At the end of my life

di Hachico91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Hospital ***
Capitolo 2: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 3: *** Nana? La mia Nana? ***
Capitolo 4: *** Il peggioramento ***
Capitolo 5: *** La fine...la fine di tutto! ***
Capitolo 6: *** Disperazione... ***
Capitolo 7: *** Mi manchi... ***
Capitolo 8: *** Amici per sempre ***
Capitolo 9: *** Nana...io e te per sempre ***



Capitolo 1
*** The Hospital ***


Eccomi qua pronta per un’altra ficy…però devo avvertirvi che questa storia è partita con una base triste, poi starà a voi deci

Eccomi qua pronta per un’altra ficy…però devo avvertirvi che questa storia è partita con una base triste, poi starà a voi decidere se questo sarà vero o no…va bè prima di cominciare ringrazio in anticipo tutti quelli che recinseranno o solamente che leggeranno la storia…

 

 

-“Pronto, sono Nana chi parla?”-

-“signorina Komatsu?-la voce dell’uomo sembrava preoccupata-“sono il dottor Tanaka dell’ospedale centrale di Tokio, abbiamo trovato il suo numero nel caso e fosse capitato qualcosa…la signorina Osaki….”- Hachi ebbe una strana sensazione che gli percorse tutta la schiena.

-“Si fermi! Arrivo”- e riattaccò.

Era così preoccupata, non sapeva come comportarsi, l’unica cosa sensata fu quella di chiamare Nobu per farsi venire a prendere..

-“Rispondi, rispondi, rispondi…ACCIDENTI Nobu, dove ti sei cacciato?!”-in quel momento qualcuno rispose al telefono.

-“Plonto?”-

-“Mitsuyo, amore della mamma, me lo passi papà, e molto importante”-

-“Ba bene…papàààààà!!! Mamma ti buole”- sentendosi chiamare dalla bambina, appoggiò la scatola di cornFlakes sullo scaffale e si avvicinò al carrello della spesa.

-“Cara, hai dimenticato di dirmi qualcos’altro che devo comprare?perché io e suko…”-

-“devi subito tornare a casa…Nana è in ospedale!”-

-“Cosa? Nana? Ospedale? Arrivo, prendo la bambina 5 minuti e arrivo aspettami al portone”- e riagganciarono. Scese le scale e Nobu arrivò proprio in quel momento e partirono.

-“Che è successo?”-

-“Non lo so,non…andiamo all’ospedale subito!”- Durante il tragitto, fu invasa da mille emozioni e quei 10 minuti che separavano la sua casa dall’ospedale le sembrarono lunghi un’eternità. Pensava, pensava e se c’era una cosa che odiava fare era pensare….la faceva deprimere e quella era una di quelle occasioni che a Hachi piaceva definire come “ad alto contenuto depressivo”.

-“Nana, va avanti io trovo parcheggio, lascio la bambina alla nursery e ti raggiungo”- fece cenno di si con la testa e scese dalla macchina. Quell’ospedale…quell’ospedale le ricordava quando non più di due anni prima c’era lei ricoverata.

 

-Nana, secondo te come la dovrei chiamare?-

-Hachico, cosa vuoi che ne sappia io di nomi?-

-E dai fai uno sforzo, voglio scegliergli un nome che piaccia a tutte due se no non va bene!-

-chiamala Mitsuyo!-

-Mitsuyo? E dove lo hai sentito?!-

-dai suona bene, no?-

-In effetti…bene allora si chiamerà Mitsuyo-

-Uhmm! Davvero?!...davvero vuoi chiamarla così?!?-

-Certo!!! E tu sarai la sua dolce zietta Nana che l’alleverà a pane e sex pistols, così avrò una piccola Nana in miniatura…ehehe!-

-bene allora se la metti così…-

 

Quel nome, lo avevano scelto insieme, in quello stesso ospedale ed ora, per colpa del grande demone celeste, c’era lei in quell’ospedale e non era certo per un avvenimento così bello.

-“Mi scusi…”- Hachi si rivolse alla segretaria che stava armeggiando con il computer-“sto cercando una ragazza si chiama Osaki e…”-

-“si certo…4° piano, terapia intensiva”- sembrava come se la donna la stesse aspettando, come se avesse percepito il suo arrivo. Mentre percorreva quegli infiniti corridoi, si sentiva gelare il sangue ogni volta che si ripeteva “terapia intensiva”…(Terapia intensiva, terapia intensiva…allora è davvero grave, Nana ti prego dimmi che non hai fatto delle cavolate, ti prego, ti prego fa che non sia così.)

Finalmente trovò il reparto, ad ogni passo il suo respiro si faceva sempre più affannoso per la paura d’averla persa per sempre, la cercava in ogni stanza in ogni letto, ma niente alla fine si decise a chiedere ad un infermiera.

“scusi sto cercando una ragazza si chiama Osaki, dovrebbe…”- non fece in tempo a finire che si senti chiamare.

-“Komatsu? E lei la signorina Komatsu?”-

-“si sono io…”-

-“ecco…sono il dottore che prima le ha telefonato prego venga con me”- il dottore non fece in tempo a finire che si senti tenere per un braccio era, Hachi, che lo stava guardando con degli occhi che facevano presagire tutta la paura e l’angoscia di quel momento.

-“Dottore… che è successo?”-

-“Sarò sincero con lei, la sua amica ha tentato il suicidio”-

Hachi, si senti morire da quelle parole, si limitò solo a lasciare il braccio del dottore e a seguirlo con la testa bassa, in silenzio…mentre in cuor suo avrebbe preferito urlare.

 

 

Allora che ve ne pare…..???? voglio tanti commenti sia belli che brutti l’importante è che siate sinceri a presto con il prossimo capitolo.

Hachico91    

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Capitolo 2
*** L'inizio della fine ***


Eccomi qua pronta per un nuovo capitolo non voglio aggiornarvi niente…la suspance regnerà sovrana

Eccomi qua pronta per un nuovo capitolo non voglio aggiornarvi niente…la suspance regnerà sovrana..!!!ehehehe…buona lettura

Ps: ho modificato un po’ di cose nel capitolo uno…avevo fatto un po’ di confusione con i tempi altrimenti non tornavano (ho cambiato solo la parte in corsivo, quella del flash-back) chiedo perdono!!!

 

 

Hachi continuava a guardare il pavimento. Con la coda degli occhi si rendeva conto che il dottore la stava portando da lei, le persone le passavano accanto senza neanche guardarla, sembrava invisibile. Aveva un milione di domande da fare al medico, ma la voce gli era come sparita, e non le usciva neanche un suono dalla bocca. Il dottore si fermò.

-“ecco siamo arrivati”- disse quello. Quella processione si era interrotta davanti ad una stanza con dei vetri che davano sul corridoio e permettevano a chi era fuori di vedere quello che succedeva all’interno. Lei era lì. Distesa sull’letto, immobile attaccata ad una macchina per respirare ed ad un’altra che controllava il suo battito cardiaco. “non sta bene” pensò hachi “ lo so quando non sta bene.” dopo qualche secondo, in cui si era limitata ad osservarla, si voltò senza dire una parola verso il medico, che intese quello che voleva sapere.

-“si è buttata”-cominciò lui-“ dal suo appartamento….Dio solo sa come ha fatto ha rimanere in vita! Ha un paio di costole rotte, la gamba destra ha una frattura multipla, ma la cosa più grave e il trauma molto esteso che ha il cervello…signorina mi duole dirglielo ma la sua amica è in coma e non ci sono molte probabilità che ne esca.”- dritto e conciso. Così sono i medici. Da una parte è meglio, ma dall’altra ti devastano. Lei si portò una mano alla bocca era scioccata, le lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance. Poi arrivò Nobu.

-“Nana, eccomi…allora che è successo?”-

-“Nobuo...Nana sta…”- non lo chiamava mai con il nome intero, era veramente grave allora-“ Nana sta…sta morendo!!!”- e scoppiò a piangere.

-“Cosa? Ma come?”- si rivolse verso il medico-“Dottore non possiamo fare nulla?la prego mi dica qualcosa”- il medico fece cenno di no con la testa e aggiunse.

-“solo un miracolo potrebbe salvarla”-di nuovo dritto e conciso. I due ragazzi rimasero per un po’ abbracciati, mentre un’ afflitto nobu cercava di consolare una sempre più disperata Nana.

-“Hachi, fose è meglio se vado ad avvertire gli altri. Shin, Yasu ma soprattutto Ren, non sanno nulla”-

-“Va bene…”- disse lei con un fil di voce-“io vado da Nana…posso entrare?”- rivolgendo lo sguardo al dottore.

-“certo…non c’è nessun problema”-

I due ragazzi si lasciarono da quel tenero abbraccio, e mentre Lui si dirigeva ad una cabina del telefono, Lei fece un gran respiro ed entro in quella camera…

La stanza aveva un solo letto…la sua vita era attaccata ad una macchina, e questo Hachi non lo concepiva.

 

-Hachico dove hai messo le birre?-

-Sono nel frigorifero come sempre Nana…- Aprì il frigorifero, erano proprio lì. Se ne aprì una e poi diede un’occhiata al’orologio.

-porca puttana!!!...Hachi devo andare se no questa è la volta buona che Ren mi ammazza-

-Aspetta non mi saluti?- le urlò l’altra dal bagno

-E dai!!! Faccio tardi…noi ci vediamo sempre…non è mica l’ultima volta che ti parlo eh!!...ciao-

 

Hachi si sedette vicino al letto, il gesto che l’aveva spinta al quella scelta era ovvia il bambino che aveva perso poco tempo prima…

Din don…-chi è?-

-Hachi sono io apri- aveva una voce strana, ma li per lì non lo fece contare tanto così le aprì come se nulla fosse…in due secondi era davanti alla porta.

-Ciao Nana, che ci fai qui? Non dovevam…- Piangeva.- che ti prende che hai?-

-HachiHachi…ho perso il bambino!- e le si buttò al collo.

Le teneva la mano, come già tante altre volte aveva fatto, sapeva che parlare ad una persona in coma fa bene…quindi, anche se sapeva che sarebbe servito a ben poco cominciò.

-“Avevi promesso…Avevi promesso…saremo rimaste insieme per sempre, dovevi aiutarmi con la bambina, dovevi crescerla come te Misury, punk come te…Nana non ti sono stata vicina, la depressione ti ha condotto a questo, mi dispiace avrei dovuto aiutarti, consolarti come tu facevi con me…e invece ho lasciato correre…credevo tante cose che ora si sono rivelate false, Nana ti prego non mi lasciare.. non riuscirei a vivere senza il suono della tua voce!!!”- la disperazione prese il sopravvento, si ritrovò a piangere sul suo letto…

 

Continua…al prossimo capitolo.

Hachico91

 

 

 

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Capitolo 3
*** Nana? La mia Nana? ***


Ciao ragazzi…ecco un nuovo capy spero che vi possa piacere anche questo…buona lettura Hachico91

Ciao ragazzi…ecco un nuovo capy spero che vi possa piacere anche questo…buona lettura Hachico91

 

Un telefono stava squillando, in una stanzetta vuota della casa discografica dei trapnest…Drin…Drin…Drin…e nessuno rispondeva…Drin…Drin…ancora niente…

-“Ren, accidenti a te! Dove cazzo ti sei cacciato?”- dall’altra parte Nobu stava imprecando contro il proprietario del cellulare, finalmente risposero alla chiamata.

-“Pronto, Nobu che cavolo vuoi? Sto registrando e sai che  Takumi è sempre a romper…”-

-“Ren era l’ora devi venire subito all’ospedale...”-

-“Perché? Ti ho già detto che Takumi rompe se lasci…”-

-“Nana…sta male!”-

-“Nana? La mia Nana?...che è successo?”-

-“Ti spiegherò tutto appena arrivi… sbrigati!!”- Ren attaccò il telefono, se lo mise in tasca e prese il giubbotto di pelle che stava sulla sedia, fece per uscire ma una mano lo afferrò per il braccio, fermandolo.

-“Dove pensi di andare?! Dobbiamo finire le prove e poi c’è il nuovo singolo”- Ren si voltò di scatto, prese per il collo Takumi, alzandolo da terra e costringendolo a restare in punta di piedi.

-“Takumi, non provare mai più a fermarmi! Non m’importa del gruppo! Nana è all’ospedale e questa è la mia sola preoccupazione...hai capito?”- gli diede una spinta facendolo cadere a terra. Aveva sbattuto la bocca, e gli stava colando il sangue sulla camicia.

(ma dove cazzo l’ha presa tutta quella forza?!)

Così usci lasciando a terra Takumi, con accanto Reira e Naoki che lo guardavano esterrefatti.

Ren correva, veloce, troppo veloce con la sua moto. La moto comprata perché piaceva a Nana, lui aveva sempre preferito le macchine

 

-Ren? Ren…senti me la compri una moto?-

-Una moto? Nana cosa te ne fai di una moto?!-

-“Bè…potremo usarla insieme no?!- quando Nana guardava il ragazzo in quel modo, lui avrebbe potuto comprargli il mondo intero.

-Ok Nana, avrai la tua moto!-

-SIIII!!!! Grazie Ren-

 

In quei momenti a Ren non importava nulla di come andasse veloce. Faceva zig-zag tra le macchine, non curandosi del pericolo, voleva solo arrivare il più velocemente possibile.

Semaforo rosso. Passato.

Stop. Passato.

Niente sarebbe riuscito a fermarlo. La sua Nana, ora stava male…la stessa nana che aveva abbandonato…

 

-Esci da questa casa REN…Esci!!!- Nana, in lacrime urlava contro di lui, e quello senza dire una sola parola uscì dalla casa, sbattendo la porta e lasciandola da sola a piangere.

 

“che ho fatto?! Cosa ho fatto? Nana….Nana amore mio ti supplico perdonami...”

Una timida lacrima fece capolino, lasciandogli un solco sulla guancia. Finalmente l’ospedale. Non trova parcheggio. Non gli importa e la lascia nel mezzo. Entra e gli dicono di andare al 4° piano. Va a piedi.

“L’ascensore va troppo piano”

Arriva, ansima è sudato il cuore gli batte nel petto tum-tum…tum-tum…Vede Nobu è fuori dal reparto, ha appena finito di parlare con gli altri Blast. Lo guarda, si guardano, dall’espressione di Nobu capisce tutto…

-“Sta male Ren... è in terapia intensiva…io non vorrei dirtelo, ma…si è buttata dalla vostra villa, dal solario…”

 

-Ren dove mi stai portando?-

-Uff…aspetta un’attimo e lo scoprirai…- Lui aprì la porta del solario. Ci aveva fatto fare dei lavori quando lei era andata via con il gruppo…

-L’ho recintato tutto, così ci porteremo il bambino- aveva fatto mettere un’altalena e altri giochi, un gazebo ed un tavolo con delle sedie per sedersi.

-Potrai portarci Hachico, così Mitsuyo potrà giocare tranquillamente e voi chiacchierare!-

Nana era senza parole…Quel posto prima era brutto e sporco, ma adesso era incantevole.

-ti amo Ren-

-Anche io ti amo…e amo anche il nostro bambino!- le diede un bacio sulla pancia. Era ancora troppo presto perché si notasse la vera gravidanza.

 

-“Nobu…portami da lei!”-

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Capitolo 4
*** Il peggioramento ***


Ciao a tutti ragazzi…

Ciao a tutti ragazzi….eccomi con un altro capy….ma adesso spazio alle recensioni.

SakiJune: Ciao, rispondo subito alla tua domanda! Io ho sempre trovato il nome scritto così ma se tu dici che va scritto con la “K” mi informerò meglio…comunque grazie per aver recensito e per avermi fatto notare la cosa…e poi grazie per aver messo la storia tra i preferiti!!!

 

_hime_: Grazie…si in effetti Nana è un po’ diversa, ed all’inizio la storia non era partita così però dopo un po’ mi sono resa conto che il personaggio aveva molto di mio e così ho deciso di non cambiarlo! Grazie della tua recensione..

 

Ferula_91: Aliceee!!!...ma ciao…comunque non ti posso dire nulla su come finira la storia (perché ancora il finale non lo scritto è solo nella mia testa *__*) comunque spero che la storia non ti deluda…ma aspettati di tutto!

 

Bellina: Ciao Billiana!!! Oddio con tutti questi commenti mi farai arrossire…grazie infinite! Spero che continuerai aleggere la storia a presto

 

Infine devo ringraziare SHUN DI ANDROMEDA per aver messo la storia tra i preferiti…

E ora la storia….

 

 

 

Hachico piangeva, quando  i due ragazzi arrivarono alla stanza. Ren entrò, Hachi alzò lo sguardo i suoi occhi erano gonfi di lacrime, e aveva uno il volto triste ed insieme accusatorio contro se stessa. Si buttò tra le braccia di Ren, cosa molto insolita visto che i due non erano poi così tanto in confidenza.

-“Ren….ren, dovevo…sigh…dovevo stare con lei….dovevo aiutarla….”-

-“Non dire così Hachi, dovevamo stargli tutti accanto…ma la colpa più grande è la mia, che l’ho abbandonata quando ne aveva più bisogno…quando il suo cuore si era spezzato insieme a quello del suo bambino…”-

 

è buoi in casa sembra che non ci sia nessuno…Ren sta tornando da una giornata di lavoro, pesante, è stressato, forse è anche colpa del suo umore se finirà  per ferire la persona più importante per lui…sua moglie.

-Nana, sono a casa….ci sei?- Nessuna risposta, pensa “Sarà sa Hachico! Meglio che si diverta un po’…benedetta ragazza” si toglie la giacca. Accende la luce. Lei è lì, per terra, macchiata di sangue, gli fa paura…sembra….senza vita!

-Nana? Nana? Che è successo? CHE è SUCCESSO?!-

-Ren…il bambino…il bambino…il MIO bambino…-

-Ma che dici? Il bambino?...che hai fatto?! Che hai fatto eh?!-

-Il bambino…mi si sono rotte le acque…il bambino…-

-Che hai fatto?! Nana cazzo…Hai ucciso il MIO bambino!-

-Era NOSTRO…io…io non c’entro non è colpa mia…Ren…REN NON è COLPA MIA!!!-Ren era sconvolto non sapeva più neanche lui quello che stava dicendo…

-Lo hai fatto apposta…perché non lo volevi…lo hai fatto apposta.- Ren si accasciò a terra…del tutto sconvolto si mette le mani tra i capelli ed iniziò  a piangere…

-Come ti permatti?! Io volevo quel bambino, lo desideravo con tutto il cuore…e lo sai bene! Io non volevo è stato un’incidente…-

-Non è vero…-disse sottovoce- NON è VERO BUGIARDA!!!-

-Basta…non voglio più ascoltarti…-Esci da questa casa REN…Esci!!!-

 

-“Hachi, per favore lasciami solo con lei…”- Lei si staccò dal suo abbraccio e si diresse fuori da Nobu ancora singhiozzando.

Ren si avvicinò…aveva paura…paura di essere respinto…lo pensava ma anche se Nana avesse voluto non avrebbe potuto comunque mandarlo via.

-“Nana che hai fatto? Cosa ti HO fatto?! Sono un mostro, ti prego non mi lasciare, non saprei vivere senza di te, la mia vita non avrebbe più senso…Perdonami, perdonami amore mio…è tutta colpa mia avrei dovuto starti vicino invece di abbandonarti, sono solo un cretino…è tutta colpa mia…è TUTTA COLPA MIAAAA!!!”-

Piangeva Ren….e questa volta non era solo una timida lacrima, ma un vero fiume in piena che scendeva veloce lungo le sue guance….poi…il peggioramento…

La macchina a cui era attaccata  e che segnalava il battito cesso…il suo cuore si era fermato…lasciando nella stanza solo il rumore assordante della macchina “BEEeeeeeeeee”….

 

Fine quarto capitolo!

 

AHHHH!!! Che cattiva che sono adesso vi lascio un po’ a cuocere nel vostro brodo fino a cottura ultimata, poi vi papperò (ok adesso la finisco! ndMe)…comunque come avete potuto leggere le cose non si stanno mettendo molto…bene per Nana.

Riuscirà o no a sopravvivere? Tutto nei prossimi episodi de “At the end of my life” (mi sembra di essere la pubblicità di un telefilm….ndME)

A presto Hachico91

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Capitolo 5
*** La fine...la fine di tutto! ***


I medici entrarono di corsa nella stanza

Ciao! Eccomi qua…non vi ho fatto attendere tanto su…ihihih (me cattiva e perfida) non vi anticipo nulla. Risposta alle recensioni alla fine…

 

 

I medici entrarono di corsa nella stanza.

-“fate uscire il ragazzo!”-

-“Prego esca, fuori”- disse un’infermiera a Ren.

-“No, no, no…..nana….ti prego NANA!!”- La stessa infermiera lo accompagnò fuori, i suoi occhi luccicavano, era nel panico totale, era tormentato dal dolore…

Hachico guardava la scena da fuori, non resse la cosa e svenne.

 

-Dove sono? Cosa mi è successo?!- Hachi era distesa per terra, non era mai stata in quel posto… “forse” pensò lei “è solo un sogno”… tutto intorno a lei era bianco, eccessivamente bianco, e la sua voce faceva quasi eco. Poi si sentì chiamare, chiamare da una voce, udita tante volte. La Sua voce.

-Hachico!- non c’erano dubbi, quella era proprio la sua voce. Si voltò.

-NANA?! Nana…NANA!- le andò incontro abbracciandola-Allora sei viva…SEI VIVA!-

-No, hachi…non sono viva…io sto morendo…-

-Come?! Perché? Se sei qui non puoi morire…non puoi…Nana non mi lasciare ti prego!!-

-Hachi, ragiona…questo è come un sogno, solo che io sono presente nel tuo sogno e ragiono con la mia mente. È complicato da spiegare…ti ricordi di essere svenuta? Vero?!-

-Svenuta?si…io credo di ricordare…ma cosa c’entra?-

-Vedi, in qualche modo quando sei svenuta sei entrata in contatto con la mia mente e la mia anima, mentre... mentre…sto per lasciare la terra-

-Cosa?... perché, non farmi questo non puoi!!!-

-Mi spiace Nana, ma tutto quello che mi tratteneva sulla terra, è svanito…io non riesco a vivere senza il MIO bambino-

-Ma avrai altre opportunità…Te e Ren potrete…-

-è troppo tardi…l’ho allontanato da me-

- Non è vero…NON È VERO!!... lui ti ama, si è precipitato qui appena ha saputo che stavi male!-

-Hachi, ormai è troppo tardi, anche se volessi non potrei più tornare indietro…non posso-

-No…NO…Nana perché vai viva? Resta con me? NANA…NANAAAA!!!-

-Devo andare, Hachico…Sarai sempre nel mio cuore…ora svegliati”

-“NO, non voglio…no”-

-“Svegliati…svegliati”-

 

-“Nana, nana…sono Nobu svegliati!”- lei aprì gli occhi, ancora sconcertata da quello che era successo.

-“Stavi urlando…cosa avevi?”- all’improvviso si ricordò tutto…

Nana…

Il cuore…

Fermo…

-“Nobu, dov’è Nana??”-

-“…….”-

-“Nobuo…dov’è NANA?”-

-“Stanno tentando di rianimarla…ma…ma…”-

-“Devo andare da lei…SUBITO!”- Nobu l’aiuto a scendere dal lettino su cui era stata adagiata dopo essere svenuta. Poi. Cominciò a correre. Il suo cuore batteva forte. Un po’ per la corsa un po’ per la paura di averla persa. Nella stanza trovò i medici che cercavano di rianimarla. Hachi la guardava…guardava morire il suo EROE…la sua amica, la sua complice, la sua confidente. Non poteva far niente per aiutarla ed era la cosa che più la distruggeva, essere inutile. La linea era sempre ferma, e il cuore non riprendeva a battere. I medici smisero di tentare…si guardarono poi uno di loro si scopri il braccio e guardò l’orologio, emettendo le parole più fredde e distaccate che Hachi avesse mai sentito:

-“Ora del decesso…”-

-“Noooooo!!!!...cosa cazzo state facendo?! Porca puttana siete medici aiutatela…AIUTATELA!”- loro non si muovevano, ma continuavano ad osservarla come se aver già visto la stessa scena almeno un milione di volte, permettesse loro di stare con le mani in mano. Hachi le si avvicinò, non una lacrima. Prese il defribillatore, adesso era lei che tentava di rianimarla.

1, 2, 3…nulla…1, 2, 3…silenzio. La macchina collegata a lei, insisteva a segnalare la morte…

“Non permetterò che tu muoia, non lo posso permettere…Nana…Nana…”

Nobu arrivò nella stanza seguito da Ren.

-“Hachi”- le disse il ragazzo-“non possiamo fare più niente per lei è mo…”-

Sbam! La ragazza gli aveva appena tirato un sonoro schiaffo.

-“Non dirlo Nobu! Sta dormendo…sta dormendo…dorme solo..”-

-“Non possiamo fare niente Hachi, lo sai anche te”- le disse Ren. Quelle parole gli erano uscite di bocca, più rivolte a se stesso che alla sua amica, doveva farsi vedere forte. In quell’istante arrivarono Yasu e Shin…

-“Ren non dirmi che…”- il ragazzo guardò Yasu, e dai suoi occhi il batterista capì tutto-“Oddio…”- Yasu si accasciò su una poltrona con i gomiti appoggiati alle gambe e le mani che gli tenevano la testa…non un’altra parola gli uscì di bocca. Lui era Yasu, e come al solito sembrava come se la cosa non gli importasse. Invece soffriva. Soffriva come un matto.

-“Hachi, mammina (*) ?”- le disse Shin-“ m-mi spiace”-

-“Lasciatemi stare…LASCIATEMI STARE!”- uscì di corsa dalla stanza in lacrime, non sentiva niente intorno a lei, aveva in testa solo Nana…Lei non sarebbe andata a consolarla quel giorno.

 

-“Signor Honjo? Dovremo parlare di…”-

-“ Non ora dottore…non ora”-

-“La prego dottore ci potrebbe lasciare da soli con…la ragazza?”- disse Shin

-“Certo ragazzi, non c’è nessun problema…”- e se ne andò.

Da quel momento nella stanza cadde un silenzio che faceva accapponare la pelle. Un silenzio mostruoso. Che imprigionò nella sua morsa i quattro ragazzi che vi erano rimasti all’interno.

-“Nobu? Che facciamo con Hachi?”- Disse Yasu

-“Forse è meglio lasciarla sfogare…dopo andrò a cercarla”-

Dopo quelle parole, tornò il silenzio.

 

 

SakiJune: Opsh! Scusami se ti ho scioccata…comunque grazie per aver recensito e per i complimenti. Come vedi non ti ho fatto attendere molto!...spero che anche questo capy ti sia piaciuto e che continuerai a seguirmi a presto.

SHUN DI ANDROMEDA: Ciao shun!...so che sono crudele! Lasciarvi sulle spine era proprio il mio intento! Ehehehecomunque spero che apprezzerai questo capy…continua a seguirmi, mi raccomando e grazie!...

 

(*) come molti sanno Shin ha il vizio di chiare Hachi “mamma” o “mammina”…questo perché la vede come una figura molto vicina e legata a lui. In quanto conosce (quel poco) del suo passato, non molto bello.

 

Continua…

 

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Capitolo 6
*** Disperazione... ***


Ciao ragazzi

Ciao ragazzi!.....mi scuso per il ritardo del capitolo, spero di non venire linciata!!JJJ comunque adesso è pronto il nuovo capy quindi vi lascio alla lettura come sempre recensioni alla fine!!...baci

 

Perché? Perché mi hai lasciata sola? Come farò adesso? Dimmelo…DIMMELO NANA!!!

Hachico correva ancora, non sapeva dove stava andando ma non le importava nemmeno. Voleva solo sfogarsi…cominciò anche a piovere, sembrava anche che il cielo si volesse sfogare per quella perdita, a poco a poco non rimase nessuno in strada solo una ragazza che piangeva e a cui faceva compagnia la pioggia. Alla fine stremata si fermo. Il capo chino. Le gambe non la ressero e cadde, la pioggia le scendeva sui vestiti e sul volto….alzando la testa si rese conto di dove si trovava: Stazione di Tokio.

-“è qui…è qui che ci siamo conosciute!”-

 

Inverno, due ragazze scendono dal treno.

-Shoji!!- urlò hachi

-Nana come è andata il viaggio?-

-Bene amore, vieni ti presento una persona, lei è…ma dov’è andata?-

-Chi mi vuoi far conoscere? Non c’è rimasto più nessuno qui…-

-Avevo conosciuto una ragazza in treno…-

-Si vede che aveva da fare…dai andiamo a casa!-

Le loro strade si erano momentaneamente divise, non avrebbero mai immaginato che il “grande demone celeste” le avrebbe fatte rincontrare.

Il telefono di Hachi cominciò a squillare, ma lei non sentiva o meglio non voleva sentire…guardava il cartello, e dopo un po’ si stancò di suonare. Non erano passati neanche 5 minuti che riprese a suonare, alla fine seccata rispose.

-“Nana accidenti! Mi hai fatto preoccupare! Dove sei?”-

-“Nobu?! Sono…sono alla stazione”-

-“Alla stazione?! Ma quanto hai corso, si può sapere?...aspetta lì non ti muovere vengo a prenderti”- e riagganciò. Non avrebbe avuto la forza per muoversi comunque, era rimasta tutto il tempo per terra, sotto shock. Dopo poco una macchina si accostò a lei. E dal suo interno uscirono due uomini.

-“Nana…NANA!”- lei però non rispondeva. Gli si avvicinarono, porgendole un’ ombrello anche se era ormai completamente fradicia.

-“Nobu…Ren…che ci fate qui?!”-

-“siamo venuti a prenderti stupida! Cosa ti sei messa in testa? Ci vuoi lasciare anche te ora? Ti prenderai un malanno”- le disse Ren

-“Ren…ren…perché…perché?”-

-“Non c’è un motivo Hachi, se ne è andata e basta!”-

 

Ore 9.00 la mattina dopo

-“Mammina, svegliati, zio ren ti vuole”-

-“Mitsuyo, lo zio Ren è di là? Aspetta digli che vengo!”- la bambina corse fuori e nell’altra stanza Nobu e Ren parlavano a bassa voce.

-“Grazie,suyo, vai pure a giocare!”- la bimba non se lo fece ripetere due volte e corse nella sua cameretta. Poco dopo arrivò Hachi. Ren aveva la faccia stravolta, di sicuro non aveva chiuso occhio.

-“Nana, scusa se ti ho svegliata e scusami per quello che sto per chiederti…”-Nana azzardando il continuo della frase disse.

-“Un salice…”-

-“Cosa?!”- fu la risposta meccanica di Ren.

-“Voleva essere seppellita sotto un salice….diceva che quell’albero esprimeva tutto quello che aveva dentro”- Ren la guardò stupito, poi il suo volto si fece scuro e chinata la testa, pianse. Ren voleva farsi vedere forte, doveva resistere al dolore che lo lacerava dentro, non si poteva permettere di farsi vedere debole, il suo orgoglio era troppo forte…proprio come il Suo. Quello di Nana.

-“Scusa Ren..”-

-“Non ti devi mai scusare con me Hachi…lei non lo avrebbe sopportato. – i tre ragazzi stettero tutta la mattina a parlare e fissarono la data del suo funerale per il giorno seguente.

 

-“Nobu…devi portare ‘suyo all’ asilo pomeridiano…!”-

-“Vado cara, appena riesco ad acchiappare tua figlia…’suyo dove ti sei nascosta? Basta giocare a nascondino, è ora di andare a scuola”- Mitsuyo uscì fuori da un’ armadio correndo, ma i riflessi pronti di Nobu gli permisero di prenderla.

-“Presa…ora andiamo all’ asilo!”-

-“Ba bene papy!”- Nobu le infilò il cappottino diede un bacio ad hachi ed uscirono. Lei non sapendo cosa fare decise di tornare alla casa…alla Loro casa. I 7 piani erano faticosi come sempre. Prima era passata dall’agenzia a chiedere se poteva vederla per un paio di minuti, il signore fu gentilissimo e gli diede le chiavi senza obbiettare. Arrivata in cima esitò un po’ ad aprire…poi si decise e fece scivolare le chiavi nella serratura. La porta le si aprì dove averle dato una leggera spinta ed emise un cigolio fastidioso. Tante volte aveva detto a Nana di oliarla, ma lei non lo aveva mai fatto. Accese le luci. Non era rimasta più nulla apparte la cucina e il tavolo. Su di esso poso la borsa e le chiavi della casa. La casa era vuota. Ancora più vuota della prima volta…anche perché non c’era Nana davanti a lei. Quel tavolo poi lo aveva fatto lei. Era stato protagonista di tante sera passate a ridere e a giocare a Majong (si scrive così? O__o ndMe)

-Hachico, dove hai messo i bicchieri con le fragole?”- Hachi si girò di scatto e vide Nana intenta a cercare i bicchieri sullo scaffale della cucina.-“Perché mi guardi con quella faccia? Ho qualcosa che non va?”- Hachi cercò di avvicinarsi, ma fece cadere la borsa così si chino per raccoglierla. Quando si rigirò verso Nana, questa non c’era più….

 

Continua…

 

SHUN DI ANDROMEDA: Ciao shun!...ebbene si Nana è veramente morta, e purtroppo per noi non ci possiamo fare nulla (ihihhi me sadica e crudele) comunque, alla fine tutto si risolverà (più o meno) opsh! Ho già detto troppo…continua a seguirmi mi raccomando!

Ferula_91:  Alice!....che piacere…(immagino che mi strozzerai lunedì giusto?!?!) comunque come ti avevo detto da ora in poi (almeno a mio avviso) tutto si farà ancora più triste…spero solo che non arriverai veramente a farmi fuori ci vediamo a scuola.

SakiJune: Opsh! Mi dispiace di averti sconvolta così!!!...comunque sono contenta che continui a piacerti nonostante, sia andata a finire così…vedrai che però ci sarà anche un po’ di felicità….(certo come no…dipende da cosa intendi te per felicità!)

 

Per il prossimo Capy, non so fra quanto lo posterò cercherò di fare tutto il possibile…grazie a chi segue….

Hachico91

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Capitolo 7
*** Mi manchi... ***


Hachico cominciò a piangere, seduta sul tavolo

Ciao a tutti!...vedete come sono brava…che posto così in fretta?!?!...comunque grazie a tutti quelli che hanno letto ed ancora di più a chi commenta…

 

Hachico cominciò a piangere, seduta sul tavolo. Quello che aveva visto o che pensava di aver visto, l’aveva scombussolata e non poco.

Si alzò, con ancora le lacrime agli occhi e fece per andarsene, raccogliendo le poche forze che aveva. Ma prima si diresse nella stanza che una volta era di Nana. La tristezza l’avvolgeva l’anima e il cuore…era troppo stanca. Non voleva più stare lì, non ci riusciva. Aprì la porta di casa, diede un’ ultima occhiata alla casa e chiuse. Per sempre. Ad ogni scalino, si sentiva sempre più sola…sola come non o era mai stata.

 

“Questa casa è così grande senza di te, amore mio!” Ren era in casa, con la luce spenta, lo infastidiva. Disteso sul divano, erano 24 ore che non dormiva, ma non voleva andare a letto. In quella stessa stanza, dove tante volte aveva dormito con lei, ora non vi poteva dormire da solo, non poteva senza di lei. E così era nel salotto, da non so quante ore.

Immobile.

In silenzio.

Troppo silenzio.

“Cosa non darei per averti qui Nana…non riuscirò a vivere senza di te, come farò io…”

-“Ren?!”- una voce. La sua voce. No, non poteva essere, non c’era nessuno nella stanza. Chiuse gli occhi.

-“Ren! Insomma rispondi quando ti parlo!”- gli aprì, e non riusciva a credere a quello che vedeva. Pensava di sognare. Sognava la donna che amava. Ma tutto era così reale, così vero. Nana era lì che lo guardava.

-“N-Nana? C-come è possibile?”-

-“Non è importante questo ora…devo chiederti scusa, non sono riuscita ad andare avanti e poi tu eri arrabbiato con me ed io non…”-

-“Arrabbiato?! No, ti prego non pensare questo, io non…sono io quello che si devo scusare ma ora, nulla ha più importanza…come vivrò senza di te?”-

-“Oh! Vedrai, riuscirai a cavartela…sei forte, caro!”-

-“Nana…nana, non so se ce la farò….”-

-“Insomma Ren! Come sei diventato frignone, eh!”-

-“Io frignone?! Ahahah..! Nana? Nana dove sei?!”-

-“Ascolta Ren…ascoltami bene. Vivi la tua vita, sii felice, non sopporterei di vedere la persona che amo soffrire…continuerò ad amarti anche se saremo lontani, nulla ci dividerà. Neanche la mia morte…ti amo”-

-“Nana? Nana…”- richiuse gli occhi. Voleva assaporare meglio l’aria. Magari riusciva a sentire il suo odore. Poi si alzò in piedi, e si diresse in camera…era più forte, era come se qualcuno lo aiutasse a reagire. Ora Nana viveva, dentro di lui. Nessuno avrebbe mai potuto portarla via dal suo cuore, sarebbe stata sua per sempre. Si distese sul letto e abbracciò forte il cuscino, forse per cercare affetto, solo un po’ di compagnia. Quella stessa compagnia di cui sentiva mancare il contatto fisico. Ma non riuscì mai a notare la figura seduta hai piedi del letto, che amorevolmente vegliava sul suo sonno. E che sussurrava hai suoi sogni. “Ti amo”

 

-“Nana, sono a casa!”- Nobu era appena rientrato, dopo aver portato Mitsuyo all’asilo-“ Nana ci sei?!”- ma Hachi non era in casa. Il ragazzo posò le chiavi sul tavolo e vi notò sopra un biglietto “Nobu, sono uscita ci vediamo dopo…Nana”…lo lesse e poi lo buttò. Subito dopo si lanciò sul divano. Sfinito dal troppo correre di qua e là. Provato nell’animo. Accese la televisione, e parti una registrazione.

-“Ma questo è il primo compleanno di Mitsuyo!”- lo mandò un poco indietro e cominciò a guardarlo.

 

-Su ‘suyo, aprì i regali…- Era hachi, che stava aiutando sua figlia a scartare i regali. Poi arrivò Nana.

-“Hachicooooooo!- Nana stava urlando come una matta, con dietro yasu che cercava di fermarla, per non fare brutte figure e shin che se la rideva come un matto.

-NANA! Guarda Mitsuyo c’è la zia-

-Sia, Nana…Sia Nana- urlò la bimba andandole incontrò.

-Ecco qua la mia nipotina, preferita! Lo sai mi ha detto un’ uccellino che oggi è il tuo compleanno...è vero?- la bambina fece cenno di si con la testa.- Allora la tua zietta, guarda un po’ che ti ha fatto come regalo…aspettami qui va bene?- la piccola annuì di nuovo. Nana corse fuori dalla casa e quando tornò aveva con se….

-UN CAVALLO!-

-Siiiiiiiiiiii! Un cabaio, glazie sia…-

-NANA! Le hai comprato un cavallo?- urlò Nobu- Cioè dove pensi che dovrei metterlo eh!?- tutti gli altri se la stavano ridendo, vedendo la faccia soddisfatta di nana e quella super-arrabbiata di Nobu.

-Uff…non fare l’antipatico è così cariiiiino!-

-Carino? Oh! Si…carino? Carino un corno…!-

-Volevi ununicorno? sarà per la prossima volta…-

-Grrrr…NANNNNNA!- adesso anche Nana si era unita alle risate. Mentre Nobu cercava di “eliminare” il cavallo che stava mangiando le rose della vicina…

 

-“Che bei ricordi, eh!?”-

-“è già, è proprio ver…”- Nobu si voltò e vide che accanto a lui cera..Nana.

-“Ti ho spaventato, Nobu?”-

-“Nana, ma tu….”-

-“Mi è solo stato concesso il privilegio di salutarvi”-

-“Salutarci? Allora sei stata anche…”-

-“Ascolta Nobu”- il suo viso si era fatto serio-“Devi prenderti cura di Hachi, ancora di più di come hai sempre fatto! Hai capito? Per lei sarà difficile, molto di più che per Ren e…”-

-“Lo farò, stanne certa!”- rispose lui, deciso. Ma subito dopo il suo volto si spese-“ Ma….ma chi si prenderà cura di me?”- Nana. Rimase sorpresa dalla sua risposta, gli sorrise. Un sorriso che racchiudeva la tristezza in se. Tristezza di doverli lasciare, ma comunque un sorriso, di quelli che riuscivano solo a lei. Poi gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla fronte. Come si fa per i bambini. Perché in quel momento, non era più Nana ad aver bisogno d’aiuto ma Nobu.

-“Io veglierò su di te e su gli altri, voi eravate e sarete per sempre la mia famiglia”- Lui cominciò a piangere, e poi le disse.

-“Ti voglio bene, Nana”- Lei se ne era già andata. Ma anche da dove era ora poté riuscire a sentire bene quelle tre dolci parole. Parole che le fecero per un momento, un piccolissimo momento palpitare il cuore. Anche se ormai lei non viveva più, le parole di lui riuscirono come ad animarla. Ormai troppo tardi le fu solo possibile dire-“Non sai quanto te ne voglio io, Nobu”-

 

 

SHUN DI ANDROMEDA: Shun! Sono contenta che ti sia piaciuto…grazie per i tuoi commenti! Pensa che mi ha fatto commuovere anche a me che scrivo! Bene continua a seguirmi, che con questo e il prossimo si chiuderanno i capitoli sulla “riapparizione di Nana” e la storia riprenderà a scorrere!...alla prossima.

Ferula_91: Alice sono contenta che ti sia piaciuta!... che dire pensavo che mi uccidessi, ma la mia intenzione non era farti prendere un’ infarto, credimi! E poi ti avevo avvertita che sarebbe stato triste, ma la parte peggiore deve ancora arrivare (ed essere scritta, anche se è tutto stampato nella mia testolina!!) ihhihhihih…ci si vede domani

 

Bene che dire….la storia continua….XD

Hachico91

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Capitolo 8
*** Amici per sempre ***


Altri momenti

Altri momenti. Momenti di quella giornata che sembrava non finire mai. Un’altra storia, velata dallo stesso sapore, dalla stessa trama, dalla stessa melodia… dolore e solo dolore.

-“Buon giorno signor Yamomori….posso usare la saletta per le prove e gli strumenti?”-

-“Oh! Buon giorno Shin…certo che puoi, fai con comodo!”- il ragazzo fece per andarsene, quando l’uomo lo fermò-“Senti…come stai?”- Shin non si voltò. Aveva saputo di Nana. E inconcepibile, come le persone cambiano il loro carattere, appena ne muore un’altra. Lui sorrise, un sorriso finto. Che gli faceva disprezzare Yamamori per quella domanda, sicuramente quello che gli interessava era sapere del gruppo.

-“Una chitarra non si può suonare senza corde…”- si voltò-“ Se mi avessero pugnalato adesso soffrirei meno..”- non ci fu risposta. Ma solo indifferenza, da parte di quell’uomo a cui interessavano solo soldi e nulla di più. Shin si richiuse la porta alle spalle e impugnò la chitarra.

Che strano…non riesco a suonare…è tutto così surreale!” poi finalmente cominciò ad uscire il suono da quella corda, che si trasformò in melodia….e poi in “Rose”.

-“Che buffo!...se ci fosse stata lei mi avrebbe già detto che stavo stonando come una campana..ihihih….non ho mai capito se stesse scherzando o no…”-

-“Se ti può consolare…stavo scherzando”- davanti a lui, dove prima non vi era nulla!...si formò la figura nitida di Nana.

-“Sei tu?!...Nana!”-

-“Shin…il mio tempo a disposizione sta scadendo! E non posso rimanere qui per sempre…e devo salutare anche un’altra persona…”-

-“ALLORA perché te ne sei andata? Cosa ne sarà del gruppo? Cosa ne sarà di noi…?”-

-“Guarda che sono sempre stata io ad aver bisogno di voi…non pensò che potrebbe cambiare qualcosa ora…”-

-“Ma prima tu eri qui….e ora no!!....il gruppo si scioglierà?!”-

-“questo dipende tutto da voi…non più da me ormai!”-

-“Nana, s-se ti avanza un di tempo, c-che ne dici di cantare insieme a me…per l’ultima volta?!”- Gli occhi di lei si riempirono di lacrime vedendo il viso di Shin….ancora così infantile, ancora così dolce, non poteva deluderlo. E lei non chiedeva nulla di più. Se ne sarebbe andata nel unico modo che conosceva bene: Cantando

 

 When I was darkness at that time fueteru kuchibiru

Heya no katasumi de I cry

Mogakeba mogaku hodo tsukisasaru kono kizu

Yaburareta yakusoku hurt me

 

Nobody can save me

Kamisama hitotsu dake

Tomete saku you na my love

 

I need your love

I'm a broken rose

Maichiru kanashimi your song

Ibasho nai kodoku na my life

 

I need your love

I'm a broken rose.

Oh baby, help me from frozen pain

With your smile, your eyes, and sing me, just for me*

 

A metà canzone lei sparì, lasciando nell’aria il suo profumo e la sua dolce voce che ancora cantava e risuonava nella piccola sala prove...da cui forse la tua voce non se ne sarebbe mai andata.

Shin rimase lì….suonava Nana. Suonava per te.

-“Il gruppo non si scioglierà…te lo prometto!”-

 

Un ragazzo coperto da un paio di spessi occhiali neri si aggirava freneticamente nella stanza da letto della sua casa.

“Chiamerò nobu e shin, non ha più senso rimanere a Tokyo ora…”

aveva ammassato tutti i vestiti sul letto, e aperto le valige. Sicuramente se ne voleva andare.

-“Scappi…yasu?”- lui si voltò e vide nella penombra una figura che si muoveva verso di lui, in un primo momento non capì chi fosse, poi quando si fu avvicinata di più riuscì a vederla…Nana.

-“Allora….stai scappando o è solo una mia impressione?”- il ragazzo non riusciva a parlare ed ogni volta che ci provava le parole gli morivano in gola-“Yasu…insomma!?”-

-“….”- silenzio.

-“Non parli…allora ti dirò io una cosa…se te ne vai perché sono morta, sei solo un deficiente pelato!”- dalle labbra di yasu uscì un sorriso che si spense subito ripensando con chi stava “parlando”

-“NANA….perché lo hai fatto?”- le ultime parole furono dette così a bassa voce che non riuscì a comprenderle…tanto parlava piano.-“perché lo hai fatto?!”- non una lacrima, solo rabbia, dolore disperazione…Yasu. Lei era l’unica cosa importante, lei era tutto il suo mondo, non poteva averla abbandonata in quel modo, come aveva fatto ha non accorgersi quanto stava male…lui…lui che la capiva meglio di tutti.

-“Tu non mi hai abbandonata”- disse quella capendo tutto, solo guardandolo attraverso il cuore-“ io mi sono fatta abbandonare, che mi sono lasciata andare…non è colpa tua”- Lui muto, immobile. La osservava, pensava “è solo un sogno, un incubo non può essere…non può essere morta nella stanza, silenzio. Quel dannato silenzio, che in certi momenti ti uccide più di una lama ben affilata.

-“Nana...non dovevi farlo! Sei stata una stupida”- rabbia. Ora solo rabbia. Rabbia verso di lei, ma soprattutto verso se stesso. Lui che non era riuscito a proteggerla quando più ne aveva bisogno.

-“Ormai è tardi…troppo tardi”- tutte le certezze di lei, caddero, in un solo istante. Lo vedeva. Vedeva il suo migliore amico, in preda al dolore. Dolore che solo lei percepiva. E fu in quel momenti che rivisse in un’ attimo tutti i momenti della sua vita. Gioie. Dolori.

Solo ora si rendeva conto del immenso sbaglio che aveva fatto, ma soprattutto l’immenso dolore che stava procurando.

Lui ancora, fermo. Muto…era Yasu. Era fatto così.

-“Non posso più restare ora….addio Yasu”- fredda. Troppo fredda.

-“Aspetta”- lui cercò di fermarla, ma la sua mano si richiuse in un pugno-“non mi dimenticare…non mi dovrai mai lasciare!”- si era aperto ora. Come non aveva mai fatto. Gli aveva donato il suo cuore…lei avrebbe capito?

-“Yasu…non ti lascerò mai….amici, amici per sempre!”- adesso sorrideva Nana. Poteva andarsene tranquilla. I suoi cari, sarebbero stati bene….

 

 

Fine 8° capitolo…allora che ve ne pare?! Spero possa essere stato triste come al solito (o ancora di più…) allora adesso sono finite le “apparizioni” di nana, e la storia riprenderà a scorrere…e ora recensioni….

 

 Ferula_91: alice! Allora com’è il capitolo nuovo?!?!...spero di averti fatto prendere un’ infarto per bene sta volta….ihihihi…ora ho finito, ma aspetta e vedrai cosa la mia mente diabolica a pensato!!!....MMMMUUUUaaaaaahhhh!!!

 

SHUN DI ANDROMEDA: Ciao shun! Come ti è sembrato il capitolo?...spero di aver soddisfatto le tue aspettative…comunque aspettati molto altro ancora!!!!

 

SakiJune: Ciao cara….piaciuta questa parte? Continua a seguirmi e vedrai che diventerà amcora più triste…

 

Alla prossima

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Nana...io e te per sempre ***


-“Nana

-“Nana?!”-

-“Sono sveglia Nobu”-

-“Ah…si, senti tua madre è già arrivata. Guarderà lei la bambina mentre…”-

-“Non dirlo…ti prego non dirlo!”- il ragazzo capì ed uscì dalla stanza.

La camera era buia, illuminata solo da qualche spiraglio di luce che entrava dalla finestra. Hachico distesa sul letto, guardava il soffitto. Le coperte la coprivano fino al mento. Le faceva freddo, enormemente freddo. Tremava. Non voleva per nulla al mondo alzarsi da quel letto.

“Rimarrò qui…Sono sicura che Ren capirà…” pensava che quella sarebbe stata la scelta giusta, ma alla fine con una forza che credeva di aver perso, si rese conto che sarebbe dovuta andare, lo doveva fare per lei. Si scoprì velocemente ed un’aria gelida la invase facendola rabbrividire. Accese la piccola luce del comodino e prese i vestiti già preparati da Nobu e sistemati ben bene sulla sedia.  Li indossò con una calma che fece spavento anche a lei stessa. Era estremamente stanca, non perché non avesse dormito ma per la semplice situazione, tutti i pesi che aveva sulle spalle, tutti i dolori, era stanca. Ma più di tutti era stanco il suo cuore. Avrebbe voluto andarsene, tornare nella loro casa e stare con lei come avevano sempre fatto. Loro due nell’appartamento 707. Quei giorni le sembravano lontani. Certe volte non voleva credere a tutto quello che era successo.

“Ti prego fa che sia solo un brutto incubo…”  com’è difficile alzarsi al mattino quando hai perso una persona cara, e trovare la forza di andare a vederla per l’ultima volta. Ti sembra che tutto e tutti siano contro di te, che nessuno capisca quello che provi e il dolore immenso che hai dentro. Ti sembra di non avere il fiato ed ansimi come quando hai un’ attacco d’asma. Ti svegli nel pieno della notte iniziando a piangere senza nessun motivo e senti di nuovo quel freddo, che riesce a ghiacciarti anima e cuore. Lo stesso freddo che sentiva Hachi…il suo dolore…

 

-“Andiamo”- disse quella uscendo dalla stanza. La bimba vide la madre e fece un sorriso enorme. Troppo ingenua per capire. Troppo piccola. Nobu le prese il cappotto ed uscirono.

-“Perché mamma tritte”-

-“Non è tristezza tesoro…solo un po’ giù di morale.”-

-“E quand’è che torni su..?!”- la donna sorrise dolcemente alla piccola, sapendo che non aveva capito. Le diede un grosso bacio e le disse.

-“Presto…o almeno spero”-

I due uscirono velocemente di casa, lasciando nonna e nipote ai loro giochi. Da quando erano montati in macchina, Hachi non aveva detto una parola. Quel tragitto in macchina le sembrava non finire mai. Il suo volto non esprimeva alcuna emozione, tanto era scossa. Era vuota…vuota dentro.

-“Hachi…tutto bene?!”- si senti chiamare da Nobu. Da quando si erano conosciuti il ragazzo non aveva mai visto tanto tristezza nei suoi occhi, erano spenti della vitalità. Lei gli sorrise, sperando che potesse preoccuparsi meno. Ma entrambi sapevano che quello era un sorriso di circostanza. Un sorriso finto. Di quelli che si fanno quando si sta male ma si vuol fare vedere che si sta bene. E i suoi occhi in quel momento dicevano solo quello.

Dopo poco, arrivarono. Il sole che poco prima aveva illuminato tutta Tokyo, adesso si era nascosto dietro un gruppo di nuvole che poteva significare una cosa sola: temporale.

Hachi scese dalla macchina, mentre Nobu la sorreggeva. I due si presero per mano e cominciarono a camminare. Non avevano neanche fatto tre metri che la ragazza si fermò di scatto.

-“Nana che c’è?!”-

-“Niente andrà bene Nobu…andrà tutto da schifo!”- il suo volto prese a sgorgare di lacrime e le si erano arrossati gli occhi. Non riusciva più a trattenersi ormai. Voleva urlare, fino a perdere la voce. Il dolore, che fino a quel punto era riuscita a controllare, adesso era esploso. Nobu le si avvicinò, vederla così era troppo anche per lui..

-“Nana…alzati da terra, finirai per sporcarti il vestito…ti prego…non riesco a vederti così”-

Quella si rialzò da terra, aiutata da Nobu. Intanto Ren aveva visto tutta la scena e si era avvicinato a lei per aiutarla. I due ragazzi la stavano sorreggendo quando lei disse.

-“Ren...scusa, dovrei essere io ad aiutarti in questo momento”- il ragazzo non rispose. C’erano tutti quel giorno, perfino Takumi che non aveva più osato rivolgere parola a Ren dopo quel giorno. Si sedette accanto a Misato che istintivamente l’abbracciò. Nessuno disse o fece qualcosa durante tutta la cerimonia, che non durò tanto. Un fulmine squarciò il cielo, e interruppe il silenzio. Ormai era tutto finito, adesso la sua “casa” era quella. Per Hachi era tutto come in un sogno, quasi hai limiti della realtà. Non poteva ma soprattutto non voleva muoversi da quel posto. Ormai tutti erano andati  alle macchine, ma lei era l’unica che ancora stava accanto alla tomba di Nana.

-“Hachi…andiamo!”-

-“No vai te…ti raggiungo dopo”-

-“Ma…”

-“Ho detto che ti raggiungo dopo…ed ora vai”- Nana non aveva mai risposto in quel modo a Nobu, ma la disperazione può far fare anche cose strane. Le prime goccioline di pioggia cominciarono a cadere, ma a lei non poteva importare. Era come assorta nei suoi pensieri. Come se fosse entrata in un altro mondo. Nessuno potrà mai sapere cosa passò per la testa di Nana in quei momenti, possiamo solo immaginare il grandissimo dolore che provava. Nobu e gli altri alla fine avevano deciso di aspettarla alle macchine, senza lasciarla lì da sola.

-“Andate pure a casa…l’aspetterò io!”- esordì Nobu.

-“No”- gli rispose Junko -“ L’aspetteremo tutti, lasciamola sfogare”-

-“Va bene…grazie”-

Adesso pioveva veramente forte, le gocce cadevano su Nana e sembravano pese come macigni. Non riuscì a stare in piedi e cade in ginocchio sull’erba e sul fango, proprio accanto alla rosa, che dolcemente aveva posto sulla sua bara. Poi ormai sfinita, si distese in terra, abbracciando quel mucchio di sabbia come se stesse abbracciando lei.

-“Per sempre Nana…per sempre amiche”-

 

Anche qui come nell’altra storia vi chiedo di scusarmi per l’immenso ritardo (GOMENASAIIIIII!!!><) promettendovi che aggiornerò presto, spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo..^^

Bacini la vostra

Hachico91

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