The scent's left of you.

di FlyNever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Con tutta la buona volontà e il buon senso che ho in corpo, mi siedo a terra a gambe incrociate davanti alla gabbia del coniglietto che la mia 
scuola ha adottato circa sei mesi fa. Ma adesso la mensa ha deciso che sarebbe meglio mangiarlo! Io non permetterò mai che mangino il mio 
Tamburino... si gli ho dato un nome e mi sono affezzionata. Anche perchè è stata una mia idea adottarlo. Chi sono io ? 
Mi chiamo Arianna Steele e ho 17 anni, frequento il quarto e sono la rappresentante degli studenti, in più sono vegetariana e non sopporto in alcun
modo il maltrattamento sugli animali. 
-Signorina Steele, ancora lei ?- sbuffa la vicepreside. Affianco a lei c'è la strega della mensa, fino ad una settimana fa mi stava simpatica ma adesso è
sul mio libretto nero, peggio per lei. 
-Si signora, ancora io, Tamburino ha il diritto di vivere- rispondo incrociando le braccia sul petto. La vicepreside alza gli occhi al cielo. 
-Quando capirai che questa è natura, gli animali sono stati creati per sfamare noi- insinua. Chiudo gli occhi a fessura. 
-Se uno psicopatico si avvicinerebbe a lei minacciandola di diventare la sua cena, lei che farebbe ?- domando retoricamente. 
La vicepreside sbuffa di nuovo ma io da lì non mi muovo! Il resto della scuola mi sta fissando, beh non mi interessa, io vincerò, come al solito. 
-Signorina Steele adesso basta, tra poco ha lezione e se non la smette chiamo i suoi genitori- strilla ma a me è indifferente, non cambierà quello che sto 
facendo.
-Con tutto il rispetto, delle lezioni me ne sbatto- ammetto. Una risata generale scoppia intorno a me. Ho fatto esasperare la vicepreside.
-Senta, lei va a lezione e io le prometto che non toccheremo il coniglio fino a fine giornata, è d'accordo ? chiede.
Annuisco convinta e mi alzo da terra -Affare fatto, e non dimentichi che la mia classe affaccia sui giardinetti- gli stringo la mano sorridente e mi allontano.
Entro in classe e prendo posto vicino la finestra.
-Questo è il mio posto- una vocina stridula e irritante mi entra nelle orecchie. Mi giro e vedo la bionda ossigenata della scuola, in ogni scuola c'è una bionda
ossigenata ma noi abbiamo acchiappato la peggiore!
-Per oggi no- mi sforzo di sorridere ma con scarso risultato.
-Non l'hai comprato questo posto- risponde sbattendo la mano sul banco vuoto affianco al mio.
-Perchè ? il tuo papino ti ha comprato anche questo ?- ribatto con calma. E con questa la liquido perchè va a sedersi infondo. Sbuffo e ritorno a guardare la gabbia.
-Non preoccuparti, quando la vicepreside fa un accordo è quello e basta, non lo toccherà- stavolta a parlare è la mia migliore amica, Jenna. Compagna di mille 
avventure e di mille cazzate. Annuisco e le sorrido. 
-Tieni, cappuccino con doppia schiuma e una zolletta di zucchero- dice quando mi porge il bicchiere. 
-Grazie splendore- dico e gli do un bacio sulla guancia. Sospira -Mi cogli sempre di sorpresa- scherza. Socciamo entrambe a ridere mentre il prof di filosofia entra.
-Come sai dell'accordo ?- le sussurro.
-Tutta la scuola lo sa, ormai sei famosa per i tuoi schatti da animalista- risponde. Divento rossa, è vero non è la prima volta che mi faccio riconoscere, ho sempre
lottato per le cose in cui credo. Ma non c'è niente di male, giusto ? 

Le lezioni sono finite e io non vedo l'ora di andare a vedere come sta Tamburino. Corro verso i giardinetti e per fortuna è ancora lì che mangia. 
-Ciao Tamburino, ciao mio bel coniglietto- dico con una voce da idiota infilando il dito nella gabbia. 
Quando mi inginocchio per vedere meglio Tamburino mi accorgo che a terra c'è la chiave. Grandioso, la chiave della gabbia! Mi guardo intorno quando mi viene 
un'idea al quanto pericolosa ma estremamente geniale. Infilo la chiave nel lucchetto. 
-Arianna, che stai facendo ?- sobbalzo e lentamente mi giro. Mi rilasso quando vedo che è solo Jenna. 
-Mi hai spaventata- dico ricominciando ad armeggiare con il lucchetto. 
-Allora ? Che stai facendo ?- richiede insistente. Alzo gli occhi al cielo. -Rubo Tamburino- gli rivelo -Mi aiuti ?- aggiungo. 
-Certamente!- risponde. Per questo le voglio un bene dell'anima, potrò anche proporle di rapinare una banca, lei ci sarebbe. 
Afferro Tanburino e mi affretto ad uscire. Jenna chiude la gabbia e corriamo entrambe verso il suo motorino. 
-Sbrigati con quella catena- dico ridendo come un'idiota e sopraffatta dall'adrenalina, quando una motocicletta blu notte si ferma affianco a noi. 
Chiudo gli occhi e stringo Tamburino forte a me, so chi è. Jenna sbuffa e lentamente si alza posando la catena nel sellino. 
Sento la sua risata da sotto al casco e una volta spenta la sua stupida motocicletta si toglie il casco liberando i suoi ricci. Adesso due occhi verdi mi 
fissano. Due occhi verdi che non sopporto! 
-Ma che fai ? Ti sei messa anche a rubare adesso ?- chiede sistemandosi i capelli con una mossa ben studiata. 
Sbuffo -Questo non è rubare, questo è proteggere i diritti di un povero coniglio che stava per diventare stufato- mi altero. 
Ride ancora. -Arianna se ti scoprono sei fritta- dice, cosa ? si preoccupa per me ? -E la mia bocca non è abituata a stare chiusa- aggiunge, ah ecco..
-Se mi scoprono so a chi dovrò dare la caccia Harry- salgo sul motorino di Jenna. Faccio la linguaccia a quel riccioluto da strapazzo e partiamo. 
-Ogni giorno che passa Harry si fa sempre più carino- grida Jenna per farsi sentire. 
-Sarà.. ma mi è indifferente, non lo sopporto, ma mi è ugualmente indifferente- rispondo fredda. 

-Allora ci vediamo domani ?- mi chiede Jenna mentre scendo dal motorino. 
Annuisco -Al solito posto ?- domando.  
-Si, buonafortuna con tua madre- risponde guardando Tamburino. Alzo gli occhi al cielo e la saaluto con un
cenno della mano, lei ricambia e se ne va. 
-Mamma sono a casa- urlo mentre poggio la borsa sulla poltrona all'entrata. 
-Sono in cucina tesoro- grida di rimando mia madre. Mi accosto all'entrata della cucina. -Se ti faccio vedere una cosa ti arrabbi ?- chiedo cautamente. 
-Dipende.. cos'hai combinato ?- chiede e neanche il tempo di rispondere che il telefono squilla, mia madre entra in salone cogliendomi di sorpresa. 
-E quel coniglio ?...dopo mi spieghi!- dice e risponde al telefono. Sfortunatamente credo di sapere chi sia. -...Certo..capisco..grazie..a risentirla- stacca. 
-Arianna! Per caso questo è il coniglio che hai fatto adottare alla tua scuola qualche mese fa ?- domanda mia madre mentre batte il piede a terra, e quando
batte il piede a terra non è mai buon segno. 
-E se anche fosse ?- faccio un finto sorriso mentre Tamburino si divincola tra le mie braccia. 
-Arianna Jennifer Steele!- grida. Porca miseria, mi sono cacciata in un enorme guaio! 
-Mamma, volevano trasformarlo in stufato- cerco di giustificarmi. Mia madre sbuffa e si copre gli occhi con una mano. -Scusa...- aggiungo. 
-Arianna...capisco che a questo coniglio ci tieni, ma rubare è un atto grave- dice con calma, credo stia cercando di farmi ragionare, ma io non riporterò Tamburino
indietro per sfamare un branco di idioti cannibali! 
-Lo so, mio padre è avvocato..- cerco di scherzare, ma mia madre è serissima. -Scusa ma non lo riporterò indietro, mamma cerca di capirmi- la prego. 
Sbuffa di nuovo. -Mia cara, hai il dono di far esasperare le persone.. chiamerò la scuola e cercherò di far ragionare la vicepreside, puoi tenerlo- mi dice, 
Corro ad abbracciarla stritolando Tamburino tra di noi. -Ups scusa Tamburino- dico sorridente -Grazie mamma, grazie- aggiungo e corro in camera a cercare di 
creare una cuccia per il mio nuovo coniglietto. 
Chiudo la porta alle mie spalle e poso Tamburino sul pavimento. Mi butto sul letto a peso morto, Harry Styles preparati al peggio. 

#Carissime le mie lettrici la nuova storia è arrivata! 
Che ne dite ? 
Come primo capitolo non c'è male.. no ? 
A quanto pare Arianna è una ragazza al quanto testarda e che sa far valere i suoi diritti. 
Lo ammetto, mi sono ispirata a me stessa lol. 
Immaginate Harry che si toglie il casco e libera quei suoi deliziosi ricci ? ** VISIONE CELESTIALE! 
Okay..ehm :D Questo è tutto, Pubblicherò il secondo capitolo al più presto c: 
Un bacio x
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Mi tolgo il casco e lo passo a Jenna che lo posa nel sellino del motorino. 
-E' un uomo morto!- dico mentre mi incammino verso la scuola segiuta a ruota da Jenna. 
-Calma Arianna, può essere anche che non è stato lui, insomma può essere che qualcuno si è accorto che la gabbia era vuota- cerca di calmarmi.
-E' stato lui, ci metterei la mano sul fuoco- insisto. 
Sono rossa dalla rabbia e non riesco a contenere la mia voglia di ammazzare di botte quell'idiota di Harry! E non sono ironica, io le botte le so dare. 
-Hei tu bionda ossigenata, dov'è Harry Styles ?- chiedo a quella bisbetica di Sarah. 
-Perchè cerchi il mio ragazzo ?- mi chiede girandosi e accecandomi con la sua orrida gonna rosa shoking. 
Ah si, dimenticavo. Harry e la bionda ossigenata stanno insieme... beh Dio li fa e poi li accoppia, però che fantasia... 
-Lo sai o no ?- chiedo più insistente. 
-Sta arrivando con i suoi amici- risponde girando i tacchi. Si allontana seguita dal resto delle cagnoline stile Paris Hilton. 
-Li aspettiamo ?- domanda Jenna. Annuisco e mi vado a sedere sulla panchina in pietra appena fuori il parcheggio. Accavallo le gambe e incrocio le braccia. Jenna mi guarda 
come se fossi impazzita, ma non sa che non è la prima volta che Harry mi fa una cosa del genere, per me spia è sinonimo di tradimento. E lui nei miei confronti ne ha fatti di 
tradimenti, a cominciare dalla seconda media. 
Mi rabbuio fissandomi le mani. 
Jenna non lo sa ma prima di conoscere lei, Harry e io eravamo amici, non migliori amici, ma amici. Mia madre e sua madre si vedevano sempre e un giorno mia madre l'invitò a 
pranzo e da lì si instaurò una simpatia tra me e Harry, una simpatia che durò fino all'età di dodici anni. Poi un giorno doveva accompagnarmi a comprare un paio di scarpe, mi 
ricordo che quel giorno mia madre non poteva e così chiesi a lui la cortesia di farmi compagnia, accettò. Ma quando stavamo nel negozio e io stavo provando il primo paio di 
scarpe entrò un suo amico, un tipo che a me non è mai piaciuto, Zayn Malik, sono amici ancora adesso. Comunque sto tipo cominciò a prendere in giro Harry perchè stava con 
una tipa come me e soprattutto perchè mi aveva accompagnata a comprare un paio di scarpe, Harry si arrabbiò, ma non con lui, ma con me. 
Deglutisco. 
Cominciò a prendermi in giro in modo pesante, disse che noi non eravamo amici, lui non era amico di femminuccie. E uscì dal negozio, con Zayn, lasciandomi da sola. Da quel 
giorno lo odio, con tutta me stessa, non gli parlai più, lui evitava di venire a casa mia e io ancora oggi evito di andare a casa sua. Ci odiamo, punto. 
-Sono arrivati- Jenna mi da un colpetto sul gomito riportandomi alla realtà. 
-Bene- gli rispondo con un sorrisino safarico sulle labbra. 
Cinque individui scendono dall'incredibile renger rover di Louis, devo ammettere che è una gran bella macchina! Guardo Jenna che è rimasta a bocca aperta, ma non per l'auto...
Louis sta giocherellando con le chiavi, Zayn sta messaggiando con qualcuno, Liam si sposta gli occhiali da sole dal naso alla testa, Niall si passa una mano nei capelli e Harry 
mordicchia una bottiglina d'acqua mentre mi fissa da dietro i suoi ray-ban neri. So che mi sta fissando. 
Pochi secondi dopo ce li troviamo di fronte, tutti e cinque. 
-Arianna smettila di avere sempre la faccia corrucciata dalla rabbia, rovina la tua bellezza- mi stuzzica Zayn, non lo degno di uno sguardo. 
-Ammutolisci imbecille- rispondo. 
Un coro di 'oh' si alza, ma io continuo a fissare Harry e lui fissa me, aspettando che io faccia la prima mossa. 
-Pensi sia colpa mia...- dice Harry. 
Annuisco -Adesso ne sono sicura- rispondo facendo qualche passo verso di lui. 
-Giuro che io non ho parlato, se ne sarà accorta da sola che mancava l'unico coniglio nell'unica gabbia di questa scuola- si toglie gli occhiali liberando quel verde... deglutisco. 
-Sei un traditore- riesco solo a dire, non so per quale oscuro motivo non sono più così tanto arrabbiata. Che diavolo succede ? scuoto la testa. 
-Non è vero- risponde. 
-Si invece- ribatto. 
-No invece- continua. 
-Scusate l'interruzzione ma dovremmo andare a lezione, la campanella è suonata- ci interrompe il biondino. 
E così afferro la borsa dalla panchina e mi allontano con Jenna. Sono incazzatissima con me stessa! Non ho avuto il coraggio di dargli una lezione, ma l'ho fatto solo per non
dare spettacolo, si solo per quello! 
-Tutto qui ? L'hai solo accusato di essere un traditore ?- chiede, più perplessa di me, Jenna. 
-Non volevo dare spettacolo!- urlo più per convincere me stessa che lei. 
-Okay calma, dico solo che non è da te fargliela passare liscia- risponde alzando le mani in segno di scuse. 

Sospiro per la milionesima volta, sospiro perchè quella stupida immagine degli occhi di quell'idiota mi ritorna in mente. La luce del sole li rendeva ancora più verdi.. un verde che
mi piaceva tanto quando eravami amici... appunto amici, adesso non lo siamo più! Mi do qualche schiaffo mentale. 
-Si può sapere cosa ti succede ?- mi sussura Jenna per non farsi sentire dal prof di mate. 
-Penso troppo, tutto qui- rispondo abbandonando la testa sul banco. 
-E allora non farlo se ti fa stare così, oppure chiediti perchè lo stai facendo- mi consiglia. 
-Grazie jenna, ci penserò- rispondo ironica. 
Dopo cinque minuti suona la campanella dell'intervallo, finalmente! 
-Andiamo un po' nei giardinetti ?- mi proprone Jenna, accetto. Un po' d'aria non può altro che farmi del bene. 
Ci sediamo sull'erbetta fresca, la primavera è dietro l'angolo e già si sente il delizioso profumo dei fiori e l'insopportabile sensazione delle allergie. 
-Questo fine settimana andiamo a ballare, non lo dimenticare- dice Jenna mentre mi porge una coca cola. 
-Come potrei dimenticarlo, aspetto questo momento da un mese- rispondo. 
Una risatina soffocata e stridula interrompe la mia mezz'ora di relax. 
-L'hai trovato poi Harry ?- mi chiede Sarah con la sua solita aria da "ragazza ricca del quartiere". Annuisco sperando che se ne vada. 
-Che volevi da lui ?- ..ma non se ne va! Oh porca miseria. Alzo gli occhi al cielo alzandomi in piedi. 
-Niente- rispondo secca. 
-Impossibile, dimmi cosa volevi dal mio ragazzo- insiste. 
-Abbiamo capito che è il tuo ragazzo, non c'è bisogno che lo ripeti ogni cinque minuti, nessuno te lo tocca quel roccioluto!- gli urlo contro. 
-Hai la luna storta oggi ?- domanda prima di andarsene. 
Tiro un sospiro per calmarmi. 
-Si può sapere oggi cos'hai ?- mi chiede Jenna preoccupata. -Perchè hai reagito in quel modo ?-  aggiunge. 
-Non lo so..- rispondo mentre ci sediamo entrambe di nuovo a terra. 
-Sembravi quasi...gelosa- dice insicura delle sue stesse parole. Metto la testa nelle ginocchia rannichiandomi meglio possibile. 
-Oddio, sei gelosa ?- chiede stupefatta. 
-No no no, assolutamente no!- rispondo convinta. 
-Ah e allora cos'hai ?- domanda di nuovo, ma il bello è che non lo neanche io. Avete presente quando sei arrabbiata per qualche motivo ma quel motivo non lo 
conosci neanche tu ? Beh, adesso mi trovo in uno di quei casi. 
-Ti giuro che non so cosa mi prende, forse il ciclo- rispondo sorridendo. Jenna scoppia a ridere. -Forse..- 

-Ciao Tamburino- saluto il mio bellissimo coniglietto, l'ho messo in uno scatolone ricoperto da diverse carte regalo, è venuto fuori un risultato stupendo, o almeno
a me piace. Sono tornata a casa da circa venti minuti e mia madre non c'è. E ovviamente neanche mio padre, sono settimane che lo vedo di sfuggita la mattina e 
qualche volta di notte. E' sempre occupato con il lavoro. Mia madre invece ha smesso di lavorare da circa tre anni, l'hanno licenziata e adesso non trova più lavoro. 
Io a volte il sabato ci vado a lavorare, faccio la cameriera in una pizzeria vicino casa mia, devo farlo perchè sto mettendo da parte i soldi per fare un viaggio all'estero 
in estate, magari Australia o la grande mela.. bah chissà, io e Jenna non abbiamo ancora scelto la destinazione. 
Sento la porta sbattere. 
-Mamma sei tu ?- chiedo da sopra le scale. La risposta incazzata della voce di mia madre mi fa capire che si, è mia madre. 
-Perchè sei incazzata ?- gli chiedo quando scendo giù. 
-E' questo mondo, pieno di maschilisti, sono andata a chiedere lavoro in una gioelleria, la guardia giornaliera, ma loro hanno detto che è un lavoro adatto ad un 
uomo e non ad una donna, ovviamente! Da quando una donna non ha la forza di proteggere qualche pietra preziona?- scoppia come un vulcano. 
-Sono d'accordo con te sul fatto del mondo maschilista, ma in questo caso mamma.. credo che abbiano ragione- rispondo scoppiando a ridere. 
-Adesso ti ci metti pure tu ?- domanda con un piccolo sorrisino sulle labbra. 
-No mamma scusa.. è che sei così buffa quando ti arrabbi.. e hai anche rotto le uova- dico tra una risata e l'altra. Dopo un po' anche mia madre scoppia a ridere. 
-Adesso vatti a preparare che abbiamo ospiti a cena- dice dopo qualche minuto. 
-Assì ? e chi ?- chiedo curiosa. 
-Te la ricordi Anne ? viene lei e il figlio- risponde mentre posa il latte nel frigo. 
Oh porca miseria! 

#Fanciulle buonasera :D 
TATAAAAAAN SECONDO CAPITOLO! 
Lo so è un po' noioso.. ma hei nessuna paura è di passaggio u.u 
E cosa succederà nel prossimo capitolooo ?? booooh. 
E cosa gli è preso oggi ad Arianna ? boooh. 
Okay basta, mi tolgo dai piedi, non sono divertente.. lol. 
Vi voglio bene patatine =3 Alla prossima. 
Un bacio x

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Mia madre mi ha costretta a mettere il vestitino a fiori, quello che odio tanto, quello che mi fu regalato proprio dalla madre di Harry qualche 
mese fa. Io non odio sua madre, lei è una donna deliziosa e gentile, non so come abbia potuto crescere un ragazzo così idiota come Harry...
Hanno appena bussato e mia mamma è andata ad aprire, io sto in cucina pregando che lui abbia deciso di non venire ma quando, qualche 
minuto dopo, entra nella cucina con una camicia bianca e dei pantaloni blu mi rendo conto che quella sarà la serata più brutta della mia vita. 
-Arianna, ti fai ogni giorno più bella- Anne si avvicina e mi da un bacio sulla guancia, ricambio il saluto con molto piacere. 
-Harry non rimanere lì impalato, saluta Arianna- aggiunge riprendendo il figlio che è rimasto impalato sulla porta fissandomi come se fossi un 
topo e lui il gatto. Mi fa uno di quei suoi sorrisetti e si avvicina posandomi un bacio sulla guancia. Rimango di sasso, bloccata, quando sento il 
suo profumo. Mi pizzica il naso ma è incredibilmente buono e dolce. Potrei perfino dire che mi piace... il profumo intendo. 
-Ciao Arianna- mi dice e poi passa a salutare mia madre. Faccio un sospiro di sollievo quando si allontana, la sua vicinanza mi mette in soggezione. 
-Mio marito sta per tornare, quando arriva ci mettiamo a tavola, intatnto accomodiamoci in salotto- mia madre parla da perfetta casalinga, Odio quando è
così educata, infondo siamo una famiglia di ribelli. Mi scappa un sorrisino a questo pensiero, Harry se ne accorge e mi guarda come se fossi impazzita. 
Ci sediamo sul divano, ovviamente, per volere di quella strega di mia madre, sono seduta vicino ad Harry, mi sforzo di sorridere ma dentro sono un tornado, 
vorrei non essere qui, vorrei stare in stanza con Tamburino, mi sento a disagio qui con Harry come ai vecchi tempi, ma il punto è proprio questo, non siamo come 
ai vecchi tempi, e c'è disagio, una nuvola di disagio che si taglia con il coltello. 
-Hei Arianna, sei troppo silenziosa stasera, non sei contenta della nostra visita ?- mi chiede Anne. 
-Certo che sono contenta è che sto pensando che domani sarà una giornata pesante- rispondo sistemandomi questa maledetta gonna. 
-Sei giovane, che impegni potresti mai avere ?- domanda ormai incuriosita dalla mia affermazione. Mannaggia a me e che ho parlato! 
-Arianna si è iscritta al volontariato ospedaliero qualche settimana fa, e domani inizia- si intromette mia madre mentre si versa un altro bicchiere di vino. Annuisco. 
-Assì ? e che cosa fai precisamente ?- tutti mi fissano, sono diventata la protagonista della serata. No no no.. 
-Praticamente assisto i bambini, li distraggo, li faccio divertire, leggo libri agli anziani, insomma mi rendo utile- rispondo tutto d'un fiato. 
-E' una cosa bellissima Arianna- mi dice. -Potresti andarci anche tu- propone al figlio dandogli un colpetto sul ginocchio. 
-Le iscrizioni sono chiuse..- mi intrometto. 
-Oh che peccato, sentito mamma ? sono chiuse- dice Harry con un tono irritante. 
-Già, che peccato- aggiungo alzando gli occhi al cielo. 

Mio padre è arrivato e così adesso siamo seduti intorno al tavolo mangiando purea di patate con il rosbif cucinato dalla mamma. Per fortuna non mi hanno messa 
vicino a Harry, bhe sono seduta di fronte a lui, ma almeno non ce l'ho attacato. 
-Come va a scuola Harry ?- domanda mio padre bevendo un sorso d'acqua. 
-Bene signore, posso dire che me la cavo- risponde educatamente, così tanto educatamente che mi scappa una risatina che mi affretto a nascondere con il tovagliolo. 
Come risposta a quella risatina mi arriva un calcio in pieno ginocchio, strizzo gli occhi perchè fa male, stupido idiota del cazzo! Ricambio il calcio e visto che io ho le 
ballerine fa più male, gli sorrido soddisfatta quando vedo la sua espressione dolorante. 
-Harry mi ha raccontato del coniglio..- Anne interrompe la nostra lotta di calci. 
-Cosa ?- chiedo sorpresa. 
-Cosa ?- ribatte Harry. 
-Si, il coniglio, l'hai rubato Arianna ?- domanda calma mettendo in bocca un pezzo di carota. 
-No- rispondo. 
-Si- ribatte quell'idiota. 
-Insomma.. ho solo evitato che diventasse stufato- aggiungo. 
-Ami gli animali ?- Anne continua con le sue domande. Annuisco. -E' una bella cosa- risponde. Annuisco di nuovo ringraziandola. 
-Harry mi parla molto spesso di te- annuncia all'improvviso Anne. 
Mi scappa una risatina -Davvero ?- domando incredula per poi guardare Harry che è diventato rosso dall'imbarazzo, vorrebbe scomparire ma io voglio godermi questo momento. 
-E cosa le dice ?- aggiungo sorridendo. 
-Di tutto, cosa hai fatto a scuola, i tuoi attacchi da animalista, le tue eroiche imprese..- risponde. 
-Eroiche imprese ?- insisto. 
-Si, tipo...- comincia ma poi viene interrotta da Harry. -Mamma credo che basti- sorride ancora rosso in viso. Questa me la segno sul diario, Harry che parla di me.. buffo. 

Quando metto in bocca l'ultimo boccone di secondo mi viene in mente che stasera non ho ancora dato da mangiare a Tamburino. Mi alzo pulendomi il muso con il tovagliolo,
-Con permesso- dico e mi dirigo nella mia cameretta. 
Socchiudo la porta alle mie spalle e do da mangiare a Tamburino. -Scusa bello, è che stasera la vedo nera, non resisto più- sussuro al mio amico con le orecchie a punta. 
-Perchè la vedi nera ?- sobbalzo quando Harry entra nella mia stanza. 
-Perchè ci sei tu- rispondo cercando di uscire, ma lui chiude la porta. 
-Guarda che se sale mio padre sei morto, non vuole che porto ragazzi in camera- lo avverto incrociando le braccia ma lui non si smuove. -Fatti tuoi..- aggiungo sedendomi sul 
letto. Continua a fissarmi, ma cosa vuole da me ? 
-Si può sapere perchè mi odi ?- chiede all'mprovviso. 
-O mio Dio, vuoi davvero affrontare quest'argomento qui ?- rispondo esasperata. Annuisce. 
-Senti, sei un traditore, io non me la scordo quella carognata che mi hai fatto a dodici anni- dico. 
-Avevo dodici anni- cerca di giustificarsi. 
-Anche io- rispondo imitando il tono della sua voce. 
-Io lo feci per te- continua. 
-E tu ti aspetti che ci creda ?- mi alzo e mi metto davanti a lui. 
-No...- risponde. -Ma comunque mi dispiace- aggiunge. 
-Stiamo bene come stiamo, quindi lasciami in pace- dico e apro la porta ma lui la richiude sbattendomela praticamente in faccia. 
-Mi stai molestando- dico. 
-Sei sempre esagerata- risponde. Mi siedo di nuovo sul letto, non so cosa ha intenzione di fare ma ormai mi arrendo. Lui si avvicina inginocchiandosi davanti a me. Ma cosa 
diavolo fa ? Comincia ad accarezzarmi il ginocchio, quello che mi ha colpito. 
-Ti ho fatto il livido...scusa- dice e comincia a soffiaraci sopra. Deglutisco e rimango immobile sotto il suo tocco, ma cosa mi succede ? perchè non lo allontano ? ma prima che io 
possa fare qualunque mossa si alza e si siede affianco a me. 
-Mi perdoni ?- chiede. 
-Per il ginocchio o per il tradimento ?- puntualizzo. 
-Per tutti e due- risponde alzando gli occhi al cielo. Scuoto la testa convinta ma ancora stranulata per il gesto che ha fatto qualche minuto prima. 
-Mi arrendo.. con te è impossibile, troverò un altro modo per farmi perdonare- dice abbassando lo sguardo. Sorrido compiacuta. 
Sento di nuovo il suo profumo. Quel profumo... 
Alza di nuovo lo sguardo, mi fissa, il suo verde è favoloso anche solo illuminato dalla luce fioca di una lampada. I miei occhi invece sono di un orribile marrone, abbinato a degli
orribili capelli castani. Insomma la classica figura di ragazza "sfigata" londinese. 
Ci guardiamo, ognuno pensa per sè, ma in verità io non so nemmeno a quello che sto pensando, si.. sto divagando, dovrei alzarmi e smetterla di guardarlo ma non ce la faccio,
è come se mi avesse inchiodato a questo letto con la sola forza di quello stupido verde! Aiuto, voglio ritrovare la vecchia e forte Arianna. 
Si avvicina, troppo per i miei gusti, è sempre più vicino e quasi i nostri nasi si sfiorano, adesso non sono solo i suoi occhi che mi bloccano, adesso si è messo anche il suo 
profumo, oddio io adoro il suo profumo. Okay adesso è vicinissimo e credo di sapere cosa voglia fare, cosa ha intenzione di fare, e prego Dio che si penta e si allontani, cerca il permesso di farlo nei miei occhi, ma nei miei occhi in questo momento è solo dipinto il terrore.. il terrore di andarmi a cacciare in un altro guaio! 
-Ragazzi, il dolce è a tavola!- grida mia madre dal piano di sotto. Harry si allonta, deluso, quasi triste. Io tiro un respiro di sollievo e comincio a riprendere il controllo di me stessa.
Santa donna, mia madre. 

#Ciao ragazze c: 
Che ne dite di questo capitolo ? lasciate una recensione, please. 
In realtà non ho tanto da dire, sono le 02:37 di notte e sono stanca ma 
mi era venuto il colpo di genio per il capitolo e visto che mio padre è a 
lavoro e mio fratello sul pc io mi sono intrufolata nello studio e ho acceso 
il computer. Hahah okay non vi frega. 
Io sono in vacanza finalmente, la scuola è finita e quest'anno 0 debiti, yeep. 
Beh ragazzuole, buonanotte, questo è il terzo sbadiglio in dieci minuti. 
Alla prossima. 
One kiss x 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Ce la posso fare, ce la devo fare. 
Apro di nuovo gli occhi e guardo la sveglia che a quanto pare si è scordata di suonare, proprio oggi, che non posso reastare a casa perchè ho la riunione scolastica. 
Sono le 08:50, ce la farò a prepararmi i 10 minuti ? 
Scatto in piedi come una molla e corro in bagno a fare la solita routine mattutina moltipicando la velocità per dieci. Mi vesto in fretta e furia con una felpa e un paio di jeans, 
infilo le converse ed esco afferrando al volo zaino e chiavi. Jenna proprio stamattina doveva fare sega a scuola, adesso mi tocca andarci a piedi, e sono già le otto! 
Cammino a passo svelto, vorrei correre, ma come sono imbranata io inciamperei ogni due metri. Lo stomaco comincia a brontolare, ho una fame pazzesca, ma nella fretta
non ho preso niente da mettere sotto i denti, non ho nemmeno preso l'i-pod.. porca miseria! 
Il rombo di una moticicletta si fa sentire dietro di me, so chi è, ma non mi giro. Continuo a camminare dritta sperando che non mi segua ma pochi secondi dopo qualcuno mi 
afferra il braccio. 
-Hei, non senti ?- dice Harry con il fiatone. 
-Ci sento, solo che ignoro- rispondo continuando a camminare. 
-Sei stronza quando fai così- è dietro di me. Faccio spallucce. 
Harry mi prende per il braccio trascinandomi per tutto il marciapiede come fossi un animale. 
-Ma cosa fai ?- gli chiedo indignata quando lascia la presa. 
-Sali- dice indicando la sua motocicletta. 
-Cosa ?- chiedo fingendo di non capire. 
-Sali- ribadisce con più convinzione. 
Lo feci e dopo indossato entrambi il casco partimmo alla velocità della luce. Non avevo paura, anzi forse mi sentivo quasi...libera. 
-Ma cosa fai ?- chiedo ancora, confusa. 
-Ti insegno a vivere- risponde sorridendomi.
-Abbiamo scuola- grido per farmi sentire, questa motocicletta fa un rumore assurdo. 
-La campanella è suonata da un pezzo, facciamo sega- risponde. 
-Cosa ? saltiamo le lezioni ? oggi non posso saltare le lezioni, ho la riunione- dico contorcendomi su quel sellino. 
-Non moriranno senza di te, ti porto in un posto speciale- risponde felice come un bambino. 
Mi arrendo, tanto la scuola l'abbiamo passata, e sono curiosa di vedere questo posto speciale. Non sono mai andata ad alta velocità, il motorino di Jenna arriva 
solo a ottanta all'ora, ma questo, questo arriva ai centotrenta all'ora... oggi ho sperimentato una cosa nuova, l'alta velocità, e mi piace un casino! 
-Siamo arrivati- dice Harry mentre spegne il motore e si toglie il casco. Siamo in un parcheggio abbandonato, bel posto speciale. 
-Non è questo il posto speciale, da qui proseguiamo a piedi- dice notando la mia espressione. Sia chiaro, io non sono una snobbetta che odia lo sporco e vuole 
andare in posti solo ed esclusivamente puliti e lindi. Ma un parcheggio vuoto ed abbandonato, anche a voi sembrerebbe strano come posto speciale, no ? 
-Vieni- dice prendendomi la mano. Sgrano gli occhi, mi ha preso la mano, come faceva quando eravamo bambini. La sensazione non è cambiata, sorrido. 
Si sente un rumore assordante quando Harry da un calcio nelle due porte di metallo davanti a noi. Quando le apre entriamo in una palestra, pulita, ordinata, con il pavimento
lucido e ben curato, ma non ci sono canestri, ne reti da pallavolo, ne quelle da football.. strano, a me sembra proprio una palestra visto che ci sono gli spalti. 
-Cos'è ?- chiedo guardandomi intorno. 
-Una scuola di ballo- risponde con le mani in tasca. 
-E perchè siamo in una scuola di ballo ?- domando girandomi verso di lui. 
-Perchè è un posto speciale- risponde. 
-Per te questa scuola è il tuo posto speciale ?- è bella, ma non sembra il posto speciale adatto a questo riccioluto. 
Scuote la testa -Non per me... ricordi quando avevamo undici anni ? stavamo nella tua cameretta e tu mi raccontasti che avevi visto un edificio abbandonato e che 
avresti voluto trasformarlo in una scuola di ballo, l'hanno trasformato davvero in una scuola di ballo, beh una specie, qui si esibiscono solo, ma il concetto è lo 
stesso.. comunque quando ho saputo di questo posto qualche mese fa, ti ci volevo portare- risponde. 
-E' vero...- sussurro. -Come te ne sei ricordato ?- chiedo. 
-Per me eri davvero importante Arianna, mi ricordo tutto, dai pomeriggi passati insieme, alle nottate al telefono- risponde avvicinandosi, deglutisco. 
-Okay.. e adesso che ci facciamo qui ?- domando dandogli le spalle. 
-Non ricordi cosa ti piaceva tanto da piccola ?- chiede mettendo la mano nella tasca. 
-Il valzer..- rispondo con tono poco udibile, ma lui lo sente lo stesso. 
-Esatto- dice ed estrae il suo i-phone dalla tasca, snoda le cuffiette e me ne porge una. 
-E adesso cosa vuoi fare ?- domando esitando a prenderla. 
-Puoi stare zitta e metterti la cuffia ?- alza gli occhi al cielo, ridacchio e faccio quello che dice. Schiaccia play e si infila di nuovo l'i-phone in tasca, poco dopo inizia 
una melodia dolce e tranquilla, regale e incredibilmente adatta a me. 
Harry mi porge la mano piegandosi in avanti, il classico invito da valzer, la prendo e mi stringe a lui, con una presa salda, la sua mano racchiude la mia, piccola in 
confronto alla sua, e l'altra posata sulla mia schiena che mi tiene stretta a lui. Alzo la testa per guardarlo, è alto, troppo alto. La melodia continua a fare la sua magia,
mi rilassa e mi permette di lasciarmi andare e noi continuiamo a danzare, anche se non siamo molto bravi, non ce ne importa, noi danziamo lo stesso. 
Non parliamo, ci guardiamo, e sorridiamo come due idioti. Ma io in questo momento sto bene, e quasi mi pento per tutte le volte che l'ho definito idiota, infondo non lo 
è poi così tanto.. sorrido ancora. 
La musica si ferma e ci fermiamo anche noi. Harry fa un sospiro -Non ti ho calpestato i piedi neanche una volta, wow- dice ancora stretto a me. Rido, una risata sincera. 
-Stai ridendo, e per una volta non di me- dice trionfante, sorridendo ancora di più mostrandomi le fossette. 
Annuisco -Segnati questo giorno sul calendario- dico acora sorridente. 
Mi toglie la cuffietta e posa tutto di nuovo nella tasca. -Lo rifacciamo qualche volta ?- mi chiede staccandosi da me. Annuisco. 
-E quando ?- chiede con tono da seduttore, si avvicina, come ieri, oh no... 
-Harry..- sussurro sperando che si fermi, ma non lo fa. 
-Mi piace come pronunci il mio nome- risponde ormai quando i nostri nasi si sfiorano. Oh no... lo so voi direte, ma perchè non ti allontani se non lo vuoi ? ma voi che fareste 
se un fusto dagli occhi verdi e dai ricci sbarazzini si avvicinasse a voi con un profumo che vi stende ? credo che anche voi sareste indecise sul da farsi... no ?
-Ma voi potete stare qui ?- una voce da uomo ci interrompe facendo allontanare Harry. 
-Corri- mi dice afferranodmi la mano. 
E così cominciamo a correre.. mi sento ridicola ma infondo mi sto divertendo. 
-Ricordami di mangiare meno creps- dico con il fiatone quando arriviamo all motocicletta. Harry scoppia a ridere e poi mi porge il casco. 
-Aspetta..- dico prima che lui si infili il suo.
-Cosa ?- chiede. 
-E' la seconda volta che cerchi di baciarmi.. perchè ?- formulo la domanda prima che il mio cervello possa fermarmi. Me ne pento subito. 
-Indovina- risponde. 
-Cosa ?- domando. 
-Mi piaci..- annuncia e poi si infila il casco con un sorriso stampato in faccia. 
-Ma tu sei fidanzato con la bionda ossigenata- gli dico mentre infilo anch'io il casco e salgo sulla motocicletta. 
-Lei non è niente in confronto a te- risponde mettendo in moto -Bel soprannome- aggiunge ridendo. 
Non rispondo. Riparte verso casa, o almeno credo stia andando verso casa... gli piaccio, perchè mai mi ha detto una cosa del genere ? 
Ma soprattutto, perchè quando l'ha detto il mio cuore ha perso un battito ? 
Sta succedendo qualcosa.. ma non ho ancora capito cosa. 

#Ciao belle c: 
Lo so.. questo capitolo è piccolo, povero e fa un po' cagare, ma è 
di passaggio... tranquille. 
Ho la pizza davanti a me, e ho fame hahah. E per questo adesso stacco, 
mi raccomando recensite u.u mi fa piacere sapere cosa ne pensate. 
Alla prossima xx

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


-Ti prego, ti prego Arianna..- Harry continua ad insistere. 
Sbuffo per la terza volta da quando stiamo a telefono, insiste che io e lui stasera usciamo insieme. Ma io devo capirci prima qualcosa.. 
-Ti porto in un posto speciale- dice. 
-Un'altro ?- chiedo facendo avanti ed indietro per il corridoio bianco dell'ospedale. Non arriva nessuna risposta. 
-Hei.. ci sei ?- richiedo. 
-Si scusa..- scoppia a ridere -Avevo annuito..-  dice, scoppio a ridere anche io.
-Okay. Passami a prendere alle nove- decido infine. Lo sento sorridere, si.. sta sorridendo, lo so. 
-Davvero ?- chiede incredulo, forse perchè non è da me cedere così presto. Ma stavolta, chi se ne frega. 
-Si, adesso devo andare, ciao- stacco la chiamata senza nemmeno dargli il tempo di salutarmi, ups.. mi scappa un sorrisino. 
-Arianna...Arianna!- la voce affilata e stridula di Sofy mi entra nelle orecchie distraendomi dai film mentali che stavo per iniziare riguardanti stasera. 
-Arrivo Sofy- dico dolce entrando nella stanza dove sono ricoverati dieci bambini, hanno malattie virali e per questo mi hanno vaccinata prima che io potessi fare questo volontariato. 
-Perchè ci hai messo tanto ? Devi finire di raccontarmi la storia..- si lamenta facendomi il broncio. 
-Scusa.. era un ragazzo, i ragazzi sono rompiscatole- dico alzando gli occhi al cielo e scioglendogli quel broncio con il dito. 
-Hei... io sono un ragazzo e non sono rompiscatole!- brontola Marc dal lettino di fronte. 
-E' vero Marc, tu non sei rompiscatole, ma solo perchè fai parte della nuova generazione di ragazzi- dico sedendomi sulla sedia affianco a Sofy. 
-Allora la vuoi sapere la fine della storia ?- gli chiedo, ma lei scuote la testa. -Come no ?- aggiungo. 
-Prima dimmi chi è questo ragazzo..- dice impastando le parole. 
-Ma nessuno Sofy, un amico..- rispondo accarezzandogli la mano. -Adesso la storia..- 
-E' il tuo principe ?- mi interrompe. 
Il mio principe ? abbasso lo sguardo e scuoto la testa, il mio principe.. pff. Mi ritorna in mente il valzer e quando mi ha detto che gli piacevo, dopo così tanto tempo che non ci parliamo,
lui è tornato, come se non fosse successo niente...ma qualcosa è successo, mi ha ferita, tanto, e neanche il tempo è riuscito a guarirla la ferita, e adesso che è tornato ricomincia a 
bruciare. Perchè ho accettato di uscire con lui ? non dovevo farlo, mi fotterò da sola, di nuovo. 
-E' il tuo principe- afferma Sofy guardando la mia espressione. 
-No Sofy, non è il mio principe...- sussurro malinconica, una di quelle malinconie che ti abbracciano lo stomaco e non sai quando vanno via. 
-Ti ha fatto male ?- chiede ormai incuriosito Marc. 
-Diciamo di si..- rispondo. 
-Ti ha picchiata ?- scatta Sofy, impaurita. 
Scuoto la testa -Non in quel senso Sofy..- rispondo girandomi verso di lei. 
-E come fai a farti male se non ti toccano ?- Marc ormai è vicino a noi e si siede sul lettino di Sofy. 
-Beh.. ci sono molti modi per fare del male ad una persona, quello più orribile è quello fisico ma quello peggiore è quello emotivo- rispondo. 
-Emotivo ?- chiede Sofy. 
-Quando feriscono i tuoi sentimenti- spiego. 
-E il tuo principe l'ha fatto ?- chiede Marc. 
Annuisco, -Non è il mio principe Marc, l'ho già detto..- aggiungo. 
-E perchè i tuoi occhi si trasformano in due stelle quando parli di lui ? proprio come succede alla principessa nella storia- risponde Sofy. 
-Non è vero..- mi difendo. Annuiscono entrambi fissandomi, alzo gli occhi al cielo, scatto all'impiedi e comincio a fargli il solletico. -Vi siete coalizzati contro di me, eh mostriciattoli ?- 
Ridono come due pazzi mentre tormento il loro piccolo pancino. 
-Va bene, va bene, ci arrendiamo.. non è il tuo principe- dicono sfiniti. -Adesso finisci di raccontare la storia però..- aggiunge Sofy, ridacchio e ricomincio a raccontare la magica storia,
che mi sono inventata, in questi venti minuti che mi rimangono. 

-Mamma sono tornata- le dico quando la vedo tutta concentrata sulla tv mente beve una tazza di tè fumante. 
-Mmh.. amore com'è andata ?- chiede distrattamente. 
-Niente.. ho solo ucciso un bambino affogandolo con il tubicino dell'ossigeno- rispondo ironicamente per vedere se mi sta realmente ascoltando.
-Mmh.. mi fa piacere tesoro- risponde strizzando gli occhi. 
Sposto la mia attenzione alla televisione, sta vedendo un programma di avvocati, divorzi, e cose del genere.. non ci vedo niente di appassionante. 
-Mamma!- gli urlo nelle orecchie. Sobbalza rivolgendomi uno sguardo omicida. 
-Non ho l'età per questi scherzi, cristo..Arianna- dice. 
-Scusa ma tu non mi ascoltavi- mi siedo sul divano di fianco a lei. Spegne la tv rivolgendomi la sua attenzione, finalmente. 
-Cosa c'è ? è andato qualcosa storto all'ospedale ?- chiede premurosa, Scuoto la testa. -E allora cosa c'è ?- aggiunge posando la tazza sul tavolino. 
-Harry stasera mi ha chiesto di uscire..- sussurro. 
-Harry chi ?- chiede piegando la testa di lato. 
-Quanti Harry conosci mamma ?.. il figlio di Anne- dico torturandomi il dito dall'imbarazzo. 
-E dov'è il problema ?- chiede con tutta la calma che ha in corpo. -E' una bella cosa, non vi vedevate da anni ormai- aggiunge. 
-E' qui il punto mà, perchè è tornato ?- dico coprendomi il viso con le mani per la disperazione. 
Mia madre scoppia a ridere, la fa facile lei.. -Forse vuole una seconda possibilità, e vuole riparare agli errori che ha fatto- risponde. 
-Ma perchè adesso ?- insisto scoprendomi il viso. Mia madre fa spallucce, alzo gli occhi al cielo come risposta. 
-Arianna, ognuno di noi nella vita sbaglia e ognuno di noi ha bisogno di una seconda possibilità, è una serata, sopravviverai- dice accarezzandomi il viso. 
-Okay, ci provo..- rispondo. 
-Su, adesso chiama Jenna e fate i vostri soliti miracoli per gli appuntamenti- dice scoppiando a ridere, la seguo a ruota. 

-Questa ?- Jenna mi sfoggia davanti una gonna da sopra le ginocchia, è rosa, e a sbuffo, e non fa per me! scuoto la testa, di nuovo. 
-Oh porca misera Arianna, deciditi..- Jenna si esaspera stendendosi sul letto della mia camera. 
-Niente gonne, ne pantaloncini, ne vestitini, ne tacchi- dico alzandomi dal letto. 
-Praticamente quello che indossi- risponde ironica. Le faccio una smorfia e vado nel mio armadio per cercare qualcosa. 
-Che ne dici di questo ?- chiedo cacciando una maglia bianca a mezzamanica di cotone abbastanza attillata, un paio di jeans stretti strappati, e una giacchetta di jeans da sopra. 
Annuisce -Va bene.. e le scarpe ?- chiede alzandosi a sedere. 
-Vans bianche ?- chiedo, annuisce di nuovo. Okay il compleato è pronto, vado in bagno a farmi una doccia e a preparami. Esco quaranta minuti dopo a lavoro finito. 
-Oh tesoro sei fantastica, semplice ma carina.. fossero tutte come te- dice mia madre abbracciandomi. Jenna ridacchia. 
-Anastasia, esce con un ragazzo non va mica al ballo della scuola- dice Jenna a mia madre. E così anche lei scoppia a ridere, le guardo, io non riesco a ridere, forse perchè non
sono sicura di questa serata. Sbuffo quando qualche minuto dopo suonano al campanello.  Jenna corre ad aprire. 
-Heilà Harry- urla e poi rimane di sasso. 
-Jenna..- ridacchio avvicinandomi alla porta -Fallo entrar..- mi blocco di colpo. 
La persona che avrei voluto non rivedere più. 
La persona che più di tutti odio su questa terra. 
La persona che mi ha ammazzata, sia dentro che fuori. 
La persona che mi aveva portata al settimo cielo e poi scaraventata giù. 
Quella persona, è qui, davanti a me, sull'uscio di casa mia. 
Non è Harry. 
E' Nicolas. 

#Ciao donzelle care... 
Che ne dite di questo capitolo ? Lo so che non mi ascoltate 
ma io continuo a diverlo: Recensiteeeee!
Ringrazio le favolose persone che hanno messo la mia storia 
nelle seguite/preferite/ricordate. THANKS <3 
Chi sarà questo Nicolas ? Booooh.. lol.
Prometto di non farvi aspettare tanto per il capitolo successivo! 
Ah.. PROMOSSA SENZA DIBITI, GIVE ME FIVE BABY!!! 
*imbarazzante ballo della vittoria* 
E adesso mi aspetta il terzo anno di superiori :3 SBAM! La vedo dura.. 
Smetto di rompervi, un bacione c: 

Ps. Ringrazio di vero cuore
_Sarreeeh (non so taggare) per esserci sempre. Thanks baby <3 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


-Nicolas..- sussurro spaventata dalla figura che adesso è davanti a me. Perchè è qui ? perchè è tornato dal mio tormentato passato ? 
-Sono tornato in città, i miei volevano fare vsita ai nonni- risponde alla domanda di mia madre che io non ho sentito. 
-Incredibile... cosa vuoi ?- il tono di Jenna è basso, incredulo, arrabbiato. 
-Volevo parlare con Arianna, da soli, se è possibile- dice fissandomi. 
Io non riesco a dire niente, ho le braccia strette al petto, forse per paura o forse per proteggermi da lui, vorrei mandarlo via ma le parole mi muoiono in gola. 
-Non mi sembra il caso Nicolas, sei pregato di andartene- mia madre è seria, mascella contratta e sguardo cupo. 
-No mamma, voglio sentire cosa ha da dirmi- dico deglutendo. 
-Ma cosa dici ? No!- ordina Jenna. 
Ma prima che possano fermarmi sfioro la spalla di Nicolas ed esco dalla porta d'entrata, lui mi segue socchiudendo la porta. 
-Hai sempre avuto fegato Arianna- ridacchia. Io ho un'espressione seria che lascia intendere che con me non deve scherzare. 
-Cosa vuoi ?- taglio corto. 
-Chiederti scusa- dice dopo qualche secondo di silenzio. Mi acciglio e affino l'udito, impossibile che abbia detto una cosa del genere... 
-Si Arianna, ho sbagliato, non voglio niente da te, volevo solo chiederti scusa, è da due anni che aspetto- continua tutto d'un fiato. 
-Beh grazie, ma se ti aspetti che ritorniamo quelli di una volta ti sbagli di grosso e..- comincio ma mi interrompe. 
Scuote la testa -No, volevo togliermi solo questo peso, adesso è tutto ok ?- chiede facendo qualche passo verso di me, ad ogni suo passo avanti io ne facevo uno indietro. 
-Hai paura ?- piega la testa di lato. Continua a camminare verso di me, ed io continuo ad andare indietro, con il timore che una parte di lui, quella peggiore, ritorni. 
-Oh Arianna mi offendi, io mi sono curato..- sussurra vicinissimo a me. Deglutisco. 
-Puoi stare qui ? da me, a londra ?- chiedo con un filo di voce. Annuisce -Adesso si, finalmente, e chi ti molla più..- sussurra. Con la schiena batto contro il muro acceddendo 
la luce che illumina i suoi occhi neri, velati, cupi. sussulto quando mi prende la mano. 
-Mi devi stare lontano, è l'ordinanza del giudice Nicolas..- lo avverto tremante. 
-Lo so, lo so, tutto per colpa tua.. ti faccio una domanda- dice guardandomi le gambe -Perchè hai fatto la spia, non eri felice ?- aggiunge attaccato alla mia faccia. 
-Avevi bisogno di aiuto, volevo aiutarti- balbetto.
Ride -Aiutarmi ?- Aiutarmi!- dice sputandomi in faccia quelle parole. Ho le ginocchia molli, tremanti, la stretta di Nicolas si è fatta più salda e la mia mano non riesce a 
liberarsi. Per la prima volta, dopo quella volta, ho paura. 
-Arianna..- la voce di Harry rimbomba sul pianerottolo, con il tono deluso, stringe il pugno destro e lascia cadere un pacchetto regalo,Nicolas si stacca lasciandomi respirare. 
-E questo chi è ? ah si.. adesso ricordo, tu sei Harry- dice fissandolo. 
Harry mi guarda con un'espressione corrucciata, vuole capire cosa sta succedendo e io vorrei tanto spiegarglielo. 
-Si, e tu chi sei ?- chiede Harry con tono freddo e recuperando il pacchetto che gli era caduto. 
-Un amico di Arianna- risponde. 
Ormai è lontano da me, volge tutte le attenzioni a Harry, io ne approfitto per scappare. Corro giù per le scale, corro più veloce del vento, corro finchè le gambe non si fermano, 
forse per abitudine, davanti al mio rifugio. Mi siedo sul piccolo divano a due posti che ho comprato per questo posto. Stringo le ginocchia al petto mentre le lacrime cominciano
a rigarmi il viso, mute e piene di dolore. Affondo la testa tra le gambe e mi abbandono ai flash back.. 


-Nicolas rallenta- gli urlo, non ha la petente e non mi fido molto. 
-Tranquilla piccola, sono un mago con le auto- risponde sorridendomi. 
Uno dei suoi sorrisi, queli che mi riscaldono il cuore, è riuscito a farmi 
tornare a sorridere dopo quello che è successo con Harry. Sono passati 
tre anni ma fa ugualmente male! mamma dice che ho solo quindici anni e 
non dovrei soffrire già così tanto, però io non riesco a non soffrire, ma ho 
incontrato Nicolas, di due anni più grande, maturo, simpatico, bello, intelligente,
affascinante e io mi sono innamorata di lui e lui di me. 
-Vieni- mi dice afferrandomi la mano. Stiamo a scuola, è notte fonda, non c'è 
luce e io mi sto chiedendo cosa ci facciamo qui. 
-Siamo venuti per andare nell'ufficio dello psicologo- risponde alla mia domanda inespressa. 
Entriamo di soppiatto in quest'ufficio enorme, Nicolas accende la luce e chiude la porta. 
-Adesso ci divertiamo piccola- dice e apre l'armadietto che c'è alla destra della posta, 
ne estrae una mazza e comincia a picchiare sulla scrivania, forte, ruggendo, e io ho 
paura, mi tappo le orecche per il troppo rumore, ha gli occhi offuscati, mi fa paura. 
-Spacca tutto piccola, lui è cattivo con me- comincia a dire buttando a terra la sedia. 
-E' sbagliato Nicolas, no no no- continuo ad urlare, lui è senza controllo. 
Mi guarda con gli occhi sgranati, poi fa uno scatto e in attimo la lampada mi sfiora, 
spaccandosi in mille pezzi contro il muro dietro di me, le schegge mi graffiano il viso. 
-Tu sei come loro.. vuoi intrappolarmi, ma tu non parlerai, no..- il suo tono è cattivo. 
Afferra la mazza e mi viene incontro, minaccio, io ho paura, comincia a spaccare
tutto alle mie spalle procurandomi e procurandosi altre ferite per i pezzi che volano. 
Ho paura. 


-O mio dio Arianna, ti ho trovata..- mi dice Harry con il fiatone. E' terrorizzato, o forse lo era, ha l'espressione spaventata, come la mia. 
-Sapevo di trovarti qui- aggiunge sedendosi di fianco a me. Io non parlo, non mi asciugo le lacrime, non faccio niente, mi godo la 
magnifica sensazione di protezione che emana questo ragazzo. 
-Chi era quel tipo ?- chiede diventanto improvvisamente serio. 
-Nessuno- rispondo.
-Non si piange per nessuno..- insiste.
-Un ragazzo- sussurro guardando un punto fisso davanti a me.
-Questo l'avevo notato.. il tuo ex ?- chiede cercando di mantenere la calma.
Scuoto la testa -No, cioè ero innamorata di lui, ma per lui non ero niente, o almeno credo.. non lo so- rispondo flebile.
-Che ti ha fatta ?- chiede ancora.
-Non mi va di parlarne Harry- scoppio a piangere.
-Va bene.. scusa- dice dispiaciuto abbassando lo sguardo. -Perchè cominciasti a frequentarlo ?- non molla. 
-Per dimenticare Harry..- sussurro arresa.
-Dimenticare cosa ?- chiede incuriosito.
-Te pezzo di imbecille..- dico piena di rancore.
Harry si rabbuia, fissandosi le mani, ha gli tormentati, di un verde spento, credo sia senso di colpa.
-..Io non c'ero- sussurra più a se stesso che a me. Annuisco cercando di asciugarmi le lacrime.
Silenzio.
Nessuno ha il coraggio di guardare l'altro, nessuno ha il coraggio di dire una parola, e lui non ha il coraggio di chiedermi sinceramente
scusa per quello che mi ha fatto cinque anni fa.
-Ti ho portato una cosa Arianna, un regalo- dice torando fuori quel pacchettino.
-Cos'è ?- chiedo tirando su con il naso.
-Aprilo è una sciochezza ma ho visto che non ce l'avevi- risponde progendomi il pacchetto.
Lo prendo e comincio a scartarlo, è una cover per i-pod, è azzurra come il cielo e sopra c'è scritto "Never Again."
-Mai più Arianna, non ti lascierò mai più sola..- sussurra e mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio, il calore del suo corpo, il profumo dei suoi morbidi ricci, le sue mani su di me, il suo respiro sul mio collo, lui, mi mancavano da morire.


#HELLO!
Oggi sono malinconica, quindi perdonate se trovate esagerata
la descrizione di quello che sente Arianna. Ok ? ok. :)
E perdonate anche eventuali errori di distrazione, mi scoccio di
rileggere =3
Allora.. fa pena come capitolo eh ? O vi prego non me ne volete..
Domani vado a vedere i quadri e indovinate i miei cosa mi regalano
se ho la media dell'otto ? LA CHITARRA! oh yeah ragazza, la chitarra.
Quello stupido biondino di Niall mi ha fatto venire voglia di imparare
a suonarla! Okay basta, vado tesori. Goodbye <3 

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


Afferro la borsa dalla poltrona ed esco in fretta da casa, sono nuovamente in ritardo, mannaggia a me, alla sveglia e a mia madre che non mi svelia mai! 
Prendo l'i-pod dalla tasca e infilo le cuffie nelle orecchie, la voce di Demi Lovato mi rilassa un po' e il ritmo della sua musica mi incita ad accellelare il passo. 
Arrivo all'incrocio e passo la strada più velocemente possibile e poi proseguo verso la scuola, sono quasi arrivata.
Fuori al cancello vedo Jenna che sbraccia per farsi notare, mi scappa un sorriso. 
-Ciao Ari, sei in ritardo- dice quando la raggiungo. Alzo gli occhi al cielo mentre gli poso un bacio sulla guancia. 
-Perchè non entriamo ?- chiedo sistemandomi la borsa sulla spalla. 
-Perchè abbiamo la prima ora libera, il prof di inglese si è assentato- risponde. 
-Fantastico!- dico entusiasta. 
Poso l'i-pod nella tasca dei jeans e il rombo di una motocicletta a me familiare si ferma dietro di me. Mi giro sorridente e gli vado incontro mentre lui si sfila il 
casco guardandomi con i suoi fantastici occhi. 
-Ciao- gli dico abbracciandolo. 
-Ciao piccola- ricambia l'abbraccio. 
E' passata una settimana, e lui ha mantenuto la promessa, non è andato più via. Siamo amici come prima, forse anche di più, forse se continuiamo così potremmo 
essere anche migliori amici. Lui alle critiche di Zayn non ci fa più caso, anche se ad essere sincera Zayn non rompe più come prima, credo che sia un po' maturato,
o almeno lo spero. 
-Come mai non sei in classe ?- chiede scendendo dalla moto. 
-Prof assente, e tu ? come mai in ritardo ?- è davanti a me, alto, altissimo. Mi sento un tappo di sughero quando sto con lui. 
Sbuffa -Ieri sera è venuta a farmi visita Hannah, abbiamo fatto tardi, e non mi sono svegliato- spiega. 
-Oh, okay- avevo dimenticato che Harry sta con Hannah, che poi mi chiedo cosa ci trova in lei..
-Cos'è ? Ti da fastidio ?- chiede con uno dei suoi insopportabili sorrisini stampati in faccia. 
Alzo gli occhi al cielo -Ovvio che no, puoi fare quello che vuoi- rispondo. 
-Okay- dice continuando a fissarmi. 
Suona la campanella della seconda ora e Jenna mi tira per il braccio facendomi intendere che è ora di entrare. 
-Ci vediamo dopo Harry- lo saluto soffiandogli un bacio che lui ricambia buffamente. 

-Tra te e Harry è tutto risolto ?- chiede Jenna mentre saliamo le scale. 
-Si, siamo tornati quelli di un tempo, forse anche meglio- rispondo sorridendo. 
Entriamo in classe dove il prof di tecnica ci fa una bella strigliata per i cinque minuti di ritardo, mentre tutta la classe ridacchia compresa quella bionda ossigenata. 
La guardo e mi chiedo, di nuovo, cosa cavolo ci trova in quella.. si okay ha un bel fisico ma è praticamente senza cervello e non è affatto graziosa con quei tre chili 
di trucco sul viso. Mi fa una sensazione strana pensarli insieme... 
-Ma senti una cosa..- Jenna interrompe il mio ragionamento. 
-Cosa ?- sussurro. 
-Harry non ti disse che gli piacevi ?- chiede con un punto interrogativo dipinto sul volto. 
-Si, ma credo che lo disse senza pensarci, mi sa che si è già scordato- spiego. 
-Mmm..- mugula Jenna. 
-E poi lui sta con Hannah- aggiungo. 
A Jenna scappa una risata. -Davvero Harry sta con quella ? Giuro che non lo sapevo! E cosa ci trova in quella ?- dice mentre gli rivolge per un secondo lo sguardo.
Faccio spallucce quando rivolge la sua attenzione a me. 
-Dio li fa e poi li accoppia... ma stavolta ha proprio esagerato- sbuffa scuotendo la testa. Ridacchio perchè quando l'ho saputo anche io ho fatto lo stesso pensiero. 
Il professore si scusa con noi e si allontana dalla classe, tutti si rilassano stiracchiandosi e cominciando a chiacchierare. 
-Devo dirti una cosa- Hannah mi si presenta davanti, piegandosi e mettendomi in faccia la sua scollatura. 
-Cosa vuoi ?- domando fredda. 
-Dei ragazzi ti hanno visto con Harry, cosa non hai capito che lui sta con me ?- domanda arrogante. 
-Dovrai farci l'abitudine, io e Harry siamo tornati amici- ripondo beffandola. 
-Amici ? Non puoi essere amica di un ragazzo- si raddrizza incrociando le braccia sul petto. 
Il professore entra di nuovo in classe, invitandoci a fare silenzio e di tornare ai nostri posti. Hannah prima di allontanarsi mi guarda male, roteo gli occhi al cielo. 


-Hey piccola- Harry mi afferra il polso, obbligandomi a fermarmi. 
-Ciao- rispondo stizzita. 
-Che hai ?- chiede confuso. 
-La tua ragazza..- rispondo.
-Che ha fatto ?- alza gli occhi al cielo. 
-Ha detto che non posso essere amica di un ragazzo, ha detto che devo starti lontana- spiego. 
-Non ascoltarla, ti prego..- sussurra prendendomi la mano. Mi prende alla sprovvista, tanto che sobbalzo. 
-Okay, non l'ascolto- rispondo sorridendo e liberando delicatamente la mano dalla presa. 
-Stasera posso passare a casa tua ?- chiede mentre camminiamo verso la sua motocicletta. 
-Perchè ?- piego la testa di lato. 
Fa spallucce -Così, per recuperare un po' il tempo perduto, per un film, per fare quancosa insieme- spiega. 
Annuisco. 
-Stasera mia madre e tua madre escono, saremo soli- aggiunge infilandosi il casco. 
-Porta un bel film- gli dico.
Annuisce e mi posa un delicato bacio sulla fronte.
Mette in moto togliendo il bloccasterzo e partendo sulla sua motocicletta blu notte, sospiro mentre si allontana, felice di aver rotrovato un amico. 


#Ciao ragazze, scusate l'attesa. 
Oddio, non mi piace nemmeno sto capitolo, ma la storia si sta evolvendo
e quindi devo per forza scriverli sti capitoli di passaggio. Scusate! 
Grazie a tutte per le recensioni, a anche alle lettrici invisibili :3 
Ah, se volete io sono
@Haroldugsme su twitter c: Se volete seguitemi. 
Un bacio a tutte voi x 

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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


Sistemo la coperta sul grande divano del salone, Harry sarà qui a momenti e come aveva detto, mia madre circa un'ra fa è uscita con Anne, dice
che era ora che si distraeva un po', che poi non ho mica capito da cosa deve distrarsi. Mio padre invece è ancora di là nello studio ma anche lui 
uscirà di casa a momenti, ha una cena di lavoro. 
Busso cautamente all'imponente porta di ciliego scuro dello studio di mio padre. 
-Entra- ordina la sua voce. 
-Hey papà volevo avvisarti che sono le nove- dico infilando appena la testa nella stanza. 
-Si grazie Arianna, adesso vado- risponde sistemando le ultime scartoffie nei mille raccoglitori verdi. 
Sto per uscire quando mio padre mi ferma. -Perchè non sei andata con tua madre ? adesso rimani sola- dice. 
Scuoto la testa -Non preoccuparti, viene Harry a farmi compagnia- 
-Harry ? Il figlio di Anne?- domanda guardandomi da sopra i suoi occhiali da vista con montatura trasparente.
Annuisco. 
-E resterete soli ?- insiste. 
Annuisco di nuovo, facendo una smorfia ovvia. 
-E lo vuoi invitare a casa tua mentre sei in pantaloncini ?- continua. 
-Papà...- alzo gli occhi al cielo, sbuffando. 
-Arianna, i ragazzi hanno le mani lunghe- mi avverte. 
-Ma non Harry, siamo amici papà- rispondo. 
-Sarete pure amici, ma è pur sempre un ragazzo, avrà gli occhi lunghi allora- dice. 
Sbuffo di nuovo prima di chiudermi la porta dello studio alle spalle. Appena fuori la porta guardo il mio look, ho dei pantaloncini da corsa grigio chiaro 
con una maglia arancione larga che scende su una spalla. Sono normale, cioè non mi sembro tanto provocante... 
Salgo in camera e prendendo il mangime di Tamburino dal mobiletto del bagno, glie ne metto un po' nella scodella prima di accarezzarlo. E' cresciuto 
parecchio da quando l'ho rub...ehm, adottato. Adesso più che Tamburino sembra Tamburone, ridaccio da sola continuando ad accarezzarlo. 
-Arianna io vado- grida mio padre dal piano di sotto. 
-Va bene- rispondo di rimando. 
-E per l'amor del cielo, togliti quei pantaloncini striminziti- insiste prima che io senta la porta dell'entrata sbattere. Alzo gli occhi al cielo. 
Forse ha ragione, dovrei cambiarmi. Mi alzo dalla scomoda posizione in cui ero poco prima e poso il mangime nel suo solito posto 
avvicinandomi all'armadio, ma appena aperta la prima anta suonano al campanello ripetutamente. 
Mentre scendo le scale il campanello continua a suonare, cos'è tutta questa fretta ? 
-Arrivo..- sbuffo. 
Apro la porta e vedo Harry con il fiatone che non mi da nemmeno il tempo di dire una parole che mi spinge dentro e chiude la porta alle 
sue spalle cacciando un sospiro di sollievo appoggiando la schiena al legno della porta. 
-Cos'è ? Stavi scappando dal mostro ?- scherzo. 
-In un certo senso si..- sbuffa. Lo guardo interrogativa. 
-Hannah mi da il tormento, credo mi abbia segiuto- spiega. 
-Sei paranoico- mi avvicino a lui strappandogli il cofanetto del DVD dalle mani. 
-Forse..- risponde staccandosi dalla porta. 
-Mmm...Stay Alive.. di che si tratta ?- chiedo osservando il retro della custodia. 
-Horror leggero- risponde. 
-Perchè ogni volta che una ragazza chiede ad un ragazzo di vedere un film, quest'ultimo opta sempre per un horror ?- mi lamento. 
Fa spallucce. 
-Vabe, mettilo su, io vado a recuperare un po' di schifezze- mi avvio verso la cucina e afferro due pacchetti di patatine con due bibite 
gassate, più qualche caramella gommosa per dolce. Quando ritorno in salone Harry si è messo già comodo sul divano aspettando me 
per schiacchiare play. Poso le cose sul tavolino basso di fronte a noi e sfilo il telecomando dalle mani di Harry per poi schicciare play. 
Il film inizia e io mi metto comoda a qualche centimetro di distanza da Harry. 
Praticamente la trama del film è che questi trovano un gioco, si creano i personaggi, e se nel gioco il personaggio muore la stessa morte la 
subirà in vita. Che fantasia da psicopatico fissato con i videogame. 
-Ti piace ?- Harry interrompe il film a metà riproduzione. 
-Si è carino- rispondo guardandolo. 
-Pausa bagno- annuncia alzandosi e dirigendosi nel bagno di servizio. 
Sbuffo mentre aspetto mangiucchiando una patatina di tanto in tanto, poi la mia attenzione ricade su un pezzo di acciao nero abbandonato sul 
divano, il cellulare di Harry. La curiosità di prenderlo e farmi gli affari suoi mi invade, per vedere cos'ha fatto in questi anni, se ha nuovi contatti, 
se ha conservato qualcosa di noi. Distolgo lo sguardo scuotendo il capo per l'assurdità dei miei pensieri, non sono un'impicciona. 
Ma pochi secondi dopo, quando non si sente ancora anima viva provenire dal corridoio, il mio sguardo ritorna sul cellulare, mi mordo pienamente 
il labbro inferiore lottando contro l'istinto di prenderlo. Ma poi cedo e lo afferro sbloccando lo schermo e rivelando lo sfondo che sono più chitarre 
colorate messe in fila una dietro l'altra. La cartella dei messaggi si apre, il touch di questi aggieggi è troppo delicato, l'ultimo messaggio inviato è 
di circa venti minuti fa. Messaggiava e io non me ne sono accorta, alzo le sopraciglia quando vedo che messaggiava con Zayn. Ha comiciato prima di 
venire qui. 
_Sto andando a casa sua_ 
_Buona fortuna brò_ 
_Credo che la psicopatica di Hannah mi stia realmente seguendo_ 
_Non pensare alla bionda psicopatica adesso, datti da fare stasera_ 
_Stiamo già guardando il film da un quarto d'ora_ 
_L'hai avvicinata ?_
_Ma che è a 3 metri di distanza. Non puoi immaginare, ha dei pantaloncini mozzafiato_ 

Blocco immediatamente il cellulare posandolo di nuovo al suo posto quando sento la porta del bagno aprirsi, infilo in bocca un vermicello gommoso
facendo finta di niente. Lui torna sospirando afferrando il cellulare e invitandomi a far proseguire il film, annuisco e schiaccio di nuovo play. 
Uno è morto sotto una carrozza ma io non ci sto capendo più un granchè, mi rannicchio cercando di coprirmi più possibile le gambe, aveva ragione 
papà, come al solito. Ma più che altro sono incredula, "datti da fare stasera" ? Ma che cazzo significa ? Forse Zayn crede che io e lui siamo più che 
amici, ma perchè Harry non ha cercato di spiegarglielo ? Sbuffo silenziosamente contro le mie ginocchia spostando gli occhi verso la figura di Harry 
a pochi centimetri da me, "Ma che è ha 3 metri di distanza"...il suo messaggio mi ha stesa al suolo. Se vuole che mi avvicino perchè non mi invita a 
farlo ? Certo, io sarei contraria perchè non vorrei che pensasse male. Ma uffa, che noia, troppe domande, doveva essere una serata rilassante. 
-Bello vero ?- Harry mi guarda alzandosi per estrarre il DVD dal lettore. Annuisco guardando la TV sulla quale scorrono i titoli di coda, la fine non 
l'ho nemmeno vista porca misera! 
-Sono le undici e mezza, tra poco le nostre madri torneranno, ti dispiace se aspetto qui ?- chiede fissando prima l'orologio e poi me. 
Scuoto la testa -Ti va un the ?- chiedo alzandomi dal divano, a me un the serve eccome. Annuisce seguendomi in cucina.
-Allora ? Mi odi ancora ?- chiede all'improvviso mentre si appoggia con il sedere contro la tavola di legno in mezzo alla stanza. 
-Se ti odiavo non stavi qui a casa mia, siamo tornati amici, credo si sia capito- rispondo. 
-Si..amici- sbuffa. 
-Qualcosa non va ?- prendo le bustine dal ripiano sopra i fornelli. 
-Ricordi quando ti dissi che mi piacevi e provai più volte a baciarti ?- chiede a cantilena. Annuisco. 
-Fu un errore, non ci pensare più, insomma...stiamo così bene adesso- conclude. 
Una ventata fredda mi attraversa le ossa circondando il mio stomaco. Cos'è ? Delusione ? 
-L'avevo già scordato, non preoccuparti- mi affretto a rispondere sorridendo. 

-Perchè ti ricordi quando inciampasti davanti casa mia ?- ride Harry -Inciampando nei tuoi stessi lacci- ride ancora. 
-Hei, avevo otto anni, ero poco cordinata- cerco di difendermi mentre mi porto la tazza alla bocca, per la quarta volta. 
-Se è per questo lo sei anche ora- insiste, ridendo ancora più forte. Gli faccio la linguaccia. 
-Perchè a scuola mantieni la facciata da dura ?- diventa all'improvviso serio. Faccio spallucce. 
-Tu sei la persona più dolce che io conosca- insiste portando avanti la sua mano fino ad accarezzare le mie nocche. 
-Credimi, ce ne sono di più dolci- rispondo secca, ritraendomi al suo tocco, lui rimane spaesato ma poi ritorna a bere il suo the. 
-Andiamo sul divano ?- chiede mentre io sto posando le tazze, ormai tiepide, nel lavello. Annuisco sorridendo, seguendolo. 
Mi siedo comoda come prima, poggiando la testa all'indietro e fissandolo, ha degli occhi verdi così belli. 
-Sabato c'è una festa a casa di Zayn, ti va di venire ? Porta anche Jenna se vuoi- dice mimando la mia posizione. 
-I miei sabato non ci sono, vanno fuori città per il fine settimana- rispondo.
-Lascierò che mia madre convinca la tua- mi sorride, un sorriso che io ricambio. 
In una mossa repentina mi avvicino a lui poggiando la testa sul suo petto, si irrigidisce per la sorpresa ma poi pian piano si rilassa
sotto di me. Mi rendo conto che mi sto comportando come una stupida a cercare di evitarlo, lui mi vuole bene, come io voglio bene lui, 
due semplici amici, non possiamo essere altro. Dall'amicizia non si può passare ad amore, no ? 
-Haz ?- attiro la sua attenzione con gli occhi chiusi. 
-Mmm..- mugula in risposta. 
-Sei il mio migliore amico- gli dico stringendomi più forte a lui. 
Sospira -Anche tu piccola- risponde. 
Qualche minuto dopo ci addormentiamo entrambi, una sopra l'altro, stretti. 

#BUONGIORNO! 
Hei, sono le 04:10 del mattino, wow stanotte ho fatto le ore piccole, beh tutta colpa 
di twitter, lì sopra le notturne sono tutte incredibilmente divertenti e non avendo sonno
ne ho approfittato per scrivere il nuovo capitolo. Vi piace ? 
In effetti mia madre circa mezz'ora fa si è svegliata e si è sorpresa di vedermi ancora
qua sopra e quindi è meglio che stacco prima che si svegli di nuovo.
Quando mio padre fa il turno di notte sono pericolosa lol 
Alla prossima, vi voglio bene x 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove. ***


Discuto con le fibie dei mie sandali scamosciati mentre il campanello suona ripetutamente.
E' la sera della festa a casa di Zayn e io non ho nessuna voglia di andarci, le feste mi sono sempre piaciute poco perchè ci sono troppe persone e 
troppi alcolici, e chissà perchè qualcosa mi dice che a questa festa di alcolici ce ne saranno a vagonate. 
Indosso un paio di jeans scuri con una camicia bianca che ho infilato dentro i pantaloni, cinturino in cuoio intrecciato e sandali scamosciati, spero di essere 
almeno presentabile per questo tipo di festa e non sto nella pelle di vedere cosa si è messa Jenna. 
Il campanello continua a suonare, faccio gli scalini a due e con un salto sto al piano di sotto, vado ad aprire e vedo Jenna con un fantastico vestitino da cocktail a 
fiori e un paio di ballerine bianche, le sorrido. 
-Sei carinissima- gli dico. 
-Anche tu amore- risponde. 
-Non chiamarmi amore, ho un nome, usalo- chiudo la porta mentre lei si siede sul divano. 
-Siamo nervose questa sera ?- chiede sistemandosi la gonna. 
-No, però sai che non sopporto i soprannomi sdolcinati- 
Sorride. 
-Vado a prendere la borsa e scendo- dico. 
-Sbrigati, siamo già in ritardo- risponde controllando il cellulare. 

Casa Malik è una casa come tante altre, ha un giardino molto curato e la porta è di un bellissimo colore rosso scuro, è modesta ma ha il suo fascino. Suono al 
campanello e ad aprirci arriva un tizio magrolino che se non sbaglio qualche volta ho intravisto nei corridoi, ha una redbull in mano, il che mi fa pensare che forse non 
ci sono poi così tanti alcolici, tanto meglio. 
Entriamo in salone, la festa è già abastanza animata e per fortuna la musica non è troppo alta, da lontano intravedo Harry che indossa una camicia bianca e un paio
di jeans neri, sta benissimo. Mi saluta con la mano e così io e Jenna lo raggiungiamo. 
Sta con il suo solito gruppo, cioè Liam, Niall e Louis. Li saluto e cominciamo a chiacchierare. 
-Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa ?- mi chiede Jenna, scuoto la testa, lei si allontana verso il piccolo angolo bar che c'è nel salone. 
-Tutto bene ?- mi sussurra all'orecchio Harry, annuisco. 
-Non ci sono molti alcolici stasera, strano eh ?- chiedo sorridendo. 
-Aspetta che si fanno le undici e poi vedrai- risponde ammiccando. 

Ho scoperto che infondo Liam non è poi così tanto male, è simpatico e intelligente, comincio a provare una certa simpatia per lui. 
Jenna sta parlando con un gruppo di ragazze, Harry parla con ragazzi che non ho mai visto prima, Zayn sta scegliendo qualche CD e io sto seduta su una poltrona di pelle 
nera a fare niente, la festa è carina ma come ho già detto le feste non fanno per me, soprattutto quando non conosco quasi nessuno. 
-Ciao- una voce mi distrae dai miei pensieri. E' Liam. 
-Ciao- sorrido mentre lui si siede sul divano accanto alla poltrona. 
-Ti annoi ?- chiede mettendosi comodo. 
-No, stavo solo osservando un po' le persone- rispondo. 
-Okay, ti stavi annoiando- e scoppia a ridere, quando ride gli si formano delle rughette d'espressione intorno agli occhi, le trovo adorabili. 
-E' che le feste fanno poco per me- gli dico sorridendogli, mi sono imbambolata a fissare i suoi occhi color nocciola. 
-Beh, anche a me vanno poco a genio le feste- mi sorride, cavolo... non dovrebbe sorridermi così. Arrossisco, ovviamente! 
-Ti metto in imbarazzo ?- chiede sporgendosi in avanti e poggiando i gomiti sulle ginocchia. Scuoto la testa grossolanamente, lui scoppia di nuovo a ridere. Bene, almeno lo 
faccio ridere. 
-Ti va qualcosa da bere ?- chiede dolce capendo l'imbarazzo. Mi guardo intorno e vedo che Harry non aveva tutti i torti, sono le undici passate e molti di loro sono già su di giri. 
-Un analcolico- rispondo deglutendo. Lui annuisce e si alza. Caccio un sospiro di sollievo, mi mette in agitazione la sua vicinanza, è così carino. 

Cerco Jenna tra la folla, senza accorgermene è passata già la mezzanotte, parlando con Liam ho perso la cognizione del tempo, ma almeno ho avuto la conferma di quanto 
fosse carino, simpatico e intelligente. 
-Arianna!- grida una voce alle mie spalle, Harry, e sembra...ubriaco. 
-Harry ma che hai combinato ?- ha la camicia tutta bagnata e i pantaloni sporchi di terra. 
-Abbiamo giocato in giardino, mi hanno schizzato... guarda qua- dice in un modo così buffo che mi viene da sorridere. 
-Con chi sei venuto alla festa ?- chiedo togliendogli un filo d'erba dai ricci. 
-Mmmm... non mi ricordo, mi pare Louis- risponde a fatica. 
-E adesso dov'è Louis ?- chiedo più a me stessa che a lui. Fa spallucce e si va a sedere sul divano sprofondando nella pelle nera e morbida. 
Cerco Louis e Jenna chiedendo anche a qualcuno, fichè non trovo finalmente Louis messo peggio di Harry, cazzo questa non ci voleva! Chiedo a Zayn se può dormire qui Harry 
ma lui mi liquida con un "stasera sono accupato, se sai cosa intendo.." egoista del cazzo! Quando ci riescono con una ragazza addio solidarietà maschile. 
Dopo circa dieci minuti trovo Jenna, per fortuna non è ubriaca, sta chiacchierando con una ragazza del nostro stesso corso di filosofia, la saluto velocemente e poi dico a Jenna che è 
ora di tornare a casa, lei annuisce. 
-Dai vieni Harry, ti porto a casa- dico aiutandolo ad alzarsi dal divano, lui mugula qualcosa ma non lo capisco. 
Lo carichiamo nella macchina, per fortuna stasera Jenna ha avuto la brillante idea di fregare la macchina al fratello, dice che guidare il motorino con la gonna è impossibile. 
-Ma mo questo dove lo portiamo ?- chiede mettendo in moto. 
-A casa sua... Harry dammi le tue chiavi di casa- dico girandomi dietro, lui cerca goffamente nelle tasce e poi comincia a ridere. 
-Ho dimenticato le chiavi- e continua a ridere, sbuffo esasperata, doveva proprio bere così tanto ? 
-E mo ?- chiede Jenna guardando prima me e poi la strada. 
-E mo lo portiamo a casa mia, dormirà sul divano- rispondo. 

-Cristo Harry quanto pesi..- impreco cacciando le chiavi dalla borsa e aprendo la porta, lui ridacchia, almeno è ancora sveglio. 
-Dormirai sul divano- gli dico, poi guardo i suoi vestiti -però prima spogliati- aggiungo posando borsa e chiavi sul tavolino. Lui si butta a peso morto sul divano -Aiutami- farfuglia. 
Sbuffo e lo metto a sedere -Alza le braccia- ordino per poi sfilargli la camicia direttamente dalla testa, divento rossa dall'imbarazzo, il suo fisico è un tantino cambiato. Ignoro i miei 
pensieri e passo ai pantaloni, gli slaccio la cintura e poi sbottono i jeans, lo sento ridacchiare. -Cosa c'è da ridere ?- chiedo rossa in viso. 
-Questo lo fanno i migliori amici ?- domanda facendomi avvampare. Faccio scivolare i jeans e glieli sfilo dopo tolte le scarpe. 
-Arianna..- farfuglia. 
-Cosa?- chiedo sistemando i vestiti su una sedia. 
-Tu mi ami- afferma stendendosi, deglutisco paralizzata, un po' per l'immagine di Harry in mutande e un po' per quello che appena detto. 
-In che senso ?- mi giro di spalle. 
-Tu mi ami solo che non lo sai ancora, ancora devi scoprirlo, ma tu mi ami e quando te ne renderai conto io e te saremo la coppia più bella del mondo- borbotta. 
-Stai delirando- lui sta delirando ma perchè io sono diventata tutta rossa e paonazza ? 
-Non è vero... so quello che sto dicendo- sussurra al mio orecchio, mi giro e alzo la testa per guardarlo negli occhi. 
-Sei una stupida..- mi accarezza la guancia. 
-E perchè sarei stupida ?- deglutisco cercando di far defluire l'ossigeno al cervello. 
-Non ti accorgi mai di niente, non ti accorgi che mezzo liceo quando passi ti guarda, non ti accorgi che sei bella da impazzire, che sei più unica che rara...- non conclude la frase e
io sto lì di fronte a lui ad un centimentro di distanza dal suo viso e dai suoi occhi. 
-E...?- non so perchè sono curiosa di sapere cos'altro ha da dire. 
-E non ti accorgi che io ti amo- sussurra. 




#Scusatemi tanto sei ci ho messo tanto ad aggiornare, sono partita per un po'
e poi ho avuto mia nonna in ospedale e non avevo mai tempo per collegarmi. 
Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione :) 
I love you people 
 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci. ***


"E non ti accorgi che io ti amo.." 
Metto la faccia sotto al cuscino cercando di soffocare i pensieri che da tutta la notte assillano la mia povera testa, non ho dormito per niente e mi sento uno straccio, 
domani ricominciano le lezioni e io non ho affatto voglia di ritornare a scuola, ma una cosa alleggerisce la notizia, almeno avrò la possibilità di rivedere Liam.
Per quanto riguarda Harry, come diavolo devo comportarmi ora ? mi ha detto che mi ama e io non so se credergli o no, aveva bevuto un po' troppo e io sono scettica 
sulle parole di un ubriaco. Alla fine di una lotta: ragione vs istinto, ho deciso di far finta che non sia successo niente almeno che lui non riprenda il discorso. Mi sembra la decisione migliore in questo momento. 
Scendo in cucina, il leggero russare di Harry mi avverte che sta dormendo profondamente, sono appena le otto e io ho voglia di una tazza calda di tisana alla liquirizia e menta, anche se ci stiamo avvicinando all'estate, quando penso troppo ne ho bisogno.
Immergo la bustina nell'acqua tiepida della tazza e mi siedo a tavola, i miei genitori saranno qui in tarda serata, mi chiedo il perchè di questo week-and inprevisto, non è da loro staccare dagli impegni per un viaggio di piacere, volevo investigare per scoprire qualcosa in più ma mia madre non era in vena per le mie domande retoriche e così ho lasciato perdere, ma non nascondo che sono un po' preoccupata. 
Poso la tazza nel lavello, faccio le scale a due e ritorno in camera, prendo il mangime per Tamburino dal solito mobiletto e gliene metto un po' nella ciotola. 
-Perdonami per la mia assenza cucciolo, è un periodo un po' strano- parlo con il mio amico dalle orecchie a punte. Dopo che ha finito di mangiare lo prendo in braccio e comincio a coccolarlo accarezzandogli la schiena tanto morbida. Scendo di nuovo giù e mi siedo sul secondo divano, Harry è ancora profondamente addormentato e mi chiedo se la domenica è abituato a svegliarsi tardi, e poi Anne non sarà in pensiero ? decido di chiamarla. 
Mi allungo a prendere il telefono dal ripiano di fianco al divano e compongo il numero, al secondo squillo Anne risponde. 
-Pronto- la voce è allarmata. 
-Anne sono Arianna- sussurro. 
-Arianna, dimmi che Harry è con te- 
-Si, ti ho chiamato proprio per questo, sta bene, ieri notte era messo un po' male e aveva scordato le chiavi- fa un respiro di sollievo. 
-Grazie al cielo, per quale motivo quel disgrazziato non rispondeva al cellulare ?- domanda, adesso arrabbiata più che preoccupata per il figlio. 
-In realtà non l'ho sentito neanche io- rispondo. 
-Va bene, ma perchè sussurri ?- chiede ormai rilassata. 
-Harry sta dormendo, non vorrei svegliarlo- rispondo. 
-Quando si sveglia fallo filare a casa, ti rigrazio Arianna, ciao- ricambio il saluto e concludo la chiamata. 
Poso il telefono al suo posto e mi metto a guardare di nuovo Harry, proprio non ne vuole sapere di svegliarsi, mi viene un'idea. 
Mi avvicino in punta di piedi, sta dormendo a pancia sotto e ha il viso coperto dai ricci, è ancora in box e così gli poggio Tamburino sulla schiena, al contatto con le zampe di Tamburino si diviscola ma non si sveglia, guardo soffocando le risate, Tamburino continua a camminare per la sua schiena e piano si avvicina alla faccia, comincia a rosicchiare i capelli muovendo il musino su e giù, Harry continua a divincolarsi ma non apre gli occhi, poi il mio coniglietto comincia a solleticargli il viso con i baffi, Harry apre gli occhi e urla per lo spavento, mi affretto ad afferrare Tamburino prima che lo scaraventi a terra e scoppio a ridere. 
-Ti sembra il modo di svegliare una persona ?- chiede massaggiandosi le tempie. 
-Si- urlo tra una risata e l'altra. 
-Smettila di ridere- si lamenta. 
-Dovevi vedere la tua faccia- continuo a ridere non riuscendo a fermarmi. Lui mi fa la linguaccia e io gli sorrido ricomponendomi. 
-Ho una gran fame- dice alzandosi -E un gran mal di testa- aggiunge risedendosi. 
-Per il cibo c'è il frigo e per il mal di testa vado a prenderti un'aspirina- rispondo. 
Vado in camera e poso Tamburino nella sua cuccia, entro in bagno e mi do una sistemata vestendomi, poi prendo un'aspirina dal cassetto e torno giù. 
-Prendi..- gli lancio l'aspirina che lui afferra e vado a sedermi di fronte a lui a tavola. 
-Fanno schifo questi biscotti e c'è il tuo nome scritto sopra, perchè ?- comincia a parlare. 
-Così gli ospiti sanno che sono miei, ma a quanto pare questo sistema non funziona- rispondo ironica, lui mi sorride mentre mastica. 
-Potevi almeno vestirti- dico guardandolo. 
-Oh... giusto, vado subito- si alza e va verso i suoi vestiti infilando prima i pantaloni e poi la camicia, mi avvicino. 
-Allora... ricordi qualcosa di ieri sera ?- domando insicura, non so cosa sto facendo ma voglio sapere un pochino di più. 
Scuote la testa allacciandosi la scarpa destra -Ho solo un gran mal di testa da ieri sera e inoltre sono preoccupato per ciò che mi aspetta a casa- 
-Ah..- mi torturo le mani, te lo meriti, la prossima volta tenevi la bocca chiusa. 
-Che c'è ? devo ricordarmi qualcosa ?- si alza e prende il cellulare infilandoselo in tasca. 
-No no, chiedevo per curiosità- mi sforzo di sorridere. Ecco, visto ? sapevo che non erano vere le parole di ieri notte, sennò se ne sarebbe ricordato. 
-Adesso vado, mia madre sarà incazzata nera, ci vediamo domani a scuola- e mi lascia un bacio sulla guancia. 
Sospiro. 

Continuo a fare zapping con il telecomando, i miei dovrebbero essere qui a momenti, sbuffo per la noia quando sento il portone sbattere, i miei saranno arrivati 
e come al solito mia madre sarà arrabbiata con mio padre per qualche cavolata, la porta si spalanca e mia madre ha la faccia stanca, la saluto ma lei mi ignora, poi
entra mio padre e ha la mascella tesa, faccia stanca anche lui. 
-In cucina, dobbiamo parlarti- dice rigido. 
Mi avvio in cucina e mi siedo a capotavola di fronte mio padre mentre mia madre è appoggiata al lavello. Li guardo entrambi interrogativi. 
-Arianna non so se l'hai notato, ma io e tua madre in questo periodo non andiamo tanto d'accordo..- comincia mio padre, sono sempre più confusa. 
-No, che succese ?- domando. 
-Questo fine settimana siamo andati da un avvocato Arianna- continua mia madre. Il cuore comincia a battere troppo velocemente, l'ansia sale. 
-Un avvocato.. mamma, papà, che significa ?- domando in preda ad un attacco di panico. 
-Io e tua madre abbiamo deciso di divorziare Arianna- la butta lì mio padre, come se niente fosse, come se questo per me non fosse una pugnalata dritta al cuore. 
Divorziare, perchè ? 
-Ma saremo comunque entrambi presenti nella tua vita tesoro..- aggiunge mia madre. 
-Non fate promesse che non potete mantenere- dico, fredda. Sono così delusa e ho il cuore a pezzi. 
Mi alzo e corro nella mia camera, mi butto sul letto e infolo la testa sotto il cuscino, non voglio piangere, non lo meritano, come possono fare una cosa del genere alla loro unica figlia ? non si odiano neanche un po' ? 
Comincio a singhiozzare, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, è stata una cosa così improvvisa, e adesso mi manca l'aria. 


#Ciao :) il decimo capitolo è arrivato e la storia si sta evolvendo, piano. 
Non ho un granchè da dire, spero che il capitolo vi piaccia e spero che
non ci siano errori di battitura. 
Come sempre, fatemelo sapere con una recensione, ci tengo. 
Alla prossima x

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