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Eccomi qua pronta per un’altra ficy…però devo avvertirvi che questa
storia è partita con una base triste, poi starà a voi deci
Eccomi qua pronta per un’altra ficy…però devo avvertirvi che
questa storia è partita con una base triste, poi starà a voi decidere se questo
sarà vero o no…va bè prima di cominciare ringrazio in anticipo tutti quelli che
recinseranno o solamente che leggeranno la storia…
-“Pronto, sono Nana chi parla?”-
-“signorina Komatsu?-la voce dell’uomo sembrava
preoccupata-“sono il dottor Tanaka dell’ospedale centrale di Tokio, abbiamo
trovato il suo numero nel caso e fosse capitato qualcosa…la signorina Osaki….”-
Hachi ebbe una strana sensazione che gli percorse tutta la schiena.
-“Si fermi! Arrivo”- e riattaccò.
Era così preoccupata, non sapeva come comportarsi, l’unica
cosa sensata fu quella di chiamare Nobu per farsi venire a prendere..
-“Rispondi, rispondi, rispondi…ACCIDENTI Nobu, dove ti sei
cacciato?!”-in quel momento qualcuno rispose al telefono.
-“Plonto?”-
-“Mitsuyo, amore della mamma, me lo passi papà, e molto
importante”-
-“Ba bene…papàààààà!!! Mamma ti buole”- sentendosi chiamare
dalla bambina, appoggiò la scatola di cornFlakes sullo scaffale e si avvicinò
al carrello della spesa.
-“Cara, hai dimenticato di dirmi qualcos’altro che devo
comprare?perché io e suko…”-
-“devi subito tornare a casa…Nana è in ospedale!”-
-“Cosa? Nana? Ospedale? Arrivo, prendo la bambina 5 minuti e
arrivo aspettami al portone”- e riagganciarono. Scese le scale e Nobu arrivò
proprio in quel momento e partirono.
-“Che è successo?”-
-“Non lo so,non…andiamo all’ospedale subito!”- Durante il
tragitto, fu invasa da mille emozioni e quei 10 minuti che separavano la sua
casa dall’ospedale le sembrarono lunghi un’eternità. Pensava, pensava e se
c’era una cosa che odiava fare era pensare….la faceva deprimere e quella era
una di quelle occasioni che a Hachi piaceva definire come “ad alto contenuto
depressivo”.
-“Nana, va avanti io trovo parcheggio, lascio la bambina
alla nursery e ti raggiungo”- fece cenno di si con la testa e scese dalla
macchina. Quell’ospedale…quell’ospedale le ricordava quando non più di due anni
prima c’era lei ricoverata.
-Nana, secondo te come la dovrei chiamare?-
-Hachico, cosa vuoi
che ne sappia io di nomi?-
-E dai fai uno sforzo,
voglio scegliergli un nome che piaccia a tutte due se no non va bene!-
-Certo!!! E tu sarai
la sua dolce zietta Nana che l’alleverà a pane e sex pistols, così avrò una
piccola Nana in miniatura…ehehe!-
-bene allora se la
metti così…-
Quel nome, lo avevano scelto insieme, in quello stesso
ospedale ed ora, per colpa del grande demone celeste, c’era lei in
quell’ospedale e non era certo per un avvenimento così bello.
-“Mi scusi…”- Hachi si rivolse alla segretaria che stava
armeggiando con il computer-“sto cercando una ragazza si chiama Osaki e…”-
-“si certo…4° piano, terapia intensiva”- sembrava come se la
donna la stesse aspettando, come se avesse percepito il suo arrivo. Mentre
percorreva quegli infiniti corridoi, si sentiva gelare il sangue ogni volta che
si ripeteva “terapia intensiva”…(Terapia
intensiva, terapia intensiva…allora è davvero grave, Nana ti prego dimmi che
non hai fatto delle cavolate, ti prego, ti prego fa che non sia così.)
Finalmente trovò il reparto, ad ogni passo il suo respiro si
faceva sempre più affannoso per la paura d’averla persa per sempre, la cercava
in ogni stanza in ogni letto, ma niente alla fine si decise a chiedere ad un
infermiera.
“scusi sto cercando una ragazza si chiama Osaki, dovrebbe…”-
non fece in tempo a finire che si senti chiamare.
-“Komatsu? E lei la signorina Komatsu?”-
-“si sono io…”-
-“ecco…sono il dottore che prima le ha telefonato prego
venga con me”- il dottore non fece in tempo a finire che si senti tenere per un
braccio era, Hachi, che lo stava guardando con degli occhi che facevano
presagire tutta la paura e l’angoscia di quel momento.
-“Dottore… che è successo?”-
-“Sarò sincero con lei, la sua amica ha tentato il
suicidio”-
Hachi, si senti morire da quelle parole, si limitò solo a
lasciare il braccio del dottore e a seguirlo con la testa bassa, in
silenzio…mentre in cuor suo avrebbe preferito urlare.
Allora che ve ne pare…..???? voglio tanti commenti sia belli
che brutti l’importante è che siate sinceri a presto con il prossimo capitolo.
Eccomi qua pronta per un nuovo capitolo non voglio aggiornarvi niente…la
suspance regnerà sovrana
Eccomi qua pronta per un nuovo capitolo non voglio
aggiornarvi niente…la suspance regnerà sovrana..!!!ehehehe…buona lettura
Ps: ho modificato un po’ di cose
nel capitolo uno…avevo fatto un po’ di confusione con i tempi altrimenti non
tornavano (ho cambiato solo la parte in corsivo, quella del flash-back) chiedo
perdono!!!
Hachi continuava a guardare il
pavimento. Con la coda degli occhi si rendeva conto che il dottore la stava
portando da lei, le persone le passavano accanto senza neanche guardarla,
sembrava invisibile. Aveva un milione di domande da fare al medico, ma la voce
gli era come sparita, e non le usciva neanche un suono dalla bocca. Il dottore
si fermò.
-“ecco siamo arrivati”- disse quello. Quella processione si
era interrotta davanti ad una stanza con dei vetri che davano sul corridoio e
permettevano a chi era fuori di vedere quello che succedeva all’interno. Lei
era lì. Distesa sull’letto, immobile attaccata ad una
macchina per respirare ed ad un’altra che controllava il suo battito cardiaco. “non sta bene” pensò hachi“ lo so quando
non sta bene.”dopo qualche secondo, in cui si era
limitata ad osservarla, si voltò senza dire una parola verso il medico, che
intese quello che voleva sapere.
-“si è buttata”-cominciò lui-“ dal suo appartamento….Dio
solo sa come ha fatto ha rimanere in vita! Ha un paio di costole rotte, la
gamba destra ha una frattura multipla, ma la cosa più grave e il trauma molto
esteso che ha il cervello…signorina mi duole dirglielo ma
la sua amica è in coma e non ci sono molte probabilità che ne esca.”- dritto e
conciso. Così sono i medici. Da una parte è meglio, ma dall’altra ti devastano.
Lei si portò una mano alla bocca era scioccata, le
lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance. Poi arrivò Nobu.
-“Nana, eccomi…allora che è successo?”-
-“Nobuo...Nana sta…”- non lo
chiamava mai con il nome intero, era veramente grave allora-“ Nana sta…sta
morendo!!!”- e scoppiò a piangere.
-“Cosa? Ma
come?”- si rivolse verso il medico-“Dottore non possiamo fare nulla?la prego mi
dica qualcosa”- il medico fece cenno di no con la testa e aggiunse.
-“solo un miracolo potrebbe salvarla”-di nuovo dritto e conciso.
I due ragazzi rimasero per un po’ abbracciati, mentre un’ afflitto
nobu cercava di consolare una sempre più disperata
Nana.
-“Hachi, fose
è meglio se vado ad avvertire gli altri. Shin, Yasu ma soprattutto Ren, non
sanno nulla”-
-“Va bene…”- disse lei con un fil
di voce-“io vado da Nana…posso entrare?”- rivolgendo lo sguardo al dottore.
-“certo…non c’è nessun problema”-
I due ragazzi si lasciarono da quel tenero abbraccio, e
mentre Lui si dirigeva ad una cabina del telefono, Lei fece un gran respiro ed
entro in quella camera…
La stanza aveva un solo letto…la sua vita era attaccata ad
una macchina, e questo Hachi non lo concepiva.
-Hachico dove hai messo le birre?-
-Sono nel frigorifero
come sempre Nana…- Aprì il frigorifero, erano proprio
lì. Se ne aprì una e poi diede un’occhiata al’orologio.
-porca puttana!!!...Hachi devo andare se no
questa è la volta buona che Ren mi ammazza-
-Aspetta non mi
saluti?- le urlò l’altra dal bagno
-E dai!!! Faccio tardi…noi ci vediamo sempre…non è mica l’ultima
volta che ti parlo eh!!...ciao-
Hachi si sedette vicino al letto,
il gesto che l’aveva spinta al quella scelta era ovvia
il bambino che aveva perso poco tempo prima…
Din don…-chi è?-
-Hachi sono io apri- aveva una voce strana, ma li per lì non lo fece contare tanto così le aprì come se
nulla fosse…in due secondi era davanti alla porta.
-Ciao
Nana, che ci fai qui? Non dovevam…- Piangeva.- che ti prende che hai?-
-Hachi…Hachi…ho perso il
bambino!- e le si buttò al collo.
Le teneva la mano, come già tante altre volte aveva fatto,
sapeva che parlare ad una persona in coma fa bene…quindi,
anche se sapeva che sarebbe servito a ben poco cominciò.
-“Avevi promesso…Avevi promesso…saremo rimaste insieme per
sempre, dovevi aiutarmi con la bambina, dovevi crescerla come te Misury, punk come te…Nana non ti sono stata vicina, la
depressione ti ha condotto a questo, mi dispiace avrei dovuto aiutarti,
consolarti come tu facevi con me…e invece ho lasciato correre…credevo tante
cose che ora si sono rivelate false, Nana ti prego non
mi lasciare.. non riuscirei a vivere senza il suono della tua voce!!!”- la disperazione
prese il sopravvento, si ritrovò a piangere sul suo letto…
Ciao ragazzi…ecco un nuovo capy spero che vi possa piacere anche
questo…buona lettura Hachico91
Ciao ragazzi…ecco un nuovo capy spero che vi possa piacere
anche questo…buona lettura Hachico91
Un telefono stava squillando, in una stanzetta vuota della
casa discografica dei trapnest…Drin…Drin…Drin…e nessuno
rispondeva…Drin…Drin…ancora niente…
-“Ren, accidenti a te! Dove cazzo ti sei cacciato?”-
dall’altra parte Nobu stava imprecando contro il proprietario del cellulare,
finalmente risposero alla chiamata.
-“Pronto, Nobu che cavolo vuoi? Sto registrando e sai
cheTakumi è sempre a romper…”-
-“Ren era l’ora devi venire subito all’ospedale...”-
-“Perché? Ti ho già detto che Takumi rompe se lasci…”-
-“Nana…sta male!”-
-“Nana? La mia Nana?...che è successo?”-
-“Ti spiegherò tutto appena arrivi… sbrigati!!”- Ren attaccò
il telefono, se lo mise in tasca e prese il giubbotto di pelle che stava sulla
sedia, fece per uscire ma una mano lo afferrò per il braccio, fermandolo.
-“Dove pensi di andare?! Dobbiamo finire le prove e poi c’è
il nuovo singolo”- Ren si voltò di scatto, prese per il collo Takumi, alzandolo
da terra e costringendolo a restare in punta di piedi.
-“Takumi, non provare mai più a fermarmi! Non m’importa del
gruppo! Nana è all’ospedale e questa è la mia sola preoccupazione...hai
capito?”- gli diede una spinta facendolo cadere a terra. Aveva sbattuto la
bocca, e gli stava colando il sangue sulla camicia.
(ma dove cazzo l’ha
presa tutta quella forza?!)
Così usci lasciando a terra Takumi, con accanto Reira e
Naoki che lo guardavano esterrefatti.
Ren correva, veloce, troppo veloce con la sua moto. La moto
comprata perché piaceva a Nana, lui aveva sempre preferito le macchine
-Ren? Ren…senti me la
compri una moto?-
-Una moto? Nana cosa
te ne fai di una moto?!-
-“Bè…potremo usarla
insieme no?!- quando Nana guardava il ragazzo in quel modo, lui avrebbe potuto
comprargli il mondo intero.
-Ok Nana, avrai la tua
moto!-
-SIIII!!!! Grazie Ren-
In quei momenti a Ren non importava nulla di come andasse
veloce. Faceva zig-zag tra le macchine, non curandosi del pericolo, voleva solo
arrivare il più velocemente possibile.
Semaforo rosso. Passato.
Stop. Passato.
Niente sarebbe riuscito a fermarlo. La sua Nana, ora stava
male…la stessa nana che aveva abbandonato…
-Esci da questa casa
REN…Esci!!!- Nana, in lacrime urlava contro di lui, e quello senza dire una
sola parola uscì dalla casa, sbattendo la porta e lasciandola da sola a
piangere.
“che ho fatto?! Cosa
ho fatto? Nana….Nana amore mio ti supplico perdonami...”
Una timida lacrima fece capolino, lasciandogli un solco
sulla guancia. Finalmente l’ospedale. Non trova parcheggio. Non gli importa e
la lascia nel mezzo. Entra e gli dicono di andare al 4° piano. Va a piedi.
“L’ascensore va troppo
piano”
Arriva, ansima è sudato il cuore gli batte nel petto
tum-tum…tum-tum…Vede Nobu è fuori dal reparto, ha appena finito di parlare con
gli altri Blast. Lo guarda, si guardano, dall’espressione di Nobu capisce
tutto…
-“Sta male Ren... è in terapia intensiva…io non vorrei
dirtelo, ma…si è buttata dalla vostra villa, dal solario…”
-Ren dove mi stai
portando?-
-Uff…aspetta un’attimo
e lo scoprirai…- Lui aprì la porta del solario. Ci aveva fatto fare dei lavori
quando lei era andata via con il gruppo…
-L’ho recintato tutto,
così ci porteremo il bambino- aveva fatto mettere un’altalena e altri giochi,
un gazebo ed un tavolo con delle sedie per sedersi.
-Potrai portarci
Hachico, così Mitsuyo potrà giocare tranquillamente e voi chiacchierare!-
Nana era senza
parole…Quel posto prima era brutto e sporco, ma adesso era incantevole.
-ti amo Ren-
-Anche io ti amo…e amo
anche il nostro bambino!- le diede un bacio sulla pancia. Era ancora troppo
presto perché si notasse la vera gravidanza.
Ciao a tutti ragazzi….eccomi con un altro capy….ma adesso spazio alle
recensioni.
SakiJune: Ciao, rispondo subito alla tua
domanda! Io ho sempre trovato il nome scritto così ma se tu dici
che va scritto con la “K” mi informerò meglio…comunque grazie per aver
recensito e per avermi fatto notare la cosa…e poi grazie per aver messo la
storia tra i preferiti!!!
_hime_:
Grazie…si in effetti Nana è un po’ diversa, ed all’inizio
la storia non era partita così però dopo un po’ mi sono resa conto che il
personaggio aveva molto di mio e così ho deciso di non cambiarlo! Grazie della
tua recensione..
Ferula_91: Aliceee!!!...ma ciao…comunque non
ti posso dire nulla su come finira la storia (perché ancora
il finale non lo scritto è solo nella mia testa *__*) comunque spero che la
storia non ti deluda…ma aspettati di tutto!
Bellina: Ciao Billiana!!! Oddio con tutti questi
commenti mi farai arrossire…grazie infinite! Spero che continuerai aleggere la storia a presto
Infine devo ringraziare SHUN
DI ANDROMEDA per aver messo la storia tra i preferiti…
E ora la storia….
Hachico piangeva, quandoi due ragazzi
arrivarono alla stanza. Ren entrò, Hachi alzò lo sguardo i suoi occhi erano
gonfi di lacrime, e aveva uno il volto triste ed insieme accusatorio contro se
stessa. Si buttò tra le braccia di Ren, cosa molto insolita visto che i due non
erano poi così tanto in confidenza.
-“Ren….ren, dovevo…sigh…dovevo
stare con lei….dovevo aiutarla….”-
-“Non dire così Hachi, dovevamo stargli tutti accanto…ma la colpa più grande è la mia, che l’ho
abbandonata quando ne aveva più bisogno…quando il suo cuore si era spezzato insieme
a quello del suo bambino…”-
è buoi in casa sembra che non ci sia nessuno…Ren
sta tornando da una giornata di lavoro, pesante, è stressato, forse è anche
colpa del suo umore se finirà per ferire
la persona più importante per lui…sua moglie.
-Nana, sono a casa….ci sei?- Nessuna risposta, pensa “Sarà sa Hachico! Meglio che si diverta un po’…benedetta
ragazza” si toglie la giacca. Accende la luce. Lei è lì, per
terra, macchiata di sangue, gli fa paura…sembra….senza
vita!
-Nana? Nana? Che è successo? CHE è SUCCESSO?!-
-Ren…il bambino…il
bambino…il MIO bambino…-
-Ma che dici? Il bambino?...che
hai fatto?! Che hai fatto eh?!-
-Il bambino…mi si sono
rotte le acque…il bambino…-
-Che hai fatto?!Nana cazzo…Hai ucciso il MIO
bambino!-
-Era NOSTRO…io…io non
c’entro non è colpa mia…Ren…REN NON è COLPA MIA!!!-Ren
era sconvolto non sapeva più neanche lui quello che stava dicendo…
-Lo hai fatto apposta…perché
non lo volevi…lo hai fatto apposta.- Ren si accasciò a terra…del tutto
sconvolto si mette le mani tra i capelli ed iniziòa piangere…
-Come ti permatti?! Io volevo quel bambino,
lo desideravo con tutto il cuore…e lo sai bene! Io non
volevo è stato un’incidente…-
-Non è vero…-disse
sottovoce- NON è VERO BUGIARDA!!!-
-Basta…non voglio più
ascoltarti…-Esci da questa casa REN…Esci!!!-
-“Hachi, per favore lasciami solo con lei…”- Lei si staccò
dal suo abbraccio e si diresse fuori daNobu ancora singhiozzando.
Ren si avvicinò…aveva paura…paura di essere respinto…lo
pensava ma anche se Nana avesse voluto non avrebbe potuto comunque
mandarlo via.
-“Nana che hai fatto? Cosa ti HO fatto?!
Sono un mostro, ti prego non mi lasciare, non saprei vivere senza di te, la mia
vita non avrebbe più senso…Perdonami, perdonami amore mio…è tutta colpa mia avrei dovuto starti vicino invece di abbandonarti, sono solo
un cretino…è tutta colpa mia…è TUTTA COLPA MIAAAA!!!”-
Piangeva Ren….e questa volta non era solo una timida
lacrima, ma un vero fiume in piena che scendeva veloce lungo le sue guance….poi…il
peggioramento…
La macchina a cui era attaccatae che segnalava il battito cesso…il suo
cuore si era fermato…lasciando nella stanza solo il rumore assordante della
macchina “BEEeeeeeeeee”….
Fine quarto capitolo!
AHHHH!!! Che cattiva che sono
adesso vi lascio un po’ a cuocere nel vostro brodo fino a cottura ultimata, poi
vi papperò (ok adesso la finisco! ndMe)…comunque come avete potuto leggere le cose non
si stanno mettendo molto…bene per Nana.
Riuscirà o no a sopravvivere? Tutto nei prossimi episodi de “At
the end of my life” (mi sembra di essere la
pubblicità di un telefilm….ndME)
Ciao! Eccomi qua…non vi ho fatto attendere
tanto su…ihihih (me cattiva e perfida) non vi
anticipo nulla. Risposta alle recensioni alla fine…
I medici entrarono di corsa nella stanza.
-“fate uscire il ragazzo!”-
-“Prego esca, fuori”- disse un’infermiera a Ren.
-“No, no, no…..nana….ti prego NANA!!”- La stessa infermiera lo accompagnò fuori,
i suoi occhi luccicavano, era nel panico totale, era tormentato dal dolore…
Hachico guardava la scena da
fuori, non resse la cosa e svenne.
-Dove sono? Cosa mi è successo?!-
Hachi era distesa per terra, non era mai stata in quel posto… “forse” pensò lei
“è solo un sogno”… tutto intorno a lei era bianco, eccessivamente bianco, e la
sua voce faceva quasi eco. Poi si sentì chiamare, chiamare
da una voce, udita tante volte. La Sua voce.
-Hachico!- non c’erano dubbi,
quella era proprio la sua voce. Si voltò.
-NANA?! Nana…NANA!- le
andò incontro abbracciandola-Allora sei viva…SEI
VIVA!-
-No, hachi…non sono viva…io sto morendo…-
-Come?! Perché? Se sei qui non puoi morire…non puoi…Nana non mi
lasciare ti prego!!-
-Hachi, ragiona…questo
è come un sogno, solo che io sono presente nel tuo sogno e ragiono con la mia
mente. È complicato da spiegare…ti ricordi di essere svenuta?
Vero?!-
-Svenuta?si…io credo
di ricordare…ma cosa c’entra?-
-Vedi, in qualche modo quando sei svenuta sei entrata in contatto con la mia
mente e la mia anima, mentre... mentre…sto per lasciare la terra-
-Cosa?... perché, non farmi questo non puoi!!!-
-Mi spiace Nana, ma
tutto quello che mi tratteneva sulla terra, è svanito…io non riesco a vivere
senza il MIO bambino-
-Ma avrai altre opportunità…Te e Ren potrete…-
-è
troppo tardi…l’ho allontanato
da me-
- Non è vero…NON È
VERO!!... lui ti ama, si è precipitato qui appena ha
saputo che stavi male!-
-Hachi, ormai è troppo
tardi, anche se volessi non potrei più tornare
indietro…non posso-
-No…NO…Nana perché vai
viva? Resta con me? NANA…NANAAAA!!!-
-Devo
andare, Hachico…Sarai sempre nel mio cuore…ora svegliati”
-“NO, non voglio…no”-
-“Svegliati…svegliati”-
-“Nana, nana…sono Nobu svegliati!”- lei aprì gli occhi,
ancora sconcertata da quello che era successo.
-“Stavi urlando…cosa avevi?”- all’improvviso si ricordò
tutto…
Nana…
Il cuore…
Fermo…
-“Nobu, dov’è Nana??”-
-“…….”-
-“Nobuo…dov’è
NANA?”-
-“Stanno tentando di rianimarla…ma…ma…”-
-“Devo andare da lei…SUBITO!”- Nobu l’aiuto a scendere dal
lettino su cui era stata adagiata dopo essere svenuta.
Poi. Cominciò a correre. Il suo cuore batteva forte. Un po’ per la corsa un po’
per la paura di averla persa. Nella stanza trovò i
medici che cercavano di rianimarla. Hachi la guardava…guardava
morire il suo EROE…la sua amica, la sua complice, la sua confidente. Non poteva
far niente per aiutarla ed era la cosa che più la distruggeva, essere inutile.
La linea era sempre ferma, e il cuore non riprendeva a battere. I medici
smisero di tentare…si guardarono poi uno di loro si scopri
il braccio e guardò l’orologio, emettendo le parole più fredde e distaccate che
Hachi avesse mai sentito:
-“Ora del decesso…”-
-“Noooooo!!!!...cosa
cazzo state facendo?! Porca puttana siete medici
aiutatela…AIUTATELA!”- loro non si muovevano, ma continuavano ad osservarla
come se aver già visto la stessa scena almeno un milione di volte, permettesse
loro di stare con le mani in mano. Hachi le si avvicinò,
non una lacrima. Prese il defribillatore, adesso era
lei che tentava di rianimarla.
1, 2, 3…nulla…1, 2, 3…silenzio. La
macchina collegata a lei, insisteva a segnalare la morte…
“Non permetterò che tu
muoia, non lo posso permettere…Nana…Nana…”
Nobu arrivò nella stanza seguito da
Ren.
-“Hachi”- le disse il ragazzo-“non possiamo fare più niente
per lei è mo…”-
Sbam! La ragazza gli aveva appena
tirato un sonoro schiaffo.
-“Non dirlo Nobu! Sta dormendo…sta dormendo…dorme solo..”-
-“Non possiamo fare niente Hachi, lo sai anche te”- le disse Ren. Quelle parole gli erano uscite di bocca, più rivolte a se stesso che alla sua amica, doveva
farsi vedere forte. In quell’istante arrivarono Yasu e Shin…
-“Ren non dirmi che…”- il ragazzo
guardò Yasu, e dai suoi occhi il batterista capì tutto-“Oddio…”- Yasu si
accasciò su una poltrona con i gomiti appoggiati alle gambe e le mani che gli
tenevano la testa…non un’altra parola gli uscì di bocca. Lui era Yasu, e come al solito sembrava come se la cosa non gli importasse. Invece soffriva. Soffriva come un matto.
-“Hachi, mammina (*) ?”- le disse
Shin-“ m-mi spiace”-
-“Lasciatemi stare…LASCIATEMI STARE!”- uscì di corsa dalla stanza in lacrime, non sentiva niente intorno
a lei, aveva in testa solo Nana…Lei non sarebbe andata a consolarla quel
giorno.
-“Signor Honjo? Dovremo parlare
di…”-
-“ Non ora dottore…non ora”-
-“La prego dottore ci potrebbe lasciare da soli con…la
ragazza?”- disse Shin
-“Certo ragazzi, non c’è nessun problema…”- e se ne andò.
Da quel momento nella stanza cadde un silenzio che faceva
accapponare la pelle. Un silenzio mostruoso. Che
imprigionò nella sua morsa i quattro ragazzi che vi erano rimasti all’interno.
-“Nobu? Che facciamo con Hachi?”-
Disse Yasu
-“Forse è meglio lasciarla sfogare…dopo andrò a cercarla”-
Dopo quelle parole, tornò il silenzio.
SakiJune:
Opsh! Scusami se ti ho scioccata…comunque
grazie per aver recensito e per i complimenti. Come vedi non ti ho fatto attendere
molto!...spero che anche questo capy
ti sia piaciuto e che continuerai a seguirmi a presto.
SHUN DI ANDROMEDA:
Ciao shun!...so che sono crudele!
Lasciarvi sulle spine era proprio il mio intento! Ehehehe…comunque spero che apprezzerai questo capy…continua
a seguirmi, mi raccomando e grazie!...
(*) come molti sanno Shin ha il vizio
di chiare Hachi “mamma” o “mammina”…questo perché la vede
come una figura molto vicina e legata a lui. In quanto conosce (quel poco) del suo
passato, non molto bello.
Ciao ragazzi!.....mi scuso per il
ritardo del capitolo, spero di non venire linciata!!JJJ comunque adesso è pronto
il nuovo capy quindi vi lascio alla lettura come
sempre recensioni alla fine!!...baci
“Perché?
Perché mi hai lasciata sola? Come farò
adesso? Dimmelo…DIMMELO NANA!!!”
Hachico correva ancora, non sapeva
dove stava andando ma non le importava nemmeno. Voleva
solo sfogarsi…cominciò anche a piovere, sembrava anche che il cielo si volesse
sfogare per quella perdita, a poco a poco non rimase nessuno in strada solo una
ragazza che piangeva e a cui faceva compagnia la pioggia. Alla fine stremata si
fermo. Il capo chino. Le gambe non la ressero e cadde, la pioggia le scendeva
sui vestiti e sul volto….alzando la testa si rese conto di dove si trovava:
Stazione di Tokio.
-“è qui…è qui che ci siamo conosciute!”-
Inverno, due ragazze
scendono dal treno.
-Shoji!!- urlò hachi
-Nana come è andata il viaggio?-
-Bene amore, vieni ti
presento una persona, lei è…ma dov’è andata?-
-Chi mi vuoi far conoscere? Non c’è rimasto più nessuno qui…-
-Avevo conosciuto una
ragazza in treno…-
-Si vede che aveva da
fare…dai andiamo a casa!-
Le loro strade si erano momentaneamente divise, non
avrebbero mai immaginato che il “grande demone celeste”
le avrebbe fatte rincontrare.
Il telefono di Hachi cominciò a squillare, ma lei non sentiva
o meglio non voleva sentire…guardava il cartello, e
dopo un po’ si stancò di suonare. Non erano passati neanche 5 minuti che
riprese a suonare, alla fine seccata rispose.
-“Nana accidenti! Mi hai fatto preoccupare! Dove sei?”-
-“Nobu?! Sono…sono alla stazione”-
-“Alla stazione?! Ma quanto hai
corso, si può sapere?...aspetta lì non ti muovere
vengo a prenderti”- e riagganciò. Non avrebbe avuto la forza per muoversi comunque, era rimasta tutto il tempo per terra, sotto shock.
Dopo poco una macchina si accostò a lei. E dal suo
interno uscirono due uomini.
-“Nana…NANA!”- lei però non rispondeva. Gli si avvicinarono,
porgendole un’ ombrello anche se era ormai
completamente fradicia.
-“Nobu…Ren…che ci fate qui?!”-
-“siamo venuti a prenderti stupida! Cosa
ti sei messa in testa? Ci vuoi lasciare anche te ora? Ti prenderai
un malanno”- le disse Ren
-“Ren…ren…perché…perché?”-
-“Non c’è un motivo Hachi, se ne è
andata e basta!”-
Ore 9.00 la mattina dopo
-“Mammina, svegliati, zio ren ti
vuole”-
-“Mitsuyo, lo zio Ren è di là? Aspetta
digli che vengo!”- la bambina corse fuori e nell’altra
stanza Nobu e Ren parlavano a bassa voce.
-“Grazie, ‘suyo,
vai pure a giocare!”- la bimba non se lo fece ripetere due volte e corse nella
sua cameretta. Poco dopo arrivò Hachi. Ren aveva la faccia
stravolta, di sicuro non aveva chiuso occhio.
-“Nana, scusa se ti ho svegliata e
scusami per quello che sto per chiederti…”-Nana azzardando il continuo della
frase disse.
-“Un salice…”-
-“Cosa?!”- fu la risposta meccanica
di Ren.
-“Voleva essere seppellita sotto un
salice….diceva che quell’albero esprimeva tutto quello
che aveva dentro”- Ren la guardò stupito, poi il suo volto si fece scuro e
chinata la testa, pianse. Ren voleva farsi vedere forte, doveva resistere al
dolore che lo lacerava dentro, non si poteva permettere di farsi vedere debole,
il suo orgoglio era troppo forte…proprio come il Suo. Quello di Nana.
-“Scusa Ren..”-
-“Non ti devi mai scusare con me Hachi…lei non lo avrebbe
sopportato.” – i tre ragazzi stettero
tutta la mattina a parlare e fissarono la data del suo funerale per il
giorno seguente.
-“Vado cara, appena riesco ad acchiappare tua figlia…’suyo dove ti sei nascosta? Basta giocare a nascondino, è
ora di andare a scuola”- Mitsuyo uscì fuori da un’ armadio correndo, ma i riflessi pronti di Nobu
gli permisero di prenderla.
-“Presa…ora andiamo all’ asilo!”-
-“Ba bene papy!”-
Nobu le infilò il cappottino diede un bacio ad hachi
ed uscirono. Lei non sapendo cosa fare decise di tornare alla
casa…alla Loro casa. I 7 piani erano faticosi come sempre. Prima era
passata dall’agenzia a chiedere se poteva vederla per
un paio di minuti, il signore fu gentilissimo e gli diede le chiavi senza
obbiettare. Arrivata in cima esitò un po’ ad aprire…poi si decise e fece
scivolare le chiavi nella serratura. La porta le si aprì
dove averle dato una leggera spinta ed emise un cigolio fastidioso. Tante volte
aveva detto a Nana di oliarla, ma lei non lo aveva mai fatto. Accese le luci.
Non era rimasta più nulla apparte la cucina e il
tavolo. Su di esso poso la borsa e le chiavi della
casa. La casa era vuota. Ancora più vuota della prima volta…anche
perché non c’era Nana davanti a lei. Quel tavolo poi lo aveva fatto lei.
Era stato protagonista di tante sera passate a ridere
e a giocare a Majong (si scrive così? O__o ndMe)
-Hachico, dove hai messo i
bicchieri con le fragole?”- Hachi si girò di scatto e vide Nana intenta a cercare
i bicchieri sullo scaffale della cucina.-“Perché mi guardi con quella faccia? Ho
qualcosa che non va?”- Hachi cercò di avvicinarsi, ma fece cadere la borsa così
si chino per raccoglierla. Quando
si rigirò verso Nana, questa non c’era più….
Continua…
SHUN DI ANDROMEDA: Ciao shun!...ebbene si Nana è veramente
morta, e purtroppo per noi non ci possiamo fare nulla (ihihhi
me sadica e crudele) comunque, alla fine tutto si risolverà (più o meno) opsh! Ho già detto troppo…continua a seguirmi mi
raccomando!
Ferula_91:Alice!....che
piacere…(immagino che mi strozzerai lunedì giusto?!?!) comunque come ti avevo
detto da ora in poi (almeno a mio avviso) tutto si farà ancora più triste…spero
solo che non arriverai veramente a farmi fuori ci vediamo a scuola.
SakiJune:
Opsh! Mi dispiace di averti sconvolta così!!!...comunque sono contenta che continui a piacerti
nonostante, sia andata a finire così…vedrai che però ci sarà anche un po’ di
felicità….(certo come no…dipende da cosa intendi te per felicità!)
Per il prossimo Capy, non so fra
quanto lo posterò cercherò di fare tutto il possibile…grazie a chi segue….
Ciao a tutti!...vedete come sono
brava…che posto così in fretta?!?!...comunque grazie a tutti quelli che hanno
letto ed ancora di più a chi commenta…
Hachico cominciò a piangere,
seduta sul tavolo. Quello che aveva visto o che pensava di aver visto, l’aveva scombussolata e non poco.
Si alzò, con ancora le lacrime agli occhi e fece per
andarsene, raccogliendo le poche forze che aveva. Ma prima si diresse nella
stanza che una volta era di Nana. La tristezza
l’avvolgeva l’anima e il cuore…era troppo stanca. Non voleva
più stare lì, non ci riusciva. Aprì la porta di casa, diede un’ ultima occhiata alla casa e chiuse. Per sempre. Ad ogni
scalino, si sentiva sempre più sola…sola come non o
era mai stata.
“Questa casa è così
grande senza di te, amore mio!” Ren era in casa, con la
luce spenta, lo infastidiva. Disteso sul divano, erano 24 ore che non
dormiva, ma non voleva andare a letto. In quella stessa stanza, dove tante
volte aveva dormito con lei, ora non vi poteva dormire
da solo, non poteva senza di lei. E così era nel
salotto, da non so quante ore.
Immobile.
In silenzio.
Troppo silenzio.
“Cosa non darei per averti qui Nana…non riuscirò a vivere senza di te,
come farò io…”
-“Ren?!”- una voce. La sua voce.
No, non poteva essere, non c’era nessuno nella stanza. Chiuse gli occhi.
-“Ren! Insomma rispondi quando ti
parlo!”- gli aprì, e non riusciva a credere a quello che vedeva. Pensava di
sognare. Sognava la donna che amava. Ma tutto era così
reale, così vero. Nana era lì che lo guardava.
-“N-Nana? C-come è possibile?”-
-“Non è importante questo ora…devo
chiederti scusa, non sono riuscita ad andare avanti e poi tu eri arrabbiato con
me ed io non…”-
-“Arrabbiato?! No, ti prego non pensare questo, io non…sono
io quello che si devo scusare ma ora, nulla ha più
importanza…come vivrò senza di te?”-
-“Oh! Vedrai, riuscirai a cavartela…sei forte, caro!”-
-“Nana…nana, non so se ce la farò….”-
-“Insomma Ren! Come sei diventato
frignone, eh!”-
-“Io frignone?!Ahahah..!
Nana? Nana dove sei?!”-
-“Ascolta Ren…ascoltami bene. Vivi
la tua vita, sii felice, non sopporterei di vedere la
persona che amo soffrire…continuerò ad amarti anche se saremo lontani, nulla ci
dividerà. Neanche la mia morte…ti amo”-
-“Nana? Nana…”- richiuse gli occhi. Voleva assaporare meglio
l’aria. Magari riusciva a sentire il suo odore. Poi si alzò in piedi, e si
diresse in camera…era più forte, era come se qualcuno lo aiutasse a reagire.
Ora Nana viveva, dentro di lui. Nessuno avrebbe mai potuto
portarla via dal suo cuore, sarebbe stata sua per sempre. Si distese sul
letto e abbracciò forte il cuscino, forse per cercare affetto, solo un po’ di
compagnia. Quella stessa compagnia di cui sentiva mancare il
contatto fisico. Ma non riuscì mai a notare la
figura seduta hai piedi del letto, che amorevolmente vegliava sul suo sonno. E che sussurrava hai suoi sogni. “Ti amo”
-“Nana, sono a casa!”- Nobu era appena rientrato, dopo aver
portato Mitsuyo all’asilo-“ Nana ci sei?!”- ma Hachi non era in casa. Il ragazzo posò le chiavi
sul tavolo e vi notò sopra un biglietto “Nobu, sono uscita ci vediamo
dopo…Nana”…lo lesse e poi lo buttò. Subito dopo si lanciò sul divano. Sfinito
dal troppo correre di qua e là. Provato nell’animo. Accese la televisione, e parti una registrazione.
-“Ma questo è il primo compleanno
di Mitsuyo!”- lo mandò un poco indietro e cominciò a
guardarlo.
-Su ‘suyo, aprì i regali…- Era hachi, che stava aiutando sua
figlia a scartare i regali. Poi arrivò Nana.
-“Hachicooooooo!-
Nana stava urlando come una matta, con dietro yasu che cercava di fermarla, per
non fare brutte figure e shin che se la rideva come un matto.
-NANA! Guarda Mitsuyo c’è la zia-
-Sia, Nana…Sia Nana- urlò la bimba andandole incontrò.
-Ecco qua la mia
nipotina, preferita! Lo sai mi ha detto un’ uccellino
che oggi è il tuo compleanno...è vero?- la bambina fece cenno di si con la
testa.- Allora la tua zietta, guarda un po’ che ti ha
fatto come regalo…aspettami qui va bene?- la piccola annuì di nuovo. Nana corse
fuori dalla casa e quando tornò aveva con se….
-UN CAVALLO!-
-Siiiiiiiiiiii! Un cabaio, glazie sia…-
-NANA! Le hai comprato
un cavallo?- urlò Nobu- Cioè dove pensi che dovrei
metterlo eh!?- tutti gli altri se la stavano ridendo, vedendo la faccia
soddisfatta di nana e quella super-arrabbiata di Nobu.
-Uff…non fare l’antipatico è così cariiiiino!-
-Carino? Oh!
Si…carino? Carino un corno…!-
-Volevi un ’unicorno? Bè sarà per la
prossima volta…-
-Grrrr…NANNNNNA!- adesso anche Nana si era unita
alle risate. Mentre Nobu cercava di “eliminare” il
cavallo che stava mangiando le rose della vicina…
-“Che bei ricordi, eh!?”-
-“è già, è proprio ver…”- Nobu si
voltò e vide che accanto a lui cera..Nana.
-“Ti ho spaventato, Nobu?”-
-“Nana, ma tu….”-
-“Mi è solo stato concesso il privilegio di salutarvi”-
-“Salutarci? Allora sei stata anche…”-
-“Ascolta Nobu”- il suo viso si era fatto serio-“Devi prenderti cura di Hachi, ancora di più di come hai
sempre fatto! Hai capito? Per lei sarà difficile, molto di più che per Ren e…”-
-“Lo farò, stanne certa!”- rispose
lui, deciso. Ma subito dopo il suo volto si spese-“ Ma….ma chi si prenderà cura di me?”- Nana. Rimase sorpresa dalla
sua risposta, gli sorrise. Un
sorriso che racchiudeva la tristezza in se. Tristezza di doverli
lasciare, ma comunque un sorriso, di quelli che
riuscivano solo a lei. Poi gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla fronte.
Come si fa per i bambini. Perché in quel momento, non
era più Nana ad aver bisogno d’aiuto ma Nobu.
-“Io veglierò su di te e su gli altri, voi eravate e sarete
per sempre la mia famiglia”- Lui cominciò a piangere, e poi le disse.
-“Ti voglio bene, Nana”- Lei se ne era
già andata. Ma anche da dove era ora poté riuscire a
sentire bene quelle tre dolci parole. Parole che le fecero
per un momento, un piccolissimo momento palpitare il cuore. Anche se
ormai lei non viveva più, le parole di lui riuscirono
come ad animarla. Ormai troppo tardi le fu solo possibile dire-“Non sai quanto te ne voglio io, Nobu”-
SHUN DI ANDROMEDA:Shun! Sono contenta che ti sia piaciuto…grazie per i tuoi
commenti! Pensa che mi ha fatto commuovere anche a me
che scrivo! Bene continua a seguirmi, che con questo e il prossimo si chiuderanno i capitoli sulla “riapparizione di Nana” e la
storia riprenderà a scorrere!...alla prossima.
Ferula_91: Alice sono
contenta che ti sia piaciuta!...bè
che dire pensavo che mi uccidessi, ma la mia intenzione non era farti prendere
un’ infarto, credimi! E poi ti avevo avvertita che
sarebbe stato triste, ma la parte peggiore deve ancora arrivare (ed essere
scritta, anche se è tutto stampato nella mia testolina!!) ihhihhihih…ci
si vede domani
Altri momenti. Momenti di quella giornata
che sembrava non finire mai. Un’altra storia, velata
dallo stesso sapore, dalla stessa trama, dalla stessa melodia… dolore e solo
dolore.
-“Buon giorno signor Yamomori….posso usare la saletta per le prove e gli strumenti?”-
-“Oh! Buon giorno Shin…certo che puoi, fai con comodo!”- il
ragazzo fece per andarsene, quando l’uomo lo
fermò-“Senti…come stai?”- Shin non si voltò. Aveva saputo di Nana. E inconcepibile, come le persone cambiano il loro carattere, appena
ne muore un’altra. Lui sorrise, un sorriso finto. Che
gli faceva disprezzare Yamamori per quella domanda,
sicuramente quello che gli interessava era sapere del gruppo.
-“Una chitarra non si può suonare senza corde…”- si voltò-“
Se mi avessero pugnalato adesso soffrirei meno..”- non
ci fu risposta. Ma solo indifferenza, da parte di
quell’uomo a cui interessavano solo soldi e nulla di più. Shin si richiuse la
porta alle spalle e impugnò la chitarra.
“Che
strano…non riesco a suonare…è tutto così surreale!” poi finalmente cominciò
ad uscire il suono da quella corda, che si trasformò in melodia….e poi in
“Rose”.
-“Che buffo!...se ci fosse stata
lei mi avrebbe già detto che stavo stonando come una campana..ihihih….non ho mai capito se
stesse scherzando o no…”-
-“Se ti può consolare…stavo scherzando”- davanti a lui, dove
prima non vi era nulla!...si formò la figura nitida di
Nana.
-“Sei tu?!...Nana!”-
-“Shin…il mio tempo a disposizione sta scadendo! E non posso
rimanere qui per sempre…e devo salutare anche un’altra persona…”-
-“ALLORA perché te ne sei andata? Cosa
ne sarà del gruppo? Cosa ne sarà di noi…?”-
-“Guarda che sono sempre stata io
ad aver bisogno di voi…non pensò che potrebbe cambiare qualcosa ora…”-
-“Ma prima tu eri qui….e ora no!!....il
gruppo si scioglierà?!”-
-“questo dipende tutto da voi…non più da me ormai!”-
-“Nana, s-se ti avanza un pò di
tempo, c-che ne dici di cantare insieme a me…per
l’ultima volta?!”- Gli occhi di lei si riempirono di lacrime vedendo il viso di
Shin….ancora così infantile, ancora così dolce, non
poteva deluderlo. E lei non chiedeva nulla di più. Se
ne sarebbe andata nel unico modo che conosceva bene:
Cantando
When I was darkness at that time fueteru
kuchibiru
Heya no katasumi
de I cry
Mogakebamogakuhodotsukisasarukonokizu
Yaburaretayakusokuhurt me
Nobody can save
me
Kamisamahitotsudake
Tometesakuyounamy
love
I needyour
love
I'm a broken rose
Maichirukanashimiyoursong
Ibashonaikodokunamylife
I needyour
love
I'm a broken rose.
Oh baby, help me
from frozen pain
With your smile,
your eyes, and sing me, just for me*
A metà canzone lei sparì, lasciando nell’aria il suo profumo
e la sua dolce voce che ancora cantava e risuonava
nella piccola sala prove...da cui forse la tua voce non se ne sarebbe mai
andata.
Shin rimase lì….suonava Nana. Suonava per te.
-“Il gruppo non si scioglierà…te lo prometto!”-
Un ragazzo coperto da un paio di spessi occhiali neri si
aggirava freneticamente nella stanza da letto della sua casa.
“Chiamerò nobu e shin,
non ha più senso rimanere a Tokyo ora…”
aveva ammassato tutti i vestiti sul
letto, e aperto le valige. Sicuramente se ne voleva andare.
-“Scappi…yasu?”- lui si voltò e vide nella penombra una
figura che si muoveva verso di lui, in un primo momento non capì chi fosse, poi quando si fu avvicinata di più riuscì a vederla…Nana.
-“Allora….stai scappando o è solo
una mia impressione?”- il ragazzo non riusciva a parlare ed ogni volta che ci
provava le parole gli morivano in gola-“Yasu…insomma!?”-
-“….”- silenzio.
-“Non parli…allora ti dirò io una cosa…se te ne vai perché sono
morta, sei solo un deficiente pelato!”- dalle labbra di yasu uscì un sorriso
che si spense subito ripensando con chi stava “parlando”
-“NANA….perché lo hai fatto?”-
le ultime parole furono dette così a bassa voce che non riuscì a comprenderle…tanto
parlava piano.-“perché lo hai fatto?!”- non una lacrima, solo rabbia, dolore
disperazione…Yasu. Lei era l’unica cosa importante, lei era
tutto il suo mondo, non poteva averla abbandonata in quel modo, come
aveva fatto ha non accorgersi quanto stava male…lui…lui che la capiva meglio di
tutti.
-“Tu non mi hai abbandonata”- disse
quella capendo tutto, solo guardandolo attraverso il cuore-“ io mi sono fatta
abbandonare, che mi sono lasciata andare…non è colpa tua”- Lui muto, immobile.
La osservava, pensava “è solo un sogno,
un incubo non può essere…non può essere morta”
nella stanza, silenzio. Quel dannato silenzio, che in certi momenti ti uccide
più di una lama ben affilata.
-“Nana...non dovevi farlo! Sei stata una stupida”- rabbia. Ora
solo rabbia. Rabbia verso di lei, ma soprattutto verso
se stesso. Lui che non era riuscito a proteggerla quando
più ne aveva bisogno.
-“Ormai è tardi…troppo tardi”- tutte le certezze
di lei, caddero, in un solo istante. Lo vedeva. Vedeva il suo migliore
amico, in preda al dolore. Dolore che solo lei percepiva.
E fu in quel momenti che rivisse in un’ attimo tutti i
momenti della sua vita. Gioie. Dolori.
Solo ora si rendeva conto del immenso
sbaglio che aveva fatto, ma soprattutto l’immenso dolore che stava procurando.
Lui ancora, fermo. Muto…era Yasu. Era fatto così.
-“Non posso più restare ora….addio Yasu”- fredda. Troppo fredda.
-“Aspetta”- lui cercò di fermarla, ma la sua mano si
richiuse in un pugno-“non mi dimenticare…non mi dovrai mai lasciare!”- si era aperto ora. Come non aveva mai fatto. Gli aveva donato il suo cuore…lei avrebbe capito?
-“Yasu…non ti lascerò mai….amici, amici per sempre!”- adesso
sorrideva Nana. Poteva andarsene tranquilla. I suoi cari, sarebbero stati bene….
Fine 8° capitolo…allora che ve ne pare?!
Spero possa essere stato triste come al solito (o
ancora di più…) allora adesso sono finite le “apparizioni” di nana, e la storia
riprenderà a scorrere…e ora recensioni….
Ferula_91: alice! Allora
com’è il capitolo nuovo?!?!...spero di averti fatto
prendere un’ infarto per bene sta volta….ihihihi…ora
ho finito, ma aspetta e vedrai cosa la mia mente diabolica a pensato!!!....MMMMUUUUaaaaaahhhh!!!
SHUN DI ANDROMEDA: Ciao shun! Come
ti è sembrato il capitolo?...spero di aver soddisfatto
le tue aspettative…comunque aspettati molto altro ancora!!!!
SakiJune: Ciao
cara….piaciuta questa parte? Continua a
seguirmi e vedrai che diventerà amcora più triste…
-“Ah…si, senti tua madre è già
arrivata. Guarderà lei la bambina mentre…”-
-“Non dirlo…ti prego non dirlo!”-
il ragazzo capì ed uscì dalla stanza.
La camera era buia, illuminata solo da qualche spiraglio di
luce che entrava dalla finestra. Hachico distesa sul
letto, guardava il soffitto. Le coperte la coprivano fino al mento. Le faceva
freddo, enormemente freddo. Tremava. Non voleva per nulla al mondo alzarsi da
quel letto.
“Rimarrò qui…Sono
sicura che Ren capirà…” pensava che quella sarebbe stata la scelta giusta,
ma alla fine con una forza che credeva di aver perso, si rese conto che sarebbe
dovuta andare, lo doveva fare per lei. Si scoprì
velocemente ed un’aria gelida la invase facendola
rabbrividire. Accese la piccola luce del comodino e prese i vestiti già
preparati da Nobu e sistemati ben bene sulla sedia.Li indossò con una calma che fece spavento
anche a lei stessa. Era estremamente stanca, non
perché non avesse dormito ma per la semplice situazione, tutti i pesi che aveva
sulle spalle, tutti i dolori, era stanca. Ma più di
tutti era stanco il suo cuore. Avrebbe voluto
andarsene, tornare nella loro casa e stare con lei come avevano sempre fatto.
Loro due nell’appartamento 707. Quei giorni le sembravano lontani. Certe volte
non voleva credere a tutto quello che era successo.
“Ti prego fa che sia
solo un brutto incubo…”com’è difficile alzarsi al
mattino quando hai perso una persona cara, e trovare la forza di andare a
vederla per l’ultima volta. Ti sembra che tutto e tutti siano contro di te, che
nessuno capisca quello che provi e il dolore immenso che hai dentro. Ti sembra
di non avere il fiato ed ansimi come quando hai un’ attacco
d’asma. Ti svegli nel pieno della notte iniziando a piangere senza nessun
motivo e senti di nuovo quel freddo, che riesce a ghiacciarti anima e cuore. Lo
stesso freddo che sentiva Hachi…il suo dolore…
-“Andiamo”- disse quella uscendo dalla stanza. La bimba vide
la madre e fece un sorriso enorme. Troppo ingenua per capire.
Troppo piccola. Nobu le prese il cappotto ed uscirono.
-“Perché mamma tritte”-
-“Non è tristezza tesoro…solo un po’ giù di morale.”-
-“E quand’è che torni su..?!”- la
donna sorrise dolcemente alla piccola, sapendo che non aveva capito. Le diede
un grosso bacio e le disse.
-“Presto…o almeno spero”-
I due uscirono velocemente di casa,
lasciando nonna e nipote ai loro giochi. Da quando erano montati in macchina,
Hachi non aveva detto una parola. Quel tragitto in macchina le sembrava non
finire mai. Il suo volto non esprimeva alcuna emozione,
tanto era scossa. Era vuota…vuota dentro.
-“Hachi…tutto bene?!”- si senti chiamare da Nobu. Da quando si erano
conosciuti il ragazzo non aveva mai visto tanto
tristezza nei suoi occhi, erano spenti della vitalità. Lei gli
sorrise, sperando che potesse preoccuparsi meno. Ma entrambi sapevano che quello era un sorriso di circostanza. Un
sorriso finto. Di quelli che si fanno quando si sta
male ma si vuol fare vedere che si sta bene. E i suoi
occhi in quel momento dicevano solo quello.
Dopo poco, arrivarono. Il sole che poco prima aveva
illuminato tutta Tokyo, adesso si era nascosto dietro un gruppo di nuvole che poteva significare una cosa sola: temporale.
Hachi scese dalla macchina, mentre Nobu la sorreggeva. I due
si presero per mano e cominciarono a camminare. Non
avevano neanche fatto tre metri che la ragazza si
fermò di scatto.
-“Nana che c’è?!”-
-“Niente andrà bene Nobu…andrà tutto da schifo!”- il suo
volto prese a sgorgare di lacrime e le si erano
arrossati gli occhi. Non riusciva più a trattenersi ormai. Voleva urlare, fino
a perdere la voce. Il dolore, che fino a quel punto era riuscita a controllare,
adesso era esploso. Nobu le si avvicinò, vederla così
era troppo anche per lui..
-“Nana…alzati da terra, finirai per sporcarti il vestito…ti
prego…non riesco a vederti così”-
Quella si rialzò da terra, aiutata da Nobu. Intanto Ren
aveva visto tutta la scena e si era avvicinato a lei per aiutarla. I due
ragazzi la stavano sorreggendo quando lei disse.
-“Ren...scusa, dovrei essere io ad aiutarti in questo
momento”- il ragazzo non rispose. C’erano tutti quel giorno, perfino Takumi che non aveva più osato rivolgere parola a Ren dopo
quel giorno. Si sedette accanto a Misato che
istintivamente l’abbracciò. Nessuno disse o fece qualcosa durante tutta la
cerimonia, che non durò tanto. Un fulmine squarciò il cielo, e interruppe il
silenzio. Ormai era tutto finito, adesso la sua “casa” era
quella. Per Hachi era tutto come in un sogno, quasi hai
limiti della realtà. Non poteva ma soprattutto non
voleva muoversi da quel posto. Ormai tutti erano andatialle macchine, ma lei era l’unica che
ancora stava accanto alla tomba di Nana.
-“Hachi…andiamo!”-
-“No vai te…ti raggiungo dopo”-
-“Ma…”
-“Ho detto che ti raggiungo dopo…ed
ora vai”- Nana non aveva mai risposto in quel modo a Nobu, ma la disperazione
può far fare anche cose strane. Le prime goccioline di pioggia cominciarono a
cadere, ma a lei non poteva importare. Era come
assorta nei suoi pensieri. Come se fosse entrata in un altro
mondo. Nessuno potrà mai sapere cosa passò per la testa di Nana in quei
momenti, possiamo solo immaginare il grandissimo dolore che provava.
Nobu e gli altri alla fine avevano deciso di aspettarla alle macchine, senza
lasciarla lì da sola.
-“Andate pure a casa…l’aspetterò io!”- esordì Nobu.
-“No”- gli rispose Junko -“
L’aspetteremo tutti, lasciamola sfogare”-
-“Va bene…grazie”-
Adesso pioveva veramente forte, le gocce cadevano su Nana e
sembravano pese come macigni. Non riuscì a stare in piedi e cade
in ginocchio sull’erba e sul fango, proprio accanto alla rosa, che dolcemente
aveva posto sulla sua bara. Poi ormai sfinita, si distese in terra,
abbracciando quel mucchio di sabbia come se stesse abbracciando lei.
-“Per sempre Nana…per sempre amiche”-
Anche qui come nell’altra storia vi
chiedo di scusarmi per l’immenso ritardo (GOMENASAIIIIII!!!><)
promettendovi che aggiornerò presto, spero che vi sia piaciuto anche questo
capitolo..^^