You found me.

di harryismyromeo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. (Parte prima.) ***
Capitolo 10: *** Capitolo otto. (Parte seconda) ***
Capitolo 11: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 13: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 17: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



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Aliceee! Alzatii! E’ tardi! Farai ritardo a scuola!
Mi rigiro nel letto, tappandomi le orecchie. Non ho voglia di alzarmi, ma so che tra poco arriverà mia madre a tirarmi via le coperte e a farmi morire di freddo. Sarà una punizione per non aver ascoltato le sue urla, così decido di alzarmi, almeno evito di diventare un ghiacciolo.
Infilo le pantofole e camminando come uno zombie mi dirigo verso il bagno.
Mi lavo il viso e metto la crema giorno, mi spazzolo i capelli e poi torno in camera a vestirmi.
Per fortuna avevo già preparato i vestiti ieri sera, così non devo passare dieci minuti a fissare l’armadio.
Infilo i jeans, una canottiera blu e un maglioncino grigio. Copro il collo con una sciarpa dello stesso colore del golf e poi mi infilo le mie care converse blu. Ritorno in bagno per truccarmi, ma non troppo. Sono una ragazza acqua e sapone, odio sembrare una maschera. Un po’ di fondotinta, mascara e burrocao. Niente di più.
Scendo giù in cucina per far colazione e vengo accolta dalla voce di mia madre, già super attiva alle sette del mattino.
-Cosa vuoi amore? Latte, the, succo di frutta?
-Nulla, solo una mela. Scappo che se no perdo il treno.-
rispondo prendendo il frutto dal frigorifero.
-Ma almeno siediti a mangiare la mela!
-La mangio per strada, non preoccuparti! Ciao, a stasera!

Non fa neanche in tempo a rispondermi che mi catapulto fuori dalla porta; infilo le cuffiette e m’incammino verso la stazione.
I hear the beat of my heart gettin’ louder, whenever I’m near you..” la voce di Harry mi risuona nelle orecchie, regalandomi una dolce sensazione.
-Ehi, ma cosa fai, mi passi accanto e neanche mi saluti?- mi ferma Giulia, la mia migliore amica.
-Scusami, ma ero distratta!- sorrido maliziosamente.
-Chissà perché ma già immagino a cosa stavi pensando, o meglio a chi.

Rido imbarazzata abbassando la testa.
-No, a parte gli scherzi, ho deciso che voglio scrivergli su Twitter. Tanto so che non mi risponderà mai, ma tentar non nuoce. Devo solo trovare le parole giuste.- dico seria.
-Pensaci bene, mi raccomando!- mi dice quasi prendendomi in giro.
Faccio finta di non sentirla e aumento il passo per non rischiare di perdere il treno.
Non ho mai avuto il coraggio di scrivere su twitter a Harry o agli altri ragazzi. Non so bene perché, alla fine lo fanno milioni di persone. Io però non ce l’ho mai fatta, perché so che non mi risponderanno mai, che non sapranno mai della mia esistenza, e fa male, molto male, quindi evito per non ricevere delusioni.
Ci mettiamo a correre, e arriviamo in stazione col fiatone. Solo quando siamo sul treno mi viene in mente la conversazione con i miei ieri sera.
-Aaaah Giuli mi sono dimenticata di dirti una cosa!- quasi urlo.
-Mi fai spaventare! Dimmi!
-I miei vogliono farmi fare una vacanza studio a Londra, quest’estate! E stasera vogliono chiamare i tuoi per farti venire con me!
-Oddio! Sei seria?-
mi chiede confusa.
-Certo! Non sarebbe stupendo? Due settimane lontano dai nostri genitori, tu ed io alla scoperta di Londra ad imparare l’inglese!
-Stupendo?! Sarebbe favoloso! Spero solo che i miei accettino!-
esclama eccitata.
-Ma sì, vedrai che diranno di sì! Non possono resistere ai miei! Sai come sanno essere convincenti!
Passiamo il resto del tragitto a pensare a questa meravigliosa esperienza, ma poi arriva il momento di dividerci e andare ognuna alla propria scuola.
Mentre cammino, penso intensamente alle parole da poter scrivere ad Harry.
Ho deciso di scrive a Harry per primo perché posso definirlo il mio preferito tra i cinque, anche se è una parola che non apprezzo. Preferisco dire che è il primo che mi ha colpito. Credo di essermi innamorata di lui dal primo momento in cui ho sentito il suo provino ad x factor inglese, la sua voce mi è entrata nel cuore e non se n’è mai andata.
Ovviamente amo alla follia anche Niall, Liam, Louis e Zayn, ma Harry è il ragazzo di cui sono innamorata per davvero.
Quindi sono decisa, gli scriverò, a costo di star male per una risposta non ricevuta.

La giornata di scuola è passata velocemente, non ho seguito neanche una parola di spiegazione, ero troppo impegnata a pensare al tweet e alla vacanza studio.
Sogno Londra fin da quando ero piccolina, l’ho sempre vista come la città capace di realizzare i sogni, la città in cui sei libero di essere ciò che vuoi, di mostrarti come vuoi, senza venire giudicato.
Ho sempre sognato di fare una vacanza studio, di immergermi pienamente nella cultura e nella lingua inglese, ma non sono mai riuscita a convincere i miei genitori. Quest’anno finalmente ce l’ho fatta, forse perché ho quasi diciotto anni, forse perché hanno capito quanto ci tengo, o forse perché gli ho dimostrato di essere una ragazza matura e responsabile.
Salgo sul treno, oggi sono da sola. Giulia esce un’ora dopo di me e le mie compagne di scuola si sono fermate a fare i corsi di recupero, così mi siedo e mi metto a leggere mentre ascolto la musica, ovviamente i One Direction.
Sono cinque ragazzi che mi hanno cambiato la vita, l’hanno resa migliore, piena di allegria e dolcezza. L’anno scorso ho passato un periodo davvero brutto, piangevo notte e giorno, senza mai smettere, poi però ho trovato loro. Dico sempre che mi hanno salvata, e in effetti è proprio così.
Li adoro, adoro le loro voci, adoro il loro essere allegri e spontanei, adoro il fatto che amano da morire le loro fan. Il mio sogno più grande sarebbe quello di incontrarli, anche se dubito potrà mai avverarsi.
Shot me out of the sky, you’re my kryptonite, you keep me making me weak, yeah frozen and can’t breath”, poterlo abbracciare, Harry, quella meraviglia di ragazzo, mi renderebbe la persona più felice del mondo. So che milioni di ragazza lo vogliono, ma davvero, è quello che sogno.
Ho deciso che oggi prendo coraggio e gli scrivo. Male che vada non mi risponde, non ho niente da perdere.
Arrivo a casa un quarto d’ora dopo, e sempre ascoltando la musica mi preparo qualcosa per pranzo. Mamma a quest’ora lavora sempre quindi sono da sola. In casa viviamo solo io lei, i miei sono separati, e mio padre vive con sua moglie e il mio meraviglioso fratellino. Lo vedo spesso, è l’amore della mia vita.
Mentre l’acqua della pasta bolle, prendo il computer portatile e lo porto sul tavolo della cucina. Apro twitter, e con molta calma cerco l’account di Harry Styles; vedo tutti i tweet che le fan gli lasciano, ai quali raramente risponde. Figuriamoci se nota proprio me. Non importa, ho detto che lo faccio e lo farò, punto.
Mi prendo coraggio e scrivo: “Please, tell me that you will come to italy soon. please. I need to see you.”
Probabilmente questo messaggio rimarrà a marcire insieme a tutti gli altri. Non importa. Spengo il pc, e butto nell’acqua un po’ di riso.
Mentre mangio, continuo a pregare per una risposta, ma decido di non pensarci più oppure non riuscirò neanche a studiare, e domani avrò la verifica di storia. Devo riuscire a prendere almeno sette se non voglio prendere il debito alla fine dell’anno. Non voglio passare l’estate a studiare, e soprattutto in ansia per l’esame di settembre. Voglio andare al mare, e a Londra, e voglio non dover pensare a nient’altro che al divertimento.
Passo tutto il pomeriggio a studiare, e anche la serata. Mi chiudo in camera cercando di concentrarmi, ma non è facile. Ci sono cinque facce, incorniciate in una foto sulla scrivania, che mi fissano, sconcentrandomi. Quanto sono meravigliosi.
Mi impongo di nascondere la foto per non essere distratta e alla fine a fine riesco a finire di studiare alle dieci e senza fare nient’altro che una doccia veloce, m’infilo sotto le coperte e mi addormento di colpo.
Intanto, mentre sogno di stare dietro le quinte di una palco ad aspettare che i One Direction finascano di cantare un messaggio mi arriva sul cellulare sul comodino.
E’ una notifica da twitter. Mi sveglio, ma non ho la forza e la lucidità per riuscire a leggerlo, anche perché penso sia Giulia che non riesce a dormire, quindi mi rimetto giù..
Ma non è Giulia..






SPAZIO AUTRICE.
Ok, ehm, buongiorno! O buonasera, dipende da quando leggete. Forse un ciao va meglio. Sì, decisamente. Quindi, ciao gente!
Eccomi alla mia seconda fanfiction, la prima che in realtà io abbia mai scritto.
So che questo prologo non è un granchè, e anche i primi capitoli non sono bellissimi ma prometto che con l'andare avanti migliorerà decisamente.
Sono molto legata a questa storia non solo perchè è la prima scritta, ma anche perchè ci ho dedicato anima e corpo nel corso dei mesi.
Il titolo "You found me" è in onore di una delle mie canzoni preferite, appunto You found me dei magnifici The Fray. Se non la conoscete ascoltatela, merita davvero.
Non impiegherò molto ad aggiornare perchè è completa, e sto anche scrivendo una continuazione.
E boh, spero che vi piacerà nonostante non sia una delle migliori.
Fatevi sapere cosa ne pensate.
Un bacio, .

P.s: crediti per il meraviglioso banner a chiara_88 grazie mille tesoro! :)

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


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“Unfortunately I’m not coming to Italy soon, but i want to see you, too”.
No, non è possibile. Non ci credo.
Comincio a urlare come una pazza, anche se sono solo le 6.30 del mattino. Urlo con tutta la voce che ho in corpo, e mia madre corre da me a vedere se sto bene.
Mi chiede perché urlo, e fingo dicendole che ho picchiato il ginocchio contro lo spigolo della scrivania. Mi guarda storto, capisce che è una bugia, ma torna giù in cucina senza dire una parola.
Afferro il cellulare e chiamo Giulia che però non mi risponde. Mi scrive un messaggio poco dopo: Non posso parlare, ci vediamo dopo in stazione.
Cavolo, ho bisogno di sfogare la mia eccitazione. Non ci credo, mi ha risposto. Cosa devo fare? Rispondergli ancora? Nah, sembrerei una che gli sbava dietro. In effetti è così, però..
Ma se non gli rispondo potrebbe sembrare che non mi interessa nulla di lui. Oddio.
Decido di parlare con Giulia prima di decidere, così mi vesto e mi trucco più velocemente di speedy gonzales, ed esco di casa senza neanche fare colazione, infatti arrivo in stazione quando lei ancora non è arrivata.
La chiamo. –Allooora! Ma ti muovi!?- le urlo dal cellulare.
-Sono qui dietro! Calmati! Perché sei così agitata?- mi chiede.
-Ora ti racconto, corri!
Arriva due secondi dopo e le racconto della notizia! E’ più sbalordita di me, in effetti. Non riesce a dire una parola, rimane per dieci minuti con gli occhi e la bocca spalancati.
-So che è una cosa piuttosto scioccante, ma per favore PARLA! – le dico ridendo.
-Mi viene in mente solo una cosa da dire.. Hai un culo grosso così Ali!-ridacchia anche a lei.
-Lo so, in effetti.. Aspetta, ti faccio vedere il tweet.- prendo il cellulare e apro twitter, cercando direttamente il profilo di Harry.
-Oh. Mio. Dio.- sussurro.
-Cosa c’è? Ti ha risposto qualcun altro? No perché se ti ha risposto un altro ti uccido. Ti uccido Alice!
-No, non mi ha risposto nessun altro.. Meglio..
-Cosa c’è di meglio?

Non riesco a risponderle, così le porgo il telefono.
“Harry Styles ti segue.”
-No, dimmi che non è vero. – sussurra.
-Non lo so Giu, non capisco più niente! Avrei solo voglia di piangere.
-Ma non lo farei, perché siamo sul treno e ti prenderebbero tutti per pazza.

Annuisco silenziosamente, mentre dentro di me accade di tutto.
Inutile dire che a scuola non riesco a concentrarmi, ho passato cinque ore a disegnare sul mio block-notes immaginando che il mio cognome diventasse tutto d’un tratto “Styles”.
Arrivo a casa e decido di rispondergli ancora. Faccio lo stesso ragionamento di ieri: male che vada non mi risponde.
“Davvero? Dai, scommetto che lo dici a tutte le fan. Comunque se non vieni in italia, temo sarà difficile.” Gli scrivo, ovviamente in inglese.
Inizia così una sorta di gioco di messaggi, in cui ogni volta per me è un colpo al cuore.
“No dai, rispondo così solo alle più carine. Potresti venire tu qui in Inghilterra, no?”
“Se mi regali il biglietto, un hotel e mi prometti di farmi fare un giro guidato, allora vengo!”
“Per me non è un problema, dimmi solo quando.”
“Ma io scherzavo!”

Non riesco a crederci, sto parlando con Harry Styles. Il mio idolo. No davvero, mi sembra impossibile.
Mi suona il telefono, è Giulia: -Ehi Giu, dimmi.
-Ma stamattina mi sono dimenticata di dirti una cosa importantissima!
-Ti ha risposto Zayn?-
ridacchio.
-Fai poco la spiritosa! I miei hanno detto va bene per l’Inghilterra!

*

Oggi è domenica, niente scuola, e io e Giulia la passeremo in camera mia a progettare la vacanza e ad ascoltare i One Direction. Mentre passiamo in esame tutti i miei vestiti, pensando a quali portare via, le racconto dei messaggi di Harry, ai quali non mi ha più risposto.
Inutile mentire, un po’ ci sono rimasta male. Sono passati dieci giorni dall’ultimo e un po’ mi dispiace, ma mi ritengo già più che fortunata. In questi dieci giorni però è successo di tutto. Si sono tutti interrogati sull’identità di questa ragazza che ha scambiato parecchi tweet con Harry, e la mia foto del profilo di twitter ha fatto il giro del mondo comparendo in tutti i giornali. In pochissimo tempo i miei followers sono aumentati davvero molto, ma per fortuna tutta questa “popolarità” non ha influito sulla mia vita reale perché nessuno è a conoscenza del mio account twitter e in esso non ho il mio vero nome.
Mancano ancora due mesi alla partenza, siamo infatti ancora alla metà di maggio, ma noi già pensiamo alla valigia.
Essendoci il sole fuori, decidiamo di uscire a prendere un gelato insieme ad altre amiche. Passiamo un bel pomeriggio, anche se i miei pensieri vanno tutti all’ultimo messaggio senza risposta.
Dopo tre giorni, però, l’attesissima risposta arriva.
“Io però non scherzavo. Perché non vieni qui veramente?”.
Trattengo le urla, ormai dovrei esserci abituata. No, non è vero.
A questo tweet rispondo nei messaggi privati, non voglio più che succeda il caos che è successo negli scorsi giorni.
“Oddio, aspetta.. Io a luglio sono a Londra per due settimane per una vacanza studio, ma ovviamente voi sarete a promuovere il cd, vero?”
“Potremmo non esserlo..”
“Ma davvero? Vedremo. Il primo pomeriggio che ho libero dallo studio vengo a cercarvi.”
“No no, faccio io il gentiluomo, ti cerco io. Non voglio sapere né il tuo cognome né il nome della casa in cui starai. Voglio trovarti senza nessuna indicazione.”
“Va bene, ti sfido. Se mi trovi ti regalo un viaggio in Italia. E non scherzo. Userò i miei risparmi, te lo giuro.”
“Ci sto. Amo l’Italia, e ho tanta voglia di rivederla quindi sappi che lotterò per questo viaggio.”
“Ok, voglio vedere sudore, lacrime e sangue. Ti aspetto a Londra.”
“Perché, questi sono i nostri ultimi messaggi?”
“Non per forza, solo se lo vuoi.”
“Non lo voglio. Ma sai che stai facendo impazzire milioni di ragazze.”

E tu ne stai facendo impazzire una, mio caro.
Decido di rispondergli più tardi, mi voglio fare attendere un po’. Grazie al cielo mi è sempre piaciuto l’inglese e non ho problemi a parlarlo.
Passo il pomeriggio a studiare, come al solito. Sono gli ultimi sforzi, posso farcela.
Le settimane stanno passando molto veloci, tra i messaggi dolci di Harry e le uscite con le amiche per festeggiare le ultime settimane di scuola.
Finalmente è arrivato il momento della partenza, Giulia si è praticamente trasferita da me in questa ultima settimana, stiamo preparando le valigie in compagnia di Harry, e dei suoi tweet meravigliosi.
Tra quattro ore il nostro aereo parte, e noi siamo ancora in bagno ad asciugarci i capelli.
-Dai Giulia,muooviti!
-Io ho finito! Ci ho messo tre minuti ad asciugare i capelli, corti come sono! Sei tu che li hai lunghissimi!-
mi risponde seccata.
-Va beh, dai aiutami così facciamo più veloce.- rispondo mentre nel frattempo rovisto nella trousse dei trucchi per cercare il mascara.
In dieci minuti riusciamo a finire, così corriamo a chiudere le valigie per poi scappare in aereoporto. Mentre i nostri genitori sono in fila per farci il check-in, io scrivo ad Harry: “Hey ricciolino, I’m cooooming!”
“I’m waiting for you, darling.”

Sorrido, mettendo il cellulare in tasca. Giulia mi guarda, e senza dire niente capisce quello che è successo.
Arriva il momento di salire sull’aereo, salutiamo velocemente i nostri genitori e ci uniamo al resto del gruppo di ragazzi che appartengono alla stessa nostra associazione per la vacanza studio.
Saliamo sull’aereo con un’incontenibile eccitazione, ridacchiando tra di noi e cominciando a fare conoscenza con i nostri compagni.
Io e Giulia ovviamente ci sediamo vicine, e siamo costrette a spegnere i cellulari, anche se in realtà vorrei tenerlo acceso per poter tenere informato Harry, ma non posso, così lo spegno, anche se a fatica.
Passiamo tutto il viaggio a parlottare e ad ascoltare musica, impazienti.
Finalmente la vocina elettronica del comandate ci avvisa che è arrivato il momento dell’atterraggio, così ci allacciamo la cintura e ci stringiamo la mano, come per paura di cadere, anche se entrambe sappiamo che non accadrà.
Scendiamo dall’aereo con calma, per poter respirare l’aria di Londra il più a lungo possibile. Il sole che avevamo lasciato in Italia è stato coperto da uno spesso strato di nuvole, ma non fa così freddo come mi aspettavo, anzi, si sta bene.
Saliamo sul pullman che ci porterà ognuno nelle proprie case; per fortuna Giulia ed io siamo ospiti della stessa famiglia.                                                                                                                    
Siamo arrivate, ed entrambe siamo nervose per l’incontro con la famiglia. Suoniamo il campanello e ci apre una donna, giovane e si presenta come Anne, ci fa conosce poi suo marito e i suoi due figli. Il papà di casa si chiama Richard, giovane anche lui, Eleanor, la figlia grande ha un anno più di noi, mentre Alexander, il piccolino, ha otto anni.
Eleanor ci accompagna sorridende nelle nostre camere. La casa è davvero enorme, entrambi i figli hanno una stanza ciascuno, e ne abbiamo una  anche io e Giulia.
Sfinite dal viaggio, facciamo una doccia per poi andare a cena.
Eleanor ci chiede se vogliamo uscire quella sera, accettiamo, così ci porta in giro alla scoperta di Londra. Beh, in realtà siamo andate solo in un pub, la visita della città era programmata per il giorno dopo.
Passiamo una bella serata, Eleanor è davvero molto simpatica e gentile, ha detto che presto ci avrebbe presentato ai suoi amici.
Torniamo a casa non troppo tardi, domani avremo la prima lezione di inglese. Prima di mettermi a letto scrivo a Harry: “Ehi ricciolino, buonanotte. Sto per addormentarmi nel mio lettino londinese. Un bacio”
“Oh, davvero? Allora la ricerca incomincia. A presto bellissima.”

Sorrido, e finalmente mi addormento.



SPAZIO AUTRICE.
Buonasera gente! Perdonatemi tantissimo, so che questo capitolo è orribile, ma ve l'avevo detto che i primi capitoli sarebbero stati piuttosto osceni, ma vi prometto che la storia migliorerà

Quindi, Alice e Giulia sono partite per Londra.. Chissà cosa succederà in una città magica come Londra :)
Non vi anticipo nulla.
Un grosso bacio, Cà.


  

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


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Sono le 7.20 e veniamo svegliate dallo stridulo suono della sveglia. Mi alzo subito, stranamente. Sono troppo eccitata! Giulia invece si rigira nel letto tappandosi le orecchie. Le do dieci minuti, se entro il termine non si sveglia userò i modi bruschi di mia madre. Sorrido all’idea, e vado in bagno a farmi una doccia veloce. Esco bagnata fradicia e vedo Giulia che ancora dorme. Così prendo il lembo della coperta e la scopro, facendola sobbalzare.
Scendiamo in cucina e vediamo Anne che già ci sta preparando la colazione.
-Ehi, buongiorno ragazze!- ci saluta calorosamente. –Eleanor sta scendendo, vi accompagnerà lei a scuola.
Annuiamo e ci sediamo pronte a gustarci un meraviglioso toast alla marmellata.
Mezz’ora dopo siamo già in macchina con Eleanor pronte alla nostra prima lezione di inglese.
Arrivate a scuola salutiamo Eleanor, che ci dice che deve vedersi con il suo ragazzo, noi invece ci dirigiamo verso la nostra aula. La mattinata passa veloce, così come i giorni seguenti. Sono un po’ triste per il fatto che Harry non si è fatto più sentire, ma forse sono io che mi sono illusa un po’ troppo. In fondo lui è una celebrità, e io sono una fan come le altre. Perché dovrebbe “preferire” me? Cos’ho di speciale? Proprio nulla. E poi non mi conosce neanche, se non per una foto e qualche messaggio scambiato su twitter.
Eleanor stasera ha promesso di portarci a conoscere i suoi amici, ma Giulia è stanca e preferisce stare a casa.
-Ehi Ali, mi raccomando vestiti bene. – mi sorride maliziosa.
-Va bene, ma perché? – rispondo confusa e curiosa allo stesso tempo.
-Capirai, non fare troppe domande. – e sparisce così. Chissà che intende. Decido di mettere un vestitino nero di pizzo e un semplice decoltè nero tacco quindici. Lascio i capelli sciolti,  e non mi trucco troppo. Mascara, un po’ di blush e lucidalabbra color naturale.
Mi guardo allo specchio e come sempre non mi piace quello che vedo, ma almeno sono più decente del solito. Raggiungo Eleanor in salotto che appena mi vede esclama: -Wow ragazza! Li farai morire tutti così!- sorrido, non credendole. Lei invece è veramente stupenda. Indossa un vestitino rosso aderente e un paio di scarpe color carne, che le allungano le sue gambe già chilometriche. Ha lasciato anche lei i suoi capelli al naturale, ha dei capelli  bellissimi che le invidio un sacco.
-Pronta?- mi chiede e io annuisco. –Tieni, prendi queste. – mi dice porgendomi un pacchetto di caramelline alla menta.
-Mi dici che mi puzza l’alito?- rispondo un po’ offesa.
-Ma va, sciocchina. Ti serviranno, però.- mi dice facendomi l’occhiolino.
Sono sempre più confusa, ma annuisco. Finalmente siamo arrivate al locale, e mi dice che i suoi amici non sono ancora arrivati, così ci sediamo al banco a prendere qualcosa da bere mentre aspettiamo.
Ordino semplicemente una coca cola, e mentre la sorseggio mi sento premere delle mani sugli occhi.
-Ele, sei tu? – chiedo, ma mi risponde di no. Dice che è accanto a me.
-Allora è Giulia che mi ha fatto una sorpresa!- mi risponde sempre di no.
-Beh, allora non saprei proprio.
-Proprio non ci arrivi?
– mi chiede Eleanor ridacchiando.
-Ehm.. no.- mi sento lasciare, mi giro e vedo Harry davanti a me, con un sorriso meraviglioso.
Non riesco a spicciare parola, mi limito a sorridere come una cretina.
-Ehi, ma non dici niente? – mi chiede Eleanor.
-Signorina, mi merito un abbraccio? Dai ti ho trovata! – mi dice Harry. Così lo abbraccio. Ha un profumo meraviglioso, non mi sembra vero di essere tra le braccia del mio idolo.
Si siede accanto a noi, e io finalmente trovo la forza di parlare. –Ma come fate a conoscervi voi due?- chiedo curiosa.
-Ecco, vedi Marti.. io sono la fidanzata di Louis.-
-Non ci credo! E perché non mi hai detto nulla?-
-Perché non volevo rovinarti la sorpresa di Harry! Dal giorno del vostro primo messaggio ha cominciato a rompere tutti noi parlandoci di te, e dei vostri messaggi. Così appena ho scoperto  il nome della ragazza che veniva ad abitare da me, gliel’ho subito detto e abbiamo pensato che potessi essere tu. Ho avuto la conferma poi quando ieri ti ho vista twittare. Ho sbirciato sul tuo telefono e ho notato il tuo nickname. Allora ho chiamato subito Harry e ti abbiamo preparato questa sorpresina. Va beh, ora vi lascio soli, vado dagli altri. Ah, domani li conoscerai anche tu Marti! Comunque Harry, mi raccomando tienila d’occhio e riportamela sana e salva.

Annuisce sorridendo, e lo faccio anche io.
-Allora, voglio sapere tutto di te!- mi dice ordinando un drink.
-Mmh, vediamo.. Sono Alice, ho 17 anni, il mese prossimo ne faccio 18, sono italiana e vivo a Milano, amo leggere, amo la musica e amo mio fratello.
-Questo lo sapevo, dai. Quanti anni ha tuo fratello?
– mi chiede curioso mentre sorseggia il suo drink.
-Ha 5 anni, e in realtà è il mio fratellastro, ma poco importa.
Sorride. –Comunque, non mi basta. Colore preferito?
-Uhm, fucsia, blu e rosso.

Annuisce. –Cibo?
-Sushi!
-Cantante?
-Vuoi sentirti rispondere il tuo nome?-
chiedo ironica.
-Nah.
-Beh, Avril Lavigne e i One Direction
.
Sorride.
Continuiamo a parlare e parlare, senza fermarci un attimo. Guardiamo l’orologio e sono già le 2.00
-Forse è meglio che vada- dico- usciamo fuori che chiamo un taxi?
-Ma quale taxi e taxi! Ti accompagno io a casa!- mi dice guardandomi negli occhi.
-Ma no! Non serve! Prenderò un taxi, non preoccuparti.
-Non insistere. Sei appena arrivata, non posso lasciarti scappare via così.

Ma allora era davvero interessato a me?
Usciamo fuori, e nonostante sia luglio, fa parecchio freddo. Tremo, così harry mi chiede se voglio la sua giacca. Faccio segno di no con la testa, ma me la porge lo stesso. La indosso, sorridendo in silenzio.
-Perché sorridi?- mi chiede.
-Perché tu sei stupendo, Harry. E non mi sembra vero di essere qui con te. E’ assurdo.
-Tu sei stupenda, tu. Posso prenderti la mano?

Annuisco, e intreccio le mie dita con le sue. Mi sembra di vivere un sogno.
Harry mi accompagna a casa in auto, e anche lì parliamo tantissimo, come due vecchi amici.
Arriviamo a casa di Eleanor e scendo dall’auto togliendomi la giacca di Harry.
-Tienila pure, così non potrai dimenticarmi.
-Non potrei mai dimenticarti, ricciolino.

Sorride e mi dà un bacio sulla guancia, gesto che apprezzo davvero moltissimo. Temevo un suo bacio sulle labbra, non perché non lo vorrei, ma perché sarebbe stato un po’ affrettato. Invece così mi ha dimostrato che ci tiene davvero, che vuole riverdermi, per poi darmi questo atteso bacio.
-Ti chiamo domani, buonanotte piccolina.
-Buonanotte Harry.

Entro in casa cercando di non fare rumore, ma trovo Eleanor seduta sul divano.
-Voglio sapere TUTTO.- sussurra.
-Vieni su con me e ti racconto.
Entro in camera e vedo che Giulia dorme pacificamente, così io e Eleanor andiamo in camera sua e ci sdraiamo sul letto raccontandoci le rispettive serate.
Alla fine, esauste, ci addormentiamo sul suo letto, ancora vestite.

SPAZIO AUTRICE.
Ok, ehm, ciao! Eccoci al secondo capitolo, mi scuso perchè è davvero orribile. Magari vi aspettavate un incontro meraviglioso per i due ragazzi, mentre invece non è niente di particolare.. Scusatemi davvero.
Scusatemi anche per la forma e il lessico, che sono pessimi davvero.
Prometto di rifarmi con i prossimi capitoli.
Comunque fatemi contenta e lasciatemi qualche recensioncina, daaai, fin'ora questa storia non ne ha ricevuta neanche una. *fa gli occhioni dolci?
Boh, non so più che dire! Grazie comunque a chi leggerà anche senza lasciare recensioni.
Se volete farmi sapere cosa ne pensate su twitter sono @harryismyromeo
Aspetto vostri pareri.
Un grosso bacio, Cà. 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


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Questa mattina vengo svegliata da Eleanor, che mi scuote energicamente.
-Svegliaaaa! Dai che ti faccio conoscere i ragazzi oggi! -Sentendo quelle parole, mi tiro su di scatto dal letto, facendola ridere di gusto.
-Dai, comincia a prepararti che vado a svegliare Giulia.- In meno di un’or a siamo tutte pronte, salutiamo Anne e Richard e usciamo.
Non prendiamo la macchina, preferiamo girare la città a piedi. Eleanor ci dice che così ce la godremo di più.
Ci dirigiamo verso la London Eye, dove dovremmo incontrare i ragazzi. Durante il tragitto chiacchieriamo allegramente, racconto a Giulia della mia serata e quando le racconto della giacca, urla, gesto che fa girare verso di noi tutti i passanti che ci camminano intorno. Ridiamo a crepapelle, mentre in lontananza avvistiamo la famosa ruota panoramica.
Comincio a sentire le farfalle nello stomaco. Devo stare calma. Cerco di camminare con disinvoltura, senza sembrare una pazza, almeno.
Appena ce li troviamo di fronte Eleanor corre ad abbracciare Louis, mentre io e Giulia ci avviciamo lentamente a tutto il gruppo. Le stringo la mano, come per farmi coraggio. Mi sorride, e siamo lì davanti a loro.
Hanno tutti e cinque addosso delle felpe e degli occhiali da sole, probabilmente cercano di non farsi riconoscere. Avvistiamo intorno a loro, ma non troppo vicino, vari bodyguard pronti a intervenire in caso di necessità. Non so come comportarmi con Harry; devo salutarlo con un semplice ciao o con un abbraccio? Oddio, cosa faccio?
Mentre la mia mente si riempie di pensieri paranoici, lo vedo che si avvicina e mi abbraccia. Annuso la sua maglietta, ha un profumo buonissimo, come quello di ieri sera. Il sole gli illumina il viso stupendo, sembra un angelo.
Mi sorride. -Ciao piccola, come stai?
-Bene, molto bene, il sole mi mette allegria. Tu?
-Solo il sole?-
sorride malizioso.
-No, non solo.
-Vieni, ti presento i ragazzi. Ragazzi, lei è Alice! Ali, loro sono Zayn, Liam, Niall e Louis.
-So bene come si chiamano, Harry!
-Perdonami, dimenticavo che sei una directioner!-
dice enfatizzando quest’ultima parola.
Vado da ognuno per stringergli la mano, ma Zayn mi ferma: -Eddai, abbracciaci! In fondo passerai con noi un bel po’ di tempo!
Lo abbraccio e dico: -Ah sì? E perché?
-Pensi che Harry ti lascerà scappare così?- mi dice Louis.
Lo guardo.
-Beh, non hanno tutti i torti.. –dice Harry -
-Comunque dovrà, perché tra due settimane devo tornare a casa!- rispondo io.
 -Eddai, non pensare già al ritorno! Goditi la vacanza!- esordisce Giulia.
-Ah, ragazzi, lei è Giulia! L’altra ragazza che alloggia da me!- si intromette Ele.
-Nonché mia migliore amica. – aggiungo io. -
Piacere ragazzi!- dice rivolgendosi a tutti.
-Eddai! Abbracciaci anche tu! Ma com’è, in Italia non si usano gli abbracci?- è sempre Zayn. Ridacchiamo tutti. -
Ma allora, cosa facciamo? Ce la fate vedere o no Londra?- dico io.
-Sì, dai andiamo. – dice Harry prendendomi per mano. La stringo forte e cominciamo a camminare.
Non credevo che Londra fosse così bella, è così.. affascinante. Ci fermiamo un attimo davanti a un piccolo bar, abbiamo tutti fame.
-Ragazze- dice Harry rivolgendosi a Eleanor e Giulia- ve la posso rubare un attimo?- indica me.
-Certo!- esclama Ele. Guardo Giulia, per avere conferma. Annuisce impercettibilmente, sorridendomi.
-Dove mi porti?- chiedo curiosa.
-Da nessuna parte in particolare. Volevo solo stare da solo con te.
Ho passato un pomeriggio stupendo con Harry. Abbiamo camminato tanto, poi ci siamo fermati a pranzare in un ristorante. Un paio di volte ci hanno fermato anche dei gruppetti di fan, che chiedevano un autografo o una foto.
-E’ la tua ragazza?- ha chiesto ad un certo punto una ragazzina piccolina, con degli occhi stupendi.
-Beh, no, ma spero lo diventerà presto. – risponde lui.
-Saresti davvero fortunato, è moolto carina.
-Hai proprio ragione!-
dice lui.
Arrossisco imbarazzata, sia per quello che ha detto la fan, sia per come Harry ha risposto.
Continuiamo a camminare mano nella mano, per tutto il pomeriggio, finchè non comincia a farsi buio.
-Forse è meglio che ti riporti a casa- mi dice fermandosi.
-Già, ma posso andare da sola se è un problema.
Finge di non sentirmi e ci incamminiamo verso casa di Eleanor.
Arriviamo, e si mette di fronte a me prendendomi le mani. -Quando parti?- mi chiede.
-Tra due settimane. Oggi è finita la prima settimana.
-Oh, ok. Domani ci vediamo?
-Certo, ma sono a scuola fino alle 13.00
-Perfetto, ti vengo a prendere e pranziamo insieme. Posso farti una domanda?
-Sì, certo.
-Posso baciarti?
-Sorrido. Ma sono domande da fare? Annuisco, e mi bacia. Intensamente, facendomi provare mille emozioni.
-Grazie.- mi dice sorridendo.
Questa volta rido senza trattenermi.
–Harry! Ma dai, sei serio?
-Certo! Sai, non volevo sembrare troppo sfacciato o che altro.
-Harry Styles, ma tu sei la sfacciataggine fatta a persona! -
Ridacchiamo entrambi, finchè non sprofondiamo l’uno nella braccia dell’altro, coccolandoci per qualche minuto.
Rimaniamo abbracciati, scambiandoci ancora qualche bacio. Questo è tutto quello che ho sempre desiderato, ancora non mi sembra vero. Sembra impossibile. Prima la voce di Harry la ascoltavo solo tramite il mio iPod, sognavo i suoi baci la notte, e non solo. E ora eccomi qua, sono tra le sue braccia, mi sussurra parole dolci e mi bacia.
-Devo andare Harry, a domani. Buonanotte.
-Buonanotte piccolina.

Rientro in casa, saluto le mie amiche e mi butto nel letto stravolta. Prima di cadere nel sonno però, mando un messaggio ad Harry.
“Riguardo la domanda della fan, se lo vuoi, sì, sarò la tua ragazza, ma non ora. Prima devi conquistarmi pienamente boy. ”


SPAZIO AUTRICE.
Ok allora non so neanche perchè sto scrivendo in questo piccolo spazio, visto che questa ff non è minimamente cagata D:
E' così brutta? cwc
Cooomunque, spero che questo capitolo possa "attirare" (?) qualche lettore, e spero possa fruttare qualche recensione.
Ci tengo davvero moltissimo.
Un grosso bacio, Cà.   

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


Image and video hosting by TinyPic Mi sveglio di soprassalto. Stavo facendo un incubo.
Provo a riaddormentarmi, ma non riesco. Guardo l’orologio, sono le 5.30, decido di alzarmi e cominciare a prepararmi.
Scendo in cucina e mi preparo la colazione, del pane tostato con la marmellata. Mentre preparo il caffè, mi raggiunge Giulia.
-Ehi, che ci fai già sveglia?- le chiedo prendendo un’altra tazza senza neanche chiederle se vuole il caffè. So già la sua risposta.
-Non riuscivo più a dormire. Prendo anch’io un po’ di pane.
-Te lo preparo io, siediti.
-Com’è andata ieri con Harry?
-Benissimo Giuli, sono felicissima, davvero. Lui è una meraviglia, ma voglio farmi desiderare un po’!
-Sei sempre la solita! Comunque fai bene!
-Sì, lo so!-
ridacchio. –Che avete fatto voi e i ragazzi quando noi siamo andati via?
-Siamo andati a mangiare e poi a fare un giro. Nulla di particolare.
-Ah sì? Bello! Ti sono piaciuti i ragazzi? Che impressioni hai avuto?
– le chiedo mentre verso il caffè nelle tazze.
-Sono molto simpatici, davvero. Mi sono divertita molto, poi ci ha anche raggiunto Danielle, la ragazza di Liam. Anche lei è molto simpatica.
-Oh, sono contenta!
-Poi Zayn mi ha chiesto se posso insegnargli un po’ di italiano.
-COSAAAA?!?!?!-
urlo. –e perché lo dici con così tanta tranquillità?- le chiedo.
-Non urlare che svegli tutti! Non ti ho detto nulla perché non è niente di particolare! Cioè un giorno ci troveremo da qualche parte, gli insegnerò le basi dell’italiano, e basta.
-No Giulia, non so se ti rendi conto.. Tu, signorina, starai a stretto contatto con ZAYN MALIK.
-Per dargli ripetizioni!
-Dettagli
!- non capisco perché non è felice, insomma.. non è da tutti i giorni.
-Ehi, ragazze! Che avete da urlare così tanto? – ci dice Eleanor, che nel frattempo ci aveva raggiunto.
-Questa ragazza- dico indicando Giulia- darà ripetizioni a ZAYN MALIK.
-Wow Giuli! Te l’ha chiesto lui?

Annuisce.
-E non sei contenta? – le chiede ancora. Probabilmente ha la stessa mia impressione, che non sia totalmente contenta.
-Sì, sì, certo.- risponde poco convinta.
Non so cosa ci sia dietro, ma lo scoprirò. Lasciamo perdere l’argomento e facciamo tutte e tre colazione.
-Vi accompagno io a scuola?- ci chiede Ele, addentando un pezzo di pane.
-Se non è un problema, volentieri. – rispondiamo quasi in coro io e Giulia.
-Ma che problema! Dai, andiamo a prepararci!
Così saliamo ognuna nella propria camera a vestirci.
Non so cosa mettere oggi, dopo la scuola vedrò Harry e voglio essere carina.
Rimango dieci minuti davanti all’armadio, alla fine infilo i soliti jeans, con una semplice canottiera bianca e le all star bianche. Lego i capelli in uno chignon disordinato, e mi trucco poco. Sono molto naturale oggi. Per sicurezza prendo un maglioncino blu di cotone da portare via, Londra è imprevedibile.
Lo infilo nella borsa insieme ai libri e alla trousse con dentro i pochi trucchi necessari, e scendo in salotto ad aspettare le ragazze.

Oggi la mattinata scolastica non è pesante, ascolto le lezioni attentamente anche se non capisco del tutto.
Stare a contatto con i ragazzi, con la famiglia di Eleanor, con i professori e i compagni qui a scuola, mi ha fatto migliorare molto il mio inglese, e ne sono molto contenta, visto che l’ho sempre amato e ho sempre desiderato poterlo imparare bene.
Improvvisamente suona la campanella, ma non mi ero accorta che erano già le 13.00; metto i libri nello zaino, esco insieme a Giulia, e le chiedo di accompagnarmi in bagno per sistemarmi un pochino. Rifaccio lo chignon, sistemo il trucco e aiuto anche lei a sistemarsi, infatti andrà a casa di ragazzi per le famose ripetizioni con Zayn, anche se non sembra per nulla contenta.
Usciamo dalla scuola dieci minuti dopo, trovando Harry fuori appoggiato alla macchina.
-Ehi!- lo saluto dirigendomi verso di lui.
-Ciao piccola! Ciao Giulia!
-Ciao Harry!
-Allora sei pronta?-
dice lui.
-Sì! Dove mi porti?
-Sorpresa
!- ridacchia.
Saluto Giulia e salgo in macchina.
-Che fa lei oggi?- mi chiede alludendo a Giulia.
-Sta andando da Zayn che gli ha chiesto un aiuto per imparare l’italiano.
-Sta andando a casa nostra quindi?

Annuisco.
-Aspetta, diamole un passaggio! E’ lontano da qui andando a piedi, in macchina in 10 minuti ci arriviamo.
Così facciamo retromarcia e la seguiamo. Quando l’abbiamo accompagnata a casa dei ragazzi, riprendiamo il nostro viaggio.
-Così adesso sai anche dove abitiamo! Mi raccomando, non dire nulla a nessuno. Se qualcuno lo scopre siamo finiti.
-Ma figurati, non direi mai nulla
.- lo tranquillizzo.
-Comunque ci metteremo un’oretta ad arrivare a destinazione, quindi ti ho portato qualcosa da mangiare, guarda dietro il tuo sedile.- continua lui.
Mi slaccio la cintura, e prendo un sacchetto giallo. Lo apro, e trovo dentro di tutto e di più.. Sandwich, snack al cioccolato, caramelle, patatine, bibite..
-Harry, mi vuoi fare ingrassare?
Ridacchia. –Eddai, non sei affamata? Io da morire!
In effetti ho fame, quindi prendo un sandwich e lo addento.
-Mmh, cosa c’è dentro? Non mi piace!
-Non lo so, ma dallo pure a me, tanto a me piace tutto!

Mi viene voglia di cioccolato, così prendo un Mars e ne mangio metà. L’altro pezzo lo lascio a lui.
Mi ringrazia sorridendo.
-Mi dici dove stiamo andando?-  chiedo mentre cerco qualcos’altro da mangiare. Sì, ho proprio fame.
-Al mare!
-Al mare?!
-Sì!
-Tu sei pazzo, Harry!
-Lo so, in effetti me lo dicono tutti! Comunque, sai che non mi hai dato neanche un bacio oggi?

Mi sporgo verso di lui e gli do un piccolo bacio sulla guancia.
-Perché così poco? Non mi accontento più di un bacio sulla guancia ora, eh.
-Primo, stai guidando. Secondo, ora non ho voglia, magari dopo
.- ridacchio.
Si finge offeso per qualche minuto, ma poi riprendiamo a parlare tranquillamente. Mi dice che con la band stanno preparando un tour mondiale, partiranno a settembre è molto contento di tutto il successo che stanno avendo, glielo si legge negli occhi.
Improvvisamente mi suona il cellulare, è mia madre.

-Ehi, ciao mamma!
-Ciao amore! Cosa fai di bello?
Oddio, e adesso che le dico??
-Sto andando al mare mamma..
-Oh, che bello! Con chi sei?
-Ehm, con un amico di Eleanor..
– rispondo, aspettando con la tachicardia la sua risposta.
-Tu e lui e basta?
-Sì..
-Non mi piace questa cosa Ali
!
-Lo so mamma, ma è un ragazzo di cui ci si può fidare, credimi! Ti piacerebbe!
-Non lo so, non mi fa stare tranquilla saperti da sola con un ragazzo che non conosco e che conosci poco anche tu, per di più in macchina.
-Mamma, io lo conosco! Sai quel ragazzo raffigurato nel poster sul mio armadio? Ecco, sto uscendo con lui, sto realizzando il mio sogno, e dovresti essere felice per me!-
rispondo arrabbiata, dimenticandomi per un attimo che lui è di fianco a me, e sta sentendo tutto.
-Ma lo sono, cara! Dico solo che non sono tranquilla.
-Beh, io sì! Ti chiamo domani mamma, ciao.

Sospiro e attacco il telefono, senza lasciarle il tempo di rispondermi.
-Wow.- dice lui.
-Cosa?
-Beh, mi hai spiazzato.
-Perché?
-Davvero era un tuo sogno uscire con me?

Annuisco, imbarazzata. Credo di stare cominciando a diventare rossa.
-Quanto sei bella quando ti imbarazzi!
-Perché, quante altre mi hai visto imbarazzata?-
chiedo.
-Tutte le volte che sei stata con  me!
-Ma come! E io che cerco in tutti i modi di fare la preziosa!- dico delusa.
-E perché mai? – mi chiede curioso.
-Perché avevo letto in un’intervista che ti piacciono le ragazze che si fanno desiderare.
-Ma tu sei scema! Primo, non devi credere a tutto quello che si inventano i giornali. Secondo, sì, è vero, ma io sono interessato a te già da quando ci scambiavamo i primi messaggi via twitter, quindi sii te stessa e basta, mi piaci così.
-Come facevi a essere interessato a me solo con qualche messaggio?
-Se ti devo dire la verità, la prima cosa che mi ha colpito è stata la tua icon, sei venuta davvero bene in quella foto, e poi non so.. i tuoi messaggi, erano diversi dagli altri, interessanti.. insomma, mi interessavi.

Sorrido. Sono davvero felice.
Mezz’ora dopo arriviamo al mare, c’è il sole ma anche un po’ di vento.
-Tu sai che non ho il costume, vero Harry?
-Certo, ma ho rimediato! Te ne ho comprato uno!
-Oddio, Harry ma non dovevi! E poi non posso comunque spogliarmi, perché non ho un asciugamano e neanche la crema solare, sono bianchissima e mi brucio subito.

Senza rispondermi apre il cofano della macchina e mi mostra una borsa, con due grandi teli, il mio costume, e ben due creme solari, una protezione 70 e una 50.
-Non sapevo quale usassi tu di solito, però vista la tua pelle ne ho prese due piuttosto alte.
E poi sono andato a casa tua a prenderti dei vestiti di ricambio. Spero ti vadano bene, ho preso sia un  vestitino semplice, sia un paio di jeans e una camicia, stasera andiamo dai ragazzi se ti va.
-Tu sei veramente matto! Non so come ringraziarti, davvero..
-Non devi! Corri nel bagno di quel bar a cambiarti, così dopo andiamo a fare il bagno!
-Ma non fa freddo?-
chiedo preoccupata.
-Un po’, ma non troppo.. Il bagno si può fare, e poi ci sono io a riscaldarti.
Rassicurata dalle sue parole, corro al bar e chiedo di poter utilizzare il bagno.
Mi chiudo dentro e mi infilo il costume, pensando a quanto sono fortunata.
Esco cinque minuti dopo, con indosso solo il costume. Compro una bottiglia d’acqua e un gelato per Harry, visto che mi scocciava uscire a mani vuote e ritorno da lui.
-Questo è per te!- gli dico porgendogli il gelato.
-Mmmh, è il mio preferito! Come facevi a saperlo?
-Harry, ti ricordo che sono una tua fan, e le fan sanno più cose di quanto tu creda
.
Ridacchia e incomincia a mangiarlo, lo finisce in meno di un minuto.
-Ma sei un mostro!- rido- come hai fatto?
Alza le spalle. –Posso metterti la crema? – mi chiede.
-Sì, certo, rispondo prendendola dalla borsa.
Mi sdraio, e comincia delicatamente a massaggiarmi la schiena, poi le gambe. Mi chiede di girarmi, e la spalma sulla pancia, facendomi ridere come una matta per il solletico.
Rimaniamo per un po’ sdraiati a prendere il sole e a coccolarci, per poi tuffarci insieme nel mare, giocando come due bambini. 

SPAZIO AUTRICE.
Eccoci al quarto capitolo, yaaay! Spero vi piaccia e che lo recensiate, a me personalmente piace più dei precedenti anche se non è il massimo.
Spero anche possiate apprezzare questa storia a cui, come ho già detto, sono molto legata.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


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Qualche ora dopo ci rivestiamo e ci dirigiamo verso Londra.
-Allora, ti va di venire da noi stasera?
-Sì, certo che mi va, ma ci sarà anche Eleanor? Perché non penso che la sua famiglia mi faccia uscire di sera senza di lei.
-Penso di sì, ma chiamala per conferma.

Compongo il suo numero e mi risponde con una voce squillante:
-Ciao Aliiii! Come stai? Dimmi tutto!-
-Harry stasera mi ha invitato a casa loro, ci sei anche tu?
-Sì, Louis prima mi ha detto che ci saresti stata anche tu quindi mi ha invitata.
-Oh perfetto
!- esclamo contenta.
Ah cavolo, però mi dispiace lasciare da sola Giulia, visto che nessuna di noi due è in casa..- le dico subito dopo pensando alla mia migliore amica.
-Guarda che c’è anche lei! Louis mi ha detto che l’ha invitata Zayn.
-Cosa?!?!-
urlo.
-Sì, così dice lui, dopo indaghiamo.
-Sì, infatti, a dopo ciao Ele.
Riattacco, contenta per la mia amica. In fondo se lui l’ha invitata ci sarà un motivo, no?
-Perché hai urlato? – mi chiede Harry.
-Perché Ele mi ha detto che Zayn ha invitato Giulia stasera.
-Sì, beh non è così strano. Zayn mi ha detto che la tua amica gli piace parecchio.
-COSA?! E perché me lo dici solo ora??
-Pensavo lo sapessi!
-No che non lo sapevo!
-Va beh, vedremo come andrà a finire.

Annuisco.
-Harry prima possiamo passare da me un attimo? Vorrei farmi una doccia, ho tutto il sale addosso.
-Puoi farla da me, tanto i ragazzi ancora non saranno a casa.
-Oh, va bene. Ma ho bisogno di un asciugamano, di un phon e..
-Ali, credo di avere un asciugamano, eh! E i phon li abbiamo. Come pensi posso domare questi ricci ribelli?
– mi chiede scuotendo la testa.
Rido, e appoggio la testa sul sedile, addormentandomi.

-Amoree! Svegliati, siamo arrivati!- sento una voce che mi sussurra nell’orecchio.
Apro lentamente gli occhi, stropicciandoli con le mani.
-Mmh, dove siamo? – chiedo ancora assonnata.
-A casa mia, amore.
-Mi hai chiamata amore, lo sai?
– chiedo col sorriso sulle labbra.
-Non soffro ancora di Alzheimer, sai? So quello che dico.- mi risponde facendomi l’occhiolino.
-Sei stupendo.
-Anche tu, specialmente con quella faccia assonnata. Dai, andiamo.

Scendo dall’auto prendendo la sua mano, e con l’altra afferrando la borsa che era rimasta sul sedile.
Entriamo in casa e come previsto non vediamo nessuno.
-C’è qualcunooo? – urla Harry appongiando le borse sul divano.
-Sono in cucinaa!- sentiamo urlare.
Riconosciamo la voce di Louis, e gli andiamo incontro.
-Ciao ragazzi!- ci saluta calorosamente, regalando a me un abbraccio.
-Ehi, vacci piano ragazzo!- lo ferma Harry, scherzando.
Ridiamo tutti e tre, poi Harry mi accompagna in camera sua e in bagno.
-Allora, puoi lasciare qui le borse, il bagno è di fronte. Gli asciugamani ora te li prendo e il phon è nel cassetto sotto il lavandino, nell’antina ci sono tutti i bagnoschiuma e gli shampoo che puoi desiderare, Louis è fissato. Scegli quello che preferisci.
-Grazie ricciolino, a tra poco
.
Prendo i vestiti puliti che mi ha portato Harry e mi chiudo in bagno.
Cerco di non stare troppo tempo sotto la doccia, sarei maleducata, quindi mi lavo velocemente i capelli con uno shampoo alla camomilla, immagino sia di Niall, e il corpo con un bagnoschiuma al borotalco.
Esco dieci minuti dopo e mi avvolgo nell’asciugamano, che è davvero profumato.
Apro i cassetti un po’ a caso chiedendomi se hanno del borotalco. Io lo adoro, mi scalda con un semplice gesto.  Ne trovo un po’ così ne metto un po’ su tutto il corpo. Poi mi vesto, indossando i jeans e la camicia.. Avrei voluto mettere il vestitino nero, ma non posso metterlo con le all-star, starebbe male.
Dopo essermi vestita asciugo un po’ i capelli con phon, ma non troppo.. preferisco lasciarli asciugare al naturale. Sistemo il bagno, controllo di non aver lasciato nulla in giro e poi esco.
Trovo Harry seduto sul letto a far nulla.
-Ehi, che fai lì fermo imbambolato?
-Nulla, ti aspettavo.. In realtà cercavo un modo per poter fare la doccia insieme a te, ma forse non era il caso..
-No, non era il caso!-
dico ridendo.
-Come mai non hai messo il vestitino? E’ bellissimo.
-Perché non potevo metterlo con le all-star, Harry!
-Cavolo, hai ragione! Non ho pensato a prenderti un altro paio di scarpe.. Ma mettilo lo stesso, ti do io un paio di infradito dai.. Tanto stiamo in casa.. E’ che so che saresti stupenda con quell’abito..
-Va bene, ci sto.

Non avendo voglia di tornare in bagno prendo coraggio e mi cambio lì di fronte a lui, che però appena capisce le mie intenzioni si gira dandomi le spalle.
Sorrido e mi cambio velocemente.
-Ho fatto ricciolino. Grazie.
-Figurati! Se devi truccarti fai pure, io vado giù in cucina a preparare qualcosa.

Mi trucco velocemente, e lo raggiungo anche io.

Prima di entrare dalla porta, socchiusa, mi fermo un attimo ad osservare la scena che si presenta davanti a me. Harry e Louis stanno cucinando insieme, ridendo come due bambini.
Quei due ragazzi hanno un feeling assurdo, l’ho sempre sentito di dire dai giornalisti, dalle fan, ma vederlo dal vivo è ancora più incredibile.
-Allora, Harry, come ti trovi con Alice?
-Sto da Dio, Lou. Credimi, lei è una ragazza meravigliosa, è dolce, sensibile, mi fa ridere, e la sua timidezza mi fa sciogliere, e poi mi fa sentire bene. Mi rende felice.
-Sono contento per te, amico. Si vede che è una brava ragazza, e lo sei anche tu, ti meriti una ragazza come lei e lei si merita un ragazzo come te.
-Grazie Lou, forse hai ragione.
-Ho ragione! Adesso valla a chiamare che io non ho la minima idea di come si faccia una pizza! La pasta è fatta, ma il resto.. boh! Dai, chiamala.
-Non c’è bisogno, sono qui
!- dico entrando in cucina.
-Oh grazie a dio sei arrivata!- urla Louis.
-Adesso ci pensa una vera italiana a farvi una vera pizza!
Ok, devo ammetterlo: non ho mai preparato una pizza in vita mia, ma ho sempre osservato mamma che la faceva, quindi posso farcela.
-Io vi faccio la pizza, ma voi mi tenete compagnia! Non è che mi lasciate qui da sola per andare a giocare con la playstation, vero?
-Ma no! Ma ti sembriamo quel tipo di ragazzi?-
mi chiede Harry facendomi gli occhi dolci.
-Sì, mi sembrate quel tipo di ragazzi! – dico ridendo.
Mi guardando con gli occhi da cuccioli come per implorarmi di lasciarli andare.
-Va beh, potete andare ma solo per questa volta eh! – cedo.
-Va bene mammina! – dicono in coro ridendo.
Mentre i ragazzi fanno i bambini davanti al televisore, io comincio a preparare la pizza.
Mentre stendo la pasta che i ragazzi hanno comprato già pronta, sento suonare il campanello.
-Aliii! Puoi andare tu? Se lascio la partita ora perdo tutto.- mi implora Harry.
Sospiro pensando: “Sono proprio maschi!” Prendo in mano uno strofinaccio per pulirmi le mani e vado ad aprire la porta!
-Non dirmi che ti hanno messo a cucinare!- mi dice Niall entrando e vedendomi con lo strofinaccio in mano.
Annuisco con fare tragico, gesto che scatena una risata generale.
Sono arrivati Niall, Liam e Zayn, che mi salutano con un abbraccio di gruppo.
Niall e Zayn si offrono di aiutarmi in cucina, mentre Liam raggiunge Louis e Harry in salotto.
-Allora? Siete pronti?
-Sì signora
!- mi rispondono i due ragazzi mentre si lavano le mani.
-Allora, tu Zayn prepara il pomodoro, e tu Niall..
-Mozzarella!- mi interrompe, dicendolo in italiano.
-Esatto! Io intanto finisco di stendere la pasta.. Quanti siamo quindi?
-Noi sei, Eleanor, Danielle e Giulia.
-Ok, questa pasta dovrebbe bastare.. per una volta i ragazzi hanno fatto una cosa giusta!

Ridiamo tutti e tre e ci mettiamo a preparare la cena.
Mezz’ora dopo arrivano anche le ragazze, così ci sediamo tutti a tavola ad aspettare che la pizza finisca di cuocere.
Passiamo una serata stupenda, chiacchierando tranquillamente come una grande famiglia. I ragazzi sono simpatici come immaginavo, e anche Danielle, che non avevo mai conosciuto è molto simpatica.
Mentre noi ragazze laviamo i piatti i ragazzi sparecchiano la tavola e asciugano le posate, e io noto un certo feeling tra Zayn e Giulia. Dovrò indagare, non me la raccontano giusta.
-Ragazze, ma perché stanotte non state qui a dormire?- salta su Harry.
Io e le ragazze ci guardiamo un po’ spiazzate.
-Beh, io sono stata qui altre volte e posso stare senza problemi. I miei vi conoscono e si fidano, solo che non so se lascerebbero qui anche voi visto che hanno delle responsabilità.- dice Eleanor rivolgendosi a me e a Giulia.
-Eddaaai, Ele convincili! –le dice Harry facendole gli occhioni dolci.
-Ci provo, ma non posso assicurarvi nulla. A voi ragazze andrebbe bene?
Io guardo Giulia e poi annuiamo insieme.
-Tanto c’è posto per tutti- dice Zayn, e ci convince sempre di più.
-Va beh, provo. Tentar non nuoce. – ci dice Eleanor prendendo il cellulare.
-Pronto? Mamma? Sì sì tutto a posto, volevo solo chiederti se io e le ragazze potevamo stare qui a dormire dai ragazzi stanotte. – per un po’ non dice nulla, poi riprende – oh, ok, chiamami dopo allora. Ciao mamma.
-Quindi? Che ha detto?- le chiedo.
-Che deve chiamare i vostri genitori.
-Ok, possiamo dire addio all’idea, ragazzi
– dico già pensando alla sfuriata di mia madre.
Dopo dieci minuti il cellulare di Eleanor squilla, e rispondendo le spunta un sorriso sul volto.
-Hanno detto di sì, ragazze! – ci dice quasi urlando.
Io la guardo scioccata. Giulia non più di tanto, i suoi non sono severi e possessivi come i miei.
Ancora confusa dalla risposta, chiamo mia madre per avere conferma.
-Mamma?
-Sapevo che avresti chiamato.
-Perché hai detto di sì?
-Perché mi fido di te. So che sei una brava ragazza, con la testa sulle spalle. Ormai hai quasi diciotto anni, e sei matura. E ora ho avuto l’ennesima prova.
-Ora?
-Mi hai chiamata. Dai, ora non stare qui al telefono con me, vai a divertirti. Ah, e quando torni a casa voglio che me lo presenti quel ragazzo. Ah, a proposito, ho visto la foto in camera tua. Mi piace!

Ridacchio. – Non so se potrò mai presentartelo, vive qui lui mamma. Ora vado, ti chiamo domani, e non ti preoccupare, non farò stupidate. Ciao mami, ti voglio bene.
-Ciao amore, mi raccomando.

Chiudo, e torno dagli altri; mi ero allontanata un po’ per poter parlare con più tranquillità.
-Bene, allora chi mi presta un pigiama? – chiedo ridendo.

 SPAZIO AUTRICE.
Ok allora inizio dicendo che non so neanche perchè sto aggiornando questa ff,
visto che non la caga nessuno. Cioè, una sola recensione su quattro capitoli.
Mi sento tanto una sfigata, soprattutto perchè a questa storia ci tengo davvero tantissimo.
Va beh, spero che questo capitolo vi piaccia e spero mi lascerete qualche recensioncina.
Un grosso bacio, Cà. 

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


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Vorrei dedicare questo capitolo a Giulia, Giulia, e Alessia
e ringraziarle per esserci sempre per me.
Voglio un mondo di bene a tutte e tre.


Passiamo la serata sul divano a giocare alla playstation, fino a che decidiamo di andare tutti a dormire.
Non faccio neanche in tempo a salutare gli altri che Harry mi prende in ostaggio portandomi in camera sua. Non so quindi come gli altri si siano organizzati e non so dove sia finita Giulia.
-Ma se io non volessi dormire con te?
– gli chiedo facendo la spiritosa.
-Basta che lo dici, giù c’è un’altra camera se vuoi..
-Stavo scherzando, scemo. Ma ti avviso, ho sonno e voglio dormire.
– decido di mettere subito le cose in chiaro.
-Non avevo altre intenzioni, giuro. – dice serio.
Scoppio a ridere. –Non ci credo neanche un po’, ma non importa, sei un maschio posso capirti.
Finge di non sentirmi. – Puoi andare in bagno, se vuoi. – mi dice.
-No, tranquillo, vai prima tu.
-Va bene, intanto prendi quello che vuoi dal mio armadio, presumo tu voglia cambiarti.
-Sì, grazie. Scelgo io
? – chiedo, un po’ imbarazza dal fatto di dover frugare nel suo armadio ma soprattutto dal fatto che dovrò dormire con lui, nel suo letto. Ok, devo stare tranquilla. Insomma, se la gente lo sapesse mi considererebbe una troia. “Ma dai, lo conosci da una settimana e già ci vai a letto insieme.”
Sinceramente non ho intenzione di rovinarmi la serata, o meglio la nottata perché penso ai giudizi. Oh no. Ne ho abbastanza. Ora quando esce dal bagno lo abbraccio. Voglio un abbraccio. Non mi interessa. Poi vado in bagno io, ah sì devo ricordarmi di lavare i denti. Oddio, devo ricordarmi, per forza! E devo fare una doccia, stasera si moriva di caldo in casa. Sì, e devo ricordarmi il deodorante.
Oddio, ma non ce l’ho con me! Lo fregherò dal bagno. Dai, ci sarà un deodorante. Sì, ci sarà. Alice tranquillizzati. Calma e tranquillità.
-Ehi amore, che hai? – vengo risvegliata dai miei pensieri dalla sua voce meravigliosa.
-Eh? No nulla, stavo solo pensando..
-Non ti chiedo a cosa perché so che non me lo dirai, perciò vai in bagno e poi torna subito qui.
-Non scappo mica!
– ridacchio. –Ah, Harry?
-Dimmi.
Senza rispondergli lo abbraccio. Lo stringo forte a me, e lo lascio andare solo dopo qualche minuto.
-Arrivo- gli dico scappando in bagno.
Mi chiudo dentro, mi lavo velocemente ed esco dopo solo 10 minuti, un record per me. Indosso una sua maglietta, rossa, e un paio di pantaloncini enormi.
Lo trovo già nel letto ad aspettarmi, mi ritorna il panico, ma lo faccio andare via, il mio sogno mi sta aspettando e devo andare a viverlo.
Mi sdraio accanto a lui, accoccolata tra le sue braccia, e parliamo per un po’.
-Harry?
-Dimmi piccola.
-Potresti cantarmi una canzone?
-Ora?
-Sì, per favore
.- gli dico sfoderando i miei occhioni dolci.
-Che canzone?
-Quella che vuoi.

“Baby you light up my world like nobody else, the way that you flip your hair gets me overwhelmed but when you smile at the ground it ain’t hard to tell, you don’t know, you don’t know you’re beautiful”.
Mi addormento tra le sue braccia cullata da quella canzone che fino ad ora avevo ascoltato e riascoltato solo tramite lo stereo in camera mia.

La mattina dopo vengo svegliata dalla mia sveglia, puntata accuratamente ieri sera. Sono le 7.30, devo andare a scuola.
Mi alzo e vado giù in cucina a preparare la colazione, ma trovo Niall già alle prese con i fornelli.
-Buongiorno signorina!
-Ehi, biondo! Cosa fai già sveglio?
-Non riuscivo a dormire, avevo fame!-
ridiamo insieme. –Tu invece?
-Devo andare a scuola- rispondo svogliatamente.
Sorride. – Ma in Italia a che anno sei?- mi chiede.
-Ho appena finito il quarto, a settembre inizio l’ultimo.
-E quando torni a casa?
-Martedì..

-Ma manca solo una settimana!- esclama.
-Già..
-Harry ci starà malissimo..-
sussurra convinto che io non lo abbia sentito.
-Anche io Niall, non solo lui..- gli rispondo.
Finiamo la nostra colazione preparata da lui in silenzio, poi io vado in bagno a lavarmi e vestirmi.
Lascio un bigliettino ad Harry augurandogli buona giornata.
Trovo Niall seduto sul divano, già vestito.
-Ti accompagno io a scuola.- dice alzandosi in piedi.
-Ma no Niall, non ti preoccupare! Torna pure a domire.
-Harry mi ucciderebbe se non lo facessi, e poi voglio conoscerti meglio.

Annuisco sorridendo ed usciamo insieme dalla porta.
Passiamo il tragitto a chiacchierare come due vecchi amici, è un ragazzo stupendo.
Quando leggevo le sue interviste lo immaginavo sì simpatico e dolce, ma non così tanto.
-Grazie del passaggio Niall, a presto.
-Ciao Ali!

Scendo dalla macchina e mi avvio verso la mia classe. Penso che Giulia sia rimasta a dormire, forse con Zayn. Vorrei sapere tutto ma lei non vuole raccontarmi nulla, e non capisco perché.
La giornata passa in un lampo, e non mi accorgo che è già l’una.
Esco dalla classe velocemente, voglio andare a casa a cambiarmi, perché sono tutta sudata.
Quasi corro, non vorrei mai incontrare nessuno. A parte che qui a Londra non conosco praticamente, però non si sa mai.
Imbocco una piccola che mi porta a casa, quando sento suonare il clacson.
Mi giro e trovo Harry che si sbraccia fuori dal finestrino.
Lo raggiungo, imbarazzata. Sono davvero fradicia e non voglio farmi vedere in queste condizioni.
-Ciao amore, che ci fai qui?- gli chiedo.
-Sorpresa! Oggi andiamo a cena dalla mia famiglia, e dobbiamo partire subito se vogliamo arrivare in tempo.
Strabuzzo gli occhi.
-Harry, stiamo insieme da una settimana e qualche giorno, perché stiamo insieme vero? o è tutto un sogno? Beh comunque ci conosciamo da due settimane e già vuoi presentarmi alla tua famiglia?
-Ali forse non capisci quanto sei importante per me. Non importa da quanto tempo ci conosciamo o da quanto stiamo insieme, perché sì, stiamo insieme, ti ho aspettata per 18 anni, non ti voglio lasciar scappare e voglio che tutta la mia famiglia ti conosca.

Sono commossa ma cerco di non farglielo notare.
-Harry, ho bisogno di fare una doccia prima. Non posso presentarmi così.
-Se ci metti meno di tre quarti d’ora va bene, perché dobbiamo andare via il possibile, ci vogliono tre ore e mezza per arrivare a casa mia, e volevo farti vedere un po’ i posti dove sono cresciuto.
-Va bene, faccio velocissimo. Ma aspetta.. non so se i genitori di Eleanor mi lasceranno stare ancora una giornata fuori casa.
-In realtà anche tutta la notte, e comunque parlo io con loro mentre tu ti fai la doccia. Dai, sali in macchina e andiamo.

In meno di cinque minuti siamo a casa e ammetto che sto un po’ tremando.
Apro la porta mooolto lentamente.
-C’è qualcuno? Sono Alice!
-Siamo in cucina cara!-
mi risponde la mamma di Ele.
-Ciao a tutti!- dico entrando in cucina. C’è tutta la famiglia al completo, e anche Louis. Stanno pranzando.
Mi rispondono in coro, dopodiché aggiungo:-Ho portato un ospite, spero che non vi dispiaccia.
Mentre pronuncio quelle parole Harry fa capolino dalla porta.
-Oh, Harry! Che piacere vederti!- dice la mamma alzandosi per abbracciarlo.
-Devi sapere, Ali, - mi dice Eleanor- che Harry e mia madre si adorano a vicenda.
-Lo spero, anche perché il signorino qui vuole parlarvi..
-Harry, non dirmi che vuoi portarcela via un’altra volta!-
esclama Anne
-Beh, ecco.. – inizia lui.
-Io vado a fare la doccia, ciao ciao!- ridacchio
-Aspetta Ali, vengo un attimo con te!- dice Eleanor alzandosi.
Arriviamo in camera mia, e mentre scelgo i vestiti da mettermi, lei parla.
-Stamattina ho parlato con Giulia.. – inizia
-Ma dov’è? Che ti ha detto? E’ strana in questi giorni.
-Non è strana, è innamorata.. Ora è da Zayn.
-Ma che combinano quei due? Non vogliono dirmi nulla!
-Beh, stamattina qualche parola gliel’ho strappata fuori..
-Cioè
? – chiedo.
-Dice che insieme stanno bene, che non ha mai provato emozioni così forti, ma non riescono ad essere positivi..
-In che senso? – non riesco a capire.
-Nel senso che voi tra una settimana partite, e loro probabilmente non si rivedranno mai più.
Rimango un po’ spiazzata da queste ultime parole. Io e Harry non la pensiamo così, cerchiamo di essere il più positivi possibile..
-Dopo la chiamo e provo a parlarci un po’.. – dico cercando nel mio beauty il bagnoschiuma e la crema corpo.
-Va bene dai, vai a farti la doccia io vado ad aiutare Harry con il convincimento- ridacchia.
-Grazie Ele, sei un tesoro.
Sorride, e io corro in bagno a farmi la doccia, i capelli li ho lavati ieri da Harry, quindi faccio molto veloce.
Esco dal bagno e corro in camera a cambiarmi, anche se non so proprio cosa mettermi. Voglio piacere alla sua famiglia a tutti i costi.
Decido di rimanere semplice e naturale, metto i jeans stretti, una semplice camicia azzurra lasciata aperta con sotto una canottiera blu, e le mie all-star blu.
Non mi trucco neanche troppo, non voglio che mi vedano come una che si maschera.
Scendo giù sperando che Harry sia riuscito a convincere i genitori di Eleanor.

SPAZIO AUTRICE.
Ok, ho davvero pochissimo tempo quindi non scriverò molto.
Vi dico solo che questo è solo un capitolo di passaggio,
ma spero che comunque possa piacervi.
Il prossimo sarà più interessante, ve lo prometto.
So che questa ff non è molto seguita, ma rimane
comunque davvero molto importante per me e spero
possiate apprezzarla.
Fatemi cosa ne pensate con una recensione, vi preeego cwc
Un grosso bacio, Cà.


 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


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Vorrei dedicare questo capitolo a Harry,
perchè lui è l'amore della mia vita.



Scendo in cucina e tutti si girano verso di me.
-Quindi?- chiedo.
-Guarda Ali, ci dispiace molto ma..- inizia Anne.
-Va bene Anne, non preoccuparti, lo capisco.
-..ma abbiamo dovuto accettare la richiesta di Harry!

-Cosa?! Ma.. ma.. – farfuglio.
Ridono tutti. –Non riusciamo mai a resistere agli occhi dolci di questo ragazzo, e poi anche i tuoi genitori hanno acconsentito.
Ringrazio i miei genitori nella mente e Anne e Richard a voce, prendo la borsa ed esco di casa seguita da Harry.
Saliamo in macchina e ci prepariamo al viaggio di tre ore e mezza per arrivare a Holmes Chapel.
Dopo circa mezz’ora di viaggio avverto la fame visto che non ho pranzato.
-Harry, io avrei fame..
-Oddio, amore, scusami sono un deficiente. E’ vero che tu non hai pranzato, oddio mi sento così in colpa.
-Ma no! Non fare lo scemo, non preoccuparti.
-Adesso ci fermiamo e ti compro tutto l’autogrill.
-Eee va beh, adesso non esagerare!
-Prometto di comprarti tutto quello che vuoi.
-Tutto tutto? Va bene, ci sto.-
dico, ovviamente scherzando. Non gli permetterò di pagare nulla.
Qualche minuto dopo ci fermiamo in un’area di servizio ed entriamo insieme.
Ne approfitto per andare in bagno, e dico ad Harry di cominciare a prendere qualcosa, ma di non andare subito alla cassa.
Come al solito c’è molta fila, così ne esco ben quindici minuti dopo e, al contrario di quello che gli avevo chiesto Harry ha già pagato tutto e mi sta aspettando fuori.
-Ma quante cose hai preso?
-Un po’, in effetti..
-Aspetta, prendo i soldi.
-Non ci provare nemmeno-
mi dice con fermezza.
-Ma Harry..
-No, Ali. Sali in macchina che è già tardi, dai.

Faccio come dice, promettendomi di dargli i soldi più tardi.
In macchina, in viaggio verso Holmes Chapel, alterniamo il rumore delle parole allo sgranocchiare di patatine, biscotti e di tutte le cose che ha comprato Harry.
-Quanto manca?- chiedo ad un certo punto.
-Ancora un’ora.
-Cacchio, ma ci vuole tanto.. E tu fai tutta questa strada ogni volta che vai dalla tua famiglia?
-Eggià..
-Ma non ti annoi a stare tre ore da solo?
-Beh, sì, infatti a volte mi porto qualcuno dei ragazzi, così mi fanno compagnia. E comunque la mia famiglia li adora, quindi sono sempre contenti quando li porto con me.
-Saranno contenti anche di me?-
chiedo.
-Assolutamente sì, stai tranquilla.- mi sorride.
Lo spero davvero.
Qualche minuto dopo decido di chiamare Giulia.
-Pronto?- mi risponde con voce assonnata.
-Ehi, ma stai dormendo?
-Sì, aspetta che mi alzo
.- dice a bassa voce.

-Eccomi.
-Scusa, ma dove sei?- le chiedo.
-Dove ci siamo viste l’ultima volta.
-Ancora dai ragazzi?
-Sì, stavamo dormendo..
-Stavate..?
-Io e Zayn.
-Così hai dormito con lui?
-Beh, dormito è una parola grossa..-
ridacchia.
-GIULIA!!!- urlo, facendo girare di scatto Harry.
-Che c’è?- ride.
-Ma lo conosci da due settimane!
-Beh, e che c’è di male? E poi anche tu e Harry vi conoscete da due settimane..
-Sì, ma prima cosa, tra di noi non è andata come tra di voi-
cerco di girarci intorno perché ho di fianco Harry –e comunque noi ci sentivamo già da prima..
-Sì va beh, poco importa.
-Domani quando ci vediamo voglio sapere tutto, chiaro?
-Sissignora, ma non ci vediamo stasera?
-No, sto andando a Holmes e resto lì a dormire..
-Holmes?
-Dalla famiglia di Harry.
-COSA? E poi sarei io che corro?

Rido.
-Va bene dai, ci vediamo domani, e fai la brava!- le dico.
-Anche tu! Un bacio.
Attacco, e guardo Harry che mi dice: -Non voglio sapere cos’hanno fatto.
-No fidati, non lo vuoi sapere!-
ridiamo insieme.
-Harry, so che te l’ho già chiesto prima, ma sei sicuro che piacerò alla tua famiglia? In fondo, sono neanche inglese, sono straniera per voi.. Non riesco a non pensarci.
-Sei tutta matta Ali! Al massimo non gli piacerai perché sei bruttina, non perché sei italiana!
-Harry! Tu delicatezza zero proprio! Va beh, comunque immaginavo…
-Perché, pensi che sia serio?! Sei la ragazza più bella del mondo, amore. Mettitelo in testa.
-Non è vero, ma sorvoliamo. Come faremo quando torneremo a casa? Dovremo lasciarci?
-No!-
quasi urla. –beh, almeno che non lo voglia tu..- sussurra poi.
-No che non voglio! Pensavo lo volessi tu, visto che saremo lontani, che tu andrai in tour..- dico parlando molto velocemente.
Penso quasi tutte le notti al momento in cui dovrò salutare Harry e tornare a casa.
Chissà se riusciremo a stare insieme anche quando io sarò tornata a casa.
-Un modo lo troveremo, non preoccuparti; te l’ho già detto prima, ora che ti ho trovata non voglio più lasciarti andare.
-Neanche io voglio lasciarti andare, mica che qualche fan supercarina ti fa perdere la testa.
-Beh, in effetti tutte le nostre fan sono supercarine, ma ho perso la testa solo per te.

Mi sporgo verso di lui per dargli un bacio, ma faccio veloce, perché sta guidando.
-E questo sarebbe un bacio vero?- protesta.
-Stai guidando, rimediamo dopo. Quando manca?
-Mezz’ora
.- mi risponde.
La passiamo chiacchierando tranquillamente, amo di lui il fatto che possiamo parlare come due vecchi amici, scoprendo sempre cose nuove l’uno dell’altra.
Mi piace il fatto che riesce ad essere naturale, se stesso, con me, senza il bisogno di mostrarsi per quello che non è.. io.. io.. credo di essermi innamorata di lui.. so che se lo dicessi a qualcuno nessuno lo crederebbe possibile, insomma, lo conosco da poco, lo so, ma non so spiegare le emozioni che provo quando sono con lui se non come amore.
-Eccoci, siamo arrivati amore.- mi dice Harry risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi guardo intorno, cercando di immaginare Harry da bambino tra quelle strade.
Qualche minuto dopo essere entrati in Holmes Chapel parcheggiamo davanti a una casa stupenda, non grandissima, ma davvero carina.
-Harry, oddio hai una casa bellissima. C’è un giardino stupendo, e anche quella veranda..
-Fai i complimenti a mia madre e a mia sorella, non a me
.- ride.
-Se non mi cacciano fuori subito lo farò!
-Ma smettila, vieni
.- dice prendendomi per mano e accompagnandomi alla porta.
Invece di suonare il campanello apre con le sue chiavi, per fare una sorpresa, mi dice.
-Mammaaa! Siamo arrivati!
-Harry, oddio, oddio, arrivo, arrivo!-
ci sentiamo rispondere, e poco dopo vediamo la mamma di Harry uscire da una porta allacciandosi i pantaloni.
-Scusatemi ragazzi, ma stavo facendo la pipì. Oddio, amore vieni qui, fatti abbracciare.- dice rivolgendosi a Harry.
Si abbracciano forte, e ammetto che questa scena mi fa venire gli occhi lucidi.
Qualche secondo dopo la mamma viene verso di me: -E così tu sei Alice!
-Sì, molto piacere signora. Sono onorata di conoscerla.
-Oh, ti prego, dammi del tu. Mi fai sentire vecchia! E poi abbracciami dai, non voglio una semplice stretta di mano dalla fidanzata di mio figlio.

Così abbraccia anche me, e mi fa sentire a casa.
-Venite, venite. Harry, falle vedere la casa! Ah, vi ho preparato i letti per stanotte. Stessa camera, letti diversi. Non fate scherzi.
Noi ridiamo imbarazzati, ma promettiamo di fare i bravi.
-Vieni Ali, ti faccio vedere la casa.- dice Harry prendendomi per mano.
Per prima cosa mi fa vedere la sua camera, che non è molto grande ma molto carina e ordinata, si vede che non vive qui.
Anne ci ha preparato due letti, uno è quello di Harry e l’altro è stato messo lì accanto. Le lenzuola sono blu e profumano di pulito.
-Appoggia pure lì la tua borsa- mi dice Harry indicandomi una sedia.
Ci sistemiamo due minuti e poi raggiungiamo Anne in cucina.
Ci offre delle bibite e dei biscottini da lei preparati. Sono deliziosi.
-Mamma, volevo portare Alice a fare un giro della città, facciamo in tempo prima di cena?
-Sì, sì, tranquilli. Tanto tra poco arriva Gemma ad aiutarmi con la cena, poi verso le otto arrivano gli zii e Juliet e i nonni.
-Robin non c’è?-
chiede Harry a sua madre riferendosi al suo patrigno.
-No, è via per lavoro. Ha detto però di salutarvi tanto e che non vede l’ora di rivederti, Harry.
-Più tardi lo chiamo, prometto.
-Bravo, e chiama anche tuo padre che saranno secoli che non lo vedi!
-Chiamerò anche lui.-
promette Harry.
-Ecco, bravo.
-Va bene dai, noi usciamo, a dopo allora
.- dice lui prendendomi per mano.
-A dopo signora.- dico io.
-A dopo Anne.- mi corregge lei
Annuisco ridendo, afferro la mano di Harry e usciamo insieme.
-Dove mi porti? – chiedo curiosa.
-A vedere la mia scuola, il posto dove mi trovavo sempre con i miei amici e qualche altra cosa.
Annuisco e iniziamo a camminare.
Vediamo la scuola, un parco, dove stava con i suoi amici, la piazza più grande del paese..
-Ora ti porto nella gelateria che fa il gelato più buono di tutta l’inghilterra.
-Harry, ma sono le sei! Tra due ore dobbiamo cenare!
-Non importa, non puoi non mangiare questo gelato, fidati.
-Ma non ho neanche fame..-
protesto.
-Dai, ne prendiamo uno e lo dividiamo, ma ti prego, devi assaggiarlo.
Alla fine accetto, per poi entrare in questa tanto famosa gelateria mentre Harry mi aspetta fuori.
Ne esco qualche minuto dopo con un gelato davvero enorme.
-Meno male che non avevi fame!- dice lui scoppiando a ridere.
Lo mangiamo con tranquillità, e cavolo, aveva ragione, è davvero buonissimo.
Dopo circa un’ora torniamo a casa per la tanto attesa cena.


Quando arriviamo a casa gli ospiti non sono ancora arrivati, per fortuna, così posso prepararmi psicologicamente.
Ad attenderci però c’è già la sorella di Harry, Gemma, che si comporta come se anch’io fossi sua sorella.
Mi fa sentire subito a mio agio, abbracciandomi e parlandomi tranquillamente come se fossi una della famiglia.
Chiedo se posso aiutare in qualche modo, e anche se le due donne di casa si rifiutano categoricamente di farsi aiutare nel preparare la cena, io insisto e le aiuto apparecchiando la tavola. Harry nel frattempo ne approfitta per farsi una doccia.
Finiamo prima dell’arrivo degli ospiti, così ci sediamo tutte tre in salotto e mi fanno vedere le foto di Harry da piccolino.
Era davvero bellissimo, proprio come ora. Aveva una dolcezza negli occhi che non si vede spesso. Mi scende una lacrima proprio mentre Harry entra nella stanza.
-Ma com’è, vado via un attimo e voi me la fate piangere?- dice avvicinandosi.
-Ma no!- dico io ridendo tra le lacrime.
-Ti sei scelto proprio una ragazza perfetta, Harry. Dolce, simpatica e anche molto bella.- dice Anne.
-Concordo!- dice Gemma.
Arrossisco di colpo, così Harry viene a sedersi accanto a me, e abbracciati, continuiamo a sfogliare gli album di fotografie finchè il suono del campanello non ci interrompe.
Un senso di panico e di inadeguatezza mi pervade, e Harry lo nota, infatti mi sussurra nell’orecchio: -Stai tranquilla, andrà tutto bene.
Rimango seduta, mentre Harry si alza per andare ad aprire la porta.
I seguenti cinque minuti sono un miscuglio di saluti, abbracci e urla.
“Santo cielo è tantissimo che non ti vedo Harry, abbraccia la nonna, vieni qui!”
“Lei è Alice!”
“Ciao Alice, piacere.”

Si sentono queste frasi per un po’, poi tutto si calma e riesco a inquadrare meglio le persone presenti che mi hanno abbracciato come una della famiglia.
Ci sono i nonni materni di Harry, la sorella della sua mamma con il marito e la figlia Juliet, una ragazza davvero bellissima, sono rimasta molto colpita dai suoi capelli biondi e mossi e dagli occhi nocciola.. E’ molto alta, non eccessivamente magra.. ma ha un’eleganza e una finezza quasi sovraumana.
Si salutiamo con due baci sulle guance, ed entrambe capiamo che possiamo diventare grandi amiche.
La serata passa velocemente, tra chiacchiere e allegria, mi sento davvero a casa, è una sensazione stupenda.
Sono seduta tra Harry e Juliet, e chiacchiero con entrambi, ed è facile, con Harry perché lo conosco, con Juliet invece perché è una ragazza che si fa volere bene fin da subito, e poi ha un solo anno più di me, quindi abbiamo gli stessi interessi.
Finita la cena, infatti, mi chiede se posso accompagnarla fuori a prendere una boccata d’aria.
Usciamo e ci sediamo su un muretto di fronte casa.
Accende una sigaretta e me ne offre una, che accetto, per poi dirmi che i suoi non sanno che fuma, infatti in borsa si è portata una cicca e un po’ di profumo. Mi chiede se posso coprirla e ovviamente le rispondo di sì, chiedendole di fare lo stesso e coprirmi con Harry.
Chiacchieriamo molto, mi chiede come ho conosciuto Harry e rimane incantata dal racconto dei nostri messaggi via twitter.
Le chiedo se le piacciono gli One Direction come band e vedo che diventa rossa.

HARRY’S POV.
-Gemma, puoi venire con me un secondo?- chiedo a mia sorella.
Lei annuisce e mi segue in camera mia.
-Dimmi scricciolo.
-Odio quando mi chiami così
.- protesto.
-Per me rimarrai sempre il mio scricciolo, anche se sei nella boyband più grande del momento e se sei fidanzato.
La abbraccio forte e la stringo a me per qualche secondo, è una delle persone più importanti della mia vita.
-Quindi cosa volevi dirmi?- mi chiede sedendosi sul mio letto.
-No nulla di che, volevo solo parlare un po’ da solo con te, visto che è da tanto che non ti vedo.
-Ah, allora va bene. Sono felice che tu sia tornato un po’ a casa. Come sta andando con la band?-
mi chiede facendo segno di sedersi vicino a lei.
-Molto bene, a settembre partiamo per il tour mondiale siamo molto entusiasti all’idea ma anche un po’ tristi perché comunque dovremo stare lontani da casa per nove mesi.
-Fratellino, in un certo senso ti sei scelto tu questa vita
.- mi risponde lei.
-Sì, lo so, infatti non mi lamento più di tanto, è solo che a volte è molto dura.. e poi adesso sapere che dovrò stare lontano nove mesi da Alice è.. frustrante.- dico abbassando gli occhi.
-Portala con te.- mi suggerisce lei.
-Deve ancora finire la scuola, non può muoversi dall’Italia.- le rispondo io sconsolato.
-Mi è venuta un’idea, ne riparliamo quando abbiamo più tempo. Ora scendiamo che mamma si starà preoccupando.




ALICE’S POV.
-Sai che sei arrossita?-
le dico sorridendole dolcemente.
-Sì, in effetti me lo sento.- ride.
-Quindi?
-Beh sì, in effetti mi piacciono
..- dice abbassando gli occhi.
-Mmmh.. non so perché ma qualcosa mi dice che ti ha colpito qualcuno in particolare..
Annuisce ridendo.
-Si può sapere chi?
Fa segno di no con la testa, ma so che muore dalla voglia di dirlo.
-Niall?- chiedo io anche se so già la risposta.
-Come fai a saperlo?- dice quasi urlando.
-Prima quando Harry l’ha nominato a tavola ti si sono illuminati gli occhi..
Ride ancora.
-L’hai già conosciuto?- chiedo.
-Beh, conosciuto è una parola grossa.. L’ho incontrato allo scorso compleanno di Harry e una volta l’ho visto al loro concerto, nulla di che.
-Bene, te lo farò conoscere io
.- dico convinta.
-No, Alice ti prego, no! Non voglio che Harry lo sappia.
-Infatti Harry non lo saprà, penserò a tutto io. Secondo me sareste una coppia perfetta, vi ci vedo bene insieme.

Arrossisce di nuovo. E’ così dolce.
-Ma poi, con tutte le ragazze che gli girano in torno, figurati se nota me!
-Anche io dicevo così, eppure guarda dove sono ora!-
le dico facendole l’occhiolino.
Ridiamo insieme, e poi rientriamo in casa.
La serata passa velocemente, e un po’ mi dispiace di dover salutare Juliet, mi sono trovata davvero bene con lei. Ci scambiamo i numeri di telefono promettendoci di rimanere in contatto.
Saluto i parenti di Harry, e pochi secondi dopo nella casa regna il silenzio.. si sentono solo i rumori dei piatti e dei bicchieri che Anne e Gemma stanno sparecchiando.
Harry ed io le aiutiamo, così in pochi minuti tutte le stoviglie sono in lavastoviglie e possiamo tutti andare a dormire.
Andiamo in bagno a turni e chiedo di poter essere l’ultima, perché so che ci metterei troppo tempo e mi sentirei in colpa.
Cerco di fare il più velocemente possibile, e in effetti faccio un record. Mi infilo i pantaloni della tuta e la mia canotta in meno di un minuto, e a lavarmi ci metto davvero poco.
Un filo di crema, e via.
Esco e trovo Harry seduto sul mio letto. Perché non è nel suo? Cosa gli cambia? Rido di quel pensiero.
-Non ho voglia di dormire subito, ti va di stare un po’ fuori in veranda?- mi chiede.
Annuisco, ed usciamo. 

SPAZIO AUTRICE.
Ciaaaao bellissima gente che segue questa ff ma
non recensisce mai!
No seriamente, io vedo che voi leggete
(vi tengo d’occhio muahaha) però non recensite mai cwc
 Fatemi contenta, daai.
Cooomunque, Alice ha incontrato la famiglia di Harry asdfghj
non siete emozionati? No eh? Hahah va beh, io sì tantissimo.
Che poi cosa sono emozionata a fare visto che so
a memoria tutta la storia? lol
Ok sto divagando un po’ troppo.
No davvero se mi fate sapete cosa ne pensate mi fate
la persona più felice del mondo, davvero.
Ok ora vado, aggiornerò presto, promesso.
Un grosso bacio, Cà.
 
P.s: pensavo di aggiungere nel prossimo capitolo una parte
dedicata a Zayn e Giulia, con il punto di vista di uno dei due,
che ne pensate? Vi potrebbe piacere? 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo otto. (Parte prima.) ***


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Vorrei dedicare questo capitolo
alla mia migliore amica, perchè
in un certo senso è lei la protagonista.
Grazie di tutto, ti voglio bene.



 

GIULIA’S POV.
 
-Devi tornare a casa presto stasera?- mi chiede Zayn sedendosi sul letto accanto a me.
-No, cioè non devo fare nulla. Alice è con Harry a Holmes Chapel, quindi sarei sola.
-Benissimo, allora ti rapisco io. Andiamo fuori a cena, ti va?
-Mi hai già rapita stanotte se non sbaglio..-
gli dico mordendomi il labbro inferiore.
-Sì, ma vorrei ripetere al più presto, sai com’è..
-Vedremo, vedremo. Dove mi porti a cena?


ZAYN’S POV.
 
La guardo afferrare il cellulare e sorridere leggendo il messaggio.
Riporta il telefono in tasca per poi rialzare lo sguardo e guardarmi.
E’ bellissima, un ciuffo di capelli le ricade dolcemente sul viso coprendole parte della fronte, gli occhi quasi grigi mi scrutano attentamente.
Ordiniamo del cibo e passo tutta la serata guardandola e non vedendo l’ora di sentirla tra le mie braccia.



GIULIA’S POV.
 
Mi fissa da quasi mezz’ora. Vorrei chiedergli se ho qualcosa che non va. Ho messo la camicia al contrario? Ma no, è giusta. Sono sporca? No, non ho nessuna macchia.
Vorrei chiedergli tante cose, ho tante domande per lui.
Perché ha portato me fuori a cena? Lui è una popstar internazionale, ha milioni di ragazze ai suoi piedi, e lui ha scelto me.
Cosa prova per me?
Se davvero prova qualcosa, come faremo quando io ripartirò? Io non credo nelle relazioni a distanza, non possono funzionare.
Perché mi fissa?
Perché è così dannatamente bello?
Perché mi sto sciogliendo guardando i suoi occhi castani e caldi?
Perché sto sentendo tanti brividi corrermi lungo la schiena?
Perché non vedo l’ora di toccarlo?
Perché ho una voglia matta di rifare l’amore con lui?





ZAYN’S POV.
 
Dopo aver pagato usciamo in fretta dal ristorante tenendoci per mano, saliamo in macchina e arriviamo in casa in tempo record.
Salutiamo velocemente Liam e Niall che suonano la chitarra sul divano e corriamo in camera mia.
Chiudo la porta con un scatto deciso, per poi subito afferrare Giulia dalla schiena e spingerla contro di me.
La bacio con passione e rabbia, non voglio che vada via, voglio che sia mia per sempre.
Ricambia il bacio con altrettanta passione e altrettanta possessione, so che anche lei mi desidera da morire, lo sento.
Sento i brividi che la percorrono, la sua pelle calda si irrigidisce al mio tocco, freme, mi cerca con la bocca e con le mani.



GIULIA’S POV.
 
Oh oh oh, noto con piacere che il signorino Malik sta apprezzando la mia presenza qui.
Cerco di trattenere una risata e continuo a baciarlo.
In effetti anche io apprezzo parecchio la sua presenza, i suoi baci, le sue carezze, peccato non poterlo dimostrare in un modo così.. evidente.
Improvvisamente mi prende in braccio e mi fa distendere sul letto, senza mai smettere di baciarmi e accarezzarmi i capelli.
Lentamente fa scorrere la sua mano lungo il mio corpo, soffermandosi dolcemente sulle mie cosce. Mi sfugge un gemito, e sento Zayn sogghignare mentre è intento a mordermi il collo.
Capovolgo la situazione e mi metto sopra di lui, portando la mia mano sul suo addome scolpito e subito dopo soffermandomi sul suo punto debole.
Gli slaccio in jeans con un gesto abile e veloce, e li faccio scorrere lungo le sue gambe lanciandoli poi ai piedi del letto, sospira pesamentemente per poi fare lo stesso con la mia maglietta e i miei shorts, e in due secondi siamo entrambi in intimo.
Fa scivolare una mano nei slip, strappandomi un gemito. In un attimo il mio corpo si riempie di calore e di passione. Il suo tocco è leggero e delicato, ma allo stesso tempo quasi possessivo.
In poco tempo i nostri corpi si fondono completamente diventandone uno solo.
Passiamo la notte abbracciati e nudi, per goderci gli ultimi attimi che abbiamo da passare insieme prima della partenza.


  

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Capitolo 10
*** Capitolo otto. (Parte seconda) ***


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Harry ed io  ci sediamo sul dondolo non troppo vicini, abbiamo entrambi paura di quello che i nostri corpi possono scatenare quando si sfiorano. Quella distanza però ci fa soffrire, lo sento, lo percepisco.
-Ho freddo, vado a prendere un golf- dico a bassa voce.
-No, vieni qui, ti scaldo io.
Mi fa spazio tra le sue braccia, e mi accoccolo accanto a lui con le gambe sul dondolo.
-Allora, come ti è sembrata la mia famiglia?- mi chiede mentre mi accarezza i capelli.
-Sono tutti molto gentili con me, lo apprezzo davvero.- dico cercando di non pensare all’effetto che mi fa il suo tocco delicato.
Rabbrividisco.
-Amore se hai così freddo entriamo..
-No Harry, non è per il freddo..
-Ah, allora sono io che ti faccio questo effetto?-
chiede malizioso.
-Mh, può darsi..-dico ridendo.
-Non sai fare la preziosa, è inutile che ci provi.-
Metto il broncio e mi giro dall’altra parte, ma non staccandomi da lui.
Per farsi perdonare comincia a baciarmi le braccia, poi il collo, le guance, la fronte, le orecchie.. rabbrividisco ancora, e lui sorride. Gli fa piacere vedermi soffrire.
Non so per quanto ancora resisterò ai suoi baci, alle sue carezze..
Gira intorno alla mia bocca, ogni tanto la sfiora.. vuole farsi desiderare. Non vuole farmi quello di cui ho bisogno ora.
Lo cerco, con la mia bocca, ma si scansa e continua a giocare con i miei capelli.
-Harry, cazzo, baciami.
Ride della mia schiettezza e finalmente mi bacia, prima con dolcezza, poi con passione.
Rimaniamo a coccolarci ancora per una mezz’ora, poi decidiamo di andare a dormire.
                                           

                                                                                              *


Mi sveglio di colpo. Ho fatto un brutto sogno ma non ricordo i particolari. ricordo solo di trovarmi da sola in una stanza buia, al freddo.
Mi giro e rigiro nel letto per circa un’ora, senza trovare pace. Sono così irrequieta che sveglio Harry.
-Che succede piccola?- mi chiede con la voce assonnata.
-Niente, non riesco a dormire, non preoccuparti.
-Vieni qui vicino a me
- dice facendomi spazio nel suo letto.
-Ma non ci stiamo in due!
-Vieni qui senza fare troppe storie.

Mi infilo nel suo letto, e alla fine mi addormento cullata dalla sua voce che sussurra una canzone che non conosco, e dalle sue carezze.

Apro gli occhi e ci metto qualche secondo a capire dove sono.
Stanza piccola, Harry di fianco a me mezzo nudo.
Aspetta.. Cosa ci fa Harry appiccicato a me in mutande?
Dimenticavo la sua abitudine di stare svestito.
Rido nella mente, e ritorno nel mio letto.. non vorrei che la madre di Harry entrasse e ci vedesse insieme. Le avevamo promesso di dormire ognuno nei propri letti. Accendo il cellulare e vedo che sono le 7.30. Mi prende il panico.. la scuola! Me ne ero completamente dimenticata! E ora che faccio? Beh, anche a partire subito non arriverei mai in tempo, così sospiro e mi metto le cuffie nelle orecchie, lasciandomi sopraffare dalla musica di Harry, Niall, Liam, Louis e Zayn.
Mi riaddormento, e Harry mi sveglia ben due ore dopo.
-Amore, svegliati..
Apro gli occhi, stiracchiandomi.
-Buongiorno principessa!- dice, in italiano.
La sua strana pronuncia mi fa ridere, e gli rispondo: -Buongiorno, mio principe.
-Che vuol dire?

Gli traduco principe in inglese, e sorride.
-Vieni, andiamo a fare colazione.
Andiamo in salotto, e un profumo delizioso ci solletica le narici.
-Buongiorno ragazzi! Come avete dormito? Vi ho preparato un po’ di cose per colazione.- ci dice Anne mentre sforna una torta dall’aspetto delizioso.
-Che buon profumo, Anne!- dico mentre Harry mi fa accomodare al tavolo della cucina.
-Grazie, tesoro.- mi risponde. –Vi ho preparato del caffè, ma se non vi va vi faccio un po’ di the, poi ci sono dei biscotti alla cannella, dei biscotti al burro, una torta al cacao e i pasticcini che sono avanzati di ieri sera.
Il tavolo della cucina è completamente ricoperto da prelibatezze.. questa donna mi vuole fare ingrassare!
-Allora Alice, cosa prendi?- mi chiede.
-Non lo so, per me è indifferente.
-Mamma, è timida non ti dirà mai cosa vuole. Lascia tutto qui e si servirà da sola, non preoccuparti.-
le risponde Harry.
Io rido un po’ imbarazzata, e mi verso una tazza di caffè.
Mentre mangiamo decidiamo di partire prima di pranzo, di modo di arrivare a Londra nel primo pomeriggio.. i ragazzi stasera hanno un’esibizione a Londra e devo prepararsi in tempo.
Probabilmente io farò un giro con Giulia da qualche parte.
Dopo esserci vestiti e lavati salutiamo Anne, che non è riuscita a non piangere, e ci mettiamo in viaggio verso Londra.
Il viaggio sembra molto più veloce dell’andata, forse perché riesco a dormire un’oretta.
Arriviamo a Londra alle due del pomeriggio, e chiedo a Harry di lasciarmi a casa di Eleanor, dove trovo quest’ultima e Giulia sedute a chiacchierare in salotto.
Mi unisco a loro che mi chiedo tutti i dettagli della giornata passata con Harry.


Convinco le mie amiche ad andare a fare un giro in centro città per fare un po’ di shopping, anche perché i ragazzi ci hanno invitato ad assistere al loro concerto stasera, e vogliamo essere perfette.
Ci raggiunge anche Danielle, e visto che siamo solo donne ne approfitto per farmi aiutare con il piano: far conosce Juliet e Niall.
Loro sembrano entusiaste quando me e mettiamo in atto un piano infallibile, promettendo di non raccontare nulla ai ragazzi.
Entriamo in un grande magazzino e ognuna compra qualcosa per stasera. Danielle e Eleanor sono abituate ad andare ai concerti dei ragazzi, ma per me e Giulia è la prima volta, e non siamo mai state così emozionate.
Io compro un paio di jeans mooolto stretti e un top nero un po’ particolare, il tutto abbinato con un paio di tacchi molto alti sempre neri.
Giulia ha comprato un tubino nero, che indosserà con dei sandali bassi, essendo già molto alta.
Danielle e Eleanor hanno comprato due vestiti simili, ma di colori diversi. Uno blu e l’altro rosa. Sono davvero bellissime.
Decidiamo di prepararci insieme a casa di Eleanor, visto che i ragazzi sono già nel luogo del concerto per fare il soundcheck.
Ci trucchiamo e facciamo i capelli a vicenda, sembriamo davvero quattro amiche inseparabili, e forse lo stiamo diventando davvero.



SPAZIO AUTRICE.
Aaaawh, eccomi qui! Scusate per l’immenso ritardo nell’aggiornare ma sono stata
malata tutta la settimana cwc (e tutt’ora lo sono) e non avevo per niente voglia di
stare al computer.
Coooomunque, nella prima parte del capitolo non ho voluto mettere lo spazio autrice
perché ero piuttosto imbarazzata lol
E ci sono rimasta male che non mi avete lasciato neanche una piccola recensione D: *piange*
Vi aspettavate una scena hot anche per i nostri Harry e Alice? Eh no amori miei,
dovrete aspettare ancora un pooochino.
Ah volevo informarvi che nell’idea iniziale la storia doveva finire tra qualche capitolo,
ma siccome mi sono tanto affezionata ho iniziato a scrivere i primi quattro/cinque
capitoli di un possibile continuo e devo dire che mi piace parecchio,
per cui la storia continuerà! Yaaay. Siete felici vero? *rotolano balle di fieno*
No ok, parlando di cose serie, vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito
fino ad adesso, e tutte le persone che hanno messo la storia tra le
seguite/preferite/ricordate, e ringrazio anche i lettori fantasma (?) ma vi prego,
ogni tanto fatevi sentire lol
A presto, Cà. 

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Capitolo 11
*** Capitolo nove. ***


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Usciamo di casa un’ora prima dell’inizio del concerto, e appena raggiungiamo il luogo andiamo dietro le quinte per salutare i ragazzi che ci fanno mille complimenti per il nostro look. Non hanno molto tempo da dedicarci, così andiamo a prendere posto. Ci posizioniamo non proprio fuori con tutti i fan, ma neanche dietro le quinte.. diciamo a metà. Di modo che possiamo vedere i ragazzi ma anche essere protette da possibili attacchi. Danielle e Eleanor ci spiegano infatti che più volte sono state assalite dalle fan, così da allora in poi ai concerti due bodyguard si piazzano davanti e dietro di loro, proteggendole.
Mi sembra strano essere scortata, ma mi fa sentire al sicuro.
In realtà tutto il contesto è strano, insomma.. fino a due settimane fa io ero una fan come tutte le altre, e ora invece sono qui al concerto dei miei cantanti preferiti, in qualità di fidanzata di Harry Styles. Mi sembra assurdo.
Il concerto finalmente inizia, e come mi aspettavo piango ad ogni canzone.
Canto, ma a bassa voce, per non farmi sentire da nessuno.
Durante what makes you beautiful succede l’inaspettato..
Prima dell’assolo di Harry i ragazzi si dispongono davanti a noi e con il labiale seguono le parole di Harry, rivolgendosi spudoratamente a noi, che inevitabilmente ci emozioniamo.
Questa piccola improvvisazione però gli è costata cara. Già dalla mattina seguente su tutti i giornali di gossip si legge lo stesso titolo: ONE DIRECTION INNAMORATI, DURANTE UNA CANZONE RIVOLGONO PAROLE DOLCI ALLE PRESUNTE FIDANZATE. FANS IN DELIRIO.

Quella notte dormiamo ognuno a casa propria, perché l’indomani mattina io e Giulia dobbiamo assolutamente andare a scuola.
La giornata passa velocemente col pensiero della serata che ci aspetta.
I genitori di Eleanor sono dovuti partire per andare dalla nonna della ragazza che si è sentita male, così noi abbiamo la casa libera e abbiamo deciso di organizzare una cena con i ragazzi, invitando anche Juliet. A lei ovviamente non abbiamo detto della cena, io l’ho chiamata invitandola a venire a Londra per una serata tra ragazze. Neanche Harry sa nulla. Abbiamo organizzato tutto noi quattro.
Io ed Eleanor passiamo tutto il pomeriggio a sistemare la casa e a preparare una stanza per Juliet che si fermerà a dormire da noi, mentre Giulia e Danielle sono andate a fare la spesa.
Juliet dovrebbe arrivare tra un’ora e i ragazzi subito dopo, spero che tutti rispettino gli orari e non ci siano inconvenienti, tutto deve essere perfetto.
Io e Ele abbiamo sistemato tutto e abbiamo anche preparato la tavola, così ne approfittiamo per andarci a fare una doccia prima che arrivino gli ospiti.
In mezz’ora siamo pronte e cominciamo a preparare la cena con Danielle e Giulia che nel frattempo ci hanno raggiunte.

UN’ORA DOPO.
Mentre siamo immerse nei preparativi della cena, sentiamo suonare il campanello. Preghiamo sia Juliet e non i ragazzi in anticipo.
Vado ad aprire la porta, e mi trovo davanti Harry che mi sorride.
-Cazzo, Harry, che ci fai qui? Sei solo vero?- chiedo quasi urlando.
-Sì, ma devo dire che sei davvero felice di vedermi!
-Ma no, è che non dovresti essere già qui.. Comunque va bene lo stesso, l’importante è che tu sia solo.
-Sì, sono solo.. ma perché non dovrei essere già qui?
-Perché così ci rovini la sorpresa!
-Sorpresa? Ma di che parli?
-Vieni entra e ti spiego tutto.

Ci sediamo sul divano e io e le ragazze gli spieghiamo tutta la situazione.
-Davvero avete fatto tutto questo per mia cugina?- ci chiede.
Annuiamo.
-Va beh, vorrà dire che mi nasconderò da qualche parte
Ridiamo insieme, e sentiamo suonare il campanello di nuovo.
-E’ arrivata, Harry corri in camera mia, corriiiiiii!- gli urlo.
Mentre vado ad aprire noto che la porta della cucina è aperta, e mentre cerco di chiuderla correndo, per nascondere la tavola apparecchiata, inciampo.
Mi fa malissimo la caviglia, ma tengo duro, mi rialzo e vado ad aprire a Juliet.
L’abbraccio, e poi la presento alle mie amiche. Ci sediamo sul divano per qualche minuto e cerco di distrarmi con le chiacchiere dal dolore al piede.
Il campanello suona per la terza volta. Ci siamo, sono arrivati.
-Aspetti visite?- chiedo ad Eleanor facendo finta di niente.
-No.- mi risponde lei, tenendomi il gioco.
Va ad aprire e un’ondata di energia ci travolge.. i ragazzi entrano in casa correndo, con in mano delle bottiglie di vino, delle scatole di cioccolatini, e un paio di sacchetti dal contenuto sconosciuto.
-Ragazzi, lei è Juliet, la cugina di Harry.
Loro la salutano come fosse una amica, e io le faccio l’occhiolino. Ha capito tutto e so che dopo mi ucciderà.
Abbandono un attimo il gruppo e vado a prendere Harry in camera mia. Lo trovo seduto sul mio letto con in mano il mio diario.
-Oh mio dio Harry! Stai leggendo il mio diarioo!- urlo.
-Perdonami amore, non volevo ma.. mio dio, quante cose belle hai scritto su di me?
-Un po’, anche se non te le meriteresti! Sai cos’è quello? Un diario segreto. SEGRETO.

-So che ora mi odi, però non ho resistito. E tante cose non le ho capite, perché sono scritte in italiano.. ma non tutte. Perché scrivi anche in inglese?
-Per esercitarmi e prepararmi se mai un giorno dovessi dirtele a voce-
sussurro imbarazzata per poi scuotere la testa e continuare. –Comunque, ora andiamo di la, e inventati una buona scusa per il fatto che ti trovavi in camera mia.
Torniamo dagli altri, Harry saluta i ragazzi, abbraccia Juliet, e dice di essersi addormentato sul mio letto.
Ci sediamo a tavola, e io e le ragazze facciamo in modo di far sedere Niall e Juliet vicini.
La serata passa velocissimamente, tra chiacchiere, cibo e allegria.
Continuiamo a parlare fino a notte fonda, sono felice di aver trovato degli amici così fantastici.
Il vino però ha fatto un brutto effetto sui ragazzi, che a stento riescono a reggersi in piedi; non sono di certo nelle condizioni di poter guidare, così decidiamo di tenerli a dormire qui. Li facciamo accomodare sui divani del salotto e noi ragazze andiamo a dormire nelle nostre camere. Non si prospetta di certo una notte tranquilla.

-Ali?
-Cosa c’è?-
chiedo talmente assonnata senza sapere neanche con chi sto parlando.
-Posso dormire con te?
Harry.
-No, c’è Giulia nell’altro letto e sta dormendo, torna in salotto.
-Giulia non c’è, e non c’è neanche Zayn.. saranno andati da qualche parte. Eddai, ti prego fammi stare con te.
-Harry, non è che poi ti abitui troppo a dormire con me? Le abitudini dopo un po’ diventano noiose.
-Tra cinque giorni tu torni in Italia, e io voglio passare tutto il tempo possibile con la mia fidanzata. Ok? Ok.
-Vieni qui.
- cedo alla fine.
Ci stringiamo nel mio letto, e dormiamo tutta la notte abbracciati, senza mollarci un attimo.
La mattina dopo Juliet mi confida di aver parlato per tutta la notte con Niall in giardino e Giulia di aver passato tutta la notte con Zayn.. insomma, non è stata una nottata noiosa!
Prima di partire Juliet viene a salutarmi con un grande abbraccio, e mi ringrazia non so quante volte. Sappiamo entrambe che non ci rivedremo presto, e ci dispiace da morire, ma promettiamo di mantenere i contatti.

SPAZIO AUTRICE.
Ciaaaaao bella gente! Come state?
Scusate per il ritardo, ma ultimamente non ho
un attimo di respiro cwc
Spero che vi piaccia questo capitolo, anche
se a me non fa impazzire..
Vi anticipo che nel prossimo ci sarà la scena
che tanto aspettate, ma non solo.. uu
Beh, aspettate e vedrete:
Coooomunque, sto iniziando a scrivere un’altra
ff su Harry, moolto diversa da questa! Se la
pubblicherò vi farò sapere, mi farebbe piacere
se la leggeste.
Mi raccomando ditemi cosa ne pensate di questo
capitolo!
Un grosso bacio, Cà.


 

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Capitolo 12
*** Capitolo dieci. ***


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QUATTRO GIORNI DOPO.


Stamattina apro gli occhi con la consapevolezza che oggi sarà l’ultima giornata passata a Londra.
L’aereo parte domani pomeriggio alle quattro. Mi prometto di non piangere neanche per un secondo oggi, e anche domani.
Oggi è l’ultimo giorno di scuola, quindi non ci fanno fare lezione, e ci lasciano liberi di andare in giro per la scuola a interagire con i nostri compagni.
In questo modo la mattinata passa velocissimamente.
Dopo la scuola io e Giulia torniamo a casa di Ele per cominciare a preparare le valigie, perché stasera i ragazzi ci hanno invitato a cena.
Chiediamo ai genitori di Ele di poter restare a dormire a casa dei ragazzi e accettano senza obbiezioni, vedendo la mia faccia triste e malinconica.
Ok, non riesco ad essere felice di tornare a casa. Mi mancano i miei genitori, i miei amici, ma qui lascio il mio cuore, la ragione del mio sorriso.. il mio amore.
Finisco di preparare la valigia tenendo fuori l’occorrente per stanotte, i vestiti per stasera e per domani.. raccolgo i miei libri, il mio diario e gli asciugamani dal bagno.
Preparo la borsa con il pigiama, chiamo Giulia e insieme usciamo dirette a casa dei ragazzi.
Decidiamo di andare a piedi per goderci la città un’ultima volta.. Londra è davvero bellissima, penso che non la ringrazierò mai abbastanza, se è possibile ringraziare una città..
Dopo venti minuti di passeggio arriviamo finalmente a casa dei ragazzi, e ci buttiamo entrambe nelle braccia dei nostri ragazzi, rimanendo abbracciate a loro per un tempo indeterminabile, assaporando il più possibile il sapore di questi ultimi abbracci.
Ci stacchiamo a malincuore e andiamo a salutare Liam, Louis e Niall.
So che entrambe stiamo cercando di trattenere le lacrime, ma ci facciamo forza e chiediamo i programmi della giornata.
Harry ha un piano, e Zayn un altro, vogliono farci passare un ultimo giorno diverso.. meglio, così avremo modo di parlare di qualcosa di interessante sull’aereo.
Lascio la borsa in camera di Harry e poi usciamo insieme.
Non facciamo nulla di che, solo una passeggiata mano nella mano. Abbiamo su entrambi gli occhiali da sole, e una felpa con cappuccio che ci copre la testa, per fortuna oggi la giornata è piuttosto fredda, altrimenti saremmo morti di caldo.
Questi sono i sacrifici a cui deve sottoporsi la ragazza di una star internazionale, ma non mi pesano.
Nonostante i piccoli accorgimenti, alcune fan riconoscono Harry e al contrario delle mie aspettative sono molto gentili anche con me.
Pensavo mi vedessero come un ostacolo per arrivare al loro idolo, insomma anche io prima non potevo sopportare l’idea di un eventuale fidanzamento di Harry o degli altri ragazzi..
Continuiamo la nostra passeggiata per Londra e prima di tornare Harry mi fa scegliere un ristorante da cui ordinare del cibo da portare a casa.
-Scegli tu.. Italiano, Giapponese, Cinese, Messicano..
-No dai ti prego, io non so mai scegliere.
-Fai la conta!-
ride.
-Scegli tu, per favore.- dico facendogli gli occhi dolci.
-No.
-Va bene, giapponese.
-Brava amore! Mi andava proprio. Dai andiamo a prendere qualcosa e poi torniamo a casa che tanto stasera siamo soli..

-Come mai? Gli altri dove sono?
-Li ho cacciati fuori di casa!
-Ma come?-
rido –Dai ma poverini!
-Loro lo fanno sempre con me, e poi comunque non credo che gli dispiaccia! Liam è da Danielle, Louis da qualche parte con Eleanor e Niall ha detto che doveva uscire con una ragazza.

Sentendo quest’ultima frase abbasso gli occhi, pensando al mio tentativo fallito di far mettere insieme Niall e Juliet.
-Ah, a proposito di Niall.. cosa stavi cercando di fare con mia cugina?
Rido. Sembra avermi letto nel pensiero..
-Ma nulla, volevo solo farli conoscere..
-E come mai?-
mi chiede.
-Perché l’altra sera a casa tua ho visto che arrossiva quando hai parlato di lui, così le ho chiesto se le piaceva e lei mi ha detto di sì.. in questi casi io non so resistere, mi trasformo in una sorta di cupido.
-Tu sei tutta matta! Ma anche molto gentile, davvero.

Sorrido, lo prendo per mano e torniamo a casa.

Appena entrati in casa, appoggiamo la nostra cena sul tavolino in salotto e decidiamo di infilarci il pigiama per stare più comodi.
Ci sediamo sul divano, e mangiamo abbracciati.
Ridiamo, chiacchieriamo tranquillamente fin quando Harry annuncia una sorpresa per me.
-Ho una sorpresa per te.
-Oh dio.. cioè?
-Ora vedrai. Premettiamo che non avrei voluto “dartela” così, perché manca la chitarra o comunque uno strumento, ma io non ne so suonare neanche uno e quindi dovrai accontentarti solo della mia voce.
-Mi canterai una canzone?
-Sì, una che ho scritto apposta per te e che sarà inserita nel prossimo album, perché è piaciuta sia ai ragazzi, sia al nostro manager Paul.

Comincio a piangere già prima di sentirla.
“Shut the door, turn the lights off, I wanna be with you, I wanna feel your love, I wanna lay beside you, I cannot hide this, even though I try. Hearts beat harder, time escapes me, trembling hands touch skin, it makes this hard girl. And the tears stream, down my face.. If we could only have this life for one more day, if we could only turn back time..”
-Vorrei che non fosse già finito tutto, Ali. Vorrei tornare al primo giorno in cui ci siamo conosciuti per poter passare ancora tre settimane con te, ma invece tu domani dovrai partire e io non so come farò senza di te.
Continuo a piangere, senza riuscire a dire nulla. Mi avvicino a lui, e lo bacio. Senza parlare, senza permettergli di dire più nulla. Lo bacio con passione, mescolata a dolcezza.
Voglio stare con lui, voglio sentirlo mio almeno per una notte. Voglio sentire il suo calore sulla mia pelle, il suo corpo che non riesce a resistere.
Continuo a baciarlo, senza fermarmi. E lui fa lo stesso, accarezzandomi le braccia, il collo, giocando con i miei capelli. Spingo Harry sul divano, e mi siedo in braccio a lui. Continuo a baciarlo, non mi fermo mai.
Mi manca il respiro, tremo, lo desidero più di qualunque altra cosa.
Gli tolgo la maglietta e ammiro il suo addome scolpito, scoprendo il suo sapore con la bocca.
Harry mi ferma, sussurrandomi: -Sei sicura?
-Mai stata così sicura in tutta la mia vita.

Sono pronta a donargli tutto, sono pronta a sentirmi sua.
A sua volta, Harry mi toglie la maglietta, mi prende in braccio e continuando a baciarmi mi porta nella sua camera. Lo spingo contro il muro, e mi stupisco della mia sfacciataggine.
Gli tolgo i pantaloni della tuta con un semplice gesto, e lui fa lo stesso.
Rimaniamo in intimo, e apro gli occhi cercando di realizzare quello che sta succedendo.
Non sto sognando, non è uno dei tanti sogni che ho fatto immaginandomi in questa situazione con Harry, no, è la verità, sta succedendo veramente.
Con dolcezza, Harry mi prende e mi fa sdraiare sul letto accarezzandomi la schiena con le sue mani calde.
Mi stacco dalla sua bocca per torturargli il collo con le mie labbra, mentre le mie mani giocano nervosamente con l’elastico dei suoi boxer.
Sento il suo respiro farsi sempre più pesante e irregolare e poi i suoi gemiti diventare sempre più numerosi quando gli sfioro la sua intimità con le dita.
Improvvisamente capovolge la situazione, posizionandosi sopra di me e facendo aderire sensualmente il suo corpo contro il mio.
Mi slaccia il reggiseno con un gesto veloce, scoprendo il mio seno bianco che va immediatamente a baciare mentre con una mano mi sfiora le cosce.
Non molto tempo dopo è completamente dentro di me, permettendo ai nostri corpi di fondersi in una cosa sola.

La mattina dopo ci svegliamo stretti l’uno nell’altro, nudi. Apro gli occhi e ammiro la bellezza del viso di Harry. Sentendosi osservato, li apre anche lui, e mi sorride.
Tra quattro ore dovrò essere in aeroporto. L’aereo parte alle 16, ma bisogna essere lì due ore prima.
Non credo di essere pronta a lasciare Harry, ma dovrò farlo.
Mi alzo e mi vesto per andare giù a preparare la colazione.
-Dove vai? Non lasciarmi..
-Vado a preparare la colazione, aspettami qui.- dico
ad Harry stampandogli un bacio sulle labbra morbide.
Scendo in cucina, e la casa è ancora vuota. Saranno rimasti tutti fuori a dormire, o sono nascosti giù in taverna.
Sono così curiosa che scendo giù, e rimango un po’ spiazzata dalla scena che mi trovo di fronte. Nel divano letto, aperto, trovo Niall e Juliet che dormono abbracciati.
Mi scappa un sorriso, sono bellissimi.
Cercando di non fare rumore, torno di sopra, ma inciampo, svegliando così Juliet che corre ad abbracciarmi.
-Aliiii! Ciaao! Oh mio dio come sono felice di vederti!-dice ad alta voce.
-Shh, non urlare. Vieni di sopra con me. Ma che ci fai qui?- le chiedo mentre andiamo in cucina.
-Ieri sera sono uscita con Niall, ma non voleva farmi fare tre ore di strada da sola di notte, quindi sono rimasta a dormire qui.
-Sei uscita con Niall? Oh mio dio che bello!
-Già, e tutto per merito tuo.

Le sorrido e le chiedo se vuole qualcosa da mangiare.
-No grazie, sinceramente tornerei volentieri a dormire.
-Vai pure, ma dopo vieni anche tu all’aeroporto a salutarmi?
-Sì, certo che sì.-
mi risponde abbracciandomi e tornando giù da Niall.
Io preparo la colazione da portare ad Harry, metto su un vassoio due tazze di caffè, dei biscotti e due brioches che trovo nella dispensa, poi prendo anche due bicchieri di succo d’arancia, e cercando di non cadere torno di sopra.
-Tieni amore- dico appoggiando il vassoio sulle sue gambe.
-Mhhh, grazie amore.. ma ascolta un attimo, devi proprio partire oggi?
-Sì, devo proprio, anche se non vorrei.

Mi fa spazio nel letto accanto a lui, e facciamo colazione insieme, abbracciati.
Ci alziamo due ore dopo per andare a prendere le mie valigie a casa di Eleanor.
Appena entriamo troviamo tutti i ragazzi seduti sul divano che ci aspettano, come per fare a me e a Giulia un ultimo saluto. Cerco di trattenere le lacrime, e vado in camera mia a prendere le valigie accompagnata da Harry.
Torniamo giù poco dopo con due valigie e la mia borsa. Faccio per salutare tutti, ma mi fermano dicendo che mi avrebbero accompagnato tutti insieme all’aeroporto.
Saluto Anne, Richard e Alexander e salgo in macchina di Harry con Niall e Juliet. Nella macchina di Zayn ci sono lui, Giulia, Louis e Eleanor, e in quella di Liam solo lui e Danielle.
Mi mancherà passare il tempo con loro, qui a Londra ho trovato un ragazzo speciale, ma anche degli amici stupendi. Arriviamo all’aeroporto mezz’ora dopo, e ci riuniamo all’associazione con cui siamo partite, dovendo avere degli accompagnatori essendo minorenni.
Facciamo il check-in e subito dopo ci lasciano un’ora di tempo libero prima di imbarcarci.
La passiamo tutti insieme seduti per terra, non essendoci posti liberi, in cerchio. Sono accoccolata tra le gambe di Harry, come per sentirlo vicino per un’ultima volta.
Scherziamo tutti insieme come per nascondere l’amarezza di quell’addio, fin quando non arriva il momento dell’imbarco.





SPAZIO AUTRICE.
 

Aaaaah, se qualcuno sa come fermare le lacrime vi prego me lo dica.
E’ normale che pianga per una storia che ho scritto io stessa? No eh? lol
Questo capitolo mi ha sempre distrutta, fin dal primo momento in cui l’ho scritta tipo quest’estate lol infatti ho sempre cercato di non rileggerlo mai, cioè aiuto.
Vi chiederete perché piango? Beh, punto primo, LA SCENA.
Ammetto che volevo scriverla già qualche capitolo fa ma poi ho pensato che sarebbe stata più efficace in questo capitolo.
Comunque vi prego fatemi sapere cosa ne pensate cwc perché la parte della scena (?) l’ho riletta tipo cinquecento volte e non mi hai mai convinta.
Non sono brava a descrivere certe cose, quindi oddio, ho l’ansia. Spero possiate apprezzare.
Pooi, punto secondo, Alice e Giulia partono. (Nooo cwc)
E credetemi se vi dico che –SPOILER- la scena dell’addio nel prossimo capitolo sarà frustrante lol
No va beh basta non vi dico più nulla, fatemi sapere cosa ne pensate! (:

Lots of love, .

P.s: ho pubblicato una nuova storia, sempre su Harry. Si chiama ‘Housemates’ fateci un salto se vi va! (: 

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Capitolo 13
*** Capitolo undici. ***


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-Amore mio, ascoltami.. Anche se saremo lontani per un po’, devi promettermi che non ti dimenticherai di me.-mi dice Harry mentre mi abbraccia.
-Non ti potrei mai dimenticare, mai.- gli dico, nascondendo il fatto che molto probabilmente non ci saremo più rivisti.
-E promettimi che ti fiderai di me. Anche se non potrai vedermi, non farò mai niente di stupido, perché sono davvero innamorato di te, e non ti voglio perdere. Ci rivedremo presto te lo prometto.
Annuisco, e lo abbraccio di nuovo.
Mi stacco da lui per andare a salutare gli altri. Li abbraccio uno per uno.
-Mi mancherete da morire, ragazzi. Grazie per avermi fatto passare due settimane stupende, grazie davvero. Grazie perché siete degli amici fantastici.
Grazie Eleanor per avermi ospitata in casa tua facendomi sentire tua sorella, grazie Danielle perché mi hai accettata nel gruppo come se ne facessi parte da sempre, grazie Juliet per avermi accolta nella tua famiglia e grazie per prenderti cura di questo matto, dico sotto intendendo Niall.
Grazie Zayn per aver fatto passare tre settimane meravigliose alla mia migliore amica, grazie Niall perché in te ho trovato un amico stupendo, grazie Louis perché con la tua simpatia mi hai risollevato il morale in molte occasioni, grazie Liam per esserti comportato da fratello maggiore, e grazie Harry perché con te ho capito cosa vuol dire amare.. grazie davvero ragazzi, mi mancherete.

Ci abbracciamo tutti insieme un’ultima volta, poi Harry mi prende da parte e mi porta dietro a una colonna.
-Grazie per essere stata la prima ragazza di cui mi sono veramente innamorato, grazie per avermi fatto sentire un principe con il compito di prendersi cura della sua principessa, grazie perché mi sono sentito davvero felice in queste tre settimane. Grazie di tutto amore mio.
Non riesco a trattenere le lacrime, così scoppio a piangere e non riesco a fermarmi. Harry mi prende tra le sue braccia per un’ultima volta, e mi coccola per qualche minuto.
Sono costretta ad andare, così lo bacio, con tanta dolcezza, e lui ricambia, con più passione.
Corro via, prima di non riuscire a farlo più tardi. Mi incammino verso il gate da sola, Giulia sta ancora salutando Zayn e gli altri sono già andati.
Prima di passare sotto il metal detector, sento qualcuno che urla il mio nome. Mi giro, e trovo Harry che corre verso di me.
-Alice!
-Harry, ti prego, non rendere tutto più difficile, devo andare.
-Amore mio, ascoltami, ti prometto che appena ho un giorno libero salgo sul primo aereo e vengo da te. Te lo prometto.
-Harry, non c’è bisogno; devi lavorare, devi fare molte serate qui e tra poco poco inizia il tour mondiale, so che non ci dimenticheremo mai l’uno dell’altra, ma non so se riusciremo mai a rivederci..
- Ci rivedremo. A costo di perdere tutto quello che ho costruito. Ti amo troppo Alice.
-Ti amo anche io, Harry. A presto.

Lo bacio, e lascio che i sensori individuino le parti metalliche dei miei vestiti e accessori sperando non ci siano delle tracce di metallo nelle mie lacrime, altrimenti il metal detector non smetterebbe più di suonare.
Poco dopo, Giulia mi raggiunge al gate e per mano ci imbarchiamo seguendo il nostro gruppo.
Il viaggio di ritorno sull’aereo lo passiamo in silenzio, abbracciate, ognuna immersa nei ricordi di questa meravigliosa esperienza.
All’aeroporto di Milano troviamo ad aspettarci i nostri genitori, che di certo non si aspettavano di vederci tornare con le lacrime gli occhi. Ci abbracciano e ci chiedono gli raccontargli tutto, ma noi ci limitiamo a un semplice: “è stato bello, ci siamo divertite.”
In macchina, diretti verso casa, i miei tentano ancora un po’ di conversare, ma alla fine non ricevendo risposta ci rinunciano.
Entrando in casa, lascio la valigia all’ingresso e mi butto sul mio letto a piangere. Guardo il poster di Harry che mi guarda dall’armadio e ripenso al suo sorriso che dal vivo è ancora più bello, ai suoi occhi che brillavano ogni volta che stavamo insieme, ai suoi ricci morbidi che adoravo accarezzare..
Poco dopo sento mia mamma entrare in camera e sedersi sul mio letto.
-Ti manca di già, non è vero?- mi dice indicando il poster di Harry.
Annuisco.
-Se siete stati così importanti l’uno per l’altra troverete il modo di rivedermi, ne sono certa..- mi dice accarezzandomi i capelli.
Annuisco di nuovo.
-Vuoi che ti prepari qualcosa? Un thè, un caffè?
-No mamma, non mi va nulla.. aspetto la cena.
-Va bene amore-
mi dice uscendo.
Sfinita dalle lacrime, mi addormento fino alle nove, quando vengo risvegliata dai morsi della fame. Ora che ci penso, non mangio da colazione.
Mi alzo e vado in cucina e trovo mamma che lava i piatti.
-Dormivi così beatamente che non ho voluto svegliarti. C’è della pasta in frigor.
Mi siedo a mangiare, ma la tristezza è così tanta che fa male anche solo ingoiare del cibo.
 
I giorni seguenti passano molto lentamente. Passo le mie giornate a fare i compiti, a leggere, e a parlare con Harry su skype. Ci sentiamo spesso, è vero, ma non è la stessa cosa. Vedendolo tramite lo schermo del computer posso sì ammirare la sua bellezza e ascoltare la sua voce, ma non posso toccarlo, sentirlo vicino a me.
Mi sento emotivamente distrutta. E’ come se senza di lui la mia vita non abbia molto senso.
Cerco di distrarmi passando del tempo con il mio fratellino, che, vedendomi triste mi chiede spesso che cos’ho, ma come posso spiegare cosa mi succede ad un bambino di cinque anni?
Oggi non ho proprio voglia di stare chiusa in casa ancora, così chiamo Giulia e le chiedo se le va di fare un giro in centro.
Ci diamo appuntamento per le quattro sotto casa mia, per poi andare in Duomo con la metropolitana.
Non facciamo niente di che, solo una passeggiata tra i negozi.
A fine giornata torniamo a casa con un libro ciascuna ma soprattutto tanta malinconia nel cuore.
-Giulia rimani qui a cena?- chiede mia madre alla mia amica aprendo di colpo la porta di camera mia.
-Se non è un problema molto volentieri signora.- risponde lei con un grande sorriso.
Dopo che mia madre è uscita dalla stanza, faccio a Giulia una domanda che tenevo dentro da un po’.
-Giu, ti manca Zayn?
-Da morire Ali. Anche a te manca Harry, vero?

Annuisco, per poi chiederle ancora: -Vi sentite spesso?
Scuote la testa triste. –Praticamente mai, abbiamo deciso di sentirci poco per non soffrire. Gli ho detto chiaramente che può avere un’altra ragazza, che può non pensare più a me. Dobbiamo passare oltre a questa storia che non può funzionare.
-Io non so come fai, voglio dire, io impazzisco già così, mi immagino non sentendo mai Harry. Ne uscirei matta.
-Ali, io lo faccio solo per lui. Sappiamo quanto è complicata la loro vita, sono costantemente circondati da ragazze, non voglio che sia io l’impedimento per una sua storia d’amore magari più fortunata della nostra.
-Non credi nell’amore a distanza?-
le chiedo a bruciapelo.
-Assolutamente no. Va bene la fiducia e tutto quello che vuoi, ma non si può stare insieme se non ci si vede spesso, è praticamente impossibile.
-Ma no, non dire così..
-Ali, guardati. Sei distrutta. Da quando siamo tornate non esci più, sei dimagrita tantissimo, sei sciupata. Non mi sembra un buon modo per vivere una relazione.

Rimango da spiazzata dalle sue parole, e scoppio in lacrime.
-Ehi, non fare così.- mi dice abbracciandomi. –Probabilmente mi sbaglio, magari ti basterà rivedere Harry per poi andare avanti più forte di prima. Forse siamo io e Zayn quelli sbagliati, siamo noi a non sopportare le difficoltà di un rapporto a distanza. Harry ti ama più di ogni cosa, e tu ami lui. Lo amavi già da prima di conoscerlo, e non puoi negarlo, siete destinati a stare insieme quindi andrà tutto bene.
Annuisco non convinta. E’ che mi manca da morire, mi manca il suono della sua voce dal vivo, il suo sorriso, i suoi baci, i suoi abbracci, il profumo della sua pelle.
Mi manca tantissimo, e non so come fare per stare meglio.
Dopo cena io e Giulia passiamo la serata a riguardare tutti i vecchi video diary dei ragazzi, come facevamo prima di conoscerli davvero.
Alterniamo le risate alle lacrime, e insieme riusciamo a superare con meno fatica un’altra serata che passata ognuna per conto proprio sarebbe stata troppo dolorosa.
Giulia rimane anche a dormire, così dopo averle prestato un pigiama ci mettiamo a letto insieme cercando di non pensare a quello che in quel momento potrebbe stare succedendo in Inghilterra.


 
SPAZIO AUTRICE.


*tira su con il naso* *asciuga le lacrime con la mano*
Salve gente! *coff coff*  Come state? Io benissimo, non si vede?
No ok, a parte gli scherzi, a me fa tantissimo piangere questo capitolo perché mi ricorda quando io l’anno scorso sono tornata a casa dall’Inghilterra ed ero distrutta perché avevo conosciuto un ragazzo stupendo e perché non avevo visto i ragazzi.
Coooomunque, devo ammettere che ho modificato molto questo capitolo da come l’avevo scritto in origine, ma non mi piaceva proprio per niente.
Così diciamo che è più decente lol
Volevo darvi una piccola anticipazione sul prossimo capitolo, visto che ci sarà una scena un po’ particolare, ma poi ho pensato che vi rovinerei la sorpresa così nulla, dovrete aspettare.
Eee boh, basta! Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate, vi prego!

Lots of love, Cà.
 
  

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Capitolo 14
*** Capitolo dodici. ***


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Nel cuore della notte vengo svegliata dal suono del mio telefono. Mi stropiccio gli occhi per leggere il numero impresso sullo schermo, ma non lo conosco. Prima di rispondere, preoccupata, esco in balcone per non svegliare Giulia.
-Pronto?
-Ciao amore.-
mi risponde Harry.
-Harry? Con che numero mi stai chiamando?
-Con il numero di un mio amico.-
mi dice per poi scoppiare a ridere.
-Perché ridi?
-Non lo so, così.-
mi risponde ridendo ancora.
-Harry, sei ubriaco?
-Ma chi, io? Ma no!-
ride.
-Beh, forse un pochino.- aggiunge poi.
-Harry, porca puttana, vedi di non metterti a guidare in queste condizioni.
-Uuuh, come siamo aggressive.
-Non sono aggressiva!
-Ma sei nervosa!
-Beh, come staresti tu se la tua fidanzata ti chiamasse alle quattro del mattino ubriaca fradicia e tu sei consapevole di non potere nulla essendo dall’altra parte dell’Europa?-
sbotto arrabbiata.
-Ehi ehi, calmati. Sono solo un po’ alticcio, so ancora badare a me stesso.- mi risponde per poi mettermi giù immediatamente il telefono.
Lo richiamo subito.
-Scusami, ma ero caduto.- si giustifica ridendo come un’ebete.
-Harry, dove sei?
-Non lo so, hahaha.
-Harry! Dimmi dove cazzo sei!-
gli ordino.
Dopo che mi indica il posto preciso dove si trova, gli dico di fermarsi lì e non muoversi.
Io nel frattempo chiamo Louis implorandolo di andare a prendere Harry nel luogo da lui indicatomi.
Lui non mi da neanche il tempo di finire di parlare che sale subito in macchina per andare a prendere Harry, promettendomi di richiamarmi non appena lo trovi.
Io, agitata, mi siedo su una sedia appoggiata contro il muro fuori in balcone, e prendo il pacchetto di sigarette che tengo nascoste dietro la grande pianta di gelsomino.
Ne accendo una, e aspetto con ansia la chiamata di Louis, che arriva un quarto d’ora dopo.
Al telefono c’è però Harry, che cerca di scusarsi.
-Ali, scusami, è che..- non riesce neanche a finire la frase che scoppia a ridere.
Sento Louis dire “Passamela.” E così Harry fa.
-Ehi, l’ho trovato, ora lo riporto a casa.
-Dov’era?-
chiedo cercando di stare calma.
-Sul bordo della strada con una bottiglia di birra in mano. Ha cercato di spiegarmi cos’era successo. In pratica era uscito con questo suo amico, che però l’ha lasciato solo dopo aver trovato una ragazza disposta ad andare a casa con lui per.. beh, hai capito.
Sospiro.
-Va bene Lou, ci sentiamo domani. Grazie per essere andato a prendere Harry.
-Ma di che figurati! Tu ora cerca di stare tranquilla, lui è al sicuro con me.

Lo ringrazio ancora per poi tornare a letto.
-Che ci facevi in balcone?- mi chiede Giulia con voce assonnata.
-Nulla, ti racconto domattina.
-Ali, puzzi di fumo.
-Sì va bene Giulia, torna a dormire.

So che non è totalmente sveglia, quindi chiudo lì il discorso sperando che domani non ricordi nulla.
Non voglio che nessuno sappia che fumo, è il mio piccolo segreto.



Rimango tutta la notte sveglia con gli occhi spalancati, non riuscendo a dormire.
Verso le nove Giulia si sveglia e mi fissa per qualche secondo.
-Cosa c’è?- le chiedo infastidita dal suo sguardo pressante-
-Dovrei chiederti io cosa c’è. Guardati, sembri uno zombie.
-Ah beh grazie!
-Perché hai le occhiaie e una faccia stanca, non per altro. Non hai dormito?

Scuoto la testa nervosamente.
-Ali, è successo qualcosa?
Improvvisamente scoppio in lacrime e le racconto quello che è successo la scorsa notte.
Lei mi ascolta il silenzio poi, senza dire nulla, apre le sue braccia permettendomi di accoccolarmi al suo petto.
Improvvisamente sento il mio cellulare vibrare sul comodino. Mi alzo di scatto per poi afferrarlo.
-Pronto?
-Ali, amore mio..-

Harry.
Non ho voglia di sentirlo, così metto giù la telefonata.
Dopo due secondi però lui mi richiama, e questa volta lo fermo subito.
-Harry, non ho voglia di parlare con te.
Metto giù di nuovo.
Driiin driiin.
Insistente il ragazzo.
-Harry no..
“No Ali per favore non mettere giù, fammi parlare.”
mi implora.
-No, non ho voglia di parlare con te.
“Non devi parlare infatti, devi solo ascoltare. Ti prego, perdonami per ieri sera. Non.. Non so cosa mi è preso. Ti giuro io non mi riduco mai così, riesco sempre a controllarmi è che.. Sono distrutto Ali, io non ce la faccio più senza di te..”
-No Harry, non c’entra un cazzo. Anche io sto male, eppure non vado in giro di notte ubriaca, ok?! Puoi stare male quanto vuoi ma certe cose non le fai. Mi hai fatto prendere un infarto, cazzo. Sono stata in ansia tutta la notte! E pensi che mi abbia fatto piacere dover svegliare Lou in piena notte per venirti a prendere chissà dove hai proprio sbagliato a capire! Ti rendi conto di come mi sono sentita impotente? Sono dall’altra parte dell’Europa porca puttana, e tu sei là, e ti ubriachi, e..
“Amore ti giuro, ti giuro, che non succederà mai più. Mi odio per averti fatta preoccupare, non so come scusarmi, davvero non so cosa dire..”

Rimango in silenzio qualche secondo.
“Ali ti prego dì qualcosa.”
-Non ho niente da dirti, Harry.
“Ti prego, perdonami. Ti scongiuro.”
-Va bene, ti perdono. Ma giuro che se lo fai un’altra volta..
“Non succederà più, te lo prometto.”
-Bene.
“Mi manchi tantissimo amore.”
-Anche tu Harry, anche tu.-
rispondo con voce più dolce.
“Sto cercando dei biglietti per venire da te il prima possibile.”
-Dici davvero?-
chiedo eccitata.
“Certo amore, non ce la faccio più a stare senza di te. Ora devo andare, ho un’intervista tra mezz’ora, ti chiamo più tardi.”
-Ciao amore, a più tardi.
“Ti amo.”
-Anche io.



Con la speranza di rivederlo presto, passa una settimana, e poi due, e poi tre, e poi quattro..
La sera dell’undici agosto, a mezzanotte e un minuto ricevo un messaggio: “happy birthday babe. I love you so much, i’ll call you tomorrow. xx”
Oddio, mi ero dimenticata che il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno.
Ricevo un messaggio anche da Giulia, e poi da tutti i ragazzi, Danielle, Eleanor e Juliet. Che carini, si sono ricordati tutti.
Vado a letto con il sorriso sulle labra,
Mi sveglio la mattina dopo alle undici, sì, sono una dormigliona. Trovo sul comodino un biglietto:
“Amore sono andata a lavoro prima oggi, mi hanno chiamato per un urgenza. Ti ho lasciato la colazione in tavola. Buon compleanno, un bacio, mamma.”
Mi alzo svogliatamente e mi dirigo in cucina. Sul tavolo, invece di trovare la colazione, trovo una busta.
La apro, e trovo un altro biglietto.
“Ciao amore, sono sempre io. Mi sono dimenticata che in casa non c’è nulla per fare colazione, così ho chiesto al panificio qui sotto se ti teneva via due brioches. Digli che sono per te, e te le darà. Sono speciali. Un bacio, mamma.”
Perché tutto d’un tratto mamma si mette a fare questi scherzetti?
Mi vesto, mi do una pettinata e scendo giù a recuperare queste brioches.
Entro in panificio, e la ragazza che sta dietro al banco mi sorride.
Le chiedo le mie brioches, e mi dice di aspettare un attimo che le sarebbe andata a prendere.
E’ tutto molto strano, mamma che mi lascia biglietti, cosa che non ha mai fatto in vita sua, la ragazza del panificio, conosciuta come la “musona” della città che mi sorride.
Torna poco dopo con un sacchetto, con su scritto: buona colazione, un bacio, mamma. Apro il sacchetto, e ci trovo due brioches al cioccolato e un bigliettino sporco di zucchero a velo. Lo apro. “Mangiale entrambe le brioches, oggi sarà una lunga giornata.. Ah, e preparati, la caccia al tesoro è appena iniziata. Vatti a fare una bella doccia, e usa lo shampoo alla camomilla, mi raccomando. Baci, mamma.”
 
 
SPAZIO AUTRICE.


Buoooooooongiorno people! Siamo arrivati al punto clou (si scrive così? lol) della storia, cioè, diciamo quasi lol
Nel prossimo capitolo verrà spiegata l’idea di Gemma (ricordate?) e beh, ci sarà una sorpresina per la nostra Alice.
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, nonostante una piccola litigata tra i due piccioncini. Ma si sa, ogni tanto capita :)
Vi prego vi prego vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate, fatemi contentaa cwc
Al prossimo capitolo people xx

Lots of love. Cà. 

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Capitolo 15
*** Capitolo tredici. ***


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Non ci credo, mamma mi ha organizzato una caccia al tesoro.. neanche avessi cinque anni!
Torno a casa, entro in bagno alla ricerca dello shampoo alla camomilla. Come immaginavo, ci trovo dietro un biglietto: “Fatti una doccia, poi vai in salotto e accendi il dvd. Baci, mamma.”
Faccio quello che mi dice il biglietto. Mi butto sotto l’acqua calda, lavo i capelli e subito dopo li asciugo e li stiro, poi mi dirigo in sala.
Accendo la tv, e dopo il dvd. Parte un video messaggio da parte di mia mamma. Oddio.
“Ciao amore, ti sta piacendo la caccia al tesoro? Spero di sì, anche perché mi sono scervellata a scrivere tutti i bigliettini. Il regalo che troverai alla fine non è un granché, ma non possiamo permetterci molto in questo periodo. Spero comunque che ti piaccia. Ora, prossimo passo, vai da Giulia, che ti sta aspettando, ma prima vestiti, mi raccomando! Non andare in accappatoio. Ciao amore, a più tardi. Baci, mamma.”
Mi vesto velocemente, perché sono curiosa. Infilo un paio di jeans a vita alta, e una canottiera corta, prendo il cellulare e il portafoglio ed esco di casa.
Aspetto circa dieci minuti prima che arrivi l’autobus, e come al solito al suo arrivo è strapieno di gente, così mi infilo in un angolino e aspetto pazientemente la mia fermata.
Una volta arrivata da Giulia suono più volte il citofono ma non risponde nessuno, così la chiamo al cellulare. Mi dice che sta arrivando, è andata un attimo al supermercato. Così, mi siedo sul marciapiede e aspetto.
Dieci minuti dopo la vedo arrivare di corsa con delle buste in mano.
-Sei in anticipo, cazzo!
-Eh scusa, ma qui mi state tenendo tutto nascosto!
-Va beh, non importa, per fortuna avevo già preparato tutto! Vieni, entra.

Entriamo in casa e Giulia subito mi spedisce in camera sua a prenderle un libro. “un libro?” mi chiedo.
Sospiro, e glielo porto.
-Aprilo.- mi dice.
Lo apro e ci trovo dentro un indirizzo.
La mia faccia è confusa, così lei aggiunge: -Devi andare a questo indirizzo. ORA!
-Ma non ho la minima idea di dove sia!-
dico io.
-Ti accompagno io, basta che ti muovi!
-Va bene, va bene, andiamo.

Usciamo di casa e ci avviamo verso questo misterioso posto. Cerco di strappare a Giulia qualche indizio, ma non mi vuole dire nulla.
Arriviamo in questo ristorante, ed entriamo.
-Perché stiamo entrando in un ristorante?- chiedo.
-Perché è ora di pranzo! Non hai fame?
-In realtà no, ho mangiato una brioche solo due ore fa.
-Beh, io sì, quindi vieni a sederti!-
dice Giulia.
Ci sediamo in questo tavolo appartato, e poco dopo ci raggiunge mia madre.
-Mamma? Ma che ci fai qui? Non dovevi essere al lavoro?- chiedo sorpresa.
-Sì, ma ho preso un giorno di ferie.
-E allora cos’hai fatto stamattina?
-Te lo spiego dopo, ora ordiniamo che sto morendo di fame!

Pranziamo piuttosto velocemente, poi mia madre mi porge una busta.
-Ecco a te il tuo regalo, non è nulla di che, spero ti piaccia.
-Mi hai portato fin qui solo per aprire un’altra busta?-
chiedo, esasperata.
-Aprilo Alice, dai.
La apro e trovo quattro biglietti aerei. Non hanno data, solo destinazione. New York, Los Angeles, Sidney, Londra.
-Non capisco, mamma.. perché mi hai regalato quattro viaggi?
-Non sono esattamente quattro viaggi amore.. vedi, è complicato. Non so se riesco a spiegartelo. Aspetta un attimo.-
prende il telefono e chiama qualcuno. Fa fare due squilli poi mette giù.
Qualche secondo dopo, vedo l’ultima persona che mi sarei aspettata di vedere lì, in quel momento.


-Oh mio dio.-faccio in tempo a sussurrare prima di correre tra le braccia di Harry.
-Oddio Harry, che ci fai qui?!- urlo.
-Ehi amore, potresti parlare in inglese per favore?- mi dice ridendo.
Rido anche io, e ripeto.
-Ora ti spiego tutto, prima però baciami.
Lo bacio, lo bacio per un tempo che mi sembra una vita. Poi però mi ricordo che siamo in un ristorante all’ora di punta, così mi stacco da lui ridendo.
-Quindi, che ci fai qui?- gli chiedo.
-Beh ecco vedi quei biglietti? Sono un mio regalo.- mi dice.
-E perché mai?
-Perché voglio portarti con me in tour.

-Tu sei pazzo Harry!- urlo. -Mamma, e tu sapevi tutto! Giulia, anche tu?- dico in italiano, questa volta.
Annuiscono entrambe.
-Ma no, non posso! Devo andare a scuola!- dico in inglese, ma ci pensa Giulia a tradurre a mia mamma.
-Qui arriva il regalo mio e di tuo padre.- dice mamma.- Ti faremo fare il quinto anno all’estero. Andrai a scuola in America per tre mesi, in Australia per altri tre, e in Inghilterra per gli ultimi tre. Quando tornerai qui, a giugno, affronterai la maturità tranquillamente. So che sembra una cosa impossibile, ma abbiamo parlato con la tua scuola ed è una cosa fattibile.
-Oddio mamma, ma siete sicuri? Cioè, insomma.. quanto costa questa cosa? E poi.. vi fidate così tanto di me da lasciarmi andare un anno all’estero da sola con il mio ragazzo?

-Per il prezzo non devi preoccuparti, e sì, ci fidiamo sia di te che di Harry, ho parlato parecchio con lui in questo mese, a tua insaputa, e ho capito che è davvero un ragazzo delizioso.
Nel frattempo Giulia traduce la conversazione tra me e mamma a Harry.
-Io non so cosa dire.. grazie, a tutti. Mi viene da piangere.
-Piangi pure, amore mio.-
mi dice Harry.
Gli salto in braccio e lo stritolo in un abbraccio. –Sai che dovrai sopportarmi per un anno? Sei convinto di questa cosa?
-Mai stato così convinto in vita mia.-
mi risponde.
Lo bacio, un’altra volta.
-Ah, Ali.. pensi di potercela fare a prendere la patente in un mese?- mi chiede mia mamma.
La patente? Oddio, con la storia della caccia al tesoro mi sono completamente dimenticata di essere diventata maggiorenne!
-Sì, posso farcela. Ma adesso spiegatemi una cosa.. Mamma tu stamattina dov’eri? E tu Harry, quando sei arrivato?
Mi spiegano che mamma è andata a prendere Harry all’aeroporto mentre io dormivo, e che l’ha portato in giro per Milano. Oddio, chissà come hanno fatto a parlarsi! Mamma avrà detto le poche parole che sa in inglese, e Harry le poche che sa in italiano. Chissà che ridere!
Poi sono venuti qui al ristorante e hanno aspettato finché non siamo arrivate io e Giulia, poi mamma è uscita, e con i proprietari del ristorante come complici, hanno nascosto Harry in cucina.
Non riesco a non ridere al pensiero di Harry in cucina tra i cuochi.
-Ali, quando usciamo qui vai da tuo padre e ringrazialo.
Annuisco. L’avrei fatto anche se non me l’avesse detto.
Mia mamma offre il pranzo e usciamo dal ristorante tutti insieme.
Prendo Harry per mano e insieme a lui vado da mio papà. Sto per far conoscere a mio padre il mio ragazzo. Non l’ho mai fatto prima d’ora, perché nessuna mia storia precedente era così importante, e poi comunque devo farli conoscere anche perché papà ha acconsentito a farmi partire con lui.
Lo chiamo al telefono per chiedergli se l’avrei trovato a casa e mi risponde di sì, poiché non si sente molto bene.
Arrivati davanti al cancello, prendo un bel respiro e poi suono il citofono.
Salgo le scale tenendo stretta la mano di Harry, che mi sorride speranzoso. Papà parla piuttosto bene l’inglese, quindi non ho neanche bisogno di fare da traduttore.
Apro la porta e trovo ad accogliermi il mio meraviglioso fratellino che mi stritola in un grande abbraccio.
-Ciao amore mio!- gli dico baciandolo. –Come stai?
-Bene! Chi è lui?- mi chiede indicandomi Harry.
-Lui è un mio amico, amore. Si chiama Harry. Vai salutarlo!
Manuel si avvicina cautamente, lo squadra un po’ e poi gli dice, non riuscendo a pronunciare il suo nome: -Ciao Hally!!
Rido e Harry in italiano, gli risponde: -Ciao, Mmmanuel… is it right?
Annuisco e dico: -Avremo dei gravi problemi qui a capirci! Dai Manuel, dai un bacio a Harry.
Lui lo fa, così io chiamo mio padre.
-Papà! Dove sei?
-Sono sul divano, venite!
-Che ci fai lì seduto?-
chiedo.
-Non mi sento molto bene, ho un po’ di influenza.. Comunque, buon compleanno piccola.
-Grazie papà! Comunque, lui è Harry-
dico cominciando a parlare in inglese.
-Piacere, signore. Sono Harry.- dice Harry porgendo la mano a mio padre.
-Oh, mi fai sentire vecchio. Sono Luca. Così tu sei il famoso Harry.. uhm Alice, te lo sei scelto bene.
-Papà!- dico arrossendo. Harry sorride.
-Ali, perché parlate così strani?- mi chiede mio fratello che nel frattempo era rimasto a fissarci incuriosito.
-Amore, Harry non parla come noi, parla una lingua diversa, così ora stiamo parlando la sua almeno capisce cosa diciamo.
-Ma così io non capisco!-
protesta lui.
-Hai ragione amore mio, ma ora vai a giocare dopo stiamo un po’ insieme e parliamo in italiano, te lo prometto.
Se ne va in cameretta a giocare e mi riprometto di portarlo un po’ al parco più tardi.
Così rimaniamo solo noi tre seduti sul divano.

Passiamo qualche ora a parlare tranquillamente, papà fa molte domande ad Harry, forse troppe, sulla sua famiglia, sui suoi amici, sulla band, ma Harry sembra rispondere senza problemi, anzi sembra andare molto d’accordo con mio padre.
Prima di andare via, chiedo a mio papà il permesso di portare Manuel un po’ al parco, acconsente così cambio velocemente mio fratello, e lo porto al parco con Harry.
Mentre lui gioca con gli altri bambini ne approfitto per fare delle domande ad Harry, visto che non ho ancora avuto il tempo di stare un po’ da sola con lui.
-Quando comincia il tour?
-Il 15 settembre abbiamo il volo per New York, il primo concerto è il 18. Ci stabiliremo in un hotel per tre mesi, ma per due settimane dovrai stare lì da sola con Eleanor perché noi siamo a Los Angeles. Potrai venire da noi però un week-end, perché ti ho preso il biglietto.
-Perché dovete andare a Los Angeles?- chiedo.
-Perché abbiamo delle esibizioni nella West Coast per due settimane.. poi torniamo a New York, dove oltre a fare dei concerti lì in città e nelle zone vicine, registreremo qualche nuova canzone.
-Oh, che meraviglia!-
esclamo.
-Già.. Poi il 14 dicembre ripartiamo per l’Australia, lì però invece che stare in un hotel staremo in un residence, e noi ci muoveremo molto. Quando non hai scuola potrai seguirci, altrimenti starai lì fuori Sidney sempre con Eleanor. Il 17 marzo, poi, torniamo in Inghilterra e lì staremo a casa nostra, ovviamente. La scuola che frequenterai sarà quella dove sei stata a luglio.
Anche lì, noi non staremo sempre fermi a Londra.. ma vedrai che riuscirai a seguirci più spesso, perché spesso ci muoveremo in giornata.. beh, ecco, questo è il programma a grandi linee.
-Oh.. sarà stupendo, anche se confesso che ho un po’ di paura.- sussurro.
-Paura di cosa?
-Di tutto.. di non riuscire ad ambientarmi con il vostro gruppo, il vostro staff.. di essere un peso per voi, di non trovarmi bene nelle varie scuole, e soprattutto di non piacerti più, perché sai si capisce veramente com’è una persona vivendoci insieme, e noi staremo insieme per tanto tempo..
-Amore, amore..-
mi dice abbracciandomi. -L’ultima paura è davvero stupida, lo sai? Io ti amo ora, e ti amerò anche quando staremo insieme, anzi, forse ancora di più se è possibile.
Sorrido, e guardo mio fratello giocare sorridente con gli altri bambini.
-Manuel, vieni, è ora di andare!- dico, notando che sono già le cinque del pomeriggio.
-Nooo, Ali, non voglio andare a casa, voglio stare con teee!- mi dice aggrappandosi alla mia gamba.
-Fa ogni volta così.- dico ad Harry, il quale sorride dolcemente.
-Va bene dai, possiamo stare ancora un po’ insieme, ma andiamo da qualche altra parte. Ah, Harry, ma tu quando vai via?- chiedo.
-Domani sera ho il volo per Londra..
-Oh, così presto? Uffa.. ma stanotte dove stai?
-Ho prenotato un albergo non lontano da casa tua.
-Aliii Ma io non capisco cosa dite!-
protesta mio fratello.
-Hai ragione amore, gli stavo chiedendo quando torna a casa sua.
-Perché, lui non vive qui?-
chiede confuso.
-No, lui vive in un altro stato, ecco perché parla un’altra lingua.
-Aaaaah.. wow!

-Dai, andiamo a fare una passeggiata.- dico.
Manuel annuisce, prende per mano me da una parte, e Harry dall’altra, e insieme ci incamminiamo.
Quest’immagine mi fa pensare a quando io avrò una famiglia tutta mia, dei bambini. e non riesco a non pensare ad una casa con dei figli, con Harry al mio fianco per tutta la vita.
Portiamo Manuel a mangiare un gelato, e poi lo riportiamo a casa.
Io invece accompagno Harry in albergo che vuole farsi una doccia prima di andare a cena insieme.
Chiamo mamma per avvisarla che sarei stata fuori a cena, e mi da il permesso senza troppi problemi.
Arriviamo di fronte all’hotel prenotato da Harry.
-Non hai badato proprio a spese, eh! E’ uno degli hotel più lussuosi della città questo.- dico.
-Lo so, ma posso permettermelo e volevo farti una sorpresa!- risponde lui.
-A me? E che c’entro io? Sei tu che ci devi stare!
-Beh, tu non ci stai venendo ora?
-Sì beh, ma..
-Ma niente! Ci stai venendo e ci troverai una sopresa!-
mi dice facendomi l’occhiolino.
-E poi l’ho scelto anche perché è vicino a casa tua, e lontano dal centro, così attacchi di fan scalmanate.- evitando aggiunge.
-Cacchio, è vero, non ci avevo pensato.. Sai quante directioners ci sono qua in italia? Mio dio, siamo tantissime.. in effetti è strano che nessuna sia ancora venuta a stalkerarti.
Ride. –Beh, non è ancora detto.
Ci fermiamo alla reception a prendere le chiavi, e la receptionist dice allegramente ad Harry: -Signore, abbiamo fatto tutto quello che ci aveva chiesto. E’ tutto pronto.
Lui ringrazia, e prendiamo l’ascensore.
-Ok amore, ora devi chiudere gli occhi.- dice.
-Ma no, perché? Odio tenere gli occhi chiusi.- brontolo.
-Dai, fallo per me!
Sospiro, e chiudo gli occhi. Non fidandosi Harry mi mette una mano davanti, e con l’altra apre la porta.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.


Okay, i know you hate me. E avete pure ragione, sono in ritardassimo cwc
Ma non ho davvero tempo ultimamente e so che questa storia è praticamente già scritta, ma non ho nemmeno tempo per rivederla!
Peeerdonatemi, pls.
Coomunque, spero vi piaccia questo capitolo, che tra l’altro è davvero lunghissimo :o
Vi piace l’idea di Gemma? asdhj so che è piuttosto irreale, ma insomma, si chiama fan FICTION  proprio per questo uu
Nella mia idea originale la storia si sarebbe conclusa con il prossimo capitolo più l’epilogo, ma siccome mi sono venite altre idee in mente ho deciso di continuarla, così tenetevi pronti perché sarà mooolto lunga.
E boh, davvero fatemi sapere cosa ne pensate, sapete che mi fanno sempre un sacco piacere le vostre recensioni!

Lots of love, Cà. 

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Capitolo 16
*** Capitolo quattordici. ***


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                                                                                                              Vi chiedere per favore di leggere
                                                                                                              o spazio autrice alla fine del capitolo.
                                                                                                              Grazie di cuore.



Entrando in camera la prima cosa che sento è un meraviglioso profumo di rose. Mi penetra nelle narici, è buonissimo.
-Ora puoi aprirli.- sussurra Harry.
Apro gli occhi e mi trovo davanti una camera buia, illuminata solo dalle luci soffuse delle candele profumate.
Migliaia di petali di rose sono sparsi sul pavimento, sul letto, sui mobili, ovunque.
-Oh dio, Harry.. è bellissimo. –sussurro.
-C’è uno stereo e parecchi cd, nel frigor c’è del cibo, così puoi rilassarti mentre mi faccio una doccia.
-Tu pensi che io ti lascia andare a fare la doccia?
-Beh..
-Stai zitto e baciami.-
gli dico senza troppi giri di parole.
Harry mi si avvicina molto lentamente, per farsi desiderare.
Mi sposta la spallina della canottiera per baciarmi la spalla, poi passa al collo, alle orecchie, alla fronte, al naso.. Si avvicina pericolosamente alla mia bocca, ma ci gira intorno.
Non resisto più, così lo bacio io cogliendolo di sorpresa. Non rimane sorpreso a lungo, però. Mi bacia con passione, con trasporto.
Sento il profumo delle candele che ci avvolge.
Ci desideriamo, lo sentiamo. Siamo stati lontani per un mese.
L’attrazione e il desiderio sono potenti. I nostri corpi fremono mentre continuiamo a baciarci, senza smettere mai.
-Amore, devo andare a fare la doccia se vogliamo andare a cenare ad un orario decente.- mi sussurra mentre mi bacia il collo.
-Vengo con te.- gli rispondo di scatto.
Non se lo fa ripetere due volte e prendendomi in braccio mi porta con lui nel lussuosissimo bagno.
E’ anch’esso cosparso di petali di rosa. La vasca idromassaggio è piena d’acqua calda promufata con oli essenziali, e anche in questa centinaia di petali di rosa galleggiano sull’acqua. Ci sono tante candele profumate, e tanti asciugamani puliti sono appoggiati su un mobiletto.
-Aaaah, quindi lo sapevi che avrei voluto farmi un bagni con te eh! Sospettavi tutto!- gli dico fingendomi offesa.
-Ma no, è che, beh.. lo speravo- mi dice quasi scusandosi.
Non gli faccio finire la frase, riprendo a baciarlo. Lui, sollevato, mi accarezza i capelli, le braccia, il collo.
Gli tolgo la maglietta, e la butto per terra. Lui fa lo stesso con me. Senza smettere di baciarci ci togliamo i vestiti, e ci buttiamo in acqua.
Sentiamo ancora i nostri corpi fremere. Ci fondiamo l’uno con l’altra, cullati dall’acqua calda e dal profumo delle candele intorno a noi.

L’indomani mattina mi sveglio presto, non voglio sprecare dormendo una mattinata con harry.
Ieri sera alla fine a cena non ci siamo andati. Ce la siamo fatti portare in camera dall’albergo.
Abbiamo fatto l’amore due volte. Avevamo così bisogno l’uno dell’altra, che non che non siamo mai riusciti a separarci, neanche per qualche secondo.
Abbiamo mangiato a letto, e poi a fatica sono tornata a casa.
Ora sto andando da lui per svegliarlo e per portarlo a fare colazione.
Arrivata in hotel penso a quale scusa inventarmi per entrare senza dover chiamare Harry, ma per fortuna si ricordano di me da ieri sera e mi fanno entrare senza problemi.
Arrivo davanti alla camera e scrivo un messaggio ad Harry per farmi aprire.
Arriva poco dopo davanti alla porta, con i capelli scompigliati, la faccia assonnata e il segno del cuscino sulla guancia.
-Buongiorno amore!- gli dico allegramente saltandogli al collo.
-Ma dove la trovi tutta questa voglia di vivere alle otto di mattina?- mi chiede con la voce impastata di sonno.
-Dal pensiero che oggi passerò tutta la giornata con te!-gli dico stampandogli un bacio sulla bocca ed entrando in camera.
Trovo ancora tutto come la sera prima, i petali sparsi per terra, i suoi vestiti ancora sul pavimento del bagno.
-Dai, forza, vestiti che ti porto in giro!
-Dai, ancora cinque minuti.- brontola ributtandosi sul letto.
-No! Veloce, fatti una doccia e vestiti che la giornata sarà lunga!
Sospira imbronciato, e va a farsi una doccia.
Ne esce cinque minuti dopo, completamente nudo.
Mi copro gli occhi imbarazzata.
-Eddai, sembra che non mi hai mai visto nudo!- ride.
-Lo so, ma mi imbarazzo lo stesso, ok? Dai vestiti che stiamo già perdendo un sacco di tempo!
-E va bene, ma lo sai che preferirei stare qui dentro con te tutto il giorno.
-Lo so, ma voglio farti vedere l’Italia, insomma.. tu mi hai fatto vedere Londra, e ora tocca a me.

Annuisce e si veste.
Un quarto d’ora dopo siamo già in strada.
-Allora, dove mi vuoi portare?- mi chiede prendendomi per mano.
-Ti porto sul lago di Como!
-Oh, che bello! Ho sempre desiderato andarci!
-E’ davvero molto bello! Ora andiamo a prendere il treno, e in mezz’ora siamo lì.
-Il treno? Perché il treno? Non possiamo andare in macchina?-
chiede.
-Io non ho la patente, e non credo tu sia capace di guidare qui.. è tutto il contrario rispetto all’Inghilterra!
-Oh, hai ragione.. che treno sia!

Sorrido.
Arriviamo in Cadorna con l’autobus, e mi stupisco del fatto che nessun gruppo di fan ci abbia ancora aggredito.
-Harry, qui siamo in centro a Milano, forse ti conviene mettere un paio di occhiali.
-Sì, hai ragione. Mettili anche tu però.

Annuisco, ed entriamo in stazione.
Una ragazza ci si avvicina come per guardare meglio Harry, e poi urla.
Lui sorride, e lo faccio anche io.
Con lei arrivano un piccolo gruppo di ragazze che chiedono foto e autografi a Harry, e che gli chiedono cosa ci fa lì. Lui non capendo quello che gli dicono mi chiede aiuto.
Mi intrometto cercando di tradurre, fin quando una ragazzina mi dice: -Non c’entri niente tu! Stai lontana, vattene!
Faccio come dice, nonostante ci rimanga un po’ male.
Anche Harry fa finta di nulla, e continua a fare foto e firmare autografi.
Quando finalmente riusciamo a liberarci, saliamo sul primo treno diretto a Como e ci sediamo. Per fortuna è vuoto.
-Mi dispiace per prima, amore, ma dovrai abituarti a questo tipo di cose.
-Non ti preoccupare, Danielle e Eleanor mi hanno già avvisata.
-A noi dispiace, ma non possiamo fare nulla.-
mi risponde dispiaciuto.
-Lo so, non ti preoccupare, è tutto a posto.- gli dico sorridendo.
Arriviamo a Como mezz’ora dopo, e non troviamo altri gruppi di fan per fortuna.
Lo porto a fare un giro per la città, evitando le vie più affollate.
Per pranzo lo porto in un ristorante su una barca, in modo da goderci il lago, ma lascio scegliere a lui quale.
Lui sceglie il più lussuoso, e io mi preoccupo perché non ho portato con me tantissimi soldi.
Faccio finta di nulla, e saliamo.
Pranziamo cullati dal dolce movimento dell’acqua. Il cibo è veramente delizioso, nello scegliere ristoranti e hotel devo dire che harry ci sa fare. E’ tutto molto romantico.
Notiamo perfino qualche paparazzo su alcune piccole barche che ci seguono, ma non ci da troppo fastidio.
Stare insieme dopo tanto tempo è semplicemente meraviglioso.
Alla fine il pranzo l’ha pagato lui, anche se ho tentato con tutte le forze di fargli cambiare idea.
Dopo pranzo andiamo subito a prendere il treno, perché Harry ha l’aereo alle nove, ma onde evitare imprevisti, è meglio muoverci con largo anticipo.
Come immaginavamo, la notizia di Harry a Como/Milano si è diffusa molto rapidamente, così alla discesa dal battello troviamo un grande gruppo di fan e di paparazzi. Harry, con calma e gentilezza, cerca di accontentare tutte con foto e autografi, quando poi decidiamo di andare a prendere il treno, ci ritroviamo a correre, scappando da un gruppo che ci insegue.
Riusciamo a salire su un treno giusto un minuto prima della partenza.
 -Che corsa!- esclamiamo sprofondando nei sedili, ansimando.
Non facciamo in tempo a riprendere fiato, che sentiamo urlare:
-Ragazzeee! Veniteee, li ho trovatiiii!
Harry, pur non conoscendo l’italiano, ha capito il concetto e quindi mi dice:
-Nel bagno! Ora!
Annuisco, e ci rifugiamo in un minuscolo bagno della carrozza dopo la nostra.
E’ strettissimo e fatichiamo a starci in due in piedi, per fortuna è pulito.
-Ma dovete sempre scappare e nascondervi voi?
-Eggià, dovrai abituarti amore.
-Mi abituerò. Senti, Harry, potresti girarti dall’altra parte?
-Perché?-
mi chiede confuso.
-Perché il tuo viso è pericolosamente vicino al mio, tutto il tuo corpo è troppo vicino, e sai che io faccio fatica a resisterti.
-Nessuno ti ha detto che devi farlo..-
mi dice lui avvicinandosi ancora di più.
-Harry, siamo in un bagno di due metri quadrati, usato da chissà quante persone.. direi che possiamo anche evitare eh.- dico ridendo.
-Sì ma che palle, perché non li fanno più grandi questi bagni?
-Lamentati con le ferrovie nord amore. Dici che ora possiamo uscire?-
chiedo.
-Non lo so, proviamo..
Usciamo aprendo la porta molto lentamente, e non trovando fan in giro ci sediamo nei sedili lì vicino.
Ci chiediamo dove siano finite le fan. Chissà..
Un quarto dopo scendiamo a Cadorna e lì sì che troviamo una sorpresa.


Fuori dalla stazione troviamo un gruppo enorme di ragazze, armate di macchine fotografiche, cd su cui farsi fare un autografo, che ci vengono incontro correndo.
Harry si ferma pazientemente ad accontentare le richieste di tutte, ma ad un certo punto la situazione diventa davvero insostenibile.
Un gruppo enorme di persone si forma accanto a noi, spingendo e cercando di arrivare ad Harry.
Alcune ragazze gli si appiccicano addosso impedendogli anche di respirare, altre gli strappano la maglietta.
Lui mi guarda chiedendomi aiuto, ma io non so che fare. La prima cosa che mi viene in mente è chiamare la polizia, e così faccio.
Cinque minuti dopo arrivano in nostro soccorso due agenti di polizia, che, facendosi largo tra la folla, ci prelevano e ci scortano fino alla loro macchina.
-Ragazzi, so chi siete perché mia figlia è pazza di te, amico, ma non potete andare in giro senza sicurezza così in centro a Milano.. lo sapete? Poteva accadervi di peggio.
-Lo sappiamo, ma non pensavamo che la notizia si diffondesse così rapidamente-
dico io, in italiano.
Harry nonostante non conosca l’italiano comprende quello che diciamo, e si scusa, a suo modo.
Gli agenti ci accompagnano in hotel, e ci dicono di stare più attenti la prossima volta.
Harry chiama subito Paul, il manager dei ragazzi, per avvisarlo dell’accaduto prima che lo scopra sui giornali o su internet.
Paul non sa che Harry è in Italia, infatti si arrabbia molto per questo, ha detto che se l’avesse saputo avrebbe mandato una guardia del corpo.
Harry però non gliel’aveva detto appunto per questo, non voleva nessun altro tranne che me in questi due giorni.
Nonostante tutto, si scusa con Paul e promette di stare più attento la prossima volta.
Saliamo in camera giusto il tempo di prendere la borsa di Harry, perché poi scappiamo subito a casa mia per poi andare in aeroporto.
Ci fermiamo da me per mezz’oretta, e approfittiamo dell’assenza di mia mamma per coccolarci un po’.
Mangiamo un po’ di frutta e poi usciamo per andare da Giulia, che ci accompagnerà in aeroporto.
Arriviamo a Linate dopo venti minuti di macchina, passati a chiacchierare tranquillamente del più e del meno.
Una volta arrivati in aeroporto, Harry fa il check-in e poi ci mettiamo seduti ad aspettare l’orario dell’imbarco.
Parliamo del tour, Giulia si mostra molto incuriosita e fa domande praticamente su tutto. Mi mancherà tantissimo, non so come farò nove mesi senza di lei.
Mi mancherà un sacco passare i pomeriggi insieme a lei, anche senza far nulla, semplicemente chiacchierando.
E’ una delle persone più importanti della mia vita, le voglio un bene dell’anima.
Probabilmente un paio di week-end tornerò a casa, perché oltre a vedere lei, avrò bisogno di vedere mio fratello.
Non posso resistere nove mesi senza di lui, mi fa male solo a pensarci.
Vedendo la mia faccia triste Harry mi chiede cosa c’è che non va.
-No nulla, stavo pensando al fatto che quando saremo in tour non vedrò mio fratello per un po’..
-Ma amore, esiste skype, il telefono.. vedrai che passeranno in fretta nove mesi.
-Sì, lo so, però..
-Non ci starai ripensando vero?-
chiede.
-No, assolutamente no!- esclamo –Era solo un pensiero un po’ così.. non preoccuparti! Davvero, non vedo l’ora di partire e di passare nove mesi con te.
Sorride, e nei suoi occhi capisco che è arrivato il momento di andare.
Prima di imbarcarsi Harry mi saluta con un bacio e sussurra: -Vengo a prenderti il 15 settembre, non vedo l’ora di stare con te nove mesi, amore mio. Ti amo.
-Ti amo anche io, a presto.

Gli lascio la mano che stringevo forte, e lo guardo allontanarsi con il pensiero già al prossimo mese quando l’aereo lo prenderemo insieme.


 
 
 
Spazio autrice.

 
Aloha beautiful people! How are ya?
Scusate per l’immenso ritardo, ma davvero sto passando un periodo semplicemente orribile, sono distrutta fisicamente e mentalmente e mi manca proprio la forza per mettermi al computer e scrivere.
Scusatemi davvero, so che ripeto sempre le stesse cose, ma sono sicura che se sapeste capireste.
Comunque, questo in teoria doveva essere l’ultimo capitolo della storia.
Nella mia idea iniziale finiva così, ma poi come vi avevo già detto avevo pensato di continuarlo.. Ora non so più che fare, sinceramente.
Tengo davvero tantissimo a questa fan fiction, è la prima che io abbia mai scritto, però non ha seguito. Cioè, solo due persone recensiscono sempre. (Sappiate che vi amo, ragazze haha)
Quindi non so, mi sembra un po’ inutile continuare, considerando che scrivere una storia qui è un impegno perché bisogna aggiornare regolarmente, e per scrivere ci vuole tempo. (Che a me manca.)
Prima lo facevo con piacere, perché comunque vedevo che la storia era apprezzata, ma ora..
Comunque non è ancora detto che non la continui, vedrò. Penso che valuterò in base al “successo” di questo capitolo.
Per cui, se questo sarà effettivamente l’ultimo capitolo vorrei ringraziarvi tutti per le recensioni, i complimenti, i consigli, per avermi fatta sentire apprezzata. Grazie a tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie di cuore.
Se invece non sarà l’ultimo capitolo, beh.. Ci si rivede a New York people ;)

Lots of love, Cà.


  

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Capitolo 17
*** Epilogo. ***


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Vi prego di leggere lo spazio autrice in fondo,
è davvero importante.
Grazie mille.



-Papà apri sono io.- dico al citofono.
In un secondo il cancelletto si apre e io corro su per le scale del palazzo.
Una volta aperta la porta mio fratello mi viene subito in contro.
-Ciaao Alice!
-Ciao amore mio, come stai?
-Bene, tu?
-Bene.-
rispondo abbassandomi per poterlo abbracciare.
Nel frattempo ci ha raggiunti anche mio papà che mi chiede il motivo della visita.
-Volevo portare Manuel al parco, se per te va bene.
-Sì, nessun problema. Cercate di essere a casa prima delle sei però.
-Agli ordini, capo!-
rispondo sorridendo. –Vieni Manuel, andiamo.
Prima di uscire gli infilo un giubottino leggero, perché nonostante sia maggio fa ancora un po’ freddino.
-Ali, come sta Harry?- mi chiede Manuel per strada.
Sospiro, per poi rispondergli: -Sta bene, credo.
-Dov’è?
-In Inghilterra amore.
-Dov’eri anche tu prima?

Annuisco leggermente, e lui, quasi come capisse il mio stato d’animo, non mi fa più domande.
Non vedo Harry da circa cinque mesi. Cinque lunghissimi mesi.
Sono tornata a casa a fine dicembre perché non riuscivo a sopportare la vita del tour.
Ero spesso da sola, non mi trovavo bene a scuola, mi sentivo male ed avevo cominciato ad avere attacchi di panico, così Harry ha deciso di riportarmi a casa per farmi trovare la serenità che avevo perso, anche se questo ha comportato alla nostra separazione.
Mi manca da morire.
E so di mancare a lui.
Ci sentiamo quasi ogni giorno, sì, ma ovviamente non è lo stesso.
Mi manca il rapporto fisico.
Mi manca sentire il suo profumo.
Mi manca sfiorare la sua pelle delicata, attorcigliarmi i suoi riccioli tra le mie dita.
Mi mancano i suoi baci dolci.
Mi manca tutto.


-Ali, perché piangi?- mi chiede Manuel alzando lo sguardo verso di me.
-Niente amore, non ti preoccupare.- rispondo asciugandomi le lacrime con una manica.
-Piangi perché ti manca Harry?
Ha solo cinque anni ma è così intelligente.
-Sì amore.
-E non puoi chiedergli di venire qui?
-Non può, sta lavorando adesso.
-E non puoi andare tu?
-Io vado a scuola, potrei raggiungerlo solo quando finirà.
-Se vuoi gli dico di farti una sorpresa, magari viene.

Sorrido della sua innocenza. Purtroppo non basterebbe.
Nulla potrebbe farlo tornare, l’ho perso per sempre.
 
 
 
-Alicee!- mi chiama mia madre dalla cucina.
Mi alzo dal letto togliendomi le cuffiette e la raggiungo.
-Sono qui, dimmi.
-Andresti fuori a buttare la pattumiera?-
mi chiede con un sorriso strano, che mi lascia perplessa.
Sbuffo, ma annuisco. –Va bene, dammi il sacco.
Mi porge il sacchetto e dopo averlo afferrato esco di casa.
Una volta uscita dal cancelletto noto una macchina, che era parcheggiata poco più avanti lungo la via, avvicinarsi.
Impaurita, chiudo il cancello con forza e corro verso la porta di casa.
Prima di rientrare però, una voce mi ferma. –Aliceeeeee!
Riconoscerei quella voce in una folla di persona.
La riconoscerei ovunque, perché è la voce della quale mi sono innamorata.
Mi giro, e trovo Harry fuori dal cancello che mi guarda con gli occhi lucidi.
Indossa una maglietta bianca con un paio di occhiali agganciati al collo e un paio di jeans neri stretti.
Nel giro di tre secondi riesco ad aprire il cancello e a saltargli addosso, stritolandolo in un abbraccio e riempiendolo di baci.
-Alice, aspetta di prego non respiro.
Mi stacco un secondo per guardarlo negli occhi, è bellissimo, come sempre.
-Mi sei mancata da morire amore mio.
-Anche tu Harry, anche tu. Cosa ci fai qui?
-Mi mancavi troppo e ho approfittato di un paio di giorni di pausa per venire qui. Io non ce la faccio a stare senza di te, Alice.

Non so cosa rispondere, così senza dire nulla mi alzo sulle punte per baciarlo.
Lui mi circonda con le sue braccia possenti facendomi aderire meglio al suo corpo.
Mi erano mancati i brividi che provo quando sento il suo sapore sulle labbra, quando sento le sue dita corrermi lungo la schiena.
-Vieni in albergo con me stanotte?
-Devo chiedere a mia madre..
-Sa già tutto, non ti preoccupare. Ho chiesto il suo permesso per rapirti per una notte.
-Tu sei pazzo Styles.
-Lo so, sono pazzo di te.

Io indosso una tuta e le ciabatte ma non me ne importa niente, sono con lui, è questo l’importante.
Saliamo nella macchina dalla quale è sceso Harry dove ci aspettava un autista e ci dirigiamo verso l’hotel.
-Ho una proposta da farti.- mi dice non appena entriamo in camera, la stessa dove ha alloggiato quando è venuto per il mio compleanno. –Anzi, due in realtà.
-Spara.
-Vieni a vivere da me a Londra quando finisci la scuola?

Lo fisso con gli occhi spalancati.
-Sei serio?
-Mai stato così serio in vita mia.
-Certo che verrò con te, mio dio sarebbe un sogno.

Lui sorride leggermente e mi stampa un bacio sulle labbra.
-La seconda proposta?- chiedo.
Rimane in silenzio per qualche secondo, poi si inginocchia davanti a me.
-So che non è il modo più romantico per chiedertelo, ma voglio ripartire avendo la certezza che sarai mia per sempre.
Comincio a piangere ancora prima che finisca di parlare.
-Quindi.. Alice, amore mio, mi vuoi sposare?
Gli porgo le mani chiedendogli di alzarsi, lui le afferra e torna ad essere più alto di me.
Mi avvicino a lui e lo bacio senza staccarmi fino a quando non mi manca il fiato.
Mi faccio prendere in braccio e depositare sul letto, e una volta accoccolata tra le sue braccia, finalmente rispondo: -Sì Harry, voglio sposarti.







 
Spazio autrice.





Okay farò finta di non stare piangendo e scriverò quest’ultimo spazio autrice con più lucidità possibile.
L’ultimo.
Ultimo.
No aiuto non posso farcela.
Questa è la prima fan fiction che ho scritto in assoluto e mi mancherà tantissimo.
Sì, alla fine ho deciso di non continuarla perché non ho più molta ispirazione e scrivere una storia che non mi fa impazzire proprio non mi va.
Inoltre ho avuto un’idea per una ff larry (e non sono neanche una larry shipper, quindi la cosa è preoccupante lol) e spero la leggerete.
Se invece non vi piacciono le slash, da qualche mese sto scrivendo un’altra ff su Harry, “Housemates”.
Inoltre a breve pubblicherò un’altra os un po’ strappalacrime sul mio ricciolino.
Va beh in pratica vi sto chiedendo di non abbandonarmi, perché ogni mio lettore significa tantissimo per me.
Quando ho pubblicato la mia prima os e poi il primo capitolo di questa ff ero fermamente convinta che non avrei avuto lettori, che sarei rimasta per mesi a fissare “0 recensioni”.
E invece guardate dove siamo arrivati, non mi sembra vero.
Ci terrei tanto a ringraziare ogni singola persona che ha recensito questa storia e tutte le persone che l’hanno messa tra le seguite/preferite/ricordate.
Ringrazio anche tutti coloro che non si sono mai fatti sentire ma che comunque hanno apprezzato questa ff.
Oh insomma, grazie a tutti.
Vorrei rivelarvi un cosa, cioè rendervi partecipi di una cosa che mi è successa..
Dopo un anno e mezzo ho finalmente realizzato alcuni dei miei sogni: ho abbracciato Harry (cioè, in realtà lui ha abbracciato me, ma dettagli lol), e ho fatto una foto sia con lui che con Niall.
E poi il concerto. Oh mio dio il concerto. Sono ancora scioccata.
Non voglio parlarne poiché non mi va di far stare male chi non ci è andato, avevo solo bisogno di condividere con voi queste grandi emozioni.
Se comunque qualcuno vuole sapere qualcosa più giù vi lascio i miei contatti.
Bene, credo di dover terminare ora.. Non so più che dire, spero vi sia piaciuta questa storia, spero continuerete a leggere qualcosa di mio, e spero vi siate immedesimati almeno un pochino in Alice come ho fatto io.
Vi amo tutti, dal primo all’ultimo, e grazie di cuore per il sostegno che mi ha avete dimostrato.
Grazie infinite.

Lots of love, Cà.

P.s: per qualsiasi cosa sono su twitter: https://twitter.com/harryismyromeo
e su ask: http://ask.fm/xharryismyromeo    

Non fatevi problemi a cercarmi, rispondo sempre a tutti! Un bacione :* 

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