Happiness

di Buggyjo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo n. 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo n. 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo n. 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo n. 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo n. 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo n. 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo n. 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo n. 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo n. 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo n. 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo n. 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo n. 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo n. 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo n. 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo n. 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo n. 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo n. 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo n. 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo n. 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo n. 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo n. 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo n. 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo n. 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo n. 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo n. 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo n. 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo n. 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo n. 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo n. 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo n.30 ***
Capitolo 31: *** capitolo n. 31 ***
Capitolo 32: *** capitolo n. 32 ***
Capitolo 33: *** capitolo n. 33 ***
Capitolo 34: *** capitolo n. 34 ***
Capitolo 35: *** capitolo n. 35 ***
Capitolo 36: *** capitolo n. 36 ***
Capitolo 37: *** capitolo n. 37 ***
Capitolo 38: *** capitolo n. 38 ***
Capitolo 39: *** capitolo n. 39 ***
Capitolo 40: *** capitolo n. 40 ***
Capitolo 41: *** capitolo n. 41 ***
Capitolo 42: *** capitolo n. 42 ***
Capitolo 43: *** capitolo n. 43 ***
Capitolo 44: *** capitolo n. 44 ***
Capitolo 45: *** capitolo n. 45 Epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo n. 1 ***


Elizabeth Pov:
 
Uscii di casa sorridendo come ogni altra mattina.
Ma nessun'altra mattina sarebbe più stata come quella.
Non più il sole che si abbatte su di me in pieno febbraio.
Non più le maglie a maniche corte in Marzo.
Mai più casa di mia madre, mai più le scuole superiori.
Mai più la solita strada.
Ovvio la solita strada sarebbe diventata un'altra, la solita casa sarebbe diventata un'altra. 
Ma era il contesto che cambiava.
Mamma:"Fa attenzione tesoro"
Io:"Certo mamma."
Le diedi un bacio e un abbraccio e salii sulla macchina di mio zio.
Mi sentii un pò in colpa di lasciarla sola.
Mio fratello ormai l'aveva lasciata due anni prima per andare in Afganistan.
Zio:"Allora sei proprio cresciuta"
Io:"No."
Si gira e mi guarda allibito, sorpreso, spaventato.
Io:"Si cresce sempre zio.. Finché non chiudi gli occhi e non li riapri più cresci"
Sorrisi.
Zio:"Si certo.. Ma intendevo.."
Io:"Si sono responsabile, so cucinare l'indispensabile, ho i soldi, ho l'università, ho l'appartamento"
Zio:"Non ti mancherà nemmeno un pò Roma?"
Io:"Assolutamente No"
Sorrisi fiera delle mie parole.
In realtà mi sarebbe mancata.
Ma non perché era la Magica Roma ma perché c'era la mia famiglia.
I miei amici, i miei compagni di vita.
Arrivammo.
Scesi dalla macchina e presi l'unico bagaglio che avevo.
Tutti i pacchi, le scatole, le altre valige sarebbero state a casa l'indomani grazie a un corriere.
Non potevo mettere tutto su un aereo e poi portarmelo a casa a mano.
Salutai zio con un abbraccio e Chiara stringendola forte.
Era così triste.
Ma sapevo che comunque era felice per me.
Io:"Ci sentiremo ogni settimana! Promesso"
Le mie promesse venivano sempre mantenute.
Non gli dissi ogni sera perché era improbabile che lo facessi.
A volte dimenticavo addirittura di avere un cellulare e mi ritrovavo dopo due giorni a cercarlo disperatamente in tutta la confusione della mia stanza.
Le schioccai un bacio sulla guancia e mi voltai.
Salii sull'aereo e mentre decollava guardai fuori.
Il colosseo che si ergeva maestoso al centro di Roma, i fori imperiali che avevano segnato un epoca di grandezza ed importanza, l'anfiteatro, gli scavi, l'isola tiberina.
Ogni cosa di una bellezza inaudita.
Si, anche Roma mi sarebbe mancata ma ora stavo volando verso il mio sogno.
Verso l'unica città che veramente avevo amato in 18 anni, quasi 19, della mia insulsa vita.
 
Scesi dall'aereo e una corrente d'aria gelida mi invase.
Sbattei le palpebre più volte per poi tirarmi su il cappuccio e sorridere.
Londra.
Era meravigliosa.
Amavo il freddo. 
Amavo tutto ciò che in Italia era limitato.
Freddo, pioggia..
Non che mi piacesse inzupparmi ovviamente ma mi dava un senso di pace e tranquillità mentre il sole perenne mi dava estremamente voglia di muovermi, urlare!
Mi strinsi nel mio giacchetto e m'incamminai in cerca dell'uscita nella folla.
Diamine che macello.. ma che stava succedendo?
Non riuscivo ad uscire da li. 
Così visto che non avevo alcunché da fare mi diressi verso quell'inferno.
Spintonai chiunque fino ad intravedere un ragazzo al centro di tutte quelle attenzioni. 
Mi spinsi ancora più avanti e.. 
Solita goffaggine!! 
Caddi rovinosamente a terra.
Imprecai in italiano per poi sentire la risata della persona che mi aveva presa per i fianchi per aiutarmi ad alzarmi.
Aggiustai il mio giacchettino.
Io:"Scusami.. Non volevo.. Sono inciampata. C'era casino e mi ero incuriosi.."
Alzai lo sguardo e trovai il biondo a ridere.
Io:"Cosa c'è da ridere biondo?"
Mi stava innervosendo.
Biondo:"Assolutamente nulla.. Scusami.. Ma è stata una scena.."
Sorrisi.
Io:"Si.. Comica."
Guardai l'ora.
Cavolo era l'una.
Avevo una fame allucinante!! 
Io:"Scusate devo scappare! Ho fameee"
Mi voltai e cominciai a camminare velocemente verso l'uscita dell'aereoporto.
Moro:"Ehi tu.. Come ti chiami?"
Mi voltai sorridente.
Io:"ELLIE"
Mi sorrise e io continuai la mia marcia fino al primo taxi.
 
Zayn Pov:
 
Ellie. 
Un nome insolito ma molto bello.
Inglese.
Umm perfetto.
Ottimo.
Ma sei un genio Malik.
Sai il nome ma a Londra non la troverai mai.
Coglione.
Risi da solo.
Niall:"Che ti ridi?"
Io:"Le ho chiesto il nome ma.. In realtà è stato inutile visto che trovare una persona a Londra è impossibile se non sai il cognome, la via ecc.."
Niall:"Pazienza.. Era un pò scorbutica non credi?"
Io:"Beh si.. Ma mi ha fatto ridere"
Niall:"Anche a me. Ci si è praticamente buttata ai piedi e poi ha finto di non sapere chi eravamo."
Liam:"Credo che non ci abbia riconosciuti. O che nemmeno ci conosca Niall"
Vidi Niall impensierirsi.
Io:"Probabile. Non è mica detto che ci conosca l'intero mondo."
Parlammo tra un autografo e una foto in quell'aereoporto.
A volte mi piaceva certo ma eravamo appena tornati dal tour di Take Me Home e io avevo un bisogno pazzesco di 3 cose: Una doccia, una dormita, e di silenzio!!
Passare 6 interminabili mesi sempre con Niall nelle orecchie equivaleva a stare 6 mesi in un concerto rock! 
 
Casa dolce casa.
Entrai e senza nemmeno salutare gli altri mi buttai a capofitto sul letto!
Mi spogliai velocemente e accesi il cellulare.
 
Da Perrie:
-Spero che ora che sei tornato a Londra tu abbia sbollito un pò la rabbia e accetti di vedermi. Tua Perrie-
 
A Perrie:
-Nemmeno se mi pagassi tesoro. x-
 
Da Perrie:
-Stronzo-
 
A Perrie:
-Puttana.. Togliti dalle palle x-
 
Buttai il cellulare ai piedi del letto.
Perché non potevo sparire in qualche posto lontano da qua?
Volevo pace.
Non una mia ex ragazza, puttana che era andata a letto con uno del nostro staff mentre era con me.
E voleva pure il mio perdono?
Fottiti Perrie.
Chiusi gli occhi quando sentii un rumore provenire dall'appartamente a fianco al mio che solitamente era vuoto.
Cosa diamine..?
Mi alzai, infilai una tuta e aprii la porta di casa.
La porta dell'appartamento a fianco era socchiusa.
E si sentiva qualcuno bisbigliare.
Mi affacciai leggermente e scoppiai a ridere.
Ellie:"Ma oggi avete tutti da..? Tu non eri quello all'aereoporto con il biondo?"
Io:"Si piacere.. Zayn"
Dissi ancora ridendo.
Ellie:"Si lo so come ti chiami altrimenti te lo avrei chiesto in aereoporto"
Mi sorrise.
Io:"Allora hai veramente fatto finta di non riconoscerci"
Ellie:"mh? Assolutamente no.. Non sono una di quelle persone che urla il tuo nome per avere .. un.. autografo"
Disse le ultime parole con sforzo perché stava alzando uno scatolone di libri.
Io:"Lascia.. Faccio io"
Glielo presi dalle mani e la seguii nel salottino per appoggiarli poi a terra.
Ellie:"Grazie mille Malik" 
Sorrisi.
Io:"Quindi non sei una directioner"
Mi guardò seria.
Ellie:"Amo molto la vostra musica."
Sorrisi.
Io:"Grazie. Almeno non avrò una ficcanaso come vicina"
Alzò un sopracciglio divertita.
Ellie:"Vicino di casa?"
La presi per mano e la trascinai fuori per poi farla entrare in casa mia. 
Sbarrò gli occhi e poi esplose in una sonora risata.
Ellie:"Oddio.. Sei il mio vicino di casa. Pensavo abitassi a fianco a tutti gli altri. L'ho letto qualche volta su twitter" 
Io:"Effettivamente ci abito. A fianco a me c'è Liam, più avanti ancora c'è Niall e per ultimi ci sono Harry e Louis"
Sbarrò gli occhi.
Era rimasta scioccata.
Ecco.. Questa era la giusta reazione.
Ellie:"Porca puttana.. Sono la vicina di casa di 5 voci magnifiche!!"
Risi..
Io:"Mangi con me e Liam stasera?"
Accettò volentieri e se ne andò salutandomi tranquillamente con un gesto della mano.
'Sono la vicina di casa di 5 voci magnifiche' mi fece bene pensare che c'era qualcuno che si beava solo della nostra musica e non della nostra vita o del nostro aspetto.
Quella ragazza era.. Speciale.
 
 
 
 


Questo è il primo capitolo della mia nuova fan fiction.. Spero che vi trasporterà come Romeo And Juliet. 
xx.

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Capitolo 2
*** capitolo n. 2 ***


Niall Pov:
 
Anche come vicina di casa?
Liam:"Zayn, non prenderci in giro. Sarebbe grandioso avere una vicina di casa che non siamo noi 5 e che sia una donna!!"
Hahahahah Liam era un grande. 
Mi faceva morire dalle risate davvero.
Ma mi trattenni e continuai a mangiare il mio panino con la cioccolata.
Zayn:"Non sto scherzando. Abita nell'appartamento vuoto appiccicato al mio e ha più roba lei che noi 5 messi assieme" 
Liam:"Ma da dove viene? L'accento non è inglese"
Zayn:"Boh non ne ho la più pallida idea."
Io:"Ha l'accento Italiano"
Beh mi pare di ricordare che era graziosa anche se un pò nervosa in quel momento.
Abitare vicino ad una ragazza.
Forse non era male.
Ma lei?
Non mi aveva dato una bella impressione.
Pff.. Anzi proprio brutta. 
Non capivo come a Liam e Zayn potesse 'piacere' quella tipa.
Ellie ha detto Zayn.
Io:"Che razza di nome è Ellie?"
x:"Elizabeth. E' un abbriviativo biondo"
Sobbalzai sentendo la sua voce alle mie spalle.
Io:"Mi hai fatto prendere un colpo!"
Rise di cuore per poi avvicinarsi timidamente a Liam.
Ellie:"Zayn mi ha invitato a mangiare con voi due.. Stasera. Volevo esserne certa."
Liam:"Oh ma certamente sei la nuova vicina è il minimo"
Sorrise per poi spostarsi verso di me.
Ellie:"Me ne dai un pezzo?"
Sgranai gli occhi sorpreso.
Mi prendeva in giro? 
Io:"Di cosa?"
Ellie:"Del tuo panino"
Zayn scoppiò a ridere e di seguito Liam.
E in quel momento entrò anche Harry.
Harry:"Chiedere un pezzo di CIBO a Niall? Sei matta bellezza?"
Lo guardò sconcertata.
Ellie:"E per quale motivo?"
Io:"Privarmi del cibo.. Pff si vede proprio che non ci conosci"
E risi di cuore.
Mentre lei continuò a tenere il suo sguardo serio fisso su di me.
Ellie:"Il fatto che voi siate i One Direction non significa che io debba sapere anche quante volte andate al bagno Horan."
Rise.
Non si era offesa.
E io non volevo offenderla.
Staccai lentamente un pezzo del mio panino e glielo diedi.
I ragazzi si zittirono immediatamente.
Ellie:"Grazie Niall"
E mi schioccò un bacio veloce sulla guancia.
Senza dire nulla ripresi a mangiare il mio panino e mi diressi a casa mia.
Mi sentivo strano.
Quel bacio..
Ma Niall smettila!
Ti ha pure fregato un pezzo di panino.
Il TUO panino!
 
Sentivo ridere Liam e Ellie dalla camera a fianco e poi Zayn che urlava.
Volevo dormire.
Avevo sonno.
Il tour mi aveva massacrato.
Mi alzai lentamente e senza preoccuparmi di nulla, nemmeno che avessi solo il pantalone della tuta, bussai violentemente alla porta di Liam.
Aspettai qualche secondo.
Battevo nervosamente la mano sulla coscia.
Qualcuno aprì la porta.
Io:"Avete finito di fare casino?"
Urlai quasi.
Anzi urlai.
Zayn:"No Niall.. Suvvià un pò di felicità."
Risi alla scena che si stava svolgendo dietro Zayn.
Liam:"Bastaaaa Ellie!"
Liam che urlava come un pazzo perché Ellie le si stava praticamente buttando addosso.
Poi me ne resi conto.
Feci tutto troppo in fretta forse.
Io:"Cazzo Zayn spostati"
Corsi verso Liam ed Ellie e la presi per la vita appena in tempo per evitare che si lanciasse addosso a Liam.
La sentii rabbrividire sotto le mie mani fredde che le si erano posate violentemente sulla vita liscia e bollente e l'avevano tirata indietro mentre era a mezz'aria.
Ellie:"Oddio Horan!!"
Liam:"Niall.. Che fai?"
Io:"Ma sei matta? Gli puoi far male!"
Liam era debole.
Non era sanissimo. 
Aveva un qualche problema ai reni.
Lui sarebbe stato male.
Ellie:"C-Cosa?"
Io:"Potevi fargli male ai reni! Ma tu pensi quando fai le cose?"
Liam:"Niall.. Pesa 45 kg se va bene e l'avrei presa.. Non mi sarei fatto nulla. Non sono un malato terminale eh"
Rise.
Sentivo la mano di Ellie sul mio petto nudo e freddo chiusa in un pugno.
Ancora la tenevo per la vita.
Ellie:"O-Okay..." 
Era imbarazzata.
Liam:"Ellie.."
Credo di aver visto una lacrima scendere sulla sua guancia mentre scappava via dalle mie mani correndo ancora scalza e senza giacca.
Si era liberata facilmente dalla mia stretta.
Ellie:"Scusa Liam. Devo.. Andare via"
Poi la vidi sporgersi e baciare velocemente la fronte di Liam e poi alzarsi sulle punte a baciare la guancia di Zayn che provò a tenerla per un braccio.
Zayn:"Ellie.. Non.." 
Poi si girò verso di me, arrabbiato.
Zayn:"L'hai fatta piangere. Nemmeno ci conosce e già l'hai fatta piangere."
Cercai di difendermi ma in realtà mi sentivo tremendamente in colpa.
Anche se lo avevo fatto per paura che Liam ci rimettesse.
Io:"Io.. Non pensavo che.. Sembrava forte quella ragazza.."
Zayn:"Il fatto che lei SEMBRI forte non vuol dire che lo sia. Imbecille!"
Poi uscì di casa lasciando la porta aperta e sentì la sua sbattere.
Liam:"Su Niall non dare peso alle parole di Zayn.. Sai che è un tipo impulsivo"
Io:"Non.. Non volevo farla piangere Liam."
Ero sincero.
Non avevo voluto farla piangere.
Le ragazze non vanno fatte piangere ma.. Ridere.
Anche se magari non mi stava simpaticissima.
Liam:"Va a letto.. Tranquillo."
Annuii e tornai a casa mia.
Mi infilai al letto.
Mi toccai il punto in cui lei aveva messo il suo pugno caldo chiuso sul mio petto freddo e pallido.
Sembrava ancora caldo.
Che diamine era quella stupida sensazione?
Avevo fatto piangere quella creatura.
Alla fine sembrava che si stava divertendo e io le ho rovinato la serata.
Imbecille!! 
Coglione.
 
Non riuscivo a prendere sonno.
Guardai il cellulare. 
Erano le 3.00 e ancora non prendevo sonno, anche se il giorno dopo avrei potuto dormire.
Ero esausto eppure non facevo che pensare a lei che piangeva. 
PER COLPA MIA.
Mi alzai misi le prime scarpe da ginnastica che trovai e una t-shirt e mi catapultai fuori casa.
 
 
 
Elizabeth Pov:
 
Mi ero vergognata moltissimo per la sgridata di Niall.
Mi ero vergognata della mia stupidità e immaturità.
Eppure non mi sembrava di star facendo qualcosa di sbagliato.
Eppure stavamo solo giocando io e Liam.
 
Da Liam:
-Non preoccuparti! Niall si è semplicemente preoccupato per me. Per favore. Perdonalo. Ps: Hai lasciato scarpe e giacchetto qui da me. Domani mattina te li porto   Liam x-
 
Non risposi. 
Mi tolsi sfaticatamente i jeans e cambiai la t-shirt che avevo con una maglia un pò slabbrata e sbiadita di mio fratello che mi arrivava poco sotto gli slip.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio.
Perché ovunque andavo qualcuno non mi amava?
Che avevo fatto di male?
Perché dovevo piangere per uno sconosciuto?
Io ero una di quelle persone che si accontentano veramente di poco.
E il gesto di darmi un pezzo del suo panino mi aveva fatta sentire ben accetta anche se non ci amavamo proprio.
Però mi ero sbagliata.
Niente gli aveva impedito di sgridarmi.
Però aveva ragione. 
Ma Liam non mi aveva detto nulla.
Quindi non correva pericoli.
Mi lavai il viso pallido, feci una treccia veloce e mi buttai a pancia in giù sul letto.
Niall.
Che gli avevo fatto di male per farmi adiare tanto?
Decisi di mandare un sms a Zayn.
 
A Zayn:
-Ehi uomo.. Che già dormi? Mi spiace per non essere rimasta con voi.. Dovevo andare.. Mi dispiace molto Ellie ;) xx -
 
Da Zayn:
-Tranquilla è colpa di quell'imbecille di Niall. Come stai?-
 
A Zayn:
-Non prendertela con lui in fondo lo ha fatto solo per Liam. No?-
 
Non so il perché ma lo difesi.
Stavo aspettando la risposta di Zayn che qualcuno bussò leggermente alla mia porta.
Sobbalzai.
Chi diamine era alle 3 e un quarto circa del mattino? 
Mi alzai titubante per poi aprire lentamente la porta.
Rimasi sorpresa, scioccata, ammutolita!
Io:"N-Niall.. Cosa?"
Mi guardò e diventò all'improvviso viola in viso.
Niall:"P-Perché s-sei... Mezza... Nuda?"
E scrutò leggermente l'appartamento.
Pensava ci fosse un'uomo?
Mi guardai e sorrisi leggermente.
Io:"Sto sempre così a casa. Cosa ti serviva?"
Lo guardai incitandolo a parlare.
Niall:"Mi faresti entrare? Si gela qui fuori"
Io:"Oddio sisi certo entra."
Mi spostai e lo feci entrare.
Tremava.
Mentre chiusi la porta sentii uno spiffero d'aria colpire le mie gambe nude e raggelai!!
Porca miseria.
Faceva freddo. 
Eppure era metà settembre.
Mi misi seduta a gambe incrociate sul letto.
Niall:"Bhe... Io.. Vedi... Potresti coprirti per favore?"
Disse abbassando lo sguardo.
Risi.
Mi misi seduta sul letto, sotto le coperte.
Io:"Ecco fatto Mr Pudore"
Fece una smorfia e continuò.
Era imbarazzato si vedeva.
Ma non capivo se era per quello che doveva dirmi o se era perché mi aveva vista mezza nuda.
In fondo per quanto potesse detestarmi era comunque un uomo!
Niall:"Mi spiace per stasera Elizabeth. Io mi sono preoccupato per Liam. Non volevo.. Farti.. Piangere. Sono un imbecille. Spero che non ce l'avrai con me in eterno"
Alzò lentamente lo sguardo verso il mio.
Era sincero.
Io:"Perché mi detesti tanto Niall?"
Mi guardò quasi sorpreso.
Niall:"Io non ti detesto Elizabeth"
Detto da lui sembrava quasi bellissimo il mio nome.
Ma che diamine pensavo?!
Io:"A me pare di si, prima all'aereoporto, poi il panino.."
Niall:"Io.. Non lo so .. Non credo di detestarti però. Anzi io credo sia il contrario. Sei tu la pazza scorbutica prepotente che mi detesta."
Aveva parlato come un bambino a cui avevano portato via il suo giochino preferito.
Mi irritò.
Io:"Io sarei quella pazza e prepotente? Sei tu quello viziato che si è offeso perché non gli ero saltata addosso urlando come un'altra directioner!!"
Vidi il suo viso contrarsi.
Dio che nervi.
Niall:"Si ci detestiamo.. Sono uno stupido ad aver pensato che stavi male e che non ci detestassimo. Mi sbagliavo! Ciao Elizabeth!!"
Uscì di casa sbattendo la porta.
Urlai:"Vattene!! E vedi di non tornare qua!!"
Sentii una sua imprecazione e poi una porta sbattere.
La sua molto probabilmente.
 
Da Liam:
-Non dirmi che era Niall.  Liam x-
 
A Liam:
-Si. Ma voi non dormite mai? Buonanotte  Ellie xx-
 
Mi misi di nuovo in mezzo alle coperte e presi sonno.
 
Dormii uno schifo.
Sentivo la testa pesante e mi sentivo svogliata.
Mi alzai, mi lavai velocemente e dopo essermi vestita uscii da casa.
Faceva freddo.
Era un incanto quella città.
Era veramente il mio posto quello.
Mi strinsi nella felpa e andai a suonare a Liam.
Liam:"Chi..? Ah Ellie.. Entra"
Entrai velocemente con i piedi umidi e infreddolita.
Io:"Sono venuta a prendere scarpe e giacca"
Dissi sorridendo.
Liam:"Hai fatto colazione?"
Io:"No. Farò tardi se la faccio. Non è vicinissima la mia università"
Lo vidi pensieroso.
Liam:"Fai colazione con me e poi ti porto all'università. Fa con calma ora."
Sorrisi.
Mi sedetti e aspettai il mio tazzone di latte e caffè e i biscotti al cacao!
Io:"Buonissimi questi biscotti!!"
Liam:"Li ha fatti Niall"
Mi sentii il cuore comprimere e lo stomaco cercarsi di chiudere.
Perché provavo quelle sensazioni?!
Era un cretino!
Io:"Digli che sono buonissimi"
Liam:"Certamente"
Mentre mangiavamo qualcuno suonò il campanello.
Liam:"Ora torno"
Annuii continuando a mangiare quei biscotti deliziosi!
Erano squisiti davvero!
x:"Buongiorno Liam.."
Niall.
Cazzo!
Niall:"Ah.. Liam.. Non sapevo.. Farò colazione da Hazza e Lou..."
Io:"N-No.. Vieni."
S'irrigidì e alla fine si mise seduto dall'altro lato del tavolo.
Liam:"Allora Ellie.. A che ora esci oggi?"
Mi riscosse improvvisamente dai miei pensieri facendomi salire l'ansia da primo giorno di scuola!
Io:"Alle 18.00 finiscono le lezioni"
Liam:"Perfetto. Se vuoi ti mando a prendere da qualcuno. A quell'ora è buio pesto"
Io:"Non preoccuparti saprò trovare la strada di casa.. Tranquillo davvero. A Roma uscivo alla stessa ora! Non mi si prenderebbe nessuno!"
Niall:"E' pericolosa Londra di notte"
Lo disse freddamente.
Lo guardai.
Parlava guardando la sua tazza.
Liam:"Vado a prepararmi e ti accompagno"
Annuii per poi continuare a sorseggiare il mio latte.
Cercavo di non pensare che c'era Niall.
Ma era più forte di me.
Qualcosa mi porta ossessionatamente a pensare a lui.
Sempre.
Alzai lentamente gli occhi. 
Mi guardava. O forse semplicemente si era incantato a pensare a qualcosa.
Era veramente bello. 
 
 
Liam Pov:
 
Io:"Andiamo Ellie?"
Ellie:"Certamente"
Sembrava fosse scossa.
Niall era li a mangiare e lei era li che si stava torturando le mani!
Io:"Ciao Nialler"
Niall:"Ciao"
Ellie:"Ciao..."
Montammo in macchina.
Io:"Ti ha detto qualcosa?"
Si gira verso di me e sorride.
Ellie:"Assolutamente niente. L'ultima cosa che ci siamo è che ci detestiamo. Ieri sera."
Sorrideva ma aveva lo sguardo triste e perso chissà dove.
Arrivammo e lei aprì lo sportello.
Ellie:"Non scendi? Potresti aspettare 10 minuti con me.. Ancora è presto"
Cosa?
Io:"Non hai paura di chi ci vede insieme? Potrebbero dire qualcosa ai giornali, oppure prenderti di.."
Ellie:"Per me sei una persona normalissima Payne! Come tutti gli altri. E poi se dovessero chiedermi qualcosa direi la verità. Che siamo vicini di casa e basta!" 
Mi sorrise incoraggiante e scesi dalla macchina cingendole la vita con un braccio e prendendo in spalla il suo zaino.
Era veramente snella.
La guardai più attentamente mentre mi parlava mentre eravamo appoggiati al muretto.
Io appoggiato con i gomiti e lei stretta nel suo giacchetto che le arrivava al bacino.
Quel giorno portava dei leggins azzurri con una maglia bianca che le arrivava attillata fino a poco prima delle cosce.
Aveva delle gambe toniche anche se era piccola.
Sarà stata alta circa 1.55 per 45 kili.
Una bellissima ragazza. 
E non si preoccupava troppo di come appariva e aveva buon gusto!
Io:"Sei veramente bella"
Mi uscì così.. Senza pensarci. 
La vidi sorridere.
Ellie:"Oh mai quanto te Liam.." 
Poi si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla guancia tenendosi con le mani sulle mie spalle.
Poi mi lasciò ed entrò a scuola.
Mi aveva fatto accaldare e rimasi li altri 2 minuti prima di avviarmi alla macchina.
 
Io:"Niall ma che cazzo ti passa per quella cazzo di testa che ti ritrovi?"
Lo feci spaventare!!
Niall:"Porca .. Liam.. Non farlo mai più!! Mi hai fatto prendere un coccolone"
Risi.
Un coccolone!
Hahahaha oh god!
Niall:"Che ho fatto ora?"
Io:"Hai detto a Ellie che la detesti! Sei un immaturo"
Niall:"E' lei che mi ha dato del viziato.. Certo dopo che le avevo dato dell'arrogante e non ricordo che altro"
Sbarrai gli occhi.
Mi sentii avvampare di rabbia.
Se non fosse stato Niall l'avrei già sbattutto al muro!
Mi girai e m'incamminai verso la mia camera.
Niall:"Liam.. Smettila.. E' una ragazzina"
Non lo ascoltai più, mi infilai le cuffie e mi lasciai andare alle canzoni di Ed.
 
 
Zayn Pov:
 
Da Batman:
-Vai tu a prendere Ellie all'università alle 18? Liam x- 
 
A Batman:
-Certamente. Zayn :) x-
 
Ci teneva veramente molto a quella ragazza.. Anche io ma non così tanto.
Sembrava che ultimamente il suo mondo girasse intorno alla sua incolumità e la conoscevamo da quanto? 
3 miseri giorni ? 
Okay Malik stai facendo un discorso cretino!
Ci tieni anche tu! 
E tanto anche.
Però non capivo Niall.
Era ostile nei suoi confronti, come se stesse parlando con Taylor!
Io nemmeno la sopportavo quella tipa.
Era una del tipo 'Oh sono tutto io! Voi contate meno di zero'
Però io ci passavo sopra. 
Lui non la sopportava proprio.
Ma Ellie non era così eppure lui metteva un muro!
 
Erano le 15 e io mi stavo annoiando a morte.
Ma mi si accese una bella lampadina: Niall!!
Era a casa!
Mi alzai, infilai le scarpe e uscii di corsa.
Bussai freneticamente.
Niall:"Chi è?"
Aveva la voce addormentata e dolce.
Era sempre così.. Perché con lei no?!
Io:"Partita a FIFA?"
Mi guarda serio per poi far apparire magicamente sul suo volto un sorriso di approvazione!!
Niall:"Ti straccio Malik!!!"
E così fu! 
Persi 10 volte su 12.
Poi guardai sbadatamente l'orologio.
Cazzo le 17.45!!!
Io:"Cazzo Niall.. Devo scappare!!"
Niall:"Dove devi andare?"
Ci pensai per un attimo se dirglielo o meno dopo la litigata di quella notte.
Io:"A prendere Ellie all'università."
Contrasse i pugni e i muscoli del viso.
Io:"Niall cazzo! Che ha che non va quella ragazza?"
Mi guardò per poi chiudersi in camera.
Mi alzai incazzato, presi le chiavi e partii.
 
Arrivai alle 17.55.
Liam ha detto che se volevo potevo scendere.
A lei non dava poi troppo fastidio.
Mi appoggiai alla macchina, mi accesi una sigaretta e aspettai.
x:"Oddio ma quello è Zayn Malik dei One Direction"
Gettai la sigaretta e feci un gesto con la mano e sorrisi.
Mi aggiustai il cappello e incrociai le braccia al petto.
Quanto ci metteva a uscire? 
Quell'università non era male.. Mia madre mi ci voleva mandare quando ancora non avevo nemmeno finito la scuola.
Forse se non avessi intrapreso questa carriera con i ragazzi sarei stato li a massacrarmi di studio!
x:"Mi.. Faresti un'autografo?"
Io:"Certo.. Com'è che ti chiami?"
x:"Sarah"
Le sorrisi, feci il mio autografo e glielo porsi.
Io:"Ciao Sarah"
Ellie:"Ciao Sarah ci vediamo domani per il progetto."
Si sporse verso di me e mi diede un leggero bacio sulla guancia.
Io:"Ciao Ellie"
Ero del tutto naturale con lei.
Le ragazze ci osservavano lontane.
Ellie:"Ciao Zayn. Ero indecisa tra te e Harry, per chi mi sarebbe venuto a prendere sai?"
Risi della naturalezza con cui parlava di noi e con noi.
Io:"Com'è andata a scuola?"
Ellie:"Oh abbastanza bene devo dire. Una bella classe, un bravo professore.."
Vedevo che comunque qualcosa non andava.
Io:"Ellie.. Qualcosa non va?"
La riscossi dai suoi pensieri credo. 
Mi guardò sorpresa.
E intontita.
Ellie:"Oh.. Em.. No! Tutto bene!"
Sorrise e poi si appoggiò allo schienale per poi chiudere gli occhi.
 
Arrivammo a casa.
Io:"Vuoi venire da me? Merenda, cena e poi film!"
Mi guardò sorridente e annuii! 
Poi scese dalla macchina prendendo lo zaino pesante e passandoselo sulla spalla destra.
Arrivò davanti casa mia e aprii la porta che non chiudevo mai a chiave come i ragazzi poi.
Vidi Ellie portarsi una mano al cuore.
Ellie:"Che diamine..?"
Mi affacciai.
Niall:"Oh scusatemi ero venuto a prendere la nutella"
Sorrise imbarazzato!
Io:"Ellie non preoccuparti."
Risi sommessamente della scena.
Ellie:"Mi sono solo.. Spaventata"
E rise come una matta per poi dare un colpetto sulla testa a Niall che rise.
Poi vidi lei irrigidirsi e Niall smettere di ridere guardandola fissa negli occhi.
Lei abbassò il viso e Niall s'incamminò verso la porta.
Niall:"Ciao ragazzi"
Io:"Ciao Nialler."
Che diamine mi ero perso?!
 
 
 
 
 
Questo è il secondo capitolo.. Spero di ricevere più recensioni. Mi interessa veramente sapere ciò che pensate. 
Per migliorarla.
Per darvi più emozioni.
Per riuscire a trasmettere meglio quello che voglio farvi provare attraverso delle semplici parole.
 
Sam :) x

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Capitolo 3
*** capitolo n. 3 ***


Elizabeth Pov:
 
Stavo vedendo The Born Identity sotto mia scelta con Zayn ma non riuscii a seguire nemmeno una virgola.
Continuavo a pensare a Niall.
Al suo sguardo.
Ai suoi occhi blu fissi nei miei castano-verdi.
E non erano ostili. 
Stavamo semplicemente ridendo.
Eravamo riusciti ad essere semplicemente naturali.
Niall James Horan e Elizabeth Jane Brooke.
Stavo accoccolata sotto il braccio di Zayn e stavo veramente bene.
Sussultai di nuovo al pensiero degli occhi di Niall nei miei.
Mi avevano percorsa fino nel profondo.
Rabbrividii al pensiero.
Zayn:"Che hai Ellie?"
Lo guardai sorpresa.
Si era sentito tanto?
Io:"Niente."
Zayn:"E' per Niall?"
Sospirai.
Non capivo i miei sentimenti verso quell'uomo.
Niente.
Non lo so.
Non sapevo.
Ma una cosa l'avevo capita quegli occhi non mi trasmettevano odio.
Ma forse nemmeno lui sapeva cosa provava per me.
Zayn:"Ho visto il vostro.. Sguardo. Posso dirti due cose di Niall: Non da il suo cibo a nessuno e non si innamora facilmente"
Lo guardai a bocca aperta.
Io:"Cosa vuoi dire?"
Zayn:"Che quando Niall da un pezzo del suo cibo vuol dire che non prova né odio né rancore!"
Mi sentii stringere il cuore.
Perché?
Veramente provavo qualcosa per Niall?
E questo voleva dire che lui provava qualcosa per me?
No.
Improbabile, ma non lo odiavo assolutamente.
Impobabile, non mi sopportava.
 
Erano oramai due mesi che andavo avanti e indietro per l'università.
Andavo bene ma avevo bisogno di una pausa.
E ultimamente avevo una paura di girare per l'università.
Ovunque mi giravo c'era Trevor.
Lui e il suo carattere irascibile e violento.
Mi gettai letteralmente sul letto rimbalzando e provocando la meravigliosa risata di Liam che tutte le mattine mi portava all'università con un sorriso stampato sul viso.
Liam:"Stanca?"
Io:"Ho bisogno di una vacanza Lì"
Mi guardò.
Ero seria e forse lo preoccupava un pò.
Liam:"Anche io veramente. Che ne pensi se ce ne andiamo per un pò?"
Lo guardai sbarrando gli occhi!
Io:"Liam ma cosa..?"
Liam:"Si. Cosa ne pensi?"
Scesi dal letto e mi catapultai su di lui a mo' di koala!! 
Aveva un profumo delizioso!
Così morsi il suo collo!
Uscii un leggero gemito dalla sua bocca, stranamente.. Mi provocò un senso di.. Eccitazione..
Liam:"Che diamine fai?"
Mi riscossi dai miei pensieri impuri e senza lasciarlo mi allontanai leggermente dal suo collo per poterlo guardare in viso.
Io:"Avevi un ottimo odore"
Rise di gusto!
E subito dopo cominciai a ridere anche io.
Poi sentii una risata alle mie spalle e Liam fare un leggero cenno della testa.
Quella risata l'avrei riconosciuta tra mille.
Tra milioni.
Tra miliardi.
Liam spostò le sue mani dalla mia vita alla base della mia schiena.
Sentii un leggero fastidio perché sapevo che c'era Niall.
E magari avrebbe guardato le sue mani sulla mia schiena.
Slacciai le gambe dalla vita di Liam per poi scivolare da sotto le mani di Liam.
Io:"C-Che fine avevi fatto ultimamente Niall?"
Dissi sorridendo.
Spostò il suo sguardo rigido da Liam a me per poi addolcirlo quando i miei occhi si persero in quell'oceano blu dei suoi occhi.
Niall:"Sono stato sempre qua ma avevo degli importanti impegni con Harry e Lou."
Mi ero resa conto della sua assenza ma non di quella degli altri due.
Perché?
Io:"Oh si certo.. Intendevo voi.." 
Lo vidi accennare a un leggero sorriso per poi uscire silenziosamente.
Liam:"Chissà cos'era venuto a fare"
Alzai le spalle.
Ora che ci pensavo..
Liam:"A cosa pensi?"
Io:"A Niall"
Lo visi sospirare e abbassare lo sguardo.
Liam:"A cosa?"
Io:"Non lo vedo mai con amici, se non voi 4. Voi invece a volte uscite anche con gente che non è dello staff o del gruppo"
Liam:"Si.. E con te.."
Io:"E io non esco con Niall. Mai uscita, mai stata a casa sua per un film come con te o Zayn, mai andata al bowling con lui come con Louis, mai andata a ballare con lui come ci sono andata con Harry."
Liam:"Dovresti provare ad essere... sua amica"
Lo guardai e gli schioccai un bacione sulla guancia.
Aveva perfettamente ragione.
 
Ero davanti casa sua.
Avevo la mano in alto pronta per bussare.
Stavo per appoggiare il pugno quando la porta si aprì.
Io:"Ah.. Niall" 
Era sorpreso ma aveva un leggero sorriso sul volto.
Niall:"Elizabeth"
Era l'unico che mi chiamava con il mio nome per intero.
Portava gli occhiali da sole e quindi era un sollievo guardarlo e non perdermi in quei bellissimi e infernali occhi blu.
Mi sorrise debolmente.
Niall:"Emm.. Cosa.. Volevi?"
Io:"Non lo so" 
Ma che razza di risposta è Ellie!?
Cretina!! 
Rise.
Niall:"Non avevi nulla da fare?"
Annuii.
Poi lui uscì e lasciò la porta aperta.
Niall:"Entra su.. Aspettami vado a buttare queste scatole e torno."
Io:"C-Certo"
Poi lo vidi allontanarsi.
Entrai e faceva un caldo allucinante li dentro.
Mi tolsi la giacca e tirai su le maniche larghe della falpa di Zayn e mi misi seduta a gambe incrociate sul letto di Niall.
Era più comodo del mio.
Chissà.. Quante ragazze saranno state in quel letto a fianco a lui.
Presi ad accarezzare il letto e mi persi al pensiero di tutte quelle ragazze.. Come quelle di Harry.
Nude e accaldate accanto a lui ansimante..
Niall:"Vuoi qualcosa da bere?"
Scossi la testa per far uscire tutti quei pensieri.
Io:"Umm hai del thé?"
Niall:"Certo. Sarebbe un'eresia per un inglese non avere del thé!"
Io:"Non per te"
Sorrisi e lui mi guardò interrogativo.
Io:"Sei Irlandese."
Rise di cuore.
Io:"Niall.. Perché non esci mai con degli amici al di fuori della band o lo staff?"
Mi sentii imbarazzata a chiederglielo.
Niall:"Per lo stesso motivo per cui tu prima hai detto che non sarebbe un'eresia per me non avere thé in casa"
Io:"Ma che centra il fatto che tu sia Irlandese?"
Si girò e si appoggiò vicino a me sul letto, a pochissimi centimetri di distanza.
Niall:"I miei amici sono la. E non trovo nessuno al di fuori dei ragazzi della band o dello staff."
Non so perché lo dissi.
Lo dissi d'impulso vedendo la lacrima che stava ora scendendo sulla sua guancia.
Io:"Ci.. Ci sono io al di fuori di tutti"
Si voltò ed ecco di nuovo i suoi occhi nei miei.
Come per scavarmi.
Come per capire cosa diamine avevo dentro.
Le sue labbra erano socchiuse e aperte in un sorriso che esprimeva una dolcezza mai vista, non tipica di me o di chi mi sta accanto, che sempre avevo cercato.
Il mio sorriso svanì e anche il suo subito dopo.
Alzai la mano verso la sua guancia bianca e bagnata e sfiorai leggermente con il pollice le sue labbra.
Lui chiuse gli occhi e sospirò.
Io non riuscivo a chiudere i miei.
Continuavo a guardare quel viso angelico che ora era sotto la mia mano calda.
Non gli avevo dato alcun fastidio.
Sentii il cuore impazzire. 
Perché lo avevo fatto? 
Eppure non volevo staccarmi. 
Sentivo sempre più caldo semplicemente perché c'era stato un contatto fisico naturale, innocente, senza fini. 
Poi lui fece d'istinto per inumidirsi le labbra e leccò lievemente il mio pollice che si trovava ancora sulla sua bocca.
Non fece nulla e nemmeno io.
E sperai che lui non aprisse gli occhi in quel momento per poter mettere i suoi occhi nei miei e leggere tutto ciò che avevo dentro in quel momento.
Non lo sapevo nemmeno io cosa c'era con esattezza ma.. Avevo paura che lui lo capisse ancor prima di me.
Accarezzai leggermente il suo viso ancora.
Mi ero messa in ginocchio sul letto vicina a lui seduto compostamente e lievemente girato verso di me.
Poi scesi sul suo collo.
Dovevo staccarmi da quella perfezione.
Dovevo per forza.
O non so cosa sarebbe accaduto.
Così lievemente staccai la mano dal suo collo.
Mi sentii improvvisamente.. Vuota.
 
 
Niall Pov:
 
Appena staccò la sua mano dal mio viso mi sentii improvvisamente vuoto.
Aprii gli occhi di scatto tanto da farla sobbalzare.
Io:"Scusa.. Non.. Volevo spaventarti"
Sorrisi timidamente.
Ehi Horan.. Che cos'era in quel momento tutta quella timidezza verso quella ragazza?
In quell'istante avrei voluto abbracciarla forte.
Avevo trovato un'amica.
Ellie:"N-Niente!"
Sorrise.
Ellie girovagava per la stanza osservando ogni piccola cosa con la tazza di thé in mano.
Io:"A che pensavi quando sono tornato?"
Senza alzare lo sguardo da un dvd rispose.
Ellie:"A tutte le ragazze che sono state nel tuo letto"
Cosa?
Perché diamine pensava a cose del genere?
Io:"E vuoi saperlo?"
Ellie si girò di scatto.
Fredda.
Senza alcuna emozione dipinta sul viso.
Ellie:"Cosa?"
Io:"Beh.. Quante sono state nel mio letto insieme a me"
Ellie:"No grazie."
Rispose per poi tornare al dvd.
E quando lei non s'interessa della tua vita caro è perché non gliene fotte un'emerito cazzo.
Io:"Se vuoi puoi prenderlo e vederlo"
Ellie:"Non ho il lettore dvd in realtà."
Non so come mi venne in mente ma..
Io:"Ti va di vederlo ora? Io ce l'ho il lettore dvd"
La vedi irrigidirsi.
Le faceva così male starmi accanto?
Eppure stavo cercando in tutti i modi di essere normale.
Gentile.
Amabile.
Ellie:"Davvero?"
Si girò con un sorriso mozzafiato.
All'aereoporto non mi era sembrata così bella.
Era veramente magnifica in realtà.
Annuii e scoprii il letto per metterci al caldo sotto le coperte.
Ellie:"Emm.." 
Io:"Cosa c'è?"
Ellie:"Posso... Posso togliermi i pantaloni?"
Disse accigliandosi leggermente e arrossendo.
Risi.
Era terribilmente tenera.. 
Io:"Se ti fa stare a tuo agio okay.. Intanto vado a prendere il gelato al cioccolato che ti piace tanto"
Forse non avrei dovuto dirlo.
Lo sapevo perché alla fine.. In fondo mi incuriosiva.
Mi allontanai sentendo il suo sguardo perforarmi la schiena.
Arrivai il cucina e appoggiai la fronte al frigo.
Perché facevo così?
Perché il suo pensiero mi faceva diventare matto?
Presi il gelato e due cucchiai.
Presi un bel respiro e tornai dillà.
Si era messa seduta con le gambe incrociate sul letto, al posto libero affianco a dove stavo io prima.
Io:"Ecco.." 
Ellie:"Uhh buonooo"
Misi il film e cominciammo a vederlo.
La luce era spenta ed eravamo illuminati solamente dalla luce del televisore.
Aveva i capelli chiusi in una treccia e mangiava il suo gelato attenta al film.
Io invece non ci stavo capendo assolutamente niente.
Sentivo una strana elettricità tra i nostri corpi che erano sotto la stessa coperta.
Poco distanti. 
Se allungavo un pò la mano sentivo il calore che emanava.
L'avrei toccata se avessi spinto la mia mano un poco più in la.
Ellie:"Cazzo"
Mi risvegliò dai miei pensieri.
Io:"Che hai fatto?"
Dissi con troppa preoccupazione.
Ellie:"Mi sono sporcata la maglietta con il gelato!!"
Risi!
Ellie:"Non ridere cretino!"
Però vidi anche lei abbozzare un sorriso.
Poi si rimise seduta comodamente.
Io:"Non vai a cambiarti?"
Ellie:"Non ne ho voglia."
Ci pensai e dopo aver preso un respiro..
Io:"Togliti la maglietta"
Mi guardò sbarrando gli occhi.
Ellie:"Ma sei matto? Che dici?"
Hahahaha ma che aveva capito??
Io:"Togliti la maglietta che ti do la mia. Ma ti devi accontentare di quella che ho addosso perché non ho intenzione di alzarmi"
Rise.
Ellie:"Girati"
Io:"Ma ti ho vista in slip!!"
Ellie:"Non è uguale" 
Mi voltai e lei si tolse la maglia.
Ellie:"Che fai me la dai la tua maglia?"
Mentre lo diceva aveva preso un lembo della mia maglia e fece una lieve pressione verso l'alto scoprendomi il fianco sinistro.
Sentii la sua mano sfiorare la mia pelle fredda e bianca.
Che aspettava solo una principessa a sfiorarla.
Io:"S-Si"
Me la sfilai e senza girarmi gliela passai continuando a darle le spalle.
Ellie:"Fatto"
Io:"Vedi di non sporcare anche quella bella di papà!"
Ridemmo come due imbecilli.
Poi le arrivò un sms.
Non volevo leggere ma mi ci finì sopra l'occhio.
 
Da Trevor:
-Buonanotte amore. Spero dormi bene. Tuo Trevor-
 
Trevor?
Amore?
Tuo?
Ma che diamine! 
Lei si accorse che avevo letto.
Ma lei non rispose all'sms e cominciò a fare girare il cellulare tra le mani nervosamente.
Stava facendo innervosire anche me.
Le presi le mani e ne tirai fuori il suo samsung.
Ellie:"Che fai?"
Io:"Perché dopo che ti è arrivato quell'sms ti sei innervosita?"
Ellie:"N-Niente.. E non dovresti leggere i miei sms Niall"
Aveva ragione.
Stringevo ancora le sue mani.
Il film finì..
Ellie:"Mi accompagni a casa mia?"
Annuii e mi misi una felpa per poi prendere i suoi pantaloni e le sue scarpe e correre velocemente a casa sua.
Non aveva voglia di vestirsi.
Era matta. 
Con quel freddo di Londra!
Io:"Senti ho sentito te e Liam parlare di vacanze. Perché la prossima settimana non venite con me in Irlanda?"
La vidi sorridere e annuire.
Per poi chiudere la porta.
Io:"Buonanotte Elizabeth"
Ellie:"Buonanotte"
E tornai in camera mia.
Mi misi in mezzo al letto e cercai di dormire ma.. Niente.
Continuavo solo a girarmi e rigirarmi nel letto e pensavo a lei.
A quelle labbra rosee, quegli occhi tanto profondi e quel viso quasi sempre sorridente, quei capelli che sembravano tanto morbidi ma che non ero riuscito a sfiorare mai.
Quel fisico mozzafiato.
Quel suo modo di essere aperta.
E quando avevo avuto l'impulso di abbracciarla non c'ero riuscito.
Mi avrebbe preso per un pazzo!
Un'incoerente.
Prima la odia e poi l'abbraccia?
Sicuramente.
Si e quindi?
Non è che ora ti vedeva tanto bene.
La mia coscienza aveva sin troppo ragione.
Mi alzai di scatto, nemmeno misi le scarpe o il giacchetto e aprii la mia porta per uscire e camminare a passo veloce verso casa sua.
Bussai.
Sentii la sua voce.
Ma era come se venisse dal basso.
Era sicuramente seduta appoggiata alla porta di casa.
Ellie:"L-Lasciami in pace Trevor! Non voglio avere niente a che fare con te"
Trevor?
Ancora?
Io:"Elizabeth.. Va .. Tutto bene?"
Sentii lei alzarsi di colpo e aprire la porta.
Ellie"Niall.."
Mi si buttò tra le braccia.
Non me lo aspettai ma il mio corpo reagì proprio come doveva.
La strinsi a me.
Adesso non erano le mani di Liam sulla sua schiena, adesso non era la vita di Liam stretta nelle sue docili braccia, adesso non era il petto di Liam a sentire il respiro e le lacrime di Ellie.
No.
Ero io.
Il mio corpo.
Il mio cuore.
La mia mente.
Niall.
Niall Horan.
Appoggiai il viso sulla sua spalla lentamente.
Si gelava e lei era mezza nuda come l'avevo lasciata.
Con la mia maglia troppo grande e i suoi slip rossi che le lasciavano intravedere le ossa del bacino perché avevo involontariamente tirato su la sua maglia da una parte per stringerla a me.
E vidi un livido.
Un livido viola proprio tra il ventre e il bacino.
Io:"Entriamo.. Fa freddo"
Mi sentivo scosso.
Perché piangeva?
Chi cazzo era questo Trevor?
Perché quel livido?
Non si mosse.
Piangeva e basta.
La presi da sotto le ginocchia e me la portai al petto per poi entrare e sbattere con un piede la porta.
Era leggera.
Una piuma! 
Entrammo mi appoggiai alla porta e la rimisi giù abbassandomi fino alla sua spalla per poi appoggiarmi di nuovo.
Teneva le mani delicamente dietro il mio collo per tenermi giù vicino a lei.
Sentivo il suo corpo aderire completamente al mio.
La stringevo ancora quando la sentii sussurrarmi qualcosa all'orecchio:"Non lasciarmi Niall.. Non ancora. Ti prego. Ho paura" 
La presi di nuovo in braccio.
E la portai sul letto per poi metterla sotto le coperte.
Mi rialzai, chiusi la porta a più mandate e spensi tutte le luci per poi mettermi sotto le coperte con lei.
Mi ero tenuto a distanza ma ricordai improvvisamente le sue parole 'Non lasciami Niall.. Non ancora. Ti prego. Ho paura' così mi riavvicinai e la strinsi.
Io:"Non ti lascio. Non ora. Non avere paura.. Ci sono io qua ora.. Per stanotte non me ne vado."
Dopo un pò sentii il respiro di Ellie.
Era profondo.
Si era addormentata.
L'avevo abbracciata.
Si era accontentata delle mie braccia.
Si era fidata di me.
Si era lasciata proteggere da me.
Da cosa esattamente però?
Chi era veramente questo Trevor?
Ma io cosa provavo?
Avevo lo stomaco sotto sopra, sentivo i brividi solo a sfiorarla.
Forse era come diceva Zayn.
Forse mi sto innamorando di Elizabeth.
 
 
 
 
 
 
 
Cosa pensate del mio terzo capitolo? 
Spero in più recensioni del secondo.. Ci tengo davvero.. Sono riuscita a pubblicare nonostante io sia al paese dalla mia amica!! 
Grazie a tuttiiii 
Sam :) xx

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Capitolo 4
*** capitolo n. 4 ***


Elizabeth Pov:
 
Ero al caldo.
Ma un caldo piacevole.
Non il caldo di un sole in piena estate, era un altro tipo di caldo.
E non volevo aprire gli occhi perché sapevo da dove proveniva tutto quel calore.
Niall.
 
Niall:"Elizabeth sei sveglia?"
Lo disse dolcemente.
Io:"Mh..?"
Rise sommessamente.
E sentii il vuoto a fianco a me.
Spalancai gli occhi e mi tirai subito su.
Non andare.
Non ancora.
Niall:"Hai fame?"
Annuii leggermente.
Ero quasi nel panico.
Perché si era allontanato?? 
Io stavo bene tra le tue braccia!
Cercai nella mia testa. 
E ricordai tutto.
 
Flash:
Trevor:"Cazzo apri questa porta."
Io:"Lasciami in pace"
Continuava a battere.
Trevor:"Apri"
Se non avrei aperto avrebbe fatto casino e uno dei ragazzi si sarebbe svegliato e avrebbero saputo ogni cosa di questa maledettissima storia.
Aprii la porta per poi ritrovarmi con Trevor addosso e io con la schiena attaccata al muro.
Abbassai lo sguardo. 
Cinsi il mio ventre con le braccia.
Mi faceva ancora male dai giorni prima.
Il terrore invase il mio corpo.
Io:"Come fai a trovarmi sempre! Lasciami stare"
Trevor:"Zitta stronza!"
Ennessimo schiaffo.
Ennessimo dolore.
Trevor:"Vado a prendere una cosa e torno"
Uscì di casa.
Mi accasciai a terra con la schiena alla porta.
Volevo sparire.
 
Qualcuno bussò alla porta.
Trevor?
Ero stanca.
La porta mi avrebbe difesa?
'Sti grandissimi cazzi!!
Ellie:"L-Lasciami in pace Trevor! Non voglio avere niente a che fare con te"
Poi sentii la sua voce.
Non era Trevor.
La sua incantevole voce.
Angelica.
Io:"Elizabeth.. Va .. Tutto bene?"
 
Fine flash.
 
 
Era girato di spalle mentre preparava la mia colazione.
Feci una cosa che non facevo da tempo con quello stato d'animo.
Ero piena di gratitudine verso quell'uomo.
Allungai le braccia e mi strinsi alla sua schiena.
Era piccolo certo ma la sua schiena era larga e accogliente come il suo petto la sera prima.
Lo sentii irrigidirsi per poi addolcirsi lentamente.
Avevo le mani sul suo petto.
Sentivo il suo cuore aumentare di battiti.
Sembrava che il cuore stesse per uscire dal petto.
Quel corpo caldo.
Che durante la notte non si era allontanato MAI dal mio.
Io:"Grazie di non essertene andato"
Niall:"Non potevo lasciarti"
Sorrisi a quelle parole.
Non ne capivo il vero significato ma sorrisi.
Lui in realtà dopo tutto poteva benissimo alzarsi dal mio letto e andarsene via.
Abbandonarmi, ma nonostante tutto.. Era rimasto li. 
Con me.
Mi staccai lentamente per poi mettermi seduta.
Perché il non averlo tra le mie braccia mi faceva sentire terribilmente vuota?
Era inevitabile.
Ecco di nuovo apparire Trevor nella mia mente.
La mia mano d'istinto andò a posarsi sulla mia guancia.
Niall:"Posso sapere cos'è accaduto ieri sera?"
Non alzai lo sguardo.
Sapevo che prima o poi lui me lo avrebbe chiesto.
Tentai in ogni modo di trattenere le lacrime.
Niall:"Okay.. Se non vuoi parlarne non fa niente. Quando vorrai.. Io.. Ci sarò"
Era di una dolcezza infinta.
Ma perché proprio ora?
 
Ormai erano le 10.00.
Ed era dalle 8.00 che stavo da sola in quella camera.
Mi sentivo nervosa.
Avevo paura di guardare la porta.
Di aprirla.
Di uscire.
Niall era andato via dicendomi che se avevo bisogno lui era alla terza casa dalla mia.
Mi arrivò un sms.
 
Da Liam:
-Vuoi venire da me per un film? Liam x-
 
A Liam:
-Certamente.. Mi verresti a prendere a casa?.. Non fare domande   Ellie x- 
 
Da Liam:
-1 minuto e sono da te-
 
Detto fatto.
Un minuto dopo era li a bussare alla mia porta.
Uscii chiusi la porta in fretta e prendendo la mano fredda di Liam andammo in casa sua.
Liam:"Allora.. Cosa vogliamo vederci?"
Io:"Non lo so."
Stavo seduta sul divano.
Liam non era niente male in realtà.
Aveva un fisico veramente invidiabile.
Per non parlare della sua gentilezza e dalla sua galanteria.
Niall.
Mi rivenne in mente Niall.
Come si era comportato quella notte. 
'Non ti lascio. Non ora. Non avere paura.. Sto qua.. Per stanotte non me ne vado.' 
Per stanotte non me ne vado.
Con 6 semplici parole mi aveva tranquillizzata. 
Mi aveva fatta sentire al sicuro come in un bunker.
Liam:"Posso chiderti una cosa Ellie?"
Io:"Basta che non riguardi la mia richiesta di venirmi a prendere a casa anche se abitiamo a quasi due passi."
Sorrisi per non far trapelare la mia paura.
Liam:"Stanotte hai dormito con Niall..?"
Io:"Si Liam.. Ma è stato un caso. Lui si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato."
Sembrò rilassarsi.
Liam:"Centra con il non chiedere sul perché ti sono dovuto venire a prendere a casa?"
Sorrise.. E io annui leggermente.
Liam:"Cosa provi per Niall?"
Non sapevo cosa rispondere in realtà.
Un non lo so?
Non l'avrebbe mai accettato!
Avrebbe puntellato ancora per sapere cosa provavo.
Forse lui avrebbe potuto aiutarmi a capire ma.. Non volevo capirlo così.
Io:"E' un.. amico. O almeno credo che siamo amici. A volte ci odiamo e a volte no."
Lui mi prese per la vita e mi fece sedere accanto a lui per vedere il film.
Però il mio cuore avrebbe voluto essere con Niall. 
Alla casa a fianco.
Che era solo.
Guardavo spesso verso il muro che divideva casa di Liam con quella di Niall.
Un semplicissimo muro.
Liam:"Il film è finito"
Annuii. 
Liam:"Va da Niall.. Tanto io devo uscire con Zayn tra un quarto d'ora"
Io:"Andare da Niall per cosa?"
Lo guardai stupita.
Aveva qualche specie di super potere?
Liam:"Per essere sua amica e capire cosa provi realmente per quell'irlandese"
Sorrisi per poi alzarmi ed uscire di li.
Mi capiva davvero?
Io:"M-Mi ci porti?"
Liam si accigliò.
Cominciava veramente a preoccuparsi.
Liam:"Certo"
 
Bussò Liam.
Liam:"Niall esci un momento? Ellie tu entra su che si gela"
Entrai ma mi appoggiai alla porta per sentire cosa si stessero dicendo.
Liam:"Cosa sta succedendo? Perché ha paura di mettere piede fuori casa?"
Cazzo!
Liam!
Perché?
Scema era preoccupato per te.
Niall:"Non ne ho idea. E non credo di potertelo raccontare.."
Liam:"Lo immaginavo"
Ma era rilassato.
Capiva.
Quello era un mio segreto.
E parte di quel segreto era anche nelle mani di Niall.
Meritava una spiegazione a tutto.
Sentii Niall salutare Liam.
Andai in cucina e presi un bicchiere d'acqua.
Dovevo parlare e non volevo che la voce se ne andasse.
E già sentivo che faceva le bizze.
Cazzo!
Non farti prendere dal panico.
Non farti prendere dal panico.
Non farti prendere dal panico.
Niall:"Come mai qui?"
Io:"Non volevo.. Stare a casa da sola" 
Mi girai lentamente e lo vidi in piedi appoggiato allo stipide della porta.
Un Dio ecco cos'era. 
Anzi no mezzo mortale e mezzo angelo.
Niall:"Stai mangiando Elizabeth?"
Che cosa?
Ma che dice?
Io:"S-Si.."
No.
Mangiavo poco negli ultimi mesi.
Trevor mi levava l'appetito.
Niall:"Bugiarda. Sei dimagrita."
Era diventato severo.
Abbassai lo sguardo.
Le mie scarpe erano quasi affascinanti!
Mi sentivo bloccata.
Non volevo guardarlo.
Non riuscivo a dirglielo.
Era più forte di me.
Sentivo il cuore accellerare.
Come se stesse urlando contro la mia razionalità.
O in questo caso stupidità.
Poi sentii la mano calda di Niall poggiarsi sul mio viso e il suo pollice spostarsi sotto il mio mento per portare i miei occhi dritti nei suoi.
Mi sentii morire.
Niall:"Per favore Elizabeth.. Dimmelo. Ti prego."
Aveva gli occhi lucidi.
Stava male.
Sentii la mia razionalità e lucidità pian piano scomparire.
Pian piano andare a farsi fottere.
Non resistetti.
I suoi occhi lucidi.
Il suo dolore.
Non resistetti più.
 
 
Niall Pov:
 
Stavo morendo dentro.
Stavo morendo dal dolore di non sapere.
Di non sapere il perché lei stesse a pezzi.
Non mangiava.
Non dormiva bene.
Perché?
Niall:"Per favore Elizabeth.. Dimmelo. Ti prego."
Avevo la voce rotta.
Piena di un dolore che non sapevo da dove arrivasse.
Perché?
Alzai il suo viso verso il mio.
Non ero tipico di mostrare tanto i miei sentimenti più profondi ma in quel momento non m'interessava.
Volevo che lei si aprisse.
E per farlo dovevo aprirmi io per primo. 
Mi guardò.
Per poi esplodere in un pianto sommesso.
Liberatorio.
Non dissi nulla.
L'abbracciai.
Ogni volta che sentivo le sue mani su una parte del mio corpo sentivo i brividi arrivarmi ai pochi neuroni che rimanevano.
Come quella mattina.
Piangeva.
Continuava a piangere.
Era passata un'eternità.
Ellie:"Niall.."
Tirai su il viso dal suo collo.
Aveva un profumo magnifico.
La guardai.
Ellie:"Perché.. Stai piangendo?"
Ero talmente preso dal consolare lei e le sue lacrime che non mi ero accorto che anche io avevo cominciato a piangere.
Io:"N-Non lo so"
Di nuovo solo il rumore del suo pianto.
Ellie:"T-Trevor.."
La trascinai fino al letto per poi sederci.
Guardava insistentemente le sue mani.
Aspettai.
Ellie:"V-Viene ... Nella mia stessa classe di arte all'università.."
Aspettavo.
Ma in fondo un pò sapevo cos'era successo.
Sapevo cosa succedeva.
Ma non potevo parlare.
Non ne ero certo.
Ellie:"Avevo cominciato ad uscire con lui.. 3 mesi fa quasi.. E.. Poi.."
Si bloccò.. Aspettai.. Ma non ce la facevo più.
Io:"Elizabeth.."
Ellie:"Mi.. Mi.. Picchia.. Mi picchia da quando ho rifiutato di continuare a vedermi con lui perché mi aveva colpita. Colpita perché aveva visto che tutti i giorni mi venivano a prendere o Liam, Zayn, Louis e Harry."
La.. Picchiava?
Io:"Bastardo.. E ieri sera?"
Ellie:"E' venuto da me.. E mi ha dato uno schiaffo.. E.. Poi è uscito dicendo 'vado a prendere una cosa e torno' e quando hai bussato tu ho pensato.. Che era.."
Io:"Quel maledettissimo bastardo"
Come si potevano mettere le mani addosso a una donna se non per accarezzarla o amarla?
Lì mi vennero un centinaio di pensieri nella testa.
Trevor: un bastardo.
Elizabeth: Impaurita, persa, sola, triste.
Io e le parole del mio stesso cervello 'le mani addosso a una donna se non per amarla..' 
No Niall.
Non può avere ragione Zayn.
No.
Sarà un macello.
Sarà la fine.
Però ormai era fatto.
Ormai il danno era fatto!
Io:"Ti porto da Zayn. Rimarrai a casa con lui per un pò"
Ellie mi guardò disorientata.
Io:"Non puoi rimanere a casa da sola Elizabeth"
Ellie:"Non voglio che lo sappia"
Io:"Zayn è un tipo che sa cosa può e cosa non può sapere. Non farà domande."
Annuì.
Presi il cellulare e chiamai Zayn.
Io:"Vieni qua immediatamente"
Era tanto che non parlavo seriamente al telefono.
E per di più con Zayn.
Arrivò due minuti dopo.
Io:"Allora tu ora prendi Elizabeth e la porti a casa sua.. Le fai preparare delle valigie e poi te la porti a casa con te. E ogni volta che sia sera, mattina, pomeriggio chiudi bene porte e finestre. Zayn.. Mi fido"
Lui annuii senza fare domande come previsto.
Zayn:"Vado a prendere le mie chiavi e torno"
Annuii e tornai da Ellie.
Io:"Niente domande come ti avevo detto"
Annuì senza dire nulla.
Ellie:"Grazie"
Era fredda.
Perché?
Forse.. Era meglio così.
Io:"Niente."
Ellie:"Non dovevi per forza.. Non.. Non riesco a capirne il motivo.. Prima ti prendi cura di me.. E poi? Poi mi fai andare da.. Zayn. Perché? Eppure le stanze in casa non ti mancano"
Sbarrai gli occhi.
Perché non ti tenevo qua?
Perché ti amo.
Perché provo un sentimento che per te non dovrebbe esistere e soprattutto non dovrebbe vivere in me.
No!
Non poteva vivere in me! 
NON POTEVO AMARTI.
Non risposi.
Non potevo dirle cose del genere.
Non.. Potevo fare una cosa del genere.
E poi oltretutto ci avrei solo sofferto in ogni caso che lei mi amasse o no.
Zayn:"Andiamo amore?"
Lei annuì velocemente ancora guardandomi e poi voltarsi.
E ci avrei messo la mia mano sul fuoco per aver visto una lacrima scendere di nuovo sul suo dolce viso.
Ma quella lacrima non doveva esistere perché c'era impresso il mio nome dentro.
 
 
Zayn Pov:
 
Non fare domande Zayn.
Per quello si sono rivolti a te.
 
Arrivammo in 1 minuto e mezzo a casa sua.
Entrammo.
Controllai bene la casa.
Avevo comunque capito in qualche modo che tentava di evitare qualcuno.
Io:"Okay prendi tutto ciò che ti serve cucciola. Io rimango sulla porta va bene? In modo che mi vedi promesso"
Ero preoccupatissimo.
Ma forse non sapere tutto quanto mi evitava una maggiore preoccupazione.
Ellie:"Ho fatto Papà!"
Risi.
Papà!
Io:"Andiamo figliola! In castigo perché stavi con Horan a casa da sola!"
Dissi con un vocione!
Ma forse avevo detto qualcosa di sbagliato.
Inizialmente s'irrigidii.
Avevo notato che mentre uscivamo lo guardava in maniera strana.
Di cosa parlavano?
A volte non sapere come vanno esattamente i fatti ti fanno sbagliare enormemente.
Sorrise comunque!
Ellie:"Ma io sono un angioletto"
Liam:"Si lo sei"
Era sbucato dal nulla.
Ellie sobbalzò e diede un urlo che mi fece scattare e subito dopo una porta si spalancò.
Niall:"Che cazzo..?"
Liam:"L'ho spaventata. Non l'ho fatto a posta però"
Vidi sospirare Niall per poi vederlo chiudere la porta.
Liam ci salutò ed entrò anche lui a casa sua per poi andarsi a cambiare e ad andare a letto come tutti noi.
Chiusi tutto accuratamente come mi aveva detto Niall.
Io:"Quella è la tua camera okay?"
Ellie:"Va bene.. Grazie Zayn"
E vidi che andava in camera.
Mi cambiai e dopo spenta la luce mi misi a letto.
Stavo guardando il soffitto quando una voce sommessa e titubante mi riscosse da quell'interessante occupazione.
Ellie:"Zayn.. Posso dormire con te? Ho.. Paura"
Non me lo feci dire due volte mi spostai verso l'esterno e la presi tra le braccia.
Io:"E' tutto okay.. Nessuno può farti nulla qui. Nessuno"
Ero certo. 
Avremmo fatto tutti il possibile.
Qualsiasi cosa avessimo dovuto fare.
Ellie:"Che ha Niall contro di me?"
Io:"Mh? Che intendi?"
Sussurravamo.
Non sapevo perché ma dava uno strano indirizzo al nostro discorso.
Ellie:"P-Prima mi consola, mi.. Protegge, mi accoglie e poi mi scarica da te come se a quel punto la responsabilità è troppa e non me la merito. Io non gli ho fatto nulla. Lui è ostile non io. Non lo sono mai stata. E nell'ultimo periodo ci eravamo avvicinati. O forse ero io che avevo visto un barlume di speranza di diventare amici come me e te.."
Porca.. Non aveva un nodo nella mente aveva un buco nero pronto a risucchiarla.
E tutto per colpa di quel cretino.
Perché non riesce ad essere suo amico una cazzo di volta?
Aspettai che Ellie si addormentasse.
Poi presi il cellulare.
 
A Nialler:
-Che cazzo fai? Ci vuole tanto a esserle amico? Sei uno stronzo.   Zayn xxx-
 
Non dovetti aspettare molto la sua risposta.
E forse avrei dovuto tenere la bocca chiusa.
 
Da Nialler:
-Perché sono un coglione. Perché non posso essere amico di chi AMO E CHE NON POSSO AMARE. Buonanotte..   Niall x-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ehi sono riuscita a pubblicare il capitolo 4!! prrrrr *-* 
Hahahaaha se volete potete seguirmi su twitter su @xmrshoranstyles ricambio ovviamente!! ^^ 
 
Sam xx

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Capitolo 5
*** capitolo n. 5 ***


Niall Pov:
 
Dovevo trovare il modo per cancellare ogni presenza di quel sentimento per lei.
Per quella creatura angelica.
Ma comunque continuare a proteggerla per quanto io potessi.
Da lontano.
Attraverso Zayn.
 
A Demi:
-Ciao Demi, mi chiedevo se in settimana ti andasse di vederci per un drink ho sentito da Simon che sei a Londra per un concerto. O erano solo voci?  Niall x-
 
Feci colazione alquanto svogliatamente e da solo.
Prima mi era sempre piaciuto fare colazione da solo, senza nessuna parola con nessuno, senza alcun contatto fisico con un'altra persona, ma dopo quella mattina con Elizabeth non la pensavo più così.
Quell'abbraccio inaspettato mi aveva mandato praticamente in extasi.
Mi aveva scombussolato nel profondo dell'anima e del cuore.
Le sue mani leggermente appoggiate al mio petto.
Avevo così paura che lei sentisse il mio cuore accellerare al suo tocco.
Ora invece mi sentivo vuoto.
Sentivo il mio corpo solo, freddo, inutile.
Come se lo scopo del mio corpo era quello di coprire, di avvolgere quello di qualcun altro.
No.
Non di qualcun'altro.
Il corpo minuto, slanciato nonostante il metro e 55, caldo, che nonostante tutto era in grado di donarmi più emozioni di chissà quante altre cose, di Elizabeth.
La chiamavo Elizabeth per il semplice motivo che tutti la chiamavano Ellie.
E non volevo uniformarmi a loro.
No. 
Non volevo.
Non l'avrei mai voluto.
Volevo essere diverso da tutti.
 
Da Demi:
-Nialler! Certamente che sono a Londra e si erano vere. E si va bene possiamo vederci. Oggi puoi?-
 
A Demi:
-Certo. Ci vediamo alle 17.00 da Starbucks!  Nialler x-
 
Mi ributtai sul letto in attesa delle 17.00.
Non ce la facevo più era più forte di me.
Non riuscivo a distogliere il pensiero da quegli occhi. 
Da quel viso.
Da quella voce.
E ora lei era da Zayn o da Liam.
E ora era lontana da me.
Di nuovo.
Come i primi tempi.
E mi sentivo tremendamente solo.
La volevo mia eppure non potevo averla.
Poi mi venne in mente la vacanza in Irlanda che le avevo promesso.
Così mi trovai da fare e chiamai mamma, mio fratello e infine Liam.
Liam:"Pronto Nialler?"
Nialler.
Tutti così mi chiamavano.
Io:"Senti avevo accennato a Elizabeth che se proprio volevate una vacanza di una settimanella potevate venire con me in Irlanda lunedì. Cosa ne pensi?"
Sentii Liam esultare dalla gioia!
Liam:"Si certo! Oggi pomeriggio la porto a fare shopping!! Avvertila"
Risposi troppo velocemente.
Avevo fatto lasciare intendere che qualcosa non andasse.
Ma Liam non doveva sapere.
Liam l'amava più di me e da più tempo di me. 
O almeno credo.
Ed era uno dei motivi per cui non dovevo far crescere il mio amore per lei dentro di me.
Dovevo dimenticarla.
In una settimana.
Con Demi.
Io:"N-No Liam. Avvertila tu. E state attenti in giro per Londra. Portati anche Zayn"
Liam:"Okay. A dopo Nialler"
Sbuffai!
Poi guardai l'orologio.
Le 16.00.
Zayn.
Non aveva più risposto quella notte dopo l'ultimo sms che gli avevo mandato infuriato.
Riaprii la chat con Zayn e rilessi attentamente quei due semplici sms che ci eravamo scambiati ma entrambi pieni di rabbia.
 
Da Malik:
-Che cazzo fai? Ci vuole tanto a esserle amico? Sei uno stronzo   Zayn xxx-
 
A Malik:
-Perché sono un coglione. Perché non posso essere amico di chi AMO E CHE NON POSSO AMARE. Buonanotte..   Niall x-
 
Dio santo Zayn ma che cazzo di domande fai?! 
Si sono uno stronzo! 
E non sono affari tuoi!
Si ci vuole una forza immensa ad esserle amico se ogni volta che mi tocca il mio cuore impazzisce, se ogni volta che la sento parlare non sento più niente se non lei, se quando la vedo esiste solamente LEI.
LEI.
LEI.
LEI.
OVUNQUE C'E' LEI.
Dovevo chiamarlo ora comunque. 
Squillava a vuoto e la mia testa stava viaggiando troppo.
Mi immaginavo Zayn che consolava Elizabeth e lei che poi si avvinghiava a lui. 
Quando quello potevo essere..
Zayn:"Pronto Nialler?"
Non era arrabbiato.
Io:"E' li?"
Aspettai.
Zayn:"No è sotto la doccia."
Io:"Come sta? Ha dormito? Falla mangiare Zayn.. Mangia poco e niente."
Zayn:"Sta bene per il resto ma sta male per te. Si chiede perché non vuoi essere suo amico.. Cazzo Niall! Ma non ne sei proprio in grado?"
Stavo perdendo il controllo.
Io:"No Zayn. Cazzo! No! Non ne sono capace. Non finché provo tutto questo macello dentro di me."
Zayn:"Niall.. Prima o poi doveva accadere anche a te.. Aspettavi da tanto la tua.. Principessa.."
Io:"Si Zayn.. Ma non doveva essere lei. Non lei. Senti dopo va con Elizabeth e Liam a fare spese. Ti spiega Liam il perché delle spese. Perdila d'occhio e lascia che le accada qualcosa e sei un uomo morto Malik" 
Lo sentii ridere sommessamente per poi dire un okay e attaccarmi.
Ero preoccupato.
Ma non potevo andare io.
 
Erano le 16.50.
Dovevo uscire. 
Non mi andava. 
Per niente. 
Non che Demi fosse perfida o chissà cosa alla Taylor Swift che aveva fatto la stronza con Harry ma.. Non lo so.
Però poteva aiutarmi a sviare da Elizabeth o almeno credevo.
Uscii e chiusi la porta a chiave.
E appena mi voltai.. Mi apparve davanti agli occhi la cosa più bella che madre natura avesse creato.
Ci aveva messo sicuramente tutto l'impegno possibile e immaginabile.
Era incantevole.
In un jeans blu scolorito con un camicetta bianca e rosa e con sopra.. La MIA felpa.
Mi guardò.
Non guardarmi così ti prego.
Smettila.
Accigliò le sopracciglia strattonando Liam e cominciò a camminare.
E mi passò davanti sibilando due misere parole.
Ellie:"Ciao Niall"
Sapevo che le diceva solo per gratitudine.
Null'altro.
Ma perché se la prendeva tanto?
Tanto era solo un'amicizia.
Poi ci pensai su e capii.. Per lei l'amicizia era importante quanto lo era per me.
Ma nonostante tutto.. Non ce l'avrei potuta fare.
Solo la scia del suo profumo mi aveva mandato ai matti.
Liam:"Dove vai Niall?"
Disse tenendo per mano Ellie.
Non stavano bene insieme. 
No.
Niall! 
Che cazzo pensi?
Però neanche lui poteva amarla.
Io:"Esco."
Poi mi avvicinai a Elizabeth e delicatamente le tirai su il cappuccio della MIA felpa fino a coprire del tutto i suoi capelli e la visuale sul suo viso.
Io:"Almeno non ti tartasseranno se capiranno chi sono i tipi che stanno con te"
In realtà quel gesto era stato solo un modo per avvicinarmi a lei e sfiorarla.
Anche se solo il collo e i capelli leggermente.
Ellie:"Okay" 
Ero proprio un bastardo ma .. Non potevo far altro.
 
 
Elizabeth Pov:
 
Aveva semplicemente coperto il mio volto.
No non è vero.
Mi aveva protetta da futuri sguardi indiscreti.
Mi proteggeva sempre.
Mi consolava senza dire niente e aspettando pazientemente, anche le ore, delle spiegazioni.
Aveva dormito con me per farmi passare la paura.
Aveva costretto Zayn a prendermi e ad accompagnare me e Liam per fare compere.
Perché poi mi trattava così?
Veramente per lui era solo dovere?
Veramente non riusciva ad essermi, nemmeno vagamente, amico?
Liam:"Tutto bene?"
Zayn era seduto sul sedile posteriore e mi accarezzava lentamente i capelli.
Io:"Certo.. Stavo solo pensando a una cosa. Perché andiamo a fare compere se io non ho nemmeno uno spicciolo?"
Zayn scoppiò a ridere e aggiunse:"Quale delle mie tre carte di credito vuoi?"
Risi anche io.
Okay era una domanda idiota.
Ma mi aveva fatto venire in mente una domanda più normale.
Io:"Perché andiamo a fare compere Liam?"
Colpito.
Si aprì in un sorriso mozzafiato!
Spettacolare.
Inimmaginabile.
Era davvero.. Bellissimo.
Liam:"Perché lunedì partiremo per andare in Irlanda con Nialler"
Ha davvero mantenuto la promessa?
Io:"Ci facciamo questa vacanza allora????"
La mia voce risuonò in tutta la macchina e immediatamente mi portai una mano alla bocca.
Liam:"haha si una bella vacanza.. Io, te e Niall presumo"
Anche lui.
Non mi dispiaceva in fondo. 
Avrei trovato da fare molto e sarei riuscita a non stare del tempo con lui.
Non volevo averci avere troppo a che fare. 
Eppure starle lontana mi faceva sentire.. Male.
Anche se dovevo a lui la mia incolumità degli ultimi giorni.
Fisica e mentale.
Trevor da quella sera non si era fatto più né vedere né sentire.
E questo voleva dire una cosa sola: GUAI.
 
Avevamo girato più negozi noi quel pomeriggio che l'intera Londra e fortunatamente nessuno aveva riconosciuto i due grandissimi pezzi di uomini che erano con me.
Zayn Malik e Liam Payne dei One Direction.
Mi fermai.
Ero in giro con i miei idoli della musica.
Dormivo con uno di loro.
Giocavo con loro.
Era un sogno.
No. 
Era vero.
E stava accadendo tutto quanto a me.
Un leggero bacio sulla guancia mi fece tornare alla realtà.
Niall Horan mi proteggeva nonostante tutto.
Niall.. 
Liam:"Tutto bene?"
Quel leggevo contatto mi aveva provocato una strana agitazione dentro.
Lo stomaco si era contratto.
E il cuore aveva accellerato i battiti.
Che diamine avevo?
Era per Liam?
O forse.. Pensavo a Niall e lui si è solo sovrapposto?
Avrei voluto le labbra di Niall sulla mia guancia?
Gli sorrisi.
Io:"Ovviamente! Con tutto quello che ho comprato oggi!"
Mi vibrò il cellulare.
 
Da Trevor:
-Chi è il biondo?-
 
Non sapevo se rispondere o meno.
Alla fine chiusi la pagina e rimisi il cellulare in tasca.
Non avrei mandato a puttane tutti gli sforzi di Niall di tirarmi fuori da questo guaio in cui mi ero cacciata mesi prima. 
Anche se tra noi non c'era che un rapporto legato solo dal un senso del dovere più che lodabile di Niall.
 
Erano le 19.00 circa.
Ero praticamente esausta.
Avevo bisogno di qualcosa.
Brillante idea!!
Io:"Andiamo da Strarbucks?"
Zayn:"Mi hai letto nella mente Babe!!"
Liam:"Si certamente.. Ho una certa voglia di fare uno spuntino"
Forse avrei dovuto tenere a freno il mio senso di stanchezza.
Forse la mia lampadina in quel momento se ne doveva rimanere spenta.
Forse Zayn e Liam avrebbero dovuto dirmi di no.
Forse.. Forse..
Ellie? 
Che cazzo di problemi ti fai? 
E' solo Niall che è seduto al tavolino con Demi Lovato.
Non ero arrabbiata per quello.
Ero arrabbiata perché poteva essere suo amico ma non mio.
Zayn:"Andiamo via"
Io:"E perché?"
Zayn:".. Niall" 
Sorrisi.
Ero sincera in fondo.
Io:"E quindi? Il fatto che non mi vuole come sua amica non vuol dire che non debba avere amiche"
Notai che ci aveva visti.
Fece una faccia triste per poi farci un cenno con una mano e tornare a Demi.
La sua cara amica.
 
 
Zayn Pov:
 
Veramente lei non provava nulla per Niall se non una voglia di amicizia?
E poi: Niall aveva perso letteralemente la testa?
Prima mi dice che ama Ellie e poi che fa?
Esce con Demi? 
Non ci stavo capendo più niente.
Quella.. Era la sera per Zayn Malik di porre qualche domanda! 
A chi?
Avrei cominciato da Niall.
 
Stava preparando la cena.
Io:"Ellie.. Posso andare un secondo da Niall dopo cena? Ti porto da Liam va bene?"
Si voltò e senza emozione alcuna annuii.
Poi preparò i piatti e cominciammo a mangiare.
Aveva uno sguardo assente.
Sicuramente stava pensando a Niall.
O almeno così credevo.
Io:"A cosa pensi Ellie?"
Ero già pronto con la domanda 'Ti piace? Provi qualcosa per Niall?' 
Ma dovetti cambiare.
Leggermente modificare.
Anche se era un cambiamento emotivamente grande.
Ellie:"A Liam"
Io:"L-Liam? Ti piace? Provi qualcosa per lui?"
Panico nella mia testa.
E ora Niall?
Forse.. Lui ci aveva visto bene.
Mi agitai.
Ellie:"Non so. Però oggi pomeriggio mi ha dato un bacio sulla guancia e io.. Non lo so.. Ho sentito qualcosa dentro"
Ellie e Liam.
Liam ed Ellie.
Perché Niall non tentava di conquistarla?
Perché non faceva assolutamente niente?
Perché si limitava a star zitto e ad allontanarla da lui per mandarla nelle braccia di un altro?
E se fosse stato proprio Liam?
Liam cosa provava?
Mille domande e nemmeno una cazzo di risposta.
Finimmo di mangiare.
Poi presi Ellie e stavo per uscire da casa con lei, mano nella mano.. :"Sei sicura di voler andare da Liam? Posso portarti da Louis."
Ci pensò su e scosse la testa.
Ellie:"Preferisco Liam"
E sorrise.
Un sorriso sincero.
Eppure non riuscivo a pensare lei con Liam.
Anzi non riuscivo a pensare a lei con nessuno.
Io l'avevo visto.
Avevo visto come si guardavano.
Lei e Niall.
E non erano sguardi di odio.
Per niente.
Nemmeno io avevo mai sentito uno sguardo del genere tra me e una donna.
Tra me e una mia amica.
Tra me e Ellie.
Tra me e Perrie.
Perrie.
Cazzo!
Bussai alla porta per poi lasciarla e dirigermi da Niall.
 
Bussai una volta.
Niente.
Bussai due volte.
Niente.
Bussai la terza volta e ..
Io:"Nialler.."
Aveva gli occhi rossi, gonfi e socchiusi. 
Come se non riuscisse a tenerli aperti.
Credo gli bruciassero.
Sicuramente aveva pianto.
Io:"Perché hai pianto?"
Niall:"Non eri quello che non faceva domande?"
Si voltò ed entrò.
Era nervoso.
Troppo rispetto a com'era lui solitamente.
Io:"No! Stasera sono di domande. Io non ci sto capendo più niente Niall. Niente"
Niall:"E di cosa di grazia, Zayn, non capisci più niente?"
Io:"Di te. Di Demi. Di... Ellie"
Si bloccò immobile davanti la cucina.
Niall:"Di Elizabeth non è a me che devi chiedere."
Io:"Avevi detto di amarla. La proteggi come nessuno proteggerebbe nessuno."
Niall:"E la amo e voglio che non le accada nulla."
Sempre voltato di spalle.
Volevo vedere i suoi occhi.
Io:"E Demi?"
Niall:"Mezzo per dimenticare la persona con cui TU dormi nello stesso letto, con cui TU condividi ogni tua cosa. Non io. Non Niall."
Io:"Tu me l'hai mandata"
Niall:"Per non averla intorno. Per evitare che con ogni suo piccolo o ingenuo sguardo e gesto o movimento che sia mi mandasse ai matti. Per evitare che m'innamorassi ancora di più di quei bellissimi occhi, di quelle labbra che tanto avrei voluto baciare.."
Si voltò.
Non avevo mai visto i suoi occhi così.
Pieni di vita.
Di amore.
Passione.
Aveva il viso contratto.
Stava per piangere.
No.
Stava piangendo.
Abbassò lo sguardo per poi buttarsi a terra e portarsi le mani al viso.
Niall:"Zayn và via! VA VIA!"
Quando Niall vuole stare da solo devi andartene.
Devi lasciarlo a se stesso.
Perché se ti manda via è per questo motivo.
Non lo avevo mai visto così.
Non avevo mai visto Niall piangere.
Niall:"Zayn.. Non.. Dire nulla. Nulla."
Annuii per poi uscire lentamente da quella casa.
Lasciandolo li.. A se stesso.. In preda ai singhiozzi e alle sue paure.
Che.. Forse.. Io.. Non capirò mai.
 
Liam Pov:
 
Io:"Vuoi qualcosa da mangiare o da bere?"
Mi guardò e aprendosi in un sorriso da lasciare a bocca aperta chiunque:"Hai ancora i biscotti di quella mattina?"
Annuii e poi li presi.
Nialler.
Ma che diamine faceva?
Perché continuava a fare una cosa del genere?
Eppure pensavo che ora le cose andassero per il verso giusto.
Eppure andava a mio favore.
Se lui non amava lei e lei non amava lui.. Io.. Avrei potuto farla innamorare di me.
Presi i biscotti e glieli porsi.
Ellie:"Domani mi porti tu a scuola Liam?"
Io:"certamente.. Al ritorno per forza Zayn deve venirti a prendere Harry va a casa dai suoi per qualche giorno e Louis lo accompagna"
Ellie:"Oh si certo.. Va benissimo. Allora.. Cosa si fa?"
Io:"Quanto starà via Zayn?"
Alzò le spalle.
Non lo sapeva nemmeno lei.
Avevo la tv accesa su MTV.
E in quel momento era appena finita Will.I.AM con la nuova canzone cantata con Britney.
'One Way.. Or Another..'
La nostra.
Ellie rise a crepapelle per tutto il video!
Ellie:"Sei veramente un figo Payne!!"
Risi di cuore.
Io:"Modestamente!!"
Continuammo a ridere finché non sentimmo un tonfo provenire dalla casa di Niall.
Lei si alzò subito in piedi.
Ellie:"Cosa sta succedendo? Forse.. Forse dovremmo andare a vedere Liam.."
Per un attimo pensai di andare a vedere ma poi sentii delle parole.. 
Io:"No. Sono cose tra loro. Lascia perdere."
'Mezzo per dimenticare la persona con cui TU dormi nello stesso letto, con cui TU condividi ogni tua cosa. Non io. Non Niall.'
Parlavano di Ellie.
Della Dea che era qui, a casa mia, sul mio divano, a guardare il mio televisore.
Volevo che fosse felice.
Mi ci sarei messo d'impegno.
E poi Niall.. Aveva Demi.
Ellie:"Liam? Vieni?"
Annuii per poi sedermi di fianco a lei.
Si appoggiò alla mia spalla e si addormentò subito.
Chiusi gli occhi anche io e mi lasciai andare a Morfeo.
 
Aprii gli occhi di scatto.
Qualcuno bussava alla porta.
Mi alzai delicatamente per non svegliare Ellie e aprii.
Io:"Zayn.. Perché sei tornato ora?"
Zayn:"Avevo bisogno di una boccata d'aria."
Io:"Sono le 3 del mattino e tu sei stato tutto il tempo fuori per una boccata d'aria?"
Zayn:"Si Liam. SI!!! Adesso fammi prendere Ellie."
Prese Ellie di peso e s'incamminò verso la porta.
Io:"Io.. Proverò a portarla da me."
Zayn:"Fa come credi Liam. Io non so e non voglio saperne niente."
Io:"Parlo di Niall.. Non l'apprezza, la evita, non la vuole come amica. E ora che so che non c'è nulla.."
Si voltò arrabbiato.
Anzi no furioso.
Zayn:" TU NON SAI NULLA DI NIALL E ELLIE E MEN CHE MENO DELLE RAGIONI DI NIALLER DI EVITARE DI STARLE ACCANTO!"
Poi uscì di casa.
Rimasi li.
Immobile a fissare quella porta.
Non sapevo nulla di Niall e Ellie..
Era vero.
Ma volevo avere quello che volevo.
E poi Niall non si era fatto avanti. 
Niall si limitava a non volerla per niente al mondo.
La detestava.
Per una volta volevo pensare solamente a me stesso.
 
 
 
 
ragazze questo è il mio capitolo numero 5. spero vi piaccia e che continui a farvi sognare abbastanza da rendere la vita migliore :) 
 
xx 

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Capitolo 6
*** capitolo n. 6 ***


Niall Pov:
 
Era sabato.
Erano le 7.30 circa.
Sentii la voce di Elizabeth salutare Zayn a casa di Liam.
Stavano spesso insieme Liam ed Elizabeth ultimamente.
Mi alzaii mi vestii e uscii. 
Nemmeno feci colazione.
Ormai non avevo più fame, non avevo voglia di fare assolutamente niente.
Nemmeno cantare, firmare autografi di tutte quelle ragazze che mi amavano.
Amavano! 
No loro non mi amavano perché non mi conoscevano. 
Amavano il ragazzo che ero fuori. 
Amavano un tipo che a volte doveva essere in un modo e a volte in un altro e la cosa mi faceva imbestialire.
Non volevo più uscire con i miei amici.
Mi sembrava di non vivere più oramai.
Non ne avevo proprio alcuna voglia.
A pensare che Liam potesse averla tutta per se mi faceva male.
Un male atroce.
Il cuore, ogni volta che pensavo a lei nelle braccia di un altro, si disintegrava in una sua piccola parte.
Ogni volta che immaginavo il suo corpo esile stretto a quello di un altro.
Al corpo di Liam.
Ellie:"Ah.. Buongiorno"
Le ero andato addosso.
Ma doveva cazzo avevo la testa?
Ed ecco un altro colpo al cuore.
I suoi occhi nei miei.
Io:"Buongiorno" 
Tenni lo sguardo sul suo viso.
Rosso.
Abbozzai un sorriso.
Perché era diventata rossa in viso? 
Io:"Scusami.. Non ti avevo vista.."
Liam:"Scusa tesoro.. Andi.. Oh ciao Nialler"
Tesoro.
Lui la chiamava tesoro.
Io però non potevo farci nulla. 
Non potevo confessarle i miei sentimenti.
Liam prese la mano di lei e si avviarono.
Li seguii con lo sguardo.
Ridevano.
Era felice con lui alla fine.
Molto felice.
Misi il cappuccio, infilai gli occhiali per coprire le mie monotone e irrecuperabii occhiaie e mi precipitai da Harry.
Io:"Andiamo?"
Harry:"Si certo. Ma non c'è il sole"
Ma dai Styles!
Ma collegale le cose no? 
E che cazzo!
Io:"Si ma li voglio tenere."
Louis mi guardò preoccupato.
Poi ci avvicinammo alla macchina, Harry salì dietro mentre Louis si mise al posto del passeggero affianco a me.
Sarei voluto andare a sbattere a un muro ma c'erano loro in macchina e oltretutto quella macchina mi era costata un bel pò.
 
Arrivammo allo studio.
Oggi dovevamo registrare non so cosa. 
E il mio cervello non connetteva.
Erano ormai delle ore che provavamo ma facevo letteralmente schifo.
Harry:"Niall cavolo ma si può sapere che hai?"
Io:"Niente. Non mi sento benissimo. Credo di avere un pò di febbre"
Liam:"Vuoi tornare a casa prima? Ci pensiamo noi qua"
Annuii.
Mi alzaii e uscii dalla saletta.
Stavo per uscire dal palazzone in cui eravamo quando qualcuno mi fermò.
Mi voltai.
Louis:"Niall che hai?"
Avevo voglia di piangere.
Di piangere come l'altra sera e addormentarmi ovunque io mi fossi trovato per non pensare a nulla.
Volevo il vuoto nella mia testa e non sempre e costantemente lei e il suo volto.
Avevo sempre lei nella testa anche se ero uscito tutti i santi giorni con Demi.
Tutti i giorni eppure i miei pensieri finivano sempre su Elizabeth.
Io:"N-Niente Lou"
Mi stavo girando quando mi prese per un braccio e mi trascinò fuori.
Io:"Che diavolo vuoi Louis?"
Louis:"Voglio che tu mi dica cosa cazzo hai fatto!!"
Urlò quasi.
Li non ci vidi più!
Io:"Cazzo Louis la amo!! E non posso farci nulla. Demi non riesce a farmela togliere dalla testa. E quando penso che va meglio lei spunta dal nulla e mi sgretola un'altra parte di cuore! Il solo guardarla mi fa male! Il solo pensarla con Liam o Zayn tutti i cazzo di giorni mi fa stare terribilmente male Lou!"
Louis:"Niall.. Di chi stai parlando?"
Io:"Di Elizabeth!! Louis cazzo! Non voglio rovinarle la vita!! Lasciatemi in pace!!!"
Mi diressi velocemente verso la macchina per poi salire e partire a 60 km orari.
Volevo solo tornare a casa mia.
Volevo sparire.
Mi sentivo uno schifo allucinante.
E Louis non era riuscito a dire niente.
Mi fermai davanti casa.
Non riuscivo nemmeno a piangere per la rabbia che avevo dentro.
Volevo solo urlare.
Urlare e basta. 
E cosi feci e subito dopo mi sentii meravigliosamente.. uguale a prima.
Ma con meno pesantezza sullo stomaco.
Entrai in casa e mi buttai sotto la doccia.
Mi rilassava particolarmente.
Chiusi gli occhi e non so quanto tempo passai li sotto perché quando uscii era buio.
Saranno state le 17.00!
Mi vestii e mi misi sdraiato sul letto puntando il mio sguardo al soffitto per poi passarlo al posto libero nel letto accanto a me.
Ripensai a lei sdraiata li accanto a me, con gli occhi fissi sul televisore, con la mia maglia larga, e con quel sorriso stampato su quelle labbra rosee e dall'aspetto morbido. 
Da quando l'avevo vista forse la volevo. 
Non ero mai stato scortese o scontroso con nessuno se non con la Swift che aveva trattato a pezze in faccia il mio amico, con lei era stata una specie di posizione di difesa. 
Nel mio inconscio sapevo che avrei perso la testa per quella donna.
 
Non era ancora tornato nessuno.
Non avevo sentito porte, grida e altre cose del genere.
Poi guardai l'orologio.
Le 18.10?
Elizabeth?
Zayn l'era andata a prendere no?!
Eppure non mi sentivo tranquillo.
Presi di corsa il cellulare buttato nei pantaloni sopra la poltroncina e lo chiamai.
Rispose al sesto squillo.
Io:"Ehi ma.. Dove sei?"
Zayn:"In sala registrazione"
Cosa?
Io:"Elizabeth?"
Cazzo!
Trevor!
Zayn:"Ha detto che ti chiamava per chiederti se l'andavi a prendere visto che noi non potevamo"
Io:"Cazzo Zayn dopo che io la evito pensi davvero che mi avrebbe chiamato?"
Attaccai senza aspettare nemmeno la sua risposta e in meno di 10 secondi mi trovai in macchina.
Dovevo essere veloce.
L'ansia e la paura oramai avevano sovrastato ogni altro tipo di sentimento.
 
Elizabeth Pov:
 
Io:"Grazie Liam" 
Mi schioccò un bacio sulla guancia e poi lo vidi allontanarsi.
Non ce la facevo.
Non ce la facevo a lasciarmi andare con quell'uomo.
Per quanto potesse essere perfetto non riusciva a sovrastare LUI.
NIALL.
I miei pensieri andavano sempre dritti a lui.
Eppure lui non mi amava.
Non amava me.
Non mi voleva nemmeno come amica.
Pensa come qualcos'altro!
Ma forse era meglio così.
Entrai in classe.
Oggi niente arte fortunatamente.
Non volevo vedere Trevor.
Ma nemmeno era a scuola.
Perché dovevo innamorarmi proprio di Niall?
Non glielo avrei detto.
Mai.
Avevo un pò paura della popolarità.
Avevo paura di apparire.
Anche se a pensarmi con lui la paura svaniva completamente.
Per lui sarei riuscita a sopportare ogni cosa.
Solo per avere le sue labbra, le sue guance che spesso si macchiavano di rosso come quando era entrato a casa mia per scusarsi e io ero mezza nuda.
Per avere i suoi occhi solo per me.
Perdermici per sempre.
Professore:"Signorina Broke. Le mie scarpe le piacciono così tanto? Capisco che siano belle ma preferirei che lei avesse gli occhi sulla lavagna anche se ha uno dei voti più alti."
Io:"Certamente."
Mi mancava un pò l'Italia. 
Mia madre.
Chiara.
Eppure nonostante tutto io rimarrei qui sempre.
Non ce la farei mai a non vederlo più.
Uscii svogliatamente alle 17.45.
Mi soffermai un pò di più all'entrata per segnarmi a qualche corso extra.
Fatto tutto misi lo zaino in spalla e uscii lentamente.
Un vento gelido investì il mio volto che era stato avvolto dal caldo fino a quel momento.
Avrei dovuto aspettare Zayn.
Mi arrivò un sms.
 
Da Zayn:
-Non possiamo venire a prenderti. C'è Niall a casa.  Zayn xx-
 
A Zayn:
-Proverò a chiamarlo. Non preoccupartene  Ellie ;) x-
 
Stavo per chiamare Niall.
Però poi uscii dalla rubrica e rimisi il cellulare in tasca.
Io:"Al diavolo il biondino! Torno da sola"
x:"Che ha fatto il tuo bellissimo biondo?"
Rabbrividii.
Sentii la paura percorrere ogni millimetro del mio corpo.
In ogni singolo lembo di pelle.
Mi sentii come nuda.
Erano le 18.10 e lui era li?
Perché?
Ma a scuola..
Io:"T-Trevor.."
Trevor:"Ricordi ancora il mio nome? Sai l'altra sera ci sono molto rimasto male che mi hai rimpiazzato con quel bel biondino. Niente male davvero"
Deglutii.
Io:"Si.. Non è .. N-Niente male. E' anche.. Premuroso"
Trevor:"Umm non so. Nemmeno ti è venuto a prendere a scuola. Chi è Ellie?"
Io:"Un.. Un mio.. Conoscente"
Trevor alzò un sopracciglio.
Non era daccordo.
Ma era la verità.
Eravamo solo due conoscenti.
Nient'altro.
Trevor:"Per come vi abbracciavate sulla porta non mi pareva molto. Adesso vieni devo farti vedere una cosa"
Io:"N-No.. Non voglio venire con te."
Trevor:"E perché scusami?"
Io:"Come.. Perché?"
Non sapevo che dire!
Non sapevo che fare!
Non avevo nessuno a proteggermi.
Non potevano esserci.
Non sarebbero mai arrivati.
Non sarebbero mai venuti perché non lo sapevano.
Perché non avevo chiamato Niall?
Nessuno avrebbe pensato a me.
Men che meno Niall.
Dopo tutto quello che gli combino.
Dovevo resistere.
Dovevo rimanere la.
Mi prese per un braccio e mi strattonò.
Mi trascinava con forza verso vorso l'inizio del boschetto che c'era vicino l'università.
Io:"Lasciami in pace. Ti prego. Basta!"
Trevor:"Non decidi tu." 
Continuai a gridare, a pregarlo, a supplicarlo. 
Ma nulla.
Non mi ascoltava.
Anzi lo irritavo.
Arrivammo quasi al margine d'entrata del bosco.
Non volevo soffrire ancora.
Non volevo soffrire per Trevor.
Preferivo soffrire eternamente per un amore non corrisposto di una super star che per Trevor.
Continuavo a urlare.
Ma nessuno mi sentiva.
Non c'era nessuno.
Io:"Aiutatemi vi prego"
Continuai così.. Finché non sentii la mano gelida e dura di Trevor sul mio viso.
Freddo.
Sentivo un dolore allucinante.
Caddi a terra.
Nel fango. 
Mi trascinai indietro con le gambe.
E poi un altro.
Un'altro colpo ancora.
Sentivo i suoi colpi in viso, sulle costole, sul ventre, sulle braccia esili, sulle mie gambe. 
Ognuno di quei colpi mi avrebbero procurato altri lividi da nascondere.
Altri ricordi impressi sulla mia pelle bianca.
Altro dolore.
Altre lacrime.
Non riuscivo nemmeno più a piangere.
Poi lo sentii.
Era arrivato qualcuno.
Ero salva.
 
 
Niall Pov:
 
Era li.
A terra.
Nel fango.
La rabbia che provai è indescrivibile.
Io:"Porca puttana! Lasciala immediatamente"
Non ci vedevo più dalla rabbia.
Mi sentivo furioso.
Ero furioso.
Non ero mai stato tanto incazzato e infuriato in vita mia.
Sentivo le mani bruciarmi.
Un caldo salirmi da dentro fino ricoprire ogni punto del mio corpo.
Trevor:"Ma guarda il biondino della porta accanto"
Non risposi nemmeno.
Lo presi per il collo e lo sbattei al tronco del primo albero vicino.
Trevor:"C-Cazzo. Non.. Respiro"
Era quello l'intento bastardo.
Poi un colpo allo stomaco.
Lo vidi sussultare e subito dopo un urlo.
Trevor:"B-Basta.. Ti prego"
Io:"Dovrei ascoltare le tue imprecazioni dopo che tu non hai ascoltato quelle di Elizabeth? Fai schifo.. Come poteva stare con te? Dimmelo! Se lei non ti ha ammazzato prima lo faccio io ora."
Trevor:"N..No..N... Respir..O"
Ellie:"L-Lascialo.. Lo uccidi.. Non.. Puoi ..  Ti prego.. Lascialo"
Aveva ragione. 
Non potevo farmi mettere dentro.
Allentai la presa senza lasciarlo.
Io:"Avvicinati ancora a lei, rivolgile la parola o uno sguardo, sfiorala e sei un uomo morto hai capito?"
Annuì velocemente mentre tossiva tenendosi le mani al collo e se ne andò.
Non mi tranquillizzai nemmeno un pò.
Mi girai di corsa e la vidi ancora a terra con lo sguardo nel vuoto.
Era completamente priva di anima.
Di vita.
Io:"Elizabeth? E' tutto okay va bene? Adesso non ti farà mai più alcun male.. Te lo prometto Elizabeth"
Non reagì in nessuno modo.
Chiusi delicatamente il suo giacchetto aperto e poi la tirai su per la vita.
Feci legare le sue braccia al mio collo e le sue gambe alla mia vita.
Le misi il cappuccio e feci appoggiare la sua testa sulla mia spalla.
Poi presi il suo zaino e m'incamminai lentamente verso la macchina.
Era leggera.
Troppo leggera.
Più leggera di quando era arrivata a Londra.
Profumava di buono e di pesca misto a cioccolato.
Amavo quel profumo.
 
Arrivammo a casa la presi di nuovo come prima e la portai a casa mia.
Aveva chiuso gli occhi. 
Si era addormentata.
L'appoggiai sul letto.
Le tolsi la giacca, il cardigan lasciandola solo con la sua maglia a maniche lunghe e il jeans.
Era veramente meravigliosa.
Non c'era cosa più bella.
Mandai un sms a Zayn.
 
A Zayn:
-Se non fossi arrivato in tempo voi 4 eravate degli uomini morti  Niall-
 
Da Zayn:
-Cosa è successo?-
 
A Zayn:
-Fatti i cazzi tuoi! Viene prima lei che il resto!! PRIMA LEI E POI IL RESTO MALIK! Riferisci a Liam. Quando tornate non venite da me. Rimane qui stanotte. E' a pezzi.-
 
Spensi il cellulare.
Mi spogliai e mi distesi accanto a lei per poi girarmi su un fianco e osservarla.
Era di una bellezza da far paura.
La pelle bianca, i capelli lunghi e castani scuri per poi diventare quasi biondi sulle punte che le ricadevano sulle spalle e sulla schiena.
Le mani piccole e magre bianche..
Le gambe toniche e perfette.
Avevo voglia accarezzarla.
Di tenerla per sempre con me.. Ma non potevo.
Non potevo farlo.
Mi limitai ad abbracciarla e respirare il suo profumo finché potevo.
 
Ellie:"Niall?"
Aprii gli occhi appena sentii la sua voce.
Incantevole.
Mi rilassava.
Rilassava ogni mio nervo.
Ogni pensiero negativo spariva per far largo a lei.
Io:"Elizabeth.. Buonagiorno. Che ora è?"
Ellie:"Sono le 6.00 circa. Scusa se ti ho svegliato ma volevo chiederti se.. Potevo fare una doccia"
Io:"Certo. Devo andarti a prendere qualcosa da Zayn?"
Mi elencò ogni cosa e uscii di casa sentendo lei che apriva l'acqua.
 
Zayn:"Niall.. Scusa.. Noi.."
Io:"Zitto Zayn. Devo solo prendere delle cose a Elizabeth per dopo la doccia. Avverti Liam che oggi non va all'università e che può dormire" 
Zayn:"Posso sapere cos'è accaduto?"
Potevi svegliarti prima imbecille. 
Potevi evitare di non andarla a prendere.
Potevi chiamarmi tu direttamente.
Sai come la pensa.
Io:"Niente. Ciao"
Presi la borsa che aveva vicino al letto e ci misi le cose che mi aveva chiesto con le scarpe pulite e uscii da casa.
Sentii lo sguardo di Zayn addosso.
Non mi sarei voltato ad abbracciarlo ero troppo incazzato ancora.
 
Entrai in casa.
Sentivo ancora l'acqua aperta.
Misi la borsa sul letto e mi feci del latte.
Io:"VUOI LA COLAZIONE?"
Ellie:"NO GRAZIE"
Perché non mangiava?
Doveva mangiare qualcosa.
Mi avvicinai alla porta del bagno.
Io:"Quando esci di li ti mangi una merendina.. Non puoi non mangiare sei una piuma"
Ellie:"Okay va bene.. Solo una" 
Sorrisi.
Mangiai un pò e mi misi a sistemare i panni che erano buttati in terra di Elizabeth.
Era di un disordine allucinante.
Una scarpa vicino al divano, un'altra vicino la porta della cucina, la maglia buttata sul letto e i pantaloni ai piedi della porta del bagno. 
Non so perché ma mi piaceva. 
Mi piaceva prendermi cura di lei.
Ma faceva terribilmente male seppellire i sentimenti avendola così vicina.
Era impossibile.
Sentii un tonfo venire dal bagno.
Mi avvicinai di corsa alla porta del bagno.
Cazzo!
Io:"Elizabeth!!! Elizabeth!"
La sentivo piangere.
Si era fatta male?
Che cosa era successo??
Dovevo entrare. 
Non m'interessava di niente.
Aprii la porta.
Fortunatamente non era chiusa a chiave.
Era a terra davanti al lavandino completamente nuda.
Con le gambe attaccate al petto e le mani sul viso.
Non pensai minimamente alla bellezza di lei.
Ma all'orrore che c'era sul suo bellissimo corpo bianco e candido.
Chiazze violacee ovunque.
Sulle braccia, sui fianchi, sulle cosce..
Mi sentivo così impotente.
Aveva rotto lo specchio e vedevo sulle gambe e sotto i piedi dei tagli per i vetri rotti in terra.
Cazzo.
Mi risvegliai improvvisamente.
Mi buttai in ginocchio vicino a lei prendendo un asciugamano li vicino.
Io:"Elizabeth.."
Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.
La presi per la vita calda con una delicatezza unica per evitare di premere su quei lividi violaceii, scuri, frutto di mesi di violenza.
Misi l'asciugamano sulle sue spalle coprendola fino alle cosce. 
Appena portai entrambi i lati dell'asciugamano davanti notai i lividi sul ventre, poco sopra il seno, sulle spalle.
Richiusi l'asciugamano e la presi in braccio mentre ancora piangeva disperatamente.
Singhiozzando.
Mi faceva scoppiare la testa quel dolore. 
Sembrava come se il suo dolore entrasse in me.
L'appoggiai delicatamente sul letto e mentre piangeva ancora disinfettai ogni singolo tagli sotto i piedi, sulle gambe.
Passai una mano su uno di quei lividi.
Ellie:"Non dovevi vederli. E scusami.. Per.. Lo specchio in bagno"
Mi tirò via dai miei pensieri. 
Avvampai sicuramente.
La stavo toccando senza chiedere il permesso.
Anche se in realtà avevo visto e non avevo visto. 
Avevo avuto occhi solo per quei lividi.
Io:"Non fa niente. E' uno specchio. Si ricompra"
Dissi abbassando lo sguardo e finendo di disinfettare l'ultimo taglietto che aveva sul polpaccio.
Io:"Non sono poi così visibili."
La vidi accigliarsi per poi mettersi girata di spalle un paio di slip e mettersi in piedi davanti a me che ero seduto a terra.
Ellie:"Poco visibili Niall?"
Fece cadere l'asciugamano ai suoi piedi.
Abbassai lo sguardo subito.
Ellie:"NO NIALL GUARDAMI ATTENTAMENTE. GUARDA ATTENTAMENTE OGNI CENTIMETRO DELLA MIA PELLE" 
Alzai lo sguardo.
Era piena.
Ovunque. 
Ovunque c'era l'impronta della violenza di quell'uomo sul suo corpo, nella sua mente, nel suo cuore... Nella sua anima.
Vidi scendere un'altra lacrima sul suo volto per poi vederla cadere in ginocchio proprio davanti a me.
A due centimetri di distanza.
Ellie:"Non.. Non ho nessuno Niall. Nessuno che mi ami veramente. Nessuno. Io darei l'anima per chi amo.. Mentre nessuno fa niente per me. Nessuno che mi ama. E tu invece? Tu ci sei sempre. Anche quando sto una merda.. Scusami"
Io:"Non devi chiedere scusa e c'è anche chi ti ama. Non dire più una cosa del genere."
Ci sono io che ti amo.
Mi sporsi in avanti e mettendo le mie mani calde dietro la sua schiena ormai fredda, nuda e piena di chiazze la tirai a me.
Non oppose alcuna resistenza.
Non fece nulla se non rilassarsi tra le mie braccia, sul mio petto.
La sentivo respirare faticosamente.
Stava per piangere.
Ma avrebbe potuto piangere quanto vuole.
Ellie:"Grazie"
Io:"Non devi ringraziarmi. Mai. Se lo faccio è perché lo voglio. E non sei sola. Ci sono io qui. E non me ne andrò finchè tu non mi dirai che non servo più. Te lo prometto Elizabeth.. Te lo prometto"
 
 
 
 
 
 
 
Eccovi ragazzi il capitolo 6!! Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate... prrrrr ** 
Thanks!!
xx sam

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Capitolo 7
*** capitolo n. 7 ***


Zayn Pov:
 
Niall era imbestialito.
Aveva ragione. 
Avremmo potuto chiamare direttamente lui. 
Ma non riuscivo a spiegarmi cosa era accaduto ad Ellie.
Che riguardasse anche il fatto che lei ultimamente doveva vivere con me?
Che dovevo sempre stare attento a chiudere bene casa sia che ci fossimo o meno?
Che addirittura durante la settimana lei si faceva accompagnare addirittura da una casa all'altra?
Questo non sapere cose di rilevante importanza mi faceva diventare matto.
Mi faceva infuriare sensibilmente.
Liam:"Stai tranquillo.. Ce lo dirà. Gli passerà."
Io:"Cosa gli passerà?"
Mi guardò con sguardo interrogativo.
Liam:"L'arrabbiatura cosa altrimenti?"
Alzai le spalle.
Non dovevo dire a Liam quello che sapevo di Niall.
La porta si aprì improvvisamente e apparve Louis.
Scuro in volto.
Io:"Che hai fatto Lou?"
Louis:"Niente ragazzi.. Sono molto stanco"
Liam:"Io parto per un una settimana o due. Voi potete stare tranquilli per tutto il tempo. Non sono stati presi alcun tipo di impegni. Ma quando torniamo io e Niall voglio impegno okay?"
Louis:"Ohh evvai un pò di pace e tranquillità! Penso dormirò una settimana intera! Niall?"
Liam:"In casa sua penso."
Louis:"Ancora con Ellie?"
Liam:"Immagino di si.."
Vidi il suo sguardo perdersi nel nulla. 
Liam non aveva chance.
Si vedeva lontano un miglio che lei amava Niall.
E Niall amava lei ma non ce la faceva a dirglielo.
 
Non arrivavano ancora.
Erano le 10.28 ormai.
Io:"Vado a chiamarli"
Mi alzai e arrivato alla sua porta cominciai a bussare.
Niall:"Hahhaha chi è???!"
Che diamine si rideva?
Io:"Sono Zayn"
Niall:"Si aspetta un attimo"
Aspettai un minutino buono e poi un Niall rosso in viso mi aprì con ancora un sorriso stampato in faccia.
Io:"Ma che state facendo?"
Ellie:"Hhahahahah Zayyyn! Corri"
Entrai e mi misi seduto vicino a Ellie, che era stranamente completamente vestita, seduta sul divano e fece partire il video!
Oddio erano i nostri video diary! 
Sorrisi.
Mi mancavano così tanto quei video diary!
Avrei voluto rifarli tutti quanti.
Allo stesso modo.
Eravamo dei completi imbecilli!! 
Non che eravamo cambiati molto alla fine. 
Sempre coglioni!
Poi lasciai Ellie, a vedere i nostri video diary e a mangiare il gelato al cioccolato, per andare da Niall che era uscito fuori.
 
Era appoggiavo con i gomiti alla ringhiera del terrazzo della palazzina e guardava dritto davanti a se.
Aveva lo sguardo assorto.
Io:"Niall allora?"
Niall:"Allora cosa Zayn?"
Mi guardò sorridente. 
Ma uno di quei sorrisi tristi.
Io:"Cosa hai?"
Il sorriso svanì e lui cominciò a buttar lacrime silenziosamente.
Capivi che piangeva solo dalle lacrime che rigavano quel viso d'angelo che aveva. 
Non dalla voce. 
La sua voce rimaneva stabile.
Pacata.
Niall:"La picchiava. L'ha picchiata per 2 mesi e mezzo sotto i nostri occhi e non ce ne siamo mai resi conto. Non me ne sono mai reso conto. E ieri ci stava dando giù pesante quel bastardo sul suo corpo piccolo, indifeso.. Puro..! E lei ora si sente orribile. Ora non sta bene. Lei doveva stare bene Zayn"
La picchiava?
Chi?
Chi è il testa di cazzo che ha osato una cosa del genere?
Niall:"Credo di essere arrivato prima che facesse di peggio. Prima che la picchiasse veramente con una forza allucinante. Era li a terra con uno sguardo vuoto. Non riusciva a fare nulla. Stamattina poi si è svegliata bene. Sorridente. Ma sapevo che era passeggero"
La voce era rotta ora.. Piena di assoluto dolore. 
Angosciato.
Preoccupato.
Triste.
Si dava quasi la colpa di non aver fatto nulla per accorgersene.
Per evitarle tutto quel dolore e quella situazione allucinante.
Niall:"Infatti dopo la doccia ha rotto lo specchio e si è accasciata a terra a piangere senza sosta e si è anche tagliata con i vetri che erano a terra."
Io:"Perché ha rotto lo specchio?"
Niall:"Ci si è specchiata. Anche io l'avrei fatto se fossi stata una donna e che riflesso nello specchio non vedessi un corpo pulito e misericordioso ma un insieme di macchie violacee, lividi procurati solo da un bastardo. Anche se per me è sempre bellissima.."
Non sapevo cosa dire.
Non sapevo come tranquillizzarlo.
Forse se fossi andato a prenderla in orario..
Forse se solo avessi chiamato prima Niall.
Eravamo 5 e solo Niall senza che nessuno gli aveva detto nulla si era preso la briga di andare.
Ma non perché lui l'amasse ma perché voleva il suo bene come lo volevo io.
Niall:"Non dire nulla a nessuno. Non vuole"
Annuii.
Io:"Quando partite?"
Mi riscosse.
Niall:"Cazzo! Liam!"
Cominciò di nuovo a ridere mentre scendeva le scale di 3 in 3 i gradini.
Sorrisi.
Alla fine era più forte di lui. 
Il suo lato spensierato e felice riusciva sempre ad emergere per far stare bene lui e chi lo circondava.
Senza lui tutti i nostri problemi diventerebbero sin troppo reali.
 
Liam Pov:
 
Mi aveva dato terribilmente fastidio il fatto che lei avesse passato la notte a casa di Niall. 
Ma chi voglio prendere in giro?
Lei è cotta di lui. 
Anzi di più.
Era innamorata.
Era dannatamente innamorata di uno dei miei migliori amici.
Mentre lui non si capiva.
Si prendeva cura di lei ma poi la evitava quando lui non serviva più a lei. 
Ma che razza di ragionamenti sono?!
Le faceva del male così!
Niall:"I biglietti per l'Irlanda sono datati per stasera Liam!! L'aereo parte alle 19.00!!" 
Liam:"Ma che!! Oddio.. Che razza di ora è?"
Non riuscivamo a trovare un cellulare o un orologio.
Zayn:"Le 11. Adesso calmatevi avete tutto il tempo di questo mondo"
Ellie:"Per cosa?"
Corsi verso lei per poi prenderla per la vita e alzarla.
Era leggerissima.
Una piuma.
Lo faci d'istinto e lei sorrise.
Ma con una strana aria negli occhi.
Fece una smorfia come di dolore.
Niall affianco a me invece tentava di contenere uno sguardo di preoccupazione.
Non me ne preoccupai.
Io:"Partiamo staseraaa Elliee"
Vidi un'altra smorfia di dolore sul suo viso per poi veder tornare il suo sorriso sul viso.
Ellie:"Davvero?? Ma è fantastico Liam!!!!"
Mi si buttò tra le braccia!
Mi sentii bene.
Al settimo cielo!
Niall:"Si! Però per le 17.00 dovete essere entrambi pronti figlioli! Alle 19.00 parte l'aereo"
 
Preparai tutte le mie valigie e alle 16.30 ero pronto!
Andai da Zayn per Ellie e la trovai intenta a sistemare tranquillamente i panni nella valigia.
Io:"Hai finito??"
Ellie:"No mancano le ciabatte e una tuta che non ho. Zaaayyyn! Me ne dai una?"
Zayn:"Noo! Mi servono. Chiedi a.. Niall! E' quello più piccolo!"
Risi!
Lei invece tornò a fare quello che faceva.
Solo il nome le faceva provare qualcosa dentro.
Perché?
Che aveva Niall che io non avevo?
Mi sedetti e aspettai.
Io:"Allora?"
Ellie:"Non vedo l'ora di arrivare in Irlanda e dormire per giorni interi! Giuro!"
Risi e anche lei.
Io:"Non ti da fastidio Nialler?"
Ellie:"No. In fondo è casa sua. Se lui non ci andava noi saremmo rimasti qua a farci far male la testa"
Beh non aveva torto.
Eppure mi metteva l'ansia il fatto che lui sarebbe stato così a contatto con lei.
Ellie:"Liam ci sei??"
Annuii e c'incamminammo verso casa di Niall ed entrammo senza nemmeno bussare.
Niall:"Siete tutti pronti?"
Annuimmo insieme.
Io:"Aspetta.. Devo andare in bagno."
Niall:"Veloce"
Entrai velocemente in bagno e feci quello che dovevo fare andai a specchiarmi e.. Lo specchio?
Che fine aveva fatto lo specchio?
Io:"Niall ma.. Lo specchio?"
 
Elizabeth Pov:
 
Avvampai.
Cazzo! 
Non volevo dirglielo.
Perché tutto a me?
Niall:"L'ho rotto ieri perché ero nervoso. Ora andiamo?"
Sorrise. 
E mi guardò dritto negli occhi.
Per poi tornare serio.
Come se era vero quello che aveva detto.
Come se l'aveva ripetuto talmente tante volte da farlo sembrare reale quando lo dice.
Mi guardò e mi sorrise di nuovo leggermente.
Mi aveva vista nuda, mi aveva consolata, salvata.. Eppure lui si ritirava sempre in se stesso.
Sorrisi anche io di rimando.
Arrivammo all'aereoporto! 
Era come qualche mese fa. 
Solo che ora eravamo quasi a natale e non ero sola.
Amavo quella festa. 
Tanto cibo, tanta musica, tanto freddo e tanto amore. 
Ma non credo che sarei tornata a Roma. 
Non penso. 
Anche se penso che loro sarebbero tornati ognuno a casa propria. 
Liam:"Non hai paura di volare vero?"
Io:"Assolutamente no! Sai qui ci sono arrivata con l'aereo dall'Italia!! Mica scavando sotto terra con un cucchiaio!"
Niall esplose in una risata meravigliosa.
Avrei voluto passare il tempo ascoltando la sua risata! 
Ci mettemmo veramente poco. 
45 minuti?
Naah Nemmeno! 
Era buio però e non appena uscimmo dall'aereoporto per abituarmi al buio dovetti sbattere più volte le palpebre! 
Niall:"Eccolo la!!"
Poi lasciò i suoi bagagli e uno dei miei per correre ad abbracciare l'uomo una decina di centimenti più alto di lui. 
x:"Oddio Niall quanto sei cresciuto? Mi sei mancato così tanto! Dovresti venire a trovare me e la mamma più spesso"
Niall:"Sai che ho moltissimi impegni. Ah.. Ho portato con me due persone!"
x:"Batman!!!!"
Liam:"Greg! Come va la vita?"
x:"Abbastanza bene!!"
Ero rimasta un tantino in disparte. 
E quando Niall mi stava per indicare mi disse agitato e preoccupato, con un viso serio e apprensivo, di salire subito in macchina di Greg e così feci.
Una centinaia di ragazzine urlanti li avevano praticamente circondati per autografi e foto e guardavo sbalordita da dietro il vetro della macchina di Greg.
Ogni tanto Niall si voltava velocemente a controllarmi per poi tornare a firmare e sorridere alle ragazzine.
Forse non sarebbe stato tranquillo come pensavo a Dublino.
 
Dopo 15 minuti montarono tutti in auto. 
Liam salì dietro con me mentre Niall si mise davanti.
Forse era una mia impressione ma avrei giurato di vederlo guardare spesso nello specchietto per guardarmi.
Ma forse era frutto della mia stupida immaginazione.
Niall:"Emm Greg lei è Elizabeth.. Una mia vicina di casa"
Vicina di casa.
In fondo quello ero.
Era solo dovere il suo.
'Non devi ringraziarmi. Mai. Se lo faccio è perché lo voglio. E non sei sola. Ci sono io qui. E non me ne andrò finchè tu non mi dirai che non servo più. Te lo prometto Elizabeth.. Te lo prometto'
Solo dovere verso di me.
Null'altro.
Greg:"Piacere Elizabeth"
Io:"Chiamami anche Ellie"
Greg:"Allora è stato un colpo andare a vivere vicino a delle celebrità come questi 5 bellissimi pazzi?"
Io:"Si davvero.. Ma per la loro musica e non per il loro aspetto incantevole" 
Greg:"Ti hanno salvato dalla musica spazzatura"
No Greg. 
Tu fratello mi ha salvata da molto peggio.
Io:"Si." 
Stavolta ne fui sicura.
Vidi il suo sguardo fisso su di me dallo specchietto e aprirsi in un sorriso.
No. 
Non ero sola.
C'era Niall.
Finché io ne avessi avuto bisogno.
 
In realtà non eravamo a Dublino.
Eravamo a Mullingar.
Località irlandese.
La casa era uno spettacolo.
Semplice.
Né troppo grande né troppo piccola.
Entrai nella mia stanza.
C'era un letto con un piumino blu e un tappeto grigio a terra, una scrivania vuota e una libreria piena di libri, riviste di musica, dischi di ogni tipo, lettori mp3 diversi.
La finestra dava su una distesa buia.
Incuteva paura ma anche tranquillità.
Come l'Infinito di Leopardi.
Niall:"Ti piace?"
Sobbalzai.
Niall:"Scusa.. Non volevo! Allora? Cosa ne pensi? So che c'è un letto singolo ma.. Qualche anno fa non sentivo il bisogno di dormire in un letto matrimoniale."
Rise.
Io:"Era la tua stanza?"
Niall:"Si. Dormirai qui. Mi spiace. Unica stanza libera."
Io:"E scusami.. Tu dove dormirai?!?"
Niall:"Giu' sul divano. Non preoccupartene va bene?"
Annuii.
In realtà mi preoccupavo. 
Non potevo non preoccuparmi!
Niall:"L'armadio è quello. Credo sia vuoto. Qualsiasi cosa ci sia dentro puoi toglierla e metterla in quel cassettone se ti infastidisce."
Io:"Tu la tua roba?"
Niall:"In valigia?? ahaha che domande fai?"
Io:"Mettila nell'armadio tanto è grande.." 
Ma che diamine stavo dicendo?
Niall:"Ne sei sicura?"
Annuii.
Ormai glielo avevo detto.
Perché certe volte il mio cuore faceva come gli pareva?
Perché a volte ragionava da solo e basta?!
Ero sempre stata dell'idea che cuore e cervello dovessero andare di pari passo! 
Cazzo invece no! 
Il mio cervello ragionava per cazzi suoi e il mio cuore andava a sbattere contro i muri per poi tornare in me ferito e dolorante. 
Cervello 'fa come vuoi cuore ma poi non tornare da me in lacrime e a pezzi. Non ho la colla infinita e nemmeno i soldi per comprarla'
Cuore 'Non è così.'
E invece: 
Cuore 'Avevi ragione e sono a pezzi'
Cervello 'tranquillo ci sono io qua' e poi s'indebitava per comprare la colla più resistente che esisteva per rimetterlo a posto.
Sempre.
Mi tornò in mente mio padre.
A come aveva trattato lui il mio piccolo cuore.
Niall:"Tutto bene?"
Grazie Niall per avermi evitato altro dolore.
Dovevo fargli una statua.
D'oro magari!
Annuii.
Per poi cominciare a disfare insieme a lui le valigie.
Niall:"E questa??"
Disse prendendo una mia maglia con due dita! 
Io:"E' una maglia!"
Niall:"Credo ti vada 2 volte più grande" 
Io:"Ma cheee" 
Niall:"Acida" 
E no Horan! 
Ora me la paghi mooolto cara. 
Presi i vestiti dalla sua valigia per poi lanciarli in aria.
E scoppiai a ridere da sola! 
Mi guardò con quei bellissimi occhi blu.
Niall:"Ma sei impazzita?"
E scoppiò a ridere anche lui.
Poi presi l'ultima maglia che era rimasta nella sua valigia, l'appallottolai e gliela lanciai ma la prese e.. BOM. 
Sulla mia faccia.
Non feci nemmeno in tempo a toglierla che mi ritrovai presa come un sacco di patate per poi essere messa sotto la doccia gelata! 
Io:"CAZZO NIALL!!!!"
Rise ancora più forte!! 
Lo presi per il polso e ci trascinai anche lui..
Niall:"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH"
Stavamo ridendo come due cretini.. Pieni di sapone.. Fradici.. Con i vestiti appiccicati. 
Niall:"Su esci! Tieni l'asciugamano. Poi dammelo che non ce n'è un altro"
Mi girai e non riuscii a dire nulla.
La maglia aderiva perfettamente al suo corpo perfetto. 
Non troppo muscolo ma nemmeno troppo smilzo.
Le spalle larghe nonostante fosse alto solamente 1.73!
I capelli scompigliati e i pantaloni aderivano anch'essi alle gambe muscolose di uno che comunque fa allenamento. 
Ma non era affatto sproporzionato era perfetto.
Non l'avevo mai notato però.
Mi sembrava ancora più bello ora.
Molto di più.
Mi asciugai velocemente per poi lanciargli l'asciugamano sul volto.
Risi.
Niall:"mh.. Potrei vendicarmi nella notte!
Io:"Azzardati Horan e ti tolgo da mangiare."
La mia stessa affermazione mi fece notare che era troppo che Niall ancora non si lamentava per mangiare! 
Niall:"Pff. Non ne avresti il coraggio"
Liam:"Avete finito di urlare e ridere come matti? Perché siete tutti fradici?!"
Io:"Perché ha piovuto in casa Liam!"
Niall:"Perché siamo stati a farci una doccia no?"
hahaha Niiiiall! 
Sembra brutto detto così!!
Liam:"Per penitenza di averti buttato tutti i vestiti alla rinfusa?"
Rideva anche lui ora.
Non erano due tipi da doppi sensi!
No per nulla! 
Hahah solo io lo ero! 
Pervertita!
Ero felice.
Avrei fatto una bellissima vacanza.. Con due uomini fantastici.
Liam: La perfezione in assoluto. Non ti rispondeva male nemmeno se gli sputavi in faccia.
Niall: Il mio inferno, il mio purgatorio, il mio paradiso. Era come un messaggio criptato. Un messaggio in codice morse di cui non conosco alcuna lettera. Un libro chiuso con un lucchetto. Ma la mia salvezza. Il mio sorriso. Ormai.. Inevitabilmente, LA MIA VITA.
 
Niall Pov:
 
Mamma:"Amore allora? Come stai?"
Io:"Benissimo mamma tu?"
Mamma:"Non stai bene. Non hai ancora chiesto da mangiare."
Io:"Non importa mamma. Sto comunque bene. Che fai per cena allora?"
Mamma:"Mangia tutto la tua vicina?"
Io:"Emm si tranne il riso, è allergica agli amidi e non mangia nemmeno le uova."
Greg:"Sicuro che sia solamente la tua vicina Nialler?"
Conoscevo ogni cosa che potesse nuocere alla sua vita.
Ma non conoscevo esattamente la sua vita. 
Quasi per niente.
Sospirai.
Avrei voluto che fosse qualcosa di più.
Molto di più.
Avrei voluto averla sempre nel mio letto, sul mio divano, nel mio bagno, nella mia cucina, tra le mie braccia, sulle mie labbra.
Mi diressi in giardino. 
Ormai era buio pesto
Ero stanco.
Ma quella calma mi rilassava nel profondo.
L'Irlanda mi calmava perché era la mia casa e basta. 
Null'altro.
Nessun paparazzo in agguato la mattina vicino casa per fotografarmi con la mia tuta e la mia felpa, nessuna ragazzina urlante davanti casa perché tutti mi conoscevano li.
Anche se Elizabeth a Londra, quando era con me, mi faceva sentire come a casa. 
Terribilmente NORMALE.
Greg:"Niall.. Sono tuo fratello conosco ogni cosa di te.. Ogni comportamento. Ma questo.. io non me lo so spiegare."
Io:"Semplicemente perché non mi sono mai innamorato e tu non mi ci hai mai visto quindi"
Greg:"Sei innamorato di quella ragazza?"
Io:"Si"
Mi faceva sempre male ammetterlo ad alta voce.
Ogni volta nella mia testa s'insinuava il pensiero di non poterla mai avere in vita mia. 
Mai.
Greg:"E perché non glielo dici?"
La calma nei dintorni riusciva a farmi stare calmo anche nel parlare.
Io:"Se io glielo confessassi avrei due possibili strade: un rifiuto da parte sua o il suo amore"
Greg:"O la va o la spacca.. In una soffrirai e nell'altra sarai l'uomo più felice del pianeta."
Io:"Preferisco la prima. Soffrirei solamente io."
Mi guardò interrogativo.
Greg:"Cosa?"
Io:"Se lei mi rifiutasse soffrirei solamente io come ora.. Mentre se lei mi amasse soffrirebbe anche lei. Sono Niall Horan dei One Direction."
Greg:"Perché ne soffrirebbe?"
Io:"Semplicemente perché i paparazzi ci perseguiterebbero, le sue foto apparirebbero ovunque.. La sua privacy sparirebbe quasi completamente.. Le directioner la detesterebbero come con Eleonor, Danielle quando stava con Liam... Le odiavano dal profondo. Non voglio che lei passa le stesse torture. Le minacce su twitter, su facebook!"
Greg:"E chi ti dice che lei non lo voglia?"
Io:"La conosco abbastanza per non volerlo io per lei." 
Mamma:"Ragaaazzi a tavola!"
Entrai in cucina..
Elizabeth?
Mamma:"Vai a chiamare tu la tua amica?"
Greg:"No vado io tanto devo andare a prendermi il maglione su."
Mi sedetti.
Elizabeth.
Due settimane intere con lei.
Mattina, pomeriggio e sera con quella creatura venuta per torturare la mia mente, per distruggere il mio corpo e per portare l'amore nel mio cuore.
E volevo essere felice.
Felice con lei.
E rendere lei felice!
 
 
 
 
 
Okay non so perché ma ho pubblicato anche il capitolo 7... voglio farvi penare di più hahahahah anzi pubblicherei un'altra capitolo ancora ma poi finirebbe troppo prestooo! Vi amooo 
xx

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Capitolo 8
*** capitolo n. 8 ***


Elizabeth Pov:
Quei momenti, prima, con Niall mi avevano resa così felice.
Ero veramente felice con lui.
Bastava niente.
Io e lui insieme riuscivamo a piangere, ridere, arrabbiarci, insultarci.. 
Era cosa una cosa spontanea.
Ogni sguardo, ogni sorriso, ogni parola, ogni gesto.. Sembrava che ci compensassimo.
Sembrava.
Greg:"Vieni a mangiare bellezza?"
Era veramente tenero quell'uomo.
Io:"Si. Solo un attimo."
Mi misi seduta e iniziai ad infilare le scarpe.
Io:"Allora? Abiti qui o ..?"
Greg:"Nono ho una casa mia qualche via più avanti. Ma non potevo mancare stasera."
Io:"Da quanto non vedevi Niall?"
Greg:"Da qualche mese. Direi da settembre"
Il mio arrivo a Londra.
Infatti non era mai partito.
Io:"Viene sempre ogni 3 o 4 mesi?"
Sembrò titubante per poi rispondere abbozzando un sorriso sgembo.
Greg:"Prima veniva 2 volte al mese. Ma poi ha smesso improvvisamente e rimandava sempre via sms" 
Il cuore cominciò a battere improvvisamente.
Perché?
Potevo entrarci io in questa faccenda?
Pensai a tutti i loro impegni.
Ne aveva avuti di giorni per partire.
Perché non lo aveva fatto?
Perché era rimasto li?
Greg:"Su scendiamo bellissima.. Che ci stanno aspettando per mangiare."
Presi la felpa di Niall che avevo rubacchiato un giorno e scesi giù quasi di corsa.
Io:"Ummm che profuminooooo signoraaa!!"
Ridemmo.. 
Niall era sovrappensiero.
 
Erano le 23.
Avevo un sonno allucinante e ancora giocavo con Greg. 
Io:"Basta ti prego te la do vinta ora andiamo a dormire?"
Greg:"E daiii altri 10 minuti"
Niall:"Greg va' a casa. Deve dormire lei"
Mi sentii come amata.
Protetta.
Sicura.
Forte.
Bambina come non mi ero mai sentita con mio padre.
Sorrisi a Niall. 
A cui rispose con un sorriso di mezzo secondo?
Che aveva?
Salutai Greg.
Io:"Bene .. Buonanotte Niall.. Grazie"
Niall:"Di niente. Buonanotte a te"
Una buonanotte da lui non l'avevo mai avuta.
Mai. 
Le nostri notte erano sempre stato il frutto di una giornata tormentata o della mia salvezza.
 
Era mezzanotte.. E tutto il sonno che avevo prima era letteralemente scomparso.
Decisi di scendere un attimo giù per un bicchiere d'acqua.
Ma solo passando davanti il salottino mi ricordai che Niall dormiva sul divano.
Avevo voglia di vederlo.
Vederlo dormire.
Voglia di un suo abbraccio.
Non riuscivo a dormire perché pensavo a lui nella mia stessa casa e io in un letto e lui.. Altrove.. Lontano da me.
Dalla mia visione.
Dal mio corpo.
Lontano da ogni mio altro senso.
Andai in cucina, presi un bicchiere d'acqua e lo bevvi tutto d'un fiato quando sentii qualcuno osservarmi!
Mi voltai quasi spaventata.
Niall:"Non riesci a dormire?"
Perché faceva così?
Mi faceva morire.
Io:"No."
Niall:"Perché?"
In quell'istante mi venne in mente il suo stato d'animo di tutta la giornata passata.
Io:"Che hai?"
Mi guardò sgranando gli occhi.
Ero sicura che se avessi tentato ancora avrei potuto leggere ogni cosa nei suoi occhi.
Niall:"Niente"
Mi sorrise.
Niall:"Solo sto scomodo sul divano. Sono passato da un lettone a nemmeno mezza piazza"
Rise sommessamente per non svegliare sua madre.
Io lo seguii.
Niall:"Dimmi perché non riesci a dormire."
Io:"Non lo so."
Perché non ci sei tu!
Niall:"Su ti accompagno in camera"
Annuii.
Ma non era come le altre volte.
Mi prese per mano e molto silenziosamente ci avviammo nella sua camera all'ultimo piano e isolata dalle altre.
Sentivo il cuore battermi.
Se lui avesse voluto, in quel silenzio, avrebbe potuto sentirlo senza alcuna difficoltà.
Sentivo la sua mano calda stringere la mia.
Ma la stringeva come quando si stringe qualcosa che non si vuole lasciare.
Qualcosa che si vuole tenere al proprio fianco.
Aprì lentamente la porta per poi coprirmi bene sotto le coperte calde.
Io:"Niall.."
Niall:"Dimmi" 
Io:"Ti va di rimanere un pochino qui?"
Ci pensò su.
Forse.. Avevo sbagliato.
Forse.. Avevo frainteso.
Forse.. Forse mi facevo troppi film mentali. 
Si.
Era ovvio!
Niall:"Certamente."
Io:"Voglio sapere qualcosa su di te Niall."
Ero troppo seria.
Si troppo. 
Ma ero così.
Volevo sapere la sua vita.
Niall:"Umm okay.. Emm.. Sono nato qui in Irlanda, e sono molto più piccolo di mio fratello.. I miei sono separati da un bel pezzo e mia madre si è risposata qualche tempo fa. La mia vita in realtà non è molto.. Interessante"
E invece a me lo sembrava.
Ogni cosa che riguardava lui mi sembrava interessante e sensato.
Niall:"Su dai ora dormi."
Io:"Okay.. Ma ora.. Ho.. Bisogno di te. Non andartene. Se vuoi potrai andar via quando mi sarò addormentata."
Si abbassò leggermente:"Me ne andrò quando tu non avrai più bisogno di me Elizabeth."
Di nuovo.
Voleva farmi morire di crepa cuore?
Sorrisi per poi girarmi.
Niall:"Elizabeth..? Io.. Non ho mai portato nessuna ragazza nel mio letto. Nemmeno per dormire. Mai. Né in questo.. Né in quello a Londra. Giuro"
Non so perché me lo disse o perché addirittura lo giurò ma mi fece sentire terribilmente leggera.
Mi fece sentire terribilmente importante.
Non risposi.
E chiusi i miei occhi ancora con il sorriso sulle labbra felice che lui si stesse lentamente aprendo con me e diventare mio amico.
Ma davvero volevo che lui fosse mio amico? 
Davvero mi bastava che quell'uomo fosse in eterno solo mio amico?!
Ma in quel momento l'ansia non mi scalfì.
Ero con lui.
E mi bastava.
Per ora.
 
Niall Pov:
 
Aprii gli occhi.
Erano le 7.00.
Alle 8.00 mia madre si sarebbe alzata e non avrebbe mai voluto vedermi scendere dalla camera in cui era Elizabeth.
Mi alzai lentamente per evitare che i miei movimenti la svegliassero e le scrissi velocemente un bigliettino.
 
-Sono sceso prima perché altrimenti mamma avrebbe pensato male. Scusa se sono rimasto a dormire con te. Ero esausto e il letto era straordinariamente più morbido del divano. Ti aspettiamo giù per la colazione quando vuoi Niall :) x-
 
Mi misi sdraiato di nuovo sul divano.
Il suo odore impresso su i miei abiti mi mandava ai matti.
Mi faceva veramente impazzire.
Ma come poteva solo il suo profumo farmi un effetto del genere?
Per non parlare di come si metteva nel sonno.
Non dormivo quasi mai quando lei era nel mio letto.
Avevo paura di perdermi la sua bellezza.
Perché quando è sveglia non posso osservarla. 
Non posso ammirare ogni suo tratto.
Mentre quando dorme non si accorge della mia esistenza e quindi posso osservare l'incavo del collo, i suoi capelli ondulati e morbidi, la sua pelle bianca, il profilo delle sue gambe perfette che rannicchia al petto a mo' di difesa da non so cosa, le sue mani appoggiate sul cuscino, posso sentire le cose senza senso che dice nel sonno.
Mamma:"Amore.. Come mai già in piedi?!"
Io:"Non avevo molto sonno"
Mamma:"Vieni ti faccio la colazione."
Mi alzai e quasi trascinandomi mi misi seduto al tavolo che avevamo da almeno, per quanto ricordassi, 15 anni della mia vita.
Mamma:"Niall.. Sei cambiato moltissimo negli ultimi mesi.. Vuoi dirmi cosa c'è che non va?!"
Io:"No mamma.. E' tutto okay. Un pò di stress da lavoro"
Mamma:"Lei.. Non centra nulla?"
Non volevo rispondere.
Se dovevo rispondere dovevo mentire, e mentire a mia madre non mi andava.
Così rimasi in silenzio e quando stava per chiedermelo di nuovo apparve Liam.
Liam:"Buongiornoo"
Io:"Dormito bene Liam?"
Liam:"Benissimo Niall.. Tu sul divano?"
Sorrise beffardo alla mia disgrazia.
Ma in realtà avevo "dormito" meglio di tutti loro messi insieme.
Ellie:"Si com'era il divano Horan?"
Scoppiò a ridere.
Ma non per il divano ma per la nottata..
Notai che aveva il fogliettino che le avevo scritto in tasca. 
 
Era passata ormai una bella settimana tranquilla.
Ci eravamo divertiti veramente tanto.
Elizabeth che si era completamente rilassata.
Liam che si era sciolto un pò troppo e le stava ancora più vicino.
Erano le 15.00 e Ellie era stata tutta la mattina con Liam a fare non so cosa in paese e io ero rimasto a casa.
Sinceramente era meglio starle lontano. 
 
Da Elizabeth:
-Ci siamo persi e Liam ha il cellulare a casa.. Ci vieni a cercare? Siamo vicino a un negozio di dischi   Ellie :D x- 
 
A Elizabeth:
-Corro subito. Niall xx-
 
Mi alzai ridendo dal divano! 
Si erano persi in un posto del genere? 
No comment!! 
Mamma:"Perché ridi amore?"
Io:"Elizabeth e Liam si sono persi! hahah ma sono qua vicino!"
Anche lei cominciò improvvisamente a ridere.
Uscii e m'incamminai.
Nemmeno andavo troppo velocemente non mi andava.
Però li era un vicolino quasi sempre deserto. 
Ci passava sempre poca gente.
Velocizzai il passo ma.. 
Forse avrei dovuto velocizzarlo ancora di più per evitare che accadesse.
O avrei dovuto rallentare per evitare di assistere.
Il cuore si spezzo in mille pezzi.
Non perché avessi sperato in qualcosa da parte sua ma.. Perché l'amore è così.
Io:"Emmh.. Andiamo?"
Liam sbarrò gli occhi e Elizabeth non so perché aveva quasi le lacrime agli occhi. 
Non m'importava.
Io sarei dovuto essere quello di sempre.
Nessuno dei due sapeva di ciò che provavo.
E nessuno dei due ora l'avrebbe MAI saputo.
Liam:"Si.."
Per tutto il tragitto loro rimasero in silenzio mentre io mi sforzai di parlare.
Io:"Come diamine avete fatto a perdervi? Eravate a due passi da casa"
Liam:"Non ne ho la più pallida idea."
Ellie:"Prima non ci eravamo passati"
Aveva la voce bassa, limpida, e poco tranquilla.
Perché??
Io:"Eccoci a casa.. Senti Elizabeth vado su in camera mia per una telefonata. A dopo ragazzi"
Salii quasi saltano i gradini e mi chiusi in camera buttandomi sul letto in cui lei sola aveva dormito.
Solitamente per andare a letto con qualche ragazza andavo a casa loro. 
La mia non era mai libera.. E a Londra era d'abitudine andare da loro. 
Non mi andava di passare per un uomo come Styles.. Anche se gli volevo veramente tanto bene.
Guardavo insistententemente il soffitto.
Quello che avevo visto.
Mi faceva veramente male dentro.
Il cellulare squillò.
Lo guardai bene per mettere a fuoco.
Zayn.
Io:"Pronto?"
Zayn:"Ellie non mi risponde al cellulare"
Io:"Sarà giù con Liam.. A fare chissà cosa"
Zayn:"mh?"
Io:"Magari staranno facendo fare pratica alle loro poco esperte labbra.."
Zayn:"Ma che diamine stai dicendo Nialler?"
Io:"Si erano persi e quando l'ho trovati le loro labbra erano incollate l'una all'altra."
Zayn:"Niall.. Tu?! Come..?"
Io:"Una merda Zayn.. Scusa devo andare" 
Attaccai e mi alzai velocemente.
Io:"Da quanto sei li?"
x:"Da quando hai detto che stai una merda. Non so di cosa parlavate però tu e Zayn.."
Io:"Falle del male e te la vedrai con me Liam. Sai che sono il tuo migliore amico.. Ma non voglio che lei si rovini la vita, non voglio che accada ciò che è accaduto con Danielle, con Eleonor o Perrie al tempo. Hai ben capito?"
Liam:"Si. Chiaro"
Sospirai.
Per poi incamminarmi verso la porta.
Liam:"Avresti dovuto dirglielo. Avresti dovuto dirle che l'amavi"
Ero così prevedibile?
Sospirai di nuovo.
Io:"No. Per lo stesso motivo per cui tu non dovresti provare nulla per lei. Per lo stesso motivo per cui tu non devi farla soffrire."
 
 
Liam Pov:
 
L'amava.
Però al contrario di Niall io glielo avevo dimostrato.
Al contrario di Niall io avevo assaggiato le sue labbra morbide, delicate, timide.
Eppure mi sentivo uno schifo dentro.
Lui moriva per lei.
A me era una cotta ma che con il tempo se lei me lo avesse permesso sarebbe potuta sbocciare veramente in amore.
Se lei me lo avesse permesso però.
No. 
Non l'avrebbe fatto. 
Lei amava Niall.
E si era visto anche dalle lacrime che aveva negli occhi dopo che Niall era arrivato e ci aveva visti.
In realtà sapevo tornare ma.. Volevo che lui vedesse.
L'avevo distrutto però.
Ma come diamine mi era venuto in mente di fare una stronzata del genere?
Avevo fatto soffrire Nialler, Ellie e ora me stesso.
Scesi giù di corsa.
Mamma Niall:"Dove vai Liam?"
Io:"Cerco Nialler" 
Mamma:"E' uscito a fare due passi." 
Mannaggia.
E ora?
Andai in cucina..
Io:"Ellie.."
Si voltò sorridendomi leggermente per poi alzarsi e avvicinarsi a me e abbracciarmi.
La strinsi a me..
Ellie:"Mi fai male... Allenta per favore"
E rise sommessamente per poi staccarsi da me e tornare seria.
Mi teneva ancora la maglia con le mani.. E la torturava.
Io:"Ellie.. Cosa c'è?"
Sapevo cosa c'era ma volevo sentirmelo da dire.
Ellie:"Io.. Liam.. Non provo quello che provi tu per me. Io amo la nostra amicizia, le nostre confidenze.. Ma.. Il mio cuore.. E' ormai irrimediabilmente di un'altro. Anche se.. Lui non lo vuole" 
Sorriso sinceramente. 
Io:"Lo sapevo.. Volevo solo saperlo e chiedertelo non avrebbe funzionato altrettanto bene.."
Ellie:"Hai delle labbra favolose però"
Rise..
Anche tu lei hai Ellie.
Le più belle che io abbia mai provato in tutta la mia breve e bellissima vita.
Le diedi un bacio sulla fronte per poi trascinarla in salotto per massacrarla alla play.
Dovevo aspettare Niall.
Dovevo parlare con lui.
 
Niall:"Sono tornato mamma.."
Io:"Non c'è.. E' uscita con Ellie."
Annuì.
Io:"Lei non ama me. Me lo ha detto prima.. E.. Mi dispiace sono stato un bastardo!"
Mi guardava imassibile.
Io:"Per favore non odiarmi per sempre.."
Mi abbracciò forte.
Cavolo.. 
Era una vita che non abbracciavo quell'uomo.
Lo strinsi.
Niall:"Sono un coglione Liam."
Io:"Shh sono tornate.. Dille tutto"
 
Niall Pov:
 
Salii velocemente in camera, che una volta era la mia, e cercai nell'armadio una maglia pulita.
Mi tolsi la maglia e mentre la piegavo..
Ellie:"Oddio s-scusami.. N-Non volevo.." 
Io:"Fa niente.. Non sono mica nudo"
Sorrise timidamente con il viso viola.
Ellie:"Non amo Liam.. Liam.. Non c'è.."
Io:"Non devi giustificarti con me Ellie."
Ellie:"Io.. Si invece Niall.. E.. Non volevo che Liam mi baciasse.."
Sentii l'agitazione salirmi dentro.
Le loro labbra appiccicate.
Che si accarezzavano. 
Il sapore di lui. 
E il profumo di lei mi stava facendo impazzire.
Sentivo tutti i miei muscoli tesi.
Come se si stessero per muovere da soli. 
Io:"Ellie..." 
Non ci capii più niente. 
Non ci pensai.
Il cervello ormai era sparito.
Sfumato.
Cinsi la sua vita e in un attimo furono le mie labbra a toccare le sue.
Per togliere il sapore di Liam da lei.
Dalla sua bocca.
Dalle sue labbra.
Per impregnarle del mio. 
Solamente del mio sapore.
Non avevo immaginato a nessuna sua reazione ma mi sorprese comunque quando socchiuse le labbra per far toccare le nostre lingue calde.
Mise la braccia sulle mie spalle nude facendo dei cerchi sulla mie scapole nude.
Mi sentivo come in paradiso.
Si era il paradiso.
E non avrei mai voluto lasciarlo.
 
 
 
Ehii ecco a voi il capitolo 8!! Ho voluto pubblicare ora.. Non avevo un cavolo da fare.. Ora vado a ninna.. Spero di trovare tante belle recensioni domani sera quando torno!
Ps: Potete passare a leggere e recensire questa storia? http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1724042&i=1   
thanks 
xx :) 

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Capitolo 9
*** capitolo n. 9 ***


Elizabeth Pov:
 
Si era il paradiso.
Erano le sue di labbra che volevo.
E ora le avevo.
Si muovevano sulle mie.
E le sue mani erano poggiate delizatamente sulla mia vita per non premere sulle stupide chiazze viola che costernavano il mio corpo.
Non me lo aspettavo.
E non ci pensai due volte.
Buttai le mie braccia al suo collo e cominciai a toccare leggermente le sue scapole.
Non mi ero mai sentita così in vita mia.
MAI.
E lui mi stava trascinando lentamente in paradiso.
Mise delicatamete una mano sulla mia maglia e andò ad accarezzare leggermente la mia schiena.
Diamine.. Stavo per perdere la testa.. Se non il controllo.
Le nostre lingue si toccavano.
E sentivo il suo sapore nella mia bocca, sulle mie labbra rosee.
Ma poi mi sentii spaesata.
Si stacco bruscamente da me tenendomi ancora per la schiena e facendo combaciare i nostri corpi.
Appoggiò la sua fronte sulla mia.
Ancora chinato con la schiena.
Accigliato.
Ero molto più bassa di lui.
Ma riusciva comunque a tenermi attaccata inevitabilmente al suo corpo.
Niall:"Scusa.. Io.. Cazzo"
Poi mi lasciò e uscì di corsa dalla stanza prendendo la maglietta che era ai suoi piedi.
Perché Niall?
Perché?
Mi inginocchiai a terra.
Non sapevo se volevo piangere, urlare, disperarmi.
Io avevo bisogno di lui.
 
Passarono circa 4 ore?
Ero ancora li a terra sdraiata sul tappeto con la testa a metà tappeto e poi sentii il profumo di Liam.
Si sdraiò con la testa vicino alla mia ma al contrario.
Liam:"Sei chiusa qui da un bel pezzo"
Io:"Lo so"
Liam:"Dovresti mangiare"
Io:"Lo so"
Liam:"Ma?"
Io:"Non ho voglia di scendere"
Liam:"Che hai?"
Cazzo Liam fatti i cazzi tuoi una buona volta.
Io:"Niall.. Niall mi.. Mi ha baciata"
Liam:"Wow.. Fantastico no?"
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
Io:"Poi si è staccato da me ed è.. Scappato via. Perché mi ha baciata?"
Liam:".. Non.. So.."
Annuii per poi alzarmi e sorridergli amichevolmente.
Io:"Andiamo a mangiare"
Entrai in cucina aspettandomi gli occhi blu di Niall.
E invece..
C'erano solo 4 posti a tavola invece di 5.
Liam:"Niall?"
Mamma Niall:"Non mangia. Non si sente abbastanza bene"
Annuimmo per poi incominciare a mangiare.
Volevo sapere perchè lo aveva fatto.
Volevo saperlo.
 
Niall:"Siamo tutti pronti?"
Io:"Si"
Non riuscivo a guardarlo in faccia.
Non riuscivo a fare nulla.
Liam:"Si andiamo su"
Il volo fu tranquillo e breve come l'andata.
Mi scocciava tornare a Londra ma dovevo dare gli esami!
Avevo studiato fin troppo per saltarli. 
E tra una settimana avrei dovuto dare 5 esami.
Cavolo veramente troppo. 
Scendemmo dall'aereo e non so quante ragazze ci accolsero.
Ma tutte con gli occhi su Niall e Liam.
Io:"Jeremy? Andiamo?"
Jeremy:"Certo signorina"
Io:"Chiamami Ellie per favore. Sono mesi che ci conosciamo"
Sorrise.
Jeremy:"Non aspettavo altro Ellie. Allora? Come sono andate le sue vacanze?"
Io:"Bene.. Movimentate.. Belle.. L'Irlanda è meravigliosa Jey"
Jeremy:"Sono stato a Dublino con Niall qualche tempo fa."
Sorrisi.
Jeremy:"La vedo triste Ellie"
Alzai lo sguardo fino ad arrivare al volto dell'omone.
Tirai un pò indietro il cappuccio.
Io:"Succedono.. Cose meravigliose.. Ma in ogni cosa bella avvengono anche delle cose che portano tristezza e amarezza.. Come nelle cosa brutte avvengono delle cose bellissime. Quasi.. Miracoli"
Niall era entrambi.
Niall era la mia tristezza e amarezza nelle cose belle.
Niall era il mio miracolo nelle cose orribili della mia stupida vita.
Jeremy:"Ellie.. L'amore è così. Ha alti e bassi. Ha lati positivi e lati orribili. Ma bisogna trovare l'equilibrio con chi si ama."
Mi fermai e lo guardai attentamente.
Io:"Non se colui che ami prima ti bacia e poi ti lascia li in piedi senza una motivazione"
Jey continuò a camminare per poi fammi salire in macchina accanto a lui e partire verso la mia casa dolce casa.
 
Misi in ordine ogni cosa al suo posto.
Quando mi capitarono delle foto tra le mani.
Niall che mi leccala via la panna dalla faccia di Liam.
Liam che mi prendeva sulle spalle perché non volevo passare sul campo perché era fangoso e le mie scarpe erano rigorosamente rosse.
Io che ridevo.
Io che mangiavo.
Io che dormivo.
Chi diamine mi faceva le foto mentre dormivo.
Niall.
Niall aveva fatto tutte quelle foto.
Poi una foto.
Io e Niall.
Che ridiamo come pazzi sul tappeto.
Dovevo sapere perché mi aveva baciata.
Dovevo sapere perché era scappato.
Mi misi sul letto e crollai dal sonno.
 
Io:"Cazzooooo bastaa!! Non ce la faccio più!"
Era passata un'altra settimana.
Una settimana con la testa tra i libri.
Una settimana senza vedere il suo viso.
Una settimana intera con Jey.
Una settimana intera senza vedere nessuno se non Jey che mi portava e mi veniva a prendere a scuola, che mi accompagnava a fare compere, che se io non potevo cucinava, che se io non potevo faceva anche la spesa.
Jey:"Susu ti manca poco. Domani hai l'esame" 
Io:"Si finalmente."
Risi per poi buttarmi a capofitto sul letto.
Jey:"Si? Certamente. Senza alcun problema. Mh? Più in ordine non potrebbe essere. Nessun imprevisto. Nessun guaio. Nessun visitatore indesiderato."
Attaccò per poi sorridermi. 
Era un amore.
Io:"Non hai una ragazza?"
Jey:"Si certamente."
Io:"E quando la vedi?"
Jey:"Quando posso. Ma quasi tutti i giorni nelle mie pause che sono anche i suoi orari di visita."
Orari di visita?
Io:"Cosa?"
Jey:"Oh è una cosa lunga.. Ma non è grave. Non in pericolo di vita. Solo che non può camminare."
Lo guardai.
Adesso capii esattamente le sue parole fuori dall'aereoporto.
Jey:"Aveva paura a dichiararsi qualche anno fa perché pensava che io non l'avrei mai accettata."
Io:"Sei un grande"
L'abbracciai.
Volevo avere la loro forza di uscire di li e andare da Niall.
Io:"A che ora tornano i ragazzi?"
Jey:"Sono arrivati un'ora fa."
Sospirai.
Guardai il cellulare.
Infatti c'erano 2 sms di Zayn, 4 di Harry e 1 di Liam.
Io:"Jey.. Devo fare una cosa"
Sorrise.
Jey:"Vuole che io l'accompagni?"
Io:"No Jey.. Puoi andare dalla tua ragazza. Non mi accadrà nulla. Promesso"
Mi guardò e sorridendo uscì di casa.
Infilai la felpa di Niall e uscii di casa.
 
Sentivo lo stomaco contorcersi.
Le farfalle fare a botte in esso.
Il cuore che tentava di scappare verso Niall attraverso la gola e il cervello irrigidirsi e dire:"Sei sicura? Ti farai male. Di nuovo"
Non volevo ascoltare nessuno dei due.
Volevo sapere.
Stavo dando ascolto solamente al mio istinto.
Era un triangolo ora.
Cervello 'Cuore attento ti farai di nuovo male'
Cuore 'Voglio Niall'
Istinto 'Fa quello che senti e lascia perdere quei due idioti'
Bussai.
Niente.
Bussai.
Ancora niente.
x:"Cosa c'è?"
La sua voce mi arrivò da dietro.
Aveva dei solchi profondi sotto gli occhi.
Ed era più pallido del solito. 
Ma sempre bellissimo.
Di una bellezza irreale.
Niall:"Allora? Cosa c'è?" 
Presi coraggio.
Stavo per esplodere.
Io:"Perché mi hai baciata e poi sei fuggito via?"
Sbarrò gli occhi.
Come se non se lo aspettasse.
Davvero pensava che io avessi dimenticato tutto?
Niall:"E' stato solo.. Un impulso"
Il cuore si distrusse.
Se avessi voluto avrei potuto sentire il sangue che traboccava dalle ferite del cuore nella gola.
Il cervello urlò disperato.
E il mio istinto.. Il mio inconscio..
..Il mio inconscio sparì nel nulla.
Cominciò a salire la rabbia.
Una rabbia mai sentita.
Io:"Un.. IMPULSO NIALL?"
Sussurrò abbassando il capo.
Niall:"Si. Un impulso e basta"
Contrassi ogni singolo muscolo del viso.
Ogni singolo nervo del mio corpo era teso.
Lo colpii.
Dritto in faccia.
Alzò immediatamente lo sguardo.
Ma sempre impassibile.
Perché tutto a me?
Feci per andarmene e lui per aprire la porta..
Mi voltai velocemente.
Io:"Niall?"
Niall:"Mh?"
Io:"NON HO PIU' BISOGNO DI TE. ORA SEI LIBERO DA OGNI DOVERE"
Avevo bisogno di lui.
Avevo bisogno di lui per vivere.. 
Ma adesso dovevo disintossicarmi.
Dovevo disintossicarmi da Niall Horan.
 
Niall Pov:
 
Chiusi la porta.
Quello schiaffo me l'ero più che meritato.
Anzi.. Come minimo mi sarei meritato una sprangata nello stomaco.
Ero un imbecille.
E il cuore mi si era spezzato alle sue ultime parole.
Non ero riuscito a rispondere alcunché.
'NON HO PIU' BISOGNO DI TE. ORA SEI LIBERO DA OGNI DOVERE'
No Elizabeth non è così cazzo. 
Non è così! 
Non lo è!! 
Porca puttana troia.
Ma perché io dovevo essere così coglione?
Perché non potevo essere normale e amarla come volevo?
Perché avevo partecipato a quel cazzo di provino?
Perché lei era venuta a vivere qua?
Perché mi ero innamorato?
Perché non riuscivo a toglierla dalla mia stupida testa?
Perché mi faceva questo cazzo di effetto?
Perché non potevo sparire dalla faccia della terra?
Solo all'ultima avevo la risposta.
Ma non era da me.
Io ci tenevo alla vita.
Anche se andava una merda io tenevo alla vita.
Non vedere più nulla di tutto questo mi faceva salire l'ansia.
Il non sentire più nulla.
Il non poter più parlare con nessuno.
Il non poter più dire a mia madre quanto io l'ami.
Il non poter più vedere il mio bellissimo paese.
Il non poter più vedere Elizabeth.
La mia salvezza.
La mia vita ormai.
Ogni mio pensiero ruotava inevitabilmente intorno a lei.
Intorno a quei bellissimi occhi.
Intorno a quelle labbra.
Diedi un pugno che nemmeno io mi sarei mai aspettato sulla porta.
Cazzo.
Mi ero fatto male di brutto.
Zayn:"Ehi Niall? Tutto bene?"
Io:"Entra ti prego"
Entrò e rimasse con gli occhi sbarrati.
Zayn:"Cavolo Niall.. Stai.. Malissimo"
Mi guardai allo specchio.
Okay.
Si ero orribile.
I capelli appiattiti e senza forma.
Gli occhi contornati da un alone bluastro.
Ero dimagrito.
Non sceglievo nemmeno accuratamente cosa mettevo.
Facevo schifo.
Mi stava bene.
Io:"Mi sta bene questo schifo di aspetto che ho"
Zayn:"Per Ellie?"
Annuii.
Non avevo più lacrime.
Io:"Le ho detto che è stato solo istinto. Solamente istinto."
Mi guardava.
Non sapeva nemmeno lui cosa fare.
Non era bravo.
Ma a me bastava che stesse li.
Io:"Mi ha detto che non ha più bisogno di me Zayn"
Zayn:"Cosa pretendevi Niall? Non starò qui a difendere te o lei. Ma guarda!? Le hai fatto male per farle del bene! Pretendi che lei abbia ancora bisogno di te?"
Aveva ragione.
Aveva semplicemente ragione.
Zayn:"Forse dovresti farti veramente da parte se proprio non vuoi impegnarti. Non deludere nessuno Nialler."
Poi prese e se ne andò.
Se proprio non avevo le palle di fare niente dovevo mettermi da parte.
Dovevo farmi da parte.
In fondo.. Lei non aveva più bisogno di me.
Anche se io.. Di lei.. Ne avevo più di quanto chiunque, incluso me stesso, pensasse.
 
Liam:"Cazzo Niall"
Ridevo come un pazzo.
No aspetta: ERO UN PAZZO!!
Io:"Cosa vuoiii?"
Liam:"Tu non puoi fare così!!"
Gli avevo appena tirato giù i pantaloni mentre eravamo quasi sul palco.
Non ero mai agitato quando salivo sul palco.
Mai.
Eppure quella volta.. Avevo voglia di sfogarmi.
Era almeno un mese e mezzo che non vedevo Elizabeth per i viaggi che stavamo facendo per alcune canzoni e alcuni concerti.
Era almeno un mese che sapevo di lei solo per mezzo di Liam e Harry.
Con Zayn i rapporti erano tornati normali ma non volevo parlare con lui di LEI.
Della mia kriptonite.
Della mia vita che avevo lasciato a Londra mentre io ero qui a Seattle.
Australia!
Da paura vero?
Eppure a me faceva solo star male.
Anche se fuori davo il mio me che sempre c'era stato.
Mi guardai allo specchio un ultima volta.
Le occhiaie non sparivano.
Non accennavano a sparire.
Ma mi vestivo di nuovo bene.
Mi pettinavo.
E il mio sorriso era splendente.
Eppure i miei occhi dicevano tutt'altro.
I miei occhi non si riprendevano.
Louis:"Niall.. Sei pronto per affrontare il palco?"
Una canzone non riuscivo mai a fare la mia parte mai.
Little Things.
Era impossibile.
I miei pensieri andavano sempre irrimediabilmente a lei.
Louis:"Non c'è nella scaletta Niall."
Annuii.
L'avevamo fatta al primo concerto ma.. Dopo l'avevamo quasi bandita.
Riuscivo a cantarla solo nella mia mente.
Louis:"Andiamo Nialler.." 
Mi sorrise con quel suo sorriso rassicuratore.
Era il più ragazzino di tutti ma sapeva essere veramente un uomo quando ce n'era bisogno. 
 
Il palco.
Le luci.
Le directioners urlanti.
Cantammo le prime 4 canzoni.
Stavamo per uscire quando vidi una ragazza iniziare a piangere.
Mi avvicinai a lei.
Il pubblico si ammutolì.
Sentivo voci del tipo: Niall Horan si sta avvicinando a una fan?
Io:"Ehi.. Perché stai piangendo?"
x:"..."
Mi guardai intorno.
Io:"Jeremy? Vieni per favore"
Jeremy:"Certamente Nialler" 
La presi per una mano e lui le cinse la vita.
E la tirai sul palco.
L'arena divenne ancora più silenziosa.
Io:"Perché piangi?"
X:"P-Per voi"
Io:"Sono vivo. Gli altri sono vivi. Non c'è da piangere"
Mi guardava come se non capissi.
x:"Non in quel senso."
La voltai verso la grande arena.
Le presi la mano sinistra e poi con la mia indicai tutta l'arena.
Io:"Guardati intorno.. Sei in un'Arena magnifica.. Al concerto dei tuoi idoli.. Sul palco addirittura.. Accanto al tuo idolo che ti tiene per mano"
Le sorrisi.
E lei guardava sbalordita quell'Arena. 
Come se prima non avesse guardato.. Anzi aveva guardato ma non aveva OSSERVATO.
Io:"Sono le piccole cose che fanno la differenza. E per cose del genere non si piange."
Le asciugai le lacrime.
Il cuore si spezzo ancora.
Le diedi un bacio sulla guancia e un'altra parte del mio cuore si frantumò.
x:"Io.. Non.. Non l'avevo osservato bene.."
Io:"Quando ti accadono le cose osservale bene. Falle tue per non lasciarle andare mai più."
Se avessi chiuso gli occhi avrei detto che l'arena fosse vuota. 
Che nessuno era venuto a vedere il mio bel faccino.
Che nessuno era venuto per piangere.
Mi ritrovai io ad osservare quell'arena.
Mi ritrovai io stesso a darmi dell'imbecille.
Perché parlavo bene ma razzolavo male.
x:"Grazie.."
Io:"Di niente."
E mi abbracciò.
Il cuore andò in mille pezzi.
Irrecuperabili.
Sparsi nella mia gabbia toracica.
Io:"Prendi un puff Jeremy e mettilo qui all'angolo vicino al tuo e tieni questa ragazza con te." 
Louis mi guardava inerme.
Non sapeva cosa dirmi.
Non sapeva cosa fare.
Non mi ero nemmeno cambiato.
Io:"Louis mi passi i pantaloni con la maglia?"
Sorrise per poi lanciarmeli li sul palco.
Io:"Ragazze.. Chiudete gli occhi.. Mi vergogno!!"
E mi spogliai e mi ricambiai li davanti gli occhi di tutti.
Perché tanto potevano solo vedere me nudo fuori.
Non quanto io fossi nudo dentro.
Come fossi vuoto.
Come avessi lasciato tutto a lei.
Ormai non ero più nulla.
Ero solamente un corpo vuoto che cantava in mezzo a così tanti volti.
Ormai non piangeva più nessuna.
Avevano capito.
Sorrisi.
Ma volevo solo piangere perché il mio cuore era andato perso.
Distrutto.
Sgretolato.
Niente l'avrebbe più rimesso al suo posto.
Più niente.
Louis:"Niall.. Come stai?"
Per la prima volta risposi sinceramente.
Io:"Male. Ma adesso.. Facciamo felici queste ragazze. Mi rimane solo questo."
Louis tornò al suo posto e continuammo.
Mi divertii come un matto.
Avevamo finito.
Liam:"Volete il bis?"
Il bis vuol dire di nuovo una canzone già cantata.
Ma quelle ragazze non erano contente.
Gridarono:"LITTLE THINGS LITTLE THINGS"
Sentii il mio stomaco contorcersi.
La mia mente spaziare non so dove.
Liam mi guardò dispiaciuto.
Annuii.
Dovevo farcela.
Potevo farcela.
Non avrei deluso quelle ragazze.
Zayn.
Liam.
Zayn.
Louis.
Harry.
Toccava a me.
Aprii la bocca. 
Io:"You never love yourself.."
L'ultima parola uscì come un soffio.
Guardai l'arena.
Sentivo la base della canzone proseguire con le parole che avrei dovuto cantare io ma cantata dalla ragazza che prima avevo tirato su da in mezzo alla folla.
x:"..half as much as I love you. You’ll never treat yourself right darlin’ but I want you to. If I let you know i’m here for you. Maybe you’ll love yourself like I love you, ooh"
Harry.
Tutti loro.
Io continuare a guardare l'arena.
Ma non la guardavo.
Avevo lei davanti ai miei occhi.
Ero caduto dentro.
Mi accasciai sulle ginocchia su quel palco.
Lei bellissima davanti ai miei occhi.
Non voleva andare via.
E io non volevo che sparisse di li.
Era così bella.
E l'ultima volta che l'avevo vista era perché lei mi aveva detto che non aveva bisogno di me.
Ma io morivo senza di lei.
Io avevo bisogno di lei.
Cominciai a piangere silenziosamente.
Sentivo le lacrime calda ma allo stesso tempo amare scendermi sulle guance.
x:"Niall.."
Io:"G-Grazie.. Io.. Non saprei come ringraziarti."
La guardai.
Sorrisi.
Louis:"Andiamo Niall" 
Mi alzai tenendo la sua mano.
Mi sentivo debole.
Io:"Aspetta Lou"
Presi per mano quella ragazza e la portai con noi.
Era spiazzata.
Era la sera più bella della sua vita grazie a me.
Ma grazie a me era la serata più brutta della mia vita.
 
 
 
 
 
Ragazze ho pubblicato ora per non lasciarvi spiazzate domani. 
Il lavoro mi stressa e sto una pezza.. mi spiace.. grazie per leggere questa storia ... quando scrivo mi accorgo io stessa delle cose che so ma che non metto in pratica. 
 
xx Sam. 

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Capitolo 10
*** capitolo n. 10 ***


Elizabeth Pov:
 
Uscii come ogni mattina.
L'università.
E come ogni volta Zayn mi chiamò.
Io:"Allora come è andato il concerto di ieri tesoro?"
Zayn:"Bene Ellie. Diciamo" 
Io:"Diciamo?"
Zayn:"Si. Molto caotico"
Mi avvicinai al solito cartolaio per comprare il giornale.
Io:"Beh allora.. Quando torni? Mi manchi"
Zayn:"Anche tu mi manchi molto cucciola mia.. Ma penso che dovrai aspettare ancora due settimanelle"
Sbuffai in modo che anche lui mi sentisse e rise.
Volevo sapere di.. Niall.. Ma non avevo mai il coraggio di parlarne con Zayn. 
Ma ci ripensai.
Io:"Allora ciao Zayn"
Zayn:"Ciao"
Guardai il cartolaio che mi guardava strano.
Cartolaio:"Zayn Malik?"
Io:"No è un mio amico mooolto mooolto meno famoso."
Risi.
Si era Zayn Malik ma non te lo avrei mai detto. 
Erano il mio bellissimo segreto.
Poi presi il mio giornale e notai un giornalino.
Altro che giornalino un bel giornale.
Con l'immagine di Niall.
In ginocchio.
Sul palco di Seattle.
Io:"Prendo anche questo Jack"
Presi di corsa il giornalino e non aspettai nemmeno il resto.
Non riusciva a cantare Little Things?
Aveva detto quelle cose a una fan?
Si era cambiato sul palco?
Era dimagrito.
Aveva gli occhi spenti.
Ero.. Ero stata io?
No. 
Quello non era colpa mia.
Perché lui per me non provava nulla.
Niente di niente.
Lessi ogni particolare però.
Poi mi immersi nello studio per distogliere il mio pensiero da lui.
Un pensiero che rimaneva sempre fisso nella mia testa senza mai lasciarla.
Come se volesse rimanere li per.. Proteggermi.
Avevo bisogno di lui.. Ma.. Dovevo staccarmene.
 
Uscii di casa verso le 16.00! 
Era una bella giornata così mi piazzai sul prato di un parco.
Ci andavo sempre con Harry.
Poteva sembrare strafottente ma in realtà voleva tranquillità.
Semplicità.
Era tranquillo li come lo era sempre Harry.
Mi misi seduta, infilai le cuffiette e cominciai ad ascoltare i miei idoli.
Dai Linkin Park ai The Fray
Da Giorgia a Tiziano Ferro
Per poi.. One Direction.
Erano sempre stati i miei idoli.
E sentire la sua voce mi faceva sentire la sua presenza accanto a me.
Mi sdraiai.
Misi il volume dell'mp3 al massimo e chiusi gli occhi.
Poi sentì qualcosa leccarmi una mano.
Mi misi immadiatamente seduta.
x:"Diamine scusami.. Non volevo svegliarti!"
Io:"Non.. Fa niente"
Era un bel ragazzo.
Eppure mi sembrava di averlo già visto da qualche parte.
Qualche volta.
Ma non riuscivo a collegarlo a nulla.
x:"Cosa ascoltavi?"
Io:"One Direction" 
x:"E non ti vergogni a dirlo?"
Io:"Dovrei? Hanno una voce incantevole.. Senti.."
Gli porsi una cuffietta che lui prese senza indugio.
Era carino alla fin fine.
Mezzo biondo, non troppo chiaro di carnaggione, ma avrei giurato che fosse americano e non inglese.
x:"Bellissima veramente.. Ho dei loro CD a casa"
Risi.
Io:"Beh non sembri un Directioner boy"
x:"Per ascoltare buona musica non bisogna per forza urlare e piangere per le loro canzoni"
Mi piaceva quel tipo la pensava esattamente come me.
Io:"Nemmeno io sono così.. Amo la musica e le loro voci"
Ci sdraiammo sul prato e cominciammo a canticchiare.
Diamine aveva veramente una bellissima voce.
Eppure.. Mi sembrava di averla già sentita.
Ero matta.
Direi di si.
x:"Com'è il tuo nome?"
Io:"Elizabeth.. Abbrevialo come ti pare però"
Sorrisi.
Era veramente un bel ragazzo.
Magro.
Abbastanza alto.
E molto gentile.
x:"Okay per me sarai.. Eliza"
Nessuno mi aveva chiamata mai con quel soprannome.
Sorrisi.
Io:"Mi piace.. Il tuo nome?"
Ci pensò un pò su. 
Sembrava come se avesse qualcosa da nascondermi.
x:"Il mio nome è.. Jesse.."
Io:"bellissimo nome.. Jesse! Davvero!"
Sorrise.
Un sorriso sincero davvero.
E aveva degli occhi azzurri magnifici.
Come solo un altro ne aveva di più belli. 
Io:"Allora Jesse... Che fai qui in Inghilterra?!"
Se avessi sbagliato al massimo avrebbe riso.
Jesse:"Mi ci sono trasferito un annetto fa veramente." 
Centro baby!!
Io:"Prima vivevi dove in america?"
Mi sentivo poteeeente!
Jesse:"New York"
Sbarrai gli occhi e mi tirai su immediatamente.
Io:"New York?? Davvero? Wow.. Io.. Io voglio andarci un giorno. Un viaggettino"
Sorrise per poi esplodere in una fragorosa risata.
Era molto.. Bella..
Rimasi imbambolata! 
Jesse:"Tu invece di dove sei? Non sembri inglese."
Io:"Sono Italiana. Di Roma" 
I suoi occhi s'illuminarono e giurai che si fosse perso in qualche pensiero.. O ricordo.
Non dissi nulla. 
Mi misi a guardare quei capelli tirati su con il gel.
Corti.
Ma non troppo.
E i suoi occhi brillavano ai suoi ricordi magnifici.
Jesse:"Tutto bene?"
Io:"Certo.. Tu ti eri.. Imbambolato"
Jesse:"Ricordi.. Su Roma.."
Io:"Che genere di ricordi?"
Mi guardò.
Era serio ora.
Jesse:"Sulla mia.. Carriera."
Io:"Si e che tipo di carriera?"
Jesse:"Vieni andiamo a prendere un caffè" 
Entrammo in un piccolo internet caffè.
Prendemmo delle bibite che tutto erano tranne che caffé e andò a sedersi a una postazione internet.
Io:"Cosa fai?"
Jesse:"Ti mostro quello che faccio"
Inserì il suo nome per intero.
Jesse Arthur MCCartney.
Cazzo!
Ma cos'ero?
Una calamita per personaggi famosi nel mondo?!
Non fui sorpresa però.
Io:"Wow... Tu.. Mitico!"
Jesse:"Si...." 
Io:"Che hai?" 
Sorrisi come prima.
Jesse:"Niente stai tranquilla" 
Continuai a sorseggiare tranquillamente il mio latte e cacao.
Io:"Sei con la tua famiglia qui Jes?"
Mi guardò sorridente.
Era strano ma mi piaceva su!
Jesse:"No. Sono solo. Loro sono in California"
Io:"C'è.. Sempre il sole vero?!"
Rise.
Jesse:"Piove anche li ogni tanto.."
Risi.
E lui sorrise.
Aveva un bellissimo sorriso!! 
Mi squillò improvvisamente il cellulare.
Io:"Pronto? Davvero? Ma che stai dicendo? Oddioo sono la donnina più felice di questo mondo! Certo! Oh non ho la macchina.. Ci metterò una vita..." 
Jesse:"Ovunque sia ti ci porto io. Ho la macchina e non ho nulla di meglio da fare" 
Sorrisi.
Era veramente un tesoro!
Mi avevano fatto una sorpresona!
Io:"Vengo con Jesse!!! Ciao Batman"
Attaccai velocemente.
Io:"Sicuro che puoi Jes?"
Annuì!!
Io:"Okay allora partiamo tra poco dobbiamo essere all'aereoporto a prendere 5 grandi amici mieiiii"
Annuì per poi avviarci velocemente alla sua macchina.
Entrammo e .. Wow!
Ed Sheeran!
Aveva il CD nel lettore!! 
Io:"Ti.. Ti piace Ed?"
Jesse:"Oddio si!! Quanto vorrei incontrarlo!!"
Risi.
E lui anche dopo di me! 
 
Arrivammo.
Scesi e lui mi seguì velocemente.
Erano atterrati. 
3 minuti fa.
Io:"Jesse corriiii"
E cominciammo a correre come matti nell'aereo porto per arrivare al loro gate!!
Non vedevo l'ora!!
Io:"Metti il cappuccio su!"
E anche io lo tirai su e infilai i miei Ray-Ban neri! 
Mi erano mancati troppo.
 
Jesse Pov:
 
Cavolo!
Quella matta mi trattava normalmente e soprattutto mi trattava come se mi conoscesse da una vita.
Ancora non avevo capito da chi correvamo!
Ma era divertente.
Tirai su il cappuccio della mia felpa velocemente e come lei infilai i miei Ray-Ban ma bianchi!! 
Hahahahah
Eravamo buffissimi!
Poi si fermò vicino al gate! 
E vidi un sorriso aprirsi sul suo bellissimo viso. 
Poi guardai avanti a me! 
Non potevo crederci!
Sentii la sua mano staccarsi lentamente dalla mia e poi la vidi saltare in braccio a uno di loro.
Uno di quei 5 ragazzi.
Uno dei One Direction! 
Non sapevo esattamente i loro nomi.
M'interessava la loro musica.
Rimasi sotto shock!
Ellie:"Oddio Malik!!!!!!! Mi sei mancato così tanto!! Cavolooo!"
Zayn:"Tu invece non puoi capire quanto mi sia mancata te amore!!"
Sorrisi.
Stava con Zayn Malik?!
Ma che diamine?!
Beh.. Non gli era andata male a Malik.
Era veramente uno schianto quella tipa!
Poi scese e corse dall'altro moro riccio.
Erano usciti solo loro per quel momento!
Ellie:"Oddio Harry ti sei tagliato un pò i capelli! Sei ancora più... Figo!"
Rideva..
Poi arrivarono per quanto capii Louis e Liam.
Quest'ultimo la prese in braccio e la fece roteare sulla sua testa.
La gente li guardava ma lei era quasi irriconoscibile.
E io mi coprivo ancora di più.
Harry:"Piacere Harry"
Io:"Piacere mio"
Ellie:"Uhh scusa se non te l'ho detto prima.. Ma per me sono solo i miei amici non i One Direction. Perdonami"
Io:"Oh ma che! Tranquilla"
Poi si bloccò a guardare dietro di me.
Con gli occhi persi. 
Vuoti.
Tristi. 
Non come quella mattina.
Mi prese la mano.
x:"Elizabeth.."
Ellie:"Niall.."
Lui le sorrise debolmente.
Sembrava stanco.
Molto più degli altri!
Poi si avvicinò a Liam e abbassando gli occhi visibilmente vuoti e stanchi.
Sentii Eliza rilassarsi per poi vederla di nuovo sorridere.
Zayn:"Allora tesoro non ci presenti il tuo amico?"
Ellie:"Togli gli occhiali Jes"
Sorrise dolcemente.
Non avrei detto no a nulla di ciò che lei mi avrebbe chiesto!
Tolsi gli occhiali e vidi Zayn sgranare gli occhi.
Facevo questo effetto?
Io:"Emm.. Piacere.."
Liam:"Porca.. Tu sei Jesse MCCartney?"
Io:"Si. Piacere.."
Liam:"Tu mi conosci?"
Io:"Voi siete il gruppo pop più famoso del mondo ora non io!"
Risero quasi tutti. 
Io non ero da risata.
Ero da.. Sorriso.. 
Non so perché.
Niall non rise.
Rimase la a squadrarmi dalla testa i piedi.
Ma non ero sicuro che guardasse me.
Niall:"Ragazzi andiamo.. Non voglio che ci notino."
Io:"La macchina è subito qui fuori.. C'entriamo tutti quanti"
Niall:"Bene.."
M'incamminai e sentii Eliza prendermi per mano.
Ellie:"Tranquillo.. Non ti mangiano"
Io:"Il biondo mi pare di si"
La sentii irrigidirsi un pò.
Ellie:"No.. E' solo.. Stanco. Ultimamente non sta bene"
Io:"Si l'ho letto stamane"
Lei annuii e tornò a guardare di fronte a lei spensierata.
 
Arrivammo.
Io:"Dove devo portare te?"
Ellie:"Scendi! Abito anche io qua!"
Io:"Abiti anche vicino a loroo?"
Rise di cuore insieme a Zayn!
Zayn:"E' la casa proprio attaccata alla mia"
Ellie:"Mentre io mi cambio tu vai a casa con loro"
Annuii e poi seguii Zayn.
Niall:"Ragazzi.. Se è ci vediamo dopo"
Liam annuii.
Entrammo tutti in casa di Liam credo.
Si di Liam.
Io:"Emm scusate.. Ma.. Che ha Niall?"
Louis:"Niente di che.. E' stanco"
Annuii.
Mentivano.
Ma anche io l'avrei fatto se fosse stato un mio amico e uno sconosciuto mi chiedesse una cosa del genere.
Io:"Ti prego Liam.. Non fissarmi così.. Sono un essere umano come te eh!"
Liam rise! 
Liam:"Oddio sto facendo quello che le fan fanno con me! Sono proprio una ragazzina"
Ellie:"Lo sei!"
Io:"Ti va di uscire un secondo?"
Lei annuì e mi seguì.
Io:"Eliza.. Io volevo chiederti se.."
Niall:"Elizabeth.. Oh scusatemi."
Mi irritò alquanto.
Ma stetti zitto.
Io:"Tolgo il disturbo. Ci sentiamo domani okay? Ho registrato il mio numero sul tuo telefono cellulare"
Le sorrisi. 
Tirai su il cappuccio e le stampai un bacio sulla guancia e la sentii sorridere.
E me ne andai.
Montai in macchina e vidi lui.
I suoi occhi di ghiaccio seguirmi.
Pregarmi. 
 
 
 
 
 
 
Questo è il mio capitolo 10.. Lo so non è bellissimo. Mi farò perdonare sicuramente prrr
xx

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Capitolo 11
*** capitolo n. 11 ***


Niall Pov:
 
Io:"Scusa.. Non volevo mandarlo via"
Dissi.
Si volevo mandarlo via.
Volevo allontanarlo da te.
Però volevo che lui la trattasse bene.
Come una principessa qual'era.
Ellie:"Non fa niente"
Io:"Quando l'hai conosciuto?"
Mi guardò sprezzante.
Mi fece sentire veramente uno schifo.
Ellie:"Perché stai così Niall? Louis mi ha detto tutto.. Mangi poco.. Dormi poco.. E poi leggo queste cose sul giornale! Vuoi farmi prendere un colpo?"
Presi il giornalino che aveva in mano.
Pensai a quella ragazzina.
Alla mia sensazione.
E ora mi sentivo uguale.
Io:"Io.."
No.
Perché mi hai fatto quella domanda?
Perché TU mi hai fatto quella domanda?!
Porca puttana Elizabeth!!
Era tardi ormai.
Una lacrima scese irrimediabilmente sulla mia guancia.
Era calda.
Io:"Vai via"
Ellie:"Niall.. Stai piangendo io.. Non posso.."
Io:"Puoi invece.. Vai da Jesse"
La vidi arrabbiarsi.
Era il mio intento.
In realtà non volevo che andasse da Jesse.
E poi quel tipo non è che mi stesse antipatico.
Volevo stare bene.. Tra le sue braccia.
Io:"Vai via Elizabeth!!"
No non andare via!
Ellie:"Sei un imbecille" 
Si girò e se ne andò.
Forse.. Era meglio.
E si ero un perfetto imbecille.
Rimasi li a guardarla tornare da Zayn.
La vidi quasi correre via da me.
Glielo avevo detto io però.
Rientrai e mi buttai sul tappeto del salotto.
Mi sentivo ancora peggio.
Mi sentivo solo.
Ma un solo strano.
Non volevo nessuno se non lei! 
LEI E BASTA.
 
Uscii di casa molto svogliatamente.
Ma ora andava meglio.
Vivevo abbastanza tranquillamente.
Uscivo spesso, lavoravo bene, i concerti erano tanti e le fans sempre più assatanate e malate per noi.
Non mi mancavano quindi la popolarità, né i soldi ma.. Mi mancava la felicità.
Jesse:"Ciao Niall" 
Io:"Ciao Jesse. Tutto bene? Cosa ci fai qui?"
Sorrisi.
Il sorriso più convincente che ero riuscito a fare a quel ragazzo.
In fondo lui aveva le palle!
Jesse:"Voglio farle una sorpresa.."
Lo guardai perplesso.
Io:"Oh bene.. Buona fortuna.. Io devo anda.."
Ed eccola li.
Sulla porta.
Ben vestita.
Aveva ripreso i chili persi.
E il suo viso era luminoso.
Jesse le faceva veramente del bene.
Era lui quello giusto.
I suoi occhi si poggiarono su i miei. 
Ellie:"Oh ciao"
Era il mio obiettivo giornaliero: EVITARLA.
Io:"Ciao.. Scusate devo andare."
Ellie:"Si.."
Quasi avrei voluto correre.
M'incamminai e infilai le cuffiette per dirigermi agli studi.
 
Zayn:"Cazzo!!"
Io:"Che è successo?"
Zayn:"N-Niente scusa."
Alzai le spalle.
Ultimamente non me ne fregava niente di niente.
Facevo solo quello che ... Dovevo.
'Per te è solo un dovere'
Quelle parole rimbombavano sempre nella mia stupidissima mente.
Chissà che sorpresa doveva fare Jesse a Elizabeth.
Io:"Ragazzi io vado a casa non ho voglia di venire con voi a chiudermi li dentro"
Harry:"Come ti pare! Sembri quasi Louis.. Sta sempre con Eleonor. Chissà quando ce la presenterà!"
Io:"Non lo so. Lui è fidanzato però, io no. Vado a stare solo in quella sottospecie di casa"
Harry:"Amico.. Dovresti divertirti un pò" 
Ci pensai..
In realtà.. Aveva perfettamente ragione il ragazzo. 
Solo un pochettino.
Io:"Hai ragione. Harry vado, mi cambio e arrivo"
Mi precipitai a casa.
Scesi dalla macchina e..
Jesse ed Elizabeth si baciavano appiccicati alla porta di casa sua.
Niall.. Che cazzo ti aspettavi? 
Ha una vita!!
E tu non ne fai parte!
Non più.
Entrai silenziosamente in casa.
Non volevo mi sentissero.
Camicia bianca, jeans blu e Nike bianche! 
Gel.
Occhiaie.
Vuoto.
Ed ero pronto in 15 minuti!!
Perfettissimo! 
Uscii e loro non erano più a strusciarsi sulla porta.
Stavo per sospirare quando vidi ancora la macchina di Jesse davanti casa.
Erano insieme a casa.
Un attacco d'ira m'invase.
Sarei voluto entrare lì dentro e.. Non lo so. 
Ucciderlo!
Il cellulare squillò:"Chi è?"
Harry:"Ti stiamo aspettando Nialler" 
Io:"Si arrivo."
Tutto volevo tranne che quello.. Ma.. Ne avevo terribilmente bisogno. 
 
Il quinto?
O il sesto?
Hahahhaahah
Harry:"Cazzo Nialler.. Quella li è una grandissima figa!! E' tutta tua.. Te la cedo."
La decima??
O la nona??
No, era la decima.
Era la decima ragazza che avrei baciato..
Vediamo se dopo sei drink baciarla mi avrebbe ricordato lei o meno.
La baciai.
Niente.
Non la ricordava nemmeno lontanamente.
Io:"Zaaaaaaayyn il settimoo"
E subito arrivò!
E undicesima!
Niente.
Stavo per impazzire.
Harry:"Nialler.. Forse dovremmo tornare a casa"
Io:"No. Voglio rimanere qua!"
La vista era offuscata.
La testa mi distorceva la musica.
Ma dovevo trovarla.
Dovevo trovare quella tipa.
Una tipa che me la ricordasse quando io la baciassi.
Quel sapore di cioccolato, quel sapore di cioccolato così dolce ma allo stesso tempo forte.
Quelle labbra screpolate dal freddo gelido di Londra.
Quelle labbra che mi facevano impazzire solo perché mentre parlava il labbro inferiore di ritirava leggermente in dentro.
Qindicesimo drink di una sconosciuta.
E una ragazza davanti a me.
Era quella giusta?
Mah..
Stavo per baciarla quando sentii una voce vicino a me ma lontana anni luce.
L'effetto dell'alcool.
x:"Non ti azzardare biondino"
Io:"E chi cazzo sei tu ora?"
Ma che voleva?
Mi avvicinai ancora di più alla ragazza.
Mi guardava e basta.
Era la sua ragazza come minimo.
Una zoccola visto che mi sorrideva come per incitarmi ancora di più a baciarla.
Ti accontento.. 
Qualcosa mi colpì sul viso.
Credo il pugno del tizio.
Io:"Cazzo.. Ma è una puttana.. Si sarà baciata mezzo locale.."
Mi sentivo poco bene.
Non vedevo Harry, Liam, Zayn. 
Tutti andati a farsi fottere.
Io:"Vaffanculo.."
x:"Cazzo.. Porca.. Jes.. Ti prego prendilo"
Perché anche da ubriaco fradicio dovevo riconoscere lei?
Qualcosa mi caricò sulle spalle a peso morto.
Io:"Lasciamii"
xx:"Stai zitto e non dimenarti. Mi stai soffocando"
Io:"Non mi dici quello che devo fare"
Ellie:"Stai zitto Niall" 
Mi zittii.. 
Non volevo ma lo feci.
L'alcool ti fa fare troppe cose.. che.. Non vorresti.. Ma non ti fa dimenticare le cose che sono accadute da sobrio.
No.
E' tutta una cazzo di bufala.
Lei avvinghiata a lui.
Mi veniva la nausea a pensarci.
Altro che alcool.
Loro due mi facevano venire la nausee.
La portiera della macchina si aprì.
Quando ci ero salito?!
E di nuovo Jesse mi prese.
Volevo dimenarmi ma avevo lei davanti.
Non potevo far nulla. 
Dovevo star zitto aveva detto.
Jesse:"Okay ora lo lascio qua. Ci.. Ci sentiamo"
Io:"Ci sentiamo? Ma sei matto? Prima te la porti a letto e poi le dici 'ci vediamo'. Mi fai schifo"
Jesse:"Buttalo nella doccia. Acqua fredda."
E se ne andò.
Io:"Fanculo MCCartney"
Ellie:"Cazzo Niall.. Tu non sei normale. Dovresti ringraziarlo che ha accettato di portarmi in quel posto di merda dopo che Harry mi aveva chiamata"
Mi tirò su per un braccio.
Mi sentivo già una merda.
Domani sarebbe stato peggio.
Ma il suo profumo mi faceva star meglio.
Sentirla di nuovo vicina.
Io:"Elizabeth.. Che..?"
Freddo.
Ero sotto l'acqua gelida della mia doccia.
Volevo uscire.
Di corsa.
Presi a muovermi e spingere per uscire.
Ma avevo paura di farle del male.
Ellie:"Stai fermo!"
Io:"Cazzo fammi uscire si gela"
Ellie:"NO"
Io:"Okay.. Mi sono ripreso"
Era vero!
Ma non del tutto. 
Ellie:"Okay... Esci e togliti i vestiti"
Ci provavo.. Ma.. 
Io:"Non.. Diooo"
Ellie:"Lascia.."
Mi accasciai per terra e lei prese a spogliarmi e mi avvolse in un asciugamano.
Io:"Ho.. Sonno"
Mi prese per un braccio e mi fece infilare in mezzo al letto.
Io:"G-Grazie" 
Buio.
 
Elizabeth Pov:
 
Io:"Styles!! Ma ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? L'avete lasciato perché vi ha detto che voleva rimanere la?"
Gli avrei mollato una capocciata allucinante!
Io:"Come puoi dar retta a ciò che ti dice un'ubriaco??"
Harry abbassò la testa.
Mi avvicinai e lo abbracciai.
Harry:"Io.. Scusami.. Non.. Volevo che tu ti .. Arrabbiassi"
Io:"Basta che io sia arrivata quasi in tempo. Si è preso un bel pugno in faccia"
Niall:"Per questo ho la guancia gonfia?"
Io:"Si. Torniamo di la"
Ero fredda.
Ne ero consapevole ma .. Aveva baciato tutte quelle ragazze.
Niall:"Scusa per ieri sera.."
Io:"Chiedi scusa a Jesse"
Niall:"Dio cazzo con questo Jesse"
Sollevai lo sguardo.
Cosa?
Niall era per caso impazzito?
Io:"Cosa Niall?"
Niall:"Mi sono rotto il cazzo di questo Jesse"
Io:"E per quale motivo?"
Sentivo la rabbia salire dal profondo.
Stavo per ucciderlo.
Ne ero certa! 
Tenne lo sguardo fisso su i miei occhi.
Niall:"Vai a letto così con il primo conosciuto? Prima Trevor ora Jesse? Poi? Zayn? Liam?"
Mi sentii il cuore quasi cedere.
Sentii come la delusione andò a comprimere ogni parte di me.
Jesse:"Tutto okay?"
Continuai a tenere gli occhi su Niall.
Io:"Pensaci tu. Io con lui non voglio avere nulla a che fare"
Uscii quasi di corsa.
Non sapevo che fare.
Non sapevo dove andare.
Non volevo dire niente a Zayn o Liam.
Non volevo andare a casa mia.
Volevo solo sparire.
Cominciai a camminare incappucciata per le vie di Londra.
Quel giorno pioveva.
Pioveva di brutto poi mi fermai davanti ad un cartellone:'Gli One Direction Il concerto il 28 aprile'
Cominciai ad accellerare.
Ovunque c'erano loro.
LUI.
'One Direction Take Me Home Il nuovo disco'
'Niall Horan e Demi Lovato visti insieme nell'ultima settimana: Nuova fiamma per l'irlandese?'
Basta! 
No.
Lui non doveva essere di nessuno.
Se non era mio non doveva essere nemmeno di Demi Lovato.
E di nessuna.
Perché?
Perché?
Presi il primo autobus che trovai e montai.
Stetti li sopra per 45 minuti circa e .. Wow..
Lo stretto della manica.
Il cielo buio e il mare non avevano più né un inizio né una fine.
Era rilassante.
Respirai.
Si sentiva un buon odore.
Eppure avevo sempre il suo odore impresso nel mio naso, nella mia mente, sul mio corpo.
Non andava via nemmeno dopo aver fatto 10 docce consegutive.
Il cervello si azzerò.
Non connetteva più.
Sentii solo le gambe cedere e crollai li.
Sulla sabbia.
Di quella sponda di un canale calmo e scuro che dava tranquillità ma che ora mi faceva notare quanto potesse essere profondo e pieno d'insidie.
Il cellulare cadde a terra.
Non aspettai assolutamente nulla.
Mi accasciai a terra.
E continuai a guardare quell'oceano.
Speravo in uno tsunami.
Un'onda gigante che mi prendesse e mi portasse via di li, in fondo a quell'oceano.
Per non farmi più tornare a galla.
In quel momento lo notai.
La mia vita faceva schifo nonostante avessi fatto tanto per vedere solo il positivo.
Volevo sparire.
Volevo morire.
 
Ormai erano 3 ore che ero li.
Sulla sabbia.
Il cellulare squillò.
Non avevo versato ancora una stupida lacrima.
Io:"Sono occupata"
x:"Dove sei?"
Io:"Sulla costa della manica"
x:"Cosa? Come ci sei arrivata? E' tardissimo. Sono le 2 e 30 del mattino"
Io:"Lo so Jesse." 
Jesse:"Perché? Ti vengo a prendere."
Io:"No. Non voglio."
Jesse:"Perché? Per Niall? Ci ho parlato. Ha sbagliato. Eliza.."
Io:"Jesse no.. Fermo la.. Non è te che voglio scusami.. E non voglio tornare a casa.... Io... Non ce la faccio più Jesse.. Io... Ciao"
Attaccai.
 
Un'altra ora era passata.
Un'altra lunga ed eterna ora era passata.
Era vero non ce la facevo più.
Mi alzai lentamente, gettai il cellulare nella borsa incautamente.. Il mare sembrava veramente calmo.
Volevo quella tranquillità.
Quanto avrei voluto avere mio fratello li.
Mi mancava terribilmente.
Riabbracciarlo per non permettere a nessuno di diverci ancora.
A nessun bastardo di allontanarci per sempre.
Mi tolsi le scarpe, i pantaloni, rimasi in intimo.. Seguì tutto il profilo del mio corpo.
Perché?
Perché dovevo stare così?
Perché tutto ciò a me?
Infilai un piede nell'acqua.. Era.. Gelida. 
Ma non m'importava.
Mi evitava di pensare al dolore dentro di me.
A quel corpo ormai macchiato, pieno di cicatrici.
Cominciai ad entrare.
Sentivo l'acqua gelida come aghi penetrarmi nella pelle, nella carne. 
Non riuscivo a fare nulla.
Mi immersi.
Sentii dei rumori soffusi.
Guardavo davanti a me, sotto l'acqua.
Il buio.
L'angoscia.
Mi prese alla gola.
Non respiravo.
Sentivo mancarmi l'ossigeno.
Ma non riuscivo a tornare a galla! 
Cazzo! 
L'unica cosa che mi venne in mente fu.. Niall.
Non respiravo più.
Stavo per morire senza averlo mai baciato.
Senza avergli mai detto quanto.. Io.. Lo amassi.
Si lo amavo e ora me ne stavo andando.
E invece eccolo li. 
Di fronte a me.
Sott'acqua a sorridermi con uno di quei suoi bellissimi sorrisi perfetti.
Senza imperfezioni.
Semplici.
Amorevoli.
Quei capelli biondi che sembravano ispidi e crespi ma che in realtà erano morbidi.
Quel corpo caldo e sempre pronto a tenermi e consolarmi senza conoscermi come si deve.
E che non avrei mai più rivisto.
Che il buio ormai mi avrebbe portato via.
Ma sarei stata in pace.
Anche se non volevo morire.
Volevo continuare a vederlo.
A vedere la mia mamma.
Ma non riuscivo a tornare a galla.
Ormai.. 
Ti adoro mamma...
Ti amo Niall...
 
 
 
                               
 
 
Sotto la preghiera di una mi recensitrice ho pubblicato anche l'11.. Vi ha fatto del male.. Mi spiace per il dolore che vi ho recato. 
 
xx

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Capitolo 12
*** capitolo n. 12 ***


Niall Pov:
 
La tirai fuori.
Mi sentivo impazzire.
Avevo visto tutti i suoi abiti a terra a riva.
Non la vedevo.
Avevo capito quasi immediatamente.
Il sangue mi si era raggelato.
Era impazzita o cosa?
Io:"Elizabeth.."
Ellie:"N-Niall..."
La presi in braccio e la portai fuori da quell'acqua gelida.
Non ero caldo nemmeno io ormai.
Mi ero immerso per prenderla.
La coprii con la coperta che avevo sempre in macchina e a mia sorpresa.. Si strinse al mio collo.
Eravamo fradici.
E sentivo l'acqua gelida ricoprirci ma il suo corpo a contatto con il mio era bollente.
Ellie:"N-Niall... G-Grazie... Io... Ho avuto... Paura.. Di .."
Io:"Morire.. Elizabeth io ho avuto paura quando non ti ho vista.. Sei impazzita? Cosa cazzo ti prende? E se non fossi arrivato? E se Jesse non mi avesse detto di venire qua?"
Tremava.
Io:"Vieni.. Ti porto in macchina.."
Ellie:"Sono piena di sabbia e sono bagn.."
Io:"Zitta.."
La presi in braccio di peso, presi le sue cose e quasi corsi per la collinetta sabbiosa fino alla macchina che avevo lasciato aperta.
Salimmo, chiusi le portiere e accesi l'aria calda.
Stavamo sui sedili posteriori, aveva le ginocchia al petto e io non riuscivo a tranquillizzarmi.
Io:"Elizabeth.. Cosa è successo?"
Ellie:"Il passato..." 
Era la prima volta che mi diceva le cose subito.
Era la prima volta che parlava di passato.
Era la prima volta che non avevo dovuto pregarla.
Ellie:"Il mio maledettissimo passato Niall.."
Io:"Io non so niente.. Del tuo passato"
La curiosità e l'ansia crescevano.. 
Ellie:"Non...Io.."
Il mio cellulare squillò.. Guardai lo schermo.
Demi.
No Elizabeth.. Non è come credi!
Ellie:"Non ho voglia di parlarne. Rispondile" 
Io:"Può aspettare..." 
Ellie:"Okay.." 
Mi tirò via il cellulare dalle mani e rispose.
Ellie:"Niall mi ha salvato la vita direi.. Non rispondeva per me.. Quindi perdonalo e non lasciarlo per niente al mondo. Mi raccomando"
Cosa?
Lasciarlo?
Io:"Ma cosa credi? Che sto con Demi?"
Ellie:"Non è così?"
Io:"No cazzo! Non è così."
Ellie:"Com'è Niall?"
Non ci riuscivo.
Non riuscivo a dirle quelle due parole che erano sempre li ferme immobili nel mio cuore davanti al suo nome.
Io:"...  Elizabeth..."
Ellie:"Niall.. Portami a casa per favore.. Voglio andare a casa mia.."
Annuii.
Passai davanti mentre lei era ancora dietro..
Guardava fuori dal finestrino dopo che si era rivestita e aveva risposto agli sms di qualcuno.
Forse Jesse.
Jesse.
Mi stava per dire qualcosa quando lei ha chiamato.
Stava per dirmi qualcoda di loro. 
Ma sono fuggito per venire da lei. 
Ma ora la curiosità continuava ad essere molta.
Ma avevo preferito di gran lunga rimanere qua.
Lei era la mia salvezza..
Lei meritava ogni cosa.. Ogni felicità.
Ogni cosa.
Io:"Grazie per l'altra sera..."
Ellie:"Non ringraziarmi è stato Harry a chiamarmi."
Annuii...
Io:"Grazie.. Potevi comunque rifiutarti.." 
Ellie:"Si hai ragione.. Ma siamo pari."
Era freddissima.
Arrivammo.
Poteva andare peggio di così?
Poteva andare peggio di come andasse ora?
No.
Scesi dalla macchina e la seguii verso la porta di casa.
Si voltò verso di me.
Ellie:"Grazie Niall."
Alzai lo sguardo.
Non so perché.
I suoi sguardi mi disarmavano.
Mi facevano sentire nudo di fronte ai suoi occhi ma senza vergogna.
Un nudo positivo.
Come se avessi potuto dirle ogni cosa.
Lo feci d'istinto.
Lo feci senza pensare.
Lo feci per provare le stesse emozioni di quel giorno, in Irlanda.
Mi chinai e poggiai le mie labbra sul suo labbro inferiore.
Era caldissimo per la tortura a cui lo aveva sottoposto.
Quel suo modo di morderlo quando era nervosa o in agitazione mi faceva veramente mandare ai matti.
Ma non fu lo stesso bacio.
Le emozioni per me furono di gran lunga superiori ma sentii le sue mani premere sul mio petto.
Io:"Elizabeth..." 
Ellie:"No.. Non voglio.. Non voglio soffrire ancora per te.." 
Soffire ancora?
Aveva sofferto?
Perché soffire?
Io:"Non era mia intenzione ferirti.. Ti ho..." 
Ellie:"NIALL NON M'INTERESSA.. BASTA.. SMETTILA.."
Urlava.
Mi sentii morire.
Avevo rovinato ogni cosa.
Avevo rovinato ogni mia chance.
Era la fine.
Non l'avrei mai più conquistata..
Io:"No.. Non.."
Ellie:"Vattene!!!"
E mi sbatté la porta in faccia.
Non avrei mai più avuto possibilità con lei.
Mai più.
L'avevo persa.
L'avevo persa per sempre.
 
Zayn:"Niall non puoi farti mettere i piedi in testa così"
Io:"Cosa dovrei fare Zayn?"
Zayn:"E' semplice"
Per Zayn era sempre semplice.
Ogni cosa.
Da quando aveva lasciato Perrie era con una ragazza diversa ogni settimana. 
Io non ero così.
Volevo Elizabeth e basta.
Nessun'altra!!
Io:"Si Zayn e come?"
Harry:"Zayn puoi uscire un attimo?"
Annuì e se ne andò.
Quello che mi serviva non era un Harry sonoundongiovanni Styles.
Io:"Harry.. Cosa vuoi?"
Harry:"Ti sei visto porca puttana?"
Mi guardai.
Che avevo? 
Una tuta, una polo bianca, i capelli ingelatinati..
Harry:"..Le occhiaie che anche se ti vesti una meraviglia spiccheranno sempre. Perché sono occhiaie d'amore. Ha ragione Zayn.. E' una semplice cosa che devi fare..."
Io:"Cosa Harry?"
Harry:"ESSERE TE STESSO"
Me stesso.
Ero mai stato me stesso?
No. 
Ero sempre stato accecato irrimediabilmente dalla paura di soffrire e di farla soffrire.
Ma che amore è senza sofferenze?
Che felicità esiste senza il buio del dolore?
Non può esistere. 
Non sarà bellissima.
E io per colpa di questa maledettissima paura non ero stato il vero Niall Horan.
Per paura si perdono troppe cose.
E io ormai lei l'avevo persa.
Io:"Ormai l'ho persa Harry.. Ormai.." 
Harry:"Appunto.. Cos'hai da perdere a dirle ogni cosa? A dirle tutto quello che hai dentro Nialler? Eppure le palle non ti mancano"
Guardavo quegli occhi verdi che mi spingevano come ad uscire da quella casa in quel momento.
Ma non potevo.
Lei non era in casa.
C'erano troppi spettatori.
Lei aveva Jesse.
Era buffo.
Piaci sempre a chi non ti piace.
Ti piace sempre la persona a cui non piaci.
E se piaci a chi ti piace c'è sempre qualche dannatissimo, fottutissimo problema ad impedire al buio di sparire e far apparire magicamente la felicità.
Dovevo riuscire a conquistarla.
Dovevo riuscire a farla mia.
E stavolta senza alcuna paura.
Anche se dovessi finire di distruggermi, almeno saprò di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità.
SARO' NIALL HORAN E LEI SARA' MIA! 
 
Elizabeth Pov:
 
Io:"Ti giuro. L'ha fatto. Mi ha baciata di nuovo"
Chiara:"E tu? Ellie.. Forse dovresti.."
Io:"Cosa? Lui non ha mai chiesto alcuna possibilità. Lui lo fa solamente per 'istinto' come ha detto l'altra volta"
Chiara:"Cu' le persone cambiano. Le persone hanno paura. Le persone mentono per coprire qualcosa che per te può essere insulso e insignificante ma che per loro è di vitale importanza"
Io:"Non fai del male a chi ami.. Se ami veramente"
Chiara:"Vogliamo veramente aprire questo discorso Ellie?"
Forse era meglio di no.
Forse non ero la persona migliore per dire una cosa del genere.
Il mio passato non me lo permetteva.
Il mio stupido atteggiamento passato non me lo avrebbe mai permesso.
E se fosse mai uscito.. Io.. Non ne sarei uscita mai viva.
Io:"Chiara.. Io non lo so cosa ha voluto dire quel bacio"
Chiara:"Ellie tu sei così e lui ancora non ti conosce. Tu sei la persona più difficile del mondo. Sempre forte e dura, ma all'inizio sembri sempre timida. A volte agisci troppo istintivamente, e forse questo è il caso"
Io:"Non ho bisogno di Niall. Non ne ho bisogno."
Chiara:"Ne sei certa? Mi pare che da quando non ci parli, non ci sei vicina o lui non si prende cura di te non stai bene. Tu hai più bisogno di lui di quanto tu stessa possa pensare"
Si avevo bisogno di quell'uomo.
Di quel viso.
Di quel suo modo di prendersi cura di me.
Io:"Eppure sono certa che non è così. Io non.. Non voglio.. Non è per me."
Chiara:"Non vedo l'ora di conoscerli."
Io:"Si.. Anche io.. E' troppo che non ci vediamo amore."
Chiara:"Si ora devo andare amore mio.. A dopo"
Io:"Dopo?? Ma io..."
Troppo tardi.
Aveva attaccato.
Che cavolo!
Eppure non lo faceva mai. 
Andai in cucina e aprii la dispensa.
Non c'era nemmeno un pacco di pasta! 
Non mi andava di fare la spesa.
Infilai un paio di jeans e un paio di scarpe da ginnastica, legai al meglio i capelli e dopo messa la sciarpa nonostante fosse l'inizio di aprile.
Misi una maglioncino sulla maglia rosa di Niall.
Quella che mi aveva dato quella sera.
Non mi vergognavo di farmi vedere senza maglia ma ancora non gli avevo detto di Trevor e di quei lividi che odiavo tanto.
Mi aveva salvata. 
Non avevo avuto il coraggio di dirlo a nessuno.
Avrebbero pensato male.
Io non volevo morire.
Volevo semplicemente godere un pò della tranquillità che mi dava l'acqua della manica.
Al pensiero sentii i brividi dell'acqua gelida sul mio corpo e poi il calore che provai quando ero tra le braccia di Niall.
Niall.
Era sempre nella mia stupida testa.
Presi un bel respiro, presi le chiavi, infilai il cellulare nella mia tracolla e uscii.
L'aria primaverile era bellissima.
Fresca ma allo stesso tempo calda.
Presi il cellulare e scorsi nella rubrica fino a.. Jeremy!
Io:"Jey? Vieni con me a prendere qualcosa da mangiare al Take Away del cinese a due isolati da qui??"
Jeremy:"Arrivo subito tesoro"
Da signorina era passato a Ellie, da Ellie a cara e da cara a tesoro, cucciola, piccola!
Era un amore quel tipo.
Lo vidi uscire da casa di Niall e mi corse incontro.
Ero così piccola al suo fianco.
Odiavo gli occhiali da sole.
Li detestavo.
Amavo la primavera, cielo non troppo scuro, anche se parlavamo comunque di Londra, i fiori, l'aria poco umida, ma sempre fredda.
Londra era veramente mitica.
Le case molto eleganti e ben messe, le strade ben asfaltate e pulite.
Altro che Roma, dove ogni 100 metri trovavi una buca e una casa disastrata che chiedeva pietà!
Io:"Di dove sei?"
Jeremy:"Sono scozzese in realtà"
Io:"Davvero? Wow.." 
Jeremy:"Tu sei Italiana di dove?"
Io:"Roma.. Come sta la tua ragazza?"
Lo vidi rabbuiarsi un attimo.
Jeremy:"E' uscita fortunatamente ma.. Vogliono cacciarla dalla casa dove si trova ora."
Io:"Cooosa? Stai scherzando? Non possono.. Perché?"
Alzò le spalle.
Jeremy:"E' vecchia e vogliono buttarla giù."
Io:"Non si può far nulla?"
Jeremy:"Faccio il body guard non l'avvocato"
Nemmeno io ero avvocato.
Studiavo musica.
Suonavo il pianoforte.
Non leggevo codici civili e penali ma non potevo..Non potevo rimanere con le mani in mano.
Prendemmo da mangiare e tornammo quasi subito a casa.
Mi ero sentita seguita ma ogni volta che ci voltavamo o ci guardavamo intorno non c'era nessuno.
Entrai da Zayn e mi misi seduta accanto a lui e Liam.
Liam:"Ciao bellissima.." 
Io:"Ciao Liammy.."
Mi schioccò un bacio sulla guancia destra e subito dopo porsi la sinistra a Zayn.
Io:"Cinese vi piace no??"
Zayn:"Ovvio.. Quante porzioni hai preso?"
Io:"5 nel caso arrivasse Harry o Louis"
Zayn:"Non vengono oggi." 
Io:"Allora lo mangerò io!"
Ero già pronta a mangiarlo quando qualcuno bussò alla porta.
Io:"Meno male che non c'erano oggi eh Zayn??"
Sbuffai!
Mi alzai molto svogliatamente e mi trascinai fino alla porta.
Ma alla fine ne era valsa la pena.
Io:"Chiaraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"
Urlai saltandole quasi addosso.
Era circa 6 o 7 centimetri più alta di me ed era poco più piena di me. 
Ma era sempre in ottima forma.
Capelli lunghi e biondi.
Bellissimi.
E occhi di un azzurro che potevano far morire chiunque!!
Chiara:"Dio santo Ellie!!! Ma vuoi uccidermi? E comunque sei una bugiardaaa"
Io:"E perché??"
Chiara:"Londra non è così bella come dicevi. E' MAGNIFICA!"
Sorrisi!
In realtà avrei voluto ucciderla!! 
Io:"Perché non me lo hai detto stupida!?" 
Zayn:"Gliel'ho detto io! Volevo solo che fosse una sorpresa."
Chiara:"Quindi sei tu.. Zayn Malik"
Annuì.
Era come.. Imbambolato.
Tenero!
La feci entrare e mangiammo tutti molto felicemente.
Lei era come me.. Non si faceva poi così grandi problemi nel trattare le persone in maniera normale.
Per quando la normalità alla fine sia una cosa soggettiva.
Per me può essere normale uno che cammina sulle mani come per qualcun'altro quello normale è quello che cammina saltando.
Il concetto di normalità è buffo.
Per alcuni è normale la ragazza grassa, come per me, non faccio grandi discriminazioni o stronzate varie, per altri l'unica normale e all'altezza di qualcosa sono solo le ragazze tra i 45 ai 55 kg imbottite di trucco e superficialità.
Chiara la pensava diversamente da me. 
Ma eravamo comunque grandissime amiche.
Alla fine tra di noi ci giudicavamo diversamente.
Ognuno ha parametri di giudizio diversi e nessuno a volte, anzi molto spesso, pensa che le persone possano recepirle in diversi modi.
Zayn:"Ci sei?"
Io:"Mh?"
Zayn:"Vai a prendere la macchinetta fotografica e facciamo vedere le foto a Chiara"
Io:"Certamente"
Poi ci pensai.
Era da Niall.
Cazzo.
Io:"Non puoi andare a prenderla tu Zayn?"
Zayn:"Perché?"
Io:"E' da Niall.."
Lo sussurrai per non farmi sentire.
Zayn:"Non è a casa.. E' uscito"
Sospirai.
Io:"Okay vado e torno bellezze..." 
 
Aprii la porta lentamente.
Entrai e cominciai a vedere sul tavolo, in cucina, sulla scrivania, sul tavolino, sul divano, sulle menzole.
Niente di niente.
Non riuscivo a trovarla.
Niall:"Cosa cerchi?"
Sobbalzai e caddi all'indietro.
Rise.
Che si rideva.
Sorrisi anche io però.
Era difficile resistere al contagio della sua bellissima risata che da troppo tempo non sentivo.
Io:"Cercavo la mia macchinetta fotografica."
Niall:"Prova nella scatola sotto il letto."
Mi abbassai e eccola! 
Io:"Grazie.." 
Niall:"Di niente.. La prossima volta non ti spaventare.. Eri tu in casa mia non il contrario"
Io:"Tu non mi hai mai visto e mai sentita"
Feci gesticolando con le mani provocando una fragorosa risata.
Rimasi con l'orecchio sulla porta.
Era meravigliosa.
Perché era così.. Felice? 
No.. Non era felice.. Ma perché era così Lui ora?!
 
Erano le 22 ormai.
Avevo un sonno allucinante ma Chiara non faceva che parlarmi di Roma.
Di casa.
Di mia madre.
Di ogni cosa.
L'università di legge.
Legge.
Io:"Una mia amica sta per essere cacciata dalla sua casa vecchia e che da noi in Italia sarebbe considerata come patrimonio storico-culturale, è invalida, non può camminare"
Si trovò un attimo disorientata.
Chiara:"Una petizione. Puoi tentare con una raccolta firme e tentare di evitare la distruzione dell'abitazione e far valere i diritti di questa ragazza"
Io:"Posso?"
Chiara:"Certamente. Perché non dovresti?"
L'abbracciai.
Io:"Ti adoro"
Chiara:"Anche io.. Comunque sei sempre bellissima!!"
Ammiccai! 
Io:"Modestamenteee"
Ci sdraiammo e canticchiando le note di Lego House di Ed ci lasciammo andare alle braccia di Morfeo.
 
 
Zayn Pov:
 
Non so perché ma aveva qualcosa che mi attirava particolarmente.
Non il suo aspetto candido e pulito.
Non sapevo.
C'era un qualcosa, come un elastico a tirarmi verso di lei.
Verso quelle labbra sul rosso, naturali, senza trucco e senza inganno.
E quell'espressione tranquilla, calma.
Il contrario di quella matta di Ellie.
Eppure sembravano perfette per essere amiche.
Mi misi a letto pensando a Chiara.
Non mi ero mai sentito tanto leggero.
 
La sveglia strillava quella mattina, e non voleva smettere.
Liam:"Zayn su alzati! Si lavora" 
Io:"Mmmh.. No.. Dai"
Poi un pensiero percorse velocemente il mio cervello impigrito e ancora dormiente: Chiara! 
Mi tirai su velocemente e mi fiondai in bagno. 
Feci una doccia veloce per poi vestirmi in 5 minuti.
Mi guardai allo specchio e...
Liam:"Sei perfetto si.. Vai ora"
Uscii velocemente e bussai alla porta di Ellie.
x:"La sveglierai così e non voglio"
Il mio cervello si svegliò immediatamente al suono della sua voce.
Io:"Buongiorno Chiara.. Volevo portarvi a fare colazione" 
Chiara:"Ci ha messo tanto ad addormentarsi non svegliarla. Farà colazione da Liam come al solito da quanto mi racconta" 
Annuii.
Volevo stare del tempo con lei. 
Anche se per poco.
La vidi incamminarsi ma non connettei subito.
Chiara:"Non cammini Malik? Io avrei fame" 
Appena si voltò sorrisi.
Un sorriso che da tanto non avevo sul viso! 
Facemmo colazione e chiacchierò con voce bassa e calma. 
Chiara:"Andiamo?"
Annuii.
Passeggiavamo in silenzio quando ci fermammo vicino alla cartoleria.
Non potevo crederci.
Non riuscivo a credere ai miei occhi.
'Quella che credevamo la cotta per Zayn Malik si è tramutata in una cotta per Liam Payne? E ora.. La ragazza misteriosa sembra preferire ancora Jeremy. La guardia del corpo.. Emm ragazzi? Ma chi frequentate?' 
Ellie.
 
 
 
 
 
 
Ciaoooo tesoriiiiniii ecco a voi il 12!!!! aspetto vostre recensioniii 
xx

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Capitolo 13
*** capitolo n. 13 ***


Elizabeth Pov:
 
C'era un pò di luce che filtrava dalla finestra.
Mi dava leggermente fastidio.
Ma al pensiero che quel sole non era tipico di Londra decisi di alzarmi.
Mi legai i capelli e messami una t-shirt e un calzoncino decisi di uscire all'aria aperta.
Io:"Mh.. Magnifico"
Jesse:"Cosa?"
Risi di me stessa e della mia NON reazione. 
Se era qualcuno che voleva uccidermi non sarei mai riuscita a fuggire in tempo.
Io:"Mi hai fatto prendere un colpo" 
Jesse:"Dobbiamo parlare Eliza" 
Annuii sempre con il sorriso.
Ma il suo svanì.
Io:"Dimmi" 
Jesse:"Riguarda Niall" 
Mi accigliai immediatamente.
Io:"Cosa c'è?"
Jesse:"Ha frainteso.. Crede che io e te.." 
Io:"Siamo andati a letto insieme..."
Annuì imbarazzato per l'accaduto.
Io:"E' stato per me. Non devi vergognartene Jes. Io.. Devi solo scusarmi per averti fatto credere qualcosa che in realtà.. Non c'era"
Sorrisi.
E lui anche.
Una cosa che non avevo mai capito era che il mio sorriso faceva star bene chi amavo.
Tutti.
Forse non Niall.
Forse.. Non me stessa.
Non riuscivo a far felice Niall e me stessa.
Zayn:"Ellie.. Entra e siediti."
Quando era arrivato mr sonofigoegeloso? 
Io:"No. Dimmi e basta"
Mi porse sbuffando un giornalino.
Io:"Questa... Questa sono io"
Zayn:"Lo so"
Cominciai a camminare avanti e indietro per il pianerottolo del complesso residenziale.
Com'era possibile?
Era per quello che mi sentivo sempre seguita in quegli ultimi tempi?
Davvero pensavano che passassi da Zayn a Liam e poi a Jeremy?
Ma cosa inventavano questi pazzi psicopatici patentati?!
Io:"E'.. Assurdo.. E'.." 
Zayn:"Ellie io non volevo che accadesse. Non ho idea di come abbiano fatto. Giuro." 
Ero persa nei miei pensieri.
Com'era accaduto?
Mi stavano dando della zoccola?
Non sapevo se piangere o cosa.
Eppure era una giornata magnifica e loro me l'avevano rovinata con uno stupido giornalino?
VAFFANCULO!!
Io:"Non cercatemi oggi. Torno sana e salva."
Salutai tutti ed entrai in casa con il giornalino tra le mani.
Avevo una rabbia dentro.
Volevo spaccare tutto.
Chiara:"Amore senti io.."
Io:"Chiara voglio stare da sola."
Intanto mettevo quelcosa nella borsa in modo tranquillo.
Infilai la felpa di Niall e la sua maglietta rosa. 
Non so perché ma mi faceva come sentire la sua presenza accanto a me.
E non mi faceva male. 
Non in quel momento.
Sciolsi velocemente i capelli e li raccolsi a destra con una treccia lasciando che la frangia scendesse sul viso e e dietro le orecchie bucherellate dai 5 orecchini che contornavano le mie orecchie, neri e rosa che andavano pienamente daccordo con la mia carnagione sin troppo chiara per essere italiana.
Uscii salutando Chiara e chiusi la porta diedi un'altra occhiata a quel giornalino e lo lasciai sotto la porta di Zayn bussando e scappando.
Come quando in Italia uscivo con Luca e andavamo a suonare ai citofoni e poi scappavamo facendo i vaghi! 
Mi mancava..
Misi il cappuccio e m'incamminai. 
Mi sentii terribilmente osservata per tutta la giornata.
Ma non ci feci caso.
Dovevo dimostrare di essere normale.
 
Arrivai vicino al laghetto dove andavo da un pò e dove avevo conosciuto Jesse.
Aprii lo zaino e ne tirai fuori una bella coperta e il mio ipod.
Mi sedetti e presi il libro che stavo leggendo: Persuasione della Austen.
Amavo quella scrittrice.
Era un misto di ironia, sarcasmo, romanticismo, intrighi e incomprensioni.
Ogni cosa che faceva bene alla mia mente.
Qualcosa che tenesse vivo ogni sentimento in me.
Qualcosa che mi distogliesse dai miei problemi passati e presenti.
Mi misi giù e mi godetti il libro, la buona musica e il sole.
Sentivo gli occhi di qualcuno su di me.. Ma quando li tiravo su e mi guardavo intorno non c'era nessuno.
M'irritava.
Passai la giornata così.
 
Da Liam:
-Che fine hai fatto?! Mi manchi...   Liam x-
 
A Liam:
-Anche tu.. Ellie x-
 
Si mi mancava.
Come mi mancava Zayn.
Come mi mancavano Chiara e gli altri.
Ma non Niall.
C'è da riflettere sulla parola 'mancare'. 
Dicevamo 'mi manca' davanti alla figurina che ancora non avevamo nell'album, e, 'ce l'ho' quando era una già incollata. 
Ecco quindi che forse è tutto li, nell'incollarselo dentro qualcuno, per non dire mai 'mi manchi', ma sempre 'ti ho'.
E Niall me l'ero incollato nel cuore e anche se non era realmente mio per 'lo avevo'. 
A volte mi chiedevo cosa mi frenasse dall'andare da lui e parlargli con il cuore in mano.
Come se niente fosse.
Poi mi venne in mente.
Attiravo i peggiori e lui era migliore quindi non poteva volermi.
Prima mio padre, poi quel mostro, poi ancora Trevor.
Lui era migliore di tutti loro nonostante i baci dati per istinto e basta, nonostante gli attacchi.
Eppure tornava sempre gentile.
Mi aveva salvata da Trevor più volte, mi aveva salvata dall'acqua gelida della manica.
Salvando me però stava facendo morire se stesso.
Si ubriacava e baciava miriade di ragazze per cosa? Non ne avevo idea e non la volevo avere.
Non dormiva. 
Per cosa? 
Per amore? 
Per chi?
La mia mente era affollata di pensieri che si allontanavano ormai da ogni cosa.
Mi tirai su e presi un bel respiro.
La mente si svuotò e notai tutto ciò che avevo intorno.
Il laghetto sotto il sole era magnifico e mi dava un senso di pulito, di puro e incantato, con le papere che galleggiavano e vivevano felici la vita loro donata, i fiori sbocciavano grazie alla venuta della primavera.
La primavera.
Mi faceva sentire veramente bene. 
Preannunciava tranquillità e benessere.
O almeno aveva sempre preannunciato questo ma forse quest'anno no.
Quest'anno sarebbe stato diverso.
Quest'anno sarebbe cambiato tutto.
Come era stato previsto quando lasciai Roma, l'Italia e la mia vecchia vita.
Vecchia. 
Non era vecchia.
Era il mio passato.
Ciò che mi aveva fatta diventare quella che ero. 
Come il mio presente mi avrebbe formata per il futuro.
Era tutta una catena.
Sorrisi.
Mi alzai, infilati tutto di nuovo nello zaino e m'incamminai.
Non avevo mai tolto ne occhiali ne cappuccio.
Missione: Non apparire! 
Non era mia intenzione.
O almeno non lo era mai stata fino a quel giornalino.
 
Fast Food! 
Entrai e mi sedetti al bancone con le spalle a chiunque.
x:"Ehi che mangi bellezza?"
Io:"Un cheesburger grazie!! Ah. E anche delle patatine.."
x:"Subito bellezza" 
Cominciai a leggere le news sul calcio italiano sul mio samsung.
La Juventus prima. 
Ancora.
65 punti!
Ero la persona più felice del mondo!
x:"Ecco a te bellezza" 
xx:"Smettila di chiamarla bellezza" 
Quella voce inconfondibile.
Guardai il cameriere con impassibilità.
La mia solita freddezza.
Ero calda si ma da fuori ero.. Fredda. 
Sempre.
Io:"Cosa ci fai qui?"
Perché si era arrabbiato che lui mi chiamava bellezza?
xx:"Cercavo te"
Il cuore mi salì improvvisamente in gola. 
 
 
Niall Pov:
 
L'avevo cercata ovunque.
Biblioteca.
Internet Caffé.
Negozio di dischi.
Ovunque.
Laghetto.
Piazzetta.
E invece eccola li.
In un fast food.
Ellie:"Perché mi cercavi?"
Mi guardò e sorrise.
Io:"Dovevo camuffarmi per non .. Metterti ancora nei guai"
Avevo un cappello di lana blu che compriva interamente i miei capelli biondi, i miei Ray neri che coprivano i miei tanto conosciuti occhi azzurri e lo scalda collo che copriva il collo pallido e un parte del mento se tiravo in giù il viso.
Ellie:"Non sono nei guai per te"
Annuii.
Io:"Potevo evitarlo. Mi porti quello che ha preso la ragazza a fianco a me? Grazie"
Ellie:"Non potevi"
Non mi guardava più in faccia.
Non era da lei. 
Che aveva?
Io:"Che hai che non mi guardi?"
Era una delle poche volte che ero diretto.
Ero me stesso.
Tranquillo e spontaneo.
Ellie:"Mi seguono. Se vedono che parlo con te potrebbero concentrarsi sul riconoscerti."
Io:"Ti seguono e tu ti preoccupi che loro possano riconoscere me..??"
Annuì leggermente.
Poi scrisse un sms.
A chi diamine mandava sms???
Poi il cellulare squillò e vidi lei sogghignare. 
Si ridi ridi.
 
Da Elizabeth:
-Esco prima io.. Tra 10 minuti raggiungi la fermata a 50 metri da qui. Vediamoci sul bus.-
 
Si alzò e uscì velocemente, sempre con eleganza, dal locale.
Come faceva ad essere così.. Così.. Perfetta?
Si era perfetta.
Con quei calzoncini che le lasciavano le gambe bianche libere, sembravano così lisce.
Avrei voluto toccarle.
Sfiorarle.
 
Questa storia andò avanti per mesi.
E ora era estate.
I camuffamenti erano difficili in estate.
Ellie:"Basta!! Non ce la faccio più. Esco sempre da sola!! O con Sarah. Non riesco più ad essere normale con voi."
Liam:"Non fa niente.. Ellie.. Non dev.." 
Ellie:"No Liam.. No!! Non è così!!!"
E corse fuori.
Non ci pensai due volte e la seguii.
Io:"Elizabeth.." 
Ellie:"Lasciami in pace!"
Io:"NO"
Aprii velocemente la porta e la trascinai dentro per poi stringerla a me.
E appena lo feci scoppiò in un pianto convulso.
Ci accasciammo a terra.
Ellie:"Niall.. Non è giusto.. Niente è giusto.. Niente e io sto nella merda."
Era a pezzi.
Ormai stavamo li da un'ora buona aveva smesso di piangere ma nessuno dei due aveva voglia di alzarsi.
Poi vidi che si toccava freneticamente la testa.
Io:"Ti danno fastidio?"
Sussurrai.
Non so perché.
Avevo come paura di urtare i suoi nervi e il suo udito.
Annuì leggermente.
Infilai le mani nei suoi capelli legati in uno chignon che non riusciva a tenerli bene insieme. 
Le ciocche le scendevano e uscivano fuori dall'elastico toccando leggermente il suo collo.
E con pochi gesti feci scivolare via l'elastico e lasciai che le mie mani scendessero per tutta la lunghezza dei suoi bellissimi capelli.
La sentii rabbrividire.
E in quell'istante fui sicuro che non era per il freddo, era per .. Me.
Ellie:"G-Grazie Niall..." 
Mi guardò.
Sentii il mio viso macchiarsi di rosso.
Eppure stavo solo guardando quegli occhi castani-verdi che guardavano i miei azzurri.
Erano luminosi.
Io:"Di niente Elizabeth"
Abbassai lo sguardo.
Era più forte di me.
Stavo per dire qualcosa quando sentii le sue labbra premere sulla mia guancia destra. 
Calda.
Sentii il cuore arrivarmi al cervello.
Sentii il sangue scorrere sempre più velocemente in ogni parte del mio corpo.
E solo per un bacio innocente su una guancia.
Quanto si può essere innamorati?
Si può quantificare l'amore?
Si può quantificare quanto si ama una persona?
Sentii il suo volto appoggiarsi leggermente alla mia spalla.
Ellie:"Niall.. Io.. Ne avevo bisogno. Perché non sentire un amico così vicino mi fa stare male.. Veramente male.. E mi sento sola.. Terribilmente sola."
La strinsi di nuovo e feci affondare il mio viso nei suoi capelli.
Profumavano di pesca.
Io:"Non sei sola"
E la sua pelle profumava di talco e vaniglia.
Lei era il mio AMORE.
Era come l'amore.
Un misto di sensazioni, emozioni..
Ellie:"Dovremmo andare.." 
Io:"Si.."
Aprii lentamente la porta.
Io:"Non puoi" 
Ellie:"Cosa?"
Io:"Si sono appostati" 
La sentii dirignare i denti.
Io:"Vieni..." 
Le sorrisi.
Ellie:"Cosa vuoi fare?"
La presi per mano, aprii la finestra e.. 
 
 
Zayn Pov:
 
Sentimmo un tonfo venire dalla mia camera.
Io:"Cosa diamine è successo?"
Corremmo in camera e quando aprimmo trovammo Niall a terra sdraiato sulla schiena e Ellie accavallata su di lui che ridevano come due matti.
Ellie:"Si sono appostati fuori... Hhahahahaha.. E a Niall è venuta l'idea... Hahahahah... Di scavalcare i balconi e.." 
Niall:"Per entrare siamo inciampatiiii"
E riscoppiarono a ridere come due psicopatici.
Ma alla fine anche tutti noi iniziammo a ridere.
Ellie dopo un pò rifece la stessa cosa e tornò in casa sua aiutata da Liam stavolta.
Niall rimase a casa mia anche a dormire.
Io:"Allora?"
Il suo sorriso si spense e le sue labbra tornarono serie sul quel volte che una volta non vedevi mai triste e abbattuto. 
Niall:"Stavo per morire Zayn.. Non ce la facevo più. Io non ce la faccio più."
Era innamorato pazzo.
Innamorato fradicio.
Innamorato come non avevo mai visto nessuno. 
Innamorato e impotente davanti al rifiuto.
Innamorato e indifeso davanti a chi ama.
Innamorato e sofferente.
Innamorato e suscettibile ad ogni contatto con lei.
Sorrisi mentre lui chiuse gli occhi e si abbandonò sul letto.
Stavo per sdraiarmi anche io quando ad entrambi arrivo un sms.
 
Da Ellie:"
-Vogliono la guerra? Che guerra sia!    Elizabeth Jane Brooke è pronta! xx -
 
Niall:"Mi fa paura questa ragazza"
Io:"No.. Lei è speciale"
 
Non avevo idea di quello che aveva in mente.
Non avevo idea del guaio in cui si stava per cacciare ma sapevo che sarebbe stata la svolta.
Sapevo che comunque lei l'avrebbe fatto.
Sapevo che niente l'avrebbe fatta mai tirare indietro.
Nemmeno Niall.
Nessuno.
Forse nemmeno se stessa.
 
Io:"Cosa diamine hai in mente?"
Ellie:"Vogliono lo scoop? Lo avranno."
Niall:"Cosa?"
Ellie:"Vogliono lo scoop e lo avranno."
Sorrisi.
Avevo capito ogni cosa.
Io:"Ne sei certa?"
Ellie:"Più che certa Zayn."
La guerra era aperta e noi.. Non avremmo perso.
 
Uscii di casa e mi avvicinai alla sua porta.
Ero agitato.
E se non fosse andata bene?
Era pieno luglio eppure c'erano solo 30 gradi più o meno.
Bussai.
Ellie:"Eccomi"
Sorrise.
Aveva gli occhiali arancioni che s'intonavano perfettamente alla carnaggione un pò più rosea che aveva preso durante l'estate.
Io:"Sei pronta?"
Ellie:"Ovvio.. Non sono pronta. Non lo sono mai. Ma andiamo"
Chiuse la porta e c'incamminammo in maniera molto naturale come al solito al bar e poi in cartoleria.
Prese in mano un giornalino, lo stesso, e me lo mostrò.
C'era lei in copertina 'la ragazza misteriosa da sola? E i ragazzi? Ops.. Si sono accorti di come sei? Poveri Zayn, Liam e Jeremy!!' 
Rise.
Il giornalaio:"Lo prendete?"
Ellie:"Certamente."
Mi tirai su gli occhiali da sole e mi sporsi verso il giornalaio.
Jack:"Ma tu sei Zayn Malik?"
Io:"Certamente.."
Jack:"E la signorina è...?"
Prese il giornalino e la indicò.
Ellie sorrise mentre io feci una faccia grave.
Ma lei era tranquilla.
Tirò su gli occhiali mandando indietro i capelli.
Ellie:"Si.."
Jack:"Signorina Eliza non crede sia un problema?"
Ellie:"Oh no. Hanno voluto la guerra.. Io posso solo combattere."
Il giornalaio le sorrise e poi mi diede il resto.
Io:"Ellie?"
Ellie:"Mh?"
Io:"Come fai a trovare tutto questo coraggio?"
Continuò a leccare il gelato guardando avanti, credo stesse cercando lo parole da utilizzare.
Ellie:"Io.. Non lo so. Non credo sia coraggio in se stesso. Credo che sia voglia di essere libera di fare ciò che voglio e posso, libera da indiscrezioni, libera di essere me stessa con te, con Liam, con Harry e Lou... Jeremy.."
Abbassò lo sguardo.
Io:"Niall ancora niente?"
Scosse la testa.
Ci stava veramente male.. 
Ellie:"Non approva."
Niall non avrebbe mai approvato una cosa del genere.
Mai e poi mai.
E l'intento era quello di imbrogliare i media.
Far credere loro che stava con me, poi il giorno dopo con Liam, poi ancora con Harry e poi ancora con Jeremy..!
Avrebbe funzionato.
Si sarebbero impazziti a cercare il vero 'LUI' senza mai arrivare ad alcuna conclusione.
Squillò il cellulare.
 
Da Chiara:
-Malik.. Mi manchi.. -
 
Che diamine voleva dire?
Ellie:"Cosa succede Zayn?"
Io:"Leggi"
Le porsi il cellulare e lei si aprì in un sorriso che mostrò due leggere fossette di cui non mi ero mai reso conto fin'ora.
Io:"Cosa c'è?"
Ellie:"Nulla.. Parti e va da lei. Ne varrà la pena"
Aveva ragione. 
Perché i "mi manchi" dovrebbero essere seguiti da un "sto venendo a prenderti".
Sarei andato a prenderla.
Per il resto della giornata ebbi solo Chiara nella testa.
Null'altro.
Mi mancava e quando se n'era andata mi aveva lasciato senza che fossi riuscito a dirle niente.
Senza essere riuscito a dirle quanto mi piaceva.
Che non sapevo se era amore.
Ma questi mesi mi avevano aiutato a capire.
Mi fecero capire che era amore.
Quell'amore vero di cui senti parlare dai vecchietti che stanno insieme da 50 anni e che nonostante tutti i casini che si siano presentati ancora si amavano.
Chi anche più di prima.
Io volevo quell'amore.
 
A Chiara:
-Stanotte per l'una sono da te. Aspettami.  Zayn xx- 
 
Non rispose ma sapevo.
Sapevo che mi avrebbe aspettato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
vi piace il capitolo 13? aspetto molte recensioni e le vostre parti preferiteee ^^ 
 
xx

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Capitolo 14
*** capitolo n. 14 ***


Zayn Pov:
 
Ero matto. 
Si un matto patentato veramente!
Ero all'aereoporto ad aspettare che chiamassero per il mio volo per Roma. 
Per Chiara.
Voleva vedermi. 
Lei voleva vedere me. 
Mi sembrava così irreale che non fosse perché io sono Zayn Malik!! 
Che fosse semplicemente impazzita? 
O ancora peggio qualcuno le avesse fatto un incantesimo?
Come poteva voleme ME in maniera così naturale?
Nessuna avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere a me che sono ME di volermi vedere così naturalmente e farmi andare da lei. 
Di corsa.
In fondo ero io che l'avevo deciso. 
Non me lo aveva chiesto esplicitamente.
Mi aveva detto solamente che voleva vedermi.
Come se fossimo grandi amici o grandi amanti!
x:"Il volo per Roma partirà tra cinque minuti. Si pregano i passeggeri di diriggersi al proprio gate."
Mi alzai e presi il mio unico bagaglio.
Mi avrebbe davvero aspettato?
E se mi stessi solamente illudendo che lei mi voglia?
E se fosse l'ennessima presa in giro?
E se fossi ricaduto nella trappola dell'amore?
Ma nemmeno questo mi impedì di salire su quell'aereo.
Nulla me lo avrebbe impedito. 
Se non avrei provato avrei fallito sin dall'inizio e non era da me. 
Non potevo fallire. 
Non potevo fallire sin dall'inizio. 
Non stavolta.
Presi coraggio e salii su quell'aereo.
Mi sentivo ansioso, nervoso, avevo la gola secca e il cuore che aveva già preso a pompare più volecemente.
Avevo la nausea.
Mi sedetti e infilate le cuffie mi addormentai. 
 
x:"Signore.. Siamo atterrati a Roma. Deve scendere"
Sbattei più volte le palpebre per comprendere meglio quello che mi stava dicendo la ragazza.
Io:"Si mi scusi tanto. Non avevo sentito." 
Mi sorrise per poi allontanarsi.
In quei pochi attimi mi ero sentito leggero. 
Ma subito dopo ricordai ogni cosa: Chiara, la paura, il rischio.
L'adrenalità mi arrivò al cervello.
Erano le 00.45 e dovevo arrivare da lei. 
Chiesi aiuto a un taxista.
Mi avrebbe portato lui all'indirizzo datomi da Ellie. 
Tax:"Cosa la porta qua?"
Lo guardai allibito.
In che senso?
Io:"Come dice scusi?"
Tax:"Lei non è il ragazzo dei One Direction? Ho visto male?"
Sbarrai gli occhi. 
Un'uomo sulla quarantina mi conosceva?
Eravamo davvero così popolari?
Tax:"La conosco perché mia figlia va matta per voi e mi assilla dalla mattina alla sera" 
Io:"Se vuole posso farmi una foto con sua figlia domani e farle un autografo."
Tax:"Sarebbe veramente disposto?"
Io:"Si certo.. Ma deve promettermi che lo dirà solo a sua figlia. Sono qui per una cosa molto importante per me. La prego"
Annuii contento.
Tax:"Siamo arrivati signor Malik"
Io:"Mi chiami Zayn. Domani alle 11.30 qui sotto."
Ammiccai e sorridendo pagai e scesi dall'auto.
 
Stetti davanti quel citofono per quanto? 
Quindici minuti?
Era l'una e venti. 
Non sarà mai rimasta sveglia per aspettare me.
Anzi ora avrà addirittura pensato che io non sia venuto.
x:"Scusi chi cerca?"
Io:"Chiara Tucci"
x:"Terzo piano. E' un suo amico?"
Io:"Si."
x:"Venga le apro io. Non mi sembra molto convinto di suonare il citofono"
Sorrisi imbarazzato.
Si vedeva così tanto la mia paura?
Ma non paura di lei.
Paura di innamorarmi.
Paura di soffrire ancora.
Una delle paure che aveva anche Niall con Ellie e che gli stava facendo mandare ogni cosa a puttane.
NO! Io non potevo farmi scappare una persona come lei. 
Io non potevo mandare una cosa del genere a puttane come se fosse una botta e via.
No.
Io dovevo farlo.
x:"Da qui dovrai proseguire da solo"
Io:"La ringrazio infinitamente"
Salii le altre due rampe di scale molto velocemente.
L'adrenalina mi stava mandando in tilt il cervello e tutto il sistema nervoso.
Arrivai, presi un respiro e bussai.
Non aspettai nemmeno 1 minuto che vidi la porta aprirsi.
Era bellissima.
Ancora più bella di come l'avevo lasciata.
Aveva un pantalone di pigiama da uomo.
Forse del padre.
Non era fidanzata. 
Lo sapevo.
E una maglia che le lasciava un parte del basso ventre scoperta.
La pelle bianca, candida..
Io:"Chiara..."
Avevo il fiatone per tutte le scale che mi ero fatto. 
E ora anche perché la sua bellezza mi mandava in iperventilazione.
L'ansia cresceva .. 
E ora?
Non ci dovetti pensare troppo.. Fece lei.
Si scaraventò tra le mie braccia.
Le sue labbra erano sulle mie.
Dovevo lasciarmi andare.
Al massimo avrei dovuto rimettere in piedi il mio cuore ormai fatto a pezzi troppe volte.
Ti prego Chiara.. Io te lo dono ma tu abbine cura. 
Ti prego.
 
Chiara Pov:
 
Non so perché lo feci ma fu una cosa di un emozione mai provata.
Mai sentita.
Le sue labbra tremavano.
Lui tremava.
Aveva il fiatone.
Inizialmente si era irrigidito.
Avevo avuto paura di dovermi staccare da quella perfezione.
E invece subito dopo si sciolse sotto il mio tocco.
E sentii il calore che proveniva da lui prendere possesso del mio corpo, della mia mente.
Le sue labbra si muovevano morbidamente e velocemente sulle mie.
Ero sempre stata una ragazza pacata in quelle cose ma con lui mi sentivo diversa.
Ero frenetica.
La sua lingua che cercava esasperatamente la mia.
Con la mano libera mi teneva per la testa intrecciandola nei miei capelli biondi.
Mi teneva teneramente e al contempo stretta.
Mi sentivo come una donna.
Una VERA donna.
Desiderata.
Amata.
E dall'uomo che lei amava e desiderava più di ogni altra cosa da quando aveva sentito semplicemente la sua voce al telefono per mettersi daccordo sulla sorpresa da fare a Ellie.
Una semplice voce mi aveva fatto innamorare irrimediabilmente di quell'uomo.
E non me n'era fregato granché che fosse Zayn Javaad Malik.
Lui era la voce, l'uomo, di cui mi ero innamorata.
E se prima non pensavo che l'amore potesse nascere da cose del genere ora mi ero ricreduta.
 
Cinsi la sua vita e lo trascinai in casa e poi sempre stando attaccata a lui chiusi rumorosamente la porta.
Lui fece cadere a terra il borsone e subito dopo anche l'altra sua mano si ritrovo su di me.
Sul mio viso caldo e sicuramente rosso.
Mi sfiorava dolcemente.
Zayn:"Non ero sicuro.. Che mi avresti aspettato.. Scusa.. Per il ritardo"
Perché ti sei staccato dalle mie labbra imbecille?!
Io:"Perdonato"
Sorrise mentre poggiava di nuovo le sue labbra sulle mie.
Non era per niente come lo avevo immaginato: ERA MOLTO MEGLIO! 
UNA MERAVIGLIA!
Zayn:"Adesso però è ora che tu vada a dormire"
Disse abbassandosi e poggiando la sua fronte alla mia.
Io:"Mh.. Volevo parlare un pò con te" 
Zayn:"Domani e dopo domani sono solamente tuo" 
Perché?
Solo domani e dopo domani?
Mi rammaricai.
Ero sicura che anche sul mio volto fosse percepibile.
Zayn:"Ehi.. Sono tuo ormai. E' che poi devo tornare a Londra." 
Io:"Ma sei mio"
Abbassai un pò lo sguardo.
Mi sembravo una ragazzina di 14 anni alle prese con il suo primo amore.
Zayn:"Si.. Tratta bene il mio cuore"
Il suo sguardo si fece speranzoso e terribilmente triste.
Io:"Come fosse un tesoro"
Sorrise per poi mettermi a letto come una bambina e coprirmi delicatamente.
Zayn:"Dormo sul divano"
Annuii per poi tirarlo giù per il colletto della camicia e baciarlo di nuovo.
E se fosse stato tutto quanto un sogno?
Bhe.. Me l'ero goduto alla grande.
 
Aprii gli occhi alquanto allarmata.
Presi il cellulare e notai l'ora.
Le 10.45!!
Perché non mi aveva svegliata?
Era stavo davvero solamente un sogno?
Mi misi seduta e sentii scendermi una lacrima sulla guancia destra.
Era stato tutto quanto un maledettissimo sogno.
Potevo essere così stupida da averci davvero creduto?
Zayn:"Perché piangi?"
Alzi immadiatamente gli occhi verso la direzione da cui proveniva la sua voce.
Zayn:"Ho portato la colazione" 
Sorrise con quel sorriso che ogni volta che lo guardavo mi mandava in extasi. 
Io:"C-Credevo fosse stato... Solo.. Un... Sogno"
Rise di cuore.
Mentre io continuai a fissare ogni suo atteggiamente, movimento, sguardo, sorriso, il suono della sua risata, l'intensità dei suoi magnifici sguardi mozzafiato.
Zayn:"Non vuoi mangiare?"
Fece una faccia preoccupata e curiosa.
Chissà cosa guardava.
Io:"Si certo che voglio mangiare. Cosa guardi?"
Poi mi voltai leggermente e vidi la foto sul mio comodino.
Zayn:"Non ti somiglia"
Io:"Chi?"
Zayn:"L'uomo con te che ha le mani sugli occhi in mezzo a te ed Ellie. Stavate facendo quella cosa come le scimmie?"
Pensava fosse un mio ragazzo o di Ellie?
Avrei voluto ridere ma.. Non mi pareva veramente il caso.
Io:"Ovvio che non mi somiglia. Non è mio padre. E' il padre di Ellie"
Mi guardò con gli occhi sgranati.
Ellie non aveva raccontato niente a nessuno?
Nemmeno a Zayn?
Potevo dirlo?
No. 
Era orribile tutto ciò che era accaduto.
Era orribile tutto il suo passato infernale.
Ma era stata davvero in grado di andare avanti e di non rimanerci attaccata.
Zayn:"E dov'è ora? Non parla mai di un padre ora che ci penso"
Io:"E' morto. Senti io non posso raccontarti cose che lei non ha voluto raccontare. E se io fossi stata in lei nemmeno io lo avrei raccontato"
Annuì.
Zayn:"Ora che lo noto hanno le labbra uguali"
Sorrisi.
Il padre di Ellie non era mai stata una cattiva persona.
Veramente mai.
Ma aveva avuto un vizio nella sua vita che lo aveva portato a perdere la moglie, la figlia, i genitori e infine anche la vita.
A lei la sua morte non l'aveva scalfita.
E come sempre evitava di parlare di lui e della sua vita.
Per questo non aveva molti amici dietro e tentava sempre di farsene di nuovi e sempre pochi.
Ellie era molto socievole ma la sua vita l'aveva portata ad essere in quel modo.
Fidati di tutti ma non dipendere MAI da nessuno nella vita.
Amala ma non vivere in sua funzione.
Se dovesse andarsene da te per un motivo o per un altro ne usciresti a pezzi mentre se ami e non dipendi se dovesse allontanarsi il dolore sarebbe minore.
Ma a volte.. Non funziona e quando non funziona è perché la persona che ami è veramente quella giusta diceva lei.
E io amavo quel suo modo di vivere la vita che neanche lei avrebbe mai voluto cambiare.
Ma ero sicura che lei avrebbe voluto una vita completamente diversa.
Una vita felice e spensierata.
Avrebbe voluto diventare adulta a 19 anni e non a 12.
Avrebbe voluto vivere con tutta la sua famiglia in modo felice sempre, non solo i primi 3 anni della sua vita.
Avrebbe voluto cambiare suo padre ma non ci era riuscita.
Avrebbe voluto fare tanto in quei 19 anni di vita e si sentiva in colpa.
Terribilmente in colpa anche se non l'avrebbe mai ammesso in vita sua.
Io:"Si lei è uguale a lui."
Sorrise.
Zayn:"Allora oggi cosa fai? Lavori?"
Io:"Mi hanno licenziata e non trovo assolutamente niente per me per ora."
Mi guardò sbalordito e irritato.
Zayn:"Ed ora?"
Io:"Non so. Qui c'è poco niente."
Poi si fece pensieroso e andò in cucina.
Mi feci una doccia, m'improfumai e tornai dillà.
Io:"Wow sono le 11.25!!" 
Zayn:"Ho una cosa da fare ora qui sotto." 
Sorrise.
Io:"Cosa?"
Zayn:"Ora vedrai.. Scusa se rubo del tempo a noi ma devo"
Annuii.
Scendemmo lentamente le scale e arrivammo di fronte al portone.
Zayn:"Apri ed esci poi rientra e dimmi chi c'è fuori"
Annuii e mentre lui si nascose uscii.
Io:"Un uomo sulla quarantina e una ragazza di 14 anni circa."
Sorrise.
Zayn:"Sono i miei ospiti"
Uscii sorridente trascinandomi con lui.
x:"Lei è mie figlia Simona, Zayn!" 
Zayn:"Incantevole davvero"
Simona:"Oddio pensavo che mio padre mi stesse prendendo in giro che aveva portato Zayn Malik da qualche parte" 
Non potevo crederci.
Zayn aveva detto a quell'uomo di portare da lui sua figlia?
Per un autografo.
Simona:"Perché lo hai fatto?"
Zayn:"Anche io in passato volevo conoscere il mio idolo.. Beh eccomi qua. Sono il tuo idolo, o almeno uno dei tuoi idoli."
Rimasi scioccata.
Davvero erano così importanti per lui le sue fans?
Veramente ci metteva tutto quell'amore?
Adesso ne fui sicura.
L'amavo.
Ma avrei dovuto dividerlo con tutte le sue fans!
 
Elizabeth Pov: 
 
'Ma cosa diamine succede? Lei prima con Zayn, poi con Jeremy, poi ancora con Zayn e poi Liam? Siamo in confusione'
Li avevo tratti in errore.
Non sapevano chi fosse. 
E non era nessuno purtroppo. 
Io:"Visto funziona Liam!"
Liam:"Tu sei un genio diamine"
Zayn:"Da matti"
Era strano Zayn.
Sapevo che mi nascondeva qualcosa e che la nascondeva anche ai ragazzi.
Ma cosa?
C'entrava Chiara?
Zayn:"Ellie???? Sono dieci minuti che ti chiamo!"
Io:"Dimmi"
Zayn:"Vieni con me a prendere il dolce? Copriti bene.. Non voglio che scoprino la tua identità ora che si sono confusi e non capiscono nulla"
Sorrisi.
E mi avviai con lui a braccetto fuori.
Zayn:"Chiara l'hanno licenziata un mesetto fa. Non trova nulla.. Ho intenzione di chiederle di venire qui.. Avrà più possibilità"
Ehh Zayn come se non ti conoscessi abbastanza per dire che hai un bellissimo secondo fine.
Io:"E perché non puoi più stare senza di lei. Non più.. Vero?"
Lo vidi arrossire.
Di un rosso vivo!
Porca miseria!!
Io:"Malik sei pazzo d'amore! Sei violaa"
Zayn:"Non è veroooo!"
Cominciai a ridere mentre lui mise il broncio!
Io:"Credo che accetterà.. Sono mesi che mi dice che ama Londra."
Vidi i suoi occhi brillare e riempirsi di amore e di speranza.
Ci credeva veramente.
Speravo solo che non lui non uscisse la parte peggiore di lei che usciva sempre.
Ogni volta che aveva paura dell'amore.
Ogni volta che sentiva che si stava per fare del male.
E Zayn era debole per se stesso, per lei non ce l'avrebbe mai fatta.
Avevo una terribile paura.
Ero veramente preoccupata ma volevo lasciarli al tempo.
 
Entrai in casa.
Era buia e silenziosa.
O almeno credevo poi vidi qualcosa muoversi e subito dopo sentii dei colpi alla porta dietro di me.
Mi voltai immediatamente e aprii lentamente.
Niall:"Hai finito la tua guerra?"
Sbuffai facendogli cenno di entrare in casa.
Io:"Si. Spero di aver vinto"
Niall:"Leggo ogni singola cosa.. Sei matta? Scopriranno chi sei. Vuoi per caso essere perseguitata? Vuoi per caso che tutti comincino a fermarti per strada per insultarti"
Io:"Per forza per insultarmi Niall?"
Niall:"E' la fama che cerchi allora!!"
Li non ci vidi più dalla rabbia.
Io:"Fama?? Fama?? Ho tentato di sviare in ogni modo il sospetto che uno di voi fosse impicciato in qualche modo sentimentalmente con me Niall. Che cazzo ti viene in mente? Se volevo la fama mi attaccavo alle labbra di Zayn o anche di Liam o Harry e diventavo famosa di essere LA RAGAZZA DI UNO DI LORO!! Se volevo la fama dicevo del nostro bacio.. Anche se era solamente un bacio dato per istinto! Cazzo Niall.. Riprenditi! Cosa ti ho fatto di male? Sei solo uno stupido egoista. Non capisci mai niente degli altri.. E più io tenti di farti partecipare alla mia vita e a farti comprendere più tu scappi.. Cazzo Niall.. VAFFANCULO!!!"
Aprii la porta e uscii nonostante quella fosse casa mia.
Mi coprii e cominciai a correre.
Stavo piangendo.
E aveva cominciato a piovere a dirotto.
Ero stanca. 
Ero fottutissimamente stanca di quella situazione di merda.
Non ce la facevo più.
 
Corsi per non so quando finché non arrivai a quel laghetto che era sempre bello, pulito, asciutto e soleggiato.
Ora era triste, bagnato, buio, pauroso. 
L'inferno.
Mancava solo Niall.
Perché era così.
Era come quel laghetto.
Prima il paradiso e poi l'inferno.
E l'amore che provavo per quell'uomo non mi aiutava.
E peggiorava.
E continuavo ad illudermi ogni volta che lo vedevo alla mia porta con quella faccia da cucciolo.
Ormai ero fradicia.
Ero zuppa fino alla punta dei piedi.
E continuavo a piangere.
Cazzo ma che ho fatto io di male?!?
Per meritare tutto ciò?
Perché a me?
Perché dovevano accadere tutte queste cose?
Perché avevo rimesso in ballo il mio povero cuore.
x:"Mi dispiace io non capisco cosa ti ho fatto"
Era li. 
Mi aveva seguita.
Era li con quella voce paradisiaca all'inferno.
Non l'avevo mai vista così.
Un'angelo all'inferno.
Niall era l'angelo del mio inferno. 
Mi voltai lentamente ed eccomi li a sostenere quello sguardo che voleva sempre leggermi dentro ma che sembrava che mai ci riuscisse.
Io:"Cosa mi hai fatto Niall? Prima ti prendi cura di me e mi fai innamorare di te.. Si mi hai fatta innamorare.. Poi mi spedisci da Zayn.. Poi mi salvi la vita.. Poi ancora mi abbandoni perché non vuoi appoggiarmi nella mia guerra e mi dici che voglio la fama. Cazzo Niall sei incoerente. Non capisco.. Io non capisco!"
Abbassò lo sguardo. 
Stava soffrendo ma ora non m'interessava più. 
Adesso mi ero stancata di quei suoi comportamenti.
Adesso mi ero stufata di tutto ciò.
Io:"PORCA PUTTANA NIALL COS'E' CHE VUOI??!"
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ed ecco a voi il 14!!! prr quanto mi piaceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ** 
xx

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Capitolo 15
*** capitolo n. 15 ***


Elizabeth Pov:
 
Niall:"TE!! VOGLIO TE."
Rimasi li a guardare le sue iridi blu che sembravano diventare rosse di rabbia.
Anzi le immaginavo così. 
Rabbia per qualcosa che non capivo. 
Io:".. Co.. Cosa?"
Niall:"Voglio te Elizabeth.. Sin dall'inizio ma.. Avevo paura. Una paura allucinante che ti massacrassero come Danielle, Eleonor, Perrie.. E chi più ne ha più ne metta! Porca puttana Elizabeth ho paura per te.. Per la tua incolumità.. E .."
Si bloccò si portò le mani nei capelli ormai anch'essi bagnati come i miei e che scendevano lateralmente sulla sua fronte.
Avevo lo stomaco pieno di farfalle.. Anzi no.. Pieno di pietre.. Non riuscivo a respirare bene.
Intorno a noi regnava il silenzio e io stavo lentamente morendo.
Voleva me. 
La perfezione voleva me.
Niall:"E ho paura di.. Amare. Ho paura di soffrire e di non essere abbastanza per chi amo. E questa cosa mi uccide. Mi ha ridotto così. E io ora non riesco più a tenertelo nascosto. Non so mai come allontanarti. Non dovrei amarti. E' così sbagliato. Tu.. Non.. Puoi.. Soffrire ancora. Non lo meriti."
Lui troppo per me?
Le lacrime ripresero a scendere velocemente sul mio viso.
E la pioggia iniziava a scendere sempre più fitta.
Io:"Quel bacio..."
Niall:"Era istinto.. Ma per l'amore che provo per te" 
Mi continuava a fissare negli occhi.
E non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei bellissimi occhi che per mesi mi avevano vista come la sofferenza, l'amore, la felicità e credeva di non potermi avere mai.
Aveva PAURA.
Io:"Il secondo bacio che non ho.. ricambiato...?"
Niall:"Volevo confessarti ogni cosa ma tu.." 
Io:".. Io te l'ho impedito"
Niall:"Si.. E in quel momento ho capito che avevo sbagliato tutto. E se ora non mi vuoi non fa niente. Ho fatto il possibile. Sono stato me stesso.. Ma non ce l'ho fatta. Non sono riuscito ad averti. Prima mi amavi. Prima avrei dovuto farmi avanti ma avrei distrutto la tua vita. La tua vita normale e felice.."
Mi sorrise.
Debolmente mi sorrise.
E li, in mezzo a tutta quelle gocce notai le sue lacrime.
Niall:"Vorrei che tornassi a casa e ti asciugasti bene.. Non voglio che ti ammali.. Io vado.. Ci sentiamo allora..."
Si era avvicinato.
Abbassò lo sguardo e mi guardo negli occhi.
Niall:"Posso fare una cosa sola?"
Annuii.
Speravo in un bacio.
Un bacio vero.
Come quello in Irlanda.
Quelli che si danno le persone che si amano veramente.
Come noi. 
Mise le mani sulle mie guance e appoggiò delicatamente le sue labbra sulla mia fronte fredda.
Erano calde.
Così calde che mi riscaldarono tutta.
Poggiai le mie mani sulla sua vita e strinsi i pugni. 
Si staccò lentamente e io portai i pugni vicino la vita.
Niall:"Ciao Elizabeth"
Si voltò e cominciò ad incamminarsi per poi sparire dietro la via del boschetto.
Io:"No.. Non andare via.. Non lasciarmi.. Non è vero.. Io.."
Sussurrai singhiozzando. 
A malapena mi sentii io.
Non volevo lasciarlo andare.
Volevo la mia fottutissima felicità. 
Volevo essere felice e volevo che lui fosse realmente felice.
Felice come non mai. 
Felice perché aveva me.
Perché anche lui sorrideva se io sorridevo.
E avevo capito perché io quando sorridevo non facevo felice me stessa: perché lui non era felice.
E lo sentivo dentro. 
Perché lui era la figurina attaccata al mio cuore.
Cominciai a correre per il boschetto.
Io:"Niall... Niall.." 
Vidi qualcuno.. 
Stavo per cambiare strada quando vidi i suoi capelli biondi..
Urlai con quanto più fiato avevo in corpo. 
Io:"NIALL" 
Si voltò.
Mi arrestai.
Aveva gli occhi rossi, la maglia attaccata al petto e la felpa aperta, il cappuccio non gli copriva del tutto il capo e piangeva.. Ancora piangeva per colpa mia, i pantaloni sporchi di fango e le mani lungo i fianchi.. E mi guardava con uno sguardo perso ma pieno di speranza. 
Fisso sulle mie labbra e poi su i miei occhi.
Strinsi i pugni.
Non era da me.
L'adrenalina riempì ogni parte del mio corpo minuto, bagnato e infreddolito.
E la voglia di toccare di nuovo quel bellissimo corpo che mi si poneva dinnanzi mi stava uccidendo.
Si stava impadronendo della mia mente e del mio cuore.
Ero a due passi da lui.
Li feci.
Poggiai i miei pugni su i suoi fianchi stringendo la sua maglia e feci leva fino ad arrivare alle sue labbra.
Appoggiai lentamente le mie labbra alle sue e a quel punto l'inferno sparì.
 
Mi trovai in paradiso.
Il mio angelo mi stava portando in paradiso.
Chiusi gli occhi.
Stavo bene.
Ogni brutta sensazione stava lentamente svanendo da me.
Ogni piccolo dubbio o rimorso era fuggito.
Ogni brutto pensiero o ricordo erano stati cancellati.
Da lui. 
Dall'unica cosa che avevo capito che mi faceva felice.
Ma lui.. Lui rimase impassibile.
Non muoveva un muscolo.
Forse ero io ad esser arrivata tardi.
Cominciai lentamente a staccarmi...
 
Niall Pov:
 
 
Le sue labbra sulle mie.
Per SUA volontà.
Eppure non riuscivo a far nulla.
Niente di niente.
Eppure ero l'uomo più felice dell'universo in quell'istante.
Ero immobile a sentire le sue labbra che si muovevano leggermente sulle mie per incitarmi a ricambiare quel magnifico bacio.
Quello che aspettavo ormai da mesi.
Poi sentii le sue labbra staccarsi lentamente dalle mie.
No.
No no!
Non staccarti.
D'istinto alzai le mani verso la sua testa e la riportai quasi con forza sulle mie labbra.
E li.. Li non capii più dov'erano le mie e dov'erano le sue.
Sentivo le sue labbra ora muoversi sicure sulle mie. 
Non come in Irlanda.
No.. Meglio. 
E le mie emozioni superavano addirittura quelle del secondo bacio che le diedi e che non aveva ricambiato.
Sentivo come delle scosse elettrice partire dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli.
Ci lasciammo andare.
Ora le mie mani cercavano freneticamente la sua vita che avevano sentito calda la prima volta che la sfiorai.
Liscia come sempre.. E ancora più calda nonostante l'acqua.
E lei insinuò le sue mani rosee nei miei capelli bagnati e che scendevano su i miei occhi.
Li tirava ma mi sembrava la cosa più bella che potesse esistere.
Cominciò a mordicchiare le mie labbra.
Poi capii che voleva altro.
Voleva la mia lingua.
E non esistai nemmeno un istante nel concedergliela.
Nel regalargliela.
Era tutta sua.
Era bollente la sua.
E sapeva di cioccolato.
Ogni suo bacio era come un bagno nel cioccolato.
Già lo amavo ma con lei era ancora più buono.
Una droga.
Era una droga che aveva creato in me un dipendenza tale da mandarmi ai matti.
Si una droga.
La mia droga preferita.
Niall.. Esulta!
Io:"Ce l'ho fatta allora..."
Mi sorrise dolcemente sulle labbra..
Ellie:"S-Si... Sono tua.." 
Mia.
Solamente MIA.
Nessuno ora poteva portarla via da me.
Nessuno.
Non lo avrei MAI permesso!
E mi abbandonai di nuovo alle sue labbra.
Le sue magnifiche labbra.
 
Chiara Pov:
 
Io:"No Zayn.. Non preoccupartene.. Va bene? Ciao amore.." 
Attaccai di malavoglia il telefono.
Non volevo altro che Zayn ma lui era li e io.. Qui.
Stavo per impazzire.
Avrei voluto avere il teletrasporto per andare da lui ogni qualvolta io l'avessi voluto.
Mi piaceva veramente.
Era un'amore.
Squillò il cellulare.
Ellie.
Io:"Cuuu"
Ellie:"Fai del male a lui e con me non la passi liscia" 
Cazzo.
Lei non l'avevo calcolata.
E lei mi conosceva megli di chiunque altro.
Io però non volevo fare del male.
Io:"..Non gliene farò Ellie. Non ti fidi?"
Ellie:"Su una cosa del genere no e te lo dico sinceramente. Ormai siamo amiche da tempo e non mi pare che su questo io abbia mai avuto torto."
Annuivo nonostante sapessi che lei non potesse vedermi ma sapevo che sapeva che io stavo annuendo a tutto ciò che lei diceva.
Aveva più che ragione.
Ogni volta prendevo e scappavo.
Via dall'amore, via da tutto ciò che io vedevo difficile e impossibile.
Nel mio vocabolario, al contrario di quello di Ellie, la parole impossibile esisteva.
Per me a volte, sempre, erano sembrate impossibili.
Io:"Si" 
Ellie:"Io ti amo con tutta me stessa ma non puoi distruggermi Malik. Non puoi.. Scusa.. Devo.. Andare.. Ciao Cu' e stai tranquilla si risolve tutto"
Attaccò senza aspettare nemmeno una mia stupidissima risposta. 
E se non si fosse risolto assolutamente niente?
Oddio.. Lei era riuscita a sviare in maniera alquanto furba giornalisti, paparazzi in cerca di stupidi scoop.
E io non riuscivo nemmeno ad affrontare la vicina di casa che mi strillava in continuazione perché il mio cane abbaiava insistentemente al nulla.
Era un pò stupido ma lo adoravo. 
 
Niente.
Ancora non trovavo una benedettissima occupazione.
Ma come poteva essere possibile?
Questa crisi del cavolo.
Qualcuno bussò alla porta.
Chi diamine era ora?
Io:"Arrivooo"
Legai i capelli e andai ad aprire.
E la visione che avevo davanti era.. Spettacolare.
Zayn:"Amore.." 
Eppure non era come le altre volte.
Il cuore e lo stomaco impazzivano, il cervello smetteva di funzionare e pensavo solamente a lui e la sua maledettissima perfezione che mi rendeva ancora più imperfetta.
Ma sinceramente non me ne fregava granché.
A me bastava che quella perfezione era solamente di mia proprietà!
Lo abbracciai senza nemmeno dire ciao!
Cosa cavolo mi stava accadendo?
Non era da me.
Ma per ora mi lasciai andare.
Volevo bearmi di lui.
Zayn:"Allora? Per domani ce la fai a preparare ogni cosa?"
Lo guardai accigliata.
Di cosa stava parlano? 
Io:"Ma che dici?!"
Zayn:"Emm.. Si scusa.. Vuoi venire a Londra a tempo indeterminato magari starai in casa con Ellie? Li magari trovi.."
Non lo feci nemmeno finire che gli saltai addosso!! 
Zayn:"Oddio.. E' un si???!"
Io:"No Zayn è un SIIIIIIIIIIIIIIIIIII"
Ridemmo come due imbecilli e ci precipitammo dentro per preparare ogni cosa così che per i due avanti sarebbero stati pronti e a Londra. 
Ero felicissima.
La persona più felice del pianeta.
 
Entrai in casa di Ellie. 
Non c'era assolutamente nessuno.
Io:"Ma dov'è?" 
Zayn:"Non so. E' qualche giorno che va spesso in biblioteca. Credo per gli esami. Preferisce studiare lì che qua" 
Io:"Umm capisco.. Ci andiamo a prendere una tazza di thé?"
Lo vidi irrigidirsi.
Io:"Cos'hai Zayn?"
Abbassò lo sguardo per poi cingermi la vita con le braccia appoggiando delicatamente le braccia sulla mia schiena.
Zayn:"Ho paura che succeda ciò che è successo a Ellie. Non so se tu voglia apparire. Ci vuole coraggio. E se non sei pronta a me non importa.. Posso aspettare" 
Solitamente tanti uomini dicono ciò per il sesso non per stare insieme pubblicamente.
Io:"Non ho paura. Sono una menefreghista. M'interessa solo di me e chi amo.." 
Sorrise.
Io:"Fammi prendere la borsa e possiamo andare"
Presi la borsa e gli occhiali e uscimmo a braccetto come se nulla fosse.
In fondo lui era una persona normalissima.
Era il mio uomo normalissimo.
E facessero quello che vogliono a me non mi stendono.
 
Liam Pov:
 
A Ellie:
-Possiamo vederci? Tra 20 minuti al laghetto. Copriti bene non voglio scandali o scoop per te. Grazie   Liam xx- 
 
Da Ellie:
-Certo. Ci vediamo tra 20 minuti allora.  Tua Ellie  xx   Ps: Love you so much Payne! hahah- 
 
A Ellie:
-Mai quanto me   :) x- 
 
Si mai quanto me. 
Eppure ci avevo messo una pietra sopra. 
Stavo andando avanti.
L'amore tra lei e Niall era immenso anche se non se ne accorgevano affatto.
Come faceva lui ad essere così imbecille?
Continuai con i pensieri fino al laghetto.
 
Ancora non era arrivata.
 
Da Ellie:
-Arrivo con una decina di minuti di ritardo. Ho incontrarto il mio professore  -.-'  xx-
 
Non risposi.
Mi arrivò una palla sulla testa.
Io:"Ahia.." 
x:"Oddio scusami.. Mia figlia è negata."
La guardai quasi sbalordito.
Io:"Non preoccuparti davvero.."
Poi guardai la bimba. 
Avrà avuto 2 anni e mezzo.
E a lei avrei dato all'incirca la mia età! 
Io:"Ehi piccola" 
Mi abbassai sulle ginocchia.
Lei si avvicinò e mi guardò sorridente.
bimba:"Tao.. Io tsono Cennifer.."
x:"Su Jen.. Tieni la palla" 
Io:"Hai un bellissimo nome Jennifer.. Posso chiamarti anche io Jen?"
Jen:"Cetto.. U sei?"
Io:"Liam. Ti piace il mio nome amore?"
La bimba mi annuì felicemente e tornò a cercare con la palla con un bambino che aveva proprio l'aria più grande.
Io:"E' bellissima" 
x:"Si lo è.. E' il mio mondo"
Mi sentii quasi morire.
Non so perché ero stato invaso da quella tristezza.
Io:"Tu come ti chiami?"
x:"Io sono Josephine"
Io:"Hai un nome veramente bello e particolare."
Josy:"Grazie il tuo non è da meno Liam"
Mi sorrise.
Aveva qualcosa negli occhi.
Aveva degli occhi tristi ma con una luce particolare.
Io:"Allora? Quanti anni ha?"
Josy:"Tra un mese fa 3 anni."
Io:"Si?"
Annuì.
Josy:"Cosa fai qui da solo?"
Io:"Aspetto la mia migliore amica."
Non so perché ma m'innervosii.
Josy:"Devi.. Dichiararti?"
Io:"Oh nono.. Voglio semplicemente passare del tempo con lei e parlare di una cosa che mi ha raccontato un mio amico su di lei."
Josy:"Se lei non l'ha raccontato vorrà dire che ancora non è pronta no?"
Guardava la sua bambina mentre parlava tranquillamente con me.
Chissà dov'era il padre.
E comunque aveva ragione.. Forse se non ne aveva parlato né con me né con Malik ci sarà stato un fottutissimo motivo.
Ellie:"Liam! Oh ciao .. "
Sorrise con il suo solito sorriso. 
Ma aveva qualcosa di diverso.
Un qualcosa di veramente felice.
Cosa nascondi tesoro? 
Josy:"Oh io sono Josy piacere mio.. ?"
Ellie:"Ellie.. Piacere mio."
Josy:"Va bene Liam.. Ci sentiamo allora.." 
Annuii pensando ancora a quella ragazza così giovane ma già mamma.
Mi sembrava sola.
Ellie:"Il numero?"
Io:"Cazzo.. Non gliel'ho chiesto"
Presi a correre per raggiungere lei e la bambina.
Io:"Josy!!"
Si voltò e mi lasciò spiazzato con il sorriso a 32 denti che apparve sul suo volto.
Josy:"Oh dimmi Liam.."
Forse sperava nel mio numero così tirai fuori il mio cellulare.
Io:"Detti il tuo numero?"
Mi guardò sbalordita ma poi si addolcì.
Mi lasciò il suo numero e andò via con la bambina che la tirava per il pantalone stretto che le fasciava le gambe magre. 
 
Ellie:"Carina" 
Io:"Si molto.."
Ellie:"Ti preoccupa?"
Io:"Cosa?"
Ellie:"La bambina." 
No.
Non mi aveva per niente turbato il fatto che lei avesse una bambina.
Era bellissima.
Con due occhi blu che potevano contenere l'oceano intero.
E mi aveva guardata felice.
Quella bambina ancora non conosceva la crudeltà del mondo.
Ne la vigliaccheria e l'infamia.
No era pura.
Innocente.
Io:"No. E' bellissima."
Alla fine non le dissi nulla.
Né di ciò che mi aveva detto Zayn né di Niall.
Mi sentivo strano.
 
Non facevo che pensare a lei.
Come aveva avuto Jen?
Con chi?
Perché era così triste nell'anima?
Decisi di mandarle un messaggio.
 
A Josephine:
-Ciao.. Come sta Jen? Che fai?   Liam xx- 
 
Non tardò a rispondere.
 
Da Josephine:
-Lei sta bene e dorme. E io cerco qualcuno che me la tenga domani ho un colloquio di lavoro e non ho nessuno. tu?-
 
Non ha nessuno?
Com'è possibile? 
Brillante idea Payne!
 
A Josephine:
-Posso tenertela io se ti fidi di me. Comunque niente pensavo ad un modo di aiutarti con Jen e alla mia amica di oggi-
 
Forse ero stato precipitoso.
Non poteva fidarsi di me.
Pff..
 
Da Josephine:
-Che ha fatto la tua amica? Vuoi parlarmene? Comunque davvero saresti disposto a tenermi la bambina? Mi fido.."
 
Davvero si era fidata?
Ecco ero felicissimo.
Quella bambina doveva tornare a casa sana e salva e felice! 
 
A Josephine:
-Alla fine non gliel'ho più chiesto dopo che tu mi hai detto quelle cose. Grazie. Comunque a che ora la devo venire a prendere quel gioiellino? ;) -
 
Da Josephine:
-Domani posso portartela al parco alle 10.00. Va bene? Fino alle 17.00 Scusami.. E grazie.. Ora scappo si è svegliata di nuovo ciao Liam- 
 
Non risposi era occupata con quello splendore di figlia che aveva!
Ero agitato? 
Liam cazzo ti prende?
Uscii di corsa di casa erano le 22.30 e corsi da Ellie.
Bussai.
Ancora niente.
Bussai ancora.
Io:"Ellie ci sei?"
Ellie:"Si aspetta..!"
E due minuti dopo aprì la porta.
Io:"Che facevi?"
Ellie:"Bagno.." 
Arrossì leggermente..
La guardai.. In slip, canotta, pedalini, capelli legati come capitava..
Umm.. Strana luce negli occhi.. 
Io:"Cosa diamine hai?"
Ellie:"Niente Liam."
Divenne seria immediatamente.
Io:"Okay.. Domani devo tenere la figlia di Josy. Mi sono offerto io.. E non so che mi prende mi sento strano.."
Sorrise.
E da quel sorriso capii.
Provavo qualcosa per una tipa conosciuta per caso e solo con pochi minuti di conversazione.
Forse esisteva davvero l'amore a prima vista.
 
 
 
 
ecco a voi il capitolo 15 scritto ascoltando Unbroken della Lovato. Non che io la ami ma ha una voce bellissima e amo fare le cover delle sue canzoni.. 
xx

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Capitolo 16
*** capitolo n. 16 ***


Niall Pov:
 
Dovevo parlarle.
Era passato qualche giorno da quello che era accaduto.
Non facevo che pensarci e finivo per sorridere da solo come un imbecille.
Si perché l'amore ti rende inevitabilmente imbecille e coglione.
Lei era in biblioteca a studiare come una matta per questi esami.
Ci teneva veramente tanto allo studio e al suo futuro.
Io ero solo stato tanto fortunato ad avere un pizzico di talento e ad avere qualcuno che mi aveva spronato a metterlo a disposizione di tutti.
Tanti vivevano solo grazie a quello.
Ellie amava la musica, ma non viveva grazie a quella. 
No lei viveva INSIEME alla musica.
E io volevo essere la sua musica.
Volevo che lei vivesse insieme a me.
Eppure avevo una paura allucinante.
Mi distesi sul letto.
Zayn:"Cazzo Niall, ma mi stai ascoltando?"
Lo guardai mentre sentii la risata di Chiara.
Mi ero dimenticato di loro.. Pff giusto: L'amore ti fa soffrire di amnesia temporanea.
Risi da solo!! 
Coglione!!
Zayn:"Ma sei impazzito? Che hai?"
Io:"Niente Malik" 
Mi sorrise. 
Qualcosa aveva intuito.
Ma non potevo dirlo.
Se ne avessero parlato tra di loro qualcuno di indiscreto avrebbe potuto recepire l'informazione e usarla per farne uno scoop da prima pagina.
Vaffanculo pezzi di... 
Squillò il cellulare.
Elizabeth.
Io:"Pronto?"
Ellie:"Mi verresti a prendere tra un pò davanti la biblioteca?"
Io:"Certamente.. Un pò quanto?"
Ellie:"5 minuti"
Rise. 
Ci provava gusto a farmi scapicollare?
Attaccammo quasi insieme e salutato velocemente Zayn e Mrs Malik uscìì di corsa! 
 
Ero la davanti.
Forse era ora di parlare prima che fosse successo un cataclisma.
Avevo preso la macchina di Jeremy così avrebbero pensato che era lui che andava a prendere la ragazza misteriosa che non si capiva chi fosse e cosa volesse!
Eheh ve l'ha fatta: E' MIA!
Aspetta.. Mia vuole dire che stiamo insieme no?
Oppure non stiamo insieme?
Come funzionavano queste cose?
L'ultima volta che ero stato veramente con una ragazza era stato 4 annetti prima a Mullingar.
Nemmeno mi ricordo.. Come diamine avevamo fatto?
La linguetta di una lattina?
No..
Gliel'ho chiesto direttamente?
Si mi pare di si. 
Ma a 20 anni chiedere 'ehi vuoi essere la mia ragazza?' mi sembra più da ragazzino o di morto di figa!
Si proprio.
Sentii lontanamente lo sportello dell'auto di Jeremy richiudersi anche se ero li a pochi centimetri.
L'amore mi faceva perdere anche l'uso dei sensi.
Era devastante.. Ma era così.. Piacevole.
Ellie:"Ho bisogno di te"
Amavo quando lo diceva.
Mi faceva sentire veramente.. Amato.
Apprezzato.
Utile.
Io:"Per cosa?"
Ellie:"Jeremy"
La guardai sconcertato.
Io:"Perché?"
Ellie:"Devo fare una bella raccolta firme per la casa diroccata della sua bellissima fidanzata. Potresti portarmi da lui?"
Annuii e l'accompagnai.
 
Arrivammo.
Avevamo parlato delle lezioni e di Liam.
Doveva tenere una bambina quel giorno da quanto capii.
Scese e chiuse la portiera.
Forse non era come pensavo.
Appoggiai la testa al volante.
Cazzo. 
Sei un coglione. 
Nemmeno un bacio sulla guancia.
Un sorriso.
Un ciao.
Poi la mia portiera si aprì.
Ellie:"Che fai non scendi?"
Io:"Ah emm.. Si.." 
Figura di merda. 
Non mi aveva salutato semplicemente perché dovevo andare anche io. 
Feci il vago e scesi coprendomi bene per non farmi scoprire.
Io:"Cavolo mettiti il cappuccio."
Ellie:"Ci beccano comunque. Si nota che non sei Jeremy lui è alto 1.90 cavolo!!"
Io:"Mi stai dando del nano?"
Ellie:"No.. Sei comunque 15 centimetri più alto di me se non di più!"
Sbuffai scherzando.
In tutto il tragitto nulla.
Entrammo nel portone della palazzina dove viveva Jeremy entrammo nell'ascensore e spinsi il numero 7!
Stupidi palazzi alti 80 metri.
Chiusi gli occhi poggiando all'indietro la testa pesante.
Ellie, quando sembrava che non mi amasse, mi pesava nella testa.
Ehi tu 'AMORE'!! Puoi sentirmi? 
Non potresti essere leggermente meno pesante per le cose negative e molto più grande per le cose positive?
Io mi sento una merda!!!! 
Un brivido lungo la schiena mi percorse.
E avveniva solo quando lei metteva le sue bellissime mani a contatto con il mio corpo.
Ed era così, le sentivo, sul colletto della mia polo rossa.
Aprii lentamente gli occhi.
Io:"Pensavo che non lo avresti mai più rifatto"
Ellie:"Non posso farne a meno.. Non più" 
Li sentii veramente che 'AMORE' aveva accolto la mia preghiera.
E non aspettai nemmeno un secondo ad aiutarla ad arrivare alle mie labbra. 
Ellie:"Sono solo mie?"
Disse sfiorando le mie labbra.
Io:"Che tu le voglia o no"
Si erano sue anche se lei non le avesse più volute.
 
Elizabeth Pov:
 
Premetti il pulsante di arresto.
Volevo rimanere dentro quell'ascensore eternamente.
Era mio.
Potevo avere le sue labbra che leccava spesso e che mi faceva impazzire.
O che mentre parlava il suo labbro superiore si ritirava in dentro.
I suoi capelli tra il biondo e il castano.
Le sue guance così suscettibili e tenere ad ogni mio tocco.
Il suo collo liscio che quando lo accarezzavo lo mandava in tilt.
Ogni cosa! 
Sentii le sue mani posarsi delicatamente sulla mia schiena, sotto la felpa.
Era talmente caldo che sentivo il calore sulla mie pelle.
E la cosa mi faceva impazzire.
Strinsi le mie mani al suo colletto.
Era così sexy. 
Mi appoggiai con il mio corpo sul suo appoggiato con la schiena alla parete dell'ascensore e lui mi strinse ancora di più. 
Sentivo di diventare sempre più calda.
Ci stavamo baciando come non avevo mai baciato in vita mia.
Mi tirò ancora di più a lui. 
Ero davvero così magra?
E quel contatto ancora più ravvicinato mi fece impazzire letteralmente.
Incominciai ad intrecciare la mano sinistra nei suoi capelli e il cuore trascinò l'altra sul suo petto.
Come se volessi toccare il suo cuore, prenderlo e unirlo al mio.
E tenerlo per sempre con me.
Solamente con me. 
Eternamente.
Era così caldo.
I nostri respiri si facevano sempre più affannati.
Niall:"Qualcuno.. Ha.. Sbloccato .. L'ascensore.."
Annuii ma continuai a baciarlo imperterrita.
Lo sentii ridere sotto le mie labbra.
Mi piaceva quando rideva perché lo lusingava essere amato così.
Era mio e basta. 
Ma questo oltre l'ovvio cosa voleva dire?
Stavamo insieme?
Oppure no?
Non ricordavo come si facesse. 
Ricordavo solo che si dovesse chiedere o no?
Sbuffai e lentamente mi staccai da quel corpo che mi lasciò completamente.
E appena anche l'indice della sua mano sinistra si staccò lentamente dalla mia vita mi sentii.. Vuota.
Di nuovo.
Ma subito dopo la sua mano s'intrecciò alla mia e tornai ad essere piena.
Era come se lui entrasse completamente nel mio corpo, nella mia anima quando mi sfiorava o mi guardava semplicemente.
Che fosse anche questo l'amore?
Perché aveva così tante facce l'amore?
Ma ero contenta.. Aveva tante bellissime facce positive e pochissime negative anche se sulla bilancia talvolta risultavano pesare di più le seconde.
Strinsi di più la mano alla sua.
E le guardai.
Bianche entrambe, la mia piccola e la sua grande.
Erano però perfette.
Come se in realtà fossero identiche e si legassero magnificamente.
Niall:"Su andiamo"
Annuii con un sorriso in viso che non mi era molto familiare.
Ed in quel momento fui sorpresa di non vedere la mia testa invasa da tutti i ricordi della stupida e orribile vita che avevo avuto e che da sola, prima dell'arrivo di Niall ero riuscita a far sembrare sempre meravigliosa.
Ora lo era veramente.
 
Jey:"Ragazzi entrate.. Non vi aspettavo"
Niall:"Pensavo l'avessi avvertito"
Io:"Si sono dettagli!!"
Jeremy mi guardava stranamente.
Non capivo.
O forse capivo ma facevo finta di niente.
x:"Piacere.."
Era la fidanzata di Jeremy. 
Io:"Ciaoooo"
L'abbracciai forte! 
Ero così piena d'amore!
E quella donna lo meritava veramente tutto.
Io:"Ho la soluzione" 
 
 
Liam Pov:
 
Ero in quel parco.
Erano le 10.05.
Ero in preda all'ansia solo per vederla?
Liam ma ti stai rendendo conto?
Josy:"Liam! Eccoti.. "
Mi diede un bacio sulla guancia molto lieve per poi staccarsi e rivolgersi alla bambina.
Josy:"Jen promettimi che sarai buona"
Jen:"Te lo prometto mamma" 
Mamma.
La cosa mi faceva strano ma mai brutto.
Una ragazza così giovane, una bambina così piccola.
Mi abbassai all'altezza della bambina.
Io:"Ti fidi di me e dei miei gusti?"
La bambina mi guardò con i suoi occhioni azzurri e annuii quasi freneticamente.
Sapevo esattamente cosa fare.
Così la presi in braccio e le sussurrai all'orecchio:"Noi andiamo al parco giochi oggi.. Ma shh non dirlo alla mamma" 
Lei aveva sentito e sorrise.
Un sorriso che se non avessi avuto Jen tra le braccia mi avrebbe portato a fare qualche stronzata madornale.
Jen:"si non glielo dico a mamma" 
Sorrisi.
E vidi lei sorridermi di rimando con una felicità che solo i bambini avevano.
Erano così belli.
Mi mancava essere un bambino.
Mi mancava molto.
Ma ora potevo essere qualcosa per un bambino.
Anche se non ero il padre.
Anche se forse non sarei mai stato nulla se non un gran confidente.
Ma sarei stato il più grande confidente del pianeta.
Josy:"Okay vi lascio.. Non fate casini" 
Io:"Pff mica siamo bambini è"
Jen scoppiò a ridere. 
Era veramente perspicace la cucciola! 
Josephine le diede un bacio per poi guardarmi e voltarsi per tornare alla macchina.
Jen:"Ti piace la mamma?"
Io:"Sicura di avere 3 anni?"
Sorrise!
Jen:"La mia mamma è tanto sola sai? Io non voglio che lo sia"
Era seria.
E non piangeva.
Io:"Perché?"
Forse non lo sapeva nemmeno lei.
Jen:"Il mio papà gli ha fatto la bua anche se lei dice che non l'ha fatto a posta e che io devo comunque volergli bene"
La guardai.
Era singolare.
Il suo papà aveva fatto male alla mamma.
Perché?
Come? 
In che modo?
Cosa intendeva?
Io:" E tu vuoi bene a lui?"
Jen:"Si, ma voglio più bene a te Liam!!"
E mi strinse il collo nelle sue braccine piccole e delicate.
Me la misi bene in braccio e c'incamminammo per andare al fatidico parco.
 
Qualcuno bussò alla mia porta.
Mi alzai sulle punte quasi e aprii.
Josy:"Ciao Liam"
Io:"Ciao"
Le sorrisi e lei anche mi sorrise.
Josy:"Com'è stata la mia bambina?"
Io:"Bene.. Ora è in camera mia sul mio lettone, che le piace tanto, a dormire. E' crollata appena uscita dal parco giochi"
Josy:"Grazie Liam"
Io:"Vuoi qualcosa da bere?"
Josy:"Si."
Era preoccupata per qualcosa.
Io:"Tutto bene?"
Alzò i suoi azzurri e pentranti occhi in aperto contrasto con i suoi capelli castani ma in perfetta sintonia. 
Annuì continuando a guardarmi.
Non sorrisi.
Ero certo che qualcosa non andasse.
Lei si accigliò e face scomparire quel meraviglioso sorriso.
Josy:"Mi leggi dentro"
Era un affermazione.
Josy:"Liam devo andare."
Io:"Josephine... Se esisto è per un motivo"
Mi guardò.
Sapevo che aveva capito.
Josy:"Cerco un lavoro e non mi prendono perché ho quel gioiellino di bambina. Anche se forse quando l'ho avuta non la volevo intenzionalmente è parte di me. La amo. E loro mi rifiutano. Loro rifiutano di aiutarmi!"
Parlava tranquillamente.
Parlava calma e pacata.
E io la guardavo.
Josy:"E ora.. Ho problemi con la casa. Non riesco più a pagare l'affitto e ho terribilmente paura di non riuscire a crescere Jennifer come dovrebbe."
Io:"Ci sono io. Posso aiutarti."
Josy:"Come?"
Ci pensai.
Io:"Puoi vivere da me senza pagare assolutamente nulla. Tu e quello splendore che è in camera mia."
Mi guardò scioccata.
Io:"Non scherzo. Mi danno abbastanza soldi per il lavoro che faccio"
Ora che ci pensai non mi conosceva come Liam Payne. 
Non aveva idea di chi fossi.
Forse solo perché aveva bruciato velocemente le tappe adolescenziali.
Josy:"Mi aiuti a scendere le cose dalla macchina?"
Sorrisi.
Io:"Sapevi che te l'avrei detto?"
Risi non curante delle mie stupide parole.
Josy:"No.. Ma non avevo un posto."
Io:"Sono un imbecille."
Le tesi la mano per le chiavi.
Josy:"Cosa c'è?"
Io:"Le chiavi della macchina"
Le sorrisi per poi scendere e prendere tutto.
Scorsi qualcuno.
Mi avvicinai. 
Io:"Ma non ti sei accorto che mi sono avvicinato?"
x:"Cazzo.."
Io:"Non scappare."
Mi guardava scioccato.
Io:"Come ti chiami?"
x:"Carl"
Io:"Okay Carl.. Cosa cerchi qui?"
Carl:"La ragazza mora"
Io:"Una ragazza mora?"
Carl:"La ragazza che vive accanto a Malik"
Annuii.
Io:"Cos'ha che non va?"
Carl:"E'... Non lo so. Niente credo. E'.."
Io:"Normale. Vedi di lasciarla vivere in maniera normale ancora. Sono stanco Carl di tutto quello che accade. Basta. Abbiamo una vita anche noi 5."
Mi venne una brillante idea.
Io:"Scrivilo domani e pubblica una mia foto accanto..."
E dettai il tutto..
 
 
 
 
 
 
Scusatemi il ritardo miei amori! Ieri internet non voleva andare e alle 5 sono dovuta correre al lavoro..!!  xx 

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Capitolo 17
*** capitolo n. 17 ***


Zayn Pov:
 
Io:"Grazie"
La barista mi guarda e sorride in modo alquanto provocatorio.
Mi accigliai immadiatamente. 
Chiara:"Sparisci.. Malik è mio"
Le sorrise spavaldamente.
Era proprio fatta a pennello per me.
Risposi anche io ma molto più dolcemente.
Io:"Sono suo mi spiace.. Ma posso farti un autografo e una foto"
Lei annuii scossa.
Ma la cosa mi piaceva.
Mi faceva sentire veramente apprezzato.
Non come il mio specchio 'Sei bellissimo'.
No lei ti ci faceva sentire senza dirtelo.
E la cosa mi faceva venire i brividi al solo pensiero.
 
Chiara:"Amo questo tuo modo di fare"
La guardai sorpreso e confuso.
Di cosa parlava?
Io:"Quale?"
Le sorrisi.
Ogni volta che usava la parola amo è un battito in più al mio cuore.
Amo.
Si perché quando un'altro a te caro ti dice che AMA qualcosa di te è perché qualcosa per te veramente prova.
Che sia amore come quello di un uomo per una donna, che sia l'amore di un genitore per i figli.
Chiara:"Il modo in cui tratti le tue fans. Come fossero veramente una delle cose più importanti. Come fossero parte di te."
Adesso ero anche sicuro che lei era ancora più perfetta per me. 
Io:"Sono parte di me. Ognuna di loro lo è anche se io non conosco ogni volto, ogni nome, ogni cosa di loro.. Loro sono ME. Sono ciò che sono diventato, sono ciò che sono e ciò che sarò"
Mi guardava come affascinata dalle mie parole ma era così.
E forse solo io capivo cosa realmente erano per me le fans.
Erano come una scala che mi aveva portato sicuro li, in alto, dov'ero con le 6 persone migliori del mondo: Chiara, Niall, Harry, Louis, Liam e Ellie.
Chiara:"Io... Sono..."
Io:"Si sei parte di me. Lo sarai sempre. E non metterti in testa che loro sono più importanti o cosa del genere. Io amo te. Nessuna è come te"
Mi avvicinai perentinamente a lei e presi il suo viso tra le mie mani, nonostante fossimo a Londra, alla luce del sole, davanti a tutti, la baciai. 
E la sentii sorridere sulle mie labbra.
La strinsi a me come non facevo mai con nessuna e mi staccai lentamente.
Chiara:"Non lasciarmi."
Io:"Perché?"
Chiara:"Profumi d'amore"
Emanavo amore da ogni parte.
Aveva veramente ragione.
Chiara:"Andiamo amore?"
Me lo sussurrò teneramente all'orecchio.
Mi vennero i brividi.
Cavolo!
Guardai sgranando gli occhi verso la cartoleria.
'Liam Payne parla con Carl degli One Direction e della RAGAZZA MISTERIOSA.' 
 
Liam Pov:
 
Zayn:"Che diamine è questo?"
Lo disse con un mezzo sorriso.
Io:"Un articolo di giornale. Ero addirittura tentato di farmi filmare."
Dissi più o meno eccitato e felice.
Zayn:"Tu sei un matto caro Payne."
E sorrise!!
Chiara:"Come ti è venuto in mente?"
In realtà non ci avevo pensato poi così tanto a cosa dire a Carl.
 
-Ciao ragazze, ieri sera ho incontrato 'casualmente' il vostro caro idolo Liam James Payne, componente dei One Direction. Pare che questa volta il caro angelo sia maturato e abbia deciso di far rispettare se stesso e chi lo circonda. Liam: La ragazza misteriosa.. Rimarrà tale finché lei non deciderà di smascherarsi. Pensate alle conseguenze? Le directioners si accanirebbero con lei, per non parlare che non avrebbe più privacy come me e i ragazzi. Basta siamo degli esseri umani. Fottutissimi esseri umani. E vogliamo avere i nostri amici senza che loro ci rimettano la loro 'normalità'. Directioners.. Voi siete veramente importanti, parte di noi, ma non possiamo essere solo vostri. Noi siamo prima di tutto nostri e lei, chiamiamola x è nostra amica. E per sviare ogni problema si è dovuta nascondere mesi, passare per le vie più improbabili. Basta vi prego. Io tengo a lei e la sua salute e voi la state facendo stare veramente male perché amica di 5 ragazzi NORMALISSIMI? Grazie Carl..
 
Era l'articolo.
Ellie:"Sai che il tuo manager ti sbranerà vivo?"
Alzai gli occhi dalla rivista a lei.
Io:"Prima vieni tu. Poi tutto il resto"
Guardai Niall che sorrise.
Si lui ce lo aveva detto quando avevamo lasciato lei completamente sola con un pazzo.
Gli sorrisi e lui anche si apri in un sorriso che non vedevo da tempo. 
Che stesse dimenticando veramente Ellie?
Che veramente andasse meglio per lui?
Jen:"Liam???"
Niall:"Ehi bellezza"
Si abbassò lentamente verso di lei.
E sul suo volto apparve un sorrisone magnifico.
Quella bambina era veramente mozzafiato.
Jen:"Sei amico di Liam?"
Si era tirata un pochino indietro.
Niall:"Certo che sono suo amico"
Jen:"Allora te lo do anche a te un bacino."
Si avvicinò e poggiata una manina sulla guancia di Niall gli da un bacio sulla guancia.
Niall:"Mio dio che onore, essere baciato da una bellissima bambina come te. Io sono Niall" 
Jen:"Grazie.. Io Jen. Liam mi dai la merendina?"
Le passai la merendina e le dissi di andare a giocare in camera come prima.
Parlammo ancora ma sentivo lo sguardo di Niall fisso su di me.
Severo.
Ne ero certo. 
Mi sentivo rabbrividire.
Cosa voleva??
Salutai tutti.
Io e Niall eravamo sulla porta mentre salutavamo tutti.
Ellie:"Allora ciao ragazzi." 
Poi lo notai.
Lo sguardo di Niall su di lei.
Era un misto tra dolcezza, malizia, amore, tristezza..
Non capivo come potesse provare tutto in un singolo momento.
E l'aveva guardata con un sguardo che non gli avevo mai visto in volto.
 
Tornai in cucina.
Niall:"Perché è ancora qui quell'angelo?"
Lo guardai.
Lo sapevo che c'era qualcosa.
Mi sentii invadere da una paura e un ansia allucinante.
Josy:"Perché non ho una casa."
Io:"Non devi dirlo. Hai una casa ora. Smettila. Niall.. Io.."
Niall sbarra gli occhi e si alza.
Niall:"Amico perché non me lo hai detto? Scusa .. Emm .. Come ti chiami?"
Josy:"Josephine piacere.."
Niall:"Piacere mio.."
Josy:"La mia bambina è buona non da fastidio.. Davvero.."
Io:"Non dai fastidio neanche tu." 
Uscii facendo segno a Niall di seguirmi.
Niall:"Cazzo Liam perché non ce lo hai detto?"
Io:"E perché tu mi nascondi qualcosa Nialler?"
Smise di respirare.
O almeno mi sembrava.
Poi abbassò la testa.
Niall:"Io non ti nascondo niente" 
Io:"Si invece ma non ti sto a chiedere cosa. Se lo nascondi c'è un ottimo motivo." 
Annuì.
Niall:"Se serve qualcosa io ci sono.. Dovresti dirlo anche agli altri.. Magari ad Elizabeth."
Ellie.
Annuii.
Ora non avevo voglia e poi dovevo preparare il pranzo per la piccola e Josy.
 
 
Niall Pov:
 
Forse avrei dovuto dirlo almeno a Liam.
Ormai erano le 22.00 e lui era a casa non mi andava di disturbare.
 
Da Elizabeth:
-Vieni da me?  Ellie :) x-
 
Cosa? 
Passare una serata in casa con lei?
Era la seconda volta.
E ancora non avevo capito cosa dovevo fare o cosa eravamo.
Il che mi faceva rimanere indecifrabile ai suoi occhi.
E se per lei stavamo insieme?
Dovevo baciarla appena entravo?
O no?
Come aveva fatto Zayn?
Porca puttana.. Potevo essere tanto ragazzino?
 
A Elizabeth:
-Certo.. Aspetta che mi cambio e sono da te.   Niall xx-
 
Arrivai davanti casa sua.
Stavo per bussare quando sentii qualcosa al televisore.
-x:"Amore vieni qui su! Ellie.. Non fargli male!!"
-Ellie:"Noo non gli faccio male"
La porta era aperta.
Aprii lentamente e vidi una bambina, Elizabeth con un bambino tra le mani sullo schermo.
Era bellissima.
E anche il bambino si somigliavano.
Non c'era nessuno in sala.
Contiuai a guardare.
-x:"Dagli un bacio!"
-Ellie:"Si dammi un bacio"
Il bambino si schifa.
-Bimbo:"Che schifo sono un maschio"
-Ellie:"No perché io ti amo noi dobbiamo stare sempre insieme"
Prende e le schiocca un bacio sulla guancia.
-Bimbo:"Non lasciarmi più ora"
Ellie:"Avevamo io 12 anni e lui 8"
Non mi voltai.
La sentivo tranquilla.
Io:"Chi è?"
Ellie:"Il mio fratellino"
Non ricordavo l'avesse mai citato.
O chiamato.
O cosa.
Ellie:"Adesso sarebbe stato un bellissimo ragazzone di 14 anni."
Io:"Sarebbe?"
Non avevo il coraggio di voltarmi.
Lei si avvicinò a me e continuando a guardare quel video sorrise spontaneamente.
Ellie:"Si.. Era bellissimo vero?"
I suoi occhi si inumidirono.
Lui era.. Morto.
Io:"Quando?"
Una lacrima scese sulla sua guancia destra rivolta verso di me.
Ellie:"Beh 2 anni fa. Troppo giovane, troppo presto, stupidamente, per colpa di altri e per colpa mia.. Avrei potuto fermare tutto prima. Tempo prima. Evitare che lui ci rimettesse, che venisse portato via da me.. Noi dovevamo rimanere insieme per sempre.. " 
Io:"Elizabeth..."
Tirai su il suo bellissimo viso.
Io:"Non posso rimpiazzare tuo fratello.. Non potrò mai ma io sono qua per te. Io esisto solo per te.. E io ci sarò sempre.. Io te lo prometto.."
Mi guardava con gli occhi pieni di lacrime.
Ellie:"Niall oggi avrebbe fatto 15 anni e io gli avrei regalato chissà quale bellissima cosa per poi domani tornarci a dire vaffanculo e abbracciarci come una volta.. E invece.. "
Ormai era esplosa e piangeva disperatamente.
Ora ci pensai anche io.
Pensai a mio fratello.
Se morisse.
Mi sentii il cuore salire in gola.
Il cervello comprimere quell'idea senza riuscirci.
Perché tra fratelli si è legati da un legame diverso.
Strano.
Sempre forte.
Mai distruttibile alle volte e perdere quel legame con la morte di uno dei due era.. Come perdere se stessi.
Non potevo piangere.
La strinsi.
Forte.
Per poi abbandonarci tra le braccia di morfeo.
 
Ellie:"Niall.. Svegliati"
Sbattei le palpebre velocemente.
Mi allarmai. 
Perché mi aveva svegliato alle... 3 del mattino?
Io:"Cosa succede Ellie?"
Si mise in ginocchio davanti a me.
Ellie:"Non sono mai andata a letto con Jesse. Mai. E.. Ci siamo baciati perché volevo provare a ..."
Non era andata a letto con Jesse?
Ma davvero mi sarebbe importato ora che lei ci fosse andata a letto o meno?
LEI ERA MIA.
E se io avevo il suo cuore, che lui avesse avuto il suo corpo una notte non me ne sarebbe poi fregato granché!
Io:"..Trovare me in quel bacio"
Mi guardò con gli occhi sgranati.
Perché eravamo collegati tanto?
Perché eravamo veramente così in sintonia dentro e fuori a volte per niente?
Ellie:"Mi .. Mi dispiace che tu abbia pensato.." 
Io:"Elizabeth perché mi stai dicendo tutto ciò?"
Abbassò lo sguardo per poi alzarlo sicura di se e posarlo con forza sul mio.
Ecco..
Di nuovo quell'elettricità.
Ero semi coperto dal lenzuolo e lei era in ginocchio davanti a me ancora.
Con le gambe nude con alcune cicatrici che le si intravedevano sulle cosce.
Perfette in una posizione da bambina ma anche da donna.
Una bellissima donna.
Sentivo l'attrazione tra i nostri corpi crescere come se cercassero di toccarsi e amarsi.
Ellie:"Ti sto dicendo tutto questo Niall.. Perché.. Perché io.. Ti amo"
Mi aveva detto due paroline.
QUELLE due paroline.
Una volta non mi procuravano quell'effetto.
Ma dalla sua bocca era diverso.
Sentii come una strana sensazione nascermi dal profondo dell'anima e invadermi.
Ne fui certo.
Era la vera felicità.
Non riuscivo però a muovere un solo muscolo del corpo.
Neanche il cuore sembrava volesse continuare a battere regolarmente.
Per la prima volta erano daccordo.
Cervello 'cazzo imbecille muoviti'
Istinto 'baciala'
Cuore 'AMALA'
E così seguii tutti e tre.
Mi mossi, la baciai, l'amai..
Un bacio nuovo.
Un bacio di una dolcezza infinita.
Lento.
Calmo.
Ma subito dopo mi ricredetti.
Mi avvinghiai a lei e lei a me.
E sorrisi su quelle bellissime labbra rosee.
Mi desiderava come io la desideravo.
Mi voleva.
In ogni mia parte e.. Mi piaceva.
Perché in realtà l'amore era anche quello.
L'amore è il desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderati.
 
Elizabeth Pov:
 
Non so ma sentivo una voglia matta di essere amata.
E quel bacio mi diceva molto di più. 
Si era sporto verso di me e mi aveva baciata delicatamente.
Ma subito dopo sentii la sua mano tenermi per la nuca nuda e con l'altra cercava la mia mano.
La trovò e al tocco rabbrividii.
Mi bastava davvero il tocco delle nostre mani, delle nostre labbra a farmi impazzire?
Mi tirò a lui, il bacio continuava ad essere dolce, certo, ma sentivo qualcosa in più.
Il respiro prese ad accellerare e lui mi strinse ancora di più a lui.
Come in ascensore.. Ma adesso non c'era nulla a rovinare il nostro momento.
Ora non ci sarebbe stato nessuno.
Io, lui e il nostro amore.
E se anche adesso avessi voluto staccarmi da lui non avrei potuto.
Non perché lo amavo e quindi avevo bisogno di lui... No.. Ma perché io avevo bisogno di lui perché lo amavo.
Era un amore diverso.
Io lo vedevo diverso.
Si sentiva il bisogno di avere qualcosa quando si amava non il contrario.
E questo era grazie a lui.
Grazie a Niall.
Che mi amava veramente.
Perché lui conosce il vero amore.
Perché solo chi ama senza speranza ama veramente.
Perché ama incondizionatamente.
E lui lo aveva fatto.
Mi aveva amata senza che io gli dessi speranza alcuna.
AMA E BASTA.
E il suo amore mi rendeva nuda.
Ma non quel nudo che ti mette imbrarazzo.
No, un nudo che non avresti mai voluto coprire.
Un nudo che avresti voluto mantenere per sempre con l'altro.
Mi tirò ancora più in avanti facendomi mettere a cavalcioni su di lui.
Ero più alta di lui ora.
E la cosa non mi dispiaceva.
La sua lingua cercava freneticamente la mia.
Era come una corsa. 
Lui andava via e poi tornava. 
Perché si sa: Se torna indietro è tuo per sempre. Se non torna, non è mai stato tuo.
E ora io ero fiera di poter dire:"TU SEI MIO NIALL .." 
Lo dissi affannatamente ma capì ..
Poi si fermò un secondo.
Lasciò le mani sulla mia vita e alzò lo sguardo a me.
Niall:"Non sono mai stato di nessun'altra.. Da sempre tuo. Sono sempre stato tuo sin dalla nascita. E non potrei mai fare ora a meno di te. Ti prego.. Sii la mia musica. Accompagnami in questa vita finché vuoi, finché ne avrai voglia.. Perché mi rendo conto che magari per te il per sempre non esiste.. Ti prego.. AMAMI COME NON HAI MAI AMATO NESSUNO"
Era vero.. Non avevo mai amato nessuno così se non l'unico uomo della mia vita che mi aveva distrutta.
E di nuovo i ricordi non tornarono a galla.
Come tutte le sere.
Perché la sera è il momento in cui tutte le mancanze e i dolori tornano a farsi sentire mischiandosi al buio.
Ma ora no.
Ora c'era Niall e i ricordi tornarono in fondo al mio cuore e alla mia anima.
Mi sentivo leggera con lui. 
Sicura.
Forte.
E se prima avevo paura di sapere se stavamo insieme o no.. Ora.. Non ne avevo più.
Se avevo paura di non sapere e conoscere come fare mi sbagliavo.
Perché l'amore non s'impara.. SI VIVE!!
Io:"Ovvio... Io ti amo"
Riportai una mano nei suoi bellissimi capelli e con l'altra presi ad accarezzare quel viso che lentamente diventava bollente quasi da ustionarti.
Ma non me ne sarebbe importato niente se mi fossi ustionata con il suo calore.
Non avrei mai voluto cancellare i suoi segni di se stesso da me. 
Presi a cercare la fine della sua maglietta e appena trovata timidamente infilai l'indice sotto sfiorando la sua pancia fino al petto tirando su la maglia.
Era liscio, caldissimo, stava sudando.
Come me.
Deglutii.
Stavo impazzendo.
Poggiò le sue labbra sul mio collo e infilo una mano nei miei capelli facendo scivolare via l'elastico.
Mi morsi freneticamente il labbro inferiore.
Ad ogni suo bacio o carezza sentivo il cuore accellerare e brividi ovunque.. Brividi che mai avevo provato.
Staccai il mio collo dalle sue labbra e sfilai delicatamente la sua maglia.
Ci distendemmo lentamente e cominciai a baciare, tremando, ogni singola parte del suo petto e del suo ventre leggermente, leccandolo ogni tanto e sorridendo compiaciuto dell'effetto che facevo su di lui, continuando ad accarezzare la sua schiena.
Mai nessuno aveva rabbrividito per un mio bacio.
Mai nessuno aveva preso colore ed era diventato un fuoco al mio tocco in meno di 4 secondi.
Poi mi venne in mente.. Io.. Non ero vergine.. Forse lui..
Dovevo dirglielo.
Mi arrestai.
Mi tirai su, sapevo di avere lo sguardo grave e preoccupato.
Niall:"Amore.."
Il cuore perse credo 3 battiti.
Amore. 
Amore.
Amore.
Amore.
Mi rimbombava nella testa.
Io:"Niall.. Io.. Non.."
Niall:"Lo .. Immaginavo"
Sorrise.
Io:"Non ti da fastidio..?"
Niall:"So che hai avuto altri.. Ragazzi.. Ma se adesso sei con me e sei solo mia vuol dire che loro hanno perso contro di me.. Quindi.." 
'SOLO MIA' 
Horan mi stai facendo morire.
Mi riportò sulle sue labbra.
Ed ecco che di nuovo i miei pensieri andavano a farsi un giro. 
Mi fece scivolare sotto di lui come se pesassi 1 kg.
Faceva scorrere la mano sulla mia gamba mentre con l'altra si andava a insinuare sotto la mia maglia.
E il contatto con la sua mano sulla mia pelle era una cosa.. Fantastica.
Prese a giocare con i miei slip.. Rimanendo concentrato anche sulle mie labbra.
Lui moriva sicuramente dalla voglia di avermi e io non ero da meno..
Feci scendere lentamente le mie mani sudate dal suo collo alle sue costole, dalle costole alla vita fino all'elastico dei boxer..
Niall:"Elizabeth.." 
Disse ansimando..
Lo guardai..
Niall:"Non farò niente che tu non voglia che io faccia." 
Sorrise dolcemente, teneramente, sinceramente.
Sarebbe rimasto li a baciarmi per tutta la notte senza fare altro.. Solo per stare con me.
Ma io.. Volevo solo quello? 
Io:"No.. Io ti voglio ora. Ti voglio mio. Per uscire di qui e pensare 'quell'uomo è il MIO UOMO'.. E non voglio solo il tuo cuore e la tua mente.. Ti voglio tutto. Voglio che quando ti guardino pensino 'quel tipo è proprietà privata'... "
Non abbassai lo sguardo e lui si aprì in uno sorriso a 32 denti per poi farmi provare quello che mai avevo provato con nessuno.
L'AMORE.
 
 
 
 
 
 
 
 
Muahahahaahahahahah ecco a voi il mio capitolo per farmi perdonare!! prr.. al prossimo finirà la mia sindrome temporanea di dolcezza prrr ** fatemi sapere presto cosa ne pensateee!! xx

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Capitolo 18
*** capitolo n. 18 ***


Okay ragazze.. So che ora con questo vi sto rubando tempo alla fan fiction ma ci tenevo a scrivervi una cosa prima. 
Sono riuscita a pubblicare innanzi tutto!
Applauditemi!
Dicevo... Ho letto molte recensioni in cui molte di voi, che seguite con amore e costanza la mia fan fiction, mi ringraziano per la storia e le emozioni.
NO! 
BASTA! 
SMETTETELA.
Sono io che devo ringraziare VOI di farmi felice perché VOI siete felici.
Lo scopo principale della mia vita è essere felice e lo faccio vedendo felici gli altri.
Anche se la loro vita va una merda quanto la mia.
Anche se dovessi dare il mio numero all'umanità intera pur di ascoltare tutti. 
Pur di non farvi sentire da sole.
Pur di farvi capire che siete importanti e che non siete inutili.
Io con le mie storie voglio far capire a voi che tutto è possibile. Che si può essere forti come Ellie e andare avanti, come Josy! 
Che la perfezione non esiste in se stessa ma perché la perfezione la fa l'amore. Perché l'amore ti porta a reputare perfetto chi ami perché se ami davvero ami sia i pregi che i difetti.
GRAZIE A VOI!
 
Sam xx
 
 
 
Chiara Pov:
 
Ellie:"Andiamo?"
Annuii.
Io:"Ma dobbiamo proprio andarci?"
Ellie:"Si dobbiamooo"
Era allegra da un pò.
Una settimana?
Non riuscivo a capire esattamente che aveva.
Non credo di averla mai vista in questo modo.
Io:"Dai andiamo su.."
Ellie:"Andiamo a piedi no??"
Io:"Come ti pare!"
Rise! 
Ormai aveva passato anche questi esami per il secondo semestre.
Ma non era quello a farmela vedere diversamente.
Oh Dio.. Non dirmi che...! 
Io:"Ellie che diamine hai?"
Ellie si girava da una parte all'altra quasi preoccupata.
Io:"Ellie?"
Ellie:"No aspetta.. Entra in quel negozio e rimani nei camerini.. Io entro in quello.."
Ci separammo e stettimo così per una decina di minuti buoni.
Che diamine aveva fatto..?? 
x:"Sei Chiara?"
Mi affacciai..
Io:"Si tu sei?"
x:"Sono Mike."
Io:"Ciao Mike. Allora?"
Mike:"Deve venire con me.. Mi ha chiamato Jesse.. Per.."
Io:"Elizabeth"
Sorrise.
C'incamminammo e il fatto che lui mi coprisse era ottimo davvero!
Arrivai vicino ad un bel palazzo..
Ellie:"Entraaa.. Grazie tesoro miooo"
E schioccò un bacio sulla guancia dell'uomo.
Io:"Okay spiegami.." 
Prese la borsa e ne tirò fuori 4 giornali diversi.
'La fiamma di Zayn Malik non è la ragazza misteriosa mora e bellissima ma è lei! La bionda mozzafiato italiana'
Sgranai gli occhi.
C'erano foto mie e di Zayn di una settimana prima e su tutti e 4 i giornalini.
Liam:"Ragazze!!! Venite"
Lo raggiungemmo ma non avevo voglia di far nulla.
Forse sarebbe stato orribile come aveva detto Zayn? 
No non lo sarebbe mai stato.
Ma mi sbagliavo.
 
Stavamo ridendo tutti come matti e uscimmo fuori quando 4 ragazze mi assalirono.
1:"Veramente stai con Zayn?"
Io:"Ehi tranquillamente.."
Una ragazza mi tirava per il braccio urlandomi che dovevo lasciarlo stare.
Mi sentivo veramente uno schifo
Caddi a terra..
Sentivo di stare per esplodere.
Per piangere.
x:"Basta!! Ma l'avete letto l'articolo di Liam? HO UNA VITA!! Basta!! La amo.. E' la mia ragazza. Se siete mie fan dovreste appoggiare sia me che lei.. Andate via!"
'è la mia ragazza'
L'aveva detto davvero?
Mi stava difendendo a spada tratta. 
Quell'uomo mi amava veramente tanto.
4:"Ma noi.. Lei.."
Si chinò davanti a me e mi tirò su per la vita e tenendomi una mano.
Ignorando quelle ragazze.
Feci affondare il viso tra la sua spalla e l'incavo del collo.
E poi sussurrò.
Zayn:"Perdonami"
 
Rientrammo silenziosamente a casa di Zayn.
Ellie era in casa ma non mi andava di disturbarla sinceramente. 
Io:"Zayn.."
Non rispose si tolse la giacca e si appoggiò con le mani sulla cucina.
Era teso.
Io:"Zayn cazzo.. Guardami"
Si girò.
Aveva la lacrime agli occhi.
Io che l'unico uomo che avevo visto piangere era mio padre.
Quel giorno.
Io:"Zayn io non devo perdonarti di nulla. Tu sei tutto per me. E non è colpa tua.. Io.."
Si avvicinò a me e mise le sue mani sulle mie spalle.
Zayn:"Se io ti avessi lasciata stare tutto ciò non sarebbe accaduto"
Mi salì la rabbia.
Una rabbia che mai avevo provato.
Io:"Smettila.. Smettila di dire stronzate Malik. Se tu non ci fossi starei morendo di fame, di solitudine. Adesso andiamo al letto. Ho sonno"
Ero arrabbiata.
No avevo un blocco dentro.
C'infilammo al letto.
Non disse più nulla.
Ci ripensai.
A mio padre.
Le sue lacrime.
 
flash back.
papà:"Andiamo amore.."
Io:"Si papà è buio"
Mamma:"Si fa paura."
Mio padre prese per mano mia mamma.
Era così bella.
Con quei capelli lunghi e biondi che pochi minuti dopo sarebbero stati ricoperti di rosso.
Il rosso del suo sangue.
E mio padre a fianco a lei con le lacrime agli occhi.
Che urlava disperato di andarmene via.
Li avevo abbandonati li.
Io:"Papà.. Papà.."
Papà:"Scappa Chiara.. Scappa amore mio.. ti amo più della mia stessa vita"
E vidi anche lui morire.
Sotto i miei occhi. 
 
Fine flash back.
 
Zayn:"Chiara basta.. Chiara.."
Sentivo le braccia di Zayn intorno al mio corpo.
Sentivo farmi male il petto.
Di nuovo.
Ancora.
Quelle stupide crisi.
Stavo piangendo.
Urlavo.
Mi calmai lentamente con la voce di Zayn.
Con il suo calore.
Zayn:"E' tutto okay.."
Chiusi gli occhi ancora pieni di lacrime.
E sentivo ancora il mio cuore urlare.
DImenarsi nel mio petto come fosse un mostro in gabbia.
Zayn:"Chiamo Ellie?"
Scossi la testa.
Non avrei voluto che si preoccupasse.
Piano mi calmai.
Zayn:"Vuoi del thé?"
Si stava per alzare ma lo fermai.
Io:"Non lasciarmi. Ti prego. Sei la mia cura. Non allontanarti. As.. Aspetta."
Mi guardò annuendo.
Passarono alcuni minuti che tornai alla normalità.
Erano le 2.00 del mattino.
Non mi ero nemmeno resa conto di essermi addormentata.
Io:"Mio padre in quella pozza di sangue.."
Ero tornata alla tranquillità.
Io:".. Non potevo far nulla. Ero piccola. Ma forse se non fossimo andati al parco quella sera loro non sarebbero morti.. O sarebbero morti più in la senza soffrire. Nel loro letto. Senza che nessuno infilasse delle lame affilate nei loro corpi. Sono le uniche lacrime che abbia mai visto scendere sul viso di mio padre. Mai prima.. E solo perché aveva perso la mamma."
Mi guardava scioccato ma come se volesse cercare di capire e aiutarmi a star meglio.
Gli sorrisi.
Apprezzavo il suo amore.
Io:"Scappo. Io scappo sempre dalle relazioni che sembrano diventare più serie per questo motivo. Perché sto male Zayn. Io sto male. E ogni notte sogno sempre le stesse cose. Lui. Lei. Io che corro. E quell'uomo che mi prende.."
Zayn:"Chiara.. Che ti ha fatto quell'uomo?"
Abbassai il viso.
Ricordare è semplice ma sognare rimaneva vivido nella mia mente.
Io:"vorrei non parlarne. Non di quello."
Annuì.
Zayn:"Amore.. Ci sono io.. Se vuoi possiamo non dormire.. Se vuoi possiamo fare qualcosa."
Io:"No.. Ma promettimi di non lasciarmi mai durante la notte. Tienimi a te."
Annuì.
Zayn:"Mai"
Mi accoccolai al suo petto.. Nelle sue braccia.
Non capivo come poteva riuscirci.
Ma le sue braccia evitavano alla mia mente di far riemergere quei ricordi.
Quei ricordi che mi avevano allontanata sempre da tutti.
No. 
Da lui mai sarei fuggita.
Era il mio porto sicuro.
Li niente poteva scalfirmi.
Più niente.
Mai più niente.
 
Niall Pov:
 
Avevo baciato il suo collo tanto bramato.
Avevo toccato le gambe che sempre avevo voluto toccare.
Era un sogno?
No non lo era.
Perché lei ora era avvolto dalla mia maglia che le avevo infilato la notte appoggiata al mio petto nudo e ancora caldo.
Con lei vicino lo sarebbe sempre stato. 
Il cuore mi batteva come un pazzo.
Ellie:"Sei già sveglio?"
La guardai. 
I suoi occhi erano luminosi.
E lo erano per me.
Ero l'uomo più felice del mondo.
Era la cosa che mai avevo trovato.
Mi alzai lentamente e infilai la tuta mentre lei mi osservava sorridente per poi ritornare giù stendendosi.
Ellie:"Grazie per la maglia.." 
Io:"Di niente."
Andai in cucina e quando mi volta con il thé in mano vidi lei guardarmi seriamente.
Era veramente seria.
Poi sorrise.
Un sorriso mai visto sul suo viso.
Continuava ad essere una sorpresa per me quella donna.
Poi prese le tazze e le poggiò sul tavolo.
Era bellissima.
Aveva i capelli sciolti che le coprivano le spalle.
La mia maglia le arrivava poco sotto gli slip e lasciava quelle gambe perfetto scoperte.
Si avvicinò e alzatasi sulle punte mi baciò.
Un bacio affettuoso.
Un bacio che mai in vita mia avevo mai ricevuto.
Era un bacio di quelli.
'Sono qua non ti lascio'
La presi per la vita e la tirai ancora più a me tirandola su dal pavimento.
Era piccola, leggera eppure era anche così donna.
Mi lasciai di nuovo a quelle labbra ormai troppo forti per staccarmene.
 
Liam:"Cosa diamine..?"
Lo guardai a bocca aperta.
Io:"Liam.." 
Guardai Liam negli occhi.
Liam:"Sapevo che mi nascondevi qualcosa.."
Io:"Io non volevo che tu lo sapessi così"
Eravamo abbracciati in mezzo al letto e proprio mentre la stavo baciando entrò Liam. 
Ma perché?
Ellie si alzò e si avvicinò a Liam.
Lei si alzò sulle punte e Liam poggiò una mano sulla sua vita coperta solamente dal velo di tessuto della mia maglia.
Ribolii di rabbia e gelosia.
Ellie gli lasciò un bacio sulla guancia.
Ellie:"Liam non arrabbiarti."
Liam:"Non lo farò.. Puoi uscire Niall? Dobbiamo.."
Io:"Parlare.."
Mi vestii velocemente e stavo per uscire da casa quando Ellie mi guarda..
Ellie:"Non me lo dai un..."
Sorrisi e mi catapultai di nuovo sulle sue labbra per poi uscire.
Non mi sarei mai allontanato da lei senza lasciarle un bacio. 
 
Io:"Liam scusa se non te l'ho detto. Ho paura."
Liam:"Di cosa Nialler?"
Lo guardavo.
Era tranquillo.
Ellie non gli interessava più?
Io:"Che ci scopri qualcuno. Liam cos'hai? Non è per Elizabeth vero..?"
Lo guardavo bene.
Eppure essendo tranquillo aveva qualcosa che non andava.
Liam:"Josy"
Io:"Josy e Jen o solamente Josy?"
Liam:"Credo di provare qualcosa per Josy! Ma come posso avere qualcosa con lei?"
Non lo capivo sinceramente.
Io:"Per Jen?"
Liam:"Esatto. Lei non si metterà mai a pensare a me avendo lei. Ha bisogno di cure quella piccola.."
Mi sento tirare per i pantaloni e mi volto guardando in basso.
Io:"Jennifer!"
Jen:"Niall..."
Poi si volta verso Liam e si fa prendere in braccio.
La scena è.. Spettacolare.
Liam se ne prendeva cura in una maniera assurda.
Come fosse.. La SUA.
Li guardai.
Jen:"Hai un'altra bambina?"
Liam:"Ho solo te cucciola mia.."
Jen:"Non parlavi di una bimba prima?"
Liam scosse la testa baciandole la fronte.
Lei lo abbraccia e si appoggia con la testa a lui.
Liam:"Ancora hai sonno ma cherie?"
Jen annuii e ridacchio.
Liam:"Io vado con lei. Ci sentiamo dopo okay?"
Annuii.
Io:"Amico.. Non dire niente di.."
Mi sorrise con quel suo sorriso che sempre avevo invidiato.
Perché lui lo aveva così bello?
 
Zayn Pov:
 
Che aveva? 
Cosa non sapevo?
Dio che strazio non sapere.
Il padre di Ellie.
Poi Chiara e i genitori e quell'uomo.
Che dimine le aveva fatto? 
Come aveva fatto a sopravvivere? 
Perché lei l'aveva risparmiata?
Cosa non sapevo? 
 
Io:"Chiara?"
Non era a letto.
Però non avevo sentito assolutamente niente.
Mi alzai e andai in cucina ed eccola li.
Seduta compostamente sulla sedia con il volto sul croissant e sul thé.
Era illuminata dal sole.
Ed era stupenda. 
i suoi capelli biondi e poco mossi, i suoi occhi blu risplendevano alla luce del sole..
Chiara:"Finito di sbavare Malik? Ce n'è uno anche per te"
Sorrise.
Pff.. Un cornetto bella mia non mi fa questo effetto!!
Poi ripensai a quello che stavo pensando poco prima nel letto.
Io:"Chiara.. Non è per niente.. Ma vorrei sapere.."
Tira su gli occhi.
Diede un altro morso al cornetto e poi sorseggiò il thé.
La imitai più velocemente per poi riposare i miei occhi su di lei.
Sentivo la tensione.
Ma non mia.
La sua.
Era tesa.
Forse non avrei dovuto spingerla a fare qualcosa.
Io:"Chiara.." 
Si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere.
Era arrabbiata si era accigliata.
Chiara:"Non intendo dirtelo. Non intendo parlare. Non puoi chiedermi una cosa del genere così. E non puoi pretendere che io te la dica."
Sentii la rabbia prendere possesso del mio corpo.
Io:"Sono io che stanotte mi sono preso un infarto per te. Sono io che ti ho consolata. Pretendo una risposta.."
Forse avrei dovuto pensare di più alle mie parole.
Chiara:"Potevi non farlo! Potevi lasciarmi morire soffocata dal mio stesso pianto. Se dovevi rinfacciarmelo potevi farti i cazzi tuoi.. Sei un imbecille"
Camminò velocemente verso il bagno..
Io:"Chiara scusa.. Io.."
E chiuse sbattendo forte la porta.
Avevo esagerato.
Non mi avrebbe mai perdonato.
Mai.
 
Uscii di corsa di casa.
Ero nervoso.
Stavo veramente nella merda.
Io non ero capace.
Non l'avrei mai resa felice.
Non avrei mai reso quella donna veramente felice come meritava.
Dopo quello che le era accaduto.
Non ero bravo in queste cose.
Ed era per quello che forse, quando sarei tornato a casa lei.. Non ci sarebbe stata più.
Mi scese una lacrima.
Una lacrima amara. 
Di quelle che ti macchiano, non il viso, ma l'anima.
Quelle lacrime che anche dopo anni sentirai sulla tua pelle anche se ormai effettivamente non ci sono più.
Ma solo perché si sono trasferite a bruciare la tua anima.
Il mio cuore ormai a pezzi. 
Sempre a pezzi.
Sempre costretto a rimontarsi.
Ma il cuore è come un puzzle.
Quando lo compri è bellissimo e ti metti li a mettere tutti i pezzi insieme.
Lo fai una volta.
Due volte.
E poi viene smontato di nuovo.
Poi lo rifai una terza volta ma cominciano a mancare due pezzi.
E poi alla quarta 3.
Li cominci a perdere un pò alla volta.
Senza accorgertente perché pensi che ogni volta che lo distruggi lo ricomponi come nuovo.
Ma non è così.
E il cuore è un puzzle.
Di cui io comincio a perdere troppi pezzi.
E se non riesco ad amare più me stesso non riesco a capire come amare lei.
Come appoggiarla.
Non potevo farcela.
Volevo Ellie.
Volevo i suoi sorrisi e i suoi abbracci.
 
Mi avvicinai al parapetto del molo.
Un molo magnifico.
Il sole era coperto dalle nuvole ora.
E si notava che l'estate ormai era quasi finita.
E sarebbe tornato un grigio intenso.
E non solo nel cielo anche dentro me.
Ora che pensavo che i miei inverni sarebbero cambiati e sarebbero stati sempre caldi grazie a lei.
Lei che stavo perdendo troppo in fretta.
Lei che avevo appena trovato e che ora stavo perdendo. 
x:"Era mio padre."
Mi bloccai.
La sua voce era inaspettata.
Il padre? 
Avevo un nodo alla gola e poi mi voltai.
Era li di fronte a me fredda.
Impassibile.
Mi faceva quasi paura.

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Capitolo 19
*** capitolo n. 19 ***


Elizabeth Pov:
 
Io:"Niall?"
Nessuna risposta.
Io:"Niall dove diamine sei?"
Non rispondeva.
x:"Ehi bellissima"
Mi sentii rabbrividire.
Era li.
E io ero li davanti a lei.
Mi voltai lentamente.
Io:"Cosa vuoi?"
x:"Solo vedere come te la passavi"
Il solito tono di voce calmo e pacato ma che racchiudeva la persona che mi aveva abbandonata.
E mi odiava più di tante altre persone.
Il suo cuore era di pietra.
Non aveva pietà o rancore.
Io:"Bene.. Finché tu non sei arrivata Lia"
Lia:"Quanto siamo scorbutici"
Io:"Si mi hai appena rovinato la giornata direi"
Lia:"Non mi tratterei così se fossi in te" 
Io:"... " 
Lia:"Non lo diresti mai in giro tanto."
Deglutii.
Perché non potevo vivere una volta sola in santa pace.
Lia:"Ah carino il biondino. Il tuo gusto è veramente sublime."
Io:"Non devi avvicinarti nemmeno.."
Niall:"Oh..  Emm scusatemi.."
Mi sorrise leggermente.
Sentivo la voglia di baciarlo arrivarmi in ogni punto del mio corpo. 
Ma non potevo.
Poi lui si voltò delicatamente e porse la mano a Lia.
Non sapeva nulla.
Lei non avrebbe mai saputo nulla.
Niall:"Piacere James"
Lia:"Piacere mio sono Lia.. Casa tua?"
Niall:"No sua. Dov'è che alloggi?"
Lia:"Devo vedere.. Devo cercare un posto"
Fece quella faccia triste.
Quella bugiarda.
Niall:"Ha una camera libera. Puoi rimanere qui.. Siete amiche no?"
Lia mi guardò sorridente e poi annuì. 
Niall le sorrise.
Lui era troppo buono.
Non volevo ferirlo.
Non volevo che avesse paura di me. 
 
Lia:"Io esco"
Niall:"Va bene.. Ci vediamo stasera."
Io:"Ciao."
Uscì e subito dopo sentii le braccia di Niall avvolgermi, calde come sempre e che mi scrollarono tutta la tensione e il nervoso temporaneamente.
Niall:"Chi è Elizabeth?"
Mi irrigidii nuovamente.
Non volevo mentire a quell'angelo.
Il mio angelo.
Io:"Un'amante di mio padre."
Silenzio.
Chiusi gli occhi tranquillamente.
Niall:"Capisco.. E perché è qui?"
No Niall.
Non devi chiedermelo.
Sicuramente era qui per rovinarmi.
Era qui per farmi ancora soffrire.
Ma non potevo.
Non potevo dirgli nulla.
Mi alzai di scatto.
Io:"Niente amore.. Emm io esco un pò devo fare una cosa con Zayn. Ci sentiamo dopo. Va a casa tua. Non voglio.. che.. Stai con lei."
Gli lasciai un bacio sulla guancia e me ne andai velocemente.
 
Io:"Zayn sei a casa?"
Mi aprì Chiara.
Io:"Zayn?"
Chiara:"No non c'è abbiamo litigato." 
Io:"Chiara cazzo.. Che hai fatto?"
La vidi abbassare immediatamente lo sguardo.
Lui non doveva soffrire.
Chiara:"E' per tuo... E' per tuo padre.." 
Rimasi immobile.
Volevo gridare.
Urlare.
Piangere.
Morire.
Io:"Do... Dov'è? Che sa?"
Chiara:"Nulla.. Non ho detto nulla Ellie... Io.. Non ce l'ho fatta.. E.. Nemmeno la mia parte di storia ho raccontato.." 
L'abbracciai.. Soffriva ancora. 
Dopo così tanti anni.. Soffriva ancora.
Chiara:"Lui deve sapere.. Ellie.. Io.." 
Io:"Ci penso io.." 
Sapevo dov'era.
Al suo posto preferito.
Quello che gli dava pace e tranquillità.
Era ora di rischiare.
Era ora di farla finita di far soffrire lei.
 
Tornai a casa.
Io:"Niall.. Devi venire con me.."
Niall:"Dove amore?"
Io:"Da Zayn.. Dovete sapere qualcosa.. E voglio che anche tu sappia" 
Mi guardò con gli occhi preoccupati.
Lo presi per mano e lo trascinai con me. 
 
Io:"Era mio padre" 
Si era mio padre.
E il pensiero mi faceva venire la nausea.
Zayn si voltò velocemente verso di me e Niall mi guardava strano.
Non sapeva quello che sapeva Zayn.
Mi voltai verso Niall.
Io:"Niall.. Devi sapere che Chiara non ha più i genitori. Erano sicuramente bravissime persone. Non li ho mai conosciuti. Li ho visti ma.. Non in una bellissima occasione."
Le lacrime non scendevano.
Non era una di quelle scene in cui IO potevo piangere come in un film in cui io sono la vittima.
No. 
Semplicemente perché non ero la vittima.
Io:"I genitori di Chiara sono stati uccisi Niall.. Una sera mentre tornavano da chissà dove.. Non ne ho idea. E s'imbatterono in un uomo.." 
Zayn:"..Tuo padre." 
Mi voltai verso di lui.
Mi sentivo tranquilla.
Ma lui aveva l'aria turbata.
Io:"Io sono 'scappata' dall'Italia. Quello che io ho fatto non è né ammirevole né lodabile né niente. E' orribile. E credo che io sia il suo specchio. Io sono lui."
Zayn:"Non dire questo.." 
Io:"Non sai Zayn.. Zitto e ascolta" 
Si ammutolì.
Era arrivata l'ora di privarmi di quel segreto per poi abbandonare di nuovo tutto.
Zayn.
Liam.
Harry. 
Louis.
E finalmente Chiara.
Senza me non avrà gli stessi ricordi.
E Niall.
Avrei dovuto abbandonarlo ma era ora di essere quello che ero.
Era ora di far conoscere la Elizabeth Jane Brooke che ero stata e che ora fuggiva.
E stavolta sarei fuggita per non farmi mai trovare.
Avrei lasciato vivere mia madre in pace.
Avrei lasciato vivere quella donna la vita che meritava dopo aver avuto un marito e una figlia del genere e dopo aver perso l'unico vero figlio che lei meritasse.
Anche se diceva che io meritavo ogni bene.
Ogni cosa.
Io:"Quella sera mio padre era più arrabbiato che mai. Io mi ero.. Ribellata. Mi ero arrabbiata e avevo nascosto il suo portafoglio.. E non volevo che mi.. Avesse.. Ancora.." 
I ricordi erano orribili.
E stavano riaffiorando.
E anche se avevo Niall li vicino e potevo toccarlo per mandarli indietro non potevo.
Era ora di far sapere a quell'angelo il diavolo che aveva accanto.
Un mostro.
Niall mi guardava con la bocca socchiusa e Zayn attento alle mie parole.
Io:"Così uscì di corsa di casa.. Sapevo avrebbe fatto qualche pazzia. Qualche grande cazzata e non volevo comunque che finisse nei guai o che mandasse qualcuno nei guai."
Una lacrima percorse la mia guancia e Niall fece un passo avanti.
Io:"Rimani li .. Per favore."
Annuì.
Soffriva nel vedermi così.
Tra poco mi avrebbe odiata come doveva.
Tra poco non ci sarebbe stato più nulla tra me e lui se non l'odio. 
Ma meglio l'odio che l'indifferenza.
Perché l'indifferenza non faceva spazio nemmeno nella tua testa a quella persona.
Ma mi andava bene l'odio almeno ogni tanto sarei stata nella sua mente.
Nella sua bellissima mente.
Chiusi gli occhi e presi un respiro per tenere la voce stabile che si stava spezzando per le lacrime.
Io:"Ma quando lo trovai lo spettacolo era orribile. C'era lui che stava.. Per accoltellare, ancora, un'uomo.. Che aveva la mano legata alla mano di una donna dagli occhi azzurri a terra, coperta di sangue. Urlava a qualcuno di scappare."
Niall sgranò gli occhi.
Zayn non fece una smorfia.
Questa parte la conosceva.
Io:" Poi sentii una cosa che io mai avevo sentito per me stessa. Il padre le disse '.. Ti amo più della mia stessa vita." Qulle parole. E mio padre non battè ciglio e io mi sentii morire dentro perché non avevo un padre così e ora il mio lurido e unico padre lo stava portando via da quella bambina così bella e così pura.. Diversa da me che ero sempre sporca, sporca delle violenze di mio padre su di me, sporca per le violenze di lui su mia madre, sporca di quello che aveva fatto a tutti.. Era così bella, chiara, io scura, scura per il buio che mi circondava dal profondo dell'anima..."
Piangevo ma la mia voce rimaneva fredda.
Inerme.
Il pianto era un riflesso involontario.
Non me ne pentivo.
Mai mi sarei pentita di ciò che feci.
Io:"Poi la bambina cominciò a correre.. Correva veloce.. Spinta dall'amore del padre.. Lei doveva vivere.. Lei non poteva.. Perdere la sua purezza e la sua vita.. Corsi.. Li inseguii anche io.. Ero terribilmente lenta. E quando arrivai vidi mio padre con lei tra le braccia. Dovevo salvarla. E così... Feci... Presi la metà di un pezzo d'acciaio e cominciai a farlo entrare nella sua schiena. Ad ogni colpo un urlo. Il suo sangue sulle mie manine bianche. E vidi la bimba cadere a terra. Aveva la mia età alla fine. E vidi lui accasciarsi a terra. Ma continuai a colpirlo. Stavo per fermarmi quando lui disse 'ti odio sei una bastarda non meritavi di nascere'. E continuai a colpirlo. Colpirlo ancora. Colpirlo con una forza che mai pensavo di avere all'età di sette anni. E non mi pento. Non mi pentirò mai di ciò che ho fatto.. Ma non toglie il fatto che io sia esattamente come lui. E forse non meritavo davvero di nascere. O di vivere."
Niall mi guardava con gli occhi sbarrati. 
Incapace di parlare.
Zayn nemmeno riusciva a dire nulla poi prese e disse:"Vado da Chiara..."
Annuii.
Io:"Zayn..?"
Si voltò.
Io:"Ti voglio bene"
Sapeva che non mi avrebbe vista oltre.
Mi pregò con gli occhi per poi correre da lei.
Lei era la vittima.
Io ero solo la carnefice del cernefice.
Ora eravamo solo io e Niall.
Sul molo.
Un molo che in un'altra occasione sarebbe stato bellissimo.
Che magari avremmo potuto ammirare insieme. 
E fissare nei nostri ricordi per poi da anziani raccontare ai nostri nipoti.
Aveva ragione Zayn.
Dava tranquillità.
Niall apriva la bocca per parlare ma poi.. La richiudeva.
Mi avvicinai lentamente.
Dopo che si sapeva la gente si allontanava aveva paura.
Io:"Mi chiamo Avril Elizabeth Tyle. Elizabeth me lo diede mia mamma quindi l'ho mantenuto. "
Avevo cambiato nome solo per cambiare vita. 
Ma non era semplice.
Mai lo era stato.
Per quanto tu possa cambiare nome, identità, rimani sempre ciò che sei.
E io ero un mostro.
Non rispose.
Mi avvicinai.
E per istinto dissi:"Non ti faccio nulla."
Mi avvicinai ancora e poggiai le mie mani, ormai macchiate dal sangue e dal dolore di quel giorno dentro, nella pelle, sulle sue spalle.
Mi alzai leggermente e posai un bacio su quelle labbra che tanto volevo.
Che erano state mie.
E che ora non lo sarebbero mai più state.
Mai.
Mi staccai lentamente.
E mi voltai per andarmene.
Non potevo farlo così.
Mi voltai.
Io:"Niall.. Ti amo.. Sei l'unica persona che io abbia mai.. Amato.."
 
Niall Pov:
 
Ellie:"Niall.. Ti amo.. L'unica persona che io abbia mai.. Amato.."
Ero immobile.
Non riuscivo a muovere un muscolo.
'Non ti faccio nulla.'
Davvero aveva paura che io avessi paura?
Veramente pensava una stronzata del genere?
Io ero rimasto scioccato da ciò che lei aveva passato.
Di ciò che era stata costretta a fare.
Di ciò che l'aveva trasformata.
Perché era rimasta con Chiara?
Perché aveva paura di non poter rimanere qua?
Non poteva lasciarmi.
Io..
Io:"Io la amo.. La amo più di me stesso.. Io ormai senza.."
Non vivevo.
Non vivevo senza lei.
Non vivevo senza lei ormai.
MAI PIU'. 
Corsi.
Non poteva essere andata lontana.
E invece non c'era più da nessuna parte.
Mi giravo ovunque ma non la trovavo. 
Chiamai Liam.
Io:"Liam è li Elizabeth?"
Liam:"No perché?"
Io:"Niente."
Attaccai.
Ormai avevo il fiatone.
Arrivai a casa.
Niente non c'era.
Non era nemmeno li.
Mi accasciai a terra.
Lia:"Oh caro Niall.. Che hai?"
Mi alzai.
Io:"Tu che centri in tutta questa storia?"
Lia:"Ora più niente visto che la sapete. Volevo ricattarla avevo bisogno di grana.." 
Sentii la mia rabbia bollire.
Io:"Dov'è andata?"
Lia:"Ha chiamato un certo che ha il nome che inizia per J e dopo aver detto grazie ha preparato la sua roba e dicendomi che ero una stronza bastarda e zoccola se n'è andata. Ti ha lasciato questa. Non l'ho letta."
Io:"Bene adesso fuori di qui zoccola" 
E chiusi la porta a chiave.
Lia:"Non sei nessuno per chiamarmici" 
Io:"Sono abbastanza sicuro che tu lo sia"
Mi misi a correre.
J??
Jeremy.
Io:"Harry mi serve la macchina"
Harry:"Dai Niall mi da fastidio.. Che devi.." 
Vidi Louis guardarmi preoccupato.
Amavo quando capiva ogni cosa.
Louis:"Cazzo Harry dagli quelle cazzo di chiavi e falla finita!"
Me le tirò sbuffando e io fuggii.
Nemmeno grazie a Louis avevo detto ma sapeva che gli ero grato.
Montai e partii.
Ci vollero 15 minuti buoni.
Ma che doveva fare da Jeremy?
Io:"Jamie.. E' qui Elizabeth.. Ti ha chiamato no?"
Jeremy:"Assolutamente no.. Nialler.. Tutto bene?"
Non era da lui.
Dove cazzo era.
J.
J.
Jesse.
Jesse McCarteney!!!
Rimontai in macchina e andai più veloce di prima ormai era passata un'ora buona da quando non la vedevo.
Mi sembrava già una cazzo di eternità. 
Un eternità senza di lei sarebbe stato come bruciare all'inferno perennemente come Paolo e Francesca.
Chi non conosce Paolo e Francesca?
A Londra tutti a me l'aveva raccontata Zayn che gliel'aveva raccontata Elizabeth.
Erano due amanti.
Lei era sposata con quel vecchio del fratello di Paolo ma poi si era innamorata di Paolo e poi lui li ha uccisi entrambi e Dante li ha messi all'inferno.
Beh almeno loro sarebbero stati insieme eternamente.
Anche io sarei disposto a passare l'eternità all'inferno ma solo se lei fosse stata con me. 
Perché anche se all'inferno per me con lei sarebbe stato come il paradiso.
Arrivai da Jesse.
Suonai.
Niente.
Suonai ancora.
Niente.
Niente.
Il portiere.
Io:"Scusi.. C'è Jesse?"
Portiere:"No. E' partito per New York una mezz'ora fa"
Io:"Con una ragazza vero?"
Portiere:"Bellissima aggiungerei. La sorella"
Perché si era fatta spacciare per sua sorella?
Perché?
Io:"La ringrazio.."
Uscii di li sconsolato.
Il traffico era sin troppo non avrei mai fatto in tempo.
Entrai in macchina e appoggiai la testa al volante.
Con la coda dell'occhio vidi la lettera.
Quella che mi aveva lasciato Elizabeth tramite Lia.
L'aprii:
 
Niall, amore,
Mi spiace ma dovevo andarmene. Io sono un mostro. Un assassina. Non ti merito. Non merito assolutamente niente da te. Né il tuo amore, né le tue cure, o che tu mi salvi ancora. Non posso rovinare ancora la tua vita. Sarai felice senza me. Forse non ora. Forse non domani. Ma tra qualche tempo. Il tempo si dice che aggiusti tutto. Con me no. Non funziona ma so come sei fatto amore mio. Tu ce la farai. Tu rimarrai sempre impresso nel mio cuore, nella mia mente, nella mia anima. Ma non merito te. Merito solo la solitudine e la morte. Non merito nient'altro. Sai.. Tu sei il mio angelo nel mio inferno personale che è la vita oramai. Hai portato di nuovo la vita nel mio cuore dopo la morte di mio fratello, ucciso dalle conseguenze di mio padre. Mi dispiace per essere entrata nella tua vita. 
Tua, per sempre.
Ti amo. 
Elizabeth xx
 
 
Ecco a voi ragazze il capitolo 19! Spero vi piaccia e che non vi deluda troppo!! 
xx

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Capitolo 20
*** capitolo n. 20 ***


Elizabeth Pov:
 
Zayn ancora provava a chiamarmi.
Era una settimana che ci provava.
Niall mi aveva mandato solo un messaggio su whatsapp e poi aveva chiuso.
La storia lo aveva spaventato come avevo pensato.
Sentivo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie.
Chiara mi riempiva anche lei di chiamate e di messaggi.
Ero rimasta il suo diario e non mi dispiaceva.
Almeno sapevo tutto di loro.
Mi scese una lacrima.
Jesse:"Ehi basta piangere ti prego. Altrimenti sarò costretto a chiederti cos'hai?"
Lo guardai con il sorriso.
Io:"Niente Jes.. Scusami." 
Jesse:"Sicura della scelta che hai fatto?"
Io:"No. Ma dovevo." 
 
Mi alzai mal volentieri.
Lessi i messaggi di Chiara e mi saltà all'occhio un messaggio: Angel.
Niall mi aveva scritto.
 
Da Angel:
-Il tempo non mi aggiusterà. Il mio cuore lo hai tu.  Spero che chi è con te ti tratti come una principessa. Ti amo  Tuo per sempre Niall x -
 
Non respiravo più.
Non volevo respirare.
Dopo tutto mi amava.
Principessa.
No Niall.
Solo tu riuscivi a trattarmi veramente come una principessa anche se sono quel che sono.
Mi chiusi in bagno e feci una doccia.
Poi sentii di nuovo il cellulare squillare.
 
Da Angel:
-Ricorda una cosa: Io ci sarò finché tu ne avrai bisogno.- 
 
Mi si spezzò il cuore in migliaia di pezzi.
Era costante.
Era sempre li.
Tornai dillà, infilai un calzoncino, la maglia a maniche corte di Niall e la sua felpa rosa che tempo addietro avevo leggermente rubato.
Ancora aveva il suo profumo.
Io avevo il suo profumo nonostante fosse passata già una cazzo di settimana.
Eppure mi sentivo vuota senza lui.
Come tutto ciò che avevo dentro ora appartenesse a lui.
Presi il mio quaderno di ciscrivotuttoenulla e cadde una foto.
Io e Niall.
In Irlanda.
Che ridiamo.
Il cuore si strinse a se stesso.
Faceva male.
Potevo sentire il dolore dentro.
Sentivo il cuore dolermi come niente mai mi aveva ferita tanto.
Come mai mio padre mi aveva ferita.
Come mai Trevor mi aveva ferita.
Mi sentivo una merda.
Mi accasciai a terra e cominciai a piangere. 
Mi sentivo soffocare dai singhiozzi.
Stavolta non sarebbe venuto nessuno a salvarmi.
Nessuno sarebbe arrivato a prendermi e ad abbracciarmi.
Mai sarebbe arrivato NIALL a prendermi e abbracciarmi.
Mi rannicchiai a terra. 
Volevo il buio.
Volevo sparire.
Mi sentivo sempre peggio.
E lui non era li.
Eppure le sentii.
Sentii quelle braccia prendermi.
Calde.
Robuste.
Ma forse era solo un mio sogno.
Forse stavo morendo per chissà quale motivo.
x:"Ci sono"
E sentivo la sua voce.
Stavo impazzendo??
Ma non volevo svegliarmi.
E mi abbandonai all'immaginazione di quelle bellissime braccia.
 
Jesse:"Eliza?"
Io:"Jes..." 
Jesse:"Vuoi mangiare..? Ti prego dimmi di si. Sono 3 giorni che non tocchi niente.." 
Scossi la testa.
Erano tre giorni che non sentivo le sue braccia anche se per immaginazione.
Erano sembrate così vere.
Ecco di nuovo gli occhi lucidi.
Jesse:"Basta Eliza! Non ne posso più! Non puoi far così! O me ne parli o sono costretto a fare qualcosa"
Lo guardavo e basta.. 
Non sapevo cosa dire.
Io:"Non dirlo a Niall"
Mi guarda.
Jesse:"No."
 
Due settimane.
Sono passate altre due settimane.
Ora mangiavo certo ma non vivevo.
Ero morta dentro.
A volte penso che i morti si sentano proprio così.
Vuoti.
Pesanti.
E chi pensa che la morte è un sollievo credo che sbagli.
Jesse:"Devo allontanarmi per una settimana. Sopravvivi da sola?"
Io:"Certo"
Sorrisi.
O almeno credevo di aver sorriso.
Jesse:"Ogni tanto potresti anche sorridere"
Mi sorrise lui.
Io:"Ho sorriso"
Jesse:"No Eliza.. Non hai sorriso."
Era serio ora.
Forse stavo peggio di quanto immaginassi.
Uscì baciandomi la fronte e chiuse la porta di quel bel appartamento. 
Chissà che aveva da fare.
Guardai fuori dalla finestra. 
Era bella New York.
Anche se preferivo Londra.
Una Londra fredda.
Ma che appena arrivava lui ecco li il calore.
Ormai la mia vita era penosa.
Senza alcun vero e tangibile senso.
 
Decisi. 
Volevo sentire quel freddo.
Volevo sentire il freddo che sentivo a Londra.
Mi spogliai.
Ormai era novembre.
Rimasi in slip e reggiseno. 
Ero al nono piano.
Misi una mano fuori si era freddo.
Si raggelava.
Da quanto non uscivo? 
Una decina di secoli?
Uscii e sentii il freddo penetrarmi attraverso la pelle.
No Jesse, non ci riuscivo da sola.
Da sola ormai non riuscivo a far niente. 
Si gelava di fuori ma da dentro non sentivo niente. 
Ero già fredda dentro.
Da quando lui non era più li.
Con i suoi occhi. 
I suoi bellissimi occhi blu.
Degli occhi mai visti prima e che mai rivedrò.
x:"Sei matta?"
Eccola di nuovo.
La sua voce.
Quella bellissima voce.
Eppure qualche settimana prima non era così nitida.
E non era così cristallina anche se stanca.
Poi le sentii.
Due mani calde prendermi per la vita.
Non era la mia immaginazione.
Erano mani vere.
Le sfiorai.
I brividi.
Ma non di freddo.
Erano quei brividi che si sentono quando la persona che si ama ci tocca.
Strinsi quelle mani.
x:"Elizabeth sei matta? Prenderai una polmonite"
Non riuscivo a dir nulla.
Poi sentii il suo petto aderire alla mia schiena e la sua testa appoggiarsi delicatamente sulla mia, le sue braccia avvolgermi quasi interamente.
Io:"Ho... Ho bisogno di te Niall.."
Niall:"Sono qui. Ci sarò finché avrai bisogno."
Sembrava come se avesse accolto la mia richiesta di aiuto fatta dal cuore.
Mi voltai di scatto su quella terrazza.
Feci staccare i nostri corpi ed ecco di nuovo il freddo sia dentro, che fuori. 
Io:"No Niall. Perché io ho bisogno di te per vivere. Per sempre. Eternamente. Niall io avrò sempre bisogno di te.. E questi giorni senza te sono stati un inferno."
Lo guardai.
Aveva le occhiaie di nuovo, un cappello e portava una felpa bianca con un jeans chiaro.
Era bellissimo.
Non lo ricordavo così dannatamente bello.
Io:"E non posso.. Niall.. Non posso starti accanto perché sono un assassina. UN'ASSASSINA. Mi faccio schifo"
Portai le mani al viso.
Non volevo vedesse tutto quel dolore in me.
Eppure era così vero.
Non ero forte.
Ero debole.
Io:"Non ti mer..." 
Niall:"Cazzo.. Stai zitta. Tu hai ucciso un mostro. Un'uomo che non ti amava, che ti ha violentata, che ti ha malmenata, un uomo che sarebbe stato il primo a doverti portare rispetto. Hai ucciso un uomo che aveva ucciso una famiglia senza alcun vero motivo. Tu hai salvato Chiara, hai salvato te stessa, hai salvato tua madre."
Io:"Non mio fratello"
Niall:"Ma lui ti ama. Ti amerà sempre. Non potevi pensare tu a tutto quanto. Ora puoi pensare a te. A me. Io senza te muoio. Più in fretta."
Io:"No Niall.. Sono io che ti faccio del male. Non capisco cosa ti ha spinto qui.."
Si avvicinò a me e mi riavvolse tra le sue braccia.
Ed ecco di nuovo il calore in me.
Su me.
Niall:"E' SEMPLICE, IO AMO TE, HO SCELTO TE, E SCEGLIEREI SEMPRE TE. NON HO ALCUN DUBBIO, AMO TE, SEI IL MIO INFINITO ELIZABETH"
Mi sentii morire.
Mancare il fiato.
Ma stavo bene.
Non gli importava veramente.
Lui mi amava.
Io lo amavo.
Ero una cogliona.
Mi alzai sulle punte ed ecco.
Le nostre labbra di nuovo insieme.
Di nuovo unite come i nostri corpi.
Ma i nostri cuori NO.
Non erano di nuovo insieme.
Non si erano semplicemente mai separati perché ora si appartenevano.
Si appartenevano e niente poteva dividerli.
Perché lui era quello giusto.
E lo era perché era l'unico da cui io dipendessi.
Che ci fosse stato o meno.
Io dipendevo da Niall.
Io lo amavo. 
 
Niall Pov:
 
Mi erano mancate.
Quelle labbra.
Rosee.
Morbide.
Calde.
Che sembravano volessero scioglierti al loro tocco.
Erano così splendide.
Lei era magnifica.
Di una dolcezza mai vista.
Veramente aveva pensato che io avessi pensato che lei fosse un'assassina?
Aveva ucciso un mostro.
Ne aveva avuto la forza.
Era la donna più forte che io avessi mai conosciuto in vita mia.
Aveva passato tutto quello sempre con il sorriso.
Mai aveva fatto lasciar trapelar nulla.
Mai aveva detto niente a nessuno.
Aveva avuto la forza si andarsene per farmi del bene.
Aveva avuto la forza di rialzarsi sempre.
Aveva avuto la forza di amarmi nonostante la volessi sempre lontana da me.
Aveva avuto la forza di andare avanti alla morte del fratello.
Aveva avuto la forza di andare avanti dopo le violenze del padre.
Aveva avuto la forza di guardarsi allo specchio nonostante si sentisse sporca.
Aveva avuto la forza di uccidere quell'uomo solo per salvare un'altra anima che si sarebbe spezzata come la sua.
Aveva avuto la forza di crescere così precocemente.
Aveva avuto la forza di andar via dalla sua patria da sola.
Aveva avuto la forza di abbattere i media e i pregiudizi.
Aveva avuto la forza di salvarmi.
Aveva avuto la forza di sopravvivere.
Ma cosa più importante: AVEVA AVUTO LA FORZA DI APRIRSI E RENDERSI DEBOLE.
Ed era una cosa che meritava stima.
Il coraggio di rendersi deboli di fronte ad altri non tutti lo avevano.
Lei si.
E io amavo questa sua forza. 
Mi mordicchiava freneticamente il labbro inferiore.
E così le diedi libero accesso alla mia bocca.
Ed eccolo.
Il sapore di lei.
Il sapore di lei mischiato al cioccolato.
Il sapore dell'amore.
Si sapeva s'amore.
Ed era così buono.
La sua lingua sempre calda scaldava la mia che subito dopo s'infuocò.
Mi sentivo ardere da dentro.
Davvero.
Il suo corpo era avvinghiato al mio.
Le mie mani sulla sua schiena nuda.
La stringevo forte senza farle del male.
Ma forte.
Lei non doveva mai più scappare da me.
Le sue mani lentamente dal suo ventre si spostarono sul mio collo.
Per tenermi forte.
Per non lasciarmi fuggire da non so cosa.
No non lasciarmi.
Puoi legarmi e tenermi solo per te per sempre.
Sentii lei stringere ancora di più con una mano il mio collo e l'altra andò ad infilarsi nei miei capelli facendo cadere a terra il mio cappello.
Cominciavamo ad avere il respiro affannato e il mio cuore batteva come impazzito.
Strinsi anche io di più e la sollevai da terra.
Feci legare le sue gambe alla mia vita e lei strinse forte.
E io di rimando strinsi ancora di più le mani sulla sua vita sottile e calda nonostante stessimo al freddo.
Cominciai a camminare all'indietro ed entrai.
Mi stringeva i capelli con forza ed era più alta di me. 
Mi baciava con una passione che mai avevo sentito su lei.
E su me.
Io la baciavo come se volessi che ogni parte di lei sapesse solamente di me per sempre.
Eternamente doveva essere solamente mia.
Stavo perdendo il controllo del mio corpo.
Entrato chiusi la finestra e portai le mie mani sotto le sue cosce nude e lisce.
Volevo toccare ogni parte di lei.
L'appoggiai con la schiena al muro e la sentii rabbrividire al tocco freddo della parete.
La strinsi al muro senza far sciogliere le sue gambe dalla mia vita.
Spostai le mie labbra dalle sue per passarle sul collo scansando con una mano i capelli e l'altra la spostai sulla sua vita e sul suo ventre piatto.
E bianco ora.
Nessuna traccia di macchie violacee.
Solo qualche cicatrice.
Ma era sempre la cosa più bella che potesse esistere a questo mondo.
Perché l'amavo.
E quando si ama una persona è perché si amano pregi e difetti.
Perché si ama ogni cosa di lei.
Dal collo passai a baciare il petto.
E scesi fino al ventre tenendola sempre appoggiata al muro. 
E poi rieccomi sulle sue bellissime labbra.
Volevo unire il nostro amore.
La ripresi sotto le gambe e la portai sul letto.
Il suo sicuramente.
E mi appoggiai delicatamente su di lei.
Molto cautamente. 
Reggendomi sulle mani che erano vicino al suo viso.
E ripresi a baciarla e poi come la prima e l'ultima volta che avevamo fatto l'amore sentii il suo indice infilarsi solotto la mia maglia e salire leggero.
E mi provocava non i brividi ma vere scosse.
E cominciavo a tremare.
E lei lo percepiva. 
E sorrideva.
E io prendevo a morderle il labbro superiore.
La faceva veramente impazzire.
Mi sfilò la maglia passando le mani leggere ai lati del mio petto.
Per poi lasciare un bacio li, sulla parte di petto che corrispondeva al cuore.
Ellie:"QUESTO E' MIO."
Io:"PER SEMPRE"
Li persi ogni tipo di controllo in mio possesso.
E riaverla fu la cosa più bella che io abbia mai potuto desiderare.
Perché potevo dire: Questa bellezza è solo mia. Toccatela e siete morti!
 
Elizabeth Pov:
 
Era bello.
I capelli spettinati.
Biondi e castani ma gli donavano come se fossero naturali.
Le palpebre bianche che racchiudevano degli occhi azzurri pazzeschi.
Gli stessi occhi che m'incatenavano ogni qualvolta che si fissavano su i miei.
Il profilo ormai da uomo del suo viso.
Ben delineato e così perfetto nella sua imperfezione.
Quelle guance che diventavano sempre rosse al mio tocco ma in maniera diversa.
La fronte sudata per aver fatto l'amore ma sempre liscia.
Le sue labbra morbide e che sembravano chiamarmi ogni volta.
Fine ma non troppo.
E che avevano su scritto: Elizabeth.
Si. 
Il suo collo da cui s'intravedevano le vene e le ossa dell'incavo del collo.
Il petto bianco marmoreo non troppo muscoloso ma ben messo.
Magnifico.
Era perfetto.
E mi sembrava sempre troppo per me.
Niall:"Sei bellissima"
Mi mancò il respiro.
Non me lo aveva mai detto.
Io:"C-Cosa?"
Si tirò su.
I suoi occhi blu puntati sui miei.
Mi disorientavano.
Mi mandavano ai matti.
Niall:"Sei.. Bellissima Elizabeth" 
Sorrise.
Un sorriso di una bellezza inumana.
Io:"Sicuro di essere umano?"
Rise.
E stetti in silenzio ad ascoltare quella risata che non sentivo da tempo. 
Sincera.
Niall:"Cosa?"
Io:"Tu non sei umano. Sei un angelo. Sei venuto qui solo per me. E' così?"
Si fece serio.
Niall:"Elizabeth.. Io sarò chiunque tu voglia che io sia."
Era il mio angelo.
Il mio diavolo.
Il mio TUTTO.
E non potevo desiderare di meglio.
Mi abbracciò.
Un abbraccio semplice.
Delicato.
Poggiando la sua testa sulla mia spalla nuda.
E io poggiano le mie labbra sul suo collo.
Era caldo.
Emanava un calore disumano.
E io grazie a quel calore non sentivo più il freddo.
Non sentivo più quell'inverno gelido che da tempo si era impossessato di me. 
 
 
Zayn Pov:
 
3 Settimane prima:
 
Io:"Chiara.. Chiara.." 
Avevo il fiatone per la corsa dal molo qua.
Ero stato un coglione a lasciare Ellie lì, così, dopo la fatica che aveva fatto per raccontare quelle atrocità.
Ma dovevo tornare da Chiara.
Dov'era?
Perché non rispondeva.
Uscii di corsa e sentii delle grida.
Chi cazzo..!
Io:"Cazzo, lasciala!!!"
x:"Eccolo il nostro carissimo Zayn Malik."
Io:"Devi andartene. Mi sono rotto i coglioni. Lei non devi toccarla. Lei per te non deve esistere come tu non esisti per me Perrie"
Iniziò a ridere come una pazza isterica quel'era! 
La rabbia mi stava invadendo.
In quell'istante avrei voluto diventare una donna per poterla picchiare.
Perrie:"Il nostro cavaliere adesso è.. Cambiato?"
Deglutii.
Cosa diamine voleva fare quella zoccola?
Io:"Vattene."
Perrie:"Daccordo. Ci vediamo Malik.."
E se ne andò con quel portamento provocatorio che una volta mi aveva attirato e che ora mi procurava solo nausea e disgusto. 
Chiara:"Non rovinarti per gente come quella."
Io:"Zitta.. Chiara.. Io.. Non dovevo costringerti a dire nulla.. Ti chiedo perdono.. Io.. Non so come.."
E sentii improvvisamente le sue labbra sulle mie e caddi all'indietro tenendo lei stretta tra le mie mani. 
Magnifica.
Era l'aggettivo adatto per descrivere quella donna.
Mgnifica.
Anzi.. No è troppo poco.
Non potevi definirla.
Era indescrivibile!
Mi sentii ribollire dentro.
Perché ora mi baciava?
Non era arrabbiata con me?
Io:"Amore.. Io.. Aspe.. tta.." 
Chiara:" Mh?"
Si faceva sempre prendere dalla foga. 
Non si rendeva mai conto di nulla.
Mi amava.
 
Ora:
 
Io:"Chiara cazzzoooo! Devi sbrigarti dobbiamo andare all'aereoporto a prendere quelle due teste calde di Harry e Louis!"
Chiara:"Ar..rivo!"
E sbucò sorridente dalla porta del bagno.
Rimasi a bocca aperta.
Come faceva ad essere sempre così bella..?
Chiara:"Malik dopo se vuoi mi ammiri ora dobbiamo andare ho anche una bellissima sorpresa per te!"
Mi illuminaii!
Per tutto il viaggio l'assillai per sapere questa magnifica sorpresa.
Cos'era?
Io:"Dai ti prego!"
Chiara:"E' qualcosa che tu ami ciecamente dopo di me"
Misi sotto sopra la mia intera testa ma.. Niente.
Non trovavo una cazzo di risposta!
Chiara rise di cuore. 
Mpff..
Arrivammo all'aereoporto.
Mi annoiavo a morte quando scorsi una felpa rosa da me troppo conosciuta.
Sgranai gli occhi.
Chiara:"Vai la.. Quella è la tua sorpresa amore mio."
Non sentii nulla in realtà.
Era lei.
Un gran parte del mio cuore.
Smagrita.
Pallida.
Ma con un sorriso fantastico.
Gli occhi coperti dai suoi ray ban neri.
I capelli scompigliati come al solito lasciati sciolti lungo la spalla destra.
Ma non era più la solita incompleta Ellie.
Era la Ellie completa perché legata alla sua mano destra c'era quella sinistra dell'altra parte della sua anima.
Niall.
Mi voltai leggermente verso Chiara e le mimai un grazie per poi correre verso Ellie.
Lei lasciò lentamente la mano di Niall e si lanciò a me.
E la strinsi.
Mi era mancato così tanto quel bellissimo contatto.
Mi era mancato come non mai quel contatto con lei.
Il suo corpo mozzafiato.
Lei era come un'altra sorella per me.
Io:"Mi sei mancata" 
Ellie:"Anche tu Zayn"
Io:"Non lasciarmi mai più"
Ellie:"Te lo prometto"
 
 
 
 
 
 
 
 
vi piace il capitolo 20?? spero per voi che lascerete una bellissima recensione perché ci ho messo tutto ciò che potevo e che ho provato. siete grandi.. graazieee xx

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Capitolo 21
*** capitolo n. 21 ***


 
 Sapete quali sono i miei obiettivi scrivendo?
1: Rendervi tutte protagoniste. farvi entrare nella storia come se foste voi a viverla realmente.
2: Rendervi felici come meglio so fare anche se vorrei farlo con la mia voce.
3: Voglio farvi sentire importanti quali siete. siete molto importanti. perché è grazie ad ognuna di voi che io continuo a scrivere ogni cosa che IO ho provato nella mia vita.
E' grazie a voi che riesco a scrivere tutto ciò. 
Vi chiedete: Come fa ad esprimerlo tanto bene?
Semplice. 
Tante di quelle cose l'ho provate io stessa. 
Sulla mia pelle. 
Nella mia anima. 
Nel mio cuore. 
Ormai freddo. 
Di pietra. 
Incapace di piangere. 
Capace di assimilare ogni cosa e farla sparire nel profondo della mia anima per poi ripartire con un sorriso smagliante per assimilare quanta più felicità posso facendo felice chi sta peggio. 
Perché c'è sempre chi sta peggio. 
E io non mi reputo vittima. 
Io sono vincitrice in una vita di dolore e sofferenze. 
IO HO VINTO. 
Perché ho saputo prendere le cose belle e farle mie, facendole pesare più di ogni altra cosa.
Perché mai mi sono abbassata ai giudizi degli altri. 
Perché ti giudicheranno sempre.
E voi e la vostra felicità siete il mio più grande trofeo. 
Grazie.. Vi amo. 
Dal profondo.. 
 
xx 
 


 
Harry Pov:
 
Io:"Ragazzi vado a farmi una passeggiatina. Ci vediamo dopo okay?"
Louis annuii sovrappensiero e Niall era preso da un panino con Ellie.
Erano strani quei due. 
Sapevo che c'era qualcosa ma mi facevo i fatti miei.
Niall doveva dircelo non io a lui. 
Ellie mi era terribilmente mancata e ancora non l'avevo del tutto perdonata.
Perché era andata via?
Perché aveva abbandonato tutti noi?
Io non ero abbastanza forte.
Io non ero ciò che sembravo.
Io non potevo resistere se uno di loro adesso mi avrebbe lasciato.
Sarei morto.
Morto dentro.
Camminavo guardando vagamente dove passavo finché non mi ritrovai davanti a una catapecchia.
Come cazzo ci ero arrivato io la?
x:"Cosa ci fai qui?"
La guardai stranito.
Io:"Niente. Mi ci hanno portato le mie gambe" 
x:"Okay."
Io:"Chi sei?"
x:"Davvero ti importa Styles?"
Annuii.
In fondo non mi sorprendeva che sapesse il mio nome.
Ero io.
Purtroppo non potevo farci nulla. 
A volte volevo tornare semplicemente indietro ed evitare di fare quel provino ad X Factor.
Però poi mi ricredevo.
Se non lo avessi fatto non avrei incontrato quei quattro coglioni che ora dividevano la loro vita con me. 
Io:"Si m'importa altrimenti non te l'avrei proprio chiesto."
x:"Okay hai ragione. Sono Teddie piacere" 
Io:"Piacere mio."
Si rimise seduta e riprese ad osservare qualcosa che non capii.
 
M'incamminai di nuovo verso casa quando mi sentii tirare per la maglia.
Mi volta e mi ritrovai Teddie con lo sguardo basso di fonte. 
E mi strinse.
Io:"C-cosa..?"
Teddie:"Aspetta."
Annuii e la strinsi a me.
Quella ragazza aveva qualcosa che non andava.
Io:"Cosa c'è che non va?"
Si staccò da me per poi mettersi a giocare nervosamente con le sue mani.
Teddie:"Mi sento come in.. Gabbia. Devo sempre essere perfetta. Devo sempre essere presentabile. Non posso uscire in tuta e coda o dire una parolaccia. Non posso fare niente. Vivo a Londra e non sono mai andata al Big Ban o sul London Eyes. Mai. Perché secondo i miei io dovrei essere perfetta. Io non sono una ragazza di popolo."
La guardavo. 
Ne era afflitta.
Detto così sembrava niente il suo problema e invece era grande.
Era una limitazione alla sua libertà come lo era la mia.
Anche se in due modi differenti.
Ma rimaneva lo stesso identico problema.
Le sorrisi.
Teddie:"Ora devo andare. Questo è il mio numero Styles. Se vuoi usarlo non mi dispiacerebbe. Sei un ottimo ascoltatore"
Io:"Grazie Teddie"
 
x:"Scusami"
Io:"Non voglio le tue scuse."
Non ero nemmeno saltato per la paura nonostante ne provai molta.
Quale persona sana di mente aspetterebbe al buio in casa tua?
Nessuno.
Anche perché Ellie non era sana di mente.
Ormai si era capito.
Ellie:"Perché no? In fondo sono tornata"
Io:"Forse perché non dovevi andartene."
Ellie:"Mi ero arresa. Scusami"
La guardai.
Era sincera.
Eppure non era solo per quello che ero arrabbiata con lei.
Ero arrabbiato anche perché lei mi teneva nascosto qualcosa che invece avrei voluto sapere.
Mi teneva nascosto Niall.
E faceva più male sapere che era lei a tenermelo nascosto che Niall stesso.
Sapevo che lui era così.
Sapevo che finché non era sicuro che qualcosa non avesse provocato danni non l'avrebbe mai rivelato.
Mentre lei?
Che motivo aveva?
Quale assurdo motivo aveva per tenermi ogni cosa nascosta?
Io:"Arrendersi? No Ellie.. Non è così. Dovevi pensare a noi.. Sai che.. Io.."
No Harry. 
Non puoi sputare tutto fuori.
Ma oramai non ce la facevo più.
Io:"Io.. Sono debole e sei l'unica che mi appoggiava realmente al di fuori di loro quattro. Tu te ne sei andata. Mi hai lasciato. Mi hai fatto cadere dopo che io avevo cominciato ad appoggiarmi a te."
Mi guardava.
Mi scesero delle lacrime.
E subito dopo sentii le sue braccia intorno a me.
Anche se piccole e fragili cercavano di sostenere oltre se stessa anche me.
Ed ecco che mi sentivo bene.
Ellie:"Harry.. Non dovremmo mai dipendere da nessuno. Solo da noi stessi. Perché se uno si sposta l'altro cade e potrebbe non riuscire mai più a rialzarsi. Harry io mai più ti lascerò. Mai più lascierò te, Zayn, Chiara e ... Niall.." 
Sospirò.
Ellie:"Ma non devi dipendere né da me né da nessun altro. Solo da te stesso."
Aveva perfettamente ragione.
Dovevo dipendere da me.
Ma come potevo dipendere da me se non riuscivo a tenermi? 
Io:"Sono troppo debole per dipendere da me e basta." 
Ellie:"No perché ci sono io ad aiutarti. Ti starò vicino e ti terrò per mano finché non sarai in grado di rimanere in piedi da solo"
Non ero solo.
Avevo me stesso.
 
Josy Pov:
 
La guardavo dormire.
Era così bella.
E niente di lei mi ricordava l'uomo con cui l'avevo creata.
E nonostante non fosse frutto di un amore, lei era l'amore in se stesso.
Puro.
Semplice.
Era parte di me.
Solo che indipendente dal mio corpo.
Avere un bambino è come avere una seconda chance.
E' come se dessimo a una parte della nostra anima l'opportunità di avere un'altra strada.
Quella bambina doveva vivere bene.
Come me. 
Ma non doveva cadere nelle mani di un uomo come quello che era capitato a me.
Non doveva fare i miei stessi sacrifici. 
Liam:"E' bellissima"
Io:"Si." 
Liam:"Josy?"
Lo guardai.
Era veramente bello.
Era esemplare.
Era tutto quanto quell'uomo.
Liam:"Chi è il padre?"
Sospirai.
Prima o poi sarebbe dovuto uscire no?
Prima o poi avrei dovuto dir lui qualcosa. 
Io:"Stavo con un ragazzo. E ero così stupida da non seguire mai gli avvertimenti di mia madre così lui, anche se sapevo che mi tradiva e non mi trattava decisamente bene c'ero stata. E poi.. Ho avuto lei.." 
La cosa più bella che mai avessi fatto in vita mia.
Era la cosa più bella che avessi fatto.
Addirittura più bella del vivere la mia stessa vita.
Liam:"E poi?"
Io:"Quando dissi lui di essere incinta lui mi lasciò. Non riconobbe la figlia e ogni tanto le manda una cartolina o un regalino." 
Liam:"Lei non gli vuole bene. Sa che lui.. Ti.. Ha.. Trattata male" 
Deglutii.
Lei sapeva.
Lei riusciva a sentirmi.
Come se fossimo ancora legate dal cordone ombellicale.
Come se mai ci fossimo divise nel corpo.
Io:"Non gli vuole bene. I suoi regali nemmeno li scarta. E le sue lettere le ascolta solo perché gliele leggo io a forza"
Mi voltai di nuovo verso Liam.
La guardava con uno sguardo mai visto su nessuno dei volti che guardava la mia bambina.
Uno sguardo mai visto su nessuno.
Liam:"Cosa c'è?"
Io:"N-Niente."
Non potevo innamorarmi di lui.
Non potevo rovinare la sua vita perfetta di cantante.
 
Erano le quattro del mattino e non riuscivo a dormire.
E avevo gli occhi pesanti e che bruciavano. 
E in mente solo Liam.
In fondo anche se avevo una bimba avevo vent'anni.
Mi alzai velocemente e mi diressi nella sua stanza.
Ormai spesso e volentieri dormiva con Jen e faceva rilassare me sul suo lettone.
Mi avvicinai e cominciai a punzecchiare il suo bicipide ben scolpito con l'indice.
Liam:"mh? Niall...?"
Io:"No.. Sono Josy" 
Spalancò gli occhi. 
Sorrisi della reazione. 
Se era Niall non se lo sarebbe filato?
Hahahah
Liam:"Che succede?"
Io:"Puoi venire sul tuo letto con me?"
Annuì per poi lasciare un bacio sulla guancia di Jen e seguirmi.
Era davvero.. Tenero. 
Premuroso.
Io:"Liam.. Io.. Scusami"
Mi guardava preoccupato.
Liam:"Per cosa?"
Io:"Non voglio rovinare la tua bellissima vita."
Liam:"Non stai rovinando nulla."
Io:"Si passi meno tempo a lavoro a provare. E anche se non so esattamente come funziona so che servono molte prove e.." 
Lo vidi sgranare gli occhi.
Liam:"Tu.. Sai chi sono io?"
Abbassai la testa.
Io:"S-Si.. Sei Liam James Payne dei One Direction... Scusa.. Dovevo dirtelo?"
Liam:"N-No.. Oddio che sollievo.." 
E mi strinse forte.
Io:"Cosa?"
Ma non mi lasciò.
Continuò a stringermi.
Liam:"Non rovinate niente tu e quello splendore di la."
Mi guardò pieno di dolcezza e sincerità.
Forse avevo trovato qualcuno che mi avrebbe veramente rispettata e appoggiata.
E forse anche amata.
Mi distesi accanto a lui e mi addormentai velocemente tra le sue grandi braccia.
 
Aprii gli occhi leggermente.
Ero sola in mezzo al letto e non avevo idea di che ora fosse.
Mi sentivo solo tremendamente riposata e leggera.
Jen?
Liam?
Mi tirai su e scesi dal letto velocemente per poi sentire un profumino delizioso provenire dalla cucina e delle risate.
Liam rise forte.
Jen:"Noo shh.. Non ridere così poi la mamma si sveglia e ci scopree"
Liam:"Giusto giusto tesoro mio mpf.."
Continuò a ridere sotto i baffi tenendo lei sullo sgabellino girato verso la cucina per farla contribuire a cucinare qualcosa che veramente mi attirava.
E lui era chinato a girare qualcosa.
x:"Li spii"
Mi trattenni per poco dal non urlare.
Io:"Horan mi hai fatto prendere un colpo. Cosa ci fai qua?"
Parlavamo a bassa voce per non farci sentire da quei doni della natura che erano in cucina.
Niall:"Cercavo Liam per chiedere lui un parere" 
Annuii non sapendo comunque di cosa parlasse.
Continuavo a pensare a quel quadretto.
Niall:"Diglielo"
Lo guardai con un punto interrogativo sul viso.
Io:"Cosa?"
Niall:"Di a Liam che provi qualcosa per lui"
Io:"Non credo voglia prendersi il peso di me e Jen"
Niall:"Lui se lo è già preso." 
Mi voltai verso Liam.
Niall aveva ragione. 
Ormai se l'era preso.
Senza che io avessi detto lui nulla.
Senza che nessuno avesse detto lui nulla.
 
Io:"Wow.. E' stato tutto ottimoo"
Qualcuno bussò alla porta.
Ellie:"Posso prendermi quella bella fanciulla? Ho un bel regalo"
Jen s'illuminò!
Annuii e l'ansia cominciò ad assalirmi.
Era il momento.
Mi avviai verso il salottino dove Liam stava mettendo a posto i pezzi del puzzle a terra che aveva lasciato Jen.
M'inginocchiai accanto a lui e cominciai lentamente anche io a mettere a posto pezzo per pezzo il puzzle.
Io:"Liam.." 
Liam:"Si Josy?"
Continuai a sistemare ogni cosa.
Io:"Non dico che voglio che tu ti prenda carico di me e Jen.. Io voglio solo.. Dirtelo"
Si bloccò.
Non mosse più un muscolo.
Presi fiato.
Io:"Liam... Io... Avrei voluto avere quella bambina con te. Averla creata con l'amore per te. Perché io provo un sentimento forte per te. E.. Vorrei provare ad avere un pò di.. Felicità con te." 
Non rispondeva.
Non avevo il coraggio di tirare su il viso.
Gli avevo appena confessato che avrei voluto avere Jennifer da lui. 
Concepire Jennifer dall'unione tra me e lui. 
Chiusi gli occhi.
In fondo anche se non ci ero riusciuta.. Avevo provato ad avere il suo amore.
Presi un respiro che però non servì a portare ossigeno nei polmoni.
Non fece in tempo.
Sentii le sue labbra premere sulle mie.
Sentii e sue labbra calde unirsi alle mie.
E mi sentii.. calda.
Completa.
Apprezzata.
Viva.
Giovane.
Amata.
Liam:"Avevo così paura di dirti di amarti. Avevo così paura di un tuo rifiuto, di un rifiuto di Jen. Perché sono consapevole che se voglio te voglio anche lei. E non m'importa che lei non sia mia figlia. Io la tratterò come tale. Io l'amerò come se fosse MIA" 
Si.
Lui era ciò che io avevo sempre voluto.
Ciò di cui Jen aveva bisogno.
Ciò di cui era valsa la pena aspettare tutto questo tempo. 
 
Elizabeth Pov:
 
Ero riuscita portandomi via quell'amore di Jennifer a far legare Liam e Josy.
Jen:"Visto come sono belli Eliza?"
Annuii.
Niall:"Cosa diamine state facendo?"
Okay.. 
Eravamo accovacciate all'angolo della portafinestra di Liam a spiarli.
Si dai un pò di curiosità ci voleva! 
Jen:"Vediamo cosa fanno la mamma e Liam."
Io:"Dai Niall.. Vieni a vedere"
Sbuffa e sorridendo si mette dietro di me visto che lui è il più grande tra noi tre di statura.
Niall:"Stasera c'è una cena a cui noi 5 e Chiara siamo invitati e ora credo che lo siano anche Josy e Jen."
Annuii.
Io:"E quindi?"
Niall:"Perché non vieni anche tu?"
Rimasi un'attimo spiazzata.
Voleva dire che dovevo farmi vedere con lui pubblicamente?
Voleva dire che poi non potevo di nuovo uscire quando e come mi pareva?
Io:"N-Niall.. Non credo che io sia.." 
Niall:"Non con me. Puoi venire magari con Jen e ti fingi tipo una baby sitter così Josy si dedica a Liam." 
Io:"Devo pensarci." 
E sentii le sue mani staccarsi dalla mia vita.
E quando mi girai non c'era più.
Perché faceva così?
Ci era rimasto male?
Voleva davvero ora rendere ogni cosa pubblica?
Nemmeno lo sapevano tutti.
Solo Liam e Jen.
Come potevamo?
Siamo impazziti?
Jen:"Dov'è andato Niall?"
Io:"Non lo so piccola.."
Jen:"Okay. Andiamo a giocare?"
Annuii e andammo da Zayn dove c'erano tutti gli altri giochi possibili e immaginabili che io e Zayn le compravamo.
E decidemmo di giocare con le bambole.
 
Jen:"Nooo Zayn! E' più bella con il vestito blu!"
Zayn:"No è più bella con il vestito verde chiaro!"
Chiara:"E' più bella con quello panna"
Io:"Adesso basta. Decido io quale vestito è meglio per me se vorrò venire. Adesso tutti fuori. Zayn accompagna la damigella Jennifer a casa sua. Tu Chiara rimani qua."
Uscirono tutti mentre io continuavo a provare vestiti per una serata a cui io mai sarei andata.
Chiara:"Perché li provi se non vuoi andare?"
Io:"Niall" 
Chiara:"Cos'ha combinato?"
Io:"Niente. E' che vuole portarmi a quella festa a viso scoperto come badante di Jen ma sono sempre a viso scoperto. Domani sarei comunque in prima pagina come 'ragazza misteriosa'. E non voglio non poter di nuovo uscire di casa."
Chiara:"Amore.. Ma non puoi star con lui sempre e per sempre di nascosto. Nemmeno a Zayn, Harry, Louis e Josy lo avete detto. Ovvio mi sento lusingata ma non va bene"
Aveva così ragione.
Ma era più forte di me.
Avrebbero scavato nel mio assurdo passato e sarei tornata a star male e avevo paura di ricadere in quella trappola di cui sono stata vittima per due anni.
La cosa più brutta della mia vita dopo la morte di mio fratello.
Chiara:"Ci sono io amore. Sei mia amica. E poi a me non hanno fatto granché."
Io:"Non ancora."
La vidi rabbuiarsi per poi risplendere con il suo magnifico sorriso e i suoi occhi blu.
Chiara:"Cosa mi dici sempre?"
Io:"Cosa?"
La guardavo.
Ero come impaurita.
Come se ciò che le dicessi sempre stava diventando una lama a doppio taglio per me.
Chiara:"Di non mollare. Di non lasciarmi mettere i piedi in testa dalla paura. Di rischiare perché abbiamo solamente una vita. Ellie, è ora di rischiare. E' ora che tu rischi qualcosa. Devi solo fare da badante a Jen. Nessuno scoprirà te e Niall. E non per te stessa.. Ma.."
Io:".. Per chi amo. Per Niall."
Mi scese una lacrima.
Perché?
Okay.
Io:"Metterò questo. Mi piace molto."
 
Mi buttai sul letto.
Erano ancora le tre e solo alle cinque e mezza sarei dovuta andare con Chiara dal parrucchiere.
Ma perché se dovevo fare da badante dovevo andare dal parrucchiere? 
Ah si aveva detto 'perché sarai parte dell'attrazione della serata per gli squali' 
Gli squali erano i giornalisti per lei. 
Mi terrorizzavano alquanto.
Chiara:"Andiamo?"
Io:"Okay"
 
Io:"Wow.."
Chiara:"Sarai la sorpresa per Niall più bella che abbia mai ricevuto."
Sorrisi al pensiero.
Forse non sarebbe stato così terribile. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dai susu che io amo le vostre recensioniiii da mattttiii mi fanno impazzireee aspetto impazientissima!! xx

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Capitolo 22
*** capitolo n. 22 ***


Zayn Pov:
 
Liam:"Niall perché? Hai fatto di tutto per evitare che lei diventasse loro preda e ora?"
Niall:"Non so cosa cazzo mi prende."
Sapevo esattamente quello che diceva Nialler.
Sapevo esattamente cosa voleva provare.
Io:"E' tua. E di nessun altro."
Mi guardò stupito e annuì facenno cenno con la testa. 
Con Chiara non avevo aspettato molto.
Lei si era buttata subito.
Perché voleva che nessuna si avvicinasse a me.
Per dire che ero suo.
E Niall voleva lo stesso.
Sapeva di essere di Ellie ma voleva che il mondo lo sapesse.
Anche se avrebbe dovuto proteggerla costantemente.
Io:"Tranquillo Nialler. Arriverà il momento in cui anche lei vorrà."
Lo vidi con lo sguardo perso.
Liam:"Allora che facciamo? Chiamiamo anche Harry e Louis?"
Ellie:"Harry non c'è." 
Sobbalzai.
Io:"Cazzo Ellie.. Ma sempre così mi devi sbucare fuori"
E presi a farle il solletico quando la sentii gemere dal dolore.
Niall la guardò per poi distaccarsene subito.
Niall:"Ragazzi ho una cosa da fare e a dopo."
Nemmeno la salutò e uscì.
Ellie:"... Allora? Un gioco d'auto?"
Io:"Va benissimo. Ah.. Dov'è andato Harry?"
Ellie:"E' andato in un posto che ha trovato molto recentemente. Diceva che era alquanto importante."
Un posto importante?
Dov'era andato?
Non era il solito.
Ellie il solito lo conosceva alquanto bene.
Mah.. 
Io:"Allora cos'hai deciso?"
Ellie:"Verrò. Ma ho scelto un vestito che nessuno di voi potrebbe mai immaginare!"
Sbuffai.. Quello verde era delizioso.
Io:"Perché prima quando ti ho stretta ti sei lamentata?"
S'irrigidii. 
Poi si alzò lentamente e tirò su la sua maglia da un lato.
Aveva una cicatrice che andava dalla V del bacino fino alle costole.
Io:"Cosa...?"
Ellie:"Mio padre. Ce l'ho da molti anni. Ma se si stringe troppo fa ancora male."
Annuii.
Lei mi sorrise come per rassicurarmi. 
Come si poteva trattare così una bambina?
Io:"Come ha.. Fatto?"
Si rimise seduta e riprese a giocare.
Ellie:"Con un pezzo di marmo. Allora.. Io vado okay? Voglio riposare un pò" 
Annuii.
Avrei voluto tenerla li con me ma tra una mezz'ora dovevo andare a ritirare il mio vestito e quello di Chiara.
Sarebbe stata meravigliosa. 
Ne ero certo. 
 
Liam Pov:
 
Io:"Josy.. Sei sicura?"
Si volta e mi sorride.
Era bellissima.
Di una bellezza innaturale.
Josy:"Oh certo che si. E poi Jen si divertirà un mondo. Dai quanto potranno odiarmi? E poi se ho resistito a tutto quello che ho passato negli ultimi anni non riesco a sopportare le tue fans inferocite?"
Rise di cuore.
Riusciva ad essere sempre leggera.
Spensierata nonostante tutto. 
Io:"Okay.. Ma.. Non allontanarti mai da me o i ragazzi va bene? Ti voglio protetta. E' la tua prima apparizione in pubblico e non voglio che ti accada nulla" 
Mi guardava come se gli avessi detto che lei era la nuova regina d'Inghilterra. 
Poi si avvicinò.
E il diminuire repentino della distanza tra i nostri corpi mi faceva battere sempre di più il cuore.
Volevo le sue labbra ora.
In quel momento.
Accorciai immediatamente le distanze e la baciai.
Le sue labbre torturate mi risultavano sempre e comunque morbide anche se in quel momento sapevano di sangue per tutte le torture a cui le aveva sottoposte per il nervoso.
Ma erano comunque buone.
Speciali.
Diverse da molte altre.
La reazione fu diversa.
Legò le braccia intorno al mio collo e strinse forte per tenermi ancora incollato a lei.
Tremavo come non mai.
Nemmeno con Ellie avevo provato tutto ciò.
Mi sentivo ribollire qualcosa dentro.
Sentivo il cuore sussultare e perdere battiti.
Mi sembrava di morire e resuscitare contemporaneamente.
Era la cosa più bella che potesse capitarmi nella vita quella donna.
Jen:"Liam?"
Mi staccai immediatamente da Josy, che era arrossita improvvisamente, sorridendo a quello splendore di bambina.
Io:"Dimmi amore mio"
Jen:"Mi aiuti a mettere il vestitino?"
Io:"Ma certo amore.. Così lasciamo vestire anche la mamma"
Entrammo nella sua cameretta oramai e la misi sul letto spogliandola.
Jen:"La mamma sarà bellissima" 
Io:"Si ma.. Tu di più!" 
Sussurrai!
E lei si portò le manine alla bocca ridendo sommessamente per non farsi scoprire dalla sua cara mammina.
Era così dolce.
Io:"Devi stare tutto il tempo con Ellie stasera eh. Non ti devi staccare se vuoi o hai bisogno di qualcosa devi chiedere a lei e lei te lo darà se riterrà che sia giusto"
Jen:"Certo. Io sarò bravissima" 
Io:"Non come quella volta che l'hai fatta correre per tutto il parco in cerca di una cosa che alla fine era in macchina e tu lo sapevi!"
Rise di cuore stavolta.
Jen:"Volevo scherzare!! Stasera è importante e quindi sarò buona" 
Io:"Ecco sei pronta. A e non dir nulla a Nialler!" 
Era bellissima.
I suoi bellissimi capelli castani che le scendevano abboccolati sulle spalle e su quel vestitino leggermente rosa che le arrivava alle ginocchia e le scarpette semi aperte che le coprivano quei piccoli piedini che tante volte andavano scalzi sul pavimento.
Colpa di Nialler.
Lui le aveva detto che si poteva.
 
Erano le 20.00.
Dovevamo uscire da casa.
Eravamo solo io e Harry con Jen in braccio fuori.
Lo vedevo perso ultimamente.
Io:"Harry tutto bene?"
Harry:"Ovviamente Liam.. Oddio..." 
E mi voltai nella direzione in cui si era voltato Harry. 
Josy era...
Non trovavo parole.
Indossava un abito lungo sul lilla.
Era.. Veramente.. 
Una dea.
Ecco cos'era.
Una Dea greca.
Venere.
La dea della bellezza.
Jen:"Te lo avevo detto che sarebbe stata bellissima" 
Risi.
Josy:"Qualcosa non va? E' .. Troppo?"
Scossi la testa. 
Non riuscivo a pronunciarmi in alcun modo.
E la baciai leggermente sulla guancia mentre lei abbassava leggermente la testa.
La sentii rabbrividire.
Un semplice bacio sulla guancia.
Null'altro.
Poi arrivarono Zayn e Niall.
Niall:"Chiara?"
Zayn:"Ci raggiunge dopo."
Niall annuì senza dar troppo peso alle parole di Zayn.
Salimmo in macchina e ci avviammo.
 
Jen:"Ma è grandissima mamma"
Eravamo appena arrivati di fronte alla villa dove c'era la così detta festa.
Era enorme è vero.
Niente di più grande esisteva se non il Buckingham Palace!
Portiere:"Voi siete?"
Niall:"Ci prendi in giro?"
Portiere:"No signor Horan ma è il mio lavoro"
Annuì per poi elencare uno ad uno i nostri nomi.
Ed entrammo.
Tenevo Josy stretta per la vita.
Sentivo qualcuno bisbigliare qualcosa su di noi. 
Ma non m'importava.
Josy:"Se capiscono che Jen è mia?"
Io:"Non ci sono problemi. E' la nostra bambina e quindi? Si facessero i cazzi loro."
Era la sua bambina cazzo.
Non tua Liam.
Adesso ti lascia perché ti stai appropriando illegittimamente di lei.
Del suo tesoro.
Josy:"Nostra?"
Liam:"Scusa.. E' che.." 
Si fermò e si voltò verso di me e mi fece voltare.
Josy:"No Liam.. Io.. Non devi chiedere scusa. E' tua. La vuoi? Sarà tua. E mia. NOSTRA."
Mi sentii morire dentro.
Veramente poteva essere la mia bambina?
Io:"C-Come.. Se fosse.."
Josy:"Per me è TUA figlia. Di nessun altro"
E mi scese una lacrima che subito fu coperta dalla guancia di Josy sulla mia.
Prese a sussurrarmi nell'orecchio.
Josy:"Non piangere. Perché per le cose belle si dovrebbe solamente sorridere."
Aveva ragione. 
La presi per la vita e la baciai.
Sentii i flash su di noi ma non me ne importava assolutamente niente.
Non m'interessava.
Zayn:"Cazzo amico.." 
Josy sorrise.
E stavolta non parlai a bassa voce.
Stavolta parlai normalmente.
Che chi volesse sentire sentisse.
Io:"Voglio che lo sappia il mondo Zayn. Voglio che il mondo sappia che io sono FELICE"
 
Niall Pov:
 
Io:"Quei due sono una coppia mozzafiato"
Harry:"Si lo sono."
Jen:"Si sono tanto tanto bellissimi"
Sorrisi.
Eppure volevo anche io quella felicità.
Non che non l'avessi.
Ma volevo che tutti sapessero che lei era la mia vita.
La mia paura.
La mia speranza.
La mia sopravvivenza.
La mia anima.
Il mio cuore.
Il mio amore.
Volevo che tutti sapessero che lei per me era tutto.
Harry:"Cos'hai?"
Io:"Niente."
Poi sentii qualcuno battermi su una spalla.
Io:"Harry.. Cosa.."
Mi voltai..
Era..
Era.. 
Io:"Incantevole..." 
Non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi capelli castani tirati su che lasciavano delle ciocche abboccolate scendere sulle sue spalle coperte da un vestitino che le arrivava a metà coscia color rosa antico, e delle scarpe nere tacco 10 che riprendevano la nera e lucida cintina che era appena sotto il seno.
Il viso brillante e rilassato.
Leggermente truccata.
Ed ecco i suoi occhi castani tendenti al verde nei miei.
Sorridenti.
E che chiedevano perdono.
Ed era felice.
Come se in realtà non avesse paura di chi la sta per fotografare.
Di chi domani scriverà di lei.
Era un passo avanti.
Quello di presentarsi li.
Stavo per avvicinarmi ma ci ripensai e mandai Jen.
Io:"Va da lei e fatti prendere in braccio e poi sussurra lei quello che adesso ti dico."
Le dissi ogni cosa e lei corse da lei che subito la prese tra le braccia.
E poi vidi il suo volto illuminarsi ancora di più alle parole di Jen all'orecchio.
Harry:"E' splendida."
Io:"Harry toglile gli occhi di dosso."
E rise.
Ma era triste.
Lo sentivo.
Che diamine aveva? 
Io:"Dopo mi dici che hai"
E mi allontanai.
 
La serata era di una noia mortale finché non mi si avvicina una ragazza.
x:"Tu sei Niall Horan"
Io:"In carne ed ossa."
x:"Wow.. Sei ancora più bello dal vivo"
Le sorrisi.
Una fan.
Io:"Grazie tesoro"
Arrossì.
Perché?
Poi mi prese per mano e mi cominciò a portare verso la sala adibita per ballare.
Avrei voluto dirle che ero impegnato.
Che ero fidanzato.
E che amavo la donna con cui stavo ma non potevo.
E non potevo rifiutare stando sotto gli occhi del mio manager.
Arrivai alla sala e incominciai a ballare.
Poi vidi Harry rassicurarmi che aveva detto ad Elizabeth che era solo una fan e mi rilassai.
x:"Cos'hai avuto durante i concerti?"
Tasto dolente.
Io:"Non stavo benissimo."
Si appoggiò al mio braccio.
Era stanca.
Già?
Io:"Come ti chiami?"
x:"Katy"
Io:"Sei stanca?"
Annuì per poi continuare a muoversi insieme a me sulla pista da ballo.
Katy:"Sono qui come imbucata."
Si nascose tra il mio braccio e il mio petto.
Io:"E perché?"
Ero tranquillo.
Katy:"Per incontrare te che sei il mio idolo. E poter ballare con te è stato.. Fantastico Niall" 
Le sorrisi.
Io:"E' stato un piacere per me" 
Kary:"Spero trovi una ragazza degna di te" 
Il cuore stava per soffocare.
E subito la vidi.
Che mi guardava pensierosa con Jen mano nella mano.
Poteva esserci creatura più bella?
Poteva esserci creatura più in grado di comprendermi?
No.
Lei era quella giusta per me.
Katy:"Chiedile di ballare"
Io:"Non posso."
Katy:"Perché?"
Io:"Perché .. Prometti di non dirlo mai a nessuno?"
Lei annuì.
Sembrava sincera.
Io:"Lei è importante per me. Molto importante. E non voglio che i media.."
Katy:"La distruggano come tutte le altre."
Annuii.
Katy:"E' solo un ballo"
Io:"Lo so.. Ma.. Ho paura. Troppa."
Katy:"La ami veramente molto vero?"
Io:"Si nota tanto?"
Sorrisi.
E lei annuì.
Katy:"Io l'approverei. Prima ci ho parlato ed è così gentile e bella."
Io:"Si lo è"
Era unica nel suo genere.
Unica per me.
 
Passeggiavo tra gli invitati quando vidi Zayn farmi cenno di avvicinarmi.
Zayn:"Guarda."
La visione fu ciò che provocò in me una rabbia allucinante.
Elizabeth che parlava con Logan Wade Lerman. 
Dio che nervoso.
Parlavano molto tranquillamente. 
E Jen guardava con disprezzo Logan che continuava a chiacchierare con Elizabeth.
Zayn:"Amico stanno solo parlando"
Io:"Lo so."
Poi lui posò tranquillamente una mano sulla sua gamba semi nuda.
Il sangue diventò improvvisamente più caldo e la mia rabbia inebriò quasi completamente ogni mio controllo.
Mi alzai tranquillamente e mentre mi avvicinai a loro vidi Jesse avvicinarsi velocemente a loro facendomi segno di stare tranquillo e sedermi.
Annuii.
Forse inizialmente l'avevo trattato un pò una merda quel ragazzo.
Mi avvicinai solo il tanto per sentire la conversazione. 
Logan:"McCarteney! Come va la vita?"
Jesse:"Abbastanza bene sin ora."
Logan sorrise per poi tornare velocemente a Elizabeth e alla sua gamba.
Vidi Elizabeth stringersi nelle spalle.
Non potevo andare la e metterla in mostra. 
Non potevo assolutamente.
Calmati Niall. 
Al massimo lo ammazzi dopo.
Jesse:"Eliza vieni con me?"
Lo disse guardando la mano di Logan sulla sua gamba che subito dopo venne ritirata.
Sospirai.
Perché lei non si era tirata indietro?
Perché lei non aveva detto niente?
Jen:"Eliza mi porti da Liam?"
Io:"Ti ci porto anche io. Perché non ti sei spostata?"
Ellie:"Non potevo Niall. Avrebbe chiesto una spiegazione e cosa avrei detto? Che sono la ragazza di Niall Horan?"
Io:"E' così brutto Elizabeth?"
La vidi arrabbiarsi notevolmente. 
Avevo sbagliato.
Ellie:"Eccolo li Jen."
E Jen prese a correre verso Liam.
Ma quello che sorprese tutti fu ciò che disse.
Jen:"Ehiiii Papàààà"
Mi sentii io felice per lui.
Sentii io un qualcosa di forte dentro.
Il mio amico era papà. 
 
 
 
 
 
 
Vi piace questo capitolozzo?? prrr.. a me da mattii!!! suuuu xx

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Capitolo 23
*** capitolo n. 23 ***


Scusatemi l'enorme ritardo ma tra scuola, studio per i test per la finanza e il lavoro sto impazzendo! Chiedo umilmente perdono e spero che vi piaccia anche questo grandissimo capitolo.. Mi scuso se è più lungo. Ma non ho saputo resistere! xx
 
 
Liam Pov:
 
Guardai quella bambina correre verso di me.
Mi aveva chiamato papà. 
Papà.
Mi sentii invadere da una felicità non comune a me.
Era bellissima.
Una sensazione magnifica.
Adesso potevo capire mio padre quando diceva che gli piaceva moltissimo quando lo chiamavo papà. 
Jen mi sorrise teneramente.
Mezza sala ci guardava.
Guardai l'intera sala e poi vidi Ellie fammi cenno di prendere la bambina.
Io:"Dimmi amore"
Jen:"Andiamo a casa? Ho sonno"
Le sorrisi.
Io:"Certo"
E appoggiò la sua testolina leggera sulla mia spalla e l'avvolsi tra le mie braccia.
Presi Josy per mano e m'incamminai verso l'uscita con i paparazzi che fotografavano e le persone che ci guardavano sbalordite.
x:"Payne.. Payne.. Come può essere tua figlia? Cosa non ci hai raccontato?"
Io:"Lasciatemi andare. E' stanca" 
Mi lasciarono passare.
Tanto il giorno dopo ci avrebbero trucidati visto che avevamo un'intervista in un talk show.
Pff..
Maledetti!
 
Josy:"Liam?"
Mi voltai e le feci cenno di parlare.
Era bellissima anche con i miei calzoncini e una sua canottiera.
Josy:"Io... Sono felice"
Rimasi serio.
Come lei.
Josy:"Felice che lei ti voglia. E non voglio che tu abbia problemi con i media. Se vuoi puoi dire tutto di me. Io sarò qui a guardare la tua intervista domani"
L'abbracciai e le sorrisi.
Era così grande per i suoi 20 anni.
Era cresciuta così in fretta.
Io:"Grazie amore." 
Arrossì e alzandosi sulle punte mi baciò castamente sulle labbra.
 
Io:"Josephine?"
Josy:"Si?"
Io:"I tuoi genitori?"
Silenzio.
Forse avevo fatto una domanda sin troppo delicata.
Forse dovevo farmi i cazzi miei.
Stupido di un Payne!! 
Josy:"Mio padre mi ha ripudiata dopo ciò che era accaduto. Non mi parla più e non vuole vedere la bambina. Mia mamma invece ogni tanto la viene a trovare ma ultimamente ho sempre rifiutato poiché sono qui."
Io:"Perché domani non la fai venire?"
Si gira verso di me e sbarra gli occhi.
Josy:"Davvero?"
Io:"Ovvio. Voglio vederla!"
Mi abbracciò e finalmente morfeo ci prese.
 
Niall Pov:
 
Erano le due e ancora eravamo la.
E Logan si era di nuovo avvicinato ad Elizabeth.
Non ce la potevo fare.
Tra poco avrei sbroccato.
La gente cominciava ad andare via.
E finalmente toccò a noi andarcene a fanculo.
Volevo solo dormire.
Volevo solamente tornare a casa e rimanere da solo.
Io:"Andiamo Zayn?"
Zayn:"Si. Ma prima voglio vedere che Ellie entri in macchina"
Io:"Si ovvio... Al massimo ci pensa Logan" 
Mi guardò come per incenerirmi.
Zayn:"Geloso Horan?"
Io:"No. E' solo fastidio"
Si lo ero.
Ero follemente geloso.
LEI ERA MIA.
 
Arrivai a casa e vidi Ellie che stava aprendo la porta.
Mi precipitai da lei.
Io:"Elizabeth..." 
Si voltò.
Era stupenda.
E mi sentii subito leggero appena i nostri occhi s'incrociarono.
Ellie:"Niall..." 
Misi le mani sulla sua vita e la portai a me.
E appoggiai le mie labbra al suo orecchio e sentii le sue mani poggiarsi sul mio petto.
Io:"SEI MIA. SOLAMENTE MIA. LA PROSSIMA VOLTA CHE QUEL TIPO S'AVVICINA IO.. NON MI TRATTERRO'.. MIA"
La sentii rabbrividire sotto le mie mani e vidi le sue guance chiazzarsi di rosso.
E prese a baciarmi il collo.
Quelle calde labbra si muovevano sulla pelle del mio collo così leggermente ma come per possederlo. 
Portò una mano sulla mia cravatta e cominciò a scioglierla.
Ellie:"Sono solo tua. E tu solamente mio."
Sorrisi.
Non avrei mai pensato che appartenere esclusivamente a qualcuno sarebbe stato così.. Bello.
Sciolta la mia cravatta mi tirò per gli estremi verso la porta di casa sua.
E salì a baciarmi le labbra.
Era tutta la sera che le bramavo.
Quelle sue labbra.
Avevano creato una seria dipendenza per me.
Come la dipendenza che avevo per il cibo.
Io:"Ah... Emm... Sei.." 
Ellie:"Jen me lo ha detto..."
Sorrisi.
Glielo ripetei ancora.
All'orecchio mentre sbottonavo i bottoncini a fiocchetto del vestito sulla sua schiena e mentre le sue mani iniziavano a sbottonare la mia giacca nera e la camicia.
Niall:"Sei stupenda.. E vorrei averti ora.. A me.."
Ellie:"Ora.. Puoi avermi.. Ma non dire più cose del genere a quella bambina altrimenti ci toccherà conoscere ogni suo futuro ragazzo"
Risi sommessamente per non farmi sentire.
Ma smisi subito.
Appena sentii la sue dita docili sfiorare il mio petto.
Rabbrividii.
E ripresi a baciarla.
Con più foga.
Entrammo e chiuse la porta sbattendola.
Sentivo la voglia di lei e farla mia ancora.
Eravamo ai piedi del letto.
Mi staccai di pochi centimentri da lei e con entrambi le mani calai le bretelline di quel vestito che le calzava a pennello, facendolo cadere a terra.
Era bellissima.
Cominciai a far scendere le mani delicatamente dalle spalle alla vita, bianca.
Sul ventre piatto.
Fino agli slip rosa chiari.
Era stupenda ed era solamente mia.
E mi arrestai sulle sue coscie al pensiero che Logan l'aveva sfiorata.
Appena mi ero fermato mi aveva sfilato la giacca lasciandomi solo con la camicia ormai aperta.
La feci sdraiare sul letto e mi appoggiai delicamente su di lei.
Baciai il collo.
Il seno.
Il ventre. 
E poi arrivai alla coscia destra.
La coscia sfiorata da lui. 
No.
Non era la sua.
Era mia.
Ogni parte di lei era la mia.
Si ero un egoista allucinante.
Non ero geloso.
Okay si lo ero.
Ma si sa cos'è veramente la gelosia.
Non la sfiducia in chi si ama ma la paura che qualcuno possa portarci via ciò che amiamo di più.
E io amavo quella donna.
Ed era la MIA donna. 
E per prenderla oramai dovevano passare sul mio cadavere.
Anzi.. No.. Anche da morto glielo avrei impedito.
A meno che lei stessa non avesse voluto.
Io:"Sei mia e basta"
E dopo aver accarezzato delicatamente la sua coscia cominciai a baciarla.
Senti le mani di Elizabeth tra i miei capelli ingelatinati.
Mi facevano morire quelle mani.
Lasciai un segno sulla sua coscia.
Un segno visibile.
Ecco ora anche quella parte era di nuovo mia.
Ed ora non mi importava più che lei volesse apparire pubblicamente con me perché alla fine non era l'amore quello.
L'amore è la sola cosa buona della vita, e noi spesso lo sciupiamo con impossibili pretese.
Ed ora volevo solamente sprofondare in quel bagno d'amore.
 
Elizabeth Pov:
 
Scese con le sue calde mani sul mio ventre. 
Mi scrutava come se fosse la prima volta che vedesse il mio corpo semi nudo.
Cominciò a baciare la mia vita dolcemente e ad ogni tocco delle sue calde labbra era per un brivido e un pizzico di eccitazione in più.
Solitamente si vuole essere sempre 'liberi' ma ora era diverso.
Volevo essere posseduta da lui.
Volevo sentirmi dire migliaia di volte ancora 'SEI MIA'.
Per rabbrividire ancora come fosse la prima volta.
Cominciò a tirare delicatamente l'elastico dei miei slip con i denti mentre stringevo sempre più forte i suoi capelli tra le mie mani.
Sembravo come volessi togliere qualsiasi cosa che frenasse il contatto tra i nostri corpi.
Mi sentivo l'unica a provar piacere.
Capovolsi le cose con il suo aiuto e il suo bellissimo sorriso.
Sciolse dolcemente i miei capelli tirati su con cura nel pomeriggio che ormai avevano smesso di fare bella scena.
Presi a baciare il suo collo.
Qualcosa in me, al contatto della sua mano sulla mi schiena nuda mi fece impazzire.
Presi a tirare quasi con forza la pelle del suo collo mentre lui spostava il viso lentamente di lato gemendo.
Tiravo il sangue verso l'alto leccando ogni tanto il punto sensibile che gli stavo procurando.
Io:"Mmmh... Ora tutti sapranno che sei solo ed esclusivamente mio"
Lo sentii sghignazzare divertito ed eccitato.
Scesi a baciare l'incavo del suo collo, il petto bianco, puro.
Tornai su per cominciare a sfiorare leggermente la V che gli si formava sulla vita.
E sfilai dolcemente, per non cercare di rendere la cosa volgare, i boxer che coprivano ciò che la natura aveva creato. 
Ed eccomi di nuovo sotto.
Con le sue labbra che si muovevano possenti sulle mie.
Sembravamo un'unica cosa.
E mai avrei voluto spostarmi.
Poi sentii le sue mani calde farmi scivolare l'indumento di pizzo rosa che indossavo fino a sfilarmelo del tutto.
Riprese a baciarmi il collo.
Sapeva che era il punto più sensibile per me dopo le labbra.
Stavo impazzendo.
Non c'era niente di più bello per rendere ancora più tangibile il nostro amore.
Mi baciò dolcemente ancora per poi fissare i suoi occhi blu su di me.
Aveva il viso sudato e i capelli che leggermente si posavano sulla fronte.
Portai la mano tra i suoi capelli tirandoli indietro come ogni volta che se li ingelatinava o ci passava lui la mano in maniera così sexy.
I suoi occhi furono come un libro aperto.
E come le altre volte mi chiesero dolcemente e con un pizzico di timidezza il permesso.
Il permesso di diventare un'unica cosa.
Ed entrò in me.
Piano.
Dolcemente.
Come quando si beve qualcosa di estremamente freddo per evitare che ci raggeli i denti o il cervello.
Per evitare di farmi male.
Ogni cosa che lui faceva, la faceva con attenzione a non farmi del male.
Mi avvicinai al suo orecchio.
Io:"Lasciati andare.. Non mi fai del male. Non me ne farai mai"
Vidi lui sorridermi leggermente annuendo.
E sentii i suoi movimenti farsi più veloci e più forti.
E sentii le sue mani stringere la mia vita come mai avevano fatto.
Si stava lasciando andare.
Si stava lasciando andare con me.
E non mi sembrava volgare.
Perché stavamo facendo l'amore.
Pure amore.
I nostri respiri eranno affannati e mai come quella volta avevo sentito tanto piacere.
Mai come quella volta avevo sentito di toccare il cielo.
Anzi addirittura il paradiso.
Venimmo insieme gemendo come mai ci era capitato.
Si appoggiò delicatamente al mio corpo accarezzandomi leggermente il viso sudato mentre io lo strinsi a me con quanta più forza avevo.
Niall:"Grazie di esistere"
 
 
Sentivo un bellissimo caldo avvolgere ogni parte del mio corpo.
Dalle orecchie alla punta dei miei piedi.
Volevo scoprirmi quando mi ricordai di non aver nulla addosso e mi voltai leggermente.
Era un angelo.
A pancia in giù.
Aveva i capelli scompigliati dalle mie mani, delle leggere occhiaie lasciate dalla stanchezza della notte passata ad amarci nel corpo, la schiena scoperta e bianca con qualche neo, sudata ma che comunque mi faceva impazzire.
Non potevo alzarmi di prima mattina con quei pensieri.
Non potevo essere normale? 
Sorrisi.
S'intravedevano le scapole.
Aveva un braccio che cingeva il mio ventre coperto dal lenzuolo bianco e l'altro braccio sotto il cuscino.
Non so perché ma il mio corpo non ascoltò più il cervello.
Seguì solo il cuore e quello stupido istinto che avevo di prima mattina a vedere il suo corpo mezzo nudo, coperto solo dal lenzuolo e quelle guance ancora rosse per il caldo.
Mi avvicinai ancora di più e posai un leggero bacio sulla sua scapola sinistra poggiandomi con la mano sulla sua schiena.
E presi a dare leggeri baci su tutta la superficie.
Niall:"mhh...."
Io:"Buongiorno amore mio"
Aprì gli occhi.
E mi sentii mancare il respiro.
Prima o poi sarei morta d'infarto.
Niall:"Ti senti bene amore?"
Si allarmò subito.
Annuii velocemente con la testa.
Niall:"Vuoi fare colazione?"
Io:"Non c'è niente."
Niall:"Da Liam."
Risi di cuore.
Amava la colazione di Liam. 
Anche io in realtà.
Forse perché la faceva con amore.
E come sempre Niall mi aiutò a passare per la finestra e arrivammo in un batti baleno a casa di Liammy!!
Io:"BUONGIORNO GENTEEE!"
Niall:"Buongiorno fratello.. Allora possiamo fare colazione?"
Jen:"Niall!!" 
E gli saltò in braccio come nulla fosse.
Josy mi sorrise.
Liam:"Ragazzi fate da voi noi abbiamo da fare."
Io:"Cosa?"
Josy:"Dobbiamo andare a comprare delle cose."
Lo disse tranquillamente.
Niall:"Ci arrangeremo nella tua cucina" 
Liam:"Nialler non finirmi tutto ti prego. Ci sono andato 3 giorni fa a fare la spesa!"
Niall rise.
Niall:"Io non finisco niente. Dillo a lei che mangia ogni cosa!"
Lo guardai come per disintegrarlo.
Liam rise.
Jen baciò Niall e uscì insieme a loro.
Io:"Mh.. Si.. Buona questa torta al cioccolato"
Niall annuii pensieroso.
Stava leggendo un giornalino sul tavolo di Liam.
'La ragazza misteriosa esce allo scoperto. Sappiamo solo poco di lei. Nemmeno il suo nome per intero. Una bomba vero? Pare sia passata a preferire a Zayn Malik e Liam Payne.. Jesse McCarteney, il famoso attore statunitense da poco in Inghilterra e Logan Wade Lerman. La piccola ha capito come far funzionare la sua ascesa sociale. Oggi avremo i One Direction all'intervista...' 
Niall:"Cazzo..."
Era preoccupato. 
Si portò le mani ai capelli per poi alzarsi e cominciare a camminare per la cucina.
Io:"Niall.. Non fa niente. Parleranno sempre. Tanto sappiamo che non è vero niente."
Niall:"Mi irrita."
Io:"Perché? Non hanno scoperto di noi."
Niall:"Forse era meglio. Forse avrei preferito vedere scritto 'La ragazza misteriosa esce allo scoperto: Tra lei e Horan l'amore'. Forse avrei preferito leggere che eri solamente mia invece che di tutta questa gente! Forse mi sono stufato di tutto questo!"
Stava male.
Stava male perché?
No.
Non era colpa mia.
Ma era per l'amore per me.
Lui era geloso.
Lui mi amava al punto tale da volerlo urlare.
Come me.
Avevo terribilmente voglia di urlarlo.
Era un impulso terribile.
Eppure.. Qualcosa mi frenava.
Eppure avevo terribilmente paura di mostrarmi.
Maledettissima fama.
L'abbracciai forte.
E lui mi strinse a se.
Niall:"Non lasciarmi. Ti prego. Scusami.. Io.. Non.. Dovrei.."
Io:"Basta Niall.. E' tutto okay. Va tutto bene. Non è successo niente."
Gli stavo solo facendo del male.
 
Erano le 16 e i ragazzi erano usciti un'ora prima.
L'intervista.
Ero buttata sul divano di casa di Niall.
E sapevo che accanto c'erano Josy con Jen.
Eppure non avevo voglia di stare in compagnia di loro.
Volevo rimanere da sola con Chiara a vedere quei 5 splendori della mia vita.
Ecco.. Iniziava.
'Ed ecco a voi i One Direction.'
Erano stupendi.
Zayn di una bellezza inaudita.
Ma Niall... Non avevo parole per descrivere con un aggettivo.
No. 
Dovevo scrivere un nuovo dizionario sicuramente.
 
Intervistatrice:"Allora Liam. Abbiamo notato alla festa di ieri qualcosa di veramente scioccante."
Farti i cazzi tuoi no è stronza?
Liam:"Beh è davvero così scioccante?"
Intervistatrice:"Beh vedere che Liam James Payne dei One Direction ha una figlia è scioccante" 
Ci fu un silenzio generale.
Louis stava per dire qualcosa quando Liam riprese il controllo.
Liam:"Vuoi veramente che io racconti a tutti la storia della mia fidanzata e della nostra bambina? Aspetto un tuo assenso"
Si vide l'intervistatrice deglutire.
Era obbligata a chiedere.
E lui obbligato a rispondere.
Ma stavolta non sarebbe stato lo stesso Liam.
Una ragazza dal pubblico chiese la parola.
x:"Sembri cambiato. Il vecchio Liam non avrebbe mai risposto così"
Liam:"Io sono così. Io non posso essere l'eterno paziente Liam che lascia che tutti si facciano i cazzi suoi no?"
La ragazza sorrise.
x:"A me vai bene anche così Payne" 
Liam sorrise dolcemente.
Liam:"Tornando alla faccenda.. Quella bambina è la mia perché io l'ho accettata come fosse mia. E' della mia fidanzata, avuta da un bastardo e se solo me lo ritrovo sotto è un uomo che dovrà solo desiderare di non essere mai nato. E io amo quella bambina e quella donna. Provate solo a gettare fango su di loro e non sarò mai più lo stesso Liam." 
Intervistatrice:"... E'.. Una.. Minaccia?"
Liam:"No.. Semplicemente una promessa. E sappiamo tutti che le mantengo"
Sorrise.
Un sorriso dolce.
Che non s'intonava con le sue crudeli parole ma che le faceva vedere e sentire ancora più paurose e pesanti.
Intervistatrice:"Emm.. Però abbiamo anche notato la fiamma di Zayn. Vediamo che non si è fatta scrupoli ad apparire con te. Voglia di fama?"
Zayn:"Mi prendi in giro? Questa cos'è? Un'intervista o una lista di insulti?"
Intervistatrice:"Non so.. Cosa.. Dirti.."
Louis:"Potrei avere il suo blocchetto delle domande tesoro?"
Intervistatrice:"Al diavolo.. Tieni"
Già ridevo come una pazza con Chiara.
Louis si alzò in piedi sulla scrivania e i ragazzi si misero comodi.
Louis:"Okay ecco tutte le domande. 1: Louis è vero che tu e Eleonor avete rotto perché lei ti ha tradito? pffff nooo imbecilli. Non è finita. Siamo esseri umani anche noi litighiami coglioni. 2: Harry è vero che non fai più orge e porti ogni ragazza a letto? Su Harry rispondi"
Harry:"Non l'ho mai fatto. Avete inventato voi ogni cosa"
E abbassò di nuovo lo sguardo.
Louis:"Bene Harry... Oooooh domanda numero 3: E' vero che Zayn ancora si vede con Perrie?"
Zayn si alzò infuriato:"No. E' una zoccola. Non ci siamo lasciati perché ci eravamo stancati. Mi ha messo le corna con uno dello staff."
Niall:"Calmo amico..." 
Louis:"Niall questa è per te amico. Non riprendere Zayn ora ti incazzerai tu. Tosta. 4: Niall è vero che sei innamorato di una donna che non ti corrisponde? Sentite questa: Il lavoro della vostra vicina Elizabeth è fare la putt...?"
Niall:"Dillo Louis."
Louis:"Amico forse dovremmo andare.."
Niall:"DILLO.." 
Ormai urlava.
Zayn:"Si Louis di tutta la domanda."
Liam era nero.
Non riusciva nemmeno a guardare le telecamere.
Le risate erano finite.
Nell'intero studio c'era il silenzio.
Niall era più arrabbiato che mai.
Niall:"CAZZO TOMLINSON DI QUELLA CAZZO DI DOMANDA!"
Rabbrividii e Louis si riprese.
Louis:"Il lavoro... Della vostra vicina.. Elizabeth è fare la ... Puttana?"
Mi sentii morire dentro.
Era questo che pensavano.
Niall:"Perfetto.. Non vi vergognate? Siete patetici. Non conoscere niente delle persone e ne parlate come se fossero vostri grandissimi conoscenti. Come se potreste dire ogni cosa? Conoscete Elizabeth? Sapete quanti anni ha? Cosa le piace? Come vive? Come ha vissuto? Come ci conosce? Cosa ha fatto per noi? Bene se volete 5 ragazzi schiavi di un copione ben fatto.. Scordatevelo. Io amo il mio lavoro ma questo no. Non lo ammetto. FOTTETEVI TUTTI." 
E uscì senza guardare nessuno in faccia.
Manager:"Horan fermo! Non puoi andartene"
Si gira lo guarda e ride.
Niall:"Fottiti anche tu!"
Il pubblico esplose in un applauso che mai mi sarei aspettata.
Niall aveva messo a repentaglio la loro carriera impeccabile per me.
Niall mi amava. 
Niall era disposto a tutto.
Ed io?
Cosa ero disposta a fare per lui?
 
Harry Pov:
 
Uscimmo da quello studio.
Avevo solo voglia di gridare.
Mi credevano veramente così schifoso?
Mi credevano veramente un depravato del genere.
Teddie:"Harry..." 
Alzai gli occhi.
Io:"Teddie. Cosa ci fai qui?"
Teddie:"Ti aspettavo"
Non ci pensai due volte.
La strinsi a me.
Mi sentivo così solo.
Mi sentivo così poco apprezzato da chiunque.
Tranne che con lei.
Con lei mi sentivo semplicemente bene.
In grado di abbattere chiunque.
Io:"Vuoi farla una pazzia?"
Si aprì in un sorriso stupefacente.
Io:"Vieni con me."
 
Io:"Ellie??"
Ellie:"Si?"
Io:"Portala a fare un pò di shopping, roba estiva okay?" Per 20.00 tutte qui okay? Non più tardi"
Ellie annuii e se la portò via.
Okay.
Mi preparai la borsa.
Niall:"Dove vai Harry?"
Io:"Parto. Una vacanza con Teddie."
Niall:"Chi?"
Harry:"La donna che mi tiene in piedi Niall."
Perché era così.
Riusciva a tenermi in piedi ancora.
 
Ellie:"Ecco Harry. A casa sana e salva."
L'abbracciai forte.
Ellie:"Harry.."
Io:"Ellie.. Ti adoro.." 
La sentii sorridere.
Ellie:"Anche io Hazza"
Io:"Non starò via molto."
Annuì per poi lasciarci.
La adoravo davvero.
Quella era la donna della mia vita.
Come mia madre.
Ma Teddie.
Teddie era diversa.
 
Io:"Teddie?"
Teddie:"mh??"
Aprii i suoi occhi verdi stupendi e li posò infastiditi su i miei.
Le sorrisi.
E lei ricambiò immediatamente. 
Io:"Siamo arrivati"
Teddie:"Davvero?"
E quando scese dall'aereo rimase a bocca aperta.
Io amavo quel posto.
Non sapevo perché ma lo amavo.
Teddie:"Ami molto il mare?"
Io:"Si."
Era un isoletta poco distante dalle Hawaii.
Faceva caldo, il mare era una cosa immensa e splendida.
Mi abbracciò.
E il suo profumo s'insinuò ovunque.
Non avrei mai voluto staccarmene.
Ma potevo dirle di amarla dopo così poco tempo?
Forse nemmeno era amore.
Forse non l'amavo.
Ma stavo bene e questo non volevo che cambiasse mai.
Teddie:"Ehi Styles.. Che ne pensiii!?" 
Si spogliò rimanendo in intimo e cominciò a correre slanciatamente verso l'acqua!
Scoppiai a ridere seguendola.
Si avevo bisogno di questo.
Di un pò di felicità e spensieratezza.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 24
*** capitolo n. 24 ***


Chiedo umilmente perdono per questo ritardo nella pubblicazione del capitolo 24. Sono sommersa dallo studio per la maturità, per i test della finanza per il lavoro incessante (fortunatamente) e problemi di relazioni. Scusatemi tantissimo. Spero vi piaccia. Ah sto già scrivendo un'altra fan fiction che pubblicherò solo quando avrò a disposizioni tutti i capitoli.. ma voglio cominciarvi a fare penare!!! ahahhaah sono cruleeeee!! 
xx Sam
 
 
 
Chiara Pov:
 
Io:"Zayn adesso basta. Calmati ti prego"
Alza lo sguardo e mi guarda.
Mi avvicino velocemente e lo abbraccio.
Lo tengo così per un momento infinito.
Zayn:"Li odio. Odio tutti Chiara. Come hanno potuto pensare una cosa del genere?"
Avevo sbagliato io non lui.
Non doveva stare male per me.
Non doveva rovinarsi per me.
Io:"Zayn basta. Ho sbagliato io ad averli voluti affrontare subito. Pensavo che così sarebbe stato più semplice"
Zayn:"In questa cazzo di vita mai nulla è semplice. Forse.."
Disse tirandosi su dal pavimento dove si era accasciato portando la testa tra le gambe.
Zayn:"Forse dovrei lasciare."
Lasciare.
Lasciare cosa?
Me?
I ragazzi?
Che cosa?
Niente poteva essere lasciato.
E non voleva lasciare me.
Non poteva lasciare i ragazzi, la band non poteva.
Era fuori questione.
Mai e poi mai glielo avrei permesso.
Io:"Cosa?"
Zayn:"Questa vita da 'vip'. Non era per me. Aveva ragione mia madre. Aveva perfettamente..."
Gli mollai uno schiaffo sulla guancia destra micidiale.
Anche se ora mi faceva terribilmente male la mano.
Mi guardò stupito.
Io:"Prova a fare una cosa del genere e ti ammazzo. Prima di me non avevi questi problemi. Sono io il problema? Se vuoi lasciare scordatelo.. Al massimo me ne vado io." 
Feci per alzarmi e prendere uno zaino.
Infilai qualcosa dentro e mi avviai verso la porta.
Non volevo farlo ma se lui faceva così io non potevo avere altra scelta.
Scusa amore. 
Ma è l'unico modo per non lasciarti mandare a puttane la tua vita!
Zayn:"Ma non puoi.. Io.. Come faccio senza te...?"
Io:"O rimani nella band e con me o lasci entrambi"
Mi faceva male solo pensarla una vita senza lui. 
Ma non aspettai molto a trovarmi attaccata alla porta d'entrata con lui che mi teneva bloccata con forza ma anche con delicatezza e che mi baciava.
Le sue labbra erano qualcosa di.. Tremendamente eccitante.
Zayn:"Non dirlo mai più.... Io TI AMO. E se tu te ne vai io..."
Io:"Mi ami?"
Me l'aveva mai detto?
Eppure l'emozione che provai fu come se me l'avesse detto per la prima volta da quando le nostre labbra si univano e i nostri corpi si strusciavano. 
Zayn:"S-Si... Ti amo.. E se tu vai via sarebbe orribile. Una vita buia. Fredda. Non lasciarmi mai. Non dirlo neanche. Anzi non pensarlo nemmeno. Resisterò ma tu non allontanarti mai da me."
Scossi la testa negando.
Non ne avrei mai avuto la forza.
Non sarei mai stata così forte da riuscire a lasciarlo. 
Io:"Non.. Ti lascerò mai..." 
E riprese a baciarmi con intensità.
Io:"Zayn?"
Alzò lo sguardo ai miei occhi e mi sorrise.
Zayn:"Dimmi"
Io:"Ti amo Zayn"
Mi baciò di nuovo.
Ma era un bacio diverso da tutti gli altri.
Era un bacio pieno di passione.
Di voglia di appartenere all'altro per sempre.
Posò le sue mani calde su i miei fianchi e poco dopo sfilò la mia maglia.
Mi sentivo impazzire dentro.
Mi sfiorava delicatamente.
Tolsi la sua maglietta per poi rimanere interdetta nel fissare il suo corpo.
Magnifico corpo.
Zayn:"Tutto.. Bene?"
Annuii arrossendo!
Arrossendo??
Cazzo ti stava toccando ovunque e ti preoccupi che di aver guardato il suo corpo.
Riperese a baciarmi e dopo avermi sfilato i jeans mi alzò una gamba fino alla sua vita per poi cominciarla ad accarezzare mentre era preso ancora dalle mie labbra.
Beh.. Dire che era bellissimo è poco.
Ero, non al settimo cielo, ma nello spazio!
L'amore che provavo per quell'uomo era indescrivibile sotto ogni punto di vista.
Era l'amore che aspettavo da tempo.
 
Elizabeth Pov:
 
Non potevo credere ai miei occhi.
Era impossibile.
Rientrai in casa.
Niall ancora non era rientrato ed erano le 21.00.
A casa sua era tutto spento e io cominciai a preoccuparmi.
Il cellulare ogni volta che chiamava suonava a vuoto.
Mi appoggiai con la schiena al muro e misi la testa sulle ginocchia.
Guardavo a terra.
x:"Sono qui" 
Mi alzai di fretta e mi parai davanti a lui.
Io:"Adesso?"
Ero calma.
E quando io ero calma era da preoccuparsi veramente.
Niall:"Si.. Perché?"
Non ci vidi più.
Perché?
La mia mano fece da sola e si andò a posizionare con un bellissimo e magico schiocco sulla sua guancia bianca.
Uno schiaffo in piena regola.
Perfetto in ogni angolazione.
Mi guardò sbaloridito.
Io:"Sei un imbecille Niall. E' tutto il pomeriggio che ti aspetto"
Mi accasciai a terra nella stessa posizione di prima e ci rimasi una mezz'ora buona.
Lui non so che fine aveva fatto.
Si era rattristato ancora di più.
Perché?
Ma che razza di domande fai Horan! 
Niall:"Sono un cretino. Ti danno della puttana senza neanche conoscerti e non sanno che sei la donna più bella di questo mondo e che nessuna è come te. Nessuna ti eguaglia."
Mi sentii il cuore fermarsi.
Sentii un miscuglio di grandi emozioni in solo nel sentire la sua voce presente.
Volevo sentire solo la voce di Niall.
Sentii che si mise in ginocchio davanti a me mettendo le sue mani sulle mie spalle chinate.
Le nostre gambe si sfioravano e le sue grandi mani mi facevano sentire tremendamente bene.
Niall:"Elizabeth... Li ho odiati. Ho avuto il presentimento di essere trafitto da una lama al pensiero che loro pensino questo di te."
Alzai lentamente lo sguardo.
Avevo pianto.
Avevo pianto già a sei la donna più bella..
Niall:"Non piangere ti prego.. Insieme possiamo farcela. Riusciremo a fare ogni cosa."
Io:"Niall.. Quello che hai detto all'intervista, e ora .. Sono cose meravigliose.. Io.." 
Ed ecco le sue labbra sulle mie.
Dolci.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare a quelle sensazioni che m'indovano ogni qualvolta che mi baciava.
Baciava.
Sembrava tanto un azione tanto normale.
Ma non lo era.
Era qualcosa che ti inghiottiva in un vortice di emozioni, l'unico momento in cui potevi fieramente dire che non pensavi.
Si staccò lentamente.
Niall:"La prossima settimana c'è una festicciola a casa di Conor.. Vuoi venire?"
Annuii velocemente.
Non l'avrei fatto penare ancora.
 
Ci mettemmo a letto e mi arrivò un messaggio.
 
Da Logan Wade Lerman:
-Ciao bellissima ci sarai la prossima settimana da Maynard? Spero di si.. Mi hai incantato. Logan. -
 
Niall:"Bene.. Ci mancava lui"
Lo guardai allibita.
Io:"Cosa?"
Niall:"Mi.. Irrita. Lui e quei suoi occhioni blu.. Ti guardava come se dovesse mangiar..." 
Mi fiondai letteralmente su di lui che mi prese velocemente per il bacino e mi tirò forte a lui.
Le sue grandi mani mi stringevano forti e i suoi occhi mi guardavano come per impossessarsi di me.
Come se non lo fossi abbastanza.
Come se dovesse continuare in eterno a lottare per ciò che già era suo da tempo.
Era diverso.
E non mi dispiaceva affatto.
No. 
Presi con foga a baciare il suo viso.
Le guance lisce e che andavano macchiandosi di un rosso che amavo sempre di più.
Mordicchiavo leggermente il suo collo lasciando leggere macchiette rosse.
A leccargli le orecchie mentre mi faceva accomodare a cavalcioni su di lui.
Niall:"Non scherzavo Elizabeth.."
Io:"Di.. Cosa?"
Niall:"Se lui si avvicina ancora a te in quel modo lui non farà più l'attore."
Mi fece paura ma apprezzavo con tutta me stessa.
Preferivo essere proprietà di Niall che mi amava che di qualche altro psicopatico!
Io:"Ti amo"
Niall:"Mai quanto me" 
E mi lasciai andare al calore di quel corpo disteso sotto di me che emanava amore da ogni parte.
 
Niall era già uscito qualche ora prima.
Io mi alzai con comodo alle 11.00.
Mi sentivo benissimo!
E quando mi sentivo bene di prima mattina è perché qualcosa sarebbe andato storto durante il giorno. 
E speravo sempre che non fosse per Niall.
Eppure non sentivo alcun brutto presentimento.
Ero ancora inebriata del tepore, del sapore e del profumo di Niall.
Così buoni e che mi facevano sentire come se avessi le ali.
Entrai nella doccia e mi lasciai distendere i nervi.
Mi venne da ridere da sola.
Facevo 45 minuti di doccia 30 minuti per riflettere su i misteri della vita e per far scivolare ogni brutta cosa da me e altri 15 minuti per insaponarmi e sciacquarmi. 
Uscii e mi infilai un jeans stretto una canottiera e un bel maglione rosso.
Misi i capelli sulla mia spalla destra come al solito e misi gli occhiali.
Presi la borsa marrone e uscii.
Stavo passeggiando quando qualcuno mi fermò e mi tirò in un vicolo.
Io:"Dio lasciami... Niall?"
Non aspettai e mi avventai su quelle bellissime labbra.
Niall:"Mh..... Eli..."
Voleva dire qualcosa ma nemmeno lui riusciva a staccarsi.
Rise.
Io:"Dimmi...." 
Sorrisi con un sorriso a 32 denti.
Niall:"Attenta ad uscire così. Ti vedono." 
Io:"Niall mi segui?"
Rise di nuovo.
Niall:"No.. Ti segue Jeremy. E' stato un caso che io fossi qui. Ero con Jeremy a farmi dire le informazioni"
Io:"Non ti tradisco mica"
Avvampò.. Risi..
Niall:"Stupida.. Leggi qua" 
'Elizabeth Jane Brooke. La ragazza misteriosa ora ha un nome. Adesso bisogna solamente scoprire chi è. Come ha fatto a cambiare così tre magnifici ragazzi dei One Direction? E Niall Horan? Ragazzo.. Cos'è stata quella sfuriata? E' lei? Non ti ci abbiamo mai visto insieme.. Geloso dei tuoi compagni? Come saranno insieme la bellissima Elizabeth e il nostro irlandese?'
Mi salii una rabbia allucinante.
Niall:"Ti seguono stai attenta.."
Annuii.
Lasciai un altro leggero bacio sulle sue labbra per poi vederlo sparire da dove era apparso.
Poteva diventare un mago.
Sapevo che sarebbe stata una giornataccia.
Andai da Jack e comprai qualche giornalino.
Tutti quasi la stessa notizia.
Presi il caffé e mi diressi verso l'università per andare a segnarmi per i prossimi esami.
Avevo deciso di lasciar perdere le lezione e fare tutto da sola.
x:"Oddio Eliza!!!"
Mi voltai sorpresa ma poi sentii un sorriso aprirsi immediatamente sul mio viso.
Io:"Dio miooo Sarah! Ma quanto mi sei mancata?"
Sarah:"Anche tu a me. Non puoi nemmeno immaginare quanto ti senta lontana. Dovresti chiamarmi ogni tanto. Tieni.."
Mi scrisse il numero sul cellulare stavo per dirle il mio quando mi trascinò in una classe.
Io:"Cosa fai?"
La guardai sgranando gli occhi.
Era veramente graziosa in realtà.
Sarah:"Ti odiano. Quelle tipe.."
Mi affacciai leggermente.
Cinque o sei ragazze si guardavano intorno cercandomi. 
Che volevano?
Io:"Perché?"
Prese velocemente il giornalino dalle mie mani e m'indicò uno ad uno il volto delle mie ragioni di vita: Zayn, Liam, Harry, Louis, Niall... 
Sarah:"Non è semplice. Posso capirlo. Io ti sto accanto. Non dirò che sei stata qui. Ma attenta."
Annuii velocemente e l'abbracciai.
Era alta quanto me.
Con i capelli rossicci e abbastanza ricci con degli occhi verdi da far invidia a chiunque.
Era veramente bella.
Mi fece uscire dal retro per poi baciarmi la guancia e lasciarmi andare.
Mi sentivo ancora seguita poi mi voltai e vidi una donna con una macchina fotografica.
Nessuno mi aveva mai fotografata bene.
Nessuno sapeva esattamente com'ero fatta.
I miei occhi. 
Il mio sorriso.
Niente. 
Non avevano la più pallida idea di nulla.
Mi guardava sorpresa.
La pagavano per far ciò.
Aveva più o meno l'età dei ragazzi così azzardai una mossa.
Le sorrisi e agitai leggermente la mano per salutarla.
Non fotografò nulla. 
La mise via e inaspettatamente mi si avvicinò.
x:"Tu sei Elizabeth Jane.."
Io:"Mi chiami anche Ellie. Non si preoccupi."
Le sorrisi.
Un mio solito sorriso eppure s'incantò quasi.
Io:"Ho qualcosa che non va?"
Scosse immediatamente la testa.
x:"N-No.. E' che.." 
Io:"Che cosa?? Ma lei ha un nome?"
x:"Lei è molto bella signorina. Si scusa sono Marie"
Io:"Ha un nome incantevole Marie. Lo vuole un caffé? Offro io" 
Le sorrisi per incitarla.
Sembrava alquanto impacciata e imbarazzata.
Se non addirittura fuori posto.
Eravamo sedute con la tazza, lei di caffè e io di latte al cacao, tra le mani in un bar di periferia.
Tirai su lentamente il bicchiere e sorseggiai un pò di quel latte bollente come piaceva a me e a Niall.
Sorrisi da sola come un'ebete.
Marie:"Perché fai questo?"
Spostai lentamente la testa di lato.
Io:"Questo cosa scusi?"
Marie:"Dammi del tu. Dico.. Perché è così gentile e amichevole?"
Io:"Non avrei dovuto esserlo?"
Marie:"Beh dopo tutto ciò che si scrive su di te. Io mi sarei già rintanata in casa." 
Io:"La mia vita non è stata così bella da poter sprecare gli anni della mia giovinezza in casa. Io non mi farei mai impaurire da giornalisti e altro. Da fotografi e importunisti. Io voglio vivere. Continuerò a vivere bene."
La guardai seria.
Non scherzavo.
Era così.
Finché non avessero toccato me e Niall.
Finché non avessero rovinato il mio amore.
Marie:"Mi spiace. Lei sta veramente con qualcuno di tutti i ragazzi che sono stati visti con lei?"
Risi sfilandomi gli occhiali da sole.
Io:"Non sto con nessuno dei ragazzi visti e fotografati con me"
Era vero non stavo con nessuno dei ragazzi che erano stati visti con me.
Perché stavo con Niall.
Nessuno mi aveva mai vista con lui e mi sentii fiera di non aver mentito a quello splendore di ragazza.
Alla fine ogni ragazza era bella. 
Anche lei.
Nessuna di noi era veramente brutta.
Io:"Cosa vedete d'interessante in me?"
Sembrava come incantata da qualcosa di me.
Io:"Ehi Marie?"
Marie:"I tuoi occhi sono.. Magnifici"
Socchiusi leggermente la bocca.
Io:"C-Cosa?..."
Marie:"Si sono magnifici. Particolari."
Sorrisi timidamente.
Mai nessuno aveva lodato i miei occhi.
Io:"Grazie.."
Marie:"Lei è veramente bella.. Perché non tenta di fare la modella? O qualcosa del genere? Una bellezza del genere non può rimanere così.. Segreta."
Sorrisi.
Provava veramente stima per il mio aspetto.
Eppure mai mi ero guardata allo specchio pensando a me 'bella'.
Dicevo a tutte che loro erano belle ma mai.. Mai lo dicevo a me stessa.
Il cellulare squillò.
E non mi preoccupai di rispondere in maniera naturale.
Io:"Hazza dimmi.."
Harry:"Ti prego vienimi a prendere subito.. Ti prego Ellie.." 
Piangeva.
Mi allarmai immediatamente.
Io:"Cazzo Harry cosa c'è.. Dove sei?"
Harry:"Sono all'aereoporto. Nel bagno degli uomini. Ti prego. Non farti vedere.."
Io:"Arrivo subito. Non muoverti."
Misi il mio samsung nella borsa e anche gli occhiali.
Legai i capelli e pagai velocemente.
Io:"Hai la macchina?"
Vidi Marie annuire spaesata.
Io:"Oh andiamo Marie. Sbrigati. Sono di fretta e mi serve un passaggio."
Marie:"Cosa?"
Io:"Vieni e basta. Niente scoop per favore."
Marie:"Assolutamente no. Nessuno scoop. Ti vedo alquanto preoccupata."
 
Arrivammo in una ventina di minuti.
Nel frattempo chiamai anche Zayn dicendo lui di rimanere a casa e che Harry aveva avuto un problema.
Ecco i bagni degli uomini.
Io:"Marie.. Rimani qui per favore. Okay?"
Lei annuì e si appoggiò delicatamente al muro.
Io:"Harry??"
Niente.
Io:"H-Harry Edward Styles.. Dove sei?"
Harry:"Sono qui"
Io:"Harry cos'è accaduto?"
Harry:"Non era quello che sembrava. Non era ciò che voleva sembrare... E' una giornalista."
Io:"Chi Harry?"
Harry:"Teddie"
 
Harry Pov:
 
Mi aveva mentito.
Quando eravamo usciti dall'acqua lei mi fece una strana domanda su Ellie.
Ma mi ricordai che mai l'avevo a lei nominata.
Che mai avevo parlato esplicitamente della mia ragione numero due di vita dopo Louis.
Si allontanò per prendere le granite..
Io:".. E ho visto il suo quadernino. C'era ogni cosa su me, Liam, Zayn.. Niall.. Ogni cosa."
Mi strinse a lei nonostante fossimo seduto sul pavimento, anche se pulito, dell'aereoporto.
Perché riusciva a farmi sentire tanto protetto?
Perché con lei mi sembrava di essere con mia sorella Gemma?
Gemma... 
Quanto mi mancava..
Cominciai a piangere quando qualcosa ci 'disturbò'.
x:"Ellie.. Ci sono problemi"
Ellie:"Che problemi?"
x:"Giornalisti." 
Ellie:"Okay Harry tirati su ora. Asciuga questo viso splendido da far sognare qualunque ragazzina."
x:"Venite di qua" 
Ellie mi prese per mano e cominciammo a camminare velocemente verso una porta enorme.
L'uscita di sicurezza.
Eravamo fuori.
Ripresi fiato.
Avevo corso e pianto allo stesso tempo. 
Mi sentivo gli occhi bruciare.
Ellie:"Le tue chiavi della macchina?"
Gliele lanciai a sua sorpresa.
Ellie:"Amo quando fai l'uomo ragionevole"
Mi faceva ridere.
Era così amorevole con me.
Mi schioccò un rumoroso bacio sulla mia guancia morbida e si avviò alla macchina.
x:"Ellie io rimango. Ci sentiamo. Hai il mio numero nella rubrica l'ho segnato prima" 
Le fece l'occhiolino e Ellie la salutò agitando la mano.
Io:"Davvero ti fidi di lei?"
Ellie:"Io mi fido di tutti Styles.."
La guardai stupito.
S'inumidì il labbro inferiore.
Faceva fatica a dirmi qualcosa.
Ellie:".. mi fido di tutti Styles ma non dipendo da nessuno. E' questo il segreto. Ti fidi. Ami. Vuoi bene. Ma senza dipendere da nessuno. E quando dipenderai da qualcuno è perché quella è la persona giusta per te. In questo modo nessuno ti distrugge."
Dio quanto aveva ragione. 
Perché lei aveva tutte le risposte?
Arrivammo davanti casa e c'erano giornalisti anche li.
Non era possibile.
Tutti davanti casa mia.
Non potevo crederci.
Io:"Come faccio? Non ho nessuno. Non ho altri posti"
Ero disperato. 
Mai ce l'avrei fatta.
Ellie:"Harry...??"
La guardai.
Ellie:"Ti fidi di me?"
Annuii velocemente.
Io mi fidavo di lei ciecamente.
 
Dopo una mezz'ora ci trovammo davanti una villetta rossa.
Molto graziosa.
Sicuramente era anche grande.
Ellie:"Si. Ci penso io. Non preoccuparti. Aspettami okay? No. Stai tranquillo.. Anche io.."
Io:"Con chi parlavi?"
Mi guarda e poi scende dalla macchina.
Mai fare domande ad Ellie se non è lei a darti la risposta prima che tu chieda.
Era complicata.
E lei mi intimoriva a volte nonostante le volessi un bene dell'anima.
Ellie:"Era Niall"
La guardai sgranando gli occhi.
Io:"Cosa?"
Ellie:"Voleva sapere di te" 
Okay Harry.. Ti ha detto abbastanza. 
Fatti i cazzi tuoi.
Stava con Niall?
Veramente?
Niall voleva lei davvero?
Era lei che l'aveva ridotto una merda?
L'amore per lei?
Ci ero arrivato solamente ora?
Facevo schifo.
Ellie:"Styles riprenditi e vieni." 
Annuii velocemente incitato dal sorriso di Ellie. 
Magnifico.
Perfetto.
x:"Oddio Ellie.. Ti aspettavo. Su veloci entrate" 
Ma chi era quella ragazza?
La ragazza più bella mai vista in vita mia dopo Ellie.
Ellie:"Grazie. Non puoi capire quanto io te ne sia grata."
Non aprii bocca per tutto il tempo che stettimo li in cucina.
Parlavano loro due.
La ragazza nervosa e agitata mentre Ellie tranquilla.
Sapevo che era fredda e sapeva come attutire sofferenze e situazioni del genere.
Ellie:"Okay Harry.. Vedi di rimanere chiuso qui dentro e di non uscire per alcun motivo. Penserà lei a tutto okay? Puoi fidarti.. Io mi fido di lei veramente come mi fido di te" 
Mi sentii veramente apprezzato.
Davvero si fidava così tanto di me?
Davvero ero importante per qualcuno?
Non era l'importanza che volevo ma mi andava bene.
Mi baciò la guancia e uscì velocemente.
x:"Sono Sarah.."

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Capitolo 25
*** capitolo n. 25 ***


Grazie a tutti coloro che leggono e soprattutto recensiscono, preferiscono e seguono la mia storia nonostante ultimamente sia impegnatissima. Oggi ho trovato il tempo di arrivare al capitolo 32 e quindi ora vi pubblico il 25! Si lo so sono pignola ma non vorrei lasciarvi senza per settimane!! grazieeee!! xx 
 
Sarah Pov:
 
Aveva seguito con lo sguardo dalla finestra Ellie andare via.
La guardava come per pregarla di non andarsene.
Come i bambini che vanno per la prima volta a scuola e si sentono soli.
Oppure come i neonati quando passano la fase dell'abbandono.
Eppure era un'uomo.
Bellissimo.
E la voglia di toccare quei ricci mi faceva quasi impazzire.
Io:"Sono Sarah.."
Si gira lentamente verso di me aprendosi in un sorriso che quasi non lasciò il tempo al mio cuore di continuare a battere.
Aveva delle graziose fossette ai lati della bocca che mi dicevano 'toccaci toccaci'.
Harry:"Piacere Sarah.. Sei bellissima"
Rimasi quasi scioccata.
Io:"G-Grazie.." 
Da come dicevano i giornali però non era una bella persona come poteva sembrare.
Scossi leggermente la testa e ripresi.
Dovevo tener testa.
Io"Vieni Harry, ti porto nella tua camera. Era la camera di mio fratello Michael"
Sorrisi con uno dei sorrisi più dolci che avevo. 
Anche se non era il massimo dei ragazzi era comunque un essere umano da rispettare e che si trovava in una situazione decisamente scomoda.
Harry:"Ah okay non preoccuparti già è tanto che non sono buttato in mezzo a una strada"
Annuii per poi uscire dalla stanza e lasciarlo sistemare.
 
Io:"Harry???? Vuoi mangiare?"
Non sentii alcuna risposta.
Salii piano le scale e bussai alla porta.
Niente.
Che faccio?
Non poteva essere uscito.
Avevo sentito chiaramente dire da Ellie che non ne aveva il permesso. 
Ma veramente era così importante il pensiero di Elizabeth su di lui.
Harry:"Ero a guardare le foto nel salottino." 
Io:"Ah va bene.. Vuoi mangiare allora?"
Annuì.
Ci sedemmo uno di fronte all'altro e iniziammo a mangiare.
Harry:"Sembri triste Sarah" 
Alzai gli occhi dal mio piatto.
Io:"Tu lo sei di più"
Harry:"Come fai a dire che lo SONO? Io ho detto che tu lo SEMBRI"
Non mi muoveva di mezzo millimetro.
Io:"Lo SEI e basta."
Mi sorrise gentilmente per poi lasciar cadere una lacrima sul tavolo.
Lo guardai non dissi nulla.
Lui tenne lo sguardo fisso sul mio.
I suoi occhi erano di una bellezza mai vista eppure così tristi.
Io:"Se vuoi ci sono. Non sono laureata in psicologia ma posso ascoltarti." 
Lui annuì per poi asciugarsi la guancia e riprendere a mangiare silenziosamente.
 
Io:"Certo mamma non preoccuparti è tutto sotto controllo. Va bene.. Fammi sapere di Michael. Ciao mamma. Ti voglio bene"
Sobbalzai al sentire la sua voce roca dietro di me.
Harry:"Perché le dici sempre ti voglio bene? Non lo sa? Ad ogni telefonata glielo dici"
Mi voltai mentre legavo i miei capelli in una coda e poco curata.
Io:"Ho paura che un giorno sia troppo tardi per dirglielo."
Harry:"Troppo.. Tardi?"
Annuii.
Io:"Si sai.. E' il ciclo della vita.. Si nasce, si cresce e si.. Muore. Non ci si può far nulla se non amare sempre e costantemente qualcuno e ripeterglielo sempre. Anche se potrebbe sembrare smielato o insignificante."
Mi guardava con la bocca socchiusa.
Harry:"Si capisco.." 
Io:"Volevi qualcosa?"
Harry:"No grazie.. Volevo dirti che andavo a dormire. Buonanotte Sarah" 
Io:"Buonanotte a te Harry.."
Mi sorrise ed uscì dalla mia camera.
Avevo così paura di perderla. 
Di perdere la donna che mi aveva partorita, cresciuta, sgridata e amata.
Perdere mia mamma.
Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi.
Quelle mani che tante volte mi avevano accarezzata.
Quelle braccia che tante volte, anche quando meno lo meritavo, mi stringevano.
Quelle labbra che in qualche modo mi avevano sempre dato consigli e lasciato teneri baci per lasciarmi andare.
Quegli occhi che mi guardavano come per dirmi che era fiera di sua figlia quando avevo comunque preso un 2 in matematica ma avevo aiutato una vecchietta ad attraversare.
Quel viso che sempre mi era parso bello.
Perché per noi figli la propria mamma è sempre bella.
Perché per le nostre madri non c'è ragazzo più bello di suo figlio.
Perché se ti ama veramente per quante stronzate tu possa fare lei ti amerà sempre e per sempre incondizionatamente.
Darebbe qualsiasi cosa.
Darebbe anche la vita se ce ne fosse il bisogno.
E forse io credo che farei lo stesso per la mia mamma.
E per mio padre.
Perché anche lui ti da tanto. 
Perché anche lui se vuoi ti da ogni cosa.
Cuore.
Anima.
Corpo.
I tuoi genitori sarebbero sempre stati i primi.
Perché l'amore che li lega a te è più forte di qualsiasi altra cosa.
Puoi sentirti da solo quanto vuoi ma loro ci saranno sempre.
Puoi odiarli quanto vuoi perché ti mettono in punizione ma devi amarli lo stesso perché lo fanno per te.
Non bisogna mai dimenticarsi che loro fanno dei sacrifici per rendere la tua vita migliore di quella che loro hanno avuto.
Non bisogna mai dimenticare che per loro un ti voglio bene equivale al tutto.
 
Avevo terribilmente sete.
E mi rigiravo nel letto che mi sembrava particolarmente scomodo quando sentii dei passi provenire dalla camera di mio fratello.
Era Harry.
Mi alzai lentamente senza fare rumore e camminai verso la sua porta e quando stavo per aprire lo sentii parlare.
Harry:"Emm.. Ciao.. Dormivi vero? Scusa.. Io.. Si va tutto bene. A meraviglia.. Certo.. A te anche?.. Wow.. Bello.. Domani andrai?"
Con chi parlava alle 3 del mattino?? 
Harry:"Si se vuoi.. Appena avrò la possibilità.. Okay... Buonanotte... Ah.. Emm... Ti voglio bene mamma"
Sorrisi.
Forse ero riuscita a fare anche quel giorno qualcosa di buono.
Ah.. Si.. Perché alla tua mamma se ti ama non gliene importa niente se la chiami alle tre di notte. 
Starebbe anche tutto il tempo a parlare con te solo per sentire la tua voce e sapere che tu stai bene.
 
Harry:"SARAH!!!"
Mi fece sobbalzare.
Che cazzo di ora era?
Le 10??? 
Io:"Cazzo Harry sono le 10 della domenica mattina si può sapere cosa vuoi da me?"
Harry:"C'è un tipo qui fuori che vuole parlare con te. E' infuriato"
Parlava con tranquillità.
Aspetta.. Un tipo?
Parlare con me?
Infuriato?
Deglutii rumorosamente.
Io:"Mi ha sentita ormai vero?"
Harry annuì innocentemente.
Io:"Okay.. Emm va a preparare qualcosa.. Da mangiare Harry. Arrivo subito." 
Cazzo. 
Cosa voleva da me?
Perché era qui?
Perché non mi lasciava in pace?
Io:"C-Ciao." 
Thomas:"Chi è?"
Io:"Non sono propriamente affari tuoi"
A volte dovevo imparare a tenere la testa basta e ad essere più cortese soprattutto con questa gente.
Chi me l'aveva fatto fare di stare con lui?
Thomas:"Si invece Sarah. Ti prego.. Perdonami.. Io prometto.. Che.."
Io:"Prometti cosa Thomas? Mi prometti che non ti porterai più nessun'altra nel tuo magnifico e grande letto? Che mi amerai veramente? Balle Thomas.. Sono tutte stronzate! Io non ti andavo bene.. Non ti andava bene il mio corpo? La mia testa.. Cosa non ti andava bene Thomas..?"
Thomas:"STAI ZITTA.. MA COSA VAI DICENDO? E POI MI HAI ANCHE SPUTTANATO E IO SONO QUI A CHIEDERTI DI TORNARE CON ME."
Io:"Non voglio tornarci con te."
Mi prese per le spalle e mi tirò a lui.
Mi fece male.
Sentivo le sue mani premere con forza sulle mie braccia.
Harry:"Lasciala. Le farai male" 
Thomas:"Fatti gli affari tuoi chiunque tu sia.."
Strinse ancora di più.
Harry:"Non mi faccio gli affari miei se le metti le mani addosso."
Era così... Serio..
Harry:"Vattene. Ora." 
Mi lasciò e se ne andò.
Io:"E vedi di dire a tuo fratello Trevor di smetterla di sputtanarla" 
Sbattei violentemente la porta e portai le mani sulle mie braccia appoggiandomi alla porta.
Avevo completamente dimenticato Harry che quando alzai gli occhi mi ritrovai i suoi scrutarmi come per leggermi dentro.
Io:"Scusa.. Io.."
Si avvicina e mi sfiora il braccio destro.
Harry:"Ti fa tanto male? Vieni. Mettiamoci il ghiaccio"
Lo guardai stupefatta.
Era così.. Gentile.
Mentre lui teneva il ghiaccio sulle mie braccia mangiai i deliziosi pancake che aveva preparato con il mio succo d'arancia che mai doveva mancare la mattina! 
Io:"Buonissimi"
Harry:"Me li ha insegnati mia madre." 
Io:"E' brava davvero.." 
Sorrise ed ecco di nuovo quelle fossette.
 
Harry Pov:
 
Sarah:"Ti chiedono mai di toccarle?"
La guardai come se il mio viso si contorcesse a forma di punto interrogativo!
Non conosceva come si formasse una frase?
Soggetto, verbo e complemento!
Io:"Cosa?"
Sarah:"Le fossettine che hai sulle guance"
Me le sfiorai leggermente.
Sorrisi.
Io:"No. Non me lo hanno mai chiesto. A quanto pare non molte le apprezzano o le notano."
Era vero.
'Amavano' tante cose di me.. 
Ma le fossette.. Quelle sembrava come se mai e poi mai le notassero.
Sarah:"Posso toccare le tue fossette Harry?"
Sorrisi. 
Mi faceva sorridere la cosa nonostante ne fossi anche sorpreso.
E non dissi nulla.
E sentii le sue mani fredde toccare le mi fossette.
Le mie guance.
Sentii qualcosa di strano.
Nel profondo di me.
Che cazzo era?
Io:"Non ti avevo risposto"
Sarah:"Chi tace acconsente."
Io:"O non sente"
Ridemmo come due coglioni di una battuta inutile.
Avevo sentito benissimo.
E non mi era dispiaciuto quel contatto.
Così semplice.
 
Liam Pov:
 
Io:"Scusa.."
Ce l'avevo davanti, seria.
Josy:"Di cosa amore?"
Io:"Dell'intervista..." 
Josy:"Non sono mai stata così felice di essere amata in vita mia" 
Non era arrabbiata.
Non era arrabbiata per niente.
Dio quanto è bella.
 
Quel giorno sarebbe stato pesante.
Jen:"Papà!!!"
Io:"Amore mio..." 
La presi in braccio di slancio.
Sentirmi chiamare papà mi faceva sentire così.. Felice.
Josy:"Vado a preparare qualcosa da mangiare tesoro.."
Annuii posandole un bacio sulle labbra.
Io:"Grazie"
Mi sorrise.
Poi me ne ricordai.
Io:"Apparecchia per 5"
Senza voltarsi:"Vengono Zayn e Chiara?"
Io:"No tua madre e tuo.. Padre." 
Non sentii più nulla.
La vidi che continuava a cucinare tranquillamente.
Si era arrabbiata.
Le sarebbe passata.
Josy:"Come li hai contattati Liam?"
Era arrabbiata si. 
Era un pò che non mi chiamava Liam. 
Io:"Veramente hanno trovato loro me uscendo dalla sala dell'intervista ieri"
 
Flash Back:
 
x:"Fatemi entrare devo parlare con il signor Payne subito"
Nik:"Signora non può entrare."
Sentii qualcuno urlare il mio nome.
Ma non le urla da fan.
Come se mi cercassero per qualcosa di molto importante.
Io:"Chi è Nik?"
Nik:"Una signora sull.." 
x:"Sono Diane. La nonna di TUA figlia"
Io:"Nik.. Lasciala passare"
Nik:"Okay Liam" 
La presi per mano e la portai nel mio camerino quasi di corsa.
Niall:"Liam dove..?"
Io:"Va a casa Niall"
Annuì preoccupato e andò verso il tetto.
Aveva qualcosa che non andava.
Io:"Lei è la madre di Josephine?"
Annuì velocemente.
Io:"Cosa posso offrirle?"
Diane:"La felicità per mia figlia e per Jennifer"
Non era nel mio piccolo frigo. 
Io:"L'avrà. E' la mia priorità."
Diane:"Mi manca. Dille che sono passata e che vorrei vederle"
Aveva le lacrime agli occhi.
Io:"Perché non viene a cena da me? Stasera? Con suo marito? Magari se mi vede cambierà idea." 
Lei mi sorrise cortese e accettò.
Le diedi un bigliettino con il mio numero e il mio indirizzo.
Io:"Esca dal retro con me. Sarà più semplice" 
Diane:"Dammi del tu Liam. Ho 50 anni non 90"
E rise.
Era una bella donna.
Ma Josephine le somigliava veramente poco.
 
Fine Flash Back
 
Josy:"Ah ti ha cercato.. Lei?"
Annuii velocemente alzandomi da terra dove giocavo con Jennifer e il pongo e la baciai.
Io:"Mi dispiace.. Ma piangeva e io.." 
Josy:"Grazie amore.. Con te riuscirò ad affrontare ogni cosa."
Jen:"Viene la nonna??"
Io:"Si amore di papà.. Stasera viene la tua nonna. Sai che ti vuole bene no?"
Jen:"Si e tu le piacerai molto"
Le sorrisi.
Volevo che crescesse bene.
Mi stavo prendendo una carico veramente grande sulle mie spalle di 20 enne ma potevo farcela.
Le amavo.
 
Elizabeth Pov:
 
Scesi dall'auto e la visione non fu molto bella.
Miriade di giornalisti e fotografi mi guardavano come un leone guarda la sua preda.
Io:"Ho i pupazzetti in faccia ragazzi?"
E sorrisi.
Mi guardarono allibiti.
Come se avessi detto o fatto qualcosa di strano.
Sollevai lentamente gli occhiali da sole visto che ormai era buio e li posai sulla testa tirando indietro i capelli mossi.
x:"Harry Styles?"
Io:"A casa sua?"
Dovevo fare l'attrice. 
Sisi!!
x:"Da dove viene?"
x2:"Perché a quest'ora signorina Brooke?"
x3:"Ci può rivelare qualcosa della sua relazione con .. Non sappiamo con chi?"
Io:"Non sono una celebrità alcolizzata, che fa uso di droghe o che è l'idolo di un milione di ragazze quindi per favore fatemi entrare in casa mia o una delle tante" 
Poi vidi una porta aprirsi.
Io:"Grazie al cielo Zayn" 
Zayn:"Di niente amore"
Gli schioccai un bacio sulla guancia e mi buttai, letteralmente, sul divano borbidoso.
Chiara:"Fa come se fossi a casa tua Ellie tranquilla" 
Io:"Come sempre cucciola mia."
Cazzo!!!
Io:"Scusate devo scappare."
Uscii di corsa di casa, dal balcone, e mi fiondai a casa mia. 
Non c'era nessuno.
Forse..
Rifeci tutti i balconi e ..
Jen:"Ciao Eliza.."
Io:"Ciao bellissima.."
Ero con una gamba sul loro balcone e una su quella di Niall.
Sorrisi poco imbarazzata.
Jen:"Cosa fai?"
Io:"Vado da Niall."
Jen:"Non è a casa"
M'accigliai tornando sul balcone di Liam ed entrai.
Io:"Ops.. Forse non è il momento migliore"
Sorrisi.
Josy:"Oh Elly.. Perché sei.. Scalza?"
x:"Chi è questa giovane?"
Io:"Oh piacere signore sono Elizabeth, la vicina di casa.. Emm.. Ragazzi.. E' tutto il giorno che non vedo Niall."
Liam:"Non lo sai??"
Io:"Cosa Liam?"
Liam:"Vieni con me dillà.."
Annuii e lo seguii tranquillamente.
Io:"Dimmi Liam." 
Liam:"E' al cimitero o in chiesa a due isolati da qui."
Io:"Perché?"
Liam:"Perché oggi è il 15 marzo"
Scossi la testa in segno di ignoranza.
Liam:"E' il terzo anno che è morto un suo carissimo amico"
Lo fissai.
Io.. Non sapevo nulla.
Lui.. Non mi aveva detto assolutamente nulla.
Perché?
Perché me ne aveva tenuto all'oscuro?
Morto.
Un suo amico morto.
Starà malissimo.
Da solo.
Io:"Okay."
Mi diressi di nuovo in salotto dov'erano tutti riuniti.
Io:"Emm grazie Lì. Io.. Devo andare.." 
Josy:"Okay Elli ci sentiamo dopo?"
Annuii velocemente.
Baciai la bambina e messami le scarpe che avevo nella borsa uscii di casa dalla porta principale.
x:"Come hai fatto a passare a casa di Payne?"
Mi feci spazio tra quei rompi coglioni e montai in auto. 
 
Giravo da dieci minuti per quel posto lugubre.
Era tardi ormai.
Le otto e avevo una fame allucinante.
Ma non lo trovavo da nessuna parte.
Poi sentii una voce.
Una voce angelica cantare.
Era lui.
Sdraiato sulla schiena vicino a una tomba.
Cantava una canzone magnifica.
Era tranquillo però.
Poi smise.
Inizialmente pensai che lui mi avesse sentita ma mi ricredetti quasi subito e mi nascosi.
Aveva gli occhi chiusi.
Leggeri.
Le mani sulla pancia che tante volte avevo baciato e che mi mandava in extasi.
Bianca.
In cui si sentivano gli addominali allenati ma non troppo visibili.
Perfetto.
Niall:"Ehi Mark.. L'ho incontrata. E' più bella di quanto io stessi avessi immaginato di poter avere. Mi ama. E io.. Beh.. Io.."
Tu cosa Niall?
Tu??
Niall:"Io la amo più di me stesso. Capisco ora quando tu mi dicesti che per lei avresti fatto di tutto. Io.. Anche io come te darei la mia vita per lei"
Tenne ancora gli occhi chiusi.
Lui.. Avrebbe dato la vita per me.
Lui sarebbe morto per me. 
Erano passati 3 minuti circa così decisi di avvicinarmi.
Mi misi a terra incurante che l'erba avesse potuto macchiare i miei pantaloni.
E mi appoggiai con la testa al suo ventre caldo.
Niall:"Elizabeth..."
Teneva ancora gli occhi chiusi.
E delicatamente portò una mano su i miei capelli sciolti e cominciò ad accarezzarli da avanti a dietro.
Io:"Stai bene?"
Avrei voluto dire tanto altro ma mi uscì un 'stai bene'!
Ovvio che non stava bene.
Ovvio che non sarebbe mai stato bene. 
Mi sentivo una merda.
Ero una merda.
Niall:"Si. Effettivamente si."
Silenzio di nuovo.
Presi la sua mano tra le mie e cominciai a seguirne i contorni.
Faceva sempre più freddo.
Rabbrividii.
E lui mi strinse.
Mi strinse a se e immediatamente sentii il calore prendere possesso del mio corpo.
Niall:"Questo è niente Elizabeth"
Io:"Cosa?"
Niall:"Lui.. Era Mark.. Era, non il mio migliore amico, un mio carissimo amico. Aveva una ragazza, Trish. Che dal nome diresti 'quale snob è' ma in realtà era una ragazza dolce e amava Mark. E Mark la amava quanto se stesso. Beh stava per essere investita e lui ha preso il colpo. E' morto quasi subito dopo l'impatto. E io ero a casa ad aspettarli quando mi arrivò una chiamata dalla madre."
Non faceva trasparire il dolore. 
Non faceva trassparire quanto lui gli mancasse.
Niall:"Non capivo quando lui mi diceva 'la amo più di me stesso'. Non capivo. Ma con il suo gesto avevo capito in parte ciò che intendesse."
Non riuscivo a dir nulla.
Il cuore era stretto in una morsa pazzesca.
E quasi non respiravo.
Potevo sentire dentro me il dolore di Niall.
Quello di Mark.
Niall:"Beh ora capisco esattamente cosa intendesse. Di che tipo di amore parlava. E adesso lo so perché sei tu quell'amore che lui intendeva. E aveva ragione." 
Sorrisi a quell'ultima frase.
Mi amava veramente molto.
Ed io?
Io lo trattavo così. 
Come se ci conoscessi il poco che basta per essere vicini di casa.
Come se fosse il mio amante.
Come se con lui stessi tradendo il mio uomo.
Eppure stava sempre lì, con me, ad amarmi come solo lui era in grado di fare.
Niall:"Su andiamo fa freddo.. Devo ancora fare una cosa"
Annuii e mi alzai.
Camminammo ancora un pò e guardavo i miei piedi.
Io:"Chi devi vedere ora?"
Niall:"Lei."
Alzai gli occhi.
Li sentii come se qualcosa si fosse spezzato in me.
Ma non capivo cosa.
Trish Lana Mckelly.
Lui posò un bacio sulla sua tomba e lasciò due fiori.
Non riuscivo a parlare.
Se avessi parlato avrei avuto la voce rotta.
Niall aveva detto che lui l'aveva salvata.
Lui aveva sacrificato la vita per lei.
Mi uccideva non capire come lei potesse essere morta.
Non capivo.
 
Io:"Andiamo a letto Niall?"
Annuii spegnendo la luce e mettendosi dietro di me avvolgendomi nelle sue braccia poggiandomi una mano sul ventre e l'altra facendola passare sotto la mia testa.
Strise ancora di più poggiando la sua testa sulla mia spalla.
Niall:"Elizabeth?"
Io:"Mh?"
Niall:"Mi prometti una cosa?"
Io:"Dimmi"
Ecco l'ansia.
Non avevo detto si.
Avevo incitato solo lui a parlare.
Niall:"Promettimi che se dovesse accadermi qualcosa tu non lascerai mai che il dolore ti uccida. Promettimi che se io dovessi morire tu non mi segua. Che tu aspetterai il tempo che devi aspettare prima di tornare da me... per il resto dell'eternità." 
Era macabro ma era una promessa d'amore eterna per i miei occhi. 
Per il mio cuore.
Mi voltai.
Io:"Non credo di potertelo promettere" 
Niall:"Se dovesse accadermi qualcosa non rendere inutile la mia morte. Vivi. Vero? Promettimelo."
Annuii per poi baciare quelle labbra ormai bagnate dalle sue lacrime.
L'avevo promesso.
Avevo promesso di vivere nonostante lui non ci fosse stato più.
Ma lo sapevo.
Sarebbe stata dura.
Sarebbe stata la sfida della mia inutile vita senza quell'angelo.
Io:"Niall?"
Niall:"Dimmi amore.." 
Io:"Trish.. Come..?"
Niall:"Si è uccisa in camera mia un anno dopo la morte di Mark. Non ce l'ha fatta."
Io:"Ora sono di nuovo insieme" 
Niall:"Mark non avrebbe voluto"
In fondo aveva sacrificato la sua vita per lei.
Lei aveva sacrificato la sua solo per tornare con lui.
Gliel'avevo promesso.
E mi addormentai lentamente tra le sue braccia sperando che mai avessi dovuto vivere senza di lui.
 

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Capitolo 26
*** capitolo n. 26 ***


Ciao vite mie.. Mi piace farvi la premessa!! hahahah prr.. oggi sono di abbastanza buon umore.. meglio di ieri haha spero che questo super lunghissimo capitolo vi piaccia molto.. ehi io aspetto più recensioni!!! Voglio sapere quanto vi piaceeee xx
 
 
Niall Pov:
 
Il cellulare continuava a squillare impaziente. 
Porca puttana.
Ellie:"mh.."
Risposi velocemente prima che svegliasse Elizabeth.
Io:"Pronto? Chi disturba il mio tanto amato riposo?"
x:"Sono Conor."
Io:"Oh ciao amico.. Dimmi tutto"
Conor:"Allora ci siete alla festa?"
Io:"Oh si io ci sono sicuro. Anche i ragazzi immagino." 
Conor:"Chiedi anche alla tua vicina di casa?"
Perché?
Perché dovevo chiedere anche ad Elly?
Cosa voleva da lei?
Io:"Perché?"
Domanda stupida Niall. 
Non dovrebbe fregartene niente. 
Beh novità.. Ti frega.. La ami.. E' normale.
NORMALE.
Il normale non esiste.
Conor:"Perché è simpatica e interessante."
Sentii qualcosa dall'altra parte della cornetta. 
Un'altra voce. 
Io:"Con chi sei Conor?"
Conor:"Con Logan Lerman. Lo ricordi no?"
Sentii come un incendio propagarsi all'interno del mio corpo.
Fino a quando non sentii una mano fresca, piccola, poggiarsi leggermente sul mio petto nudo.
Era come l'acqua. 
Spense pian piano l'ira.
Io:"Si. Quel.. Okay.. Glielo chiederò anche ad Eliz.. Ellie"
Attaccai sentendo gli occhi di Elizabeth fissarmi.
Ellie:"Mi hai chiamata Ellie?"
Io:"Se ti chiamavo Elizabeth magari lo facevano anche loro."
Sentii le guance infiammarsi improvvisamente. 
Ma ero scemo?
Mica c'era da vergognarsi di una cosa del genere.
Sentii le sue mani salire dal mio petto al mio collo leggermente sudato per il caldo della notte.
Io:"Elizabeth??"
Ellie:"Mh?"
Baciava insistentemente il mio collo poggiando il suo corpo dolcemente al mio.
Strinsi con un braccio la sua vita e la tenni ancora stretta a me. 
Non poteva lasciarmi mai.
Mi beai di quel profumo che tanto amavo e di cui mai avrei potuto fare a meno.
La morte.
Solo la morte avrebbe potuto separarmene. 
Ma non potevo vivere avendone paura. 
Avendo paura mi serei perso le cose belle della vita per cui è inevitabile non rischiare.
Per cui non rischiare vorrebbe dire non vivere. 
Io:"Allora ci vieni?"
Dissi scostandola leggermente dal mio corpo accaldato e ansimante.
Provocava in me reazioni che mai avrei potuto immaginare di provare.
Ellie:"Dove?"
Si tirò su facendo una leggera pressione sul mio petto guardandomi con quei bellissimi occhi che tanto avevo sperato che guardassero solo ed esclusivamente i miei.
Io:"Alla festa di Conor."
Sapevo della sua risposta negativa e forse questa volta ne sarei stato felice.
Felice che lei rifiutando sarebbe stata lontana da Logan.
Che lui non avesse potuto rimettere le sue mani su di lei, ancora.
Questa volta non avrei frenato la mia rabbia e la mia gelosia.
Pur di non cederla finirei all'inferno! 
Ellie:"Va bene amore"
Lo disse sorridendo ma aveva qualcosa che non mi convinceva. 
Era troppo pensierosa per una semplicissima festa.
Una festa che poteva farmi imbestialire.
Io:"Okay"
Mi alzai nervosamente e mi diressi velocemente verso il bagno.
Ellie:"Niall.. Che cosa c'è ora?"
Era preoccupata.
Ma non volevo parlare.
Non volevo parlarne con nessuno.
Dovevo controllarmi.
Mi tirò per il polso e non potetti non girarmi.
Mi addolcii all'istante al contatto delle sue labbra con le mie secche.
Approfondii velocemente quel bacio. 
Sentivo la rabbia fuori-uscire dal mio corpo.
Sentivo che mi stavo sfogando. 
Presi a cercare con foga la sua vita calda, sottile e feci combaciare il suo bacino al mio mentre muovevo salde le mie labbra sulle sue rosee e tenendo le mie mani attaccate al suo fondo schiena.
Ellie:"N-Niall....??"
Aprii velocemente gli occhi per osservare il suo viso rosso e sorridente.
Mi faceva sentire sempre così.. bene.
Vivo.
Ellie:"Tu sei un angelo?"
Un angelo
No non lo ero. 
Io:"No amore. Non sono un angelo."
Lei mi sorrise timidamente. 
Era la cosa più bella che mai avessi visto in tutta la mia vita.
Ellie:"Devi andare a lavarti?"
Io:"Si mi vado a lavare. Tu cosa devi fare?"
Ellie:"Harry"
Io:"Okay amore.. Stai attenta."
Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra prima di sparire in cucina sorridente e leggera.
Bellissima.
Mi aveva chiesto se ero un angelo. 
Ma se lo fosse lei?
 
Sarah Pov:
 
Alzai gli occhi svogliatamente dal libro che stavo leggendo sentendo un tonfo provenire dalla mia camera.
Incominciai a salire preoccupata le scale che conducevano al secondo piano della mia enorme casa.
Un'altro tonfo.
Sobbalzai.
La porta era socchiusa.
Mi affacciai lentamente.
Io:"Chi è lei?"
x:"Porca Puttana"
Stava cercando un modo di fuggire dalla mia stanza ma era alquanto impossibile la finistra era chiusa e davanti la porta c'ero io e da qualche parte c'era Harry.
Harry. 
Dov'era Harry? 
Io:"Cosa voleva in casa mia?"
Ero gelida.
Da fuori ero certa che la mia rabbia e irritazione si vedevano molto bene.
E non volevo nascondere nulla.
Assolutamente.
Doveva capire che si era introdotto in casa mia e che avrei potuto denunciarlo. 
x:"Cercavo Harry Styles?"
Lo guardai assorta al pensiero di quel ragazzo dalle labbra carnose e rosee, gli occhi verdi che ti mandavano nel panico, quei ricci che ogni tanto si smuoveva con una mano per ravvivarli, quelle adorabili fossette che la mattina avevo toccato tranquillamente.
Io:"E' un cantante famoso.. Non credo che lei possa trovarlo qui non crede?"
Abbassò leggermente il capo.
Credo stesse realizzando che avevo ragione io. 
In fondo era vero. 
Quale celebrità del suo calibro si rifuggerebbe qui a casa mia? 
x:"Ha ragione.. scusi il disturbo..!"
Lo accompagnai alla porta e lo vidi uscire velocemente alquanto imbarazzato.
 
Tornai in camera e presi a controllare ogni cosa.
x:"Non si controllano. Mi fanno schifo"
Mi voltai allarmata al sentire la sua voce roca e.. dai diciamolo.. sexy.
Io:"Dov'eri Harry?"
Harry:"Sotto il tuo letto. Sei una brava attrice." 
Annuii velocemente per poi voltarmi verso di lui e vedere una lascrima fuggire via dalle sue iridi verdi.
Mi avvicinai a lui e presi a fissare i suoi con i miei del suo stesso colore ma più chiaro. 
Io:"Harry...." 
Harry:"Ci credevo. Avevo creduto che lei fosse diversa da tutta questa massa di coglioni, ipocriti e assetati di fama che mi perseguitano. Non ce la faccio più Sarah.. Io.. Non sono ciò che loro dicono.. Io SONO UN ESSERE UMANO."
Prese a piangere singhiozzando tenendo le braccia lunghe ai lati del suo corpo e socchiudendo leggermente i suoi bellissimi occhi.
Sentii il mio cuore farsi più piccolo. 
Soffrivo tanto.
Soffrivo tanto nel vederlo in quello stato orribile.
Harry:"Io sono... Solo..." 
No. 
Smettila.
Io:"No.. No.. Non sei solo, hai Ellie, i ragazzi.... Me...."
Poggiai il palmo della mia mano sinistra sulla sua guancia sinistra rossa e bagnata dalle sue lacrime. 
Sbarrò gli occhi e si buttò letteralmente tra le mie braccia incurvandosi notevolmente verso la mia spalla per appoggiarci la sua testa.
Strinsi le mie braccia minute intorno al suo busto e sentii il calore del suo corpo unirsi al mio. 
Sentivo una strana sensazione dentro.
Sentivo il suo corpo fremere, tremare e singhiozzare come un bambino.
Harry:"Non lasciarmi ora."
Io:"Sono qui Harry.. Sono qui"
Ci sdraiammo sul letto abbracciati e con le grambe incrociate le une alle altre saldamente.
Non l'avrei lasciato.
Mai.
 
Liam Pov:
 
Io:"Sei pronta amore?"
Josy:"Si.."
Io:"Vado da Jen e la cambio okay? Tu stai un pò con te stessa..."
Stavo andando dillà quando sentii la sua mano calda e sudata fermarmi e tirarmi per un polso per farmi voltare e baciarmi.
Le sue labbra secche e tagliuzzate dai suoi denti erano.. Meravigliose. 
Sentii le sue mani poggiarsi su i miei fianchi e le mie mani si spostarono dolcemente sulla sua schiena calda, coperta da solo una leggera canottiera rossa e bianca.
Josy:"Vai amore"
Sorrisi per poi lasciarle un altro leggero bacio sulle labbra e andare dalla mia piccola bambina.
 
Jen:"Papà? quando arriva la nonna?"
Papà.
Mi faceva ancora venire la pelle d'oca su tutto il corpo. 
Mi sentivo di una felicità non comune.
Una felicità che credo io non avessi mai realmente provato.
Io:"Tra non molto sarà qui per te amore di papà."
Mio padre mi ci chiamava sempre quando io lo interpellavo chiamandolo papà.
Mi mancava. 
Era un po' di tempo che non lo sentivo. 
Come mia madre in fondo.
Chissà se leggevano mai qualche giornalino su cui c'era scritto il nome del figlio.
Come quello su Josephine e Jennifer. 
Le mie donne, oltre mia madre ovviamente oltre mia sorella. 
Sobbalzai al suono imperterrito del campanello. 
Jen:"Papà! Sono arrivati"
Si aprì in un sorriso mozzafiato prima che la prendessi in braccio e la portassi con me verso la porta.
Notai Josy, nervosa mentre si distruggeva le sue bellissime e delicate mani, sulla porta della cucina osservare ogni mio movimento verso il muro della sua vita: suo padre.
A quanto pare tra noi io e Zayn eravamo gli unici ad avere una situazione famigliare quasi normale. 
I nostri genitori c'erano. 
Erano presenti nelle nostre vite.
Aprii con la mano destra la porta che divideva la mia famiglia da quella dei genitori di Josy mentre con la sinistra tenevo su facilmente la mia 'vita'. 
Diane mi sorrise dolcemente mentre l'uomo mi guardò quasi con disprezzo.
Mi chiedevo come la donna l'avesse convinto a venire veramente a cenare da noi. 
Io:"Salve Diane"
Sfoderai il mio sorriso migliore per quella donna dal grande cuore e il grande coraggio.
Sicuramente il carattere di Josy derivava da lei senza ombra di dubbio.
Mentre quella sua bellezza mozzafiato non era nemmeno derivante da suo padre.
Non aveva preso da nessuno dei due quella bellezza.
Forse la forma delle labbra era uguale alla madre. 
La cosa mi lasciava perplesso.
Lei non poteva mai esser venuta castana con gli azzurri avendo un padre, anche se attraente, scuro in ogni cosa.
Diane:"Lui è mio marito Paul." 
Io:"Piacere signore."
Fece un cenno con la testa e mi porse la mano che strinsi volentieri e come sempre facevo.
Paul:"Hai una bella presa ragazzo."
Sorrise timidamente sollevando le labbra da un lato. 
Sorrisi anche io e li invitai velocemente ad entrare. 
Jen passò la maggior parte della serata sulle gambe della nonna felice e spensierata, mentre Paul, il padre di Josy, rimase in silenzio ad osservare la bimba e sua figlia come rapito, sofferente, amareggiato. 
Qualcosa non andava. 
Qualcosa veniva nascosto a qualcuno.
Avevo i miei sospetti ma non potevo mostrarli se non ad Ellie o Niall. 
Non mi fidavo di tutti. 
Oggi Niall non era reperibile era il giorno di Mark e Trish. 
Sembrava, a nominarli, che erano una di quelle coppie amorose di fine trecento che amplificavano il loro amore in versi poetici, romantici e platonici che poi andavano a rovinare l'esistenza degli studenti nei secoli a venire. 
 
Uscii sulla terrazza di casa a prendere una boccata d'aria per la pressione che c'era nella nostra abitazione. 
Nostra.
Condividevo qualcosa della mia vita con una donna bellissima e intelligente e una bambina di soli 4 anni: la mia casa, il mio letto, la mia intera esistenza. 
Paul:"Sei stanco ragazzo?"
Non capii se si riferiva alla mia giornata piena o a sua figlia e sua nipote.
Capii di avere un punto interrogativo al posto del viso quando mi guardò ridendo.
Paul:"Della giornata.. Di qualcosa."
Ci pensai bene sopra. 
Alla fine no. 
Non avrei mai potuto stancarmi. 
Mai e poi mai.
Io:"Vuole che io sia sincero signore?"
Paul:"Si"
Era serio.
E sembrava alquanto severo verso noi tutti. 
Ma avrà sicuramente i suoi buonissimi motivi. 
Io:"Non potrei mai sentirmi stanco dopo una giornata di lavoro se lo faccio per far riuscire a vivere bene la mia famiglia. E potrà sembrarle stupido e di troppo intralcio per un ragazzo di vent'anni come me, tenere sulle spalle una donna e una bambina ma non lo è. Lavoro per il loro benessere, per non farle passare una vita di desolazione e tristezza, per concedere loro ciò che un'altro non avrebbe loro concesso mai."
Mi guardava a bocca aperta.
Senza parole.
Senza intenzione di interrompere né le mie parole né i miei pensieri.
Io:"Per difenderle e tenerle a me.. Finché vorranno che sia io a prendermi cura di loro e loro di me."
Si. 
Perché non era a senso unico tutto ciò.
Io le davo tutto ciò che mi era possibile e loro mi davano una felicità che mai, a volte, qualcuno comprendeva a pieno. 
Paul:"Non sei più un ragazzo. Sei un uomo. Nonostante i tuoi venti anni, sei un uomo maturo, in grado di prendersi cura di se stesso ma prima ancora di una donna e di una figlia. E' tua figlia. La tratti come tale. Lei ti tratta come un padre nonostante anche lei stessa, nonostante i suoi 4 anni, sappia che non sei il suo padre naturale."
Avrei voluto sorridere a quell'uomo ma non ci riuscii.
Era serio.
Di una serietà che mai avevo visto ultimamente su i volti con cui parlavo di Josephine e Jennifer.
Io:"Grazie signore"
Paul:"Chiamami Paul, Liam" 
Accennai un sorriso e tornai a guardare il piccolo parco di fronte casa.
Silenzioso, buio, tranquillo, senza nessuno che ne disturbasse la quiete.
Una quiete che ormai mancava nella mia vita, ma che mai avrei voluto se avessi dovuto scegliere tra lei e le mie donne. 
Io:"Paul.. Perché ha rifiutato sua figlia e la bambina?"
Paul:"Ne parleremo un'altra volta Liam adesso rientriamo, la bambina ti cerca"
Alle ultime parole balzai indietro per correre da Jen che si dimenava per venire da me.
Credo che mai ora potrei fare a meno di tutto ciò. 
 
Zayn Pov:
 
Io:"Cazzo Chiara!!!" 
Rideva a crepapelle.
Come due matti.
Se esistessero ancora i manicomi sicuramente ci rinchiuderebbero dentro e non ci farebbero più uscire. 
Chiara:"Zayn sei proprio scemo"
Avevo schizzato tutta la crema in cucina mentre cercavamo di fare un cazzo di dolce!
Ma chi me lo aveva fatto fare di cucinare?
A me che se aveva fame e non c'era nessuno preferiva morire?
Chiara:"Dai puliamo. Fa schifo qui! E mettiamo anche la torta in forno."
Annuii mentre mettevamo la torta in forno e iniziavamo a pulire. 
La visione era incantevole quando lei si chinò in maniera alquanto sensuale per pulire il tavolo della farina.
Aveva degli short un pò sbrindellati e una canotta grigia sbiadita con cui dormiva abitualmente. 
Era così.. Eccitante?
Provocante?
Mandava in extasi i miei segni. 
Si voltò sorridendo e arrossendo per i miei sguardi. 
Mi sentii anche io avvampare quando lei mi tirò per la maglia verso il suo corpo appoggiato al bordo del tavolo infarinato.
Prese delicatamente le mie mani tra le sue e le portò lentamente sulla sua vita facendole scivolare sulle sue cosce.
Mi sentivo inerme.
Facevo guidare i miei movimenti dalle sue mani tranquille e sporche. 
Sentivo una strana emozione in me. 
Come se volessi che continuasse lei a far esplorare alle mie mani il suo corpo.
Lei si conosceva meglio di quanto la conoscessi io.
Non mi dispiaceva affatto questo suo dominio su i miei movimenti.
Non mi era difficile rimanere li a sentire che lei mi guidasse come se fossi un bambino inesperto che sta imparando a scrivere aiutato dalla sua maestra. 
Si alzò leggermente sulle punta dei piedi, di poco, tanto che era poco più bassa di me.
E fece aderire dolcemente le sue labbra alle mie, avevano un sapore veramente dolce, per lo zucchero che avevamo usato durante l'impasto e che ci eravamo spalmati in faccia poco prima.
Trasportò le mie mani lentamente dietro la sua schiena liscia e calda. 
Strinsi.
Leggermente finché le sue mani non si legarono fermamente al mio collo e approfondiva quel bacio che ogni giorno aspettavo impaziente. 
Non uno di quei baci dati per abitudine al buongiorno, o quando uscivo senza lei o quando rientravo la sera.. No.
Quei baci che ti entrano nel profondo dell'anima. 
Quei baci che ti portano a provare emozioni che mai proveresti con dei semplici baci. 
Mi faceva morire.
Cominciai a muovere le mie mani sotto la sua maglietta del pigiama. 
Era così bella. 
Squillò il cellulare.
Chiara:"Chi è?"
Io:"Aspetta.. Pronto? Si?"
x:"Sono Conor. Volevo sapere se tu e la tua fanciulla siete dei nostri questa sera alla mia festa a casa mia?"
Io:"Haha Con, chiamare casa la tua villa è un sacrilegio"
Conor:"Hai veramente ragione porca misera.. Ci siete allora voi due? Io ho già sentito Niall, Louis e Liam. Solo Liam non sarà presente. A quanto pare la piccola non sta molto bene."
Io:"Jen? Piccola.. Comunque si. Io e la mia fanciulla ci saremo. Niall viene?"
Conor:"Si mi ha detto di si. Ma.. ehi.. Non esce con nessuna ancora?"
Io:"Assolutamente no. Non esce con nessuna. Vorrei che per una volta si lasciasse andare.. Anche se quando lo guardi pensi: chissà che bella relazione che ha.. Sempre lindo e pinto, felice."
Conor:"Ci penso io amico. haha"
Io:"Va benissimo hahaha"
Attaccai velocemente per riprendere la mia 'conversazione' con Chiara ma lei era sparita.
Io:"Chiara?"
Niente silenzio.
Mi accigliai sentendo una voce sin troppo famigliare dalla porta d'ingresso.
Trovai Chiara con le braccia lungo i fianchi guardare la ragazza dai capelli rosa di fronte a lei di qualche centimetro più alta di fronte a lei che le parlava.
Perrie voleva morire giovane visto che si stava per mettere contro Chiara.
Perrie:"Sei un'insulsa ragazzina che mira solo alla sua fama. Non significhi nulla. Sarai una delle storie da ricordare dopo anni. Non conti. Ti scopa e basta. Finisce la. Un suo proprio piacere personale."
Non mossi un dito. 
Rimasi li a godermi la scena di una Chiara calma e pacata e di una Perrie arrabbiata e che parlava a vanvera.
Perrie:"Oh ciao Malik"
Chiara:"Emm hai finito tesoro?"
Perrie:"Oh si certo."
Chiara:"Bene"
Le donò uno di quei suoi sorrisi pacati e contenti per poi le sbatterle la porta in faccia. 
Sorrisi leggermente alla scena. 
Era una grande quella tipa. 
Io l'amavo!! 
Chiara:"Faccio una doccia amore. Dopo devo andare dal parrucchiere per la festa di Maynard" 
Io:"Va bene cucciola mia.. Io guardo la televisione."
Le sorrisi e le lasciai un bacio sfuggente sulla guancia tenendola per un fianco. 
Mi sorrise e si diresse in bagno con un'eleganza degne solo di lei, Ellie ed Eleonor.
Ellie.
Mi mancava da matti quella donna ultimamente.
Ma ora dovevo rilassarmi per poi prepararmi al meglio per la festa di quella sera! 
 
Elizabeth Pov:
 
Dovevo sapere di Harry. 
Non mi aveva mandato nemmeno un sms. 
E Sarah non aveva risposto al telefono. 
L'unica cosa da fare era quella di presentarsi li.
 
Per tutto il tragitto fissai sempre la strada davanti a me finché non notai un cartellone su un grande spazio pubblicitario di quelli che si vedono per la strada per far distrarre gli automobilisti invece che tentarli a comprare.
Era una di quelle strade poco trafficate, in quelle periferie tranquille e isolate, fuori dal mondo esterno. 
Il miglior posto per nascondere Harry per qualche tempo. 
 
Arrivai e scesi velocemente dalla macchina per dirigermi alla stessa velocità al portone della casa di Sarah.
Bussai.
Bussai ancora più forte quando mi venne ad aprire una Sarah sorridente e divertita.
Io:"Cosa diamine hai da ridere?"
Sarah:"Sto cercando di insegnare a Harry il francese. E' drastica!"
Harry:"Oooh mi basta l'inglese.. E' o no la prima lingua nel mondo?"
Io:"Come vuoi Harry. Rimani anche ignorante!"
Sorrise facendo intravedere quelle belle fossette ai lati che mandavano in extasi anche me.
Harry:"Preparo il té!"
Sarah annuì sorridente per poi tornare terribilmente seria e preoccupata appena Harry si chiuse in cucina. 
Come se fosse un bambino a cui i genitori devono nascondere la loro drastica separazione.
Sarah:"Si sono introdotti in casa mia insinuando che Harry fosse qui. Si è nascosto in tempo. Ellie.. Bisogna far qualcosa. Lui deve far qualcosa. Non può continuare ad aver paura di loro e non affrontarli"
Io:"Lo so. Ma sai anche tu che non dipende da me. O sbaglio?"
Non dipendeva da me.
Dipendeva da Harry.
Dal suo stato d'animo.
Era un ragazzo forte ma questo lo stava lentamente uccidendo. 
Come a me uccideva il tenere il mondo all'oscuro del mio amore per Niall.
Io ero una pazza. 
Quella mattina però mi ero alzata alquanto bene. 
Ma a volte alzarsi bene voleva dire un peggioramento inevitabile della giornata. 
Cosa mi sarebbe accaduto? 
Pff.. L'ultima volta ero dovuta andare all'aereoporto a prendere Harry.
Come aveva osato quella stronza di ridurre così uno dei miei migliori amici?
Mi facevano incazzare.
Non sapevano mettere un punto.
No erano sempre più assetati di potere e di fama.
Non erano capace a guadagnarla in altri modi?
Dovevano per forza andarci gli uomini della mia vita?
 
Salutai Harry e Sarah e uscii per raggiungere il centro commerciale quando ricevo una chiamata che mai mi sarei aspettata.
Io:"Pronto?"
x:"Ehi stasera vieni anche tu alla festa di Conor Maynard?"
Io:"Certamente amore. Sono quasi arrivata al centro commerciale. Tu dove sei?!"
x:"Ti vedo!"
Mai me lo sarei aspettata.
Non avevamo legato moltissimo ma era di una dolcezza unica.
E il suo aspetto era veramente gradevole!
Mi girai lentamente ed ecco che due braccia leggere e minute mi strinsero in un abbraccio caldo e amichevole che da tempo mi mancava e cercavo quasi disperatamente.
Io:"Eleonor! Da quanto tesoro! Mi sei mancata davvero!"
Eloenor:"Anche a me cucciola.. Okay dobbiamo a tutti i costi metterci in ordine per questa sera. Voglio far sbavare il mio Louis.. E tu devi tentare di far morire il nostro caro irlandese!"
Sbiancai sensibilmente. 
Che cosa diceva Eleonor?
Irlandese?
Niall?
Che cosa ne sapeva lei?
Jen non poteva averlo detto ha 4 anni e vede molto poco El, Chiara è impossibile non sopporta Eleonor, ha paura che mi porti via da lei.
Io:"C-Cosa?"
Sembrava che ciò che mi circondava era sparito nel nulla improvvisamente come se niente fosse.
Eleonor:"Dai si vede lontano chilometri che sei cotta!"
Sospirai silenziosamente.
Avevo temuto che avesse scoperto tutto.
Eppure mi faceva male mentire a tutti loro, a quelli che ora erano i miei amici e gli amici di Niall. 
Avevo paura. 
Paura di cosa però Ellie?
Di non essere abbastanza. 
Di non essere reputata abbastanza per quella perfezione di uomo che avevo accanto.
Perché non lo ero.
 
Io:"Basta ti prego! Io odio cercare i vestiti"
Eleonor:"No il problema è che stai bene con tutto e non sappiamo quale scegliere tra tutti"
Io:"E' davvero così importante El?"
Eleonor:"SI. LO E'! Soprattutto se devi conquistare Horan"
Conquistare Horan.
Ma è già mio.
Però lei aveva ragione.
Il fatto di possedere una persona, di averla già conquistata, non vuol dire che hai finito il lavoro. 
No. 
Devi continuare a conquistarla per tenerla accanto a te.
E se bisogna anche prepararsi come un gioiellino l'avrei fatto. 
Tutto per quell'amore di uomo.
Io:"Non mi sta bene ogni cosa."
Mi lagnai comunque tanto per smuovere l'atmosfera afosa e straziante.
Avevo bisogno di una super doccia.
Chissà Jen cosa avrebbe indossato.
Aspetta, Jen non sarebbe venuta.
Qual'era ora la mia scusa per la festa? 
Non volevo mettere a repentaglio la mia storia con Niall. 
Dovevo trovare un modo. 
Dovevo aggirare il pericolo in un altro modo.
Non volevo rovinare l'amore tra me e Niall.
Mai. 

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Capitolo 27
*** capitolo n. 27 ***


Chiara Pov:
Potevo sembrare forte.
Imbattibile.
Una ragazza che non poteva mai essere scalfita.
Ma non era così.
Le parole di Perrie erano riusciite a penetrare nella mia mente, nel mio cuore, nel mio corpo.
Ma all'anima si erano fermate.
Mai delle sue parole sarebbero potute entrare li.
Ma lei avrebbe potuto abbattermi completamente, solo lei ci avrebbe rimesso se avesse tentato di nuovo di rovinare la mia vita con Zayn.
 
Erano le 18.00 e ancora non mi preparavo.
Certo, l'acconciatura era a posto, il trucco a posto, mancava solo il vestito.
No Perrie, questa volta nessuno ti noterà.
Questa volta il mondo intero capirà che io solamente posso avere Zayn.
Oggi verrò proclamata vincitrice di questa guerra.
Zayn:"Amore?"
Mi voltai tranquillamente ma dovetti deglutire per non far uscire la saliva dalla mia bocca alla visione che mi si parò davanti.
Zayn, Zayn Malik, con un pantalone elegante nero della D&G con giacca abbinata che aderiva perfettamente al suo corpo allenato, tonico e senza alcun tipo di imperfezione ai miei occhi, la camicia bianca morbidamente nei pantaloni e una cravatta nera da legare pendeva dal suo collo.
Zayn:"Hai riscontrato qualche frattura?"
Io:"mh? Cosa?"
Zayn:"Mi hai fatto una radiografia approfondita."
Mi sentii avvampare immediatamente di un rosso porpora. 
Di quelli che molto raramente comparivano sul mio volto.
Io:"Sei.. Bellissimo"
Sorrise sinceramente, tranquillamente, di una naturalezza non comune a tutti gli esseri umani.
Zayn:"Mi faresti il nodo fatto bene alla cravatta cucciola?"
Annuii velocemente avvicinando le mie mani al suo collo.
Sentii le sue mani poggiarsi calde sulla mia vita nuda, e i suoi occhi fissarsi nei miei per non lasciarmi andare.
Poi si accigliò e si morse freneticamente il labbro inferiore.
Zayn:"Intendi venire alla festa in intimo amore? Sei splendida ovviamente ma.. Poi mi tocca uccidere la maggior parte degli invitati maschili.. E non mi pare il caso"
Mi guardai e ricordai di avere indosso solamente il reggiseno e gli slip.
Io:"Si hai ragione.. Ma semplicemente non posso ancora farmi vedere da te."
Sorrise maliziosamente per poi attaccare le sue labbra al mio orecchio.
Gemetti al contatto eccitante e pieno di calore.
Zayn:"Se non avessi questo completo addosso .. Adesso ti avrei fatta mia.. Ancora.."
Sentii dei brividi invadere prepotentemente il mio corpo dopo quelle parole sussurrate nel mio orecchio da quelle labbra che tante volte mi facevano impazzire.
Io:"Z-Zayn.."
Sogghignò per poi staccarsi da me lasciandomi un bacio tra l'orecchio e la mascella. 
Mi sentivo accaldata.
Come se la doccia di poco prima non aveva fatto alcun effetto. 
Era bellissimo.
Non potevo desiderare di più. 
Davvero.
 
Io:"Cazzo.."
Erano già le 20.00.
Io:"ZAYN!!!"
Zayn:"Dimmi am.. Cazzo.. Sei... Una principessa.. Sei magnifica.." 
Lo guardai sorridendo.
Speravo in quell'effetto.
Gli occhi sbarrati dalla sorpresa, la bocca inumidita socchiusa e le mani deboli lunghe sui fianchi. 
Io:"Mi tiri su la zip che non ci riesco?"
Mi spostai davanti allo specchio e vidi lui in nero avvicinarsi a me, in un abito panna e rosa chiaro che arrivava leggero fin sopra le ginocchia, a fascia sul seno e con un fiocco alla base del fondo schiena. 
Vidi lui tirare su la zip mentre, come me, osservava il nostro riflesso nel lungo specchio davanti al quale mi ero posta.
Poggiò la sua mano destra sul mio fianco destro e quella sinistra sulla mia spalla sinistra bianca e liscia, lasciata scoperta dal vestito senza spalline, per poi poggiare le sue labbra sul mio collo.
Dolci.
Leggere.
Provocando dei brividi ovunque.
Fino al cuore.
Continuai però imperterrita a guardare quel riflesso.
Di me e di lui.
L'uno accanto all'altro.
Mi sembravamo così..
Zayn:"... Perfetti..."
Io:"Si.."
Mai avrei più voluto vedere il mio riflesso da solo.
Immobile.
Senza di lui.
Senza il suo riflesso a completare quello spazio immenso nello specchio.
Sarebbe stato vuoto altrimenti come me.
E solo il pensiero di quel vuoto mi faceva sentire debole, il cuore stringersi, il respiro affannarsi.
Io:"Non lasciarmi Zayn.." 
Zayn:"Mai piccola.."
Sorrisi a quel riflesso che ora sarebbe rimasto per sempre impresso nella mia mente per mai essere cancellato.
 
Harry Pov:
 
Io:"Non credo sia la cosa giusta da fare"
Sarah:"Da quale pulpito!!"
Era seduta a gambe incociate sul mio letto mentre passeggiavo avanti e indietro per la camera di suo fratello.
Suo fratello.
Chissà dov'era. 
Chi era.
Com'era.
Io:"Tuo fratello?"
La vidi alzare leggermente lo sguardo e accennare a un leggero sorriso.
Sarah:"In guerra. Tu hai fratelli?"
In guerra.
Una di quelle vere.
Come il fratello maggiore di Ellie. 
Una di quelle dove puoi morire da un momento all'altro.
E lei sorrideva.
Perché sorrideva? 
Io:"Ho una sorella.. O almeno avevo una sorella.... Comunque.. Perché sorridi? Lui è li a rischiare la vita.."
Sarah:"Lui lo fa per salvare gli innocenti. Lui lo fa per rendere questo mondo migliore. Fa il medico. Volontario. E io non posso che esser fiera di lui nonostante la lontananza e il pericolo che incombono su di lui." 
Era tranquilla. 
E dava tranquillità anche a me.
Il medico di frontiera.
Se ora mi chiedessero: Quali sono per te gli eroi di oggi?
Beh la mia risposta sarebbe questa: i medici, i medici di frontiera, i soldati e i giornalisti di frontiera.
Loro sono i veri eroi.
Loro sono i nostri veri esempi dei giusti valori.
Altruismo. 
Coraggio.
Paura. 
Amore.
Ogni cosa è racchiusa in loro.
Loro erano i giusti esempi da seguire nella vita.
Non i lottatori di wrestling, non i cantanti come noi, non i ballerini che vediamo in tv, i giornalisti di gossip. No.
Sono solo loro i medici di frontiera, i soldati, i giornalisti di frontiera che rischiano tutti i giorni solo per proteggerci, salvare vite umane e far sapere al mondo ogni cosa.
Sarah:"Harry.. Tua sorella che ha fatto?"
Io:"Gemma... E'... Morta. Tempo fa."
Sorrisi anche io alla fine. 
Il suo ricordo non faceva male come una volta.
Mi faceva sentire felice diciamo.
Il porter rivivere, anche se solo nei ricordi, le nostre conversazioni, le nostri notti insonni dopo aver letto o visto libri e film di paura in una tenda con una lampadina, osservare di nuovo i suoi occhi verdi nei miei che si comprendevano sempre, i nostri giochi, la nostra complicità.
Ogni cosa.
Mi faceva sentire ancora quanto io fossi importante per lei e quanto lei lo fosse stata per me.
Sarah:"Sicuramente era bella .. Come te."
Mi apparve in mente una conversazione con mia sorella.
 
Flash back:
 
Piangevo come un disperato. 
La ragazza che mi piaceva mi aveva rifiutato.
Nonostante dicesse sempre che ero bello e scopabile.
Gemma:"Cosa diamine hai ora Haz?"
Io:"Quella Maddie.. Mi ha.. Rifiutato. Eppure diceva sempre che ero bello.." 
Gemma:"E come te lo diceva..?"
La guardai perplesso con ancora le lacrime che scendevano. 
Io:"Cioè?"
Gemma:"Ridendo o seriamente? Con quale sguardo?"
Io:"Mordendosi le labbra e con uno sguardo.." 
Gemma:"Malizioso e pieno di desiderio"
Ci aveva preso.
Io:"Si.." 
Gemma:"Sai Harry... Tutti possono dirci 'sei bellissimo' ma alla fine non tutti lo vedono nello stesso modo. Devi trovare la persona che lo dice pensando che tu sia bello tutto. Fisicamente. Interiormente. Sempre. Quando sei sporco. Quando sei in tiro. Quando sei addormentato, o appena alzato con la voce impastata dal sonno. Harry quello è l'amore. Vedere sempre bello qualcuno. E quel qualcuno lo trovi quando ti dice che sei bello senza smorzi, senza smorfie, guardandoti serio, con un leggero sorriso timido sulle labbra e gli occhi puntati dritti su di te come persi.. Quella.. Quella ragazza ti vorrà veramente."
Io:"Gemma?"
Gemma:"Si Harry?"
Io:"Ti amo"
Gemma:"Oh cucciolo anche io.."
 
Fine Flash Back.
 
 
Io:"Si..." 
Rimasi li. 
A fissare il suo volto liscio, bianco, i suoi occhi verdi, cristallini, in tinta con i suoi capelli rossi, mossi. 
Era seria.
Ero bello per lei.
Veramente bello.
Quel bello che Gemma mi diceva sempre.
Come lo diceva lei a me.
Io:"Gemma.. Mi diceva sempre 'Oh quanto sei bello Harry' e le sorridevo sempre come un ebete anche quando era in quel letto d'ospedale, a lasciarsi sfuggire via dalle mani.. la sua vita.. la sua bellissima vita da adolescente qual'era. Sempre sorridente. Sempre pronta a darmi se stessa, anche per le banalità."
Ormai avevo gli occhi lucidi e Sarah mi guardava come rapita dal sentimento che io avevo verso quell'angelo di mia sorella.
Perché una sorella è così.
Non devi mai e poi mai chiudere i rapporti con lei o tuo fratello. 
Perché potrebbero aver bisogno di te.
Potresti aver bisogno di loro.
E loro ci saranno sempre incondizionatamente.
Tirai su con il naso e continuai tranquillamente osservando quei bellissimi occhi verdi che mi scrutavano da sotto le ciglia lunghe e nere.
Io:"Sempre pronta a sgridarmi e subito dopo a comprarmi un gelato, un succo di frutta o un pacchetto di gomme. Sempre pronta ad incoraggiarmi. Pronta ad insegnarmi ciò che lei aveva imparato dalla vita, breve, che le era stata data e poi tolta. Senza ritegno alcuno. Senza pensieri. Da una malattia. Una leucemia. Sai.. Spero che ora non soffra. Spero che guardi. Che mi osservi per vedere l'uomo che sto diventando. Come se io fossi il protagonista di una serie tv e lei gridi contro lo schermo perché ho fatto una cazzata o che pianga alle mie sciagure o che rida alle mie immense e continue figure di merda e che sia fiera di me..."
Mi guardava a bocca aperta, senza volermi interrompere, senza parole. 
Ascoltando e basta.
E per la prima volta ero felice di aprirmi.
Io:".. Fiera del cantante che sono. Fiera di chi amo. Fiera che io mi ami. Fiera di me e basta. Perché io sono certo che io sarei stato fiero di lei. Avrei voluto.. Proteggerla.. Avrei voluto salvarla. Eppure il mio midollo non era.. Compatibile. Nonostante fossimo fratelli non era compatibile. E l'ho dovuta lasciare. Lasciar andar via dalle mie mani. Troppo presto. L'amavo."
Sorrisi debolmente stanco dei ricordi.
Stanco del dolore.
Stanco di tutti quelli che parlavamo alle mie spalle continuamente.
Stanco di un mondo ipocrita e scontato.
Di un mondo che vede poco, sente male e parla troppo.
Sarah:"Io.." 
Non le feci dire nulla.
Io:"Andiamo a prepararci?"
Mi guarda accigliata e perplessa.
Sarah:"Per cosa?"
Io:"Per far vedere al mondo quanto siamo belli"
Rise rumorosamente.
Lo sapevo.. Con lei non avrei paura. 
Con lei avrei affrontato ogni cosa.
Anche me stesso. 
 
Io:"Io sono prroooonto!!"
Sarah:"Oh Harry.. Io non so se è il .."
 
Sarah Pov:
 
Era li, immobile, sotto le scale di casa, con le mani congiunte dietro la schiena, con lo sguardo alto verso di me.
Uno sguardo incantato. 
Divenne subito serio, passandosi la lingua sulle labbra rosee e carnose.
Io:"Non.. Non so.. Se.." 
Harry:"Sei bellissima.." 
Un sorriso fugace attraversò il suo viso per poi tornare improvvisamente serio.
Io:"Beh.. Merito dei miei genitori no?"
Annuì sorridendo di nuovo facendo apparire quelle fossette che tanto amavo sulle sue gote bianche. 
 
Eccoci. 
Davanti a un'enorme villa bianca.
Illuminata da centinaia di luci colorate verdi, rosa, rosse, gialle..
Colorate come volevo fosse il mio futuro.
Un futuro colorato.
Vivo.
Pieno di sorprese e possibilità.
Sentii una mano posarsi leggera sul mio polso piccolo.
Harry:"Non aver paura. Stammi vicina. Non ti accadrà nulla"
Sembrava sicuro.
Sembrava sicuro di potermi proteggere.
Sembrava sicuro di poter sopportare ogni cosa.
Sembrava sicuro di poter vincere.
Presi la sua mano e scesi dall'auto.
Ed ecco i flash di macchinette fotografiche di chissà quanti giornalini di gossip.
Stavo per staccare la mia mano da quella di Harry quando sentii lui irrigidirsi e fermarsi e guardarmi.
Harry:"Non lasciarmi ti prego. Da solo non ce la faccio." 
Annuii velocemente per poi percorrere il viale che ci avrebbe condotto dentro.
Forse stavo correndo ma.. Sentivo qualcosa.. Qualcosa di strano per lui. 
Un senso di protezione.
Qualcosa di forte per Harry.
Ma quella sera non era a mio favore.
 
Presi il mio secondo drink e mi appoggiai a un muro. 
Harry non lo vedevo da una decina di minuti.
Ma non me ne preoccupavo.
Sapevo ambientarmi abbastanza bene.
x:"Che fai qui da sola?"
Io:"Niente.. Socializzo con..?"
x:"Con Jason."
Io:"Sei un..?"
Jason:"Attore modello."
Io:"wow..."
Jason:"Chi ti ha lasciata qua?"
Io:"Nessuno. In realtà non sono venuta proprio accompagnata. Un'amico aveva bisogno di me qui. Tu sei qui per invito immagino."
Stavamo passeggiando ora per il giardinetto.
Jason:"No. Sono qui con la mia ragazza.. Ex.. Ragazza.. Mi ha lasciato 15 minuti fa? Beh meglio"
Il mio occhio si posò veloce su una visione che non avrebbe dovuto farmi male.
Che non avrebbero dovuto stringere il mio cuore.
Che non avrebbero dovuto colpirmi così violentemente.
Harry.
Una bionda.
Lui appoggiato al muro con le mani sulle spalle di lei, accigliato.
Lei era unicamente, solamente, inimitabilmente.. una zoccola.
Io:"Aveva bisogno di me. Ma ora ha trovato compagnia." 
Dissi a Jason quasi con disgusto.
Jason:"Eri qui con Harry Edward Styles?"
Io:"Si. Ma ero qui per sostenerlo.. Ora si sostiene da solo." 
Mi voltai velocemente per perdermi nei miei stupidi pensieri da bambina che ormai si era illusa.
Di cosa?
Beh non lo sapeva neanche lei.
Noi donne siamo così.
Lasciamo che il nostro cuore si nutra di convinzioni che da sole ci facciamo per delle cose che ci vengono riferite con altri intenti.
Lasciamo semplicemente che il nostro cuore si illudi percepibilmente e che il nostro cervello rimanga ad oziare nella scatola cranica come se lui non centrasse nulla.
Beh.. Mi stava bene.
Jason:"Vuoi qualcosa da bere?"
Annuii per poi ingurgitare quanto più alcol potevo.
E alla fine non fui più in grado di tenermi da sola e crollai.
 
Niall Pov:
 
Cercare di immaginare quanto sarebbe stata bella quella sera mi era quasi impossibile.
Niente avrebbe mai eguagliato la sua bellezza reale.
Nemmeno per quante volte io l'avessi osservata attentamente.
La mia mente non era in grado di ricreare, in ogni particolarmente la bellezza di donna che avevo sempre al mio fianco.
Louis:"A cosa pensi?"
Io:"Elizabeth" 
Louis:"Niente ancora?"
Cazzo Louis!!
E' LA MIA FIDANZATA! 
Io:"No ancora nulla"
Il cuore faceva le capriole ogni volta che pensava che era legato perennemente a quello di Elizabeth! 
Io:"Con Eleonor?"
Louis:"Va a gonfie vele Nialler.. Ma.."
I ma non mi piacevano e nemmeno i se.
Facevano sembrare come se fossimo perennemente su un filo a 4 metri di altezza dal suolo. 
Io:"Ma..?"
Louis:"Ho paura di trascurarla troppo con.." 
Io:"Smettila. Se si sentiva trascurata ti mollava e quindi voleva dire che non ti amava. Invece lei c'è. Non sprecare il tempo che hai con lei per delle stupide paranoie."
Il tempo.
Il tempo incombeva sempre su noi. 
Inarrestabile.
Pronto a toglierci ogni cosa.
Pronto a lasciarci sfuggire le occasioni, la felicità, la vita. 
E io non volevo.
Non volevo che ciò accadesse anche a me.
Per quanto io cercassi inevitabilmente di non specare il mio tempo e la mia vita.. Mi sembrava.. Impossibile.
La paura ti assaliva sempre.
Comprimendo ogni parte di te e facendoti diventare terribilmente piccolo e indifeso. 
Louis:"Ciao Ellie.." 
Ellie:"Ciao Lou.." 
Gli scioccò un bacio con le MIE labbra.
Ellie:"Ti aspetta Eleonor dillà Lou.. Ci vediamo stasera" 
Louis:"Okay amoreee grazie"
Uscì di corsa.
Odiavo quel senso di rabbia e gelosia.
Io:"E' il mio amore non il tuo Tommo"
Ellie:"Amore.. Non credo che ora possa sentirti... Emm.. Senti.." 
Io:"Dimmi" 
Ellie:"Jen stasera non c'è e quindi nemmeno Liam e Josy.." 
Inizialmente non capivo ma poi tutto si fece chiaro nella mia testa.
Io:"Come fai?"
Ellie:"Non verrò..." 
Io:"Ma.." 
x:"Avrei un idea.." 
Quella voce m'irritava più di qualunque altra al mondo.
Avrei preso le sue corde vocali e le avrei macinate per poi buttarle dalla cima di una montagna lontana da tutto e tutti.
Io:"Non abbiamo bisogno delle tue idee Lerman." 
Logan:"Sicuro Horan? So di te e Elizabeth.. Vi ho sentiti in realtà ma okay.. Sono dettagli. Ero venuto a portarti questo Eliza.."
Le porse un pacchetto in cui era ben riposto un bracciale in catena cone le lettere a pendoli che formavano la parola 'LOVE'.
Ellie:"Ah bello e per quale occasione?"
Logan:"Il tuo compleanno ovviamente. Tra una settimana.. L'ho saputo dai giornalini."
Tirò fuori un giornalino con una foto di me di spalle con il cappuccio e lei di fronte a me con le braccia legate al mio collo.
'Chi è mai la fiamma della cara Elizabeth Jane Brooke? Ci sembra famigliare ma.. Purtroppo niente di più e niente di meno'
Sentii la rabbia invadermi. 
La paura che lei rischiasse qualcosa m'invase.
Logan:"Ero venuto per mostrarvi un piano per far evadere i sospetti da te Niall. Per evitare che il vostro amore s'infranga." 
Elizabeth guardava quell'immagine con una strana luce negli occhi. 
Ma in realtà io stesso vedevo appannato.
Non volevo quello per lei.
Non volevo che tutti la insultassero per me.
Ero troppo popolare ora.
La fama m'invadeva ora come ora.
Non potevo farle rischiare quelle cose.
Perché con la ragazza di Tom Cruise non era così?
O con quella di Will Smith al tempo?
Fanculo!
Teeneger del cavolo.
Io:"Che piano"
Elizabeth spostò i suoi occhi castani sul verde su di me.
Sulle mie labbra che si erano mosse per incitare quel verme che mi si ritrovava davanti.
Logan:"Spostare gli indizi da te.. A me. Siamo alti uguale Niall. E non si notano i tuoi bellissimi capelli biondi in quella foto né la tua carnaggione irlandese."
Lui. 
Lei.
Una finta.
Era l'unico modo per salvarla da insulti e minacce?
Era l'unico modo per evitare di farla soffrire? 
Far spostare tutto su di lui.
Lui che tanto noto non era, lui che comunque aveva ancora un briciolo di privacy.
Logan:"Ormai la conoscono tutti Niall. Ma immaginati la differenza: con me non le direbbero assolutamente niente, con te ci sarebbe un esplosione tale da arrivare in Congo"
Aveva terribilmente ragione.
Guardai Ellie.
Era preoccupata.
Io:"Esci un attimo Lerman." 
Logan:"Va bene.. Aspetto in cucina."
Annuii tenendo gli occhi fissi su Elizabeth che stava torturando con insistenza il suo labbro inferiore.
Poggiai una mano su di esso facendo finire quella tortura.
Ellie:"Niall..."
Aveva il viso contratto, sofferente.
Eppure non volevo fosse così.
Volevo che il suo viso fosse leggero, rilassato... FELICE.
Io:"Io voglio che il nostro amore non finisca per le mie 'fans', non voglio che finisca perché non ti ho protetta abbastanza. Non ti tortureranno anche con me così. Per loro sarai di... Logan."
Ellie:"Niall io SONO tua. Solo tua."
Le sorrisi.
Sapeva che in qualche modo non le avrei dato troppa scelta.
Sapeva che era per lei, che almeno avrei voluto tentare.
Io:"Sempre."
Ellie:"Certo.. E tu.. Sei mio... Voglio vederti bellissimo come sempre stasera"
Io:"Non mi avrai mai visto più bello di stasera amore.." 
Logan:"Allora?"
Io:"Affare fatto.." 
Stava per uscire quando lo fermai a un palmo dal mio naso.
Io:"Toccala, falle del male.. Qualsiasi cosa.. E tu.. Sei morto"
Deglutì visibilmente.
Mai in vita mia ero stato più serio.
Per lei avrei dato la mia vita.. E quella di qualcun'altro. 




ve l'ho pubblicato ora alle 14.56 perché purtroppo o per fortuna stasera lavoroo!!! ahhaahahah spero che stanotte quando torno troverò molteeeee vostre magnifiche recensioniiii!!! xx

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Capitolo 28
*** capitolo n. 28 ***


A volte abbiamo paura di non andar bene. Non andar bene agli altri. Ma non pensiamo mai a una cosa estremamente fondamentale: Andiamo bene a noi stessi? Ho passato la notte a leggere ogni vostra recensione. Tutte. Dalla prima all'ultima. Dalla mia prima storia, all'ultimo capitolo pubblicato nella mia ultima storia, ancora in corso. E.. Non saprei come ringraziare chi c'è stato sin dall'inizio e chi da poco e chi non smetterà mai di seguirmi. Voglio che voi conosciate veramente ciò che provo per voi. Senza voi la mia felicità sarebbe pari a zero e leggere le costanti recensioni di Stella_Styles, _RuannaDela, Rebecca_Daniels, Loveyouzayn, Lucy 1D ecc.. Mi fanno sentire amata. Apprezzata. Come da mesi non mi sentivo. Grazie. xx
 
 
Zayn Pov:
 
Era la cosa più bella che in vita mi avessi mai visto.
Bella.
Unica.
Mia.
Quella parola di tre lettere per me era TUTTO.
Mia.
Mia.
Mia.
Mia.
Mia.
 
Io:"Sei stupenda." 
Chiara:"Grazie amore.. Su dai.. Scendiamo?"
Annuii velocemente per passare dal suo lato.
Qualcosa attirò la mia attenzione: Harry con una ragazza, rossa, bellissima..
Chi era? 
Perché Harry era li?
Davvero ce l'aveva fatta?
Perché avevo il presentimento che qualcosa quella sera sarebbe andato storto?
Proprio con Harry?
Chiara:"Zayn.."
Io:"Si...?"
Mi voltai e vidi il suo viso preoccupato osservare un punto vicino a una finestra del salottino.
Perrie.
La osservava.
Anzi.. Ci osservava.
Io:"Tranquilla.. Non succederà assolutamente niente"
Le sorrisi e sembrò sciogliersi di più.
Ma forse mi sbagliavo.
 
L'avevo persa di vista. 
Non la vedevo più.
Che fine aveva fatto?
Poi la vidi.
Seduta di spalle su una panchina in marmo vicino alla fontana all'entrata della grande villa Maynard.
Io:"Chiara.." 
Non rispose.
Non disse nulla.
Mi sedetti accanto a lei preoccupato.
Chiara:"Perché?"
Non capivo il motivo di quelle parole.
Io:"Perché cosa?"
Chiara:"Perché ami me?"
Continuavo a non capire cosa viaggiava così velocemente nella sua testa.
Io:"Amore cosa dici?"
Si voltò verso di me.
Le lacrime agli occhi e poco trucco colato che la rendeva sempre più bella.
Sentii io stesso i nervi del mio corpo rilassarsi.
Io:"Non c'è un perché. Quando ami.. Ami e basta. Non stai li a farti i film mentali sul perché ami quella persona. Ami tutto di lei. Ed è proprio per questo che é difficile rispondere al 'perché ami me'. Ti amo. Ti amo e basta. E se stai pensando che Perrie è meglio di te.. Beh.. A meno che tu non mi abbia tradito già più di una volta no, non è megli di te. Tu sei meglio di lei. Tu sei meglio di ogni donna su questo pianeta.."
Chiara:"Dopo tua mamma.." 
Io:"No. Mia madre è MIA madre. Tu sei la mia vita. Quella che non c'entra con mamma. Lei mi ha messo al mondo per far si che io avessi una vita segna di esser vissuta.. E voglio che tu ne faccia parte."
La vidi sospirare per poi aprirsi in un sorriso mozzafiato. 
Unico.
Speciale.
Lei lo era.
Era vero.
LEI ERA LA MIA VITA.
 
Mi guardava come se le avessi detto chissà quale grande cosa.
Le avevo semplicemente detto ciò che pensavo.
Io l'amavo.
E mai avevo sentito un amore più forte.
Chiara:"Ma quella non è..." 
I miei occhi non volevano credere a ciò che gli si stava parando davanti, tanto, troppo in fretta.
 
Elizabeth Pov:
 
Ero agitata.
Dovevo entrare dentro quella grande villa a braccietto con Logan, invece che con l'amore della mia vita, invece che con Niall James Horan.
Solo il nome mi faceva rabbrividire, battere il cuore, mandare in tilt il cervello, eccitarmi.
Tutto di lui mi attirava irrimediabilmente.
Continuavo a torturare le mie mani adornate solo dall'anello che mi regalò mia madre tempo fa, e un bracciale blu chiaro al polso.
Logan:"Sei pronta?"
Pronta. 
Essere pronta.
Quando mai una persona si sente pronta a qualcosa? 
Eppure la fa comunque.
Si affida al caso ciecamente.
Rischia.
Ma non mi convinceva.
Perché Logan aveva fatto quest'offerta a Niall?
Perché senza chieder nulla in cambio?
Lo ritenevo davvero capace di qualcosa di così..Cattivo?
Naah.
Io:"No ma andiamo"
Prende teneramente la mia mano e mi aiutò a scendere dall'auto davanti a quella grande villa che si ergeva nei pressi di Londra.
Ed eccoli.
Decine di fotografi iniziarono a scattare a bocca aperta. 
Senza capire il mio repentino cambiamento di gusti.
Dai One Direction a Logan Lerman.
Niall Horan e Logan Lerman.
Aveva acconsentito a una tale pazzia solo per me ed il mio benessere.
Chissà dov'era.
Entrammo ancora mano nella mano ma la cosa m'infastidiva e la tenevo lenta, scialba, nella sua.
Non era per niente come quella di Niall.
Grande, calda, stretta, sicura.
No.
Era si grande ma fredda, possessiva, egoista, ansiosa.
No.
Non era la mano che volevo nella mia. 
Io volevo solo quella di Niall.
Il mio bellissimo Niall.
Ed eccolo.
Di fronte ai miei occhi mentre Logan voleva andare avanti.
Il pavimento mi tenne bloccata costringendo Logan a fermarsi accanto a me.
Ma per me era come se non esistesse.
Il mio angelo, il mio diavolo, il mio tutto era una delle meraviglie del mondo.
I capelli ingelatinati e tirati verso l'alto, il viso riposato anche se contratto, luminoso e attento, da uomo.
Il suo magnifico corpo era avvolto in un abito di non so quale grandissimo stilista blu, come se sapesse che il mio vestito era così.
Ed eccoli li, gli accessori più belli che avrebbe potuto indossare: I suoi occhi profondi e blu come l'oceano e quelle labbra che venivano inumidite dalla lingua calda che mancava terribilmente alla mia.
Era come vedere solo lui al centro di una grande sala vuota. 
I riflettori puntati su di lui.
Ed ecco che i suoi si poggiarono dolci su i miei sorridendomi e guardardomi leccandosi leggermente le labbra e mimandomi un:" Ti amo. Sono qui."
Sorrisi per poi lanciargli un bacio e continuare a seguire Logan per la villa.
 
Due ore.
Erano passate solamente due interminabili ore e non ce la facevo più.
Non resistevo più.
Volevo sentire il calore del suo corpo sul mio, penetrarmi fin l'anima.
Mandarmi ai matti.
Io:"Logan.. Vado alla toilette"
Logan:"Certo amore"
Mi avvicinai lentamente al suo orecchio e glielo ripetei:"Non chiamarmi amore."
Gli sorrisi dolcemente e andai in bagno.
Era deserto visto che era quello che quasi era vicino la porta della cucina.
Ma non mi dispiaceva.
Stavo per chiudere quando sentii bussare alla porta.
Io:"Emm.. E' occupato..." 
x:"Apri"
Non me lo feci ripetere veramente due volte e aprii la porta che lui poi richiuse accuratamente.
Mi spinse al muro slacciandosi velocemente la cravatta e prendendo in una mano i miei polsi per tenerli cautamente sopra la mia testa per cominciare poi a baciare ogni lembo di pelle scoperto, il collo, la parte superiore del petto, le orecchie.
x:"Lo odio. E odiami se vuoi. Ma sono così. Possessivo. Egoista. Mia e basta"
Sorrisi mentre lui continuava a torturare le mie spalle scoperto e cercando freneticamente la chiusura lampo di quel vestito magnifico.
La trovò e la fece scendere lentamente provocandomi i brividi per poi lasciarlo cadere a terra.
Mi prese per la vita e mi fece sedere sul marmo del bagno rosso scarlatto infilandosi tra le mie gambe nude ma che stavano per prender fuoco come il resto del corpo.
Le sue grandi mani bianche, calde e desiderose solamente di me presero ad accarezzare con dolcezza ma con possesso le mie gambe, ogni parte di me.
Le nostra labbra giocavano come non mai. 
La cosa diventava estremamente eccitante.
Migliaia di volti erano a due sale di distanza a bere, mangiare e ridere spensieratamente mentre noi eravamo ad ardere d'amore per l'altro.
E non eravamo riusciti a stare più di 2 ore e mezza senza sfiorarci, toccarci, guardarci, parlarci. 
No.
Era constatato: una vita senza l'altro non era una vita.
Ed ecco che velocemente privai anche il suo corpo bianco, palestrato al punto giusto, caldo, mascolino, dalle spalle larghe e accoglienti per un corpo piccolo ed esile come il mio.
Esitò un attimo.
Io:"Fammi tua Niall.. Ora, dopo, domani. Ogni volta che vorrai. Io sono e voglio essere solamente tua Niall" 
Lo dissi con il fiatone, l'affanno, gemendo per l'eccitazione che solo lui sapeva farmi provare.
Mi sorrise dolcemente e vittorioso entrando in me, dolcemente, rendendo ogni cosa più dolce di come in realtà doveva sembrare.
Eppure non c'importava di essere in un bagno, a una festa.
No.
Eravamo io e lui.
I nostri corpi e il nostro amore.
Indelebile!
 
Niall:"Okay.. Sei a posto, i tuoi capelli sono perfetti, il tuo colorito è spettacolare, il vestito immacolato e tu sei.. MIA"
Sorrisi.
Lo aveva detto con un tono fiero di se stesso.
Io:"I tuoi capelli sono travolgenti, il tuo colorito è magnifico così, il vestito perfettamente lindo e pinto e tu sei.. MIO"
Mi avvicinai leggermente per lasciargli un dolce bacio sulle labbra.
Quelle labbra che mi dicevano ti amo, quelle labbra che mi baciavano ovunque, quelle labbra che mi facevano ridere ma che potevano anche farmi piangere.
La mia vita era nelle sue mani.
Niall:"Andiamo amore.." 
Io:"Si, signor capitano." 
 
Sembravamo spie appena uscite da '007' che cercano di raggiungere l'obiettivo senza destare stupidi sospetti.
Eravamo vicini.
Poggiai lentamente il mio volto sulla sua spalla.
Mi accolse per poi ispirare prepotentemente il mio profumo.
Niall:"Mi piace" 
Io:"Cosa?"
Niall:"Il tuo profumo unito al mio, al profumo d'amore e al profumo del sesso con me"
Qualcosa nella mia testa scattò.
Di nuovo.
Sentii il fuoco riprendere vita in me.
Sentii le guance arrossarsi e il mio corpo farsi sempre più caldo.
Si poteva avere tanta voglia di possedere chi ami?
Niall:"Io esco da qui. Tu corri da Lerman. Ti starà cercando."
Un ultimo bacio ed eccomi di nuovo nella mischia di gente invitata a quell'esagerazione di festa.
 
Non comprendevo a pieno come una persona potesse spendere tanto per una festa.
Un'insulsa festa.
In onore di niente e di nessuno. 
Per se stessi e per far piangere il portafogli. 
Ed ecco un'altra ora e mezza a blaterare scempiaggini del tipo 'la mia borsa è di Vuitton' oppure 'il mio vestito e Dior'. 
Non capivo come si potesse essere così ottusi e irragionevolmente ignoranti.
x:"Che lavoro fa esattamente signorina?"
Guardai l'uomo sulla settantina avvicinarsi a me intento ad intraprendere una conversazione.
Io:"Non lavoro, sto cercando però. E vado all'università."
x:"Dov'è l'uomo che ami?"
Ricordavo di aver conosciuto una mezz'ora prima l'uomo con Logan.
Io:"Emm Logan è..."
x:"Non parlo di Logan"
Aveva visto qualcosa?
Aveva visto me e Niall uscire dal bagno?
Io:"C-Cosa?"
x:"Non ami lui. Si sente. Si vede dai vostri comportamenti. Perché non sei con chi ami? E che credo sia qui dentro?"
Io:"Lui vuole così. Non vuole che la fama distugga tutto ciò che noi stiamo creando."
x:"Ti ama molto.. Ma si accorgerà non troppo tardi direi che il vostro amore è più grande di tutto ciò che potrebbe distruggerti."
Lo guardai perplessa mentre lo vedevo girarsi di spalle e andarsene.
Che aveva detto?
Perché le cose sagge dette così non le capivo mai?
Nemmeno se erano scritte su un libro e ora lo leggevo 1000000 volte.
Da matti!
 
Logan:"Ehi Ellie vieni.. Voglio presentarti due giornalisti-reporter e fotografi miei amici"
Giornalista:"Sei bellissima.. Davvero."
Fotografo:"State insieme allora?"
Logan:"Certo"
Eppure avrei voluto urlare un NO grande come l'universo.
Eppure avrei voluto dire 'smettetela io amo Niall Horan. L'irlandese dei One Direction'
 
Niall Pov:
 
Dio Santo, l'effetto che mi faceva vedere lei a braccetto con lui era orribile. 
Sarei voluto andar la e fare un macello, diventando tipo King Kong e portarmela via in una mano su un isola deserta e irraggiungibile da chiunque.
Ma non potevo.
Non ero King Kong, non ero geograficamente informato e al giorno d'oggi ogni posto è raggiungibile in qualche assurdissimo modo. 
Da bambino mi chiedevo sempre come potesse essere tenere qualcuno per mano per delle ore, senza stancarsi, senza pensare alle mani sudaticce.
Beh con lei lo avevo scoperto.
Si avevo avuto una vera e propria ragazza ma a un certo punto le nostre mani inevitabilmente si staccavano, stanche del contatto, stanche del sudore dell'altro. 
Mentre con lei no. 
Mai avevo provato quelle sensazioni. 
Non volevo lasciare la sua piccola, candida mano, nemmeno sotto tortura. 
Perché in quel modo la sentivo veramente legata a me, mia.
Ma non potevo dirlo a nessuno. 
Fuori eravamo due persone distinte, mai unite agli occhi degli altri, due persone che mai si erano avvicinate più di quanto non lo facessero un vicino e una vicina cortesi.
Eppure avrei voluto che in quella foto, sul giornalino, io fossi stato visibile.
Volevo dirlo.
Volevo dire al mondo che io l'amavo.
Ma cosa?
Quando?
Lei voleva?
Cosa provava lei?
Non puoi agire per la coppia senza sapere l'altro cosa pensa.
Ma parlarne mi faceva male.
Perché in realtà forse non volevo sapere cosa lei pensasse.
Tante volte era stata chiara. 
Tante volte non aveva lasciato dubbi al riguardo.
Eppure sentivo la voglia pazza di fregarmene di tutto e tutti.
Ma potevo fare così?
Alzarmi su una sedia e urlare al mondo 'LEI, ELIZABETH JANE BROOKE, E' MIA'?? 
No. 
Non potevo. 
 
Louis:"A che pensi amico?"
Troppo complicato Tommo.
Troppo lungo.
Io:"Vediamo.. Non lo so.. Pensavo che ho perso le palle."
Louis:"mh?"
Io:"Questa festa è di una noia mortale. Fidati"
Scoppiò in una risata sonora, di quelle che ti metterebbero allegria anche in un giorno di lutto.
Lui era in grado.
Lui ne era praticamente capace.
Anche con una semplicissima risata.
Louis:"Si ma io tento di tenerle intatte le mie palle Nialler.. Ne ho bisogno ancora. Oh .. Dio.. Guarda che..." 
Seguii lo sguardo di Louis fino ad una ragazza poco più bassa del mio metro e settantatre, magra, con un vestitino attillato nero, morbido.
Io:"Non è niente di che Louis.." 
Non lo era. 
Niente era più bello di Elizabeth.
Si avvicinava a noi. 
Camminava spedita su un tacco vertiginoso verso di ME.
x:"Ciao sono Karina"
Louis:"Ciao io sono Louis e lui è.." 
Karina:"Niall" 
Non ci chiedevamo mai se conoscessero il nostro nome per fama o per altro.
Ma lei sembrava saperlo per altro.
Io:"Cosa vuoi da me?"
Louis si era allontanato silenziosamente per tornare da El. 
Non poteva lasciarmi qui così ora.
Karina:"Beh sei molto molto carino.."
Si avvicinò a me repentinamente e poggiate le sue mani sulle mi spalle respirò il mio profumo.
Karina:"Il mio amico si è sbagliato"
Io:"Su cosa?"
Karina:"Su di te."
Io:"Che ha detto di me?"
Ero accigliato, il viso leggermente contratto e infastidito. 
Karina:"Sei sexy davvero però. Questo me lo aveva detto. Una bellezza particolare. Non per me. Non posso far niente. Sei uno di quelli belli per amore."
Io:"Che ha detto di me di cui si è sbagliato?"
Karina:"Che sei single e frustrato. Ma.. Si sbagliava. Hai un profumo femminile addosso, da contatto."
L'avevo detto anche io prima a Elizabeth. 
'Il tuo profumo unito al mio, al profumo d'amore e al profumo del sesso con me'
Anche io profumavo allo stesso modo.
Sorrisi.
Involontariamente alle parole di Karina.
Karina:"Dovresti dirlo. Altrimenti i tuoi amici tenteranno sempre di darti a qualcuna quando in realtà sei impegnato."
Io:"E chi ti dice che non era stato solo sesso?"
La mia spavalderia a volte mi faceva rimanere perplesso.
Ma ero così.
Lei era attaccata al mio orecchio mentre finiva di parlare.
Karina:"Perché non sei il tipo"
Poi vidi il mio angelo, di fronte a me scrutare la scena.
La scena di Karina con la mani sulle mie spalle e che sussurrava al mio orecchio.
Non volevo fraintendesse.
Non volevo che accadesse qualcosa che potesse rovinare tutto.
Ma mi sbagliavo.
Stavo sbagliando.
Anche lei è una donna, e come tale ha delle reazioni.
'.. E tu.. Sei mio..' me lo aveva detto prima di accettare il patto di Logan.
Staccai velocemente Karina da me e la feci voltare verso lo splendore, che indicai con un braccio teso, che avevo davanti con le lacrime agli occhi.
Io:"Karina.. Lei.. Lei è la donna che amo.. Guardala bene.. E'.. Meravigliosa. Mi ama come nessuno mai mi ha amato. E' vero non sono quel tipo, se io devo fare qualcosa devo farla con sentimento, passione. Con l'unica persona che amo e che ho sempre amato."
Vidi Elizabeth ancora li, ferma confusa.
Poi Karina mi sorrise e s'incamminò verso di lei per sussurrarle qualcosa all'orecchio.
E subito dopo il viso del mio angelo s'illuminò di un sorriso che mai avrei voluto sparisse. 
 
Liam Pov:
 
Josy:"Si è addormentata?"
Io:"Si amore.. Tranquilla.. La febbre è stabile. Ha 37.8. Passerà velocemente" 
Le sorrisi per consolarla e farla stare più tranquilla.
Mi misi sul divano e trascinai Josy vicino al mio corpo.
Era calda.
Bellissima anche con un pigiamino viola e bianco, leggero, morbido.
Josy:"Liam.."
Io:"mh?"
Mi guardò con i suoi grandi occhi blu come per costringermi a dire ogni cosa, tutta la verità, nient'altro che la verità.
Josy:"Perché tieni tanto a lei?"
Io:"Jen?"
Annuii.
Era curiosa.
Ed era così carina.
Io:"Perché mi ci sono affezionato. La amo. Lei mi ama. Tu mi ami. Se amo te.. Amo lei. Voglio che abbia una vita degna di esser vissuta. Voglio che abbia l'amore di un padre, anche se non naturale e di una madre. Di una madre felice e amata. E io ti amo."
Mi guardava come se parlassi in un'altra lingua. 
Come se non parlassi più inglese. 
Josy:"Amore.. Che andresti a comprare qualche cornetto alla nutella?"
Risi. 
Riusciva a passare da un discorso all'altro così, con niente.
Io:"Torno tra una decina di minuti.." 
Uscii velocemente con una tuta, il berretto e una felpa.
Ma appena aprii la porta mi ritrovai una persona inaspettata.
 
Io:"Buonasera.." 
Perché era li?
Perché da solo?
x:"Volevo parlarti di mia figlia"
Io:"Paul.. Accompagnami a comprare i cornetti"
Rientrai per urlare a Josy:"Torno tra una ventina di minuti. Non ho voglia di prendere la macchina amore.."
Josy:"Va beeene" 
Chiusi e mi diressi di nuovo verso Paul.
Io:"Allora.. Come stai?"
Paul:"Oh bene Liam. Tu? Josy e Jen?"
Io:"Jen ha la febbre.. Ma le passerà velocemente. Josy sta bene! Cosa volermi dire a proposito?"
Fece una pausa di tre minuti circa.
Non avevo fretta e non volevo mettergli fretta alcuna.
Paul:"L'altra sera mi hai chiesto il perché le avessi rifiutate."
Annuii continuando a guardare avanti a me.
Paul:"Ero come te Liam. Avevo qualche anno in più. 24 anni con esattezza. La conobbi quando andai con mia madre in ospedale per dei controlli per il tumore all'utero che aveva contratto. Vidi Diane seduta su una sedia, con le mani sul ventre leggermente rigonfio che guardava davanti a se, e delle piccole e amare lacrime cominciarono a rigarle il viso."
Prese una pausa per tentar di ricordare ogni cosa in maniera precisa. 
Paul:"Mi avvicinai a lei tranquillamente. Non ero mai stato timido ma quando vedi qualcuno piangere solitamente non sai cosa fare, come consolarla. Ma mi avvicinai e mi sedetti vicino a lei. Tranquillo. Tentando di tranquillizzare anche lei con la mia tranquillità. Le chiesi che aveva. E mi sentii mancare quasi a ciò che mi raccontò. Era incinta al secondo mese, e il ragazzo che l'aveva ingravidada era morto. Un incidente stradale. Un mese prima. Non era riuscita a dirgli nulla. Non era riuscita a dir lui che aspettava una meravigliosa creatura da lui. E lo amava.. Lo amava tanto. Le stetti accanto per tutta la gravidanza, mai la lasciai e me ne innamorai e lei s'innamorò di me. Riuscì ad andare avanti, ad amare ancora nonostante una parte del suo cuore fosse legato all'uomo che aveva dato il contributo a creare Josephine. io non sono suo padre.. E non è stato facile crescerla.. Ma la amo."
Cazzo.
Fino a che punto poteva la vita esser crudele?
Fino a che punto si poteva sentire il dolore?
Io:"Ma perché non ha accettato Jen?"
Paul:"Paura. Ho avuto paura. E l'ho lasciate sole. E mi sono fatto odiare dall'unica ragione di vita che avevo dopo Diane."
Io:"Josy le vuole bene. Voleva solo che lei accettasse la piccola.. Che lei accettasse mia figlia. Non è dell'uomo che l'ha abbandonata.. E' mia."
Mi sorrise felice.
Davvero felice!
E mi faceva sentire utile, felice di far felice altre tre persone con nulla.
Paul:"Abbine cura." 
Io:"Senz'altro"
 
Rientrai silenziosamente, attaccai la felpa all'attacca panni all'ingresso e mi diressi verso il divano.
Josy era ancora li, a guardare un film d'amore.
Uno di quei film che di brutto non hanno nulla, che mostrano solo l'aspetto piacevole dell'amore.
Josy:"Ce l'hai fatta a tornare amore.." 
Io:"Si.. Sai le fan.." 
Annuì per poi strapparmi un bacio e tornare a guardare il film tra le mie braccia.
Non soffrirai più Josy.
Hai me.
Non me ne andrò mai.
 
 
 
 
 

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Capitolo 29
*** capitolo n. 29 ***


Stamattina nelle due ore di lettere stavo per chiudere gli occhi ed addormentarmi ma mi sono ricordata che ieri una ragazza mi aveva chiesto di recensire la sua storia e lei la mia ed ha recensito il mio capitolo 28. Beh.. Nella sua storia, o almeno fino al capitolo che ho letto, si parla come della certezza che lei un giorno è riuscita a passare ogni dolore. Ma.. Non è così. Ci tenevo a specificare che il dolore non andrà mai via, perché quel tipo di dolore, la morte di una persona che per te ha dato la vita, che ti ha amata e ti è stata portata via, s'insinua nei tessuti dell'animo, nel corpo, nel cuore. Riiuscirai ad andare avanti, riuscirai a vivere e fare esperienze nuove, noiose, interessante, nuovi amori, nuovi ragazzi.. Ma non ci sarà un minuti in cui tu non ci penserai. A lui, alla sua scomparsa, a quello che era, a quello che poteva essere. Non ci saranno nuovi amori a far togliere anche un solo secondo il tuo pensiero da lui. Il primo amore è così. L'unico vero amore è così. E non puoi farci nulla. Per quanto tu voglia, mai ci riuscirai. Nemmeno da adulta, quando ti sarai sposata e avrai un bambino, per quanto tu possa voler bene a tuo marito. Ma solo certo se LUI che ti hanno portato via era la tua anima gemella, la tua metà. Scusate.. Ma ci tenevo.
 
Grazie per l'aiuto di voi ragazze in questi giorni che senza saperlo, con le loro parole, a scegliere la via del mio futuro. Per essere realmente felice. Grazie di tutto.  Fatemi sapere se questo capitolo vi piace!! A me taaaantooo xx
 
Ps: Un grazie speciale per Stella_Styles, _RuannaDela e Rebecca_Daniels! 
 
 
 
Harry Pov:
 
Staccai le labbra di Taylor dalle mie.
Io:"Ma che cazzo fai?"
Taylor:"Bacio te" 
Io:"Non voglio baciarti."
Mi guardò come offesa.
Io:"Non sono un giocattolo. Smettela di trattarmi come tale."
Mi scansai e cominciai a girovagare per la casa alla ricerca di Sarah.
Dove si era cacciata?
Non mi fidavo di tutta questa gentaccia.
Non la vedevo.
Non la trovavo.
Cominciava a salirmi l'ansia.
Ero terribilmente preoccupato.
Perché?
Forse perché mi aveva ospitato, consolato, ascoltato.
x:"Tu sei il tipo che si stava baciando con la bionda in giardino.." 
Io:"Senti.. Quella mi si è avvinghiata e l'ho addirittura dovuta spintonare per levarmela di .."
x:"Sarah.. Sta poco bene"
La vista mi si annebbiò di colpo.
Sarah.
Male?
Non potevano esserci le parole Sarah e male nella stessa frase.
Io:"Che ha? La stavo cercando"
x:"Dopo averti visto con quella piovra si è data all'alcol. Ho provato a fermarla ma non mi dava retta e ora è sul letto al piano di sopra."
Non lo ringraziai nemmeno e mi precipitai al piano superiore. 
Notai qualche occhio indiscreto che mi guardava salire pericolosamente le scale di casa Maynard.
Io:"Quale cazzo di stanza è?"
x:"Chi cerchi Harry?"
Io:"Oh Con.. Cerco Sarah.. La ragazza con cui sono venuto. Sta male e un ragazzo, credo fosse un'attore, l'ha portata in una delle tue camere da letto per farla stendere."
Conor:"Proviamole tutte allora."
Alla terza porta la trovammo, distesa su un fianco, con i capelli lunghi sul letto, e il vestito che ricopriva il suo corpo perfetto.
Era.. Bellissima.
Davvero.
Conor:"Non puoi portarla via dall'ingresso principale. Esci da quello dei maggiordomi. Vieni"
La presi di peso, a mo' di sposa e portandomela al petto cominciai a camminare velocemente dietro a Conor.
Sembrava fosse un labirinto quella cazzo di casa.
Io:"Grazie Con" 
Conor:"Di niente amico. Devo dire qualcosa a qualcuno?"
Ci pensai. 
Era giusto avvertire ora gli altri?
Io:"No. Ci penso io dopo"
Annuì e mi lasciò andare alla mia macchina.
 
La poggiai delicatamente sul letto coprendola bene con il piumoncino e posando le scarpe nel suo armadio.
All'interno delle ante erano appese non so quante foto.
Di lei e sua madre.
Di lei e suo fratello.
Erano decisamente identici.
Lei e qualche amico e amica.
Eppure da quando ero qui avevo visto solamente Ellie e Thomas.
Sentii qualche singhiozzo provenire da dietro di me.
Perché Sarah piangeva nel sonno.
Mi misi li, accanto a lei e la strinsi a me.
Perché si era ubriacata dopo avermi visto?
Perché le aveva dato fastidio?
Beh Harry sei stupido se non lo capisci.
Provava qualcosa per me.
E l'avrei dovuto capire già da come mi aveva detto di essere bellissimo.
Come diceva Gemma.
Mi sentii uno schifo.
Riuscivo sempre a rovinare tutto e tutti.
Eppure questa volta non avevo fatto realmente niente.
Eppure sentivo che lei poteva sorreggermi.
Eppure le avevo fatto del male.
Non c'era mai il bene e basta.
Non c'era mai la felicità e basta.
Il dolore e il male erano sempre presenti.
Una costante della vita.
Ed era veramente orribile, frustrante.
Ma lei. 
Lei era l'unica vera costante della mia vita ora.
Non volevo che lei mi lasciasse solo.
La volevo con me.
Sempre.
Mi stavo semplicemente innamorando.
Innamorando davvero.
 
Elizabeth Pov:
 
x:"Ti ama. Ti ama davvero. Avete lo stesso profumo ora."
Mi sentii bene con quelle semplicissime parole.
Mi ama.
Ed ecco sul mio volto l'apparire di un sorriso.
Un sorriso speciale.
Era uno di quei sorrisi dedicati.
Dedicati a chi avevamo davanti.
Che non nascevano per una risata, o per un ricordo.
No.
Erano uno di quei sorrisi che nascevano per le persone.
Per chi amiamo.
E lui era li.
Bellissimo.
Il mio punto fermo.
L'amore della mia vita.
Come su un palco scenico.
Tutto è buio, non si vede nulla, e poi si accende una luce, lo illumina, illumina quella perfezione d'uomo che si è innamorato di me, l'imperfezione.
E io li, tra il pubblico ad ammirarlo, ammirarlo nella sua bellezza, nel suo talento....
Logan:"Ehi.. Andiamo a fare una passaggiata in giardino?"
Mi aveva riscosso brutalmente dai miei pensieri e sentii il sorriso che prima avevo sul viso sparire contemporaneamente a quello di Niall. 
A pochi metri da me.
Mi fissò per poi far tornare il sorriso sulle sue labbra mentre mi lanciava un bacio.
Ed ecco ogni mia preoccupazione sparire nel nulla.
Come se non fosse mai esistita.
Per poi sentirmi tirare via da quella bellissima visione che avrei voluto toccare.
Toccare quel viso.
Quelle labbra con le mie.
 
Non mi andava di passeggiare, men che meno di passeggiare con Logan.
Logan:"Ellie.."
Mi voltai verso il volto di Logan.
Era bello certo ma niente in confronto a Niall.
Io:"Dimmi"
Logan:"Ama me. Lui.. Lui non ti merita"
E m'indicò Niall, appoggiato al muro vicino la finistra che parlava con uno dei suoi manager con lo sguardo vacuo.
Logan:"Quale uomo che ama realmente non ti mostrerebbe al mondo?"
Io:"Non ho bisogno che lui mi mostri. Non sono un trofeo Logan." 
Logan:"Anche tu vorresti mostrare al mondo l'amore che provi per lui"
Colpita e affondata. 
E' vero. 
Ma avevo paura.
Paura che qualcosa o qualcuno potesse rovinare ogni cosa.
Eppure avevo quella voglia matta di dire al mondo che lui era mio. 
Solamente mio. 
Logan:"E lui non lo fa. Lui non vuole mostrarlo. Lui non ti merita. Lui non ti ama."
Lui non mi ama.
Niall Horan non mi ama.
Ma veramente stavo credendo alle parole di Logan?
Veramente ero così poco sicura?
Forse mi sentivo troppo imperfetta per tutta quella perfezione d'uomo. 
No. 
Io:"Logan smettila. Non puoi capire l'amore. Un'amore come il suo.." 
Prese il mio polso nella sua mano sinistra e mi tirò a lui.
Sentivo il suo respiro caldo sulla mia guancia.
Logan:"No Ellie.. Non è così."
Guardai lentamente con la coda dell'occhio Niall.
Niall ci guardava accigliato.
Cominciò a camminare per poi sparire dalla mia visuale ridotta.
Riportai gli occhi a Logan, accorgendomi dei fotografi 'nascosti' ai lati, troppo tardi.
Sentii le sue labbra posarsi veloci sulle mie.
Sentii una rabbia invadere il mio corpo quando sentii degli scatti. 
Ma tutto fu troppo veloce.
Sentii Logan staccarsi brutalmente e lo vidi cadere a terra per poi sentirmi tirata indietro da un braccio caldo e forte poggiatomi sulla vita.
Niall:"Oh caro Logan io te l'avevo detto!! Toccala, falle del male o altro e sei un uomo morto"
Mi teneva stratta nella sua presa.
Forte.
Logan:"Mi hai colpito!!"
Niall:"Ringrazia che non continui"
Logan:"Paura Horan??"
Sentii Niall irrigidirsi improvvisamente e lasciar pian piano la presa su di me.
Lo tenevo per la giacca ma allentai anche io la stretta. 
Non avevo voluto quel bacio.
Non avrei fermato Niall stavolta.
Niall:"Logan.. Smettila di provocarmi"
Logan si alzò velocemente mentre io mi spostavo lateralmente.
Logan:"Non ti sto provocando. E' solo Elizabeth, Niall. La tua vicina di casa."
Vidi Niall sussultare.
Il viso contratto, le mani chiuse in pugni che facevano vedere le nocche bianche dalla sua pelle.
Logan si faceva sempre di nuovo più vicino a me.
Logan:"No Niall? Sbaglio? Nemmeno vi parlate spesso..." 
Logan era un coglione.
Non sapeva.
Non sapeva a cosa andava incontro.
'SEI MIA. SOLAMENTE MIA. LA PROSSIMA VOLTA CHE QUEL TIPO S'AVVICINA IO.. NON MI TRATTERRO'.. MIA'
Logan non fece in tempo ad allungare una mano sulla mi vita che Niall lo prese per un braccio per farlo girare verso di lui.
Niall:"LEI E' MIA"
E un sinistro, da far rabbrividire chiunque lì dentro, mandò a terra di nuovo Logan, con il viso dolorante.
Niall si passò la lingua sulle labbra inumidendole in maniera così disinvolta.
L'aveva detto davanti a centinaia di volti, decine di macchine fotografiche, decine di telecamere.
Zayn:"Niall..." 
Niall:"Fermo la"
Chiuse gli occhi girandosi verso di me e aprendoli di scatto lasciandomi senza fiato nel vederli, nei miei, intenti a scrutare se stessi bene. 
Niall:"E' tutto okay amore?"
Annuii facendo nascere un sorriso compiaciuto sul mio volto.
Poi si girò verso gli invitati e coloro che erano intenti ad osservare, fotografare e registrare.
Niall:"Non è solo la mia vicina. Non è solo una ragazza da prendere e portarsi a letto caro Logan.."
Zayn intando mi si era avvicinato tenendomi la mano. 
Per darmi sicurezza.
Di cosa aveva paura?
Niall:"La amo. Amo una ragazza normale. Sincera. Amorevole. Amabile. Bellissima. Perché guardatela.. E' la bellezza fatta persona. Non è una modella. Non è un attrice. Non è una cantante. E' Elizabeth. E' l'amore della mia vita. E voi. Siete tutti voi ad avermela fatta nascondere per mesi. Si! Va avanti da mesi. Perché avevo paura delle vostre stupide reazioni su di lei. Le reazioni delle Directioners innamorate di un poster senza conoscerci. Avevo paura delle minacce che le sarebbero arrivate.. Ma adesso basta. Ho un limite. Ho una cazzo di vita..."
Si gira verso di me, addolcendosi improvvisamente. 
Si avvicina.
La distanza tra me e lui diminuisce velocemente.
Le sue labbra mi chiamavano mentre la lingua usciva di nuovo, delicata ad inumidirle per rendere il nostro contatto migliore.
Lasciai cadere la mano di Zayn legata alla mia per fare un passo, piccolo, verso Niall.
Niall:"... Ed è LEI."
E le sue labbra si posarono calde, arrabbiate, dolci, torturate, tristi, felici sulle mie mai sazie, affamate di lui, del suo amore.
Le mie mani si legarono veloci al suo collo tirandolo leggermente verso di me per facilitare il nostro bacio. 
Per sentirlo MIO.
Ora tutti lo sapevano.
Ora tutti sapevano che lui ERA PROPRIETA' PRIVATA.
 
Niall Pov:
 
Mi staccai mal volentieri per poi aiutare Lerman a tirarsi su.
Io:"L'avvertimento è lo stesso Logan."
Annuì per poi indietreggiare velocemente per cercare un bagno. 
La guardai.
Era ancora più bella di prima.
In quel vestito azzurro che s'intonava casualmente al mio blu.
Che le lasciava la schiena scoperta. 
Eravamo perfetti.
Ci completavamo.
Eppure ora stava salendo la paura.
Mi avvicinai al suo orecchio leggermente.
Io:"Scusa... Non ho resistito.."
Ellie:"Andiamo amore... Voglio andar via."
Mi sorrise prendendomi saldamente la mano.
Ecco.
Era questo quello che dicevo.
Mostrare il nostro amore.
Ma non perché così tutti potevano farlo loro.
Ma perché stessero lontano da ciò che è mio.
Da ciò che è suo.
Senza rovinare l'amore che ci univa inevitabilmente.
 
Eravamo in macchina da almeno una mezz'ora.
Direzione: MARE!
La rilassava. 
Ma dopo ciò che era accaduto l'ultima volta non la lasciavo mai andare da sola.
La spiaggia era desolata.
Buia.
Tranquilla.
Calda nonostante il freddo.
O forse dipendeva dal mio stato d'animo.
Stesi un telo sulla sabbia, quello che portavo sempre con me, e ci stendemmo uno accanto all'altra ad osservare quel cielo, sempre cupo, stranamente costellato di stelle.
Le stelle più belle mai viste.
Dipendeva tutto da come volevi vedere tu le cose.
Dipendeva solo dal punto di vista da cui guardavi ogni cosa.
Ellie:"Grazie"
Io:"Di cosa?"
Ellie:"Di amarmi."
Si voltò poggiandosi sul braccio sinistro verso di me.
I suoi occhi brillavano alla luce della luna, fioca.
Il suo volto era serio e marmoreo.
Di una bellezza.. Inaudita.
Lei era la reincarnazione di Venere sicuramente.
Io:"Non posso decidere se amarti o meno. Ma ti amo. Ti amo come amo me stesso. Anzi no.. Di più. Mi ero stancato. Volevo che tu fossi solamente mia. Non di Logan. Nemmeno per menzogna. Ti proteggerò da ogni cosa."
Mi sorrise.
Lo stesso sorriso che mi aveva regalato qualche ora prima alla festa dopo che Karina le aveva sussurrato qualcosa all'orecchio.
Ellie:"Niall?"
Io:"Dimmi amore"
La guardavo osservare egoisticamente i miei occhi. 
Come se volesse prenderli e tenerli chiusi in un porta gioie e per poter godere lei solo della loro bellezza.
Ellie:"Continua ad amarmi. Non lasciarmi. Non lasciarmi mai. Io ho bisogno di te. Ho bisogno di sapere che sarai con me per sempre"
Io:"Per sempre"
E le nostre labbra si unirono.
Ci saremmo baciati migliaia di volte da quando stavamo insieme ma ogni volta era nuova.
Diversa.
Irrivivibile.
I suoi denti torturavamo leggermente le mie labbra per avere la benedizione di incontrare la mia lingua desiderosa di incontrarsi con la sua.
Calda.
Cioccolatosa.
Ma nessuno dei due prevedeva una reazione simile.
Ora mi sentivo libero.
Libero da ogni peso.
Libero da ogni cosa.
Perché avevo tentato di reprimere ogni mia voglia di dirlo al mondo.
Perché l'unico modo per star bene e reprimere quel sentimento è quello di dargli sfogo. 
Appena approfondii quel bacio le mie mani presero il controllo di lei.
Mi sentivo morire.
Sentivo la voglia di averla invadermi e farmi suo.
Le mie mani si posarono quasi egoisticamente sulla sua vita per poi scendere sul vestito fino a toccare la pelle del suo ginocchio destro. 
Mi girai e mi posizionai su di lei.
Mai ero stato più aggraziato di quella volta.
Tirai su la sua gamba destra cominciando con la mia grande mano sinistra a risalire, delicatamente, infiltrandosi sotto il vestito che sotto si apriva morbido, la sua pelle era liscia, morbida.
Insinuai la mano destra nei suoi capelli lasciati sciolti e mossi, ondulati, stringendoli ogni volta che lei gemeva e tentava di mettere più forza per tenermi su di lei.
Arrivai al ventre, dove il vestito di faceva sempre più stretto al suo corpo.
Feci aderire la sua gamba al mio bacino, per poi passare la mano sul suo fianco per fare scendere delicatamente la chiusura lampo di quel vestito magnifico.
Ed ecco che le sue mani presero a togliermi la giacca, ansimante e vogliosa di donarsi completamente a me, solo a me.
Un bottone.
Due bottoni.
La mia camicia pian piano era aperta lasciando via libera alle sue mani, calde sul mio petto, caldo, bianco.
Ecco i brividi.
L'eccitazione che sale.
L'amore che vuole uscire da ogni parte di noi, come per lacerarci e invaderci.
Feci scivolare il vestito vicino a me, dolcemente.. 
L'amore per due volte nello stesso giorno.
Mai successo.
Mai successo che avessi così tanta voglia di sentirmi tutt'uno con una donna.
Ed era la cosa più bella che potesse esserci.
Unirsi.
Nel corpo.
Nell'anima.
Era magnifica.
Sudata, liscia, calda.
Io:"Elizabeth.." 
Mi sorrise e mi baciò.
Era il via.
Ed entrai in lei, leggero, lentamente, per paura di farle del male. 
Come ogni volta.
Eppure quella volta sembrava come se la forza che avevo in me volesse uscire per avvolgerla e proteggerla.
Mi lasciai andare.
Volevo che lei stesse bene.
Volevo che lei provasse ogni tipo di piacere.
Qualsiasi.
E quando sentii di esserci riuscito, quando sentii di essere riuscito a darle anche quel piacere ancora una volta, udendo il mio nome uscire da quelle labbra che tanto amavo e che mai avrei ceduto, mi sentii anche io invaso da un piacere inspiegabile.
Senza eguali.
Il piacere che potevano dare tutte le faccie di quel sentimenti di cui tanti hanno paura: AMORE.
 
Sarah Pov:
 
Un rumore mi dava fastidio e continuava a rimbombare nella mia testa. 
Tentavo in ogni modo di farlo smettere.
Ma niente.
Era proprio nella mia testa.
La musica assordante della festa, la gente, il caldo asfissiante, ti lasciava senza fiato, senza ossigeno. 
E poi eccolo.
LUI.
Bellissimo, con dei ricci che chiedevano di esser toccati, tirati, rigirati sulle mie dita, piccole, bianche.
Il suo corpo tonico, che mi sovrastava, ma che mi dava un senso di protezione, di amore.
Mi avvicinavo sempre di più.
Sempre di più. 
Per pochi centimetri potevo toccarlo.
Ma eccola.
LEI.
Bionda, alta quanto lui, snella, perfetta.
Taylor:"Eheh mi dolce Sarah.. Non puoi averlo è mio"
Le sue mani sulle spalle, da dietro e lui che si allontana, guardandomi, non capisco se indifferente o sofferente.
Io:"Harry.. Harryy.."
 
x:"Ehi.. Ehi.. Tranquilla.. Sono qua.. E' tutto okay.. E' stato solamente un incubo Sarah.."
Aprii gli occhi, doloranti, gonfi, e guardai il suo volto vicino al mio.
Potevo sentire il respiro di Harry sulla mia fronte.
Io:"Ti.. Prego.. Chiudi le tende.."
E così fece.
Si alzò lentamente da terra, dove si era messo in ginocchio e chiuse accuratamente le tende per non far penetrare la luce che mi accecava.
Harry:"Come stai?"
Io:"Bene"
Bugiarda.
Stai una merda.
La testa mi pulsava frenetica, come se un martello volesse distruggere la mia scatola cranica dall'interno. 
Le orecchio fischiavano e facevano aumentare il mal di testa.
Lo stomaco si contraeva e si rilassava troppo velocemente procurandomi una leggera nausea.
Fortunatamente la stanza, per ora, era immobile. 
Harry:"Prendi questa."
La bevvi tutta d'un sorso.
Sapeva d'arancia.
Buona.
Harry:"Appena ti senti meglio dimmelo.. Vado giù"
E crollai di nuovo in un sonno profondo e senza fine.. 
 
Sentivo un vociare provenire dal salotto.
Aprii lentamente gli occhi e presi il cellulare per guardare che ora fosse.
Le 18.00! 
Cazzo ma quanto avevo dormito?
Prima cosa da inserire nella mia nuova lista di 'cose da non fare': BERE ESAGERATAMENTE.
Mi alzai per poi togliermi quel vestito fastidioso e ora praticamente appiccicoso e sudato e infilarmi sotto la doccia velocemente.
Uscii e mi infilai un calzoncino corto grigio e una maglia bianca presa dall'armadio senza nemmeno guardarla.
Scesi lentamente le scale.
Stavo molto meglio, ma il cuore continuava a darmi come un allarme.
Come se avessi dimenticato qualcosa.
Entrai in cucina e vidi Harry appoggiato sugli avanbracci sulla finestra. 
Io:"Ciao.. Mi sento meglio"
Harry:"Bene. Senti non hai pranzato.. Vuoi qualcosa da mangiare?"
Io:"Si grazie faccio da me"
Ero tranquilla.
Eppure qualcosa dentro mi diceva di stare attenta. 
Ma non riuscivo a ricordare.
Io:"Ah Harry.. Emm.. Come sono tornata a casa?"
Harry:"Ti ci ho riportata io."
Era preoccupato.
E perplesso direi dalla voce.
Mi misi seduta sullo sgabello della cucina ad isola. 
Potevo vedere le larghe spalle di Harry volte verso di me.
Iniziai a mangiare silenziosamente, dondolando la gamba che era rimasta a penzoloni dallo sgabello. 
Harry:"Non è come poteva sembrare.. Io.. Taylor è.." 
Ed ecco ogni cosa tornare a galla.
I ricordi della sera precedente.
Taylor Swift avvinghiata a lui, il suo corpo.
Scossi la testa velocemente.
No Harry.
Non m'importa.
La vita è la tua.
Come si suol dire: 'Vivi e lascia vivere' 
Io:"Non devi delle spiegazioni a me Haz. Non mi sono sentita trascurata. Ho passato la serata con Jason.. E' simpatico. Mi ha lasciato anche il numero."
Si girò velocemente per fissare le sue grandi, iridi verdi nelle mie dello stesso colore, poco più scure.
Ed eccolo.
Il sentimento che tentavo di reprimere per lui tornare a galla.
Più le mie forze tentavano di nasconderlo più questo provava con la medesima forza di venire a galla. 
Tentai di mantenere il controllo delle mie emozioni.
Dovevo apparire normale, felice. 
Null'altro.
Anche se faceva male reprimere ogni sentimento verso di lui.
Perché più tenti di reprimerlo, più questo tenta di tornare a galla. 
Perché non era un semplice sentimento di amicizia.
Era amore.

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Capitolo 30
*** capitolo n.30 ***


Harry Pov:
 
Nei suoi occhi nemmeno una piccola traccia di dolore.
Una traccia di amore per me.
Per un povero imbecille.
Taylor, era la mia disgrazia. 
La odiavo nel profondo dell'anima.
Lei e la sua fama.
Lei e il suo tirarsela sempre.
 
Flash back:
 
Taylor:"Ma guarda chi si è fatto vivo: Harry Edward Styles. Ma sei andato dalle stelle alle stalle tesoro. Da me a LEI"
La indicò.
Nono.. Io ero andato veramente dalle stalle alle stelle.
Era bellissima.
Magra, piccola, con quei capelli rossi e mossi che le cadevano leggeri sulle spalle e i suoi occhi verdi, limpidi anche se scuri. 
Io:"Si lei. E' perfetta. E' tutto ciò che tu non sei"
Feci per andarmene ma m'inchiodò al muro e mi baciò.
Uno di quei baci che non vorresti mai provare.
Uno di quei baci che dopo vorresti solo dimenticare.
Uno di quei baci che mai vorresti che ti venisse dato.
 
Fine Flash Back.
 
Eppure ora Sarah non provava nulla per me. 
Nulla che non fosse semplice affetto.
Mi tirai su dalla finestra e me ne andai in camera.
Volevo Ellie.
Volevo solamente Ellie.
Mi sentivo di nuovo.. SOLO.
 
Sarah:"Haaarrryyy.. C'è Eliza.."
Mi tirai su velocemente dal letto e scesi di corsa le scale per trovarmi Ellie in piedi sorridente davanti la porta.
Un viso limpido, felice, ma stanco, e con un velo di amarezza e dispiacere.
Non potevi però capire cosa in realtà prevalesse tra tutto ciò. 
Non ci pensai troppo e l'abbracciai.
Forte.
Come per sentirla parte di me.
Era come se fosse una sorella.
Una seconda chance per essere un fratello giusto, non perfetto, ma giusto, quello che non ero stato per Gemma.
Ellie:"Ehi amore che hai?"
Io:"Niente abbracciami e basta"
Sentii Sarah andare via e chiudersi in cucina per continuare a preparare la cena e a quel punto mi lasciai andare.
Feci una cosa che detestavo più di ogni altra cosa. 
Piangere.
Come un bambino.
Per un motivo che mai avrei potuto pensare.
L'amore.
L'amore per una donna.
Per Sarah.
Ellie:"Andiamo su vieni.." 
 
Era una buona mezz'ora che eravamo in camera e io mi stavo piangendo anche l'anima.
Perché non mi amava?
Perché io l'amavo?
Si io l'amavo.
Io:"Io la amo"
Ellie:"Chi Harry?"
Io:"S-Sarah..." 
Ellie:"Sarah? E dille ciò che provi.."
Ma credo si rese conto di ciò che disse. 
Che in realtà era qualcosa che avrebbe dovuto fare anche lei.
Ma poi sorrise.
Ellie:"Dille quello che provi.. Sarah sa apprezzare.."
Le sorrisi.
Io:"Che hai Ellie?"
Mi guarda seria stavolta.
Il viso leggermente teso ma sempre bellissimo.
Era di una bellezza unica.
Ellie:"Non hai visto i giornali stamane?"
Non avevo visto alcun tipo di giornali di gossip.
Ero stato impegnato nei miei pensieri.
Che cos'era accaduto?
Si allungò verso destra per prendere qualcosa dalla borsa. 
Un giornale.
'Rissa tra Logan Wade Lerman e Niall James Horan. Ahia.. Conor, hai fatto una festa alquanto movimentata ieri sera? E tutto per chi: Elizabeth Jane Broke. La ragazza teneva un segreto. Niall aveva un segreto: LEI. Adesso bisogna vedere la reazione delle directioners e del nuovo mondo a cui appartiene il nostro caro ragazzo irlandese'
C'erano una foto di Niall che tirava un pugno a Lerman e Ellie tra le braccia di Niall.
Ma alla pagina dopo ancora un poster.
Un vero e proprio poster di Ellie, in un vestito azzurro che le arrivava a metà coscia è abbracciata a Niall e si baciano, un bacio passionale e pieno d'amore.
Lo si vedeva addirittura dal poster.
LORO ERANO UN POSTER.
Io:"Cazzo.. Ellie.. Perché non me lo hai detto? Perché non mi hai detto di Niall.."
Ero arrabbiato.
Ero molto arrabbiato.
Eppure credevo di contare qualcosa di più per lei.
Eppure credevo che mi vedesse come un fratello, come io vedevo lei.
Ellie:"Harry.." 
Non dovevo essere arrabbiato.
Ci sarà stato comunque un motivo per cui lei non te lo ha detto coglione.
Ma avevo la testa sovraffollata di pensieri.
Io:"Sai cosa ti aspetta..?"
Ellie:"Si. Non abbandonarmi Harry.." 
Io:"Mai."
Mai avrei potuta abbandonarla.
Non avrei fatto lo stesso errore.
Non avrei lasciato che lei fosse sola.
 
Sarah Pov:
 
Ormai erano passati circa 7 o 8 giorni dalla festa. 
Con precisione non ne avevo idea. 
E vivere con Harry, da oggi, sarebbe stato solamente un lontano ricordo.
Tornava nel suo appartemento lasciato al povero Louis.
Gli mancava molto.
E io..  Beh io sarei tornata ad abitare quell'enorme casa completamente da sola.
Ma non pensavo sarebbe stato così brutto, difficile.
Vivere di nuovo sola.
Senza una madre qui con me, senza Michael.
Mi mancava avere un'uomo in casa.
Ed Harry.. Beh.. Harry in questi giorni mi aveva fatta solo innamorare di più.
Mi aveva fatto vedere non so quanti film comici, mi ha fatta mangiare schifezze di ogni tipo, correre per le scale solo per smaltire le calorie delle schifezze ingerite. 
Avevamo riso, dormito sul tappeto, fatto il bagno in piscina, andati in palestra, cantato, ballato.
Harry:"Allora.. Vado.." 
Annuii velocemente vicino alla porta.
Non volevo che andasse via.
Non volevo che ogni cosa finisse così.
Harry:"Ci sentiremo?"
Era una domanda? 
Forse avrei preferita un'affermazione.
Io:"Certo"
Sorrisi.
Uno di quei sorrisi tristi ma che voglio nascondere il tormento che si cela dentro.
Volevo abbracciarlo.
Tirava un'aria leggermente fresca, muoveva i miei capelli leggera, calma, come se li stesse accarezzando.
Harry:"Allora ciao" 
Io:"Ciao Harry."
E lo vidi salire in macchina mentre rientravo.
E dentro me ora si stava alzando una tormenta.
Una tempesta di tristezza, amarezza, insoddisfazione.
Amore.
Harry.
L'amavo e lo stavo lasciando andare senza dirgli nulla.
Senza dirgli che odiavo Taylor, che alla fin fine gli credevo, che una chance gliel'avrei data.
Pensavo che anche lui provasse un minimo per me. 
Anche se non era un 'ti amo'. 
Mi sarebbe andato bene anche un 'ti voglio bene voglio provarci'. 
Invece ero in casa a soffrire per non aver tentato.
Avevo fallito.
Perché il non provare è fallire.
Stupida.
Ero una stupida.
Mi sedetti sul primo gradino della mia scala all'ingresso, e poggiai la mia testa sulle ginocchia.
Ed eccole, le mie calde e silenziose compagne.
Le lacrime.
A volte mi sembrava come se loro uscissero quando fossi sola, ma non perché ero triste ma perché volevano farmi compagnia.
Volevano dirmi 'non sei sola. Hai noi'.
E allora mi lasciavo andare in un pianto liberatoria e consolatorio.
Ma stavolta non bastava.
Perché quando provi qualcosa di più, ciò che avevi prima non ti basta.
Volevo Harry.
Volevo le sue grandi braccia che mi facevano sembrare ancora più piccola di quanto ero.
Volevo i suoi grandi occhi verdi scrutarmi per dirmi che ero bellissima.
Volevo le sue labbra ad aprirsi in un sorriso per me.
E invece lui non c'era più. 
Non era più li.
Era a qualche km di distanza, nella sua casa, con i suoi amici, con Ellie.
Lui la mia mancanza non la sentiva.
Io per lui ero.. NIENTE.
Non contavo poi qualcosa.
 
Io:"No Carl, lo devi moltiplicare per il coefficente non per la base."
Carl:"Ah ecco perché non mi veniva."
Sorrisi per incoraggiarlo.
Era un bel ragazzo Carl.
Alto.
Moro.
Occhi castani chiari.
Carl:"Sarah.. Tutto bene?"
Io:"Si certamente.. Continua vado a prendere del latte."
Mi alzai dalla sedia e mi diressi in cucina, presi due bicchieri e li riempii con il latte e presi qualche biscotti per poi girarmi verso il tavolo.
Harry.
Si era messo per tutto il soggiorno qui seduto sulla sedia più vicina alla finestra, per guardare la cucina.
Perché si metteva li?
Il paesaggio fuori la finestra era più bello della visuale della cucina.
Carl:"Aspettavo il latte. Il problema è venuto"
Sorrisi.
Io:"Bravissimo. Mettiti seduto.. Dove vuoi.."
Si accomodò proprio sulla sedia dove amava mettersi seduto Harry.
Mi venne in mente una cosa.
Mi appoggiai di nuovo sulla cucina e guardai negli occhi Carl sorridente.
Io:"Dimmi una cosa" 
Carl:"Cosa?"
Mi guardava perplesso ora mentre sorseggiava tranquillamente la sua tazza di latte.
Io:"Cosa vedi di fronte a te..?"
Ci pensò per poco.
Carl:"La tua cucina?"
Annuii pensierosa.
Vedeva la cucina.
E la mia cucina non era poi così interessante no?
Carl:"E vedo te."
'Vedo te'...
Harry amava vedere ... ME.
 
Elizabeth Pov:
 
Mi alzai leggermente per affacciarmi al finestrino della grande Range Rover di Niall. 
Lo spettacolo.. Magnifico.
Il sole stava sorgendo lentamente da dietro il mare, pronto a donare agli altri il suo calore, la sua luce. 
Pronto a far felici migliaia e migliaia di persone.
Pronto per far felice me e la mia vita.
Me e Niall.
Pronto per dare una nuova luce al mare che si ergeva dinnanzi a lui, alla sabbia sottile e morbida che metteva come un limite all'oceano, alla strada che ora sembrava come la più giusta da percorrere.
E quella luce era come una guida.
Ma non era la mia.
La mia guida era Niall.
L'uomo che ieri sera sicuramente avrà scatenato il gossip.
L'uomo che ieri sera ha dichiarato di amare una semplice studentessa di musica all'universita di Londra.
Lo stesso uomo che mi aveva baciata davanti a centinaia di personaggi del mondo della fama, del gossip dei NON diritti.
Lo stesso uomo che aveva difeso il nostro amore.
E il sole e la sua luce, erano a nostro favore.
Ora erano li per mostrarci una nuova via.
Erano li per mostrare al mondo ciò che siamo l'uno per l'altro.
 
Scesi lentamente dall'auto, con il vestito azzurro leggermente stropicciato e i piedi scalzi.
Sentii la sabbia calda accarezzarmi i piedi, bianchi, piccoli, e un venticello caldo accarezzarmi le gambe e le braccia nude e muovere lentamente il vestito, per far penetrare il calore fino anche all'ultimo lembo di pelle coperto da quel sottile pezzo di stoffa, i capelli sciolti e lasciati in balia del vento, e la luce del sole mettermi in risalto.
Come Niall sul palco.
Quasi come se fossi.. Perfetta.
Chiusi leggermente gli occhi per permettere alle mie palpebre di scaldarsi.
Mancava solo lui.
E non tardò ad arrivare.
Ma mai avrei pensato che un contatto così innocente, timido, amorevole potesse portare a me tali emozioni.
Sentii la sua mano sinistra stringersi alla mia destra.
Ed ecco che il cuore prese ad accellerare, lo stomaco a fare le capriole assieme a lui, il cervello andare in tilt al solo tocco. 
Niall:"Buongiorno amore."
Si voltò con un sorriso ampio aperto sulle sue labbra rosee.
Ma non riuscii nemmeno a dirgli il buongiorno.
Mi alzai sulle punte quanto potevo e con le mani tirai giù Niall fino a che le nostre labbra non si nutrissero l'uno dell'altra.
Un bacio dolce, caldo, unico.
Sentii la sua bocca dischiudersi e lasciar che la sua lingua incominciasse a delineare delicatamente il profilo delle mie labbra, inumidendole, impregnandole del loro sapore di fresco e di menta.
E poco dopo diedi il via alla sua lingua di toccare la mia, stata per troppo tempo in castigo per aver toccato quella bocca per tutta la notte.
Solo la nostra stanchezza di tutte quelle attenzioni, quella notte avrebbe potuto arrestare il nostro amore, carnale e nell'anima.
La sua mano libera si legò immediatamente ai miei capelli e alla mia testa per tenermi stretta ancora di più a lui, alle sue labbra, al suo viso.
Come se più avessero potuto staccarsi.
Come se in quell'istante furono state incollate. 
E solo quando si staccò lentamente per riprendere fiato mi accorsi che il mio cellulare suonava. 
Niall mi passò il cellulare notando chi mi stesse chiamando.
Io:"Dimmi"
Zayn:"Dovete tornare a casa subito. Ho comprato dei giornali." 
Io:"Arriviamo"
Attaccai velocemente buttando il cellulare in tasca di Niall.
Niall:"Che è successo?"
Era preoccupato e ansioso.
Io:"Zayn deve farci vedere una cosa."
 
Niall:"No Zayn.. Non m'interessa. Ce la farò.. La proteggerò se ce ne sarà bisogno."
Urlavano.
Mentre io ero li, seduta, ancora con i capelli bagnati per la doccia.
Io:"Non sarà così tremendo come pensiamo Zayn.."
Sia Niall che Zayn si voltarono verso di me con aria arrabbiata e come per dire 'ripeti e ti attacchiamo per sbranarti'. 
Chiara:"Credo abbia ragione Ellie. In fondo a me non è andata così male amore.. No?"
Zayn annuii addolcendosi leggermente.
Lo sapeva anche lui. 
Io:"Niall?"
Niall:"Si avete ragione.. Non può andare così male" 
Mi sorrise.
Uno di quei sorrisi che ti lasciano senza fiato, che ti fanno disintegrare i polmoni, e il cervello.
Uno di quelli carichi di ogni cosa.
In un sorriso poteva starci tutto, come la borsa di Mary Poppins. 
E la bocca che produceva quel sorriso fantastico era il mio.
 
Quei giorni dopo la festa erano stati tranquilla, senza problemi.
Ma non avrei mai immaginato che ancora doveva iniziare ogni cosa. 
Non avrei mai immaginato che adesso sarebbe arrivato l'uragano di cui parlava Niall.
Accesi il pc tranquillamente come ogni volta ed entrai sul mio profilo twitter che mi aveva creato Eleonor qualche giorno prima.
Eppure non amavo i social network e siti del genere.
Home.
Tutti i tweet delle persone che seguo.
Ovvero 30 persone.
Ma un tweet attirò la mia attenzione:'non posso crederci. lei non è niente in confronto a Nialler.' 
Scossi la testa e passai avanti.
Nient'altro.
Poi vidi un pallino blu sotto le menzioni.
Cliccai e rimasi scioccata:
'non lo meriti nemmeno un poco.' 
'se ti trovo ti farò lo scalpo. poi vediamo se Niall ti vorrà ancora'
'sei un'infame. lo fai solo per la fama ed i soldi.." 
Tutti tweet del genere.
Li lessi uno ad uno e retwittai ogni tweet maligno.
Non capivo il perché e quelle persone mi facevano solamente pena.
Volevo che capissero me.
Scrissi un tweet:'non sono niente di ciò che voi dite. ci amiamo. darò l'anima al diavolo per farlo felice se serve. siate felici per lui come lui lo sarebbe per voi' 
Non potevo credere che delle persone pensassero delle cose del genere.
Ma twitter era niente.
 
Io:"Ti giuro.. Leggi.." 
Mentre facevo merenda Eleonor e Chiara lessero qualche tweet di quelle directioner.
Non le capivo.
Come si può pensare una cosa del genere.
Io:"Ragazze vado a prendere delle cose al supermercato con Jey e torno."
Sorrisi ad entrambi e aspettai Jey sulle scale che davano al complesso.
Jey:"Andiamo tesoro mio?"
Annuii per poi mettere la tracolla sulla spalla e incamminarmi.
Jey:"Mi dispiace Ellie.." 
Io:"Hai letto vero?"
Annuì serio per poi guardarmi e aprirsi in un bellissimo sorriso.
Io:"Come va con la raccolta firme?"
Jey:"Non bene troppe poche firme.."
Dovevo trovare una soluzione.
 
Mancavano solo poche cose.
Mi aggiravo nel reparto di cioccolato che sentii delle voci.
x:"E' veramente bella Elizabeth."
xx:"Chi è?"
x:"Lei.."
xx:"Ma è la fidanzata di Niall Horan?"
x:"Sii è lei"
xx:"Meritava di meglio Niall"
x:"No.. Stanno veramente bene insieme e poi.."
Mi cadde un pacchetti di biscotti al cioccolato vicino le due ragazze che parlavano di me.
Chissà se si rendevano conto che potevo sentirle.
Ma mi sentii bene.
La prima ragazza, bionda, piccolina e molto carina, mi aveva difesa.. Non erano tutte uguali.
x:"Emm.. Tieni Ellie ti è caduto" 
Io:"Si grazie mille.. Sei stata molto gentile"
Sfoderai il mio sorriso migliore per poi infilare il pacchetto nel carrello e dedicarmi di nuovo alle varie pietanze.
x:"Posso... Chiederti una cosa?"
Mi voltai tranquillamente annuendo.
Mi faceva piacere che lei non mi odiasse.
Mi faceva piacere che lei volesse qualcosa da me, gentilmente, non per offendermi.
Io:"Dimmi tutto tesoro.." 
x:"Sei qui con Niall?"
Avrebbero fatto ogni cosa per il loro idolo. 
E io avrei voluto accontentarle tutte.
Mi era appena venuta una geniale idea.
Io:"Oh no mi spiace.. Sono qui con Jeremy.."
Le sorrisi di nuovo..
x:"Allora non fa niente.." 
Era dispiaciuta, triste. 
Come se incontrarlo forse il suo più grande sogno.
Loro non avevano la mia stessa fortuna.
Loro non avevano la fortuna mia, di El, di Chiara.. No.. Loro soffrivano nel non poter mai vedere i loro idoli.
Io:"Okay.. Ho una cosa in mente. Dovete promettermi di tenerla per voi per ora finché io non sono sicura di poterla mettere in atto. Ci state?"
Sorrisi.
Un sorriso soddisfatto e pieno di speranza.
E grazie a quelle ragazze sono sicura che avrei potuto far molto.
x:"Va bene."
Chiesi i loro numero e Jey si raccomandò di non farlo giarare in giro altrimenti ci sarebbero stati problemi per me.
Io:"Grazie ragazze.."
Sorrisi fiera di me stessa e mi avviai alla cassa.
Jey:"Cos'hai in mente?"
Io:"Lo vedrai Jey.. Lo vedrai"
Ero un fottutissimo genio.
Ora mancava solamente lui.
Ora mancavano solo loro.
Mancava solo la loro bontà e il loro SI. 
 
Niall Pov:
 
Io:"Dio basta vi prego sto per crepare" 
Zayn:"Dai Liam ti prego.. Facci tornare a casa. Io sono a pezzi"
Liam:"No mi spiace. Dobbiamo finire di provare l'ultima e poi siamo liberi"
Era un pò agitato anche se non avevo la più pallida idea del perché.
Ultimamente stava così.
Ultimamente si confidava poco con me.
Mi faceva sentire solo, escluso.
Provammo l'ultima con molta voglia, di andarcene, e prese le mie cose aspettai Liam vicino la porta del suo camerino.
Liam:"Cosa ci fai ancora qui Nialler?"
Mi sorrise tentando di nascondere qualcosa che purtroppo non poteva nascondere mai. 
Io:"Che hai Liam?"
Tornò serio per poi farmi entrare nel suo camerino. 
Liam:"Niall.. Paul non è il vero padre di Josy."
Io:"Okay.." 
Sapevo che non aveva finito. 
Era suo solito farmi un reso conto prima di dirmi il succo del problema.
Liam:"E io.. Beh.. Io è un pò che non sento i miei genitori. Credo di essere un pessimo figlio Niall."
La domanda ora sorgeva spontanea: Come poteva la perfezione essere pessima?
Io:"Perché?"
Liam:"Non li chiamo mai, non sanno di Josy, di Jen.. E.."
Io:"Chiamali.." 
Digitai il numero sul mio amato cellulare e avviai la chiamata.
Aspettai mentre continuava a suonare.
x:"Pronto?"
Io:"Salve signora Payne.. Si ricorda di me? Sono Niall.."
Mrs Payne:"Oh carissimo.. Come va? E.. Liam?"
Io:"E' la perfezione suo figlio signora.. Glielo passo immediatamente."
E porgendo il cellulare a Liam mi andai a chiudere di nuovo nella sala di registrazione.
Era vuota.
Arancione, un vetro davanti a me mi divideva dalla parte in cui si mettevano i tecnici.
C'ero riuscito.
Ero un cantante come avevo sempre voluto.
Facevo migliaia di persone felici senza nemmeno sapere esattamente chi erano.
Avevo una bella casa.
Facevo tanti regali ai miei genitori, a mio fratello.
Avevo 4 magnifici amici.
Avevo una ragazza fantastica.
Unica.
Ma quella era la cosa più bella.
E solo il mio sogno, la realizzazione di esso, mi aveva portato a lei.
Ed ora avevo un altro sogno ancora: farla felice.
A volte si ha paura di realizzare i proprio sogni perché pensiamo che poi non avremo più nulla per cui lottare e continuare a vivere.
Ma non è così.
Abbiamo sempre un altro sogno dentro pronto per essere portato avanti.
Pronto per correre ed essere inseguito.
La vita è un susseguirsi di sogni.
Ne realizzi uno?
Ed ecco che subito ne nasce un altro.
E' una catena infinita.
Ma un sogno non è per forza inteso come qualcosa di grande.
Un sogno può essere dormire abbracciati alla persona che in futuro ci amerà, può essere diventare ciò che si desidera che sia il panettiere, il pompiere, il poliziotto, il medico o il cantante.
Ma il sogno più grande in assoluto è quello di Elizabeth e di Liam.
Un sogno in comune che solo due persone del genere possono realizzare in grande.
Un piccolo sogno che con loro può diventare enorme: FAR FELICE CHIUNQUE LI CIRCONDA.
Indistintamente dalla loro importanza, dalla loro conoscenza di esse.
Vivono per quello.
E il loro animo non è come il mio.
Anche io sogno di poter far del bene ma ad Ellie.
Perché non credo di essere destinato a far del bene a più persone insieme.
No.
Loro sono talmente grandi d'animo che riescono a far felice anche un passante sconosciuto e frustrato.
Che riescono a far felice anche chi ha perso completamente la speranza.
E io ero felice.
Felice di avere un migliore amico come Liam e una ragazza con Ellie.
E lei l'amavo.
L'amavo davvero.
In tutti i modi in cui si può amare una persona.
E avrei fatto di tutto per lei.
QUALSIASI COSA.

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Capitolo 31
*** capitolo n. 31 ***


Tadaaaaaan!! Capitolo 31! Ho in mente grandi cose per voi!! muhahahahahahahahahaahahahah xx 
 
Harry Pov:
 
Louis:"Ha chiesto Jimmy se vuoi andare con lui stasera al solito locale. Dice che ci sono delle nuove ragazze.."
Non mi andava di far nulla.
Me ne stavo chiuso in casa.
Da solo.
Come se quel posto non mi appartenesse più e pensavo che mi dovessi di nuovo abituare.
E inoltre ora non eravamo più in due in quell'appartamento.
Eravamo io, Lou ed Eleonor.
Era la dolcezza fatta persona quello schianto di donna.
Cucinava, lavava, stirava.
Ma non mi andava comunque bene.
Mi era piaciuto.
Mi era piaciuto veramente tanto prendermi io cura, oltre di me stesso, di una ragazza.
Bellissima, docile, amabile.
Sempre sorridente nonostante fosse.. Sola.
Ed ora lo era.
Era in quella grande casa da sola.
Io:"No Louis.. Diglielo"
Louis:"No Jimmy.. Si mi spiace.. Non lo so. Si ciao"
Avrei voluto che lei mi dicesse di rimanere li.
Con lei.
Avrei voluto sentire che qualcosa contavo.
Pensavo, prima della festa, che lei provasse qualcosa per me.
Avrei voluto che lei mi dicesse qualcosa. 
Che provasse realmente qualcosa.
Anche se non era un 'ti amo'
Mi sarebbe andato bene anche un 'ti voglio bene voglio provarci'
Chissà, cosa pensava ora?
Magari in realtà stava di nuovo bene senza di me.
Senza un'uomo di cui prendersi più o meno cura di lei.
Senza di me che giravo sempre scalzo e in boxer, senza me che non abbassavo mai la tavoletta del WC, senza me che non rifacevo la il letto la mattina.
Magari stava bene senza di me che le mattina la osservava insistentemente mentre era vicino alla cucina.
Si sedeva sul marmo dell'angolo cottura e mi guardava. 
Con sguardo perso, vacuo.
Era bellissima con quel pigiamino verde, calzoncino e canottiera.
Louis:"Amico .. Cos'hai?"
Io:"Credo di.." 
Facevo bene a dirlo a Louis?
Io:"Credo di essermi innamorato Louis" 
Mi aspetto uno sguardo del tipo 'cazzo dici?' ma ritrovai un viso comprensivo.
Mi guardava come se avessi scoperto la cosa più bella del mondo e invece io adesso mi sentivo veramente uno schifo.
Louis:"Di chi Harry?"
Io:"Sarah.. L'amica di Ellie.. E io.." 
Louis:"Per questo non ti senti più a casa ora? Per questo non esci? Per questo non ti scopi nemmeno una ragazza da.. quanto? due settimane.."
Io:"Louis mi sembri troppo eccitato." 
Louis:"Harry ti sei innamorato.. E' ovvio che io lo sia.." 
Io:"No.. Lei .. Ha visto Taylor baciarmi alla festa di Conor."
Si rabbuiò perso in qualche suo pensiero..
Io:"Lou?"
Louis:"Niente niente.. Allora..? E' come dico io?"
Io:"Si.. Non faccio che pensare a lei, li, in quella casa enorme, da sola."
Louis:"Glielo hai detto?"
Io:"No Louis.. Come posso? Quando ho tentato di dirle di Taylor e che per me quel bacio non contava lei.. Non ha mostrato nulla se non un disinteresse. Non mi.." 
Louis:"Da quando in qua le persone si aprono da sole senza alcun incitamento Harry? Non puoi sapere cosa pensa realmente una persona. Tante volte ci nascondiamo dietro delle inutili scuse, dietro inutili pretesti per paura. Paura di non venir ricambiati o di esser delusi. Non puoi sapere cosa lei prova. E non tocca a loro farsi avanti, tocca a noi Harry. Sei tu quello con le palle non lei."
Aveva terribilmente ragione.
Io non volevo che lei fosse sola.
Io ci tenevo.
E qui ora mi sentivo terribilmente fuori posto.
Louis.
Mi serviva il mio migliore amico per capire una stronzata del genere.
Infilai la giacca e presi velocemente le chiavi dal tavolino e corsi in macchina.
Dovevo andare subito da lei.
Che ci fosse o meno.
Dovevo dirle ogni cosa.
Subito.
E scelsi veramente il momento più adatto.
Se non avessi deciso le conseguenze sarebbero state drastiche forse.
E forse mi sarei sentito terribilmente in colpa.
 
Nel vialetto era già parcheggiata una macchina.
Un audi A4 nera, metallizzata.
Non la conoscevo, e sapevo che non era della madre di Sarah.
Parcheggiai al lato del vialetto e scesi.
Poi lo sentii un urlo soffocato arrivare dalla casa.
La casa di Sarah.
Il sangue defluii fino al cervello.
E un senso di preoccupazione si fece spazio in me mentre correvo verso la porta.
Entrai velocemente e salii le scale di corsa.
Ma mi arrestai all'udire due voci maschili oltre quella rotta dal pianto di Sarah.
Mandai un sms velocemente a Ellie.
Doveva correre.
 
A Ellie:
-Corri da Sarah. E' urgente. Io da solo non ce la faccio. Porta qualcuno. x-
 
Da Ellie:
-Stavo già andando da lei.. Sto scendendo sono con Niall. xx-
 
Un altro urlo sommesso mi perforò il petto, il cuore. 
E non c'era più preoccupazione in me. 
Solo rabbia. 
Una rabbia immensa.
Io:"Osa toccarla ancora e non uscirai di qui intero."
Vidi le iridi verdi, umide dal pianto di Sarah osservarmi, preoccupata, come se stessi per morire.
Ma non m'interessava.
Le donne non si picchiano.
Era appoggiata al muro con la schiena, le gambe piegate ora verso il busto e racchiuse tra le sue braccia.
x:"Ancora tu? Avevo portato rinforzi proprio per te.. Ma non c'eri. Ora io e mio fratello avremo da fare"
Io:"Tu sei Thomas. Il ragazzo di quella domenica mattina. Sei un vigliacco. Cosa c'è di bello nel picchiarla? E' debole.. Non può reagire in alcun modo. Prenditela con me no?"
Deglutì per poi contrarre il viso.
Era più smilzo di me.
Era come Niall ma sicuramente con metà della sua forza.
Niall anche se piccolo era una forza della natura.
Non capivo dove prendesse tutta quella forza.
Thomas:"E' lei la zoccola. Ma a te non importa tanto è con te che lo è diventata"
Non capii inizialmente.
Poi compresi e il mio gancio destro gli si piantò dritto nel suo fegato.
Thomas:"Cazzo. Sei un.." 
Io:"Si sono un bastardo e tu un mostro ma lei.. Lei non è una zoccola. Lei a letto con me non ci si è mai messa. Mai. E non uscirtene con altre stronzate varie.. Di ancora una parola e sei morto"
x:"Non ne sarei così sicuro riccio.."
E un pugno arrivò dritto nella mia schiena buttandomi in avanti ai piedi di Sarah.. 
Si sporse in avanti tenendo una mano verso il mio viso ma subito dopo rotolai verso destra. 
Un calcio in pieno ventre inaspettato mi aveva fatto girare sulla schiena.
Sarah:"Trevor.. Lascialo stare.."
Mi stavo alzando quando sentii una voce famigliare irrompere.
x:"Ancora tu? Mi pare di averti detto chiaramente di non farti vedere più.."
Trevor:"Tu.."
Io:"Niall?"
Niall:"Tranquillo amico.."
Aveva qualcosa di diverso.
Mai avevo visto Niall così.
Così uomo.
Così infuriato.
Così forte.
Mai.
 
Niall Pov:
 
La rabbia cominciava a salire.
Sentivo ogni muscolo presente nel mio corpo contrarsi.
Come per mettersi in difesa e poi attaccare la preda.
Stavo per esplodere.
Me lo sentivo.
Ma non come l'ultima volta.
No. 
Assolutamente.
Mi sentivo ancora più forte.
Glielo avevo detto chiaramente molti mesi prima di star lontano da noi, da Elizabeth. 
Ed eccoci di nuovo a Marzo dell'anno dopo a dover debellare il mondo da gente del genere.
Sentivo le nocche delle mie mani spingere percepibilmente la pelle, tenevo i pugni chiusi lungo i fianchi.
Trevor:"Come mai qui biondo?"
Io:"Un mio amico ha bisogno di me. Tu che ci fai qui? Tuo fratello aveva bisogno di una mano??"
Thomas:"Vi conoscete per quale motivo?"
Trevor:"E' il bastardo che mi ha portato via la mia bella ragazza.." 
Io:"Non era la tua ragazza.. La picchiavi.. Come pretendevi che ti volesse?"
Avevo alzato di un tono la voce.
Quel bastardo.
Come aveva potuto definirla la sua ragazza?
Io che l'avevo dovuto staccare con la forza da lei.
Forse quella volta avrei dovuto fargli male.
Sentivo crescere ancora di più la rabbia.
Poi sentii la voce di Elizabeth.
Le avevo detto di rimanere in macchina. 
Le avevo detto di non scendere per alcun motivo?
Ellie:"Harry, Sarah..." 
Si bloccò immobile all'ultimo gradino delle scale osservando con gli occhi spaventati e agitati il pianerottolo.
Io:"Elizabeth.. Vieni.. Vieni qua.." 
Si mosse lentamente verso di me e prese a cercare Harry e Sarah che si erano spostati in un angolo più vicino a me.
Harry:"Ellie mettiti qui con Sarah.." 
Trevor:"Ma guarda chi c'è.."
E mentre Elizabeth si spostava vicino a Sarah, vidi la mano di Trevor spostarsi sul suo braccio.
No caro tu non la tocchi più.
E lo spinsi con forza al muro riprendendomi Elizabeth e facendola avvicinare a Sarah ancora a terra impaurita.
Ha un limite la rabbia?
La mia sembrava lo avesse sicuramente. 
Un'altra mossa e sarebbe esplosa.
Non feci in tempo a tirarmi indietro che Trevor si era già ripreso e mi aveva piantato un colpo nello stomaco.
Ellie:"Cazzo.. Niall.."
Una lacrima era scesa sul suo viso.
Ecco quella era la goccia che fece traboccare il vaso.
Persi completamente il controllo e mi avventai su Trevor, sbarrò gli occhi ed eccolo a terra, con me sopra a subire i miei colpi.
Io:"Mai farla piangere."
Trevor:"B-Basta.. Thomas.. T-Thom.." 
Mi girai velocemente da una parte all'altra. 
Non c'è più.
L'aveva abbandonato.
La rabbia ribolliva ancora dentro di me.
Mi alzai velocemente e Trevor si alzò velocemente per scappare ancora. 
Scappare.
Era la cosa più sbagliata che potesse esistere.
I problemi andavano sempre affrontati.
Scappare non aiutava. 
I problemi ti avrebbero seguito inevitabilmente ovunque, senza tregua.
E il miglior modo per levarseli dalle palle era quello di affrontarli e dimenticarli.
Mi sentivo ancora teso e mi lasciai cadere a terra mentre Harry portava Sarah in bagno per medicarla.
I nervi non si rilassavano e lo stomaco bruciava.
I muscoli non riuscivano a rilassarsi.
Chiusi gli occhi, piegai leggermente le gambe e portai le mani tra i capelli tentando di rilassare il mio corpo, la mia mente.. Ma niente.
Se non una piccola parte, la parte del petto in cui si trova il cuore.
La sua mano si era poggiata tranquillamente li e mi stava rilassando.
Lei stava bene.
Ero riuscito ad affrontare un suo problema.
Ellie:"Ehi amore.. E' tutto okay.. Sono andati via no? Rilassati.."
Tirai su la testa e la guardai.
Mi sentivo leggero ora, di nuovo.
Può una persona avere tale effetto su di te?
Mi sorrise e con un gesto naturale l'abbracciai facendola cadere su di me.
La sentii ridere sommessamente sul mio collo.
Eravamo sdraiati a terra, uno attaccato all'altro in un abbraccio che mai una persona vorrebbe sciogliere.
Nemmeno se mi avessero pagato.
Ellie:"Visto? Ho sempre bisogno di te"
Io:"E io di te.. Altrimenti la forza che ho nemmeno esisterebbe."
Perché tiravo fuori quella forza e quel coraggio solo per lei che amavo.
L'amore mi dava una forza sovrumana.
L'amore è la forza in se stessa.
E tanti non lo capiscono e bruciano l'amore solo tra un paio di lenzuola o in qualche bacio.
Nessuno capisce che l'amore è una delle cose che ti tiene in piedi e che può addirittura tramutarsi in forza fisica, mentale.
Può darti la forza di non cadere e continuare a lottare per arrivare ai tuoi traguardi.
E l'amore per Ellie era la cosa più grande che potessi avere.
 
Sarah Pov:
 
Non riuscivo a connettere il cervello con la situazione.
Non avrei ma pensato che potesse accadermi una cosa del genere.
Mi faceva male tutto quanto.
La testa, le braccia, le gambe.
E mi sentivo terribilmente sola.
Ero sola.
Non c'era nessuno.
O almeno così credevo.
Ed eccola invece.. La voce che più mi era mancata in 9 lunghissimi giorni.
Quella voce roca e profonda che mi faceva battere irrimediabilmente il cuore più forte.
Harry:"Dai vieni.. Ti do una sciacquata e ti porto via." 
Non riuscii nemmeno ad annuire.
Lo guardavo con gli occhi sgranati mentre mi portava in bagno e chiudeva lentamente la porta.
La porta.
 
Flash Back:
 
Toc Toc.
Qualcuno bussava alla porta.
Il cuore in gola.
Se era Harry?
Smettila Sarah non sarà mai lui.. Non ti ama.
Aprii lentamente la porta e trovai Thomas e.. Trevor.
Io:"Ciao Thomas.. Cosa vuoi?"
Thomas:"Entrare.." 
Io:"Non puoi."
Thomas:"Perché? Il tuo amico è nudo in salotto e si vergogna?"
Io:"Harry? Non è qui.." 
Abbassai lo sguardo ai suoi piedi sentendo il vuoto in me propagarsi lentamente e portarmi in un buio incontrastabile.
Thomas:"Andiamo tesoro facci entrare vogliamo solo parlare.
Mi aveva presa per le spalle stringendole forte.
Sentivo le spalle indolenzirsi.
Ma appena allentò la presa corsi al piano superiore tentando di chiudermi in qualche stanza ma ero più piccola, e la mia falcata era decisamente più corta delle loro ed eccomi che qualcuno mi strattonò indietro facendomi cadere a terra sbattendo la testa.
Un dolore lancinante mi attraversò la testa.
Portai subito le mani alla testa.
Io:"Siete pazzi"
Ed ecco altri colpi, si stava sfogando su di me.
Senza pietà.
Senza pensare ad alcuna conseguenza.
Mi tirai sempre più indietro fino ad oppoggiarmi al muro e portarmi le gambe al petto e coprendomi il viso.
E poi lo sentii.
Pensavo fosse la mia immaginazione ma lui c'era. 
C'era davvero.
Harry:"Osa toccarla ancora e non uscirai di qui intero."
La mia salvezza.
 
Fine Flash back
 
Harry:"Togli la tuta su" 
Non me ne preoccupai e tentai di tirare giù i pantaloni della tuta ma con poco successo, le braccia facevano terribilmente male per non parlare del busto che era percorso da dei dolori lancinanti appena tentavo di abbassarmi vero le gambe.
Harry:"Lascia faccio io.. Tranquilla.. Non.. Ti faccio niente" 
Lo disse come per rassicurarmi.
Ma io lo sapevo.
Sapevo che non mi avrebbe fatto nulla lui.
Lui non era come Thomas e Trevor.
Lui mi rispettava.
Io:"Io.. Non ... Ho paura di te" 
Mi sorrise facendo spuntare quelle fossette che tanto amavo.
Sorrisi anche io di rimando.
Harry:"Oddio..." 
Abbassai anche io lo sguardo sul punto in cui Harry stava guardando.
Stava lentamente abbassando la mia tuta.
Si cominciavano a vedere dei leggeri lividi un pò ovunque sulla mia pelle.
Finì di togliere la tuta e prese con un panno bagnato con l'acqua fredda a tamponare leggermente i punti dove la mia pelle era entrata in diretto contatto con l'orologio di Thomas. 
Più volte una parte dell'orologio di Thomas si era incagliato nella mia pelle e aveva lasciati dei tagli sulle mie gambe.
Io:"G-Grazie.." 
Harry:"Non devi ringraziarmi."
Continuava attento a non farmi del male a pulire le ferite per poi disinfettarle accuratamente.
Poi alzò il viso e prese a fare la stessa cosa con la mia fronte.
La botta a terra mi aveva provocato un bel taglietto sulla fronte, bianca ora rossa, sporca di sangue.
Il suo viso era a pochi centimentri dal mio.
Sentivo il suo respiro caldo scontrarsi leggero con la mia fronte.
I brividi presero a percorrere velocemente la mia pelle.
E sentivo il suo respiro tranquillo e calmo così vicino da far diventare il mio sempre più veloce e agitato.
Harry:"Fatto"
E i suoi occhi si posarono dolci nei miei.
Il mio cervello non reagiva più.
Eravo seduta sul bordo della vasca e lui in ginocchio davanti a me.
Sentivo il cuore aumentare.
La distanza stava diminuendo pericolosamente.
Sentivo il respiro più agitato sulle mie labbra, caldo, rassicurante.
Le nostre labbra si stavano avvicinando ancora..
Ellie:"Sarah, Harry.. Avete fatto..? Oh.. Emm.. Ho interrotto.." 
Harry:"Emm no Ellie tranquilla.. Rimango un altro poco qua.. Non voglio.. Lasciarla sola.. Ancora." 
Ellie sorrise.
Non voleva lasciarmi sola?
Ancora?
Solo io vedevo un senso di protezione e preoccupazione per la mia incolumità in quelle parole?
Solo io vedevo una qualche chance di potergli piacere?
Anche vagamente?
Poco?
Un briciolo di sentimento nei miei confronti? 
 
Elizabeth Pov:
 
Stavamo tornando a casa.
Dovevo chiederglielo ora?
Io:"Niall avrei bisogno del vostro aiuto."
Niall mi guardò preoccupato.
Come se avessi bisogno di chissà quale aiuto.
Io:"No amore.. Tranquillo non è proprio per me ma per Jey." 
Si aprì in un sorriso e si leccò in maniera sin troppo sexy le labbra.
Avrei voluto saltargli addosso e farlo mio.
Ancora.
Ancora.
Ancora.
Basta pensieri perversi.
Niall:"Dimmi."
Raccontai per filo e per segno il mio piano mentre lui ascoltava attentissimo a non perdere nemmeno un particolare.
Niall:"Devo parlarne con gli altri. Se siamo tutti e cinque sarà ancora meglio."
Forse il mio piano avrebbe avuto terribilmente fortuna.
 
Io:"Okay Shelly e Allison voi siete due grandi"
Erano le ragazze del super mercato.
Erano riuscite a far girare la voce come desideravo.
Eravamo in casa della fidanzata di Jey e ormai era quasi pronto tutto mancavano solamente i ragazzi e le fan impazzite.
Okay. 
Mancava un'ora all'ora x! 
 
Da Niall:
-Amore siamo quasi arrivati. Cinque minuti e siamo li! Avverti le due donzelle non vogliamo infarti. ti amo x-
 
Mi ama.
Mi ama.
Mi ama.
Era sempre la stessa reazione.
Che me lo dicesse in faccia o per sms.
Io:"Ragazze mie.. Siete pronte?"
Vidi entrambe aprirsi in un sorriso enorme.
Allison:"Emm Eliza? Dovrei dirti una cosa.." 
Io:"Dimmi tutto."
Si stava massacrando le mani così le presi tra le mie e le sorrisi teneramente per incoraggiarla.
Allison:"Devo chiederti scusa.. Io ho avuto dei pregiudizi su di te.. E non mi andavi a genio.. E ti ho insultata.. Anche su Twitter. Mi spiace io.." 
Stava per scenderle una lacrima ma la bloccai velocemente.
Io:"Si chiamano a posta pregiudizi. Ora il giudizio effettivo di me lo hai no? Bene.. E' tutto okay.." 
Allison:"Eliza.. Perché metti retweet ad ogni insulto e non rispondi mai ad essi?"
Io:"Altrimenti mi abbasserei ai loro livelli. No? Io sono superiore a certa gente."
Mi guardò comprensiva quando la porta si spalancò lasciando il via libera a un Louis felice ed eccitato a braccetto con una Eleonor timida e divertita dalla reazione del fidanzato.
Louis:"El? Mi spiace è finita tra noi.. Preferisco queste due fanciulle.." 
Harry:"No caro.. Ci sono prima io"
Prendendo Allison a braccetto e salutandola poco dopo con un abbraccio e un bacio sulla guancia.
Liam entrò contento, ma si vedeva che aveva qualcosa che lo turbava ma che comunque era felice.
Salutò tutti e si mise a collaborare per allestire il palchetto sulla strada.
Zayn:"Oddio ci sono troppe scale io non .. Sto per.. Avere un infarto." 
Chiara:"Guarda che vecchio di un ragazzo che ho.. Mo faccio cambio con El"
Zayn la guardò con occhi sgranati che subito dopo si chiusero dolcemente al contatto con le labbra di Chiara.
Io:"Emm.. Qui ci sono le mie ospitiii" 
Niall:"Si molto carine anche direi amore.. Le scegli veramente bene" 
Sorrise spavaldo continuando a guardarmi.
Io:"Nemmeno le hai guardate Niall.. Almeno fa finta di guardarle e poi fammi ingelosire."
Lasciai un bacio sul suo collo non avendo voglia di alzarmi sulle punte e lo presi per mano trascinandolo vicino alle ragazze.
Shelly non riusciva addirittura a dire nulla.
Era pazza di Niall.
E io strinsi ancora di più la sua mano.
Gelosia?
Ero una pazza!
Niall:"Ehi io sono un ragazzo come te è.. Puoi parlarmi" 
Io:"Ha ragione.. Anzi a volte è più stupido di tanti altri."
Allison intanto ci guardava con un sorrisetto appena accennato sulle labbra.
Shelly:"Oh.. Emm.. Si.. Io.. E' che.."
Niall:"Me lo dai un abbraccio?"
Lei annuii arrossendo e si strinsero in un abbraccio.
Mi allontanai leggermente sorridendo.
Le fans.
Erano veramente importanti.
Eppure sentivo un senso di.. non so nemmeno come spiegarlo, il mio stomaco si chiuse improvvisamente e sentii gli occhi inumidirsi velocemente, il cuore sussultare.
Allison:"Siete.. bellissimi. Vi completate. Formate la perfezione. E non è semplice. Quella credo si raggiunga solamente con la propria anima gemella. Ho la tua età ma queste cose le capisco. Soprattutto da quando mio padre ha perso mia madre. Lui l'amava e insieme erano.. La perfezione. Lui non vuole più nessuna. Gli basto io."
Sorrisi.
La perfezione.
Alla fin fine esisteva. 
Potevamo essere perfetti con le nostre anime gemelle.
Opposte, con diversi timori e diverse forza.
Ci compensavamo.
Ognuno di noi compensa un altro corpo, un'altra anima.
E si sostengono nelle pecche dell'altro.
Io ero debole fisicamente ma Niall compensava la mancanza.
Io sempre disordinata ma Niall sempre ordinato e sistemava ogni cosa.
Io ottima cuoca ma non sapevo fare i dolci, mentre Niall era un pessimo cuoco ma un ottimo pasticcere.
Siamo come dei puzzle.
C'incastriamo solo con chi è diverso da noi ed ha ciò che a noi manca e viceversa.
E l'unica cosa che ci accomuna è l'amore.
L'amore per l'altro.
Indescrivibile.
Unico per ognuno di noi.
Speciale.

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Capitolo 32
*** capitolo n. 32 ***


Niall Pov:
 
Potevo non amare una ragazza del genere?
Ellie:"Okay amore.. Sei pronto?"
Io:"Si.. Un mini concerto in cui devi solo mettere delle firme per partecipare su un foglio che verrà poi utilizzato per tener su questa casa non sarà così difficile amore.." 
Mi lasciò un bacio sulle labbra. 
Okay Niall.
Tranquillo.
Ed eccomi su un palco su una strada di Londra, davanti una casa, pronto per far del bene.
Solo Elizabeth avrebbe potuto avere un'idea del genere.
Solo lei poteva fare una cosa così.
Poi vidi i paparazzi, qualche sezione televisiva pronta a ripendere il tutto.
Liam:"Wow... Siete tantissimi! Porca misera.. Credo che abbiate occupato anche la strada accanto."
Era vero.. Erano così tanti.. Ce l'avrebbe fatta.
Elizabeth sarebbe riuscita a portare a termine la battaglia.
Io:"Okay.. Possiamo intanto dire grazie.. A voi tutti che avete accolto la richiesta di essere qui e prender parte all'iniziativa di Elizabeth per salvare questa casa e il diritto di una ragazza di viverci per quanto vuole." 
Harry:"Beh adesso possiamo dare piacere alle vostre orecchie.. Pronti?"
Cantare.
Cantare era una delle poche cose che facevo veramente senza pensieri.
Senza alcun problema, senza che ci dovessi mettere fatica.
Veniva naturale.
L'avevo nel sangue.
E cantare con i ragazzi era ancora più bello.
Mai avrei potuto cantare da solista.
Nessuno di noi ormai avrebbe potuto farlo.
Eravamo legati.
Un legame che non si distrugge facilmente.
Che anche se stavamo lontani un mese, quando tornavamo tutti insieme il legame era addirittura più saldo.
Come se ogni volta si rafforzasse ancora di più. 
 
Mai credo ci siamo divertiti tanto ad un concerto.
Forse perché stavolta i manager ne erano rimasti fuori.
Forse perché stavolta c'era una buona causa a renderlo diverso.
Ma mai mi sarei aspettato una cosa del genere.
C'erano così tante persone felici di esser li a vedere i proprio idoli.
Senza aver pagato nulla per essere felice.
E avevano anche fatto felice noi 5, Elizabeth e Jeremy. 
Liam:"Ragazze adesso sta a voi scegliere cosa cantare!!!"
Ripensai velocemente alle canzoni non cantante: They don't know about us e Little Things.
L'ansia cominciò a salire.
In una maniera incredibile.
Ce l'avrei fatta?
Perché non c'ero riuscito fino a quel momento.
Avevano scelto.
L'avevano gridato.
Little Things.
Guardai ogni persona davanti a me fissarmi.
Era come se mi stessero mettendo alla prova.
Per vedere se ero tornato veramente.
Zayn.
Liam.
Zayn.
Louis.
... Stava per cominciare Harry e l'ansia cominciava a farsi sentire ancora di più.
Ma lei.
Eccola.
Al mio fianco.
Non più davanti ai miei occhi mentre il mio cuore si faceva in mille, irrecuperabili frammenti.
No.
Ora lei era al mio fianco.
In carne ed ossa su quel palco, con la mano stretta nella mia mano destra.
Harry.
Toccava a me.
Toccava alla mia parte.
La parte più della canzone.
Era la mia.
Ed era per lei.
Perché lei non si amava come l'amavo io.
No.
Eppure lei era perfetta.
Io:"You’ve never loved yourself half as much as I love you. You’ll never treat yourself right darlin’ but I want you to if I let you know, I’m here for you maybe you’ll love yourself like I love you"
La guardai negli occhi.
Sorrideva.
Sorrideva felice.
Felice.
Io la rendevo felice.
E me ne fregai di essere davanti a non so quante telecamere o quante migliaia di persone.
La baciai.
La tirai forte a me e tenendola per la vita con la sinista, dove avevo il microfono, e con la destra per la testa, e la baciai.
Feci incontrare le nostre labbra per poi sentirle schiudere per far incrociare le nostre lingue, calde, desiderose di incontrare la loro metà.
E un applauso arrivò alle nostre orecchie soffocato.
Eravamo io e lei.
 
Elizabeth Pov:
 
Eravamo io e lui.
Sullo stesso palco.
E adesso la luce nel buio non illuminava più solamente lui ma illuminava anche me.
Il resto non contava ormai.
O non era mai contato realmente.
Era solo una stupida paura.
Una paura che era arrivata solo per fermarci.
Solo per tentare di rovinarci nel tempo.
Ma noi eravamo stati più forti.
Ci staccammo.
Io:"Sei un grande, amore" 
Niall:"No.. Sono il TUO grande amore" 
Aveva perfettamente ragione.
Era IL MIO GRANDE AMORE.
 
Liam:"Cavolo.. Questo concerto è stato.."
Zayn:"Mitico!!!"
Louis:"Mi sento troppo potente ragazzi.. Una cosa allucinante. Vi giuro!!"
El:"Tu sei sempre troppo fomentato amore.. Calmati"
Guardavo la scena come rapita.
Non l'avevo mai pensata in questo modo.
Facevo parte di una squadra.
Una squadra affiatata.
E mi sentivo stranamente importante per essa.
Ma qualcuno mi tirò via da quella scena.
Mi trovai addosso al muro di una stanza della casa della ragazza di Jey, con le sue labbra incollate alle mie, come per non farmi scappare mai.
Mai più.
E mi lasciai trasportare dalla sua forza, dal suo amore.
Niall:"No.. Senza te.. Non ci sarei mai riuscito"
Sorrisi a quelle parole.
Mi suonavano più come:'avevo bisogno di te per riuscirci'.
Lui aveva bisogno di me come io lo avevo di lui.
Delle sue attenzioni.
Dei suoi sentimenti.
Io:"Dovremmo tornare dillà amore lo sai?"
Annuii velocemente ma senza staccarsi dal mio collo facendo crescere una voglia matta di averlo pazzesca.
Niall:"Okay andiamo.." 
Mi sorrise maliziosamente mentre mi prendeva la mano e uscivamo di li.
Mi farà impazzire un giorno quell'uomo.
Ne sono sicurissima.
Morirò d'infarto!
Io:"Esco a vedere una cosa."
Annuirono e prendendo Nik uscii di li.
Non so quanti scatti immortalarono la mia presenza li fuori.
Una ragazza tentò di avvicinarsi a me.
Sentii uscire il mio nome dalle sue labbra.
x:"Ellie.. Ellie.. Per favore.." 
Io:"Nik lascia.."
Mi avvicinai a lei che si era rilassata e ora mi guardava tranquilla.
Io:"Ehi.. Ciao.. Dimmi tutto...?"
x:"Lisa" 
Io:"Bellissimo nome Lisa"
Lisa:"Faresti una foto con me e mio fratello John? Muore per te." 
John:"Lisa... Zitta.."
Arrossì improvvisamente.
Io:"Certo.. Se vi.. fa piacere."
Mi lasciò interdetta.
Volevano una foto con me che non ero nessuno.. Perché?!
Mi avvicinai a loro e feci una foto mentre lasciavo un bacio sulla guancia del ragazzo e un'altra semplice foto.
John:"Grazie.. Grazie mille" 
E si toccò la guancia.
Ci manca solo che non si lavi più il viso.
Nik:"Sei matta?"
Io:"No .. E' solo che so cosa significa per una persona non riuscire a toccare chi stima. Non un idolo perché non credo di esserlo Nik.. Ma so cosa si prova." 
Nik annuii velocemente.
Quell'uomo non si era mai sciolto più di tanto ma mi stava bene.
Presi un mucchio di fogli e davanti a tutti cominciai a contare le firme.
Senza preoccuparmi del silenzio che era calato intorno a me.
Erano tutti pronti a sapere se ero riuscita ad avere tutte e 20.000 le firme che servivano. 
15.760. 
16.900.
18.400.
19.993.
No aspetta.
No.. Per sette firme?
Per sette misere firme.
Portai le mani tra i miei capelli.
Niall:"Amore?"
Io:"Niall.. Mancano 7 firme. Non le troveremo mai."
Ma mentre dicevo questo Niall prese una penna e firmò in maniera stranamente leggibile.
Poi Zayn.
Poi Harry.
Poi Liam.
Poi ancora Louis.
E Eleonor.
Mancava una sola firma.
Presi la penna e per ultima comparve l'unica firma che forse contava ancora di più: Elizabeth Jane Broke. 
C'ero riuscita.
Ero riuscita a fare qualcosa per qualcuno.
 
Harry Pov:
 
Elizabeth aveva fatto felice oltre se stessa, anche Niall, Jeremy e la sua amabile ragazza.
Io, invece non riuscivo a far felice nemmeno me stesso.
Due settimane prima avrei voluto dire ogni cosa a Sarah ma ancora non ci riuscivo dopo l'accaduto.
E se non mi volesse?
Ero tornato a vivere da lei, ma per restarci e sembrava sollevata anche se dormiva sempre sogni agitati e urlava la notte.
Ed io ero.. Li.. Pronto a farla calmare e addormentare di nuovo.
Sarah:"Harry tutto bene?"
Eravamo su quel prato morbido accarezzati da un brezza leggera e dal sole alto nel cielo. 
Tutto bene.
Quella domanda era la chiave ad ogni cosa.
Eppure sembrava sempre fuori luogo. 
Era arrivata l'ora di essere me.
Il vero me.
Rimasi sdraiato su quel prato verde, curato da me in persona.
E non è come dicono.
Il prato del vicino è sempre più verde.
Menzogne.
Se apprezzi ciò che hai il tuo rimarrà sempre il migliore.
Io:"No Sarah.. Non va bene. Sto tentando di reprimere un sentimento più forte di me." 
Ero calmo e lei anche.
Sarah:"Che tipo di sentimento?"
Si girò e si mise a pangia in giù sul telo che era sul prato mettendo un braccio sotto la sua testa e un altro passandolo dolcecemente sul mio petto per arrivare a toccare i miei ricci.
Io:"Amore"
Sarah:"Perché vuoi reprimerlo? Lei non ricambia?"
Io:"Non lo so se ricambia. Non gliel'ho detto."
Rimase in silenzio.
Non disse nulla.
Sarah:"Io anche sto tentando di reprimere lo stesso sentimento."
Ama qualcuno.
Il mio cuore sussultò ma si fece spazio anche in me una speranza di essere amato come Niall era amato, come Liam era amato, come Louis e Zayn venivano amati.
Io:"Perché?"
Sarah:"Al contrario di te Harry io ho un motivo valido. Non credo di essere alla tua altezza. Non credo di poter essere amata da un uomo come te Harry"
Io:"Non puoi... Aspetta..." 
Mi girai verso il suo volto serio che mi guardava.
La sua mano aveva smesso di torturare i miei ricci, e i suoi occhi si erano inumiditi.
Io:"Alla MIA altezza? Tu.. Tu ami.."
Sarah:"Amo te" 
Non le dissi niente.
Lasciai solo che i fatti mostrassero i miei sentimenti.
Mi avvicinai e ridussi tutta la distanza che c'era tra le mie e le sue labbra.
Era il bacio più dolce e calmo mai ricevuto.
Ma anche il più agitato e caotico.
Il più adrenalinico e impetuoso bacio mai dato.
E appena dischiuse leggermente le labbra la mia lingua s'insinuò nella sua bocca.
Cercando avidamente la sua lingua.
Calda.
Mi amava.
E ora...
Beh.. Ora potevo morire felice.
 
Sarah Pov:
 
Il bacio più bello dalla mia intera vita.
Il bacio più aspettato della mia vita.
E ne era valsa la pena di aspettare.
Ogni dubbio in me era sparito.
Lui amava me.
Potevo vivere anche la mia favola ora.
Harry:".. Io.. Spero di essere io alla tua altezza.. Non il contrario."
Mi sorrise.
Ed eccole.. Le fossette.. Quelle graziose fossettine.
Ed ecco che il mio corpo reagisce da solo.
Le mie dita, piccole e docili presero a sfiorarle.
Harry:"Non ti ho dato il permesso" 
Io:"Se prima facevo come mi pare ora credo che non cambierà di molto"
Rise mentre io rimasi sera a sfiorare quel viso, e ad assorbire quanto più potevo il suono di quella risata.
Una risata melodiosa.
L'unica che dava veramente sollievo al mio animo.
Harry:"Sei bellissima."
Era tornato serio.
Ogni volta che me lo diceva era serio, concentrato a prendere la mia bellezza e stamparsela dritta davanti ai suoi occhi verdi, per poterla poi esaminare quando ne aveva bisogno.
Io:"Lo so" 
E mi aprii in un sorriso. 
Un sorriso che tanto avevo voluto.
Un sorriso che lui solo poteva farmi nascere.
 
Harry:"Vieni a cena a casa di Liam no?"
Annuii velocemente ma sentivo già il disagio prendere piede in me.
Ed ecco che le sue braccia mi strinsero in vita, facendo aderire perfettamente la mia schiena al suo petto, ampio, caldo.
Harry:"Non ti mangiano.. E poi c'è anche Ellie" 
Io:"Non se la prenderanno vero?"
Mi guardò sconcertato.
Harry:"Cosa?"
Io:"Non si arrabbieranno che .. Beh.. Che io.." 
Harry:"Nessuno può arrabbiarsi perché tu sei la mia ragazza" 
La mia ragazza.
L'aveva detto con imposizione come per marcare anche con la sottoscritta la sua proprietà su di me. 
Sorrisi spontaneamente.
Harry:"Cosa c'è?"
Le sue guance diventarono improvvisamente rosse.
Risi.
Io:"Niente amore mio.."
E gli stampai un bacio sulla guancia per poi trascinarlo fuori da casa e dirigerci al complesso dove vivevano i ragazzi.
 
Io:"Sicuro che non mi sbraneranno viva?"
Harry:"Stai per incontrare e conoscere gli altri 3 membri dei 'ONE DIRECTION' e tu pensi solo se tu sarai il pranzo? Porca puzzola non sei mica Bella alle prese con la famiglia di Vampiri di Edward."
Io:"Beh tu ti chiami Edward" 
Harry:" E tu sei bella.. quindi okay preoccupati stai per diventare il pastoooo"
Mi stava per mordere il collo quando un Liam con un sorriso a 32 denti ci aprii la porta.
Harry:"Ciao Liamuccio caro"
Liam:"Ciao Hazzuccio caro.. Chi è la dolce donzella al tuo fianco a cui stavi per staccare la testa a morsi?"
Chiese accigliandosi perplessamente.
Harry:"E' la mia ragazza Liam" 
Liam rimasi un attimo interdetto.
Io:"Piacere Sarah.." 
Liam:"Tu sei .. Sarah? Oh cavolo.. Keeeeevin corri"
Chi cazzo era mo Kevin?
Spuntò una specie di finto piccione alla porta.
Liam:"Lei è Sarah"
E spuntò un Louis Tomlinson felice come una pasqua.
Louis:"Cavolo.. Tu sei la fortunata salvatrice dell'anima di Harry Styles??"
Harry:"Smettila coglione." 
Risi ed entrai a braccetto a Liam e Louis che erano intenti a farmi complimenti e ringraziarmi di aver riportato a galla l'Harry giusto.
Non riuscivo a capire come facessero ad essere così quei ragazzi.
Sempre se stessi sempre felici.
x:"Prima io.. Cavolo sei il solito imbecille.. Spiegami perché devi fare.. No.. Noooo" 
E si sentii un tonfo allucinante.
Liam alzò forzatamente gli occhi.
Chiara:"Sei la solita cogliona Ellie"
Ellie:"Dillo al tuo ragazzo che voleva per forza passare lui prima dalla fines.. Sarahhh"
Io:"Elllliiiieeee"
Mi ero fatta prendere dall'aria allegra e felice che c'era nell'aria.
Era magnifica l'aria che si respirava li.
Era come una grande famiglia anche se nessuno possedeva lo stesso sangue.
E la cosa mi fece sentire terribilmente a casa.
Una casa che mi mancava da troppo tempo ormai.
 
Liam Pov:
 
Io:"Ce l'ho fatta a farla addormentare amore.." 
Josy:"Bravo amore mio.."
Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra.
Erano le cinque circa del pomeriggio.
Volevo chiederglielo.
Volevo parlarle della.. Mia famiglia.
 
Flash Back
 
Niall:"E' la perfezione suo figlio signora.. Glielo passo immediatamente."
E subito mi ritrovai il telefonino di Nialler tra le mani.
Io:"Ma.. Mamma?"
Mamma:"Dio Liam.. Quanto mi è mancata la tua voce. Perché non ti fai sentire più?! E' per loro?"
Io:"No mamma i ragazzi non centrano nulla.."
Mamma:"E allora cosa Liam?"
Io:"Mamma devi vederlo con i tuoi occhi. Non crederai mai alle mie parole.. E poi io non so come spiegartelo così.. Io non ne ho idea."
Mamma:"Amore possiamo venire da te.. Quando vuoi.."
Io:"Emm.. Vorrei.. Beh... Le prossime due settimane sono piene d'impegni.. Potremmo fare nella prima settimana di maggio mamma?"
Mamma:"Va bene amore.. Ora riporta quel cellulare a Nialler.. Povero" 
Risi.
Mia mamma amava Niall.
 
Fine Flash Back
 
Io:"Amore.. Ti spiace se domani vengono due persone qui..?"
Josy:"Chi amore mio..?"
Io:"Mia madre.. e mio padre." 
Si aprii in un sorriso mozzafiato.
Josy:"Non aspettavo altro amore. Sono così curiosa.." 
Mi sentii leggero.
Josy:"Sa di me e Jen?"
Scossi la testa.
Sorrise comunque.
Josy:"Tranquillo okay? Andrà tutto bene.." 
Io:"Josy... Io.. Ti presenterò come la mia ragazza.. E Jen.. beh Jen.. Io.." 
Si rabbuiò un momento.. Non capivo perché.
Josy:"Come vuoi tu.. Puoi presentarla come semplicemente la figlia di.. Josy.." 
Io:"No.. No.. NO.. Lei è mia figlia.. Io la presenterò come mia figlia. Che la prendessero come gli pare.. LEI E' LA MIA BAMBINA!"
La vidi sbarrare gli occhi e posare una mano sul mio petto e una sul mio viso, agitato, avevo gli occhi sbarrati e respiravo velocemente.
Josy:"Ehi ehi.. E' tua. Tranquillo.." 
E le scese una lacrima.
Una lacrima di gioia sul viso.
Fino a toccare le labbra che subito dopo toccarono le mie.
Morbide.
Dolci.
Piene di gratitudine.
Josy:"Scusa.. Ho solo avuto.. Paura"
Io:"Lo so.. Puoi fidarti di me.. Avrò pazienza. Non ti deluderò mai" 
Sorrisi.
Sapevo che era difficile per lei fidarsi.
Non le avrei messo fretta. 
Sarei stato paziente.
 
Ero li vicino la finistra.
In preda al panico.
E se non avessero accettato la situazione.
Era pieni di principi i miei genitori.
Avrebbero accettato un figlio che prendeva con se una bambina non sua?
Per me era mia.
Come se ci avessi messo del mio.
Jen:"Papà?"
Io:"Dimmi amore"
Allungò le braccia per farsi prendere in braccio.
Jen:"Alla tua mamma non piaccio?"
Io:"Perché pensi questo?"
Jen:"Perché tu sei preoccupato."
Io:"Ma non per questo"
Jen:"Perché?"
Cosa potevo dire a una bambina di quasi 5 anni?
Non potevo dirle:'perché non so se accetteranno questa situazione.'
Io:"Perché è tanto che non li vedo e i cambiamenti a tante persone fanno.. Paura." 
Jen:"Anche a te papà?"
Le sorrisi.
Facevo il cantante da 3 anni e passa, avevo preso con me una donna e una bambina, un figlia.
Io:"No amore.. A papà non fanno paura i cambiamenti."
Credo che capii subito ciò che intendevo.
I bambini a volte avevano un sesto senso incredibile.
Io:"Eccoli amore. Va a chiamare la mamma e torna."
Bussarono alla porta e mentre l'aprivo sentii le manine di Jennifer tenermi stretto per il polpaccio destro nascondendosi.
Aveva paura e si vergognava.
Ne ero certo.
Avevo imparato a conoscerla veramente bene.
Aprii lentamente la porta per ritrovarmi mamma davanti, sorridente.
Mi abbracciò forte mentre mi chinavo in avanti con il busto per non far cadere né lei né Jen che aveva aumentato la presa sulla mia gamba.
Mio padre come al solito mi porse la mano e mi sorrise gentile.
Mamma:"Allora tesoro? Qual'è il motivo della tua lontananza temporanea da noi?"
Sorrise.
Non riuscivo quasi a parlare.
Ma poi sentii di potercela fare.
Allungai una mano verso sinistra e presa la sua la tirai a me.
Io:"Lei è Josy mamma. E' la mia ragazza.. Da un'anno quasi."
Mamma:"E non potevi dirmelo per telefono amore?"
Scossi la testa seriamente.
Io:"No mamma.. Lei.. Non è solo lei.."
Mi guardò perplessa notando la mia faccia seria.
Poi guardai verso le mie gambe.
Io:"Vieni amore.. Non ti fanno niente.."
E piano piano sbucò una testolina al lato destro della mia gamba destra.
Io:"Mamma.. Papà.. Lei.. é Jen.. Mia figlia." 
 
Zayn Pov:
 
Due settimane di stress allucinante.
Erano le 11 e non avevo veramente vogli di alzarmi da quel letto.
Meraviglioso, caldo, morbido.
Non voleva lasciarmi mai la mattina.
E poi c'era lei.
Lei che riusciva anche a distruggere la forza super potente del letto.
Lei.
Chiara.
Chiara:"Che vuoi fare poltrone? Ti alzi o ti devo alzare io"
Risi sotto i baffi che non avevo e tirai ancora su le coperte.
Io:"No."
Avevo ancora la voce impastata dal sonno.
Chiara:"Amore su"
Ecco la fase: proviamo con la dolcezza così magari riesco a fare il letto per mezzogiorno. 
Io:"No."
Chiara:"Zayn alzati" 
Ecco la seconda fase: Proviamo con un pò di determinazione.
Io:"No."
Chiara:"Zayn non farmi incazzare e alzati"
Ecco la terza fase: La rabbia comincia a prender possesso del suo corpo.
Io:"Noo"
Ultima fase: super sayan.
Chiara:"ZAYN JAVAAD MALIK SEI UN UOMO MORTO"
Okay non l'ero aspettato.
Mi aspettavo che mi tirasse le coperte e mi facesse cadere a terra ma non fu così.
No.
Mi ritrovai con lei a prendere la rincorsa.
Io:"No.. Chiara.. Chiara... CHIARAAA"
Ed eccomi qui a schiacciato sul letto in preda agli spasmi per il solletico che continua a farmi.
Io:"Okay cazzoooo... Basta mi alzo.. Hai vinto.. Ancora.. Hai vinto."
E con un sol movimento scalzai l'aggroviglio di coperte e lei tirandomi su agilmente.
Chiara:"Domani mattina giuro che uso la cucchiarella" 
Io:"No. Niente cucchiarelle. Da domani saranno abolite in casa, cucchiarelle, ciabatte volanti, super sayan, solletico e altre cose del genere che nuociono gravemente alla mia salute fisica e alla tua mentale."
Ci guardammo fissi negli occhi.
Nei miei usciva terrore e dai suoi cattiverai pura.
Ma alla fine scoppiammo a ridere come matti.
Alla fine l'amavo anche per questo.
Forse era anche gelosa del letto.
Hahahah.
Era una grande.
 
Mi chiusi in bagno e feci una bellissima doccia rilassante.
Chiara:"Vado a fare un pò di spesa con Eleonor e torno amore"
Io:"Va beeeene" 
Finii di farmi la doccia e sentii la porta aprirsi e richiudersi.
Aveva già fatto? 
O ero io ero da una vita nella doccia? 
Io:"Chiara?"
Nessuna risposta.
Infilai i boxer e i jeans che mi ero portato in bagno e uscii mentre con l'asciugamano tentavo di asciugare un pò i capelli.
Io:"Amore?"
x:"Non sono lei. Ma credo che vada bene ugualmente."
Io:"Assolutamente no. Esci da qua. Mi sono stancato di te Perrie."
Perrie:"E perché? Ci divertivamo no?"
Io:"Ma perché non riesci a farti una vita? Adesso capisco perché avevi legato tanto con la Swift." 
Perrie:"Lei è ossessionata da Harry" 
Io:"E tu non lo sei di me?"
Perrie:"Non dire che non ti lusinga" 
Volevo che Chiara fosse qui a spaccarle la faccia.
Perrie si avvicinò a me.
E poggiò le sue mani sul mio petto ancora nudo.
Io:"Non toccarmi con le tue luride mani"
Ma non finii di parlare che mi prese alla sporvvista e mi baciò.
Mai e poi mai le avrei lasciato la mia lingua.
La stavo per respingere quando vidi Chiara ed El sulla porta.
Eleonor più scioccata di Chiara.
Scansai brutalmente Perrie da me e mentre stavo per parlare El mi fece segno di star zitto.
Chiara:"El posa le buste qui.. Sul tavolo della cucina." 
Eleonor:"Subito tesoro" 
Vidi Chiara avvicinarsi repentinamente a me e Perrie.
Io:"Chia.." 
Chiara:"Avrei voluto non dovermi abbassare ai tuoi livelli frivoli e superficiali da zoccola quale sei, ma adesso mi costringi veramente ad essere cattiva"
Perrie:"Perché adesso cosa farai?"
Chiara:"Questo.." 
Le diede uno schiaffone allucinante sulla guancia che la fece cadere a terra vicino a lei.
Perrie:"Tu sei matta."
Si abbassò leggermente e prendendola per i capelli la tirò leggermente su in maniera aggraziata e femminile.
Chiara:"No. Ero semplicemente innamorata stronza."
E gli sputò molto elegantemente in faccia.
Era.
Era innamorata.
Era: passato del verbo essere.
Passato.
Perché?
No.
Chiara:"Toccalo ancora con le tue luride mani e ti uccido."
Annuii per poi tirarsi su a sedere poi guardò me con quegli occhi blu da far paura.
Sempre caldi.
ma quella volta erano terribilmente.. Freddi.
Io:"Chiara.."
Lo dissi con un sospiro.
Ma non avrei dovuto.
Si stava per me avvicinando il periodo più brutto della mia intera esistenza.
Chiara:"El.. Hai fatto?"
Mi ricordai solo in quel momento che c'era Eleonor e aveva in mano una valigia.
Di Chiara.
Io:"Cosa.. Eleonor.. Chiara.. Non.." 
Chiara:"Io.. Non credo di essere la persona adatta a te Zayn. Tu.. Non.." 
Io:"L'ho resp.." 
Chiara:"No non l'hai fatto. Stammi bene Zayn" 
Io:"Chiara.." 
E la vidi uscire di casa.
Non riuscivo a dir nulla.
Perrie:"Ora sarai libero.." 
Io:"No.. Ora sono morto. Vattene"
Perrie:"Ora sei single.. puoi divertirti.." 
La guardai come mai avevo guardato una donna.
Disprezzo.
Odio.
Io:"Vattene e non farti mai più vedere. MAI PIU'!"
E se ne andò.
Chiara se n'era andata.
Aveva lasciato quella casa.
Aveva lasciato il mio cuore.
Perché non l'avevo respinta subito?
Perché avevo lasciato che una stronzata del genere avesse portato via l'unica mia ragione di vita.
Io:"Torna.. Ti prego.. Chiara..."

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Capitolo 33
*** capitolo n. 33 ***


scusatemi per il ritardo ma ero estremamente occupata... scusatemi ancora e spero che il capitolo vi piaccia come i precedenti.. aspetto vostre recensioniiiiiii stanotte quando torno dal lavoro ora scaaappoo!!! xx

Chiara Pov:
 
Ero una cogliona.
Stavo facendo quello che sapevo fare meglio.
Scappare da ciò che era più grande di me.
Corsi direttamente a casa di Ellie e lasciai che Eleonor raccontasse lei cosa era accaduto.
Eleonor:"Io vado allora cucciole mie."
No. 
Non lasciarmi sola con Ellie.
Lei capirà.
Capirà ogni cosa.
Mi alzai per uscire ma mi fermò.
Ellie:"A me non le racconti le stronzate. Sei una cogliona. Aspettavi solo un pretesto per allontanarti da lui e da ciò che stava nasceno tra di voi."
Io:"No sono ferita."
Ellie:"Lo sei ma sai anche, come me ed Eleonor che lui ti ama e non ha ricambiato quella zoccola di Perrie, e tu stai mandando a puttane ogni cosa."
Aveva terribilmente ragione.
Ellie:"Io te l'avevo detto Chiara.. All'inizio"
Lo ricordavo.
Ricordavo esattamente le sue parole al telefono mesi prima:'Fai del male a lui e con me non la passi liscia'
Deglutii.
In fondo sapevo che lei voleva bene sia a me che a Zayn.
Io e lei eravamo come sorelle ormai.
Da sempre.
Da quel giorno lontano ormai anni luce.
Ellie:"Non voglio litigare con te. Ma stai sbagliando Chiara. Stai perdendo l'uomo che ami. Ora vado da lui. Non fare stronzate ti prego. Non posso difenderti in eterno. Alcune battaglie devi combatterle da sola."
Ed uscii lasciandomi sola nella sua casa.
Stavo lasciando veramente che la mia paura mi rovinasse la vita?
E quella di Zayn?
Mi sdraiai sul letto e guardai fisso il vuoto finché non sentii una voce a me famigliare.
x:"Non lo merita."
Io:"No. Non lo merita. Ma io non merito lui. E stamattina me ne sono resa ancora di più conto. Niall.. Io non so che fare."
Niall:"Aspetta.. Ti aspetterà. Ti ama."
Si alzò e se andò di nuovo.
Mi ama.
Mi aspetterà.
 
Uscii di casa svogliatamente per dirigermi al lavoro.
Ormai ero avvocato.
Ormai ero una grande.
Ero riuscita a diventare ciò che avevo sognato.
Grazie alle mie forze, e con Zayn era sembrato ancora più bello.
L'avevo lasciato.
L'avevo lasciato solo.
Lui invece non l'avrebbe mai fatto. 
'Non lasciarmi Zayn..'
'Mai piccola'
E invece io me n'ero andata.
Io quattro giorni fa me ne sono andata.
Ed erano quattro giorni che non lo vedevo e non lo sentivo.
Le finistre di casa erano sempre chiuse.
 
Quel giorno ero riuscita ad uscire un pò prima.
E una voce famigliare arrivò alle mie orecchie mentra davo le spalle alla casa ormai di Zayn e basta.
x:"Scappa. Scappa quanto ti pare. Scappare da me non ti aiuterà. Mi hai distrutto. Mi hai sgretolato. Mi hai preso, amato e poi? Poi per niente mi hai lasciato. Li. Da solo. Io ho bisogno del tuo amore. E puoi far quello che vuoi di me. Guardami.." 
Mi voltai con le lacrime agli occhi.
E lo guardai.
E guardavo l'uomo che la mattina mi baciava con amore..
L'uomo che sorrideva sempre per qualsiasi cosa.
A pezzi, con le lacrime che rigavano il suo viso sempre lindo, sempre curato.
Zayn:"Ci sarò sempre.. Ti aiuterò io. Ma il dolore è troppo forte. Preferisco una felicità più grande di me invece che un dolore.. Ti prego.. Non lasciami. Non lasciarmi ancora da solo.. In quella casa.. Quello specchio non conta niente se tu non ci sei riflessa accanto a me. Come quella sera. Perfetti." 
Io:"Zayn.. Io.."
Zayn:"Chiara.." 
Aprii la porta e mi chiusi dentro.
Ero una vigliacca.
Ero solamente una vigliacca.
 
Zayn Pov:
 
Zayn:"Chiara.. 
 
Passavo la maggior parte del tempo ad osservare il mio riflesso in quello specchio, grande, appeso al muro davanti l'armadio ai piedi del letto.
Lo stesso dove si eravamo specchiati quella sera.
Ora sembrava sin troppo grande.
Vuoto.
Come me.
Ed ecco il grande Zayn Malik davanti a uno specchio a pregare con le lacrime agli occhi che qualche santo la riportasse da lui.
Come prima.
Felici.
Come mai lo erano stati.
Come mai lui stesso lo era stato.
Si era portata via la sua anima, il suo cuore.
E neanche le sue preghiere l'avevano fatta tornare indietro.
Neanche le sue promesse di starla accanto.
Lui non l'avrebbe mai lasciata.
Lui non avrebbe mai lasciato quella donna che tante volte si era presa cura di me.
Di un povero disgraziato.
Avrei aspettato.
Avrei aspettato eternamente lei.
Solo e solamente lei.
Era la mia vita.
 
Io:"No Ellie.. Fa un pò come ti pare alloraaaa. Niall ha detto che ce ne voglio due!! Due uova"
Ellie:"Eh ma.. Okay mettiamoci due cazzo di uova" 
Louis:"Si ma due se la dobbiamo fare per quattro persone. Siamo in.." 
Contò sulla mano velocemente le persone.
Louis:"Siamo 10!"
Ellie:"Non ce la faremooo maiiii! Chiamo Niall" 
Niall:"Sono qua amore.. Lasciate fare a me.. Siete un branco di incapaci." 
Lasciammo fare al pasticcere provetto.
E ognuno si mise a fare altro.
Io:"Passeggiata?"
Ellie:"Andiamo. Amore? Vado a passeggio con Zaynuccio e Tommuccio cari"
Niall:"Si. Non vi infrattate. Non voglio che le corna si vedano." 
Risi della battuta e uscimmo a braccetto.
Io:"Come va con le directioners e i paparazzi?"
Ellie:"Con le directioners un macello. Mi odiano ma tante mi seguono e mi appoggiano.. Il che è una buona cosa." 
Annuii e prima che iniziassi a parlare notai un fotografo pronto a scattare una foto.
Io:"Scimmie?"
Ellie rise per poi acconsentire e Louis già era pronto.
Io coprii i miei occhi, Ellie le orecchie e Louis la bocca.
E il fotografo immortalò la nostra felicità e la nostra giovinezza.
Ma il mio sorriso svanì quasi subito.
Lei.
Era li.
Che camminava a passo veloce, i jeans stretti che le fasciavano delle gambe più magre, una maglia nera che le scendeva morbida su un ormai ventre piatto e un viso.. Triste.. Morto.. Pallido, i suoi occhi blu e vivi di una volta avevano lasciato spazio a un blu triste e buio.
Ellie:"Chiara.. Ciao"
Chiara:"Ciao.. em.. Devo scappare.. Ciao" 
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo e se ne andò.
Ellie:"Le passerà."
Io:"Caffé?"
Ellie annuii velocemente ed entrammo in un bar vicino.
x:"Oddio ma sono Louis Tomlinson e Zayn Malik con Ellie!!"
Sorrisi alle ragazze che ci fissavano e salutai con la mano.
Ellie mi sorrise e ricambiò anche lei il saluto delle ragazze.
x:"Ciao.."
Una ragazza si avvicinò a me.
Io:"Ciao." 
x:"Perché vi siete lasciati?"
Io:"Non credo di volerne parlare con te.. Mi spiace.. Vuoi un autgrafo?"
x:"No ce l'ho già."
Ellie:"Allora cosa vuoi tesoro?"
x:"Sto parlando con Zayn non con te." 
Ellie:"Zayn non vuole parlare con te.. Quindi o parli con me o torni dalle tue amiche.." 
Dovevo ringraziare dal profondo Ellie.
Così ci rimetteva lei.
Ma almeno salvava la vita a me.
Volevo sparire.
Sparire per sempre.
 
Liam Pov:
 
Papà:"Tua figlia?"
Annuii velocemente.
Mamma:"Calmati ora. Avrà la sua spiegazione."
Annuii velocemente facendoli entrare e prendendo Jen in braccio e sedendomi con lei sulle gambe mentre Josy andò a finire di preparare il tè.
Jen:"Ciao.. Emm papà.. Ma sono come nonna Diane e nonno Paul?"
Io:"Certo amore.. Anche loro sono come i tuoi nonni.. Però si chiamano nonna Karen e nonno Geoff."
Jen annuii per poi continuare a fissare i nonni. 
Geoff:"Non è tua figlia." 
Io:"Jen che ne dici di andare ad aiutare mamma?"
La piccola annuì e dopo aver lasciato un bacio sulle labbra del papà corre via dalla mamma.
Io:"Si è mia"
Karen:"E' bionda, con due occhi blu bellissimi."
Io:"E' mia perché lo accettata come mia figlia. Geneticamente parlando non ha nemmeno una goccia del mio sangue. Il ragazzo che mise incinta Josephine l'ha lasciata. Ogni tanto manda un regalo a Jen ma lei lo rifiuta sempre."
Geoff:"Liam.. E' un carico enorme.. Quello che ti sei preso. Devi lasciar perdere" 
Io:"NO. NON CAPISCI. NON POSSO. IO AMO JOSY E PER QUANTO TU POSSA ESSER CONTRARIO AMO JEN COME MIA FIGLIA." 
Stava per parlare quando mamma fece qualcosa che mai avrei creduto che lei potesse fare.
Karen:"Geoff.. E' un uomo ormai.. E sta facendo una cosa.. Meravigliosa.. Perché non vuoi capire?"
Jen torna mano nella mano a Josy per poi correre a prendere la mia.
Geoff:"LEI NON E' TUA. E TU NON SEI IN GRADO."
Disse tutto ciò alzando la voce e puntando il dito contro la mia bambina.
La tirai su e la strinsi a me.
Josy:"Lei non credo abbia veramente capito cos'ha fatto suo figlio"
Papà la guardava preoccupato, come se sapesse che lei stava per distruggere ogni suo pregiudizio su di me.
Josy:"Lui mi ha incontrato per caso in un parco quasi un anno fa. Lui mi ha presa in casa, lui si è innamorato di me, io mi sono innamorata di lui. Ma avevo paura che non mi accettasse. Che non accettasse me perché avessi questo gioiellino di bambina. Eppure ci sfama, ci ha dato una casa, ci fa vivere senza farci mancare nulla. Non spende eccessivamente, io non spendo eccessivamente. Dovrebbe andar fiero di lui." 
Io:"E non urlare più davanti a mia figlia papà." 
Non disse nulla e se ne andò.
Karen:"Mi spiace amore di mamma.. E' bellissima.. Ci sentiamo domani okay? Gli passerà."
Annuii velocemente e lei seguì papà.
Rimasi tutto il pomeriggio in silenzio. 
Non avevo voglia di parlare con nessuno.
 
Josy:"L'ho portata un pò da Louis."
Appena mi avvolse nelle sue braccia mi lasciai andare ad un pianto silenzioso ma che sapevo che lei sentiva.
Come poteva un padre dire certe cose al figlio?
Come poteva pensare che io non ero in grado?
E se non lo fossi veramente?
No. 
Josy apprezzava ciò che facevo.
Cercavo di non far mancare nulla in casa, nemmeno la mia presenza. 
Volevo che quella bambina crescesse con un padre al suo fianco.
Sempre presente.
Sentivo i singhiozzi uscir fuori e strinsi più forte Josy a me.
Josy:"Basta Liam.. Basta piangere.. Non ascoltarlo. Non sa che dice.. Tu sei perfetto"
Ma non bastavano.
Non bastavano a far togliere quel senso di fallimento dentro di me.
Avrei semplicemente voluto che mi dicesse:'bene' e che avesse giocato con Jen.
Sarei stato migliore.
Sarei stato migliore di lui.
Ero migliore di lui.
 
Niall Pov:
 
Io:"Finalmente! Ce l'ho fatta."
Ellie:"Bene amore.." 
Era intenta a far qualcosa che non capivo.
Io:"Cosa fai?"
Ellie:"Tento di mettere questo qui ma.. Non.. Entra"
Tentava di far entrare una catenina a un ciondolo ma lo infilava dalla parte sbagliata che era ovviamente quella del gancetto.
La presi dalle sue mani e lo infilai velocemente posando la catenina nel contenitore.
Io:"Cos'hai Elizabeth?"
Scosse la testa guardando avanti a se.
Sapevo che nascondeva qualcosa ma non capivo che cosa.
Ellie:"Niente amore."
Si alzò e incominciò a spogliarsi.
Poi vidi qualcosa che mai mi era saltato all'occhio.
Io:"Quando lo hai fatto?"
Ellie:"Cosa amore?"
Io:"Quel tatuaggio?"
La vidi sorridere.
Ellie:"Cosa c'è scritto Niall?"
Io:"Stay Strong seguito da dei puntini.."
Ellie:"Si"
Io:"Perché i puntini?"
Ellie:"Perché qualcuno ha il continuo no?"
Io:"Chi?"
Un ragazzo?
Il suo ex?
Perché avrebbe sorriso?
Non poteva essere lui.
Ellie:"Mio fratello" 
Io:"Ma non era piccolo per.." 
Ellie:"Oh non lui.. L'altro. Ho un fratello maggiore.. E' in guerra.. Vietnam"
Annuii velocemente.
Qual'era il continuo?
Io:"Come continua?"
Ellie:"... Ever"
Stay Strong... Ever.
Io:"Ti manca?"
Ellie:"Si. E stamattina quando l'ho sentito era preoccupato. Qualcuno diceva che la situazione peggiorava e che dovevano andare tutti. Così ha attaccato."
Io:"Non posso dirti di stare tranquilla.. Sarei preoccupato anche io. Ma sono qui. Per te." 
Mi guardò infilando un jeans e una maglia pulita e mi sorrise.
C'era creatura migliore?
Era bellissima.
Sempre in forma senza andare troppo in palestra, sempre sistemata anche se non si sistemava.
Il contrario di me.
E i suoi occhi da quando aveva me non erano più tristi.
Non erano più grigi e desolati.
No. 
Erano luminosi, profondi.. Magnifici.
 
Il suo compleanno doveva essere fantastico. 
Se lo meritava tutto il nostro grande Payne.
Liam:"Dio ragazzi ma.. Siete stati così.."
Louis:"Bravi? Lodabili? Amabili? Cosa Payne cosssa?"
Liam:"Carini"
Louis fece una faccia serie e scioccata per poi girarsi schifato e andarsi a sedere!
Matto!
Io:"Beh grazie.."
Liam:"Grazie a te Niall.. E a voi ragazzi"
 
Eravamo quasi tutti a tavola quando suona il campanello.
Ellie:"Vado io ragazzi tranquilli.." 
Aprii la porta e si aprii in un sorriso magnifico.
Mi procurava un certo fastidio vederlo sul suo volto con Zayn o con Liam ma erano come fratelli.
Non l'avrei mai privata di un amore del genere.
Zayn:"Oh Ellie.. Scusatemi il ritardo"
Ellie:"Non preoccuparti."
Zayn:"Lei.." 
Ellie:"Si.. C'è.." 
Annuii per poi mettersi a sedere al posto di Ellie mentre lei si spostò sulle mie gambe.
Zayn stava veramente male.
Non lo avevo mai visto così perso.
Per non parlare di Chiara.
Era dimagrita.
Erano settimane che non si parlavano.
Guardavano.
Niente.
Io solo a pensare di non avere più Ellie al mio fianco mi sentivo perso.
Un senso di angoscia mi invadeva.
Come quando pensavi alla morte, buia, profonda, tu nel nulla assoluto.
Mi sentivo allo stesso modo.
Ellie:"Amore tutto bene?"
Io:"Si amore.. Tranquilla"
E se la morte mi avesse veramente preso troppo presto?
Come Mark?
Come Trish?
E se lei non avesse mantenuto la promessa fattami?
Vivere nella paura non mi aiutava. 
Delle urla mi riportarono al presente.
Ellie:"No cazzo.. Non puoi fare come ti pare. Io ti ho sempre appoggiata.. Ma basta. Non in questa storia Chiara. Io so come sei fatta. E così lo uccidi. Lui ti ama. Nessuno ti ha mai amata così. Era per tutti un scopiamo!! Tanto siamo giovani vero? L'hai fatto andar via dalla festa di compleanno di uno dei suoi migliori amici..." 
La tenevo per la vita per paura che scattasse e facesse qualcosa di veramente stupido.
Chiara:"Oh Ellie.. Mi conoscerai anche meglio ma a quanto pare non ricordi mai quello che TU hai fatto. Vero? Fingiamo che non sia successo. Fingiamo che tu non sia andata a letto con non so Mirko? Matteo? Fabio? Riccardo? Alessandro? Christian?"
Sentii il cuore salirmi in gola e il cervello azzerarsi improvvisamente.
Non riuscivo a pensare più a niente se non a lei, nei letti di quei ragazzi..
Chiara:"E per cosa? Non me lo hai mai voluto dire. Mi hai sempre tenuta all'oscuro? Io? Io scappo e basta. Io mi farei un analisi di coscien.." 
Louis:"Smettila Chiara.. Mi pare che tu abbia infierito abbastanza." 
Chiara:"No Louis.. Non ho ancora..." 
Feci scendere pesanti le mie braccia dalla vita di Elizabeth e vidi subito dopo lei girarsi.
Guardarmi con gli occhi lucidi e chiedendomi perdono.
Perdono per cosa?
Io.. Non capivo cosa mi prendesse.
Ma il solo pensiero di lei... Con... Loro... Nuda, bellissima, e...
Chiusi gli occhi per un minuto eterno. 
Nessuno osò proferire più parola.
O almeno finché io non li riaprii.
Per rivedere il suo volto, addolorato, schifato di se stessa, arrabbiato, triste.
Ellie:"Niall.. Io.. Mi.. Mi dispiace. Non è così.." 
Io:"Non voglio parlare.. Scusami. Liam.. Vado a casa mi spiace." 
Non disse niente e m'incamminai verso la porta.
Con una calma apparente che irritava me compreso.
Ellie:"Ti prego Niall"
E chiusi la porta.
L'aria calda non mi aiutava a far passare quel senso di oppressione e di avvilimento che si erano presi possesso del mio corpo.
I suoi occhi lucidi.
Le sue labbra rosee.
Il suo corpo perfetto.
Poco abbronzato come il mio.
Infinitamente caldo.
Di altri.
Altri uomini.
E in quel momento le sentii.
Le lacrime.
Scendermi silenziose sul viso.
Scavavano solchi profondi nella mia anima.
Erano le mie peggior nemiche.
Avrei preferito esser solo invece che con quelle lacrime amare e senza alcuna utilità.
Erano li solo per far capire ancora meglio che stavi male.
Che ti sentivi uno schifo.
Che stai morendo di dolore.
Io l'amavo.
Io l'amavo davvero.
Eppure eccomi li.
In casa.
Una casa che senza di lei non sapeva di niente.
Senza le sue risate non sapeva di niente.
Come quando mi aveva lasciato per andare con Jesse a New York.
E non so come mi addormentai.
Mi addormentai con il cuore pesante. 
 
Elizabeth Pov:
 
Era uscito.
L'avevo ferito.
Il mio passato lo avrebbe ferito.
Ma non era quello il mio vero passato. 
Chiara non sapeva ogni cosa.
Ed ero li ancora davanti la porta di Liam a sperare che si spalancasse per lasciare ai suoi occhi lo spazio per incontrare i miei.
E invece rimaneva chiusa.
Come se qualcuno la tenesse chiusa.
Come per dirmi che non doveva e non poteva aprirsi.
Non a lui.
Chiara:"Elizabeth.. Io.." 
Io:"Okay. Adesso vai via."
Ero stata fredda ma non riuscivo ad essere differente.
Lo stavo perdendo.
 
Liam:"Ellie?"
Non so quanto tempo stetti li seduta a terra davanti a quella porta.
Non so quanto tempo ci sarei voluta stare ancora.
Io:"Dimmi Liam"
Liam:"Vuoi che ti accompagni a casa?"
Casa. 
Non era casa quattro mura senza Niall.
Non più.
Come quando partii da Roma.
'Mai più casa di mia madre, mai più le scuole superiori. Mai più la solita strada. Ovvio la solita strada sarebbe diventata un'altra, la solita casa sarebbe diventata un'altra. Ma era il contesto che cambiava.'
Ora era la mia casa, ora era l'università, era un'altra strada. 
Ma ora era la solita.
Adesso era la solita casa.
Ma cambiava davvero il contesto.
Adesso la mia casa era Niall.
La mia strada era quella che portava a Niall.
Il mio cambiamento era stato Niall.
Eppure stavo rovinando la sua vita.
Forse avrei fatto meglio a non averlo mai incontrato.
Eppure stavolta non lo avrei fatto.
Stavolta non l'avrei distrutto ulteriormente.
 
Harry Pov:
 
Chiara aveva esagerato.
Quale amica dice ciò che hai fatto di peggio nel tuo passato davanti all'uomo che sa che tu ami più di te stessa?
Mai avrei fatto una cosa del genere al mio migliore amico.
Mai avrei fatto una cosa così a Louis.
O a Ellie stessa.
E non avrei voluto mai che qualcuno facesse una cosa con me con Sarah.
Sarah:"Harry cos'hai?"
Le avrei detto tutto io direttamente.
Senza sorprese.
Senza problemi.
Se mi accettava ora non avrei avuto più niente di cui preoccuparmi se non di essere felice con lei.
Io:"Sono andato a letto con moltissime ragazze. Non tante come dicono, non ho fatto orge o chissà cosa.. Ma .. Sono andato a letto con molte ragazze. Dopo i concerti. Dopo le feste."
Sarah:"Lo so."
Mi sorrideva comprensiva.
Era così.. Bella.
Io:"Non ti arrabbi?"
Non capivo.
Come faceva ad esser così tranquilla?
Io stesso mi sarei detto 'Harry non posso stare con uno schifoso come te' 
Sarah:"E' passato Harry. Ora hai me"
Io:"Si.." 
Sarah:"Si. Hai me che se fai una cosa del genere ti taglia il tuo carissimo qui presente amico d'infanzia e poi te lo fa ammirare solo da una vetrina" 
L'idea mi fece sinceramente rabbrividire.
Soprattutto per il sorrisetto naturale che aveva stampato il viso.
Io:"Però non mi togli gli occhi per guardarti vero?"
Ormai eravamo davanti casa.
Sulla porta.
E sembrava come dirci di entrare per sentirci bene.
Per sentirci protetti.
La casa deve essere così: sempre accogliente, calda anche se i riscaldamenti sono spenti, non per forza sempre in ordine, ma nemmeno sempre nel disordine più completo, doveva dirti che li eri al sicuro, che li nulla ti avrebbe mai fatti del male.
E quella per me era casa.
Soprattutto perché c'era lei.
Sarah.
Sarah:"Non ti priverei mai di quei bellissimi occhi Harry."
Lo disse con una serietà che mai avevo veramente visto sul suo volto.
E nei suoi occhi c'era solo sincerità.
Amore.
Io:"Mi ami?"
Si acciglia per poi avvicinarsi ancora di più a me e sorridermi leggermente.
Sarah:"Se me lo permetterai io ti amerò.."
Mi bastava.
Mi bastava sapere che lei mi avrebbe amato.
E io di certo non glielo avrei impedito.
 
Sarah:"
 
No Harry.
Io non ti amerò.
Perché già ti amo.
Già amo tutto di te.
Il sorriso.
Gli occhi.
La voce.
Il suo prendersi cura di me per quel piccolo che poteva.
Il suo vizio di andare per casa in mutande anche prima di stare insieme ufficiosamente.
La stampa lo sapeva.
Ma mai ne avevano parlato.
Ma non per chissà quale motivo ma semplicemente perché non credevano che Harry Edward Styles potesse trovare una donna che lo mettesse in riga. 
Una donna che lo amasse davvero.
Una donna che LUI amasse davvero.
Perché lo sentivo.
Ad ogni suo sguardo.
Ad ogni suo 'sei bellissima' che lui mi amava.
Mi amava veramente.
Come solo un'altro uomo mi aveva amata.
Come solo mio padre mi aveva amata.
E mancava.
Mancava sempre.
Ma con Harry ora il vuoto sembrava di meno.
Sembrava che fosse diminuito.
Perché adesso lui aveva preso le mie parti, lui mi proteggeva al posto di mio padre, lui mi amava quasi quanto l'uomo che insieme a mia madre mi aveva fatta mettere al mondo.
Un mondo che poteva sorprendere.
Un mondo che poteva uccidere.
Ma sempre bello.
Sempre diverso.
 
Stavo ancora accarezzando i suoi ricci poggiati dolcemente sul cuscino.
Dormiva tranquillamente.
Dormiva come se stesse sognando qualcosa di veramente bello.
Speravo sempre di essere io.
Io al centro dei suoi sogni.
Perché ti fa sentire bene pensare che tu sei il sogno di qualcuno.
E soprattutto se quel qualcuno è qualcuno che ami dal profondo dell'anima.
Non avrei sbagliato ancora.
Non avrei fatto correre il tempo senza dirglielo.
Come mio padre.
Mi avvicinai lentamente al suo orecchio.
Caldo.
Coperto dai ricci.
E mi strinsi al suo petto.
E inaspettatamente sentii il suo braccio stringermi ancora di più a lui.
A quel corpo perfetto e avvolto in una maglia e in un calzoncino presi a caso.
Il calore che percorse il mio corpo fu inspiegabile e indescrivibile.
E tutto per amore.. Tutto perché lo amavo.
Io:"Ti amo Harry."

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Capitolo 34
*** capitolo n. 34 ***


scusate se non è un capitolo grandioso. mi spiace tanto.. davvero! mi sento così inutile ora. xx

Zayn Pov:
 
Avevo seguito tutta la litigata dalla porta.
Ellie mi aveva davvero difeso. 
Per colpa mia e di Chiara ora ci stavano rimettendo anche Ellie e Niall.
Io:"Chiara.. Apri questa cazzo di porta"
Chiara:"Lasciami in pace Zayn non voglio vederti"
Non aveva detto di non volermi sentire.
Io:"Okay non mi vedrai. Sei stata una stronza, una cogliona, lei? Lei che ti ha dato il suo mondo, la sua vita, la sua felicità. Lei che ti ha dato ogni cosa, che si è macchiata l'anima per te. Smettila di fare la bambina e cresci. I problemi vanno affrontati porca puttana" 
'perché chi fugge non sarà mai un vero vincitore, vince solo chi non si nasconderà.'
Era una frase che cantava un cantante italiano.
Tiziano Ferro.
Ellie me l'aveva fatta sentire e poi me l'aveva anche tradotta.
Solo lei poteva fare una cosa del genere.
La porta mi si spalanca davanti lasciarmi sorpreso e un attimo disorientato.
Chiara:"Io.. Non volevo ferirla Zayn.. Io..."
Piangeva.
Piangeva come nemmeno Jen piangeva.
E nonostante sapessi quello che stavo facendo la strinsi forte a me.
Il dolore fu immediatamente spazzato via dal semplice contatto che ci aveva dato quell'abbraccio.
Il suo profumo mi stava facendo tornare vivo.
Il suo tocco mi stava facendo provare di nuovo quei brividi che avevo provato per tanto tempo e che ora mi mancavano terribilmente.
Ma la cosa più inaspettata fu che lei mi strinse a lei.
Possessiva.
Avida di me.
Non stavo capendo più niente.
Chiara:"Zayn.. Scusa.. Io.. Sono una stupida codarda.. Ti prego.. Perdonami."
Perdonami.
Anche se l'avevo già perdonata non glielo avrei detto subito. 
Avrei lasciato che lei s'impegnasse per conquistarmi.. Di nuovo.
Anche se in realtà ero io che l'avevo conquistata ulteriormente.
Rimasi impassibile nonostante avessi voluto prenderla e alzarla al cielo.
Ma non potevo. 
Dovevo trattenermi.
Mi abbassai vicino al suo orecchio.
E lo leccai tranquillamente e con molta calma sentendo lei fremere dalla voglia di toccare di nuovo le mie labbra.
Io:"Dovrai riconquistarmi." 
Le lasciai un bacio sul collo e mi staccai definitivamente da lei, scossa, ma con la speranza di potermi avere ancora.
 
Bussavo ma nessuno rispondeva.
Stavo cominciando a preoccuparmi.
Ellie:"Va via Zayn" 
Urlò da dentro lasciandomi sorpreso e perplesso.
Io:"Come fai a sapere che sono io se nemmeno ho parlato?"
Ellie:"Solo tu potevi cercarmi se Harry e Sarah sono andati via e Liam mi ha lasciata a casa poco fa." 
Io:"E Chiara e Niall?"
Ellie:"Vai via Zayn non voglio parlare. Ciao"
Staccai la mia mano dalla porta e decisi di fare una passeggiata.
Non ero utile a nessuno quel giorno a quanto pare.
Passai vicino la porta di Liam quando si aprii velocemente.
Josy:"oh Zayn.. Ciao" 
Io:"Ciao a te"
Le sorrisi e lei ricambiò velocemente.
Io:"Cosa fai?"
Josy:"Andavo a buttare questi sacchi visto che Liam sta tentando di far addormentare Jen."
Io:"Ti accompagno su" 
Buttato il tutto continuammo comunque a camminare.
Tranquilli.
Il silenzio con lei non era fastidioso o pieno di tensione era.. Tranquillo, calmo, senza un ovvio o nascosto significato. 
Josy:"Con Chiara?"
Io:"Mmm l'ho perdonata ma ora si deve rimboccare le maniche per avermi di nuovo"
Josy:"Sei crudele Zayn"
E rise.
Sorrisi anche io.
Mi chiedevo come potesse una ragazza così giovane vivere così bene e felicemente con una bambina di cinque anni sulle spalle.
Io:"Come fai?"
Josy:"Cosa?"
Mi guardò seria ma ancora con un leggero sorriso sulle labbra e gli occhi di una dolcezza che apparteneva solo a Liam.
Io:"A vivere così.. bene.. con Jennifer."
Josy:"Beh non è facile Zayn ma quando è parte di te non puoi che prendertene cura e vivere felice."
Annuii cercando di capire di aver capito ciò che lei aveva voluto farmi comprendere.
Josy:"Perché l'hai perdonata Zayn? A parte il fatto che l'ami e si vede?"
Ci pensai su un attimo ma alla fine le parole uscirono da sole.
Io:"Perché il perdono è importante. Il perdono fa capire quanto realmene ci tieni a te stesso. Dirai: perché a te stesso? Perché non perdonandola mi sarei privato della felicità che solamente lei sa darmi. Il perdono è la massima azione di benevolenza che una persona possa donare."
Sorrisi da solo delle parole che inconsciamente il mio cervello, assieme al mio cuore, aveva elaborato.
Il mio cervello e il mio cuore stranamente erano sempre andati daccordo.
Mai si erano messi in contrapposizione perché devono collaborare.
Sempre.
O la nostra vita sarebbe un vero e proprio inferno.
 
Niall Pov:
 
Non entrava nemmeno un pò di luce.
Non sembrava nemmeno mattina.
E invece erano le 9.48 del mattino.
Senza lei sembrava quasi che la luce non esistesse.
Erano tre giorni che non la vedevo.
Mi alzai di malavoglia e quasi senza forze, mi lavai e mi vestii velocemente e andai in cucina per tirare fuori qualcosa dal frigo quando notai un sacchettino con un bigliettino attaccato sopra.
 
Te l'ho lasciato perché so che non hai nulla nel frigo da mangiare e quindi ti ho portato la colazione. 
Mi dispiace di tutto davvero.
Tua Ellie.
 
Non so cosa spingeva quella donna ad essere così amorevole con me.
Aprii il sacchetto e mangiai tranquillamente il contenuto lodandola.
Ma ero solo.
E lei mancava.
Eppure aveva detto che c'era un motivo.
Aveva detto che c'era stato un motivo.
Che non era come aveva detto Chiara?
E com'era?
Dovevo parlarle.
 
Uscii di casa alle 17.00 circa e mi diressi velocemente a casa sua.
Bussai ma non ebbi alcuna risposta.
Così aprii la porta e la scena fu straziante.
Lo aveva rifatto.
Lo aveva fatto di nuovo.
La casa era vuota, c'erano solo degli scatoloni pronti per esser portati via non so dove.
Dov'era lei?
Non poteva lasciarmi ancora.
Non poteva abbandonare me, Zayn, Liam, Jen.
Io.. L'avrei perdonata.
Sentii il mondo crollarmi addosso.
Sentii il mio corpo debole, la mia testa pesante e il mio cuore.. Lontano. 
Lontano dalla mia gabbia toracica.
Io l'avevo lasciata li a casa di Liam con le lacrime agli occhi. 
Non avevo pensato a lei.
Avevo lasciato che piangesse.
Avevo lasciato che il suo corpo debole e minuto rimanesse solo.
E poi di nuovo eccoli.
I pensieri di lei.
Con quei ragazzi di cui sapevo solo il nome.
Ma il passato non doveva influenzare il presente.
Non potevo cambiare il suo passato.
E non potevo lasciarci condizionare da esso.
Si chiama a proposito così: PASSATO.
Vecchio.
Chiuso in qualche cassetto della tua mente.
Ma perché non me lo aveva detto?
Non potevo lasciarla andar via di nuovo.
Ma non sapevo dove poteva essere e non sapevo se lei se n'era già andata.
x:"Smettila di darti una colpa che ti appartiene." 
xx:"Niall.." 
Mi voltai velocemente al suono della sua voce, calda, melodiosa.
Io:"Elizabeth.." 
Ellie:"Scusa El.. Ci sentiamo dopo va bene.." 
Entrò velocemente in casa sua e cominciò a torturarsi le mani voltandosi lentamente verso di me.
Imbarazzata.
Era bellissima.
Le gambe magre fasciate ad un jeans a vita bassa, scuro che faceva risaltare le cosce toniche, una maglia marroncina che le stava attillata al busto magro, i capelli lunghi fino a metà schiena, castani, mossi e il viso limpido, poco abbronzato, gli occhi stanchi, le occhiaie visibili li contornavano come le patatine fritte con la cotoletta.
Ellie:"Perché sei qui?"
Sembrava come se stesse per piangere.
Eppure gli occhi non davano la minima impressione di essere lucidi. 
Io:"Per te." 
Sentivo l'ansia mangiarmi lo stomaco.
Sentivo il cervello allontanarsi piano dalle mie facoltà e sensi.
Io:"Sono fuggito senza lasciarti parlare.. E mi sento in colpa. Mi spiace. Se vuoi parlarmene.." 
Ellie:"Non sono andata a letto con qui ragazzi Niall."
Alzai velocemente i miei occhi nei suoi.
Seri.
Sinceri.
Non mi avrebbe mai mentito.
Ma allora perché .. 
Io:"Chiara..?"
Ellie:"Andavo da quei ragazzi per pagare i debiti di mio padre. Un pò per volta. Erano brave persone alla fine. Mi hanno sempre protetta quando ce n'era bisogno. E solo con Mirko c'è stato qualcosa ma.. Niente se non qualche bacio. Mi dispiace. Non potevo dirle la verità. Quale figlia si priverebbe dei propri soldi per pagare i debiti insanati del mostro che ha ucciso senza alcuna pietà? Bhe lei non avrebbe mai capito che io lo avevo fatto per quei ragazzi. I soldi erano i loro. Li avevano persi contro mio padre che li aveva vinti in modo disonesto. Glieli dovevo. Fino all'ultimo centesimo. Lei non me lo avrebbe permesso. Niall.. Io mi.." 
Si fermò.
Non era andata a letto con tutti quei tipi?
Come poteva Chiara averlo creduto?
Come avevo potuto IO stesso aver creduto a una cosa simile?
Mi sentivo incredibilmente in colpa.
Avevamo perso giorni di felicità per un malinteso grande quanto una casa.
E il tempo sappiamo tutti che non è tanto quanto sembra. 
Anzi corre veloce senza lasciarti modo di andare avanti.
Ellie:"Non ti farò mai più del male. Il mio passato non ti rovinerà mai più la vita. Non ti renderà mai più infelice. Io non ti renderò mai più infelice." 
Cercavo di non voler capire.
Volevo non capire le sue parole.
Non poteva farlo di nuovo.
Solo ora mi tornò in mente la sua casa impacchettata e pronta per andar via.
Stavolta non l'avrei lasciata andare via.
Io:"No Elizabeth.. Non puoi.. Ti prego così mi fai più male. Tutti sbagliamo. Anche io. E tutto quello che ho sbagliato lo so bene, ma non sono mai arrivato a sentirmi tanto inutile come quando sono senza te. Ti prego Elizabeth'
Sentii scendere le lacrime sul mio volto ormai straziato da quelle stupide presenze costanti in sua assenza.
Non poteva lasciarmi.
Mi sarei messo in ginocchio pur di non farla andar via da me.
 
Elizabeth Pov:
 
Cosa?
Ma davvero pensava?
Davvero pensava una cosa del genere?
Però ero ad avergli dato questa idea. 
Anche io avrei pensato una cosa del genere se lui mi avesse abbandonato già una volta.
Sorrisi davanti ai suoi occhi scioccati e lucidi.
Blu, profondi, che mi chiamavano ogni qualvolta che rimanevo li a fissarli.
Piangeva per un qualcosa che non sarebbe accaduto.
Non potevo permettere ancora che lui piangesse.
Quando lui piange, anche se lontano da me, lo sento dentro.
Sento il suo dolore.
Come se noi fossimo legati fisicamente.
Come se qualcosa in noi ci dicesse che l'altro sta male e che ha bisogno di noi.
La stessa cosa che era accaduta a me a New York, su quella terrazza.
'Niall:"Sono qui. Ci sarò finché avrai bisogno." Sembrava come se avesse accolto la mia richiesta di aiuto fatta dal cuore.'
Era così.
Noi sentivamo l'altro attraverso il nostro cuore, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Una distanza che mai più avrei voluto affrontare.
Mai più lo avrei abbandonato.
Io:"Davvero hai pensato che potessi abbandonarti ancora Niall?"
Mi avvicinai lentamente a lui per poi poggiare le mie mani sul suo ventre stringendo nelle mie mani la sua maglia blu.
Niall:"E allora perché... Hai impacchettato ogni cosa?"
Avevo impacchettato tutto perché dovevo lasciare quella casa.
L'università me ne aveva assegnata un'altra ancora.
Io:"L'università mi ha assegnato un'altra abitazione. E entro domani devo dargli la conferma." 
Sgranò gli occhi come se avessi detto un eresia.
Niall:"Dov'è l'altra?"
Ci pensai per poi aprire di nuovo bocca.
Io:"Dall'altra parte di Londra." 
Abbassai la testa fino ad appoggiarla sul suo petto.
Era caldo.
Ampio.
E sentivo il cuore accellerare percepibilmente.
Niall:"E' colpa tua"
Mi accigliai tenendo sempre la testa sul suo petto.
Le sue mani si appoggiarono delicate dietro la mia schiena come per dirmi 'non allontanarti'.
Io:"C-Cosa?"
Sentii lo stomaco stringermi.
Gli occhi inumidirsi velocemente e le mani iniziare a tremare.
Niall:"E' colpa tua se il mio cuore batte così velocemente da un momento all'altro."
Passò la sua mano dietro la mia nuca accarezzando delicatamente il mio collo.
Il suo tocco mandava ogni mia preoccupazione dove doveva stare.
A fanculo.
Niall:"Elizabeth.. Io.. Beh..."
Non lasciai che dicesse null'altro e mi alzai sulle punte fino ad arrivare alle sue labbra.
Ed eccole che si toccano.
Un tocco dolce.
Un tocco caldo.
Sincero.
Sai quando non senti da molto tempo una canzone e poi ti capita all'orecchio?
Bhe uguale.
Provi un senso di felicità infinita.
E la ricordi ancora come se l'ultima volta che l'avessi ascoltata fosse stata solamente ieri.
Come se non erano anni che non la sentivi.
E le labbra di Niall erano uguali. 
Non le ricordavo così belle.
Non le ricordavo tanto affamate delle mie.
E le sue mani.
Non le ricordavo così forti, possenti, possessive e al contempo delicate, così avide del mio corpo.
E in poco mi ritrovai con la schiena al muro.
Le sue mani s'infilavano, veloci e vogliose del contatto con la mia pelle, sotto la mia maglia troppo stretta per lasciare che entrambe le sue mani si potessero infilare indisturbate.
Me la sfilò velocemente ed ecco il contatto tanto desiderato.
Le sue mani bollenti a contatto con la mia pelle fredda della schiena provocarono in me i brividi e un senso di piacere.
Pensare che era di nuovo con me a riportare calore in me.
Feci scorrere le mie mani sotto la sua maglia blu e incominciai con una mano a tirarla su e con l'altra a toccare delicamente il tuo ventre, il suo torace.
Sfilai la sua maglia e la buttai sullo scatolone sopra la mia.
Volevo baciare il suo collo, il suo corpo. 
Ma così mi era difficile.
Presi a spingere Niall verso la mia camera da letto stando attenta a non farlo sbattere andando all'indietro.
Continuava a baciarmi imperterrito le labbra. 
La sua lingua sfiorava il mio palato, i denti e s'intrecciava alla mia lingua, stretta, come se mai più avesse voluta lasciarla mai. 
E poi sentii lui piegarsi e sedersi sul letto.
Eravamo arrivati alla meta.
Avevamo il respiro affannato.
Ora ero più alta di lui e continuavo a baciarlo tendo la sua testa alta verso di me per il mento.
Lui prese a sbottonare anche i miei jeans che in pochi minuti erano a terra in qualche angolo sperduto di qualla camera ormai semi spoglia.
Ma che con noi all'interno sembrava la stanza più bella mia vista.
Sentii le sue labbra baciarmi il seno e scendere più giù verso il ventre fino al bordo degli slip dove cominciò a lasciare un segno ben visibile.
Sentii lo stomaco contorcersi ancora di più dall'eccitazione.
Spinsi lui verso l'interno del letto mettendomi poi a cavalcioni su di lui.
Presi a baciare il suo collo, le clavicole sporgenti, il petto.
Mentre con la mano destra seguivo il profilo perfetto della sua muscolatura, del suo corpo ormai mio.
E di nessun'altra.
E lui continuava ad accarezzarmi e a fremere.
Sfilai anche i suoi pantaloni e i suoi boxer.
Stavo per allungarmi a baciare di nuovo le sue labbra quando ribaltò improvvisamente la situazione..
Stava per togliermi gli ultimi indumenti quando sentimmo suonare il campanello.
Mi accigliai cominciando a ignorarlo quando qualcuno urlo da dietro la porta di casa.
x:"Cerco Avril Elizabeth Tyle." 
Il cuore mi si fermò.
Come faceva l'uomo a conoscere il mio nome.
Pochi lo conoscevano.
E non qui. 
Cominciai a ripensare velocemente a chi avesse ancora il mio vecchio nome.
La scuola in italia.
Mamma.
Mio fratello.
Chiara.
Niall.
Ma.. Mi alzai velocemente mi rivestii, ma Niall fu più veloce e andò alla porta.
Niall:"Si è dillà. Mi spiace. Cosa posso fare per lei?"
x:"Ho questa lettera da consegnare alla signorina. Mi spiace davvero molto"
Niall:"Grazie del recapito"
E richiuse.
Io:"Amore chi era?"
Si accigliò per poi posare di nuovo i suoi occhi blu su di me e porgermi la lettera.
La presi e l'aprii per leggerla.
Per poi cadere sulle ginocchia a terra e chiudere gli occhi.
 
Liam Pov:
 
Le osservavo giocare con Jen in maniera così naturale.
Forse avevo preso da lei.
Da mamma.
E Josy si sentiva a suo agio con lei. 
Come me e sua madre alla fine. 
Era così bella.
E non riuscivo a smettere di osservarla.
Josy:"Amore tutto bene?"
Mi tirò via dai miei pensieri.
Ma non mi diede fastidio.
Era Josy.
Io:"Certo.."
Non era vero.
Non andava tutto bene.
Il suo appoggio era imporante nella mia vita.
Come quando andai a fare i provini per xFactor.
Come quando imparai ad andare in bicicletta.
O come quando non volevo andare a scuola perché mi picchiavano e deridevano.
Avevo bisogno dell'appoggio di mio padre anche ora.
Anche se ce la stavo facendo con le mie forza, avevo bisogno del suo sostegno.
E se ora Josy mi lasciasse e portasse via Jen?
Come vivrei?
Ora non ne sarei capace.
Mi sentirei morire doppiamente.
Josy:"No stai male.. Vieni lasciamo Jen con la nonna."
Andammo in camera e mi guardò.
Io:"Non mi lascerai mai vero?"
Josy mi guardò come se avessi detto una delle cose più brutte al mondo.
Josy:"Liam sei matto? Come potrei lasciarti. Mi ucciderei da sola e due volte. Perché farei soffrire sia te che Jen. Per non parlare di me stessa. Ti amo così tanto che lasciarti vorrebbe dire privarmi della mia stessa vita Liam.." 
E mi baciò.
Con foga.
Come per sentire che non ero un sogno.
Come per sentirsi lei stessa consolata.
E la strinsi.
La strinsi forte come non mai.
Per non lasciarla andare mai.
Poi sentimmo Jen chiamare Josy.
Jen:"Mamma. Mamma..." 
Uscimmo di li tranquillamente ma dovevamo capire che qualcosa non andava dalla voce di Jen.
Mamma:"Io non ho aperto. Ha cominciato a chiamare Jennifer non proprio in maniera amichevole."
Josy s'irrigidii immediatamente.
Jen mi saltò in braccio e infilò la testa nell'incavo del mio collo.
Jen:"E' quello che ha fatto la bua alla mammma" 
x:"Apri questa dannatissima porta Josephine."
Josy:"No se continui ad urlare e a sbattere Alexander." 
Alex:"Okay puttana apri questa porta"
Mi avvicinai velocemente alla porta lasciando Jennifer tra le mie braccia.
Aprii e mi ritrovai un ragazzo della mia età forse poco più grande, biondo, occhi azzurri, ma cattivi.
Io:"Urla di nuovo alla mia ragazza che è una puttana davanti la porta di casa mia e tu non torni a casa integro"
Alex:"Ragazza? Tu ti sei presa questa mammina in casa? Wow.. Ammirevole.. Oh è Jennifer?"
Allungò una mano verso i capelli castani della bambina ma indietreggiai velocemente in modo da non far toccare alle sue mani la mia bambina.
Io:"Cosa vuoi?"
Alex:"Vedere come se la passava la mia Josephine cara." 
Sorrise per poi puntare di nuovo gli occhi su di me e su mia figlia.
Alex:"Beh è carina la bambina.. Ma a quanto pare un pò bastarda non credi anche tu? Sai mia madre le manda sempre dei regali e delle lettere a nome mio.. Ma mai una lettera di grazie" 
Io:"Bastarda non glielo dici.. Non davanti a me" 
Alex:"Altrimenti?"
Poi vidi Zayn avvicinarsi avendo sentito le urla.
Zayn:"Cosa succede Liam?"
Io:"Ora vedi. Reggimi la bambina e tienila lontana da questa specie di uomo." 
Gliela passai e mentre mi girai gli piantai un destro in pieno viso facendolo cadere a terra.
Josy:"Liam.."
Alex:"Porca puttana.. Mi hai rotto il naso." 
Io:"Te lo meriti no? Tu non chiami puttana la mia ragazza e bastarda la mia bambina. Adesso sparisci di qui prima che io chiami la polizia." 
Alex:"Oh tu non la passi liscia Liam." 
E se ne andò.
Ma l'ansia non decideva di levarsi.
Poi vidi Jen che si dimenava tra le braccia di Zayn implorandolo di farla tornare da me.
La presi e la strinsi a me.
Jen:"Papà sei stato fortissimo." 
Io:"Grazie amore di papà. Merito tuo."
Feci uscire tutti e mi andai a stendere sul letto con Jennifer mentre Josy chiudeva tutto a chiave..
Josy:"Posso farvi compagnia?"
Jen:"Certo mamma. Ma io sto al centro." 
E ci addormentammo così.
Io con le braccia strette alle due donne della mia vita presente e futura.
 
Chiara Pov:
 
Ero stata una stronza con Zayn, con Ellie, con Niall indirettamente e soprattutto con me stessa.
Come potevo rovinarmi così la vita?
Come potevo rifiutare così la felicità?
Ero una masochista.
Eppure Zayn, l'amore della mia vita mi stava dando la possibilità di farmi perdonare.
La possibilità di riaverlo ancora per me.
Era una cosa stupenda poter risentire il suo corpo caldo.
Era magnifico poter sentire di nuovo le sue labbra calde e piene poggiarsi delicate sul mio collo ormai sempre freddo, come il resto del mio corpo, senza di lui.
Lui che era il mio tutto.
Avevo sempre cercato dalla morte dei miei cari genitori qualcuno che si prendesse cura di me, qualcuno che riempisse in parte il vuoto da loro lasciatomi nel cuore.
Ed ora eccolo.
L'avevo trovato e avevo rischiato di perderlo.
Perderlo ancora.
Ma lui era quello giusto.
Me lo sentivo.
Altrimenti mi era già passata come gli altri due ragazzi che avevo avuto e che avevo scaricato senza preoccuparmene troppo.
Dovevo riuscire a conquistarlo ancora.
Dovevo riuscire a conquistare quel ragazzo come se fosse la prima volta.
Dovevo metterci tutta me stessa.
La mia anima.
Il mio cuore.
Il mio corpo.
Ogni cosa di me stessa.
Dovevo riavere il mio Zayn Malik.
Bellissimo Zayn Malik.
Unico Zayn Malik.

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Capitolo 35
*** capitolo n. 35 ***


Ehi bellissime.. Oggi ho preso dei bellissimi voti in italiano e storia. Grazie per i sostegno.. Credo che domani non riuscirò a pubblicare. Vado a trovare un'amica. Spero che stiate bene e che la vita non vi dia troppi due di picche. Ricordate: Io sono qui con voi. Per voi. Sempre. Vi amo. xx

Harry Pov:
 
Sentivo leggermente freddo quella mattina.
Ma non freddo perché fuori le temperature erano calate ma perché ero da solo nell'enorme letto di Sarah.
Aprii lentamente gli occhi per voltarmi a guardare la parte di letto occupato da lei nella notte.
Era fresco, in disordine, si era alzata da un po'.
Mi alzai anche io e scesi quasi in punta di piedi.
Non sentivo niente se non il rumore della televisione.
Erano le 6.00 del mattino che ci faceva con la televisione accesa?
Mi avvicinai e mi appoggiai tranquillamente allo stipite della porta del salottino dipinto di arancio e giallo, sfumati, che davano un senso di pace, i divani blu e gialli che riprendevano la tappezzeria, e un grande mobile in mogano scuso si ergeva di fronte il divano, stracolmo di libri, bomboniere di compleanni, matrimoni, battesimi e che altro, un televisore enorme e la luce spenta.
E lei.
Lei seduta su quel divano con un copertina sulle gambe che guardava incantata un cartone animato.
Mi sembrava tanto bambina in quell'istante.
Così bambina che avrei voluto prenderla e portarmela al petto per coccolarla, come facevo con Jennifer.
Per non allontanarmene più.
Mi avvicinai tranquillamente al divano e mi sedetti accanto a lei.
Si voltò e mi sorrise.
Uno di quei sorrisi 'ti aspettavo'.
Uno di quelli magici, che ti fanno sentire terribilmente importante e apprezzato come nessun'altro ti ci faceva sentire.
Passai il mio baccio sulle sue spalle e l'attirai a me facendola appoggiare delicatamente al mio petto.
Pronto ad accoglierla e proteggerla.
Era così bella, con quei bellissimi capelli rossi sciolti e lasciati così senza preoccupazione, la sua pelle liscia, bianca, gli occhi verdi che sembravano volessero rapirmi per tenermi li sempre.. E le sue labbra che in pochi secondi si attaccarono alle mie senza problemi.
Una cosa naturale.
Voluta da entrambi.
Non programmata.
Senza artificiosità alcuna.
Sarah:"Buongiorno amore.. Non riuscivo più a dormire così sono scesa a vedere Tom e Jerry"
Io:"Mi piace Tom e Jerry" 
Sarah:"Ho tutte le puntate possibili ed immaginabili registrate"
Era felice.
Era veramente felice di avermi al suo fianco.
Raramente parlavo così semplicemente e tranquillamente con una persona.
Per di più una donna.
L'amore era la miglior medicina a qualunque cosa.
Altro che medicinali e medici vari.
L'amore era il mio medico e la mia cura.
 
Stavamo preparando da mangiare quando ci arriva una telefonata.
Inaspettata.
Che forse mai avremmo voluto che arrivasse.
Che io non avrei mai voluto che arrivasse.
Il cuore mi si era sfrantumato per metà.
Potevo sentire il suo dolore nel mio cuore.
Io:"Pronto Zayn"
Zayn:"Harry puoi venire qua?"
Io:"Perché?"
Zayn:"Ellie.." 
Il tono non mi piaceva qualcosa era accaduto.
Mi vestii velocemente e con Sarah mi diressi velocemente al complesso dove prima abitavamo tutti insieme.
Mi mancava vivere con tutti loro ma vivere con Sarah non aveva eguali davvero.
Era una cosa spettacolare.
Io:"Ma proprio oggi doveva esserci questo traffico del cazzo?"
Sarah:"Calmati Harry. Non sarà così grave. Altrimenti Zayn ce lo avrebbe riferito direttamente per telefono. Lo conosciamo no?"
Annuii sentendo tornare un pò di calma e lucidità mentre lei mi rassicurava e toccava dolcemente i miei capelli.
 
Parcheggiai velocemente davanti il complesso e scesi insieme a Sarah per dirigerci da Zayn.
Io:"Cos'è successo?"
Ellie:"Niente Harry.. Credo che qui abbiano esagerto un pò tutti."
Mi sorrise ma vedevo che qualcosa non andava.
 
 
Niall Pov:
 
Io:"Elizabeth.. Elizabeth.." 
Mi buttai a terra accanto a lei che continuava a non reagire.
La presi in braccio e aperta la porta la portai in casa mia.
La poggiai sul letto per poi prendere la lettera che aveva ancora in mano.
 
Signorina Avril Elizabeth Tyle,
Le scriviamo per comunicarle con rammarico e desolazione che suo fratello Austin Troy Tyle, in Afganistan, è dato per disperso. 
La sua squadra è stata attaccata due giorni fa, i rinforzi non sono arrivati in tempo. 
La ricontatteremo se ci saranno nuove notizie al riguardo.
Con dispiacere.
Esercito Italiano. 
 
Disperso.
Suo fratello era disperso chissà dove in Afghanistan.
Vivo.
O .. Morto.
Mi misi sul letto accanto a lei e presi ad accarezzarle i capelli.
Poteva qualcosa andar bene nella sua vita?
Solo qualcosa.
E mi addormentai così accanto a lei.
Accanto al mio angelo.
 
Sentivo delle labbra baciarmi leggere le guance, la fronte.
Era calda.
E sentivo il suo respiro tranquillo avvicinarsi sempre di più alle mie e subito, con ancora gli occhi chiusi feci unire le nostre labbra.
Sentii lei ridere sulle mie labbra.
Io:"Che ridi amore?"
Ellie:"E se non ero io?"
Io:"So riconoscerti bellissima. Non sono il tuo ragazzo a uffa è" 
Rise ancora per poi rimettersi supina sul letto a guardare il soffitto persa nei suoi pensieri. 
Mi voltai sul mio lato destro e allungai il mio braccio sinistro sulla sua vita per portarla a me.
Si voltà e vidi una lacrima scendere sul suo volto.
La leccai per poi portare il suo viso sulla mi spalla.
Io:"Mi dispiace. Vedrai che lo troveranno ne sono certo."
Ellie:"Lo so Niall.. Ma non poterlo sentire.. Mi.. Fa male." 
La strinsi ancora più a me.
Mi lacerava nel profondo sentire che lei soffriva.
Mi uccideva essere li ed essere impotente di fronte a tanto dolore, inutile.
Non potevo consolarla in altro modo.
Non potevo farla sentire bene.
Mi sentivo così senza senso.
Ellie:"Ti.. Amo"
Sentii il cuore perdere non 3 non 4 ma ben 6 battiti.
Da quanto non me lo diceva? 
Da quanto non ci dicevamo quelle due semplici parole?
Sorrisi per poi lasciarle un bacio sulla guancia.
Uno di quelli che ti dicono tutto.
Io:"Anche io ti amo Elizabeth" 
E mi sorrise.
Ma era triste.
Aveva lo sguardo vacuo.
 
Harry:"Allora tuo fratello maggiore è disperso.." 
Ellie annuii tranquilla.
Non lasciava trapelare niente.
Un briciolo di dolore.
No.
Continuava a sorridere a chiunque, imbarazzata.
Poi vidi i suoi occhi posarsi nei miei.
Come la prima volta, a casa di Zayn, non riuscivo a staccarmene, e vedevo lei mordersi freneticamente il labbro inferiore tenendo gli occhi fissi nei miei.
Lo sapevo.
Mi stava leggendo dentro come solo lei era in grado di fare.
Come nemmeno io ero in grado di fare con lei.
Ma in quel momento mi ricredetti.
In quel momento nei suoi occhi vidi ogni cosa.
La paura di non farcela, la paura di perdere Austin, la paura di perdere me.
La paura di soffrire ancora, la paura di non essere abbastanza per chi ama.
Mi alzai velocemente e scansando Harry la tirai su per la mano e me la portai fuori in casa mia.
Ellie:"Niall?"
Io:"Che hai?"
Tornò immediatamente serie e i suoi cominciarono ad inumidirsi velocemente.
Poi fece una cosa che mai mi sarei aspettato.
Che mai avevo visto così chiaramente in lei.
Ellie:"E se è morto? E se non lo rivedessi mai più? Se non rivedessi più i miei occhi sul suo viso? Eravamo uguali. E non sono riuscita a dirgli di volergli bene. E a dirgli che mamma gli voleva bene.. E se fosse vivo ma solo? Solo come non dovrebbe mai esser nessuno. Solo chi è un bastardo e un mostro. Non lui. Non lui che è partito per la patria. Lui che mi ha sempre amata e ha sempre tentato di proteggermi. Lui non merita né di morire.. Né di esser solo Niall." 
Piangeva.. Urlava.. Eppure sembrava che non riuscisse a liberarsi.
Liberarsi.
Io:"Mettiti un costume da bagno"
Mi guardò perplessa mentre le asciugavo il viso e la fissavo con un mezzo sorriso sulle labbra.
Mi faceva male.
Terribilmente male vederla così.
Infilai il costume anche io e una maglia, poi presi due asciugamani, pesanti, e i vestiti di ricambio sia miei che di Elizabeth.
Ellie:"Ho fatto.."
Io:"Bene ora andiamo.." 
Le sorrisi e lei mi guardò divertita e perplessa ma mi seguii.
Montammo in macchina con una sola direzione.
 
Era stata silenziosa per tutto il viaggio.
Guardava fuori dal finestrino persa in qualche suo pensiero.
Io odiavo non guidare e mettermi a guardare fuori. 
La velocità con cui passavano le cose mi facevano pensare a quanto il tempo fosse troppo veloce e troppo poco per fare ogni cosa.
Poco per amare abbastanza colei che credi sia il pezzo del puzzle perfetto.
Poco per vivere come desideri.
Felice.
Io odio mettermi a guardare fuori dal finestrino.
Mi sembra la velocità con cui i film descrivono il passaggio della tua vita davanti ai tuoi occhi quando stai per morire.
Io sarei voluto morire felice.
 
Eccoci.
Ci andavo spesso con Mark.
Era magnifico.
 
 
Flash Back:
 
Mark:"Si Niall.. Quando poi lo fai ti senti libero da ogni pensiero, ti senti libero da ogni cosa. E' un'emozione bellissima. All'inizio hai paura certo ma poi tutto diventa solamente libertà."
Così mi prese per mano e saltammo.
Liberi.
 
Fine Flash Back:
 
 
Ellie:"Wow.. Niall ma è.. Bellissimo"
Una brezza fresca mi accarezzava mentre mi toglievo la maglia e le scarpe rimanendo in costume.
Era tempo che non andavo li a farmi uccidere da i ricordi.
I ricordi del tempo passato li con Mark.
Li dove riuscivamo ad essere noi stessi come non mai.
Dove riuscivamo a far uscire i veri Mark e Niall.
 
 
Flash Back:
 
Io:"Mark.. Perché non le dici di amarla?"
Mark:"E se mi rifiutasse?"
Io:"Beh tu mi hai insegnato a rischiare.. Come quando ci buttiamo da qui"
E lo vidi sorridere. 
Mai avrei potuto privarmene.
E se mai sarebbe successo avrei voluto io avere quel sorriso per donare a chi amo le stesse emozioni che lui da a me e agli altri.
 
Fine Flash Back:
 
 
Io:"Spogliati Elizabeth.."
Poi mi misi sul bordo di quell'enorme scogliera.
Alta non so 7 o 8 metri dall'oceano, ampio, profondo.
Ellie:"Vorrei avere le ali Niall" 
Guardava dritto davanti a lei e i suoi occhi erano più verdi che castani per la luce, ed era così bella.
Le ali. 
Non ci avevo mai pensato.
Volare.
Poter volare e osservare tutto come un narratore.
Mi prese la mano guardando giù in basso.
Il vento le spostava dolcemente i capelli.
E glieli spostava su quel viso splendido di cui mi ero follemente innamorato.
Perché io ero innamorato.
E lo avrei ribadito ancora per molto molto tempo.
Mi voltai e passai una mano sul suo volto spostando quei bellissimi capelli e avvicinandomi ancora di più a lei.
Per poi poggiare le mie labbra sulle sue e facendo scontrare le nostre lingue. 
Facendogli intraprendere una danza di quelle infinite.
Si staccò dolcemente leccandomi le labbra che subito dopo avrei dovuto leccare io.
Ellie:"Cosa dobbiamo fare qui?"
Io:"Ti fidi di me Elizabeth?"
Annuì velocemente sorridendomi.
Io:"Voglio che tu ti senta libera e senza pensieri. Almeno per una volta. E io quando venivo qui con Mark mi ci sentivo davvero."
Continuava a non capire.
Io:"Fidati di me." 
Ci posizionammo sul bordo della scogliera assaporando il profumo del mare, della salsedine.
Ellie mi sorrise.
Ellie:"Al tuo tre amore"
Sorrisi anche io.
Io:"Non lasciare mai la mia mano." 
Volevo che fosse al sicuro.
Volevo che si sentisse libera.. Con me.
Come un uccello che spicca il volo.
Io:"1..."
Continuava a sorridere guardando tranquillamente avanti a lei.
Io:"2..."
Ellie:"Ti amo Niall" 
Io:"Anche io..." 
Poi guardai avanti. 
Il sole alto nel cielo.
Grazie Mark.
Io:"3..."
 
 
 
Elizabeth Pov:
 
Le mie gambe fecero tutto da sole.
Si piegarono e saltarono.
Saltarono giù.
In perfetta sintonia con l'angelo che mi era al fianco.
E fu come aveva detto.
Sentivo l'aria scivolarmi sul corpo, come se volassi.
Un senso di libertà mi invase insieme a un senso di gratitudine verso l'uomo che me lo aveva permesso.
Per poi sentire l'acqua avvolgermi.
Strinsi ancora di più la mano di Niall.
Continuavamo ad andare giù, nel profondo dell'oceano.
Ma non me ne preoccupavo perché c'era lui.
Ed eccolo.
Bellissimo.
Davanti ai miei occhi.
Ma stavolta era reale.
Stavolta non stavo morendo nella Manica.
Adesso mi ero buttata da una scogliera con lui.
Ma forse se forse stessi da sola non l'avrei fatto.
Lui mi aveva dato il coraggio necessario per saltare.
I suoi blu mi guardavano e sorrideva.
Per poi avvicinarmi a lui con la mano libera e posare le sue labbra sulle mie.
Un bacio salato certo ma che mai avevo dato.
Era un bacio pieno di libertà.
Nostro.
Frutto di un amore incontrastato e incontrastabile.
Non sentivo preoccupazione o paura.
Solo libertà.
Amore.
Felicità.
Nulla che mi scalfisse e tutto grazie a lui.
Tutto grazie a Niall.
L'aria però cominciava a mancare.
Tornammo a galla.
Niall:"Bellissimo.. Stai bene" 
Risi anche io mettendomi con le gambe legate alla sulla sua vita.
Io:"E' stato.. Fantastico Niall. Grazie." 
Niall:"Mi dispiace per tutto amore. Sono stato un imbecille."
No. 
Niall. 
Mi hai dimostrato di amarmi.
Chi ama soffre se sa che l'altro è stato con altri allo stesso modo in cui stava con lui.
Chi ama soffre se sa che l'altro soffre.
Chi ama sa perdonare.
Chi ama sa dividere il suo passato, il suo presente con l'altro.
E chissà.. Anche il suo futuro. 
Mi fissai sul tramonto slegandomi dalla vita di Niall.
Era stupendo.
Il sole si immergeva lentamente nell'oceano.
Come se si unissa a noi in quel momento di tranquillità e pace.
Io:"Amore guarda.." 
Mi voltai..
Non.. 
Non c'era più.
Io:"Niall??"
Non lo vedevo da nessuna parte.
L'ansia cominciava a prendere possesso di me.
Dov'era?
Sentii qualcosa afferrarmi per la caviglia.
Diedi un urlo che arrivò fino ad avere l'eco tra i grandi massi che componevano le grandi scogliere inglesi.
Poi mi voltai volecemente al suono della risata squillante e divertita di Niall.
Uscii frettolosamente dall'acqua e cominciai a fare grandi falcate sulla sabbia granulosa e un pò fredda.
Niall:"Amooore.. Dai scusa.." 
Pff..
Mi aveva fatto prendere un infarto il signor Niall sonounimbecillepatentatosupersexy James Horan.
Dovevo vendicarmi.
Sisi.
Presi il secchiello che aveva preso per toglierci la sabbia dai piedi e incominciai a correre.
Correvo fin quando mi nascosi.
Niall:"Amore? Dove sei?"
Mi veniva da ridere.
Intanto presi ad allestire il mio piano vendicativo.
Si avvicinava sempre di più.
Sempre di più.
Niall:"Elizab.." 
BOOOOM.
 
Sarah Pov:
 
Era veramente preoccupato per Ellie.
Anche mentre tornavamo a casa.
Io:"Harry ti ha detto che è tutto okay. Non agitarti tu. Ti fidi di lei no?"
Annuii sorridendomi.
Forse non era preoccupato per lei.
Io:"Harry non è per lei vero?"
Scosse la testa tornando serio capendo di non avermi fatta fessa ancora.
Io:"E allora cosa?"
Harry:"Vorrei andare a casa." 
Io:"Ci siamo quasi amore"
Harry:"Non la nostra. Ma quella di mamma. Vorrei andare a trovare... Gemma."
Chissà com'era morta.
Non me lo aveva mai detto e io non glielo avevo mai chiesto.
Ci soffriva e non volevo infierire ulteriormente.
Io:"E perché non vai?"
Harry:"Non ce la faccio e come noti ho sempre troppi impegni."
Sorrise per poi scendere dall'auto che aveva appena parcheggiato davanti casa.
Dovevo fare qualcosa per lui.
Dovevo farlo star meglio.
Dovevo far in modo di farlo felice ogni tanto.
Ma solo ogni tanto.
E ora mi pareva il momento più adatto.
 
Io:"Allora sicuro che possiamo Liam?"
Liam:"Ci penso io tesoro. Ne ha bisogno davvero." 
Okay avevo tutto ciò che mi occorreva.
Harry:"Andiamo Sarah?"
Era serio nell'ultima settimana. 
Un pò freddo e non capivo perché.
Montammo in auto e mi misi alla guida mentre lui si sedette comodamente al mio fianco.
Harry:"Che avete tu e Liam? Perché nell'ultima settimana state così insieme? Messaggiate, parlate al telefono senza farvi sentire.." 
Io:"Smettila Harry. Sai che non è come pensi."
Per tutto il viagio non disse più nulla.
Passammo davanti casa molto velocemente e vidi Harry perplesso.
Harry:"Vuoi rapirmi o cosa? Dove stiamo andando?"
Sorrise leggermente facendo spuntare leggerente quelle adorabili fossette poste ai lati della sua bocca, carnosa.
Io:"Voglio rapirti e cosa. Vedrai"
Sorrise e riprese a guardare davanti la strada, impaziente.
Non faceva che muoversi sul sedile, prendeva il cellulare, lo posava, accendeva la radio, la spengeva.
Io:"Harry hai finito???"
Harry:"Se tu non mi dici dove mi porti io non smetto. Sono un tipo ansioso."
Sbuffai ma subito dopo mi aprii in un sorriso quando vidi gli occhi verdi del mio Harry illuminarsi alla visione famigliare che gli si poneva davanti.
Harry:"Ma siamo a.." 
Io:"Casa Harry."
Eravamo a casa sua. 
La sua bellissima casa.
Holmes Chapel nel Chesire.
Era una bella cittadina, non ci ero mai stata. 
Nessuno ci notò per un pò in realtà.
La mia macchina era abbastanza anonima e Harry la scorsa settimana aveva fatto oscurare i miei finestrini.
Io:"Ora devi solamente darmi le indicazioni di dove vuoi andare"
Harry:"Da mamma."
 
Arrivammo.
Aveva una casa veramente graziosa, un giardino curato e colorato nonostante fossimo in Inghilterra.
Harry:"Mamma lei è Sarah."
Mi tirai su dai miei pensieri e posai gli occhi sulla donna a cui Harry mi aveva presentata con un sorriso a 32 denti.
Io:"Scusa... Em... Si.. Sono Sarah.." 
Harry:"La mia ragazza mamma"
'La mia ragazza'.
Mi sentii così leggera, così magnificamente felice con 3 semplicissime parole.
Mia: Aggettivo possessivo singolare femminile. Ero sua.
Sorrisi timidamente.
La mano di Harry si legò istintivamente alla mia dolcemente, rassicurante.
Come per dirmi:
'amore tranquilla ci sono io qua e non ti lascio. più.'
 
Zayn Pov:
 
Era una settimana che Chiara si faceva vedere e non si faceva vedere.
Che avesse deciso di non provare a riconquistarmi?
Che avesse notato che sta bene anche se senza me?
E se fossi stato decisamente troppo duro?
Continuavo a trastullarmi per la mia camera quando qualcuno bussò alla mia porta.
x:"Ho il gelato, i cucchiai e la copertina di Winni Pooh, e Scent of a Woman che ti piace tanto. Che dici lo vediamo?"
Aprii tranquillamente sorridendole appena.
Io:"Entra su su che mi si scioglie il gelato." 
Sorrisi perché Chiara era li.
Sorrisi perché ci stava veramente provando.
Sorrisi perché era di una bellezza pazzesca.
Anche con i capelli biondi e lisci tirati su in una cosa fatta accuratamente, gli occhi blu limpidi e il viso acqua e sapone che tanto amavo.
Lo amavo perché era solo per me.
Perché quando uscivano copriva quella bellezza con del trucco che con me non esisteva.
Come se lo mettesse come maschera verso il mondo.
Ma non verso me.
Mai.
Lasciava che io conoscessi la sua vera lei.
Senza problemi.
Senza trucchi e senza inganni.
Chiara:"Vieni? Ho preparato ogni cosa." 
Ci mettemmo seduti comodamente sul divano.
Non come le altre volta ma più staccati.
Ma sentivo comunque il calore passare da me a lei, e da lei a me.
Senza sosta.
Come se ci fosse un filo conduttore a tenerci collegati l'uno all'altra.
 
Aprii velocemente gli occhi.
Era buio.
Troppo buio.
Che ora era?
Le 3 del mattino?
Mi tirai su e mi girai intorno.
Chiara era.. Sparita.
Sul divano non c'era, sul letto non c'era.
Era andata via.
Mi aveva lasciato ancora solo.
Poi lo notai.
Un bigliettino attaccato al frigorifero.
 
Ho lasciato il gelato nel freezer per quando volessi mangiarlo. Sono tornata a casa appena il film è finito. Ti ho lasciato la coperta avevi freddo. 
Buonanotte o buongiorno bellissimo pakistano del mio cuore.
Ps: Non credo che io ti abbia già riconquistato così sono tornata casa di El. 
xxx 
 
Aveva pensato di andare via per me.
Pensava che avrebbe dato fastidio.
Ma mai in vita mia me ne avrebbe dato.
Mai in vita avrei potuto provare fastidio per quello splendore.
Nemmeno dopo tutte le torture del mondo.
Mi rimisi sul divano e mi coprii di nuovo con quella copertina.
Profumava di lei.
Di vaniglia e fragola.
E da fuori poteva sembrare patetico che io mi attaccassi a una copertina per sentirla vicino ma era così.
Le piccole cose fanno si che tu non dimentichi le grandi cose.
E lei era la mia grande cosa ricordata da quella piccola copertina rosa.
 
Liam:"Ragazzi ci prendiamo una bella settimana di pausa! Harry è fuori e come sapete Niall è partito. Io intendo mettere a posto ogni cosa. Voi fate ciò che credete. Mi raccomano niente casini"
Louis:"Tranquillo papino caro"
Jen:"Nooo lui è il mio papà non il tuo Lou!!"
Louis la guarda ma lei si arrabbia e comincia a rincorrerlo per tutta casa.
La scena era meravigliosa.
Io non ci riuscivo.
Non riuscivo ad esser così con Jen.
Anzi non riuscivo mai ad esser tanto naturale.
Mi sentivo sempre teso e chiuso tranne che con Ellie e Chiara.
Chiara.
I miei pensieri finivano sempre diretti a lei.
Porca puttana.
Non potevo essere più cotto.
L'amavo davvero.
Volevo che tornasse con me.
Subito.
Poi ci pensai.
Solo dopo realizzai una parte che non avevo calcolato.
E se mi lasciasse ancora?

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Capitolo 36
*** capitolo n. 36 ***


Okay sono una persona decisamente orribile. sono due cazzo di giorni che non pubblico per impegni di grande importanza che stanno schiacciando sensibilmente il mio tempo. scusatemi! comunque ora sto pubblicando il mio capitolo 36. chiedo perdono anche perché è decisamente lugno!! spero vi piaccia...
 
Ah ragazze ho letto questa storia, che è ancora in corso, vorrei che la leggeste e recensiate. non fatemi fare brutte figure amori miei hahahah http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1464151&i=1   questo è il link della sua storia. è anche una ragazza molto carina!! ** 
 
Liam Pov:
 
Una settimana.
Una settimana di pace.
Una settimana di tranquillità.
Una settimana di riposo.
Una settimana di meritato riposo! 
Jen:"Papà ho fame" 
Faceva sempre lo stesso effetto.
Mi ci chiamava da un bel pò eppure faceva sempre lo stesso identico effetto.
Come poteva?
Rimaneva per sempre?
Io:"Vieni mangiamo."
Josy era a lavoro.
L'aveva finalmente trovato.
Faceva la cameriera in un fast food.
Uno di quelli dove Niall faceva sempre tappa.
Non le dispiaceva.
Era part-time. 
Non volevo che andasse a lavorare ma ha voluto.
 
Flash Back:
 
Io:"Josy non ce né davvero bisogno. Ce la faccio da solo. Anzi.. Potrei mantenere il quartiere intero."
Josy:"Amore.. Basta. Siamo in due.. E poi voglio far qualcosa per sentirmi indipendente quale sono"
Io:"Se è per questo okay.." 
Sorrisi.
Ci teneva a sentirsi indipendente.
E io nei suoi turni avrei tenuto la nostra bellissima Jen.
 
Fine Flash Back:
 
Sarebbe tornata tardi stasera e la sarei andata a prendere appena avessi lasciato la bambina a Louis.
Jen mangiava tranquillamente guardando la televisione.
Un cartone animato che le avevo messo: Monsters.
Era fichissimo.
Mi ricordava io cinque anni fa quando me lo guardavo anche io con papà.
Papà.
Come poteva avermi detto quelle cose?
La mia casa era in ordine, sempre, anche quando Josy non c'era grazie a Niall che sistemava anche per me, la spesa non mancava mai, la bambina mangiava sano come mangiavo io anche se non aveva problemi ai reni, i giochi non le mancavano e nemmeno i no.
Era educata, simpatica e sapeva anche quando fare o non fare casino.
Ed era bellissima.
Non mi interessava che non fosse mia.
A lui interessava molto di più.
Lei era ormai parte di me.
E se le fosse accaduto qualcosa sarei potuto morire.
 
Ormai era tardi.
Le dieci.
Presi Jen per mano e la portai da Louis.
Louis:"Ehi amore mio vieni così giochiamo con zia El." 
Jen:"Siiii c'è la ziaaaa" 
E corse dentro.
Louis:"A dopo Liam" 
Io:"Certo.."
Mi girai e cominciai a camminare verso la macchina.
Ma mi voltai immediatamente al suono della sua voce.
Jen:"Papààà Papààà aspetta.. Il baciettoooo"
Sorrisi come un cretino.
Ma un cretino felice.
Non c'era una volta che lei non me lo desse.
Anche se dovevo stare via due soli minuti.
Chissà perché.
Chissà cosa frullava in quella bellissima testolina castana.
 
Parcheggiai e notai due figure davanti il bar. 
Una piccola e slanciata e l'altra robusta e sin troppo aggressiva per i miei gusti.
Josy:"Smettila Peter. Te l'ho detto sono fidanzata. Io non mi metterei contro di lui."
Peter:"E chi sarà mai? Un avvocato famoso?"
Mi avvicinai velocemente per poi allungare quasi furiosamente il braccio verso la vita di Josy per stringerla al mio corpo.
Io:"No ma sono uno che se lo può permettere l'avvocato famoso per sbatterti da qualche parte lontano dalla mia donna." 
Peter:"Tu sei il cantante.. Aspetta come si chiama.. Payne. Wow.. Beh Josy hai trovato quello con cui poter avere tutto ciò che desideri. Sei solo un approfittatrice. Stai facendo la tua scalata sociale amore?"
Sentii Josy irrigidirsi pronta a controbbattere ma la strinsi di più e legando la mia mano libera a la sua.
Io:"Beh anche se fosse? Lei ne ha l'opportunità, io la amo e sono felice e tu sei un povero maledetto bastardo che non ha una donna da una vita. Stai lontano da lei o giuro che con me non la passi liscia." 
 
Josy Pov:
 
Non capivo come quell'uomo potesse essere così dannatamente perfetto.
Non capivo come potesse amarmi tanto nonostante tutto.
Alzai lo sguardo verso di lui sorridendogli leggermente.
Io:"Io ti amo.. Quanto tu ami me."
Lui mi amava davvero.
Me lo sentivo.
Mai mi avrebbe lasciata.
Mai avrebbe lasciato me e Jen.
Nonostante i miei pregi o i miei difetti.
Niente ci avrebbe separati.
Avevo comunque paura che Alex non si accontentasse.
Avevo una paura tremenda di dover combattere una guerra più grande di me e Liam.
Io ero la donna più felice insieme a mia figlia.
Avevamo l'uomo perfetto al nostro fianco.
Che avrebbe dato ogni cosa per me e Jen.
Anche la vita se sarebbe stato necessario.
Liam:"Okay ora sparisci da qua. E vedi di non rimetterci piede. Io so tutto ricorda."
 
Eravamo in macchina da cinque minuti quando accostò in un parcheggio vuoto e poco illuminato.
Mi voltai verso di lui.
Aveva lo sguardo fisso davanti a lui, oltre il parabrezza, nel vuoto.
E era accigliato.
Preoccupato.
Io:"Liam cosa c'è?"
Liam:"E se non fossi arrivato in tempo? Non potevo sapere ciò che pensava."
Poi si voltò.
Nei suoi occhi c'era pura paura.
Paura per me.
Mai avevo visto un tale sguardo su di me.
Nemmeno mio padre l'aveva mai avuto.
Io:"Liam non è successo niente. Io sto qua. Sto bene. E non accadrà più. Te lo prometto. I turni me li farò mettere tutti di mattina e porterò Jen da mia madre. Te lo prometto."
Non volevo stesse male.
Faceva già tanto per noi, non potevo farlo soffrire per una cosa del genere.
E poi preferivo anche io fare i turni diurni che quelli notturni. 
Avevo paura a chiudere da sola.
Liam:"Ne sei certa amore..? Io posso venire prima e aspettare.."
Io:"Tranquillo amore mio."
Sorrisi e poi eccolo.. Il suo sorriso mozzafiato si aprì veloce sul suo volto lasciando trasparire solo felicità da quei bellissimi occhi nocciola.
Ed era mio.
Tutto quello splendore era mio. 
E di Jen.
Ma di nessun altro.
Nessun altro davvero.
 
Io:"Jen è da Louis?"
Liam:"Si amore."
Stavo per suonare quando mi tirò indietro.
Liam:"Vai a casa. Faccio io"
Mi sorrise.
Un sorriso nervoso.
Di quelli che non avevo mai notato sul suo volto.
Che diamine..?
Io:"Va bene"
Entrai in casa e infilai i calzoncini e la canotta e mi sedetti sul letto.
Mi sdraiai e guardai il soffitto.
E lo notai.
Notai qualcosa che prima non c'era.
Che era ancora fresco.
'Liam+Josy+Jen: Insieme. Sempre.'
Sorrisi.
Sorrisi perché era quello che volevo io, che voleva Jen e che voleva anche Liam.
 
Liam:"Volevo mostrartelo.. Ma.. Hai fatto da sola"
Lo guardai.
Forse non l'avevo mai guardato il quel modo.
Forse mai avevo guardo bene quella perfezione.
Aveva le spalle larghe, era alto, il suo sorriso era mozzafiato e dolce come nessun altro.
I petto scolpito in maniera adeguata spiccava in parte da sotto la maglia a maniche corte che indossava quella sera.
E le gambe toniche, da corridore lo facevano terribilmente sensuale.
Liam:"Ah emm.. Jen si era addormentata con Louis allora io ed El abbiamo deciso di lasciarli così. Erano bellissimi."
Non so cosa mi prese ma in quell'istante mi sentii ventenne più di quanto mai mi ci fossi sentita da quando avevo Jennifer.
Sentii qualcosa nascere da dentro che da troppo tempo non sentivo.
E a cui non avevo mai dato retta da quando stavo con Liam.
Liam:"Amore tutto okay?" 
Io:"Ah.. E.. Si amore.. Tutto bene." 
Si iniziò a spogliare con la sua solita lentezza vicino alla parte di letto che aveva conquistato.
Sfilandosi la maglia i muscoli si contrassero lasciarono intravedere il fisico ancora più perfetto che prima avevo notato solo in parte dalla maglia.
E non so perché ma mi allungai mettendomi in ginocchio e posando leggermente la mia mano sulla sua schiena.
Larga.
Caldissima.
Si voltò guardandomi seriamente e spostando la mia mano sul suo petto.
Dolcemente.
Per poi poggiare leggere le sue labbra sulle mie.
Calde morbide.
Io:"Volevo.. Io.." 
Liam:"Sono tuo.. Puoi far tutto ciò che vuoi di me" 
Mio.
 
Harry Pov:
 
Parlavano tranquillamente.
Mi alzai senza disturbare e uscii.
Mi era mancata.
Ma non ero li per la cittadina, piena di volti conosciuti, piena di allegria.
No.
Ero qui per l'unica ragione che mi aveva spinto ad andare avanti prima di Sarah.
 
Era sempre uguale.
Non cambiava mai quel posto.
L'avevo visto 8 mesi prima eppure era identico.
Tentavano di rendere quel posto solare e bello.
Prima pensavo fosse stupido ed inutile abbellire un cimitero.
Ma da quando ci è entrata lei spero sempre che lo tengano pulito, solare, accogliente.
Lei doveva stare veramente bene anche se era li.
Lei odiava quel posto.
Lei sempre lo aveva odiato.
Aveva sempre avuto paura.
Sempre.
Lei.
Aveva paura di dover rimanere un eternità chiusa in quel posto.
Da sola.
Senza nessuno che le tenesse caldo o le facesse compagnia come me.
Aveva paura di rimanere al buio.
Ed ora?
Era li.
Sarah:"A cosa pensi?"
Io:"A Gemma."
Eravamo davanti la sua tomba.
Se la toccavo mi sembrava di poter sentire le sue mani calde.
Io:"Aveva paura delle tombe. Me lo diceva sempre. Anche al funerale della zia Molly. Così quando l'hanno messa dentro io ho messo la sue bambola preferita. Era di pezza. Le aveva fatte fare una volta da una signora. Una di me e una di lei. Beh io le ho messo quella che mi ritraeva tra le mani. Non è sola. Ha il mio calore. Non ha paura del buio ci sono io con lei. Non sarà sola. Avrà me a farle compagnia. Perché ci ho messo una parte della mia anima. Una parte di me."
E io avevo la bambola che mi aveva regalato che la ritraeva.
 
Flash Back:
 
Mi mise la bambola in mano.
Era deliziosa.
Le somigliava così tanto.
Gemma:"Questa è per quando siamo lontani e ci sentiamo soli e impauriti. Noi saremo sempre insieme Harry sempre." 
 
Fine Flash Back:
 
Io:"Aveva detto che saremmo stati per sempre insieme. Invece lei non c'è più fisicamente. Ma so che è qui. Con me. A tifare per la mia felicità."
La felicità.
Il giorno prima di morire fece qualcosa di strano.
Molto strano.
Io:"Sono felice Sarah ma una volta Gemma non lo era. Sedeva tranquilla fuori nel giardino dell'ospedale. Aspettava qualcosa che forse non sarebbe mai arrivato. Gli chiesi 'cosa aspetti Gemma?' ed lei disse che aspettava..."
 
Flash Back:
 
..Gemma:"Un miracolo"
Guardò tranquilla davanti a se per l'ultima volta i fiori.
L'ultima volta sentì il sole scaldare il suo corpo debole.
Ma i suoi occhi brillavano.
Come se aspettasse qualcosa anche lei.
Io:"Non esistono i miracoli Gemma. Solo noi possiamo decidere del nostro futuro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare. Dipende tutto da noi"
Avevo terribilmente ragione.
E lei me lo aveva insegnato.
Eppure volevo un miracolo per lei anche se non esisteva.
Gemma:"Harry.. Tu cosa aspetti?"
Io:"La felicità Gemma.. Solo la felicità"
 
Fine Flash Back:
 
Io:"Ora ho la felicità. Ma non ho Gemma. Se avessi saputo che era il prezzo da pagare avrei rifiutato."
E a quel punto le lacrime solcarono il mio viso.
Ma non me ne preoccupai.
Avevo Sarah con me e Gemma a prendersi cura di noi.
A non lasciar modo a nessuno di farci del male.
E sentii le braccia di Sarah, piccole, non abbastanza larghe per stringermi interamente, avvolgermi per consolarmi. 
Per farmi capire che lei c'era.
E ci sarebbe sempre stata.
Sarah:"Anche lei è felice.. Non sta più soffrendo."
Sarah s'incamminò verso l'uscita.
Io mi voltai ancora una volta verso di Gemma.
Era li, accanto alla sua tomba, sorridente, gli occhi verdi e brillanti felici di vedermi, ancora.
Bella come sempre.
Io:"Ti amo Gemma. Per sempre insieme."
Gemma:"Sempre." 
 
Niall Pov:
 
Un secchiello di sabbia mi si rovesciò percicolosamente sulla testa lasciandomi immobile a subire le risate di quella donna.
No aspetta: di quella bambina di 8 anni!! 
Io:"Elizabeth se ti prendo io.. Ti ..."
E le sue labbra furono incollate alle mie, sabbiose, salate.
Le sue mani si legarono al mio collo passandole nei capelli, insabbiati dalla sua rincretinaggine amabile.
Le sue labbra cominciarono ad avere fame delle mie.
A cercarle freneticamente nonostante stettero sotto le sue.
Prigioniere.
E mai avrei voluto che le liberasse. 
Mai!! 
I suoi denti cominciarono a stringere le mie labbra.
Ma non gliel'avrei dato il permesso stavolta.
Dovevo vendicarmi della sabbia di cui ora ero cosparso.
Continuava a mordere e tirare.
Io:"Mh..."
Ellie:"E daiiii è un pò di sabbiaaa"
Aveva capito ogni cosa.
Io:"Ahia." 
E subito dopo posò di nuovo la sua bocca sulla mia leccando leggermente la ferita che mi aveva lasciato sul labbro inferiore.
Ellie:"Scusa amore.. Non volevo farti male." 
Io:"Fa niente." 
Salimmo di nuovo le dune e montammo in macchina per tornare a casa.
Era triste.
Ma volevo che pensasse che ero ancora arrabbiato.
Almeno solo un altro pochino pochino.
 
Entrammo in casa, feci una doccia e poi uscii e la vidi seduta con le gambe al petto sul lettone.
Lo accarezzava.
Come la prima volta che era venuta li.
Quando ci scontravamo solo per evitare l'amore che ci legava inevitabilmente.
'Io:"A che pensavi quando sono tornato?" Senza alzare lo sguardo da un dvd rispose. Ellie:"A tutte le ragazze che sono state nel tuo letto"...'
Se ci pensava era perché qualcosa provava già per me.
Sapeva già di sentire un sentimento nascere in lei per me.
Per un cretino.
Io:"Lo giuro. Nessuna" 
Alzò velocemente gli occhi verso di me.
Ellie:"Cosa?"
Io:"Perché accarezzavi il letto se sai che l'unica che ci è stata sei stata tu?"
La vidi arrossire per poi tornare con gli occhi su di me mentre mi mettevo di fronte a lei mentre mi vestivo.
Ellie:"Beh.. Pensavo che mi mancheranno le serate con te in mezzo a questo letto, in questa casa. Chissà come sarà li... Io.. Ho paura senza te.."
L'avevo completamente cancellato dalla mia mente.
Lei non sarebbe stata più li accanto a me.
Lei non avrebbe più dormito con me la notte.
Dall'altra parte di Londra.
Non ci pensai più.
Mi misi tra le sue gambe mentre era seduta compostamente sul letto.
La guardavo dall'alto nei suoi bellissimi occhi.
Poggiai delicatamente le mie mani sul suo viso portando i pollici sotto il suo mento.
Era liscia.
Calda e rossa.
Io:"Non lasciarmi qui da solo. Rimani.. Con me..." 
Avevo paura che non afferrasse la mia richiesta.
Avevo paura che non accettasse di dividere la mia casa con me.
Convivere con me che l'amavo dal profondo dell'anima.
Ma la sua risposta fu inaspettata.
Ellie:"Aspettavo solo che tu me lo chiedessi Niall"
Poggiò le sue mani sulla mia maglia e tirò leggermente per incitarmi ad allungarmi su di lei sul letto.
Faceva scorrere le sue dita, piccole, sottili, dalla mia spalla al mio polso.
Come per assaporare ogni parte di me.
Della mia muscolatura, della mia pelle bianca e rigorosamente irlandese, diversa dalla sua metà italiana e metà inglese.
Era la creatura più bella che mai potesse essere esistita da sempre.
Sfiorò le mie labbra con il suo indice sinistro premendo leggermente.
Sentivo l'eccitazione salire e riempire ogni parte di me, insieme all'amore che nutrivo per lei.
Ellie:"Non ti faccio più male a queste labbra.. Mai più"
Ma non mi aveva fatto male.
Aveva solamente lasciato un segno di se sulle labbra che ormai le appartenevano per sempre.
Presi la sua mano che ancora toccava leggera le mie labbra e feci incrociare le nostre dita.
E feci toccare le nostre labbra.
Di nuovo.
E al primo mordicchiare il mio labbro superiore lasciai che la sua lingua s'intrecciasse alla mia.
Ellie:"Niall?"
Niall:"Dimmi.."
Ellie:"Vorrei andare da mamma.. Credo abbia bisogno di me.. E... Vorrei che tu.."
Mai l'avrei mandata sola.
Mai avrei lasciato che affrontasse tutto ciò senza me.
Io:"Verrò amore. Tranquilla. Domani partiamo."
Sorrise.
Ecco.. Io volevo vedere sempre quel sorriso sul suo volto.
Mai tristezza, dolore, amarezza.
Solo quel sorriso.
Quel sorriso che solo io potevo farle tornare ad avere.
 
Io:"Okay Liam.. Grazie. Ci sentiamo okay?"
Montai in macchina e misi in modo.
Direzione: Aereoporto.
 
Le poltrone erano comode e accoglienti e le hostess cordiali e disponibili.
C'era un uomo di fronte a noi con sua figlia sugli 8 anni.
Parlavano animatamente di un film che avevano visto la sera prima.
Dovevano tornare dalla sua mamma che era via da qualche mese per aiutare la madre.
Ellie:"Amore.. Tuo padre?"
Io:"A casa" 
Non le avevo mai parlato di papà.
Nonostante era una figura importante per me.
Lo adoravo.
Ed ero andato a vivere con lui dopo la separazione con la mamma.
Eppure ancora non glielo avevo presentato.
Eppure ancora non avevo parlato a lui della mia bellissima Elizabeth.
Eppure mai avevo parlato di lui a lei.
Io:"I miei sono separati. Da anni ormai e io e mio fratello ci eravamo trasferiti con papà."
Sorrise e si appoggiò alla mia spalla.
Era stanca.
 
Io:"Amore? Amore mio? Siamo arrivati a Roma. Dobbiamo scendere"
Aprii gli occhi tranquillamente scrutandomi bene per poi passare ad osservare fuori dal finestrino dell'aereo.
Ellie:"Dammi un bacio please!"
Sorrise innocentemente.
Risi a quell'affermazione.
Anzi a quel comando.
Ma mi piaceva.. Doveva comandarmi più spesso di fare queste cose.
Mi avvicinai e poggiai le mie labbra umide sulle sue, secche, cominciando a leccarle per ammorbidirle.
Ellie:"Okay così mi fai morire." 
Era sempre bello sentirselo dire.
Era bello pensare che tu potessi mandare ai matti una persona, la persona che ami, con un semplicissimo bacio, una semplicissima carezza.
Pensare che quella persona prova qualcosa con quella carezza non perché è una carezza ma perché sei tu a fargliela.
Sei tu che con quel gesto fai penetrare l'amore che hai in lei.
La presi per mano con il sorriso sulle labbra e scendemmo dall'aereo.
 
Roma.
L'aria calda a metà settembre mi portò a togliere la felpa.
Mai avevo sentito un calore tale a metà settembre.
Il cielo era limpidissimo, diverso da quello di Londra eppure era lo stesso identico cielo.
Anche Elizabeth si spogliò e rimasi con una camicetta bianca a maniche corte e un calzoncino chiaro.
Era bellissima.
Ellie:"Andiamo amore?"
Mi prese per mano e infilati gli occhiali da sole c'incamminammo verso l'uscita.
Ogni tanto vedevo qualche ragazza che mi guardava sospetta ma poi si giravano e proseguivano velocemente per la loro via.
Avevo una paura ma ero felice che tra poco lo sarebbe stata lei.
Ellie:"Dio Santo ma tu sei sempre più alto?"
Un ragazzo alto sorrideva felice alla vista di Elizabeth.
Era alto, ben messo direi, occhi azzurri, capelli castani chiari, quasi biondi e che erano ingelatinati verso l'alto e un pò di lato.
x:"Jerry! Cavolo! Tu invece sei il solito schianto!!"
L'abbracciò mentre lei continuava a tenere la sua mano piccola e bianca, nella mia, grande, pronta ad avvolgerla e proteggerla.
Ellie:"Matteo lui è... James.. James lui è Matteo"
Strinsi la sua mano accennando un leggero sorriso.
Matteo:"Piacere." 
Beh importante scoperta: Sa parlare l'inglese abbastanza bene.
Stavo per rispondere al ragazzo quando sentii Elizabeth stringere forte la mia mano e guardarsi intorno.
Ellie:"Niall.. Credo dovremmo andare.."
Qualcuno ci aveva notati.
Ma non guardavano me.
Guardavano Elizabeth.
Non riuscivo a comprendere i loro sguardi ma poi tutto a un tratto una lampadina si accese nella mia testa.
Io:"Matteo giusto? Perfetto saliamo e metti in moto." 
Salimmo velocemente in auto mentre qualcuno aveva cominciato ad urlare il nome di Elizabeth.
Forse inizialmente avevo esultato troppo del fatto che non avessero perseguitato Elizabeth ma mi sbagliavo.
In Inghilterra avevano fatto quasi cadere ogni cosa.
Ma forse perché non davamo mai lo scoop.
Mentre ora.. Beh ora era la resa dei conti.
La guerra era ufficialmente iniziata.
 
Elizabeth Pov:
 
Avevo esultato troppo presto quando successivamente all'ufficializzazione del rapporto con Niall non c'erano stati scandali.
Ma avevo dimenticato l'Italia.
Avevo dimenticato il paese che più li ama.
In Inghilterra aspettavano il momento giusto mentre qua si attaccavano ad ogni cosa.
E il fatto che l'irlandese perfetto della band non fosse più 'single' credo che le avessero irritate alquanto.
Eravamo a casa mia.
Fuori era apparentemente tranquillo, come inizialmente lo era all'aereo porto.
Entrammo velocemente e mi lasciai cadere sul vecchio divano di casa, morbido, comodo.
Casa mia.
Niall:"E' bella la tua casa amore" 
Io:"Sei tu la mia casa ora. Questa ERA la mia casa."
Mi voltai e lo guardai che scrutava attentamente le pareti azzurre del piano inferiore, sfumate di bianco, la mobilia bianca e recentemente acquistata, ovvero un anno fa, poco prima della mia partenza, i divani azzurri con i cuscinetti bianchi e un'enorme finestra ad illuminare il tutto.
Sulle pareti le foto di me con i miei fratelli da bambina.
Austin e Matt.
Matt era veramente piccolo in quella foto. 
Avrà avuto sei anni. 
E io dieci.
Austin mi teneva per la spalla sorridendo come suo solito mentre guardava la mamma che ci scattava quella fotografia.
Matt con la linguaccia mano nella mano con me e io.
Niall:"Eri bellissima.. Ma mai quanto ora.." 
Io avrei detto impura, sporca, brutta, vuota.
Ero una bambina di dieci anni sola, con una vita che chiedeva pietà.
Eppure in quella foto sorridevo nonostante tutto, sorridevo perché ormai nostro padre non ci faceva più del male.
Sorridevo perché tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento erano loro tre: La mamma, Austin e Matt.
Eravamo felici in quel momento.
x:"Avril!!"
Mi voltai velocemente con un sorriso sul volto che ormai avevo sempre e solo con Niall.
Io:"Mamma.." 
E la strinsi.
La strinsi come non facevo da un anno.
In un anno intero non ero mai tornata qua.
Nemmeno per le feste.
Mai.
Ed eccomi di nuovo li.
Mamma:"Potevi chiamare"
Niall:"Pensavo l'avessi avvertita"
Risi di cuore all'affermazione di Niall.
Come quando eravamo da Jeremy.
'..Niall:"Pensavo l'avessi avvertito" Io:"Si sono dettagli!!"...'
Io:"Si sono dettagli Niall"
Dissi ancora ridendo.
Entrai tranquillamente in cucina aprii il frigo presi il té e mi voltai verso Niall e mamma che erano in silenzio e mi osservavano imbarazzati.
Io:"Perché mi fissate?"
Poi collegai le cose.
Io:"Ah si beh.. Mamma lui è..." 
Niall:"Ormai dille il mio nome.. Non credo possa metterci nei guai"
Sorrise divertito.
Io:"Okay.. Mamma lui è Niall Horan il mio ragazzo.." 
Mamma non era bravissima con l'inglese ma tentava in ogni modo di imparare.
E Niall aveva imparato abbastanza bene l'italiano in questo anno.
Mamma:"Oh il tuo ragazzo amore?"
Annuii velocemente vedendo poi Matteo irrigidirsi immediatamente.
Avevo dimenticato che era li.
Avevo dimenticato che prima di partire mi amava.

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Capitolo 37
*** capitolo n. 37 ***


Ciao bellissime scrittrici.. sono appena uscita da ore di palestra e piscina. sto una pezza.. ma eccomi qui a farvi felici ancoraaaa!!! chi non le ha lette vorrebbe leggere le mie due flashfic? vi amo xx

Elizabeth Pov:
 
Flash Back:
 
Dovevo salutare tutti i miei compagni di scuola.
Incluso lui, l'unico vero amico che avevo mai avuto: Matteo.
Io:"Ci sentiamo allora?"
Era malinconico.
Matteo:"Si." 
Mi voltai e feci per tornare a casa.
Matteo:"Io ti amo. Io mi sono innamorato di te in questi anni. E non ho mai avuto il coraggio di parlartene. Sapevo che il tuo cuore non mi appartiene. So che in realtà per sono solo questo. Ma visto che stai per andare via io.. Beh.. Ho voluto dirtelo. Non ho nulla da perdere."
Mi voltai e lo osservai.
Aveva il sorriso su quel volto che tante volte avevo voluto tra le mie mani e baciare.
Ma io non meritavo quel ragazzo.
Non era il ragazzo per me.
E ora una nuova vita di aspettava.
Io:"Ciao Tom" 
Matteo:"Ciao Jerry" 
 
Fine Flash Back:
 
Il pomeriggio lo passai a chiacchierare con mamma.
Mamma:"Vado a preparare la cena ragazzi"
Aveva lasciato me e Niall da soli.
Io:"Vuoi vedere il resto della casa??"
Annuì per poi seguirmi tenendomi con due dita per uno dei passanti del mio calzoncino.
La casa era rimasta uguale.
Sulle scale marroni che salivano al piano superiore.
Le foto erano rimaste li sul muro delle scale.
Prima quella di Austin, poi quella mia e poi ancora quella di Matt.
E le camere si susseguivano con gli stessi nomi sulla porta.
Austin e Matt, Mamma.. E in fondo dopo il bagno, dopo il ripostiglio, c'era quella porta, verde, con sopra la porta il mio nome: Elizabeth.
Mia mamma lo aveva cambiato quando papà era morto.
Entrai in camera mia.
Era veramente.. Non so.. Uguale a come l'avevo lasciata.
Il letto con il piumino verde e il tappeto rigorosamente viola, che non aveva niente a che fare con l'arredamento in legno di mogano.
Le pareti tappezzate di foto, poster dei One Direction, dei Linkin Park, una libreria piena di dischi che non avevo portato con me.
Avevo lasciato tutto il mio passato li.
Ogni cosa.
Mi sedetti sul letto e mi ci sdraiai comodamente, guardando il soffitto lilla.
Austin lo aveva dipinto qualche anno prima.
Prima di partire e dispendersi chissà dove.
La scrivania era ancora sommersa dai libri lasciati li dalle superiori, chimica, biologia.
Niall:"La tua camera è veramente graziosa amore." 
Si sedette accanto a me e si sdraiò sul lato destro tenendo una mano leggera sul mio ventre.
Io:"L'ha dipinta tutta Austin. Qualche anno fa." 
Era l'unico che mi era sempre stato vicino.
Quando mio padre mi trattava come una puttana presa per strada.
Quando lo uccisi Austin fu il primo a cui lo andai a raccontare.
Durante gli anni del bullissimo.
Durante il periodo buio di Matt.
Dopo la sua morte.
Poi quando aveva visto che io stavo di nuovo relativamente bene aveva deciso di dedicarsi finalmente alla sua vita.
Quella che sempre sognato.
E che forse.. Ora.. Me lo aveva portato via.
 
Sarah Pov:
 
Vederlo in quello stato mi aveva fatto sentire il cuore oppresso.
Come se in realtà ci vedessi mio fratello Michael.
Lui aspettava la felicità.
Lui ora era felice.
Grazie anche a me.
Non avrei mai fatto del male a lui.
Mai avrei rischiato di fargliene.
Camminavamo tranquillamente mano nella mano per le strade di Holmes Chapel.
Era la cittadina più carina che mai avevo visto.
Le strade erano pulite, curate, le case erano tutte graziose e sicuramente accoglienti.
x:"Harry" 
Alzai velocemente gli occhi sulla persona che era davanti a noi e che lo aveva chiamato.
Harry:"Des. Cavolo.. Ma quanto non ci vediamo?"
Era un uomo sulla cinquantina credo, robusto.
E non so ma aveva qualcosa di tremendamente famigliare.
Harry gli somigliava.
Poi ripescai nella mia testa ogni cosa che sapessi su Harry ma le informazioni erano ridotte.
Non sapevo esattamente della sua famiglia se non di Gemma e ora di sua madre.
Che non gli stessi abbastanza vicina?
Harry:"Emm Des.. Lei è la mia ragazza, Sarah.."
Guardai velocemente Harry che mi guardava e mi incitava a dire qualcosa.
Io:"Ah emm.. Si piacere signore.." 
Des:"Oh è veramente bella. Cosa fai la modella?"
Lo guardai sgranando gli occhi e arrossendo.
Io:"Veramen.." 
Harry:"Studia musica al conservatorio di Londra papà."
Papà.
Des era suo padre?
Aspetta eppure ha chiamato l'uomo in casa sua papà.
Robin giusto?
Cosa non sapevo?
Harry si accorse del mio disorientamento e salutato Des mi portò a casa.
Harry:"Mamma noi andiamo suuu"
Mi prese di nuovo per mano e mi condusse lungo un corridoio per poi entrare e richiudere la porta dietro di lui.
Harry:"Sai Sarah.. Des è il mio padre naturale.. Ma.. Beh ecco si è separato da mia madre moltissimi anni fa e beh ecco chiamo sia lui che il mio patrigno papà. Insomma.. Mi hanno cresciuto entrambi no?"
Annuivo della strana felicità con cui lo diceva.
Non aveva sofferto la mancanza di un padre, non aveva sofferto per la separazione dei genitori come si poteva pensare.
L'aveva preso come un modo per avere più amore. 
Una persona in più che lo amava e lo rispettava oltre ad Anne e Des.
Io:"Si. Hai ragione. Ma dovevo saperlo prima ho fatto una figura di merda epica!!!" 
Sbottai divertita davanti ai suoi occhi verdi e luminosi che mi scrutavano da seduto sul letto mentre io vagavo per la sua stanza atteggiandomi a donna incazzata e offesa quando improvvisamente mi ritrovai seduta sulla sua vecchia scrivania con le sue labbra a prendere il controllo sulle mie.
Morbide.
Calde.
Harry:"Ti amo Sarah.. Non credo di aver amato così tanto una donna" 
Mi guardavo quegli occhi da farmi sciogliere.
Io:"Ti amo anche io Harry." 
Ed ecco di nuovo il magico incontro tra le nostre labbra, come due amanti che si incontrano dopo del tempo.
x:"emm.. scusate.. scendete per la cena?"
Risi leggermente sotto le labbra di Harry mentre si staccava mal volentieri.
Harry:"Papà non posso morire di fame ogni tanto?"
 
Erano ormai due giorni che eravamo li.
Aprii il pc e mi immersi nella mia tesina che avevo lasciato un pò indietro.
Se non avessi continuato non avrei mai fatto in tempo per gli esami di fine ottobre.
Non vedevo l'ora di fare l'ultimo anno di università e poi diventare qualcosa.
Vi immaginate?
Io, Sarah, una cantante.
Una di quelle famose. 
Dei leggeri baci sul collo mi riscossero dai miei pensieri e dalla mia tesina.
Continuava a fare avanti e indietro dall'orecchio al collo e dal collo all'orecchio.
Io:"Harry je dois etudier pour le prochain exam!"
Harry:"Amo quando mi parli in francese è così.." 
Io:"..Francese?"
Mi guardò divertito e alzato un sopracciglio disse:"no.. sexy."
Risi di cuore tornando a scrivere la tesina mentre lui si sedette sulla sedia accanto a me e prese ad osservarmi.
Mi sentivo alquanto osservata.
Il suo sguardo mi penetrava fino all'anima.
Cosa stava cercando?
Harry:"Tua madre dov'è?"
Senza alzare lo sguardo risposi.
Naturale.
In fondo non faceva così male.
Io:"Lavora lontano da casa e quindi non torna mai. Viaggia molto"
Harry:"Ti manca?"
Io:"Un pò. Ma esiste il telefono cellulare per sentirci." 
Riprese ad osservare attentamente le mie mosse.
Ogni mio movimento era catturato dalla sua mente. 
Le sue labbra finivano spesso tra i suoi denti tirandole, la sua lingua usciva lentamente e si inumidiva le stesse dopo essere state morse.
Non ce la facevo più. 
Feci tutto insieme.
Mi alzai e leccai io stessa le sue labbra, appena morse.
Sorrideva.
Mi stavo per mettere a cavalcioni su di lui quando..
Anne:"Oh scusate ragazzi.. Io volevo sapere cosa volevate.. per cena.."
Harry:"Va bene qualsiasi cosa mamma. Tranne tutto ciò che contenga arachidi." 
Sapeva ogni cosa di me.
Anche che ero allergica agli arachidi.
Ogni cosa.
 
Harry Pov:
 
Io:"Mamma mia che mangiata. Mi fa male la pancia"
Risi.
In effetti avevo mangiato veramente tanto.
Ero sdraiato di fianco a Sarah sul mio letto.
Era persa in qualche suo pensiero.
Sarah:"Harry posso chiederti una cosa?"
Io:"Certo." 
Prese tempo.
Non so per cosa.
Sarah:"Perché.. Perché Taylor mi scrive tutto ciò?"
Rimasi perplesso.
Taylor?
Taylor Swift?
Cosa cazzo centra ora?
Presi il suo iphone nuovo di zecca fra le mani e lessi ogni singola parola.
 
Taylor Swift: lei? la ragazza di Styles? che cosa orribile.. da me a .. lei? 
Taylor Swift: Ehi Directioners.. Il vostro idolo ha perso gli occhi?
Taylor Swift: Per quanto è troia nessuno crede nella loro relazione. Patetici.
 
Non sapevo cosa pensare.
Lei e la sua testa bionda e vuota. 
Perché non mi lasciava in pace? 
Perché non lasciava che io vivessi la mia vita come io volevo?
Perché non cadeva dalle scale così si rompeva l'osso del collo?
Io:"Sarah.. Io..." 
Sarah:"Non fa niente amore."
Era di una dolcezza unica. 
Non si arrabbiava mai per alcun motivo.
 
Taylor Swift: Sarah? E che nome è? Hai 10 anni tesoro?
Taylor Swift: Rossa? pff bella lei che crede che lui la ami..
 
Quanto poteva odiarla?
Mamma:"Harry c'è una tua amica alla porta"
Io:"Prendo la maglia sopra e arrivo." 
Salii sopra me la infilai e scesi ma vidi la chioma rossa di Sarah davanti la porta con le mani tranquille lungo il corpo davanti alla chioma bionda di Taylor.
Non potevo crederci.
Io:"Anche qua?"
Sarah:"Harry stai tranquillo.."
Mise le sue bianche mani sul mio petto premendo leggermente per non farmi avvicinare a Taylor più di quanto non stessi facendo.
Sarah:"Tranquillo amore.. Ora se la vede con me la zoccola."
 
Niall Pov:
 
Io:"Amore vado ad aiutare tua madre giù va bene?"
Annuì ancora persa nei suoi pensieri.
Sapevo che voleva rimanere lì da sola con i ricordi che quella stanza le lasciava.
Le diedi un leggero bacio sulle labbra e uscii tranquillamente da casa.
Scesi lentamente ed entrai in cucina dove la madre era intenta a leggere le istruzioni per cucinare una torta al cioccolato.
Io:"Ha bisogno di una mano? Sono un asso con i dolci." 
Le sorrisi dolcemente ricevendo una risposta affermativa.
Era veramente una bella donna. 
Ma non si somigliavano moltissimo lei ed Elizabeth.
Era una bellissima donna.
Ma Elizabeth somigliava così tanto al padre.
I suoi occhi sul verde, le sue labbra.
Avevo visto una foto del padre ma non mi ero permesso di proferire parola.
Mamma Ellie:"Allora ragazzo, com'è il tuo lavoro?"
Mi voltai contento che quella donna era veramente interessata a me.
Mi guardava con occhi sinceri e realmente interessato a conoscere l'uomo con cui sua figlia condivideva moltissime cose.
Io:"Impegnativo" 
Mamma Ellie:"Rimane spesso.." 
Io:"No signora. Non rimane mai sola. Faccio in modo di essere sempre presente, mai lontano da lei, solo per i concerti rimane con il mio bodyguard Jeremy. Sono legati. E se ho un impegno a cui solo io e un altro della band lei rimane con un altro. Ha anche una sua vita: l'università la si va a prendere e la si porta, va al parco.."
M'interruppe sorridendomi come mai avevo visto sorridere una persona.
Mi abbracciò.
In un attimo mi ritrovai avvolto nelle braccia di quella donna.
Mamma Ellie:"Lei ora è felice.."
Annuii velocemente sorridendo.
Avevo fatto realmente felice una persona.
Avevo fatto realmente felice la donna che più amavo al mondo.
Io l'amavo davvero. 
Perché amare non vuol dire impossessarsi di un altro per arricchire se stesso, bensì donarsi ad un altro per arricchirlo.
E io l'avevo arricchita con il mio amore.
Con la mia presenza.
E se pensi di trattenere per te qualcosa o qualcuno, anche per un attimo, l’amore ti muore tra le dita.
Come una farfalla.
Se la stringi troppo muore, ma se la stringi poco fugge.
Dovevi lasciarla libera quel tanto da permetterle di tornare da te.
Perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali della stessa farfalla.
Io:"Signora è lei anche se ha reso me felice."
 
Continuammo a cucinare il dolce quando Elizabeth scese e si avvicinò a me.
Ellie:"Ti dispiace se esco a bere qualcosa con Matteo mentre tu cucini qualche delizia con la mamma?"
La guardai e le sorrisi.
Io:"Vai. Ti accompagno fuori. Voglio esser sicuro che non ci sia nessuno ad attentare alla tua libertà amore."
La presi per mano e l'accompagnai sulla porta dove c'era Matteo ad aspettare appoggiato al muro.
Con tutta quella bellezza poteva portarmela via facilmente, battendo un attimo le mani.
Le cinsi i fianchi e la baciai. 
Dolcemente e velocemente per non farla vergognare con Matteo.
Ma quando stavo per staccarmi mi tenne a lei per i capelli.
La sua lingua cercava la mia.
Come se eravamo di nuovo nella nostra bolla d'amore.
Elizabeth uscì per seconda e mentre io rientravo dopo aver controllato mi avvicinai tranquillamente a Matteo.
Io:"Riportamela sana. Mi raccomando. L'affido a te."
Annuii andando avanti in maniera menefreghista.
Io non volevo odiarlo.
Volevo essere suo amico.
Io:"Falle del male tu e ti andrà peggio che qualcun altro hai capito?"
Annuì velocemente e se ne andò con Elizabeth sorridenti, senza me.
 
Ormai era passata quasi una settimana.
E usciva spesso con il suo vecchio amico, Matteo.
Non tornavano ancora quel pomeriggio.
Ma proprio quando mi sedetti sul divano e sentii la porta sbattere e il fiatone di Elizabeth.
Mi alzai di corsa e andai verso di lei per tenerla.
Ma mi si parò davanti Matteo.
Si mise tra me ed Elizabeth.
Matteo:"Stai lontano da lei. Vattene."
Ellie:"Cosa?"
Matteo:"Non te ne rendi conto? Tutto ciò è solamente colpa sua Liz. Non puoi lasciare che ti rovini la vita. Se la ami come dici lasciala vivere in pace. Non può uscire di casa e sentirsi dire dalla tue care fans che è una puttana, una stronza."
A quel punto Elizabeth abbassò gli occhi.
Io:"Non me lo.. Avevi.. Detto"
Matteo:"Sono qui fuori, ad insultarla, a dirle che non ti merita. Che non è nemmeno una directioner. Esci dalla sua vita." 
Ellie:"Smettila Matteo.. Non p.." 
Io:"No Elizabeth. Sono io che ho sbagliato. Ti amo."
Li oltrepassai e aprii lentamente la porta di quella casa così carina.
Un'ammasso di persone, di ragazze erano ferme li, ad aspettare come il predatore aspetta la sua preda.
Le guardavo una ad una in viso.
Tutte ragazze speranzose di cosa?
Io:"Speravate cosa?"
Calò il silenzio.
Mi guardavano senza sapere di cosa parlavo.
Ellie:"Niall.." 
Io:"No Elizabeth.. Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti, amare profondamente ci rende coraggiosi. Tu mi ami e fai si che io trovi una forza sovrumana in me, e io ti amo più di me stesso tanto da rendermi l'uomo più coraggioso del mondo."
Mi voltai verso quelle ragazze che ancora mi osservavano perplesse.
Io:"Allora ragazze? Cosa speravate? Che io rimanessi single a vita? Che io non imparassi mai ad amare? Che diventassi semplicemente il vostro sogno erotico?"
Non capivano. 
Non capivano l'amore.
Io:"Io voglio solamente essere felice"
Sentivo le lacrime scendere perché c'era chi scattava foto e faceva video.
Ma non m'importava volevo che sapessero ogni cosa.
Io:"L'amore è un mistero. L'amore ti fa star bene, ti fa star male, non ci capisci un cazzo. Il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte addirittura. Io l'amo ma se voi fate così io devo lasciarla libera di allontanarsi da me, devo darle la possibilità di non farmi più felice. Ora siete contente?"
Mi voltai verso di lei che mi guardava con gli occhi sgranati, lucidi.
Aveva capito ogni cosa.
Io:"Io.. Voglio che tu viva bene. Matteo ha ragione. Io non ti merito. Tu devi avere una vita diversa da questa che io posso offrirti. Devo proteggerti.."
Nessuno ormai più parlava.
E le lacrime di Elizabeth avevano preso a scendere per darle la sensazione di essere veramente sveglia e di non essere in un incubo.
Mi avvicinai a lei e posai le mie grandi mani delicate sul suo collo, mentre sentivo le nostre labbra umide dal pianto combaciare per lasciarci immediatamente.
La sorpassai e passando vicino a Matteo ribadii il concetto.
Io:"Falle del male e tu desidererai di non esser mai nato"
Mamma Ellie:"Niall.." 
Io:"Ho sonno signora. Il dolce è sicuramente pronto."
E mi chiusi la porta della camera alle spalle per accasciarmi e lasciarmi a un pianto disperato. 
E per quanto volessi trovare nella mia testa un modo per cambiare tutto, non lo trovavo.
 
Zayn Pov:
 
Finalmente a casa.
Una settimana di nulla facenza era stata la cosa più bella che fosse mai accaduta in questi anni.
Chiara:"Okay!"
Mi voltai velocemente per guardare Chiara in piedi vicino le scale.
Da dove era sbucata?
Chiara:"Mi sento terribilmente sola. Senza te.. Mi sento.. Persa. Inutile. Un vegetale. Sopravvivo appena. Non sento più alcuna emozione reale senza te. E' come se qualcuno avesse tolto una parte di me e l'avesse gettata via, senza pudore, senza pensare che io avrei potuto sentirne la mancanza. Mi dispiace. Io.. Sono una cogliona.. Ho pensato che saresti stato meglio così Zayn. Ho pensato che saresti stato meglio senza il riflesso di una stronza accanto. Ma mi sbagliavo. Perché oltre ad aver portato via una parte di me, ho portato via una parte essenziale di te stesso. Una parte che nessuno può rimpiazzare, semplicemente perché voglio che sia la mia parte quella a completarti. Ti prego.."
Purtroppo ero innamorato.
Purtroppo ero talmente innamorato che mi aveva convinto a 'Mi sento...'
Vivere senza di lei era stato lungo, una tortura, niente nella mia vita mi aveva fatto più male di tutto ciò.
Niente aveva fatto sanguinare tanto il mio cuore.
E ormai l'avevo capito.
Ormai anche lei forse lo aveva capito.
Quando l'amore vi chiama, seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide.
E nonostante amare lei fosse un impresa tale io ero pronto.
Io ero veramente pronto.
Io:"Amami. Se tu mi ami io ci sarò sempre. Per ogni problema. Per ogni cosa che ti tormenta. Si sei una stronza. Non hai pensato a me. Hai pensato solo a te e ai tuoi problemi. A come risolverli da sola. Ma.. CAZZO CHIARA.. HAI ME. HAI ME CHE TI STO VICINO ANCHE SE DOVESSI VENIRE DA NEW YORK IN PIENO TOUR. E non mi pareva di non avertelo dimostrato. Non mi pareva di non averti chiaramente dimostrato che io.. Ti amo"
Il suo viso si aprì.
Con delle semplici parole il suo viso si era illuminato.
Rimaneva li in calzoncini e canottiera, i capelli tirati su in una coda fatta come le era riuscito meglio, gli occhi lucidi.
Non muoveva un muscolo di quel magnifico corpo che tanto amore.
E avevo capito una cosa.
L'amavo davvero perché avevo capito che non è amore quell'amore che muta quando trova un mutamento.
E il mio amore non era mutato.
Io:"Non mi baci? Va bene.. Lo faccio io"
Mi avvicinai lentamente ma mi sorprese e buttò le sue braccia al mio collo facendo scontrare quasi con violenza le sue labbra sulle mie.
E sembrava come il nostro primo bacio, sulla sua porta di casa, a Roma.
Ed era magnifico.
Speciale.
Come se fosse nuovo ma in realtà era vecchio.
Ed era questo il vero amore.
Assaporare le stesse labbra per un tempo infinito e sentirle sempre come nuove.

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Capitolo 38
*** capitolo n. 38 ***


Chiedo umilmente perdono per aver pubblicato così tardi ma ho avuto da fare così tante cose che vorrei sbattere la testa al muro e sono stati dei giorni in cui sono riuscita a sfogarmi come meglio so fare anche se non come veramente vorrei. Spero che amiate questo capitolo quasi quanto lo amo io. Si sono patetica. Io amo ogni singola pare di questa storia perché l'ho scritta prendendo le parole che sono incise nella mia anima. E che per voi sto facendo uscire fuori. Spero che non guardiate solo la parte superficiale ma che guardiate con attenzione tra le righe da me scritte nero su bianco su questo sito. Spero vivamente di essere utile, anche un minimo, ad ognuna di voi. Vi adoro. 

Sam xx




Elizabeth Pov:
 
Non potevo crederci.
Non potevo crederci che lui avesse potuto fare una cosa del genere.
Non potevo credere che il mio unico migliore amico avesse distrutto il mio unico vero amore.
L'unico che aveva portato la luce nella mia vita.
Che aveva portato in me un'amore che mi faceva da guida. 
Una guida che nella vita mi era mancata.
Io:"Niall.."
Matteo:"Domani pomeriggio ti vengo a prendere per un gelato." 
Si girò e se ne andò.
Stavo per salire le scale quando mia madre mi afferrò per il polso tirandomi indietro.
Mamma:"Amore lascialo solo."
Io:"C-Cosa? Non posso lasciarlo li a piangere per qualcosa che lui non poteva combattere. Io ho scelto di rischiare gli insulti.. Io non volevo che lui sapesse.. Io.." 
Io lo amo. 
Non volevo stesse male per me.
Non volevo reaggisse così.
Non volevo che lui soffrisse. 
Nemmeno ora.
Mamma:"Ha bisogno di tempo amore. Si sente terribilmente in colpa lascialo sbollire. Comprenderà l'errore fatto."
Annuii dirigendomi con due piatti di torta al cioccolato verso il piano superiore.
Mi accasciai a terra. 
Sentivo lui respirare quasi affannosamente vicino la porta.
Era poggiato alla porta.
Io:"Mi spiace amore.. Io.. Non volevo dirtelo per non farti preoccupare."
Non rispose.
Abbassai velocemente lo sguardo.
Presi uno dei piattini con la torta e glielo poggiai accanto alla porta.
Io:"Qui fuori mamma ti ha mandato un qualcosa. Apri. Io mi sto dileguando."
E mi dileguai come dettogli chiudendomi in camera.
RImasi in silenzio finché non sentii la porta di Niall aprirsi e richiudersi.
La torta non l'avrebbe mai rifiutata.
Sorrisi mangiando la mia e subito dopo mi infilai a letto esausta e chiudendo immediatamente gli occhi abbandonandomi al mondo dei sogni.
 
Sentivo una serie di rumori provenire dal piano di sotto.
Non capivo cosa cazzo era.
Mi alzai e vestitami scesi.
Matteo:"Volevo fare colazione. Ti va?"
Annuii uscendo senza nemmeno salutare mia madre.
La giornata era limpida e solare, le persone ancora andavano in giro a maniche corte e con i calzoncini.
A Londra ero a arrivata di questo periodo e già portavano i giacchettini, anche se leggeri.
Il colosseo pullulava di gente, ai fori imperiali c'era la fila per la biglietteria, per non parlare di tutti i musei esistenti a Roma.
Mi chiedevo ancora, come con tutti quei turisti, il mio paese si trovasse in difficoltà finanziarie.
Le gelaterie erano un accalcamento di carne, pelle e sudore da far rabbrividire, e le strade erano trafficate che per attraversare dovevi aspettare un decennio.
Le scuola si erano riaperte e i ragazzi andavano allegri al primo giorno di scuola.
Nemmeno io ero così contenta il primo giorno di scuola.
Non finché non c'era stato Matteo.
Matteo aveva portato allegria nella mia vita, ma se ero riuscita a lasciarlo a Roma voleva dire che non era la giusta persona a dover farmi da guida.
Ho chiuso la porta con su scritto Matteo per aprire un portone ben più grande con su scritto: NIALL.
Ci eravamo sempre portati rispetto, ci eravamo voluti bene.
Ma mai avevo provato, realmente amore per lui.
E quando decido che tu devi essere solo mio amico è perché in quel caso il mio cuore e il mio cervello stanno male e riescono a trovare accordo comune.
Non come con Niall.
Niall aveva sconvolto ogni mio tentativo di lucidità e razionalità.
L'amore per lui mi aveva resa nervosa, impaziente, mai sazia di vederlo.
Come quando sbucava fuori dal nulla, con le occhiaie.
Quelle occhiaie che per me avevano sempre e solo avuto un unico significato: l'amore per me.
Lo aveva distrutto.
Lo aveva fatto sembrare un imbecille davanti a migliaia di fan quando in concerto non riusciva a cantare Little Things.
Eppure eccolo li, nella mia casa di Roma.
Con me.
O almeno con me fino a ieri sera.
Mi sedetti su una panchina di marmo lì, vicino all'altare della patria.
Amavo Roma ma più ci pensavo e più non mi sembrava casa mia.
Più la gurdavo e più sorridevo però, perché la mia casa non era nemmeno Londra.
La mia casa era dove ci fosse stato lui.
E non m'importava niente se le fan m'insultavano, non m'importava assolutamente niente se su twitter qualche scapestrata mi avrebbe minacciata.
Io volevo star bene e per farlo avevo bisogno di lui.
Io:"Non so che dire.."
Matteo:"Mi dispiace Liz. Io non volevo farti del male. Ma lui ti distrugge in questo modo, lui ti priva della tua vita. E non puoi continuare in questo modo."
Non potevo ascoltare altre stronzate del genere su me e l'uomo che amavo.
Non potevo ascoltare altre eresie del genere.
Io:"Tu non capisci. Sai Matteo.. Quando si ama non vi è nulla di meglio che dare sempre, tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quel che si possiede; sentire quel che si dà; mettere tutto in gioco e poter dare sempre di più.. Beh.. Questo è quello che ha fatto Niall da quando si è dichiarato a me, anzi anche prima, quando tentava in ogni modo di reprimere il sentimento.. che credeva sbagliato verso di me perché aveva paura di rovinare la mia vita. Quando mi proteggeva nonostante ci fossimo chiaramente detti 'ti detesto'. Ma sono io che ho deciso di pubblicare ogni cosa. Perché io voglio che il mondo sappia che quell'uomo sia il mio"
Matteo:"Anche io ti amo Liz. Anche io. Da anni ormai. Voglio che tu sia felice..."
Io:"E allora perché non me lo lasci essere porca puttana?"
Forse avevo alzato un pò troppo la voce guardandolo negli occhi azzurri.
Matteo:"Perché voglio che tu lo sia con me" 
Avevo sempre saputo che l'amore ti fotte.
Nel suo caso era vero.
Io non amavo Matteo.
Io la mia felicità con lui già l'avevo avuta.
Non poteva darmi di più.
E non feci in tempo nemmeno ad accorgermene che la distanza fu subito coperta tra di noi.
 
Niall Pov:
 
Toc Toc.
Qualcuno bussava alla porta della mia camera.
Anzi, della camera degli ospiti.
Non avevo voglia ancora di vedere Elizabeth, anche se la torta di ieri mi aveva fatto semplicemente piacere.
Ero un cuoco provetto.
x:"Tesoro vuoi fare colazione?"
La sua voce mi riportò alla realtà.
Non era Elizabeth.
Io:"Si.. Emm.. Devo.."
Mamma Ellie:"Scendi dai. Lei non c'è. E' uscita con Matteo."
Ecco l'ansia impossessarsi di me.
Ora l'avrebbe avuta per lui. 
Alla fine chi crede che la fama ti aiuti ad avere tutto ciò che più vuoi è una stronzata.
Quella che ti da tutto ciò che vuoi è l'infamia.
Mi alzai, infilai i jeans, la polo bianca e le scarpe blu e scesi tranquillamente in cucina dove la mamma di Elizabeth era intenta a preparare qualcosa dal profumo decisamente invitante.
Mi sedetti al posto dove avevo mangiato la sera prima e mi misi a leggere il giornale sul tavolo.
Sottolineamo che era un giornale di gossip.
Mamma Ellie:"Ho scoperto stamattina che eri un cantante di una band. Scusami"
E rise seguita da un mio sorriso.
Presi il giornalino tra le mani e quando stavo per aprirlo..
Mamma Ellie:"Sicuro di volerlo leggere Niall?"
Alzai istintivamente gli occhi sulla donna, era tranquilla, non credo ci fosse scritto qualcosa sulla figlia, ma forse.. Qualcosa su di me e i ragazzi.
Volevo leggere?
Volevo rendere questa giornata peggiore di quanto già non lo fosse?
Osservai dalla finestra accanto a me la strada.
Le macchine veloci che vi passavano, le persone che non si accorgevano di nulla, che non si accorgevano che dentro quella casa regnava un eterna sensazione di dolore, un eterna sensazione di paura.
E la potevi sentire appena entravi, nonostante fosse solare.
Mamma Ellie:"Si sente molto?"
Mi voltai di nuovo verso di lei.
Io:"Cosa?"
Mi guarda come per incitarmi. 
Mamma Ellie:"Ciò che racchiudono queste mura. Ho tentato invano insieme ai miei due unici figli rimasti a far sembrare questa casa 'felice'."
Eppure la felicità la dava questa casa, era solo stanca, stanca di sopportare odio e rancore, stanca di sentire paura e delusione al suo interno.
Come noi esseri umani alla fine.
Forse non poteva dimostrarlo ma lo faceva sentire.
Io:"Questa casa trasuda forza. Si sente la forza che voi avete messo nella vostra vita, nell'affrontare ogni situazione spiacevole vi si presentasse. Stia tranquilla, la sua casa è abbastanza forte per contenere ancora tutto ciò di cui in passato ha assistito impotente."
Posai il giornale lontano da me e sorrisi incominciando la mia colazione.
 
Io:"Ottima signora davvero."
Mamma Ellie:"Wow Niall mangi veramente tanto e veramente veloce"
Sorrisi imbarazzato ma anche fiero.
Era una mia grande abilità.
E se in quel momento stavo pensando che quella giornata forse non sarebbe stata così orribile mi ricredetti quando sentii la porta aprirsi di scatto e le urla di Elizabeth penetrare in ogni angolo della casa.
Ellie:"Sei pazzo? Ma come diamine ti permetti? Sei un infame. Credi che si possa risolvere tutto così? Pensi che io per disperazione mi sarei buttata tra le tue potenti braccia? Beh notizia del giorno: Ti sei sbagliato!"
Mamma Ellie:"Amore cosa succede?"
Matteo:"L'ho ... Beh... L'ho.."
Mi guardava come per capire quali erano le mie intenzioni.
Io:"Vuoi sapere cosa penso scusa?"
Elizabeth si voltò sgranando gli occhi e sua madre si trascinò fuori casa dicendo che doveva fare la spesa.
Aveva fatto bene.
Non credo che poi avrebbe continuato a far uscire sua figlia con me.
Matteo:"L'ho baciata. Non l'ho detto prima perché c'era sua madre." 
Io:"E lei voleva che tu la baciassi Matteo?"
Ero neutrale ancora.
Calmo e ancora sotto controllo.
Scosse la testa lentamente tentando di abbassare lo sguardo.
Elizabeth si portò le mani sulle braccia, ma erano troppo piccole per non far notare lo stampo delle dita di Matteo che avevano premuto sulla sua pelle, sulla sua carne per baciarla.
Mi avvicinai ad Elizabeth e tolsi con mano leggera le sue mani dalle sue braccia nude.
Io:"Io mantengo sempre le promesse Matteo."
Lo dissi guardando ancora le docili braccia del mio unico amore che avevo visto troppe volte piene di lividi.
'Falle del male e tu desidererai di non esser mai nato'.
Sappiamo tutti che mantengo le promesse.
Mi stavo avvicinando ma qualcosa nella mia testa mi riportò alla lucidità.
Lei non avrebbe mai voluto, nonostante tutto, che ci facessimo del male.
Io:"Avvicinati ancora per farle del male e io non so cosa farò. Stavolta ti va bene perché so che lei ci starebbe peggio, perché purtoppo vuole bene ad un infame e un coglione come te! Ora vedi di andare a farti fottere o combino un macello."
Mi guardava come per capire se dicevo realmente per poi uscire velocemente di casa chiudendo la porta.
Io:"Mi dispiace."
Salii le scalde ed eccomi di nuovo chiuso in quella camera.
Da solo.
Ormai era tipico di me.
Solo!
Come nel film di Peter Pan.
'Peter e i bimbi sperduti: Vecchio, solo, defunto.'
E io ero Capitan Uncino dagli occhi di ghiaccio.
Una vaga somiglianza c'era allora. 
Non avevo voglia nemmeno di ridere della mia stessa battuta demenziale!
Poi la porta mi si spalancò davanti.
Lei.
Bellissima.
Ellie:"Ho scelto io di stare con te. Ho scelto io di correre il pericolo. Ho scelto io di amarti. Non puoi fartene una colpa. Puoi solo fartene una ragione e amarmi come solo tu sei in grado di fare cretino. Non permetterti più di dire che mi lasci per il mio bene perché sono un grandissimo mare di stronzate. Se vuoi il mio bene amami, continua a proteggermi come sempre fai, che stiamo insieme o meno. Come poco fa con Matteo. Fa ciò che vuoi ma amami. Io ho bisogno del tuo amore per andare avanti."
Io:"Non trovo il modo. Io non so cosa fare. Io non ho mai avuto un problema del genere."
Ellie:"L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo."
Quella frase spazzò via ogni mio dubbio e incertezza.
Spazzò via ogni mia tristezza e abbattimento.
Mi catapultai sulle sue labbra.
Le sue labbra morbide e presi a leccarle mordele per poi staccarmi improvvisamente lasciandola spiazzata e preoccupata.
Io:"Ti ha baciata con la lingua?"
Abbassò lo sguardo annuendo.
Ellie:"Ci ho provato ad impedirlo ma non avevo abbastanza forza e allora ho deciso di aspettare che avesse finito per poi mollare sul suo visino uno schiaffo da non dimenticare."
Io:"Gli hai dato uno schiaffo?"
Annuì fiera di se.
Sorrisi.
Io:"Fammi continuare a disinfettare questa bocca dal sapore di quel coglione"
Sorrise per poi lasciarsi andare alle mie labbra e alle mie mani. 
 
Harry Pov:
 
Okay quello non era il modo calmo e pacato di Sarah che avevo conosciuto.
Mi tenne per mano e si avvicinò ancora ai 10 centimentri di altezza in più di lei.
Aveva lo sguardo fermo.
Sapeva cosa fare e cosa dire.
Sarah:"Lo vedi tesoro?"
Si stava rivolgendo a Taylor con uno strano ghigno sul volto.
Sarah:"Ecco è MIO ora. E' in mio possesso. Non c'è scritto il tuo nome da troia sopra. Non c'è scritto Taylor Bitch sopra come notiamo con piacere. C'è scritto il MIO nome sopra queste labbra e sopra ogni parte di Harry e se permetti, vorrei farti notare che mi stai rovinando questa meravigliosa giornata di pioggia da passare in mezzo al letto con il MIO ragazzo."
Metteva un enfasi particolare nel 'mio' mentre teneva ancora stretta la sua mano alla mia.
Taylor:"Ma che carina la ragazzina.." 
Sarah:"Sappi miss sono tutto fumo e niente arrosto che nella botte piccola il vino è buono. Non come te. Sei scialba, senza obiettivi se non quello di rovinare la vita a me e ad Harry"
Più Sarah avanzava verso di lei con l'aria seria e più Taylor indietreggiava quasi impaurita da lei.
Ormai erano fuori e la gente le osservava mentre Sarah la spingeva solo avanzando verso di lei ad uscire dal cancelletto di casa mia.
Sarah:"Ecco ora sei fuori quindi vedi di rimanerci."
Stava tornando da me quando urlò:"Ah signori e signore lei è Taylor Swift" 
E mentre rientrava si sentirono le urla delle persone che amavano Taylor più di quanto si meritasse.
Sarah rientrò e si distese sul lettone della mia camera da letto guardando il soffitto e tentando di togliersi i pantaloni e infilandosi un'altra maglia, più larga.
Mi sedetti sul letto e mi allungai accanto a lei sfiorandole dolcemente una coscia.
Non mi era mai capitato di toccare il corpo di una donna per consolarla e basta e non per portarmela a letto e poi abbandonarla il giorno dopo.
Ero veramente innamorato semplicemente perché volevo che lei mi amasse, che lei si fidasse di me e dei miei gesti.
Che si fidasse del mio amore sincero e spassionato.
Volevo che lei mi amasse.
 
Era passata un infinità di tempo mi pareva da quando eravamo la su quel letto, morbido.
Poi ripensai che in quel letto mai nessuna era venuta.
Che in quel letto mi ci mettevo sempre da solo, o con Gemma a parlare della vita, a parlare di qualche stupido gioco.
Ma forse ora era il momento di farci entrare l'unica altra persona veramente importante della mia vita: Sarah.
Mi voltai su un lato e la guardai mentre continuava a seguire i contorni del soffitto, persa.
Gli occhi verdi persi nel vuoto della mia stanza a pensare a chissà che cosa.
Bellissima.
Nemmeno la miglior modella sul pianeta poteva eguagliarla.
E i suoi occhi nei miei mi riportarono alla realtà.
Mi fissava con un sorriso sulle labbra da far morire anche chi non l'amasse come me.
O no?
Beh non lo so.
Speravo di no altrimenti mi sarei dovuto fare un lavoraccio raro per tenerli tutti lontani da lei.
Mi avvicinai ancora di più, portai la mia mano destra, grande sulla sua vita e la spinsi ancora di più verso di me.
Sarah:"Harry.. Che..?"
Io:"Voglio che tu sia la seconda e ultima donna a stare nel mio letto" 
Mi guardò perplessa e quasi arrabbiata.
Sarah:"Seconda?"
Io:"La prima è stata Gemma"
Sorrisi divertito alla sua faccia per poi avvolgerla tra le mie braccia e cominciando a lasciarle dei baci sulle labbra, sul collo quando poi s'irrigidì improvvisamente sotto il mio tocco. 
Io:"Cosa c'è?"
Si divincolò dalla mia presa e si precipitò verso la porta.
Non la capivo eppure sapevo che mi.. Voleva.
Aprii la porta e urlò:"Non abbiamo fame e non vogliamo scendere. Ciao"
Anne:"Okay tesoro io e Robin andiamo dalla signora Fin."
Rientrò soddisfatta e chiuse accuratamente la porta a chiave.
Sarah:"Dove eravamo rimasti amore?"
Mai l'avevo vista così.. Così.. Non avevo alcun aggettivo che potesse andar bene.
 
Liam Pov:
 
Poteva far di me ciò che voleva.
Le sue mani alle mie parole si era bloccate sul mio petto. 
Dove le avevo poggiate per far sentire il battito del mio cuore accellerare.
Stavo ancora guardando nei suoi immensi occhi blu quando la sua mano prese a scorrere lentamente e con pazienza vero il mio collo per poi aggrapparsi e allungarsi fino alle mie labbra.
Ed ecco che il mio cervello s'inebriò lasciando che la ragione e la lucidità cominciassero a dileguarsi per lasciarmi il tempo di andare in paradiso e tornare. 
Dopo del tempo. 
Dopo del tempo che mi ero lasciato con Danielle.
Perché con Josy avevo fatto ogni cosa con estrema calma, non l'avrei mai forzata a fare l'amore con me.
Avrei aspettato che lei si sentisse pronta per portare la nostra relazione a qualcosa di più grande.
Intimo.
Perché se l'amore è forte il sesso può solo migliorarlo mentre se l'amore è debole il sesso lo distrugge completamente.
E lei era pronta ora.
La sua lingua cominciò a cercare con bramosia la mia.
Ed eccole che s'incrociano ancora ma con un emozione diversa.
Sentivo crescere in me un'emozione che non credo di aver provato mai.
Nemmeno con Danielle.
Lei l'amavo veramente.
Direte: Perché allora dicevi 'ti amo' a Danielle.
Beh credevo che era quello l'amore.
Non puoi sapere esattamente come sia finché non lo incontri.
Si scopre di amare veramente solamente amando.
Sembra assurdo ma è così.
E non dobbiamo pentirci di aver detto più volte di ti amo.
Perché lo credevamo. 
Il nostro cuore credeva che era amore ma in realtà non era che affetto per la persona che avevamo accanto.
Le sue mani s'insinuavano dolci e al contempo frenetiche nei miei capelli. 
Avevo realmente voglia di farla sentire felice e ventenne!
 
Josy Pov:
 
Le sue grandi mani presero a muoversi caute sulla mia vita, tenere e al contempo diventavano sempre più calde e sudate.
S'insinuarono dolcemente sotto la mia canottiera dopo che avevo passato le mie mani leggere dietro la sua schiena, leggermente piegata su di me.
Volevo sentirlo ancora più vicino a me.
Come mai lo avevo sentito.
Lo tirai dolcemente per i fianchi verso di me, sul letto e si sdraiò su di me facendo leva sugli avambracci per non schiacciare il mio corpo.
Non piccolo ma nemmeno grande.
E il fare leva fece contrarre la sua muscolatura perfetta e che poteva solo farti eccitare di più.
Passai le mie mani bianche e piccole su i suoi bicipidi. 
Mentre lui continuava a baciarmi dolcemente il collo e ad ogni suo tocco sembrava come se mi dessero fuoco. 
Pian piano.
E in me cresceva quella voglia matta di averlo per me.
In ogni sua parte.
Anima.
Corpo.
Cuore.
Mente.
Una sua gamba era tra le mie e una esternamente.
Spostò una sua mano dietro la mia schiena e mi tirò leggeramente a lui. 
E prese a baciarmi lentamente.
Basta non volevo quella lentezza.
Io:"Liam.. Smettila di fare così.."
Liam:"Dio scusami io.. Ho pensato che.. No anzi non pensavo.."
Si stava sollevando dal mio corpo con riluttanza quando capovolsi le cose e mi misi comodamente a cavalcioni su di lui.
Sbarrò gli occhi e mi fissò mordendosi un labbro.
Io:"No.. Con quella lentezza mi stavi facendo morire dentro. Non aver paura. Io.. Sono pronta."
Vidi lui aprirsi in un sorriso che venne subito spento dalle mie labbra che si posarono veloci e frenetiche sulle sue.
Ripresi a far scorrere le mie mani sul suo corpo perfetto.
Mi sfilò la maglia premendo le sue mani sulla mia pelle.
Con una mano la tirava su e con l'altra accarezzava la mia pelle calda.
E tolta la maglia appoggiai il mio petto e il mio ventre al suo e i nostri corpi si infuocarono molto più di prima percettibilmente.
Non potevo credere a quella morsa che aveva preso il mio stomaco.
Slacciai delicatamente i jeans e tirandomi più giù glieli sfilai dolcemente. 
Non c'era cosa più bella del suo corpo.
Mozzafiato.
Mi stava mandando in iperventilazione.
Mi sfilò tranquillamente il calzoncino e cominciò a giocare con le mani con i miei slip viola.
Amava il viola.
Era il suo colore preferito.
E io ne ero così consapevole.
Ma era veramente stato un caso che indossassi l'intimo del suo colore preferito.
Liam:"Sei.. Stupenda."
Aveva il respiro affannato, smorzato dai baci che continuamente mi lasciava sul corpo. 
Sfilai tranquillamente i suoi boxer lasciandolo completamente nudo, bellissimo.
Ogni cosa in lui era perfetta.
O era il mio amore che me lo faceva vedere così perfetto?
Mi spogliò definitivamente facendomi scivolare dolcemente sotto di lui e.. venimmo accolti dall'amore.
Mai l'avevo fatto con Alex.
Nemmeno Jen era stata concepita con amore.
E se ora.. Se avessi voluto un altro bambino ma con l'amore di Liam? 

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Capitolo 39
*** capitolo n. 39 ***


scusate è assolutamente lunghissima. oh my god. non infierirò oltre. spero che non deluda qusto capitolo come ha fatto con me.

Elizabeth Pov:
 
L'abbracciai più forte che potevo e uscii dal portone di casa.
Mamma:"Attenta amore e stammi bene"
Mi sembrava come un anno prima. 
Stavo per lasciare Roma. 
Di nuovo.
Ma stavolta non ero sola, stavolta avevo lui con me.
Mi voltai e lo vidi abbracciare calorosamente mia mamma.
Mi ricordò Austin.
 
Flash Back:
 
Io:"Allora ci vediamo quando tornerai dalla guerra da me e la mamma" 
Mi sorrise con un sorriso che solo lui poteva avere.
Il sorriso di un fratello equivaleva a 10 anni in più di vita.
Austin:"Ovviamente cucciola mia"
Mi diede un bacio sulle guance e mi strinse. 
Portai la sua ultima borsa nel taxi e poi mi voltai per vedere la scena più bella della mia vita.
Lui che stringeva forte la mamma.
E una lacrima scese silenziosa sul mio volto alla visione.
 
Fine Flash Back:
 
Niall:"Amore tutto bene? Perché stai piangendo?"
Portai velocemente la mano sul mio viso per raccogliere quella lacrima con il nome di Austin che era fuggita dal mio cuore.
Io:"N-Niente"
Abbassai lentamente la testa e salutata ancora una volta mia madre montai in macchina di Simona, la vicina per diriggerci all'aereoporto.
 
Controllamo a destra, sinistra, davanti, dietro. 
Nessuno ma appena entrammo un mare di fans si accanirono su me e Niall.
Avevo paura ma improvvisamente sentii la mano di Niall stringere forte le mia.
Rimasi inizialmente impassibile ma poi ci pensai.
Dovevano amarmi.
Dovevano amarmi perché ero così ed amavo veramente il loro idolo.
Sorrisi ad ognuna di loro.
x1:"Fai una foto con me e Niall?"
x2:"Ho visto delle tue esibizioni dell'università prima di metterti con Niall mi fai un autografo?"
x3:"Io vi adoro.. Siete così belli"
Sorridevo a tutte.
E Niall mi guardava felice.
Come se stessi facendo davvero la cosa giusta.
Avevo appena finito di fare una foto con una ragazza e Niall quando una ragazza mi si parò davanti.
x4:"Sono Melissa."
Io:"Ciao Melissa"
E le sorrisi velocemente.
Ma lei no. 
Così il mio sorriso svanì velocemente.
Niall:"Andiamo Eliz..."
Io:"Devo andare al bagno Niall comincia ad andare."
Lo dissi senza voltarmi.
Sentii le sue labbra poggiarsi delicate sulla mia guancia e lasciarmi seguito da tutte quelle ragazze.
Io:"Vieni con me"
M'incamminai verso i bagni e chiusi la porta a chiave.
Io:"Dimmi"
Sentivo che doveva attaccarmi ma che qualcosa di più brutto avvolgeva la sua vita.
Melissa:".. Tu.. Hai preso il mio idolo. La mia unica speranza. L'unico che potevo immaginare per dormire la notte, per mangiare qualcosa." 
Piangeva.
Melissa:"Mi hai rubato l'unico modo per non pensare alla mia malattia, mi hai tolto l'unico motivo per non pensare che la morte non sia orribile come l'aspetto. Perché quello porta. Io.."
Si accasciò a terra sulle ginocchia a piangere.
Mi inginocchiai davanti a le
Io:"Io non te l'ho portato via. Io ho realizzato il sogno di amare. Come lo ha fatto lui stesso. Tu anche hai dei sogni che vorresti realizzare no? Quali sono?"
Mi guardò con le lacrime agli occhi.
Le sorrisi comprensiva.
Melissa:"Incontrare i miei 5 grandi idoli"
Dovevo fare qualcosa per lei.
Dovevo aiutare quella povera ragazza. 
Anche io mi sarei disperata se fossi stata nella sua triste situazione, come potevo biasimarla ora che io avevo realizzato il mio sogno e lei no?
 
Mi aggiravo quasi furtivamente per l'aereoporto diretta al gate che mi avrebbe riportata sana e salva a Londra.
Io:"Dove andavi Melissa?"
Melissa:"A vedere i miei idoli in concerto se ci riuscivo. Avrei aspettato fuori l'arena di Londra pur di vederli." 
Sorrisi al vuoto a quell'affermazione.
Tante ragazze sarebbero state li fuori, al freddo di Londra di settembre ad aspettare che un miracolo le aiutasse a realizzare il sogno di vedere, abbracciare i loro cinque grandissimi idoli.
Per una volta potevo fare qualcosa per loro sicuramente, anzi per Melissa.
Lei era ciò che portava le ragazze ad odiarmi, con pregiudizio.
E il pregiudizio si sa, non porta a nulla, se non ad un avvelenamento progressivo dell'animo umano e alla fine anche del corpo.
E io non volevo che quella ragazza venisse presa dall'odio e dal rancore verso me, che nemmeno conosce.
Io avrei fatto di tutto, anche mettere in gioco me stessa per la loro felicità.
Io potevo renderle felici con nulla.
 
Salimmo sull'aereo e incominciai a cercare il mio posticino. 
Erano tre posti uno attaccato all'altro. 
Niall si era seduto esternamente, ricordandosi che all'andata a momenti cominciavo ad urlare pure di stare accanto al finestrino.
A volte mi chiedevo del perché se avessero tanti soldi non si facevano un aereo privato anche per le uscire come queste e non solo per volare in tour lontano da me e dalle altre donne della loro amabile, preziosa vita.
Malissa:"Cosa fai?"
Lo dissi con un filo di soddisfazione e per la felicità che stavo per donarle senza muovere che i muscoli delle mie graziose, e toniche, gambe e l'organo che occupava lo spazio non troppo largo nella mia scatola cranica.
Io:"Ti faccio felice." 
Le sorrisi e m'incammai più velocemenete verso la punta bionda che sbucava da dietro i sedili, tenendo la ragazza dietro di me, come per fare una 'sorpresa'.
Io:"Amore, lei è la ragazza di prima."
Niall:"Piacere sei..?"
Melissa:"Me.. Melissa.." 
Niall si alza e la fa sedere al suo posto, lui si mette al centro e io finalmente mi siedo sulla mia cara poltroncina tenendo la mano legata a quella di Niall.
Con un semplice contatto quell'uomo riusciva a trasmettermi sicurezza, felicità, calore, amore.. Ogni cosa che poteva solo che farmi bene.
 
Parlavano con tranquillità e con naturalezza, almeno lei, lui era preso da qualche suo strano pensiero e lo notavo dal mondo in cui leccava spesso le sue candide labbra rosee che da troppo tempo, due ore circa, non assaporavo, gustandole come si gusta un piatto che non si cucina da molto tempo.
Le mie papille gustative amavano il suo sapore.
Era sempre diverso, a volte sapeva di patatine, a volte di cioccolato, a volte di nocciola.
Cambiava gusto ogni volta che mangiava e mi baciava.
E la cosa non m'infastidiva.
Era come lui.
Cambiava sempre rimanendo sempre follemente e inspiegabilmente innamorato della sottoscritta. 
Come se fosse l'amore stesso a donargli tale speciale potere.
Niall:"Elizabeth?"
Mi voltai di scatto.
Aveva stravolto i miei pensieri e i suoi occhi nei miei non aiutavano a prendere lucidità.
Ogni qualvolta che si fissavano nei miei la mia cognizione di ogni cosa spariva, rallentava.
Il tempo stesso mutava. 
Io:"Dimmi"
Niall:"Ti senti bene?"
No, perché tu non stai bene.
Ti si legge in faccia.
Io:"Tu ti senti bene Niall?"
Capii immediatamente che con la mia semplice domanda in realtà avevo esaurientemente risposto alla sua precedente.
Niall:"Poi ne parliamo."
Non mi piaceva.
Sentivo qualcosa di pericoloso incombere sulla mia temporanea, instabile felicità.
 
Harry Pov:
 
Erano le sei del mattino e Sarah ancora dormiva beatamente nel mio letto, coperta solamente dal mio lenzuolo.
Era stupenda.
Quel giorno dovevamo tornare a casa ma volevo salutare per bene tutti quanti.
Mi alzai senza svegliarla, infilai silenziosamente i boxer, i pantaloni blu, la maglia bianca e la giacca in tinta con il pantalone, mi avvicinai al suo volto e le schioccai un dolce bacio sulla guancia.
Mai avrei realmente pensato che io, Harry Edward Styles, avessi mai potuto, in vita mia, amare una donna in questo modo smielato, dolce che nemmeno sapevo, o non volevo, spiegarmi.
Ero un di quei ragazzi che hanno terribilmente paura. 
Paura di amare, di provare qualcosa che sia oltre il puro senso fisico.
L'amore ti occupava tutto, la testa, il cuore, l'anima, il corpo, i sensi.. Facendo di tutto un miscuglio e creando confusione, nervoso, paura in te.
Paura di non bastare, paura di non amare abbastanza, paura di sbagliare, paura di non proteggere abbastanza chi si ama dagli altri ma soprattutto da me stesso.
Perché io ero in grado di ferirla perché ero sicuro che lei mi amava.
E cercavo di non farle del male, mai, perché sapeva che provava ciò che provavo io.
E mai avrei voluto che qualcuno facesse del male a me, e così non ne facevo a lei.
O almeno tentavo.
Ero sempre stato bravo solamente a piangere sul latte versato, fare il duro con qualche donna e portarmela a letto per poi quasi nemmeno salutarla al mattino.
Ma con lei no. 
Non riuscivo a guardare le altre donne, non riuscivo a pensare più ad una mia mattina senza lei ad occupare lo spazio accanto al mio, a un pranzo o una cena senza lei o un suo messaggio come quando lavoravo anche a pranzo con scritto 'Buon appetito amore e tranquillo fa come se io sia li con te'.
Ma io non lo facevo solo quando non eravamo a tavola insieme, io lo facevo sempre, assiduamente.
Era come se me la portassi dietro ovunque.
E la cosa mi faceva sentire terribilmente apprezzato sia per i miei pregi quali le fossette, i ricci, gli occhi verdi come due smeraldi, sia per i miei grandi difetti come l'incapacità di far felice veramente qualcuno oltre me stesso.
Tante volte non ero riuscito a fare felice me, pensa un'altra anima.
 
Le strade erano semi deserte, ogni tanto passava un auto che distrattamente mi scorgeva e passava oltre.
Che pretendevo? Erano solamente le sette del mattino!
Non ero mai stato tanto mattiniero ma per Gemma questo ed altro.
Ma non ero diretto al cimitero.
Ero diretto in un posto magnifico.
Un posto che magari a qualcuno non fa alcun effetto ma che a me dona una delle più grandi felicità.
 
Flash Back:
 
Gemma:"Ho una sorpresa per te. Ma dovrai chiudere i tuoi grandi occhioni"
Li chiusi sentendo la curiosità farsi largo in me con ferocia e autorevolezza.
Non capivo dove mi stesse portando.
Salimmo qualche scalino e..
Gemma:"Guarda Harry"
Ero su un palco. 
Non molto grande, dove si esibivano ogni tanto dei cantanti alle prime armi come me.
Ma era.. Wow.
Gemma scese e si sedette in prima fila.
Cantai con vigore e felicità e lei mi guardava come se avesse visto in prima persona l'avvento di una grande miracolo.
 
Fine Flash Back:
 
Ed eccomi di nuovo li.
Su quel palco che mi aveva dato l'occasione per iniziare a far felice qualcuno, partendo da Gemma per arrivare a fare felice milioni di ragazze in tutto il pianeta.
Amavo quel posto.
Io:"Ciao Vita"
 
I posti erano tutti vuoti ma ci posizionai con convinzione qualcuno che apparteneva alla mia vita passata e presente.
E in prima fila ecco che sfilavano gli occhi di Gemma, mamma, Des, Robin, Louis, Niall, Zayn, Liam, Ellie e Sarah.
Non erano molte ma erano li in prima fila a guardare l'uomo che pian piano ero diventato.
Nonostante io non fossi perfetto.
Nonostante di errori nella mia vita ne avevo fatti a decine.
Nonostante fossi lontano a volte, acido, chiuso e menefreghista erano li, per me, per ascoltare la mia voce, la voce che per me era la voce del cuore.
La mia anima che urlava quanto la mia vita fosse inutile senza anche uno solo di loro.
E l'unica canzone che in quel momento riusciva a rappresentare ogni cosa era la canzone che cantavo ultimamente e che esprimeva esattamente il mio bisogno più grande e che solo le persone elencate riuscivano veramente a darmi. 
Io:"..Give me love like never before cos lately I’ve been craving more and It’s been a while but I still feel the same. Maybe I should let you go and you know I’ll find my corner. Maybe tonight I’ll call you after my blood, is drowning in alcohol. I just wanna hold you. Give a little time to me we’ll burn this out. We’ll play hide and seek to turn this around and all I want is the taste that your lips allow my my my my give me love"
 
Mai avevo sentito la mia voce così piena di dolore, quasi spezzata, al pensiero che nessuno più mi donasse amore un giorno.
Io:"MY MY MY MY GIVE ME LOVE"
Il mio urlo straziante si spezzo al cadere delle lacrime calde che rigavano il viso e poi una voce mi si presentò alle orecchie.
x:"Ti darò tutto il mio se sarà necessario. Ti donerò me stessa se vuoi e ne hai bisogno. Non devi soffrire."
Alzai gli occhi lucidi verso colei che aveva proferito parola e aveva fatto tornare in me la pace.
Come faceva a sapere dov'ero?
Io:"Sarah.. Come facevi a ..?"
Mi sorrise titubante per poi spiccicare delle deboli parole.
Sarah:"Beh tua mamma. Credo che.. Gemma l'avesse avvertita quando ti ha portato qua. Me lo ha raccontato Anne."
Le sorrisi.
Io:"Sicuramente."
Sarah:"Harry puoi contare su di me, non tenermi fuori da tutto ciò. Voglio solo accompagnarti in quel tratto di vita che tu desideri che io sia presente, vorrei per sempre, ma non posso imporlo. Io ti amo Harry.."
Mi sorrise con amore per poi sedersi su una di quelle vecchie poltrone facendomi segno di seguirla.
Mi sedetti proprio vicino a lei e prendemmo ad osservare quel palco.
Era il MIO palco. 
Il palco della mia voce.
Il palco della mia vita.
Si li potevo metterci tutta la mia vita oramai e solo chi ne era realmente fuori non ci sarebbe stato. 
E ora potevo veramente esser felice.
Ora potevo dire 'Harry Styles è tornato'.
 
Sarah uscì tranquillamente dicendomi che mi avrebbe aspettato fuori per partire.
Guardai di nuovo quel magnifico posto, mi sarebbe mancato.
E forse stavo diventando matto ma la sentii.
Gemma:"Non lasciartela sfuggire, il suo amore è la felicità che aspettavi da tempo. Io non mi allontanerò. Te lo prometto"
Mi voltai mentre salivo le scale per l'uscita e la vidi li, seduta sul bordo del palco che dondolava le gambe, vestita con un vestito a fiori bianco e quei suoi occhi come smeraldi mi fissavano per darmi una sicurezza che da anni non mi apparteneva più.
 
Liam Pov:
 
Sentivo il profumo di Josy penetrare fino al mio cervello. 
Aprii lentamente gli occhi vedendo lei poggiata con delicatezza sul mio petto con la testa e tenendo la mano sinistra sul di esso, vicino al suo viso, respirava profondamente, ed era coperta fino a lasciar intravedere solamente le braccia e le spalle, nude.
Sentivo ancora la sua pelle ardere al contatto con la mia, come se non avessimo mai smesso di fare l'amore.
Presi ad accarezzarle dolcemente con la mia grande mano la schiena, da sotto le lenzuola e la sentii muoversi solamente per stringersi di più al mio corpo.
La strinsi a me avvolgendola completamente con entrambe le braccia per farla sentire al caldo, per farla sentire amata ancora di più. 
Josy:"Buongiorno vita mia"
Lo disse per poi posare, leggere, morbide le sue labbra sulle mie, teneramente, senza la malizia della notte passata, solo per assaporarle immergendo la sua lingua nella mia calda bocca impregnata del suo sapore.
Non poteva assolutamente esistere creatura più bella di quella.
 
Le sue guance erano rossastre, e i suoi blu felici, luminosi.
Josy:"Che ora è?"
Io:"Umm le 8.30. Vado a prendere la piccola amore.. Oggi me la porto in studio!" 
Avevo avuto un'ottima idea. 
 
Jen:"Mammaaaa vado a lavoro con papà! Sarò buona buonina, prometto"
Dovevano essere tornati tutti. 
Niall lo avevo sentito ieri che rientrava con Ellie, Zayn non si era mosso di qui, Louis nemmeno e mancava Hazza all'appello. 
Non avevo idea se ieri fosse tornato o meno, ma speravo per la sua incolumità di si.
Josy:"Okay mi raccomando non fate casini che poi devo rimediare."
Fece una linguaccia alla figlia e dopo avermi dato un bacio uscì dalla porta felice per dirigersi al lavoro.
L'amavo più di quanto io stesso immaginassi.
E il solo pensare che lei fosse stata fuori e lontana da me mi faceva sentire immensamente afflitto.
Presi la mia ragione di vita e m'incamminai per dirigermi alla macchina mentre lei torturava il mio orecchio destro con la sua piccola manina e sorridendo estasiata di venire con me, per vedere che lavoro faceva il suo adorato papà: ME.
 
Scesi dalla macchina, presi Jen e mano nella mano entrammo nell'enorme palazzo che da più di tre anni occupavamo per far divenire ancora più reale il nostro grande sogno di vita: CANTARE.
Era stata una salita ripida, ardua, piena di intoppi e di grandi paure, piene di ostilità e di amore, piena di lacrime e di risate.
E non penso mai che potevo realizzare il mio sogno con delle persone diverse da Niall, Harry, Zayn e Louis. 
Loro erano una particolarità della mia vita.
Loro erano ciò che comunque mi ha aiutato ad essere ciò che sono e non me ne pentivo assolutamente.
Noi eravamo perfetti per seguire l'unica direzione che portava al nostro sogno.
E ogni giorno, ogni album, ogni canzone ci portava a raggiungere una meta per proseguire immediatamente verso la prossima.
Un susseguirsi di mete che ci avrebbero portato neanche noi sappiamo dove.
E io ero accompagnato dalla famiglia che più amavo.
Eravamo una grande famiglia.
E la stavo immaginando quando la voce irritante e presuntuosa del mio manager mi risvegliò.
x:"Lei cosa ci fa qui Payne? E' tua sorella?"
Io:"No mia figlia."
x:"Lei non può stare qui e lo sai."
Io:"E perché?"
x:"Lo vieto io"
Io:"Mi pare che sul contratto non c'è alcun divieto, e lei sa meglio di me che lo conosco a memoria."
x:"Si ma sono io a dettare le regole"
Io:"Sono io che ti pago no? Vedi di attenerti al contratto."
Jen ci fissava impaurita.
x:"Non ti conviene giocare." 
Niall:"Cosa succede?"
Jen lascia la mia mano e corre in lacrime in braccio a Niall che la stringe tra le sue braccia accarezzandole dolcemente con le sue grandi mani la testa, i capelli per consolarla.
 
Ero stanco di tutto quanto.
Ero stanco dell'intromettersi delle persone nella mia unica occasione di vita.
Ero stanco di dover combattere con un uomo di latta, senza un cuore.
Io:"Lei resta che ti piaccia o no. Ora dovremmo lavorare per farti rimpizzare le tasche di quattrini"
Mi voltai ripresi la mia bambina in lacrime e andammo in studio.
E la reazione che ebbe Jen quando la presi fu una cosa bellissima.
Appena passare le mie dite sul suo viso bagnato lei si calmò e riprese a sorridere come prima. 
Come se quel gesto le avrebbe fatto passare ogni cosa di orribile che le passava in quella candida e tenera testolina.
 
Zayn Pov:
 
A volte ci rendiamo conto di amare qualcosa solamente quando rischiamo di perdere o abbiamo perso qualcosa, o qualcuno.
L'essere umano talvolta non riesce ad apprezzare cos'ha per avere sempre altro e di più.
A volte mi sentivo un alieno, anzi sentivo me e i ragazzi come alieni. 
Perché in qualche modo noi avevamo compreso in pieno ciò che voleva dire.
Da quando avevamo trovato qualcosa di cui tutti avevamo bisogno le cose sono cambiate.
E non parlo di Chiara, Josy e Jen o Sarah.
No parlo di Ellie stessa.
Senza lei mai avrei incontrato Chiara, senza lei Liam non avrebbe mai chiesto di vederla al parco e quindi non avrebbe conosciuto le donne della sua vita, se Ellie non fosse venuta a studiare qui non avrebbe mai conosciuto Sarah e Harry sarebbe rimasto il ragazzo superficiale di sempre, sommerso dallo stress e basta. 
Senza Ellie le nostre vite sarebbero rimaste un miscuglio di solitudine, paura, menefreghismo, stress e chi più ne ha più ne metta.
 
Nello studio c'ero solamente io ancora quella mattina. 
Erano le 8. 
Sarebbero arrivati tutti per le 9, 9.30, io avevo accompagnato Chiara al lavoro ed ero venuto direttamente qui. 
Regnava quel silenzio che ultimamente cercavo freneticamente e innervosendomi solamente di più.
Feci una cosa che solitamente non facevo, non era da persona matura e sana mentalmente.
Mi sdraiai a terra osservando lo strano soffitto insonorizzato arancione.
Ed ecco che il silenzio cominciò a fare il suo lavoro di restaurazione di Zayn Javaad Malik
Chiusi gli occhi ed ecco che tutto spariva dalla mia mente.
Certo continuava a ronzare qualcosa ma non l'avvertivo minimamente.
Nel silenzio riuscivo a liberare quella mente contorta, non preoccupandomi più di nulla.
Qualcosa in me mi aveva sempre fatto amare il silenzio.
Tanti ne hanno paura di rimanere in silenzio, e si perdono una delle cose più belle che possono esistere: il colloqui con se stessi.
Puoi capire stando semplicemente in silenzio con te stesso cose che in mezzo al mondo ti sfuggono e non riesci a comprendere a pieno. 
E da quando ero tornato, avevo conosciuto Ellie e tutto ciò che era accaduto non ero riuscito a trovare un momento per chiudermi in quel silenzio.
Mia madre mi aveva sempre spronato ad aprirmi agli altri più facilmente, ma non ci sono mai riuscito.
Certo ero solare, un cretino ma vogliamo veramente andare a vedere quanti degli avvenimenti della mia vita ho raccontato a qualcuno?
Non ne vado fiero perché mi ritrovo ogni tanto a pensare di essere solo ma, non è così.
Ho la mia famiglia, le mie sorelle, Ellie, Chiara.
Ma a volte il silenzio manca più di ogni altro perché non mi fa entrare in contatto con il mio io. 
 
Ero talmente perso che il tocco fresco di un dito sulla mia guancia mi fece tornare in me, sempre senza aprire gli occhi. 
Affondava teneramente il dito nella mia guancia come se fossi sempre stato suo amico, suo complice, suo intenditore.
Io:"Ciao bellissima" 
x:"Ciao Zayn. Che hai?"
Io:"Oh niente piccola mia"
x:"Sai che a me non le puoi dire le bugie."
Quella bambina mi faceva sentire un senso di tranquillità incredibile.
Io:"Oh Jen.. Niente. Mi stavo godendo il silenzio."
Mi sorrise stendendosi accanto a me con fare da adulta e sapiente ma in realtà aveva 5 anni.
Sorrisi per poi stringere la sua manina nella mia grande mano scura.
Jen:"Ti voglio bene"
Io:"Anche io"
Le volevo davvero bene, e volevo che avesse sempre qualcuno a proteggerla se Liam e Josy non potevano.
Liam.
Io:"Dov'è papà amore?"
Jen:"Sta parlando con Niall di fuori."
Niall?
Beh erano migliori amici sarà accaduto qualcosa.
Nessuno di loro veniva per confidarsi con me.
Nessuno di loro vedeva in me una possibilità di sfogo o di conforto.
 
La giornata era passata tra risate, spuntini, giochi con Jen mentre lavoravamo e ancora ci stavamo trastullando li dentro con fare da grandi uomini.
Loro erano tutti felici, avevamo tutti qualcuno e qualcosa eppure sentivo che in me qualcosa non andava. 
Qualcosa mancava in maniera inevitabile.
Cominciavo a sentire uno strado senso di vuoto dentro come quando Chiara se ne andò, ma sapevo che lei era in casa a quest'ora, le 16.24.
Qualcosa tormentava il mio animo.
Io:"Ragazzi andiamo? Sono abbastanza esausto."
Louis mi guardò preoccupato ed annuì velocemente.
Liam:"Zayn prenderesti Jen. Devo discutere di alcune cose con i menager."
Annuii prendendo per mano la piccola.
Jen:"Zayn?"
La guardai dall'alto sorridendole.
Io:"Dimmi."
Jen:"Andiamo a prendere un gelato?"
Ma che aveva la stessa malattia di Niall? 'pozzaggine senza fondo cronica'
Risi della mia battuta demenziale e uscii con lei da quel grande edificio.
 
Mi fermai davanti a una bellissima gelateria che ormai conoscevo da tempo.
Ci andavo assiduamente con Ellie.
Jen:"Allora lo vorrei con la cioccolata, la pesca e la crema"
Ordinai la coppetta per lei e un con per me per poi pagare e andarmi a sedere a un tavolo con Jen che mangiava silenziosa e attenta a non spoccarsi.
Io:"Ci tieni tanto a quel vestitino?"
Scosse la testa per poi alzare i suoi occhioni blu, come quelli di Josy nei miei scuri.
Jen:"No se mi sporco papà si arrabbia" 
Lo disse con disinvoltura e un aria divertita.
Quella bambina era una di quelle creature che la natura ha creato per fotterci tutti.
Risi di gusto quando il mio sguardo si posò sulle due figure di fronte a me.
Una estremamente famigliare, snella, ben preparata, castana e con un fisico da paura e l'altra.. Beh l'altra era.. Bhe.. Semplicemente era.. 
x:"Zayn.. Jen.. Che fate qui?"
Mi tirò via dalla ricerca delle parole per definire la ragazza che l'accompagnava.
Io:"Niente mangiavano un gelato per poi tornare a casa. Tu Ellie?"
Ellie:"Organizzavo una cosa con lei."
Si spostò per farmi stringere la mano di quella ragazza.
Tremendamente.. 
Ed ecco che le parole erano di nuovo volate via.
Tremendamente strana.
Si ecco.
Strana era la parola adatta.
Mi incuteva un certo timore anche se mi attirava decisamente.
E poi ecco di nuovo il mio pensiero su Chiara.
Chiara.
Eppure ciò che mi attirava non era la stessa cosa che mi attirava a Chiara. 
No qualcosa portava in me paura per quella ragazza.
Che aveva? 

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Capitolo 40
*** capitolo n. 40 ***


Chiedo umilmente scusa ad ognuna di voi davvero. Mancano 34 giorni alla prima prova di esame e sono sommersa di studio e non riesco mai a pubblicare, lavoro come una pazza, tento di andare bene alle lezioni di canto per poter provare una cosa il prossimo anno, sto tentando di imparare il latino per iscrivermi a medicina all'università e sto cercando di rimettermi in sesto, di rimettere in sesto la mia vita. Di renderla degna di ogni cosa e mai esclusa. 
Sai siamo tutte forti e l'altro giorno, parlando su EFP con una mia cara lettrice ho scoperto di far spuntare un sorriso sul volto di una ragazza di 13 anni, Lucia che è malata certo ma che si riprenderà anche solo con le sue grandi forze. Perché sono sicura che non ce ne vogliono poche. Non ho mai sofferto come lei sicuramente. Abbiamo ognuna una storia diversa ma posso immaginare quanto si stia male. Ed oggi voglio pubblicare questo capitolo 40 per lei. Per farle spuntare un altro piccolo sorriso. Per farle capire che anche io, anche se non sono li fisicamente le sto accanto, con la mia umile storia, la storia della mia vita e della vita dei miei amati personaggi. Spero di iniziare con questo capitolo a sognare una storia che non capita a nessuno ma che è il mio grande sogno. Voglio condividerlo con te, Lucia e con tutte le altre ragazze che amano la mia storia.
 
Scusatemi. xx
 
 
 
Sarah Pov:
 
Di nuovo a casa, alla mia bella università ma non ci fu ciò che mi aspettavo.
Appena varcata la soglia sentii come tutti gli sguardi di ogni singola persona li dentro fissarmi cercando qualcosa che in realtà non comprendevo.
Luk:"Ciao tesoro"
Io:"Ciao Luk." 
Dio quanto non lo sopportavo quel tipo, cercava di abbordarmi in ogni modo.
Luk:"Allora come va?"
Io:"Magnificamente Luk"
Non avevo minimamente voglia di scambiare due chiacchiere con lui e la sua odiosità.
Luk:"Come mai sei mancata?"
Io:"Semplicemente perché sono partita"
Non vengo a dire i cazzi miei a te orango tango in calore.
Dio che nervoso di prima mattina.
 
Da Harry:
 
-Oggi sorpresa for you my love. Harry xx-
 
Sorrisi quando il mio cellulare venne afferrato da una mano lurida di Luk e che subito dopo si ritrovò a terra perché avevo tentato di riprenderlo e lui se l'è fatto scivolare.
Io:"Cazzo non si accende"
Mi ero chinata in terra per raccoglierne i pezzi e quel maledettissimo, vecchio aggeggio non voleva saperne di riprendere a vivere.
Ed ora?
Fulminai Luk con lo sguardo e me ne andai a grandi falcate, irritata verso la mia classe.
 
Dio santo fortunatamente erano le sei ed era finita anche quella giornata da cui sarei voluta fuggire a gambe levate già dopo dieci minuti.
Uscii e l'aria fredda colpì il mio viso in pieno portandomi a chiudere accuratamente la giacca e a tirare su il cappuccio.
Ed ecco che varcata la soglia vidi lui appoggiato, con le gambe incrociato appoggiato in maniera tremendamente ingenuamente sexy e provocatrice alla sua range rover.
Mi stavo avvicinando a lui sorridendo mentre lui mi guardava ma vidi il suo sorriso scomparire proprio quando sentii una mano tirarmi per il polso e tirarmi indietro per lasciarmi un bacio sulle labbra.
Mi tirai immediatamente indietro tirandogli uno schiaffo che però nemmeno lo scalfì.
Io:"Cazzo Luk. Ma sei un cerebroleso?"
Ma non finii di parlare che un braccio si avvolse forte ed avido alla mia vita sottile, per poi stringermi al suo corpo, caldo anche se in ottobre e a Londra.
Sentivo la rabbia di Harry arrivare fino a me.
Harry:"Non gli hai fatto niente vero?"
Sorrise beffardo.
Scossi la testa tenendola alza verso il viso del riccio dagli occhi smeraldo.
Luk:"Nemmeno un graffio.. Ma.. Aspetta tu sei il riccio degli One Direction. Allora lo voci erano vere?"
Sorrise. 
Luk:"Beh sei uno schifo. Ora ti fai anche lei poi quando arriva il momento la lasci?"
Chi usciva rimaneva li con la bocca aperta a guardare Harry. 
La sua mascella si contrasse a quelle parole.
Luk:"E poi tu che ci stai tesoro sei proprio diventata una puttanella."
Si chinò verso di me.
Il suo più grande errore.
Il braccio di Harry intorno alla mia vita si sciolse per poi prendere per la mascella Luk che venne subito riportato alla sua altezza standard.
Harry:"Puoi offendere me quanto ti pare ma non lei. Sei solo un bastardo. E riprova a bettere qualche parte del tuo lurido e schifossissimo corpo sulla mia ragazza e non mi faccio alcuno scrupolo a sfracassarti questo bel faccino che la tua cara madre, bravissima a letto, ti ha donato. Ora fottiti. Sono una persona normale prima che un cantante. Quindi non ho problemi."
Lo lasciò e subito dopo ritornò a stringermi trasportandomi verso la sua macchina.
Luk:"No la tua ragazza è brava a letto non mia madre." 
Sputò a terra ma non avrebbe mai pensato che poi la sua faccia ci si sarebbe poggiata sopra dopo che Harry lo aveva preso per la nuca e ce lo aveva sbattuto con violenza ma una grazia che solo il mio ragazzo poteva avere.
Mi aveva difesa, e aveva difeso la sua proprietà.
Io:"Harry andiamo."
Lo presi per mano.
Io:"Meglio se stai lontano da noi Luk." 
 
Per tutto il viaggio rimasi in silenzio a guardare il volto ancora contratto di Harry, le sue mani stringevano con una forza impetuosa il volante come se volesse disintegrarlo. 
Non volevo dire nulla però.
Volevo arrivare a casa il più presto possibile.
 
Entrammo e proprio mentre stavo per ringraziarlo lui apre quella magnifica bocca lasciando che dai suoi occhi uscisse il dolore, e il rammarico mischiato all'amarezza e all'avidità.
Harry:"Scusa amore. Ora ti massacreranno di insulti, molestie solo perché ora ho mostrato più che mai che io sono pazzo di te. Dio santo avrei voluto farlo in mille pezzi ma avrei peggiorato solamente ogni cosa. Ti amo Sarah.. Perdonami ti prego"
Si stava scusando per essere ciò che è?
Si stava scusando di amarmi?
 
Zayn Pov:
 
Riportai a casa Jen e poi entrai immediatamente nella mia senza troppi problemi.
Chiara non si sentiva.
Chissà che stava facendo. 
Cammino lentamente per tutta casa quando la trovo sdraiata a pancia in giù, in calzoncini e canottiera, sul letto a dormire beatamente.
Credo che il mio letto le sia mancato, e anche tanto dire.
Mi sdraiai accanto a lei ancora tutto vestito e presi ad osservare quanto la sua bellezza fosse magnifica. 
Ogni cosa di lei era bella, anche quando diventava infantile e immatura per qualche stronzata, come chi doveva fare la colazione una mattina e chi la seguente e alla fine mi riducevo sempre io a prepararla con amore.
Come diamine ero riuscito a sopravvivere quel tempo, che a me era parso infinito senza di lei.
Chiara:"mm... Zayn.." 
Io:"Ehi amore.." 
Le schioccai un bacio sulla guancia e poi le sorrisi.
Io:"Ancora niente?"
Notai il mascara leggermente colato dai suoi occhi blu e poi scosse subito la testa tornando seria a riflettere.
Io:"Ci hai parlato almeno?"
Scosse ancora la testa. 
Ma che vuole che un miracolo migliori le cose?
Io:"Cazzo devi parlare altrimenti secondo te come fa ad aggiustarsi tutto? Domani c'è anche il concerto e non voglio che stiate separate per farmi preoccupare ancora di più. Ellie ci tiene a te. Ha fatto una cose che nessuno avrebbe mai il coraggio di fare!"
Ormai stavo quasi urlando mentre lei era seduta con le gambe incrociate sul letto senza fiatare, con lo sguardo basso.
Sapevo che ci stava terribilmente male ma così non andava. 
Dovevano smetterla di uccidersi a vicenda. 
Dovevano smetterla di fare questa guerra inutile.
E Ellie in questa guerra si stava mostrando veramente la persona più matura, quella su cui puoi confidare anche se le cose ti vanno una merda.
Ellie.
Eccolo.
Era lei il grande vuoto che mi opprimeva e che in gelateria stranamente si era dissolto nel nulla.
Mi mancava qualcosa di lei.
Era come quando stavo troppo tempo lontano da Safaa. 
Ma quest'ultima la sentivo ogni giorno mentre Ellie no. 
Lei era sempre impegnata per prestarmi assiduamente attenzione.
Pensando a lei ricordai della chiacchierata di Liam con Niall e con il menager e mi ricordi di quando parlammo della fatidica sorpresa.
Ed ecco che il cuore mi salì in gola.
Ed ecco che stavo per morire d'infarto.
Sarebbe stata il regalo più bello che mai le avessimo fatto, insieme a quell'angelo che stava rischiando ad amare Harry. 
Io:"Cazzo Chiara devi far pace con lei. Domani per lei sarà un giorno magnifico. Ti prego. Non roviniamole assolutamente nulla."
Poi l'abbracciai asciugandole il viso che si era di nuovo inondato di lacrime.
 
Niall Pov:
 
Ero sicuro davvero?
Mi sembrava una bella idea ma se poi tutto sarebbe peggiorato?
Io non sapevo realmente se lei volesse farlo.
So che ha timore, timore di non piacere, di non scatenare ciò che vorrebbe.
Eppure tutti loro sono concordi sulla scelta di farle questa sorpresa solamente per renderle dell'amore che ha donato ad ognuno di noi.
Glielo devo soprattutto io. 
Perché mi ha dato ogni cosa di cui avevo disperatamente bisogno.
Lei era la mia eroina e quindi magicamente avevo fatto in modo che lei domani sera lo fosse e lo dicesse al mondo.
 
Inizio Flash Back:
 
Io:"Okay signore questo è il testo e questo l'arrangiamento. Mi raccomando faccia un bel lavoro."
Prof:"Certo signor Horan. Vedrà che sarà impeccabile come sempre. Sa cosa penso della sua amata Elizabeth e cosa fa provare."
Lo sapevo perfettamente, e l'amavo terribilmente.
 
Fine Flash Back. 
 
Sentivo io già l'agitazione. 
Gia da quando eravamo a Roma sentivo crescere in me uno strano senso di nervoso, oppressione e paura che non avrebbe accattato.
Ma volevo rischiare. 
E comunque a Sarah piaceva la cosa. 
Piaceva immensamente, anche se lei si sarebbe limitata a tutt'alto. 
Ovvero in quello che lei realmente era eccezionale e che accompagnata da Elizabeth erano qualcosa di.. Assolutamente strabiliante.
E mai avevano voluto parteciparvi all'università.
 
Ellie:"Niall tutto bene?"
Mi disse mentre disfaceva tutti i suoi grandi scatoloni nella mia grande casa, no anzi, nella nostra grande casa.
E la situazione mi allettava alquanto.
Vivere con chi si ama è la cosa più bella che avessi mai potuto desiderare, poter avere chi ami sempre intorno, vedere ogni suo lato, pregio o difetto che sia. 
Vivere come un'unica persona era la cosa migliore se l'amavo. 
Ma che dico non 'se' l'amavo, IO L'AMAVO.
Io:"Si amore mio tutto bene.. Non vedo solo l'ora che arrivi domani. Ah domani vieni con me e ti prepari, voglio che domani stai dietro le quinte con tutti noi. Te lo meriti. Ci penserà la nostra ragazza dello staff a te e Sarah. Viene anche lei"
La vidi annuire e sorridere mentre posizionava una grande valigia bianca nel fondo del sua armadio dando un bacio che sembrava trasmettere grandi emozioni che solo lei però poteva comprendere fino in fondo. 
Ellie:"Allora io ho finalmente fatto"
Si tirò su portando le mani su i fianchi a mo' di superman e mi guardò sorridente per poi avvicinarsi e prendermi il viso.
Ellie:"Grazie di prenderti cura di me"
Sorrisi.
No grazie a te amore di essere apparsa nella mia vita.
E poggiai avido le mie labbra sulle sue morbide, umide, calde su cui ormai era sempre impregnato il mio sapore e viceversa, sulle mie, il suo non si estingueva mai.
 
Io:"Amore svegliati dobbiamo andare immediatamente" 
Erano le dieci del mattino e dovevamo correre in studio, il nostro grandissimo studio.
Per quanto mi dessero fastidio i manager, la discografia e qualcuno dello staff, amavo quel posto e quella stanza dove registravamo.
In tutti e cinque quella bella saletta arancione rappresentava una grande parte di noi, di ciò che siamo.
Come se noi, cantandoci, impregnavamo le mura insonorizzate delle nostri voci per poi sentirci la dentro come se in realtà stessimo ascoltando sempre e costantemente noi stessi.
Ellie indossò una tuta e una felpa come le avevo detto e poi uscimmo veloci.
I paparazzi da quando eravamo tornati da Roma non ci avevano mollato un attimo.
Avevano saputo del viaggio, dell'indignazione delle italiane e della storia con Matteo e la nostra 'rottura' di fronte casa tua.
'Tra Niall Horan e Elizabeth Brooke è già finita? Purtroppo per voi directioner no, anzi sembrano più affiatati e pieni di grinta la nostra coppia dell'anno'
Non sapevano più come vendere e sulla prima pagina c'era una foto di me e Elizabeth che ci scambiavamo effusioni nel suo salotto.
Come l'avevano fatte? Semplice: Si appostavano vicino le grandi finestre venendoci a rubare la nostra privacy. 
x:"Elizabeth cos'è accaduto a Roma?"
Elizabeth si fermò, una cosa che mai nessuno di noi aveva fatto, era bellissima anche così, si mordeva il labbro con insistenza, i capelli tirati su in uno chignon disordinata ma che la facevano sexy.
Si sollevò gli occhiali e migliaia di flash rapirono quei suoi bellissimi occhi verdi e con uno sguardo che lasciava tutti interdetti.
Mai li avevano avuti.
Un sorriso si formò sulle labbra.
Ellie:"Niente sono andata a trovare la mia mamma. Adesso abbiamo un impegno urgentissimo magari possiamo vedercii"
E mi trascinò via salutando con la mano i giornalisti che erano rimasti scioccati senza parole davanti casa. 
Montammo in macchina e mi sorrise. 
Un sorriso fiero, felice, senza alcuna preoccupazione.
Una preoccupazione che sarebbe arrivata quella sera alle 21.00 quando il nostro concerto sarebbe incominciato.
 
Ormai erano ora che non la vedevo e mi faceva terribilmente male.
Ora toccava al trucco e la cosa mi irritava alquanto: non potevo rimanere semplicemente Niall acqua e sapone? Porca puttana.
x:"Cos'hai?"
Io:"Niente voglio vedere Elizabeth. Com'è? Ha problemi? Ha già capito?"
Scosse velocemente la testa sorridendo.
x:"Non ha voluto saperne di vestiti attillati, vistosi, brillantini e cazzi vari Niall. Ti sei preso la donna perfetta per caso? Non devi nemmeno ingelosirti."
Invece mi ingelosivo sempre, anche se andava coperta fino alla testa, non volevo perderla.
Io:"Io non voglio che nessuno la tocchi. Devono solo guardarla al mio fianco per invidiarmi."
Lo dissi con rabbia, possessività.
x:"Perché hai scelto proprio lei Niall?"
Perché avevo scelto Elizabeth?
L'avevo veramente scelta io?
Io:"Non esiste un motivo logico nella scelta di una persona. Semplicemente perché non scegliamo noi. Scelgono lo sguardo e l'odore della pelle. E tutta la chimica dei gesti che l'accompagna. E la voce, e come l'ha usata per parlarmi"
Parlavo guardando un punto vuoto nello specchio che mi ritraeva.
Ritraeva un ragazzo non male ma che se immaginavo senza lei era orribile, un mostro.
x:"Sei innamorato"
Innamorato era dir poco.
Io sarei morto per lei.
 
Erano le 20.30.
Era ora di unirci e prepararci al delirio che proveniva dall'arena, piena di ragazze urlanti e con gli ormoni a mille.
A volte avevo paura che saltassero sul palco e ci assalissero stuprandoci in massa.
Scossi la testa ridendo come un folle.
Ellie:"Ho sempre saputo che non sei normale Horan."
Mi voltai e rimasi senza respiro come ogni volta.
Aveva un calzoncino di jeans indosso, che scopriva le gambe toniche e relativamente lunghe, snelle, bianche, una canottiera blu e bianca con una fantasia a fiori e su cui c'era scritto 'love one direction', i capelli ondulati e castani, magnifici, le scendevano morbidi fino alla schiena e i suoi occhi, appena s'incrociarono ai miei erano luminosi.
Era leggermente truccata, molto leggermente ma era magnifica.
Io:"Emm si.." 
Rise e la sua voce melodiosa e sonora mi riempì fino in fondo all'anima facendomi innamorare ancora di più.
Ogni volta il mio sentimento nei suoi confronti cresceva per non diminuire mai.
Liam:"Okay ragazzi è l'ora andiamo." 
Harry prese per mano Sarah e si avvicinò alle scale per salire al palco.
Ellie:"Niall.. Perché Harry sta salendo con Sarah?"
Era diventata immediatamente seria e impaurita.
Io:"E' ora che tu faccia vedere al mondo il tuo talento. Non può andar sprecato nelle mura di un'università"
 
Elizabeth Pov:
 
Cosa?
Io?
Su quel palco mai.
Io:"No." 
Mi guardò normale come se si aspettasse quella mia risposta che andava a far sfumare un'opportunità che mai forse avrei voluto lasciar andare.
Eppure ora avevo tremendamente paura.
Paura di salire su quel palco e non essere accettata per come sono, paura che lui non mi voglia più dopo che tutto il mondo non mi accetti. 
Le directioner già non mi accettavano perché era la sua ragazza, se avessi cantato anche chissà cosa si sarebbero inventate. 
Ora capivo era Niall che aveva dato quella canzone al mio professore per farla imparare perfettamente a me e Sarah.
Io:"Non posso Niall. Non posso espormi. Non posso."
Feci per andarmene quando sentii le sue parole arrivare sonore nella mia testa.
Aveva maledettamente ragione.
Niall:"Tu canti per esprimere ciò che hai in quella testa. Nessuno sa e saprà mai cosa ti passa per la testa. E' meglio esprimerlo piuttosto che aspettarselo. Hai già dei 'no' della tua bellissima vita.. Ora dovresti prenderti il rischio di un 'si'."
Prendermi il rischio di un si.
Quelle poche parole risuonarono nella mia testa mentre mi allontanavo da loro.
 
Aprii i portelloni ed uscii all'aria gelida di ottobre di Londra in un abbigliamento estivo.
Ma ora mi serviva davvero.
Potevo farmi ulteriormente male.
Nonostante la musica fosse una notevole parte di me stessa, dopo Niall.
Se perdessi entrambi non sarei mai più la stessa.
Dire che morirei sarebbe alquanto riduttivo.
Sentii la porta aprirsi mentre le parole di Niall mi risuonavano nella testa forti e aggressive.
x:"Fa freddo."
Io:"Lo so"
La sua voce era una delle cose più belle che avessi mai sentito, dopo quella di Niall.
L'unica cosa che prima di conoscerli mi legava fermamente a loro.
'Sono la vicina di casa di 5 voci magnifiche' era stato il mio primo pensiero quando avevo saputo che ero la vicina del grande Zayn Malik.
Era la cosa che mi aveva fatto amare quegli, ormai, uomini.
x:"Cosa pensi?"
Io:"Niente .. Solo che hai una voce magnifica." 
Sorrise arrossendo e sedendosi dietro di me avvolgendomi con le gambe affusolate e con le braccia muscolose e non troppo scure ne troppo chiare, appoggiando delicatamente la testa castana sulla mia spalla destra.
Era come il vino però.
'In vino veritas' si suol dire.
Lui era il mio vino.
Io:"Pensavo anche che voglio esser felice Liam"
Si felice. 
Senza alcun problema.
Liam:"Cosa ti fa felice?"
La musica. 
Niall.
Far felice gli altri.
Io:"La musica, te e aiutare gli altri.... ah.." 
Liam:"Ci sei arrivata Elizabeth?"
Io:"Mi fa felice aiutare Niall e gli altri con la mia musica.." 
Era quasi un sussurro il mio. 
Avevo l'opportunità di far felici moltissime persone con la mia voce, con Niall.. Per Niall stesso e per me.
Liam:"Qualsiasi cosa ti faccia felice vivila più che puoi."
 
Arrivai vicino al palco e non vidi nessuno solo Niall era intento a salire le scale.
Bellissimo.
Snello.
Con i pantaloni blu e una polo rossa raggiante, come i suoi occhi, come il suo magnifico sorriso.
Il mio stomaco era stretto in una morsa. 
Come se qualcuno lo stesse stringendo in un pugno.
Io:"Niall" 
Si voltò veloce sorridendomi.
Uno di quei sorrisi che mi uccidevano.
Che facevano scatenare quel qualcosa che chiamavano farfalle, ma che per me erano deliziosi e pesanti elefanti, nel mio stomaco debole.
Sentii un calore invadere il mio corpo vedendo lui scendere in maniera aggraziata gli scalini verso di me.
E subito dopo sentii le sue mani su i miei fianchi.
Calde.
Emozionate.
Niall:"Sei pronta cucciola mia?"
Annuii facendo appoggiare leggere le mie labbra sulle sue per un bacio a stampo.
'Qualsiasi cosa ti faccia felice vivila più che puoi.'
Più che posso.

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Capitolo 41
*** capitolo n. 41 ***


Ciao ragazze.. voglio che voi leggiate ciò che è sotto riportato.. Non perché voglio farvi star male ma perché voglio che il mondo conosca quanto l'uomo può essere crudele e senz'anima. Grazie.
Da Novara:
'Buongiorno, mi chiamo Gabriele Francesco. Sono nato a Novara l’11 aprile 2013 e oggi avrei un mese, se fossi ancora vivo. Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato. Adesso tutti starete pensando che mamma e papà non si sono comportati bene: in effetti mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza un biberon nei paraggi. Ma io non mi permetto di giudicarli. Certo è che noi neonati siamo indifesi: ci buttano dai ponti, ci fanno esplodere sotto le bombe, ci vendono per pochi soldi. Siamo carne da telegiornale. Prima di chiudere gli occhi, mi sono raggomitolato tra i rifiuti per cercare conforto e ho pensato: ma è davvero così brutto questo mondo che sto già per lasciare? Poi mi sono sentito sollevare e sulla nuvola da cui vi scrivo ho visto che la bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel camionista che mi ha trovato e nell’ispettore che mi ha messo questo nome meraviglioso: è importante avere un nome, significa che sei esistito davvero. C’è bellezza nei poliziotti che per il mio funerale hanno fatto una colletta a cui si sono uniti tutti, dai pompieri alle guardie forestali. E c’è, la bellezza, nella ditta di pompe funebri che ha detto «per il funerale non vogliamo un euro», così i soldi sono andati ai volontari che in ospedale aiutano i bimbi malati. Dove sono nato io, metteranno addirittura una targa. Allora non sono nato invano. Mi chiamo Gabriele Francesco, e ci sono ancora.'
Il mondo non è brutto. E' l'uomo che lo rende così. 
 
Ps: Chiedo umilmente scusa per non esser riuscita a pubblicare prima non ho la rete internet a casa perché non ho potuto pagare la somma richiesta così sono qui attaccata a una rete pubblica per pubblicarvi il vostro tanto atteso capitolo 41. ** grazie della appoggio a tutte voi e a chi si preoccupa per me costantemente nonostante non mi conosca nemmeno di persona. vi amo... xx sam-
 
 
Elizabeth Pov:
 
Le luci erano spente, i ragazzi posizionati in fila a una determinata distanza l'uno dall'altro ma ai lati, Zayn e Liam da una parte e Louis e Harry da un'altra mentre io ora mi ritrovavo al buio con la mano legata stretta a quella di Niall che era quasi al centro con me.
Poi vidi in lontananza un volantino su cui c'era il mio nome e quello di Sarah. 
Tutte quelle ragazze sapevano che io e lei eravamo li, su quel palco pronte ad aprirci al mondo e a farci giudicare per quanto poco ci piacesse.
Ma non me ne fregava un cazzo.
Ero li a realizzare gli unici obiettivi della mia vita, con Niall James Horan, con la mia amica Sarah.
Eppure continuava a mancarmi sensibilmente qualcosa li.
Mancava Chiara.
Chiusi gli occhi.
Sentivo lo stomaco contorcersi, massacrarsi, la testa pesava, la pancia doleva, e le mie mani sudavano nonostante non faceva tutto questo caldo, le orecchie fischiavano al suono delle urla di tutte quelle ragazze, ed erano ovattate.
La musica di sottofondo dei ragazzi, per l'introduzione al concerto arrivava ovattata al mio cervello che non riusciva che a captare solamente il nervoso e l'agitazione. 
E poi eccole, le luci, ad indicare al mondo che io ero li.
Al centro di quel benedettissimo palco che aspettava solo la mia voce.
Che aspettava solo il mio sudore, la mia paura, la mia vittoria.
Perché io ero vincitrice.
Perché in una vita piena di sofferenze io ero riuscita, forse, a realizzare il mio più grande sogno: diventare la guida per qualcuno aiutandolo.
Dovevo iniziare a momenti quando vidi Chiara sorridermi e muovere la mano per salutarmi e sventolando una lettera tra le sue leggere mani.
Sorrisi.
Ora ero realmente pronta. 
Ora ero pronta per far sentire chi ero.
Le luci si accesero tutte assieme, mostrando una Elizabeth che solo Niall aveva visto, che solo se stessa poteva realmente comprendere.
Le mani di Sarah scorrevano leggere sul pianoforte e alla prima nota sentii solo l'adrenalina prendere possesso del mio corpo.
Alla prima nota sentii ogni pensiero volare via dalla mia mente e i ragazzi facevano il coro perfettamente, niente era fuori posto.
Ogni cosa era più bella.
Le ragazze urlavano comunque, piacevo.
E io mi sentivo maledettamente me stessa.
E a quel punto potei lasciare la mano della mia guida.
Potei lasciare la mano di Niall che mi aveva accompagnata assiduamente fino al podio di ogni mio sacrificio.
Al podio di ogni cosa.
L'ultimo acuto provocò i brividi in me stessa. 
Quella canzone era perfetta per me.
Mi cadeva addosso a pennello e credo che Niall lo avesse capito quando l'aveva letta e l'aveva chiesta a Demi per donarmela.
Era tracciata sulla mia pelle.
Era tracciata come se fosse integrata a me stessa e non potesse mai esser rimossa.
Perché io ero una sopravvissuta, io ero una guerriera.
'Warrior' era la mia pelle, la mia storia.
E niente poteva togliermela.
Niall lo aveva capito leggendola e mai avrei voluto avere un'altra canzone che mi rappresentasse di più. 
E in quella parte che più mi rappresentava fu inevitabile non lasciar spazio a quelle lacrime che tante volte erano scese per uccidermi, ma che stavolta arrivavano per farmi capire che il momento peggiore era passato.. Che ogni cosa poteva andare a suo posto, un altro posto cert,o ma sembre buono e accogliente.
Io:"....I’m a survivor. I’m always and you know.. cause all the pain and the truth I wear like a battle wound so ashamed so confused, I’m not broken, or bruised. Now I’m a warrior. Now I’ve got thicker skin. I’m a warrior. I’m stronger than I’ve ever been and my armor, is made of steel, you can’t get in. Im a warrior and you can never hurt me again. There’s a part of me I can’t get back. A little girl grew up too fast. All it took was once, I’ll never be the same. Now I take it back my life today nothing left that you can say cause you were never gonna take the blame anyway..."
Era così infatti: ero cresciuta troppo in fretta e dopo tutto non sarei mai stata più la stessa.
Ma potevo essere fiera di poter dire che ero una sopravvissuta, che ero cambiata ed ero più forte.. una guerriera.
E alla fine i brividi s'impossessarono di me quando l'arena all'ultimo, mentre ero in lacrime si era ammutolita, lasciando che si udisse solo la mia voce. 
Una voce che credo mai avevo sentito così potente, così forte, come me. 
Passarono pochi minuti che un boato percorse ogni centimetro di quell'immensa costruzione, del mio corpo e subito dopo mi ritrovai ad osservare sbalordita quelle persone, come me, che mi acclamavano e il mio corpo si riempì di una felicità non comune.
Una felicità che solo Niall e la musica sapevano veramente darmi. 
 
Fu il concerto più bello a cui partecipai.
Magnifico anzi.
I ragazzi erano magnifici, a volte prendevo parte agli sketch con loro e ridevano tutti.
Era bellissimo.
Dimentichi che migliaia di persone ti osservano e notano ogni tuo gesto.
E il fatto che durante uno skecth avevo baciato su una guancia il mio Zayn e che Niall aveva fatto il finto geloso aveva mandato in extasi tutte quelle ragazze che sicuramente s'immaginarono di essere al mio posto.
 
Sarah:"Ragazzi tocca alle fooootoo"
Eravamo nel back ed eravamo impazziti.
Credo che l'adrenalina nel nostro corpo non sparì velocemente.
Annuii mettendomi tra le braccia di Niall che appoggiò la sua testa delicamente alla mia facendo passare le braccia sulla mia vita.
Niall:"Ti amo"
Non era un 'ti amo' di quelli che mi diceva tutti i giorni quando usciva no.. Era carico di un sentimento unico e che non senti mai così profondo da farti venire la pelle d'oca e i brividi.
E il suo odore mi stava mandando ai matti.
Quella foto finì dritto nella mia valigia dei ricordi, ricordi magnifici che se io un giorno avessi avuto paura di dimenticare bastava aprirla ed eccoli che spuntavano fuori più felici che mai.
Che ti facevano scendere delle lacrime dalla gioia.
C'eravamo tutti in quella magica fotografia scattata da Jeremy.
Io, Niall, Zayn e Chiara, Harry abbracciato a Louis e Sarah e Eleonor abbracciate, Liam e Josy vicini e la piccola Jen sulle spalle del padre.
Ed ecco il flash.
Ecco il flash che avrebbe immortalato un'altra parte della mia vita degna di esser ricordata quanto vissuta.
 
Mi ero spogliata, rimessa la mia cara tuta, una maglia a maniche corte di Zayn visto che la mia si era macchiata con il gelato, la felpuccia di Niall, il cappello di Harry, le mie scarpe, un pò del profumo di Liam e gli occhiali di Louis. 
Avevo un pezzo di tutti loro.
Mi sentivo sempre in loro compagnia in questo modo, sempre completa, sempre perfetta.
Sentivo ancora l'adrenalina riempire il mio corpo.
Ci stavamo dirigendo tutti verso l'uscita.
Niall:"Dammi la mano.. Ci assaliranno."
E così fu appena uscimmo migliaia di ragazze ci circondavano intente a chiedere autografi e fotografie.
E adesso le volevano per la mia voce non per Niall.
Non perché ero la sua ragazza.
Niall mi tirava via ma poi vidi Melissa agitare la mano.
Io:"Melissa!!"
Senza staccare la mano da quella di Niall mi avvicinai velocemente a quella ragazza italiana che parlava in maniera estremamente perfetta l'inglese.
Io:"Piaciuto il concerto?"
Melissa:"Certo. Emm ora magari vado, devo cercare un altro albergo"
Mi dispiaceva lasciarla così.
Io:"Amore può stare da noi?"
Niall annuii sorridente mentre firmava degli autografi velocemente.
Sorrisi e la invitai a seguirci.
Non potevo crederci, firmai qualche autografo con mia sorpresa, feci delle foto che stranamente uscirono perfette.
Forse potevo essere realmente felice ora.
 
Niall Pov:
 
Non aveva fatto in tempo a infilarsi sotto le coperte che era crollata dal sonno esausta.
La mia piccola stava imparando ad andare da sola.
Anche se mi faceva sentire terribilmente inutile.
Mi misi seduto sul divano mentre bevevo del thé.
Ogni cosa mi riportava a lei.
'-Ellie:"Umm hai del thé?"-   -Io:"Certo. Sarebbe un'eresia per un inglese non avere del thé!"-    -Ellie:"Non per te"-  Sorrisi e lei mi guardò divertita.   -Ellie:"Sei Irlandese."-
Sorrisi come un ebete da solo.
Su quel palco era stata una grande davvero.
x:"A cosa pensi?"
Mi voltai verso la voce che mi aveva tirato fuori dai miei pensieri.
Io:"Ah.. Melissa.. Niente. Pensavo ad Elizabeth."
Melissa:"Oh.. Beh bellissima voce la sua." 
Io:"E' tutta bellissima lei."
Melissa:"Mai quanto me." 
La guardai accigliandomi e con fare interrogativo?
Mai quanto lei?
Lei nemmeno l'avevo guardata si può dire.
Ma cosa le prendeva ora a quella tipa?!
Io:"Che cavolo vai dicendo?"
Subito dopo sentii le sue mani scivolare sul mio petto nudo e freddo.
Mi tirai leggermente indietro a quel contatto alquanto contrariato.
Nessuno doveva toccarmi che non fosse Elizabeth, nessuno. 
Ed ecco di nuovo le sue mani a tentare di esplorare il mio corpo.
Ellie:"Che succede qui?"
Le mani lungo i fianchi in maniera delicata e tranquilla.
Presi le mani della ragazza che si erano fermate sulle mie spalle in maniera brusca guardandola con aria irritata e schifata e tirandomi indietro.
Quando Elizabeth stava per parlare la porta si aprì per lasciar entrare uno Zayn Malik agitato per poi far apparire sul suo volto un'aria confusa e divertita.
Zayn:"Perché Ellie sta per impazzire?"
Io:"Non oso proferire parola Zayn"
Ellie:"Che volevi Zayn?"
Zayn:"Lei non è chi dice.." 
Ellie:"L'ho appena notato"
Fece un sorriso divertito e con una strana aria negli occhi.
Spostò il suo sguardo da noi a lei stringendo ora visibilmente le mani in un pugno.
Ellie:"Come ti chiami puttana?"
La cosa comica era che l'altra impaurita non ribattè nemmeno sul come l'aveva chiamata.
Melissa:"Hanna."
Ellie:"Okay Hanna, mi piaci moltissimo.."
Le sorrise con un affettuosità strana per la situazione.
Non comprendevo nemmeno io cosa dicesse.
Che stesse ancora dormendo? Hahah
Hanna:"Cosa..?"
Ellie:"Si mi piace da impazzire la gente falsa ed invidiosa, mi fa sentire ogni giorno terribilmente più importante."
Sorrisi.
Assunse un ghigno degno di far paura al peggiore degli uomini.
Ellie:"Ora puttana esci da casa nostra o potrei denunciarti di violazione di proprietà privata."
Hanna:"Non puoi"
Forse non sapeva la ragazza che se Ellie diceva qualcosa era perché aveva fondamento.
Ellie:"Ragazzi mi avete sentito per caso chiederle di venire in casa mia?"
La sua faccia era normalissima e subito dopo vedemmo la cara e dolce Hanna lasciare il nostro appartamento seguita poi da Zayn che mi trascinò via con lui.
Io:"Cosa fai Malik?"
Zayn:"Dalle questa. E' arrivata oggi ma nella sua vecchia abitazione."
Era lo stesso emittente della lettera passata sul fratello.
Dovevo leggerla io per primo?
O si sarebbe arrabbiata?
Ma non dovevo preoccuparmi quando rientrai si era nuovamente addormentata sul nostro grande ed enorme letto d'amore.
 
Non chiusi occhio.
Continuavo a pensare a quella lettera, e a tutto ciò che era accaduto la sera precedente.
Avevo gli occhi chiusi nonostante fossi sveglio e sentii due labbra morbide, leggere e calde posarsi delicatamente sul mio collo, sul mio viso liscio e bianco, per lasciarvi caldi e teneri baci.
Ellie:"Amore tutto bene?"
L'avvolsi nella mia stretta prendendola per la vita sottile e facendo passare le sue mani sulle mi spalle e il mio collo.
Annuii e stavo per darle la lettera che mi aveva tenuto in piedi tutta la notte quando lei mi lasciò senza alcuna parola.
Ellie:"Se ti tocca ancora qualcuna giuro che io dovrò compiere un altro omicidio e non me ne pentirò assolutamente"
Avrebbe ucciso per avermi solamente per se.
Io:"Avida."
E sorrisi facendo combaciare le nostre labbra e per far incontrare ancora le nostre labbra che il giorno addietro non erano riuscite a sfiorarsi molto.
Ellie:"Dammi quella lettera va"
Come faceva a sapere della lettera se non gliene avevo proprio parlato?
Io:"Come...?"
Ellie:"L'ho vista in mano di Chiara ieri."
Gliela porsi alzandomi per andare a preparare del thé e per lasciarla sola a leggere quella lettera che poteva tornarla a fare felice o distruggerla vita natural durante.
Ormai erano passati dieci minuti quando mi appoggiai alla porta della camera e sentii lei parlare al telefono.
Piangeva.
Ellie:"Si.. Mamma.. Certo che può.. Ci penserò io a tutto. Potete venire qui e trasferirvi. Vi farò trovare una bellissima casa. Lo prometto. Me lo.. Passi?... Austin.. Austin.."
Solo pronunciando il suo nome il suo pianto si fece più forte.
Ellie:"Certo.. Domani vengo a prenderti all'aereoporto. Sia te che la mamma. Ti adoro."
Mi catapultai nella stanza e mi ritrovai a terra con lei avvinghiata a me che piangeva e rideva allo stesso tempo.
Ellie:"E' vivo.. Niall.. Austin è vivo"
E mi lasciai andare anche io a quella sua felicità più che meritata.
Si amore tu meriti ogni cosa.
 
Stavamo uscendo di corsa per andare a prendere suo fratello e sua madre all'aereoporto.
Era felice.
I suoi occhi trasmettevano pura felicità e spensieratezza.
E io ero sicuro che se un giorno sarebbe stata triste avrebbe avuto ciò di cui aveva bisogno.
Io sarei stato per sempre li con lei per accudirla, per amarla.
Che lei lo volesse o meno.
Ellie:"Niall.. Ho paura."
Mi confessò in auto mentre ci dirigevamo verso l'aereoporto da dove anche lei era arrivata da Roma travolgendomi in un amore che mai avrei potuto pensare di provare prima di conoscere lei.
Io:"Di cosa?"
Ellie:"Che Austin non mi ami più come mi amava prima"
Ma era matta o cosa?
Dove aveva lasciato il cervello quella mattina?
L'amore di un fratello non muta mai, anche se ti sta lontano per anni e anni.
Anche se non ti sente ogni santissimo giorno della sua vita.
Anche se dovreste litigare.
Io:"Smettila di dire stronzate. Lui non smetterà mai di amarti amore.. Mai e poi mai."
 
Harry Pov:
 
Era felice.
Cazzo l'avevo fatta felice davvero. 
Anche dopo aver quasi picchiato quel pervertito facendo mostra della mia ossessione per lei.
Mostrandola ai giornali che ormai erano due giorni che non scrivevano altro che di noi.
Era davvero così strano che io potessi avere una donna?
Una donna che amo?
Una donna che mi ama?
Vorrei solo poter tornare indietro e cambiare la mia reputazione di eterno puttaniere.
Cambiare di poco quello che ero stato.
Di poco perché alla fine magari senza la storia che avevo avuto lei non sarebbe mai capitata.
Lei su quel palco era realmente felice mentre faceva scivolare le sue mani sul piano come se fossero una sola cosa.
Era meravigliosa, con i capelli rossi legati in una treccia a quattro meravigliosa.
Lei era meravigliosa chi volevo prendere in giro?
E non volevo minimamente che qualcuno che non fossi io la toccasse.
Soprattutto quel viscido di Luk.
 
Sarah:"Grazie amore"
Eravamo in mezzo al letto da dieci minuti circa e non avevamo spiccicato nemmeno una parola.
Io:"E' il minimo amore."
Mi girai e feci combaciare il suo corpo al mio petto con forza e decisione ma con dolcezza e attenzioni e li intrecciò le sue dita alle mie poggiate sul suo seno con innocenza e alcuna malizia.
Sarah:"Harry?"
Io:"Dimmi amore"
Sentivo il suo respiro accellerare.
Ancora non parlava e cominciavo a sentire come una paura nascermi dal profondo.
Sarah:"Io non.. Non so da dove cominciare.. Io.."
Io:"Sarah parla e basta."
Lo dissi voltandola verso di me e facendo incatenare con forza i suoi occhi nei miei.
Sarah:"Mio fratello sta tornando e mia madre anche."
Non riuscivo a trovare il collegamento inizialmente ma poi realizai. 
Non potevo più rimanere in quella casa.
Non finché loro ci sarebbero stati.
Sarah:"Posso dire loro che devono accettare tutto."
Io:"No."
Non potevo permettere che lei scegliesse tra me e la sua famiglia che sapevo che adorava. 
Sarah:"Cosa?"
Mi guardò con gli occhi lucidi.
Sarah:"Non lasciarmi.." 
Era matta.
Non avrei mai lasciato l'unica cosa bella della mia vita dopo Gemma.
Io:"Mai. Ma forse dovrei semplicemente tornare da Lou.." 
Il suo volto si fece serio e grave.
Sarah:"No tu rimani qui Styles anche se dovessi combattere contro il mondo intero" 
Eppure quella frase era azzeccata.
Forse avremmo dovuto combattere contro il mondo intero.
 
Sarah Pov:
 
Ero agitata mentre Harry era intento a preparare la colazione.
A momenti sarebbero arrivati.
A momenti mia madre Louise e mio fratello Michael sarebbero arrivati e lui era intento a mangiare?
Io:"Cazzo Harry ma devi proprio metterti a mangiare?"
Dissi quasi urlando e facendolo saltare per la paura, segno che era perso nei suoi pensieri. 
Harry:"Se urli così non ci arrivo a domani Sarah!" 
Si voltò portandosi una mano sul cuore come se stesse per avere un infarto.
Sentii poi una lacrima rigarmi leggera la guancia destra e subito dopo le soffici e calde labbra di Harry la catturarono e le sue braccia mi strinsero al suo corpo ampio e pronto ad accogliermi sempre.
Ero così piccola nelle sue grandi braccia.
Mi stringeva come per non lasciarmi mai più.
Come per dire 'Per quasiasi cosa io sarò con te. Sempre'.
Lo strinsi a me con tutta la forza che avevo in corpo, affondando nel suo petto il mio viso.
x:"Sarah"
Pensavo di non riconoscere più la sua voce dal vivo.
Mi voltai leggermente per osservare il ragazzo roscio, con gli occhi di un verde uguale, identico, al mio, di fronte a me.
Stavo per sorridere quando sentii le mani di Harry staccarsi dalla mia vita, lasciandomi invadere dalla paura e dal vuoto.
Io:"No.. Harry"
Ripresi con uno scatto le sue mani grandi e liscie e le poggiai nuovamente sulla mia vita sottile per tornare tranquilla e al sicuro. 
Come può essere che mi provochi tali emozioni sfiorandomi appena? 
Io:"Michael.."
Sorrisi, lui ricambiò sincero per poi tornare serio a guardare con sguardo indagatore l'uomo della mia vita.
Colui che era li a prendersi cura di me, lui che aveva dato buca a un impengo con il gruppo per essere la quando chi non vedevo da molto sarebbe tornato per non so neanche io quanto.
Michael:"Chi è lui piccola?"
Il suo tono calmo mi fece rabbrividire, e non poco, e Harry lo avvertì e strinse ancora di più la presa su di me.
Come se avesse paura che Michael mi portasse via da lui.
Io:"Lui è Harry, Mike.. Il mio.." 
Per me non era solo un ragazzo.
Lui per era l'uomo che ogni donna vorrebbe perché solo solo chi è uomo è in grado di trasferirsi con tranquillità da te, di pensare al tuo nutrimento, di pensare che hai bisogno di qualcosa.
Perché solamente chi è uomo vuole che tu abbia il meglio.
Io:"... Il mio uomo"
Sentii Harry sospirare e calmarsi alle mie parole, mentre vidi il volto di mio fratello irrigidirsi notevolmente.
Michael:"Va bene. Ora puoi anche andare a casa tua Harry."
Il suo tono era autoritario e arrogante come in realtà non poteva permettersi di esserlo.
Non sapevo come dirglielo.
Non ero una di quelle ragazze che sputano tutto ciò che pensa.
Ma la voce roca e profonda alle mie spalle mi fece forza come nessuno.
Harry:"Io sono a casa.." 
Sorrise dolcemente, senza beffa e presunzione a mio fratello che vidi subito ribollire di rabbia.
Michael:"Noi andiamo via per un po' e tu subito fai entrare uno sconosciuto in casa nostra? Cosa ti passa per la testa? Dove uscire subito"
Sentii scattare, mentre lui mi urlava contro, qualcosa dentro di me.
Io:"No, Michael.."
La voce era spezzata e affaticata.
Io:".. Questa casa è mia. Papà la lasciò a me, non a te e alla mamma E come pretendi che io non lo facessi entrare? Si è preso la briga a 19 anni di prendersi cura di una sua quasi coetanea, di amarla, di sfamarla, vestirla, starle accanto al momento del bisogno e nel momento di pace. Ha realizzato il mio sogno e adesso è qui a guardare come mio fratello lo ringrazia di essersi preso cura di sua sorella minore. Siete stati via anni cazzo! Sono stata anni qui da sola, notte e giorno."
Urlavo e mi sporgevo in avanti tenuta dalle forti braccia di Harry che ora mi avevano avvolta con facilità per tenermi.
Mancavano solo le lacrime che comunque non tardarono ad arrivare.
Ma non tardarono ad arrivare nemmeno le mani di Harry ad asciugarle.
Chiusi gli occhi per calmarmi e impormi ma una voce mi fece aprire di scatto gli occhi verdi.
x:"Sarah amore.." 
Harry mi lasciò immediatamente e mia madre si sostituì velocemente al corpo di Harry.
Non ce l'avevo con loro ma non potevano privarmi anche di Harry.
Mamma:"Mi sei mancata amore."
Io:"Anche tu mamma tantissimo"
E troppo presto mi lasciò.
Michael:"Mamma è suc.." 
Mamma:"Zitto Mike.." 
Mi voltai e la scena che mi trovai davanti fu una cosa che mai avrei potuto non amare.
Mia madre si avvicinò ad Harry che la guardava sorridente come per dirle 'salve signora. Io amo follemente sua figlia'.
E subito dopo le braccia di mia madre di legarono al collo di Harry e le braccia di quest'ultimo la cinsero con delicatezza calcolata e poggiò la testa riccia su quella di mia madre chinandosi.
Mamma:"Puoi rimanere con noi, anzi chiedo io di poter rimanere qui con voi per un po'. Grazie.. Grazie mille di badare alla mia bambina.." 
Harry:"Io non bado a Sarah signora. Io semplicemente la amo."
Bhe il cuore mi si riempì come non mai. 
E con quella frase Harry ormai poteva avere tutta me stessa.
Sorrisi al ripensare a quella semplice frase 'io semplicemente la amo'.
Avevo sempre pensato che la parola 'semplice' e la parola 'amore' non potessero trovarsi nella stessa frase, ma mi sbagliavo, c'è sempre un'eccezione che conferma la regola. In questo caso: Harry Edward Styles.


Mi dispiace solamente che non sia questo granché di capitolo..!! xx
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 42
*** capitolo n. 42 ***


Ciao ragazze mi spiace tanto per il fatto che ultimamente pubblico pochissimo ma non so come fare. Fortunatamente o sfortunatamente sto male quindi domani non ho scuola e devo ancora sorbirmi quella sottospecie di essere umano che si sta prendendo ‘cura’ di me. Ora vi riesco a pubblicare il 42 prr.. spero che vi piaccia come piaccia a me..!! mi mancano le vostre recensioni davvero.. sono triste infatti!! xx
 
Capitolo 42 ‘Happiness’ :
 
Harry Pov:
 
Era andata bene alla fin fine no?
Alla fine potevo ritenermi  fortunato per come le cose erano andate.
Eppure però qualcosa mi diceva che dovevo proteggermi le spalle da Michael.
In realtà credevo realmente che lui fosse diverso stando a ciò che mi aveva detto Sarah di lui e per come parlavano tranquillamente al telefono.
Ma lo capivo.
Capivo la sua gelosia verso la sorella che ora si trovava in una di quelle relazioni che si è soliti dire ‘serie’.
Anche io ero geloso di mia sorella Gemma quando tornava a casa e mi presentava un suo nuovo fidanzato che io torturavo volontariamente per allontanarlo da lei.
E lei ne era pienamente cosciente ma continuava a portarli senza che poi quando si lasciavano si arrabbiasse con me in alcun modo.
E mi divertiva.. E divertiva sicuramente anche lei visto che non smetteva.
Quasi come se si mettesse con loro solo per far divertire il suo caro fratellino.
 
Ero in cucina a preparare un pranzo degno di esser ricordato da quell’angelo di Louise, la madre di Sarah.
Il suo gesto non mi aveva lasciato interdetto anzi.. Speravo proprio di poterle dire quanto io amassi sua figlia.
Che non ero li essenzialmente per farle compagnia o per accudirla.. Io ero li per amarla.. E amarla voleva dire averne cura, come se fosse una preziosa bomboniera di cristallo simili a quelle che mia madre metteva nella sua vetrinetta di mogano scuro nel grande salone.
Sarah:”Cosa prepari di appetitoso amore mio?”
Mi voltai per osservare ancora il suo viso incantevole che se avessi gli occhi blu e i capelli castani non sarebbe uguale.
Perché per quanto ci costa ammetterlo, l’aspetto esteriore è quello che ci spinge a provarci con una persona, a provare ad entrare a far parte della sua vita, in un modo o in un altro.
Però è anche soggettivo.
Per esempio io non mi avvicinerei mai a quelle secche allampanate che vanno in giro oppure come Louis che non si avvicinerebbe mai a una ragazza di cui la taglia non sia pari o inferiore alla 42.
Tutto è soggettivo.
E poi c’è Niall.. Bhe lui si che è un uomo strano.
Forse lui è l’eccezione che conferma la regola.
Lui non guarda assolutamente come tu sia esteriormente nel complesso.
 
Qualche anno prima.
 
Inizio Flash Back:
 
Io:”Niall perché non chiedi a quella ragazza del gruppo di Perrie di uscire?”
Mi guardò impassibile per poi aprirsi in un gran sorriso di quelli che dici ‘okay ora divento gay’.
Niall:”Non fa per me.”
Io:”Perché? E’ carina..”
Niall:”Non per quello.. Ma.. Non ha nulla che mi attiri nel profondo, i suoi occhi non mi dicono quello che vorrei sentirmi dire o qualcosa che potrebbe sorprendermi. Si.. Ha le forme al posto giusto, è ben curata ma.. Non è per me.”
Questo è un pazzo.. Rifiutare una tipa del genere vuol dire non voler scopare finché non arriva chissà chi poi.
Niall:”Tranquillo Harry.. Prima o poi troverò la mia bella principessa. Tu intanto pensa a Taylor che ti sta per torturare se non vai li da lei in questo preciso istante.”
Eh si Taylor.. E chi la lascia quella bomba..!!
 
Fine Flash Back:
 
Ed eccomi qui a dar ragione a Niall, ad odiare Taylor, ad amare Sarah e a fare l’uomo di casa.
Io:”Sto preparando una ricetta italiana che mi ha insegnato Zayn che gliel’ha insegnata Nialler che gliel’ha insegnata Ellie.”
Dissi tutto d’un fiato felice della persona che stavo diventando progressivamente.
E non mi dispiaceva affatto questo cambiamento.
Alla fine tutti cresciamo, tutti miglioriamo, peggioriamo.. Ogni  cosa ma non dobbiamo mai dispiacercene troppo.
 
Louise:”E’ ottima Harry veramente..”
Michael:”Era un vita che non mangiavo così bene”
Ah adesso sei contento è stronzo?
Ghignai da solo per poi prendermi una gomitata tra le costole da Sarah.
Delicata la ragazza.
Avrebbe fatto lei i piatti se continuava a massacrarmi.
Louise:”Che lavoro fai Harry per mantenere te stesso e la mia piccola..?”
Dovevo dirglielo esplicitamente?
Ma si.. Perché nascondere chi ero? Amavo esserlo!
Io:”Sono il cantante di una boy-band anglo-irlandese.. Sono uno dei cinque ragazzi dei One Direction.”
Michael sgranò gli occhi scuri e verdi fissandomi impressionato, Louise mi sorrise e riprese a fare domande su domande.
Di qualsiasi genere: come siete nati, cosa fate esattamente, dove sei nato, quando.. Quando hai conosciuto mia figlia… E via dicendo.
Quella donna mi faceva ridere.
Poi riflettei sulle parole di Sarah di quella mattina: ‘Questa casa è mia. Papà la lasciò a me, non a te e alla mamma’
Dov’era ora suo padre?
Perché gliel’aveva lasciata?
Perché non sapevo questa parte di lei?
Perché non me ne aveva parlato?
Troppe domande e zero risposte.. Dovevo sapere.
 
Elizabeth Pov:
 
E’ vivo, di cosa ti preoccupi ancora?
Ha ragione Niall.
L’amore di un fratello non può più sparire, anche se non vi sentite da chissà quando tempo e per chissà quale motivo.
E io non vedevo l’ora di rendere partecipe Austin della mia vita a Londra degli ultimi mesi che non lo avevo sentito.
Volevo sapere dove era stato, come lo avevano trovato o come lui aveva trovato gli altri.
Volevo vedere se era ancora bello come lo ricordavo io e come lo rappresentavano le foto.
Volevo esser sicura che lui non si allontanasse più da me .. Mai più.
 
Eravamo arrivati e stavamo aspettando davanti al gate 12 l’arrivo dell’aereo proveniente da Roma.
Presi a guardare la mia mano destra intrecciata saldamente a quella di Niall.
Le sue mani erano.. Bianche, lisce, grandi. Curate e forti.
Dovevano essere forti anche per tenere me in piedi, per aiutarmi ad andare avanti nella mia vita come aveva fatto sin ora, per lasciarmi andare solo in quelle cose in cui era sicuro, come me, che avrei potuto farcela con le mie sole forze fisiche.
Anche se lui l’avrei voluto sempre al mio fianco.
Come su quel palco, anche se lui aveva lasciato la mia mano sapevo di essere al sicuro perché lui era lì, su quel palco con me, a guardarmi e pronto per prendermi nel caso non ce l’avessi fatta e fossi caduta.
E io lo facevo per lui.
Perché ormai era evidente ad entrambi: Senza l’altro non potevano più vivere.
Senza i suoi occhi blu a perlustrarmi con insistenza, senza i suoi capelli morbidi tra le mie dita piccole, senza le sue gote rosse a mostrarmi quando era in imbarazzo e quando con un solo gesto lo facevo impazzire, senza il suo petto caldo a tenermi la notte, senza la sua voce a cullarmi quando avevo gli incubi o piangevo, senza il suo amore a darmi la forza di andare avanti in un mondo che sembrava avermi abbandonata.
Niall:”Amore..”
Lo guardai tranquillamente sorridendo ancora del fatto che io senza lui non sarei assolutamente nulla.
E che forse lui anche lo era senza di me al suo fianco.
E mai vorrei che qualcosa ci dividesse.
Niall:”Eccolo amore.. E’ arrivato..”
Alzai immediatamente gli occhi sull’ormai uomo che era mio fratello.
Magro ma robusto, alto almeno 1.85 m, castano come me e gli occhi verdi esattamente come i miei, anche se decisamente più chiari.
Era li con una stampella, una borsa nella mano sinistra.
Non c’era più niente per me.
Vedevo solo ed esclusivamente lui e Niall.
Non riuscivo a dire una parola.
Non sapevo cosa dire.
Ero li immobile a stringere ancora con forza la mano di Niall che non intendeva lasciarmi.
Sapeva che non avrei retto.
Sapeva che se ora mi avesse lasciata io sarei caduta.
Niall:”Ciao.. Sono Niall.. Dammi la borsa la porto io.”
Niall prese la borsa dalla mano di mio fratello per poi tornare veloce accanto a me.
E poi ecco l’imput.
Austin mi sorrise facendo intravedere i suoi bianche e allineati denti bianchi, perfetti come sempre lo erano stati in tutta la sua vita.
Austin:”Mi sono lavato prima di venire qua Lizzy. Che dici.. Mi.. Abbracci?”
Non me lo feci ripetere due volte e racchiusi il suo corpo nelle mie piccole e deboli braccia, lasciando che le lacrime rigassero dolci e tranquille il mio volto.
Un volto finalmente ancora più felice.
Cosa potevo avere di più dalla mia vita?
Niall, Austin, la mamma, Chiara e tutti gli altri avevano fatto si che la mia vita fosse la cosa più bella che mai potesse veramente esistere al mondo.
La vita che forse tutti vorrebbero.
Nonostante un passato fatto di tormenti e di pianti, fatta di angoscia e dolore, ma che ora si era tramutato il tutto in un carattere fiera di dire forte abbastanza, abbastanza sicuro, pronto a rischiare nonostante ci possa essere un ‘no’ alla fine, pronta a vedere la strada che con una decisione io prenda.
E non c’era cosa più bella che abbracciare un fratello che hai creduto morto e solo senza te che reggi la sua delicata mano e a dirgli ‘Ci sono io qui. Ce la farai e ne uscirai più forte di prima’.
Io:”Austin.. Dio.. Sei..”
Austin:”Vivo.. Lo so.. Ancora ne sono fortemente sorpreso e grato.”
Rise di gusto nella battuta che aveva appena fatto.
In effetti per lui sarà stato più o meno orribile.
Niall:”Elizabeth.. Dovremmo andare.. Folle impazzite all’orizzonte potrebbero accorgersi numerose della nostra divina presenza”
Quando parlava così riusciva a far uscire un buon umore in me che a volte nemmeno ricordavo di poter possedere e mostrare a me stessa e al mondo intero.
Austin:”Folle impezzite? E per quale motivo?”
Io:”Si vede proprio che sei stato qualche anno al di fuori del mondo civile”
 
Avevo preso una casa a mamma e ad Austin proprio vicino la nostra e ora eravamo tutti comodi comodi nel grande salotto che avevamo accuratamente dipinto di azzurro.
I divani bianchi e in tessuto erano veramente divini in quella stanza.
Era una casa calda e accogliente.
Aveva un piano terra con un’immensa cucina, due bagni, un salotto degno di ospitare una cinquantina di persone, e uno sgabuzzino.
Al piano superiore vi erano invece tre camere da letto: una per mamma, una per Austin e una per gli ‘ospiti’ se ce ne fossero stati, inoltre vi erano altri due bagni in candido marmo bianco.
Mamma:”Lizzy.. Come possiamo permetterci una casa del genere?”
Niall:”Davvero si sta ponendo una domanda così idiota?”
Risi subito dopo mia madre osservando insistentemente Austin per memorizzare il suo, per me nuovo, aspetto fisico.
Niall in un baleno prese mia madre per la mano e decise di cominciare a fargli fare il giro della casa dal piano di sotto mentre io presi Austin e lo portai nella stanza da me scelta per lui.
Austin:”E’ bellissima qui Lizzy. Sei stata gentile.. Anche se io veramente non capisco come possiamo permettercela.”
Guardava fuori dalla grande finestra che dava su un grande prato che era di loro proprietà, dove si ergevano qualche albero, e qualche cespuglio di betulle o belledinotte.
Io:”Sai chi è Niall?”
Austin:”Credo di averlo capito.. Il tuo ragazzo vero..?”
Annuii sorridendo.
Io:”Non intendo questo. Lui è un cantante di fama internazionale con il suo gruppo che ha fatto il suo debutto nel duemila dieci ormai. E’ il mio idolo da quando sono usciti anche se non so molto di loro come cantanti.”
Austin:”Tu hai sempre amato solo e soltanto la musica. E loro sono i tuoi idoli perché sicuramente le loro voci hanno un qualcosa che ti crea quasi una ‘dipendenza’.”
Io:”Solo tu e Niall mi comprendete fino in fondo davvero”
Mi sorrise per poi tornare serio ad osservare fuori dalla finestra mentre io prendevo a svuotare con cautela la sua valigia..
Austin:”Sa ogni cosa Avril?”
Quando mi chiamava così era perché voleva parlare o parlava del passato.
Io:”Si Aus.. Ogni cosa inerente a Avril. Ma sai che non lo sono più.”
Austin:”Si lo so.. Ma sai che è il mio modo di domandare del passato senza citarlo.”
Annuii continuando a svuotare la sua borsa.
Austin:”Mi sei mancata.”
Eppure ora mi sentivo a pezzi.. I ricordi stavano tornando a galla con nulla.. E tutto perché Niall, in quell’istante non era con me per cacciarli via.
 
Chiara Pov:
 
Ero stata una vigliacca a mandare Zayn al mio posto a consegnare quella lettera che sapevo di vitale importanza per lei e la sua vita sempre torturata.
Ed ora ero li a torturare le mie mani mentre Zayn finiva di preparare la tavola e io il pranzo.
Zayn:”Allora che hai deciso?”
Io:”Di cosa?”
Sapevo di cosa parlava ma non volevo parlarne realmente.. E poi non avevo ancora deciso un bel niente cristo.
Come potevo avere vent’anni e non sapere ancora cosa cazzo fare?
Come potevo avere vent’anni e comportarmi ancora come una ragazza immatura?
Eppure ero cresciuta prima di quanto avessi voluto dopo la morte dei miei genitori.
Eppure ero cresciuta più in fretta di quanto avessi voluto come Elizabeth.
‘..A little girl grew up too fast..’come la canzone che lei aveva divinamente cantato.
Zayn:”Sai esattamente di cosa sto parlando. Non fare la stupida con me. Sai che non attacca”
Io:”Si lo so Zayn.. Ma non ho idea di cosa fare. Quando mi ha salutata su quel palco mi è sembrata così felice eppure dopo mi ha rivolto nemmeno una parola e nemmeno un sms.”
-Pretendi davvero che lei ora, dopo tutto, si metta a tentare di parlarti? Davvero credi che sia lei a dover fare il primo passo verso di te che l’hai quasi divisa da suo unico amore e unica fonte di reale felicità?-
Stupida coscienza che non sei altro.
Prima rompevi  le palle perché marinavo la scuola, ora rompi i coglioni perché pretendo sia lei a fare il primo passo?
-Dimentichi che sei tu che gestisci la tua coscienza. Siamo la stessa cosa.. Quindi se il tuo subconscio ti dice che ora devi andare da lei.. Devi andarci e basta.-
Sono una maledettissima pezzente.
Zayn:”Dai mangia..”
Io:”No devo andare da Ellie.. Devo correre da lei”
Zayn:”Ma sta con Marie..”
Io:”Sti grandissimi cazzi”
Lo baciai velocemente su quelle sue calde e morbide labbra e corsi fuori di casa infilando una felpa e senza nemmeno aggiustarmi i capelli o togliere la tuta.
 
Solitamente con Marie andava al parco o.. Ah ecco.. Alla caffetteria a tre isolati da qui.
Corsi ancora di più, i polpacci tamburellavano, e le cosce, poco allenate, formicolavano per lo sforzo a cui le stavo sottoponendo per correre dall’unico vero idolo della mia flebile e incompleta vita: Ellie.
 
Eccola, era seduta comodamente a un tavolino, con le gambe scompostamente incrociate sulla sedia, amabile e tranquilla che parlava animatamente con la ragazza più robusta di fronte a lei.
Una giornalista che non diceva mezza parola al mondo delle sue uscite con la ragazza più invidiata dalle ragazze di tutto il mondo prima ancora di me.
E Ellie e tanto amabile da volerle bene nonostante l’ha conosciuto mentre voleva fare uno scoop.
E la dolce Marie, l’aveva aiutata addirittura a tirare fuori dai i guai il nostro caro Styles senza menzionare la faccenda con nessuna anima viva, o morta, del pianeta in cui eravamo nati e dove credevano che fosse l’unico su cui ci fosse la vita.
 
Cominciai a bussare al vetro della finestra dalla quale la stavo osservando quasi come una maniaca psicopatica fin quando non mi guardò e mi sorrise.
Un sorriso sincero come quello sul palco.
Poi prese la sua amica Marie ed uscì sorridendomi ancora.
Ellie:”Cosa ci fai qui?”
Io:”Voglio che sia pubblicato. Voglio fare scena su un fatto che nessuno potrà mai smorzare, soprattutto Marie.”
Mi guardava pietrificata mentre Marie prendeva la macchina fotografica e nel frattempo scriveva i suoi appunti con velocità su un blocchetto marrone in pelle.
Io:”Sono qua perché sono una di quelle ragazze che quando agisce non pensa. Ora ci ho pensato fortunatamente. Anzi devo ringraziare Zayn di avermi fatto attentamente pensare sulla emerita stronzata che stavo per commettere: Lasciarti.
Presi fiato mentre lei mi osservava sorpresa e felice, ed ascoltava con pazienza, che solo lei poteva possedere, ogni mia singola parola, analizzandola in ogni sua minima parte.
Io:”Per me, per quanto stupido possa sembrare, tu sei un idolo. Sei il mio idolo supereroe, mi hai salvata così tante volte e da così tante cose diverse che non so nemmeno da dove incominciare per raccontare la mia biografia. Anzi mi è più semplice scrivere la tua biografia. Perché di un idolo si sa molto più di quanto si sappia di noi stessi. E mi dispiace così tanto per aver messo a repentaglio la tua meravigliosa favola d’amore con Nialler.”
Presi fiato e subito dopo sentii le sue braccia cingermi.
Ellie:”Io ti ho perdonata già a ‘Voglio che sia pubblicato.’ ! Tu sei una matta.. Te l’ho mai specificato?”
Io:”Tu di più che quando vai a correre la mattina con il caro Payne ti metti a cantare a squarciagola e saluti insistentemente i fotografi che vi spiano.”
Feci una faccia da superiore mentre lei scoppiò a ridere.
Ellie:”Mi sei mancata cogliona..”
Io:”Anche tu stronza”
La felicità è la cosa più bella che mai possa capitare a qualcuno.
 
Liam Pov:
 
Ero preso dal contemplare quanto quella bambina fosse graziosa.
Bellissima.
Spudorata.
Divertente.
Eppure avesse un ‘padre’ naturale tanto bastardo e infame.
Aveva il cognome di sua madre.
Io ora volevo che tutti sapessero anche solo tramite il nome che loro due erano la mia vita.
La mia bellissima vita.
E avrei cominciato proprio da Jen.
Sempre se Josy me l’avesse permesso.
 
Accarezzavo con una mano i capelli di Josy mentre era intenta a guardare un film, mentre l’altra era occupata a tenere Jen che dormiva comodamente tra le mie braccia.
Josy:”Che hai Liam? Sono giorni che ti vedo un po’… come dire.. assente.”
Io:”Devo dirti una cosa.”
La vidi irrigidirsi e guardarmi cercando di capire cosa avessi da dirle, ma senza alcun significante risultato.
Io:”Porto lei a letto e torno.”

Quando tornai trovai Josy con le gambe strette al petto e con la testa appoggiata sulle sue ginocchia.
Aveva naso e bocca coperti dalle gambe mentre gli occhi erano aperti in su mentre guardava, o sembrava che guardasse, la televisione.
Io:”Vorrei fare una cosa se me lo permetti.”
Mi guardò pensierosa incitandomi a parlare.
Io:”Vorrei che Jen avesse un padre. Un padre effettivo. Che gli altri dicano solo sapendo chi è che lei è mie figlia e che nessuno può farle del male senza poi finire sotto le mie mani.”
Josy:”Come?”
Io:”Voglio darle il mio nome Josy. Se me lo permetti. Voglio riconoscerla. Voglio riconoscere Jennifer come mia figlia effettiva.”
Vidi gli occhi di Josy illuminarsi e diventare improvvisamente lucidi per poi trovarmi le sue braccia legate al mio collo.
La strinsi a me tenendola per la vita.
Era in ginocchio a cavalcioni su di me.
Io:”Se me lo permetti..”
Josy:”Si.. Si.. Si.. Certo. Potrà avere un padre come tutte le altre bambine. Non dovrà mai dare spiegazioni sul perché abbia il mio stesso cognome. Dio.. Grazie Liam.. Grazie amore..”
Sentii crescere in me una felicità che mai mi sarei aspettato.
Una felicità che comunque veniva anche da lei.
Dall’amore che aveva per la figlia e per me che le avevo prese e amate più di me stesso.
Ora rimaneva solo che andare a cambiare ogni cosa.
 
Jen:”Hahah ora mi chiamo come papà!!”
Ora era Jennifer Payne.
Non ero mai stato così fiero del mio cognome in vita mia come in quel  momento in cui lo aveva anche la mia cara bambina.
L’amavo tanto da donarle tutto ciò che mi era possibile.
Anche il mio cuore.
Anche tutta la mia vita.
Non potevo immaginare di poter mai realmente provare un amore del genere.
Un amore così grande e indissolubile.
Niente poteva prendere il loro posto.
 
La misi a letto e la coprii accuratamente con le calde coperte di cenerentola.
Jen:”Ti voglio bene papà.. Io sono la tua principessa vero?”
Si sei la mia principessa.
La principessa della mia bellissima favola chiamata ‘vita’.
Io:”.. Anche io ti voglio bene principessina mia”
 
Josy Pov:
 
Era veramente stato disposto a dare il suo nome alla mia bambina.
Anzi no, alla nostra bambina.
Quell’uomo era qualcosa di strabiliante.
Riusciva ad amare tutti.
Riusciva, a chi amava di più, a dare anche l’anima che gliel’avessero chiesto.
E ora era li, a dormire, con la sua bellissima bocca socchiusa, un braccio sotto la testa e l’altro sotto la mia schiena per esser sicuro che io non andassi.
Chissà secondo lui dove dovevo mai andare.
Gli occhi morbidamente e tranquillamente chiusi.
E il suo delizioso profumo a riempire la stanza.
Il suo profumo che era addirittura impregnato nelle lenzuola, in ogni suo abito, in ogni mio abito, ogni mia parte del corpo.
A volte potevo sentire il suo odore anche sul mio stesso corpo, e mai avrei voluto diversamente.
Mi ero sempre chiesta perché si ostentano ad insultare chi sta con un personaggio famoso.
Beh perché loro non potevano quello che io adesso avevo grazie a Liam.
E non parlo dei soldi, della casa e chissà quale altra cosa materiale.. Avevo una cosa ben più importante.
Avevo l’amore.
Sapete quello che tanti di noi, dopo una delusione si ostentano a non volere più?
Proprio quell’amore la.
Perché io ero stata una di quelle persone che dopo l’abbandono di Alex non ci aveva più voluto credere nel vero amore.
Che non voleva assolutamente accettare che potessi trovarlo ancora, nuovamente.
Che credeva che lei fosse realmente innamorata del bastardo che l’aveva abbandonata.
No.
Chi ti abbandona nel momento difficile non ti ama.
Ti ama chi rimane lì con te anche quando stai facendo una salita con i pattini.
Ti ama chi rimane li a sopportare il dolore.
Ti ama chi rimane li a dirti che sei bella anche quando sei consapevole di non esserlo.
Ti ama chi al mattino non ti schifa anche se hai l’alito pesante.
Ti ama chi non vede che piacere quando lo riempi di sms.
Ti ama chi veramente vuole esserci e fa di tutto pur di non lasciarsi scappare un solo secondo dalla tua vita.
E io grazie a Liam ero tornata ad amare, ad essere amata e a poter insegnare a mia figlia il vero significato dell’amore.
 
Mi appoggiai ancora più vicina a lui e continuai a osservarlo passando una mano sul suo petto caldo coperto dalla stoffa nera della sua maglia del pigiama.
Si girò verso di me e mi strinse ancora di più a lui facendomi accelerare di colpo il battito cardiaco e facendomi improvvisamente sentire calda.
Ma ancora dormiva beatamente.
Era realmente felice.
Io:”Ti amo Liam. Ti amo davvero”

Niall Pov:
 
La casa era veramente incantevole.
Non avevo mai fatto acquisto migliore.
E soprattutto con Elizabeth.
Si certo avrei voluto che quella fosse casa nostra ma.. Non lo era.
La nostra era quella dove lei aveva pianto, riso, giocato, urlato, rotto qualcosa, fatto l’amore, visto un film.
Non una casa senza una storia.
La madre e Austin avevano bisogno di una casa per ricominciare mentre io ed Elizabeth avevamo semplicemente bisogno di una casa in cui far scorrere felicemente la nostra vita.
Una casa che ci aveva già tanto assistiti.
Una casa che ancora aveva la forza per sopportare molto e molto altro ancora.
Una casa che sapeva di noi.
Mamma Ellie:”E’ veramente meravigliosa Niall.”
Io:”Si lo è.”
Mamma Ellie:”Perché lo hai fatto?”
Avevo avuto due motivi per farlo ma tutti inerenti a un solo ed unico soggetto, per quanto egoistico possa sembrare.
Io:”Per Elizabeth. Vi ama e io amo lei. E questo era per farla felice. Se vuoi siete qui la sua felicità cresce ancora di più. E poi l’ho fatto anche perché così lei non potesse mai più entrare in quella casa testimone di tanti dolori e sofferenze.”
Mi guardava stupita di come io potessi amare Elizabeth.
Si certo, a volte impressionava anche me stesso come io potessi amare una creatura del genere.
Perfetta e senza che volessi cambiare nulla in lei.
Anzi io non capivo come tante persone tentavano di cambiare il suo partner.
Ma ora forse avevo un barlume di chiarezza che mi si presentava davanti.
Non amavano realmente.
Chi tenta con tutte le sue forze di cambiare chi hanno al loro fianco e perché non lo amano realmente.
Io invece lei l’amavo anche quando mangiava sul divano, quando urlava per casa, quando mi rubava il mio adorato cibo.
Come la prima volta che seppi che lei avrebbe vissuto li, vicino a noi.
 
Flash Back:
 
Ellie:"Me ne dai un pezzo?"
Sgranai gli occhi sorpreso.
Mi prendeva in giro?
Io:"Di cosa?"
Ellie:"Del tuo panino"
Zayn scoppiò a ridere e di seguito Liam.
E in quel momento entrò anche Harry.
Harry:"Chiedere un pezzo di CIBO a Niall? Sei matta bellezza?"
Lo guardò sconcertata.
Ellie:"E per quale motivo?"
Io:"Privarmi del cibo.. Pff si vede proprio che non ci conosci"
E risi di cuore.
Mentre lei continuò a tenere il suo sguardo serio fisso su di me.
Ellie:"Il fatto che voi siate i One Direction non significa che io debba sapere anche quante volte andate al bagno Horan."
Rise.
Non si era offesa.
E io non volevo offenderla.
Staccai lentamente un pezzo del mio panino e glielo diedi.
I ragazzi si zittirono immediatamente.
Ellie:"Grazie Niall"
E mi schioccò un bacio veloce sulla guancia.
Senza dire nulla ripresi a mangiare il mio panino e mi diressi a casa mia.
Mi sentivo strano.
Quel bacio..
 
Fine Flash Back:

Eppure ora glielo davo senza problemi.
E se ero pronto a dividere anche il mio cibo con lei beh ragazzi voleva proprio dire che l’amavo follemente.
Mamma Ellie:”Grazie Niall.”
Stavo per sorriderle cordialmente quando sentii un tonfo provenire da piano di sopra e Austin che mi chiamava quasi disperatamente.
Salii di corsa le scale verso la camera di Austin e più mi avvicinavo e più sentivo dei singhiozzi provenire dalla stanza del ragazzo.
Dei singhiozzi che sembravano quasi non voler far respirare la mia piccola Elizabeth.
Entrai e subito mi inginocchiai di fronte e a lei che guardava il vuoto continuando a disperarsi.
Austin:”Ha preso a piangere così dal nulla.. Quando stavamo parlando.. del.. passato… E ha cominciato a   chiedere di te..”
Io:”Cazzo..”
Presi un respiro profondo e feci poggiare la mani di Elizabeth su i miei avambracci e tenendo lei per i gomiti per evitare che si facesse del male come gli era già capitato.
Io:”Amore sono io… Niall.. Va tutto bene davvero.. Sfogati quanto vuoi.. Io sono qua..”
Continuava a piangere e iniziò a far entrare le sue unghie nella mia pelle bianca.
Ma non m’importava.
L’importante era che non facesse male a se stessa.
Io:”Elizabeth.. Lui ti ha distrutta.. Ma tu non sei debole.. Tu sei forte. Tu hai me.. Non ti abbandonerò mai.. Promesso
I suoi occhi ripresero vita e incominciarono a cercare frenetici i miei e quando li trovarono lei incominciò a rilassarsi e a riprendere fiato.
Io:”Ti amo..”
Lei appoggiò la testa sulla mia spalla per poi cominciare a dondolarsi stringendomi a lei per esser sicura che mantenessi la parola data…

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Capitolo 43
*** capitolo n. 43 ***


Ciao ragazze questo mi spiace comunicarlo è il mio terzultimo capitolo.. sono in totale 45.. Mi spiace se vi deluderà la fine di questa storia e mi spiace che magari non sia riuscita a comunicarvi esattamente tutto ciò che intendevo darvi.. E inoltre perdonatemi per il mio enorme ritardo nella pubblicazione del capitolo 43, ho problemi.. Ma grazie al mio angelo, Stella_Styles li sto passando, uno per volta. Grazie di esistere voi tutte, rendendomi sempre felice grazie alla vostra felicità. Vi amo.. Vi amerò sempre.. Sam xxx

Elizabeth Pov:


Ed eccolo li, di fronte a me, con il suo angelico e dolce sorriso a tentare di calmarmi dalla mia crisi improvvisa.
Una crisi che avrei voluto benissimo evitare che mio fratello Austin vedesse, e mi guardava afflitto e preoccupato e l’unica cosa che ero riuscita a dire era ‘Niall’.
Ed ora eccolo li, con la sua promessa di non lasciarmi, a dondolarsi con me li, sul pavimento.
Come se fossimo soli.
Come se non ci fosse mia madre e mio fratello ad osservarci.
Niall:”Scusate potete… Uscire..?”
Poi non sentii altro che la porta chiudersi e mi lasciai cullare dalle sue forti braccia, dal suo profumo, dalla sua voce mentre canticchiava con amore nelle mie orecchie la mia canzone.
Modificando semplicemente il soggetto.
Niall:”You are a warrior..”
E continuava tranquillamente a canticchiarla per calmarmi ancora, nessuno poteva essere migliore di lui.
Nessuno.
Si io ero una guerriera.
Io:”Ti amo anche io”
Dissi sussurrando nel suo orecchio.
Mi strinse forte.
Niall:”Scusa.. Ti ho lasciata sola. Non dovevo. Perdonami.. Dovevo stare qua.”
Ma cosa diceva?
Lui non è onnisciente.
Lui non può pretendere da se stesso di esserci in ogni momento della mia stupida vita.
Io:”No. Non hai nulla di cui farti perdonare amore.”
Poggiai le mie mani sulle sue guance rosse per l’agitazione, il suo respiro si scontrava caldo sulle mie labbra ancora bagnate, le sue gambe erano legate al mio bacino dolcemente, e le mie intorno al suo.
Niall:”Sei.. bellissima.. Anche quando piangi e hai il trucco sbavato.. Sei semplicemente.. Magnifica.. Sicura di amare proprio me?”
Mi sorrise dolcemente mentre metteva le sue mani su i miei fianchi e sulla mia schiena, e mi guardava come incantato.
‘Bellissima’
‘Sicura di amare proprio me?’
Io:”Sei scemo? Non potrei volere uomo migliore amore. Non dire mai più una cosa del genere. Io ti amo”
E detto questo portai il suo viso a pochi millimetri dal mio e feci unire le nostre labbra in un bacio di quelli che dicono ‘Rapiscimi’.
Di quelli che sembra che vogliano prenderti e mai lasciarti più andare.
Presi a mordicchiare il suo labbro e immediatamente ebbi accesso alla sua dolce bocca.
Una bocca solo mia.
Che nessun altra poteva mai averla, nemmeno per un attimo, solo mia.
E sapevo benissimo che quella bocca voleva solamente e perdutamente la mia.
E lo capivo semplicemente dai suoi occhi, da come mi guardava, come mi parlava, come mi diceva ‘ti amo’.
Tanti pensano che siano solo parole.
Quante volte passo per strada e sento due persone che si dicono ti amo chissà quante volte?
Quante volte ho sentito miei amici dire migliaia di volte ti amo alle loro ragazze per poi lasciarle per un'altra?
Quando si ama non si tradisce. Mai.
Tanti dicono: ma siamo esseri umani quello è istinto.
Beh no, mi spiace non la vedo così.
Noi non siamo come tutti gli altri animali, noi abbiamo una cosa in più e questa bellissima cosa si chiama ‘ragione’  e grazie a questa noi siamo in grado di cambiare, di capire se sbagliamo o meno, se amiamo o meno.
E grazie alla ragione, se amiamo, non tradiamo.
La ragione supera ogni tipo di istinto se noi glielo permettiamo.
E io e Niall ci amavamo davvero, mai ci saremmo traditi.
Anche perché non credo che potevamo essere attratti da altro, noi ci attiravamo come se fossimo fatti su misura.
Come se fossimo stati creati l’uno per l’altro.
Niall:”Andiamo a casa amore?”
Annuii staccando definitivamente le mie labbra dalle sue.
Lui slacciò le sue gambe da me e fece legare ancora più saldamente le mie alla sua vita e mettendo le mani sotto le mie cosce delicatamente e facendo forza per tenermi si alzò.
Poggiai stanca la testa sulla sua spalla mentre lui mi portava giù accarezzandomi i capelli che scendevano morbidi sulla schiena semi scoperta dalla maglietta.
Ogni sua carezza era per me un attimo di leggerezza in più.
E cominciai a sentire tutto offuscato, morfeo era venuto a prendermi.
Niall:”Ci sentiamo.. La porto a casa.”
E poi i miei occhi cominciarono a chiudersi.
Io:”Niall..”
Niall:”Dormi amore.. Ci penso io a te.”
‘Ci penso io a te.’
E con quelle parole chiusi gli occhi per cadere in un sonno profondo.
 
X:”Pensavi veramente che io ti lasciassi in pace così?”
Lo guardavo spaventata, guardavo i suoi occhi verdi, come i miei, fissarmi divertito mentre io mi guardavo intorno cercando la via di fuga.
Lui si avvicinava sempre di più.
Io:”Lasciami in pace papà. Sei morto. Ti ho ucciso. Te lo sei meritato.”
Antonio:”Ti ho dato questa inutile vita avresti dovuto solo ringraziarmi”
Era sempre più vicino.. e poi la sentii.. la sua voce..
X:”Amore, amore.. sono qui.. Vieni da me.. Ti proteggerò io, sempre.”
Io:”Niall.. Niall.. NIALL..”
Urlavo..
 
Niall:”Amore.. Amore.. è un incubo.. Sono qua. Sono qua.. Non mi sono allontanato.. Non mi allontano da te amore tranquilla, respira..”
Aprii gli occhi e mi trovai tra le sue braccia forti, sudata, spaventata e senza avere cognizione di tempo.
Io:”Niall..”
Mi misi praticamente a cavalcioni su di lui, mezzo nudo, sdraiato accanto a me, con il viso appoggiato sul suo petto forte, bianco, il suo cuore batteva all’impazzata per la mia presenza su di lui, accaldato e quasi spaventato dal mio brusco e violento risveglio.
Ci coprii con le lenzuola per scaldarci, faceva terribilmente freddo e quando tornai ad avere la giusta cognizione del tempo capii che era notte fonda ancora.
Io:”Sembrava così vero.. Sembrava così reale. Come se non lo avessi ucciso..”
Niall:”Sono qui amore.. Era un incubo.”
Una sua mano si poggiò delicata sulla mia schiena, e l’altra si andò a posare leggera sulla mia gamba sinistra nuda, facendo avanti e indietro sulla mia pelle sensibile al suo tocco, dolce, delicato, amabile, ingenuo.
Qualcosa ora ricordavo che era cambiata nel mio sogno.
Solitamente finivo sempre nelle sue grinfie, in lacrime, mentre questa volta c’era stato LUI.
Lui era li a salvarmi, ancora, ancora..
Io:”Mi hai salvata.”
Si mi aveva salvata.
Mi aveva salvata da tutto ciò che mi aveva fatto male, che mi faceva male e che mi avrebbe fatto del male.
Come se era la mia forte corazza.
Niall:”E tu hai salvato me”
I suoi occhi s’incatenarono ai miei, come se nessuno potesse più staccarli, come se fossero impegnati in una conversazione di vitale importanza, come se stessero discutendo su come operare un paziente affetto dalla malattia più rara e più forte che esiste ‘amore’.
E io avevo trovato la cura: Niall.
Era la mia cura perché lasciavo che l’amore m’invadesse e che fuoriuscisse quando lui era li, con me.
Appoggiai delicatamente le mie labbra sul suo collo e presi a lasciare leggeri baci, più ne lasciavo e più la sua presa sulla mia gamba e sulla mia schiena si faceva forte, come se volesse di più e non volesse che lo lasciassi, che continuassi imperterrita a far impazzire il suo corpo e il suo cuore, fragili al mio tocco.
Impazziva con niente, e la cosa non mi dispiace affatto perché ero io sopra di lui a farlo impazzire.
Presi a scendere sempre più giù verso il petto, il ventre per poi sentirmi tirare dolcemente verso il suo viso per far unire le nostre labbra in un bacio d’amore, appassionato, senza finzione.
Amavo quell’uomo, come nessun’altro.
E niente avrebbe potuto portarlo via da me.
Niall:”Amore.. Credo dovremmo.. dormire..”
Continuava a baciarmi lentamente però, non accennava a staccarsi, la sua testa diceva una cosa e il suo corpo ne faceva un’altra.
Anzi, il suo cuore ordinava al suo corpo di non staccarsi per far sbocciare un amore ancora più forte e intenso.
Io:”No..”
E sentii lui sorridere sulle mie labbra ribaltando la situazione e baciarmi con foga.
Niall:”Mannaggia.. Sono tuo schiavo mia signora..”
Risi per poi lasciarmi alle sue calde attenzioni d’amore e passione.
Prese a sfilarmi con dolcezza indiscreta la maglia, esplorando come se fosse la prima volta il mio esile corpo sotto le sue grandi mani bianche e rosee labbra umide e piene di passione, calde, e dolci, passionali e affamate, ma delicate e amabili.
Mentre lui era su di me, leggermente coperto da un velo di sudore che cominciava a fare capolino per l’eccitazione e l’amore che ne era la causa.
L’amore per me.
L’amore per ogni parte di me che era anima, cuore e corpo.
Lui nulla di me avrebbe mai cambiato, nemmeno negli anni.
Prese a baciarmi di nuovo con foga sulle labbra dando la caccia alla mia lingua che furba sfuggiva da lui solo per incitarlo a rincorrerla e ad amarla, come quando due ragazzini che provano un sentimento per l’altro.
Lei fugge per essere inseguita e rallenta per essere acchiappata e creare l’atmosfera per un semplice e dolce bacio.
Le nostre lingue erano così: due bambini deliziosamente cotti dell’altro.
Senza pensare a ciò che li circonda.
Le sue mani presero a scendere sul mio corpo, per poi far scivolare le sue dita dolcemente sotto il bordo dello slip per poi lentamente farlo scendere con amore, con bramosia e una strana luce negli occhi.
Quella luce che ti dice ‘sei bellissima’.
Presi a togliere anche a lui gli ultimi indumenti che coprivano ancora quella perfezione del suo corpo, bianco, marmoreo, senza alcun imperfezione ai miei occhi, come per lui non c’erano imperfezioni sul mio, pieno di cicatrici del passato.
Prese a baciarmi con foga il collo per poi guardarmi negli occhi per chiedere il permesso di andare in paradiso insieme a me, per l’ennesima volta, come se in realtà fosse la prima, come se in realtà fosse la prima volta d’amore per entrambi.
E morsi le sue labbra per assenso, sentendo lui che entrava in me con delicatezza e dolcezza infinita, che in certi uomini non esiste, che in certi uomini viene attaccata e respinta dalla loro parte rude e senza interesse sentimentale.
Mentre lui scivolava in me con un lato che pochi uomini hanno, che solo gli uomini veramente innamorati hanno forse.
E con spinte inizialmente lente e dolci e poi sempre più veloci e passionali ci portò in paradiso portando entrambi al piacere che solo il sesso combinato al vero amore possono portare, senza vergogna o imbarazzo, come se tutti i giorni fossimo nudi con l’altro.
Per poi appoggiarsi accanto a me e inspirare con amore il profumo che i miei capelli e la mia pelle emanavano, un profumo di pesca e cioccolato mischiato al profumo d’amore che per lui provavo.
 
Harry Pov:
 
Mi infilai al letto dopo una giornata di stress e mi accoccolai tra le braccia di Sarah.
La mia bellissima Sarah.
Adesso potevo sapere cosa era accaduto.
Ora potevo sapere.
Io:”Cosa… Cosa è successo a tuo padre?”
Silenzio.
Forse si era già addormentata.
Ma subito dopo la sua dolce voce cominciò ad espormi senza lacrime o tristezza di suo padre.
Sarah:”E’ morto all’incirca 6 anni fa mi pare. Perché aveva un tumore, tumore ai polmoni, preso tardi. Io e mio padre avevamo un rapporto di quelli che si dicono ‘unici’.. Un rapporto pieno di complicità, amore, incertezze.. Quando era a casa dedicava così tanto tempo a me che la mamma e mio fratello non ne rientravano mai, sempre indaffarati in qualcosa.. ma lui c’era sempre. Quando stavo bene, quando stavo male, quando avevo paura e quando ero spavalda. Eravamo identici. Stesse paure, stesse speranze, stessa visione del mondo.”
Si voltò verso di me con le lacrime agli occhi e sorridendomi.
Sarah:”Un giorno mi disse che questa era la nostra casa, e che nessuno ce l’avrebbe mai portata via. Ma non avevo idea che lui l’aveva lasciata solo a me. E non a mamma e Mike. Poi quando scoprì del tumore non si rattristò nemmeno un po’. Giocavamo, vivevamo come sempre. Ogni attimo. Ma un giorno mi svegliai come sempre accanto a lui, nel grande lettone e quando gli diedi il bacio del buongiorno lui.. non si svegliò dicendomi ‘buongiorno principessa.’ No… Lui se n’era andato. Felice però. Sapevo che era felice, perché era con me.. Era morto con me accanto, con me che lo accarezzavo e che continuavo a tenerlo caldo.. Mi amava. E io sono stata fortunata ad averlo…”
Non potevo immaginare una cosa del genere.
Non potevo immaginare fosse così brutto.
E non riuscii a trattenere le lacrime che subito dopo uscirono veloci dai miei occhi verdi.
Io:”Mi spiace…”
Sarah:”Tranquillo.. Ora ho te.”
La strinsi a me, facendo poggiare il suo capo sul mio petto caldo e pronto ad accoglierla per sempre.
Un sorriso si aprì su i nostri volti bagnati da delle lacrime amare ma che davano inizio a una vita di nuove infinite felicità.
 
Mi alzai evitando di svegliare Sarah al mio fianco, che dormiva con un mezzo sorriso sulle labbra che mai era svanito dal suo volto da quando la vedevo dormire.
A volte pensavo che era dovuto al fatto che era proprio per me quel sorriso.
Che era proprio per il fatto che ci fossi io a dormire nel suo letto con lei.
Ad abbracciarla e coccolarla.
Ad abbracciarla e farla dormire senza problemi e senza pensieri.
X:”Buongiorno Styles.”
Ecco la mia giornata mai si sarebbe rovinata per lui.
Mai e poi mai.
Io:”Oh buongiorno a te Michael..”
Michael:”Dormi bene con mia sorella?”
Cosa voleva?
Un resoconto di ciò che io e la sua sorellina, maggiorenne che aveva abbandonato, facevamo?
Ma chi ti si fila coglione!
Ma io ero notevolmente superiore!
Io:”Abbastanza bene.. Lei sta bene ed è questo che mi interessa”
Michael:”Perché stai con lei?”
Che razza di domande sono?
Michael:”So che tipo sei Harry Styles, a  mia sorella la dai a bere ma a me no. Assolutamente no. So delle donne con cui sei andato a letto. Perché ora lei? Perché ora devi rovinarle la vita? Solo perché ti da l’accesso al suo sesso?”
Mai avevo visto Sarah in quel modo e mai avrei dato lui l’opportunità di fare una cosa del genere.
Io:”Non azzardarti mai più a dire una cosa del genere di me e di Sarah. Non azzardarti più a paragonare lei a tutte le puttane che mi sono portato a letto per un semplice piacere fisico. Lei è di più. Lei è il mio piacere mentale, fisico, del cuore. Non sai un cazzo!”
Mi ero avvicinato notevolmente a lui stringendolo al muro e sentendo il suo fiato caldo e impaurito sul mio viso rosso di rabbia, accaldato e visibilmente irritato.
Xx:”Amore calmati. Non è successo assolutamente nulla. Non fa nulla.. su.. basta che lo so io. Lui non ti conosce Harry.”
 
Sarah Pov:
 
Lo teneva stretto ma appena sentì le mie parole allentò la presa e chiuse i suoi magnifici occhi prendendo un grande respiro e stringendomi forte a lui.
Infilai una mano nei suoi graziosi ricci scuri e morbidi e presi ad accarezzarli con dolcezza e comprensione.
Io:”E’ tutto a posto amore mio. Vai a vestirti su.. Ti aspetto qua piccolo mio.”
Lasciai un bacio sulle sue labbra piene e rosee e lo vidi salire su con la fronte corrugata e gli occhi spenti.
L’aveva colpito nel profondo, l’aveva colpito nel suo punto debole.
Io:”O accetti il tutto e non distruggi più l’unico che veramente, dopo papà, si sia preso cura di me o te ne vai Mike. Non voglio più assistere ad una cosa del genere, mai più. Hai capito?”
Michael:”Non ti fa schifo andare a letto con lui Sarah?”
Alzò leggermente la voce ma io non ero da meno, ormai lui non mi conosceva più come sembrava per telefono nelle nostre lunghe chiamate di tranquillità e amore.
Io:”Cazzo Michael, no! Non mi fa schifo perché dopo tutte le grandi e belle donne che sono passate con Harry, lui ha deciso proprio di stare con me. Di prendersi quest’onere, nonostante io sia una persona normale, piccola e senza grandi doti. Cazzo Michael, smettila.”
Poi vidi i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi verdi scrutarmi amorevolmente come se avessi detto le più belle parole che esistessero.
Lo guardai sorridendogli, facendogli capire che io lo amo.
Che per me il suo passato non conta niente.
Che a me interessa solamente il mio presente e futuro con l’uomo migliore che al mondo possa mai esistere.
E anche se lui aveva avuto più ‘esperienza’ di me non me ne fotteva nulla.
Ero quella che ora lo aveva solamente per se stessa.
Io:”Ti amo Harry..”
E mi sorrise facendo comparire le fossette che da tempo ormai avevano occupato i miei pensieri considerevolmente e senza lasciarmi via di fuga possibile.
 
Liam Pov:
 
Oggi è il compleanno di Jen.
Fa 6 anni.
Cavolo.
E’ già cresciuta tanto?
La guardavo mentre giocava con Zayn e Niall che erano seduti sul prato come due bambini, come Jen.
Jen:”Zio Nialler noo.. Lei è Ellie e lui sei tu!”
Risi dell’immagine che aveva Jen di Niall e Ellie, li faceva che litigavano per le stronzate come in realtà era.
Quanto erano belli davvero.
Una coppia di quelle che pensi che potrebbero durare eternamente, che nulla può scalfirle.. ma penso che se uno dei due venisse a mancare l’altro .. Non vivrebbe più ormai.
Non volevo andarmene io con la consapevolezza che mio padre non avrebbe aiutato la mia ragazza e la mia bambina.
La cosa mi distruggeva da dentro pensare che se io non ci fossi stato nessuno si sarebbe preso cura di loro, oltre i miei amici ovviamente.
Ma sapevo che lei non lo avrebbe mai permesso loro.
Josy:”Amore cos’hai?”
Mi voltai delicato verso la sua voce angelica.
Riusciva sempre in qualche modo a capire che ho qualcosa che non va.
Come se fossimo strettamente collegati.
Forse la telepatia esisteva realmente.
Io:”Ho paura Josy.. e se non andasse bene nemmeno questa volta?”
Eppure non capivo ancora come potesse mio padre rifiutare una cosa del genere cavolo.
X:”Ciao amore di nonna..”
Mamma era arrivata.
E a un angolo c’era papà.
Io:”Ciao papà..”
Mi sorrise come suo solito e tornò a salutare i ragazzi.
Papà:”Ellie come te la passi?”
Ellie:”Oh benissimo grazie. Mai stata meglio”
Mio padre adorava, come tutti noi, quell’angelo di Elizabeth.
Poi vidi Jen guardare seria papà.
Tutti si ammutolirono di colpo quando Jen aprì bocca.
Jen:”Perché non mi vuoi bene? Non sei mio nonno?”
Aveva i lacrimoni agli occhi, stava per piangere eppure quando stavo per avvicinarmi Josy mi sorrise e mi tenne per mano.
Io non potevo lasciare che la mia bambina piangesse.
Non potevo.
Papà:”Oh ma io ti voglio bene piccolina.. ma sai devo farci l’abitudine.”
Le sorrise dolcemente.
Jen ricacciò le lacrime dentro e gli sorrise tenera e allo stesso tempo spavalda.
Jen:”Ci penso io nonno. Vieni gioca con me”
Lo prese per mano e lo trascinò a giocare con Niall e Zayn.
Io avevo provato per mesi a convincerlo ad amare quell’angelo e lei.. Lei ci era riuscita con poche parole e i suoi grandi, dolci, occhioni blu.
A volte vorrei poter capire realmente quella cosa in più che hanno i bambini.
Vorrei capire come fanno a volte a riuscire a fare e dire ciò che noi adulti non riusciamo a volte nemmeno a pensare.
E lei era riuscita ad avvicinare mio padre con una facilità unica.
Ellie:”Liam.. Tutto bene?”
La guardai e annuii portando un braccio sulle spalle incamminandoci verso casa.
 
Si buttò rumorosamente sul mio letto.
Io:"No tranquilla fa come se fossi a casa tua"
Risi sonoramente alla sua espressione divertita e fintamente irritata.
E subito dopo mi distesi accanto a lei fissando imperterriti il soffitto.
Eravamo io e lei, soli, mentre gli altri erano fuori a giocare e ridere.
Eravamo tornati seri mentre guardavamo il soffitto.
Io:"Come una volta.."
Ellie:"Si Liam.. Come una volta."
Spesso ci eravamo buttati su quel letto per rimanere un po’ in silenzio.
Ad ascoltare ciò che ci circondava.
Per capire che eravamo vivi.
Per incamerare ogni suono, ogni odore.
Per poi portarcelo via quando dovevamo lasciare quella terra.
Ellie:"Pensi che la nostra felicità duri per sempre?"
Ci pensai bene.
Beh si.
La felicità sarebbe durata per sempre.
Per un tempo indeterminato.
Anche se ci fossero stati degli sprazi di tristezza e di abbandono.
La felicità non sarebbe mai mancata.
Anzi forse sarebbe diventata sempre più bella.
La felicità è come l'alba. Arriva dopo la notte.. Buia.. Angosciosa.. Ma quando arriva è stupenda.
E sembra ancora più bella dopo la tristezza.
Io:"Si Ellie.. Anche dopo tutta la tristezza che possa esistere la felicità tornerà a far luce"

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Capitolo 44
*** capitolo n. 44 ***


I miei ultimi due capitolo sono decisamente più brevi di tutti gli altri 43 ma siamo giunti alla fine quindi credo sia naturale.. spero che con questo penultimo capitolo e con l'ultimo che credo posterò appena vedrò 7 recensioni io non vi deluda troppo. Non sono eccezionali purtroppo e spero vivamente che mi perdoniate sentitamente. vostra sam xxx


Dieci anni dopo..

 
Niall Pov:
 
 
L'aria era fresca come sempre.
Dopo anni e anni rimaneva uguale.
Fresca.
Che ti accarezzava leggera e tentava di consolare il dolore che forse mai avrebbe realmente lasciato in pace il mio corpo.
Anche al cimitero.
Avrei voluto che Mark avesse potuto godere ancora di questo incanto di mondo che ci è stato regalato con amore e che a volte noi mai apprezziamo realmente.
Avrei voluto averlo fermato.
Non so.
E ora non c'era più.
L'avevano ucciso.
Almeno sapevo che non era solo.
Era con l’amore della sua vita.
Anche se lei aveva infranto la promessa fattagli.
E non piangevo proprio per questo.
Io non ero solo qui.
 E nemmeno loro lo erano ora.
L’uno con l’altra.
Come prestabilito dalla vita.
Ormai erano anni che erano morti.
Ed erano anni che amavo la mia dolce Elizabeth.
Avevo la bellezza di trent’anni, un fisico da paura e una donna di 28 anni fantastica.
Ellie:"Amore.. Andiamo?"
Io avevo lei.
L'unica cosa di cui avevo veramente bisogno.
Era la mia vita, la mia felicità, il mio tesoro.
Io:"Si Elizabeth.. Andiamo."
Al mondo non si è mai soli.
Mai.
C'è sempre qualcuno pronto ad amarci, a rimanere con noi sempre.
Dopo qualsiasi cosa.
Ellie:"Amore.. Hai promesso di non lasciami mai vero?"
L'amavo.
L'amore è qualcosa di complicato.
E in questo tempo, dopo anni, ho capito che è qualcosa di più grande di noi.
Che ci avvolge per farci capire l'essenza della vita.
Per farci capire che senza l'amore non si vive.
E non puoi far altro che lasciarti andare ad esso per esser felice.
E io non avrei mai lasciato il mio amore.
Elizabeth.
Io:"Mai. Perché è questo l'amore. E non finisce mai."
Ellie:"Finché morte non ci separi Niall."
Si.. Solo lei poteva separarci.
Oppure..
Io:"No.. Anche dopo!"
Perché nemmeno la morte poteva far si che il nostro amore e la nostra felicità non finisse mai.
 
Mi misi sul letto accanto a lei che speravo che mai si allontanasse da me.. Nemmeno per poco da me.
Io:”Elizabeth…?”
Ellie:”Dimmi amore mio..”
Io:”Bhe.. Perché.. Beh perché ami proprio me? E poi da tutto questo tempo..”
Presi ad accarezzare i suoi lunghi capelli castani, che erano leggermente poggiati sul mio petto bianco e forte solamente per quella creatura che di me aveva tanto bisogno.
Ma le sue parole mi lasciarono senza fiato.
Come se mai avessi sentito parole più belle, melodiose, uscire da quelle magnifiche labbra che tante volte avevo catturato.
Ellie:”Tu mi fai ridere. Riesci sempre a farmi trovare dei motivi per stare meglio, per sorridere di più, anche solo pensarti mi rende tutto più facile. Hai il dono di far ridere il cuore, il MIO cuore..  Mi ha fatto innamorare forse questo, questa tua capacità di farmi ridere nei momenti peggiori della mia vita, quando ho la febbre, quando non riesco a muovermi per la troppa fragilità, quando lotto con me stessa. Quando litighiamo e sono io quella che sbaglia non vuoi scuse ma baci. Mi ignori perché vuoi baci, mi fai il solletico perché sai che per fermarti ti minaccio di non baciarti.Mi fai paura delle volte perché sei più DOLCE di me, più ROMANTICO di me, più BELLO di me, più SAGGIO di me mentre io a volte ritorno una bambina che fa capricci e non so quasi mai spiegarmi.  Quello che mi sposta i capelli dal viso ed io tremo perché carezze così me le aspetterei da me per te non il contrario perché sono sempre quella che dice di amare forte, tantissimo, in più rispetto a tanti e poi sei tu, sei tu che ami di più, che mi sconvolgi con un sorriso.
Grazie di essere UOMO, l’uomo che sei tu che mi rende ogni giorno sempre più felice anche perché con un tuo semplice sguardo la mia giornata cambia. Per questo ti amo. Perché sei tu.”
E più niente poteva sconvolgermi di più di quello che lei con imbarazzo e amore mi aveva detto.
Io:”Solo per te. Per sempre.”
 
Zayn Pov:
 
Tutti ora erano beatamente felici.
Josy ormai era Josephine Payne, con la sua ragazza ormai quasi adulta Jennifer Payne e il suo bambino di quasi 8 anni Niall Payne.
Liam adorava Niall più di quanto ognuno di noi sospettasse, era come un fratello che non aveva mai avuto.
Anche a me sarebbe piaciuto ma.. Beh non sono il tipo da fratello, io ho bisogno delle mie bellissime sorelle.
Come alla fine anche Tommo.
Si lui senza le sue sorelle sarebbe perso, e anche senza la sua adorata Eleonor.
Nessuno era riuscito a dividerli, nemmeno i media.
Harry e Sarah impeccabili, come sempre..
Ma i migliori erano Niall ed Elizabeth.
Avevano due tesori di bambini, Mark, 5 anni e Trish, 4 anni quasi e mi adoravano.
Essere il loro zio preferito mi lusingava alquanto.
Da impazzire davvero..
Ellie:”Cazzo Zayn..”
Io:”Bonjour Finesse..!”
Ellie:”Devi indossare ancora il vestito porca puttana.. E lei è già pronta!!”
Io:”Devo ancora sistemare il mio ciuffo..”
Ellie:”Cos’hai Zayn..?”
Sgamato.
Beh non ero più sicuro di quello che stavo facendo.
Non ero più sicuro di volerla davvero sposare.
Non credevo più fosse la donna giusta.
O forse non lo avevo semplicemente mai pensato.. Perché dai.. A chi voglio darla a bere?
Io amavo ancora solo e solamente lei.
Amavo ancora solo e solamente l’unica donna che mi era stata portata via da un altro.
L’unica che realmente mi aveva abbandonato.
Non amavo la ragazza che era ormai pronta nella casa a fianco.
Il mio cuore oramai era legato a quello dell’unica donna che lo aveva calpestato.
Ellie:”Vai da lei Zayn.”
Mi sorrise mettendosi accanto a me davanti lo specchio a colmare lo spazio non occupato dalla figura che amavo terribilmente.
E c’è chi ora direbbe..‘Zayn Malik piange? Cazzo fotografiamolo e facciamone uno scoop.’
Io:”C-Cosa?”
La guardai dallo specchio e incrociai i suoi bellissimi occhi verdi che fissavano i miei.
Ellie:”Ti conosco come le mie tasche ormai Zayn, non mi freghi più.. So che non è lei che vuoi.. E sai, magari ora salirai li e penserai di far la cosa giusta.. ma.. Rimarrai con il dubbio.. ‘magari mi accettava’ oppure ‘no mi avrebbe ripudiato’… ma non puoi saperlo se non provi.”
Io:”La amo Ellie.. La amo..”                                                                                                                                          
Mi sorrise.
Ellie:”E allora cazzo vaiiii ci penso io a quella gallina della sposa ormai la conoscooooo”
Rise e mentre mi sbrigavo verso la porta mi tirò una pacca sul sedere che mi fece ridere sonoramente.
Uscii ed ecco la miriade di fotografi e di giornalisti che osservavano la scena increduli.
Presi a correre ridendo come un folle per le strade di Londra per dirigermi all’appartamento in cui viveva.
Che aveva comprato tempo addietro.
X:”Dove vai Zayn:”
Io:”Mi dispiace non posso sposarti”
Urlai verso di lei che aveva sgranato gli occhi blu da sotto la chioma bionda e ondulata.
Corsi senza perdere altro tempo.
Corsi perché il tempo poteva presto finire.. Corsi perché forse il tempo della mia vita stava per finire drasticamente.
O forse no, ma non si sa mai.
 
Eccomi, con il fiatone davanti la sua casa, ormai abitata solamente da lei.
Sapevo che era single, ma chi mi diceva che mi avrebbe voluto?
L’avevo lasciata senza sentire alcuna spiegazione al suo tradimento.
Ma me lo aveva detto, avrei dovuto semplicemente far passare un mesetto e riprenderla con me non anni.
E ora mi ritrovavo, sudato, con i capelli disfatti, in una tuta orribile e con il fiatone.
Bussai freneticamente alla porta di casa.
X:”Chi … Zayn? Che cazzo fai qua? Non dovevi essere a un matrimonio..?”
Io:”Si al mio.. Ma ero con la persona sbagliata..”
x:”Cosa dici? Hai bevuto? Ti sei fatto? Fumato erba?”
Io:”No cazzo.. Ti sto dicendo che non voglio sposare lei..”
x:”Chi vuoi sposare Malik? Non vedo nessuno che faccia al caso tuo…”
Abbassò la testa osservandomi nervosa, e toccandosi i suoi lunghi capelli color miele, che le ricadevano sulle spalle com’era tempo che non li vedevo, li toccavo o sentivo il loro odore.. Come l’ultima volta che ci eravamo visti per abbandonarci, la scambiandoci i cuori.. Sapevo che mi amava.
Me lo sentivo.
Come quando sei sicuro che qualcosa andrà per il verso giusto.
Il mio sesto senso era tornato al momento giusto.
 
Flash Back:
 
x:”Ci sono andata a letto … Per sbaglio.. Io..”
Per sbaglio.. Non esiste il per sbaglio.
Io:”Non si scopa con una perdona per sbaglio cazzo.. Non te ne importa un cazzo di me.. Non te n’è mai importato..”
Legò le sue braccia bianche al mio collo e fece affondare il suo viso nel mio petto.
X:”Perdonami.. Ti prego Zayn..”
Io:”Togli le tue mani da me.. Vattene.. Vattene e non farti più vedere qua…”
E lasciai che il suo dolce profumo di vaniglia si allontanasse per sempre da me..
 
Fine Flash Back:
 
Io:”Te cazzo.. Voglio sposare te.. Perché sono passati dei maledettissimi anni d’inferno, che non facevo che pensare a te, solamente a te.. E ora puoi dirmi di non volermi, perché dopo anni puoi non volermi più dopo che non ti ho dato il mio perdono, quando ero il primo a pensare che il perdono c’è sempre quando si ama eppure… Non.. L’ho..”
X:”Lo hai fatto invece.. Ora.. Mi hai perdonato.. Dio Zayn..”
Vedevo che voleva avvicinarsi ma aveva paura.
Paura che io potessi pronunciare ancora quelle parole.. Ma.. Mai.. Mai e poi mai lo avrei fatto..
Mi avvicinai velocemente, avevamo gli occhi di tutti puntati su di noi che era troppo che non ci scaldavamo con il corpo dell’altro, che non ci amavamo come avremmo dovuto fare..
Io:”Vuoi tu recuperare il tempo perso con me, rimanendomi accanto per il resto dei miei giorni, Chiara?”
E guardai i suoi occhi illuminarsi di una gioia che mai avevo visto in nessuno, in quegli occhi che spesso mi avevamo bramato, che spesso avevano incenerito chi mi guardasse.
Chiara:”Si Zayn.. Si.. Lo voglio”
 
Mi voltai per guardare lei che era coperta di sabbia fino a dentro il costume.
Era magnifica, e dopo il matrimonio anche di più.. Vi immaginate Zayn Malik sposato?
Hahahah io no.
Beh eppure sono qua.. Sono qui ad amarmi e ad amarla.. Come nessuno.
E non interessa assolutamente niente del passato, ma solo del NOSTRO presente e del NOSTRO futuro.
Perché non voglio che mai più esista un ‘io’ o un ‘lei’ solamente un eterno e stupefacente ‘noi’.


Jennifer Pov:
 
Si pensa che all’età di quattro anni tu non comprenda realmente cosa ci accade intorno.
Si pensa che una bambina di quattro anni non comprenda che la madre soffra.
Si pensa che una bambina di quattro anni, a sedici, non comprenda quello che l’uomo che ora chiama padre gli ha dato la vita migliore che si potesse mai desiderare.
Non mi erano mancati i si per le gite, per le uscite con gli amici, con i ragazzi, con gli zii, per andare in studio con loro, per giocare al pc o alla play con zio Niall, i si per andare a fare shopping con zia Eliza e zia El.
Ma non mi erano nemmeno mancati i no del padre severo: i no per saltare un compito in classe, i no per non uscire con qualche pazzo rocker, le sgridate per aver fatto tardi la sera, per aver disobbedito.
Eppure era sempre stato li a coccolarmi sul divano, ad asciugare le mie lacrime quando ero stata male per qualche bastardo.
Ed io ero stata li quando lui piangeva quando la nonna era morta, quando il nonno si ammalò, ero stata li quando era felice perché la mamma era di nuovo incinta, quando decise di chiamare il bambino Niall.
X:”Quindi tu non hai mai odiato il fatto che tua madre Josephine abbia intrapreso una relazione con Liam Payne?”
Io:”Non è Liam Payne. E’ MIO PADRE. Non c’è niente che dica il contrario se non il mio DNA ma non me ne importa assolutamente niente. Lui per me è un padre, che a te piaccia o meno. E se mia madre non lo avesse incontrato io non sarei qui ora a spiattellare in faccia a te e al mondo che io sono felice proprio grazie all’uomo che per tutti è la perfezione ma che appartiene solo e solamente a mia madre, me e mio fratello. Ora dovrei andare a correre con lui..”
E uscii da li con fierezza del fatto che zia Ellie mi aveva insegnato a voler sempre l’ultima parola con ragione e fondamento.
Ti amo papà!
 
Elizabeth Pov:
 
Dieci erano volati via.
Avevo ventotto anni ero felice e spensierata, avevo l’amore della mia vita.
Non potevo desiderare di più forse.
Jen:”Cos’hai zia?”
Ormai anche lei era cresciuta.. Aveva la bellezza di 16 anni, aveva un padre che non poteva adorare di più, aveva una madre che per lei avrebbe fatto di tutto, non era viziata e non era una di quelle ragazze che spiattella in giro che il padre è un componente della band ormai più famosa dell’intero globo, che le sue due zie Ellie e Sarah erano le cantanti più ambite dalle teeneger da anni, che sua zia El era una delle modelle più ambite e che sua zia Chiara era uno degli avvocati più in gamba e più sexy del tempo.
Era realmente felice.
Aveva avuto la vita che io non avevo mai avuto.
La vita che avrei voluto.
Non proprio così ma ci va vicino.
Eppure ringraziavo il mio passato di avermi dato un presente e un futuro così raggiante.
Io:"Elizabeth se ti prendo giuro che ti faccio a pezziii"
Gli avevo rubato l’ultimo panino con la cioccolata.
E presi a correre lasciando che il vestito svolazzasse al vento, come la fine di quei meravigliosi film che vedevo con Niall o con Zayn.
E lui si aprì in un sorriso a 32 denti da mozzare il fiato per poi cominciarmi a rincorrere.
Non doveva prendermi.
In realtà mi aveva preso dieci anni prima: il cuore, l’anima e il corpo stesso.. Per mai lasciarli più andare.
Ellie:"Prendimi se ce la fai amore.."
Prendimi ancora e amami.
Sai alla fine si dice sempre: E vissero felici e contenti.. The end.
Ma non è così.
Le favole non hanno mai un lieto fine.. 

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Capitolo 45
*** capitolo n. 45 Epilogo ***


Affermo in anticipo che questo capitolo è un colpo al cuore, anche al mio che l’ho scritto con pazienza e mettendoci tutto ciò che io ho provato in cinque strazianti mesi, ma la mia vita non è una fan fiction, la mia vita se avessi fatto ciò che farà Niall non sarebbe andata ugualmente. O almeno non credo, e non oso rischiare di scoprirlo. Grazie a tutte voi di esserci state anche in questa storia, di avermi acclamata, amata, dato un po’ di amore come io ho provato a farvi comprendere l’amore che io ho imparato a portare in me grazie a William, grazie a Stella, grazie ora a Matteo e a Isabella. Grazie a Stella_Styles che ormai fa parte di me, come se fosse una parte fisica del mio corpo. Come se fosse come una sorella gemella persa e ritrovata, che mi comprende come nessuno forse è mai riuscito a comprendermi, attraverso solamente un semplicissimo schermo di un computer e la semplice chat di Whatsapp. Grazie di esistere Styles.. Ti amo. Grazie a _RuannaDela che si è preoccupata per me che non pubblicavo da un po’, grazie a Rebecca_Daniels che ha recensito i miei capitoli e rendendo questa storia ancora più emozionante, dandole più senso di quanto ne avesse prima, e di continuare a sperare che io continui con la pubblicazione di una nuova storia. Grazie a tutte le ragazze che hanno recensito con dolcezza, pazzia, tristezza. Grazie a chi continuerà a seguire quello che per me è il modo migliore, dopo la mia voce, di esprimere tutto ciò che ho dentro. Grazie a chi è felice grazie a me. Grazie a chi mi rende felice essendo felice e che non mi fa pensare che fin’ora la mia vita aveva bisogno di bontà.
Sapete.. Non avrei mai immaginato di ‘conoscere’ delle persone come voi, delle persone in grado, con una semplicissima recensione di farmi essere la persona più felice del pianeta terra.
Non abbandonatemi.
Vi prego.
Samantha xx
 
 
…….
 
 
Niall Pov:
 
Pensavo di esser più forte in realtà.
Pensavo di poter gestire tutto ciò più facilmente.
Forse dimenticare e andare avanti.
Ma è sinceramente impossibile.
Ma mi è letteralmente impossibile vivere questa vita senza Elizabeth.
E' come essere intrappolati sott'acqua e non poter più respirare dopo che l'aria che era nei tuoi polmoni è finita.
Pensavo finisse diversamente.
Pensavo che prima o poi avessimo tutti l'opportunità di vivere la fine in un altro modo.
Pensavo di poter vivere ancora a lungo.
Ma non così.
Non in questo modo.
Non intrappolato sott'acqua finché il mio corpo non decide di arrendersi.
Io:"Io vado ragazzi."
Li guardo.
Loro avranno ciò che si meritano io non faccio la differenza, non più.
Hanno chi li ama, hanno chi li perdona, hanno chi la mattina gli dice quel semplice 'buongiorno'.
Hanno chi gli da dello stronzo e chi gli dice 'ti amo'.
Io posso dire che la mia missione è conclusa.
Posso dire felicemente che la mia vita mi ha dato tutto ciò di cui avevo bisogno per poi portarmi via il mio unico trofeo.
Solo Liam capì.
Solo quell'imbecille, padre, mio migliore amico notò che quello non era un semplice 'ci vediamo domani alla studio'.
Era l'unico che aveva compreso che il mio era un 'ci vediamo il più tardi possibile in un'altra vita'.
Mi sorrise.
Credo che non volesse farmi fare una pazzia ma sapeva benissimo qualcosa che anche io sapevo: che per me non c'era più niente li.
E forse capiva che lui avrebbe fatto lo stesso se Josy non ci fosse più stata.
Il mio cuore aveva smesso di battere due mesi prima.
 
Inizio Flash Back:
 
Io:"Elizabeth se ti prendo giuro che ti faccio a pezziii"
Ellie:"Prendimi se ce la fai amore.."
Lei prese a correre all'impazzata.
Era meravigliosa.
Ma tutto fu veloce davanti ai miei poveri occhi e quelli di Zayn.
Lei, a terra, dopo che una macchina l'aveva presa in pieno.
Io:"Elizabeth.. Elizabeth..."
Mi buttai accanto a lei che respirava a fatica.
Non piangeva nemmeno.
Ellie:"N-N-Niall.."
Io:"Non sforzarti amore mio.. Ora arrivano i soccorsi.. Starai benissimo.. Tutto andrà bene"
E poi lo vidi, il sangue uscire da dietro la sua testa ed impregnare i suoi bellissimi lunghi e ondulati capelli castani che sempre avevano profumato di pesca e cioccolato.
Ellie:"Sto bene.. Non sento dolore.. Sto bene.. Andiamo a casa?"
Annuii velocemente.
Avevo le lacrime sepolte per non farle uscire.
Lei doveva farcela..
Ellie:"Ho sonno"
Non ce la facevo.
Non ce l'avrebbe fatta.
Eppure continuavo a pregare un dio che ormai era fuggito da quella scena che ormai aveva deciso di abbandonarmi.
Io:"Dormi amore.. Ci penso io a te. Ci vediamo dopo okay? "
'Ci penso io a te'.. Come quella volta a casa della madre, appena acquistata.
Ellie:"Grazie.. A dopo amore mio.. Ti amo.."
Mi chinai e la baciai.
Un bacio lungo, pieno di amore, di calore, passione e felicità.
E mentre mi staccavo dalle sue bellissime labbra rosee sorrisi e lei ricambiò.
Io:"Ti amo anche io.. Ci vediamo presto."
E chiuse i suoi bellissimi occhi verdi per mai più aprirli e legarli ai miei per un tempo indefinito.
 
Fine Flash Back:
 
Liam:"Ciao Niall.. Ti voglio bene.."
Mi abbracciò forte.
E solo li capii che lui era il prescelto a vivere e felicemente.
Nonostante i tormenti e la situazione.
E solo li capii che lui era l'unico vero amico che mai si potesse desiderare.
Liam:"Stammi bene fratello"
Io:"Anche tu"
Sorrisi salutando gli altri come al solito lasciandoli liberi di illudersi che mi avrebbero ancora visto nello stesso studio arancione da cui spesso avevo tratto uno strano conforto interiore.
E misi in moto la macchina finché non arrivai li.
 
Quel posto era la calma fatta persona.
Scesi, non chiusi nemmeno la portiera, lasciai un breve messaggio sul sedile della mia auto con scritto:
 
'Grazie Liam.. vivi. Non ti dimenticherò mai e poi mai ma non posso nemmeno dimenticare Elizabeth. Io penso che le persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere.Le persone non si dimenticano. Ci sono persone che hanno preso il mio cuore e lo hanno ridotto in mille pezzi, senza nemmeno pensarci due volte. Ci sono persone che sono entrate nella mia vita in punta di piedi e ne sono uscite esattamente nello stesso modo. Ci sono persone che hanno creato un gran casino, che hanno sconvolto i miei piani, che hanno confuso le mie idee. Ci sono persone che nonostante tutto, sono ancora parte della mia vita. Come te Liam. Ci sono persone che sono arrivate e non sono più andate via. Ci sono persone che, anche se io non le ho mai sentite, ci sono sempre state. Ci sono persone che: nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vita, mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. Io non dimentico nessuno. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta, la mia vita. Come la piccola e cara dolce Elizabeth. Perché se lo ha fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con lei prima di andare avanti. Grazie Liam.. Sei come un fratello.. Tuo per sempre.. Nialler xx', e andai verso la sporgenza di quella grande scogliera.

Il vento soffiava leggero.
Il sole stava tramontando dopo una giornata di risate e un'altra di dolore straziante che arrivava a lacerare ogni piccola parte di me che ancora sembrava rimanere in piedi senza lei.
Non mi svestii nemmeno.
Non m'interessava.
E non m'interessava nemmeno delle lacrime che ora scendevano sul mio volto dopo due mesi interi.
Il mare era poco mosso, come quella volta.
Beh era giunto il momento.
Era giunto il momento per l'inizio di un eternità insieme.
L'inizio della fine.
Mi dispiace MORTE era come dicevo io... 'Perché nemmeno la morte poteva far si che il nostro amore e la nostra felicità finisse mai.'
Io:”Elizabeth.. Io ti avevo promesso di non lasciarti mai e infatti sono qua.. ma tu.. beh tu mi hai lasciato e ora sto tornando da te per mantener fede alla mia solenne promessa.. Ti amo”
E saltai.
 
Flash Back:
 
...Ellie:"Al tuo tre amore"
Sorrisi anche io.
Io:"Non lasciare mai la mia mano."
Volevo che fosse al sicuro.
Volevo che si sentisse libera.. Con me.
Come un uccello che spicca il volo.
Io:"1..."
Continuava a sorridere guardando tranquillamente avanti a lei.
Io:"2..."
Ellie:"Ti amo Niall"
Io:"Anche io..."
Io:"3..."
 
Fine Flash Back:
 
 
Ellie:"Ehi amore"
La sua voce era la cosa più bella che mai potesse esistere una di quelle cose di cui mai potresti fare a meno.
Anche li mentre sentivo che l'aria mancava e che l'acqua mi opprimeva.
Ma non faceva male.
No.
Perché sentivo la sua mano legata stretta alla mia, la sua piccola bianca mano che tante volte mi aveva accarezzato.
Era perfetto.
Io:"Scusa.. Ci ho messo un pò amore.."
Sorrisi... Di un amore profondo e senza pensieri...
 
 
 
 
 
Ellie:"Niall.. Niall"
Aprii gli occhi di scatto.
Ero nel mio letto, ero sudato e accaldato.
Non ero morto.
Elizabeth non era morta.
Era li accanto a me, gli occhioni verdi spalancati e felici, la pelle bianca e candida, le gambe snelle e toniche, i capelli lunghi e castani arruffati per la nottata passata ad amarci, le gote rosse e accaldate.
La strinsi a me forte, quasi da soffocarla.
Io:"Ho fatto un..."
Come definirlo?
Incubo?
No non era un incubo.
Era semplicemente la dimostrazione di quello che avrei fatto se lei non ci fosse stata più.
In fondo io non le avevo mai promesso che se le fosse accaduto qualcosa non l'avrei seguita.
Ellie:"Non è successo niente amore..."
Mi sorrise.
Un sorriso felice e senza inganni per poi avvicinarsi e far unire le nostre labbra, i nostri respiri caldi e intensi, i nostri corpi.
Il nostro amore.
Un bacio intenso e passionale.
Dolce e senza artificiosità.
Ellie:"Ti amo Niall"
Io:"Anche io amore"
 
Solo in quel momento, quando lei si appoggiò sul mio petto accarezzandolo dolcemente e si stringeva a me mentre io la tenevo per la vita con le mie braccia bianche, irlandesi e forti per lei, ci pensai..
..E se fosse questo il sogno o il paradiso che ci sta dando l’opportunità di vivere eternamente il nostro amore?
E se fosse che sono realmente morto e ora sto solo vivendo nel mio inconscio ciò che avrei voluto che fosse accaduto?
Beh.. Qualsiasi cosa fosse stata, realtà o sogno, me la sarei goduto per non staccarmene mai più.
 
 
 
 
 
 
 
x:"Mamma ma quindi era un sogno o no?"
Io:"Beh Trish non lo so.. Sta a te scegliere se credere che fosse reale o meno."
Trish:"Tu che dici Mark?"
Mark:"In che senso mamma...??"
xx:"Cosa racconti Beth?"
Io:"Niente la storia di Niall ed Elizabeth amore.."
Lo vidi sorridere, con le sue labbra rosee e ben tracciate.
Il fisico scolpito, gli occhi blu felici di essere con me.. Sempre.
Misi i bambini a letto e mi avvicinai a lui, cingendolo con le mie esili braccia da dietro, sentendo il calore che emetteva ancora oggi a 30 anni, dopo anni di vita insieme, al mio tocco.
E le sue guance si chiazzano ancora dello stesso rosso.
Io:"A cosa pensi?"
Niall:"Se sia un sogno Elizabeth"
Io:"Beh anche se fosse io spero solo che non finisca mai.."
Per essere sempre felicemente insieme.

Le favole non hanno lieto fine.. Le favole non finiscono mai.

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