Living The Dream.

di Fuko_Jonas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Living the dream ***
Capitolo 2: *** Casa dolce home! ***
Capitolo 3: *** Nuovo lavoro e nuova vita! ***
Capitolo 4: *** Accetto! ***
Capitolo 5: *** Ne vedremo delle belle! ***
Capitolo 6: *** Lucas. ***
Capitolo 7: *** Central Park. ***
Capitolo 8: *** Perchè? ***
Capitolo 9: *** Nick vs. Lucas ***
Capitolo 10: *** Divertirsi. ***
Capitolo 11: *** Non sono solo Nick Jonas. ***
Capitolo 12: *** Same mistake. ***
Capitolo 13: *** Joseph Adam Jonas. Anche tu? ***
Capitolo 14: *** Don't speak ***
Capitolo 15: *** Baseball, Nick, foto. ***



Capitolo 1
*** Living the dream ***


Ciao a tutti! ^^
Mi chiamo Fuko e ho 18 anni
Ho iniziato a scrivere questa storia qualche anno fa.. e rileggendo oggi i primi capitoli fa abbastanza schifo..
Quindi vi chiedo scusa per la schifezza e spero che la leggerete tutta 
Vi giuro che i capitoli migliorano (o almeno credo)
Grazie a tutti :D 

-Fuko



Sai quei sogni?.. quelli a cui pensi ogni giorno?.. quelli in cui ci speri, anche se sai che sono impossibili? Bè, questa storia parla proprio di quei sogni. Quei sogni che sono l’unica cosa vera in questo mondo.


Dopo 5 anni di sacrifici e stress, finalmente mi sono diplomata. Ora devo solo costruire la mia carriera da stilista! Il mondo della moda mi aspetta! So che è una strada lunga e difficile, ma c’è la farò! Sì! C’è la farò! “ehi Hana! Sei sveglia? Farai tardi a lavoro!!” “sì mamma, scendo subito!”.
Per ora devo accontentarmi di un lavoro part-time in un negozio di vestiti.
Ho iniziato appena finiti gli esami; ma se questo serve ad aprirne uno tutto mio in futuro, allora continuerò a lavorare sodo e senza sosta, fino a quando non raggiungerò il mio obiettivo!
Hana sbrigati!” “Sìì! Sto scendendo!
Scendo di fretta le scale, prendo un biscotto, e scappo in macchina. Qualche minuto di strada, e arrivo a lavoro.
Vi starete chiedendo perché ho un nome così strano vero?
E’ perché i miei sono fissati con il Giappone e i manga, quindi ci hanno dato dei nomi giapponesi. Io, Hanabi, e mio fratello Daichi (si pronuncia Daici). Anche a me piace il Giappone ma amo soprattutto l’America. In particolare New York. Non so perché.. forse per l’atmosfera; forse perché è la città della moda; forse per i grattacieli; o forse perché lì vicino ci sono nati i miei cantanti preferiti.. già ..i miei amorini! Non so cosa farei per incontrarli! Sarebbe un sogno!
Già.. ma un sogno impossibile! Come quello di vivere a New York! Ma nessuno m’impedisce di sognare, no? E poi la speranza è l’ultima a mo.. “ehi Hanabi! La cliente ti sta aspettando da 5 minuti! N
on distrarti!” “Sì, mi scusi!”. È inutile, quando penso a loro non capisco più niente. È più forte di me! È come se non esistesse più nien.." “ehi! Ti sei distratta di nuovo! Sta più attenta!” “mi scusi! Non succederà più!”.
Eccomi qui, dopo un’altra giornata  di lavoro, sono di nuovo a casa dalla mia famiglia di pazzi!
ehi Hana! C’è una lettera dalla scuola!” “dalla scuola? Ma se mi sono diplomata!”.
Una lettera dal mio ex liceo. Cosa vorranno? Forse qualcosa del tipo:grazie per aver frequentato questo liceo artistico. o cose del genere. Apro la lettera. Leggo. Ok, sto leggendo.. Ok, sto svenendo! .
allora? Cosa dice?” “dice che ho vinto una borsa di studio per studiare a New York!”  “ma che?? Si saranno sbagliati!” “no! Dice:cara signorina Hanabi.. bla bla bla.. ci congratuliamo con voi per i risultati ottenuti in questi esami.. bla bla bla.. Per questo il collegio dei docenti ha deciso di darle una borsa di studio per continuare gli studi in un’università americana a sua scelta.”
ma perché americana?”. M’interruppe mia madre. “Dicono che << le abbiamo raccomandato una scuola americana  perché lì potrà specializzarsi nelle materie artistiche, stilistiche o grafiche.>>
aspetta, ma non dice a New York!” “sì, lo so, ma dice << americana a sua scelta >> e la mia scelta è New York!” “in poche parole questa scema di mia figlia va a studiare in America!” “ A New York! E non sono scema! Ho vinto una borsa di studio io!” “ahahahaha.. Ora va a dormire! E pensa che andrai a New York!”.
Già, New York.. e pensare che qualche ora prima stavo pensando che era impossibile! E invece ora ci andrò per studiare e vivere!
Mi sembra quasi un sogno.. già proprio un sogno!
Mi viene voglia di gridare “Living the dream!”,come dicono i miei cantanti preferiti..e ora sto per viverlo, il mio sogno! ♥   

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Capitolo 2
*** Casa dolce home! ***


4 luglio: il giorno che ha cambiato la mia vita.. il giorno in cui arrivò quella lettera magica.. magica perché a volte penso che se la cerco non la ritrovo più, e che è stato tutto un sogno.. un sogno che mi ha fatto credere di essere realizzabile.

E invece eccomi qui! Il 21 agosto, a preparare le valigie e le altre cose per il trasloco. Sono le dieci di mattina. Alle 14 ho l’aereo. Ieri sera i miei parenti e i miei amici mi hanno organizzato una festa a sorpresa e abbiamo fatto tardi. Neanche immaginano quanto mi mancheranno! Ma devo seguire il mio destino e devo lasciarmi tutto alle spalle e andare fino in fondo a questo percorso che sto per vivere! “Hana non distrarti, altrimenti perderai l’aereo!”. Ecco. Come al solito ho sempre la testa tra le nuvole; rischio di dimenticarmi qualcosa! Ormai mi conoscete. Se qualcuno non mi sveglia, rimango nel mio mondo per ore! Ok! Basta distrazioni, leggiamo la lista delle cose da prendere! “Oh mio dio!!”dissi di colpo.  “che è successo??” gridò mia madre da giù. “stavo per dimenticare il mio prezioso DVD "Jonas Brothers- The 3D concert experience" non potrei vivere senza!” urlai. “mi hai fatto prendere un colpo! Pensa alle cose più importanti!” “è importantissimo mamma!”.
Sono le 13.15. mia madre era troppo gasata e ci ha fatto arrivare all’aeroporto 45 minuti prima. Dovrei essere io quella gasata! Mzè! Ne approfitto per fare qualche chiamata. “ehi Alice! Ora sono all’aeroporto. Ci vediamo quando arrivo no?” “si sì. Ti veniamo a prendere io e Lucia!!” “ok! Ci vediamo tra taaaante ore!!” dissi scherzando. “ahahahah. Si si! Divertiti durante il viaggio!” “certo! Faccio amicizia con qualche pilota così mi fa anche lo sconto!” “ahhahaahha..scema! Mica il pilota può farti lo sconto! Aahhaha..non vedo l’ora che arrivi! Ci divertiremo un casino! Tre ragazze single a New York!” “ahahahaha..già! Faremo strage di cuori! Si sa che le italiane fanno impazzire gli americani!” “ahahahahaha! Ovvio! “ “ora chiudo che tra un po’ ho il volo! Aspettami!” “ si si, vado già all’aeroporto!” disse ridendo. “ahahahahha.. si si! Tanto 5 minuti ci metto!” “ahahhahahah.. ok! Sto chiudendo! Ci vediamo presto! Ciao ciao!” “ciaooo!” . chiusi il telefono e sentì la chiamata per il mio volo. Abbracciai forte i miei e mio fratello e andai verso l’imbarco. Ah già! Quella ragazza con cui ho parlato a telefono è una mia amica che abita a New York con un'altra mia amica. Hanno la mia età e andremo alla stessa università. Bene si parte! Destinazione New York! ♥
Sono appena arrivata all’aeroporto e vedo 4 mani salutare verso di me.
Sono Alice e Lucia. Prendo le valigie e vado verso di loro. Ci abbracciamo forte e andiamo verso l’uscita. “allora, chi guida tra voi due?” dissi. “guidare? Qui a New York? Impossibile!” disse Alice. “allora con cosa andiamo a casa?” dissi perplessa. “con quello!” disse Lucia sorridendo. “wowissimo! Ho sempre sognato prenderne uno!” dissi incantata da quella vettura gialla. Sapete quei taxi gialli dei film? Si proprio uno di quelli! Salimmo su quella meraviglia e andammo a casa. Per ora abito con loro, ma non appena mi sistemo, mi cerco un appartamento. “ecco la tua nuova casa!” dissero in coro aprendo la porta.
Era un piccolo appartamento al 5° piano di un edificio antico. Mi piaceva molto. Anche perché dalla finestra si poteva vedere un bel panorama di grattacieli e strade con altri taxi gialli. L’appartamento aveva un bagno, una cucina, un piccolo salotto, due camere (io dormo sul divano letto nel salotto) e un balconcino. Anche se si considerava un “piccolo appartamento”, era molto spazioso.. “ora sarai stanca no?” disse Lucia. “riposati, così domani ti faremo visitare New York!” continuò. “fantastico!” risposi. Mi misi il pigiama e mi addormentai subito. Non ebbi neanche il tempo di pensare che stessi per dormire a New York. “oh no! Dovevo chiamare a mia madre!” urlai. Ma non avevo più forze, e mi riaddormentai nel calore della mia nuova città. Quella che sognavo da tanto tempo. 

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Capitolo 3
*** Nuovo lavoro e nuova vita! ***


Salve! questo è il 3° capitolo.. è molto schifoso.. ma vabbè.. se vi va leggetelo! Bye! 

Ma sei pazza? Mi hai fatto preoccupare!” “scusa! Ero stanca e mi sono addormentata! Ma ti ho chiamato appena mi sono svegliata!” “vabbè! Ti chiamo più tardi! Mi raccomando!” “ok! Ti voglio bene!”. Riagganciamo insieme. Il mio secondo giorno a New York e ho già ricevuto una ramanzina da mia madre. Sento già la mancanza! “Hana! Vieni a fare colazione?” “Sì, arrivo!”. Alice aveva preparato la colazione.. ma non quella che mi aspettavo. Una tazza di latte, biscotti “Mulino Bianco” (sì, Mulino Bianco!) e un po’ di succo di arancia. “E le frittelle? Il burro d’arachidi? Il bacon con le uova? I grassi mattinieri americani?” dissi sorpresa. Lucia e Alice scoppiarono a ridere. “Ma che dici? Ahahahah.. di solito Lucia ed io facciamo colazione all’italiana; e poi abbiamo pensato che ti ci vuole del tempo per abituarti al cibo americano!” “Già! Avete ragione!” risposi sorridendo inzuppando un biscotto nel latte. “Oggi vai al bar che avevi cercato?” “Yes! Oggi ho la riunione” “Buona fortuna allora!” dissero in coro; “speriamo!” risposi.
Scesi in strada e finalmente potevo avverare il mio più grande sogno. Finalmente potevo farlo. Alzai il braccio e gridai: “Taxi!”. È una soddisfazione unica! Gli dissi la via e partimmo. L’autista era molto simpatico. Arrivai a destinazione, pagai l’autista ed entrai. Era un bar molto carino e accogliente, con le pareti gialline e con quadri in bianco e nero appesi. Mi si avvicino una signorina che mi disse: “Sei qui per il colloquio?”; risposi di sì e ci avviammo verso una stanza del corridoio dietro il bancone.  La signorina mi fece entrare, poi si sedette dietro una scrivania e iniziò a palarmi. Si chiamava Megan, era la proprietaria del bar. Capelli castani chiari, 27 anni, molto carina e simpatica.
A casa non c’era nessuno; Lucia e Alice erano a lavoro e mi avevano lasciato un biglietto con scritto: c’è del pollo nel microonde.
Alle 19 tornarono. “com’è andata al centro commerciale?” chiesi mentre mettevo a posto le ultime cose. “bene grazie! Tu piuttosto! Il colloquio?” chiese Lucia frenetica. Sospirai facendo spallucce. “cosaaaa??” dissero in coro. “ovvio che mi hanno preso!” gridai sorridendo. Mi sorrisero e ci abbracciamo. “vi dispiace se metto una foto sul mobile?” “Nono! Fa pure!” risposero.
Presi la foto e la posizionai per bene sul mobile vicino al divano su cui dormivo.
È la tua famiglia?” chiese Lucia mentre si avvicinava per vedere la foto. “già!” risposi. Alice e Lucia guardarono la foto, poi si guardarono e mi dissero “tu sei pazza! Vai a dormire!” “ahahahah! Buonanotte!
Chiamai mia madre, poi mi stesi sul divano e guardai un'altra volta la foto che avevo messo. “Buonanotte Nick! Buonanotte Kevin! Buonanotte Joe!”sussurrai guardando la foto di quei tre ragazzi. Sorrisi e mi addormentai.♥  

Che c'è? vi aspettavate qualcosa? uhmmm... vederemo nel 4°.. muahahahhahah! -Fuko

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Capitolo 4
*** Accetto! ***


Sono già passati 2 mesi da quando mi sono trasferita a New York. Sia l’università che il lavoro vanno bene. C’è solo una cosa che mi turba: i Jonas! Non sono riuscita ancora ad incontrarli.. uffa! “Hana, non distrarti!” “Sì! Scusami!”. Ok.. pensiamo al lavoro ora! Ci sono stati molti clienti oggi, ma ora non c’è quasi nessuno. “Hana! Puoi fare pausa!” “Ok, grazie!”. Sono stanchissima; devo fare qualcosa altrimenti mi addormento. La pausa dura 20 minuti. Ho portato i miei soliti fogli bianchi per disegnare.. ovviamente vestiti! “Hanabi vieni! La pausa è finita!” “ok!”. Lascio i disegni e vado di nuovo nella sala del bar.
A casa c’era solo Lucia. L’ho aiutata a cucinare (dato che no è molto brava) e quando è tornata anche Alice abbiamo cenato. Poi siamo andate a dormire.
È il 4 ottobre. Non fa molto freddo. Ho messo un t-shirt con una giacca sopra e dei jeans. “vado a lavoro!” grido. “ok! Ci vediamo stasera!” mi rispondono dall’altra parte.

Oggi ci sono meno clienti di ieri, ma il lavoro è sempre uguale: un caffè, un succo, un altro caffè, pancake..
scusami Hana! Potresti venire un’attimo in direzione?” “sì! Arrivo!”.
Entro nell’ufficio di Megan, quello dove ho fatto il colloquio, e mi dice di sedermi.
Noto che c’è una signora di fianco a lei, ho l’impressione di averla già vista, ma è impossibile. “qualcosa non va?” chiedo preoccupata. “No no, figurati! Il tuo lavoro qui va molto bene. Dunque, ti ho chiamato perché c’è una persona che vuole parlare con te.” “con me?” rispondo spostando lo sguardo verso la signora. “piacere, Michelle!” mi dice stringendomi la mano. Michelle..Michelle.. penso dentro di me. Ok. L’ho vista da qualche parte.. ma dove? “Hanabi..” rispondo. “Megan mi ha detto che sei una fan dei Jonas Brothers.”  “eh? Bhè.. sì..” dico perplessa. Perché me lo chiedeva? “ti vedo un po’ scioccata!” disse Megan sorridendo. “Michelle è una mia cara amica; andavamo al liceo insieme. Ieri sera è venuta a trovarmi qui nel bar, e abbiamo trovato i tuoi disegni.” “Ah! Mi scusi! Li ho dimenticati qui e..” “no, no! Non scusarti!”, mi interruppe Michelle. “Sono nel campo della moda da molti anni, e posso dire che i tuoi disegni sono molto belli!”. Arrossisco. Lei continua. “i ragazzi mi danno molto lavoro e mi servirebbe una man..” “Aspetti! Lei è Michelle Tomaszewski? La stilista dei Jonas?” Dissi spalancando gli occhi. “Sì, sono io!” rispose lei sorridendo. “I-io sono una sua grande fan! Mi scusi, non la stavo riconoscendo. Adoro il suo stile e.. mi scusi l’ho interrotta.” Dico tutto d’un fiato. “ahahaha, figurati. Ne sono onorata. Dunque, ora che ci siamo conosciute, posso dirti la mia proposta.. bene. Stavo dicendo. I ragazzi mi danno molto lavoro e mi servirebbe una mano. Quindi vorrei che tu venisti a lavorare come aiutante per me.” “io? Ma..” “La moda non è il tuo sogno?” disse Megan. “Quest’occasione non tornerà più!”. Michelle mi guardava con un sorriso sfocato. “la sua proposta mi fa molto piacere.. e.. la ringrazio di avermi dato questa possibilità..” “Vabbè, accetti o no?” mi interruppe il capo. “Si si.. accetto!” dissi sorridendo. “Bene.” Disse Michelle ricambiando il sorriso.

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Capitolo 5
*** Ne vedremo delle belle! ***


Salvee!! E' il 5° capitolo! Finalemente Hana incontra i suoi amati Jonas! Evviva! ù_ù -Fuko

Canotta nera, camicia scozzese azzurra sbottonata, jeans e converse. “a che ora vai?” mi chiese Alice mentre beveva il suo latte caldo. “tra un po’..” risposi. “non sembri molto entusiasta” disse ridendo sotto i baffi; “sto cercando di trattenermi” “anche ieri sera mentre saltavi per tutta casa stavi cercando di trattenerti?” “ho perso il controllo!” risposi ridendo; “i vicini hanno perso la pazienza invece! E sono venuti a lamentarsi per i rumori!” disse sorseggiando altro latte. “ scusa! Non ce la facevo! Dovevo sfogarmi!” “cerca di trattenerti almeno davanti ai Jonas.. non vorrei che gli saltassi addosso il primo giorno!” “ci proverò!” dissi mettendo un po’ di mascara sulle ciglia. “Bene! Potere Jonas vieni a me!” gridai alzando un pugno verso l’alto stile Sailor Moon, “ok.. io vado!” “ma che cavolate stai dicendo? Vai che fai tardi!” “Si! Ciao!”.
Prendo l’ascensore e chiamo un taxi.
Devo incontrami con Michelle davanti al bar dove lavoravo fino all’altro giorno. Arriva. Ha una maglietta, un jeans e un paio d’occhiali da sole. Mi sorride.
ciao!” mi dice abbracciandomi. “ciao!” rispondo sorridendo. “sei pronta?” “credo di sì!” “allora andiamo!” mi dice indicando la sua auto.
Saliamo e partiamo.
Il motore si spegne davanti all’entrata di un hotel. “Arrivati”, dice lei staccandosi la cintura. Scendo dall’auto e guardo su.
Dovevano essere minimo venti piani. Michelle mi fa segno di seguirla nell’ascensore; è praticamente l’inverso di quello del mio palazzo. Rifiniture dorate e interno completamente di specchi. “che lusso!” dico guardandomi intorno. “bhè, dove ti aspettavi di trovare tre rockstar?”. La porta si apre al quattordicesimo piano. I nostri passi si fermano davanti a un enorme portone bianco. Faccio un lungo respiro. Michelle apre la porta, ma non ho il coraggio di entrare. “Dai entra!” mi dice spingendomi dentro. Era la stanza più grande che avessi mai visto. “Ragazzi siamo arrivate!”. Si sentirono passi arrivare da un'altra stanza. Faccio un altro respiro. Tre ragazzi uscirono da una porta e mi si avvicinarono sorridendo. “piacere! Io sono Kevin! Ma credo che tu lo sappia già, Michelle ci ha detto che sei una fan!” disse stringendomi la mano. “S-sì” dico con un filo di voce. “non essere timida! Su! Vieni a sederti!” dice Joe spostando una sedia. “si, grazie” rispondo. “non ci avevi detto che era così carina” “pensa a tua moglie Kev!” “che c’è? Ho fatto un complimento!” . Sorrido. Erano proprio come me li aspettavo. Gentiluomini, simpatici e boni! “Nick? C’è qualcosa che non va?” chiese Michelle spostando lo sguardo verso di lui. “eh? No, no!” “perché non parli?” chiese Joe. “ eh? Che? No, no!” “No cosa?” “No, cioè.. non ho niente!” . Kevin e Joe si lanciarono un occhiata d’intesa, poi mi guardarono e mi dissero “lavoreremo molto bene insieme!”. Sorrisi ed annuì. Iniziamo a parlare di lavoro e altro. Questi ragazzi sono stupendi.. penso dentro di me.“Ora noi andiamo, le faccio vedere i laboratori e gli uffici dove lavoriamo” “d’accordo Michelle! È stato un piacere Hana!” “anche per me!” . Mi sorrisero e mi salutarono con la mano fino a quando uscii dalla porta. “allora sei felice? Mi aspettavo che svenissi o che gli saltassi addosso m-”. Non fece in tempo a finire la frase che già stavo saltando e gridando per tutti i corridoi dell’hotel. “hai resistito abbastanza!” disse infine divertita.
 
***
Nick, si può sapere che hai? Non hai parlato per tutto il tempo!” “no, che? No!” “di nuovo con sti “no”? sei strano!” “non ho niente Kev!” “comunque è davvero carina!” disse Joe interrompendo gli altri due. Intanto dalla porta principale entrò Danielle; “chi è carina?” disse dando un bacio al marito. “la nuova assistente di Michelle” “ Ah si? Lo pensi anche tu Kev?” “che c’è? Sei gelosa?” disse lui alzando le sopracciglia. Gli altri risero.
Fu il suono di un telefono a interrompere le loro risate. “E’ Delta” disse Nick andando in un’altra stanza per rispondere. “Ne vedremo delle belle!” si dissero gli altri due. 

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Capitolo 6
*** Lucas. ***


Salveeee!! scusate il ritardo! ecco il tanto atteso (?) 6° capitolo!
Wow, già 6! 
vabbè! Buona lettura! ♥ -Fuko


“Buongiorno!” “ciao Hana! Sei in anticipo! Gli altri non sono ancora arrivati!” “Stamattina non resistevo, e sono venuta di corsa!”. Michelle rise. “Buongiorno!” “Ciao Lucas! Anche tu mattutino oggi?” “Già, devo finire del lavoro..” “capisco. Lei è Hanabi; la ragazza di cui vi ho parlato.” Oh, sì. Piacere Lucas!” “Hanabi” Risposi stringendo la mano a quel ragazzo. Occhi verdi, capelli castani a spina e labbra rosa. Insomma. Un bel ragazzo (per non essere volgari.). Mi sorride e se ne va nel suo ufficio. “Carino no?” mi sogghigna Michelle. “Già.” Dico ancora incantata. “Ti piace?” “Che? No, no!” dico riprendendo coscienza. “certo, certo..”
Joe entrò gridando “Buongiornoooooo!”, seguito dai fratelli che salutarono con la mano. “Ciao Hana!” “Ciao ragazzi!” risposi sorridendo. “Primo giorno! Sei nervosa?” “Un po’..” “Su, su.. lasciatela stare! Vieni tesoro che ti spiego cosa dei fare.” Mi disse Michelle tirandomi via dai ragazzi che mi salutarono.
Entro in quello che sarebbe stato il mio ufficio. Una scrivania, qualche sedia, foto dei concerti sparse qua e là per le pareti gialline, e una finestra con altri grattacieli a seguito. Mi ci chiudo dentro e faccio quello che mi ha detto Michelle.
Dopo qualche ora, qualcuno bussa alla mia porta. “Avanti!” “Ciao!” “Ciao!”. Era Lucas con una penna e un foglietto in mano. “Vuoi qualcosa dal bar?” “No, grazie!” rispondo con un sorriso. “Ah, ok..” mi dice facendo per andarsene . “Senti, ci sei mai stata a Central Park?” mi chiede bloccandosi sulla porta. “Veramente non ho ancora avuto tempo.” “Ah, no, perché Michelle mi ha detto che sei italiana, quindi, se vuoi posso farti visitare la città..” “perché no.” “Bene, facciamo domenica mattina?” “Si!” “Ok, allora, ci sentiamo per telefono” “Si, ma tu non hai il mio numero!” dico ridendo. “Ah, già.. è vero!” “Hai un foglietto?” “Ehm, scrivilo su questo” mi dice dandomi il foglietto con su scritto le cose da prendere al bar. “Ok.. allora ci sentiamo! Ora vado a finire il giro di richieste!” “Ok, ciao!”
***
“Nick, vuoi qualcosa dal bar?” “Un caffè, grazie..” “Ok!” “Di chi è qual numero?” Di Hana.” “Perché te l’ha dato?” “Domenica la porto a visitare Central Park.. dato che non c’è mai stata.” “Ah, sì? È da tanto che non ci vado.. magari potrei venire con voi.. sempre se non disturbo.” “No, no.. non disturbi.” “Bene” “Ora, devo andare! Ci sentiamo!” “Ok, ciao!”
“Pronto?” “Amore, sono Delta. Domenica passi tu a prendermi?” “perché?” “Come perché? Dobbiamo andare a pranzo da Rose” “Ah, mi ero dimenticato che avevo già un impegno con la casa discografica, quindi non so per che ora torno.” Ah, ok. Non preoccuparti. Facciamo un’altra volta” “Sì..” “ok, ciao tesoro!” “Ciao!”
Nick riattaccò il telefono e tirò un sospiro di sollievo. Non sapeva perché aveva mentito a Delta, e non sapeva neanche perché non vedeva l’ora che arrivasse domenica. 

Scusate non facevo in tempo a passare in grassetto! ^^" Sorry! 

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Capitolo 7
*** Central Park. ***


Eccomi quI! Scusate il ritardo, ma non avevo mai tempo per trascrivere la storia! Bene.. buona lettura! e grazie per le recensioni! ♥ -Fuko

“Buongiorno!” “Ciao!”. Lucas mi venne a prendere da casa con la sua auto grigia. “andiamo?” chiesi scendendo l’ultimo gradino del palazzo. “Buongiorno!”. Mi voltai e di fronte mi ritrovai Nick insieme al suo inseparabile Elvis. “Nick? Che ci fai qui?” gridai spalancando gli occhi. “Era da tanto che non andavo a Central Park, e quando ho visto che voi due ci andavate, ho chiesto a Lucas se potevo venire con voi. Non vuoi?” “No, no, ma che!”. Elvis mi saltò sopra facendomi fare un passo indietro. “Ehi, bello! Che ti prende? Così la fai cadere!” disse Nick sgridando il cane. “No, ma lascialo stare! Vieni cucciolo!” dissi accovacciandomi e iniziando ad accarezzare la testa a Elvis. “Sembra che gli piaci!” disse sorridendo il padrone. Lucas fece una finta tosse e disse “ scusate, ci sono anche io!”. “ahahahahah, dai andiamo!” dissi rialzandomi. Decidemmo di andare tutti con la macchina di Nick, dato che c’era più spazio per Elvis. In auto si sentivano le chiacchiere di Lucas e Nick che parlavano di lavoro e il respiro forte del cane. Arrivati al parco restai bloccata per lo stupore. L’avevo visto mille volte in foto e video, ma trovarselo davanti era completamente diverso. “fantastico!” gridai. “Ti piace?” mi chiese Lucas mentre aiutava Nick a far scendere Elvis. “Sì!”.
Mi fecero fare un giro; era enorme, “In pratica questo parco è il triplo della mia città!” dissi. “ahahahah, davvero?”. Ci fermammo su uno spiazzo di erba, dove stesi una tovaglia. “spero vi piaccia il cibo italiano..” “Ovvio!” “Bene.. perché oggi non mangerete italiano, bensì pugliese!” gridai orgogliosa, facendo ridere i due ragazzi. Gli servii le cose che avevo preparato, e mangiai insieme a loro. “Buonissimo!” gridarono in coro, “l’hai preparato tu?” “sì!” “è la cosa più buona che abbia mai mangiato!” gridò Lucas. “Si chiamano orecchiette!” “Orachiete” “No orachiete. Orecchiette!” “Orecchiette!” “Ecco, bravo!”.
***
“Wow, siamo qui già da tre ore e mezzo!” “davvero?”. Io e Lucas ci sdraiammo sul prato a guardare Nick che giocava con Elvis. “si sta divertendo come un bambino!” dissi sorridendo. Parlammo del più e del meno. “sei mai stato in Italia?” “No, purtroppo no!” “Io sì!” disse Nick intromettendosi. “Bhè, con il lavoro che fai.. avrai girato tutto il mondo!” “Sì.. un po’!”. Fu il telefono di Lucas a interromperci. “Pronto? Ah ok.. sì, arrivo”; riagganciò e ci disse “C’è un problema a lavoro, mi dispiace devo andare.” “Ah, ok.. tanto è tardi, dobbiamo andare tutti.” Disse Nick attaccando Elvis al guinzaglio. 
Arrivammo davanti casa mia. Lucas mi salutò con un bacio sulla guancia per poi andarsene con la sua auto. “Elvis hai sete?” disse Nick guardando il cane, che fece un giro di lingua in segno d’approvazione. “Ho finito l’acqua, vieni saliamo” dissi facendolo entrare nel palazzo. Alice e Lucia erano ancora fuori. “Ecco.” Dissi mettendo una bacinella piena d’acqua davanti al muso di Elvis, che iniziò a bere a raffica. “Siete diventati molto amici” disse Nick bevendo anche lui un bicchiere d’acqua. “Di solito sto simpatica hai cani” “Non mi riferivo a Elvis” “Eh? Lucas? Ah, bhè.. sì.. diciamo che abbiamo delle cose in comune” “ti piace?” “Che? Nono! Ma che dici?”. Rimase in silenzio. “C’è qualcosa che non va?” dissi perplessa. “Posso chiederti un consiglio?” “certo” “Ecco.. c’è un.. un mio amico che ha preferito passare una giornata insieme a una sua amica invece che con la sua ragazza. Però con questa ragazza sono solo amici, ma è.. è come se ci tenesse di più a lei rispetto alla sua fidanzata.. ecco.. mi ha chiesto di dargli un consiglio..” “Capisco. Secondo me quando si è fidanzati, si cerca di passare più tempo possibile insieme al proprio ragazzo o ragazza.  Se ha rinunciato a questo, vuol dire che non ci tiene tanto alla sua ragazza..” “Ma lui dice di amarla” “Può essere che ora tenga di più a quest’amicizia.” “…” “devi dirgli di parlare con la sua ragazza e di vedere se prova le stesse emozioni che prova quando parla con la sua amica.” “..glielo dirò, grazie.” “figurati”. Elvis si accucciò vicino alla porta. “E’ meglio che vado.. Elvis è stanco.” “Già..” “Spero ti sia divertita oggi.” “Sì, grazie!” “Bene, allora ci vediamo domani.” Disse dandomi un bacio sulla guancia. “Sì, ciao!” dissi arrossendo.
Il bacio di Nick era diverso da quello di Lucas; mi avevano dato sensazioni diverse ma allo stesso tempo simili. Però con entrambi il mio cuore ha sobbalzato. 

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Capitolo 8
*** Perchè? ***


Eccomi qui!
Finalmente la storia sta prendendo vita! Sinceramente adoro questa storia da questo capitolo fino all'altro che ho scritto (per ora l'11°) li posterò subitissimo, promesso! 
Love you all! ♥ -Fuko


“Buongiorno!” gridarono Lucia e Alice.
“Eh? Che?” dissi ancora con gli occhi chiusi.
“Ci devi raccontare tutto!”
“Tutto cosa?”
“Tutto! Di Lucas, di Nick, di ieri..”
“Ma che ore sono?”
“L’ora che tu parla!”
“Buonanotte!”
“No, racconta!”
“Più tardi!”
“No ora! Dobbiamo andare a lavoro!”
“D’accordo.”.
Scesi dal letto in cerca delle pantofole.
“Allora?”
“Allora.. siamo andati a Central Park, abbiamo mangiato, abbiamo parlato e siamo tornati a casa. Punto.” 
“Tutto qui?”
“Sì.”
“Quindi.. chi ti piace dei due?”
“Ma che?? Nessuno dei due!”
“Dai! A noi puoi dirlo!”
“Bhè.. ovviamente Nick lo amavo già dall’inizio, essendo sua fan..”
“E Lucas?”
“Lucas.. non lo so. Abbiamo molte cose in comune, ma non so dire se mi piace.”
“Uhmm.. ok, siamo soddisfatte! Andiamo a lavoro! Ciaoo!!” dissero infine andandosene.
“Ciao!” risposi prendendo una tazza dal mobile.
Il telefonino bloccò il discorso del giornalista in diretta da Times Square.
“Un messaggio.” Dissi.
–Appena sei pronta scendi! Lucas-
“Lucas?”.
Finì di prepararmi e scesi i 5 piani con l’ascensore. Uscì dal portone e me lo ritrovai di fronte con la sua auto grigia.
“Che ci fai qui?”
“Sapevo che venivi ogni giorno con il taxi.. oggi ci sono io!”
“Ma.. non c’è ne bisogno!”
“non posso permettere che una signorina prenda il taxi da sola!”
“Mica mi rapiscono!” risposi.
Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, facendomi arrossire. “Insisto.” Disse infine aprendomi lo sportello.
“Ok. Ma solo per oggi.”
Arrivammo davanti al portone degli uffici, nello stesso momento in cui arrivarono i miei amati Jonas.
“Ciao!” gridò Kevin vedendoci arrivare. “Ciao!” risposi sorridendo. Joe mi venne incontro abbracciandomi a mo’ di koala.
“Sei sempre più carina!”
“Ma che?” dissi arrossendo. Nick lo fulminò con lo sguardo, e ricevendo il messaggio si staccò subito da me.
“Nono! Attaccati di nuovo!” dissi ridendo.
“Hai visto? È lei che mi vuole!” rispose abbracciandomi di nuovo. In quell’istante arrivarono Michelle e un'altra signora.
“Buongiorno ragazzi! Allora.. Joe sono arrivati i tuoi pantaloni, e Kevin le tue scarpe. Venite a provarli. Nick le tue camicie non sono ancora pronte.”.
“Ok.” Rispose lui.
“Lucas, tu puoi venire con me? Ho i nuovi progetti” disse la signora che accompagnava Michelle.
“Certo.”. I tre ragazzi seguirono le due signore lasciando me e Nick da soli.
“Allora.. io vado dentro.”
“Hana..” disse facendomi bloccare.
“Hana!” gridò dall’altra parte Lucas venendomi incontro correndo.
“Hai dimenticato qualcosa?” chiesi.
“Sì, questo.” Rispose stampandomi un bacio sulle labbra e sorridendo.
Rimasi bloccata a guardare le spalle del ragazzo che ritornavano dentro gli uffici. Poi vidi Nick andarsene anche lui nel palazzo.
“Nick!” gridai. Lui si voltò senza dire niente.
“Io.. cioè.. non so cosa gli sia preso.”
“Perché lo dici a me?” rispose lui freddo.
“Già.. è vero.” Dissi abbassando lo sguardo.
Entrai nel mio ufficio e mi misi a disegnare le bozze che mi aveva chiesto Michelle, ma non mi veniva in mente niente. La mia mente era già occupata da altro.
“Hana!” gridò una voce da dietro la porta.
“Si? Avanti!”. Era Joe.
“Ciao! Posso chiederti una cosa?”
“Certo!”
“Stamattina è successo qualcosa tra te e Nick?”
“Eh? Nono, perché?”
“Il fatto è che oggi non vedeva l’ora di venire in ufficio, ora invece non vede l’ora di andarsene.”
“No, non è successo niente.”
“ok.” Disse facendo per andarsene.
“Joe.”
“Uhm?”
“Nick è fidanzato con Delta no?”
“Sì”
“Bhè, può essere che sia successo qualcosa tra loro due, no?”. Joe mi fissò. Poi mi richiese “è successo qualcosa tra te e Nick stamattina?”
“No! Ma perché lo chiedi a me?”
“Hana, io credo che..”
“cosa?”
“Ehm, devo andare. Mi staranno cercando.”
“Ma..”
“ci vediamo!” disse scomparendo dietro la porta. Chissà che stava per dire.
*** 
Cammino per i corridoi. Penso a Lucas, a quel bacio. A Nick, e il suo sguardo freddo. Qualcuno mi scontra facendomi fare un passo indietro.
“Nick?”
“Hana? No.. spostati!”
“Ma che?”
“qui!” urlò aprendo lo sgabuzzino e infilandomi dentro.
“Ma..”
“Shhh!” disse chiudendo la porta e mettendomi una mano sulla bocca, per non farmi parlare.
Si sentirono passi veloci e voci passare per il corridoio che piano a piano si allontanavano fino a scomparire.
“Ni-ck”
“Ah, scusa.” Rispose lui togliendo subito la mano e sbattendo la testa contro uno scaffale.
“attento!”
“è stretto qui.” Disse accarezzandosi il punto dove aveva sbattuto.
“Possiamo uscire ora?”
“Credo che se ne siano andati”
“Ma che è successo?”
“I paparazzi. Ci hanno visto stamattina e hanno pensato che stessimo insieme.”
“Cosa? Ma se sei fidanzato!”
“Ci dovrò parlare, altrimenti ci sarà un casino.”
“Se vuoi posso chiarire io.”
“Non voglio che finisca in mezzo anche tu.”
“ci sono già in mezzo. E poi non abbiamo fatto niente!”
“Ci vado a parlare io.”
“D’accordo.” .
Andò per girare la maniglia ma la porta non si aprì. Si voltò perplesso e disse “credo che si apra solo da fuori.”
“Cosa?”
“Bene, ora sono anche bloccato con te qui dentro!”
“grazie! Guarda che non è colpa mia se la porta non si apre!”
“invece è solo colpa tua.”
“Ma che?? E che ho fatto?”
“Lo scandalo con i paparazzi e ..”
“guarda che non è colpa mia se hanno frainteso”
“e poi.. hai baciato Lucas.”.
Rimasi bloccata fissarlo.
“Che c’entra Lucas?”
“C’entra! Perché..”
“Perché?”
“Perché..” . Fece un passo avanti. Lo guardai fisso negli occhi, e lui fece lo stesso.
“Perché” disse avvicinando le sue labbra alle mie.
“Perché tu stai con Delta.”.
Si allontanò di scatto.
“Dobbiamo trovare un modo per uscire.” Disse infine cambiando discorso.
“Nick.. a me.. io.. non..”
“Nick sei qui?”
“Joe? Si apri!”. La porta si apri e finalmente potemmo uscire.
“Hana? C’eri anche tu?”
“Sì.”.
Joe guardò il fratello, poi guardò me e disse “Ho già parlato con i giornalisti. È tutto apposto.”
“Ok, grazie.”
“ma cos’è tutto sto casino?”
“Lucas? No niente.”
“Ci sei anche tu qui?” disse guardandomi.
“Sì.”.
Mi voltai verso Nick. Il suo volto era di nuovo freddo. Era chiaro come il sole che gli dava fastidio quando Lucas mi si avvicinava. Ma perché?
Nick continuava a fissarmi, non curandosene di Joe che gli parlava.
La gente intorno a noi era scomparsa. Ci guardavamo senza riuscire a distogliere lo sguardo l'uno dall'altro.
Poi la voce di Lucas mi distrasse, portandomi via da quegli occhi nocciola. “Dobbiamo parlare.” Mi disse prendendomi per mano.
Abbassai lo sguardo e andai con lui, ma dall’altra parte Nick mi afferrò bloccandomi.  



Recensite e ditemi che ne pensate! ♥ -Fuko

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Capitolo 9
*** Nick vs. Lucas ***


Questo capitolo è molto lungo! Spero lo leggiate tutto, perchè a mio parere è molto interessante! xD
Buona lettura! -Fuko



“Nick?” dissi voltandomi. Non rispose. Continuò a fissare Lucas e a mantenere il mio polso.
“Dobbiamo parlare.” . Ripeté Nick.
“Anche noi” ribatté Lucas.
Li guardavo perplessa; non sapevo che fare.
“Andiamo a parlare tutti e tre. Tanto l’argomento è lo stesso.”. Nick approvò.
Andammo in un’altra stanza e finalmente lasciarono la presa. Avevo i polsi arrossati.
“bene, parla.” disse Lucas guardando Nick.
“No prego, inizia tu.”
“ok.. allora. Hana mi piace.”.
Sobbalzai arrossendo. Ma che gli prendeva?
“Ora parla tu.” Ribattè Lucas.
Nick rimase in silenzio.
“Allora?”
“Allora niente!”
“Vai dillo.”
“Dire cosa?”
“Che anche a te piace Hana!”.
Diventai ancora più rossa di quello che ero già. “Ma che?? Io sono fidanzato!” “Questo peggiora le cose.” “Bada a come parli.” “Senti, potrai anche essere Nick Jonas, o chi vuoi tu.. ma Hana non la lascerò mai a te!” “Cosa? Io non voglio Hana!” “Ok.. quindi non ti dà fastidio se faccio questo.” Rispose stampandomi un bacio sulle labbra. Nick lo spinse, allontanandolo da me. “perché ti innervosisci?” “Non sono nervoso.” “allora non hai nessun diritto di bloccarmi.” “Hana non mi piace, ma è una mia amica, quindi mi sento in dovere di proteggerla.” “Proteggerla da cosa?” “dai tipi come te!” “dai tipi come me? Sono solo innamorato di lei. Cosa c’è di male?”. Nick diventò nero in volto e tirò un pugno dritto in faccia all’altro, che ribattè con un altro pugno. “Ora basta!” gridai mettendomi in mezzo tra i due. “Si può sapere che avete? Io..”. Nick mi bloccò le labbra con un dito. “Ha ragione lui. Non ho nessun diritto di mettermi tra voi.” “ma..” “Ma se la fai soffrire te la vedrai con me.” “Pensi che voglia farla soffrire?” “Scusate, ma il mio pensiero non conta?” dissi io. “certo, scusa.” “Ecco, io..”. “Nick, dobbiamo andare!” Michelle entrò dalla porta. “Sì, arrivo.” “Che stavate facendo tutti e tre qui?” “parlavamo.” “Ok.. Nick andiamo?” disse sorridendo. “Sì.”. Mi salutò con un bacio sulla guancia, e poi seguì Michelle. Lucas mi guardò e fece per baciarmi, ma mi allontanai, e gli chiesi di lasciarmi sola. Lui annuì e se ne andò. Mi sedetti su una delle due poltrone vicino a una finestra gigante, che dava su un panorama bellissimo, che però vedevo sfocato a causa delle lacrime. Dopo una decina di minuti arrivò Joe. “Hana, sei qui? Senti per quanto riguarda i vestiti del..” “Eh? Sì arrivo.” Dissi strofinandomi un occhio. “Che è successo?” “No, niente. Andiamo.” “Non mentirmi, hai gli occhi gonfi.” “Non è successo niente.” dissi andando verso la porta, che però Joe bloccò con il braccio. “a me puoi parlare.”. Lo guardai, e mi lasciai convincere da quegli occhi marroni.
“Capisco, è un bel casino.” “Il fatto è che Nick è già fidanzato, quindi non dovrei preoccuparmi di lui. Cioè..” “Ho capito. Secondo me dovresti prendere le distanze da entrambi, e avere un po’ di tempo per pensare da sola.” “se sto da sola inizio a piangere.” “allora ci sarò io a raccogliere le lacrime. Ok?”. Sorrido e annuisco, mentre Joe mi dà un bacio sulla fronte. “sei carina anche quando piangi.” Disse sorridendo. Ricambiai il sorriso.
“Ma sei più bella quando sorridi.”
***
“Meg mi ha raccontato che vorresti comprare un appartamento.” “già, ma dovrò lavorare ancora molto. Non posso contare per sempre sulle mie amiche.” “Bhè, con questi potresti iniziare già a cercare qualcosa..” rispose Michelle porgendomi una busta. “Cos’è?” “La tua prima busta paga.” “E’ già passato un mese?” “Sembra di sì.” “Wow, grazie!” “a te. Stai facendo un ottimo lavoro qui con noi.” “grazie.”
-
Cammino per i corridoi. Sono qui da un mese e ho stretto amicizia con qualche altro collega. Ma sembra che le “colleghe più giovani” siano un po’ gelose del mio rapporto con Lucas. Dicono che sia molto quotato tra le ragazze.
“Hana?” “Sì?”. Era una ragazza alta con i capelli castani lunghi. “Ehm, sono Emily. Venerdì stiamo organizzando una festa. Ci stavamo chiedendo se vorresti venire.” “Sì, volentieri.” “Bene, questo è il biglietto del locale. Ci vediamo lì alle 9, ok?” “Ci sarò.”
Wow, una festa. Cercherò di farmi qualche altro amico. “Oh, scusa!” disse qualcuno sbattendo contro la mia spalla. “Joe?” “Oh, Hana sei tu!” “Che stai facendo?” “porto questi cartoni nell’ufficio di Rob.” “Aspetta, ti aiuto!”.
Appoggiammo gli scatoloni in un angolo della stanza e richiudemmo la porta.
“Sei forte per essere così magra!” “ho una forza nascosta!” risposi ridendo. “cos’è quella busta?” “è la mia prima busta paga!” dissi buttando felicità da tutti i pori. “Oh wow, complimenti! E cosa ci comprerai? Una borsa? Delle scarpe?” “In realtà li userò per comprarmi un appartamento. Non sono molto femminile!” “ahahaha..già. una ragazza normale sarebbe corsa subito a comprare una Louis Vuitton!” “ahahahah.. devo avere qualcosa che non va!” “Sì, può essere. Ma penso che una ragazza come te sia migliore.” Disse mettendomi una mano sulla testa. “Grazie.” Risposi arrossendo.
“Ora che ci penso, un mio amico sta vendendo la sua casa. Se vuoi posso accompagnarti! Magari ti fa anche uno sconto!” “Ahahahah.. sì, magari! Ok, se non hai niente da fare possiamo andarci adesso. Io ho finito.” “Sì, certo!” “Ok, vado a prendere la borsa.” “Ok, ti aspetto giù!”
*** 
“Ehi bro! Dove vai?” “Accompagno Hana a casa di Jason” “Perché?” “Perché sta cercando un appartamento.” “Ah, sì? Vengo anch’io.” “No. È meglio di no.” “perché?” “Hai detto che non vuoi farla soffrire no?” “Sì, ma che c’entra?” “Nick, è meglio di no.” “…ok.”
*** 
“sei pronta?” “Sì, andiamo!”
Salimmo sulla sua porche; quella che vedevo nelle foto. “Che lusso!” “che ti aspettavi? Sono Joe Jonas!” rispose ridendo lui.
Arrivammo a destinazione. Nella via c’erano una pizzeria italiana, un giornalaio, tre bar e qualche ristorante.
“vieni saliamo.”. Il portone era in legno; c’erano una piccola entrata e un salone separati l’uno dall’altro da una libreria. Al centro vi era una scala nello stesso legno della porta, da dove scese Jason. “tu devi essere Hana!” “Sì, piacere.” “Piacere, Jason.” “Ehi amico!” disse Joe battendo il pugno contro quello dell’altro. “Bene, ti faccio vedere il resto della casa.”
Alla destra del salone c’era una cucina moderna con un tavolino laccato bianco. Salimmo sopra la scala che ci portò alla stanza da letto e allo studio.
“Allora, che ne pensi?” “è perfetta!” “e c’è di più! Dato che sei amica di Joe, ti farò anche un bello sconto!” “Davvero? Grazie!” “La prendi?” chiese Joe. “uhm.. ma si dai!” “perfetto.” Rispose Jason stringendomi la mano. 

P.S. Recensiteee!

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Capitolo 10
*** Divertirsi. ***


Finalmente siamo al decimo capitolooo! Credo che la storia stia prendendo una piega interessante! Muahahahah.. o lo penso solo io? D: 
Mi scuso come al solito per il ritardo.. ma era scaduta la promozione di internet.. ah ah ah.. 
Bene.. buona lettura! 
-Fuko ♥



Joe mi accompagnò a casa.
“sei felice?”
 “tantissimo!”
“Bene..”
 “Grazie.”
“Bhè, visto che Jason vendeva la casa, ho pensato..”
“Non solo per quello.. per tutto.”
“Tutto cosa?” disse arrossendo.
“Tutto. Per essere così generoso con me, a consolarmi, ad aiutarmi.”
“Lo faccio con piacere.”
“Perché lo fai?”
 “Perché sei una mia amica.. e poi sei una fan!”.
Sorrisi e abbassai lo sguardo.
“Ehi.. sei perfetta. Meriti tutto il meglio di questo mondo.”
“Non sono perfetta..”
“Sì che lo sei. Sei simpatica, dolce, bella e hai talento..”
“E’ meglio che vada.. Non vorrei che i paparazzi ci vedano e facciano un’altra storia come quella di Nick.” “Già, è vero.”
“Allora ciao.” Dissi dandogli un bacio sulla guancia.
“Ciao.”
L’auto di Joe ripartì e io entrai nel palazzo, trovandomi Lucas di fronte. 
“L-Lucas?” dissi sobbalzando.
“Ciao.”
“Che ci fai qui?”
“Bhè, non siamo riusciti a parlare seriamente.. quindi..”
“Ok.. vieni.” Dissi chiamando l’ascensore.
5 piani, 2 minuti.
“Senti, volevo solo dirti che sono serio con te. Mi-mi piaci davvero.”
Rimasi in silenzio a fissare le porte dell’ascensore.
“Hana, io..”
“Ho bisogno di tempo. Ci sono troppe cose e po..”
Lucas mi baciò di scatto, non facendomi finire la frase. Le porte dell’ascensore si aprirono mentre le nostre labbra continuavano a cercarsi. Andammo verso la porta del mio appartamento. Avevo le spalle contro il muro e Lucas di fronte.
“Tutto questo è sbagliato.” Pensavo dentro di me.
Ma perché? Lucas era innamorato di me, e forse anche a me piaceva lui. Cosa c’era che non andava?
Nick.
Nick?
Che c’entrava Nick?
Lui era innamorato di Delta; perché dovrebbe c’entrare qualcosa tra me e Lucas?
“N-no.” Dissi spingendolo via da me. “Senti io..”
“E’ per colpa di Nick?”
“Cosa?”
“E’ Nick la causa?”
“La causa di cosa?”
“Di non poter stare insieme.”
“N-no! Perché deve c’entrare Nick?”
C’entrava eccome.
“Allora sono io che non ti piaccio?”
“Non è che non mi piaci.. ma..”
“C’è sempre un ma.”
“Ma non voglio fare le cose di fretta. Voglio solo pensarci, per poi darti una risposta seria.”
“D’accordo, ho capito.”
Aprì finalmente la porta.
“Entri?”
“No, non c’è ne bisogno.”
***
“Cosaaa? Te ne vai??” urlò Lucia.
“Bhè, non poteva mica restare su quel divano letto per sempre!” rispose Alice.
“Già!” sorrisi io.
“E poi non avrebbe potuto invitare maschietti in casa se c’eravamo noi in giro!”
“Ahahahahha.. ma che dici?”
“Stasera brindiamo alla nuova casa!”
“In realtà.. vi avevo detto di quella festa..”
“E’ stasera?”
“Sì.”
“Ah ok. Allora festeggiamo domani!”
“Certo!”
Ci abbracciamo e andai a cambiarmi.
Vestitino panna e tacchi beige.
Il taxi mi aspettava giù. Scesi con l’ascensore e uscì dal portone.
“Buonasera!”
“Joe? Che ci fai qui?”
“Sono venuto a prenderti”
“Come sapevi che sarei venuta alla festa?”
“Io so tutto!”
“Ma il taxi che avevo chiamato?”
“Gli ho pagato il viaggio a vuoto e gli ho detto che ti avrei accompagnata io!”
“Quindi non ho scelta?”
“Mi pare di no! Prego sali..” disse infine aprendomi lo sportello.
“D’accordo, grazie..”
Salii in macchina sotto gli occhi imbambolati di Joe.
“Che c’è?”
“Sei bellissima.”
“Ah.. grazie..” risposi arrossendo.
“Andiamo?”
“Si.”.
Arrivammo davanti al locale. Era pieno di gente, ma guardandoli bene erano solo quelli degli altri uffici.
“Certo che lavora tanta gente per voi!”
“Abbastanza..”
“Ehi fratello!”
“Ehi Garbowsky!”
“Non sapevo avessi una ragazza!”
“Eh? No, no! È solo un’amica!”
“Già!” confermai io.
“Ah sì? Allora non ci sono problemi se ci provo io!”
“Che?”
“Ahahahahah.. scherzo! Io sono Greg! Però chiamami Garbo!”
“Sì, lo so!” risposi sorridendo. “Io sono Hana.”
“Oh, è arrivato Nick!”
Mi voltai di scatto. C’era lui. Smoking nero e scarpe lucide, accompagnato da Delta. Abito verde lungo.
“Ciao fratello!” rigridò Garbo.
“Ehi!” rispose lui abbracciandolo.
Poi guardò verso me e mi salutò con un semplice ciao.
Joe mi prese per mano e mi spinse nella folla che si scatenava.
“Stasera devi divertirti!”
“Sì!” risposi iniziando a scatenarmi.
“Così ti voglio!”
Ballammo per un ora di fila. Mi fece fare una giravolta, ma mi bloccai non appena vidi Lucas vicino al bancone.
“C’è qualcosa che non va?”
“Ehm.. sono stanca.. vado a prendere una boccata d’aria.”
“Ok, ti accomp..”. Non fece in tempo a finire, che fu circondato da un cerchio di gente che lo costrinse a ballare.
Salii le scale e uscii fuori.
C’era solo qualcuno che fumava e coppiette in cerca di un posto dove stare soli.
Mi sedetti su un divano sotto la veranda. Non mi sentivo più le gambe.
“Ciao!”
“Ciao!”. Era Emily; la ragazza che mi aveva invitato alla festa.
“Speravo venissi! Volevo farti conoscere un po’ di gente.”
“Davvero? Grazie!”
“Di che?” rispose sorridendomi.
“Hana sei qui?”
“Sì Joe!”
“Ciao Emily.”
“Ciao.. ehm.. io vado. Ci vediamo dopo ok?”
“Sì, grazie!”
“Vedervi per fare cosa?”
“Vuole presentarmi un po’ di gente.”
“Ah sì? Gentile!”
“Già!”.
Si sedette vicino a me e appoggiò la testa sulla mia spalla.
“La testa mi sta scoppiando!”
“ahahahah.. ti sei scatenato in pista!”
“Già! Ho una reputazione da difendere!”
“Vuoi che ti vada a prendere qualcosa?”
“No grazie. Tanto tra un po’ rientro.”
“Ahahahahah..non vuoi arrenderti?”
“No!” rispose ridendo.
“Riposati.. ma non ti addormentare!”
“Ok..” disse chiudendo gli occhi.
Dal vialetto di fronte vidi arrivare Nick mano per mano con Delta. Lui mi fissava, lei avevo lo sguardo basso. Gli sorrisi e lui ricambiò con uno dei suoi sorrisi preziosi.
“Ho sete!” urlò d’un tratto Joe alzandosi di scatto e portandomi al bar.
“Per me un bicchiere d’acqua.” Chiesi al barista.
“Acqua? No, no! Fagli il cocktail più buono che riesci a fare!”
“Non bevo!”
“Per stasera sì! Devi sfogare i nervi!”
“Ma che nervi??” risposi ridendo.
Joe fu di nuovo preso dalla folla, mentre io rimasi a guardarlo divertita dal bancone.
“Hana?”
“Lucas?”
“Che ci fai qui?”
“Quello che ci fai tu!”
“Non mi avevi detto che saresti venuta!”
Il DJ ci interruppe.
“Dato che stiamo per entrare nel periodo natalizio, e quindi nel tempo dell’amore, dedichiamo un pezzo a tutte le coppiette!”
“Mi concedi almeno un ballo?”
“Si..”
Gli porgo la mano, che però è afferrata da Joe, che mi porta al centro della pista.
“Quale parte della frase ‘prendere le distanze’ non hai capito?”
“Ma..”
“Stasera stai con me, quindi ti diverti e non pensi ad altro!”
“Va bene..” risposi mettendo la testa sulla sua spalla.
Aveva ragione lui.
Quella sera dovevo divertirmi e pensare a niente.
Guardai verso il bancone. C’era Lucas che ci fissava.
Continuammo a girare sotto gli occhi della gente, fino a quando il mio sguardo ha incontrato quello di Nick. 


Personalmente adoro la fine di questo capitolo!
Recensiteeeeeeeeeeeee!!!!
Love You All! ♥
-Fuko

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Capitolo 11
*** Non sono solo Nick Jonas. ***


Eccome qua! 
Scusate il ritardo, ma non avevo internet.. *coff coff*
Ho già trascritto fino al 13° capitolo, quindi sbrigatevi a leggere così li pubblico subito subito.
Finalmente siamo arrivati ai capitoli migliori!
Bene bene.. Buona lettura! ♥
-Fuko

11.

Distolsi lo sguardo. Il ballo finì e ripartì la musica elettronica.
“Joe?” disse una voce da dietro.
“Ehi Nick, che succede?”
“Possiamo parlare un attimo?”
“Certo!”
Joe mi lasciò da sola, per seguire il fratello.
“Ehi Hana!”
“Emily!”
“Lui è Steve. Lavora nel campo della pubblicità da molto tempo.”
“Ah davvero?”
“Sì, sai è un genere poco diffuso..”
“Bello..” dissi voltando lo sguardo. Vidi Lucas che guardava il telefono, e che poi usciva di fretta dal locale.
“Emily mi ha detto che sei italian..” “Ehm, devo andare! È stato un piacere!” dissi lasciando Steve imbambolato.
Quella scena non mi convinceva.
Uscì fuori e mi rigirai intorno. Nel parcheggio vidi Joe, Nick e Lucas che parlavano. Non era un buon segno.
Li raggiunsi.
“Che state facendo?”
“Niente..” rispose Joe. “Andiamo..”
“Tu non vai da nessuna parte!” urlò Lucas bloccando Joe.
“Sentite, non m’interessa cosa pensiate. Hana ed io siamo solo amici. Non vedo che ci sia di male!”
“Amici? Joe non ci crede nessuno ormai!” “Pensate quello che volete!”
“E poi Nick, a te che interessa? Tu stai con Delta no?” sogghignò Lucas.
“Quella è una cosa a parte.”
“A parte? Metti la tua ragazza in secondo piano?”
“No! Cioè..”
“Lucas, vieni un attimo!” urlò una voce dalla veranda.
“Devo andare. Ne riparliamo.”
Joe aveva lo sguardo basso, mentre Nick era visibilmente nervoso.
“Ok, sentite, sono stanca di questa situazione. Ora..”
“Joe puoi lasciarci da soli?” m’interruppe Nick.
“Perché?”
“Voglio parlare con lei.”
Esitò un po’, ma poi si lasciò convincere e se ne andò.
“Senti..”
Non feci in tempo a finire di parlare, che le labbra di Nick erano sulle mie, e la sua mano sul mio collo.
Mi allontanai di scatto.
“Ma-ma che fai?”
“Quello che avrei dovuto fare tempo fa.”
“Cosa? Ma-ma Delta?”
“Ci siamo lasciati.”
“Che? Ma se stavate insieme tre minuti fa!”
Mi ribaciò.
“Me l’hai detto tu che stare con una persona e pensare a un’altra non ha senso!” “Sì, ma..”
Non sapevo che dire. Continuavo a guardarlo.
Quegli occhi marroni, quelle labbra. Le vedevo sempre.
Ma quella sera erano diverse.
Quella sera erano loro che guardavano me.
“Nick..”
“Voglio che tu sia mia.” Disse abbracciandomi.
“Ma.. ma tu.. cioè.. i nostri mondi sono troppo diversi. Tu- tu sei Nick Jonas! Ed io.. io sono una persona comune.. cioè..”
“Non sono solo Nick Jonas. C’è molto di più dietro. Non vorresti conoscermi?”
“Certo che lo vorrei.”
“Anche io sono una persona normale sai?”
“No, non lo sei. Tu- tu sei perfetto!”
“Anche tu lo sei.”
“Tuo fratello mi ha detto la stessa cosa.”
“Ah si? Di solito abbiamo gusti differenti in fatto di ragazze.”
“Joe non è innamorato di me. Mi stava solo aiutando.”
“D’accordo. Farò finta di crederci.”
“Ehm.. è meglio che vada.”
“Hana.”
“Si?”
“Pensa a una risposta.”
Arrossì di colpo.
“Va bene.”
Tornai nel locale.
Joe era seduto vicino al bancone con un bicchiere di mojito in mano.
“Joe? Bevi ancora?”
“Sì.” Rispose freddo.
“C’è qualcosa che non va?”
“Di che avete parlato?”
“Ehm.. una capiroska.” Chiesi al barista.
“Non vuoi dirmelo?”
“Ha lasciato Delta.”
“Cosa? Perché?”
“Non lo so.” Mentii.
“E perché l’ha detto a te?”
“Non lo so.”  Risposi iniziando a bere il cocktail.
Rimase a guardarmi, poi chiese un altro cocktail, e ne prese un altro anche per me.
Guardai verso la pista.
Lucas ballava.
Nick era con altri ragazzi, ma di Delta neanche l’ombra.
Guardai di nuovo Joe.
Lo sguardo si annebbiò.
Mi strofinai gli occhi.
Poi non ricordo più nulla. 

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Capitolo 12
*** Same mistake. ***


12° capitolooo! 
Sinceramente è uno dei miei preferiti..
Dunque.. non so che altro scrivere..
Buona lettura!
-Fuko

                                                                                       
        «When the music stops
Promise me that you won't let it go 
Just keep dance until tomorrow.»

 

12.

È già mattina.
Socchiusi un occhio.
Le lenzuola sembravano più bianche del solito.
“Che ore sono?” tentando di trovare il telefono.
Cercai di alzarmi, ma un peso sulla pancia mi bloccava.
Guardai sotto le lenzuola.
“Ma che?”
Alzai lo sguardo.
“Joe?!” urlai sobbalzando.
“Eh?” rispose lui ancora dormiente.
“Joe? Che-che-che..”
“Che, cosa?” disse stringendo la presa sui fianchi.
Riprese conoscenza e sobbalzò anche lui, gridando.
“Hana? Che-che-che..”
“Che ci fai nel mio letto?!”
“Ehm, copriti.” Disse voltandosi imbarazzato.
Mi alzai il lenzuolo sul petto.
“Ma questo non è il mio letto!”
“Già, infatti è il mio.”
“Ma, come.. come abbiamo fatto ad arrivare fin qui?”
“Ricordo solo che eravamo al bancone.. e dopo.. niente!”
“Ma-ma-ma..”
“Per fortuna non è successo niente.”
“Niente? Joe siamo nudi nel tuo letto! Dici che non è successo niente?”
“No, non quello. Intendevo la strada. Avremmo potuto fare un incidente.”
“Già, hai ragione.” Dissi guardando il soffitto.
“A che pensi?”
“Ho fatto sesso con Joe Jonas e neanche lo ricordo.”
“Ahahahaha.. già, è vero.”
“Ricordi quando ti ho detto che mi metto sempre nei casini? Ecco, questo è un esempio.”
“Non preoccuparti. Non succederà niente. Nessuno..”
Qualcuno aprì la porta.
“Joe? Sono Nick. Stai dormendo?”
Spalancai gli occhi.
“H-H-Hana?”
“Ehm.. ecco.. possiamo spiegare!”
“Spiegare cosa? Che sei andata a letto con mio fratello?”
“No, cioè.. può sembrare così.. ma in realtà.. ecco.. credo che ieri sera abbiamo bevuto troppo e.. e stamattina ci siamo svegliati qui.”
Joe confermò.
“Quindi è così che pensi alle mie parole?”
“No! Cioè..”
“Quali parole?” chiese Joe.
“No, niente..” dissi io.
“Niente? Ho lasciato Delta per te, rischiando un casino con la stampa, e tu vai a letto con mio fratello?”
“No! Te l’ho detto come stanno le cose! È tutto un equivoco!”
“Volete che vi lasci da soli?” chiese Joe.
“Non preoccuparti. Me ne vado io!” rispose Nick sbattendo la porta.
“Joe uccidimi.” dissi mettendomi un cuscino sulla faccia.
Lui sorrise.
“Si aggiusterà tutto.”
“Non questa volta.”
Tolse il cuscino e mi diede un bacio sulla fronte.
“Ci vado a parlare io.”
“No.. è meglio che..” dissi; ma mi bloccai non appena Joe si alzò dal letto, mostrandomi la sua schiena insieme a tutta la muscolatura da statua greca.
“..Vada io..” continuai. “Joe, potresti almeno coprirti?”
“Perché?”
“Perché sì!”
“Vuoi vedere il davanti?” sorrise malizioso.
“No, grazie!”
“Ti è bastato stanotte?”
“Smettila!” gridai arrossendo e infilando la faccia sotto le lenzuola.
“Sto scherzando! Ma vedi? Così almeno sorridi.” Disse spostano la coperta dal mio viso.
“Vai via o ti stupro!” dissi scherzando.
“E’ quello che voglio!” rise lui.
Si vestì e uscì dalla stanza, probabilmente in cerca di Nick.
Mi alzai anch’io e andai a cercare qualche vestito nell’armadio di Joe.
Trovai una maglietta grigia che mi arrivava alle ginocchia e un paio di infradito, che facevano sembrare il mio piede minuscolo.
“42 e mezzo.” Dissi guardandole.
Scesi al primo piano.
Sembrava fosse passato un uragano.
Vestiti sparsi qua e là, lattine di birra, cartoni di pizze.
Solo l’angolo della palestra era in ordine.
“Questa si che è una casa da rockstar.” Dissi ridendo.
Presi una matita buttata sul divano e mi ci legai i capelli.
Cominciai a pulire tutto.
2 ore e mezzo, quattro sacchi di spazzatura e tutte le mie energie; ma alla fine tutto era a posto.
Mi stesi sul divano che era riapparso dopo aver tolto tutti i vestiti, e mi ci addormentai per la stanchezza.
“Hana?”
“Uhm?”
“Hai chiamato la ditta delle pulizie?”
“Eh? No, ho pulito io.” Risposi ancora con gli occhi chiusi.
“Wow, non hai trovato nessun animale selvatico o qualche mutante?”
“No, per fortuna no.” Dissi ridendo.
“Grazie.. con Nick è tutto apposto.”
“Bene.” Dissi infine mettendomi seduta e strofinandomi gli occhi.
“Che ore sono?”
“L’ora di conoscere Winston!” gridò lui esaltato, mettendomi il cane sulle ginocchia.
“Che onore! Finalmente ci conosciamo Sir Winston!” risposi accarezzando la testa dell’animale.
Joe sorrise, per poi accorgersi di un particolare.
“Quei vestiti gli ho già visti..”
“Ah, sì scusami.. ma non avevo nient’altro.”
“No, non preoccuparti. Sei molto carina. Sembri quasi la mia fidanzata.” Sorrise lui facendomi arrossire.
“No, per niente!” risposi.
“Perché? Non vorresti?”
“No! Cioè.. sì.. cioè.. no.. cioè..”
“Adoro metterti in imbarazzo!”
“Non è divertente!” risposi io abbassando lo sguardo.
“E se ci mettessimo insieme davvero?” 

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Capitolo 13
*** Joseph Adam Jonas. Anche tu? ***


Saaaaalveee!! 
Siamo già al tredicesimo! Wow!
La state seguendo questa storia? Vi piace?
Vorrei premettere che adoro il titolo di questo capitolo! (?)
Siete rimaste scandalizzate dall'ultima frase del dodicesimo vero? 
Ahahahahhaha.. Mi amo! 
-Fuko


13.
“Adoro metterti in imbarazzo!”
“Non è divertente!” risposi io abbassando lo sguardo.
“E se ci mettessimo insieme davvero?” Disse con quel sorriso da ebete accovacciato davanti a me.
“Quello sarebbe divertente.” Risposi sorridendo.
Mi ha fatto venire un colpo.
Pensavo fosse..
“Sono serio.”
Ecco la cosa che non volevo sentire.
Rimasi bloccata a fissarlo in silenzio.
Ma che gli veniva n mente?
Con tutti i casini che c’erano tra me, Nick e Lucas, ora ci si metteva anche lui?
“Joe.. ehm.. conosci la situazione, cioè.. credo che..”
“Non preoccuparti. Sapevo già di non avere speranze. Volevo solo farti conoscere i miei sentimenti.”  Disse tappandomi la bocca con un dito.
Sorrise. Sapevo che era un sorriso falso. Ma mi bloccò il battito cardiaco ugualmente.
“Era per quello che mi aiutavi, e..”
“Nono, quello l’ho fatto come amico. Il fatto è che stamattina, mentre parlavo con Nick, mi sono accorto che non.. non volevo.. scusami, sembro uno stupido.”
“No..no..” risposi dolcemente. “Ora sei tu quello imbarazzato.”
Mi guardò e allungò la sua mano destra sulla mia guancia.
“Solo.. solo una volta.. solo per sentirti mia..” disse a 6 cm di distanza dal mio viso. “Almeno una..”
Cavolo.
Non avrei mai immaginato che Joe mi avrebbe detto cose del genere.
Joseph Adam Jonas. Anche tu?
Forse mettermi con lui mi toglierebbe da tutti i casini?
O li farebbe aumentare? 
Non avevo idea di come comportarmi.
Mi hanno detto che quando si è ubriachi si tende a dire la verità..
Quindi è stato volontario quello che è successo stanotte?
O è un altro errore?
Aver passato la notte con lui, e ora.. ora..
Non avevo idea di cosa pensare.
Tutto era ingarbugliato nella testa.
Pensieri?
Meglio chiamarle paure.
So solo che mentre ci pensavo, Joe continuava a baciarmi.
 
***
-Dobbiamo parlare.-
Era per quel messaggio che ora mi trovavo lì.
Sola in quel bar, ad aspettare Nick.
Appena arrivò notai che aveva l’affanno.
“Hai corso?” chiesi.
“Sì. È meglio che non ci vedano.”
“Potevamo vederci in un luogo non pubblico, no?”
“Se ci avrebbero visto entrare in una casa sarebbe stato peggio.”
“Giusto.. di che devi parlarmi?”
“Secondo te?”
“Scusami, che domanda stupida.”
“Senti, ho capito che è stato un errore, ma.. cioè.. non potevo rimanere impassibile davanti a una scena del genere.”
“Anche questo è vero..”
“Quindi non devo preoccuparmi di Joe.. Lucas?”
“Lucas, cosa?”
“Che vuoi fare con lui?”
“Cosa vuoi che faccia?”
“Sarei un’ egoista se ti chiedessi di non pensare a lui e di guardare solo me?”
Arrossì e abbassai lo sguardo in silenzio.
Stamattina Joe, e ora Nick.
Vogliono farmi morire?
“Allora?”
“Sai cosa penso. Stare con te sarebbe incredibile. Cioè, sei il ragazzo che ho sempre sognato, ma i nostri mondi..”
“Te l’ho già detto di pensare a me come Nicholas, e non come Nick Jonas.”
“Io ti vedo così. Ma non posso ignorare la parte di te famosa..”
“Cosa prendete ragazzi?” ci interruppe la cameriera.
“Per me un succo alla pesca, grazie.” “Per me un caffè.”
“Ok, arrivano subito.”
“Quindi preferisci stare con un ragazzo normale, con una vita normale..” riprese Nick.
“Non è quello..”
“E allora cosa? Cos’è che non ci permette di stare insieme?”
La cameriera fece in fretta, e visto che c’era chiese l’autografo a Nick.
“Nessuna cameriera chiederebbe un autografo a una persona normale.” Dissi iniziando a bere il succo.
Fece un mezzo sorriso.
Odiavo questa situazione.
Odiavo me stessa.
“Non ho fretta. Voglio una risposta sincera.” Riprese.
“L’avrai. Ma non ora.”
“Ok.”
Bevevo il mio succo, mentre con un occhio sbirciavo Nick, che continuava a girare il suo caffè, con lo sguardo perso in quella tazza.
“Oggi dirò alla stampa che ho lasciato Delta.”
Bloccai le labbra sul bicchiere e abbassai lo sguardo.
Era come se il cronometro fosse appena partito.
***
Andai nel mio nuovo appartamento per mettere a posto le ultime cose.
Stasera sarebbe stata la prima notte lì.
Accesi la radio e salì su una scala per appendere la tenda giallina appena comprata.
“Ti serve una mano?” disse una voce da dietro, facendomi perdere l’equilibrio.
Caddi dalla scala, ma finì tra due braccia, che con uno scatto veloce mi afferrarono.
“Sta attenta!”
“Joe eri tu? Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusami. Non dovresti fare queste cose da sola.”
“Non sapevo a chi chiedere.”
“Potevi chiedere a me.”
Distolsi lo sguardo e risalì sulla scala; dopo quello che era successo non riuscivo a comportarmi naturalmente con lui.      
“Dimentica quello che è successo stamattina” disse.
Riscesi dalla scala e feci un passo indietro vicino a Joe.
“E’ dritta no?”
“Direi di sì.”
“Bene. Vuoi qualcosa da bere?” chiesi.
Annuì e mi seguì in cucina.
“Acqua, coca, birra. Non ho molto.”
“La birra va bene.”
“Ok.”
“Hai parlato con Nick?”
“Sì.”
“Bene.” Rispose dando un sorso alla bibita. Poi continuò:
“Hai sentito quello che ho detto prima?”
“Sì.”
“Mi dispiace. Non so cosa mi sia preso.”
“Non preoccuparti. È tutto apposto.”
“Cosa farai con Nick?”
“Gli ho chiesto un po’ di tempo.”
“Capisco. E Lucas?”
“Non ci ho ancora parlato.”
“Scusami. Il telefono.” Disse prendendo il cellulare che squillava con “See No More”.
“Devo andare. Ci sentiamo più tardi ok?”
“Certo.” Risposi.
“Allora ciao.” “Ciao.” Dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Sorrise e se ne andò.
Non volevo rovinare il rapporto che c’era tra me e lui.
Il campanello risuonò.
Andai ad aprire trovandomi di fronte Lucas.
“Ciao.” Disse entrando.
“Ciao.”
“Ti-ti devo parlare.”
“Ok.. vieni.” Dissi facendolo sedere sul divano.
“Ecco.. la.. la sera della festa.. sono.. sono andato a letto con un’altra.”
Rimasi bloccata a fissarlo.
“E.. e ci siamo messi insieme.” Continuò.
“Ah.. ehm.. ok.” Risposi con una mezza tosse.
“Mi dispiace.”
“No..no. Perché dovresti scusarti?”
Sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.



Mi sono dimenticata di chiedervi quale coppia preferite! 
Hana&Nick
Hana&Joe
Hana&Lucas
HanaForeverAlone (?) 
Ci vediamo nel 14! 
Love You All! ♥
-Fuko

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Capitolo 14
*** Don't speak ***


Eccome qua.. in ritardo come al solito! ^^"
Il fatto è che mi sto preparando per gli esami di maturità e non ho molto tempo! 
Bene.. 14° capitolo!
Buona Lettura! ♥
-Fuko 




Legai i capelli in una lunga coda di cavallo. Misi una canotta di Spongebob e degli short grigi.
Alice e Lucia arrivarono anche loro in tuta.
“Buongiorno!” gridarono.
“Ciao! Andiamo!”
Accesi l’ipod con “Love Slayer” di Joe e andammo a Central Park per tenerci in forma.
Non era molto lontano da casa mia.
“Allora..” borbottò Alice mentre facevamo stretching “con chi ti sei fidanzata alla fine?”
“Con nessuno.” Risposi decisa.
“Sisi.. certo.”
“Davvero! E poi Lucas si è appena fidanzato.”
“Cosaaa? E con chi?”
“Non lo so, e non m’interessa!”
“Ah no?”
“NO.”
“Stai diventando una bugiarda cosmica!”
“Non è vero!”
“Stasera pigiama party per festeggiare la nuova casa!”
“Hahahahaha.. hai cambiato argomento?”
“Sì! Continueremo stasera!”
“D’accordo.. corriamo di nuovo?”
Ricominciammo a correre per i viali del parco.
Gli alberi erano stati dipinti di arancione dall’autunno.
Il sole faceva a gara con il freddo, rendendo l’atmosfera quasi primaverile.
“Che bella visione!” gridò una voce.
Mi voltai, e vidi Joe seduto su quel che rimaneva del prato.
“Che ci fai qui?”
“Ho portato Winston a prendere un po’ d’aria.”
“Capisco. Allora ci vediamo!”
“Quel pantaloncino non è un po’ corto?”
“No, per niente.”
“Secondo me sì.”
“Secondo me no.”
“Ho visto il tuo corpo meno scoperto di adesso.”
“Ma chee??” urlai arrossendo.
“Che significa?!?!?” gridarono all’unisono Alice e Lucia.
“Niente!!” rigridai. “Andiamocene!”
“Ciaoo!” disse Joe mandando un bacio volante.
“Che voleva dire Joe?!?!” gridarono di nuovo le ragazze non appena ci allontanammo.
“Niente!”
“Che è successo?!?”
“Niente di niente!” insisto.
“Sei sospetta!”
“Non è successo niente!”
“Stasera parliamo!”
“Non ho niente da dire!”
“Sì invece! E parlerai!”
***
“Ma che cavolo ti viene in mente Joe?”
“Perché? Che ho fatto?”
“Che hai fatto Joe!? Lucia e Alice mi stanno assillando!”
“Ma dai! Sono tue amiche!”
“Sì, lo so! Ma ci sono cose che sono meglio tenere segrete!”
“Ah.. ma stai parlando di quella notte?”
“Idiota!” gridai riagganciando.
“Cretino.” Sbuffai guardando il telefono, che subito s’illuminò quasi mi avesse sentito.
-I love you! :*-
“Che idiota.” Pensai sorridendo.
“Eccoci!” gridarono Lucia e Alice entrando in casa.
“Ciao! Venite ho preparato già tutto. Ma ho solo un letto matrimoniale.. dovremo stringerci.”
“Non preoccuparti! Va bene!”
Ci sdraiammo sul letto e iniziammo a parlare del più e del meno, ma Alice arrivò al punto.
“Passiamo alle cose importanti.. Joe.”
“Ehm.. ok. Ma acqua in bocca!”
“Certo!”
Gli raccontai della festa e di tutto il resto, lasciandole paralizzate.
“Cooosa?! Davvero?!” urlarono.
“Sì.. non urlate!”
“Wow.”
“Ok. È una cosa che ho cancellato dalla mia testa. Quindi, dormiamo!”
“Secondo me staresti bene con Joe. Siete molto simili.” Disse Alice.
“Ti prego.. non confondermi le idee.. Sono già troppo incasinate.”
“Alla fine dovrai scegliere. Nick o Joe.”
“Joe? Nono! Siamo solo amici!”
“Sì, certo..”
“E’ così! Basta, chiudiamo il discorso.”
“Ok.. ok. Buonanotte.”
Invece di aiutarmi mi avevano fatto aumentare ancora di più i dubbi.
Joe?
No.. avevamo chiuso il discorso e avevamo dimenticato tutto.
Eppure..
-
“Hana?”
“Joe?”
“Io.. credo che.. che sia meglio finirla qui. La nostra amicizia è un problema. E tutto troppo difficile.”
“Joe.. perché?”
“Anch’io la penso così..”
“Nick anche tu?”
“Sì, Hana..”
“Kevin.. ma..”
“Addio.”
Socchiusi un occhio.
Erano le 3 e 4 minuti.
Che sogno assurdo.
Alice e Lucia continuavano a dormire, mentre io scesi per bere un po’ d’acqua.
Passai un dito sul tavolo bianco.
Quella era casa mia.
Fin da quando ero piccola sognavo New York.
Sognavo di diventare una stilista.
E ora ero lì, ed ero felice di questo; ma forse mancava qualcosa.
Quel poco che mi avrebbe reso felice al 100%.
“Hana sei sveglia?” disse Alice sbucando da dietro la porta.
“Sì. Non dormi?”
“No.. avevo sete.”
Prese un bicchiere e si sedette al tavolo, mentre io mi appoggiai con la spalla al muro.
“Sai.. stavo pensando che Joe è davvero un bravo ragazzo. Ma anche Nick lo è. E credo che sia davvero cotto di te. Cioè.. Ha lasciato la sua ragazza causando un putiferio su internet.. e l’ha fatto per te!”
“Già.” Risposi con un mezzo sorriso.
“Non hai bisogno di consigli.. sai già cosa fare.”
Sorrisi. Forse aveva ragione.
Le mie erano tutte paranoie.
Stavo solo perdendo tempo, e dovevo darmi una mossa.
 
***
“Buongiorno!” gridai non appena varcai il portone degli uffici.
“Giorno!” rispose Michelle che, mi prese a braccetto, e s’incamminò con me nel corridoio.
“Buongiorno!” gridò una voce maschile da dietro.
Era Lucas.
Era appena arrivato.
Era.. avvolto tra le braccia di Emily che gli era saltata addosso.
“Oh.. quei due stanno insieme?” chiese Michelle.
“Può essere..” risposi abbassando lo sguardo.
“Qualcosa non va?”
“No.. no. Vado nel mio ufficio. Sono indietro col lavoro.”
“ Ma.. veramente sei anche in anticipo..”
“Devo perfezionare qualcosa..” dissi sorridendo e chiudendo la porta.
Misi le cuffie con “Catch Me” di Demi Lovato e iniziai a disegnare.
Che mi prendeva?
Lucas mi aveva detto che era fidanzato.. ma non pensavo che si fosse messo proprio con Emily.
Forse era tutta una tattica.
Lucas mi stava intorno tutto il giorno, e lei mi ha fatto conoscere altra gente per guadagnare tempo.
Furba, ma anche stupida.
Non aveva senso fidanzarsi con qualcuno che pensa a un’altra persona.
Lo sapevo. Lo avevo sperimentato sulla mia pelle.
E Lucas..
Lui..
Aveva appena varcato la mia porta, e ora era lì, di fronte a me.
Ti prego..
Non parlare. 


Ohohohohoho.. interessante.. Hana confusa.. 
Che dite l'aiuto io? (?)
Ci vediamo nel 15°!
Recensite! ♥
-Fuko

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Capitolo 15
*** Baseball, Nick, foto. ***


Scusate il ritardo.. ma sono stata impegnata con la scuola e tutto il resto.. chiedo venia.
Bene.. siamo al 15° capitolo.. spero vi piaccia.. :3
-Fuko


15.

“Hana.”
“Lucas.. ti serve qualcosa?”
“Ehm.. no niente.”
Rimase in silenzio, poi continuò:
“Cioè.. io.. ehm.. ho.. ho sbagliato porta.” disse tutto d’un fiato.
“Lucas?”
“Scusami.”
“Lucas, a te piace Emily?” dissi avvicinandomi a lui.
Abbassò lo sguardo.
“No.”
“E allora perché..”
“Perché devo dimenticarti. E tu devi dimenticare me e metterti con Nick.”  Disse rialzando gli occhi.
“Ma che..”
“Chiamalo.”
“Perché stai facendo questo?”
“Lo faccio per te. Così sarai felice. E anch’io lo sarò.”
“No, tu non lo sarai.”
“Sì, lo sarò. Ora va da lui.”
“Grazie.”
Si avvicinò stampandomi un bacio sulle labbra.
“Tutto finito.” Sorrise.
***
“Hana?” disse una voce entrando. 
“Nick?”
“Ecco.. stavo pensando che.. ti serve un po’ di distanza per pensare, quindi..”
“Domenica giocano i Road Dogs.”
“Eh? Sì, lo so.”
“Non sono mai andata a una partita di baseball.”
“Ah, no? Ma..”
“Mi ci porti?”
Rimase imbambolato a fissarmi.
“Ci-ci vuoi andare con me?” balbettò.
“Sì.”
“Ma..”
“Hai già qualche impegno?”
“No!” urlò. “Cioè..no.. no.” Si ricompose.
“Bene. Allora cerco i biglietti.”
“Hana?”
“Uhm?”
“Stai bene?”
“Sì. Perché?”
“No.. cioè.. non.. di solito tu..”
“Dove vendono i biglietti?”
“Lascia stare. Li prendo io.”
“Ah.. sì. È meglio..”
“È-è una specie di appuntamento?” chiese timido.
“Se vuoi vederlo così..”
Mi sorrise imbarazzato e se ne andò.
Feci un lungo respiro. Era andata bene.
 
Domenica
 
“Ciao!” gridai non appena vidi Nick davanti la sua auto.
“Ciao!” rispose lui.
Partimmo con la radio a tutto volume.
Iniziammo a cantare e a ridere come due scemi.
Arrivammo allo stadio. C’era un sacco di gente.
Da quello che avevo capito, Nick aveva occupato i posti migliori.
Intorno a noi c’erano solo uomini muniti di Hot Dog e birre.
Mi sorrise e mi diede un dito gigante.
“Ora sei perfetta!”  rise.
La partita iniziò. Tutti erano gasati.
Nick cercava di mantenere un’espressione seria, ma li si vedeva in faccia che stava per scoppiare.
Jim, il signore seduto vicino a me, mi diceva quando dovevo esultare, dato che non capivo quando un colpo valeva o no. Avevamo fatto amicizia con tutti i signori che erano intorno a noi. Era divertente.
“I Road Dogs vincono! Vincono!” gridò il telecronista alla fine della partita.
Tutti iniziarono a urlare e una massa di uomini giganti mi circondò abbracciandomi.
“Quanto vorrei che mia figlia fosse come te!” gridò Jim.
Risi e si girò verso Nick.
“Sei fortunato ad avere una ragazza così!”
“Eh? No, noi non..” balbettai.
“Sì, lo so” sorrise Nick.
Salutammo tutti e ripartimmo con l’auto, dove iniziammo a parlare senza fine.
Arrivammo vicino casa mia ma non si fermò.
“Dove vai?”
“Cambio di programma”
Il motore si spense dopo una ventina di minuti.
Scesi dall’auto trovandomi di fronte un panorama mozzafiato.
Ponte di Brooklyn e grattacieli illuminati.
“Bello no?”
“Molto”
Mi afferrò per mano e scendemmo per un viale che passava vicino la riva.
“Come mai mi hai portato qui?”
“Bhè.. come primo appuntamento serviva qualcosa di romantico no?”
Sorrisi arrossendo.
Si bloccò di scatto tirandomi la mano e facendomi voltare verso di lui.
Il chiarore della luna rendeva i suoi occhi ancora più belli.
Premette dolcemente le sue labbra contro le mie e le sue braccia mi avvolsero i fianchi.
“Sono felice di essere qui”
“Anche io”
Sorrisi e mi riportò a casa.
***
 
Uscì dalla doccia.
“Paranoid” continuava a suonare dal mio telefono.
Oggi non dovevo lavorare, e avevo intenzione di rilassarmi e non fare niente, ma i miei piani furono distrutti dal campanello.
Ancora con l’asciugamano intorno al corpo andai ad aprire, trovandomi di fronte Joe che mi squadrava.
“Hana, lo sai che non possiamo! Ora sei fidanzata!”
“Che pervertito.” Dissi ridendo. “che ci fai qui?”
“Ho una proposta per te!”
“Cioè?”
Mi guardò da capo a piedi e poi disse “sì, sei perfetta..”
“Ma per cosa?”
“Vestiti e vieni con me!”
“Ma perché? E dove? ”
“Fidati! Vieni!”
“Va bene, va bene.. vado a cambiarmi”
Fece un passo in avanti anche lui ma lo bloccai dicendo “No.. tu aspetta qui!”
“E dai.. tanto ti ho già vista nuda!”
“Ancora con quella storia? Cancellala dalla tua testa!”
“Impossibile” sogghignò ridendo.
“Che scemo.”
 
***
Arrivammo davanti a un edificio grigio, dove Joe spense l’auto.
Entrammo e mi trovai di fronte un mucchio di gente che correva da una parte all’altra.
“Vieni” disse Joe prendendomi per mano e portandomi in una stanza.
Che voleva fare?
“Tu sei Hana?” mi chiese una signora appena varcammo la porta.
“Ehm, sì.”
“Vieni, ti prepariamo. Tu chiudi gli occhi e lascia fare a noi!”
“Bene, la lascio a voi. Io vado di la. Grazie Rose”
Joe uscì dalla stanza lasciandomi seduta su una poltrona rivolta verso uno specchio.
“Ehm.. potete spiegarmi che succede?” chiesi perplessa.
“Lo scoprirai presto. Non possiamo dirti niente. Ora rilassati e chiudi gli occhi.”
Riaprì gli occhi dopo una mezz’ora.
Rose mi diede un vestito verde insieme a un paio di tacchi beige.
“Ma..” disse entrando nel camerino spinta dalla signora.
“Mettili e basta” sorrise lei.
“Questa storia non mi convince..”
Misi i vestiti e uscì.
“Ma guardati.. sei bellissima!” mi disse Rose.
“Ah.. grazie.”
“Bene, ora vieni con me.” Disse infine afferrandomi per un braccio e portandomi in un’altra stanza.
Questa volta però c’erano un pannello bianco gigante e luci ovunque.
“Hana?”
“Sì?”
“Piacere, Richard”
Capelli biondi laccati e fotocamera a seguito.
Da dietro sbucò Joe con un sorriso smagliante.
“Posso sapere che sta succedendo?”
“Hai proprio buon gusto Joe! Si.. è perfetta!”
“Modestamente” rispose l’altro ignorando la mia domanda.
“Ehm.. scusate?”
“Bene Hana.. Mettiti davanti al pannello e divertiti.”
“Ma..”
“Vai, non essere timida.. ti farò delle foto stupende!”
“Cosa? Foto? Ma.. perché io? Non sono una modella!”
“Da oggi sì!” rispose Joe.
“Ma.. non credo di essere adatta a certe cose..”
“Vai!”
Mi lasciai convincere e cercai di fare qualcosa.
“Non essere rigida!
“Ok..ok..”
Cominciai a muovermi sotto il flash di Richard.
Dopo una trentina di scatti mi cambia.
Mi diedero un vestito lungo color corallo e altri tacchi.
Un ritocco all’acconciatura e altri scatti.
Alla fine mi stavo divertendo; non pensavo che avrei mai potuto farlo.
“Bene, abbiamo finito!” gridò il fotografo entusiasta. Poi continuò rivolto a Joe “Andrà benissimo nel video”
“Che video?” chiesi confusa.
“Il video di ‘Dance Until Tomorrow’”
“Ah.. no aspetta.. cosa? Video?”
“Avrai una parte nel video di ‘Dance Until Tomorrow’!” ribadì Joe sorridendo. “Ma ci serviva un servizio fotografico per presentarti alla stampa.”
“Che?!” urlai. “Non lo farò mai!”
“Cosa?! Perché no?!”
“Non posso farlo! Non ho mai recitato! L’unica parte che ho fatto è stata l’albero in Biancaneve!”
“Ahahah.. non eri neanche una modella.. ma guardati” disse mostrandomi lo schermo con le mie foto.
“Andrai benissimo”
“Ma..”
“Ormai è deciso!” gridò una voce da dietro la porta.
Era Kevin, seguito da Danielle e Nick.
“Vo-voi siete d’accordo?” chiesi sperando in una risposta negativa.
“Certo!” gridarono all’unisono tutti e tre. “…va bene.. tanto so di non avere altra scelta.”
Nick mi sorrise timido. Adoravo quando mi guardava così.  


Lo so che fa schifo.. ma mi lasciate qualche recensione se vi piace? :)
Alla prossima!
-Fuko

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