Just Stark being Stark

di Charme
(/viewuser.php?uid=97214)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***



Capitolo 1
*** I ***


A Lady/Loki, Rowi/Stark e Krixi/Agente. Ghi.

 
 
 
  Si alza in piedi e si accinge a uscire, con aria teatrale. Insopportabile arrogante. Come sempre, non può concepire di non essere al centro dell'attenzione, neanche per i pochi minuti che questa riunione richiederebbe.
  “Stark! - lo chiamo - Dove pensi di andare?”
  “A Grande Inverno. Deve esserci sempre uno Stark, a Grande Inverno”.
  Il suo obiettivo è raggiunto. Tutti lo stanno guardando, seppure con espressioni stranite.
  Ma lui si rivolge a me, fissandomi dritto negli occhi.
  “Tu non sai niente, Steve Rogers”.
  Quell'uomo è un folle.
  Ed è in buona compagnia, visto che qualcun altro, tra i Vendicatori, sta ridendo.
  Non capisco, ma sinceramente preferisco non chiedere.
 
 



NOTE AUTRICE:
  Scaturita da un lampo di lucida follia, primissima drabble della mia esistenza. Manco a dirlo, mi è venuta una pure drabble al primo colpo (perlomeno secondo Marauders Archive). Mi sento potente, potentissima.
...E un po’ demente, sì, ma con quella sensazione ho imparato a convivere.
  La boiata qua sopra gioca sul fatto che ‘Stark’ sia anche il cognome di una delle Casate dominanti nella saga di George Martin, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. La prima frase che dice il caro Tony non è modificata in alcun modo (salvo traduzioni differenti), ma la seconda è una rimanipolazione del conosciuto “You know nothing, Jon Snow”, frase rivolta allo Sfigato per eccellenza all’interno della saga. Lui e Cap andrebbero d’accordissimo, ho il sospetto.
  Il povero Steve è anche il narratore, visto che per la prima volta ho utilizzato l’espediente della narrazione in prima persona. Se qualcuno ha sperato di vederci accenni Stony… NO
ಠ_ಠ.
  Spero che i personaggi possano essere IC. Dopo aver chiamato Clint ‘Legolas’, ho pensato che Tony potesse avere una latente predilezione per il genere fantasy, e cosa poteva incentivare alla lettura Ego Man se non sapere che i personaggi di una saga portano il suo stesso nome?
  Per Steve, invece, mi è bastato pensare che, per forza di cose, l’arzillo vecchietto non afferra riferimenti che per noi sono ovvi – o quasi. Ricordate la sua genuina gioia nel cogliere il richiamo al Mago di Oz? ‘Ellino, lui :”3
  Dovrebbe essere tutto, per cui vi lascio.
  Se qualcuno volesse recensire, non m’offenderei affatto.
 
  Baci a tutti!
  Charme.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II ***


  Torno da voi al mutare della marea, perché in occasione di un giorno di scrittura creativa particolarmente proficuo mi sono ritrovata a scrivere del signor Stark, e siccome mi scocciavo di pubblicare la storia come flash, ho pensato d'inserirla qui, a far compagnia alla drabble che la precede.
  Spero gradiate ^^



Pacchetto 3
Prompt: Mosca.
Citazione: "Tutte le verità che sto per dirvi sono spudorate menzogne" [Kurt Vonnegut].
 


  Malgrado Tony osteggiasse con forza quella che considerava un’insignificante diceria, era innegabile che, dopo una veglia di settantadue ore, il fisico umano arrivasse a cedere.
  E no, il caffè non era un valido sostituto del sonno.
  No.
  Neanche se se ne masticavano direttamente i chicchi.
  Settecentonovantaquattro chicchi in due ore, a voler riportare i dati.
  Nessuna meraviglia, quindi, se Tony era arrivato a scordarsi di essersi impiantato nella mano destra gli elettrodi collegati al guanto metallico del suo ultimo Mark, comodamente adagiato sul tavolo del laboratorio insieme al suo compagno sinistro.
  Ma lasciamo quei due letali, inanimati gemellini, e torniamo a Tony, che stava al momento adempiendo uno dei propri, sgraditissimi impegni sociali che di tanto in tanto – ma sempre troppo spesso, a sentir lui – lo costringevano a uscire dal proprio antro e incontrare persone che assai improbabilmente meritavano il suo tempo.
  “Signorina Potts, mi ricordi di sperimentare un nuovo carburante a propulsione di stupide mosche che non servono a niente se non a infastidirmi.”
  “Certamente, Tony. Dovremo lavorare un po’ per abbreviarne il nome, però.” Rispose Pepper in tono condiscendente, nascondendo senza troppo successo un sorrisetto nel vedere il proprio capo – nonché amante – agitare la mano come un predicatore di folle nell’infruttuoso tentativo di allontanare le mosche che infestavano Central Park.
 
  Quando fecero ritorno alla Stark Tower trovarono i Vendicatori in assetto di guerra e Thor che proclamava a gran voce che v’era un essere demoniaco nei sotterranei ove Tony si dilettava con l’alchimia. Thor era la persona ideale, quando si voleva ricevere un resoconto rapido e conciso della situazione.
  Ciononostante, dopo aver fatto la dovuta tara alla perifrasi asgardiana usata da Thor, Tony fu colto da un orribile presentimento, e si precipitò nel laboratorio, trovandolo semidistrutto.
  Sollevò la mano destra con drammatica lentezza, e il guanto col propulsore laser lo salutò garrulamente in risposta.
  Tony percepì la violenza degli sguardi dei propri compagni d’arme, per cui si disse che era il momento di sfoderare tutto il proprio charme e la sua miglior faccia di bronzo.
  “Signori, tutte le verità che sto per dirvi sono spudorate menzogne…”.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1242849