Interviste per People

di ladyme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Richard Castle ***
Capitolo 2: *** Kate Beckett ***



Capitolo 1
*** Richard Castle ***


 

 

 

 

Il salotto del loft sembra uno specchio, Kate finisce di pulire il tavolino mentre Rick la prende per un fianco e la fa sedere sulle sue gambe. Le sorride.

La detective si sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sospira.

«Hai paura di una stupida intervista per People quando non hai la minima esitazione a rincorrere un serial killer? Te l’ho detto, rimani qui con me». Kate scuote la testa. «Ti voglio al mio fianco». Lo scrittore accarezza il collo della sua compagna, pizzica la catenina tra il pollice e l’indice facendo scivolare fuori dalla camicetta i due anelli che la detective porta al collo. «Me l’hai promesso».

«Lo sapevo che prima o poi l’avresti usato come ricatto, ma va bene rimarrò qui con te».

Il campanello suona, Kate alza gli occhi al soffitto proprio mentre Rick la fa scivolare sul divano, lei lo fulmina con gli occhi mentre lui le risponde facendogli la linguaccia.

Apre la porta, sorride al ragazzo che ha di fronte.

«Buongiorno, sono Micheal Donalds di People…».

«Si accomodi, la stavamo aspettando», Rick gli indica Kate. «Non è un problema se rimane con noi anche la mia fidanzata, vero?».

«Oh no, certo che no signor Castle».

«Volete sedervi?» chiede Kate. «Io metto su il caffè». Il giornalista annuisce sedendosi sul divano, dalla tracolla tira fuori l’iPad e inizia a scrivere senza dire nulla.

«Sono domande molto generali, mirate a conoscere meglio la persona che più di gossip, va bene? Ah e potrei darle del tu?».

«Sì, sì certo, iniziamo pure». Castle si sistema sul divano sorridendo, nascondendo l’ansia».

«Qual è il tratto principale del tuo carattere?»

 «Sono simpatico, furbissimo e sono in grado far cadere tutte le donne ai miei piedi». Kate sbuffa sonoramente dall’angolo cucina, Castle ride.

«Il tuo difetto più grande?».

«Devo ammettere che sono un po’ maldestro». Lo scrittore annuisce mentre il giornalista sfiora il tablet.

«Solo un po’? No, giusto sto zitta è la tua intervista». Micheal ride.

«La tua qualità più grande».

«Saper scrivere».

«La qualità che preferisci in un uomo»

«Il saper star lontano dalla mia fidanzata». Kate sorride sedendosi al suo fianco e prendendo la mano di Rick tra le sue mani.

«E in una donna?».

«Le tet.. Volevo dire l’intelligenza». La detective tira uno scappellotto a Rick. «Scherzavo, lo sai che apprezzo tantissimo la tua intelligenza, sei la donna più intelligente che conosco». Cerca di accarezzare la sua ragazza, ma lei si allontana.

«L’ultima volta che hai pianto?». Castle abbassa gli occhi, si tortura le mani a vicenda, respira profondamente.

«Quando ho pensato che la mia storia con Kate sarebbe finita». Kate abbassa gli occhi.

«Il giorno più felice della tua vita?».

«Il giorno in cui Alexis si è diplomata, è stata una serata, come dire… speciale». La detective si morde il labbro. «Molto speciale».

«Il tuo scrittore preferito?» domanda alzando gli occhi dall’iPad.

«Richard Castle». Kate alza gli occhi al soffitto.

«Non credo che valga dire se stessi» suggerisce il giornalista.

«Come non vale dire se stessi? Va bene, Edgar Allan Poe».

«L’errore che non rifaresti?».

«Questa la so!». Risponde lo scrittore pronto. «Ospitare la mia ex moglie a casa». Il giornalista lo guarda incredulo. «Sì, l’ho fatto davvero».

«E quello che rifaresti?».

«Versare addosso a Kate una tazza di caffè». La fidanzata lo guarda confuso. «Naturalmente indossava solo una camicetta bianca», sussurra.

«Da bambino sognavi di diventare?».

«Una spia, credo di averlo nel DNA» ride, Micheal lo guarda confuso, ma non approfondisce la discussione.

«Mai senza?»

«Caffè!». Rick stringe la mano a Kate, e la bacia dolcemente sulla testa.

«Magari senza?»

«Pistole, le odio davvero tante». Stringe di più a sé Kate, che senza accorgersene si sfiora il petto.

 «Il tuo attore e la tua attrice preferita sono?»

«Nathan Fillion è davvero un bravo attore e attrice? Chi altro se non mia madre? Con lei ogni giorno è una commedia o tragedia».

«Se fosti un animale saresti?».

«Un elefante in un negozio di cristalli».

«Il libro che vorresti aver scritto?»

«Heat Wave.. Ah già l’ho scritto io». Ride. Kate sembra perdersi in quella risata

«Il tuo motto?»

«Always…». Kate sospira, vorrebbe baciarlo ma sa di non poterlo fare davanti a quel giornalista, ha preteso la privacy da parte di Rick, non può ora buttarsi nelle sue braccia.

«Il tuo eroe letterario?»

«Nikki Heat, ma se  non valgono quelli scritti da me allora scelgo James Bond»

«Il giocattolo che da bambino hai amato di più».

«Un elefantino di peluche*».

«Il tuo fallimento più grande?»

«Come poliziotto, è inutile sono destinato a scrivere». Kate annuisce.

«Sì, rimani a casa a scrivere, così non devo stare in ansia se ti capita una pistola tra le mani» aggiunge la detective.

«La tua paura più grande?»

«Dei muri, sì è una cosa strana ma è la cosa di cui ho più paura». Kate appoggia la testa alla sua spalla, lui l’accarezza lungo il collo.

«La colpa che ti ispira maggior indulgenza»

« La golosità».

«Ovvio, sei golosissimo, sarebbe da ipocriti». Beckett gli fa la linguaccia

«E quella che proprio non sopporti».

«Il tradimento».  Si volta verso la sua fidanzata. «Non mi tradire, in nessun modo, ti prego».

«Non ho intenzione di farlo» sussurra.

«Il tuo musicista preferito?»

«Andrew Belle. La conosci In My Veins, è bellissima».

«La tua attività preferita?». Sorride, Kate prega che non lo dica.

«Arrestare assassini».

«Ecco che ci risiamo, Rick sei uno scrittore!». Questa volta è Castle a sbuffare.

«Il tuo stato d’animo attuale?».

«Innamorato». Gli occhi di Kate sembrano diventare a forma di cuoricino. Il giornalista sorride riportando la risposta.

«Ultima domanda, il tuo sogno di felicità?».

«Questa è la mia felicità». Allunga il braccio, prende una foto scattata due settimane prima, c’è tutta la sua famiglia, c’è anche Kate.  «Abbiamo finito?». Rick ha gli occhi lucidi.

 

 

 

*riferimento non casuale a Mancano Ancora Tre Settimane… di 1rebeccam che io amo, venero,e i vari sinonimi xD

 

Maturanda Is Here:

Avete la minima idea di cosa si prova ad un mese dalla maturità? Devo finire la tesina, devo ripassare tutto, intanto studiare per verifiche e interrogazioni, magari dormire e non ho  neanche più un telefilm a farmi compagnia. È orribile!

Però necessito di scrivere, e so che questa raccolta d’interviste idiote, banali, non costituiscono un capolavoro, ma devo sfogarmi in qualche modo.

Grazie di aver aperto questa pagina e di aver letto tutte queste parole. Grazie davvero.

Alla prossima

Baci Becky

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Kate Beckett ***


 

 

 

Il giornalista sorride a Castle bevendo il caffè ormai freddo preparato da Kate all’inizio dell’intervista.

«Possiamo passare a te, Kate? Tranquilla, è come una normale chiacchierata, te l’ho detto, non è gossip, è solo per fare descrizione a trecentosessanta gradi di Richard Castle e della sua famiglia». Rick stringe a sé la detective, lei sorride e annuisce al giornalista.

«Va bene facciamolo». Si avvicina a Rick «Dopo tutto ti sei è quasi preso una pallottola al mio posto» sussurra, lo scrittore ride.

«Quando hai conosciuto Castle?».

«Circa cinque anni fa, non ricordo esattamente quale giorno» risponde la detective alzando le spalle e corrucciando la bocca.

«Lunedì 9 Marzo*» ribatte pronto lo scrittore. Kate si volta verso di lui e gli sorride sorpresa. «Ma non ne sono certo… Chi lo può davvero ricordare con certezza?» ride. Kate lo conosce, sa benissimo che è davvero quella la data in cui si sono incontrati e lui se la ricorda.

«Qual è la prima cosa che hai pensato quando Castle è diventato il tuo patner?» chiede curioso il giornalista.

«Questo si fa ammazzare entro fine giornata. Per questo lo chiuso in auto e l’ho ammanettato». Castle sbuffa. «Ma devo ammettere che senza di lui non avrei mai arrestato quell’assassino, contento Castle?». Lo scrittore annuisce con un sorriso beffardo in volto, mentre la detective fa roteare gli occhi.

«Quali sono i tratti principali del tuo carattere?».

«Sono molto orgogliosa e testarda, certe cose ci metto anni ad ammetterle anche a me stessa e ancora di più agli altri». Abbassa lo sguardo.

«Le qualità che preferisci in un uomo?».

«Ne ho due: la riservatezza e il pensiero razionale». Castle la fissa, non sono esattamente gli aggettivi che lo descrivono. «Sì, lo so che non rispecchiano minimamente Rick, ma è forse per questo che lo amo». Lo scrittore si blocca, Kate ha appena confessato ad uno sconosciuto che lo ama, probabilmente non se ne è neanche accorta, non è più un peso per lei il loro amore.

«Il giorno più felice della tua vita?».

«Sono una frana con le date, era una sera di giugno e c’era un temporale terribile, è stata una serata…».

«Molto molto speciale» conclude il giornalista facendole l’occhiolino, Kate annuisce imbarazzata.

«Ma anche il 13 maggio scorso è stato un giorno speciale». Il giornalista si limita a scrivere senza indagare, tornerà un’altra volta per i gossip.

«Il tuo scrittore preferito?». Castle la fissa.

«Richard Castle». Lo scrittore sorride.«E sono tenuta ad aggiungere che è il più bravo scrittore di gialli degli ultimi cinquant’anni e che non lo sto dicendo perché mi ha obbligato». Il giornalista ride. «Va bene così Rick?». Castle sbuffa.

«Potevi essere un po’ più convincente» dice con sarcasmo. Lei si avvicina e lo bacia sulla guancia. «Non ti basterà così poco per essere perdonata».

«Stai tranquillo» dice Kate al giornalista. «Di solito è molto più infantile, ora fa solo il timido». Lo scrittore sbuffa. «Ma non potrei sopportarlo troppo serio».

«Qual è la vostra canzone?». Kate e Rick si guardano, non ci avevano mai pensato.

« Probabilmente In My Veins» rispondono all’unisono. Ridono.

«C’è stato un momento, oltre a quello iniziale, del vostro rapporto dove hai pensato di averlo perso?».

«Sinceramente più di una volta, la prima è stata tre anni fa quando Rick ha passato le vacanze con la sua ex moglie, in quel momento ho davvero pensato di averlo perso in qualunque ambito della mia vita, anche se mi aveva detto “ci vediamo a settembre”». Lo scrittore la guarda, non lo sapeva, perché non l’aveva fermato? «Ho pensato molte volte di averlo perso per delle stupidaggini, ma alla fine lui è sempre tornato nonostante fossi io ad avere torto».

«In che rapporto sei con le ex mogli di Castle?».

«Tu Micheal sei fidanzato?». Il giornalista annuisce. «In che rapporti sei con gli ex della tua ragazza? Ottimi scommetto… Non le odio, se le incontro le saluto, parlo con loro, Meredith è la madre di Alexis e Gina si occupa dei libri di Rick, non posso ignorarle e non le voglio contro».

«Giusto Alexis, in che rapporti sei con lei?».

«Alexis è una ragazza o meglio donna intelligente, sa cavarsela da sola e ha il mio rispetto, sono convinta che venga prima lei di me nella vita di Rick, non potrei far mai nulla che danneggiasse il loro rapporto padre e figlia».

«Avete pensato ad avere bambini?». Kate trattiene il respiro, anche Castle fa lo stesso.

«Credo che sia decisamente troppo presto, dobbiamo prima stabilizzare le nostre vite, avere un figlio quando un genitore è un poliziotto e l’altro gioca a farlo non è la cosa migliore, non ora, ma un giorno sì vorrei poter dare ad Alexis un fratellino o una sorellina». Castle sorride mentre il giornalista scrive la risposta.

«Io non gioco a fare il poliziotto» sussurra lo scrittore.

«E cosa faresti allora?». Rick non sa cosa rispondere.

«Mai senza?» chiede il giornalista.

«Rick». Le mani dello scrittore e della detective si stringono forte.

«E magari senza?»

«Castle, fidati c’è differenza e nel bel mezzo di un pericolo sicuramente preferirei avere Rick al mio fianco al posto di Castle, ma succede sempre il contrario».

«Ultima domanda: descrivi Castle con tre parole».

«Paziente, romantico e muratore». Il giornalista la fissa in cerca di spiegazioni. «Sì, muratore, non puoi immaginare che muri sia in grado di buttare giù e di che castelli sia in grado di costruire».

«Per oggi ho finito, grazie davvero, è difficile trovare una coppia disponibile come voi» dice il giornalista alzandosi in piedi.

«Noi ci divertiamo con poco» risponde Castle. «L’aspetto domani pomeriggio? Dovrebbero esserci sia mia madre che mia figlia».

«Certo, perfetto». Mette via il tablet nella tracolla. «È stato un vero piacere conoscerti Kate». Le allunga la mano e lei la stringe sorridendogli.

«Piacere mio».

Castle l’accompagna alla porta mentre la detective si stende sul divano rilassandosi.

«Sarei un bambino?» chiede Castle voltandosi verso la sua fidanzata appena dopo aver chiuso la porta. «Un bambino? Ora ti mostro io cosa sa fare un bambino». Kate scoppia a ridere mentre Rick la raggiunge sul divano, la bacia come voleva fare da più di un’ora, la stringe a sé, la desidera così tanto che le sue mani vagano direttamente sotto la sua camicia, accarezza quei seni che tanto ama, mentre Kate gli slaccia la camicia anche lei lo desidera.

Il campanello suona, lo scrittore si alza di scatto e si guarda intorno, si abbottona velocemente la camicia e corre alla porta.

«Scusatemi, ho dimenticato le chiavi della macchina». Il giornalista allunga le mani verso il tavolino e prende le chiavi. «Scusate ancora».

Kate scoppia a ridere, Rick si chiude la porta alle spalle.

«Dici che si è accorto di qualcosa?» chiede lo scrittore.

«No, perché secondo te ha notato il rossetto lungo tutto il collo e la camicia abbottonata male?». Rick guarda il suo riflesso nel vetro del mobile e scoppia a ridere. «Torna qui uomo, non me ne faccio nulla di un bambino».

 

 

*data basata sulla prima puntata di Castle

 

Maturanda Is Here:

Questo si chiama pubblicare a tempo di record! O meglio si chiama pubblicare perché la prossima settimana ho interrogazioni ogni giorno e simulazione di seconda prova, matematica.

Che dire, oggi per la prima volta dopo lungo tempo ho visto il sole, non me lo ricordavo così bello, ed è questo che mi ha ispirato, per la prossima intervista dovrete aspettare un po’ credo, a meno che non mi metta a scrivere di notte.

Non credevo che una cavolata del genere vi sarebbe piaciuta così tanto, wow.

Grazie di aver aperto questa pagina e di aver letto tutte queste parole. Grazie davvero.

Alla prossima

Baci Becky

 

 

 

 

 

 

 

 

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