I will never let you go (Larry)

di loveistheonlyway
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sogno. Un sogno è qualcosa in cui credi, qualcosa in cui speri , qualcosa che viene comandata dal cuore, e anche dall’anima..io credo nel mio sogno ed è per questo che sto facendo le valige. Ma non parto per lasciare niente, non parto per una nuova vita, anzi, potrebbe essere una nuova vita ma..potrebbe! Sono le nove di sera ,ripongo la valigia sotto il letto e continuo ad ignorare mia madre che mi urla di mettermi a letto per affrontare al meglio la giornata di domani, perché sarà una giornata dura, la migliore e forse anche la peggiore di tutta la mia vita. Non so che accadrà, non voglio neanche pensarci.  Vado a Londra, per fare cosa? Per sentirmi dire un fottutissimo “sì” da quattro o più giudici che forse cambieranno la mia vita. Così vado in bagno, mi lavo i denti e butto i vestiti nel cesto della biancheria. Niente pigiama,resto in mutandecosì mi sento libero in un certo senso . Vado in camera e mi metto sotto le coperte, mi giro e rigiro in cerca di sonno ma più lo chiamo più non arriva, anzi, sembra non volerne sapere niente di me. Mi alzo e vado in cucina per un bicchiere d’acqua. Scendo le scale e trovo la luce accesa, mia sorella Gemma è seduta sul divano. Fissa il bianco sbiadito della parete mettendo , ogni tanto, gli occhi su qualche foto appesa e lasciandosi scappare un sorriso ripensando ai momenti in cui sono state scattate. C’è una foto di me a 5 anni, sono seduto su una panchina , al parco, accanto a me c’è mio padre..penso a lui ora..chissà che starà facendo,mi starà  pensando? Eppure ho insistito per non fargli sapere la notizia, si sarebbe solo preoccupato per niente. Se non passerò le audizioni è probabile che non lo venga mai a sapere. Continuo a fissare mia sorella ma lei se ne accorge e mi fa cenno di sedermi accanto a lei io vado, l’abbraccio, lei mi guarda fisso negli occhi..che begli occhi che ha, alla luce fioca del lampadario brillano e guardarli mi da forza, sicurezza..
–Harry neanche tu riuscivi a dormire? –mi domanda accennando un sorriso alla fine della frase
–no, non riesco a chiudere occhio- 
-Preoccupato per domani?- 
faccio cenno di approvazione ,ei si gira verso di me per guardarmi meglio
–sei il migliore, la tua voce è stupenda. Non potranno dire di no, tranquillo- mi da un bacio sulla guancia, si alza e torna a letto.
Ora sono io che sto fissando la parete. Le domande, le incertezze iniziano a farsi spazio nella mia mente. E’ stata idea di mia madre farmi fare le audizioni per x-factor , sin dall inizio l’ho pensata anche io come una buona idea, ora sto tremando. Se faccio una brutta figura davanti a tutti? Se sbaglio? Se se ne va la voce? Harry calmati,calmati..mi alzo,spengo la luce e torno a letto. Sogno mio padre, è in una macchina blu che somiglia molto ad un modellino regalatomi da lui quando ero piccolo, mi saluta ma io gli volto le spalle e me ne vado.
 
Salve a tutti
Questa è un piccolissimo assaggio della prima fanfiction che pubblico su efp. Non è una vera e propria fanfiction. Il protagonista è Harry e parla un po di tutto il suo percorso e di un cosidetto “amore proibito” ..spero vi piaccia tanto ,continuate a seguirla perché ci metto davvero passione nello scrivere e mi farebbe piacere avere delle recensioni.
Ps: non preoccupatevi i prossimi capitoli saranno molto più lunghi lol J
Grazie mille x.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Suona la sveglia,apro gli occhi e c’è già un debole raggio di sole che mi illumina ma sono le cinque e mezza del mattino ,il sole si sta ancora risvegliando,proprio come me. Ma almeno lui sa cosa lo aspetta, sa già dopo l’alba a cosa va in contro.. io no. Mi alzo e senza neanche andare prima in bagno scendo giù in cucina , c’è la colazione sul tavolo –Buongiorno tesoro- dice entusiasta mia madre dandomi poi un bacio sulla guancia. Mi siedo ma non mi va di mangiare, ho lo stomaco chiuso anche per un goccio d’acqua. –Sono preoccupato mamma, io non vengo. Non mi sento per niente sicuro- Lei posa la tazza di tè che stava bevendo sul lavandino e viene a sedersi accanto a me, mi abbraccia ma questa volta è diverso. Di solito i suoi abbracci aiutano, sono come una medicina per me ma questa volta niente. –Non essere agitato tesoro, so che ce la puoi fare- -Ma se poi per caso..- non riesco a finire la frase che lei mi prende e mi da un grosso bacio sulla guancia e mi stringe talmente forte da togliermi il respiro –Fai finta che stai cantando per me,chiudi gli occhi e fai come se io fossi il tuo unico spettatore- -Lo farò mamma,ti vglio bene- le do un bacio sulla guancia e scappo di sopra a vestirmi. Sono ormai le sei e Gemma ha già suonato tre volte con clacson dell auto per dirci di sbrigarci. Prendo le valigie e faccio un respiro profondo prima di entrare in auto mentre mia madre chiude a chiave la porta. In macchina ci sono già i miei due cugini con in dosso magliette che mia madre ha costretto a fare con il mio nome sopra. Si devono sempre far riconoscere.. Sono le otto e siamo già da un ora in fila. Una fila enorme, penso di non farcela neanche per il tardo pomeriggio ma fortunatamente passano due ore e sono già a buon punto. Ci sono solo dieci persone davanti a me in fila e già arriva un intervistatore con le sue solite domande ‘come ti chiami? Quanti anni hai? Che ci fai qui?..” e rispondo meccanicamente. Arriva il mio momento,salgo sul palco e c’è Simon Cornwell che mi da il “benvenuto” –Come ti chiami?- mi chiede. MI stanno sudando le mani, tra due secondi svengo –Sono Harry Styles- Ok,la prima domanda,quella più semplice l’ho superata..continuano per un altro minuto a chiedere di me e finalmente mi lasciano cantare – cosa ci canti?- chiese Simon –Isn’t she lovely di Stevie Wonder- faccio un respiro profondo e inizio – Isn’t she lovely? Isn’t she wonderful? Isn’t she precious?..- Finisco di cantare e un grande applauso arriva dal pubblico. Ora è il momento dei giudici. Arriva il primo sì da Simon, seguono altri due sì ma quando è il momento di Louis arriva un no ma passo lo stesso. Non ci posso credere, la prima audizione. 3 sì..Harry ce l hai fatta,ti hanno detto si. Ma questo è il primo passo..scendo dal palco e subito vengo assalito da mia madre che piange,da mia sorella e i miei cugini. Tra qualche settimana dovrò ritornare qui per altre “audizioni” e sono fuori di me. Ancora non realizzo l’accaduto. Sono le otto di sera e andiamo in albergo per disfare le valigie –Sono fiera di te Harry- fa mia madre mentre saliamo le scale.-Ancora non canto vittoria però..ci sono altri provini da superare- - Su non essere pessimista.Ce la farai,me lo sento- mi lascia un bacio sulla guancia e apre la porta della stanza. Non riesco a dormire.Troppi pensieri,veramente tanti. Chissà quanti altri ragazzi oggi hanno provato le mie stesse emozioni, chissà quanti invece avrebbero voluto.. devo credere in me stesso. Domani ci sono altri provini prima del boot camp. Devo realizzare il mio sogno e ce la farò. -Harry ti vuoi svegliare? Farai tardi – la voce di mia madre risuona nella mia testa. I miei occhi rifiutano la luce del sole ,anche se non troppo forte, quella luce piacevole che c’è al mattino che spesso viene accompagnata dall’odore del caffè e dei cornetti. Ora però non c’è ne’ caffè ne’ cornetti..c’è solo un ragazzo riccio che deve alzarsi per andare a combattere una battaglia,chissaà forse sarà l ultima o la prima di una lunga serie. SAAAAAALVE  ecco il secondo capitolo spero vi piaccia perché ci metto veramente l’anima per scrivere..i prossimi capitoli arriveranno presto lol bye

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-Sei pronto?- chiede mia madre ma senza una risposta. Non voglio parlare,basta parole. Entro nella grande sala c’è più gente di quanto mi aspettavo, viene una donna da noi e ci invita ad aspettare. Ed io aspetto. E’ un attesa lunga,due ore circa poi chiamano dei nomi e vedo gente piangere. Piangono tutti, chi di felicità ,chi di gioia. Ed io? Che lacrime piangerò? Chiamano il mio nome,salgo sul palco. Ci sono una trentina circa di ragazzie ragazze su questo palco. Non conosco nessuno, non so che fare..ma ecco,vedo un ragazzo con un volto familiare. Resto pochi secondi a pensare chi fosse poi ricordo che è il ragazzo con cui mi sono scontrato in bagno. Ero appena arrivato ma avevo bisogno urgente di andare in bagno così ho aperto la porta e me lo sono ritrovato davanti,con lo stesso cappellino di lana che sta indossando ora –oops!-ha detto credendo di avermi fatto male aprendo la porta –Ciao!- ho risposto io,poi mi ha guardato,mi ha sorriso e se ne è andato. Ed ora eccolo lì che si mangiucchia le dita per soffocare l’ansia. Mi avvicino, sperando che anche lui si sia ricordato di me. –Ehi- dico a bassa voce –ciao,ehm..tu saresti?- mi dice confuso mentre smette di mangiucchiarsi le unghie imbarazzato – Sono Harry, ci siamo scontrati prima in bagno. –Oh..- continua a guardarmi poi dice dopo un attimo di silenzio –Nervoso?- -Abbastanza- rispondo con nonchalance e sposto la mia attenzione su Simon Cowell che inizia a chiamare i nomi di chi andrà avanti. Chiama prima una ragazza,poi due ragazzi e di nuovo un'altra ragazza che si commuove e gridando un “grazie” esce saltano. Continua a chiamare ed io ogni nome spero sia il mio, poi fa una pausa e dice –E’ tutto ragazzi.- Ed io muoio dentro. Come può essere? Un po’ me l’aspettavo. Guardo il ragazzo col cappello, ancora non so il suo nome, non piange, non prova emozioni è solo pietrificato. Resta immobile col volto impassibile a guardare di fronte a lui la sala che pian piano si svuota. Io intanto piango, un pianto silenzioso senza lacrime, perché è il mio cuore che piange è lui che soffre perché lì dentro c’era un sogno, il MIO sogno privo di speranze ormai, rotto, sbiadito, spezzato, in un certo senso tradito. Esco fuori, ci sono circa quindici ragazzi tutti spenti, col volto sbiadito, privo ormai di un emozione perché in quel momento si stanno sentendo, come me, abbandonati. Abbandonati dalla speranza, dalla possibilità di realizzare il proprio sogno. “ho fatto bene” dico tra me e me “ho fatto bene a non disfare la mia valigia”. Ma cosa credevo? Dove poteva mai arrivare un sedicenne pieno di speranze che voleva solo cantare? “meglio che me ne ritorno a lavorare in quella panetteria” continuo a pensare. –Ragazzi- sento urlare –Ragazzi ritornate tutti dentro per favore-. Non ci posso credere,sembra ci sia stato un “cambio di programma” forse vogliono prendere qualcun altro, di certo non sono io ma tanto vale vedere chi è il fortunato o la fortunata. Salgo di nuovo su quel palco, con gli stessi ragazzi di prima solo che la maggior parte hanno gli occhi gonfi daal pianto. Accanto a me c’è un biondino, pare sia irlandese , l’ ho visto prima piangere e nascondere la testa nel maglioncino marrone. Sta ancora piangendo ma smette immediatamente quando chiamano il suo nome –Niall Horan- dicono e lui quasi non ci può credere,ora inizia a piangere di nuovo,ma dalla gioia. –Zayn Malik- chiamano poi –Liam Payne- . Iniziano poi a chiamare delle ragazze e lì penso che ormai ho perso ogni speranza. Guardo i tre ragazzi che si congratulano a vicenda e non so perché ma la rabbia verso di loro è profonda. Potevo stare io al loro posto, stanno per realizzare il MIO sogno. Ma la signorina non sembra aver finito, no. Ha altri due nomi da chiamare –Louis Tomlinson- dice, ed ecco che il ragazzo del bagno, quello col cappello si avvia verso gli altri. “E bravo” penso, almeno ho scoperto il suo nome . Lo guardo anzi, lo fisso cercando di interpretare i lineamenti del suo volto per capire, per riuscire a capire cosa ci si prova , per provare attraverso di lui un po delle emozioni che avrei potuto chiamare anche io. Chiudo gli occhi. Basta. Voglio solo andare a casa e non pensare più a tutto questo ora. Ho ancora gli occhi chiusi quando mi sento chiamare –Harry Styles- . NO. Non è possibile. Apro gli occhi e tutti mi fissano, inizio a piangere lacrime di gioia, lacrime con un sapore, lacrime che finalmente hanno un senso, che non mi pento di versare. Ora mi accorgo che tutta la speranza che avevo non se ne era andata, era solo stata coperta da nuvole di passaggio, ma ora il cielo è sereno e riesco a vedere di nuovo la luce.

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