Dreams Are Wishes ... ♥

di vale 98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** LA CENA! ***
Capitolo 5: *** Incubi e incomprensioni! ***
Capitolo 6: *** L'appuntamento è... ***
Capitolo 7: *** ...il bacio!! ***
Capitolo 8: *** Gelosia e imprevisto! ***
Capitolo 9: *** Fiducia e cambiamento! ***
Capitolo 10: *** La canzone e la partenza! ***
Capitolo 11: *** Le riprese e l'errore! ***
Capitolo 12: *** Il successo e la fine!! ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

«Vattene da questa casa, ti credevo una persona vera, invece sei come tutti gli altri.» mi urlò contro.
Con queste parole me ne andai sbattendo la porta, con le lacrime che percorrevano velocemente, in una sequenza infinita il mio viso, ormai rosso, e incominciai a camminare senza un punto di arrivo per le vie di Londra.
Beh così forse non capirete niente, ora vi racconto io la mia storia, la storia di una ragazza che stava inseguendo il suo sogno, che forse sogno proprio non era, o era stato interpretato in malo modo. 
Ritorniamo all’anno 2011 quando una volta compiuti i miei 20 anni decisi di andarmene di casa, di diventare indipendente. Camminavo per le strade di Londra cercando un buon lavoro,adoravo stare tra la gente, e mi sarebbe piaciuto fare la commessa o la cameriera, destino volle che fuori alla porta di un albergo di lusso trovai una domanda di lavoro. In quel albergo stavano cercando una cameriera, abbastanza giovane di età. Insomma non pensai due volte prima di entrare lì. 
Appena entrai mi trovai in un’entrata magnifica, l’albergo era a cinque stelle, già l’avrei dovuto immaginare. Chiesi al ragazzo che si trovava dietro al bancone della hall dove mi dovevo dirigere per il posto di lavoro. Questo gentilmente mi accompagnò dal capo con il quale parlai. 
«oltre a questo lavoro ha già avuto esperienze nel servire?» mi chiese il capo.
Un uomo sulla cinquantina, capelli quasi tutti bianchi e occhi celesti, corporatura direi perfetta per la sua età. Subito pensai che fosse uno di quegli uomini che amano mantenere la linea. 
«si, alcune volte ho lavorato per qualche mese in dei bar» risposi 
«poi sei stata licenziata ?» mi domandò per capire che tipo di persona fossi.
«no, avevo il contratto a breve termine, poi erano solo lavoretti per l’estate, mi è sempre piaciuto essere autonoma e non dipendere dai miei genitori. » risposi piena di me.
«oh … hai detto una cosa giusta ragazza. Lo sai che ti dico ? Per me sei assunta, sei la ragazza che stavo cercando. Determinata autonoma, e forse avrai anche un bel caratterino. Ma per me va benissimo, per luoghi di lusso ci vogliono persone di carattere »
«grazie signore. Quando posso iniziare a lavorare ? »
«beh mettendo che oggi è sabato, ti faccio godere questa domenica e poi lunedì alle 6 devi essere qui, pronta per lavorare, alloggerai nella stanza 200 di questo albergo al 6 piano, lì ci sono tutti i tuoi colleghi, per la divisa chiedi al ragazzo alla hall »
«grazie mille non la deluderò » dissi sorridendo.
Uscii da quella stanza piena di me, nel frattempo una donna vestita con una gonna stretta, camicia e giacca andò verso la porta e tolse il cartello. In quel momento mi sentii ancora più soddisfatta, quel posto era mio. 
«andata bene?» mi chiese il ragazzo della hall
«benissimo » dissi con il mio sorriso
«beh ora lavorerai con noi.. che stanza starai?»
«200»
«che bello, io alloggio nella 201 praticamente sto affianco a te e i nostri balconi combaciano »
«beh quindi ciao compagno di balcone» 
«ciao bella ragazza della quale non so ancora il nome.»
«mi chiamo Desirèe Scott tu ? »
«Samuel Maclaine» 

SPAZIO SCEMENZE
Allora babeee questa è la mia nuova FF. Spero che vi piace il vostro giudizio conta molto per me, anche se questo capitolo è orribile. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Parlai ancora con Samuel, il quale mi diede le chiavi della stanza e la divisa, me ne porse qualcuna in più per il ricambio, quel ragazzo era molto gentile e simpatico, era bello inoltre aver fatto amicizia ancor prima di iniziare il mio lavoro. Uscii dall’albergo e, con l’ipod a portata di mano, mi diressi verso casa. Una volta arrivata feci quattro piani a piedi, l’ascensore non era rotta, ma ero carica di energia e volevo cacciarla via, volevo essere attiva, carica. Bussai il campanello, non vedevo l’ora di raccontargli tutto ai miei genitori.
Appena aprirono ci accomodammo tutti in salotto, dicendogli che dovevo dare un annuncio importante, loro era ansiosi, sapevano che la notizia riguardasse in un mio lavoro, ma erano curiosi di sapere quale fosse quest’ultimo. 
«Mamma, Papà sarò la cameriera di un lussuoso albergo di Londra»
Dissi solo queste parole, queste poche parole, per me stupide, fecero emozionare mio padre. Voi vi chiederete il perché, vi dico solo che io sono l’unica figlia e per mio padre vedere che ero stata presa in un albergo famoso fu il massimo. Spiegai tutto il mio programma, dove alloggiavo e quando avrei incominciato.
«Tesoro ma sai che questo lavoro ti porterà lontano, oltre da noi, anche da Carol ?» domandò mia madre
«si mamma lo so. Ma Carol è un hostess quindi non ci vediamo già tante volte e poi credo che il capo mi abbia preso in simpatia.»
Mia mamma sorrise compiaciuta. Carol era la mia migliore amica da anni, avevamo frequentato elementari, medie e liceo insieme, poi lei , avendo una grande conoscenza delle lingue straniere partecipò ad una domanda per fare l’hostess, il suo colloquio andò a meraviglia, quindi ora sta sempre su aerei e visita sempre nuove cose. 
Andai nella mia camera per poter preparare i bagagli, stetti ore. Una volta finiti mi distesi sul letto, i miei capelli scuri invadevano una parte di letto, e i miei occhi color nocciola guardavano il muro di fronte, quest’ultimo era ricoperto dai poster della mia band preferita gli One Direction. 
Ora mi domanderete chi fosse il mio preferito. Ebbene non avevo un preferito o uno che mi attirava maggiormente, ognuno di loro mi trasmetteva diverse emozioni, sempre nuove tra di loro, emozioni che nessuno sa darti e spiegarti con delle semplici parole. 
Incominciai a immaginare come sarebbe stato incontrarli, pur avendo vent’anni ed essendo autonoma, non ero mai riusciti a vederli in un concerto, i biglietti finivano sempre troppo presto e io ogni volta rimanevo delusa, ma non perdevo mai la speranza, ero e sono sempre una ragazza ottimista e speravo sempre che un giorno io riuscissi a trovare quei biglietti, insomma si può dire che io credessi nel “Never say never”.
I due gironi passarono velocemente, la domenica già avevo portato le mie cose nella stanza in modo da rendere tutto più facile.
Quella mattina alle 5:30 era pronta e scesi di casa. Non mi piaceva tanto la divisa, mi sentivo quasi oppressa, ma mi ci sarei abituata.
Appena arrivai subito iniziai a lavorare, Samuel mi disse cosa avrei dovuto fare il primo giorno, era semplice, dovevo soltanto assegnare le camere, ogni giorno avrei cambiato, il capo poi avrebbe deciso quale ruolo assegnarmi.
E così incominciò la mia nuova vita.
Eccomi lì, vedevo persone che scendevano e salivano quelle scale, con bagagli o meno, e io li a dargli e prendergli le loro chiavi, era una cosa abbastanza noiosa, ma cercavo di rallegrarla con sorrisi e facendo interagire le persone, insomma le cose se le vedi positivamente sono tutte belle.
«Hey.»
Mi sentii delle mani sui fianchi. 
«sei tu Samuel, mi hai fatto prendere un colpo» dissicon un sorriso ma comunque spaventata
«dai non sono così brutto »
«no dai, guardabile aahah»
«sempre gentile tu eh ? » disse lui ironico
Continuammo a scherzare, Samuel mi abbracciava e mi faceva ridere, improvvisamente trovammo le nostre facce vicinissime, i nostri sguardi si incrociavano, i nostri respiri si scontravano sempre di più, stava quasi per succedere …
«scusate piccioncini, vorremmo le chiavi della nostra stanza.» disse una voce dolce, ma anche infastidita
Mi girai. Inizialmente rimasi paralizzata, poi subito m passò tutto, era comunque a lavoro, anche se tutta calma non potevo stare, avevo di fronte gli one direction, la mia band preferita.
«si, scusatemi. Allora le camere sono dalla 69 alla 74 ecco le chiavi, e scegliete quale volete, spero siate felici qui. » dissi gentilmente
«oh grazie.» disse Louis.
Si allontanarono, troppo velocemente per i miei gusti, erano la mia band preferita e loro non lo sapevano non gli avevo detto niente, mi sentivo inutile.
Finì il mio turno e me ne ritirai nella mia camera.
Misi la chiave nella serratura ed entrai, aprii il mobile e presi il mio pigiama e poi mi diressi verso il bagno per farmi una doccia veloce. Una volta uscita mi vestii. Ci misi poco, così decisi di chiamare i miei genitori. Uscii fuori al balcone, e cominciai a parlare con loro, stetti molto a telefono, staccai dopo una decina di minuti.
«ciao Desirèe»
«ciao compagno di balcone.» dissi
«allora come ti è sembrato il primo giorno di lavoro?»
«noioso. A me piace stare tra la gente, non dietro un bancone.»
«penso che domani sarai accontentata, il capo ora si renderà conto cosa tra le due cose sai fare e deciderà»
«spero che decida il meglio»
Rise, aveva una risata così bella, armoniosa.
«Samuel, io ora entro, notte» dissi
«notte bella »

“-grazie per aver avverato il mio sogno-
-e di che? Tu sei la mia principessa e io il tuo principe azzuro-
-gli assomigli sai? Hai gli stessi occhi e capelli del principi, solo che i capelli sono più scuri- 
-forse, ma nel frattempo ho avverato il tuo sogno, sei famosa. –“

Mi svegliai. Non ci pensai nemmeno un po’ al sogno fatto. «uno come un altro» dissi. 
Mi preparai e subito scesi giù. Il capo mi diede il compito di poggi, dovevo servire ai tavoli.
Avrei iniziato con la colazione, presi le ordinazioni da diversi tavoli, poi mi diressi verso quello dei ragazzi
«allora, signori, desiderate qualcosa?»
«io non lo so» disse Niall
«io caffè e un cornetto al cioccolato» disse Liam
Uguale fu per Harry e Zayn, poi si convinse anche Niall.
«okkey e invece Louis?»
«anche io lo stesso.»
«va bene vi sarà servito al più presto. »
Mi allontanai, e continuai a lavorare, dopo un po’ dovetti ritornare al tavolo per porgergli la colazione.
«ecco a voi, spero vi piaccia, qui la cuoca è bravissima» dissi
«lo spero, ho una fame» disse Niall
Mi scappò una piccola risata, notai subito che mi stavano guardando tutti e cinque, perciò arrossii un po’
«ma che carina hai le fossette?» mi chiese Harry
«si … però sono piccole rispetto alle sue»
«no dai dacci del tu. Avrai la nostra stessa età quanti anni hai ?» mi chiese Liam
«ah okkey, beh ne ho 20» risposi.
«bell’età. Ma sembri più piccola» mi disse Louis.
«si, in effetti … »
«io tra poco ne compirò 20» disse
«ecco perchè gli piace l’età» disse Zayn
«ragazzi siete simpaticissimi, e sono anche una vostra fan se voelte sapperlo, ma il lavoro mi chiama.» dissi dispiaciuta
Stavo per andarmene dopo un loro sorriso. Mi voltai.
«aspetta»gridò Louis «a che ora finisci di lavorare?»
«alle 9.» risposi
«e in che stanza alloggi?»
«200 perché? »
Nessuna risposta, continuava a fissarmi, o fissare nel vuoto. Guardavo la sua bocca, era sempre chiusa, decisi di andarmene, quasi scocciata, io stavo di la per lavorare e dovevo fare bell’impressione sul capo, volevo dare il meglio di me, non potevo permettermi pause, non potevo e non volevo, volevo essere una di quelle lavoratrici, che per il lavoro ci mettono tutto l’impegno, volevo essere vista come una brava ragazza, la ragazza modello, ecco. Volere è potere e io volevo. 
Anche questa giornata passò velocemente, questo impiego era più bello di quello precedente. 
«signorina è desiderata dal signor Derruntis.» mi disse la segretaria
«si, subito» risposi cordialmente.
Avevo paura. Tanta, se mi avesse licenziata, se mi aveva notato parlare con qualche cliente un minuto in più, non pensavo cose positive, non ci riuscivo, camminavo tremolante, peggio di un uomo che stava andando a morire, incominciai ad avere le mani sudati, spostavo i miei capelli a destra e a sinistra, finchè non arrivai davanti alla sua porta.
Bussai con due colpi gentili, vicino ad essa.
«chi è ?» sentii dire.
«signore sono Desirèe Scott» risposi. 
«entra pure cara.»
La sua voce era gentile e calma, e questo mi metteva ancora più ansia, era calmo, fin troppo per i miei gusti, già stavo andando su di nervi.
«accomodati pure» mi disse
«grazie»
«allora volevo parlarti di una cosa»
«ditemi pure»
Il mio cuore stava andando in tilt, non capivo più niente, cercavo di essere calma, ma non ci riuscivo, i miei tentativi fallivano sempre.
«Signorina Scott, non si agiti non voglio licenziarla se sta pensando a questo»
Come aveva capito ?. comunque il buco nel mio stomaco si riempì velocemente.
«e di cosa vuole parlarmi ?» chiesi.
«del suo stipendio, ormai ho deciso quale impiego dovrà svolgere, si occuperà di servire i tavoli, poi se servirà dietro al bancone, avrà un piccolo extra.»
Continuammo a parlare, alla fine uscii da quella stanza soddisfatta e fiera di me.
Mi diressi verso la mia camera, mi buttai pesantemente sul mio letto. Dopo 5 minuti andai fori al balcone. Buttava un venticello rilassante, i capelli andavano verso il retro, appoggiai le mie braccia sulla ringhiera, e chiusi gli occhi. Avevo questo vizio da piccola, può sembrare strano, ma io amo i vento, amo l’autunno, quei colori caldi che ti fanno stare in pace col mondo e con te stessa, mi ero sempre immaginata io e una persona al mio fianco distesi su un grande tappeto di foglie, dalle sfumature rosse e arancioni, e mentre di parlava del più e del meno, altre foglie cadevano dagli alberi, creando quasi una grandine di foglie. 
Quella sera Samuel, non c’era, stava impegnano nel suo turno di notte dietro quel noioso bancone, mi sarebbe piaciuto andare, ¬ ma fui interrotta, qualcuno aveva bussato alla mia porta, andai verso di lei e quando l'aprii ... 


Ciao ragazze!!!
Allora cosa ne pensate del capitolo???? Scrivetemi cosa ne pensate!! <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

Non potevo credere ai miei occhi, avevo riprovato di nuovo quella sensazione di felicità, nel mio corpo, ero in extacy, dentro di me non c’erano solo le farfalle, ma tutto uno zoo di animali. Di solito le farfalle si sentono quando una persona è innamorata, e beh, io in quel caso ero innamorata. Di chi ? Di Louis Tomlinson. Lui era lì di fronte a me. Fuori alla mia stanza.
«posso entrare» mi chiese lui 
«ah.. » dissi io ancora stordita da quei sentimenti confusionali. «sisi, certo» continuai velocemente 
«grazie» rispose.
Entrò. Si guardò in giro. Non so cosa osservava, la mia stanza non era un granché, il soffitto era bianco, le pareti di un giallino chiaro, con il quale avevo arredato, con il permesso del capo, con alcuni adesivi raffiguranti dei girasoli, i miei fiori preferiti. Il pavimento era di marmo semplice. All’entrata di questa camera avevo un letto matrimoniale, enorme, doveva essere di una piazza e mezza, affianco i lati del letto c’erano due comodini, sui quali c’erano una lampada. Di fronte alla porta c’era il balcone e affianco un piccolo mobile con la televisione, e di fronte al letto c’era l’armadio. 
«cosa ti porta qui?» chiesi per spezzare quell’interminabile silenzio.
«niente, volevo vedere dove alloggiava la bella cameriera vent’enne» rispose
Arrossii. Non mi sarei mai aspettato che lui, proprio lui, mi avesse chiamato bella.
«oh grazie» dissi imbarazzata.
«posso sedermi?» domandò indicando il letto
«certo» risposi gentilmente con il mio solito sorriso 
Mi sedetti affianco a lui, e incominciammo a parlare del più e del meno, a volte capitava che davo risposte stupide alla sue domande, e ad ogni scemenza ridevo, stavo facendo una grande figura di merda, ma poco me ne importava, volevo farmi conoscere per quello che ero.
-
Rideva sempre, era bellissima. La sua risata, poi, era melodiosa, quando rideva faceva sfoggiare le sue fossette, ragazze così non ne avevo mai viste, era bellissima. Capelli lunghi e neri, ma non un nero normale, un nero che non era triste, ma stranamente portava felicità, almeno io lo vedevo così. Occhi color nocciola, messi in risalto un po’ dalla matita nera, ma anche dalle sue lunghe ciglie. La sua bocca molto chiara rispetto alla sua carnagione al quanto mulatta. Insomma era uno spettacolo a vedersi.
-
Passammo due o tre ore insieme a parlare, poi si fece mezzanotte.
«ora vado, ci vediamo domani a colazione bella ragazza» disse lui teneramente
«domani come ogni giorno, Louis Tomlinson.» risposi io sorridendo lievemente.
Mi baciò delicatamente la guancia e se ne andò. Mi fermai alla porta, lo vedevo camminare verso la sua stanza, quando poi non lo vidi più decisi di rientrare dentro. Ancora non potevo credere a tutto quello che era accaduto in queste ore, meravigliose. 
Decisi poi di mettermi il pigiama e andai a dormire. 
“-grazie per aver avverato il mio sogno-
-e di che? Tu sei la mia principessa e io il tuo principe azzurro-
-gli assomigli sai? Hai gli stessi occhi e capelli del principi, solo che i capelli sono più scuri- 
-forse, ma nel frattempo ho avverato il tuo sogno, sei famosa. –“
«Certo che è stano» disse Samuel
«lo penso anche io.» risposi
«a cosa è dovuto secondo te?» mi domandò.
«non lo so. Già è la seconda volta. Non ho mai fatto lo stesso sogno per due volte consecutive.»
«mah, davvero non so aiutarti, vedi se anche stanotte lo rifarai.»
«certamente.»
«signorina, la colazione!» mi sentii dire da lontano dal capo.
«subito signore.» risposi «beh Samuel, io ora vado, ti lascio al tuo divertentissimo lavoro» dissi facendogli l’occhiolino.
«simpatica lei.» 
«ovviamente»
Mi diressi verso il primo tavolo, quella mattina c’era poca gente, però tra le poche persone i ragazzi c’erano. Dopo aver preso le ordinazioni ai primi tavoli mi diressi da loro. 
«giorno ragazzi, cosa volete?» dissi sorridendo.
«lo stesso di ieri» mi disse Harry
«okkey, quindi cinque caffè e cinque cornetti a cioccolato ??» domandai tanto per far mente locale
«esatto» rispose Zayn.
«okkey tra pochi minuti sarà tutto vostro»
«e tu?» mi domandò Louis
Mi voltai.
«e io cosa?» domandai con un mezzo sorriso»
Si alzò e venne verso di me, che mi trovavo tra il bancone e il loro tavolo.
«non sarai tutta mia?»
Arrossii, non poco, mi sentivo in imbarazzo.
«beh, ora no, ora sono di tutti i clienti» dissi sorridendo.
«quindi sei anche mia?» domandò
«se sei un cliente si» 
«è un si giusto?» disse lui
«probabile, ora vai altrimenti chi li fermi agli altri hanno fame»
Mi guardò sorridendo e poi andò dai suoi amici.
Io ancora non riuscivo a credere a tutto ciò, come poteva Louis Tomlinson andare appresso ad una ragazza come me, ero troppo semplice per lui, lui che poteva avere qualunque donna.
-
Louis nel frattempo era andato a posto, sembrava che si fosse rincoglionito dopo aver parlato con Desirèe.
«amico?» disse Harry mentre muoveva su e giù le sue mani davanti la faccia di Louis.
«è morto» disse Niall
«o … semplicemente innamorato» continuò Zayn
«della cameriera?» domandò Liam
«sembra ovvio Liam, però dovete ammettere che è bella» disse Harry
«emh, Harry ringrazia Dio che sei ancora vivo, se Louis stesse sul pianeta Terra ti avrebbe praticamente tagliato metà e metà» disse Zayn
«quando viene ho fame» disse Niall
«Niall ma non vedi che sta lavorando?» chiese Lous svegliatosi dal suo sogno, oppure Desiderio
«si è svegliato» urlò Harry
L’urlo fu abbastanza forte, tanto che alcuni clienti e Desirèe si girarono verso il loro tavolo
«Grazie Harry» disse Louis
«ti ha notato ;)» disse Harry
«ragazzi basta » disse Liam, poi aggiunse «allora, come lavora Desirèe?» 
«con voi non si può parlare eh ?» disse Louis, alquanto nervoso
«dai ragazzi basta» disse Zayn
-
«ragazzi ecco a voi» dissi
«grazie» risposero tutti in coro
«scusa?» mi chiamò Harry
«Desirèe grazie » dissi ironicamente
«si scusa, Desirèe, Louis vorrebbe sapere se usciresti mai con lui?» mi disse Harry
Louis era alquanto imbarazzato e guardò l’amico, quasi per dirgli che stava arrivando la sua fine, stava quasi per parlare, ma Zayn gli diede un calcio alla gamba che lo fece zittire
«beh, perché non prova a chiedermelo lui?» dissi guardano Louis
Appoggiai il vassoio sul tavolo e portai le mani ai fianchi.
«bella idea» disse Harry che diede una spinta a Louis per farlo alzare
«beh, Desirèe, stasera vorresti uscire con me? magari a mangiare una pizza insieme» domandò Louis.
Perché rifiutare? Insomma ero una loro fan, li amavo, avevo sempre sognato di vederli dal vivo; e ora? Potevo uscire con uno di loro. Perché perdere l’occasione?
«va bene» dissi con un sorriso
Rimase quasi stupito della mia veloce risposta, non diede nessuna risposta inizialmente
«amico, guarda che ha detto si» disse Harry colpendogli la spalla
«ah.. sisi, allora alle 9:30 sto da te. Va bene?» disse Louis
«Benissimo » risposi io «io ora devo continuare a lavorare, a stasera allora» dissi facendo un occhiolino verso Louis 
Mi diressi verso il bancone per poi poter servire i clienti.
Erano verso le 5, avevo finito il mio turno, mi scocciavo in quella camera, così decisi di scendere giù da Samuel che sicuramente si stava annoiando.
«ciao ragazzo del bancone» dissi 
«mi cambi luogo ogni volta che mi vedi?» disse ironizzando
«esatto» dissi «cosa stai facendo?» domandai
«mi prendi per il culo o cosa?» domandò
«cosa ahahaha» risposi
«Desirèe cosa ti succede?» domandò
«indovina chi passa per la mia camera alle 9:30 e mi porta a mangiare una pizza??» domandai con una voce da bambina
«mm… incominciamo indovina chi?» chiese
«okkey, tanto non hai niente da fare»
«scometto che è un uomo, ha gli occhi chiari, capelli che vanno nel biondo e il suo nome è Louis ?»
«esatto. » dissi sorridendo «sei un genio » continuai
«sono un genio » disse lui soddisfatto
«se vabbe.»
Parlammo ancora per molto tempo, finchè non si fecero le 7 e io dovevo lavorare, i ragazzi quella sera non c’erano, Louis dopo avrebbe mangiato la pizza con me, degli altri non ne avevo idea.
«Desirèe ?» sentii chiamarmi.
«si Lucy » dissi
«consegna speciale per te » disse
«dove devo andare?» chiesi stanca
«camera 69» disse
«bel numero guarda»
«bella anche la persona dentro» 
«chi c’è?» domandai
«allora qui alloggia Louis ma ora i ragazzi hanno deciso di avere il servizio in camera, quindi susu, svelta» mi incitò
Lucy era un’altra ragazza che lavorava con me, era bellissima, capelli corti biondi, guancie sempre rosee, grandi occhi celesti, resi più grandi dai suoi occhiali. Era simpaticissima, la compagna di lavoro che tutti vorrebbero, facevamo molte battute sui clienti in quella sala, tutte teste montate, almeno come pensavano noi.
Andai nella stanza 69 con il carrellino contenente la loro cena
«ragazzi servizio in camera»
«Louis è Desirèe alla porta» sentii dire da dentro
«muori stronzo puttaniere»
Ok, la voce era di Harry
«ma io ti amo» disse lui
«io no » rispose lui
«gente io sto fuori la porta» dissi appoggiandomi al carrellino.
Finalmente mi aprirono, la loro stanza era bellissima, ovvero la sua stanza era bellissima. Il colore principale era il celeste, difficile da spiegare, però vi dico che era una delle camere più lussuose, immaginate.
Fortunatamente non dissero niente avanti a me, ci misi poco, solo alla fine salutai tutti e me ne andai.
Le ore quella sera sembravano infinite, il tempo non passava mai. Il turno finì. Andai in camera e incominciai a scegliere cosa indossare, scelsi una cosa semplice, jeans con una maglia a bradelline nera e sopra aveva un piccolo copri spalle bucato bianco e al piede le mie adorate converse. Andai in bagno e mi preparai, raccolsi i capelli in una coda di cavallo, e mi truccai, un trucco leggere, solo un filo di matita nera solo sotto e mascara, anch’esso nero. Ecco il mio trucco, odiavo truccarmi, e mettermi tutta quella roba in faccia, al naturale si è più semplici.
Ero pronta, mi guardai alla specchio, quella sera mi piacevo. Mi giravo avanti e indietro, fui interrotta da una bussata di porta.


Ragazze questa FF durerà poco,perchè scrivo capitoli molto lunghi e essendo che li copio dalla mia pagina cerco di postarli in breve tempo.
Se vedete infatti un'altra Ff l'ho scritta in un giorno perchè l'ho ricopiata dalla mia pagina!!! <3

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Capitolo 4
*** LA CENA! ***


CAPITOLO 8

Ero emozionata, tanto, avevo paura. Di cosa? Che qualcosa sarebbe andato storito, mi diressi verso la porta, con il cuore in gola. Aprii. 
«ciao» disse Samuel
«ciao Samuel» dissi un po’ triste
«che c’è? Non sei felice che sia qui?» domandò
«ovvio che sono felice, ma»
«aspettavi un’altra persona. Giusto?» concluse
«diciamo di si, comunque mi fa piacere che sei qui, così mi dai anche un consiglio da uomo» disse sorridente per far spezzare quell’imbarazzo tra di noi 
« ok dimmi » disse lui
«come sto?» dissi facendo una giravolta su me stessa
«sei … sei bellissima» disse con una voce dolce, molto dolce.
Arrossii. Si! Mi arrossivo facilmente, mi piaceva avere dei complimenti, si può dire che prima di allora io non avessi avuto nessun complimento. Non perché non ero bella, perché non ero una vip. Cosa significa? Devi essere popolare a scuola se vuoi avere dei complimenti, devi essere una puttana per avere dei complimenti, una ragazza facile, che dice di si a tutti, insomma avete capito. Io invece ero l’incontrario, una ragazza semplice, che apriva gli occhi, non le gambe, se avevo un ragazzo lo tenevo stretto a me, insomma mi godevo l’età che avevo mano mano.
«Grazie» risposi
«allora è una cosa seria?» mi domandò
«non lo so, per me si, ma non penso che lui ricambia, so che forse mi sta usando, ma non riesco a dirgli di no.» risposi
«beh, ricorda che in ogni caso ci sono io» disse con un’espressione in volto triste
Stavo per domandare cosa avesse ma, si alzò, mi salutò e andò nella sua camera.
-

Scendeva le scale lentamente quando ad un certo punto incontrò Louis
«ciao» disse Samuel
«ciao» rispose Louis non sapendo chi fosse
«stai andando da Desirèe?» domandò Samuel
«si, come lo sai?» chiese Louis
«sono un suo amico » disse «mi raccomando trattala bene, Desirèe è una ragazza rara.»
Louis non rispose, salì le scale pensando le parole di quel ragazzo. 
-
Ci ero rimasta male, Samuel sembrava triste, non so, ricordavo comunque che provò a baciarmi, ma, avevo paura, paura che si fosse innamorato di me, e io non volevo, io amavo Louis. Sentii bussare alla porta, questa volta ero sicura che fosse Louis, e infatti, così fu. 
«ciao» disse baciandomi la guancia
«ciao » dissi con un mezzo sorriso.
«seri pronta?» domandò
«sisi» risposi
Chiusi la porta e poi scendemmo. Camminammo a piedi, era pericoloso per lui, ma volle tentare
«sei sicuro?» domandai
«si, voglio fare vedere alla fan con chi esco» rispose
Non aggiunsi altro. Ricordo solo che quella serata fu magica,provai mille emozioni, mi tenne la mano tutto il tempo, quel tocco fu fatale per me, mi sentivo in paradiso, sorridevo, sorridevo sempre, lo amavo, ecco il punto, amavo ogni cosa di lui, i suoi occhi, che mi facevano immergere in nuovi sogni, i suoi capelli, perfetti, la sua bocca, che avrei voluto sfiorare, lui, che si può dire su lui, era magnifico.
«ma lo sai che sei bellissima stasera» disse una volta presa l’ordinazione
«parli proprio tu» risposi imbarazzata
«perché?» domandò
Abbassai la testa avevo vergogna
«e che sei perfetto» dissi con un piccolo sorriso
«sicura che io sia quello perfetto? » domandò alzandomi la testa «ti sei vista? Sei una ragazza semplice, spontanea, che ha vergogna di tutto, ma dice sempre la verità, quando ride sfoggia le sue bellissime fossette, è una meraviglia, insomma come dice la canzone Little Things? You’re Perfect to me » disse
Lo guardai, intensamente, mi ero persa nei suoi occhi, lui mi sorrise. Purtroppo fummo interroti dalla cameriera che ci portò le pizze
«grazie » dicemmo entrambi
«allora posso farti una domanda?» chiese
«certo»
«il tuo nome, è a caso o …» 
«ha qualche finalita?» continuai
«si» rispose
«si, ha una finalità» risposi
«posso saperla?»
«se non ti annoi» dissi
Vidi che sorrise e mi incitò a parlare
«allora, Desirèe significa desiderio, e diciamo che io per i miei genitori sono un desiderio. Mi aspettavano da tanto tempo, perché da quando si erano sposati non riuscivano ad avere figli, sono stati vent’anni senza avere figli, poi una volta, ad una festa, mia madre svenne e la portarono in ospedale e lì seppe che era incinta, allora decisero di chiamare questo sogno diventato realtà, Desirèe. Diciamo che per loro la favola di Cenerentola è una cosa vera, Dreams are wishes, i sogni son desideri, e io sono il loro sogno, o meglio desiderio » conclusi 
«wow, è bellissima questa storia, potresti scriverci un libro sopra» disse 
«si, se non mi scocciassi di scrivere » risposi ironizzando
«ahahaha, però ti svelo un segreto, non sei un desiderio solo per i tuoi genitori … » disse « … ma anche per me.


Ciao carotine!!!
Spero vi piaccia!! Scivetemi qualche recensione miraccomando!! <3
MUCH LOVE!! <3

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Capitolo 5
*** Incubi e incomprensioni! ***


CAPITOLO 5

Come mio solito arrossii, lo guardai teneramente e sorrisi, poi incominciammo a mangiare, non ricordo cosa ci siamo detti ricordo solo che ridevamo, come due bambini, però una domanda ricordo.
«ma tu e Samuel avete avuto una storia?» domandò Louis
«no perché?» risposi
«non so, mi sembra protettivo nei tuoi confronti, poi ti ricordi quando la prima volta ti vidi? Vi stavate per baciare …» disse
«ah … vabbè diciamo che lui è la prima persona che ho conosciuto a lavoro, ma non siamo mai stati insieme, anche perché il mio primo giorno di lavoro fu proprio quando tu venisti in albergo.» 
«ok»
«perché questa domanda ?» chiesi 
«beh..»
«signori ecco a voi il conto» interruppe la cameriera.
«grazie» dicemmo.
«quanto devo darti?» domandai
«sei scema? Non devi proprio dirlo, pago io» rispose
«sicuro?» chiesi
«un gentiluomo non lascia mai che la donna paghi. »
Sorrisi. Una volta pagato uscimmo, mi riprese la mano e continuammo a camminare per le strade di Londra, poi andammo in albergo. 
«vuoi venire un po’ nella mia camera?» mi chiese una volta arrivati in albergo
«come vuoi » risposi. Non volevo essere invadente rispondendo con un si, o essere amorfa rispondendo con un no.
«lo prendo come un si » rispose ridendo.
Prendemmo l’ascensore e arrivammo nella sua stanza. 
«dai siediti» mi incoraggiò una volta distesosi sul letto
Mi sedetti all’angolo del letto, avevo tanta vergogna, non so perché avevamo passato una serata bellissima, si può dire che già mi fidassi di lui, che già mi fossi innamorata. Ora voi direte: è uno dei tuoi 5 perché non saresti dovuta innamorartene? Oppure : perché non eri già innamorata?tutto quello che volete, e già ero anche innamorata, ma da vicino, il contatto, il brivido di quando ti tocca la mano, è tutta una sensazione, strana direi, molto strana, incominci a sudare le mani, nella tua testa sembra che in quel momento sei orribile, ma rimani calma per non fare una brutta impressione, quando la persona parla, tu ami così tanto la sua voce che non capisci cosa dici, annuisci, anche se dopo sembrerai una scema. Si ragazzi, questo è amore, quello vero però.
«un po’ troppo lontano per i miei gusti» mi disse con un sorrisetto.
«ah » feci. Mi guardai intorno, davvero c’era parecchia distanza tra lui e me, mi avvicinai, allora, e mi stesi affianco a lui.
Incominciò ad accarezzarmi i capelli, ciocca dopo ciocca, mi rilassava molto, incominciammo a parlare, fino a che non mi addormentai.

“-grazie per aver avverato il mio sogno-
-e di che? Tu sei la mia principessa e io il tuo principe azzurro-
-gli assomigli sai? Hai gli stessi occhi e capelli del principi, solo che i capelli sono più scuri- 
-forse, ma nel frattempo ho avverato il tuo sogno, sei famosa. –“

«NOO! » sobbalzai.
Di nuovo quel sogno, incubo cos’era. Non ce la facevo più. Ma aspetta, dove cazzo ero ?
«cosa ti succede?» mi domandò una voce
Mi girai
«Louis?» domandai a mia volta
«si, io sono Louis e tu Desirèe, ricordi ?» chiese ironico
«si certo, ma che ci faccio io qui, sul tuo letto?» chiesi ancora
«ieri sera ti sei addormentata, se vuoi ti riporto nella tua stanza» 
«se non è un problema, domani la sveglia suona presto»
«okkey» 
Ci alzammo dal letto e ci dirigemmo verso la mia camera
«allora, cosa ti ha spaventato?» chiese
«niente e che ultimamente faccio sempre un sogno»
Gli raccontai il sogno, non disse niente, ovviamente non sapeva darmi una risposta. Nel frattempo arrivammo nella mia camera.
«beh, allora ciao Louis Tomlinson e grazie di tutto» disse sorridente
«di niente bellissima ragazza » rispose con un dolce bacio sulla guancia, quel bacio fu bellissimo, non era sulle mie labbra ma vicino, Louis si era avvicinato tanto alle mie labbra, forse la paura di affrettare le cose lo fermò. Ancora imbambolata entrai dentro, misi il pigiama e mi addormentai.
Passarono settimane, con i ragazzi avevo istaurato un bellissimo rapporto, mi ero legata molto ad Harry, era davvero dolce, era trai 5 quello su cui potevo dire tutto, diciamo il mio migliore amico. Oltre a lui c’era Lucy e Samuel, anche se con lui parlavo poco, non so, mi evitava non so perché quando cercavo di parlargli cambiava discorso, poi di lui parlavo spesso con Lucy, la ragazza sembrava innamorata di lui.
Louis? Ancora amici, per il momento andava bene, aveva provato a baciarmi, ma io mi giravo o lo fermavo, avevo paura, di chi? Di me stessa, non il corpo o i sentimenti, ma me stessa come fan, non volevo far rimanere male le altre directioner, avevo paura che poi non mi avrebbero accettata e io sarei rimasta male, e poi la paura più grande. Se fossi stata la fidanzata di Louis e poi dopo mi sarei lasciata, li avrei amati? Continuavo a rispondermi si, ma la paura era forte, e non riuscivo a calmarmi.
Una cosa che continuava era il mio sogno, non cessava, ogni sera era li ad attendermi anche se mi addormentavo per un po’ mi appariva, però stava accadendo una cosa abbastanza strana, man mano il sogno prendeva forme, il principe stava assomigliando a qualcuno, ma solo un po’, partiva piano, non vedevo l’ora che finisse. 
Ritornando alla storia di Samuel, una volta mi feci coraggio e gli andai a parlare, non ci riuscivo più dentro di me ero una bomba.
«allora?» domandai una volta avvicinatomi al bancone
«cosa?» rispose con aria strana
«perché mi tratti male»
«male?»
«Samuel non essere scemo. Male si! Non sei più come prima, sei cambiato, tra poco mi passi davanti e non saluti.»
«sicura di non essere cambiata tu? » mi domandò
«io?» risposi incazzata 
«si, da quando frequenti Louis sembri una star» rispose anche lui incazzato
«Non puoi dire questo Samuel, io sono sempre la stessa, guardami» risposi cercando di attrarre i suoi occhi verso di me «sono sempre io, Desirèe, la stessa di qualche settimana fa, la stessa ragazza con la quale facevi dei discorsi magnifici fuori al balcone. Ricordi? Il compagno di balcone.»
Incominciai a piangere, non volevo, ma era troppo forte per me, Samuel non poteva direr quelle cose su di me, anche perché non era la verità.
«vorrei una risposta» ribattei con gli occhi ormai rossi e il viso bagnato.
Mi guardò, molto arrabbiato. 
«mi dispiace Desirèe, ma per me non sei più la stessa» 
Una fitta al cuore, di quelle pesanti, ci tenevo a lui e non volevo perdere. 
«tu non puoi … » non continuai.
Non ero sicura di quello che stavo dicendo, quindi decisi di andarmene e starmene zitta. Andai dal capo chiedendogli un giorno di permesso, con la scusa che non mi sentivo bene. accolse velocemente la mia domanda, credeva in me, e sapeva che non gli avrei mai mentito.
«non é la tua giornata vero?» mi domandò il capo
«come lo sa lei?» domandai curiosa
«ho visto la scena tra te e Samuel» rispose «comunque non preoccuparti, non sono crudele»
Ringraziai.Salii nella mia stanza, a testa bassa. Si incominciai a piangere, potevo sembrare debole, ma piangere riusciva a liberarmi più di una parlata con qualcuno. Nel tragitto mi sentii chiamare
«Desirèe»
Continuai a camminare, avevo conosciuto la sua voce, era Harry. Camminavo velocemente e sentivo dietro di me i suoi passi, poi una presa al braccio mi fermò e mi fece girare
«hey» disse calmo «perché piangi?» continuò
Non risposi, gli feci cenno di venire nella mia stanza per parlare tranquillamente.
Harry era molto gentile con me, lo volevo bene dal cuore, sembrava che davvero fosse l’unico a volermi bene e a capirmi.
«allora dimmi tutto» disse una volta sistematosi davanti a me sul letto
«beh, io … io» non riuscivo a parlare, avevo un nodo alla gola
«aspetta» mi disse.
Si alzò e andò in cucina
«ecco con questo parlerai meglio» mi incoraggiò
Sorrisi, mi aveva portato un bicchiere d’acqua e un cioccolatino
«perché il cioccolatino?» domandai una volta bevuta l’acqua
«l’acqua ha fatto effetto e ti ha calmata, ora il cioccolatino servirà ad addolcirti e a stare calma» rispose con uno dei suoi sorrisi
«oh» risposi solo.
Mangiai il cioccolatino, poi gli raccontai la conversazione di Samuel e me.
«e ora? Cosa vuoi fare?» domandò
«io avrei una mezza idea, ma non so» 
«dimmi, sono qui apposta per consigliarti» 
«allora, vorrei farmi odiare da Louis, almeno Samuel capirà di come lo voglia bene»
«no, Desirèe. Non puoi.» rispose immediatamente Harry
«perché?» chiesi impaurita
«Louis si sta affezionando troppo a te, non perdere anche lui. Cerca di recuperare Samuel tenendo stretto Louis»
«non ci riuscirò mai» dissi «come faccio a riprendere Samuel ? dovrei stare tempo con lui, ma se poi sto troppo tempo con lui, perdo Louis» continuai
«per questo ci sono io.»
Lo abbracciai. L’istinto fu forte, lo volevo davvero bene ad Harry e vedevo che lui ricambiava il sentimento.
Continuammo a parlare per trovare una giusta soluzione, ma fummo interrotti da una bussata alla porta.
«chi è?» dicemmo in coro
«Louis» rispose
Andai ad aprire, appena Louis mi vide mi abbracciò, non sapevo il perché ma mi piaceva, e anche tanto.
«stavate complottando qualcosa contro me?» domandò ironico
«no amico, contro di noi» rispose Harry «ora io vado ciao» continuò. Diede una pacca alla spalla e Louis e mi salutò con baci sulla guancia a me
«non fare stupidate, pensa ai miei consigli» mi raccomandò con un filo di voce
«vestiti!» mi ordinò Louis
«perché?» 
«tu vestiti, poi so io dove portarti»
«signor sì, signor capitano» dissi 
Misi una cosa semplice, per quel tempo autunnale, un jeans, una canotta nera, una camicia a quadroni blu, un giubbino abbastanza leggero e le blazer blu. Non mi truccai nemmeno e lasciai i capelli che scendevano leggeri sulle spalle
«pronta » dissi sorridendo
«su, andiamo meraviglia»
Scendemmo le scale e quando arrivammo davanti al bancone feci cenno di aspettare a Louis e mi diressi verso Samuel
«ciao» dissi sorridendo
Non rispose
«sai ho deciso una cosa, anche se tu non mi parli io continuerò a farlo invece, perché non riesco a stare senza parlarti»
Me ne andai, ma sapevo che almeno lo avevo fatto sorridere
«dove mi porti» chiesi curiosa
«aspetta e vedrai»


Eccomiiiii!!!
Ciao ragazzo alcune di voi mi hanno scritto di continuare ed ecco qui il nuovo capitolo!!! <3
Spero vi piaccia!! Cosa ne pensate della discussione tra Desirèe e Samuel??
Cosa ne pensate del sogno??
Vorrei sapere le vostre risposte al più presto!! Se avevte qualcosa da dirmi o da chiedermi io sono a vostra disposizione!! :-)
MUCH LOVE!! <3

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Capitolo 6
*** L'appuntamento è... ***


Capitolo 6


Correva, la strada era liscia, si può dire che stavamo solo noi, io ero curiosa, volevo scoprire dove mi stesse portando, nel frattempo la radio continuava a mettere canzoni orribili, ma ad un certo punto inizia Little Things, così iniziai a cantarla
«Your hand fits in mine 
like it's made just for me 
But bear this in mind 
it was meant to be 
And I'm joining up the dots 
with the freckles on your cheeks 
and it all makes sense to me 
I know you've never loved 
the crinkles by your eyes 
when you smile, you've never loved 
your stomach or your thighs 
the dimples in your back 
at the bottom of your spine 
But I'll love them end lessly 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if I do It's you (oh, It's you) 
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You can't go to bed 
Without a cup of tea 
And maybe that's the reason 
that you talk in your sleep 
And all those conversations 
are the secrets that I keep 
Though it makes no sense to me 

I know you've never loved 
the sound of your voice on tape 
You never want to know how much you weigh 
You still have to squeeze into your jeans 
But you're perfect to me... 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You'll never love yourself 
half as much as I love you 
You'll never treat yourself 
right darlin' but I want you to 
If I let you know I'm here for you 
Maybe you'll love yourself 
like I love you, oh 

I've just let these little things 
slip out of my mouth 
because It's you, oh It's you, It's you 
They add up to and I'm in love with you 
And all these little things 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true, It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all your little things. »

Non avevo provato vergogna, ed era strano, non cantavo mai davanti alle persone, avevo paura di mostrare la mia voce. Notavo però che Louis mi fissava, non mi dava fastidio, ma mi vergognava, sembrava che avessi qualcosa fuori posto.

«perche mi fissi?» domandai 
«non posso fissarti ?» domandò a sua volta

«certo, ma ho qualcosa fuori posto?»

«no, tu sei perfetta»

Arrossii di nuovo, come sempre d’altronde non sapevo fare altro.

«beh, tu non sei da meno» risposi a bassissima voce per la vergogna.

Mi guardò e sorrise, era perfetto.

«comunque ti osservavo per la tua voce» rispose infine

«si lo so, sono stonata, ma al mondo non tutti nascono con una bella voce» risposi 

«non incominciare a dire scemenze tu hai una bellissima voce e nessuno lo può mettere in dubbio» disse lasciandomi senza fiato
«arrivati» continuò
«chiudi gli occhi» disse prima di scendere dalla macchina
«okkey» dissi solamente.
Mi porse le mani davanti gli occhi, in modo che non potessi vedere niente.
«arrivati?» domandai dopo un po’ di tempo
Non riuscivo a stare con gli occhi chiusi, avevo la sensazione che da un momento all’altro sarei potuta cadere.
«ora si.» rispose
Aprii gli occhi. «oh mamma!» esclamai con le mani in faccia. Era il mio luogo ideale. Un bosco, rivestito da un tappeto di foglie dai colori autunnale, intorno c’erano tronchi d’alberi, con rami, alcuni vestiti di foglie di diversi colori, e altri vuoti, senza neanche un ramoscello.
«hai visto lì?» chiese indicando un piccolo angolo del bosco
Mi girai, c’era una tovaglia e un cestino affianco.
«un piccolo piknik solo per noi. Me e te.» continuò
«tu … tu sei un genio» dissi saltandogli praticamente addosso, tanto che caddi su di lui. 
Ci ritrovammo a terra. Faccia a faccia, non so di come mi venne quello scatto, ma ero troppo felice per pensarci. Ci guardavamo incessantemente, ognuno era colpito dagli occhi dell’altro.
«beh … direi di andare a mangiare qualcosa, ho un po’ fame» dissi.
«ok, forse hai ragione»
Ci alzammo, Louis mi riprese la mano, di nuovo quella sensazione, amavo la sua mano, era grande e mi dava protezione. Ci sedemmo e incominciammo a mangiare.
«come lo sapevi?» domandai.
«cosa?» domandò a sua volta
«questo! Insomma, è tutto come ho sempre desiderato, e ora stiamo io e te su questo tapeto di foglie ... è il mio luogo ideale. »
«io sono un mago, conosco tutto di tutti, e so che questo ti saprebbe piaciuto» rispose mentre mi accarezzava dolcemente i capelli.
«e … »
«e … ?» domandai
Si mise lateralmente, guardando la mia bocca.
«e anche questo. »


SAAALLLLVEEEE!! <3
ECCO IL CAPITOLO, NON HO TANTE COSE DA DIRCI, QUESTO NON MI CONVINCE MOLTO, ED E’ ANCHE PICCOLO. E’ PIU’ LUNGA LA CANZONE CHE IL CAPITOLO LOL.
CI SENTIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO. FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE!!! :-)

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Capitolo 7
*** ...il bacio!! ***


CAPITOLO 7
Si avvicinò lentamente alla mia bocca, io non riuscivo a muovermi, non mi ero ancora resa conto di cosa mi stava accadendo, Louis Tomlinson mi aveva baciata. Mi baciò prima a stampo, un piccolo bacio leggero, si staccò, vide nel mio viso felicità e si riavvicinò. Questa volta il bacio fu più intenso, un mix di emozioni, messe insieme, che si picchiavano una con l’altra per chi fosse pi
ù forte, e più bella. Ogni secondo, anzi ogni attimo, di quel bacio era meraviglioso.
Ci staccammo.
«si hai ragione» risposi «mi ha fatto piacere» continuai
«cosa?» domandò lui ironico
«questo» risposi, dandogli un altro piccolo bacio. 
Ogni scusa era buona, volevo baciarlo a tutti i costi, le nostre labbra erano come calamite, che non si sarebbero mai più staccate.
«ecco cosa.» dissi
«ma non ho ancor capito bene» rispose malizioso
«ahahah ok Louis basta ahahahha» 
«aahahahah, va bene, ma sappi una cosa»
«dimmi»
«le tue labbra sono irresistibili. » pronunciò con la sua voce sensuale da far sciogliere chiunque
«beh, le tue non sono da meno»
Stammo altro tempo insieme, parlando di varia cose. Rimanemmo fino al tramonto, era una cosa stupenda, il vento soffiava lievemente, forse nemmeno lui voleva rovinare quel momento, non voleva essere forti con noi, ma voleva, magari, accarezzarci. I colori erano caldi e influivano molto sui nostri corpi. Eravamo un tutt’uno con la natura e i suoi colori.
Rientrammo in macchina, appoggiai la testa sulla spalla di Louis, mentre il sole caldo del tramonto riscaldava la macchina.
«lo sai piccola? Sto bene con te, sei non so … speciale, ora mi prenderai per scemo, ma credi che mi sono innamorato follemente di te» disse guardando avanti la strada
Alzai un po’ la testa, vidi del rossore sulle sue guancie.
«tu non sei scemo, tu sei dolce.» disse lievemente dandogli piccoli baci sul collo.
Gli si fecero i brividi, e vidi sul suo viso nascere un sorriso (ho fatto rima lol).
Ero felice! La mia vita non è mai stata triste, ma i momenti, davvero belli, erano pochi.
Arrivammo in albergo, mano nella mano ci dirigemmo verso il bancone
«compagno di balcone mi dai le chiavi delle stanze?» dissi sorridendo a più non posso
«certo» rispose «senti stasera mi aspetti fuori al balcone? Vorrei parlarti se per il tuo fidanzato va bene» proseguì
«ovvio che puoi» dicemmo io e Louis 
«ma.. come sai che siamo fidanzati?» domandai
«venite qui» indicò di andare dietro al bancone con la mano.
«ecco.» girò il computer verso di noi. C’erano le foto di me e Louis che ci baciavamo.
«cazzo!» esclamò Louis
«che succede?» domandai
«i paparazzi! Senti Desirèe, io ti ho portato lì proprio perché voglio che la cosa sia segreta, scusami » concluse tristemente Louis
«non fa niente Louis, io mi preoccupo solo per le fan ora.» risposi con tono rassicurante
«io no, le fan si mi interessano, ma io in certi momenti vorrei la privacy» disse incazzato
«Louis questa ora è la tua vita.» dissi cercando di calmarlo.
Andammo in ascensore.
«beh allora alla prossima» disse Louis usciti dall’ascensore
«certamente» risposi
-
«allora?» domandarono i ragazzi impazienti vicino a Louis
«benissimo, Desirèe è una ragazza favolosa, è magnifica, sa come rendere felici una persona» diceva Louis agli amici mentre si imbambolava pensando al pomeriggio trascroso.
«ragazzi abbiamo perso anche Louis.» disse Zayn
«Niall, tu che ne dici? Ti piace qualcuna?» ironizzò Harry
«non ancora, io mi concedo alle fan» disse Niall incrociando le mani e guardando in aria per sentirsi superiore
«si, ma nel frattempo non hai una persona da baciare e fare altre cose» disse Harry malizioso
«Harry!»esclamò Liam
«perché se ne chiamo una non viene secondo te?» domandò Niall
«ovvio» rispose Harry
«RAGAZZI ZITTI UN ATTIMO!» urlò Zayn
«bellissima, fatata, amabile … » si sentiva come sottofondo.
«LOUIS?» chiamarono tutti in coro
«scusate ragazzi» disse imbarazzato il ragazzo mettendosi una mano nei capelli. 
-

Nel frattempo aspettavo ansiosa Samuel, volevo sapere di cosa volesse parlare. Stavo fuori quel balcone, pensando ancora a quel pomeriggio, ripensava “alla prossima” pronunciata da Louis, quando finalmente la porta del balcone affianco si aprì e uscì il suo caro amico.
«hey» disse lui alzando la mano a mo’ di saluto
«hey» dissi ricambiando il gesto. «allora?» continuai
«volevo chiederti scusa. Scusa per la mia stupidaggine, scusa per il mio egoismo, scusa per non averti capito, scusa della mia gelosia» disse tutto d’un fiato Samuel.


ECCO QUI IL CAPITOLO!!!
LO SO E' UN Pò CORTO MA VI PROMETTO CHE IL PROSSIMO SARA' PIU' LUNGO!! <3
COSA NE PENSATE DELLA STORIA TRA LOUIS E DESIREE??
SONO CURIOSA SCRIVETEMI AL PIU' PRESTO!! <3
MUCH LOVE !

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Capitolo 8
*** Gelosia e imprevisto! ***


CAPITOLO 8

Mi stetti zitta per qualche secondo, dovevo pensare ad una risposta, non era una cosa facile; Samuel mi aveva appena detto di essere geloso. Ovviamente pensai subito Louis, non capivo il perché.
«ah .. »riuscii solo a dire. Lo so feci una figura di merda, ma non sapevo cosa dire, ogni domanda che avrei fatto mi sarebbe sembrata stupida alla fine. In quel momento mi sentii inutile, come se il mondo mi fosse caduto addosso.
«ti avrò messo in imbarazzo lo so, ma dovevo dirti queste cose. Desirèe io ti amo» disse Samuel delicatamente scandendo le ultime parole con un po’ di tristezza.
Mi immobilizzai. Mi ero appena fidanzata con Louis e lo amavo, non potevo lasciarlo per Samuel solo per non ferire i suoi sentimenti, perché lascando Louis avrei ferito anche i miei sentimenti.
«senti Samuel» incominciai «io voglio essere sincera con te.»
«tu devi esserlo» mi bloccò 
«si, ma non interrompermi» pregai con voce delicata
Non parlò e mi fece cenno con la testa di continuare.
« allora Samuel, tu sei un bellissimo ragazzo, intelligente, sensibile, affettuoso, premuroso, cordiale, amabile e tutti i più bei aggettivi del mondo … » dissi velocemente.
In Samuel si formò un sorriso, quasi come se sperasse in un “anche io” ma il sorriso si tolse brevemente, a causa del mio “ma”
«ma … tu per me sei solo un amico, un speciale amico, il mio amico di balcone. Ricordi?» dissi sorridendo. «mi dispiace, ma io amo Louis» dissi teneramente accarezzandogli la guancia.
Nei suoi occhi vidi la tristezza e una piccola lacrima uscì dal suo tenero viso, anche se trattenevo le lacrime, dentro stavo esplodendo. Lo amavo, si, ma come una persona ama un suo amico, non mi sarei mai immaginata la sua fidanzata, non ci riuscivo perché non volevo, non per cattiveria, ma perché con lui non provavo le stesse sensazioni che avevo con la persona che amavo.
«scusami» dissi.
Corsi immediatamente dentro e saltai sul letto. Le lacrime incominciarono a rigare il mio viso e bagnare le lenzuola, ma poco me ne importava, dovevo sfogarmi, ma non potevo farlo con nessuno se non con me stessa. Ad un certo punto sentii bussare alla mia porta
«CHI E’? » urlai dal letto mentre incominciavo ad asciugarmi le lacrime.
«SONO SAMUUEL APRI TI PREGO» sentii dall’altro lato della porta.
Mi asciugai ancora più velocemente le lacrime e andai verso la porta, misi la mano sulla maniglia, feci un respiro profondo e l’aprii.
«devi chiederti una cosa. Posso?» disse entrando lentamente
«certo. Entra!» pronunciai facendolo entrare e chiudendo la porta.
Ci sedemmo sul letto. Non sapevo cosa volesse dirmi ora, chiedere di dimenticare tutto quello che ci eravamo detti? Far finta che non sia successo niente …
«posso darti un piccolo bacio?» mi domandò
«Samuel ma io sono fidanzata … » risposi con tono acuto
«lo so, ma un piccolo bacio a stampo, non chiedo di più.» mi incoraggiò teneramente
Volevo dirgli no. Ma alla fine un piccolo bacio non era niente
«va bene, ma piccolo» risposi
Si accostò lentamente a me, quasi avesse paura. Non sapevo cosa stavamo facendo, ma alla fine era un piccolo bacio, ma avevo paura. Paura che un innocuo bacio potesse causarmi problemi. Le nostre labbra alla fine si toccarono, pochi secondi e fu tutto finito. Ci fu un po’ di imbarazzo, ma Samuel lo cessò salutandomi e andandosene.
Mi buttai a peso moto sul letto e incominciai a pensare. Dirglielo o non dirglielo a Louis? Questo è il dilemma!
“-grazie per aver avverato il mio sogno-
-e di che? Tu sei la mia principessa e io il tuo principe azzurro-
-gli assomigli sai? Hai gli stessi occhi e capelli del principi, solo che i capelli sono più scuri- 
-forse, ma nel frattempo ho avverato il tuo sogno, sei famosa. –“
«NO!» sobbalzai. Quel sogno ormai era un incubo, ogni notte mi veniva in mente. 
Un profumo però invadeva la stanza
«giorno amore» mi sentii dire dolcemente.
«hey Louis cosa i fai qui?» domandi felice
«ti h portato dei cornetti, mi sono svegliato presto, fin troppo e sono venuto da te»
«che dolce. Che ora sono?»
«le 6 am quindi c’è ancora tempo per il lavoro.»
Si girò, prese il vassoio che c’era sul tavolino e lo portò sul letto, si sedette di fronte a me e incominciammo a mangiare.
«sai? Sei un bel cameriere» dissi dando un morso al cornetto
«sisi, me lo dicono tutti» ironizzò Louis
Mangiammo e sorridemmo per del tempo. Poi mi girai verso il balcone, lo fissavo incessantemente e Luis se ne accorse
«hey amore che c’è?» disse girandomi il viso verso lui
«se ti dico una cosa prometti di non arrabbiarti?» domandai facendo tremare le labbra
«dimmi … a calmati però» disse accarezzandomi
«ieri sera ho Parlato con Samuel, ha detto che è geloso, ha detto che mi ama, alla fine mi ha chiesto un piccolo e veloce bacio a stampo sulle labbra e ho acconsentito, scusami Louis, ma io l’ho fatto piangere dicendogli che ti amavo, e per farlo almeno sorridere gli ho dato questo bacio, che danno i bambini. Scusami Louis, scusami! » dissi tutto d’un fiato incominciando a cacciare lacrime e a mettermi le mani davanti al viso.


EECOMI BABEEE ALLORA COSA PENSATE DI STO CAPITOLO? IO NON LO SO, MI PIACE E NON.
SECONDO VOI COME LA PRENDERA' LOUIS IL FATTO DEL BACIO TRA SAMUEL E DESIREE? 
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!
MUCH LOVE! <3

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Capitolo 9
*** Fiducia e cambiamento! ***


CAPITOLO 9

Attendevo ancora una risposa, c’erano stati lunghi minuti di silenzio da parte sua, in quella stanza vuota si sentiva solo il mio piangere infinito, le lacrime avevano ormai bagnato completamente le mie guancie, per quanto cercassi di calmarmi non ci riuscivo. 
Louis mi guardava fisso, con uno sguardo molto serio e da rimprovero nei miei confronti, ma non rispondeva e questo mi faceva stare ancora peggio. Appoggiò le mani sul letto per aiutarsi e si alzò, si avvicinò vicino la porta della finestra.
«Desirèe? Vieni qui» mi ordinò con aria calma
Mi alzai quindi dal letto, la manica della maglia asciugavo le mie lacrime. Quando fui vicino a lui continuò a parlare. 
«vedi quel balcone lì?» indicò 
«si..» risposi timidamente
«ecco. Quella è la mia stanza. Ieri sera vedevo che parlavate, e ho visto che poi lui è entrato, ma quando v siete seduti sul letto, non ho visto. »
Non riuscivo parlare, volevo domandargli tante cose, ma non avevo il coraggio, io tremavo, lui invece era calmo, come se non fosse successo nulla. Sembrava di ritornare indietro nel tempo, quando da piccola combinavo qualche guaio e dovevo stare in camera con mio padre a parlare per farmi capire gli errori che avevo fatto. Ma non capivo però dove volesse arrivare Louis. 
«Cosa faresti tu al mio posto?» mi domandò
«Louis, io non lo so. Mi considero solo una puttana. Non dovevo farlo. Anche se è un piccolo bacio ti ho comunque tradito. Forse è meglio finirla.» dissi .
Quelle parole non so come mi uscirono dalla bocca, non so come, con quali forze. Chi maligno le aveva fatte uscire? Se Louis avesse detto di si, era finito. Del tutto. Tutto quello che avevo paura stava accadendo. Ma di una cosa ero sicura. Quale? Fidanzata o no di Louis avrei sempre amato lui e gli altri. Come facevo prima, anche perché senza la loro musica io ero niente. La loro musica mi aveva sempre aiutata, in qualunque momento, in qualunque situazione mi trovassi, lei c’era sempre, in fondo la musica è come la migliore amica, ti aiuta nel momento del bisogno.
Louis mi si avvicinò lentamente a me, io mi trovavo vicino al muro e lui appoggiò il suo corpo delicatamente verso il mio, prese le mie mani e mi disse.
«tu non sei una puttana, le puttane fanno i fatti e stanno zitte, tu per un piccolo bacio me lo sei venuto a dire, hai pianto, hai tremato, ti sei offesa, mi volevi lasciare, e mi hai dato la tua fiducia. Io di te, da ora, mi fiderò sempre. Qualunque cosa accada, io starò sempre dalla tua parte.»
Incominciai a piangere. Questa volta di commozione, quelle parole non le avevo mai sentite dire da nessuno, Louis era l’uomo della mia vita. Me lo sentivo.
«Louis..» accennai
«ah aspetta. Ho dimenticato l’ultima cosa» disse
«ovvero?»
«io … io ti amo Desirèe. » disse avvicinandosi sempre di più alle mie labbra. 
Ci fu un bacio dolce. Louis posò le sue mani sui miei fianchi, io appoggiai le mie braccia sulle sue spalle e con le mani toccavo i suoi morbidi capelli. Lui indietreggiava verso il letto, mantenendo forte a se i miei fianchi. Ad un certo punto mi trovai su di lui sul letto. 
Il mio corpo combaciava perfettamente col suo, i nostri petti si toccavano fortemente e si stringevano sempre più, i nostri baci erano affannati ma non stanchi, continuavano interrottamente, e niente e nessuno poteva fermarli, tranne una bussata alla porta.
«non aprire» mi sussurrò Louis stringendomi a se.
«devo, sarà per il lavoro.»
Mi staccai da Louis che si alzò dal letto e andai ad aprire.
«ciao Lucy» dissi sorridendo
«ciao Desirèe. Posso?» chiese triste
«certo che puoi, ma perché questa faccia?» domandai
«Desirèe, dovremo salutarci» dissi con occhi lucidi.
«perché?» chiesi pensierosa
«il capo … mi ha licenziato»
«IL CAPO COSA?» dissi a voce alta «perché?» continuai 
«troppo personale..» disse
«ma se cercava del personale?» domandai confusa
«non lo so..»
«aspetta!» ordinai.
Senza pensarci due volte, andai incalzante, e in pigiama, verso lo studio del capo. Non poteva licenziarla, Lucy doveva lavorare, il posto le serviva, aveva un duro passato alle spalle ed era sola, chi l’avrebbe sostenuta una volta licenziata
«LEI NON PUO’ LICENZIARE LUCY. LICENZI ME. NON VOGLIO PIU’ LAVORARE, VOGLIO ESSERE LIBERA, NON MI PAICE QUESTO LAVORO, A LEI SERVE A ME NO. ERA SOLO UNO STUPIDO PASSATEMPO.» urlai contro il capo violentemente
«cosa?»
«ha capito bene, licenzi me e lasci Lucy»
«sei sicura di quello che sta dicendo?» domandò 
«sicurissima » risposi piena di me
Usci da quella stanza soddisfatta. Non poteva togliere il lavoro a lei. Arrivai in stanza fiera di me, e subito presi la valigia. Louis e Lucy mi guardavano strani.
«che c’è?» domandai
«quelle valigie?» domandarono in coro
«me ne vo’ gente.» dissi sorridendo
«cosa??» domandò Lucy 
«Lucy» la guardai teneramente «a me quel posto non serve, mi mancherai un casino, ma tu ne hai bisogno, a me serviva per fare esperienza.» continuai
«oh, amica mia » mi abbracciò
Quella ragazza era dolcissima. Le volevo un bene da pazzi anche conoscendola da poco. 
Lucy uscì dalla stanza e rindossò il suo grembiule.
Rimanemmo di nuovo io e Louis in camera
«perché lo hai fatto?» domandò
«Louis, Lucy ha bisogno di soldi lavoro e una casa, è sola. Io invece ho tutto, non mi serve un lavoro»
«e a me ? non pensi che starò solo»
«Louis, scusa, ma dovevo aiutare un’amica..» dissi dispiaciuta. 
In effetti non avevo proprio pensato a me e Louis. Come avrei fatto senza lui? Lui era il mio tutto, se avevo lui avevo praticamente tutto 
«allora? » domandò
«non lo so, ma una soluzione si trova sempre… ora andiamo dai ragazzi a dire la notizia» proposi.
Louis mi porse la mano e ci dirigemmo dai ragazzi. Non so come l’avrebbero presa, soprattutto Harry che si era affezionato molto a me. Infatti non la prese molto bene.
«NON PUOI ANDARTENE !» mi ordinò Harry
«detto anche io» disse Louis con le mani incrociate e like boss.
«tu sei la mia vita amore *-*» disse Harry inginocchiandosi ai miei piedi
«amoreee » dissi baciandogli la fronte
«Harry sheee’s mineee » disse Louis abbastanza geloso
«Louis stano giocando» criticò Liam nervoso
«ragazzi ho un’idea » disse Niall
«non andiamo da Nando’s» ironizzò Zayn
«non ora, ma dopo la mia notizia vorrete venire.. allora. . e se Desirèe alloggiasse nella camera di Louis?» propose



FDEGSWHJNDBSHJ *-* CIAUU ALLORA COSA PENSATE?? A ME NON PIACE TANTO COMUNQUE. IN QUESTO CAPITO COM’E’ FATTA DESIRE’E COME DAVVERO SIA IL DESIDERIO DI TUTTI O REALIZZI I DESIDERI DI TUTTI. E’ UNA RAGAZZA ADORABILE E PIENA DI AMORE. LOUIS? LA AMA DA PAZZI E NON SE LA LASCERA’ SCAPPARE FACILMENTE. HARRY? AHHAHA AMICIZIA PROFONDA GO GO AHAHAH 
E CON SHEE’S MINE HO RIPRESO ANCHE I 5 IDIOTI SULLE SCALE, BEH CHE DIRVI PIU’. CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!
MUCH LOVE! <3

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Capitolo 10
*** La canzone e la partenza! ***


CAPITOLO 10

Tutti furono entusiasti dall’idea di Niall, tranne me, non volevo essere un peso per loro, e poi come avrei pagato la camera? Mi era sempre piaciuto essere indipendente, non dover contare su nessuno. Louis mi rassicurò che lui pagava la camera già per due, e pure se avesse dovuto aggiungermi non ci sarebbero stati problemi. Acconsentii allora con un sorriso. Alla fine accontentammo Niall ed andammo a mangiare da Nando’s. eravamo tutti felici, come nelle favole. Sembravamo una famiglia, che mi conoscessero da tempo, insomma, ero già una di loro. 
Quella sera decidemmo di andare sulla spiaggia, un po’ strano per essere autunno, quasi inverno, ma a nessuno importava. Quando fummo arrivati accendemmo un bel fuoco, ci sedemmo sulla sabbia e Niall incominciò a intonare qualche nota con la sua chitarra poi Liam iniziò a cantare 
«I thought I saw a man brought to life
he was warm he came around like he was dignified
he showed me what t was to cry
Well you couldn't be that man I adored
you don't seem to know - or seem to care what your heart's for»
Poi partì Harry con il pezzo successive, e al ritornello tutti insieme. Era così bello vederli cantare dal vivo la loro prima canzone. Mi aggiunsi anche io senza nemmeno accorgermene, mi piaceva cantare, era la mia passione, quando cantavo mi sentivo libera, e come se mi liberassi da qualcosa, anche perché con le canzoni si esprimono concetti migliori che si usano con le parole. Ad un certo punto mi accorsi che stavo cantando solo io, con la musica della chitarra come sottofondo.
«sei bravissima» mi disse subito Harry
«wow, Desirèe hai una bellissima voce, davvero» aggiunse Zayn
Ebbi un complimento da ognuno, nel frattempo stingevo sempre di più la mano di Louis, avevo vergogna, in fondo io ero sempre la ragazza timida che girava per le strade di Londra per cercare un lavoro.
La serata finì e ritornammo tutti nell’albergo, ognuno nelle proprie stanze.
«house sweet house» pronunciò Louis stendendosi pesantemente sul letto.
«direi room sweet room» risposi ironica
«giusta osservazione piccola» disse Louis facendomi un occhiolino.
Mi voltai verso lo specchio per togliermi gli orecchini e i bracciali, quando mi sentii de mani sui fianchi che mi fecero girare. Di fronte i miei occhi c’era il mare. Il mare vero, quello splendido che si vede una volta ogni tanto, il mare più raro al mando, quello celeste splendente. Ecco cos’erano i suoi occhi. Il mare. 
Incominciò a baciarmi, uno di quei baci che facevano invidia anche al diavolo. Louis incominciò a mettere le sue mani sotto la mia maglietta, capii subito le sue intenzioni e non lo fermai, volevo che fossimo una cosa sola, l’un con l’altro. Eravamo ormai maturi per farlo.
Mi tolse lievemente la maglietta e incominciò a baciarmi il collo, io feci la stessa cosa, i baci incominciarono ad essere più affannati, ci togliemmo poi i pantaloni, ci mettemmo sul letto, rimandando in intimo per un bel po’, qualcosa ci bloccava ancora, il passo decisivo ci fu quando ci togliemmo l’intimo, il contatto completo dei corpi era così forte che alla fine Louis penetrò in me, emisi un piccolo urlo di piacere. Louis si accorse del mio non essere vergine e andammo avanti per un po’.
La mattina dopo mi svegliai appoggiata sul petto di Louis, entrambi eravamo completamente nudi. Mi alzai dal letto e indossai il mio intimo, una maglia larga lunga con un jeans, andai verso Louis che era ancora dormiente e gli bacai delicatamente le labbra, aprì i suoi occhi e mi sorrise teneramente, mi abbracciò e mi portò di nuovo su di se?
«non ti è bastato stanotte?» dissi tra un bacio e l’altro
«fosse per me, saresti mia tutto il tempo» rispose.
Ci baciammo ancora un po’, poi si andò a vestire, io nel frattempo andai da Samuel per digli cosa mi era successo. Appena arrivai vicino al bancone e stavo per salutarlo venni interrotta da un flash
«cos… ?» riuscii solo a dire. 
Il capo vedendo questi paparazzi li fece uscire, io ero ancora stordita, perché mi avevano fotografato.
«sei la fidanzata di Louis Tomlinson, sai cantare, ecco la spiegazione» mi spiegò Samuel
«aspetta, come sanno che so cantare?» domandai
«il video di ieri sulla spiaggia, una fan nei paraggi vi ha ripreso e si è scoperta la tua voce» 
Mentre continuavamo a parlare si avvicinò una donna sulla quarantina, vestita molto elegane e una borsa enorme, si capiva che fosse una donna d’affari insomma.
«cosa desidera signora?» chiese Samuel cortesemente
«no scusi ragazzo, ma io cerco la fidanzata di Louis Tomlinson» disse.
«sono io» risposi strana
«ah, che bello, allora ragazza abbiamo visto il video mentre canta e vorremmo farle fare un film, appunto di una ragazza che sogna il canto, di essere famosa, vorremmo sapere se vorreste partecipare, lei è proprio quella che cerchiamo.» disse la donna continuando a parlare per convincermi
«non lo so, devo parlarne con Louis» risposi
Fu molto gentile mi lasciò il suo numero e se ne andò. Guardavo Samuel con un piccolo sorriso, spezzato però, non sapevo cosa fare.. 
«secondo te?» chiesi a Samuel alzando il biglietto col numero della signora
«provaci, comunque sono esperienze e poi a te piace recitare e cantare»
«grazie, ah Samuel volevo dirti che io sto nella stanza di Louis» dissi con voce tremolante
«cosa?» domandò strizzando gli occhi
«si, quella camera non può essere mia, e allora i ragazzi per farmi restare qui, hanno deciso di ospitarmi»
Egli rimase un po’ deluso e cercai di farlo ridere comunque
«hey, sarò sempre la tua compagna di balcone, se vuoi di bancone, ascensore stanza, insomma quando hai bisogno di me basta che mi chiami.» dissi sorridendo teneramente
Anche lui sorrise, questo mi rendeva me ancora più felice, amavo vedere le persone felici, i musi lunghi li odiavo la vita doveva essere vista sempre come il bicchiere mezzo pieno, mai mezzo vuoto. Salutai Samuel e andai in cerca di Louis per raccontargli l’accaduto, stava in camera con i ragazzi “meglio” pensai tra me e me, così lo sapevano tutti insieme e avrei visto le razioni loro insieme.
«COSAA?» dissero tutti in coro
«siete contrari?» domandai
Tutti tacquero e guardarono Louis sapendo che lui doveva consigliarmi.
«amore» disse avvicinandosi «prova, ma mi prometti che mi amerai sempre, non ti farai influenzare e rimmarai con i piedi a terra?»
«certoo » dissi con un sorriso a 32 denti
Ero così felici che mi buttai su di lui facendolo cadere sul divano, poi subito chiamai la signora e le dissi la mia scelta, ella ne rimase entusiasta e mi disse di preparare le valigie e mi disse dove sarei dovuta andare. Era tutto perfetto, solo che due giorni dopo sarei dovuta andarmene e stare via per 3 mesi senza vedere nessuno, come avrei fatto? Era sempre Londra ma io non potevo stare senza Louis, mi sarei saltata anche il suo compleanno, e non volevo. Il lato positivo e che tutti erano felici della mia fortuna. I due giorni cercai, quindi, di godermeli il più possibile e di prepararmi psicologicamente ad un “arrivederci, ci vediamo tra 3 mesi.


ECCOMI, SI E’ ORRENDO LO SO, MA NON HO IDEA, INFATTI STA STORIA E NA SCHIFEZZA, BEH CHE DIRVI, LA RAGAZZA HA AVUTO LA SUA BOTTA DI CULO ‘W’ LOL E BEH, CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!
MUCH LOVE! <3

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Capitolo 11
*** Le riprese e l'errore! ***


CAPITOLO 11

«Louis, mi manchi da morire, la mia vita non è niente senza di te» dissi piangendo
«amore, dai non preoccuparti» cercava di rassicurarmi lui
«ma io non ci riesco a star lontana da te e gli altri, mi mancate tutti salutali anche dopo.» 
«certo»
«signorina Maclaine?» mi sentii chiamare
«subito » risposi «Louis, ci sentiamo dopo ciao»
«ciao»
Staccammo la telefonata, ero lì da 2 settimane e già stavo morendo, non vedevo l’ora che il film finisse, era difficile stare sola lì, inoltre tra una settimana era l compleanno di Louis, avrebbe fatto 20 anni, e io volevo esserci a tutti i costi.
Ripresi le mie scene, ormai la mia vita era quella. Sveglia; colazione; film; pranzo; film;cena; dormire. Routine orribile direi, volevo scappare da lì, se solo potessi ritornare indietro, non mi piaceva tanto quella vita.
Venne il peridio natalizio e per noi non c’era pausa, dovevamo finire delle scene importanti e non potevamo andare a casa per nessun motivo. Anche se i miei vecchi amici mi mancavano, ne avevo conosciuto altri nuovi, era gente altolocata ma simpatica, la sera ci era concessa un’uscita, ma non ne avevamo mai approfittato, una di queste sere decidemmo di uscire un po’. 
«fatti bella stasera piccola» mi sussurrò Damon.
Damon era il mio fidanzato nel film, non sapevo cosa volesse intendere con quella frase ma obbedii, andai in camera, misi un vestito di pizzo nero abbastanza corto, dei tacchi 10 neri lucidi e una piccola borsetta rosa e uguale il bracciale, poi passai al trucco, fondotinta, fard, mascara matita e ombretto a volontà, mi feci l’idea che il mio viso era più bello col trucco, mi piastrai i capelli da farli diventare lisci come spaghetti e infine uscii.
Giù alla hall mi aspettavano tutti, appena fui da loro Damon mi porse il suo braccio e uscimmo insieme, entrammo in macchina e uno di loro incominciò a guidare a tutta forza con musica altissima, non ero abituata a questo ma mi piaceva, entrammo in una discoteca e subito io e Damon ci immischiammo nella pista. Ballammo per ore, e bevemmo per ore, ad un tratto non capii più niente, mi accostai a una sedia e Damon mi offrì un piccolo dolce con lo zucchero a velo. Quando lo assaggiai aveva un sapore strano, era come se un ingrediente fosse diverso, al primo morso ti dava la sensazione di amaro, ma il retro gusto era dolcissimo, mangiai altri dolci e bevvi moltissimi bicchiere di alcolici, non badando a cosa mi sarebbe potuto accadere, alla fine stanca morta mi appoggiai alla spalla di Damon, il quale prenotò una camera sopra, mi prese in braccio e mi portò. Aprì la porta e mi buttò sul letto. Incominciai a ridere come una stupida, e mi tolsi le scarpe, non resistevo più, Damon si distese anch’esso sul letto e incominciò ad accarezzarmi la gamba, arrivo fino a quel punto, gli diedi un piccolo schiaffetto malizioso, e da lì mi baciò, un bacio intenso e forte.
«che fai?» domandai ridendo
«stress da attore» rispose
«e vuoi sfogarti con me?» domandai
«si, ti voglio mia stanotte.»
Incominciò, allora, a ribaciarmi con violenza metteva la sua mano tra le mie gambe, non provavo vergogna, niente, mi piaceva, e tanto, quando si staccava dalla mia bocca emettevo urli di piacere, poi con un gesto veloce mi tolse il vestito e io i suoi abiti, rimanemmo in intimo, ma durò poco, incominciò a mettere le sue mani sotto il mio reggiseno, poi lo tolse direttamente e cominciò a baciarlo, scese fin giù, percorse tutta la pancia, poi mi tolse vie le mutandine e si tolse anche i suoi boxer, eccoci lì nudi entrambi, penetrò allora in me, senza pietà, era violento, ma piacevole, non avevo paura di niente. Continuavo ad emettere urli di piacere, insomma quella notte fu fantastica. 
Il giorno dopo mi svegliai frastornata non capivo niente, vedevo solo panni sul pavimento. Ma aspetta! Vedevo mi miei panni sul pavimento. Mi girai e vidi Damon Nudo, ricordai tutto. Presi i miei vestiti velocemente , ma venni bloccata da dietro.
«dove vai ora?» chiese ancora sotto effetto
«lontano da te sicuro.» detto questo mi chiusi in bagno ed uscii
Feci una corsa e andai dagli altri. Il regista appena mi vide mi venne in contro. Aveva una grande notizia per me. Tra una settimana sarei andata via, il mio ruolo era finito, ovvero la mia età nel flm non serviva più rimaneva una porte del secondo tempo e presero una ragazza più grande. Felicissima chiamai Louis
«Louis un regalo per oggi che è la vigilia. Vuoi saperlo?» chiesi piena di me
«non si svelano i regali» rispose lui ironico
«questo ti piacerà. Tra una settimana sarò lì con te e gli altri»
«ah, era questo?» chiese triste
«si! Non sei contento?» chiesi
«certo… ma mi aspettavo…» finì li la frase, venne interrotto da una voce che lo chiamò.
Ci salutammo. Ero triste. Avevo la paura che Louis mi avesse tradito, insomma non era felice che tra una settimana sarei ritornata. Eppure lui voleva vedermi, poi aveva paura di cosa avevo combinato, ma glielo avrei detto. Come sempre. In realtà ero drogata e ubriaca quella sera. Avrebbe reagito sicuramente male, ma non riuscivo a tenermelo. 
Pensando pensando passo la giornata e avevo dimenticato una cosa. Quel giorno era il 24 dicembre. Louis aveva compiuto venti anni, ma mancavano i miei auguri.


Saaalllllvvvveeeee!! :-)
Allora ragazze cosa ne pensate della carriera che sta avendo la nostra Desirèe?? E cosa ne pesnate del fatto che non abbia fatto gli auguri a Louis??
Ci vediamo al prossimo capitolo!
MUCH LOVE! <3

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Capitolo 12
*** Il successo e la fine!! ***


CAPITOLO 12

Ormai passava tutto veloce per me. Erano passati 2 mesi dal mio ritorno, ma che non c’era stato. Non ritornai lì, avevo paura o semplicemente volevo godermi un po’ la vita. Louis? Non lo sentivo da Natale, idem gli altri. Samuel? Mi aveva dimenticato sicuro. Si era fidanzato con Lucy. Come mi aveva detto Louis facevano una bella coppia. Io ora ero lì. Su quel treno. Il treno che mi avrebbe portato da loro. Il viaggio era noiosissimo, non potevo nemmeno ascoltare la musica per velocizzare il tempo, perché c’era sempre qualcuno che mi chiedere un autografo. Ormai ero una persona famosa, il film per la quale avevo lavorato già ne parlavano tutti, poi il fatto che la protagonista fosse la fidanzata di Louis Tomlinson, combinazione perfetta no?
Finalmente arrivai, subito trovai una persona ad attendermi, con una di quelle macchine di lusso. 
Entrata in macchina subito misi le cuffiette e partì il mio mondo. “only need is love” la canzone dei Beatles che amavo, tutti hanno bisogno di amore, e anche io, sembrava quasi che al mondo non ci fosse amore per me e pure io lo avevo. Louis. Mi mancava un sacco.
Arrivata in albergo, entro a testa bassa, non feci caso a nessuno, appena vidi uno con la divisa gli chiesi un fattorino per le valigie, ancora con la musica nelle orecchie.
«si subit… ma aspetta. Desirèe, sei tu!» esclamò Samuel
«ciao Samuel» dissi abbracciandolo fortemente.
Subito trovammo dei paparazzi e quindi ci scostammo.
«già ti seguono?» domandò
«si..» dissi con mezzo sorriso.
Parlammo ancora un po’ poi mi fece portare la valigie nella stanza di Louis.
Salii in camera felice di me, finalmente avrei rivisto lui, colui che mi aveva insegnato a sognare e a credere nelle cose e soprattutto divertirmi. 
Entrai in camera non vidi nessuno. Appoggiai il giubbino sul letto. Vidi sul comodino delle foto di me e Louis, mentre le osservavo una lacrima mi rigò il volto. Ero diventata una stronza, una di quelle tipette che si credono che la gente non fa niente senza loro. 
«che ci fai qui?» pronunciò una voce ferma dietro di me.
«LOUIS!» gridai.
Corsi verso di lui e lo abbracciai. Forte. Ma non sentivo il suo calore, infatti lui era ancora lì, freddo come un ghiacciolo. Mi incuteva timore. Avevo quasi paura di lui.
«non sei contento di vedermi?» chiesi
«già. Bella domanda. Sai Desirèe. Ho capito tu come sei. Tu non sei un Desiderio. Ma un incubo. Ho capito, tu mi hai usato solo, appena hai avuto la richiesta per quel film hai accettato, al mio compleanno mi hai chiamato, si per dire che saresti venuta tra una settimana, gli auguri dalla tua bocca non li ho sentiti, e non solo per il mio compleanno. Ma anche per Natale, Capodanno. Ora è febbraio. Ti sei divertita a fare la diva? A fare il mostro? Tu non sei più quella ragazza di prima acqua e sapone, ora sei una di quelle minigonne e fard o cosa cazzo sia. Mi hai delusa. » disse con tono severo
Non riuscivo a parlare, il mio volto si ricopriva di lacrime. 
«so quello che hai fatto in questi mesi. Alcool droga, sesso. Ci si potrebbe scrivere una canzone sopra. Perché non lo fai con la tua bella vocina.» continuò
«Louis, non è come credi. » dissi spezzettando le parole dalle lacrime
«peccato che ci siano foto che confermano tutto» rispose
«Louis io ti amo» dissi ancora più disperata. Cercai di avvicinarmi per abbracciarlo. Era ancora freddo. 
«ti amo. Chi ci crede più alle tue parole.» disse
«ma… » cercai di dire 
«Vattene da questa casa, ti credevo una persona vera, invece sei come tutti gli altri.» mi urlò contro.
Con queste parole me ne andai sbattendo la porta, con le lacrime che percorrevano velocemente, in una sequenza infinita il mio viso, ormai rosso, e incominciai a camminare senza un punto di arrivo per le vie di Londra.
Incominciai a camminare non so dove. Londra, la mia città natale, non la conoscevo più, volevo andarmene, andarmene via, la mia presenza faceva solo del male alle persone. 
Non ritornai nemmeno a prendere le valigie, non mi servivano. Ormai io ero sola con me stessa e in quella camera non ci avrei mai più messo piede. 
«Desi» mi sentii chiamare
Non mi girai, avevo riconosciuto la voce. Harry, il mio caro amico, sapevo già che mi sarei sfogata con lui, ma non volevo, sfogarmi significava dire tutto, e non riuscivo a farlo. 
«e fermati per una santissima volta quando ti chiamo» disse prendendomi il braccio
Mi voltai, il mio viso era completamente bagnato
«che è successo?» chiese.
Non riuscii a parlare e rincominciai a piangere. Mi abbracciò, amavo gli abbracci di Harry, mi tranquillizzavano.
Alla fine riuscii a raccontargli tutto e gli dissi la mia decisione. Quella di partire.
«cosa?» chiese
«Harry è la scelta migliore»
«destinazione?»
«America» risposi
«senti fai come vuoi»
Parlammo ancora poi se ne andò. Io mi diressi verso l’aeroporto per rendermi conto dei voli.
Una lacrima bagnò il quaderno.
-
«nonno continua a leggere il diario?» chiese teneramente i nipoti
«è finito!» 
«come?» chiesero stupiti.
«si ragazzi, ma posso dirvi io il continuò velocemente» domandai
«certo»
«Harry venne da me, mi fece capire di quanto io amassi ancora Desirèe. Arrivato in aeroporto incominciai a cercarla, la chiamavo, ma risultava inesistente. Non riuscivo a capire il perché cercavo quella ragazza con tutti i miei costi. E la trovai.»
«dove?» 
Le lacrime continuarono a scendere
«una signora emise un urlo e tutti corsero verso di lei. Desirèe era li a terra, con della polvere sui vestiti e del sangue che le scendeva dai polsi. Subito mi gettai tra le sue braccia, mentre una signora chiamò l’autoambulanza, non mi riuscivo a staccare da lei. Quando vennero gli infermieri la misero sulla barella e andai con loro. Il medico in ospedale disse che anche stando li con lei, non si sarebbe potuto fare niente, quella polvere era troppo forte, e il sangue era uscito troppo velocemente. La vita di Desirèe era finita all’età di vent’anni. E io ora sono ancora qui. A sessant’anni, amandola ancora e sentendomi uno stupido, perché se al suo ti amo avrei risposto con un anche io. Ora lei sarebbe mia moglie. Si. Lei ora sarebbe la signora Desirèe Tomlinson. »
I due nipoti si guardarono.
«nonno andiamo»
«dove?» domandai
«a trovare la tomba di tua moglie.» risposero sorridendo.

Li guardai con compassione e subito ci dirigemmo verso il cimitero
«wow, nonno era bellissima» esclamarono in coro
«si! E io sono stato uno stupido. In fondo era il suo sogno e i sogni son desideri. Lei era il mio, di desiderio. Addio Desirèe.» dissi porgendole una rosa rossa sulla sua tomba insieme alle altre che le avevo già portato precedentemente . 

ECCOMI GENTE. LA FF E’ FINITA CI SARETE RIMASTE MALE LO SO, MA SE FINIVA BENE ERA TUTTO COME LE FAVOLE, VOLEVO CAMBAIRE UN PO’. LO SO CHE E' DURATA POCO MA HO AVUTO UN'ILLUMINAZIONE ALL'ULTIMO MOMENTO E ALLORA L'HO SCRITTA SUBITO! RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA FF TRA LE PREFERITE E LE SEGUITE!! <3
 
SPERO CHE SEGUIATE LE ALTRE MIE FF E LEGGIATE LE ALTRE STORIE CHE STO SCRIVENDO!
MUCH LOVE!! <3

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