Scars.♥

di W A R R I O R
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Weakness. ***
Capitolo 2: *** Enchanted ***
Capitolo 3: *** Hold Up ***
Capitolo 4: *** Two Worlds Collide ***
Capitolo 5: *** I'm Not Your Robot ***
Capitolo 6: *** Begin Again ***
Capitolo 7: *** Begin Again pt 2 ***
Capitolo 8: *** Everytime You Lie ***
Capitolo 9: *** Mistake ***
Capitolo 10: *** Fix He's Heart ***
Capitolo 11: *** Heart Attack ***



Capitolo 1
*** Weakness. ***


 
 


 

 

Forgive my weakness
but I don't know why
without you it's hard
to survive

(Everytime we Touch- Cascada)




Harry si accasciò ansimante sul cuscino, cercando di far tornare il respiro normale. Aveva commesso l’ennesimo errore. Cosa stava facendo? Cosa era diventato?

Lui non si riconosceva più. Non era l’Harry che tutti conoscevano un tempo. Era cambiato. Prima lui non andava in discoteca tutte le sere, non si ubriacava a tal punto di trovarsi nel letto di una sconosciuta differente ogni sera. Non era quel tipo di ragazzo scorbutico e arrogante che, a volte, trattava male i suoi amici che invece cercavano di aiutarlo. Non era così e basta.

E’ come se la sua vita fosse diventata un puzzle e tutti i pezzi per ricomporla ce l’avesse una sola persona. Lei. Chi era? Lei era il suo sorriso, lei era la sua felicità, lei gli aveva insegnato ad amare, quando lui era con lei sentiva di essere un ragazzo ‘’normale’’, poteva dire o fare qualunque cosa senza mai essere giudicato.
Ma le cose belle non sono fatte per durare per sempre.


-Devo parlarti- disse la ragazza, facendo accomodare il ragazzo in casa sua.
-Che c’è Des? Mi stai facendo preoccupare- chiese il riccio alzando con il dito il mento della ragazza e puntando gli occhi color smeraldo di lui in quelli marroni di lei. Destiny si morse il labbro conbattuta, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Sapeva che quello che stava per dire avrebbe ferito entrambi ma non poteva fare altro.
-Harry, ci ho riflettuto su e ho deciso di lasciarti.- disse lei abbassando nuovamente la testa e sfogandosi ad un pianto silenzioso. Harry sentì una piccola ferita farsi spazio nel suo cuore, era come se in quel momento il mondo gli fosse crollato addosso e il suo cuore avesse cessato di battere. Il riccio scosse la testa credendo che quello che aveva appena detto la ragazza fosse stato frutto della sua immaginazione.
-Dimmi che non è vero- chiese in un sussurro il ragazzo, chiudendo gli occhi, così forte da farsi male in modo da impedire alle lacrime di scendere. La ragazza scosse la testa.
-No,Harry è la verità.- disse lei alzando la testa. Al ragazzo non passarono inosservati gli occhi rossi di lei. Aveva appena pianto. Harry sorrise amaramente e lasciò che una piccola lacrima gli rigasse la guancia.
-Allora perché stai piangendo?- le chiese lui facendo aderire le loro fronti e facendo combaciare perfettamente i loro corpi. Tracciò delicatamente il profilo della ragazza, voleva ricordarsi ogni singolo dettaglio del suo viso, se, quella fosse stata l’ultima volta che l’avrebbe vista. Destiny scosse la testa e, nonostante non fosse proprio il momento adatto, si lasciò sfuggire un piccolo sorriso.
-Harry è il meglio per entrambi- disse la ragazza massaggiando delicatamente i ricci di lui. Harry chiuse gli occhi e si rilassò al tocco delicato della ragazza lasciando che un piccolo sospiro uscisse dalle sue labbra. Poi sentì qualcosa di caldo e morbido su di esse e aprì immediatamente gli occhi, in tempo per vedere la ragazza allontanarsi da lui.
-Forse sarebbe meglio se tu andassi- Destiny lo superò e si diresse verso la porta. Poggiò la mano tremante sulla maniglia e titubando aprì la porta. Subito l’aria di Londra la investì in pieno facendola rabbrividire.
-Des non farmi uscire da quella porta- la implorò il riccio. La ragazza non rispose ma infondo sapeva di non volerlo lasciar andare.
-Posso sapere almeno il motivo?- le chiese.
-Io… non ti amo più.- Des cercò di far sembrare quella affermazione vera ma la voce la tradì. Era una grande balla, lei amava Harry più di qualunque altra cosa.
-Des… ti prego.-
-No, Harry vai.- disse la ragazza guardando per l’ultima volta gli occhi verdi di Harry di cui si era tanto innamorata. Harry abbassò la testa e fece come lei gli aveva chiesto, ma , prima di uscire da quella casa, o meglio, dalla sua vita, si girò l’ultima volta verso di lei.
-Destiny Meredith Monroe ti amo, non dimenticarlo mai.- e detto questo si voltò e uscì. Destiny chiuse la porta e si accasciò per terra, questa volta non fermando le lacrime e i singhiozzi.
-Anch’io ti amo Harry.-

Lei sapeva che lui sarebbe stato il suo più grande rimorso.
Lei aveva lasciato delle cicatrici indelebili nel cuore di Harry che ancora sanguinavano. Lei lo aveva trasformato nel ragazzo che era adesso.
Lei avrebbe dovuto rimediare.




Scosse la testa, trattenendo un paio di bestemmia per l’aver pensato ancora a lei. Ormai anche i muri di casa sua sapevano che era impossibile togliersela dalla testa.
Si accorse, per fortuna in tempo, che i primi raggi del sole avevano iniziato a penetrare nella camera della ragazza. Spostò delicatamente le coperte di dosso , e , cercando di fare meno rumore possibile si alzò dal letto. Si vestì velocemente e uscì dalla camera della ragazza di cui non ricordava il nome. Scese le scale, sorpassò la cucina e uscì. Subito l’aria mattutina lo investì facendolo stringere nel giubbotto, quella situazione doveva finire. Doveva smettere di ferire se stesso, di ferire gli altri.

Ma per quanto ci provasse non ci riusciva. In molte delle ragazze che portava a letto ci vedeva qualcosa di lei, certo, ma nessuna le assomigliava talmente tanto da farlo innamorare di nuovo. Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno di esser arrivato a casa sua. Salì tre gradini che lo separavano dal portone e sfilò di tasca le chiavi, le infilò nella serratura e aprì la porta di casa. Camminando in punta di piedi* cercando di raggiungere la sua stanza, ma, la voce di Lou lo bloccò.

-Dove sei stato?- gli chiese facendo capolinea dalla cucina e incrociando le braccia al petto. Harry sbuffò spazientito e con un gesto veloce si riavviò i capelli ricci.
-Come se non lo sapessi- borbottò tra sé e sé facendo alterare l’amico, un tempo migliore amico.
-Harry va avanti da troppo tempo questa situazione, basta! Noi non possiamo sempre coprirti con Taylor inventandoci stronzate quando ci chiede che fine tu abbia fatto! Prova a darle una possibilità, lo so che non è Destiny, però…- Lou sembrava intenzionato a fargli un discorsetto come si deve ma Harry lo fermò.
-Sai Lou, hai ragione, vado a fare una cosa e torno.- disse sparendo sulle scale lasciandosi l’amico confuso alle spalle. Sbucò al piano di sopra, superò le camere di Zayn e Niall ed entrò nella sua.

Subito un senso di malinconia lo invase, non appena mise piede nella sua stanza-che un tempo era stata anche la loro stanza-. Lì in quelle quattro mura avevano pianto, avevano riso, litigato, lui si era dichiarato, l’aveva baciata, ci aveva fatto l’amore. Era come se in quelle quattro mura ci fosse ancora il suo profumo. Era come se lì dentro era racchiusa una piccola parte della loro storia. Era come se in quella camera ci fosse ancora una piccola parte di lei che non l’aveva abbandonato in quegli otto mesi.

Sospirò trovandosi improvvisamente debole davanti a tutti quei ricordi che gli offuscavano la mente impedendogli di ragionare lucidamente. Ma ormai era deciso, avrebbe dimenticato Destiny. Avrebbe guarito quella cicatrice nel suo cuore che era stata lasciata aperta per troppo tempo. Era arrivato il momento di iniziare una nuova vita, era arrivato il momento di ricominciare. Si avvicinò alla scrivania e incominciò a staccare cautamente dal muro foto che lo ritraevano con lei, e, in quel momento si sentì più deciso che mai che fosse la cosa giusta, niente più Destiny. Ma attento Harry,

Perché a volte i fantasmi del nostro passato possono tornare, silenziosi nella nostra vita e sconvolgercela nuovamente.



Sometimes the ghosts of our past can come back, quiet in our lives and upset it again.

-Fearless


Ehi ciao a tutti, non so con che coraggio mi presento qui con un'altra storia visto che ho un’altra storia da continuare, ma, mi è venuta l’ispirazione.
In questa storia può succedere di tutto anche perché non ne ho idea di come farla continuare, solo il secondo capitolo so cosa far succedere xD quindi consigliatemi !! u.u e prometto che quando mi verrà l’ispirazione aggiornerò ‘’IF IT COULD BE LOVE, WHAT I DO?’’

Questa è Destiny (Vanessa Hudgens)

 

Alla prossima,
-Fearless 

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Capitolo 2
*** Enchanted ***
















Enchanted  
- incantata-


 

Your eyes whispered ‘have we met?
All I can say it was
Enchanted to meet you… 

 


 

                                                                                                                                                                                                              

Two weeks later..... 
 


 

Mandò mentalmente l’insegnante  d’italiano a quel paese , e uscì a passo spedito dalla classe.
Camminò per i corridoi della scuola facendosi spazio fra la calca di gente che usciva dalle rispettive classi, e dai rispettivi corsi.
Alcuni di questi le lanciavano sguardi fugaci, altra ancora sussurravano qualcosa nell’orecchio della compagna\o con la quale stavano camminando a braccetto, invece  altri la ignoravano completamente.  
Ma, Destiny, aveva imparato a ignorare gli sguardi che la gente le rivolgeva –non del tutto amichevoli- , aveva imparato ad ignorare i sussurri che la gente bisbigliava al suo passaggio.
Preferiva le persone che non se ne fregavano, altamente, di lei e del suo passato. 
Preferiva le persone che non le rinfacciavano gli errori che aveva commesso, delle opportunità che si era lasciata scappare.
Ma lei sapeva che era meglio non ribattere.
Lasciava , invece, che le persone la giudicassero in silenzio con degli sguardi.
 Con delle cattive parole.
Non conoscendo però, la verità.
Non sapendo però, a cosa lei aveva rinunciato.
Non sapendo di tutte le notti insonni.
Non sapendo di tutte le lacrime versate.
Non sapendo, quanto le è costato lasciarlo andare.
Sbuffò e accellerò il passo. Raggiunse il suo armadietto infondo, con la solita serratura rotta.
Dopo averci armeggiato per cinque minuti buoni, riuscì ad aprirlo e rovesciò tutti i libri delle precedenti materie.
Quando rialzò la testa, notò subito un’inconfondibile chioma rossa farsi spazio tra la gente, che si affrettava ad uscire dall’edificio.
Sorrise quando si ritrovò completamente schiacciata all’armadietto, stretta in un abbraccio da orso dell’amica.
-Bonnie, non respiro-
La rossa si staccò dall’amica scusandosi un centinaio di volte, lasciandogli degli affettuosi bacini sulla guancia e sul naso.
 La mora scosse la testa trattenendo un sorriso sussurrandole un ‘non fa niente’ , e insieme uscirono velocemente da quel inferno.
 
Bonnie.
Una delle poche persone sulla quale Destiny  poteva veramente contare.
Una delle poche persone che non giudicava cosa aveva fatto, ma  comprendeva il motivo.
Una delle poche persone , oltre sua mamma, che le è stata sempre accanto.
C’è stata anche  quando alle tre di notte, mentre l’intera città dorme , è rimasta  al telefono con l’amica, in lacrime, sussurrandole che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Non importava, dove o quando . Bonnie sarebbe stata sempre presente nella vita di Destiny.
E questa, era l’unica certezza che aveva.
 
-Allora Des…. che mi racconti di bello?-
Destiny spalancò la portiera della Saab nuova fiammante di Bonnie, e sospirando si lasciò cadere sul caldo sedile di pelle del passeggero.
-niente di che , tu invece con Josh?- . armeggiò con la cintura, e poggiò la testa sullo schienale godendosi quei pochi minuti di viaggio per rilassarsi.
Per liberarsi di tutti i pensieri che le avevano affollato la testa in quella stressante settimana:
Il ballo il maschera il quale,  lei e la sua amica ne erano le coordinatrici, insieme ad altri loro compagni di classe.
Gli esami di fine anno, che la implicavano  a rimanere chiusa in camera tutto il pomeriggio, quando non lavorava, con la testa sui libri ad imparare formule di chimica e fisica, di matematica e chi più ne ha ne metta.
E per finire la gita di fine anno con meta sconosciuta, per il momento.
 
La rossa sbuffò scrollando le spalle, mantenendo  lo sguardo fisso sulla strada.
-Mi ha mollata, per quella bionda tinta…- rispose infine scuotendo un po’ i capelli, come per dire di cambiare argomento.
-Ma non importa… comunque oggi non possiamo restare a lavoro fino alla fine del turno- concluse annuendo convinta.
Destiny alzò gli occhi al cielo, ricordandosi improvvisamente di avere un altro ‘divertentissimo’ pomeriggio da dover passare al bar.
A lei non piaceva dover fare avanti e indietro dalla cucina.
Non le piaceva, una volta consegnata le ordinazioni ai clienti, sentirli poi lamentarsi per l’averci messo tanto. Non le piaceva starsi zitta e annuire mentre il proprietario del bar  la richiamava per aver rovesciato qualcosa  o per essersi sbagliata tavolo. 
-. 
Non le piaceva dover lavorare tre giorni alla settimana e , per quanto cercasse d’impegnarsi a lavorare duramente, ricevere una misera paga. Non le piaceva dover rimanere chiusa in quel bar –puzzolente e sporco- , invece di uscire con i suoi amici , per quei pochi che aveva –visto che ormai tutti la consideravano un’ipocrita e falsa ragazza- .
Ma, per quanto Destiny odiava stare chiusa in quel brutto posto, purtroppo era costretta.
Quel poco che guadagnava lo metteva da parte per il college.
Il college. Il suo sogno.
Sua mamma e lei parlavano di Oxford più o meno da quando lei era stata messa al mondo.
Voleva andarci a tutti i costi.
Anche se questo richiedeva un’enorme sacrificio. Non solo economico.
Tornare lì, a Londra.
 
Tornare lì dove tutto ebbe inizio. Tornare lì significherebbe farsi assalire dai ricordi, che cercheranno  di lottare per tornare a galla. Tornare lì significherebbe sopportare gli sguardi più profondi  che la gente le avrebbe riservato. Tornare lì significare sopportare ogni giorno le brutte parole della gente.
E quella volta sarebbe stato difficile fingere di non vedere o di non sentire.
Sarebbe stato difficile tornare lì e fingere che non fosse successo niente.
Come invece lei aveva fatto qui, in Italia.
Fingere che la loro storia non fosse mai esistita.
Tornare a Londra implicherebbe combattere contro il passato.
Contro il passato che tanto temeva.
Ma si sbagliava.
Girò la testa dalla parte del finestrino.
Colori, forme indistinte, le scorrevano velocemente accanto.
Le sarebbe mancato quel posto una volta partita. Le sarebbe mancata la sua migliore amica.
Le sarebbe mancato quella città, perché in qualche modo l’aveva aiutata a lasciarsi il passato alle spalle.
Ma, si può sfuggire per davvero dal passato?
Destiny, ma mi stai ascoltando?!- sbuffò la rossa accorgendosi di stare parlando da sola.
-Scusa rossa, cosa stavi dicendo?- .
Bonnie alzò gli occhi al cielo – Dobbiamo scegliere il vestito per il ballo in maschera!-
La mora fece una smorfia di disgusto. Fare shopping per lei era una cosa da persone snob.
Ma sapeva che la rossa  su quel punto era irremovibile, perciò si limitò ad annuire dandogliela vinta.

 

 ***

 
Bonnie parcheggiò la macchina proprio davanti al bar. Spense il motore e aspettò che l’amica slacciasse la cintura.
Destiny aprì lo sportello e trascinò i piedi sull’asfalto, lamentandosi mentalmente di dover passare Due.Ore. lì dentro. Salì i gradini che la separavano dall’ bar e aprì la porta, accompagnata dallo snervante rumore delle campanelle che segnavano l’arrivo di qualcuno.
La rossa fu subito affianco alla mora. Mise una mano sulla sua spalla in segno di conforto, e la incitò con la sguardo a tenere duro.
Se c’era qualcosa che Destiny invidiava di Bonnie, era proprio la capacità di infondere alle persone quella forza che ti manca per tenere duro.
Perchè, senza Bonnie, Destiny non avrebbe avuto la forza di affrontare quel maledetto pomeriggio in quel dannatissimo bar, non avrebbe avuto la forza di spedire la domanda per il college, non avrebbe avuto la forza di tornare qui e di ricorminciare da capo.
Senza di lei non sarebbe la ragazza forte e decisa che invece era adesso.
Per questo Destiny le era debitrice. Per questo  erano così unite. 

 

***

 

-Io non c'è la faccio più, B.A.S.T.A- sbraitò la mora buttando con poca grazia il vassoio sul bancone. La rossa rise, mentre si sciacquava le mani piene di sapone.
-Piccola, fai solo quel tavolo  -disse indicandolo, dove c'era seduta una ragazza bionda- e poi filiamo via- la rassicurò Bonnie.
La mora sbuffò, trattenendo un paio di bestemmie. Prese penna e carta e si diresse all' tavolo. 
Arrivata davanti alla ragazza, che aveva un'aria fottutamente famigliare, fece scattare la penna e si preparò a scrivere quello che avrebbe voluto ordinare.
-Cosa vuole ordinare?- le chiese sforzandosi di sorridere, visto che ormai le faceva male pure sorridere.
La ragazza bionda alzò gli occhi dal menù e si rivolse a Destiny sorridendo
- Sto aspettando il mio ragazzo, per ordinare- 
La mora alzò impercettibilmente gli occhi e fece per andarsene, ma una voce la ragelò sul posto.
-Scusa Tay, ma c'era fila in bagno-
Il cuore sembrò fermarsi in un attimo, e le gambe sembravano cedere. Il respiro si fece affannoso, e chiuse gli occhi. 
Espira e inspira Des, non è lui. Si ripeteva mentalmente la ragazza, facendo attenzione a non collassare sul pavimento.

Ora girati e...
Si girò per vedere a chi appartenesse quella voce così uguale alla sua.
Ma non l'avesse mai fatto.
Gli occhi marroni di lei , incontrarono quegli verdi di lui.
 Non appena incontrò gli occhi della ragazza, una luce attraversò quegli smeraldi verdi che erano stati freddi  e spenti per troppo tempo. 
Una scossa elettrica sembrò attraversarli nello stesso momento.
-Des..- sussurrò lui, non riuscendo a staccare gli occhi dal corpo della ragazza.
Era diversa. Era cresciuta. Delle curve ben definite le evidenziavano i fianchi.
Qualcosa si mosse nel suo basso ventre, ripensando che quel corpo un tempo era stato suo e di nessun altro. Fece un respiro profondo, quando gli tornarono in mente il profumo della sua pelle sulla sua. E tutte le notti che avevano passato insieme, sussurandogli che l'amava.

Si accorse anche, che l'acconciatura dei capelli era diversa. Non aveva più il ciuffo che le andava di lato. Ma ad evidenziare i suoi occhi color nocciola, c'era una delicata frangetta che la scendeva, simpatica, sulle sopracciglia. 
Si accorse subito dopo di una piccola scritta sul polso sinistro, che protamente la ragazza coprì. 
Destiny, distolse lo sguardo da quegli occhi dannatamente magnetici e si rivolse alla ragazza, che intanto gli guardava curiosi
-S-scusami verrà qualcun altro a prendere l'ordine- disse tremando con una foglia.
La bionda le sorrise, e alzò un sopracciglio.
Che fosse una fan? pensò ironicamente la bionda, riferendosi al tremolio continuo della ragazza.
Destiny forzò un sorriso e senza salutare nessuno uscì velocemente dal bar.
Harry fece un passo avanti, deciso a seguirla, ma la voce di Taylor lo riportò alla realtà
-Harry?-
Il riccio si girò verso di lei, e fece un sorriso falsissimo, sedendosi dall'altra parte del tavolo. 

é tornato. e mi ha trovata.
Il fantasma del passato che tanto temeva, l'ha trovata. 
E questa volta sarà difficile mandarlo via. 


Le lacrime ormai le avevano già incominciato a rigarle il volto. Mentre si allontanava velocemente da lui. Da lui e da tutti i ricordi e le sensazioni che può averle dato un semplice sguardo. Da lui e di conseguenza, dal suo tutto. 


Le lacrime sono come le acque profonde del mare.
Sgorgano in silenzio da luoghi sconosciuti e rivelano a noi e agli altri.

 

L'esistenza di sentimenti ignorati.  
 

-Rb-
 

 
LOOK AT ME!!!!!
Ehi ragazzi sono tornata con questo nuovo capitolo!!!!
e stavo morendo perchè ad un certo punto questa pagina mi si è fatta tutta bianca -.-' quando avevo scritto tutto.
Mi stavo mettendo a piangere giuro, quindi prima di mettere le gif, faccio un altra bella cosa. Copia e Incolla su Word.
Okay ora posso continuare.
Scusate per il mio enooooormeeee ritardo , ma non mi veniva l'ispirazione!!
ma per le continue richieste di FEDERICA che mi chiedeva sempre quando aggiornavo ho aggiornato lolooooo
VI é Piaciuto???
ahahahah a me si molto
Fatemi sapere cosa ne pensate, con più di dieci parolineeeee yo.
non ho idea di quando aggiornerò perchè non so che far succedere nel prossimo capitolo, anzi mezza idea c'è l'ho... ma devo chiedere consiglio alla mia compagna FEDERICA, no Rika?!
ahaahah okay ora le gif :


(scena di quando distoglie lo sguardo da quello di Harry lol)


 
(questa non centra niente ma mi piaceva lol) 


(she's Bonnie)


 (LOL)

and nowwwww... (ora morite..)


 

        (amore MIOOOO.... scherzo amo tutti e cinque lol)
 


(You're perfect to me <3 la dedica a tutte voiiii)

Okayyy basta gif!!! yo. al prossimo capitolo!!

 

Grazie per le QUINDICI (wow) recensioniiiii sciuuuu (?)

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Capitolo 3
*** Hold Up ***


                                                                                

                                                               
                                                                          
 

 

                                                                               Hold Up

 

                                                                                                                - sostegno-

                                                                                         
                                                                                                                                                         If the weapon is your love 
                                                                                                        I got my hands up, if you're gonna
                                                                                                        take me down ...
                                                                                                    I Surrinder. 
                                                                                                                                                    
                                                              
                                                                 

Dei raggi di sole penetrarono nella stanza colpendola in pieno viso.
Eppure era sicura di avere abbassato, completamente, la serranda ieri sera prima di andare a letto.
Tenendo gli occhi chiusi, in modo che i raggi del sole non l'accecassero, sollevò la coperta fin sopra la sua testa e sospirando cercò di prendere sonno.
Dopo nemmeno cinque minuti le coperte vennero tirate brutalmente dal suo corpo e il calore di esse che l'avevano avvolta, fino a quel momento, l'abbandonò.
Incazzata nera, e non era una buona idea fare incazzare Destiny di prima mattina, alzò la testa dal cuscino e si mise a sedere a gambe incrociate  pronta a mandare in ospedale chiunque l'avesse svegliata a quell'ora.
Strizzò un pò gli occhi e mise a fuoco la sua camera. C'erano vestiti sparsi un pò ovunque, sulla scrivania, per terra.
Alzò un sopracciglio divertita,  quando notò delle mutandine bianche che penzolavano da sopra l' armadio.
Scosse la testa sorridendo promettendosi che avrebbe messo a posto la stanza prima o poi.  
Fece saettare lo sguardo dall'armadio alla finestra, e scorse una ciocca rossa illuminata dai quei pochi raggi che entravano nella stanza.
Destiny gattonò alla fine del letto cercando di fare meno rumore possibile. Si alzò in piedi e si posizionò davanti alla figura dell'amica, ancora nascosta nell'ombra, e tossì per avvisarla della sua presenza.
-Ti prego, non farmi male- implorò l'amica nascondedosi dietro la coperta che aveva tirato via dal letto.
-Spero che avrai un buon motivo per svegliarmi all'alba, sopratutto di sabato quando non c'è scuola!- sbottò la mora alzando la voce, non fregandosene  se l’avesse  sentita tutto il vicinato.
La rossa sorrise, gettando la coperta per terra.
-Massì fai pure, tanto la mia camera è già un macello- la rimproverò Destiny  prendendo da terra un paio di magliette e posandole sul letto.
Bonnie sbuffò, trascinando l'amica in bagno.
-Lavati, vestiti, e scendi subito giù, e per la cronaca non è l'alba  ma sono le nove di mattina. - le disse sbattendole la porta in faccia.
Destiny respinse l'istinto omicida contro l'amica e serrò la mascella.
Si, decisamente quella giornata non era iniziata dal verso giusto.
                                                                                 

***
 
 

 

 Ci mise una buona mezz'oretta per prepararsi.
Aveva optato per un paio di pantaloncini non troppo corti, visto che era la fine di maggio, di jeans.
Indossava una maglietta aderente -un pò scollata- , che le metteva in evidenzia le curve e il seno di color porpora.
Aveva impiegato qualche minuto in più per sistemarsi i capelli : aveva acceso la piastra,  aveva aspettato dei buoni dieci minuti per farla riscaldare e, aveva cercato di riavviare un pò i ricci.
Tolse la spina della piastra, spegnendola, e riponendola sulla mensola vicino allo specchio.
Per un attimo il suo sguardo si posò sulla figura che ci era riflessa dentro.
Tenne lo sguardo fisso su quella ragazza, che di certo non era lei.
Avrebbe  voluto essere come quella ragazza
Avrebbe voluto sentirsi accettata come quella ragazza.
Avrebbe voluto non versare lacrime come quella ragazza.
Avrebbe voluto essere  forte.
Avrebbe voluto cambiare il suo modo di essere, invece di essere sempre debole  
Avrebbe voluto alzarsi la mattina e sentirsi bellissima.
-Ora voglio solo credere in me-  sussurrò piano.
Tese il braccio verso lo specchio e ci poggiò la mano sopra.
Forse avrebbe potuto sentirsi come la ragazza nello specchio.
Forse avrebbe potuto stare bene. 
  
                                                              Lo specchio a volte può mentire
                                                                    Non ti mostra ciò che hai dentro.

Ritrasse subito la mano.
Cosa c’era dentro  di lei e di conseguenza cosa c’era nella ragazza riflessa nello specchio?
Il vuoto.
Destiny dentro di se era vuota.
Era vuota perché , dopo che ebbe preso l’aereo per trasferirsi in Italia, sapeva che avrebbe perso una parte di sé.
Era vuota perché il suo cuore era in mano ancora a lui.
Era vuota perché lui era andato avanti e lei no.
Era vuota perché sapeva che lui non sarebbe mai stato più suo.
Quell’ultimo pensiero le passò per la mente come un uragano, distruggendola completamente.
Annientando la sua speranza di un suo futuro con lui.
Si  lasciò cadere sul pavimento e chiuse gli occhi, mentre qualche lacrima aveva già iniziato a bruciarle la pelle.
Non aprì gli occhi nemmeno per vedere chi fosse entrato in bagno.
Si lasciò abbracciare dall’amica e si lasciò accarezzare dolcemente la schiena.
-Des…. non piangere- Bonnie in quel momento si sentiva inutile.
Si limitò solo a stringerla più forte facendole capire che lei c’era e non se ne sarebbe andata.
Voleva vederla sorridere, voleva vedere quello sguardo nei suoi occhi, per questo aveva fatto  quello che aveva fatto.
 
Sentirono un rumore. Come quello di un vaso rotto.
Destiny alzò di scatto la testa dalla spalla dell’amica, asciugandosi qualche lacrima rimanente e  portandosi qualche ciocca di capelli dietro l’orecchio. Entrambe si alzarono da terra.
Bonnie nascose un sorriso quando Destiny uscì dal bagno.
La lasciò andare avanti e la guardò mentre scendeva le scale velocemente.
Destiny arrivò in cucina, e sentì un rumore strano sotto i suoi piedi.
Fece un passo indietro, e vide per terra  dei cocci di quello che un tempo era stato un vaso di porcellana.
-Non è colpa mia Niall mi ha spinto!!- le disse una voce davanti a lei.
Destiny alzò lo sguardo e incontrò degli occhi color oceano, che la fissavano impaurita.
Assottigliò lo sguardo avanzando minacciosamente verso il ragazzo, che spaventato fece un passo indietro.
-Corri Louis!- le gridò la rossa che aveva osservato la scena in cima alle scale.
Louis non se lo fece ripetere due volte e si mise a correre per la casa cercando di scappare dalle grinfie della mora.
-Me la paghi Tomlinson!-  ma prima che Des potesse fare qualsiasi passo venne sollevata da terra e caricata su una spalla a mò di sacco di patate.
Destiny  iniziò a scalciare e a tirare pugni sulle spalle del ragazzo, che intanto si mise a ridere.
-Mettimi giù Malik!- gli urlò la mora.
Zayn rise intenzionato a lasciarla scendere , ma decise di farla arrabbiare un altro po’.
-Altrimenti?- le soffiò sull’orecchio  con voce  sensuale che avrebbe fatto sciogliere ai suoi piedi qualsiasi ragazza.
-Ti rovino il ciuffo- gli disse minacciandolo.
Zayn rise mettendola finalmente per terra
-Spiacente ma non ho più il ciuffo-le sorrise beffardo.
La mora sbuffò e si buttò tra le braccia dell’amico.
-Si, mi sei proprio mancata- le disse Zayn baciandole la fronte.
-E a noi non ci saluti?- le chiese Liam facendo il labbruccio.
Destiny si staccò dal moro e si buttò tra le braccia di Liam e Niall, che l’aspettavano a braccia aperte. 
-Sapete mi sono mancate le vostre pazzie- un sorriso malinconico le comparve sulle labbra. Le diedero entrambi un bacio sulla guancia, sorridendole –E a noi ci sei mancata tu- le disse Niall facendo una faccia da cucciolo.
Destiny rise e guardò alle loro spalle e notò che Louis era rimasto in disparte con uno sguardo ancora spaventato negli occhi.
-Non ti mangio Lou- gli disse aprendo le braccia sorridendo.
Louis si rilassò e si tuffò tra le braccia della migliore amica.
Gli  era mancata la sua risata. Gli erano mancati le nottate passate a ridere e a scherzare e a guardare film.
Gli era mancato potersi confidare con lei.
Gli erano mancati i suoi occhi e il suo sorriso.
Gli era mancata la sua migliore amica. 
-Ehm, ehm- disse una voce piuttosto incazzata alle loro spalle.
 
Il cuore di Destiny sembrò aumentare di battito e le gambe sembravano cedere da un momento all’altro.
Louis le strinse la mano, incoraggiandola con lo sguardo di tranquillizzarsi.
 
Se lei era cambiata di poco allora Harry doveva aver subito una metamorfosi.
I ricci castani che gli incorniciavano il viso, erano un po’ più corti ai lati.
Gli smeraldi che aveva al posto degli occhi sembravano pozze di mare, erano liquidi. 
Ci si perse dentro ancora una volta e le sembrò di perdersi in un mare in tempesta.
Cercò di riprendersi, e iniziò a guardare le sue labbra.
Così perfette.
Così rosee.
Così sue…
Scosse la testa impercettibilmente.
Quelle labbra non erano più sue.
Quelle labbra erano state assaggiate da un'altra persona.
 
Il suo cuore fece un salto finendole in gola, quando Harry sollevò i due angoli della bocca facendo spuntare quelle  fossette.
Quelle fossette che aveva baciato un sacco di volte, facendo scatenare la risata roca e bassa del riccio.
Quelle fossette che lo facevano sembrare un bambino.
Lo sguardo di lei si perse nel vuoto .
Perché ti ho lasciato andare, Harry?
Si risvegliò, quando sentì il tocco delle mani di Harry posarsi lentamente sui suoi fianchi.
Aveva paura e lei lo capiva.
Aveva paura di fare qualcosa di troppo affrettato o sbagliato che l’avrebbe fatta scappare da lui.
Le sfiorò dolcemente il naso, avvicinandosi al suo orecchio
-Però a me sei mancata più di tutti- le soffiò  con  voce roca e calda
Quelle parole le disse a bassa voce.
Voleva condividerle solo con lei.
Voleva che solo lei le sentisse.
Destiny gli allacciò le braccia intorno al collo e si lasciò cullare in quel dolce abbraccio.
Posò la testa nell’incavo del suo collo e il suo profumo le inebriò le narici.
-Anche tu-
Un sussurro. Un sussurro appena udibile.
Ma quelle parole arrivarono al cuore di Harry come se fossero state urlate con il megafono.
 
 
 
                                         Forse non era tutto perso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

              Sto scoprendo velocemente che non sono qui per abbattermi, non oggi.
 

      Ho sempre saputo di avere la       forza di     affrontarlo.
 

No, non avrò paura.
 

  Mi sveglierò e mi sentirò bellissima oggi.
E sappiate che sto bene, perché tutti sono così perfetti in questo modo insolito.
Riesci a vedere? Ora,  Credo in Me. 

 


 

                                                                                                                            

   

     (Believe in Me-Demi Lovato) 
 


 

Ragazze voi non avete la più pallida idea di quanta ci abbiam
 

 messo per pubblicare questo capitolo.L'editor mi ha fatto dannare.
Non metto nemmeno le foto succede un casino sennò -.-'
vabbè, comunque la cosa dello specchio non so da dove mi è venuta
Per chi non l'avesse capito la Destiny vorrebbe essere come quella ragazza riflessa lì dentro. 
Ma siccome lo specchio può 'mentire'  lei all'apparenza è forte, bella e tutte quelle cose che ho detto. Però comunque ha un vuoto dentro. 

 

Spero di essere stata abbassata chiara... 
Mi lasciate qualche piccola recensione???

 

un bacio:*
-Fearless

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Capitolo 4
*** Two Worlds Collide ***


                                                                                

                                                               
                                                                          
 

 

  

When Two Different Worlds Collide
                                 - quando due mondi differenti
                                         si scontrano-

 
   
 

You had Your dreams
I Had Mine.
You Had your fears I was fine.
You Showed me,
what I couldn’t find
When Two Different Worlds Collide

                                                                               

 
 
 
 
 
-Buongiorno a tutti belli e brutti- esclamò la rossa entrando in casa  facendo girare tutti i presenti.
Destiny entrò in casa strisciando i piedi per terra, e cercando di non urlare dal dolore, si sedette su una delle sedie intorno al tavolo della cucina.
-Quando ho detto che potevate venire a trovarci quando volevate,   non intendevo dopo un giorno e poi come cavolo avete fatto a scoprire il  geniale nascondiglio delle chiavi?!- sbraitò Louis guardando sorpreso, la rossa che intanto se la rideva.
-Oh Oh Oh abbiamo il genio in casa, che per nascondiglio ‘geniale’ mette le chiavi dietro il vaso- sbottò  la mora incrociando le braccia al petto.
Louis la guardò male e facendo il finto offeso, se ne andò, sculettando in salone.
Bonnie scosse la testa sorridendo, sedendosi affianco all’amica che intanto aveva poggiato la testa sul tavolo.
Loro erano così.
Si punzecchiavano, si prendevano a male parole,delle volte arrivavano pure alle mani.
Ma si volevano un bene enorme.
Louis, per Destiny avrebbe dato l’anima, le braccia, le gambe,  tutto.
Solo per vedere aprirsi il suo meraviglioso sorriso sulle labbra.
Solo per vedere gli occhi brillare di una luce speciale.
Solo per vederla felice.
Louis sapeva bene  che, ogni volta che si erano sentiti per telefono, mentiva quando lei gli diceva ‘Sto bene’.
Lo riconosceva dalla voce.
Dalla  voce stanca.
Riusciva a sentire perfino per telefono quando lui le mancasse.
Ed Harry non era da meno anche a lui  mancava.
Solo che lo diceva apertamente, al contrario di Destiny, lui non fingeva di stare bene.
Tutte le volte che Lou lo aveva abbracciato, facendolo sfogare in un pianto, gli mancava.
Tutte le volte che Harry non riusciva a dormire  diceva che gli mancava.
Tutte le volte che cantava e chiudeva gli occhi ,per poter immaginare il suo viso e il suo sorriso, gli mancava.
E Louis da  bravo amico che era avrebbe fatto di tutto, pur di vederli felici insieme. 
- Cos’ha  la mia piccolina?- chiese Zayn, accarezzandole dolcemente i capelli.
Destiny senza nemmeno alzare la testa dal tavolo, gli tolse la mano dai suoi capelli e gliela fece sbattere sul tavolo poco delicatamente.
-Se la rimetti, giuro che te la stacco a morsi- gli rispose minacciandolo.
Zayn rise –Aggressiva la micetta- le soffiò sull’orecchio facendola rabbrividire leggermente.
La mora grugnì di risposta, trattenendosi da prendere a pugni il suo caro e dolce amico, mandandolo direttamente in ospedale.
Ma quel giorno non aveva forze nemmeno per camminare, figuriamoci se avrebbe potuto picchiare qualcuno.
Odio essere donna pensò affranta la ragazza scoprendosi leggermente la pancia mettendoci le mani di sopra, come a voler sopprimere il dolore.
-Forse è meglio che ti stendi, che dici?- disse il papà della situazione, Liam,  fulminando  con lo sguardo il moro, che intanto lo guardava con un sopracciglio alzato come a dire ‘Ora che ho detto?’
Destiny si alzò faticosamente dalla sedia e si trascinò fuori dalla cucina, sotto lo sguardo attento dei ragazzi.
-In che stanza vado?- chiese salendo il primo gradino della scala.
Liam aprì la bocca per rispondere, ma Louis fù più veloce- Seconda porta a sinistra-
Zayn rise sotto i baffi, guardando Liam che sembrava volesse ammazzare Louis da un momento all’altro.
-Lou- lo riprese  sbattendo un piede nervosamente a terra, guardandolo severo.
-Che c’è?- disse alzando le mani in aria  per difendersi.
Liam si mise le mani in faccia sospirando rassegnato.
-  Quindi… mi posso fidare?- chiese titubante la rossa quando l’amica era sparita di sopra.
-Certo- rispose Liam sorridendole cordialmente
-Non siamo mica maniaci che la vogliono stuprare non senza il suo consenso  ovviamente –aggiunse il moro a voce bassa.
-Bene- sospirò Bonnie, avviandosi verso la porta     -Grazie- disse a Liam, che l’aveva accompagnata fino alla porta da vero ‘gentleman qual’era’
Il moro, gli sorrise e la salutò con la mano chiudendo, subito dopo la porta di casa.
 

 

***

 
Destiny, dopo aver seguito le indicazioni di Louis, entrò nella camera.
Il letto  matrimoniale era disfatto, segno che qualcuno si era alzato da poco.
La camera rispetto alla sua era molto più ordinata, non c’erano vestiti sparsi per la stanza ma solo una camicia nera, ripiegata alla perfezione, sulla sedia vicino alla finestra.
Le pareti della camera andavano dal bianco ad una leggerissima sfumatura di verde acqua.
Il comodino, che affiancava il letto matrimoniale in mezzo alla camera, era di  legno scuro con delle leggere sfumature di un legno più chiaro.
Restò meravigliata quando osservò l’armadio  che si innalzava di fronte a letto.
Scosse la testa sorridendo.
Probabilmente questa casa in confronto agli Hotel di lusso che potevano permettersi era niente.
Dopotutto erano star internazionali.
Colpita da un improvviso dolore lancinante alla pancia, si sedette sul letto matrimoniale e tolse velocemente le scarpe.
Si sdraiò sul letto, facendo un sospiro di sollievo.
Ispirò il profumo di menta  che quelle coperte emanavano.
E, sprofondando con la testa nel cuscino, chiuse gli occhi aspettando che Morfeo l’accogliesse tra le sue braccia.
Il cigolio di una porta però, la fece sobbalzare leggermente, ma nonostante ciò non aprì gli occhi.
-Se non esci subito da questa camera, ti caccio fuori a calci in culo- disse poco amichevolmente la mora, aprendo le labbra in un sorriso beffardo.
 
Non che Destiny fosse così aggressiva di punto in bianco, ma quando aveva le sue cose diciamo che era poco ‘domabile’
 
Una risata calda e roca le arrivò alle orecchie facendola sussultare.
-Ma questa è camera mia-
Destiny sbuffò leggermente mandando a quel paese Louis, che sicuramente gliel’avrebbe fatta pagare.
Decise di ignorare la presenza del riccio e cercò di prendere sonno.
-Come mai qui?- le chiese una voce troppo vicina a lei.
Il cuore di Destiny sembrò saltarle in gola.
Come aveva fatto a non sentire Harry stendersi sul letto?
I misteri della vita   pensò la ragazza guardando con la coda dell’occhio Harry, sdraiato un po’ troppo vicino al corpo della ragazza, che aspettava una risposta.
Le guancie le si colorarono leggermente di rosso quando scorse dei pettorali perfettamente scolpiti.


 

Era lei o la temperatura si era alzata leggermente di qualche grado?

 
-Bonnie doveva andare a scuola per i preparativi per il ballo, musica, bibite e cose così . Sarei dovuta andare pure io per aiutarla, ma siccome sto male mi ha portata quì- disse infine Destiny, guardando di tutto pur di non incontrare quelle pozze d’acqua.
Harry annuì con la testa comprensivo, guardando attentamente  la ragazza sdraiata accanto a lui
-Ti fa male?- le chiese scostandole una ciocca di capelli dalla fronte.
Destiny annuì impercettibilmente trattenendo il respiro quando Harry le alzò leggermente la maglietta , scoprendo la pancia , liscia e piatta.
Il riccio poggiò titubante la mano sulla sua pancia e iniziò a massaggiarla lentamente, cercando di provocarle meno dolore possibile.
Il petto di lei si abbassava e rialzava regolarmente, gli occhi erano chiusi.
E per un attimo il dolore lancinante che provava sembrava essere improvvisamente sparito, sostituito invece da uno strana sensazione di serenità.
La pelle di lei sembrava bruciare al tocco così morbido delle dita di lui.
E forse, dopotutto, esisteva una medicina per stare meglio durante questi periodi:
Harry Styles
Le lasciò un dolce bacio sulla pancia ancora scoperta.
Non seppe descrivere cosa provò quando le sue labbra carnose  si posarono sulla sua pelle.
Felicità?
Estasi?
La sensazione di morire da un momento all’altro?
 

Era questo che si provava quando due mondi diversi si scontrano?

 
Si, e Destiny era sicura che non esisteva sensazione migliore.
 
 
Harry fece intrecciare le loro dita, sentendo già la mancanza della sua pelle sulla sua.
-Hai delle mani davvero grandi- scherzò la mora, giocherellando con le sue dita.
Harry rise leggermente, lasciandole un dolce bacio sulla fronte.
La strinse ancora più a se, come a non volerla mai più lasciarla andare.
Lei legò le gambe intorno al bacino di Harry, e cullata dal suo dolce profumo si addormentò tra le sue braccia.  
 

 ***
 

-Harry-    chiamò a bassa voce il moro, scuotendolo leggermente, in modo di non fare svegliare la ragazza ancora accoccolata a lui
Il riccio mugugnò di risposta e nascose il viso nell incavo del collo di lei.
Il moro sbuffò spazientito   -Diamine, Harry  svegliati!- sbottò , alzando un poco la voce.
Harry imprecò tra i denti e si girò verso il suo amico che lo guardava a braccia conserte.
-Si può sapere che cazzo vuoi?- sbottò impazientito alzando un po’ troppo la voce.
Destiny mugugnò qualcosa d’incomprensibile e, sempre ad occhi chiusi, si girò dal’altra parte  dando le spalle ad Harry.
Harry sentì improvvisamente freddo.
Uno strano freddo che lo percosse da capo a piedi, penetrandogli nelle ossa.
Sentì freddo quando il corpo di lui non sentì più il corpo di lei vicino.
-C’è Taylor di sotto- disse titubante , aspettandosi una reazione non tanto bella da parte dell' amico.
Harry spalancò gli occhi  così tanto che sembrava volessero uscirgli dalle orbite.
Si alzò di scatto dal letto superando l’amico, e si avviò verso la sedia per prendere la camicia che vi era appoggiata.
Sotto lo sguardo accusatorio del moro, si abbottonò la camicia.
-Non puoi fare così, Harry – gli disse severo, appoggiandosi allo stipite della porta.
Harry fece spallucce e prese ad infilarsi i pantaloni.
-Possiamo parlarne un altra volta, Zayn?- disse infine, chiudendosi la cerniera.
Zayn guardò la mora ancora accoccolata tra le coperte.
-Che le dirai, quando si sveglierà?- gli chiese, facendo un cenno verso la ragazza.
-La verità-
Zayn annuì e lasciò la camera.
Harry si avvicinò lentamente al letto e si posizionò accanto a Des .
Sembrava un angelo.
I capelli le ricadevano scombinati sul cuscino, la bocca accennava ad un sorriso.
Magari sta sognando pensò il riccio sorridendo
Chissà se sogna me.
Il riccio scosse la testa, non poteva essere sempre al centro dei suoi pensieri.
Anche se non gli sarebbe dispiaciuto affatto.
Si avvicinò   al viso di lei e le lasciò un bacio sul naso, sapendo che quello sarebbe bastato a svegliarla.
-Svegliati piccola- le disse dolcemente all’orecchio.
 
Non voleva fare il vigliacco.
Non voleva farla svegliare e non farsi trovare nel letto.
Sarebbe stato scorretto.
 
La vide muovere leggermente la testa, prima che aprisse lentamente gli occhi, facendo perdere un battito al cuore del riccio.
-Ciao- gli sussurrò con voce ancora impastata dal sonno.
Harry sorrise, come poteva una ragazza essere bella anche appena sveglia?
-Che ore sono?-
Il riccio si guardò un pò in torno, alla ricerca del suo cellulare.
Si sporse dal letto e  lo afferrò  dal comodino.
Fece illuminare lo schermo scorgendo poi, 5 chiamate perse
Le ignorò, conoscendo già il mittente
-Le 8 e  mezza, di sera.- gli rispose poi posandolo.
Destiny si stiracchiò, sotto gli occhi vigili di Harry che non si perdevano nemmeno un movimento  della ragazza.
-E come mai se vestito?- gli chiese Destiny notando che Harry era vestito, come per andare ad una cena di lavoro.
Harry aprì la bocca per parlare, ma da essa non uscì alcun suono.
-Harry!- chiamò una voce femminile fuori la porta   -Ti sbrighi?- gli chiese   ancora la voce impaziente.
-Arrivo, Taylor- gli rispose lui, forse un poco troppo brusco.
E lo sguardo di Destiny si trasformò.
Se prima era acceso e vispo, ora era freddo e spento.
Se prima era riuscita ad essere felice , ora si sentiva uno schifo.
Se prima Harry l’aveva fatta  sentire bene, ora stava più male di prima
Il riccio notò questo cambio improvviso dello sguardo della ragazza .
Si mise seduto in ginocchio di fronte a lei e le prese le mani.
-Va da lei- disse lei in un sussurro guardando un punto indefinito alle spalle di Harry.
Il riccio posò due dita sotto il suo mento e fece spostare, con forza, lo sguardo su di lui.
Freddo, spento,stanco, affranto questo era lo sguardo di Destiny.
Harry giurò di cogliere in quegli occhi marroni, che erano lo specchio dell’anima,  un pizzico di odio 
Si sentì morire.
No. 
-Guardami-  le ordinò.
Destiny lo guardò stranita, non capendo cosa stesse effettivamente chiedendo il riccio.
Lei lo stava già guardando. 
 
Harry scosse la testa   -Guardami come prima-  le disse avvicinandosi vertiginosamente al suo viso.
-Ti prego- la implorò  stringendo ancora di più le sue mani.
E in quel momento sembrò il cuore della ragazza a parlare.
Destiny fece sfiorare le sue labbra con quelle del ragazzo.
Entrambi chiusero gli occhi godendosi quel momento, durato troppo poco.
-Non andartene-
E no, non le stava chiedendo di restare in camera sua adesso, le stava chiedendo di restare fisicamente nella sua vita.
Le stava chiedendo di non abbandonarlo.
E mentre le loro mani si separavano, i loro occhi sigillavano una promessa.
E lei lo fece.
Lo fece davvero.
Restò da lui.
Lo aspettò.
E poteva giurare di aver sentito, nel cuore della notte, delle dita incrociarsi con le sue.
 
 
 

 
 
 
 

Tu hai i tuoi sogni

Io ho i miei.

Tu hai le tue paure.

Io sto bene

Mi hai mostrato ciò che non riuscivo a trovare.

Quando due mondi differenti si

scontrano. 
(Demi Lovato-Two Worlds Collide)


 





 



image





SI lo so sono in anticipo, contente???
ho finito di scrivere il capitolo ieri all'una di notte, grazie a quella santa Demi Lovato
che mi ha aiutato con la sua canzone.
vi consiglio di ascoltarla mentre leggete questo capitolo http://www.youtube.com/watch?v=j9d7z-Or9Nk
allora vi piacciono le gif???
ho fatto pace con l'editor, visto?
spero che questo capitolo vi faccia emozionare, come mi sono emozionata io scrivendo.
non so quando aggiornerò, perchè tra 12 giorni parto per Rome yo.
mi lasciate qualche recensione????
un bacio grazie a tutte quelle che seguono la storia, o che la leggono in silenzio:))
Crediti banner : OneDream_1D
Vorrei sottolineare che mi dispiace non aver messo Niall nel capitolo
ma stava dormendo e.e

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Capitolo 5
*** I'm Not Your Robot ***


   

 

     



I’m Not Your Robot
                                                                   - non sono il tuo robot-

    
 

Stop trying to live
my life for me.
I need to breathe, I’m not your robot
Stop telling me I’m part of the big machine
I’m breaking free
Can’t you see?
I CAN LOVE
I CAN SPEAK
Without somebody else operating me.
You gave me eyes and now I
see
I’M NOT YOUR ROBOT
 I’M JUST ME.

 
 
 

Strizzò gli occhi infastidita  dalla luce che penetrava dalla finestra, facendola svegliare bruscamente.  
Girò la testa dalla parte del comodino , alla sua sinistra, e aprì lentamente  gli occhi.
Fece saettare lo sguardo per la camera, soffermandosi sull’orologio appeso alla parete affianco al letto.
Tic Tic Tic 
La lancetta dei secondi  girava lentamente , innervosendo la ragazza con il rumore che provocava ogni qual’volta  scoccava un secondo.
In quel momento le lancette principali segnavano le sei e mezza.
Sbuffò infastidita alzando gli occhi al cielo, al solo pensiero di dover tornare a scuola, quella mattina,  al solo pensiero di dover sopportare per un intera giornata i suoi odiosi compagni, eccetto la sua migliore amica, e le odiose professoresse che sembravano avercela solo con lei.
Provò ad alzarsi dal letto,intenzionata a recarsi in bagno , ma qualcosa glielo impedì.
Una mano,troppo grande per i suoi gusti, era poggiata possessivamente sui suoi fianchi leggermente scoperti , e la teneva incatenata in quella posizione impedendole, così, di fare qualsiasi movimento.
Girò leggermente la testa verso Harry che dormiva beatamente accanto a lei.
Una mano era poggiata sul cuscino , mentre l’altra era poggiata sulla sua pancia tenendola così imprigionata vicino al corpo di lui.
 
Tolse una mano da sotto le coperte e cautamente la poggiò sopra quella di Harry , cercando di spostarla.
Il riccio mugugnò in segno di disapprovazione  , aumentando la presa sul corpo della ragazza, stringendola forte a sé.
Sussultò quando il petto di lui si unì  a quello di lei, combaciando perfettamente, quasi come se fossero stati creati per combaciare tra di loro.
 
Gli accarezzò dolcemente la mano, lasciandogli un dolce bacio sulle nocche.
Tolse  il braccio dal  suo fianco, per poi posarlo lentamente sul lenzuolo bianco che copriva entrambi i loro corpi.
Scostò cautamente la coperta di dosso e cercando di non fare rumore , si alzò dal letto.  Dei brividi le attraversarono il corpo, quando i piedi nudi toccarono le mattonelle fredde del pavimento.
In punta di piedi raggiunse la porta di legno del bagno, richiudendola poi alle sue spalle una volta entrata.
Si avvicinò al grande specchio, che occupava una buona parte della parete di fronte a lei.
Dei segni violacei le contornavano leggermente gli occhi, i capelli erano arruffati  e disordinati
Prese svogliatamente una spazzola posta sul bordo del lavandino e iniziò a pettinarsi i capelli soffermandosi di più su i punti in cui si erano formati dei nodi.
Si guardò allo specchio facendo una smorfia, maledendosi mentalmente di non aver portato l’arricciacapelli con sé.
 Gonfiò leggermente i capelli con le mani, per  dare più vita a quei pochi ricci che erano ‘sopravvissuti’ alla notte.
La porta scricchiolò leggermente e successivamente delle mani si posarono sui suoi fianchi, facendola sobbalzare leggermente.
Il cuore le cominciò a battere più forte del dovuto, sia per lo spavento sia per la vicinanza con il riccio.
 
Com’è  possibile che ,per la seconda volta, non l’ho sentito entrare?!
é un fantasma che attraversa i muri?!  pensò mentalmente la ragazza maledendolo per averle fatto perdere almeno 15 anni di vita.
 
Harry ridacchiò leggermente vedendo lo sguardo spaesato della ragazza.   Strinse le braccia intorno al suo bacino, tirandola verso di sè  e facendo combaciare i loro corpi.
Destiny sentiva il respiro caldo  di Harry solleticarle leggermente il collo, creandole dei brividi di piacere in tutto il corpo.
 
Era sicura che non ci fosse suono più bello del suo respiro. 
 
 
Strozzò un gridolino quando delle  labbra carnose  si poggiarono nell’ incavo del suo collo succhiandolo avidamente. Harry morse leggermente la parte lesa e lenì il dolore leccando il succhiotto appena fatto. Le sue labbra passarono poi alla sua guancia che baciò, succhiò e morse teneramente provocandole  uno strano formicolio nel basso ventre.
Il fiato le iniziò a mancare  quando Harry spinse leggermente il bacino in avanti  facendole sentire cosa lei gli provocasse ogni volta che  gli era vicino. 
 
 
Destiny era incapace di muoversi.
Avrebbe voluto avere la forza di staccarsi da lui.
 La forza di allontanarlo da lei.
Ma non ci riusciva.
Non voleva interrompere ciò che Harry le stava facendo provare,  non voleva interrompere la sensazione di piacere che si era impossessata del suo corpo, quando lui aveva iniziato a baciarle il collo.
Era totalmente e incondizionatamente presa da Harry Styles, in quel momento.
 
 Harry fece scendere la mano sulla coscia, accarezzandola leggermente , per poi farla risalire nell’interno coscia.
 
Basta. 
 
 
Intrecciò l’indice nei ricci tirandoli leggermente, intimandolo di staccarsi da lei.
Harry rilasciò dalle labbra un gemito roco, continuando a lasciare dei baci umidi e caldi sul collo della ragazza, soffermandosi a leccare e a mordere alcuni punti.
 
 
Reagisci  le gridò la mente.
 
 
Quel pensiero le diede forza.
La forza di reagire a ciò che lui la stava facendo.
Lo spinse con tutta la forza che aveva in quel momento, e lo fece staccare bruscamente dal suo corpo.
Si sentiva usata
Si sentiva schifata

 

Come aveva potuto lasciare che Harry si prendesse gioco di lei?
Come aveva potuto lasciare che la trattassa come una bambola di pezza, al quale ci puoi fare ciò che vuoi?

Destiny si girò di scatto delusa e arrabbiata , guardando schifata il ragazzo davanti a lei.
Harry aggrottò le sopracciglia  non capendo il comportamento della ragazza.
Insomma, lui era Harry Styles cantante di fama mondiale, e playboy del gruppo, le ragazze avrebbero pagato oro pure di passare una notte di fuoco con lui,
Allora lei perché lo stava rifiutando? Eppure, credeva che gli stesse piacendo..
Il rumore di uno schiaffo, riecheggiò nella stanza e lo fece risvegliare dai suoi pensieri.  
Lei non era come tutte le altre ragazze. 
-Come hai potuto, stronzo?- le urlò Destiny trattenendo le lacrime.
Ma mai, mai avrebbe pianto davanti ad Harry. 

Gli occhi verdi di lui iniziarono ad incresparsi leggermente, rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto.
L'aveva trattata come tutte le altre ragazze che non vedevano l'ora di finire nel suo letto, l'aveva trattata come una ragazza qualunque, e lei non lo era di certo. 
-Des...no- Harry provò ad avvicinarsi alla ragazza, ma lei fece un passo indietro scoutendo, delusa,  la testa.
-Sei cambiato, sai?- e lei non poteva sapere quanto fossero vere quelle parole, non poteva sapere quanto 8 mesi lontano da lei avevano distrutto il mondo di  Harry, non poteva sapere che quando lui aveva deciso di mettere una pietra sopra alla loro storia lei era ricomparsa dal nulla e lo avevasalvato da se stesso.
Tenne lo sguardo basso non conoscendo risposta per quella domanda, mentre la guancia destra bruciava e non smetteva di ricordargli che le aveva fatto del male, che aveva spezzato tutta quella magia che si era creata tra di loro in quei giorni, distruggendo, forse, un altra possibilità di tornare con lei.
Una porta venne sbattuta furiosamente, lasciandogli intuire che lei se ne era andata.
Harry furioso diede un pugno al muro, stringendo i denti per evitare di gridare.
Si accasciò a terra, mentre il sangue aveva incominciato a sporcargli le nocche. 


 

ma non provava dolore, faceva più male sapere che l'aveva persa. 
 

***
 

Destiny sbattè furiosamente la porta del bagno  alle spalle, scendendo le scale velocemente, non vedendo l'ora di uscire da quella casa.
Nella fretta però urtò qualcuno finendo così con il sedere per terra.
-Scusa, non ti avevo vista- le disse Niall porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi da terra.
Cacciò indietro le lacrime, sicura che sarebbe scoppiata da un momento all'altro.
Si buttò, letteralmente tra le braccia del biondo, scoppiandogli in lacrime sulla spalla.
Non aveva bisogno di parole, Niall aveva capito per chi stava piangendo.
Niall era così, gli bastava uno sguardo per capire se una persona stava male, o stava bene.
La strinse forte a sè, accarezzandole i capelli. 
-Mi sporchi la maglia così!- sbuffò scherzosamente il biondo, facendo ridere la ragazza sulla sua spalla.
Le prese il viso fra le mani, togliendo con i pollici le lacrime rimanenti
-Lui ti ama, Des- le sussurrò all'orecchio, per poi sparire per la casa e lasciare la ragazza con i suoi dubbi. 












 




Smettila di vivere la vita per me
Ho bisogno di respirare.
NON SONO IL TUO ROBOT.
Smettila di dire che faccio parte di questa grande macchina.
Mi sto liberando, perchè non vedi che..
IO POSSO AMARE.
IO POSSO URLARE.
Senza bisogno di avere qualcun altro che mi comandi.
Tu, mi hai dato gli occhi e ora vedo.
NON SONO IL TUO ROBOT.
SONO SOLO ME STESSA.
(Robot-Miley Cyrus)

 

Amatemi.
Siete contente???? LOL.
Questo capitolo non mi convince molto, non so.
Comunque vi è piaciuto il finale??
ahahahaaaha hanno litigato ahahahahah rido, perchè voi mi vorreste ammazzare.
Ma se in questa storia non ci sono casini, non sono io che la scrivo.
Comunque volevo precisare che i 1D ,nella storia, sono in Italia, perchè come avevo scritto è Maggio e quindi hanno il concerto.
Anche Des, dopo che ha lasciato Harry, si è trasferito lì.
E ora si ritrova i 1D ahahahah e lei che voleva scappare da loro ahahaha.
Loro resteranno in Italia per un pò, perchè la nazione (nella storia) è l'ultima tappa del tour e quindi poi prendono i mesi di vacanza.
Ma penso che non resteranno molto.
Non perdete di vista il personaggio Zayn è moooooltooo importante nella storia!!!
Comunque questo è l'ultimo capitolo che pubblico perchè tra 3 Giorni andrò in gitaaaaa yeeeeeeeeeeeeee!!!
Mi fate trovare 30 recensioniiiii?????????? vi preggggoooooooo :)
Crediti banner: OneDream_1D
Lei mi sta aiutando a fare il trailer di scars quindi lLove her!!!






















(Scusate non mi fa mettere più gif, meglio non provocare l'editor...

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Capitolo 6
*** Begin Again ***


 

                                                                                                                                                                                                          
Ad Annalisa perchè questo capitolo ci rispecchia .

                                                                  

                                                                     
                                                                                                    Begin Again
                                                                                                                                                          - ricominciare di nuovo -  

 

                                                                                           



And you throw your head back  laughing

                                            Like a little kid
                                   I think it’s strange that you think I’m funny cause..

                                He  never did
                                I’ve been spending the last eight months

                             Thinking all love ever does
                                Is break

                                      And burn
                                       And end
                                          But on a Wednesday in a cafe...
                               I watched it Begin Again 

 
 
 
 

Bonnie, una volta suonata la campanella dell’ l’intervallo, uscì di fretta dall’ edificio scolastico, avviandosi nel cortile della scuola.
Il cortile  era molto ampio: il perimetro era recintato da un muretto di siepi, verdi, rigogliose  curate accuratamente dall’ Signor Toto, il bidello della loro scuola che si occupava di tenere pulite le classi e qualche volta si dedicava anche a curare le siepi, annaffiandole e sfoltendole per  fare in modo che non si seccassero.
All esterno di questo ‘muretto’ , erano parcheggiate le macchine di studenti e professori . All’interno invece  ,il cortile, era fornito di un campo da pallavolo, dove in quel momento alcuni ragazzi stavano facendo una partita,  e un campo da basket.
La scuola possedeva anche un campo da corsa, che si trovava di dietro l’edificio.
Bonnie raccolse  il pallone che avevano lanciato le ‘pallavoliste’ , e facendo un sorriso lo diede al ragazzo che si era allontanato dal campo  per recuperarlo
-Grazie- le disse Jake sorridendole riconoscente prendendo il pallone dalle sue mani   e mettendoselo sotto il braccio.
Jake era il ragazzo più carino di tutta la scuola, nonché il più popolare.
Era il capitano della squadra di football, era un concorrente della  ‘Run Away’ , la gara di corsa che la scuola organizzava ogni anno, permettendo così agli studenti  di guadagnarsi qualche  credito in più in educazione fisica e di vincere le medaglie in bronzo, come premio.
Faceva anche parte del comitato del ballo. Era stato lui, principalmente, ad aiutare Bonnie  ad addobbare la stanza , visto che la sua amica Destiny stava male, e l’aveva lasciata in mano ai ragazzi, sicura che l’avrebbero curata come dei genitori , dandole più attenzioni possibili, e facendola ridere.
Bonnie scosse la testa  - Di nulla.... Des?- gli chiese, preoccupata, per aver visto la sua amica uscire dalla classe d’inglese, alla seconda ora, e non averla vista più tornare.
Jake e Des erano grandi amici. Lei era stata la prima ad averlo  conosciuto ed ad averlo fatto integrare nella scuola, non facendolo sentire un emarginato e deriso da tutti, poiché fosse l’ ‘ultimo arrivato’. Lei aveva lo aveva incitato di partecipare alle selezioni per la squadra di football, di conseguenza facendolo diventare popolare e amato.
Ma non era un ragazzo arrogante, al contrario delle ‘oche’ o meglio troie della scuola.
Era un ragazzo diverso dai suoi amici che si davano delle arie e che avevano solo una cosa in testa, anche per questo motivo Jake e Des non avevano perso i contatti tra di loro, ma avevano solo preso due strade differenti.
Lui quella dello sport, lei invece, una volta finiti gli esami, avrebbe voluto studiare all’università di Londra: Cambridge, e approfondire lo studio dell’ ’inglese, visto che lo sapeva parlare abbastanza bene, e sapeva tradurre tutto ciò che gli veniva chiesto di tradurre.
Jake   diede le spalle alla rossa indicando un punto alle sue spalle , oltre il campo di pallavolo  - L’ho vista andare di là-
Bonnie annuì al biondo ringraziandolo  e incamminandosi verso il punto che gli aveva indicato .
Dopo che ebbe superato il campo di pallavolo, dove i ragazzi e le ragazze avevano ri- iniziato a giocare, trovò l’amica seduta all’ombra di un pino  con la testa bassa e le gambe raccolte al petto.
Bonnie si mise in ginocchio arrivando all’altezza dell’amica, e le accarezzò dolcemente i capelli che le ricadevano su una spalla.
Aveva capito, ovviamente, che c’era qualcosa che non andava.
Destiny non se ne stava mai in un angolino, sola, durante l’ora dell’intervallo, era la prima che usciva dalla scuola sorridente e si metteva a giocare con Bonnie a pallavolo, o a basket.
Non avrebbe sprecato  questa ora sacra per perdersi nei suoi pensieri, per quello c’erano le ore di scuola.
-Cosa è successo?-
Destiny scosse la testa , non alzando gli occhi dal terreno, sapendo che se avesse incontrato gli occhi penetranti dell’amica non avrebbe retto, e sarebbe scoppiata in lacrime nuovamente.
Bonnie sospirò mettendosi seduta affianco l’amica, lasciandole una carezza al braccio, scoperto dalla maglietta a maniche corte.
Destiny non era una ragazza che si apriva molto con i suoi amici, non parlava dei suoi problemi apertamente con una persona, nemmeno se quella persona fosse stata la sua migliore amica.
Destiny era una ragazza  alla quale bisognava tirare le parole di bocca, è le uniche persone che erano in grado di farlo erano..
Bonnie..
H..
La mora si alzò di scatto, arrabbiata, facendo spaventare l’amica al suo fianco.
Si mise le mani tra i capelli, quasi come se li volesse strappare dal cuoio capelluto. Emise un urletto di esasperazione, tirando un calcio all’albero  -Io lo odio, lo odio ,lo odio, lo odio, lo odio, lo ODIO!!!- ripeté quelle parole come una cantilena, quasi come se volesse convincere se stessa che il suo sentimento verso di lui era l’odio e non altro.
Bonnie spalancò gli occhi, alzandosi anche  lei infuriata, pensando che sicuramente fosse colpa del riccio.
-Cosa diamine ti ha fatto?!?!?!-
Destiny scosse la testa, trattenendo le lacrime, mentre nella sua testa scorrevano le immagini di qualche ora fa, a casa dei ragazzi, precisamente in bagno.
 
In modo in cui le baciava il collo.
Il  respiro, affannato, sul collo di lei...
Odiava se stessa per aver lasciato la trattasse come se non fosse niente. Come se fosse il suo robot al quale poteva fare ciò che voleva.
 
Destiny cercò di scacciare quelle immagini, che l’avevano tormentata dal momento in cui aveva lasciato quella casa.
Alzò lo sguardo, incrociando gli occhi azzurri della sua migliore amica.  Fece segno di si con la testa, lasciandole intuire che le avrebbe raccontato tutto. Si sedettero nuovamente sotto l’albero, una vicino all’altra e Des iniziò a parlare, raccontando tutto all’amica che intanto l’ascoltava attentamente.
Quando ebbe finito  lo sguardo di Des prese a guardare un punto indefinito nel cortile    - Voglio l’Harry di prima- sussurrò a bassa voce, ma Bonnie la sentì lo stesso, e la strinse velocemente  in un abbraccio.
- è sempre lui, non è cambiato fidati-
E Des infondo sperava che Harry fosse il ragazzo di otto mesi fa.
Quello dolce , con quel sorriso da bambino che l’aveva fatta innamorare al primo sguardo.
Quello che quando avevano litigato, era venuto sotto la finestra di casa sua per cantarle la loro canzone e dirle quanto l’amava.
Quello che per il suo compleanno aveva le aveva insegnato a pattinare sul ghiaccio, e la sera stessa avevano fatto l’amore.
Quello con cui aveva condiviso dei ricordi che sarebbero stati comunque nel suo cuore, fregandosene  se fossero belli o brutti, rimanevano comunque parte della sua vita perché gli aveva vissuti con lui.
Bonnie si alzò di scatto, facendo alzare la testa alla sua amica, che si era persa nei suoi pensieri mentre ora la stava guardando con curiosità.
Alzò un sopracciglio, facendo così scatenare l’ira della rossa poichè non era capace di compiere quel movimento  - Smettila di fare quella cosa, sai che mi urta! Io non ci riesco!!!!- esclamò mettendo il broncio e battendo i piedi al suolo, come una bambina di cinque anni.
Destiny sorrise non capendo come riusciva sempre a strapparle un sorriso nonostante non fosse dell’umore adatto.
Si alzò e seguì Bonnie che intanto era già fuori dalle mura dell’ cortile
-Mi spieghi dove stiamo andando?- le chiese facendo una piccola corsetta per starle dietro.
Bonnie sorrise vedendo in lontananza una Range Rover nera  che si avvicinava a lei.
La macchina si fermò ad un palmo dalle due , con uno stridio assordante delle ruote.  Il biondo uscì dal posto guida andando incontro a Bonnie che intanto lo stava fulminando con lo sguardo.
 
Se gli sguardi potessero uccidere, Niall sarebbe già morto 
 
- E se mi avessi investito?- gli chiese , quando Niall gli arrivò vicino , troppo  vicino.
Niall le sorrise, e incastonò gli occhi color ghiaccio in quegli azzurri di lei. Non interrompendo il contatto visivo, le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio  sussurrandole – Non l’avrei mai fatto- .
E per la prima volta dopo tanto tempo, sentì il suo cuore accelerare di battito.
E per la prima volta si perse negli occhi di Niall.
Per la prima volta capì come l’amica si sentisse  quando Harry  le era vicino .
Per la prima volta sentì uno strano formicolio nel ventre.
Per la prima volta sentì qualcosa dentro di lei cambiare.
Si allontanò velocemente da Niall,che intanto la guardava confuso.
 
Destiny aveva osservato la scena con stupore. Avevo  notato il cambiamento negli occhi dell’amica, aveva notato il modo in cui lei  lo guardasse, quasi come quando lei guardasse Harry. Il modo in cui Niall guardava  lei dopo  si era allontanato da lui.
Scosse la testa sorridendo, capendo che tra quei due fosse scoccata la scintilla.
-Avete finito voi due?!- sbraitò  Zayn, che aveva guardato la scena in silenzio appoggiato allo sportello della macchina. Tolse la sigaretta dalle labbra , sotto gli occhi attenti della mora che seguirono quel gesto incantati, e la spense  spiaccicandola contro il terreno.
-Che ci fate voi quì?- chiese Destiny guardando male la sua migliore amica.
Bonnie  fece spallucce  -Gli ho chiesto io di venire!- rispose semplicemente.
Destiny alzò gli occhi al cielo per poi posarli su Zayn  - Niall lo posso sopportare , ma lui proprio no!- concluse indicandolo.
Le labbra di Zayn si aprirono in un sorrisetto malizioso e i suoi occhi si posarono sul corpo della mora   -Tratti così colui che deve portarti a comprare il vestito per il ballo?-  si passò la lingua tra le labbra inumidendole
Bonnie prese velocemente la mano di Niall, arrossendo subito dopo  per il contatto così sfrontato , e lo trascinò lontano dal parcheggio
-Ti ammazzerà, lo sai?- le chiese Niall, continuando a tenere la mano intrecciata in quella di lei.
Bonnie fece una smorfia –L’ho fatto per lei-
Niall annuì accarezzandole dolcemente il dorso della mano
 –Ti voglio far visitare Milano!- esclamò la rossa, girando la testa verso quella di Niall, che intanto la guardava preoccupata
-Ah allora ci perderemo sicuramente- esclamò scherzando il biondo, beccandosi un bugno sul braccio
 

 

*** 

-Allora sali su questa benedetta macchina?- le chiese Zayn sbuffando.
Destiny strisciò i piedi per terra  avvicinandosi alla macchina.  
-Che stai aspettando, entra!-
La mora lo guardò intensamente negli occhi, facendogli capire che le doveva aprire lo sportello dell’auto.
Zayn sbuffò accontentando la richiesta silenziosa di lei .
Destiny entrò nella macchina sorridendo allacciandosi la cintura e poggiando la testa al sedile della macchina.
Il ragazzo mise in moto l’auto, mentre il silenzio regnava tra di loro
-Perché sei venuto?- spezzò il silenzio Destiny con quella domanda che la  stava tormentando da un pò.
Si era meravigliata quando aveva visto Zayn di fronte la loro scuola.
Insomma tutti sapevano che tra di loro non correva buon sangue, che ad ogni occasione la coglievano per stuzzicarsi , per infastidirsi
Allora perchè lui era quì?
Zayn sorrise amaramente – Pensi che non m’importa niente di te, vero? Pensi che io tratti le ragazze come se fossero persone  senza cuore, vero?  No io non sono come.... -  
Destiny aggrottò le sopracciglia, incuriosita, aspettando la continuazione del discorso del moro accanto a lei, che aveva stretto le mani al volante facendo diventare le nocche bianche...
 
Non avrebbe lasciato che quel nome scivolasse dalle sue labbra, non avrebbe lasciato che Destiny soffrisse ancora. 
Ora toccava a lui renderla felice. 
 
-Ti voglio bene okay?, odio vederti triste, odio vedere che rivolgi il tuo sorriso agli altri, tranne che a me, odio che tu credi che mi piace stuzzicarti, che mi piace quando litighiamo quando vorrei andare daccordo con te, che vorrei essere tuo.......... amico- concluse titubante sull’ultima parola.  





 

Ma tu hai gettato la testa all indietro.
Ridendo come un bambino.
Penso che sia strano che tu credi che io sia divertente
Perchè lui non l'hai mai fatto.
Ho passato questi otto mesi a pensare che tutto ciò che l'amore facesse è:
Irrompere.
Bruciare.
Finire.
Ma un mercoledì in un cafe...
L'ho visto RICOMINCIARE DI NUOVO

(Begin Again-Taylor Swift)


 

Scusate se questo capitolo è cortissimo.
volevo dividerlo in due parte sennò veniva troppo luuuuuungooooo (fa pensieri perversi).
avete visto che sto cercando di aggiornare tutte le settimane??
LOve Me Girls :)
Se v'interessa alla gita di roma ci siamo scialate io stavo fino alle 3 con il tablet ahahahahahahahaahah mi hanno fatto girare mezza Roma, il secondo giorno i miei piedi chiedevano pietà!
non me li sentivo più!
e poi quando la prof d'italiano si è messa a urlare perchè non se ne voleva andare dall outlet, si è messa a saltare e diceva : C'è una sfilata di modaaaa!!
no epico. 
poi abbiamo fatto un casino della malora (?)
ma a voi non vi interessa.... lol
allorrraaaaaa quì c'è un pò di Zayde (?) alloraaaaaaaaaa prima di tutto
NON SALTATE A CONCLUSIONI AFFRETTATE, NON TUTTO è COME SEMBRA.

ma harry??? che farà?????
ahahahahahhaahahha solo dio sa cosa sta facendo adessoahahaha o meglio cosa ancora deve fare!!
spoiileeeeerrrrr ahahahah
ma voi per quale team siete????
team Zayde o Team Derry??? ho voluto cambiare l'università mi imspirava di più Cambridge che Oxford
ora giffffffff:: 
















































ps:il capitolo prossimo l'ho sto già scrivendo, aspetto solo qualche recensione in più!!

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Capitolo 7
*** Begin Again pt 2 ***






 

Begin Again pt 2 
                                                       - ricominciare di nuovo -

 

                                                                                                                                                                                   And we walk down the block

                                                                                                                                                                                     to my car. And I almost brought him up
BUT FOR THE FIRST TIME
WHAT'S PAST IS PAST







Destiny mantenne lo sguardo fisso sulla strada davanti a sè, pensando alle parole appena dette dal moro. Le aveva detto che  le voleva bene, che voleva che gli sorridesse nello stesso modo in cui sorrideva ai ragazzi, che avrebbe voluto esserle amico,  ma allora perché l’aveva stuzzicata  in continuazione?, perchè le aveva fatto credere che non gliene importasse nulla di lei? Destiny non conosceva le risposte, ma qualcosa nel profondo di lei le diceva di fidarsi di quel ragazzo dagli occhi profondi e dalla voce suadente, le diceva di provare a conoscerlo e magari, più in là, anche a volergli bene. Destiny non aveva mai ammesso a se stessa che nei confronti del moro provava una sorte di attrazione, come una forza misteriosa che la teneva inconsapevolmente legata a lui, come due calamite che si attraggono tra di loro, come se fossero legati da un filo invisibile. Non aveva mai ammesso a se stessa che era affascinata della sua  bellezza tenebrosa  e del suo carattere riservato, un po’ com’era  lei. Distolse lo sguardo dalla strada che correva davanti a sè e lo rivolse al moro che non aveva proferito parola fino ad allora. La mascella era serrata, gli occhi erano fissi sulla strada, una mano era stretta a pugno sul volante mentre l’altra cambiava le marce. Come sempre la ragazza si ritrovò in difficoltà a leggere i  suoi gesti, avrebbe potuto essere nervoso, poichè lei non gli aveva dato ancora una risposta, oppure ,invece, avrebbe potuto essere arrabbiato, ma per quest’ultima ipotesi non c’era una  vera motivazione per il quale avrebbe potuto esserlo. Decise che gli avrebbe dato una possibilità, decise che sarebbe diventata sua amica, decise che avrebbe imparato a leggere ciò che Zayn provasse solo guardandolo negli occhi, imparare a capire dai gesti o dai movimenti se fosse stato nervoso, arrabbiato o qualcos’altro.
Decise che volesse andare oltre  a come Zayn apparisse esteriormente, avrebbe scavato dentro di lui e avrebbe distrutto quei muri che si era creato attorno, facendolo apparire agli altri ciò che non fosse.
I minuti scorrevano veloci in quell’auto che sfrecciava per strada, sorpassando le auto più lente, dirigendosi verso il corso centrale della città dove sorgevano vari negozi.
- Voglio essere tua amica, Zayn- sussurrò piano la ragazza, così piano che aveva paura che non l’avesse sentita. Improvvisamente la macchina venne fermata in modo brusco, e venne parcheggiata vicino ad una piazza.
- Scendi dalla macchina- le disse freddo aprendo la portiera della’auto e sbattendosela alla sue spalle.
Destiny sospirò affranta, slacciandosi la cintura e uscendo dall’auto eseguendo ciò che le aveva chiesto.
Raggiunse Zayn che  era appoggiato al muretto costeggiante la piazza. Non la degnò di uno sguardo quando lo affiancò , troppo impegnato a cercare qualcosa dalla tasta dei pantaloni.
Non capiva proprio il suo comportamento;  un minuto prima le aveva confessato che le volesse bene,  mentre ora la trattava come una sconosciuta al quale non le avesse appena chiesto di diventare amici.
Ma, ormai il danno era fatto, sarebbe andata più in fondo nella questione ‘Zayn’.
Venne risvegliata dai suoi pensieri, quando sentì odore di tabacco nell’aria. Des girò la testa nella sua direzione, osservandolo attentamente mentre portava la sigaretta alle labbra. Inspirò e poi lasciò che il fumo uscisse dalla sua bocca, spargendosi nell’aria come una nuvoletta. Le sue gambe si mossero da sole e la fecero posizionare davanti a lui. Portò una mano all’altezza delle labbra per poi sfilare la sigaretta tra di esse, sorprendendosi che non avesse opposto resistenza.
-Ti fa male- gli disse buttandola a terra e spegnendola con i piedi.
Non capì,  il motivo per cui l’avesse fatto. Infondo lui la stava trattando in modo freddo, quasi come se non fosse cambiato niente da quando le aveva dette quelle cose in auto, perché avrebbe dovuto fregarsene se lui, un giorno, si fosse ammalato di qualche tumore?
- Non alzare le tue difese con me, Zayn –
Si gelò sul posto quando percepì il tono usato in quelle parole : tristezza.
Ma per lui era indispensabile non alzare le sue difese con le altre persone, quelle persone che scavano a fondo dentro di te, e che tu  stupido e innamorato  ti fidi di loro e gli confidi segreti che non sei tenuto a dire e poi, loro, alla prima occasione vanno in giro rivelando chi  tu  fossi stato  in passato.
Da quel giorno Zayn Malik era diventato ciò che tutti vedessero ora: un ragazzo solitario, con un carattere scontroso, e sembrava che nessuno riuscisse a capire che dietro quel muro da duro si nascondeva un ragazzo con il cuore spezzato.



Chi  meglio di Destiny Monroe, potesse abbattere le sue difese?
 
Zayn incastonò gli occhi nocciola in quegli di lei, e notò che erano tendenti al marrone scuro ed erano altrettanto  profondi come i  suoi.
Lei lo lasciò fare quando la prese per i fianchi e l’avvicinò a sé. Lo strinse forte al suo petto, quando poggiò la testa sulla sua spalla, e lo coccolò come un bambino che non ha ricevuto il regalo di natale che aveva chiesto.
E per la prima volta vide il vero Zayn, quello vulnerabile, quello che avrebbe voluto ricevere solo un po’ più d’affetto e che voleva essere capito.
Una capacità di Destiny era quella di capire le persone. Di ascoltare attentamente i problemi degli altri e aiutarli ad uscirne fuori, di riuscire a superarli e di andare avanti a testa alta e con il sorriso sulle labbra.
Cercava di metterci tutta se stessa nel fare tutto questo. Ma quando aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto, come lei faceva con tutti, non c'era nessuno pronto a "salvarla".
La gente non sapeva, eppure continuava a parlare, a criticare. Cosa ne potevano sapere le fan del perché Destiny lasciò Harry? Nessuno poteva saperlo, se non lei. Se non loro. Odiava essere insultata senza un motivo ben preciso, lo odiava tremendamente.
Ma, in fondo, doveva saperlo. Le persone avrebbero continuato a giudicarla, nonostante non conoscessero la storia che si nascondeva dietro.
Alzò la testa dalla sua spalla, e fece incrociare le loro dita
-Mi perdoni?- gli chiese facendo il labbruccio. Destiny scosse la testa incrociando le braccia al petto, e girò la testa dall’altra parte fingendosi offesa.
Zayn, dal canto suo, non riuscì a non sorridere per il comportamento della ragazza. Le si avvicinò al viso e poi posò le labbra sulla guancia – Ti prego- la implorò facendole gli occhi da cucciolo. La ragazza sorrise, mentre insieme iniziarono a camminare sul marciapiede.
-Allora...- iniziò il moro -  Di che marca lo vuoi il vestito? Louis Vuitton?  Chanel? Calvin Klein? Oppure Dolce & Gabbana?- concluse, camminandole accanto.
La ragazza lo guardò, stranita,  alzando un sopracciglio  – Zayn non tutti sono cantanti di fama internazionale che possono permettersi certi lussi, come quello di compare vestiti firmati per esempio-
Zayn sorrise mentre prese la ragazza per le spalle trascinandola dentro alla Dolce & Gabbana – Si, ma oggi sei con Zayn Jawaad Malik , cantante dei One Direction e ...- - Non vantarti troppo- . Zayn sbuffò , alzando gli occhi al cielo – Dicevo, che oggi questi lussi te li puoi permettere, visto che sei con me- concluse infine tirandola per una mano e conducendola verso i ‘’vestiti’’.
Destiny emise un grugnito di disapprovazione, mentre si lasciava trasportare dal moro, convinta di essere finita all inferno.

***

 
 
- Non lo metto nemmeno se mi pagassero!- sbraitò la mora, guardando schifata il vestito che teneva il ragazzo. Era un tubino nero, con la scollatura a V, e , secondo le sue intuizioni, non era più lungo di sotto il ginocchio. – Ma perché?! Secondo me, ti starebbe bene- le rispose, facendole l’occhiolino.
Le schioccò le dita davanti, guardandolo torvo – Non provare ad immaginarmi con questo coso addosso, Malik, chissà quali pensieri poco casti ti faresti-
Le sorrise maliziosamente, posando l’ennesimo vestito che la ragazza gli aveva rifiutato con un ‘no’ secco. Alzò le mani in aria, esasperato – Io mi arrendo! Non ti va bene nulla!-
Ma, Destiny non lo stava ascoltando, poiché era intenta ad osservare un punto alle sue spalle.
Zayn seguì lo sguardo della mora, e quando i suoi occhi si posarono sull’oggetto che aveva attirato l’attenzione di Destiny, sorrise.
Era semplice, ma stupendo. Avrebbe potuto indossare qualsiasi tipo di abito per essere provocante, anche il più costoso tra tutti. Ma Destiny era bella sempre, anche se non voleva ammetterlo,  le bastava un vestito semplice come quello per rendersi meravigliosa agli occhi degli altri.
Il ragazzo, senza pensarci, si avvicinò a quella marea di vestiti che aveva davanti ai suoi occhi, osservando attentamente quel vestito particolare, che spiccava principalmente tra tutti gli altri.
Fece un pò di spazio con le mani tra di essi , per poi prendere dalla cruccia, il vestito che aveva attirato l’attenzione della ragazza.
Le arrivò di fronte, con quella meraviglia tra le mani. Destiny, poggiò una mano sulla gonna, meravigliandosi  del tessuto morbido e scivoloso di quell'abito, similissimo a quello della seta.
- é... bellissimo, davvero, ma....- le sue mani vagarono nel bordo del vestito, alla ricerca del cartellino, che indicava il prezzo.
I suoi occhi, si spalancarono sorpresi, leggendo il numero a sei zeri, scritto a penna nell’cartellino bianco, ma, daltronde quella era un negozio di marca, cosa si aspettava?
- Non posso approfittarmi di  te, è ingiusto- concluse  sospirando, guardando il ragazzo negli occhi.
- A te piace Des? – la ragazza annuì, sicura – Bene, allora vai fuori  io ci metto un secondo-
Destiny stava per ribattere, ma uno sguardo di fuoco del moro la fece azzittire , e sbuffando, sotto gli occhi severi della commessa, uscì dal negozio.
Si appoggiò al muretto , incrociando i piedi e prendendo a guardare le persone che passeggiavano, indifferenti di ciò che succedeva intorno a loro, sul marciapiede.
La vibrazione del cellulare, la fece sobbalzare leggermente, e imprecando mentalmente se lo sfilò dalla tasca. Fece illuminare lo schermo del suo I-Phone, scorgendo poi due chiamate perse e un nuovo messaggio. Trascinò il dito sullo schermo, sbloccando il cellulare e aprendo il messaggio, ignorando, invece, le due chiamate perse.
 
 

Sono un coglione, ma non c’è bisogno che te lo dica io, l’hai capito da sola ormai.
 

Mi manchi.
 

Ho fatto una cazzata, ma non ho smesso di pensarti da quando sei uscita in quel modo dal bagno.
Non merito il tuo perdono,non merito che tu mi risponda alle chiamate.
Ma, mi basterebbe anche un ‘Vaffanculo, Harry’, per sapere che non te ne sei andata, completamente, via da me.
Sembra che io stia parlando da solo,visto che sono sicuro, anzi sò per certo che tu non mi risponderai.
Quando mi hai staccato da te, ho visto, ho letto nel tuo sguardo cosa in quel momento stavi pensando di me.
Non voglio arrivare al punto in cui tu mi odierai, non potrei sopportarlo.
Ho bisogno di te nella mia vita. 
E te lo ripeterò quante volte vorrai, lo giuro.
Ora la smetto di rompere, probabilmente avrai di meglio da fare.
Ciao, piccola.
 
   H.

 

 

Destiny alzò gli occhi al cielo, cercando di cacciare indietro le lacrime che minacciavano di scenderle sul viso. Tirò indietro con naso, abbassando lo sguardo sul cellulare e rispondendo velocemente al messaggio.

 
 
 
Non avevo sentito il cellulare.
 
D.

       
 

 

Aveva usato un tono freddo. Aveva provato ad essere indifferente a quel ‘Mi machi’ e al ‘ Ho bisogno di te nella mia vita’, mentre invece avrebbe voluto dirle che nemmeno lei  aveva smesso di pensarlo, a quanto le mancasse, a quanto le mancassero i suoi occhi, i suoi ricci, il suo sorriso, ma invece aveva giocato la carta dell’indifferenza, che secondo lei, era la cosa migliore da fare.
Il suo cellulare vibrò nuovamente, e lei aprì velocemente il messaggio.
 
 

 

Non ci speravo, sai?
Anche se sei stata fredda, hai risposto.
Abbiamo già fatto un passo avanti :)
É già tanto per me.
 
          H. 

 
 
 
 
Non risolvi niente.
Anche se io ti ho risposto.
 
               D.

 
 

 

La ragazza sospirò, premendo invio, bloccando il cellulare e posandolo nella tasca dei suoi pantaloncini.
- Scusa se ci ho messo tanto, ma mi hanno chiesto un paio di autografi- le disse Zayn arrivandole affianco.
- Non ti preoccupare- le rispose, girandosi verso di lui e sorridendole.
Scosse la testa ripetitivamente.
No, Harry non le avrebbe rovinato anche il pomeriggio, non ora che si stava distraendo. 
- Dai andiamo, che i miei piedi chiedono pietà- gli disse prendendolo per mano e iniziando a correre.
Entrambi risero, attraversando correndo e ridendo la strada che li separava dal parco.
Si sedettero uno affianco all’altra ,a gambe incrociate, sull’erba verde.
Destiny sbuffò, prendendo dalla tasca il telefono che aveva vibrato nuovamente.
 

 

Voglio rimediare,allora.
Lasciamelo fare.
Dove sei?
 
         H.

 
 
 

 

La ragazza guardò per un attimo davanti a se, indecisa su cosa dovesse rispondere.
 
 

 

Sono con Zayn.
 
        D.

 

La risposta non tardò ad arrivare, sembrava che il riccio tenesse il cellulare in mano aspettando, ansioso,  la risposta della ragazza.
 
 
 
 

 

Allora divertiti.
 
             H.

 

Stavano giocando entrambi con il fuoco. In questo momento entrambi camminavano su un filo sottile e se avessero fatto qualche passo falso, questo filo si sarebbe spezzato.
Si stavano distruggendo a vicenda, non riuscendo a capire che il loro posto in questo mondo era quello di stare insieme.
 
 

 

Anche tu.
           D.

 
 
 

 

Destiny sospirò riponendo il cellulare nella tasca. Il suo sguardo cadde sul moro seduto affianco a lei, che non aveva proferito parola fino a quel momento. Senza pensarci, poggiò la testa sulla sua spalla, sospirando nuovamente.
 

- Ti manca?- gli chiese il ragazzo guardando di sottecchi la ragazza poggiata sulla sua spalla.
- No – disse fredda e decisa. Zayn scosse la testa riconoscendo nell’ tono di voce della mora la bugia.
- Allora perché l’hai lasciato andare? – non si aspettava che la ragazza si aprisse subito con lui, ma invece restò meravigliato quando dalla sua bocca uscirono quelle parole che per troppo tempo erano state seppellite dentro di se.
Ero un peso, Zayn. Lui stava diventando famoso, andava in giro per il mondo, mentre io restavo chiusa in casa, per mesi e mesi, aspettando il suo ritorno, da quei lunghi tour. Non c’è l’ho fatta. Ogni santo giorno che vedevo le vostre interviste e vedevo il suo sorriso, crollavo. Mi mancava, tutti quei mesi che stava via, lontano da me, mi mancava. 
Ma, ho messo da parte i miei desideri e ho messo il bene di lui al primo posto. Decisi che la cosa migliore da fare era lasciarlo libero, di non essere più legato a me. Quello di cantare è il suo sogno e tutt’ora lo sta vivendo, io ero solo l’ostacolo che non gli permetteva di entrare completamente nel suo nuovo mondo. In  qualche modo  io lo tenevo  legato al ‘’mondo reale’’. – 
Zayn restò in silenzio, riflettendo su quelle parole.
Di certo, non si aspettava che lei si aprisse così in quel modo, rivelandogli, probabilmente, cose che non sapevano nemmeno i suoi amici più intimi. Invece, le aveva dette a lui.
- Pensavo che tu lottassi per le persone che amavi-
- Ero stanca di lottare per qualcosa d’irraggiungibile. – concluse la ragazza abbassando lo sguardo.
Zayn la strinse forte al suo petto sussurrando queste parole nell’orecchio – Si aggiusterà tutto, vedrai-
La ragazza annuì riconoscente, staccandosi leggermente dal moro poichè il suo cellulare aveva ri-preso a vibrare.
Sperò che non fosse ancora Harry, non avrebbe retto di nuovo.
Aprì il messaggio titubante, constatando che il numero era diverso da quello precedente.
 
 
 

 

C’è qualcosa che dovresti sapere, su
Harry.
Incontriamoci al Bar Della Piazza, domani alle 17. 30.







 

 Stiamo camminando verso la mia macchina.
E stavo per ripesare a lui.
Ma,per la prima volta ciò che è PASSATO
é  PASSATO.  

(Begin Again- Taylor Swift) 




 

Scuate, lo so avrei dovuto aggiornare ieri, ma c'è stato un emh imprevisto...  
Mi hanno detto di distrarmi, perciò siccome non posso ascoltare musica mi sfogo scrivendo questo capitolo.
Io sono molto affezionata a questa storia, e anche a tutte voi lettrici, perciò ...
ieri è morto mio nonno... 
lo so cosa direte... la supererai come hai fatto sempre con tutto.
ma, diciamo che è un pò diverso..
perchè l'ho visto morire davanti ai miei occhi.
ora scusate, se non cambio argomento mi rimetto a piangere,e beh non devo, perchè adesso tocca a me essere forte per mia mamma. perciò come vi sembra il capitolo??
finalmente si conosce il motivo per cui Des ha lasciato Harreh.
Vi piace il nuovo banner??
a me molto, ( forse perchè sotto c'è anche la canzone con cui sono fissata, ma dettagli LOL)
ovviamente vorrei ringraziare OneDream_1D poichè mi ha aiutato molto nella stesura (?) di questo capitolo, e anche perchè è stata lei a farmi quel bellissimo banner, che io adoro.
comunque secondo voi chi sarà quella\ quello che rivelerà a Des il segreto di Harreh?

pss: sto iniziando una nuova storia, sono a metà prologo, voi volete che la metta subito oppure preferite che finisca prima questa?
a voi la choice unbbacio vi voglio bene:)   
  























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Capitolo 8
*** Everytime You Lie ***




Vi consiglio di leggere questo capitolo con questa canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=47HeZdWP6To

 


 

Everytime You Lie
                               - ogni volta che menti-
 

 
 






You told me on Sunday
that it wasn't gonna work
I tried to cry myself to sleep
cause it was supposed to hurt

We sat next to the fire
as the flame was burning out
I know what you were thinking
before you'd say it aloud

don't say you're sorry
cause I'm not even breaking
you're not worth
the time that this is taking?

and I knew better
than to let you break my heart
this soul you'll never see again
won't be showing scars

you still love her
I can see it in your eyes
the truth is all that I can hear
Everytime you lie

Everytime you lie
Everytime you lie

I woke up the next morning
with a smile on my face
and a long list of gentlemen
happy to take your place
less trashier much classier
then who you prove to be

how long's it gonna take before
you see that she's not me? 

oh no

and I knew better
than to let you break my heart
this soul you'll never see again
won't be showing scars
oh no no

you still love her
I can see it in your eyes
the truth is all that i can hear
Everytime you lie

at night awake
I won't be sleeping till morning breaks
that's the price you pay
for your mistakes
goodbye to dreaming

so don't say you're sorry
cause I'm not gonna listen

and I knew better
than to let you break my heart
this soul you'll never see again
won't be showing scars
oh No No

you still love her
I can see it in your eyes
the truth is all that I can hear
Ever time you lie

Ever time you lie
don't say you're sorry
the truth is all that I can hear 

Every time You Lie. 


 

La canzone era finita. Ma Destiny premette, nuovamente, il tasto del replay del suo I-pod, per la milionesima volta in quel pomeriggio.
Destiny, quel giorno, aveva  questa maledetta  canzone che continuava a gironzolargli nella testa senza mai lasciarla in pace. Non era la prima volta che accadeva. Quante mattine si era alzata con una melodia e delle parole che ricordava a malapena? Troppe volte. E ora, si era fissata con questa non conoscendo il vero motivo per cui le parole di questa canzone le rimanevano impresse nella mente, quasi come se fossero state marchiate con il fuoco. Con le mani, prese gli ultimi bicchieri rimanenti, sul tavolo,  posandoli sul vassoio che era poggiato sul suo braccio. Canticchiando a bassa voce il ritornello di Everytime You Lie,  raggiunse  il bancone, poggiandoci sopra il vassoio nero e porgendo i due bicchieri sporchi alla sua migliora amica, che per quel giorno le era toccato il turno di ‘lava piatti’. I loro turni andavano a settimane.
Una settimana toccava a Des stare con le mani costantemente nell’acqua, e  pulire bicchieri, forchette e chi più ne ha ne metta, mentre la sua migliore amica gironzolava per i tavoli come una trottola, prendendo le ordinazioni e sparecchiando poi, quando tutti se ne erano andati, i tavoli. Mentre un’altra settimana, Bonnie faceva il turno di Des, e Des faceva il turno di Bonnie. La ragazza sospirò, togliendosi con le dita un’auricolare lasciandolo penzolare verso il pavimento e sedendosi su uno dei tanti sgabelli che costeggiavano il bancone.
- Non ci vai?- le chiese incuriosita la rossa, asciugando il bicchiere di vetro e riponendolo delicatamente sul bancone. Destiny spostò lo sguardo sull’ grande orologio dietro di Bonnie, appeso proprio sopra l’entrata della cucina.
17: 20. 
La ragazza spostò nuovamente lo sguardo sulla sua migliore amica, che intanto aveva posato lo strofinaccio e la guardava con le braccia incrociate al petto.
- Perchè dovrei...?- iniziò la ragazza , incrociando anche lei le braccia al petto – Insomma potrebbe essere qualche pazzo che avrà preso il mio numero e  vuole farmi andare lì per stuprarmi, oppure può essere stata qualche stupida fan che non ha niente da fare, oppure può essere semplicemente qualcuno che mi sta facendo uno scherzo di cattivo gusto.... oppure....- Des continuò a blaterare frasi senza un senso compiuto, come era il suo solito fare quando era nervosa o agitata. – Tu hai solo paura di sapere cosa nasconde Harry – disse Bonnie, guardandola negli occhi e interrompendo il suo monologo senza senso. Destiny girò , infastidita, la testa da un altra parte sbuffando silenziosamente.
Com’è che da un giorno all’altro le persone  riuscivano  a leggerle dentro, così bene?. La mora si chiedeva dove fosse finita la ragazza che sapeva nascondere al meglio i suoi sentimenti, dove fosse finita la ragazza dal carattere ‘’complicato’’ e difficile da comprendere, dove fosse finita la ragazza che teneva testa a chiunque, che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, e che non versava lacrime per niente e nessuno.
Dopotutto conosceva la risposta a tutte quelle domande, o meglio conosceva il nome del suo cambiamento. 
Ma quel nome, Des aveva deciso che non doveva stare tra i suoi pensieri per un pò. Aveva deciso che d’ora in poi lo avrebbe chiamato ‘’Colui che non dev’essere nominato’’ che le ricordava tanto la sua saga preferita, dove Voldermort , quell’essere viscido e senza naso, era l’acerrimo nemico del giovane e coraggioso maghetto. La mora si alzò dallo sgabello, facendolo strisciare per terra creando, così, un rumore assordante per l’orecchie di Bonnie, che spaventata la guardava.
- Sai cosa ti dico? Al diavolo, tutto e tutti. Io vado a quel maledetto appuntamento e affronto le conseguenze, Cazzo!- disse Destiny leggermente alterata. Bonnie sorrise, sapendo che con le parole dette prima, aveva spronato l’amica ad andare a quel appuntamento e scoprire cosa le aspettava – E allora muoviti- la incalzò Bonnie, alzando un dito e indicando l’orologio che segnava le 17: 25.
Destiny annuì, recuperando l’auricolare e infilarlo nell’orecchio, uscendo motivata e agguerrita dall’bar, mettendo , durante tutto il tragitto, una canzone che le dava carica :
 

 

Heart Attack.

 
 

 

 ***

 

Arrivò al bar della piazza, leggermente in ritardo, e soprattutto con il fiatone. Non amava camminare a lungo, quando faceva percorsi troppo lunghi le gambe le diventavano deboli e , in più, le veniva un dolore lancinante al fianco. Si fermò all’entrata del bar, cercando di regolarizzare il respiro. Inspirò l’aria a pieni polmoni e facendosi coraggio, entrò, una volta per tutte, nel bar. Per quanto potesse essere piccolo era pieno di gente: ad un tavolo, lontano dall’entrata, c’erano ragazzi e ragazze che ridevano e scherzavano tra di loro e qualche volta si rubavano le patatine a vicenda, due posti più avanti di loro c’erano quattro ragazzine che leggevano un giornalino attentamente sorridendo di tanto in tanto,  invece sedute intorno al bancone c’erano le solite persone snob, che spettegolavano sull’ultima novità del giorno e nel frattempo si dipingevano le unghie. Poi c’era il tavolo degli studiosi, quelli sempre attaccati con la testa sui libri, il tavolo della squadra di football e così a venire. Insomma Il Bar Della Piazza era un vero e proprio ritrovo con gli amici, per fare qualsiasi cosa, a partire da studiare per finire con il cantare, infatti il sabato sera organizzava una specie di karaoke, dove si poteva cantare ed esibirsi sul un vero e proprio palco.
- Scusi....- Destiny si girò e si trovò davanti un ragazzo, a quanto pareva il cameriere del bar visto che indossava il cartellino con il suo nome e il logo del locale. – Voi.... emh.... siete Destiny Monroe?- le chiese balbettando leggermente. La ragazza annuì impercettibilmente, incitandolo con lo sguardo a continuare.
- Lì... c’è qualcuno che vi sta aspettando- concluse infine, imbarazzato, indicandogli un punto alle sue spalle.
Si girò confusa e cercò con lo sguardo il punto indicatogli dal cameriere. Subito dopo, notò una figura incappucciata non molto lontana da dove si trovava lei. Fece dei piccoli passi verso il tavolo e si trovò davanti a questa persona misteriosa. Tossì leggermente per avvisarla della sua presenza, mentre l’ansia cominciava a farsi sentire addosso di lei. La figura incappucciata alzò leggermente lo sguardo, facendole un cenno con la testa intimandola a sedersi.
La mora fece strisciare la sedia per terra sedendosi e iniziando a torturarsi le mani. La persona di fronte a lei, si tolse il cappuccio della sua felpa, rivelando alla ragazza una folta chioma biondo-castano. Puntò gli occhi azzurri in quelli marroni di Destiny, sorridendole sincera.
- Ciao Destiny  -
La ragazza per un attimo rimase con la bocca leggermente schiusa, incapace di muovere qualsiasi muscolo o di pronunciare qualsiasi parola. Si sarebbe aspettata di tutto, ma non lei. 
- Ciao Taylor – le rispose, non lasciando che trasparisse nessuna emozione dal suo viso.
- Pensavo che non saresti venuta....- le disse sincera – Si vede che ci tieni a lui – concluse con una punta di amarezza nella voce.
Destiny boccheggiò in cerca delle parole giuste da dire, ma in quel momento nella sua testa riecheggiavano tante frasi, tanti pensieri, che era difficile  esprimerne solo uno.
- Si – si limitò a risponderle. 
- Bene...- annuì la ragazza – Sono quì per parlarti di una persona, che fa parte della nostra vita – le disse lasciando la frase indeterminata, come per creare più suspense di quanto non c’è ne fosse già.
– Harry - .
Destiny si mosse sulla sedia, nervosamente, mentre dentro di lei si scatenavano emozioni differenti, inerenti all’amore e all’odio. Visto che la ragazza sembrava essersi persa in un mondo completamente suo, Taylor si decise a parlare.
- Io so tutto della vostra storia. So che siete stati insieme per più di un anno, so che vivevate insieme a Londra, so che otto mesi fa tu l’hai lasciato. Come hai dimostrato oggi, si vede che tu tieni a lui, perciò voglio dirti queste cose,  voglio avvisarti a cosa stai andando incontro- .
Destiny annuì incapace di fare dell’altro, mentre con un gesto del capo la incitava a continuare.
-Da quando lo hai lasciato...è cambiato del tutto. Non era più lo stesso, era diverso con tutti, scontroso, come se odiasse tutto il mondo che lo circondava. Pensavo che fosse normale questo tipo di atteggiamento, ma dovetti subito ricredermi. Le cose stavano peggiorando, e dopo essere diventata la sua ragazza, decidemmo di andare insieme ai ragazzi a festeggiare per l'uscita del cd. Tra chiacchiere e risate, arrivò subito l'una di notte, e di Harry non c'era alcuna traccia. – Taylor fece una pausa, mentre le tornavano in mente le immagini di quella notte.
- Preoccupata, decisi di farmi aiutare dagli altri per cercarlo. Ma quando lo ritrovai, era in bagno, preso nello sbattersi una ragazza dai capelli rossi.- gli disse guardandola negli occhi color nocciola.
- E?- chiese Destiny sperando che invece la conversazione fosse finita lì.
-Rimasi in silenzio, pensando che fosse solo un'avventura così, la cosiddetta "una botta e via", ma così non fu. Usciva puntualmente ogni sera,non facendosi vedere fino a tarda mattina. Sfogava la sua tristezza,il nervoso, il dolore, nel sesso. E lo faceva anche quando tu tornavi nella sua mente, credendo che, facendo così, si sarebbe dimenticato di te. Io...  -
- Basta!- la fermò Destiny urlando, non volendo più sentire un’altra sola parola. Si alzò dalla sedia, e cercando di ignorare tutti gli sguardi puntati addosso, uscì velocemente dal bar.
Poggiò la schiena al muretto, rabbrividendo subito dopo con il contatto freddo del muro.
Scosse la testa, cercando di non pensare alle parole che aveva pronunciato la bionda.
Sfogava il suo dolore nel sesso, lo faceva quando gli tornavi in mente tu. 
Com’era possibile che un angelo con un sorriso mozzafiato e degli smeraldi al posto degli occhi si fosse trasformato in un demone senza cuore?
Com’era possibile che una persona dolce, sensibile, si fosse trasformata nel suo esatto contrario?.
Destiny maledì la sua migliore amica, per averla fatta andare al quel maledetto incontro, e per averle , così, fatto scoprire ciò che Harry era diventato, di farle scoprire un lato di lui sconosciuto.
Preferiva rimanere all’oscuro di tutto questo. Preferiva vivere nel suo mondo dove lui era ancora il ragazzo di cui si era innamorata otto mesi fa. Non riusciva a crederci. Non voleva crederci che Harry trattasse le ragazze come un oggetto, come un pupazzo, che le usava per i suoi bisogni e poi le buttasse come se non fossero niente. Come se non avessero cuore, e non provassero sentimenti.
Le lacrime le caddero copiose sulle guancie, come in un film dove la ragazza aveva appena scoperto che il suo ragazzo la tradiva con la sua migliore amica. Avrebbe preferito essere in un film, piuttosto che fare i conti con cosa la vita reale avesse avuto in serbo per lei quel giorno.
- Ascolta Destiny. – le disse una voce davanti a sè. – So che non vuoi crederci, ma per quanto ti faccia male  posso provartelo, posso provarti che tutto ciò che sto dicendo è vero. –
Destiny alzò lo sguardo, puntandolo sulla figura di fronte a lei.
Annuì insicura, tenendo lo sguardo basso, mentre il rumore dei tacchi di Taylor si avvicinava a lei. Sospirando tolse il cellulare dalla tasca dei pantaloncini, lo sbloccò e tra tutti i contatti cercò l’unico che in quel momento potesse servirle.
- Louis – esclamò, quando finalmente rispose. Destiny alzò lo sguardo confusa, cosa centrava lui in questa storia adesso?.
- Dimmi Taylor – le rispose leggermente infastidito dalla chiamata appena ricevuta.
Taylor gli spiegò velocemente ciò che avrebbe dovuto fare, e quando finalmente le risposte con una risposta positiva, porse  il telefono a Destiny che intanto non aveva abbandonato lo sguardo di chi non stava capendo nulla. Le fece un sorriso incoraggiandola, mentre le si posizionava davanti.
Louis poggiò il telefono alla porta della camera di Harry, dove i gemiti e le urla erano più forti rispetto a dove si trovava lui prima. E sorrise, convinto che in questo modo avrebbe fatto lasciare i due, e finalmente avrebbe spinto Harry nelle braccia della sua amata Destiny.
La mora rimase ad ascoltare, per dei buoni cinque minuti, i rumori osceni che si sentivano dall’altra parte del cellulare.
Chiuse gli occhi, sperando che qualcosa o qualcuno la salvasse e la trascinasse lontano da lì, lontano da tutto, e la salvasse.
Ma l’unico che poteva salvarla, in quel momento, era il motivo delle sue lacrime.
L’orgasmo accolse la ragazza facendola urlare dal piacere, nonostante Harry avesse cercato di diminuirne l’intensità baciandola.
Louis riportò l’aggeggio all’orecchio sorridendo, compiaciuto.
- Mi dispiace, Taylor – le disse con un finto tono dispiaciuto, mentre dentro di se avrebbe voluto saltare dalla gioia.
- Dispiace anche a me Lou – gli rispose la mora con un filo di voce, cercando di cacciare dietro le lacrime.
Con le mani che le tremavano premette il tasto rosso, mettendo fino a quello strazio. Glielo porse alla bionda che la guardava con un velo di tristezza negli occhi.
- Non ti merita- le disse a bassa voce, quando era a pochi passi da lei.
Destiny strinse forte i pugni, mentre si allontanava velocemente da tutto e da tutti.
 

 

E so che ho lasciato che
mi spezzassi il cuore.
L'anima che non vedrai più
non mostrerà cicatrici.
Tu ami ancora lei, posso vederlo
nei tuoi occhi.

La verità è che riesco a capire, 

Ogni Volta Che Menti. 
(Everytime You Lie- Demi Lovato)











 

Sono in un ritardooo pazzesco... ma compatitemi: due giorni fa rischiavo di morire perchè ero salita sul tandem (non so se sapete cos'è) e quella cunna della mia migliore amica che guidava mi stava facendo schiantare contro la ringhiera del lungomare.
E secondo, avete presente che nella mia bio ho detto che : Odio il mio ex migliore amico?
Bene, ero uscita tutta bella tranquilla, allora lo vedo da lontano, gli passo accanto indifferente e mi fa : Ciao Puttana.
No, eh. Come mi sono incazzata quella volta, non mi sono mai incazzata in vita mia.
Vabbè, basta.
Ho notato che le recensioni sono diminuite un botto :(
come mai? Non vi piace più la storia?
perchè sennò la cancello!!!
Comunque voglio sapere chi se l'ho aspettava che era Taylor che svelava tutto a Des.
ahahahaha alcune di voi sono team Zayde, e non vi preoccupate che vi accontenterò!!!!
Nel prossimo capitolo farà ritorno Harreh comunque, quindi tenetevi pronte!!! yeeeppp.
Lo so che mi vorreste ammazzare perchè è dal quinto capitolo che quei due sono in fase ''litigio'' ma dovrete resistere un altro pochinoooooooo ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh (sembra che sto scopando I know it). 
















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Capitolo 9
*** Mistake ***


 





 

Vi consiglio di leggere il capitolo con questa canzone
http://www.youtube.com/watch?v=oUu_NLqYReU

 




 

Mistake
                                  - errore- 

 







Think you made your greatest mistake
I'm not gonna call this a break
Think you really blew it this time
Think you could walk on such a bad lie
Won't be taking the midnight calls
Ignoring the rocks you throw at my wall
I see it written in your face
You know you made it

Your Grates Mistake 



 

 
 
 
 
 
 
 
 



Louis  rimase a fissare il telefono, a bocca aperta, per dei buoni dieci minuti, restando impalato davanti alla porta della camera di Harry. Lo schermo del suo I-Phone era nero, vuoto, proprio come si sentiva lui in quel momento.
Non era colpa sua. Non era sua la colpa di quello appena successo.
Come poteva saperlo? Infondo, lui aveva fatto solo ciò che gli aveva chiesto Taylor. Non aveva pensato che quella fosse una trappola, per incastrare Harry e metterlo in cattiva luce. Non aveva pensato che dall’altra parte del telefono ci fosse Destiny ad ascoltare Harry mentre ‘’si dava da fare’’.
Non l’avrebbe mai fatto, non avrebbe mai messo i suoi due migliori amici contro. Lui che era il primo a volere che quei due aprissero gli occhi e capissero che erano fatti l’uno per l’altra,  capissero che erano fatti per stare insieme. Lui che era il primo a spingere uno tra le braccia dell’altro, ma... ora?
Ora aveva buttato all’aria tutte le possibilità. La possibilità che loro tornassero insieme. Ora, grazie a quella telefonata, ha spinto Destiny ad allontanarsi da Harry. Con quella telefonata, aveva svelato a lei, alla sua dolce migliore amica, chi Harry fosse diventato in realtà.
Si sentiva uno schifo. Era schifato e arrabbiato con se stesso. Incoscientemente aveva tradito il suo migliore amico, e , nello stesso tempo stava facendo soffrire la sua migliore amica che , per quanto lo negasse, era ancora legata a Harry.
 
Perchè fare tutto questo, solo per dividere due persone, che si amano?
 
 
 
 
 
Louis era furioso con Taylor. Che diritto aveva di immischiarsi nella vita di due persone, e allontanarle?
Ma infondo lui lo sapeva. Aveva notato lo sguardo geloso, negli occhi della ragazza, quando in casa si parlava di Destiny.
E ora aveva avuto la sua vendetta.  Aveva svelato a Destiny la verità, ciò che Harry fosse diventato, e per concludere in bellezza lui, non volendo, aveva dato la dimostrazione ‘’pratica’’ di quanto detto dalla bionda.
Taylor era convinta che una volta svelato questo alla mora, lei si sarebbe allontanata da lui, e da una parte era anche vero, ma ciò che la bionda non sapeva era che Harry lottava per le persone che amava. Louis sapeva che Harry non si sarebbe arreso così facilmente nel tentativo di tornare insieme a Destiny.
Avrebbe lottato, e di questo ne era sicuro.
Con quella certezza Louis, posò il cellulare nella tasca posteriore dei suoi jeans e, ignorando i piagnucolii nella stanza dell’amico, scese sotto, in cucina.
Trovò i ragazzi, che si litigavano il telecomando della televisione.
E nonostante non fosse dell’umore giusto, riuscirono a strappargli un sorriso.
Si buttò a capofitto sul biondino che, spaesato da quel improvviso attacco, perse l’equilibrio e cadde rovinosamente dal divano, trascinandosi sopra di lui, Louis.
- Louis...- disse Niall con fare sensuale, cercando di parlare con tono roco e sexy – Non credi che sarebbe inadatto farlo davanti ai ragazzi, e per di più sul pavimento?- gli chiese accarezzandoli i capelli.
- Taci- rispose Louis, alzandosi da Niall e tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
Liam sorrise scuotendo la testa sussurrando un – Siete impossibili- guadagnandosi la linguaccia dei diretti interessati.
Una porta venne sbattuta furiosamente, mentre la ragazza con le lacrime agli occhi scendeva velocemente le scale, seguita da Harry.
- Lo sapevi che venendo a letto con me, non sarebbe cambiato niente- le disse per l’ennesima volta, sbuffando leggermente.
I ragazzi si girarono scocciati, dalla parte della cucina, guardando quella scena che ormai avevano visto un migliaio di volte.
- Sei uno stronzo Harry Styles! – le gridò la ragazza con voce nasale e acuta, aprendo la porta di casa – Spero che nella vita tu soffrirai!- concluse uscendo da quella casa ad ampie falcate.
Harry sbuffò passando le mani tra i ricci,  facendo il suo solito gesto per sistemarseli.
Il telefono del riccio, poggiato sul tavolino a fianco di Liam, s’illuminò , e subito dopo partì una suoneria famigliare.
- Harry – disse una voce dall’altra parte del telefono.
- Taylor - rispose lui con finto entusiasmo  - Che vuoi?-
Louis aprì gli occhi impaurito, mentre l’ansia si impossessava di lui e i sensi di colpi si facevano sentire.
- Sai oggi chi ho incontrato?- gli chiese con la sua solita vocetta acuta e fastidiosa. 
- No e non mi interessa- le rispose Harry bruscamente.
-  Dovrebbe... perchè ho incontrato Destiny – gli disse la ragazza, sapendo che in quel momento stava giocando con il fuoco.
Harry strinse i pugni, e  il respiro incominciò a diventargli irregolare, mentre una strana paura si  faceva strada  in lui.
- Cosa gli hai detto? – le chiese, temendo nella risposta, guardando i ragazzi che lo guardavano spaesati, tutti tranne Louis, ovviamente.
Taylor, dall’altra parte del telefono sorrise malignamente.
Ora lui doveva soffrire, proprio come lei quella sera che ha scoperto la verità su di lui.
 
Che la sua vendetta abbia inizio.
 
- Oh beh.... – iniziò facendo la vaga – Abbiamo parlato un po’ di tutto.... – Harry la interruppe  bruscamente, irritato
– Arriva al punto odio chi mi tiene sulle spine –
Taylor sbuffò – Gli ho detto la verità Harry, tutta la verità – gli disse marcando bene quel ‘’tutta’’.
- Quale verità?- chiese stufo a quel punto,  Harry urlando incurante degli sguardi interrogatori e preoccupati degli amici, puntati su di lui.
- Chi tu sei, Harry. Cosa sei diventato. Cosa hai fatto dopo che lei ti ha lasciato, questa verità-
Qualcosa,  a quelle parole, dentro di lui si ruppe mentre l’ansia e la paura di perderla s’impossessarono dentro di lui. Non poteva perderla. Non avrebbe permesso che qualcuno gliela portasse via, che gli togliesse quel piccolo raggio di sole, che gli aveva illuminato la sua vita, fredda e buia. Non poteva semplicemente lasciar perdere la faccenda, non ora che il destino gli aveva dato un’altra possibilità, per stare con lei.
Ma lui, come uno stupido, aveva sprecato quest’ altra possibilità.
Come uno stupido si era lasciato sopraffare dalla gelosia ed era diventato , di nuovo, quell’Harry che sfogava il suo dolore nel sesso.
E 0ra. Ora rischiava davvero di perderla. Se prima lui credeva che lei potesse tenerle il muso per un pò, ora rischiava di vederla allontanare nuovamente da lui, e vederla scomparire per sempre dalla sua vita. Camminando ognuno dei due in strade diverse, parallele, consapevoli che le loro vite non si sarebbero incrociate di nuovo.
Harry deglutì rumorosamente, mentre questo pensiero gli passava per la testa, nella quale c’erano altri mille pensieri diversi. Troppi, per esprimerne uno solo.
- Ah e ringrazia Louis – concluse la bionda,  sorridendo per averlo lasciato senza parole,  chiudendo la chiamata convinta  di una sua sfuriata con l’amico.
Il riccio, buttò a terra il cellulare per il nervosismo, mentre si metteva le mani nei capelli.
I ragazzi si guardarono tra di loro, indecisi sul da fare, mentre Louis aveva lo sguardo basso.
- Cos’è successo Hazza?- gli chiese pazientemente Liam, arrivandogli a fianco e accarezzandogli dolcemente la schiena seguito a ruota dagli altri ragazzi, tutte tranne Louis che rimase seduto sul divano colpevole.
Harry alzò la testa, puntando gli occhi rossi e gonfi in quelli di Liam, color nocciola, tanto simili a quelli di lei, nei quali non ci sarebbe mai più rispecchiato.
- Ho rovinato tutto, Liam. Come un coglione ho rovinato tutto – gli disse affondando la testa sulla spalla di lui.
-Se ti ama, ti perdonerà – gli disse Liam, comprendendo la preoccupazione dell’amico.
Il riccio alzò di scatto la testa dalla spalla del moro, che si allontanò per l’improvviso sbalzo d’umore di Harry.
Puntò il dito contro Louis, ancora di spalle – Tu lo sapevi vero?!- gli urlò contro.
Louis ,nonostante fosse spaventato dal tono di voce di Harry, si alzò dal divano e facendosi coraggio si posizionò davanti a lui.  
I ragazzi osservavano la scena, alternando gli occhi da Harry a Louis, pronti a scattare nel caso uno dei due sarebbe saltato addosso all’altro.
- Io non sapevo niente! Taylor mi ha incastrato! Mi ha chiamato e mi ha detto di poggiare il telefono alla porta di camera tua! Io l’ho fatto, perchè pensavo che così vi avrei fatto lasciare, ma cosa ne potevo sapere io che stava ascoltando Destiny, eh?-
A quelle parole Harry cercò di tirare un pugno all’amico, ma prontamente venne bloccato da Zayn che gli portò le sue braccia dietro la schiena, avendo previsto  la mossa di Harry
- Beh tu non potevi stare più attento?! Sapevi che quella troia voleva farmi allontanare da Destiny!- gli gridò contro, dimenandosi dalla stretta di Zayn che proprio non accennava a volerlo liberare.
- Basta! Era proprio questo che voleva Taylor! Voleva allontanarti da Destiny, e poi, siccome aveva messo in mezzo anche Louis, sapeva che avreste litigato. Vuole che tu rimanga solo – disse Niall,  puntando lo sguardo , severo, su entrambi
- Invece di litigare, perchè non corri a parlarle? Prima che sia troppo tardi- aggiunse Liam abbassa voce, facendo segno a Zayn di lasciare andare Harry.
Il riccio  lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Louis e uscì velocemente dalla casa, mettendosi a correre per la strada, ignorando le gocce di pioggia che avevano iniziato a bagnarli il viso.
 
 

 

***

 
 
 
 
 
La ragazza, seduta sul davanzale della finestra, guardava le goccioline di pioggia infrangersi sul vetro della grande finestra di camera sua. Si chiedeva come potesse piovere, visto che ormai l’estate era alle porte.
Non che la pioggia non era di suo gradimento, anzi rispecchiava perfettamente il suo stato d’animo.
Sospirò affranta, mentre posava lo sguardo sull’grande orologio appeso proprio sopra la porta di camera sua.
 
19:20
 
Erano passate due ore, da quando lei era tornata a casa.
Erano passate due ora da quando lei si era chiusa in camera sua, ignorando le domande dell’amica che le chiedeva com’era andata, e aveva trovato riparo nel suo piccolo mondo della musica che in quel momento era l’unica cosa che le deva confronto.
Erano passate due ora, dopo che aveva sentito quei gemiti per telefono, e le avevano dimostrato  che tutto quello che le aveva raccontato la bionda fosse vero.
Eppure lei aveva smesso di sperare nel contrario, di sperare che tutta quella giornata fosse solo un brutto sogno dal quale  si sarebbe svegliata e avrebbe trovato affianco a sé il suo Harry, quello che lei aveva conosciuto, quello di cui si era innamorata.
Riportò lo sguardo sulla finestra, mentre con le dita seguiva le goccioline di pioggia che scendevano sul vetro, come lacrime.  
La pioggia e i temporali le erano sempre piaciuti. Si ricordava che, quando era piccolina e c’erano i temporali si rifugiava nel letto di sua mamma  e nel tentativo di addormentarsi ascoltava la pioggia che batteva sul tetto, creando quel rumore che per molti era fastidioso, mentre per lei era rilassante.
 
 
 
Cercò di ignorare le urla della sua amica, che sicuramente stava parlando al telefono  con qualcuno dei ragazzi, e si concentrò  guardare fuori dalla finestra, osservando i nuvoloni grigi  all’orizzonte.
Era strano il tempo a volte, combaciava perfettamente con il suo umore quasi come se fossero la stessa cosa: quando lei era felice, con il sorriso sulle labbra ed aveva voglia di uscire e divertirsi, il sole splendeva alto nel cielo, mentre quando lei era triste, che se ne stava chiusa in camera sua e non accennava a voler uscire, pioveva e il sole veniva oscurato dalle nuvole cariche di pioggia.
Sospirò, sentendo dei passi salire le scale, aspettandosi di veder spuntare dalla porta una famigliare chioma rossa, ricordandole che il tempo dell’interrogatorio era arrivato. Si preparò mentalmente, per  cercare di rispondere alle domande che l’amica le avrebbe posto , con più calma possibile e soprattutto senza piangere, altrimenti Bonnie sarebbe andata a parlare con lui, magari gli avrebbe alzato pure le mani, per il suo comportamento, e lei voleva evitare tutto questo. Preferiva risolvere le cose lei stessa, se si presentava l’occasione di farlo. Non amava le persone che andassero a parlare, per conto suo, preferiva farlo lei stessa. Infondo non aveva paura di dire le cose in faccia, diceva sempre quello che pensava che ferisse le persone o meno.
Bonnie aprì la porta dell’amica osservandola prestare attenzione a ciò che succedeva fuori la finestra, piuttosto di quello che succedeva in casa.
- Mi dispiace, non ha voluto fermarsi- le disse a bassa voce , facendo segno al ragazzo di entrare.
Destiny annuì impercettibilmente, non smettendo di guardare la pioggia infrangersi sul vetro con più violenza, quasi come se sapesse che lui era qui.
Harry si inginocchiò davanti alla ragazza , ancora di spalle, e le toccò delicatamente il braccio  intenzionato ad ottenere un contatto visivo.
La ragazza distolse lo sguardo dalla pioggia, sempre più violenta,  e lo rivolse ad Harry  inginocchiato davanti a lei.
Non era la prima volta che rimaneva incantata da quegli occhi   meravigliosamente verdi , però ogni volta che gli incontrava ci si perdeva completamente, riuscendo a scavare nel profondo di lui e capire cosa le stesse comunicando attraverso essi.
Era sempre stata brava a leggere negli occhi delle persone: riusciva a capire se quelle stavano mentendo oppure se stavano dicendo la verità, riusciva perfino a capirne gli stati d’animo.
E ora quegli occhi sembravano voler esprimere una sola cosa, sembravano chiederle : perdono.
Destiny sapeva che Harry non era stupido, e lui più di tutti conosceva i suoi punti deboli. Ecco, i suoi occhi erano uno di quelli.
Lui sapeva, che se ci si sarebbe persa sarebbe crollata tra le sue braccia. Però sembravano esprimere un perdono sincero, ed era proprio questo che le faceva venire i brividi : esprimevano una sincerità inverosimile, quasi come se la vita di Harry dipendesse dal perdono di lei.
- Cosa ci fai qui? – gli chiese Destiny , inespressiva,   cercando di interrompere il contatto visivo troppo intenso con il riccio.
- Sono venuto per chiederti scusa – le rispose, cercando di incrociare, nuovamente,  i suoi occhi. Rinunciò quando si rese conto  che la ragazza non era intenzionata a mostrargli i suoi bellissimi occhi marroni.
Sospirò rassegnato e cercò di riprendere il discorso, ma lei  lo interruppe prendendo la parola.
- No, non voglio sentire niente. Non voglio sentire le solite frase fatte strappalacrime, che probabilmente avrai detto a tutte. Non voglio sentire le tue scuse, se quelle non vengono dal cuore – alzò gli occhi dal pavimento, che in quel momento era molto più interessante della persona davanti a lei, e il suo cuore perse un battito quando vide che quel verde che tanto amava era ricoperto da un velo leggero di lacrime.
- Non le ho mai dette a nessun altra, sono sempre stato sincero con te. Ho camminato per ben 10 minuti sotto la pioggia, e sono anche bagnato fradicio- le disse mostrandogli la maglietta che si era appiccicata al torace, evidenziando i muscoli – Ma non m’importa, e sai perché? Perché l’unica cosa di cui m’importava quando correvo, come un cretino sotto la pioggia sotto gli sguardi divertiti di quelli che stavano in macchina, eri tu. Tu,  e la mia fottuta paura di perderti. E ora sono qui, di fronte a te, buttando via il mio orgoglio, chiedendoti scusa... per tutto. Scusa se sono un coglione. Scusa se ho rovinato tutto.
Scusa se non voglio lasciarti andare.  – concluse prendendole la mano, sperando che non ritrasse da quel contatto.
Degli odiosi brividi le attraversarono la schiena, al contatto della mano calda di lui in quella di lei.
Sapeva che Harry non stava mentendo, il suo tono di voce era sincero.
Ma le chiedeva scusa per cosa? Per cosa si sentiva in colpa?
Infondo loro non stavano insieme, che senso aveva giustificarsi con lei che non era nemmeno la sua ragazza? Perché invece non era andato a chiarirsi con Taylor?
Destiny si inginocchiò, arrivando alla stessa altezza di Harry.
Sotto gli occhi sorpresi di lui, gli accarezzò dolcemente una guancia, mantenendo il contatto visivo.
- Dimmi che non senti le stesse cose che sento io, quando ti sono vicino. Dimmi se non senti i brividi quando ti tocco. – disse accarezzandole la schiena con le mani, sentendo i muscoli irrigidirsi a quel contatto. Sorrise – Dimmi che il tuo cuore non batte forte quando siamo ad una distanza minima. Dimmi che i tuoi sentimenti per me sono cambiati, e che ora vuoi un’altro. Dimmi tutto questo e allora ti lascerò in pace -
- Mi dispiace Harry, non provo niente di tutto questo- si morse un labbro, aspettando la reazione di lui, che non tardò ad arrivare.
 Le mise due mani intorno alla vita, avvicinandola al suo petto e facendole incrociare le gambe intorno al suo bacino.
Avvicinò il viso all’orecchio e le sussurrò – Allora perché sento il tuo cuore battere? –
Strofinò il naso nell’incavo del suo collo lasciandoci dei piccoli umidi baci.
La ragazza si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di  piacere, che non sfuggì alle orecchie di Harry che soddisfatto, continuò  a fare il suo lavoro.
- Dovresti andare – gli disse tornando ad essere fredda  e inespressiva, cercando di sciogliere la morsa in cui lui l’aveva  rinchiusa.
Harry annuì  sospirando mentre l’aiutava ad alzarsi da terra.
Non voleva lasciarlo andare,  avrebbe potuto restare lì con lei, per sempre.  Non le sarebbe dispiaciuto dormire tra le sue braccia,al sicuro.  Ma non poteva lasciarsi andare. Non poteva nuovamente, abbassare le difese, e di conseguenza mostrarsi debole agli occhi di lui. Non poteva dargli il suo cuore se non fosse sicura che l’avrebbe custodito come si deve, che non l’avrebbe spezzato. Non poteva fidarsi di lui, e poi essere delusa di nuovo.
- Des – Harry richiamò l’attenzione della mora. Fece un passo verso di lei, mentre lei , spaventata , ne fece uno indietro. Lui avanzò nuovamente, mentre lei indietreggiava, sentendo il suo cuore iniziare a battere forte.   La ragazza si scontrò con il muro freddo della sua camera mentre il ragazzo era ad uno spanno dal suo viso. Harry attaccò il suo corpo a quello di lei, poggiando le mani ai lati della testa  impedendole di scappare.
- Non mi arrenderò facilmente e lo sai.  Lotterò per ciò che voglio, fino alla fine - le disse ad un centimetro dalle sue labbra, che sembravano essere una sorta di attrazione irresistibile, per lui.
Ma, non l’avrebbe baciata non ora, almeno. Anche se l’atmosfera era romantica come  in quella dei film, non l’avrebbe baciata ora. Anche se non vedeva l’ora che lei fosse finalmente sua.
Le lasciò un bacio al di sopra delle labbra, sfiorandole leggermente il naso, in un gesto intimo che voleva condividere solo con lei.
La sciolse dalla sua morsa allontanandosi un poco dal suo corpo e senza aggiungere altro uscì dalla camera, con un briciolo di speranza nel cuore.
 
Destiny rilasciò il fiato che non si era accorta di aver trattenuto, e si sedette sul letto cercando di far tornare i battiti del suo cuore normali.  
Ma nemmeno il tempo di fare o dire qualcosa che il suo cellulare prese a vibrare , infastidendola
.
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

Ci vediamo al ballo, piccola :)
Questa notte, sognami. 
Se tu mi sognassi sembrerebbe che io fossi  lì insieme a te ,
come se ti proteggessi dal resto del mondo tenendoti al caldo e al sicuro nelle mie braccia,  mentre ascoltiamo la pioggia che batte  sul tetto.
 
      Notte, Mine
           
                           H xx
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Penso che tu abbia fatto
Il tuo più grande errore.
Penso che tu l'abbia davvero spento stavolta.
Penso che tu continui a camminare su questa brutta linea.
Non risponderò alle chiamate di mezzanotte.
Ignorerò le pietre che lanci sul muro
L’ho visto, è scritto sulla tua faccia.
Sai di avere fatto:
IL TUO Più GRADE ERRORE
( Demi Lovato – Mistake)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
l’ultima frase di Harreh, nel messaggio vuol dire : Notte,  mia. (nel senso di aggettivo possessivo).
 
 
Heellooo girlssssss, allora oggi sono trasgry
Perchè io sarei in punizione e il computer non dovrei averlo.... perciòòò shhhhhhhh, che se viene mia mamma mi sdogaaaaaaa.
Okay no, mi ha messo in punizione solo perchè le ho detto ‘’Non mi rompere i coglioni’’ e praticamente mi devo pure cucinare da sola.
Ma vedete voi una ragazzina di 13 anni che deve cucinare pffff
Faccio peggio di Harreh che ha quasi bruciato la casa per una pizza.
Oggi mi stavo preparando la pasta, l’avevo messa dopo che l’acqua aveva iniziato a bollire, l’ho assaggiata e mi sembrava ben cotta.
Allora scolo l’acqua, metto il pesto LOL, la vado assaggiare....
 
Era CRUDA, non si poteva mangiare.
Infatti, alla fine (come mi hanno consigliato i miei amici maschi LOL) mi sono fatta per davvero un panino....
Vabbè, vi do un consiglio non rispondete male ai genitori, soprattutto con parolacce, se non volete cucinarvi da sole.
Vi piace il capitolo????
Avete visto il grande ritorno di scena di Harreh??
Ehehheehehe LOL
Quante di voi vogliono il bacio della coppia Derry???
Comunque, tanto per chiarire non è che abbiano fatto proprio la pace in questo capitolo...
Cioè lei si è lasciata un pò  (troppo)andare, però è ritornata subito in sè, dicendo che non vuole soffrire.
Poi se ne arriva Harreh con la sua sparata del ‘’Non mollerò. Io lotto per le cose che voglio’’ pff
Mi stavo sciogliendo io che l’ho scritto!!!!!
Volete sapere un’altra bella cosa???
Oggi ho fatto il compito di matematica e indovinate un pò?
Non ho fatto un cazzoooo alèèèèè!
Basta, và.
 

 
Anticipazioni prossimo capitolo:
 
- Salvami, solo tu puoi farlo- la implorò, guardandola intensamente negli occhi, prendendole dolcemente la mano e portandola all’altezza del cuore.
- Sono tuo, se lo vorrai -
 
 
 
Ps: penso che a secondo del discorso  cambierò le parole o aggiungerò alcune frasi, non lo so. 





 























































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Capitolo 10
*** Fix He's Heart ***


 




Vi consiglio di leggere questo capitolo con questa canzone
http://www.youtube.com/watch?v=ovL6nhws8Rk





 



Fix He's Heart
                                        - aggiusta il suo cuore -

 

 
 
 









We don’t know where to go

So I’ll just can  lost again
We’ll never fall apart,
cause we fit together right...
These dark clouds over me,
rain down and run away
We’ll never fall apart,

cause we fit together like ,
we fit together like
two pieces of a broken heart

 
 
 
 

 
 
Two Weeks Later... ( The Prom’s Day)
 
 - Mi spieghi come fai a tradurre ‘’make me’’ con ‘’mi fabbrichi’’?! – sbottò la ragazza, guadagnandosi un occhiata dalla professoressa d’italiano, quella che lei odiava con tutto il cuore, che stava interrogando due dei suoi poveri compagni di classe   finiti nelle sue grinfie.
Le fece un sorriso forzato e riportò lo sguardo su Angela che aveva    tirato fuori dal suo zaino il dizionario d’inglese e si era messa a cercare il verbo ‘’make’’.
- Ma quì c’è scritto fabbricare! –  insistette lei  , guardando Destiny negli occhi.
La ragazza scosse la testa sospirando. Contò fino a dieci in modo di non urlare contro alla sua amica, che con l’inglese non aveva una buona relazione.
- Ma tu non ti devi limitare a scegliere il primo significato!- le disse esasperata , indicandone un’altro, che avrebbe potuto avere un  senso compiuto all’interno della frase .
Angela, dopo spostò lo sguardo sul foglio a righe sul banco, inarcando le sopracciglia, gesto che faceva spesso quando non capiva nulla.
- Tu......mmmmm.....  mi fai..... risplendere? – disse titubante, Angela, aspettandosi una sgridata da parte della mora di non avere colto, ancora una volta, il significato di quello che Destiny le stava facendo tradurre.
Angela e Destiny, erano ottime amiche: si erano conosciute all’inizio dell’ ultimo anno di liceo ed avevano legato da subito.  Ridevano e scherzavano sempre, da quando erano state  messe ne in banco  insieme e infatti proprio per il loro ridere e scherzare in continuazione una volta, erano state mandate fuori  dall’aula  dalla professoressa d’inglese e avevano passato  un’ora a zonzo per i corridoi.
Angela era un patita per lo sport – non a caso faceva parte della squadra di pallavolo della scuola – mentre Destiny di fare sport non ne aveva la minima intenzione,  già si stancava a camminare a lungo, figuriamoci se poteva fare sport 3 volte alla settimana per 5 ore. I suoi poveri muscoli non avrebbero retto, ed era sicura che non avrebbe avuto la forza nemmeno di alzarsi dal letto e andare a scuola.
Nonostante le ore che passavano insieme a scuola, Destiny non frequentava Angela all’infuori dell’orario  scolastico. Non si vedevano assiduamente il pomeriggio, come invece le capitava con Bonnie. Non si confidava liberamente con lei, come invece succedeva con Bonnie. E il motivo non era che Angela non fosse una buona amica, ma il motivo era  perché non si fidava.
Destiny aveva avuto molte difficoltà nel fidarsi con gli altri, in quegli ultimi giorni . Sembravano che tutti volessero avvicinarla  e farsela amica solo perché  era stata la ‘’presunta fiamma’’ di Harry Styles, cantante di successo mondiale e idoli di tutti i teenager – insieme al gruppo dei One Direction -  Sembravano che tutti ora la cercassero solo perché avrebbe potuto riallacciare i rapporti, con lui, con loro.
Le voci giravano in quella scuola, troppo in fretta. Ormai quasi mezza scuola era venuta a conoscenza che Harry Styles e Destiny Monroe si erano rincontrati e che ora, secondo le pettegole non che troie della scuola, avevano  ripreso a frequentarsi.
Per questo ora la gente la veniva a cercare, per questo ora gli altri le rivolgevano parola, soltanto perché volevano realizzare il loro sogno di incontrarlo e , perché no, magari di passare pure una notte  di fuoco con lui, e essere aggiunta nella lista delle ragazze che si era allegramente sbattuto – semmai ne avesse avuta una, Destiny non avrebbe avuto intenzione di scoprirlo- .
Per questo ora lei cercava di tenere tutti fuori dalla sua vita. Per questo cercava di tenere lontana la gente dalla sua vita privata. Perché più cose avrebbe fatto sapere di lei, o di lui, e più quella gente un  giorno gliele avrebbe fatte ritorcere contro.
Ma nonostante la riservatezza della ragazza, Angela, ovviamente sapeva di Harry. Des le aveva accennato della loro storia  ,  ma ora  era decisa  a lasciarsela alla spalle ed andare avanti. Ma stando a ciò che diceva Mery, nonché regina delle pettegole, quei due si erano rincontrati casualmente, ed ora Harry le andava dietro solo per trovare un ‘’passatempo’’ nei suoi giorni \ settimane di permanenza in Italia.
Ovviamente Angela non era tanto stupida da credere in quello che diceva quell’arpia che girava le parole a suo piacimento, ma nonostante tutto non era decisa a  non scavare a fondo nella faccenda, non voleva intromettersi negli affari della sua amica, semmai gliene avesse voluto parlare Angela sarebbe stata felice di ascoltarla.
Destiny sospirò annuendo felice, che la sua compagna ,dopo vari tentativi aveva finalmente  indovinato la corretta traduzione della frase. Sospirando e , stando attenta a non farsi scoprire dalla prof, sfilò il cellulare dalla tasca dei pantaloncini.

 
 
 
 
 

Pronta per il ballo? :)
 
  Zxx
 

 
 
 

Destiny sorrise leggermente, nascondendo il cellulare dietro la schiena della compagna di banco, mentre rileggeva quelle poche righe che, stranamente l’avevano messa di buon’umore.
Erano due settimane che non si vedeva con i ragazzi, visto che  erano costantemente impegnati con le prove o con interviste. Si erano sentiti si e no poche volte con Zayn, per telefono e per messaggi, mentre gli altri l’avevano telefonata qualche volta. E beh... gli mancavano.
Le  mancavano le loro risate, sempre vere e mai forzate o finte, le  mancavano le loro cazzate e i loro guai, come quando Lou le aveva rotto il vaso di porcellana a casa sua, e le mancava quando cercavano di tirarle su il morale per telefono, quando erano lontani mille miglia da lei. 
Perché infondo, per quanto lei lo negasse loro facevano parte della sua vita e avrebbero continuato a farne parte, nonostante avesse provato a scappare da loro e da lui, il loro rapporto invece di spezzarsi si era rafforzato ancora di più.

Perché, per quanto  tu cerca  di scappare dalle persone che ami, il vostro legame, nonostante la lontananza,  diverrà indissolubile,indistruttibile.  
Sospirò , spostando lo sguardo alla finestra mettendosi ad osservare il giardino, verde e rigoglioso, che si estendeva davanti ai suoi occhi.
Si era sentita con tutti, aveva chiarito perfino con Lou che, quando i ragazzi gliel’avevano passata le aveva chiesto scusa un migliaio di volte e lei ridendo le aveva accettate, anche se non aveva capito il motivo di quelle scuse.
Ma l’unico a non esserti fatto sentire, l’unico ad non aver mostrato segni di vita, era proprio lui.
Non aveva ricevuto nessun messaggio, nessuna chiamata.
Probabilmente si è stancato di corrermi dietro. Aveva pensato la ragazza, dopo che erano passi cinque giorni dall’suo ultimo incontro con Harry, quando le aveva detto quelle cose che le avevano fatto aumentare i battiti del cuore.
Ma cosa gliene importava, dopotutto? Cosa gliene importava se lui non si era fatto sentire per tutto questo tempo? Aveva deciso, ormai no? Aveva deciso che ormai avrebbe chiuso, una volta che per tutte, quel capitolo della sua vita, che sarebbe andata avanti?
Allora, perché ogni giorno sperava in una sua chiamata? Perché sperava che il prossimo a scriverle fosse proprio lui? Perché quando ripensava a quegli occhi verdi, tutto intorno a lei era silenzioso e l’unico rumore che sentiva era il battito accelerato del suo cuore?
Perché quel brutto riccio bifolco, non voleva uscirle dalla testa e lasciare una volta per tutte i suoi pensieri?
Riportò lo sguardo sul cellulare, controllando che la professoressa fosse impegnata a fare altro e rispose velocemente al messaggio.
 

 
 

 
Non proprio.
Anche se non ancora capito
cosa centriate voi in tutto questo :\
                      Dxx

 
 
 
 
 
 
 
 

Destiny bloccò il cellulare ponendolo sul banco, mettendoci il borsellino rosa davanti per nasconderlo agli occhi attenti della professoressa.  Tamburellò con le dita sul banco, attendendo pazientemente  la risposta di Zayn.
 
 
 
 
 
 

Scusa piccola, dovrai aspettare ;)
Ora devo andare,
a stasera

xxZ

 
 
 

Sbuffò pesantemente  attirando l’attenzione della pettegola della scuola e della sua compagna di banco, che erano sedute sfortunatamente proprio davanti a lei.
- Dai su, vedrai che Harry prima o poi si farà vivo – le disse sorridendo strafottente, convinta che Harry si fosse stancato di starle dietro, visto che era una santarellina che non la dava a nessuno.
Meredith e Des non erano amiche, e mai lo sarebbero state.
ll loro era stato odio a prima vista, non si sopportavano a vicenda e non si potevano vedere. Meredith era la classica ragazza stronza, che metteva zizzania tra tutti, la classica ragazza che, nonostante non studiasse per niente, aveva tutti otto in pagella soltanto perché era figlia di una professoressa; era la classica ragazza troia che si vantava di aver perso la verginità a soli tredici anni.
Destiny , al contrario, era completamente diversa da lei: era una ragazza leale con le sue amiche, non cercava di farle litigare tra di loro, anzi cercava di risolvere i loro problemi per farle  riappacificare.
Era sempre disponibile con le persone che volevano parlare con lei per chiederle un consiglio. Era considerata la psicologa della scuola, e lei a questa cosa piaceva. Non avrebbe mai voluto  apparire come la ex ragazza snob di Harry Styles.
Ma, ovviamente, lei i consigli era brava a dargli e non a seguirli.
Quando a una ragazza diceva che  avrebbe dovuto dimenticare il suo ex fidanzato che l’aveva tradita, perché anche lei non lo faceva? Perché anche lei non riusciva a dimenticare? Perché non riusciva a seguire i suoi stessi consigli? Perché non riusciva ad andare avanti, come tutte quelle ragazze a cui diceva di farlo?
Destiny guardò Mery con odio puro, sperando che da un momento all’altro prendesse fuoco e uscisse dalla classe urlando come una gallina. Aprì la bocca per risponderle per le rime, ma la campanella salvò l’inizio della terza guerra mondiale.
La ragazza si affrettò a raccogliere le sue cose e velocemente uscì dall’aula seguita a ruota dalla sua compagna di banco.
- Tu ci vieni, al ballo? – le chiese Angela urlando leggermente, per sovrastare il vociare degli studenti che uscivano dalla loro classi.
- Si – disse semplicemente aprendo l’armadietto, litigando con la solita serratura rotta. Una volta aperto, ci infilò velocemente i libri delle ultime ore.
- Io no, odio queste cose – le rispose Angela chiudendo l’armadietto con un tonfo secco.
Destiny annuì distrattamente, mentre il suo sguardo era rivolto verso una chioma rossa che correva verso l’auditorium – dove si sarebbe svolto il ballo - , girandosi indietro di tanto in tanto per controllare che nessuno la seguisse.
La mora liquidò con un sorriso Angela, e corse leggermente dietro Bonnie, decisa a scoprire cosa stessero tramando lei e quei quattro pazzi.
Il rumore dei suoi passi erano l’unico che si sentiva, oltre ad un vociare lontano e confuso, nel corridoio ormai vuoto. Sorpassò velocemente la bidelleria, intravedendo di sfuggita il Signor Toto, seduto alla scrivania perso nel mondo dei libri, che anche lei amava.
Oltre alla musica, Destiny amava tantissimo leggere. Era appassionata dai libri di fantasia e di mistero, che come protagonisti avevano una ragazza e un ragazzo che per qualche strano scherzo del destino finivano sempre per innamorarsi. Non gli trovava noiosi i libri dove i due protagonisti s’innamoravano e di conseguenza il loro amore diventava un amore impossibile, anzi quelle storie erano  le sue preferite anche perché riusciva a specchiarsi dentro la protagonista – femmina- e riusciva a sentire le sue stesse sensazioni, le sue stesse paure e  beh, lei adorava i libri che la facevano entrare completamente nella storia.
L’ultimo libro che aveva letto , insieme alla sua migliore amica Bonnie, era  Starcrossed di Josephine Angelini. Quel libro era diventato uno dei suoi preferiti, l’ aveva trasportata in un mondo sconosciuto e l’ aveva mostrato delle  parti della storia che erano completamente diverse da come le conosceva lei . Ora sia Bonnie che Destiny non vedevano l’ora di leggere il continuo di quella meravigliosa storia, che le aveva fatte innamorare della trama e dei protagonisti.
La ragazza arrivò alla fine di quel lungo corridoio, voltando finalmente a destra, arrivando all’entrata del grande auditorium.
Mise piede nella grande stanza, che sembrava più una palestra che una sala conferenza, e restò a bocca aperta nel guardare quello che Bonnie, Jake, e il resto del comitato del ballo , aveva fatto in quei pochi giorni.
 
 
 
 
- Ti piace?- le chiese Jake, arrivandole da dietro, facendola sobbalzare leggermente – L’idea è stata di Bonnie, per il ballo di fine anno non voleva una festa pacchiana e rumorosa, ma qualcosa di elegante e fine – le spiegò, aprendosi in un bellissimo sorriso, ma a differenza di un’altro sorriso mozzafiato, quello non le aveva causato le farfalle nello stomaco.
Sbuffò leggermente, distogliendosi da quei pensieri , e prendendo a guardare l’unica cosa che sembrava stonare in  tutta quella raffinatezza.
- Perché un palco? – le chiese girandosi verso di lui con un sopraciglio alzato.
Jake aprì la bocca per rispondere, ma una figura in pantaloncini e in maglietta troppo scollata per i suoi gusti  trascinò il ragazzo lontano da Destiny, lanciandogli  a quest’ultima uno sguardo di fuoco.
 Un’altra dell’amichette di Meredith pensò la ragazza, intuendo quel pensiero dal modo in cui la ragazza era vestita.
Scosse la testa, mentre una figura snella e alta correva verso di lei, sorridendo.
- Ciao, migliore amica! – esclamò Bonnie, mettendole un braccio intorno alle spalle e baciandole affettuosamente una guancia.
Destiny tolse il braccio intorno alle sue spalle, mentre rivolgeva alla sua amica uno sguardo indagatore. - Cosa nascondi? – le chiese facendo  riferimento al sospettoso (?)  bacio sulla guancia.
- Non posso dare un bacio alla mia migliore amica ? – le chiese facendo il labbruccio, e dondolando sui piedi come una bambina piccola.
La ragazza chinò la testa di lato, non distogliendo lo sguardo dagli occhi azzurri della sua migliore amica.
- Okay, okay. Hai vinto! Ma smettila di guardarmi in quel modo, sembri un killer pronto a fare fuori la sua vittima – scherzò la rossa, allontanandosi di qualche passo dall’amica, cercando una via di fuga nel caso che Destiny si fosse arrabbiata per quello che stava per dire.
- Confessa! – urlò la mora, puntandole un  dito contro.
- iragazziverrannoacantarequi – disse tutto d’un fiato Bonnie, guardando  preoccupata la mora che aveva spalancato gli occhi per la sorpresa inaspettata.
 
- Bene – disse semplicemente la mora, uscendo velocemente dalla stanza lasciandosi l’amica confusa alla sue spalle.
Uscì dalla scuola correndo, liberandosi da tutti i suoi pensieri che la notizia dell’amica le aveva creato. Sorpassò il parcheggio riservato agli studenti, e aumentò l’andamento della corsa, stupendosi di essere così veloce e scaltra.
I muscoli le bruciavano terribilmente, forse perché non si era mai spinta a questo punto con la corsa, ma lei non si fermò perché voleva continuare a bearsi del vento fra i suoi capelli, voleva sentire ancora la sensazione di essere libera, in balia del vento, di essere leggera come una piuma, insignificante. 
Corse fino a perdere l’aria nei polmoni, corse finché quei dannati occhi verdi non furono scomparsi dalla sua mente, finché non sentì più nelle orecchie il suono della sua bellissima risata, finché le immagini del suo sorriso furono scomparse della sua testa.
Ed fu allora che si fermò: quando ogni traccia di lui era stata cancellata, eliminata, dal suo corpo. Si fermò quando lui fu uscito completamente dai suoi pensieri.
Ansimante, mise le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato da quella corsa pazza.
Fece un profondo respiro per fare entrare aria nei suoi polmoni che sembravano bruciarle nel petto, sfilandosi le chiavi di casa dalla tasca.
 

 
 
 

Verrai comunque al ballo ? 
xxB

 

 
 
 
 
 

Infilò le chiavi nella serratura della porta di casa sua, aprendola con un calcio, ed entrando nella cucina.
Posò le chiavi sulla console, e sospirando rispose al messaggio della migliore amica.

 
 

 
Certo..
 Lui, Non me lo rovinerà
Xx D

 

 
 
 
 
 

E di questo ne era sicura. Lui non le avrebbe rovinato la serata. Le aveva già rovinato l’estate, ricomparendo  senza preavviso nella sua vita rompendo la sua monotona routine, non gli avrebbe permesso di rovinarle la serata in cui non voleva pensare a niente se non divertirsi con i suoi amici.
Non si sarebbe lasciata abbindolare, questa volta. Disse a se stessa che l’avrebbe evitato se ce ne fosse stato bisogno.
- Più facile a dirsi che a farsi – sussurrò la ragazza, salendo la scale, ed aprendo la porta di camera sua.
Ma sapeva che sarebbe stato difficile, evitarlo. Se lui voleva qualcosa, l’otteneva, lottava fino alla fine finché quel  qualcosa  diventava sua. Perché lui, riusciva trovare sempre a trovare un modo di farti incantare nei suoi occhi, di farti perdere nella sua risata, di essere attratta dalla sua  bellezza, e lei ne era la prova vivente. Non importa quanto puoi essere arrabbiata con lui per qualcosa che ti ha fatto, riusciva sempre a trovare un modo per soggiogarti e farti finire nelle sue braccia.
La ragazza sospirò affranta , sdraiandosi nel suo caldo lettuccio, aspettando che Morfeo l’accogliesse fra le sue braccia.
 
 
 
 

 

***

 
 
 
 
Il cellulare suonava da dieci minuti buoni, ma la ragazza sembrava non avere nessun’intenzione di togliersi le calde coperte di dosso, e mettere fine a quella tortura per le sue povere orecchie. Voleva solo richiudere gli occhi e dormire fino all’anno prossimo.
Finalmente la suoneria cessò facendo trovare la pace alle sue orecchie .
Sospirando strofinò il naso sul cuscino, stringendosi maggiormente nelle coperte cercando di prendere nuovamente sonno.
Il campanello prese a suonare insistentemente, facendo fare alla ragazza un grugnito che ,di solito, non prometteva niente di buono.
Con un calcio tolse le coperte di dosso, e uscì dalla sua stanza sbadigliando.
- Ma porco bio, Des! Quanto cazzo hai dormito? – s’infuriò la rossa con l’amica, indicando l’orologio.
 
19: 36
 
 
- Ho dormito così tanto? – chiese la mora, stropicciandosi gli occhi e salendo stancamente le scale, seguita dalla migliore amica.
- Si, a volte sei peggio di Zayn! – scherzò Bonnie, posando  la busta contenente il vestito sul letto.
La mora annuì distrattamente, mentre prendeva dall’armadio la busta in cui era accuratamente conservato il vesto che le aveva regalato Zayn.
- Ti voglio pronta tra....mhhhhhh – guardò l’orologio sul suo  polso – esattamente tra mezz’ora, altrimenti butto giù la porta – disse seria Bonnie, tirando fuori dalla busta  il suo vestito, altrettanto meraviglioso.
Destiny rispose un leggero ‘’okay’’ , iniziando a togliersi la maglietta e i pantaloncini.   
 
 
 
***
 
 
 
 
One Hour Later... 
 
 
Destiny si mise una leggere pennellata di ombretto bianco sugli occhi, in modo da far risaltare il colore del vestito, e si guardò soddisfatta nello specchio.
Per un primo momento non riuscì a credere che fosse lei la ragazza riflessa in quello specchio. La sua pelle , in contrasto al colore del vestito sembrava vellutata come la seta. Il trucco non era ne troppo pacchiano e ne troppo semplice: aveva optato per un filino di matita nera sotto gli occhi, e un po’ di ombretto bianco.
Personalmente Destiny odiava le persone che mettevano chili e chili di trucco solo per piacere al ragazzo dei loro sogni, lei era dell’opinione che ogni ragazza avrebbe dovuto essere accettata per quello che fosse, senza trucco,  ma naturale. E lei si piaceva in quel modo, non le sarebbe importato se qualcuno le avesse detto, che si sarebbe potuta truccare un po’ di più lei, per la prima volta, si osservava allo specchio e non si vedeva brutta.
Destiny si sentì per la prima volta bella, ma bella davvero.
- Ho finito! –urlò la ragazza spostandosi i capelli dietro le spalle nude.
Chiuse la luce del bagno, e uscì trovando , nella sua camera Bonnie, che si era appena alzata dal letto.
Si guardarono a vicenda, squadrandosi da capo a piedi, meravigliate.
- Sei bellissima- dissero all’unisono per poi abbracciarsi ridendo.
- Andiamo, che i nostri cavalieri ci aspettano – esclamò battendo le mani la rossa, porgendole il suo immancabile cellulare.
Scesero le scale stando attente a non inciampare sui loro stessi piedi, e mano per mano andarono incontro ai loro ‘’cavalieri’’ che intanto avevano spalancato meravigliati la bocca.
 
É un angelo aveva pensato Zayn, vedendo la mora scendere un po’ impacciata le scale,  facendo fatica a camminare nelle scarpe che le aveva comprato di nascosto, insieme al vestito.
Destiny era bellissima, anzi lei lo era sempre, ma quella sera la sua bellezza spiccava principalmente in quel meraviglioso abito che sembrava essere stato disegnato apposta per lei.
I capelli ricci le scendevano fluidi e morbidi sulle spalle lasciate nude dal vestito a fascia.
Il bordo del corpetto del vestito era ornato da una striscia dorata, fatta di pailette. Al centro del corpetto iniziava un simpatico velo, che si andava a congiungere con  la gonna. Quest’ultima le ricadeva morbida ed elegante sui fianchi, finendo poi in un raffinato strascico che lasciava leggermente intravedere le scarpe bianche e un po’ alte.
Invece, il vestito blu notte di Bonnie creava un meraviglioso contrasto con la sua pelle bianca. Il trucco non era molto diverso dal solito, ma con le sue mani esperte le aveva dato una sfumatura più morbida. I capelli rosso scuro scendevano sul collo in una specie di acconciatura medievale.
- Siete.... – iniziò il biondo, grattandosi leggermente la nuca, abbagliato dalla bellezza della rossa.
- Bellissime – concluse Zayn guardando negli occhi Destiny che, ora luccicavano per il complimento, sincero e vero del moro.
I ragazzi porsero il loro braccio alle loro principesse, e loro ridendo lo afferrarono e si lasciarono trasportare fuori casa.
La ragazza sorrise, mentre Zayn apriva la portiera della sua auto intimandola di accomodarsi.
Quando anche Niall e Bonnie presero i loro posti dietro, Zayn infilò le chiavi nel quadro della macchina, e finalmente partirono.
- I restanti dei One Direction? – chiese ridendo Bonnie, rivolgendo la domanda a Niall che non le aveva tolto gli occhi di dosso un attimo.
- Sono già lì, credo – disse Zayn, imboccando la strada sulla sinistra, facendo mente locale sulle indicazione che gli aveva dato la rossa per arrivare  al loro liceo.
- Visto che qualcuno ha fatto tardi – disse Niall guardando di sottecchi la ragazza affianco a lui, sorridendo ironicamente.
- Ehi! – si difese la rossa, dandogli un pugno sul braccio, ridendo nel guardare la faccia del biondo contratta in una smorfia di dolore.
Destiny intanto aveva scollegato il cervello dopo la risposta di Zayn ed era presa a guardare le immagini che scorrevano velocemente dal finestrino.
- Andrà tutto bene, vedrai – le sussurrò Zayn, incoraggiandola con lo sguardo.
La ragazza annuì, mentre la macchina veniva fermata.
Bonnie scese dalla macchina e andò incontro alla sua migliore amica, prendendola per mano, cercando di infonderle coraggio.
Destiny ringraziò mentalmente l’amica, mentre in lontananza poteva vedere chiaramente una testa riccia, e due mori.
Fece un profondo respiro cercando di far calmare i battiti del suo cuore, e facendo finta che lui non esistesse, corse tra le braccia di Louis che era stato il prima a vederla arrivare.
- Principessa – disse Louis, baciandole la fronte.
- Boo Bear – sussurrò accoccolandosi nel calduccio delle sue braccia, sempre aperte per lei, come una bambina piccola che voleva essere protetta dal resto del mondo.
Louis era sempre stato questo per lei. Oltre che il suo migliore amico, Louis era un padre per lei, che voleva tenerla lontana dalle persone cattive e che l’avrebbero fatta soffrire, anche se in questo non era stato bravo ultimamente.
E Destiny per Louis, era la sua bambina piccola, che avrebbe sempre difeso a morsi e a graffi a chiunque avesse cercato di portargliela via.
Si staccò dall’abraccio protettivo del migliore amico, e saltò tra le braccia di Liam, che sollevandola le fece fare una giravolta.
Ridendo la ragazza diede un bacio al moro, mentre spostava lo sguardo sull’unica persona che in quella serata non  avrebbe voluto vedere.
- Ciao Destiny – disse sorridendo Harry, facendo spuntare quelle adorabili fossette ai lati delle guancie. Destiny resistette all’impulso di baciarle e gli  rivolse un piccolo cenno con la testa in segno di saluto.
Harry ci rimase male dalla tanta freddezza con cui la mora lo aveva salutato. Certo non si aspettava che le saltasse addosso, come aveva fatto con gli altri, ma gli sarebbe piaciuto almeno un piccolo sorriso che gli avrebbe fatto capire che non tutto era andato perso.
Sospirò guardando la ragazza più importante della sua vita, stretta tra le braccia del suo migliore amico, come a volerla proteggere dal resto del mondo, come se la volesse proteggere da lui. 
La ragazza alzò per un attimo gli occhi da terra, sorprendendo Harry guardarla.
Gli smeraldi di lui cercavano disperatamente, un qualcosa, un segno, che gli facessero capire che  aveva ancora una possibilità con lei.
I loro occhi finalmente s’incontrarono, mente tutto intorno a loro sembrava sparire. I loro cuori cessarono di battere per cinque minuti, per poi riprendere a battere ancora più forte.
- Ragazzi! – esclamò un ragazzo spuntando dalla entrata della scuola – Forza dovete esibirvi – concluse per poi sparire nuovamente all’interno, probabilmente tornando nella sala del ballo.
I ragazzi si animarono improvvisamente, saltando l’uno addosso all’altro, facendo un chiasso pazzesco entrando nella scuola, seguiti da Destiny e Bonnie che gli guardavano ridendo e pensando a chi si erano ritrovati a frequentare.
Gli guidarono fino nell’auditorium \ sala da ballo e carichi e pronti a  dare il meglio di loro.
Non appena il gruppo mise piedi all’interno della sala, le ragazze iniziarono a gridare come pazze chiamando i nomi dei componenti del gruppo.
Louis, Zayn, Harry, Niall e Liam, cercarono di firmare più autografi possibili e di cercare di accontentare tutte le fan che chiedevano di farsi una foto con loro, ma non gli fu concesso molto tempo visto che un omone nero e con gli occhiali da sole gli aveva allontanati dalla piccola folla di fan che si era creata e gli aveva diretti verso il palco.
I ragazzi presero i microfoni che dei ragazzi gli porsero, mentre erano pronti a dare il meglio di se.
Harry, cercò tra tutte quelle ragazze,che gridavano il suo nome e quello dei ragazzi, l’unica che possedeva il suo cuore.
Destiny non distolse lo sguardo, quando Harry aveva incrociato disperatamente il suo, sapeva che aveva bisogno di supporto, prima di fare ogni esibizione.
Gli sorrise leggermente, mentre le note di una canzone famigliare iniziavano a risuonare nell’aria.
 
 

 

 

 ***
 

 
 
You don’t know oh-oh
You don’t know you’re beautiful oh-oh 
And That’s what makes you beautiful 
 



Le ultime parole della canzone rimbombarono nell’aria, e tutti iniziarono ad applaudire e a gridare. I ragazzi scesero subito dal piccolo palchetto che era stato  eretto solo per loro, e si persero in quella numerosa folla di fan che si era creata.
Destiny perse di vista Harry, quindi preferì avviarsi al tavolo delle bevande, per sedersi e far riposare i suoi poveri piedi, visto che per tutta la durata della canzone lei e la sua migliore amica avevano saltato, nonostante indossassero quei trampoli, e avevano gridato le parole di una canzone che amavano.
Versò nel bicchiere un po’ di Sprite e si girò dalla parte del palco per cercare la sua migliore amica o magari uno dei ragazzi.
Ma ai piedi del palco, trovò una spiacevole sorpresa ad attenderla.

Meredith, era praticamente incollata ad Harry, che sembrava gradire la vicinanza della mora, e gli toccava con nonchalance il petto.
Lasciò cadere il bicchiere a terra, non fregandosene se si sarebbe rovinata le scarpe. Prese con le mani i due lati del vestito, sollevandolo da terra, per camminare meglio, e ignorando le lamentele delle persone con cui si scontrava uscì velocemente dalla scuola.
Aveva bisogno d’aria.  

Arrivò all’uscita della scuola e inspirò profondamente, cercando di non pensare a quella scena di pochi minuti fa.
Uscì velocemente fuori, mentre un venticello fresco le scompigliava leggermente i capelli, portandoglieli  dietro le spalle.
La quiete regnava in quella notte tranquilla e serena, e le stelle erano l’unica cosa a farle compagnia.
Quella quiete  fu improvvisamente  interrotta da un rumore di passi che si avvicinavano sempre di più a lei
- Sei qui – le disse Harry, leggermente affannato per la corsa appena fatta .
 – Pensavo che te ne fossi andata – le disse, facendo trasparire tutta la sua preoccupazione in quella ipotesi.
Destiny girò la testa infastidita dalla parte opposta da dove si trovava Harry , rivolgendo  lo sguardo verso il bosco che si estendeva a pochi chilometri da loro.
Il riccio sospirando, le si avvicinò di più, arrivandole affianco.
Le prese la mano, sperando che come era successo a casa sua  due settimane fa, non si ritrasse da quella stretta.
- Mi manchi, Des.... – disse facendo intrecciare  le loro dita, mettendo il suo viso all’altezza della guancia di lei.
– Tanto – concluse avvinandosi un altro po’ sperando che la ragazza si sarebbe girata e avrebbe fatto incontrare i loro occhi, per la terza volta, quella sera.
La ragazza tolse innervosita, la mano in quella di Harry, mettendo distanza tra i loro corpi, e guardandolo freddamente negli occhi.
- Perché, non torni da Mery, eh? – sputò quelle parole con puro odio, ed a Harry non sfuggì.
- Io...- tentò di giustificarsi il ragazzo, cercando di prenderla nuovamente per mano.
Destiny scosse la testa, non permettendogli di toccarla.
 
- Poni le tue armi, guerriero. Hai perso la tua battaglia – gli disse Destiny, voltandosi nuovamente dall’altra parte , per guardare gli alberi che si muovevano dolcemente, come se stessero  ballando con il vento.
Harry con una mossa veloce la afferrò per i polsi, tirandola contro di lui. Destiny sentì il cuore batterle in gola, mentre lo stomaco le si stringeva in una morsa. Il moro le sorrise leggermente, cominciando a camminare in avanti, e facendola indietreggiare, fino a farle toccare il muro con la schiena lasciata scoperta dal vestito.
Destiny rabbrividì leggermente quando le sue spalle toccarono il muro di pietra, della scuola.
La ragazza non sapeva più cosa pensare, o cosa fare. Non aveva vie di scampo, visto che il ragazzo l’aveva intrappolata tra il suo corpo e il muro gelido alle sue spalle. Non riusciva a ragionare lucidamente, a quella distanza minima tra i loro visi.
Era condannata. 
- Tu appartieni a me, Destiny – le disse il ragazzo, con voce decisa e ferma come a precisare che ciò che aveva appena detto fosse la verità.
- E io sono tuo, Des. Tuo. – le sussurrò all’orecchio.
La ragazza deglutì, mentre il suo cuore cominciava a batterle sempre più velocemente, come se ad un tratto sarebbe potuto uscirle fuori dal petto. Il diciannovenne, mise in mostra le sue adorabili fossette, abbassando il viso su di lei. I loro nasi si sfioravano, mentre la giovane tratteneva un respiro in gola.
- Salvami – sussurrò piano.
Harry aprì la bocca, facendo il suo errore più grande.
Le loro labbra si incontrarono e Destiny sentì le sue difese, infrangersi al suolo.
La ragazza non riusciva più a pensare, l’unica di cui era certa è che voleva quel bacio, almeno la metà di quanto lo voleva lui. L’unico suono che riusciva ad udire era il suo cuore che le martellava nel petto, mentre le farfalle dentro il suo stomaco, svolazzavano felici e finalmente libere.
Con sorpresa del ragazzo, Destiny non si sottrasse a quel bacio, e questo fece capire a Harry che , nonostante tutto, non le era ancora completamente indifferente.
Il ragazzo, le leccò dolcemente le labbra, facendola andare completamente in tilt. Destiny si alzò in punta di piedi, schiudendo le labbra. Le loro lingue finalmente si scontrarono, come se non avessero aspettato altro dalla prima volta in cui si erano rivisti. Harry le lasciò andare i polsi, poggiando un mano al muro. Con l’altra la afferrò per la vita, e la trascinò completamente addosso a lui, facendo aderire i loro corpi.
Harry la desiderava, eccome se la desiderava: voleva sentirla dentro di se, voleva sentirla fremere sotto di se, voleva che diventassero una cosa sola, voleva sentirle dire il suo nome, solo il suo nome.
Lei era sua , solo sua. Nessun’altro l’avrebbe baciata, al posto suo. Nessun’altro l’avrebbe toccata al posto suo. Nessun’altro avrebbe potuto specchiarsi nei suoi occhi marroni, al posto suo.
Nessun’altro avrebbe potuto sentire la sua risata, voleva essere lui a sentirla e a provocarla.
Si staccarono, mentre il fuoco ardeva dentro di loro per il contatto intenso delle loro labbra.
Il loro fiati si mischiavano tra di loro, mentre i loro occhi entravano in contatto, parlando più delle parole.
- Piccola...- sussurrò Harry, sfiorandole dolcemente il naso, aumentando la presa sui suoi fianchi, stando attento a non provocarle dolore.
- Sono qui, Harry. Non scapperò.  – gli disse sorridendogli sincera,   poggiando le mani sopra le sue , ancora sui fianchi di lei.




 







Noi non sappiamo dove andare.
Quindi semplicemente mi perderò di nuovo.
Noi mai cadremo  a pezzi,
perché insieme stiamo bene...
Queste nuvole nere, sopra di me.
Fanno scendere la pioggia, e scappano.
Noi mai cadremo a pezzi,
perché insieme stiamo bene come..
Due pezzi di un cuore spezzato.  
( Demi Lovato – Two Pieces)  




 



Scusateee per il mio enormeeee ritardo, ma ho dovuto aggiornare sotto minaccie di morte della mia (nonpresente) amica Ida.
 

Bene, hanno fatto pace.
 

YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
 

e poi si sono baciatiii!!!!!!!!!!!!!! avete visto che sono stata brava a non lasciarvi sul più bello???
Amatemi.
 Anche se non centra niente :
                             Vorrei ringraziare, comunque tutte le fan che hanno fatto sentire amati i ragazzi. Davvero.
Siete state dolcissime, e soprattutto gli avete fatto capire quanto gli amiamo.
Non sapete quando abbiamo pianto io e Lisa!!!!!!!
Poi non so avete visto il video di Rock Me?
ma l'avete visto che cosa faceva Liam??
lasciamo stare che solo a pensarci sbavo..
e poi harreh che ha detto che siamo le sue Giuliette ( e che ci vuole palpare le tette, ho fatto la rima ahahahahah)
no okay, dopo questo sono sicura che  torneranno al 100percento (non trovo la percentuale sulla tastiera)
allora da quì in poi non ho idea di come debbe continuare, quindi non aggiornerò regolarmente, anche perchè devo concentrarmi sullo studio..
(si, okay)
chi non ha recensito i due capitoli precedenti potrebbe farlo perfavore????????
scusate per eventuali errori, ma non ho potuto ricontrollare, poichè devo andare a studiare (si, come no) a casa di una mia amica, insieme alla mia migliore amica.
Penso che faremo nuovamente la twitcam ahahahahahaahhahaahhahaahahah
volete il vestito di Des?????






 

  



(scusate per Tay) 









(fate finta che sia Blu LOL)









 

Beeeeneeeeeee non metto davvero altre foto, perchè sono in ritardoooo,
spero che il capitolo vi piacerà:)
Baci:)



 

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Capitolo 11
*** Heart Attack ***


         

 Vi consiglio di leggere questo capitolo con questa canzone 
http://www.youtube.com/watch?v=AByfaYcOm4A


 





Heart Attack
                                  - attacco di cuore-

 
 








You make me glow
But I cover up, won't let it show. 

 

 
 
 
 








 

La ragazza scese frastornata e assonnata le scale, stropicciandosi con le mani gli occhi, che minacciavano di chiudersi.
Posò il telefono sul tavolo centrale della cucina, mentre sbadigliando apriva il frigorifero tirandone fuori una bottiglietta d’acqua fredda, sempre piena nel caso in cui nel cuore della notte le venisse sete.
Svitò il tappo della bottiglia, portandosela alla bocca,  lasciando che il liquido gelato e dissetante dell’acqua le scivolasse in gola.
Bevve un’altro sorso avvitando nuovamente il tappo, e riporla nel frigorifero.
Il cellulare prese a vibrare rumorosamente e lei velocemente lo raggiunse, sperando nella risposta di Harry.

 
 

 
 
 

 

Concerto stupendo.
Fan dolcissime.
Qui siamo tutti stanchi morti, me compreso.
Ma ne è valsa la pena.
Smettila di messaggiare con Harry, e va a dormire.
Notte principessa:)
Xx Lou.

 
 
 
 
 
Nonostante non fosse la persona che sperava, sorrise lo stesso, rispondendo un veloce ‘’Non rompere  buona notte’’, per poi bloccare nuovamente il cellulare.
Scrocchiandosi le dita, osservò l’orario sul grande orologio della cucina, cosa che ormai era abituata a fare in quei giorni, spalancando sorpresa gli occhi nel vedere l’ora che si era fatta:
 
 
3: 30.
 
 
 
 
Aveva completamente perso la condizione del tempo, in quelle ultime ore. Aveva iniziato a parlare con Harry verso l’una, ed era incredibile come le ultime tre ore fossero passate così in fretta.
Destiny aveva tenuto compagnia al riccio, che per quanto le pause del concerto glielo permettessero, stava assiduamente con gli occhi incollati al telefono rispondendo con un sorriso sulle labbra alla ragazza che tanto desiderava  fosse lì con lui.
E la ragazza, nonostante gli occhi rossi e gonfi per essere stata quasi tre ore attaccata all cellulare e la stanchezza che aveva addosso, gli aveva risposto volentieri ai messaggi.
Harry le aveva raccontato di quanto fosse stancante stare costantemente in giro per il mondo, di quanto lo facesse star male la lontananza dalla sua famiglia, ma poi di come quella tristezza che si sentiva sulla pelle sparisse quando si esibiva, insieme agli altri ragazzi, per tutte quelle ragazze che adoravano lui e il resto del gruppo. E lei sorridendo gli aveva raccontato che se avesse superato gli esami sarebbe voluta tornare alla sua patria, il luogo che per entrambi custodiva i loro ricordi e le loro sofferenze, compresa la sofferenza della chiusura della loro storia d’amore, e di come sperasse di entrare nel ambito e costoso college: Cambridge.
Destiny era stupita con quanta facilità era riuscita ad aprirsi con Harry, riuscire a dire le cose così come stavano senza indugiare su ben minima parola.
Ma con lui, ogni cosa diventava più semplice, secondo la ragazza.
Con lui le sue difese crollavano, ma nonostante avesse sempre odiato quando qualcuno le riuscisse ad arrivare dentro fino a distruggerla, con lui questa paura svaniva.
Non aveva paura di mostrare la ragazza debole e innamorata – si perché lei lo era, ed era inutile continuare a negarlo – davanti agli occhi di lui. Lei sicura, anzi ne eracerta che Harry non le avrebbe fatto del male. Non aveva bisogno di stare sulla difensiva con il resto del mondo, perché con lui questo non serviva.
Perché infondo, lui aveva bisogno di lei tanto quanto lei aveva bisogno di lui.
Dentro quella ragazza in quel momento si stava svolgendo una lotta, tra inviare il messaggio della buonanotte a Harry oppure no.
Insomma era palese che si fosse addormentato, dopo quattro ore di balli pazzi, urla delle fan, era ovvio che fosse andato a letto fottendosene del cellulare.
Destiny optò per la seconda opzione, e preferì non inviare il messaggio.
Sospirò, lanciando un’occhiata veloce alla cucina, per controllare che non ci fosse nessuno con un coltello in mano pronto a saltarla addosso per ucciderla, e fece un passo in avanti, decisa a tornare in camera e bearsi tra le braccia di Morfeo.
Ma un rumore, come quello di qualcosa che scoppiasse, la raggelò sul posto e subito dopo la luce,  che la ragazza aveva acceso per evitare di andare a sbattere a tradimento contro qualche mobile, saltò.
- Merda – sussurrò la ragazza, cercando di abituare la sua vista all’oscurità.
La ragazza indietreggiò leggermente, mentre l’oscurità sembrava volerla divorare. Dei brividi la percorsero da capo a piedi quando le sue spalle, lasciate scoperte dalla canottiera del pigiama, toccarono il muro freddo dietro di lei.
Minacciose ombre e rumore inquietanti, si scorgevano e si sentivano in quella stanza, mentre il cuore della ragazza prese a battere freneticamente.
Lei odiava il buio. Odiava quelle minacciose figure che si formavano in camera sua, e odiava i sussurri del vento, o gli scricchiolii del pavimento a legno.
 Chi poteva saperlo cosa si nasconde nel buio?
Infatti fin da piccolina era abituata a dormire con una piccola lucetta ai piedi del letto, e questa abitudine l’aveva coltivata fino ai suoi diciotto anni e non aveva intenzione di perderla.
L’ululato del vento le arrivò forte e chiaro alle sue orecchie, facendole venire la pelle d’oca, mentre un tuono squarciò il cielo, illuminando per pochi secondi la stanza buia e improvvisamente fredda.
La ragazza si strinse ancora di più contro il muro, desiderando in quel momento di essere un fantasma, così che potesse passarci attraverso.
Nella sua mente passarono le immagini dei film in cui la protagonista veniva uccisa e torturata nei peggiori dei modi.
Strizzò gli occhi così forte da farsi male, sperando di scacciare via quelle brutte immagini che avevano iniziato a girarle continuamente nella testa, come un video che non ha ne inizio e ne fine.
Dei passi pesanti e una porta che veniva sbattuta, furono gli unici rumori che la ragazza sentì dopo lo scroscio continuo della pioggia, che di conseguenza le fecero aprire di scatto gli occhi.
Cercò nel buio più totale un nascondiglio dove nascondersi, mentre teneva tese le orecchie nel tentativo di sentire qualche altro rumore, anche se sperasse nel contrario.
Era sola in casa, no? Allora perché aveva la strana sensazione addosso che qualcuno o qualcosa si stesse avvicinando? .
Le sue intuizioni risultarono corrette, quando una mano sorprendentemente calda, le si poggiò sulla spalla, facendole venire un attacco di cuore. 
Chiuse nuovamente gli occhi, mentre il respiro di qualcuno le soffiava leggero sul collo facendole aumentare il battito del suo cuore che tra un po’ le sarebbe uscito dal petto.
Aspettò coraggiosamente che quel qualcuno che, ormai ne era sicura, era dietro di lei la colpisse mettendo fine alla sua vita, proprio come succedeva nei film horror che le faceva vedere la sua migliore amica.
- Tra sette giorni morirai – le disse la sua voce all’orecchio della ragazza, che intanto aveva iniziato a tremare.
Destiny aprì gli occhi di scatto, infuriata, girandosi verso quel cretino che sembrasse si stesse soffocando dalle tante risate.
- Harold Edward Milward Styles – iniziò la mora accompagnata dal rombo di un tuono, che fece da  eco alla sua voce più alta di un ottava.
- Prega che non ti trovi , altrimenti .... – concluse, mettendo la mano sul suo povero cuore, che batteva all’impazzata per lo scherzo di poco gusto del ragazzo.
- Altrimenti? – le soffiò sempre la stessa voce questa volta nell’orecchio sinistro.
La mora incrociò le braccia, nonostante lui non potesse vederla, e si girò sbuffando verso una figura nera che era appoggiata beffardamente al muro.
- Altrimenti domani, i tuoi cari amici e tutte le tue fans troveranno una spiacevole notizia ad attendergli : Harry Styles misteriosamente morto, i poliziotti indagano sul luogo dell’omicidio, si cercano i colpevoli, o meglio LA colpevole – concluse immaginandosi un bel articolo in prima pagina, sul giornale di domani mattina.
Harry s’avvicinò vertiginosamente al suo viso, mentre con una mano la prese la vita facendo scontrare i loro corpi.
- Mi vuoi uccidere? – le chiese con la voce più bassa del solito e terribilmente eccitante.
Annuì incapace di fare altro, andando completamente in fiamme quando lui prese a disegnare cerchi immaginare sulla sua pancia leggermente scoperta.
La mano che non era impegnata a ‘’ disegnare ‘’ sulla sua pancia, facendole venire i brividi, si intrufolò fra i suoi capelli, avvicinandola di più al suo viso.
Harry fece un passo in avanti, schiacciando completamente la ragazza contro il suo corpo così tanto da sentire perfino il cuore che le batteva all’impazzata. Sorrise, felice di farle quell’effetto, per poi far sfiorare le loro labbra.
Ma il ragazzo non fece in tempo ad approfondire il bacio cosa che, ne era certo, voleva anche lei, perché un tuono squarciò quell’ innaturale silenzio, che era spezzato solo dai loro respiri leggermente affannati.
La ragazza balzò in avanti, sul corpo di Harry che la tenne saldamente in braccio.
Le accarezzò dolcemente i capelli, mentre la faceva scendere dal suo corpo.
- Odio i temporali – sussurrò la ragazza, rifugiandosi nel petto di Harry, e (s)fortunatamente lo trovò senza un tessuto che lo copriva.
Il ragazzo ridacchiò leggermente, cingendole i fianchi, cercando di tranquillizzarla.
- Ma non gli amavi? –
- Si ma quando sono nel mio letto, non in cucina nel buio più totale con un cretino che mi balza alle spalle, facendomi andare il cuore a mille- gli rispose rianimandosi improvvisamente, dandogli un leggero colpo al petto.
- Ehi!- la riprese lui – Se non ci fossi io con te, tu saresti ancora in balia delle ombre che si nascondono nel buio, UHHHHH- le disse imitando il verso di un fantasma.
- Ah smettila Styles, piuttosto come ci sei entrato qui? – gli chiese facendo spazio tra i suoi pensieri, non ricordandosi di aver vissuto una scena in cui  Harry  veniva a bussare nel cuore della notte alla sua porta.
Harry fece una smorfia di disapprovazione – Quello te lo spiego dopo, ora dimmi che è successo –
- Genio dei miei stivali è saltata la luce! E farla tornare in fretta, perché voglio vedere i tuoi occhi! –  Concluse, senza rendersi conto delle parole che le erano uscite dalla bocca, che subito dopo si spalancò. Non poteva averlo detto davvero ad alta voce.
Il ragazzo, che aveva iniziato a camminare verso il salvavita*, si bloccò sul posto sgranando gli occhi. Tornò indietro sui suoi passi, attaccando la ragazza nuovamente al muro.
- Che hai detto? – le chiese, nonostante avesse sentito perfettamente le parole che erano uscite dalle labbra di Destiny, che ora tanto bramava.
- Ah no, caro. Mi è sfuggito, ma non lo ripeterò un’altra volta- gli disse notando, anche se era ancora buio, un luccichio negli occhi di lui.
- Dillo – le disse, facendo scontrare i loro bacini, schiacciandola ancora di più contro di se tanto da toglierle il respiro.
- Ripetilo, Destiny – la implorò, mordendole il labbro superiore.
Il suo corpo andò totalmente in fiamme – Voglio vedere i tuoi occhi – gli disse infine, arrendendosi quando lui infranse ancora una volta le sue difese, distruggendola.
Harry a quel punto non resistette, e si chinò su di lei tappandole la bocca con un bacio. La ragazza rimase inizialmente immobile, non ricambiando subito il bacio, mentre tutto intorno a loro sembrava che si fosse cristallizzato, come se il tempo si fosse fermato.
Il ragazzo grugnì sulle sue labbra qualcosa di incomprensibile, mordendole il labbro inferiore implorando di ricambiare il bacio. Sentiva le farfalle nello stomaco, come quella prima volta in cui l'aveva baciata. Aveva bisogno di quel contatto come l'aria per respirare, come una droga al quale era impossibile resistere. Premette la lingua sui denti della giovane, chiedendo di più. La ragazza si riprese dallo stato di ecstasy in cui era entrata, schiudendo le labbra, lasciando  che le loro lingue giocassero tra di loro come l’ultima volta, in un bacio che di casto ormai ne aveva perso il significato.
Harry non riusciva a controllarsi. Ogni volta che le sue labbra toccavano quelle carnose e terribilmente invitanti di lei , si sentiva morire e non rispondeva più di se.
Dovette fare ricorso a quel poco autocontrollo che gli era rimasto per non portarla di sopra in camera e sbattersela, desiderando di più di un semplice contatto di labbra.
 
Ma lei non era come le altre, e questo Harry lo sapeva benissimo. 


Si staccò dalla sue labbra per riprendere fiato, cercando di riprendere il controllo di se stesso, che perdeva ogni volta che le sue labbra toccavano quelle di lei.
Destiny annegò nello sguardo di lui che la desiderava ardentemente, mente si lasciava stringere in un abbraccio protettivo di lui.
- Sarebbe meglio che tu andassi a controllare perché non è ancora tornata la corrente – trovò la forza di parlare Destiny, con la voce tremante.
Harry annuì sorridendo, lasciandole un bacio pericolosamente vicino alle labbra, per poi dirigersi  verso il salvavita per cercare di far tornare l’elettricità. 
Ritornò dopo 10 minuti buoni, trovandola dove l’aveva lasciata prima che se ne andasse.
- La corrente, a quanto pare, manca in tutta la città – le disse sbuffando.
Destiny alzò gli occhi al cielo, emettendo un gridolino che fece ridere Harry.
- Smettila tu! Non voglio dormire al buio – piagnucolò lei, mettendo il broncio e sbattendo i piedi per terra.
- Dormi con me, allora – le disse semplicemente Harry alzando le spalle in segno di rassegnazione.
La ragazza con le palpebre che si facevano pesanti, annuì, lasciandosi sollevare come una sposa dalle braccia muscolose di Harry.
Posò la testa nell’incavo del suo collo, sospirando leggermente e accarezzandogli il petto ricoperto da tatuaggi.
Harry aprì la porta di camera sua con un calcio, adagiando Destiny sul letto, per poi coprirla con le coperte.
- Torno subito – le disse baciandole la fronte, uscendo velocemente dalla camera.
Destiny rimase lì tra le coperte, mentre ombre minacciose si alternavano alla luce dei tuoni, che penetrava dalla finestra non del tutto serrata.
Ma nonostante il buio che la circondava, quella volta non ebbe paura.
Stranamente si sentiva protetta, come se ci fosse una presenza in quella casa che la proteggeva da ciò che il buio nascondesse.
Aspettò pazientemente il ritorno di Harry non vedendo l’ora di addormentarsi fra le sue braccia.
Il ragazzo entrò in camera, stando attento a non bruciarsi con il fuoco della candela che teneva fra le mani.
La mora alzò il busto, mettendosi a gambe incrociate sul materasso, riuscendo a scorgere perfettamente il profilo del riccio che la guardava sorridendo.
- Così riesci a dormire – le disse, mettendosi tra le coperte anche lui.
Le circondò con le braccia i fianchi, avvicinandola al suo petto.
Per tutta risposta la ragazza gli lasciò un lungo bacio sulla guancia.
- Mi spieghi adesso come sei entrato? – gli chiese ridacchiando – Non sei mica Edward Cullen, no? –
Harry scosse la testa, accarezzandole una guancia – Nahh, io sono più figo di lui – si vantò Harry alzando le sopracciglia.
La ragazza alzò gli occhi al cielo non riuscendo a trattenere un sorriso.
- Comunque, Bonnie la sera del ballo mi ha consegnato le chiavi di casa tua.
Così mentre tornavo in macchina dal concerto, mi ha preso l’acqua e siccome non riuscivo a vedere nulla, mi sono fermato casualmente davanti casa tua – disse come se fosse la cosa più naturale del mondo che la sua migliore amica gli avesse consegnato le chiavi di casa sua.
- E avvertirmi, invece di farmi prendere uno spavento no, eh? – gli disse ironicamente lei.
- Credevo che dormissi – sussurrò lui, beandosi del contatto delle mani di lei sul corpo di lui.
- Mi hai tenuto sveglia, con i tuoi messaggi tutta la notte, veramente – gli disse, sfiorandogli il tatuaggio delle ali al centro del petto.
- Non che non mi abbia fatto piacere sentirti – chiarì infine.
Harry sorrise ad occhi chiusi, prendendole la mano e portarla all altezza dello stomaco, facendo intrecciare le loro dita. Sospirò per poi cadere in un sonno popolato dalla bellissima immagine di lei, del suo sorriso e dei suoi occhi.
La ragazza fece lo stesso, e per tutta la notte dormì serena tra le sue braccia, nonostante la tempesta che si stesse scatenando fuori.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Non ho mai messo in pericolo il mio amore
Non ho mai detto ‘’si’’ al ragazzo, giusto.
Non ho mai avuto problemi nell’ottenere ciò che volevo.
Ma quando sei arrivato tu, non sono stata brava abbastanza.
Quando non m’importa posso giocare con lui, come se fosse una bambola.
Non laverò i miei capelli,
e lo farò ribalzare come se fosse una palla da basket.
Ma tu, mi fai comportare come una ragazza
Che si dipinge le unghie, e mette i tacchi alti.
Si tu, mi rendi così nervosa che non riesco nemmeno a stringerti la mano.
 
 
 
Tu mi fai risplendere. 
Ma lo nascondo, non lascio che si noti. 
Così, sto alzando le mie difese 
Perché non voglio innamorarmi..
Se lo facessi penso che avrei un
Attacco di cuore. 
 
 
 


I sentimenti sono persi nei miei polmoni.
Loro bruciano.
Preferirei essere incosciente.
E non c’è nessun altro da incolpare.
Così spaventata decollerò e atterrerò,
sto volando troppo vicina al sole.
E brucerò nelle sue fiamme.
( Demi Lovato – Heart Attack ) 












I'd think I have a Heart Attack!!



ehi ragazze, come state?
Avete visto che sono in anticipo ahahaahahahah
Siete staate brave per questo ho aggiornato così velocemente!
Come vi sembra il capitolo? Scusate se è troppo corto, ma il problema è che la mia testolina bacata quando un capitolo lo vuole far finire in un certo modo, non c’è niente che mi permetta di allungarlo...
Ma passando alle cose serie?
Avete per caso visto cinque fighi alla finale ieri sera?
Io no, perché ero fuori con la mia migliore amica e quella pervy dell’altra.
E dovete sapere che eravamo incazzate nere.
Praticamente stavamo camminando sul lungomare, quando ad un certo punto sentiamo delle urla...
 
Allora dopo un pò sentiamo delle ragazzine che cantavano WMYB e Kiss you ( il bello è che di Kiss you sapevano solo yeah yeah yeah yeah),le sentivamo prima cantare e poi urlare come delle forsennate.
Giuro quella sera avrei fatto un omicidio.
Cioè magari quando mi rivedo Up All Night tour okay mi metto a gridare, ma quando gli vedo in diretta sto zitta e muta con gli occhi incollati allo schermo e magari alla fine mi metto a urlare o a piangere ( più probabile la prima, comunque).
Il bello è che quelle bambinette le conoscevo tutte e non sapevano NESSUNA , e sottolineo NESSUNA CANZONE!!!! Gli amano solo perché son fighi, ect..
No eh, organizzo una colletta con le mie amiche e le vado ad ammazzare -.-‘
Poi quella troia zoccola, puttana della professoressa d’italiano mi ha mandato una comunicazione a casa!!!!
E quella putroccola di quella d’arte se non vado almeno a due interrogazioni mi lascia il debito !
Ma vaff.
Okay okay adesso mi sono sfogata abbastanza!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Mi raccomando recensite in tante, perchè vorrei arrivare alle 300 recensioni!!

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