Roommates

di Ili91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue – The cohabitation ***
Capitolo 2: *** The cohabitation and... the allergy ***
Capitolo 3: *** The cohabitation and... the silence ***
Capitolo 4: *** The cohabitation and... the (failure to) solitude ***
Capitolo 5: *** The cohabitation and... the friendship ***
Capitolo 6: *** The cohabitation and... the jealousy ***
Capitolo 7: *** The cohabitation and... the awkward ***
Capitolo 8: *** The cohabitation and... the transfer ***
Capitolo 9: *** 8// The cohabitation and... the love ***
Capitolo 10: *** Epilogue – From Roommates to Married ***



Capitolo 1
*** Prologue – The cohabitation ***


Roommates - prologo Titolo: Roommates
Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 1/10
- N. parole: 112

Roommates

Prologue – The cohabitation

Tempo prima, quando Nolan le aveva chiesto di ospitarlo per un po' fino a che la casa nuova non fosse stata pronta, la prima risposta che le era saltata in mente era stata un sonoro no.

Lei e Nolan, nella stessa casa, a condividere gli stessi spazi e molte più ore del solito? Assolutamente no!
Alla fine, però, ancora le sfuggiva bene il “come”, si era lasciata convincere e in un attimo si era ritrovata Nolan con alcune valige sulla soglia di casa e la stanza degli ospiti da preparare per poter essere utilizzata.
Da quel momento, Emily aveva scoperto che c'erano degli aspetti negativi ad avere Nolan come ospite, ma anche molti positivi.


Spazio Autrice: Buondì! Eccomi tornata nel fandom. Ho iniziato questa storia mesi fa, ai tempi degli spoiler della 2x01, ma non riuscivo a concludere per mancanza di ispirazione, anche a causa del calo del telefilm (difatti, se Revenge non tornerà ad ispirarmi come con la prima serie, questa potrebbe essere la mia ultima storia).
Ora che sono riuscita a completarla, ho deciso di pubblicarla.
Non è esattamente una long, ma un misto tra una long e una raccolta di momenti che hanno come punto di unione Nolan e Emily come coinquilini.
Visto che è già completa (ebbene sì!), gli aggiornamenti saranno veloci, ogni cinque giorni.
A parte il prologo e l'epilogo, i capitoli hanno varia misura, tra le quattrocento e le milleduecento parole e, anche se breve, spero che il primo pezzo vi sia piaciuto.
A presto!
Ilaria

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Capitolo 2
*** The cohabitation and... the allergy ***


Roommates - 1° capitolo Titolo: Roommates
Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 2/10
- N. parole: 457

Roommates

1// The cohabitation and... the allergy

Svegliarsi e sentire come prima cosa il piacevole profumo di brioche al piano inferiore poteva essere davvero piacevole e fece pensare per un attimo a Emily che ospitare Nolan a casa sua – non erano coinquilini, assolutamente no – potesse essere stata un'idea, se non buona, perlomeno non sbagliata.
Emily scese le scale della sua abitazione lentamente, ancora in pigiama, strofinandosi un occhio ancora mezzo addormentato.
Avrebbe anche potuto abituarsi a trovare la colazione pronta ogni mattina.
Entrò in cucina e vide Nolan, vestito di tutto punto, poggiare un vassoio pieno di brioche calde sul tavolo, dove c'erano già due tazze, una di latte e una di tè.
«Buongiorno, Nolan.»
«Ems! Guarda, ho preparato la colazione!» Lui si girò verso di lei e le rivolse un grande sorriso.
Come faceva ad essere così allegro già di prima mattina?
Emily raggiunse il tavolo e si sedette di fronte alla sua tazza di tè caldo. «E queste brioche? Non dirmi che le hai preparate tu?» chiese, osservando con sospetto quelli che apparivano come innocenti dolci. A quanto ne sapeva lei, Nolan non cucinava.
Lui scosse il capo. «No, arrivano direttamente dal fornaio che c'è nei dintorni. Sono uscito per un passeggiata mentre ancora dormivi e ne ho comprate un po'.»
Emily allungò un braccio e ne prese una, poi diede un morso ad una delle punte. «Esattamente, quanta gente aspettiamo per colazione? Ne hai prese per un esercito.»
Nolan scrollò le spalle e prese anche lui una brioche dal mucchio, poi la intinse nel latte caldo prima di morderla. «Sono buonissime» mormorò soddisfatto, socchiudendo gli occhi per gustarla meglio. «Quella fornaia è davvero brava.»
Emily acconsentì con un mormorio d'assenso, il nuovo morso che diede alla brioche conteneva anche la marmellata, rendendo il dolce ancora migliore. Mentre masticava, però, si rese conto che la marmellata aveva un sapore famigliare. Un terribile sospetto la colse e impallidì. «Nolan?»
Lui la guardò confuso, aveva captato il tono preoccupato. «Qualcosa non va?»
«Che cosa c'è dentro? La marmellata, di che tipo è?»
Le sopracciglia di Nolan si inarcarono. «Dunque... ne ho prese di vari tipi... albicocca, pesca, frutti di bosco...»
«Anche alle fragole?» Sentì la sensazione come se l'ultimo morso che aveva ingoiato le fosse rimasto incastrato in gola.
«Sì, esatto! Perché?» Un lampo di luce gli illuminò lo sguardo. «Oh, no, non dirmi che sei...?»
«Ambulanza, veloce!»
Che cosa stava dicendo a proposito che ospitare Nolan potesse essere una buona idea?

«Mi dispiace» le ripeté per l'ennesima volta Nolan, mentre guidava l'auto per tornare a casa.
Alcuni minuti prima l'ospedale l'aveva dimessa dopo averle somministrato l'antistaminico. «Sta zitto, Nolan» proruppe acida, senza guardarlo in faccia.
«Non volevo, non lo sapevo.»
«Sto seriamente considerando l'idea di buttarti fuori di casa, se fossi in te tacerei.»
Finalmente, Nolan tacque.
Convivenza... ma come diavolo le era venuto in mente?


Spazio Autrice: Ecco il secondo capitolo! Vi dirò: questo, in realtà, è il capitolo che preferisco, quello che tra i dieci sono più affezionata.
Mi era rimasta impressa la storia dell'allergia di Emily appresa durante la prima stagione ed è venuto fuori questo.
A presto!
Ilaria

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Capitolo 3
*** The cohabitation and... the silence ***


Roommates - 2° capitolo Titolo: Roommates
Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 3/10
- N. parole: 572

Roommates

2// The cohabitation and... the silence

Nolan e silenzio non rimasero compresi nella stessa frase a lungo, a meno che non fosse anche presente una negazione insieme a loro.
Terminata la fase “mi dispiace di averti causato una reazione allergica”, lui riprese a riempirla di chiacchiere come prima; anche se, dal punto di vista di Emily, sembrava fosse molto più di prima.
«Nolan, non hai qualcosa da fare? Qualcosa di più importante, tipo... lavorare?» gli chiese, senza distogliere lo sguardo dallo schermo del computer portatile.
«Ems, davvero, il sarcasmo lascialo a me, tu non sei proprio divertente.»
«Allora vai a fare il divertente da qualche altra parte.»
Nolan sbuffò e poggiò la tazza vuota che stringeva tra le mani nel lavandino. «Bene, penso che andrò a trovare Jack.»
Quando la porta si chiuse alle spalle di Nolan, Emily tirò un sospiro di sollievo. Finalmente.
***
Alcune ore dopo, Emily cenò da sola, perché Nolan non era ancora tornato e fu in quel momento che cominciò a preoccuparsi.
Lui era sempre puntuale e, quanto ne sapeva, non si vedeva con nessuno.
Un pensiero la colse in quel momento: magari Nolan, al bar di Jack, aveva incontrato qualcuno o qualcuna ed era per questo che non era a casa.
Dandosi della stupida per sentirsi quasi come una moglie abbandonata dal marito, sparecchiò la tavola e poi lavò i piatti.
Gli avanzi del pollo con patate che aveva preparato li lasciò nella teglia, che rinfilò all'interno del forno, ormai freddo.
Tutte le sue azioni di quella sera vennero svolte in modo meccanico, con la mente impegnata a pensare a tutt'altro.
Negli ultimi mesi, Nolan si era messo nei guai più di una volta, aveva tutte le ragioni per temere che gli fosse accaduto qualcosa.
Dicendosi che lui era un uomo adulto e sapeva badare a se stesso, Emily andò a letto. Si cambiò e si infilò tra le lenzuola, poi chiuse gli occhi, tentando di prendere sonno. La casa era buia e silenziosa, senza i rumori al piano inferiore di Nolan che si aggirava per la cucina o il salotto, o lui, nella stanza accanto che si rigirava nel letto facendolo scricchiolare.
Cambiò posizione più volte, e fu solo con qualche difficoltà che riuscì a prendere sonno.

Emily aveva il sonno leggero, quindi fu sufficiente il suono della porta d'ingresso che si apriva a svegliarla.
Si alzò dal letto e si diresse a passo felpato verso il corridoio. In fondo, doveva pur sempre assicurarsi che fosse Nolan, anche se era difficile avere dubbi visto che, un ipotetico ladro, non sarebbe stato così casinista.
Emily allungò una mano fino a raggiungere un interruttore e accese la luce. L'altro, probabilmente attirato dal clic del bottone, si girò a guardarla.
«Ems!» ansimò Nolan. «Non piombare alle spalle della gente in questo modo. Mi ha spaventato.»
Lei non si scusò e incrociò le braccia al petto. «Nolan, visti i precedenti, non credi che sarebbe giusto avvertire le persone di un ritardo così lungo?»
Lui sollevò un braccio, colpevole. «Ah, scusa, io... Ehi, un momento! Eri preoccupata per me?» chiese sorridendo.
«Temevo solo di doverti venire a recuperare. Di nuovo.»
Nolan fece una smorfia. «Non so se lo sai, ma è per questo che ho cominciato a praticare la boxe, il karate...»
Emily ruotò gli occhi. «Ah, certo. Beh, buonanotte, Nolan.»
«Notte» ricambiò lui.
Lentamente, ognuno si avviò per la sua stanza.
Da un certo punto di vista, le chiacchiere di Nolan potevano essere fastidiose, ma certamente più rassicuranti del silenzio, dato che almeno sottolineavano che lui stava bene.


Spazio Autrice: E siamo a tre! Oh, quanto avrei voluto che Nolan fosse rimasto molto di più a casa di Emily, sarebbe stato fantastico.
A presto!
Ilaria

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Capitolo 4
*** The cohabitation and... the (failure to) solitude ***


Roommates - 3° capitolo Titolo: Roommates
Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 4/10
- N. parole: 698

Roommates


3// The cohabitation and... the (failure to) solitude

Amanda era raggiante nel suo abito bianco e guardava Jack con gli occhi pieni d'amore, il quale ricambiava allo stesso modo.
Emily, al contrario, avrebbe voluto essere ovunque tranne che lì; anche la compagnia di un Grayson sarebbe stata preferibile a questo punto.
Appena le si presentò l'occasione, inventò una scusa e uscì fuori dalla sala predisposta per il ricevimento, subito dopo il taglio della torta.
Si sentiva triste e sola. Ora che aveva perso, forse definitivamente, il suo amico d'infanzia non le era rimasto nulla, a parte il piano di vendetta. Quando quello fosse terminato, cosa avrebbe fatto? Per cosa avrebbe vissuto? Ancora non lo sapeva.
«Forse avresti fatto meglio a non venire» le disse Nolan, comparendo al suo fianco.
Erano in un angolo appartato, visto che Emily aveva lasciato il ricevimento un momento per prendere un po' d'aria – scusa ufficiale – e allontanarsi da tutto quello che rappresentava – ragione effettiva.
«Non potevo mancare, Jack ci teneva tanto che i suoi amici fossero presenti al suo matrimonio.»
Nolan si spostò davanti a lei e le sollevò il viso con un dito. Emily sapeva di avere gli occhi un po' lucidi, ma non era riuscita a trattenersi. «Tu sei ben più di un'amica per lui, lo sai.»
Emily si staccò bruscamente dal tocco dell'altro e strinse le braccia al petto, come per proteggersi. «Non conta più. Ha un figlio dalla donna che voleva, anche se è solo una farsa. È ora di lasciare questi ricordi dove dovrebbero stare, nel passato. Almeno... questo tipo di ricordi.» E sapevano bene entrambi a cosa si riferisse.
«Oh, Ems...» disse Nolan con tono triste. Si spinse in avanti e la strinse in un caldo abbraccio.
Il suo viso finì nell'incavo della spalla di lui, poi lei sciolse le braccia e artigliò i bordi della sua giacca. «Grazie» mormorò piano, e non era nemmeno sicura che Nolan l'avesse sentita visto che il suono era stato soffocato dal tessuto della giacca di lui, senza contare che la sua voce era un po' rotta a causa delle lacrime, che avevano cominciato a scorrere.
Sembrava di sì, comunque, visto che lui la strinse più forte. «La presenza l'abbiamo fatta, ora potremmo tornare a casa.»
Le parole di Nolan furono dette con una tale intensità che Emily si sentì improvvisamente meno sola. Si staccò da lui, ma rimasero a distanza ravvicinata. «Non dirlo con quel tono, come se fosse casa di entrambi, tu sei soltanto un ospite a tempo determinato» replicò con una smorfia, mentre si asciugava con il dorso della mano le lacrime.
«Stai pensando di sfrattarmi? Non è carino da parte tua.»
«Non mi paghi alcun affitto, Nolan, posso sfrattarti quando voglio» disse e il suo tono si fece improvvisamente più leggero. I brutti pensieri su quanto avesse perduto quel giorno si stavano allontanando.
«Oh, scusate!» affermò con tono ben poco contrito Amanda.
Emily e Nolan si girarono a guardarla simultaneamente.
«Nono pensavo proprio che tra voi ci fosse qualcosa, ma devo dire che siete una bella coppia. Scusate ancora, eh?» Il sorriso di Amanda si allargò, mentre sollevava l'orlo del vestito per facilitarsi nei movimenti.
Era evidente cosa rendesse davvero felice Amanda di immaginare lei e Nolan insieme, visto che, se si fosse trovata un altro, Emily non sarebbe più stata una rivale per la conquista del cuore di Jack.
Sapeva di aver vinto – l'anello che Amanda aveva al dito lo confermava -, ma un nuovo amore per la sua rivale sarebbe stata l'ultima conferma di cui aveva bisogno.
«In realtà, noi non...» fece Nolan, ma ormai Amanda si era già allontanata, in fretta com'era comparsa.
«Lascia stare» disse Emily e si girò. «Andiamo, piuttosto. Salutiamo Jack e gli facciamo gli auguri di miglior felicità.»
«Ne avrà bisogno, con quella» la interruppe lui, seguendola e mettendosi al suo fianco.
«Poi...» riprese lei, ignorandolo completamente. «Torniamo a casa mia e...»
«Pensiamo al modo migliore per distruggere i Grayson?»
Lei sorrise. «Sì, diciamo di sì.»

Quando giunsero a destinazione, il silenzio nella casa di Emily venne subito spazzato via dal chiacchiericcio di Nolan e dalle repliche poco entusiaste di lei.
Una cosa era certa, non c'era più solitudine in quella casa e a Emily piaceva così, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.


Spazio Autrice: Come ho detto nell'intestazione, ho mescolato le carte. In questa versione, Amanda si è sposata prima del parto e non andrà a finire com'è successo nella seconda stagione. 
Spero vi sia piaciuto!
A presto!
Ilaria

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Capitolo 5
*** The cohabitation and... the friendship ***


Roommates - 4° capitolo Titolo: Roommates
Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 5/10
- N. parole: 768

Roommates

4// The cohabitation and... the friendship

Nolan, appoggiato con un braccio al bancone della cucina che sorseggiava una tazza di caffé caldo, la stava osservando prepararsi per uscire. «Dove vai?» le chiese tranquillamente, con un pizzico di curiosità.
Emily sospirò e appoggiò la cinghia della borsa sulla spalla. «Mi vedo con Amanda, andiamo a prendere qualche vestito per il piccolo Carl David Porter. Per davvero, questa volta.» Era passato del tempo dal matrimonio di Amanda con Jack, non le faceva più male come prima pensare alla futura famigliola felice. 
Nolan spalancò gli occhi, sorpreso. «Sono impressionato! Una giornata da donna normale. Divertiti con la tua amica.»
«Sì, vabbé. Ciao, Nolan.» Dopo qualche istante, aggiunse: «E vedi di trovare quella casa.»
Non attese la risposta dell'altro e uscì di casa. Era una delle solite frecciatine, visto che dubitava che Nolan si stesse seriamente dedicando alla ricerca di una casa.
***
Emily e il suo pancione la stavano aspettando di fronte al negozio di vestiti per l'infanzia. «Ciao» la salutò con un sorriso amichevole, mentre in realtà voleva solo tornarsene a casa il prima possibile. Ma era importante tenersi buona Amanda, si ricordò, l'ultima volta che aveva perso la sua fiducia questa si era messa d'accordo con Tyler e stava quasi finendo male, per lei.
«Emily» disse Amanda, regalandole un sorriso sincero di benvenuto.
Le si avvicinò e la strinse in un rapido abbraccio, scoccandole un bacio per guancia.
Entrarono nel negozio, che era spazioso e luminoso, arredato con scaffali pieni di vestitini colorati e peluche decorativi. Il bancone con la cassa si trovava a destra dell'entrata, ed era in legno, con una lastra di vetro a ricoprirlo.
Una giovane commessa, notandole, si avvicinò solerte. «Avete bisogno di aiuto?»
Emily rifiutò gentilmente, mentre Amanda cominciò a dare un'occhiata entusiasta in giro. Sollevò una magliettina azzurra e prese a studiarla, come per decidere se le piacesse o meno. «Emily?» la chiamò, guardando oltre alla propria spalla per trovarla.
Emily le si avvicinò, smettendo di prestare attenzione alla commessa, la quale si allontanò e tornò dietro la cassa.
Studiò la maglietta, stringendo un bordo con le dita e strofinando il tessuto con i polpastrelli. Essa aveva lo scollo rotondo e una barchetta bianca disegnata sullo sfondo azzurro. Sorrise, per il figlio di Jack era assolutamente adatta. «È perfetta» disse ad Amanda, annuendo.
Il viso di quest'ultima s'illuminò, brillando quanto l'anello che portava all'anulare sinistro.
La maschera sul viso di Emily s'incrinò leggermente, guardandolo, anche se sapeva bene che doveva convincersi a superare completamente quella storia. Amanda e Jack erano sposati, ora, e Emily era solo la futura madrina del bambino che stava per nascere.
Si riscosse e prese un'altra maglietta dal mucchio, a righe orizzontali verdi acqua e bianche. «Che ne dici di questa?»
Amanda rise.
Emily la guardò confusa. «Che c'è?»
La risata si spense, ma l'altra appariva ancora molto divertita. «È solo che... sembra sia già stato deciso che sarà un piccolo marinaio.»
Fece passare lo sguardo da una maglietta all'altra e le scappò un sorriso. «Sembra proprio di sì.»
«Come suo padre» aggiunse Amanda, e sembrava così contenta e innamorata di Jack, che Emily si sentì in colpa per averle mentito sulla paternità di suo figlio per settimane, facendole credere che non fosse Jack il padre.
Amanda non era perfetta, ma nemmeno lei lo era, e amava sinceramente Jack e forse l'avrebbe reso felice davvero.
La prese sottobraccio e raccolse le magliette che avevano scelto. «Vieni, continuiamo il giro.»
***
«Com'è andata?» le chiese Nolan, sollevando lo sguardo dallo schermo del portatile, appena Emily attraversò la soglia di casa. 
Posò la borsa sul tavolo e andò a sedersi sul divano, di fianco a lui. «Bene, credo» rispose incerta. «Abbiamo acquistato un sacco di vestiti per il bambino e chiacchierato tanto. Direi che ci siamo... divertite.» Socchiuse gli occhi, ora poteva rilassarsi.
«Sono contento per te.»
Emily non poteva definirsi una vera esperta di amicizie, visto che era molto tempo che non ne aveva una vera; tra quelle nate solo per ottenere uno scopo – come Amanda e Ashley -, o quelle sviluppate su un insieme di bugie – come Jack –, lei aveva soltanto complici e una sorella che non sapeva di esserlo.
Nolan era la cosa più simile ad un amico che aveva. Non era certa rientrasse nella categoria, visto il modo in cui si erano conosciuti e quello che li aveva uniti, ma era comunque qualcosa che nel profondo desiderava mantenere, per quanto si sforzasse di sostenere il contrario.
Guardò l'orologio: era rientrata più tardi di quanto avesse previsto. «Hai già cenato?»
Mentre batteva freneticamente sulla tastiera, Nolan negò con il capo. «No, no, aspettavo te.»
Senza un motivo in particolare, le fece piacere. «Sarà meglio che cucini qualcosa, allora.»



Spazio Autrice: Ecco il quarto capitolo dove torna a farsi vedere Amanda. Nella prima stagione non l'avrei mai detto, ma durante il corso della seconda mi sono davvero affezionata a questo personaggio.
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo.
A presto!
Ilaria

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Capitolo 6
*** The cohabitation and... the jealousy ***


Roommates - 5° capitolo Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 6/10
- N. parole: 471

Roommates

5// The cohabitation and... the jealousy


Emily, da quando conosceva Nolan, aveva sempre fatto il possibile per evitarlo, cacciarlo e passare con lui il minor tempo possibile.
I primi tempi era stato facile, abitando in due città diverse, e lei aveva potuto in tutta tranquillità organizzare e mettere a punto il suo piano di vendetta. Poi, si era trasferita negli Hamptons e non era più riuscita a scrollarselo di dosso, addirittura ora condividevano la stessa casa, visto che lei aveva accettato di ospitarlo per qualche tempo.
Da che la frequentazione era diventata così abituale, Emily l'aveva sempre visto preso da lei, dai suoi tentativi di aiutarla con la vendetta e qualche volta dal suo lavoro, ma mai da qualcun altro, a parte sua zia Carole.
Nessuno che fosse davvero importante per lui, almeno. 
Anche la storiella con Tyler Barrol aveva avuto a che fare con Emily, visto che si trattava del modo di Nolan – alquanto discutibile, a onor del vero – di mettere quel nemico fuorigioco e toglierselo di torno.
Ora, però... ora era diverso.
Nolan sarebbe uscito con la donna che si trovava in piedi davanti a Emily per il semplice piacere di farlo.
Improvvisamente, mentre squadrava la donna mora, bella e un po' più bassa di lei, provò un intenso fastidio e un innato disprezzo per l'altra.
Non era gelosa, non lo era affatto!
Era solo preoccupata che Nolan perdesse di nuovo la bussola e le si rivoltasse contro come era accaduto quando si era invaghito di quella puttana di Tyler, arrivando quasi a tradirla.
Era solo per questo, nient'altro.
Emily sorrise a Padma e la invitò ad entrare.
«È un piacere conoscerti, Nolan mi parla sempre di te» disse quest'ultima.
«Dev'essere una vera noia, per te.» Era così gentile, così affabile, troppo perfetta per essere vera.
Padma rise. «Ma no, ma no.»
Nolan comparve proprio in quel momento, vestito di tutto punto e in modo molto elegante. «Padma» affermò, chinandosi per scoccarle un bacio sulla guance e sorridendole in quel modo speciale che fino a quel momento aveva sempre usato solo con Emily.
La morsa attorno al suo stomaco s'intensificò.
«Tieni, ti ho portato i documenti che mi hai chiesto» disse Padma, consegnando un blocco di fogli a Nolan.
«Grazie» disse lui. «Li metto via e poi possiamo andare.»
«Lascia, ci penso io» s'intromise Emily, tendendo la mano. «Tu vai e divertiti.» Rivolse un sorriso ad entrambi che probabilmente era il più falso del suo repertorio, poi si accomiatò da Padma e Nolan, richiudendo la porta davanti a loro.
Forse si sbagliava ed era solo preoccupata per l'incolumità di Nolan, ma Emily pensava non ci fosse nulla di male se avesse svolto qualche piccola ricerca su Padma per accertarsi della sua buona fede.
Voleva solo essere sicura che quella donna volesse solo il bene di Nolan – come lei – e non mirasse a nient'altro.
Nolan ed Emily abitavano negli Hamptons e lì nulla era come sembrava.


Spazio Autrice: Gelosia, portami via... *Sussurra Ilaria cantando* E in questo capitolo si presenta davanti anche la gelosia. Spero vi sia piaciuto.
A presto!
Ilaria

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Capitolo 7
*** The cohabitation and... the awkward ***


Roommates - 6° capitolo Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 7/10
- N. parole: 1195

Roommates

6// The cohabitation and... the awkward

D'accordo, era stata Emily a dire che avrebbero dovuto cenare insieme, ma lei l'aveva detto per cortesia, come la maggior parte delle cose che le uscivano di bocca, non certo sul serio.
A quanto pare, però, Ashley non aveva letto tra le righe – doveva tenerci parecchio al suo nuovo ruolo al fianco di Daniel Grayson -, e ora Emily e Nolan erano stati invitati a partecipare ad un'uscita a quattro.
Ebbene sì, anche Nolan era stato incluso nella partita e lei ne era quasi contenta, visto che altrimenti la situazione sarebbe stata davvero imbarazzante: in qualsiasi modo la si guardasse, Emily mesi prima stava organizzando il suo matrimonio con l'erede dei Grayson e ora la sua supposta migliore amica ci andava a letto. La presenza di Nolan avrebbe senz'altro allentato la tensione.
«Ems, sei pronta?» chiese Nolan, comparendo sulla soglia della sua stanza.
Emily vide la propria alta figura attraverso lo specchio. Si girò e annuì piano. «Sì.»
***
Il ristorante a cui si erano dati appuntamento era un locale, diviso su due livelli, molto elegante e costoso, con una splendida vista sul mare.
Al piano terreno c'era una sala ampia in cui erano disposti decine di tavoli rotondi, separati, in parte, gli uni dagli altri tramiti dei separé, formati da aste dorate a cui erano agganciate tende di velluto rosso.
In fondo alla sala c'era l'accesso alla cucina e, poco distante, l'area destinata alle scale e all'ascensore, per accedere al piano superiore.
Quest'ultimo presentava una piccola saletta con pochi tavoli, organizzata nello stesso modo di quella al piano inferiore, e che permetteva l'accesso alla terrazza, dov'erano sistemati altri tavoli per poter cenare all'esterno e godere della vista migliore.
Grazie alla temperatura favorevole di tarda estate, fu proprio uno dei tavoli della terrazza che Emily e gli altri scelsero di occupare.     
«Bel posto» commentò Nolan e le scostò la sedia.
Emily gli sorrise, mentre lo vedeva accomodarsi nel posto alla sua destra.
L'occhiata scura che Daniel rivolse a lei e Nolan non si dimostrò d'incoraggiamento per una bella serata, tanto meno il broncio sul volto di Ashley.
In parte, era colpa sua, Emily se ne rendeva conto.
Conosceva bene i sentimenti che Daniel provava ancora per lei e della gelosia provata da Ashley di conseguenza, che si sentiva solo un ripiego, non avrebbe mai dovuto accettare quell'incontro.
Il cameriere arrivò immediatamente con i menù, facendo trascorrere qualche minuto in tranquillità a scegliere i piatti e calare la tensione.
Fu un sollievo di breve durata; appena i menù scomparvero insieme alla loro ordinazione, nel tavolo precipitò un pesante silenzio.
Sarebbe stata una lunga serata.
***
«Allora, come hai passato questi ultimi mesi lontano dagli Hamtons?» le chiese Daniel, prima di portarsi alla bocca un pezzetto di filetto.
«Ho viaggiato e mi sono dedicata agli enti benefici di cui faccio parte.» In realtà, la sua vacanza era stata per lo più spesa nella ricerca vana di sua madre, qualcosa che né Daniel, né Ashley necessitavano di sapere.
«Io non mi sono mosso da qui» si intromise Nolan, portando l'attenzione su di lui.
Emily non aveva bisogno di questo tipo d'aiuto, mentire era un'arte per lei, ma apprezzò il gesto.
«Però ho cominciato ad allenarmi in palestra e praticare boxe e autodifesa. Non si sa mai.» Nolan scrollò le spalle, mentre gli altri due lo fissavano sorpresi. In effetti, era stata anche la sua prima reazione, seguita subito dall'approvazione.
«Ah, e poi ho venduto la mia casa!» aggiunse Nolan con noncuranza, come se avesse appena annunciato di aver comprato una camicia e non venduto la sua moderna e costosa residenza.
«L'hai venduta?» chiese Ashley e sembrava proprio che non riuscisse a spiegarsi una simile decisione. «E ora dove vivi?»
«Da me» disse Emily con nonchalance e sul volto di Daniel comparve un guizzo di gelosia. Emily non era una stupida e il suo ex era fin troppo palese.
Daniel deglutì. «È... gentile da parte tua aver offerto un posto dove stare a Nolan finché non si troverà una nuova sistemazione.»
Nolan rise piano. «Sì, davvero gentile.»
Emily ignorò la sua ironia, peccato che la sola a farlo.
«Che intendi dire?» Fu Ashley a dare voce ai pensieri di Daniel e i propri.
«Diciamo che... non mi ha lasciato scelta, sa essere molto convincente.» E insistente, ma questo non lo disse. Gettò un'occhiata accondiscendente a Nolan, il quale rispose sorridendole dolcemente.
Daniel tossì. «I Grayson hanno molte proprietà, potrei informarmi per sapere se ce n'è una all'altezza delle tue esigenze.»
«Preferisco cavarmela da solo, ma grazie dell'interessamento.»
«È terribile quello che è successo a tua madre, Daniel, ma sono contenta che stia bene» affermò Emily, cambiando argomento.
«Sì, è stato molto traumatico per lei.»
«Victoria è una donna molto forte, non ho dubbi che si riprenderà completamente.» Ashley posò una mano su quella di Daniel, come per confortarlo, ma il gesto non risultò del tutto sincero.
«Non si sa ancora niente sull'uomo che l'ha sequestrata?» chiese Nolan.
«No, è ancora latitante, comunque non permetterò accada di nuovo, che lo prendano o meno.» Il che implicava una maggiore sorveglianza della villa dei Grayson e intorno alla stessa Victoria. Emily non poté dirsi contenta di questa novità.
Mentre la cena si avviava alla conclusione, nel locale si diffuse una piacevole musica, assolutamente adatta per un lento.
«Mi concede l'onore, signora?» le propose Nolan, porgendole la mano in un chiaro invito.
Emily la prese. «Perché no?»
***
«Daniel Grayson è completamente preso da te» commentò Nolan, mentre seguivano il ritmo imposto dalla musica insieme ad altre tre o quattro coppie che stavano ballando.
Nolan non sembrava felice dei sentimenti di Daniel nei suoi confronti, ma, del resto, non era mai stato favorevole nemmeno alla relazione di lui con Emily. Nolan sapeva che Emily non amava Daniel e, volendo solo la sua felicità, non avrebbe mai accettato si sposasse per convenienza.
«Lo so, ma non è importante» replicò e Nolan parve sollevato.
Dal canto suo, Emily per un po' aveva pensato che il rapporto con Daniel stesse diventando reale anche da parte sua, prima che Daniel le mostrasse la sua vera faccia di Grayson fatto e finito.
Da allora, ne era passata di acqua sotto i ponti e molte cose erano cambiate, ma certo non sarebbe ritornata sui suoi passi.
Daniel era stato e rimaneva qualcuno che non amava, se non addirittura qualcuno che disprezzava, perciò non avrebbe incoraggiato nessun tipo d'approccio.
Aveva perso Jack, l'aveva superato, Daniel era un discorso chiuso.
Nolan la fece girare e la danza si concluse con un casquet.
Quando tornarono al tavolo, Emily sorrideva, perché, a parte la compagnia non esattamente apprezzata, in qualche modo di era divertita.
Sorrise ad Ashley e Daniel, quando lei e Nolan si separarono da loro per tornare a casa, i quali era sicura ci avrebbero pensato due volte prima di riproporre una simile serata.
***
Emily scoccò un'occhiata al balcone di Victioria, mentre rientrava in casa, ma non vide nessuno e la stanza a cui era collegato era al buio. Era una sua abitudine dare un'occhiata in quella direzione, come per vedere cosa Victoria stesse macchinando in quel momento.
Nolan era davanti a lei con il telefono in mano e leggeva i messaggi. «Uhm...» mormorò pensieroso. «Devo richiamare Padma.»
Emily si bloccò sul posto. Per un breve, intenso momento comprese cosa aveva dovuto passare Daniel tutta la sera, vedendola insieme a Nolan, mentre la gelosia l'opprimeva.


Spazio Autrice: Bentornati! 
Questa era un'idea che avevo da un pezzo, fin da quando avevo visto la famosa scena di Emily e Nolan che incontrano Ashley e Daniel nella 2x01 (e come dimenticare i Nemily che parevano una coppia sposata?), che ho finito per inserire nella raccolta/long, senza farci una one-shot a parte. Spero l'abbiate apprezzata.
A presto.
Ilaria

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Capitolo 8
*** The cohabitation and... the transfer ***


Roommates - 7° capitolo Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 8/10
- N. parole: 557

Roommates

7// The cohabitation and... the transfer

Emily gettò un'ultima occhiata alla stanza degli ospiti priva degli effetti personali di Nolan e richiuse la porta.
Ora che Nolan se n'era andato, aveva di nuovo la casa tutta per sé.
In effetti, questa notizia non la riempì di sollievo come aveva immaginato sarebbe successo. Al contrario, l'ingombrante e rumorosa presenza di Nolan le mancava, molto di più di quanto sarebbe mai stata disposta ad ammettere.
Forse era stato troppo precipitoso, da parte sua, chiedergli di trovarsi un altro posto solo perché aveva il sospetto non fosse sicuro per Nolan avere troppi contatti con lei.
Il suo piano di vendetta si stava complicando e i Grayson erano molto pericolosi, non voleva che Nolan si mettesse nei guai.
Non sarebbe stata nemmeno la prima volta.
A Nolan non aveva rivelato fosse questo il motivo per cui gli aveva chiesto d'andarsene, certa che, in caso contrario, non avrebbe mai accettato di buon grado di allontanarsi.
Emily aveva fatto finta di non volerlo più intorno e lui aveva creduto immediatamente alle sue parole, mentre un lampo di tristezza gli attraversava il volto, facendola sentire in colpa.
Forse era stato uno sbaglio, ma era anche fatto con buone intenzioni.
Richiuse la porta della stanza degli ospiti. Era inutile piangere sul latte versato, aveva pur sempre una vendetta a cui pensare e ora non doveva più preoccuparsi dell'incolumità di Nolan.
Risolto quella, avrebbe trovato il modo di farsi perdonare.
Sarebbe andato tutto bene.
***
Emily si allontanò dalla calca causata dall'ennesima festa organizzata in casa Grayson e salì le scale.
Aveva perso le prime prove, cadute in mare insieme all'aereo che le stava trasportando, ma ne avrebbe trovate delle altre. Gli uomini con Conrad Grayson avevano sempre scheletri nell'armadio.
Attraversò il corridoio deserto e si avvicinò alle stanze di Victoria e Conrad. Entrò in una di esse, ma subito si rese conto dell'errore: c'era già qualcuno all'interno.
Bastò un'occhiata per riconoscerlo come guardia della sicurezza ed Emily rammentò improvvisamente le parole di Daniel riguardo l'aumento della sorveglianza in casa sua.
«Che cosa fa qui?»
«Cercavo... il bagno. Sa dov'è?»
«Ems! Finalmente ti ho trovato!» Nolan entrò in quel momento e si rivolse alla guardia: «Ha bevuto un po' troppo, ci scusi.»
Emily colse la palla al balzo e mimò un barcollamento e appoggiò il capo sulla spalla di Nolan.
Un allarmò strepitò all'improvviso.
«Che succede?» fece Nolan. Sollevò il capo verso l'alto, mentre accompagnava Emily alla porta, che ancora fingeva di essere ubriaca.
La guardia li seguì fuori dalla stanza, chiuse la porta dietro di sé e si precipitò lungo il corridoio.
Appena si fu allontanato Emily smise di recitare e si girò a guardare Nolan. «Hai creato tu il diversivo, vero?»
«Mi sembravi in difficoltà.» Sospirò. «Emily, la tua vendetta è importante anche per me. Voglio farne parte anch'io, sapere che anch'io ho contributo ad aggiustare le cose. Non ti permetto di escludermi.»
«Ero preoccupata per te» ammise Emily.
L'espressione corrucciata di Nolan si sciolse. «Sono consapevole del pericolo. Non voglio morire, ma non voglio nemmeno stare a guardare e non poter fare nulla per aiutarti.»
Avrebbe dovuto dargli un po' più di credito, probabilmente. «A casa la stanza è ancora libera.»
Nolan la guardò sorpreso. «Ems, mi stai chiedendo di tornare a vivere con te?»
«No, ti sto offrendo un posto dove stare se non ne hai ancora trovato uno.»
«Preparo le valigie!»
«Nolan, ricordarti che è una situazione temporanea.»
Lui sbuffò. «Certo.»
Ma sorridevano entrambi.


Spazio Autrice: Bentornati! Premetto che non sono molto soddisfatta di questo capitolo, che, tra l'altro era anche l'ultimo che mi mancava e non riuscivo a concluderlo (gli altri due, l'ottavo e l'epilogo, sono stati moooolto più semplici da scrivere).
In ogni caso, spero vi sia piaciuto.
Ci si risente fra cinque giorni. :)
Ilaria


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Capitolo 9
*** 8// The cohabitation and... the love ***


Roommates - 8° capitolo Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 9/10
- N. parole: 316

Roommates

8// The cohabitation and... the love


Non fu improvviso, non capitò a seguito di un momento concitato in cui magari uno dei due aveva appena rischiato la vita, no.
Semplicemente, era accaduto, in un giorno normale, dopo mesi di avvicinamento graduale.
Erano partiti da essere solo due conoscenti, poi complici, amici e ora coinquilini.
Man mano che i giorni passavano, avevano approfondito il loro strano rapporto, mentre erano così a stretto contatto, passandone tante insieme.
Alla fine, quel giorno, intanto che erano seduti sul divano in soggiorno a discutere dei grandi progressi della vendetta, Emily si era sporta in avanti verso Nolan e l'aveva baciato.
Con il senno di poi, doveva ammettere che era stato tutto meno che inaspettato. Ci avevano girato intorno, avevano cominciato a flirtare sempre meno casualmente, fino a che si erano resi conto di desiderare entrambi di più.
Ormai Emily aveva dimenticato Jack, passando sopra a quel vecchio amore d'infanzia, che non contava più nulla per lei.
Aveva riflettuto e si era resa conto che era Nolan che voleva – e nemmeno lui pareva indifferente ad Emily. Aveva accettato quel sentimento e deciso di fare la mossa decisiva per portare le cose su un altro livello.
Tra l'altro, temeva che, se non ci avesse pensato lei, Nolan non si sarebbe mai sognato di fare la prima mossa, come se non si sentisse all'altezza.
Beh, ora gli avrebbe dimostrato quanto si sbagliasse.
Emily ruotò completamente il bacino e posò un ginocchio sul divano, per potersi spingere in avanti ed approfondire il contatto.
Quando si separarono, Nolan la guardò come faceva sempre, con affetto, forse amore, in quel modo speciale ed esclusivo. Stirò le labbra in un sorriso gioioso e con un pizzico di soddisfazione malcelata. «Lo prenderò come un lascia passare a trasferirmi qui definitivamente» scherzò.
«Forse» concesse Emily e Nolan sbarrò gli occhi, completamente colto di sorpresa.
Poi lo baciò di nuovo, prima che potesse dire qualunque altra cosa.


Spazio Autrice: E ci siamo arrivati! Finalmente, uno dei due fa la prima mossa e il mio head-canon è che sarà sempre Emily a fare la prima mossa. XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. E' piuttosto breve, ma era tutto ciò che avevo da dire. Il prossimo, cioè l'epilogo, sarà l'ultimo.
A presto con l'ultimo aggiornamento di Roommates.
Ilaria

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Capitolo 10
*** Epilogue – From Roommates to Married ***


Roommates - Epilogo Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.  
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 10/10
- N. parole: 125

Roommates

Epilogue – From Roommates to Married

Era trascorso del tempo dopo che Emily aveva iniziato una relazione con Nolan che non comprendesse più solo l'amicizia; un giorno lui l'aveva colta di sorpresa, esattamente come quando le aveva chiesto di ospitarlo, proponendole di sposarlo.
Aveva sgranato gli occhi, ma questa volta, però, la prima risposta che le era saltata in mente era stata subito positiva.
Non era stata la prima proposta di matrimonio che riceveva, ma era l'unica a cui aveva risposto di sì per i giusti motivi.
Il suo “sì” era stato accolto con un sorriso e un bacio, mentre l'anello brillava al suo dito.
Da quel momento, Emily aveva scoperto che c'erano degli aspetti negativi ad avere Nolan come marito, ma anche molti positivi.
E lei era più che contenta così.


Spazio Autrice: Per questo capitolo, ho cambiato idea decine e decine di volte, fino a che non ho trovato quella davvero adatta, un epilogo che fosse uguale e contrario al prologo e che chiudesse così la raccolta.
Spero che abbiate apprezzato la raccolta/long.
Grazie di averla seguita fino alla fine.
Ilaria

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