Camp Wawanakua

di RollingGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Take a breath, hold it in ***
Capitolo 2: *** Had enough, Let's begin! ***
Capitolo 3: *** Your sick twisted smile ***
Capitolo 4: *** I will not be undone ***



Capitolo 1
*** Take a breath, hold it in ***


Capitolo 1: Take a breath, hold it in

Questo fu il mio ultimo giorno di scuola. Finalmente, pensai, tre mesi lontana da libri, compiti in classe e materie pallose. Ho sempre amato l'estate, dormire e non fare un cazzo all'ennesima potenza, è un qualcosa di meraviglioso. 

Salutai e scambiai quattro chiacchiere con alcuni dei miei compagni, promettendoci di sentirci e di uscire qualche volta. La classica frase ripetuta prima delle vacanze << Ci sentiremo!Ti scriverò! Ti chiamerò ogni fine settimana, eccetera..>> Seh Seh, le classiche promesse fatte tra amici che nessuno manterrà. D'estate uno pensa a tutt'altra cosa, a divertirsi, a dormire, a rimorchiare le tipe in vacanza, chi come me, anche a studiare, ma sono pochi quelli che si ricordano di queste promesse..no promesse è troppo, mettiamo "accordi" va, sembra molto meno impegnativo, e un accordo mica deve essere promesso a forza, no? 

La scuola finalmente finì, e l'estate era alle porte. Dio, dopo tutto lo sforzo fatto durante l'anno una bella estate senza libri e inutili preoccupazioni chi me le poteva togliere? Niente e nessuno. O almeno così pensai quando feci ritorno a casa.

Non appena feci ritorno a casa, corsi in cameretta, e armata di iPod e cuffie mi buttai sul letto. Con gli Skillet che mi  rombavano nelle orecchie iniziai a fare i primi programmi su cosa avrei fatto quest'estate. Sì, ho sempre avuto il vizio di programmare tutto, bah, andatemi a capire.. Mmm.. la mattina dormire fino a tardi, poi magari un'ora di ripasso di matematica, letteratura e tutte quelle pallose materie alle quali non ho prestato così tanto interesse. Eppure sono sempre stata la prima della classe, pensai, un' alunna modello, Miss zero assenze per due anni di fila, una fissata con le regole e la precisione, e poi si può dire, in classe non sempre seguivo le lezioni. Stavo sempre a fantasticare, o ad ascoltare la musica di nascosto, sperando sempre che il professore non mi avesse beccata. Tralasciato l'argomento anno scolastico,  ripresi i mei pensieri e semiprogrammi sul  capitolo "Estate", di sicuro sarei uscita con Bridgette tutte le sere o..i miei pensieri furono interrotti dalla voce di mia madre che mi chiamò per il pranzo.

Scesi velocemente le scale e mi precipitai in cucina, presi posto di fronte a lei e cominciammo a mangiare silenziosamente. Solo poco dopo mamma prese parola 

- Courtney..-

-Mmm che mc'è?- farfugliai con il cibo in bocca

- Voglio dirti che nella cassetta della posta, qualche giorno fa, è arrivato questo volantino.-

Mi porse un foglietto arancione e lo osservai, e silenziosamente iniziai a leggerlo.

<< Camp Wawanakua di Muskoka, campo estivo per ragazzi dai 15 anni in su, divertimento, giochi all'aperto, escursioni, gare di sport..>> e si, tutte le altre attivi-boiate scritte su volantini  e manifesti che trattano di quanto sia stupendo passare l'estate in un campo estivo.

Che stronzata, mi sorprese come mia madre potesse averlo tenuto, lei di solito prendeva e buttava, neanche leggeva il contenuto di volantini e giornaletti vari.

-E allora?- dissi con tono abbastanza menefreghista.

-Mi piacerebbe che tu ci andassi.- mi disse con un sorriso a trentadue trenti.

A momenti mi strozzai con il pane che ero intenta a masticare mentre leggevo quel coso..

- Ma dove? A questo campo estivo?- le chiesi sperando scherzasse.

-Si, Courtney, il campo estivo è una bella esperienza, potrai conoscere nuove persone e..- 

La interruppi -Mamma conosco tante persone, non me ne servono altre, almeno per ora!- le dissi chiaro e tondo.

-Si ma tesoro, almeno ti divertirai un po' invece di passare l'estate qui in città ad annoiarti!- mi disse sempre con aria rassicurante. 

-Ma Mà, io non mi sono mai annoiata qui d'estate! Uscivo tutti i pomeriggi e le sere, e il sabato l'ho sempre passato al mare con Bridgette e il resto della comitiva. Mi sono sempre divertita, e ho intenzione di ripetere le stesse cose anche quest'estate!- replicai. 

-No, Courtney, questa volta non sarà così.- mi disse con tono severo.

Oh, no quel tono non prometteva mai nulla di buono.

-Ma mamma! Dammi almeno tre buone ragioni per cui vuoi che io vada lì! - insistetti.

- Uno: non mi va di vederti sempre rinchiusa in casa a dormire, o al computer o sempre con i libri davanti, Due:sei giovane e devi divertirti, Tre:magari in questo posto, chi lo sa troverai qualche bel ragazzo,  e poi potrai stare tutti i giorni in compagnia! Ci sarà da divertirsi!- mi disse cercando di farmi riflettere su quanto fosse "importante" 'sto fatto del campo estivo.

-Lo immagino, ma tanto io li non ci andrò.- continuai a lagnarmi, ma fu più forte di me.

-Oh si, tu ci andrai mia cara, perché ho già compilato e spedito il modulo d'iscrizione a questo campeggio!- e uno sguardo vittorioso si formò sul suo volto.

-Cosa?!- mi alzai di scatto, facendo addirittura cadere la sedia all'indietro non appena mi fui alzata -Come hai potuto, non mi hai nemmeno chiesto se lo volevo questo! - urlai.

Fui sul punto di una crisi isterica. Ma non so come, mi trattenni.

Venne verso di me, e mi mise entrambe le mani sulle spalle - Hai sedici anni Court, smettila di fare questi inutili capricci da bambina, ti divertirai te lo assicuro -.

Una leggera lacrima rotolò sulla mia guancia.

- Quando dovrò andare?- chiesi sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

-Dopodomani, quindi ti conviene andar su in camera a preparare le valigie.-

-Bene..- le risposi seccamente, e detto ciò corsi in camera mia e mi rifiondai di nuovo sul letto.

Perché? Perché aveva organizzato tutto ciò senza neanche chiedermi cosa ne pensassi? Sai che pezza, un'intera estate a rompersi in uno stupido campo estivo situato in Culonia, bah.

Tutti i miei piani, le uscite che avevo iniziato a programmare da tempo, tutto in fumo per colpa di questa genialata partorita dalla testa di mia madre. Sentii il bisogno di sfogarmi con qualcuno. Bridgette, la mia migliore amica. Ci conoscevamo sin da piccole, e fu sempre di grande appoggio nei miei confronti, durante i cosiddetti "momenti cupi". Immaginai la sua espressione una volta che le avrei detto che questa estate sarei stata via, e che sarebbe rimasta qui da sola. Mi rattristii solo a questo pensiero.

Afferrai il cellulare e composi il numero di Bridgette. 

-Squilla, squilla, su...- dissi nervosamente.

-Court, una catastrofe non puoi capire!- fu la voce disperata di Bridgette.

-Oddio lo stesso per me, non ci crederai ma mia madre..-

-Mia madre mi ha iscritto a un campo estivo! Me l'ha detto poco fa e stavo per chiamarti!Cazzo, io non voglio, è una cosa da ragazzini!- mi precedette nel parlare, come suo solito.

-Noo, pure a te?- le domandai con stupore. Trassi un sospiro di sollievo. Menomale, se non altro ciò stette a dire che non fui l'unica sfigata della situazione, obbligata a dover partecipare a questi campeggi estivi per ragazzi. Povera Bridgette, chissà dove l'avranno spedita, pensai.

-SIII!!-mugolò lei.

-Anche la mia, mi ha iscritto a uno di quegli insulsi campi estivi! Non ci credo!- le dissi.

- Il mio si chiama "Wawanakua Camp", e il tu..- mi disse  

-O DIO ORA SO CHE ESISTI! Pure io andrò lì!- le gridai.

E subito gridammo entrambe dalla gioia.

-Courtney che succede, perchè urli?- mi gridò mia madre dal piano di sotto.

Lanciai il cellulare sul letto senza neanche chiudere la chiamata, e corsi di sotto ad abbracciare mia madre.

-Court, ma che ti prende?- mi chiese ricambiando l'abbraccio.

-Sono felicissima di andare a questo campo estivo!- e la baciai sulla guancia.

Lei rimase  a guardarmi scettica, mentre trotterellavo per tutta la casa.

Avrei passato l'estate in un balordo campo estivo, si,  ma sarei stata con la mia migliore amica, ero al settimo cielo si può dire, ma pure all'ottavo, nono, decimo e così via..

Feci ritorno in camera, la valigia l'avrei fatta dopo, pensai, e, con un tuffo nel mio morbido letto, e di nuovo con il mio amato iPod e le cuffie, feci ingresso nel mio mondo fantasticando su come sarebbe stata quest' esperienza. Non me ne resi conto, ma in breve tempo mi addormentai, sempre con i miei amati Skillet a suonarmi e le loro magnifiche parole nelle orecchie.

Things are changing 

It seems strange and 

I need to figure this out 

You've got your life 

I got mine 

But you're all I cared about..


Hola! E rieccomi con una nuova fanfiction, questo è solo il primo capitolo, non è venuto  tutto sto granché, ma spero comunque sia di vostro gradimento. Chiedo scusa in anticipo per evntuali errori grammaticali/ verbali, critiche positive o negative, accetto tutto.

Perdonatemi se fa schifo, cià c:



 

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Capitolo 2
*** Had enough, Let's begin! ***


Capitolo 2: Had enough, let's begin !

 

 

Mi svegliai con la luce del sole sulla faccia, che fastidio, uno non può neanche ronfare in pace che.. Aspetta, mi ero addormentata? Pensai. Mi svegliai del tutto e mi sedetti sul letto. Non avevo più le cuffie nelle orecchie, infatti notai l'iPod con le rispettive cuffie sul comodino, di sicuro mia madre dovette essere venuta a controllare se dormivo o se la finestra era chiusa, e vedendomi addormentata con la musica nelle orecchie... Cribbio, ma', mi levi le cuffiette perché sto dormendo va bene, ma spegnimelo l'iPod! Pensai guardando il mio iPod ormai scarico. Ma il mio pensiero non fu solo quello di trovare il caricatore del mio amatissimo aggeggio elettronico, anzi, la mia mente era focalizzata più che altro su domani, il giorno in cui sarei dovuta partire. Questo sarebbe stato il mio ultimo giorno qui in città, a casa mia, nella mia stanza e nel mio lettuccio. Che barba! - La valigia, cavolo! Non l'ho ancora preparata!- esclamai saltando giù dal letto.

Aprii l'armadio e tirai fuori qualche maglietta e qualche paia di jeans e li appoggiai con cautela sul letto. Continuerò dopo, pensai e mi diressi al piano di sotto per fare colazione.

Dopo la colazione mi diressi in bagno, dove mi cambiai con un paio di pantaloncini neri e una canotta rosa, tanto per stare comoda. Avevo in mente di stare tutto il giorno in casa a poltrire, dato che per tutta l'estate sarei dovuta stare tra boschi e laghetti, chissà se c'é la televisione o la connessione a Internet, almeno posso portare il portatile! Pensai sospirando.

Improvisamente entrò mia madre, con un grosso trolley viola tra le braccia. 

Lo sbatté per terra. -Per i capi pesanti.- disse.

-Mamma vado in un campeggio su un'isola, non in alta montagna.- le dissi seccata della sua brusca inetrruzione.

- Metti che piove? é estate si, non ho dubbi, ma di sera é sempre fresco, non vorrei ti venisse le febbre o  il raffreddore o .-

-Il mal di gola, la tosse, la nausea, la diarrea, e atnte altre malattie impensabili e improbabili che mi vengano durante l'estate! MAMMAA!! - le dissi iper-seccata, stavolta.

- Appunto ecco una busta con vari tipi di farmaci, aspirine, sciroppo per la tosse, cerotti, bende, pasticche per un'eventuale stitichezza..- continuò lei tirando fuori pacchi di pasticche, supposte, pacchetti di cerotti e tanti altri inutili farmaci.

Mia madre é sempre stata iperprotettiva nei miei confronti, questo non lo nego, ma cavolo così era troppo! Pensai passandomi una mano sulla fronte per il nervosismo, oltre che per il gran caldo. Questa sarebbe stata la mia prima estate lontana da casa, tutt al più da sola, e capii la sua ansia, nervosismo e preoccupazione verso di me, ma cielo, sarei stata via tre mesi, non tre anni!

Presi un grosso respiro.

- Mamma, capisco quanto tu sia preoccupata, ma credimi non c'é bisogno di tutta questa roba, certo, un maglione e una giacca pesante me li porterò pure, lo stesso per i farmaci, magari le aspirine e i cerotti, ma il resto basta, stai esagerando, credimi, e non ti offendere.- le dissi con tutta la calma che avevo.

Abbassò lo sguardo, forse l'avevo offesa, pensai mordendomi il labbro.

Poi mi guardò e sorrise. - Hai ragione, scusa, mi sono lasciata prendere, sai, sei la mia piccolina  e mi  spaventa parecchio lasciarti andare così lontano..-

La interruppi, ahhh io e il mio dannato/amorevole vizio di inetrrompere, non me lo toglierò mai.

- E allora perché mi ci hai iscritta?!- le chiesi scettica.

-Fammi finire.- riprese lei - Voglio solo che nonostante tu sia lontana svariati chilometri da casa, voglio che tu stia bene. Mi dispiace di non averti detto di questa iscrizione a questo campo, ma capiscimi, l'ho fatto solo per fatti passare un'estate "diversa", ecco tutto. Spero ti divertirai, no anzi, ti divertirai, e anche tantissimo.-

La abbracciai. Lo fece per il mio bene, ecco. Allo stesso tempo sospirai, ma in quel nostro abbraccio, tutti i miei film mentali su come sarebbe stata quest'estate laggiù, si sciolsero per un minuto, ma solo un minuto.

- Dammi la tua valigia, la carico già ora in macchina.- mi disse lei.

Porca paletta! La valigia, non la riempii neanche per metà! E infatti non appena mia madre porse lo sguardo verso il letto, notando cinque magliette e tre paia di jeans appoggiati sul materasso,  iniziò subito coi rimproveri.

- è DA IERI SERA CHE TI HO DETTO DI FARE LA VALIGIA, COURTNEY! - strillò lei.

Ma come, prima fai la sdolcinata << Figliola, ma é per il tuo bene! >> e poi tempo un minuto che ti trasformi in un'arpia, certo che é strana mia madre!

- Courtney, che vogliamo fare? Ci ritroviamo stasera che ancora devi preparare tutto ? >> mi disse esasperata.

- No mamma, però adesso non ne ho proprio..  - 

- COURTNEY FAI LA VALIGIA, SUBITO!- mi gridò lei.

- Va bene, la faccio! Argh! - dissi sbuffando.

- Oggi pomeriggio carico la macchina, voglio trovare tutto pronto. Ah, e non scordare il maglione e le medicine!- e detto ciò uscì dalla stanza.

 - Che stress, mamma mia! Neanche partissi per la guerra! Cioé, farà un caldo bestiale e  << Courtney portati il maglione! >> - esclamai aprendo qualche cassetto e buttando la roba dove capitava.

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E così passai il resto del pomeriggio a fare la valigia, con la musica a tutto volume, improvvisando ogni tanto qualche balletto.

Il trolley naturalmente non bastò con tutta la roba che tirai fuori dall'armadio, dovetti ricorrere pure  a un grosso borsone.

La roba estiva, magliette, top,  canottiere, pantaloncini,  e costumi tutto nel trolley, nel borsone misi il resto tipo la giacca, la mia trousse con i trucchi, il phon, la piastra e altri oggetti ritenuti indispensabili. Stavo per chiudere il borsone quando portai lo sguardo verso il letto, sul quale era appoggiato il maglione viola portato da mamma e la busta con qualche farmaco. Sospirai e misi anche loro nel borsone, mi sarebbero serviti alla fine. Chi lo sa, può sempre piovere d'estate, e mi potrei anche ammalare, pensai di botto, e  quindi, brava la mamma!

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Di sera, dopo cena, era mio solito guardare un film con lei, ma stavolta mi obbligò ad andare a letto presto.

-Mamma, sono le 20:15, è prestissimo! - le dissi.

- No, è un orario perfetto! - insistette lei.

-Ma dai, neanche i ragazzini di cinque anni vanno a letto così presto! - replicai, ma niente.

Si può dire che mi spintonò sulle scale fino in camera mia. Avrebbe osato chiudermi a chiave in stanza, ma non arrivò a tanto. Mi infilai il pigiama e mi sdraiai sul letto, cercando di prender sonno. Dopo 20 minuti ero ancora sveglia, con gli occhi sul soffito. Sospirai. L'ultima notte nel mio letto. Chissà se i letti del "Camp Wawanakua" saranno comodi come il mio, mi venne da pensare. Improvvisamente mi ricordai  di aver lasciato il PC sulla scrivania. Menomale, mi sarei svagata un po' prima di dormire, chissà se mi  lasceranno usare il PC, ma non credo, cioé su un'isola c'è la connessione ad Internet? Può essere..chi lo sa.

Aprii Facebook, ignorando le quotidiane notifiche  e chattai con qualche amica, tutti al mare, o in qualche hotel di lusso ai Caraibi, chi a Parigi, chi a New York, solo io e Bridgette le uniche sfigatone in un campo estivo. Son cose che succedono...


Stetti circa una quarantina di minuti sul portatile, poi lo spensi e mi rinfilai sotto le coperte, sorridendo, domani sarebbe stato il grande giorno, l'inzio dell'avventura.

Mi addormentai da poco e sentì il mio cellulare vibrare. Presi il cellulare e lessi il messaggio. Era di Bridgette. << Pronta per l'inferno/avventura? Ahahah buonanotte ;) >>. Sorrisi e le risposi subito. << Siamo ottimiste, ce la faremo. Così si spera ;D 'Notte <3 >>. Spensi il cellulare e cercai di riprendere sonno. Alla fine, ero felice di andarci, pure se Bridgette non fosse venuta. In poco tempo mi riaddormentai, sarebbe stata una bella esperienza (??).


All the words that I said that I wouldn't say

All the promises I made that I wouldn't break

It's last call, last song, last dance

Cause I can't get you back, can't get a second chance.

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Angolo dell'autrice: E dopo secoli riaggiorno, penserete << Ma quando cavolo la fai partire?! >> lo so, ma volevo dediacre almeno i primi due capitoli a Court e ai suoi pensieri riguardo a questa benedetta partenza! Alla prossima, metterò l'arrivo all'isola e tutto, promesso! Intanto godetevi il capitolo, spero sia di vostro gradimento! Tié, con quest'ultima frase sembra che stia descrivendo un dolce, non un capitolo di una storia, ma vabbé, enjoy it^^

Paix et amour <3

RollingGirl

-

 

 

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Capitolo 3
*** Your sick twisted smile ***


Capitolo 3: Your sick twisted smile

--

 

<< DRIIIN! DRIIIN! >>

Lo scocciante suono della sveglia mi fece aprire bruscamente gli occhi, ancora impastati dal sonno.Erano appena le cinque del mattino. Sbadigliai e richiusi gli occhi piano piano.

- Umm, oggi è il gran giorno, si parte per il Ca..campo estivo.. - ma non riuscii a connettere bene i miei pensieri che ricaddi nel sonno.

- COURTNEY! MISERIACCIA, ALZATI!! -

Le grida di mia madre mi svegliarono d'un botto. Guardai con gli occhi semi aperti la sveglia. Erano le 5:10, capirai, per dieci  minuti, tutta questa collera. Mi stiracchiai per bene e andai in bagno. Mi feci una doccia rapida e mi vestii con una T-shirt turchese, un paio di jeans skinny chiari e le Superga bianche, con stile ma comoda, insomma. Mi truccai e sistemai i capelli al volo, e scesi i gradini  a due a due fino al piano di sotto. Trovai mia madre già vestita che lavava i piatti, non staccò un attimo gli occhi dal suo lavoro che mi disse subito di sbrigarmi a mangiare. Si, buongiorno anche a te, cara mammina. Era più agitata di me, tanto che per la fretta le scivolò di mano un piatto, che andò in mille frantumi.

Terminai la colazione e corsi di nuovo in bagno per lavarmi i denti, poi ripassai in camera, accertandomi di aver preso tutto. Perfetto, non mancava niente. Mi guardai allo specchio dell'armadio per vedere se ero ok, che la maglietta non fosse sgualcita o i capelli in disordine, sì, tutto alla grande!

- COURNEY SBRIGATI A SCENDERE, DOBBIAMO ANDARE A PRENDERE BRIDGETTE, ANCHE ! -

Cacchio, Bridgette! Mi ero completamente dimenticata che sarebbe venuta con noi! Corsi di nuovo giù per le scale, a momenti mi addobbai, ed erano appena le sei meno un quarto, quasi ! Afferrai iPod e cellulare mettendoli entrambi nelle tasche della felpa, e montai in macchina, sul sedile posteriore. Mia madre mise in moto, e mentre guidava non potei non guardare indietro: la mia bella casetta, quanto mi sarebbe mancata, insieme alla mia cameretta, ai miei amici, alla mamma, alla mia vecchia vita quotidiana !

Appoggiai la testa al finestrino, e iniziai con i peggio film mentali: che cosa avrei fatto in questo posto, chi avrei incontrato, mi sarei sentita a mio agio o avrei cominciato presto a sentire la nostalgia, sarei sembrata simpatica, antipatica, noiosa, insomma, mi sarebbe piaciuto ?

I miei pensieri furono interroti dal frenare dell'auto, dall'uscire di mia madre dal veicolo e dal portabagagli che venne aperto. Uh, arrivammo da Bridgette e nemmeno me ne accorsi. 

Bridgette prese posto vicino a me, e ci abbracciammo. Neanche lei era così entusiasta di questa partenza. Indossava dei jeans e delle scarpe da ginnastica, assieme alla sua adorata felpa azzurra, i capelli avvolti in una coda di cavallo, come suo solito. Chiacchierammo molto, fino a quando mia madre parcheggiò l'auto. Scendemmo e prendemmo ognuna il proprio bagaglio, eravamo al porto. Al porto ? Coooosa? Avremmo dovuto prendere una nave ? Vabbé che è un'isola, ma io credevo minimo un aereo, cioè sul volantino l'isola era ritratta così lussuosa, piena di verde e piscine, immaginavo di andarci con un aereo altrettanto lussuoso.

- Ma andiamo con la nave ? - chiesi stupidamente.

- Ti correggo: col traghetto. - furono le testuali parole di mia madre.

Peggio. I traghetti non sono mai sicuri, sono il doppio peggio delle navi, si sentono più incidenti su questi che sulle navi in generale. No, no e no! Io sul traghetto no, piuttosto vado a nuoto! Pensai, sbuffando a più non posso.

- Vado a ritirare i vostri biglietti, restate qui. - ci disse mamma che si allontanò da noi.

- Che palle! - esclamò Bridgette. - Mi sono svegliata prima dell'alba, per venire a prendere una barchetta, ma ti prego! -

- Almeno lì ci riposeremo, si spera. Non vedo l'ora di arrivare su quest'isola e poi andarmene il prima possibile! - dissi alzando gli occhi al cielo.

- Chissà in quanti saremo!- chiese Bridge.

- Io dico in duecento, minimo. L'immagine sul volantino ritrae un'isola lussuosa, dico, sai in quanti vorrebbero trascorrerci le vacanze ? -

- Tutti tranne noi due ! - e scoppiammo entrambe a ridere.

Ero intenta a chiacchierare con lei, quando una figura correndo, mi venne addosso, facendomi cadere col sedere per terra.

- Ahi!- esclamai. - Ma guarda dove vai, almeno! -

La figura si girò e mi guardò. I nostri occhi si incontrarono per un attimo: i suoi poi erano bellissimi, di un bel verde acqua cristallino, erano un qualcosa di fantastico.  Era un ragazzo della mia età, circa. Un tipo punk, lo dimostrarono la T-shirt nera col teschio, collare borchiato, cresta verde, i suoi piercing al sopracciglio, al naso e alle orecchie. Bah, che soggetto! Non mi aiutò nemmeno a rialzarmi, tanto che lo fece Bridgette. Ebbe da replicare pure, il simpaticone!

- Cosa ? Ma guarda che ti stai sbagliando di grosso, siete tu e la tua amica che stavate in mezzo! -

- Spero scherzi, sei tu che correvi come un pazzo e mi sei anche venuto addosso senza neanche scusarti! -

- Cosa vuoi che mi scuso ? E va bene, scusa! Che maniere altezzose che hai, non te l'ha mai detto nessuno ? -

Stavo per rispondergli in malomodo, ma lui mi precedette dandomi una pacca sulla spalla e sussurrandomi - Starei anche tutto il giorno a discutere con te, ma mi sta per partire la nave. Ci si vede, Principessa! - e mi mandò un bacio con la mano, e raggiunse un altro ragazzo con il quale stava correndo prima di venire contro di me, che lo stava evidentemente aspettando. Era un ragazzo alto e magro anche lui, con i capelli biondi  e gli occhi azzurri, che indossava una camicia rosa sbottonata, dei jeans larghi al ginocchio e un cappello da cowboy. Un altro soggettone come il punk, andiamo bene, spero non stiano in viaggio con noi!

Distolsi lo sguardo da entrambi e scossi la testa, rabbiosa. Principessa? Ma come si era permesso? Ma piuttosto, chi era quel maniaco? Pfft, si crede tanto figo con quei piercing e la cresta, ma chi sei proprio, ahahahah pensai stringendo i pugni, ma dovetti ammettere che allo stesso tempo era carino.

- Principessa?! - esclamò Bridge che si mise a ridere. Le ordinai subito di smetterla.

- Ragazze prendete i biglietti e correte, il traghetto sta per partire, forza! -

E ci ammollò ad entrambe un biglietto e altri fogli, che mettemmo in  borsa senza neanche guardarli. Ci accompagnò poco prima del traghetto, dove ci salutammo. Ci abbracciamo forte, e la mamma iniziò a piangere, anche a me scese qualche lacrimuccia, ma non un'inondazione come quella di mia madre. Le diedi un ultimo bacio mi incamminai con Bridgette. 

Ci fermammo davanti al traghetto. Lì vi erano altri ragazzi, tutti dell'età nostra. Ognuno stava per i fatti propri, evidentemente nessuno conosceva nessuno. Alcuni mi ispirarono simpatia, altri tutto il contrario. Vi era una ragazza bionda alta e magra, con una bandana azzurra in testa, un top rosso scollatissimo che lasciava subito intravedere le dimensioni del suo seno e una minigonna, che gironzolava dappertutto presentandosi, nonostante non se la filasse nessuno. Poi notò me e Bridgette con lo sguardo perso e corse sorridente con il suo trolley rosa verso di noi. 

- Ciaaaaaao!! Io sono Lindsay. - ci urlò, praticamente.

Io e Bridgette ci presentammo. Subito Lindsay ci chiese da dove venivamo, se eravamo mai state in crociera etc.. Anche questa allocca come noi in precedenza, pensava che sarebbe salita su una nave di lusso. 

- Come vi chiamate? - ci richiese.

- Te lo abbiamo già detto. - le disse Bridgette, sperando scherzasse.

- Davvero ? - domandò Lindsay confusa. - Io sono Lindsay. -

- Courtney e Bridgette. - le dimmo all'unisono e ci ristringemmo una seconda volta la mano.

Che bello, la Barbie tarda sarebbe stata una nostra compagna di viaggio, sparatemi.

Si allontanò da noi e andò verso una ragazza di colore un po' grossa, che leggeva una rivista seduta sul suo bagaglio. - Ci siamo già presentate! -  le ricordò, scocciata.

- Anche con me! - le rispose secca una ragazza gotica, magra, con un corpetto stretto, una minigonna e gli anfibi neri, i capelli dello stesso colore solo con qualche striatura di verde acqua, che era intenta a disegnare sul suo album. 

- Io non so il tuo nome! - disse un ragazzo pieno di brufoli, con gli occhiali e i capelli rossi, secco allampanato. Il classico sfigatone nutrito sin dalla nascita di fumetti e cartoni giapponesi.

La biondina non se lo filò di pezza, si diresse da due ragazze, entrambe vestite uguali, una scura e magra, l'altra era di sicuro di orgine cinese, ma era bassa e grassa. Emettevano entrambe strani gridolini, e parlavano sempre all'unisono. Ah, già mi stavano sul cavolo!

Vi erano un ragazzone biondo più che obeso che si strafogava con un paccone di patatine, una strana ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi che passava il tempo facendo capriole e salti, un ragazzo alto dai capelli neri e gli occhi verdi che strimpellava qualcosa con la sua chitarra mentre guardava la tizia dark e un nanetto dai  folti capelli castani e gli occhi azzurri che ci stava provando con lei. Un ragazzo stavolta venne da me e da Bridgette presentandosi. 

Era alto, abbronzato e palestrato, coi capelli marroni. Si tolse gli occhiali da sole scuri, rivelando  degli stupendi occhi azzurri.  Il suo nome era Justin, e mentre ci strinse la mano, si concentrò minimo dieci secondi su ognuna. Ma che voleva pure questo? Andò a presentarsi anche dagli altri, e presto quasi tutte le ragazze presenti gli si misero intorno. Il tipico donnaiolo, che finisce subito dritto nella lista di "Quelli da evitare" insieme alla Barbie, alle due amichette vestite uguali, alla gotica, alla pazza che fa le capriole e quell'asociale dalla pelle scura che legge il libro e non si inchiappetta nessuno e.. per ora lasciamola così. 

Sì, ho uno strano modo di giudicare la gente. 

Si presentò una ragazza bassetta, un po' cicciottella, con sopracciglioni spessi e grossi occhiali, che ci salutò sorridendo, mostrando il suo apparecchio ai denti. Disse di chiamarsi Beth, e già a prima vista, venne ritenuta la cozza del gruppo. In effetti, non era un bello spettacolo di ragazza.

Arrivò correndo un ulteriore ragazzo, capelli castani e occh marroni, vestito con una tuta rossa, che per sentirsela " campione olimpionico", prese a correre più veloce di prima, ma purtroppo fece uno scivolone pazzesco, portandosi dietro oltre che il suo bagaglio, anche un ragazzo giamaicano che stava raggiungendo il resto del gruppo, facendo ridere tutti. 

L'ultima fu una ragazza alta e snella, tutta vestita griffata, dagli occhi grigi e i capelli nero corvino. Ci squadrò uno per uno e fece una smorfia disgustata, e non salutò nemmeno. Fece uno schiocco di dita e due signori trasportarono i suoi bagagli sul traghetto. Ehm...qualcuno ha visto la mia lista? 

La sfigata con gli occhiali le si mise davanti e facendole una doccia di sputacchi a causa dell'apparecchio le chiese come si chiamava.

Lei con la mano tentò di ripararsi dai suoi sputi, e senza neanche guardarla in faccia rispose alla sua domanda. - He-Heather, santo cielo, e ora sparisci, ranocchia con gli occhiali! -

Ci fu qualche schiamazzo, e Beth si allontanò dispiaciuta ed umiliata. Darle della stronza era un'offesa per le stronze vere proprio!

Da un altoparlante giunse uan voce. - Per i partecipanti al "Camp Wawanakua" possono salire  a bordo, posate i bagagli e salite a bordo! Ripeto, per partecipanti al "Camp Wawanakua" possono salire  a bordo.. -

Salimmo tutti sulla passerella,  eci trovammo davanti un grosso signore dalla pelle scura che stava ritirando i biglietti e controllando i documenti, e, uno o due alla volta ci fece passare e salire a bordo. All'interno dell'imbarcazione vi erano i sedili, dei quali alcuni  sporchi, senza sedile o cuscino, e il pavimento era abbastanza logoro, con qualche cartaccia e lattina per terra. Ma dove eravamo diretti, in un campo rom? Vi era anche uno strano odore.. Ah, no quello era stato il ciccione. 

Sentii delle grida.

- Aspetti, aspetti! Ci siamo anche noi! - 

Erano delle voci maschili, di cui una mi era molto familiare. 

L'uomo nero sbuffò - I soliti ritardatari, ringraziatemi perchè sono buono, se no vi avrei lasciato qui, incompetenti! Forza, muovetevi e prendete posto! - gridò loro.

Avevo così tanta gente dietro che non riuscii nemmeno a intravederli. - Permesso, permesso. - dissero insieme.

I due ragazzi, cercarono di farsi spazio tra la "folla" per passare e accidentalmente uno di loro mi pestò il piede. 

- Ahi! - ansimai dal dolore.

- Oh, scusami non ti avevo vista! - mi disse lui voltandosi verso di me.

- Tranqui..TU?! - urlai quasi. Non ci potevo credere:lo stesso ragazzo che poco fa mi aveva buttato per terra, sa-sarebbe stato un mio co-co-compagno di vacanza? è un incubo, fatemi scendere da questa barchetta, subito!

Anche lui sgranò gli occhi dallo stupore, ma poi fece un ghigno - Ciao anche qui, Principessa! Qualcosa mi dice che saremmo compagni d'avventura! - mi disse mentre con una mano mi afferrò scherzosamente il mento. Sparisci, zecca!

- Ehi, state bloccando la fila, chiacchierate dopo! - urlò qualcuno dietro.

Mi feci strada verso i sedili e presi posto vicino a Bridgette e alla ragazzona di colore.

Non volevo crederci. Quel pallone gonfiato in viaggio con me? Già lo odiavo.

Aargh! Questa "vacanza" sarebbe stata un vero incubo, voglio tornare a casa!!!


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Angolo dell'autrice: Saaaaalve^^ è da precchio che non aggiorno, chiedo scusa. Ma sapete com'è, la scuola, i compiti e gli impegni vari tolgono sempre un sacco di tempo! Questo capitolo è molto più lungo degli altri, mas pero comunque vi piaccia! Colgo l'occasione per farveli ora gli auguri di Natale ahahah, che "Babbo Natale" non si risparmi^^ :3 <3

RollingGirl 

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Capitolo 4
*** I will not be undone ***


 

No.
Non era vero. Questo ragazzo non era lo stesso di prima. Era solo un'allucinazione. Era. 
Chiusi gli occhi e velocemente li riaprii. Mi sbagliavo.
Era proprio lui ed era tutto vero.
Il viaggio era cominciato benone proprio!
Il fato volle che lui e il ragazzo biondo si sedessero proprio di fronte a noi. 
Continuai a gaurdarlo imbambolata, poi mi scossi e guardai Bridgette, che occhieggiava verso il suo amico biondo, che ricambiava il suo sguardo.
La chiamai. 
-Bridgette, oh Bridgette.. -
Niente, era partita. Era sempre così quando si innamorava.
Notai il punk sussurrare qualcosa nell'orecchio di quello, che ridacchiò, poi si diedero il cinque e ripresero a guardarci.
Fui tentata di chiedergli, o, tradotto nel mio linguaggio, di urlare loro il perché di tutto quel fissare. Ma non lo feci, volevo vedere fino a che punto sarebbero arrivati.
Il gruppo di viaggio non era per niente loquace, o sembrava. 
Erano già trascorsi venti minuti di traghetto e nessuno aveva parlato con nessuno, tranne cinque o sei che si erano solamenti detti ' Ciao, come ti chiami ', per poi stringersi la mano e riprendere a fissare il vuoto, come se nulla fosse accaduto.
Poi il biondino si alzò e con un gran sorrisone, si presentò.
- Ehilà, ma come siete brutti! -
Tutti lo guardarono male, soprattuto strano.
Poi vedendo che nessuno reagiva alla sua 'battuta', tentò di riprendere il discorso.
- Sei bello te! - gli rispose la ragazza dai capelli neri che poco fa aveva cacciato via la cozza occhialuta.
- Andiamo ragazzi, era per scherzare! Non penso affatto voi siate brutti..vabbeh, tranne per due, tre elementi eheheh..ma siete tutti carini, ecco! Poi, alcuni in modo particolare.. - e guardò Bridgette che arrossì come una matta.
Toccala e sei morto.
- Comunque, dai ragazzi! Passeremo un'estate insieme, su! Saremo un tormentone, yuu huu! - e fece un saltello.
Nessuno fiatò, ci furono solo sghignazzi.
- Comunque piacere, sono Geoff. - e tornò a sedersi con la faccia un po' rattristata.
- Geoff.. Geoff.. - Bridgette scandì il suo nome a bassa voce.
- Geoff.. si chiama..G -
- Geoff! - dissi io, non ne potevo più di stare a sentirla alle prese con quel nome.
Geoff mi guardò sorridente -Si ? -
Lo guardai storto - Eh ? -
- Mi hai chiamato! -
- No, non è vero! -
- Si, hai fatto < Geoff! > -
Il punk scoppiò a ridere, e così anche lui.
Bridgette mannaggia a te!
Mi inventai una balla sul momento. - No, è che lei non si ricordava il tuo nome, o meglio non ti stava ascoltando mentre parlavi! -
Bridgette tornò sul pianeta Terra e mi diede una gomitata fulminandomi con lo sguardo.
- Ah, ecco! - disse Geoff - sono Geoff, lo ripeto solo per te, e tu ? -
Bridgette sorrise e gli strinse la mano. - Piacere, Bridgette. -
Poi si presentò anche a me. 
Fu il turno del suo amico che si presentò prima a me stringendomi forte la mano e fissandomi negli occhi per una serie di secondi..
- Ciao, Duncan. -
Lo guardai per un attimo negli occhi, poi balbettai - Ehm.. Courtney. - 
Poi a Bridgette, che fissò per tre  secondi e mezzo e poi riprese di nuovo a guardarmi.
Guardava me, Geoff, ridacchiava e poi di nuovo me. Ahh, che urto!
Mi stava già irritando. E pure troppo.
Tutta colpa di mia madre, mannaggia a lei e alle sue idee, stavo tanto bene a casa mia e. no! è importante che io passi l'estate lontana da casa, magari insieme ad un pedofilo con la cresta verde, ehh! 
- Behh.. da dove venite? Che scuola fate? è la prima volta che partecipate a queste attività ? - fu il bombardamento improvviso da parte di Geoff. Che urto al quadrato!
Man mano, vedendo che noi quattro eravamo gli unici deficienti a parlare, presto si unirono tutti, eccetto la tizia dai capelli corvini, che ridacchiava e scuoteva la testa sentendo le risposte e le domande di tutti.
- Pfft, plebaglia. - la sentii borbottare, e riprese a giocherellare col suo cellulare.
Ah, scusa sei meglio te allora..
Passò un'altra oretta e mezza di viaggio che il traghetto si fermò improvvisamente.
- Uscite subito di qui, ragazzini! - ci urlò lo stesso uomo di prima.
- Va bene, ma calmati - borbottò Gwen, la ragazza dark.
Uscimmo dall'imbarcazione per ritrovarci su una specie di ponte davanti una bellissima.. foresta. Foresta ? Ma dove caspita ci avevano portato ?
- Bridgette ma.. -
- Sto pensando lo stesso, Court! -
Ci accolse un uomo non molto alto, dai capelli neri, vestito come un esploratore.
- Salve gente! Sono Chris McClain, benvenuti su Muskoka! -
Nessuno fiatò, tutti si guardavano intorno alquanto sbigottiti e confusi.
- Scusi, ma l'albergo dov'è ? - chiese Lindsay guardandosi inorno smarrita.
Sia lui sia l'uomo che ci aveva condotti qui si diedero un'occhiata e scoppiarono a ridere con tanto di lacrime.
- Oddio, hahahahahahah, Chef, abbiamo beccato più allocchi quest anno che quello passato hahahahahahah, amo questo mestiere! -
- Si bevono veramente tutto, sono ancora dei poppanti Chris, che ti aspettavi hahahahahah -
Poi si ripresero, e tornarono a guardarci seriamente. Gli partì ancora qualche sghignazzo.
Duncan ringhiò, e si diresse verso Chris furioso, afferrandolo per il colletto della camicia.
- Ora tu ci dici dove cazzo siamo, hai capito ? - e mosse l'altra mano a mo di pugno.
- E anche dov'è l'albergo con la piscina e l'idromassaggio! - aggiunse Lindsay incorciando le braccia al petto.
- E la sala con i pappagalli esotici! - sbottò DJ, il ragazzo giamaicano.
- E la sauna ! - 
- Il buffet di benvenuto! -
- La sala relax ! -
- Perché ci sono tutti questi alberi ? -
- E il gabinetto! Al più presto però.. - esclamò Owen con un certo nervosismo.
Chris ci guardò tutti, poi Duncan, poi di nuovo noi, e abbassandogli il braccio, ci parlò.
- Ma seri ragazzi, credevate veramente a tutte le parole di quel volantino ? -
- Embé, per essere venuti qui .. - continuò il punkettone.
- Hahahahah, la prova della stupidità umana, razza di stupidoni, era tutta una presa in giro! - concluse quell'altro.
- Ah, lui è Chef Hatchet, il cuoco, mi ero dimenticato di presentarvelo. - disse Chris indicandocelo.
- Fatemi capire, mi avete fatto lasciare il mio letto, cioé casa mia per.. venire qui in questo postaccio ?! - Gwen iniziava veramente ad alterarsi.
- Esattamente. -
-Aaarrgh! Chiamo mia madre e mi faccio venire a prendere, al diavolo tutto e tutti! .. C'è una cabina telefonica qui in giro ? -
Chris e Chef si guardarono di nuovo e stavolta si buttarono per terra, ammazzandosi dalle risate.
- Tesoro, ti ricordo che sei su un'isola hahahahahahah - replicò Chris con le lacrime agli occhi.
Gwen sbatté i piedi per terra - Per favore, qualcuno di voi mi presta il cellulare, ho finito il credito.. devo solo chiamare la donna che mi ha messo in questo mondo del cavolo e cià.. -
Trent, il ragazzo con la chitarra si fece avanti porgendole il suo cellulare.
- Tieni, stacci pure quanto vuoi, ho i minuti gratis. -
Gwen arrossì lievemente e sorrise al ragazzo. - Grazie. -
Non fece neanche in tempo a comporre le prime cifre del numero che Chef le strappò il telefono di mano e lo buttò in un secchiello che teneva nell'altra mano.
- Ehi! Mi serviva! - sbottò la gotica - Che diavolo stai facendo ? -
- Sequestro cellulari -
- Cosa? E perché mai ? Mica siamo a scuola nel bel mezzo di una lezione! - intervenne Geoff.
- Biondino invece di blaterare consegnami quel coso.. E anche tu cresta-verde, forza! E anche tutti gli altri! -
E niente, quel tizio ci prese tutti i cellulari, motivo: ' Non vi serviranno a niente, anzi, neanche avrete occasione di usarli '. Ma vaffanculo.
- Potremo almeno... cioé.. almeno una o due volte riprenderceli per.. avvisare le nostre famiglie ? Far saper loro che siamo ancora vivi ? - chiese Bridgette timidamente.
- Chef, portali a vedere gli alloggi! -
- Ma io avevo fatto una domanda.. Ahh, lascia perdere! Trattatelo bene il mio cellulare, un solo graffio e vi uccido! - 
Gli 'alloggi' non erano altro che due baracche in legno, una catapecchia a destra e una a sinistra, erano entrambe al quanto malandate.
Owen ruppe il silenzio - Ehm..scusi signore.. ma il ba.. -
- I cessi sono per di qua, seguitemi! - gridò Chef.
I bagni poi.. Non parliamone, sporchi e puzzolenti. Si sentiva un certo tanfo già da fuori, bleah!
- Dov'è il bagno delle donne ? - domandò Leshawna guardandosi intorno.
- Ce l'hai davanti. - illustrò il signor Hatchet sempre più stufo delle tante domande che gli venivano poste una dietro l'altra.
- è dei maschi quello... - Leshawna lo guardò di sbieco.
- No, anche femminile! - concluse lui annuendo.
- COSA ? - urlammo noi femmine insieme
- Lei sta dicendo che noi tutti dovremo fare pipì e lavarci  nello stesso bagno ? - - Esattamente. -
- Ma fa schifo! - dissi io con un'espressione alquanto disgustata in volto.
- Io non voglio lavarmi assieme a un maschio, non è igienico! - 
- Preferisco puzzare a vita, piuttosto che fare questo! -
- Katie, se tu verrai a fare doccia e bisognini con me, nessun maschio ci schiferà! -
- Doccia tutti insieme, la cosa me gusta! - sentii uno dei ragazzi dire tra una risata e l'altra. - 
-Vi voglio tutti davanti alle cabine fra 10 minuti! - fu la voce di Chris tramite un altoparlante.
- Beh, chi deve pisciare pisci e che si deve lavare si lavi, 10 minuti, march! - urlò Chef, che andò via.
- Allora.. prima i maschi o le femmine ? - 
..
Bello sedersi per terra con i pantaloni nuovi, indosso! 
L'erba aveva uno strano odore. Tutto aveva uno strano odore qui.  
Ero lì da quasi due ore e volevo già tornarmene a casa, volevo strapparmi i capelli per quanto stavo già male.
 La mia casa, bella e profumata, col bagno agibile e sempre pulito, con la mia stupenda e spaziosa cameretta che non dovevo condividere con nessuno.. 'ste cose me le sarei sognate qui.. eccome se non me le sarei sognate!
 Arrivò Chris con in mano una lista, si schiarì la voce.
- Bene ragazzi, vi siete riposati abbastanza e avete visitato il posto, ora tocca fare le squadre! -
Ci fu un sussulto generale.
- Squadre ?! -
- Sì, squadre. Che pensavate, che sareste venuti qui a guardarvi i piedi ? E bene no, sarete divisi in due squadre e svolgerete una serie di gare durante tutto il periodo in cui soggiornerete qui! -
- Ma saranno gare svolte a vuoto o ci sarà un premio ? -chiesi io, sì ero un'ossessa con i premi, le competizioni e le vittorie. 
Erano tutte e tre le cose il mio forte e la mia fonte di esibizionismo nel primeggiare in tutto.
- Beh.. ehm.. forse. Non vi prometto niente, però ci sarà una sorpresa alla fine! -
Sorpresa. Premio. Vincere. Io avrei vinto, ne ero strasicura. Non avrei lasciato che uno di questi babbei mi fottesse il ruolo di 'vincitrice'. Io vinco. Sempre. 
Memorizzatelo.
Annotatevelo. 
Tatuatevelo. 
Fate quello che vi pare, l'importante è che vi rimanga impresso. 
- Ecco, ora leggerò i vostri nomi, quando siete chiamati alzatevi e fate un passo avanti. -
- Io voglio stare in squadra con la bionda! -
Tutti ci girammo, e Geoff che aveva urlato testuali parole, si coprì la bocca con le mani, rosso di vergogna.
- Sono io ? - gli chiese Lindsay, pensando che quel commento si riferisse a lei.
Chris li interruppe - Non perdiamo tempo. Dunque: Beth, Leshawna, Noah, Katie, Trent, Owen, Gwen, Justin, Cody, Lindsay e Heather, voi siete le 'Marmotte Urlanti'! - e lanciò loro una bandiera verde raffigurante il loro logo, ovvero una sottospecie di marmotta dai dentoni lunghi e semi aguzzi.
- Siamo le Marmotte urlanti! Siamo le marmotte urlantiiiiii! - gridò Cody il nano con le lacrime agli occhi - Dammi il cinque, baby! - Gwen si allontanò subito da lui scrutandolo male.
- Mentre i rimanenti, ovvero: Tyler, Geoff, Sadie, Bridgette, Courtney, Harold, Duncan, DJ e Izzy, voi siete le Carpe Assassine! - e ci ammollò anche a noi una bandiera, però rossa, raffigurante un pesce.. no, non sembrava affatto una carpa.. dallo sguardo minaccioso e con i denti appuntiti. Mamma mia che paura...
- Duncan! Sto in squadra con la bionda! Non ci posso credere! Con quella bionda, e quanto è bella! -
Udii Geoff sussurrare tali parole al suo amico. 
Qualunque intenzione avesse con Bridgette, caro il mio biondino col cappello da cowboy da quattro soldi, fai poco il matto, che te la farò vedere io se solo la fai soffrire o se fai tanto il galante per i tuoi 'bisogni'. Stupidi uomini.
- Ragazzi, il pranzo vi aspetta! Approfittatene e rifocillatevi, dopo mangiato via con la prima sfida! - 
Grazie mille Chris-tramite-altoparlante, siamo appena arrivati, sai ? Ma tranquillo.
- Mi manca tanto Katieeee! Buahuahuahauah -
Tutta la squadra si rivolse verso Sadie, che piangeva a dirotto, il trucco le era colato e sotto gli occhi era tutta impiastrata dal nero del mascara. Era inquietante, come tutta l'isola in generale.
Mi avvicinai a lei e le cinsi un braccio intorno alle spalle e  piazzai il miglior  sorriso che avevo. Dovevo farmi amico qualcuno, assolutamente, e non poteva capitare una situazione migliore.
- Sadie, che succede ? -
- Katie.. buhabuahubauhaahah.. mi manca tantissimo! La volevo in squadra con me! La mia.. sniff. Kat..buahahuahabauahabah -
Non avevo fatto caso su chi fosse questa Katie, forse quella tizia scura e magra vestita uguale a lei.. ma non era così importante.
Non sapevo cosa risponderle, era una situazione così sciocca e imprevedibile quella.
- Suvvia, la vedrai tutti i giorni, che ti cambia ?! -
Speravo di aver detto la cosa giusta, ma quella specie di panda con gli shorts rosa era di coccio e continuava a frignare. Dio, quanto avrei voluto ammollarle uno schiaffone sul quel faccione paffuto!
- Ma no, non capisci! Io con lei ho sempre fatto tutto! Dal primo bagnetto quando eravamo due bebè fino ad oggi! Sai che vuol dire quando hai un'amica che è come un'anima gemella per te? Senza la quale non potresti vivere? Non ci siamo mai separate, mai! Neanche per fare le analisi del sangue o per andare al bagno, mai! -
La guardai scettica e indietreggiai lentamente. Ciao bella, preferisco non allearmi con nessuno piuttosto che con te!
- è pazza. - mi disse Bridgette sottovoce.
Ci raggiunsero Geoff e Duncan, che accollo però!
- Alloora, compagni di squadra eh ? - 
Quella domanda era così e ovvia e sciocca allo stesso tempo. Sorridemmo solamente.
Il nostro sorriso era forzato..beh, almeno così era il mio.
Geoff non si dava per vinto e cercava in tutti i modi di ottenere le attenzioni di Bridgette.
- Ehm..allora.. ho visto tra i tuoi bagagli che hai una tavola da surf.. pratichi il surf ? - disse grattandosi la testa per il nervosismo.
Domanda più ovvia non poteva fare.
Duncan precedette Geoff nel rispondere - No, guarda, fa pattinaggio sul ghiaccio! -
E scoppiammo tutti e quattro a ridere, no, tutti e tre, dato che Geoff si copriva il volto con le mani dalla vergogna causata dalla sua domanda/battutaccia.
Duncan gli diede una pacca sulla spalla.
- Dai, andiamo a mangiare e l'ultimo che arriva è un.. Geoff! -
- Ehi, pezzo di stronzo! Se ti acchiappo.. - 
- No, scusa, volevo dire.. una Courtney! - e mi fece l'occhiolino correndo via.
Geoff, ancora imbarazzato, tentò di sforzarsi a dire un qualcosa di sensato.
- Ehh.. scusalo.. fa sempre così lo sbruffone! - 
- Vedo.. - replicai, alzando gli occhi al cielo.
- Vabbeh, vi prendiamo il posto! Sbrigatevi bellezze, prima che si finiscano tutto! - e corse via anche lui nella 'mensa' dove erano tutti gli altri.
Io e Bridgette rimanemmo sole, tutti gli altri erano corsi ad ingozzarsi.
- Che tipi! - mi lasciai sfuggire.
- Quel Duncan ti trova interessante, devo dire.. -
- Ma chi, quello ? Ma non hai visto che demente? ' L'ultimo che arriva è una Courtney '- tentai di imitare la sua voce- Ma chi ti credi di essere, oh! -
- Beh, chi ti credi di essere, chi ti credi di essere, intanto ti guardava spesso.. e non dico solo nel traghetto! -
- Vogliamo parlare di Geoff allora? Fa tanto il cascamorto con te e poi.. poi quella battutaccia scontata sul surf hahahahah -
- Dai, voleva solo essere amichevole! -
- Amichevole, sisi! Aspetta e spera, e soprattutto stai  attenta a non cadere nella sua trappola! -
- Si, e  tu attenta a non cadere in quella di Duncan! -
Ridemmo entrambe e ci dirigemmo verso la mensa, dalla quale provenivano strilli e strani odori. 
 Tutto ciò non prometteva bene, anzi niente prometteva bene in questo postaccio.
La parola più bella del mondo ? Casa. 

Capitolo 4: I will not be undone~


No.

Non era vero. Questo ragazzo non era lo stesso di prima. Era solo un'allucinazione. Era. 

Chiusi gli occhi e velocemente li riaprii. Mi sbagliavo.

Era proprio lui ed era tutto vero.

Il viaggio era cominciato benone proprio!

Il fato volle che lui e il ragazzo biondo si sedessero proprio di fronte a noi. 

Continuai a gaurdarlo imbambolata, poi mi scossi e guardai Bridgette, che occhieggiava verso il suo amico biondo, che ricambiava il suo sguardo.

La chiamai. 

-Bridgette, oh Bridgette.. -

Niente, era partita. Era sempre così quando si innamorava.

Notai il punk sussurrare qualcosa nell'orecchio di quello, che ridacchiò, poi si diedero il cinque e ripresero a guardarci.

Fui tentata di chiedergli, o, tradotto nel mio linguaggio, di urlare loro il perché di tutto quel fissare. Ma non lo feci, volevo vedere fino a che punto sarebbero arrivati.

Il gruppo di viaggio non era per niente loquace, o sembrava. 

Erano già trascorsi venti minuti di traghetto e nessuno aveva parlato con nessuno, tranne cinque o sei che si erano solamenti detti ' Ciao, come ti chiami ', per poi stringersi la mano e riprendere a fissare il vuoto, come se nulla fosse accaduto.

Poi il biondino si alzò e con un gran sorrisone, si presentò.

- Ehilà, ma come siete brutti! -

Tutti lo guardarono male, soprattuto strano.

Poi vedendo che nessuno reagiva alla sua 'battuta', tentò di riprendere il discorso.

- Sei bello te! - gli rispose la ragazza dai capelli neri che poco fa aveva cacciato via la cozza occhialuta.

- Andiamo ragazzi, era per scherzare! Non penso affatto voi siate brutti..vabbeh, tranne per due, tre elementi eheheh..ma siete tutti carini, ecco! Poi, alcuni in modo particolare.. - e guardò Bridgette che arrossì come una matta.

Toccala e sei morto.

- Comunque, dai ragazzi! Passeremo un'estate insieme, su! Saremo un tormentone, yuu huu! - e fece un saltello.

Nessuno fiatò, ci furono solo sghignazzi.

- Comunque piacere, sono Geoff. - e tornò a sedersi con la faccia un po' rattristata.

- Geoff.. Geoff.. - Bridgette scandì il suo nome a bassa voce.

- Geoff.. si chiama..G -

- Geoff! - dissi io, non ne potevo più di stare a sentirla alle prese con quel nome.

Geoff mi guardò sorridente -Si ? -

Lo guardai storto - Eh ? -

- Mi hai chiamato! -

- No, non è vero! -

- Si, hai fatto < Geoff! > -

Il punk scoppiò a ridere, e così anche lui.

Bridgette mannaggia a te!

Mi inventai una balla sul momento. - No, è che lei non si ricordava il tuo nome, o meglio non ti stava ascoltando mentre parlavi! -

Bridgette tornò sul pianeta Terra e mi diede una gomitata fulminandomi con lo sguardo.

- Ah, ecco! - disse Geoff - sono Geoff, lo ripeto solo per te, e tu ? -

Bridgette sorrise e gli strinse la mano. - Piacere, Bridgette. -

Poi si presentò anche a me. 

Fu il turno del suo amico che si presentò prima a me stringendomi forte la mano e fissandomi negli occhi per una serie di secondi..

- Ciao, Duncan. -

Lo guardai per un attimo negli occhi - Ehm.. Courtney. - balbettai. 

Poi a Bridgette, che fissò per tre  secondi e mezzo e poi riprese di nuovo a guardarmi.

Guardava me, Geoff, ridacchiava e poi di nuovo me. Ahh, che urto!

Mi stava già irritando. E pure troppo.

Tutta colpa di mia madre, mannaggia a lei e alle sue idee, stavo tanto bene a casa mia e. no! è importante che io passi l'estate lontana da casa, magari insieme ad un pedofilo con la cresta verde, ehh! 

- Behh.. da dove venite? Che scuola fate? è la prima volta che partecipate a queste attività ? - fu il bombardamento improvviso da parte di Geoff. Che urto al quadrato!

Man mano, vedendo che noi quattro eravamo gli unici deficienti a parlare, presto si unirono tutti, eccetto la tizia dai capelli corvini, che ridacchiava e scuoteva la testa sentendo le risposte e le domande di tutti.

- Pfft, plebaglia. - la sentii borbottare, e riprese a giocherellare col suo cellulare.

Ah, scusa sei meglio te allora..


Passò un'altra oretta e mezza di viaggio che il traghetto si fermò improvvisamente.

- Uscite subito di qui, ragazzini! - ci urlò lo stesso uomo di prima.

- Va bene, ma calmati - borbottò Gwen, la ragazza dark.


Uscimmo dall'imbarcazione per ritrovarci su una specie di ponte davanti una bellissima.. foresta. Foresta ? Ma dove caspita ci avevano portato ?

- Bridgette ma.. -

- Sto pensando lo stesso, Court! -

Ci accolse un uomo non molto alto, dai capelli neri, vestito come un esploratore.

- Salve gente! Sono Chris McClain, benvenuti su Muskoka! -

Nessuno fiatò, tutti si guardavano intorno alquanto sbigottiti e confusi.

- Scusi, ma l'albergo dov'è ? - chiese Lindsay guardandosi inorno smarrita.

Sia lui sia l'uomo che ci aveva condotti qui si diedero un'occhiata e scoppiarono a ridere con tanto di lacrime.

- Oddio, hahahahahahah, Chef, abbiamo beccato più allocchi quest anno che quello passato hahahahahahah, amo questo mestiere! -

- Si bevono veramente tutto, sono ancora dei poppanti Chris, che ti aspettavi hahahahahah -

Poi si ripresero, e tornarono a guardarci seriamente. Gli partì ancora qualche sghignazzo.

Duncan ringhiò, e si diresse verso Chris furioso, afferrandolo per il colletto della camicia.

- Ora tu ci dici dove cazzo siamo, hai capito ? - e mosse l'altra mano a mo di pugno.

- E anche dov'è l'albergo con la piscina e l'idromassaggio! - aggiunse Lindsay incorciando le braccia al petto.

- E la sala con i pappagalli esotici! - sbottò DJ, il ragazzo giamaicano.

- E la sauna ! - 

- Il buffet di benvenuto! -

- La sala relax ! -

- Perché ci sono tutti questi alberi ? -

- E il gabinetto! Al più presto però.. - esclamò Owen con un certo nervosismo.

Chris ci guardò tutti, poi Duncan, poi di nuovo noi, e abbassandogli il braccio, ci parlò.

- Ma seri ragazzi, credevate veramente a tutte le parole di quel volantino ? -

- Embé, per essere venuti qui .. - continuò il punkettone.

- Hahahahah, la prova della stupidità umana, razza di stupidoni, era tutta una presa in giro! - concluse quell'altro.

- Ah, lui è Chef Hatchet, il cuoco, mi ero dimenticato di presentarvelo. - disse Chris indicandocelo.

- Fatemi capire, mi avete fatto lasciare il mio letto, cioé casa mia per.. venire qui in questo postaccio ?! - Gwen iniziava veramente ad alterarsi.

- Esattamente. -

-Aaarrgh! Chiamo mia madre e mi faccio venire a prendere, al diavolo tutto e tutti! .. C'è una cabina telefonica qui in giro ? -

Chris e Chef si guardarono di nuovo e stavolta si buttarono per terra, ammazzandosi dalle risate.

- Tesoro, ti ricordo che sei su un'isola hahahahahahah - replicò Chris con le lacrime agli occhi.

Gwen sbatté i piedi per terra - Per favore, qualcuno di voi mi presta il cellulare, ho finito il credito.. devo solo chiamare la donna che mi ha messo in questo mondo del cavolo e cià.. -

Trent, il ragazzo con la chitarra si fece avanti porgendole il suo cellulare.

- Tieni, stacci pure quanto vuoi, ho i minuti gratis. -

Gwen arrossì lievemente e sorrise al ragazzo. - Grazie. -

Non fece neanche in tempo a comporre le prime cifre del numero che Chef le strappò il telefono di mano e lo buttò in un secchiello che teneva nell'altra mano.

- Ehi! Mi serviva! - sbottò la gotica - Che diavolo stai facendo ? -

- Sequestro cellulari -

- Cosa? E perché mai ? Mica siamo a scuola nel bel mezzo di una lezione! - intervenne Geoff.

- Biondino invece di blaterare consegnami quel coso.. E anche tu cresta-verde, forza! E anche tutti gli altri! -

E niente, quel tizio ci prese tutti i cellulari, motivo: ' Non vi serviranno a niente, anzi, neanche avrete occasione di usarli '. Ma vaffanculo.

- Potremo almeno... cioé.. almeno una o due volte riprenderceli per.. avvisare le nostre famiglie ? Far saper loro che siamo ancora vivi ? - chiese Bridgette timidamente.

- Chef, portali a vedere gli alloggi! -

- Ma io avevo fatto una domanda.. Ahh, lascia perdere! Trattatelo bene il mio cellulare, un solo graffio e vi uccido! - 

Gli 'alloggi' non erano altro che due baracche in legno, una catapecchia a destra e una a sinistra, erano entrambe al quanto malandate.

Owen ruppe il silenzio - Ehm..scusi signore.. ma il ba.. -

- I cessi sono per di qua, seguitemi! - gridò Chef.

I bagni poi.. Non parliamone, sporchi e puzzolenti. Si sentiva un certo tanfo già da fuori, bleah!

- Dov'è il bagno delle donne ? - domandò Leshawna guardandosi intorno.

- Ce l'hai davanti. - illustrò il signor Hatchet sempre più stufo delle tante domande che gli venivano poste una dietro l'altra.

- è dei maschi quello... - Leshawna lo guardò di sbieco.

- No, anche femminile! - concluse lui annuendo.

- COSA ? - urlammo noi femmine insieme

- Lei sta dicendo che noi tutti dovremo fare pipì e lavarci  nello stesso bagno ? - - Esattamente. -

- Ma fa schifo! - dissi io con un'espressione alquanto disgustata in volto.

- Io non voglio lavarmi assieme a un maschio, non è igienico! - 

- Preferisco puzzare a vita, piuttosto che fare questo! -

- Katie, se tu verrai a fare doccia e bisognini con me, nessun maschio ci schiferà! -

- Doccia tutti insieme, la cosa me gusta! - sentii uno dei ragazzi dire tra una risata e l'altra. - 

-Vi voglio tutti davanti alle cabine fra 10 minuti! - fu la voce di Chris tramite un altoparlante.

- Beh, chi deve pisciare pisci e che si deve lavare si lavi, 10 minuti, march! - urlò Chef, che andò via.

- Allora.. prima i maschi o le femmine ? - fu la domanda di Owen, che scatenò una breve lite fra noi ragazze e i ragazzi, riguardo a chi spettasse il diritto di usare il bagno per primi.


..

 

 

Ero lì da quasi due ore e volevo già tornarmene a casa, volevo strapparmi i capelli per quanto stavo già male.

La mia casa, bella e profumata, col bagno agibile e sempre pulito, con la mia stupenda e spaziosa cameretta che non dovevo condividere con nessuno.. 'ste cose me le sarei sognate qui.. eccome se non me le sarei sognate!

 Arrivò Chris con in mano una lista, si schiarì la voce.

- Bene ragazzi, vi siete riposati abbastanza e avete visitato il posto, ora tocca fare le squadre! -

Ci fu un sussulto generale.

- Squadre ?! -

- Sì, squadre. Che pensavate, che sareste venuti qui a guardarvi i piedi ? E bene no, sarete divisi in due squadre e svolgerete una serie di gare durante tutto il periodo in cui soggiornerete qui! -

- Ma saranno gare svolte a vuoto o ci sarà un premio ? -chiesi io, sì ero un'ossessa con i premi, le competizioni e le vittorie. 

Erano tutte e tre le cose il mio forte e la mia fonte di esibizionismo nel primeggiare in tutto.

- Beh.. ehm.. forse. Non vi prometto niente, però ci sarà una sorpresa alla fine! -

Sorpresa. Premio. Vincere. Io avrei vinto, ne ero strasicura. Non avrei lasciato che uno di questi babbei mi fottesse il ruolo di 'vincitrice'.

Io vinco. Sempre. 

Memorizzatelo.

Annotatevelo. 

Tatuatevelo. 

Fate quello che vi pare, l'importante è che vi rimanga impresso. 

- Ecco, ora leggerò i vostri nomi, quando siete chiamati alzatevi e fate un passo avanti. -

- Io voglio stare in squadra con la bionda! -

Tutti ci girammo, e Geoff che aveva urlato testuali parole, si coprì la bocca con le mani, rosso di vergogna.

- Sono io ? - gli chiese Lindsay, pensando che quel commento si riferisse a lei.

Chris li interruppe - Non perdiamo tempo. Dunque: Beth, Leshawna, Noah, Katie, Trent, Owen, Gwen, Justin, Cody, Lindsay e Heather, voi siete le 'Marmotte Urlanti'! - e lanciò loro una bandiera verde raffigurante il loro logo, ovvero una sottospecie di marmotta dai dentoni lunghi e semi aguzzi.

- Siamo le Marmotte urlanti! Siamo le marmotte urlantiiiiii! - gridò Cody il nano con le lacrime agli occhi - Dammi il cinque, baby! - Gwen si allontanò subito da lui scrutandolo male.

- Mentre i rimanenti, ovvero: Tyler, Geoff, Sadie, Bridgette, Courtney, Harold, Duncan, DJ e Izzy, voi siete le Carpe Assassine! - e ci ammollò anche a noi una bandiera, però rossa, raffigurante un pesce.. no, non sembrava affatto una carpa.. dallo sguardo minaccioso e con i denti appuntiti. Mamma mia che paura...

- Duncan! Sto in squadra con la bionda! Non ci posso credere! Con quella bionda, e quanto è bella! -

Udii Geoff sussurrare tali parole al suo amico. 

Qualunque intenzione avesse con Bridgette, caro il mio biondino col cappello da cowboy da quattro soldi, fai poco il matto, che te la farò vedere io se solo la fai soffrire o se fai tanto il galante per i tuoi 'bisogni'. Stupidi uomini.

- Ragazzi, il pranzo vi aspetta! Approfittatene e rifocillatevi, dopo mangiato via con la prima sfida! - 

Grazie mille Chris-tramite-altoparlante, siamo appena arrivati, sai ? Ma tranquillo.

- Mi manca tanto Katieeee! Buahuahuahauah -

Tutta la squadra si rivolse verso Sadie, che piangeva a dirotto, il trucco le era colato e sotto gli occhi era tutta impiastrata dal nero del mascara. Era inquietante, come tutta l'isola in generale.

Mi avvicinai a lei e le cinsi un braccio intorno alle spalle e  piazzai il miglior  sorriso che avevo. Dovevo farmi amico qualcuno, assolutamente, e non poteva capitare una situazione migliore.

- Sadie, che succede ? -

- Katie.. buhabuahubauhaahah.. mi manca tantissimo! La volevo in squadra con me! La mia.. sniff. Kat..buahahuahabauahabah -

Non avevo fatto caso su chi fosse questa Katie, forse quella tizia scura e magra vestita uguale a lei.. ma non era così importante.

Non sapevo cosa risponderle, era una situazione così sciocca e imprevedibile quella.

- Suvvia, la vedrai tutti i giorni, che ti cambia ?! -

Speravo di aver detto la cosa giusta, ma quella specie di panda con gli shorts rosa era di coccio e continuava a frignare. Dio, quanto avrei voluto ammollarle uno schiaffone sul quel faccione paffuto!

- Ma no, non capisci! Io con lei ho sempre fatto tutto! Dal primo bagnetto quando eravamo due bebè fino ad oggi! Sai che vuol dire quando hai un'amica che è come un'anima gemella per te? Senza la quale non potresti vivere? Non ci siamo mai separate, mai! Neanche per fare le analisi del sangue o per andare al bagno, mai! -

La guardai scettica e indietreggiai lentamente. Ciao bella, preferisco non allearmi con nessuno piuttosto che con te!

- è pazza. - mi disse Bridgette sottovoce.


Ci raggiunsero Geoff e Duncan, che accollo però!

- Alloora, compagni di squadra eh ? - 

Quella domanda era così e ovvia e sciocca allo stesso tempo. Sorridemmo solamente.

Il nostro sorriso era forzato..beh, almeno così era il mio.

Geoff non si dava per vinto e cercava in tutti i modi di ottenere le attenzioni di Bridgette.

- Ehm..allora.. ho visto tra i tuoi bagagli che hai una tavola da surf.. pratichi il surf ? - disse grattandosi la testa per il nervosismo.

Domanda più ovvia non poteva fare.

Duncan precedette Geoff nel rispondere - No, guarda, fa pattinaggio sul ghiaccio! -

E scoppiammo tutti e quattro a ridere, no, tutti e tre, dato che Geoff si copriva il volto con le mani dalla vergogna causata dalla sua domanda/battutaccia.

Duncan gli diede una pacca sulla spalla.

- Dai, andiamo a mangiare e l'ultimo che arriva è un.. Geoff! -

- Ehi, pezzo di stronzo! Se ti acchiappo.. - 

- No, scusa, volevo dire.. una Courtney! - e mi fece l'occhiolino correndo via.

Geoff, ancora imbarazzato, tentò di sforzarsi a dire un qualcosa di sensato.

- Ehh.. scusalo.. fa sempre così lo sbruffone! - 

- Vedo.. - replicai, alzando gli occhi al cielo.

- Vabbeh, vi prendiamo il posto! Sbrigatevi bellezze, prima che si finiscano tutto! - e corse via anche lui nella 'mensa' dove erano tutti gli altri.


Io e Bridgette rimanemmo sole, tutti gli altri erano corsi ad ingozzarsi.

- Che tipi! - mi lasciai sfuggire.

- Quel Duncan ti trova interessante, devo dire.. -

- Ma chi, quello ? Ma non hai visto che demente? ' L'ultimo che arriva è una Courtney '- tentai di imitare la sua voce- Ma chi ti credi di essere, oh! -

- Beh, chi ti credi di essere, chi ti credi di essere, intanto ti guardava spesso.. e non dico solo nel traghetto! -

- Vogliamo parlare di Geoff allora? Fa tanto il cascamorto con te e poi.. poi quella battutaccia scontata sul surf hahahahah -

- Dai, voleva solo essere amichevole! -

- Amichevole, sisi! Aspetta e spera, e soprattutto stai  attenta a non cadere nella sua trappola! -

- Si, e  tu attenta a non cadere in quella di Duncan! -

Ridemmo entrambe e ci dirigemmo verso la mensa, dalla quale provenivano strilli e strani odori. 

Tutto ciò non prometteva bene, anzi niente prometteva bene in questo postaccio.

La parola più bella del mondo ? Casa. 

 

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Angolo dell'autrice: Ciao a tutti i miei lettori! Mi scuso veramente tanto per il lunghissimo ritardo. Ma sapete com'è, vedevo che la mia storia la recensivano in pochi, così la lasciai in sospeso, anche perché non trovavo il tempo di aggiornare o di trovare qualche idea per il capitolo. Poi vedendo le recensioni di tutti, mi sono sentita in colpa, c'era gente che aspettava e credo aspetti ancora il seguito, così..mi sono messa all'opera^^ 

Questo capitolo è abbastanza lungo, spero non vi annoi leggerlo tutto, spero intanto sia scritto bene! Ah, se ci sono errori, scusatemi, ho postato in fretta .-.

Bene, recensite in tanti ehh, vi controllo! >:33

Un bacio a chi recensisce, due a chi mette la fic tra le Preferite/Seguite/Ricordate (??) ahahahahah  ♥ ♥ 

RollingGirl :*
 

 

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