Rinunciare a lei,rinunciare a vivere.

di Sherly_Holmes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisione ***
Capitolo 2: *** Addio all'amore ***
Capitolo 3: *** Una bottiglia di Gin ***
Capitolo 4: *** L'ultima avventura di Conan Edogawa ***
Capitolo 5: *** She isn't mine. (7 anni dopo) ***
Capitolo 6: *** Quel tempo volato via.. ***
Capitolo 7: *** Quando il destino non può essere cambiato ... ***



Capitolo 1
*** Decisione ***






Una lettera anonima cadde dalle mani di colui a cui era indirizzata. 
"Mi hanno scoperto.." Quello era uno dei pochi momenti in cui si poteva scorgere la paura nei suoi occhi attraverso quelle grandi lenti con le quali tentò invano,per tutto questo tempo,di nascondere il suo viso,quel viso che nessuno osservava da anni,era tanto il desiderio di vederlo riflesso nuovamente nello specchio,ma quella mattina aveva perso ogni speranza,quattro righe bastavano a cancellare totalmente i suoi piani,tornare Shinichi sarebbe stato solamente un'ipotesi lontana,irraggiungibile.
"Conan Edogawa,sei sopravvisuto per desiderio del fato,non sarai solo tu a soffrire ma soprattutto le persone che hai tentato invano di proteggere" 
Lesse nuovamente ad alta voce,in modo che l'amica scienziata e l'insolito inventore potessero ascoltare,quelle parole fecero gelare il sangue ad Haibara,non disse nulla,continuava ad osservare il detective come se aspettasse un commento,una parola "..indirizzata a Shinichi Kudo.." "Così si conclude."
Il silenzio era tale da incutere ancora più terrore,nessuno dei tre aveva il coraggio di parlare,fu Conan a spezzare il silenzio "Ha detto che l'ha trovata sotto la porta di casa mia,giusto dottor Agasa..?" "S-Si..Ho avuto l'istinto immediato di contattarti,non aveva l'aria di una lettera normale.." Ricadde il silenzio.
Il piccolo detective osservò colei che aveva dato vita a tutto questo,cercava conforto,come se lei potesse dire qualcosa per placare quel momento tanto di terrore quanto di ansia.. "Cosa hai intenzione di fare Shinichi?" "Sparire.." Haibara commentò prima che a Conan fosse data l'opportunità di rispondere alla domanda dell'inventore. Ancora qualche minuto di silenzio. La scienziata,poi,alzò lo sguardo,incrociando gli occhi azzurri del detective "Devi sparire Shinichi. Abbandona il paese,non entrare in contatto con nessuno,fai perdere le tue tracce!"  "Come potrei.." Con quelle due semplici parole i due amici capirono a cosa si riferiva Conan. La malinconia con cui aveva epresso le sue intenzioni li conduceva in una sola direzione.. "In questo modo lei sarebbe al sicuro Kudo.. Se continui la tua vita da "Conan" come se questa lettera non avesse mai varcato la soglia delle tue paure,potrai dirle addio per sempre. Per tre lunghi anni hai tentato di proteggerla,di bloccare le sue lacrime,vuoi rinunciare ai tuoi sacrifici così? Esponendoti come se niente fosse?" Tre anni erano passati da quella sera. La sua Ran non era più quella diciasettenne che era abituato a vedere,e per quei tre anni,Shinichi non era mai tornato per salutarla..per abbracciarla.
"Devo parlarle..un ultima volta..da Shinichi però.." "E dopo che farai? Hai davvero deciso di rinunciare a lei?" "D-devo farlo,dottor Agasa..nessuno le farà mai del male,in questo modo non sarà coinvolta,rinuncerò a lei perchè..perchè ne sono innamorato..Che romanticone che sono,vero?" Accennò un sorriso,mentre Haibara tornò con l'antidoto creato alcuni anni prima,per permettere a Conan di ritornare se stesso anche se per poco. "Ricordati,hai solo il tempo di parlare. Non tirare in ballo l'organizzazione,dille che andrai via per un po' e.." "Tranquilla..So benissimo come comportarmi." Ingerì lo pseudo-antidoto,e dopo varie sofferenze fisiche,Shinichi era davanti agli occhi dei due amici,che continuavano ad osservarlo,quasi si fossero dimenticati il suo volto. Kudo aveva tutta l'aria di un ventenne,non più di un liceale. Sospirò e lanciando uno sguardo alle due persone che continuavano ad osservarlo,uscì dall'abitazione del Dottor Agasa,per dirigersi dove aveva abitato per tre lunghi anni. Correva per recuperare più tempo,per guadagnare qualche minuto insieme a lei. Arrivò davanti casa Mori,sopsirò nuovamente,in modo profondo,e bussò a quella porta che aveva varcato nelle sembianze di "Conan". Ad aprire era una ragazza dai capelli castani lunghi fino alle spalle,con due grandi occhi cobalto attornati da lineamenti perfetti. Improvvisamente,due labbra sottili colorate da un accenno di rossetto si aprirono per pronunciare il suo nome: "S-Shinichi.." "Ciao Ran.." . . .


La ragazza rimase immobile,le sue emozioni erano completamente confuse. Voleva abbracciare il detective,ma desiderava anche prenderlo a pugni. 
Riprese il controllo,e iniziò ad esternare tutto quello che le passava per la testa.. "Tre anni..Non ti vedo da tre interminabili anni..Hai idea di come mi hai lasciata vivere? Credevo che fossi morto..Chiamavo i tuoi genitori e mi dicevano di non avere nessuna notizia,chiedevo ad Hattori e ogni volta alzava le spalle per comunicarmi di non saperne niente,il Dottor Agasa era l'unico a dirmi che stavi bene e continuavi a risolvere casi,ma per me era diventata una scusa,una patetica scusa..Tentavo di chiamarti,ma era la tua segreteria a rispondere..Sai,chiamami sciocca,ma a volte componevo il tuo numero solo per ascoltare la tua voce registrata,come se quelle parole,mi dessero conforto e mi ripetessero che in realtà..tu stessi bene,a differenza di me.."  Il detective,pur vivendo con lei, non aveva mai minimamente immaginato che le sue sofferenze erano tali da condurla ad ascoltare la sua voce nella segreteria. Non aveva fiato,ma doveva parlarle..anche perchè..questa sarebbe stata l'ultima volta.. "Ran..Questa mia visita,non ti farà rallegrare il morale-" "Allora vai via. Non ho più voglia di soffrire ,basta. Ti prego,smettila!"  Una lacrima scese dal viso della karateka. Stava per chiudere la porta,quando il giovane la prese per la vita e con la mano destra le accarezzava il viso,quel bellissimo viso,che in tre anni non aveva mai potuto osservare da vicino. Lei era davvero bella,i suoi occhi tristi osservavano lo sguardo del detective che asciugandole l'unica lacrima che le scese fino alla bocca,la baciò. Quel bacio che entrambi avevano sognato da sempre,il primo,ma anche l'ultimo . . .


Salveee! :)
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto,lasciate qualche commento e fatemi sapere che ne pensate ^^
Al prossimo capitolo :)
-Sherly_Holmes-

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Capitolo 2
*** Addio all'amore ***





I due giovani erano avvolti in un momento interamente loro,come se in quell'istante ci fossero solamente Shinichi e Ran,nessun'altro.
Ogni secondo che passava,il detective e la karateka continuavano ad avvicinarsi,a stringersi. Le loro lingue si sfioravano, e l'uno non voleva lasciar andare l'altra,Shinichi teneva la ragazza stretta per la vita con entrambe le mani,Ran era aggrappata al collo del ragazzo e dolcemente gli accarezzava i capelli.
Entrambi avrebbero voluto che quel bacio,si fosse tramutato in
qualcosa di più
,così da laciare un segno per sempre,quel segno che un semplice bacio non poteva marcare.
Shinichi cercò lentamente di entrare in casa della persona che con dolci movimenti incitava il ragazzo a varcare la soglia della porta,rimasta semiaperta.
Purtroppo quel magico momento fu interrotto da una fitta che trapassò il petto di Shinichi "Ahi!" che nolente si stacco dalle labbra della ragazza,che ignara del suo dolore fisico cercava di avvicinare nuovamente il ragazzo "Cosa c'è?" "N-niente..ma,adesso devo andare.." "Ti prego..resta." "Non poss-" Un'altra fitta sconvolse il corpo del ragazzo,questa volta il dolore era più intenso. "Shinichi,stai bene?" "Si..Perdonami Ran.." Uscì da casa Mouri,e iniziò ad avviarsi verso l'abitazione dell'amico inventore,ma la dolce giovane,lo fermò per un braccio..Questa volta non aveva intenzione di lasciarlo andare via "Portami con te. Ovunque tu vada,io ti seguirò! Non ti sarò d'impiccio,ti lascerò risolvere tutti i casi che vuoi a modo tuo,senza recarti un minimo fastidio,lo prometto! Ti prego..ti prego portami con te!" Era incredibile il modo in cui riusciva a trattenere le lacrime. Quelle parole fecero nascere nel detective il desiderio di raccontarle tutto,sull'organizzazione,su Conan..ma meno sapeva e più sarebbe stata al sicuro. Per tre anni aveva tentato di nascondere la verità,non poteva lasciare che ogni sacrificio da parte sua andasse in fumo proprio in un momento come questo. "Ran,questa volta è diverso.." Le prese la mano che la karateka non aveva intenzione di staccare dal braccio dell'amico,la guardò negli occhi e tentò di inventarsi meno bugie possibili "..andrò via per molto tempo,potrebbero essere mesi,anni..per sempre probabilmente. Non risolverò casi come..come ho fatto in questi tre anni.." Si fermò. Un'altra fitta. Questa molto più forte. Riprese fiato e continuò a parlare,lentamente,perchè sapeva che sarebbe stata l'ultima volta. "..Voglio che tu mi ascolti molto attentamente Ran. Tu sarai sempre nel mio cuore,io non potrei mai dimenticarti,sarai la mia amica,la mia ragazza,il mio mondo per sempre..tu,invece..devi scordarti di me,so che sarà difficile,ma devi farlo perchè sei la persona più forte che io conosca..trovati un ragazzo che ti ami davvero,pronto a rischiare la sua vita per te,magari uno che condivide le tue stesse passioni,qualcuno che non ti lasci mai sola. Non guardare mai più indietro,pensa a continuare la tua vita,perchè ti meriti una vita felice accanto ad una persona che resti al tuo fianco in ogni momento." "Come puoi chiedermi una cosa simile!? Io ti amo Shinichi.." "Ce la farai,perchè sei Ran,la mia Ran..Ti voglio bene..addio" Il desiderio di un ultimo bacio appariva nella testa del detective,ma non aveva tempo. Lasciò le mani della ragazza e corse via,si voltò un'ultima volta per vedere il volto della ragazza che da tanto aveva desiderato e che ora doveva lasciar andare come se niente fosse. Flashback dei loro momenti continuavano a tormentarlo,correva più forte,voleva evitare di scoppiare in lascrime,correva,come se andare più veloce avesse placato il dolore.


Arrivò a casa del Dottor Agasa,prima di entrare fece due respiri profondi,non per il dolore fisico,ma per quello morale. Spalancò la porta e pochi minuti dopo,ritornò ad essere Conan. "Allora? Cosa le hai detto?" Conan non aveva il coraggio di incrociare gli sguardi dei suoi interlocutori. Di spalle rispose alla domanda fatta dall'inventore "Le ho detto..In pratica,più o meno la verità..che sarei andato via per sempre,e che avrebbe dovuto dimenticarmi.." "Ora che hai chiuso con lei come Shinichi,devi farlo anche da Conan. Chiamala e dille che stai andando via." La scienziata aveva ragione. Porse il suo cellulare al detective che compose il numero,in attesa della risposta. 
All'improvviso si sentì una voce,la sua voce. Il ragazzo non riuscì a parlare,rimase atterrito,il dolce suono della voce appartenente alla ragazza a cui aveva appena detto addio,era un dolore in grado di bloccargli il respiro. Immediatamente il dottor Agasa,prese dalle mani del giovane il telefono e iniziò a parlare "Ehm,ciao Ran,sono il dottor Agasa!" Attivò il vivavoce in modo che anche Conan potesse sentire la conversazione "Dottore! Mi dica!" "Ti chiamo da parte di Sh- ehm di Conan!" "Sono due giorni che non lo vedo! Sta bene?" "Benone,ma i suoi genitori sono venuto a prenderlo qualche ora fa,mi chiedevo se potevi preparare la sua roba,così la verrò a prendere io e gliela spedirò!" "Anche Conan.." Due semplici parole bastarono a far gelare il sangue del detective,purtroppo non c'era nulla che poteva fare "..non si preoccupi dottore,venga quando vuole,preparo immediatamente la roba di Conan.." "Grazie mille..a dopo!"  La scienziata e l'inventore osservavano il ragazzo che non possedeva il coraggio per alzare lo sguardo. "Hai fatto la cosa giusta Kudo.."


Più tardi,il Dottor Agasa si ritrovò a casa Mori come d'accordo. Prese due valigie che contenevano oggetti e vestiti appartenenti al piccolo detective e mentre salutava fu interrotto dalla voce di Ran "Mi scusi dottore.." "Dimmi Ran!" "..cosa..cosa sta succedendo a Shinichi?" L'inventore impallidì poichè privo di risposte. "Cosa intendi dire con questo?" "..Io sono sicura che quell'idiota sia coinvolto in qualcosa più grande di lui,altrimenti perchè dirmi quelle cose.." "Ascolta piccola,il tuo Shinichi..come posso dire.. è come se si fosse preso una vacanza.." "Una vacanza dove può rimanere ucciso?" "..M-ma no..stai tranquilla lui-" "C'era una lettera stamattina. Sotto la porta di villa Kudo. L'ho presa per conservarla,ma era quasi aperta,e non volendo ho letto il contenuto..Ho deciso di lascirla lì poichè lei Dottor Agasa,probabilmente ha più contatti con lui,e glielo avrebbe comunicato il prima possibile..Ora,una lettera anonima,il ritorno improvviso di Shinichi,un addio troppo misterioso,hanno in comune qualcosa,e io intendo scoprire la verità.." "Ma..Ran.Lascia perdere!" "Mi dispiace,ma ho preso la mia decisione." "Ran.." "Arrivederci dottore".
Tornando a casa l'inventore raccontò tutto a quelle due persone a cui si gelò il sangue ascoltando la notizia.
"Dobbiamo evitare che prenda iniziative da sola!" La proposta di Haibara non fu ascoltata dal detective,che ancora era perso nei suoi pensieri.
Quell'addio,non era servito a nulla? . . .


Eccomi di nuovo qui :P
Che ne pensate della decisione di Ran?
Lasciate molti commenti,alla prossima :)
-Sherly_Holmes- 

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Capitolo 3
*** Una bottiglia di Gin ***


 

. ."Kudo? Potresti risopdere alla mia domanda?!" Il detective era ancora immerso nei suoi pensieri,in quegl'occhi azzurri si poteva scorgere la paura di perdere le persone che ama, e la rabbia, poichè in nessun modo avrebbe potuto evitare che il suo incubo peggiore diventasse realtà. "Non lo so Haibara..nessuno di noi tre può fare niente.."
"Cosa intendi dire..?"  "Vedi,se voi-" La risposta di Conan fu smozzata dal suono del campanello dell'abitazione del Dottor Agasa. "Nasconditi Shinichi! Potrebbe essere Ran!"
Il ragazzo eseguì il consiglio dell'amico,ma aprendo la porta,l'inventore e la scienziata non trovarono nessuno,a terra erano situati un pacco e un'altra lettera anonima. Haibara fece cenno al detective di uscire dal suo nascondiglio,e la visione di quei due oggetti,fece nascere in lui ancora più terrore. "Chiunque li abbia lasciati non dev'essere andato lontano!" "Ti sbagli.."  Anche nella ragazza il terrore avvolse le sue emzioni. Qualche minuto di silenzio mentre rincasavano,Ai alzò gli occhi e con coraggio ricominciò a parlare "Una macchina..mentre aprivo la porta ho intravisto una macchina.." "Una macchina!? E com'era? Descrivila!" "Non l'ho osservata bene..ma..e-era nera." I dubbi dei tre si erano improvvisamente placati,non era uno scherzo,erano loro, i corvi dell'organizzazione. Conan si avvicinò ai due oggetti adagiati vicino la porta,prese in mano la lettera,un bel respiro,e poi l'aprì.. "Non capisco.."  "Cosa c'è scritto Shinichi?" "Ran Mori,Kogoro Mori,Yukiko Fujimine,Yusaku Kudo,Hiroshi Agasa,Heiji Hattori,Kazuha Toyama..Shiho Miyano.."  "Ma cosa significa?!"
"Quello che tentavo di spiegare ad Haibara poco fa..Neanche voi due siete al sicuro,e o-ormai non ha più importanza se sparisco o no...Ho imbrogliato,preso in giro gli uomini in nero,e devono farmela pagare..Su questa lettera sono scritti tutti i nomi delle persone che mi sono vicine,vi elimineranno uno alla volta!" Riuscì a stento a trattenere le lacrime, lacrime di rabbia,era impotente a tutto questo.Ora più che mai. "Credi sia prudente aprire il pacco?" "..Potete stare tranquilli,basta osservare la forma,una bomba non entrerebbe mai lì,sono certo che conterrà-" "Una bottiglia di Gin." Mentre il detective parlava,l'amica aveva già sciolto quel cupo fiocco nero che avvolgeva la scatola. "..Questa volta hanno lasciato anche la firma. La cosa è più seria di quanto pensassimo." 


Mentre l'amico d'infanzia era totalmente avvolto nel terrore,Ran mantenne la promessa fatta a se stessa,e iniziò a indagare,partendo da villa Kudo.
Rovistò ovunque,mettendo a momenti sotto sopra ogni stanza,ma niente. "E bravo il nostro detective,come tale non ha lasciato neanche un indizio.." Alla ragazza venne in mente che per trovare un detective,aveva bisogno di un detective,sicuramente il secondo non poteva essere suo padre dato che in quei giorni era fuori città e che comunque non avrebbe mai contribuito a cercare "L'idiota che faceva soffrire sua figlia" Così la Karateka compose sul proprio cellulare il numero del detective di Osaka,la conversazione fu breve,e non volendo, Heiji disse alla ragazza che sarebbero arrivato a Tokyo tra qualche ora poichè erano stati contattati da un certo Agasa.
Nella testa di Ran si schiarì ogni cosa. Shinichi non era andato via,il Dottor Agasa ed Heiji erano al corrente di ciò che stava accadendo,con Hattori doveva arrivare anche l'amica Kazuha,dato che al telefono il detective parlava al plurale,quindi la questione era abbastanza seria.
Qualche ora dopo,la karateka più determinata che mai,si diresse all'aeroporto e lì incontro i due amici dell'ovest. "Buonasera." Era evidente che il ragazzo non si aspettava di trovarla lì,ma con indifferenza rispose al saluto "C-ciao Ran..come mai qui?" Anche Heiji era fisicamente cambiato,aveva del tutto l'aspetto di un ventenne così come l'amica,Kazuha,che portava sempre i capelli legati a coda di cavallo,ma il suo viso sembrava molto più maturo. "Ciao Ran! Sono contenta di vederti!" Le ragazze si avvolsero in un lungo abbraccio,ma gli occhi di Ran erano totalmente puntati sul detective.
La ragazza ospitò gli amici in casa sua,Heiji ,era chiaro,aveva fretta di andare a trovare l'amico in questo momento così delicato,ma lo sguardo di Ran non si staccava dal suo. "Allora.." Spezzò il silenzio la karateka ".. ti ha mandato a chiamare il dottor Agasa,giusto Hattori?" Il ragazzo non trovava una scusa che andasse bene per il contesto,e precedette a rispondere l'amica d'infanzia "Veramente ha chiesto che accompagnassi anch'io Heiji,non capisco il motivo ma credo si trattasse di qualcosa di molto importa-" "Ma no,no! Che dici Kazuha!" Era chiaro che stesse mentendo,dato il fatto che interrompendo l'amica non era ancora riuscito a elaborare una frase di senso compiuto. A quel punto,Ran si alzò e si diresse con aria minacciosa verso il detective che rimase atterrito. Gli bloccò le spalle e iniziò a parlare con voce calma che si tramutò lentamente in urli "Ascolta Hattori,sta succedendo qualcosa a Shinichi,e io devo capire cosa! E lo scoprirò,lo scoprirò anche senza il tuo aiuto!! Adesso sei pregato di dirmi tutto quello che sai su quell'idiota di un detective! Per favore!!" Heiji in quel momentò capì la vita che in questi tre anni aveva vissuto Shinichi. Bugie e solamente bugie. Si alzò con gli occhi bassi e trascinò l'amica d'infanzia a cui era tanto legato,fuori da casa Mori. Prima di uscire definitivamente guardò la ragazza,rimasta in mobile con aria inquieta,e si limitò a dire poco "Hai indovinato. Shinichi e nei guai,ma se cerca di tenerti all'oscuro,è solo per proteggerti. Ciao Ran" Entrambi i ragazzi di Osaka si allontanarono lasciando Ran immobile e con più determinazione di quanta ne avesse prima.

Nell'abitazione del Dottor Agasa,erano riuniti il detective dell'ovest,la scienziata,l'inventore e la ragazza di Osaka,che ancora non capiva le ragioni di quella "rimpatriata".
Conan si trovava nell'altra stanza,essendoci Kazuha non poteva uscire allo scoperto. Il fidato amico anziano,raccontò tutto senza fare riferimento a Shinichi,a Conan o a tutto ciò che potesse insospettire la ragazza ignara della situazione.
Il detective capì immediatamente,e si rivolse all'amica "Kazuha,è meglio che ritorni ad Osaka.." "Cosa? No,non intendo farlo..lettere anonime,organizzazione degli uomini in nero,insomma..cosa centra con noi?" "La situazione è molto delicata.." Si avvicinò alla ragazza in modo che solo lei potesse sentirlo "..Non posso permettere che ti succeda qualcosa.." "Neanch'io voglio che succeda qualcosa a te! Quindi resteremo insieme!" Quell'attimo di tenerezza tra i due fu totalmente ignorato da Kazuha,che sembrava molto decisa a non ascoltare i consigli dell'amico,che arrendendossi concesse alla ragazza di rimanere "..Però non dovrai raccontare niente di questa storia a Ran,chiaro?" "Non capisco il motivo..ma farò come dici."
Ormai era tarda notte,e Heiji si ritrovò finalmente a parlare con l'amico mentre il resto del gruppo dormiva. 
"Che ne pensi di tutta questa storia?" "Che hai fatto la cosa giusta non raccontando niente alla tua ragazza..anche se mi sembra determinata a scoprire la verità!"
"Spero che non le accada niente.." "E' al sicuro,riuscirai a proteggerla..ora è meglio dormire,notte Kudo!" "Buonanotte!" Ovvio era il fatto che entrambi non avrebbero chiuso occhio,Conan aveva un solo pensiero in mente,Ran,si chiedeva se davvero riuscirà a proteggere la persona più importante al mondo per lui. . . .


Ed entrano in scena anche Heiji e Kazuha!
Dal quarto capitolo in poi la storia diventerà molto più interessante,
vi anticipo solo 'Ran è nei guai.'
Alla prossima :D
-Sherly_Holmes-

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Capitolo 4
*** L'ultima avventura di Conan Edogawa ***


                                                                                         


..Quella mattina molti dei presenti fecero fatica ad alzarsi,non per un fatto fisico,semplicemente a nessuno andava di affrontare la realtà per quella ch era,e avrebbero preferito continuare a vivere in un sogno dove potersi rifugiare,un luogo accogliente ma pericoloso se si perde la via di ritorno.
Non lo avrebbe mai detto,neanche sotto tortura,ma quella notte l'aveva sognata.Lei era così bella,come sempre era stata,era felice,ma lui non c'era. Pensò che fosse una rivelazione,come una sorta di verità,d'altrone lo aveva sempre pensato.Magari sarebbe davvero stata meglio senza di lui,se in questa bizzarra storia uno dei due sarà destinato a soffrire,non sarebbe stata lei,non di nuovo pensava. "..Shinichi?" L'amico di Osaka fece interrompere i pensieri del detective,che senza volerlo si era assentato dalla conversazione.In quella camera erano presenti solo i due ragazzi e la piccola scienziata,la quale possedeva un'espressione diversa,non era più un viso monotono il suo,ma uno preoccupato,che celava terrore. "..insomma sei sveglio?" Conan si riprese e osservò le persone in quella stanza,ma non aveva voglia di discutere "Che c'è?" 
"Hai capito cosa ti ho detto si o no?" Heiji inziò quasi ad innervosirsi,toccò la spalla dell'amico e continuò a parlare "..Ran sta venendo qui,devi nasconderti!"  "Cosa? Ma come lo sai?" "Ha telefonato questa mattina all'alba,ha parlato con il dottor Agasa.." Fu Haibara a rispondere alla domanda del detective che sembrò quasi scioccato alla notizia. "Vorrà controllare la casa,dove posso andare?" "A casa tua,avrà già controllato,non ci ritornerà di nuovo..io vengo con te,sono la compagna di scuola di Conan,potrebbe fare domande e mettermi in difficoltà!" Il detective di Osaka quardò i due con un'aria dubbuiosa,e in seguitò si offrì di scortarli fino a casa dell'amico.
Lì i due "bambini" rimasero in silenzio per una buona mezz'ora,Ai leggeva negli occhi del proprietario della casa la sua preoccupazione,chissà per quale motivo aveva intenzione di placarla "Stai tranquillo Kudo,la tua ragazza possiede poche informazioni,non scoprirà niente.." "No,non sono in pensiero per questo.." La ragazza si avvicinò là dov'era fermo il detective "Ho capito,sai? Sono una donna,noi certi segnali riusciamo subito a captarli..Anch'io a modo mio,spero che non le accada niente.."  Il ragazzo guardò l'amica quasi con stupore,aveva letto perfettamente i suoi sentimenti in quel preciso momento. Rimase in silenzio,ma con aria più tranquilla,come se si fosse sfogato con qualcuno di cui poteva fidarsi. Passarono due ore,ma dall'abitazione del dottor Agasa non arrivarono notizie.. "E se Ran avesse telefonato non per avvertire ma per metterci in guardia per un po'?" "Cioè?" "..Come se potesse arrivare da un momento all'altro,magari anche domani.." "Se la situazione è questa passeremo insieme molto tempo..Anche se non credo che quella ragazza sia così furba e sveglia da giocarci uno scherzetto del genere-"  "Vedi che stai parlando di Ran,ti ricordo che ci sono stati vari episodi in cui ha quasi svelato la mia identità! E poi non ti permetto di darle della stupida!"  "Io non le sto dando della stupida,dico solo che sembra strano questa sua decisione presa all'improvviso,si vede che non ne può più delle tue continue scuse-"  "Smettila Haibara! Ran ha sofferto per tre anni a causa mia,quello che sta facendo ore mi sembra più che giusto!"  "Calmati. Non parlerò mai più di lei se la cosa ti tranquillizza!" Fu un momento di lunga tensione tra i due,esso fu sciolto dalla telefonata del detective di Osaka,in cui aveva spiegato solo che entrambi dovevano immediatamente tornare,senza aggiungere altro.


"Cos'è successo? Ran non c'è vero? Vi ha telefonato?" Il piccolo detective aveva ancora il fiatone a causa della lunga corsa per raggiungere l'abitazione del vecchio amico. All'interno della casa nessuno tentava di rispondere alle sue domande,vedeva i volti di quelle tre persone alquanto pallidi,in particolare quello di Kazuha,tanto che divenne sospettoso dato che la ragazza non faceva domande per quanto riguarda la sua presenza lì. "Conan,prima di dirti una certa cosa..ho raccontato tutto a Kazuha,dato che lei è coinvolta quanto noi aveva il diritto di sapere la verità.." Il detective abbassò lo sguardo in segno di approvazione,un'altra persona alla lista di coloro che conoscevano la verità si era aggiunta.. "Non ti preoccupare Con..ehm..Shinichi,non racconterò nulla a-" Le parole della ragazza di Osaka furono interrotte dall'amico d'infanzia,che le sfiorò la bocca come per farla tacere. Conan si accorse di quel gesto..chissà per quale motivo voleva definitivamente chiudere il dialogo,forse sapeva cosa i suoi amici stavano per dirgli.. "Shinichi..è arrivata un'altra lettera anonima..cinque minuti fa.." La mano tremante di Heiji raggiunse quella dell'amico,che quasi non aveva voglia di leggerla perchè nel suo inconscio già sapeva "Il primo insetto è caduto in trappola,se vuoi rivedere la ragazza recati alla vecchia fabbrica di via Beika." Proprio come temeva. Gli occhi del detective si riempirono di terrore,specialmente alla vista di ciò che conteneva la busta in cui era stata spedita la lettera,una ciocca di capelli,e non di una chioma qualsiasi,erano quelli di Ran,come poteva non riconoscerli.."N-non è uno scherzo..Sono capelli di...sono i suoi capelli.." "Che cosa facciamo?"   "Devo andare lì.."   "Io vengo con te!"   "Non puoi Heiji,prenderebbero in ostaggio anche te!"  La scienziata guardò a lungo lo sguardo del detective e iniziò a rimproverarlo   "Sei un povero idiota.." Ci fu un attimo di pausa,e la ragazza continuò   "..gli stai dando quello che vogliono,quando andrai lì verrai soppresso.."   "E cosa dovrei fare? Lasciare Ran nelle mani di quei tipi?"   "Non ti sembra strano Kudo? Se davvero vogliono farti soffrire,perchè inviarti una lettera per comunicarti che hanno rapito una delle persone indicate nel secondo elenco? Perchè avvisarti? Tutto questo non ha senso.."   "Senso o no io vado! Che nessuno di voi provi a seguirmi!" Prese velocemente la lettera e cercò di ritornare in sè..Correva. Come se andando più forte l'incubo sarebbe svanito,come se lui si sarebbe svegliato per ritornare alla realtà. Dopo essere rimasto senza fiato,arrivò lì,nel luogo in cui era indicato nella lettera.


Ogni pensiero gli passò per la testa..che scusa avrebbe inventato con Ran? Nessuna sarebbe stata più plausibile ormai.Avrebbe scoperto tutto. Forse era giusto così.
All'improvvisò si trovò davanti una figura. Non riusciva a capire se fosse un uomo o una donna,fu la voce della sagoma a confermare la seconda ipotesi "Ben arrivato!"
Come poteva non ricordarla..quella era la voce di Vermouth. "Dov'è Ran?!"   "Sta bene,è dietro di me addormentata,così non può vederti in questo stato.." Era come se la donna volesse aiutarlo..perchè?   "Non hai spedito tu le prime due lettere vero?Neanche la bottiglia immagino.."   "Esatto! Sono autrice solo dell'ultima..Arriverò al punto.. Libererò la ragazza appena lascerai il paese.."  "Che cosa vuoi da me?"  "Solo un patto..ma non è il momento di esplicarlo. Questa sera lascerai il paese,e avrai mie notizie immediatamente.."  "Ma Ran e gli altri..?"   "Non gli accadrà niente,hai la mia parola."  Non capiva.Il detective non riusciva a comprendere il motivo di ciò che la donna gli stava proponendo. Però..voleva fidarsi,Ran e tutti quanti sarebbero stati meglio,in fondo aveva ragione. "Come vuoi..Lascerò il paese,ma dovrai farmi avere la conferma che Ran sta bene così come tutti gli altri citati nella seconda lettera!" "Farò come desideri detective.." Sparì come era abituata a fare,nell'ombra. Per un attimo riuscì ad intravedere la ragazza,era addormentata,ed era bella come non lo era mai stata.
Uscì dall'edificio e si diresse verso l'aeroporto,prima però passò per casa sua,dove prese l'antidoto che lo trasformò in ventenne per poco tempo,in modo da prendere un aereo senza destare sospetti.


A casa del Dottor Agasa,nessuno dei presenti immaginava minimamente quello che era accaduto poche ore prima. Squillò il telefono interrompendo il silenzio,fu l'inventore a rispondere "Pronto?" "Dottor Agasa,sono Shinichi.." "Shinichi!" A quella parola tutti gli amici si avvicinarono per ascoltare "..Dove sei?Come stai?"  "Mi ascolti dottore,sto andando dai miei genitori in America.."  "Cosa? Ma Ran,sei riscito a salvarla?"  "E' tutto a posto,mi è appena arrivata la conferma che sta' bene.."   "Ma quando tornerai?" "Non ne ho idea..Ho un solo compito per lei."  "Cioè?"   "Dica a Ran che si ricordasse cosa le ho detto l'ultima volta..Ora devo andare,avrete presto mie notizie!"
"Aspetta Shi-" ..
Tutti rimasero stupiti,un grande colpo di scena aveva mostrato ogni punto interrogativo che si era nascosto per tre lunghi anni.
Kazuha ed Heiji ritornarono ad Osaka,sempre in contatto con gli amici di Tokyo,il dottor Agasa il giorno dopo,si recò a casa Mouri e comunicò alla ragazza,la quale era ancora leggermente scossa dagli eventi avvenuti la sera prima, "l'ultimo messaggio di Shinichi" La karateka rimase perplessa. Guardò il suo interlocutore con aria di rassegnazione e si limitò a lasciare anch'essa un messaggio "Dica al detective che ho capito tutto,probabilmente non sarà più protagonista dei miei incubi.." L'inventore accennò un sorriso e ritornò nella sua abitazione. L'unica a non avere avuto reazioni era Haibara,continuava a vivere come se non fosse accaduto nulla,forse era l'unico vero esempio da prendere in considerazione. "Chissà quando ritornerà Shinichi.."   "Sono sicura che ha qualcosa in mente,tempo qualche mese e lo rivedremo seduto alla scrivania risolvendo qualche misterioso caso.."

Chi poteva immaginare che sarebbero trascorsi degli anni..


Salve lettori!
Colpo di scena vero? :P
Secondo voi come continuerà la storia?
Lasciate molte recensioni,alla prossima!
-Sherly_Holmes-



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Capitolo 5
*** She isn't mine. (7 anni dopo) ***


  
                                            
 
7 Anni Dopo
...

                                                                            


"Great job my dear Silver Bullet.." Quelle furono le ultime parole che riuscì ad udire da quelle labbra marcate di rosso. "Returns from her now.. Angel.." Lui continuò a camminare senza voltarsi,nonostante avesse udito quell'ultima frase. Sorrideva. La luce del sole illuminava il suo volto ormai adulto,si diresse verso una piccola villa decorata con dei fiori di vario tipo,bussò ma nessuno rispose,si limitò così a lasciare un biglietto con scritta una semplice frase "E' tutto finito." I suoi genitori avrebbero capito ugualmente,lo avevano ospitato per sette lunghi anni,quasi gli dispiaceva andare via senza salutarli. Prese tutta la sua roba,e questa volta la meta era l'aeroporto,prendere quel mezzo che lo avrebbe riaccompagnato a casa,dai suoi amici,da lei. Durante il viaggio pensava a ciò che avrebbe dovuto dire una volta arrivato a Tokyo,come avrebbe fatto a raccontare questa storia così surreale? Però sorrideva,non aveva motivo di non farlo, d'altronde da quel momento sarebbe rimasto lui per sempre,il detective "liceale"  Shinichi Kudo, anche se ormai quasi trentenne.
Quando le hostess annunciarono l'atterraggio,varie emozioni colpirono il ragazzo. Finalmente era tornato a casa. Con un taxi raggiunse l'abitazione del suo vecchio amico,che ritrovando il detective alla porta ebbe un sussulto che si trasformò in emozione. "Shinichi..sei tornato!" In quelle parole però,il giovane notò un pizzico di malinconia
"Devo raccontarle molte cose Dottor Agasa..Prima però,dov'è Haibara?"  "Dovrebbe trovarsi nella sua stanza..Entra,vado a chiamarla.." Shinichi eseguì l'ordine dell'inventore, quanti ricordi in quella casa.. La sua vita da Conan si era svolta maggiormente tra quelle mura. "Kudo.. Ce l'hai fatta.." Il ragazzo rimase atterrito nel vedere la scienziata.. Erano passati sette anni,non aveva pensato che anche lei,ormai,non era più una bambina.. "Ai.. Sei.."  "Cosa ti aspettavi? In questo momento sono tornata all'età che avevo quando sono stata intrappolata nel mio corpo da bambina.. Ora però,dimmi perchè tu sei Shinichi Kudo che possiede gli anni che dovrebbe avere?"  "E' una lunga storia..prima però,tieni!" Porse alla ramata un piccolo contenitore nero "Dentro c'è l'antidoto definitivo,quello che ho ingerito qualche giorno fa anch'io!" Shiho guardava incredula il contenuto della scatoletta,quanti anni aveva aspettato questo momento. Lo ingerì senza pensarci due volte,e dopo varie sofferenze ritornò la Myano finalmente con la sua reale età. Era una donna molto bella,più di quanto Shinichi potesse immaginare. La vide sorridere,anche se per un attimo,poi ritornò alla sua solito espressione seria fissando il detective. "Come hai ottenuto l'antidoto?"  "Forse dovrei iniziare a raccontare da quella sera in cui mi diressi nella fabbrica abbandonata per salvare Ran.."





Tutti i ricordi di quel giorno gli passarono per la testa. Per un attimo lo travolse la tristezza,un attimo dopo la nostalgia,e poi gli si focalizzò davanti agli occhi il volto della ragazza che aveva intravisto per l'ultima volta. Si accorse che i due amici lo stavano osservando,scrollò il capo e iniziò a raccontare:
"Quella sera lì incontrai Vermouth.. mi disse che le prime due lettere anonime non erano state spedite da lei,la donna era mittente solo dell'ultima,e non lo aveva fatto per rapire o far del male a Ran,voleva semplicemente incontrarmi.." Si bloccò un momento,e notò che l'inventore e la scienziata lo stavano osservando con aria stupita,non parlarono e con un gesto lo incitarono a continuare  "..Mi disse che avrei dovuto lasciare il paese,ovviamente sapeva che sarei andato in America,dai miei genitori,così qualche settimana dopo mi raggiunse.." Ci fu ancora un momento di pausa,poi ricominciò a raccontare ".. Vi sembrerà strano,ma anche per Vermouth l'organizzazione era un pericolo,lei centrava solo in parte..E voleva aiutarmi,anzi,aiutarci.." Si rivolse verso Shiho che lo fissava con aria incredula ".. Per quanto riguarda il resto,con il suo aiuto sono riuscito a catturare i membri principali dell'organizzazione,non è stato facile,tanto che ho impiegato sette anni..Un anno fa abbiamo incastrato uno degli scienziati che lavorava al progetto sull'apotoxina,e in cambio della libertà,siamo riusciti a far creare stesso da lui un antidoto permanente per il veleno.. Questo è tutto!"  
"Ma Vermouth?" Domandò il vecchio inventore ancora con aria sbalordita "Non ne ho idea.."  "Sei un idiota Kudo.."  La ramata lo fulminò con quattro semplici parole
".. Credi che l'organizzazione degli uomini in nero si arrenderà facilmente? E come fai a sapere se Vermouth non diventerà un pericolo maggiore di loro?"  
"Vermoth non diventerà mai un pericolo..e poi,cosa possono fare quei corvi 
senza un palo a cui sorreggersi?"   "Cioè?"   "Anche se ne sono rimasti altri,sono del tutto innocui,i membri principali sono stati eliminati,non possono fare più niente!"  "Se lo dici tu.."  "Ora,scusate ma devo proprio andare!"  "Dove vai Shinichi?"  Il detective si limitò a sorridere,ma entrambi i presenti in quella stanza avevano capito la sua prossima meta. I due si guardarono e Shinichi notò quello sguardo che non prometteva bene.. "C'è qualcosa che non va?"  "Shinichi..prima di andare da lei..ecco..dovresti sapere-" "No dottore."  Le parole di Agasa furono interrotte dalla ramata,che si avvicinò e gli sussurrò "..deve essere lei a dirglielo.."  Il ragazzo era ancora lì a fissarli,con aria dubbiosa lasciò l'abitazione dell'amico per dirigersi presso casa Mouri.



La strada non gli era mai sembrata così lunga,pensava all'ultima volta in cui l'aveva incontrata,quel bacio che aveva sigillato il suo amore per sempre. Pensava a cosa doveva raccontarle adesso,che era stato via per sette interminabili anni,dando la caccia alle persone che lo avevano trascinato nel corpo di Conan.
Arrivò davanti alla porta,il cuore aveva perso la concezione di tranquillità,dato che le palpitazioni erano alte ed accellerate. Bussò due volte. Quando vide la porta aprirsi pensava di svenire,ma davanti a lui non c'era Ran,c'era un ragazzo dai capelli biondi,alto e dai lineamenti marcati. Credeva di aver sbagliato casa,probabilmente in sette anni lei e suo padre si erano trasferiti. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di quel giovane "Serve qualcosa?"  "E-ecco io..stavo cercando una persona-" Smise di parlare appena si ritrovo quella ragazza,ormai donna,di fronte a lui. Era bella,i lineamenti da adulta nascondevano comunque un'aria da bambina,che si tramutò in stupore vedendo l'amico d'infanzia. Non smbrava arrabbiata,neanche triste,il suo volto era sereno,felice. "S-shinichi.. Credevo non tornassi più.." Si rivolse al ragazzo che le sostava di fianco chiedendogli se poteva lasciarli da soli. Il biondo si allontanò con aria dubbiosa,e fuori rimasero solo loro due. "Anch'io credevo di non tornare più.. Questa volta però posso raccontari tut-"  "No..no Shinichi.."  "Nessuna bugia! Tutta la verità"  La ragazza sorrise leggermente e fissò gli occhi dell'amico "Non mi interessa più,Shinichi.." 
"Non capisco.."  "Ecco.. L'ultima volta che ci siamo incontrati..ricordi? M-mi hai detto.."   "Si..ricordo ogni parola,ma continuo a non capire!"  "Tutti questi anni e rimani lo stesso il detective più intelligente ma ingenuo di sempre.." Lo disse sorridendo,e il ragazzo ogni volta si perdeva nel suo immenso sorriso "Shinichi..Mentre tu eri via,ho incontrato una persona.."   "Intendi il ragazzo che ha aperto la porta?"  "Si chiama Yuma..Siamo stati insieme più di quattro anni..e qualche mese fa..a-abbiamo deciso di sposarci.."  Le parole colpirono definitivamente il detective,che se non fosse stato per il suo carattere,sarebbe scoppiato in lacrime davanti alla donna che ama. 
Respirò profondamente per evitare un malore.. Non sapeva cosa dire,o meglio,voleva dirle tante cose,ma non poteva,ormai non serviva più dirle tutto..
"N-non farlo.." Sussurrò il giovane con quella poca voce che aveva in corpo  "Mi dispiace Shinichi.. io lo amo e lui ama me..Rimarrai sempre il mio amico d'infanzia,non ti dimenticherò mai.." La Karateka rientrò in casa,il detective però la fermò per un braccio,come se non volesse lascirla andare tra le braccia di qualcuno che non fosse lui. Ran però si liberò dalla presa,lo guardò un ultima volta negli occhi e rientrò,probabilmente per raccontare tutto al fidanzato. Shinichi rimase ad osservare l'abitazione per qualche minuto,poi s'incamminò senza meta nella direzione opposta e ritornò a casa dell'amico inventore . . 



Finalmente sono riuscita ad aggiornare :D
Per quanti riguarda l'età di Shiho,credo che abbiate capito che in questo momento possiede 18 anni,Shinichi e Ran 27 :)
Questo capitolo è leggermente corto,ma non mi andava di raccontare tutto qui!
Spero di riuscire ad aggiungere presto il prossimo,lasciate tante recensioni :)
-Sherly_Holmes-

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Capitolo 6
*** Quel tempo volato via.. ***


                   Quel tempo volato via ...    




. . . L'aria di quella sera a Tokyo,era diventata davvero pesante da respirare per il detective. Era seduto su di una semplice sedia di villa Kudo,nonostante il suo scopo iniziale era quello di dirigersi verso l'abitazione dell'amico inventore,non aveva per niente voglia di ascoltare tanti svariati modi per far ritornare il sorriso sul suo volto da parte del professore. Era lì,immobile ad osservare il vuoto. Quanti ricordi tra quelle mura.. Chiudendo gli occhi poteva scrutare due bambini ignari delle difficoltà che avrebbero dovuto affrontare crescendo...
"Shinichi?"   "Cosa c'è?"  "Sarebbe bello se da grandi ci sposassimo,non trovi?" il bambino che le sedeva accanto arrossì leggermente,dopotutto lo aveva sempre pensato anche lui  "Stupida! Siamo ancora piccoli per pensare a queste cose!"   "La mamma ha detto che non si dice quella parola!"    "Tanto adesso non ci sentono,stupida!"    "Non hai ancora risposto alla mia domanda!"    "Ti ho detto che siamo ancora troppo piccoli!"      "Si ma,prima o poi diventeremo grandi! Tu vorresti sposarmi?"   "Facciamo che non ti prometto niente.."   "Per il momento mi basta.."
Il ragazzo sorrise dolcemente,i suoi occhi però rimasero tristi.Avrebbe volentieri affrontato nuovamente l'organizzazione,pur di riavere la sua Ran..Cosa sarebbe stato adesso,senza di lei?
Improvvisamente squillò il telefono. Non voleva rispondere,probabilmente erano i suoi genitori,pieni di domande alle quali non avrebbe voluto rispondere. Si fece coraggio e schiacciò il tasto verde del suo cellulare  "Pronto?"   "Shinichi.. Sono il dottor Agasa.."  Non avendo una risposta,l'inventore continuò a parlare "..mi dispiace che tu l'abbia scoperto il questo modo.. So che vuoi stare da solo,volevo solo avvisarti che Heiji e Kazuha arriveranno domani in mattinata,credo che il motivo lo avrai già focalizzato.. Ci sentiamo,siamo sempre qui ricorda!"   
Fu il mittente a chiudere la telefonata. Da quelle poche parole il detective capì che il matrimonio della persona amata sarebbe avvenuto a breve,altrimenti per quale motivo i due amici di Osaka sarebbero dovuti arrivare a Tokyo.. Prese un bel respiro e si lasciò avvolgere dalle lenzuola del suo letto,accompagnato dalla consapevolezza che non avrebbe chiuso occhio per tutta la notte.



Nonostante fosse mezzanotte passata,i due futuri sposi erano ancora davanti alla televisione,scambiandosi dolce occhiate ogni qual volta i loro sguardi si incrociavano.
Yuma notò nella sua fidanzata un'aria alquanto malinconica quella sera,probabilmente il motivo lo conosceva,ma non ne era sicuro.. "Chi era quel ragazzo?"  Ran fece finta di non capire immediatamente,ma doveva raccontare il protagonista del suo passato a colui che sarebbe diventato il suo futuro marito prima o poi "Lui..era..è un mio amico d'infanzia.." 
Sperò di rispondere alla domanda del biondo con poche parole,ma non ci riuscì "Solo?" La karateka si sentì trafiggere il petto.. Lui non era mai stato un semplice amico d'infanzia "Bhè..no.."   "Stavate insieme?"    "No..Si.. Non l'ho mai capito!"    "Lo sai che puoi raccontarmi tutto,vero?" La ragazza si perse negli occhi della persona che le sedeva accanto,si morse le labbra e inizò a raccontare quanto Shinichi fosse stato importante per lei  "Sono state le nostre mamme a farci incontrare,eravamo davvero piccoli,giocavamo insieme,andavamo nella stessa classe,era il mio migliore amico.."   "E poi?" Il ragazzo era alquanto interessato al racconto della fidanzata,e la incitava a continuare "Poi.. Una sera,in quel periodo frequentavamo il liceo,mi portò al Tropical Land per festeggiare la mia vittoria al torneo di karate..Ricordo ogni momento di quella sera.." Ci fu un attimo di pausa in cui la ragazza abbassò gli occhi e sorrise,ripensando a quella sera.. "..Improvvisamente,dopo aver risolto un caso,sparì totalmente.."
  "Aspetta! Hai detto 'risolto un caso'?"   "Ah già! Perdonami non ti ho detto che lui è un eccellente detective! Ha risolto casi di ogni tipo! Comunque dopo quella sera sparì improvvisamente..ritornava di tanto in tanto,per poi scomparire totalmente..riapparse dopo tre anni..e in quell'occasione.."   "Si?"  "Diciamo che mi dichiarò i suoi sentimenti..poi sparì di nuovo,e solo oggi l'ho incontrato dopo sette anni.." La ragazza aveva decisamente assunto un'espressione tutt'altro che felice. Dopo alcuni minuti di silenzio il giovane si rivolse alla karateka "Scusa,una volta mi hai parlato di Conan..Se non sbaglio è vissuto a casa tua tutto il periodo che Shin..ehm..come hai detto che si chiama?"      "Si è vero,Conan è rimasto a casa mia tutto il tempo in cui Shinichi non c'era..Chissà com'è diventato grande..A volte sento la sua mancanza.."  
"Adesso non ci pensare.. Ci sono io,il passato è da dimenticare!" Ran sorrise,ma non riusciva a smettere di pensare a quel detective stacanovista,la prima persona in grado di rubargli il cuore.



La mattina seguente fu il campanello della porta a svegliare Shinichi,che come previsto,aveva passato tutta la notte in bianco.
Le sue sembianze erano simili a quelle di uno zombie,e con movimenti lenti si diresse alla porta per vedere chi sostava dall'altro lato.. "Ciao amico! Però,sono sette anni che non ci vediamo!"   "Hattori?" Anche Heiji non era più quel ragazzo imbranato che conosceva bene,era davvero un uomo. "Cavolo Kudo! Hai una faccia orribile! Fammi entrare,così ti racconto un po' di cose,no?" Il detective dell'ovest spinse in casa quello dell'est,ancora intontito dal frenetico risveglio. 
 "Allora Hattori.. che mi racconti?" Cercò di sembrare il più naturale possibile "Niente di che! Tranne per il fatto che ora sono ufficialmente un commissario della polizia di Osaka!"  "Complimenti..Kazuha invece?"  "Uff..non è cambiata di una virgola! Anche lei ha intenzione di entrare nella polizia adesso..Non mi molla un attimo!"   "Vuoi dirmi che non ti sei ancora dichiarato a lei?" Heiji fece una smorfia e arrossì leggermente "I-io non ho niente da dichiararle.." L'amico si limitò a lanciargli uno sguardo ironico.
"Apparte gli scherzi, Kudo.." I due ritornarono ad essere seri "..Tu come stai?"  "Bene.." Mentì ovviamente il detective. "Agasa mi ha raccontato tutto sull'organizzazione.. dev'essere stato difficile.."  "Abbastanza.."    "So come ti senti Shinichi,non sei riuscito ad ingannarmi per un secondo,è da quando ti ho visto che ho capito il tuo stato d'animo.." Shinichi non rispose.Non sapeva cosa inventare dato l'evidente stato d'animo.
"Sai Heiji,ho finalmente finito quel libro che mi hai prestato molti anni fa.. vado a prenderlo,aspetta qui!" Il padrone di casa si diresse verso la libreria per cercare quell'insieme di pagine prestatogli dall'amico anni prima. Si arrampicò sul penultimo scaffale impolverato,mentre cercava un libro con una copertina rigida marrone,si trovò davanti una foto,una che conosceva bene.. Erano loro due,felici,insieme,al Tropical Land.
L'amico di Osaka si accorse del suo ritardo,e andandolo a cercare lo trovò di spalle contro la porta a contemplare quella foto. Si avvicinò a gli mise una mano sulla spalla come per consolarlo.. "Non preoccuparti per il libro,te lo regalo!" Non ricevendo risposte dal detective dell'est si allontanò "Vedrai..alla fine si aggiusterà tutto.. Ci vediamo domani Shinichi!" Uscì da villa Kudo per dirigersi a casa del dottor Agasa.
Shinichi era sempre lì.Improvvisamente si accasciò a terra tenendo sempre quella foto in mano,e una lacrima gli scese dal viso,era come se non avesse più una ragione per vivere. . . 



Dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare,scusate il ritardo :')
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo purtroppo :( 
Lasciate tante recensioni ;)
-Sherly_Holmes-




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Capitolo 7
*** Quando il destino non può essere cambiato ... ***






 
~Quando il destino non può essere cambiato..

 


Splendeva il sole quella mattina a Tokyo.. A causa delle varie emozioni che invadevano senza sosta la testa della futura sposa,la ragazza aveva aperto gli occhi due ore prima del suono della sveglia.
Era seduta delicatamente sul davanzale della finestra a casa della madre,poichè come da tradizione,aveva passato l'ultima notte da nubile nella dimora della donna insieme alle sue due migliori amiche Sonoko e Kazuha.
Era lì immobile a contemplare il cielo,quella notte aveva sognato il volto di due bambini che conosceva bene..Giocavano allegramente in un parco giochi,discutendo su ciò che sarebbero diventati da adulti..

"Io diventerò un famoso detective! Proprio come Sherlock Holmes!" Furono queste le parole che pronunciava il bambino mentre si dondolava su di un'alquanto arruginita altalena.  "Io vorrei essere una campionessa di Karate.." La bambina,invece,era seduta sul prato circondata da vari fiori colorati,sembrava timida ma in realtà le piaceva passare del tempo con il suo amico..  "Stupida! Dovrai trovarti un lavoro!"      "Mmmh.. Allora diventerò un avvocato come la mia mamma!"  
"Perchè proprio un avvocato?" Il futuro detective scese dal gioco che lo teneva occupato e si avvicinò alla bambina che lo fissava sorridendo..
"Perchè in questo modo se tu diventerai un poliziotto come il mio papà,resteremo sempre in contatto..I miei genitori si confrontano sempre pur facendo due lavori diversi proprio per questo motivo!" La bambina continuava a sorridere verso il ragazzino che le sedeva accanto,dopo una breve pausa ripresero a giocare.


Ran sapeva benissimo che quello non era stato un sogno,era accaduto realmente.
Lei e Shinichi frequentavano l'asilo,e le loro madri li portavano spesso in quel parco giochi poco distante da villa Kudo. La ragazza adorava passare del tempo avvolta tra la natura,anche perchè,non era da sola..con lui non lo era mai.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Eri,che solo dopo si accorse che la figlia non la stava ascoltando:
"Ran? Ho detto..sei già sveglia?" La ragazza sussultò e pochi secondi dopo ritornò alla realtà  "S-si...Non avevo molto sonno.."   "Stai tranquilla..ti capisco.."
"Sonoko e Kazuha si sono svegliate?"  "Non ancora..Vuoi qualcosa da mangiare?"  "Grazie..ma non ho fame.."  "Hai ragione,d'altronde tra poche ore ti sposerai.."    "Già.."
L'avvocato notò un accenno di malinconia nell'affermazione della figlia,si avvicinò a lei e le tese una mano sulla spalla:
"Sai,stanotte hai parlato nel sonno!"  "Oh..mi dispiace,ti ho dato fastidio?"  "No..non hai parlato molto.."  "Cosa dicevo?"  La donna si avviò all'uscita della stanza probabilmente per preparare la colazione,prima di abbandonare del tutto l'ambiente si girò verso la karateka e fissò per qualche secondo i suoi occhi
"Continuavi a ripetere.." Si fermò un momento. "Bhè ripetevi il nome di 'Shinichi'" Detto questo si allontanò chiudendo la porta alle sue spalle senza osservare la reazione della figlia.
Ran era evidentemente stupita..Prima che il detective ritornasse dopo sette anni,era convinta della decisione presa insieme a Yuma di sposarsi.
Conobbe il suo fidanzato durante un corso all'università,scoprendo di avere molte passioni in comune,compreso il Karate. Da quel momento pensava sempre meno a Shinichi,e capì che Yuma era la persona giusta per dimenticarsi totalmente del detective..Ed era addiurittura riuscita nell'impresa,fin quando non si ripresentò davanti la porta di casa sua,molto simile a quella del suo cuore.
I pensieri della ragazza furono nuovamente interrotti,questa volta dalle sue amiche..Era ora di organizzare le idee.



Nello stesso momento nell'accogliente dimora del dottor Agasa,l'inventore,il detective dell'ovest e il futuro sposo dormivano come se quello fosse un giorno come tanti altri.
Shiho era già in pedi da un'ora e accorgendosi che i ragazzi avevano totalmente ignorato la sveglia,aprì le finestre e li svegliò bruscamente.
La guardavano con aria allibita e assonnata,Shiho fissava fuori dalla finestra e voltandosi verso i visi scossi dei tre mormorò "Tsè! Uomini.." 
Con molta fatica si alzarono notando che erano già in ritardo. Il pensiero di Heiji volò subito all'amico detective,pensò di dirigersi da lui prima di accompagnare Yuma al suo matrimonio.Per quanto si sforzava,Heiji non riusciva ad odiare il futuro marito di Ran,il ragazzo è simpatico e anche molto intelligente,ama i gialli in particolare i racconti di 
Agatha Christie..insomma,il suo unico difetto è di aver sottratto la ragazza al suo migliore amico.
Fu proprio lui,dopo aver fatto colazione,ad avvicinarsi al detective con aria dubbiosa:
"Senti Heiji.."   "Si?"    "Quel 'Shinichi' è amico tuo?" Il detective quasi sputò il caffè che stava sorseggiando,si risprese e ritornò serio "Si..è un mio caro amico.."
Il biondo lo guardava insoddisfatto della risposta "Credi che verrà al matrimonio?" Heiji rispose alla domanda senza pensarci "No..gli farebbe troppo male."

"Era molto legato a Ran?"   "É molto legato a Ran"   Il detective rispose bruscamente,finì di bere il caffè e andò a prepararsi.
Il ragazzo dell'ovest fu il primo ad essere pronto,mentre aspettava che i due amici si preparassero andò verso villa Kudo per controllare le condizioni dell'amico.
Arrivò davanti il cancello e con grande sorpresa vide Shinichi uscire dalla porta di casa.
"Shinichi? Ma dove.."   "Hattori! Sei molto elegante.." Heiji si guardò gli abiti come se si fosse dimenticato cosa stesse indossando.Con la coda dell'occhio osservò l'amico allontanarsi e si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla "Hei,dove stai andando?" Shinichi tentò di nascondere tutta la malinconia che aveva in corpo,se lo avesse osservato qualcun'altro sarebbe riuscito ad ingannarlo,ma non Heiji:
"Allora?"   "Bhè,non mi va di stare qui..Sto andando in un posto che una volta divenne un regalo da parte mia per Ran.."   "Ma che stai dicendo?!"
  "Ci vediamo Hattori,divertitevi!"   "A-aspetta ..Kudo!!"  
Il detective fuggì senza voltarsi,voleva scappare da quello che sembrava un incubo ma che in realtà non lo era.



Il momento era arrivato!
Ran era già pronta a casa di sua madre,indossava un vestito senza spalline pieno di velo che possedeva una leggera sfumatura azzurra,come i suoi occhi.
Suo padre non aveva smesso di piangere da quando aveva incrociato il suo sguardo,la madre la osservava con aria orgogliosa e le due amiche erano molto fiere di lei. Kazuha indossava un abito lungo di colore azzurro,Sonoko invece,uno alquanto corto ricoperto di orribili fiocchetti rosa.
"Ho dimenticato il rossetto! Ci metto un attimo aspettatemi qui!"  Ran corse nella stanza dove aveva passato la notte,frugò nella borsa in cerca di ciò che stava cercando,fu allora che tra le mani si ritrovò un piccolo peluches che fungeva da porta chiavi.."Credevo di averlo perso.." mormorò in silenzio. 
Quell'oggetto glielo aveva regalato Shinichi per il suo compleanno molti anni fa. In quel momento ogni tipo di emozione,ricordo,passò per il cuore della ragazza..Fu osservando nuovamente quell'oggetto che capì di essere ancora innamorata di quel detective stacanovista.
Sorrise. D'altronde lo aveva sempre saputo,in questi anni ha semplicemente cercato di ignorare quel sentimento tanto difficile quanto semplice chiamato "Amore"
In pochi secondi si ritrovò addosso un jeans e una camicia qualunque,non aveva tempo di cambiarsi anche le scarpe..Prese il portachiavi e ignorando le parole dei genitori e delle amiche scese le scale e si ritrovò in strada. 
"RAN! DOVE VAI? DEVI SPOSARTI!" Fu questa la frase che pronunciarono tutti,ma non ebbero risposta.
In strada incontrò Heiji,che aveva deciso di raggiungere il luogo previsto per la cerimonia a piedi.
"Hattori! Dov'è Shinichi?"   "RAN?! Che ci fai qui? Tra quindici minuti devi sposarti!!"  "Lascia perdere e dimmi dov'è!!" Il detective era chiaramente spaventato e così le comunicò tutto quello che sapeva "..Mi ha detto che andava in un posto che una volta divenne..divenne un regalo credo.."   "Un regalo?"  "Si..da parte sua per te! Sai che significa?"  "Ma certo!"  Senza neanche salutare l'amico si diresse nel luogo che aveva già figurato nella mente.
Dietro di se aveva lasciato tutti stupiti. Heiji corse dalle quattro persone che avevano visto fuggire Ran,era pieno di domande alle quali nessuno sapeva rispondere.
"Mi ha chiesto se sapevo dov'era Shinichi.."   "Ma tu che ci fai qui?" Kazuha fu sorpresa di vedere il ragazzo da solo "Non mi andava di venire in macchina..che problemi h-"
Si bloccò osservando la bellezza dell'amica "Kazuha sei.."  "Cosa?"  "Una ficcanaso! Sono fatti miei se volevo venire a piedi!"  "Ehm ehm."  La voce della Kisaki fece voltare tutti i presenti "..Credo che la cosa giusta da fare è aspettare..tanto non credo che tornerà."


Shinichi era circondato da persone,ma si sentiva interamente solo.
Si trovava al centro del grande parco "Tropical Land" dove dieci anni fa aveva dedicato lo spettacolo della fontana alla sua amica d'infanzia.
"Manca poco" sussurrò.. 
"10..9..8..7..6..5..4" A continuare la sequenza dei numeri non fu la sua voce però.. "3..2..1.."  Due ragazzi si trovavano circondati dall'acqua che arrivò puntuale e piena di colori. "Ran?! Che ci fai qui? E..con quelle scarpe.."   "Non ho avuto tempo di cambiarle..sono terribilmente scomode!"   "Si ma,che ci fai qui?"
La ragazza si avvicinò all'amico e cacciò dalla tasca quel peluches che riteneva un segno del destino e che senza il quale probabilmente non avrebbe cambiato idea:
"Te lo ricordi? Me lo regalasti tu..Fu Conan a portarmelo..L'ho capito sai?"   "Cosa?"   "Conan..Conan eri tu.." Shinichi aveva gli occhi spalancati,ma come aveva fatto?
"Ran..posso spiegarti-"   "So tutto.." Fu interrotto dalla ragazza "Shiho..Ai..bhè..quella ragazza mi ha detto tutto quando sono andata dal Dottor Agasa per chiedergli il motivo della tua sparizione durata ben sette anni.."   "Volevo dirtelo ma-"   "Mi hai voluto proteggere..lo so."   "Sono contento che tu non sia arrabbiata..Hai abbandonato tutti solo per dirmi questo?"   "No..Sono venuta per dirti che ti odio.."    "Si posso immaginarlo.."   "Ti odio perchè in tutti questi anni non sei mai andato via dal mio cuore..
Praticamente sei sempre stato lì.."    "Mi dispiace.."   "Quindi ti odio..perchè..t-ti amo.." Il cuore di Shinichi si fermò per qualche secondo,stava sognando? No..era vero.
"Mi odi perchè.."    "Si..è strano,no?"     "Ma Yuma? Tu devi sposarti con-"     "Non mi importa un bel niente di lui.. Sono stata bene..ma-" Non fece in tempo a completare la frase che Shinichi la strinse forte a sè..Non aveva intenzione di lasciarla andare via questa volta  "Mi sei mancata..Baka" La strinse ancora più forte "Anch'io ti amo..ma a differenza tua non ti odio.."  Risero come se fossero le persone più felici del mondo e dopo tanti anni le loro labbra si incontrarono di nuovo,questa volta non avevano fretta..Il sapore di Shinichi con era paragonabile a quello di Yuma,questo pensava Ran mentre le loro lingue si sfioravano con passione.
L'acqua che li aveva circondati per tutto quel tempo svanì e le persone si fermavano ad osservari quei due ragazzi avvolti tra la passione e l'amore.
Il filo rosso del destino non aveva sbagliato,era riuscito nuovamente ad unire due anime che si erano incortate da bambini e poi bruscamente divise a causa della vita, Shinichi e Ran erano l'uno il destino dell'altra di questo ne erano consapevoli tutte le persone che li avevano icrociati anche una sola volta,fu per questo motivo che gli invitati al matrimonio non se la presero con la "sposa" che finalmente ora giaceva felice tra le braccia della persona che in tutti questi anni sostava nel suo cuore.









Fine :D
Lasciate molte recensioni e ditemi che ne pensate,
per chi non conoscesse la leggenda del filo rosso del destino,eccola qui:


"..C’è una leggenda giapponese che dice che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati, il nostro grande amore, la nostra anima gemella.
Le anime così unite, sono destinate ad incontrarsi, non importa il tempo che dovrà passare, le circostanze o le distanze che le separano: il filo non si spezzerà mai.
Non si può sfuggire al destino… 
Come sarebbe più facile poter vedere e seguire questo filo rosso! Quante sofferenze, quante delusioni, quante lacrime risparmieremmo in questo mondo, in questa vita… "


-Sherly_Holmes-

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