take me away.

di xlarryssmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new life. ***
Capitolo 2: *** i am small, the world is big. ***
Capitolo 3: *** new friends. ***
Capitolo 4: *** "just friends." ***



Capitolo 1
*** new life. ***


Era il 10 Gennaio, quando confessò ai suoi genitori la sua bisessualità.
‘Non esiste la bisessualità.’
 Risposero e andarono a letto tranquilli: non avevano idea del fatto  che loro figlia sapeva di essere bisessuale da ben quattro anni; non avevano idea del fatto che loro figlia aveva perso la verginità con una ragazza. Non sapevano nemmeno che loro figlia, in quel momento, era intenta a vagare per la sua stanza al buio raccogliendo vestiti, libri, cd e tutto il necessario in una valigia. Non sapevano che loro figlia, la piccola Selena, aveva deciso di andare a vivere dal cugino, a Los Angeles.
Da Grand Prairie fino Los Angeles c’erano circa venti ore di automobile. Fortunatamente Justin, il cugino, si trovava ancora lì in seguito alle feste natalizie. Sarebbe dovuto partire la mattina seguente ma, per la sua cuginetta, avrebbe fatto di tutto.
Selena scrisse velocemente il motivo della sua ‘fuga’ su un foglietto, aggiunse di non preoccuparsi perché si trovava con Justin, firmò  e lo lasciò sul tavolo della cucina, decisa a partire.

Le prime tre ore di viaggio riuscì a dormire, poi lesse un po’ con gli auricolari nelle orecchie.
Non appena si stancò delle solite 200 canzoni sul suo ipod e del suo libro, cominciò a  osservare  il corpo del ragazzo alla sua sinistra. Non si era mai accorta di quanto fosse attraente, forse perché l’aveva sempre visto come un fratello maggiore.
Aveva i capelli biondo scuro, non molto lunghi, alzati accuratamente dal gel; gli occhi dello stesso colore del miele, con uno sguardo intenso. Aveva un bel fisico: non troppo alto e magro.
Il ragazzo accese la radio e cominciò a canticchiare, Selena conosceva benissimo quella bellissima voce ma non se ne stancava mai.

Justin si accese una sigaretta.
‘Da quando fumi?’ chiese la più piccola
 ‘da quando hai perso la verginità?’
 ‘cosa? Io sono la ragazza più vergine di tutto il Texas, ragazzo’
 ‘e quanti anni ha la tua Jane?’
 ‘si chiama Jessica e ci siamo lasciate.’
 ‘oh, mi dispiace..’ rispose il cugino imbarazzato.
‘Perché non mi racconti più le cose come due anni fa?’ parlò di nuovo il biondo
‘boh, non stiamo mai da soli’
‘già.’
La verità era che era cresciuta, era cambiata troppo in quegli anni e non riusciva più a comportarsi con lui allo stesso modo. Non le piaceva quando le dicevano cosa fare e lui tendeva un po’ troppo a proteggerla, per i suoi gusti. Voleva fargli capire che era maturata, che sapeva badare a sé stessa. Questo era quello che voleva, ma sapeva benissimo di aver bisogno del cugino anche se odiava dover dipendere da qualcuno.

La ragazza, sicura di sé, prese una sigaretta dal pacchetto del cugino e la accese sotto gli occhi scioccati del maggiore, che preferì non proferire parola. Non gli piaceva la freddezza della cugina nei suoi confronti. Ma, nonostante ciò, si limitò a lanciarle qualche occhiata. Sapeva bene quanto era bella la cugina, ma gli piaceva riscoprire la sua bellezza ogni volta che la guardava. Amava il modo in cui le stavano quei capelli lunghi, di un castano scuro, mossi in modo naturale. Amava quei curiosissimi occhi marroni che, ad ogni sorriso, esplodevano. Amava le sue labbra carnose e il sorriso brillante. Per avere sedici anni era una gran figa, sua cugina.

Non appena arrivati, Justin, le mostrò la casa e la accompagnò nella sua camera lasciandole un bacio sulla fronte prima di andarsene. Non sapeva bene il motivo di quel gesto, ma non perse tempo a pensarci su come avrebbe fatto di solito.

La mora era stanca e in più le vagavano per la testa pensieri poco graditi, quindi preferì rilassarsi sul letto e finì per addormentarsi.

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è la prima ff che pubblico, mi piacerebbe sapere se volete che continui.
Durante il corso della storia si aggiungeranno altri personaggi ma non ho ancora definito la trama quindi come viene viene lo. Vabeh, recensite.

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Capitolo 2
*** i am small, the world is big. ***


Erano le sette di mattina e tutto il quartiere di Justin sentì le urla irritate che emise Selena quando il cugino la sveglio con un bicchiere di acqua ghiacciata in faccia.

‘Stronzo’ ringhiò la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

‘Ohw, ti voglio bene anche io.’ Rispose il ragazzo scompigliandole i capelli umidi.

‘Perché l’hai fatto? Non ho scuola qui.’ Si lamentò la mora.

‘E chi l’ha deciso? Ormai sei iscritta, devi almeno finire il liceo.’

La ragazza, rassegnata, gli ringhiò contro e si avviò in bagno per farsi una doccia e vestirsi.

‘Sbrigati, le lezioni cominciano alle otto e mezza.’ Urlò Justin da dietro la porta.

Non appena Selena uscì dalla sua stanza, Justin le mise lo zaino in mano e la trascinò fuori dalla porta e poi in macchina.

Davanti la nuova scuola, la ragazza, si sentì esageratamente piccola e sola per quella città. Ovunque si girava vedeva persone impegnate a parlare al cellulare, bere il caffè, chiacchierare con qualcuno e lei se ne stava lì, ferma, ad osservarli tutti. Le piaceva osservare le persone, osservare il modo in cui si muovevano o parlavano. I loro occhi erano più sinceri di quanto non lo fossero le loro labbra, e lei lo sapeva bene.

Dopo dieci minuti buoni che si guardava attorno, decise di entrare in quell’edificio così esageratamente enorme. Appena entrata guardò d’istinto l’orologio e notò che erano già le otto e venticinque, doveva muoversi. Si precipitò in segreteria e una donna anziana ma non troppo le mise in mano due fogli con gli orari delle sue lezioni e le attività extracurricolari. Diede un’occhiata veloce al primo foglio, lo mise nello zaino e camminò velocemente verso la classe dove si teneva la sua prima lezione: matematica, che palle.

Notò come erano tutti divisi in gruppetti: c’era il gruppetto formato da tre secchioni impegnati a discutere dell’argomento della lezione che sarebbe cominciata da lì a poco; quello dei fighi impegnati a discutere dell’ultima partita di football giocata dalla squadra della scuola; quello delle oche impegnate a discutere del vestito che avevano indossato quel sabato in un locale alla moda che, a giudicare dalla descrizione, a Selena sembrava così pieno di persone vuote; il gruppo più “normale” sembrava quello formato da tre ragazzi e re ragazze che, invece, parlavano di ciò che avrebbero disegnato sui muri di LA dopo la scuola. Poi c’erano un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo era abbastanza carino e stava appoggiato al muro con le cuffiette nelle orecchie e un’aria annoiata. La ragazza, invece, era bellissima ed era seduta sul suo banco con un quaderno nelle mani e disegnava chissà che cosa. Selena decise di sedersi accanto a lei, più che altro perché sembrava la più tranquilla in mezzo a tutta quella gente.

‘Posso?’ Chiese poggiando lo zaino sul lato del banco non occupato dalla ragazza dai capelli neri.

Quella alzò la testa e squadrò la nuova arrivata. Selena per poco non svenne alla vista di quegli occhi così neri ma così brillanti. La ragazza sorrise appena per poi fare un cenno del capo che somigliava a un si e tornare a concentrarsi sul suo disegno.

Dopo circa un quarto d’ora di lezione, Selena, decise che era troppo noiosa per lei e cominciò a fissare la ragazza al suo fianco che parve non accorgersene. Aveva i capelli neri e leggermente mossila pelle ambrata e le labbra carnose. Era abbastanza alta e portava una maglietta bianca con scritto ‘IF YOU’RE A BIRD, I’M A BIRD’ e degli uccellini azzurri attorno, dei jeans stretti e le vans. Era davvero bella.

Dopo un po’ si girò verso Selena e le sorrise.

‘Piacere, Naya. Tu sei?’ Chiese incerta.

‘Sono Selena.’ Disse sicura la nuova arrivata.
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Vabeh, sono sempre io lol continuate a recensire e fatemi sapere come vi sembra la presenza di Naya Rivera nella storia c:

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Capitolo 3
*** new friends. ***


Naya le sorrise e tornò sul suo disegno. Aveva davvero un bel sorriso, pensò Selena.
Appena suonò la campanella Selena afferrò lo zaino e fece per uscire dalla classe ma la compagna la bloccò tenendole saldamente il braccio, come se non volesse lasciarla andare. Aveva una presa forte e sicura e Selena pensò che doveva fare per forza un qualche sport.

‘Ti va se pranziamo insieme fuori?’ Chiese Naya con un sorriso complice.

‘Certo, avviso mio cugino.’ Rispose Selena senza pensarci due volte e si allontanò per fare la telefonata il più in fretta possibile.

‘Ha detto di sì.’ Disse raggiante e si incamminarono verso il bar più vicino.

‘È  carino?’ Chiese Naya con un sorrisetto malizioso stampato in faccia dopo pochi minuti.

‘Chi? Mio cugino?’ Selena esitò confusa dalla domanda.

‘SI, chi se no?’

‘Mmh.. sì, è carino.’ Disse distrattamente la nuova arrivata.

‘Quanti anni hai?’ Chiese l’altra notando l’evidente imbarazzo della nuova amica.

‘Sedici, tu?’

‘Pure, fra un mese e mezzo diciassette.’ Disse Naya soddisfatta entrando in un bar non troppo grande. Si avvicinarono al bancone e ordinarono due panini. Naya lo prese con della lattuga, pomodoro e del pollo. Selena, invece, decise di prenderlo solo con del formaggio e del pollo.

Una volta sedute al tavolo, cominciarono a chiacchierare, ogni tanto risuonava qualche loro risata in quel bar semivuoto e tutti si giravano a fissarle aumentando ancora di più il loro divertimento e quindi le loro risate.  Si può dire che Selena era più interessata alla bellissima ragazza davanti a lei che al suo panino. Naya la osservava divertita mentre lei raccontava tutte le sue avventure più strane e ogni tanto dava un morso al panino ormai freddo.

Dopo qualche minuto entrarono tre ragazzi e si sedettero accanto a loro. Non erano in classe con loro, Selena era certa di aver memorizzato tutti i visi dei loro compagni e quindi guardo Naya con aria interrogativa e lei le rispose con un sorrisetto furbo. In effetti erano tre bei ragazzi. Uno, si chiamava Luke, aveva la pelle chiara, i capelli biondi abbastanza lunghi con il ciuffo che gli cadeva quasi sugli occhi e gli occhi azzurri. Calum, invece aveva la pelle più scura ma non molto, gli occhi castano scuro e i capelli corti dello stesso colore. Il terzo, Ashton aveva i capelli non troppo corti sul biondo scuro, gli occhi verdi e la pelle chiara.

Dopo tutte le dovute presentazioni i ragazzi si rivelarono abbastanza simpatici. Cominciarono a parlare di LA ma la nuova arrivata si accorse lo stesso del fatto che Luke e Naya si erano spostati vicino alla finestra. Dal suo posto si vedeva chiaramente che Luke reggeva con una mano la sigaretta e l’altra era impegnata a stringere il sedere della ragazza. Lei era con la schiena appoggiata al muro e lui e lui le stava letteralmente appiccicato addosso.
Selena si lasciò trasportare dai suoi pensieri su quei due tanto che non sentì Calum che le chiedeva cosa ne pensasse dalla nuova scuola.

‘Si, si.’ Rispose Selena distratta, la gelosia la stava consumando.

La risata degli altri due la riportò su quel pianeta con una faccia leggermente confusa.

‘Sel, Ti avevo chiesto cosa ne pensi della nuova scuola.’ Disse Calum con un sorriso amichevole.
 Lei rimase colpita dal fatto che l’abbia chiamata Sel, dato che lo facevano solo le persone più intime ma poi rispose ridendo di sé stessa.  Nel frattempo la ragazza notò che Luke e Naya erano spariti.

‘Dove sono andati Luke e Naya?’ Chiese cercando di non sembrare troppo gelosa.

Ash sorrise maliziosamente e rispose che probabilmente erano andati a divertirsi in un luogo più appartato, Sel capì cosa voleva dire e cercò, di nuovo, di non sembrare troppo gelosa.
A quel punto era da sola con Calum e Ashton che, anche se all’inizio potevano sembrare dei cattivi ragazzi, si erano rivelati simpatici e anche abbastanza dolci. Erano del suo stesso anno ma frequentavano un’altra sezione, per questo Sel non li aveva notati quel giorno.

 Si alzarono dal tavolo che erano le tre del pomeriggio e cominciarono a camminare verso una meta a Selena sconosciuta.

‘Vuoi che ti accompagnamo a casa, bellissima?’ Chiese Calum sorridendo.

La ragazza annuì e salì sul sedile anteriore della macchina di Ashton (Calum aveva insistito) dandogli l’indirizzo di suo cugino. Appena si furono fermati davanti il palazzo di Justin Selena fece per aprire lo sportello ma Calum l’aveva preceduta e adesso le porgeva una mano per farla scendere con un sorriso scherzoso stampato in faccia. La ragazza rise e poi scese facendo finta di aiutarsi con la mano di Calum, diede un leggero bacio sulla guancia sia a lui che a Ash ed entrò in casa.

Appena l’amico si sedette accanto a lui, Ashton, diede un colpo sull’acceleratore e partirono.

‘È simpatica, Sel.’ Disse Calum con un sorriso raggiante.

‘Vai tranquillo che non si è capito che ti piace, fratello.’ Disse sarcasticamente Ashton per poi ridere.

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Capitolo 4
*** "just friends." ***


Una volta lasciato Calum a casa, Ashton, tornò a casa sua e, prendendo il suo zaino dal cofano, notò che Selena aveva dimenticato lo zaino. Erano già le cinque del pomeriggio e lui doveva ancora prepararsi per una cena di lavoro dei suoi alle sei. Tirò fuori il suo iphone e cominciò a digitare freneticamente un sms per Naya:

 ‘Ehi, scusa se ho interrotto una scopata ma ho urgente bisogno del numero di Sel. xx Ash.’

 Una volta premuto ‘invia’ si spogliò velocemente e si diresse nella doccia.

Appenà uscì dal bagno notò con sollievo che l’ispanica aveva risposto al messaggio col numero dell’amica che Ash memorizzò subito in rubrica e, mentre sceglieva dei vestiti abbastanza eleganti, optò per telefonarle.

‘Pronto?’

‘Ehi Sel, sono Ash, come stai?’ Disse cercando di mantenere un tono dolce.

‘Ash, ci siamo salutati solo mezz’ora fa, non credo sia una domanda necessaria. Che ne diresti di dirmi il motivo per cui hai chiamato, invece?’

‘E chi ti ha dato il mio numero?’ Aggiunse la mora.

‘Me l’ha dato Naya. Era per dirti che ho io il tuo zaino, se vuoi te lo porto doma…’ il ragazzo fu subito interrotto dalla voce tranquilla dell’amica.

‘Ti dispiace se lo passo a prendere io? Sai, non mi alletta l’idea di arrivare al mio secondo giorno in questa scuola impreparata.’

‘Ehm, ok. Però io alle sei esco…’ Disse domandandosi il motivo del ritardo dei suoi che erano sempre così puntuali.

‘…quindi fai veloce, se puoi.’ Completò subito la frase distrattamente, aveva un bel problema: non aveva idea di cosa indossare.

‘Certo, arrivo.’ Disse l’altra riattaccando.

Erano le sei meno un quarto e Ash era ancora in mutande, aspettava una ragazza e i suoi non erano ancora tornati. I suoi pensieri vennero subito interrotti dalla vibrazione del cellulare che indicava l’arrivo di un sms.

‘La cena è rimandata alle otto e mezza, io e tuo padre non torniamo a casa quindi ci vediamo lì. Baci dalla mamma.’

Appena finì di leggere un sorrisetto furbo prese il posto della sua espressione confusa. Selena era una gran figa e, anche se piaceva a uno dei suoi migliori, amici voleva almeno provarci con lei. I suoi pensieri, sta volta molto meno casti, vennero interrotti di nuovo. Sta volta, però, dal campanello.
Andò subito a fare entrare Selena che subito arrossì.

‘Ash, sono le sei meno dieci. Perché sei ancora in mutande?

Merda. Se n’era completamente dimenticato, non che la cosa gli dispiacesse.

‘Infatti ho due cose da dirti: la prima è che l’impegno che ho è stato spostato alle otto e mezza. La seconda è che non ho idea di cosa mettere quindi mi chiedevo se potresti suggerirmi qualcosa…’ disse abbozzando un sorriso.

Selena rise e lo seguì in camera sua.

‘Non credo serva uno smoking,’ disse. ‘potresti mettere questi jeans, la camicia bianca, e quella giacca.’
 

Lui ringraziò raggiante e si precipitò in bagno ringraziando l’amica.

La mora non poteva negare che Ash era davvero un bel ragazzo e che non le era dispiaciuto il modo in cui si era presentato alla porta. Anche se conosceva da poco Naya credeva le piacesse, ma era già impegnatae poi Ash era dolcissimo e simpatico.

‘TADAAAAAAAAAN!’ Urlò il ragazzo uscendo dal bagno e assunse una posa piuttosto buffa che fece ridere Selena.

‘Ti va di restare, dato che i miei non ci sono?’Disse con voce roca.

La ragazza annuì arrossendo violentemente mentre lui le si avvicinava sempre di più.
Era davvero vicino, troppo vicino. Pensò Sel con l’intenzione di stare al suo gioco. Nel frattempo lui le aveva poggiato le mani sui fianchi azzardando un leggero bacio all’angolo sinistro della sua bocca. Lei si avvicinò di più, se possibile,  lo baciò schiudendo leggermente le labbra. Il ragazzo sorrise nel fare scontrare la sua lingua con quella della ragazza mentre la faceva stendere sul letto e, senza smettere di baciarla, si mise su di lei attento a non farle male. Selena gli poggiò una mano sulla guancia e lentamente fece scorrere l’altra tra i suoi capelli mentre lui si staccò dalle sue labbra sorridendo. Dopo uno scambio di sorrisi,  Ash, assunse un’espressione tra il soddisfatto e l’esigente e  cominciò ad abbassarle la cerniera della felpa, lei sollevò appena la schiena in modo da baciarlo ma allo stesso tempo permettendogli di toglierle completamente la felpa e lanciarla a terra. Sel non perse tempo a far finire la giacca e la camicia del ragazzo insieme alla sua felpa e, sorridendogli, si mise sopra di lui che nel frattempo spostava la sua gamba tra quelle della mora. Lei gli stava dando dei dolci baci sul petto quando entrambi sentirono il suono di una chiave che girava nella serratura.

‘È mia sorella.’ Disse Ashton piuttosto seccato.

‘Vabeh, ci ignorerà.’ Disse l’altra facendogli spuntare un sorriso sulle labbra che presto assunsero un’espressione piuttosto imbarazzata.
La sorella di Ashton si era piegata per raccogliere i loro vestiti da terra e glieli stava lanciando addosso a uno a uno.

‘Allora, non ho intenzione di chiedervi cosa stavate facendo o chi sia tu. Vi chiedo solo di smettere perché io e Ash abbiamo un impegno piuttosto importante.’ Disse la ragazza che sembrava qualche anno più grande di loro.

Aveva i capelli castano chiaro lunghi e mossi, somigliava parecchio ad Ashton.

‘Dai, sono solo le sette…’ Si lamentò Ashton che si stava innervosendo più per la brutta figura che per l’interruzione.

‘Fa niente Ash, io devo ancora studiare. A domani.’ Disse Sel mentre si vestiva piuttosto imbarazzata dato che nel frattempo era rimasta anche senza maglietta.

Una volta pronta, lasciò un leggero bacio sulle labbra del ragazzo per poi uscire dalla casa. Una volta fuori sentì quella ragazza piuttosto irritante che rimproverava il fratello e al posto di sentirsi in colpa, sorrise. Non lo fece per il rimprovero ma per le splendide sensazioni che aveva provato in sua compagnia. Era comunque molto, molto confusa.

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