Just so you know.

di brendy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue - silly life ***
Capitolo 2: *** Luna park. ***
Capitolo 3: *** I don't care Harry. ***
Capitolo 4: *** Stupid bonfire. ***
Capitolo 5: *** You don't know about me. ***
Capitolo 6: *** It's complicated ***
Capitolo 7: *** little, stupid, wrong things. ***
Capitolo 8: *** Is this love at all? ***
Capitolo 9: *** I can't undersantd you ***
Capitolo 10: *** Is this a party? ***
Capitolo 11: *** All i want is you ***
Capitolo 12: *** Secrets. ***
Capitolo 13: *** Stephie ***
Capitolo 14: *** I ruined everything, sorry. ***
Capitolo 15: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Prologue - silly life ***






 1
Prologue - silly life


 


 

Backy, era semisdraiata sul sedile posteriore dell’auto di sua zia, domandandosi più volte come mai l’intero mondo la odiasse così tanto.
Quella, era l’unica risposta plausibile o per lo meno, accettabile del perché in meno di cinque ore tutta la sua vita era cambiata,senza nemmeno degnarla di un avviso.
Nella sua testa aveva ancora impresse le parole del capo della polizia, Derek, che balbettando, l’avvisava del tragico incidente avvenuto quella sera ai suoi genitori, sulla spiaggia.
Morti, per colpa di alcuni ragazzi che non erano stati attenti all’alta marea e ubriachi, avevano deciso di farsi il bagno ignorando la forte corrente che c’era quella sera in mare.
Backy fece scoppiare il palloncino fatto con la gomma da masticare.
Era una cosa che sua zia detestava, proprio per questo lo aveva fatto senza mai fermarsi per tutto il viaggio lungo la E-27.
Per Backy, l’autostrada era una vera e propria tortura a meno che non si abbia un debole per i cibi straunti dei fastfood, i disgustosi bagni con odori da voltastomaco delle aree di servizio e le interminabili file di pini che rischiavano di farti addormentare con la loro terribile, monotonia.
La ragazza aveva ripetuto queste parole ancora prima che il motore si accendesse ma sua zia Beth, aveva finto di non ascoltarla iniziando una conversazione con suo fratello Kurt.
”Siamo ancora in tempo per fare retromarcia e tornare alla soleggiata Los Angeles”
sospirò contrariata, mentre scioglieva i nodi che si erano formati ai fili degli auricolari.
”Ho già sentito questa frase un milione di volte da quando siamo partiti. Se proprio vuoi farmi capire che qui non ci vuoi stare, sii un po’ più originale”
Backy fece scoppiare di nuovo la gomma e lanciando un veloce sguardo davanti a sé, vide la zia trasalire per poi alzare leggermente, il volume della radio.
Appoggiò la testa sul finestrino, cercando disperatamente di riuscire a prendere un po’ di sonno, in modo da alleggerire quel viaggio a cui non voleva per niente, parteciparvi.
La zia, prese in pieno una buca dato che il terreno non era più liscio e scorrevole come in autostrada.
Segno che erano arrivati a Malibù, una piccola cittadina sperduta e dimenticata da Dio, nella costa sud della California.
Backy sbatté la testa contro il vetro, mentre un ‘wow’ pieno di stupore usciva dalle labbra screpolate di Kurt.
”Siamo arrivati, zia Beth?”
Kurt, giocò per alcuni minuti con il ciuffo biondo cenere che gli ricadeva sugli occhi marroni, mentre con un sorriso a 32 denti stampato sul viso, aspettava una risposta da parte della donna.
”Finalmente –disse posteggiando l’auto in un piccolo parcheggio- si Kurt. Siamo arrivati. Contento?”
”E me lo chiedi anche? Sarà sicuramente fantastico!”
”Sono davvero colpita che tu abbia questo atteggiamento positivo. Forse, potresti insegnarlo anche a tua sorella, che dici?”
Lui sbuffò sonoramente, prima di afferrare il suo zainetto ”si, come no” aggiunse, camminando fino alla casa.
La ragazza ancora non era scesa dalla macchina e la sua espressione, faceva intuire che non aveva intenzione di muoversi nemmeno di mezzo millimetro.
Non era pronta ai sorrisi finti della gente, a quegli sguardi pieni di compassione che avrebbe ricevuto da quel momento in avanti.
Non se la sentiva di essere soprannominata come la ragazza a cui sono morti i genitori e che ora, è costretta ad iniziare una nuova vita.
Era Backy, semplicemente Backy.
Sospirò un’altra volta, non voleva assolutamente essere li.
 ”Hai intenzione di rimanere li dentro per tutta la notte? In tal caso ti conviene metterti una felpa, di sera qui c’è umidità e rischi di prenderti un accidente”
Sempre meglio di entrare in quell’inferno. Pensò ironicamente Backy.
Mentre prendendo un po’ d’aria, afferrò lo scatolone che teneva tra le mani e si trascinò, fino alla porta di legno scuro.
Ad aprire la porta fu un ragazzo decisamente giovane, che a stento arrivava alla trentina d’anni. Jay, questo era il suo nome.
Aveva capelli color miele che mettevano in risalto la pelle decisamente abbronzata mentre gli occhi azzurri, la scrutavano attentamente.
Dopo aver dato il benvenuto alla ragazza e a suo fratello, si affrettò a scaricare i borsoni dalla macchina.
La casa era decisamente molto più grande rispetto a quella dove Backy abitava prima.
La tavola era apparecchiata e dalla cucina proveniva un delizioso profumo di sugo, mentre dalle vetrate si poteva ammirare l’oceano che, con il riflesso del sole, sembrava brillare.
”.. mentre la tua stanza –Beth, si voltò verso di lei con sguardo dolce- è al piano superiore, al posto della mansarda. Jay e Mary, l’hanno pulita e ci hanno messo lo stretto necessario”
Backy annui. Prese le sue robe e con un po’ di fatica, salii le rampe di scale fino ad arrivare davanti alla piccola porta panna, che aprì velocemente.
Beth aveva ragione. La stanza era semplice, non aveva nulla di particolare. Un armadio che occupava gran parte della parete, mentre un letto a due piazze era posizionato sotto la finestra, opposto alla piccola scrivania ordinata.
Era un brutto sogno. Quella non era la realtà.
Adesso avrebbe chiuso gli occhi, fatto un bel respiro e quando li avrebbe riaperti, al posto di trovarsi in quel luogo sconosciuto avrebbe visto il viso dolce di sua madre mentre la richiamava per la cena, o sorridente, le diceva che finalmente i biscotti al cocco le erano riusciti e non li aveva bruciati.
In quel momento, si sarebbe accontenta anche che alzasse il tono della voce; convinta che se avesse urlato più forte per i suoi voti, o per le sue amicizie, o per il fatto che infrangeva costantemente il coprifuoco, sarebbe aumentata la probabilità che Backy l’ascoltasse.
Ma quando la ragazza riaprì gli occhi, l’unica realtà che vide era il materasso nuovo su cui era sprofondata a peso morto e il profumo nauseante di vaniglia, che c’era in quella stanza.


”Jay, che cos’è questa musica?”
Chiese Kurt al ragazzo troppo concentrato a seguire una gara di surf in televisione.
”Viene dalla spiaggia ometto. Ci sono le bancarelle e la ruota panoramica per via del luna park che c’è in città”
”Possiamo andarci dopo cena? Tutti insieme?”
”Dovrai chiederlo a Beth, è lei che comanda qui” gli fece l’occhiolino, prima di prestare attenzione alla ragazza che era appena scesa dalle scale.  
”Certo e magari, andiamo in spiaggia e ci sediamo intorno al falò ad arrostire marshmallow” dichiarò Backy con un finto sorriso sul viso ”Proprio come una bella famiglia felice e spensierata”
Nella sala calò un silenzio teso e tutti, questa volta, la ignorarono.
”Pensi di potermi accompagnare?”
”Certo e nel caso io non potessi, sono sicura che tua sorella verrà più che volentieri”
”Sto trattenendo l’emozione, davvero”
Backy si accasciò disperatamente sulla sedia, mentre Mary, una donna di 37 anni, con lunghi capelli neri e occhi altrettanto scuri, metteva nei piatti la cena.
La verità è che Backy non odiava sua zia, ne tantomeno i due coinquilini che da anni vivevano con lei.
Lei odiava il fatto che per quello stupidissimo scherzo del calendario che la rendeva ancora una diciassettenne, era obbligata a trasferirsi da Beth, al posto di rimanere con suo fratello, nella sua città, insieme a tutti i suoi amici ma soprattutto, nella casa dove aveva abitato per lunghi anni con i suoi genitori.
”Ho finito, vado a farmi una doccia”
Si alzò lentamente dalla sedia, mentre saliva le scale si sentì costantemente gli occhi di tutti fissi sulla sua esile figura.
Perché ormai, la ragazzina che era un tempo era sparita e al suo posto c’era una giovane donna che stava crescendo, con una ciocca fucsia, a cui nessuno piaceva, tra i capelli biondi e mossi, le unghie mangiucchiate e poco curate e uno stile tutto suo.
Assomigliava incredibilmente a sua madre, glielo dicevano sempre tutti e comunque, era incantevole, come sempre.
”E’ sempre così?”
Kurt scosse la testa.
”No, in realtà Backy è una sorella forte, solo che si è un po’ persa” scrollò le spalle, in modo da dedicarsi completamente al suo budino al cioccolato.
Mary fece un cenno con il capo a Beth e Jay, che la raggiunsero immediatamente fuori in balcone.
”Come stanno?”
”Kurt è troppo piccolo per capire esattamente quello che è successo” sospirò Beth ”ma Backy non so come stia e credo che non lo sappia nemmeno lei. Insomma, quando andavo a trovarla era sempre felice di vedermi, ieri invece non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo” scosse la testa ”Capisco che per lei non è semplice e non lo è nemmeno per me, dato che ho perso mia sorella, ma quando cerco di parlarle, di farle capire che può sfogarsi e che io ci sono, lei non fa altro che rispondermi bruscamente e tornare a chiudersi nel suo mondo”
”E’ nella fase dell’adolescenza, ci siamo passati tutti no? Quell’età ribelle, in cui tutto ciò che è proibito ti affascina, che vivi le emozioni il doppio se non il triplo e..”
”Jay, ci siamo passati tutti in questa fase. Ma scappare dai problemi non la aiuterà di certo a superare il dolore”
Jay prese la bottiglia di birra e ne porse una a Beth, che prese e si voltò a guardare Kurt, che con aria spensierata di un bambino di sette anni, si avvicinava a loro chiedendogli, ripetutamente, di andare al luna park.
”Chiama tua sorella e dille che l’aspettiamo così andiamo tutti insieme, va bene?”
Kurt li guardò per qualche secondo, poi scosse la testa.
”Non penso che verrà con noi”
”E perché no?”
”Perché –indicò la porta sul retro che si affacciava dal balcone, sulla spiaggia- sta già andando da qualche parte per conto suo”
Tutti si voltarono a guardare Backy, che furtivamente, sgattaiolava lungo la spiaggia in direzione della musica e di tutta quella folla di gente.
Si prometteva una lunga giornata, per tutti.
 









I'm baaaack!
Ciao gente, come state?
Io sono appena tornata dalle vacanze e dato che senza internet avevo molto tempo (?) ne ho approfittato per scrivere alcune ff.
Questo è il primo capitolo è il capitolo di transito che viene sempre a rompere le palle.
Anyway, per adesso ho fatto una breve descrizione di Backy la nostra protagonista.
Mi sono inspirata a 'the last song, summerland, o.c, summer paradise, pretty little liars e altre cose' un po' contorto come cosa, ma va beh.
Fatemi sapere che cosa ne pensate :3
LOL ok, adesso vi lascio.
tanto amore,
brandy.



 

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Capitolo 2
*** Luna park. ***


 

2
Luna park.

 

Il luna park era decisamente affollato. Constatò Backy. 
Anche se lei non capiva il perché di tutta quell’agitazione in spiaggia, dato che non c’era niente di così particolare.
Backy, che camminava guardandosi attorno, sperò che le bancarelle nascondessero dietro di se diversi negozi e magari anche una bella libreria, dove poter passare del tempo da sola e il più lontano possibile dalla casa di zia Beth.
In effetti, qualche negozietto c’era, ma non era niente di esilarante come si era immaginata.
Il luna park era allestito temporaneamente nel parcheggio del porto e oltre alla ruota panoramica, non c’era nessun’altra attrazione.
Fantastico, pensò Backy. sono capitata al centro del nulla.
Ma quel suo pensiero non era condiviso da tutti, dato che attorno a lei gente di tutte l’età rideva e si divertiva sembrando davvero felici.
Ma cosa poteva farci, lei era sempre andata controcorrente a tutto e adesso, non doveva sorprendersi se si sentiva del tutto fuori posto tra quella massa di corpi.
La ragazza, spintonando un po’ la gente che le andava addosso riuscì finalmente a trovare un po’ di pace tra quelle bancarelle al quanto strane e con oggetti bizzarri in esposizione.
Backy, immersa nei suoi pensieri di certo non positivi, su quella città, continuò a camminare distrattamente fino a quando non fu interrotta da qualcuno che le era andato addosso.
”Scusami, davvero io non ti avevo vista e..”
La ragazza alzò i suoi occhi azzurri, limpidi, che da qualche anno tendeva ad ‘abbellire’ con mascara e matita nera.
Un ragazzo alto, forse di mezza spanna in più di lei, la fissava imbambolato.
La pelle olivastra e il taglio particolare degli occhi lo rendevano ancora più interessante del solito e dire che Backy non era una di quelle ragazze che prestava molta attenzione alla gente che incontrava.
Ma lui, lui era decisamente carino.
”Non preoccuparti,  è colpa mia. Sono io che stavo camminando senza prestare attenzione, ma c’era la folla e mi stava scoppiando la testa e.. sono Backy”
”Zayn”
Il ragazzo le porse la mano, che la bionda accettò, per aiutarla ad alzarsi.
”Sei qui per passare le vacanze?”
”Magari –fece una smorfia- appena trasferita” Zayn la guardò per qualche secondo, sperando che lei andasse avanti a parlare, cosa che però non accade.
Un boato echeggiò in tutta la spiaggia e Backy non fece che guardarsi in torno  per tentare di capire, se nei paraggi ci fosse un concerto o qualcosa di simile.
”Niente di ciò che starai pensando” l’avvertì il ragazzo “c’è la gara di surf e vanno avanti da un bel po’ ad urlare in questo modo. Credo che sia abbastanza avvincente. Potremmo andarci, se non hai nient’altro da fare”
Backy sembrò pensarci su, mentre teneva lo sguardo fisso su alcuni onde, decisamente incantevoli, che stavano per arrivare.
Insomma, perché non andarci? Sicuramente era meglio di passare tutta la giornata a guardare bancarelle dalle quali, non avrebbe mai comprato niente.
Seguì il ragazzo appena incontrato e si incamminò verso il tendone bianco.
Era una bella giornata, perfetta per praticare tornei di surf  e più si avvicinava alla riva, più si accorgeva che le file piene di ragazzine erano interessate, più che alla gara, a tre ragazzi.
Prevedibili. Pensò sarcasticamente, mentre con lo sguardo andava ad osservare la fonte di tutti quegli sguardi impazziti.
I tre –molto probabilmente suoi coetanei, incluso Zayn – appartenevano alla categoria che la sua amica Ginny definiva ‘uno spettacolo per cui vale la pena assistere.’  Sebbene, nessuno di loro era il tipo di Backy, nemmeno lei poteva non notari gli occhi azzurri tendente al blu dei due ragazzi che stavano lucidando le loro tavole, potevi perfino perderti nei loro lineamenti perfetti e nei loro capelli incredibilmente perfetti, nonostante fossero appena usciti dal mare.
”Quelli sono Louis Tomlinson, Niall Horan –indicò il biondo che stava circondando con un braccio le spalle del terzo ragazzo. Capelli più chiari rispetto a quelli di Louis, ma occhi del tutto diversi. Erano di un marrone scuro, mentre il corpo muscoloso veniva lentamente coperto da una maglietta rossa-  e Liam Payne”
”Perché mi stai dicendo i loro nomi?”
Zayn si strinse nelle spalle ”tanto prima o poi li avresti scoperti comunque” e si voltò verso una figura, che tenendo sottobraccio la tavola enorme, scuoteva i suoi capelli con modi alla baywatch, attirando così l’attenzione su di se.
Quest’ultimo sarebbe sicuramente stato il prototipo di tutte le sue amiche; bello, con i tratti del viso leggermente da bambino con quelle graziose fossette ai lati delle guance ma con un sorriso che dietro all’innocenza, nascondeva un altro mondo.
Come gli occhi.
Backy ci si era soffermata solamente per un minuto e il verde le era sembrato talmente intenso da confondersi con l’azzurro per poi diventare tendente al grigino, ma ovviamente questo era impossibile e così, ritornò a prestare attenzione alla folla.
”Anche tu hai adocchiato Harry Styles, alla fine eh? Ti avviso, è particolarmente richiesto”
Zayn le era nuovamente alle spalle e con un sorrisetto strafottente sul viso, osservava il ragazzo che si stava unendo al gruppo di amici.  
”Mi fa piacere per lui e per le sue conquiste ma  non capisco ancora perché mi stai dicendo tutte queste cose”
“Perché mi sembri diversa da tutte quelle che vivono qui e volevo metterti in guardia”
”Sei davvero molto premuroso”
”Ritienilo come un ben arrivata, da parte mia”
Backy alzò gli occhi al cielo e portandosi le mani dentro le tasche posteriori dei suoi shorts di jeans, si voltò per osservare la mora e le sue cinque amiche, che si avvicinavano ai surfisti.
Backy le aveva già adocchiate.
Erano carine, un corpo asciutto e i loro denti erano talmente bianchi che sembravano finti, sempre se non lo fossero già.
Insomma, le classiche ragazze che hanno milioni di ragazzi che gli sbavano dietro e ragazzine, che aspirano a diventare come loro. 
Le aveva notate per il semplice fatto che se ne stavano vicino alla roba dei ragazzi e senza scomporsi più di tanto, per non rovinarsi la manicure o il trucco, tifavano in modo molto composto. A differenza delle altre persone che urlavano, naturalmente.
Backy ne aveva conosciute tante nella sua scuola e sicuramente, loro non erano diverse dalle altre.
Quindi, mettendoci la mano sul fuoco, provava giù uno strano odio verso di loro.
Tornò a guardare verso di Zayn, che gentilmente, le stava offrendo del caffè caldo.
”Senti, più tardi daranno uno spettacolo sul pontile e sono sicuro, che non avrai mai visto niente di simile perciò, sei obbligata ad accettare e a venire con me”
”Perché sei così gentile con me? Non mi conosci nemmeno”
”Te l’ho detto. Mi sembri una ragazza in gamba”
detto questo, Zayn con passo veloce, si incamminò in direzione del pontile mentre il sole, dietro di loro, stava lentamente calando.
Una volta aver raggiunto un muretto, posò il bicchiere mezzo vuoto per terra ed andò a sedersi accanto al ragazzo, che guardava il punto in cui, due ragazzi, stavano imbevendo di benzina alcune palle di tela.
”Ma che fanno?”
Zayn le fece segno di stare zitta, perché i due ragazzi iniziarono a far ruotare le palline infocate tra le dita, mentre una musica decisamente assordante usciva dallo stereo.
”Sono tuoi amici?”
”Conoscenti. –il ragazzo con i redloc, trattenne le palline tra le mani fino a spegnerle. Segno che lo spettacolo era finito- Sai, ti conviene stargli a distanza, soprattutto da Tyler. Potrebbero portarti sulla brutta strada”
Backy lo ascoltò a malapena, troppo incantata nei movimenti del ragazzo.
Nel modo disinvolto in cui faceva sembrare semplice,un gioco così pericoloso.
”Bene, possiamo anche andarcene adesso”
Troppo tardi.
Tyler e il suo amico Cook, li stavano raggiungendo richiamando più volte il nome di Zayn.
”Chi è questa, una tua nuova conquista?”
Tyler, fissò il corpo di Backy per un tempo assai lungo e in un modo che fece rabbrividire la ragazza.
Non capiva il motivo, ma quei due tizi non le piacevano per niente e se Zayn usciva con loro, beh, si sarebbe allontanata da loro senza troppi giri di parole.
”Lei è la mia amica Backy. Loro –si voltò verso la bionda- sono Cook –indicò un ragazzo decisamente basso, che copriva i capelli con un cappellino verde e preso da qualche strana sensazione, giocava freneticamente con il piercing che aveva al centro del mento- e Tyler”
 “Da dove vieni Backy?”
La voce del ragazzo rasta era decisamente seducente, ma la voglia di prenderlo a pugni non si era di certo placata dentro Backy.
”Los Angeles”
”E dimmi” Tyler prese una pallina e riaccendendola ci giocò per un po’ ”avevi mai visto una cosa simile?”
Backy scosse la testa e stringendosi nella felpa, desiderò con tutta se stessa di essere il più lontano possibile, in questo momento.
La pallina infuocata le arrivò a pochi centimetri della spalla e sorpresa, la ragazza si spostò velocemente, ribadendo il fatto che se avesse potuto, lo avrebbe sicuramente strozzato.
E Tyler sapeva che quella era una mossa stupida, persino tutte le idee che adesso gli stavano aggredendo la mente erano stupide, ma doveva capire fin quanto poteva spingersi con Backy.
Perché a differenza delle ragazze con cui and andava regolarmente a letto, lei aveva qualcosa di interessante, di particolare e questo, lo faceva eccitare ancora di più.
”Io me ne vado”
Backy diede le spalle ai ragazzi e accorgendosi di Zayn che le era accanto, stava ritornando verso le bancarelle.
Un vento freddo le arrivava sulle gambe facendola tremare ogni tanto.
”Senti, ti conviene tenerti lontana da Tyler.” Backy lo ignorò. ”Dico sul serio,  ignoralo”
”Lo avrei già fatto, non è il mio tipo”
Zayn si accese una sigaretta, mentre un bambino che non riusciva a trattenere la felicità, stava correndo nella loro direzione.
”Fantastico. Ci mancava pure Kurt”
”Kurt?”
”Mio fratello – disse a denti stretti mentre due occhi scuri si incontrarono con  i suoi – che cosa vuoi?”
Il bambino si sistemò meglio il cappellino che aveva in testa e la guardava divertito.
”Jay mi ha portato già tre volte sulla ruota panoramica, mentre Mary e Beth sono venute con me alla partita di surf e dovevi esserci Backy, erano formidabili. Potevi gareggiare anche tu se solo ci avessero avvisati”
”Non lo avrei fatto comunque. Kurt, tu non mi hai vista ok?”
Suo fratello sembrò pensarci su, poi porgendogli la mano stette in silenzio ad aspettare.
”Beh? Non te ne vai?”
”Cinque dollari e io non ti ho vista, dieci e non dirò nemmeno del tuo accompagnatore”
Backy sgranò lo sguardo mentre Zayn, alle sue spalle, tratteneva una risatina.
Doveva ammetterlo, suo fratello era più furbo di quanto si aspettasse.
Rovistò un po’ nelle tasche, poi ne estrasse una banconota da dieci e lanciando un occhiataccia al fratello, comprò il suo silenzio.
”Ci sa fare tuo fratello”
”Lasciamo perdere, va”
Backy chiuse la conversazione con freddezza e aspettando qualche minuto, si decise che forse, era meglio tornarsene a casa.

 





Hello people!
Ci ho messo un po' ma sono riuscita a postare il secondo capitolo.
ashedkjfkj sono davvero felice che la storia piaccia, anche perchè ci tengo davvero molto :3
Vorrei ringraziare anns per il magnifico banner di questa ff e dellaltra, davvero, grazie mille!
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e che la recensiscono rendendomi davvero felice,siete meravigliose :)
Adesso vado a rispondere alle vostre recensioni e spero che mi facciate sapere che cosa ne pensate anche di questo capitolo LOL.
lots of love,
brandys.

    

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Capitolo 3
*** I don't care Harry. ***




3
I don't care Harry.


”Ehi Hazza, allora ci sei domani?”
Louis, circondò le spalle del ragazzo e iniziò a fischiettare allegramente.
”E’ già la decima volta che me lo chiedi e per la decima volta la mia risposta è si Lou, ci vengo”
”Grazie amico. Sapevo che non ci avresti abbandonato!”
Harry scosse la testa e salutandolo con un veloce cenno della mano, si incamminò verso il parcheggio.
La sua Renge Rove nera gli era sempre piaciuta, peccato solo che in un paesino così piccolo attirava l’attenzione di molta gente.
Appena messo in moto il motore, il suo telefono prese a squillare. Stephie.
Sbuffò.
Non aveva per niente voglia di sentire la sua voce che insistente, continuava a chiedergli il perché l’aveva scaricata dopo ben tre anni di fidanzamento.
Stephie era quel genere di ragazza che l’aveva colpito subito, fin da bambino.
Erano stati insieme, lui l’aveva amata come si può amare una sorella o una cara amica, mentre lei aveva completamente perso la testa per Harry.
Forse era questo il motivo per cui la loro storia non poteva più andare avanti.
Lui non provava più niente per lei.


Erano le sei del pomeriggio e Backy si stava annoiando a morte.
Le nuvole che oscuravano il cielo non le permettevano di andare al mare e così, era obbligata a rimanere in casa.
Kurt giocava alla play station, mentre sua zia e Mary erano impegnate con le faccende domestiche.
”Qualcosa mi dice che non ti piace stare qui o sbaglio?”
Che intuizione, pensò sarcasticamente la bionda.
”Devo solamente abituarmi” rispose.
”Allora imbocca al lupo. Io abito qui da tutta una vita e ancora mi stupisco di molte cose”
Jay le si era seduto accanto e tra le mani teneva un annuncio.
Backy cercò di capire cosa c’era scritto ma non volendo sembrare troppo impicciona, rinunciò e tornò a concentrarsi sulle onde, che si infrangevano sulla riva della spiaggia.
”Senti so che odi questo posto, che odi stare qui e che..”
”No, non penso che tu possa sapere”
Jay sospirò e la ragazza, solo per un breve istante, si sentì in colpa per ciò che aveva detto.
”Il punto di quello che sto cercando di dirti è che dovresti provare a superare tutto ciò che ti sta succedendo ed andare avanti. Sono sicuro che i tuoi genitori avrebbero voluto questo”
Backy si strinse nelle spalle mentre diversi pensieri iniziarono ad affollarle la testa.
Si alzò velocemente e infilandosi le vans rovinate, uscì da quella casa che lentamente le faceva mancare l’aria.
Si incamminò per le vie del parcheggio.
Voleva andare al molo e l’unico modo per farlo era passare di là; glielo aveva detto Zayn la sera precedente.
Backy rallentò il passo, voleva godersi il più possibile quel venticello fresco che le solleticava la pelle ma una macchina, decisamente grossa, le passò talmente vicino che la ragazza per lo spavento, perse l’equilibrio e con un sonoro tonfo, cadette in una pozzanghera.
La macchina si fermò quasi subito e correndo, il conducente di essa, le corse in conto gridandole qualcosa che lei non capì e poi di colpo, tutto finì.
Mettendo a fuoco, vide il ragazzo con i lineamenti impeccabili che la fissava preoccupato.
”Stai bene?” domandò, con una leggera ansia.
Si tirò su leggermente e massaggiandosi il gomito, si accorse di stare sanguinando.
”Sto bene” rispose secca.
”Sicura?” Per quel che valeva, sembrava davvero preoccupato. “Ti ho quasi investito.”
”Si e ora saresti così gentile da lasciarmi andare prima che ti riempia di insulti, maledicendo chi ti ha dato la patente?”
Disse a denti stretti.
Harry, non si era accorto che le stava ancora stringendo un fianco e tossicchiando, allontanò le mani dalla ragazza.
”Mi dispiace davvero. È che stavo..”
”Non mi interessa. Come puoi ben notare sono sopravvissuta”
Si abbassò per prendere la borsa e dandogli le spalle, se ne andò via.
Consapevole di avere lo sguardo sbalordito del ragazzo addosso.


La farmacia non era molto distante dalla via illuminata delle bancarelle e con una camminata piuttosto veloce, raggiunse il negozio.
Backy si disinfettò la ferita e dopo averci messo un cerotto, ringraziò il signore che non le aveva fatto pagare niente e tirandosi il cappuccio della felpa fino a coprire gli occhi, continuò imperterrita verso il molo.
”Ti perdo di vista per dodici ore e tu già ti fai male?”
Il ragazzo la guardava divertito mentre le faceva segno con il capo di seguirlo.
”Divertente Zayn davvero. Tutta colpa di quel coglione patentato per giunta, che tra un po’ mi investiva nel parcheggio. Ma io dico, perché devono dare la patente a certi idioti!”
Zayn scoppiò in una grossa risata mentre Backy, innervosendosi ancora di più, lo spintonò.
”La tua faccia Backy.. dovevi vedere la tua faccia e comunque, chi sarebbe il coglione?”
”Harry Styles”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, sempre più divertito da quella situazione e porgendogli un pacchetto di patatine, le fece intendere che poteva favorire senza esitazione.
Raggiunta l’estremità del molo, Backy, posò il pacchetto di patatine ormai vuoto per terra e con un fazzoletto di carta, si tamponò alcuni punti bagnati, dei pantaloncini.
Ma perché quel tizio non aveva sbattuto contro un albero?
Lei si trovava li da quanto, dieci massimo quindici minuti?
Quante probabilità c’erano che lei si trovasse nell’esatto punto in cui c’era una pozzanghera e che per colpa della macchina, lei l’avrebbe centrata in pieno?
Una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere un’altra volta e in quel caso, avrebbe dovuto comprare un biglietto della lotteria, chissà magari avrebbe vinto qualcosa.
E poi c’era il tizio che l’avevapraticamente investita.
Harry.
Capelli ricci e scuri, mentre gli occhi erano evidenziati da una carnagione chiara, nonostante abitasse in un luogo soleggiato.
Visto da vicino, era molto più che carino, soprattutto con quell’espressione spaventata sul viso.
Backy scosse la testa, in modo da scacciare via quelle idee completamente assurde.
Doveva essersi presa un’insolazione e anche piuttosto potente.
”Zayn..”
”Dimmi”
”Grazie”
E quel grazie voleva dire davvero tante cose per Backy.
Voleva ringraziarlo perché anche se lui non lo sapeva, ma l’aveva slavata da una serata di noia mortale l’altra sera e adesso, era li con lei ad ascoltarla, senza chiedere niente in cambio se non qualcuno che lo facesse sentire bene, accettato.
Zayn le sorrise e cogliendola di sorpresa, la strinse in un abbraccio.
”Ok, adesso andiamo!”
Il ragazzo le sorrise e iniziando una conversazione non più di tanto approfondita sulle loro vite, ripresero a camminare senza avere una meta precisa.
 

”Backy, si può sapere dove diamine sei finita? E’ quasi mezzanotte e..”
La voce di Beth era talmente alta che la bionda fu obbligata ad allontanare il telefono dall’orecchio.
”Non preoccuparti zia, mangio fuori qualcosa e tra un po’ torno a casa”
”Va bene, ma la prossima volta avvisa”
Annuii, consapevole che la donna non poteva vederla e chiuse la chiamata.
Zayn la stava portando in un piccolo fastfood dove molti ragazzi si riunivano li alla sera.
L’ambiente non era malvagio come si aspettava anzi, era decisamente curato e pulito.
”Bistecca?”
”No, prenderò un’insalata”
 Il ragazzo prese il vassoio con le ordinazioni e la raggiunse al tavolo appartato che aveva scelto.
Backy odiava la confusione, il caos.
La odiava soprattutto quando praticava surf a Los Angeles, con suo padre.
È lui che le ha insegnato tutto quello che si deve sapere su quello sport.
Sorrise alle immagini che le si stavano proiettando davanti agli occhi, come se per un solo secondo, stesse rivivendo in un flashback.
”Dunque, perché non ti iscrivi alle prossime gare?”
Backy si strozzò con l’acqua ed iniziando a tossire, fulminò con lo sguardo Zayn.
”Non credo proprio.”
”Perché?”
Backy fece spallucce e cambiò argomento.
Non se la sentiva di riprendere in mano una tavola, figuriamoci se voleva gareggiare contro qualcuno.
”Come mai conosci tutti ma sei sempre solo?”
La domanda di Backy colse un po’ alla sprovvista Zayn, il quale però, mordendo un pezzo di pane continuò a guardarla negli occhi.
”Mi piace starmene per i fatti miei”
”Allora perché perdi tempo con me?”
”Te l’ho detto. Quando ti ho incontrata sembravi un pesce fuor d’acqua, un po’ come me e quindi mi fa piacere la tua compagnia ma se tu per caso preferisci stare da sola..”
”No,no. –Backy scosse la testa e gli sorrise- era solo una curiosità”
Le sorrise e lanciando qualche occhiatina a Backy, Zayn continuò a mangiare la sua bistecca.
 

Harry era sempre stato un ragazzo che attirava l’attenzione su di se.
Insomma, il corpo palestrato per via dei molti sport che faceva, i ricci morbidi che ti fanno venire voglia di giocarci, le labbra leggermente rossastre e le fossette, che avevano abbindolato moltissime ragazze.
Per non parlare degli occhi.
I suoi occhi erano profondi. Un vortice di colori che ti incantano.
Tutti queste cose erano milioni di punti a favore per il ragazzo, ma stranamente a lui, non gli importava più di tanto.
All’apparenza era tutto perfetto.
Negli ultimi sei mesi aveva frequentato tutte le lezioni del penultimo anno di liceo, aveva partecipato al ballo scolastico, praticava il surf, giocava bene persino a basket e beach volley e adesso, si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima che iniziasse la routine scolastica.
Naturalmente non era tutto così perfetto.
Aveva lasciato Stephie circa tre settimane fa e come se non bastasse, quella ragazza incontrata oggi, le aveva riaperto ricordi che per molto tempo, era riuscito a seppellire dentro di se.
Lei non aveva mostrato alcun interesse alle sue scuse e non si era nemmeno preoccupata di fingersi arrabbiata solo per farsi notare da lui, come molte ragazze del posto, avrebbero fatto.
Era pronto a raggiungere Niall e Liam che lo stavano aspettando quando si accorse di non essere da solo.
”Sei qui” disse Stephie ”Non dirmi che ci stavi forse evitando”
Si, pensò lui. È proprio come dici tu.
”No” rispose, invece. ”Volevo provare a fare qualche tiro.. sai è da quando è finita la stagione che non mi alleno”
La mora gli sorrise.
Mentre lui, lanciò uno sguardo curioso ad un ragazzo che passava nelle vicinanze per caso.
Quest’ultimo non faceva che guardare Stephie.
Come biasimarlo? Era impossibile non notarl. 
Tutti almeno una volta erano rimasti incantati dal viso da barbie della ragazza.
Perfio lui si era lasciato abbindolare.
Stephie continuò a guardare Harry.
”Sei stato grande ieri sai?” disse allegra. ”Insomma, il tuo aerial* è stato fantastico” 
”Grazie”
Harry fece l’ultimo canestro e fece un segno al ragazzo dietro al bancone di lasciar perdere, prima che quello gli avesse regalato un peluche che poi, avrebbe dovuto regalare a Stephie.
”Sai per caso dov’è Louis?”
La mora si voltò verso il gruppo ed indicando un punto abbastanza isolato dei muretti, due sagome si intravedevano al buio della notte.
”Sai ho detto ai ragazzi che ho casa libera dato che i miei tornano tardi e a tutti è sembrata un’ottima idea andare li. Che fai, vieni anche tu? Qui non c’è niente di interessante”
Harry scosse la testa. “Meglio di no”.
”Perché? Non ho mica intenzione di tornare insieme insomma, mi manchi da morire Harry ma ci conosciamo da una vita e mi conosci, è solo per passare una serata diversa dal solito”
Il ragazzo sorrise.
Il piano di Stephie era proprio quello di farli tornare insieme, lo sapeva, se lo aspettava da lei.
Cogliendo al volo la scusa della casa libera alla fine sarebbero finiti col parlare e lui non aveva per niente voglia di discutere, peggiorando così le cose.
”Sono stanco e preferisco andare a casa. Ci vediamo domani”
Harry fece per incamminarsi verso gli altri ma Stephie lo trattenne.
”Perché tutto questo Harry? Dimmi che cos’ho fatto?”
Gli dispiaceva vederla così, ma sapeva che se avesse continuato quella storia, sarebbe finita comunque prima o poi e quindi era meglio chiuderla ora e riuscire a salvare una vecchia amicizia che andare avanti per poi odiarsi a vicenda.
”Non hai fatto niente, davvero. Sono stanco Stephie ed è meglio se anche tu vai a casa”
La ragazza si zittì e camminando al suo fianco, raggiunsero il resto della compagnia.
”Payne, hai bisogno di un passaggio anche tu?”
Liam lo ringraziò e aspettando che Louis li raggiungesse, salirono sulla macchina.
”Allora Louis, andato tutto bene con Jenny?”
Niall lo prese in giro per qualche minuto, mentre le guance di Louis si coloravano leggermente di un rossastro.
”Finiscila Horan! Piuttosto quando ti deciderai a smettere di fare il coglione e a trovare una ragazza seria?”
”Già” ribatté Harry ”magari potresti provarci con quella Cally, Catry..”
”Cassie?”
”Ecco lei! Se non sbaglio ha una specie di ossessione per te!”
Niall strabuzzò gli occhi ”fottetevi” sbottò, prendendo in mano il suo telefono.
”Tu riccio che combini? Lasciare così Stephie insomma l’hai vista? È uno schianto!”
”Lo so. Ma tra noi non funzionava più”
Harry sperò che Louis la smettesse di parlare di lei, perché tanto nessuno avrebbe veramente capito che cosa lo aveva portato a lasciarla.
”Fingeremo di crederti anche se secondo me, hai fatto una cazzata.”
”Continua a parlare Louis, sei davvero affascinante”
Liam lo sfotté e mentre nella macchina si creavano discorsi a casa, la mente di Harry si era chiusa a pensare a quanto carina fosse la ragazza di oggi.
Quella ciocca fucsia che risaltava tra i capelli biondi e si immaginò come sarebbe stata senza di essa e senza quella matita che le cerchiava gli occhi.
Bellissima, sicuramente.
Sorrise, sorpreso da quel pensiero mentre premendo leggermente il tasto dell’acceleratore, entrava nel vialetto di casa sua. 






Ciao peeeeeeeeople!
akshdkvkldfjkl anche se con un po' di ritardo ce l'ho fatta ad aggiornare con un capitolo abbastanza lunghino, no? anche perchè con la scuola il tempo è davvero poco :(
come state?
Io stanchissma e con sto tempo orribile penso che mi prenderò un raffreddore LOL.
Anyway, volevo ringraziare le meraviglie che mettono la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi la legge e soprattutto chi la recensisce, facendomi davvero felice.
Bene, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e adesso corro a rispondere alle vostre splendide recensioni <3
ajdkgeudjkfmtrkdj un bacione enorme,
lot of love,
brandys.

 

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Capitolo 4
*** Stupid bonfire. ***



 

4
Stupid bonfire.

 

Backy sbuffò.
Era già il sesto o settimo richiamo di sua zia in meno di cinque minuti, non aveva voglia di alzarsi.
”Mi hai sentito? Sono le dieci e fuori c’è una bellissima giornata”
”Sono davvero felice per te.”
Ergo, lasciami in pace e vai fuori dalla mia camera.
Pensò sarcasticamente la ragazza mentre la donna, raggiungeva il suo letto.
”Backy so che il tuo letto è davvero comodo”
”Lui è mio amico, mi capisce”
Beth alzò gli occhi al cielo e portandosi una mano alla fronte sospirò esasperata.
”Ne sono sicura ma dato che ora abiti in casa mia,stai alle mie regole e quindi, tu adesso, ti alzi”
La bionda non diede segni di vita fino a quando le imposte della sua camera non furono spalancate e diversi raggi del sole, le illuminarono il viso, obbligandola a mettere la testa sotto il cuscino.
”Va bene, ho capito. Ora mi alzo!”
La zia le sorrise e richiudendo la porta dietro di se, ritornò in cucina a preparare la colazione.
”Che merda”
Commentò la ragazza, prima di dirigersi in bagno per farsi una bella doccia e prepararsi ad affrontare un’altra giornata in quel paesino.
Dalla cucina proveniva un invitante odore di uova e Kurt, sembrava decisamente affamato tanto da mangiarsi anche la sua porzione, aggiungendoci tre fette di bacon.
”Io esco”
Dichiarò alzandosi dal tavolo.
”E dove vai?”
Kurt era sempre così impiccione e Jay, la fissava con il sopracciglio alzato.
”Nessun posto in particolare, penso”
”E per che ora sarai a casa?”
”Non ne ho la più pallida idea”
”Ma torni per pranzo o per cena?”
”Non lo so”
E prima che altre domande potessero uscire dalla bocca di suo fratello, Backy afferrò la borsa a tracolla e uscì dalla porta.
In effetti Beth aveva ragione.
Era davvero una bella giornata.
Il sole caldo, un cielo limpido e la spiaggia era piena di gente che voleva farsi il bagno o semplicemente abbronzarsi un po’.
Arrivata al bar del chiosco notò subito Zayn così, gli si avvicinò sorridendogli.
”Buongiorno!”
Il ragazzo le si avvicinò e dopo avergli stampato un sonoro bacio sulla guancia, tornò a servire i clienti.
”Non sapevo che lavorassi qui”
”Già, mi pagano bene e poi c’è un’ottima visuale”
Zayn ammiccò ad alcune ragazze in bikini che ridacchiavano sedute ad un tavolo, Backy scoppiò a ridere.
”Porco.”
”Esagerata”
La ragazza si strinse nelle spalle e chiedendogli del the alla pesca, tornò ad osservare le persone che la circondavano.
Due ragazzi, che si stavano avvicinando a lei attirarono la sua attenzione.
”Ciao splendore”
Tyler ammiccò ad un sorriso e salutò Zayn con un cenno del capo.
Backy lo ignorò.
Non sapeva bene il perché ma quel ragazzo non le piaceva per niente, c’era qualcosa nel suo sguardo o semplicemente nel suo sorriso, che le metteva inquietudine.

Tyler la guardava divertito.
Backy non era il suo prototipo di ragazza, ma aveva carattere.
Non lo aveva degnato nemmeno di un saluto e adesso, si comportava come se lui non esistesse, non che la cosa lo infastidisse anzi, se proprio doveva ammetterlo, lo eccitava.
Ripensò alle parole di Cook della sera precedente.
”Non fa per te amico, fidati.”
E forse aveva ragione lui, forse doveva tornare dalle solite ragazze che gli stavano appresso ma mentre la ragazza beveva il the, chiacchierava con Malik lui, non poteva non chiedersi come sarebbe stata a letto.
Passionale, sicuramente.
Scacciò quel pensiero dalla testa e dando le spalle agli altri, si incamminò verso casa sua e dopo diversi minuti, fu seguito a ruota dal suo amico.


”Non capisco come fai a sopportare gente così”
Disse la bionda, riferendosi ai due ragazzi che se ne erano appena andati.
”Un tempo uscivo con loro”
”Facevi uso di canne o eri sotto effetto di qualche droga, perché solo se mi dici di si allora posso capire il motivo di questo tuo passato oscuro”
Zayn rise di gusto e afferrando una bottiglietta d’acqua, ne bevve un sorso.
”Ciao Malik”
”Horan”
Il ragazzo dai capelli biondi e con degli occhi decisamente incantevoli, di quel blu acceso, sorrideva al moro.
”Com’è andato il torneo?”
”Bene, ma se c’eri tu sarebbe stato grande. Come ai vecchi tempi!”
”Già, beh, sarà per la prossima volta”
Zayn gli batté il cinque.
”Sicuramente!”
”Ci conto allora”
E prendendo il pacchetto di patatine, tornò a sedersi in panchina accanto a quello, che se non dava errato, doveva chiamarsi Louis.
Restò ad osservarlo per qualche secondo, di troppo, perché una voce femminile le arrivò alle spalle.
”E’ davvero carino, non trovi?”
Backy si trovò davanti una ragazza leggermente più alta di lei, che senza degnarla di uno sguardo, osservava il ragazzo che se ne era appena andato.
”Chi?”
”Niall”
 La ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi di un verde particolarmente scuro, le rivolse un piccolo sorriso.
”Si, è un ragazzo simpatico, credo”
”Ti piace?”
Che cosa?!
Backy osservò per un attimo lo sguardo che aveva quella ragazza e notò che c’era davvero troppo amore per una sola persona, il tipo di amore che lei aveva il terrore di provare.
La terrorizzava anche solo pronunciare quella parola, figuriamoci trovarsi faccia a faccia con un sentimento così.
Iniziò a giocare con i bracciali che aveva al polso.
”No, non ti devi preoccupare”
“Oh, grazie. È così evidente?”
”Leggermente”
La ragazza ridacchiò e le porse la mano.
”Sono Cassie, comunque”
”Backy”
”Beh, allora ci si vede in giro”
Cassie sistemandosi meglio gli occhiali da sole, si incamminò verso il centro del paese, contenta di aver rivisto Niall e di sapere che quella ragazza, non era interessata a lui.


”Stasera ci sarà il falò in spiaggia, pensi di venire?”
Zayn aveva appena finito il turno e adesso, stavano seduti sul pontile a guardare alcuni gabbiani che volavano nel cielo.
”Ho altra scelta?”
”No”
Backy guardò il suo telefono; 2 chiamate perse.
Non aveva voglia di tornare a casa, perché non la sentiva ancora come tale ma non aveva nemmeno tutta questa voglia di crearsi una vera e propria vita sociale e il moro questo lo sapeva, eppure sembrava fregarsene.
”Ti passo a prendere alle dieci e mezza”
Si arrese.
Zayn era un tipo a cui non piaceva ricevere un ‘no’ come risposta.
”Hai suoi ordini Jawaad”
”E tu come lo sai che..”
”Era scritto sulla targhetta del grembiule”
Il ragazzo la guardò con gli occhi chiusi quasi a fessura.
Era buffo e lei non riuscì a non trattenere una sonora risata.
Il cellulare riprese a vibrare e per evitare qualche paternale di cui non avrebbe ascoltato nemmeno una parola, Backy, scompigliò con una mano i capelli del moro e salutandolo, se ne andò.
Ad aspettarla sul balcone c’era Jay e suo fratello Kurt che guardavano il sole tramontare, ammaliati dai suoi colori accesi.
”Ti sei divertita?”
Backy si tolse le scarpe e sedendosi sul dondolo, pensò che tutto sommato, sopravviveva.
Non stava bene, non del tutto ma riusciva ancora a respirare.
”Abbastanza”
”Stasera c’è il falò.. ci andrai?”
Lei annuì ”Speriamo sia divertente.”
”Che cosa sarà divertente?”
Beth si sedette accanto a lei e sorseggiando della birra, continuò ad aspettare una risposta.
”Il falò”
”Se è come quello dell’anno scorso allora sarà memorabile”
”Ci sei andata?”
”Certo, non sono poi così vecchia sai?”
Un sorriso comparve sulle labbra di Backy e prendendo un po’ di coca, prese il computer per poi far partire un vecchio episodio della sua serie preferita.
”Stasera cinese va bene per tutti?”
Mary dalla cucina piombò davanti a tutti colma di sacchettini del ristorante orientale appena fuori città.
”Spaghetti di soia?”
”Senza carne, me lo sono ricordata, tranquilla”
Lei gli sorrise, mentre Backy piuttosto affamata, iniziò a mangiare.


”Sei pronta?”
Backy si mise la felpa celeste di ben tre taglie più grandi e tirandosi le maniche fino al gomito, si chiuse il cancello alle sue spalle, raggiungendo Zayn.
Il quale, era occupato a fumarsi la sua solita sigaretta.
”Ricordami ancora perché sono qui?”
”Per passare una serata diversa dalle altre e adesso, andiamo”
La ragazza alzò gli occhi al cielo e seguì per tutto il tempo Zayn, fino a quando della musica non le arrivò in modo nitido alle sue orecchie e diversi fuochi erano accesi in diversi punti della spiaggia.
Mentre raggiungevano la ragazza che aveva conosciuto oggi, con disgusto, poté notare alcuni ragazzi completamente ubriachi che facevano i cretini, mentre altri erano impegnati a rollarsi qualche canna.
Non le era mai piaciuto bere, ne fumare.
Non aveva mai provato a farlo, mentre molti dei suoi amici erano dipendenti da queste cose; Backy, era forse l’unica adolescente che quando andava nei pub, se ne stava seduta al bancone con la sua coca nel bicchiere.
”Ciao Backy!”
Cassie le era corsa incontro con le guancie rosse e un sorriso gentile sul volto.
”Vieni, ti devo presentare a tutti gli altri”
”No, non mi sembra proprio il caso”
”Andiamo non farti pregare!”
La bionda lanciò qualche sguardo disperato a Zayn, che però, la incoraggiò a seguire Cassie.
Intorno al fuoco c’erano diversi ragazzi che non aveva mai visto e tra la folla, riconobbe Louis e Niall che arrostendo qualcosa sul barbecue, conversavano tra loro.
”Liam, ti presento Backy”
Il ragazzo che aveva visto il giorno della gara, le sorrise e con una voce abbastanza dolce, le chiese da dove venisse dato che non l’aveva mai vista.
Conversarono per una decina di minuti, niente di che, dato che Backy non aveva intenzione di lasciarsi andare come con Zayn e scusandosi, andò a sedersi su un pezzo di legno che stava vicino ad alcune bibite.
”Vuoi qualcosa?”
Un ragazzo con un ciuffo che gli copriva la fronte e dei lineamenti delicati le si era seduto accanto.
”No grazie, sto bene così”
”Capisco. Comunque io sono Louis e..”
Il ragazzo non continuò la frase che Jenny, gli circondò il collo per poi baciarlo appassionatamente.
Sentendosi in imbarazzo abbandonò anche quel posto.
Era di troppo, decisamente.
”Ricordami di strozzarti”
Zayn le stava porgendo dei marshmallow arrostiti e giocando con l’orecchino, sgranò gli occhi.
”Vedrai che ti piacerà”
”Ne dubito ma fingerò che sia così”
Il ragazzo le circondò le spalle con il braccio e portandola vicino al fuoco le presentò altri ragazzi tra cui, anche la finta barbie che si era incollata al ragazzo che l’aveva quasi investita.
E senza un motivo particolare, Backy si ritrovò a guardarsi in torno, in cerca di quegli occhi.
”Ragazzo sexy in avvicinamento”
”È?”
Zayn le indicò con un cenno del capo un punto della spiaggia e Backy lo vide e capì il perché di quel commento. 


 




Wueilà!
How are u guys?
So che ci ho impiegato tantissimo per postare ma la scuola mi tiene piuttosto impegnata, anche se passerei decisamente più tempo qui che su quegli stupidissimi bachi.
dhklgvfhlgjlrt anyway.. Cassie ha fatto la sua entrata in scena, già.
Sarà molto importante come del resto lo sarà Tyler.
So che non c'entra niente.. ma chi si guarderà stasera Teen Wolf?
edbvjkdvfbn vi prego; Siles, Derek Jackson e Scott *welcometoparadise* lol
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ ricordate, per quelle che la leggono silenziosamente (?) e chi la recensisce. grazie mille!
Adesso vado, alla prossima.
Spero che mi facciate sapere che cosa ne pensate del capitolo, ci tengo molto :)
un bacione enorme,
e tantissimo amore.
brandys <3


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Capitolo 5
*** You don't know about me. ***



5

You don't know about me.

 

E tutto sommato Zayn aveva fottutamente ragione.
Una chioma di ricci aveva attirato diversi sguardi su di se e mostrando delle graziose fossette, salutava amichevolmente  i ragazzi che aveva conosciuto poco prima.
”Fa che non mi noti, fa che non si accorga di me”
Sussurrò Backy a bassa voce, mentre Zayn avendo sentito decisamente più di quanto avrebbe dovuto, alzò un braccio in aria per richiamare l’attenzione del ragazzo.
”Harry, ehi vieni qui!”
La bionda sgranò gli occhi mentre si volta di scatto verso l’amico.
”Sei per caso impazzito Malik?”
”Come, non volevi riempirlo di insulti.. adesso puoi farl0”
”Hai mai preso in considerazione l’idea di farti una vita?”
La bionda mise le mani in tasca, mentre il ragazzo si faceva sempre più vicino a loro.
Se lei era furibonda, Zayn era decisamente divertito da quella situazione e si sentiva perfino soddisfatto di quello che aveva fatto, sapendo perfettamente che nella mente di Backy c’erano solamente una marea di minacce dedicate a lui.
”Allora, tutto bene? Ho sentito che ti sei lasciato con Stephie”
Harry sorrise dolcemente alla ragazza, cercando di prestare un minimo di attenzione a ciò che Malik gli stava dicendo.
”Già, la situazione stava degenerando”
”Capisco, beh.. vado un attimo a prendere da mangiare ok?”
Backy seguì con lo sguardo il pakistano e continuando a mormorare dei piccoli ‘no’ tra i denti, la situazione non cambiò di una virgola.
Harry era a pochi centimetri da lei e continuava a fissarla.
Sentiva il suo sguardo puntato addosso, facendola sentire.. insicura.
E Backy odiava sentirsi in quel modo, soprattutto se era un completo estraneo che aveva anche cercato di investirla a procurargli quella sensazione.
Sbuffò, troppo silenzio.
”Io sono Harry”
Gli occhi azzurri catturarono quelli verdi del ragazzo.
”Lo so”
”Oh..” Harry si portò una mano alla testa, muovendo così alcuni dei suoi ricci ”..bene e tu sei?”
”Una ragazza che non vede l’ora di andarsene da qui”
Le sorrise e Backy penso solamente a quanto gli stesse bene quel sorriso, a quanto lo rendesse dannatamente irresistibile.
E prima che quei pensieri potessero approfondirsi, li scacciò via dalla testa.
”Questo l’avevo capito”
”Mi fa piacere per te e adesso se non ti dispiace me ne vado”
”In realtà..” aggiunse velocemente, con una voce fin troppo bassa , il ragazzo ”mi dispiacerebbe davvero tanto se tu te ne andassi anche perché non mi hai ancora detto come ti chiami”
Backy alzò gli occhi al cielo; ci mancava solo questa frase e poi sarebbero rientrati perfettamente in un dolce scenario da film.
Si sarebbe ricordata di ammazzare Zayn appena l’avrebbe incontrato.
”Non ti stanchi mai vero?”
Harry abbassò lo sguardo scuotendo la testa, Backy era più complessa di quanto si era immaginato.
Perché si, aveva pensato continuamente a lei.
Non aveva fatto altro che pensare ai lineamenti dolci del suo viso, alla profondità di quegli occhi cielo.. per Harry, Backy, era decisamente un chiodo fisso.
”Sono Backy, comunque”
”Diminutivo di Rebecca?”
La ragazza scosse la testa, odiava il suo nome.
”Solo Backy”
Harry annuii e stringendosi nelle spalle, osservò la gente che c’era attorno al falò; chi mangiava, chi si ubriacava, chi si isolava dal mondo per poter passare del tempo con la sua dolce metà –anche se lui non era uno che credeva in questo genere di cose, sia chiaro- e poi tornò ad osservare la ragazza.
Gli occhi ancora calcati da quella pesante matita lo lasciavano sconcertato, erano uno spettacolo.
Lei, era uno spettacolo.
si meravigliò di quello che aveva appena pensato, non era da lui.
”Voglio portarti in un posto”
In realtà non sapeva perché glielo aveva detto.
Le parole gli erano scivolate sulle labbra come se fosse una cosa normale e il fatto che lei stette in silenzio per diversi minuti, non fece altro che aumentare la voglia del ragazzo, di prendersi ad insulti mentalmente.
”Non siamo nemmeno al primo appuntamento e già vuoi portarmi nel tuo posto segreto?”
”Nessuno a parlato di posto segreto e poi devo trovare un modo per scusarmi per il nostro incontro un po’ particolare”
”Allora.” Backy puntò lo sguardo sulle vans completamente rovinate ”Dove hai intenzione di portarmi?”
”Ti piacerà”
Harry la superò di qualche passo, facendole capire che doveva seguirlo.
”Non ti dispiace abbandonare in questo modo la festa?”
”Non proprio, penso di aver trovato una compagnia decisamente migliore a qualche birra”
L’aveva seriamente paragonata ad una birra?
Fantastico Harry, tu si che hai tatto.
Backy rise, di gusto anche.
L’espressione che c’era sul viso di Harry era incredibilmente dolce e se doveva rimanere in sua compagnia pur di andarsene da quello stupido falò, con tutta quella stupida gente beh, allora l’avrebbe fatto senza pensarci più di tanto.
”Nemmeno tu sei così male quando non cerchi di investire le persone”
”Sei scorretta!”
”Dimmi è per caso un passatempo da queste parti?”
Backy superò il ragazzo con un sorriso furbo sulle labbra.
”Sbrigati Harry, non vorrai restare indietro”
Il ragazzo guardò la figura snella, nonostante la felpa enorme, che si incamminava verso la scogliera e con uno strano nodo alla bocca dello stomaco la raggiunse, camminandole silenziosamente accanto.
 
La spiaggia era decisamente lontana e al posto del fuoco, si vedevano tanti puntini che illuminavano svariati poco distanti dalla riva del mare.
in effetti Backy aveva ragione; quello era in assoluto il suo posto preferito.
Ci andava fin da quando era bambino, prima ancora dell’incidente.
”Wow.. è assurdo”
Backy guardava meravigliata lo spettacolo che si creava davanti ai suoi occhi.
Il rumore del mare che si infrangeva sugli scogli, liberando nell’aria uno  strano odore di sale mischiato al profumo dolciastro di Harry.
Il cielo stellato sopra di loro contornava la luna piena che illuminava il cielo notturno.
”Già.. questo posto è magico. Per prima cosa non c’è campo perciò la gente non può trovarti e te ne puoi stare da solo a pensare e secondo..”
Harry ci pensò qualche istante. Non c’era nessun secondo punto, quel posto parlava da se.
Backy prese un profondo respiro mentre un venticello piuttosto fresco si liberava nell’aria.
”Scommetto che ci porti tutte le tue nuove conquiste”
Harry si voltò verso la ragazza che non lo degnava di uno sguardo, anzi, imperterrita continuava a guardare l’orizzonte.
Si era stretta maggiormente nell’enorme felpone, mentre i capelli gli colpivano delicatamente alcuni punti del viso, rimanendo alcune volte incastrati agli angoli delle sue labbra.
Harry si soffermò su di esse.
Erano sottili, fini ma decisamente screpolate per via del clima.
Il colore rossastro non fece altro che invogliare il ragazzo a prenderle, farle sue, sentire che sapore avevano..  sicuramente sapevano di lacrime, di felicità e di paura.
Avrebbero avuto quel retrogusto di necessità, di dolcezza e il solo pensiero gli faceva accelerare il battito del cuore.
”In realtà sei la prima persona che porto qui”
Sussurrò, come se si vergognasse di ciò che aveva appena detto.
Backy si voltò verso di lui e giurò di essersi persa in quel verde che adesso tanto verde non era più, ma si stava trasformando in un grigio che la catturava, la trascinava giù quasi a voler toccare il fondo, a farle mancare il respiro.
”Mi sentirò lusingata di ciò, allora”
”Dovresti in effetti”
”Nei tuoi sogni semmai”
E detto ciò, ritornò ad osservare le stelle, sentendosi finalmente viva per la prima volta da quando era arrivata a Malibù.
Harry la imitò e facendosi leggermente più vicino, poté osservare meglio il profilo delicato per poi osservare quegli occhi che tanto lo ossessionavano.
C’era dentro un mondo completamente differente da quello in cui stavano vivendo.
C’era tutto quello che lei non diceva era come se dentro di essi, ci fosse la sua anima.
Backy ignorò lo sguardo di Harry su di se, anche se avrebbe preferito girarsi e dirgli di smetterla, di guardare da un’altra parte, di distogliere il suo stupidissimo sguardo da lei.
Perché odiava quando la gente cercava di studiarla.
Lei non si poteva studiare, lei era problematica e fottutamente incasinata.
Non sapeva vivere a pieno i suoi sentimenti e molte persone le dicevano persino che soffriva di apatia e Backy voleva dire che non era vero, che tutte le volte che si era lasciata prendere dalle sue emozioni qualcosa era andato storto ma non lo faceva e lasciava che la gente creasse stupidi pettegolezzi su di lei.
Non che si trovasse bene a Los Angeles, in realtà lei non si sentiva bene in nessun posto perché non lo aveva ancora trovato e la paura che forse, non l’avrebbe trovato mai la faceva sentire vuota.
”Sarebbe bello essere una stella”
Disse più a se stessa che al ragazzo che le era accanto.
Harry portò il gomito sotto la testa e sollevandosi leggermente su di esso,  si concentrò sulle parole della ragazza.
”Perché?”
”Come perché? Sarebbe tutto più semplice. Avresti il tuo posto, non ti sposteresti in giro per cercare un luogo dove poterti sentire libera perché l’hai già trovato, capisci?”
Backy continuava a guardare il cielo, sentendosi davvero ridicola nel dire tutte queste cose a qualcuno di cui praticamente, sapeva solamente il nome.
Eppure non riusciva a fermarsi, sentiva il bisogno di dirle, sapeva che in qualche modo quello era il momento giusto.
”Non ci sarebbe niente di sbagliato, tutto sarebbe assolutamente perfetto”
”La perfezione non esiste Backy e se davvero esistesse sono sicuro che prima o poi qualcosa rovinerà tutto”
”E’ proprio per questo che essere una stella sarebbe fantastico, nessuno potrebbe raggiungermi lassù, sarei intoccabile”
Harry sorrise.
Non sapeva bene il perché ma si sentiva bene e avrebbe potuto non muoversi più da quello scoglio, rimanere incastrato in quel momento per un tempo illimitato, ma Backy non era dello stesso parere, perché si alzò frettolosamente e stette a guardarlo.
”Sarà maglio tornare dagli altri, si chiederanno che fine hai fatto”
”Non penso che sentano la mia mancanza”
Backy si incamminò sulla spiaggia, lasciando delle leggere impronte del suo passaggio.
”Non passi inosservato Harry”
Non aggiunse altro e non aspettò nemmeno una risposta o una reazione da parte dell’altro, semplicemente tornò a camminare per la sua strada non curante del sorriso stampato sul viso del ragazzo.


 
Camminarono per un tempo che sembrò a lei infinitamente lungo e a lui, decisamente troppo breve.
Harry non riusciva a capire che cos’era successo alla ragazza.
Un attimo prima  fa scivolare fuori dalla bocca frasi di se che magari non aveva mai detto a nessuno e dopo due secondi, fortificava i muri che si era creata intorno non permettendo a nessuno di sfondarli.
Stupida, stupida, stupida.
Dire quelle cose, come ti è saltato in mente?
Chissà che cosa avrà pensato di me..

La testa di Backy era affollata di insulti verso se stessa.
Odiava il fatto di essersi lasciata andare con quello sconosciuto, odiava il fatto che anche se per poco lui era riuscito a vedere una briciola del vero caos che era la sua vita.
Odiava ancora di più Zayn che aveva attirato l’attenzione di Harry e dopo se l’era data a gambe, lasciandola da sola con l’estraneo che anche se involontariamente, l’aveva investita, rovinando una delle sue magliette preferite.
Detestava il fatto che Harry l’aveva invitata in quel maledettissimo posto, tenendosi stampato sul viso quel sorriso perfetto che aveva illuminato la nottata più delle stelle che c’erano nel cielo.
Lo odi, punto, fine della storia.
Una volta raggiunto il gruppo di ragazzi, Backy intravide Zayn e lanciando una veloce occhiata al ragazzo, se ne andò, raggiungendo l’amico decisamente troppo ubriaco.
Harry invece, continuò ad osservarla.
Prese una birra e guardò quanto quella ragazza si sentisse fuori posto, quanto stonava in quel contesto.
”Ehi amico, che ti prende?”
Louis poggiò una mano sulla spalla dell’amico che regalandogli un sorrisino, scosse la testa.
”Niente, stavo pensando che..”
”Harry in una serata come questa non puoi pensare. C’è la carne, ci sono gli alcolici, c’è la musica e ci sono le ragazze. Che altro può essere più importante di questo, adesso, da obbligarti a pensare?”
Harry bevve velocemente un sorso di birra.
Aveva ragione Louis, non era tempo per pensare, non ne aveva più voglia.
”Direi di iniziare a divertirci per davvero”
”Ora si che ti riconosco. Ragazzi.. Harry Styles è tornato!”
Afferrò un bicchiere contenente qualche strano cocktail e ridacchiando, si fiondò in mezzo alla pista seguendo la musica che alta, gli pompava nelle orecchie.
Non sa di preciso quanto tempo fosse passato; puntando lo sguardo fuori da quella folla di gente, poté notare tre figure che si incamminavano il più lontano possibile dalla spiaggia.
Sorrise amaramente.
Backy non aveva resistito, aveva abbandonato la festa eppure gli era sembrato che non era stata poi così male con lui, sbagliava forse?
Chiuse gli occhi ed ispirò lentamente.
Sentiva l’effetto dell’alcol farsi sempre più forte e sedendosi su un asciugamano leggermente umido per via dell’umidità, iniziò a sentire il mal di testa impossessarsi di lui.
Ma non gli importava.
Harry aveva smesso di preoccuparsi di molte cose parecchio tempo fa.
E sicuramente, non sarebbe stata una qualsiasi ragazza di città, con una ciocca fucsia e un abbigliamento particolare a smuovere quella situazione di blocco in cui si era imprigionato.
 
”Mi ha detto ciao, capite? Ciao”
Esultò Cassie con un tono abbastanza stridulo.
Zayn sorrise pensando a chissà cosa mentre Backy le lanciò il milionesimo sguardo rassegnato.
”Era ubriaco Cassie” la mora fulminò immediatamente l’amica. ”Non che da sobrio non lo farebbe, sia chiaro, ma non farti troppi filmini insomma eravamo ad una festa, non poteva ignorarti a vita”
”Oh in realtà avrebbe potuto ben-”
Backy tirò una gomitata nello stomaco di Zayn per farlo zittire, mentre Cassie con occhi ancora sognanti, non si accorse nemmeno di quello che le era appena stato detto.
”Niall Horan. Non un ragazzo qualunque.. proprio Niall James Horan, oh grandissima merda”
Backy ridacchiò.
Le luci di casa sua erano tutte spente, eccetto per quelle del giardino; segno che tutti stavano dormendo.
”Beh ragazzi, ci si vede allora”
”Certo, sempre se tu da adesso non sarai troppo occupata”
Backy puntò lo sguardo al viso magro di Cassie, che con convinzione, alludeva a qualcosa.
”Oh no, non credo proprio.. insomma, lui? Figurati”
”Lui chi?”
”Cassie non cercare di fregarmi, so già che stai alludendo alla passeggiata con Harry e ti assicuro che non è affatto come pensi e..”
”Non ho mai detto ne pensato niente di tutto ciò, ma buono a sapersi che nemmeno tu sei riuscita resistere al suo fascino”
”Ma che dici?”
Cassie strinse in un esile abbraccio la bionda e lasciandole un veloce bacio sulla guancia le augurò la buonanotte.
Zayn che aveva assistito alla scena le si avvicinò.
”Quindi ho fatto bene a lasciarvi da soli, eh? Posso definirmi un bravo cupido?”
Backy sgranò gli occhi.
Poteva strozzarlo, li in quel momento, nessuno avrebbe visto niente.
”Sei pessimo e prova a rifare una cosa simile un’altra volta e giuro che ti uccido io se non lo fai da solo”
”Io sono sicuro di aver visto una certa armonia tra di voi”
”Ovviamente, beh.. quando scoprirò quest’armonia te lo farò sapere”
Il ragazzo le sorrise.
”Ah dimenticavo, domani ci dovrebbero essere delle onde meravigliose”
”Per quale motivo me lo stai dicendo?”
Zayn si strinse nelle spalle e lanciando una veloce occhiata alla spiaggia, pensò alle parole da dire a Backy.
”Niente di particolare”
”Zayn..”
”La spiaggia è vuota fino alle nove, poi si affolla di gente perciò.. non approfittane”
Le fece l’occhiolino e scomparve nel buio di quella notte.
Backy restò ferma davanti alla porta; le mancava fare surf, le mancavano parecchie cose in realtà ma aveva smesso di sentirne il vuoto talmente ci era abituata.
Ispirò profondamente e nell’aria leggermente salta sentì ancora il profumo particolare di Harry.
Impossibile.
Si tolse le scarpe e silenziosamente entrò in casa.
Era stanca e l’unica cosa che voleva fare era dormire e di certo non passere metà nottata a rivivere quello stupido posto in compagnia di uno stupidissimo ragazzo, come in realtà fece. 





Good morning people!
djkhfjkk questo capitolo mi piace particolarmente, sarà perchè questi due si sono finalmente parlati o per il fatto che Niall ha finalmente degnato una parola a Cassie (?) sta di fatto che boh, mi piace.
Come state?
Io non lo so sinceramente e come se non bastasse, ogn volta che cambio canale ci trovo sempre i ragazzi LOL, giusto per aiutarmi con gli scleri!
Anyway.. non credo che vi interessi molto ma mi sono innamorata dello yogur alla nocciola perchè è noccioloso (?) e quindi provatelo u.u
mi scuso con il ritardo con cui posto ma deo studiare per il mio primo 9- in russo *ballalaconga* e quindi ho avuto poco tempo per pensare all storia, anche perchè la mia stima è scesa dopo il 3 in matematica ma questi sono dettagli.
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguie/preferite e ricordati, chi la legge sileniosmente e a quelle meraviglie che la recensiscono, davvero siete fantastiche :)
Spero che il capitolo vi piaccia e mi farebbe davvero felice se mi fate sapere quello che pensate.
Un bacio enorme e anche Hazza vi saluta,
brandys <3


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Capitolo 6
*** It's complicated ***



 

6
It's complicated.


Non era mai stato uno di quei ragazzi che infrange le regole.
Harry era un tipo tranquillo, con una vita decisamente normale, una routine quotidiana che difficilmente cambiava e con il solito gruppetto di amici con cui si divertiva.
Gli era sempre piaciuto tutto questo, finché non aveva rotto con Stephie o semplicemente, da quando aveva incontrato Backy.
Era passata solo un’ora e in quello stupidissimo negozio si moriva dal caldo.
L’aria condizionata era accesa al minimo, dato che come diceva Liam, con la porta aperta entrava una leggera corrente che lo faceva stare bene.
Bene un corno!
Era stufo di stare chiuso la dentro a regolare tavole da surf, consigliare qual’era quella giusta, cercare il modello, il colore, applicarci gli adesivi o inciderci quello che il cliente desiderava; voleva evadere.
”Quanto manca per la pausa?”
Liam gli lanciò uno sguardo torvo e prima che Harry potesse ribattere, il venticello fece vibrare il campanello che si trovava sopra la porta attirando l’attenzione di entrambi sulla ragazza che aveva appena  varcato la soglia del Surf-fun.
Ad Harry gli si illuminarono gli occhi e non si accorse nemmeno che il suo amico se ne fosse andato, troppo occupato ad osservare la bellezza che irradiava quel giorno Backy.
I pantaloncini a vita alta bianchi le fasciavano perfettamente i fianchi magri, mentre la magliettina verde, si abbinava perfettamente alle sue vans decisamente rovinate.
Fu sorpreso di vederla proprio nel negozio di suo padre, non gli era sembrato che potesse fare surf o  che potesse interessarle.
”Ti posso aiutare?”
Si voltò di scatto, incontrando quegli occhi di cui ancora non aveva scoperto il colore esatto e se avessero mai avuto una fine.
”Harry.” Gli fece un cenno con il capo ”no grazie, stavo solo guardando”
Si morse il labbro inferiore; che cosa diamine ci faceva in quel dannatissimo negozio?
Doveva semplicemente andare a prendere un gelato per Kurt, ma la tavola giallina che c’era in vetrina aveva attirato la sua attenzione e il fatto che Harry lavorasse li, aveva reso le cose ancora più interessanti.
Backy proprio non riusciva a capire come mai, così di punto in bianco, il ragazzo le apparisse interessante.
Era un ragazzo carino certo, ma pur sempre come tutti gli altri con cui era uscita; un bel corpo, alto e leggermente abbronzato, lineamenti del viso quasi scolpiti, un bel timbro di voce e.. scosse la testa, perché quella non era la descrizione giusta per uno come lui, perché nella sua mente ogni piccolo particolare veniva approfondito, come ad esempio le spalle o le sue braccia, il modo in cui la scollatura della sua magliettina bianca lasciasse intravedere il tatuaggio che macchiava il suo petto.
Sentì la sua temperatura aumentare e le guance colorarsi di rosso, mentre una risatina leggera si liberava nell’aria.
”Fa piuttosto caldo oggi, non credi?”
”Così sembra”
”Perfetta per passare il pomeriggio in spiaggia, magari giocando a pallavolo, o  facendosi un bel bagno..”
Backy gli sorrise, non capendo come mai il ragazzo si ostinasse a parlarle; non che le dispiacesse, sia chiaro, semplicemente non capiva che cosa c’era di interessante in lei da poter attirare la sua attenzione.
 ”Sembra divertente”
”Ma tu hai già altri programmi, non è così?”
”Già” sbuffò, sistemandosi frettolosamente dietro l’orecchio una ciocca bionda ”Devo  sistemare ancora gli scatoloni, imbiancare la camera e dato che non ho ancora iniziato niente di tutto questo, credo che il tempo per andare in spiaggia oggi non ci sia”
Harry stette in silenzio mentre milioni di idee si facevano largo nella sua mente.
Non sapeva bene che cosa gli stava accadendo, sapeva solo che voleva passare più tempo possibile in sua compagnia, voleva conoscerla, capirla, voleva farla ridere.
”Hai bisogno di una mano?”
”Non vorrei mai rovinare il tuo pomeriggio al mare e poi non credo sia il caso”
”Oh andiamo, non farti pregare e poi in due le cose sono più divertenti e finiremmo prima e magari, troveremmo anche il tempo per un bagno”
La vide esitare per qualche secondo poi semplicemente acconsentì.
Parlarono per un’altra decina di minuti fino a quando Payne, non fece rientro nella stanza chiedendo l’aiuto di Harry per sistemare alcune merci che erano appena arrivate.
Backy li salutò entrambi e si incamminò verso il chiosco per prendere il gelato a suo fratello.
Harry osservò per alcuni secondi la porta quando si voltò, si accorse dello sguardo di Liam puntato addosso e prendendo tra le braccia uno scatolone ”Che c’è adesso?” sbottò leggermente infastidito.
”Io non ho detto assolutamente niente”
”Lo so ma mi stai guardando con l’espressione di uno che deve dirmi qualcosa”
”Non so di cosa tu stia parlando”
”Non ne sarei così sicuro Leeyum”
”E’ solo che non capisco ..”
Harry si voltò a guardarlo ”Che ti dicevo? Stai per fare una delle tue riflessioni”
”Okay, lo ammetto. ma ripeto Harry, non capisco tutto il tuo interesse nei suoi confronti”
”Non sono tenuto a rispondere”
E detto ciò, sparì dietro la tendina
  
Backy era impulsiva, non ragionava mai.
Non le piaceva l’ordine, non aveva schemi, viveva la giornata come gli capitava accogliendo ogni cosa; proprio per questo adesso che le cose stavano prendendo un’insolita piega sentiva il bisogno di evadere.
Zayn lavorava tutto il giorno al chiosco e dato che era un venerdì piuttosto afoso, le spiagge erano decisamente affollate e andare da lui solo per disturbarlo non le pareva il caso.
Prese un sorso dalla bottiglietta d’acqua e camminando verso casa, riconobbe la voce di Tyler a pochi passi da lei.
Fantastico, ci mancava solamente lui!
”Guarda un po’ chi si rivede, la bella straniera”
”Sono di fretta Tyler”
Usò un tono educato ma secco, come a ribadire il fatto che non si sarebbe trattenuta, non con lui.
Il ragazzo fece un ghigno, le piaceva sempre più.
Non in quel modo puro, a lui interessava il corpo magro, gli occhi furbi e di quell’azzurro marcato, le labbra sottili e leggermente rosate.. insomma quella ragazza era una vera bomba, una novità interessante e a lui piacevano le novità.
”Perché tanta fretta?”
”Il gelato rischia di sciogliersi e non voglio subirmi i capricci di mio fratello quindi, addio”
Fece per allontanarsi ma la stretta sul suo braccio gli impedì qualsiasi movimento.
Odiava essere toccata, figuriamoci da qualcuno che non sopportava!
”Beh.. io credo invece che non ti dispiacerà fare due chiacchiere con me”
”Che cosa vuoi?”
Il ragazzo dagli occhi scuri la osservò per qualche secondo  ignorando la voce lontana di Cook che cercava di richiamare la sua attenzione.
”Divertirmi”
Backy strattonò il braccio e finalmente la presa cessò, il sangue tornò a scorrerle tra le vene.
”Mi fa piacere per te, a mai più”
”Divertirmi certo ma non con le cose vecchie.. mi piacciono le novità e tu sei una novità qui a Malibù”
Quelle parole la fecero immobilizzare mentre sul suo viso appariva una smorfia di disgusto.
Non si poteva negare che fosse un brutto ragazzo, tutt’altro, aveva il fascino dello sconosciuto, di qualcosa di misterioso che vuoi scoprire ma oltre alla bella facciata Tyler era vuoto, non aveva niente ed era proprio quel vuoto a disgustarla.
”Mi dispiace ma io non sono un gioco”
”Certo che lo sei, come tutte le altre” fece una pausa, accarezzandole il braccio. ”volete illudere tutti, volete ricevere attenzioni ma quando ne avete troppe vi stancate e cercate un nuovo modo per sentirvi al centro dell’attenzione. Non sei diversa, lo mostra il tuo carattere, il modo che hai di comportarti con le persone”
”Tu non mi conosci”
”Già non ti conosco ma sono sicuro che non saprai resistermi, che avrai bisogno di me e allora mi cercherai, è solo questione di tempo”
”Allora dovresti essere immortale perché non ho nessun interessamento per te”
”Quando quel precisino di Harry ti stancherà ne riparleremo”
”Tra me e lui non c’è niente e poi se anche ci fosse, non sono affari tuoi”
La bocca di Tyler si richiuse quasi subito dato che Cook lo aveva raggiunto e aveva interrotto quel loro strano scambio di battute.
Continuò a fissare Backy negli occhi, la scrutò dalla testa ai piedi come a volersi imprimere nella mente quello sguardo carico di tensione, quasi di odio.. poi si voltò e circondando le spalle dell’amico, se ne andò.
Quando i due ragazzi scomparvero dalla sua visuale Backy si sentì di nuovo a suo agio e prendendo fiato, raggiunse la casa di zia Beth.
Kurt si lamentò per il gelato sciolto mentre riprendeva a giocare con la console, Jay le porse i franch toast e la lasciò libera di scrivere alcune e-mail a dei suoi vecchi amici di Los Angeles.
Non controllava la posta da parecchio tempo e sorrise ai messaggi dolci di Ginny che le raccontava le ultime novità delle sue settimane estive, quelle divertenti di Chuck e quelle assolutamente incapibili di Emily.
Le mancava tutto questo, le mancavano le cose che faceva prima, gli amici che frequentava ogni giorno e con cui passava la maggior parte del tempo, le mancavano tutte le cose che qui non poteva fare dato che per colpa di quell’incidente che, oltre ad avergli portato via due persone fondamentali per lei, gli aveva anche rovinato la vita.
”Backy..”
La voce di Beth le fece distogliere gli occhi dal monitor, mentre aspettava il continuo del richiamo.
”C’è un ragazzo decisamente bello che chiede di te”
”Sicura che sia per me?”
”Al cento per cento. Aspettavi qualcuno?”
Fece cenno di no con la testa, poi le venne in mente l’incontro di quella mattina, la camera da riordinare e merda.. Harry!
Si mise una mano in fronte e sospirando chiuse il computer; l’aspettava uno dei pomeriggi più lunghi della sua vita, già lo sapeva.
 
”Quindi tu sei Harry, giusto?”
”Harry Styles, esatto”
”E sei un amico di mia sorella?”
Il ragazzo sembrò esitare per qualche secondo, come poteva definire quello che c’era tra loro due?
Erano amici? Impossibile. Conoscenti? Nemmeno, perché le loro conversazioni andavano oltre al ‘ciao’ o al ‘come te la passi?’. Due sconosciuti che hanno qualcosa in comune e per una serie di coincidenze li porta  a conoscersi? Perché no, ma di certo non poteva dire una cosa simile al bambino, lo avrebbe preso per un pazzo.
”Una specie” si limitò a dire sempre con quel sorriso sulle labbra.
Kurt si sistemò meglio gli occhiali sul naso e mettendo il gioco in pausa, scrutò per la terza volta in meno di cinque minuti l’estraneo che era nel loro salotto.
”Ma sei sicuro di non aver sbagliato casa?”
”Qui abita Backy, no?” Il bimbo annuii. ”Allora nessun errore, fidati. Perché?”
”Non sembri il tipo con cui stringe amicizia Bac”
”Perché che cos’ho che non va?”
Kurt sorrise, si stava vendicando per il gelato.
”Assolutamente niente solo che.. beh, come direbbe lei sei uno di quei ragazzi ‘troppo belli per poter essere addirittura interessanti”
Imitò la voce della ragazza e Harry non riuscì a trattenere un sorriso.
”Oh capisco”
”Ma mi stai simpatico quindi ti avviso che mia sorella soffre della IDUS”
”Di cosa?”
Kurt si voltò verso la cucina, cercando di intravedere la sagoma di Backy che non si decideva ad arrivare.
”Innamorarsi di uno stronzo”
Lo disse con così tanta tranquillità che fece ridere Jay, che dal divano, osservava la scena che si presentava davanti agli occhi, felice che la bionda non fosse ancora arrivata.
Harry si sedette accanto al bambino e sviando il discorso sul gioco in pausa, evitò di dover rispondere a quell’ultima battutina di Kurt.
Non sapeva bene il perché ma era felice delle cose che gli aveva detto il bambino, era contento di trovarsi in quella casa e non vedeva l’ora di poter passare un intero pomeriggio insieme a lei.
”Kurt ti ha dato fastidio?”
La voce calma e gentile della ragazza gli fece tremare leggermente le gambe.
Ne un saluto, ne uno sguardo tenero o un espressione felice comparve sul suo volto e ”Niente affatto anzi, è davvero un tipo simpatico” aggiunse raggiungendola.
Fu li, a diversi centimetri l’uno dall’altro, che lei gli sorrise facendogli cenno con il capo di seguirlo in cima alle scale dove evidentemente, si trovava la sua camera da letto.

”Ribadisco che mi dispiace per il disordine”
Harry si guardò intorno; il letto da una piazza e mezzo occupava il centro della stanza, la finestra aperta lasciava entrare una leggera corrente che fece rabbrividire entrambi. I muri giallini erano spogli e i mobili erano incellofanati come il pavimento.
”Dobbiamo per caso verniciare?”
”Cosa te lo fa pensare?”
”Beh.. le tempere per terra e i mobili ricoperti dal cellofan, suppongo”
Backy annuì distrattamente, aspettandosi che il ragazzo si inventasse un improvviso impegno e se ne andasse, ma non accadde niente di quello che aveva pensato anzi, Harry si inginocchiò vicino ai barattoli di vernice e prendendo un pennello, lo intinse dentro ad esso.
”Sai.. credo che ci divertiremo oggi”
”Immagino”
Harry, sentendo il tono sarcastico della ragazza si voltò di scatto e muovendo il pennello, la macchiò con la tempera rossastra che finì sul muro, macchiandolo.
Scoppiò a ridere, mentre lei apriva il contenitore giallo e imitandolo, gli sporcò il viso e i jeans.
Harry finse un espressione sorpresa e diede  inizio ad una vera e propria lotta di vari colori; verde, blu, marrone, rosa, lilla.. volavano dappertutto, riempiendo il muro di diversi schizzi e aggravando la situazione sui loro vestiti.
”Basta così”
Urlò Backy tra una risata e l’altra, mentre guardava compiaciuta il ragazzo che aveva di fronte.
La maglietta bianca era ormai variopinta e l’unica parte non colorata del suo viso erano gli occhi, che adesso la scrutavano divertiti e le labbra carnose non facevano altro che farle aumentare il battito del cuore.
”Originale come tappezzeria”
”Già.. meglio di come l’avevo immaginata”
”Quindi sono stato bravo?”
Un sorriso gli comparve sul viso e due graziose fossette attirarono la sua attenzione.
Harry era decisamente bello. Era irreale.
”Aiutami a togliere il cellofan, va”
Lo vide annuire e incamminarsi verso i due armadi color panna.
Nelle tre ore che seguirono, sistemarono tutta la roba che c’era nei vari scatoloni, ridevano a qualche battutina e lei rispondeva alle indicazioni che gli chiedeva Harry.
Non voleva ammetterlo, ma era la prima volta che qualcuno la faceva sentire così viva dalla morte dei suoi genitori e per quanto questa cosa la spaventasse,  ringraziò il suo cervello per averla fatta entrare in quel negozio quella mattina.
”Fatto!”
Harry si sdraiò sul letto, grattandosi la punta del naso ancora piena di vernice e Backy senza dire niente gli si sdraiò accanto, esausta.
”Alla fine avevi ragione, in due si fa prima”
Harry distolse lo sguardo dal soffitto e osservò il viso stanco della bionda; il cuore gli sprofondò nello stomaco per poi salirgli fino in gola.. era incantevole.
Alcune macchie rosse mettevano in risalto l’azzurro dei suoi occhi, mentre i capelli, ormai impiastrati di colore, non facevano altro che solleticargli il naso, inebriandolo del loro odore.
”Già, ma è tardi comunque per un bagno quindi.. sarà per la prossima volta”
Si alzò velocemente e sistemandosi i ricci, si incamminò verso la porta seguito da Backy che non si degnava a rispondergli.
Era spiazzata.
Perché si ostinava tanto a volerla rivedere?
”Harry” la voce di Kurt colse alla sprovvista i due ragazzi che avevano appena raggiunto il salone.
”Dimmi piccolo”
”Ti fermi qui a cena?Per favore, per favore!”
Harry sorrise, felice che a differenza della sorella, lui lo avesse preso in simpatia.
Backy sgranò gli occhi, aveva un in’incredibile voglia di far male a quella peste che con quelli occhiali, gli occhi dolci e le guance non troppo paffute sembrava un vero angioletto.
Guardò il bambino che le fece l’occhiolino per poi concentrarsi su quello che il ragazzo stava dicendo.
”Non mi sembra il caso.. tua sorella è stanca ed io non vorrei essere di disturbo..”
”Nessun disturbo e poi Jay è andato a prendere la pizza anche per te”
Lui sembrò esitare, sapeva che Backy sarebbe stata di pessimo umore se avesse accettato e non poteva permettersi una cosa del genere, non ora che tra di loro si era creato una specie di rapporto.
”Ti piace la margherita, vero?”
Si voltò a guardare la ragazza che gli aveva appena posto la domanda; annuii e mentre lei guardava Mary, che discuteva con sua zia sulle ultime bollette,  lui seguì Kurt sul divano.
Non sapeva come comportarsi, che cosa doveva dire?
Harry sospirò rumorosamente e Backy se ne accorse, così andando in camera di Jay si affrettò a prende una tuta grigia e una maglietta nera, sperando che potessero stargli.
”Tieni” esordì, lanciandogliele. ”Al piano superiore c’è il bagno, fatti una doccia prima che quella vernice si secchi”
Gli sorrise maledicendo se stessa perché stava arrossendo.
Harry la ringraziò e evitando il suo sguardo, seguì le parole della ragazza e si chiuse in bagno.
Backy continuò a guardare il punto dove il ragazzo era sparito e aspettò qualche minuto prima di raggiungere le due donne in cucina.
”Non è meglio se ti lavi anche tu?”
”Si, adesso vado. Stavo aspettando nel caso tornasse per chiedere qualcosa”
Mary le fece l’occhiolino e prendendo le posate ”Proprio carino, hai buon gusto” disse, facendo aumentare la voglia di sotterrarsi della ragazza.
”Non è il mio ragazzo”
”Beh, ciò non toglie che sia un bel ragazzo”
”Giusto”
Osservò Backy, mordendosi l’interno guancia.
Ma che stava farneticando?
”E se non sono troppo invadente, potrei sapere che cosa c’è tra di voi?”
”Niente di che Mary.. davvero”
Prese i piatti e li appoggiò sul tavolo apparecchiato.
Come ci era finita in quella situazione imbarazzante?
”E allora come mai quello sguardo?”
”A cosa ti riferisci?”
”Lo sai bene, non cercare di farmi credere che sei stupida ragazzina”
Backy scrollò le spalle.
”E’ diverso con lui” arrossì. ”Non so che cosa ci sia o per lo meno, non so spiegarlo. Forse mi piace, anche se non è il mio tipo, forse potrebbe nascere qualcosa anche se adesso non posso assicurare niente, come non posso assicurarmi che gli piaccio e quindi la prendo così come viene, niente filmini mentali, niente illusioni”
Beth le circondò le spalle con un braccio, stringendola a se.
”Sono sicura che parecchie cose dovranno ancora succedere e guardati, sei uno schianto!”
”Per una volta sono d’accordo con tua zia cara”
Backy afferrò l’asciugamano dalla sedia e si incamminò verso le scale.
”Promettetemi di non fare commentino e di non metterlo in imbarazzo e..”
”Per chi ci hai prese eh? Sappiamo come comportarci. Non ti preoccupare”
Backy annuii e salii le scale, non accorgendosi della porta del bagno che lentamente si chiudeva, mentre il ragazzo sorridendo per ciò che era riuscito a sentire, finalmente decise di darsi una ripulita.


 

 

AJHSJKFDGHFKJ!
Hello peoooople!
Sono in ritardo, mi scuso ma ho avuto un po' di problemi con internet e quindi non ce l'ho fatta a postare domenica u.u
come ve la passate voi?
io sinceramente non ne posso proprio più della scuola e ci sono ancora parecchi mesi ma sono dettagli, insomma.
E' entrato in scena il caro Tyler, djbsjkfv amo il suo personaggio perchè sarà strano ma non complicherà le cose, diciamo anzi che aiuterà i due protagonisti.. come del resto Kurt, che io personalmente adoro perchè è tenero ma decisamente furbo per un bambino della sua età ;)
vorrei ringraziare tutte le persone che leggono la storia, quelle che l'hanno messa tra le preferite/seguite/ricordate davvero mi fate felicissima, perchè per me questa storia è importantissima çç
volevo fare un ringraziamento a tutte le meraviglie che la recensiscono, perchè mi sopportano e quindi un grazie profondo dal cuore <3
Spero che la storia continui a piacervi e ad incuriosirvi, non vedo l'ora di leggere ciò che pensate di questo capitolo perciò.. niente,
un bacione e alla prossima!
brandys <3
Ps. poi vado via, promesso.. ma potreste passare di qui 'Miss Cigarette' è di niggas, una persona splendida tra l'altro e soprattutto le sue storie sono eccezionali e valgono la pena di essere lette, quindi.. passate :)


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Capitolo 7
*** little, stupid, wrong things. ***



 

7
Little, stupid, wrong things.


E dio se si sentiva in imbarazzo.
Era inutile negarlo, il ruolo da padrona di casa non le si addiceva per niente, come non le si addiceva l’ambiguo comportamento che aveva adesso.
Passare più di dieci minuti davanti al suo armadio e avere la paura di scegliere qualcosa che potesse farla sentire come se non fosse abbastanza non era da lei, non era affatto da lei, merda.
Backy non capiva il perché il suo corpo non si decideva a prendere le prime cose che gli capitassero a tiro, non riusciva  a rispondersi del perché la sua mente non facesse altro che pensare al ragazzo che era a meno di due stanze dalla sua.
Sbuffò sonoramente, odiava tutto questo.
Con l’asciugamano ancora in testa, ad avvolgere i capelli bagnati si sedette sul letto, senza distogliere gli occhi da quella sfilza di vestiti colorati.
Meno di mezz’ora e sarebbero arrivate le pizze, meno di trenta minuti e la serata avrebbe avuto inizio, meno di.. oh insomma, mancava così poco a quella fottutissima serata, con quello stramaledetto ragazzo dai ricci indomabili e perfetti.
E continuò a non capire il motivo del sorriso all’immagine di quei capelli scuri, di quegli zigomi leggermente marcati che più volte quel giorno, ha avuto la voglia di accarezzare.
Backy proprio non riusciva a spiegarsi il perché di quelle fitte allo stomaco, di quel nodo in gola, di quell’aumento del battito cardiaco e di tutta quella insicurezza che si impossessava di lei, quando Harry, le era vicino o semplicemente quando era nella sua mente.
Se ci fosse stata Ginny li vicino le avrebbe posto tutte quelle domande che le affollavano la testa, se Emily fosse stata al suo fianco sicuramente le avrebbe risolto il problema del vestito e se ci fosse stato Chuck, beh, sarebbe semplicemente scoppiata a ridere per una delle sue stupide battute, dimenticandosi di quegli occhi verdi che prima o poi, ne era certa, sarebbero stati la causa delle sue notti insonne; ma non c’erano, non c’erano i loro visi, le voci familiari, non c’era niente in quella stanza vuota e Backy, per la prima volta, si sentì sola.
Era completamente e totalmente sola.
”Oh fanculo”
mormorò, prima di afferrare una maglietta color pesca e dei pantaloncini beje per poi precipitarsi in bagno dove sicuramente, avrebbe tentato invano di sciogliere tutti i nodi che si erano formati nei suoi capelli.


”Quindi ragazzo, lavori anche?”
Le domande di Jay non erano un interrogatorio e non importava se Harry gli rispondesse con un sorriso e del tutto a suo agio, Backy continuava a tirare calci all’uomo che la ignorava completamente.
”Si, insieme al mio amico Liam lavoriamo nel negozio di mio papà.. per dargli una mano, insomma”
”Kurt mi ha detto che fai surf, o sbaglio?”
”Fin da quando ero piccolo. In effetti non credo di aver foto che mi ritraggano senza tavola e lontano dalla spiaggia”
Jay tossicchiò, continuando a bere la sua birra.
Harry gli piaceva, come del resto piaceva a tutti i membri di quella strana famiglia, pensò la ragazza.
Com’era possibile?
Saranno state le fossette che comparivano ogni volta che sorrideva, sarà stato il modo estremamente lento che aveva nel parlare o magari, semplicemente erano i suoi modi di fare, tranquilli, come se non fosse un completo estraneo ma bensì un amico di lunga data che non si vede da secoli.
Tutta quell’atmosfera solare le fece venire la nausea, odiava la sua vita.
Fortunatamente la cena non durò nemmeno un’ora e mentre Backy aiutava la zia a riordinare la cucina, Kurt si era appropriato di tutta l’attenzione del ragazzo che, a differenza degli altri ragazzi che la sorella gli aveva fatto conoscere, lo ascoltò senza esitazione.
”Credi di invitarlo qualche altra volta?”
Mary le si avvicinò, cercando di capire il perché di quell’espressione sul viso della bionda.
”Dubito fortemente”
”Non mi sembra che sia andata così male la serata”
”Non è quello, affatto solo che.. io non credo sia giusta come cosa”
Beth continuò ad ascoltare in silenzio, lanciando di tanto in tanto, qualche occhiata all’altra donna che portava avanti quella conversazione.
Erano poche le volte in cui sua nipote parlava così apertamente, non voleva perdersela per colpa di un suo commento.
”Cosa non è giusto?”
”Io. Harry. Noi, sempre se esiste un noi ovviamente. La giornata di oggi, i sorrisini, i silenzi.. sono tante piccole stupide cose sbagliate
”Penso che sia la cosa più giusta, sai?”
Backy osservò gli occhi scuri della donna e le sorrise dolcemente.
Cercava di dare un senso alla tempesta che si era scatenata dentro di lei quando aveva cercato di definire il loro rapporto, voleva comprendere il perché con lui non si sentiva così fuori luogo.
Posò lo strofinaccio sul tavolo e spingendo una mano in tasca, si avvicinò al divano.
”Harry hai voglia di venire in terrazza..con me?”
Il ragazzo annuì, incapace di rispondere per via della gola troppo secca.
Harry si limitò a seguirla, mentre una brezza leggera faceva aderire alla sua pelle l’umidità del mare.
”Mi dispiace per questa cena, non era prevista”
”Non fa niente mi sono divertito. Sai, penso di piacere a tuo fratello”
”Penso che piaci un po’ a tutti a dire il vero”
Harry poté giurare di sentire il suo cuore sprofondare e Backy, avrebbe voluto sotterrarsi per la stupidità di quella frase, per la sua incapacità di non mettersi in imbarazzo.
”Compresa te?”
Sapeva di avere quegli occhi verdi puntati addosso, li sentiva, eppure non voleva incrociarli ma non voleva nemmeno che si allontanassero.
”Compresa me”
Si voltò verso di lui incapace di non farlo e semplicemente gli sorrise.
Era un sorriso dolce, di quelli che farebbero invidia alla luna pensò Harry, perché mai in vita sua avrebbe pensato che un gesto come quello avrebbe scatenato in lui così tante emozioni.
”Backy”
”Si?”
”Sono felice di essere rimasto”
”Tutto sommato credo che tu non sia poi così fastidioso”
”Perché, credevi che lo fossi?”
La ragazza fece finta di pensarci per alcuni secondi, poi annuì.
”Anche presuntuoso, irritante, incapace di guidare, spaccone, dalla parlantina veloce, perfettino..”
”Ehi credo tu mi stia confondendo con qualcun altro, non sono così”
”.. hai ragione, sei addirittura dannatamente bello che mi fai venire la voglia di tirarti un pugno su quel faccino ingenuo che ti ritrovi”
Sputò fuori, mordendosi subito dopo il labbro inferiore come se volesse mangiarsi quelle ultime parole.
Il ragazzo scoppiò a ridere, inclinando la testa all’indietro e chiudendo gli occhi.
Backy credette di morire, era convinta di aver raggiunto qualche strana specie di paradiso perché mai nei suoi diciassette anni di vita, aveva sentito qualcosa di così armonioso.
”Ti ispiro così tanta violenza?”
”Egocentrico”
”Hai appena ammesso che sono irresistibile anche per te”
”Montato”
”Andiamo, che ti costa ammettere che mi desideri?”
”Esagerato”
”Non c’e niente di male in questo, sicuramente non ti respingerei”
”Incredibilmente sfacciato per giunta!”
Harry le si era avvicinato e continuava ad avere quel sorrisetto malizioso sul viso e non si capacitava del perché fossero in quella situazione, sapeva solo che erano così vicini che il suo profumo gli stava riempiendo tutti i polmoni, bloccandole il respiro.
Non sapeva che cosa stava facendo; perché non lo allontanava?
Perché rimaneva immobile mentre la mano di Harry le accarezzava dolcemente la guancia destra? Per quale fottutissimo motivo non gli aveva urlato contro ricreando la loro distanza?
Le domande svanirono come il respiro fresco di Harry arrivò vicino alle sue labbra e credette seriamente che la sua vita era appena giunta alla fine e ringraziò il cielo che le sue gambe, tremanti, l’abbiano sostenuta.
”Buonanotte Backy”
Disse con quella voce roca, prima di posare le sue labbra sulla sua guancia e darle le spalle.
Lei rimase li a fissarlo perché diamine, poteva metterci la mano sul fuoco, ma quando quel ragazzo si muoveva l’intero universo si fermava per contemplarlo.
Harry Styles era assolutamente l’unico, pensò con sarcasmo nella sua testa.
Ma non era unico per la sua incredibile bellezza, perché lei lo sapeva che non era per quello, Harry era unico perché mai nessuno era riuscito a farla sentire così sbagliata in quell’ambiente ma così giusta al suo fianco, come se per tutto questo tempo avesse vagato in luoghi sperduti aspettando il giorno in cui  quel ragazzo, con il sorriso sincero e gli occhi con dentro il mondo, le facesse capire che non avrebbe mai funzionato con nessun altro se non con lui.
E Backy sorrise mentre il rumore lontano di un cancello che si chiudeva  le giunse fino alle orecchie e ”Buonanotte anche a te Harry” sussurrò, sapendo che nonostante lui non l’avesse sentita, in qualche modo, le stava sorridendo.


”E poi niente, volevo chiedere a tuo padre se mi dava il permesso di andarmene via mezz’ora prima perché..”
Liam stava parlando da una decina di minuti e solamente l’irlandese, che sgranocchiando il suo pacchetto di patatine piccanti, gli stava prestando quel minimo di attenzione.
Louis era troppo impegnato ad organizzare il nuovo torneo di pallavolo e per quanto riguarda Harry, beh lui nemmeno si sforzava di fingere di ascoltarlo o per lo meno di inventarsi una scusa per ignorare l’amico; Harry semplicemente se ne stava seduto sulla sabbia, con lo sguardo fisso in un punto del mare a pensare a tutto quello che gli stava capitando in quell’ultimo periodo.
”Hazza mi stia ascoltando? Harry.. STYLES!”
”Mh.. cosa stavi dicendo scusa?”
Liam, rassegnato, scosse la testa e sbuffando fece un segno a Niall di raggiungere Louis, il quale senza porsi tante domande annuì e li lasciò da soli.
Harry lo ringraziò mentalmente.
Non perché non si fidasse di Horan, anzi, era uno dei suoi migliori amici ne non voleva parlarne con Louis perché aveva paura di qualcosa semplicemente aveva bisogno di risposte e Liam era il più serio, il più appropriato per dargliene una.
”Che cosa c’è che non va?”
”Niente suppongo. Insomma ho una vita che tutto sommato mi piace, non posso lamentarmi; ho una bella casa, ho degli amici fantastici con cui sto bene, a scuola me la cavo e mi manca un solo anno per poi andarmene al college, fino a poco tempo fa avevo accanto una ragazza davvero splendida che molta gente considerava persino l’idea che saremmo durati per sempre e ..”
Le parole gli morirono in gola perché sinceramente, Harry stava decisamente impazzendo.
C’era qualcosa che gli stava sfuggendo dalle mani e non sapeva come appropriarsene, come prendere il controllo di quel caos che regnava nella sua testa.
”E poi c’è Backy scommetto”
Il ragazzo dai capelli ricci annuii e sospirando, osservò un gruppo di persone che cercavano di migliorare le loro acrobazie con la tavola da surf.
”Backy” fece una pausa nel momento in cui il suo viso gli comparve davanti agli occhi, creandogli una strana stretta alla bocca dello stomaco. ”Cristo, non so nemmeno come definirla Liam. Non capisco che ruolo ha nella mia vita, non capisco cosa mi succede dentro ogni volta che sono con lei, il perché io mi senta così maledettamente felice quando mi sorride o semplicemente quando non mi ignora. Non riesco a comprendere il perché lei riesca a prendermi così tanto. Ieri avrei potuto baciarla capisci? Avrei potuto finalmente scoprire se il sapore delle sue labbra è uguale a quello che mi immagino io ma quando l’ho sentita tremare non l’ho fatto, le ho augurato una buona notte e me ne sono andato.  Sono praticamente scappato via con il cuore in subbuglio, un sorriso da ebete stampato sul viso e con la paura di essermi spinto troppo oltre con lei.. io proprio non ce la faccio”
Harry si prese la testa tra le mani, non voleva pensare di aver rovinato tutto con Backy, non poteva pensare ad una cosa simile.
Liam sorrise, non gli era mai capitato di vedere l’amico in quello stato.
”So che è presto per chiedertelo, alla fine sono passate solo tre semplici settimane da quando è qui.. ma pensi che sia amore?”
Amore.
Amore era una parola complicata per Harry. La odiava, la detestava con tutto il cuore.
L’amore feriva, non portava a niente di buono e questo lo sapeva fin troppo bene; perché ogni cosa che finiva col fargli provare nuove emozioni finiva col distruggersi, con lo sgretolarsi ed Harry non ne poteva più, non era abbastanza forte da gestire la perdita di qualcosa a cui improvvisamente, comprendeva, il vero valore che essa aveva.
Nonostante ciò, non poté fare a meno di sorridere perché il ricordo di Backy lo fece sentire vivo, lo fece sentire speciale.
”Non so cosa sia Liam, so solo che è devastante, che ti lascia senza respiro e che non posso più farne a meno. Che non posso condividerla con nessuno, che devo tenere per me quest’emozione e la persona che me la regala perché è come se avesse scelto solo me”
”Ne vale la pena?”
”Per quest’emozione o per Backy?”
”Per entrambe”
Harry esitò per qualche secondo; valeva davvero la pena rischiare la sua vita apparentemente perfetta per precipitarsi in un avventura di cui non sapeva nemmeno la trama dato che, le prime pagine, non erano nemmeno state scritte.
”Assolutamente si”
”Allora perché sei ancora qui, stai aspettando che venga Dio ad aiutarti o hai intenzione di muovere quel culo e andare a conquistarla?”
Gli occhi verdi del ragazzo si illuminarono e sorridendo all’amico, si alzò di scatto e corse il più veloce possibile verso il parcheggio.


La bionda era da tutta la mattina che non faceva altro che ripetersi quanto stupida fosse.
Non doveva cedere, non doveva innamorarsi.
Lei lo sapeva, non poteva permettere a qualcuno di entrare  a far parte della sua vita perché altrimenti lei si sarebbe affidata a lui, si sarebbe fidata ciecamente e Backy lo sapeva che non poteva accadere tutto ciò.
”Ciao raggio di sole!”
La voce allegra di Zayn le arrivò alle spalle, mentre due braccia robuste la sollevavano leggermente da terra.
”Buongiorno anche  a te Jawaad”
Gli sorrise e quando lui ricambiò, lei si sentì tranquilla.
Aveva bisogno di quella calma che emanava di continuo, aveva bisogno di sapere che non era poi così grave ciò che stava tormentando la sua mente; aveva bisogno di quello che considerava un suo amico, uno di quelli speciali e nient’altro.
”La cena, è andata bene?”
”Era sul punto di baciarmi” disse amaramente, mentre profondi brividi le percorsero la schiena come l’altra sera ”ma non l’ha fatto”
”Perché è coglione”
Backy trattene una risatina, mentre il ragazzo dalla pelle olivastra le cingeva le spalle in modo da stringersela maggiormente a se.
Non sapeva il motivo, lui non si comportava così con le persone di solito, non è nel suo stile ma lei era particolare e lui voleva starle vicino.
”E’ possibile che una persona ti faccia sentire come se niente avesse importanza se non sei in sua compagnia?”
Zayn le lanciò un’occhiata veloce, non riusciva a capire.
”Può succedere”
”Ed è anche possibile che questa persona possa farti provare emozioni talmente devastanti da spiazzarti per giorni interi, di quelle che ti lasciano un buco dentro che difficilmente riesci a colmare?”
”Si, accade anche questo”
”E sempre questa persona.. può avere questo controllo su di me anche se ci conosciamo da così poco, anche se non sappiamo quasi niente l’uno delle vite dell’altro?”
”Harry ti fa sentire in questo modo?”
Backy annuì senza pensarci, perché non c’era proprio niente da riflettere era così, lui la faceva sentire speciale.
”Solitamente si chiama amore”
”Lo so. E se non volessi provarlo?”
”Non puoi, non è una c osa che si sceglie. Succede, quando meno te la spetti e con la persona che non ti aspetti e non puoi far altro che accettare questa cosa o per lo meno, imparare a conviverci”
Backy cercò gli occhi scuri e profondi del ragazzo che trovò e si sentì mancare il respiro perché lei immaginò quelli di Harry; verdi,profondi, coinvolgenti.. azzurri, penetranti, maliziosi, incantatori.. grigi,da lasciarti semplicemente senza parole.
Ed era tutto sbagliato ”Non cerco amore Zay, non ne ho bisogno” sussurrò, cercando di convincere più se stessa che l’altro.
Il ragazzo si limitò semplicemente a lasciarle un leggero bacio tra i capelli.
”Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia sentire importanti. Anche se lo neghi, tu sai di averne bisogno”
”L’unica cosa che so è che non voglio avere un altro motivo per cui la mia vita possa peggiorare nuovamente”
”E non credi che lui possa  migliorarla?”
”Forse, ma non credo tornerà”
Zayn scoppiò a ridere, piegando leggermente la testa da un lato e puntando lo sguardo vicino alla sagoma scura della macchina che si stava avvicinando al vialetto.
”Non ne sarei tanto sicuro raggio di sole”
”Non si complicherebbe la vita con una come me”
”Harry non è stupido. Non è stupido da lasciarti andare, non adesso che ti ha trovata”
Backy scosse la testa, torturandosi quella ciocca fucsia tra i polpastrelli fini, mentre un rumore di portiere sbattute in malo modo, l’obbligarono attirarono la sua attenzione. 



Hola geeeente!
Come state? *scrivedalcomputernuovo*
Io sono incasinata con i regali di Natale, la neve sicuramente non mi aiuta anche se è asedgfjfldivkk e incredibilmente bella :)
spero di non avervi fatto aspettare troppo per questo capitolo e non vorrei deludervi, perchè come sapete ci tengo molto a questa storia e quindi sapere che vi piace non fa che farmi felice, i swear.
voi come siete messi a regali?
Harry che organizza la festa a Louis *ballalaconga* voglio vedere quelle foto, i can't wait!
Per non parlare di Jawaad che sparisce, non si fa vivo e poi le gifts del video di kiss you? HAHAHAHAHAHAHA non ce la posso fare, quel video sarà una collassata unica.
Domani posterò il capitolo dell'altra ff vi avevo promesso che non vi avrei fatto aspettare tanto e quindi.. ve lo posterò (?)
Well.. ringrazio tutte quelle meraviglie che mettono la storia tra le preferite/ricordate/seguite, chi la legge in silenzio e chi la recensisce lasciandomi sempre dei commenti dolcissimi, siete F A N T A S T I C H E ed io non so più come ringraziarvi, seriamente, fate tantissimo per me :)
i hope you like it!
Vi mando un bacio enorme e un amore infinito,
brandys <3

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Capitolo 8
*** Is this love at all? ***



8
Is this love at all?


Non che non riusciva a crederci, semplicemente non credeva fosse possibile che una testa riccia, due occhi dal colore indefinito e dei linamenti perfetti stesse attraversando il cancello di casa sua con passo veloce.
”Io devo andare, sono in ritardo per il turno al bar. Ti chiamo stasera”
”No, ti prego rimani”
”Non essere sciocca non puoi scappare, non più”
La ragazza fulminò con lo sguardo il pakistano che con un sorrisetto sulle labbra, salutò velocemente il ragazzo che li aveva raggiunti.
Backy guardò attentamente la punta delle sue vans rovinate e aspettò che fosse lui a dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Peccato che Harry non disse nulla, per il semplice fatto che non sapeva che cosa dire.
In realtà, non sapeva nemmeno il perché avesse guidato fino a casa sua; a cosa stava pensando?
Si passò una mano tra i ricci ribelli e silenziosamente le tese la mano che lei guardò con aria curiosa.
”Vieni con me!”
”Che?”
”Niente domande, semplicemente seguimi”
E senza permetterle di aggiungere altro, le afferrò il braccio e la fece salire sulla macchina mentre lui prendeva il posto alla guida e avviava il motore.
”Si può sapere dove stiamo andando? E poi perché hai portato quelle tavole da surf?”
Backy continuò a riempirlo di domande fino a quando sprofondò sul sedile di pelle lucida, avendo finalmente capito che non avrebbe ottenuto nessuna risposta.
E i minuti passavano, quegli stupidi numeri cambiavano sul display della radio facendole capire quanto tempo stessero passando in silenzio e aquanto a lei desse fastidio tutto ciò.
”Siamo arrivati”
Harry posteggiò in malomodo, dato che la spiaggia era rigorosamente deserta e senza aspettarla iniziò a scaricare le cose dal baule.
Backy la riconobbe subito, la tavola che stava osservando al negozio e non potè trattenere un sorriso quando ci lesse sopra l’iniziale del suo nome.
Perché Harry faceva tutto quello per lei? In fin dei conti erano due persone che passavano del tempo insieme nonostante sapessero praticamente nulla l’uno dell’altra.
”Perché?”
”Cosa?”
”Perché quella tavola?” indicò il pezzo di legno gallino candido e ben levigato che era appoggiato al cofano della Renge Rover.
”Consideralo come un mio regalo”
”Riprenditela, davvero Harry, non ne ho bisogno”
Il ragazzò roteò gli occhi prima di lanciarle una tuta da surf e incamminarsi verso una piccola cabina dove avrebbe potuto cambiarsi tranquillamente, mentre la bionda ancora incredula per tutto ciò che stava accadendo, lo aspettò fuori.


”Adesso che ti sei cambiata possiamo entrare”
Harry le indicò il mare limpido che stava davanti ai loro occhi e facendole un cenno con il capo, prese la rincorsa fino ad entrarci dentro.
Lo sentì ridere e forse fu proprio quel suono armonioso a convincerla che seguirlo, forse, non era una cattiva idea.
L’acqua era fredda.
Il mare aveva le giuste onde e il sole li riscaldava.
Era la giornata perfetta per surfare e lei lo sapeva, lui lo sapeva ma non saliva su una tavola da anni, era decisamente fuori allenamento.
”Non credo sia una buona idea”
”Avanti, Kurt mi ha detto che sei la migliore”
”Mio fratello dice un mucchio di stronzate” mentì.
Harry scosse la testa e nuotò fino a quando non le arrivò accanto.
”Non è difficile. Chiudi gli occhi, svuota la mente e lasciati guidare dalle onde, dominale”
Backy ridacchiò per la frase del ragazzo ma smise subito, dato che le sue mani adesso le stavano circondando i fianchi e la sua bocca era a pochi centimetri dal suo orecchio.
Poteva sentire il suo respiro caldo sul collo mentre ”io sono qui, non me ne vado” sussurrò facendola rabbrividire e, lasciandole un casto bacio sul collo rincorse l’onda che stava per arrivare.
Lei rimase a guardarlo.
Era odiosamente bravo, odiosamente perfetto mentre giocava con la sua tavola.
Scacciò via quei pensieri e prendendo più volte qualche respiro profondo, si decise a prendere il controllo che aveva qualche anno fa quando surfava con suo padre e non appena salì in piedi sulla tavola, un senso di vuoto ma allo stesso tempo di pienezza la invase del tutto.
Le era mancato tutto quello; il vento che le soffiava in viso facendo attaccare alcune ciocche di capelli bagnate ad esso, l’odore di sale sulla sua pelle, le acrobazie che era in grado di fare mentre le onde scorrevano sotto di lei.
Le era mancato sentirsi così libera.
In quel momento potè giurare di essere felice, di essere la vera Backy.
Restò nell’acqua per due ore intere e quando sulle falangi iniziarono a vedersi diverse rughette, prese la saggia decisione di tornare in spiaggia.
Harry era seduto su un asciugamano rosso e la stava osservando, incantato dai suoi movimenti.
”Sei incredibile, decisamente”
Arrossì a quel complimento e sentì le gambe tremare, perché doveva farle sempre quell’effetto?
”Grazie”
”Non ho fatto niente di speciale”
”Grazie comunque Styles, mi hai ricordato quanto sia bello sorridere”
”Allora dovresti sorridere più spesso, perché la gente potrebbe innamorarsene”
Disse per poi voltarsi imbarazzato verso il suo zaino e Backy giurò di averlo sentito boffonchiare ”proprio com’è successo a me” ma non ci diede peso e afferrando l’asciugamano azzurro, cercò in qualche modo di asciugare le goccioline d’acqua che le bagnavano ancora il corpo.

Erano le dieci passate e Backy non era ancora tornata a casa.
Dopo la giornata in mare, avevano deciso di andare a prendere un gelato vicino al molo ed erano finiti col parlare di cose decisamente banali.
”Sai perché ho smesso di fare surf?”
Sussurrò ad un tratto; Harry scosse la testa e le si avvicinò, sapendo che la conversazione si era fatta decisamente più seria e lui non voleva perdersene nemmeno un pezzo.
”Era lo sport preferito di mio padre, a dire il vero, era l’unica cosa che ci faceva passare del tempo insieme. È stato lui ad insegnarmelo. Diceva sempre che una volta che sei dentro questi circolo vizioso non ne esci più e alla fine aveva ragione. Passavamo ore in acqua quando lui tornava dal lavoro e mia madre doveva tipo minacciarci per farci uscire, era divertente e mi faceva sentire importante”
Un brivido le scosse la schiena ed Harry se ne accorse, perché le coprì le spalle con la sua felpa prima di circondarle con il suo braccio.
”Mi mancano come l’aria, sai?” la voce tremante e gli occhi lucidi, non era sicuro di essere pronto per quella versione della ragazza; non perché non gli piacesse, anzi credeva che quel suo lato l’aveva fatto innamorare ancora un po’ ma per il semplice fatto, che lui non sapeva come consolarla.
”Sono sicuro che loro sono orgogliosi della splendida ragazza che sei diventata”
”Non credo. Da quando sono qui non ho fatto altro che rendere le giornate di mia zia un inferno, Kurt per un periodo mi ha persino odiata ed io sono così inutile che..”
”Ehy, frena! Odiarti? Spero tu stia scherzando perché non credo ci sia persona al mondo in grado di farlo e Beth ti ha perdonato tutto, perché ci tiene a te”
”Capisco perché Stephie non voleva lasciarti andare” Harry la guardo, il cuore gli esplodeva nel petto ”sei l’amore fatto in persona, chi non si innamorerebbe di te?”
Tu, ovviamente.
Pensò il ragazzo mentre lei si stringeva maggiormente nella sua stretta.
”Si è fatto tardi, credo sia meglio che io vada”
”Certo, ti accompagno”
Le rispose gentilmente, risalendo sulla macchina mentre si avviava verso la villetta dei Bennet.
La luce era spenta eccetto quella della cucina, segno che tutti erano già nelle proprie camere e che lei avrebbe dovuto fare il meno rumore possibile per evitare di svegliarli.
Chiuse la portiera con un tonfo sordo e si incamminò fin sotto la veranda.
La felpa di Harry le stava leggermente grande ma era calda e il suo profumo le dava la sensazione che lui fosse proprio al suo fianco e non che tra qualche secondo se ne sarebbe andato.
”Tienila pure a me non serve”
Disse lui, come se avesse capito i pensieri che riempivano la sua testa.
”Mi sono divertita oggi”
”Mi fa davvero piacere”
”Sei un ragazzo meraviglioso Harry, volevo solo dirtelo”
Il sorriso si aprì sul suo volto, facendo si che due amabili fossette comparissero sulle sue guance e ”allora buonanotte” aggiunse la voce dolce di Backy e per un secondo lui si sentì morire.
Non poteva sprecare quell’occasione, non questa volta.
In tre passi la raggiunse e afferrandole le spalle la voltò verso di lui; i loro visi erano vicini, le loro labbra a pochi millimiteri per l’incontrarsi e i loro occhi erano talmente immersi in quello sguardo che persino le stelle quella notte, si sentivano di troppo.
E poi la baciò.
Poi lo baciò.
Si baciarono.
Le loro labbra si muovevano con urgenza ma allo stesso tempo timide, come se avessero tutto il tempo del mondo per conoscersi, assaporarsi, memorizzare la loro morbidezza e per imprimersi il loro sapore fino al giorno dopo, fino a macchiarsi completamente.
Backy tremò a quel contatto, alla presa di Harry che adesso aveva fatto intrecciare le sue dita tra i suoi capelli mentre indietreggiavano fino alla porta, dove si appoggiò delicatamente.
Con la lingua tracciò il contorno di quelle labbra piene e senza farselo ripetere nuovamente lei, gli permise di approfondire quel bacio che aveva aspettato da tutta la vita; perché adesso lo sapeva, Backy stava aspettando Harry da sempre e lei, lo avrebbe aspettato anche se lui questo ancora non lo sapeva.
Si staccarono per mancanza di fiato e con gli occhi che brillavano, lui posò la sua fronte sulla sua e fece sfregare i loro nasi per alcune volte; si sentivano a casa, si sentivano come se si fossero finalmente trovati.
”Adesso si che sarà una buonanotte”
Sussurrò sulle sue labbra, prima di ribacirle nuovamente.
Backy sorrise e aspettò che lui se ne andasse prima di entrare dentro l’enorme sala, con lo stomaco talmente leggero da sembrare pesante, la mente che le ripeteva costantemente le parole di Harry dal loro primo incontro e nei suoi occhi l’immagine di lui, dei suoi occhi, dei suoi sorrisi e di quel bacio.
Per la prima volta, dopo l’inicidente, Backy non si sentiva più così arrabbiata col mondo anzi, adesso pregava per far si che il mattino arrivasse il più in fretta possibile.
Sorrideva, perché stava andando a dormire con la consapevolezza che domani, l’avrebbe rivisto.





Hello peeeeople!
Per prima cosa vi auguro un bellissimo 2013, avete passato bene le vostre vacanze?
Come state? Io sfortunatamente ancora influenzata ma va beh, passerà.
No, non sono morta e per farmi perdonare dell'attesa vi regalo questo capitolo che stranamente e fortunatamente me gusta mucho :)
AJKGFKSDGHSDKLBNFKLDNJ in realtà la scena l'avrò tipo riscritta venti volte e poi ieri sera mi è venuto il lampo di genio (?) e ho iniziato a scrivere queste righe e quindi spero che vi abbiano soddisfatte e che vi siano piaciute!
Questa storia è importante per me e vorrei ringraziare tutte le persone che mi sostengono ad ogni capitolo, siete eccezionali; tutte quelle che hanno l'hanno messa tra le preferite/seguite/ricordate, chi mi ha messo tra gli autori preferiti *-* e chi legge silenziosamente i miei capitoli.. davvero non so proprio come sdebitarmi, siete f a n t a s t i c h e :)
Prometto di non farvi aspettare tanto per il prossimo capitolo, davvero;
anyway alla prossima!
Spero mi lasciate una piccola recensione per sapere quello che ne pensate, non di più! <3
un bacione enorme,
brandys.



Dovrebbe essere tipo la scena del bacio nella mia mente LOL! *-*
Amo alla follia questo film e poi la Cyrus djkhjkgdfjkb non si può descrivere, è troppo perfetta!
Vi lascio con questo Hazza piccino e coccoloso, comprese le sue adorabili fossette :)


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Capitolo 9
*** I can't undersantd you ***


9
I can’t understand you.



 

Erano passate due settimane.
Due lunghissime settimane.
Infinite settimane da quel bacio, si ripeteva Backy.
Era un sabato mattina, le era appena arrivato il solito messaggio di Zayn che le proponeva di raggiungerlo alla spiaggia e uno di Cassie dove le diceva che Niall stava facendo un torneo di beach volley.
Alzò gli occhi al cielo e sbuffò; non aveva notizie di Harry da un po’.
Al nome del ragazzo alcuni brividi le salirono lungo la schiena mentre i ricordi di quel bacio sotto la veranda le ritornavano in mente, facendola sentire nuovamente a disagio.
“Kurt, hai per caso visto il telecomando?”
Domandò frettolosamente, continuando a cercare il piccolo aggeggio tra i cuscini del divano bianco.
Kurt scosse la testa e tornò a leggere il nuovo fumetto che Jay gli aveva comprato ieri sera, dopo un giro veloce al Luna Park che ormai, stava per chiudere.
“Okay, ho capito che anche oggi non guarderò la tele”
“Magari un giorno ce la farai”
“Spiritoso” disse per poi fargli una linguaccia “comunque io sto uscendo, avvisi tu Beth?”
Backy si sistemò meglio la maglietta grigia sopra ai pantaloncini in jeans e, prendendo il telefono, si incamminò fuori di casa sapeno che alla fine Kurt non avrebbe fatto lo stronzo e non l’avrebbe messa nei casini.
Il chiosco si iniziava ad intravedere, mentre un boato di urla riecheggiava nell’aria.
Sei ancora in tempo per tornare indietro, davvero, puoi farlo.
Backy scacciò dalla mente quei pensieri, sapendo che se avesse fatto dietro front probabilmente, Cassie sarebbe venuta a prenderla e l’avrebbe portata in mezzo alla gente in un modo o nell’altro.
“Eccoti finalmente!”
Zayn le stava sorridendo e lei non ce la fece a tenere quell’aria annoiata per molto, così scoppiando in una risata, lo strinse in un abbraccio.
Aveva parlato con lui riguardo al bacio.
Aveva parlato con lui della giornata al mare, del surf.
Gli aveva parlato di ciò che aveva provato una volta che Harry se ne era andato.
Semplicemente, gli aveva parlato di Harry in generale e la cosa non andava per niente bene.
“Vuoi qualcosa da mangiare? Ti vedo dimagrita”
Backy scosse la testa e prenendo una cannuccia, iniziò a sorseggiare il tè alla pesca che le aveva appena messo sul bancone il ragazzo.
“Zayn tu mi vedi dimagrita ogni giorni, sai? Comunque un panino lo accetto più che volentieri”
“Ai suoi ordini signorina”
Si scostò la ciocca fucsia, che le stava dando fastidio da quando si era svegliata, dagli occhi e “quanto sei stupido” disse, per poi puntare lo sguardo verso la rete, dove Liam Payne, Louis Tomlinson e Niall Horan stavano gareggiando.
Ignorò i commenti su quanto fossero perfetti o sui loro addominali.
Diede un morso al panino che Zayn le aveva preparato e rispose al messaggio di Cassie, dicendole che non aveva per niente voglia di mischiarsi a quella massa di corpi e che l’avrebbe aspettata li.
“Come stai?”
“Perfettamente bene” disse, senza guardare Zayn negli occhi.
“Non ti credo”
“Non ti ho mai detto di farlo”
Lui sbuffò e prendendo il pacchetto di sigarette, se ne accese una.
“Perché non mi dici come ti senti davvero?” la incitò.
Backy iniziò a picchiettare il piede contro il pavimento, stanca dell’insistenza di Zayn.
“Cosa vuoi sapere eh? Ti aspetti che ti dica che in un certo senso mi aspettavo che dopo quel bacio qualcosa sarebbe cambiato? O no meglio, che magari avrei potuto iniziare a fidarmi di qualcuno che forse voleva solo entrare nei miei pantaloni o magari nemmeno quello. O perché no, ti aspetti che ti dica che sono delusa dal fatto che non mi abbia richiamata? Che odio il fatto di sembrare patetica? Oppure vuoi sentirti dire che avevi ragione tu e che dovevo lasciar perdere Harry Styles già dal primo giorno in cui ci siamo incontrati? Cosa vuoi sentirti direZayn..”
Backy abbassò lo sguardo, era semplicemente stanca.
 Erano giorni che la sua mente non faceva che pensare ad Harry e nonostante tutti i suoi tentativi di distrarsi, alla fine tornava sempre a lui.
Harry, Harry, Harry, Harry e ancora Harry.
Non ne poteva davvero più.
Non che si aspettasse qualcosa di diverso sinceramente, forse si ma non lo avrebbe ammesso, però una chiamata non gli avrebbe fatto così schifo.
Si sarebbe accontentata anche di un “mi dispiace ma non mi piaci più” o di un “non mi interessi, non eri come mi aspettavo” avrebbe accettato tutto al posto di quel vuoto.
“Stai meglio adesso?”
“No, ma grazie lo stesso”
Zayn annuii e prima che Backy potesse scomparire dalla sua vista, la richiamò.
“Stasera danno una festa e Cassie vuole andarci.. che ne dici, ti va di venire o hai altri programmi?”
“Credo che se consideriamo l’idea di deprimermi guardando ‘Dear Jhon’ davanti ad una scatola di popcorn, non lo direi proprio un programma interessante” si strinse nelle spalle “passi da me alle dieci?”
“Non potevi darmi risposta migliore”
 
Cassie rimase a guardare la partita e aspettò che la gente se ne andasse, solo per poter osservare per altri minuti un perfetto Niall Horan.
Non si era stupita del fatto che Backy le avesse dato buca, ne del fatto che non l’avesse raggiunta.
Harry Styles stava chiacchierando con Louis di qualcosa che lei non riusciva a capire e avrebbe voluto andare da lui e dirgli qualcosa, ma cosa a dire la verità?
Non poteva mettersi in mezzo ad una storia che non esiste nemmeno solo perché la sua amica sembra davvero delusa.
“Cassie, ciao, che ci fai qui?”
La voce di Liam le arrivò alle spalle, facendola sobbalzare.
“Payne, da quanto tempo!” gli baciò la guancia “A dire la verità ero venuta a vedervi alla partita, sei davvero migliorato dagli anni scorsi”
Liam annuì, giocando con la bottiglia d’acqua che aveva tra le mani.
“Ci vieni alla festa di stasera?”
“Certo che si”
“Ci sarà anche Niall”
“So anche questo” disse lei, puntando i suoi occhi in quelli scuri del ragazzo “ma grazie per l’interessamento”
“Figurati, credo solo che tu debba sbrigarti a provarci con lui”
“Vuoi darmi dei consigli?”
“Non sono forte in questo campo” disse lui, leggermente imbarazzato.
Cassie notò Niall osservarli da lontano e sentì una stretta allo stomaco difficile da ignorare.
Di quelle che ti fanno mancare l’aria.
Distolse lo sguardo da quello del biondo e cercò di concentrarsi su ciò che gli stava dicendo Liam, anche se con scarsi risultati.
“Ci si vede in giro Payne”
“Imbocca al lupo Cooper”
La mora si incamminò verso casa sua, facendo il conto alla rovescia di quelle poche ore che mancavano alla festa.


Backy si sistemò meglio il cappello bordeaux, mentre la camicia nera sbottonata, lasciava vedere la canottiera del concerto di Eminem  a cui era stata tre anni fa con Matthew.
“Dove vai di bello?”
Kurt era seduto sul suo letto, gli occhiali leggermente storti sul naso a patata e con uno sguardo curioso stampato sul viso.
Non aveva parlato a Beth della festa, ne tantomeno a Jay  o a Mary.
Pensava di fare di nascosto, un po’ come succede nei film sperando che andasse tutto liscio.
“Non ti riguarda”
“Oh si invece, sei mia sorella”
“E sono più grande quindi non è compito tuo farmi il terzo grado” ribadii lei scossiata, mentre metteva le chiavi e altre cianfrusaglie nella tracolla dello stesso colore del cappello.
Kurt mosse leggermente le spalle e continuò a guardarla mentre si passava quella matita scusa attorno agli occhi.
“Venti dollari e non dico niente”
“Cosa? Tu sei pazzo”
“Venticinque”
“Dieci”
“Quindici e ti sto facendo lo sconto solo perché ci tengo a te” ribattè il bambino, sistemandosi la maglietta del pigiama.
Backy sbuffò, sapendo benissimo che alla fine avrebbe avuto la meglio lui e prima che il prezzo si alzasse, gli lasciò le banconote affianco e uscì dalla camera.
Il cielo era incantevole; le stelle lo illuminavano e la luna era piena.
Aveva una strana voglia di andare al molo dove l’aveva portata Harry la notte del falò.
Erano le nove, aveva finito di prepararsi troppo presto e Zayn, non sarebbe arrivato prima delle dieci e mezza.
Si guardò attorno e aumentando il passo, raggiunse la scogliera rocciosa mentre il rumore delle onde che si infrangevano contro di essa, le facevano da sottofondo.
Osservò l’orizzonte per un tempo che le parve infinito e per un momento, desiderò di poter tornare indietro.
Il telefono prese a vibrare nella sua tasca e infastidita, lanciò una veloce occhiata al display illuminato.
Il cuore prese a batterle incredibilimente più forte di quanto avrebbe dovuto.
Le mani le tremarono e sentì il vuoto sotto se.
Harry Styles.
Questo era il nome che lampeggiò per qualche minuto.
Backy si morse le labbra e osservò di nuovo il telefono; era ora di andare.
Con passo lento si incamminò verso l’auto di Zayn, che era appena arrivato e le sorrideva calorosamente.
“Voglio ubriacarmi” disse il moro appena furono saliti in macchina.
“Succederà sicuramente”
“Giusto” accese il motore e si avviò in una stradina abbastanza piccola.
Backy non ci era mai stata e rimase totalmente spiazzata alla vista della bellissima casa che si trovava alla fine di essa.
Era una villetta incredibilmente enorme; il giardino era rigorosamente curato, le luci e la musica alta che la facevano notare ancora di più e quando Zayn posteggiò, si sentì davvero fuori posto.
“Si può sapere che ci facciamo qui?” chiese.
“La festa Backy” disse solamente lui, sorpassandola.
Lei lo seguì velocemente, continuando a guardarsi attorno ad ogni minimo passo che faceva.
“E chi ci abita?”
“Fidati, non vuoi davvero saperlo”
“E perché mai?”
“Ti conosco e so come reagiresti, ciò dovrebbe bastarti”
Lo fulminò con lo sguardo, mentre la porta si aprì e il padrone di casa fece la sua comparsa.
Oh merda.
Backy si voltò verso Zayn per poi puntare di nuovo gli occhi sul ragazzo davanti a loro.
Qualcuno lassù, deve proprio odiarmi.
Pensò con sarcasmo, non sapendo bene che cosa sarebbe successo da li a poco. 





SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI. SCUSATEMI.
SCUSA. SCUSA. SCUSA.
CHIEDO PERDONO.
Davvero bellezze, mi dispiace tantissimo se sto aggiornando così tardi questa storia ma non sono riuscita a farlo prima çç
Come state?
Spero voi meglio di me, perchè io sono esausta e a pezzi.
I'm falling to pieces.
Ad ogni modo questo capitolo mi piace davvero pochissimo, quasi zero anche perchè non è uscito come volevo uscisse o come me lo immaginavo in testa e spero che vi piaccia lo stesso, prometto di rifarmi nei prossimi capitoli;
anche perchè la storia sta quasi per finire *letmecry* massimo 4-5 capitoli ancora e poi sarà ufficialemnte conclusa!
Bene, adesso devo finire di fare epica e dopo inizierò il 10° capitolo fino a che non inizierà Harry Potter SJHFKLGHDFKLBNKLBNVBJHS *-*  dato che devo tenere la menta occupata altrimenti rischio di impazzire.
quel grandissimo coglione.
che ansia che mi mette.
okay, beh davvero non voglio stressarvi più perciò RINGRAZIO TUTTE VOI MERAVIGLIE!
quelle che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e chi la recensisce,
siete fantastiche e io vi adoro tantissimo!
Spero mi facciate sapere quello che ne pensate del capitolo, anche cose negative.. accetto tutto (?)
un bacio enorme e alla prossima <3 <3
brandys!


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Capitolo 10
*** Is this a party? ***



10

Is this a party?


Harry era sulla soglia della porta di casa sua con un sorriso ad accoglierli e Backy, ignorando la tremarella alle gambe, desiderò di colpirgli il viso con un pugno.
Zayn, accorgendosi della tensione che si era creata tra i due in quei pochi secondi, cinse i suoi fianchi e salutando l’amico, la scortò per l’enorme corridoio.
Backy si voltò solo per un secondo, giusto il tempo di vedere Harry chiudere la porta e sbuffare.
Gli dava così fastidio il fatto che lei fosse li? Era la sua presenza ad irritarlo così tanto?
”Andrà tutto bene” disse a denti stretti, prima di vedere Tyler farle un cenno con il capo come saluto.
Proprio una bella serata, pensò con sarcasmo.

La casa era un vero e proprio via vai di gente e Zayn l’aveva appena lasciata da sola per andare a parlare con Louis Tomlinson, che stringeva dolcemente la mano della sua ragazza, nonostante avesse la maggior parte degli occhi della popolazione femminile che c’era li dentro.
Alla fine ci hai onorato della tua presenza”
Backy roteò gli occhi seccata, fregandosene di Tyler che si era seduto accanto a lei con l’intento di parlarle.
”Vedo che sei di molte parole, eh?”
Osservò Cassie ridere ad una battuta che Niall le aveva sussurrato all’orecchio, sbuffò per poi portare il bicchiere alle labbra e bere la coca cola che c’era dentro.
Nonostante avesse detto di volersi ubriacare, non le era mai piaciuto l’alcol, così alla fine aveva rinunciato anche solo di provarlo.
Tyler appoggiò una mano sulla sua coscia e la strinse leggermente.
Backy lo fulminò con lo sguardo e si alzò velocemente, come se la sedia su cui era seduta, avesse preso fuoco.
”Dovresti davvero starmi alla larga”
”Peccato, perché mi piaci così tanto Backy”
Gli piaceva davvero l’atteggiamento scontroso di quella ragazza e il fatto che ad Harry, interessasse più delle altre, rendeva la questione ancora più interessante.
Tyler non se la sarebbe fatta scappare.
Si avvicinò a lei e prendendola per il polso la trascinò sulla pista da ballo, fingendo di non aver provato dolore al calcio sulla caviglia che gli aveva appena inflitto Backy.
”Lasciami stare”
”E perché dovrei? Fidati, sarà una delle tue notti migliori o forse hai paura che il tuo ragazzo si ingelosisca?”
Backy inghiottì rumorosamente e prima che potesse rispondergli, Harry Styles, fece la sua entrata nel salone.
Inizialmente non si accorse di lei e di Tyler.
Salutò Liam e Niall, che non si era ancora deciso ad invitare Cassie fuori. Scambiò qualche parola con Louis e abbracciò Stephie che se lo mangiava con gli occhi.
Era la sua ex, ed erano rimasti in buoni rapporti e quindi era giusto che si salutassero ma Backy non potè ignorare la strana stretta allo stomaco che la colpì di colpo.
Perché lei con Harry era così giusta.
Erano la coppietta così perfetta da farti venire la voglia di vomitare.
”Problemi in paradiso?”
Backy guardò per alcuni secondi il ragazzo che le stringeva possessivamente la vita e scosse la testa.
”Non sono affari che ti riguardano”
”Certo che no” disse lui ”ma non sono io quello che alla fine ci rimarrà male”
”Ma almeno io provo qualcosa, non sono come te che si limita a fare lo stronzo con tutti”
”Non hai mai pensato che potrebbe piacermi essere così?”
Backy si allontanò di qualche centimetro da lui, fissando il soffitto.
”A nessuno piace essere soli, alla fine” aggiunse guardandolo negli occhi “siamo persone Tyler, abbiamo bisogno di attenzioni, di qualcuno che ci faccia sentire importanti. Abbiamo bisogno di stare male, che qualcuno ci ferisca affinché capiamo che quella è una cosa sbagliata. Abbiamo bisogno di sentirci vivi, di sapere che per qualcuno, siamo fondamentali”
E quando terminò, si accorse di essere ferma al centro della pista da ballo.
Harry la stava guardando e l’espressione sul suo viso era indecifrabile.
Desiderò sapere che cosa aveva appena sussurrato a Louis quando ”Stronzate” ribadì Tyler “non ho bisogno di nessuno e non mi interessa se non ci credi, non mi interessa niente delle stronzate che mi hai detto. Io non ho bisogno dei sentimenti di cui parli”
E Tyler colse l’occasione di avere Backy così vicina a se e di avere la completa attenzione di Harry puntata addosso, perché se le interessava così tanto era, oltre che per il corpo e il bel visino, perché in un modo o nell’altro lei era già di qualcun altro e quel qualcuno era proprio Harry.
Fece scontrare le sue labbra con quelle di Backy, morse il labbro inferiore stringendolo tra i denti per poi tracciarne il contorno con la lingua.
Rise nella sua mente, afferrando le mani piccole di lei, che cercavano invano di allontanarlo tra le sue, mentre la coinvolgeva in un vero e proprio bacio.
”Buona serata splendore”
”Fanculo” sussurrò lei, passandosi una mano sulle labbra come se potesse cancellare il suo sapore.
Si guardò attorno, ma di Harry nessuna traccia.

Erano passate quasi due ore ed era assolutamente inutile dire che aveva girato quella casa in lungo e in largo.
Aveva ormai imparato i visi di tutti gli invitati, memorizzato la strada per il bagno e per la cucina. Scoperto in quale camera non doveva entrare per evitare di trovarsi in situazioni imbarazzanti e aveva scoperto come cambiare canzone senza rompere qualcosa.
Ormai conosceva casa Styles a memoria, eppure Harry era come volatilizzato.
”Zayn hai visto Harry?”
Il ragazzo scosse la testa e scoppiando a ridere, le diede le spalle per andarsene a braccetto con Liam a fare una gara di calcetto.
Dannazione!
Non era questa l’idea che aveva in mente quando aveva detto che voleva passare una bella serata e svuotare la mente, che nell'ultimo periodo era un po' troppo affollata.
Uscì fuori in giardino giusto per prendere una boccata d’aria, dato che in casa si rischiava di soffocare a causa di tutto il fumo passivo che c’era dentro.
”Ti stai divertendo?”
Una voce alle sue spalle le fece aumentare il battito del cuore così come il senso di colpa.
Strinse i pugni nelle tasche dei pantaloncini per poi voltarsi.
Verde con l’azzurro.
Azzurro con il verde.
Era assurdo quanto bello fosse quel ragazzo ed era ancora più insensato quanto potere avesse su di lei.
”In realtà stavo cercando qualcuno”
”E questo qualcuno lo sa che tu lo stai cercando?”
Backy scosse la testa, guardando attentamente tutti i movimenti lenti che fece mentre le si avvicinava.
”Forse, dipende se è intelligente”
”Sono sicuro che sia un ragazzo in gamba” disse lui ridacchiando.
La maglietta nera gli stava leggermente larga, mentre gli skinny jeans gli fasciavano quelle gambe magre ma abbastanza muscolose.
La bandana bianca legata al polso copriva uno dei tanti tatuaggi che c’erano sulle sue braccia e per la prima volta Backy, desiderò sapere ogni singolo dettaglio di quei marchi, voleva saperne la storia.
Perché voleva conoscere ogni minima cosa di lui, voleva entrare a far parte della sua vita in qualche modo.
Tossì, attirando nuovamente l’attenzione del ragazzo su di lei.
”Hai trovato chi stavi cercando?”
”Forse” aggiunse lei, osservandolo mentre si sistemava meglio quella massa di ricci ”Si chiama Harry, lo conosci?”
Lui scoppiò a ridere ”L’ho già sentito nominare e come mai lo stai cercando?”
Backy gli si avvicinò, in modo tale che a dividerli fossero a malapena dieci centimetri.
”Ho bisogno di parlargli, spiegargli alcune cose e chiedergli alcune cose”
”E sei sicura che lui voglia parlarti?”
Lei si portò una mano ad accarezzarsi il collo, imbarazzata per la scena surreale che si stava creando.
”Non so, dovrei chiederglielo”
”Cosa stai aspettando allora?”
Posò lo sguardo sui lineamenti del suo viso e sulle fossette che non lo abbandonavano mai.
”Che dici Harry, hai voglia di dedicarmi un po’ del tuo tempo?”
Lui annuì e tendendole la mano, le sorrise.
”Tutto il tempo che vuoi”
E Backy non potè fare altro che stringere quella mano e lasciarsi guidare da lui, perché si fidava di Harry Styles; nonostante non sapesse quasi niente di lui, nonostante avesse così tante domande e dubbi, lei aveva fiducia in lui.




SALVE A TUTTI!
JKSBHAFJKDHJKHDFJKHKLD allora, come state?
Mi scuso per il ritardo ma essendo agli ultimi mesi di scuola i miei prof hanno pensato bene di riempirmi di compiti, verifiche ed interrogazioni e quindi, non ho abbstanza tempo per scrivere i capitoli.
ma, sono rimasta a casa un po' di giorni e mi sono portata avanti quindi, spero proprio di riuscire a postare i prossimi più velocemente LOL
anche perchè mancano solo 5 capitoli alla fine della storia.. già.
Mi dispiace se non riesco a passare dalle vostre storie, prometto che appena ho più tempo recupero tutto :)
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, che la leggono e che la recensiscono con parole davvero dolcissime.
SIETE SPLENDIDE! <3 <3
adesso vado, alla prossima (che spero arriverà presto).
Spero mi facciate sapere che cosa ne pensate del capitolo, è importante per me.
vi mando un bacio ENORME,
brandys.


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Capitolo 11
*** All i want is you ***



11

All I want is you

 


Erano seduti da circa una mezz’ora e nessuno dei due sapeva bene come iniziare.
Backy non era una a cui piaceva litigare, proprio non gliene fregava niente; così come  non sopportava le scenate di gelosia, le persone troppo appiccicose e quelle che ti usano.
Odiava i tradimenti, di qualsiasi tipo.
Odiava anche i toast non troppo bruciati, i milk-shake al pistacchio e i libri dell’orrore.
E in un certo senso non sopportava nemmeno l’idea di Harry li, al suo fianco in silenzio, che le sorrideva.
“Allora.. cosa volevi dirmi?”
La voce di Harry era decisamente più bassa di quanto si ricordasse e l’aria fresca della notte, la fece rabbrividire.
“Che mi dispiace, tanto”
“Per cosa?”
Harry si avvicinò di più a lei, alzando un sopracciglio guardandola confuso.
Backy si schiarì al gola, nessun tipo di parola gli era mai sembrata così difficile da dire.
“Per il bacio, insomma eri una delle poche persone con cui mi trovavo bene e dopo quello sei sparito, sei stato distante e lo so che è colpa mia ma davvero Harry, è stato un errore, un fottutissimo errore”
Backy guardò la punta delle scarpe e si stinse maggiormente nelle spalle.
Come poteva essere un errore qualcosa che l’ aveva fatta stare così bene?
“Posso capire se hai deciso di ignorarmi perché pensavi che mi fossi fatta filmini mentali e magari è così ma davvero, davvero Harry, rimani”
Backy lo guardò e il suo sguardo era così spento che voleva solamente tornare indietro nel tempo.
“Ti prego, non sparire anche tu, non posso perdere altra gente”
Harry si sentì in colpa per quegli occhi leggermente lucidi, sentì il vuoto sotto i piedi quando quelle labbra che aveva pensato costantemente da quando le aveva testate, iniziarono a tremare.
Harry voleva solamente stringerla, baciarla ancora, fino a farla stare male.
Voleva davvero baciarla, per cancellare dalle sue labbra il sapore di Tyler, i suoi tocchi delicati sui suoi fianchi esili ma era uno stupido e se lo avesse fatto, Backy lo avrebbe sicuramente odiato.
“Te lo posso garantire Harry, non ti bacerò mai più, non proverò nemmeno a pensarti più di..”
”Backy..”
”Davvero Harry, non voglio assomigliare a tutte le altre perché io non sono così capisci? Non sono quel genere di ragazza che ti dirà in faccia che gli piaci o che ti cade ai piedi con un semplice sorriso.. questa,non sono io e se tu cerchi una ragazza del genere beh, allora non capisco perché..”
E la baciò di nuovo, perché non ne poteva più di sentire tutte quelle stronzate uscire dalla sua bocca.
Harry continuò a baciarla dolcemente, portando una mano ad aggrovigliarsi tra i suoi capelli biondi e continuò fino a quando Backy non si lasciò andare, non si tranquillizzò.
E adesso Harry era felice, perché non c’era posto migliore in cui essere.
Erano loro.
Erano insieme e si appartenevano.
Backy sorrise e si staccò dolcemente da lui solo quando l’aria iniziò a mancargli nei polmoni.
“Ciao”
Le disse, baciandogli nuovamente le labbra screpolate.
“Ciao anche a te.”
E non c’era suono più bello che il suo nome detto da quella voce così bella.
Backy stava per ribattere e prima che potesse dire altre cose che sicuramente non sarebbe stata in grado di mantenere “baciami, ancora” la interruppe.
Gli si fermò il respiro, aveva davvero detto una cosa simile?
“Come scusa?”
“Baciami. Sempre, quando ne hai voglia, anche senza aver davvero una ragione, perché per un bacio non ci vuole una ragione precisa, giusto?”
Backy scosse la testa, incantata dalle sue parole.
“Sono stato un coglione lo so, insomma, ho sbagliato e sbaglierò ancora perché so già che lo farò ma tu prendimi adesso, così perché quando sono con te tutto il resto del mondo è davvero inesistente, per me ci sei solamente tu”
Lei  rise, perché l’unica cosa che avrebbe fatto in quel momento sarebbe stato prenderlo a schiaffi.
Harry si incantò da quella risata perché non poteva crederci che tutto quello fosse reale.
Gli strinse la mano e le si avvicinò pericolosamente.
Il sorriso malizioso stampato sul viso, gli occhi azzurri e maliziosi; era assolutamente bellissima.
“Quindi.. posso baciarti adesso, di grazia?”
Harry  non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò e cercò nuovamente il contatto con le sue labbra.
Si baciarono per quelle che sembrarono ore interminabili.
Il sole alle loro spalle stava lentamente sorgendo, la luna era quasi scomparsa e le stelle si intravedevano nel cielo che si stava schiarendo.
Non c’era niente di più perfetto in quel momento, solamente loro due e l’alba in secondo piano.
Harry giocò per alcuni secondi con la ciocca colorata che spiccava in quei capelli biondi e “Ci vediamo più tardi?”
“Il pomeriggio sono in spiaggia, che Zayn deve lavorare”
Lui annuì e la guardò alzarsi lentamente.
“Quindi, ti vengo a prendere per le sei?”
“E dove mi porti?”
“Ti piacerà”
Backy annuì “sicuramente” disse, mandandogli un bacio che lui afferrò con la mano, lo chiuse e se lo portò sulle labbra e lei non fece altro che sentire le guance colorarsi di rosse per la dolcezza di quel ragazzo.
La guardò allontanarsi, contento di non averla persa.
Per Harry era la giornata che più preferiva e si era dimenticato anche dell’accordo con Stephie, della foto e di quella stupidissima discussione avuta tre giorni fa.
Si dimenticò ogni cosa, avendo nella testa ancora le parole di Backy, il sapore delle sue labbra e il calore delle sue carezze.
“Harry!”
Niall Horan, decisamente ubriaco, lo richiamò.
“Louis si è addormentato sul tavolo della cucina, devi” bofonchiò, a voce alta, cercando di ricordarsi come continuare il suo discorso “devi aiutarmi a svegliarlo”
“Arrivo”
Guardò ancora il posto, fino a dove pochi secondi fa c’era la ragazza e mettendosi le mani in tasca, raggiunse l’irlandese che iniziò a raccontargli pezzi della conversazione che avevano avuto lui e Cassie, quella sera.
Accennò a qualcosa riguardo alle labbra della ragazza e alle sue parole, ma non lo capì bene dato che appena vide Louis l’unica cosa di cui si preoccupò fu di fargli una foto, giusto per prenderlo per il culo il giorno dopo.
E sarebbe stato tutto perfetto se Stephie se ne fosse andata prima, se non li avesse visti in atteggiamenti che Harry aveva promesso di non avere.
La ragazza si guardò attorno per un attimo, prima di uscire da quella casa, decisamente soddisfatta.
 
Harry quella sera era particolarmente bello.
I soliti capelli ricci disordinati, una maglietta rosso scuro a maniche corte, coperta da una felpa nera non allacciata e a contornargli le gambe degli skinny jeans scuri.
Calzava le sue solidissime converse bianche, sporcate alla festa da qualche cocktail che era finito per sbaglio su di esse.
“Ehi”
Il sorriso gli si allargò per creare quelle graziose fossette che gli davano l’aria da bambino spensierato.
Lei gli si avvicinò e posò un delicato bacio su quelle labbra gonfie e rossastre, che inumidite minuti prima, le rendeva peggio di una calamita.
“Sali in macchina”
“Si può sapere per andare dove?”
Harry rise e inclinò leggermente la testa; da quando conosceva Backy ogni volta, questa era una delle domande che gli faceva quasi sempre.
“Possibile che tu non ti fidi mai?”
“Non è questo è solo che odio le sorprese”
“Non ho mai detto che lo fosse”
Backy roteò gli occhi mentre si allacciava la cintura di sicurezza ed Harry scosse la testa per la sua premurosità.
Restarono in macchina per una decina di minuti, giusto il tempo per raggiungere un piccolo chiosco alla fine della spiaggia, di cui giustamente Backy, aveva sempre ignorato l’esistenza.
Il chiosco era abbastanza piccolo e le piccole lanterne che erano appostate al suo fianco, gli davano quell’aria particolarmente romantica che fece stringere lo stomaco a Backy.
“Carino, non trovi?”
Disse, indicando tutte le coppiette che c’erano sedute ai tavoli e per un momento, un senso di nausea la colpì dritta nello stomaco; sperava davvero che Harry non avesse organizzato una cena solo per loro due.
“Deprimente, vorrai dire”
“Perché?”
“Troppo amore, troppa dolcezza.. è tutto troppo”
Harry scoppiò in una risata e intrecciando le loro mani, la guidò verso la porta sul retro del locale, fingendo di non sentire i borbottii contrariati della ragazza che le era accanto.
“Ehi Lou”
Il ragazzo dagli occhi celesti si voltò di scatto, sentendosi chiamare.
Indossava un maglioncino azzurrino non troppo pesante, dei jeans abbastanza attillati che rimettevano in mostra il fondoschiena decisamente notevole e delle vans ai piedi, che Backy amò fin da subito.
“Come stai amico?”
“Tutto bene, questa è Backy, non so se te la ricordi?”
Louis la squadrò per alcuni secondi, prima di sorriderle dolcemente.
“Certo che si, come dimenticarsi di una ragazza che manda in pappa il cervello del caro Styles?”
Harry lo fulminò con lo sguardo, mentre Backy iniziava a cambiare parere su Louis, trovandolo già più simpatico.
“No davvero, al torneo di settimana scorsa non faceva altro che ripetere il tuo nome o a parlare di te e sono arrivato alla conclusione di conoscerti meglio io di quanto tu ti conosca”
Un colorito roseo si intravide sulle guance di Harry, che voleva decisamente tappare la bocca del suo amico per evitare di aggravare la situazione.
“E poi dovevi vedere la sua faccia quando sei arrivata la prima volta a vederci alla partita, la palla non l’ha nemmeno vista e gli è finita sull’occhio. Il giorno dopo si è ritrovato con un occhio nero”
Backy si immaginò la scena nella sua mente e non poté fare a meno di ridere, perché Louis lo imitava così bene e l’espressione sul volto di Harry era così buffa che voleva filmare quel momento.
“E poi..”
“Si Lou, penso che tu abbia reso l’idea”
Lo interruppe il ragazzo, stringendogli il braccio.
“Davvero Backy, Harry è pessimo quando si tratta di te”
“Louis, non dovresti prendere delle cose?”
“Ma..”
“Louis”
“Okay, sto andando. Aspettatemi qui”
Sbuffò sonoramente per poi darci le spalle ed entrare in quella che doveva essere la cucina.
Harry si guardava attorno tossicchiando di tanto in tanto, mentre Backy cercava di trattenere le risate per le innumerevoli disavventure che Louis gli aveva appena finito
di raccontare.
“Ecco qui”
Disse il ragazzo che era appena tornato, porgendo un sacchetto ad Harry.
“Per i soldi..”
“Lascia stare amico, goditi la serata e Backy” aggiunse richiamando la sua attenzione “nel caso volessi sapere qualcos’altro su questo bell’imbusto beh, io sono a tua completa disposizione”
“Ciao Louis!”
Urlò Harry, una volta averla trascinata il più lontano possibile da lui.
Camminarono per una manciata di minuti restando in silenzio, fino a quando due teli mare non si piazzarono davanti ai loro occhi.
“Eccoci qui”
Harry si sedette su uno di essi e guardandola, le fece capire che doveva fare lo stesso.
Iniziò ad estrarre alcune pietanze dal sacchetto che gli aveva dato Louis, mentre lei osservava ogni suo movimento.
Era una bella nottata; nel cielo non c’era nemmeno una nuvola, il rumore delle onde del mare era il miglior sottofondo che potessero avere e la luna illuminava i tratti delicati di Harry.
Era tutto così giusto, che per la prima volta non desiderò essere da nessun’altra parte.
“Quindi sarebbe un appuntamento questo?”
“Probabilmente, te lo aspettavi diverso?”
“No” lui le sorrise “va benissimo”
Afferrò il piatto ed iniziò a mangiare gli spaghetti che Harry le aveva servito.
Mangiarono lentamente, parlarono del più e del meno come se si conoscessero da sempre.
Non si preoccuparono del tempo, non ce n’era bisogno.
Stavano così bene che avrebbero potuto tirare mattino senza alcun tipo di problema.
“Voglio darti una cosa”
Backy lo guardò confusa, mentre lui afferrò lo zaino nero ed iniziava a frugarci dentro, in cerca di qualcosa.
“Non dovevi Harry.. insomma, io”
“Non è rimborsabile, perciò accetta e basta”
Lei gettò la testa all’indietro, facendo ricadere alcune ciocche di capelli a coprirgli alcune parti di pelle.
Tra le mani stringeva una busta e per un attimo non volle aprirla, ma quando incrociò lo sguardo di Harry, milioni di brividi le attraversarono la schiena e; perché no? Disse tentando di convincere se stessa, mentre iniziava leggere il contenuto di essa.

“Tu.. sei assolutamente impazzito”
“Non ti piace?”
Lei sgranò gli occhi; come faceva a non piacergli?
Harry le aveva dedicato una stella.
Aveva dato il suo nome ad una fottutissima stella, con tanto di dedica sul bigliettino.
“Scherzi vero? È assolutamente fantastico e mai nessuno aveva fatto una cosa così dolce per me”
Balbettò velocemente.
Il ritratto della felicità, si soffermò a pensare Harry.
Backy era sicuramente ciò in quel momento; il sorriso radioso come quello di un ragazzino che si mangia il cioccolato o per via del nuovo video gioco comprato, quello che aspettava da mesi interi.
“Sono contento che ti piaccia”
“Piacere è troppo poco, davvero è.. assolutamente incredibile! Grazie”
Harry si avvicinò a lei e  “guarda il cielo” le sussurrò vicino ad un orecchio.
Backy lo fece, seguì tutte le indicazioni che Harry le disse fino a quando non trovò la sua stella e si sentì completa; aveva appena trovato il suo pezzo mancante.
Si appoggiò al suo petto e si lasciò stringere dolcemente.
“Dobbiamo andare?” bofonchiò.
“No, se tu non vuoi”
“Bene” si voltò per lasciare un bacio veloce sulle sue labbra “allora restiamo ancora un po’ Harry, ancora un poco”
Harry annuì e prima che Backy tornasse a guardare il cielo, le diede un casto bacio tra i capelli che quella sera sapevano di cocco mentre nell’aria c’era odore di cambiamenti, di nuovi inizi. 






HEEEEERE I AM!
SHJKFHDJK ce l'ho fatta a postare, già e no, non sono morta ma per colpa della scuola potrebbe succedere lol
Anyway.. ho promesso che avrei postato il prima possibile e quindi eccomi qui, spero che qualcuno di voi c'èè ancora e che non mi abbia abbandonato (?)
hahahahahahah ad ogni modo, sono qui e questo capitolo è qualcosa di davvero dolce e smielato ma mi sembra il minimo, dato che succederanno altre cose e Tyler sarà davvero importante, anche Stephie, ma non poi così tanto u.u
Che ne pensate? Vi è piaciuto o fa schifo?
Siate sincere davvero, nessun problema mi farebbe felice sapere quello che ne pensate del capitolo o della storia in generale!
Ringrazio tutte le meraviglie che seguono la storia, che l'hanno messa tra le preferite/recensite/ricordate, chi mi ha messa tra gli autori preferiti e chi recensisce; siete davvero magnifiche e io vi devo tanto, ma proprio tantissimo :)
Spero di risentirvi presto, un bacio enorme! <3
brandys

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Capitolo 12
*** Secrets. ***



12

Secrets.
 

 

”Oh porca merda! Ha davvero fatto una cosa del genere?”
Cassie le stava urlando nell’orecchio da almeno mezz’ora e Kurt teneva il volume della tele così alto, che le sarebbe sicuramente venuto un grandissimo mal di testa.
”Si, insomma è stato.. dolce?”
”Oh fidati cara mia, questo è andato decisamente oltre il dolce”
Backy scostò la tendina della finestra e osservò le onde del mare infrangersi contro la spiaggia.
Tutto sommato aveva fatto degli enormi progressi da quando era arrivata.
”Domani ci vediamo o sei troppo impegnata?”
”Oh, sono sicura che un po’ di tempo per te lo trovo”
Cassie ridacchiò dall’altro lato del telefono: ”che ragazza fortunata che sono”.
”A domani”
Backy sorrise e mettendo i toast in un piatto, li porse a Kurt.
Quella sera non si sarebbe mossa di casa, c’era Shutter Island con Di Caprio e sicuramente nemmeno un terremoto l’avrebbe tolta da quel divano.


Le era sempre piaciuta la piccola libreria che aveva trovato per caso la notte del Luna Park.
Frequentandola, Backy, aveva scoperto che oltre ad essere ben fornita era anche un modo per non farsi trovare da Tyler o gente con cui non ci voleva avere niente a che fare.
Dopo quello stupidissimo bacio, il ragazzo continuava a sorriderle e non importava se Harry la tenesse per mano per strada, se la baciasse o quant’altro, Tyler continuava a starle addosso.
Le stava attorno anche con le scuse più banali e lo ignorava, come ignorava Cook che, come un cagnolino, lo seguiva in ogni cosa che faceva.
”Cassie, da quanto tempo che non ti si vede, come stai?”
La bibliotecaria richiamò l’attenzione della ragazza che stava finendo il suo frappè al cocco e prima ancora che potesse  dire altro, Backy stava già indietreggiando per sparire tra gli scaffali.
- Stacco presto dal lavoro, voglio portarti in un posto.
Rispose velocemente al messaggio e tornò a guardarsi intorno.
Cassie la raggiunse poco dopo, abbastanza seccata.
”E’ incredibile quanto parli quella donna, peggio della figlia!”
”E chi sarebbe la figlia?”
”Stephie”
”Oh beh, dubito su ciò che hai appena detto”
Cassie si strinse nelle spalle e continuò a guardarsi attorno.
”Tu non mi hai detto praticamente nulla riguardo a Niall Horan”
”Non c’è molto da dire”
”Io sono sicura di si”
Backy la osservò per alcuni minuti e si perse nei lineamenti della ragazza.
Cassie era dannatamente bella solo che non sapeva di esserlo e non lo capiva nemmeno e lei lo sapeva che Niall stravedeva per lei, forse non lo dava a vedere  ma ne era sicura, era successo qualcosa, doveva essere per forza così.
”Che dici, andiamo?”
”Idea brillante Backy”
Salutarono gentilmente la donna e arrivarono al chiosco, dove Zayn era ancora impegnato a servire alcune persone.


”Allora le chiederai  di accompagnarti al matrimonio di tua sorella?”
”Si, anche se probabilmente mi dirà di no”
Louis mise in  pausa il gioco, potendo dedicare così tutta la sua attenzione al suo migliore amico.
”Perché mai dovrebbe dirti di no Haz?”
Harry gli rivolse uno sguardo stranito; non era ovvio?
”Lo sai benissimo che non è una da vestiti o serate importanti e poi conosci la mia famiglia, probabilmente la spaventerebbero così tanto che non vorrà più vedermi”
”Tuo padre è fantastico, tua sorella idem.. tua madre, beh, sono sicuro che non è così male”
”Apprezzo molto il tuo sostegno Lou, ma devo ricordarti di Amber?”
Louis scosse la testa; quella storia era un capitolo così chiuso che sentirlo parlare in quel modo, gli provocò uno strano effetto.
”Non farà la stessa cosa e poi lo sai che non è stata colpa sua”
”In parte, è stata colpa di mia mamma” Harry si sedette sul tavolo, il bicchiere pieno di latte stretto in una mano “l’unica ragazza che ha accettato è stata Stephie e c’è stata più male lei quando gli ho detto che era finita che io, che ho vissuto tutta la storia”
Louis ride, ricordandosi lo sguardo scioccato della signora Styles alle parole di Harry.
Era stata una scena abbastanza comica, se dev’ essere sincero.
”Si ma Backy è una ragazza incredibile ed in gamba, sono sicuro che andrà bene”
”Lo spero”
Tommo annuì e prendendo una mela, ritornò a sedersi sul divano in pelle del grande salone di casa Styles, mentre Liam e Niall facevano la loro entrata.
”Backy sa di Amber?”
”No e nemmeno di Stephie”
”Ed hai intenzione di dirle questi piccoli particolari?”
Harry guardò la punta rovinata delle sue all star bianche: “prima che lo facciano Tyler o Stephie”.
 
”Ci sono visite per te Backy”
Kurt la guardò per alcuni secondi, prima di tornarsene in giardino.
Sbuffò; era stato un pomeriggio abbastanza lungo dato che aveva finito col fermarsi al chiosco ad aiutare Zayn con la clientela e, dato che sua zia e Jay erano andati a San Francisco per un viaggio di lavoro, doveva fare da baby-sitter a suo fratello.
Sistemandosi meglio il maglione beje sui fianchi magri, raggiunse velocemente la porta.
Harry era li e le sfoggiava uno dei suoi sorrisi migliori.
Le fossette scavate nelle guance, le labbra rosse e i ricci scossi dal leggero venticello delle sette di sera.
”Hey”
Si chinò per lasciarle un dolce bacio a stampo per poi entrare in casa.
”Ciao”
Backy si incamminò nel balcone, dove poco prima stava finendo di leggere l’ultimo libro di Zafòn e facendo un leggero segno alla pagina, si risedette, proprio come fece il ragazzo.
Rimasero a parlare della loro giornata e Backy, senza lasciarsi sfuggire troppo, cercò di capire se per caso Niall avesse detto qualcosa riguardo alla festa.
Ma niente, nemmeno Harry sapeva quello che era successo.
”Perché vuoi saperlo?”
”Niente di che, oggi ho visto Cassie e mi sembrava un po’ giù”
”Oh capisco, ma non posso essere d’aiuto”
Backy fece un leggero movimento con la testa, lanciando qualche occhiata al fratello che continuava a giocare a nascondino insieme a Loris, un ragazzino conosciuto da poco.
”Ti fermi a cena?”
”Certo, ma non c’è Jay o Beth? Mary?”
”No,  la zia e Jay sono in viaggio di lavoro e Mary è andata dal suo ex marito a sistemare delle cose per il divorzio”
Harry annuì e senza aggiungere altro, l’aiuto ad apparecchiare la tavola e a cucinare qualcosa.
Scoprì che era vegetariana da sempre, che le piaceva leggere libri e guardare milioni di film, tra cui molti che piacevano anche a lui.
Aveva una strana fissazione per i The Script e si era fatta quella ciocca fucsia solo per fare un dispetto a suo padre, anche se adesso le piace.
Era sempre uscita con persone sbagliate e infrangeva quotidianamente il coprifuoco.
Harry l’ascoltò, facendole domande e  ridendo alle cose stupide che le raccontava riguardo i suoi amici o a quello che aveva fatto nella vecchia scuola.
”Ma raccontami di te”
”Che cosa vuoi sapere? Qualcosa di particolare?”
”Tutto e il significato di alcuni dei tuoi tatuaggi, se per te va bene”
Harry le sorrise e le raccontò praticamente tutto, quasi tutto.
Le raccontò della sua cotta per Rihanna e del concerto dei Maroon 5 che ha perso per colpa di Zayn.
Le disse della volta in cui si è rotto la gamba giocando a calcio, quando è finito dal preside perché erano convinti che si fosse fumato una canna e quando disse a sua madre che voleva viaggiare per tutto il mondo e non rimanere bloccato in quel paesino che, prima del suo arrivo, gli stava così stretto.
Quando è scappato di casa per due giorni e quando è tornato, sua madre gli ha tipo fatto una sceneggiata di due ore mentre sua sorella gli ha semplicemente detto che aveva bisogno di una doccia.
Gli disse del tatuaggio che aveva fatto con Gemma che lei se ne andasse, di quello per i suoi sedici anni, quello sul braccio sinistro per far arrabbiare sua madre.
”Non pensavo fossi un ragazzo così..”
”Intrigante?”
”A dire la verità no, stavo per dire ribelle”
Harry la guardò per alcuni secondi prima di scoppiare in una sonora risata.
”Ribelle eh? Non credo sia poi così adatto”
Backy si strinse nelle spalle e andò a richiamare suo fratello per avvisarlo che la cena era pronta.
Kurt aveva davvero preso in simpatia Harry e la cosa le faceva felice, anche perché con Harry si trovava bene, davvero bene e sapere che piaceva anche alle persone a cui era più affezionata non faceva che rendere tutto ancora più perfetto.
”Posso andare a giocare, ancora un pochino?”
”Okay, ma non fare danni, intesi?”
Kurt le urlò qualche ringraziamento per poi sparire dalla loro visuale.
”E’ un bambino davvero dolce”
”Una peste quando vuole ma stranamente gli vai a genio e quindi va bene così”
Harry le sorrise e cingendola per la vita la trascinò al centro della sala.
”Balla con me”
”Scherzi vero? Sono impedita. Mi hanno cacciato dalla scuola di danza”
”Non importa, tu seguimi”
Rimasero a dondolarsi per alcuni minuti e sicuramente quello nessuna persona al mondo lo definirebbe ‘ballare’ ma ad entrambi piaceva quel contatto perciò Harry non si lamentava se qualche volta Backy gli pestava un piede e lei, rimaneva stretta tra le sue braccia con il naso che sfiorava la sua maglietta leggera.
”La prima impressione che hai avuto su di me”
”Come?”
Harry le baciò il naso e: “Si insomma, quello che hai pensato la prima volta che mi hai visto” aggiunse.
”che eri un bel ragazzo ma che la tiravi per via di tutti gli sguardi e le attenzioni che ricevi”
Harry rise di gusto, soprattutto per le guance di Backy che avevano iniziato a tingersi di rosa.
”Sempre molto schietta”
”Un difetto”
”A me piace da morire”
”Ora dimmi tu, che cosa hai pensato di me la prima volta che mi hai visto?”
Harry si avvicina al suo viso, stringendo di poco la stretta sui suoi fianchi ed entrambi sentirono il vuoto sotto i piedi.
”Che mi avresti portato così tanti guai che alla fine sarebbe stato impossibile non innamorarsi di te”
Le baciò la guancia.
”E che eri bellissima”. 



HERE I AM!
Sera a tutte meraviglie!
No, non è un miraggio il capitolo e no, non è uno scherzo LOL
Ho finito prima di studiare e di portarmi avanti con alcuni compiti dato che ho una settimana più che piena e quindi, ho avuto il tempo per postare il dodicesimo capitolo u.u
Questa storia ormai è agli sgoccioli, davvero mancano solamente tre capitoli çç
penso che mi mancherà davvero lol
DSHGDKJHJKLDF ma non sarebbe arrivata fino a qui senza di voi, quindi ringrazio ancora tutte voi che seguite la storia e la recensite, chi l'ha messa tra le preferite/seguite e ricordate, siete perfette! <3  <3
Spero che il capitolo vi piaccia, e che mi lasciate sapere quello che ne pensate, ci tengo molto al vostro parere!
Vi mando un bacione enorme e spero, di riuscire a postare il prossimo capitolo venerdì o sabato :)
Alla prossima,
brandys!


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Capitolo 13
*** Stephie ***



13
Stephie.

 

 
”Sono un grandissimo coglione!”
”Buongiorno anche a te Hazza. Noi stiamo tutti benissimo ma grazie per avercelo chiesto”
Niall osservò l’amico che aveva appena lanciato le chiavi della macchina sul tavolo del bar e che non accennava a voler spiegare cosa gli passava per la testa.
”Deduco che non gliel’hai detto”
”Perspicace Payne”
Liam alzò gli occhi al cielo; quando Harry era di cattivo umore diventava davvero intrattabile.
Louis, fregando il pacchetto di patatine dalle mani di Niall, gli si avvicinò offrendogliene qualcuna che prontamente, rifiutò.
”Inizio con la storia di Stephie” disse più a se stesso, che agli altri.
”Inizia da ciò che vuoi ma non fare cazzate Harry”
”Non lo farò”
Niall annuisce, sperando che davvero l’amico abbia capito il perché è così serio e dandogli una pacca leggera sulla spalla, riprese il pacchetto dalle mani di Louis e si incamminò verso la spiaggia.
Niall Horan era decisamente un coglione e Cassie Olker, sicuramente gli faceva compagnia.

”Oh dai finiscila, adesso mi spieghi il perché non vuoi venire alla spiaggia e se è un buon motivo ce ne stiamo qui a guardarci qualche film depresso nel caso beh, fosse stupido, ti giuro che ti ci porto anche in braccio a quella partita, chiaro?”
Backy avrebbe avuto un esaurimento nervoso da li a qualche secondo.
Erano diversi giorni che Cassie ignorava un po’ tutti e la cosa la faceva letteralmente imbestialire.
”Backy ti prego, lasciami qui. Ci vediamo domani mattina, promesso”
”Nono, tu adesso ti vai a fare una doccia mentre io ti cerco qualcosa da mettere e intanto mi racconti tutto”
La mora sbuffò, sapendo perfettamente che non poteva dissuadere con qualche scusa patetica l’amica e no, non aveva voglia di raccontarle di un problema che stava creando solo lei.
”Ci sono andata a letto”
Backy si ferma per qualche secondo a fissare le magliette colorate e aspetta che Cassie, gli ripeta bene ciò che ha appena detto.
”Io e Niall, alla festa siamo stati insieme”
Backy non riusciva a capire il perché di quel tono così triste da parte di Cassie.
Gli era sempre piaciuto Niall, tutti ormai sapevano che ne era innamorata e sicuramente anche lui, perché andiamo, non credo sia così stupido da non capirlo e allora perché lei aveva quella voce così triste?
”Si è comportato da stronzo? Ti ha fatto male?”
”Cosa? No, affatto lui è stato così dolce e io sono solo una grandissima stronza”
”Perché?”
”Non gli ho risposto alle chiamate, ne hai messaggi e mi sono rifiutata anche di vederlo. gli ho dato buca ieri dato che dovevamo vederci e..”
Backy stette in silenzio per alcuni secondi e scosse la testa, nello stesso momento in cui il telefono dell’amica prese a squillare di nuovo e il nome dell’irlandese segnato sul display.
”Cassie qual è il vero problema?”
”Credo sia nella mia testa”
La bionda scoppiò a ridere, perché Cassie talvolta riusciva ad essere ancora più problematica di lei e questo era davvero grave.
”Rispondigli, io ti chiamo stasera”
Lei gli annuii, per poi portarsi il telefono all’orecchio e restare in silenzio.
Backy era decisamente di troppo ed Harry la stava aspettando e stranamente, dopo la serata di ieri, voleva vederlo ancora di più.
- Ci vediamo al solito posto, ti aspetto.
 
”Heilà ragazzo solitario”
Una massa uniforme di ricci si mosse velocemente e due occhi verdi incontrarono i suoi azzurri subito, come sempre.
Lui le sorrise e le fece segno di sedersi, proprio come la prima volta, al falò.
Alla fine il posto speciale di Harry era diventato un po’ anche il suo, lo condividevano, era loro.
”Devo dirti alcune cose”
”Perché suona abbastanza male come frase?”
”Perché solitamente sono cose brutte quelle che si dicono”
Backy ingoiò a vuoto e forse un po’ troppo rumorosamente perché Harry se ne accorse.
”Un po’ prima della sera della festa Stephie.. mi ha baciato”
Va bene.
Respira.
Te l’ha detto, te lo sta dicendo adesso.
Non complicare le cose.
Ignora.
Ignora tutto.
Fanculo.

”Okay” sussurrò dolcemente.
Harry la guardò sconcertato; che reazione si aspettava da lei?
Voleva una scenata di gelosia? Che cosa voleva adesso?
”O-Okay?”
”E’ successo prima del nostro chiarimento giusto?” il ragazzo annuì ”allora va bene Harry, certo, mi fa venire la voglia di dirle che non può più farlo che non deve, ma va bene così, non ha importanza adesso”
Backy fissò il ragazzo, incerta sul da farsi.
Voleva abbracciarlo, perché con lo sguardo così vago era decisamente la reincarnazione della dolcezza.
”E.. poi, ci sarebbe l’ultima cosa”
”Sono pronta anche al peggio, vai”
”Accompagnami al matrimonio di mia sorella, ti prego”
Okay, questo si che era davvero il peggio.


”Harry..”
”E’ una cosa importante per me e voglio che tu ci sia, anche in questo lato della mia vita”
”si, ma si tratta di conoscere i tuoi genitori, i tuoi parenti”
”Lo so, appunto per questo voglio che tu venga, perché ci saranno proprio tutti”
Backy si massaggiò le tempie.
Odiava incontrare i genitori di qualcuno, alcune volte odiava persino quelli delle sue amiche figuriamoci quelle del ragazzo con cui sta insieme.
E se non fosse piaciuta?
Se fosse sembrata troppo poco per uno come Harry?
Se gli avessero fatto aprire gli occhi anche a lui e si sarebbe accorto di quanti difetti ha?
Non voleva andarci e per un attimo, pensò che la notizia migliore di oggi era quella del bacio.
Harry l’abbraccio, come se stesse leggendo nella sua testa.
”Sei perfetta Backy, farai impazzire tutti”
Disse, sopprimendo i sensi di colpa per  l’unica cosa realmente importante che non gli aveva detto.
Perché Harry è sincero.
Odia le bugie, le menzogne e le persone che fanno la bella faccia.
Non sopporta di essere tradito ne di tradire.
Harry è leale ma talvolta ingenuo.
Per questo, la prende per mano e le fa cambiare discorso, per questo motivo l’accompagna fino a casa per poi portarla in centro per scegliere un vestito per quell’evento a cui alla fine andrà.
Per questo motivo Harry non gli dice niente.
Non sa se glielo dirà, spera solo che la verità non venga a galla, perché manca davvero poco alla fine delle vacanze e  poi entrambi andranno al college e loro ancora non hanno parlato del futuro.
Per questo vuole avere il suo tempo per abituarsi ai cambiamenti, perché ne Backy ne Harry sono bravi in questo.
Odiano le cose nuove.
Loro rimangono fissi sulle cose vecchie, su quelle più comode, quelle più semplici.
”Ti passo a prendere sabato alle sei, va bene?”
”A sabato Harry”
sussurra  Backy sulle sue labbra prima di chiudersi la porta di casa alle spalle. 



HEEEEELLO TO YOU TOO PEOPLE!
Giuro che questo non èun miraggio e che sono finalmente puntuale -per una volta in vita mia- e come vi avevo promesso, eccomi qui con il nuovo capitolo!
E' abbastanza di passaggio anche perchè Stephie e quello che ha fatto è stato più che altro per se stessa,
voleva ancora Harry ma lui non prova più niente per lei quindi.. adieu (?)
Ad ogni modo, il 14 sarà il penultimo capitolo (ovvero il mio preferito) ma dubito che questo vi interessi LOL
Quindi spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi farebbe davvero piacere sapere che cosa ne pensate, che ne dite?
Mi farete sapere i vostri pensieri sul capitolo o stroia in generale? çç

Ringrazio tutte le meraviglie ce hanno recensito la storia, che la seguono. quelle che la leggono e chi l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate.. I LOVE YOU!
<3 <3

Adesso devo proprio scappare, ma prometto che posterò in tempo il prossimo capitolo -giovedì o venerdì prossimo-
Vi mando un bacio enorme,alla prossima!
Brandys.

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Capitolo 14
*** I ruined everything, sorry. ***


14

-I ruined everything. Sorry. 

 
Fuori faceva caldo, il mare era calmo e Backy voleva fingersi malata.
Beth era tornata la sera prima e adesso, stava preparando i suoi pancakes ai mirtilli.
Il telefono sul comodino, con ancora alcuni messaggi di Cassie da leggere e una chiamata di Zayn a cui non aveva avuto il tempo di rispondere.
Fuori c’era davvero un sole fantastico e i gabbiani che volavano nel cielo lo dimostrano ma Backy preferiva di gran lunga dormire, quel giorno.
Lanciò uno sguardo veloce al vestito appeso all’armadio e sbuffò.
L’aveva scelto tre giorni fa con Cassie, dato che con Harry non erano riusciti a trovare niente che la soddisfasse.
Cassie, l’aveva portata in un piccolo negozio a mezz’ora di macchina, fuori dal paesino; ci lavorava li sua cugina e fortunatamente, erano riusciti a trovare tutto.
Si portò il lenzuolo sopra la faccia e borbottò qualcosa di sconosciuto perfino a lei, prima di farsi coraggio e alzarsi.
Era passato mezzogiorno da un bel po’ e Harry sarebbe passata a prenderla tra cinque ore e per tranquillizzarsi un po’, l’unica cosa che fece fu chiudersi in bagno e infilarsi sotto la doccia.


”Chi sei tu? Che ne hai fatto di mia sorella?”
Kurt aveva messo in pausa la play non appena Backy aveva fatto la sua entrata nella stanza.
I capelli biondi le ricadevano sulle spalle con tanto di boccoli, mentre la ciocca fucsia era decisamente sparita.
La matita marcata sotto gli occhi e puntualmente sbavata non esisteva più, essendo stata sostituita con una leggerissima passata di mascara, giusto per evidenziare le lunghe ciglia e le guance erano leggermente colorate di rosa.
Il vestito era semplice, bianco e non troppo corto con sopra un giacchettino rosso che le fasciava nel modo giusto le spalle esili.
Backy era davvero bellissima e ad Harry mancarono le parole per esprimersi.
”Kurt, chiudi il becco. Stai benissimo”
Disse Jay, prima di stringerla in un dolce abbraccio.
Backy si avvicinò ad Harry e gli lasciò un veloce bacio sulla guancia, mentre lui, le sorrideva sornione.
”Sei bellissima”
Backy abbassò lo sguardo.
Bellissima.
Harry l’aveva definita bellissima.
”Sei guardabile anche tu”
Ed indicò il ragazzo, che in quello smoking ci stava così bene da farle mancare il respiro.
Harry scosse la testa e salutando tutti, la portò fino in macchina.
Fu un viaggio abbastanza silenzioso ma a nessuno dei due dispiacque realmente.


Il matrimonio era finito da un po’ e adesso, insieme a tutti gli invitati, Backy si trovava nell’enorme casa di Harry per il pranzo di nozze.
La sorella di Harry, Gemma, era davvero splendida e soprattutto l’aveva accolta con un sorriso e un dolce abbraccio.
Le aveva parlato di quanto fosse sollevata che Harry avesse finalmente trovato qualcuno con cui stare e che lo rendesse felice, che non doveva preoccuparsi e  che non le dispiaceva che fosse al suo matrimonio.
Gemma, con un sorriso come quello del fratello, i capelli scuri e gli occhi un po’ meno infiniti rispetto a quelli di Harry, le aveva fatto sparire per alcuni secondi la strana ansia che provava da tutto il giorno.
Harry le era rimasto accanto tutto il tempo.
Salutava i parenti e la presentava, scambiava sorrisi e foto con tutti.
Era spensierato, forse perché avere qui Gemma, che non vedeva da mesi lo faceva stare bene  e quindi, se tutto continuava così, si disse Backy, allora il resto del tempo sarebbe passato più veloce del previsto.
”Sono sicuro che andrà bene”
Harry le stava stringendo la mano, mentre una donna estremamente bella le comparve davanti agli occhi.
Quella doveva sicuramente essere Anne, sua madre.
Lo si poteva capire dai lineamenti delicati del viso, dai modi di fare eppure sembrava così diversa e fredda che le fece venire la pelle d’oca.
”Ciao mamma”
La donna strinse il ragazzo tra le sue braccia e gli baciò le guance magre. Si scambiarono qualche parola veloce prima che entrambi si voltassero nella sua direzione.
Anne la guardò per alcuni secondi, prima di avvicinarsi.
Backy voleva sprofondare; come doveva comportarsi? Quali parole bisognava dire in occasioni simili?
”Tu sei Backy, giusto?”
”E’ un piacere conoscerla signora Styles”
Harry le posò un bacio veloce sulla tempia, sotto lo sguardo attento della madre che finse di ignorare tutta quella dolcezza da parte di suo figlio.
Aveva sempre visto Stephie accanto a lui ed era l’unica che aveva mai accettato realmente, ancora non riusciva a capire che cosa fosse passato per la sua testa quando aveva deciso di lasciarla.
Stephie era appropriata per Harry e non importava quanto in realtà fossero diversi i caratteri dei due ragazzi e quanto poco Harry stesse bene con lei, per Anne, loro due erano perfetti e per un po’ odiò il fatto che Backy avesse scombussolato così tanto la vita di suo figlio.
”Anne, chiamami pure Anne. Non credo ci sia bisogno di tutta questa formalità”
”Certo Anne”
”Backy, cara.. Harry mi ha parlato molto bene di te” sentì il ragazzo al suo fianco irrigidirsi e stringere la presa sul suo fianco “ti sei trasferita da poco, giusto?”
”Quasi tre mesi. È stato abbastanza difficile ma adesso sono felice e le cose vanno davvero bene”
”Mi fa piacere e in che college vorresti andare l’anno prossimo?”
”Ancora non lo so, non ho le idee molto chiare sul mio futuro”
”Oh capisco”
Fortunatamente Anne fu interrotta da un uomo anziano, che a quanto ho capito doveva essere il padre di Mark, il marito di Gemma.
”Andiamo via Backy, voglio mostrati una cosa”
Harry la trascinò lontano da quella gente e dalle domande assillanti di sua madre e con ancora la mano nella sua, la portò al gazebo che si affacciava sulla costa.
”E’ stato un disastro, vero?”
”Cosa? No, affatto Backy, mia sorella e Mark ti adorano. Mio padre dice che sei educata e simpatica e mia mamma..”
”Mi voleva uccidere con lo sguardo Harry”
Il ragazzo si zittì per qualche secondo: ”E’ fatta così e fidati, sono sicurissimo che, in fondo, le piaci”
”Beh, credo che  molto, decisamente troppo in fondo, si, le piaccio”
Backy osservò ogni gesto del ragazzo davanti a lei e approfittando del fatto che fosse girato di spalle, gli si avvicinò per poi cingergli i fianchi e stringerlo.
Harry si rilassò subito e prendendole le mani, si voltò verso di lei.
”Sei bellissima”
”L’hai già detto”
”Lo penso davvero”
”Grazie”
sussurrò, prima di alzarsi sulle punte per baciargli dolcemente le labbra rosse.
Harry la stringe maggiormente a se, facendole dischiudere le labbra per approfondire quel bacio.
E anche lui sentì il vuoto sotto i piedi, le farfalle divorargli lo stomaco e la testa girare così forte  da fargli dimenticare tutto, anche il suo nome. Fargli dimenticare tutto eccetto ogni minimo dettaglio di Backy; a partire dal sorriso, dagli occhi tristi ma allo stesso tempo pieni di amore per poi arrivare ai suoi modi di fare o semplicemente il farlo sentire così Harry, così vivo, come mai si era sentito in vita sua.
”Backy io.. io..”
”Tu cosa Harry?”
”Io ecco..”
Io ti amo, avrebbe voluto dire.
Ti amo, cazzo.
Io ti amo Backy.


”Ma che bel quadretto che abbiamo qui”
La voce di Tyler era fredda e distaccata e fu quella ad interrompere Harry.
Il ragazzo se ne stava appoggiato ad un paletto di legno e li osservava con il sorriso sulle labbra, lo stesso sorriso malizioso che aveva quando ha visto Backy per la prima volta.
”Vattene Tyler, non dovresti essere qui”
”E perché no Harry?”
”Questo non è il tuo posto, non sei stato inviato”
Tyler rise, rise così forte da farle tremare il cuore e la cosa a più darle fastidio era il tono divertito con cui si rivolgeva ad Harry, agli sguardi che le guardava come se volesse violare ogni cosa, distruggere ogni cosa che gli stava attorno compreso se stesso.
”E’ divertente, sai?” disse, accendendo una pallina infuocata ed iniziando a passarsela tra le mani, proprio come faceva la sera tardi sul molo.
”Non riesco a seguirti”
”Oh, io non credo proprio Harry. Credo invece, che tu capisca fin troppo bene solo che hai paura così sono venuto io a dire tutta la verità. Perché sono sicuro che la nostra cara Backy deve sapere che cosa le potrebbe succederle, o sbaglio?”
Backy osservò Harry serrare la mascella e stringere i pungi.
Che cosa stava succedendo?
Perché Tyler era li e di che cosa stava parlando?
”Vattene”
”Sei così sciocco Harry. Ti avevo detto che ti avrei portato via la cosa più bella che hai proprio come tu hai fatto con me”
”Non è andata così e tu lo sai”
”Davvero? Perché io ancora non riesco a spiegarmi il motivo per cui tu me l’abbia portata via”
”E’ successo per sbaglio”
Tyler scosse la testa e aggiunse un’altra pallina, che fece ruotare sopra la testa alternandola con quella di prima.
”Ehi Backy, dovresti conoscere meglio le persone prima di frequentarle. Non te l’ha mai detto nessuno?”
”Non parlarle”
”Che dici Harry, se mi prendessi Backy non sarebbe tutto più semplice?”
”Devi lasciarla stare Tyler, lei non centra niente”
”Non centrava niente nemmeno Amber eppure non c’è più Harry, lei non è qui. Quindi, tu ci tieni a Backy o sbaglio?” Backy si strinse maggiormente nella stretta di Harry e Tyler sorrise ancora di più, come se dai loro gesti capisse ogni cosa “Però non le hai detto niente di Amber e di come sia colpa tua se lei è morta vero? Di come tua madre l’abbia spinta ad ubriacarsi e l’abbia ferita, di quanto ha pianto mentre guidava per tornare da me ed ha sbandato, giusto? Era convinta che lei fosse la tua ragazza e non l’accettava, perché secondo lei non era abbastanza per il suo adorato figlio”
”Era la mia migliore amica, lei ti amava non ti avrebbe mai tradito”
”Lo so Harry ma non sei tu quello che ha perso ogni cosa, non sai che cosa si prova a toccare il fondo quindi delle tue stronzate o patetiche scuse non me ne frega proprio un cazzo”
Tyler respirò profondamente, la voce che si spezzava ogni tanto come se stesse piangendo e Backy si sentì così di troppo; non centrava niente in quella storia e gli dispiaceva per Tyler, nessuno si meritava di provare un dolore del genere.
Harry deglutì rumorosamente, le cose tra lui e Tyler non erano mai state così complicate.
Tyler li guardò per un attimo e si rivide, rivide il viso dolce di Amber e solamente quando le palline infuocate toccarono il pavimento, spegnendosi, capì che era solo un brutto scherzo della sua mente e che la ragazzo non c’era.
Harry era ormai troppo vicino al ragazzo, il quale alla fine, con gli occhi leggermente lucidi, gli si scagliò addosso iniziando a colpirgli più volte il viso.
Backy urlò ma la musica della festa era così forte che copriva ogni altro rumore.
Tyler er sopra Harry, il quale non reagiva anche se avrebbe potuto benissimo farlo essendo più muscoloso e più forte di lui.
Era come se Harry non vedesse l’ora che Tyler reagisse, che lo colpisse.
”Stronzo. Sei un grandissimo stronzo Harry Styles”
gli urlò, facendogli uscire del sangue dal labbro e fu a quel punto che Backy si fece coraggio e andò alle spalle di Tyler per cercare di allontanarlo.
”Smettila, ti prego Tyler”
”No! Deve pagare per quello che ha fatto. È colpa sua”
”Picchiandolo non risolverai le cose” aggiunse, approfittando del fatto che ormai le lacrime e i singhiozzi di Tyler erano così rumorosi, da costringerlo a rallentare i colpi.
”No, no, no”
Era una catena infinita quella che usciva dalle labbra del ragazzo, mentre Harry continuava a non fare nulla. Lo sguardo spento.
Backy era terrorizzata.
”Tyler, picchiarlo non la riporterà indietro” e fu a quel punto che il ragazzo si fermò.
Guardò prima Backy; lo sguardo pieno di tristezza e dispiacere e poi osservò Harry, decisamente troppo malconcio e fu sommerso dal senso di colpa.
Perché adesso, che si sentiva più forte e che aveva scaricato tutta la rabbia repressa da troppi anni, non poteva far altro che disgustare ciò che aveva appena fatto.
Tyler si alzò velocemente dal corpo del ragazzo e senza aggiungere altro, corse via, sparendo troppo velocemente nel buio della notte.
”Harry, Harry come stai? Harry?”
Il ragazzo si alzò lentamente da terra e tenne lo sguardo basso.
Backy gli si avvicinò e una volta essersi inginocchiata vicino a lui, posò due dita sotto il suo mento in modo da alzargli il viso.
L’occhio destro era ridotto abbastanza male, sicuramente il giorno dopo gli sarebbe venuto un livido. Gli zigomi erano leggermente graffiati e il labbro rotto perdeva sangue, un po’ come il naso.
Eppure rimaneva sempre bellissimo.
Harry era sicuramente la reincarnazione della bellezza, non c’era altro modo per definirlo.
”Harry..”
”Tu stai bene?”
Disse lui con voce tremante.
”Si, ma non è importante adesso. Hai bisogno di disinfettare le ferite e mettere del ghiaccio e..”
Harry la interruppe subito abbracciandola.
”Sono qui Harry, sono qui”
E a nessuno dei due importò della festa che continuava alle loro spalle, della luna che aveva iniziato ad illuminare l’oscurità sopra le loro teste.
Ad Harry non importava nemmeno delle ferite che aveva sul viso e che bruciavano e Backy, si preoccupò solamente di stringere di più Harry quando lo sentì singhiozzare.
Il ragazzo si alzò lentamente.
”Harry, stai bene?”
”Tu resti vero?” chiese invece lui, Backy annuì “allora tutto andrà bene”.

 


HOLA GENTEE!
sjhjksdhjkdhkjsd questo è in assoluto il mio capitolo preferito.
Non chiedetemi perchè.. ma giuro, mi piace LOL
Come state?
Io decisamente stanca e ho ancora un sacco di studio e bla bla bla.. sto odiando la scuola come mai prima, btw non siamo qui per parlare dei miei milioni di problemi, right?
Mi dispiace se non sono ancora passata a recensire le storie, ma davvero è un periodo un po' assurdo quindi appena mi libero, prometto che recensisco tutto ciò che mi sono persa fino adesso u.u
Parlando del capitolo.. è il penultimo *siasciugaunalacrimuccia* -1 alla fine della storia!
Quindi si, mi mancherà molto tutto ciò e mi dispiace se qualcuno si aspettava la scena del matrimonio o quant'altro ma davvero, non era molto importante nella storia.
La cosa fondamentale era far apparire Anne e spiegare meglio il perchè Tyler ce l'avesse a morte con Harreh (?)
Bene, ecco svelato il mistero lol
ad ogni modo, appena finisco la storia pubblicherò una OS che ho scritto tempo fa ma che non ho mai avuto il tempo di pubblicare.
Adesso vado e spero che il prossimo aggiornamento sia entro settimana prossima..
ringrazio tutte le meraviglie che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi la continua a seguire  e mi lascia delle recensioni dolcissimi.. aww, siete fantastiche <3 <3
spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci terrei davvero molto a sapere che cosa ne pensate, che dite?
Davvero, mi fa piacere sapere che cosa ne pensate di quello che scrivo c:
Vi mando un bacione ENORME, alla prossima
Brandys!


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Capitolo 15
*** Epilogue. ***




15
- Epilogue.

 

 

Harry quella sera non era tornato a casa; non ne aveva voglia.
Non aveva voglia di sentire suo padre ignorare ogni cosa e di vedere sua sorella partire per la luna di miele.
Non voleva guardare sua madre e urlarle contro.
Non voleva nemmeno sapere cosa pensasse di Backy e del suo fantastico sorriso; del vestito che le stava decisamente troppo bene e dei suoi grandi occhi azzurri.
Voleva solamente fingere di non essere Harry Styles per una volta nella sua vita.
”Ti ho preparato il caffè”
Harry le sorrise e la guardò sedersi al suo fianco.
”Amber era la mia migliore amica, sai? Passavamo tantissimo tempo insieme ed era l’unica che sapesse giocare alla play in modo decente” sorrise al ricordo della ragazza ”ci siamo conosciuti per sbaglio a scuola quando mi ha involontariamente lanciato addosso il succo e da quel momento, abbiamo imparato a conoscerci e a sopportarci, era divertente stare con lei. Poi però, mia mamma ha iniziato a farsi più presente nella mia vita, soprattutto nel periodo in cui prendevo brutti voti e ho ricevuto due sospensioni in un anno che però, sono sparite grazie ai soldi che ha dato al preside”
Prese un sorso di caffè, mentre lo sguardo di Backy era concentrato a scrutarlo.
”Mia madre era convinta che mi fossi preso una cotta per Amber e che il mio comportamento scontroso nei confronti del mondo e i voti fossero colpa sua, così una sera ha iniziato ad urlarmi contro sapendo che lei era in sala e che poteva sentire tutto. Non le ha fatto niente, semplicemente mia madre è brava a ferire le persone con le parole, a manipolarle e Amber è uscita da casa mia con le lacrime agli occhi e quando l’ho chiamata lei ha detto di stare bene, che era un po’ ubriaca ma che si sarebbe fatta portare a casa da Tyler”
”Harry..”
”Sulla strada del ritorno la luce di un camion la fece sbandare e la macchina finì oltre la scogliera”
Harry strinse le mani a pugno, mentre nella sua testa le immagini dei giorni che seguirono l’incidente, stavano riaffiorando.
”Non è colpa tua Harry”
”Si invece, se lei non fosse diventata mia amica e..”
Backy prese tra le mani il viso del ragazzo e tolse quelle lacrime agli angoli degli occhi.
Harry prese un  respiro profondo e per la prima volta Backy rimase senza parole.
Perché non importa se anche lei avesse perso qualcuno, lei non aveva reagito, lei aveva odiato tutto e tutti, incolpandosi e incolpando anche chi non centrava.
Lei non era come Harry e non sapeva come fare per farlo stare meglio.
”Scommetto che non è la vita perfetta che ti aspettavi”
”Non ho mai pensato che fosse perfetta”
Harry le baciò la fronte, desideroso di non pensare più a niente che non fosse il suo presente.
Le aveva raccontato cose che non aveva detto nemmeno a Stephie, forse per farle sapere chi era veramente e quale fosse la sua storia perché sapeva che lei, avrebbe trovato un modo per reagire a tutto.
”Sono felice di avertene parlato”
”E io che tu ti fida così tanto di me”
Backy gli prese le mani per portarlo verso il balcone; c’era sempre una bellissima visuale.
”Quindi andrai alla Vanderbilt l’anno prossimo”
”Si, credo. Ha un bel programma, il campus è enorme e mia sorella ha detto che i professori sono in gamba”
”Il posto perfetto per te”
Harry le sorrise dolcemente: ”Tu?”
”Non lo so, penso che rimarrò qui sai, almeno per un annetto. Voglio capire prima chi sono”
”Sono sicuro di sapere che sei fantastica, eccezionale e anche molto indipendente”
Backy rise, osservando il riflesso della luna nel mare.
“Sai l’unico problema che ha la Vanderbilt?”
”Perché ne ha?”
”Quello di farmi essere a circa 890 chilometri da te”
Il cuore di Backy tremò per qualche secondo, mentre il viso di Harry si faceva sempre più vicino al suo. Lui non disse più nulla e lei non chiese assolutamente niente.
Harry fece scivolare la mano lungo la sua schiena per poi cingerle i fianchi.
La guardò con la certezza di esserne follemente innamorato e stringendola a sé, la baciò, chiedendosi come avesse fatto ad avere la fortuna di averla trovata in un paesino così piccolo di un mondo così grande.
Backy restituì il bacio pensando, per la prima volta in vita sua, che le labbra di Harry non erano mai state così belle ed invitanti.
C’era qualcosa di diverso nell’aria ed Harry lo capì perché con le altre era sempre mancato; passione, amore.
Con Backy invece c’era, riusciva a percepirlo ovunque.
Lo percepì mentre le sue gambe esili erano strette tra le sue mani e gli cingevano i fianchi, mentre continuavano a baciarsi e riuscivano a far sentire persino l’aria, di troppo, in quel momento.
Harry la portò in camera sua, chiudendo la porta con un calcio che fece ridacchiare la ragazza.
La fece stendere delicatamente sulle lenzuola colorate, mentre la giacca di entrambi finì sul pavimento.
Le mani di Backy percorsero ogni centimetro del petto, ormai nudo di Harry e ne baciò ogni centimetro, con tutta la calma del mondo, perché sarebbe stata tutta la vita a baciare Harry.
Harry d’altro canto, rubò quei pochi secondi per poterle sfilare il vestito e si immobilizzò nel guardarla, perché se prima pensava che non potesse essere più bella avvolta nei jeans stretti e nelle magliette larghe, adesso, totalmente nuda e con le labbra gonfie per via dei baci, gli aveva fatto cambiare idea.
Backy era in assoluto meravigliosa.
Tornò a baciarle le labbra mentre si stendeva con delicatezza sopra il suo corpo ed Harry si sentì bruciare, come se fosse invaso dalle fiamme.
Entrò dentro di lei con delicatezza, accarezzandole le due fossette che aveva sulla schiena.
I loro corpi nudi si muovevano in un ritmo dolce, armonioso e quando si sentirono scoppiare di piacere Harry si memorizzò ogni singolo dettaglio nella mente, perché non importa quante altre volte tutto questo sarebbe successo, ogni volta sarebbe stata diversa, importante certo, ma differente.
La guardò fino all’alba, quando il sole iniziava a schiarire il cielo e le sue palpebre iniziavano a diventare pesanti.
La strinse a se, sorridendo al pensiero delle loro gambe intrecciate tra loro e alla pelle calda di Backy a contatto con la sua.



 
Erano passati esattamente 16 mesi e 14 settimane.
Harry era partito per la Vanderbilt e aveva scelto i corsi di legge per diventare un avvocato.
Backy invece, era entrata nella società di moda della zia e aveva finalmente capito quello che voleva fare, chi voleva essere.
Si sentivano ogni volta che era possibile e ad ogni vacanza, Harry tornava.
Quel giorno di ottobre, faceva abbastanza freddo.
L’aria era fresca e il mare leggermente agitato, persino i gabbiani non volavano alti nel cielo.
Backy sbuffò sonoramente, era quasi una settimana che lei ed Harry non si sentivano e le mancava un po’ troppo per i suoi gusti, mentre Kurt urlava tutta per tutta la casa, la sua felicità per la sua più che sufficienza in matematica e storia.
Quella sera sarebbe dovuta andare  alla spiaggia da Zayn, che poverino, era ancora bloccato in quel chiosco a lavorare anche se a lui piaceva e non si lamentava.
Cassie e Niall avevano chiarito tutti i loro dubbi e adesso facevano coppia fissa, non avendo nemmeno il problema della lontananza dato che entrambi frequentavano l’università di recitazione.
”Io vado, ci vediamo”
”Farai tardi?”
”Non lo so, forse”
Beth annuì e augurandole una buona serata, la lasciò finalmente libera di andare.
Camminava a passo lento; la sabbia che entrava nelle vans rovinate e i pantaloni  a fasciarle le gambe magre.
Si sistemò meglio la magliettina gialla mentre copriva i capelli biondi col cappuccio della felpa.
La musica alta iniziava a sentirsi più nitida e le luci del chiosco illuminavano la spiaggia.
Sorrise, nel vedere che alla fine era passato più di un anno ma le cose erano sempre le stesse, forse un po’ più complicate e le persone erano cresciute ma nonostante tutto, si rivedevano gli stessi di sempre.
Tyler le sorrise e Cook le disse una delle sue battute pessime a cui lei rise comunque e gli augurò buona fortuna per lo spettacolo che avrebbero fatto anche quella sera.
”Ciao raggio di sole” Zayn le baciò la guancia “che ti offro?”
”Thè alla pesca”
”Non cambi mai, eh?”
Backy si strinse nelle spalle, prima di essere travolta dall’abbraccio affettuoso di Cassie e dalla voce allegra di Niall e semplicemente sorrise, iniziando a parlare delle cose più scontate che potessero esistere.
”Ragazzi, Harry mi sta chiamando arrivo”
Prendendo il telefono tra le mani e si incamminò verso la riva, abbastanza lontana per poter sentire la voce bassa del ragazzo e abbastanza vicina ai suoi amici.
”Ciao”
Sorrise, al telefono diventava sempre timida ed era una cosa che odiava.
”Ti salutano tutti, sai, si sente la tua mancanza”
”Mi manchi anche tu”
Un colpo al cuore.
Voleva semplicemente averlo li, con lei, adesso.
”Come va con le lezioni?”
”Alla grande e ho anche chiesto al preside e mi ha detto che tra qualche settimana ci sono le visite e potresti venire qui, per un po’”
Lei annuì, consapevole che lui non potesse vederla.
”Certo che verrò Harry”
Il ragazzo rise e lei, infastidita dalla musica che copriva quel suono così bello, si allontanò ancora un po’.
Potevano sentire i loro sospiri, il silenzio e le domande inutili.
Potevano sentire la voglia di dirsi cose così dolci da far venire la nausea, ma non lo fecero.
”Dovrei andare adesso..”
”Si, certo. Chiamami però”
”Promesso. Buonanotte piccola”
”Notte Harry”
e si odiò per essere così codarda da non dirglielo a voce, da lasciare sempre la frase in sospeso.
”Harry..”
”Dimmi”
Scosse la testa e si strinse nella felpa: ”niente, non è importante”
Il ragazzo si morse il labbro e si guardò intorno, perché gli era mancato così tanto essere a casa.
”Sai, credo sia tempo di cambiarle quelle scarpe Backy”
Lei sorrise.
”E soprattutto quei pantaloni, ti stanno davvero bene, forse un po’ troppo.”
Backy si fermò subito, guardandosi attorno e non riuscendo a capire se Harry la stesse prendendo in giro o meno.
”Voltati” e la chiamata si chiuse.
Lei lo fece, forse dopo alcuni minuti di troppo.
Harry era li, a qualche metro da lei.
Gli skinny jeans a fasciargli le gambe, le converse rosse che aveva comprato da poco e la felpa arancione a coprire le braccia tatuate.
Deglutì rumorosamente mentre camminava a passo moderato verso di lui.
Harry continuava a sorriderle, le mani nelle tasche e gli occhi verdi accessi, felici.
”Che ci fai qui?”
E non le arrivò mai una risposta, perché fu stretta in un abbraccio mentre le labbra piene di Harry si posarono sulle sue.
Gli era mancato.
Le era mancata.
Si erano mancati da morire.
”Sei bellissima”
Backy scoppiò a ridere perché Harry non aveva perso quell’abitudine di ripeterglielo sempre.
”Ti amo”
E al ragazzo gli si bloccò il respiro, il mondo si fermò per un tempo infinitamente lungo.
Riprese a baciarla incurante della musica che cambiava e delle grida dei ragazzi alle loro spalle.
Fregandosene delle note stonate dei ragazzi che cantavano al karaoke e di quelli ubriachi che si tuffavano in mare.
c’erano solo loro due e questo era l’unica certezza di cui aveva bisogno.
”Ti amo anch’io” sussurrò per poi stringerlo di nuovo e realizzare finalmente, che tutto ciò, era reale. 





HEEEELLO TO YOU TOO PEEEOPLE!
KAJDSHJKSDHKJSHKDJKL  eccomi qui con l'ultimissimo capitolo.
Davvero, questa storia mi è piaciuta un sacco, scriverla è stato davvero divertente e spero che vi abbia fatto piacere leggerlo.
Forse.. un po' scontato come finale, che dite?
Non lo so, semplicemente mi piaceva l'idea di Harry che si fa chilometri solamente per salutarla e riabbracciarla e tutto il resto LOL e quindi niente, ho voluto scriverla *-*
Ancora non posso crederci che è finita çç
*lacrime*
E devo soprattutto ringraziare voi;
voi che avete messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi mi ha messo come autore preferito,
chi la leggeva silenziosamente ma passava e mi faceva capire che nonostante tutto, era una storia carina :)
chi mi ha lasciato recensioni e messaggi dolcissimi skjdfdjkhfjk

DAVVERO, SIETE FANTASTICHE <3 <3
Mi ha fatto un piacere enorme leggere le vostre opinioni (?), seguire i vostri consigli e parlare ogni tanto,
spero che possa riaccadere in futuro con nuove storie -si, sarò ancora qui a pubblicare nuove storie lol-
ci terrei molto a sapere che cosa ne pensate di questo epilogo, qualsiasi cosa, giuro u.u
bene, adesso vado.. x e y, equazioni in generale mi aspettano D:
vi mando un bacio ENORME e un amore IMMENSO <3
a presto -suppongo-
brandys!


 



Grazie mille, per tutto! :)

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