He, my world.

di brunomars_85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Laura Martinez. ***
Capitolo 2: *** Peter, the drummer. ***
Capitolo 3: *** Beach party. ***
Capitolo 4: *** I'm afraid, Peter help me, please! ***
Capitolo 5: *** I'll save you, quiet. ***
Capitolo 6: *** Thanks Peter, thanks for everything. ***
Capitolo 7: *** No, not to her, please. ***
Capitolo 8: *** An accident. ***
Capitolo 9: *** The truth about the accident. ***



Capitolo 1
*** Laura Martinez. ***


  • Ebbene eccomi qua. Mi chiamo Laura Martinez, ho 17 anni e vivo in una piccola strada del quartiere di Waikiki ad Honolulu. Sin da piccola sono stata abituata ad autogestirmi poiché i miei genitori sono separati ed io, stando con mia madre che lavora molto, ho dovuto imparare cosa vuol dire 'autogestirsi'. Sono una ragazza normalissima, amo la natura, amo le chiacchiere con gli amici, ed amo il mio iPod. Sì, lo amo. Perché quando una giornata si fa pesante, le ore a scuola sono uno strazio.. Basta sbatterti due auricolari nelle orecchie e tutto scompare, entri in un'altra dimensione.
    Comunque sia, non sono una di quelle tipiche ragazze che va col primo che capita, o s'innamora del primo che capita. Non ho mai nemmeno parlato di ragazzi.. Sinceramente non ne ho mai avuto il bisogno.
    Non sono mai stata innamorata, non ho mai neanche pensato che uno stupidotto potesse rappresentare tutto il mio mondo.
    La mia migliore amica, Zoe, non la pensa affatto come me. Lei è fidanzata da tipo due mesi, ormai non fa altro che parlare del suo Nicolas e di quanto è bello essere fidanzate..
    Zoe: « Io non capisco proprio come fai a stare senza un ragazzo.. »
    Laura: « Tesoro sai che io non sono la solita ragazza che si butta col primo che capita.. E poi, che senso ha mettere al centro delle tue attenzioni una persona?! Io sto bene con la mia musica! » dico scherzando.
    Zoe: « Sei una stupida.. Ma ti voglio bene dai! » mi abbraccia. Ed io ricambio.
    Zoe è la mia migliore amica da ormai cinque anni, la conosco benissimo, è come una sorella per me. Se non ci fosse lei non saprei davvero che fare.

     

    Era il 25 novembre, e come ogni mattina la mia sveglia suonò alle 7.00 in punto.
    Mi alzai, andai in bagno e mi buttai sotto la doccia. Uscita mi vestii, andai a fare colazione, salutai mia mamma con un bacio e mi avviai verso la fermata del pullman, con le mie solite cuffie nelle orecchie ascoltando il mio amato Rap. Incontrai Zoe : « Hey Lau! »
    Laura: « Buongiorno! »
    Zoe: « Come stai? »
    Laura: « Bene dai, te? »
    Zoe: « Bene! Oggi mi verrà a prendere Nicolas fuori scuola! »
    Laura: « Bene, un'altra giornata che torno da sola. » dico facendo una risata.
    Zoe: « Scusami! Ti voglio bene, dai oggi passo da te per studiare. »
    Laura: « Ok, ti aspetto! »
    Ci avviammo assieme verso la scuola, la Roosevelt High School, entrammo e ci ritrovammo quel gruppo odioso delle cheerleaders.
    Sinceramente le odiavo. Si credevano superiori a tutto e a tutti. Comunque sia, lasciata Zoe che era andata alla sua lezione di scienze, io andai nel teatro, avevo la lezione di musica. Amavo suonare la chitarra.
    La lezione di musica era sempre piena di studenti, la maggior parte ragazzi. C'era un ragazzo che suonava la batteria, era bravissimo. Ogni volta che lo sentivo suonare mi sentivo piena d'energia.
    Andai nel retro del palco, posai la mia borsa e la custodia della chitarra e mi avviai verso il palco. Finché non mi scontro con un ragazzo: era quello che suonava la batteria.
    .. « Scusami! » mi sorrise.
    Laura: « Tranquillo..! »
    Aveva una voce così stupenda non l'avevo mai sentita. Mi girai e lo vidi correre verso lo spogliatoio maschile.
    Era un ragazzo davvero carino.. Aveva la carnagione scura, aveva gli occhi color nocciola, in testa aveva un cappello, la fedora, ed aveva un sorriso stupendo.

     

    Hey, ma cosa mi sta succedendo? Sto parlando di un ragazzo che nemmeno conosco! Basta Lau, smettila.
     

    Finita la lezione, andai nei corridoi e incontrai Zoe.. 


    Scusate se l'altro capitolo l'ho eliminato, ma non mi piaceva come avevo iniziato, spero che questa vi piaccia. Aspetto una recensione! (:

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Capitolo 2
*** Peter, the drummer. ***


  • .. Dio quanto era bella. Aveva una carnagione chiara, gli occhi azzurri come il cielo, e i capelli rosso fuoco. Mi piacevano troppo, il rosso indica passione, sentimento, amore.. D'altra parte era il mio colore preferito.
    Vidi Zoe correre come una matta..

    Laura: « Hey Zoe! Dove corri così veloce? »
    Zoe: « Tesoro scusami devo scappare, ah e oggi non posso venire da te a studiare.. Scusami tano ti voglio bene! »
    Laura: « Hey ma.. Va bene anch'io. »
    Vedevo Zoe strana, era più pallida del solito..
    Comunque sia l'avrei chiamata nel pomeriggio; mi avviai verso il cortile della scuola non avevo voglia di tornare a casa e quindi decisi di rimanere un po' lì a leggere un libro.
    Quando d'un tratto vidi un'ombra davanti a me: alzai lo sguardo e vidi che era quel ragazzo che suonava la batteria.
    .. « Che ci fa una ragazza così bella tutta sola? » disse sorridendomi.
    Laura: « Cosa c'è, adesso non si può nemmeno leggere un libro in santa pace? » ero un po' “crudele” con i ragazzi, forse per questo che non mi fidavo molto di loro e non avevo un amico maschio.
    .. « Si calmi signorina, certo che si può leggere un libro.. Comunque non mi sono presentato, mi chiamo Peter Gene Hernandez, ma tutti mi chiamano Bruno. »
    Laura: « Piacere Laura Martinez, adesso puoi andare? »
    Peter: « Che bel nome! Su dai, volevo fare un po' amicizia con te.. Sei la ragazza che suona la chitarra vero? »
    Laura: « Già.. Te sei quello che suona la batteria immagino.. »
    Peter: « Esatto, aah allora mi ascolti mentre suono! »

    Laura: « No guarda non farti strane idee, ti ho sentito un paio di volte solo perché ero nel retro del palco. »
    Peter: « Maddai.. Ammettilo! »
    Infatti era così, m'incantavo ogni volta che lo vedevo suonare, ma non potevo certo dirglielo!
    Laura: « Senti cosa vuoi? Mi lasci leggere in pace? » e abbassai lo sguardo sul mio libro.
    Peter: « Dai, comunque sono venuto qui per chiederti se stasera ti andava di venire ad una festa. »
    Laura: « Non lo so, dove sarebbe questa festa? »
    Peter: « Sulla spiaggia. Dai vieni, ti divertirai! »
    Laura: « Non saprei.. » sinceramente, mi sarebbe piaciuto molto andarci.. Ma non potevo accettare l'invito di quel stupidotto.
    Peter: « Dai, fallo per me! » disse sorridendomi e facendo gli occhi da cucciolo. Dio, aveva uno sguardo fantastico, non avevo mai visto uno sguardo così.. E poi quel sorriso, aveva delle labbra carnose che avrei voluto baciarle..

    Laura! Smettila, come fai a pensare certe cose.. I ragazzi sono solo degli stupidi che ci provano con tutte, non puoi certo cadere nella sua trappola.
    Laura: « Va bene dai accetto.. Basta che adesso mi lasci in pace! »
    Peter: « Benissimo allora alle 20.00 ti passo a prendere va bene? Dove abiti? »
    Laura: « Va bene.. in
    Helumoa Road Ciao. »
    Peter: « Ciao bellissima. »
    PARTE PETER.
    Quella ragazza era molto carina, ogni giorno la vedevo a lezione di musica, e non avevo mai avuto il tempo di presentarmi. Non che mi piaccia, ma era una delle solite ragazze che erano una botta e via, ci stavo per un mese massimo due e poi la lasciavo non ero fatto per relazioni serie. Era troppo scontrosa però nei miei confronti, ma comunque sia, sono riuscito ad invitarla alla festa. Andai verso la mia auto, e me ne andai. La passavo a prendere fra poche ore.
    PARTE LAURA.
    Lo vidi allontanarsi a piedi. Aveva un jeans stretto, una maglia bianca, con sopra una camicia a quadri bianchi e blu e delle converse bianche. Accettai l'invito, non perché c'era lui, ma perché avevo voglia di divertirmi.
    Presi il cellulare, vidi che erano le 15.30 così decisi di chiamare Zoe. Digitai il numero, e chiamai.. Il telefono squillò varie volte finché non rispose..
    Zoe: « Pronto?! »
    Laura: « Hey Zoe sono Lau, ch'è successo? »
    Zoe: « Tesoro, no niente scusa e che c'era Nico fuori scuola oggi e mi ha chiesto di stare con lui tutto il pomeriggio.. » aveva una voce un po' giù.
    Laura: « Sicura?! Ti sento giù, non è successo nient'altro? »
    Zoe: « Nono tranquilla.. »
    Laura: « Vabe senti tesoro volevo dirti una cosa.. Stasera ti va di venire con me ad una festa in spiaggia? »
    Zoe: « No scusa e che oggi ho da fare con Nico e dormirò a casa sua, quindi non posso.. Mi spiace.. »
    Laura: « Daiiiii, per favoreee! Stai sempre con lui, almeno una serata fra migliori amiche me la devi! »
    Zoe: « Lo so scusa, dai prometto che domani starò tutto il giorno con te! »
    Laura: « Va bene, hai promesso eh! Ti voglio bene, ciao! »
    Zoe: « Tranquilla.. Anch'io. »
    Attaccai, posai il mio libro in borsa, la presi e mi avviai verso casa, decisi di andare a piedi.
    Arrivata a casa, come al solito mamma non c'era, era a Pearl City per lavoro, guardai l'orologio e vidi che erano le 17.55. Così mi andai a stendere sul letto, finché non mi addormentai..


     

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Capitolo 3
*** Beach party. ***


Quando mi svegliai erano le 19.30, stavo per fare tardi alla festa così andai di corsa in bagno feci una doccia veloce, andai a scegliere un vestito nell'armadio.. Non avevo molte idee così misi un vestitino corto rosso, con alla vita una specie di cintura argento. Come scarpe misi un decoltè non tanto alto che si allacciava alla caviglia. I capelli li legai con una specie di chignon, mi truccai molto leggermente, e poi presi la borsa. Mentre andavi verso la porta suonò il campanello..
Laura: « Buonasera. »
Peter: « Buona.. Wow, sei fantastica! » disse guardandomi dalla testa ai piedi.
Laura: « Ehm.. Grazie.. Anche tu. » dissi arrossendo.
In effetti era molto carino, era vestito molto sportivo, aveva un jeans, una maglia grigia con sopra un disegno, una camicia di jeans e le converse nere.
Peter: « Grazie, andiamo? » disse sorridendomi.
Laura: « Sì andiamo! »
Mi prese la mano e mi accompagnò alla sua macchina, mi aprì lo sportello e fece « Prego signorina! » ed entrai. Lui fece il giro della macchina ed entrò.
PARTE PETER.
Wow era davvero bellissima, quel vestitino gli stava d'incanto. Ma sapevo già che non ci sarebbe stato nulla fra di noi, infondo era carina sì, ma non provavo nulla nei suoi confronti.
Entrai in auto, mi misi al volante, accesi l'auto e ci avviamo verso la spiaggia. Una volta arrivati, parcheggiai l'auto, ed andai ad aprire lo sportello a Laura..
Peter: « Prego dolcezza. »
Laura: « Grazie. »
Gli porsi la mano, lei appoggiò la sua sulla mia e così ci avviammo verso la festa. Ci vide Philip, il mio migliore amico..
Phil: « Bella Peter! Chi è questa bella signorina? »
Peter: « Phil lei è Laura Martinez, la ragazza che suona la chitarra. Laura lui è Philip Lawrence, il mio migliore amico. »
Laura: « Piacere di conoscerti. »
Phil: « Il piacere è tutto mio. »
Peter: « Andiamo a ballare? » domandai a Laura.
Laura: « Va bene dai! »
Così andammo verso la pista da ballo.
PARTE LAURA.
Ero abbastanza in imbarazzo, a quella festa non conoscevo nessuno, erano la maggior parte più grandi di me, alcuni anche sui venticinque anni.
Andai a ballare con
Peter, ci stavamo divertendo un casino, finché lui dice « Hey vado a salutare i miei amici torno subito. » io annuii e continuai a ballare da sola.
Dopo un po' mi era venuta voglia di bere qualcosa, così mi avviai al bancone e presi un drink, un vodka alla pesca, e dopo ritornai nella pista da ballo. Peter non tornò per parecchio, e così mentre ballavo alcuni ragazzi mi rinchiusero in un cerchio. Erano quattro o cinque uno di loro mi incominciò a toccare i capelli ed a baciare sul collo, io cercavo di liberarmi ma non ci riuscivo.. Finché non intervennero Philip e Peter che mi tirarono per un braccio..
Phil: « Hey deficiente lasciala stare! » disse vicino a quello che mi toccò i capelli.
.. : « Perché sennò che fai? Tu ed il tuo amichetto qui siete solo dei mollaccioni. »
Dopo ciò si scatenò una violenta rissa fra Peter, Philip e questi tre ragazzi..
Io ero un po' più lontano dalla rissa, finché non i sentii stringere dietro e mettere uno straccio nero davanti agli occhi. Non vedevo nulla, sentivo solo la presa di due ragazzi ed uno di loro mi diceva 'Shh tranquilla'. Non conoscevo quella voce, io mi dimenavo ma niente, la loro presa era più forte.
Improvvisamente..

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Capitolo 4
*** I'm afraid, Peter help me, please! ***


.. Sentii un rumore dello sportello di un'auto chiudersi, e subito dopo il rumore del motore accendersi. Non capivo nulla, ed avevo una grandissima paura, tremavo come una foglia.

PARTE PETER.
La rissa si faceva sempre più intensa, così Lorenzo, un amico di me e Phil, ci tirò fuori. Andai in giro per la spiaggia per cercare Laura visto che era sparita appena la rissa era incominciata. Non la trovavo. Avevo paura che gli fosse successo qualcosa, o anche che quei bastardi qui abbiano fatto qualcosa. Intanto di quelli non c'era più traccia, erano spariti.
Andammo fuori dalla spiaggia, ed improvvisamente mi squillò il cellulare, era un numero nascosto.. .. « Hey mollaccione! Ahahah »
Peter: « Che cazzo vuoi tu? »
.. « Calmati idiota, volevo solo avvisarti che alla tua bella amica capiterà qualcosa di sconveniente. Ahahahah » quel deficiente aveva preso Laura, ecco perché non la trovavo più.
Peter: « Brutto stronzo dov'è finita Laura? Se ti becco giuro che ti faccio male! »
.. « Hey hey hey, tranquillo è in buone mani, fidati la vedrai presto. »
Così mi staccò il telefono in faccia. Io ero davvero molto nervoso, preoccupato e incazzato, volevo assolutamente trovare Laura. Così andai in auto seguito da Philip « Tranquillo amico, la troveremo. ».
Cercai dappertutto, andai in giro per tutti i quartieri di Honolulu, ma niente.
Non potevo permettere che gli accadesse qualcosa di male.
All'improvviso mi suonò il cellulare..
PARTE LAURA.
Avevo una paura tremenda, non conoscevo quei tizi, non vedevo nulla, il vuoto totale.
La macchina si fermò, ed i due ragazzi scesero.. Io non avevo le mani legate e così, senza farmi accorgere, riuscii ad alzarmi quella specie di straccio, e vidi i due che erano fuori un po' più distanti dall'auto, cercavo di capire dove mi trovavo m niente. Era tutto buoi, notte fonda, non c'era nemmeno un lampione che illuminasse la strada.
Mi resi conto che avevo la borsa con me e che dentro avevo il mio telefonino, menomale che avevo la vibrazione, c'erano vari messaggi. Trovai il numero di Peter, non so perché in quel momento ero nel panico, avevo bisogno di qualcuno che mi venisse a cercare, così lo chiamai.
Peter: « Pronto?! »
Laura: « Peter sono Laura! » dissi spaventata.
Peter: « Lauraaa! Dove sei? Ti sto cercando da un sacco di tempo! Dove sei? »
Laura: « Due ragazzi mi hanno messo uno straccio davanti agli occhi, non vedevo nulla mi hanno portato in un posto ma non so dove sono, è tutto buio e.. »
Improvvisamente uno dei due ragazzi mi prese il cellulare, « Bene, bene, bene.. E così hai chiamato il tuo amichetto.. Mmh fammi indovinare.. Peter non è vero? »
Peter: « Lasciatela stare o giuro che vi ammazzo! »
.. « Ahahah, hai sentito Mark? Ci farà male ahahah dai Peter adesso ci divertiamo un po' con la tua amica. »
Peter: « No fermi! »
Staccarono il telefono e lo gettarono a terra. Mi presero con forza e mi portarono in un vicolo ceco e molto buio, uno dei due mi teneva mentre l'altro cercava di baciarmi. Io giravo il volto, ma lui mi prese con la mano e lo bloccò. Io gli diedi uno sputo in faccia.
.. « Nonono piccola, adesso mi hai proprio scocciato. » mi incominciò a toccare tutta, pian pian mi tolse il vestitino, ero rimasta in intimo mentre lui continuava a toccarmi e baciarmi. Non riuscivo a liberarmi.. Improvvisamente mi tolse le mutandine, lui si sbottonò i pantaloni ed incominciò ad entrare, sempre più forte sempre più forte. Ormai ero senza forze, nel frattempo..
PARTE PETER.
Finalmente riuscii a trovare quei bastardi. « Eccoli – dissi – quella è la loro auto! »
Philip: « Andiamo! »
Ci avviammo vicino all'auto, dentro non c'era nessuno, così incominciammo a cercare nei vicoli e..



Aspetto una vostra recensione! (: 

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Capitolo 5
*** I'll save you, quiet. ***


.. Vidi una scena orrenda, quei bastardi stavano violentando Laura, decisi di avvicinarmi a loro, non potevano fare questo a lei. Philip mi seguì.
Andai vicino a quello che stava violentando Laura, lo riconobbi subito era Jared Smith, il “bullo” della scuola.
Peter: « Brutto idiota, lasciala stare! » lo presi per la camicia e lo sbattetti contro il muro.
Andai dall'altro ragazzo e gli diedi un pugno in faccia molto forte che lui cadette, gli avevo rotto il naso. Philip in tanto si occupava di Laura, la prese e la stava rivestendo.
Jared mi venne vicino « Beh, ecco il supereroe della piccola Martinez ahahah mi fai solo pena. »
Peter: « Che cosa credevi di fare eh? Molestare una minorenne? Oh Jared, non sai quanti anni ti aspettano di galera, a te e quello sfigato di Mark. »
Jared: « Come mi hai chiamato? » mi diede un pugno in faccia. Mi usciva sangue dal labbro inferiore. In quel momento venne Ari, l'altro mio migliore amico, mi chiamò prima per sapere cos'era successo.
Ari gli diede una testa ed un pugno in faccia, Jared sbatté la testa contro il muro e sveni.
Peter: « Grazie brò. » gli dissi.
Ari chiamò la polizia ed un'ambulanza, mentre io andai da Laura. Era sfinita, tremava come una foglia ed era pallidissima. Gli misi la mia giacca di pelle nera addosso e la presi in braccio, la stringevo forte a me; nel frattempo arrivò la polizia e l'ambulanza. La polizia arrestò Jared e Mark che ne frattempo si erano rialzati e faceva delle domande a Philip e Ari, io ero con i dottori..
Dottore: « Allora, lei chi è? » mi chiese.
Peter: « Sono Peter Gene Hernandez, e sono un amico di Laura. »
Dottore: « Come si chiama la vittima? »
Peter: « Laura Martinez. »
Dottore: « Mi può dire cos'è successo? »
Peter: « Sì beh.. In pratica l'hanno molestata.. »
Dottore: « Capisco, allora la ragazza non presenta nessuna ferita o graffio di alcun tipo. Certo ovviamente e priva di forze ed ha bisogno di riposo, potremmo portarla in ospedale.. »
Peter: « No! – lo interruppi – Posso portarla a casa, la conosco da molto tempo. Non si preoccupi me la vedo io, la farò stare in pieno riposo. » dissi una mezza bugia per convincere il dottore a farmela portare con me. Non volevo che doveva essere da sola in quell'ospedale. Volevo essere io quello che si prendeva cura di lei.
Dottore: « Sicuro? Sei maggiorenne? Sai non posso rimanertela se non sei maggiorenne. »
Peter: « Si non si preoccupi, ho 20 anni. »
Dottore: « Ah va bene, mi raccomando assoluto riposo. »
Peter: « Grazie mille. »
L'ambulanza andò via assieme alla polizia. Ari e Phil avevano detto ai poliziotti che Jared e Mark avevano molestato Laura e che si erano fatti male perché c'eravamo presi un po' a botte, ma per fortuna a noi non tocca nulla.
Ari: « Brò, allora che farai adesso co lei? La riporti a casa? »
Peter: « Non so dove abita, la porto a casa mia, i miei non ci sono ritornano la settimana prossima. »
Ari: « Vabbe, allora ci vediamo domani. Prenditi cura di lei mi raccomando! Ciao! »
Peter: « Lo farò tranquillo. Oh raga grazie di tutto, vi voglio bene! »
Phil: « Mannò brò tranquillo, gli amici servono a questo! Ciao! »
Avevo dei migliori amici fantastici. C'erano sempre nel momento del bisogno. Vidi l'ora, erano le 2.50. Mi avviai verso la mia auto, misi Laura seduta sui sedili posteriori visto che dormiva e non volevo svegliarla. Andai al posto di guida accesi l'auto e mi avvia verso casa mia. Nel tragitto osservavo Laura dormire dallo specchietto retrovisore dell'auto, dormiva beata. Arrivai, posai l'auto in garage, presi Laura in braccio e mi avviai dentro casa. Salii le scale, aprii la porta della mia stanza e appoggiai delicatamente sul letto Laura. Gli tolsi le scarpe, e la mia giacca e la ricoprii con le coperte. Dormiva ancora. Mi stendetti sul letto vicino a lei, intanto le accarezzavo i capelli, erano morbidissimi. Mentre l'osservavo vidi che delle lacrime rigarono il suo bellissimo volto. Mi sentivo in colpa, era stata tutta colpa mia. Io l'ho portata a quella festa, io avevo fatto succedere tutto quello. Non me lo sarei mai perdonato. Mai. Gli asciugai le lacrime. Intanto pensavo a quello che era successo. Mentre la osservavo mi addormentai.
PARTE LAURA.
Mi svegliai piangendo, erano le cinque del mattino, mi guardai intorno, non riuscivo a capire dov'ero, finché non sentii una braccio sulla mia vita che mi stringeva, mi girai e vidi Peter.
Laura: « ODDIO, DOVE SONO? E TU CHE CI FAI QUI? » dissi urlando.
Peter si svegliò di soprassalto : « Hey che ti urli così forte? Sei a casa mia tranquilla. »
Laura: « Che ci faccio qui? » dissi mentre le lacrime scendevano.
Peter: « Laura, hey.. Non piangere, ieri sera ti ho portato a casa mia, non sapevo dove abitavi.. »
Improvvisamente lo abbracciai fortissimo, non so perché lo feci ma in quel momento avevo bisogno di qualcuno. Lui ricambiò l'abbraccio e.. 



Aspetto una vostra recensione! (: 

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Capitolo 6
*** Thanks Peter, thanks for everything. ***


.. E mi chiese come stavo: « Insomma.. »
Peter: 
« Cos'è successo ieri sera? »
Laura: 
« Mi sono allontanata dalla vostra rissa per non essere colpita, improvvisamente mi hanno messo uno straccio nero davanti agli occhi e non vedevo nulla - incominciai a piangere a singhiozzi stringendo le coperta fra le mani e tremando - uno dei due ragazzi mi stringeva forte e mi diceva all'orecchio 'Shh tranquilla'.. Mi hanno messo in un'auto e siamo andati lontano, visto che siamo rimasti per  un po' in auto.. Poi sono riuscita a chiamarti, ma uno dei due mi ha vista e dopo avermi preso il cellulare mi hanno portata in un vico buio e.. » non ce la facevo più a parlare, la mia voce era rotta dal pianto. Peter mi strinse forte a sè, mi diede un bacio in fronte e con le sue soffici mani mi asciugò le lacrime. 
Peter: 
« So cos'è successo dopo.. Ti hanno violentata..  »
Laura: 
« Si..  Poi sono svenuta, non ricordo più nulla.. »
Peter: 
« Sono arrivato io con Philp, il mio migliore amico e mentre lui ti rivestiva io ho rotto il naso a quello che ti teneva e preso a botte con l'altro, Jared. »
Mi accorsi che aveva il labbro inferiore tutto pieno di sangue, ormai seccatosi.. 
« Hey che hai al labbro inferiore? » gli chiesi. 
Peter: 
« Beh, Jared mi ha dato un pugno.. Fortunatamente è arrivato l'altro mio migliore amico Ari, gli ha dato una testata ed un pugno, lui è svenuto. » 
Laura: 
« Che bastardi, devono marcire in galera! »
Peter: 
« Perché non andiamo a fare la denuncia? »
Laura: 
« Sì hai ragione andiamo. »
Così io mi alzai dal letto, mi rimisi le scarpe e chiesi a Peter se potevo andare in bagno a darmi una sistemata. Peter disse di sì ed andai. Uscii dopo un po' di tempo, e vidi Peter che era affacciato alla finestra a dorso nudo che fumava una sigaretta. 

Peter: « Finalmente sei uscita! »
Laura: 
« Ehm.. Si scusa..  »
Peter: 
« Mica ti da fastidio se fumo? »
Laura: 
« Si, a me le persone che fumano non piacciono. Nemmeno sentire l'odore mi piace. »
Peter: 
« Oh scusa la spengo subito. »
Laura: 
« Grazie. » dico accennando un piccolo sorrisetto. 
Peter si stava finendo di vestire, si mise una maglia rossa, dei jeans, le converse nere. Si guardò allo specchio e vide che i suoi capelli erano tutti scombinati così indossò un cappelli. Prese i suoi occhiali neri e mi disse: 
« Andiamo? »
Laura: 
« Sì. »
Ci avviammo verso la porta, Peter l'aprì e disse 
« Prima le signorine. » io accennai un sorriso e lui uscì subito dopo di me chiudendo la porta dietro di sé. Arrivammo all'auto, ci mettemmo dentro e ci avviammo alla Caserma della polizia. Arrivati, entrammo all'interno vedemmo un maresciallo, ci fermò e ci chiese cosa facevamo lì, Peter lo rispose:« Dobbiamo esporre una denuncia. » 
Maresciallo: 
« Su cosa? »
Peter: 
«Dei ragazzi hanno violentato la mia amica qui la scorsa notte. »
Io abbassai lo sguardo. 
Maresciallo: 
« Ah, seguitemi. » lo seguimmo e ci portò nella sua stanza. « Allora, mi dica tutto signorina, come si chiama innanzitutto? »
Laura: 
« Laura Martinez. »
Maresciallo: « Anni? Dove vive? »
Laura: 
« 17, vivo nel quartiere di Waikiki, in Helumoa Road. »
Maresciallo: 
« Bene, mi racconti tutto. » in quel momento mi sentii un vuoto dentro, i brividi mi percorrevano tutto il corpo e tremavo. Peter mi vide e così decise di parlare al mio posto. 
Dopo aver raccontato tutto il maresciallo disse che aveva dato la caccia già un po' di tempo prima per la stessa motivazione, erano sotto controllo già da un po'. 
Salutammo il maresciallo e ci avviammo alla macchina.
Peter: 
« Come ti senti? »
Laura: « Male, voglio tornare a casa. »
Peter: « Va bene. » mi accompagnò a casa, scesi dall'auto e salutai Peter con un 'Ciao, e grazie di tutto' 
Lui scese dall'auto, mi si avvicinò e.. 


Spero che vi stia piacendo! (:

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Capitolo 7
*** No, not to her, please. ***


.. mi baciò. Mi staccai e gli diedi un forte schiaffo. 
Laura: « Ma come ti permetti? » 
Peter:
 « Scusa ma.. » 
Laura: 
« Niente ma! Dopo tutto quello che ho passato tu mi baci? Mi fai schifo, non voglio più vederti! »
Scappai in casa, non volevo più vederlo. Era stato solo un povero bastardo.
Come ha potuto? 
Una volta entrata in casa, gettai la borsa sul divano, andai di sopra mi feci una bella doccia, ne avevo bisogno, poi andai in camera mia, indossai il pigiama e mi gettai sul letto. 
Improvvisamente mi squillò il cellulare: era la mamma. 
Lau: « Hey mamma! Come stai ? »
Mamma: « Amore, tutto bene grazie e te? »
Lau: « Bene.. Allora quando torni? »
Mamma: « Credo la settimana prossima, purtroppo il lavoro sta durando più del previsto.. Ma te ti trovi bene da sola, no?! Se vuoi puoi andare anche dalla nonna. »
Lau: 
« No mamma tranquilla, sto bene da sola. Grazie, allora ci sentiamo domani, un bacio. »
Mamma: « Va bene, un bacio amore. »
Riattaccai, spensi il cellulare e mi addormentai. 

PARTE PETER.
Come ho potuto baciarla? Oh dio Peter, che stupido che sei stato! Laura non voleva più vederemi, e sinceramente la capivo. Sono stato davvero un bastardo a baciarla, dovevo capirlo prima che dopo tutto quello che aveva passato avrebbe avuto una reazione del genere. Non so manco io perché l'ho baciata, è stato un'istinto. 
Comunque arrivai a casa, parcheggiai la mia auto ed entrai, c'era mia sorella Tiara. 
Tiara: « Hey fratellone, come mai sei tornato a quest'ora? »
Peter: « Sono stato in giro con dei miei amici.. »
Tiara: « Sicuro? Dalla tua faccia sembra che ti abbia investito un treno.. »
Peter: « No tranquilla, e che sono molto stanco, vado in camera. Buonanotte Tia. »
Tiara: « Notte fratellone. »
Andai in camera mia, la chiusi a chiave. Andai in bagno mi lavai la faccia ed i denti e mi andai a gettare sul letto. 
Pensavo sempre a Laura ed a quella notte.Non me lo sarei mai perdonato. E poi il bacio? Pff.. Un povero idiota sono. 
Presi il cellulare, un messaggio: Ari. "Hey boss com'è andata con Laura? Tutto a posto spero. Appena puoi facci sapere!" 
Non lo risposi, andai nella rubrica, scrissi nella barra di ricerca "L" ed il primo nome che uscì fu quello di Laura. Come ho il suo numero? Decisi di mandargli un messaggio: "Scusami per quello che ti ho fatto, sono stato uno sciocco dovevo capire prima cos'hai provato quella notte. Scusami ancora. Peter."
Speravo fortemente che mi rispondesse. 
Vidi l'orario, erano ormai le 3.15 del mattino, così mi addormentai. 

PARTE LAURA.
Mi svegliai, erano le undici passate ma non avevo voglia di alzarmi dal letto. Era lunedì, dovevo andare a scuola, ma non ce la facevo. Accesi il cellulare, un messaggio di un numero che non conoscevo; lo aprii e lessi. Era Peter. Mi chiedeva scusa di quello che era successo in giorno scorso, ma io non volevo più vederlo. Infatti non lo risposi al messaggio.  
Passai tutto il giorno a casa da sola a leggere un libro ed ascoltando la mia musica. Finché il telefono non squillò, era Zoe.
Zoe: 
« Che cazzo ti è successo? »
Lau: « Buongiorno anche a te.. Vieni qui e ne parliamo a telefono non mi va. »
Zoe: « Arrivo! »
Mentre aspettavo Zoe mi andai a fare una doccia, mi misi dei pantaloncini azzurri con una cannottiera bianca.
Bussò la porta, andai ad aprire e Zoe mi abbracciò fortissimo.
Lau: « Hey hey hey così mi strozzi! »
Zoe: « Scusa! Raccontami tutto! »
Lau: « Vieni andiamo in salone. »
Ci sedemmo sul divano e gli raccontai tutto, anche di Peter e del bacio. « Ma che bastardi! Oddio, non posso crederci come stai adesso?E per quanto riguarda Peter.. Beh secondo me gli piaci ahahah »
Lau: « Bene adesso grazie. Macché io a quello non voglio più vederlo! »
Zoe: « Sarà. Oh si è fatto tardi devo scappare. »
Lau: « Dove vai? »
Zoe: « Devo andare da Nicolas ahaha. »
Lau: « Ah giusto Nicolas ahah ciao scema ti voglio bene! »
Zoe: « Anch'io e per qualsiasi cosa io sarò sempre qui per te! »
Zoe andò via. Io rimasi in salone sul divano, finchè non mi addormentai. 
Mi svegliò il telefono di casa, andai a rispondere: "Pronto?"
.. : «Pronto la signorina Martinez? »
Lau: « Sì sono io, lei chi è? »
.. « Sono il tenente Smith. »
Lau: « Mi dica.»
Smith: « Lei è amica della signorina Zoe Summers giusto? »
Lau: « Si cos'è è successo? »
Smith: « Mi dispiace dirla che.. » 


Scusate il ritardo, ma ho avuto da fare con la scuola in questi giorni. Aspetto una piccola recensione qui sotto. (: 

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Capitolo 8
*** An accident. ***


.. Avevo i brividi che mi percorrevano tutta la schiena, sentivo che non sarebbe stata una bella notizia..
Smith:  « Mi dispiace dirla che la sua cara amica Zoe,  ha avuto un'incidente; stava percorrendo la Kalia Road, andava nei pressi del Fort DeRussy Park. Lei sapeva che la signorina Summers aveva una malattia? »
In quel momento mi sentii male. Incominciai a piangere a dirotto. Urlavo con tro il tenente Smith: « No cazzo no! Per - singhiozzavo - ché a lei? Oddio  »
Smith: « Signorina si calmi per favore. Dispiace anche a noi. Purtroppo riportava grafi ferite, e dopo una prima ricostruzione delle indagini, abbiamo potuto constatare che la signorina aveva litigato col suo ragazzo, a quanto abbiamo visto dalle sue telefonate, ed essendo arrabbiata abbia perso il controllo dell'auto ed abbia sbandato. Ora la signorina è ricoverata al Queen's Medical Center. »
Piangevo ancora a dirotto, non poteva essere successo proprio a lei. La mia migliore amica. 
Lau: « Grazie tenente, e scusi per le parole che ho detto prima.. »
Smith: « Si figuri, la capisco benissimo. Signorina Martinez senta, sapeva che la signorina Summers  aveva una malattia?  »
Lau: «No per quanto ne sappia io no, perché cos'aveva?  »
Smith: « Beh, abbiamo parlato con i medici dell'ambulanza quando abbiamo saputo dell'incidente, e ci hanno detto che la ragazza stava sotto osservazione da quasi due mesi.. Aveva la leucemia. Doveva stare sotto controllo ed a riposo.  »
A quelle parole "Aveva la leucemia." mi sentiimorire. Vedevo che Zoe a volte era stanca, era più pallida del solito, che aveva accorciato i suoi capelli, ma non mi aveva mai detto nulla. Ora piangevo ancora più forte, mi sentivo un vuoto nello stomaco, sembrava una voragine. 
Lau: « Sì, infatti era diversa nell'ultimo periodo..  »
Smith: « Già, i medici gli avevano detto di stare a riposo, perché comunque stava facendo le chemioterapie e quindi gli rubavano parecchie forze. »
Lau: « Sì, ma sa tenente, Zoe era una ragazza piena di vita, non stava ferma un'attimo.  »
Smith: « Sì, l'avevamo capito. Bene, mi dispiace per quello ch'è successo, adesso devo proprio lasciarla. Arrivederla signorina. »
Lau: « Grazie, arrivederci. »
Chiusi la telefonata, gettai il telefono contro la parete. Scivolai con la schiena vicino al muro e mi sedetti per terra con le ginocchia vicino al viso. Non riuscivo proprio a crederci. Piangevo.
Mi alzai di scatto, andai in bagno sciacquai e mi asciugai il viso, andai in camera misi un pantaloncino azzurro, una cannottiera bianca, le converse bianche, la borsa ed uscii di casa. Corsi verso la fermata del pullman, mai come quella volta il pullman arrivò subito, salii. Dopo quattro fermate arrivai alla fermata dell'ospedale. Scesi e mi diressi subito all'entrata. "Il Queen's Medical Center - pensai - dio quanto odio gli ospedali. Ma lì dentro c'è la mia migliore amica, devo entrare." Entrai, ed arrivai al centro informazioni davanti a me: c'era una signora che stava scrivendo su certi fogli. 
Lau: « Ehm, mi scusi..  »
.. : « Buonasera, mi dica come posso esserle utile?  »
Lau: « So che qui è ricoverata Zoe Summers, posso sapere in che stanza?  »
.. : « Ah sì, venga con me.  »
Seguii la signora, andammo vicino all'ascensore, entrammo dentro ed andammo al terzo piano. Quando uscimmo, c'era una porta enorme con su scritto "Reparto delle Chemioterapie." Il mio cuore cominciò a battere fortissimo, sentivo le gambe che tremavano. 
Ci avvicinammo vicino ad una porta. "Stanza 312." 
.. : « Ecco a lei. Qui c'è la signorina Summers, attenta a non farla stancare troppo, sa ha avuto un'incidente. »
Lau: « Sì lo so, sono la sua migliore amica.  » dissi con voce tremolante.
.. : « Ah capisco. Mi dispiace per la sua amica.  »
Accennai un piccolo sorrisetto. Quando l'infermiera andò via, rimasi a fissare la porta per due minuti. Poi decisi di entrare. Nella stanza non c'era nessuno, solo un letto. Dove c'era una ragazza dai corti capelli rossi che era attaccata ad una flebo che gli entrava nelle vene del braccio sinistro. Mi avvicinai al letto, posai la borsa sulla sedia e mi sedetti sul letto. Avevo gli occhi pieni di lacrime, non riuscivo a trattenerle. Com'era possibile che la mia migliore amica avesse una malattia così brutta, e non me l'abbia detto? A questo non sapevo dare una risposta.. 
Gli tenevo la mano, era debole. Zoe dormiva beata come se non fosse successo niente.
Improvvisamente.. 


Scusate il ritardo, ecco il capitolo. Spero che vi stia piacendo! Aspetto una recensione (:

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Capitolo 9
*** The truth about the accident. ***


Improvvisamente sentii le dita di Zoe muoversi. Aprì pian piano gli occhi, io cercavo di asciugarmi le lacrime. 
Zoe: « Hey Lau » disse con una voce straziata.
Lau: « Zoe, ma che.. Perché non me l'hai detto? »
Zoe: « N-non lo so.. Avevo paura che se te l'avessi detto, avresti potuto reagire da menefreghista. »
Lau: « Zoe sei la mia migliore amica, come avrei potuto reagire da menefreghista? »
Zoe: « Scusami.. »
Lau: « Tranquilla tesoro. Com'è successo? Perché hai fatto l'incidente? »
Zoe: « Nicolas mi aveva scritto un messaggio, mi aveva lasciata.. Io volevo delle spiegazioni e così mi sono messa in auto e sono andata a casa sua.. Mentre andavo continuavo a chiamarlo, ma lui non rispondeva, così.. »  
Lau: « Così? »
Zoe: « Così, ho sbattuto il cellulare, piangevo a dirotto ed ho perso il controllo dell'auto.  »
Lau: « Cazzo, Nicolas la dovrà pagare. »
Entrò la dottoressa nella stanza, "Signorina Martinez, non faccia stancare troppo Zoe, è ancora molto debole."
Lau: « Oh sì certo, mi scusi. Allora vado, ci vediamo dopo Zoe. » le diedi un bacio in fronte. 
Zoe: « A dopo. »
Lau: « Arrivederla infermiera. »
.. : « Arrivederci. »
Uscii fuori dalla stanza, ormai pensavo solo ad un modo per farla pagare a quello stronzo di Nicolas.
Quando ad un certo punto, uscendo dall'ospedale, scontro la spalla con qualcuno; mi giro per chiedere scusa, e chi era? Nicolas.
Lau: « Che ci fai qui? »
Nicolas: « Sono venuto a trovare Zoe, so che ha avuto un'incidente.. »
Lau: « Ma che faccia tosta a presentarti qui. Ma come cazzo hai potuto lasciarla per messaggio? Sai che adesso è colpa tua se lei è in un letto d'ospedale, eh? Ma vaffanculo Nico, te con me hai chiuso! »
Nicolas: « No Laura, aspetta fammi spiegare! »
Corsi via, ormai non volevo più sentirlo. 'Fammi spiegare?' Ma fammi spiegare cosa? Che per colpa di un coglione come te adesso la mia migliore amica sta in un letto d'ospedale? 

Ormai avevo i nervi a fior di pelle, così decisi di andare a casa, ed a distendermi un po' sul letto.
Arrivai a casa, e corsi subito in camera. Appoggiai il cellulare sul comodino, e mi distesi sul letto, finché non m'addormentai. 
Quando mi svegliai ormai erano le dieci e mezza, a casa ero sola, come sempre d'altronde, presi il cellulare e..


the angle of the writer.
Ciao ragazzi! Sono mancata per un bel po' è vero, e di questo mi scuso, Comunque eccomi con un nuovo capitolo. Allora, che ne pensate? La storia vi sta piacendo? Presto tornerò con un nuovo capito!
Ciao, xoxo.

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