Crazy Night - Folle notte dove il tempo si è fermato di Sacchan_ (/viewuser.php?uid=82631)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cazy Night - Atto I scena I (Prologo) ***
Capitolo 2: *** Crazy Night - Atto I scena II ***
Capitolo 3: *** Crazy Night - Atto I scena III ***
Capitolo 4: *** Crazy Night - Atto I scena IV ***
Capitolo 5: *** Crazy Night - Atto II scena I ***
Capitolo 6: *** Crazy Night - Atto II scena II ***
Capitolo 7: *** Crazy Night - Atto II scena III (Epilogo) ***
Capitolo 1 *** Cazy Night - Atto I scena I (Prologo) ***
Long Fiction basata su
Crazy ∞ Night.
Cast:
Miku: ragazzina
che si perde in un bosco non lontano dal suo villaggio dopo aver
ricevuto una lettera da un individuo misterioso che si firma Unknown
Shadow -Ombra Sconosciuta-, trova
rifugio in una Villa dove i suoi abitanti organizzano una festa in suo
onore. Trattenutasi anche per la notte, al suo risveglio scopre che la
mattina non è mai arrivata e che i suoi abitanti non
conoscono
il concetto di "giorno", spaventata cerca di fuggire e finisce nei
sotteranei dove trova una stanza piena di bare, sconvolta e
terrorizzata all'idea che gli abitanti della Villa l'abbiano accolta
così cordialmente solo per rivelarsi infine una banda di
squilibrati impazzisce e finisce per uccidere tutti quanti. Impazzita
completamente finisce per uccidere anche sè stessa.Mentre
sta
morendo sente una voce -presubilmente quella
di Unknown Shadow-
che la
incita a ricominciare tutto da capo in una nuova Crazy Night
perchè non
ha trovato il vero finale.
Miku si
ritrova così a svegliarsi sotto l'albero a cui si era
poggiata
prima di notare la Villa. Chiedendosi per quanto tempo è
stata
addormentata, si dirige verso la Villa precedentemente notata prima di
addormentarsi.
Gakupo:
Tuttofare
della "Unknown Mansion"
scrupoloso ed attento ad ogni dettaglio in modo maniacale.
Len&Rin: due
fratelli gemelli, maschio e femmina, figli adottivi dei padroni della
Villa. Sono due burloni che amano giocare in coppia a nascondino. (ogni tanto, forse,
inserirò qualche battuta in rima... mi sono divertita troppo
con loro due, giuro! ndA)
Gumi:
domestica al servizio
della "Unknown Mansion". Sembra che abbia una relazione con Gakupo ma
è terrorizzata all'idea che venga scoperta. E' un amante del
pulito.
Luka:
Tutrice di Rin e Len, è una donna molto stressata e dover
educare le due pesti non l'aiuta affatto.
Kaito: padrone della Villa
Sconosciuta. E'il marito di Meiko.
Meiko:
padrona della Villa
Sconosciuta e moglie di Kaito. Ama i bambini per questo ha adottato Rin
e Len non potendone concepire lei stessa.
Unknown Shadow
(Ombra Sconosciuta):
una "presenza" che non si sa chi sia... contrariamente alla Bad End
Night dove tutti avevano paura a pronunciare il suo nome qui si scopre
che U.S. è il vero proprietario della Villa ma nessuno l'hai
mai
visto in volto o conosciuto.
ndA: In Bad End Night Miku da vittima diventa carnefice ed
i motivi
dovrebbero essere chiari. Qui in Crazy Night la cosa cambia. Eh
già!! xD E prima che pensiate: cosa ha fatto questa? Ha
stravolto tutti i ruoli!!! -.-
Beh... si, questa è una fan fiction dopotutto, e
così
facendo ho aggiunto un pizzico di originalità alla mia
storia.
Ovviamente ho programmato il tutto anche se le spiegazioni inizieranno
ad arrivare solo con Twilight Night. Non è che mi metto a
cambiare le cose così come mi gira! ahahah xD l'ho fatto
solo
per rendere la fan fiction un pò più "mia".
Haaaaallltt!! Prima di passare alla lettura ho ancora una cosuccia da
dirvi!
Per rendere la lettura più interessante e coinvolgervi di
più ho pensato di porvi un quesito su questa storia che
è:
Chi è in realtà Unknown Shadow, questo misterioso
individuo che interagisce con Miku?
Quello che vi chiedo
è quindi di svelare la sua identità e di darmi la
relativa spiegazione.
Disclaimer: Personaggi,
citazioni e immagini non mi appartengono, tutto è di
proprietà dei rispettivi autori. La fan fiction è
stata scritta senza scopo di lucro ma solo per divertimento. Mi
appartiene solo ciò che scrivo. Buona lettura!
"Un applauso infinito risuona
alla chiamata sul palcoscenico,
riecheggerà
ulteriormente più forte?
Al segnale il sipario si alza.
Uno, due, tre...
Cominciamo? "
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA
I
(Prologo)
Incerta, Miku
mosse i primi passi verso la Villa.
Calpestando gli stralci d'erba e le secche erbacce, abbandonando il
sentiero da cui era venuta, si avventurò nel parco
dove
l'insegna di legno, attaccata con un chiodo ad un'asta, citava la frase
"Welcome to the Unknown Mansion" -
Benvenuti alla Villa Sconosciuta.
"Villa Sconosciuta" ripetè mentalmente Miku.
Una traccia per localizzare Unknown Shadow, forse il misterioso
proprietario di quella misteriosa Villa.
Guardando bene la Villa, la prima cosa che saltava all'occhio era la
sua grandezza.
Possibile che una Villa di tali dimensioni non fosse mai
stata notata da nessuno?
Lei per prima non ne era a conoscenza dell'esistenza di un simile
edificio e, da quanto ne sapeva, nemmeno i suoi compaesani.
Salì i gradini di pietra, arrivando di fronte al portone
principale.
Con la fronte che le colava, alzò il pugno e dopo qualche
attimo di indecisione bussò forte sul legno pregiato.
Non ci fu risposta.
Allora, Miku bussò una seconda ed una terza volta.
Niente di niente.
Senza scoraggiarsi, appoggiò un orecchio contro la porta
sperando
di udire i passi di qualcuno che le veniva incontro per riceverla.
Silenzio assoluto.
Incredibilmente, poi, il portone si aprì all'interno di
qualche
centimetro appena, qualcuno l'aveva appena aperto ma non si degnava di
venire fuori!
Miku aggrottò lo sguardo. Che razza di accoglienza era
quella? Lo spinse ed inciampò in qualcosa.
Scivolando lunga e distesa sul pavimento cozzò con il petto
ed
il viso sul duro marmo. Per qualche istante vide le stelle davanti agli
occhi e pochi secondi dopo...
Splash!
Una secchiata di acqua gelida ghiacciata le
sferzò il
viso e le spalle, il secchio fortunatamente le risparmiò un
bernoccolo rotolando al suo fianco. Tuttavia, Miku finì lo
stesso per andare KO.
"Ma tu guarda che sciocca!"
Si sentiva una vocina maschile provenire poco più su del suo
viso ancora spremuto contro il pavimento.
"C'è cascata proprio come un'allocca!" fece eco una vocina
femminile.
Lentamente, Miku aprì gli occhi e guardò in su
vedendo
due piccole figure accucciate davanti a lei che la guardavano.
Due piccoli ragazzini con gli occhi azzurri ed i capelli biondi la
studiavano meravigliati.
Ancora stordita e con la vista lievemente offuscata, notò
anche una giovane
figura snella ed avvolta in un lunghi abiti domestici correre
giù per le scale.
"Ma che cosa è stato quel rumore?"
I due ragazzini si alzarono e con gli indici puntati in basso
indicarono la ragazza ancora semi - svenuta e stesa per terra.
La giovane domestica si portò i palmi al viso assumendo
un'espressione allarmata.
"Ohhh... ma che è successo qui?"
Si precipitò a studiare il pavimento bagnato dall'acqua e
dal ghiaccio
con un'espressione contrariata e corrucciata sulle labbra.
"L'avevo pulito così bene, adesso non solo mi
toccherà asciugarlo ma ripassare di nuovo la cera!"
I due gemellini si squadrarono a vicenda chiedendosi "c'è o ci fa, questa?"
"Gumi, dovresti prima pensare a questa persona, non pensi?" alluse
annoiata la ragazzina bionda.
Solo allora la domestica, Gumi, si accorse della presenza di qualcuno
che
non aveva mai visto prima: una ragazza dai capelli lunghi e color verde
acqua distesa sul pavimento a faccia in giù senza dare
segnali
di vita.
"Oh cielo" esclamò portandosi un dito alla bocca.
Miku mugolò un pò quando si risvegliò,
si trovava
sdraiata su un soffice divano di pelle scura in una stanza
più piccola
che dava l'aria di essere un salottino. Sbattendo le palpebre mise a
fuoco una figura femminile ed una maschile vestiti entrambi con abiti
domestici.
Forse era la servitù di quella Villa?
L'esile ragazza domestica stava parlottando con il suo collega, un
giovane uomo con i capelli viola raccolti ed un taglio di viso molto
delicato ma dato che, parzialmente, gli davano le spalle non riusciva a
vederli bene.
"Hmn..."
La domestica Gumi, sentendola lamentarsi, le si precipitò
accanto.
"State bene? Questa volta quelle due pesti l'hanno combinata grossa."
"Ma cosa è successo?"
"Quando hanno sentito bussare al portone hanno messo un secchio con
dell'acqua e del ghiaccio sopra di esso, così che quando
l'avete
aperto vi si è rovesciato addosso".
"Oh..."
Provò ad alzarsi da quel comodo divano ed il giovane uomo le
offrì il braccio come sostegno.
"Vi siete persa?"
Miku arrossì, aveva c'entrato il problema.
"Ehm... già"
"Questo è un guaio" controrispose la domestica "Fuori
è già così buio"
"Come mai stavate vagando da sola nel bosco?" domandò
ulteriormente l'uomo rimettendola in piedi.
"Stavo cercando qualcuno... forse voi lo conoscete! Si fa chiamare
Unknown Shadow".
Un lampo di sorpresa baluginò negli occhi dei due servitori,
si
guardarono per un attimo poi Gumi inclinò la testa di lato.
"Ah... si?"
Miku cercò la lettera che le era stata mandata, subito dopo
si ricordò tuttavia di averla persa.
"Mi ha mandato una lettera chiedendomi di raggiungerlo nel bosco,
purtroppo l'ho persa per strada ma..."
"Unknown Shadow non lo troverete qui" tagliò corto il
domestico.
"Ah..." pronunciò delusa Miku.
Gumi alzò le braccia appoggiandole le mani sulle spalle per
consolarla.
"E' il vero proprietario di questa Villa, ma nemmeno noi lo conosciamo.
Da quando siamo qui non l'abbiamo mai nemmeno visto in viso".
L'espressione di Miku si deluse ancora di più, tanta fatica
per
cercare di trovarlo ed adesso scopriva che non si trovava nemmeno in
quella Villa.
Gumi e il suo collega si affrettarono a lasciare il salotto,
trascinando anche Miku e quando si incamminarono nel corridoio per
ritornare nella hall principale la ragazza vide una giovane donna poco
più che ventenne che correva nella loro direzione con le
lacrime
agli occhi. Stava piangendo in modo molto disperato.
Il domestico alzò gli occhi al cielo sospirando.
"Ecco che ci risiamo"
La giovane si buttò in modo esagerato fra le braccia dei due
domestici.
"Gakupooooo, Gumiiiiiii..." singhiozzava in modo così veloce
e strozzato che nemmeno pronunciava le parole per bene.
"Che altro è successo adesso Luka?" chiese Gakupo
staccandosela di dosso.
Tirò su gli occhi annappati dalle lacrime iniziando a
piangere ancora più forte di prima, ora che Miku la guardava
meglio
poteva vedere le ciocche dei lunghi capelli rosa stropicciate, un
aspetto contratto e delle occhiaie attorno alle palpebre. Il suo viso
non dimostrava molti più anni dei suoi ma sembrava davvero
molto
sciupata.
"Sono stati loro" frignava "me l'hanno rifatta di nuovo, non ascoltano
mai quello che ho da dire".
Affondò di nuovo il viso nei petti dei suoi colleghi
ricominciando ancora a piangere e piangere.
"Anche adesso saranno andati a nascondersi chissà dove e se
la staranno ridendo alle mie spalle" strillò con voce acuta.
Per qualche strana ragione, Miku sospettava che il motivo di tutto
questo fossero quelle due pesti che aveva incontrato per primi quando
aveva messo piede nella Villa, quei due fratellini gemelli che le
avevano fatto quel brutto scherzo con l'acqua e con il ghiaccio.
Gakupo
e Gumi, seguiti da una Luka singhiozzante e disperata, la ricondussero
nel salone principale dove due figure distinte scendevano le scale con
la grazia tipica dei padroni di casa.
L'uomo, attraente e bello,
vestito con abiti nobiliari e con un sorriso smagliante sulle labbra
era accompagnato a braccetto da una donna dall'aspetto
amorevole.
Questa, lo contrastava grazie ai suoi abiti orientali rossi e
ricamati di ghirigori d'oro e dalle ampie maniche a sbuffo dove le sue
mani trovavano nascondiglio. La gonna, tempestata di fiori, arrivava
fino a terra strisciando su ogni gradino.
"Cosa succede qui?"
L'Autrice Sconosciuta:
Già, sono di nuovo
qua!!
E stavolta la fiction trattata è Crazy Night! *w*
Sapete che delle tre canzoni è quella che mi piace di
più? Come testo intendo. Come melodia invece preferisco
Twilight
Night.
Vabbè... veniamo a noi!! Perchè fare le
cose
diversamente? Cioè, perchè cambiare i
ruoli e i
caratteri dei personaggi? Ci ho pensato a lungo anche io e mi sono
detta: perchè no, è una fan fiction!
Ho pensato che sarebbe stato bello ricominciare di nuovo la Folle Festa
con gli stessi personaggi ma in vesti diverse. Uno sviluppo
che
spero che piacerà anche a voi!
Aspetto le vostre impressioni ed i vostri commenti.
A differenza di Bad End Night i personaggi sembrano un pochino
più normali vero? O forse no? Boh ditemelo voi!!! xD
p.s. la raccolta della Night Series è stata creata pertanto
potrete già trovarla sul fandom.
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Capitolo 2 *** Crazy Night - Atto I scena II ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA
II
"Cosa succede qui?"
Miku restò abbagliata dall'aura regale che la giovane coppia
emanava mentre scendevano le scale, mai si era trovata di fronte a
tanto lusso ed a tanti portamenti così decorosi.
Lei, che proveniva da un misero povero villaggio contadino.
La donna in rosso le si avvicinò sorridendole, aveva denti
perfetti ed un sorriso davvero dolce.
"Ti sei persa?"
Ci volle un po' prima di rispondere, Miku abbassò il capo
con le gote in imbarazzo.
"Già... è così"
La donna portò il ventaglio, che teneva nascosto nell'ampia
manica, al viso sorridendole rassicurante.
"E' piuttosto buio fuori adesso. Resta con noi per stanotte, potrai
ritornare a casa domani".
Miku accennò un inchino cortese.
"E' molto gentile da parte vostra, la ringrazio".
La castana le porse le dita affusolate sotto gli occhi.
"Io sono Meiko, piacere di conoscerti. E quest'uomo è mio
marito Kaito. Sentiti libera di fare come a casa tua".
La rigidità di Miku si sciolse in un attimo grazie a quella
gentilezza cordiale.
"Gumi, la ragazza sembra avere bisogno di rilassarsi per qualche
momento. Accompagnala nella nostra camera per gli ospiti".
La domestica, intenta a far risplendere un candelabro della hall come
uno specchio, si inchinò a quell'ordine.
"Certo, padrona. Venga signorina, le mostro la stanza".
Mentre Gumi la conduceva su nei piani di sopra Miku si perdeva
nell'ammirare i quadri attaccati ai muri, i rifiniti tappeti per terra,
le decorazioni sulle ringhiere.
Oltre a quello smarrimento di trovarsi in un ambiente così
ricco e
nobile, provava anche uno strano senso di nostalgia unito ad uno strano
torpore. Troppo spesso provava ad indovinare quale sarebbe stato il
prossimo dettaglio che avrebbe scoperto e troppo spesso scopriva
di averci inaspettatamente preso. Semplici coincidenze o
cos'altro?
La conferma del suo sospetto arrivò quando
imboccò un corridoio che
portava ad una sola porta e, meravigliata, appoggiò il palmo
della mano sulla maniglia di ferro per aprirla. Gumi, rimasta indietro
perchè non poteva tollerare un pò di polvere sui
bassi
tavolini di legno sparsi qua e là fra i corridoi, la
sorprese proprio in quel momento.
"Caspita! Ci siete arrivata da sola senza nemmeno perdervi!"
scherzò.
Miku si girò di scatto spaventandosi.
"Eh? Cosa?"
Gumi avanzò aprendo la camera degli ospiti per lei.
"Ecco, questa è la sua stanza. Intuito eccezionale
signorina!"
Miku si portò la mano alle labbra.
"Ah, deve essere stata solo fortuna".
Gumi le diede una pacca amichevole sulla schiena spingendola dentro.
"Faccia pure con comodo e quando sarà pronta scenda nella
sala da pranzo. Preparemo per lei un'ottima cena".
Miku ringraziò con cortesia e lasciò Gumi
ritornare al
suo lavoro, la domestica sembrava non darsi pace quando vedeva un
mobile non risplendere perfettamente e la sentiva borbottare come
avrebbe estinto ogni singolo granello di polvere sui mobili.
"Già,
è vero. Come facevo a sapere che proprio qui si trovava la
camera per gli ospiti?" si chiese
mentalmente.
La camera riservata agli ospiti non era altro che una
normalissima camera da letto dotata di tutto il mobilio tipico che si
possa trovare. Un letto, un armadio, un comodino ed un comò.
E una finestra, un'ampia, grandissima finestra affacciata sulla notte.
Miku ne restò colpita, anche la camera era strana.
Per prima cosa, il letto non era riassettato a dovere anzi sembrava che
qualcuno l'avesse usato da poco.
Possibile che una cameriera così dedita al pulito e
all'ordine
l'avesse condotta in una camera che non era stata
risistemata prima?
Inoltre, c'era anche la palpabile sensazione di esserci già
stata.
Ma non riusciva a ricordare.
Eppure, quella doveva essere la prima volta che metteva piede in quella
Villa.
Miku scrollò questi pensieri dalla sua mente, si
avviò al bagno per asciugare i vestiti e lavarsi la faccia.
Quando si sentì pronta decise di riscendere per la cena e
quando
arrivò vicino alle scale vide una Luka accucciata per terra,
depressa e con gli occhi rossi e gonfi.
Presa dal suo altruismo si sentì in dovere di andare da
quella ragazza e cercare di capire il suo problema.
"Ehm, scusami Luka... C'è qualcosa che non và?
Qual'è il problema?"
Luka si girò di scatto affondando viso, collo e spalle fra
le braccia di Miku strepitando un pietoso spettacolo.
"Oh Signorina!! Lei non potrà mai capire!! Quei due sono due
diavoli altro che due pesti! Sono pagata per essere la loro tutrice ma
non mi danno mai ascolto, non fanno mai quello che chiedo, si
comportano peggio di due bambini e anche adesso... Uaaaaaahhhhh"
I pianti di Luka innaffiarono tutta la camicetta di Miku assieme al
moccolo che le colava dal naso. Miku aveva capito benissimo a chi si
riferiva con quei due
e, sentendo delle risatine provenire da sotto, scese le scale alla
ricerca dei due monelli.
Li trovò e sembravano davvero felici ed estasiati di tutte
le
pene dell'inferno che stavano facendo passare alla loro istitutrice.
Rin in particolare era scossa da irrefrenabili tremiti di ridarella che
Miku non riuscì davvero a sopportare. Mettendo su uno
sguardo
altero e fiero si precipitò da lei.
"Siete davvero due bambini pestiferi"
Rin, colta alla sprovvista, smise di ridere immediatamente.
"Vi diverte così tanto scherzare alle spalle della vostra
tutrice, una persona che si fa in quattro per sopportarvi? Dovreste
vergognarvi! Mi chiedo come vostra madre possa essere contenta di
voi."
Rin, inizialmente stupita, sbattè le palpebre una o due
volte e scoppiò in un tragico pianto.
Len che aveva visto tutta la scena le si precipitò accanto.
"Guarda cosa hai fatto! Hai fatto piangere la mia sorellina!"
Presa in contropiede, Miku si accocolò davanti a Rin
avvicinandole una mano per consolarla.
"No, dai, non volevo sgridarti. Volevo solo dire che non dovreste
comportarvi così".
"Io non sono una bambina cattiva!" continuò a strillare Rin
con il naso che colava "E'
così che mi è stato detto di dover essere!"
Miku allontanò la mano dalla spallina della
bambina .
"Cosa? Chi ti ha detto così?"
I due gemellini sussultarono restando in silenzio.
"E' stato..." azzardò Miku "Unknown Shadow?"
Len
e Rin continuarono a guardarsi persi e senza fare niente, sembravano
non sapere come reagire. Poi esplosero in una risata infinita che fece
indietreggiare indietro Miku.
Assottigliarono gli occhi assumendo un sorriso sadico sulle labbra.
"Tormentiamo Luka perchè ci divertiamo"
"Resta al tuo posto se non vuoi che anche te di mira prendiamo"
Fuggirono via come due scheggie.
Imbambolata,
Miku cercò di riscuotersi senza darci troppo peso a quella
velata
minaccia. Decise che, avendo perso troppo tempo, si sarebbe diretta
direttamente dai padroni della Villa nella sala da pranzo. Avvertiva lo
stomaco bruciare e toccarsi per la fame e non vedeva l'ora di
mettere
sotto i denti qualcosa.
Ma un altro problema le sbarrava la strada.
Sorprese, senza essere scoperta, i due domestici avvinghiati in un
forte abbraccio ed un forte bacio passionale.
Miku
si nascose immediatamente dietro un muro, troppo imbarazzata per poter
avanzare senza fare finta di niente. Restò allora nascosta a
spiare
sperando che i due amanti, dopo lo scambio di effusioni, si sarebbero
allontanati per svolgere il loro lavoro.
Quando Gumi si staccò dal bacio ansimava.
"Devo andare, se ci scopre è un grosso casino"
sussurrò fra un ansito e l'altro "le relazioni fra di noi sono proibite".
Gakupo le prese una mano sfiorandole le dita con le labbra.
"Quando
ci ha assunto non poteva certo sapere che noi ci conoscevamo anche da
prima... Gumi, vieni in camera mia stanotte. Ti aspetto".
Gumi annuì e si allontanò in fretta e furia.
Anche Gakupo si ricompose vestiti e capelli prima di allontanarsi e
Miku riuscì finalmente ad uscire dal suo nascondiglio.
Se prima era solo una sensazione adesso ne era certa.
C'era qualcosa che non andava in quella Villa, tutto era troppo
altamente strano.
A
partire dalla perfezione mostrata dai due padroni, dalla sensazione di
esserci già stata, dalla reazione dei due gemelli e dalla
relazione
proibita fra i due domestici.
Rimurginando su questi pensieri
senza trovare un nesso logico entrò nella sala da pranzo
dove
un'infinita tavola apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua
bella figura.
L'Autrice Sconosciuta:
Pubblico
con un giorno di ritardo rispetto al solito! xD Ieri sera quando sono
tornata a casa ero troppo stanca per mettermi davanti al computer.
Che dire su questo chapter? Sembra che non è tutto
oro quello che luccica.
Vado un pò di fretta e quindi il mio angolino
sarà più breve del solito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ok? ^_^
Ah e grazie a tutti voi che avete messo anche questa nuova Night nelle
vostre seguite.
_Flowermoon_
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Capitolo 3 *** Crazy Night - Atto I scena III ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA
III
Entrò nella
sala da pranzo dove un'infinita tavola
apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua bella figura.
Ordinata fin nei minimi dettagli e spaziosa abbastanza per ben
più di otto persone, la tavolata era ricolma di prelibati
portate
a base di pasta, carne e verdure.
Bottiglie di ottimo vino d'annata luccicavano su di essa ed a centro
tavola svettava una magnifica composizione floreale di rose rosse.
Gli occhi e la bocca di Miku si allargarono estasiati.
"Eccovi finalmente, signorina!" Gumi le andò incontro
afferrandola per un gomito "Venga, per lei abbiamo scelto il posto
d'onore" la fece sedere a capotavola su una sedia ricamata d'oro e su
un soffice cuscino di raso bordò.
"Gakupo era così contento di poter cucinare per un'ospite,
ogni
tanto ricevere qualche visita inaspettata fa sempre piacere" aggiunse
giungendo le dita davanti a sè.
"Ovviamente, se avete qualche richiesta per qualche piatto speciale non
avete che da chiedere" Gakupo comparve posandole davanti un vassoio
pieno di salumi e schiacciatine "Sarò estremamente felice di
cucinarle
ciò che più le piace"
Miku si lusingò per le tante attenzioni ma scosse il capo.
"Oh, no! Va benissimo così, è tutto
così... perfetto!"
Le labbra di Gakupo si addolcirono, stracontente di aver udito quella
parola.
"Naturale, la perfezione è ciò che
contraddistingue
questa casa! Tutto deve essere perfetto, dal cibo al vino, dalla musica
all'atmosfera. Mi curerò personalmente di ogni dettaglio..."
portò la mano inguantata al petto inchinandolo
"perciò, se vorrete qualcosa,
non avete che da chiedere".
"In effetti, sembra
tutto anche troppo perfetto..." rimurginò
mentalmente Miku.
Allungò una mano verso un calice di vetro già
riempito con del liquido rosso.
Assaggiò il vino, troppo buono e liscio, scorrendo
giù in gola, provocandole piacere.
"Strano, non ho mai
bevuto del vino ma non è una sensazione così
strana come pensavo"
In quel momento i due padroni di casa, la moglie Meiko e
il
marito Kaito, entrarono a braccetto nella sala da pranzo, seguiti da
Luka che sembrava essersi ricomposta un pochino.
"Oh? Siete già qui signorina?" sorrise gentile Meiko
prendendo posto alla sua destra.
"Grazie per avermi permesso di usare la vostra camera per gli ospiti"
sorrise una Miku fin troppo in imbarazzo per le troppe buone maniere.
"Allora, volete spiegarci il motivo per cui vi siete persa nel bosco?"
la voce profonda e maschile di Kaito raggiunse la sua adorata moglie
sedendosi accanto a lei.
"Ho ricevuto una lettera da un individuo che si fa chiamare Unknown
Shadow" esitò per un attimo "i vostri domestici mi hanno
detto
che è lui il vero propietario di questa Villa"
Meiko e Kaito si scrutarono pensierosi, sembravano smarriti e colti
alla sprovvista.
"Unknown Shadow vi ha mandato una lettera?" chiese Kaito stupito
alzando le soppraciglia.
"Strano..." commentò Meiko.
"Strano? Perchè?" domandò Miku.
"Beh... di solito Unknown Shadow ci avverte se devono arrivare degli
ospiti" esalò Meiko poggiandosi un palmo sulla guancia.
Miku decise di tentare ancora una volta.
"Davvero non è possibile rintracciare in qualche modo questa
persona?"
Kaito sospirò.
"Purtroppo non abbiamo davvero la più pallida idea di chi
sia".
"Quando deve comunicarci qualcosa lo fa sempre con delle lettere, mai
una volta si è degnato di mostrarsi di persona o di venire a
presentarsi" aggiunse
Meiko.
"Ma per nostra fortuna noi siamo abituati alle stranezze di Unknown
Shadow! Così cerchiamo di tenerci sempre pronti in caso
arrivasse una persona inattesa, dico bene Gakupo?"
interpellò il
padrone Kaito.
Nuovamente, il domestico - tuttofare inchinò il suo busto
con un movimento elegante.
"Sono certo che la nostra ospite ha già notato la perfezione
che aleggia in questa Villa. Per-fe-zion-ne
è questa la parola - chiave che ci contraddistingue".
Miku arricciò le labbra.
"Cosa dire allora della
camera per gli ospiti che non era stata risistemata
prima, dunque?"
"Chissà dove sono andati a cacciarsi quei due
cari
ragazzi" mormorò Meiko ad un tratto alzando gli occhi al
cielo.
Ancora intenta a riordinare tutte quelle stranezze, Miku venne
risvegliata di sopprassalto.
"Eh, cosa?"
A Meiko sfuggì una risatina.
"Oh, scusa. Mi stavo chiedendo dove si fossero cacciati Rin e Len, quei
due adorabili
bambini"
"Sarebbero più adorabili se dimostrassero della disciplina"
rispose laconico Kaito appoggiandosi su un gomito.
"Luka cara, andresti a cercarli, per favore? E dire loro che la cena
verrà servita a breve?" la testa della padrona si
girò cercando quella
della tutrice.
La pelle di Luka impallidì visibilmente, talmente tanto che
Miku
provò pietà per lei. La ragazza
afferrò i lembi
della gonna accennando una piccola riverenza e con un sospiro di
preoccupazione si allontanò dalla sala.
Quindici o venti minuti dopo, Rin e Len trotterellarono felici entrando
nella sala e Luka, subito dietro a loro, li seguiva con passo lento,
esasperato e l'aspetto ancora più sciupato di prima.
Come i due ragazzini biondi videro la tavola apparecchiata ed
imbandita, così i loro occhi si meravigliarono e i loro
stomaci
brontolarono.
Senza nemmeno aspettare gli altri, si precipitarono famelici sui
piatti, distruggendo una o due di quelle opere d'arte.
A quella orribile visione, Gakupo schioccò la lingua
inorridito
e li afferrò entrambi per la collottola, sollevandoli e
rimettendoli al loro
posto.
"Padroncini! Mancate davvero di bon ton" li sgridò
sistemandoli
alla meglio sulle sedie e stendendo sulle loro ginocchia i tovaglioli
di stoffa. I loro piedini non arrivavano nemmeno a toccare terra.
I due lo
lasciarono fare
perchè troppo distratti dalla visione celestiale davanti a
loro, con ancora la bava alla bocca e gli occhi in estasi puntati sui
piatti di cibo.
Miku si sentiva ancora più spaesata in mezzo a tutte quelle
bizzarre persone, perchè si, potevano sembrare tutte buone e
gentili -monelli a parte, ma loro erano due bambini- ma iniziava a
sospettare che stessero solo fingendo. Al suo fianco, Meiko rideva in
modo sottile e garbato ad occhi chiusi.
"Adorabili! davvero adorabili, non trovate?"
"Oh... ehm... si, certo... sicuro" sussurrò Miku a bassa
voce incredula e per niente convinta.
Non sapeva come approvare quella mancanza di educazione appena
mostrata, ma Meiko non sembrava intenzionata a sgridarli ed insegnare
loro le buone maniere così come Kaito rimaneva totalmente
disinteressato.
In piedi, Gumi lucidava con meticolosità piatto per piatto
prima
di depositarli davanti a lei, ai padroni, ai gemellini e a Luka. Al suo
fianco, Gakupo affettava la carne con movimenti precisi e curati.
Luka fissava davanti a sè con lo sguardo perso nel vuoto
mentre Rin e Len
si tiravano le molliche di pane.
I due padroni di casa chiacchieravano fra di loro, ridendo con gusto di
tanto in tanto.
Dopo pochi minuti Gumi e Gakupo si girarono radiosi esclamando "La
cena è pronta per essere servita" cosa che
rallegrò in
particolare i due gemelli che batterono forte le mani.
E fu così che la cena iniziò, furono serviti vari
piatti per ogni diverso tipo di portata.
Miku li gustava lentamente assaporandone ogni sapore, notando come ogni
ingrediente usato si amalgamava perfettamente con gli altri.
Spesso rivolgeva dei complimenti a Gakupo per la bontà di
quelle
portate elaborate e mai assaggiate prima ed il domestico accettava ben
volentieri tutti quei complimenti sulla perfetta squisitezza di ogni
singolo piatto.
La cura e la dedizione che mostrava verso qualsiasi dettaglio, fosse
anche solo l'abbinare il contorno giusto al secondo giusto spesso
lasciava basita Miku ma anche estremamente attenta nel vederlo
così affaccendato per rendere tutto al meglio e perfetto.
Anche Meiko e Kaito dimostravano la loro eleganza come padroni di casa,
dando sfoggio di tutte le buone maniere tipiche che devono essere
osservate a tavola. Buone maniere che Luka tentava inutilmente di
insegnare anche ai due piccoli gemelli, cosa che ovviamente non
riusciva dato che i due non davano cenni di voler ascoltare la loro
tutrice.
Gakupo e Gumi, gli unici che mangiavano, per così dire, in
piedi, erano talmente bravi nel loro lavoro di domestici da passare
totalmente inosservati. Ogni piatto vuoto veniva immediatamente
ricambiato con uno pieno, ogni bicchiere svuotato veniva subito
riempito, cosa che spesso Miku supplicava di lasciar perdere, essendo
conscia di non essere abituata a bere. Spesso il suo bicchiere era
l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino
fino, quasi, all'orlo.
L'Autrice Sconosciuta:
Sto
cercando di
rendere l'atmosfera della cena di Crazy Night ben diversa da quella
della Bad End Night, questo perchè vorrei dare
più spazio
a ciò che succederà nella seconda parte del
video. Sto
facendo quindi l'inverso della Bad End Night dove, se ricordate, la
prima parte (l'incontro nella Villa, la cena, la festa) occupavano la
maggior parte dei capitoli. Ditemi che ci sto riuscendo bene!!!!
(Tranquilli, lo so che non è vero!)
Più che altro mi interessa sapere se tutto vi è
risuonato
"falso" perchè è questo che volevo trasmettere in
questo
capitolo.
Questa settimana non sono stata per niente bene sapete? Sono, diciamo,
appena uscita da un febbrone dovuto ad un colpo di sole. Si,
perchè io sono pirla ma quando devi lavorare sotto al sole
c'è poco da fare... e quindi TAC! Il primo sole mi ha
fregato e
adesso anche se la febbre è passata sono in agonia per le
scottature. Mi raccomando, state ben attenti anche voi... beh visto che
l'estate è finalmente arrivata, non mi resta che
augurarvela! ^^
A domenica prossima allora!
_Flowermoon_
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Capitolo 4 *** Crazy Night - Atto I scena IV ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA
IV
Spesso il suo
bicchiere era
l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino
fino, quasi, all'orlo.
A fine cena, o anche a metà cena tanto balzava agli occhi
subito, Miku aveva ben realizzato come quei sette bizzarri personaggi
amavano essere festaioli. Non si erano sprecati nè col cibo,
nè col bere e nemmeno con tutto il resto.
Musica appropriata all'atmosfera era uscita fuori dalle abili dita di
Gakupo accompagnato dalla splendida voce di Gumi, incitata dagli
apprezzamenti di Meiko e dalla totale accondiscenza di Kaito.
Solo Luka se ne restava mogia e con le labbra curvate verso il basso.
Come non capirla visto che, le poche volte che aveva tentato di
adempiere al suo lavoro di istitutrice, si era vista rovesciare via la
sua minestra ed il suo bicchiere da sotto il naso o, peggio, quando
aveva tentato di alzarsi per andare incontro a Gumi aveva rischiato di
scivolare sulla tavola provocando un autentico disastro, ritrovandosi
con i lacci di entrambi gli stivali legati fra di loro nel mezzo?
Miku, acuta osservatrice, se ne era ben accorta ma continuava a non
capacitarsi di come la madre Meiko non rivolgesse a quei due pestiferi
bambini i giusti ammonimenti.
Ricordandosi il sorrisetto sadico che i due bambini le avevano rivolto
prima di cena aveva pertanto deciso di non immischiarsi.
Anzi, ora che questa era finalmente terminata, forse, era il momento
giusto per allontanarsi un attimo dal tavolo.
Avrebbe voluto farlo anche prima ma dubitava che l'avrebbero lasciata
alzarsi molto facilmente.
"Chiedo scusa" mormorò puntellando le mani sul tavolo "Ho
bisogno di andare al bagno".
"Torna presto, cara! Ti aspettiamo per il digestivo!" Meiko le rispose
con il solito sorriso tenero e dolce sulle labbra che sapeva di finto.
Adesso, osservando la sala da pranzo da più lontano
e in piedi,
Miku si chiese ancora una volta cosa c'era che non andava... una
padrona gentile che più gentile non si poteva, un padrone
totalmente apatico e disinteressato, due domestici perfetti ed
eccellenti, una tutrice sull'orlo della crisi di una depressione
cronica e due bambini - diavoletti.
Una varietà di personaggi altamente diversi da quelli con
cui era solita interagire al villaggio.
Rapidamente, si diresse verso la camera per gli ospiti, quella camera
che le era stato detto che poteva usare tranquillamente come fosse sua
e che lei
ricordava talmente famigliare da non sapersi spiegare come.
Meiko lanciò via il cucchiaino ancora imbrattato di dolce al
cioccolato, sbuffando.
"Aahh... seriamente, sono stufa di mangiare così tanto. La
mia
linea potrebbe risentirne, non che mi dispiaccia mangiare ma... non
vedo l'ora che questo lavoro sia terminato".
Gumi raccolse via i piattini da dolci da poco usati impilandoli alla
bella e meglio su di un carrellino.
"Non vi sembrava anche a voi che fosse un po' turbata durante
tutta la cena? Non stava recitando esattamente come da copione..."
Luka si ricompose i capelli arricciandoli fra le dita, poi si
allungò sul tavolo poggiandosi una guancia sul palmo della
mano
ed usando un gomito come sostegno.
"E cosa volevate aspettarvi? E' l'ultima di noi ad essere arrivata,
scommetto che è ancora una principiante alle prime armi..."
Kaito si accomodò meglio sulla poltrona.
"E che importanza ha? Noi dobbiamo solo recitare come ci è
stato
detto di fare. Domani mattina sarà tutto finito e ognuno di
noi
tornerà alla sua vita di sempre... ehi Gakupo, è
rimasto ancora un
po' di quel gelato al limone?"
Gakupo si sedette annoiato.
"Alzati e vattelo a prendere, adesso che lei non c'è non
sono tenuto a recitare".
Kaito sbuffò ma non si alzò, troppo pigro per
farlo.
"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva
andare solo al bagno?"
Miku si sciacquò per bene il volto e lo
frizionò con l'asciugamano affianco al lavandino.
Risollevando il viso, studiò il suo riflesso allo specchio.
"Ma cosa ci faccio io
qui? " si chiedeva.
Si sentiva fuori luogo, non sapeva esattamente cosa fare. Quella Villa
non era posto per lei, quelle persone erano troppo differenti...
E poi, se non c'era modo di incontrare il misterioso Unknown Shadow la
sua presenza era totalmente inutile.
Sospirò stancamente, sapeva che l'unica cosa che poteva fare
per adesso era accettare
quell'ospitalità e rimanere per la notte. L'indomani se ne
sarebbe tornata a casa, al villaggio.
Ritornando in camera la sua attenzione si focalizzò sul
letto, c'era un biglietto scritto a mano su di esso.
"Ma sono sicura che prima non c'era..." mormorò Miku
esterefatta.
Stranamente, trovare quell'improvviso biglietto non la
allarmò più di tanto.
Non capiva a cosa fosse dovuto, eppure trovare un biglietto apparso
all'improvviso in una stanza dove la certezza di essere soli
è
assoluta allarmerebbe chiunque.
Eppure lei allarmata non lo era per niente, anzi, sembrava esserci abituata.
Lo sollevò ad'altezza occhi e lo lesse.
La porticina
affianco al grande orologio a pendolo nella Hall.
I sotterranei della Villa.
Dentro la bara numero 1
Miku
storse lo sguardo.
Di qualunque cosa si trattasse quella nota era l'unico indizio che le
era arrivato insieme alla lettera, ormai persa, di Unknown Shadow.
Perciò la appallottolò dentro una tasca del
vestito e poi scese nella Hall.
"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva
andare solo al bagno?"
Kaito rise.
"Si starà incipriando il naso, so quanto le donne ci tengono
a queste cose. Dico bene, Meiko?
La castana si imbronciò inviperita.
Rin e Len, che si stavano annoiando, saltarono giù insieme
dalle
loro sedie e corsero via.
Luka, alzatasi in piedi, riuscì ad
acchiapparli a parole all'ultimo.
"Ehi! Dove state andando?"
I due fratellini si girarono esibendo un sorrisetto sulle labbra.
"A verificare una cosa" e scomparvero.
I restanti, invece, si guardarono l'uno con l'altro spesso sospirando o
sbuffando.
"Chissà perchè quei due si comportano sempre
così..." soffiò annoiata Meiko.
"Mah... forse perchè sono i prediletti di Unknown Shadow?"
rispose Luka mentre continuava ad arricciare delle ciocche di capelli
rosa fra il
medio e l'indice. "Fanno sempre quello che vogliono..."
Gumi e Gakupo si lanciarono un'occhiata senza farsi vedere, prima una
poi l'altro ed entrambi scivolarono via dalla sala in silenzio.
Così, all'interno della sala da pranzo erano rimasti solo
Kaito, Meiko e Luka.
Miku era scesa nella hall, con i polpastrelli tastava il biglietto
nascosto all'interno del taschino.
La porticina affianco al
grande orologio a pendolo nella Hall.
Era il primo indizio fornitole dalla nota.
E la trovò, una porticina colore del ferro proprio affianco
al grande orologio a pendolo attaccato contro al muro.
La spinse e quello si aprì senza problemi, era pesante e
scricchiolava ma non troppo.
La luce fioca che arrivava dal grande lampadario della Hall illuminava
una stretta scala a chiocciola che scendeva tortuosa verso il basso.
I sotterranei della
Villa.
Il seguente indizio la indusse a muovere i piedi, passo dopo passo
seguiva l'andare della scala verso le profondità della Villa
fino ad arrivare ai sotterranei.
Il sotterraneo dove erano custodite le bare.
E Miku sussultò spaventata quando le vide. Otto bare
disposte
in circolo ed ognuna di loro recava l'incisione di un numero bianco sul
cofano nero.
Deglutì ma non poteva fermarsi adesso, c'era ancora un
indizio da seguire.
Si avvicinò alla bara di suo interesse titubante, il cuore
che pompava troppo accelleramente.
Dentro la bara numero 1.
Allungò le mani verso il coperchio superiore della bara,
facendo
forza sui polsi lo spinse via e, quello, cadde di lato sul pavimento di
pietra provocando un forte rumore con rimbombo.
Ormai i suoi occhi si erano abituati a vedere nella penombra e dentro
la bara numero 1 vide qualcosa.
All'interno della sala da pranzo erano rimasti solo Kaito,
Meiko e Luka.
Fuori dalla sala invece Gumi se ne restava impalata ad osservare il
quadrante del grande orologio a pendolo.
Si era allontanata con uno scopo preciso ma adesso non ricordava
più quale fosse.
Solo, c'era qualcosa che non andava in quell'orologio ed i suoi
pensieri erano troppo focalizzati su questo per pensare ad altro o al
motivo che l'aveva indotta ad allontanarsi.
Gakupo l'abbracciò da dietro e lei non era riuscita ad
avvertire
la sua presenza nonostante l'aspettava perchè continuava
solo a restare imbambolata.
"Finalmente siamo io e te soli..." le soffiò direttamente
sul collo succhiandoglielo.
Ma Gumi non sembrava prestare davvero attenzione a quelle avances.
"Gakupo, non pensi anche tu che ci sia qualcosa che non và?"
gli chiese senza voltarsi per guardarlo.
Il domestico staccò le sue labbra dalla pelle del collo di
Gumi con un cipiglio interrogativo sul volto.
"E' solo che..." continuò la domestica a voce bassa.
Aspettò qualche altro secondo per averne conferma fino a che
il sospetto non divenne realtà.
"...le lancette non si muovono"
Entrambi gli occhi dei due domestici fissarono l'orologio contando i
secondi mentalmente.
Le lancette continuavano a puntare tre
minuti a mezzanotte come orario.
"Questo si che è un problema" la piccola bocca da ragazzino
di
Len esclamava tutto il suo stupore mentre pronunciava quelle parole.
"E' davvero un grosso, enorme problema" fece eco Rin imitando la
medesima espressione stupita del fratello.
In una stanza privata, sulla scrivania dello studio, il copione che
ostinatamente quei sette si concentravano nel seguire, descrivendo
dettagliatamente i loro ruoli e le loro azioni, presentava una pagina
strappata.
L'Autrice Sconosciuta:
Su,
su, su! Non
voglio che perdiate i colpi, cioè basto già io a
perdere
colpi. Il caldo mi ha fuso, letteralmente.
Domandina ina ina! Giusto per tenervi in allenamento! Chi di voi ha
capito perchè la bara è la numero 1?
Offro un biscottino per chi ci è arrivato! xD
Non ho molto da dire a parte che... uhmm spero che il capitolo vi sia
piaciuto e... basta!
Scusate, oggi và così... sono stanca, gomen!
_Flowermoon_
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Capitolo 5 *** Crazy Night - Atto II scena I ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II
SCENA I
In una stanza
privata, sulla scrivania dello studio, il copione che
ostinatamente quei sette si concentravano nel seguire, descrivendo
dettagliatamente i loro ruoli e le loro azioni, presentava una pagina
strappata.
Intuendo la gravità della situazione, i gemellini tornarono
di
corsa nella sala da pranzo dove, nel frattempo, Gakupo e Gumi stavano
spiegando ai restanti la loro misteriosa scoperta.
Ascoltato anche quanto i due ragazzini biondi avevano da dire, tutti e
sette si riunirono nello studio, attorno alla scrivania, osservando il
copione aperto dove recava la pagina smarrita, o meglio
la pagina mancante.
Inaspettatamente, calò il silenzio sullo spettacolo
poichè i sette personaggi non sapevano come continuare a
recitare le loro parti. Silenzio che durò parecchi secondi o
minuti, dove sette menti riflettevano sul da farsi senza trovare
soluzioni.
"E adesso, cosa bisogna fare?" sussurrò incerta Gumi
spezzando quella cappa di taciturnità e tensione.
Nessuno rispose e tutti continuarono a fissare il libretto con sguardi
assorti.
"Rin, Len... quindi quando siete venuti qui avete trovato il copione
fuori dal cassetto e aperto sulla scrivania?" domandò
sospettosa
Luka.
Le due testoline bionde annuirono.
"Si, proprio così. Qualcuno l'aveva tirato fuori
già da prima".
"Quindi, qualcuno è entrato nello studio, ha aperto il
cassetto e
ha strappato la pagina finale del copione?"
domandò Gumi con la voce in apprensione.
Tutti continuarono a rimanere muti, nessuno rispose a quella semplice
inchiesta.
"Dunque, chi è stato?" accusò Gakupo guardando
uno ad uno i presenti.
Silenzio.
Sette paia di occhi si squadravano sospettosi nella più
completa silenziosità.
"Che cosa stai dicendo adesso Gakupo? Stai forse insinuando che uno di
noi abbia volontariamente strappato la pagina?" si difese Meiko.
"E a che scopo, poi?" contrattaccò Luka "dimmi per quale
motivo
uno di noi avrebbe dovuto sabotare questo assurdo spettacolo! Non
vediamo tutti l'ora di portarlo a termine, riscuotere il nostro
compenso e tornarcene dritti per le nostre strade."
Gakupo alzò le mani guantate per difendersi.
"Ci siamo solo noi in questa Villa, no? Prima di cominciare con lo
spettacolo abbiamo ben controllato l'integrità del copione e
non
c'erano pagine mancanti. Quindi se non è stato uno di noi,
chi
può essere stato?"
Non ci furono risposte, fino a che Luka non puntò il dito
contro i due gemellini dagli occhi azzurri.
"Per me, loro sono i più sospetti, a differenza di noi
cinque sono quelli che hanno maggiore libertà di azione".
Len abbassò il mento indignato.
"Cosa vorresti dire Luka?"
"Perchè avete lasciato la sala da pranzo? Guarda caso, siete
venuti proprio qui in studio e, guarda caso, voi avete trovato il
copione con la pagina finale strappata. Già questo vi rende
sospetti".
Rin e Len si guardarono con le faccie fintamente sbigottite, poi
scoppiarono a ridere all'unisono in quella loro risata tipicamente
infantile che però faceva accapponare la pelle.
"Luka, non sarà che ce l'hai un po' troppo con noi
perchè
siamo stati troppo bravi a recitare il nostro ruolo?" disse Rin
asciugandosi gli angoli degli occhi dalle lacrime.
L'attrice dai capelli rosa arrossì per la vergogna.
"State zitti! Ho recitato ruoli ben più peggiori di questo
umiliante ruolo da istitutrice"
si sfogò piena di rabbia "E
comunque non avete ancora risposto alla mia domanda! Perchè
vi
siete allontanati dalla sala e perchè siete venuti qui?"
"Stai
calma, rilassati o ti verranno le rughe prima del tempo" rispose Len
ricomponendosi i capelli "Leggi attentamente qua piuttosto: "due burloni che amano giocare
in coppia a nascondino",
secondo le disposizioni che ci sono state date da Unknown Shadow noi
siamo liberi di girare per la Villa e andarci a nascondere dove ci
pare."
"Nasconderci dove ci pare" incalzò la pillola Rin.
"Perchè poi tu ci devi venire a cercare" aggiunse ancora Len.
"E' questa la descrizione dei nostri ruoli, no?" conclusero insieme con
un sorrisino furbetto sulle labbra.
Luka emise un grugnito stizzita e Gumi le posò una mano
sulla spalla per calmarla.
"Hanno ragione loro Luka. A differenza di noi cinque, che dobbiamo trovarci in posti
precisi in momenti precisi, loro sono gli unici che non
hanno questa costrizione. E' scritto sul loro contratto."
"Ciò non toglie che io li trovi comunque sospetti" esplose
Luka scrollandosi di dosso la mano amichevole di Gumi.
Meiko prese successivamente la parola.
"Se vogliamo parlare di sospetti anche tu e Gakupo lo siete, sai
Gumi?".
"Già è vero, anche voi avete lasciato la sala da
pranzo
eppure non credo che risultasse fra le vostre azioni dato che la scena
della cena prevedeva che tutti e sette fossimo presenti. Eccezione
fatta per Rin e Len che erano gli unici ad avere la libertà
di
potersi allontanare quando volevano" dedusse Kaito.
"Ah, no... quello è perchè..." Gumi
avanzò di qualche passo agitata, tormentandosi le mani.
Gakupo si limitò a sospirare afferrando Gumi per un braccio
e tirandola indietro.
"Suppongo che non si possa più tenere nascosto ormai".
Gumi guardò prima Gakupo, poi i restanti cinque infine
abbassò timidamente il capo.
"La verità è che io e Gakupo ci conoscevamo
già prima di essere assunti" ammise timidamente.
"Cosa? E perchè avete taciuto fino ad adesso?"
domandò Kaito incredulo.
"Perchè temevamo che se si fosse scoperto che ci conoscevamo
avremmo perso questo lavoro" rispose la domestica allargando le braccia
e tentando di difendere sia lei che il suo amato.
A quelle parole Meiko sorrise appoggiandosi il suo ventaglio sulle
labbra.
"Aahh... ora capisco! Ve ne siete andati per avere un momento di
intimità, è così?"
"Siamo anche amanti e con questo?" accusò Gakupo.
"Niente, niente" Meiko continuò a ridere sotto il ventaglio
"E'
che avevo notato che eravate un po' troppo intimi, insomma, avevate
sempre degli sguardi così languidi".
Gumi arrossì ulteriormente ma continuò a prendere
le difese sue e di Gakupo.
"Comunque vi stiamo dicendo la verità. Si, ci conosciamo da
tempo e, si, quando ci siamo ritrovati qui non pensavamo che
eravamo stati scritturati entrambi. Abbiamo taciuto soltanto
perchè non volevamo creare casini. Dopotutto, i soldi del
compenso per questo lavoro ci servono, come a tutti voi, credo,
no?"
"Diciamo che vi credo" Luka intrecciò le braccia davanti al
seno "Insomma, Gumi mi sembra troppo onesta per mentire".
"E poi" si intromise Kaito "Ha detto bene. Chi di noi sarebbe
così stupido da sabotare questo lavoro e perdere
così il grosso compenso che ci è stato promesso?"
Miku allungò il braccio verso il fondo della bara, con le
dita
sfiorò una superficie rettangolare e troppo liscia ed a
tratti
stropicciata.
La sollevò, estraendo così un foglio di
carta.
La parte stropicciata era dovuta all'irregolarità del foglio
di carta
presentandosi così strappato in quattro punti, come se fosse
stato tirato via dalla sua rilegatura.
Nella penombra, Miku lo avvicinò al volto.
"Cosa ci fa un foglio strappato dentro ad una bara?" domandò
a sè stessa.
Discutendo, i sette giunsero alla conclusione che, fra loro, non vi
era nessun colpevole di aver strappato via la pagina, per scrupolo
ognuno fu perquisito da un altro sotto la testimonianza
dei restanti.
E nulla di strano fu trovato loro addosso.
"Bene, direi che perlomeno adesso abbiamo la certezza che il colpevole
non è fra di noi..." sentenziò Meiko.
"Tsk, sempre che la pagina non sia stata nascosta da qualche parte, o
peggio distrutta" grugnì Luka, l'unica ancora scettica.
"E lei, invece?" chiese Len.
"Già, lei dove è?" interruppe Rin.
Tutti i presenti si ammutolirono, ricordandosi, finalmente, che
all'appello mancava ancora uno di loro,
l'ospite.
"Sapete, mi avete appena fatto ricordare una cosa..."
mormorò Kaito rimurginando "Ho sentito delle voci che
dicevano
che nel precedente spettacolo messo in scena da Unknown Shadow,
l'attrice che interpretava l'ospite ha dato di matto mandandolo
interamente a monte".
"Sul serio? Io non ne sapevo nulla!" esclamò Meiko
più che stupita.
"Ma sono solo voci e non so se c'è qualcosa di vero oppure
no..."
"Che cosa sai meglio di questa storia?" domandò interessato
Gakupo.
"Poco e niente, quello che ho sentito è che ad un certo
punto
dello spettacolo, precisamente nel secondo atto, l'attrice in questione
abbia iniziato a dare segni di squilibrio. Pertanto, lo spettacolo non
è stato portato a termine come doveva essere".
"Ehi... non è che succederà la stessa cosa?" Gumi
parlò con la voce tremante creando così uno stato
di tensione.
"Stando così le cose, propongo di dividerci e cercarla".
Separati in tre gruppi, due coppie e un trio, i sette attori
schizzarono fuori dallo studio alla ricerca dell'ottava. Cosa avrebbero
fatto poi ne avrebbero discusso dopo.
"Cosa ci fa un foglio strappato dentro ad una bara?" domandò
a sè stessa Miku.
Allontanandosi, stringendo il foglio strappato fra le dita della mano
destra, Miku cercò uno sprazzo di luce dove avrebbe potuto
leggere con tranqullità quella pagina ritrovata.
Perciò ritornò indietro, in direzione delle scale
che
riportavano all'ingresso nella hall, dove la luce che
perpetrava dalla porticina da cui era scesa fu sufficiente per far si
che i suoi occhi potessero vedere quanto vi era scritto sopra.
Tirando un sospiro, si sedette sul bordo di uno di quei gradini ed
iniziò a leggere.
Separati in tre gruppi, due coppie ed un trio, i sette attori
schizzarono fuori dallo studio alla ricerca dell'ottava.
Rin e Len avrebbero perquisito il piano terra, Meiko e Kaito le alee
destre e sinistre ed, infine, Gakupo, Luka e Gumi il piano superiore.
Di comune accordo avevano stabilito che, passati venti minuti, si
sarebbero ritrovati nella hall davanti all'orologio a pendolo. Al
contrario, se uno dei gruppi avesse trovato la traditrice, un
componente del gruppo sarebbe andato a chiamare gli altri.
Passati i venti minuti, così come era stato stabilito, si
ritrovarono tutti e sette al punto d'incontro.
Miku era sconvolta, così tanto da ansimare affannosamente.
La pagina che aveva appena letto era la pagina di un massacro.
Con gli occhi tremanti, riportò l'attenzione sulle righe
incriminate di quella pagina.
La pagina in questione era il resoconto di un macabro racconto dove
un'ospite impazzita uccideva tutti gli abitanti di quella
Villa.
"Un'ospite...?" balbettò "Proprio come me?" si
chiese lanciando un'ulteriore occhiata spaventata alle bare conservate
nel
sotterraneo.
"E se quelle bare...?"
Il
terrore si impossessò di lei, piegando quella pagina che,
convulsamente, teneva ancora stretta in mano e mettendola al sicuro
dentro alla sua gonna, decise di riemergere in superficie.
Passati i venti minuti, così come era stato stabilito, si
ritrovarono tutti e sette al punto d'incontro.
"Allora, l'avete trovata?" chiese Kaito accompagnato da Meiko.
Gumi scosse la testa per prima.
"Non è su di sopra, non è nemmeno nella camera
per gli ospiti".
"Dove potrebbe essere?" domandò Luka "abbiamo guardato
dappertutto".
"No" mormorò Len "dappertutto no" il ragazzino
indicò la porticina che scendeva nei sotterranei.
"Non siamo ancora scesi là sotto..." sussurrò Rin
avvicinandosi e trovandola aperta.
"I sotterranei? Ma non ci è permesso scendere lì
sotto..." tremò Gumi.
"Che importanza hanno le regole
a questo punto?" sbraitò Kaito "Abbiamo troppe gatte da
pelare per attenerci a queste".
Gakupo si portò davanti al quadrante dell'orologio a
pendolo.
"Già, dobbiamo trovare la pagina mancante... e soprattutto,
capire perchè il tempo non sta avanzando correttamente".
Il
ticchettio dell'orologio funzionante rompeva il silenzio che si era
creato nella hall, nonostante le lancette delle ore e dei minuti
permeavano a restare ferme immobili segnando lo stesso uguale, identico,
orario.
"Abbiamo fermato lo spettacolo..."
"...pertanto, se lo riprendiamo, tutto dovrebbe tornare alla
normalità".
"Ma per farlo ci serve la pagina mancante, quella con il finale..."
Volgendo
lo sguardo nel buio pesto generato dalla porta che conduceva nei
meandri sotterranei iniziarono a udirsi dei passi di qualcuno che stava
ritornando in superficie, allo scoperto.
"La pagina che è stata strappata..."
Un passo.
"...dove è stata nascosta?"
Ed un altro.
"In quella prossima pagina..."
Ed un altro ancora.
"...cosa esattamente sarebbe successo?"
Fino a raggiungere...
"La pagina del futuro..."
...la superficie della luminosa hall.
"...chi l'ha presa?"
Ed in quel momento...
"Se nessuno di noi l'ha fatto..."
...la figura dell'ospite riemerse.
"...allora il colpevole devi essere per forza tu?"
Miku ritornò in scena.
"Cosa succede?"
Esclamò sbigottita mentre sette sguardi la scrutavano pieni
di stupore e sospetto.
L'Autrice Sconosciuta:
Perchè
a volte servono delle note a parte per capire meglio determinate
situazioni.
Abitanti della Villa: ormai è chiaro che sono una
combriccola di
attori scritturati per mettere su quello spettacolo seguendo il copione
che dà loro le indicazioni sulle azioni da prendere in base
al
personaggio che sono tenuti ad interpretare. Oltre a ciò
hanno anche
delle particolari direttive da rispettare. Con la pagina finale
strappata e mancante non sanno più esattamente come recitare
la fine
dello spettacolo.
Miku: E' ancora inconsapevole di tutto ciò che
avviene.
Ce l'ho messa tutta per scrivere questo capitolo, nonostante avessi le
idee tutte in testa metterlo per iscritto è stato parecchio
difficile. Spero di non avervi deluso!
Comunque,
per coerenza... Qui eccovi le giuste parole della parte della canzone
da me riportata alla fine, secondo il fansub che ho trovato su YouTube
(che io ho riadattato secondo le mie esigenze):
"La
pagina che è stata strappata/conteneva una scena
indesiderata?/In
quella prossima pagina/Sarebbe stato rivelato il colpevole?/La pagina
del futuro/Come potevano saperlo?/Se sono stati in grado di
farlo/allora il colpevole sei tu?/L'ho trovata.
Ok, ho
riletto il capitolo... non è il massimo, forse potevo
scriverlo meglio,
ma me lo farò tenere buono anche perchè ci ho
rimurginato parecchio
sopra e il cervello ormai mi sta scoppiando. xD
_Flowermoon_
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Capitolo 6 *** Crazy Night - Atto II scena II ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II
SCENA II
"Cosa succede..?"
Esclamò sbigottita mentre sette sguardi la scrutavano pieni
di stupore e sospetto.
Se l'orologio fosse stato funzionante avrebbe scandito anche il tempo
che passò da quelle parole alla prossima mossa presa dal
gruppo
di attori.
"Presto! Non lasciamola scappare di nuovo!" urlò Meiko a
squarciagola, di botto.
Ma l'unico rumore che segnava era il tic tac senza il
conseguente spostamento delle lancette ed, in men che non si dica, Miku
si ritrovò braccata, Gakupo e
Kaito si erano precipitati su di lei afferrandola per le braccia ed
impedendole di scappare.
Cosa che non avrebbe comunque fatto,
stordita come era.
"Cosa succede?" ripetè di nuovo.
La presa sui suoi arti si fece ancora più ferrea ma non
sentiva dolore, era ancora troppo frastornata per avvertirlo. Forse
non si era nemmeno resa conto di come i due uomini la tenevano ferma,
bloccandole i movimenti.
Ma quando tornò parzialmente in sè, la prima cosa
che
vide fu gli sguardi che gli abitanti della Villa posavano su di lei.
Sguardi furiosi e carichi di accusa.
E non ne capiva il perchè ma non lasciavano intendere nulla
di buono.
"Cosa succede?" ripetè per la terza volta.
E finalmente qualcuno di loro si ruppe.
"Sei stata tu, vero? Vuoi danneggiare lo spettacolo! Hai rubato la
pagina finale del copione!"
"Copione? Ma cosa...?" balbettò Miku.
"Se non l'ha ancora nascosta deve avercela per forza addosso!
Perquisitela!" sbraitò Luka.
Quell'ultima parola la spaventò a morte, nella sua tasca vi
era ancora custodita lo strano foglio trovato che descriveva come "un'ospite impazzita avesse
pugnalato a morte tutti coloro che abitavano in quella Villa".
Perciò, non appena sentì delle mani addosso, si
ribellò con tutte le sue forze.
"Che fate? Lasciatemi!" urlò in risposta.
Si divincolò talmente tanto da riuscire, con un colpo di
fortuna, a sfuggire alla presa dei due uomini. Scappò di
qualche
passo verso la sua destra, lo spazio giusto per mettere un po' di
distanza fra
lei e loro.
"Siete impazziti? Che volete fare? Non toccatemi!" ansimò
violentemente Miku, l'angoscia cresceva dentro di lei al solo pensiero
che se avessero letto quella misteriosa pagina, poi, le si sarebbero
rivoltati contro.
"L'ospite
impazzita ha volontariamente frantumato il quadrante dell'orologio a
pendolo per staccarne le lancette...
...e le ha usate come pugnali, rendendole armi taglienti da eccidio...
Le lettere, nere
su bianco, erano stampate nella sua mente come sul nitido foglio tenuto
nascosto.
E poi c'era quella parola che avevano appena pronunciato: "copione".
Tentò di fare mente locale.
Copione, l'insieme delle battute che gli attori devono recitare
all'interno di uno spettacolo, ad ogni attore è assegnato un
ruolo da interpretare descritto all'interno del copione.
Questa è la definizione che Miku aveva, una volta, letto per
caso nella misera biblioteca del suo piccolo Villaggio.
Copione, spettacolo... cosa significavano? E loro, oltre a "copione"
non avevano forse pronunciato anche la parola "spettacolo?"
"Non riesco a capire nulla di ciò che sta succedendo..."
ammise ad alta voce balbettando, a loro ed a sè stessa.
"Tu non riesci a capire nulla? E noi allora?" si sentì
gridare in risposta.
Una dopo l'altra seguirono frasi d'accusa, tutte mirate verso di lei,
contribuendo a spaventarla ulteriormente.
Ma, in particolare, fu l'ultima frase a darle l'ultima fatale
pugnalata.
"Sicuramente, vuole boicottare questo spettacolo esattamente come la
sua precedentrice ha fatto prima di lei! In questo modo, perderemo
tutti quanti la nostra ricompensa... o forse, ci capiterà di
peggio!"
Miku singhiozzò, non solo non comprendeva cosa accadeva e
come
mai quelle persone prima così eleganti, fini ed educate
adesso
la accusavano per qualcosa che non aveva ancora capito ma addirittura
sembravano sapere cosa fosse successo in passato in quella Villa.
Ma lo sapevano davvero? Ne erano davvero a conoscenza? Per la sua
sicurezza, Miku constatò che fosse meglio indagare.
"Aspettate, per favore... spiegatevi meglio".
"Non lo sai?" Kaito la guardò di sbieco "Prima di te,
qualcuno
ha già voluto sabotare questo assurdo spettacolo.
L'ospite
impazzì a metà rappresentazione e non si sa bene
dopo cosa sia
successo".
Miku deglutì. Era esattamente ciò che aveva letto
sulla
pagina strappata trovata ma loro sembravano non sapere tutto quanto.
"Non sanno che l'ospite
non è solo impazzita..."
Meiko si avvicinò a Kaito, sembrava che
stessero decidendo il da farsi.
"Non sanno che l'ospite
ha ucciso tutti quanti..."
Gumi si intrufolò in mezzo a loro due, per
qualche istante provò a dire la propria.
"Non devono saperlo,
altrimenti potrei essere io quella in pericolo... ma continuano a
nominare "spettacolo", perchè?"
Ad eccezione di Rin e Len che, impassibili, si tenevano in
disparte distaccati dagli altri, Kaito, Meiko, Gumi, Luka e Gakupo si
girarono dalla sua parte e sembrarono pronti a catturarla di nuovo.
Se prima era riuscita a sfuggire alla presa dei due uomini, adesso non
ce l'avrebbe mai fatta a scappare se tutti e cinque si fossero
avventati su di lei.
"Dovrei ucciderli prima
io... e poi scappare?"
Sudore freddo le colava dalla tempia scivolando verso il
collo,
questione di attimi o secondi e la sua fine sarebbe stata designata nel
momento stesso in cui l'avrebbero catturata e letto la pagina.
La sua prossima mossa sarebbe stata decisiva. Il suo corpo si tese
pronto a fuggire per poi contrattaccare.
"Li
ucciderò... e poi me ne tornerò a casa".
Si sarebbe scagliata contro di loro prima che fossero loro a farlo...
"Aspettate!!"
...ma la vocina acuta di Rin cessò il conflitto che si era
generato.
Tutti e sei si voltarono verso i due fratellini.
"Perchè non proviamo a ragionare insieme su quanto succede?"
Miku spalancò la mascella e con lei anche gli altri.
"Rin, cosa vorresti fare in questa situazione?" domandò
Meiko
irritata "è chiaro chi ha strappato la pagina finale del
copione. Dobbiamo ritrovarla e rimetterla al suo posto altrimenti non
termineremo mai".
"Però è anche vero che non le abbiamo ancora dato
la possibilità di parlare" ipotetizzò Len.
"Io ancora non capisco cosa stia succedendo..." si difese Miku, forse
poteva trovare un'altra possibilità per uscirne senza
ricorrere
ad atti estremi.
Kaito si spalmò una mano sulla fronte esasperato.
"Suppongo che dovremmo tutti darci una calmata".
"Tanto siamo tutti intrappolati dentro questa Villa..." Gakupo si
unì a lui nella esasperazione.
"Intrappolati?" si stupì Miku "Cosa vorrebbe dire?"
"Guarda attentamente il quadrante dell'orologio" rispose Luka puntando
un dito "E' da prima che segna tre minuti a mezzanotte, il tempo non
sta avanzando come deve".
"Ma come è possibile..." Miku si avvicinò per
esaminare
meglio. Era vero, le lancette erano immobili ma gli ingranaggi si
muovevano correttamente, era possibile intuirlo dal rumore che
emettevano.
"Siamo tutti quanti intrappolati qui dentro perchè non
sappiamo
come giungere al finale, capisci?" Gumi giunse le mani preoccupata.
"Non sapete arrivare al finale?" si incuriosì Miku.
"Il copione ha una pagina strappata" spiegò ulteriormente
Gakupo
"senza sapere come terminarlo noi non possiamo muoverci, capisci?".
"Copione... pagina strappata?" Miku era sempre più confusa.
"Aspettate, così stiamo divagando" Meiko alzò una
mano
per attirare l'attenzione "Andiamo dritti al dunque! Hai strappato tu
la pagina finale del copione?"
Miku alzò le spalle per negarlo.
"Non so davvero a cosa vi riferite, non ho mai strappato nessuna pagina
da quando sono entrata qui dentro..."
Kaito si aggiunse all'interrogatorio.
"Suppongo che non possiamo crederti senza prove, puoi provarcelo?"
"Non saprei come..." tremò "anche se esistesse un modo per
provarvi che non sono io la colpevole non mi credereste, vero?"
Gakupo le si affiancò.
"Scendere nei sotterranei non era un divieto per te?"
"Un divieto? No, io... sono scesa e ho trovato delle bare..."
"Bare?" esclamarono tutti quanti "bare in questa Villa?"
Miku
balzò per lo spavento, abitavano qui dentro e non sapevano
cosa ci
fosse nei sotterranei? Non sapevano che vi si trovavano otto bare?
"Ce ne sono otto..." aggiunse con la voce leggermente tremante "otto
bare nere disposte in circolo".
Il silenzio pesante ritornò a scendere su di loro.
"Otto bare? Esattamente come noi otto?" disse prima uno.
"Che scherzo è questo? Ce ne è una per ognuno di
noi?" seguì Gumi con gli occhi sgranati.
"E' chiaro che dentro a questo fottuto casino vi siamo tutti dentro..."
"No,
io non voglio restare intrappolata qui... diamine! Doveva
essere solo
un semplice lavoro di una notte e via! Perchè le cose si
sono
complicate in questo modo?" si agitò Luka.
"Io voglio andarmene da qua..." piagnucolò Gumi.
"Moriremo tutti? Le bare sono lì apposta...?"
"Smettila! Non sognarti nemmeno di dirle certe cose!"
L'agitazione
che si percepiva nell'aria era palpabile e Miku l'avvertiva sulla sua
pelle, tuttavia continuava a restare confusa. C'era qualcosa nei suoi
tasselli che ancora non quadrava... un pezzo mancante del quadro, che
cosa era?
Quelle persone erano alla ricerca di una pagina strappata che sembrava
essere di vitale importanza, per che cosa?
Lei aveva trovato una pagina che sembrava essere stata strappata, era
quella?
Ma
aveva già considerato che non poteva mostrarla loro
perchè sopra era
scritto qualcosa di orribile, non poteva immaginare come avrebbero
reagito poichè sembravano già troppo spaventati,
ma da cosa?
"...dividiamoci e cerchiamo! Ribalteremo la Villa se necessario!"
Tutti
si stavano adoperando per ritrovare quel "qualcosa" di vitale
importanza, il dato di fatto è lei stessa, non volendolo, vi
si era
ritrovata coinvolta. Avrebbe dovuto dare loro una mano?
Nel giro
di pochi minuti si ritrovò da sola, tutti si erano
dimenticati di lei
focalizzando la propria attenzione sul ritrovamento di quella
importantissima pagina strappata.
Miku si mosse meccanicamente, si diresse nell'unico posto che, in
qualche modo, la faceva sentire sicura.
La camera per gli ospiti.
Non pensava a niente, forse perchè la sua testa era
già troppo piena di interrogativi per pensare.
Sta
di fatto, che quando chiuse la porta alle sue spalle si
abbandonò per
terra rannichiandosi su sè stessa e sprofondando il capo fra
le
ginocchia.
E fu allora che la sentì.
Una chiara voce che proveniva dalla sua sinistra.
Sollevò il capo girandolo per vedere una figura vestita di
grigio appoggiata al muro a braccia conserte.
Il cappuccio calato sul capo che nascondeva il suo volto ad eccezione
di un sorriso bianchissimo rivolto verso di lei.
"Però... non pensavo che le cose si sarebbero fatte
così interessanti".
Miku
scattò in piedi, non sapeva chi fosse quella persona, non
sapeva come
fosse entrata ma pronunciò il suo nome senza esitazioni,
senza
sbagliare.
"Unknown Shadow?"
L'Autrice Sconosciuta:
D'oh!
E'
finalmente entrato in scena "lui", si sto parlando proprio del
misterioso Unknown Shadow! *lancia coriandoli* Dalla sua ultima
apparizione si è parecchio fatto aspettare, cosa
vorrà
secondo voi? xD
E, per chi se lo fosse scordato, è ancora valido il quesito:
Scopri
l'identità di Unknown Shadow
Chi si aspettava una Miku impazzita che uccideva di nuovo
tutti
quanti ne sarà rimasto deluso, mi dispiace ma... ehi!
C'è ancora un
capitolo da leggere, ossia l'epilogo! xD
LOL! No, niente strage in
questa Crazy Night perchè da adesso in poi non garantisco
che seguirò
passo per passo la storia così come rappresentata nei video.
Devo
arrivare al finale e per farlo devo darvi anche una soluzione con
relativa spiegazione!
Inutile dire che spero di non avervi deluso
troppo... ma il trucchetto del "uccidi tutti, uccidi Miku, fai
ricominciare tutto da capo" l'ho già utilizzato
perciò ho dovuto
escogitare un "trucchetto" diverso.
Pertanto, aspettate l'epilogo e poi tirate le somme, ok? ^_^
E poi... boh! Al prossimo capitolo, ossia l'epilogo della Crazy Night!
_Flowermoon_
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Capitolo 7 *** Crazy Night - Atto II scena III (Epilogo) ***
CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II
SCENA III
(EPILOGO)
Miku scattò in piedi, non sapeva chi fosse quella persona,
non
sapeva come fosse entrata ma pronunciò il suo nome senza
esitazioni, senza sbagliare.
"Unknown Shadow?"
Lo strano individuo, vestito interamente di grigio dalla testa fino ai
piedi, disegnò un semi - arco con il braccio piegando
contemporaneamente il busto, abbozzando così una sorta di
inchino teatrale.
"Sono felice di conoscerti mia cara Miku. Si, sono proprio io Unknown
Shadow oppure, per semplicità, puoi chiamarmi Ombra
Sconosciuta,
insomma chiamami pure come meglio ti aggrada" cinguettò con
la
voce all'estremo della felicità.
Sarebbe stata una scena assai terrificante trovarsi in una camera
chiusa assieme ad un individuo sconosciuto che nascondeva il suo volto
ed
il suo corpo in un ampio mantello munito di cappuccio
opportunatamente calato sugli occhi e sul viso, ma Miku terrorizzata
non lo era affatto visto come quella figura saltellava avanti e
indietro in preda ad una strana smania.
"Ah si, le cose si sono fatte interessanti, complicate oserei dire,
terribilmente complicate! E questo non va bene..." gesticolava
esagitato " ed a me non piace la violenza, io sono per gli happy ending, mi
comprendi?"
Se ci fosse stato un aggettivo più appropriato per
descriverla
in quel momento, sarebbe stato sicuramente esterefatta o incredula.
"Massì, Hap - py - En - din - g! Sai, quei finali
alla e vissero
tutti felici e contenti"
proseguiva nel gesticolare "chi non vorrebbe vedere un bel lieto fine?
Tutti vogliono vedere un bel lieto fine! E invece no! Trovi
puntualmente qualcuno che avrà sempre qualcosa da ridire..."
"Un momento..." azzardò.
"Ad esempio, l'attimo prima piangono per una bella scena d'amore fra i
due amanti protagonisti e l'attimo dopo godono vedendo una scena piena
di sangue o
splatter dove qualcuno perde la vita. Hai la minima idea di quanto sia
difficile andare incontro ai
gusti del pubblico?"
"Aspetta, io..."
Unknown Shadow si lasciò andare sul letto cadendo di schiena
a braccia aperte emettendo un lungo sospiro.
"Ecco, io ci ho provato parecchio a rispondere a questi interrogativi
ed alla fine sono arrivato ad una "ovvia" conclusione!" alzò
il
braccio di scatto puntando l'indice contro il soffitto, l'ampia manica
del suo mantello si ritirò così fino al gomito,
lasciando intravedere
un braccio esile e ossuto, ma per Miku era troppo poco per capire se si
trattava di un braccio femminile o di un braccio appartenente ad un
ragazzo poco muscoloso "Ehi! Sai dirmi quale è questa ovvia
conclusione?"
"N-no" balbettò Miku sempre più incredula.
Da sotto il cappucciò percepì l'ombra incupirsi
per la
mancata risposta, con uno scatto della schiena Unknown Shadow si
issò su afferrandosi le ginocchia e, così
facendo, il
cappuccio gli coprì il volto ancora di più.
"Che non vale la pena pensarci! Tanto, per quanto potrai scervellarti,
al tuo pubblico le tue idee non andranno mai comunque bene! Ovvio, no?"
"Ah..." affermò Miku senza particolare trasporto per quel
meraviglioso discorso.
Unknown Shadow sembrò ancora più deluso di lei,
forse
perchè non era riuscito a coinvolgere la sua ospite in
quell'appassionante giro di parole pertanto si limitò
soltanto a
scrollare le spalle.
"Dunque? Non c'era qualcosa che volevi chiedermi? Non desideravi
incontrarmi? Eccomi, sono qui!"
Finalmente Miku avrebbe potuto dare una risposta ai suoi mille
perchè. Mica poteva lasciarsi scappare quell'occasione.
"Mi piacerebbe come prima cosa chiederti del perchè di
quella
lettera che mi hai spedito e del suo significato ma... là
fuori
sta succedendo qualcosa di ancora più strano. Sono tutti
esasperati, alla ricerca di qualcosa che sembra essere di vitale
importanza ma nessuno mi ha spiegato il perchè. Continuano a
dire "la pagina finale
del copione è mancante".
Unknown Shadow si portò le dita al mento per grattarselo
pensieroso.
"Ah si, si... Immagino come siano tutti esasperati ed immagino anche
come mai tu non riesca a capirne il perchè..."
"Ecco" Miku strinse i pugni impaziente "quindi ti sarei grata se me lo
spiegassi".
"Mmm... com'è che citava il tuo ruolo? Ah si! Per
rendere più veritiera e reale la sua parte, all'attrice Miku
Hatsune non sarà rivelato nulla riguardo alla location dove
si
terrà lo spettacolo nè le saranno fornite
indicazioni sul
ruolo che sarà tenuta a recitare" l'ombra
incappucciata
portò le mani unite fra loro davanti al viso nascosto
incredibilmente compiaciuto "Si, geniale! Estremamente geniale questa
trovata! Qualcosa che solo un genio come me poteva escogitare e tu hai
recitato bene... si, benino... diciamocelo, potevi fare di meglio".
Miku si zittì per qualche secondo.
"Recitare?" alzò un soppraciglio.
Unknown Shadow le sventolò una mano davanti come se fosse la
cosa più ovvia del mondo.
"Si, recitare. Hai presente, no? Potrei semplificartelo con "sostenere
un ruolo in uno spettacolo teatrale, cinematografico eccetera
eccetera..."
"Recitare?" ripetè ancora.
"Si, recitare! Non è un verbo difficile da capire, no?"
Miku scosse la testa vigorosamente lasciando ondeggiare i codini da
destra a sinistra.
"No! Non ho affatto recitato! Io sono venuta qui perchè tu
mi hai detto di farlo!" strillò.
"Oh cielo, ho capito" soffiò l'individuo vestito di grigio
con
voce annoiata "sembra che dovrò farti capire tutto
dall'inizio".
"Capire, cosa?"
"Eh, dammi un attimo! Se mi dai un attimo magari te lo spiego".
Miku intrecciò le braccia con una smorfia appoggiandosi al
muro
mentre osservava come Unknown Shadow si dava da fare per un non -
meglio - specificato - qualcosa.
Dal nulla, o per meglio dire dal sotto il suo ampio mantello -con tanto
di cappuccio annesso- tirò fuori una bobina.
"Una pellicola? Sul serio?" domandò Miku come se fosse
appena stata presa in giro.
A quella domanda così canzonatoria Unknown Shadow le rispose
abbastanza seccato.
"Si, sul serio! Non sto mica scherzando io, guarda ho pure il
proiettore!" ed indicò una proiettore vecchio modello
saltato
fuori da chissà dove, tanto ormai Miku si era abituata a
tutte
quelle cose strambe che apparivano nei momenti più
disparati.
Così, lasciò semplicemente che quel bizzarro
individuo
finisse di caricare la bobina con la pellicola sul proiettore puntato
verso il muro. E quando ebbe finito si affiancò a
Miku
spingendola per le spalle.
"Avanti, andiamo a sederci. Hai mai visto qualcuno guardare qualcosa in
piedi?" e la spintonò fino a farla sedere sul letto.
Miku eseguì l'ordine mantenendo quell'espressione
imbronciata
sulle labbra, dire spazientita era poco: si sentiva più che
presa in giro!
"E che cosa è adesso quell'espressione?" là
ammonì Unknown Shadow.
Miku alzò gli occhi al cielo e abbozzò un mezzo
finto sorriso.
"Meglio, si puoi fare ancora meglio ma sicuramente molto meglio" e
prese posto a sedere vicino a lei.
Miku aspettò intrepida mentre l'individuo al suo fianco
restava
impassibile con lo sguardo, oscurato dal cappuccio, dritto davanti a
sè.
Nulla succedeva.
"Cosa stiamo aspettando?" ringhiò la ragazza.
"Che tu applauda con le mani, ovviamente! Dico, quando sta per iniziare
qualcosa è dovere del pubblico applaudire! Avanti, batti le
manine!" e
portò le due esile mani a sbattersi una sull'altra.
Con un sospiro, Miku fece lo stesso ma proprio mentre stava per
applaudire anche lei Unknown Shadow esclamò forte.
"Cosa succede adesso?" ringhiò ancora più forte
Miku.
"Spegni la luce prima però, altrimenti non vedremo nulla" fu
l'ultima esauriente risposta di quel pazzo sconosciuto.
Miku obbedì in silenzio prima di dirigersi sull'interruttore
per poi riprendere posto.
L'Autrice Sconosciuta:
Bene,
l'ho
scritto, l'ho corretto -credo- e mò adesso lo pubblico! xD E
se
qualcuno di voi avrà già capito come tutto
ricomincerà da capo passi da
me a dirmelo e... ho una confezione di biscotti che aspetta di essere
aperta!xD
No, siamo seri adesso!
Come Bad End Night doveva terminare con la morte di tutti e sette, il
suicidio di Miku e il suo risveglio con tanto di ripresa da capo per
ricominciare con la Crazy
Night, allo stesso modo Crazy Night doveva terminare in "questo" modo
per poi ricominciare da capo! xD -l'avevo premeditato fin
dall'inizio: Crazy Night DOVEVA
terminare in questo modo-
No, non sono pazza dico sul serio... e se avete presente il modo in cui
Twilight Night è disegnata nella prima parte del video forse
capirete il perchè! xD
Avete capito quindi? Vi è piaciuta quest'idea? E quanto da
una scala da 1 a 10? xD *euforica*
No, scherzo, scherzo sul serio. Sono solo euforica perchè
anche
Crazy Night è terminata! Yeeee *lancia coriandoli e stelle
filanti*
Dunque, prima di salutarvi voglio ringraziare queste persone per avere
inserito questa long fra le loro seguite:
- Chikuka - chan;
- IbbyKiseki;
- Mikhael98;
- Mystryss;
- Nivees;
- Purple Deep;
Chi l'ha recensita dimostrandomi così il
proprio sostegno
e anche i lettori silenziosi (perchè lo so che ci siete
<3)
Il prossimo capitolo sarà il prologo di Twilight Night.
_Flowermoon_
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