I hate everything about you... or maybe not

di Fiamma Erin Gaunt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


                                                   

                                                             








Cap 1

 
 


















- E così è questo il villaggio della foglia. – commentò Kestrel, percorrendo lentamente la stradina che portava all’edificio centrale del villaggio, l’ Accademia, in compagnia dei suoi due compagni di squadra.
- Già, è un po’ troppo verde per i miei gusti. – borbottò il ragazzo alla sua destra, scrutando con riprovazione la vegetazione circostante; da dove venivano loro non c’era spazio per altro che non fosse vento, caldo e sabbia.
- Ce la fai a chiudere quella boccaccia e smettere di lamentarti come una femminuccia? – lo rimbeccò Baki, ottenendo in risposta un’occhiataccia che non prometteva nulla di buono.
- Piantatela tutti e due, non ce la faccio più a sentirvi beccare come due galline. –
Kestrel alzò gli occhi al cielo, esasperata, e accelerò il passo per distanziarsi dai compagni. Quei due erano insostenibili, sembravano bambini di cinque anni e non giovani ninja in attesa di affrontare la selezione per il grado di chunin. Era anche vero, d’altronde, che lei in quella particolare circostanza aveva i nervi a fior di pelle e il suo umore pessimo non era dovuto solo al comportamento infantile dei due. Da quel villaggio proveniva l’uomo che aveva ucciso i suoi genitori, Zanna Bianca, e lei era più che decisa a trovarlo e a fargliela pagare.
- Ehi, voi tre, cosa ci fate qui? –
Una voce sconosciuta la spinse a voltarsi, trovandosi davanti tre giovani ninja della foglia.
- Si può sapere con chi stai parlando? Perché non puoi esserti rivolto a me, non con quel tono. – replicò tagliente, rivolgendo un’occhiata di fuoco al ragazzo che aveva parlato: un moro che tradiva i tratti distintivi del clan Uchiha.
Lo vide indugiare per una frazione di secondo, e la cosa la divertì. Era perfettamente consapevole dell’effetto che faceva ai ragazzi, con quei suoi lunghi capelli biondi e gli occhi eterocromi che le donavano un’aria misteriosa; lo vedeva persino negli occhi di Baki, e lui non era uno che si lasciava distrarre facilmente dagli allenamenti.
- Vi ha fatto una domanda, chi siete e cosa ci fate qui? – intervenne la ragazza del gruppo, visibilmente seccata dal fatto che il suo compagno sembrava essere stato privato della facoltà di comporre una frase di senso compiuto.
- Sono ninja del villaggio della sabbia. – replicò il terzo componente, mentre Baki assentiva con un leggero cenno del capo come a confermare le sue parole. Kestrel posò lo sguardo su di lui, che fino a quel momento era rimasto in disparte, e sgranò gli occhi. Avrebbe riconosciuto quella chioma ovunque: doveva essere imparentato con Zanna Bianca.
- Questo non spiega perché siano qui. –
Cielo, ma erano tutti così lenti di comprendonio i ninja di quel villaggio?
- Siamo qui per le selezioni dei chunin; ora, se non vi dispiace, togliamo il disturbo, abbiamo cose più importanti da fare che perdere tempo con voi. – concluse, voltando loro le spalle e incamminandosi nella direzione che aveva preso prima della loro comparsa.
- Che razza di presuntuosa. – borbottò Rin, senza curarsi di tenere bassa la voce. Non le importava che quella biondina arrogante potesse sentire.
Kestrel la ignorò bellamente, aveva ben altri pensieri in quel momento ed erano sicuramente più importanti del parere di una ragazzina. Percorse un paio di metri poi, finalmente, si decise a voltarsi e a fare la domanda che tanto le premeva.
- Dimmi una cosa, come ti chiami? –
Il giovane Uchiha si voltò con un sorriso smagliante, - Dici a me? Sono Obito Uchiha, e tu? –
Baki, intuendo facilmente a chi era in realtà rivolta la domanda, scoppiò a ridere udendo quella risposta. Tipico degli Uchiha, sempre convinti che il mondo intero girasse intorno a loro.
- Veramente l’ho chiesto al tuo compagno. –
L’entusiasmo di Obito scemò rapidamente e lanciò un’occhiata risentita a Kakashi; ma come, per una volta che trovava una carina questa era interessata al suo migliore amico?
- Kakashi. Kakashi Hatake. –
Ci aveva visto giusto, quel ragazzo era nientemeno che il figlio di Zanna Bianca.
- Io sono Kestrel Tanaka. Ricordati questo nome, figlio di Zanna Bianca, perché ci incontreremo molto presto. –
- È una minaccia? – domandò con tono lievemente divertito. Quella ragazza malgrado tutto lo incuriosiva e poi non gli era sfuggito il modo in cui i suoi compagni la guardavano, come se fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Sarebbe stato interessante combattere con lei.
- Considerala una promessa e, tanto perché tu lo sappia, non so una di quelle che promettono e poi non fanno. – lo avvisò, regalandogli un’ultima occhiata minacciosa e riprendendo ad allontanarsi con somma noncuranza.
Una volta che furono abbastanza lontani Rin si rivolse all’amico.
- Kakashi, ma la conosci quella? –
Il ragazzo scrollò le spalle, - Non ho la minima idea di chi sia, ma non vedo l’ora di affrontarla. –
Obito dal canto suo continuava a fissare la direzione in cui si erano allontanati i tre ninja della sabbia, anche se ormai erano troppo distanti per riuscire a vederli.
- Ti sei incantato? – domandò, trattenendo una risata e sventolandogli una mano  davanti agli occhi. L’ Uchiha la allontanò con uno schiaffetto e scosse la testa.
- No, amico mio, credo di essermi innamorato. – mormorò con tono sognante, mentre alle sue spalle Rin alzava gli occhi al cielo e borbottava qualcosa che suonava tanto come “Ma per favore, che razza d’idiozia”.
Kakashi non riuscì più a trattenersi e scoppiò definitivamente a ridere; Obito era proprio buffo con quella faccia, gli mancavano solo gli occhi a cuoricino.
- Torniamo dal maestro Minato, ninja innamorato, ho la sensazione che dovremmo allenarci molto per affrontare quei tipi. –
Rin si disse d’accordo e la parola allenamento sembrò far tornare in sé il giovane Uchiha, che annuì e tornò ad assumere un’aria seria. Il suo sogno era quello di diventare, un giorno, il nuovo Hokage e doveva concentrarsi su quello, indipendentemente dalle ragazze carine che incontrava.
- Hai pronunciato le parole magiche, Shi, finalmente è tornato tra noi. – commentò la ragazza, sussurrando per non farsi sentire dal diretto interessato. Il ragazzo sorrise con l’aria di chi la sapeva lunga, - L’ho fatto solo per non farti morire di gelosia, Rin rin. –
La ninja arrossì violentemente e abbassò lo sguardo, colta in flagrante.
- Ma che dici, a me non piace Obito. – borbottò.
- Ceeerto, e io non leggo gli scritti del maestro Jiraiya. –
Rin lo guardò con aria scandalizzata.
- Che ho detto? –
- Non è quello che hai detto, ma ciò che leggi, ti sembrano dei libri adatti ad un giovane e serio ninja? –
Kakashi le rivolse il migliore dei suoi sorrisi accattivanti, - E chi ha detto che io sia un ninja serio? –
I due si guardarono negli occhi per un paio di secondi e poi scoppiarono a ridere in contemporanea.
- Che succede? Dai, fate ridere anche me. –
- Rin ha appena detto che sono un giovane e serio ninja. –
A quelle parole Obito si unì al coro di risate. Kakashi serio, ma quando mai? Certo, quando si trattava di allenarsi e portare a termine le missioni che venivano loro assegnate diventava l’immagine stessa della serietà e della professionalità, ma per il resto del tempo era un tredicenne divertente e allegro, con la battuta sempre pronta e praticamente impossibile da offendere.
Continuarono a ridere e scherzare per tutto il tragitto, godendosi quegli attimi di tranquillità e spensieratezza che ogni tanto venivano loro generosamente concessi dalla vita. Kakashi esaminò il volto di entrambi i suoi compagni con attenzione, quasi volesse imprimere nella mente quei ricordi così gioiosi: Obito, il suo migliore amico, incostante come le maree, leale e desideroso di mettersi alla prova; Rin, la dolce e tenera ragazzina che aveva conosciuto all’Accademia e che per lui era diventata una sorta di sorella, un po’ timida e innamorata persa di Obito, anche se questo probabilmente non l’avrebbe mai ammesso; e poi c’era lui, il giovane aspirante chunin deciso a portare alto il nome della sua famiglia, misterioso come la maschera che celava gran parte del suo volto e testardo come pochi. Erano proprio una bella squadra, ognuno con le sue caratteristiche e il suo carattere, e ormai per lui erano la cosa più vicina ad una famiglia che avesse.
 
 
 
 















Spazio autrice:

Ovviamente non poteva mancare una fic su Kakashi (mio personaggio preferito dopo Itachi), spero che vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Fiamma Erin Gaunt





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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Cap 2

 

 

- Hai intenzione di batterti con quel tipo, quel Kakashi, vero? – le chiese Lee Ryan, affiancandola e scambiando un’occhiata con Baki, che scosse lievemente la testa come a dire di lasciar perdere.

Kestrel si voltò verso di lui, rivolgendogli la migliore delle sue espressioni impassibili, - Se anche fosse, non sarebbero fatti tuoi, giusto? –

- È solo che sono curioso, non l’hai mai visto prima, non puoi già avercela con lui. –

- È il figlio di Zanna Bianca. – replicò, per lei questo era un motivo più che sufficiente per non sopportarlo.

- E quindi? Non è colpa sua se i tuoi genitori sono morti. – obiettò testardamente.

Aveva appena finito di pronunciare la frase che un diretto si abbatté sul suo naso, mandandolo a gambe all’aria e facendolo sanguinare copiosamente. Baki scrollò le spalle, come a dire che lui lo aveva avvertito di lasciar perdere, e gli tese una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.

- Ti ha dato di volta il cervello? L’ho sempre detto che sei una pazza furiosa. –

- Piantala Lee, chiudi quella boccaccia larga. – intervenne, facendo una lieve pressione sulla spalla del compagno di squadra. Non gli era particolarmente simpatico, ma avevano bisogno che fosse in condizioni abbastanza buone per sostenere l’esame, e non aveva affatto la certezza che in quel momento Kestrel fosse abbastanza in sé da ricordarsi che non poteva permettersi di sfogarsi su di lui.

- Non devi nominare i miei genitori, mai e per nessuna ragione, o la prossima volta a sanguinare sarà la tua testa. È chiaro? – soffiò avvicinandosi con aria minacciosa.

- Cristallino. – replicò al suo posto Baki, rivolgendo un’occhiata significativa al ragazzo al suo fianco, che annuì controvoglia e borbottò qualcosa che poteva essere inteso come un assenso.

- Adesso che ne dite di evitare di farci fuori a vicenda e raggiungere la maestra Ko? –

I due annuirono, lasciando che questa volta fosse Baki a prendere il comando del gruppo e a indirizzarli verso il punto d’incontro che avevano concordato con Madame Ko.

Trovarono ad attenderli una ninja più vicina alla quarantina che alla trentina, il volto delicato era solcato da una profonda cicatrice che le partiva dalla tempia e correva su tutto il lato destro, fino al mento.

- Ce ne avete messo di tempo, credevo vi foste persi. –

- Ci scusi per il ritardo, Madame, ma abbiamo incontrato dei ninja lungo la strada. – replicò Baki, chinando leggermente il capo in segno di rispetto.

- Di Konhoa? – chiese interessata.

- Sì, c’era Hatake tra di loro. – confermò Kestrel, prendendo la parola e attirando l’attenzione della ninja sull’espressione rancorosa della sua allieva.

- Controllati, disciplina la mente, non puoi farti prendere dal furore. – la redarguì.

La ragazza annuì, chiudendo gli occhi e prendendo tre grossi respiri; cercò di rilassarsi, decontraendo i muscoli delle braccia e del collo. Le sembrava di fare violenza a se stessa reprimendo la rabbia, ma sapeva che Madame Ko aveva ragione: non era il momento di farsi annebbiare la mente, ci sarebbe stato tempo per la vendetta.

- A te cosa è successo, Lee, ti hanno attaccato? – continuò, rivolgendosi stavolta verso il meno talentuoso dei suoi allievi, che compensava la scarsa abilità di combattente con l’innata capacità di statista; capacità che non riusciva comunque ad impedirgli di cacciarsi continuamente nei guai a causa della sua brutta abitudine di parlare senza pensare.

Il ragazzo rivolse un’occhiata nervosa a Kestrel, evidentemente incerto sul raccontare come si erano svolti gli eventi o meno.

- Temo sia colpa mia, Madame, non sono riuscita a controllarmi, anche se ormai dovrei sapere che ciò che dice molto spesso non passa neanche lontanamente vicino a quei pochi neuroni che sono rimasti in quella sua testa ad ananas. –

Lee la guardò in cagnesco, pronto a controbattere, ma la ninja lo fermò con un cenno della mano.

- Kestrel. –

Il tono di rimprovero con cui aveva pronunciato il suo nome la spinse ad abbassare lo sguardo, sforzandosi di assumere un’aria pentita che non le riuscì per niente.

- Chiedo scusa, Madame. –

La donna scosse la testa, ben sapendo che il pentimento della ragazza non era affatto sincero, ma decise di lasciar correre; non si poteva cambiare radicalmente il carattere di una persona e lei non era tanto stupida da provarci, inoltre l’aggressività era il punto di forza di Kestrel, sarebbe stato sciocco privarla di un’arma come quella.

- Scuse accettate, Kestrel, ma ora seguitemi, abbiamo perso già abbastanza tempo. – asserì, conducendoli in un boschetto isolato e dividendoli in gruppi; tenne Kestrel con sé, malgrado tutto non se la sentiva di mettere a rischio Baki, non prima delle selezioni.

Dopo che Baki ebbe finito di lamentarsi per il fatto che a lui toccava confrontarsi con quell’inetto di Lee, l’allenamento proseguì senza ulteriori problemi.

 

 

 

 

 

*******

 

Minato accolse i suoi allievi con un’aria leggermente contrariata. Quel ritardo se lo sarebbe aspettato da Kakashi, che sembrava incapace di arrivare in orario ad un appuntamento, ma non da Rin e Obito che di solito arrivavano a destinazione con largo anticipo.

- Ci scusi maestro, ma abbiamo avuto un contrattempo. – esordì Rin, venendo interrotta da Obito,

- Sì, abbiamo incontrato i ninja del villaggio della sabbia… e quella Kestrel è davvero. –

Non seppero mai cosa fosse Kestrel secondo Obito, perché Minato lo interruppe con tono sorpreso.

- Avete incontrato Kestrel e Baki, gli allievi di Madame Ko? –

Aveva sentito parlare di quei due ragazzi, erano conosciuti in ogni villaggio per le loro doti eccezionali e tutti i maestri avevano detto la stessa cosa ai loro allievi: erano loro due gli avversari da battere.

- Sì, e personalmente li ho trovati degli insopportabili palloni gonfiati. – borbottò Rin, a cui sembrava proprio non andare giù il comportamento di quei ninja e la reazione che la ragazza aveva scatenato in Obito.

- State attenti a quei due, soprattutto alla ragazza; se è vero la metà di ciò che si dice sul suo conto allora è bene non sottovalutarla. – li avvisò, lo sguardo fattosi immediatamente meditabondo. L’arrivo dell’ultima Tanaka in circolazione proprio durante le selezioni dei chunin non doveva essere un caso; era abbastanza sicuro che in tutto ciò ci fosse lo zampino di Ko e si ripromise di tenerla d’occhio. Conoscendo la ninja, non dubitava che avrebbe fatto ricorso a qualsiasi stratagemma pur di fare in modo che i suoi allievi venissero promossi e, se in tutto ciò riusciva anche ad esaudire il desiderio di vendetta dell’allieva, per Kakashi si sarebbe messa decisamente male.

- Immagino che tu non sappia perché quella ragazza ce l’ha tanto con te, vero Kakashi? –

Il ragazzo scosse la testa, perplesso. Aveva avuto l’impressione che provasse del rancore nei suoi confronti, ma aveva scartato quell’ipotesi perché non riusciva a trovare una ragione per ciò.

- I suoi genitori sono stati uccisi da tuo padre durante una missione. –

Kakashi sgranò gli occhi, sorpreso. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, ma tutto sommato ora tutto aveva senso.

- In sostanza, maestro, state dicendo che vorrà vendicarsi su di me? –

Minato annuì, soddisfatto per il fatto che il ragazzo avesse centrato in pieno il nocciolo della questione.

- Sta con gli occhi aperti, Kakashi. So che è bella e sembra una fata, ma quella è la principessa delle fate tanto quanto lo sono io. –

- Terrò gli occhi aperti. – promise, anche se in cuor suo sapeva bene che dopo quella rivelazione il desiderio di affrontarla era cresciuto. Sarebbe stato uno scontro epico, ne era certo.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con il secondo capitolo di questa fic. Spero che vi piaccia e che mi lasciate qualche piccola recensione (anche semplicemente per dire che fa schifo u.u). Al prossimo capitolo.

Baci baci,

                  Fiamma Erin Gaunt

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