Back to Past di Ice_Princes (/viewuser.php?uid=32279)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Back to past
Tutti i personaggi Anime/Manga non mi appartengono, ma sono
proprietà dell’autore e della rispettiva casa editrice. Gli altri personaggi,
che invece non appaiono nell’Anime/Manga, mi appartengono di diritto in quanto
sono il frutto della mia fervida immaginazione. Inoltre tutti i personaggi e la
stessa fanfiction non sono utilizzati assolutamente da me medesima a
scopo di lucro.
=
BACK TO PAST =
Una ragazza guardava fuori dal
finestrino dell’ aereo sul quale stava viaggiando persa tra pensieri e ricordi.
Non aveva chiuso occhio per tutto quel lungo viaggio, quelle parole non le
lasciavano pace, soprattutto quella assurda bugia detta per paura di soffrire
che poi non aveva fatto altro che farla soffrire il doppio.
La distolse dai suoi pensieri la voce di
una hostess gentile e professionale.
Si pregano i gentili clienti di
allacciare le cinture e di portare il sedile in posizione eretta. Stiamo per
atterrare. A Tokio sono le ore 16.00, il tempo é leggermente nuvoloso e la
temperatura esterna è di 19°C. Vi ringraziamo per aver scelto la nostra
compagnia e vi auguriamo una buona permanenza.
‘ Buona permanenza ‘ – sorrise
sarcasticamente ripetendosi quel augurio nella testa, che a lei suonava più
come una minaccia. Francamente non si aspettava che quel ritorno sarebbe stato
ciò che si osa definire una Buona
permanenza. Dopotutto era facile
per l’hostess parlare, mica era lei quella che doveva tornare nel luogo più
triste di tutti, quello dove una volta era stata felice. Aveva paura, non si
sarebbe mai alzata da quel sedile, il tempo sembrava avesse accelerato la sua
corsa e i minuti sembrava si fossero trasformati in secondi, non voleva
affrontare la sua più grande paura, non voleva rivedere tutto quello che le
ricordava il suo passato, tutto quello che era stato il suo passato.
Non aveva avvertito nessuno del suo
ritorno, nessuno dei suoi vecchi amici. Già i suoi vecchi amici… Aveva una
voglia incredibile di rivederli ma allo stesso tempo aveva una grande paura.
Non si aspettava di certo il migliore dei benvenuti dopo cinque anni che non si
faceva più sentire, giusto gli auguri di natale a Sora e Yoley le sue due
migliori amiche, le uniche con le quali aveva ancora una fattispecie di contatto,
anche se molto informale, alle quali poi, al termine della conversazione,
chiedeva fugacemente di salutare tutti. Un
sorriso amaro gli comparve sulle labbra ripensando a quei momenti – ‘ come sei
stata vigliacca Kari ‘ – si disse. Questo pensiero la tormentava da giorni
ormai, da quando aveva iniziato a ripensare al suo passato, da quando aveva
deciso di tornare a Tokio.
Triste, molto triste pensare che quel
legame così particolare che andava oltre l’ amicizia, quello che li ha tenuti
uniti nei momenti più difficili e drammatici si sia potuto sciogliere così,
come neve al sole. Non sapeva bene di chi fosse la colpa, a dire il vero ormai
non le andava nemmeno più di cercarla, l’aveva cercata ovunque ma l’unica
persona alla quale arrivava sempre, ogni volta che ripensava a quello che era
successo, era lei. Se aveva sofferto in quel modo non poteva fare a meno di
pensare che fosse solo colpa sua. Era lei che di punto in bianco aveva chiuso i
ponti con tutti quelli che facevano parte della sua vita, lo aveva fatto solo
per dimenticare, voleva dimenticare il suo passato, dimenticare tutto ciò che
era stato, digiworld, i suoi amici, l’unica persona che aveva veramente amato e
che, per quella stupida partenza, aveva lasciato creando in se un immenso vuoto
che senza di lui non sarebbe mai più
riuscita a colmare.
Erano passati cinque anni dalla sua
partenza, un sacco di tempo. Eppure dopo tutto quel tempo il ricordo di quel
giorno era ancora perfettamente vivido nella sua testa e ogni volta che ci
ripensava le sembrava di sentire ancora gli odori, le sensazioni, le paure e la
tristezza di quei momenti.
Back:
Camminava a testa bassa tra le strade di
Tokio, strade fin troppo conosciute. Doveva dirglielo, ormai mancava solo lui
da avvertire e le partenza sarebbe stata solo 5 giorni dopo. Doveva
assolutamente trovare il coraggio, non poteva aspettare un giorno di più, né
poteva rischiare che lo venisse a sapere da qualcun altro. Non sapeva proprio
come dirglielo, aveva provato mille discorsi da due mesi a questa parte, ma nessuno le sembrava quello giusto così
aveva deciso di improvvisare. Arrivò davanti quel palazzo nel quale era
praticamente cresciuta, era sicura di trovarlo a casa perché l’aveva chiamato pochi minuti prima per
avvertirlo che sarebbe passata e che gli avrebbe dovuto dire una cosa molto
importante ma non aggiunse nient’altro. La mano le tremava mentre si trovava
davanti al campanello di casa Takaishi, ma poi prese un grande respiro, si fece
coraggio e suonò. Dopo pochi secondi la porta si spalancò e fu Tk in persona ad
aprirle con un aria abbastanza preoccupata. – Kari ciao entra… - le disse il
biondo dandole un bacio a fior di labbra. La ragazza non disse una parola e
entrò.
- allora…cosa c’è? - Disse Tk guardandola preoccupato.
- devo parlarti. . . – rispose lei
cercando di scappare da quello sguardo, dai quegli occhi celesti così profondi
nei quali si era persa tante volte e che rendevano un addio ancora più
difficile di quanto già possa essere.
- o-ok andiamo in camera mia… - i due
entrarono nella stanza del ragazzo chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi
sul letto, seguirono alcuni secondi di silenzio. Kari continuava a tenere lo
sguardo basso cercando di trattenere le lacrime che da tempo premevano per
uscire ma soprattutto per evitare di incontrare il fantastico sguardo di Tk che
l’aveva bloccata tutte le volte che aveva provato a dirglielo.
- Kari mi vuoi dire che succede? È un
po’ di tempo che sei strana, sfuggente…. mi stai facendo preoccupare.
- Ecco… i-io dovevo… parto la settimana prossima. – disse alla
fine tutto d’un fiato continuando a tenere il volto basso e lo sguardo
inchiodato a terra.
- Ah…e dove vai? – disse non capendo
come mai la ragazza si stesse preoccupando tanto di una semplice vacanza,o almeno, a quanto aveva
capito lui.
- a New York… - una lacrima solitaria le rigò
una guancia.
- Dai…Fantastico! E sei triste?! Io sarei
felicissimo e … per quanto tempo?
- Per sempre Tk! – urlò innervosita,
possibile che non capisse?! Le lacrime iniziarono a uscirle copiose dagli occhi
e per quanto si sforzasse di fermarle non ci riusciva. Il ragazzo la guardava
scioccato.
- Che…che cosa??- la ragazza annui
semplicemente gettandosi tra le sue braccia. Ormai le lacrime erano
incontrollabili. Tk rimase per qualche istante immobile ancora scioccato dalla
rivelazione fatta dalla ragazza poco prima dopodiché la strinse più forte a se.
Stettero così per qualche minuto, entrambi avrebbero voluto fermare il tempo in
quel abbraccio, poi il silenzio fu rotto da una domanda che stava tormentando
la testa del ragazzo da quando aveva ricevuto quella rivelazione, forse la
domanda più ovvia, quella che doveva essere rivolta prima di qualsiasi altro
gesto ma Tk ancora non aveva trovato la forza di chiedere.
- Perché? – disse in un sussurrò il
biondo che ancora non aveva metabolizzato del tutto l’accaduto.
- per mio padre… il lavoro… - rispose
vaga. Il padre di Kari era medico ed era sempre stato il suo più grande sogno
andare a praticare in uno dei più importanti centri del mondo. La ragazza era ancora
in un mare di lacrime e per il momento
quella risposta a Tk bastava…
Now:
Come avrebbe voluto cancellare quelle
immagini dalla sua testa, ma il passato non si può dimenticare…mai! E ora che
era cresciuta, all’età di 23 anni, aveva deciso di tornare e di affrontare gli
spettri del suo passato.
Uscita dall’aeroporto prese un taxi che
la portò alla sua “ vecchia ” casa. Appena aprì la porta fu investita da una
nube di polvere, entrò nel grande appartamento che l’aveva vista crescere,
quanti ricordi. Diede uno sguardo in casa, i mobili rimasti erano pochi ma
abbastanza per vivere almeno nei primi tempo. Infatti c’era ancora cucina,
bagno, un divano e tavolinetto nella sala e la sua camera da letto era intatta.
Tutto era ben conservato, ogni cosa era coperta da qualche telo tenuto fermo da
alcuni pezzi di nastro isolante. Si sarebbe dovuta dare parecchio da fare per
sistemare tutta quella confusione. Posò il bagaglio ad un lato vicino
l’ingresso e butto sconfortata il suo borsone sul pavimento, facendo alzare
ancora un po’ di polvere. Stava iniziando a pensare che quella di tornare non
era stata esattamente ciò che si definisce un “colpo di genio” e possiamo anche
aggiungere che non aveva calcolato che la casa era disabitata da quattro anni
quindi la polvere era il minimo che vi si potesse trovare, ma pensò che da
qualche parte si doveva pur iniziare cosi si mise subito sotto per rendere
quella casa quanto meno vivibile.
Dopo qualche ora di duro lavoro il
grosso era fatto, certo ancora non era tutto perfettamente pulito ma per il
momento andava bene anche perché era stanca e aveva bisogno di una doccia per
togliersi di dosso un po’ di polvere e stanchezza dopodiché sarebbe andata a
fare una passeggiata, aveva bisogno di aria e poi si era preparata abbastanza
bene psicologicamente da poter affrontare i ricordi che sicuramente le
avrebbero provocato quelle strade e quei luoghi.
E così fece, dopo alcuni minuti era già
pronta per uscire. Passando vicino all’ingresso si fermò ad osservare il
borsone lasciato vicino la porta, in particolare guardava titubante una
cerniera laterale. Dopo qualche secondo di riflessione si chinò di scatto, la
aprì e ne cacciò fuori una vecchia agenda sbiadita dal tempo, con la copertina
rigida che una volta era rosa, ancora si ricorda il giorno che l’aveva ricevuta
come regalo.
Back:
Pomeriggio. La pioggia batteva forte sui
palazzi e sulle strade della città. Kari era appoggiata con i gomiti al
davanzale della finestra della sua camera, sorseggiando una tazza di té
guardando fuori, immersa tra i suoi pensieri. Il suo stato d’animo di quel
pomeriggio e il tempo erano in perfetta sintonia, le piaceva la pioggia, in
qualche modo si riconosceva in ogni singola goccia, in alcuni momenti sembrava
fosse l’unica a capirla realmente. Mancavano solo due giorni alla partenza e
lei si era litigata con Tk,, l’aveva lasciato più precisamente, e ancora non
riusciva a capacitarsene, lei non voleva ma tutta quella situazione sembrava
non le lasciasse alcuna scelta,non aveva mai creduto nei rapporti a distanza e
non pensava che il loro potesse durare, o forse si era comportata troppo
egoisticamente perchè sapeva benissimo che non averlo vicino l’avrebbe fatta
soffrire troppo. O almeno questa era la spiegazione che cercava di dare a se
stessa, anche se non ci credeva nemmeno lei. Alcune volte non si sa bene perché
si fanno certe cose, si fanno e basta, anche se ci sembrano sbagliate. Si era
litigata anche con Yoley, la sua
migliore amica, solo perché voleva farla ragionare.
DRIIIIIN DRIIIIIIN… il suono del
citofono la distolse dai suoi pensieri.
- chi è?
- Sono Yoley, posso salire? – il portone
scattò e questo la ragazza con gli occhiali lo interpretò come un si. Entrò,
salì le scale e quando arrivò al piano giusto trovò Kari poggiata sullo stipite
della porta ad aspettarla a braccia conserte. Yoley si fermò, le due amiche
rimasero per qualche istante a guardarsi dopodiché sorrisero e si
abbracciarono.
- scusami… - disse la mora.
- no…scusami tu, dovevo farmi i fatti
miei…sono sicura che tu sai quello che fai. – rispose liberandosi
dall’abbraccio della amica.
- io invece non ne sono più tanto sicura
sai? – sorrise amaramente, quasi per ingannare le lacrime che premevano per
uscire. Yoley capì la situazione.
- allora? Vogliamo entrare o vogliamo
passare i giorni prima della tua partenza qui fuori? – le due scoppiarono a ridere
e si incamminarono dentro casa.
- approposito…ti ho portato una cosa! –
con l’aria di chi la sa lunga frugò nella sua borsetta facendone uscire un
pacchettino con la carta rigorosamente rosa.
- è una cavolata in se per se ma…
secondo me ha un grande valore simbolico! – disse sorridente e sprezzante di
energia come al solito. Kari prese il pacchettino e lo scartò velocemente,
tolta tutta la carta comparì una agenda, rosa naturalmente.
- diciamo che è un modo per dirti
“teniamoci in contatto”… - le sorrise con gli occhi lucidi.
- sei matta! Non mi dimenticherei mai di
te… – le due si abbracciarono e delle lacrime solitarie segnarono il viso di
entrambe.
La mora aprì la prima pagina dell’agenda
e vi trovò una scritta fatta da Yoley dove c’erano tutti i suoi numeri di
telefono, il suo indirizzo e sotto una frase:
“ ricorda che se anche sei dall’altra
parte del mondo… potrai chiamarmi sempre “
Now:
Ripresasi dal flash-back aprì l’agendina
e iniziò a sfogliarla e alla prima pagina c’era ancora quella scritta, fatta
dalla sua migliore amica. Rimase a guardare quel numero – ‘’ chissà se è ancora
quello…se abita ancora li… dovrei chiamarla…’’- prese il cellulare in mano,
compose il numero dopodiché cancellò e rimise l’agendina nella borsa – ‘’forse
dopo… ‘’ – prese le chiavi di casa e uscì.
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Rieccomi!! Sentivate la mia
mancanza? [ NO! * tutti guardano in cagnesco Ice_Princes*; * Ice_Princes mette
il broncio e cerca di continuare il suo discorso* ] Sono tornata a tormentarvi
con un’ altra di quelle folli idee che, fortunatamente per voi, non troppo
spesso mi passano per la testa e che vengono benevolmente lette, e perché no anche
commentate, da voi Santi e che mi riempite di immensa gioia! [ che lecchina!!!
N.D.Tutti; Lo so AHAHAAHAH *risata malefica* N.D.Ice_Princes ]
A parte gli scherzi [ e chi
scherzava?? N.D.Tutti; Uffy!!! N.D.Ice_Princes ] Spero questo primo cappy vi sia
piaciuto, lo so…non ho scritto un granchè ma spero di avervi quanto meno
incuriosito… Vi assicuro che c’è ancora molto da vedere e vi prometto che mi
impegnerò a non far diventare questa Ficcy la solita storia banale di cui tutti
conoscono già la fine prima che venga scritta per come è scontata [ o almeno
spero di riuscire nel mio intento… N.D.Ice_Princes ] A VOI IL GIUDIZIO!
Grazie 1000000000000 in
anticipo…. E se non ci sentiamo prima: BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!
P.s non so se riuscirò a
essere costante negli aggiornamenti o quanto vi farò aspettare per il prossimo
cappy, purtroppo sono davvero mooooooolto impegnata in questo periodo ( come
credo lo sia chiunque di voi si ancora sotto quella istituzione assassina
chiamata “scuola”…Comunque cercherò di sfruttare al meglio queste vacanze di
natale per scrivere! Grazie in anticipo!
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
BTP
Capitolo 2
Scese
in strada. Era la tipica giornata di inizio autunno, non faceva ne
troppo caldo ne troppo freddo, con un leggero venticello che ogni tanto
soffiava facendo cadere già qualche foglia ingiallita
dagli alberi.
Dopo
qualche minuto di cammino senza meta si ritrovò davanti
all’ingresso di un parco, appena il suo sguardo incontrò
il grande cancello verde che delimitava lo spazio si pietrificò
rimanendo ferma li davanti, i battiti del suo cuore si fermarono per un
attimo ma immediatamente dopo accelerarono all’impazzata, nelle
sue orecchie l’unico suono che si sentiva era il suo cuore, era
come se il tempo e lo spazio si fossero annullati ed era rimasta
lei, sola, in una dimensione dove non esisteva nient’altro che
lei e i suoi ricordi, una marea di ricordi che iniziarono a passargli
davanti agli occhi. Dopo qualche attimo di riflessione decise di
entrare.
Passò
attraverso un lungo viale alberato che aveva percorso tante altre volte
prima di allora, quel posto le aveva sempre dato una sensazione di
pacatezza e tranquillità. Il parco solitamente pullulava di
gente, al contrario quel giorno era quasi deserto. Continuava la sua
passeggiata quando, ad un tratto, in lontananza, vide una ragazza che
stava correndo sulla sua stessa strada, con le cuffiette della musica
nelle orecchie. Quella sagoma le sembrava familiare, strinse gli occhi
per focalizzare meglio l’immagine. La ragazza che correva Portava
una tuta lunga nera con su una maglietta a mezze maniche rosa, aveva un
fisico non molto slanciato, ma magro, dei capelli viola, lunghi, legati
in una alta coda, e un viso simpatico.
Intanto
le due ragazze continuavano ad avvicinarsi, quando furono a pochi metri
di distanza l’una dall’altra, i loro sguardi si
incrociarono. La ragazza dai capelli viola, osservando Kari,
inizialmente aggrottò le sopraciglia, rallentò la corsa
spalancando la bocca mentre le parole si accalcavano per uscire,
strinse gli occhi per vedere meglio e essere ancora più sicura
di quel che stava per affermare dopodiché si fermò
definitivamente e Kari le rivolse un grande sorriso.
-
Kari?! – disse in un misto tra stupore e entusiasmo, mentre
ancora non era del tutto convinta della sua affermazione. La mora si
senti un tonfo al cuore, era da tanto che non si sentiva chiamare da
quella voce sempre solare ed energica.
- Yoley! – affermò più sicura la mora abbracciando l’amica.
- come stai? – chiese Yoley
- bene…bene…tu invece? – staccandosi dall’abbraccio.
- bene! Ma…qu-quando sei tornata??
- oggi! Beh….a essere precisi, qualche ora fa! – sorrise guardando l’orologio che indossava al polso.
- e… quanto stai? – chiese speranzosa.
-
beh… ehm…non mi sono data proprio un
tempo…insomma, non lo so, la mia intenzione è di rimanere
per… qualche mese e….ehm…e poi s-si
vedrà…- rispose sorridendo nuovamente al quanto
imbarazzata. Non si era preparata a quella domanda che effettivamente
l’aveva spiazzata, non sapeva nemmeno lei quanto tempo dovesse
rimanere, figuriamoci se poteva spiegarlo a qualcun altro. Era alla
ricerca di qualcosa, ancora non sapeva bene cosa, ma sapeva per certo
che era a Tokio che doveva cercarla e che, finchè non
l’avesse trovata, sarebbe rimasta li, ma come faceva a dirlgelo,
nonostante fosse stata la sua migliore amica non si vedevano da anni.
-
perché non mi hai chiamata per dirmi che tornavi? –
domandò Yolei che per quanto volesse coprirlo, non riusciva a
non mostrare un po’ di delusione.
-
beh…ecco…i-io…ehm… - cercò di
rispondere qualcosa masticando parole confuse distruggendosi le mani e
cercando di trovare una scusa plausibile per giustificarsi ma non le
veniva in mente niente, Yoley lo capì e pensò che non era
giusto rinfacciarle niente, tanto meno una simile sciocchezza.
-
ah…ok dai…non importa, l’importante è che
ora sei qui! Ancora non riesco a crederci! – abbracciò
nuovamente l’amica. Questo si chiama amicizia. Una persona che
non è amica godrebbe del vederti in difficoltà, invece la
vera amica e quella che ti toglie dai guai anche se hai torto.
- già… - sussurrò Kari ricambiando l’abbraccio. Rimasero entrambe qualche secondo in silenzio.
- mi
sei mancata… - ruppe il silenzio la mora con tre semplici parole
nelle quali però si nascondevano infiniti discorsi.
- anche tu… - le due sorrisero – allora… cosa hai da fare adesso? – domandò curiosa.
-
i-io…niente… - scrutando in modo interrogativo Yoley, in
tanti anni di amicizia Kari aveva imparato che le sue domande potevano
essere molto pericolose a volte.
- bene!
Allora che ne dici di andarci a prendere qualcosa insieme? Abbiamo
cinque anni di chiacchere arretrate… - fece l’occhiolino
all’amica.
- beh…si penso che sia un ottima idea! Dopotutto, ora che sono tornata devo essere aggiornata sui fatti…no?
- giustissimo! Dai andiamo – prese Kari a braccetto e le due si avviarono verso l’uscita del parco.
- tu hai la macchina?
- no…l’ho lasciata a New York…
- fa
niente…andremo con la mia…. - a quelle parole Kari
ingoiò a vuoto ricordandosi della guida dell’amica.
-
Yoley… hai imparato a guidare in questi cinque anni? –
chiese decisamente preoccupata. Diciamo che le esperienze fatte in
macchina con una Yoley neo-patentata non erano state delle migliori.
- ma
certo! Guarda che io sono una pilota! – Kari la guardò
preoccupata – “ lo spero…” –
pensò la mora dubitando per qualche attimo, ma poi si decise. Le
due ragazze salirono in macchina e partirono. La partenza fu alquanto
tranquilla ma non appena furono uscite dal parcheggio Yoley spinse
sull’acceleratore sgommando.
-
Yoleyyyyyyyyy - Kari gettò un urlo sbrigandosi ad allacciare la
cintura e cercando di reggersi ben salda ad ogni appigliò
possibile.
Nel
giro di dieci minuti erano giunte a destinazione e Yoley aveva compiuto
una ventina di infrazioni, aveva bloccato il traffico su una strada
principale per fare un inversione a U e tornare indietro visto che
aveva sbagliato strada ripercorrendo la via al contrario dove era senso
unico, era passata con il rosso ad almeno quattro semafori, non si era
fermata, né aveva rallentato, a tutti gli innumerevoli stop che
avevano incontrato, si era fatta tutte le curve senza toccare il freno
e, per parcheggiare avanti la cioccolateria verso la quale si erano
dirette le due, aveva fatto una grande inchiodata tirando il freno a
mano mentre la macchina era ancora in movimento.
La
povera Kari, che ormai da anni non era più abituata alla “
guida spericolata “ di Yoley, era stravolta e nonostante la
macchina fosse definitivamente ferma, lei ancora si reggeva saldamente
al poggiabraccio dello sportello con entrambe le mani guardando avanti
con gli occhi sbarrati.
- Oh ecco siamo arrivati! –esclamò Yoley tranquillamente come se non fosse successo niente.
- Yoley…solo una domanda… - disse Kari ancora scombussolata dal viaggio.
- dimmi pure… - rispose tranquillamente.
- TU QUESTO LO CHIAMI SAPER GUIDARE??? – urlò con negli occhi un intento omicida.
-
quante storie per aver superato di qualche chilometro il limite di
velocità…scendiamo? – scese dalla macchina
chiudendo lo sportello praticamente in faccia a Kari che ormai non
aveva più parole così preferì lasciar perdere la
discussione, capendo che era persa in partenza, e scese dalla macchina.
Entrarono
nel locale e si sedettero in un tavolo un po’ più isolato
dalla confusione per poter parlare meglio. Pochi minuti dopo avevano
ordinato ed erano anche già state servite, così
iniziarono a parlare. Yoley fu la prima ad iniziare un discorso.
-
Allora…cosa hai fatto in questi anni? L’ultima volta che
ci siamo sentite ti stavi laureando in psicologia…
- si infatti mi sono laureata pochi mesi fa ma al momento non sto facendo niente…
- oh
allora ti devo chiamare dottoressa… - disse scherzando facendo
una faccia buffa e appesantendo il tono della voce per dare più
valore a quelle parole. Kari sorrise.
- e tu
invece? Ti devo chiamare ingegnere? – facendo il verso
all’amica. In effetti l’ultima volta che si erano sentite,
a Natale dell’anno successivo stava seguendo alla facoltà
di ingegneria di Tokio.
- eh già… mi sono laureata il mese scorso!
- Beh complimenti…
- e Tai che fine ha fatto? E’ tornato anche lui?
-
No…lui è rimasto a New York, fa il giornalista e scrive
sulla rubrica sportiva di un giornale… è anche fidanzato,
con una certa “ Kate “… sembra che sia una cosa
seria.
- strano pensare a Tai che fa qualcosa di serio… - le due risero.
Seguirono
attimi di silenzio che vennero spezzati da Kari che pose una domanda
che le picchiava forte in testa da quando aveva preso la decisione di
tornare a Tokio ma non aveva avuto ancora il coraggio di affrontare.
-
e…ehm… e che fine hanno fatto…ehm… gli-
gli altri? – chiese indugiando su quella domanda. Aveva
deciso di buttarla sul generico chiedendo notizie sugli “ altri
“ ma non era proprio riguardo loro che le interessava sapere,
certo era curiosa e aveva voglia di rivederli ma la persona riguardo la
quale gli premeva di più sapere era lui… Tk.
Yoely
prima di rispondere la guardò con sguardo investigatorio,
dopodiché gli si dipinse un sorrisetto malefico sul suo viso
simpatico e sincero, lo stesso che aveva da quando era bambina ed era
proprio in quel momento che Kari temeva per l’incolumità
della sua privacy perché conosceva bene Yoley e le sue domande
“ scomode “ e sapeva benissimo che quando la
curiosità di sapere qualcosa si insediava nel suo animo poteva
diventare molto pericolosa e non si sarebbe fermata fin quando non
avesse scovato il segreto.
- be
sai da quando te ne sei andata tu il gruppo è andato in frantumi
poi non avendo nemmeno più la scusa di digiworld ci siamo
un po’ persi di vista… - Kari abbassò lo sguardo
vedendo volare via la sua speranza di sapere.
- dopo
tutto … ancora mi mantengo in contatto con qualcuno… - il
suo tono di voce cambiò sottolineando la parola “ qualcuno
“, la mora spalancò gli occhi e non riuscì a
trattenere un piccolo sorriso di soddisfazione che le si era dipinto
sulle labbra. Yoley prese un sorso della sua bevanda calda e
iniziò a parlare ma decise di prendere l’argomento alla
larga facendo così cuocere a fuoco lento la curiosità di
Kari.
-
Cody si è arruolato nell’esercito, dopotutto è
sempre stato il suo sogno, e ora torna a Tokio solo durante le
feste…. Izzy si è laureato come programmatore e ora sta
prendendo una seconda laurea… Joe si è laureato in
medicina e ora sta facendo praticantato presso l’ospedale…
- ad ogni digiprescelto che l’amica nominava il cuore di Kari
perdeva un battito perché sapeva che si stava avvicinando sempre
di più al nome di Tk…
-
Davis… è un calciatore professionista… Sora invece
fa la stilista e lavora per un importante casa di moda e sta con Matt
che è diventato un cantante famoso… - qui il cuore di
Kari smise di completamente di battere, sentì una vampata di
calore pervaderle tutto il corpo e il respiro diventare affannoso
perdendo il suo normale ritmo. Ormai era convinta che toccasse a lui,
era l’unico di cui l’amica non aveva ancora parlato, ma poi
vide Yoley prendere di nuovo la sua bevanda e iniziare a berla.
Sul
volto di Kari apparve un espressione strana di curiosità,
stupore e delusione. Yoley nel fratempo la spiava mentre sorseggiava la
sua bevanda, glielo stava facendo apposta a non parlare di Tk, voleva
proprio vedere quanto quella testarda dell’amica riuscisse a
resistere alla curiosità di sapere e per quanto l’orgoglio
continuasse a farla stare ferma senza chiedere di lui. La viola decise
di continuare il suo gioco.
- si…lo so cosa ti starai chiedendo…. – Kari sobbalzò e arrossì sentendosi scoperta.
- ti
starai chiedendo… - continuò imperterrita Yoley godendo
di quel momento dell’imbarazzo dell’amica, soprattutto, era
divertita da come, dopo tutti quegli anni, era ancora capace di
metterla in trappola. – Ti starai chiedendo…come mai Matt
ora sta con Sora e non più con Mimi… - Kari a quelle
parole alzò lo sguardo, che fino a quel momento continuava a
tenere inchiodato per terra confusa, era convinta che questa volta
stesse iniziando a parlare di Tk e, francamente, non si era nemmeno
resa conto di tutto ciò che Yoley le aveva detto in precedenza e
non aveva fatto caso al fatto che Sora e Matt stessero insieme ora
mentre quando lei era partita Matt stava con Mimi.
-
be’ semplice l’anno scorso Mimi è partita di
nuovo e lei e Matt hanno deciso, in comune accordo, di
lasciarsi… - concluse con nonchalance la digiprescelta
dell’amore.
Kari
continuava a non dire una parola, si limitò solo ad annuire
leggermente con la testa per far intendere che aveva capito. Ma Yoley
ancora non era soddisfatta così continuò.
- che c’è? Perché quella faccia? Ho forse dimenticato qualcuno? – con espressione innocente.
Solo
allora Kari capì il giochetto al quale aveva partecipato
inconsciamente, ma non aveva voglia di continuare a giocare e, anche se
le costò molto, decise di arrendersi. Decise di fare buon viso a
cattivo gioco così si attaco in viso una maschera più
rilassata e pronunciò quel nome che era rimasto muto per troppo
tempo.
-
Tk… - pronunciare quel nome le fece uno strano effetto, dentro
di lei stava iniziando a crollare qualcosa, quel muro che aveva
costruito tanto tempo fa e che solo lui era capace di abbattere. Sul
volto simpatico di Yoley si stampo un grande sorriso che esprimeva
tutta la sua soddisfazione.
-
ma…lui mi sembra che si sia laureato
in….giurisprudenza…o qualcosa del genere… -
rispose vaga anche se sapeva molto più di quello.
-
ah…si si ok…e- era t-tanto p-per sapere…. –
iniziò a balbettare distruggendosi le mani.
-
“ sei sempre la solita Kari… “ – pensò
guardando l’amica affettuosamente. Poi però qualcosa le
balzò in quella testa matta e scattò in piedi.
- che succede? – chiese Kari allarmata dal quel improvviso scatto.
- Cazz… avevo dimenticato di avere un impegno…scusami devo proprio scappare…
- ok non c’è problema… - disse Kari alzandosi a sua volta.
- vieni
ti do un passaggio a casa! - gli occhi uscirono fuori dalle
orbite della mora quando sentì la parola “ passaggio
“ pronunciata dalla bocca di Yoley.
- NO!
– urlò in un primo momento poi si riprese. – no
grazie Yoley preferisco andare a piedi, o-o al massimo prenderò
l’autobus… - sorrise in modo nervoso.
- sei sicura?
- oh…si si sicurissima!
- come
vuoi… comunque questa sera c’è una festa ad un
locale in centro, mi farebbe piacere se ci venissi anche tu! Infondo
abbiamo ancora tante cose da raccontarci!
- va- va bene…ci sarò!
-
ok… ah comunque il mio numero di cellulare è sempre lo
stesso… - si avvicinò all’orecchio della mora -
…e anche il suo… - fece l’occhiolino alla amica e
se ne andò. Kari rimase per qualche secondo immobile pensando
alle ultime parole di Yoley dopodiché scosse la testa, come per
cacciar via quelle parole, e se ne andò a sua volta dirigendosi
verso casa.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________
Bene…anche questo altro capitolo è fatto! Prima di tutto… Mi auguro che abbiate passato un Felicissimo Natale!
Seconda cosa…Spero realmente che questo capitolo sia stato di
vostro gradimento! Cercherò di aggiornare il più presto
possibile anche se credo che ormai se ne parla per l’anno nuovo!
Comunque se non ci sentiamo prima auguro a tutti Buon Anno Nuovo e spero che il 2008 sia per tutti voi un anno ricco di Fortuna e Felicità!!!
Ma ora passiamo a ringraziare tutte le anime pie che hanno avuto la bontà di leggere e recensire la mia FF:
Marie 16:
Grazie 1000 per i complimenti…sono davvero contenta che la
storia ti piaccia! E grazie per aver inserito la mia storia tra i
preferiti!Ci sentiamo presto su MSN…KISSSS
Videlbra91:
Ciaooo! Sono felicissima della tua recensione! Come avrai potuto
constatare tu stessa ho provato a mettere del Mimato ma credo di aver
fatto un pastrocchio ancora peggiore visto che poi li ho fatti
lasciare! Scusaaaaaa * me che chiede perdono in ginocchio * Spero
continuerai a seguirmi ugualmente! Baci…
HikariKanna:
Ma ciao! Ecco a te il secondo capitolo! Spero davvero di non averti
delusa… Per quanto riguardo Tk… lo so non è ancora
tutto chiaro ma i nodi si stanno iniziando a sciogliere e
poi…chissà chi incontrerà Kari se andrà a
quella festa… Bastanondicopiùniente! >< Grazie
ancora per la recensione!
Kari 89:
Ciao! come vedi ho aggiornato e spero di non averti fatto aspettare
troppo! Spero che con questo capitolo abbia risposto alle tue domande!
Un bacione!!
DarkSelene89Noemi:
Ringrazio anche te infinitamente per i complimenti! E spero che il
cappy sia riuscito a chiarirti qualcosa anche se so che i punti in
sospeso sono ancora molti! KISSS e grazie ancora!
Sweet_Dreamer:
Me commossa dai tuoi complimenti! Mi fa piacere che la storia ti
incuriosisca e spero che il capitolo sia stato all’altezza delle
aspettative! Grazie…Grazie….Grazie!!!
Un Grazie speciale anche a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e a chi solo legge!
P.S: per chiunque voglia contattarmi il mio indirizzo E-Mail/MSN è : Vale14141@hotmail.com
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
BTP
Ice_Princes:-
Finalmente ce l’ho fatta a postare anche questo capitolo!!!
Solitamente scrivo alla fine ma questa volta volevo scusarmi con tutti
voi che leggete la mia storia per l’assurda attesa!!! Detto
questo vi auguro Buona Lettura!!! Un mega-kiss!!. -
Capitolo
3
Il
tempo passava veloce e si avvicinava sempre di più
l’orario in cui si sarebbe dovuta vedere con Yoley, ma ancora
non era sicura di andare a quella festa. Tutta quella situazione
apparteneva al suo passato ormai, non si sentiva più
appartenente a quel mondo. Era passata oltre mezzora da quando si era
seduta sul divano del salotto del suo appartamento immobile,
con le braccia incrociate, fissando intensamente le lancette del
orologio scandire i secondi mentre rifletteva sul da farsi. La
situazione stava diventando opprimente e stressante e il ticchettare
delle lancette non aiutava per niente la riflessione.
-
Basta! Ci vado… – disse ad alta voce scattando in
piedi e dirigendosi in camera sua per prepararsi – dopo tutto
che ci rimango a fare a casa da sola?! – continuò
il suo discorso rivolto a se stessa quasi a volersi convincere di
quello che stava per fare mentre cacciava dal armadio panni alla
rinfusa.
Ad
un tratto l’occhio le cadde sull’orologio che
portava al polso e notò che si era fatto davvero tardi.
Infatti mancavano solo venti minuti all’ appuntamento che si
era data con Yoley e, nonostante avesse passato tutto quel tempo a
fissare le lancette dell’orologio non aveva per niente
focalizzato l’orario. Diede un piccolo urletto
dopodiché si mise le mani tra i capelli –
ok….calma Kari, mantieni la calma… - fece un
grande respiro e iniziò a prepararsi. Incredibilmente dopo
pochi minuti era già pronta, ma questo non voleva dire che
non fosse in ritardo, dopo tutto non aveva la macchina, così
prese borsa e cellulare e schizzò fuori di casa.
Arrivò
al locale indicato nel pomeriggio dall’amica con 20 minuti di
ritardo. Rimase qualche secondo titubante avanti l’ingresso
del locale che sembrava molto affollato, dopodiché si decise
ad entrare. Una volta dentro si rese conto che l’impressione
che aveva avuto dall’esterno del locale non era stata affatto
sbagliata, infatti, c’era davvero molta gente e sarebbe stata
una vera e propria missione trovare la sua amica in mezzo alla folla.
Raggiunse un piano rialzato nel locale dove c’erano alcuni
tavoli e da lì iniziò a sondare meglio la
situazione alla ricerca di Yoley ottenendo però scarsi
risultati, forse le conveniva arrivare puntuale.
Ad
un tratto le squillò il cellulare. – Pronto
– rispose urlando e tappandosi un orecchio, non riusciva a
sentire bene a causa del vociferare della gente e della musica alta.
–
Kari sono Yoley…
-
Yoley! Ma dove sei? Non riesco a vederti… - continuando a
guardarsi attorno.
-
io invece si…guarda verso il bar – disse la viola
attaccando. Kari si girò verso il bancone del bar che era
coperto da vari gruppi di persone, ma una risaltava su tutte. Era Yoley
che si agitava come una forsennata per farsi vedere. Kari le fece un
cenno con la testa sorridendole e si avvio verso di lei.
Nel
frattempo da Yoley…
-
chi stai salutando? – le chiese un presenza alle sue spalle.
Quella voce era un po’ troppo familiare per i suoi gusti, si
girò di scattò e quando lo vide
spalancò gli occhi.
-
oh…T-Tk ciao! C- che ci fai qua? – disse
nervosamente sforzandosi di mantenere il suo solito sorriso e pregando
che Kari tardasse ad arrivare.
-
“ ma perché questi due mi fanno sempre trovare in
certe situazioni?! “ – pensò tra se e se
la ragazza.
Tk
la guardò storto, Yoley non è mai stata brava a
mentire e nei confronti dei suoi due migliori amici era davvero una
missione impossibile.
–
potrei farti la stessa domanda… - rispose il biondo alzando
un sopraciglio e guardandola di sbieco abbozzando un sorriso.
-
ehm…ehm…be…. Io sto….
-
Finalmente Yoley! Scusa per il ritardo ma non ero sicura di veni-
… - le parole le si bloccarono in gola quando
incrociò lo sguardo di ghiaccio del ragazzo con cui stava
parlando Yoley. Il sorriso che aveva sul volto si
rimpicciolì sempre di più fino a lasciare il
posto a un espressione sconvolta e sorpresa allo stesso tempo, il
sangue le si gelò nelle vene e il cuore perse un battito
dopodiché si mise a battere all’impazzata.Non era
cambiato molto… a parte i capelli leggermente più
corti e l’aria più matura sembrava essere rimasto
sempre il solito Tk. Mentre continuava a affogare nei suoi occhi
celesti un flash-back nella sua mente la riportò a cinque
anni prima
Back:
Ultimo
giorno di scuola. Ormai mancava davvero poco alla sua partenza e Kari
stava tornando a casa per preparare le valigie. All’uscita di
scuola tutti i ragazzi erano felici per quel evento ma lei no,
perché la fine della scuola per lei, in quel anno, segnava
anche la fine della sua vita a Tokio.
Mentre
camminava si sentì tirare in un vicolo. Dopo pochi secondi
si ritrovò stretta tra due braccia forti e molti familiari.
-
T- Tk… - disse confusa. Avevano litigato ed erano parecchi
giorni che non lo vedeva. Il biondo continuava a tenere lo sguardo
fisso su di lei. – che…che fai? –
continuò Kari confusa dal comportamento del ragazzo, ma lui
non le diede nessuna risposta, solo prese il suo viso tra le mani e la
baciò con passione e prepotenza. Quando le loro labbra si
staccarono Kari scoppiò e le lacrime iniziarono a scorrere
copiose dagli occhi. TK la strinse più forte a se sempre
senza dire niente.
-
ti amo… - disse finalmente il biondino rompendo quel pesante
silenzio che era calato tra i due. All’ udire di quelle
parole Kari si riprese cercando di fermare le lacrime che continuavano
a scendere senza sosta. Niente le aveva mai fatto più male
di quel suo “ ti amo “, anche lei lo amava ma non
poteva rispondergli, non in quel momento così particolare.
Si era sforzata tanto per lasciarlo proprio per paura di soffrire
troppo senza di lui a New York e di far soffrire anche lui e se ora gli
avesse risposto che lo amava anche lei tutti i suoi sforzi sarebbero
andati in fumo. Così si fece coraggio e provò a
rispondere la cose che in quel momento le sembrava
più giusta cercando di essere il più convincente
possibile.
-
i-o invece no… non ti amo più TK…
lasciami in pace… - quest’ultima frase le
costò moltissimo e non riuscendo più a resistere
allo sguardo del ragazzo scappò via in lacrime. Tk rimase li
fermo ancora scioccato guardando la ragazza scomparire velocemente
all’orizzonte.
Kari
correva veloce, ancora in lacrime, per le strade di Tokio
diretta chissà dove come per voler fuggire dalle parole che
aveva appena pronunciato che ancora le riecheggiavano nella testa.
Sentiva ancora lo sguardo di Tk puntato addosso, Non riusciva ancora a
farsene capace, lui le aveva detto che l’amava e lei invece
gli aveva risposto di no e che doveva lasciarla in
pace… dopo tutto l’aveva fatto a fin di
bene, conosceva Tk e sapeva benissimo che nonostante i chilometri che
li avrebbero divisi lui non si sarebbe mai dimenticato di lei, da una
parte le faceva piacere ma dall’altra si sentiva egoista, non
si sarebbero visti solo raramente e anche se questo per lei voleva dire
soffrire non voleva che la stessa sorte toccasse anche a Tk…
A
Tk servì qualche secondo per associare il nome giusto a
quella persona ma quando finalmente ci riuscì il cuore
sembrava si fosse fermato e con esso anche il respiro e una fitta lo
colpì dritto allo stomaco come se avesse ricevuto un pugno
fortissimo in piena pancia. Lo sguardo gli si offuscò per un
attimo e subito dopo un momento particolare della sua vita gli
ritornò in mente, un ricordo che pensava aver
cancellato…
Back:
Sera.
Tk stava seduto per terra, guardava dall’alto del terrazzo
del palazzo dove abitava la città illuminata. Andava spesso
li su, lo aiutava a riflettere. Gli piaceva parecchio quel
luogo, soprattutto in quel particolare momento della giornata dove il
sole lasciava il posto alla luna e le mille luci della città
si accendevano donandole quella particolare atmosfera.
Ad
un tratto la porta dietro di lui, che dal palazzo dava accesso alla
terrazza, si aprì. Il biondo ascoltava i passi avvicinarsi a
lui senza voltarsi, sapeva già a chi appartenevano.
-
Tk! Ti stavo cercando ovunque… non rispondi neanche al
cellulare, mi hai fatto preoccupare… - il ragazzo seduto
ancora di spalle al suo interlocutore fece spallucce senza dire una
parola.
-
posso sedermi?
-
lasciami in pace Matt! – rispose secco e brusco il biondino.
Matt alzò un sopraciglio, il gentile e pacato Tk che
risponde in quel modo?! Non poteva negare di esserne rimasto stupito.
Solo in quel momento si rese conto quanto i loro caratteri si
somigliassero. Abbozzò un sorriso e decise di sedersi lo
stesso venendo fulminato con lo sguardo da parte del fratello
che da quando aveva saputo della partenza di Kari era diventato freddo
e distaccato. Chi non lo conosceva bene come lui poteva perfino
scambiarlo per uno sguardo indifferente ma quello sguardo era pieno di
rabbia e tristezza.
-
noi stiamo andando all’aeroporto… vieni anche tu!
– disse il maggiore dei due con tono imperativo. Sapeva
benissimo che il fratello se ne sarebbe pentito per tutta la vita se
l’avesse lasciata partire senza nemmeno salutarla.
-
non mi va – rispose gelido.
-
Tk non mi va di discutere con te… ma se rimarrai
qui… farai forse lo sbaglio più grosso di tutta
la tua vita…
-
lo sbaglio più grosso della mia vita è stato
innamorarmi di lei! – rispose alzandosi di scatto e
aumentando il tono di voce che stavolta sembrava di nuovo spezzato da
qualche emozione. Non lo pensava, non pensava affatto quelle parole. In
realtà pensava che la loro storia fosse stata una delle cose
più belle della sua vita… ma in quel momento
doveva farsi vedere superiore e tutto quello che stava accadendo,
doveva per forza farsi vedere forte. Matt lo guardò pieno di
compassione, sapeva benissimo che le parole del fratello non erano vere
e sapeva benissimo anche il perché le aveva
dette…e per questo non se le sentiva di insistere.
–
fa come vuoi… non posso obbligarti… - si
alzò e fece per alzarsi, quando fu a pochi metri dalla porta
di ingresso però volle fare un ultimo
tentativo.
– Comunque se cambi idea il suo aereo parte alle
20.30… se vieni sono sicuro che le farà piacere.
– scompari dietro la porta che si chiuse alle sue spalle.
Tk
rimase qualche secondo immobile stringendo i pugni dopodiché
si girò di scatto verso una parete e in un impeto di rabbia
sferrò un pugno. Si risedette per terra tenendosi la testa
tra le mani, poi guardò l’orologio. Le lancette
segnavano le 19.50, calcolando il traffico di quel ora non avrebbe mai
fatto in tempo così il suo aereo sarebbe partito e lui non
l’avrebbe rivista più. No…non poteva
finire così, doveva comunque provare, era pur sempre il
digiprescelto della speranza. Scattò in piedi e
iniziò a correre giù per le scale. Con la
macchina non sarebbe mai arrivato in tempo così decise di
prendere la moto.
Schizzava
tra le vie della città a tutta velocità facendo
lo slalom tra le macchina in coda congestionate nel traffico. Arrivato
a destinazione l’orologio segnava le 20.15, poteva ancora
farcela. Entrò di corsa nell’aeroporto e cerco di
vedere, sul tabellone delle partenze, da quale gate sarebbe partito
l’aereo di Kari, appena lo trovò schizzo verso la
direzione indicata dalla freccia. Corse per tutto
l’edificio più veloce che poteva fino ad arrivare
al gate predestinato. Si guardava attorno alla ricerca della ragazza e
individuarla non fu difficile data la folla di amici che le stava
attorno per salutarla. Mentre si avvicinava ancora con il fiatone non
riusciva a smettere di osservarla. Ad un tratto i suoi occhi celesti si
incontrarono con quelli castani di lei che gli andò incontro
sorridendogli. Si fermarono a pochi centimetri di distanza
l’una dall’altro.
-
ciao – disse la mora abbozzando un sorriso imbarazzata.
-
ciao – rispose il biondino ancora affannato dalla corsa.
Intanto
la folla che prima avvolgeva Kari seguiva la scena commossa tra
gomitate complici e bisbigli vari.
-
Te l’avevo detto sarebbe venuto… - disse Matt
felice per il fratello a Tai che sorrise.
Kari
e Tk erano ancora fermi uno avanti l’altra senza dire una
parola, semplicemente guardandosi negli occhi.
Ci
pensò una voce robotica che riecheggiò per tutto
il grande edificio a sbloccare la soluzione:
”
Ultima chiamata per il volo diretto a New York delle ore 20.30
“
-
Be… io ero venuto semplicemente per…per augurarti
buon viaggio… - a Kari scappò una lacrima
– Vai o l’aereo partirà senza di
te… - disse Tk cercando di far finire quella scena
straziante il più presto possibile. Kari a quelle parole
buttò le braccia al collo del biondino. – non sai
quanto vorrei che partisse senza di me! – dise la mora
lasciando cadere un’altra calda lacrima. Tk
ricambiò l’abbraccio stringendola forte a se
– lo vorrei tanto anch’io…- i due si
sciolsero da quel abbraccio con grande dispiacere di entrambi. Kari gli
diede un leggero bacio a fior di labbra dopodiché
scappò via.
Tk la seguì con lo
sguardo fino a che non scomparve dietro la porta per
l’imbarco con la sua famiglia.
Yoley
avrebbe preferito morire pur di non trovarsi in quella situazione
imbarazzante, nonostante tutto nemmeno quel momento delicato fu capace
di toglierle la parola…
-
Be…penso che voi due vi conosciate già…
Grazie
alla squillante voce di Yoley, entrambi si ripresero dallo shock
iniziale e ancora si stavano guardando con un aria da ebete stampata in
faccia.
-
Tk! Che bello rivederti! – fu la ragazza la prima a parlare
buttando le braccia al collo del suo vecchio amico.
-
Kari….infatti! co…come stai? – rispose
il ragazzo contraccambiando l’abbraccio.
-
B-Bene grazie…tu come stai? – Disse la mora
sciogliendosi dall’abbraccio. Mentre i due facevano
conversazione Yoley si sentiva mancare per lo stress sostenuto.
-
bene… come mai da queste parti? – nonostante fosse
la seconda volta che le veniva posta la stessa domanda in quella
giornata era stata colta di nuovo impreparata.
-
ehm… ma niente di particolare… un
viaggetto… - rispose imbarazzata ma quella risposta non
convinceva nemmeno lei e temeva che Tk indagasse più
affondo.
-
Tk!! – fortunatamente il ragazzo fu fermato proprio mentre
stava per ribattere da una voce proveniente dalle spalle di Kari.
Infatti la mora si girò e vide una ragazza andare verso di
loro.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
RIeccomi!!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che ne sia valsa la pena di
aspettare così a lungo. Come è andato il vostro
ritorno dalle vacanze??? Per me è stato
distruttivo… non faccio altro che studiare, studiare,
studiare… Uff!!! Comunque penso che del mio andamento
scolastico non importi a nessuno quindi… Come vi sembra
questo nuovo cappy? Brutto…decente…belino??
Fatemi sapere cosa ne pensate!! Passiamo ora ai ringraziare
tutte le favolose persone che mi lasciano delle recensioni!!
Marie
16: Grazie come sempre per i tuoi fantastici complimenti!!! Mi auguro
che questo capitolo ti sia piaciuto… un kissss!
Kari
89: Mamma mia… quanti complimenti! ** Sono davvero felice
che la mia storia ti piaccia e spero che anche questo aggiornamento sia
stata degno di essere letto!! Allora come ti sembra
l’incontro tra Kari e Tk? Kisssss
DenaDena:
Grazie 100000000000! Allora…ti è piaciuto il
terzo capitolo? Spero davvero di si… ci sentiamo presto per
MSN! Un Kisssss
Videlbra
91: Grazie dei complimenti nonostante abbia fatto lasciare i tuoi
adorati Matt e Mimi nel capitolo precedente! Continua a seguirmi e
fammi sapere che ne pensi anche di questo ultimo cappy!! Un KIsssss
Un
salutone anche a tutti quelli che solo leggono e a quelli che hanno
aggiunto la mia FF nei preferiti!!! Grazie!!! Continuate a seguirmi mi
raccomando… UN BACIONEEEE!!!
Ice_Princes
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
a
Capitolo 4
Kari
squadrò dalla testa ai piedi la ragazza che stava andando
incontro al biondo. Era alta più o meno come lei, aveva i
capelli castani un po’ mossi e gli occhi chiari anche se Kari non
riusciva a vedere il colore esatto a causa delle luci basse e di quelle
colorate puntate sulla pista da ballo che ogni tanto colpivano il
gruppo di ragazzi. Intanto la mora era arrivata vicino Tk scoccandogli
un bacio sulla guancia. Tk venne pervaso da una vampata di calore, il
momento era molto delicato e quella ragazza non ci voleva proprio,
conoscendola Tk sapeva bene che non avrebbe fatto altro che peggiorare
la situazione e poi Kari… chissà cosa avrebbe
pensato…un pensiero gli passò per la testa: ma
perché si sarebbe dovuto interessare di cosa pensasse lei?
dopotutto era lei che se ne era andata, era lei che l’aveva
lasciato… solo. Il biondo si sentì pervaso da una
stranissima sensazione, una rabbia e una tristezza tenuta a bada per
troppo tempo, sentì tutte le cicatrici del passato riaprirsi,
provò a scacciare quei brutti pensieri dalla testa e di
ritornare il solito calmo e razionale per riprendere in mano la
situazione che in quel momento gli stava sfuggendo.
Intanto
la ragazza da poco sopraggiunta si era posizionata vicino Tk “
scannerizzando ” le due amiche dopodiché alzò un
sopracciglio. Kari era rimasta imbambolata a guardarli.
Tk
appena si riprese incrociò di nuovo lo sguardo di Kari che lo
stava facendo ricadere nella catalessi di prima così distolse lo
sguardo. Finalmente una voce ruppe quel inquietante silenzio carico di
occhiataccie fulminanti che si scambiavano le tre.
- Allora Tk…non mi presenti? – il biondino sobbalzò riprendendosi completamente
- Oh…hai ragione! Comunque …ehm Netami*
lei è Hikari Yagami… è-è una mia vecchia
amica – un tono di malinconia si percepì nella voce di Tk.
Non si sarebbe mai immaginato che un giorno avrebbe dovuto classificare
la mora sotto il nome di semplice amica, ne tanto meno “ vecchia
“. Anche a Kari fece un certo effetto essere chiamata così
da lui… ma dopo tutto quello che gli aveva fatto era anche
fortunata che ancora le parlasse.
Netami
si sforzò di essere gentile allungando una mano nei confronti
della mora presentandosi, anche in un modo spudoratamente falso –
Netami Yakimochi*… -
Anche
se Kari aveva conosciuto quella Netami solo da qualche minuto
già la trovava antipatica, forse perché non sopportava di
vedere qualcun'altra vicino a Tk, tantomeno una come quella… con
quella faccia, quella voce, quella falsità, e quel nome! Insomma
non le piaceva proprio niente di lei, come poteva stare con Tk? A quel
pensiero si sentì davvero male. Certo si immaginava che Tk dopo
di lei avesse potuto trovare qualcun'altra, dopotutto era quello che
voleva la ragazza 5 anni fa, quando l’aveva lasciato, voleva solo
che la dimenticasse solo perché lei aveva preferito scappare
più che trovare il coraggio di rimanere, se l’avesse fatto
in questo momento poteva esserci lei accanto a Tk e non “ quella
“. Il Tk che conosceva lei non era così – “
tutti cambiano “ – l’eco di una voce si
propagò nella sua testa. Quella voce era proprio ciò che
le aveva dato la spinta di tornare a Tokio… scappando di nuovo.
Ma ora non voleva pensarci, E poi non aveva nessuna sicurezza che
stessero insieme, dopotutto a lei Tk l’aveva presentata come una
“ vecchia amica “ mentre su Netami non aveva detto niente.
Comunque un problema per volta.
-
Piacere di conoscerti! – disse sorridendo. Dopotutto quella
ragazza non le aveva fatto niente. Lei e Tk non stavano più
insieme e da parecchio anche , ognuno aveva il diritto di vivere la
propria vita. O almeno era ciò di cui voleva convincersi.
- il
piacere è tutto mio – rispose con un tono di sfida. Kari
alzò un sopracciglio abbozzando un sorriso, le sembrava di stare
nel far-west, tutta quella situazione era davvero assurda.
Alla
reazione di Kari Netami spostò lo sguardo su Yoley che la
fulminò con lo sguardo, quella stupida rischiava di mandare a
monte tutti i piani che aveva programmato la viola.
- be…noi due già ci conosciamo. – disse la mora intimorita dallo sguardo assassino di Yoley.
- Oh
si! Ho già avuto l’onore… - rispose acida Yoley. Si
capiva benissimo che neanche all’amica d’infanzia andava a
genio quella smorfiosetta e Kari in cuor suo si rallegrò. Come
si sol dire… Mal comune, mezzo gaudio!
Gli
occhi di Tk si posarono nuovamente su Kari, non era cambiata per niente
e questo lo fece sorridere. La mora proprio in quel momento
incrociò gli occhi profondi del biondo. I due divennero rossi
rimanendo a fissarsi. Kari dentro di se sentiva che il muro che si era
costruita 5 anni fa era appena stato attaccato da quelle due pozze
azzurre e sentì un brivido attraversarla.
Intanto
Netami, fino a quel momento impegnata nel scambiarsi battutine pungenti
con Yoley, si era accorta degli sguardi che si scambiavano i due e
questo non le piaceva affatto. Non conosceva Kari ne il rapporto che
c’era tra lei e Tk ma qualsiasi cosa fosse doveva essere qualcosa
di molto profondo e questo non le piaceva affatto. Doveva interrompere
a tutti i costi quello sguardo, aveva capito benissimo che quella Kari
poteva essere un pericolo.
-
Tk…andiamo a ballare! – disse con voce sensuale spezzando
l’atmosfera che si era creata tra i due che, rendendosi conto di
quello che stava accadendo, divennero entrambi rossi in viso.
-
Ehm..ehm..s-si… - la ragazza sorrise soddisfatta mentre
Tk… non sapeva nemmeno lui cosa le avesse chiesto la mora, non
la stava ascoltando, era troppo concentrato a non rimanere intrappolato
nello sguardo di Kari la quale rimase delusa dal comportamento del
amico.
- Be
noi…c-ci rivediamo giusto? Cioè…Tu…tu
rimani qui? Per un po’ intendo… - Tk era imbarazzato e
soprattutto molto confuso, non sapeva come comportarsi. Una situazione
del genere non se l’era mai immaginata, e pensare che il fatto
che Kari tornasse è stato il suo più grande desiderio per
moltissimo tempo mentre ora che era tornata non sapeva se esserne
felice o spaventato.
-
si…si rimango… - Tk sorrise soddisfatto. Avrebbe avuto
altre occasioni di vedere Hikari e di questo ne era felice. La mora si
sforzò di sorridere anche se il suo umore le diceva totalmente
l’opposto. Vedendo che il ragazzo ancora non si decideva a
scollare gli occhi di dosso da Kari, Netami lo tirò per un
braccio guidandolo verso la pista da ballo. Mentre Tk la seguiva
diventava sempre più confuso, fu investito da una serie di
emozioni tutte insieme sentendosi felicissimo e un secondo dopo invece
si sentì la persona più triste del mondo.
A
Netami diede non poco fastidio l’atteggiamento del ragazzo.
Lanciò un occhiata verso Kari che ancora li stava guardando e ne
approfittò per scagliare il suo primo attacco alla mora.
Avvicinò Tk a se approfittando di quel momento in cui era
soprappensiero e lo bacio passionalmente.
Kari
intanto aveva seguito tutta la scena e quel bacio aveva buttato
giù una grande parte di quel muro che fino a quel momento
nessuno era riuscito a superare tranne lo sguardo del biondo. Anche
Yoley aveva visto tutto difatti guardò l’amica
preoccupata. La mora in quel momento si sentiva soffocare, aveva caldo
e una grande voglia di scappare. Chiuse gli occhi cercando di ritrovare
la calma perduta ma questo ebbe scarsi risultati così
schizzò fuori dal locale e Yoley la seguì.
Intanto
Tk si era riuscito a divincolare dal bacio della ragazza e subito si
voltò verso il luogo dove si trovavano le ragazze ma non
c’era più nessuno.
- Ma sei matta? – disse Tk alterato alzando la voce .
- Perché? – rispose la ragazza con tutta la semplicità e l’innocenza possibile.
-
Ascolta Netami…io e te NON stiamo insieme! Mettitelo bene in
testa… - sbuffò il biondo correndo anche lui fuori dal
locale facendosi largo tra la folla alla ricerca di Kari ma quando fu
fuori le due ragazze sembravano scomparse. Si passò una mano tra
i capelli sconsolato e si avviò verso casa cercando di non
pensare a tutte quelle sensazioni che aveva invaso la sua anima da
qualche minuto a questa parte e la sciando Netami sola nel locale a
crogiolarsi nella sua rabbia.
-
Kari!! Ferma… - la ragazza si fermò sentendosi chiamare
dall’amica che la inseguiva. Si girò in direzione della
voce tenendo i pugni stretti cercando di trattenere tutta la sua rabbia.
-
Tu…Tu.. lo sapevi? Lo sapevi che lui ci sarebbe stato… -
disse la mora innervosita dal comportamento infantile avuto
dall’amica.
-
io… - provò a ribattere ma rinunciò
abbassando lo sguardo – si…sapevo che ci sarebbe stato
– la mora sbuffò rumorosamente. – ha-hai
ragione… - continuò Yoley. – ti chiedo
scusa… ancora non ho imparato a farmi gli affaracci miei…
- Kari fissò la viola che sembrava realmente dispiaciuta. Non le
sembrava il caso di litigare con Yoley e poi in quel momento era lei a
comportarsi da bambina. Le aveva fatto piacere rivedere Tk e forse una
parte di se si augurava perfino di incontrarlo quella sera, quello che
le aveva dato fastidio era che si fosse baciato con quella ragazza, era
arrabbiata con se stessa ma non riusciva ad ammetterlo così se
la stava prendendo con l’amica.
-
Comunque io n-non sapevo che…che…insomma… -
cercò di continuare la viola ma Kari la bloccò
abbracciandola.
- non
importa… scusami non dovevo prendermela con te… - le due
si sciolsero dall’abbraccio e Yoley le sorrise.
-
però che non hai ancora imparato a farti gli affaracci tuoi
è vero… - continuò la mora. Le ragazze scoppiarono
in una fragorosa risata e si incamminarono verso casa.
***
N.B:
(*) Il nome Netami Yakimochi vuol dire: Netami = Invidia; Yakimochi = gelosia.
E i diritti d’autore sono di Darkselene89Noemi
( che ringrazio ancora infinitamente per la sua “ consulenza
on-line “ ) perché io non sapevo come chiamarla.
Finalmente
aggiornato! Scusate per il ritardo ma anche questa settimana è
stata insostenibile sotto tutti gli aspetti! Spero mi perdoniate e che
abbia scritto un cappy di vostro gradimento! Io mi ci sono
impegnata…
Ora
voglio ringraziare tutti i lettori che recensiscono la mia Ficcy!! **
mi rendete sempre felicissima con i vostri commenti e soprattutto mi
date una mano a trovare l’ispiration che ogni tanto scappa!
Grazie 100000000 a:
Kari89
Talpina Pensierosa ( grazie anche per aver messo la mia storia tra i preferiti )
DarkSelene89Noemi
Marie16
Videlbra 91
DenaDena
Un
Kissssssss
Ice_Princes
Vale14141@hotmial.com
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
btp
Capitolo 5
Il giorno dopo Tk stava disteso sul letto della sua stanza pensando a
quello che era accaduto la sera prima e cercando di trovare una
spiegazione a tutte quelle sensazioni che lo stavano
tormentando… al comportamento che aveva avuto nei confronti di
Netami ma soprattutto non riusciva a spiegarsi il comportamento che
aveva avuto nei confronti di Kari… non era riuscito a dormire
per tutta la notte cercando di capire cosa gli stesse succedendo e
perché il suo nome, il suo viso, la sua voce… insomma
tutto di lei continuava a tornargli in mente in quel modo ossessionante.
Ad un tratto dalla radio accesa si espansero in tutta la stanza delle
note di una canzone di qualche anno prima e a Tk niente era mai
sembrato più azzeccato.
L’ironia del destino vuole che
io sia ancora qui a pensare a te
nella mia mente flash ripetuti,
attimi vissuti con te.
E’ passato tanto tempo ma
tutto é talmente nitido,
cosÏ chiaro e limpido che sembra ieri...
“ Davvero il destino è stato ironico… Non mi sarei
mai aspettato di trovarti qui, di nuovo, e soprattutto non mi sarei mai
aspettato che mi avresti fatto ancora quel effetto, non credevo che
sarei più riuscito a provare quelle sensazioni che ho provato
ieri con te. Da ieri sera non fanno altro che sovrapporsi nella mia
testa ricordi di tutta una vita passata con te… poi cerco di
distrarmi di convincermi che ormai tu sei acqua passata, allora penso a
gli ultimi cinque anni, quelli in cui tu non c’eri ma niente,
buio totale… come se in questi ultimi anni senza di te non
avessi più vissuto, come se non fosse successo più nulla
che valesse la pena ricordare. Ma poi ripenso a ieri, a quando ti ho
rivista e di nuovo tutto riprende colore, riprende vita! In tutto
questo tempo ho cercato di sostituirti… per tanto, troppo
tempo ti ho cercata in qualcun’altra ma nessuna è mai
stata come te e per nessuna ho mai provato quello che ho provato per
te… “
Ieri, avrei voluto leggere i tuoi pensieri
scrutarne ogni piccolo particolare
ed evitare di sbagliare,
diventare ogni volta l’uomo ideale,
ma quel giorno che mai mi scorderò
mi hai detto: “non so più se ti amo o no.
domani partirò
sarà più facile dimenticare...
” Kari… chissà se anche tu in questo momento stai
ascoltando questa canzone che sembra davvero essere stata scritta per
noi due…Ho sempre fatto di tutto per essere sempre ciò
che ti rendesse felice, per avere sempre un posto nel tuo cuore. Ero
convinto che una volta che tu fossi partita sarei riuscito a
dimenticarti, inizialmente non ci credevo tanto ma poi ho cercato di
convincermi che ce l’avrei potuto fare cercando di pensare che
quello che provavo per te non era amore e che dopo tutti quegli anni ci
si affeziona anche ad un pesciolino rosso ma dopo averti rivista ieri
non credo che quello che c’era tra noi fosse solo semplice
“ affezione “… come si dice: “ lontano dagli
occhi lontano dal cuore “ e ho cercato di credere fino alla fine
in questo e sono sicuro che anche tu contavi su questa lontananza per
dimenticarmi… Da quando te ne sei andata io ho iniziato una
nuova vita o meglio, ho cercato di riscrivere tutta la mia vita…
tutta da capo cercando di cancellarti, di dimenticarmi di te ma non ci
sono mai riuscito… “
… quel tuo sguardo poi
lo interpretai come un addio
senza chiedere perché
da te mi allontanai
ma ignoravo che
in fondo non sarebbe mai finita…
“ Sento riaprirsi tutte le cicatrici della mia anima…
Quando mi hai detto che non mi amavi più io pensavo davvero che
non ci saremmo mai più rivisti, pensavo che tutto fosse
finito… soprattutto da parte tua anche se il tuo sguardo
sembrava quasi mi implorasse di non avercela con te per le parole che
mi stavi dicendo e non riuscivo a rassegnarmi… ancora non riesco
a rassegnarmi anche perché ieri ho visto anche nei tuoi occhi
e… non vorrei sembrare stupido ma mi è sembrato che anche
in te sia successo qualcosa. Dannazione avrei voluto parlare di
più con te ieri se solo non fosse arrivata quella stupida di
Netami… e se solo io non fossi stato così stupido da
seguirla… non so perché ho reagito in quel modo, forse
perché volevo dimostrarti che ti avevo dimenticata, forse
perché volevo farti vedere che non provo più niente per
te e che non puoi più ferirmi come hai fatto in passato…
Sono stato davvero stupido! Io non voglio che lei ora che è qui
mi tratti come un amico… “
Teso, ero a pezzi ma un sorriso in superficie
nascondeva i segni d’ogni cicatrice
nessun dettaglio che nel rivederti
potesse svelare
quanto c’ero stato male,
quattro anni scivolati in fretta e tu
mi piaci come sempre
forse anche di più...
“ No…togli il forse, sicuramente mi piaci anche di
più. Ma che mi sta succedendo? ieri quando ti ho rivista ho
sentito qualcosa crollare dentro di me, quel qualcosa che ho costruito
tanto faticosamente quando sei partita, che non ha permesso più
a nessuno di avvicinarsi al mio cuore… ma tu, in quel momento in
cui i nostri sguardi si sono incontrati sei riuscita a buttare
giù quella protezione e ora mi sento a pezzi… io non
voglio che il nostro rapporto, se ancora così si può
definire, finisca così! Non lo volevo prima e non lo voglio
nemmeno ora. Ieri quando ti ho guardata negli occhi io… non
credo di essermi sbagliato ma …ho visto ancora una
possibilità per noi due… per non mandare a puttane tutto
quello che c’è stato tra di noi. Io…io devo
parlarti Kari… devo parlarti assolutamente… ma come
faccio? Come lo affronto questo discorso dopo che non ci vediamo da
così tanto tempo?… e se quello che credo di aver visto
ieri nel tuo sguardo sia stata solo una stupida illusione? “
L’infinito sai cos’é? ... L’irraggiungibile fine o meta
Che… rincorrerai per tutta la tua vita,
“ma adesso che farai? adesso io non so“
infiniti noi
so solo che non potrà mai finire
mai ovunque tu sarai, ovunque io sarò
non smetteremo mai
se questo é amore ... é amore infinito
“ forse la canzone ha ragione… forse anche il nostro amore
è infinito… perché è amore e di questo ne
sono certo! Sarebbe un sogno… Basta! Devo trovare una
soluzione… siamo cresciuti tutti e due e devo trovare il
coraggio di affrontare quel discorso che discorso che ho lasciato
i sospeso anni fa… perché preferì che il mio
“ problema “ se ne andasse, prendesse un aereo e andasse
via pur di non affrontarlo… mi sento perso… forse due
tiri a canestro mi potrebbero aiutare a rinfrescarmi le
idee…”
Tk si alzò di scatto dal letto iniziandosi a preparare per uscire mentre le note della canzone si dissolvevano....
Rieccomi!!!
Spero che questo cappy vi sia piaciuto e spero di non essere stata
troppo noiosa! Scusate ancora per il ritardo e mi auguro di aggiornare
il più presto con il prossimo cappy che cercherò di far
essere migliore di questo ==”
Come al solito ringrazio tutti quelli che recensiscono:
Marie 16
Talpina Pensierosa
Kari 89
DenaDena
DarkSelene89noemi
Grazie infinite anche a chi solo legge!
Ice_Princes
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
capitolo 6
Capitolo 6
TA-DAN!!!!
Incredibile ma vero dopo un anno sono di nuovo qui a postare finalmente
un nuovo capitolo!!!!! Chiedo immensamente perdono per tutta questa
attesa.. spero davvero che abbiate ancora voglia di seguirmi!! Vi posso
dire che il prossimo capitolo è gia a metà stesura..
quindi non dovrete aspettare un altro anno per leggerlo Grazie di
cuore a tutti voi che mi seguite con così tanta pazienza!
Quello
stesso pomeriggio Kari si trovava a casa sua, sul suo divano con le
braccia conserte e i piedi poggiati su un piccolo tavolino antistante,
a riflettere sugli avvenimenti accaduti la sera precedente…
Aveva
dormito da Yoley quella notte, che era trascorsa tra “
riesumazioni” di foto, ricordi di episodi passati e gossip
vari… cercando accuratamente di evitare commenti riguardo la
serata anche se Kari nella sua testa non aveva smesso un secondo di
pensarci, nonostante le chiacchiere di Yoley facessero sembrare tutto
più facile. Da buona psicologa sapeva che trascorrere del tempo
su quel divano a rimuginare era assolutamente contro producente, cosi
decise di andare incontro alla vita e uscire.
Le
aveva sempre fatto bene correre quando aveva le idee confuse,
perciò andò nella sua stanza a cambiarsi, indossò
un paio di shorts e una t-shirt, prese il suo inseparabile Ipod e
partì in direzione del parco.
Una
volta giunta si fermò un attimo a guardarsi intorno. Non
c’era molta gente, come del resto la volta precedente. Era una
giornata abbastanza nuvolosa ma il sole riscaldava quel tanto che
bastava da non preoccuparsi del tempo. Quel atmosfera fece stringere lo
stomaco di Kari.. perché quello che c’era nell’aria
era profumo di malinconia e incertezza. A volte il tempo è
inesorabile, passa senza dare una spiegazione e senza permetterci di
chiedergli di restare ancora un po’ ; e a noi non resta altro da
fare che cercare di restargli aggrappati il più possibile e
sperare che ci porti con lui verso la prossima meta. Socchiuse gli
occhi e scosse la testa sorridendo amaramente, dopodiché si
infilò le cuffiette nelle orecchie, scelse una canzone
abbastanza ritmata in modo da poterla seguire con il respiro durante la
corsa e iniziò. Lungo il percorso ogni singolo centimetro di
terreno faceva ritornare a galla marea di ricordi. Girando lungo una
curva arrivò nella zona più vecchia del parco e quello
squarcio di vita passata la fece fermare di colpo. Si guardò
attorno , alla sua sinistra c’era uno spiazzo con l’erba
meno curata del resto del parco, incolta e ingiallita, e dei resti di
uno scivolo e un paio di altalene, decadenti e piene di graffiti, che
il tempo e le bravate di qualche gruppo di ragazzi avevano portato alla
rovina. Sulla sua destra, invece, si apriva un sentiero stretto e
dissestato. Decise di intraprenderlo, sapeva perfettamente dove
l’avrebbe portata e mentre lo percorreva non riusciva proprio a
non pensare alla prima volta che ci era stata…
Back
Kari aspettava impaziente
guardandosi allo specchio l’arrivo del suo amico. Tk
l’aveva chiamata quella mattina dicendole che doveva parlarle di
una cosa importantissima e chiedendole se si sarebbero potuti vedere
nel pomeriggio. Dalla voce sembrava molto teso e kari non riusciva
proprio ad immaginare di cosa potesse trattarsi. Spostò lo
sguardo verso la finestra. Era la fine dell’estate, tra poco si
sarebbe tornati a scuola e le giornate si era già
drammaticamente accorciate quasi a voler scandire meglio le ultime
giornate di libertà che erano rimaste agli studenti prima di
iniziare di nuovo la solita routine scolastica. Quell’anno per
Kari sarebbe stato il 3° anno di liceo e l’unica cosa che le
faceva sembrare meno duro il ritorno a scuola era il pensiero che anche
stavolta avrebbe avuto la compagnia e l’appoggio di Yoley, Davis,
i suoi fedelissimi compagni di banco, ma soprattutto di Tk… Il
trillo del citofono la distolse dai suoi pensieri e si precipitò
ad aprire.
- Hey… - disse Kari
- Ciao! – rispose Tk sorridendole un po’ imbarazzato. – a- allora sei pronta? –
- si.. certo. Andiamo..
– la ragazza usci di casa chiudendosi la porta alle spalle
e incamminandosi con il biondino. Dopo qualche minuto di chiacchere
varie i due ragazzi cadderò in un imbarazzantissimo silenzio.
– allora di cosa volevi parlarmi? – domando Kari.
- be’ a dire il
vero.. volevo mostrarti una cosa. – Kari lo guardò
incuriosita. I due si diressero verso il parco. Intrapresero un
sentiero sterrato del quale la ragazza non conosceva l’esistenza.
– ma dove stiamo andando? – domando la mora non riuscendo
proprio a capire.. – vedrai.. siamo quasi arrivati.. –
rispose Tk con quel suo mezzo sorriso al quale la ragazza non sapeva
proprio dire di no. Dopo poco arrivarono alla fine del sentiero che
portava a una collinetta sulla quale c’erano solo un paio di
panchine di ferro corrose dagli agenti atmosferici che, dai resti
ancora erano visibili, probabilmente una volta erano dipinte di verde,
e un lampione vecchio stile posto al centro, il quale le illuminava
entrambe. Era quasi il tramonto e il panorama che si stagliava davanti
i due era davvero suggestivo. Infatti il sole stava per scomparire
dietro la linea dell’orizzonte, il cielo era infuocato e da
quella posizione si riusciva a vedere tutta la città che inizia
a prendere vita nelle luci della notte.
- Tk.. è
davvero… incredibile.. – disse Kari confusa e emozionata.
Il biondo in risposta si limitò a sorridere, orgoglioso di aver
impressionato la ragazza, e si sedette su una di quelle panchine. Kari
lo guardò sempre più confusa e si sedette accanto a lui.
– come conosci questo posto??
- l’ho scoperto qualche tempo fa.. – rispose Tk facendo spallucce.
-
e come mai mi ci hai portato? – ormai il cuore di Kari aveva
iniziato a correre all’impazzata.. non poteva credere che stesse
accadendo davvero.. aveva sempre desiderato che Tk fosse innamorato di
lei tanto quanto lei lo era di lui, ma non riusciva a credere che
potesse succedere davvero. Il biondo si girò verso di lei e la
guardò con quei suoi occhi blu profondissimi che però,
ogni volta che incontravano quelli castani di Kari, non potevano fare a
meno di perdercisi dentro. – perché non voglio più
essere tuo amico. – Kari lo guardò strabuzzando gli occhi.
Quelle parole proprio non se le aspettava. Confusa, persa, spaventata,
emozionata, non sapeva più che sentimento provare ne riusciva a
capire. Era un ultimatum?! E se si era un ultimatum positivo o
negativo?! La ragazza non ebbe il tempo di darsi una risposta che le
labbra di Tk sfiorarono le sue, prima con un po’ di incertezza,
trasformandosi man mano in movimenti più sicuri e intensi.
Now
Nel
frattempo Kari era arrivata in prossimità di quella famosa
panchina, ma a sua grande sorpresa era già occupata da qualcun
altro.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
capitolo 7
Capitolo 7
L’occupante
della panchina sentendo una presenza alle sue spalle si girò di
scatto, quando gli sguardi dei due si incrociarono rimasero entrambi
paralizzati.
- Tk… - disse la
mora con un filo di voce. Non avrebbe mai immaginato di incontrarlo li,
ne tanto meno riusciva a capire come mai anche lui si fosse recato in
quel posto. Il ragazzo si alzò dalla panchina e fece qualche
passo verso di lei.. – Kari… - rispose. Entrambi si
sentirono incredibilmente stupidi e imbarazzati, non tanto per il fatto
di trovarsi li ma piuttosto per le sensazioni che provavano ogni volta
che i loro sguardi si incrociavano, quella sensazione appartenente al
passato e che entrambi credevano di essere riusciti, faticosamente, a
seppellire.
A quanto pare non è
poi così vero che il tempo aggiusta le cose, per i due tutta
quella situazione era un deja-vu della sera precedente: stessi sguardi
impauriti e persi, stessa confusione e stessa amara felicità.
Che ci fai tu qui? –
dissero entrambi all’unisono, stupefatti e sentendosi un
po’ colpevoli. Dopotutto, tornare sulla “scena del
delitto” e poi reagire in quel modo è una tacita
ammissione di colpevolezza.
- be’….ecco..
io.. tu… cioè.. – iniziarono i due
contemporaneamente parlandosi addosso. – prima tu – disse
il biondo porgendo la parola alla ragazza che sorrise – io sono
venuta a fare una corsetta.. poi ho visto il sentiero e quindi…
- ah.. si si è chiaro.. anche io ero qui per fare 2 tiri a canestro e be’ poi.. – rispose Tk interrompendola.
- ah si , capisco… - rispose kari annuendo.
- già.. –
rispose lui imbarazzato. Seguitarono momenti di silenzio. I due si
squadrarono come era successo la sera precedente. Lei in shorts
bianchi, maglietta rosa e Ipod fucsia. Lui in pantaloncini blu,
polo bianca e palla arancione. Mentre si guardavano, Kari potette
appurare che il ragazzo non era cambiato poi molto, nonostante
l’aria più matura nei suoi occhi si poteva percepire
ancora, anche se in modo flebile, il Tk di sempre. Entrambi ormai erano
adulti ma in quel momento erano proprio come due bambini impauriti al
primo giorno di scuola, quando tutto sa di novità e ogni
scoperta è una conquista. Tk non riusciva a smettere di
guardarla, era cambiata moltissimo dall’ultima volta che si erano
incontrati, e non riusciva a non pensare a come fosse diventata ancora
più bella. I ragazzi Continuavano a guardarsi come se non si
fossero mai visti prima, l’uno ad aspettare la mossa
dell’altro. Tk prese il coraggio a due mani e iniziò..
anche se forse non proprio nel modo migliore possibile prendendo
l’unico argomento che in quel momento sarebbe proprio dovuto
essere tabù.. – ieri poi.. te ne sei andata?! Non ti ho
più vista.. - a quanto paro lo sguardo di Kari aveva
mandato fuori uso le capacità di avvocato di Tk. A quella
domanda la prima immagina che venne in mente a Kari fu il bacio tra Tk
e Netami – già.. me ne sono andata – rispose acida,
ma quando si rese conto di quanto la sua risposta fosse stata
infantile cercò di rimediare - sai com’e.. ero stanca dal
viaggio…. – Era stata davvero impulsiva la sera prima, e
ora non capiva cosa le stesse succedendo.. e forse era stata anche
troppo impulsiva nel scegliere di tornare in Giappone. Aveva sbagliato
a pensare di poter gestire la situazione.. come poteva pensare di
tornare a Tokio e di riuscire a rimanere distaccata da tutti i
cambiamenti che avrebbe trovato?! Nonostante si fosse preparata al
peggio, e per peggio intendeva incontrare Tk, non aveva messo in conto
che quest’ ultimo, in tutto questo tempo poteva averla
dimenticata e potesse essere andato avanti. Alla fine era quello che
voleva no?! Alla fine voleva solo che la dimenticasse?! O forse questo
era solo quello che sarebbe stato giusto volere e non quello che
davvero desiderava. Probabilmente si aspettava qualcosa di diverso e
probabilmente era stata troppo ingenua a non rendersi conto di quanto
tempo fosse passato e di quanto sarebbe stato difficile ritornare a una
realtà che da troppo tempo non era più la sua. Tk stava
iniziando a parlare quando qualcosa di piccolo e umido lo colpi in
testa interrompendolo, alzò lo sguardo e vide milioni di gocce
leggere cadere dal cielo.
- sembra stia piovendo – disse spostando lo sguardo dal cielo verso Kari.
- sembra proprio di
sì – rispose la ragazza girando il palmo della mano verso
l’alto per sentire meglio la pioggia regalando un meraviglioso
sorriso al biondo che ricambiò teneramente.. una tenerezza che
da quando la ragazza era partita, aveva quasi dimenticato di avere
tanto da farlo sorprendere.
- meglio ripararci –
disse Tk iniziando a risalire il sentiero passando accanto a Kari e
sorridendole nuovamente. La ragazza lo segui. Ad un tratto la piogge si
fece più insistente così i due iniziarono a correre
ridendo. Raggiunsero l’uscita del parco bagnati fradici trovando
riparo sotto la pensilina di una fermata dell’autobus giusto
accanto al grande cancello verde che delimitava l’ingresso al
parco.
- be’.. non ricordavo Tokio così avventurosa.. – affermò Kari divertita, ancora con il fiatone.
- a dirla tutta.. nemmeno
io! – rispose il biondo. I due risero di nuovo ma un tuono li
fece ritornare seri – E’ proprio un bel temporale.. –
continuò TK – meglio tornare a casa.. sei a piedi?! –
- veramente si..
l’auto l’ho lasciata a New York.. e in questo momento me ne
pento – rispose Kari sarcastica mentre guardava i goccioloni di
pioggia cader giù velocemente.
- allora ti do un
passaggio io.. la mia è questa – disse indicando un Audi
A5 grigia parcheggiata lungo il marciapiede giusto davanti a loro.
- oh.. be’.. io
non.. non voglio disturbarti.. prenderò l’autobus..
– rispose la mora confusa sul da farsi sorridendo timidamente. A
questo punto iniziava a dubitare della sua razionalità..
avendola vista traballare molto spesso nell’ultimo periodo.. e
non era del tutto sicura di riuscire a sopportare quella vagonata di
emozioni che l’avrebbe sicuramente travolta durante il viaggio
fino a casa.
- avanti.. non ti
aspetterai che ti lascio qui da sola sotto un temporale.. – le
disse facendole uno di quei suoi mezzi sorrisi che l’avevano
sempre fatta impazzire. Un fulmine illuminò a pieno giorno tutto
il cielo. Kari sussultò
- A questo punto credo che
accetterò.. ti ringrazio.. – gli sorrise, seguendolo verso
l’auto. A quel punto non poteva proprio rifiutare.
Salirono in macchina e Tk
accese il riscaldamento per ritemprarsi un po’ dalla pioggia che
avevano preso precedentemente., mise in moto e partì.
Appena entrata
nell’abitacolo della macchina Karì fu pervasa da un
brivido lungo tutto il corpo, un misto di felicità, paura e
incertezza, sensazioni sempre più ricorrenti oramai..
soprattutto in presenza di Tk. A questo punto la ragazza inizò a
chiedersi quale effetto potessero avere tutti questi incontri con Tk
sulla sua psiche, temendo di poter riportare gravi danni provocati da
tutti quei mix di emozioni diversissime tra loro che Tk le
somministrava a ogni singolo sguardo.
- non capisco come nel
2009 una città come Tokio con due schizzi di pioggia vada in
panne in questo modo – la voce del ragazzo la riportò alla
realtà. Le bastò guardare fuori dal parabrezza della
macchina per capire a cosa si riferisse Tk: infatti una fila
interminabile di macchine bersagliate da fitte gocce d’acqua
occupavano tutto l’asfalto.
- Se ti può
consolare a New York è anche peggio.. – Kari si
voltò verso il ragazzo sorridendogli. Tk venne pervaso da una
scarica di adrenalina che gli arrivò dritta in testa, la stessa
che aveva provato la sera prima in quel locale quando l’aveva
rivista per la prima volta. Non riusciva a capire cosa gli stesse
succedendo.. non si sentiva in questo modo da tanto tempo. In quel
sorriso rivide la Kari di tanti anni fa e si sentì confusa, in
dovere di smentirsi riguardo al fatto che fosse cambiata perché
vista sotto questa prospettiva le sembrava sempre la stessa, e non
riuscì a trattenersi dal rivelarglielo. – sai è da
ieri che non riesco proprio a capire…
- cosa non riesci a
capire? - Kari lo guardò confusa rialzando la barriera che si
era abbassata poco prima, Tk se ne accorse e si sentì nuovamente
confuso.
- sei cambiata.. –
più che una domanda sembrò un affermazione. La mora fu
spiazzata da quelle parole e anche dal modo in cui Tk la guardò
successivamente. Si sentì come la sera prima quando il ragazzo
con il suo sguardo aveva superato quel muro che si era costruita dentro
invalicabile da chiunque altro e si rese conto che in quel momento Tk
stava cercando di fare la stessa cosa. In un istante si sentì
scoperta, vulnerabile e ebbe paura di quello che ne poteva susseguire,
così riprese a guardare la strada spezzando il filo invisibile
che legava lo sguardo del biondo con la sua anima. – anche tu..
– rispose, senza girarsi. Tk non si aspettava quella risposta
rimanendo spiazzato, imitando la ragazza e riprendendo a guardare la
strada.
Kari lo guardò con
la coda dell’occhio riuscendo perfettamente a leggere la
confusione sul volto dell’amico e si rese conto di aver sbagliato
di nuovo risposta. Si stava comportando in modo sbagliato lo sapeva
bene e sapeva anche molto bene il motivo, quel peso sullo stomaco che
aveva proprio necessità di togliersi e decise che era quello il
momento per farlo.
- non è che la tua
ragazza è gelosa se sa che mi hai dato un passaggio? –
disse sorridendo con non curanza cercando di buttarla sullo scherzo. Tk
la guardò confuso – Quale ragazza? – le rispose.
- be’.. ma .. la
ragazza di ieri.. – Tk rivide la scena di quel bacio con Netami
nella sua testa e storse le labbra – “ maledizione allora
ha visto.. maledetta Netami, è veramente una scocciatura
quella.. “ – pensò tra sé e sé..
- scusa.. non sono affari che mi riguardano – disse rammaricata Kari non ottenendo nessuna risposta.
- no.. non e questo.. solo
che.. lei non è la mia ragazza.. – si sbrigò a
rispondere Tk notando che la mora aveva frainteso il suo silenzio. Kari
annuì – “ non è la tua ragazza però te
la sei baciata.. “ – pensò con una punta di gelosia,
rimanendo sconvolta da quel sentimento. Non poteva essere gelosa di
Tk.. non poteva assolutamente.. scosse la testa leggermente per
allontanare quei pensieri.
- e tu.. –
esitò leggermente Tk – e tu.. hai qualche “
boyfriend “ che ti aspetta a New York – continuò Tk
sorridendo, cercando di buttarla con menefreghismo sullo scherzo come
aveva fatto la ragazza prima.
- no.. nessun “
boyfriend”… - disse scuotendo la testa - e neanche nessuna
“girlfriend “ sia chiaro... – continuò poi
rompendo la tensione che aveva creato quell’argomento. Tk
scoppiò a ridere e anche Kari lo seguì.
- è strano parlare di questo con te.. – confessò la ragazza in una botta di sincerità.
- mmm.. mi devo offendere? – rispose Tk cercando di sdrammatizzare.
- può darsi.. – continuò Kari stando al gioco.
- be’.. siamo giunti
a destinazione.. – disse Tk accostando lungo il marciapiede
antistante al palazzo dove risiedeva la ragazza.
- sembra proprio di
sì.. – rimase sorpresa Kari di essere già arrivata.
Nonostante ci avessero impiegato molto più tempo del solito a
raggiungere la meta a causa del traffico alla ragazza il viaggio
sembrò essere durato solo pochi minuti.. e anche Tk ebbe la
stessa sensazione.
I due rimasero fermi a guardarsi.
- allora come sta casa
Yagami? – disse il biondo guardando in alto attraverso il
tettuccio della macchina verso il piano dell’appartamento
di Kari. Non poteva negare che se da quella domanda fosse scaturito un
invito a salire non gli sarebbe per niente dispiaciuto. Si era creata
un atmosfera così leggera tra lui e la ragazza che non si
sentiva di lasciarla proprio ora.
- sinceramente?! Mai stata peggio… - disse ironica Kari – non ho ancora avuto il tempo di tirarla su.. -
- povera casa..
– rispose il biondo continuando il gioco dell’amica. Kari
sorrise, facendo seguire degli istanti di silenzio.- be’ allora..
grazie del passaggio.. ehm.. ti inviterei a salire ma.. è
ancora un casino.. scatoloni ovunque.. e posso offrirti solo
dell’acqua.. mi devo ancora organizzare a ricevere ospiti..
– cercò di spiegare la ragazza sentendosi estremamente in
difficoltà.. ma non poteva affrontare anche quello, stare da
sola dentro casa sua con Tk di nuovo dopo tanto tempo sarebbe stato
davvero troppo.. e quella giornata era stata già abbastanza
piena di emozioni per riuscire a reggere anche quella. Nonostante
questo, dispiaceva anche a lei lasciare il biondino.
- no.. tranquilla..
capisco.. i traslochi sono rompiscatole… - rispose ammiccando un
sorriso che Kari ricambiò – mi ha fatto piacere
incontrarti oggi.. – continuò la ragazza. – Anche a
me... -
- be’ … allora… ciao.. – disse Kari aprendo lo sportello.
- ciao.. – Rispose
Tk facendo un cenno con la mano. La ragazza scese dalla macchina
dirigendosi verso il poltrone. Tk rimase a guardarla imbambolato.
Quando Kari raggiunse il
portone lo aprì e ci si infilò dentro richiudendoselo
alle spalle come un fulmine non riuscendo più a sorreggere lo
sguardo di Tk su di sé. Mentre kari saliva in ascensore non
riusciva a smettere di pensare a quel pomeriggio ma in particolare alla
chiacchierata che avevano avuto in macchina lei e Tk e a quella
bellissima atmosfera che nonostante tutti quegli anni di silenzi era
comunque riuscita a formarsi. A quel punto era ufficiale: tornare a
Tokio non era stato per niente un errore!
Quando il
ragazzo vide la sagoma di Kari sparire dietro il portone del palazzo
sorrise scuotendo la testa e partì, non smettendo un attimo di
essere pervaso da quello strano calore che gli aveva provocato
quell’incontro. Quelle sensazioni non le provava da moltissimo
tempo e nonostante le avesse cercate non era mai riuscito a trovarle
prima di rivederla. Quel piacevolissimo graffio al cuore che fortemente
cercava riusciva a farglielo solo lei. Allora capì: non era
cambiato niente!
Eccomi
dinuovo con un nuovo capitolo!! questa volta sono stata brava... non vi
ho fatto aspettare neanche un mese dall'ultimo aggiornamento :-D
Scherzo.. XD
Cmq come sempre spero che anche questo capitolo sia stata di vostro
gradimento.. ringrazio tutti.. chi recensisce, chi mi segue, chi mi
mette tra i preferiti e anche chi solo legge!!!
Spero continuiate a seguire le mie storie numerosi.. un abbraccio a
tutti e per chi come me tra pochi giorni dovrà tornare a
scuola.. buon anno scolastico e in bocca al lupo!!!
Ice_Princes
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