermò davanti casa. Tre medici corsero verso di noi e subito dopo aver visto Zayn a terra in quelle condizioni, capirono che non era una situazione facile, e così lo misero su una barella il più velocemente possibile. Non parlò nessuno di noi e solo con uno sguardo dell’ultimo dei tre medici, capimmo che ci stava chiedendo di andare con loro.  E cosi facemmo. Logan prese le chiavi di casa e dopo aver chiuso la porta corse verso l’ambulanza sedendosi vicino a me e stringendomi la mano.


*Fine flashback*
 
Quei ricordi furono interrotti dalla testa di Logan che si poggiò sulla mia spalla:  

<< Logan >> dissi a bassa voce mentre con una mano lo scuotevo leggermente. Lui aprì gli occhi e si mise nuovamente seduto: 

<< scusa Rose, mi ero addormentato >> disse grattandosi la testa, in imbarazzo, ed arrossendo leggermente.

<< non importa, tanto qui è sempre la stessa cosa >> dissi sorridendo amaramente e subito dopo volgere lo sguardo verso l’orologio appeso al muro che avevo di fronte. 

Era l’una e dieci.

Era da tre ore che stavamo aspettando qualcuno che uscisse da quella sala operatoria, ma ancora non c’era nessuno.  Logan si alzò dalla sedia per sgranchirsi un po’ le gambe lamentandosi leggermente: 

<< Stiamo aspettando da tre ore ormai, possibile che non esca ancora nessuno? >> 

E come risposta a quella sua domanda, la porta della sala operatoria si aprì mostrandoci il chirurgo che si era appena tolto la mascherina e che si stava avvicinando a noi con una faccia che non mi piaceva per niente. 
*Spazio autrice*
Eccomi qui, con un pò  di ritardo ma ce l'ho fatta. Allora questo capitolo è molto importante per la storia perchè da qui poi partiranno tutti i colpi di scena ed altri problemi che ci saranno in seguito. Quindi spero di aver scritto bene questo capitolo, se ci sono degli errori ditemelo senza problem :p e ... e niente spero che vi piaccia. 
Mi lasciate una recensione? Ne sarei molto felice perchè ci ho messo davvero tutta me stessa in questo capitolo.
Un bacio e alla prossima <3

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Capitolo 18
*** Capitolo 19 ***


Cinque mesi dopo.

Cinque mesi, erano passati cinque mesi da quando Zayn era entrato in coma.
La scuola ormai era finita ed ovviamente avevamo perso l’anno per aver superato il numero massimo di assenze. Ma non mi importava della scuola, di aver perso l’anno e di dover ricominciare tutto dall’inizio. Si poteva dire che ero felice di aver peso l’anno perché ero stata vicino a mio fratello che aveva bisogno di me. Quando decisi che sarei rimasta sempre vicino a Zayn, che non avrei continuato la mia vita come se niente fosse successo, sapevo che avrei perso l’anno ma non ci pensai due volte e decisi di rimanere in quell’ospedale tutto il tempo necessario. In quei mesi insieme a me c’era stata mia madre mentre Robert ,a stento, era venuto un paio di volte a fare visita a Zayn.
Mia madre stava male, troppo male per quella situazione ma chi poteva darle torto?
Aveva un figlio in coma, da cinque mesi ormai e non sapevamo se si sarebbe svegliato …  In quella situazione poi, avevo trovato anche il modo di dire a mia madre di me e Zayn.
Come?
Perché un giorno mia madre disse: << Se non si sveglia mi uccido anche io. Non ha fatto quasi niente di quello che fanno i ragazzi della sua età … non ha nemmeno avuto una ragazza … ho sempre desiderato vederlo all’altare mentre guardava con gli occhi pieni d’amore, la sua ragazza avanzare >> e fu a quel punto che glielo dissi.
Gli dissi che ci stavamo provando, che non ci importava di essere fratelli e che credevamo davvero di amarci.
La sua reazione?
Quella mi spaventò.
Pensavo che si sarebbe arrabbiata e avrebbe detto “Rose ma ti rendi conto che è tuo fratello? Come fai a dire di amarlo?” Avrei anche scommesso sulla mia stessa vita che ci avrebbe cacciati entrambi di casa e ci avrebbe divisi: chi a casa di una zia e chi a casa di un’altra, dando il preciso ordine di non farci incontrare.
E invece?
E invece accadde tutto il contrario.
Mi sorrise, mi abbracciò e mi disse: << sono contenta per te Rose >> Ero sicura al 100% che sotto c’era qualcosa. Stavo ancora pensando al perché mia madre avesse reagito in quel modo quando qualcuno bussò alla porta della camera interrompendo i miei pensieri.
Entrarono due infermieri dicendo:  

<< Scusate ma dobbiamo portare il paziente al piano di sopra per alcune visite >> e si avvicinarono al letto sul quale era disteso Zayn.

Io uscii da quella stanza senza dire niente mentre vedevo mia madre, seduta sul letto vuoto, sorridere amaramente mentre Zayn veniva portato fuori. Scesi le scale, percorsi due o tre lunghi corridoi e poi finalmente mi trovai di fronte l’entrata dell’ospedale. Uscii fuori e presa una sigaretta, l’accesi aspirando profondamente quel fumo grigio.
Si, avevo iniziato a fumare, ma più per la troppa ansia e disperazione che per altro.
Fumando riuscivo a calmarmi e molto spesso in quei pochi minuti, riuscivo a dimenticare di quel maledetto ospedale, di Zayn … di tutto.
Ero a metà sigaretta quando vidi in lontananza Logan avvicinarsi all’ospedale.

<< La devi smettere di fumare Rose >> disse appena arrivato vicino a me, prendendo la sigaretta dalla mia mano per poi buttarla a terra. 

<< Ehi! >> dissi infastidita dandogli un leggero pugno sul petto.

<< buongiorno anche a te >> disse dopo dandomi un bacio sulla guancia e stringendomi al suo corpo. Era lui quello che mi era stato più vicino negli ultimi cinque mesi e che cercava sempre di farmi stare bene senza pensare troppo a tutta quella situazione.

<< Come sta Zayn? >> mi chiese dopo quell’abbraccio mentre si sedeva su un muretto. Indicò con una mano le sue gambe e capii che voleva che mi sedessi su di lui. 

<< Non c’è nessuna novità. Adesso lo hanno appena portato a fare una visita … di nuovo >> dissi sedendomi sulle sue gambe.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena mentre io torturavo le mie mani per i troppi pensieri che avevo in testa.
Avevo troppe domande che mi stava uccidendo, dovevo lasciarne andare almeno una e così:

<< Quando pensi che si sveglierà? >> dissi incontrando i suoi occhi con i miei. 

<< Presto, Rose, presto >> mi disse abbracciandomi. 

<< Non ce la faccio più Logan, vorrei tornare a casa con Zayn sveglio più solare di prima. Ho bisogno di tornare alla vita di prima senza nessun cambiamento >> e con quel “senza” volevo dire con Zayn al mio fianco.

<< perché non vai un po’ a casa? Magari con tua madre. Vi lavate e vi riposate un po’. Sto io con Zayn >> mi disse mentre continuava ad accarezzarmi la schiena.

Aveva fatto finta di non sentire, come se quel mio piccolo sfogo non ci fosse mai stato; forse lo aveva fatto per non farmi pensare nuovamente troppo a quella situazione e lo ringraziai mentalmente per aver pensato una cosa del genere. L’idea di tornare a casa mi piaceva, avevo bisogno di un po’ di riposo e di poter dormire comodamente per almeno sei ore di fila. Aveva un aspetto orribile e di certo non era quello che volevo.
Ma sapere di dover tornare a casa mia, in quella casa dove una volta c’era Zayn che sorrideva, mi metteva ancora più angoscia addosso.
Entrare in camera sua, vedere tutti i suoi disegni, le foto, i vestiti … sarei sicuramente stata peggio e non avevo bisogno di quello.
Già stavo troppo male. 

<< No, devo restare qua … per Zayn >> dissi asciugandomi una lacrima che, a causa dei ricordi che erano appena passati nella mia testa, era scesa contro la mia volontà.

<< Rose non riuscirai a resistere ancora per molto, devi riposare >> e sapevo che quelle parole di Logan erano vere.

Ma non volevo ammetterlo, non volevo ammettere che lui avesse ragione ed io torto e così testarda come sempre dissi:  

<< Ce la devo fare >>

<< Ma Rose … >> cercò di continuare Logan ma fu interrotto immediatamente da me.

Mi alzai e stringendo il suo polso, lo tirai verso l’entrata dell’ospedale:

<< Forza entriamo, vediamo se ci sono novità >> dissi mentre speravo con tutto il mio cuore che avessi ragione, che ci fossero state novità e che soprattutto fossero state buone e non negative.
 

* * * 
 
 
Entrai di nuovo nell’ospedale, questa volta accompagnata da Logan, ma invece di salire le scale ed andare al piano di Zayn, andai verso il nido. 

<< Rose ma dove stai andando? Non hai detto che volevi andare da Zayn? >> mi chiese Logan confuso dato che non gli avevo detto dove stavo andando.  

<< devo vedere prima una cosa >> dissi restando vaga non volendo dargli degli indizi.

Perché proprio il nido?
Perché io amo i bambini, preferirei vivere in una casa con 10 bambini piuttosto che con 10 modelli.
E poi vedere quei piccoli esserini, appena nati, indifesi anche se non sanno che potranno contare sui loro genitori, mi rendeva felice. Vedevo quei bambini e ridevo involontariamente, stavo davanti a quel vetro che divideva chiunque da loro e avevo costantemente sul viso un sorriso a 32 denti.

<< eccoci, siamo arrivati >> dissi io dopo aver lasciato il polso di Logan per poggiare entrambe le mani sul vetro di fronte a me.

<< il nido? Perché siamo qui? >> mi chiese confuso mentre anche lui iniziava a guardare i bambini.

Era strano ma chiunque andasse là davanti veniva catturato da quei bambini e cominciava a fissarli.
Forse perché era la bellezza che avevano quei bambini, innocenti, puri e senza nessun problema. Forse perché facevano desiderare agli adulti di poter tornare indietro, di poter tornare di nuovo bambini e non avere i mille problemi che avevano. Insomma vivere spensierati senza pensare al futuro, a come arrivare a fine mese e come vivere al meglio e in salute. Vivere giorno per giorno e godersi ogni attimo. Ero immersa nei miei pensieri e per questo non sentii quello che disse Logan, quando mi toccò il braccio con la sua mano e mi fece portare di nuovo l’attenzione su di lui. 

<< Rose perché siamo qui ? >> mi chiese ed ero più che certa che non era la prima volta che mi faceva quella domanda. 

<< perché qui mi sento felice, è l’unico posto di questo ospedale in cui sorrido veramente >> dissi mentre continuavo a fissare i bambini nelle culle. 

<< mi sono sempre piaciuti i bambini, in particolare quelli piccoli … non sai cosa farei per poterne tenere uno in braccio anche solo per due secondi >> dissi restando immobile come sempre mentre iniziavo ad immaginare me con un bambino in braccio … ma non un bambino qualunque, bensì mio figlio.

<< ho un’idea >> disse Logan mentre si avvicinava ad un’infermiere che appena uscita dal nido, stava spingendo una culla con un bambino dentro. 

<< Mi scusi chi è la madre di questo bambino? >> chiese Logan appena arrivato vicino all’infermiera.

Non riuscivo a capire cosa avesse intenzione di fare e così mi allontanai da quel vetro per andargli vicino e cercare di capire qualcosa in più. Arrivai in pochi secondi al fianco di Logan che mi fece l’occhiolino e mi fece segno di restare in silenzio mentre l’infermiera leggeva dal foglio vicino la culla il nome della mamma di quel bambino.

<< Teresa Forbes, è una sua parente? >> chiese subito dopo voltandosi verso di noi. 

<< Oh si, è mia sorella >> disse Logan convintissimo come se quella fosse la pura verità.

<< Oh bene, allora congratulazioni, lui è suo nipote >> disse l’infermiera entusiasta.

Davvero si era bevuta una balla del genere?  

<< scusi ma la mia fidanzata … >> continuò dopo Logan poggiando una mano sul mio fianco per farmi avvicinare di più al suo corpo.

Rimasi un po’ sorpresa per quella mossa ma cercai di essere il più normale possibile, di certo non volevo rovinare il piano a Logan … qualsiasi cosa fosse. 

<< deve partire tra un’ora per lavoro e tornerà tra due mesi, quindi posso sapere se può prenderlo un po’ in braccio? Non andremo in camera da mia sorella dopo >> disse cercando di essere il più convincete possibile.

Capii cosa voleva fare e lo ringraziai mentalmente per l’idea geniale che gli era venuta.
Era uno che non andava molto bene a scuola ma certe volte cacciava delle idee che funzionavano alla grande e che secondo me, nemmeno un scienziato avrebbe avuto.
L’infermiera ci pensò un po’ su, forse non voleva farlo oppure non poteva, ma poi sorrise e disse:  

<< certo, ma giusto due minuti perché poi devo portarlo alla mamma >> e detto questo prese il bambino dalla culla per darlo a me.

Allungai le braccia per prendere il bambino ed appena fu appoggiato su di esse rimasi sorpresa per quanto fosse leggero e piccolo. Mi ricordava tanto i bambolotti con cui giocavo da bambina … era identico. Presi una sua manina con la quale il bambino mi strinse l’indice e con quel contatto aprii leggermente gli occhi puntandoli nei miei. Mi fissava, forse non riusciva a capire chi fosse ma continuò a restare calmo senza iniziare a piangere. Con quel contato tutto ciò che mi circondava svanì e restai solo io e quel bambino. In quegli occhi vidi tutta la purezza e l’ingenuità che hanno tutti i bambini ma che con il tempo svanisce. Vidi spensieratezza, di cui tutti hanno bisogno per andare avanti e vidi anche vita, si quella vita che ormai non vedevo più in Zayn. Fu con quel nome ,che mi ritornò in mente, che ricomparve, un po’ alla volta, l’ospedale intorno a me e avvicinandomi  alla culla, poggiai il bambino delicatamente coprendolo poi con il lenzuolo azzurro. 

<< Grazie >> dissi con voce tremante mentre una serie di brividi percorrevano il mio corpo. Ma perché quei brividi? Non lo sapevo nemmeno io.

<< di niente >> e dopo averci sorriso, l’infermiera iniziò di nuovo a spingere la culla svanendo subito dopo aver svoltato un angolo. 

<< grazie Logan >> dissi dopo facendomi abbracciare dal mio migliore amico.

Si perché lui era il mio migliore amico e non lo avrei ma abbandonato.
A costo di perdere qualche altre persone nella mia vita. 

<< per cosa? >> chiese mentre anche lui ricambiava quell’abbraccia. Stava facendo finta di essere confuso e non sapere il perché di quel mio ringraziamento … 

<< per aver avuto un’idea così geniale. È da quando sono venuta qui la prima volta che avevo bisogno di prendere un bambino in braccio. >> dissi allontanandomi dal suo corpo per poterlo guardare negli occhi.

<< sono felice di vederti sorridere Rose, era da un po’ che non ti vedevo così >> mi disse sorridendo e capii che era sincero.

Non aveva bisogno di mentire anche perché poteva dirmi tutto tranquillamente in faccia, senza nascondermi niente.

<< forza adesso andiamo da Zayn. Veramente questa volta >> dissi iniziando a camminare.

Logan annuì senza dire una parola ed insieme ci dirigemmo verso le scale che salimmo in fretta, per poter arrivare il prima possibile nella camera di Zayn.
 

* * * 
 
 
Arrivammo in camera e subito notai che Zayn era di nuovo lì al suo posto. Mia madre era ancora sul letto e stava fissando Zayn con gli occhi lucidi a causa delle lacrime.
È quello che faceva ogni giorno, se non stava in bagno, stava su quel letto immobile a fissare mio fratello.                           

<< mamma c’è qualche novità? >> chiesi appena entrai in camera sedendomi sul letto vicino mia madre. 

<< no nessuna novità, lo hanno portato in camera quei due infermieri di prima senza dire una parola>> disse con difficoltà dato che notai che stava cercando di trattenere le lacrime.  

<< oh ciao Logan >> continuò dopo, notando Logan dietro le mie spalle. 

<< salve signora >> le rispose Logan con tono amaro.

Stava guardando Zayn e capii che stava male anche lui per quella situazione.
Più di quello che faceva vedere.
Potevo dire che stava male quasi quanto me.
A quel punto non sapevo più cosa dire e così, dopo aver respirato profondamente, mi alzai e mi sedetti sulla poltrona accanto al letto di Zayn. Erano cambiate molte cose negli ultimi mesi: la ferita sull’addome era guarita lasciando il posto solo ad una lieve cicatrice, anche il cerotto dietro la testa era stato levato ma … ma adesso mio fratello non riusciva più a respirare da solo, era collegato ad un respiratore. Era l’unico macchinario che lo teneva in vita e se fosse successo qualcosa a quella stupida macchina sarebbe morto. Non riuscivo nemmeno a pensare ad una cosa del genere.  Sapevo che chi era in coma riusciva a sentire quello che si diceva intorno ma non sapevo se era vero o semplicemente una balla. Ma comunque iniziai a parlargli, volevo almeno provarci:   

<< Ehi Zayn, sono Rose … >> iniziai ma mi riusciva difficile far uscire delle parole dalla mia bocca, sia per la troppa angoscia ma anche a causa di alcune lacrime che iniziarono a riempire i miei occhi.

Non so quante volte avevo pianto in quei mesi ma erano state tante, troppe volte. 

<< volevo solo dirti che mi manchi, manchi a tutti Zayn. La nostra vita non è più la stessa senza di te manchi persino a Robert quindi guarda quanto sei importante >> dissi scherzandoci un po’ su per sdrammatizzare la situazione. 

<< devi sapere solo che io sono qui, ti aspetterò anche per anni, ma devi svegliarti Zayn, ho bisogno di rivedere quel ragazzo sorridente e spensierato che eri. Non ce la faccio più a vederti così, disteso in un letto senza vita e pallido. >> continuai mentre stringevo la mano di Zayn tra le mie.

Non sapevo più cosa dire, anche perché se avessi parlato ancora, di sicuro avrei iniziato a piangere  di nuovo e stavo cercando di controllare il più possibile le mie lacrime. Mi alzai dalla sedia e lo bacia delicatamente sulle labbra:                             

<< Ti amo piccolo >> dissi mentre una lacrima, come sempre, scese sulla mia guancia per poi bagnare il lenzuolo che copriva il corpo di Zayn.

Stavo per allontanarmi quando sentii la sua mano stringere la mia. Non potevo crederci, era stato reale oppure ero talmente disperata che avevo immaginato tutto? Ma non potevo aver immaginato tutto, non ero ancora diventata matta ...                              

<< Zayn! >> urlai leggermente mentre un lieve sorriso si formò sul mio viso.

<< Zayn mi senti? >> chiesi mentre fissavo il suo viso nella speranza di vedere qualche altro segno di vita, anche solo vedere i suoi occhi muoversi sotto le palpebre chiuse.

<< Rose cosa c’è? >> mi chiese Logan avvicinandosi al letto, mentre anche mia madre si alzava dall’altro letto. 

<< mi ha stretto la mano Logan, mi ha stretto la mano >> dissi con i brividi che percorrevano di nuovo tutto il mio corpo.

Mi girai verso Logan e lo vidi sorpreso, non poteva crederci, poi mi girai verso mia madre e la vidi incredula ma con un lieve accenno di sorriso. 

<< Rose sei sicura? >> chiese questa volta mia madre.

Ma possibile che non mi credevano?
Non ero ancora diventata pazza, capivo ancora cosa mi stava accadendo intorno e Zayn mi aveva stretto la mano.
Ci avrei scommesso tutto quello che avevo.                                        

<< Cazzo si >> urlai leggermente.

Fu in quel preciso istante che bussò alla porta il medico che stava seguendo Zayn ed entrando disse: 

<< scusate il disturbo ma ho delle novità da dirvi, signora Evans può uscire un attimo? >> ma l’espressione che aveva sul suo viso non mi piaceva affatto.

Evidentemente anche a mia madre dava l’impressione che dovesse dirci qualcosa di negativo e cosi sussurrò:

<< non ce la faccio >> mentre scuoteva la testa. 

<< vengo io >> disse Logan allontanandosi da me per uscire dalla camera.

Capii in quel momento che Zayn era mio fratello, nonché mio fidanzato, e non potevo far andare solo il suo amico. Così bacia la mano di Zayn e mi alzai uscendo anche io dalla stanza. Volevo sapere  cosa doveva dirci il medico ma volevo anche dirgli quello che era appena successo. Io fui l’ultima ad uscire dalla stanza e così fui io a chiudere la porta. Poggiai la schiena sul muro affianco alla porta, con Logan al mio fianco ed iniziai ad ascoltare quello che stava dicendo il medico:                                     

<< Allora oggi, come sapete, abbiamo fatto altre visite al ragazzo, speravamo in qualcosa di positivo ma invece abbiamo scoperto il contrario >> e con quelle parole, quella poca felicità che era nata dentro di me per quello che Zayn aveva fatto, svanì di nuovo.                  

<< cosa vuole dire? >>  chiese Logan al mio posto, dato che io ero incapace di parlare.                       

Ci fu un momento di silenzio in cui ci fu un scambio di sguardi tra me e il medico, e quest’ultimo e Logan.

<< non c’è più niente da fare >> disse tutto d’un fiato e vidi che sembrava più sollevato, come se si fosse levato un peso da
dosso.

Il peso addosso invece ce lo avevo io; tutto l’ospedale era crollato su di me … sembrava che tutti i pensieri e le paure dei parenti di tutti i pazienti di quell’ospedale, li avessi solo io. 

<< no, non è possibile. Prima mi ha stretto la mano, è stato lui … mi ha stretto la mano dottore >> dissi piangendo mentre Logan cercava di calmarmi, stringendomi fra le sue braccia.  

<< quelli sono movimenti istintivi, non hanno nessuna importanza. È come quando state dormendo e vi muovete. Vi muovete si, ma continuate a dormire >> disse lentamente e con una voce calma ma allo stesso tempo triste e dispiaciuta.   

<< ma è successo oggi, dopo cinque mesi di coma >> continuai a dire cercando di negare quello che mi aveva detto il medico.  

<< non c’è più niente da fare signorina. L’unica cosa che possiamo fare e spegnere quel respiratore. Per il suo bene ma anche per il vostro >>

<< no, non lo permetterò. Voglio aspettare … mi ha stretto la mano e questo per me significa un grande passo avanti >> dissi calmata leggermente mentre la mia sfrontatezza si faceva sempre più avanti. 

<< come vuole lei, ma le ripeto che non c’è niente da fare  … mi dispiace >> e detto questo se ne andò lasciandoci in quel corridoio da soli e tristi più che mai. 

Abbracciai di nuovo Logan, mentre le lacrime scesero di nuovo dai miei occhi e sentii la maglietta sulla mia spalla bagnata: stava piangendo anche Logan.  

<< non lo lascerò morire Logan, è mio fratello e aspetterò fino all’ultimo. Se deve morire, morirà da solo ma io quel respiratore non lo faccio staccare >> dissi stringendomi più che potevo al corpo di Logan.

In quel momento era la mia unica ancora di salvezza.

Entrammo nella camera cinque minuti dopo, mia madre era seduta sulla sedia vicino al letto di Zayn e appena sentì la porta cigolare si girò. Guardai nei suoi occhi, era confusa  e voleva sapere cosa era successo. Io non dissi niente, scossi semplicemente la testa iniziando di nuovo a piangere e subito mia madre capì che non c’era più niente da fare.
 
*Spazio autrice*
Eccomi qui con il capitolo 19!!
Questa volta ho aggiornato prima yeahh.
Comunque cosa ne pensate? Sembrava che Zayn stringendo la mano di Rose stesse facendo dei passi avanti e invece? E invece è arrivato il medico con quella notizia :(
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ... mi lasciate una recensione? Grazie ;)
Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma non vi prometto niente hahahaha.
Alla prossima <3 


 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


<< Allora come sta? >> chiesi immediatamente saltando dalla sedia appena il medico arrivò di fronte a me. Vidi il suo sguardo ed era come se mi stesse chiedendo perdono.

Ma perdono per cosa?

Quella situazione stava andando per la strada sbagliata … ero completamente nel panico.

<< lei è la sorella? >> rispose alla mia domanda con un’altra domanda.

Era l’unica cosa che non sopportavo, quando qualcuno mi rispondeva ad una domanda con un’altra. In quel momento però lasciai da parte quel mio fastidio perché ero concentrata solo su un pensiero: Zayn. Alla domanda del medico annuii mentre Logan si trovava al mio fianco. Sentii subito dopo di nuovo la voce del medico che mi sembrava un robot tanto che lo vedevo freddo e privo di emozioni.
Ma è questa la parte più importante dell’essere un medico giusto?
Essere distaccato con i propri pazienti e non mostrare un minimo di emozione. E su questo fatto il medico che avevo di fronte ci stava riuscendo alla grande. 

<< può venire un momento? Ho bisogno di parlarle da solo >> disse il medico guardando Logan come se fosse di troppo in quella situazione.

Ma non era di troppo, aveva il mio stesso diritto di sapere le condizioni di Zayn … si trovava nel posto giusto, al momento giusto, anche se entrambi non portavano molta allegria.  Stavo per obiettare a quella richiesta quando Logan, poggiando le sue mani sui miei fianchi, mi fece girare ritrovandomi subito dopo il suo viso di fronte al mio. Guardai per un millesimo di secondo i suoi occhi e capii che non era il caso di discutere in quel momento e che la cosa più intelligente da fare era parlare da sola con il medico. A malincuore mi allontanai da Logan e seguii il medico che si fermò davanti la porta della sala operatoria dalla quale era uscito qualche minuto prima. 

<< allora dottore vuole dirmi come sta mio fratello oppure devo aspettare ancora? >> dissi spazientita ma avevo le mie ragioni per esserlo; sembrava che quel medico stesse girando intorno alla cosa per riuscire a trovare un modo per non dirmi niente … ma io sentivo che non avrei retto quella pressione ancora per molto.

<< Si calmi per favore, le dico subito che c’è una notizia positiva >> disse sempre con lo stesso tono di voce.

<< bene >> sospirai a quelle parole mentre quella paura ed ansia che avevo dentro di me iniziava lentamente a diminuire.

<< ma mi dispiace dirle che ce ne è anche una negativa>> continuò abbassando leggermente lo sguardo verso il pavimento.

Ed ecco che con quelle parole tornò ancora più paura e le gambe iniziarono a tremare.
Ero sicura che non avrebbero retto ancora per molto; avevo saputo solo che c’era una brutta notizia e già non riuscivo a sopportare più niente … immaginate quando mi sarà detta cosa riguarda quella brutta notizia.
Evidentemente il medico mi vide in difficoltà perché si avvicinò come se volesse sorreggermi e mi chiese gentilmente:

<< sta bene? Vuole sedersi? >> 

<< si, sto bene. Grazie >> dissi sorridendo mentre cercavo di far smettere a quelle mie maledette gambe di tremare. 

<< per favore, mi dica prima quella positiva >> continuai. 

<< allora la notizia positiva è che l’operazione è riuscita ma … >> iniziò e si fermò su quella semplice parola formata da due lettere.

Era tutto incentrato su quella, tutto dipendeva da quella parola che non porta mai niente di buono. Non mi sorpresi più di tanto sentendolo fermarsi ma comunque l’ansia c’era ed era anche molta.

 << … suo fratello è in coma >> e a quelle parole mi crollò tutto il mondo addosso.  

Il mio cuore perse un battito, le gambe divennero talmente deboli che avevo il timore di cadere a terra e a questo, si aggiunse la vista offuscata a causa delle lacrime che si formarono nei miei occhi.

<< in coma? >> ripetei più a me stessa, mentre la prima, di una lunga serie di lacrime, scese sulla mia guancia. 

<< Si in coma, non sappiamo con preciso per quale motivo, ma abbiamo trovato anche una ferita sulla sua testa, quindi presumiamo che l’abbia sbattuto violentemente >>

Io intanto non sapevo cosa dire, l’unica cosa a cui stavo pensando era Zayn che era in quello stato per colpa mia, perché voleva proteggermi da Steve … ero io la persona che doveva stare in coma e non lui. Ero troppo traumatizzata per rispondere, ma subito mi venne in mentre una domanda che poteva darmi sollievo come anche ancora più panico e paura: 

<< e quando si sveglierà? >> era banale come domanda perché quando qualcuno è in coma non si sa mai quando si sveglierà, ma l’idea di poter ottenere una risposta mi diede un po’ di speranza. 

<< non lo sappiamo. Potrà restare così settimane, se non addirittura mesi, e se si sveglierà siamo più che certi che riscontrerà dei problemi. Le pallottole che abbiamo estratto avevano toccato delle vertebre causando dei danni che purtroppo, molto probabilmente, suo fratello riscontrerà >> continuò a spiegare stando attento alle parole che usava.

Avevo come l’impressione che sapesse anche quali problemi avrebbe potuto avere Zayn ma in quel momento non glielo chiesi. Sapevo che non me lo aveva detto per non aggiungere altro dolore a quello che già avevo, ma non sapeva che mi aveva fatto lo stesso male. Avevo sul cuore una ferita che faceva troppo male, non era una piccola ed indolore, era una grande, troppo grande, per riuscire a sopportare tutto quel dolore da sola ed in una sola volta.

<< Mi dispiace ma per il momento non possiamo fare nient’altro se non aspettare e vedere cosa succederà >> e detto questo si girò, dandomi  le spalle per poter entrare in un’altra stanza. Ma prima che scomparisse dietro la porta urlai per fermarlo:

<< Posso vederlo? >>

<< certo, tra un’ora lo porteremo alla camera 102 del secondo piano >> disse, dopo essersi girato verso di me, mentre annuiva e sorrideva leggermente.

E capì che con quel lieve sorriso mi voleva dare coraggio e forza necessari per superare anche quel problema.
Detto questo si girò nuovamente e scomparve dietro una porta bianca. A quel punto non riuscii più a sopportare quella situazione e nemmeno le mie gambe riuscirono a sopportare il mio peso; l’unica cosa che potei fare fu poggiare la mia schiena al muro che avevo dietro e sedermi sul pavimento. Non riuscivo a credere che Steve era riuscito nel suo intento: voleva che io soffrissi e ci era riuscito alla perfezione. Piegai le ginocchia per poter poggiare la testa su di esse mentre le lacrime che scendevano sul mio viso, bagnavano prima le mie guance per poi cadere sui miei pantaloni o sul pavimento. Iniziai a pensare che forse era stato il destino, forse io e Zayn non dovevamo stare insieme, che il nostro non era vero amore ma solo una fissazione di quel momento;  tutto quello che era successo era il destino che ci stava dicendo di essere solo fratelli e niente di più. I miei pensieri furono interrotti da due mani che mi alzarono il viso dalle ginocchia e mi fecero incontrare due occhi verde smeraldo. Logan si trovava di fronte a me, piegato sulle ginocchia mentre cercava di capire cosa era successo … ma sapeva che non era niente di buono.

 
                                                                                                * * *

 
Erano le due e mezza quando ci incamminammo per andare verso la camera di Zayn. La 102 al secondo piano; di certo quel numero non lo avrei dimenticato facilmente. Avevo aspettato l’ora più lunga della mia vita, con Logan, senza muoverci dalle sedie sulle quali avevamo aspettato per tutta l’operazione, pensando e ripensando a tutto quello che era successo.
 

*Inizio Flashback*

Avevo detto tutto a Logan: di Zayn in coma, dei problemi che potrebbe riscontrare quando si sveglierà, e del fatto che i medici non sappiano quando si sveglierà. La sua reazione? Molto simile alla mia: lo vidi iniziare a respirare più velocemente, gli occhi lucidi ed alcune lacrime che scendevano sul suo viso, ma che subito asciugò con le mani. Scuoteva la testa incredulo e come non capirlo? Lui aveva il suo migliore amico in coma ed io mio fratello … era una situazione di merda per tutti. Fui sorpresa quando mi abbracciò e si fece coccolare tra le mie braccia, ero sempre stata io quella che aveva bisogno di qualcuno che mi coccolasse in momenti difficili e se non c’era Zayn, c’era Logan che mi aiutava. In quel momento però stava accadendo l’esatto contrario, Logan era quello che aveva bisogno di aiuto ed io quella che glielo avrebbe dato. Improvvisamente mi sentii in colpa: iniziai a pensare di nuovo che tutto quello era solo per causa mia e che anche la sofferenza di Logan l’avevo causata io e così:

<< Logan mi dispiace, è tutta colpa mia >> dissi mentre continuavo a stringerlo tra le mie braccia. 

<< ma cosa dici Rose? Non ti azzardare nemmeno a pensare una cosa del genere >> mi rimproverò dopo essersi allontanato da me ed essersi seduto sulla sedia iniziando a fissare il muro di fronte.

<< e invece si, Steve era venuto per me e come al solito Zayn si è messo in mezzo rimanendo da solo >> dissi iniziando di nuovo a piangere.

Odiavo piangere, le lacrime dimostravano molto spesso la debolezza di una persona ed io non volevo sembrare debole. In quel momento però le lacrime scendevano contro la mia volontà ed io non riuscivo a respingerle.  

<< ed io gliel’ho permesso, l’ho lasciato solo andandomi a chiudere in quella maledetta stanza >> dissi quasi urlando per la disperazione. 

<< Ehi, shh … tranquilla. Hai fatto quello che voleva Zayn, era consapevole dei rischi >> disse accogliendomi tra le sue braccia ed accarezzandomi la schiena.

<< ma io sarei dovuta rimanere lo stesso lì, al suo fianco >> continuai imperterrita come sempre. Logan stava per obiettare quando un’infermiera lo bloccò prima che potesse iniziare a parlare:

<< Ragazzi abbiamo appena portato vostro fratello in camera, potete andare se volete >> e detto questo ci diede le spalle e si allontanò velocemente.

Quell’infermiera aveva detto ”vostro fratello” e per un momento tutta la tristezza che avevo dentro scomparve facendo spazio ad un po’ di felicità. Immaginai infatti di avere anche Logan come fratello … sarei morta dal ridere ogni giorno.
Quel pensiero felice però, scomparve immediatamente quando sentii Logan alzarsi dalla sedia dicendo: 

<< forza andiamo, Zayn ci starà aspettando >> e detto questo mi porse una mano, che io accettai senza pensarci e ci incamminammo verso la stanza nella quale, da quel momento, avrei passato ore ed ore aspettando di vedere di nuovo quegli occhi cioccolato aprirsi.
  
*Fine Flashback*


 
Eravamo davanti la camera 102, la porta di legno era chiusa, il corridoio silenzioso e senza nessuno tranne che io e Logan. C’erano delle deboli lampadine che facevano solo la luce necessaria a non inciampare da qualche parte. 

<< vuoi entrare prima tu? >> mi chiese Logan sussurrando per paura di dare fastidio ai pazienti delle camere affianco. 

Non risposi, annuii solamente ed aprii lentamente quella porta mentre Logan si trovava dietro di me. Quello che vidi, anche se mi preparai psicologicamente, mi sconvolse lo stesso. Zayn si trovava disteso su un letto bianco, coperto solo da un leggero lenzuolo anche esso bianco. Aveva il petto nudo, che però sull’addome era coperto da strati e strati di garza. Dietro la testa riuscii a vedere, a stento, un enorme cerotto e alle braccia aveva collegati milioni di fili che non sapevo a cosa servissero. Affianco al letto schermi e macchinari ovunque che mi misero ancora più angoscia e ansia. Rimasi due secondi immobile davanti la porta poi, camminando velocemente mi avvicinai al letto. Iniziai a piangere, di nuovo, e strinsi una mano di Zayn tra le mie. Più lo guardavo e più mi sentivo colpevole. Avrei voluto essere io al posto suo … sarei stata mille volte più felice. Non vedevo più niente che mi riportasse alla mente il vecchio Zayn. Era lì immobile ed in silenzio. Non sorrideva, non vedevo i suoi occhi luccicare … non era più il ragazzo vivace ed allegro che tutti stavano imparando a conoscere. Mi avvicinai al suo viso per cercare di sentire almeno il suo profumo, ma anche quello era svanito, non riuscivo a sentire niente se non l’odore di ospedale e medicine che ormai aveva invaso il mio naso. Poggiai la mia fronte su quella di Zayn e lo bacia delicatamente. Una lacrima scese dal mio viso per poi bagnare il suo e mentre gliela asciugai con il pollice sussurrai:

<< mi dispiace amore >>

Fu in quel momento che sentii due mani sui miei fianchi e solo in quel momento mi ricordai di Logan alla porta.
Mi girai verso di lui e mi feci coccolare di nuovo tra le sue braccia.

<< non ce la faccio Logan, non ce la faccio a vederlo così >> dissi mentre bagnai con altre mie lacrime la maglietta di Logan.

Sentii anche la mia maglietta bagnata e subito capii che anche lui stava piangendo. 

<< lo so, ma devi essere positiva. Lo sai che chi sta in coma riesce a sentire cosa dice chi gli sta vicino?>> mi chiese mentre ancora mi stringeva al suo corpo.

Annuii contro la sua spalla e subito continuò a parlare: 

<< dobbiamo essere forti, forse anche più di lui. Se ci sente forti si sveglierà prima. Non è una cosa scientificamente provata ma penso che sia così >>

<< dai adesso stenditi su quel letto e riposati >> continuò allontanandosi lentamente dal mio corpo per indicare il letto affianco a quello di Zayn che era vuoto.

<<no, dormo vicino a Zayn >> dissi prendendo una sedia che si trovava in quella stanza per poi sedermi affianco al letto di Zayn e stringere una sua mano tra la mia.

<< come vuoi >> rispose Logan sedendosi anche lui su una sedia ai piedi del letto. Non si oppose, sapeva che sarebbe stato inutile e lo ringraziai mentalmente per aver acconsentito.

Vidi che subito si addormentò appena seduto sulla sedia e non potevo biasimarlo. Ero stanca anche io ed infatti, appena poggiata le testa sul materasso che avevo di fronte mi addormentai anche io in un secondo.
 
                                                                                  
                                                                                                      * * *

 
Mi svegliai a causa della continua suoneria che sentivo nella stanza. Alzai la testa lentamente trovandomi di fronte Zayn disteso sotto il lenzuolo bianco, proprio come lo avevo lasciato la notte precedente. Avevo sperato fino all’ultimo che fosse stato solo un brutto sogno ma invece era la pura realtà e dovevo accettarla a tutti i costi.
Vidi l’orario, erano le 7 ed il mio cellulare continuava a squillare. 

<< ma chi è a quest’ora? >> disse Logan con la voce impastata dal sonno mentre prendevo il mio cellulare dalla tasca dei jeans.

Lessi sullo schermo il nome “mamma” e subito il terrore iniziò ad invadere di nuovo il mio corpo.

<< merda … >> sussurrai mentre, dopo aver fatto un respiro profondo, schiacciai il pulsante verde per accettare la chiamata.  

<< chi è  Rose? >> mi chiese Logan vedendo la mia faccia terrorizzata.

Ma non gli risposi perché la risposta gli arrivò appena portai il telefono vicino il mio orecchio per poter parlare.

<< ciao mamma >> dissi cercando di essere il più normale possibile.

Ma potevo essere in una situazione del genere calma?
Lei era sempre nostra madre ed avrei dovuto dirglielo ieri sera appena accadde tutto … ma non so perché non lo feci. In quel momento però sapevo che la cosa migliore da fare era dirglielo, anche se sapevo che si sarebbe arrabbiata per non averglielo detto subito.
Ma come si dice?
Meglio tardi che mai. 

<< Rose siete svegli per andare a scuola? >> mi chiese mia madre con la sua voce squillante come al solito.

Fu a quel punto che mi feci forza da sola, anche grazie a Logan che capito cosa stavo per fare, annuii sorridendomi: 

<< mamma non so quando torneremo a scuola >> dissi mentre il cuore continuava a battere sempre più veloce nel mio petto.

<< cosa è successo tesoro? >> mi chiese mentre sentivo che anche la sua voce iniziò a tremare. 

<< Zayn è in coma >> e detto questo sentii sempre la voce di mia madre che però non stava parlando con me.

Stava parlando sicuramente con Robert e diceva: “Dobbiamo tornare immediatamente a casa, Zayn è in coma, DEVO tornare adesso, non posso lasciarlo da solo” e per la prima volta anche la donna più forte che avessi mai incontrato crollò in un pianto disperato.   
 
*SPAZIO AUTRICE*
Allora cosa dire? Le cose si stanno mettendo male ... povero Zayn :(
Scusate per il ritardo ma avevo le ultime interrogazioni a scuola e la voglio di scrivere zero. Ma per fortuna adesso la scuola è finita ed io potrò dedicare più tempo alle mie storie ed a voi ;)
Ringranzio a tutti quelli che hanno recensito questa storia e continuano a seguirla ed ovviamente chi l'ha messa tra le seguite/ preferite/ ricordate. Non sapete quanto mi rendete felice :D
Un bacio e spero di leggere qualche vostra recensione.
A presto <3  
          

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


ATTENZIONE. Leggere spazio autrice.

Stavo salendo le scale di marmo, quelle scale che avevo percorso ormai migliaia di volte. Rischiai anche di cadere dato che stavo correndo per arrivare il prima possibile in camera. Ed in pochi secondi arrivai al mio traguardo; aprii la porta bianca e subito mi ritrovai in una camera azzurra. Si azzurra, perché finalmente, dopo tanti tentativi, ero riuscita ad avere un bambino.
Un bellissimo maschietto identico al padre: capelli scuri, occhi color cioccolato e pelle olivastra.              
Una fotocopia perfetta del padre.
Si chiamava Alex e suo padre chi era?
Ovviamente l'unico ragazzo che amavo con tutta me stessa: Zayn. Alex si trovava nella sua culla e piangeva.
Era passata da poco la mezzanotte ed avevo dormito soltanto mezz'ora, prima di dovermi rialzare di nuovo dal letto. Subito mi avvicinai a quel bambino che si trovava
disteso e che era il MIO bambino, e lo presi in braccio con l'intento di farlo calmare al più presto. Non ero mai stata brava a far calmare Alex, era Zayn quello che ci riusciva sempre, ma stranamente quella volta riuscii a farlo riaddormentare.
Così lo appoggiai di nuovo nella culla coprendolo con il lenzuolo azzurro e mi diressi verso la mia camera.
Cercai di fare meno rumore possibile per non fare svegliare Zayn ne tanto meno Alex … ma non ci riuscii.
Appena aprii la porta della mia camera, infatti, dalla mia bocca uscii un urlo quasi disumano: al posto del letto c'era una bara e dentro giaceva il corpo immobile di Zayn mentre come sottofondo a quella scena si sentiva di nuovo il pianto di Alex.

 

Mi svegliai urlando trovandomi davanti gli occhi un Logan spaventato. Mi trovavo distesa sul letto vicino a quello di Zayn con Logan al mio fianco. Lo vidi spaventato per me, ma anche leggermente arrabbiato per averlo svegliato. Erano le tre di mattina e per colpa di quell'incubo tutta la mia stanchezza era scomparsa. Erano passate due settimane da quando il medico ci aveva detto che non c'era più niente da fare ed era da due settimane che io puntualmente facevo incubi riguardo Zayn. Ogni volta che dovevo andare a letto cercavo di resistere il più possibile o di non dormire per niente, proprio per evitare quegli incubi. Ma puntualmente mi addormentavo e puntualmente mi svegliavo urlando.

<< Rose ancora quegli incubi?>> mi chiese Logan ancora mezzo addormentato.

Mi dispiaceva svegliarlo ogni notte ma non potevo davvero farci niente. Se avessi potuto evitarlo di certo lo avrei fatto e non mi sarei svegliata ogni notte. Non risposi alla sua domanda, annuii solamente e lui come ogni notte, per calmarmi, mi fece stringere al suo corpo ed iniziò ad accarezzarmi la schiena.

<< Come posso aiutarti? Non ce la faccio più a vederti in questo stato >> disse fissando la parte di soffitto che si trovava sopra di noi.

<< Non puoi fare niente >> dissi semplicemente mentre cercavo di calmarmi sotto il suo tocco.

<< E' solo che ti vedo stare male e mi sento inutile. Vedo che questi incubi ti stanno facendo diventare matta e sto ancora più male … vorrei solo che questa situazione finisse e tornasse tutto alla normalità>> disse sospirando alla fine.

Con tutte quelle cose che stavano accadendo non mi ero resa conto che anche Logan stava molto male.
Era lui quello che consolava sempre me e mia madre e non pensavo che anche lui avesse bisogno di qualche parola di conforto da sentire.

<< Ti prometto che presto tutto questo finirà, torneremo alla solita, vecchia vita di sempre … te lo prometto>> dissi cercando di essere il più convincente
possibile.

Non ero mai stata brava con le parole ma quando c'era una situazione come quella, cercavo in tutto i modi di dire qualcosa di giusto e positivo per far star meglio non solo me ma anche chi avevo al mio fianco; cercavo di essere il più positiva possibile. In quel momento però mentre parlavo, non ero sicura di star dicendo la verità e non ero nemmeno sicura che sarei riuscita a mantenere quella promessa.
Ma d'altronde come potevo?
Non potevo decidere io se Zayn doveva svegliarsi o no, dipendeva tutto da lui.
Magari invece potevo farlo, a quest'ora saremmo già a casa, magari distesi su un letto a guardare un film.
In quella situazione quelle furono le uniche parole che credevo giuste da dire, e ne fu la conferma quel leggero sorriso che comparve sul viso di Logan che mi strinse di più fra le sue braccia. Si stava fidando di me più di quanto avesse mai fatto anche se sapeva anche lui che quella promessa sarebbe stata difficile, forse quasi impossibile, da mantenere. Ne era consapevole, forse più di me, ma mi diede lo stessa quella poca speranza di cui avevo tanto bisogno in quel momento.

<< Grazie Rose >> mi disse talmente con la voce bassa che anche io, che ero vicinissima a lui, ebbi difficoltà a sentirlo.

Sapevo per cosa mi aveva detto grazie, per le parole che avevo detto e per aver scambiato anche se per pochi secondi i nostri ruoli: lui quello che soffriva ed io quella che consolava.
Mi rese felice consolare Logan, sapevo che anche lui aveva bisogno di qualche parola di conforto e quelle parole che avevo detto in un certo senso consolarono anche me.
Ad un tratto Logan sbadigliò e fu solo a quel punto che mi ricordai che era notte fonda e non mattina. La stanchezza cominciò a tornare ma io cercai di sconfiggerla purtroppo senza consenso. Senza rendermene conto, infatti, i miei occhi si chiusero facendomi sprofondare nel buio ed a stento sentii quello che disse Logan:

<< Rose sono stanco, possiamo dormire un altro po’? >>

E vedendomi dormire, sentii che sorrise e mi diede un bacio sulla guancia:

<< Buonanotte Rose >> e detto questo poggiò la testa sul cuscino vicino la mia e si addormentò anche lui.
 

*Logan’s Pov*

Era strano aprire gli occhi e trovarmi di fronte dei muri bianchi e non blu come invece erano quelli della mia camera. Ormai però, ci avevo fatto l’abitudine, e vedere quei muri bianchi, appena aprivo gli occhi la mattina, non era più un problema. Di solito ero sempre io il primo a svegliarsi, ma quella mattina accadde il contrario: fu Rose a svegliarsi per prima, cosa molto strana, e fu lei a svegliare me.
La sentivo andare di qua e di là per la stanza senza fermarsi un minuto, e non sapevo il perché.

<< Rose cosa fai? >> fu, infatti, la prima cosa che dissi per cercare di capire qualcosa.

Notai che si era cambiata, indossava adesso un pantalone grigio che non avevo mai visto, una maglietta bordeaux e le sue solite converse bianche.

<< Buongiorno Logan >> disse sorridendomi senza ,però, rispondere alla mia domanda.

Solo a quel punto notai che la stanza era diversa: era più luminosa del solito, sul muro dove si trovava il letto di Zayn erano attaccati tutti i suoi disegni, non c’era quel solito odore di ospedale ma quell’odore che si sentiva sempre a casa di Rose e sul tavolino di fronte al letto dove mi trovavo io c’era un mazzo di fiori colorati.

<< Rose cosa hai fatto? >> chiesi ancora sperando che, questa volta, mi rispondesse.

Non riuscivo a capire come tutta quella roba era arrivata là e poi … perché Rose dalla notte alla mattina era cambiata così?
I medici le avevano dato qualche bella notizia che io ancora non sapevo?
Oppure stare 24 ore su 24 in quell’ospedale, o meglio in quella stanza, aveva fatto diventare Rose matta?
Non riuscivo a capire e così, dato che Rose continuava a non rispondermi, mi alzai e andai verso di lei. Stava guardando fuori la finestra: era una bellissima giornata, ed anche se erano appena le 8 di mattina, c’era un sole che spaccava le pietre e potevo scommettere che non faceva nemmeno molto freddo.                              
Appoggia le mani sulle spalle di Rose e la feci girare verso di me:

<< Rose cosa è successo? >> le chiesi di nuovo, cambiando però la domanda.

Ci fu un momento di silenzio durante il quale i suoi occhi fissavano i miei; non riuscivo davvero a capire se stesse bene o se tutto quello che aveva fatto, era un'altra conseguenza di qualche brutta notizia.

<< Non ho fatto niente, sono solo felice >> mi rispose continuando a fissarmi negli occhi.

Era strano, ma potevo dire di vedere davvero felicità nei suoi occhi; era da tempo che non la vedevo così ed ero felicissimo per quel suo cambiamento di umore. Pensai subito che c’era qualche notizia positiva, non c’era altra spiegazione per quel suo comportamento

<< qualche bella notizia? >> chiesi infatti subito dopo aspettando di scoprire cosa ci fosse di nuovo.

<< no … >> disse Rose abbassando lo sguardo un po’ delusa, ma subito si riprese:

<< ma ho capito che se non ci sono novità è perché sbagliamo, sbaglio atteggiamento. Si dice che le persone in coma, per poter migliorare, hanno bisogno di stare in un ambiente sereno e felice … >> disse sorridendo mentre vedevo nei suoi occhi quella gioia e speranza che non vedevo da tempo.

<< se non si sveglia o non ci sono miglioramenti, magari è perché siamo sempre in pensiero e non c’è mai un momento felice in questa stanza … ma da oggi cambierà tutto. Niente più preoccupazioni e tristezza, ci sarà soltanto felicità e speranza … tutte cose positive che spero aiuteranno Zayn >> e detto questo mi abbracciò.

Mi prese alla sprovvista, ma dopo un attimo di tentennamento l’abbracciai a mia volta. Era strano, ma con le sue parole e con quella felicità che spruzzava da tutti i pori, Rose fece cambiare anche a me modo di pensare e mi diede quella speranza di cui avevo tanto bisogno, di cui tutti noi avevamo bisogno. Fu in quel momento che la porta della stanza si aprì, interrompendo quell’abbraccio tra me e Rose. Mi girai e vidi che era la signora Evans; si era cambiata anche lei devo dire che sembrava molto più giovane. Indossava un pantalone nero, una maglietta bianca e scarpe anche esse nere. Un velo di trucco in faccia che la faceva sembrare quasi una ragazza ed in mano aveva lo stereo bianco di Rose e molti suoi CD.  
Perché la mamma di Rose aveva portato lo stereo?
Glielo aveva chiesto lei? E a cosa le serviva? 
Non ebbi il tempo di rispondere perché subito sentii la voce di Rose:

<< Grazie mamma >> disse infatti andando in contro alla madre e prendere dalle sue mani lo stereo. 

Si avvicinò al mobiletto che si trovava tra i due letti di quella camera e appoggiò sopra di esso quello stereo. Staccò la presa della lampada per poter mettere nella corrente quella dello stereo e l’accese.  Fu in quel momento che, non riuscendo davvero a capire cosa avesse in mente Rose, le chiesi qualche spiegazione.

<< Rose perché questo stereo? Qualche tua invenzione per portare solo allegria in questa camera? >> chiesi scherzandoci un po’ sopra.

Ero sicuro, infatti, che non era quello il motivo; in un ospedale non si poteva essere felici, era impossibile, e nessuno aveva mai portato un stereo in una camera per ascoltare della musica. La risposta di Rose però, mi sorprese, e non poco.

<< Si Logan, hai indovinato. Stamattina mi sono svegliata presto ed ho letto su internet che chi sta in coma ha bisogno di un ambiente sereno in cui stare, ma molto spesso hanno anche bisogno di ascoltare qualcosa che gli è familiare o che gli piace tanto.  >> mi spiegò mentre intanto prendeva un CD dei Maroon 5.

Zayn, infatti, andava matto per loro; aveva tutti i loro CD, era andato a tutti i loro tour ed in camera aveva poster su poster di questa band americana. Per cui non mi sorprese quando vidi Rose prendere un disco per poterlo mettere nello stereo.

<< e così, da oggi in poi, in questa camera ci sarà anche un po’ di musica >> continuò dopo aver schiacciato il tasto play e fatto partire la prima canzone. 

Già dalla prima nota la riconobbi: “She will be loved”, la canzone preferita di Zayn, che anche a me piaceva da impazzire.
 
“Beauty queen of only eighteen
She had some truble with herself.
He was always there to help her
She always belonged to someone else ”
 
Questa era la prima strofa di quella bellissima canzone che ripetei soltanto nella mia mente, mentre vedevo Rose sussurrare quelle parole che sapeva a memoria. Mi trovavo in piedi, vicino la finestra, mentre fissavo Rose, seduta accanto al letto di Zayn, che cantava come se lui potesse sentirla; intanto la canzone proseguiva
 
“I’ve had you so many times but somehow
I want more”
 
E subito arrivò il ritornello con il quale mi avvicinai al letto di Zayn per poter far alzare Rose e ballare.
Si, ballare, perché come diceva lei anche se ci trovavamo in un ospedale con suo fratello in coma da mesi ormai, si poteva essere lo stesso felici e spensierati, almeno per qualche minuto. Poggiai le mie mani dietro la sua schiena, mentre lei mise le sue intorno al mio collo, poggiando la testa sul mio petto. Fu a quel punto che muovendomi lentamente cominciai a cantare, involontariamente, anche io.
 
“I don’t mind spending every day
Out on your corner in the puoring rain
Look for the girl with the broken smile
Aske her if she wants to stay a while
And she will be loved
And she will be loved”
 
Mi feci guidare dalla musica, muovendomi per la stanza lentamente; per quel brevissimo momento tutto scomparve intorno a noi, non eravamo più in quella stanza di ospedale ma in una sala molto più grande piena di altri ragazzi che ballavano come noi. Quell’illusione scomparve, però, quando notai la mamma di Rose che ci fissava con un dolce sorriso sul suo viso. Finalmente anche lei per due minuti era stata felice e spensierata. Arrivò la strofa preferita da Zayn, quella che personalmente consideravo la più bella di tutta la canzone, e Rose si allontanò da me per sedersi di nuovo vicino al fratello e cantargli quelle parole che lui tanto adorava.
 
“It’s not always rainbows and butterflies
It’s compromise that moves us along
My heart is full and my door’s always open
You can come anytime you want”
 
In quel preciso istante vidi gli occhi di Rose diventare lucidi a causa delle lacrime che stava cercando di trattenere. Sapevo, però, che erano lacrime di gioia, lacrime formate a causa dei troppo ricordi che quella canzone gli provocava, troppi per essere sorretti tutti in una volta.
 
“I don’t mind spending every day
Out on your cornere in the pouring rain”
 
Fu in quel preciso istante che qualcun altro cantò le altre due frasi di quella strofa:

<< Look for the girl with the broken smile. Ask her if she wants to stay a while >> e solo quando ci rendemmo conto di chi era stato, la canzone non aveva più importanza ed anche essere felici era passato in secondo piano.

Era successo quello che stavamo aspettando da mesi.

<< Zayn … >> disse infatti Rose, a nome di tutti e tre, dato che sia io che la madre eravamo troppo scioccati per poter dire qualsiasi cosa.

<< Logan ha cantato, è stato lui >> disse rivolgendosi questa volta a me, mentre quelle lacrime che tanto aveva trattenuto, adesso le scendevano su entrambe le guance.

Ed io cosa feci?
Iniziai a piangere anche io; ero felicissimo di quello che era successo, ma quelle lacrime è come se mi avessero tolto un enorme peso dallo stomaco.
Zayn aveva cantato, aveva aperto la sua bocca e tutti noi avevamo sentito la sua voce dopo mesi e mesi di silenzio; non poteva di certo essere una cattiva notizia giusto?
 

*Spazio Autrice*

Ehi ragazzi/e come va? 
E' da tantissimo che non aggiorno ... quasi un anno (me ne vergogno tantissimo)
Scusa per questo ENORME  ritardo e spero che non mi avete abbandonata durante questo periodo di assenza.
Spero anche che il capitolo vi sia piaciuto, perchè ci ho messo davvero tutta me stessa per scriverlo decentemente.
Mi lasciate qualche recensione? Grazie a tutti/e
P.S. Sono anche una fan dei Maroon 5 e questa canzone che ho messo nel capitolo è la mia preferita <3 <3
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


ATTENZIONE: Leggere lo spazio autrice (ho bisogno che lo leggiate per sapere un vostro parere su cosa ho scritto in questo spazio dedicato a me :D)


Rose’s Pov


Ero entrata in quell’ascensore da soltanto pochi secondi, ma mi sembrava di stare lì dentro da ore.
Appena avevo sentito Zayn cantare, corsi immediatamente fuori dalla porta alla ricerca di un qualsiasi medico. Logan mi inseguì, cercando di raggiungermi, ma senza successo. Appena si avvicinò, infatti, avevo già premuto il pulsante nell’ascensore, senza sapere quale, e le porte si stavano chiudendo. Quei pochi secondi che impiegò l’ascensore per salire sembrarono non passare mai; era come se fossi intrappolata lì dentro, senza poter uscire. In quel brevissimo tempo, però, riuscii a far calmare il mio cuore, a riprendermi un po’ dallo shock ed a formulare, nella mia testa, una frase comprensibile e con un minimo di senso. In quel momento, infatti, era come se fossi tornata una bambina di un anno che stava imparando a parlare e non riusciva a formulare frasi complete. Il suono dell’ascensore mi riportò alla realtà e, davanti a me, vidi le porte riaprirsi. Uscii di corsa, trovando appesa alla parete davanti a me una targhetta con scritto “4° Piano”. Non sapevo quali reparti ci fossero lì, ne tanto meno chi avrei incontrato; avevo bisogno semplicemente di un medico, anche se avrei preferito il NOSTRO di medico. Nostro perché era colui che aveva seguito Zayn dal momento in cui eravamo arrivati in quell’ospedale, colui che aveva detto che Zayn non ce l’avrebbe fatta e che ci aveva dato come consiglio quello di spegnere tutte le macchine che continuavano a tenerlo in vita. Colui che nonostante non credesse che Zayn potesse migliorare, ha fatto finta di crederci per aiutarmi ed ha continuato a fare visite su visite a mio fratello come se quelle avrebbero potuto cambiare qualcosa. Senza esitazione, iniziai a correre per quel lungo corridoio che mi trovavo di fronte superando infermieri su infermieri i quali mi guardavano allarmati ma non chiedevano niente. Arrivai alla fine di quel corridoio dove si divideva in altri due: destra o sinistra? Girai velocemente la testa verso entrambe le direzioni, per poi scegliere la destra. In quel corridoio, infatti, avevo visto un camice bianco, l’unico che fino a quel momento ero riuscita a vedere, che andava in direzione opposta alla mia. Cominciai a correre, di nuovo, e subito raggiunsi quel camice bianco.

<< Dottore! >> urlai per farlo fermare con il fiato che diventava sempre più corto e pesante.

Quest’ultimo si girò sentendomi chiamarlo. Appena il suo viso si girò verso di me, realizzai che era il dottor Hunt, ovvero il nostro dottore, e subito provai un senso di gioia. Era un uomo sulla quarantina, alto, robusto, capelli rossi e tutto il bene del mondo all’interno del suo corpo. Un uomo che ti ispira fiducia soltanto a guardarlo e che quando parla ti fa sentire come se stessi vivendo il giorno più bello della tua vita … anche se magari era morto qualche tuo parente. Lui sapeva sempre come consolarti e come farti sentire bene.

<< Rose? Cosa è successo? >> mi chiese vedendomi correre in quel modo.

Mi chiamava per nome, il dottor Hunt chiamava la sorella di un suo paziente per nome.
E questo perché? Semplicemente perché dopo mesi passati in quell’ospedale è impossibile mantenere un rapporto distaccato e professionale.
Un rapporto di “amicizia” nasceva sempre. Vidi, dall’espressione che si formò sul suo viso, la sua preoccupazione; aveva pensato sicuramente a qualcosa di brutto.

<< Ha cantato, dottore. Ha cantato. >> dissi fermandomi davanti a lui, con un sorriso stampato in faccia e le lacrime di felicità che mi riempivano gli occhi.

<< Chi ha cantato, Rose? >> chiese corrugando la fronte a causa della sua confusione.

<< Zayn! Ha cantato, ho sentito la sua voce >> risposi urlando leggermente, ma senza volerlo.

Senza nemmeno dire qualcosa, il dottor Hunt iniziò a correre con tutti i medici ed i tirocinanti a fissarlo. Senza esitazione ed involontariamente, cominciai a correre anche io, seguendolo. Non prendemmo l’ascensore, scendemmo per le scale e devo dire che fu una buona idea. Ci trovammo, infatti, in pochissimi minuti nella stanza di Zayn. Sembrava che non era cambiato niente, Zayn sempre sul letto immobile con gli occhi chiusi, mia madre seduta sul letto opposto a fissare mio fratello, e Logan in piedi davanti la porta del bagno a fissare a volte il pavimento, altre volte il muro che aveva di fronte. Appena videro il dottore entrare, però, si avvicinarono a lui iniziando a fare domande su domande.

<< Cosa è successo? >>

<< Perché ha cantato? È un segno positivo vero?>>

<< Vuol dire che si sveglierà presto? >>

<< Signori, calmi per favore. Non penso che una cosa del genere possa succedere, ma se è vero ciò che mi avete detto, sarà meglio fare degli esami accurati. >> disse semplicemente, facendo finta che tutte quelle domande non fossero mai state fatte.

Si avvicinò a Zayn iniziando a fissarlo anche lui.
Subito dopo, prese quella piccola torcia che tutti i medici hanno nella tasca del loro camice, e controllò i riflessi delle pupille di Zayn.

<< Dottore, la prego, se sa qualcosa … >> iniziai rompendo quell’aria tesa e piena di preoccupazione che si era creata nella stanza.

<< Rose, te lo ripeto >> disse interrompendo la mia frase, senza darmi la possibilità di concluderla:

<< non è mai successa una cosa del genere, almeno che io ricordi. Farò degli esami accurati ed una volta avuti i risultati vi farò sapere.>> disse poggiando le sue mani sulle mie spalle e sorridendomi.

Non so per quale motivo, ma il sorriso del dottor Hunt mi dava sicurezza e positività; mi bastava vederlo sorridere e tutto diventata più bello, mi bastava vedere quel sorriso per cambiare umore e di conseguenza, cambiare la mia giornata in positivo.

<< e quando farete questi esami? >>

Fu mia madre a parlare questa volta, con un lieve sorriso sulle labbra. Era strano vederla in quel modo, vedere la mia mamma di sempre, quella donna sempre solare e positiva nelle cose. Quella donna con la D maiuscola, che nonostante la morte del marito era riuscita ad andare avanti, a crescere due figli da sola contando soltanto sulle proprie forze … quella donna che aveva provato la paura di perdere un figlio e che adesso si stava godendo a pieno quel momento di speranza. Ed io ero felice per lei: se lo meritava a pieno quel momento.

<< il prima possibile signora Evans, glielo prometto.>> rispose il dottor Hunt, sorridendo anche a mia madre.

Detto questo, con un cenno della testa, ci salutò ed uscii dalla camera. Involontariamente lo seguii di nuovo e così riuscii a sentire ciò che stava dicendo: aveva preso il cellulare per chiamare qualcuno che, ovviamente, non conoscevo, ma sapevo che era un medico. Questo lo capii sentendo ciò che stava dicendo:

<< Prepara una sala, dobbiamo fare subito degli esami al ragazzo in coma, Zayn Evans. Voglio che questi esami vengano fatti entro domani. >>

E da quelle sue parole, capii che avrebbe mantenuto la promessa fatta a mia madre.
 
 

Erano passati due giorni, 48 ore da quando Zayn aveva cantato. In quei giorni avevamo continuato a mettere quella canzone nella speranza che Zayn cantasse di nuovo, ma purtroppo non era successo nulla.
Era come se avessimo fatto tutti lo stesso sogno: un sogno bellissimo ma di breve durata.
La nostra speranza iniziò a diminuire giorno per giorno, lasciando il posto alla paura ed ai dubbi.
E se fosse stato soltanto un riflesso?
Se fosse un segnale negativo e non positivo come tutti noi pensavamo?
E se, invece, fosse un segno che ci dice che ormai siamo arrivati alla fine?
Queste erano le domande che in quei giorni ci avevano tormentato ad ogni ora.
Adesso ci trovavamo nella camera di Zayn, tutti e tre seduti sul letto accanto a quello di mio fratello, in attesa del dottor Hunt con i risultati degli esami.
Si, perché il dottor Hunt aveva mantenuto la sua promessa ed in un giorno aveva fatto tutti gli esami necessari per capire cosa fosse successo a mio fratello. Non sapevo come ringraziarlo per quello, forse non sarei mai riuscita a ringraziarlo abbastanza.
Fu in quel momento che qualcuno bussò alla porta e vidi entrare nella stanza il dottor Hunt.
Aveva in mano milioni di foglio con sopra i risultati degli esami di Zayn e sulla faccia aveva stampata un’espressione che non mi piaceva per niente.
Era preoccupato.
 
<< Signora Evans, Rose, Logan … ho qui i risultati >> iniziò a parlare lentamente mentre chiudeva dietro di sé la porta, per poi andarsi a sedere su una sedia di fronte a noi tre.
 
<< Allora dottore? Ci sono miglioramenti? >> chiese subito mia madre.
 
Era impaziente, la capivo benissimo, ma in quel momento l’unica cosa da fare era restare in silenzio ed aspettare che parlasse il dottore. I risultati erano quelli e di certo, facendo domande su domande, non sarebbero cambiati.
 
<< Mamma … >> le dissi prendendo una sua mano per stringerla tra le mie.
 
Capì immediatamente e così, con un respiro profondo e con tutta la forza che aveva, non disse più una parola.
 
<< Allora l’attività neurologica di Zayn è molto instabile, e questo vuol dire o un miglioramento, ma purtroppo anche un peggioramento >> iniziò il dottore.
 
Vedevo che era in difficoltà  nel parlare e questa cosa non mi piaceva per niente.
 
<< Ma ha cantato, dopo tanto tempo di silenzio, ha cantato. Perché sta dicendo che può essere un peggioramento? >> fu Logan questa volta a parlare.
 
<< Non ho detto che sia per forza un peggioramento … >> replicò il dottore.
 
In quel momento volevo scappare, uscire da quella camera, c’era troppa tensione e non mi piaceva. Eravamo tutti agitati, forse anche troppo, per sentirci dire quel discorso filosofico che sicuramente il dottor Hunt aveva preparato precedentemente.
Non sarebbe riuscito a tranquillizzare nessuno in quel modo.
Notai che anche lui capì che con il suo discorso bell’e fatto non sarebbe arrivato da nessuna parte e così, da quello che capii, iniziò a parlare senza seguire un piano ben preciso.
 
<< ascoltate, questa cosa che è successa non è da considerare negativa anzi … il coma del ragazzo che ormai sta durando da mesi potrebbe finire. >> e detto questo notai che tutti fecero un lieve sospiro di sollievo.
 
<< è come se ciò che teneva Zayn lontano dalla realtà si sia rotto lasciando soltanto un piccolo velo che deve essere rimosso, altrimenti sarà come se questo non fosse mai successo >> continuò e mano a mano che si avvicinava alla fine della frase, abbassava la voce e parlava più lentamente.
 
<< Ci sta dicendo che ha bisogno di un’operazione per svegliarsi? >> chiesi io mentre gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
 
Lacrime di gioia perché c’era una possibilità che Zayn potesse risvegliarsi, ma anche lacrime di paura perché doveva subire un’operazione e dal tono di voce che aveva utilizzato il dottore, capii che non era per niente un’operazione facile.
 
<< si, ma questa decisione ovviamente spetta a voi. Dovete solo essere consapevoli che se non viene fatta questa operazione, Zayn rischierà di restare così forse per qualche giorno, qualche mese … o forse per sempre >>
 
Mi piaceva il dottor Hunt ma quando ci metteva davanti una scelta del genere lo odiavo davvero con tutto il cuore.
 
<< E se decidessimo di fare questa operazione cosa rischia? >> chiese mia madre.
 
Aveva già preso la sua decisione?

<< Rischia di non farcela >> queste furono le uniche parole che uscirono dalla bocca del medico.
 
Quattro semplici parole, che però possono distruggere tutta la speranza e la gioia che hai dentro. Cosa potevamo fare?
Questa era davvero la scelta più difficile che avessimo mai fatto nella nostra vita.
Decidere di non far operare Zayn con il rischio che potrebbe restare cosi per pochi giorni o per sempre, oppure decidere di fare l’operazione con il rischio di poterlo perdere per sempre?
Era davvero una situazione di merda.
 
<< e quanto tempo abbiamo per decidere? >> chiesi io, sia perché mia madre era troppo scioccata per poter parlare, e sia perché altrimenti avrei iniziato a piangere. E non volevo farlo.
 
<< Tutto il tempo che volete, ma vi consiglierei di decidere il prima possibile. Prima agiamo e più probabilità di successo ci sono >>
 
 
 

*SPAZIO AUTRICE*

Hola!!!! Eccomi di nuovo con un nuovo capitolo. Ho aggiornato prima, felici? (Spero di si ahahah)
Ci sono state molte novità riguardo i nostri ragazzi dall'ultimo capitolo no? 
Quella che mi ha sconvolto di più è stato l'abbandono di Zayn, cosa ne pensate? Ci sono rimasta malissimo, davvero non me l'aspettavo.
E poi oggi scopro che è uscita la demo di un signolo di Zayn? Ma stiamo scherzando? (Comunque la canzone mi piace) Voi cosa ne dite?Comunque vi è piaciuto il capitolo? Spero di si <3
P.S. Spero solo che dopo questa notizia la mia storia continui ad avere seguaci. Ho paura che avendo come protagonista Zayn molti non vogliano più seguirla.
Ma io sapete cosa vi dico? Vedetela come un ricordo del nostro Zayn :)
Un bacio a tutti/tutte e spero in qualche vostra recensione.

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Capitolo 22
*** IMPORTANTE ***


Salve a tutti.
E' da un pò che non pubblico un capitolo e sinceramente non è neanche scritto ... zero.
Per questo sono qui: avevo pensato di terminare qui la storia, di fermarmi a scriverla anche perchè di tutte le idee che avevo per continuarla e darle un bel finale, sono tutte scomparse. E poi, sinceramente, già gli ultimi capitolo che ho pubblicato non mi piacciono molto ...
Dovete dirmi voi, però: se volete che la continui, io lo faccio ... sperando sempre che mi vengano in mente buone idee (dato che, come ho detto, la storia non mi piace più), altrimenti io mi fermo qui.
Ovviamente mettendo in chiaro che sono già pronta a scriverne un'altra ... anzi ho già pubblicato il primo capitolo :)
Quindi aspetto solo delle vostre opinioni ... non vi fate problemi a dirmi: "Puoi anche smettere di scrivere questa storia." Non me la prendo ahahah
Detto questo: aspetto ciò di cui volete dirmi e ... spero che la nuova storia che scriverò vi piacerà.(per quelli che vorranno leggerla ovviamente :p)
Un bacio <3 

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