Il salotto del
loft sembra uno specchio, Kate finisce di pulire il tavolino mentre Rick la
prende per un fianco e la fa sedere sulle sue gambe. Le sorride.
La detective si
sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sospira.
«Hai paura di
una stupida intervista per People quando non hai la minima esitazione a
rincorrere un serial killer? Te l’ho detto, rimani qui con me». Kate scuote la
testa. «Ti voglio al mio fianco». Lo scrittore accarezza il collo della sua
compagna, pizzica la catenina tra il pollice e l’indice facendo scivolare fuori
dalla camicetta i due anelli che la detective porta al collo. «Me l’hai
promesso».
«Lo sapevo che
prima o poi l’avresti usato come ricatto, ma va bene rimarrò qui con te».
Il campanello
suona, Kate alza gli occhi al soffitto proprio mentre Rick la fa scivolare sul
divano, lei lo fulmina con gli occhi mentre lui le risponde facendogli la
linguaccia.
Apre la porta,
sorride al ragazzo che ha di fronte.
«Buongiorno,
sono Micheal Donalds di
People…».
«Si accomodi, la
stavamo aspettando», Rick gli indica Kate. «Non è un problema se rimane con noi
anche la mia fidanzata, vero?».
«Oh no, certo
che no signor Castle».
«Volete sedervi?»
chiede Kate. «Io metto su il caffè». Il giornalista annuisce sedendosi sul
divano, dalla tracolla tira fuori l’iPad e inizia a
scrivere senza dire nulla.
«Sono domande
molto generali, mirate a conoscere meglio la persona che più di gossip, va
bene? Ah e potrei darle del tu?».
«Sì, sì certo, iniziamo
pure». Castle si sistema sul divano sorridendo, nascondendo l’ansia».
«Qual
è il tratto principale del tuo carattere?»
«Sono simpatico, furbissimo e sono in grado
far cadere tutte le donne ai miei piedi». Kate sbuffa sonoramente dall’angolo
cucina, Castle ride.
«Il
tuo difetto più grande?».
«Devo
ammettere che sono un po’ maldestro». Lo scrittore annuisce mentre il giornalista
sfiora il tablet.
«Solo
un po’? No, giusto sto zitta è la tua intervista». Micheal
ride.
«La
tua qualità più grande».
«Saper
scrivere».
«La
qualità che preferisci in un uomo»
«Il
saper star lontano dalla mia fidanzata». Kate sorride sedendosi al suo fianco e
prendendo la mano di Rick tra le sue mani.
«E
in una donna?».
«Le
tet.. Volevo dire l’intelligenza». La detective tira
uno scappellotto a Rick. «Scherzavo, lo sai che apprezzo tantissimo la tua
intelligenza, sei la donna più intelligente che conosco». Cerca di accarezzare
la sua ragazza, ma lei si allontana.
«L’ultima
volta che hai pianto?». Castle abbassa gli occhi, si tortura le mani a vicenda,
respira profondamente.
«Quando
ho pensato che la mia storia con Kate sarebbe finita». Kate abbassa gli occhi.
«Il
giorno più felice della tua vita?».
«Il
giorno in cui Alexis si è diplomata, è stata una serata, come dire… speciale».
La detective si morde il labbro. «Molto speciale».
«Il
tuo scrittore preferito?» domanda alzando gli occhi dall’iPad.
«Richard
Castle». Kate alza gli occhi al soffitto.
«Non
credo che valga dire se stessi» suggerisce il giornalista.
«Come
non vale dire se stessi? Va bene, Edgar Allan Poe».
«L’errore
che non rifaresti?».
«Questa
la so!». Risponde lo scrittore pronto. «Ospitare la mia ex moglie a casa». Il
giornalista lo guarda incredulo. «Sì, l’ho fatto davvero».
«E
quello che rifaresti?».
«Versare
addosso a Kate una tazza di caffè». La fidanzata lo guarda confuso. «Naturalmente
indossava solo una camicetta bianca», sussurra.
«Da
bambino sognavi di diventare?».
«Una
spia, credo di averlo nel DNA» ride, Micheal lo
guarda confuso, ma non approfondisce la discussione.
«Mai
senza?»
«Caffè!».
Rick stringe la mano a Kate, e la bacia dolcemente sulla testa.
«Magari
senza?»
«Pistole,
le odio davvero tante». Stringe di più a sé Kate, che senza accorgersene si
sfiora il petto.
«Il tuo attore e la tua attrice preferita
sono?»
«Nathan
Fillion è davvero un bravo attore e attrice? Chi
altro se non mia madre? Con lei ogni giorno è una commedia o tragedia».
«Se
fosti un animale saresti?».
«Un
elefante in un negozio di cristalli».
«Il
libro che vorresti aver scritto?»
«Heat
Wave.. Ah già l’ho scritto io». Ride. Kate sembra
perdersi in quella risata
«Il
tuo motto?»
«Always…».
Kate sospira, vorrebbe baciarlo ma sa di non poterlo fare davanti a quel
giornalista, ha preteso la privacy da parte di Rick, non può ora buttarsi nelle
sue braccia.
«Il
tuo eroe letterario?»
«Nikki
Heat, ma se non valgono quelli scritti
da me allora scelgo James Bond»
«Il
giocattolo che da bambino hai amato di più».
«Un
elefantino di peluche*».
«Il
tuo fallimento più grande?»
«Come
poliziotto, è inutile sono destinato a scrivere». Kate annuisce.
«Sì,
rimani a casa a scrivere, così non devo stare in ansia se ti capita una pistola
tra le mani» aggiunge la detective.
«La
tua paura più grande?»
«Dei
muri, sì è una cosa strana ma è la cosa di cui ho più paura». Kate appoggia la
testa alla sua spalla, lui l’accarezza lungo il collo.
«La
colpa che ti ispira maggior indulgenza»
«
La golosità».
«Ovvio,
sei golosissimo, sarebbe da ipocriti». Beckett gli fa la linguaccia
«E
quella che proprio non sopporti».
«Il
tradimento». Si volta verso la sua
fidanzata. «Non mi tradire, in nessun modo, ti prego».
«Non
ho intenzione di farlo» sussurra.
«Il
tuo musicista preferito?»
«Andrew
Belle. La conosci In My Veins,
è bellissima».
«La
tua attività preferita?». Sorride, Kate prega che non lo dica.
«Arrestare
assassini».
«Ecco
che ci risiamo, Rick sei uno scrittore!». Questa volta è Castle a sbuffare.
«Il
tuo stato d’animo attuale?».
«Innamorato».
Gli occhi di Kate sembrano diventare a forma di cuoricino. Il giornalista
sorride riportando la risposta.
«Ultima
domanda, il tuo sogno di felicità?».
«Questa
è la mia felicità». Allunga il braccio, prende una foto scattata due settimane
prima, c’è tutta la sua famiglia, c’è anche Kate. «Abbiamo finito?». Rick ha gli occhi lucidi.
*riferimento
non casuale a Mancano Ancora Tre Settimane… di 1rebeccam che io amo, venero,e i
vari sinonimi xD
Maturanda
Is Here:
Avete la minima idea di cosa si prova ad un mese
dalla maturità? Devo finire la tesina, devo ripassare tutto, intanto studiare
per verifiche e interrogazioni, magari dormire e non ho neanche più un telefilm a farmi compagnia. È orribile!
Però necessito di scrivere, e so che questa
raccolta d’interviste idiote, banali, non costituiscono un capolavoro, ma devo
sfogarmi in qualche modo.
Grazie di aver aperto questa pagina e di aver
letto tutte queste parole. Grazie davvero.
Alla prossima
Baci Becky