QUATTRO LUPI E DUE CULLE

di Cangu300
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un arrivo inaspettato ***
Capitolo 2: *** La lettera ***
Capitolo 3: *** Se fossero miei? ***
Capitolo 4: *** Tra telefoni e pannolini ***
Capitolo 5: *** Ritorno e lacrime ***
Capitolo 6: *** Una prima spiegazione ***
Capitolo 7: *** Decisioni e ricordi ***
Capitolo 8: *** Ricordi inopportuni ***
Capitolo 9: *** Un lupo tuttofare ***
Capitolo 10: *** Una nuova possibilità ***
Capitolo 11: *** Mai pensare come una donna ***
Capitolo 12: *** Una proposta inaspettata ***
Capitolo 13: *** Pericolo ed un orribile verità ***
Capitolo 14: *** Passionalità ***
Capitolo 15: *** Una stramba proposta ***
Capitolo 16: *** Matrimonio mancato e rapimento ***
Capitolo 17: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 18: *** Ricerca disperata ***
Capitolo 19: *** La resa dei conti ***
Capitolo 20: *** Il principe Filippo ***
Capitolo 21: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Un arrivo inaspettato ***


Correvamo a perdifiato nella foresta dopo una ronda notturna,personalmente ero distrutto. Ultimamente sembrava che quella zona fosse diventata un posto di ritrovo di schifosi succhiasangue. Ero già costretto a chiudere un occhio e trattenere un ringhio quando venivano in visita gli amici dei Cullen che almeno per la nostra zona non erano un pericolo, visto che per rispetto non cacciavano e quindi la tribù era salva. I nomadi dagli occhi rossi erano tutt'altra faccenda e potevamo tranquillamente liberare il mondo da quella feccia puzzolente adempiendo così alla nostra missione di vita.

L'unica cosa che volevo ora era mangiare qualcosa e poi mettermi a dormire per almeno venti ore di seguito.

Eravamo quasi fuori dalla foresta quando un ululato fortissimo sembrò squarciare il cielo come il rombo di un tuono.

Era Sam che ci chiamava tutti a rapporto e ci ordinava di correre immediatamente a casa di Emily.

Sam, cosa succede?” chiesi io e la stessa domanda la sentii ripetere anche dagli altri.

Sbrigatevi e portate il vostro culo peloso qui... immediatamente”.

Ma che cavolo sta succedendo?”, sentii chiedere da Quil.

Non ne ho la più pallida idea... sbrighiamoci e lo scopriremo”.

Arrivai ai limiti della foresta e mi trasformai. In pochi istanti arrivammo davanti casa di Emily e sotto il portico di legno c'era Sam con le braccia incrociate che ci fissava con uno sguardo duro e cupo che poche volte gli avevo visto... solo quando c’erano dei vampiri da eliminare.

Dobbiamo parlare!” cominciò a dire Sam.

Si può sapere che succede?”, chiese Embry. “Cos'è sei sceso dal letto con il piede sbagliato?”, continuò lui ridendo.

Fossi in te non riderei molto”, gli rispose Sam con la mascella serrata e il volto scuro e nei suoi occhi non uscì nemmeno un accenno di sorriso... e cominciai ad innervosirmi.

Sam, se ci devi dire qualcosa dillo e basta”, alla fine sbottai io.

Sapete, che io ed Emily, in questi due giorni non c'eravamo perché abbiamo festeggiato il nostro anniversario e le avevo promesso un fine settimana senza lupi o vampiri.”

Sam non mi dire che ci hai fatto venire fin qui a quest'ora per raccontarci del tuo fine settimana di passione con Emily... ti ringrazio di volerci fare partecipi ma io passo e me ne vado a dormire...” intervenni io e salutando con la mano mi avviai verso il sentiero.

Torna subito qui! Non ho finito!”.

E allora finisci il discorso e non tirarla troppo per le lunghe”, intervenne Jared.

Ok! Questa mattina ci siamo svegliati presto e praticamente siamo partiti all'alba e alle 6:00 siamo arrivati qui... e al nostro arrivo abbiamo trovato... non so come definirla... dire che è una sorpresa è un eufemismo”, ci disse Sam.

Cosa hai trovato?”, chiese Jacob che era appena arrivato.

Entrate e guardate con i vostri occhi...”.

Ci guardammo tutti, con quell'espressione di leggerezza ed ilarità come per dire cos'è il troppo sesso gli ha dato di volta il cervello? Entrammo in silenzio dentro casa e quello che ci trovammo davanti fu una scena che almeno io non mi sarei mai aspettato. Ed ero sbigottito e confuso più che mai.

Emily era seduta sorridente sul divano,i capelli legati in una treccia e e aveva tra le braccia due neonati uno per parte.

Hey capo, avete fatto i birichini e non ci avete detto nulla?”, scherzò Embry.

Idiota, e quando li avrebbe fatti? Ci vogliono sempre nove mesi e fino a due giorni fa Emily era piatta come una tavola.” rispose Jared dandogli un pugno sul braccio.

Vi sembra che io sia in vena di scherzare?” grugnì Sam arrabbiato.

Quando siamo rientrati abbiamo trovato una cesta e dentro c'erano questi due neonati con due buste dentro”, ci raccontò gentilmente Emily a bassa voce.

Non capisco, che cosa vuoi da noi... ci stai guardando come se li avessimo lasciati noi davanti alla porta di casa vostra”, mormorò Quil grattandosi la nuca. “Se chiedi a noi se sappiamo qualcosa, la risposta è no... Paul, Embry e Jared ed io eravamo di ronda questa notte e Jake, Collin, Seth, Leah erano liberi come te e gli altri sono di turno questa mattina”, continuò Quil.

Perché non mi chiedi cosa c'era in queste due buste?” chiese Sam.

Cosa c'è in quelle buste?”, chiesi io ormai stanco di tutto quel chiacchiericcio.

In una busta ci sono 50.000 dollari in contanti”. Ci disse Sam con un filo di voce.

Che cosa?” chiedemmo tutti insieme con gli occhi di fuori.

E nell'altra busta invece c'è una lettera”.

E cosa dice questa lettera? Va bene che siamo lupi e le nostre percezioni sono superiori a quelle normali ma la supervista alla Clark Kent ancora non l'abbiamo quindi perché non ce la leggi?”.

dissi io.

Il problema è proprio questo, a quanto pare la lettera è caduta fuori dalla cesta e si è bagnata. Si riesce a leggere ma ci sono delle parti illeggibili e quindi non si capisce a chi è indirizzata.” mi rispose Sam tutto frustrato.

Sam, intanto leggila”, intervenne Jake. “Poi vediamo di capirci qualcosa”.

Sam estrasse la lettera dalla busta e ci guardò prima di iniziare a leggere, con l'espressione di uno che spera ardentemente di venire a capo di una situazione assurda.

 

 

 

 

Un grazie speciale va a Valeria per aver creato per me l'immagine e a Carmen per il supporto che mi da tutte le volte e che mi sprona ad andare avanti.

Questa è la mia prima long spero che vi piaccia.

Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate. A presto!

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Capitolo 2
*** La lettera ***


Alla nostra richiesta di leggere la lettera, Sam la sfilò dalla busta e la dispiegò facendo un lungo respiro. Probabilmente lui l’aveva già letta, anzi era sicuro, altrimenti non avrebbe saputo che c’erano delle parti cancellate.

Va bene, la lettera dice così...”.

 

Mio caro lupo, non so nemmeno se ti ricordi di me.

Sono venuta quasi un anno fa in vacanza a La Push per conoscere la cultura della tua tribù, per viverla non solo attraverso degli scritti o i libri di scuola, ma in prima persona.

Avevo questo desiderio di conoscere personalmente certi luoghi e una realtà diversa dalla mia.

In questo viaggio che doveva essere culturale ma anche di divertimento, mi ha cambiato radicalmente la vita.

Era il mio viaggio della speranza, della spensieratezza, lontana dal dolore e dall'odore della morte che mi aveva accompagnata per molto tempo.

Sono arrivata che ero una bambina che si credeva grande per le esperienze che avevo vissuto o che giocava a fare la grande, però ancora con gli occhi incantati nonostante tutto, e sono tornata a casa diversa, più matura per certi aspetti.

Questo cambiamento lo devo a te.

Mi hai rivoluzionato la vita.

Non è un rimprovero il mio, non sono sicura se onestamente sapevo quello che stavo facendo con te, ma l'ho vissuto a pieno con tutto il cuore e l'anima.

Purtroppo nella mia testa mi ero girata un film di quelli romantici dove la protagonista fa innamorare di sé il più figo del film e finisce con e vissero tutti felici e contenti.

La vita non è una favola e la realtà si mostra a noi nel modo più duro. Prima ho capito che per te non ero altro che un corpo senza volto, io o un'altra era la stessa identica cosa.

Quando ti ho visto con un'altra, ho capito quanto mi fossi resa ridicola e me ne sono andata via, facendo finta che quello che avevo vissuto con te... tra le tue braccia... quelle ore piene di risate e fuoco, non fossero mai esistite.

Però il destino è stato crudele con me per vari motivi... il mio cuore e il mio pensiero non si sono mai allontanati da te, non c'è stato giorno in cui non sia stata male al ricordo di ciò che è stato. Quello che c'è stato tra noi ha lasciato un segno indelebile in me di più tangibile di un semplice ricordo.

Quando sono tornata a casa ho scoperto due notizie terribili una di vita e l'altra di morte.

La prima è che il mio male era tornato e che avrei dovuto affrontare un altro ciclo di chemioterapia e l'altra è che ero rimasta incinta.

Non sapevo cosa fare ed ero disperata... avevo paura di affrontare i miei e anche la strada difficile che mi si poneva davanti.

Il consiglio di tutti è stato quello di abortire perché il fisico non avrebbe retto a una gravidanza e non sarei più stata in tempo per interrompere il male che era tornato a divorarmi.

Sono tornata di nascosto a La Push perché volevo parlare con te e chiedere il tuo parere. Ritenevo che fosse giusto farti partecipe di questa mia decisione in fondo era di tuo figlio che stavo parlando.

Ti ho visto quasi subito con un'altra, volevo scappare ma ho aspettato che tu fossi solo... ti ho seguito... e in quel momento ho fatto una scoperta sconcertante: il ragazzo che sognavo, che mi aveva fatta schiava del suo cuore, si trasformava in un lupo. Un bellissimo e gigantesco lupo. Non riuscivo a credere ai miei occhi... in pochi istanti davanti a me c'erano tre lupi enormi e vi ho visto lottare con un essere strano dagli occhi rossi... sono scappata in tutta fretta senza guardarmi indietro continuando a dirmi che non era possibile... era un illusione ottica causata dal mio male.

Mi sono solo accertata di sapere che eri sano e salvo e sono ripartita subito. Ero venuta perché avevo un problema e tornavo a casa con un problema ancora più grande. Non solo il cancro era ritornato ed ero incinta, il padre del mio bambino era un lupo.

Mi sono ricordata delle leggende Quileutes, del simbolo del lupo e alla fine ho capito una cosa importante: la vita è sacra in ogni sua forma, tu combattevi senza paura il tuo mostro dagli occhi rossi ma continuavi a vivere senza lasciarti andare allo sconforto, anche io avrei lottato di nuovo contro il mio mostro ma non avrei rinunciato alla vita. Se dopo tutte le cure che avevo fatto Dio mi aveva concesso di dare la vita, chi ero io per interromperla?

La mia famiglia è stata devastata dalla mia scelta, mio padre avrebbe voluto sapere il tuo nome ma io non potevo permettere che ti costringesse a fare qualcosa.

La mia situazione è peggiorata giorno dopo giorno e il primo gennaio sono nati Gabriel e Melody. Sono la mia gioia e se ho lottato l'ho fatto per loro.

Sono peggiorata e a giorni dovrò affrontare un'altra operazione e un nuovo ciclo di terapia... so che ho pochissime possibilità di farcela. I miei non sopportano i nostri bambini e so che stanno cercando una famiglia per togliermeli, sia perché ritengono che io sia troppo giovane per essere una madre, sia perché non possono accettare quelli che ritengono i responsabili di un mio peggioramento. E ciliegina sulla torta, sono inorriditi all'idea di avere dei nipoti che appartengono a una minoranza etnica.

Sono scappata dall'ospedale questa notte e sono venuta qui a lasciare i miei due amori davanti alla porta di Emily. So che lei ti aiuterà.

In una busta ti ho messo i soldi per poterli mantenere per un po' di tempo. Se mi sarà possibile tornerò a prendermeli tra circa tre mesi... se... è sempre un se la mia vita... se sopravvivrò.

Però se non dovessi tornare, spero che imparerai ad amarli e che sarai il loro pilastro, la roccia alla quale aggrapparsi.

Ti renderai conto che essendo tuoi figli ci sono alte possibilità che anche loro un giorno si trasformino in splenditi lupi come te... non esiste al mondo nessuna famiglia che possa crescerli e comprendere a fondo le loro necessità come puoi fare tu e gli altri ragazzi che vivono sulla loro pelle il tuo stesso destino.

Se mi dovesse succedere qualcosa sarai contattato da un avvocato di mia fiducia per farti avere tutta la documentazione per la custodia dei nostri figli.

Ti affido i nostri bambini, dì loro che li amo più della mia stessa vita.

 

Con infinito amore

A.

 

Sam richiuse la lettera e sospirò di nuovo. La poggiò sul tavolo della cucina, mentre nessuno di noi fiatava, eravamo tutti sbigottiti e le nostre facce spensierate di poco fa erano sparite come se ci fossero state cancellate dalla faccia con un colpo di spugna.
Lì qualcuno di noi era il padre di quei due bambini innocenti e non solo, si era pure comportato da bastardo e si era comportato con leggerezza, facendo persino scoprire il segreto dei lupi.

 

 

 

 

 

 

Ringrazio dal profondo del mio cuore Valeria per la splendida immagine e Carmen per i suoi preziosi consigli.

Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. 

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Capitolo 3
*** Se fossero miei? ***


Il piccolo salone di Sam era ancora immerso nel silenzio più assoluto. Si sentiva solo qualche strano verso dei bambini. La lettera era stata toccante e anche se di solito sono insensibile a certe cose, ho sentito lo stomaco che si stringeva.

La lettera finisce così.” disse Sam.

Come finisce così? Che vuol dire? E' possibile che non si riesca a leggere altro o il nome?”, chiesi agitato.

No, mi dispiace”, sospirò e pensò a qualcosa, poi tornò a parlare. “Sentite, ora dobbiamo solo calmarci e metterci seduti e fare due conti”, continuò Sam cupo.

Quali conti?” sussurrò Seth.

Ragazzi, i bambini sono nati tre mesi fa... dovete tornare indietro di un anno o quasi, calcolando che potrebbero essere nati prematuri e ricordarvi se avete incontrato delle ragazze il cui nome inizia con la lettera A.”

E chi se le ricorda... sono uscito con tantissime ragazze non è che io mi sia lasciato un appunto... è capitato pure che ne ho cambiate due al giorno...”, disse Embry con una strana espressione in faccia, un misto tra ilarità e preoccupazione. In un'altra occasione si sarebbe vantato, ma il contenuto della lettera glielo impediva.

Se non lo sai tu chi ti sei scopato lo devo sapere io, Embry?” urlò Sam contrariato.

Noi ci tiriamo fuori”, a parlare furono i più giovani del gruppo. In fondo, alcuni di loro non erano ancora sessualmente attivi e altri avevano iniziato da poco.

Ok! Immagino che anche Quil e Jacob siano fuori da questa faccenda oppure avete un minimo dubbio?” chiese Sam.

Nessun dubbio!”, dissero nello stesso momento.

Lo sai che non frequentiamo le turiste,noi usciamo con quelle della zona.” rispose Jacob sicuro.

Seth?”,.

Mmm... non sono sicuro Sam... ho frequentato delle turiste. Vuoi che qualcuna non si chiamasse per A? Con la fortuna che mi ritrovo... Devo fare un giro di telefonate.”

Bene, ora rimanete voi tre Jared, Embry e Paul. Voi cosa mi dite?”

Che vuoi che ti diciamo, è possibile... alcune me le ricordo altre no. L'unica cosa che posso fare è controllare la mia agenda e fare un giro di telefonate.” intervenne Jared.

Agenda? Aveva un'agenda delle ragazze che si scopava, ma stava scherzando? Brutto egocentrico del cavolo! Ma che parlavo a fare, ce l'avevo anche io, pur avendo smesso di annotare i nomi sopra quando io e i ragazzi ci avevamo dato un taglio con le scommesse.

Lo stesso vale per me”, dissi io tra i denti, non riuscendo a spostare lo sguardo da quei due bambini che dormivano beati tra le braccia di Emily.

Mi sentivo strano, ed era come se un campanello d'allarme risuonasse nella mia testa per avvisarmi del pericolo. Forse era solo l'effetto di quella lettera, però mi sentivo combattuto.

Da una parte sentivo il bisogno di scappare da quella strana situazione, dall'altra invece ero... attirato da loro.

Possibile che volessi prenderli in braccio? Io? Paul Lahote? Rischiavo veramente di spezzargli qualcosa, eppure ero sicuro che non gli avrei fatto del male.

La mia mente lavorava a mille, le mie intenzioni più diverse si scontravano in testa e i miei piedi continuavano a rimanere ancorati a terra. Non riuscivo a muovere neanche un passo.

Ci mettemmo seduti a fissare il quadretto atipico che ci si proponeva davanti, eravamo affascinati come vittime della sindrome di Stendhal.

Inevitabilmente ritornai indietro nel tempo e mi vergognai, mi vennero in mente tre volti di ragazze e cominciai a sudare freddo.

Credo che siano miei”, sussurrò Jared. “Mi ricordo di una turista si chiamava Amanda e un'altra Andromeda e le ho frequentate per alcuni giorni un anno fa.”

Andromeda? Come quello dei cavalieri dello zodiaco? Solo lui poteva trovare delle ragazze con quegli strani nomi. Ok! Se lui è convinto io sono salvo.

Non puoi essere sicuro. Io in quel periodo sono uscito con Agnes, Alexia, Ally e Angy. E sono solo quelle con la lettera A”, disse sicuro Embry.

Io mi ricordo di una Apple, Alexandra e Aurora.” intervenni io.

Bene è già un punto di partenza per scoprire l'arcano.” intervenne Jacob con un'espressione totalmente diversa dalla nostra, era evidente che fosse sollevato al pensiero che non poteva essere lui il padre dei bambini.

Un momento... dovete stare attenti a come vi muovete e fate domande. Qui non abbiamo un certificato, o un documento che attesti la paternità. E se questo famoso avvocato non si facesse vivo? Se telefonate e vi rispondono i genitori che odiano questi bambini cercheranno di portarli via e darli in adozione anche solo per farvi un dispetto”, disse quasi disperata Emily mentre stringeva tra le braccia i gemelli.

E quindi cosa proponi?” chiesi io esasperato.

Penso che per il momento l'unica cosa che possiamo fare è mantenere il segreto e prenderci cura di loro. Se fra tre mesi lei non sarà tornata o non ci avrà fatto avere sue notizie tramite l'avvocato, agiremo. Per prima cosa vi sottoporrete al test del DNA per stabilire la paternità e poi chiedere la loro custodia. Non sarete soli ci sarà tutto il branco ad aiutarvi e la riserva intera. Loro sono il nostro futuro e molto probabilmente futuri protettori come lo siete voi. Il branco non volta le spalle alla sua famiglia. Voi siete come i moschettieri uno per tutti e tutti per uno.” Continuò Emily con una tranquillità che mi sorprendeva sempre.

Annuii e guardai quei due neonati che dormivano. Erano... come dire... carini. Più li guardavo e più sentivo quel fastidioso campanello suonare, avevano un qualcosa di familiare. Continuai a rifiutare anche la sola ipotesi, era vero che passavo da una ragazza all'altra come cambiavo la biancheria, ma avevo sempre praticato sesso sicuro. E' anche vero che solo l'astinenza è sicura al cento per cento, ma questi come sono arrivati?

Mentre continuai con le mie riflessioni uno dei due neonati si svegliò e si guardò intorno e io rimasi con il fiato sospeso... i suoi occhi erano di un colore verde intenso. Quegli occhi mi avevano tormentato per mesi... erano gli stessi occhi dai quali ero scappato. Non avevo più dubbi... i piccoli erano i miei.

Feci un grosso sospiro prendendo coraggio. “Non c'è bisogno del test del DNA... sono io... sono io il padre.”

E da cosa lo stabilisci che sono tuoi?” chiese Jared.

Dagli occhi verdi... mi ricordano quelli di una ragazza.”

E che vuol dire? Non sei il solo ad aver incontrato degli occhi verdi...”, disse Embry e alle sue parole annuirono tutti.

Molte turiste hanno gli occhi chiari, verdi e azzurri, molte delle ragazze con cui sono stato erano così.”, continuò e la mia sicurezza di poco prima vacillò. Avevano ragione loro, a La Push di occhi chiari se ne vedevano spesso.

E poi non è una sicurezza, si sa che il colore degli occhi dei bambini si scurisce con il tempo...”, intervenne Seth. Ecco ci mancava solo il saputello del cavolo.

E poi sono troppo belli per essere tuoi, caso mai sono miei”, insistette Embry. “Si sa che io sono il più irresistibile del gruppo. Le ragazze mi cadono ai piedi... io sono per loro come il miele per le api.”

Certe volte, anzi troppe volte, il cretino scollegava il cervello dalla lingua e diceva una marea di cazzate.

Ma quanto sei spaccone. Il più bello? E questa dove l'hai sentita a me non risulta”, intervenne Sam. Sembrava leggermente più rilassato, ma si vedeva che la preoccupazione per quella situazione non era ancora passata del tutto.

Va bene, ma ora con loro cosa ci facciamo? Dove staranno?” chiese Jared.

Staranno qui con me, in fondo la madre ha scritto che si aspettava un mio aiuto. E' più facile... però pretendo un vostro aiuto costante. Uno di voi dovrà rimanere con me e aiutarmi, farete i turni, anche la notte. Ho solo un altro letto a parte il divano, quindi due di voi potranno dormire in casa mentre gli altri sono di ronda. Alla fine di questi tre mesi avrete imparato ad essere autosufficienti e a essere dei bravi papà... e gli altri lo useranno come una buona esperienza per il futuro, tanto prima o poi vi toccherà, almeno sarete preparati”, affermò sicura Emily. Annuimmo tutti come dei perfetti scolaretti davanti alla maestra.

 

 

 

 

Ringrazio tutte le ragazze che mi seguono in questa mia piccola storia, è un vero onore per me sentire il vostro appoggio.

Un bacione grandissimo a Carmen e Valeria per il loro prezioso aiuto... senza di loro sarei persa.

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Capitolo 4
*** Tra telefoni e pannolini ***


Alla Riunione della sera erano presenti anche gli anziani del consiglio. C'era un silenzio quasi assordante non sapevamo che dire, non era mai accaduto a nessuno di noi. Poi finalmente sospirarono guardandosi negli occhi.

Ragazzi, quante volte vi ho detto di tenere la testa sulle spalle? Pensavate che ve lo dicessi così tanto per dire?” disse Billy con sguardo inceneritore.

Jake, sei sicuro che non mi devi dire niente?”

Papà, ma che dici? Ti ho già detto di no.” Rispose lui tutto impettito.

Come fai a essere così sicuro? A me sembra che tu ti sia dato da fare o almeno questo è quello che ho sentito.” continuò Billy.

Papà... senti e va bene... è vero mi sono dato da fare ma le ragazze che ho frequentato in tutto questo tempo ce l'ho avute sotto gli occhi e nessuna di queste è sparita per un periodo o è rimasta incinta. L'unica turista con cui ho passato un po' di tempo è stato due mesi fa... e a quanto mi risulta serve più tempo per sfornare dei marmocchi, quindi mi tiro fuori. Per farti stare tranquillo le telefono per vedere se ho fatto il danno, ma se anche fosse vero il danno non sarebbe qui in questa stanza con noi.”

Vidi Billy sospirare come se si fosse tolto un macigno dal cuore. I nostri occhi avevano tutti la stessa espressione; peccato che nessun'altro di noi potesse avere quella certezza.

Allora, noi anziani ci siamo riuniti e vista la delicatezza della decisione abbiamo deciso di approvare il piano di Emily. Aspetteremo tre mesi a partire da oggi, se entro tre mesi non avremo notizie ci muoveremo per regolarizzare la situazione di questi piccolini. Loro ci appartengono e non permetterò che finiscano in istituti o siano adottati da estranei a costo di dichiararli figli miei.” Affermò lui con voce decisa.

No, Billy! Non ci ti mettere anche tu... questi piccolini di padri ne hanno quanti ne vogliono c'è solo l'imbarazzo della scelta, è della madre che non si hanno notizie” rispose ridendo Embry. Non si smentiva mai, ma come cavolo faceva a ridere sempre?

Emily stai tranquilla, entro domani ti farò avere tutto quello che può servire per loro, vedrai che culle, fasciatoi e vestitini compariranno in un batter baleno. Quei soldi è meglio usarli in un secondo momento e solo in caso di necessità.” disse Sue intervenendo nella conversazione.

 

 

Cosa ha detto che dobbiamo comprare?” chiesi a Jared un po' confuso. Non capivo come le donne facessero la spesa senza dimenticare nulla, dannazione.

Latte in polvere, pannolini, olio ammorbidente, salviettine umide, e tante altre cose. Ma come è possibile che due cosini così piccoli abbiano bisogno di tutta questa roba? Anche per noi è stato così?”.

Vuoi che abbia ricordi di quando ero un poppante? ” dissi contrariato.“ Piuttosto... pensi che ci sia veramente la possibilità che sia tu il padre?”

Non lo so, ammetto che ho passato un periodo nero e ho frequentato varie turiste, tutto può essere... solo che mi sento uno schifo. Uno perché non ho mai riflettuto sul fatto che un'avventura potesse diventare così importante per qualcuno, due per le conseguenze... non ho mai pensato che potessi diventare padre, anche se sono sempre stato attento e poi perché penso che mentre io sono stato qui a spassarmela lei, chiunque sia, stava combattendo con tre mostri peggio dei vampiri. Il cancro che la stava uccidendo e i genitori che minacciavano di farla abortire prima e toglierle i bambini dopo.”

Hai ragione sono gli stessi pensieri che mi stanno tormentando.”

Paul, sbrighiamoci. Non so tu ma io un giro di telefonate voglio farle. Non posso rimanere con le mani in mano nell'attesa di un ritorno.

 

Pronto Agnes, sei tu? Non so se ti ricordi di me , sono Embry, sì sono proprio io... ti disturbo? Ah... senti, sto per farti una domanda un po' strana ma ti chiedo di rispondere sinceramente... insomma dopo il nostro rapporto sei rimasta incinta? Come no? Non sono pazzo è una semplice domanda sì o no? Okay grazie... ciao.”

Pronto Alissa, sono Seth... aspetta... cacchio ha riattaccato!”

Pronto Andromeda... mmm... si sono Jared... ti dovrei chiedere una co... sa. No! Non riattaccare...”

Pronto Apple, sono Paul. Come no... non... sì... lo so che mi avevi cercato e... ho capito... mmm... mi fai parlare?... Okay vado al diavolo.”

Nei giorni seguenti seguirono molte di quelle telefonate assurde e purtroppo non riuscimmo a rintracciare tutte le ragazze, l'unica cosa possibile fu assottigliare l'elenco delle possibili madri. Inoltre molte di loro al solo sentire i nostri nomi riattaccavano subito non proferendo nessuna parola. Non potevamo continuare in quel modo. Non facevamo altro che mettere più distanza possibile tra noi e i bambini.

Una settimana dopo però tutto cambiò. Emily prese posizione e la nostra vita cambio radicalmente.

 

Basta! Venite qua. Ora io esco perché ho da fare e voi resterete con i bambini. E' ora che cominciate personalmente a farlo.”

Emily, aspetta... noi non ce la possiamo fare.” Disse Seth.

E non ce la farete mai se io sto sempre ad aiutarvi. Non riesco a credere che non avete paura di scontrarvi con dei vampiri e invece siete terrorizzati dai due piccoli tesorini. Ci vediamo più tardi.”

 

Oh, no! Un'altra volta! Non è possibile. Si può sapere come cavolo fanno a produrre tutta quella roba puzzolente? Cosa gli danno da mangiare?” sentii borbottare Embry.

Paul, ti do venti dollari se li cambi tu.”

Ahah. Amico non ci contare io l'ho fatto prima ora tocca a te. Al massimo prendo la piccolina per farla addormentare, mi adora... subisce il mio fascino come tutte le donne.”

Ma che dici stravede per me, non vedi che sorrisetti che fa, quando mi vede?” intervenne Jared prendendo in braccio la piccola Melody.

Giù le zampe, me la traumatizzi con quel brutto muso che ti ritrovi... Mel adora solo me...” sbraitò Embry mentre cercava di riprenderla in braccio.

Entrambi i piccoli erano belli, anche Gabriel, però avevo l'impressione che ci stessimo rincitrullendo tutti con la piccolina. Appena faceva un sorriso ridevamo con lei e facevamo la fila per poterla tenere in braccio e non solo noi anche gli altri ragazzi. Sembrava che non avessimo mai visto una bambina in vita nostra. C'erano sempre delle cose che avremmo preferito non fare, come il cambio del pannolino, però la vita sembrava una continua scoperta con loro.

L'ora che personalmente preferivo era quella della nanna, avevo scoperto che mi piaceva tenerli tra le braccia mentre gli leggevo il quotidiano dello sport. Bastava solo cambiare il tono della voce.

Pioggia che fa da padrona già all'inizio del match, tanto che la partita alla fine del terzo drive è stata interrotta a causa di un forte temporale. Dopo una breve interruzione, le due compagini sono potute rientrare in campo per riprendere il regolare svolgimento dell'incontro. I Titans hanno subito poco in difesa e l'attacco si è mosso discretamente, ma la pioggia ed il campo non hanno di certo aiutato i romagnoli, impedendogli di creare un gioco fluido. I padroni di casa sono riusciti così ad affermarsi per 12-0.”

Ma che cavolo le stai leggendo?” mi chiese Embry perplesso.

Il Washington Post Sport perché?” chiesi già con un giramento di palle in corso.

Sono piccoli dovresti raccontare le favole, conciliano il sonno.” Intervenne Seth.

E cosa proponi? Cappuccetto rosso o i tre porcellini? Io mi rifiuto di fare la parte del cattivo. Credi a me, con lo sport non si sbaglia mai. I miei bambini non dovranno mai avere paura del lupo.”

Caso mai i miei bambini.” Affermò tutto orgoglioso Jared.

Ma che stai dicendo? Guardali sono la mia copia hanno il marchio dei Call.”

Uffa, ma non avete niente da fare? Questa sera tocca a me, quindi sparite che li disturbate.” finii con il borbottare e loro si allontanarono ridendo.

Domani li porto in spiaggia è ora che conoscano il mare.” Disse ridendo Embry.

 

Non ci posso credere... se lo sapevo li portavo prima in spiaggia... avete visto quante ragazze tutte intorno? Sono come il miele per le api.”

Ahaha e tu Embry sei il ragno che cerca di catturarle con la tua ragnatela.”

Sta zitto Seth, non mi pare che prima ti sia dispiaciuto averle intorno quando tenevi Melody.”

Non mi meraviglio che ciondolino tutte intorno è impossibile resistere al fascino dei Clearwater”

 

Ahaha ma sentiteli! Vi rendete conto che tre mesi fa eravate pronti a partire e a sparire alla sola idea di avere a che fare con loro e ora ve li state litigando?” Intervenne Quil.

Sai Quil, se me lo avessero detto avrei riso in faccia a chiunque, comunque ora l'idea di essere il padre non mi fa più schifo, anzi ne sarei orgoglioso, io parlo per me però sono sicuro che non sia un pensiero solo mio.” Mi guardai intorno e annuirono tutti. Ora non ci restava altro che aspettare, entro pochi giorni avremmo saputo la verità in un modo o in un altro.

 

 

 

 

 

 

Un grazie a tutte voi che mi seguite!

Un abbraccio immenso a Carmen e Valeria <3 <3 <3

Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 5
*** Ritorno e lacrime ***


Come al solito eravamo riuniti a casa di Emily a parlare del più e del meno, facendo attenzione a mantenere la voce bassa per evitare di svegliare i piccoli che si erano addormentati da poco.

Qualcuno bussò alla porta e Sam si alzò dal divano per andare ad aprire. Lo seguii con lo sguardo e quando la porta si spalancò, oltre alla sua spalla la vidi... Lei. Lo sapevo, me lo sentivo. Ero io il padre di quei due bambini.

Gli occhi della mia piccolina erano uguali a quelli della sua mamma. Erano occhi che non si dimenticano tanto facilmente. La guardai e mi sentii catapultato indietro nel tempo a poco più di un anno prima...

 

Ero appena uscito dall'acqua e mi lasciavo sprofondare sulla sabbia, a crogiolarmi con quei pochi raggi di sole che ogni tanto si degnavano di fare capolino a La Push.

Per caso, guardandomi intorno vidi una ragazza seduta poco distante da me, con dei lunghi capelli rossi. Era assorta nei suoi pensieri e non si era accorta di me. Vidi una lacrima scendere sulle sue gote. Rimasi a bocca aperta a guardarla era così bella che sembrava quasi eterea; con quelle lentiggini spruzzate sul nasino e le guance rosse aveva anche un'aria sbarazzina. Quello che più di tutto mi colpì fu lo sguardo da sopravvissuta. Mi domandai come faceva una che ha l'aria di essere una ragazzina allo stesso tempo sembrare una combattente. Ma in fondo perché mi stupivo? Io e i miei fratelli non eravamo lo stesso? Agli occhi del mondo invece eravamo solo dei ragazzi giocherelloni.

Doveva essere sicuramente una turista, indossava una maglietta viola con stampato un lupo e la scritta “il lupo è mio amico” e dei pantaloncini di jeans corti.

Mi ricordo che mi avvicinai piano a lei e quando alzò il suo sguardo su di me rimasi come paralizzato. I suoi occhi erano di un verde intenso, diversi dai soliti occhi scuri della riserva o degli occhi azzurri delle biondine slavate che ogni tanto mi ripassavo. Non so cosa di preciso avesse attirato la mia attenzione, solitamente non ero io a fare la prima mossa, erano sempre le ragazze o le donne mature a farsi avanti. Volevo conoscerla.

Ciao io sono Paul, sei arrivata oggi?”

Sì, sono arrivata un'ora fa e sono corsa subito qui, mi sto godendo la brezza marina e il panorama.” mi disse sorridendo. “Ciao Paul, piacere di conoscerti io sono Aurora.” Continuò lei porgendomi la mano da stringere. Presi la sua piccola mano nella mia, la strinsi e sentì come un brivido corrermi lungo la schiena. Una cosa era certa, quella ragazza mi piaceva e pure molto.

Ti spiace se mi siedo vicino a te?” le chiesi mentre mi posizionavo accanto a lei.

No, fai pure. Almeno mi fai un po' compagnia e mi racconti la storia della tua tribù e le leggende che la riguardano.”

Come mai vuoi sapere delle leggende? Non pensavo che interessassero ancora a qualcuno... sono solo racconti dei vecchi anziani per attirare un po' di turisti.” Le dissi.

Saranno anche racconti, o favole, non mi cambia. Ho scelto a posta la meta del mio viaggio. Devi sapere che io amo l'archeologia e la storia delle tribù indiane... per questioni mie che non ti sto a spiegare ho letto molto di loro e desideravo visitare i posti e vivere quelle culture personalmente, non solo attraverso le parole scritte. Se non ti va di parlarmene magari mi puoi presentare uno di quegli anziani che ama raccontare di queste storie.”

Non c'è problema, ti racconterò io quello che vuoi sapere e se c'è qualcosa che non so, ci sono delle persone che di sicuro colmeranno i vuoti dei miei racconti.”

Grazie!!! Sei molto gentile... non sei tenuto a fare tutto questo per me, in fondo nemmeno mi conosci.”

Come no? Certo che ti conosco, sei mia amica.” Le dissi ammiccando.

Come sono tua amica? Ma se ci siamo appena conosciuti.”

Beh, visto che il lupo è tuo amico e il lupo è il simbolo della mia tribù è ovvio che tu sia mia amica.”

Ahaha, giusto, non ci avevo pensato. Ok amico, come posso sdebitarmi con te visto la tua disponibilità?”

Un modo ci sarebbe.” le sussurrai piano.

Quale?”

Stasera ti va di uscire con me? Andiamo a mangiare una pizza.”

Una pizza... ma sì... a una pizza non si dice mai di no.”

 

Mmm... scusatemi... io stavo cercando... Paul.”

Mi riscossi dal mio ricordo. Tutti mi guardarono ed erano in attesa di una mia risposta.

Aurora!” Non sapevo che dire, al momento ogni pensiero coerente era andato a farsi benedire.

Ciao Paul!” mi salutò quasi sottovoce, i suoi occhi sembravano quasi tormentati, la vidi scrutare attentamente tutti.

Aurora?” Urlò il suo nome Emily mentre le andava incontro stringendola forte a sé.

Emily, mi dispiace... io.”

Shh... Tranquilla vieni a sederti, e prendi qualcosa da mangiare, avrai tutto il tempo di spiegarci.” La vidi confusa, forse immaginava che le riservassimo un altro tipo di atteggiamento, forse credeva che l'avessimo attaccata.

Emh... grazie.”

Tieni prendi un muffin, guarda come sei magra.”

La vidi arrossire. Mi accorsi a un tratto che non volava nemmeno una mosca, sembravano tutti in attesa di una mia parola o di una spiegazione. Titubante prese un muffin tra le mani e poi tornò a guardarmi. Mi sentivo un idiota... perché non dicevo nulla?

Dove... dove sono i miei bambini?” chiese con voce tremante.

Stanno bene, sono nell'altra stanza. Vieni con me che ti faccio vedere.” Emily la prese per mano e aprì la porta, dove i piccoli stavano riposando. Mi alzai e le seguii, non so neanche io perché lo feci o forse lo sapevo... volevo vederli insieme con i miei occhi.

Si avvicinò piano piano, si inginocchiò per terra e con una mano si appoggiò alle colonnine del lettino dove Melody e Gabriel riposavano.

Aurora... ma che... alzati ti prego non fare così.” Le disse Emily.

No, scusami... ma non puoi capire che cosa significa per me tutto questo. Hai idea di che cosa si prova a lasciare la carne della propria carne, sapendo che molto probabilmente non la vedrai mai più e avendo la consapevolezza che quella decisione era l'unica possibilità per loro di essere amati e compresi? Non credi che durante quelle ore buie il mio unico pensiero sia stato di poter rivedere i miei piccolini?” Ogni parola era spezzata da un singhiozzo.

Shh... calma, ora è tutto finito. Sei qui e loro sono sempre stati bene.”

Amori miei, come siete cresciuti...” si allungò e accarezzò i bambini che si svegliarono subito. La guardarono ma non piansero, di solito odiavano essere svegliati. Possibile che la riconoscessero dopo tre mesi?

Vuoi prenderli in braccio?” Le chiese Emily dolcemente.

Posso?”

Certo che puoi, sei la madre... ci mancherebbe.” Le disse prendendo Melody e mettendogliela tra le braccia e poi prendendo Gabriel e passandole anche lui.

La vidi con le braccia piene, con gli occhi colmi di lacrime, baciare i nostri figli. Vederla in quello stato mi fece morire le parole in gola. E invece avrei voluto urlarle contro. La realtà era un'altra, quella che avevo davanti era una madre disperata che finalmente stava provando una gioia immensa, quella di poter stringere al petto i suoi bambini. Mi allontanai e tornai a sedermi. Avrei avuto tempo per parlare con lei. Non volevo rovinarle il momento. Ma quanto è vero che mi chiamavo Paul Lahote se non mi avesse dato una spiegazione che fosse come minimo coerente, avrei fatto uscire il lupo che era in me, non me ne fregava niente che fosse umana, e che la nostra legge lo proibiva, l'avrei fatta a pezzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutte voi che mi seguite e mi fate sentire la vostra presenza.

Un bacione grande va a Carmen e Valeria per il loro prezioso aiuto.

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Capitolo 6
*** Una prima spiegazione ***


Un silenzio surreale riempì la stanza, era mezz'ora che nessuno diceva niente. Stavamo seduti e guardavamo la porta della camera nell'attesa di vederla uscire. L'unico rumore che si sentiva erano i singhiozzi di lei, lo schiocco dei baci che dava ai piccoli e le paroline dolci che continuava a sussurrare e quel perdonatemi che come una nenia arrivava forte alle nostre orecchie, quasi fosse gridato a un microfono.

Sentii gli occhi di tutti addosso, credo che si stessero domandando come mai io non fossi ancora esploso in uno dei miei soliti exploit, me lo domandai anche io.

Finalmente uscì dalla stanza si fermò sulla soglia e mi guardò. Le feci il segno con la mano di avvicinarsi e spostai una sedia vicino a me. Presi il mio tempo per osservarla e valutare le differenze. Era decisamente più magra e i capelli erano più corti. Si capiva che stavano ricrescendo. Emily si avvicinò e le mise tra le mani una tazza di caffè, la vidi sorseggiare e fissarmi negli occhi, quel gesto mi riportò indietro...

 

Non riuscirò mai ad abituarmi al vostro caffè!”

Cos'ha che non va il nostro caffè?”

Niente,è solo che io ero abituata al caffè espresso, all'italiana. Mia madre ha origini italiane e in casa abbiamo sempre bevuto quello. Se devo essere sincera è quasi un'offesa al caffè italiano chiamare questa acqua sporca caffè.”

Ah, quel caffè striminzito nella tazzina piccolina, che sembra che hai appena sporcato la tazza?”

Attento a come parli. Almeno il mio è caffè vero.”

Va bene, va bene... e chi te lo tocca. Sentiamo oltre alla pizza e il caffè espresso, che altro ti piace?”

Cioccolata in tutte le salse, in cioccolatini, tavoletta,ovetti, cioccolata calda, dolci e biscotti e poi la regina delle regina la Nutella.”

Mmm... buona.”

Guarda io la nutella la metterei sopra a tutto.”

Attenta a quello che dici, potrei anche pretendere una dimostrazione.”

Del tipo?”

Mmm... no niente... te lo dico un'altra volta.”

 

Aurora sei appena arrivata a La Push?” Le chiese Sam ed io dentro di me lo ringraziai.

Sì, sono appena arrivata. Sono partita questa mattina presto e ringraziando il cielo non ci sono stati ritardi nei voli ed eccomi qui.”

Dove hai passato la notte?”

In un Hotel”

Perché in un hotel? Ti trovavi in un'altra città?”

No, ero nella mia città a New York”

Non hai una casa a New York?” insistette Sam.

Non più...” rispose lei guardando per terra.

Cosa significa che non hai più una casa?” Chiesi io quasi esasperato.

Quello che ho detto, non ho più una casa.”

Ti sembrerò ottuso ma dove dormi di solito?”

Paul... non mi va di parlarne.”

Non ti va di parlarne?” cominciai a tremare di rabbia.

Paul, calmati!” Intervenne Sam “lasciala spiegare.”

Paul, ho passato l'ultimo anno in un ospedale, purtroppo le mie condizioni di salute non mi permettevano di stare a casa. O stavo a casa con una infermiera notte e giorno o restavo in ospedale. Inoltre i miei genitori non mi volevano più con loro.”

Mi stai dicendo che i tuoi genitori ti hanno lasciata sola ad affrontare la tua malattia?”

Paul...”

Ti ho fatto una domanda specifica ed esigo una risposta chiara, mi basta un sì o un no.”

Sì. Ma vedi, io li ho delusi e loro...”

In che modo li avresti delusi decidendo di portare avanti la gravidanza? E avendo dei figli da un nativo americano?”

Sì. Non hanno accettato le mie decisioni. Loro non sono mai stati molto espansivi con me, io stessa sono stata un errore di percorso, per tutta la vita me lo hanno rinfacciato e il fatto che avessi dei problemi di salute ha amplificato la mia inadeguatezza ai loro occhi. Quando mi hanno detto che avevo avuto una ricaduta ed io ho deciso che non potevo intervenire perché avrei fatto del male al bambino, loro mi hanno messo di fronte a una scelta.

Non hanno potuto darmi degli ordini precisi perché avevo da poco compiuto 21 anni e in più avevo un fondo fiduciario cospicuo, lasciatomi dai miei nonni che mi ha permesso di mantenermi da sola, di pagarmi le cure e di provvedere in parte ai miei bambini.”

 

L'orrore non aveva mai fine. Non riuscivo a credere che al mondo potessero esistere degli esseri così disgustosi, quasi quasi i vampiri erano meglio.

Perché non mi hai chiesto aiuto? Credevi che anche io ti avrei voltato le spalle?”

Non è questo... non l'ho mai pensato... ti giuro Paul.”

Allora spiegami perché.”

La situazione non era delle migliori e la gravidanza è stata complicata, oltre il mio male che piano piano si aggravava ho avuto delle minacce d'aborto. Ho passato dei mesi a letto. Non potevo pesarti. Ogni giorno era una speranza in più per loro e una in meno per me. Avrei avuto bisogno di un'assistenza costante e visto la tua situazione particolare non credo che ti sarebbe stato facile in una grande città.”

Non credi che questo avrei dovuto deciderlo io?”

No, non credo. Ognuno nella vita ha una strada da percorrere e la tua strada è fatta di boschi, e individui strani. Non di fare l'infermiere a me. Quando ho avuto bisogno ho chiesto aiuto. Ero venuta direttamente a casa tua, ma non c'era nessuno e mi sono ricordata che passavi molto tempo in questa casa, praticamente era come se vivessi qui. Sono tornata indietro ed ho aspettato che si facesse giorno. Ho posato la cesta davanti alla porta ed ho aspettato che si accorgessero della loro presenza, dopo cinque minuti ho visto loro parcheggiare la macchina. Me ne sono andata via tranquilla sapendo che erano più al sicuro con loro che con me in ospedale.”

Perché dici questo? Sembra che tu parli di un pericolo preciso.”

Dopo il parto, ho subito una prima operazione, ma si sono resi conto di non aver asportato tutto. Solo che non ero in grado di andare di nuovo sotto i ferri, non sarei sopravvissuta”

Qualche tempo dopo i miei genitori vennero con un avvocato chiedendomi di firmare per autorizzare l'adozione, c'era una famiglia che li voleva. Mi sono rifiutata e loro se ne sono andati, alcuni giorni dopo la mia situazione è peggiorata, i miei sono tornati a trovarmi per farmi cambiare idea. Stavo dormendo quando mi sono risvegliata li ho sentiti prendere accordi con un medico, lo avrebbero pagato profumatamente se durante la seconda operazione che era stata già stabilita avessero fatto sparire i bambini e lui avesse firmato un certificato di morte. Volevano farmi credere che erano morti per una qualche complicazione. I bambini erano da poco usciti dall'incubatrice quando sono nati erano sotto peso. C'è voluto un pochino per metterli nella nursery insieme agli altri. Comunque, pagando profumatamente hanno accettato che rimanessero ricoverati per tutto il tempo della mia degenza. Avrebbero organizzato un funerale finto. La conversazione che ho ascoltato mi ha fatto accapponare la pelle. Ho continuato a far finta di dormire, non ho detto nulla ed ho cercato una soluzione.

Non so cosa mi sia preso, non mi sono fidata ad aspettare, ho avuto paura. La sera ho approfittato che i miei e che quel medico fossero assenti e ho firmato il foglio di dimissioni, per me e i miei bambini. Non hanno potuto impedirmelo. Un medico che era lì ha capito la mia situazione e mi ha aiutato. Il medico stesso mi ha accompagnata all'aeroporto. Sono arrivata in piena notte e con un taxi sono arrivata fino a qui. Ho chiesto all'autista di aspettarmi, ho lasciato i bambini e sono ripartita subito.”

E poi? Cosa è successo?” chiese Emily.

Una volta tornata a New York, mi sono diretta insieme a questo medico che mi aspettava all'aeroporto subito in un altro ospedale, dove mi hanno ricoverata di nuovo,lui ha fatto arrivare la mia cartella clinica e tre giorni dopo sono stata operata da suo fratello con una tecnica nuova.”

E i tuoi genitori?” intervenne Jacob.

Si sono presentati nel nuovo ospedale in compagnia dell'avvocato e quella coppia. Erano lividi di rabbia, perché non avevano trovato i bambini e anche perché avevo lasciato l'altro ospedale. Ho precisato loro che stavano parlando dei miei figli e che loro stavano bene e che erano con persone di mia fiducia e con il padre. Quello è stato l'ultimo giorno che li ho visti. Dopo il ciclo di chemioterapia, è successa una cosa strana, avevo fatto dei controlli ed avevo delle metastasi poi in un successivo controllo non c'era più niente, appena sono stata in forze ho lasciato l'ospedale. Non so cosa sia successo... Prima mi avevano detto che purtroppo l'operazione non era servita e che non avrei superato la settimana e poi mi hanno detto che ero guarita. Mi hanno fatto di nuovo una serie di controlli e se non avessero avuto la cartella clinica che dimostrava il mio male non avrebbero mai creduto che io avessi mai avuto il cancro. I medici stanno ancora cercando di capire, io credo più a un miracolo. Posso solo ringraziare per la seconda possibilità che mi ha dato la vita e voglio viverla a pieno con i miei piccoli.”

Sentii la bile tornarmi su, ero ancora più disgustato e allibito... non riuscivo a credere che due genitori fossero in grado di fare una cosa del genere. Restai in silenzio per un tempo che mi sembrò lunghissimo.

Sono felice che tu stia bene, ma ascoltami bene, te lo dico una volta sola... i bambini non si muovono di qui. Non ti permetterò di portarli a New York.”

Non voglio tornare a New York, non c'è più niente che mi lega a quella città. Pensavo di trasferirmi a Forks.”

Risposta sbagliata.”

Che vuol dire che la risposta è sbagliata?”

Vuoi vivere con i bambini? Sì o No?”

Certo che sì...”

Allora ti trasferisci a La Push. Loro non lasciano la riserva.”

Non ho possibilità di scelta?”

No, non ce l'hai.”

 

 

 

Un grazie dal profondo del mio cuore a Carmen e a Valeria per il loro prezioso aiuto.

Auguro a tutte voi che mi seguite di passare una felice e serena BUONA PASQUA!!!! 

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Capitolo 7
*** Decisioni e ricordi ***


I suoi occhi sgranati rimasero fissi nei miei mentre continuavo a parlare con la voce dura e inflessibile.

Me li hai affidati e ricordati della mia seconda natura. Per loro è meglio crescere qui. Se ti interessa, qui vicino si è appena liberata una casa. Potremmo risistemarla e puoi trasferirti lì.”

Io non ho voce in capitolo?”

No, non voglio sembrarti insensibile, sei liberissima di andare dove meglio credi ma loro rimangono. Qui hanno tutto quello di cui hanno bisogno. Noi siamo una famiglia e ci aiutiamo gli uni con gli altri. Se ti fossi fidata di me, non saresti rimasta a morire sola come un cane.”

Mi alzai e mi avvicinai alla finestra e guardai fuori. Ero pieno di rabbia, per tutto quello che aveva dovuto passare. Era chiaro che per quanto voleva fare l'indipendente aveva bisogno di aiuto. Solo che non era abituata a chiederlo. La dovevo mettere solo di fronte al fatto compiuto. Era solo questione di organizzazione. Feci un grosso respiro, per cercare di calmare quel fastidioso formicolio. Era il lupo che era in me... non desiderava altro che ululare e azzannare qualcosa. Quando mi girai, avevo tutti gli occhi puntati addosso e mi sembrò che fossero tutti del mio stesso parere. La guardai di nuovo, aveva gli occhi lucidi e si stava tormentando il labbro inferiore e i ricordi si impossessarono di nuovo di me.

 

Vieni qui, stai tremando. Ti scaldo io.”

Sei bollente, ma come fai... sei sicuro di non avere la febbre?”

A parte che la temperatura del corpo degli uomini è più alta di quella delle donne, devo ammettere che se sono così caldo è colpa di una certa signorina di mia conoscenza.”

Ah, sì.. davvero? E cosa può fare questa signorina per aiutarla ad abbassare la febbre?” mi chiese lei mordendosi il labbro.

Vediamo... fammici pensare... intanto... baciami ,poi te lo dico.”

E se ti do un bacio, poi tu che mi dai in cambio?”

Ahaha... ora c'è troppa gente in giro, te lo dico più tardi.”

Sì. Si può fare... ma siamo sicuri che poi nel cambio ci perdo e non prendo una cantonata?”

Bimba ,così mi offendi, non ho mai dato cantonate a nessuna. Figurati se inizio con te.” le risposi giocando con una ciocca dei suoi capelli.

Se lo dici tu...” , rise di gusto.

Ahahah, lo hai voluto tu poi non ti lamentare.”

Da quando era arrivata non facevo altro che sorridere. Mi stavo trattenendo anche troppo, la mia regola era ci esci una volta e domani si cambia. Invece erano dieci giorni che uscivo solo con lei. Più la guardavo e più la desideravo. Non so, mi sentivo quasi un maniaco con lei ma allo stesso tempo avevo paura di rovinare tutto correndo troppo e tutte le volte che stavamo assieme finivamo per fare poco, sopratutto secondo i miei canoni. Baci, carezze e tante coccole sempre più spinte che poi si interrompevano sul più bello... avevo raggiunto il limite, lei mi piaceva troppo e poi... mi eccitava con niente, anche solo fissandomi con quei suoi bellissimi occhi verdi.

Poco distante da noi c'era una coppia con un bimbo che fece cadere il gelato sull'asciugamano della madre e quella cosa mi diede l'idea forse più vecchia del mondo. Avevamo in mano due lattine di Cocacola e feci finta di fare un movimento avventato rovesciando la mia bevanda sul suo pareo. La convinsi che era una macchia difficile da togliere, parola di scapolo patentato e la portai a casa mia per porre rimedio. Con la scusa di dover smacchiare il prima possibile il pareo... il più in fretta possibile, la presi in braccio e cominciai a correre verso casa mia. Mentre correvo lei mi abbracciava forte e mi baciava sul collo e sulla guancia.

Aurora se continui così non rispondo di me, ti avviso.”

Continuo cosa? Non comprendo di cosa parli? Di questo?” Mi disse lei baciandomi di nuovo sul collo...

Poi non dire che non ti ho avvisato.” Le dissi mentre ormai ero arrivato davanti alla porta di casa mia. “ Ti desidero e voglio stare con te, se oltrepasso quella porta non mi accontenterò delle briciole, io ti voglio tutta. Che faccio? Entro o mi fermo?” Le chiesi guardandola dritta negli occhi.

Entra.” Mi disse lei mordendosi il labbro inferiore. Una sola semplice parola capace da sola di stravolgermi totalmente.

Entrai in casa continuando a tenerla in braccio e mi diressi immediatamente nella mia camera. La posai delicatamente sul letto e mi piegai su di lei ed iniziai a baciarla. Un bacio dietro l'altro. Uno più affamato dell'altro. Le parole non servivano più. I vestiti sparirono in un niente. Nel silenzio che si era creato, chinai la testa e la baciai mentre le stuzzicavo i capezzoli.

La sensazione di calore all'apice delle gambe si accentuava diventando quasi dolorosa. Vidi Aurora trattenere un profondo respiro ed emettere un gemito quando io le presi in bocca un capezzolo.

Paul...” ansimò, ondeggiando i fianchi per assecondare l'urgenza che ci divorava.

Ti piace?” Con un sorriso compiaciuto le presi il viso tra le mani. “ Vedrai che ti piacerà tutto ciò che ti farò.”

La baciai di nuovo e, con la bocca sempre sulla sua, le tolsi gli slip. Un'ombra di incertezza e di imbarazzo apparve sul volto di Aurora. Mi tolsi i boxer e percorsi il suo corpo con uno sguardo di apprezzamento. La ragazza audace di poco prima ora sembrava intimidita, ed il suo corpo era scosso da tremiti.

Voglio darti piacere come tu ne darai a me.”

Darne a te?” mormorò incerta.

Le presi la mano e la strinsi intorno a quella parte del corpo che lei aveva evitato accuratamente di guardare. Non so se fossero state le dimensioni a spaventarla anche se questo gesto di intimità sono sicuro che la affascinava.

Aveva il viso in fiamme e anche nell'incertezza sentivo che la curiosità stava prendendo il sopravvento. Mi abbandonai sui cuscini e mi godetti la sua esplorazione.

Ti piace?” mi sussurrò dubbiosa.

Troppo per il mio controllo.” Affondai le dita nei suoi capelli e mi impadronii della sua bocca in un bacio quasi punitivo mentre la facevo adagiare sui cuscini.

Le accarezzai i riccioli rossi all'apice delle cosce, la sentii rabbrividire e fui consapevole del calore che la stava travolgendo.

Accarezzai il suo luogo più intimo, la sentii gemere mentre nascose il viso sulla mia spalla, la sentii sciogliersi dal piacere. Era estremamente sensibile alla mia abilità erotica. Non avevo mai incontrato una ragazza così ricettiva. Il capo si mosse avanti e indietro, la schiena si inarcò nel vano tentativo ti attenuare la crescente tensione. Quando insinuai un dito in lei, la sentii urlare il mio nome non riuscendo più a controllare l'urgenza di soddisfare la sua voglia di me.

Paul... ti prego!”

Solo quando fui sicuro che la necessità di appagamento era diventato un tormento pensai a proteggermi e mi adagiai su di lei.

Aurora si agitò freneticamente,incoraggiandomi, aggrappandosi a me. Con un gemito di piacere mi aprii un passaggio a fatica, perché era molto stretta.

Sei meravigliosa.” Ansimai.

Man mano che approfondivo la penetrazione si irrigidì. Mentre entravo profondamente in lei le strappai un grido che mi sembrò di dolore.

Aurora...” Sconcertato, la guardai. Per un attimo mi era parso di urtare contro una barriera, ma non potevo dar credito a ciò che era impossibile. Ovvio che lei non fosse vergine. Ovvio che doveva essere la mia immaginazione. “Ti ho fatto male?”

No... no.” mormorò lei arcuandosi contro di me in un istintivo incoraggiamento. Con un gemito cedetti alla sua provocazione e mi insinuai di nuovo in lei che ora sembrava persa in un mondo sensuale di pura estasi. Mi venne incontro e la penetrai più a fondo. Questo ritmo potente accrescette il desiderio in me e dimenticai tutto quello che non era il piacere che mi aveva scatenato. Al vertice di una necessità ormai dolorosa, raggiunsi l'orgasmo e mi abbandonai alle potenti ondate che mi travolsero. La baciai dolcemente tenendola abbracciata. Lei si raggomitolò contro di me e mi persi nel familiare odore della sua pelle e mi cullai con il battito rassicurante del suo cuore.

Con un sospiro mi misi a sedere e la guardai con la fronte aggrottata.

Ti ho fatto male... Mi dispiace.” La vidi chiudere gli occhi come per evitare il discorso però non avevo nessuna intenzione di lasciar decadere l'argomento.

Perché non me lo hai detto che eri vergine?” Sembrava assurdo... ma questa cosa mi urtava. Avevo sempre evitato le brave ragazze, se frequentavo le turiste c'era un perché, vogliono divertirsi e non cercano impegni. Non si illudono ,credono nel CARPE DIEM e dopo pochi giorni se ne tornano alle loro vite.

Non pensavo che per te avesse importanza.”

La guardai e la rabbia si impossessò di me. Che voleva dire che mi aveva usato per liberarsi della sua ingombrante verginità, o che mi riteneva un superficiale che non era in grado di apprezzare un gesto del genere? Non pensavo che fosse navigata ma vergine proprio non me l'aspettavo, il pensiero non mi aveva sfiorato nemmeno.

Perché hai scelto me per questo passo?” So che non avrei dovuto, ma volevo una risposta.

E perché non tu? Ma poi a te che cambia? Non mi sembra che io ti abbia chiesto un elenco dettagliato delle tue conquiste o delle tue esperienze, perché mai avrei dovuto dirtelo?”

Mi stai dicendo che io o un altro era la stessa cosa?”

Il livello di rabbia era arrivato quasi al limite, se non mi fossi calmato finivo per trasformarmi. Mi alzai dal letto liberandomi del profilattico e mi rimisi i Jeans. Anche se evitavo coinvolgimenti, una parte di me voleva sentirsi dire che io ero speciale per lei. Che non ero solo un bel ragazzo.

E se anche fosse?”

Bene, hai ragione non sono fatti miei. Hai avuto quello che volevi... ora te ne puoi anche andare... quando esci chiudi la porta.” Le dissi io a mezza bocca mentre uscivo dalla camera e poi di corsa da casa.

Paul!!!!” E' l'ultima cosa che sentii prima di ritrovarmi nel bosco a quattro zampe.

 

Paul...” mi riscossi di nuovo dai miei ricordi. “Paul... io non penso...” provò a dirmi con titubanza. Dove cavolo era finita la passione e la luce che illuminava il suo volto? Non sembrava neanche più lei. Quella che avevo davanti era un topino spaventato che provava a fare la voce grossa.

Ecco non pensare che è meglio. Fino ad ora hai fatto il bello e il cattivo tempo con me. Ti accorgerai che la pazienza non è il mio forte quindi evita di dire cazzate. Hai gestito tutta la questione in un modo... che lasciatelo dire è proprio di merda. Non ti aspettare da me concessioni solo perché sei stata malata. Hai detto che sei guarita totalmente, no? Bene, ti tratto come una persona normale. Muoviti vieni con me che ti faccio vedere la casa di cui ti parlavo.”

Mi fissarono tutti e qualcuno scosse la testa. Non me ne fregava niente, avrei voluto vedere loro al mio posto. Non potevo permettermi di abbassare la guardia.

 

 

 

 

 

 

 

Ringrazio tutte voi che avete messo questa mia storia tra le preferite, seguite e ricordate.

Un abbraccio immenso a Valeria e Carmen per i loro preziosi consigli.

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Capitolo 8
*** Ricordi inopportuni ***


Pochi minuti dopo percorremmo insieme il breve sentiero che portava a casa. Si trovava a cinque minuti a piedi di distanza dalla casa di Emily. Furono i cinque minuti più silenziosi della mia vita. Ed eccola lì, una classica casetta di legno tipica di La Push. Tipo baita di montagna con il portico e addirittura un balcone. Su due piani, tetto spiovente con ampie porte finestre sul davanti. La struttura era in buono stato ed era una delle migliori di tutta la riserva, con qualche accorgimento e qualche lavoretto sarebbe stata perfetta. Era molto luminosa ed era quello che serviva a lei e i bambini, molta luce. Tre gradini bassi davano l'accesso a un portico, dove quasi sicuramente avrei messo delle lanterne. Tutt'intorno c'era un prato verde e se lo avessi recintato con una staccionata, avrei potuto fare un piccolo parco giochi per i bimbi... sì magari quando sarebbero un po' cresciuti.

Eccola qui... che ne dici può andare?” le dissi fermandomi davanti al portico.

E' bella...” mi rispose lei con voce lieve.

Immagino che tu sarai abituata a ben altro.”

No, davvero è bella... mi fa tanto Heidi e la baita del nonno e poi qui i bambini staranno lontano dallo smog e cresceranno a contatto con la natura.”

L'aria pulita qui non manca di certo. Se ti fa piacere potrei mettere un patio qui fuori. Così puoi passare il tempo all'aria aperta e al coperto allo stesso tempo. Non aspettarti il sole che qui c'è pochissimo.” Salii i tre scalini e cercai la chiave in un vaso la presi ed aprii la porta.

Aspetta! ma... ma che fai entri in casa così, mica è tua...”

Ahah... no, ho aiutato con il trasloco e mi sono occupato dei primi lavori per risistemarla un pochino. Le tubature sono in buono stato e l'impianto elettrico è nuovo. Per il riscaldamento c'è sia il camino che i termosifoni. Con un'imbiancata e dei mobili è perfetta per te e i piccoli.”

Sì, mi piace grazie...” mi disse lei osservando e passando la mano sui muri e sul legno.

Questa è adatta per i gemelli con una carta da parati carina è la cameretta per loro.”

Sì... senti Paul... ora che siamo soli possiamo parlare? Ti prego, smettila di trattarmi come un'estranea.”

Tu dici a me, che io ti tratto da estranea? Stai scherzando vero? Fammi capire tu vieni in vacanza, ti infili nel mio letto, te ne vai senza neanche salutarmi, poi di punto in bianco molli i bambini come un pacco postale davanti alla porta di persone che hai visto poche volte e senza neanche dire una parola e te ne vai lasciando una lettera. Che tanto per la cronaca si era pure bagnata e fino ad un'ora fa non avevo la certezza di essere io il padre. In tre mesi capisco che sei stata male ma non hai mandato neanche una cazzo di lettera o fatto una telefonata. Mi accontentavo anche di un piccione viaggiatore. Ti ripresenti tutta carina dici solo mi dispiace ma ero disperata e come se niente fosse mi fai capire che ti vuoi riprendere i bambini. Ed io in tutto questo?”

Paul. Aspetta tu non ...”

Io che? Che cavolo, è possibile che io non abbia contato proprio niente per te? Non so tu, ma io ti ritenevo speciale.”

Ma finiscila! Come no, contavo così tanto per te, che te ne sei andato dopo la nostra prima volta e poi ti sei trastullato immediatamente con una biondona maggiorata, sembrava una coniglietta di Playmate. Che cosa dovevo fare? Permetterti di umiliarmi ancora? Sapevi che sarei ripartita, non sono andata via all'improvviso, era tutto già organizzato, l'unica cosa che non era previsto è che me ne sono andata senza salutarti.” Mi rispose inviperita... la guardai allibito e compiaciuto allo stesso tempo... finalmente la riconoscevo.

 

Paul!!!” Continuava a gridare il mio nome solo che io non volevo sentirla, correvo nella foresta e mi allontanai sempre di più, fino a sfiancarmi il più possibile. Erano giorni che non avevo più questi scatti d'ira, lei aveva un effetto calmante. Non so neanche io che cosa mi aspettavo. Con le altre ragazze di solito ero più sbrigativo. Le conoscevo e dopo mezza giornata mi ero già insinuato tra le loro gambe ed ero pronto a mirare alla mia prossima vittima. Ma lei... lei no... avevo passato il tempo a scherzare, a parlare della riserva, dei miei boschi. Non mi trattava come carne da portata. Non ero solo il ragazzo esotico da scopare. Non capivo se la mia rabbia fosse dipesa dal fatto che forse avrei cercato di essere più delicato con lei, se avessi saputo che non aveva esperienza o per il modo in cui aveva sminuito tutto.

Anni fa giurai a me stesso che non avrei mai permesso a nessuna donna di essere troppo importante per me. Mia madre si era portata via tutto l'amore e la fiducia del mondo quando mi aveva lasciato con mio padre per rifarsi la vita con un altro uomo. Quel giorno per me, ero rimasto orfano di madre.

Paul! Come mai tutto solo? E la rossa dove l'hai lasciata?” Ecco ci mancava solo quel rompipalle di Embry.

Se ti sei già stancato di lei puoi passarla a me, è un bel bocconcino.” Con un ringhio mi feci avanti e gli diedi una zampata.

Non ci devi nemmeno pensare... se ti becco che le gironzoli intorno ti stacco le palle a morsi e te le faccio ingoiare.”

Calmo, stavo scherzando e poi non te ne è mai fregato niente se ci scambiavamo le ragazze, che ha questa di speciale? Cos'è le rosse hanno un gusto diverso delle bionde, delle castane e delle more hahaha”

Embry falla finita! Chiudi quella cloaca che hai al posto della bocca!”

Va bene, me ne vado, volevo solo invitarti... sono arrivate due gemelle e volevo sapere se ti andava di intrattenerne una mentre io sparisco con l'altra... ma se sei così nervoso lo chiedo a Seth che è meglio.”

Aspetta, vengo con te, come hai detto che sono queste gemelle?”

chiesi e mi trasformai ritornando uomo. Non volevo che ascoltasse tutti i miei pensieri. Sì, era meglio distrarmi. Avevo fatto bene a risvegliarmi... stavo per fare la figura dell'allocco.

Sono bionde e maggiorate, fanno le modelle... insomma sono da urlo... non mi dispiacerebbe occuparmi di tutte e due … ma non sono mica egoista io... ai miei fratelli ci penso sempre haahaha.”

Dai mister generoso... fammi conoscere queste bambolone... così ti spiego come si fa...” non sapevo come riuscivo a dire certe cose, ma questa risata aveva un gusto amaro. “ Embry... grazie!”

Paul... so cosa si prova, quindi non dire stronzate e andiamo a svagarci.” Embry era una fastidiosa spina nel fianco, ma alla fine era uno di poche parole, interveniva e neanche ti accorgevi di come avesse fatto. Arrivammo sulla spiaggia e non scherzava sulle bambolone, erano da urlo, solo che non mi facevano l'effetto che avrebbero dovuto. Mi misi a scherzare con una, mi accorsi che lei stava arrivando e volevo ferirla come lei aveva ferito me e senza dire nulla strinsi tra le braccia la biondona e la baciai. Era un bacio quasi vuoto, tutti i miei sensi erano concentrati su di lei che era rimasta come paralizzata nel guardarmi, gli occhi velati di lacrime, la vidi voltarsi ed andare via... avevo avuto la mia piccola vittoria su di lei... ma non mi rese felice.

 

Quella è stata l'ultima volta che la vidi. Cominciai a pensare che gli errori non erano venuti solo da lei, se non avessi reagito in quel modo magari le cose sarebbero andate in modo diverso.

Diciamo che ci siamo fatti del male a vicenda con le cose dette e non dette mi devi spiegare anche altre cose su quando di preciso mi hai visto trasformarmi e su dove fossi.”

Paul ero nel bosco, nella radura quella del picnic ti ricordi?”

Sbiancai... non era possibile... era vicinissima e se il vampiro l'avesse trovata?

Quando? Era il 15 giugno...alle 6 della sera perché? E poi quel tizio con gli occhi rossi chi era?”

Un vampiro.”

Un... un vam... vampiro? Come Dracula?”

Sì. Sono i nostri nemici giurati e alcuni di noi alla riserva hanno un gene che ci fa mutare in un lupo per difendere la riserva. Una di queste sere potremmo fare un falò con gli altri, così sentirai tutte le nostre leggende e capirai meglio. Di norma non dovresti partecipare però visto che già sai la verità e il legame che ci unisce sarai la ben accetta.”

Dimmi che sei scappata subito... che non sei rimasta lì a guardare...” Tremai per la paura e la rabbia.

Sì, sono scappata subito e mi sono nascosta dentro un pickup nero che era vicino ad una casa. Sono rimasta lì per un paio d'ore, dopo ti ho visto uscire dal bosco... stavo per venire quando ho visto una ragazza bellissima mora con le trecce buttarti le braccia al collo e baciarti...e me ne sono andata.”

Aurora, non devi assolutamente entrare nel bosco da sola, ricordatelo. E sei stata una sciocca... se solo mi avessi parlato invece di scappare...” le dissi così prendendole il viso tra le mani. Avrei voluto dire molte cose ma non lo feci. Era meglio essere pratici e risolvere una questione alla volta. Primo problema da risolvere era la casa il resto sarebbe venuto da sé.

Bene, ora diamoci da fare, fammi l'elenco delle cose che vi servono così ci mettiamo al lavoro ed entro due, massimo tre giorni ti potrai trasferire qui.”

E tu cosa farai?”

Bella domanda... non ne avevo la più pallida idea...

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze siete incredibili!!! Grazie a tutte voi che mi seguite!

Un abbraccio mitico a Carmen e Valeria.

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Capitolo 9
*** Un lupo tuttofare ***


Regola numero uno non chiedere a una donna dove preferisce la disposizione dei mobili.

Regola numero due non permettere a due donne di fare piani d'azione.

Regola numero tre se hai un piano organizzato perché poi lo mandi all'aria per dare ascolto ai voli pindarici delle donne?

Prima mi ero sorbito un giro per negozi per trovare i mobili adatti, credo che Sam mi abbia maledetto. Eravamo usciti di casa con due donne tranquille e moderate e alla sera avevamo per le mani due pazze piene di cataloghi, campioni per scegliere la carta da parati, tendaggi e altre cose, ma non bastavano un paio di letti, un tavolo, sedie, un armadio? No, che scherziamo? Non sia mai. Tutto doveva essere fatto in un certo modo e allora mi domandai come mai mi ero ritrovato all'Ikea a prendere i mobili rigorosamente da montare da solo con le istruzioni in danese?

Come mi ero fatto fregare? Ah sì... ma Paul se monti tu i mobili c'è più soddisfazione, vuoi mettere?

Vuoi mettere che? Come era possibile che alla fine restava sempre un pezzo fuori? Dove cacchio si metteva? Poi nessuno si degnava di darmi una mano.

Dopo avermi aiutato ad imbiancare le pareti e mettere la carta da parati, quegli infami erano venuti ed avevano portato Aurora e i bambini in spiaggia per fargli respirare l'aria buona. Trovavano tutte le scuse per stare con i gemelli e per farsi belli davanti a lei.

Ti serve una mano?” Mi chiese Sam.

Magari... sai dove si mette questa?” indicando una vitarella minuscola.

Sì, aspetta, so io dove va, l'ho montato già.”

Non me lo ricordare ti prego, se Emily non se ne usciva con questa cosa, i mobili li montavano gli addetti ed io non mi starei scervellando a capire come cacchio si montano.”

Dai... ormai abbiamo cambiato la carta da parati, montato i mobili in tutte le stanze, è rimasta solo la cameretta dei bambini. Se ci mettiamo in due, entro un'ora abbiamo finito.”

Sam... grazie per tutto l'aiuto che mi state dando tutti. Io non mi sono ancora scusato con te... per averti stravolto la vita. Praticamente ci siamo piazzati in casa tua più del voluto violando la vostra privacy. E hai dovuto dividere l'attenzione di Emily con i gemelli.”

Paul, i piccoli sono un amore... e non ho mai avuto problemi ad averli in casa. Quello che mi sconcertava era sapere che uno di voi era stato così superficiale da mettere incinta una turista e che per di più avesse scoperto il nostro segreto.”

Non mi ero accorto che lei era alla radura.” Dissi dispiaciuto.

Lo so, ho avuto modo di parlare con lei. Mi piace, è forte, tenace e allo stesso tempo è dolcissima. Nonostante sia giovane, ha vissuto abbastanza tragedie nella sua vita da farle avere quella sensibilità in più per comprendere certe cose. In più è un tipo solare. Capisco perché ti abbia affascinato, e perché eri diverso con lei...”

Sam... sto sbagliando tutto per te?” Sentii il bisogno di confrontarmi.

No, stai sistemando tutto nei minimi particolari. Al posto tuo anche io mi sarei imposto... e poi ormai sono perso dietro i miei nipotini, mi sono abituato ad averli intorno, non riesco più ad immaginare una vita senza di loro e non vale solo per me ma anche per gli altri. Non hai capito che stanno cercando di metterla a suo agio e di farla sentire ben accetta?”

Pensavo che lo facessero solo per darmi fastidio...”

A volte mi domando proprio se sei un idiota o no... ti perdi e affoghi in un bicchiere d'acqua. Tutti noi siamo d'accordo con te su quello che le hai detto e anche sul modo in cui ti sei imposto... forse lo avremmo fatto con un po' più di tatto, però la sostanza non cambia. Non eri il solo a tremare di rabbia quel pomeriggio mentre lei ci raccontava la sua storia. Per la prima volta in vita mia ho desiderato fare del male a degli umani. Cazzo! Mi domando come si possa anche minimamente abbandonare una figlia, incinta e per di più malata, per non parlare del tentativo di far sparire i bambini. E devi ringraziare che aveva dei nonni nababbi che con quel lascito le hanno permesso di rimanere mesi in ospedale, curarsi e pensare ai piccoli. In caso contrario, lei e i bambini non sarebbero qua.”

Sam, ti prego! Sta zitto non me lo ricordare e non ci voglio nemmeno pensare... una vita senza Melody e Gabriel...”

E senza Aurora... ammetterlo non ti farà sembrare uno smidollato. È chiaro che ne sei attratto e che è rimasto qualcosa tra di voi, solo che se non lasci andare la rabbia e le recriminazioni non andrai da nessuna parte. Ti dico un'ultima cosa e poi sto zitto. Ti rendi conto che è un miracolo che lei sia viva?”

Sì, me ne rendo conto.”

Allora non perdere tempo a rinfacciare le cose. Il passato non si può sostituire. Lei ha spiegato le sue motivazioni, alcune possono non piacerti ma sono valide. Pensa al futuro, sei sicuro che vuoi mettere una pietra sopra AL vostro rapporto? Sei sicuro di volerla accanto solo come amica e madre dei tuoi figli?”

Non lo so nemmeno io, se penso a lei insieme a un altro mi risale la bile direttamente in gola, non mi sento di affrettare le cose. Dobbiamo conoscerci veramente, se le cose andassero male ci rimetterebbero i piccoli e non voglio. Desidero procedere lentamente.”

Basta che il tuo procedere lentamente non significhi congelarsi... noi facciamo tutti il tifo per te e poi se vuoi passare del tempo da solo con lei, ai cuccioli pensiamo noi.”

Ahaha non avevo dubbi. Con Emily e i ragazzi, i bambini negli ultimi tre giorni li ho visti e presi in braccio poco.”

Dai sbrighiamoci, manca solo questo armadietto e tutti i mobili sono montati. Un altro pomeriggio di shopping e la casa sarà abitabile”

Sam, ti proibisco di dire di nuovo in mia presenza quella parola orribile” dissi con voce inorridita.

Quale, shopping? Ahahah... mettiti l'anima in pace, ce l'hanno nel dna. Mettiti solo le scarpe comode e pensa che i negozi entro un certo orario chiudono e l'agonia finisce” Mi rispose con aria divertita.

Che ti ridi, tanto verrai anche tu.”

No, mio caro, io sono di ronda ahaha” mi rispose ridendomi praticamente in faccia.

Lo sai che sei un bastardo fortunato? Ti faccio due turni di ronda se non mi abbandoni, non ce la posso fare da solo.”

Ahaha, non mi passa neanche per l'anticamera del cervello, ci vado solo se sono obbligato ed Emily, sa che se sono di ronda per certe cose o aspetta o fa da sola, e visto che so che a lei non piace aspettare il più delle volte si arrangia da sola per la mia pace mentale. Ecco qui e pure questo è fatto” mi fece mettendo in piedi l'armadietto e appoggiandolo alla parete. “Dai andiamo in spiaggia e raggiungiamo gli altri così puoi partire con il piano lupo.” Mi disse Sam dandomi una pacca sulla spalla.

Piano lupo? E che cos'è?” Chiesi incuriosito.

E' il piano che ti serve per rimettere le cose a posto con lei. Prima che uno degli altri ragazzi te la soffi sotto il naso ahahaha”

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutte voi che mi seguite e mi sostenete sempre.

Un bacio ai miei angeli Carmen e Valeria <3 <3 <3

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Capitolo 10
*** Una nuova possibilità ***


Basta... ora tocca a me. Embry dai passami Melody. Vieni cucciola.” Sentii dire da Seth mentre con Sam eravamo appena arrivati in spiaggia.

No. Seth smettila e poi lei mi adora. E' vero che mi adori? Sì, me la mangio questa bella bambina.”

Restai a bocca aperta di fronte alla scena che mi si parava davanti. Erano tutti insieme, Embry teneva in braccio Melody e Seth era in ginocchio davanti a lui e faceva le facce alla piccola cercando di prenderla. Jared invece teneva in braccio Gabriel e gli stava facendo fare vola vola.

Aurora ed Emily stavano parlando con Jacob e Quil, scherzavano e ridevano. La sua risata, ora che ci pensavo, da quando era tornata, quella era la prima volta che la sentivo. Nello stesso istante in cui rideva i piccoli si giravano nella sua direzione e ridevano anche loro e tendevano le manine nella sua direzione.

Era arrivata da pochi giorni e loro la riconoscevano come mamma, non credevo che fosse possibile.

Ti ho detto che è il mio turno, lasciamela prendere in braccio!”sbraitò infastidito Seth mentre Embry rideva.

Mi spiace per te ma ora è il mio turno. Amore vieni da papà, non dare retta agli zii che hanno una cattiva influenza, soprattutto sulle bambine belle come te.” intervenni io fermandomi davanti a loro. Presi la piccola in braccio e le diedi un bacio sulla fronte.

Da-da,” disse improvvisamente la mia piccolina, battendo la manina sulla mia spalla.

Da-da,” continuò facendomi un sorrisetto che da solo era capace di illuminarmi la giornata e di farmi passare la stanchezza.

Cosa ha detto?” chiese Jared mentre continuava a giocare con Gabriel.

Dada,” rispose Embry passandosi una mano tra i capelli.

Dada è papà. Paul!Ti ha chiamato papà!” disse esultante Emily “ era la sua prima parola.”

Dada-Dada.” continuò a gorgogliare mentre mi buttava le manine intorno al collo.

Sì, amore, sono il tuo papà e tu sei la mia principessina.” Avevo un nodo in gola. Era strano come una piccola parola e neanche detta bene, potesse emozionarmi in questo modo.

Mi misi seduto e tutti rimasero lì a fissarmi a bocca aperta.

Che c'è? Si può sapere che avete?” Tutti gli occhi erano posati su di me.

Niente, è che è la prima volta che ti vediamo dolce come uno zuccherino, non siamo abituati a certi spettacoli.” Intervenne Quil.

Già, adesso non mi dire che oltre a diventare smielato mi diventi anche un papà geloso,” gli fece eco Jared.

Geloso? Chi? io? Ma quando mai, non sono mai stato geloso in vita mia.” sbottai io impettito.

Ma quale geloso? Non c'è bisogno che lo sia... Melody l'ha già il fidanzato” fece Embry serio.

Fidanzato? Ma che cacchio diceva? La mia piccola aveva poco più di sei mesi, di che parlava?

Quale fidanzato? Non mi sembra di vedere altri bambini.” gli risposi io guardandomi intorno.

Ma quale bambino, il fidanzato di Melody l'hai davanti. È troppo bella per lasciarmela sfuggire, devo solo aspettare per diciotto anni circa. Tanto mica invecchio. Non sei contento così fin da ora saprai che la tua piccola è in buone mani?” continuò lui facendomi l'occhiolino.

Che cosa? Non ci pensare nemmeno. Ti proibisco categoricamente di avvicinarti alla mia piccolina o anche solo di pensare una cosa del genere. Come se non ti conoscessi! Tieni quelle zampe pelose lontano da lei o te la vedrai con me.”

Questo perché non sei un tipo geloso,” disse Jared scoppiando a ridermi in faccia.

Già, per uno che non è geloso ti sei scaldato parecchio,” rincarò la dose Embry.

Ti salvi solo perché ho lei in braccio,” sbraitai io.

Ma come, non mi vorresti come genero?” Insistette sbellicandosi dalle risate insieme agli altri.

Guardami e dimmi sinceramente se saresti contento di avermi come suocero se lei fosse tua.” Lo osservai deglutire e poi scrollare la testa ripetutamente con un'espressione orripilante sul viso.

E non la chiudi in casa fino alla maggiore età?” si intromise Jared scoppiando a ridere di nuovo.

Mentre ridevano tutti, Melody tese le manine per andare in braccio ad Aurora.

Vuoi andare dalla mamma?” Dissi alla mia piccola mentre la misi tra le braccia di Aurora. Ci guardammo dritti negli occhi e lei arrossì.

Tornai a mettermi seduto e Sam mi diede una pacca sulla spalla come incoraggiamento mettendomi in mano un panino e una birra.

Ricordati una sola parola seduzione... comportati in modo civile, parlale e non ringhiarle contro.” Mi disse Sam sottovoce,gli altri mi guardarono e annuirono. Solo Emily ed Aurora non avendo un udito supersviluppato non avevano sentito il consiglio spassionato di Sam. Iniziai a mangiare e Gabriel rise, gli stavano facendo il solletico. La sua risata era contagiosa. Lui a differenza della piccola aveva colori più scuri, la pelle sembrava più ambrata, era in tutto e per tutto uno di noi.

Finii di mangiare egli altri iniziarono a giocare a pallone sulla spiaggia. Jared mi passò Gabriel dopo avergli dato un bacio sulla fronte. Sam ed Emily si allontanarono per fare una passeggiata. Rimanemmo solo io e lei e i due piccoli.

Tutto bene? Ti stai divertendo?” Le chiesi più che altro per coprire il silenzio che si faceva sempre più imbarazzante.

Sì grazie Paul. Mi è mancato tutto questo. Mi sento libera e serena. Non mi sembra vero di essere qui con loro e anche con te su questa spiaggia. Sulla nostra spiaggia, e lì è dove ti ho visto per la prima volta.” Disse indicandomi un punto vicino alla riva.

I mobili sono tutti pronti, se domani con Emily andate a comprare quello che serve per la casa potrai trasferirti subito.”

Paul, io non so come ringraziarti per tutto quello che stai facendo, so che deve essere stato difficile per te e che io avrei dovuto parlarti, avevo tutto il tempo ma ho preferito non affrontarti. Non sono abituata ad esprimere i miei sentimenti. Come avrai capito i miei non sono mai stati molto espansivi e parlarti delle mie emozioni per certi versi era come farmi una violenza.”

E io scatto troppo facilmente, quel giorno non ti ho dato neanche modo di parlare, ho sentito la scossa e mi sono allontanato subito perché stavo per trasformarmi e non volevo farti del male,” le dissi mentre stringevo tra le braccia una Melody assonnata.

Mentre parlammo i piccoli si addormentarono e li mettemmo nei seggiolini. Guardammo i ragazzi giocare a pallone. Avevo come l'impressione che gli altri ci avessero lasciati da soli proprio per permetterci di chiarire.

Quindi quando io ti chiamavo, ti eri trasformato?”

Sì,” le risposi mentre tracciavo dei solchi sulla sabbia con un legnetto che avevo trovato vicino a noi.

Dopo però stavi con un'altra, io ti ho visto.” Insistette ancora lei mentre si torturava le mani.

Sì. ma non era come poteva sembrare. Quella ragazza l'avevo appena conosciuta e stavo con lei per ripicca nei tuoi confronti,” le confessai imbarazzato.

Perché per ripicca? Non capisco cosa intendi,”disse con un'espressione ancora più confusa sul viso.

Aurora non ci prendiamo in giro. Può essere anche che io mi sbagli ma la prima volta di una ragazza è diversa dalla prima volta di un ragazzo. Per noi maschi è una tappa da fare il prima possibile, non importa molto né il luogo né la persona. Importa solo raccontarlo agli amici per fare i grandi e gli spacconi. Per le ragazze è diverso, quando arrivate a questo passo vuol dire che tenete molto al ragazzo al quale vi concedete. Le turiste che arrivano qui hanno tutte esperienze e l'unica cosa che vogliono è distrarsi, divertirsi. Noi siamo poco più di oggetti sessuali da usare e scartare... diciamo che ormai si comportano come gli uomini. Giusto o sbagliato che sia questo è il loro atteggiamento. Con questo non voglio dire che noi non godiamo di quello succede,ci prendiamo in libertà quello che ci viene offerto,senza fare troppe domande. Quando noi l'abbiamo fatto sono stato lusingato perché mi avevi scelto per un passo importante come questo e sconcertato perché sapevo che l'indomani te ne saresti andata. Non capivo e volevo una conferma...”

Una conferma di cosa?” mi chiese Aurora mentre con un dito faceva dei disegni sulla sabbia.

La conferma che io per te ero diventato importante in pochissimi giorni, che mi sentivi giusto per te. Solo che ti sei chiusa a riccio, con i tuoi modi di rispondere indispettiti, mi hai fatto pensare che mi sbagliavo. Mi sono sentito uno stupido e la rabbia ha preso il sopravvento. Me ne sono andato, ed ho cominciato a parlare con quell'altra per dimostrare prima di tutto a me stesso che di te non me ne fregava niente e poi per farti male. So che mi hai visto, ti volevo dare una lezione, ti volevo far sentire usata come io sentivo che avevi fatto con me.”

La sentii tremare per i singhiozzi, non mi ero accorto che avesse iniziato a piangere. Le presi il viso tra le mani, con le dita le asciugai le lacrime che scivolavano lentamente sulle sue gote. Le diedi un bacio sulla fronte.

Perdonami...” mi sussurrò lei.

Perdonami tu.” Le ripetei piano vicino all'orecchio. “ Che ne dici se questa sera lasciamo i bambini da Emily ed usciamo per andare, che ne so, al cinema e a mangiare una pizza?”

Mmm... non so...” mormorò lei cosi piano che se non avessi un udito più sviluppato neanche l'avrei sentito.

Non vuoi proprio darmi una seconda possibilità?” Le chiesi con voce avvilita.

Vuoi veramente una seconda possibilità? Credevo che mi parlassi solo per quieto vivere e per stare vicino a loro,” continuò indicando i gemelli addormentati davanti a noi.

Sì, certo che la voglio. E la voglio per me e per te e non per loro. Non fraintendermi: dobbiamo vedere se funzioniamo come coppia, perché lo desideriamo entrambi e non perché dobbiamo creare una famiglia normale per loro. Qualunque cosa accadrà tra noi sarò sempre il loro papà e ci sarò sempre, questo non è in discussione. Hai compreso quello che sto cercando di dire?”

Sì. Ho capito.”

Allora usciamo?”

Sì. Va bene.” Acconsentì,infine,anche se non sembrava troppo convinta.

Se non ti senti...”

Non è questo, io voglio uscire con te,solo che mi dispiace lasciarli. Mi sono persa così tanto che sento il bisogno di averli davanti agli occhi ogni istante. Mi sento in colpa alla sola idea di allontanarmi da loro per andare a divertirmi,” disse con lo sguardo dolce fisso sui bambini addormentati.

E' normale prendersi dei propri spazi e poi non andiamo molto lontani...” Provai a farle cambiare idea.

Va bene. Ok andiamo. Cosa c'è di interessante al cinema?” Mi chiese lei un pochino più convinta.

Non lo so, quando arriviamo lo vediamo, caso mai andiamo prima a mangiare e poi ti racconto una favola per la buona notte.” Le risposi con voce divertita.

Una favola? Ma sei impazzito? E ,sentiamo: che cosa vorresti raccontarmi?” Mi chiese incuriosita.

Ora avevo tutta la sua attenzione. Dovevo solo giocarmi bene le mie carte.

Quella di cappuccetto rosso e del lupo arrapato,” le dissi con la voce più roca e sensuale che sapessi fare.

Tu... tu... sei... uno sfacciato!” rispose ridendo e dandomi dei colpi in testa con il giornale che era arrotolato nella tasca esterna della sacca del picnic.

Ma ti piaccio lo stesso. Intanto che tu prendi le tue cose mi procuro un po' di babysitter per stasera, credo che ci sarà solo l'imbarazzo della scelta,” le dissi più sereno. Avevo ottenuto una seconda possibilità. Dovevo solo giocarmela bene.

Hai ragione. Sono incredibili,” disse con voce dolce mentre guardava i ragazzi che continuavano davanti a noi a giocare a palla.

Questo è poco ma sicuro.” Le dissi fiero dei miei amici.

 

 

 

 

 

Ringrazio tutte voi che mi seguite sempre più numerose.

Un abbraccio a Valeria, Carmen e Noemi.

Se volete fatemi sapere cosa ne pensate!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Mai pensare come una donna ***


Era notte fonda quando uscimmo abbracciati dal cinema dopo la programmazione del film. Per tutta la durata eravamo stati mano nella mano. Ammetto di non aver seguito per niente la trama, avevo scelto una commedia romantica nella speranza di farle piacere; di solito le ragazze gradiscono ma con lei questo non valeva, aveva preferito un film che volevo vedere insieme ai miei amici, non mi sarei mai aspettato di vederlo con lei.

Avevo pensato a una serata romantica insomma, con tanto di film sdolcinato alla vissero tutti felici e contenti e mi ero ritrovato a vedere Never Back Down 2 un film d'azione con tanto di combattimenti corpo a corpo. Ero stupefatto. Nonostante non avesse mai lasciato la mia mano non aveva staccato gli occhi dal film, era chiaro che le fosse piaciuto. Avevo studiato tutte le sue espressioni, ed avevo sentito il suo cuore battere più velocemente durante una scena sesso sfrenato di uno dei protagonisti con una ballerina di Lap dance. Mi domandai se le avesse fatto pensare alla nostra unica volta. Se avesse avuto dei rimpianti o se si fosse scatenato in lei un certo desiderio.

La vita era ingiusta. Ero costretto a sentire di continuo i pensieri dei miei fratelli e l'unica volta che desideravo sapere cosa frullava nella testa di una persona, ero sordo. Non potevo avere il potere di leggere il pensiero degli altri a comando con tanto di interruttore?

Una volta saliti in macchina tornammo alla riserva e ci dirigemmo verso la spiaggia deserta, visto l'ora tarda. Era un grosso spazio a cielo aperto tutto per noi. L'unico rumore che sentivamo era lo scroscio delle onde che lambivano la spiaggia. Ci mettemmo seduti e lei si infilò in mezzo alle mie gambe appoggiandosi con la schiena al mio torace. La strinsi un pochino senza dire nulla, la sentii sospirare e godere del calore che emanava il mio corpo. In fondo ero un termosifone vivente. Stetti zitto per un po' di tempo e alla fine sbottai, non potevo continuare a tacere. Non riuscivo ancora a credere al film che aveva scelto, dovevo sapere, possibile che avessimo gli stessi gusti?

Aurora, ti posso fare una domanda?” Le chiesi con fare insicuro.

Sì, certo chiedi pure. Poi lo sai come si dice domandare è lecito e rispondere è cortesia.”

Ma come siamo spiritose.” Mi faceva sorridere questo suo modo di scherzare,significava che si sentiva a suo agio.

Dai spara la tua domanda,” mi disse ridendo piano piano.

Come mai hai scelto quel film invece della commedia romantica, non è il tuo genere?” Ero proprio curioso di scoprire la verità.

Certo che lo è. Io adoro le commedie romantiche,” aveva detto che le adora ma allora perché non ne avevamo vista una?

E allora? Come mai hai scelto un film d'azione?”

Curiosone. Che fai ti lamenti? Credevo che ti sarebbe piaciuto di più.”

Mi stai dicendo che hai scelto quel film perché credevi di farmi

una cosa gradita?” Ero sconcertato, aveva voluto vedere quel film per me.? Possibile?

Mmm... non ho detto questo.”

Allora cosa intendi?” Chiesi titubante, mi sentivo confuso.

Insomma, ho scelto quel film perché...”

Perché?”

Perché c'è un attore che mi piace da morire. E' un figo pazzesco e quando lo vedo penso... magari ad incontrarlo uno così. Mi fa impazzire. E' la prova vivente che Dio c'è. E' perfetto, ha un corpo da favola con quegli addominali scolpiti, è da urlo, è un orgasmo vivente!” mi rispose lei spensierata.

Che cosa? Insomma, io cercavo di comportarmi in modo tranquillo, carino ed educato e lei mentre mi teneva la mano sbavava per l'attore?

Calmo. Dovevo stare assolutamente calmo, non mi dovevo infuriare. Era una parola!!!

Ah, cosa? Hai voluto vedere quel film per via di un attore? Non eri interessata alla trama?” Speravo di aver capito male...

La trama non era male, ma niente di che, ammettilo. Erano forti le tecniche di combattimento e basta, ma lui è la fine del mondo.” Ed insisteva ancora a dirmi che quello era figo.

E quali di quei quattro ragazzi ti ha fatto sbavare?” Non riuscivo a credere che per lei esistesse al mondo uno più sexy di me. Insomma mi dovevo scrollare le donne di dosso, dovevo mettere i numeretti per mantenere la fila. E lei invece di pensare a sedurmi mi decantava le bellezze di un altro? Ma dove ero finito, su scherzi a parte?

Zach, l'ex pugile, è interpretato da Alex Meraz. Dico lo hai visto sì? E quella scena di sesso pazzesca, hai notato il culo sembrava scolpito. E' un sogno che respira in carne ed ossa.”

Non mi sono soffermato a guardare certi particolari, che schifo!”

Come no, dimmi come era la spogliarellista?” E ora che centrava la spogliarellista? Mica voleva paragonare le due cose...

Una gran figa e allora?” Le risposi immediatamente senza pensarci nemmeno un minuto.

Allora? Sarà stata in scena quanto? Tre o quattro minuti ma ti sono bastati per dire che è una figa, che male c'è se ritengo che lui lo sia?”

Non c'è niente di male, solo che... insomma io mica sono da buttare via. Mi sembra di avere un fisico scolpito e da urlo, però non hai mai decantato le mie qualità, con così tanta enfasi.”

Paul! Ma in quale universo parallelo vivi? Secondo la tua testa bacata, io dovevo venire da te e dirti che hai un bel corpo?”

Perché no? In fondo anche noi maschietti siamo insicuri a volte.”

Non farmi ridere. Tu insicuro? Se tu sei insicuro gli altri comuni mortali cosa dovrebbero dire?”

Certo che sono insicuro, hai passato parte della serata sulle tue, poi sei passata al silenzio assoluto e ora mi dici che desideri uno più di me,” le risposi esasperato, possibile che non comprendesse cosa significava per me e per lei questa uscita?

Hahahaha...” Scoppiò a ridere.

Smettila di ridermi in faccia. Si può sapere cosa c'è di così divertente?” Le dissi con voce alterata per il nervoso.

Tu sei divertente. Insomma, Paul, avresti dovuto vedere la tua faccia mentre ti dicevo quelle cose, hai cambiato colore e mi è sembrato che facessi fumo dalle orecchie.”

Allora mi hai solo provocato!”

Un pochino, comunque è vero che Alex Meraz è un figo pazzesco.” E insisteva ancora.

Più di me?” Volevo strapparle quel no. Volevo sentirmi dire che le piacevo di più.

No comment.” Mi rispose con aria furbetta.

Come no comment? Lui sarà anche un figo pazzesco, però può scaldarti come faccio io? Può baciarti come faccio io?” Questo non poteva assolutamente negarlo o io non mi chiamavo più Paul Lahote.

Per scaldarmi credo di no, per baciarmi non so. Non mi ricordo. E' passato così tanto tempo ed ho un vuoto di memoria.” Un vuoto di memoria? Ora le avrei fatto vedere io il vuoto di memoria.

Non sia mai che ti lasci con un vuoto di memoria simile,” le presi il viso tra le mani e le divorai la bocca con la mia, un bacio appassionato, affamato uno di quelli che ti mozzano il fiato.

Se fosse stato per me ora la avrei fatta mia qui su questa spiaggia. Si staccò da me e confuso la guardai. Era bellissima con gli occhi lucidi e le labbra tumide, i capelli un po' scompigliati per via della brezza marina. La vidi alzarsi in piedi e farmi un segno con il dito.

Andiamo?” Mi chiese in modo seducente.

Andiamo dove?” Le domandai facendo il finto tonto.

A casa,” rispose lei sorridente. Prese la mia mano e camminammo piano piano, non riuscivo a credere che lei mi volesse subito. Mentre ci avviammo pensai a tutto quello che le avrei fatto per farle dimenticare quell'attore del cavolo. Mi stavo eccitando solo con il pensiero, per quella notte avremmo avuto la casetta tutta per noi, i mobili erano tutti montati, male che andava, anche il divano sarebbe andato benissimo.

Arrivammo davanti casa di Emily, salì i tre gradini e si alzò sulle punte e mi diede un bacio a fior di labbra.

Perché eravamo lì? Non dovevamo andare alla casa nuova per passare la notte insieme?

Buonanotte Paul. Ho passato una bella serata,” mi disse con il sorriso da stronzetta.

Come buonanotte? Credevo che noi...” Non era possibile, mi stava mandando in bianco? Non era mai capitato, da quando avevo cominciato ad uscire con le ragazze questa era la prima volta che una si tirava indietro.

Non sia mai che poi mi accusi di approfittarmi di te e di voler godere solo del tuo corpo o di usarti come rimpiazzo di Alex Meraz.” Mi diede un altro bacio ed entrò in casa lasciandomi come un allocco e per di più eccitato da far schifo.

Fanculo ad Alex Meraz e al film. Così imparo a fare domande che non dovrei fare.”

 

 

 

 

Un abbraccio forte a tutte voi che mi seguite sempre più numerose e un bacione ai miei angeli Carmen e Valeria.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 12
*** Una proposta inaspettata ***


Ero proprio soddisfatto di me stesso, in cinque giorni e grazie all'aiuto dei miei amici avevo reso quella casa abitabile. Nonostante la stanchezza delle ronde e dei loro impegni personali si erano suddivisi i compiti e mi avevano alleggerito il lavoro.

Le ragazze dopo non so quante sessioni di shopping avevano preso tutto l'occorrente, avevamo trovato un accordo, le accompagnavo e quando avevano fatto avrebbero chiamato per farsi venire a riprendere.

Quando arrivai mi spaventai, quelle due insieme erano diaboliche, mi domandai se nei negozi fosse rimasto ancora qualcosa da comprare.

 

Era sera ed eravamo tutti nella nuova casa per fare la cena di inaugurazione. Non me l'aspettavo, a quanto sembrava Aurora in cucina era un portento; con Emily avevano preparato tanti bei manicaretti da leccarsi i baffi e anche in quantità industriale tanto per placare la nostra fame da lupi.

La serata trascorse in allegria, tra risate e scherzi e partite di football intorno alla casa. I piccolini che passavano di braccia in braccia erano contesi da tutti. Tra coccole e giochi quella sera erano belli vispi non ne volevano proprio sapere di dormire. Gabriel era intento ad agitare un sonaglietto che Jared gli aveva dato e Melody era presa da Embry che le faceva le pernacchie sul pancino, più gliele faceva e più lei rideva. Era chiaro che ognuno di loro avrebbe voluto essere il vero padre dei gemelli.

Embry era letteralmente innamorato della mia piccolina.

Embry, mi devo preoccupare?”

Ce l'hai con me? Di cosa ti devi preoccupare?” Mi chiese con un'espressione sorpresa stampata sul viso.

Non è che veramente aspetti che Melody cresca?” Lo sapevo di essere assurdo ma ero geloso come non mai quando si trattava di lei.

Ahahahah... e chi lo sa, meno male che non ha ripreso dal tuo brutto muso e che è uguale alla sua bellissima mamma, potrei saltare la cavallina per qualche anno ancora e poi... la rapisco e la porto nella mia tana,” disse Embry facendo l'occhiolino alla mia piccolina.

Te lo sogni, chi ti dice che una volta cresciuta scelga te? Mettiti in fila,” intervenne Jacob rispondendo a Embry.

Anche tu ti ci metti a dare manforte a questo cretino?”Chiesi un po' irritato.

Se serve per farti irritare perché no.”Si intromise Jared.

Tutti giù a ridere, ormai ero diventato l'oggetto del loro scherno. Quella sera non volevo innervosirmi, volevo godermi il momento di serenità. Avevo quasi tutto quello che desideravo. Mi mancava solo lei.

 

A fine serata tutti andarono via e rimanemmo soltanto noi due e i piccoli. Li preparammo per la notte e li mettemmo nei loro lettini nuovi che io stesso avevo montato. Mentre lei li faceva addormentare, io risistemavo tutto quello che era fuori posto dopo la festicciola. Una volta finito, presi una birra in mano e mi sedetti sul dondolo sotto il portico. Dopo un po' che ero lì, lei mi raggiunse, si mise seduta accanto a me sorridendo. Il suo sorriso da solo secondo me aveva il potere di illuminare l'oscurità.

Paul, grazie è tutto perfetto. La festa è stata un successo.”

Quando si tratta di organizzare una festa, siamo i numeri uno.”

Sì, ho notato. Si vede che siete uniti e che vi divertite.”

Siamo cresciuti insieme e la nostra seconda identità ci ha unito molto. Siamo legati a doppio filo.”

Mmm... Paul, senti posso chiederti un favore?”

Certo dimmi, cosa ti serve?” chiesi incuriosito, infondo era la prima volta che esprimeva un desiderio.

Vorrei vedere di nuovo il lupo.” Mi disse guardandomi negli occhi.

Vuoi che mi trasformi?” Le chiesi stupito.

Sì, se non è di troppo disturbo.”

Pensavo che avessi paura.”

Non ho paura! L'altra volta, si lo ammetto, sono scappata ma ero sotto shock, ora non lo sono più e poi so che sei tu, non corro nessun pericolo.”

Va bene,” le dissi mentre posai a terra la mia birra e cominciai a spogliarmi sfilandomi la maglietta e le scarpe e infine i Jeans.

Che cosa fai? Perché ti spogli?”

Per non rompere i vestiti quando mi trasformo.” Scesi i tre scalini e lì in mezzo al giardino mi trasformai, tanto non c'erano case intorno o qualcuno che mi potesse vedere. Lei si alzò in piedi e mi raggiunse nel giardino. Mi girò intorno un po' a distanza e poi si mise seduta per terra e mi fece segno di avvicinarmi. Piano piano mi avvicinai e lei mi buttò le braccia al collo, affondò le sue mani nella mia pelliccia, mi accarezzò e con il naso sprofondò sul mio collo.

Oh... Paul, ma sei bellissimo! E come sei morbido,” mi disse mentre continuava a toccarmi.

Sei un enorme pelouche, quando i piccoli ti vedranno impazziranno, vorranno fare cavallino tutto il tempo.”

Mettiti giù, sì così.” Mi fece segno di mettermi steso sull'erba. Si appoggiò completamente a me e continuò ad accarezzarmi, poi si avvicinò lentamente alle mie orecchie e cominciò a parlare.

Paul, ascoltami. Io avrei una proposta da farti, sei liberissimo di fare quello che meglio credi. Non voglio esserti troppo di peso e neanche farti sentire obbligato. Sei liberissimo di dirmi di no...”

Se si fosse decisa a dirmi cosa ,magari avrei saputo cosa rispondere e poi perché non me lo aveva chiesto prima che potevo rispondere? Le donne! Mio padre aveva ragione se devi complicare una semplice cosa chiama una donna.

La casa è grande e pensavo, se... insomma verresti ad abitare con me e i piccoli? Non ti sto dicendo che dobbiamo affrettare le cose tra noi, Dio solo sa se non sono affrettate, potresti prendere l'altra stanza e poi in seguito se vorrai e le cose cambieranno potremmo anche dividere la stanza, non so se hai capito quello che sto cercando di dirti...” Continuò lei velocemente, era tutta rossa per l'imbarazzo. Appena finì di dirmi quella cosa si alzò e scappò dentro casa lasciandomi lì a guardare la luna. Se non avessi avuto paura di svegliare i piccolini e richiamare i miei fratelli mi sarei messo ad ululare.

Ripresi le mie sembianze e mi rivestii, entrai in casa e mi misi seduto su una sedia in cucina e la vidi trafficare silenziosamente al lavandino. Sentivo il suo cuore battere in modo accelerato. La osservavo e non dicevo nulla. Si voltò per prendere un vassoio sul tavolo, allungai un braccio e la tirai vicino a me e la feci mettere seduta sulle mie gambe. La strinsi a me e le diedi un bacio sui capelli e mi inebriai con il loro profumo, sapevano di miele. Le presi il mento con una mano e le sollevai il viso per fare in modo che i nostri occhi potessero incontrarsi. Le diedi un bacio sul naso e poi mi alzai con lei in braccio, spensi la luce e mi diressi verso la sua camera. La posai delicatamente sul letto e mi sdraiai accanto a lei stringendola stretta a me.

Paul...”

Sh... Zitta, non voglio fare nulla. Desidero solo passare la notte così, con te stretta tra le mie braccia, con la testa sul mio petto. Stai vicino a me e non avrai freddo.” Mi allungai un attimo e ci coprii con un plaid non tanto per me ma per lei, caso mai il mio calore non fosse bastato a tenerla al caldo. Passammo i primi dieci minuti così senza dire nulla poi si spostò e si alzò dal letto, si tolse i pantaloni e la maglietta e si infilò una di quelle maglie enormi di colore celeste con impresso sopra Snoopy e si ributtò tra le mie braccia, “così sto più comoda, togliti i jeans starai più comodo anche tu.”

Per fortuna che avevo messo i boxer, di solito per via delle ronde sotto i Jeans non portavo nulla. Feci come mi aveva chiesto lei e rimasi in boxer. Senza dire nulla la ripresi tra le mie braccia ed insieme ci facemmo cullare dalle braccia di Morfeo.

 

Sh... tranquilla c'è la mamma qui con te. Piano che svegli tuo fratello e papà. Adesso vieni con la mamma che ti cambia e ti dà la pappa.”

Mi svegliai di soprassalto e sentii Aurora che cercava di calmare Melody. Mi alzai e andai in cucina a preparare i biberon.

Melody tutte le mattine alle 5:00 precise scoppiava a piangere e voleva mangiare, così svegliava il fratellino e tutta la casa. Sembrava che avesse una sveglia incorporata cavolo. Pensai che mia figlia da grande avrebbe potuto cantare all'opera, aveva due polmoni di tutto rispetto. La raggiunsi nella nursery e le offrii un poppatoio, presi in braccio la mia piccola strillona e le diedi il biberon mentre Aurora si occupava di Gabriel. Era un quadretto particolare. Dopo aver finito di mangiare e il ruttino finale, ci spostammo nella camera da letto e li mettemmo sul lettone in mezzo a noi. Ci guardammo negli occhi e accarezzammo insieme i nostri piccoli.

Sono un miracolo, resterei ore a guardarli, non riesco ancora a credere che sono con loro e che staremo sempre insieme.” Sussurrò lei con le lacrime agli occhi.

Che sono un miracolo è poco ma sicuro, io sto ancora cercando di capire come sia successo, mi ricordo benissimo di essermi protetto.” Mentre dissi questo, la vidi abbassare gli occhi.

Mmm... Paul, veramente ci sarebbe una cosa che dovrei dirti.”

Dimmi.”

Non dovresti stupirti, visto che il preservativo si è rotto.”

Rotto? Ma che dici?” dissi io perplesso, e perché diavolo non me n'ero accorto?

Se ti ricordi, ti sei alzato come una furia dal letto, te lo sei sfilato e lo hai buttato mentre ti rinfilavi i jeans e poi sei scappato via. Quando mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava ed ho capito, sono venuta a cercarti, sia per dirtelo che per chiarirmi con te, solo che eri impegnato con quella bambolona bionda e me ne sono andata. Non me ne sono preoccupata più di tanto. Dopo il primo ciclo di cure mi avevano detto che le possibilità che io in futuro potessi avere dei figli erano praticamente nulle. Non ho pensato di poter restare incinta immediatamente.”

Mi dispiace non essermene accorto prima, si vede che la rabbia mi aveva offuscato il cervello, comunque sono contento che sia andata così, se alla fine sono arrivati loro.”

Siamo una famiglia vero?”

Sì, lo siamo e lo saremo sempre.” le risposi.

Questa è la prima volta che sento l'affetto di una famiglia... E' il risveglio più tenero che io ricordi. Noi quattro in questa stanza che giochiamo sul lettone è un sogno... grazie Paul.”

 

Verso le 7:00 della mattina mi alzai, mi rivestii ed uscii piano dalla camera, arrivai quasi alla porta di casa quando lei mi chiamò sottovoce per non svegliare i bambini che si erano riaddormentati. “Paul, dove vai? Potevi chiamarmi.”

Sh... fai piano che se ti sentono succede un macello. Ora devo andare. Sono di turno con la ronda, è importante. Non ti preoccupare, immagino che i ragazzi si piazzeranno in casa per esserti d'aiuto. Io torno dopo con le mie cose e prendo l'altra stanza. Non voglio metterti fretta. Facciamo le cose per gradi. Voglio che tu sia sicura di volermi. Iniziamo da capo.”

Aprii la porta ed uscii e lei mi seguii sul portico, scesi i tre scalini e stavo per incamminarmi nella foresta, quando cambiai idea risalii di corsa gli scalini, mi fermai davanti a lei ,la presi in braccio e la poggiai con la schiena al muro mentre le sue gambe erano intrecciate dietro di me; non le diedi il tempo di fiatare e la baciai in modo voluttuoso. Meno male che dovevamo andarci piano. Mi staccai un pochino e la rimisi in piedi sulle sue gambe, le diedi un altro bacio e poi le dissi “questa notte riprendiamo il discorso.”

Ma non hai detto che dovevamo iniziare da capo?” Mi chiese sorridente.

Certo, senza fretta... tutto il tempo che mi ci vorrà per sedurti di nuovo,” le risposi facendole l'occhiolino.

Paul!!!” Gridò il mio nome mentre sorridendo la salutavo con la mano. Poi correndo mi inoltrai nel bosco e iniziai il mio turno.

 

 

 

Angolo Autrice:

La nuova casa è pronta ed Aurora ha proposto a Paul di provare a vivere sotto lo stesso tetto. Andrà tutto bene?

Grazie a tutte voi che mi seguite.

Un bacione a Carmen e Valeria per la loro preziosa amicizia.

 

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Capitolo 13
*** Pericolo ed un orribile verità ***


Quasi due mesi dopo che Aurora era rientrata nella mia vita ed io mi ero trasferito nella casa con lei e i bambini, tutto sembrava essersi congelato, dormivamo ancora in camere separate.

Dopo un primo momento in cui sembrava che le cose si stessero sistemando, lei era cambiata nei miei confronti. Questa situazione ormai cominciava a starmi stretta, non volevo obbligarla a fare nulla che non desiderasse fare anche lei. Non eravamo una coppia, però non mi potevo permettere di guardarmi intorno. Ci scambiavamo ogni tanto qualche bacio o guardavamo abbracciati la televisione, ma se provavo ad andare oltre lei mi fermava. Che cosa era successo? Eravamo passati da essere dei piccioncini a quasi estranei. Come era possibile che passavo le mie notti a fissare il soffitto o entravo nella sua stanza di nascosto per guardarla dormire? Manco fossi un maniaco.

Ero frustrato e nervoso da far schifo e appena potevo trovavo il modo di fare una bella azzuffata con qualcuno o mi sfiancavo per far fuori più vampiri possibili, tutto per non litigare direttamente con lei. Mi sentivo un ippopotamo che camminava su un pavimento di uova, ogni mio piccolo passo significava una rottura certa.

Dovevo rispettare i suoi tempi o sedurla? Volevo vedere di nuovo quella luce che le illuminava il volto ma da molti giorni era silenziosa, mi ero accorto che aveva pianto. A sentire lei gli occhi rossi erano causati da film commoventi o per le cipolle appena affettate in cucina. Avevo provato a parlarle ma si era chiusa in un ostinato mutismo. Parlavamo solo dei bambini.

Facevo praticamente i doppi turni con le ronde e tutto per non stare a casa, facevo delle capatine solo per stare con i miei bambini. Stavo seriamente pensando di andarmene via da quella casa. Avevo provato ma non era andata, eppure sembrava che sentisse ancora qualcosa per me. Era possibile che mi avesse fatto intendere che mi voleva solo per paura che le togliessi i gemelli o le facessi storie? Passavo tutto il tempo a crogiolarmi nei miei dubbi. Dovevamo parlare assolutamente altrimenti sarei scoppiato.

Il periodo poi non era nemmeno dei migliori, ultimamente c'erano state delle strane sparizioni, degli escursionisti erano spariti e altri erano stati trovati morti. Al telegiornale si diceva che erano stati attaccati da un qualche animale non meglio identificato ma noi sapevamo che si trattava di vampiri. Ne avevamo fatti fuori già cinque eppure le sparizioni continuavano. Era chiaro come il sole che sulla montagna ci doveva essere qualche altro vampiro, per quello che potevamo sapere, poteva essere addirittura una colonia di vampiri.

Mentre percorrevo il territorio sul versante ovest, arrivò il richiamo di aiuto di Jared ed Embry. Quando lessi i loro pensieri persi dei battiti del cuore e cominciai a correre tutto terrorizzato. Aurora era in pericolo. Era stata attaccata da un vampiro e solo l'intervento di Jared aveva impedito che potesse diventare uno spuntino. Al mio arrivo, Jared e Jacob che nel frattempo era arrivato avevano smembrato il vampiro e lo stavano bruciando. Embry si era ritrasformato e stava cullando Aurora e cercava di farla smettere non dico di piangere ma almeno di singhiozzare.

Mi ritrasformai e mi infilai i pantaloncini di corsa. Mi avvicinai e feci segno a Jared e a Jacob di andare via.

Grazie Embry, ci penso io ora.” riusci a sibilare, non so se fossi più terrorizzato o incazzato e lo sentivo stavolta niente e nessuno mi avrebbe fermato, le avrei detto tutto quello che pensavo. Nella foresta non mi dovevo trattenere, potevo urlare quanto volevo.

Aurora, stai bene? Ti ha ferita in qualche modo?” Le chiesi tanto per essere sicuro e tranquillizzarmi almeno da un lato.

Sì, sto bene, mi sono solo presa un brutto spavento, non è riuscito a farmi nulla, Jared ed Embry sono intervenuti in tempo.” Mi dovevo ricordare di ringraziarli, senza di loro sarebbe stata una tragedia.

Bene, almeno questo. Si può sapere come cazzo ti è venuto in mente di aggirarti per la foresta da sola? Mi sembra di averti detto in modo specifico che non ci dovevi nemmeno mettere piede e tu non solo lo fai ma penetri anche nei sentieri più interni? Cos'è allora vuoi proprio morire? Non ti è bastato il cancro? Hai pensato visto che non ci è riuscito lui cerco di farmi ammazzare. Che razza di madre sei, hai pensato ai gemelli?” Sbottai esasperato ed infuriato.

Paul, mi dispiace...” provò a giustificarsi.

Non provare a dirmi che ti dispiace che mi infurio ancora di più. Ti ho accettata nella mia vita a braccia aperte e a parte l'imposizione di vivere alla riserva non ti ho chiesto praticamente nulla. Ti ho rispettata, e negli ultimi tempi a malapena rispondevi a monosillabi e ancora sono stato zitto... ma se ti azzardi a comportarti come un'incosciente e a violare i nostri divieti io non ti scuso. Sai benissimo che problemi ci sono, a differenza di altre persone sei a conoscenza del pericolo che corriamo quotidianamente e soprattutto in questi giorni. Il tuo non è un errore banale, il tuo è un errore che potrebbe essere fatale non solo per te, ma anche per tutti noi. Io vado di ronda e devo essere tranquillo che tu e i piccoli siete al sicuro, non posso pensare a controllare il territorio e a combattere se sono in pensiero per te.”

Paul, ascoltami lo so che ho sbagliato. Ultimamente mi sono comportata in modo assurdo. Praticamente non sono più io.

E' successa una cosa ed io sono stravolta, non faccio altro che pensarci. Oggi ho portato i piccoli da Emily ed ho cominciato a camminare e non mi sono nemmeno accorta di essermi inoltrata nella foresta. Ho capito del pericolo che correvo quando me lo sono trovato di fronte che mi fissava con quegli occhi rosso rubino.”

Aurora mi vuoi dire una volta per tutte che cosa ti ha stravolta a tal punto?” Le chiesi io confuso più che mai, che cosa era successo?

Paul. Io... mmm... ho provato a ricontattare i miei genitori. Lo so che sono stati scorretti ma sono sempre i miei genitori. Quando ho chiamato mi ha risposto mia madre e non è stata per niente contenta di sentirmi e quando le ho detto che ero guarita completamente mi ha risposto che era già a conoscenza di questa disgrazia.”

Come disgrazia? Forse hai capito male.”

No, ha detto proprio disgrazia, le ho fatto delle domande e alla fine mi ha detto che non dovevo più chiamare a casa, perché non vogliono più avere a che fare con me, in quanto non sono i miei veri genitori ed io sopravvivendo ho rovinato tutto.”

Cosa?”

Sì, mi ha detto proprio così. Mi ha raccontato che sono stata adottata. Loro in realtà sono i miei zii. Sono la figlia del fratellastro di mio padre anzi di quello che credevo fosse mio padre. Mi ha raccontato che mia nonna materna era ricca di famiglia e quando era fidanzata con mio nonno, lui la tradì ed ebbe un figlio da un'altra donna che morì di parto. Mia nonna accettò di tenerlo in casa anche se non lo ha mai accettato in realtà, perché le bruciava avere sotto gli occhi la prova del tradimento del nonno. I nonni in seguito ebbero tre figli, due femmine e un maschio, il mio vero padre.

I miei veri genitori morirono in un incidente automobilistico un mese dopo la mia nascita. Le mie zie si erano rifatte una vita all'estero e non potevano prendersi cura di me. I nonni erano troppo vecchi e mio padre/zio che ormai si era sposato con mia madre/zia propose di adottarmi in cambio di una certa somma di denaro. I miei nonni accettarono anche se praticamente più della metà del loro patrimonio mi fu intestata. Mia madre mi ha confessato che fin dall'inizio le mie condizioni di salute non erano le migliori e sapevano che non avrei campato a lungo.”

Ma porca...”

Aspetta, non è finita. Mi ha detto che hanno solo aspettato che morissi per poter tornare in possesso del patrimonio. Ormai i nonni erano morti e con le zie non avevano rapporti da anni. Quando sono venuta alla riserva in realtà io non ero guarita loro lo sapevano, i medici gli avevano detto che mi rimanevano solo pochi mesi di vita, hanno pensato che se volevo svagarmi potevo farlo. Al mio rientro quando ho scoperto di essere incinta, loro volevano che abortissi non perché avrei rischiato la mia vita ma per impedire di avere altri ostacoli per ottenere il mio patrimonio. Quando hanno capito che non avrei abortito, hanno provato a convincermi dell'adozione e alla fine avevano pianificato di farli sparire nel momento in cui io sarei stata sotto i ferri. Mi hanno sempre tenuta a distanza, perché mia madre non è mai stata un tipo materno e mio padre mi detestava perché in realtà assomigliavo al suo fratellastro.” Mi raccontò lei con le lacrime agli occhi.

Aurora, perché non me lo hai detto prima?”

Non ci riuscivo, non riuscivo a credere a quello che avevo scoperto. Non lo so è come se avessi voluto prima accettarlo io in prima persona e poi condividerlo. Se penso agli anni di solitudine al collegio, dopo la morte dei miei nonni ci passavo anche le feste comandate. Mi ha detto che per anni hanno provato anche per vie legali di togliermi tutto e di farmi interdire, ma non ci sono riusciti. Mia nonna la sapeva lunga ed aveva reso il mio patrimonio intoccabile.”

Ma come è possibile che lei ti abbia detto tutto questo? Non capisco.” Ero confuso più che mai.

Era ubriaca. Non so nemmeno se si è resa conto di quello che mi ha raccontato.”

Aurora,so che è difficile, ma devi andare avanti, ora non sei più sola, hai i gemelli ed hai me e poi ci sono i miei fratelli e tutta la riserva. Non sarai mai più sola. Te lo prometto. C'è altro che devo sapere?”

Ho contattato il mio avvocato e l'ho incaricato di andare in quella casa a prendere i miei effetti personali. Ho cambiato il testamento sei mio erede insieme ai gemelli.”

Aurora, certe cose non le voglio nemmeno sentire.”

Invece lo farai, io non ho rubato nulla ai miei, mia nonna con i suoi soldi aveva tutto il diritto di lasciarli ai suoi figli, il mio padre adottivo non è stato lasciato senza niente, ma il grande professore universitario ha il problema del gioco ed ha perso buona parte della dote che gli è stata donata. Hanno pensato a me come la gallina dalle uova d'oro. Quando tutto gli è sfuggito dalle mani si sono disperati come non mai. Io devo essere sicura che qualsiasi loro strano giochetto non toglieranno niente ai bambini. Devo darti gli strumenti adatti per combatterli ad armi pari se dovesse servire.”

Va bene, ma tu non vai da nessuna parte, starai sempre con me e con i bambini.”

Paul, grazie di avermi ascoltata. Sentivo il bisogno di parlarne, però non ne avevo il coraggio. Ora mi sento molto meglio,” mi disse asciugandosi gli occhi e abbozzando un sorriso.

Andiamo ti riporto a casa,” le dissi prendendola in braccio. “Sai che facciamo? Ora appena rientriamo chiudiamo la porta di casa e stacchiamo il telefono, ci barrichiamo dentro e stiamo soli io e te. Hai bisogno di una grandissima dose di coccole alla Paul! Certo se vuoi fare altro, sentiti liberissima di farlo.”

Paul!Sta zitto e portami subito a casa che ho proprio bisogno di coccole alla Paul.”

Ogni tuo desiderio è un ordine.”

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Salve ragazze,

con questo capitolo finalmente si comprendono delle cose in più sui genitori di Aurora. Dopo una bella strigliata Paul è riuscito a farla confidare. Cosa dite nel prossimo capitolo riuscirà a sedurla?

Un bacione grande grande a Carmen e Valeria.

Grazie a tutte voi che mi seguite.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto!

 

 

 

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Capitolo 14
*** Passionalità ***


Camminai lentamente lungo il sentiero che dalla foresta portava alla nostra casa, con lei in braccio che teneva la testa posata sulla mia spalla.

Finalmente ero riuscito a capire che cosa era successo. Avrei preferito saperlo prima, ma avevo capito che per lei scoprire la verità era stato un vero trauma. Per una che era stata abituata fin da piccola a contare solo su se stessa, doveva essere difficile confidarsi. Già il fatto che alla fine avesse confessato cosa le vorticava nella testa era già molto. Alla fine la chiacchierata mi aveva tolto anche un gran peso nello stomaco, quei bastardi non erano nemmeno i suoi genitori ma solo ziastri credo e anche di quelli più infami. Cavolo ma dove ero finito in un romanzo di Charles Dickens tipo Oliver Twist? Già la sola notizia che non avrebbero fatto parte delle nostre vite, era un motivo di festeggiamento per me. L'idea di chiedere una deroga al consiglio per eliminare due umani, invece dei soliti vampiri non è che mi facesse schifo, anzi diventava ogni minuto sempre più allettante.

Entrammo in casa e chiusi la porta con Aurora ancora tra le braccia. Salii le scale ed entrai nella sua camera. La misi a sedere sul letto, mentre io entravo nel bagno e riempivo la vasca con acqua calda e la schiuma. Mi spogliai e annodai in vita un asciugamano, tornai in camera e la presi di nuovo in braccio per portarla in bagno. La feci mettere in piedi vicino alla vasca e dopo averla spogliata completamente, ci immergemmo insieme nell'acqua schiumosa. La feci appoggiare con la schiena al mio petto e ci godemmo in silenzio per qualche minuto il dolce tepore dell'acqua calda. Prese una mia mano e la portò alla bocca dove vi posò lievemente dei baci. Quel suo gesto così dolce mi fece tenerezza.

Paul, grazie di esserci sempre. Lo so che ti ho fatto impazzire con il mio comportamento, sia quello di prima che quello delle ultime settimane. Solo che per me è stato difficile scoprire di punto in bianco di non essere quella che credevo, che i miei genitori non erano proprio i miei genitori e che inoltre mi odiavano così tanto da non desiderare altro che la mia morte. In questi giorni mentre mi occupavo dei nostri piccoli mi sono tormentata pensando a quanto sono stata stupida. Con il mio silenzio li ho messi in pericolo, se ti avessi parlato subito invece di scappare, quei due non avrebbero mai potuto neanche pensare di liberarsi di loro. Non mi merito le tue attenzioni, le tue coccole, tu meriti qualcuna di meglio. Anche oggi ho fatto un casino...”

Sh... smettila di dire cavolate. Non c'è nessuna che possa essere meglio di te. Ma lo vuoi capire che io tengo a te? Ti sei fatta una nicchia nel mio cuore e non c'è posto per nessun altro solo per te e i gemelli e gli altri bambini che avremo.”

Quali altri bambini?”

Quelli che avremo più in la, quando le due piccole teppe saranno un po' più grandi. Se sei riuscita con tutto il tuo male ad avere loro, figurati ora che sei guarita miracolosamente. Se non ci stiamo attenti come minimo mi ritrovo con una squadra di calcio. E visto che fare un bambino è una cosa molto, ma molto impegnativa, io consiglierei di esercitarsi molto.”

Mmm... esercitarsi molto? Dove? Come?” Mi chiese lei con voce sensuale.

Dove? Ma ovunque e come... in tutti modi possibili e immaginabili. Sei fortunata! Il tuo uomo è la fantasia fatta persona.”

Sei sempre il solito sbruffone,”mi disse lei dandomi un colpetto sul braccio.

Può essere, però è questo sbruffone qui che ti farà gridare di piacere.”

Parole, sempre parole, non è che mi sei diventato tutte chiacchiere e distintivo?” Mi disse tra una risata e l'altra.

Lo hai voluto tu, poi non ti lamentare.” Le risposi uscendo dalla vasca. Mi chinai e la presi tra le braccia. Una volta nella camera da letto esitai per un attimo prima di adagiarla delicatamente sull'enorme letto. La raggiunsi e rilasciai un grugnito, la strinsi tra le braccia e cominciai a baciarla. Con la bocca calda ero sulla sua gola, le mie mani la facevano aderire al mio corpo facendola gemere quando mi sentì contro il suo ventre, duro, insistente e desideroso. Mentre mi chinavo e le catturavo con le labbra un seno, lei affondò le mani tra i miei capelli per stringermi ancora di più a lei. Sollevai il capo e mi fermai a rimirarla mentre le mie mani le risalivano lungo le gambe, posandosi aperte sul suo ventre, i miei polpastrelli tracciavano il contorno del suo seno rigoglioso. “Bella” mormorai con voce roca. “Sei perfetta,”inspirai a fondo, per ricordarmi che dovevo respirare.

Ti voglio.” Mi rispose lei stupendomi, non credevo che avesse il coraggio di ammetterlo così chiaramente.

Voglio che tu faccia l'amore con me, Paul. Voglio sentirti dentro di me.” Al solo sentirla pronunciare quelle parole gemetti, mi uscì un suono dal profondo dall'anima. Ero entrato nel letto con una gattina e mi stavo ritrovando una pantera vogliosa. Le sue mani cominciarono a vagare su di me a sfiorarmi la pelle e con il pollice giocava addirittura con un mio capezzolo.

Sei bellissimo,” mi confidò, impressionata dalla mia prestanza e dal fascino del mio corpo mentre io continuavo a ricoprirla di baci... baci su baci... sulla pelle, sulla gola, sul ventre, sui seni facendola urlare e lambendone un capezzolo con la lingua prima di ricominciare a succhiarlo.

Paul!” urlo Aurora.

La zittii con un bacio, unendo la mia lingua alla sua, mentre facevo scivolare le dita sulla sua intimità. Continuai a divorarle il seno con la bocca, mentre con le dita penetravo nella sua femminilità e spinsi fin quasi a farle raggiungere il culmine; il mio pollice le titillava il centro del suo piacere. Vedevo le mani di lei vagare sul letto in cerca di un appiglio a cui aggrapparsi. Lei continuava a contorcersi sotto di me. A malincuore mi ritrassi un attimo per pensare a proteggermi, era dal mio arrivo in quella casa che speravo di usarli. Tornai a baciarla. Le schiusi le gambe, e tornai ad accarezzarla con le mie dita esperte, stuzzicandola e facendola impazzire di nuovo dal desiderio. Aurora inarcò i fianchi invitandomi, muovendo la testa di qua e di là tutta ansimante. La penetrai, riempendola con un unico e lungo affondo che la fece sollevare la testa dai cuscini. La vedevo liberare l'aria dai polmoni con lo stesso ritmo con cui io affondavo in lei. Niente al mondo era mai stato così piacevole anche la prima volta non era che un piccolo abbozzo di questa. Continuai a muovermi dentro di lei senza pietà e ciò che era meraviglioso man mano diventava sempre più sublime. Più affondavo in lei e più i nostri occhi rimanevano incollati, ognuno a studiare le reazioni dell'altro. Il ritmo sempre più frenetico, il respiro sempre più affrettato. Le sue unghie che graffiavano la mia schiena facendomi eccitare ancora di più se fosse stato possibile. Sentivo di non farcela più e con un ultimo e lunghissimo affondo la sentii venire e con un urlo di trionfo la seguii a ruota crollando sfinito su di lei. Mi spostai un poco per alleggerirla del mio peso e la strinsi forte a me mentre il sonno ci avvolse.

Al mio risveglio il mattino dopo eravamo ancora abbracciati, avevamo passato un pomeriggio ed una notte ad amarci, ci fermammo solo per fare una telefonata e sapere come stavano i gemelli. La mia pantera mi aveva divorato e prosciugato, mi aveva fatto chiudere occhio solo per una mezz'ora. Ero decisamente stanco sì, però sazio e finalmente tranquillo. Tutti i miei timori erano infondati, lei non solo mi voleva e mi desiderava... mi amava in modo incondizionato, nonostante che per via della mia irruenza e il brutto carattere, a parte i suoi silenzi, si fossero azionati una serie di eventi a catena che ci avevano sconvolto la vita. Non avrei permesso a niente e a nessuno di ferirla e di farle ancora altro male. Nessuno ci avrebbe più diviso. Ora volevo solo godermi un meritato momento di pace e poi l'avrei convinta a sposarmi. Dovevo solo trovare un modo più carino di chiederglielo rispetto a: credo che dovremmo sposarci per il bene dei bambini.

Passai l'ora seguente a guardarla dormire poi mi alzai e provai a mettere su una colazione come minimo decente, ma riuscii a bruciare il caffè perché lei insisteva ad usare quella macchinetta italiana; il latte uscì dal pentolino e si attaccò quasi tutto ai fornelli, bruciai persino i toast. Alla fine le portai a letto il succo d'arancia che era in frigo e una fettina di torta che aveva preparato Emily credo uno o due giorni prima.

Sveglia dormigliona,” le dissi entrando in camera con il vassoio della colazione in mano e posandolo sul comodino accanto al letto.

Non è vero che sono dormigliona. Non mi hai fatto chiudere occhio tutta la notte, è normale che io cerchi di recuperare.” Mi disse con uno sguardo angelico mentre io mi sedevo accanto a lei.

Ah, sì? Io non ti avrei fatto chiudere occhio? Strano io mi ricordo un'altra storia. E' meglio che ti lasci riposare,” le dissi facendo dietrofront.

Ma dove vai?”

Vado a cercare la panterona che mi ha sedotto questa notte, volevo farle una sorpresa ma se lei non c'è, questo lo riporto in cucina,” affermai indicandole il vassoio.

Aspe... aspetta... visto che ormai sei arrivato fin qui, non è un peccato sprecare questa colazione? Mi sacrifico e la mangio io...”

Se, come no, non posso, poi mi accusi di farti ingrassare. La panterona di questa notte ha bisogno di recuperare le energie. Sai era insaziabile...” le dissi facendole l'occhiolino.

Mmm... per quella fetta di torta farei di tutto,” sussurrò lei con voce roca e sensuale.

Tutto?”

Sì, tutto.” Confermò lei, posizionandosi sopra di me completamente nuda. Con movenze feline mi diede un bacio affamato, carnale che mi fece vibrare tutto. Mi lasciai sedurre di nuovo e non uscimmo dal letto prima dell'ora di pranzo.

Dopo una doccia bollente di coppia e tanti altri momenti di coccole, finalmente decidemmo di andare a recuperare i gemelli, ormai era tardo pomeriggio. Una volta arrivati erano quasi tutti lì a parte alcuni dei più giovani che erano di ronda. Come al solito si stavano litigando Melody. Gabriel se lo passavano tranquillamente e ci giocavano senza fare storie ma con lei era tutta un'altra storia, se questo era l'effetto che faceva con il pannolino che cosa sarebbe successo una volta cresciuta?

Salutammo tutti ci riprendemmo i piccoli e tornammo a casa per passare la nostra prima vera serata come una vera famiglia.

 

 

 

Angolo Autrice:

 

Con questo capitolo finalmente sono diventati una coppia a tutti gli effetti e si sono lasciati andare alla passione. Ora spetta solo a loro riuscire a formare una famiglia vera.

Grazie a tutte voi che mi seguite.

Un abbraccio a Carmen e Valeria.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 15
*** Una stramba proposta ***


A quella prima sera ne seguirono molte altre e iniziammo la nostra vita di coppia e di famiglia. Io mi destreggiavo tra le ronde e il lavoro. Ero diventato un tutto fare, avevo aperto insieme a Sam un piccolo ufficio ed Emily era la nostra segretaria. Se serviva una mano per un trasloco, lavori idraulici, elettrici, di muratura etc... chiamavano noi.

La ditta era stata battezzata “I finti mariti”, se avete bisogno di qualcosa e nessuno in casa vi aiuta chiamate e sarete accontentate. Lo slogan causò qualche piccolo problemino, o diciamo una confusione imbarazzante. Oltre le vecchie signore sole, o mogli esasperate perché i mariti rimandavano all'infinito i piccoli e i grandi lavori di casa, ce n'erano alcune che volevano il servizio completo. Oltre a un'aggiustatina alla casa pretendevano ben altri tipi di servizi. Ammetto che se fosse accaduto mesi e mesi prima ne avrei anche approfittato, se la signora in questione meritava una ripassata gliel'avrei data anche volentieri. Però la mia vita era cambiata, io ero cambiato. Ora ero un padre di famiglia e non l'avrei rischiata solo per il gusto di una scopata anonima.

Avevamo passato il nostro primo natale come una famiglia e avevamo aspettato l'inizio del nuovo anno insieme ai ragazzi del branco,a casa di Emily e Sam. Capodanno era un giorno speciale da festeggiare, non solo perché iniziava un nuovo anno, ma perché i nostri piccoli compivano il loro primo anno di vita. Quindi quel pomeriggio ci fu anche una seconda festa, tutta per loro.

La stanza era stata addobbata con i palloncini e manifesti di winnie the pooh, c'erano due torte con le due candeline una celeste e una rosa. Quello spiritoso di Embry aveva fatto fare due torte speciali da Buddy Valastro il boss delle torte che era stato invitato a Forks per una cerimonia. Sopra queste due torte aveva fatto mettere dei piccoli lupetti. Il taglio della torta fu divertente perché quando arrivò il momento di spegnere le due candeline, quando i bimbi videro le torte, la guardarono, si guardarono tra loro e poi dissero all'unisono “papà!!!”

Scoppiammo tutti a ridere. Ormai era già un pochino che li avevo abituati alla mia seconda natura. Andavamo nel bosco e mi trasformavo, mi mettevo seduto vicino alla coperta da picknick e loro mi gattonavano vicino cercando di toccarmi o di arrampicarsi. Aurora e gli altri li aiutavano tenendoli dritti, per essere sicuri che non cadessero. La festa fu un piccolo successo, i piccoli erano contenti e sereni e riceverono tantissimi regali. Erano diventati le mascotte della riserva ed avevano conquistato tutti. Lo stesso Billy appena poteva si faceva accompagnare per stare con loro, quando lo faceva poi diceva sempre che quasi quasi gli dispiaceva che non fossero figli di quel testone di Jacob.

 

Volevo iniziare al meglio l'anno e per renderlo più speciale, avevo deciso che era arrivato il momento di rendere il nostro legame ancora più speciale. Mi ero stancato di presentarla come la mia compagna ed era ridicolo dire che era la mia fidanzata visto che eravamo già genitori di due gemelli. Non mi andava di presentarla come mia moglie perché le malelingue erano sempre in agguato; ormai quando andavamo da qualche parte sentivo le vecchie comari bisbigliare che era uno scandalo che dopo tanti mesi ancora non eravamo sposati. Erano pronte a farti un sorriso davanti e a bisbigliare di dietro, gli andava male che avevo il super udito.

In cuor mio lei era già mia moglie da quel giorno in cui andammo a riprendere i piccoli, a casa di Emily, dopo il nostro chiarimento su quello schifo di faccenda legata a quei bastardi di genitori adottivi.

Desideravo per lei una bellissima cerimonia, i piccoli che ormai cominciavano a fare i primi passi con un aiuto potevano diventare dei paggetti speciali.

Avevo solo due piccolissimi problemi, il primo convincerla a sposarmi e il secondo avere la faccia di chiederglielo. Questa cosa di dover fare il galante e lo smielato non è che mi garbava tanto.

Noi eravamo genitori, amanti e anche amici, si era creato tra noi una sorta di cameratismo.

Come cavolo si fa a chiedere a una di sposarsi? Avevo provato a prendere l'ispirazione dai film ed era una proposta una peggio dell'altra. Tipo: svuotare un fioraio e mettersi in ginocchio davanti alla porta di casa e farle la proposta, molti invece facevano una corsa all'aeroporto e bloccavano un aereo confessando il loro grande amore dichiarandosi davanti a decine di persone. Proposte decisamente troppo imbarazzanti e umilianti per i miei gusti.

Alla fine mi ero ritrovato solo con due proposte da vagliare: la prima mi piaceva a metà era del “mio grosso grasso matrimonio greco” dove lui dopo aver fatto l'amore le metteva l'anello al dito dicendole che voleva passare tutta la vita insieme a lei. Poteva andare ma se poi lei rifiutava, avrei fatto la figura del fesso e per giunta nudo.

L'altra proposta veniva da un altro film “lo scapolo d'oro”, il protagonista aveva portato la fidanzata in un ristorante di lusso famoso perché lì, tutti facevano proposte di matrimonio. Il protagonista dava alla ragazza la custodia con l'anello e le diceva tiè hai vinto tu. Proposta di poche parole insomma, essenziale e per niente zuccherosa solo che se anche nel film “lei” rifiutava ,immaginavo che anche Aurora non avrebbe gradito.

Era un pezzo che giravo con l'anello in tasca, però non riuscivo a decidermi. Alla fine mi era venuta un'idea che definirei leggendaria... le avrei fatto capire la proposta, se poi lei avesse rifiutato avrei avuto la scusa per dirle che non aveva capito. Sapevo che stava rientrando a casa dopo essere stata da Emily. Eravamo d'accordo che la convincessero a lasciare i gemelli da lei per darle modo di riposare un pochino e di studiare, aveva deciso di riprendere gli studi, avrebbe seguito le lezioni on line, in facoltà doveva andare solo per sostenere gli esami.

Quando la vidi vicino alla casa spuntai fuori dalla boscaglia sotto forma di lupo. Appena mi vide si fermò e mi sorrise. Ci guardammo per qualche istante e poi mi avvicinai. Lei mi venne incontro.

Paul! Amore ma che fai qui?” Mi disse guardandosi intorno e sfiorandomi con una mano.

Peccato che sei di ronda, perché ho lasciato le teppe da Emily ed abbiamo casa tutta per noi,” continuò facendomi gli occhi dolci e affondando le mani nella mia pelliccia. Se le cose fossero andate come speravo, avremmo fatto un giretto ricognitivo per tutta casa facendolo in tutte le stanze. Era arrivato il momento. Mi decisi ad aprire la bocca, quella scatolina cominciava ad essere disgustosa non vedevo l'ora di liberarmene. Mentre lei continuava ad accarezzarmi le feci scivolare addosso la custodia del gioielliere.

Eh... mmm... ma questa cos'è?” mi chiese prendendo la custodia tra le mani, mentre io mi mettevo seduto davanti a lei. La vidi aprire la scatolina e rimanere a bocca aperta. Continuava a guardare il contenuto senza neanche far uscire la più semplice delle lettere. Nulla di nulla, il silenzio totale. Dopo un po' ricominciò a dare dei segni di vita spostando rapidamente lo sguardo dalla scatolina a me.

E' quello che penso?” mi chiese lei ed io avrei voluto dire e che cosa ne so di quello che pensi tu? Ma da lupo non potevo mica risponderle.

Mi stai chiedendo di sposarti?” mi chiese di nuovo, come risposta la guardai e le sorrisi mostrandole le mie zanne. Mi guardò e poi mi accarezzò. La vidi allungarsi, mi mise le braccia intorno al collo cercando di abbracciarmi ma non ci riuscì. Si spostò quel tanto che mi permetteva di vederla di nuovo in viso, non solo di sentire il battito accelerato del suo cuore.

Sì, ti sposo,” accettò dandomi un bacio sopra il mio muso peloso. Per ricambiare il bacio la leccai sul viso.

Bla.. che schifo! Paul!!! Mi hai fatto una doccia,” continuò asciugandosi la faccia con la manica della sua maglietta. Ero felice e soddisfatto di me stesso, le avevo fatto la proposta senza fare la figura dello smidollato. Ero tutto gongolante.

Paul, ti puoi ritrasformare, per favore,” mi chiese continuando a tenere tra le mani la scatolina con l'anello. Mi allontanai da lei e mi diressi dietro gli alberi dove mi ritrasformai e indossai i miei pantaloncini. Lei mi aspettava seduta sui gradini che portavano dentro casa.

Non ci posso credere, mi hai chiesto di sposarti mentre eri un lupo!” mi disse, sembrava un po' infastidita, ma di cosa? Non mi aveva appena risposto di sì?

Annui e non dissi nulla.

Continuava a guardare la scatolina e mi domandai come mai non avesse tirato fuori l'anello e l'avesse provato. Forse non le piaceva.

Non ti piace l'anello?” le chiesi titubante.

Certo che mi piace è bellissimo,” mi rispose sicura.

Se ti piace allora perché non te lo metti e lo provi per vedere se ti sta bene al dito?” chiesi ancora, cominciavo a sentirmi un cretino.

No, non lo metterò finché non sarai tu a infilarmelo al dito dopo che mi avrai fatto la proposta come si deve,” mi disse con voce forte e sicura.

Che cosa? E a che serve se hai appena detto di sì?” chiesi sconcertato.

Ti sbagli amore, io ho accettato di sposare il lupo mica te.”

Si da il caso che io e il lupo siamo la stessa persona.”

No, il lupo è forte e coraggioso ed è proprio un bel fusto di lupo, è coccolone, morbido e non ha mai paura di esternarmi i suoi sentimenti, poi lo hai visto no... è anche super dotato,” ridacchiò senza pudore.

Che cosa vuoi dire che io sono poco dotato?” chiesi stizzito.

Sicuramente meno del lupo, però volevo dire che finché non mi chiederai in ginocchio di sposarti, sarai solo il mio amante. A proposito, visto che la casa è libera e il mio futuro marito è appena andato via, il mio amante può dedicarmi qualche attenzione?” Continuò facendomi l'occhiolino.

Aurora, non vale... e se io mi rifiutassi di soddisfarti?”

Attento a quello che dici che finisci per dormire un mese sul divano,” mi fece un' occhiata minacciosa. “Allora che dici hai tempo per me?”

Sì, lo sai che ho sempre tempo per te.” Dissi sospirando. Dovevo ricorrere al piano B. La proposta dopo aver fatto l'amore con lei seguendo l'esempio del film.

La presi in braccio e la portai dentro casa posandola sopra il tavolo della cucina. Presi a baciarla in modo tanto appassionato che finimmo per fare l'amore lì sopra in modo selvaggio, poi sul divano dolcemente, nella doccia di nuovo in modo irruento e alla fine nel nostro lettone lentamente e tutto per capire se ci piaceva di più farlo in un modo o nell'altro. Dopo ore e ore che ci eravamo amati fino allo sfinimento, mi nascosi sotto le coperte e cominciai a baciarla su tutto il corpo; quando risalii in superficie le misi l'anello al dito. Era un anello d'oro bianco, liscio e lucente. Sul davanti c'erano tre cuori con incastonati dei diamantini. Il cuore centrale era più grande e il diamante al suo interno anch'esso a forma di cuore, brillava più che mai.

Le dissi: “ Sto così bene con te che potrei passarci tutta la vita... ti piacerebbe?”

Mmm... non ho capito bene cosa mi stai chiedendo,” mi chiese facendo la finta tonta.

Insomma, Aurora, mi vuoi sposare?”

Sì. Tranquillo ti sposo.” Mi disse lei baciandomi.

E non me lo potevi dire prima?”

Eh, sì ed io mi perdevo l'espressione della tua faccia mentre me lo chiedevi?” Mi disse ridendo.

Ma che cambia, in fondo te l'ho chiesto sempre io.”

Cambia e anche molto, significa che hai il coraggio di mettere il tuo cuore e la dignità nella mie mani e poi scusa se ti dicevo di no come facevi?”

Niente ti dicevo che avevi capito male e che ti stavo dando una cosa che avevo trovato nel bosco.”

Mi fai così ingenua?”

No, ma sei così sensibile che non avresti ferito il mio amor proprio facendo finta di crederci.” Alla fine confessai io.

Ma quanto sei scemo!Te lo dico ora e vedi di fartelo entrare in quello zuccone... io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te e con i nostri figli. Desidero sposarti,però se non volessi per me sarebbe lo stesso, perché comunque io mi sento già tua moglie. Hai recepito il messaggio?”

Sì, forte e chiaro.”

Bene e ora che l'abbiamo finita con queste formalità e paura infondate, perché non continui a fare quello che stavi facendo che mi piaceva da morire?”

Agli ordini capo!!!”le dissi ridendo e ricominciammo ad amarci per ore fino a che il sonno ristoratore non l'ebbe vinta su di noi. Ne avevamo bisogno sicuramente, c'era un matrimonio da organizzare.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

 

Paul finalmente ha avuto il coraggio di farle la proposta di matrimonio, lo ha fatto in modo anomalo ma alla fine ha ottenuto il suo bel sì. Andrà tutto come lui si è immaginato o qualcosa sconvolgerà i loro piani?

Un abbraccio ai miei angeli Valeria e Carmen.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

 

 

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Capitolo 16
*** Matrimonio mancato e rapimento ***


Ma come cavolo mi era venuto in mente di chiederle di sposarmi? Nei tre mesi successivi questa era una domanda che mi ero posto spesso, ma la risposta non mi convinceva.

Nonostante avessi provato in tutti i modi a mantenere il segreto durante le ronde e con grande sforzo ci ero riuscito, mi ero ritrovato a subire le beffe dei miei fratelli a causa dell'amicizia tra Aurora e Emily che passavano molto tempo insieme o a parlare al telefono. Ma si può?

La succulenta notizia passò di bocca in bocca velocemente e meno di un'ora dopo, lo avevano saputo tutti persino gli anziani del Consiglio. Cosa avevano da ridere poi? Volevo vedere loro, doversi vestire di tutto punto e mettersi in ginocchio e fare dichiarazioni strappalacrime che mai e poi mai avrebbero mai pensato di fare e solo per sentirsi dire di sì. Avevo trovato un modo di farlo senza troppe parole, mi era andata male che lei poi avesse preteso che io glielo chiedessi di nuovo. Certo, dopo una notte di passione e il precedente sì di quando ero lupo, mi faceva sentire più sicuro. Che male c'era se speravo che rimanesse tra noi due e basta? No, lei non solo ne aveva parlato con Emily ma in seguito aveva raccontato tutto per filo e per segno a Embry e Jared che erano andati a casa per stare un po' con i gemelli. Il massimo della burla fu quando fecero uno spettacolino per rappresentare la mia proposta. Seth si era messo una parrucca con i capelli rossi e un vestito aderente da donna con un reggiseno imbottito ed Embry l'infame sotto forma di lupo si avvicinò a lui buttandogli una scatolina con dentro la linguetta di una birra. Non la finivano più di ridere. Quel giorno giurai che mi sarei vendicato appena ne avessi avuto l'occasione.

La pace e la tranquillità domestica a fatica conquistata, andò a farsi benedire, ad un certo punto casa si era riempita di riviste con abiti da sposa e cataloghi per il matrimonio grazie alla consulenza di una wedding planner. La mia umile dimora era piena di donne in età di marito e già maritate che volevano montare tutte sulla giostra malefica del matrimonio.

La prima cosa che capii fu che se anche io quel giorno mi sposavo, il matrimonio era di Aurora. Lei doveva scegliere il colore delle tovaglie e addobbi vari, il colore del cartoncino delle partecipazioni che poi a cosa servisse per me rimaneva un mistero. Gli unici invitati erano gli abitanti della riserva e tutti conoscevano per filo e per segno l'organizzazione. Capitava che andassi in giro e li sentivo commentare sul tipo di fiore scelto o sul menù del pranzo di nozze. Neanche lì avevo avuto voce in capitolo anche se non ce n'era stato bisogno, Aurora aveva scelto tutti i miei piatti preferiti.

Per il viaggio di nozze avevamo trovato un accordo, saremmo andati prima sul Macchu Picchu in Perù e poi in Messico a Playa del Carmen e a Cancun. Avremmo unito la mia voglia di una spiaggia con del vero sole con la sua passione per l'archeologia.

Il mio unico compito era quello di presentarmi vestito come un pinguino sulla spiaggia dove ci saremmo sposati. La cerimonia ed il banchetto si sarebbero svolti nel luogo dove noi ci incontrammo la prima volta. Samantha la Wedding planner aveva organizzato tutto, c'erano i gazebo al coperto per ripararci dal vento e per evitare che il mangiare si condisse il tutto con la sabbia. Sulla spiaggia erano state sistemate delle sedie con dei drappi bianchi ai lati di una lunga pedana ricoperta da un tappeto rosso lunghissimo proprio come se fossimo in una chiesa vera e propria. Il tutto era delimitato da sassi e fiori colorati. Al posto dell'altare c'era un archetto nuziale ricoperto di rose colorate davanti al quale ci saremmo sposati. La parola chiave di tutta la preparazione era l'arcobaleno. Aurora voleva avere intorno a lei solo cose molto colorate, il monocolore le ricordava l'ospedale quindi era stato bandito.

E così arrivò il giorno tanto atteso. Per rispettare le tradizioni, quella notte andai a dormire a casa di Jared, secondo loro non avrei dovuto vedere la sposa prima delle nozze perché portava male. Ma chi credeva ancora a queste cavolate?

I ragazzi alla fine avevano organizzato anche una festa per il mio addio al celibato con tanto di due spogliarelliste, quando le vidi mi prese quasi il panico. Se la notizia fosse giunta alle orecchie di Aurora mi avrebbe staccato la pelliccia pelo per pelo.

Cosa c'è non ti piacciono? Non sono di tuo gradimento?” mi chiese Sam prendendomi in disparte e in pochissimi istanti intorno a me oltre a Sam, c'era Jared, Embry, Quil, Jacob gli altri erano rimasti a godersi lo spettacolo e a incitare le ragazze.

No, non è questo il problema,” risposi titubante.

E allora non capisco, abbiamo scelto una bionda e una mora visto che poi ti sposi con una rossa, pensavamo che avresti gradito,” intervenne Jared.

Ma come? Noi abbiamo fatto pure un provino per trovare quelle giuste per te e non ci credo che non ti piacciono,” disse Embry.

Non ho detto che non mi piacciono o che non sono di mio gradimento. Solo... che...” dissi a bassa voce.

Solo che?” chiese incuriosito Jacob.

Insomma... sono stato con tutte e due poco prima che comparissero i gemelli davanti casa di Sam ed Emily.”

Tutte e due? Hahahaa certo che non ti smentisci mai...” disse Jared.

Tutte e due separatamente o una cosa a tre?” chiese incuriosito Embry.

Cretino ma ti sembra il tipo di domanda da fare?” Sbottò Quil. “Però dì un po'... Embry ha ragione?”

Sì, Embry ha ragione,”risposi imbarazzato.

Ma bravo!” Mi disse Sam dandomi una pacca sulla spalla.

Ragazzi senza offesa ma preferirei evitare di dover ripensare a certi miei peccatucci e soprattutto che la notizia arrivi alle orecchie di Aurora. Vi ringrazio del pensiero però preferirei non partecipare allo spettacolo.”

Va bene dai... tranquillo abbiamo organizzato tanti modi per divertirci,” mi disse Sam.

Passammo la notte a bere e a fare gare stupide e goliardiche. Il giorno dopo eravamo assonnati e puzzavamo d'alcool da fare schifo. Per svegliarmi bene mi presero e mi buttarono addosso un secchio di acqua gelata. Finalmente venne il pomeriggio e ci preparammo. Erano quasi le sei della sera ed ero vestito come un pinguino e sentivo caldo. Tutti i miei amici erano lì con me vestiti con giacca e cravatta. Mi avranno sicuro maledetto, tutti quei vestiti addosso erano insopportabili. Jared ed Embry erano i miei testimoni e Seth e Sam i testimoni di Aurora. Quil aveva il compito di fare l'autista e di portarla alla spiaggia e Jacob l'avrebbe accompagnata all'altare. I piccolini avevano il compito di spargere i petali di rosa prima del passaggio di Aurora e poi ci dovevano passare le fedi. La spiaggia praticamente era piena, tutti quelli della riserva erano stati invitati. Non avrei dovuto ma cominciavo a sentirmi nervoso, più passava il tempo e più sentivo che c'era qualcosa che non andava.

Sta calmo, lo sai che una sposa che si rispetti fa sempre tardi,” disse Sam per tranquillizzarmi.

Sam è in ritardo di quasi mezz'ora che cavolo sta succedendo? Non mi dire che c'è traffico dentro la riserva? Mi sembra strano visto che stanno tutti qui.”

Si vede che le è ritornato un po' di buon senso e ci ha ripensato. Perché sposare te quando può scegliere uno di noi?” disse Embry ridendo.

Calmati Paul, vedrai che adesso arriverà. Lo sappiamo tutti che ti ama e poi ti pare che dopo aver messo su tutto questo baraccone per realizzare il matrimonio perfetto se lo perde?” Intervenne Jared.

Mentre gli altri si scambiavano battute per scherzare e smorzare la mia tensione ad un certo punto sentimmo un ululato squarciare. Era un richiamo d'aiuto dovevamo correre e trasformarci, ma con tutta quella gente non sapevamo come muoverci. Billy e il vecchio Atera ci fecero segno di andare avrebbero trovato loro modo di spiegare la nostra assenza.

Ci allontanammo dalla spiaggia correndo e appena fummo lontano da occhi indiscreti ci spogliammo rapidamente e ci trasformammo non potevamo distruggere il completo elegante. Era Quil che ci chiamava e ci informò che quando era andato insieme a Jacob a casa di Emily a prendere le ragazze e i bambini avevano trovato la casa in disordine e vuota, non c'era nessuno a parte una forte puzza di vampiro.

Che cosa è successo?” urlò Sam.

Non lo so Sam, qui c'è puzza di vampiro e non c'è nessuno.” rispose Quil.

Emily? Dov'è?” Urlò Sam.

Non lo sappiamo,” rispose Quil lasciandoci nello sconcerto più completo.

Mezz'ora dopo che stavamo battendo la zona a tappeto sentimmo Jake che diceva “ Sam tranquillo ho appena trovato Emily. La sto riportando indietro.”

Dopo poco lo vedemmo ricomparire con Emily in braccio. Sam ed io ci ritrasformammo subito rimanendo nudi per poter parlare con Emily per capire cosa era successo.

Amore che è successo, dimmi stai bene, sei ferita?” chiese Sam prendendola tra le braccia e toccandola per verificare se fosse ferita.

Niente di grave,ho solo un paio di lividi, sono inciampata in una radice di un albero mentre scappavo.” rispose lei.

Emily che cosa è successo, ti prego sto impazzendo.” intervenni disperato.

Eravamo pronte e stavamo aspettando che Jacob ci venisse a prendere. Abbiamo sentito un rumore di vetri. E siamo corse a vedere di cosa si trattava. C'erano quattro vampiri ed avevano preso in braccio Melody e Gabriel. Ci hanno visto e si sono voltati e Aurora si è quasi accasciata a terra e ha cominciato ad urlare cose del tipo non potete farmi questo, lasciate i miei bambini. Due di loro hanno riso e sono spariti nel nulla. Aurora ha cominciato a correre ed io l'ho seguita. Ho provato a chiamarla ma è stato inutile neanche mi ascoltava, l'unica cosa che mi ha detto è stata corri a chiamare Paul, io cerco di riprendermi i bambini,” raccontò Emily tra un singhiozzo e l'altro.

E poi cosa è successo?” Chiesi ancora.

Ho cominciato a correre e sono inciampata e mentre ero a terra sono stata attaccata da un vampiro. E' arrivato Jacob che mi ha salvato e mi ha portato fino a qua.”

Non hai più visto Aurora? Ti ricordi altro?” Insistetti ancora.

E' successo tutto velocemente... c'è solo una cosa, sembrava che Aurora li conoscesse, era sconvolta come se avesse visto qualcuno che non vedeva da un pezzo. Mi dispiace Paul non so altro.” Come non so altro? Dove sono i miei piccolini ora? Avranno paura? Chi può averli presi? Perché... non capisco se volevano dissanguarli perché se li sono portati via? E Aurora ora dove sarà finita. Se le hanno fatto del male?

Non ti preoccupare Emily, non è colpa tua. Abbiamo abbassato la guardia e loro hanno attaccato. Mi stupisce solo che abbiano avuto le palle per entrare nella tana del lupo,” intervenne Jacob.

Non finii neanche di ascoltare che ero tornato lupo e mi stavo inoltrando nel bosco, quando Sam mi bloccò si era trasformato anche lui.

Paul fermati!!!” Mi ordinò. Non l'ascoltai e continuai. Non potevo fermarmi. Se li avessero uccisi... no non potevo pensare minimamente a questa eventualità. Li avrei riportati tutti e tre sani e salvi a casa a costo della mia stessa vita.

Ho detto fermati!” Mi disse di nuovo con il doppio timbro dell'Alfa.

Sam!Non farmi questo... cazzo stiamo parlando della mia donna e dei miei figli.” Risposi ringhiando. Lui non poteva capire cosa provavo in quel momento, dire che ero terrorizzato era poco.

Ti sto dicendo di aspettare un attimo e di organizzarci, non possiamo andare allo sbaraglio. Ti prometto che li ritroveremo e li riporteremo a casa. Sai benissimo che adoriamo lei e amiamo i gemelli. Ci vuole solo un piano d'azione,” continuò.

I dieci minuti seguenti li passammo ad organizzarci, quattro dei più giovani sarebbero rimasti come baluardi a protezione della riserva e noi a coppie avremmo battuto di nuovo tutta la zona spingendoci anche oltre.

Così iniziò la nostra corsa disperata contro il tempo.

 

 

 

 

Angolo Autrice

Il matrimonio è saltato e i gemelli ed Aurora ora sono spariti. Ora inizia la corsa contro il tempo per salvarli e scoprire chi ha potuto fare una cosa del genere.

Un bacio a Carmen e Valeria

Grazie a tutte voi che mi seguite sempre. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto!

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Capitolo 17
*** Corsa contro il tempo ***


Correvamo per la foresta inseguendo la puzza di quegli schifosi succhiasangue e anche della mia Aurora.

Mi sembrava di compiere sempre lo stesso giro, finché a un certo punto le tracce si divisero, così ci dividemmo pure noi. Solo alla fine capimmo che tutte le tracce ci stavano portando al territorio dei Cullen. Non potevamo varcare il confine senza così finire per infrangere il patto stipulato anni prima dal vecchio Maschio Alpha, Ephraim Black il nonno di Jacob Black.

Quello che vidi più in là mi fece tremare da capo a piedi, una macchia di sangue e dall'odore era della mia Aurora. No! Non era possibile che il destino ce l'avesse con noi in questo modo, è possibile che l'avessero morsa e si stesse trasformando da qualche parte? Non potevo aspettare oltre. Con un semplice salto mi ritrovai nel confine dei Cullen, fanculo il patto e tutte le altre cose.

Paul... torna indietro. Te lo ordino.” Mi urlò Sam.

Sam. Non ci provare. Non mi diresti di fermarti se ci fosse la tua Emily con i vampiri.” Risposi ringhiando.

Ti rendi conto a quello a cui andiamo incontro se saltiamo il confine? Sai quello che mi stai chiedendo?” Mi chiese Sam.

Io non ti sto chiedendo nulla Sam, tu resta ancorato alle tue leggi del cavolo, io devo farlo. Se ti fa sentire meglio cacciami pure dal branco. Io devo ritrovare Aurora ed i piccoli e nessuno mi fermerà.” Dissi in modo chiaro e coinciso.

Sam, io sono d'accordo con Paul, dobbiamo passare.” Intervenne Jared.

Siete tutti d'accordo?” Chiese Sam con voce forte e sicura.

Sì!” dissero all'unisono per poi ululare.

Saltarono tutti e cominciammo a percorrere quella parte di territorio che ci era vietata. L'odore di Aurora si confondeva con la puzza di vampiro. Quando cominciai a fare dei brutti pensieri un Cullen mi si parò davanti; era il bestione quello grosso e prese a ringhiare. Io gli ringhiai per risposta. Il desiderio di far fuori un vampiro era sempre più forte solo che non mi interessavano i Cullen, volevo prendere i bastardi che avevano osato toccare la carne della mia carne.

Emmet calmati, aspetta un attimo.” Disse un altro vampiro dai capelli rossicci. Mi sembra che il suo nome fosse Edward.

Sì, il mio nome è Edward. Paul e tutti voi se volete seguirmi in casa c'è qualcuno che vi aspetta.”

Mi sentivo confuso a quanto pare questo succhiasangue mi aveva letto nel pensiero.

Che facciamo Sam, lo seguiamo?” Chiesi dubbioso.

Non correte nessun pericolo, potete stare tranquilli. Vi posso dare la mia parola e la parola di un Cullen conta.”

Lo seguimmo nei vari sentieri e nella boscaglia e poi ci trovammo di fronte ad una grande casa con dei finestroni enormi per far entrare più luce. Quando arrivammo sulla porta comparvero gli altri membri di quella strana famiglia. All'appello mancava il loro capo il dottor Carlisle Cullen. Era un vampiro proprio strano lavorava addirittura in un ospedale e resisteva al richiamo del sangue umano. Dopo un paio di minuti comparve anche lui sulla porta, scese gli scalini e si posizionò di fronte a noi.

Vi ringrazio per aver accettato di venire a parlare con me. Avevo una questione importante di cui parlare con voi.” Iniziò a dirci il dottore Carlisle.

Con tutto il rispetto non capisco di cosa dovrebbe parlare con noi.” Rispose Sam e il leggipensiero Edward riferì a voce alta il suo pensiero: “ Se mi ascoltate un attimo... ve lo dirò subito. Mentre eravamo a caccia abbiamo sentito un odore di sangue umano e lo abbiamo seguito e verso il confine abbiamo ritrovato una ragazza ferita vestita da sposa. L'abbiamo presa e portata qui in casa per poterla curare.”

Al solo sentire quelle parole il mio cuore quasi si fermò. Cominciai ad annusare l'aria ed in mezzo a tutto il fetore riconobbi l'odore della mia Aurora.

E' viva? E' stata morsa?” chiese Sam sempre per voce di Edward.

Sì, è ancora viva e non è stata morsa, siamo arrivati appena in tempo ma è stata picchiata, ha due costole incrinate, parecchi ematomi ed ha perso molto sangue. Al momento è al piano di sopra e sta riposando. Ho già provveduto a farle una trasfusione e a fasciarla. E' al sicuro. Ma è sotto shock. L'unica cosa che ha detto è stata Melody e Gabriel. Nella sua mente ci sono solo questi due nomi solo che non capiamo chi sono e che cosa sia successo.” disse il dottore.

Non riesco a leggere bene nella sua mente. In questo momento è come se ci fosse un vuoto intorno a lei... è tutto buio. E' chiaro che ha subito un grosso trauma,” disse Edward.

Voglio vederla subito!” Dissi ritrasformandomi. Non avevo fatto nemmeno in tempo a ritrasformarmi che la vampira dall'aria pacifica mi aveva lanciato un lenzuolo per coprirmi. Mi annodai il lenzuolo alla vita ed entrai dentro casa. Salii le scale e mi ritrovai in una camera decisamente di lusso, sul letto fasciata e attaccata ad una flebo c'era Aurora con lo sguardo fisso nel vuoto.

Aurora, amore mio ti ho ritrovata. Ti prego rispondimi.” Le dissi mentre le stringevo la mano e la baciavo. Volevo che sentisse la mia vicinanza. Mentre le parlavo, il branco entrò nella camera avevano tutti dei lenzuoli legati alla vita. Purtroppo non avevamo legato alla caviglia i soliti Jeans e non potevamo correre portandoci appresso i pantaloni del completo buono. Ci eravamo spogliati e basta.

Amore ora sei al sicuro, ci sono io con te, ti prego dimmi qualcosa.” Continuai a parlarle. A un tratto la sentii tremare e poi vidi le lacrime scivolare sulla sua guancia. Mi chinai su di lei e gliele asciugai dandole un bacio sulle labbra.

Paul!!!!” Urlò il mio nome con tutto il fiato che aveva in gola.” Non ho potuto fare nulla... ti prego... riportameli,” continuò lei singhiozzando in modo convulso.

Si può sapere quello che è successo?” Chiese Emmett.

Un gruppo di vampiri è entrato dentro la mia casa e ha rapito due bambini di poco più di un anno, i loro bambini,” disse Sam indicandoci.

E come mai voi non vi siete accorti di nulla? Mi sembra che facciate delle ronde,” disse la vampira bionda disgustata.

Oggi dovevamo celebrare il loro matrimonio, eravamo tutti alla spiaggia ad aspettare l'arrivo della sposa. E' stato un mio errore, ho pensato che si poteva stare qualche ora senza ronda. Non avrei mai creduto che osassero entrare nel nostro territorio ed attaccare in questo modo e poi prendersela con due piccini.” Raccontò Sam.

Paul, ti prego devi fermarli sono stati loro, sono stati loro, perché?” Aurora continuava a parlare, a dire che erano stati loro solo che non capivo se si riferiva a qualcuno in particolare o erano frasi dettate dallo shock.

Aurora, calma, non ti agitare. Li ritroviamo subito,” disse Jacob.

Devi fare in fretta, loro li uccideranno per vendicarsi,” continuò lei piangendo mentre cercava di alzarsi.

Aurora stai giù ti prego, non sei in grado di alzarti,” le disse il dottor Carlisle.

Ascoltalo, ti prego stai giù. Ci pensiamo noi. Ti giuro a costo di rivoltare il mondo intero riporterò a casa i nostri piccolini,” mi alzai e mi diressi verso la porta, feci segno al dottore di seguirmi quando Aurora gridò il mio nome a squarciagola.

Paul!!!!!!!” Tornai subito indietro da lei “ Aurora calmati ti prego.” Non sapevo più che fare. Il suo dolore mi stava lacerando ancora di più. Mi sentivo distrutto.

Ascoltami, sono stati loro...”Insistette lei.

Loro chi?” Chiesi esasperato, volevo andare a cercare i miei piccoli però per lei sembrava avere una certa importanza quello che voleva dirmi.

I vampiri che sono entrati in casa erano quattro,” disse Aurora

Sì, lo sappiamo ce lo ha detto Emily,” le risposi esasperato.

Paul... due di quei vampiri, io li conosco e non sono entrati in una casa per sbaglio, volevano proprio colpire me,” continuò lei.

Che dici? Come fai a conoscere dei vampiri? Devi avere avuto un'allucinazione o lo hai sognato.” Dissi non facendola neanche finire.

Basta!!! Mi fai finire una volta per tutte? Nella vita oltre ad agire bisogna anche ascoltare!” Disse lei con tono duro.

Ma Aurora... io...”

Paul, ascoltami, è vero sono confusa. Ho visto una cosa e non comprendo e non voglio nemmeno crederci, ma i vampiri che hanno rapito i nostri bambini io li ho riconosciuti perché li conosco... sono i miei genitori.”

Come i tuoi genitori? Sei impazzita?”

No, non lo sono. Sembravano ringiovaniti ed erano decisamente belli e gli occhi erano di un rosso rubino acceso. Erano loro ti dico, hanno rapito i bambini per vendicarsi di me, solo non ho capito come mai sono diventati vampiri. Li dovete trovare il prima possibile, cercheranno di fargli del male me lo sento, ti prego Paul... salvali.” Mi disse con voce disperata. Mi voltai verso il dottore e dissi solo “ io devo andare, può provvedere a lei e curarla?” Lui annui. “Stai tranquillo a lei penso io,” mi rispose con la sua aria pacifica.

Cominciai a tremare, uscii di corsa da quella casa ed esplosi trasformandomi in lupo e mettendomi ad ululare. Avrei trovato quegli infami, bastardi, avevano già un conto in sospeso con me per il passato di Aurora. Non avrei avuto pietà di loro e nessuno mi avrebbe impedito di farli a pezzi. In breve non ero più solo, erano tutti con me, con l'unico obiettivo di distruggere i vampiri che avremmo incontrato sulla nostra strada e vendicarci di quegli esseri immondi che avevano osato alzare la mano sui miei piccolini.

 

 

 

Angolo Autrice:

Grazie all'intervento dei Cullen almeno Aurora è al sicuro ma i piccoli sono in mano ai genitori adottivi ormai vampirizzati. Che dite ce la faranno a recuperare i bambini?

Un abbraccio a Carmen e Valeria per il loro costante aiuto.

Grazie a tutte voi che mi seguite, fatemi sapere cosa ne pensate. Recensite!

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Capitolo 18
*** Ricerca disperata ***


La forza dell'amicizia che ci univa continuava a stupirmi, i miei fratelli erano intorno a me pronti a fare di tutto per ritrovare i miei piccolini e a lottare anche a costo della loro vita. Sentivo i loro sguardi addosso e le loro domande inespresse; non comprendevano perché i genitori di Aurora si volessero vendicare di lei.

Paul, che significa tutto questo?” sentivo la stessa domanda rimbombarmi nella testa.

Ripensai alla conversazione avuta tempo prima con Aurora. Solo Sam sapeva, mi ero confidato con lui. Avevo cercato di non pensarci e anche di dimenticarmi della loro stessa esistenza.

Che cosa? Ma è una cosa mostruosa,” disse Jacob disgustato.

Bastardi!” Affermò Jared deciso.

Carogne!” Buttò fuori Embry. Un ululato di assenso partì da parte di tutti.

C'è una cosa che non capisco, potevano essere pure dei bastardi ma erano dei semplici umani, cosa fanno qui e come mai ora sono vampiri?” Chiese Seth.

Lo so io, invece,” risposi ringhiando. Mi ero posto la domanda anche io, benché la risposta era sin troppo ovvia. “E' chiaro che sono venuti fin qui perché volevano qualcosa da Aurora, forse le volevano parlare e sono stati attaccati da un vampiro che invece di ammazzarli li ha trasformati.”

Perché rapire i bambini?” chiese Quil.

Non lo so, forse per una vendetta, li ritenevano un ostacolo all'eredità di Aurora. Non mi interessano le motivazioni, se fosse stato per me, li avrei eliminati anche prima quando erano umani, che dico umani, esseri respiranti. Ora che sono vampiri li voglio fare a pezzi. Il nostro obiettivo è salvare i piccoli e ammazzare loro,”continuai ringhiando.

Ma dove andate? Fermatevi,” disse Edward piazzandosi davanti a noi.

Che cosa vuoi?” Sbraitai.

Non potete andare così allo sbaraglio, senza sapere quanti sono e quali sono i loro piani, rischiate che facciano del male ai piccoli.”

Ci vuole un piano d'azione.” Disse il vampiro biondo Jasper.

Che tipo di piano?” Chiese Sam con il pensiero.

Se volete potremmo aiutarvi,io ho il dono di leggere nel pensiero come avrete capito,potrei venire con voi e capire cosa c'è dietro.” Continuò Edward.

Perché lo fareste?” Chiesi dubbioso.

Tu credi che possiamo rimanere a guardare senza fare nulla, mentre un gruppo di vampiri cacciano sul nostro territorio e rapiscono dei bambini innocenti?”

Va bene, qualsiasi aiuto che possa farmi riportare a casa i piccoli è ben accetto,” risposi.

Veniamo con voi,” disse Jasper “ Emmett vieni anche tu?”

Certo che vengo, devo fare giusto un po' di movimento.”

E così ci avviammo tutti seguendo la puzza dei vampiri, la loro scia conduceva alla parte alta della montagna.

Fermatevi, sono qui.” Disse Edward “ sento i loro pensieri.”

Ci sono anche i bambini?” chiese Sam.

Uno solo.” rispose Edward “ Sento il battere di un solo cuore.”

Come uno solo? Sei sicuro, non è che ti sei sbagliato?” Chiesi disperato.

Che cosa è successo, possibile che uno dei gemelli è morto? Chi dei due? Come posso tornare a casa e dire ad Aurora che uno dei nostri piccolini non è più con noi?

Ne sono certo. Comunque ci sono dieci vampiri,” confermò Edward.

Bene sono pochi, noi invece siamo molti di più e non dovrebbero esserci problemi.” Disse Sam sicuro e determinato.

Non credo.” Rispose Edward che aveva letto il suo pensiero.

State attenti a non farvi stritolare, lavorate in coppia che è più sicuro.” Affermò Jasper in modo autoritario.

Ci avviammo sul sentiero e circondammo tutta la zona per impedirgli di fuggire. Dovevamo stare attenti, avevano scelto un punto vicino a un dirupo e con la nostra mole c'era pericolo di provocare una frana. A vederli non sembrava un gruppo omogeneo. Quattro vampiri giovani intorno ai vent'anni, sei sulla trentina. Appena ci sentirono arrivare cominciarono a ringhiare. Alcuni di loro provarono a scappare ma prontamente fermammo la loro corsa. Dividendoci e attaccandoli in coppia ci facilitammo il compito. Era semplice staccare gli arti e la testa di quelle pattumiere dagli occhi color rubino. Emmett, Jasper ed Edward erano veloci ed avevano delle tecniche raffinate, da soli riuscirono ad eliminare ben cinque di loro, noi riuscimmo ad eliminarne quattro. Alla fine rimase un vampiro solo, sgusciava come un anguilla ed era velocissimo. In un attimo si ritrovò con Gabriel tra le braccia. Lo sollevò in aria tenendolo con una mano.

Non avvicinatevi o lo butto di sotto.” Gridò il vampiro spostando il braccio di lato e facendo pendere mio figlio nel vuoto. Se lo avesse lasciato andare non sarebbe sopravvissuto. Cominciai a ringhiare come non mai, sperando che non lo facesse. Il solo vedere quella scena mi aveva destabilizzato: da una parte avevo una rabbia che mi rendeva una bomba a orologeria, dall'altra ero terrorizzato, mi sentivo il cuore scoppiare nel petto e non sapevo ancora che fine avessero fatto “quei mostri di finti genitori e la mia piccolina.”

Fermo, non ci pensare nemmeno. Se lo scaraventi di sotto verrai fatto a pezzi. Se invece restituisci il bambino sano e salvo loro ti permetteranno di andartene illeso.” Disse Edward. Nessuno di noi disse nulla, se mi avesse restituito Gabriel lo avrei anche risparmiato... per quella volta.

Chi mi garantisce che appena avrò restituito il bambino loro non attaccheranno?” chiese il vampiro.

Te lo garantisco io. Questa zona si trova nel territorio controllato dalla mia famiglia e rispetteranno il mio volere, se restituirai il bambino saranno clementi con te, dovresti anche rispondere ad alcune domande e poi ti accompagnerò io stesso per impedire che loro ti attacchino.” Continuò Edward cercando di convincerlo a non fare del male al mio piccolo.

Rimanemmo immobili, trattenendo quasi il respiro. I miei occhi erano puntati su Gabriel che piangeva a squarciagola, il visino paffutello era tutto rosso per lo sforzo di piangere. Lo vedevo tremare, evidentemente stare a contatto con quel vampiro ghiacciato doveva aver abbassato la sua temperatura corporea. Dovevo prenderlo in braccio il prima possibile per riscaldarlo.

Allora che vuoi fare? Restituisci il piccolo o vuoi morire subito?” Chiese Jasper.

Vidi il vampiro guardarsi intorno, il suo sguardo si posava sulle carcasse che stavano bruciando dei suoi compagni d'avventura. Poi posò di nuovo lo guardo su Gabriel e mollò la presa. In una frazione di secondo vidi mio figlio precipitare nel vuoto. Notai solo uno spostamento d'aria, Edward non c'era più. Mi ero accasciato a terra non avevo la forza di fare un passo. Sam e Jacob fecero un balzo in avanti e dilaniarono il corpo di quell'essere. Il dolore che sentivo mi opprimeva il petto. Non riuscivo a credere che il mio piccolo si fosse sfracellato al suolo. Mentre io mi dilaniavo nella mia impotenza, non ero riuscito a salvare il mio bambino, mi sentii chiamare da Edward. A fatica alzai il muso da terra e posai il mio sguardo su di lui. Non era solo. Tra le braccia aveva Gabriel, sentivo il suo piccolo cuoricino battere ancora, ma era privo di conoscenza. In mezzo secondo mi ritrasformai tornando uomo, non mi importava di essere nudo mi avvicinai ad Edward e presi Gabriel tra le braccia. Era così freddo... quel bastardo per poco lo stava facendo morire di ipotermia. Se stai a contatto per troppo tempo con un freezer ambulante è questo il rischio. Lo spogliai all'istante e lo strinsi al mio petto.

Non ha nulla di grave è solo svenuto per lo spavento e poi ha preso freddo. Carlisle lo visiterà subito e ti darà la conferma di quello che ti ho detto.” Disse Edward per tranquillizzarmi.

Grazie per quello che hai fatto, se non fosse stato per te ora sarebbe in fondo alla valle.” Dissi ad Edward mentre continuavo a tenere stretto a me il piccino. La sua pelle si stava riscaldando rapidamente, il battere del suo cuoricino mi sembrava più forte. Lo vidi aprire i suoi magnifici occhioni, così simili ai miei e scoppiò a piangere e senza rendermene conto mi ritrovai con le lacrime che silenziose scivolavano sulle mie guance. E ricordai che l'ultima volta che avevo pianto era quando ero ancora un bambino e guardavo mia madre andare via dal villaggio con la sua auto.

Papà!... Papà.” Gridò Gabriel singhiozzando.

Shh... è tutto finito, ora sei con papà e sei al sicuro,” dissi per tranquillizzarlo.

Mamma!” Cominciò a chiamare Aurora.

Stai con papà...” Mentre gli parlavo si avvicinò Jared che strofinò il muso su Gabriel. Il piccolo si girò e smise subito di piangere. Lo vedevo con le manine cercare di toccare il muso di Jared.

Tio.” Disse Gabriel sorridendo. A turno ogni lupo si avvicinò e strofinò il muso su Gabriel facendolo ridere.

Avevo finalmente ricominciato a respirare quando pensai a come ci dovevamo muovere. Dovevamo tornare indietro e portare Gabriel al sicuro e riprendere le ricerche per scoprire che fine avesse fatto la mia piccolina. Mentre stavamo valutando sul da farsi Emmett ricomparve trascinando una vampira dai lunghi capelli biondi e occhi rossi che non dimostrava più di vent'anni.

Guardate qui cosa ho trovato... si stava nascondendo sulla cima di un albero pensate un po'. Edward vedi di farla parlare perché con me ha fatto scena muta.”

Mentre si avvicinarono ricominciammo a ringhiare, la vidi guardare Gabriel e poi urlare e mettersi una mano alla gola. Evidentemente aveva sete. Ma se pensava di fare qualcosa sarebbe stata sbranata subito.

Chi sei?” Le chiese Edward.

Hope.” rispose lei.

Hope chi ti ha trasformata?” continuò a chiederle per sondarle la testa ed avere libero accesso ai suoi pensieri.

Quello lì che avete decapitato e bruciato.” Disse lei puntando il dito verso un piccolo fuoco che stava bruciando dei resti.

Tu sai cosa ci fa questo bambino, in cima a questa montagna? Perché avete attaccato la riserva e rapito dei bambini?” Si informò Edward.

Io so che Brian aveva attaccato due persone trovate nel bosco. Erano tre giorni che spiavano una casa e Brian si era incuriosito. La sua sete era molto forte e ha attaccato ma è riuscito a staccarsi in tempo da non ucciderli e trasformarli. Li abbiamo trasportati fino a qui. Dopo la trasformazione a parte la sete sembrava che il loro unico pensiero era vendicarsi di una ragazza che abitava in quella casa. Dicevano che tutto quello che di brutto gli era capitato era stato per causa di lei.” Ci raccontò Hope.

Hai mai saputo cosa ci facevano in quel bosco?” Chiese ancora Edward.

Per quello che ho potuto capire, la loro intenzione era di rapire i bambini e chiedere un riscatto per riappropriarsi del denaro che dicevano essere loro,” finì di dire la vampira.

Che bastardi.” Sibilai mentre continuavo ad abbracciare il mio piccolo per tenerlo al caldo.

Sai dove è finita la bambina?” Chiese allora Edward.

E' con quei due, quando hanno sentito il vostro arrivo, hanno cercato di portare via i bambini però Brian è riuscito ad impedirgli di prendersi lui. Voleva utilizzarlo come merce di scambio, solo che gli altri non erano d'accordo, lo volevano dissanguare. Quando siete arrivati se lo stavano litigando. Loro sono scappati portandosi via la piccola. Io li stavo seguendo, quando vi ho sentiti mi sono fermata. Solo che poi lui mi ha trovata.” Ci raccontò indicando alla fine Emmett.

Al sentire quelle parole il mio livello di rabbia arrivò alle stelle. Cominciai a tremare e chiesi a Seth di aiutarmi. In pochi secondi Seth si era ritrasformato ed aveva preso Gabriel dalle mie braccia mentre io mi allontanavo e tornavo lupo.

Se ti fidi di me, posso portare il bambino a casa mia così che Carlisle possa visitarlo il prima possibile. Sono velocissimo. Pochi minuti e sarà di nuovo tra le braccia della madre.”Disse Edward.

Seth mi guardò in attesa di una mia risposta. Mi avvicinai a Seth, posai il muso sul mio bambino e poi annuì.

Edward raccolse la magliettina del piccolo, prese Gabriel in braccio e in un niente svanì lasciandoci a guardare il nulla. Eravamo rimasti noi lupi e i due Cullen, più quella vampira che cercò di scappare. Embry e Jacob la bloccarono e la eliminarono, non potevamo permettere che se ne andasse in giro a dissanguare degli umani innocenti.

Paul, la troveremo e la riporteremo a casa.” Mi confortò Embry. “ Siamo riusciti a ritrovare Gabriel vedrai che ritroveremo anche la piccola.”

Sì, Paul, la riporteremo a casa.” Mi disse Sam confermando le parole di Embry.

E con questa consapevolezza riprendemmo la ricerca della mia Melody.

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Grazie all'intervento dei Cullen e soprattutto di Edward sono riusciti a salvare il piccolo Gabriel. La piccola Melody invece è nelle mani di quegli psicopatici ed è in pericolo più che mai. Riusciranno a riportarla a casa sana e salva?

Un bacione a Carmen e Valeria.

Grazie a tutte voi che mi seguite. Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 19
*** La resa dei conti ***


Mezz'ora dopo che Edward era andato via per riportare Gabriel indietro, sentii un cellulare squillare. Ci fermammo tutti all'istante potevano essere delle notizie importanti. Jasper rispose e capii che era una telefonata di Carlisle.

Paul, puoi ritrasformarti per favore, che Carlisle ti vuole parlare?” Mi chiese Jasper. Annui e mi ritrasformai subito allungando una mano per farmi passare il cellulare.

Pronto Dott. Carlisle, sono Paul mi dica.”

Paul volevo avvisarti che il bambino ora è con Aurora, l'ho visitato ha solo qualche linea di febbre e dei lividi dovuti dal fatto che non è stato toccato proprio con delicatezza. Non è in pericolo di vita. Deve stare solo al caldo ed essere coccolato. Edward sta tornando indietro credo che tra un po' sarà di nuovo con voi.”

Aurora come sta?”

Aurora sembra che sia riuscita a uscire del tutto da quello stato catatonico. Gli è bastato prendere tra le braccia Gabriel e l'istinto materno ha fatto il resto. Aspetta che te la passo, vuole parlare con te.”

Paul.” Mi disse lei con voce addolorata ma vigile.

Aurora, cerca di riposarti e di riprenderti. Ora pensa a coccolare Gabriel che a riportare a casa Melody ci pensiamo noi.” Le dissi per tranquillizzarla.

Pensi che lei stia bene?”

Non lo so, lo sto sperando con tutto me stesso. Ormai si è fatta notte e la temperatura si è abbassata ulteriormente, mi preoccupa saperla con loro che sono freddi. Fosse l'ultima cosa che faccio, presto potrai stringere di nuovo Melody al petto. Te lo prometto. Ora fammi andare che riprendiamo le ricerche.” Volevo farle capire che non ero preoccupato più di tanto. Desideravo che pensasse che era quasi tutto controllo.

Va bene. Paul... ricordati che ti amo,”mi disse con voce rotta dall'emozione.

Ti amo anche io.” Le dissi con voce determinata.

Paul, aspetta Carlisle ti deve dire una cosa.”

Paul volevo dirti che Alice ha appena avuto una visione... ora abbiamo un'idea di dove si sono nascosti. Ti spiegherà tutto Edward.” Disse Carlisle. Mi salutò e passai il cellulare a Jasper che finì di parlare con lui e poi riattaccò.

Conviene aspettare qui qualche minuto, Edward ed Alice stanno arrivando. Lei ha delle premonizioni e a quanto pare ne ha avuta una che ci può aiutare.” Disse Jasper guardandoci. Io annui e mi ritrasformai.

Paul tutto bene con Aurora e Gabriel.” Mi chiese Embry preoccupato.

Sì, Aurora sta meglio e il piccolo ha solo qualche livido e qualche linea di febbre a causa del contatto con quei ghiaccioli, per il resto sta bene.” Risposi serio.

Pensate che sia possibile avere delle premonizioni?” Chiese Seth.

Credo di sì, se Edward legge nel pensiero tutto può essere.” Rispose Jacob. Io mi sentivo sempre più irrequieto.

Paul non ti tormentare. Non è colpa tua. Stai facendo tutto il possibile. Sento che ti stai tormentando però ti stai tenendo tutto dentro, lo sai che ti puoi confidare con noi.”Disse Jared e dall'espressione degli altri erano d'accordo con lui.

Ho paura. Fino ad adesso non me n'è mai fregato nulla, andavo a stanare vampiri, potevo anche ferirmi, però ho sempre avuto la consapevolezza che sarei guarito. Prima quando quello teneva Gabriel in quel modo stringendolo per la caviglia a testa in giù e poi lo ha scaraventato giù per la montagna, mi sono sentito sparire il suolo sotto le zampe. Mi ritrovo qui e devo ringraziare un Cullen; se non fosse stato per lui Gabriel non ce l'avrebbe fatta. E sono terrorizzato per Melody... loro odiano Aurora e la piccola le assomiglia molto. E' notte ed è calata la temperatura. Sentirà freddo... e se non ce la facesse? Come posso tornare a casa e dirlo ad Aurora?”

Paul, non ce ne sarà bisogno, ora ci andiamo a riprendere la nostra piccolina e ce ne torniamo a casa okay?” Mi disse Seth. Mentre Seth finiva di parlare vidi Edward e l'altra vampira bassina con i capelli corti e scuri.

Finalmente siete arrivati, ma che vi siete persi nel bosco?” Chiese Emmett a Edward e Alice.

No, non ci siamo persi. Siamo andati a verificare una certa cosa. Una visione di Alice.” Rispose Edward.

Che succedeva nella tua visione.” le chiese Jasper per scoprire la verità.

Vidi la vampira voltarsi verso la mia parte.

Questa storia mi ha fatto venire un tremendo mal di testa, perché quando ci siete di mezzo voi cani, non riesco ad avere delle visioni decenti. Ho cercato di vedere intorno all'enorme buco nero che voi mi provocate. Ho avuto una prima visione che poi è cambiata. Loro si trovano in una grotta sull'altro versante della montagna quello che dà sull'oceano. In una prima visione ho visto la piccolina morire.” Mi disse Alice. Al solo sentire quella notizia orrenda rimasi pietrificato, gli altri cominciarono ad ululare.

Aspetta, ti ho detto che quella era la prima visione, poi è cambiato qualcosa. Nella prima visione ho visto che siete entrati nella grotta, anzi l'ho capito perché la visione è diventata nera. Però sono riuscita a vedere loro che hanno capito di non avere scampo e le hanno spezzato il collo. Nella seconda visione loro sono usciti dalla grotta ed io e Jasper siamo riusciti a spingerli fino allo scoglio più alto. Ho un buco nella visione e deduco che voi siate lì. Poi ho visto la femmina che ha preso e lanciato la bambina in acqua. Ho visto Edward e uno di voi in acqua ma non sono sicura di chi sia perché non riesco a vedervi bene. Erano già in acqua per fermarli, caso mai si fossero buttati, così sono riusciti a salvare la bambina. Vedo Edward passare la bambina a qualcuno. Prima di venire qui siamo andati a verificare il punto esatto della mia visione. Se manteniamo le posizioni della mia visione, nel momento in cui la lanceranno in acqua la bambina sarà salva. E' l'unica speranza che ha. È la femmina che la lancia in acqua, poi si fa tutto confuso. Vedo Jasper ed Emmett fermarli, poi c'è di nuovo buio e dopo vedo a terra i loro corpi con arti e testa mozzati.

Sei d'accordo con il piano?” Mi chiese Edward guardandomi.

Sì, sono d'accordo. Chiedile se ha visto come sta la bambina.” Chiesi in ansia.

Paul vuole sapere se hai visto la bambina e sai come sta.” Le chiese. Lei lo guardò negli occhi e poi mi fissò. La vidi concentrarsi e alla fine puntò i suoi occhi ambrati su di me.

Vedo la piccola piangere e loro sono sempre più nervosi e le urlano contro. Le dicono che è tale e quale alla madre e che merita solo di morire. Stanno discutendo tra di loro sul modo di eliminarla e di farlo sapere ad Aurora. Mi dispiace non vedo altro. Ci dobbiamo dare una mossa.” Disse lei. Nella mia testa si fece il vuoto assoluto e alla fine ci fu un'esplosione di pensieri negativi di tutti.

Sbrighiamoci, voglio staccare la testa di quell'abominio.” Disse agguerrito Embry.

Senza troppe discussioni, seguimmo Edward e Alice e circa mezz'ora dopo di cammino arrivammo dall'altro versante della montagna. Ci fermammo e stabilimmo che oltre a Edward in acqua ci andasse Jacob. Noi ci dividemmo, tenendoci ad una certa distanza tanto per non dare nell'occhio.

C'erano intorno a me solo i rumori della notte, il vento e l'infrangersi delle onde sulle rocce. Alice e Jasper si fecero avanti per fare in modo che quei cosi uscissero dalla grotta. Dopo poco li vidi uscire e la femmina teneva Melody tra il braccio destro e il fianco. La teneva in bilico, in malo modo. Cominciai a ringhiare.

Paul, calmati... fai agire prima loro. Poi ci facciamo avanti e cerchiamo di fare in modo che quella puttana lanci Melody in acqua. L'idea fa orrore anche a me però è l'unica possibilità che abbiamo. Jacob ed Edward la prenderanno subito. E poi starà subito al calduccio tra le braccia di Jacob.” Mi disse Sam per farmi ragionare lucidamente.

Ma guarda qui che abbiamo.” Disse Jasper ad Alice riferendosi a quei cosi “pensa che carini, si portano anche lo spuntino appresso. Perché non ce la date?”

Il maschio cominciò a ringhiare e Jasper gli rispose di rimando.

Non vi diamo un bel niente, andate a cacciare altrove.”

E perché se avete una cosa così succulenta.” Continuò Alice con tono ironico. Mentre loro parlavano noi li accerchiammo. Cercarono di sfuggire ma noi gli bloccammo la strada e li portammo ad avere le spalle allo scoglio. Alice mi guardò ed annui con la testa come a dirmi che la posizione era quella giusta. Mi avvicinai, ancora di più. Si avvicinò anche Jasper che attaccò il maschio. Finimmo di isolare la femmina, che indietreggiava sempre di più. Melody piangeva. I suoi strilli mi facevano stringere il cuore... non potevo muovermi in modo diverso.

Buttala, almeno ci leviamo di torno questi due, e riusciamo a sfuggire a questi lupi. Tanto la volevamo morta, che importa se muore affogata dissanguata o con l'osso del collo spezzato.” Le urlò il maschio. La vidi tentennare e alla fine lanciare nel vuoto la piccola. La vidi andare giù. Non riuscivo a respirare, stavo aspettando di sapere che l'avevano recuperata. Seth ululò e questo mi bastò per attaccare la femmina e togliermi il gusto di farla soffrire come lei aveva fatto con Aurora. Seth mi disse che non aveva neanche toccato l'acqua che Edward l'aveva presa al volo e passata subito a Jacob. Ora si stavano allontanando per portarla lontano dalla forza delle onde fredde del mare.

Accerchiammo ancora di più la vampira e l'attaccammo staccandole il braccio destro. Emmett e Jasper comparvero al mio fianco e la bloccarono.

Hai fatto male i tuoi conti, lo sai chi è questo lupo?” le disse Jasper.

No, a parte un cane rognoso non so chi sia.” rispose lei.

E' il padre dei bambini che avete rapito... sì proprio di quella bambina che hai appena scaraventato in mare.” Continuò Jasper.

Capirai, che provi un profondo odio per voi. Non avrete scampo. Avete osato toccare i cuccioli del branco e ora capirai perché stai per morire. Lui si vendicherà per quello che hai fatto ai suoi figli e per quello che hai fatto alla sua compagna. Ricordati che alla fine Aurora ha vinto e voi avete perso per sempre.” Finì di dire. Poi mi guardò e fece un accenno con la testa io mi avvicinai e

gli staccai la testa con un morso. Poi mi voltai verso il maschio, si stava difendendo con le unghie e con i denti, ma si ritrovò attaccato contemporaneamente da Sam, Jared ed Embry. Emmet e Jasper si avvicinarono, lo bloccarono per le braccia “ mi potrai anche uccidere, sono contento di averle inferto un dolore. La bambina è morta per me è una grande vittoria, posso morire felice, non è vero che ha vinto lei, ho vinto io.” gridò quell'essere. Non lo feci neanche finire di parlare che staccai la testa anche a lui. Alla fine avevamo quasi tutti un pezzo di quegli esseri nauseabondi fra le fauci.

Alice si avvicinò e tirò fuori un accendino e diede fuoco alla pila di resti che era stata assemblata. Nel vedere quella scena, ululammo tutti insieme. Finalmente era finita, il gruppo di vampiri che aveva inferto delle grave perdite fra i turisti era stato eliminato e la mia Aurora sarebbe stata per sempre al sicuro. Ora non c'era più nessuno pronto a minacciarla. Dovevo solo avere la conferma che la mia piccolina stava bene. Seth mi aveva un po' tranquillizzato ma sentivo l'estremo bisogno di toccarla e stringerla a me.

Quando tutto fu bruciato dal fuoco e i resti divennero cenere, spegnemmo il fuoco e ce ne tornammo di corsa verso il territorio dei Cullen.

Era ormai l'alba quando arrivammo vicino casa dei Cullen. Trovammo sulla soglia Edward che ci aspettava e Jacob che stava scendendo dal suo pickup. Aprì lo sportello e tirò fuori uno zaino lo aprì passandoci i nostri pantaloncini. Per fortuna che aveva avuto il tempo di pensare a procurarci qualcosa da metterci addosso. Ci lanciò gli indumenti e ci rivestimmo.

Come sta?” Chiesi io ad Edward.

Non è in pericolo di vita, ma è stata percossa, abbiamo riscontrato una frattura al braccio ed era ghiacciata. Ora ha la febbre.”

Sicuro che non sia in pericolo?” Chiesi preoccupato.

Vieni a vedere con i tuoi occhi. Salii le scale con un nodo in gola ed entrai nella camera dove al centro del letto c'era Aurora. Era girata su un fianco ed accarezzava i due gemelli. Stavano tutti e tre al caldo. Mi avvicinai al letto e Aurora mi guardò con le lacrime agli occhi e mi disse solo “grazie me li hai riportati tutti e due.”

Te lo avevo promesso. Come sta Melody?” “Ha la febbre ed è piena di lividi. Ma ora che è al caldo con il pannolino pulito ed ha bevuto un po' di latte mi sembra un po' più tranquilla.” Mi disse Aurora mentre facevo il giro del letto e presi posto accanto a lei per guardare meglio i piccoli. Presi Melody tra le braccia e la controllai al meglio per rendermi conto di quello che aveva dovuto subire.

Amore riposa ora, papà è con te e ti proteggerà sempre.” Dissi alla bambina mentre le baciavo la fronte calda per la febbre e le manine.

Paul...” Mi chiamò Aurora.“Mmm... e loro che fine hanno fatto?”

Non ti daranno più fastidio. Sei al sicuro e anche loro.” Le dissi guardandola dritta negli occhi.

Hanno sofferto?” Mi chiese lei stupendomi.

Sì e anche molto.”

Bene, sono contenta.”

Davvero?Credevo che ci saresti stata male.” Le dissi io veramente stupito.

Dispiacermi per chi? Per loro che mi hanno mentito, hanno tentato prima di togliermeli, li hanno rapiti e quasi uccisi e mi hanno rovinato anche il matrimonio che avevo organizzato con tanto amore? Ma sei pazzo? Voglio solo sapere se hanno pagato per quello che mi hanno fatto.” Mi disse sicura guardandomi negli occhi.

Sì, ci ho pensato io a vendicarti.” Le dissi dandole un bacio a fior di labbra. “ Ora tranquilla poggia la testa sul cuscino e cerca di riposare. Appena il dottore mi darà l'okay vi riporto a casa e organizzeremo una nuova cerimonia.”

Ok! Resti qui con noi vero?” Mi chiese per avere una conferma. “ Sì riposate tranquilli,” le dissi mentre mi sistemavo meglio accanto a loro per guardarli dormire. Dopo una mezz'ora scesi al piano di sotto e tranquillizzai tutti.

Dott. Carlisle grazie ancora per tutto quello che avete fatto per noi e per i bambini.”

Paul, lo abbiamo fatto volentieri. Noi vogliamo vivere tranquillamente senza dare problemi. Non siamo un pericolo per gli umani.”

Quando posso riportarli a casa?” Chiesi preoccupato, l'idea di rimanere là dentro non mi piaceva affatto. La puzza di vampiro era insopportabile.

Vorrei che rimanessero qua fino a domani, così da permettermi di controllarli meglio.” Mi rispose il dottore.

Sam voi tornate alla riserva. Domani torniamo anche noi.”

Va bene, allora ci vediamo domani.” Mi rispose Sam. Si alzarono ed uscirono tutti. Li guardai andare via e tornai al piano di sopra nella camera da letto dove riposava la mia famiglia. Mi sdraiai accanto a loro, mi girai di fianco e vegliai sul loro riposo.

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice :

Paul e il branco grazie all'aiuto dei Cullen sono riusciti a salvare la piccola Melody e ad eliminare quegli esseri. Ora è arrivato il momento di riportare Aurora e i piccoli a casa.

Un abbraccio grande grande a Valeria e Carmen.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Recensite.

 

 

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Capitolo 20
*** Il principe Filippo ***


Il pomeriggio seguente Jared ed Embry vennero a casa Cullen a prenderci con la Jeep. Dopo aver ringraziato Carlisle e tutta la famiglia per il prezioso aiuto e per le cure prestate, finalmente tornammo nel nostro territorio, alla riserva.

Quando arrivammo a casa trovammo una piccola delegazione ad accoglierci.
Aurora!” urlò esultante Emily. “Come stai? Ero terribilmente preoccupata per te e per i gemelli.”
Grazie, Emy. Siamo un po' ammaccati però siamo vivi e senza danni permanenti.” Le rispose sorridente mentre cercava di scendere dalla macchina.
Dove sono i miei amori?” Chiese Emily guardando dentro alla Jeep.

Dove vuoi che siano, naturalmente in braccio ad Embry e Jared.” Le disse ridendo indicando nella loro direzione .
Presi in braccio Aurora ed entrammo dentro casa e la misi seduta sul divano prendendo posto accanto a lei, tenni la sua mano nella mia e tirai un sospiro di sollievo. Avevo lei accanto a me, Gabriel in braccio a Jared che sgambettava e faceva versetti a Seth e Melody come al solito in braccio a Embry che faceva i sorrisi a Jacob; a lei si vedevano i lividi, la febbre era scesa ed aveva il braccino fasciato. Il dott. Cullen aveva già programmato una prima visita all'ospedale di Forks per la settimana successiva.

Aurora, sono felice di sapere che tutto sia andato a buon fine. Noi del consiglio ci siamo mossi ed abbiamo messo in moto un certo meccanismo. Devi firmare dei documenti e pensiamo a tutto noi e poi potrai chiudere questa storia per sempre.” Disse Billy in modo serio, accanto a lui come al solito c'erano il vecchio Atera e Sue.
A cosa ti riferisci?” Chiesi io titubante.
Al fatto che i suoi genitori sono spariti e che prima o poi qualcuno farà domande. Il poliziotto della riserva ha compilato un documento dicendo di aver recuperato i cadaveri di due scalatori che sono caduti, il nostro medico legale ha compilato già il documento dell'autopsia e tu dovrai mettere una firma per autorizzare la cremazione dei corpi. Una volta cremati nessuno potrà più fare domande.” Ci spiegò Billy.
Potete farlo? Non è illegale?” Chiese Aurora, preoccupata.
Sono tutti membri del consiglio. Sappiamo che sono morti, poco importa il modo... non vogliamo che qualcuno voglia indagare e fare domande strane.” Intervenne Sue.
“ Va bene, ditemi dove devo firmare e lo farò anche subito.” rispose Aurora. Si capiva che voleva evitare di pensare a quegli esseri.
“Tranquilla, domani ti porteremo i documenti ora pensa solo a rilassarti. La gente della riserva sa parte della verità: i tuoi hanno rapito i bambini per chiedere un riscatto e che poi cadendo in un burrone sono morti. Sono stati informati del fatto che non erano i tuoi veri genitori. Questa è la versione ufficiale. Per i bianchi invece, loro sono venuti in vacanza a trovare la loro unica figlia e i nipotini e che facendo trekking hanno avuto un incidente. Tutto qui.” Finì di spiegare Billy, che mentre parlava era nero e chiaramente schifato dalla situazione.

Va bene, voglio solo dimenticare tutto e andare avanti.” Disse Aurora con gli occhi pieni di lacrime.
Appena ti sarai ristabilita organizzeremo di nuovo il matrimonio,sarà più bello di quello precedente.” Intervenne Emily con l'intento di farla distrarre con pensieri positivi.
Grazie Emily, ma non mi interessa più avere il matrimonio perfetto.” Disse improvvisamente Aurora con voce lieve.
Cosa? Non vuoi più sposarmi? Perché?” Intervenni basito.
Ma sei impazzito? Io e te ci sposiamo e questo non si discute. Volevo solo dire che non ho nessuna intenzione di impazzire per avere tutti i dettagli sotto controllo, l'unica cosa che desidero è avere accanto a me le persone a cui voglio bene. Questo è il segreto per il matrimonio perfetto. La perfezione non sta in una tovaglia di pizzo, non sta in una portata prelibata con vassoi d'argento.” continuò Aurora.
Tesoro, ma tu ci tenevi a tutte queste cose.” Dissi ancora più confuso.
Paul, ho passato la mia vita a sentirmi dire dove dovevo stare, come vestirmi, cosa mangiare, come passare le vacanze. Ho voluto provare l'ebbrezza della scelta. Avevo perso lo spirito del matrimonio. Non era quasi più neanche una gioia, ma un giorno da dover superare per tornare a respirare. Ero terrorizzata all'idea che qualcosa potesse andare storto. E sai una cosa? Quello che doveva essere il giorno più bello si è trasformato nel giorno più brutto di tutta la mia vita. Ho visto la morte in faccia e quello è il minimo... ho avuto il terrore di perdere i miei amori. Ho passato le ore più terrificanti della mia vita, neanche quando ero moribonda in ospedale ho provato una sensazione simile. Voglio godermi il giorno del nostro matrimonio senza troppe pretese.” Mi finì di spiegare lei.
“ Va bene, niente d'importante, però il vestito lo andiamo a scegliere lo stesso vero? Le chiese Emily. “Ormai quello non va più bene.” 
“ Certo! Saremo costrette a fare un nuovo giro di shopping.” Chiarì di nuovo Aurora.
“ Costrette? Ma quando mai... ahahah” Intervenne Sam ridendo a crepapelle.
“ Evita di ridere in questo modo o amore ci accompagnerai tu.” Disse Emily con sorrisetto diabolico. 
“ Ma Amore!” Provò a dire lui, bianco in volto. Immaginai i meccanismi del cervello in movimento per cercare una risposta adatta che non c'era. Poveraccio! Emily stava giocando sporco. Stavo inorridendo io al suo posto,  anche se... dopo la paura che mi ero preso sarei stato disposto a sorbirmi 24 ore no stop di shopping.

La giornata passò in modo tranquillo con un via vai di gente che veniva a vedere come stavano Aurora e i piccoli. Mai come allora sentii l'affetto di tutti avvolgermi. La dispensa di casa e il frigorifero era strapieno delle pietanze che avevano portato i vicini. I ragazzi avevano mangiato tantissimo però ce n'era ancora moltissima. Emily ne portò un po' in casa sua per evitare che andasse a male. 
Quando chiusi la porta di casa tirai un sospiro di sollievo. Desideravo solo stare con la mia famiglia. Ci mettemmo tutti e quattro sul lettone e aspettammo che i piccoli si addormentassero, poi li portai nei loro lettini e così potei stringerla tra le mie braccia. Si strinse forte forte a me e cominciò a piangere sul mio petto. Piansi con lei. Le nostre erano lacrime di gioia. Eravamo tutti insieme.
“ Aurora, non sono uno molto espansivo e non mi piace parlare di quello che provo, mi ritengo un tipo più fisico. Voglio solo dirti una cosa... finché io avrò fiato dentro il corpo farò di tutto per renderti felice, per proteggere te e i nostri bambini. Non dubitare mai di quanto tu sei diventata importante per me. Lo so che a volte sono rozzo, però quello che sento per te è il sentimento più puro che ci sia. Non aspettarti che stia lì a dirtelo tutti i giorni perché non è da  me, ma è così.”

Paul,forse è vero che non sei tipo da fiori e cioccolatini e non sei un tipo smielato... ma credimi, i tuoi gesti sono una dichiarazione d'amore per me. Anche se sei sempre pronto a urlarmi dietro, e che alle volte sei combattuto tra l'idea di strozzarmi o baciarmi. Nel momento del bisogno, della sofferenza sei sempre stato lì per me, pronto a raccogliere i cocci. Ti sei sfiancato per aggiustare questa casa a tempi di record. Sei venuto anche in giro per negozi. Ti alzi la notte per cambiare il pannolino e preparare il biberon. Sei un uomo camaleontico. L'uomo per tutte le occasioni. E lo so che le ragazze della riserva ce l'hanno con me perché ti ho rubato loro.”
Sei gelosa?”  Le chiesi ridendo.
Sì, lo sono. Perché non dovrei?” mi rispose accarezzandomi il petto.
Non devi esserlo, io sono tuo. Le altre non esistono, puoi cercare di mettere una pietra sopra sul mio passato da libertino?” Volevo che capisse che dicevo sul serio.
Sì. Ci proverò...” Mi rispose lei sinceramente.
Tesoro, ora cerchiamo di dormire un pochino che tra poche ore le due teppe si sveglieranno e dovremmo essere al meglio per stargli dietro.” Le dissi tranquillo e rilassato.
Va bene, hai ragione tu. Dormiamo.” Mi rispose con la voce impastata dal sonno, la stanchezza si stava facendo sentire. Poi mi venne in mente una cosa che mi fece passare il sonno.
Aurora, sei sicura di non volere organizzare di nuovo un matrimonio in grande stile?” Le chiesi improvvisamente. La sentii sospirare contro il mio petto e poi mi disse: “Paul, i gazebi e la passerella l'avevamo comprati noi e ci sono rimasti quindi si possono riusare. I vostri vestiti sono pronti, mi ha raccontato Emily che ve li siete tolti e non distrutti. Dobbiamo ricomprare solo il vestito per me, per i piccoli e prenotare il catering. Le foto le farà Collin, sai che ha la passione per la fotografia, è veramente bravo, ha un mestiere assicurato. Per le partecipazioni hai sempre pensato che fosse stupido farlo. Basta il passaparola. Dobbiamo solo scegliere il giorno. Quando i bambini staranno bene e anche io, lo faremo.” 
“ Vedo che hai pensato a tutto.”
“ Come mi hai detto tu una volta la vita è questione di organizzazione.”

L'ho sempre detto che sono un genio.” Le dissi strappandole un bacio.
Buonanotte genio.” Rispose lei dandomi un buffetto sulla guancia. 
Mentre mi addormentavo mi ritrovai a organizzare un piano per regalare ad Aurora il matrimonio perfetto. Avevo deciso, le avrei fatto una sorpresa, non avrebbe saputo nulla dell'organizzazione fino all'ultimo. Doveva solo andare con Emily a scegliere i vestiti. Le avrei regalato il matrimonio da favola che sognano tutte le bambine, e per una volta non mi sarebbe dispiaciuto immedesimarmi con il principe delle favole. Mi sarei trasformato in Filippo il principe della Bella Addormentata nel bosco. In fondo, lui mi sembrava il principe più figo, il meno melenso, per certi versi era gagliardo. Per proteggere la sua principessa aveva combattuto con Malefica la strega cattiva, che si era trasformata in un drago spaventoso ed io per proteggerla avevo combattuto con dei mostri peggiori, quella sottospecie di genitori adottivi vampirizzati. Solo che alla fine in tutte le favole c'era sempre un matrimonio da sogno. Quanto è vero che mi chiamavo Paul Lahote la mia Aurora avrebbe avuto il suo.


 


 

Angolo Autrice:

Aurora e i bambini sono ritornati a casa e paul progetta di farle una sorpresa organizzando il loro matrimonio.

Grazie a tutte voi di avermi seguito in questa mia piccola storia.

Un bacione ai miei angeli Carmen e Valeria.

Ragazze fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto!


 

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Capitolo 21
*** Epilogo ***


Nei due mesi seguenti fu un cospirare continuo per non fare sapere ad Aurora cosa avevo in mente ed ottenni l'aiuto di tutta la riserva. Andai personalmente a parlare con delle donne facendomi raccontare cosa desiderano e quali erano quei particolari che per me erano inutili ma che le donne ritenevano veramente importanti per la buona riuscita di un matrimonio. Così mi ritrovai a cercare le famose partecipazioni, i segnaposti per il pranzo, gli addobbi, le fedi - anche quelle avevo cambiato nelle vecchie avevo fatto incidere la data e ora non andavano più bene. Per le partecipazioni scelsi delle pergamene con sopra stampati dei fiori rosa e due fedi e in grande la parola invito. Le pergamene vennero consegnate arrotolate e legate da un fiocchetto rosa. Per il menù confermai quello della volta precedente e anche per il viaggio di nozze non ci furono problemi: Jared era riuscito a cambiare la prenotazione senza farci spendere eccessivamente.

Aurora ed i bambini si erano ripresi totalmente. I gemelli camminavano ancora un po' a tentoni anche se avevano l'esigenza di aggrapparsi, però avevano la capacità di sparire quando meno te lo aspettavi. Un momento prima erano sotto i nostri occhi e quello dopo se ti distraevi erano alla continua scoperta del mondo. Avevo dovuto mettere il salvaprese per impedirgli di infilare le dita nelle prese elettriche e un cancelletto in cucina per impedirgli di avvicinarsi ai fornelli. Era brutto dirlo però avevano ereditato il brutto della mia irruenza. Era proprio vero il detto tale padre, tale figlio. Ora stavo scontando tutto quello che avevo fatto in passato. Non avevo un attimo per stare tranquillo ed ero solo all'inizio. Quei due bricconcelli mi avrebbero fatto venire i capelli bianchi prima del tempo.

La mattina del matrimonio portai la colazione a letto ad Aurora, con un mazzo di rose a gambo lungo. La svegliai delicatamente con un bacio.

Amore sveglia, la colazione è pronta,” le dissi mentre le accarezzavo i capelli.

Mmm... buongiorno, a che devo tutto questo?” Mi chiese con voce assonnata.

Si è fatta ora di alzarti, tra un pochino arriverà Emily con le altre ragazze e si occuperanno di te. Ti renderanno ancora più bella di quello che sei, sarai perfetta.”

Perfetta per cosa?”

Per il nostro matrimonio.”

Il nostro matrimonio? Di che stai parlando?” Mi chiese sempre più confusa.

Oh... ma non te l'ho detto? Come ho potuto dimenticarmene...”

Paul!!!” Urlò il mio nome con disappunto.

Tesoro, ci sposiamo oggi, tu devi solo farti bella al resto ho pensato a tutto io, i bambini vengono con me da Sam. Qui fuori rimarranno Seth e Quil così sarai al sicuro. Ora vado, prima che mi buttino fuori di casa.” Le dissi mentre uscivo dalla stanza. Non le diedi neanche il tempo di aprire bocca.

Le poche ore che trascorsi prima del matrimonio vero e proprio furono talmente caotiche che stavo per impazzire: guarda dov'è Gabriel, allaccia la cravatta, e se venisse un temporale? Le scarpe... dove diavolo sono le scarpe?

Un gran casino insomma che per fortuna passò.

Infine vestito di tutto punto, mi ritrovai di nuovo sulla spiaggia in attesa della mia futura sposa. Mentre aspettavo il suo arrivo mi guardavo intorno soddisfatto per il modo in cui avevamo addobbato la scena per rendere la cerimonia da sogno, più che potessimo.

C'era un tappeto rosso ricoperto di petali di fiori che portava fino a un piccolo altare al centro esatto del telaio in ferro battuto di un gazebo. A ogni asta che lo componeva erano intrecciati due veli, uno lilla e uno bianco. In cima ad esso, alla punta estrema, c'era una composizione di fiori delle stesse tonalità che padroneggiava l'intera scena. Ai lati del tappeto, dietro alla postazione che avrebbero preso gli sposi, c'erano le sedute degli invitati composte da poltroncine bianche dallo schienale lilla.

Il mare infinito come sfondo era un panorama incantevole. Era un giorno fortunato anche il sole era presente a rallegrare con i suoi caldi raggi. Accanto a me c'erano Sam e Jared che mi facevano da testimoni. Embry e Seth invece erano dalla parte di Aurora perché sarebbero stati i suoi testimoni.

Certo che sei proprio un imbranato Paul, organizzi tu il matrimonio e ci hai costretti di nuovo a vestirci eleganti, ma non ti potevi sposare in calzoncini da bagno?” Disse ridendo Embry.

Voglio proprio vedere quando ti dovrai sposare tu se riuscirai a farlo in costume da bagno o in jeans.” gli rispose Sam sorridente. Vedevo Jared e Seth scuotere la testa come per dire che lui era sempre il solito e che poi era una cosa praticamente impossibile. La spiaggia era piena di gente, le sedie erano tutte occupate. Il prete mi guardava sorridente, mi aveva già dato un paio di pacche sulle spalle come incoraggiamento. A differenza dell'altra volta ero più consapevole del passo che stavo per fare. Mentre riflettevo tra me e me, iniziò la marcia nuziale, prontamente fatta partire da qualcuno dei ragazzi che si erano offerti di occuparsi della musica. Alzai il viso in attesa di vederla comparire da un momento all'altro.

Vidi Emily nel suo bellissimo abito da cerimonia accompagnare Gabriel e Melody che avevano un piccolo cestino bianco con un fiocco rosa. Man mano che camminavano lasciavano cadere per terra altri petali di fiori. Gabriel era un piccolo paggetto con uno smocking su misura e Melody era una damigella adorabile nel suo vestitino bianco come quello delle spose e un nastro rosa alla vita. Arrivarono vicino a me, mi piegai sulle ginocchia diedi un bacio a tutti e due e poi si posizionarono in prima fila vicino ad Emily.

E finalmente la vidi procedere pian piano seguendo la marcia nuziale stando al braccio di Jacob. Era semplicemente radiosa e meravigliosa ed indossava un abito spettacolare da principessa.

Era un abito da sposa bellissimo, il più bello che avessi mai visto. Racchiudeva eleganza e semplicità allo stesso tempo. Il bianco era il colore dominante, ma c'erano decorazioni lilla che ne esaltavano i particolari. Il corpetto era senza maniche e riscendeva fin sotto i fianchi. A partire dal petto c'erano delle roselline che affollavano il tessuto e man mano che si riscendeva verso il basso diventavano sempre più rade fino a scomparire. Alla base dei fianchi partiva la gonna, vaporosa ma non troppo, con morbide pieghe che arrivavano fino a terra. Sopra ad essa era posizionato un altro velo dalle onde sinuose sostenuto da una fila di fiori lilla. Con l'acconciatura particolare che in parte le lasciava liberi i capelli ramati era una visione.

Arrivò ad un passo da me e Jacob mise la mano di Aurora nella mia. Alla domanda del sacerdote su chi desse questa donna a questo uomo solitamente ci si sarebbe aspettato la risposta dal padre o dalla madre, invece sentii chiaramente un noi collettivo partito dal branco intero e dall'intero consiglio degli anziani. Il momento delle promesse fu il più emozionante, avevo impiegato del tempo a scegliere una frase che mi piacesse ma alla fine avevo trovato una formula che ci rispecchiasse. Lasciai che il mio cuore si aprisse e che da esso uscissero quelle parole che avevo fatto mie.

Aurora tu sei il mio raggio di sole che non cessa mai di brillare nel cielo. Un'insonnia che mi impedisce di dormire, ma dalla quale non voglio mai guarire. Quando guardo i tuoi occhi vedo la fiamma del tuo amore che, spero, arderà per sempre per renderci entrambi felici.

Sia nei momenti di gioia che di dolore, niente ci separerà.

Perché tu sei la mia principessa adorata.

Colei che voglio amare per sempre.”

Mentre facevo la mia promessa mi persi in quei magnifici occhi verdi che mi avevano conquistato già dal primo sguardo. Il suo sorriso mi riempiva il cuore di gioia, poi toccò a lei farmi la sua promessa.

Paul, mio adorato,l 'amore risolve tutti i problemi: con te non posso preoccuparmi del buio, perché sei luce; non temo il freddo perché sei fuoco; non mi perdo nel dubbio perché sei verità.

Grande è il desiderio di averti vicino, quando non ci sei mi sento vuota. Ho bisogno di te per sentirmi viva e felice. Il nostro amore mai si spezzerà, il nostro amore durerà per sempre, perché siamo come i fiori sotto il chiaro di luna, ombra e sostanza di un essere solo.” disse lei con una promessa emozionante quanto e più della mia.

La cerimonia proseguì fino allo scambio degli anelli. Ci girammo e aspettammo Gabriel che si avvicinava con il cuscinetto e le vere fedi legate da un nastrino, per fortuna che Emily glielo aveva messo in mano solo all'ultimo momento per evitare incidenti di qualsiasi tipo. Avevo scelto personalmente le fedi per la loro particolarità: due fascette d'oro giallo, identiche, diverse solo per la misura. Ma ciò che le rendeva bellissime erano le tre parole impresse su di esse. Tre parole che formavano un' unica frase solo se gli anelli non si separavano, solo se fossero appartenute a due persone veramente innamorate: Forever and ever.

Vidi il momento preciso in cui lei mise ben a fuoco le fedi comprendendo quelle tre paroline. Erano un'ulteriore promessa. Con gesti emozionati e il cuore mio e suo che battevano quasi all'unisono ci scambiammo le fedi, fummo dichiarati marito e moglie, dandoci il nostro primo bacio da sposi. Un bacio all'inizio leggero e poi più appassionato. Per fortuna che Sam si schiarì la voce riportandoci alla realtà. Dopo la firma sul registro ci fu un via vai di gente che si avvicinava per farci gli auguri. Presi la mano di Aurora e la condussi dall'altra parte della spiaggia dove era stato posizionato un gazebo enorme. Sotto erano stati sistemati tavoli e sedie con le stesse identiche decorazioni rosa, bianche e lilla. Sopra a ogni tavolo avevo scelto dei fermaposto particolari, erano dei cartoncini bianchi con scritto in bella grafia i nomi e in cima c'era incollata una conchiglia con riferimento al mare. Il catering, non so più neanche quante portate ci servì, era tutto squisito. I camerieri erano stupiti, era la prima volta che non avanzava niente. All'arrivo della torta rimasero tutti a bocca aperta, di solito la scelta ricadeva su una torta bianca invece quella che arrivò era una torta costruita su tre livelli. I primi due piani erano ricoperti di glassa al cioccolato contornati da una decorazione che dava l'effetto di un nastro aggrinzito. L'ultimo piano superiore era invece bianco e al centro di esso c'era una composizione di rose al cioccolato nero e bianco che riscendeva come una cascata ricoprendo l'intera torta e qualche farfalla rosa posata qua e là ad arte.

Mmm... Paul, è bellissima ed è al cioccolato.” Sussurrò Aurora emozionata.

Certo che è al cioccolato, mi sembra di ricordare che ami così tanto la cioccolata che ci ti faresti anche il bagno. Ti potevi sposare con una torta alla frutta?” le risposi sorridente. “ Dai ora tagliamo questa torta, la mangiamo e poi ce la filiamo che ho voglia di stare da solo con mia moglie.” Continuai io mettendole in mano il coltello per poter tagliare insieme la prima fetta di torta.

Dopo aver mangiato il dolce e aver ballato con lei, mi ritrovai a guardarla mentre danzava con tutti i ragazzi e tutti gli uomini della riserva. Era bellissima.

Se continui a guardarla in questo modo si comincerà a vedere la tua lussuria.” Mi disse Sam mentre mi dava una pacca sulle spalle.

Ma smettila... Sam è tutto a posto?” Gli chiesi mentre continuavo a guardarla ridere e ballare con Jacob.

Sì, tranquillo, ai bambini ci pensiamo noi. Le valigie sono pronte e già in macchina. Tra due ore avete l'aereo godetevi queste due settimane. Prendi il sole anche per me e vedi di imparare qualcosa dal tour archeologico.” Mi rispose lui.

Grazie di cuore. Se non ci foste stati voi non sarei riuscito ad organizzare tutto. Anche se aveva detto che non aveva importanza, guardala... ne è valsa la pena, il suo sorriso mi ripaga del disagio del vestito.”

Lo so, è quello che ho provo io con Emily. Dai muoviti va da lei e fate l'ultimo ballo così se ne tornano tutti a casa,” mi disse Sam. Gli diedi una pacca sulla schiena e mi avvicinai a lei.

Posso avere l'onore di ballare con la regina della festa?” Le chiesi prendendola tra le braccia.

Grazie Paul. È tutto meraviglioso. Mi sembra di essere la principessa delle favole.” Mi confidò mentre ballavamo sulle note di Thousand years di Christina Perri.

Per tutto il tempo ho creduto che ti avrei ritrovata, il tempo ha portato il tuo cuore da me, ti ho amato per mille anni, ti amerò per altri mille anni.

Un'ora e mezza dopo eravamo a casa di Sam pronti a partire, dopo mille raccomandazioni e baci ai piccoli salimmo in macchina e partimmo per la nostra luna di miele.

 

UN ANNO DOPO

 

Correvamo per la foresta e stavamo rientrando dal nostro turno di ronda quando sentii un ululato squarciare il cielo era Sam che ci chiamava a rapporto. Che diavolo era successo ora? Ce lo stavamo domandando tutti. Quando arrivammo in giardino davanti casa c'era Sam che se ne stava a braccia conserte e teneva in mano una lettera.

Questa scena l'ho già vissuta.” Disse Embry. Scatenando la risata di tutti.

Sam non disse nulla ed entrò in casa. Sedute sul divano c'erano Emily ed Aurora entrambe in avanzato stato di gravidanza ormai era arrivata al sesto mese ed Emily era all'ottavo.

Una notte le dissi che mi dispiaceva essermi perso la gravidanza dei gemelli e che mi sarebbe piaciuto vivere questa esperienza e così dopo poco, altri due gemelli erano in arrivo. Lei mi aveva fulminato e mi aveva chiesto: ma tu un figlio alla volta come i comuni mortali non lo sai fare? Ridendo le risposi che era il rischio che si correva ad avere un marito super virile come me. I ragazzi mi avevano preso in giro e chiesto se volevo ripopolare la riserva da solo. Accettai tutti gli scherzi, ero troppo felice per la bella notizia. I gemelli stavano giocando con delle costruzioni sul tappeto al centro della stalla.

Entrambe tenevano un fagotto tra le braccia. Mi voltai e vidi che tutti avevano gli occhi sbarrati e poi ognuno di loro si fermò a fissarmi.

Perché fissate tutti me?” Chiesi infastidito...

Visto i trascorsi, ti stupisci se chiediamo prima a te?” Mi rispose Jared in modo sarcastico.

Beh, vi sbagliate, qualsiasi cosa si tratta me ne tiro fuori...”

Sicuro?” Mi chiese Embry.

Più che sicuro.” Risposi.

Beh, allora sono miei...” disse Seth.

Caso mai sono i miei” Intervenne Jared.

Sì, ma quando mai, chiaramente sono miei,” disse Embry.

Scusate ma di che cavolo state parlando?” Chiese Sam confuso più che mai.

Dei piccoli è ovvio, hai trovato davanti casa quei bambini come quando hai trovato Melody e Gabriel.” Intervenne Embry.

Ahahahahah...” Sam cominciò a ridere e anche Emily ed Aurora lo seguirono a ruota. Noi ci guardammo stupiti, pensammo che fossero tutti impazziti.

Scusate, siete sicuri che uno di voi è il padre? Pensavo che aveste negato come l'altra volta.” Disse Sam con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

Certo, ti pare che neghiamo la nostra responsabilità? Dai leggi quella benedetta lettera. Tanto ormai sappiamo come muoverci, non è vero ragazzi?” Disse Jared con fare quasi offeso.

Mmm... Jared se tu sei il padre, anzi se uno di voi è il padre mi dovete spiegare un po' di cose, di solito cerco di farmi gli affari miei ma a tutto c'è un limite.” Ci rispose tentando di non ridere ancora. Più rideva e più ero basito, stavolta non ero preoccupato per niente, ormai l'unica donna della mia vita era Aurora e quei piccoli che erano avvolti nelle coperte erano troppo piccini per essere frutto di una vecchia relazione. Più che altro ero curioso.

Questa non è una lettera indirizzata a voi, ma una lettera indirizzata a me da mia zia. Niente che vi riguardi. Non è una lettera di una vostra vecchia fiamma. Vi ho fatto venire qua solo perché mia zia ha mandato delle cose anche per voi, sono delle torte e biscotti fatti in casa. Volevo darveli prima che si rovinino.” Ci disse Sam.

Un momento... se ci hai chiamato per darci i dolci, che cosa sono quei fagotti che hanno tra le braccia loro due?” Chiese Seth incuriosito. Ormai anche io non vedevo l'ora che si svelasse l'arcano.

Amore, che hai tra le braccia?” Chiesi ad Aurora avvicinandomi. Lei mi sorrise e aprì la copertina e rimasi a bocca aperta, a guardare degli occhi verdi che mi fissavano. Erano gli occhi verdi di un Main Coon red tabby, uno di quei gatti che diventano dei bestioni lunghi e grossi. Praticamente delle tigri di una quindicina di chili. Si vedeva che era ancora piccino una mesata circa ma prometteva di diventare un bel gattone. Poi guardai Emily e da lei spuntò fuori la testolina di un Main Coon tigrato normale. Cominciai a ridere come un matto. Poi mi voltai verso gli altri e le loro facce erano comiche fino all'assurdo.

Possiamo tenerlo?” Mi chiese Aurora sbattendo le ciglia.

Traduzione per i non sposati, caro abbiamo un nuovo membro in famiglia. Nessun marito con un po' di sale in zucca può osare dire di no.

Mmm... se vuoi sì... perché no.” Risposi sorridendo e arrendendomi all'inevitabile.

 

La sera, una volta tornati a casa nostra con i gemelli e il supermicione, ci trovammo seduti sul dondolo sotto il portico.

Hai avuto paura oggi, quando mi hai vista con in braccio Charlie?” Mi chiese lei.

Charlie?” domandai confuso.

Sì, Charlie...” mi confermò lei riferendosi alla palla di pelo.

No, ero solo curioso. Non ho avuto nemmeno il minimo dubbio.” Le risposi guardandola con amore mentre con la mano le accarezzavo il pancione per sentire i piccoli che si muovevano dentro di lei. Aurora mi rivolse un sorriso radioso che ormai da quando era rientrata nella mia vita era contagioso. Ero sempre pronto a scattare alla prima occasione però quando ero vicino a lei ero sempre di buon umore.

 

Tre mesi dopo in piena notte, dopo un lunghissimo ed estenuante travaglio, nacquero Alexander e Azzurra.

La vita aveva giocato con noi in modo non molto comprensibile, avevamo lottato e sofferto, però avevamo vinto noi riuscendo a far diventare una semplice avventura estiva un grande amore che aveva ben quattro punte di diamante, i nostri figli Gabriel, Melody, Alexander ed Azzurra. Mentre i nuovi nati riposavano nella culla e i più grandicelli giocavano nella loro cameretta io vegliavo sul riposo del mio amore. Non sapevo cosa ci avrebbe riservato il destino, ero solo consapevole di stare vivendo il mio “Per sempre.”

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Carissime e affezionate lettrici, con questo capitolo si chiude la mia storia. Tornerò più in là con un extra e con il seguito.

Grazie a tutte voi che avete messa la mia storia tra i preferiti,seguiti e ricordati. Un abbraccio caloroso a tutte voi che mi avete lasciato una recensione e grazie anche a chi mi ha seguita silenziosamente.

Un bacione ai miei angeli Carmen e Valeria e per l'immagine di questo capitolo devo ringraziare Natasha.

Spero di ritrovarvi nelle prossime storie.

Baci

 

 

 

creduto che ti avrei ritrovata
il tempo ha portato il tuo cuore da me,ti ho amato
per mille anni,ti amerò per altri mille anni
tutto il tempo ho creduto che ti avrei ritrovata

il tempo ha portato il tuo cuore da me,ti ho amato
per mille anni,ti amerò per altri mille anni
 

 

 


 

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