Iron Baby

di Ink_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Leave out all the rest ***
Capitolo 2: *** Can you spell me ***
Capitolo 3: *** Where's the ***
Capitolo 4: *** Man In Black ***



Capitolo 1
*** Leave out all the rest ***


ATTENZIONE: quello che sto scrivendo non lo sto scrivendo così perché mi diverte,siete pregati di leggere. La questione è questa: c’è stato un problema (diciamo pure un casino coi contro fiocchi),pertanto non mi è stato permesso accedere alla storia ne tantomeno all’account. Come avrete notato la storia è stata cancellata,ma sto rimettendo i capitoli precedenti. In pratica sono ripartita da zero. Zero assoluto visto che con la cancellazione della storia sono andate perse le preferenze,le seguite,le ricordate e soprattutto le recensioni. Su quest’ultimo punto potrei fare una sfuriata impronunciabile,ma ve la risparmio per quieto vivere; però sono davvero dispiaciuta,non che fossero un miliardo,ma ci tenevo dannazione! Le persone che seguivano la storia erano ben 24,per certa gente potrà sembrare banale,ma per me era un gran bel traguardo. Io mi sono salvata le recensioni che avevo ricevuto e ringrazio in maniera particolare Fipsi,evenstar e _M4R3TT4_. Per le persone che hanno già letto la storia,abbiate la pazienza di rileggerla di nuovo,male non vi fa! No,sul serio,ho sfruttato la mia scomoda situazione per riprendere tutti i capitoli e a tratti modificarli,per esempio in questo ha cambiato un po’ la psicologia di Cindy.
Ah,dubito che questa sia una cosa che accade spesso,ma nel caso ne dubitaste,sì sono io “Drakei Nigh”,ma con un altro nome e un altro account,cosa ovvia visto che ho dovuto creare un nuovo account e non potevo chiamarlo allo stesso modo. Adesso che ci penso sono andate anche a farsi benedire le storie,le mia recensioni e quelle che ho ricevuto,per non parlare delle persone che mi avevano messa tra gli autori preferiti. Gran bella figata. Già. Comunque,nel caso non ci crediate,questo è il mio caro e tra poco vecchio account,troverete un messaggio che autentica le mie parole. Bene … buona lettura!
 
 
 

Leave out all the rest

 

L’improvviso trillo del telefono la fece trasalire,strappandola alla quiete in cui era sprofondata mentre si preparava per la serata. Cercò di aggiustare la sbavatura dello smalto,che lo spavento le aveva fatto fare,prima che fosse irreparabile,ma il cellulare non sembrava intenzionato a lasciarle salvare la sua manicure. Sullo schermo illuminato compariva la foto e il numero della sua migliore amica,cercando di evitare ulteriori danno con lo smalto,Pepper avviò la chiamata

-Spero per te che sia qualcosa di veramente importante Cindy,perché mi hai appena rovinato la manicure!- cominciò ridacchiando,ben sapendo quanto l’amica fosse fissata su questo genere di frivolezze. La donna attese una risposta,certa che Cindy avrebbe colto al volo l’occasione per portarla in un centro benessere e strapparla così “alle grinfie di quel bambino troppo cresciuto” quale il suo capo. Dall’altro capo del telefono Pepper udì un verso strozzato e indistintamente il suono delle sirene

-Cindy? Cindy che succede!?- domandò cominciando a temere il peggio

-Virginia,devi venire qui. Immediatamente.- la voce dell’amica era dura e autoritaria,risuonava di quel timbro autorevole che utilizzava con i suoi uomini,la cosa la mise in allarme,perché Cindy Campbell non si sarebbe mai rivolta a lei in quel modo,mai a meno che non fosse sull’orlo delle lacrime. Perché Cindy fracassava i piatti e tirava manrovesci ai sacchi da box,ma di certo non piangeva e Pepper era arrivata persino a dubitare che ne fosse capace, e quando proprio non riusciva a trattenersi –Pepper poté vederlo chi amaramente nella sua mente-,chiudeva gli occhi e prendeva un profondo respiro,poi guardava verso l’alto sbattendo le ciglia per dissipare le lacrime e infine metteva la maschera. La maschera,quell’espressione dura e ostile che serviva a proteggerla dall’uragano di emozioni che le infuriavano dentro,fino ad allora Pepper era stata l’unica capace di penetrare la maschera,ma  ciò che più la preoccupò fu il suo nome di battesimo pronunciato dalla sua interlocutrice,perché un’altra cosa che Cindy Campbell non faceva mai era chiamare Pepper Potts “Virginia” a  meno che non si trattasse di qualcosa di veramente grave o a meno che non fosse decisamente arrabbiata.

-Cos’è successo? Dove sei? Sei ferita?-

-Si tratta di Blaineley-

No! Fu il primo pensiero che fulmineamente attraversò la mente già affollata di Pepper,svuotandola del tutto dalle cose superflue,lasciando solo quel nome a rimbombarle nella mente Dio no!

-Dove?- domandò in un filo di voce,troppo sconvolta per poter aggiungere altro

-Tra la 46esima e la Burke- le rispose l’altra,riuscendo a comprendere senza sforzi la voce sconcertata di Pepper,carica di quel terrore che era anche suo

-Pepper … - cominciò Cindy non ottenendo risposta

-Arrivo- e chiuse la comunicazione.
 

*

 
In meno di cinque minuti era già in macchina,vestita di tutto punto e con lo smalto ancora non del tutto asciutto.

Sfrecciava per l’autostrada a quell’ora deserta,probabilmente le persone che l’animavano di solito a quell’ora erano a casa,avvolte dal calore dei loro famigliari e di una bella cena preparata con amore,mentre lei guidava a velocità folle –cosa che non si sarebbe mai permessa in un’altra occasione. Nell’abitacolo rimbombavano le note di una canzone di dubbio gusto –altra cosa che in condizioni normali non si sarebbe verificata- piena di grida e versi,forse metal,decisamente non il suo genere. Ma tutto quel baccano le impediva di pensare e non pensare era tutto ciò che in quel momento potesse desiderare.

Rallentò in prossimità di una curva e imbocco l’uscita indicatale da Cindy e lo spettacolo che le si parò davanti le fece venir voglia di fare immediatamente retromarcia e di tornare alla sua manicure.

Benché quel tratto di strada fosse solitamente buio per la mancanza di lampioni,quella sera lo spiazzo era decisamente troppo illuminato;le luci intermittenti delle ambulanza,dei pompieri e delle auto di polizia si rispecchiavano nelle pozzanghere formatesi la notte precedente. Non una,ma ben due ambulanze. Dio.

Pepper scese di corsa dall’auto,spingendo bruscamente gli agenti che cercavano di fermarla e poi la vide e non poté far altro se non lanciare un grido che fendette le tenebre,un grido che sapeva di disperazione,un grido che sapeva di dolore,un grido che racchiudeva in se più di mille parole,prima fra tutte perché? Non era così che doveva andare,quella non poteva davvero essere la parola conclusiva di quella storia che ormai si trascinava dietro da troppo tempo,non poteva davvero finire così e quella donna stesa a terra e circondata da agenti non poteva davvero essere Blaineley.

Le braccia di Cindy la strinsero soffocando il suo grido disperato e la tenne stretta mentre le gambe le cedevano sotto quella vista straziante,accasciandosi a terra

-Lo sapevamo Pepper,sapevamo che sarebbe finita così … solo non così- le sussurrò Cindy accarezzandole dolcemente i capelli rossi per calmarla anche se,ad essere sincera, in quel momento altro non voleva se non qualcuno che consolasse lei. Nonostante le desse le spalle rivedeva con chiarezza disarmante ogni graffio e ogni livido impresso sul corpo di Blaineley,rivedeva la pozza di sangue su cui il suo capo era adagiato e la gamba irrimediabilmente spezzata sotto la lamiera dell’auto. Le bruciature sulla parte destra del corpo dove le fiamme l’avevano raggiunta prima di essere domate dai vigili del fuoco e soprattutto il foro di proiettile che le attraversava la tempia. Ma doveva farsi forza,era stato un colpo secco e deciso,mirato a non farla soffrire o almeno a non farla soffrire ulteriormente,visti gli evidenti segni di colluttazione. Mera consolazione,ma non aveva nient’altro a cui aggrapparsi se non la consapevolezza che la donna non aveva sofferto eppure non poteva togliersi dalla testa l’espressione di sorpresa e confusione che si era dipinta sul volto di Blaineley,l’espressione di chi guida tranquillamente verso casa e si ritrova una pallottola piantata nel cervello.

Fatti forza

Parole inutili e scontate,ma non sapeva cos’altro dirsi e ora c’era anche Pepper,tra le due era sempre stata lei la più forte e avrebbe dovuto esserlo anche questa volta o sarebbero crollate entrambe sotto il peso di un macigno troppo grande da portare,anche se erano in due. Pepper continuava a singhiozzare inzuppandole la camicia,ma quello era l’ultimo dei suoi pensieri.

-Voglio … voglio vederla- mormorò Pepper.

-No- disse decisa,negandole categoricamente la possibilità di vedere il corpo

-Non puoi impedirmelo!- scattò Pepper rossa in viso per le lacrime -che ancora non avevano smesso di solcarle le guance- e per la recente rabbia che le stava montando dentro per quel rifiuto
-Sì che posso e tu lo sai bene- disse duramente –E prima che tu possa urlarmi contro tutti gli insulti che conosci,che sarebbero inutili visto che non mi smuoverei di un centimetro,voglio farti una domanda- si affrettò ad aggiungere perché la donna stava già aprendo la bocca per ribattere –Come vuoi ricordarla? Come un cadavere buttato sull’asfalto o come la Blaineley che conoscevamo noi? Sai meglio di me che una volta che l’avrai vista non riuscirai più a toglierti la sua immagine dalla testa,io l’ho vista e lo so. Diventerà il mio incubo,non voglio che sia anche il tuo-

-Lo affronteremmo insieme … -

- No. Se proprio vuoi avere una sua immagine in mente ricordala per com’era,ricorda il suo sorriso o il modo in cui le si illuminavano gli occhi quando rideva,ricorda la nostra ultima serata,a quanto ci siamo divertite e a quanto eravamo felici e quando ti prenderà lo sconforto ritorna a quella sera e consolati perché saprai che ora lei vive in un limbo di continua felicità. Come quella sera … non pensare alla droga o … lascia fuori tutto il resto. Lei è felice ora,se lo merita e noi dobbiamo essere felici per lei,glielo dobbiamo. Lascia fuori tutto il resto,tutti commettiamo degli errori,ma è il modo in cui li affrontiamo che ci contraddistingue e … Oh Pepper!- l’abbracciò forte vedendo come i suoi occhi s’intristivano sempre più ad ogni parola,mentre silenziose le lacrime scorrevano sul suo viso.

E tanti cari saluti all’essere forte

-Dimmi almeno che-che non ha sofferto- mormorò Pepper

-No,le hanno sparato. Un colpo netto alla tempia,anche volendo non  avrebbe avuto il tempo. Fidati,non ha sentito nulla- mentì,almeno in parte.

Lo squillo del cellulare di Pepper le fece sobbalzare e Cindy individuò l’apparecchio grazie alla luce soffusa che emanava,lo estrasse dalla tasca dell’amica prima che potesse obbiettare e avviò la chiamata

-Pepper! Si può sapere dov’è finita!? Doveva essere al ristorante venti minuti fa! E poi si lamenta che sono io il ritardatario!- la investì Tony.

Cindy ridusse gli occhi a due fessure: perché,perché anche in un momento come quello Tony Stark doveva piombare lì e rovinare la serata di Pepper,già abbastanza rovinata di suo,oltretutto? Da suo canto Virginia capì immediatamente chi era stato a chiamarla,grazie alla tipica espressione assunta da Cindy ogni qual volta la presenza del suo capo si scontrasse con il campo gravitazionale della sua migliore amica. Cercò di recuperare il cellulare,ma senza alcun successo,la donna le fece un cenno,che –nel suo gergo- stava a significare: “Non preoccuparti,ci penso io. Farò un macello,ma ci penso io”

Cindy chiuse gli occhi e prese un gran respiro: Ok ragazza,si va in scena.

-Mi dispiace Stark,ma al momento Peps ha altro da fare che venire a cambiarti il pannolino-

Dall’altro capo del telefono Tony smise di aggirarsi come una fiera in gabbia nel bagno del ristorante, digrignò i denti,pregustando un esaurimento nervoso

-E di grazia,Cindy cara,in che cosa è impegnata la mia segretaria?- Cindy sogghignò sotto ai baffi alla parola “mia” –Ma sono sirene quelle?- sopraggiunse Tony notando solo ora il vago rumore di sottofondo

-Sì,siamo in uno strip club e c’è uno spogliarellista niente male che sta giocando al poliziotto … e la tua assistente sembra gradire- aggiunse malignamente notando lo sguardo terrificato di Pepper. Tony era sul punto di esplodere,come poteva quell’insopportabile creatura farlo andare così fuori dai gangheri … anche se conoscendo Cindy Campbell … c’era la possibilità che si trovassero davvero in uno strip club e l’idea di Pepper che lanciava la sua profumata paga ai piedi di uno spogliarellista –chissà poi perché- non gli piaceva per niente

-Sul serio Campbell,sono sirene?-

-Sì. Un incidente.-

-Pepper sta bene?-

E ti pareva!

-No- disse istintivamente la donna di fronte al colorito pallido e gli occhi ancora rossi dell’amica

-Dove?-

-Tra la 46esima e la Burke-

-Arrivo-

 
 
________

Mamma che  fatica! Ho dovuto mordermi le mani per smettere di scrivere questo primo capitolo! xD
Dunque,Iron Baby! Uh-uh!

Ad essere sincera questa fic avrebbe dovuto cominciare in tutt’altro modo,ma come qualcuno avrà capito tra quello che voglio fare e quello che affettivamente poi faccio c’è una distanza abissale ç____ç

Ma non mi lamento,anche se cominciare una storia con un omicidio è qualcosa di originale e cui posso vantarmi.
Qualche appunto? Ah sì!

Ovviamente sia Cindy che Blaineley sono miei personaggi,pura opera della mia perversa immaginazione.

Cindy in particolare,come avete visto,è la migliore amica di Pepper,sua compagna di liceo ecc … ecc … e ha qualche problema a tollerare Tony,tanto per aggiungere un po’ di pepe alla storia :3

Se non sbaglio Cindy Campbell è il nome della protagonista di Scary Movie 1-2-3-4-5-6-7-non-mi-ricordo-più-quanti-ne-hanno-fatti,perché? Perché i film horror mi terrorizzano e per tanto la serie di SM è la mia piccola e personale vendetta nei confronti di tutti quei personaggi che mi impediscono di percorrere il tratto letto-water senza farmela nei pantaloni :P

Blineley invece è un personaggio piuttosto complesso,ma la sua storia verrà fuori abbastanza presto.

Oggi sono stata al cinema a vedere Iron Man 3,ho un paio di cosette da dire,pertanto se non volete spoiler,potete smettere di leggere!

E’ un film davvero incredibile,ha una trama davvero complessa e articolata rispetto ai suoi precursori e sono certa che ci sarà anche Iron Man 4 u.u

Anche se in certi momenti mi lasciava un po’ … non saprei,certi tratti (per esempio i cattivi) erano davvero fantascientifici e certe scene sarebbero state perfette per un film di James Bond. Ma non posso lamentarmi e poi l’epicità dello scontro finale! Santo cielo,ero a bocca aperta. Tuttavia mi sono rimasti alcuni punti interrogativi,per esempio quando Tony dice che ha “guarito Pepper” da quella trasformazione che non ho ben capito,tra parentesi,poi non spiegano come  ha fatto!

Uno dei momenti che mi ha lasciato più col fiato sospeso è stato di certo di “volo di 600 metri” che ha piantato la nostra Peps,giuro,mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi quando è precipitata nel fuoco! Ma ciò che mi ha fatto patire di più è stata la scelta di Tony,fatta vedere così,anche un  po’ alla cavolo,quando decide di farsi estrarre le schegge … io ho pianto,no davvero sono andata in panico e quando butta il reattore giù dalla scogliera? Ne vogliamo parlare?! Mi sono sentita morire,sono andata molto vicina a provare uno degli attacchi di panico di Tony,insomma,cos’è Iron Man senza il Reattore Arc?!

Alla fine nella sala siamo rimasti io,il mio migliore amico e il tipo delle pulizie. Sul serio,ho costretto quel santo ragazzo a guardare tutti (ma proprio tutti e sono un fottio!) i titoli di coda in attesa di una scena finale,che effettivamente c’è stata.

E poi quelle quattro parole scritte sullo schermo,quelle mi hanno fatto rinascere e hanno trasformato le gocce salate che mi bagnavano il viso da,lacrime di dolore a lacrime di gioia: Tony Stark will return. Tony Stark ritornerà.

In quel momento ho alzato lo sguardo al soffitto e ho mormorato “grazie”.

Le ultime scene sono un patchwork di tutti e tre i film e mentre li guardavo non facevo altro che ripetermi: “No,non è vero,non può essere finito davvero!” e intanto piangevo come una scema. Ma nonostante la promessa di un seguito mi è rimasto un  grosso buco nel petto,un senso di vuoto e confusione. Mi sono fatta tutto il tratto cinema-casa mormorando come una mantra “Tony Stark ritornerà”

Ovviamente il film era 3D,questo l’ha reso ancora più spettacolare ^_^

Sono ancora confusa però … ora mi viene il dubbio che la visione del film possa intaccare la trama della storia,beh,vedremo :D

Un bacione a tutti e recensite!

 

Lilith

 
P.S il titolo del capitolo viene dall’omonima canzone dei Linkin Park,”Leave out all the rest”,dateci un orecchio ;)

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Capitolo 2
*** Can you spell me ***


Can you spell me “baby”, please?
 

 
-Capo- la chiamò il commissario di polizia –dovremmo trovare al più presto una soluzione per la-

-Arrivo- lo zittì Cindy prima che dicesse qualcosa di troppo,l’uomo parve a disagio sotto lo sguardo duro della donna e optò per una ritirata con la scusa di qualche “scartoffia burocratica” da firmare

-Pepper,c’è un’altra cosa di cui dobbiamo parlare- disse rivolgendosi all’amica e aiutandola ad alzarsi da terra

-Di cosa si tratta?- mormorò Virginia senza preoccuparsi di nascondere quanto fosse stufa di tutto quello,voleva solo tornarsene a casa,abbozzolarsi in un piumino e piangere tutta la notte mentre la madre le accarezzava piano i capelli,come faceva quando era bambina. Mamma. Come avrebbe fatto a dirglielo?

-Ti ricordi di uhm … com’è che si chiamava? Sydney! Sì,di Sydney,la figlia di Blain?-

-Sì … - mormorò Pepper –Ma vagamente,quanti anni aveva l’ultima volta che l’abbiamo vista? Dieci,undici?-

-Sì,è passato davvero tanto tempo,ma c’è una cosa che devi vedere-

Pepper ne avrebbe fatto volentieri a meno di vedere quest’ultima cosa -che più tardi avrebbe ricordato come il famoso “colpo di grazia”- ma seguì lo stesso Cindy fino all’ambulanza,che per amor del suo mal di testa aveva spento le sirene. Due medici erano chini su una barella,all’apparenza vuota,barella che –una volta più vicine- si dimostrò tutt’altro che vuota; adagiato sul lenzuolo sterile stava un bambino. Il piccolo petto si alzava e si abbassava velocemente,teneva le braccia alzate ai lati della testolina rivolta verso destra,a occhio e croce aveva meno di un anno,calcolo davvero approssimativo visto che Pepper non si intendeva affatto di bambini.

-E’ una femminuccia,si chiama Megan - le disse dolcemente Cindy accarezzando delicatamente la testa della bambina –Allora?- chiese in tono molto meno cortese ai medici,l’uomo si raddrizzò e tolse lo stetoscopio dal petto della piccola

-Le prime analisi hanno dato un esito positivo. Questa bambina è la figlia biologica di Blaineley Brooks- confermò in tono pratico il medico

-Lo sapevi?- chiese Cindy rivolta a Pepper,la quale stava ancora cercando di metabolizzare la marea di informazioni entrata in suo possesso nel giro di un quarto d’ora.

-Certo che no!- esclamò

-Nemmeno io … c’è ancora una cosa- cominciò la donna e Pepper le rivolse immediatamente un’occhiata implorante: basta,per l’amor del cielo basta! Sembrava urlare e Cindy era certa che lo stesse urlando veramente nella sua testa,ma questa era una cosa a cui davvero non poteva sottrarsi. Tirò fuori dalla tasca del cappotto la busta di plastica sigillata contenente quello che poteva essere definito il testamento della loro amica –E’ una lettera,è un po’ bruciacchiata,ma sono riusciti a salvarla. L’ha scritta Blaineley di suo pugno,nessun altro scriverebbe una lettera mettendo delle stelline al posto dei puntini sulle “i”- disse tristemente,ricordando il marchio di fabbrica di Blain –Vogliono comunque sottoporla a un esame per appurarne l’autenticità,non metto in dubbio che sia autentica,ma sono cose di routine. Oltre alla lettera hanno trovato anche altri documenti,ma non tutti,alcuni sono spariti,così dicono gli agenti. Quelli ritrovati sono tutti della bambina,certificato di nascita,cartelle mediche,foto … non uno di Sydney però,è questo quello che mi ha incuriosita,probabilmente sono quelli i documenti che hanno rubato,daranno un’occhiata a casa di Blain,gli ho dato l’indirizzo e - continuò soprapensiero Cindy

-Come puoi dire che li hanno rubati?- chiese Pepper,cominciando lentamente a rendersi conto di quello cha era successo.

Blaineley era morta. No,non era morta,era stata assassinata. “Le hanno sparato”,così aveva detto Cindy. Bene.

-La busta in cui erano era sformata,quindi c’erano un bel po’ di fogli dentro,è stata rotta nella foga di prendere qualcosa,probabilmente i documenti della ragazza. Dovevano essere per forza quelli perché è rimasta una sua foto … se erano le stesse informazioni di Megan,beh ora è come se quella ragazza non esistesse,l’unica cosa che si sa di lei è il nome perché è registrata all’anagrafe e nient’altro,la lettera fa un solo accenno a lei- le spiegò.

Blaineley era stata assassinata e sua figlia era praticamente scomparsa. Molto bene.

-Bisogna trovarla!- scattò immediatamente Pepper,quella ragazza era chissà dove a fare chissà cosa,probabilmente era in pericolo o chissà in quali guai

-Ho già dato via alle ricerche,ma non sarà semplice,non si sa nulla di lei- la rassicurò Cindy o almeno ci provò

-E Megan?-

-Ora vedrai. La lettera è indirizzata a noi- disse porgendogliela e indicandole i loro nomi e cognomi,più i rispettivi cellulari e indirizzi

-Voleva essere sicura che ci rintracciassero- concluse Pepper

-Esatto. Leggila per favore-

-Ragazze,forse non è molto o forse non è proprio niente,ma voglio dirvi una cosa soltanto, GRAZIE.

Grazie per tutto e di tutto,per esserci sempre state,per avermi aiutata con Sydney,per avermi aiutata ad uscire da quel girone infernale di alcool,droga e farmaci in cui ero sprofondata eppure guardate come vi ripago.

Sto scappando,sono costretta a scappare.

Non sarebbe la prima volta che fuggo,ma questa volta è diverso,questa volta non sto scappando dalle mie responsabilità e dai miei problemi,anzi sto scappando per farci finalmente i conti. Qui,sprofondata tra i cuscini vicino a me,c’è il mio piccolo raggio di sole,la mia piccola Megan,la mia bambina.

Sono in pericolo,è arrivato il momento che io saldi i miei debiti e non posso farlo se non  con la vita. Stanno venendo a prendermi e io devo mettere in salvo la mia bambina prima che sia troppo tardi,per me non c’è più speranza,ma per lei sì,c’è ne ancora tanta e voglio che la viva tutta.

Pepper,ti affido la mia bambina. Crescila come tua,dalle tutto quello che io non avrei mai potuto darle a cominciare da una vita normale. Ti conosco e so che queste mie parole ti stanno terrorizzando,ma ti lascio una scelta,puoi scegliere se tenerla o lasciarla a Cindy. Di certo lei la saprà amare,ma ho deciso di lasciarla a te in memoria del 27 febbraio,sono certa che capirai.
Siete state e sempre sarete la mia famiglia.
Vi voglio bene,

Blaineley.

P.S dite a Sydney che la perdono e che mi dispiace.-

Le gambe stavano per cederle,si sedette sul bordo dell’ambulanza,vicino alla barella dove la piccola Megan riposava ignara di tutto ciò che le stava accedendo intorno. Strinse forte la busta tra le mani e rimase ferma a guardare le sue stesse lacrime che cadevano sulla superficie plastificata della busta,per poi rotolare giù.

-Lo sapeva- disse con voce spezzata –Sapeva cosa le stava succedendo,ma perché non ci ha detto niente?-

-Sapeva di essere braccata … e sapeva quanto fosse pericoloso tutto questo. Non ha voluto coinvolgerci,al suo posto nemmeno tu l’avresti fatto,vero?-

-Certo che no-

-E allora non puoi biasimarla-

-Posso prenderla in braccio?- chiese Pepper indicando la bambina che ancora dormiva

-Certo- disse Cindy sorridendo,astenendosi però dall’aggiungere “Adesso è tua”,che per quanto lecito potesse suonare,era del tutto fuori luogo. Pepper si alzò e delicatamente sollevò Megan dalla barella,tenendola ben avvolta nella coperta,la prese fra le braccia posandone la testolina nell’incavo del gomito e si risedette. La strinse fra le braccia,avvicinando il suo minuscolo orecchio al suo cuore,sperando che quel gesto potesse donarle un po’ di conforto. Megan emise qualche verso che Pepper non seppe classificare come infastidito o soddisfatto,ma continuò a dormire serena.

Era bellissima,le guanciotte rosa e paffutelle profumavano di quel particolare odore fatto di borotalco e cremine per i sederini arrossati tipico dei bambini piccoli,avevo lo stesso naso di Blaineley e probabilmente altre caratteristiche ereditate dal padre. Il padre. Al momento quella figura era rappresentata da un grande punto interrogativo nella testa di Pepper,ma fu certa di non voler sapere chi fosse. Eppure il dubbio persisteva e,anzi, assunse dimensioni maggiori quando si rese conto che effettivamente Megan non aveva un padre nel vero senso della parola perché Pepper non era né sposata né tantomeno fidanzata,ma questo non le avrebbe impedito di realizzare l’ultimo desiderio di Blain. Avrebbe tenuto la bambina,la sua bambina,era certa che in mezzo ai documenti ce ne fosse già uno pronto che aspettava solo la sua dichiarazione e la sua firma.

-Pepper … credo che Stark sia arrivato,a meno che non ci sia qualcun altro di così furbo da portare gli occhiali da sole alle nove e mezza di sera- sbuffò Cindy riportandola alla realtà mentre un’idea decisamente folle si faceva largo nella sua mente …

*

 
 Abbandonato. Scaricato. Bidonato. Ecco come si sentiva Tony Stark fino a pochi minuti fa,quando la sua fida segretaria lo aveva lasciato in balia di quel vecchio imbecille a cui aveva acquistato da poco l’azienda,a mettere in scena tutto il suo repertorio di barzellette e battutine nell’attesa che lei arrivasse. La cena fissata per concludere l’affare era alle otto e alle otto e mezza di Pepper non c’era neanche l’ombra. Aveva deciso che ne aveva abbastanza e con una scusa si era diretto alla toilette del ristorante per chiamare la donna e il fatto che fosse stata la sua adorata migliore amica a rispondere preannunciava guai. Perché Pepper non avrebbe mai marinato una cena di lavoro per un pigiama party con Cindy,vero?

Eppure si era aspettato di tutto,ma quello che aveva sentito,a quello no,non era affatto preparato.

E adesso stava percorrendo ad una velocità che implorava una multa la strada che lo separava dal luogo dell’incidente.

Che cosa diavolo era successo a Pepper?

La risposta alla domanda che lo aveva tormentato gli si parò di fronte agli occhi non appena raggiunse il luogo indicatogli dalla donna.

A lato dell’autostrada c’era una macchina ribaltata e decisamente distrutta con qualche sbuffo di fumo che ancora usciva dalla carcassa,vigili del fuoco,poliziotti e due ambulanze,ma la cosa più sconcertante di tutte era la sacca bianca poggiata sull’asfalto umido. La maggior parte dei morti che aveva visto nel corso della sua vita, Tony li aveva visti in Afghanistan e lì non vi erano tutte le gentilezze che c’erano qui,ma nonostante questo sapeva perfettamente che in quelle sacche si mettevano i cadaveri.

L’immagine che la sua mente proiettò in quel frangente ancora oggi il milionario cerca di scacciarla eppure non volle accettarla,non poteva essere lei. No,non era lei e poi la macchina non era nemmeno la sua … o sì? Possibile che non sapesse nemmeno che auto avesse la sua segretaria?

-Stark!- lo chiamò a gran voce Cindy,si voltò di scatto e la vide in piedi vicino  Pepper che –seduta sul bordo dell’ambulanza- stringeva una coperta fra le braccia. La sua vista ebbe un effetto decisamente positivo sulle sue più oscure supposizioni e si affretto a raggiungerle.

Pepper stava bene,non le era successo niente.

Non era ferita o peggio non era NO! Non lo dire,si rammentò.

Trattenendo a stento l’impulso di abbracciarla –impulso scatenato solo e esclusivamente dal sollievo di vederla illesa,si premunì di sottolineare- raggiunse l’ambulanza dove si rese conto che effettivamente Pepper non stava stringendo tra le braccia una coperta,o almeno non stava solo stringendo una coperta. La donna si alzò e specchiandosi nelle lenti scure dei suoi occhiali pronunciò tre parole che ebbero il potere di sradicare completamente le loro vite e di rivoltarle come un calzino:

-Avremo un bambino-.

 
 
________

Megan. Megan Stark,ma non suona dannatamente bene???!!! *^*

Aaaah come adoro quella piccolina!

Dunque,analizziamo la situazione:

la lettera,quella che Blaineley ha scritto a Cindy e Pepper,mi ha commossa. Il che è meraviglioso contando che l’ho scritta io!

Piango delle mie stesse parole … mamma come sono brava! xD

Quindi Peps ha deciso di tenere la bambina e a quanto pare ha preso questa decisione anche per Tony e da qui possono partire diverse domande,ma credo che quella più gettonata sarà:

“Come reagirà Tony?”


Beh,vi basta avere un po’ di pazienza ;)

E anche questo capitolo è andato,non l'ho rielaborato nemmeno tanto. Uno,perché andava abbastanza bene,due,perché sono depressa ç_ç

E' schippato il mio pesciolino rosso. Mi manca il mio Tremendo/Aprile (sì,aveva due nomi,li usavo in base a come mi girava),gli abbiamo fatto un piccolo funerale,sta di fatto che non riesco più ad andare in bagno! Giuro che la farò nel bidé per una settimana almeno,è una cosa a livello psicologico,non posso fare la pipì sulla tomba del mio pesce! T.T


Spero gli piaccia il Paradiso dei Pesciotti... c:

Va bene,al prossimo capitolo!


Un bacione,
 

Lilith

 
 
 

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Capitolo 3
*** Where's the ***


Where’s the “Ten’s Rings Company” when it needs?!

 
Avremo un bambino.

Avremo.

Avremo,”noi” soggetto sottointeso.

Noi uguale io più tu.

Io uguale io,Tony e tu uguale Pepper.

Noi.

Io e Pepper.

Uhm.

Un bambino.

Un bambino.

Un.

Un uguale uno,uno solo. Dio ti ringrazio.

Bambino.

Bambino.

Io più tu uguale bambino.

Bambino.

Perché?!?!

Tony rimase immobile,in attesa di udire il “bip” che preannunciava un attacco cardiaco,ma per sua fortuna –o sfortuna,dipende dai punti di vista- questo non avvenne.

Ok.Si disse Tony ci deve essere una spiegazione razionale per questo,quei cosinon  piovono mica dal cielo,no?

Cominciò ad analizzare le varie ipotesi: suo non poteva essere,in quanto lui,Pepper non l’aveva mai sfiorata con un dito –almeno,ci aveva provato i primi tempi,quando Peps era stata appena assunta,ma poi Tony aveva compreso che per il bene della sua salute psico-fisica era meglio lasciar perdere. Anche se,il dubbio di come potesse essere la sua assistente a letto,rimaneva ancora,insomma se aveva la stessa maniacale precisione che dimostrava nel lavoro,anche nel sesso … beh,ci sarebbe stato da Tony,il bambino. Concentrati. Sì. L’affare.

Sul quel piano era fuori pericolo,non era suo.

Ma non poteva essere nemmeno di Pepper! Non che fosse un esperto di queste cosa,ma ad una donna per fare un bambino non occorrono nove mesi di gravidanza o giù di lì? Tony rabbrividì.

Bambino.

Gravidanza.

Quelle non erano decisamente le parole adatte alla mente impegnata di Tony Stark,anzi,erano riflessioni che stavano agli antipodi delle sue solite preoccupazioni. Nove mesi … quegli ipotetici nove mesi Pepper gli aveva passati come sempre –e come giusto che fosse- al suo fianco,al lavoro e poi,se ne sarebbe accorto se Pepper fosse incinta,no? Insomma un bambino occupa spazio!

Bambino.

Gravidanza.

Incinta.

Che Dio m’assista.

E poi Pepper non aveva nemmeno un compagno,perché Pepper non aveva un compagno,vero? No,non ce l’aveva di sicuro,perché se l’avesse avuto lui se ne sarebbe accorto di certo. Altra ipotesi,quella che Pepper si fosse lasciata incastrare,ma decisamente no,non era il tipo,quindi quali possibilità gli rimanevano?

Oh no. Quello no!

Troppo tardi,per quanto si sforzasse di reprimere quel terribile pensiero,quello s’impossessò prepotentemente della sua mente: inseminazione artificiale.

Bambino.

Gravidanza.

Incinta.

Inseminazione artificiale.

Ma dov’è la Compagnia dei Dieci Anelli quando serve?!

-Vieni Stark- disse bruscamente Cindy,stufa del suo sguardo perso –dobbiamo parlare e chiudi quella boccaccia che ci entrano le mosche- ringhiò afferrando Tony per la cravatta e conducendolo a qualche metro da Pepper,in modo che non sentisse la loro conversazione,ma al tempo stesso facendo si che la potesse tenere sotto controllo.

-Allora. Lo vedi quel sacco?- chiese indicando la sacca bianca ancora adagiata sull’ asfalto –Sai cosa ci mettono dentro?-

-I cadaveri- disse in un soffio Tony,cominciando a riprendere colore

-Già. C’è il cadavere di Blaineley Brooks,mai sentita nominare?-

-Mi sembra di sì … era un’amica di Pepper mi pare-

-Sì,era la nostra migliore amica-

-Cosa le è successo?-

Cindy prese un grosso respiro prima di cominciare assumendo un tono professionale –Ci sono dettagli in questa storia che Pepper non deve sapere,pertanto tu terrai la bocca chiusa.

Ecco quello che Virginia sa: le hanno sparato alla tempia,non ha sofferto.

Ed ecco quello che Pepper non sa e che categoricamente non deve sapere: sono professionisti,davvero bravi oltre tutto. Il loro obbiettivo principale era la bambina,ma dubito che abbiano ucciso Blain in risposta alla sua resistenza.

Ad una prima analisi potrebbe sembrare che quando hanno le hanno sparato la bambina fosse in macchina con lei,ci sono degli schizzi di sangue sulla copertina in cui era avvolta e la traiettoria coincide con il punto in cui hanno sparato. Ma la bambina è stata trovata a venti metri dall’auto,non un graffio,non un livido,non una lacrima. L’hanno sedata,un sedativo davvero troppo leggero,non ne esistono nemmeno in medicina,devono averlo prodotto loro. A poca distanza da dove l’abbiamo trovata c’è del sangue,troppo lontano dalla piccola e troppo lontano da Blaineley,ma dev’essere suo. Vi sono segni di colluttazione sul cadavere o almeno sembra visto che la parte destra del suo corpo è ricoperta di ustioni. Vi sono segni di pneumatici sull’asfalto e un foro di proiettile nella ruota posteriore. Tutte le prove che abbiamo sono queste,una copertina insanguinata,un cadavere,dei documenti di adozione e altre scartoffie,altri documenti rubati,tracce di pneumatici,un’auto in fiamme,degli schizzi di sangue,tre fori di proiettile e uno di questi si trova nel cervello della mia migliore amica. Non un’impronta. Se diventerò Presidente farò chiudere tutte le fabbriche di guanti in lattice.
Mi segui?- chiese rivolta a Tony

-Chiudere le fabbriche di guanti in lattice,sì,ci sono- disse meccanicamente

-Bene. Ora,questa potrebbe essere un’approssimativa ricostruzione dei fatti: devono aver sparato alla ruota,facendole perdere il controllo della vettura,questo deve averla fatta andare a sbattere contro il guardrail e questo spiega l’ammaccatura sulla portiera.

Blaineley deve aver sbattuto la testa,aveva un taglio che sembra combaciare con il volante,ma mi servono ancora le analisi del sangue.

Sono arrivati degli uomini,tre suppongo,uno ha preso Megan e l’ha sedata,due hanno tirata fuori dalla macchina Blain,devono averla picchiata. Le hanno rotto la gamba e l’hanno rimessa sull’auto.

-Ma come faceva a guidare con la gamba in quello stato?- chiese Stark visualizzando la dinamica dei fatti nella sua mente

-E’ qui che ti volevo super genio,non l’ha fatto! Ho detto che gli schizzi sulla copertina corrispondevano con la traiettoria dello sparo,ma non combaciano perfettamente,sono troppo grandi! Secondo me l’hanno rimessa in auto,uno degli uomini si è messo al suo fianco,con la copertina addosso,sicuramente accucciato e con la mano – guantata per mia sfortuna- premeva l’acceleratore,mentre Blaineley usava il volante. Questo spiegherebbe perché quando le hanno effettivamente sparato alla testa le macchie di sangue erano troppo grandi: perché la coperta era più vicina di quanto sarebbe dovuta essere,viste le maggiori dimensioni dell’uomo rispetto a Megan. Poi è sceso tranquillamente,hanno riavvolto la bambina nella sua copertina e hanno dato fuco alla macchina,lasciando Megan abbastanza distante perché le fiamme non le facessero del male e perché fosse visibile. Quello che mi chiedo è perché l’hanno lasciata. Domande?-

-Sei sicura di non essere mia parente?- chiese Tony colpito dalla bravura e dalla professionalità della donna

-Se avessi anche solo l’ombra del tuo DNA nel mio corpo,fidati che mi sarei giù impiccata- disse stizzita –Quindi,cos’è che Pepper non deve sapere?-

-Tutto quello che hai detto a partire da “Ed ecco quello che Pepper non sa”-

-Ma che bravo- sbuffò –C’è una lettera scritta da Blaineley,è autentica è per me e Pepper. In sostanza ha lasciato la custodia della bambina a Pepper,i documenti per l’adozione sono già pronti,una firmetta qui e là e sarà sua legalmente. Ha deciso di tenerla,non so perché e se lei non me lo vorrà dire,non importa. Ma se ha deciso di coinvolgerti avrà le sue buone ragioni,ma io e te dobbiamo fare un discorsetto Signor Sono – un – playboy – però – non – toccate – la – mia - assistente-

*


Forse non era la sua idea migliore,ma per crescere un bambino ci vogliono un paio di cose,una di queste oltre al solito “amore,responsabilità e tanto affetto”,sono i soldi e lo spazio. Non che la sua paga non fosse all’altezza,anzi non se ne lamentava proprio,ma insomma … Tony aveva davvero un sacco di soldi e un sacco di spazio … e come avevo detto lei stessa,ad un bambino serve responsabilità … sarebbe stata una buona occasione per mettere un po’ di sale in zucca al suo capo. Guardò verso Tony e Cindy,stavano ancora discutendo,la sua amica sembrava piuttosto nervosa e l’uomo teneva lo sguardo basso. Chissà di cosa stavano parlando.

Megan cominciò ad agitarsi tra le sue braccia. Si stropicciò gli occhietti e la sua bocca disegnò una piccola “o”

-Buon giorno principessa- disse sorridendo quando la piccola aprì gli occhi castani –O dovrei dire buona notte- Megan la fissò con quello che poteva sembrare un cipiglio interrogativo. Pepper si chinò per darle un bacio sulla punta del nasino e la piccola ridacchiò afferrandole una ciocca di capelli rossi.

Aveva degli occhi bellissimi e tremendamente familiari,quella bambina era quello di più vicino ad un miracolo Pepper avesse mai visto. Avrebbe avuto una bambina,una bambina sua,una bambina tutta per lei,da amare e veder crescere.

-Di solito la frase che un’assistente ama sentirsi dire è “le do un aumento”,ma non sarà così questa volta- disse Tony guardando la bambina,non lei e per una volta Pepper diede ragione a Cindy,sul fatto che il suo capo fosse il migliore nel “rovinare i suoi momenti di pace”  –le darò un stanza. Lei e la sua bambina verrete a stare da me. -

 
 
________

Scialve a tutti :3

Allora,cosa dire di questo capitolo?

Cindy sembra aver capito com’è andata la faccenda dell’omicidio,ma siamo sicuri che sia tutto corretto?

La battuta di Tony “Sei sicura di non essere mia parente?” ve la devo spiegare: Cindy ha dedotto un sacco di cose,no? Quindi ha fatto come Sherlock Holmes e Sherlock Holmes (uno dei tanti) è interpretato da Robert Downey Jr,quindi da Iron Man ^^ Ridete,va xD

Il titolo “Ma dov’è la Compagnia dei Dieci Anelli quando serve?” è piuttosto eloquente e preannuncia quello che accadrà nel capitolo. A quanto pare Tony a preso la cosa piuttosto bene,se non facciamo caso al suo sclero iniziale ^^

Ho cercato si sistemare al meglio la dinamica dell’omicidio,quindi vi prego,fatemi sapere se è comprensibile. Sì,sto parlando con te Even! Ciao bella ^^

Un’ultima cosa che devo farvi assolutamentissimamente vedere: quando l’ho vista sono scoppiata a ridere,poi a piangere e infine sono sprofondata nel fangirlin! Giudicate voi qui *-*

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Grazie a tutti <3

Un bacione-one-one,


Lilith

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Capitolo 4
*** Man In Black ***


Men In Black
 

Sbuffò irritata. Non le piaceva uccidere, al contrario di quanto poteva sembrare non le piaceva affatto e ancor più non le piaceva trovarsi in quelle situazioni così scomode.

Erano quasi arrivati alla Base, doveva darsi una mossa a decidere. Se fosse stata in una posizione più comoda gli avrebbe spezzato l’osso del collo –che a detta sua era il modo più veloce e indolore per uccidere un uomo e cosa migliore, ti lasciava le mani pulite-, ma si trovava sul sedile anteriore dell’auto, poteva spezzare il collo del conducente –che a dirla tutta non le stava nemmeno simpatico-, ma avrebbe poi dovuto fare lo stesso con russo lì dietro e tempo che l’avesse raggiunto, colpito e ucciso quello le avrebbe piantato una pallottola in fronte e inoltre se avesse ucciso prima il conducente avrebbe perso il controllo della vettura e quella avrebbe rischiato di trasformarsi in una frittella in un fosso. Oppure andare dietro, rompere il collo al russo e poi al conducente, dopotutto, quello non avrebbe di certo rischiato di finire in un fosso per spararle, no? No, figurati se non l’avrebbe fatto.

Due curve e sarebbero arrivati. Maledizione! Devi sparargli. Non hai altra scelta e nemmeno tempo. Chiuse gli occhi e portò le mani sul calcio delle pistole che teneva nelle fondine

-Je suis désolée- disse più rivolta al russo che al conducente, tirò fuori le pistole e , prima che avessero il tempo di reagire, sparò. I corpi si accasciarono sui sedili e la ragazza rimise le pistole nelle fondine con un sospiro

-Ma porca!- afferrò velocemente il volante, prima di diventare davvero una frittella di lamiera in un fossato e –spostando il cadavere dell’uomo come meglio poteva- si mise alla guida dell’auto. Si fermò dopo pochi metri, al limite del bosco, dove l’attendeva un uomo in giacca e cravatta, più simile ad un Man In Black che ha un agente governativo. Scese dalla vettura e si avvicinò

-Buonasera, sono l’agente Phil Coulson, dello S.H.I.E.L.D, Strategic Homeland Intervention Enforcement and Logistic Division-

 -Ho smesso di ascoltarla dopo “Strategic”, comunque piacere- disse stringendo la mano che le veniva offerta – sono stata io a contattarvi, avete già ricevuto istruzioni?- chiese spiccia

-Sì, gli agenti sono già ai loro posti.-

-Perfetto. Sa sparare Collins?- chiese infilando i proiettili mancanti nella pistola

-Sì, ma sarebbe Coulson non-

-Ottimo. Dove sono gli agenti?-

-Sono appostati su tutto il perimetro, sarà principalmente un attacco dall’alto. Altri agenti si trovano ai lati dalle porta d’ingresso e a quella d’uscita-

-Certo che fate le cose in grande … -mormorò la ragazza

-Posso farle una domanda signorina, se non le dispiace- chiese educatamente l’agente

-Dipende- disse lei sulla difensiva

-Vorrei sapere qual è il suo nome-

-Oh. Facciamo così, io le dico il mio nome a patto che lei mi chiami “agente”, d’accordo?-

-Non vedo quale potrebbe essere il problema- disse l’uomo senza confuso da quella richiesta

-Evelyn, Evelyn Melbourne.- disse con un mezzo sorriso

-Bene Agente Melbourne, tenga questo- disse porgendole un piccolo auricolare; Coulson si picchiettò sull’orecchio destro –Lo indossi ,ci permetterà di tenerci in comunicazione se succedesse qualcosa.- Evelyn mise l’apparecchio, ci fu un lieve ronzio, poi la voce di Coulson s’insinuò nella sua testa

-Mi riceve?- valutò l’ipotesi di fare un’uscita alla “Houston abbiamo un problema”, ma optò per un più tradizionale –Forte e chiaro-

-Posso farle una domanda Agente Coulson?- chiese cercando di soddisfare la sua curiosità

-Certamente- acconsentì l’uomo

-E’ sicuro di lavorare per lo S.H.I.E.L.D?-

-Perché questa domanda?- chiese sbalordito Phil

-Insomma, è certo di non essere un Man In Black?- chiese Evelyn guardando il completo austero dell’uomo. L’agente boccheggiò in cerca di una risposta sensata

-Non importa, l’avranno sparafleshata. E’ pronto?-

Coulson premette qualche strano bottoncino sul suo auricolare –Agente Romanoff? E’ in posizione? Bene. Agente Barton? Ottimo. Tra qualche minuto daremo il via all’operazione-

Ti prego, dimmi che non è vero!

-Cos’ha detto?- chiese improvvisamente la ragazza –Agente Barton e Romanoff? Ma lo sa vero che sono Vendicatori?-

-Certo- rispose Phil non riuscendo a comprendere quale fosse il problema –è una situazione delicata e loro sono tra i nostri migliori agenti-

-Quando ho chiesto che fosse inviata una squadra, non mi sono forse premunita di dirvi di non inviare la Vedova Nera e Occhio di Falco?-

-Sì … ma è una missione delicata e-

-L’ha già detto! Se ho chiesto che ne rimanessero fuori avrò avuto i miei motivi, no? Sono entrambi coinvolti nel progetto dell’organizzazione e dovranno rimanerne all’oscuro finché non saremo riusciti a raccogliere tutti i dati e ci saremo assicurati che-

-All’oscuro di cosa?- chiese una voce maschile nell’auricolare, facendola sobbalzare

-Fantastico- bonfocchiò. –In posizione, preparatevi. Faremo una bella sorpresa ai miei amichetti-

Si avviò verso l’austero capannone in cemento armato, non era alto, ma si estendeva in larghezza per parecchi metri. Una sola uscita, una sola entrata. Gettò uno sguardo al tetto dell’edificio, dove diversi agenti si erano appostati ai lati delle grandi finestre, non c’era sole quel giorno, ma si erano comunque premuniti di posizionarsi in modo tale che le loro ombre non venissero proiettate sul pavimento e venissero, così, scoperti. Il cellulare le vibrò improvvisamente nella tasca dei jeans, lo prese: Sokolov.

-Piacere di sentirti Soky- disse facendo segno a Coulson di tacere

-Dove siete?- chiese col suo pesante e irritante accento russo. Evelyn diede un’altra occhiata agli uomini sul tetto, la fissavano e tenevano le armi in posizione, pronti a sparare

-Stiamo arrivando. Sarai felicissimo di vedermi- disse sorridendo. Ok, sarà anche vero che non le piaceva uccidere, ma non poteva negare che provava un brivido di eccitazione e non poteva trattenere un sorriso al pensiero che finalmente avrebbe piantato una pallottola nel cervello nell’ultimo bastardo che aveva reso la sua vita un inferno. E poi stava per uccidere per il “bene del paese”, sarebbe valso qualcosa questo?

–Felice da morire- e chiuse la comunicazione.

-Non Sokolov- disse rivolta a Coulson –lui è mio.-

-Come faranno gli uomini a capire chi è?-

-Anelli, pelliccia probabilmente. Il più ridicolo- l’agente riferì il suo messaggio tramite auricolare. Fece un cenno agli uomini sul tetto che le risposero con un pollice alzato, si mise a correre fino alle porte del capannone, spalancandole e sparando un colpo a vuoto, dando così il via agli agenti sul tetto.
 
 
________
Non so se esiste la dea protettrice delle fanwriter, ma costei è reale, allora c’è la con me ‘sta stronza!
Questo non è un capitolo, va a sapere che cos’è. Io lo chiamo “intermezzo” , perché intermezzo fa figo.
Allora,  non avete sbagliato fan fiction e questa è ancora Iron Baby.
E’ crudele da parte mia buttarvi una carrellata di mistero addosso senza nemmeno spiegarvelo quando voi aspettate che Tony si metta a cambiare pannolini, MA è essenziale cominciare a vedere anche l’altro lato della medaglia.
Un paio di precisazioni: Coulson lives Fury lies. That’s all.
E Pheels è il figlio di K, quello dei Men In Black. Ecco.
A presto il prossimo capitolo, serio, possibilmente ;)
Bacio!
 
 
 

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