Back to Past

di Ice_Princes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Back to past

Tutti i personaggi Anime/Manga non mi appartengono, ma sono proprietà dell’autore e della rispettiva casa editrice. Gli altri personaggi, che invece non appaiono nell’Anime/Manga, mi appartengono di diritto in quanto sono il frutto della mia fervida immaginazione. Inoltre tutti i personaggi e la stessa fanfiction non sono utilizzati assolutamente da me medesima a scopo di lucro.

 

 

 

= BACK TO PAST =

 

Una ragazza guardava fuori dal finestrino dell’ aereo sul quale stava viaggiando persa tra pensieri e ricordi. Non aveva chiuso occhio per tutto quel lungo viaggio, quelle parole non le lasciavano pace, soprattutto quella assurda bugia detta per paura di soffrire che poi non aveva fatto altro che farla soffrire il doppio.

La distolse dai suoi pensieri la voce di una hostess gentile e professionale.

 

Si pregano i gentili clienti di allacciare le cinture e di portare il sedile in posizione eretta. Stiamo per atterrare. A Tokio sono le ore 16.00, il tempo é leggermente nuvoloso e la temperatura esterna è di 19°C. Vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia e vi auguriamo una buona permanenza.

 

‘ Buona permanenza ‘ – sorrise sarcasticamente ripetendosi quel augurio nella testa, che a lei suonava più come una minaccia. Francamente non si aspettava che quel ritorno sarebbe stato ciò che si osa definire una Buona permanenza. Dopotutto era facile per l’hostess parlare, mica era lei quella che doveva tornare nel luogo più triste di tutti, quello dove una volta era stata felice. Aveva paura, non si sarebbe mai alzata da quel sedile, il tempo sembrava avesse accelerato la sua corsa e i minuti sembrava si fossero trasformati in secondi, non voleva affrontare la sua più grande paura, non voleva rivedere tutto quello che le ricordava il suo passato, tutto quello che era stato il suo passato.

 

Non aveva avvertito nessuno del suo ritorno, nessuno dei suoi vecchi amici. Già i suoi vecchi amici… Aveva una voglia incredibile di rivederli ma allo stesso tempo aveva una grande paura. Non si aspettava di certo il migliore dei benvenuti dopo cinque anni che non si faceva più sentire, giusto gli auguri di natale a Sora e Yoley le sue due migliori amiche, le uniche con le quali aveva ancora una fattispecie di contatto, anche se molto informale, alle quali poi, al termine della conversazione, chiedeva fugacemente di salutare tutti. Un sorriso amaro gli comparve sulle labbra ripensando a quei momenti – ‘ come sei stata vigliacca Kari ‘ – si disse. Questo pensiero la tormentava da giorni ormai, da quando aveva iniziato a ripensare al suo passato, da quando aveva deciso di tornare a Tokio.

 

Triste, molto triste pensare che quel legame così particolare che andava oltre l’ amicizia, quello che li ha tenuti uniti nei momenti più difficili e drammatici si sia potuto sciogliere così, come neve al sole. Non sapeva bene di chi fosse la colpa, a dire il vero ormai non le andava nemmeno più di cercarla, l’aveva cercata ovunque ma l’unica persona alla quale arrivava sempre, ogni volta che ripensava a quello che era successo, era lei. Se aveva sofferto in quel modo non poteva fare a meno di pensare che fosse solo colpa sua. Era lei che di punto in bianco aveva chiuso i ponti con tutti quelli che facevano parte della sua vita, lo aveva fatto solo per dimenticare, voleva dimenticare il suo passato, dimenticare tutto ciò che era stato, digiworld, i suoi amici, l’unica persona che aveva veramente amato e che, per quella stupida partenza, aveva lasciato creando in se un immenso vuoto che senza di lui non sarebbe mai più riuscita a colmare.

 

Erano passati cinque anni dalla sua partenza, un sacco di tempo. Eppure dopo tutto quel tempo il ricordo di quel giorno era ancora perfettamente vivido nella sua testa e ogni volta che ci ripensava le sembrava di sentire ancora gli odori, le sensazioni, le paure e la tristezza di quei momenti.

 

Back:

 

Camminava a testa bassa tra le strade di Tokio, strade fin troppo conosciute. Doveva dirglielo, ormai mancava solo lui da avvertire e le partenza sarebbe stata solo 5 giorni dopo. Doveva assolutamente trovare il coraggio, non poteva aspettare un giorno di più, né poteva rischiare che lo venisse a sapere da qualcun altro. Non sapeva proprio come dirglielo, aveva provato mille discorsi da due mesi a questa parte,  ma nessuno le sembrava quello giusto così aveva deciso di improvvisare. Arrivò davanti quel palazzo nel quale era praticamente cresciuta, era sicura di trovarlo a casa perché  l’aveva chiamato pochi minuti prima per avvertirlo che sarebbe passata e che gli avrebbe dovuto dire una cosa molto importante ma non aggiunse nient’altro. La mano le tremava mentre si trovava davanti al campanello di casa Takaishi, ma poi prese un grande respiro, si fece coraggio e suonò. Dopo pochi secondi la porta si spalancò e fu Tk in persona ad aprirle con un aria abbastanza preoccupata. – Kari ciao entra… - le disse il biondo dandole un bacio a fior di labbra. La ragazza non disse una parola e entrò.

- allora…cosa c’è? -  Disse Tk guardandola preoccupato.

- devo parlarti. . . – rispose lei cercando di scappare da quello sguardo, dai quegli occhi celesti così profondi nei quali si era persa tante volte e che rendevano un addio ancora più difficile di quanto già possa essere.

- o-ok andiamo in camera mia… - i due entrarono nella stanza del ragazzo chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi sul letto, seguirono alcuni secondi di silenzio. Kari continuava a tenere lo sguardo basso cercando di trattenere le lacrime che da tempo premevano per uscire ma soprattutto per evitare di incontrare il fantastico sguardo di Tk che l’aveva bloccata tutte le volte che aveva provato a dirglielo.

- Kari mi vuoi dire che succede? È un po’ di tempo che sei strana, sfuggente…. mi stai facendo preoccupare.

- Ecco… i-io dovevo…  parto la settimana prossima. – disse alla fine tutto d’un fiato continuando a tenere il volto basso e lo sguardo inchiodato a terra.

- Ah…e dove vai? – disse non capendo come mai la ragazza si stesse preoccupando tanto di  una semplice vacanza,o almeno, a quanto aveva capito lui.

-  a New York… - una lacrima solitaria le rigò una guancia.

-  Dai…Fantastico! E sei triste?! Io sarei felicissimo e … per quanto tempo?

- Per sempre Tk! – urlò innervosita, possibile che non capisse?! Le lacrime iniziarono a uscirle copiose dagli occhi e per quanto si sforzasse di fermarle non ci riusciva. Il ragazzo la guardava scioccato.

- Che…che cosa??- la ragazza annui semplicemente gettandosi tra le sue braccia. Ormai le lacrime erano incontrollabili. Tk rimase per qualche istante immobile ancora scioccato dalla rivelazione fatta dalla ragazza poco prima dopodiché la strinse più forte a se. Stettero così per qualche minuto, entrambi avrebbero voluto fermare il tempo in quel abbraccio, poi il silenzio fu rotto da una domanda che stava tormentando la testa del ragazzo da quando aveva ricevuto quella rivelazione, forse la domanda più ovvia, quella che doveva essere rivolta prima di qualsiasi altro gesto ma Tk ancora non aveva trovato la forza di chiedere.

- Perché? – disse in un sussurrò il biondo che ancora non aveva metabolizzato del tutto l’accaduto.

- per mio padre… il lavoro… - rispose vaga. Il padre di Kari era medico ed era sempre stato il suo più grande sogno andare a praticare in uno dei più importanti centri del mondo. La ragazza era ancora in un mare di lacrime e  per il momento quella risposta a Tk bastava…

 

Now:

 

Come avrebbe voluto cancellare quelle immagini dalla sua testa, ma il passato non si può dimenticare…mai! E ora che era cresciuta, all’età di 23 anni, aveva deciso di tornare e di affrontare gli spettri del suo passato.

 

Uscita dall’aeroporto prese un taxi che la portò alla sua “ vecchia ” casa. Appena aprì la porta fu investita da una nube di polvere, entrò nel grande appartamento che l’aveva vista crescere, quanti ricordi. Diede uno sguardo in casa, i mobili rimasti erano pochi ma abbastanza per vivere almeno nei primi tempo. Infatti c’era ancora cucina, bagno, un divano e tavolinetto nella sala e la sua camera da letto era intatta. Tutto era ben conservato, ogni cosa era coperta da qualche telo tenuto fermo da alcuni pezzi di nastro isolante. Si sarebbe dovuta dare parecchio da fare per sistemare tutta quella confusione. Posò il bagaglio ad un lato vicino l’ingresso e butto sconfortata il suo borsone sul pavimento, facendo alzare ancora un po’ di polvere. Stava iniziando a pensare che quella di tornare non era stata esattamente ciò che si definisce un “colpo di genio” e possiamo anche aggiungere che non aveva calcolato che la casa era disabitata da quattro anni quindi la polvere era il minimo che vi si potesse trovare, ma pensò che da qualche parte si doveva pur iniziare cosi si mise subito sotto per rendere quella casa quanto meno vivibile.

 

Dopo qualche ora di duro lavoro il grosso era fatto, certo ancora non era tutto perfettamente pulito ma per il momento andava bene anche perché era stanca e aveva bisogno di una doccia per togliersi di dosso un po’ di polvere e stanchezza dopodiché sarebbe andata a fare una passeggiata, aveva bisogno di aria e poi si era preparata abbastanza bene psicologicamente da poter affrontare i ricordi che sicuramente le avrebbero provocato quelle strade e quei luoghi.

 

E così fece, dopo alcuni minuti era già pronta per uscire. Passando vicino all’ingresso si fermò ad osservare il borsone lasciato vicino la porta, in particolare guardava titubante una cerniera laterale. Dopo qualche secondo di riflessione si chinò di scatto, la aprì e ne cacciò fuori una vecchia agenda sbiadita dal tempo, con la copertina rigida che una volta era rosa, ancora si ricorda il giorno che l’aveva ricevuta come regalo.

 

Back:

 

Pomeriggio. La pioggia batteva forte sui palazzi e sulle strade della città. Kari era appoggiata con i gomiti al davanzale della finestra della sua camera, sorseggiando una tazza di té guardando fuori, immersa tra i suoi pensieri. Il suo stato d’animo di quel pomeriggio e il tempo erano in perfetta sintonia, le piaceva la pioggia, in qualche modo si riconosceva in ogni singola goccia, in alcuni momenti sembrava fosse l’unica a capirla realmente. Mancavano solo due giorni alla partenza e lei si era litigata con Tk,, l’aveva lasciato più precisamente, e ancora non riusciva a capacitarsene, lei non voleva ma tutta quella situazione sembrava non le lasciasse alcuna scelta,non aveva mai creduto nei rapporti a distanza e non pensava che il loro potesse durare, o forse si era comportata troppo egoisticamente perchè sapeva benissimo che non averlo vicino l’avrebbe fatta soffrire troppo. O almeno questa era la spiegazione che cercava di dare a se stessa, anche se non ci credeva nemmeno lei. Alcune volte non si sa bene perché si fanno certe cose, si fanno e basta, anche se ci sembrano sbagliate. Si era litigata anche  con Yoley, la sua migliore amica, solo perché voleva farla ragionare.

DRIIIIIN DRIIIIIIN… il suono del citofono la distolse dai suoi pensieri.

- chi è? 

- Sono Yoley, posso salire? – il portone scattò e questo la ragazza con gli occhiali lo interpretò come un si. Entrò, salì le scale e quando arrivò al piano giusto trovò Kari poggiata sullo stipite della porta ad aspettarla a braccia conserte. Yoley si fermò, le due amiche rimasero per qualche istante a guardarsi dopodiché sorrisero e si abbracciarono.

- scusami… - disse la mora.

- no…scusami tu, dovevo farmi i fatti miei…sono sicura che tu sai quello che fai. – rispose liberandosi dall’abbraccio della amica.

- io invece non ne sono più tanto sicura sai? – sorrise amaramente, quasi per ingannare le lacrime che premevano per uscire. Yoley capì la situazione.

- allora? Vogliamo entrare o vogliamo passare i giorni prima della tua partenza qui fuori? – le due scoppiarono a ridere e si incamminarono dentro casa.

- approposito…ti ho portato una cosa! – con l’aria di chi la sa lunga frugò nella sua borsetta facendone uscire un pacchettino con la carta rigorosamente rosa.

- è una cavolata in se per se ma… secondo me ha un grande valore simbolico! – disse sorridente e sprezzante di energia come al solito. Kari prese il pacchettino e lo scartò velocemente, tolta tutta la carta comparì una agenda, rosa naturalmente.

- diciamo che è un modo per dirti “teniamoci in contatto”… - le sorrise con gli occhi lucidi.

- sei matta! Non mi dimenticherei mai di te… – le due si abbracciarono e delle lacrime solitarie segnarono il viso di entrambe.

La mora aprì la prima pagina dell’agenda e vi trovò una scritta fatta da Yoley dove c’erano tutti i suoi numeri di telefono, il suo indirizzo e sotto una frase:

“ ricorda che se anche sei dall’altra parte del mondo… potrai chiamarmi sempre “

 

Now:

 

Ripresasi dal flash-back aprì l’agendina e iniziò a sfogliarla e alla prima pagina c’era ancora quella scritta, fatta dalla sua migliore amica. Rimase a guardare quel numero – ‘’ chissà se è ancora quello…se abita ancora li… dovrei chiamarla…’’- prese il cellulare in mano, compose il numero dopodiché cancellò e rimise l’agendina nella borsa – ‘’forse dopo… ‘’ – prese le chiavi di casa e uscì.

 

 

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Rieccomi!! Sentivate la mia mancanza? [ NO! * tutti guardano in cagnesco Ice_Princes*; * Ice_Princes mette il broncio e cerca di continuare il suo discorso* ] Sono tornata a tormentarvi con un’ altra di quelle folli idee che, fortunatamente per voi, non troppo spesso mi passano per la testa e che vengono benevolmente lette, e perché no anche commentate, da voi Santi e che mi riempite di immensa gioia! [ che lecchina!!! N.D.Tutti; Lo so AHAHAAHAH *risata malefica* N.D.Ice_Princes ]

A parte gli scherzi [ e chi scherzava?? N.D.Tutti; Uffy!!! N.D.Ice_Princes ] Spero questo primo cappy vi sia piaciuto, lo so…non ho scritto un granchè ma spero di avervi quanto meno incuriosito… Vi assicuro che c’è ancora molto da vedere e vi prometto che mi impegnerò a non far diventare questa Ficcy la solita storia banale di cui tutti conoscono già la fine prima che venga scritta per come è scontata [ o almeno spero di riuscire nel mio intento… N.D.Ice_Princes ] A VOI IL GIUDIZIO!

Grazie 1000000000000 in anticipo…. E se non ci sentiamo prima: BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!

 

P.s non so se riuscirò a essere costante negli aggiornamenti o quanto vi farò aspettare per il prossimo cappy, purtroppo sono davvero mooooooolto impegnata in questo periodo ( come credo lo sia chiunque di voi si ancora sotto quella istituzione assassina chiamata “scuola”…Comunque cercherò di sfruttare al meglio queste vacanze di natale per scrivere! Grazie in anticipo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


BTP Capitolo 2
 

Scese in strada. Era la tipica giornata di inizio autunno, non faceva ne troppo caldo ne troppo freddo, con un leggero venticello che ogni tanto soffiava facendo cadere già qualche foglia  ingiallita dagli alberi.
Dopo qualche minuto di cammino senza meta si ritrovò davanti all’ingresso di un parco, appena il suo sguardo incontrò il grande cancello verde che delimitava lo spazio si pietrificò rimanendo ferma li davanti, i battiti del suo cuore si fermarono per un attimo ma immediatamente dopo accelerarono all’impazzata, nelle sue orecchie l’unico suono che si sentiva era il suo cuore, era come se il tempo e lo spazio si fossero annullati  ed era rimasta lei, sola, in una dimensione dove non esisteva nient’altro che lei e i suoi ricordi, una marea di ricordi che iniziarono a passargli davanti agli occhi. Dopo qualche attimo di riflessione decise di entrare.

Passò attraverso un lungo viale alberato che aveva percorso tante altre volte prima di allora, quel posto le aveva sempre dato una sensazione di pacatezza e tranquillità. Il parco solitamente pullulava di gente, al contrario quel giorno era quasi deserto. Continuava la sua passeggiata quando, ad un tratto, in lontananza, vide una ragazza che stava correndo sulla sua stessa strada, con le cuffiette della musica nelle orecchie. Quella sagoma le sembrava familiare, strinse gli occhi per focalizzare meglio l’immagine. La ragazza che correva Portava una tuta lunga nera con su una maglietta a mezze maniche rosa, aveva un fisico non molto slanciato, ma magro, dei capelli viola, lunghi, legati in una alta coda, e un viso simpatico.

Intanto le due ragazze continuavano ad avvicinarsi, quando furono a pochi metri di distanza l’una dall’altra, i loro sguardi si incrociarono. La ragazza dai capelli viola, osservando Kari, inizialmente aggrottò le sopraciglia, rallentò la corsa spalancando la bocca mentre le parole si accalcavano per uscire, strinse gli occhi per vedere meglio e essere ancora più sicura di quel che stava per affermare dopodiché si fermò definitivamente e Kari le rivolse un grande sorriso.

- Kari?! – disse in un misto tra stupore e entusiasmo, mentre ancora non era del tutto convinta della sua affermazione. La mora si senti un tonfo al cuore, era da tanto che non si sentiva chiamare da quella voce sempre solare ed energica.
- Yoley! – affermò più sicura la mora abbracciando l’amica.
- come stai? – chiese Yoley
- bene…bene…tu invece? – staccandosi dall’abbraccio.
- bene! Ma…qu-quando sei tornata??
- oggi! Beh….a essere precisi, qualche ora fa! – sorrise guardando l’orologio che indossava al polso.
- e… quanto stai? – chiese speranzosa.
- beh… ehm…non mi sono data proprio un tempo…insomma, non lo so, la mia intenzione è di rimanere per… qualche mese e….ehm…e poi s-si vedrà…- rispose sorridendo nuovamente al quanto imbarazzata. Non si era preparata a quella domanda che effettivamente l’aveva spiazzata, non sapeva nemmeno lei quanto tempo dovesse rimanere, figuriamoci se poteva spiegarlo a qualcun altro. Era alla ricerca di qualcosa, ancora non sapeva bene cosa, ma sapeva per certo che era a Tokio che doveva cercarla e che, finchè non l’avesse trovata, sarebbe rimasta li, ma come faceva a dirlgelo, nonostante fosse stata la sua migliore amica non si vedevano da anni.
- perché non mi hai chiamata per dirmi che tornavi? – domandò Yolei che per quanto volesse coprirlo, non riusciva a non mostrare un po’ di delusione.
- beh…ecco…i-io…ehm… - cercò di rispondere qualcosa masticando parole confuse distruggendosi le mani e cercando di trovare una scusa plausibile per giustificarsi ma non le veniva in mente niente, Yoley lo capì e pensò che non era giusto rinfacciarle niente, tanto meno una simile sciocchezza.
- ah…ok dai…non importa, l’importante è che ora sei qui! Ancora non riesco a crederci! – abbracciò nuovamente l’amica. Questo si chiama amicizia. Una persona che non è amica godrebbe del vederti in difficoltà, invece la vera amica e quella che ti toglie dai guai anche se hai torto.
- già… - sussurrò Kari ricambiando l’abbraccio. Rimasero entrambe qualche secondo in silenzio.
- mi sei mancata… - ruppe il silenzio la mora con tre semplici parole nelle quali però si nascondevano infiniti discorsi.
- anche tu… - le due sorrisero – allora… cosa hai da fare adesso? – domandò curiosa.
- i-io…niente… - scrutando in modo interrogativo Yoley, in tanti anni di amicizia Kari aveva imparato che le sue domande potevano essere molto pericolose a volte.
- bene! Allora che ne dici di andarci a prendere qualcosa insieme? Abbiamo cinque anni di chiacchere arretrate… - fece l’occhiolino all’amica.
- beh…si penso che sia un ottima idea! Dopotutto, ora che sono tornata devo essere aggiornata sui fatti…no?
- giustissimo! Dai andiamo – prese Kari a braccetto e le due si avviarono verso l’uscita del parco.
- tu hai la macchina?
- no…l’ho lasciata a New York…
- fa niente…andremo con la mia…. - a quelle parole Kari ingoiò a vuoto ricordandosi della guida dell’amica.
- Yoley… hai imparato a guidare in questi cinque anni? – chiese decisamente preoccupata. Diciamo che le esperienze fatte in macchina con una Yoley neo-patentata non erano state delle migliori.
- ma certo! Guarda che io sono una pilota! – Kari la guardò preoccupata – “ lo spero…” – pensò la mora dubitando per qualche attimo, ma poi si decise. Le due ragazze salirono in macchina e partirono. La partenza fu alquanto tranquilla ma non appena furono uscite dal parcheggio Yoley spinse sull’acceleratore sgommando.
- Yoleyyyyyyyyy - Kari gettò un urlo sbrigandosi ad allacciare la cintura e cercando di reggersi ben salda ad ogni appigliò possibile.

Nel giro di dieci minuti erano giunte a destinazione e Yoley aveva compiuto una ventina di infrazioni, aveva bloccato il traffico su una strada principale per fare un inversione a U e tornare indietro visto che aveva sbagliato strada ripercorrendo la via al contrario dove era senso unico, era passata con il rosso ad almeno quattro semafori, non si era fermata, né aveva rallentato, a tutti gli innumerevoli stop che avevano incontrato, si era fatta tutte le curve senza toccare il freno e, per parcheggiare avanti la cioccolateria verso la quale si erano dirette le due, aveva fatto una grande inchiodata tirando il freno a mano mentre la macchina era ancora in movimento.

La povera Kari, che ormai da anni non era più abituata alla “ guida spericolata “ di Yoley, era stravolta e nonostante la macchina fosse definitivamente ferma, lei ancora si reggeva saldamente al poggiabraccio dello sportello con entrambe le mani guardando avanti con gli occhi sbarrati.
- Oh ecco siamo arrivati! –esclamò Yoley tranquillamente come se non fosse successo niente.
- Yoley…solo una domanda… - disse Kari ancora scombussolata dal viaggio.
- dimmi pure… - rispose tranquillamente.
- TU QUESTO LO CHIAMI SAPER GUIDARE??? – urlò con negli occhi un intento omicida.
- quante storie per aver superato di qualche chilometro il limite di velocità…scendiamo? – scese dalla macchina chiudendo lo sportello praticamente in faccia a Kari che ormai non aveva più parole così preferì lasciar perdere la discussione, capendo che era persa in partenza, e scese dalla macchina.

Entrarono nel locale e si sedettero in un tavolo un po’ più isolato dalla confusione per poter parlare meglio. Pochi minuti dopo avevano ordinato ed erano anche già state servite, così iniziarono a parlare. Yoley fu la prima ad iniziare un discorso.
- Allora…cosa hai fatto in questi anni? L’ultima volta che ci siamo sentite ti stavi laureando in psicologia…
- si infatti mi sono laureata pochi mesi fa ma al momento non sto facendo niente…
- oh allora ti devo chiamare dottoressa… - disse scherzando facendo una faccia buffa e appesantendo il tono della voce per dare più valore a quelle parole. Kari sorrise.
- e tu invece? Ti devo chiamare ingegnere? – facendo il verso all’amica. In effetti l’ultima volta che si erano sentite, a Natale dell’anno successivo stava seguendo alla facoltà di ingegneria di Tokio.
- eh già… mi sono laureata il mese scorso!
- Beh complimenti…
- e Tai che fine ha fatto? E’ tornato anche lui?
- No…lui è rimasto a New York, fa il giornalista e scrive sulla rubrica sportiva di un giornale… è anche fidanzato, con una certa “ Kate “… sembra che sia una cosa seria.
- strano pensare a Tai che fa qualcosa di serio… - le due risero.
 
Seguirono attimi di silenzio che vennero spezzati da Kari che pose una domanda che le picchiava forte in testa da quando aveva preso la decisione di tornare a Tokio ma non aveva avuto ancora il coraggio di affrontare.
- e…ehm… e che fine hanno fatto…ehm… gli- gli  altri? – chiese indugiando su quella domanda. Aveva deciso di buttarla sul generico chiedendo notizie sugli “ altri “ ma non era proprio riguardo loro che le interessava sapere, certo era curiosa e aveva voglia di rivederli ma la persona riguardo la quale gli premeva di più sapere era lui… Tk.
Yoely prima di rispondere la guardò con sguardo investigatorio, dopodiché gli si dipinse un sorrisetto malefico sul suo viso simpatico e sincero, lo stesso che aveva da quando era bambina ed era proprio in quel momento che Kari temeva per l’incolumità della sua privacy perché conosceva bene Yoley e le sue domande “ scomode “ e sapeva benissimo che quando la curiosità di sapere qualcosa si insediava nel suo animo poteva diventare molto pericolosa e non si sarebbe fermata fin quando non avesse scovato il segreto.
- be sai da quando te ne sei andata tu il gruppo è andato in frantumi poi non avendo nemmeno più la scusa di digiworld  ci siamo un po’ persi di vista… - Kari abbassò lo sguardo vedendo volare via la sua speranza di sapere.
- dopo tutto … ancora mi mantengo in contatto con qualcuno… - il suo tono di voce cambiò sottolineando la parola “ qualcuno “, la mora spalancò gli occhi e non riuscì a trattenere un piccolo sorriso di soddisfazione che le si era dipinto sulle labbra. Yoley prese un sorso della sua bevanda calda e iniziò a parlare ma decise di prendere l’argomento alla larga facendo così cuocere a fuoco lento la curiosità di Kari.
-  Cody si è arruolato nell’esercito, dopotutto è sempre stato il suo sogno, e ora torna a Tokio solo durante le feste…. Izzy si è laureato come programmatore e ora sta prendendo una seconda laurea… Joe si è laureato in medicina e ora sta facendo praticantato presso l’ospedale… - ad ogni digiprescelto che l’amica nominava il cuore di Kari perdeva un battito perché sapeva che si stava avvicinando sempre di più al nome di Tk…
- Davis… è un calciatore professionista… Sora invece fa la stilista e lavora per un importante casa di moda e sta con Matt che è diventato un cantante famoso… - qui il cuore di Kari smise di completamente di battere, sentì una vampata di calore pervaderle tutto il corpo e il respiro diventare affannoso perdendo il suo normale ritmo. Ormai era convinta che toccasse a lui, era l’unico di cui l’amica non aveva ancora parlato, ma poi vide Yoley prendere di nuovo la sua bevanda e iniziare a berla.

Sul volto di Kari apparve un espressione strana di curiosità, stupore e delusione. Yoley nel fratempo la spiava mentre sorseggiava la sua bevanda, glielo stava facendo apposta a non parlare di Tk, voleva proprio vedere quanto quella testarda dell’amica riuscisse a resistere alla curiosità di sapere e per quanto l’orgoglio continuasse a farla stare ferma senza chiedere di lui. La viola decise di continuare il suo gioco.
- si…lo so cosa ti starai chiedendo…. – Kari sobbalzò e arrossì sentendosi scoperta.
- ti starai chiedendo… - continuò imperterrita Yoley godendo di quel momento dell’imbarazzo dell’amica, soprattutto, era divertita da come, dopo tutti quegli anni, era ancora capace di metterla in trappola. – Ti starai chiedendo…come mai Matt ora sta con Sora e non più con Mimi… - Kari a quelle parole alzò lo sguardo, che fino a quel momento continuava a tenere inchiodato per terra confusa, era convinta che questa volta stesse iniziando a parlare di Tk e, francamente, non si era nemmeno resa conto di tutto ciò che Yoley le aveva detto in precedenza e non aveva fatto caso al fatto che Sora e Matt stessero insieme ora mentre quando lei era partita Matt stava con Mimi.
- be’  semplice l’anno scorso Mimi è partita di nuovo e lei e Matt hanno deciso, in comune accordo, di lasciarsi… - concluse con nonchalance la digiprescelta dell’amore.

Kari continuava a non dire una parola, si limitò solo ad annuire leggermente con la testa per far intendere che aveva capito. Ma Yoley ancora non era soddisfatta così continuò.
- che c’è? Perché quella faccia? Ho forse dimenticato qualcuno? – con espressione innocente.
 Solo allora Kari capì il giochetto al quale aveva partecipato inconsciamente, ma non aveva voglia di continuare a giocare e, anche se le costò molto, decise di arrendersi. Decise di fare buon viso a cattivo gioco così si attaco in viso una maschera più rilassata e pronunciò quel nome che era rimasto muto per troppo tempo.
- Tk… - pronunciare quel nome le fece uno strano effetto, dentro di lei stava iniziando a crollare qualcosa, quel muro che aveva costruito tanto tempo fa e che solo lui era capace di abbattere. Sul volto simpatico di Yoley si stampo un grande sorriso che esprimeva tutta la sua soddisfazione.
- ma…lui mi sembra che si sia laureato in….giurisprudenza…o qualcosa del genere… - rispose vaga anche se sapeva molto più di quello.
-  ah…si si ok…e- era t-tanto p-per sapere…. – iniziò a balbettare distruggendosi le mani.
- “ sei sempre la solita Kari… “ – pensò guardando l’amica affettuosamente. Poi però qualcosa le balzò in quella testa matta e scattò in piedi.
- che succede? – chiese Kari allarmata dal quel improvviso scatto.
- Cazz… avevo dimenticato di avere un impegno…scusami devo proprio scappare…
- ok non c’è problema… - disse Kari alzandosi a sua volta.
- vieni ti do un passaggio a casa!  - gli occhi uscirono fuori dalle orbite della mora quando sentì la parola “ passaggio “ pronunciata dalla bocca di Yoley.
- NO! – urlò in un primo momento poi si riprese. – no grazie Yoley preferisco andare a piedi, o-o al massimo prenderò l’autobus… - sorrise in modo nervoso.
- sei sicura?
- oh…si si sicurissima!
- come vuoi… comunque questa sera c’è una festa ad un locale in centro, mi farebbe piacere se ci venissi anche tu! Infondo abbiamo ancora tante cose da raccontarci!
- va- va bene…ci sarò!
- ok… ah comunque il mio numero di cellulare è sempre lo stesso… - si avvicinò all’orecchio della mora - …e anche il suo… - fece l’occhiolino alla amica e se ne andò. Kari rimase per qualche secondo immobile pensando alle ultime parole di Yoley dopodiché scosse la testa, come per cacciar via quelle parole, e se ne andò a sua volta dirigendosi verso casa.


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Bene…anche questo altro capitolo è fatto! Prima di tutto… Mi auguro che abbiate passato un Felicissimo Natale! Seconda cosa…Spero realmente che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Cercherò di aggiornare il più presto possibile anche se credo che ormai se ne parla per l’anno nuovo! Comunque se non ci sentiamo prima auguro a tutti Buon Anno Nuovo e spero che il 2008 sia per tutti voi un anno ricco di Fortuna e Felicità!!!

Ma ora passiamo a ringraziare tutte le anime pie che hanno avuto la bontà di leggere e recensire la mia FF:

Marie 16: Grazie 1000 per i complimenti…sono davvero contenta che la  storia ti piaccia! E grazie per aver inserito la mia storia tra i preferiti!Ci sentiamo presto su MSN…KISSSS

Videlbra91: Ciaooo! Sono felicissima della tua recensione! Come avrai potuto constatare tu stessa ho provato a mettere del Mimato ma credo di aver fatto un pastrocchio ancora peggiore visto che poi li ho fatti lasciare! Scusaaaaaa * me che chiede perdono in ginocchio *  Spero continuerai a seguirmi ugualmente! Baci…

HikariKanna: Ma ciao! Ecco a te il secondo capitolo! Spero davvero di non averti delusa… Per quanto riguardo Tk… lo so non è ancora tutto chiaro ma i nodi si stanno iniziando a sciogliere e poi…chissà chi incontrerà Kari se andrà a quella festa… Bastanondicopiùniente! >< Grazie ancora per la recensione!

Kari 89: Ciao! come vedi ho aggiornato e spero di non averti fatto aspettare troppo! Spero che con questo capitolo abbia risposto alle tue domande! Un bacione!!

DarkSelene89Noemi: Ringrazio anche te infinitamente per i complimenti! E spero che il cappy sia riuscito a chiarirti qualcosa anche se so che i punti in sospeso sono ancora molti! KISSS e grazie ancora!

Sweet_Dreamer: Me commossa dai tuoi complimenti! Mi fa piacere che la storia ti incuriosisca e spero che il capitolo sia stato all’altezza delle aspettative! Grazie…Grazie….Grazie!!!

Un Grazie speciale anche a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e a chi solo legge!

P.S: per chiunque voglia contattarmi il mio indirizzo E-Mail/MSN è : Vale14141@hotmail.com

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


BTP Ice_Princes:- Finalmente ce l’ho fatta a postare anche questo capitolo!!! Solitamente scrivo alla fine ma questa volta volevo scusarmi con tutti voi che leggete la mia storia per l’assurda attesa!!! Detto questo vi auguro Buona Lettura!!! Un mega-kiss!!. -


Capitolo 3


Il tempo passava veloce e si avvicinava sempre di più l’orario in cui si sarebbe dovuta vedere con Yoley, ma ancora non era sicura di andare a quella festa. Tutta quella situazione apparteneva al suo passato ormai, non si sentiva più appartenente a quel mondo. Era passata oltre mezzora da quando si era seduta sul divano del salotto del suo appartamento  immobile, con le braccia incrociate, fissando intensamente le lancette del orologio scandire i secondi mentre rifletteva sul da farsi. La situazione stava diventando opprimente e stressante e il ticchettare delle lancette non aiutava per niente la riflessione.
- Basta! Ci vado… – disse ad alta voce scattando in piedi e dirigendosi in camera sua per prepararsi – dopo tutto che ci rimango a fare a casa da sola?! – continuò il suo discorso rivolto a se stessa quasi a volersi convincere di quello che stava per fare mentre cacciava dal armadio panni alla rinfusa.


Ad un tratto l’occhio le cadde sull’orologio che portava al polso e notò che si era fatto davvero tardi. Infatti mancavano solo venti minuti all’ appuntamento che si era data con Yoley e, nonostante avesse passato tutto quel tempo a fissare le lancette dell’orologio non aveva per niente focalizzato l’orario. Diede un piccolo urletto dopodiché si mise le mani tra i capelli – ok….calma Kari, mantieni la calma… - fece un grande respiro e iniziò a prepararsi. Incredibilmente dopo pochi minuti era già pronta, ma questo non voleva dire che non fosse in ritardo, dopo tutto non aveva la macchina, così prese borsa e cellulare e schizzò fuori di casa.


Arrivò al locale indicato nel pomeriggio dall’amica con 20 minuti di ritardo. Rimase qualche secondo titubante avanti l’ingresso del locale che sembrava molto affollato, dopodiché si decise ad entrare. Una volta dentro si rese conto che l’impressione che aveva avuto dall’esterno del locale non era stata affatto sbagliata, infatti, c’era davvero molta gente e sarebbe stata una vera e propria missione trovare la sua amica in mezzo alla folla. Raggiunse un piano rialzato nel locale dove c’erano alcuni tavoli e da lì iniziò a sondare meglio la situazione alla ricerca di Yoley ottenendo però scarsi risultati, forse le conveniva arrivare puntuale.
Ad un tratto le squillò il cellulare. – Pronto – rispose urlando e tappandosi un orecchio, non riusciva a sentire bene a causa del vociferare della gente e della musica alta.
– Kari sono Yoley…
- Yoley! Ma dove sei? Non riesco a vederti… - continuando a guardarsi attorno.
- io invece si…guarda verso il bar – disse la viola attaccando. Kari si girò verso il bancone del bar che era coperto da vari gruppi di persone, ma una risaltava su tutte. Era Yoley che si agitava come una forsennata per farsi vedere. Kari le fece un cenno con la testa sorridendole e si avvio verso di lei.


Nel frattempo da Yoley…


- chi stai salutando? – le chiese un presenza alle sue spalle. Quella voce era un po’ troppo familiare per i suoi gusti, si girò di scattò e quando lo vide spalancò gli occhi.
- oh…T-Tk ciao! C- che ci fai qua? – disse nervosamente sforzandosi di mantenere il suo solito sorriso e pregando che Kari tardasse ad arrivare.
-  “ ma perché questi due mi fanno sempre trovare in certe situazioni?! “ – pensò tra se e se la ragazza.
 Tk la guardò storto, Yoley non è mai stata brava a mentire e nei confronti dei suoi due migliori amici era davvero una missione impossibile.
– potrei farti la stessa domanda… - rispose il biondo alzando un sopraciglio e guardandola di sbieco abbozzando un sorriso.
- ehm…ehm…be…. Io sto….
- Finalmente Yoley! Scusa per il ritardo ma non ero sicura di veni- … - le parole le si bloccarono in gola quando incrociò lo sguardo di ghiaccio del ragazzo con cui stava parlando Yoley. Il sorriso che aveva sul volto si rimpicciolì sempre di più fino a lasciare il posto a un espressione sconvolta e sorpresa allo stesso tempo, il sangue le si gelò nelle vene e il cuore perse un battito dopodiché si mise a battere all’impazzata.Non era cambiato molto… a parte i capelli leggermente più corti e l’aria più matura sembrava essere rimasto sempre il solito Tk. Mentre continuava a affogare nei suoi occhi celesti un flash-back nella sua mente la riportò a cinque anni prima


Back:


Ultimo giorno di scuola. Ormai mancava davvero poco alla sua partenza e Kari stava tornando a casa per preparare le valigie. All’uscita di scuola tutti i ragazzi erano felici per quel evento ma lei no, perché la fine della scuola per lei, in quel anno, segnava anche la fine della sua vita a Tokio.
Mentre camminava si sentì tirare in un vicolo. Dopo pochi secondi si ritrovò stretta tra due braccia forti e molti familiari.
- T- Tk… - disse confusa. Avevano litigato ed erano parecchi giorni che non lo vedeva. Il biondo continuava a tenere lo sguardo fisso su di lei. – che…che fai? – continuò Kari confusa dal comportamento del ragazzo, ma lui non le diede nessuna risposta, solo prese il suo viso tra le mani e la baciò con passione e prepotenza. Quando le loro labbra si staccarono Kari scoppiò e le lacrime iniziarono a scorrere copiose dagli occhi. TK la strinse più forte a se sempre senza dire niente.
- ti amo… - disse finalmente il biondino rompendo quel pesante silenzio che era calato tra i due. All’ udire di quelle parole Kari si riprese cercando di fermare le lacrime che continuavano a scendere senza sosta. Niente le aveva mai fatto più male di quel suo “ ti amo “, anche lei lo amava ma non poteva rispondergli, non in quel momento così particolare. Si era sforzata tanto per lasciarlo proprio per paura di soffrire troppo senza di lui a New York e di far soffrire anche lui e se ora gli avesse risposto che lo amava anche lei tutti i suoi sforzi sarebbero andati in fumo. Così si fece coraggio e provò a rispondere la cose che in quel momento le sembrava  più giusta cercando di essere il più convincente possibile.
- i-o invece no… non ti amo più TK… lasciami in pace… - quest’ultima frase le costò moltissimo e non riuscendo più a resistere allo sguardo del ragazzo scappò via in lacrime. Tk rimase li fermo ancora scioccato guardando la ragazza scomparire velocemente all’orizzonte.

Kari correva veloce, ancora in lacrime,  per le strade di Tokio diretta chissà dove come per voler fuggire dalle parole che aveva appena pronunciato che ancora le riecheggiavano nella testa. Sentiva ancora lo sguardo di Tk puntato addosso, Non riusciva ancora a farsene capace, lui le aveva detto che l’amava e lei invece gli aveva risposto di no e che doveva lasciarla in pace…  dopo tutto l’aveva fatto a fin di bene, conosceva Tk e sapeva benissimo che nonostante i chilometri che li avrebbero divisi lui non si sarebbe mai dimenticato di lei, da una parte le faceva piacere ma dall’altra si sentiva egoista, non si sarebbero visti solo raramente e anche se questo per lei voleva dire soffrire non voleva che la stessa sorte toccasse anche a Tk…


A Tk servì qualche secondo per associare il nome giusto a quella persona ma quando finalmente ci riuscì il cuore sembrava si fosse fermato e con esso anche il respiro e una fitta lo colpì dritto allo stomaco come se avesse ricevuto un pugno fortissimo in piena pancia. Lo sguardo gli si offuscò per un attimo e subito dopo un momento particolare della sua vita gli ritornò in mente, un ricordo che pensava aver cancellato…
 
Back:


Sera. Tk stava seduto per terra, guardava dall’alto del terrazzo del palazzo dove abitava la città illuminata. Andava spesso li su, lo aiutava a  riflettere. Gli piaceva parecchio quel luogo, soprattutto in quel particolare momento della giornata dove il sole lasciava il posto alla luna e le mille luci della città si accendevano donandole quella particolare atmosfera.


 Ad un tratto la porta dietro di lui, che dal palazzo dava accesso alla terrazza, si aprì. Il biondo ascoltava i passi avvicinarsi a lui senza voltarsi, sapeva già a chi appartenevano.
- Tk! Ti stavo cercando ovunque… non rispondi neanche al cellulare, mi hai fatto preoccupare… - il ragazzo seduto ancora di spalle al suo interlocutore fece spallucce senza dire una parola.
- posso sedermi?
- lasciami in pace Matt! – rispose secco e brusco il biondino. Matt alzò un sopraciglio, il gentile e pacato Tk che risponde in quel modo?! Non poteva negare di esserne rimasto stupito. Solo in quel momento si rese conto quanto i loro caratteri si somigliassero. Abbozzò un sorriso e decise di sedersi lo stesso venendo fulminato con lo sguardo  da parte del fratello che da quando aveva saputo della partenza di Kari era diventato freddo e distaccato. Chi non lo conosceva bene come lui poteva perfino scambiarlo per uno sguardo indifferente ma quello sguardo era pieno di rabbia e tristezza.
- noi stiamo andando all’aeroporto… vieni anche tu! – disse il maggiore dei due con tono imperativo. Sapeva benissimo che il fratello se ne sarebbe pentito per tutta la vita se l’avesse lasciata partire senza nemmeno salutarla.
- non mi va – rispose gelido.
- Tk non mi va di discutere con te… ma se rimarrai qui… farai forse lo sbaglio più grosso di tutta la tua vita…
- lo sbaglio più grosso della mia vita è stato innamorarmi di lei! – rispose alzandosi di scatto e aumentando il tono di voce che stavolta sembrava di nuovo spezzato da qualche emozione. Non lo pensava, non pensava affatto quelle parole. In realtà pensava che la loro storia fosse stata una delle cose più belle della sua vita… ma in quel momento doveva farsi vedere superiore e tutto quello che stava accadendo, doveva per forza farsi vedere forte. Matt lo guardò pieno di compassione, sapeva benissimo che le parole del fratello non erano vere e sapeva benissimo anche il perché le aveva dette…e per questo non se le sentiva di insistere.
 – fa come vuoi… non posso obbligarti… - si alzò e fece per alzarsi, quando fu a pochi metri dalla porta di ingresso però volle fare un ultimo tentativo.              – Comunque se cambi idea il suo aereo parte alle 20.30… se vieni sono sicuro che le farà piacere. – scompari dietro la porta che si chiuse alle sue spalle.
 Tk rimase qualche secondo immobile stringendo i pugni dopodiché si girò di scatto verso una parete e in un impeto di rabbia sferrò un pugno. Si risedette per terra tenendosi la testa tra le mani, poi guardò l’orologio. Le lancette segnavano le 19.50, calcolando il traffico di quel ora non avrebbe mai fatto in tempo così il suo aereo sarebbe partito e lui non l’avrebbe rivista più. No…non poteva finire così, doveva comunque provare, era pur sempre il digiprescelto della speranza. Scattò in piedi e iniziò a correre giù per le scale. Con la macchina non sarebbe mai arrivato in tempo così decise di prendere la moto.


Schizzava tra le vie della città a tutta velocità facendo lo slalom tra le macchina in coda congestionate nel traffico. Arrivato a destinazione l’orologio segnava le 20.15, poteva ancora farcela. Entrò di corsa nell’aeroporto e cerco di vedere, sul tabellone delle partenze, da quale gate sarebbe partito l’aereo di Kari, appena lo trovò schizzo verso la direzione indicata dalla freccia.  Corse per tutto l’edificio più veloce che poteva fino ad arrivare al gate predestinato. Si guardava attorno alla ricerca della ragazza e individuarla non fu difficile data la folla di amici che le stava attorno per salutarla. Mentre si avvicinava ancora con il fiatone non riusciva a smettere di osservarla. Ad un tratto i suoi occhi celesti si incontrarono con quelli castani di lei che gli andò incontro sorridendogli. Si fermarono a pochi centimetri di distanza l’una dall’altro.
- ciao – disse la mora abbozzando un sorriso imbarazzata.
- ciao – rispose il biondino ancora affannato dalla corsa.
Intanto la folla che prima avvolgeva Kari seguiva la scena commossa tra gomitate complici e bisbigli vari.
- Te l’avevo detto sarebbe venuto… - disse Matt felice per il fratello a Tai che sorrise.
Kari e Tk erano ancora fermi uno avanti l’altra senza dire una parola, semplicemente guardandosi negli occhi.
Ci pensò una voce robotica che riecheggiò per tutto il grande edificio a sbloccare la soluzione:
 ” Ultima chiamata per il volo diretto a New York delle ore 20.30 “

- Be… io ero venuto semplicemente per…per augurarti buon viaggio… - a Kari scappò una lacrima – Vai o l’aereo partirà senza di te… - disse Tk cercando di far finire quella scena straziante il più presto possibile. Kari a quelle parole buttò le braccia al collo del biondino. – non sai quanto vorrei che partisse senza di me! – dise la mora lasciando cadere un’altra calda lacrima. Tk ricambiò l’abbraccio stringendola forte a se – lo vorrei tanto anch’io…- i due si sciolsero da quel abbraccio con grande dispiacere di entrambi. Kari gli diede un leggero bacio a fior di labbra dopodiché scappò via.
Tk la seguì con lo sguardo fino a che non scomparve dietro la porta per l’imbarco con la sua famiglia.  


Yoley avrebbe preferito morire pur di non trovarsi in quella situazione imbarazzante, nonostante tutto nemmeno quel momento delicato fu capace di toglierle la parola…
- Be…penso che voi due vi conosciate già…
Grazie alla squillante voce di Yoley, entrambi si ripresero dallo shock iniziale e ancora si stavano guardando con un aria da ebete stampata in faccia.
- Tk! Che bello rivederti! – fu la ragazza la prima a parlare buttando le braccia al collo del suo vecchio amico.
 - Kari….infatti! co…come stai? – rispose il ragazzo contraccambiando l’abbraccio.
- B-Bene grazie…tu come stai? – Disse la mora sciogliendosi dall’abbraccio. Mentre i due facevano conversazione Yoley si sentiva mancare per lo stress sostenuto.
- bene… come mai da queste parti? – nonostante fosse la seconda volta che le veniva posta la stessa domanda in quella giornata era stata colta di nuovo impreparata.
- ehm… ma niente di particolare… un viaggetto… - rispose imbarazzata ma quella risposta non convinceva nemmeno lei e temeva che Tk indagasse più affondo.
- Tk!! – fortunatamente il ragazzo fu fermato proprio mentre stava per ribattere da una voce proveniente dalle spalle di Kari. Infatti la mora si girò e vide una ragazza andare verso di loro.


_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


RIeccomi!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che ne sia valsa la pena di aspettare così a lungo. Come è andato il vostro ritorno dalle vacanze??? Per me è stato distruttivo… non faccio altro che studiare, studiare, studiare… Uff!!! Comunque penso che del mio andamento scolastico non importi a nessuno quindi… Come vi sembra questo nuovo cappy? Brutto…decente…belino?? Fatemi sapere cosa ne pensate!! Passiamo ora ai ringraziare tutte  le favolose persone che mi lasciano delle recensioni!!


Marie 16: Grazie come sempre per i tuoi fantastici complimenti!!! Mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto… un kissss!


Kari 89: Mamma mia… quanti complimenti! ** Sono davvero felice che la mia storia ti piaccia e spero che anche questo aggiornamento sia stata degno di essere letto!! Allora come ti sembra l’incontro tra Kari e Tk? Kisssss


DenaDena: Grazie 100000000000! Allora…ti è piaciuto il terzo capitolo? Spero davvero di si… ci sentiamo presto per MSN! Un Kisssss


Videlbra 91: Grazie dei complimenti nonostante abbia fatto lasciare i tuoi adorati Matt e Mimi nel capitolo precedente! Continua a seguirmi e fammi sapere che ne pensi anche di questo ultimo cappy!! Un KIsssss


Un salutone anche a tutti quelli che solo leggono e a quelli che hanno aggiunto la mia FF nei preferiti!!! Grazie!!! Continuate a seguirmi mi raccomando… UN BACIONEEEE!!!

Ice_Princes

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


a

Capitolo 4      


Kari squadrò dalla testa ai piedi la ragazza che stava andando incontro al biondo. Era alta più o meno come lei, aveva i capelli castani un po’ mossi e gli occhi chiari anche se Kari non riusciva a vedere il colore esatto a causa delle luci basse e di quelle colorate puntate sulla pista da ballo che ogni tanto colpivano il gruppo di ragazzi. Intanto la mora era arrivata vicino Tk scoccandogli un bacio sulla guancia. Tk venne pervaso da una vampata di calore, il momento era molto delicato e quella ragazza non ci voleva proprio, conoscendola Tk sapeva bene che non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione e poi Kari… chissà cosa avrebbe pensato…un pensiero gli passò per la testa: ma perché si sarebbe dovuto interessare di cosa pensasse lei? dopotutto era lei che se ne era andata, era lei che l’aveva lasciato… solo. Il biondo si sentì pervaso da una stranissima sensazione, una rabbia e una tristezza tenuta a bada per troppo tempo, sentì tutte le cicatrici del passato riaprirsi, provò a scacciare quei brutti pensieri dalla testa e di ritornare il solito calmo e razionale per riprendere in mano la situazione che in quel momento gli stava sfuggendo.



Intanto la ragazza da poco sopraggiunta si era posizionata vicino Tk “ scannerizzando ” le due amiche dopodiché alzò un sopracciglio. Kari era rimasta imbambolata a guardarli.
Tk appena si riprese incrociò di nuovo lo sguardo di Kari che lo stava facendo ricadere nella catalessi di prima così distolse lo sguardo. Finalmente una voce ruppe quel inquietante silenzio carico di occhiataccie fulminanti che si scambiavano le tre.
- Allora Tk…non mi presenti? – il biondino sobbalzò riprendendosi completamente
- Oh…hai ragione! Comunque …ehm  Netami* lei è Hikari Yagami… è-è una mia vecchia amica – un tono di malinconia si percepì nella voce di Tk. Non si sarebbe mai immaginato che un giorno avrebbe dovuto classificare la mora sotto il nome di semplice amica, ne tanto meno “ vecchia “. Anche a Kari fece un certo effetto essere chiamata così da lui… ma dopo tutto quello che gli aveva fatto era anche fortunata che ancora le parlasse.
Netami si sforzò di essere gentile allungando una mano nei confronti della mora presentandosi, anche in un modo spudoratamente falso – Netami Yakimochi*… -
Anche se Kari aveva conosciuto quella Netami solo da qualche minuto già la trovava antipatica, forse perché non sopportava di vedere qualcun'altra vicino a Tk, tantomeno una come quella… con quella faccia, quella voce, quella falsità, e quel nome! Insomma non le piaceva proprio niente di lei, come poteva stare con Tk? A quel pensiero si sentì davvero male. Certo si immaginava che Tk dopo di lei avesse potuto trovare qualcun'altra, dopotutto era quello che voleva la ragazza 5 anni fa, quando l’aveva lasciato, voleva solo che la dimenticasse solo perché lei aveva preferito scappare più che trovare il coraggio di rimanere, se l’avesse fatto in questo momento poteva esserci lei accanto a Tk e non “ quella “. Il Tk che conosceva lei non era così – “ tutti cambiano “ – l’eco di una voce si propagò nella sua testa. Quella voce era proprio ciò che le aveva dato la spinta di tornare a Tokio… scappando di nuovo. Ma ora non voleva pensarci, E poi non aveva nessuna sicurezza che stessero insieme, dopotutto a lei Tk l’aveva presentata come una “ vecchia amica “ mentre su Netami non aveva detto niente. Comunque un problema per volta.
- Piacere di conoscerti! – disse sorridendo. Dopotutto quella ragazza non le aveva fatto niente. Lei e Tk non stavano più insieme e da parecchio anche , ognuno aveva il diritto di vivere la propria vita. O almeno era ciò di cui voleva convincersi.
- il piacere è tutto mio – rispose con un tono di sfida. Kari alzò un sopracciglio abbozzando un sorriso, le sembrava di stare nel far-west, tutta quella situazione era davvero assurda.



Alla reazione di Kari Netami spostò lo sguardo su Yoley che la fulminò con lo sguardo, quella stupida rischiava di mandare a monte tutti i piani che aveva programmato la viola.
- be…noi due già ci conosciamo. – disse la mora intimorita dallo sguardo assassino di Yoley.
- Oh si! Ho già avuto l’onore… - rispose acida Yoley. Si capiva benissimo che neanche all’amica d’infanzia andava a genio quella smorfiosetta e Kari in cuor suo si rallegrò. Come si sol dire… Mal comune, mezzo gaudio!



Gli occhi di Tk si posarono nuovamente su Kari, non era cambiata per niente e questo lo fece sorridere. La mora proprio in quel momento incrociò gli occhi profondi del biondo. I due divennero rossi rimanendo a fissarsi. Kari dentro di se sentiva che il muro che si era costruita 5 anni fa era appena stato attaccato da quelle due pozze azzurre e sentì un brivido attraversarla.
 


Intanto Netami, fino a quel momento impegnata nel scambiarsi battutine pungenti con Yoley, si era accorta degli sguardi che si scambiavano i due e questo non le piaceva affatto. Non conosceva Kari ne il rapporto che c’era tra lei e Tk ma qualsiasi cosa fosse doveva essere qualcosa di molto profondo e questo non le piaceva affatto. Doveva interrompere a tutti i costi quello sguardo, aveva capito benissimo che quella Kari poteva essere un pericolo.
- Tk…andiamo a ballare! – disse con voce sensuale spezzando l’atmosfera che si era creata tra i due che, rendendosi conto di quello che stava accadendo, divennero entrambi rossi in viso.
- Ehm..ehm..s-si… - la ragazza sorrise soddisfatta mentre Tk… non sapeva nemmeno lui cosa le avesse chiesto la mora, non la stava ascoltando, era troppo concentrato a non rimanere intrappolato nello sguardo di Kari la quale rimase delusa dal comportamento del amico.
- Be noi…c-ci rivediamo giusto? Cioè…Tu…tu rimani qui? Per un po’ intendo… - Tk era imbarazzato e soprattutto molto confuso, non sapeva come comportarsi. Una situazione del genere non se l’era mai immaginata, e pensare che il fatto che Kari tornasse è stato il suo più grande desiderio per moltissimo tempo mentre ora che era tornata non sapeva se esserne felice o spaventato.
- si…si rimango… - Tk sorrise soddisfatto. Avrebbe avuto altre occasioni di vedere Hikari e di questo ne era felice. La mora si sforzò di sorridere anche se il suo umore le diceva totalmente l’opposto. Vedendo che il ragazzo ancora non si decideva a scollare gli occhi di dosso da Kari, Netami lo tirò per un braccio guidandolo verso la pista da ballo. Mentre Tk la seguiva diventava sempre più confuso, fu investito da una serie di emozioni tutte insieme sentendosi felicissimo e un secondo dopo invece si sentì la persona più triste del mondo.
A Netami diede non poco fastidio l’atteggiamento del ragazzo. Lanciò un occhiata verso Kari che ancora li stava guardando e ne approfittò per scagliare il suo primo attacco alla mora. Avvicinò Tk a se approfittando di quel momento in cui era soprappensiero e lo bacio passionalmente.



Kari intanto aveva seguito tutta la scena e quel bacio aveva buttato giù una grande parte di quel muro che fino a quel momento nessuno era riuscito a superare tranne lo sguardo del biondo. Anche Yoley aveva visto tutto difatti guardò l’amica preoccupata. La mora in quel momento si sentiva soffocare, aveva caldo e una grande voglia di scappare. Chiuse gli occhi cercando di ritrovare la calma perduta ma questo ebbe scarsi risultati così schizzò fuori dal locale e Yoley la seguì.



Intanto Tk si era riuscito a divincolare dal bacio della ragazza e subito si voltò verso il luogo dove si trovavano le ragazze ma non c’era più nessuno.
- Ma sei matta? – disse Tk alterato alzando la voce .
- Perché? – rispose la ragazza con tutta la semplicità e l’innocenza possibile.
- Ascolta Netami…io e te NON stiamo insieme! Mettitelo bene in testa… - sbuffò il biondo correndo anche lui fuori dal locale facendosi largo tra la folla alla ricerca di Kari ma quando fu fuori le due ragazze sembravano scomparse. Si passò una mano tra i capelli sconsolato e si avviò verso casa cercando di non pensare a tutte quelle sensazioni che aveva invaso la sua anima da qualche minuto a questa parte e la sciando Netami sola nel locale a crogiolarsi nella sua rabbia.



- Kari!! Ferma… - la ragazza si fermò sentendosi chiamare dall’amica che la inseguiva. Si girò in direzione della voce tenendo i pugni stretti cercando di trattenere tutta la sua rabbia.
- Tu…Tu.. lo sapevi? Lo sapevi che lui ci sarebbe stato… - disse la mora innervosita dal comportamento infantile avuto dall’amica.
- io…  - provò a ribattere ma rinunciò abbassando lo sguardo – si…sapevo che ci sarebbe stato – la mora sbuffò rumorosamente. – ha-hai ragione… - continuò Yoley. – ti chiedo scusa… ancora non ho imparato a farmi gli affaracci miei… - Kari fissò la viola che sembrava realmente dispiaciuta. Non le sembrava il caso di litigare con Yoley e poi in quel momento era lei a comportarsi da bambina. Le aveva fatto piacere rivedere Tk e forse una parte di se si augurava perfino di incontrarlo quella sera, quello che le aveva dato fastidio era che si fosse baciato con quella ragazza, era arrabbiata con se stessa ma non riusciva ad ammetterlo così se la stava prendendo con l’amica.
- Comunque io n-non sapevo che…che…insomma… - cercò di continuare la viola ma Kari la bloccò abbracciandola.
- non importa… scusami non dovevo prendermela con te… - le due si sciolsero dall’abbraccio e Yoley le sorrise.
- però che non hai ancora imparato a farti gli affaracci tuoi è vero… - continuò la mora. Le ragazze scoppiarono in una fragorosa risata e si incamminarono verso casa.


***


N.B:

(*) Il nome Netami Yakimochi vuol dire: Netami = Invidia; Yakimochi = gelosia.
E i diritti d’autore sono di Darkselene89Noemi ( che ringrazio ancora infinitamente per la sua “ consulenza on-line “ ) perché io non sapevo come chiamarla.







Finalmente aggiornato! Scusate per il ritardo ma anche questa settimana è stata insostenibile sotto tutti gli aspetti! Spero mi perdoniate e che abbia scritto un cappy di vostro gradimento! Io mi ci sono impegnata…
Ora voglio ringraziare tutti i lettori che recensiscono la mia Ficcy!! ** mi rendete sempre felicissima con i vostri commenti e soprattutto mi date una mano a trovare l’ispiration che ogni tanto scappa!


Grazie 100000000 a:


Kari89

Talpina Pensierosa ( grazie anche per aver messo la mia storia tra i preferiti )

DarkSelene89Noemi

Marie16

Videlbra 91

DenaDena

Un Kissssssss                    Ice_Princes
Vale14141@hotmial.com


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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


btp

Capitolo 5




Il giorno dopo Tk stava disteso sul letto della sua stanza pensando a quello che era accaduto la sera prima e cercando di trovare una spiegazione a tutte quelle sensazioni che lo stavano tormentando… al comportamento che aveva avuto nei confronti di Netami ma soprattutto non riusciva a spiegarsi il comportamento che aveva avuto nei confronti di Kari… non era riuscito a dormire per tutta la notte cercando di capire cosa gli stesse succedendo e perché il suo nome, il suo viso, la sua voce… insomma tutto di lei continuava a tornargli in mente in quel modo ossessionante.



Ad un tratto dalla radio accesa si espansero in tutta la stanza delle note di una canzone di qualche anno prima e a Tk niente era mai sembrato più azzeccato.





L’ironia del destino vuole che

io sia ancora qui a pensare a te
nella mia mente flash ripetuti,
attimi vissuti con te.
E’ passato tanto tempo ma
tutto é talmente nitido,
cosÏ chiaro e limpido che sembra ieri...





“ Davvero il destino è stato ironico… Non mi sarei mai aspettato di trovarti qui, di nuovo, e soprattutto non mi sarei mai aspettato che mi avresti fatto ancora quel effetto, non credevo che sarei più riuscito a provare quelle sensazioni che ho provato ieri con te. Da ieri sera non fanno altro che sovrapporsi nella mia testa ricordi di tutta una vita passata con te… poi cerco di distrarmi di convincermi che ormai tu sei acqua passata, allora penso a gli ultimi cinque anni, quelli in cui tu non c’eri ma niente, buio totale… come se in questi ultimi anni senza di te non avessi più vissuto, come se non fosse successo più nulla che valesse la pena ricordare. Ma poi ripenso a ieri, a quando ti ho rivista e di nuovo tutto riprende colore, riprende vita! In tutto questo tempo ho cercato di sostituirti… per  tanto, troppo tempo ti ho cercata in qualcun’altra ma nessuna è mai stata come te e per nessuna ho mai provato quello che ho provato per te… “





Ieri, avrei voluto leggere i tuoi pensieri

scrutarne ogni piccolo particolare
ed evitare di sbagliare,
diventare ogni volta l’uomo ideale,
ma quel giorno che mai mi scorderò
mi hai detto: “non so più se ti amo o no.
domani partirò
sarà più facile dimenticare...




” Kari… chissà se anche tu in questo momento stai ascoltando questa canzone che sembra davvero essere stata scritta per noi due…Ho sempre fatto di tutto per essere sempre ciò che ti rendesse felice, per avere sempre un posto nel tuo cuore. Ero convinto che una volta che tu fossi partita sarei riuscito a dimenticarti, inizialmente non ci credevo tanto ma poi ho cercato di convincermi che ce l’avrei potuto fare cercando di pensare che quello che provavo per te non era amore e che dopo tutti quegli anni ci si affeziona anche ad un pesciolino rosso ma dopo averti rivista ieri non credo che quello che c’era tra noi fosse solo semplice “ affezione “… come si dice: “ lontano dagli occhi lontano dal cuore “ e ho cercato di credere fino alla fine in questo e sono sicuro che anche tu contavi su questa lontananza per dimenticarmi… Da quando te ne sei andata io ho iniziato una nuova vita o meglio, ho cercato di riscrivere tutta la mia vita… tutta da capo cercando di cancellarti, di dimenticarmi di te ma non ci sono mai riuscito… “





… quel tuo sguardo poi

lo interpretai come un addio
senza chiedere perché
da te mi allontanai
ma ignoravo che
in fondo non sarebbe mai finita…




“ Sento riaprirsi tutte le cicatrici della mia anima… Quando mi hai detto che non mi amavi più io pensavo davvero che non ci saremmo mai più rivisti, pensavo che tutto fosse finito… soprattutto da parte tua anche se il tuo sguardo sembrava quasi mi implorasse di non avercela con te per le parole che mi stavi dicendo e non riuscivo a rassegnarmi… ancora non riesco a rassegnarmi anche perché ieri ho visto anche nei tuoi occhi e… non vorrei sembrare stupido ma mi è sembrato che anche in te sia successo qualcosa. Dannazione avrei voluto parlare di più con te ieri se solo non fosse arrivata quella stupida di Netami… e se solo io non fossi stato così stupido da seguirla… non so perché ho reagito in quel modo, forse perché volevo dimostrarti che ti avevo dimenticata, forse perché volevo farti vedere che non provo più niente per te e che non puoi più ferirmi come hai fatto in passato… Sono stato davvero stupido! Io non voglio che lei ora che è qui mi tratti come un amico… “





Teso, ero a pezzi ma un sorriso in superficie

nascondeva i segni d’ogni cicatrice
nessun dettaglio che nel rivederti
potesse svelare
quanto c’ero stato male,
quattro anni scivolati in fretta e tu
mi piaci come sempre
forse anche di più...





“ No…togli il forse, sicuramente mi piaci anche di più. Ma che mi sta succedendo? ieri quando ti ho rivista ho sentito qualcosa crollare dentro di me, quel qualcosa che ho costruito tanto faticosamente quando sei partita, che non ha permesso più a nessuno di avvicinarsi al mio cuore… ma tu, in quel momento in cui i nostri sguardi si sono incontrati sei riuscita  a buttare giù quella protezione e ora mi sento a pezzi… io non voglio che il nostro rapporto, se ancora così si può definire, finisca così! Non lo volevo prima e non lo voglio nemmeno ora. Ieri quando ti ho guardata negli occhi io… non credo di essermi sbagliato ma …ho visto ancora una possibilità per noi due… per non mandare a puttane tutto quello che c’è stato tra di noi. Io…io devo parlarti Kari… devo parlarti assolutamente… ma come faccio? Come lo affronto questo discorso dopo che non ci vediamo da così tanto tempo?… e se quello che credo di aver visto ieri nel tuo sguardo sia stata solo una stupida illusione? “





L’infinito sai cos’é? ... L’irraggiungibile fine o meta

Che… rincorrerai per tutta la tua vita,
“ma adesso che farai?  adesso io non so“
 infiniti noi
so solo che non potrà mai finire
mai ovunque tu sarai, ovunque io sarò
non smetteremo mai
se questo é amore ... é amore infinito





“ forse la canzone ha ragione… forse anche il nostro amore è infinito… perché è amore e di questo ne sono certo! Sarebbe un sogno… Basta! Devo trovare una soluzione… siamo cresciuti tutti e due e devo trovare il coraggio di affrontare quel discorso che  discorso che ho lasciato i sospeso anni fa… perché preferì che il mio “ problema “ se ne andasse, prendesse un aereo e andasse via pur di non affrontarlo… mi sento perso… forse due tiri a canestro mi potrebbero aiutare a rinfrescarmi le idee…”



Tk si alzò di scatto dal letto iniziandosi a preparare per uscire mentre le note della canzone si dissolvevano....








Rieccomi!!! Spero che questo cappy vi sia piaciuto e spero di non essere stata troppo noiosa! Scusate ancora per il ritardo e mi auguro di aggiornare il più presto con il prossimo cappy che cercherò di far essere migliore di questo ==”
Come al solito ringrazio tutti quelli che recensiscono:

Marie 16

Talpina Pensierosa

Kari 89

DenaDena

DarkSelene89noemi

Grazie infinite anche a chi solo legge!

Ice_Princes





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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


capitolo 6 Capitolo 6

TA-DAN!!!! Incredibile ma vero dopo un anno sono di nuovo qui a postare finalmente un nuovo capitolo!!!!! Chiedo immensamente perdono per tutta questa attesa.. spero davvero che abbiate ancora voglia di seguirmi!! Vi posso dire che il prossimo capitolo è gia a metà stesura.. quindi non dovrete aspettare un altro anno per leggerlo  Grazie di cuore a tutti voi che mi seguite con così tanta pazienza!


Quello stesso pomeriggio Kari si trovava a casa sua, sul suo divano con le braccia conserte e i piedi poggiati su un piccolo tavolino antistante, a riflettere sugli avvenimenti accaduti la sera precedente…


Aveva dormito da Yoley quella notte, che era trascorsa tra “ riesumazioni” di foto, ricordi di episodi passati e gossip vari… cercando accuratamente di evitare commenti riguardo la serata anche se Kari nella sua testa non aveva smesso un secondo di pensarci, nonostante le chiacchiere di Yoley facessero sembrare tutto più facile. Da buona psicologa sapeva che trascorrere del tempo su quel divano a rimuginare era assolutamente contro producente, cosi decise di andare incontro alla vita e uscire.


Le aveva sempre fatto bene correre quando aveva le idee confuse, perciò andò nella sua stanza a cambiarsi, indossò un paio di shorts e una t-shirt, prese il suo inseparabile Ipod e partì in direzione del parco.


Una volta giunta si fermò un attimo a guardarsi intorno. Non c’era molta gente, come del resto la volta precedente. Era una giornata abbastanza nuvolosa ma il sole riscaldava quel tanto che bastava da non preoccuparsi del tempo. Quel atmosfera fece stringere lo stomaco di Kari.. perché quello che c’era nell’aria era profumo di malinconia e incertezza. A volte il tempo è inesorabile, passa senza dare una spiegazione e senza permetterci di chiedergli di restare ancora un po’ ; e a noi non resta altro da fare che cercare di restargli aggrappati il più possibile e sperare che ci porti con lui verso la prossima meta. Socchiuse gli occhi e scosse la testa sorridendo amaramente, dopodiché si infilò le cuffiette nelle orecchie, scelse una canzone abbastanza ritmata in modo da poterla seguire con il respiro durante la corsa e iniziò. Lungo il percorso ogni singolo centimetro di terreno faceva ritornare a galla marea di ricordi. Girando lungo una curva arrivò nella zona più vecchia del parco e quello squarcio di vita passata la fece fermare di colpo. Si guardò attorno , alla sua sinistra c’era uno spiazzo con l’erba meno curata del resto del parco, incolta e ingiallita, e dei resti di uno scivolo e un paio di altalene, decadenti e piene di graffiti, che il tempo e le bravate di qualche gruppo di ragazzi avevano portato alla rovina. Sulla sua destra, invece, si apriva un sentiero stretto e dissestato. Decise di intraprenderlo, sapeva perfettamente dove l’avrebbe portata e mentre lo percorreva non riusciva proprio a non pensare alla prima volta che ci era stata…



Back


Kari aspettava impaziente guardandosi allo specchio l’arrivo del suo amico. Tk l’aveva chiamata quella mattina dicendole che doveva parlarle di una cosa importantissima e chiedendole se si sarebbero potuti vedere nel pomeriggio. Dalla voce sembrava molto teso e kari non riusciva proprio ad immaginare di cosa potesse trattarsi. Spostò lo sguardo verso la finestra. Era la fine dell’estate, tra poco si sarebbe tornati a scuola e le giornate si era già drammaticamente accorciate quasi a voler scandire meglio le ultime giornate di libertà che erano rimaste agli studenti prima di iniziare di nuovo la solita routine scolastica. Quell’anno per Kari sarebbe stato il 3° anno di liceo e l’unica cosa che le faceva sembrare meno duro il ritorno a scuola era il pensiero che anche stavolta avrebbe avuto la compagnia e l’appoggio di Yoley, Davis, i suoi fedelissimi compagni di banco, ma soprattutto di Tk… Il trillo del citofono la distolse dai suoi pensieri e si precipitò ad aprire.


- Hey… - disse Kari
- Ciao! – rispose Tk sorridendole un po’ imbarazzato. – a- allora sei pronta? –
- si.. certo. Andiamo.. –  la ragazza usci di casa chiudendosi la porta alle spalle e incamminandosi con il biondino. Dopo qualche minuto di chiacchere varie i due ragazzi cadderò in un imbarazzantissimo silenzio. – allora di cosa volevi parlarmi? – domando Kari.
- be’ a dire il vero.. volevo mostrarti una cosa. – Kari lo guardò incuriosita. I due si diressero verso il parco. Intrapresero un sentiero sterrato del quale la ragazza non conosceva l’esistenza. – ma dove stiamo andando? – domando la mora non riuscendo proprio a capire.. – vedrai.. siamo quasi arrivati.. – rispose Tk con quel suo mezzo sorriso al quale la ragazza non sapeva proprio dire di no. Dopo poco arrivarono alla fine del sentiero che portava a una collinetta sulla quale c’erano solo un paio di panchine di ferro corrose dagli agenti atmosferici che, dai resti ancora erano visibili, probabilmente una volta erano dipinte di verde, e un lampione vecchio stile posto al centro, il quale le illuminava entrambe. Era quasi il tramonto e il panorama che si stagliava davanti i due era davvero suggestivo. Infatti il sole stava per scomparire dietro la linea dell’orizzonte, il cielo era infuocato e da quella posizione si riusciva a vedere tutta la città che inizia a prendere vita nelle luci della notte.
- Tk.. è davvero… incredibile.. – disse Kari confusa e emozionata. Il biondo in risposta si limitò a sorridere, orgoglioso di aver impressionato la ragazza, e si sedette su una di quelle panchine. Kari lo guardò sempre più confusa e si sedette accanto a lui.
 – come conosci questo posto??
-  l’ho scoperto qualche tempo fa.. – rispose Tk facendo spallucce.
- e come mai mi ci hai portato? – ormai il cuore di Kari aveva iniziato a correre all’impazzata.. non poteva credere che stesse accadendo davvero.. aveva sempre desiderato che Tk fosse innamorato di lei tanto quanto lei lo era di lui, ma non riusciva a credere che potesse succedere davvero. Il biondo si girò verso di lei e la guardò con quei suoi occhi blu profondissimi che però, ogni volta che incontravano quelli castani di Kari, non potevano fare a meno di perdercisi dentro. – perché non voglio più essere tuo amico. – Kari lo guardò strabuzzando gli occhi. Quelle parole proprio non se le aspettava. Confusa, persa, spaventata, emozionata, non sapeva più che sentimento provare ne riusciva a capire. Era un ultimatum?! E se si era un ultimatum positivo o negativo?! La ragazza non ebbe il tempo di darsi una risposta che le labbra di Tk sfiorarono le sue, prima con un po’ di incertezza, trasformandosi man mano in movimenti più sicuri e intensi.


Now


Nel frattempo Kari era arrivata in prossimità di quella famosa panchina, ma a sua grande sorpresa era già occupata da qualcun altro.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


capitolo 7 Capitolo 7


L’occupante della panchina sentendo una presenza alle sue spalle si girò di scatto, quando gli sguardi dei due si incrociarono rimasero entrambi paralizzati.
- Tk… - disse la mora con un filo di voce. Non avrebbe mai immaginato di incontrarlo li, ne tanto meno riusciva a capire come mai anche lui si fosse recato in quel posto. Il ragazzo si alzò dalla panchina e fece qualche passo verso di lei.. – Kari… - rispose. Entrambi si sentirono incredibilmente stupidi e imbarazzati, non tanto per il fatto di trovarsi li ma piuttosto per le sensazioni che provavano ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, quella sensazione appartenente al passato e che entrambi credevano di essere riusciti, faticosamente, a seppellire.


A quanto pare non è poi così vero che il tempo aggiusta le cose, per i due tutta quella situazione era un deja-vu della sera precedente: stessi sguardi impauriti e persi, stessa confusione e stessa amara felicità.


Che ci fai tu qui? – dissero entrambi all’unisono, stupefatti e sentendosi un po’ colpevoli. Dopotutto, tornare sulla “scena del delitto”  e poi reagire in quel modo è una tacita ammissione di colpevolezza.
- be’….ecco.. io.. tu… cioè.. – iniziarono i due contemporaneamente parlandosi addosso. – prima tu – disse il biondo porgendo la parola alla ragazza che sorrise – io sono venuta a fare una corsetta.. poi ho visto il sentiero e quindi…
- ah.. si si è chiaro.. anche io ero qui per fare 2 tiri a canestro e be’ poi.. – rispose Tk interrompendola.
- ah si , capisco… - rispose kari annuendo.
- già.. – rispose lui imbarazzato. Seguitarono momenti di silenzio. I due si squadrarono come era successo la sera precedente. Lei in shorts bianchi, maglietta  rosa e Ipod fucsia. Lui in pantaloncini blu, polo bianca e palla arancione. Mentre si guardavano, Kari potette appurare che il ragazzo non era cambiato poi molto, nonostante l’aria più matura nei suoi occhi si poteva percepire ancora, anche se in modo flebile, il Tk di sempre. Entrambi ormai erano adulti ma in quel momento erano proprio come due bambini impauriti al primo giorno di scuola, quando tutto sa di novità e ogni scoperta è una conquista. Tk non riusciva a smettere di guardarla, era cambiata moltissimo dall’ultima volta che si erano incontrati, e non riusciva a non pensare a come fosse diventata ancora più bella. I ragazzi Continuavano a guardarsi come se non si fossero mai visti prima, l’uno ad aspettare la mossa dell’altro. Tk prese il coraggio a due mani e iniziò.. anche se forse non proprio nel modo migliore possibile prendendo l’unico argomento che in quel momento sarebbe proprio dovuto essere tabù.. – ieri poi.. te ne sei andata?! Non ti ho più vista.. -  a quanto paro lo sguardo di Kari aveva mandato fuori uso le capacità di avvocato di Tk. A quella domanda la prima immagina che venne in mente a Kari fu il bacio tra Tk e Netami – già.. me ne sono andata – rispose acida, ma quando si rese conto di quanto la  sua risposta fosse stata infantile cercò di rimediare - sai com’e.. ero stanca dal viaggio…. – Era stata davvero impulsiva la sera prima, e ora non capiva cosa le stesse succedendo.. e forse era stata anche troppo impulsiva nel scegliere di tornare in Giappone. Aveva sbagliato a pensare di poter gestire la situazione.. come poteva pensare di tornare a Tokio e di riuscire a rimanere distaccata da tutti i cambiamenti che avrebbe trovato?! Nonostante si fosse preparata al peggio, e per peggio intendeva incontrare Tk, non aveva messo in conto che quest’ ultimo, in tutto questo tempo poteva averla dimenticata e potesse essere andato avanti. Alla fine era quello che voleva no?! Alla fine voleva solo che la dimenticasse?! O forse questo era solo quello che sarebbe stato giusto volere e non quello che davvero desiderava. Probabilmente si aspettava qualcosa di diverso e probabilmente era stata troppo ingenua a non rendersi conto di quanto tempo fosse passato e di quanto sarebbe stato difficile ritornare a una realtà che da troppo tempo non era più la sua. Tk stava iniziando a parlare quando qualcosa di piccolo e umido lo colpi in testa interrompendolo, alzò lo sguardo e vide milioni di gocce leggere cadere dal cielo.
- sembra stia piovendo – disse spostando lo sguardo dal cielo verso Kari.
- sembra proprio di sì – rispose la ragazza girando il palmo della mano verso l’alto per sentire meglio la pioggia regalando un meraviglioso sorriso al biondo che ricambiò teneramente.. una tenerezza che da quando la ragazza era partita, aveva quasi dimenticato di avere tanto da farlo sorprendere.
- meglio ripararci – disse Tk iniziando a risalire il sentiero passando accanto a Kari e sorridendole nuovamente. La ragazza lo segui. Ad un tratto la piogge si fece più insistente così i due iniziarono a correre ridendo. Raggiunsero l’uscita del parco bagnati fradici trovando riparo sotto la pensilina di una fermata dell’autobus giusto accanto al grande cancello verde che delimitava l’ingresso al parco.
- be’.. non ricordavo Tokio così avventurosa.. – affermò Kari divertita, ancora con il fiatone.
- a dirla tutta.. nemmeno io! – rispose il biondo. I due risero di nuovo ma un tuono li fece ritornare seri – E’ proprio un bel temporale.. – continuò TK – meglio tornare a casa.. sei a piedi?! –
- veramente si.. l’auto l’ho lasciata a New York.. e in questo momento me ne pento – rispose Kari sarcastica mentre guardava i goccioloni di pioggia cader giù velocemente.
- allora ti do un passaggio io.. la mia è questa – disse indicando un Audi A5 grigia parcheggiata lungo il marciapiede giusto davanti a loro.
- oh.. be’.. io non.. non voglio disturbarti.. prenderò l’autobus.. – rispose la mora confusa sul da farsi sorridendo timidamente. A questo punto iniziava a dubitare della sua razionalità.. avendola vista traballare molto spesso nell’ultimo periodo.. e non era del tutto sicura di riuscire a sopportare quella vagonata di emozioni che l’avrebbe sicuramente travolta durante il viaggio fino a casa.
- avanti.. non ti aspetterai che ti lascio qui da sola sotto un temporale.. – le disse facendole uno di quei suoi mezzi sorrisi che l’avevano sempre fatta impazzire. Un fulmine illuminò a pieno giorno tutto il cielo. Kari sussultò
- A questo punto credo che accetterò.. ti ringrazio.. – gli sorrise, seguendolo verso l’auto. A quel punto non poteva proprio rifiutare.


Salirono in macchina e Tk accese il riscaldamento per ritemprarsi un po’ dalla pioggia che avevano preso precedentemente., mise in moto e partì.
Appena entrata nell’abitacolo della macchina Karì fu pervasa da un brivido lungo tutto il corpo, un misto di felicità, paura e incertezza, sensazioni sempre più ricorrenti oramai.. soprattutto in presenza di Tk. A questo punto la ragazza inizò a chiedersi quale effetto potessero avere tutti questi incontri con Tk sulla sua psiche, temendo di poter riportare gravi danni provocati da tutti quei mix di emozioni diversissime tra loro che Tk le somministrava a ogni singolo sguardo.
- non capisco come nel 2009 una città come Tokio con due schizzi di pioggia vada in panne in questo modo – la voce del ragazzo la riportò alla realtà. Le bastò guardare fuori dal parabrezza della macchina per capire a cosa si riferisse Tk: infatti una fila interminabile di macchine bersagliate da fitte gocce d’acqua occupavano tutto l’asfalto.
- Se ti può consolare a New York è anche peggio.. – Kari si voltò verso il ragazzo sorridendogli. Tk venne pervaso da una scarica di adrenalina che gli arrivò dritta in testa, la stessa che aveva provato la sera prima in quel locale quando l’aveva rivista per la prima volta. Non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo.. non si sentiva in questo modo da tanto tempo. In quel sorriso rivide la Kari di tanti anni fa e si sentì confusa, in dovere di smentirsi riguardo al fatto che fosse cambiata perché vista sotto questa prospettiva le sembrava sempre la stessa, e non riuscì a trattenersi dal rivelarglielo. – sai è da ieri che non riesco proprio a capire…
- cosa non riesci a capire? - Kari lo guardò confusa rialzando la barriera che si era abbassata poco prima, Tk se ne accorse e si sentì nuovamente confuso.
- sei cambiata.. – più che una domanda sembrò un affermazione. La mora fu spiazzata da quelle parole e anche dal modo in cui Tk la guardò successivamente. Si sentì come la sera prima quando il ragazzo con il suo sguardo aveva superato quel muro che si era costruita dentro invalicabile da chiunque altro e si rese conto che in quel momento Tk stava cercando di fare la stessa cosa. In un istante si sentì scoperta, vulnerabile e ebbe paura di quello che ne poteva susseguire, così riprese a guardare la strada spezzando il filo invisibile che legava lo sguardo del biondo con la sua anima. – anche tu.. – rispose, senza girarsi. Tk non si aspettava quella risposta rimanendo spiazzato, imitando la ragazza e riprendendo a guardare la strada.
Kari lo guardò con la coda dell’occhio riuscendo perfettamente a leggere la confusione sul volto dell’amico e si rese conto di aver sbagliato di nuovo risposta. Si stava comportando in modo sbagliato lo sapeva bene e sapeva anche molto bene il motivo, quel peso sullo stomaco che aveva proprio necessità di togliersi e decise che era quello il momento per farlo.
- non è che la tua ragazza è gelosa se sa che mi hai dato un passaggio? – disse sorridendo con non curanza cercando di buttarla sullo scherzo. Tk la guardò confuso – Quale ragazza? – le rispose.
- be’.. ma .. la ragazza di ieri.. – Tk rivide la scena di quel bacio con Netami nella sua testa e storse le labbra – “ maledizione allora ha visto.. maledetta Netami, è veramente una scocciatura quella.. “ – pensò tra sé e sé..
- scusa.. non sono affari che mi riguardano – disse rammaricata Kari non ottenendo nessuna risposta.
- no.. non e questo.. solo che.. lei non è la mia ragazza.. – si sbrigò a rispondere Tk notando che la mora aveva frainteso il suo silenzio. Kari annuì – “ non è la tua ragazza però te la sei baciata.. “ – pensò con una punta di gelosia, rimanendo sconvolta da quel sentimento. Non poteva essere gelosa di Tk.. non poteva assolutamente.. scosse la testa leggermente per allontanare quei pensieri.
- e tu.. – esitò leggermente Tk – e tu.. hai qualche “ boyfriend “ che ti aspetta a New York – continuò Tk sorridendo, cercando di buttarla con menefreghismo sullo scherzo come aveva fatto la ragazza prima.
- no.. nessun “ boyfriend”… - disse scuotendo la testa - e neanche nessuna “girlfriend “ sia chiaro... – continuò poi rompendo la tensione che aveva creato quell’argomento. Tk scoppiò a ridere e anche Kari lo seguì.
- è strano parlare di questo con te.. – confessò la ragazza in una botta di sincerità.
- mmm.. mi devo offendere? – rispose Tk cercando di sdrammatizzare.
- può darsi.. – continuò Kari stando al gioco.
- be’.. siamo giunti a destinazione.. – disse Tk accostando lungo il marciapiede antistante al palazzo dove risiedeva la ragazza.
- sembra proprio di sì.. – rimase sorpresa Kari di essere già arrivata. Nonostante ci avessero impiegato molto più tempo del solito a raggiungere la meta a causa del traffico alla ragazza il viaggio sembrò essere durato solo pochi minuti.. e anche Tk ebbe la stessa sensazione.
I due rimasero fermi a guardarsi.
- allora come sta casa Yagami? – disse il biondo guardando in alto attraverso il tettuccio della macchina  verso il piano dell’appartamento di Kari. Non poteva negare che se da quella domanda fosse scaturito un invito a salire non gli sarebbe per niente dispiaciuto. Si era creata un atmosfera così leggera tra lui e la ragazza che non si sentiva di lasciarla proprio ora.
- sinceramente?! Mai stata peggio… - disse ironica Kari – non ho ancora avuto il tempo di tirarla su.. -
-  povera casa.. – rispose il biondo continuando il gioco dell’amica. Kari sorrise, facendo seguire degli istanti di silenzio.- be’ allora.. grazie del passaggio.. ehm..  ti inviterei a salire ma.. è ancora un casino.. scatoloni ovunque.. e posso offrirti solo dell’acqua.. mi devo ancora organizzare a ricevere ospiti.. – cercò di spiegare la ragazza sentendosi estremamente in difficoltà.. ma non poteva affrontare anche quello, stare da sola dentro casa sua con Tk di nuovo dopo tanto tempo sarebbe stato davvero troppo.. e quella giornata era stata già abbastanza piena di emozioni per riuscire a reggere anche quella. Nonostante questo, dispiaceva anche a lei lasciare il biondino.
- no.. tranquilla.. capisco.. i traslochi sono rompiscatole… - rispose ammiccando un sorriso che Kari ricambiò – mi ha fatto piacere incontrarti oggi.. – continuò la ragazza. – Anche a me... -
- be’ … allora… ciao.. – disse Kari aprendo lo sportello.
- ciao.. – Rispose Tk facendo un cenno con la mano. La ragazza scese dalla macchina dirigendosi verso il poltrone. Tk rimase a guardarla imbambolato.


Quando Kari raggiunse il portone lo aprì e ci si infilò dentro richiudendoselo alle spalle come un fulmine non riuscendo più a sorreggere lo sguardo di Tk su di sé. Mentre kari saliva in ascensore non riusciva a smettere di pensare a quel pomeriggio ma in particolare alla chiacchierata che avevano avuto in macchina lei e Tk e a quella bellissima atmosfera che nonostante tutti quegli anni di silenzi era comunque riuscita a formarsi. A quel punto era ufficiale: tornare a Tokio non era stato per niente un errore!


 Quando il ragazzo vide la sagoma di Kari sparire dietro il portone del palazzo sorrise scuotendo la testa e partì, non smettendo un attimo di essere pervaso da quello strano calore che gli aveva provocato quell’incontro. Quelle sensazioni non le provava da moltissimo tempo e nonostante le avesse cercate non era mai riuscito a trovarle prima di rivederla. Quel piacevolissimo graffio al cuore che fortemente cercava riusciva a farglielo solo lei. Allora capì: non era cambiato niente!





Eccomi dinuovo con un nuovo capitolo!! questa volta sono stata brava... non vi ho fatto aspettare neanche un mese dall'ultimo aggiornamento :-D Scherzo.. XD
Cmq come sempre spero che anche questo capitolo sia stata di vostro gradimento.. ringrazio tutti.. chi recensisce, chi mi segue, chi mi mette tra i preferiti e anche chi solo legge!!!
Spero continuiate a seguire le mie storie numerosi.. un abbraccio a tutti e per chi come me tra pochi giorni dovrà tornare a scuola.. buon anno scolastico e in bocca al lupo!!!

Ice_Princes

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