I'm a new teacher.

di Lamedelpassato_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One. ***
Capitolo 2: *** Two. ***



Capitolo 1
*** One. ***


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 I'M A NEW TEACHER.


Come ogni giorno, suonò quella dannata sveglia, per andare in quella dannata scuola, per incontrare quei dannati professori, e per studiare quella dannata materia: la matematica.
Certo, come se io in futuro andassi in una panetteria e chiedessi: "Un quarto di pane, più la radice quadrata di sessantaquattro millesimi di farina e 2938747328 millilitri di acqua, grazie".
Oh, andiamo, chi vogliono prendere in giro?
Ne farei volentieri a meno di quella dannata materia.
Poi - sembra fatto apposta - c'è un professore che non ti aiuta, anzi, ti peggiora la vita: il professor Dubnus.
"Ma perchè non muori?" mi chiedo, ogni dannata ora che passo con quel dannato professore.
Ma lui, è sempre vivo e vegeto, che si fuma la pippa e ci assegna esercizi di matematica che hanno le sembianze dell'arabo.
Non lo capirò mai.
Dopo aver pensato ad una morte certa per Dubnus, mi alzai dal letto, e mi andai a fare una doccia.
Indossai dei jeans attillati che mettevano in risalto le mie forme, e una maglietta scollata: capirete che non sono la tipica ragazza da felponi "xxxxxl" e jeans a zampa d'elefante, odio questa roba.
Mi truccai: mascara, corretore, eyeliner, blush, e rossetto rosso. Non definitemi troia per il modo in cui mi trucco, tengo solo ad essere presentabile.
Che ne sapete voi? Se un giorno, per una mia fortuna il professor Dubnus muoia - o cada semplicemente dalle scale - e venisse un nuovo professore alto, bello, gnocco, sexy, con la pelle ambrata... Be', in ogni caso io sono pronta.
Presi un succo alla pera e afferrai la borsa, il telefono ed il portafoglio.
Non salutai nessuno, dato che mio padre era a lavoro.
Ho sedici anni, i capelli neri, gli occhi grigi, sono bassa, ho un bruttissimo nome: Nanais, ma tutti mi chiamano Nana, e sono dolcissima - anche se tutti dicono che sono acida, ma vabbe' -, amo leggere, e odio matematica.

«Nana del mi corazon!» Urlò quella sclerata della mia migliore amica.
Ha i capelli ricci color carota, e gli occhi verdi.
«Oh, ciao anche a te Ans» Lei, si chiama Anubis. Tutti nomi normali, eh?
«Oh, mi Dios! Sei veramente bella oggi, Nana!» Sorrise. Era bellissima, e quel suo accento spagnolo la rendeva speciale.
«Grazie, Ans, tu sei stupenda, come sempre, naturalmente.» Dissi, guardandola dall'alto in basso.
Aveva dei leggins neri e una maglietta a fascia azzurra, abbinata a dei tacchi azzurri.
Sorrise e ci avviammo in classe.
«Buongiorno ragazzi, cattivogiorno, Lewis.» Disse acido, il professore Dubnus.
Il mio cognome è Lewis, se non lo sapevate.
«Deve morire, professore. Se lo tenga ben a mente.» Risposi acida, assottigliando gli occhi.
Quando lo odiavo. Tanto ora gli sarebbe caduto qualcosa in testa e sarebbe morto, sbabam.
Sarebbe bellissimo.
«Eseguite gli eserc..» Si interruppe perchè gli cadde il proiettore della Lim - la lavagna multimediale - in testa.
Tutti fecero una faccia preoccupata, tranne me, ovviamente.
Incominciai a ballare la maccarena, incurante del professore svenuto.
«Aila tu cuerpo alegria macarena, edobala allegria mustafera, alla cutuerpo allegria macarena, eeeh macarena!»
Ed ecco a voi, la figura di merda più merdosa di tutto l'anno, un applauso! *clap clap*
Chiamarono l'ambulanza e portarono via quel figlio di put..
«Nana, cosa fai stasera?» Mi domandò Ans, interrompendo le mie imprecazioni.
«Mah, niente di importante. Tu?» Dissi, vaga.
«Oh bueno, allora sei a fare shopping con me! Alle quattro sono a casa tua, intesi?» Chiese, battendo le mani.
«Va bene, Ans.» Alzai gli occhi al cielo.
«Ragazzi, dato il piccolo infortunio accaduto oggi al professor Dubnus,ci sarà un nuovo professore: giovane, vent'enne, bellissimo..» Sussurrò la preside, diventando paonazza.
«Sii!» Urlarono le tre oche della classe: Emily, Penelope e Patricia.
Troie.
Troie.
Troie.

Il pomeriggio, uscii con Ans, e ci divertimmo un sacco.
Il giorno dopo, arrivai in ritardo a scuola, di ben cinque minuti.
Misi dei leggins neri e una canottiera rosa, abbastanza scollata.
«Sono quaa!» Urlai dall'entrata di scuola. Entrai in classe correndo, aprendo la porta e sbattendola violentemente nel muro.
«Oddio, ma cos'è successo?» Sussurrò un alunno, seduto sula cattedra. Nuovo alunno? Figo.
«Oh, be', abbiamo una ritardataria..- Disse, squadrandomi dalla testa ai piedi: -Sei?»
«Nana Lewis..» Sussurrai senza fiato.
«Mmh, capito. Io sono Zayn Malik, il nuovo professore di matematica.»
O mio Dio.
O mi Dios!
«
M-mi scus-scusi per il rit-ritardo, p-professore..» Dissi balbettando e diventando rossa.
«Prego, siediti pure..» Disse, con un sorriso divertito sul volto.
Mi accomodai affianco a Ans, che mi guardò trattenendo una risata.
«Momentos embarazosos già dal primo momento, eh Nana?»
«Sta' zitta, Anubis.» Sbottai osservandolo.
Aveva i capelli tirati in un ciuffo perfetto, gli occhi nocciola e un sorriso divertito nel volto.
Era bellissimo.
«
Ehm, Nana, a te piace la matematica?» Chiese, inarcando un sopracciglio.
«Oh no, la odio, letteralmente. Non sa per quanti anni ho sperato la morte di quel zoticone del Dubnus..» Dissi senza pensarci.
«Mh, bene. Con me imparerai ad amarla, la matematica..» Spiegò leccandosi il labbro inferiore.
Cercai di fare finta di niente ma era impossibile: abbassai lo sguardo imbarazzata.




Heeeeyo.
Bene, nuova storia, nuovo argomento, nuova protagonista, nuovo banner!
Che ne pensate?
A me piace tanto tanto, jfjrgk.
Vorrei qualche recensione, senno' non continuo:3


Biscuit xx

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Capitolo 2
*** Two. ***


I'M A NEW TEACHER.


 

"«Ciao, Nana. Sei veramente bella oggi. Vuoi sposarmi?»
«Oh, certo professore, certo!»
«Non chiamarmi professore, chiamami Zayn!»"
Oh no. Oh no. Oh no.
La sveglia ha interrotto il mio sogno.
Mi alzo, imprecando contro tutti e tutto - tranne il professore, ovviamente -.
Oggi ho le materie più emozionanti, a scuola: matematica, educazione fisica, e ora buca.
Sono felicissima! Oggi c'è matematica, ciò vuol dire Zayn Malik. Dio, sembro una bambina in crisi ormonali.
Indosso dei leggins neri e una canottiera - scollata, comprata con Ans - gialla.
Ci abbimo degli orecchini gialli e un cerchietto giallo, più le All Star basse, gialle.
Mi trucco: blush, correttore, BB cream, ombretto giallo,  e rossetto color carne.

«Ans!» Urlo andandola ad abbracciare.
«Hola beleza!» Urla, venendomi in contro.
Ha un tubino giallo, con delle scarpe col tacco gialle.
«Ma ci mettiamo d'accordo?» Sorrido io, ridendo.
«Por lo que parece!» Risponde.
La guardo stranita. Alza gli occhi al cielo e risponde: «Così sembra. O mi Dios, Nana, estudià un poco de spagnolo!»
Sorrido: «Quando avrò tempo... ora devo studiare matematica..» Mi mordo il labbro.
«Tu sei innamorata!» Urla, puntandomi un dito contro.
«Non esagerare, por lo diablos!» La sfotto, e scappo dentro scuola.
«Ans, perchè non c'è nessuno?» Chiedo spaventata.
«Mierda! Sono le otto e quaranta, diez minutos in ritardo!» Borbotta, tirandomi per il braccio.
«Mio Dio, Ans, sta' calma!» Sussurro, cercando di stare al suo passo, dato che è molto più alta di me, poi con i tacchi!
Entra in classe e comincia a parlare in spagnolo. Rido nel vedere la faccia del professor Malik.
«Lewis, invece di ridere, traduci quello che ha detto la tua amica?» Mi sfotte.
Bastardo, ma bello.
«
Professore, io non studio spagnolo, tanto meno lo capisco!» Dico, imbarazzata.
Lui annuisce.
«Andate a posto. La prossima volta... giustificherete.» Dice, più convincendo sè stesso che noi.
«Mi dios!» Borbotta ancora Ans.
Non è arrivata mai in ritardo, a differenza mia. La prima volta in tanti anni di scuola.
«Allora, oggi interrogo per vedere come siete messi.» Dice, guardando il registro.
Ma quanto puoi essere bello? Sposami!
«
Noi siamo sedute.. se vuole vederci in altro modo ce lo dica..» Dicono quelle tre oche, sghignazzando.
Ora le uccido, giuro.
«Oh be', sì. Vi vorrei tanto vedere sospese per aria... con una corda al collo, però.» Ribatto, facendo ridere la classe.
«L'abbiamo chiesto al professore, non a te.» Ribattono, alzandosi.
«Puta! Sta' zitta! Penso valga anche per il professore! Chi è che vi sopporta? Solo i morti di figa!» Urla Ans, e si alza in piedi.
Non l'ho mai vista così.
«Ah, tu stai zitta, sporca spagnola.. o meglio, spagnoletta.» Ridono.
«Te voy a matar! Te estrangulo! Te arrancarè los ovarios!» Dice Anubis.
«Qualcuno sa cos'ha detto?» Chiede il professore, mordendosi il labbro.
Rimango incantata.
«Penso abbia detto che le uccide, in ogni modo possibile..» Rispondo, guardandolo.
Lui sorride scuotendo la testa.
«Muy bien! Lo haré!» Ribatte la mia amica, stringendo le mani in pugno.
«Okay, ora calma, Ans!» Dico, tirandola a sedere.
Lei esce dalla classe imprecando in spagnolo, con tutti che la fissano esterrefatti.
E' la tipica ragazza che sorride sempre e non si arrabbia mai. Solo pochi la conoscono imbestaliti - tra cui io -.
Guardo il professore: ha una camicia bianca sbottonata un po' e dei jeans.
E' irresistibile, caspita.
«Bene. Riprendiamo la lezione. Interrogo a... Nanais Lewis.» Dice.
Tutti ridono.
«Nana.» Ribatto, alzandomi. Lui alza le braccia a segno di resa e vado alla lavagna.
«Fai questo esercizio.» Borbotta, cercando quello giusto.
«Ma.. ma.. ma..» Provo a dire.
«Niente ma, fallo!» Mi rimprovera.
Lo guardo triste e trascrivo l'esercizio.
Ma cosa vuol dire questo? E questo?
«Nana, ce la fai?» Si lecca il labbro.
Ora muoio. Decedo. Resuscito.
«Ehm. Ma è a-arabo! Ins-insomma, guardi! Cosa vuol dire questo? E questo?» Domando, arrabbiata.
«Okay okay, ho capito. Vai dalla tua amica Ans.» Dice, aprendomi la porta.
«Non mi mette l'insufficienza, vero?» Chiedo, speranzosa. Alza gli occhi al cielo e mi chiude la porta in faccia.
«Ans?» Chiedo.
«O mi dios! Io le ammazzo!» Borbotta, mettendosi il mascara.
Glielo prendo dalle mani e me lo metto.
«Ti aiuto.» Dico semplicemente.
Il mascara mi faceva gli occhi.. più, accettabili, forse?
«Sei bellissima. Cosa intendi fare? Rimanere qua? Vamos in classe!» Dice, dandomi uno sculaccione.
Rido e ci avviamo là.
«Eccoci prof!» Dico entrando sorridendo. Lui mi guarda attentamente, poi distoglie lo sguardo.
«Accomodatevi.»

«Finalmente è finita!» Urla Ans, facendomi arrossire.
«Nana, vieni un attimo, per favore.» Dice Zayn.
«Mi dica professor Malik.» Sussurrò il suo nome con enfasi: che cogliona.
«Desidero che tu venga il doposcuola a fare ripetizioni, da me. Questo è il mio indirizzo. Prendilo come un aiuto per non farti bocciare.» Mi fa l'occhiolino ed esce dalla classe.
Vado a Ans ma, sfortunatamente, il bidello scivola nel bagnato e cade, facendo un "crack".
«O mi dios! Il bidello!» Ans si avvicina preoccupata.
L'altoparlante ci avvisa di andare in giardino. L'ambulanza prende Franck e lo porta via.
«Okay ragazze. E ragazzi. Abbiamo trovato un bidello molto giovane. Mi raccomando comportatevi bene: lui è Harry Styles. Un bidello di ventiquattro anni: perfetto! Grazie a tutti.»
Io e Ans ci prepariamo per palestra e poi ci dirigiamo là.
Come insegnante c'è sempre stato Louis Tomlinson. Un uomo molto bello.
Vedo che c'è anche il professore.
Mio Dio, sono in "culotte" e top, che vergogna!
«Nana, ci siamo solo noi in palestra: tutte le altre ragazze saltano quest'ora! Ed hanno ragione!» Borbotta Ans correndo.
Vedo i professori fumare e parlare.
«Ragazzi, eseguite una partita di pallavolo!» Urla Tomlinson.
«E ragazze!» Ribatto, offesa.
«Mi scusi, Lewis.» Mi manda un bacio e ride.
Sì, io ed il professore abbiamo fatto amicizia: lo amo - di bene -.
Facciamo le suqadre: io e Ans non siamo assieme.
«Ans, mi mancherai.» Dico, drammatica. Lei ride e incominciamo a giocare.
Un maschio fa una schiacciata - troppo forte - che mi arriva sul naso, e mi fa sanguinare.
Louis arriva subito.
«Dio, Nana, sei proprio imbranata: dovevi schivarla come avrebbe fatto una carota!» Dice, ridendo.
Sorrido e cerco di alzarmi, dato che sono caduta in terra.
Quel ragazzo si avvicina.
«Scusa, non volevo..» Dice.
Però gli amici ridono.
«Sai cosa me ne faccio delle tue scuse?» Ribatto, alzandomi, barcollando, e prendendo una palla.
«Vai a cagare, coglione.» Sussurro, nel mentre che gli lancio la palla proprio lì.
«Per tutti i peni!» Urla.
Mi aggrappo a Louis, dato che non riesco a vedere bene.
«Zayn, la porti in infermieria?» Chiede.
«Ti amo..» Sussurro sorridendo. Lui capisce e mi prende al volo, dato che svengo.

Mi trovo in ospedale, con mia madre che piange e Ans che battibecca con il professore - oddio - .
«Nais!» Urla quella psicopatica di mia madre.
«Mamma, Nana. Ciaao.» Dico imbarazzata.
«Tesoro, ormai tra tre giorni ci sono le vacanze di natale...»
Annuisco, pronta a tutto.
«Be', devo lavorare... quindi...»
«Oh, ma che novità. Come se ci fosse un Natale passato assieme.» Ironizzo.
"Fanculo".
«Aspetta, Nana. Dato che io non ci sono... be', ho fatto molta amicizia con il professore, e per aiutarti in matematica.. ti ospiterà lui.»
Rimango a bocca aperta.
Basita.
Con la bocca che tocca in terra.
«Mamma? Ti amo, lo sai?» Dico, abbracciandola.
«Per caso ti piace il professore?»
Lui mi guarda: divertito.
Ans mi guarda: sorridendo.
Mia madre mi guarda: omicida.
Okay, calibriamo le parole: mi piace la matematica, niente di più.
No no.
«Mamma, voglio un piccione.»
Dio, ma cosa c'entra, Nana? Cosa?
«Ehm.. Nanais Lewis non cambiare discorso con me!»
Guardo alle mie spalle ed il professore si è appena leccato un labbro.
Arrossisco e deglutisco rumorosamente.
«Mamma,- dico cercando di far sparire il rossore: -cara mammina. Non sono così... ingenua... da innamorarmi del professore qua presente Malik. Certo che no. Ma, so che se mi dovessero bocciare, mi taglieresti la gola, quindi... è per non essere bocciata, ecco.»
Vai Nana, vai così!
Addolcisce lo sguardo.
«Capisco, cucciolotta. Ora devo partire. Zayn,- lo guarda sorridendo: -ti porterà a casa, così prenderai la roba che ti serve. E per i prossimi giorni rimarrai a casa sua.»
«Ma devo andare a scuola.»
«No.»
"Uuh, un universo parallelo".
«Okay, non insisto. Professore, gli scaraventrerò le palle per tutto il Natale.» Sorrido imbarazzata.
«Nanais! Basta!- urlacchia: -Ciao tesoro. Arrivederci professore. Ciao Anubis!»
«Mi Dios! Mi chiamo Ans.» Borbotta la mia amica.
Rido e saluto mia madre.
Guardo il professore.
Ans esce dalla stanza. "Stronza, vie' qua, vie'!".
«Comunque, Nana, puoi chiamarmi Zayn.» Si china e mi da un bacio sulla guancia.
Arrossisco violentemente, e lui ride.
«Non puoi arrossire per ogni cosa che faccio! Immaginiamoci a letto!» Dice, sorridendo.
Arrossisco di nuovo: io, lui, letto, 69, mlmlml.
«Professore!» Riesco a battibeccare.
«Zayn.» Mi corregge.
Mi metto a pancia in giù e mi rilasso.
«Zayn..»Sussurro.
«Dimmi.»Dice.
«Io dovrei rimanere vestita così? Cioè, sono mezza nuda.»
«A me vai bene così..- tossicchia: -cioè, appena ti dimettono andiamo a prendere la roba.» Mi fa l'occhiolino e alzo gli occhi al cielo, per addormentarmi nuovamente.




Ponsi ponsi po po po.
Ho aggiornato, yee.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito questa storia, love you so much(?)
Okay, mi dileguo.
Baci,
xx

I'M A NEW TEACHER.


"«Ciao, Nana. Sei veramente bella oggi. Vuoi sposarmi?»
«Oh, certo professore, certo!»
«Non chiamarmi professore, chiamami Zayn!»"
Oh no. Oh no. Oh no.
La sveglia ha interrotto il mio sogno.
Mi alzo, imprecando contro tutti e tutto - tranne il professore, ovviamente -.
Oggi ho le materie più emozionanti, a scuola: matematica, educazione fisica, e ora buca.
Sono felicissima! Oggi c'è matematica, ciò vuol dire Zayn Malik. Dio, sembro una bambina in crisi ormonali.
Indosso dei leggins neri e una canottiera - scollata, comprata con Ans - gialla.
Ci abbimo degli orecchini gialli e un cerchietto giallo, più le All Star basse, gialle.
Mi trucco: blush, correttore, BB cream, ombretto giallo,  e rossetto color carne.

«Ans!» Urlo andandola ad abbracciare.
«Hola beleza!» Urla, venendomi in contro.
Ha un tubino giallo, con delle scarpe col tacco gialle.
«Ma ci mettiamo d'accordo?» Sorrido io, ridendo.
«Por lo que parece!» Risponde.
La guardo stranita. Alza gli occhi al cielo e risponde: «Così sembra. O mi Dios, Nana, estudià un poco de spagnolo!»
Sorrido: «Quando avrò tempo... ora devo studiare matematica..» Mi mordo il labbro.
«Tu sei innamorata!» Urla, puntandomi un dito contro.
«Non esagerare, por lo diablos!» La sfotto, e scappo dentro scuola.
«Ans, perchè non c'è nessuno?» Chiedo spaventata.
«Mierda! Sono le otto e quaranta, diez minutos in ritardo!» Borbotta, tirandomi per il braccio.
«Mio Dio, Ans, sta' calma!» Sussurro, cercando di stare al suo passo, dato che è molto più alta di me, poi con i tacchi!
Entra in classe e comincia a parlare in spagnolo. Rido nel vedere la faccia del professor Malik.
«Lewis, invece di ridere, traduci quello che ha detto la tua amica?» Mi sfotte.
Bastardo, ma bello.
«
Professore, io non studio spagnolo, tanto meno lo capisco!» Dico, imbarazzata.
Lui annuisce.
«Andate a posto. La prossima volta... giustificherete.» Dice, più convincendo sè stesso che noi.
«Mi dios!» Borbotta ancora Ans.
Non è arrivata mai in ritardo, a differenza mia. La prima volta in tanti anni di scuola.
«Allora, oggi interrogo per vedere come siete messi.» Dice, guardando il registro.
Ma quanto puoi essere bello? Sposami!
«
Noi siamo sedute.. se vuole vederci in altro modo ce lo dica..» Dicono quelle tre oche, sghignazzando.
Ora le uccido, giuro.
«Oh be', sì. Vi vorrei tanto vedere sospese per aria... con una corda al collo, però.» Ribatto, facendo ridere la classe.
«L'abbiamo chiesto al professore, non a te.» Ribattono, alzandosi.
«Puta! Sta' zitta! Penso valga anche per il professore! Chi è che vi sopporta? Solo i morti di figa!» Urla Ans, e si alza in piedi.
Non l'ho mai vista così.
«Ah, tu stai zitta, sporca spagnola.. o meglio, spagnoletta.» Ridono.
«Te voy a matar! Te estrangulo! Te arrancarè los ovarios!» Dice Anubis.
«Qualcuno sa cos'ha detto?» Chiede il professore, mordendosi il labbro.
Rimango incantata.
«Penso abbia detto che le uccide, in ogni modo possibile..» Rispondo, guardandolo.
Lui sorride scuotendo la testa.
«Muy bien! Lo haré!» Ribatte la mia amica, stringendo le mani in pugno.
«Okay, ora calma, Ans!» Dico, tirandola a sedere.
Lei esce dalla classe imprecando in spagnolo, con tutti che la fissano esterrefatti.
E' la tipica ragazza che sorride sempre e non si arrabbia mai. Solo pochi la conoscono imbestaliti - tra cui io -.
Guardo il professore: ha una camicia bianca sbottonata un po' e dei jeans.
E' irresistibile, caspita.
«Bene. Riprendiamo la lezione. Interrogo a... Nanais Lewis.» Dice.
Tutti ridono.
«Nana.» Ribatto, alzandomi. Lui alza le braccia a segno di resa e vado alla lavagna.
«Fai questo esercizio.» Borbotta, cercando quello giusto.
«Ma.. ma.. ma..» Provo a dire.
«Niente ma, fallo!» Mi rimprovera.
Lo guardo triste e trascrivo l'esercizio.
Ma cosa vuol dire questo? E questo?
«Nana, ce la fai?» Si lecca il labbro.
Ora muoio. Decedo. Resuscito.
«Ehm. Ma è a-arabo! Ins-insomma, guardi! Cosa vuol dire questo? E questo?» Domando, arrabbiata.
«Okay okay, ho capito. Vai dalla tua amica Ans.» Dice, aprendomi la porta.
«Non mi mette l'insufficienza, vero?» Chiedo, speranzosa. Alza gli occhi al cielo e mi chiude la porta in faccia.
«Ans?» Chiedo.
«O mi dios! Io le ammazzo!» Borbotta, mettendosi il mascara.
Glielo prendo dalle mani e me lo metto.
«Ti aiuto.» Dico semplicemente.
Il mascara mi faceva gli occhi.. più, accettabili, forse?
«Sei bellissima. Cosa intendi fare? Rimanere qua? Vamos in classe!» Dice, dandomi uno sculaccione.
Rido e ci avviamo là.
«Eccoci prof!» Dico entrando sorridendo. Lui mi guarda attentamente, poi distoglie lo sguardo.
«Accomodatevi.»

«Finalmente è finita!» Urla Ans, facendomi arrossire.
«Nana, vieni un attimo, per favore.» Dice Zayn.
«Mi dica professor Malik.» Sussurrò il suo nome con enfasi: che cogliona.
«Desidero che tu venga il doposcuola a fare ripetizioni, da me. Questo è il mio indirizzo. Prendilo come un aiuto per non farti bocciare.» Mi fa l'occhiolino ed esce dalla classe.
Vado a Ans ma, sfortunatamente, il bidello scivola nel bagnato e cade, facendo un "crack".
«O mi dios! Il bidello!» Ans si avvicina preoccupata.
L'altoparlante ci avvisa di andare in giardino. L'ambulanza prende Franck e lo porta via.
«Okay ragazze. E ragazzi. Abbiamo trovato un bidello molto giovane. Mi raccomando comportatevi bene: lui è Harry Styles. Un bidello di ventiquattro anni: perfetto! Grazie a tutti.»
Io e Ans ci prepariamo per palestra e poi ci dirigiamo là.
Come insegnante c'è sempre stato Louis Tomlinson. Un uomo molto bello.
Vedo che c'è anche il professore.
Mio Dio, sono in "culotte" e top, che vergogna!
«Nana, ci siamo solo noi in palestra: tutte le altre ragazze saltano quest'ora! Ed hanno ragione!» Borbotta Ans correndo.
Vedo i professori fumare e parlare.
«Ragazzi, eseguite una partita di pallavolo!» Urla Tomlinson.
«E ragazze!» Ribatto, offesa.
«Mi scusi, Lewis.» Mi manda un bacio e ride.
Sì, io ed il professore abbiamo fatto amicizia: lo amo - di bene -.
Facciamo le suqadre: io e Ans non siamo assieme.
«Ans, mi mancherai.» Dico, drammatica. Lei ride e incominciamo a giocare.
Un maschio fa una schiacciata - troppo forte - che mi arriva sul naso, e mi fa sanguinare.
Louis arriva subito.
«Dio, Nana, sei proprio imbranata: dovevi schivarla come avrebbe fatto una carota!» Dice, ridendo.
Sorrido e cerco di alzarmi, dato che sono caduta in terra.
Quel ragazzo si avvicina.
«Scusa, non volevo..» Dice.
Però gli amici ridono.
«Sai cosa me ne faccio delle tue scuse?» Ribatto, alzandomi, barcollando, e prendendo una palla.
«Vai a cagare, coglione.» Sussurro, nel mentre che gli lancio la palla proprio lì.
«Per tutti i peni!» Urla.
Mi aggrappo a Louis, dato che non riesco a vedere bene.
«Zayn, la porti in infermieria?» Chiede.
«Ti amo..» Sussurro sorridendo. Lui capisce e mi prende al volo, dato che svengo.

Mi trovo in ospedale, con mia madre che piange e Ans che battibecca con il professore - oddio - .
«Nais!» Urla quella psicopatica di mia madre.
«Mamma, Nana. Ciaao.» Dico imbarazzata.
«Tesoro, ormai tra tre giorni ci sono le vacanze di natale...»
Annuisco, pronta a tutto.
«Be', devo lavorare... quindi...»
«Oh, ma che novità. Come se ci fosse un Natale passato assieme.» Ironizzo.
"Fanculo".
«Aspetta, Nana. Dato che io non ci sono... be', ho fatto molta amicizia con il professore, e per aiutarti in matematica.. ti ospiterà lui.»
Rimango a bocca aperta.
Basita.
Con la bocca che tocca in terra.
«Mamma? Ti amo, lo sai?» Dico, abbracciandola.
«Per caso ti piace il professore?»
Lui mi guarda: divertito.
Ans mi guarda: sorridendo.
Mia madre mi guarda: omicida.
Okay, calibriamo le parole: mi piace la matematica, niente di più.
No no.
«Mamma, voglio un piccione.»
Dio, ma cosa c'entra, Nana? Cosa?
«Ehm.. Nanais Lewis non cambiare discorso con me!»
Guardo alle mie spalle ed il professore si è appena leccato un labbro.
Arrossisco e deglutisco rumorosamente.
«Mamma,- dico cercando di far sparire il rossore: -cara mammina. Non sono così... ingenua... da innamorarmi del professore qua presente Malik. Certo che no. Ma, so che se mi dovessero bocciare, mi taglieresti la gola, quindi... è per non essere bocciata, ecco.»
Vai Nana, vai così!
Addolcisce lo sguardo.
«Capisco, cucciolotta. Ora devo partire. Zayn,- lo guarda sorridendo: -ti porterà a casa, così prenderai la roba che ti serve. E per i prossimi giorni rimarrai a casa sua.»
«Ma devo andare a scuola.»
«No.»
"Uuh, un universo parallelo".
«Okay, non insisto. Professore, gli scaraventrerò le palle per tutto il Natale.» Sorrido imbarazzata.
«Nanais! Basta!- urlacchia: -Ciao tesoro. Arrivederci professore. Ciao Anubis!»
«Mi Dios! Mi chiamo Ans.» Borbotta la mia amica.
Rido e saluto mia madre.
Guardo il professore.
Ans esce dalla stanza. "Stronza, vie' qua, vie'!".
«Comunque, Nana, puoi chiamarmi Zayn.» Si china e mi da un bacio sulla guancia.
Arrossisco violentemente, e lui ride.
«Non puoi arrossire per ogni cosa che faccio! Immaginiamoci a letto!» Dice, sorridendo.
Arrossisco di nuovo: io, lui, letto, 69, mlmlml.
«Professore!» Riesco a battibeccare.
«Zayn.» Mi corregge.
Mi metto a pancia in giù e mi rilasso.
«Zayn..»Sussurro.
«Dimmi.»Dice.
«Io dovrei rimanere vestita così? Cioè, sono mezza nuda.»
«A me vai bene così..- tossicchia: -cioè, appena ti dimettono andiamo a prendere la roba.» Mi fa l'occhiolino e alzo gli occhi al cielo, per addormentarmi nuovamente.




Ponsi ponsi po po po.
Ho aggiornato, yee.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito questa storia, love you so much(?)
Okay, mi dileguo.
Baci,
xx
 

I'M A NEW TEACHER.


"«Ciao, Nana. Sei veramente bella oggi. Vuoi sposarmi?»
«Oh, certo professore, certo!»
«Non chiamarmi professore, chiamami Zayn!»"
Oh no. Oh no. Oh no.
La sveglia ha interrotto il mio sogno.
Mi alzo, imprecando contro tutti e tutto - tranne il professore, ovviamente -.
Oggi ho le materie più emozionanti, a scuola: matematica, educazione fisica, e ora buca.
Sono felicissima! Oggi c'è matematica, ciò vuol dire Zayn Malik. Dio, sembro una bambina in crisi ormonali.
Indosso dei leggins neri e una canottiera - scollata, comprata con Ans - gialla.
Ci abbimo degli orecchini gialli e un cerchietto giallo, più le All Star basse, gialle.
Mi trucco: blush, correttore, BB cream, ombretto giallo,  e rossetto color carne.

«Ans!» Urlo andandola ad abbracciare.
«Hola beleza!» Urla, venendomi in contro.
Ha un tubino giallo, con delle scarpe col tacco gialle.
«Ma ci mettiamo d'accordo?» Sorrido io, ridendo.
«Por lo que parece!» Risponde.
La guardo stranita. Alza gli occhi al cielo e risponde: «Così sembra. O mi Dios, Nana, estudià un poco de spagnolo!»
Sorrido: «Quando avrò tempo... ora devo studiare matematica..» Mi mordo il labbro.
«Tu sei innamorata!» Urla, puntandomi un dito contro.
«Non esagerare, por lo diablos!» La sfotto, e scappo dentro scuola.
«Ans, perchè non c'è nessuno?» Chiedo spaventata.
«Mierda! Sono le otto e quaranta, diez minutos in ritardo!» Borbotta, tirandomi per il braccio.
«Mio Dio, Ans, sta' calma!» Sussurro, cercando di stare al suo passo, dato che è molto più alta di me, poi con i tacchi!
Entra in classe e comincia a parlare in spagnolo. Rido nel vedere la faccia del professor Malik.
«Lewis, invece di ridere, traduci quello che ha detto la tua amica?» Mi sfotte.
Bastardo, ma bello.
«
Professore, io non studio spagnolo, tanto meno lo capisco!» Dico, imbarazzata.
Lui annuisce.
«Andate a posto. La prossima volta... giustificherete.» Dice, più convincendo sè stesso che noi.
«Mi dios!» Borbotta ancora Ans.
Non è arrivata mai in ritardo, a differenza mia. La prima volta in tanti anni di scuola.
«Allora, oggi interrogo per vedere come siete messi.» Dice, guardando il registro.
Ma quanto puoi essere bello? Sposami!
«
Noi siamo sedute.. se vuole vederci in altro modo ce lo dica..» Dicono quelle tre oche, sghignazzando.
Ora le uccido, giuro.
«Oh be', sì. Vi vorrei tanto vedere sospese per aria... con una corda al collo, però.» Ribatto, facendo ridere la classe.
«L'abbiamo chiesto al professore, non a te.» Ribattono, alzandosi.
«Puta! Sta' zitta! Penso valga anche per il professore! Chi è che vi sopporta? Solo i morti di figa!» Urla Ans, e si alza in piedi.
Non l'ho mai vista così.
«Ah, tu stai zitta, sporca spagnola.. o meglio, spagnoletta.» Ridono.
«Te voy a matar! Te estrangulo! Te arrancarè los ovarios!» Dice Anubis.
«Qualcuno sa cos'ha detto?» Chiede il professore, mordendosi il labbro.
Rimango incantata.
«Penso abbia detto che le uccide, in ogni modo possibile..» Rispondo, guardandolo.
Lui sorride scuotendo la testa.
«Muy bien! Lo haré!» Ribatte la mia amica, stringendo le mani in pugno.
«Okay, ora calma, Ans!» Dico, tirandola a sedere.
Lei esce dalla classe imprecando in spagnolo, con tutti che la fissano esterrefatti.
E' la tipica ragazza che sorride sempre e non si arrabbia mai. Solo pochi la conoscono imbestaliti - tra cui io -.
Guardo il professore: ha una camicia bianca sbottonata un po' e dei jeans.
E' irresistibile, caspita.
«Bene. Riprendiamo la lezione. Interrogo a... Nanais Lewis.» Dice.
Tutti ridono.
«Nana.» Ribatto, alzandomi. Lui alza le braccia a segno di resa e vado alla lavagna.
«Fai questo esercizio.» Borbotta, cercando quello giusto.
«Ma.. ma.. ma..» Provo a dire.
«Niente ma, fallo!» Mi rimprovera.
Lo guardo triste e trascrivo l'esercizio.
Ma cosa vuol dire questo? E questo?
«Nana, ce la fai?» Si lecca il labbro.
Ora muoio. Decedo. Resuscito.
«Ehm. Ma è a-arabo! Ins-insomma, guardi! Cosa vuol dire questo? E questo?» Domando, arrabbiata.
«Okay okay, ho capito. Vai dalla tua amica Ans.» Dice, aprendomi la porta.
«Non mi mette l'insufficienza, vero?» Chiedo, speranzosa. Alza gli occhi al cielo e mi chiude la porta in faccia.
«Ans?» Chiedo.
«O mi dios! Io le ammazzo!» Borbotta, mettendosi il mascara.
Glielo prendo dalle mani e me lo metto.
«Ti aiuto.» Dico semplicemente.
Il mascara mi faceva gli occhi.. più, accettabili, forse?
«Sei bellissima. Cosa intendi fare? Rimanere qua? Vamos in classe!» Dice, dandomi uno sculaccione.
Rido e ci avviamo là.
«Eccoci prof!» Dico entrando sorridendo. Lui mi guarda attentamente, poi distoglie lo sguardo.
«Accomodatevi.»

«Finalmente è finita!» Urla Ans, facendomi arrossire.
«Nana, vieni un attimo, per favore.» Dice Zayn.
«Mi dica professor Malik.» Sussurrò il suo nome con enfasi: che cogliona.
«Desidero che tu venga il doposcuola a fare ripetizioni, da me. Questo è il mio indirizzo. Prendilo come un aiuto per non farti bocciare.» Mi fa l'occhiolino ed esce dalla classe.
Vado a Ans ma, sfortunatamente, il bidello scivola nel bagnato e cade, facendo un "crack".
«O mi dios! Il bidello!» Ans si avvicina preoccupata.
L'altoparlante ci avvisa di andare in giardino. L'ambulanza prende Franck e lo porta via.
«Okay ragazze. E ragazzi. Abbiamo trovato un bidello molto giovane. Mi raccomando comportatevi bene: lui è Harry Styles. Un bidello di ventiquattro anni: perfetto! Grazie a tutti.»
Io e Ans ci prepariamo per palestra e poi ci dirigiamo là.
Come insegnante c'è sempre stato Louis Tomlinson. Un uomo molto bello.
Vedo che c'è anche il professore.
Mio Dio, sono in "culotte" e top, che vergogna!
«Nana, ci siamo solo noi in palestra: tutte le altre ragazze saltano quest'ora! Ed hanno ragione!» Borbotta Ans correndo.
Vedo i professori fumare e parlare.
«Ragazzi, eseguite una partita di pallavolo!» Urla Tomlinson.
«E ragazze!» Ribatto, offesa.
«Mi scusi, Lewis.» Mi manda un bacio e ride.
Sì, io ed il professore abbiamo fatto amicizia: lo amo - di bene -.
Facciamo le suqadre: io e Ans non siamo assieme.
«Ans, mi mancherai.» Dico, drammatica. Lei ride e incominciamo a giocare.
Un maschio fa una schiacciata - troppo forte - che mi arriva sul naso, e mi fa sanguinare.
Louis arriva subito.
«Dio, Nana, sei proprio imbranata: dovevi schivarla come avrebbe fatto una carota!» Dice, ridendo.
Sorrido e cerco di alzarmi, dato che sono caduta in terra.
Quel ragazzo si avvicina.
«Scusa, non volevo..» Dice.
Però gli amici ridono.
«Sai cosa me ne faccio delle tue scuse?» Ribatto, alzandomi, barcollando, e prendendo una palla.
«Vai a cagare, coglione.» Sussurro, nel mentre che gli lancio la palla proprio lì.
«Per tutti i peni!» Urla.
Mi aggrappo a Louis, dato che non riesco a vedere bene.
«Zayn, la porti in infermieria?» Chiede.
«Ti amo..» Sussurro sorridendo. Lui capisce e mi prende al volo, dato che svengo.

Mi trovo in ospedale, con mia madre che piange e Ans che battibecca con il professore - oddio - .
«Nais!» Urla quella psicopatica di mia madre.
«Mamma, Nana. Ciaao.» Dico imbarazzata.
«Tesoro, ormai tra tre giorni ci sono le vacanze di natale...»
Annuisco, pronta a tutto.
«Be', devo lavorare... quindi...»
«Oh, ma che novità. Come se ci fosse un Natale passato assieme.» Ironizzo.
"Fanculo".
«Aspetta, Nana. Dato che io non ci sono... be', ho fatto molta amicizia con il professore, e per aiutarti in matematica.. ti ospiterà lui.»
Rimango a bocca aperta.
Basita.
Con la bocca che tocca in terra.
«Mamma? Ti amo, lo sai?» Dico, abbracciandola.
«Per caso ti piace il professore?»
Lui mi guarda: divertito.
Ans mi guarda: sorridendo.
Mia madre mi guarda: omicida.
Okay, calibriamo le parole: mi piace la matematica, niente di più.
No no.
«Mamma, voglio un piccione.»
Dio, ma cosa c'entra, Nana? Cosa?
«Ehm.. Nanais Lewis non cambiare discorso con me!»
Guardo alle mie spalle ed il professore si è appena leccato un labbro.
Arrossisco e deglutisco rumorosamente.
«Mamma,- dico cercando di far sparire il rossore: -cara mammina. Non sono così... ingenua... da innamorarmi del professore qua presente Malik. Certo che no. Ma, so che se mi dovessero bocciare, mi taglieresti la gola, quindi... è per non essere bocciata, ecco.»
Vai Nana, vai così!
Addolcisce lo sguardo.
«Capisco, cucciolotta. Ora devo partire. Zayn,- lo guarda sorridendo: -ti porterà a casa, così prenderai la roba che ti serve. E per i prossimi giorni rimarrai a casa sua.»
«Ma devo andare a scuola.»
«No.»
"Uuh, un universo parallelo".
«Okay, non insisto. Professore, gli scaraventrerò le palle per tutto il Natale.» Sorrido imbarazzata.
«Nanais! Basta!- urlacchia: -Ciao tesoro. Arrivederci professore. Ciao Anubis!»
«Mi Dios! Mi chiamo Ans.» Borbotta la mia amica.
Rido e saluto mia madre.
Guardo il professore.
Ans esce dalla stanza. "Stronza, vie' qua, vie'!".
«Comunque, Nana, puoi chiamarmi Zayn.» Si china e mi da un bacio sulla guancia.
Arrossisco violentemente, e lui ride.
«Non puoi arrossire per ogni cosa che faccio! Immaginiamoci a letto!» Dice, sorridendo.
Arrossisco di nuovo: io, lui, letto, 69, mlmlml.
«Professore!» Riesco a battibeccare.
«Zayn.» Mi corregge.
Mi metto a pancia in giù e mi rilasso.
«Zayn..»Sussurro.
«Dimmi.»Dice.
«Io dovrei rimanere vestita così? Cioè, sono mezza nuda.»
«A me vai bene così..- tossicchia: -cioè, appena ti dimettono andiamo a prendere la roba.» Mi fa l'occhiolino e alzo gli occhi al cielo, per addormentarmi nuovamente.




Ponsi ponsi po po po.
Ho aggiornato, yee.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito questa storia, love you so much(?)
Okay, mi dileguo.
Baci,
xx

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