The jokes have red hair

di JeckyCobain
(/viewuser.php?uid=272507)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Meeting ***
Capitolo 2: *** Quidditch? ***
Capitolo 3: *** New friends ***
Capitolo 4: *** Secret ***
Capitolo 5: *** Chocolate pudding ***
Capitolo 6: *** Happy birthday! ***
Capitolo 7: *** His name is Fred ***
Capitolo 8: *** Merry Christmas! ***
Capitolo 9: *** Kiss it goodbye ***
Capitolo 10: *** Mess ***
Capitolo 11: *** Problem... ***
Capitolo 12: *** ...Solved? ***
Capitolo 13: *** Oh my God! ***
Capitolo 14: *** Punishment ***
Capitolo 15: *** Lost in Hogwarts ***
Capitolo 16: *** It's time ***
Capitolo 17: *** Now ***
Capitolo 18: *** First Time ***



Capitolo 1
*** Meeting ***




CAPITOLO I
Meeting

Il mio nome è Fionna McAvoy. Sono al terzo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e... sono follemente innamorata di un ragazzo.

Non so come si chiami, anzi, in realtà non so niente di lui. Tranne il suo aspetto fisico: è bellissimo, almeno secondo i miei canoni di bellezza.

I suoi capelli sono di un bel color arancione, come le zucche, come i mandarini. I suoi occhi sono come la cioccolata, come le nocciole. Il suo viso è cosparso di lentiggini. Non so cosa ci trovo di tanto bello in un ragazzo del genere, o almeno è questo che dice la mia migliore amica Julia. In realtà nemmeno io lo so con certezza, ma c'è qualcosa in lui che mi piace incredibilmente.

Forse è stato tutto per via di quel giorno.

Ero in ritardo per la lezione di pozioni, e stavo correndo come una disperata verso l'aula del professor Piton. Nemmeno a farlo apposta scivolai su una pozzanghera (aveva appena piovuto un sacco), e mi feci la mia bella figura di fronte a un gruppo di ragazzi.

In quel momento avrei voluto sparire, o avere il mantello dell'invisibilità, come quello della storia dei tre fratelli e dei doni della morte. Ma se fossi sparita lui non mi avrebbe vista.

I ragazzi di fronte a cominciarono a ridere, e io divenni rossa come un peperone. Saranno stati cinque o sei, non ricordo i loro volti. Mi affrettai a cercare di raccogliere le mie cose: i libri e la bacchetta si erano precipitati a qualche metro da me.

“Tutto ok?”. Due occhi di cioccolato mi guardarono, non appena alzai lo sguardo in direzione di chi mi aveva parlato.

E lui era lì. Mi aveva appena chiesto se era tutto apposto.

“Sì..” balbettai timidamente.

“Ti do una mano.” e dicendo così mi aiutò a raccogliere le mie cose. “Ragazzi, voi andate pure, io vi raggiungo fra poco.”.

I ragazzi che si erano messi a ridere corsero via. Uno di loro aveva gli stessi capelli del suo amico che si era chinato per aiutarmi.

“Perdonali, ridono per nulla.” mi disse lui. “Pozioni eh?” aggiunse poi, prendendo in mano un libro. “Non so te, ma io Piton non l'ho mai sopportato!”. Concluse poi, ridendo.

Che sorriso stupendo!

Io rimasi zitta, con le guance ancora arrossate a guardare quel ragazzo magnifico. Rimasi come colpita da qualcosa. Forse i suoi occhi, o il colore dei suoi capelli.

“Ehi, tutto apposto?”. Io non dissi niente, presi le mie cose e me ne andai, sussurrando un timido “Grazie”.

Da allora penso spesso a lui, anche se non lo vedo praticamente mai. Eppure è un Grifondoro, come me. Siamo della stessa casa, ma non è mai nella sala comune. È anche vero però che io passo la maggior parte delle mie giornate in biblioteca, e oltre ai miei due amici migliori amici non conosco nessuno. È un luogo così tranquillo, dove posso avventurarmi in mondi straordinari senza lasciare la mia scuola. Adoro i libri proprio per questo, e forse è anche il motivo per cui sono una delle più brave della classe, insieme ad Hermione.

È ormai passata una settimana dal fatidico incontro con il ragazzo dai capelli rossi. Non ho scoperto nulla di lui, ma vorrei tanto rivederlo, il suo volto mette così allegria.

Non ho mai pensato così ad un ragazzo, sono sempre stata troppo impegnata a studiare. Non che in questo momento non lo sia, chiaramente!

Ho sempre pensato fosse una perdita di tempo tenere occupati i propri pensieri in modi che non risultassero essere utili. Ma ora non so perché vorrei tanto vederlo. Ho come un bisogno di incontrarlo che cerco inutilmente di reprimere.

E quando sto formulando questi pensieri è proprio lui a distrarmi. Sta camminando attraverso il cortile. Il suo mantello svolazza nel vento pungente dell'inverno, e con lui la sua sciarpa. Ha le mani in tasca, è solo, e con passo deciso cammina. Forse dovrei andare a parlargli. Ma non si ricorderà nemmeno di me. Cosa faccio? Magari è la mia unica occasione.

Prendo il coraggio a due mani, e mi avvio verso il cortile. Ad un tratto però mi blocco quando vedo che una ragazza si avvicina a lui. È bellissima: lunghi capelli neri, occhi verdi splendenti, sciarpa nera azzurra: una Corvonero.

Chiacchierano e sorridono assieme. E io speravo di andare a parlargli? Chissà cosa penserà di una sfigata come me. Mi volto, e decido di andarmene. Non ho nemmeno sentito il suo nome, almeno potevo capire che classe frequenta e quanti anni ha.

Sto camminando, avvilita, attraverso il cortile, diretta al corridoio che porta alla biblioteca. Lì almeno me ne starò tranquilla, ad affondare i miei dispiaceri nei libri.

Quando ecco che mi compare di fronte. Non mi nota, non mi saluta, ma mi passa davanti. Era lui, ne sono certa. Ma se lo avevo appena visto parlare con quella bella ragazza in cortile?

Ok, forse ho le allucinazioni. Mi sfrego gli occhi, pensando che potrebbe essere tutto dovuto alla mia immaginazione. E invece no. Lo vedo che cammina, agita il braccio e urla un nome “Fred!”.

Lo seguo con lo sguardo, e vedo che si ferma a parlare con il ragazzo che ho cercato tanto a lungo. Sono due? Cosa, come? Quindi loro sono...

“Aaah, i gemelli Weasley!”. Dice un ragazzo dall'altra parte del cortile. “Fred, George, ho bisogno del vostro aiuto!”, esclama avvicinandosi ai due ragazzi.

Sono uguali, sono gemelli, e si chiamano Fred e George Weasley.  


 
---
Angolo autrice:
Salve a tutti! Per chi mi conosce già, o per chi è la prima volta che legge qualcosa di mio, io sono Jecky, quindi piacere di conoscervi /benritrovati a tutti!
Ho deciso di scrivere una nuova FF (la mia prima è 'Solo un altro tributo' http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1423926 ), nonostante abbia tante cose che sto scrivendo e una FF da completare XD
Dunque, io sono follemente innamorata di Fred e George, quindi ho voluto scrivere qualcosa su di loro, perché oltre ad essere i miei personaggi preferiti, non c'è molta gente che i interessi a loro lol D:
Visto che non si parla molto di loro, ne delle loro relazioni o vita al di fuori dell'ambito scolastico, ho deciso di farlo io XD Comunque sarebbe anche ora che mi rilegga tutti i libri di Harry Potter, visto che mi ricordo poca roba ormai ahahah :'D
Spero vi piaccia questa FF, un abbraccio
Jecky

p.s: I banner a inizio capitolo li ho fatti io, quindi, per favore, non usateli senza il mio consenso C: Grazie!

Dal prossimo capitolo: 

“Mi presti il libro?” chiedo, impaziente di imparare qualcosa sul Quidditch.

“Oh no Fionna, non mi dirai che...”. Le basta uno sguardo per capire la mia folle idea. Ha capito benissimo a cosa sto pensando.

“Sì, mi iscriverò alla squadra di Quidditch del Grifondoro!”. Esclamo convinta.

“Oh no no no!” replica lei.

“Tu giocare a Quidditch? Una scopa non sai nemmeno usarla per spazzare a terra, figurarsi a cavalcarla!” Dice poi una voce alle mie spalle.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Quidditch? ***




CAPITOLO II

Quidditch?

Uguali. Uguali come due gocce d'acqua.

Ora che so che sono gemelli, mi sorge un dubbio: io chi ho incontrato quella volta? Chi era dei due quello che mi ha aiutato? Fred? Oppure George? Che situazione imbarazzante!

Ricordo che nel gruppo di ragazzi ce n'era uno con lo stesso colore di capelli di colui che mi ha aiutato. E io, da brava scema, non ho nemmeno pensato che potessero avere qualcosa in comune.

'Devo dirlo a Julia!' penso, come svegliatami da un sogno.

Corro al dormitorio, sapendo di trovarla là. Ed è proprio così: appena entro la trovo seduta davanti al caminetto scoppiettante, intenta a leggere un libro: “Il Quidditch attraverso i secoli”, il suo preferito.

Julia è un'appassionata di Quidditch, e avrà letto quel libro milioni di volte! Fa pure parte della squadra del Grifondoro, come cacciatrice. Non me ne intendo particolarmente, ma secondo me è molto brava.

Entro trafelata nella stanza, e mi getto letteralmente sul divano affianco a lei, togliendomi di fretta sciarpa e cappotto.

“Ho scoperto come si chiama!” urlo felice.

“Chi?” dice lei continuando a tenere gli occhi sul libro. “Il ragazzo di cui ti ho parlato l'altro giorno, ricordi?”. Non mi risponde.

“Ehi, mi stai ascoltando?” sbuffo. Lei chiude il libro e mi guarda attraverso i suoi occhiali. Se li leva, e con i suoi grandi occhi di zaffiro mi guarda.

“Aaah, parli di George?”

“No, di Fred!” ribatto.

“Sì sì, Fred, George, tanto sono uguali.” e così dicendo rimette i suoi occhiali da lettura e ritorna a leggere.

“Come fai a sapere i loro nomi?”

“Sono dei Grifondoro e giocano entrambi a Quidditch, dovrebbe bastarti come risposta.”

“E perché non me lo hai detto prima? Sono andata avanti un'intera settimana a cercare di capire i loro nomi. Anzi il suo, perché prima di stamattina non sapevo che in realtà erano due...”

“Pensavo lo sapessi tesoro! Chi non conosce i gemelli Weasley qui ad Hogwarts? Ah già, ma tu passi la tua vita rinchiusa in biblioteca a studiare, quindi è strano che tu conosca qualcuno al di fuori di me”

“Ah, perdonami se sono in questa scuola da nemmeno metà anno!” sbuffo io. “E poi non è vero che sto tutto il giorno a studiare.”

In realtà è vero. Passo le mie giornate in biblioteca: a leggere, a studiare, a scrivere, a viaggiare... io passo le mie giornate lì, perché mi diverte. Mi piace imparare, scoprire cosa c'è fuori da scuola, o semplicemente visitare posti che non esistono. Sì perché è questo lo scopo dei libri: farci sognare. E forse è anche questo il motivo per la quale io non conosco nessuno, oltre a Julia e Romeo. Romeo è un ragazzo rompi palle che mi stressa sempre.

In ogni caso il fatto che sono ad Hogwarts solo da quest'anno lo considero un motivo in più della mia non-conoscenza della gente.

I miei genitori sono entrambi dei babbani, e quando è arrivata la prima lettera da Hogwarts ne sono rimasti sconcertati. Hanno deciso di tenermi tra la gente normale finché alla fine, costretti dalla mia infernale insistenza, hanno consentito a mandarmi qui.

Ed è la cosa migliore che abbiano mai potuto fare, davvero!

“Comunque”. Cerco di riprendere il discorso “Raccontami un po' di loro. Che ruolo svolgono nel Quidditch?”

“Tu non capisci un bel niente di Quidditch, anche se te lo dicessi non capiresti!”. E torna a leggere. “Uffa, quanto sei noiosa Julia! Non è certo colpa mia se fino all'inizio di settembre ero una babbana qualsiasi! Insomma, a Londra non esistono giochi che comprendono il volare su una scopa e acciuffare un boccino dorato!”. Non mi ascolta. O meglio, lo sta facendo ma non mi risponde e continua a leggere. Io la assillo, sperando si interessi un minimo a ciò che sto dicendo.

“Mi presti il libro?” chiedo, impaziente di imparare qualcosa sul Quidditch.

“Oh no Fionna, non mi dirai che...”. Le basta uno sguardo per capire la mia folle idea. Ha capito benissimo a cosa sto pensando.

“Sì, mi iscriverò alla squadra di Quidditch del Grifondoro!”. Esclamo convinta.

“Oh no no no!” replica lei.

“Tu giocare a Quidditch? Una scopa non sai nemmeno usarla per spazzare a terra, figurarsi a cavalcarla!” Dice poi una voce alle mie spalle.

È quello scassa palle di Romeo.

“Cosa te ne frega a te di ciò che voglio fare io, Romeo?”. Sbotto indignata.

“Niente, ma non ti ci vedo proprio a giocare a Quidditch”. Dice per tutta risposta lui “Quando un Serpevedre ti disarcionerà saremo costretti a spazzarti via da terra con la tua stessa scopa!” E dopo questa si mettono tutti e due a ridere. Io sono furiosa.

“Vedremo! Dovrete rimangiarvi le vostre sporche parole un giorno!” dico strappando il libro dalle mani di Julia. “Ora, chiedo venia miei signori, me ne vado a leggere in biblioteca!” Prendo una pila di libri che avevo lasciato sopra una mensola e che devo riportare indietro, e così facendo esco sbattendo forte la porta.

 

Sto camminando infuriata verso la biblioteca, con il libro di Julia stretto forte in mano, insieme al resto dei libri. Sono talmente arrabbiata con quei due idioti che non sento nemmeno il peso di tutti quei libri. Sto camminando con passo deciso, quando il mio sguardo, che non stava guardando avanti, si gira, come attirato da qualcosa.

Ad attirarmi sono delle voci, chiare e allegre, provenienti da un altro corridoio. Incuriosita le seguo, e mi portano in un cortile. Be', più che cortile è uno spiazzo all'aperto tra diversi corridoi.

Lì ci sono dei ragazzi che ridono e scherzano assieme a due dai capelli rossi. Sono loro: Fred e George Weasley.

I loro capelli del colore dei mandarini, le loro lentiggini e le loro risate cristalline mi rapiscono totalmente. Vorrei poter essere come quei ragazzi. Vorrei essere tra quei ragazzi.

Nonostante forse non lo sembri, sono una ragazza molto timida e insicura, e faccio fatica a relazionarmi con qualcuno. Per questo preferisco chiudermi in me stessa, nel mio mondo fantastico, nel mondo incantato dei libri. Lì non c'è nessuno che può farmi del male.

Invidio così tanto i gemelli Weasley in questo momento... loro, circondati da amici, con cui scherzano e ridono.

Rimango a fissarli, i miei libri in mano, sguardo assente e bocca spalancata. Sono così assorta che non noto che i libri mi stanno scivolando dalle mani, e cadono a terra con un tonfo.

Evviva, ho attirato la sfortuna su di me per l'ennesima volta.

Imbarazzata mi abbasso a raccogliere i libri, quando ecco che mi vedono. Sono entrambi girati dalla mia parte, distratti dal rumore che che ho fatto. Uno dei due si sta avvicinando: Fred o George? Boh, non so distinguerli!

'Vattene via, non avvicinarti!' penso, sperando che le mie guance non siano andate a fuoco.

“Ma hai le mani fatte di burro?” mi chiede. Alzo lo sguardo, e lui è lì, imponente sopra di me.

“Ogni volta che ci incontriamo fai cadere dei libri!” commenta ridendo. “Ti do una mano a raccoglierli.” sospira infine.

No grazie, me la cavo benissimo da sola! vorrei replicare io, però me ne sto zitta.

“Che hai? Non parli?” dice. “Oh, che libro interessante stai leggendo... non dai l'aria di una a cui piace il Quidditch!”. Sto zitta. “Io e mio fratello George siamo dei battitori sai?”. Ok, ora sono sicura che colui che ho di fronte è Fred. “Non parli proprio te eh? Ci siamo già incontrati una volta, o sbaglio? Non ti ricordi? Quella volta non mi sono nemmeno presentato: sono Fred Weasley, piacere.” Mi dice allungandomi i libri e porgendomi successivamente la mano. “Fionna McAvoy” dico stringendola piano. “Quello è mio fratello George invece! Ci avrai sicuramente visti in giro per il dormitorio, siamo della stessa casa! Sai, io mi ricordo di te, non è molto tempo che sei qui ad Hogwarts vero?” Scuoto la testa “Mi sembri spaventata, sconvolta... non saprei! Se ti va puoi unirti a noi!” E dicendo così indica la combriccola di amici dietro di lui, che salutano con un sorriso. Poi però si rimettono a parlare e ridacchiare fra di loro.

“Perdonami devo andare” dico correndo via. Non guardo la sua faccia, anche perché sono sicura che ora penserà male di me. Penserà che sono una fifona, una perditempo, una secchiona che non fa altro che leggere.

Ma questo lo pensano tutti...

 



---
Angolo autrice:
Eccoci al secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto! :3 Allora, so che avrete da ridire riguardo alla storia del Quidditch e credetemi, avete ragione. So benissimo che nella storia tutti i ruoli sono occupati eccetera eccetera, però visto che amo il Quidditch non potevo non farlo giocare ai miei personaggi (anche se a dire il vero Fionna lo fa più per amore/sfida che non per passione). Vabbè, non mi dilungo ulteriormente, anzi, non scrivo proprio un bel niente perché devo andare a mangiare!
Ciao a tutti e grazie per aver letto! :D
Jecky

Dal prossimo capitolo:

“Io sono Fionna McAvoy, e tu devi essere... Ron Weasley, giusto?” ok, sto cercando di cominciare un qualche tipo di dialogo.

“Sì, sono io... ci conosciamo?”  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** New friends ***




CAPITOLO III

New friends

 

Sono in biblioteca, ma non sto leggendo. I miei pensieri sono occupati dal terribile incontro che ho appena fatto.

Perché a me? Ogni volta che incontro quei due faccio sempre la figura della scema! E per di più sono troppo timida per parlarci.

Mi getto con la testa sopra uno dei libri aperti e la sbatto sopra ripetutamente. Sono solo una stupida, una maledettissima idiota.

Fred è pure così gentile da venirmi ad aiutare ogni volta che ne combino una delle mie di fronte a lui, e il risultato qual'è? Che io me ne scappo via, rossa in volto, senza spiccicare parola.

Va be', ma pure io cosa credo di fare? Insomma, lui sicuramente avrà la ragazza, e anche suo fratello. La tipa dei Corvonero che ho visto l'altro giorno sarà sicuramente una di loro. Era così bella con i suoi capelli corvini e il suo sguardo brillante.

Io non sono affatto bella, o almeno è quello che penso. Ho i capelli biondo cenere, ma fanno schifo. Da quando il biondo cenere è considerato un bel colore di capelli? Io li vorrei tanto biondi chiaro, come quando ero piccola. Per di più ora che sono cresciuta sono diventati una cosa indefinita: vanno da tutte le parti, e sono un mix tra liscio e mosso. Poi ho fatto il grandissimo sbaglio di tagliarli sotto le orecchie l'anno scorso. Erano lunghi, mi piacevano un sacco...

I miei occhi invece sono azzurri. Ma anche questi fanno schifo. Non sono azzurri cristallini, come quelli di Julia, anzi. Sono di uno strano colore tra il grigio-cielo in tempesta, e l'azzurro.

Julia dice sempre che sono splendidi, ma io non ci vedo nulla di speciale. Dice anche che se mi truccassi risulterebbero ancora più belli.

Ma al diavolo, io non ho tempo da perdere per truccarmi o rendermi bella.

Tanto a chi interessa una tipa scorbutica, timida, insicura e secchiona come me?

L'ho già detto e lo ripeto: il mio unico sollievo è qui, tra i libri. Qui nessuno mi disturba, ne mi giudica per come sono o per cosa faccio.

Mi scende una lacrima. Una sola. Io vorrei essere diversa da ciò che sono, vorrei solo essere come tutti gli altri.

Oltre alla lettura, comunque, non ho molti interessi.

Non sono come Julia quando gioca a Quidditch. Lei quando si trova a cavallo di una scopa le brillano gli occhi. È il luccichio che fanno gli occhi delle persone che hanno un sogno.

Anche gli occhi di Romeo brillano. A lui brillano quando disegna. È un ottimo pittore, e disegna ovunque: sui pezzi di pergamena stracciati, sui libri, sulle tele. Io adoro i suoi dipinti, sono come una parte di sé, è come se fissasse i suoi ricordi o le sue emozioni su qualcosa di solido. È come se creasse dei sogni, come se riuscisse a dar loro materia, vita!

Io queste cose non le faccio. So solo studiare, nient'altro.

Sono in momenti come questi in cui penso che la mia esistenza non ha alcun significato.

Mentre i miei amici sono nati per giocare a Quidditch o disegnare, io per cosa sono stata creata?

Per di più sono nata babbana, e un minimo di talento magico non posso certo averlo.

Cerco di distruggere questi pensieri, aprendo il libro “Il Quidditch attraverso i secoli” alla prima pagina.

C'è la lista con i nomi delle persone che lo hanno preso in prestito.

Con il dito seguo la lista, finché non mi fermo su un nome: “F. Weasley”.

Anche lui lo ha letto. Be', mi pare chiaro.

Comincio ad avanzare, e, pagina dopo pagina, mi avventuro nel magico mondo del Quidditch.

Leggo senza sosta, e capisco finalmente perché a Julia piace così tanto questo sport.

È... magico! Non c'è altro modo per definirlo, è qualcosa di speciale, di interessante, di fantastico!

Quando alzo lo sguardo dal libro noto che ormai è il crepuscolo.

Come al solito sono stata un intero pomeriggio a leggere.

Mi avvio verso la sala comune, dove fra poco si consumerà la cena, con il mio nuovo e interessante libro sotto braccio. Forse è ora che mi dia una mossa per cambiare qualcosa.

Sì, stasera proverò a farmi dei nuovi amici, a cominciare una nuova vita!

 

Una volta arrivata lì cerco di farmi forza, e di cambiare il posto in cui mi siedo solitamente con uno nuovo. Detesto cambiare la routine, mi procura un senso di ansia davvero strano. Però è anche vero che se continuo così non conoscerò mai nessuno di nuovo, e quello che voglio in questo momento è proprio cambiare me stessa.

Julia e Romeo sono seduti in fondo, al solito posto, e magari mi stanno aspettando. Vedo i riccioli castani di Julia, e la massa di capelli neri di Romeo, ma forse loro non si sono accorti di me, infatti stanno chiacchierando allegramente. Trovo un posto libero vicino ad un ragazzo dai capelli rossi e corti, un mio compagno di classe: Ron Weasley. È il fratello minore di Fred e George, e magari, se mi siedo accanto a lui, ho qualche speranza di vederli. Lui però non è bello come i fratelli, anzi, ad essere sincera lo trovo un po' bruttino. Non lo conosco nemmeno tanto bene, so solo che è il migliore amico di un certo “Potter”, che tutti ritengono una specie di celebrità perché è sopravvissuto a non-so-chi. Non conosco queste strane storie dei maghi.

“Scusami, è occupato questo posto?” chiedo, cercando di fare un mezzo sorriso a Ron.

“No, se vuoi sederti fa' pure.” mi risponde lui.

Sono un po' tesa, e con fare goffo mi siedo affianco a lui.

“Io sono Fionna McAvoy, e tu devi essere... Ron Weasley, giusto?” ok, sto cercando di cominciare un qualche tipo di dialogo.

“Sì, sono io... ci conosciamo?”

“Siamo in classe insieme durante pozioni, divinazione e... sì insomma, parecchie materie.”

“Davvero? Perdonami, non mi ricordavo di te...”

“Figurati, è normale. Nel senso, io sono arrivata quest'anno, quindi è chiaro che non mi conoscevi prima.” Dico imbarazzata.

“Ti stai trovando bene qui ad Hogwarts?” dice dall'altra parte del tavolo un ragazzo dai capelli scuri e gli occhiali tondi.

“Oh sì, molto” mento spudoratamente io.

Non è che non mi piaccia la scuola, anzi, ma non conosco nessuno, quindi...

“Piacere di conoscerti, io sono Harry, Harry Potter!” dice allungando la mano attraverso il tavolo.

“Piacere mio” dico in un sussurro.

“Ehi ragazzi, non potete nemmeno immaginare cosa abbiamo fatto oggi!” due ragazzi identici si siedono di fronte a me, alla destra di Harry.

Fred e George sono venuti a sedersi qui, come avevo previsto, e il mio cuore fa un balzo.

“Abbiamo rifilato delle pasticche vomitose a Paciock, dovevate vederlo!” dicono all'unisono ridendo.

“Non è divertente ragazzi!” dice Hermione, che sta seduta di fianco a Ron.

“Che c'è Granger? Non ti fanno ridere i nostri scherzi? Hai paura di cascarci anche tu?” e dicendo così si mettono a ridere.

“Patetici...” dice lei sottovoce.

Io guardo la scena, imbarazzata, perché non conosco praticamente nessuno. Il mio cuore batte forte, e non ho più il coraggio di parlare come ce l'avevo poco fa. Mi si forma un groppo in gola, e non riesco proprio a parlare. Ad un tratto però qualcuno si accorge della mia presenza.

“Fionna?” dice Fred. O forse è George. Ma se sa il mio nome probabilmente è Fred visto che ho parlato solo con lui fin'ora.

“Fred...” Le parole mi escono dalla bocca da sole, nonostante non sia sicura che lui sia Fred oppure George.

“Come hai fatto a capire che sono Fred?!”

esclama lui stupito.

Stando sul vago rispondo: “Mah, ho tirato ad indovinare...”

“Non ci credo, è impossibile!”

“E va bene, ci ho ragionato su un po' prima di dire il tuo nome” che strana sensazione. Fino ad un attimo fa ero tesa come una corda di violino, e ora, con poche parole, mi sento diversa. Mi sento tranquilla, sto parlando con loro come se fossero dei vecchi amici che conosco da tempo. Capisco che forse relazionarsi con gli altri non è poi così difficile, e che fino ad ora sono stata solo una grandissima cretina.

“Allora devi essere una tipa intelligente!” mi dice lui. “Oh no, per nient-” cerco di dire io, ma sono interrotta da qualcuno.

“Oh sì, posso confermare!” esclama Hermione. “seguiamo gli stessi corsi, ed entrambe siamo tra le più brave della classe.”

Vorrei cambiare discorso, ma non so che approccio utilizzare. In mio soccorso arriva George: “Bello il libro che stai leggendo!” dice cambiando totalmente discorso.

Io guardo il tavolo, e vedo appoggiato il libro che sto leggendo.

“Sì, è molto interessante!” rispondo “il gioco del Quidditch è lo sport più bizzarro che io abbia mai visto, dev'essere divertente da giocare!”

“Oh, eccome se lo è” Harry, Fred e George mi rispondono insieme. Mi metto a ridere, a quella risposta data simultaneamente dai tre.

“Non conoscevi il Quidditch prima?” mi chiede Ron stupito. Io scuoto la testa: “questo è il mio primo anno ad Hogwarts, fino ad ora ero una comunissima babbana.”

“Be', allora penso tu sia interessata a scoprire qualche segreto della scuola!” dice Fred.

“Noi siamo qui apposta! Conosciamo un sacco di segreti e cose interessanti sulla scuola, i suoi alunni, e persino i suo insegnanti!”. Aggiunge poi George. Mi sorridono. Oh, che sorriso divino hanno!

Io divento rossa d'imbarazzo, e questo lo so anche se non mi vedo allo specchio.

“S-sì, va bene, grazie...” rispondo in un sussurro.

Mi hanno davvero chiesto questo? Forse ho davvero una speranza?

'Ma a che stai pensando Fionna? È chiaro che lo fanno solo per gentilezza' penso poi.

Già, lo stanno facendo solo perché sono troppo gentili e simpatici, non lo fanno certo perché interessati ad una tipa come me. Ma a chi interesserebbe mai una ragazza come me poi?

“Oh bene, finalmente la cena!”. Dice Ron quando i piatti appaiono magicamente sopra il tavolo.

---


Angolo autrice:
salve a tutti, e grazie a tutti quelli che hanno letto fino a qui! ^^ Ho ricevuto alcune critiche e commenti molto costruttivi nei primi due capitoli, che mi hanno aiutata molto, e con questo capitolo ho cercato di applicare tutti i suggerimenti che mi sono stati dati, cercando comunque di soddisfare la mia fantasia e sopratutto voi lettori! :D è un po' lungo questo capitolo in confronto agli altri, penso più che altro per il fatto che ho voluto inserire qualche particolare riguardo a Fionna, come il suo carattere o il suo aspetto esteriore, ma spero non vi abbia annoiato! :) Poi ci tengo a dirlo: cerco di mettere in ogni capitolo almeno una scena in cui ci sono Fred e George, e in questo capitolo ho voluto inserire anche degli altri personaggi eheheh :3 Be', spero vi sia piaciuto, grazie a tutti quelli che hanno letto e che vorranno lasciare una qualsiasi recensione, positiva o negativa è lo stesso, perché aiutano tutte a crescere e migliorare! :D
Un bacio a tutti!
Jecky

Dal prossimo capitolo:

“Ehilà, topo di biblioteca!” esclamano insieme.
Io non rispondo, sanno bene che non si deve urlare in biblioteca. Sì, anche quando non c'è anima viva.
“Ehi dolcezza, che succede? Grattastinchi ti ha mangiato la lingua?” mi dice uno dei due appena sono arrivati al mio tavolo, dove si siedono automaticamente.
[...] “Fate silenzio, sto leggendo!” dico io, quasi arrabbiata. [...]
“Wow, che caratterino abbiamo qui ...dolcezza.” ride divertito, con un ghigno stampato in volto.
“Siamo qui per svelarti i più profondi segreti di Hogwarts! Te lo avevamo detto che lo avremo fatto!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Secret ***




CAPITOLO IV

Secret

 

Non appena la mattinata finirà, oggi, ho come la sensazione che mi ritroverò Fred e George ad aspettarmi all'uscita della mia aula, per portarmi a fare il loro “misterioso tour” della scuola.

Non ho la minima intenzione di andare in giro di nascosto, infrangendo sicuramente una miriade di regole per di più.

Così non appena concludo la lezione dell'ultima ora, divinazione, esco di tutta fretta e cerco rifugio in biblioteca.

Per il pranzo non c'è problema, ho detto a Julia di portarmi qualcosa lì non appena finisce di mangiare.

Dei gemelli Weasley nemmeno l'ombra, e per fortuna!

So che probabilmente non avrei retto a stare con loro ad esplorare la scuola. Cioè, più che altro sarei andata nel panico più totale. Quando li vedo mi sento strana, una sensazione che non ho mai provato. In particolar modo con Fred. Mi si attorcigliano le budella, il cuore mi batte forte, e ogni tanto mi viene pure un leggero senso di nausea. Mi si annoda qualcosa in gola e non riesco a parlare. Nello stomaco si forma un groppo, che non riesco in alcun modo a scogliere, e che non mi lascia mangiare. Ieri sera non ho toccato cibo, per esempio.

Non ho idea di che sensazione sia, ma è da un po' che mi succede così. E il punto è che mi viene solo quando vedo quei due.

Forse dovrei andare a farmi vedere da Madama Chips uno di questi giorni.

Sono arrivata in biblioteca, dove so che nessuno può trovarmi.

È un luogo spesso vuoto, a pochi ragazzi interessa stare qui, e quei pochi che ci sono ogni tanto sono per lo più quelli che devono affrontare gli esami.

Poi c'è chi viene perché deve fare le ricerche, oppure trovare una pozione che gli aiuti a conquistare il loro desiderio d'amore... diciamo che ho più o meno suddiviso la gente che trovo qui in “categorie”, e della mia ci sono pochissimi ragazzi che ne fa parte.

È ora di pranzo, e chiaramente la biblioteca è deserta.

Mi prendo un tavolo tutto per me, e comincio a sfogliare un libro che mi ha prestato Hermione.

Il titolo è “Gli animali fantastici: dove trovarli”.

È un incredibile fonte di sapere questo libro. Ci sono descritte un sacco di creature magiche, cose che prima di adesso pensavo esistessero davvero solo nei libri.

Noi babbani abbiamo sempre preso in considerazione l'esistenza di tali creature, ma tutti hanno sempre pensato fossero frutto della fantasia di milioni di scrittori pazzi.

Come Tolkien ad esempio. È uno degli autori che preferisco, perché trovo incredibile come sia riuscito ad inventarsi tutto quel suo mondo fantastico, la Terra di Mezzo e tutte le sue creature, partendo da poco o niente.

Ma ora capisco che Tolkien non ha mai scherzato. Lui sapeva che esistevano queste creature, e ne ha raccontato la loro storia nei suoi libri. Magari anche lui era un mago come me!

Io ho sempre creduto che esistessero nani, folletti, elfi, centauri, unicorni, e tutte queste specie magiche. Eppure mi hanno sempre considerata una pazza nella vecchia scuola, e solo perché credevo in tutto ciò.

È così brutto pensare che i comuni babbani ormai non credono più in queste creature.

I babbani non credono nella magia, che idioti!

È la cosa più bella che esista! Mi sono impegnata tanto da quando sono entrata ad Hogwarts per scoprire i segreti più remoti di incantesimi e magie. E la gente comune continua a non crederci.

Si perdono un sacco di cose così.

Mi perdo nei miei pensieri, finché la porta non comincia a cigolare sui suoi vecchi cardini arrugginiti, e io alzo la testa per vedere chi è.

Sarà Julia che mi porta il pranzo, ormai dovrebbe aver finito.

E invece no.

È Fred. E con lui c'è l'immancabile gemello George.

“Ehilà, topo di biblioteca!” esclamano insieme.

Io non rispondo, sanno bene che non si deve urlare in biblioteca. Sì, anche quando non c'è anima viva.

“Ehi dolcezza, che succede? Grattastinchi ti ha mangiato la lingua?” mi dice uno dei due appena sono arrivati al mio tavolo, dove si siedono automaticamente.

“Non lo sapete che in biblioteca bisogna mantenere il silenzio?” dico io sottovoce.

“Oh, hai ragione dolcezza, perdonaci” rispondono loro con un finto fare dispiaciuto.

“Ma è proprio questo che serve a noi!” esclama uno dei due.

“Ben detto George!” dice di rimando Fred.

Bene, ora riesco a riconoscerli.

“Fate silenzio, sto leggendo!” dico io, quasi arrabbiata.

Ecco, ogni volta che cerco di fare la dura finisco per sembrare arrabbiata. Ma perché non riesco a parlare come vorrei?

“Ehi, tranquilla dolcezza!” mi dice Fred

“E non chiamarmi dolcezza!” ribatto.

“Wow, che caratterino abbiamo qui ...dolcezza.” ride divertito, con un ghigno stampato in volto.

“Siamo qui per svelarti i più profondi segreti di Hogwarts! Te lo avevamo detto che lo avremo fatto no?” aggiunge poi George.

Annuisco, perché in questo caso non posso certo negare.

“Sono poche le persone che conoscono i segreti che ti sveleremo oggi, quindi dovrai andarne fiera!” dice poi sempre lui.

“E, visto che a pranzo non ti sei presentata, abbiamo deciso di venirti a trovare qui.” dice Fred.

“Come sapevate che ero proprio qui?” ribatto io, in evidente imbarazzo.

“La tua amica Julia!” dicono insieme.

Ecco, c'era da aspettarselo. Il mio stomaco interrompe la discussione, facendo un rumore assurdo.

Be', d'altronde non tocco cibo da ieri sera.

“Ti abbiamo portato il pranzo.” dicono ridendo i due, che hanno notato la mia fame.

Mi mettono sul tavolo un tovagliolo, che aprono mostrando del pane, del formaggio, e un grappolo d'uva.

Mi fiondo sul cibo, perché, strano a dirsi, non mi sono mai sentita più affamata. I gemelli mi guardano ridendo, e poi, ormai troppo tardi, mi accorgo che mi sto abbuffando come farebbe un animale.

Mi rimetto composta togliendomi le briciole dalla divisa e cerco di cominciare un discorso decente.

“Allora, cosa volevate mostrarmi?” dico come se non fosse successo assolutamente nulla.

“Questo” dicono appoggiando un vecchio pezzo di pergamena sul tavolo.

“Pergamena?” dico io, perplessa.

“Non una qualsiasi pergamena!” dice George

“La mappa del malandrino, signorina!” conclude Fred.

“La mappa... del che?” dico io, non riuscendo a capire.

“'Sta a vedere!” dicono sfoderando le bacchette e posandole sulla superficie di quella che dovrebbe essere una mappa.

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” dicono all'unisono.

D'un tratto compare una strana macchia al centro del foglio, che pian piano si allarga, fino a formare delle scritte:

 

I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso,
sono fieri di presentarvi
La Mappa del Malandrino

 

“Per Diana, che diavoleria è mai questa?!” esclamo, sorpresa.

“E non è tutto” dicono loro.

Quando la aprono rimango letteralmente sbalordita: questo non è un semplice pezzo di pergamena, ne tanto meno una semplice mappa. Oh no, questa ti mostra dove sta la gente.

“Vedi, con questa mappa noi conosciamo ogni movimento...”

“...di ogni persona!”

“Allora, ti abbiamo convinta? Ora verrai a fare un giro con noi, alla scoperta dei segreti di Hogwarts, signorina McAvoy?” mi chiede Fred porgendomi la mano.

Io non so rifiutare ad un invito del genere, anche se all'inizio ero pienamente convinta del fatto che non avrei accettato.

Ma d'altronde, come si fa a resistere al suo sguardo dolcissimo?

E poi sono sicura che imparerò molte cose da quest'esperienza. Non solo conoscerò il castello, ma avrò l'occasione di farmi due nuovi, fantastici amici.

“Accetto!” dico stringendo la mano a Fred.

“Bene allora, mi segua, dolcezza” dice lui con un sorriso, tenendomi ben stretta la mano.

Io, inevitabilmente, arrossisco, ma non dico nulla.

Mi limito a stringere ancora più forte la mano di Fred, perché non ho intenzione di lasciarla andare.

Non ho intenzione di lasciarmi portare via quel mio nuovo amico.

 

Lui, appena siamo in piedi, si ferma a guardarmi con circospezione. Che vuole che continua a fissarmi così?

Non nego però che la cosa mi piace, e rimango a fissarlo pure io, con una probabile espressione da ebete stampata in faccia. I suoi occhi sono incredibilmente belli.

“Hai una briciola, proprio qui” dice lui avvicinandosi sempre di più a me.

Ehi, che diavolo sta combinando? Perché ora è così vicino al mio volto?

Vorrei dirgli di allontanarsi, ma non ci riesco.

Mi scosta una ciocca di capelli dal viso, che afferra poi con delicatezza tra le sue mani.

Il cuore mi batte forte, e lo stomaco si trasforma in un groviglio.

Con la sua lingua tira via un pezzo di pane che era rimasto sotto il mio labbro, di cui io non mi ero accorta.

Divampo totalmente. Sono probabilmente rossa come un peperone. Indignata tiro uno schiaffo a Fred.

“Non ci provare mai più a fare una cosa del genere!” esclamo, quasi irritata.

“Perdonami dolcezza, ma non ho resistito!” dice scoppiando a ridere.

Io non riesco a trattenere un sorriso, perché in fondo, ma molto in fondo, penso che quel suo gesto mi sia davvero piaciuto.
 

---
Angolo autrice:
Salve a tutti, e ben ritrovati! C:
Allora, io cerco sempre di fare la "cattiva" (emh... sì certo XD), e voglio postarvi i capitoli in distanze piuttosto lunghe tra l'uno e l'altro (ho scritto fino al capitolo 5 per ora ._.) però oh, io non ci riesco e ho dovuto postarvi questo capitolo ç_ç
Basta, ora per il prossimo vi farò aspettare una settimana ù__ù
Ma tanto non interessa a nessuno questa storia, quindi tanto vale... XD
Vabbè, so che non è il massimo (come tutto il resto d'altronde D: ), ma spero possa piacervi! Sto cercando di fare del mio meglio comunque, lo giuro! ç_ç 
Comunque ci tenevo tanto a ringraziare due ragazze che mi sostengono dal primo capitolo, e senza il quale probabilmente io non avrei la forza di andare avanti a scrivere (perché non ho molta fiducia in ciò che scrivo eheh), e che sopratutto mi aiutano con le loro splendide recensioni!
Queste due ragazze sono niente meno che loro due: Hybrid Kuro, la mia amica Giada, che mi sopporta sempre a scuola, io logorroica rompi-balle Alice che non sono altro! E poi segue le mie storie da... sempre! :D
La seconda persona è una ragazza molto simpatica che ho conosciuto da poco ma che pare abbia già cominciato a sopportarmi: Evelyn_Jules, o per meglio dire, Giulia! La ringrazio dal profondo del cuore perché mi da davvero molto coraggio a continuare, e leggere le sue Fan Fiction mi fa venire sempre voglia di scrivere e migliorarmi! ^^
Comunque non capisco perché mi da metà testo con un font e l'altra metà con un altro, boooh, 'sto sito non lo capisco D: Ok, ora chiudo, che qui non ha letto nessuno probabilmente ._. 
Bacio a tutti
Jecky 

Dal prossimo capitolo:

“Che ha di male Fred Weasley?” dico imbronciata.

“Non è il massimo come ragazzo. Sia fisicamente che caratterialmente.”

“Perché dici così? Io lo trovo un ragazzo simpatico e molto dolce. E pure carino!”

“Sì, anche fin troppo...” dice Julia, di colpo incupita. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chocolate pudding ***


 



CAPITOLO V

Chocolate pudding

 

Quel giorno Fred e George mi portarono in giro per i cunicoli più bui, silenziosi, sporchi e puzzolenti di tutto il castello di Hogwarts.

Con la mappa del malandrino in una mano, e l'altra nella mia, Fred mi aveva portata a scoprire molti dei segreti che tanto avevo bramato di conoscere fino ad ora. Ogni volta che passavamo da un corridoio ad un altro tramite un passaggio segreto loro me ne indicavano il punto esatto nella mappa, così me ne sarei ricordata in futuro, se ne avessi avuto bisogno.

“Ormai è sera dolcezza, dobbiamo tornare in sala comune” mi dice Fred quando, guardando fuori da una finestra, vediamo il sole che sta ormai tramontando.

“Mi pare giusto.” dico alzandomi da terra, dove eravamo seduti a mangiare dei biscotti.

“Bene allora, signorina McAvoy, mi permetta di riaccompagnarla al suo dormitorio” dice Fred con un inchino tendendomi la mano.

Io non posso fare a meno di ridere e rispondo con il mio “Accetto!”.

 

Quando arriviamo alle rispettive porte dei dormitori lui mi saluta con un sorriso:

“Ci vediamo a cena, dolcezza.”

Io, non appena mi sono chiusa la porta alle spalle, mi tuffo nel mio letto e urlo dalla gioia, sprofondando il volto nel cuscino. Faccio il tutto senza, chiaramente, essermi accorta di Hermione e Julia, che mi guardano perplesse.

“Emh... Fionna, sicura che vada tutto bene?” mi chiede Julia con fare stupito.

“Sì certo! Mai stata meglio!” rispondo allegra.

“Che è successo?” dice Hermione divertita.

“Fred e George mi hanno portata in giro per il castello, sono felicissima, mi sono divertita un sacco!”

Dopo pochi secondi però capisco come mi sto comportando, e, portandomi una mano alla bocca, capisco pure cosa ho appena detto. Pure Hermione, che non conosco poi tanto bene, capirà tutto.

Merda! Ora tutte e due capiranno che ho una mezza cotta per Fred. Ma tanto non è niente di serio, posso usare come scusa il fatto che sono felice di aver trovato dei nuovi amici.

“Tu sei innamorata dei Weasley?” esclama Julia, con un misto di stupore e presa in giro nella voce.

“No!” esclamo.

“Oh sì tesoro, chi è innamorata cotta si comporta così, niente da fare!”

“Trovo solo che Fred sia molto carino!”. Ecco, forse dovrei smetterla di parlare.

“Fred?” Julia ride come un'idiota “Non ci posso credere, proprio Fred Weasley sei andata a cercarti?”

“Che ha di male Fred Weasley?” dico imbronciata.

“Non è il massimo come ragazzo. Sia fisicamente che caratterialmente.”

“Perché dici così? Io lo trovo un ragazzo simpatico e molto dolce. E pure carino!”

“Sì, anche fin troppo...” dice Julia, di colpo incupita.

“Cosa intendi dire?” azzardo io.

“Che forse sta solo giocando con te! Io non mi fiderei troppo, stai attenta.”

Ed è qui, che dalla mia iniziale gioia, cado in un profondo tormento e sconforto.

Io, che pensavo davvero di piacergli infondo... sono un'illusa.

Ma io vivo di illusioni, tutti noi viviamo di illusioni. È chiaro che non posso piacergli davvero.

Sono una scema, e basta. Delle lacrime rigano il mio volto, che fino ad un attimo fa era pieno di gioia.

“Non ascoltare Julia” mi dice Hermione sedendosi affianco a me una volta che la mia amica è uscita dalla stanza. “Non è vero che sono sempre così quei due. È vero che amano fare scherzi, non sono proprio il massimo della gentilezza, ci hanno provato con un sacco di ragazze...”

'molto rassicurante Hermione, grazie, davvero!' penso io ironica.

“...ma infondo sono delle brave persone. E non penso affatto che ti stessero prendendo in giro.” aggiunge con un sorriso.

“Grazie Hermione” dico, ma questa volta con totale sincerità.

Anche perché chi mi vieta di essere loro amica? Magari non sarò mai la ragazza di nessuno dei due (di Fred in particolare, visto che mi piace tanto), ma posso sempre essere loro amica.

 

A cena mi siedo ancora di fianco a loro, e sono molto più disinvolta.

Il mio iniziale stato di panico, con stomaco-chiuso e groppo-alla-gola, si è disciolto come la sabbia sul bagnasciuga: via, trasportata dalle onde delle loro risate.

Con loro mi diverto molto!

 

Una volta arrivati alla sala comune dei Grifondoro, vedo i miei amici avviarsi verso il dormitorio maschile, al che li fermo: voglio dir loro che domani sarà il giorno più bello di tutti, il 22 novembre!

È il giorno del mio compleanno e desidero passarlo assieme a loro!

“Ehi Fred, George!” esclamo.

“Sì dolcezza?” dice Fred voltandosi. Ormai ho capito che è lui, perché è l'unico dei due a chiamarmi così. George non mi ha sentito, ed è entrato in stanza.

“Io... ecco... volevo dirti che...” Il mio coraggio iniziale si fa a brandelli, come un mantello consumato dal tempo.

“No nulla. Buona notte!”.

Mi giro, per andare nel mio dormitorio, afflitta per non esser riuscita a dir loro che domani è il mio compleanno, e quanto ci tenevo a renderli partecipi della notizia.

Quando ad un tratto sento dei passi che si dirigono verso di me. È Fred.

Non ho voglia di parlarci ora.

Ho le spalle alla porta, quindi non posso muovermi, e lui mi è di fronte, bloccandomi qualsiasi via di fuga.

“Che hai dolcezza, perché non mi dici ciò che volevi dirmi prima?” dice appoggiando una mano alla porta del dormitorio.

“Eh? Oh ma non era nulla di importante...” balbetto timidamente io.

“Be', comunque non sono venuto qui per questo.” dice con sguardo beffardo.

“Ma per questo.” e dicendo queste ultime parole mi bacia sulla guancia, accanto alle labbra.

Io divento rossa come un peperone, o meglio, sarò sicuramente di un colore più simile al viola che al rosso. Il cuore comincia a battermi all'impazzata, ma sono più felice che mai.

“Che combini?!” dico io imbarazzata, anche se questa volta non gli tiro un ceffone come ho fatto in biblioteca.

“Avevi del budino al cioccolato proprio qui” dice indicandomi il punto in cui mi ha baciata.

Mi fa l'occhiolino, e in quel preciso momento entra nella sua stanza.

Forse ha ragione Julia: mi sono follemente innamorata di Fred Weasley.

---

Angolo autrice:

Salve a tutti! *^* Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che ho aggiornato, quindi mi sembrava giusto pubblicare il capitolo! :3 Nel frattempo mi ero data da fare con l'altra mia Fan Fiction "Solo un altro tributo", di cui ho scritto gli ultimi capitoli e che aggiornerò nei prossimi giorni ^^ Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se non accade nulla di che, è molto un capitolo di passaggio XD 
Ringrazio chi sta seguendo questa Fan Fiction, e chi la recensisce ad ogni capitolo :3

Un bacio a tutti!
Jecky

p.s: Se vi sta piacendo questa storia vi consiglio di leggere quella della mia amica Giulia (lei è molto più brava di me!), che potete trovare qui, e che vi consiglio vivamente: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1225922&i=1

Nel prossimo capitolo:

“Ehi tesoro, che ti succede?” mi chiede Fred.

“Perché mi chiami così?!” sbotto io, anche se in realtà mi fa alquanto piacere.

“Che c'è, ti da fastidio dolcezza?” risponde lui con un ghigno.

“Sì per Diana, sì! Ora piantala se non vuoi che ti tramuti in qualcosa di viscido!”

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Happy birthday! ***




CAPITOLO VI

Happy birthday!

 

Sono svegliata dal calore che emette lo stanco sole di fine novembre attraverso la finestra.

Sono assonnata, non ho per niente voglia di andare a fare lezione, o di fare una qualsiasi altra cosa.

Ma oggi non posso starmene a letto perché.... oggi è il mio compleanno!

Mi risveglio dal mio iniziale torpore, e, alzandomi di corsa, mi infilo sotto la doccia calda. Mi vesto, e, tutta eccitata, scendo verso la sala comune dei Grifondoro.

Non so perché mi aspetto di trovare tutti in festa, anche se so con certezza che non sarà così.

E infatti ho ragione.

Ci sono Julia, Romeo, Fred, George, Hermione, Ron e Harry che mi stanno aspettando per andare a fare colazione.

Che idiota che sono, come potevo aspettarmi qualcosa di così esaltante per il mio compleanno? È chiaro che a nessuno interessa, non mi conoscono nemmeno, e di sicuro non sapevano di questo giorno.

“Dormito bene, dolcezza?” mi chiede Fred.

“Assolutamente!” dico con fare seccato non degnandolo di uno sguardo. Pensavo che almeno qualcuno lo avrebbe avvertito del mio compleanno. E invece niente, nulla di nulla. Che poi se devo essere sincera mi bastavano i suoi auguri per essere felice.

Mi avvio verso il buco che porta fuori dalla sala comune, quando qualcosa mi ferma, tenendomi per un lembo della manica.

“Ehi tesoro, che ti succede?” mi chiede Fred.

“Perché mi chiami così?!” sbotto io, anche se in realtà mi fa alquanto piacere.

“Che c'è, ti da fastidio dolcezza?” risponde lui con un ghigno.

“Sì per Diana, sì! Ora piantala se non vuoi che ti tramuti in qualcosa di viscido!” tengo la testa bassa, per non far vedere che mi stanno uscendo poche lacrime.

Perché sto piangendo? Non ce n'è motivo alcuno.

Ritiro le lacrime: devo mostrarmi forte, non una frignona.

E poi perché sto urlando così? Lui non ha fatto nulla. Sono io che non riesco a dire ciò che provo, perché se ci riuscissi risulterei una persona diversa.

Io però avrei voluto che lui sapesse del mio compleanno. E anche questo è colpa mia comunque, perché avrei dovuto dirglielo ieri sera.

Lui mi guarda sbigottito. E ha ragione, non ha fatto nulla di male. Devo smetterla di comportarmi così, altrimenti sarò odiata da tutti, anche da quei pochi amici che sono riuscita a farmi a fatica.

“Senti, mi disp-” cerco di dire, voltandomi nella sua direzione.

Ma non faccio in tempo a finire la frase perché lui mi abbraccia da dietro, e mi stringe forte, sussurrandomi qualcosa all'orecchio, che mi fa provare un brivido lungo tutta la schiena:

“Buon compleanno dolcezza”

E così dicendo mi sciocca un sonoro bacio sulla guancia.

Io mi volto verso di lui, esterrefatta, felice, incazzata e perplessa tutto in una sola volta.

“Tu... come sapevi di...?” non so che dire, la voce mi trema, e sento le guance andarmi a fuoco.

“Sssh, non dire nulla” dice appoggiando un dito sulle mie labbra. “goditi lo spettacolo” dice poi girandosi verso gli altri, che con una magia hanno composto una scritta:

 

Buon Compleanno Fionna!

 

È una scritta che galleggia nell'aria, formata da quelli che sembrano piccoli fuochi d'artificio colorati.

“Io... non so come ringraziarvi!” dico, felicissima.

“è stata un'idea loro” dice Julia indicando i gemelli. “Ieri sera quando tu sei andata in stanza ho radunato qui tutti quanti, e abbiamo deciso di farti questa piccola sorpresa”.

Oh, quanto voglio bene a Julia. Lei si che mi capisce, anche senza che le parli.

Corro ad abbracciarla. “Grazie, grazie Julia!” dico sorridendo e stringendola sempre più forte.

“Oh, ma non è finita qui” esclama George, alle mie spalle.

“No, affatto!” conclude Fred.

“Abbiamo dei regali per te!” dicono poi all'unisono.

“Cosa? Ma non ce n'era bisogno!” dico arrossendo leggermente. “E poi se Julia vi ha detto ieri sera del mio compleanno come avete fatto a-”

“Magia!” mi rispondono i gemelli non lasciandomi il tempo di concludere la frase.

Mi dimentico sempre che ormai faccio parte di un mondo di maghi, e che tutto qui è possibile.

“Questo è da parte mia” dice Julia, facendo comparire dal nulla un piccolo pacchetto con la carta rossa.

Lo scarto con velocità, curiosa di scoprirne l'interno.

È una scatolina di cartone, con dentro un paio di guanti in lana.

“Ti serviranno per l'inverno!” mi dice con un sorriso. Io la abbraccio e la ringrazio di nuovo.

Poi si fa avanti Romeo.

“Ecco... il mio regalo era un po' difficile da incartare, quindi l'ho dovuto tenere nascosto in un posto sicuro.” dice cercando qualcosa dietro una vecchia cassapanca.

“Ta-daaa!” esclama poi una volta tirato fuori il regalo.

È un bellissimo dipinto, fatto da lui, chiaramente.

È rappresentato un enorme drago bianco, che sorvola le nuvole, e da cui si vede un paesaggio autunnale con le sue foglie arancioni, e un castello in rovina.

“Spero ti piaccia” aggiunge poi con un sorriso.

“Eccome se mi piace!” dico io, correndo ad abbracciarlo. “Grazie di tutto cuore!” dico appioppandoli un bacio su una guancia.

Lui arrossisce leggermente, mentre Julia ride, e Fred guarda il pavimento facendo finta di nulla.

Lo sento mormorare qualcosa a suo fratello George “Ma sei sicuro che le piacerà il nostro regalo?”

“Sì fratello, 'sta tranquillo!” risponde l'altro.

“è il nostro turno!” dice Hermione. “Io Harry e Ron abbiamo deciso di farti un regalo assieme. Non conosciamo bene i tuoi gusti, quindi abbiamo preso qualcosa che può tornarti utile.”

Mi porge un pacchetto, avvolto da carta azzurra. Lo apro, piena di curiosità.

Al suo interno c'è un taccuino, con una piuma nuova di zecca.

“Wow, è meraviglioso!” dico, felicemente sorpresa.

“So che ti piace molto leggere, quindi ho pensato che magari... ecco... che magari ti faceva piacere avere un posto dove potevi inventare le tue storie.” disse Hermione, non trovando le parole adatte.

“Sono sicuro che oltre a leggere sei bravissima a scrivere” mi dice Ron con un sorriso.

“Io-” non finisco la frase perché Fred mi interrompe di nuovo.

“Largo largo! Ora è il nostro turno.” dice spingendo il fratello minore giù dal bracciolo della poltrona su cui era seduto, e facendolo cadere con un ruzzolone.

“Ecco qui!” dice porgendomi un pacchetto rosa. “Regalo da parte dei gemelli Weasley!” aggiunge George.

Noto che sopra al pacchetto c'è stampata una W a carattere cubitale.

Spero non sia uno di quei loro soliti scherzi.

Li vedo ogni tanto, hanno delle cassette arancioni (come i loro capelli) che contengono un'infinità di scherzi di tutti i tipi.

Ora ho decisamente paura a scoprirne il contenuto.

“Forza, aprilo!” mi incoraggiano all'unisono.

“Posso essere sicura che non sia uno dei vostri malvagi scherzi?”

“Tranquilla!” dice George “quel pacchetto è perfettamente sicuro!” conclude Fred.

Con un po' di timore comincio a sciogliere il fiocco che tiene legata la carta velina.

Mi si presenta davanti una scatola, che tutto a un tratto comincia a muoversi.

“Che diamine-?”

“Aprila forza, non aver paura!” dicono loro.

Titubante sollevo il coperchio della scatola e... puf! Ne esce fuori uno strano batuffolo tutto rosa che mi salta sulla testa.

Io lancio un urlo, e mi alzo in piedi allarmata.

“Che.... che diavolo sarebbe questa cosa?” balbetto io.

“è una Puffola Pigmea, amica!” dice George

“Non è adorabile?” aggiunge Fred.

Quella strana cosa mi zampetta sulla testa, per poi andarsi a sedere sulla mia spalla e infine si accoccola nella mia mano.

“Non avere paura, prova ad accarezzarla.” mi dicono i gemelli.

Io passo un dito sopra la sua strana peluria, e noto che è incredibilmente morbida.

“Come si chiama?” chiedo, rivolta ai due.

“Devi trovarlo tu un nome” mi dice George.

“Emh, ok, allora dovrò pensarci un po' su”

“Bene, pensaci con calma dolcezza” mi dice Fred dandomi un altro bacio sulla guancia.

“Ora però, signorina McAvoy, le andrebbe di scendere a fare colazione?”

“Accetto!” dico stringendo la mano che mi aveva appena offerto lui.

La mia Puffola Pigmea mi salta sulla spalla, mettendosi a russare tranquilla.

È tremendamente dolce, proprio come coloro che me l'hanno regalata. Dovrò trovarle un nome carino al più presto!

“Sai, quella Puffola è una pigrona!” mi dice Fred accompagnandomi alla sala grande mano nella mano.

“Ho notato” rispondo io con un sorriso “Come te, vero?” dico poi ridendo.

“Ehi, io non sono affatto pigro!” esclama lui, con fare seccato.

“Ma sì, scherzavo, presuntuoso che non sei altro”

Ci mettiamo a ridere insieme, mentre gli altri, un po' più indietro di noi ci guardano perplessi.

Finalmente, un po' alla volta, sto riuscendo a battere la mia insicurezza e la mia paura di relazionarmi agli altri, e di ciò ne vado molto fiera.

Forse è merito della scuola, forse è merito di Julia, o forse è merito di questi due ragazzi dai capelli color zucca.

---

Angolo autrice: 

Eccoci al capitolo sei :3 non mi piace molto, ma spero che per voi non sia così ahahah XD (scherzo, so che farà schifo anche a voi ç_ç)
Comunque questa volta non lascio nessuna anticipazione del prossimo capitolo, perché... be' non l'ho ancora scritto ahahahah!
Comunque in questo capitolo Fionna comincia a lasciarsi un po' andare, comincia a farsi sentire, tira fuori un po' di grinta ù_ù
Fred la tratta decisamente troppo bene, ma è veramente innamorato o la sta solo prendendo in giro come dice Julia? E Julia dice questo perché è gelosa? Oppure perché ci tiene veramente alla sua amica? Chi lo sa! eheheh :D
Per quanto riguarda i regali... in realtà Julia aveva avvertito tutti qualche giorno prima, mi pare ovvio u.u 
La cosa della puffola pigmea mi è venuta in mente perché anche io ne desidero aredentemente una D:
Ok, smetto di parlare ora XD
Grazie a tutti quelli che hanno letto, messo nelle seguite/preferite, chi recensisce eccetera, eccetera :3
Un bacione a tutti!
Jecky

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** His name is Fred ***




CAPITOLO VII
His name is Fred


È passato quasi un mese dal giorno del mio compleanno, e io devo ancora trovare un nome alla mia piccola puffola pigmea.

“Samantha” dice Ginny, la più piccola di casa Weasley.

“Johanna” suggerisce Julia

“James” dice Fred

“Tom” questo invece era Ron

“Mercuzio”

Guardo in maniera perplessa Hermione.

“Mercuzio? E che nome è?” dico poi.

“Mercuzio è un personaggio di Romeo e Giulietta, mi stupisce che tu non...”

“Sì, sì, conosco Romeo e Giulietta!” replico io “ma non mi pare il nome adatto ad un esserino del genere” dico indicando l'affarino rosa sulla mia spalla.

“Che poi non ho ancora capito se sia maschio o femmina” aggiungo poi.

“È maschio” si affretta a rispondere Fred.

“Oh, avrei detto femmina” dico leggermente delusa.

“Però Fionna, certo che sei molto indecisa: è passato un mese dal tuo compleanno e ancora devi darle un nome! Povera piccola puffola.” dice lui con tono dolce.

“Dare un nome a qualcosa è difficile, è una decisione che non va presa con leggerezza!” esclamo io.

“Sì, hai ragione dolcezza, però mi sembra esagerato passare un mese intero a decidere un nome!”

“Piuttosto” dice George annusando nell'aria odore di guai. Sa che se qualcuno non cambia discorso alla svelta finiremo per azzuffarci come sempre, io e Fred.

“Fionna, tu cosa farai durante le vacanze natalizie?”

È vero, non ci avevo nemmeno pensato. Siamo al 22 dicembre, e non ho ricevuto nessun gufo da parte dei miei genitori. Non uno straccio di lettera, nemmeno per il mio compleanno.

E adesso che combino? Se torno a casa ho qualcuno ad aspettarmi? Forse è meglio che me ne stia ad Hogwarts, dopotutto non mi sembra una cattiva idea. Qui sono a casa, e comunque, anche se non ci fosse nessuno, qualcosa da fare lo trovo senz'altro.

Harry non ha i genitori, quindi a casa non ci torna di certo, magari posso chiedere a lui cosa ha intenzione di fare.

Prima però devo rispondere alla domanda di George: “Non ho ancora idea su come passerò le vacanze George. I miei genitori non si sono più fatti sentire da quando sono arrivata ad Hogwarts...”

“Oh, scusa, io non...”

“No, ma di cosa ti scusi? Non ce n'è bisogno!” dico con un sorriso.

Ultimamente ho cominciato a lasciarmi andare sempre di più: sono più aperta e spontanea, e finalmente riesco ad esprimere i miei sentimenti senza arrabbiarmi. Certo, ancora non riesco a esplicitare del tutto ciò che penso, però dev'essere normale. Nel senso: quando cercavo di fare la dura, e di mostrarmi quello che in realtà non ero, finivo sempre per risultare scorbutica, antipatica e fredda. Ora però riesco a comportarmi diversamente, anche se forse sono ancora troppo suscettibile.

“Harry, tu cosa fai durante le vacanze?” chiedo al ragazzo con la cicatrice seduto davanti al caminetto della sala comune.

“Penso che andrò dai Weasley” mi risponde.

Che colpo. Davvero, non me lo aspettavo. Quindi passerò il Natale qui da sola ad Hogwarts?

Hermione tornerà dai suoi genitori babbani, Romeo e Julia dalle loro famiglie di maghi, Harry, Ron, Ginny, Fred e George, invece, passeranno le feste tutti assieme in casa Weasley.

Tiro un sospiro, che una persona in particolare nota.

“Non ti permetterò di passare il Natale qui da sola!” mi dice Fred avvicinandosi.

“Dolcezza, tu sei nostra amica, quindi se vuoi puoi venire da noi”

“Davvero?!” esclamo.

Mi illumino di gioia: Fred mi ha cambiato tutti i programmi.

“Non penso che per mamma ci siano problemi!” aggiunge George.

“Sarà divertente!” dice poi Ron.

Io sorrido e annuisco.

“Grazie ragazzi!” rispondo poi.

Ovviamente devo dirlo ai miei genitori che me ne andrò dai Weasley per le vacanze, così mando loro un gufo.

Non è la prima volta che lo faccio durante l'anno, però non mi hanno mai risposto.

Non ne capisco il motivo, ma forse è solo perché mamma non sa come funzionano i gufi, sono troppo abituati alla posta normale.

Il giorno dopo, finite le lezioni, preparo il mio baule: nel pomeriggio finalmente partirò per andare a casa dei Weasley!

Sarà il Natale più bello della mia vita, ne sono certa!

La mia eccitazione è alle stelle, e mentre faccio le valigie continuo a cantare e a saltellare in giro. La mia puffola si è addormentata sul comodino, mentre Hermione e Julia mi guardano perplesse.

“Sei felice Fionna?” dice ridendo Julia, che ha appena preparato il baule.

“Oh, più che mai!” rispondo, assorta nei miei pensieri

“E si vede!” conclude sghignazzando con Hermione.

“Bene, sono pronta!” esclamo guardando il mio baule che trabocca di roba.

“Fionna, hai dimenticato le calze, la cravatta, la camicia, e un mucchio di altre cose” dice Hermione divertita indicando una pila di vestiti che sono rimasti fuori dal baule.

“È proprio innamorata la nostra Fionna eh?” sospira Julia dando un colpo di bacchetta che apre il baule. “Lascia fare a me!” aggiunge poi.

E in pochi secondi ha messo tutto nel baule in perfetto ordine.

“Forza ora, scendi che ti stanno aspettando.” dice con un sorriso.

“Grazie Julia” rispondo io abbracciandola.

Lei mi guarda uscire, ma nel suo volto noto qualcosa di strano. Non capisco cos'è, forse è solo triste di non vedermi per un po' di tempo.

“Ci manderemo delle lettere vero?” dico, cercando un modo di risollevarla.

“Certo” risponde lei con un sorriso. Un sorriso che mi pare molto triste, un sorriso finto.

La saluto con un cenno della mano, e mi avvio, con la mia puffola pigmea sulla spalla, nel corridoio principale, dove i ragazzi mi stanno attendendo per partire.

 

“Dolcezza, finalmente!” esclama Fred non appena mi vede.

“Ce ne hai messo di tempo!” dice Ron.

“Scusate, è che non uso la magia per fare le valigie, quindi ci metto un po'” dico inventando una scusa a caso.

“Ma ora non c'è tempo da perdere, forza, andiamo!” conclude George dirigendosi verso la porta.

“Posso portarle il baule, signorina?” mi chiede Fred

“Accetto!” rispondo io con un sorriso.

 

Quando arriviamo a casa Weasley ci accoglie una donna un po' paffuta, bassa e con i capelli arancioni: la madre dei ragazzi.

“Ragazzi! Bentornati!” esclama felice di rivedere i figli “Harry! Che bello sapere che passerai il Natale con noi! Fred, George! Voi come state? Non avete combinato niente di cui posso preoccuparmi vero?”

“No mamma, tranquilla!” dicono i gemelli all'unisono.

“E tu sei...?” dice poi la donna rivolta a me

“Mamma, ti presentiamo Fionna McAvoy!” rispondono i due.

“È una nostra nuova amica, l'abbiamo invitata perché altrimenti doveva passare il Natale da sola ad Hogwarts!” dice Fred.

“Ragazzi! Perché non me lo avete detto prima? Così preparavo una stanza anche per lei! Fionna, piacere, io sono Molly, la madre di questi due disgraziati!”

“Piacere signora” dico io

“Oh, chiamami Molly, ti prego!” risponde ridendo. “Andate in camera a posare i bauli, forza, che fra poco si cena!”

“Mi scusi signora... emh... Molly... io dove poso il mio baule?” chiedo imbarazzata.

“Se vuoi puoi stare in stanza con Ginny per il momento, finché non ti preparo una stanza”

“Oh no, lei viene con me!” dice Fred mettendomi un braccio intorno alle spalle.

COSA?!

Io dovrei dormire assieme a Fred? Ma che gli salta in testa? È troppo imbarazzante, io non potrei mai...

“No Fred, non mi fido a lasciarla dormire con voi due” dice la madre ridendo, indicando i gemelli.

“E dai mamma, noi siamo bravi!” replica Fred

“E va bene!” risponde Molly arrendendosi al figlio “ma state attenti, perché se le date fastidio ve le do di santa ragione! E tu Fionna, se ti infastidiscono basta che me lo dici, d'accordo?” dice facendomi l'occhiolino.

Annuisco, e me ne vado di sopra con i gemelli.

 

“Bene, tu dormirai qui!” dice Fred indicando il letto accanto alla finestra.

Mi guardo intorno, e noto che ci sono solo due letti.

“Fred, ci sono solamente due letti!” esclamo

“Infatti, noi due dormiamo insieme!” risponde felice.

“Cosa? Ma stai scherzando? Io non...” ma non finisco la frase.

Io non, cosa? Perché non voglio dormire con lui? Sarà una bella occasione invece, quante ragazze hanno la fortuna di poter dormire con il ragazzo che le piace?

“Accetto!” concludo in fretta, mentre il mio viso diventa rosso ciliegia.

“Vedi? Non sai resistere al fascino dei gemelli Weasley!” dice stringendomi da dietro. “Al mio fascino sopratutto...” aggiunge poi sussurrandomi in un orecchio.

Un brivido mi percorre la schiena e tutto ciò che riesco a dire è:

“Ma piantala, idiota!” ma non riesco ad essere seria, e scoppio a ridere.

 

La sera ceniamo tutti insieme ad un grande tavolo, con la famiglia al completo (o quasi).

Mancano Bill e Charlie, i due fratelli più grandi. Uno è in Romania a studiare i draghi, o qualcosa del genere, l'altro non ho ben capito dove sta in questo momento.

Tutta roba molto da maghi, che io non capisco ancora.

“Allora Fionna, perché non ci racconti qualcosa sui babbani? Tu hai vissuto gran parte della tua vita tra di loro no?” mi chiede il signor Weasley.

“Sì, io sono nata da genitori babbani, e prima dell'arrivo della mia lettera da Hogwarts non avevano idea del fatto che potessi essere una strega. È stato un vero colpo per loro” dico ridendo “infatti non mi hanno permesso di andare ad Hogwarts per i primi due anni, ma io continuavo ad insistere, e alla fine eccomi qui!”.

Il signor Athur mi riempie di domande sul mondo babbano per tutta la sera: ne è veramente affascinato. Io invece mi mostro stupita davanti ad un sacco di cose, che nel mondo in cui ho sempre vissuto non esistevano, tipo il Quidditch, per esempio.

 

Dopo cena stiamo tutti insieme, a chiacchierare e divertirci, ma alla fine il fatidico momento arriva: quello di andare a dormire.

Mi sono portata via il pigiama più carino che possiedo, e, una volta che mi sono lavata, mi dirigo nella camera dei gemelli.

C'è George disteso sul suo letto.

“Ehi Fionna!” mi dice sorridendo appena entro.

“George...” rispondo sedendomi accanto a lui.

“Come stai? Ti piace la casa?” mi chiede

“Certo!” rispondo “e i tuoi genitori sono proprio simpatici” sorrido.

“George, Fionna, che state facendo?” dice Fred con tono seccato entrando nella stanza.

“Stavamo parlando” risponde il ragazzo affianco a me.

“Vieni Fionna, è ora di andare a letto.” dice con un ghigno Fred.

“S-sì...” rispondo imbarazzata.

Lui si stende a letto, e io mi corico accanto a lui.

“Buona notte” dice George spegnendo la luce.

Rimaniamo in silenzio per un bel po', ma non riesco a prendere sonno.

Fred mi cinge da dietro, e sento il suo respiro accanto alle mie orecchie.

“Fionna” sussurra.

Io per poco non faccio un salto dallo spavento.

“Fred, sei ancora sveglio?” dico sottovoce.

“Sì, girati verso di me”.

Io obbedisco.

Non appena siamo faccia a faccia lui mi posa le mani sui fianchi e mi da un bacio sulla fronte.

Il mio cuore comincia a battere all'impazzata, e spero che lui non lo senta.

“Sono felice che tu sia qui con noi” mi dice “ti voglio bene”.

Io non so che rispondere, sono imbarazzatissima, e, grazie al cielo, il buio della stanza maschera il mio rossore.

“Anche io ti voglio bene” dico avvicinandomi di più a lui.

Mi accoccolo tra le sue braccia, proprio come fa la mia puffola pigmea quando ha sonno.

“Ho trovato un nome per la mia puffola” dico.

“Davvero? E come l'hai chiamata?”

“Il suo nome è... Fred” sussurro.

Lui mi sorride e mi da un altro bacio sulla fronte.

“È proprio un bel nome” risponde “proprio come me”

Mi sfugge un sorriso, che però probabilmente non ha notato.

“Scemo” dico.

Poi mi addormento, cullata dal suo profondo respiro, e dal battito del suo cuore.

---

Angolo autrice:
Eccoci al settimo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Fionna e Fred si stanno avvicinando sempre di più, chissà quali sorprese li aspetteranno d'ora in poi? 
Che Fred provi veramente qualcosa per Fionna? O si sta solamente divertendo con lei? 
Lei pare lasciarsi trasportare molto di più: ormai è da un po' che sta ad Hogwarts, e quindi è cambiata parecchio dai primi capitoli.
E per quanto riguarda Julia? Che cosa avrà in mente? Comunque giuro che a inizio capitolo quando Fred dice "James" non l'ho fatto apposta ahahah! Non so perché ma James è un nome che mi è sempre piaciuto, e in quel momento è stato il primo nome che mi è venuto in mente, e che alla fine sembra la cosa più azzeccata che dice Fred ahahah! XD Che poi ogni tanto ho scritto pure James al posto di Fred (e non ho idea del perché D: )
Be', al prossimo capitolo! ù_ù
Grazie a tutti quelli che hanno letto, recensito, aggiunto alle preferite e seguite ^^
Un bacio a tutti!
Jecky


Nel prossimo capitolo:

“No, non è come pensi!” cerco di dire, anche se George è ancora piuttosto assonnato, e forse non capisce bene ciò che succede.

“Per la miseria Fred! Che diavolo stai facendo?” esclama poi. Evidentemente è ben sveglio, al contrario di ciò che pensavo.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Merry Christmas! ***




CAPITOLO VIII

Merry Christmas!

 

Mi sono svegliata da poco, e sto guardando Fred che dorme.

No, non è stato un sogno: sono veramente nel suo letto, e ho passato la notte assieme a lui.

Io è da qualche minuto che sono sveglia, ma mi piace stare qui a guardarlo: il suo viso bellissimo, ricoperto di lentiggini, e i suoi capelli arancioni.

Respiro piano per non svegliarlo, e intanto gli sposto una ciocca di capelli dal viso.

Sono incredibilmente morbidi.

Il suo respiro è quello di una persona profondamente addormentata.

Vorrei stare qui per ore, a guardarlo dormire, così angelico, così tranquillo, così bello...

Quando all'improvviso si sveglia.

Forse ha percepito che mi stavo divertendo con i suoi capelli, al che mi stringe la mano.

Le sue lunghe dita si intrecciano con le mie, piccole, da bambina.

“Buongiorno dolcezza” mi dice, quasi in un sussurro.

“Buongiorno Fred” rispondo io.

Lui si avvicina e mi da un bacio sulla fronte. Io indietreggio un po', e sorrido, arrossendo.

“Che stavi facendo con i miei capelli?” chiede poi, perplesso.

“Nulla!” mi affretto a rispondere.

“Lo so che sono bellissimo, ma vedi di non eccitarti troppo a stare qui con me.” dice, con un ghigno beffardo.

“Ah sì? Be', non mi sto eccitando proprio per niente, sappilo!”

“E allora ti farò eccitare io, brutta ranocchia che non sei altro!”.

Al che mi afferra ai fianchi e comincia a farmi il solletico. Io, che non resisto, comincio a ridere.

“Ti prego Fred, basta!” dico, ansimando per colpa delle risate.

“No, non mi fermo nemmeno se mi preghi!” risponde lui ridendo.

Continua così finché George non si sveglia, e, nemmeno a farlo apposta, ci vede in una posizione che potrebbe lasciare spazio a molti dubbi: Fred mi è praticamente a cavalcioni, con una mano infilata sotto la maglietta per farmi il solletico.

“No, non è come pensi!” cerco di dire, anche se George è ancora piuttosto assonnato, e forse non capisce bene ciò che succede.

“Per la miseria Fred! Che diavolo stai facendo?” esclama poi. Evidentemente è ben sveglio, al contrario di ciò che pensavo.

“Scendi subito da Fionna!” dice con fare arrabbiato avvicinandosi al fratello.

Al che lo spinge giù dal letto, e io comincio a ridere.

“Fionna stai bene? Che ti stava facendo questo idiota?” mi chiede George, sedendosi sul letto accanto a me e stringendomi le mani, come se mi fosse appena morto un animaletto domestico e lui cercasse di consolarmi.

“Ma non è niente George, stavamo solo giocando!” dico ridendo “mi stava facendo il solletico!”

“Oh, se quello era solletico allora...” risponde lui un po' imbronciato “se tenta anche solo di toccarti un'altra volta dimmelo! Gliele do io di santa ragione!”

“Grazie George!” dico dandogli un bacio sulla guancia.

Lui diventa rosso, e, una volta uscita dalla stanza per andare in bagno li sento litigare come solo due fratelli sono capaci di fare.

 

Dopo essermi lavata il viso vado in cucina, dove i gemelli e il resto dei Weasley stanno aspettando che scendano gli ultimi dormiglioni: Harry e Ron.

La tavola e il salotto sono addobbati con dei festoni, e tutt'intorno a noi si respira una piacevole aria natalizia.

Mi siedo accanto a Fred, alla mia destra c'è Ginny, che si sta servendo una fetta di torta alle mele.

“Ragazzi, ci siete tutti?” dice Molly dall'altro capo della tavola “bene, è ora di scartare i regali!”

Oh cavolo. Ora che ci penso non ho preso nessun regalo, né a Fred né a George né a nessun altro.

Sono la solita grandissima idiota.

Però è anche vero che non ho un soldo, mamma non me ne ha mai dati.

“Io non ho regali per voi...” dico io, allarmata.

“Ma cosa c'entra tesoro?” mi dice Molly

“Be' io... mi sento...” non so che parole usare

“Questo è per te, cara!” mi dice la madre dei ragazzi.

“No, non posso accettare, davvero!” dico rossa come un peperone, imbarazzatissima per tutta quella gentilezza.

“Oh suvvia, non sono stata su tutta la notte per prepararti un regalo che non avresti accettato!” ride Molly divertita.

Io ringrazio, e scarto il mio pacchetto.

Contiene un meraviglioso maglione di lana color arancione, con una grande F ricamata sopra in rosso.

“Grazie infinitamente!” dico alzandomi per lo stupore e la meraviglia.

“Ma figurati cara! Tutti quelli che passano qui il Natale sono membri della famiglia!” mi risponde la madre dei ragazzi con una strizzata d'occhio.

I ragazzi scartano i loro pacchetti.

Fred e George hanno ricevuto due pullover identici ma di colori differenti, Ginny una sciarpa tutta ricamata, Ron e Harry un maglione come il mio, con riportata sopra la loro iniziale.

“Che maglione grazioso signorina McAvoy!” mi dice Fred chinandosi verso di me, nel momento esatto in cui me lo sto infilando.

“Vero? Mi piace un sacco, non avevo mai ricevuto niente del genere prima d'ora!” esclamo entusiasta del mio nuovo regalo, al contrario di Ron, che, pur fingendo meraviglia, si vede lontano un miglio che non vorrà mai indossare il suo maglione.

“Anche io ho qualcosa da darti dolcezza, ma lo farò dopo...” mi sussurra poi in un orecchio.

“Ma io non ti ho fatto nessun regalo!” bisbiglio io in risposta.

“Non importa dolcezza” dice poi dandomi un bacio sulla guancia.

Al che arrossisco e tutti si mettono a ridere.

“C'è qualcosa che dovresti dirci Fred?” chiede Ginny curiosa.

“Assolutamente no!” rispondo io sulla difensiva, diventando però rossa come un pomodoro maturo.

Lei si mette a ridere e poi aggiunge un “Ma sì, stavo solo scherzando!”.

 

La giornata passa in un baleno, e il tramonto è ormai giunto.

“Ehi Fionna” mi bisbiglia Fred da un angolo della sala mentre stavo chiacchierando e mangiando biscotti allo zenzero con Ginny, seduta sul morbido divano di casa Weasley.

Mi alzo e vado da lui.

“Che c'è?” chiedo.

“Vieni, seguimi!”.

Al che mi prende per mano, e mi trascina fuori dalla casa. L'aria è gelida, e il vento freddo e pungente di dicembre si insinua fin dentro il mio vestito, e mi fa tremare come una foglia.

“Hai freddo? Vieni qui, starai meglio” dice Fred stringendomi a sé.

Io, chiaramente, divento di colore bordeaux in viso.

“Non serve grazie, sto benissimo anche se non mi stringi così!” esclamo, quasi arrabbiata (anche se in realtà non lo sono per nulla).

“Ma smettila, scema!” risponde lui ridendo.

Mi porta dietro la casa, e lì, tra tanti scatoloni, cianfrusaglie, e altra roba vecchia, ne tira fuori un pacchetto regalo, incartato in una scatola rosso fuoco.

Me lo porge: “Per te, dolcezza” dice con un sorriso.

Io lo scarto, curiosissima, e all'interno, con mio grande stupore, trovo una cosa che non mi sarei mai aspettata di ricevere da Fred Weasley: un piccolo ciondolo a forma di boccino d'oro.

“Ha un gancio visto? Così lo puoi appendere dove preferisci!” esclama con un sorriso.

“Fred, io... io non posso accettare una cosa del genere! Chissà quanto avrai speso!” esclamo.

“No, non dire niente” dice posandomi un dito sulle labbra “è per te, per nessun altro. Ti prego di accettarlo, sono diventato matto per sceglierlo!” aggiunge poi ridendo.

“Oh, grazie!” e dicendo ciò lo stringo in un abbraccio caloroso.

“Io però non ti ho fatto alcun regalo, che vergogna...” dico poi arrossendo.

Lui si avvicina a me e mi aggancia il regalo alla collana d'argento che porto al collo. Poi si abbassa all'altezza del mio viso e mi dice una cosa: “Vuoi rimediare in qualche modo?” il suo solito ghigno furbastro stampato in volto.

“Sì!” rispondo io divertita.

“Allora alza la testa”.

Sono un po' perplessa. Cosa significa ciò?

Alzo la testa, come mi ha detto lui, e quando vedo cosa pende al di sopra di me, quasi faccio un infarto.

Vischio.

Non mi pareva di averlo visto prima.

“Chi ce l'ha messo lì?” balbetto diventando paonazza.

“Forse sono stati i Nargilli”

“Na... Nargilli? Che cosa sono?”

“Non ne ho idea”

E con queste parole mi dona un lungo e dolce bacio sulle labbra.

---

Angolo autrice:
eccomi qui, come sempre sono io, Jecky! :) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, bel Natale sta passando la nostra Fionna eh? XD
Da notare la citazione a fine capitolo, che fa chiaramente riferimento al quinto film della saga e al bacio tra Harry e Cho (ohohoh!) :3
Comunque questo bacio è stato strano, non trovate? 
Nel senso: Fred lo ha fatto perché ama Fionna oppure per qualche altro motivo? 
Chissà u_u
Da notare comunque la mia fantasia per i titoli ahahah! Vi lascio con un anticipazione al prossimo capitolo (che tra tutti i compiti che ho da fare sono risucita a trovare miracolosamente il tempo di scrivere XD)
Un bacio a tutti! :3
Jecky


Dal prossimo capitolo:

“Ehi che c'è?” mi chiede lui “Tutto bene?” aggiunge posandomi una mano sulla spalla.

Io gliela levo e me ne vado dentro, sommersa dai miei pensieri.

“Fionna aspetta!” dice lui.

“Cosa vuoi ancora?” rispondo io furiosa.

Ecco che succede di nuovo: invece di parlare come vorrei cerco di fare la dura, risultando solamente arrogante.

“Ci sarebbe un'altra sorpresa che ho in serbo per te.” dice lui con un sorriso.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Kiss it goodbye ***


 



CAPITOLO IX

Kiss it goodbye

 

Cosa? Come è potuto accadere? È freddo gelido qua fuori, eppure sento tutto andare a fuoco. Le guance mi si arrossano di colpo.

Fred, di fronte a me, ha le sue labbra appoggiate sulle mie.

Mi scanso di fretta.

“Che diavolo fai?” urlo.

“Mi sembra ovvio no? Ti ho dato un bacio!” dice lui con il suo solito ghigno beffardo.

“Ma perché? Perché lo hai fatto?” ringhio io.

“Per via del vischio no?” risponde indicando il ramoscello dalle bacche bianche sopra le nostre teste. “È tradizione no?”.

Io tiro un sospiro.

Avevo pensato che fosse veramente innamorato di me, che scema sono stata. E se in realtà lo fosse? Se in realtà Fred Weasley fosse veramente innamorato di me? Uno strano senso d'ansia mi riempie lo stomaco, e mi sento mancare l'aria. No, io non voglio che si innamori di me. Non saprei come comportarmi, cosa fare... non sono la ragazza adatta a lui.

Mi stringo il maglione con la mano.

“Ehi che c'è?” mi chiede lui “Tutto bene?” aggiunge posandomi una mano sulla spalla.

Io gliela levo e cerco di tornare dentro, sommersa dai miei pensieri.

“Fionna aspetta!” dice lui.

“Cosa vuoi ancora?” rispondo io furiosa.

Ecco che succede di nuovo: invece di parlare come vorrei cerco di fare la dura, risultando solamente arrogante.

“Ci sarebbe un'altra sorpresa che ho in serbo per te.” dice lui con un sorriso.

Non è il suo ghigno malizioso e beffardo, ma un sorriso. Un dolce inarcarsi delle sue labbra calde, che sembra implorarmi di rimanere con lui.

Afferra la scopa che usa per giocare a Quidditch, che è posta lì, vicino a lui.

“Sali” mi dice.

Io lo guardo perplessa, e tutto ciò che riesco a dire è “Oh no, in due su una scopa? Non sarà pericolo-”.

Non riesco a terminare la frase perché lui mi carica a forza sul vecchio manico di scopa, e insieme spicchiamo il volo.

Mi aggrappo forte a lui, e tengo gli occhi serrati per paura di cadere.

“Apri gli occhi Fionna! Da qui è tutto così spettacolare!” mi urla Fred.

Apro con fatica gli occhi, perché il gelido vento invernale mi fa lacrimare abbondantemente, e mi scompiglia i capelli, tanto che mi entrano in bocca e faccio fatica a parlare.

Ma quando mi abituo, dopo pochi secondi, riesco a percepire la magia che comporta il volare su di un manico di scopa. Ora capisco perché Julia ama tanto il Quidditch: la moltitudine di sentimenti che ti fa provare è indescrivibile a parole.

Il vento, prima rigido e ostile, si è ora tramutato in un alito leggiadro, che mi accarezza la pelle.

Mi sembra di volare, come una colomba, come un uccellino che spicca il suo primo volo.

“Fred, è fantastico!” urlo, sperando che mi senta.

“Lo so!” risponde lui “E aspetta di vedere il resto!”.

Il resto? Che altro ha da mostrarmi? Questo ragazzo è pieno di risorse e sorprese nascoste.

Atterriamo sul tetto della casa, e Fred sfodera la bacchetta.

La punta in alto, verso il cielo, e ne fa fuoriuscire una scintilla dorata, che va a nascondersi tra le nuvole rosa del crepuscolo con un sibilo.

Dopo pochi secondi ecco che mi si presenta uno spettacolo grandioso:

comincia con poche scintille, che poi si allargano fino a formare una scritta fatta di fuochi d'artificio, come quella del mio compleanno, ma immensamente più grande, che ricopre il cielo.

 

Buon Natale Fionna.

 

Guardo Fred, sbalordita, e tutto ciò che riesco a dirgli è un misero “Grazie”.

Lui si avvicina a me e mi sussurra: “Buon Natale, dolcezza”.

“Sai, mi chiedevo...” comincio a dire io, con le guance che cominciano a tingersi un'altra volta di rosso. “Questo è vischio vero?” dico indicando il ramoscello misteriosamente apparso sul manico della scopa.

“Ma come diamine-?” dice Fred stupefatto.

“Nargilli!” ridacchio io, che in realtà sono l'artefice della creazione della piantina.

“No, è imposs-” non finisce la frase, perché io mi fiondo su di lui stringendolo intorno al collo e affondando le mie labbra tra le sue.

Non mi importa se lui non ricambia il mio amore, voglio solo approfittare di questa occasione per fargli capire, se mai ci arriverà da solo, quanto io lo ami.

Quando il nostro bacio finisce lo guardo e gli tiro la lingua.

“Buon Natale scemo!” dico afferrando la sua scopa.

Ci monto a cavalcioni, e, pur non sapendo come cavalcare una scopa, mi fiondo giù dal tetto, sulla quale ho lasciato Fred, privo di qualsiasi mezzo per tornare giù.

“Me la pagherai, Fionna McAvoy!” urla lui dall'alto.

---

Messaggio dall'autrice:


Salve lettori! Grazie per aver letto fin qua, spero vi sia piaciuto questo capitolo :3
Questa volta non vi ho fatto aspettare molto, contenti? XD
Comunque ogni volta che arrivo a questo punto non so mai cosa scrivere, e in qualche modo perdo tutte le parole D:
Che posso dirvi? Duuunqueee, ho appena finito “Il seggio vacante” della zia Rowling! È stupendo, c'è poco da dire! Il genere non mi piace molto, è troppo realistico, ma il modo in cui scrive lei è fantastico, non c'è che dire. Inoltre il fatto che tutti i personaggi, in qualche modo, sono collegati tra di loro, mostra come sia riuscita a intrecciare la trama e comunque farla risultare esatta, proprio come ha fatto con Harry Potter: ogni mistero portava a svelare qualcosa in più su Harry. Penso che quella donna sia incredibile, sul serio!
La fine però mi ha fatto piangere perché (chissà come mai me lo aspettavo ._.) ha ucciso il mio personaggio preferito! D:
Zia Row mi odia! ç_ç Dopo aver ucciso Fred poteva risparmiarsi la morte di ******* (censuro il nome per chi non ha letto il libro lol)
Ah, se c'è qualcuno che lo ha letto mi deve spiegare una cosa: io non sono ancora riuscire a capire bene che rapporto hanno tra di loro Shirley, Samatha, Howard, Maureen e Miles.
Ho capito che Howard è sposato con Shirley e Miles è suo figlio che è sposato con Samantha, ma lei odia Howard e Shirley, e Maureen non capisco chi è. Una socia di Howard tipo? D: E poi: Shirley è quella che vende reggiseni e Howard ha la salumeria, mentre Miles è un avvocato e Smantha che fa? Che poi Samantha è quella ossessionata dal tipo figo della band? Cristo, che casino!
Vabbe', sono una scema ahahah X°°
Comunque il titolo del capitolo è di una canzone dei Nickelback "Kiss it goodbye" che mi piace un bel po' e pensavo si sposasse abbastanza bene con il capitolo XD
Bene, penso di avervi annoiato abbastanza per ora! XD
Un anticipazione al prossimo capitolo, un bacio e... alla prossima! :3

Jecky

Dal prossimo capitolo:

“Chi è?” dice una voce roca dall'interno. È la voce di qualcuno che ha pianto, lo sento.

“Sono Fionna” dico con un filo di voce. “Fred, devo parlarti”

“Vattene!” ribatte lui, urlando.

“Ti prego Fred!”. Le lacrime si ripresentano sul mio viso, cristalline.

“Ho detto vattene!” urla di nuovo lui.

Ora sono veramente arrabbiata, non ce la faccio più di questa stupida situazione!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Mess ***


 


CAPITOLO X

Mess

 

Che diavolo è successo? Perché l'ho fatto? Che cosa mi è preso?

Per la barba di Merlino, davvero non mi riesco a spiegare cosa mi abbia spinto a baciare Fred Weasley!

Perché l'ho fatto, perché?!

Inghiottita dai sensi di colpa come fanno le onde del mare, mi tuffo sul divano, paonazza in viso, le mani che mi coprono il viso.

Perché? Perché? continuo a ripetermi.

“Ehi, che succede?” chiede Ginny sedendosi di fianco a me. Ha in mano Fred, la mia puffola pigmea, che mi salta sulla spalla e si accoccola lì a dormire.

“Io...” comincio a dire. “Io ho-” ma mi blocco. Non posso dire a Ginny che ho baciato suo fratello!

“Io sono un po' stanca” invento, alzandomi e andando in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.

“Mamma ti ha preparato la stanza se vuoi andare a riposarti!” dice la piccola Weasley sorridente.

“Grazie Ginny” rispondo io con un mezzo sorriso avviandomi per le scale.

Proprio in quel momento sento un urlo provenire dalla porta d'ingresso:

“FIONNA MCAVOY!” il mio nome è scandito bene dalla voce di Fred, furibonda.

“Questa me la paghi! Oh, eccome se me la paghi!” dice quasi arrabbiato.

“E dai, è stato solo un innocuo scherzetto!” rispondo divertita correndo su per le scale, sperando di scappare a Fred.

“Un innocuo scherzetto? Se mi ammalerò è tutta colpa tua!” dice lui.

“Be', io cosa dovrei dire che mi hai fatta volare per mezzo miglio sopra una scopa nell'aria gelida che c'è fuori e con indosso solo un vestito?” ribatto io tutto d'un fiato.

Ora mi sta facendo veramente arrabbiare.

“Se non altro non ti ho lasciato sul tetto della casa senza un modo per tornare giù!”

“Be' sai cosa ti dico?” esclamo, arrabbiata “Sei uno stronzo! Vaffanculo!” urlo sbattendo la porta della mia camera che ho ormai raggiunto.

“Fred, non starai esagerando?”. Sento la voce di George dall'altra parte della porta.

“No, affatto!” risponde Fred seccamente “Se se la prende per così poco allora che se ne vada a quel paese!”.

Dopo queste parole non riesco più a reprimere le lacrime che avevo tenuto nascoste fino ad adesso.

Piango, seduta davanti alla porta della mia stanza, in modo che nessuno possa entrare.

Do sfogo a tutta la mia rabbia e alla mia tristezza, urlando e piangendo fiumi di lacrime.

'Che idiota!' penso. 'E io che mi illudevo, sempre così deve essere!'

Pensavo che quel bacio significasse qualcosa, e per ripagarlo gliene ho dato uno anche io.

Andandomene giù dal tetto da sola speravo solo di divertirlo, ma invece ho ottenuto l'effetto contrario: come sempre risulto offensiva e antipatica, anche se non lo faccio apposta.

Sto lì rannicchiata, con le braccia a circondarmi le gambe, finché Molly non annuncia che è ora di cena.

Mi alzo, e mi guardo allo specchio.

Sono orrenda.

I miei capelli biondo-schifo si sono tutti spettinati, e ho il viso impiastricciato di lacrime e muco. I miei occhi sono rossi, e si vede chiaramente che ho pianto.

Davvero speravo di piacere a Fred Weasley? Una così come me? Ma per favore!

Mi asciugo gli occhi con il dorso del mio nuovo maglione arancio, e mi sciacquo il viso in una bacinella d'acqua che riempio con una semplice magia.

Tiro un sospiro profondo, e, nonostante non voglia andare in cucina (perché so che dovrò vedere Fred), mi incammino fuori dalla porta.

Non gli mostrerò che ho pianto. Non gli mostrerò di essere debole.

Tutto ciò che voglio dimostrargli è che non ho bisogno di lui.

A tavola mi siedo al suo fianco, ormai è quello il mio posto.

Non ci rivolgiamo la parola, al contrario dei pasti precedenti.

Io fingo di divertirmi con Ginny e George, mentre lui sorseggia la sua zuppa placidamente, non rivolgendo una parola o uno sguardo a nessuno.

A nemmeno metà pasto si alza da tavola, il suo piatto è ancora mezzo pieno.

“Fred, dove vai?” esclama Molly “La cena è praticamente appena iniziata!”

“Scusa, non ho fame...” risponde lui, riaccompagnando la sedia sotto il tavolo.

Lo guardo negli occhi, e noto uno strano sentimento represso.

Avrà pianto? Ma no, lui è Fred Weasley, lui non piange!

Io rimango lì, a fingere assieme agli altri, anche se dentro di me sento una strana sensazione, quasi come un senso di colpa.

Mi sento un senso di vuoto, di malinconia, come se mi mancasse qualcosa.

Mi manca Fred.

Mi mancano le sue risate, le chiacchierate, il suo chiamarmi “dolcezza”.

Sospiro, e una volta terminata la cena vado in camera mia.

“Ehi Fionna, è tutto ok?” mi chiede Molly, dall'aria evidentemente turbata. “Non sai che cos'ha Fred?”

“Sarà solo stanco” dico io con un sorriso, più falso che mai. “E anche io lo sono, quindi me ne vado di sopra. Mi dispiace non rimanere a giocare con voi”

“Oh, non preoccuparti tesoro, se sei stanca una bella dormita è quello che ti ci vuole!” risponde lei facendomi l'occhiolino. “Ah, se non ti dispiace puoi portare questo in camera dei gemelli? Nel caso a Fred venisse fame” esclama porgendomi un piatto di biscotti.

“Certo” dico io avviandomi per le scale, anche se non ho per niente voglia di parlare ne vedere in alcun modo Fred.

Quando arrivo alla camera dei gemelli non ho il coraggio di entrare.

Cosa gli dico ora?

Progetto un piano: busso, entro, appoggio il piatto sul comodino dicendo che Molly me li ha dati nel caso gli venisse fame, e me ne esco senza aggiungere altro.

Sì, sembra una buona idea!

Faccio un lungo sospiro, e mi appresto a bussare sulla porta, quando qualcosa mi blocca.

Uno strano rumore proviene dall'interno della camera.

Sono dei singhiozzi, accompagnati da delle parole. Riesco a cogliere solo “...stupido!”.

È Fred? E si sta riferendo a me con quelle parole?

“Ti odio!” urlo, gettando il piatto per terra.

I biscotti si sparpagliano per il pavimento del corridoio, e in lacrime corro verso la mia stanza.

In quel momento Fred esce dalla sua stanza, ma non lo vedo, e tutto ciò che sento è “Anche io!”.

“Sei solo uno stupido Fred Weasley!” urlo con rabbia prima di sbattere con fragore la porta della mia stanza.

Quelle parole mi hanno turbano, anche se ho cercato di no dimostrarglielo, e una volta in camera mi getto sul letto, e piango per una seconda volta, come ho fatto prima di cena.

Cosa ho fatto di male, cosa?!

Non va mai bene nulla di ciò che faccio!

Qualcuno ha sentito le urla, e infatti entra nella mia camera.

Mi sono dimenticata di chiuderla, merda!

“Ehi piccola, che succede?”. Una voce calda, familiare, mi è vicina, e con la mano mi accarezza la testa, ancora sprofondata nei meandri del cuscino.

Alzo il viso, e quasi non lancio un urlo al vedere chi è: Fred!

“Che diavolo vuoi?!” urlo, fuori di me.

“Ehi tranquilla, sono George!” mi dice lui, cercando di scusarsi.

“Scusa George!” rispondo io, imbarazzatissima.

“Tranquilla, so che è non è facile distinguerci!” dice ridendo. “Che succede fra te e lui?” aggiunge poi tornando serio.

Io gli racconto tutto, dal primo all'ultimo dettaglio, senza però dire che mi piace da morire suo fratello.

“Non preoccuparti piccola” dice abbracciandomi “Fred è fatto così, vedrai che gli passerà” e al che mi da un grosso bacio sulla nuca.

“Dopo gli parlo io”.

“No, non farlo!” ribatto io. “Non dirgli che abbiamo parlato, ti prego...”

“Va bene, va bene, non preoccuparti! Qualsiasi cosa per farti stare meglio” risponde con un mezzo sorriso.

“Grazie George”

“Di niente, piccola” dice lui uscendo dalla stanza.

È ancora presto, ma tento di prendere sonno per disfarmi di tutti questi pensieri schifosi.

Chiaramente non ci riesco, e alle 22.00 sono per casa a gironzolare.

Sono tutti ancora in salotto, che giocano ad un gioco da tavolo strano. Non ho mai visto niente del genere, deve essere qualcosa che fanno i maghi.

'Forse dovrei andare a parlare a Fred' penso.

Mi dirigo verso la camera, e stavolta non sento alcun rumore.

Busso.

“Chi è?” dice una voce roca dall'interno. È la voce di qualcuno che ha pianto, lo sento.

“Sono Fionna” dico con un filo di voce. “Fred, devo parlarti”

“Vattene!” ribatte lui, urlando.

“Ti prego Fred!”. Le lacrime si ripresentano sul mio viso, cristalline.

“Ho detto vattene!” urla di nuovo lui.

Ora sono veramente arrabbiata, non ce la faccio più di questa stupida situazione!

Entro spalancando la porta.

“Non me ne frega niente del fatto che tu non mi volevi in questa stanza!” gli urlo contro “Voglio risolvere questa faccenda una volta per tutte, stupido idiota!”

“Vattene fuori Fionna!” risponde lui arrabbiato.

“No, non me ne vado!” io continuo a piangere, le mie lacrime salate sanno di dolore e rabbia.

“È tutta colpa mia, mi dispiace!” dico. “Non volevo che andasse a finire così, davvero! Mi dispiace che tu te la sia presa, io volevo solamente scherzare. Ma sai, so di essere un'imbecille di proporzioni gigantesche, ma non riesco a controllare le mie emozioni! Se cerco di essere divertente risulto con l'essere antipatica, se cerco di fare la dura invece sembro arrabbiata. Non lo faccio apposta, credimi! È che faccio fatica a relazionarmi con le persone... non ho mai avuto dei veri amici prima di te e George, e Julia, Romeo, Harry, e tutti gli altri! Non ho mai avuto un buon rapporto nemmeno con i miei genitori, non mi hanno scritto uno straccio di lettera, né per Natale né per il mio compleanno! E invece tu sei così fortunato, e ti invidio da morire: hai tanti amici, una bella famiglia, e qui con voi mi sento a casa. Voi siete la mia famiglia! E non poterti parlare perché tu sei arrabbiato con me è come essere tornata sola! Tutto ciò che voglio sei tu, perché non lo capisci? Perché non capisci che con te sto bene? Io ti voglio bene Fred, non potrei mai sopportare il fatto che tu mi odi.

Ciò che ti ho detto prima non era vero, io non ti odio, anzi! Ti prego, mi dispiace per quello che ho fatto, e se rimarrai comunque arrabbiato con me ne hai tutto il diritto! Volevo dirti solo questo, ora scusami, levo il disturbo...”

Lui per tutta risposta mi blocca, prendendomi per mano.

“Nemmeno io l'ho pensato davvero quando ho detto che ti odiavo.” dice piano. “Mi dispiace che ci sia stata questa incomprensione, e spero non accadrà più”.

Mi volto verso di lui, e con gli occhi rossi e gonfi dalle lacrime mi sorride. È il sorriso più dolce del mondo, e io me ne sono follemente innamorata.

Si avvicina e mi abbraccia forte.

“Scusami Fionna, sono uno scemo” dice, ridendo.

“No, sono io l'idiota, perdonami Fred!” rispondo, tirando su col naso.

“Sai, prima non volevo che entrassi perché... be' insomma...” si fa di colpo rosso in viso. “È difficile da ammettere ma io... stavo piangendo...”

“Lo so, ti ho sentito singhiozzare da dietro la porta” rispondo.

“Non volevo che mi vedessi in queste condizioni, dopotutto io sono Fred Weasley, devo mostrarmi forte ai tuoi occhi” dice sollevandomi il mento verso di sé.

“Perché?” domando io.

“Perché devo proteggerti. E un uomo debole non può proteggere la propria fanciulla” dice avvicinando le sue labbra sempre di più alle mie.

“E da quando saresti il mio cavaliere?” scherzo io ridendo.

“Da quando ho capito che da sola non riesci a cavartela”

E con queste parole mi da un altro bacio.

È un bacio salato, per via delle lacrime, ma dolce, più di qualsiasi altro.

“Avevi delle briciole di biscotto, scusa” dice con il suo solito ghigno. Finalmente è tornato ad essere il Fred Weasley di sempre, quello che mi piace tanto.

“Strano, non ho mangiato biscotti. Forse sono stati i Nargilli!” esclamo, stando al gioco.

“Buona notte dolcezza” mi dice Fred accompagnandomi fuori dalla porta e fino alla mia camera.

“ 'Notte scemo” dico dandogli un bacio sulla guancia.

Il suo volto ritorna del colore dei suoi capelli.

“Sicura di non voler dormire di nuovo con me?” chiede, speranzoso.

Ma in amore bisogna farsi attendere, rendersi desiderabili, quindi rispondo:

“Grazie dell'offerta, ma no, mi piace questa stanza!” rispondo, ridendo e chiudendogli la porta in faccia.

---

Messaggio dall'autrice:
Eccoci al decimo capitolo! *rumori di trombe* siamo entrati nei capitoli a due cifre! (?)
Ahahah, ok, lasciamo stare D:
Sono esaltata per questo decimo capitolo, prima di tutto perché è il numero 10 (di già??!) e poi perché penso sia uno di quelli che mi piace di più! ù_ù
Fred è così jhfdsbkjs <3
Lo amo ç_ç ahahah, e Fionna ha decisamente cambiato comportamento dall'inizio della nostra storia, non trovate? 
Chissà cosa ne penserà Julia di questo suo cambio di personalità, e chissà cosa le dirà una volta tornata ad Hogwarts! D:
Già non vedo l'ora di postarvi il nuovo capitolo, ma lo farò tra qualche giorno :3
In realtà non so nemmeno dove lo ho trovato il tempo di scrivere gli ultimi capitoli, dato tutte le cose che avevo da studiare lol però ne è valsa la pena, ieri mi è arrivata la pagella e ho solo matematica da recuperare (e storia, ma perché il mio prof è scemo ._.). E poi posso dirmi soddisfatta del mio otto e mezzo in filosofia *saltella fischiettando*
Ok, non penso vi interessi la mia vita scolastica, quindi vi lascio con un anticipazione al prossimo capitolo e io me ne vado a fare i compiti di fisica :3
Grazie a tutti che seguono e lasciano recensioni, vi voglio un mondo di bene!
Con affetto
Jecky

p.s: Avete visto che ho modificato un po' la grafica dei capitoli? Per cominciare ho cominciato con il mettere dei banner, che ho fatto io (infatti fanno schifo, ahahah! D: ) e poi ho cambiato un po' la scritta "messaggio dall'autrice" e "nel prossimo capitolo". In più ho messo numero e nome del capitolo sotto il banner! Ho sistemato tutto dal primo capitolo, quindi se volete date un'occhiata, e ditemi che ne pensate (specialmente dei banner, era la prima volta che provavo a farli XD)
p.p.s: qualcuno ha per caso un link per il download o lo streaming del film "Latin Quarter" del 2011 con Oliver Phelps? Lo voglio vedere çwç Thanks! Ciau!


Nel prossimo capitolo:
Ehi!” urlo all'improvviso.

Stavo camminando tranquilla verso Mielandia (amo quel posto, è così... zuccheroso!), quando qualcuno mi prende alle spalle, e per poco non mi fa cadere a terra.
Ma che diavolo-?” Mi giro di scatto, per vedere chi è stato a giocarmi quel brutto scherzo, ma non finisco la frase. Non c'è nessuno. Com'è possibile? 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Problem... ***




CAPITOLO XI

Problems...

 

Il Natale e il Capodanno sono passati, ed è ricominciata la mia vita ad Hogwarts.

Fred e George hanno deciso di regalare la mappa del malandrino a Harry, perché dicono di saperla a memoria, e quindi non ne hanno bisogno. E visto che lui non può venire ad Hogsmeade (perché non ha il permesso dei suoi zii) probabilmente userà la mappa per scoprire qualche passaggio segreto che lo condurrà lì. Sono passate alcune settimane dal nostro ritorno a scuola, e oggi è uno di quei giorni in cui usciamo. Adoro andare ad Hogsmeade! Ci sono tanti negozi e pub, e ci si può svagare senza pensare troppo ai compiti. L'unica cosa che mi dispiace di questa uscita è che ci siamo solo noi del terzo anno. Fred e George sono più grandi, quindi non sono venuti, il loro giorno di uscita è un altro.

Mi sarebbe piaciuto passeggiare mano nella mano con...

“Ehi!” urlo all'improvviso.

Stavo camminando tranquilla verso Mielandia (amo quel posto, è così... zuccheroso!), quando qualcuno mi prende alle spalle, e per poco non mi fa cadere a terra.

“Ma che diavolo-?” Mi giro di scatto, per vedere chi è stato a giocarmi quel brutto scherzo, ma non finisco la frase. Non c'è nessuno. Com'è possibile?

Mi guardo meglio intorno: deve per forza essere stato qualcuno!

Ok, forse è meglio lasciare stare, dev'essere per forza la mia immaginazione. Eppure dopo pochi secondi sento di nuovo quel qualcosa. Mi giro di scatto e non vedo nessuno.

Cosa diavolo sta succedendo?

Tutto a un tratto il berretto che ho in testa si libra in aria.

“Ehi!” esclamo al mio cappello di lana, che piano piano si allontana da me.

Comincio ad inseguirlo, ma va troppo veloce, e alla fine lo perdo di vista. Ha svoltato per uno strano vicolo, presumo. Ho il fiatone, e mi appoggio sulle ginocchia per prendere fiato.

“Perso qualcosa?” mi dice una voce familiare alle spalle.

Quando mi giro noto con mio stupore che il mio interlocutore non è altri che... Draco Malfoy.

Quell'odioso biondino dei Serpeverde!

Tiene il mio berretto di lana in mano, e ci sta giocherellando. Vicino a lui ci sono gli inseparabili Tiger e Goyle.

“Ridamelo immediatamente, Malfoy!” esclamo, rossa dalla rabbia.

“E perché dovrei?” dice lui con un ghigno. Al contrario di quello di Fred, questo è un ghigno malvagio, il ghigno di chi si diverte ad infastidire gli altri.

“Perché è un regalo che mi hanno fatto, e mi appartiene!” rispondo furiosa.

Me lo ha regalato Molly, prima di rientrare ad Hogwarts dalle vacanze.

“Ah sì? E chi te lo avrebbe fatto?” ribatte lui “Il tuo fidanzatino Weasley? Ma se non ha i soldi nemmeno per permettersi di andare a scuola, perché fa dei regali così costosi ad una sudicia mezzosangue come te?” dice mettendosi a ridere.

“Prima di tutto non è il mio ragazzo!” esclamo furibonda, avvicinandomi con passo deciso verso il ragazzo biondo. “Secondo: guai a te se mi chiami ancora in quel modo!” dico con rabbia una volta che gli sono a pochi centimetri dal viso.

“Intendi... mezzosangue?” ribatte lui con un sorriso crudele.

Io per tutta risposta sfodero la bacchetta e gliela punto sotto il collo. Lui alza le mani, tenendo comunque bene stretto il mio berretto.

“Dì un'altra parola su di me o sul mio amico e ti faccio vedere cosa significa essere uno schifoso ratto di fogna!” sibilo a denti stretti.

Lui ansima e geme spaventato, e io mi sento una grandissima fica. Non avrei mai pensato che proprio io, la timida, studiosa e riservata Fionna McAvoy, sarebbe potuta arrivare a tanto.

“Tieniti pure il tuo lurido berretto!” dice lanciando l'oggetto tra la candida neve a pochi passi dietro di me.

“Farai meglio a sparire ora, Draco Malfoy!” dico io.

Lui, spaventato, se ne corre via, urlandomi qualcosa come “Questa me la paghi, lurida mezzosangue!”, ma non me ne può fregare di meno. Il solo realizzare di averlo fatto scappare con la coda tra le gambe è una grandissima soddisfazione, per me.

Mi giro, per andare a raccogliere il mio berretto, quando noto che lo ha già fatto qualcun altro prima di me.

Fred lo tiene ben saldo in mano, sbattendolo con forza per scrollargli la neve di dosso.

“Che tipo quel Malfoy, eh?” mi dice, tranquillo.

“Sì, non lo sopporto! Quel viscido- ehi! Che ci fai tu qui?!” esclamo stupita. Fred dovrebbe essere al castello, non qui!

Lui scoppia in una fragorosa risata.

“Ciao Fionna!” mi dice, divertito. Io scoppio a ridere, e lui mi viene vicino, per mettermi il cappello in testa.

“Come mai qui?” chiedo, divertita. Nel frattempo mi ha messo un braccio intorno alle spalle, come fanno i vecchi amici.

“Sono venuto per passare del tempo con te, dolcezza” risponde lui.

“Ma la smetti di chiamarmi così?” dico io, non riuscendo a credere che ancora mi chiami così.

“Ma ti ho sempre chiamata così, non dirmi che non ti piace!” ribatte, quasi deluso.

“Stavo scherzando Fred!” dico ridendo e togliendogli il braccio dalle mie spalle.

“Comunque...” si affretta a cambiare argomento lui. “Prima, per la storia del berretto... sai, in realtà doveva essere un mio scherzo.”

“Come scusa?” esclamo io, colta di sorpresa da quell'affermazione.

“Be' vedi, sono arrivato qui tramite uno dei tanti passaggi segreti che ci sono al castello, e volevo farti una sorpresa. Quando sentivi quella cosa che ti punzecchiava la spalla ero io con una magia, e volevo fare in modo che ti distraessi per far volare il berretto”.

“Continua” dico io interessata.

“E ci sono riuscito, eh! Finché Malfoy non ha trovato il berretto e ha pensato a uno scherzo di cattivo gusto e peggiore del mio” conclude poi con un sospiro.

“Sei un grandissimo idiota, Fred Weasley!” esclamo poi ridendo.

“E perché mai?” risponde lui divertito.

Passiamo il pomeriggio così, assieme, ridendo e scherzando. E tra un negozio di scherzi e una burrobirra, presto si fa tardi, ed è ora di rientrare al castello.

“Fred, io vado con il mio gruppo, ci rivediamo a casa!” esclamo.

“A... casa?” dice lui, perplesso.

“Hogwarts, razza di scemo!” rido io, andandomene via.

 

Una volta tornata mi distendo sul divano, tra Julia e Romeo. La sala comune è vuota, ci siamo solo noi tre per il momento.

“Ehilà, ragazzi!” dico con un sorriso.

Accidenti, penso, sono cambiata radicalmente dall'inizio dell'anno. Prima facevo fatica a parlare anche con loro, e invece adesso...

“Ehi!” ripeto, visto che non ricevo alcuna risposta dai miei amici.

Silenzio. Nessuno dei due mi risponde.

Romeo sta scarabocchiando su un blocco, mentre Julia legge. Guardo il libro: “Il Quidditch attraverso i secoli”. Lo sapevo, ecco perché non mi ha risposto.

“Anche se avete da fare potreste almeno salutarmi!” dico poi, cercando di non sembrare in alcun modo arrogante.

“E tu potresti almeno darci il buongiorno appena svegli, di tanto in tanto!” sbotta di colpo Julia, alzandosi di scatto dal divano.

Ha chiuso il libro con furia, e lo ha letteralmente sbattuto sul tavolo.

“Che ti prende, Julia?” chiedo io, imbarazzata e spaventata al tempo stesso.

“Che mi prende? Che mi prende?!”sta quasi urlano ora. “Glielo vuoi dire tu, Romeo?” dice rivolta al ragazzo dall'altra parte del divano.

Lui scrolla le spalle e fa cenno di no con la testa.

“Grazie, mi sei davvero d'aiuto, amico!” ribatte lei. “Se non altro, almeno, lui lo è ancora!”

“Che vuoi dire Julia? Me lo spieghi, per favore?” ora comincio ad arrabbiarmi anche io, ma cerco comunque di non perdere la calma.

“Fionna, non capisci come ci sentiamo io e Romeo? Come fai a non capirlo da sola?” la sua voce si fa leggermente più acuta, e colgo al suo interno molta rabbia, accompagnata da un briciolo di tristezza. “Ormai non valiamo più niente per te, vero? Ormai hai Fred Weasley, il tuo nuovo ragazzo, e che sensazione si prova ad aver passato le vacanze con i propri nuovi migliori amici? Uno di loro è pure il prescelto, il ragazzo che è sopravvissuto! Uno dei ragazzi più popolari della scuola! Bene, immagino che sia molto meglio che avere come amica quella sfigata che gioca a Quidditch!” dai suoi occhi sono affiorate alcune lacrime.

“Julia, ma che diavolo stai dicendo? E poi io e Fred siamo solo amici” rispondo io “Tu sei la mia migliore amica, che ti prende tutto ad un tratto?”

“Tutto ad un tratto? Ho passato le vacanze senza uno straccio di notizia da parte tua, non un gufo, non una lettera! Come pensi possa sentirmi? E poi quando ritorno qui non mi dai nemmeno più il buongiorno e te ne stai sempre con i tuoi nuovi migliori amici!”

“Julia, non è così, dai! Mi dispiace, mi sono comportata male, e ti prometto che non succederà mai più! Scusa se ti ho trascurata, non avevo intenzione di farlo” dico abbracciandola.

“Non basteranno queste scuse” dice lei tra i singhiozzi, ricambiando l'abbraccio. “Tu... tu non puoi capire!” esclama poi, correndo verso il dormitorio e sbattendo forte la porta.

“Che le è successo, Romeo?” chiedo, perplessa e preoccupata al mio amico, una volta che Julia non è più a portata d'orecchio.

“Senti Fionna...” comincia lui, posando il blocco e la matita. “C'è un motivo, per cui Julia ti diceva di stare lontana da Fred Weasley” la sua voce non è quella di sempre, è più cupa.

“Che vuoi dire?” domando ancora più spaventata.

Il mio cuore comincia a battere a mille, ho paura di ciò che mi dirà Romeo. Io amo Fred, lo amo con tutta me stessa. Cosa accadrebbe se...

“Anche a Julia piace Fred”.

 

Romeo ha risposto a tutti i miei pensieri. Che colpo, non me lo sarei mai aspettata.

Non riesco a credere alle sue parole, quindi glielo domando ancora:

“Che vuoi dire, Romeo?”

Non può essere, non può essere! La mia migliore amica non dev'essere innamorata del ragazzo che piace a me.

“Fionna, te l'ho appena detto, mi sembra di essere stato abbastanza chiaro!”

Non so che dire, non so che pensare. Com'è possibile tutto ciò? Da quanto tempo dura questa cosa?

I sensi di colpa cominciano ad affiorare dentro il mare che ho dentro, in cui è appena cominciata una tempesta di dubbi e perplessità.

Come ho potuto passare tutto il pomeriggio ad Hogsmeade con Fred, sotto i suoi occhi? Come ho potuto raccontarle dei baci che ci siamo scambiati a Natale? Come ho potuto anche solo dirle che io ero, e tutt'ora sono, innamorata di Fred Weasley?

Mi rannicchio sul divano e comincio a piangere.

Romeo mi si avvicina, e mi dice qualcosa:

“Ci sarebbe anche qualcos'altro che ti dovrei dire, ma non mi sembra il momento adatto...”

mi da un dolce bacio sulla testa, e mi stringe a se.

Quando le mie lacrime finiscono di scorrere gli chiedo: “Cos'è che dovevi dirmi ancora?”

“Be' vedi... è un po' difficile da spiegare...” Romeo diventa di un color rosso pomodoro.

“Avanti...” dico io. “Ormai la botta me l'hai già data, che altro può esserci di peggio?” sospiro.

Ma non mi aspettavo nemmeno quel che mi avrebbe detto dopo:

“Julia è incinta. Di Fred Weasley.”

---

Messaggio dall'autrice:
Ok, ok, volevo aspettare ancora qualche giorno a caricare questo capitolo, ma è talmente avvincente (o almeno, penso di averlo fatto abbastanza coinvolgente lol), che non volevo aspettare ancora per caricarlo (anche perché di recensioni ricevo sempre e solo quelle della Jules e della Giada, quindi speravo che con questo capitolo arrivasse qualche recensionsina in più XD).
Comunque, per parlar d'altro... ho finito di leggere "Un ponte per Terabithia", mi ha fatto piangere come il film, per la miseria ç_ç Lo amo da morire quel libro, è davvero qualcosa di speciale. E diamine, quanto mi sento simile a Leslie Burke! Non solo fisicamente (perché dicono che ci assomigli incredibilmente lol), ma anche il carattere è molto simile. 
Ora che ho finito quello mi sto rimettendo a leggere tutta la saga di Harry Potter, ohohoh!
Ok, penso che non vi interessino le mie faccende private, quindi vi lascio! :3 Spero che il capitolo, come dicevo prima, vi abbia abbastanza fatto venir voglia di leggere il seguito XD
Per quanto riguarda l'anticipazione, questa volta ho deciso di non metterla, visto che la fine del capitolo lascia spazio a dubbi e domande da solo ^^
Un ringraziamento a tutti quelli che hanno letto, recensito, messo tra le seguite/preferite, e tutte queste altre cose! :D
Un bacione!
Jecky

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** ...Solved? ***




CAPITOLO XII

...Solved?

 

Quando mi sveglio sono distesa sul mio letto.

È stato tutto un sogno? Penso. Ma sì, non può essere altrimenti! Mi metto a ridere, divertita.

“Che hai da ridere Fionna?” c'è Romeo di fronte a me.

“Ho fatto un sogno ridicolo, Romeo!”

“Cosa hai sognato?” chiede lui divertito.

“Ho sognato che Julia aspettava un bambino da Fred Weasley! Che scema che sono!”

“Ma non era mica un sogno, è successo sul serio!”

“Su Romeo, non prendermi in giro!” continuo ridendo.

“Non mi permetterei mai di prenderti in giro, Fionna!” replica lui serio.

Io divento cupa tutta su un colpo.

“Quindi è tutto vero?” dico abbassando lo sguardo sulle coperte.

“Sì...” risponde lui, con il mio stesso tono di voce basso e cupo.

“Oh...”

“Sai, quando te l'ho detto sei svenuta, quindi ti ho portata in camera per farti riposare.” Romeo cerca di far affiorare un sorriso al suo sguardo spento.

Io non rispondo. Non so cosa dire. Ero davvero convinta che Fred mi amasse? E invece tutto ciò che vengo a sapere è che si è fatto la mia migliore amica e ora lei aspetta un bambino da lui.

Come può essere successo tutto ciò? Dopo i baci che mi ha dato, le carezze che ci siamo scambiati, le parole sussurrate... dopo tutto questo lui se n'è davvero andato a letto con Julia?

Sembra la storia di una di una di quelle ridicole soap-opera babbane.

“Senti Fionna...” dice Romeo guardandomi dritta negli occhi “Io... se vuoi posso essere un ragazzo migliore di Fred”

Cosa? Che ha detto?

“Voglio dire... se vuoi possiamo stare insieme, noi due...”

“Cosa vuoi dire?” esclamo, sperando di aver capito male.

“Io e te, insieme! Potremo essere una bella coppia, sai?”

Io non so ce dire, mi alzo, in lacrime, e corro fuori dal dormitorio.

“Fionna!” sento Romeo che urla da dentro.

Nella sala comune ci sono tutti quanti.

“E allora lei gli fa: 'Dì un'altra parola su di me o sul mio amico e ti faccio vedere cosa significa essere uno schifoso ratto di fogna!'” Fred sta parlando di me a Ron, Harry, Ginny ed Hermione, che sono seduti ad ascoltare interessati intorno a lui.

“Ehi Fionna, stavamo parlando di te!” dice raggiante. “Fionna, che ti prende?”

Io però non lo degno di uno sguardo, e corro fuori.

Non so dove andare, non so cosa fare. È tutto così difficile!

Julia aspetta un bambino dal ragazzo che amo, colui pensavo ricambiasse il mio amore. E a complicare di più le cose si aggiunge Romeo, che si dichiara proprio ora. Cosa devo fare? Cosa?!

Fuori è freddo gelido, e nonostante non sia ancora ora di cena, il sole è già tramontato.

Mi rifugio in biblioteca, il solo luogo che mi rende libera e sicura.

Mi siedo ad un tavolo, e mi sfogo come non ho mai fatto. Libero tutte le lacrime e tutti i pensieri che ho in corpo. Mi sento male, mi sento uno schifo. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Per una volta pensavo che le cose stessero andando veramente bene...

E per di più i miei genitori non si sono ancora fatti sentire!

“Fionna?” una voce calda, profonda, dolce, arriva dal fondo della biblioteca. “Sei qui?”.

È Romeo, riconoscerei quella voce ovunque.

“Vattene!” gli urlo contro.

“Ti prego, parliamone!” mi implora lui.

“No, non ci voglio stare con te!” ansimo tra le lacrime.

“Dolcezza, vuoi dirmi che succede?”

Non è Romeo. È Fred.

Lui è il solo che mi chiama così.

“Fred!” esclamo. “Sei uno stronzo, ti odio!”

“Che succede tesoro? Me lo vuoi dire?” risponde lui, pacato. “Che cosa ho fatto di così male per meritare il tuo odio?”

“Che cosa hai fatto di male?” replico io, sconvolta da tanta placidità nel rispondere. Ma per lui evidentemente non è un problema poi così grande ciò che ha fatto.

“Andare a letto con la mia migliore amica ti sembra niente? Ti sembra 'Niente di così male'?!”

“Fionna, non capisco di cosa tu stia parlando...”

“Fai a meno di fingere Fred, lo so che sei andato a letto con Julia, non mentire!”

“Fionna, io non potrei mai-”

“BASTA!” urlo con tutta la forza che ho in corpo. “Basta Fred Weasley! Sono stanca di te, è inutile che fai tanto l'amico e poi te ne vai a letto con delle altre! Non capisci che io ci rimango male?!”

Continuo a piangere, e piangere, e piangere. Fiumi di lacrime sgorgano dai miei occhi arrossati.

Sono nascosta tra i libri, non vedo Fred, anche perché è buio, e la lanterna ce l'ha lui.

Ad un tratto sento qualcosa che mi blocca, e non riesco a muovermi. Sono stretta in un suo abbraccio. Mi ha presa da dietro, come il primo abbraccio che mi ha dato, il giorno del mio compleanno.

“Ora calmati tesoro, e parliamone” mi sussurra piano. “Io non ho mai fatto nulla del genere, te lo posso assicurare dolcezza. Lo giuro su ciò che vuoi, davvero. Se vuoi una prova posso rubare del veritaserum dalle scorte di Piton e poi tu me lo dai da bere!”

Non riesco a reprimere una risatina. Veritaserum, che idiota, cosa crede di fare? E perché riesce a farmi ridere anche in questo momento?

“E sai perché non potrei mai fare una cosa del genere?” aggiunge poi.

Scuoto la testa. Che motivo avrebbe di non farlo?

“Perché io ti amo, dolcezza.” dice in un sussurro.

E nemmeno un secondo dopo ha posato le sue labbra sulle mie.

Io ti amo, dolcezza. Queste parole mi rimbombano dentro, mentre lui mi bacia, con sempre maggior passione.

Ha lasciato cadere la lanterna, mandandola in mille frantumi. E nel buio, tra il profumo dei libri, comincia a baciarmi, sempre più intensamente.

Io affondo le mani nei suoi capelli arancioni, e le mie labbra si insinuano sempre di più tra le sue. Lui ha posato le sue mani sui miei fianchi, e mi ha spinta contro una libreria.

Dopo pochi secondi che passiamo così mi sciolgo da quel bacio.

Cosa significava? Perché lo ha fatto?

“Perché lo hai fatto?” dico.

“Te l'ho detto: io ti amo, Fionna.”

“E perché l'hai fatto con Julia?” non riesco a non pensare a ciò che mi ha detto Romeo.

“Io non ho fatto proprio niente con Julia!” ribatte lui.

“Dimostramelo!” rispondo.

Lui per tutta risposta affonda una seconda volta le sue labbra tra le mie.

È una sensazione meravigliosa, e vorrei rimanere qui con lui per sempre. Senza pensare mai più a nulla, a nessun problema.

Io e lui, per sempre.

“Vieni ora, dobbiamo chiarire questa faccenda con gli altri” dice liberandosi dalla mia stretta.

Annuisco, e mano nella mano torniamo alla sala comune dei Grifondoro.

Quando arriviamo c'è Julia, seduta sul divano assieme a Romeo.

Lei ha il viso coperto dalle mani e sento chiaramente i suoi singhiozzi.

Quando mi vede mi corre incontro, e mi abbraccia forte.

“Scusa Fionna! Scusa!” riesco a percepire tra i singhiozzi sommessi.

“Ehi calmati, ora mi spieghi che succede”.

Ci sediamo sul divano, e, una volta che si è calmata, comincia a spiegarmi tutta la faccenda:

“Io... sono stata una stupida e un'immatura a fare una cosa del genere! Perdonami Fionna! Ho inventato tutto, non è vero che l'ho fatto con Fred, né tanto meno il fatto che aspetto un bambino...”

“Ma perché lo hai fatto, Julia?” chiedo io, sempre più perplessa.

“A me piace Fred, mi piace da sempre, e vedervi così uniti mi faceva salire la rabbia in una maniera incredibile! Per questo cercavo di tenerti lontana in tutti i modi da lui! Ho pensato che se mi fossi inventata della gravidanza, tu avresti perso fiducia in lui. E se un altro ragazzo ti si fosse dichiarato tu avresti accettato per la disperazione. Sono stata un ignobile e imbecille, non so come potrai mai perdonarmi!”

“Su Julia, è tutto apposto” dico abbracciandola forte “Tutti commettiamo degli errori di cui ci pentiamo a volte, ma sono cose che capitano. Bisogna saper perdonare gli sbagli delle persone. Dopotutto errare è umano, no?” aggiungo con un sorriso.

Lei mi guarda e tutto ciò che riesce a fare è abbracciarmi ancora più forte.

Io faccio l'occhiolino a Fred, che ricambia.

“Comunque... cos'è questa storia della dichiarazione di Romeo?” chiede poi il rosso.

“Eh? Io? Ecco... be'...” il volto di Romeo si tinge dello stesso colore dei capelli dei Weasley.

“Stavo scherzando, dai!” dice Fred ridendo “Ma non ti azzardare a provarci ancora con lei, siamo intesi?” dice poi sottovoce al povero ragazzo.

Lui annuisce, imbarazzatissimo.

Dopotutto, tutto è bene quel che finisce bene, no?

Ma devo essermi dimenticata di ciò che è successo in biblioteca e di ciò che mi ha detto Fred:

Io ti amo, dolcezza.”
 

---
Messaggio dall'autrice:
Ok, penso che una settimana sia bastata, quindi ho deciso di pubblicare il capitolo XD
Spero vi sia piaciuto :3
Banner di merda, 'sto capitolo, ma vabbe', sapete che non sono proprio un'esperta in fatto di banner lol
La tipa coi capelli castani sulla sinistra dovrebbe essere Julia (?) e sulla destra c'è Romeo. Se ve lo stavate chiedendo, sì, è Ezra Miller (figodellamadonna,hdabxjansm) :3
Non so che altro dirvi ad essere sincera, quindi chiudo, senza lasciar scritto nient'altro D:
Un anticipazione al prossimo capitolo!
Un bacio a tutti e grazie per aver aggiunto/seguito/recensito eccetera eccetera :D
Jecky


Dal prossimo capitolo:


All'improvviso le porte della biblioteca sbattono forte.

Che strano, in genere a quest'ora non viene mai nessuno qui.

Alzo lo sguardo, per vedere chi è: Draco Malfoy.

Che diavolo ci fa lui in biblioteca? Sa leggere per caso? Strano, non lo avrei mai detto.

“McAvoy!” lo sento urlare “So che sei qui, vieni fuori!”

Dio mio, sembra uscito da uno di quei telefilm polizieschi babbani, quando gli sbirri entrano in un locale armati fino al collo per catturare un malvagio fuggitivo.

“Che diavolo vuoi, Malfoy?” gli urlo, dall'altra parte della stanza.

Che strano, è solo. Tiger e Goyle saranno a cena, non puoi toglier loro nemmeno un pasto.

Percorre a grandi passi tutta la biblioteca, e in un attimo me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio volto.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Oh my God! ***




CAPITOLO XIII

Oh my God!

 

Io ti amo, dolcezza.

Io ti amo.

Ti amo.

Le parole di Fred continuano a rimbombarmi nella testa, e non riesco ad addormentarmi.

Mi giro e rigiro milioni di volte nel letto, ma non prendo sonno.

Com'è possibile che lo abbia detto davvero?

Il mio sogno di essere ricambiata da Fred si è avverato, ma è davvero questo che voglio?

Diventerò la sua ragazza in questo modo? E poi cosa succederà? Come cambierà il nostro rapporto?

Ma io voglio davvero essere la sua ragazza? Ne sarò in grado?

Ho troppe domande e dubbi per la testa, così mi alzo e scendo in sala comune.

Mi distendo sul divano, davanti al caminetto, con il suo tipico fuocherello scoppiettante acceso.

Chiudo gli occhi e butto indietro la testa, cercando di rilassarmi. Mi porto una mano sulla testa, e tra me e me dico: “Forza Fionna, forza. Non preoccuparti, va tutto bene, stai tranquilla. Non c'è niente di cui preoccuparsi...”

“Cos'è ciò di cui non devi preoccuparti?” dice una voce alle mie spalle.

Fred Weasley!

È sempre qui nei momenti meno opportuni. Santo cielo!

“'Sera Fred” dico con un filo di voce, mettendomi a fare finta di leggere, con un libro lì vicino.

“Anche tu sveglia, dolcezza?” dice sedendosi al mio fianco e guardandomi negli occhi.

Cavolo, se continua a chiamarmi e a comportarsi in questa maniera non riuscirò certo a rispondere alle mie domande. E non posso certo resistergli se fa così...

“Come mai non dormi?” chiedo.

“Sono successe troppe cose oggi, non riesco a prendere sonno” risponde abbassando lo sguardo.

“Anche io...”

“Senti...” comincia poi.

Ma non voglio sentirlo, così fingo che mi sia venuto un incredibile sonno tutto ad un tratto.

“Perdonami, vado a dormire” dico “Non è bene stare alzati fino a tardi, sopratutto perché domani ho un sacco di corsi a cui partecipare. Buona notte”

Lui rimane incredulo e mi guarda mentre me ne vado verso la torre del terzo anno.

“'Notte...” dice.

Alla fine, nonostante stia sveglia fino a notte fonda, riesco ad addormentarmi.

 

Il mattino seguente mi alzo presto, mi vesto in fretta, e mi precipito in sala grande senza aspettare nessuno.

“Buongiorno Fionna!” dicono Fred e George con un sorriso, una volta che sono arrivati lì.

Faccio un balzo, e per poco non mi vanno di traverso quei pochi cereali che sono riuscita a mangiare stamattina. Ho un groppo allo stomaco, e non ho particolare fame.

“'Giorno” dico tossendo.

“Tutto bene?” chiede Fred appoggiandomi una mano sulla schiena.

“Sì grazie” rispondo io “Ora scusatemi, ho molto da fare” dico alzandomi dal tavolo.

Riesco a percepire un brandello di conversazione:

“Ma che le prende?” dice George

“Non lo so, anche ieri sera era un po' strana” risponde Fred, con tono cupo.

 

Passa la mattinata, e non incrocio Fred nemmeno una volta. Non gli parlo e non lo guardo, se lo vedo per i corridoi. A pranzo rimango in biblioteca, e anche a cena, andrò a mangiare una volta che avranno finito gli altri.

Non riesco a incrociare lo sguardo di Fred nemmeno per un istante, figurarsi a parlargli. Dopo ciò che è successo e ciò che mi ha detto ieri non ne ho il coraggio.

All'improvviso le porte della biblioteca sbattono forte.

Che strano, in genere a quest'ora non viene mai nessuno qui.

Alzo lo sguardo, per vedere chi è: Draco Malfoy.

Che diavolo ci fa lui in biblioteca? Sa leggere per caso? Strano, non lo avrei mai detto.

“McAvoy!” lo sento urlare “So che sei qui, vieni fuori!”

Dio mio, sembra uscito da uno di quei telefilm polizieschi babbani, quando gli sbirri entrano in un locale armati fino al collo per catturare un malvagio fuggitivo.

“Che diavolo vuoi, Malfoy?” gli urlo, dall'altra parte della stanza.

Che strano, è solo. Tiger e Goyle saranno a cena, non puoi toglier loro nemmeno un pasto.

Percorre a grandi passi tutta la biblioteca, e in un attimo me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio volto.

“Problemi con il tuo amato Weasley, eh?” chiede, beffardo.

“Non sono affari tuoi. E ora sparisci, per favore!” rispondo io con rabbia.

“Sai, non c'è da stupirsi” aggiunge poi, guardandomi dritta negli occhi. “Dopo quel che ho sentito dire in giro non c'è da stupirsi che tu lo abbia mollato”.

“Cosa vuoi dire?” domando io, ora più interessata e stupita.

“Lui ha messo incinta Julia Lennox, o sbaglio?” dice con il suo solito ghigno.

“Ti sbagli, è stato tutto un malinteso!”

“Ah davvero?” esclama, evidentemente deluso. “Sai, pensavo di avere qualche possibilità con te...”

“COSA?!” l'ho praticamente urlato.

“Sei carina, McAvoy...” dice scostandomi una ciocca di capelli dal viso. “Non mi dispiaceresti affatto...”

Mi ha spinta contro una libreria, e non ho modo di scappare, anche se volessi.

Le sue labbra si stanno avvicinando sempre di più alle mie, e non faccio nemmeno in tempo a spingerlo via che sono già stretta nella sua morsa gelida.

Le sue labbra congelate sono tra le mie, e non riesco a staccarmi da lui.

Perché non riesco a sciogliermi da quel tremendo bacio? Cosa sto aspettando?

Forse significa che mi va bene? Significa che se mi bacia lui o se mi bacia Fred per me è lo stesso?

Ma il bacio di Malfoy è gelido, pieno di paura e cattiveria.

Perché lo sta facendo?

“Smettila!” esclamo scostandomi da lui. Sul mio viso cominciano ad affiorare alcune lacrime.

“Smettila, Malfoy!”

“Che c'è, non ti è forse piaciuto il mio bacio?” dice accarezzandomi il volto.

“Io... io...” non so cosa dire, mentre le lacrime abbondano sempre di più.

“Vieni qui, dolcezza”.

E con queste parole, per la seconda volta, affonda le sue labbra tra le mie. Non riesco a separarmi da lui. Non riesco o non voglio? Perché non reagisco, perché? Forse mi va davvero bene così, forse lo sto facendo per dimenticarmi di Fred.

Sento le mani gelide di Malfoy che si avvicinano ai miei fianchi, e poco a poco mi sollevano il maglione e la camicia. La sua mano si insinua nei miei vestiti, toccandomi la pelle, e facendomi provare un brivido, non se di terrore o piacere.

Non ho scampo, non riesco a muovermi, a fare nulla. Le lacrime continuano a sgorgare, e non riesco a smettere.

“Giù le mani da lei, Malfoy!” dice una voce dal corridoio. “Expelliarmus!”

Draco, che nel frattempo ha alzato la testa, fa un volo lungo tutto un corridoio, per finire schiantato contro una parete.

“Fionna, stai bene? Che ti stava facendo?” Fred mi sta guardando, pieno di paura.

“I-io... Fred!” urlo lanciandogli le braccia al collo.

“Va tutto bene ora, sono qui io, dolcezza” dice coccolandomi.

“Malfoy, guai ancora se provi a toccarla!” ringhia poi contro il biondo disteso a terra.

“Mio padre lo verrà a sapere!” risponde di rimando lui.

“Dillo pure al tuo paparino, non mi interessa nulla! Se verrò espulso sarà stato per una buona causa!”.

“Ehi Fionna” dice poi rivolto a me. “Va tutto bene ora, smettila di piangere, ci sono qua io.”

“Fred, sono una stupida” dico io tra i singhiozzi. “Non sono riuscita a difendermi, sono una stupida, sono una debole...”

“Ehi dolcezza, non dire così” risponde lui asciugandomi con un dito una lacrima. “Io sono qui per qualche motivo, o no?”

“Cioè?”

“Ti ricordi cosa ti avevo detto a Natale?”

Scuoto la testa. Ricordo benissimo ciò che mi ha detto, ma sentirlo dire da lui è immensamente più bello.

“Io devo proteggerti. E un uomo debole non può proteggere la propria fanciulla” dice baciandomi.

È un bacio bellissimo, uno dei più belli che mi abbia mai dato.

“E da quando saresti il mio cavaliere?” dico poi, riprendendo ciò che avevo detto quella volta a casa Weasley.

“Da quando ho capito che da sola non riesci a cavartela” risponde lui ridendo.

E dopo ciò mi da un altro bacio.

“Senti” mi chiede poi con fare triste “Cosa ti turbava ieri sera? Perché mi hai evitato tutto il giorno?”

“Io...” non so cosa dirgli. Forse dovrei dirgli semplicemente la verità?

“Be', da quando mi hai detto che mi amavi... io non sapevo come reagire!” esclamo, rossa d'imbarazzo. “Non ho mai avuto un ragazzo, non so come ci si comporta! E non sono nemmeno sicura di essere la ragazza giusta per te... e poi non volevo rovinare il nostro rapporto, e ancora-” non mi lascia finire la frase, perché appoggia un dito alle mie labbra e mi intima di fare silenzio.

“Fionna, Fionna” dice con fare allegro “Non devi preoccuparti per queste cose! Vedrai che andrà tutto bene, non serve essere degli esperti o meno, deve venirti naturale, deve venirti dal cuore. Il nostro rapporto non cambierà affatto, saremo semplicemente più uniti di prima. Se non te la senti di stare con me non importa, me ne farò una ragione. Anche se prima o poi non riuscirai più a resistere al mio fascino!”

“Fred, sei il solito scemo!” rispondo ridendo.

“Su, ti lascio tutto il tempo che vuoi per pensarci. Ma ora andiamo a cena, sarai affamata immagino.”

“Sì, molto” dico massaggiandomi la pancia, come a far vedere che ho veramente molta fame.

“Oh guarda, hai delle briciole di pane, proprio qui” e senza che me ne accorga ha già affondato le sue labbra tra le mie.

Adoro i baci di Fred, sono i migliori, in assoluto. Ci baciamo con sempre maggior intensità, entrambi sentiamo il bisogno l'uno dell'altra.

“Cavolo, dovevo avere un pezzo di pane intero sulle labbra, altro che qualche briciola!” esclamo divertita.

“Era gustoso, comunque!” dice lui di rimando.

E mano nella mano usciamo dalla biblioteca.

Questo è quello che si dice un luogo magico della scuola! penso divertita.

---

Messaggio dall'autrice:
Ok, ok, so cosa state pensando: "Perché ci ha messo così tanto a caricare il capitolo?!" 
Ecco ç_ç mi scuso davvero un sacco, ma ho avuto pochissimo tempo ultimamente D: E so che magari vi aspettavate di meglio, e alla fine vi siete ritrovati con questo obrobrio di capitolo ._. quindi perdonateeemiiiii un sacco Q_____Q
Comunque questa volta non ci sarà nessuna anticipazione al prossimo capitolo, per il semplice fatto che non l'ho ancora scritto D: Ok, ora starete pensando "Tutto 'sto tempo e non ha ancora scritto il resto?!!" e lo so, di nuovo mi scuso, ma sono a cortissimo di idee, e ho troppa roba a cui pensare ç_ç 
Quindi chissà quando caricherò il prossimo capitolo D: e io che pensavo pure di approfittare del ponte di carnevale per scrivere, alla fine sono stata più fuori che a casa e quindi addio capitoli X°°
Vabbe' allora, ringrazio chi continua a seguirmi nonostante sia una scrittrice deplorevole e le mie storie facciano schifo, e sopratutto chi ha voluto mettere tra le preferite, seguite, eccetera eccetera!
Ah già, volete vederlo un disegno di Fionna? Eccolo qui: 
http://allichan96.deviantart.com/art/Fionna-McAvoy-JHR-354822235?ga_submit_new=10%253A1361112774 l'ho fatto stamattina in quattro e quattrotto, quindi fa schifo XD
Un bacio a tutti, e scusatemi ancora!

Fatto il misfatto!
Jecky

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Punishment ***


Premessa al capitolo: Per motivi legati al finale della storia (che ho pensato in questi giorni) ho dovuto cambiare l'anno frequentato dalla protagonista Fionna McAvoy.
Pertanto, le vicende che si svolgeranno in questo e nei prossimi capitoli, saranno legate al quinto anno di Hogwarts, dove, nella storia originale, la professoressa Dolores Umbridge detiene la cattedra di difesa contro le arti oscure, e nella quale i protagonisti creano l'esercito di Silente. Mi scuso per questo inconveniente, avrei dovuto pensare a tutto già dall'inizio, ma purtroppo non sono una che scrive pensando a ciò che fa, dato che scrivo al momento non avevo certo pensato a come concludere la storia, ma ora che un'idea ce l'ho, ho avuto la necessità di cambiare l'anno frequentato dalla protagonista.
Le vicende narrate fino ad ora comunque non sono cambiate, semplicemente Fionna ha 15 anni e non più 13 com'era all'inizio della storia.
Mi scuso ancora per l'inconveniente, se ciò che vi ho spiegato qui non vi è chiaro contattatemi pure tramite messaggio o recensione.
Buona lettura a tutti! :)



CAPITOLO XIV

Punishment

 

Il giorno dopo mi alzo, e, come ogni mattina scendo le scale. In sala comune mi stanno aspettando tutti, come sempre. Sono tutti ad aspettarmi perché sono sempre io l'ultima a svegliarmi.

“Buongiorno Fionna” dicono Hermione e Ginny, seguite poi da Ron e Harry. “'Giorno Fionna” aggiungono poi Romeo e Julia.

“Buongiorno a voi ragazzi!” rispondo con un sorriso.

Io e Julia siamo tornate amiche come prima, nonostante ciò che era successo. Se devo essere sincera quando mi ha tirato quel brutto gioco ci ero sono rimasta molto male, ero sconvolta e arrabbiata, ma forse per paura di perdere la sua amicizia l'ho scusata senza aggiungere altro.

In ogni caso preferisco non pensarci più, anche perché se Julia ha fatto tutto quello che è stato è per colpa mia, perché Fred piace anche a me. Anzi, lui rivolgeva le sue attenzioni a me. Già, il mio dolce e adorato Fred.

Questa notte l'ho sognato. E a dire il vero ero quasi ansiosa di alzarmi, per poterlo vedere. Ma alla fine sono rimasta a letto più degli altri, come mio solito.

E in questo istante mi balena in testa un'idea: adesso che stiamo insieme come mi saluterà? Cosa faremo ora, che le cose sono cambiate? Come si comporterà con me?

“Buongiorno dolcezza” dice avvicinandosi a me, sorridendomi dolcemente.

“Ehi, Fred!” rispondo io abbassando lo sguardo imbarazzata. Non vorrà mica baciarmi qui davanti a tutti, vero?

Lui mi alza la testa, e io divento tutta rossa. Ma che diavolo sta facendo?!

“Andiamo a fare colazione sì o no?” mi dice.

“Ah... emh.. sì! Sì!” balbetto io.

Ma che credevo che facesse? Sono solo un'idiota che fantastica troppo. Mi prende per mano, e ci dirigiamo verso la porta.

“Fred” gli sussurro all'orecchio non appena siamo un po' distanti dagli altri “Lo sanno loro di... emh... sì insomma, di noi due, ecco” la cosa mi imbarazza un po'.

“No, per ora non lo sa nessuno. Sai, visto quel che è successo con Julia forse non è il caso di comunicarlo ora”

Io annuisco: “Sì, hai ragione”, anche se il fatto di tenermi per mano non aiuta di certo le cose.

Una volta in Sala Grande i ragazzi delle altre case, vedendoci mano nella mano, si voltano nella nostra direzione. Noto gli sguardi penetranti di alcune ragazze, probabilmente invidiose. È in questi momenti che mi sento forse realizzata nella prima volta in tutta la mia vita. Ed è in questi casi che vorrei dire cose tipo: “Ehi, guarda quanto è figo il mio ragazzo!” ma visto che sono una persona educata e con tatto, lo evito. E poi nessuno deve sapere che stiamo insieme.

Tolgo la mia mano dalla stretta di Fred.

“Fred, forse è meglio che non mi tieni per mano!” gli bisbiglio.

“Oh già, perdonami” dice lui, il viso che prende un leggero colorito rosso. Imbarazzati arriviamo al nostro posto a testa bassa.

Dopo la colazione è ora di cominciare le lezioni.

“Be', buona giornata tesoro” gli dico.

“Anche a te, dolcezza” dice lui avvicinandosi per darmi un bacio.

“Hei, che state facendo?” chiede Ginny, la solita curiosa.

“Eh? Noi? No no, niente...” diciamo insieme, cercando di allontanarci. Fred se ne va, per non causare altri danni.

“Fionna, c'è qualcosa che dovrei sapere e che non so?” dice la ragazza avvicinandosi a me, tanto da sfiorarmi il viso di pochi centimetri. Io indietreggio, un po' spaventata dal suo comportamento.

“Ginny, non dovresti avere pozioni ora?” sto bofonchiando cose senza senso pur di levarmela di torno. Ginny è una ragazzina simpaticissima, non c'è che dire, ma quando fa così è meglio levarsela dai piedi il prima possibile.

“No, ora ho un'ora buca perché Piton aveva da fare e non può seguire la lezione, quindi penso che ti seguirò finché non mi dirai la verità” sul volto le spunta un sorrisetto diabolico. E so bene che sta mentendo, perché quando mai Piton non fa una lezione?

“Va bene, va bene, te lo dirò!” dico, esasperata. Non so davvero come togliermela dai piedi, quindi tanto vale che le dica la verità. “Ma devi promettermi di non dirlo a nessuno, intesi?”

“Certo, conta su di me!” risponde lei illuminata.

“Giuri?”

“Solennemente!”

“E va bene... io e Fred stiamo insieme” le bisbiglio all'orecchio.

“AAAAH, LO SAPEVO!” urla saltandomi letteralmente in braccio “Sono contentissima per te!” aggiunge poi a voce più bassa.

“Brava, ora va a lezione!” le dico io “E non dirlo a nessuno, mi raccomando, al momento opportuno saremo io e Fred a dirlo a tutti”

“Puoi contarci sorella!” risponde lei ridendo, e avviandosi verso la sua aula.

 

La lezione passa più lenta che mai: non riesco a stare attenta, continuo a pensare a Fred, e a quanto vorrei passare il mio tempo con lui. Che poi cosa fanno due fidanzati quando stanno insieme?

Si sbaciucchiano? Fanno... no, non voglio pensare a cosa fanno. Immagino io e Fred fare certe cose. No, non so se ci riuscirei mai. Non ne sarei in grado, prima di tutto, e poi mi fa un po' schifo pensare a una cosa del genere. Però con Fred forse è diverso... forse anche io riuscirei a fare una cosa del genere. Perché lui è così, così... indescrivibile!

“Signorina McAvoy!” a destarmi dai miei pensieri è la professoressa McGranitt.

“Si professoressa?” esclamo io.

“Mi sorprende questo genere di comportamento da parte sua, davvero!” dice con sguardo e tono severo la donna.

“Comportamento?” rispondo io in maniera assente.

“Sì, mi sembri un po' troppo distratta signorinella. Vediamo di non interrompere più la lezione perché devo svegliarla dai suoi sogni incantati, e sopratutto, signorina McAvoy, sappia che da lei mi aspetto molto quest'anno, per quanto riguarda i suoi G.U.F.O. Sono stata abbastanza chiara?”

“Sì professoressa McGranitt.”

“Bene, torniamo alla nostra lezione ragazzi! Come vi dicevo...” La prof ricomincia a parlare, ma non riesco in nessun modo a stare attenta alla lezione. Nei miei pensieri c'è solo Fred, Fred e ancora Fred. Lui: il ragazzo dei miei sogni. Il mio ragazzo. Ancora non riesco a capacitarmi che lo sia davvero. Insomma, lui è così bello e io... io sono io.

Una volta terminata l'ora di trasfigurazione mi aspetta l'ora di difesa contro le arti oscure. Quest'anno abbiamo una prof assurda, tutta vestita di rosa. E cosa peggiore: con lei non si usa la magia. Dice che la teoria ci può bastare, anche se non è così. Secondo Harry, Voldemort è tornato, e noi dobbiamo imparare a proteggerci. A proposito di questo: domani pomeriggio lui, Ron ed Hermione hanno organizzato un incontro ad Hagsmade, mi chiedo di cosa si tratti.

Sto camminando per il corridoio, quando una voce che mi è particolarmente familiare mi dice qualcosa alle spalle: “Ehi, McAvoy”.

Indovinate un po' chi è? No, non è Malfoy – lui è l'unico che mi chiama per cognome – è Fred.

“Fred, da quando mi chiami per cognome?” dico ridendo, felice alla vista del mio meraviglioso ragazzo.

“Da quando sei la mia ragazza posso chiamarti come voglio” mi bisbiglia lui all'orecchio.

“Ti aspetto a pranzo dolcezza”

Io rido, e le nostre mani si sfiorano. Ma un istante dopo, come se una scossa elettrica fosse passata tra di noi, le ritiriamo. Distogliamo gli sguardi l'uno dall'altra e ci voltiamo, proseguendo per le nostre strade imbarazzati. Non possiamo ancora far sapere che stiamo insieme.

“Signorina McAvoy, mi stupisce questo suo ritardo” esclama la professoressa Umbridge una volta che arrivo in classe. Guardo il mio orologio da polso, e noto di essere in ritardo di un minuto esatto. È solo un minuto, come fa a dire che sono in ritardo?

“Mi perdoni professoressa, avevo dimenticato un libro in aula e sono tornata a prenderlo” mento io.

“Va bene, va bene, si segga per cortesia, che cominciamo la lezione.” risponde lei “E guai a lei se arriva ancora in ritardo, o le do una punizione!”

Le punizioni della Umbridge: oddio. Io, da studentessa modello che sono, non ne ho mai avuta una, ma ho sentito da altri ragazzi che sono tremende.

L'ora passa come la precedente, non ascolto la prof, ma non potevo sapere ciò che sarebbe accaduto per via della mia disattenzione.

“Signorina McAvoy, vuole completare lei di leggere questa pagina?” la stridula voce della donna-in-rosa mi desta dai miei pensieri. È davvero incredibile come oggi non riesca a stare attenta per un solo dannatissimo minuto.

“Io... dunque...” balbetto, non riuscendo a trovare il segno a cui siamo arrivati a leggere.

“Fionna, siamo qui-” Hermione cerca di aiutarmi ma la prof la interrompe.

“Signorina Granger, non cerchi di aiutare la sua compagna, poteva benissimo stare attenta.”

Hermione abbassa lo sguardo e mormora un incerto: “Sì, professoressa...”

“Signorina McAvoy” riprende la professoressa “Mi delude molto questo suo comportamento, e forse una punizione è quello che ci vuole per farle capire che in classe bisogna prestare attenzione”

“Ma professoressa!” cerco di ribattere io.

“Punizione signorina McAvoy! PUNIZIONE!” urla lei con voce stridula. “Oggi pomeriggio alle ore cinque nel mio ufficio!”

Grazie al cielo suona il cambio dell'ora, che mi salva da questo tormento.

“Dovremo sopprimerla prima o poi” sibilo ad Hermione.

“Lasciala stare, è solo una vecchia isterica” risponde lei ridacchiando.

 

La mattinata passa noiosa, senza nessuna novità, e in mia completa assenza di interesse.

Ma finalmente arriva la tanto attesa ora del pranzo, in cui finalmente potrò rivedere il mio amato Fred.

“Ehi ragazzi!” esclamo una volta arrivata nella sala grande.

“Ehi Fionna!” mi salutano George e Ginny.

Fred ancora non è arrivato, ma sono certa che sarà qui a momenti. Butto per un secondo lo sguardo al tavolo degli insegnanti e noto con mia felicità che manca la Umbridge. Spero vivamente che sia caduta da una scala, o che abbia aperto la porta sbagliata e trovato Fuffi.

Arriva il cibo: primo, secondo e contorni. Ho una fame tremenda, e mangio quasi quanto Ron (è difficile mangiare tanto quanto lui). Ma quando in tavola arrivano i dolci mi accorgo che Fred ancora non è arrivato.

“Ma Fred che fine ha fatto?” chiedo incuriosita al suo gemello.

“Finalmente me lo hai chiesto, Fionna!” dice lui “è in punizione dalla Umbridge”

Ecco perché Fred non è ancora arrivato. Ed è anche svelato il mistero dell'assenza della prof.

Non tocco un dolce e mi alzo da tavola.

“Ehi Fionna, dove stai andando?” esclama George.

“Da Fred!” rispondo io, fregandomi di tutto e tutti.

Non importa cosa pensano gli altri su questo mio comportamento: io voglio solo vedere il mio ragazzo. E se è vero che le punizioni della Umbridge sono così tremende devo andare da lui a maggior ragione.

Mi trovo ora davanti all'aula di difesa contro le arti oscure. Sto per bussare all'ufficio della prof, quando la porta si apre.

“Signorina McAvoy” dice la professoressa, non aspettandosi di vedermi lì in quel momento “è venuta a scontare la sua punizione anticipatamente?”

“Io... sono venuta qui perché volevo vedere Fred Weasley” dico con un accento di terrore.

“Signorina McAvoy, il signor Weasley non ha ancora terminato la sua punizione.” dice lei con un sorrisetto malefico.

Cerco di sbirciare oltre la porta, ma vedo poco. E quel poco mi basta per inorridire e terrorizzarmi: oltre la porta c'è Fred, seduto accanto alla scrivania della Umbridge, e la sua mano è sanguinante.

Che diamine sta facendo a Fred?!” urlo io d'impulso.

“Fionna, vattene, non è roba che ti riguarda!” esclama lui dall'altra parte della porta.

“Non è affar suo signorina McAvoy. E ora se ne vada prima che la espella.” urla la prof sbattendomi la porta in faccia.

Io mi ritiro, scioccata da quanto accaduto.

Mi siedo su un banco fuori dall'ufficio, e comincio a singhiozzare con le mani che mi coprono il viso. Aspetto che Fred esca, e infatti eccolo lì, dopo pochi minuti.

“Fionna” dice appoggiandomi una mano sulla spalla.

“Fred!” esclamo io fiondandogli le braccia al collo. “Che ti ha fatto quella là? Che ti ha fatto?! Dimmelo e non ci penserò un minuto di più ad affatturarla!”

“Ehi, tranquilla baby, va tutto bene” dice lui con un sorriso.

Ma non va per niente bene. I suoi occhi sembrano stanchi, e nasconde la mano destra nella tasca dei pantaloni.

“Fammi vedere la mano.” gli dico.

Lui mi porge quella sinistra.

“L'altra mano idiota”.

E quando la vedo quasi mi manca l'aria. Il mio respiro si blocca, e indietreggio portandomi una mano sulla bocca per non urlare. Sulla sua mano è stata incisa a sangue una frase: Non devo prendermi gioco degli insegnanti.

“Che ti ha fatto, Fred?”

“Shh, non è niente...” dice lui tentando di abbracciarmi. Ma io non mi faccio abbracciare.

“Fred, è una cosa seria, non è niente!” dico guardandolo fisso negli occhi.

“Fionna, ti prego, non facciamone un dramma! Non è la prima volta che lo fa a qualche ragazzo!”

“Ma dobbiamo riferirlo a Silente! Non può fare queste cose agli studenti!”

“E invece lo fa eccome! Da quando c'è lei Silente ha perso ogni potere qui dentro!”

Io per tutta risposta abbasso lo sguardo, terrorizzata pensando che anche io dovrò subire questa punizione più tardi.

“Dai tesoro, mettiamoci una pietra sopra” mi dice lui alzandomi il mento.

“Sei il solito idiota, Fred Weasley” sospiro io. E mi da un bacio.

È così bello poterlo baciare. E qui non c'è nessuno per di più. O almeno così pensavo.

“Siete pregati di non baciarvi in pubblico” la voce della Umbridge riecheggia nella grande aula, e con una magia ci separa.

“Ma qui non c'è nessuno!” dice Fred.

“Vuole tornare qui dentro per un'altra ora signor Weasley?” chiede la prof.

Ma lui, che di solito risponde ai professori con qualche battuta, si limita ad abbassare lo sguardo e dire: “No, professoressa Umbridge”.

“E ora andatevene, per favore!” strilla lei.

Noi non ce lo facciamo ripetere un minuto di più, e usciamo dall'aula.

 

Appena siamo fuori, Fred ritrova la solita allegria che lo caratterizza.

“Ehi, ce ne andiamo in sala comune a fare qualche porcata?” mi dice lui.

Rimango indignata a questa frase, e così imbarazzata da diventare rossa pomodoro.

“Fred Weasley!” esclamo “Se non vuoi che ti tiri uno schiaffo, o peggio, faresti bene a risparmiarti certe cose!”

“Dai dolcezza, scherzavo! Però ora che stiamo insieme potremmo almeno...” non conclude la frase, perché prendo un libro dalla borsa e glielo sbatto in testa.

“Ahia!” esclama lui “Mi hai fatto male!”

“Oggi pomeriggio hai gli allenamenti di Quidditch, vedi di non perdere tempo a pensare a certe cavolate!”

“Ah già, Fionna, me ne ero completamente scordato! Oggi si tengono dei provini per nuovi membri nella squadra: tu volevi partecipare, giusto?”

È vero, a inizio anno avevo pensato di iscrivermi alla squadra, ma poi me ne sono completamente dimenticata.

“Sai, si sono ritirati dei ragazzi e ci sono alcuni ruoli liberi, così stiamo rifacendo le selezioni!” dice Fred.

“Non saprei Fred... io... non so se ne sono in grado” dico agitata.

“Ma dai, almeno prova! Quella volta a Natale non mi pare tu te la sia cavata poi così male a volare giù dal tetto lasciandomi lì, o sbaglio?”

“Devi sempre sottolineare il fatto che ti ho lasciato sul tetto a Natale, vero?” ridacchio io.

“Dai, oggi vieni vero? Ti prego!” dice con sguardo dolce.

“D'accordo, d'accordo! Farò un tentativo!” dico, cedendo alle suppliche di Fred.

Lui esulta, e mi abbraccia forte. Poi si avvicina al mio orecchio e dice:

“Perché non andiamo ad allenarci nella mia stanza?”

Io lo guardo, e per un momento mi viene da tirargli un ceffone.

“Accetto!” 

---

Messaggio dall'autrice:
Salve a tutti, eccomi finalmente tornata a scrivere!
Spero possiate perdonarmi per ciò che ho combinato, ma ho avuto un sacco di problems ultimamente! Primo di tutti la mancanza di ispirazione. Eh già, perché dopo che Fionna e Fred si sono finalmente messi assieme non sapevo più che pesci pigliare. Ero esattamente come la nostra protagonista: "Che cosa fanno due fidanzati?" "Che faccio fare a questi poveri disgraziati?" e via dicendo ahahah!
Secondo: la scuola è sempre un problema, e ora che siamo nel secondo quatrimestre e mancano si e no quattro mesi alla fine, devo impegnarmi e mettermi molto più seriamente, e il tempo per scrivere è drasticamente diminuito. Aggiungiamo la mancanza di ispirazione e la frittata è fatta.
Terzo: voglio scusarmi davvero con tutti voi, per avervi fatto aspettare così tanto (avevo paura che non sarei mai riuscita a concludere questo capitolo e anche di abbandonare la storia), per aver fatto confusione e aver cambiato di punto in bianco l'anno frequentato da Fionna (provvederò ad aggiustare anche i capitoli precedenti che non anno a che fare con il quinto anno -tipo la roba della mappa del malandrino-) e sopratutto per la scarsa qualità di questo capitolo. è proprio una schifezza, e ne sono consapevole. Prometto che per i prossimi capitoli mi impegnerò di più (scuola permettendo, questa settimana ho una verifica al giorno, e non lo dico tanto per dire!!!).
Mi scuso ancora con tutti voi, spero non mi disprezziate per questo!
Ringrazio chi segue e recensisce sempre questa storia e chi lo farà anche con questo capitolo, chi ha messo tra i preferiti, seguiti eccetera eccetera.
Un bacione a tutti voi, lettori miei!
La vostra disperata Jecky


Dal prossimo capitolo:

“Vedi? I ruoli che si sono liberati sono quelli dei cacciatori. In pratica tu devi-”
“Fred!” esclamo io interrompendolo. “Grazie al cielo non avevi secondi fini.
[...]
Chi ti ha detto che non ho secondi fini?” sussurra lui con uno strano tono di voce che trovo tremendamente sexy.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Lost in Hogwarts ***




CAPITOLO XV

Lost in Hogwarts

 

Non ho idea di cosa voglia combinare Fred, ma qualsiasi cosa è, sono sicura che non ha nulla a che vedere col Quidditch.

Forse vuole farlo con me! Penso, un po' terrorizzata. Ma stiamo insieme da appena un giorno, non può essere!

“Fred, cosa hai intenzione di fare?” dico stringendogli la mano sinistra (quella sana), e abbassando lo sguardo imbarazzata.

“Te l'ho detto: ci alleniamo per i provini!” risponde lui facendomi l'occhiolino.

Non rispondo più, e aspetto di arrivare in sala comune.

Una volta lì ci sediamo uno accanto all'altra sul divano.

“Dunque?” chiedo, con un groppo alla gola che mi rende difficile parlare. “Che intenzioni hai veramente?”

“Ma insomma Fionna! Te l'ho già detto: ci-alleniamo-per-i-provini” scandisce lui.

Al che prende un libro, e comincia a sfogliarlo.

“Vedi? I ruoli che si sono liberati sono quelli dei cacciatori. In pratica tu devi-”

“Fred!” esclamo io interrompendolo. “Grazie al cielo non avevi secondi fini. Pensavo che in realtà volessi fare chissà che cosa, e mi sono spaventata! Sai com'è io non sono ancora-” ma non finisco la frase, perché Fred affonda le sue labbra tra le mie. Mi spinge sempre di più, finché non finiamo distesi sul divano. Solo allora si libera dal bacio.

“Chi ti ha detto che non ho secondi fini?” sussurra lui con uno strano tono di voce che trovo tremendamente sexy.

Io mi metto seduta, imbarazzata, e cerco di allontanarlo da me.

“Scusa, non sono ancora pronta per questo genere di cose.” dico voltandomi, per non mostrargli il mio viso rosso.

Lui scoppia in una fragorosa risata.

“Che hai da ridere ora?” dico furiosa io. Non mi piace che mi prenda in giro per queste cose.

“Scusami Fionna, ma davvero, non pensavo arrivassi a pensare a tanto!” dice lui asciugandosi una lacrima, che gli è scesa da quanto ha riso.

“Insomma, stiamo insieme da sì e no un giorno, non posso chiederti una cosa del genere proprio ora!”

In fondo è un bravo ragazzo Fred. Pensavo davvero che lui pensasse solo a quello. E invece questa sua ultima frase mi fa capire che un po' di buonsenso ce l'ha pure lui.

“Ora, signorina, le andrebbe di ripassare un po' di cose sul Quidditch?” Io lo guardo storto. Lui nota il mio sguardo e quindi aggiunge: “Seriamente questa volta”.

Allora annuisco, e, abbracciati sul divano, ci mettiamo a leggere qualche libro sul Quidditch.

Perdiamo totalmente la cognizione del tempo, e infatti, quando mancano cinque minuti alle quattro, Fred si alza di colpo.

“Che succede, Fred?” chiedo, sbalordita da tanta fretta.

“Fionna, le selezioni si tengono alle cinque in punto! Siamo in ritardo!”

“Per Diana! E non potevi dirmelo prima?” sbuffo io.

“Scusa, ma si stava così bene qui che me ne ero completamente dimenticato!” ridacchia lui.

Ci infiliamo mantello e sciarpa, e ci dirigiamo fuori dalla sala comune, e giù per le scale.

“E ora come ci arriviamo al campo da Quidditch in tempo? Me lo spieghi?” ringhio, decisamente arrabbiata.

“Non preoccuparti, se seguiamo un passaggio segreto arriveremo fuori dal castello in un attimo, e poi ci basterebbero pochi minuti per raggiungere il campo!”

“No, Fred Weasley! Non se ne parla! Usciamo dall'entrata principale, che poi rischiamo di combinare casini se ci scoprono!”

Ma lui non mi vuole ascoltare, e, stringendomi forte la mano, mi tira verso di sé. I nostri visi sono ora distanti solo pochi centimetri.

“Non si fida di me, signorina McAvoy?” chiede, con il suo solito ghigno, accompagnato però stavolta da due occhioni dolci dolci.

“Sì Fred, ma non intendevo questo, io-” Fred interrompe a metà il mio discorso perché dice:

“Forza Fionna, non c'è tempo da perdere ora!”

così mi trascina con lui nei cunicoli bui di Hogwarts.

Prendiamo delle scale che non ho mai preso fino ad adesso, nemmeno a inizio anno, quando prendevi le scale sbagliate perché non eri abituato al loro spostarsi continuo. Scendiamo, giriamo a destra, entriamo in una porta che non ho mai visto prima, e ci porta in un corridoio buio pieno di quadri. Alla fine c'è un'altra porta, la apriamo, giriamo a sinistra, poi a destra, ci ritroviamo un'altra scala che va verso il basso e poi di fronte ad un altro lungo corridoio.

Ad un tratto però, vediamo una strana cosa in fondo al corridoio, vicino all'angolo nella quale dovremo svoltare. All'inizio non riusciamo a capire molto bene di cosa si tratta, ma ad una seconda occhiata più attenta capiamo cos'è: non è altro che la coda spelacchiata di Mrs. Purr.

“Fred, te lo avevo detto che ci saremo cacciati nei guai!” sibilo verso il mio ragazzo a denti stretti.

Sentiamo dei passi arrivate, accompagnati da una voce in fondo al corridoio “Ehi bellezza, che cosa hai trovato qui? Studenti in corridoi in cui non dovrebbero essere?” La grammatica di Gazza, ben si sa, non è delle migliori. Ma in questo momento non è certo il caso di stare a riflettere a come parla quel vecchio magonò.

“Svelta Fionna, di qua!” mi sussurra Fred tirandomi da una parte. Non mi ero accorta di un'altra porta accanto a noi. Fred afferra il pomello ma questa non si apre.

“Oh no, è chiusa!” esclama lui. Intanto i passi di Gazza si fanno sempre più vicini, se svolta quell'angolo potrebbe vederci, e rischieremo senz'altro una brutta punizione, o peggio: l'espulsione.

“Fred Weasley, sei la persona più idiota che conosca” dico io “Alohomora!”

La porta emette un basso cigolio, un click, e poi si apre.

“Grande Fionna!” dice schioccandomi un bacio sulla guancia.

“È una magia elementare Weasley!” dico io con tono da prima della classe.

“Amo quando fai la saputella, tesoro” aggiunge prendendomi per mano e proseguendo nella nostra corsa. Proprio quando ci chiudiamo la porta alle spalle sentiamo la voce di Gazza: “Ma qui non c'è niente, stupida gatta!”.

Tiro un sospiro di sollievo, e continuiamo su questa strada, che si fa sempre più buia.

Ormai mancano pochissimi minuti, e ancora non siamo fuori dal castello.

Giriamo e rigiriamo, apriamo porte, superiamo muri, scale, corridoi, e ancora non siamo usciti.

Preoccupata mi rivolgo al mio ragazzo: “Fred, sei sicuro di non esserti perso? È passato un bel po' di tempo da quando siamo usciti dalla sala comune”

“Sono Fred Weasley, baby! Nessuno conosce il castello meglio di me! … tranne Gazza forse”

Ci mettiamo a ridere, ripensando a come l'abbiamo scampata liscia poco prima. Poi però torniamo seri, perché sappiamo bene entrambi di essere chiusi dentro al castello, e nessuno di noi due sa come uscirne.

Ci sediamo per terra, sotto un vecchio quadro che raffigura un vecchio barbuto intento a divorare un'enorme bistecca.

“Fionna, mi dispiace” dice Fred in tono di scusa. Da questo capisco che è sinceramente dispiaciuto per ciò che sta succedendo. “È la prima volta, ti giuro, che mi perdo nel castello... non mi era mai successo prima! E ora perderai anche l'occasione di fare i provini di Quidditch!”

“Ehi, Fred” dico avvicinandomi a lui e posandogli una mano sul viso “Non preoccuparti, tenterò un'altra volta” e così gli do un bacio sulle labbra.

“Fionna, sei sempre troppo gentile con me” ridacchia lui.

“Scusami se non ti resisto, tesoro” rispondo io divertita.

“Forza, ora proviamo ad uscire! Mancano ancora due minuti all'inizio della selezione, magari riusciamo a uscire da qui”

Ci alziamo, e, mano nella mano, cominciamo a correre avanti e indietro per altre scale, corridoi e porte, e dopo pochi secondi riusciamo ad uscire all'aria aperta.

“Finalmente!” esclamo una volta fuori.

“Ehi Fionna, guarda là!” dice Fred indicando un punto vicino al muro del castello.

Seguo il suo dito, e vedo appoggiata una scopa. È vecchia, tutta rovinata e con la fine spelacchiata. “È una scopa!” dico io, non capendo dove vuole arrivare “... e quindi?”

“E quindi? Prendila e vola al campo, veloce!” dice prendendola e dandomela in mano.

“Fred, non sono capace a volare, e poi non so se è sicura, e...” non faccio in tempo a finire la frase, perché non mi sono accorta che in realtà sto già levitando a mezz'aria con la scopa.

“Forza ora, vai!” urla dandomi una pacca sul sedere.

“FRED WEASLEY!” urlo in risposta, nonostante sia già in volo “Questa me la paghi!”

Ma ormai forse non mi ha sentito, perché sto già volando spedita verso il campo da Quidditch.

---


Messaggio dall'autrice:
Eccomi qui amici miei! (?) 
Allora, allora, alloraaa... Vi ringrazio se avete letto anche questo capitolo, e come vedete ho aggiornato! *esulta per esserci riuscita*
Sì, non sarà facile liberarsi di me, e che, per quanta fatica faccia a trovare idee per i nuovi capitoli alla fine aggiorno sempre, e giuro che porterò a termine questa fan fiction prima o poi!
Potete notare che sono pure tornata alla riscossa con i miei banner di cacca. Sì perché io non sono brava come la Mito! (E faccio pure un liceo a indirizzo grafico, dovrei decisamente vergognarmi .-.). Io so disegnarci solo con photoshop, quindi abbiate pazienza che prima o poi seguirò un corso di grafica avanzato e magari i miei banner miglioreranno un pochino XD
Detto questo vi auguro buona Pasqua (visto che è domani) :3
Vi lascio con l'anticipazione del prossimo capitolo, e vi raccomando di continuare a seguirmi, che in questi giorni è probabile che carichi qualche One-shot :D
Un bacione e un a tutti e sopratutto alla Jules <3 che le voglio bene e le devo fare i disegni :33

Vostra, Jecky


Dal prossimo capitolo:


“Fionna! Cosa ci fai qui?” chiede Harry, stupito di vedermi al campo.

“Sono venuta a fare i provini per il ruolo di...” non finisco la frase, perché una voce femminile mi interrompe.

“Weasley! E tu cosa ci fai qui?!” mi giro, e vedo una ragazza dalla pelle scura che si avvicina a Fred, che nel frattempo mi ha raggiunta al campo.

“Angelina, ma che piacere vederti!” dice sorridendo il mio ragazzo.

Quella ragazza però non mi piace per niente. Ma proprio per niente, eh!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** It's time ***




Capitolo XVI

It's time

 

Appena arrivo al campo di Quidditch incontro (per mia grande fortuna) dei volti a me già noti.

“Fionna! Cosa ci fai qui?” chiede Harry, stupito di vedermi al campo.

“Sono venuta a fare i provini per il ruolo di...” non finisco la frase, perché una voce femminile mi interrompe.

“Weasley! E tu cosa ci fai qui?!” mi giro, e vedo una ragazza dalla pelle scura che si avvicina a Fred, che nel frattempo mi ha raggiunta al campo.

“Angelina, ma che piacere vederti!” dice sorridendo il mio ragazzo.

“Ah, piacere un corno!” ringhia la ragazza, ma Fred le prende una mano, bloccandola così nei movimenti, e posandole una mano sulla testa. Le arruffa i capelli e le dice “Ah, Angelina Angelina, perché non ti calmi un po' ogni tanto?”.

Quella ragazza non mi piace per niente. Ma proprio per niente, eh!

“Fionna?” Harry mi sta chiamando. Mi sono dimenticata totalmente di rispondergli!

“Sì Harry?” dico assorta.

“Che succede? Cosa mi stavi dicendo prima?” Oh già, mi sono totalmente dimenticata ciò che gli stavo dicendo!

“Sei gelosa di Angelina?” dice lui ridendo.

“Oh, e per che diavolo dovrei essere gelosa di lei?” sbuffo io, anche se sono in totale imbarazzo.

Harry si mette a ridere: “Che hai da ridere adesso?”

“Si vede benissimo che sei gelosa di lei!”

“E perché dovrei esserlo, sentiamo? Io e Fred mica stiamo insieme!” tento di dire io. Ancora non c'è nessuno che sa di me e Fred. A parte Ginny, ovviamente.

“Non lo so, magari perché... ti piace?” risponde lui.

La mia risposta è una specie di risata abbastanza forzata.

“Non ti preoccupare, si sono lasciati ancora l'anno scorso” mi sorride Harry, facendomi poi l'occhiolino. Io sorrido a mia volta e poi ci abbracciamo.

“Riesci sempre a capire tutto te, vero?” dico poi.

“Ehi, sono o non sono uno dei tuoi migliori amici?” io rido e annuisco felice. A pensarci bene forse, qui ho trovato le migliori persone del mondo. Mai, tra i babbani avrei potuto farmi degli amici così.

“Angelina!” urla poi un'altra ragazza dall'altra parte del campo “Cominciamo?”

Mi volto a guardare Angelina, che forse spera ancora di riprendersi Fred. Ma tanto è inutile, lui è mio bella! Ma quello che vedo mi ferisce, perché lo ha appena abbracciato. E poi si salutano con uno sguardo complice. Sento una rabbia infinita montare dentro di me.

Fred mi guarda e strizza l'occhio in mia direzione. Poi colgo il suo labiale: “Ti seguirò da lì, buona fortuna dolcezza!”

Buona fortuna un corno, stupido di un Weasley! Ora gli faccio vedere io di cosa sono capace. E poi gliela farò vedere anche a quella Angelina o chicchesia.

“Bene ragazzi” dice la smorfiosetta, con tutta la gente che le si è radunata attorno “Siamo qui per fare le selezioni per i cacciatori del Quidditch. Sapete tutti cosa dovete fare, non è vero?”

Noi annuiamo. Siamo circa dieci persone, tutte che provano per il ruolo di cacciatori. Per un attimo provo un brivido di paura: insomma, sono nove persone, probabilmente tutte addestratissime, e che guardando le partite di Quidditch da quando sono nati. Io invece sono una povera strega nata fra i babbani, che il Quidditch ancora non ha ben capito cos'è, e sulla scopa sa andarci sì e no.

Ma non mi deprimo certo per queste cose! Saranno pure tanti, e solo tre ne verranno scelti, e io darò del mio meglio! Devo assolutamente avere quel ruolo, così potrò tener d'occhio quei due.

“Bene allora, faremo così: ci divideremo in cinque gruppi da due persone ciascuno: ogni gruppo andrà con un membro della squadra, che vi valuteranno nel volo e nel tiro della pluffa. Ogni gruppo, appena finisce il breve riscaldamento e le prove di tiro, sarà giudicato dal proprio 'mentore', che vi valuterà con un punteggio da uno a dieci. I vincitori di ogni gruppo, che quindi saranno cinque, si sfideranno in una piccola partita. Dopodiché, visto il modo in cui giocate, i capitani sceglieranno i cacciatori che diventeranno membri della squadra.”

Mi guardo in torno, sperando che come primo sfidante non mi capiti quel tipo grande e grosso dell'ultimo anno. Angelina passa tra di noi e ci divide in gruppi. Io sono con una del terzo anno: è abbastanza bassa, e ha due lunghe trecce bionde. Apparentemente non sembra un grande pericolo. Il nostro mentore è Harry.

Ci da tutte le istruzioni, e noi cominciamo.

La prima prova consiste nel passarci la pluffa, e al segnale di Harry chi la tiene in mano deve tentare di andare a fare punto, mentre l'altro tenta di rubargli la palla. Il primo turno la palla ce l'ho io, e riesco ad arrivare agli anelli senza problemi, ma purtroppo sbaglio, e non faccio punto. Il secondo turno la palla ce l'ho ancora io, ma la ragazzina mi blocca e me la ruba, e fa segno.

Il terzo turno ho di nuovo la palla io, e con un abile rotazione scarto l'avversario, andando a fare punto. Devo dire comunque che non me la cavo poi così male sulla scopa, e se mi metto d'impegno posso anche fare punto se voglio.

I due punti successivi li fa lei, ma i due turni seguenti anche io vado a segno. Ora siamo pari.

Harry ci dice che fra nemmeno due minuti il primo allenamento si conclude.

Parte il suo segnale, e la palla ce l'ho io: un punto a mio favore. Sfreccio più veloce che posso verso i tre anelli di fondo campo, e sono così felice che non noto nemmeno la ragazzina, che riesce a rubarmi la pluffa. A questo punto cerco di andare ancora più veloce, ma lei è molto più avanti di me. Al contrario delle mie aspettative però riesco a raggiungerla, e appena ha lanciato la palla per fare punto riesco a pararla. Faccio una piccola giravolta sulla scopa, in modo da girarmi e segnare il punto decisivo. Ho vinto!

Vedo Fred che esulta dagli spalti e urla: “Grande Fionna!”

Io gli sorrido e stringo la mano a pugno, in segno di vittoria. La ragazzina bionda ha una faccia triste e delusa, e scende dalla scopa, avvicinandosi a Harry. La seguo anche io: è il momento del responso del nostro mentore.

“Fionna, Jeline, siete state entrambe molto brave, vi faccio i miei complimenti. Sopratutto te Fionna, che a quanto mi risulta era la prima volta che andavi sulla scopa”

La piccola Jeline (la ragazza con le trecce bionde), si gira verso di me e mi guarda a bocca aperta:

“Davvero era la prima volta che volavi?” dice alquanto stupita.

“No be', in realtà era la...” conto sulle dita tutte le volte che ho usato una scopa per un obbiettivo diverso dallo spazzare per terra. “terza volta, credo. Una volta è stato a casa Weasley, Fred mi ha lanciata giù dal tetto e io sono planata fino a terra. La seconda invece è stato prima, per venire dal castello fino a qua. E la terza... be', ora!”

“Wao, i miei complimenti!” dice Jeline stringendomi la mano e scuotendola con forza.

“Grazie!” rispondo io con un sorriso.

“E ora, è il momento dei risultati” dice Harry schiarendosi la gola, in cerca della nostra attenzione:

“Jeline, ottimo modo di cavalcare la scopa, hai una stretta d'acciaio, e in più sei molto agile. Però il tuo modo di volare e la tua agilità sarebbero più adatti forse ad un cercatore, che a un cacciatore. Un'altra cosa che ho notato è l'ottimo modo in cui tieni la tua scopa: noto dal modo in cui è tenuta che fai una manutenzione settimanale, giusto?”

Jeline annuisce.

“Molto bene, la manutenzione della scopa è molto importante per le prestazioni in gioco. In ogni caso ti do come punteggio 7, perché nonostante la tua età ti sei dimostrata all'altezza: complimenti!”

La piccola dalle trecce bionde sorride soddisfatta. Ora è il mio turno, per vincere questa sfida devo fare un punteggio maggiore di 7. Non è detto però che riesca a superarla questa prova, dopotutto non significa che se ho segnato più volte di lei sia più brava.

“Fionna” dice Harry, questa volta rivolto verso di me “Ti ho già fatto i miei complimenti per il volo, nonostante fosse la tua terza volta sei stata davvero all'altezza del compito, anche se mi è sembrato un po' rischioso da parte tua tentare i provini con così poca esperienza. Il modo in cui tieni la scopa è ben saldo, ricco di fiducia nei confronti del tuo strumento e sopratutto pieno di grinta. Anche se la tecnica con la palla è ancora da perfezionare, e vedo che la manutenzione della scopa non la conosci nemmeno, devo dire che hai dimostrato grinta, tenacia, voglia di vincere e combattere: tutte qualità perfette per un cercatore. Ho notato comunque che anche come portiere non sei male” aggiunge poi ridendo. “C'è ancora molto su cui lavorare Fionna, ma con il giusto allenamento sono sicuro che in pochissimo tempo potrai migliorare, e perché no, diventare una brava cacciatrice” Queste parole mi creano un attimo di sconforto e timore, perché sembrano dire 'Torna più avanti, sei ancora poco esperta'.

“Per questo ti do voto: 10”

Cosa ha detto? No, non può essere vero! Ha davvero detto 10? Emetto una specie di urlo, e butto le braccia intorno al collo di Harry. Gli schiocco un bacio sulla guancia e gli dico “Grazie Harry! Grazie mille!” E poi comincio a saltellare in giro come una stupida. Salgo sulla scopa e faccio due giri della morte, mentre la piccola Jeline mi guarda con un pizzico di rabbia. Poi corro da Fred, che sta esultando insieme a me. Lo abbraccio forte e ci scambiamo un bel bacio.

“Bravissima dolcezza, sapevo che avresti superato la prima prova!” dice pieno di felicità lui.

“Sì, vedrai che ce la far-” ma lascio la frase a metà, perché in testa mi balena l'immagine di lui e Angelina che si abbracciano.

Mi incupisco di colpo e gli dico “Devo andare ora, scusami”

Lui mi guarda storto, non capendo quel mio repentino cambio d'umore.

Scendo in campo, e vado vicino ad Harry.

“Grazie davvero Harry, di aver riposto tanta fiducia in me. Cercherò di non deluderti, stanne certo.” sorrido io.

Mi volto a guardare Fred e noto che nel frattempo è arrivato anche George. Il gemello deve avergli detto delle selezioni.

“Bene ragazzi, siete rimasti solo voi cinque: è il momento della prova finale!”.

---
Messaggio dall'autrice:
Ciao a tutti lettori! :3
Finalmente ho postato questo capitolo, lo stavate attendendo, eh? u.u Sono stata cattiva e vi ho fatto aspettare, muahahah ù_ù
Be' non saprei molto che dirvi, se non scusate per il capitolo orrido, a me questa storia fa schifo da quando è cominciata, quindi... XD
Vi auguro una buona giornata a tutti, che, nonostante sia arrivata la primavera, continua a piovere D: Per carità, mi piace la pioggia, ma dopo un po' stanca ; _ ; però devo dire che mi fa molto meglio la pioggia rispetto al sole in questo periodo (causa allergia) ahahah :3
Un bacione a tutti!
Jecky


Dal prossimo capitolo:
Io sfreccio dall'altra parte del campo, con la pluffa ben salda in mano. L'aria si insinua tra i miei capelli, e mi fa lacrimare gli occhi, ma alla fine arrivo: alla fine del campo, dove ci sono i tre anelli.
Mi tengo ben stretta al manico della scopa, e con la mano destra lancio la pluffa, facendo punto.
Esulto, allegramente, ma non mi accorgo che il tipo grande e grosso dell'ultimo anno ha appena rubato la palla alla mia squadra, e che in questo momento, forse, dovrei cominciare a preoccuparmi sul serio.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Now ***




Capitolo XVII

Now

 

Mi vengono i brividi, la tensione sale. Siamo rimasti in cinque, e solo due di noi diventeranno i nuovi cacciatori di Grifondoro. È rimasto anche il tipo grosso del quinto anno, quello che mi incute timore dall'inizio della selezione. Ma non mi do certo per vinto solo perché c'è un tipo grosso come lui!

“Bene ragazzi, complimenti per aver superato la prima prova!” dice Angelina. “Ora è il momento della-” la ragazza non finisce la frase, perché qualcuno, da bordo campo, agita freneticamente le braccia urlando.

“Fred Weasley!” urla Angelina “Smettila di fare casino, qui stiamo lavorando!”

Il mio ragazzo è in piedi a bordo del campo, dove sta l'entrata per gli spogliatoi, e urla freneticamente cose come “Forza Fionna, ce la puoi fare!”

Alcuni ragazzi ridacchiano, mentre io mi copro il viso che è diventato rosso come un pomodoro. Ma dopo pochi secondi sbotto di colpo: “Va al diavolo Fred, non ho nemmeno iniziato!”

Non penso di essermi mai rivolta in questo modo così cattivo a Fred, ma ogni tanto ci sta. E lui pare aver capito, perché se ne ritorna verso gli spalti a testa china.

“Stavo dicendo, prima che il nostro simpatico ex-giocatore venisse ad interromperci, che questa è la prova finale, che deciderà chi saranno i nuovi cacciatori.” dice Angelina. “Bene, ci divideremo in due squadre: visto che siete in cinque un giocatore che è stato eliminato alla prima selezione giocherà con una delle due squadre. Vediamo un po'... Jeline, vieni tu!”

La bionda ragazzina con le trecce arriva saltellando. “Giocherai con una delle due squadre, visto che sono dispari” dice Angelina a Jeline.

“Sissignora!” risponde lei allegra, e pronta a mettersi in gioco.

Harry si occupa di comporre le squadre: io e il ragazzo del quinto anno (quello che, a dirla tutta, non mi stacca di dosso gli occhi dall'inizio della partita), siamo in due squadre diverse. Ciò significa che ci sfideremo. Ci alziamo per aria sulle nostre scope e aspettiamo il suono d'inizio.

“Chi arriverà per primo a cinque punti vincerà la gara. Non preoccupatevi se perderete, questa partita serve solo a saggiare la vostra capacità e voglia di fare” E al suono del fischietto di Angelina, viene sganciata la pluffa. Giocheremo senza portieri e senza le altre palle.

La pluffa è subito acciuffata da Jeline, facente parte della mia squadra, e che, senza esitazione, corre verso l'anello nemico. Due ragazzi dell'altra squadra cercano di bloccarla, ma il fatto di essere piccolina la rende molto agile e le rende facile l'infiltrazione tra le linee nemiche. E così riesce a fare punto. Esultiamo, ma poi devo subito rimettermi seria, perché la pluffa viene passata proprio a me da una ragazza della mia squadra.

Io sfreccio veloce dall'altra parte del campo, con la pluffa ben salda in mano. L'aria si insinua tra i miei capelli, e mi fa lacrimare gli occhi, ma alla fine arrivo: alla fine del campo, dove ci sono i tre anelli.

Mi tengo ben stretta al manico della scopa, e con la mano destra lancio la pluffa, facendo punto.

Esulto, allegramente, ma non mi accorgo che il tipo grande e grosso dell'ultimo anno ha appena rubato la palla alla mia squadra, e che in questo momento, forse, dovrei cominciare a preoccuparmi sul serio.

Viene bloccato da Jeline, ma è troppo piccola per riuscire a staccare la palla a quel ragazzo grande e grosso. Lui la scansa con facilità, corre agli anelli e fa punto, senza problemi.

Siamo due a uno per loro. Anche se di un solo punto siamo comunque in vantaggio.

La pluffa è ancora nelle mani degli avversari, che in pochi minuti riescono a fare altri due punti. Ora non siamo più in vantaggio, e loro, se fanno altri due punti hanno vinto. Mi rendo conto che forse non sto lavorando abbastanza bene, così mi getto a capofitto verso il ragazzo di quinta, e, nemmeno io so come, riesco a fargli cadere la pluffa dalle mani. Mi getto verso terra, nel tentativo di recuperarla prima che tocchi il suolo. Non so se ce la farò, ma io ci provo. Vado giù, in picchiata, sempre più veloce, e non mi rendo conto che, se continuo così, posso anche schiantarmi sull'erba.

“Fionna, lasciala cadere, non serve che la prendi!” mi urla Angelina. Ma figuratevi se sto ad ascoltare quella gallina che vuole rubarmi il ragazzo. Stando qua ad Hogwarts ho capito che devo fare di testa mia, fregandomene spesso del giudizio altrui, e così ora ho deciso di prendere la palla. Le farò vedere con chi ha a che fare.

“Fionna, smettila o ti schianterai!” questo è Fred, che urla dagli spalti insieme a George.

Non me ne frega niente nemmeno di lui: tanto se mi schianto lui sarà felice lo stesso visto che c'è Angelina a fargli compagnia. A questo pensiero mi escono delle lacrime dagli occhi, che, per via del vento, mi vanno a finire in faccia e sulle guance, e mi offuscano la vista. Mancano pochi metri al suolo, ma io continuo a correre, nonostante i continui urli da parte di Fred e Angelina. Ecco, ci sono quasi, sto per raggiungere la pluffa, e con essa il manto erboso sottostante.

Afferro la palla, ci sono riuscita, e poi sterzo bruscamente la scopa, nel tentativo di tornare su, dov'ero prima. E a pochi centimetri da terra ce la faccio, e ritorno a volare tranquillamente.

Mi sembra di vedere Fred sollevato e sento Angelina imprecare da terra. Gli altri si sono fermati a guardare la scena, imperterriti, e non si sono accorti che sono andata a fare un altro punto per la mia squadra. Ci mancano due punti ora, siamo alla pari con gli altri. E non sono difficili da fare: uno lo segna Jeline, e uno un'altra ragazza. Siamo un gruppo di ragazze molto forti.

Angelina suona di nuovo nel fischietto, e noi scendiamo a terra.

Si complimenta con noi, il gruppo vincitore, e poi aggiunge “Ora vi chiediamo di venire uno alla volta nell'ufficio del caposquadra, e vi annunceremo i risultati. Prima quelli dell'ultimo anno, poi tutti gli altri. Alla fine verrete tutti qui nel campo, che annunceremo i risultati a tutti.”

Harry si avvicina e mi fa i complimenti per la partita: “Complimenti Fionna! Sei stata grande quando hai afferrato la pluffa dopo quel volo! Sai, anche a me è capitato una volta di arrivare quasi a toccare terra col naso per afferrare il boccino!” dice ridendo.

“Grazie Harry, anche se non penso che ad Angelina sia piaciuto molto il mio comportamento!” dico io, sulla difensiva.

“Be', fra poco vedremo” aggiunse poi facendomi l'occhiolino “Ti aspetto nell'ufficio, sarò lì insieme ad Angelina”

Io annuisco, e mi siedo sulla panchina di bordo campo, ad aspettare che finiscano gli altri.

“Sei stata brava, sai?” dice una voce vicino a me. È Jeline, che si è appena seduta. “Mi dispiace di non essere stata accettata, ma contro di te avevo ben poche speranze” dice ridendo. “Sai, se devono prendere dei cacciatori spero prendano te” aggiunge poi con un sorriso.

“Grazie” rispondo io un po' imbarazzata. “Anche tu non te la cavi male comunque”

“Oh be', ti ringrazio! Sai, mio padre è un giocatore di Quidditch da quando era molto giovane, e ci teneva che partecipassi. Ma forse sono ancora troppo giovane: sai, noi del primo anno non dovremmo nemmeno tenerla la scopa a scuola”

“Hai ancora tutto il tempo per diventare una campionessa di Quidditch” le dico io, cercando di incoraggiarla. “Sei già molto brava per essere al primo anno”

Lei si illumina, mi ringrazia ancora stringendomi la mano, e poi, presa la sua scopa, si sposta da un'altra parte del campo.

Io sono ancora qui ad aspettare il mio turno, e mi sto tormentando le dita e le guance quando arriva Fred.

“Brava dolcezza, sei stata fenomenale!” dice sedendosi accanto a me.

Io ribatto con tono secco: “Be', mai quanto Angelina” enfatizzo il suo nome con un accento di rabbia.

“Eh sì, lei è proprio brava!” dice con aria sognante Fred.

“Va al diavolo Fred Weasley! Guarda, è dentro se vuoi andare a sbaciucchiarla un po'. Penso ti manchi parecchio” esclamo girandomi e dando la schiena a Fred.

“Ma io amo solo te...” mi sussurra lui all'orecchio, facendomi provare un brivido lungo la schiena. Comincia a baciarmi un po' il collo, quando io gli dico, a bassa voce: “Forza Fred, non qui!”

“Fionna McAvoy!” una voce dall'interno lo interrompe, facendoci sobbalzare entrambi.

“Buona fortuna, amore mio” dice lui volgendomi uno sguardo dolce.

“Pff, stronzo!” esclamo io di risposta. E appena entro lo sento sospirare: “Ah, questa è la Fionna che amo”

Non posso trattenere una risata, e così diventa un risolino sommesso.

Quando entro nell'ufficio Angelina mi squadra dalla testa ai piedi. Accanto a lei c'è Harry che sorride soddisfatto.

“Signorina McAvoy” comincia lei “Sono molto sorpresa, e anche molto delusa dal suo comportamento. Se le dico che non deve fare una cosa, lei non deve farla! Potrebbe rimetterci la pelle, lo sa questo?” l'unica cosa che mi chiedo è perché mi parla come una professoressa: si crede tanto superiore forse?

“Pertanto” continua poi “Se non fosse per questo piccolo particolare, sarebbe tutto perfetto: il signor Potter mi ha detto che è da poco che cavalca una scopa, e la cosa mi ha lasciata parecchio interdetta. Ma ho capito che tutto ciò si può riassumere con una semplice parola: talento”

Io sorrido leggermente. N on voglio farle sembrare troppo felice, altrimenti poi mi rimanda al castello con una batosta molto più forte di un semplice schiaffo.

“Quindi le dico solo questo: ottimo lavoro. Ora vada fuori, e dopo le diremo il verdetto finale assieme a tutti gli altri.”

Io annuisco, ed esco. Siamo tutti e cinque i ragazzi di prima, e manca solo una del terzo anno ad entrare a parlare con Angelina.

Quando anche lei esce ci mettiamo tutti in riga, e lei e Harry arrivano con un paio di scartoffie in mano.

“Bene ragazzi” comincia. Fred è vicino a me, e aspetta con impazienza. Forse lui è più teso di me in questo momento. “Abbiamo deciso chi saranno i nuovi cacciatori. Sono tre, e non più due.”

Tutti quanti sgraniamo gli occhi, sorpresi. “Abbiamo osservato tutti quanti, e abbiamo deciso che potevamo scegliere un giocatore in più, data la bravura di questi individui. Il primo è William Six”

Il ragazzo del quinto anno fa un passo in avanti e alza la scopa in aria con un urlo. Tutti applaudiamo. “Il secondo” dice Angelina, facendomi rabbrividire di paura. Ho un groppo alla gola, e comincio ad essere davvero in ansia. Dopo che mi sono impegnata così tanto mi dispiacerebbe non essere scelta, ma dopotutto so di non avere alcuna possibilità data la mia poca esperienza.

“è Jeline Awthorne” Jeline rimase sorpresa. “Anche se sei stata eliminata durante il primo allenamento abbiamo notato la tua bravura a cavallo della scopa nonostante tu sia solo al primo anno, e abbiamo deciso che un talento come il tuo non va sprecato. Benvenuta in squadra, piccola!” dice con un sorriso la caposquadra.

Jeline fa un salto di gioia, e corre ad abbracciare Angelina, che rimane un po' perplessa dal comportamento della ragazzina. “Infine” annuncia poi “Abbiamo deciso di avere un altro membro. E la persona in questione è...”

La tensione sale ancora di più. So che non sceglieranno mai e poi mai me, però sono comunque curiosa di sapere chi è stato scelto. Deve essere bravissima (o bravissimo se è un lui), per essere stata scelta nonostante i cacciatori erano solo due.

“Fionna McAvoy”

Le parole escono dalla sua bocca come se fossero zucchero filato: sono così dolci che mi sembrano finte. Non può aver detto veramente il mio nome. Ma le mie domande hanno una risposta grazie alla frase che dice dopo:

“Fionna, abbiamo capito che hai davvero un talento innato per il Quidditch, e ci sembrava sprecato non sceglierti. Con l'affermazione di poco fa mi riferivo proprio a te. Complimenti, sei nella squadra!” dice rivolgendomi un sorriso, che non avrei mai creduto, ma è davvero sincero.

Io alzo le braccia al cielo e urlo con tutta la voce che ho in corpo. Fred si unisce a me e sembriamo due bambini allo zoo.

“Brava amore! Sei stata fantastica!” urla.

“Grazie tesoro!!!” urlo ridendo in risposta io. E poi mi fiondo fra le sue braccia, e lui mi stringe forte dandomi un lungo bacio. Quando ci sciogliamo da quel dolce momento ci guardiamo in torno, notando le espressioni stupite degli altri ragazzi. Ci guardano con occhi sgranati, come se fossimo alieni provenienti da un altro pianeta.

“Ops...” dico sottovoce a Fred, che pare aver capito cosa ha appena fatto, perché è diventato bianco come un lenzuolo. E ora che facciamo?

---
Messaggio dall'autrice:
Ebbene eccoci qua con il diciasettesimo capitolo! :D Vi ho fatto aspettare abbastanza, e così ho deciso di caricarlo (Aspetto le vostre recensioni però, eh! è.é)
Comunque: accidenti siamo già al numero 17! Non avrei mai pensato di arrivare a così tanti capitoli, anche se il mio obbiettivo è sempre venti, come è stato con l'altra long (per chi non l'avesse letta è Solo un altro triubto, se avete voglia dateci un'occhiata, ho anche di recente sistemato i capitoli e aggiunto i banner a cui ho lavorato duramente per tutta la settimana u.u)
Bene, non so che altro dirvi, se non che spero vi sia piaciuto il capitolo, e ora vi lascio con un anticipazione al prossimo, che sono sicura vi incurioserà un pochino u.u
Baci e abbracci

Jecky 


Dal prossimo capitolo:
Fred mi prende in braccio e mi fa sedere con dolcezza sul letto. Ho il cuore che batte a mille: che diavolo ha in mente?
“Visto che è stata una giornata faticosa per te, e hai lavorato sodo per diventare cacciatrice, e io sono sfinito per tutto il tifo che ho fatto, che ne dici di...” si ferma per prendere fiato, e poi conclude la frase. “Di divertirci un po' solo noi due da soli?”

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** First Time ***


Capitolo XVIII
First Time

 

Tutti ci stanno guardando con fare alquanto perplesso. Evidentemente non si aspettavano che io e Fred stessimo insieme. Avevamo deciso di non dirlo a nessuno, finché non avremo trovato un momento adatto, ma ormai è troppo tardi.

“Che diavolo state facendo?!” esclama Angelina, con un tono tra lo stupito e l'incazzato.

“C-che mi sono perso?” balbetta Harry, diventando tutto rosso.

Jeline si copre il viso con le mani, e il ragazzo dell'ultimo anno ci guarda con un espressione un po' stranita.

“Be' non mi sembra un reato avere una ragazza, oh no?” dice Fred, prendendomi per i fianchi e stringendomi a sé. Io divento leggermente rossa dall'imbarazzo, e abbasso lo sguardo, tenendomi stretta alla maglia del mio ragazzo, come per paura di cadere.

“Da quanto dura questa cosa?” domanda Harry

“Qualche giorno, forse” risponde Fred

“E perché non ce lo avevate ancora detto?”

“Per la barba di Merlino, Harry! Cercavamo solo un momento adatto in cui dirlo!”

“Sì hai perfettamente ragione, scusa” dice abbassando lo sguardo

“Veramente Ginny lo sapeva già però” biascico io sottovoce. Ma il nome di Ginny sembra risvegliare Harry: “Che cos'è che sapeva Ginny?” esclama, rizzandosi dritto in piedi.

“Che stavamo insieme, ovviamente” rispondo io “È stato un bel problema riuscire a farla stare zitta: voleva a tutti i costi sapere cosa c'era fra noi due e non potevo certo tenerglielo nascosto, non credi?”

“Hai perfettamente ragione tesoro” annuisce Fred “Mia sorella è un'inguaribile impicciona, ma se non altro sa mantenere i segreti” aggiunge poi sollevandomi un po' il mento.

“Me lo dai un altro bacetto?”

“Fred, non qui davanti a tutti!” dico diventando tutta rossa e spingendolo in la. Lui si mette a ridere divertito, e mi riprende tra le sue braccia.

“Ti sei dato da fare subito dopo che abbiamo rotto noi due, eh?” dice Angelina.

“Angelina, per favore, non fare la gelosa ora. Noi non stiamo più insieme da secoli!” esclama Fred, con tono quasi arrabbiato.

“Scommetto che lei è solo una delle tante, come lo sono stata io, non è vero?”

“Cosa?!” sbotta di colpo Fred “Come puoi insinuare una cosa del genere? Lei non è una delle tante, e nemmeno tu lo sei stata! Io ti ho amata Angelina, ma semplicemente le cose non funzionavano tra di noi, e quindi ho chiuso con te” Fred mi ha spostato con dolcezza distante da lui, per far spazio ad una lite furibonda con Angelina.

“Oh certo, senza ombra di dubbio! Scommetto che lo dici a tutte quante quelle che ti porti a letto, non è così? E scommetto che fra poco dirai le stesse cose anche a questa povera ragazza!”

“Angelina, io sto solamente dicendo la verità!”

“Sicuramente! Da quando uno dei gemelli Weasley dice la verità?”

“Da sempre!”

Dopo questa frase Angelina non sa più come rispondere, e dai suoi occhi sembrano affiorare delle lacrime. Per non mostrarlo se ne corre via, verso gli spogliatoi imprecando qualcosa contro Fred.

“Fionna...” mi dice lui, voltandosi. Io ho le mani che mi coprono la bocca, perché sono a dir poco stupefatta di ciò che è appena successo. Non riesco a credere che Fred abbia anche solo pensato di usarmi così.

Lui cerca di tornare da me, ma mi sfiora appena, perché io sono già corsa via, verso il castello.

Mi volto solo un secondo, e urlo a Fred: “Sei un'idiota!”, e in quel momento il ragazzo dell'ultimo anno gli appoggia una mano sulla spalla dicendogli: “Ottima mossa, amico”.

 

Quando arrivo al castello, non ci penso due minuti di più, e mi siedo davanti al caminetto.

Julia è appena arrivata e si siede accanto a me.

Vedendomi in lacrime mi chiede cosa è successo, e io gli racconto tutta la storia.

“Fionna, ma sul serio credi a ciò che ha detto Angelina?” mi chiede

“Eh?” mormoro io.

“Be', Fred è il tuo ragazzo dopotutto, dovresti fidarti di lui”

Io tiro su col naso, annuisco, e trovo che le parole di Julia in fondo siano veritiere. Forse avrei dovuto credere a Fred. E così abbraccio la mia amica, e progetto qualcosa per scusarmi con Fred.ù.

Così decido di nascondermi nel suo dormitorio.

Quando lui arriva lo sento parlare con George: “Diavolo George, ma cosa ho combinato? Sono un disastro con le ragazze!” dice tirando un lungo sospiro e sedendosi sul letto. Io sono dietro ad un armadio, così da poter osservare tutta la scena senza essere vista.

“Ma non hai fatto niente Fred! Che problema c'è nel dire la verità?”

“Nessuno, ma sono loro che non capiscono!” esclama Fred, quasi disperato. “E adesso Fionna non mi rivolgerà nemmeno più la parola, e tutto per colpa di Angelina” dice infilandosi le mani tra i capelli per la disperazione.

Il cuore mi batte a mille: davvero ho voltato le spalle a Fred in questo modo? E tutto solamente per le parole di Angelina. Non ci posso credere, mi vergogno di me stessa.

E così aspetto che George se ne vada, per poter uscire e parlare a Fred.

George se ne sta nel dormitorio ancora per pochi minuti, cercando di rassicurare il fratello, e convincendolo a chiarire la questione.

“Ora vado Fred, ho dei compiti di Pozioni da finire e sai, Hermione ha deciso di darmi una mano...” dice un po' impacciato diventando leggermente rosso in viso. “Mi raccomando, chiarisci con Fionna”

Il gemello, seduto sul divano, annuisce a quello sulla porta, che ormai è uscito. Sono pronta ad uscire per parlare con Fred, ma non faccio in tempo, perché lui si alza con in mano un asciugamano, e si dirige verso le docce. 'Oh no' penso 'questa non ci voleva' penso battendomi una mano sulla fronte. E così aspetto ancora. Sento il rumore dell'acqua scorrere, e i muri sono così sottili e così vicini che posso sentire Fred sospirare. È così eccitante!

Passano pochi minuti, e lui finalmente esce dalla doccia. Si siede sul letto, a coprirlo ha solo un asciugamano.

Io mi avvicino di soppiatto, e lo abbraccio da dietro.

“Scusa” sussurro, in lacrime. Lui è sorpreso, e si gira verso di me, l'asciugamano che si sta sfilando leggermente.

“Non devi scusarti piccola” dice lui asciugandomi le lacrime con piccoli baci.

“Dovevo fidarmi di te, ma non l'ho fatto. Mi dispiace, Fred”

“Sssh, tranquilla, non dire più niente” dice baciandomi ripetutamente. Il suo asciugamano è al limite di ciò che si può coprire, così glielo faccio notare.

“Fred, tesoro” dico imbarazzatissima “Sistemati l'asciugamano”

“Ma che ti frega amore?” mi sussurra lui all'orecchio, mordicchiandolo teneramente. Mi ha fatta sedere in braccio a sé, e le mie mani sono appoggiate sul suo petto nudo, ancora leggermente bagnato. Il cuore mi batte a mille mentre sento le sue labbra sul mio viso, e le mani che mi percorrono la schiena. Io lo abbraccio forte e lo spingo sempre più in la sul suo letto, fino a farlo distendere. L'asciugamano per fortuna non si è ancora tolto del tutto, altrimenti morirei d'imbarazzo.

Ad un tratto però qualcosa ci interrompe. Non so se definirla una cosa comica o meno, ma fatto sta che in quell'esatto momento George irrompe nella stanza.

“Ehi Fred, non è che mi presteresti il libro di...” la frase rimane in sospeso, perché George rimane imbambolato davanti alla scena che gli si presta di fronte. Io e Fred diventiamo rossi come non mai, e ci affrettiamo a trovare qualche scusa decente, anche se non funzione particolarmente bene.

“Fred, fratello mio! Ti avevo detto di far pace con Fionna ma non di affrettarti a fare certe cose!”

Noi balbettiamo qualcosa imbarazzati, poi Fred si alza di colpo, tenendosi stretto l'asciugamano, e andando a vestirsi. George biascica un qualcosa come “Scusate se vi ho interrotto comunque” e poi esce.

Fred, dopo essersi vestito, mi sussurra all'orecchio con voce melliflua e leggermente maliziosa: “Ti va se continuiamo più tardi?”

Io mi infiammo, però annuisco con decisione.

Mi sembra superfluo dire che non l'ho guardato per tutta la durata della cena, e non ho nemmeno toccato cibo, per la troppa agitazione. Come scusa usavo un “Sono solo un po' stanca”. Ma il vero motivo, ovviamente, è ciò che mi avrebbe fatto Fred dopo quel momento.

 

Quando tutti sono andati a letto, io e Fred rimaniamo soli nella sala comune dei Grifondoro.

“Fionna, volevo portarti in un posto speciale, questa sera”

Io lo guardo un po' perplessa: ma non voleva “concludere ciò che stavamo facendo prima”?

Alzo le spalle, e dico un “Ok”, senza troppi problemi. Ora sono decisamente più rilassata: ho capito che forse non vuole davvero arrivare a fare certe cose.

Così mi prende la mano, e ci addentriamo nei meandri del castello. È buio, e dobbiamo stare attenti a non farci beccare da un prefetto che compie il turno di sorveglianza, un professore o, peggio ancora, Gazza.

Ma ormai mi fido di Fred: è sicuramente più esperto di me nel girovagare di nascosto nel castello, anche se l'ultima volta che ci siamo persi mi ha fatto ricredere un po'.

Ad un tratto arriviamo davanti ad una porta che si materializza dal nulla: la parete vuota che c'era in precedenza, si è appena trasformata in una porta alta e grande, ricca di decori: la stanza delle necessità.

“Che diavolo vuoi fare nel covo dell'Esercito di Silente a quest'ora della notte?” esclamo io.

Lui per tutta risposta si posa un dito sulle labbra, intimandomi di fare silenzio. Io mi porto le mani alla bocca, perché mi sono accorta che stavo parlando a voce troppo alta di cose che nessuno dovrebbe sapere.

Facciamo appena in tempo ad entrare nel momento in cui sentiamo dei passi provenienti dal corridoio.

Mi guardo in torno, ma non è la stessa stanza dove ci alleniamo con l'ES.

Ora la stanza delle necessità è una grande stanza vuota, con solo un letto al centro.

Fred mi prende in braccio e mi fa distendere con dolcezza sul letto.

Ora ho davvero il cuore che batte a mille: che diavolo ha in mente? È praticamente a cavalcioni sopra di me, e il suo splendido sorriso a pochi centimetri dal mio viso.

“Visto che è stata una giornata faticosa per te, e hai lavorato sodo per diventare cacciatrice, e io sono sfinito per tutto il tifo che ho fatto, e tutto il resto dell'accaduto, che ne dici di...” si ferma per prendere fiato, e poi conclude la frase. “Di divertirci un po' solo noi due?” conclude mordendomi appena il labbro inferiore.

Io sono un po' spaventata da quella proposta, ma non riesco a resistergli. Poi lui ha già cominciato a sbaciucchiarmi ovunque, così ansimo: “Sì, perché no?”.

I suoi baci diventando sempre più folli e ricchi di passione, e le nostre labbra si cercano in continuazione. Mi bacia anche le guance, le orecchie, il collo, e con passione scende sempre di più in giù. Ci togliamo i vestiti a vicenda, e poi il resto viene da se.

E così, tra le coperte candide di quel letto immaginario, in una stanza che non esiste, ci fondiamo in un unico e appassionato desiderio incostante che abbiamo l'una nei confronti dell'altro.

---
Angolo autrice:
Okay, dopo secoli mi sono rifatta viva.
Scrivere questo capitolo è stato qualcosa tipo un parto podale, non so se mi spiego. Tra la scuola e tutto il resto direi che lo si può benissimo definire tale. Se poi ci mettiamo di mezzo il fatto che mentre scrivevo il mio gatto mi si metteva sulle gambe a miagolare e non smetteva finché non mi mettevo a coccolarlo allora sì, direi che la definizione che ho usato prima è più che adatta (dopotutto non posso scrivere e coccolare il gatto nello stesso momento, o no?)
Anyway... finalmente siamo arrivati al tanto fatidico momento. Giuro che mentre scrivevo stavo in ansia per Fionna. E il momento "Cloue" quasi mi vergognavo a scriverlo. Che, tra parentesi, non so se avete notato il banner, ma ho scelto una presta-volto a Fionna. Che l'avevo utilizzata anche nello scorso capitolo u.u
Ho scelto quella stragnocca di Cara Delevingne, solo per il colore dei capelli però. Perché Fionna non è così megagnocca. Cara è qualcosa di sovrannaturale, un'idea nel mondo sovrasensibile, se vogliamo metterla in termini Platonici è_é
Sì, parlo di Platone solo perché sono arci-mega-ultra felice (?) di aver preso un 8 in Filosofia in una specie di pseudo-interrogazione su Aristotele (e quindi cosa c'entra ora Platone non lo so manco io). Che poi lasciatemi gongolare, che è il primo otto che prendo in Filosofia che viene considerato come tale u_u
Comunque ho cominciato a leggere Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: è una saga figa, devo ammetterlo.
Okay, ora la pianto, visto che questo spazio non frega a nessuno.
Ah, volevo dire che per la scena della doccia/dormitorio, ho preso come ispirazione la vecchia long della Jules, che trovate qui. Che, di nuovo tra parentesi, ha appena revisionato, quindi a maggior ragione vi invito a leggerla! :3
Bene, grazie a tutti quelli che hanno letto e che ancora mi sopportano nonostante partorisca un capitolo ogni morte del papa (?)
Un bacio a tutti!

Jecky 


P.s: Ho l'autografo dei gemelli! *scappa via*
Dal prossimo capitolo:

“Cos'è che avete fatto?!” esclama Ginny, euforica.
“Sssh, abbassa la voce, per Diana!” dico io, imbarazzata “Possibile che sei sempre così curiosa? Cavolo, non c'è modo di farti stare zitta a te, eh?”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1478027