The Halloween Story

di Natsuki Uzumaki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Halloween Town ***
Capitolo 2: *** The Reality World ***
Capitolo 3: *** First Contact ***



Capitolo 1
*** The Halloween Town ***


Come già premesso è la mia prima Crossover

Come già premesso è la mia prima Crossover! Non so se vi piacerà o meno ma la pubblico comunque!XD

Buona lettura!^^

Capitolo 1°: Halloween Town

La città di Halloween! Una città scura e tetra, ma con un suo fascino nascosto, rinchiusa per l’eternità tra le braccia dell’autunno.

La città, immensa, presenta ogni genere di creatura.

La capitale era suddivisa in dieci spicchi, in ogni fetta abitava una razza, il cui clan principale aveva il palazzo al centro di ogni frazione.

Ad una prima occhiata la conformazione di questa città poteva apparire casuale e disordinata, ma ad uno sguardo più attento si poteva notare che aveva una sua struttura precisa. Infatti, Halloween Town, si diramava come una ragnatela, con dieci strade principali che si incrociavano al centro, formando un immensa piazza.

Palazzi a parte, che ognuno di loro aveva una struttura particolare, il resto delle abitazioni avevano uno stile meno curato e alcune sembravano essere lasciate a loro stesse. Una casa normale era solitamente composta da due piani più sotto tetto e cantina. I colori andavano dal grigio chiaro al grigio più scuro, dipendeva dal tipo di pietra usata. I tetti erano o di legno o di pietra, ma anche di tegole normali e ognuno aveva un comignolo, sempre fumante, che si innalzava, a volte, addirittura sopra la punta del tetto, quest’ultima non mancava mai di una banderuola, il cui disegno dipendeva dal settore in cui si trovava la casa. Il secondo piano era sempre corredato da balconi anch’essi di legno o pietra o ferro battuto, da cui spesso scendevano strane piante, i cui rami terminavano a spirale. Le case più in periferia, oltre alle case padronali, avevano anche il privilegio di possedere un giardino, il quale a volte, per essere sinceri, era meglio che non ci fosse, dato il macabro effetto prodotto dagli scheletri degli alberi.

Come detto più sopra, al centro della città si apriva grande piazza, quest’ultima, come anche il resto delle strade, era lastricata di ciottoli grigiastri. Al centro disegnato con pietre nere vi era il mosaico di un ragno a dieci zampe, ogni zampa, si dirigeva verso il centro di ogni strada principale.

I clan che governavano la metropoli erano: gli Uchiha per i Vampiri, gli Hatake per i Mannari, Kyubi per i Demoni, i Maito per gli Zombie, i Koichi per le Streghe che tengono sotto la loro protezione megere e fattucchiere, gli Hyuga per i Fantasmi, da Gaara per i Diavoli, dai Kazama per gli Angeli Neri, da Orochimaru per gli Spiriti Maligni ed infine la neo razza degli Ibridi è sottoposta al clan degli Uzumaki.

I clan vivevano in pace tra loro, tranne per piccole scaramucce che potevano capitare ogni tanto.

I dieci clan, devo anche, per forza di cose, occuparsi delle creature appartenenti alla loro stessa specie disperse per tutto il mondo. La cosa ovviamente non è facile con tutto il lavoro di amministrazione che c’è da fare.

Poco prima dell’inizio della nostra storia, il mondo di Halloween aveva vissuto un lungo periodo di pace che quasi fece dimenticare agli abitanti cos’era la vera violenza; probabilmente proprio per questo non si erano accorti dell’arrivo improvviso di un’entità estranea. Questa presenza causò negli abitanti del mondo di Halloween, quelli più portati alla violenza, un improvviso raptus di follia omicida; questi dopo lo sterminio delle persone a loro più vicine, vennero attirati come api dal miele verso questa presenza.

Intanto ad Halloween Town, la vita procedeva tranquilla e serena. Nessuno nella capitale ebbe il minimo sentore della minacciosa entità, probabilmente per la presenza nella città dei capi clan che con la loro energia, fin dalla notte dei tempi, avevano creato una cupola di protezione contro eventuali forze estranee al loro mondo.

Forse sarebbe stato meglio per tutti (anche per il mondo reale) che i clan fossero stati più sensibili e attenti.

Spero vi sia piaciuto!^^
Mandate recensioni please!T____T

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Capitolo 2
*** The Reality World ***


Salve a tutti

Salve a tutti!^^
Sono tornata con il secondo capitolo della fic; chiedo scusa per il fatto che ciò messo così tanto tempo a postarlo, ma ho avuto una serie di problemucci e perché sto scrivendo gli altri capitoli su di un quaderno!XD
Ma bando alle ciance, spero che anche il secondo capitolo via piaccia!^^



Capitolo 2°: The Reality World

Tutti sappiamo cos’è il mondo reale, no? Certo che lo sappiamo! E’ il mondo dove viviamo noi! Popolato da leggende, favole e storie! Ma esse non sono reali! Sono solo frutto della nostra fantasia! Però come disse Tolkien:”Nelle fiabe e tutto ciò che riguarda la fantasia, c’è sempre una parte di verità!”

Milano: 20 Ottobre 2006 ore: 06:20

Ragazza:”Maledetta sveglia smarza! Devo decidermi a cambiarla! Arriverò in ritardo oggi!”

Si vestì alla velocità della luce, prese al volo lo zaino e si dette una veloce sistemata ai capelli, ma l’occhio, le cadde sull’orologio.

Ragazza:”Le sette meno un quarto!............. cosa? LE SETTE MENO UN QUARTO???!!!”

Si diresse verso la sua camera da letto, afferrò brutalmente la sua sveglia e la scaraventò contro al muro.
Ragazza:”MALEDETTA SVEGLIA SMARZAAAA!!!!!”

Si sentì un sono crash.
Ragazza:-Adesso che faccio?-

Si chiese guardando dalla finestra il cielo plumbeo.
Ragazza:-Mi sa che sta per iniziare a piovere! Sarà meglio che mi avvii!-

Sbuffando usci di casa e si mise a correre, fino ad arrivare davanti alla sua scuola superiore e ripararsi sotto il porticato.

Ragazza:-Che bella che è la pioggia! Non mi stancherei mai di guardarla!-

Era lì tranquillamente seduta sul muretto, quando vide comparire una figura sotto la pioggia; le diede una fugace occhiata, senza interesse, ma una strana sensazione la percorse per tutta la spina dorsale. Riportò più attentamente lo sguardo sulla figura, sbiancò! D’istinto pensò che, o si era addormentata sul muretto o era impazzita! L’essere altri non era che una ragazzina! Fino a qui tutto normale, se non fosse che, 1°: levitava qualche cm da terra! 2°: era semi trasparente e, come se non fosse abbastanza, 3°: aveva addosso una camicia da notte la quale, all’altezza del cuore, presentava una grossa e macabra chiazza di sangue, ormai rappreso.

Ragazza:-Cristo! Di nuovo! E’ il terzo in due giorni! Per non parlare della gente che se ne va in giro con corna, coda, alazze nere! Non c’è più religione a sto mondo!-

Pensò schiaffandosi una mano in fronte ed aprendo l’ombrello saltò giù dal muretto. Avvicinatasi alla ragazzina-fantasma, perché di quello si trattava, la coprì.

Ragazza:”Anche se sei un fantasma non dovresti stare sotto la pioggia.”

Il fantasma si voltò di scatto con gli occhi sgranati a guardare la ragazza.

Fantasma:”Come fai a vedermi??!! Chi sei?”

Ragazza:”E’ una dota di cui dispongo sin da quando ho memoria.”

E tacque, per poi continuare.

Ragazza:”Il mio nome non è importante! Qual è il tuo?”

Il fantasma esitò un istante sotto lo sguardo inespressivo dell’altra, ma rispose, anche se con titubanza.

Fantasma:”Mi chiamo……… mi chiamo Alessia Padrin.”

E abbassò lo sguardo, mentre la ragazza più grande sorrideva e le accarezzava la testa con dolcezza.

Ragazza:”Non devi aver paura di me. Non ti farò del male, ti mando all’altro mondo. Li la tua anima troverà pace e rivedrai coloro che hai perso.”

La ragazzina spalancò gli occhi per poi mettersi a piangere e ringraziare la ragazza che le sorrise.

Ragazza:”Seguimi!”

La ragazza condusse Alessia in un angolo non visto. Poi iniziò il rito che consisteva nel recitare una nenia funebre e far vibrare e muovere un rosario Buddista.

Ragazza:”Non aver paura Alessia. Andrà tutto bene! Rilassati!”

La ragazzina dopo un primo momento di smarrimento, si tranquillizzò e chiuse gli occhi svanendo nel nulla.

Ragazza:”Anche questa è fatta!”

Fece dietro front tornando a sedersi sul muretto sotto il porticato.

Ragazza:-Non mi piace tutto questo! C’è troppa gente strana in giro! E le persone normali sembra che non se ne accorgano! Li ho sempre visti i fantasmi, ma qua si esagera! Ieri ne ho spediti due all’aldilà e oggi un altro! E sono appena le sette del mattino! Non è possibile! Ma che cazzo sta combinando la morte??!!-

Formulando questi pensieri entrò a scuola e si avviò in classe, senza sapere che qualcuno aveva assistito a tutta la scena da dietro l’angolo della strada.

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Capitolo 3
*** First Contact ***


Eccomi qui con il terzo capito che tanto agoniavate

Eccomi qui con il terzo capito che tanto agoniavate!XD
Spero che vi piaccia come i primi due e, avverto, ci sarà un po’ da divertirsi, con l’arrivo di alcune situazioni e di un carissimo personaggio!XD
Adesso basta cianciare, vi lascio alla lettura!^^
Capitolo 3°: First Contact

Milano: 20 Ottobre 2006 ore: 07:15

La ragazza era già in classe, tranquillamente seduta al suo posto, cioè l’ultimo banco nell’angolo destro della classe. Stava leggendo un libro, quando in classe entrarono quei casinisti dei suoi compagni che quando la videro iniziarono a prenderla di mira.

Ragazza1:”Ehi! Ehi, Yumeoka! Hai visto qualche altro fantasma di recente?”

Ragazzo1:”Lasciala stare Marina! Sai che Rika Yumeoka non si abbasserebbe mai a risponderti!”

Marina:”Hai proprio ragione Marco!”

E tutta la classe si mise a ridere, mentre la diretta interessata continuava a leggere.

Rika Yumeoka: 19 anni, capelli biondi con ciocche rossicce, scalati e lunghi fino alla vita, occhi azzurri, che con i cambiamenti climatici, e d’umore, potevano prendere tutte le tonalità di grigio e azzurro, da grigio più chiaro all’azzurro più scuro ed intenso; alta 175cm, corporatura agile e scattante, abbastanza prosperosa. Era vestita con una maglietta a collo alto e maniche lunghe, jeans resi particolari dalla quantità industriale di tasche, lacci e cerniere e stivali, tutto di colore nero. Al collo portava una collana con un ciondolo d’oro bianco, raffigurante una runa. Da quanto ne sapeva era una euro-giapponese; per la precisione era metà tedesca.

I suoi compagni di classe continuarono a schernirla, finché non suonò la campana di inizio delle lezioni. Nella loro classe entrò il preside seguito da un ragazzo sulla ventina. Aveva i capelli bianco-argentei sparati in aria, gli occhi erano grigi anche se il sinistro era coperto da una fascia. Alto sul 185cm, di corporatura ben proporzionata, con i muscoli al posto giusto. Era vestito con una camicia grigio scuro, con i primi tre bottoni slacciati, da cui si poteva vedere il petto scolpito, dei jeans neri, un paio di scarpe da ginnastica nere e grigie. Al collo portava anche lui un ciondolo simile a quello di Rika, ma con la runa diversa.

I ragazzi lo guardarono, chi in malo modo e chi in modo indifferente, mentre le ragazze, tranne Rika, lo fissarono con gli occhi a forma di cuoricino e la bava alla bocca.

Furono tutti riportati alla realtà dal preside che iniziò a parlare.

P:”Buongiorno ragazzi!”

Alunni:”Buongiorno a lei Preside De Carlo!”

P.D.C.:”Allora ragazzi! Sono venuto qui perché ho delle comunicazioni da darvi!”

Il silenzio regnava sovrano in classe e il preside lì guardò uno per uno, soffermandosi su Rika che guardava tranquillamente fuori dalla finestra.
P.D.C.:”Signorina Yumeoka! Cosa c’è di così interessante da guardare fuori dalla finestra, invece di prestare ascolto a ciò che vi sto comunicando?”

Chiese l’uomo indispettito. La classe cominciò a ridacchiare. Ma l’ilarità venne congelata all’istante dall’espressione della loro compagna. Aveva lentamente girato la testa verso la classe e ora li fissava indifferente, passando dai compagni al preside; tutti rabbrividirono di un freddo mortale. Quel giorno i suoi occhi erano grigio scuro, quasi neri ed erano particolarmente privi di vitalità o qualsiasi altra emozione.

Rika:”E sentiamo! Che deve comunicare a questa classe di disgraziati?”

Disse con un tono incolore e non curante, mentre i suoi compagni la guardavano in cagnesco.

P.D.C.:”Ma ti rendi conto di ciò che dici??!! Se continui così non………”

Non fini la frase che la ragazza lo congelò con un’occhiata.
Rika:”Non mi venga a fare la predica! Io non ho bisogno di nessuno e lo sa bene anche lei!”

P.D.C.:”E’ vero! Ma comunque non ti da il diritto…………”

Rika:”E comunque prima la stavo ascoltando, per cui continui e non mi infastidisca!”

Il preside ammutolì e la classe la guardò con gli occhi sgranati, mentre il ragazzo vicino al preside sorrise divertito.
Rika:”Beh?! Continui pure il suo discorso! Le sto dando attenzione apposta per ascoltarla!”

E cadde il silenzio, rotto soltanto dalla risata divertita del ragazzo di fianco al preside.

P.D.C.:”Allora ragazzi! Vi informo che l’ultima settimana di scuola a Dicembre, andrete in gita.”

La esplose in ovazioni di tutti i tipi e una ragazza chiese.

Ragazza:”Preside! Quanto dura la gita?”

P.D.C.:”La gita durerà una settimana.”

E altre ovazioni partirono. Quando si placarono gli alunni riportarono l’attenzione sul preside.

P.D.C.:”Poi! Il professor Scandroglio di Matematica, è andato in pensione e qui subentra lui!”

Ed indicò il ragazzo di fianco a sé che fece un passo avanti ed un inchino.

Ragazzo:”Piacere di conoscervi! Mi chiamo Hatake Kakashi!”

P.D.C.:”Spero vi troviate bene con lui! Ora devo andare! Buona giornata! Arrivederci!”

Tutti:”Arrivederci!”

Andrea:”Finalmente il Grande Puffo se ne è andato!”

E tutti scoppiarono a ridere.

Riportata l’attenzione su di sé il nuovo professore sorrise ai ragazzi che lo guardarono stralunati.

Kakashi:”Mi sono trasferito da poco da Tokyo, ho 24 anni, mi piaccio i cani e sono un esperto di arti marziali!”

E guardò tutta la classe per poi soffermarsi su Rika che ricambiava il suo sguardo svogliatamente, ma lui continuò tranquillamente.

Kakashi:”Sei simpatica! Hai anche un nome oltre a Yumeoka?”

Rika:”Ti basti quello!”

Rispose gelida la ragazza, mentre l’altro sorrideva ancora e rivolgendosi a tutta la classe.

Kakashi:”Spero di trovarmi bene qui! E’ il mio primo lavoro con la cattedra fissa!”

E sorrise bonario, mentre Marina gli fece una domanda.
Marina:”Ci sta dicendo che lei non ha esperienza?”

Chiese la ragazza stranita, come del resto tutta la classe. Rika invece, se ne uscì con una delle sue battute.
Rika:”Tanto peggio di così non si può andare!”

Disse in tono incolore.

Marco:”Sta zitta maledetta secchiona!”

Rika:”Sta zitto tu! Infimo essere con l’intelligenza di un paramecio!”

Sibilò gelida e velenosa, lasciando la classe intera basita; al che il ragazzo ammutolì e abbassò lo sguardo non sapendo cosa ribattere.



Spero vi sia piaciuto!^^
Ora passo ai ringraziamenti per coloro che hanno commentato la mia fic!^^

SHUN DI ANDROMEDA: Carissima, sta idea m’è venuta in un momento di follia! Ti posso dire anche il giorno e l’ora in cui ho iniziato il primo capitolo e finito!XD
Grazie dei complimenti, ma il mio stile lo devo migliorare ancora di più!^^
Reina: Grazie anche a te Reina, sei molto gentile!^^
Come puoi vedere, per aggiornare aggiorno!XD
Softman993: No, non sono i Kazama di Tekken, mi spiace deluderti!^^””””””
Felicissima comunque che ti piaccia!^^
WinryRockbelthequeen: Calma! Calma!XD
Felice che ti piaccia la mia ficcy Winry!^^
Per Posso dire solamente che forse, riesco a trovare un buco dove infilare F.M.A. e poi, ci sono anche i personaggi di alcuni videogiochi, più qualche anime e manga; ci sarà da divertirsi parecchio, non preoccupatevi! Questa poi, è solo la prima parte della Ficcy!XD
Ooooooooooopsssssssssssssssss! Me sa che ho ciciarato troppo!XD
Comunque, spero che anche questo capitolo vi piaccia!^^
Un bacio e un ringraziamento a tutti coloro che commentano o leggono solo la mia fic!^^

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