Jerza Week

di _Firestorm_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hope ***
Capitolo 2: *** Freedom ***
Capitolo 3: *** Atonement ***
Capitolo 4: *** Stars ***
Capitolo 5: *** Promise ***
Capitolo 6: *** Love ***
Capitolo 8: *** Forever ***



Capitolo 1
*** Hope ***


DAY 1 Hope

Nella grotta brillava una luce fioca, fastidiosa. Gerard fece qualche passo e si accorse di non essere solo: c’era un ragazzo che gli stava urlando contro,
non lo riconobbe ma lo colpì e lo stesso fece con un altro uomo presente nella grotta.
Una sensazione martellante lo spinse ad addentrarsi nel bosco per cercare Nirvana,
doveva distruggerlo ma mentre si incamminava dal vuoto completo della sua memoria emerse un nome che sapeva essere stato molto importante per lui in passato,
tutto ciò che in quel momento riusciva a ricordare.
Strada facendo Gerard si sforzò di collegare un volto a quel nome ma non riusciva a trovare niente,
era come cercare qualcosa in mezzo alla nebbia.
Non appena ebbe liberato Nirvana apparve una donna che sembrava conoscerlo, “io sono Erza” disse.

Erza, un nome semplice ma importante, un nome che evocava nella sua mente calore, gentilezza e speranza.



“Cantuccio” dell’autrice:
*si affaccia da dietro un tavolo* ciao a tutti, chiedo scusa per questa cosa che vi ho propinato ma è il massimo che il mio cervello è riuscito a creare con la febbre e il mal di testa (solo io mi potevo prendere la febbre di maggio, roba da pazzi -.-” ). Spero di fare meglio con le prossime nonostante sia da pochissimo che scrivo.
A presto bacione 
_Firestorm_

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Capitolo 2
*** Freedom ***


Day 2 FREEDOM

Fin da quando Erza era arrivata alla torre del Paradiso aveva smesso di sperare nella libertà: i guardiani erano troppi, fuggire era impossibile e chi ci provava e veniva scoperto subiva delle punizioni terribili.
Questo clima di paura l’aveva avvolta da subito e non le era mai passato nella mente di provare a scappare per paura. Tutto era cambiato quando aveva conosciuto altri bambini ma soprattutto quando aveva conosciuto Gerard: fin da subito lui era riuscito a infonderle coraggio e alla fine avevano ideato un piano per fuggire.
Le sembrava possibile, adesso che non era più sola, riconquistare la libertà.
 
Avevano lottato insieme e tentato la fuga ma erano stati scoperti e lui, impotente, era stato costretto a vederla portare via. Erza non era colpevole, lui voleva proteggerla ma quando riuscì a liberarla vennero attaccati dai guardiani.
Furono dei giorni infernali quelli che Gerard passò nella stanza delle punizioni e alla fine capì: la libertà che tanto avevano desiderato, il tentativo di fuga andato male, tutto era inutile; non ne valeva la pena perché quella libertà non esisteva. Quando Erza provò a farlo ragionare si infastidì, come poteva non rendersene conto anche lei di quella verità! Continuava a dire che dovevano andarsene ma non era quello che lui voleva ma la cosa che più la sconvolse fu che lui la congedò dicendole di godersi la sua libertà illusoria.



Cantuccio dello sclero:
Rieccomi, ci ho riprovato nonostante la febbre, spero che sia migliore di quella di ieri.
Fatemi sapere Bacioni!!!
_Firestorm_

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Capitolo 3
*** Atonement ***


Day 3 Atonement

Gerard era senza parole. Aveva perso. Contro Jura. Per colpa di Ultear aveva fatto una figuraccia assurda davanti a Erza e sapeva che doveva dare delle spiegazioni dal momento che tutti presumevano sarebbe stato capace di vincere.
Erza gli chiese se potevano parlarne a fine giornata e così quella sera Gerard si ritrovò nel salotto della locanda in cui alloggiava il team A.
Erza stava mangiando una fetta di torta, come al solito, e non appena lui si sedette iniziò a fare domande:
<< Che cosa è successo oggi… tutto questo mi è sembrato un po’ strano e decisamente non era da te. Spiegami per favore.>> disse lei
<< Ecco… come penso tu sappia Meredy e Ultear mi hanno tenuto d’occhio e per evitare che mi scoprissero mi hanno fatto perdere. Prima hanno iniziato con il peperoncino, poi con il solletico e non ce l’ho fatta più…Che vergogna, mi dispiace soprattutto per la figuraccia che ha fatto la gilda>> mentre diceva tutto questo la voce di Gerard era quasi un sussurro, quasi non credesse a quello che gli avevano fatto.
Ad un certo punto alzò gli occhi e vide Erza che tremava leggermente sulla sedia, preoccupato le chiese se stesse bene e il suo stupore fu tale quando lei si mise a ridere che non riuscì a spicciare parola.
<< Ti hanno fatto il solletico e fatto mangiare peperoncini tramite collegamento sensoriale??>> disse lei ridendo. Poi vide la sua faccia sconcertata ma non riusciva a smettere di ridere:
<< mi dispiace Gerard, scusa davvero ma non ci riesco, sono diaboliche. Però da una parte sono contenta che l’abbiano fatto perché sennò ti avrebbero…..>> non finì la frase perché davanti ai suoi occhi si stava consumando un delitto efferato: Gerard aveva preso la sua torta e se l’era mangiata.
<<………. La mia……torta alle fragole….tu…. perché>> balbettò con le lacrime agli occhi vedendo l’ultimo boccone che veniva mangiato dal ragazzo.
<< non è carino che ti ci metta anche tu a prendermi in giro>> mugugnò lui.
<< non me lo sarei mai aspettato da te Gerard, questa è una grossa delusione. Mi viene da piangere se penso a quella torta, l’avevo conservata apposta per mangiarla stasera. Era l’ultima fetta.>> disse lei ancora sotto shock. Poi alzò gli occhi e lo guardò in faccia.
Ci sono momenti cruciali nella vita in cui bisogna fare delle scelte: correre o morire, e per Gerard era arrivato il momento di scegliere. Vedendo la piega che avevano preso gli avvenimenti il ragazzo si rese conto di aver scatenato un cataclisma: altro che espiare i peccati commessi in passato adesso si che era nei guai. Prima che potesse iniziare a pensare di filarsela Erza gli disse:
<< non credere di farla franca, hai fatto una bruttissima cosa e devi rimediare all’errore. Ci sarà una punizione…>>
<< una… punizione??>> chiese lui
<< si esatto….. c’è un solo modo in cui puoi fare ammenda per questo crimine…>>
<< quale?>> chiese Gerard sperando di non aver fatto qualcosa di irreparabile
<< beh dal momento che hai mangiato la mia torta ne rivorrei un’altra.>>
“beh niente di così difficile vado a comprarla subito” pensò lui e fece per alzarsi.
<< dove stai andando??>>
<< a prendere la torta, hai detto che ne vuoi un’altra…>>
<< si ma fatta in casa>> e lo trascinò in cucina.
Fu una delle imprese più difficili che il ragazzo avesse mai affrontato: altro che distruggere gilde oscure e cercare di rimediare ai crimini commessi!
 
 
 
Nascondiglio dell’autrice:
*sbircia fuori per vedere se piovono ortaggi*
Scusateeeeeeeee!! Questo prompt mi ha messo un po’ in crisi e quindi il mio cervello bacato ha tirato fuori questa “cosa”. Credo anche di essere andata un po’ OOC con Gerard, perché non ce lo vedo a rubare la torta a Erza, ma oggi mi hanno fatto uno scherzo simile e ho pensato che potesse essere carino.
Chiedo scusa se vi propino sempre orrori, se avete suggerimenti o altro sono ben accetti!!
Bacioni
_Firestorm_

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Capitolo 4
*** Stars ***


Day 4 Stars

<< Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste vivevano l’imperatore del Cielo e la figlia Orihime, che passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.

Lavorava di giorno e di notte e senza avere mai un attimo di sosta realizzava abiti sempre più belli e splendidi, ma lavorando così tanto non aveva neppure il tempo di pensare a sè stessa e ai propri interessi.
Giunta all’età adulta però, il padre mosso da pietà, giacchè alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano di nome Hikoboshi, la cui attività consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.
Essendo matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; poco ma non appena i due si conobbero finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro;
furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i loro doveri. La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.

Il sovrano degli dei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini che fino a quel momento erano diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente. Per evitare che i due potessero incontrarsi, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielocreò due sponde separate dal fiume Ama no Gawa e rendendolo anche impetuoso e privo di ponti fece si che i due non potessero mai più incontrarsi.
Il risultato non fu però quello sperato poiché i due continuavano a trascurare i propri doveri pensando all’altro. Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri, rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero però, vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”
A queste parole, i due giovani innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo ripresero di buona lena a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare. Da quel momento in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio attraversano il Fiume Celeste e si incontrano nel cielo stellato.>>

 
 
Crocus, 7 luglio, sera.
Era un azzardo troppo grande, Erza lo sapeva ma non era riuscita rifiutare la sua richiesta.
Chissà di cosa voleva parlarle Gerard per correre un simile rischio, con le guardie del Concilio sparse per tutta la città doveva essere qualcosa di molto importante altrimenti non ne sarebbe valsa la pena.
Ad un certo punto, mentre aspettava che Gerard si facesse vivo, Erza ripensò a quanto era successo in piscina pochi giorni prima, era sicura che non sarebbe nemmeno riuscita a guardarlo in faccia e solo a pensarci arrossì violentemente. “Calmati” si disse “infondo è stato solo un incidente, tutto per colpa di Ichiya tra l’altro. Che figuraccia, non ci posso credere, davanti a tutti poi! Basta non ci posso pensare, se mi capita a tiro di lancia me la paga.” Nel frattempo Gerard, travestito come sempre da Mystogan, era arrivato e i due uscirono.
Mentre camminavano fianco a fianco nelle strade della città, diretti verso le mura, sentirono spesso raccontare della leggenda di Orihime e Hikaboshi, ma era naturale nella sera di Tanabata, e anche se facevano finta di nulla l’analogia con la loro situazione era palese ad entrambi: qualche incontro fugace, come alla spiaggia, ma con la certezza che per il successivo avrebbero dovuto attendere molto.
Erza scosse la testa per scacciare questi pensieri anche se una parte di lei sperava tanto che Gerard volesse anche chiarire quanto successo durante il loro precedente incontro, era sicura che sapesse di essere stato scoperto quando le aveva mentito.
Dopo un po’, con grande curiosità di Erza, uscirono dalla città e passate le mura Gerard le disse:
<< Ti fidi di me Erza? >>
<< Certo…>>
<< Chiudi gli occhi, riaprili solo quando te lo dirò io. Non preoccuparti la strada è tutta in piano non cadrai. >> aggiunse lui dopodiché la prese per mano, per guidarla si disse lui, e si incamminarono verso le collinette circostanti lontane dalle luci della città. Alla fine si fermarono e Gerard le disse di aprire gli occhi, sembrava voler aggiungere altro ma faceva fatica a trovare le parole:
<< Erza… ecco io… mi dispiace di averti disturbata stasera ma… Capita poche volte e volevo che vedessi una cosa…>>
<< Che cosa? >> chiese lei incuriosita. Si era aspettata degli aggiornamenti su la misteriosa forza magica e adesso era completamente spaesata.
<< Guarda… guarda su >> le disse lui.
Lo spettacolo che vide alzando gli occhi  era impressionante, il cielo era pieno di stelle ma la cosa più impressionante era la Via Lattea, così nitida da poter distinguere addirittura due braccia che si allontanavano dal nucleo. Quando si girò verso di lui e si accorse che la stava guardando, le tornò in mente la storia che aveva sentito raccontare per le strade della città e si rese conto che per certi versi le somiglianze erano impressionanti.
Tuttavia restarono in silenzio, si erano capiti lo stesso senza bisogno di parole.

 

 
Angolino dell’autrice:
*schiva i pomodori* Scusate, oramai mi detesterete lo so ma io ci provo lo stesso a tirare fuori qualcosa di decente perché spero sempre di migliorare piano piano.
Chiedo venia se vi annoio sempre con le mie scemenze, ma voglio ringraziare chi ha recensito le altre storie e chi le ha messe tra le preferite, mi ha fatto molto piacere.
Spero di essere rimasta fedele al carattere dei personaggi e di non aver esagerato con la dolcezza.
Per la descrizione, breve, della via lattea mi sono ispirata a un fatto che mi è successo veramente e l'emozione del momento è stata incredibile, questo è stato più o meno quello che ho visto. Via Lattea1 11x3m 5dark ps5 2000
Un bacione a tutte
_Firestorm_

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Capitolo 5
*** Promise ***


Day 5 Promise

Simon se ne era accorto che lei non aveva occhi che per l’altro. Lo sapeva fin dall’inizio e non riusciva a sopprimere le fitte di gelosia vedendo che il rapporto tra Erza e l’altro ragazzo si faceva sempre più stretto, di come si cercassero e si confortassero tagliando fuori tutto il resto in quei momenti.
Una volta aveva sentito Gerard prometterle che l’avrebbe sempre aiutata e protetta, ogni volta che ne avesse avuto bisogno: non aveva potuto ignorare quella morsa di ghiaccio che lo aveva avvolto, vedere il volto di lei illuminarsi a quelle parole era stato una pugnalata al cuore. Gerard aveva infranto quella promessa quando la nave era esplosa ma Simon non aveva creduto nemmeno a una delle parole del ragazzo, mentre tutti tornavano alla torre silenziosamente aveva deciso di farsi carico di quella promessa.
Sapeva anche che Erza aveva, e avrebbe, sofferto per Gerard, che non avrebbe mai smesso di amarlo anche se la cosa che lo faceva infuriare più di tutto era che forse anche l’altro forse ne era consapevole.
Ma aveva promesso.
Nonostante tutto il dolore che aveva provato vedendoli insieme, felici, aveva promesso a se stesso che l’avrebbe sempre supportata e difesa al posto di colui che l’aveva tradita: era questo che si era ripetuto per 8 anni fingendo di obbedire e credere alla menzogna di Gerard, era questo che si ripeteva nel momento in cui si frappose tra i due maghi sul tetto della torre. Per proteggerla.
In fondo aveva fatto una promessa e non intendeva venir meno alla sua parola.


Angolo dell'autrice pazza:
Mi sa che stavolta non sono rimasta molto fedele al prompt ma appena ho visto il titolo mi è subito venuta in mentre questa "cosa" dal punto di vista di Simon.
Ho deciso di provare ma non so quanto possa essere di vostro gradimento.
Fatemi sapere!!
Bacioni
_Firestorm_

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Capitolo 6
*** Love ***


Day 6 Love
 
I Giochi Olimpici erano ormai finiti da un pezzo e con essi anche la minaccia dei draghi era stata sventata. Nel regno di Fiore tutti stavano cercando di tornare alla normalità dopo quella catastrofe, compresa la gilda di Fairy Tail.
In quei giorni la gilda si era ristabilita nel vecchio edificio che necessitava però delle riparazioni, essendo stato abbandonato per sette anni: era stato allestito un cantiere capitanato da Erza e dal master, come al solito, e i lavori procedevano spediti.
Un giorno Erza si svegliò in anticipo a causa di un violento temporale notturno e, una volta passato, decise di alzarsi e avviarsi verso il cantiere: quando vi arrivò era ovviamente da sola visto che stava albeggiando. Spostandosi nell’edificio le cadde l’occhio su un foglietto di carta, con su scritto “Per Erza” lasciato sul bancone e lo lesse.
Quando ho compagnia sono sempre al centro dell’attenzione, non sono molto alto infatti generalmente mi guardano dall’alto al basso, ho quattro gambe e una schiena possente che sovente viene utilizzata come appoggio dalla gente.” Sarà uno scherzo, anche se mi piacerebbe sapere chi l’ha lasciato qui… ripose il foglio sul bancone ma non poté trattenersi dal provare a risolverlo. Senza successo.
Ad un certo punto si sedette, era stanca di passeggiare per il salone, e nel momento stesso in cui lo fece la soluzione le fu chiara: i tavoli. 
Non appena ebbe realizzato ciò si rese conto che avrebbe dovuto cercare sotto tutti i tavoli della gilda ma alla fine la curiosità fu più forte della fatica.
Alla fine trovò l’agognato secondo indizio che diceva “Ha un carattere di fuoco, per scaldarsi gli ci vuole poco: se ad esempio l'orologio gli toccate, dopo qualche minuto ve le avrà suonate!
<< Questa è difficile… vabbè ci penserò facendo colazione magari mi viene in mente qualcosa>> e così dicendo si incamminò verso la sua pasticceria preferita, sperando che fosse già aperta. Arrivata davanti al negozio tirò un sospirò di sollievo: avevano appena aperto quindi entrò tranquillamente nel locale:
<< Buongiorno>> disse
<< Buongiorno a lei signorina, per la sua torta alle fragole ci vorranno almeno altri 5 minuti poi gliela porterò al tavolo>> disse il pasticcere, poi si girò e disse agli aiutanti << quanto ci vuole per mettere in forno quelle torte al cioccolato, svelti non state li impalati!!>>.
Erza li per li non poté che essere contenta di avere una torta già pronta ma era troppo presto e la cosa la insospettì un pochino. “ Oddio sono proprio paranoica oggi, è solo una coincidenza” pensò, poi ad un tratto….. “ma certo il forno!” pensò.
“ Se questa caccia al tesoro è per me allora la persona che c’è dietro mi conosce bene, magari il forno di cui parla è proprio quello di questa pasticceria….” E chiamò il pasticcere a cui fece la sua particolare richiesta.
Quello la accompagnò nel laboratorio e lei si mise a ispezionare un forno che era rimasto spento, su un lato trovò un altro biglietto. Oramai la frenesia di finire quella caccia si era impossessata di lei quindi chiese di tenere via la sua torta, sarebbe passata più tardi, e per tutto il giorno corse da un capo all’altro della città seguendo gli indizi. Indizi che la stavano portando fuori città, si rese conto a un certo punto: era arrivata su una collinetta fiorita, in una specie di radura. Cioè che vide la lasciò per un momento senza parole: sotto un albero c’era una tovaglia stesa a terra, un cestino da picnic e Gerard che la guardava sorridente.
<< Sei arrivata finalmente! Accomodati, immagino tu abbia fame >> disse lui
<< Aspetta un secondo…. Li hai piazzati tu gli indizi?? >> chiese lei
<< Beh.. si. Volevo fare qualcosa di particolare oggi visto che è un giorno un po’ speciale. Siedi dai, non mordo mica! Ah un’altra cosa chiudi un secondo gli occhi >> aggiunse quando lei si fu seduta.
Erza sentì che il cestino veniva aperto e che qualcosa veniva posato sulla tovaglia vicino alla sua gamba.
<< Puoi aprirli adesso >>
Lei obbedì e si trovò davanti una bellissima torta con scritto “Buon mesiversario Erza”.
Era già passato un mese da quando lei e Gerard si erano “fidanzati” e il fatto che le avesse organizzato una “caccia alla torta” le fece molto piacere.
<< Grazie, apprezzo veramente tanto il pensiero >> disse mentre arrossiva leggermente.
<< Sono contento che ti sia piaciuto anche se immagino che adesso vorrai la torta visto che è da stamani che le corri dietro>>
<< È buonissima……>> disse lei dopo averla assaggiata, ma non fece in tempo ad aggiungere altro, o a mangiarne un altro pezzetto, che il ragazzo la baciò.
<< Ti amo Erza >> le sussurrò il ragazzo in un orecchio.
Quando finirono di mangiare quella torta era oramai tardo pomeriggio, il sole stava calando ma non tornarono in città: restarono a vedere il tramonto che si tinse di un rosso infuocato, abbracciati e senza curarsi di nient’altro.
 
 
Angolo della pazza:
Premettendo che non ho idea di come mi sia venuta fuori la caccia al tesoro, o meglio alla torta, spero di essere rimasta fedele al carattere dei personaggi e spero anche che vi sia piaciuta. Credo di aver rispettavo il prompt anche se forse può risultare un po’ troppo melensa come cosa… mi spiace se vi verrà la carie con tutte le torte che vi propino ma è una delle cose di Erza che mi piace di più, e purtroppo quelle dannate torte / bignè / pastine con le fragole sono anche il mio tallone di Achille (farei follie per mangiarle).
Alla prossima, un bacione
_Firestorm_

P.S: gli indovinelli fanno pena lo so ma servivano per creare il clima della "caccia".

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Capitolo 8
*** Forever ***


Day 7 Forever
 
 
 
 
……Let's see colours that have never been seen
Let's go to places no one else has been
You're in my mind all of the time
I know that's not enough.…..

 
Le note della canzone riecheggiavano nella stanza.
Gerard era ripartito con Meredy per dare la caccia a una gilda oscura e non sapeva quando sarebbe tornato, come al solito. Ogni volta sempre la stessa storia: lui tornava, passavano un po’ di tempo insieme e poi quando meno lei se lo aspettava ripartiva, spesso senza dirle nulla. Come se volesse scappare. Il fatto che tornasse significava molto per Erza ma questo comportamento la faceva stare male.
Ne avevano parlato, ovviamente, e lui le aveva spiegato che non era assolutamente così: l’amava ma allo stesso tempo sapeva di dover partire ogni volta, nella convinzione di dover fare ammenda per il male che aveva commesso.
Seduta sul divano nella sua stanza Erza non riusciva a ignorare quella sensazione di vuoto che provava ogni volta che lui non le era vicino, si preoccupava moltissimo visti i pericoli che correva. Era in quei momenti che a volte la rabbia la assaliva: il fatto che lui continuasse quella vita anche ora che tutto si era sistemato le dava l’impressione di non essere abbastanza, di non essere un motivo abbastanza valido per indurlo a lasciarsi tutto alle spalle e a perdonarsi.
Riflettendo si accorse che la loro relazione in un certo senso aveva delle fasi cicliche: amore e odio avevano dominato la prima parte della loro vita, a questi si erano aggiunti in seguito la perdita, la lontananza e degli sporadici riavvicinamenti. Forse non c’era nulla da fare, avevano provato ma non erano riusciti a spezzare questo ciclo fino ad allora, un ciclo che poteva essere eterno.
“Sei sempre nei miei pensieri, so che non è abbastanza”
Quale frase più azzeccata di questa per descrivere la loro situazione. Nonostante tutto continuavano ad andare avanti perché il sentimento che li legava era la cosa più importante, nonostante entrambi detestassero tutto questo, la lontananza soprattutto, avevano sempre un motivo che li spronava a non arrendersi e sperare di spezzare quella spirale infinita che li trascinava. Una ragione per tornare.
Per sempre.
 
…..If the sky can crack
There must be some way back
For love and only love….

 
 
*Dal bunker sotterraneo dell’autrice*
Non mi uccidete vi prego, lo so che la Jerza week è finite un mese fa e mi scuso tantissimo per il ritardo, sono imperdonabile. Il fatto è che avevo la sessione di esami all’uni e non avevo tempo nemmeno per respirare. Sumimaseeeeeeeeeeeen!! :’(
Spero che quest’obbrobrio non vi disgusti troppo ma il testo di questa canzone (Electrical storm degli U2 ) mi ha dato l’ispirazione e questo è il risultato.
Chiedo ancora scusa per il ritardo, prometto che sarò puntuale da ora in poi.
Bacioni
_Firestorm_

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