In nome dell'Amore

di elfin emrys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo (21 Novembre, Martedì) ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 (21 Novembre, Martedì) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 (25 Maggio, Giovedì) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 (25 Maggio, Giovedì) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 (26 Maggio, Venerdì) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 (26 Maggio, Venerdì) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 (27 Maggio, Sabato) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 (30 Maggio, Martedì) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 (1 Giugno, Giovedì) ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 (1 Giugno, Giovedì) ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 (7 Giugno, Mercoledì) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 (8 Giugno, Giovedì) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 (12 Giugno, Lunedì) ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 (14 Giugno, Mercoledì) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 (16 Giugno, Venerdì) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 (19 Giugno, Lunedì) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 (21 Giugno, Mercoledì) ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 (25 Giugno, Domenica) ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 (28 Giugno, Mercoledì) ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 (4 Luglio, Martedì) ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 (7 Luglio, Sabato) ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 (8 Luglio, Domenica) ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 (8 Luglio, Domenica) ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 (8 Luglio, Domenica) ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 (8 Luglio, Domenica) ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 (8 Luglio, Domenica) ***



Capitolo 1
*** Prologo (21 Novembre, Martedì) ***


In nome dell'Amore

 

21 Novembre, Martedì, ore 10:20

Non so che fare

Sono stata cacciata dalla classe. Un'altra volta. Sono stanca di essere ripresa in continuazione: la professoressa non capisce niente. Papà mi aveva detto, oh, mi aveva avvertito di stare attenta a quella lì. Ma ormai ho giocato in classe durante la sua lezione, ormai mi ha preso di mira. Già quando aveva letto il mio cognome mi aveva guardata storto.

"Katsuragi Aiko? Non sarai mica parente di... Katsuragi Keima!"

Mi ricordo ancora la sua espressione. Mi ero messa vicino alla finestra (il mio posto preferito) e mi ha fatto alzare e andare alla cattedra. E' stato disprezzo a prima vista. Ha guardato con sospetto la PFP che spuntava dalla mia tasca e poi me l'ha fatta mettere sulla cattedra. Ma io l'ho fregata: ne ho otto.

Mh. Forse dovrei correggere.

21 Novembre, Martedì, ore 10:22

Non so che fare Promemoria, promemoria per me: eliminare la vecchia prof Nikaido spacciando il tutto per un incidente

Mi sdraio sulla panca, guardando il cielo. Le nuvole si stanno disperdendo piano piano -e pensare che quella mattina faceva così freddo e sembrava stesse per piovere. Con fare distratto e assente prendo la PFP e comincio a guardare un po' di mail. Appena mia madre ha acconsentito a regalarmi un computer, ho subito capito qual era il mio destino, il mio fato: seguire le orme di mio padre e diventare la nuova Dea della Conquista. Purtroppo per me, non sono così interessata e, benchè riesca a finire molti videogiochi, non sono mai riuscita a eguagliare Kamichi-sama*.

Guardo cosa hanno da dire le altre gamer disinteressata (uh, questa ha giocato a "Remon to Ichigo"**!), ma improvvisamente una mail attira la mia attenzione.

Per la Dea della conquista

Dicono che sei in grado di capire gli uomini come nessun'altra donna. Non penso sia possibile, ma, in ogni caso, avrei bisogno del tuo aiuto per una missione molto delicata in cui è coinvolto un ragazzo.

Se pensi di farcela, clicca il pulsante "Rispondi"!

RISPONDI

P.S. Fallo solo se sei assolutamente sicura: dopo non si torna indietro!

Dokuro Skull

Ma che...? Va bene, non sarò brava come mio padre, ma questo è una presa in giro troppo palese! Accetterò la sfida: imparerà cosa significa sfidare la figlia di Katsuragi Keima!

Improvvisamente mi sento cadere a terra. Un grande vento mi colpisce il viso mentre devo il cielo diventare più scuro per un momento.

-Eccomi qui! Grazie per aver stipulato il contratt... Aiko?

-Zia Elsie! Cosa...?

-Ma che ci fai tu qui? Uh... non dirmi che hai risposto alla mail.

-Che mai...l...

Quel messaggio sospetto e irriverente! Non capisco quello che sta succedendo, ma devo procedere con calma e logica, Kamichi-sama lo dice sempre.

-Dunque dunque dunque, partiamo dall'inizio. Io ho risposto a quella mail da un certo... Dokuro Skull (?) e sei comparsa te. Stavi parlando di un contratto: che contratto?

-Quello per la caccia ai kaketama.

-Kakecosa?

-Sì, tu sei la persona più adatta! Tale padre tale figlia del resto, no? Forza, cominciamo subito!

-AspettaaaaaaAAAAA!

Mi sento sollevare da terra. Mi metto a posto la gonna, stringendomela alle gambe. Vedo la panchina che mano a mano si allontana. Sto volando? Ma come è possibile? Lei... ma... cosa sta accadendo?

-Esigo delle spiegazioni, subito!

-Devi aiutarmi a far innamorare tuo padre di tua madre!

-Cosa? Ma loro si amano già!

-Non qui: nel passato! Credimi, sarà divertente!

 

21 Novembre, Martedì, ore 10:46

Sto decisamente cominciando a pensare che quando papà

dice che zia è matta non stia scherzando.

 

*Ho imitato un po' il modo in cui Elsie chiama Keima. Lo chiama Kaminii-sama per un misto fra Onii-san, fratellone, e Kami-sama, Dio. Così ho fatto io con Aiko: Kamichi-sama è un misto fra Chichi, papà, e Kami-sama!

**Titolo totalmente inventato che, tra parentesi, è anche il titolo di un'altra long che sto preparando per questo fandom ;) In cui, STRANAMENTE, non c'è Chihiro XD

 

Note di Elfin:

Salve a tutte =) Dunque, questo è un piccolo prologo di questa long! Originariamente la trama doveva essere molto più semplice e invece mi si è complicata un po'. Per darci un tempo, prendo in considerazione solo gli eventi dei primi 6 volumi, quindi, dimenticate Tenri. Mi scuso per questo inconveniente, ma la fanfiction è stata concepita prima che uscisse quel volume ^^"

Aiko già la conoscete XD Presto metterò un paio di disegni per farvi capire meglio il suo aspetto =)

Spero che vi piacerà ;)

Kiss

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 (21 Novembre, Martedì) ***


In nome dell'Amore

 

21 Novembre, Martedì, ore 11:03

Sto per morire

Mi sistemo la treccia prima di lucidarmi gli occhiali. Devo stare calma.

-In realtà...

-Mh?

-Noi non dobbiamo dare la caccia ai kaketama: quelli si nascondono solo nel cuore femminile.

-E allora che devo fare?

-La realtà è che da quello che è successo quando i tuoi si sono innamorati dipende tutto l'Inferno che c'è adesso.

Sospiro. Non riesco ancora a capire: è qualcosa di troppo strano e astruso per me.

-Kaminii-sama era dell'unità kaketama.

Alzo lo sguardo. Papà era uno di loro?

-Credo sia stato uno dei migliori in assoluto: era proprio Dio!

Qualcosa mi stringe lo stomaco. E' un qualcosa di acido e fastidioso.

Mi massaggio una spalla, cominciando a mettere in ordine tutte le ultime notizie nella mia testa. Quando sei in difficoltà, salva! Per qualche secondo chiudo gli occhi e lascio che il silenzio scorra fra me e mia zia (ormai sto cominciando a pensare che non lo sia veramente). Li rialzo e mi giro. Tranquilla, calma...

-Che diamine stai facendo?!?

Ah, al diavolo la calma, questa mi sta a tre centimetri dal viso: mi ha fatto quasi prendere un infarto! Maledetta assassina di una parente: ha tentato di uccidermi! Me ne ricorderò!

-Sarai all'altezza, vedrai!

Lei sorride contenta, mentre vede un camion dei pompieri ed esulta.

Ma cosa dice? Non so neanche cosa sia un kakehwdhjachjszhj! Mi sta prendendo per i fondelli anche lei, forse? Papà è sempre stato il mio punto di riferimento, la mia ispirazione: l'unica cosa che voglio è raggiungerlo. Ma so che probabilmente non ce la farò mai.

-A cosa stai pensando?

-Nulla che ti interessi. In ogni caso, mi vuoi spiegare cosa devo fare?

Le appare davanti una specie di schermata.

-Vedi? Quasi trenta anni fa il Vecchio Inferno fu distrutto: come dice Hakua...

-Chi?

-"Si chiuse un'era di caos e disordine"!

Zia si alza, tendendo la scopa verso l'alto e mettendosi in posa trionfale, ingrossando un po' la voce e decantando quella citazione.

-Sì sì, certo, e allora? Io che c'entro in tutto questo?

-Vedi, tutti i kaketama, cioè delle anime perdute di persone malvage che per tornare in vita si nascondono nelle ferite dell'animo umano, vennero sigillati. Ma successe qualcosa di totalmente imprevisto: il sigillo fu tolto da una traditrice e i kaketama fuggirono andando sulla terra. Cominciammo a reclutare quanti più membri possibili: io stessa che ero una demone delle pulizie (ah, quanto mi mancano quei tempi!) fui presa. Mi assegnarono come compagno Kaminii-sama, il Dio della Conquista. Mi faceva un po' paura, a dirla tutta...

Tremò.

-Sai com'è, troppi videogiochi, troppa ossessione...! In ogni caso, riuscì a risigillare i kaketama e per questo fu sciolto dal patto con me. In quel momento si mise con tua madre. Ma...

-Ma?

Mi costa ammetterlo, ma la storia mi sta appassionando: sembra una di quelle favole che mi venivano raccontate da piccola, prima che mi venisse regalata una PFP.

-Ma qualcosa è andato storto. C'è qualcosa che sta cambiando e se non interveniamo Kaminii-sama non sconfiggerà mai i kaketama e non si metterà mai con Chi-chan.

-E io?

-Tu spariresti, come se non fossi mai esistita.

21 Novembre, Martedì, ore 11:10

Il mondo mi sta crollando addosso

Inghiottisco a vuoto. Sarei sparita? Mi sarei annullata del tutto? Sento il corpo raggelarsi e le gambe tremare. No, non voglio, non può succedere!

-Se non vogliamo che questo accada, noi andremo insieme vent'anni fa e riusciremo a far andare per il verso giusto le cose!

-E come...

Lei mi guarda speranzosa con gli occhi luminosi. Crede davvero in me, probabilmente. E io non mi posso tirare indietro dopo tutto. E' una sfida, una missione: non posso mancare. Se dovessi fallire, però... Non voglio neanche pensarci.

-Lo farò.

-Lo so!

Mi sciolgo i capelli, sono nervosa. Faccio un respiro profondo e mi alzo, fingendomi sicura di me.

-Andiamo a casa: prendo il minimo indispensabile e stasera si va.

 

-Ciao mamma.

Lei si gira e sorride.

-Aiko, già di ritorno? Come è andata a scuola?

-Bene.

Comincio a dirigermi verso la mia camera, cercando di evitare ogni tavolino e sedia non incrociando gli occhi di quel po' di clienti nel café. Papà ci aveva tenuto tanto che venisse aperto e mamma aveva accettato di buon grado, dando una mano a nonna che si era trasferita ormai da tempo. Saluto anche mio padre che per un attimo mi guarda in maniera strana. Si tocca il collo poi mi riguarda. Sembra sorpreso e curioso. Salgo per le scale andando in bagno: mi guardo allo specchio.

-Cos'è questo?

Al collo ho qualcosa che mi circonda la gola: ha uno strano colore scuro e, per qualche ragione, sento che ha a che fare con il contratto stipulato con zia. Dovevo immaginarmi che si era scordata di dirmi qualcosa.

Scuoto la testa ed esco dopo essermi sciacquata il viso. Corro direttamente in camera, che era l'ex videogiochiteca e mi sdraio sul letto, faccio un rapido calcolo di quanti giorni avrei occupato, faccio una piccola lista delle cose indispensabili. A cominciare dalla chitarra e dalla PFP. Guardo il cellulare: Hajime, il figlio di Ayumi e, di conseguenza, fratello minore di Tomomi, mi ha chiamato tre volte. Sorrido: che stalker quel tizio!

Smanetto un po' con la rubrica e alla fine lo chiamo.

-Pronto?

 

Afferro la chitarra con degli spartiti. Metto in una borsa la PFP e una decina di giochi che voglio finire nel frattempo. Afferro un paio di riviste e le schiaffo dentro, prendendo infine il cellulare e degli accessori per capelli. Piano, ancora in divisa scolatisca con un giacchetto pesante addosso, scendo per le scale senza farmi sentire. Il café è chiuso. Mi affaccio un po' alla sala centrale: sento la voce di mamma provenire da una stanza vicina. Vado un po' avanti e, con la coda dell'occhio, vedo papà sorridere leggermente. Chissà di cosa stanno parlando. Nel silenzio, apro una finestra ed esco. Zia Elsie sta davanti al cancello e mi aspetta. Sorride.

21 Novembre, Martedì, ore 22:48

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Inizio missione

 

 

Note di Elfin:

Salve a tutte, eccomi nuovamente =) Innanzitutto, ringrazio vivamente le due ragazze che hanno recensito il prologo, cioè Chibs e Kirakora! Grazie ;)

Questo è il primo capitolo. E' ancora introduttivo, ma già dal prossimo inizierà un po' d'azione!! Per fare qualche precisazione: sì, ho inventato la famiglia futura di un sacco di gente XD Ayumi è sposata con Mr XY e ha come figli Hajime e Tomomi e no, non si capisce per niente che ad Aiko piaccia lui ma che non lo dirà mai seguendo l'esempio del padre XD u_u Hajime ha la stessa età di Aiko e Tomomi ha un anno in più: lei fa parte delle New 2B Pencils u_u

E adesso... nel prossimo capitolo vi metto delle chibi-Aiko ;) Il suo disegno principale lo sto ancora progettando perchè non ho mai disegnato una persona in quella posizione O.o

Kiss

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 (25 Maggio, Giovedì) ***


In nome dell'Amore

 

 

Pensavo che sarei atterrata dolcemente, ma, a quato pare, mi ero sbagliata.

-Ma... Zia!!

-Ups, scusa, non sono mai stata brava con gli atterraggi!

Afferro al volo la PFP, arrivata per ultima, mentre inizio a raccogliere altri oggetti che mi erano caduti a terra. Zia mi raccoglie una o due riviste, sorridendo. Vorrei sapere che si ride: non mi era mai sembrata tanto rimbambita le altre volte che l'avevo incontrata! Ah, quindi questo è il potere dei punti di vista!

-Eccoci qua.

Rimetto tutto in ordine nella borsa, mi metto in spalla la chitarra che avevo miracolosamente salvato e mi guardo intorno. Aspetto qualche secondo quando un atroce dubbio mi attanaglia. Zia continua a sorridere. Mmmmh... No, non può essere tanto stupida: saprà sicuramente dove farmi dormire nel tempo in cui sarò qui. La guardo. Sorride. E non fa niente. Non parla. Comincio a fissare la strada, poi la riguardo. Sta continuando a sorridere. E non dice ancora nulla. Adesso la uccido, sto già perdendo la pazienza. Forse dovrei farle un cenno o qualcosa, dovrei parlare prima io, dovrei chiedere.

-...Allora?

-Allora cosa?

-Dove devo dormire?

Il suo sorriso si spegne. Oh Kamichi-sama, non dirmi che...

-Non ne ho idea!

-C... C... Come sarebbe a dire?!

Ma con chi mi sono andata a cacciare?

-Mh, forse potresti spacciarti come una figlia illegittima del padre di Kaminii-sama.

-Ma che dici?

-Con me ha funzionato! Tu sei anche più credibile, guarda quanto somigli a tuo padre!

Sospiro, ignorando il fatto che per un paio di secondi quell'ultima frase mi ha riempita di orgoglio. Non posso far passare alla mia finta zia una mancanza come quella.

-No, grazie.

-Uff!

Lei si guarda intorno. Cammina verso un cartello. In effetti, quella non è la strada di casa mia. Lo sapevo: non solo ho un livido grosso come una PFP sul sedere, non solo mia zia non è mia zia, non solo esiste l'Inferno, ma ci siamo anche perse.

Sento zia (tsè, zia!) mormorare qualcosa, probabilmente il nome della via, comincia a smanettare con la sciarp... No, che figo, la sciarpa ha preso la forma della citt...!! Um, volevo dire...

-Ti piace Aiko? Questo è un manto di piume!

-Sì sì, molto carino, adesso vuoi risolvere il problema?

-Mi chiedo perchè il mio capo ci abbia mandate qui...

Neanche ascolta, perfetto. Faccio qualche passo avanti e indietro, attendendo qualche informazione in più dalla pseudo-demone.

DORU DORU DORU!

Salto in aria, zia si guarda intorno spaesata, si tocca il teschio che ha in testa quando improvvisamente questo smette.

-Cos'era?

-Un kake... no, non può essere: questo nuovo segnalatore è stato programmato apposta per la nostra missione e funziona solo con la creatura che dobbiamo cercare.

-Creatura?

Comincia a volare, guardandosi intorno.

-Eppure, che strano, proprio dove sia... mo...

Mi giro. Una ragazza sta aprendo una finestra. La luce filtra nel buio. Zia ritorna a terra

-Chi-chan?

I miei occhi si abituano all'improvvisa luminosità e inizio a ditinguere i tratti della ragazza. E' mamma. Lei si mette a guardare il cielo, mentre canticchia una canzone. Non la sento bene, sono troppo lontana. Da dentro la camera, il rumore della TV; deve essere un programma dove sta cantando una idol, dai rumori.

-Questo...

-Mh?

-Che sia il luogo del primo evento?

Zia mia guarda.

-Primo evento?

-Sì, la prima cosa che dobbiamo vedere, il nostro primo indizio su come risolvere la faccenda.

DORU DORU DORU!

-Ah! Ancora!

Zia spegne il segnalatore, mentre mamma comincia a scrutare il buio alla ricerca dell'origine del rumore. Alzo lo sguardo: qualcosa sta aleggiando vicino alla finestra di mamma. Cos'è? Sembra avere forma umana, ma... non so, ha qualcosa di strano. Anche zia guarda l'ombra per un po'. Mamma la vede, sobbalza e si tappa la bocca, sbarra in fretta e furia la finestra e chiude le tende. In questo momento, l'ombra scompare.

-Che cos'era?

-Se non lo sai tu, che sei il demone qui.

Zia sospira, poi mi prende sotto le ascelle.

-Vieni, forse so dove farti dormire.

La sua voce è seria e pensierosa. Sembra quasi un'altra persona, più adulta e responsabile.

Guardo in basso. La città sembra avere tutte altre forme e colori. Il mare scuro brilla alla luce della luna. Tutto sembra sconosciuto e strano -anche la barca del parco litoraneo getta un'ombra deforme sull'acqua. Metto una mano in tasca.

-Che giorno è?

-Dovrebbe essere il 25 maggio... giovedì, credo.

25 Maggio, Giovedì, ora sconosciuta

Il primo evento è completo! Ombra+mamma (1)

*Chi è l'ombra?

*Perchè è andata da mamma?

Guardo la scritta per un po', poi mi sento lanciare a terra.

-Ahia!

-Ahah! Scusa.

Apro la borsa e ne tiro fuori un foglio e una penna. Porgo gli oggetti a zia.

-Scrivi: "Prossimo obiettivo: imparare ad atterrare decentemente"

Lei sbuffa ed esegue, creando un evidenziatore con la sciar... manto di piume e sottolineando la scritta. Intanto, vedo dove mi ha portato. Sembra il vecchio teatro della mia scuola. Non vorrà mica farmi dormire lì dentro! La guardo mentre piega il foglio. Mh, forse è il meglio che posso avere effettivamente. E' appartato, ci vengono poche persone, sono vicina alla scuola che è il luogo dove avverrà la maggior parte degli incontri, ho un tetto sulla testa, c'è il bagno. Sì, è perfetto, in realtà.

-Come facciamo a entrare?

-Dove?

-Nel teatro.

-E perchè dovresti entrarci?

-...Scusa, ma non è qui dove dovrei dormire?

Lei ride.

-Uh, no! Ahah! Che strana idea!

-E allora dove?

Forse ha trovato un posto più comodo, forse...

-In terrazza :D  *

Ecco, forse ha pensato un'idiozia.

-Sulla terrazza.

Zia annuisce convinta.

-Ma non pensi che se dormissi nel teatro sarei più coperta e avrei meno probabilità che qualcuno venga a disturbare? Se solo tu potessi aprirlo!

Lei sembra pensarci un po' su, poi mi dà una pacca sulla spalla.

-Hai ragione, non ci avevo pensato. Da ora in poi sarai Aiko-sama!

Zia crea una chiave col manto di piume e apre il portone del teatro. Vi entro. I miei passi rimbombano nei corridoi vuoti e polverosi. Nonostante ci vengano degli alunni, il luogo è tenuto alla bell'e meglio: a nessuno è mai importato molto di questo posto. Vecchio, non molto bello, infestato, o almeno così si mormora, solo un intralcio alla crescita della scuola. Invece a me qua è sempre piaciuto.

-Potrei creare un letto con il manto.

-Sì, ma non qui all'ingresso: cerchiamo in una delle altre sale.

Ci adentriamo nel teatro. Ha un arredamento semplice ed elegante, occidentale. Alcuni muri sono scritti con delle bombolette, qualche vetro è rotto. Zia inciampa in alcune tende mezze strappate cadendo su uno sporco tappeto rosso.

-Ecco, questa sala è perfetta, zia.

Mi fermo, entrando nella stanza. Spaziosa, appartata...

-Uh, sì, è proprio perfetta!

-Vero.

-Ok, allora comincio.

Zia comincia a creare oggetti col manto di piume, mentre io la guardo: mi piace vedere gli altri lavorare, mi rilassa.

25 Maggio, Giovedì, ora sconosciuta

Promemoria: ricordarmi di chiamare zia "Elsie"

Vengo spazzata via da un vento freddo. Ma cosa è successo? Sono sicura che ha a che fare con ziElsie**.

-Scuuuuuusa! Ho calcolato male la forza della scopa. Non volevo!

Infatti. Che pasticciona.

Mi rialzo, guardandomi intorno: in compenso ora è tutto pulito. Meglio così.

Fuori la luna sta già calando.

 

*Generalmente non metto mai faccine, ma qui ci stava troppo bene per farvi capire la scena XD XD Scusate!

**E' fatto apposta perchè lo dice tutto attaccato!

 

Note di Elfin:

Mi scuso enormemente per il ritardo D= Il fatto è che mi si è rotto il computer e per questo ho perso il capitolo che avevo scritto e l'ho dovuto rifare! Adesso sono riuscita a riesumare il computer per un po', ma se vi dico che quando scrivo mi scrive una lettera ogni dieci anni non sto scherzando -.-" E' dalle 11:00 che sono qui a copiare ciò che ho scritto su carta!

Lo so, vi avevo promesso le immagini di chibi-Aiko, ma proprio per la questione qui sopra non riesco a inserirle. Visto che presto riparerò il computer, quando le metterò, le metterò in questo capitolo e sull'introduzione alla storia scriverò "[AGGIORNAMENTO IMMAGINI AIKO]" in maniera che ve ne accorgiate =) Ci ho messo tanto a fare una scrematura fra tutte quelle che avevo, mi rompe non metterle subito, soprattutto per avervi fatto attendere così tanto!!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^-^ Il primo "evento" è una cosa così, che si ripeterà più volte, ma con l'andare della storia le cose si faranno più pericolose ;)

Ringrazio le tre ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo: Chibs, Madaria e Kirakora =) Grazie anche a tutte voi, lettrici silenziose!

Al prossimo capitolo!

Kiss

 

P.S. Ho letto il volume di questo mese da poco. Ho adorato le due nuove eroine e sinceramente non mi aspettavo che [SPOILER PER CHI NON HA LETTO IL NUOVO VOLUME] Keima e Yu-chan si scambiassero i corpi [FINE SPOILER]! E' stato davvero un colpo di scena ;) Inoltre si sono create situazioni molto divertenti. Senza contare la rivelazione di Diana! Credo sarà molto importante per Keima per continuare le sue conquiste =) Chissà quando ne troverà una. Io credo che sia Ayumi che Chi-chan siano fra quelle u_u Mio non credo proprio, anche se sembra: l'autore non ne metterebbe una sicura tanto presto, ne sono abbastanza certa! Sto pensando a quali possano essere... Forse quelle che hanno avuto un kaketama tanto potente da cambiare il loro aspetto o far assumere alla ragazza strani comportamenti, come per Kusunoki e Kanon?

P.P.S. Sono riuscita a vedere anche la seconda stagione dell'anime: è veramente molto bello, quanto il manga credo! Le puntate di Chihiro sono molto più dettagliate rispetto alla versione cartacea e ciò mi ha dato spunto per qualche altro fatto che avverrà in questa fanfiction =) Vi consiglio di vederlo, è molto bello ;)



[EDIT]

Scusate l'inconveniente, ma non riesco proprio a inserire le immagini -.-” Vi toccheranno i link u_u

Premetto che, dopo aver tanto atteso questi beneamati disegni, probabilmente vi aspettavate qualcosa di meglio... XD

http://blingee.com/stamp/view/6912388

Questa è la prima versione di Aiko. Originariamente non aveva gli occhiali e i capelli erano corti: assomigliava molto più a Chi-chan che a Keima! Infatti in un disegno (bruttissimo) ancora precedente aveva il viso di Keima e i capelli della madre u_u Tuttavia il carattere era molto diverso: era praticamente una brutta copia di quello di Kami-sama! Ma devo dire che il personaggio s'è sviluppato e lo vedrete anche voi in futuro.

(Mi scuso per la PFP orribile, ma ero a scuola ed ero messa tutta storta: non ho neanche provato a cancellare perchè non ho idea di cosa sarebbe venuta fuori sennò XD)

http://blingee.com/stamp/view/6912382

E quindi vi presento la seconda versione. Ancora l'idea era ancora un abbozzo e infatti il disegno è praticamente uguale alla prima versione!

http://blingee.com/stamp/view/6912390

Questa è stata disegnata pochi giorni fa. Come vedete, è sorridente (perchè sta andando a prendere un videogioco) e parla XD Ha una sciarpa che originariamente non era una sciarpa e una mano che a causa di una botta datami mentre stavo ripassando il disegno con il trattopen è diventata semi deforme XD Tuttavia non mi sembra un grossissimo difetto... a colpo d'occhio non si nota e in effetti potevo anche tacervelo XD Ma vabbè.

La prossima è una vignetta che ho dovuto spezzare a causa di visibilità: si legge esattamente con la sequenza con cui le ho messe.

http://blingee.com/stamp/view/6912415

http://blingee.com/stamp/view/6912416

http://blingee.com/stamp/view/6912417

Questa è l'unica disegnata a casa e, lo ammetto, è venuta comunque una schifezza XD E' ambientata mentre ancora stavo progettando bene la trama u_u E io faccio la mia comparsa XD Come vedete, anche qui Aiko sorride e, al contrario che negli altri disegni, indossa la divisa scolastica. Sta in un posto che descriverò a metà storia.

Teoricamente ci sarebbe un'altra vignetta, però a causa della lunghezza non posso mettervela neanche staccata! In ogni caso, ecco il soggetto principale, quindi la nostra Aiko che medita (birbantella XD) di andare a una fiera u_u

(Vabbè, il cartello non si vede, ma immaginatevelo XD)

http://blingee.com/stamp/view/6912395

Al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 (25 Maggio, Giovedì) ***


In nome dell'Amore

 

 

Uh! Devo andare a scuola! Sarà tardissimo: vedo il sole già bello luminoso! Chissà perchè mamma non mi ha svegliat...

25 Maggio, Giovedì, ora sconosciuta

Mi sono dimenticata che non sto a casa.

E' stranissimo. Nel silenzio della mattina, mi sento molto stupida. Mi ero scordata totalmente di quello che è successo ieri. Se ci provassi intenzionalmente, non ce la farei mai, ironia della sorte.

Mi guardo intorno. Zia non c'è. Mi tolgo i vestiti (ho dormito con la divisa scolastica) e prendo un cambio che mi ha fornito la pseudo-demone la notte prima. Mi allontano e vado verso il bagno che, se non mi sbaglio, dovrebbe funzionare. Intanto sento fuori delle voci: sì, è tardi, sono alunni. Zia mi compare vicino allo specchio, facendomi spaventare.

-Aaah!

-Ups! Aiko-sama, iniziamo con la missione! Kaminii-sama è a scuola!

-Arrivo, arrivo.

Mi sciacquo la bocca ed esco. Dalla finestra. Sì, sono uscita proprio dalla finestra: cosa si deve fare per non essere beccati?

 

Papà sta litigando con una ragazza. E' molto bella, anche se piccolina: noto dei graziosi boccoli biondi. Ha il naso all'insù e una bambola le sta accanto. La osservo attentamente: un tappeto ricopre la panca su cui è seduta e una parte del terreno. La vedo ridere a crepapelle dopo che papà le ha fatto vedere qualcosa sulla PFP.

-Non so cosa è successo.

Zia guarda la scena insieme a me.

-Io sono arrivata dopo!

Sospiro.

-Conosco quella reazione.

-Mh?

-Fammi indovinare: era fissato con Yokkyun in questo periodo?

Zia spalanca la bocca, mentre io sorrido lievemente, divertita al ricordo.

-Come fai a saperlo?

-Perchè anche mamma la prima volta che l'ha vista ha reagito così. Papà non le ha parlato per due giorni.

Improvvisamente, un "Doru Doru Doru" che non proviene dal segnalatore di zia ci fa sobbalzare. Vediamo che l'altra Elsie è arrivata nel frattempo. Papà è bloccato, sembra veramente scioccato. E' uno spettacolo vederlo da giovane: era davvero un bel ragazzo.

-Dio! Quella ragazza...! Dio?! Dio...? Un altro kaketama! Mi ascolti?

Li osservo mentre Elsie porta papà insieme a lei, probabilmente per discutere del nuovo incarico. Mh. Sono troppo un'osservatrice. E' vero che devo capire la situazione, ma è anche vero che se comincio ad agire troppo tardi non riuscirò a finire il lavoro in tempo!

Faccio dei passi avanti, non venendo coperta più dall'albero. Zia non mi segue: sa che non deve essere vista. Vedo la sagoma di papà e Elsie sparire.

La nuova ragazza, il nuovo bersaglio è probabilmente una persona dal carattere deciso. Probabilmente è molto distaccata dal mondo e, del resto, non vuole avere a che fare con esso ed è a questo che serve il tappeto. Inoltre ha un telescopio... è sicuramente molto esclusa rispetto al resto degli alunni! Un soggetto abbastanza semplice da conquistare, ma non vedo l'ora di vedere come Kamichi-sama ci riuscirà. Una persona mi sbatte contro, facendomi cadere a terra.

-Ahia!

-Scusa.

Mi preparo a farle un'occhiataccia, quando sento zia sobbalzare da dietro l'albero. Alzo lo sguardo.

-Ma...

Lei mi guarda incuriosita mentre mi tende la mano per farmi alzare. Vicino a lei c'è un'altra ragazza: Ayumi! Mi faccio tirare su, mentre vedo con la coda dell'occhio zia che si nasconde ancora di più. Mi volto: quando dicevo "passare all'azione" non intendevo con lei! L'osso duro è papà, devo cominciare a lavorare con lui.

-Ci conosciamo?

Mi giro.

-Cosa?

-Ti ho già visto da qualche parte? Hai l'aria familiare...

Anche Ayumi comincia a guardarmi meglio in viso, dando ragione all'amica. Ma dico, sono davvero così semplice da riconoscere?

-Ci saremo incrociate a scuola! Non credo di averti mai visto.

Prendere tempo, prendere tempo, prendere tempo.

Mamma non sembra molto convinta, ma Ayumi sorride.

-Probabilmente ha ragione. Andiamo Chihiro.

Sospiro, mentre le saluto e le vedo allontanarsi. Guardo l'orologio che sta fuori la scuola.

25 Maggio, Giovedì, ore 12:03

Primo contatto avvenuto con mamma (!!!)

Papà deve conquistare un'altra ragazza

Consiglio: non attendere oltre

Zia esce da dietro l'albero.

-Chi è quella ragazza?

-Tua madre, che, non la riconosci?

-Non lei! L'altra, la boccolosa!

-Aaaaah! Tsukiyo.

Le faccio un cenno con la mano.

-Che c'è?

-Qualche informazione in più no?

-Ah, ok, Tsukiyo è stata molto semplice da conquistare per Kaminii-sama...

Cominciamo a camminare: non è a scuola che devo incontrare i miei. Se facessi amicizia con loro là mi chiederebbero in che classe sto e altre cose di questo genere! E io a quel punto che risponderei?

-...E quindi ho ingrandito tutto eccetto lei, ma mentre ne parlavamo lei ci ha sentiti e quindi è scappata. Io e Kaminii-sama ci abbiamo messo tanto a ritrovarla, ma, vedi, lui...

Alzo lo sguardo. Ah, cosa ci fanno qui?

-Zitta!

Mi getto sopra zia, accucciandomi in un angolino. Vedo papà e Elsie passare. Che cavolo stanno facendo? Che se ne tornino a scuola!

-Uff, non mi ascolti maiiii!

Silenzio.

-C'è un altro kaketama, cosa farai, Kaminii-sama?

Non risponde.

-Smettila di giocare, ascoltami! Stai sempre lì appiccicato, mi fai davvero paura.

Zitto.

-Non vuoi neanche giocare con qualcun altro!*

DORU DORU!

A papà quasi gli sfugge la PFP di mano mentre io cerco invano di spingere quel segnalatore della miseria per non farci scoprire. Il problema è che anche zia lo sta facendo.

-Ahia, quella è la mia mano!

-Come si spegne?

-Uhc!

-Sta ferma!

-Faccio io!

-Spicciamoci!

Sento dei passi.

-Kaminii-sama? Cos'è?

-Sembra un segnalatore di kaketama!

Ed ecco che il rumore cessa da solo, come era iniziato. Guardo zia pietrificata: se ci scoprono come giustificheremo la presenza di un'altra Elsie? Non posso collaborare con papà, sarebbe assurdo dirgli "Sai, ti devo far innamorare di mamma, sposati con lei!".

-Ha smesso?

-Mh.

Papà guarda un altro po' in giro, poi ricomincia a camminare come se nulla fosse.

-Uh, Kaminii-samaaaa, aspetta!

Che sollievo! Questa è fortuna pura: non credo capiterà più tanto facilmente.

-Perchè ha suonato?

-Non lo so.

-COME SAREBBE A DIRE?

Zia si torce le mani, guardando basso.

-Non ne ho idea...

Che sottorazza di pigolio. Mph. Fa niente. Del resto non è colpa sua, è inutile che mi arrabbi. Mi sistemo ancora gli occhiali, guardandomi intorno alla ricerca dell'ombra che avevamo visto. Ma non la vedo.

25 Maggio, Giovedì, ore 12:37

Papà e Elsie fuori scuola + segnale

L'ombra non s'è vista!

*Dov'è l'ombra?

 

Mi siedo su delle travi della nave del Parco Litoraneo. Il tramonto sta colorando il mare di arancione e di rosso: è molto bello. Prendo la PFP e comincio a giocare, riflettendo su tutto quello che è successo. Per adesso sembra che ciò che stiamo seguendo è un'ombra sconosciuta di origini totalmente ignote. Cosa potrebbe essere e qual è il suo scopo, se ha uno scopo? Del resto, per quello che mi ha detto zia (a proposito, spero non si sia persa andando a prendere un gelato per entrambe!), ci sono altri elementi. L'innamoramento di papà e mamma, una traditrice che ha tolto il sigillo ai kaketama e "qualcosa che è andato storto". Ma cosa? E se l'ombra fosse colei che ha tolto il sigillo? Ma cosa ci farebbe qua? Inoltre, perchè è andata sia da mamma che da papà? Che sappia già cosa potrebbe succedere fra loro? O che sia lei stessa colei che, in qualche maniera, ha permesso che si mettessero insieme?

Sospiro accasciandomi sul terreno, la schiena appoggiata a un muro di legno.

-R... L...

Il silenzio sembra essere quasi incostrato nell'aria. Non penso. Mi sento leggera e fuori dal mondo.

-Dunque sei tu.

-Mh?

Alzo lo sguardo. Mi è sembrato di sentire qualcosa. Naa, sarà solo la mia immaginazione. Comunque, è inquietante.

-Credi che non sappia nulla? Che fai, fingi di non sentirmi?

No, ok, stavolta è vera. E' una voce intensa e calda. Mi fa venire i brividi lungo la schiena. Ma non vedo nessuno.

-Chi sei?!

-Ti serve una risposta?

-...No...

-Tu non rovinerai i miei piani.

-Cosa?

-Ti devo eliminare fin da subito...

-Che?!

Mi sento afferrare alla gola e sollevare in aria. Aiuto. Mi contorco, cerco di tirare dei calci, metto le mani al collo, ma... non c'è niente! Come può essere? Sento il respiro mancarmi, la vista si oscura.

-Eliminerò il problema alla radice, fin da subito, prima che tu possa fare qualche danno al mio piano perfetto.

-Ah... mph...

DORU DORU DORU!

Per un attimo la mia mente riesce a capire che è arrivata zia, per un attimo sento i polmoni riempirsi, ma la vista diventa ancora più scura e alla fine sento solo un tonfo.

 

*Intende il multiplayer, ma personalmente non credo che Elsie sappia questa parola XD E del resto non sono sicura si possa fare con i gal games perchè dubito avrebbe senso, perciò è praticamente ovvio che non può XD

 

Note di Elfin:

Spero che il capitolo vi sia piaciuto =) In realtà questa cosa doveva accedere nel prossimo, ma ho deciso di mettere il soffocamento qui per stringere i tempi: suppongo non abbiate voglia di leggere qualcosa di troppo lento! Allora, io comincio a raccogliere idee su cosa potrebbe essere l'ombra ;)

Spero che anche le immagini di Aiko nello scorso capitolo vi siano piaciute ;)

Kiss

 

P.S. Vi avverto, io aggiorno SOLO fra le 21:30 e le 24:00, praticamente mai prima!

P.P.S. AGGIORNAMENTO DOVUTO AL COMPLEANNO DI CHI-CHAN =D BUON COMPLEANNO =D

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 (26 Maggio, Venerdì) ***


In nome dell'Amore





Cosa... cosa è successo?

-Ti sei svegliata, finalmente. Adesso mi puoi spiegare chi diamine sei.

-Eh?

Una ragazza mi sta davanti. Ha un teschio sulla testa, proprio come zia, ma lei è molto diversa: ha un'aria più seria e una grande falce in mano.

-Chi sei?

Lei sbuffa, guardandosi intorno.

-Sono Hakua de Lot Herminium. Sono la capo-zona. E il mio segnalatore ha suonato quando ti ho trovata.

-Il tuo segnalato... aspetta, come è possibile?

C'è qualcosa che non va. Innanzitutto, questa “Hakua” di che anni è? Appartiene al passato, o al futuro come me? Lei alza gli occhi.

-Non ti devo dare alcuna spiegazione. Piuttosto, dimmi come conosci Elsie.

-Zi...

Alzo lo sguardo. Zia sta legata a guardarmi.

-O dovrei dire, come conosci questa finta Elsie?

Le cose si stanno complicando. E pensare che ancora non ho iniziato a fare nulla! Mi alzo di botto, ma mi viene una vertigine e mi poggio a un muro di legno della nave. Se dice he zia è “finta”, allora non sa nulla di noi. Quindi è del passato. Ma allora come fa ad avere un radar che ha segnalato l'ombra?

Mi guardo intorno. Che faccio? Le dico tutto o no? Ma, soprattutto, mi crederà? Ma a cosa sto pensando? Devo capire chi è! Il suo nome non mi significa nulla, assolutamente nulla.

-Perchè dici che è una falsa Elsie?

-Le ho parlato giusto dieci minuti fa: stava a casa con Katsuragi.

Dunque, conosce zia e conosce papà.

-Li conosci? Sei loro amica?

-Certo che... aspetta, che stai facendo?

Mi sembrava strano che non se ne fosse accorta. Però almeno so che è un'amica di papà: sono certa che mi tornerà utile.

-Allora, chi sei?

Mi punta la falce al collo. Alzo le mani, poggiando le dita sulla lama: è tagliente e fredda.

-Lascia libera Elsie e ti dirò tutto.

Lei mi guarda un attimo: mi scruta, mi osserva. Avvicina lievemente il suo viso al mio. E' incerta sul da farsi. Lo capisco perchè i suoi occhi guizzano da una parte all'altra.

-D'accordo.

Libera zia dal manto di piume, poi mi punta nuovamente la falce contro.

-Adesso dimmi chi sei.

Guardo zia, che mi è andata dietro. Lei annuisce.

-Sono Katsuragi Aiko.

Hakua sembra stupita e, per un momento, abbassa lievemente l'arma.

-”Katsuragi”? Sei una parente di quel Katsuragi?

-Una parente molto stretta.

Lei mi guarda bene in faccia.

-Effettivamente gli assomigli. Ma che grado di parentela hai? Sei una cugina?

-Più o meno.

-Non “più o meno”: o è sì o è no, non pensi?

Mph. Se non faccio qualcosa, potrebbe fregarmi. Non posso dirle tutto senza sapere nulla di lei, no? Non sono nata ieri.

-Ti dirò quello che vuoi. Ma...

-Ma?

-...ma farò anch'io delle domande. Una domanda io e una te. Che ne pensi?

Lei socchiude gli occhi. Sussurra un “Si vede che sei parente di quel Katsuragi”.

-Sarà vantaggioso sia per me che per te, no? Quindi perchè dovresti rifiutare?

-Effettivamente non hai tutti i torti.

-Allora va bene?

-Non so se mi posso fidare di te.

Sorrido. Capisco: non è una stupida. E' attenta e precisa, probabilmente non è molto aperta, ma sarà sicuramente brillante e intuitiva. Molto bene. Potrebbe essere un'aiutante perfetta. Mi sistemo gli occhiali.

-Allora non potrai sapere nulla. Forse è meglio così: se non sei pronta a correre il rischio e a prenderti le tue responsabilità...

Lei sbarra gli occhi. Ho toccato un tasto dolente, mh? Molto bene, è proprio quello che volevo.

-No! Va bene, va bene!

-Inizio io. Tu hai captato col radar la presenza dell'ombra. Innanzitutto, come hai fatto ad avere un segnalatore abbastanza forte per fare una cosa simile?

-L'inferno ha sentito che in questa zona c'è qualcosa che non va. Una forza superiore a qualunque altro kaketama, qualcosa che probabilmente neanche è un'anima perduta. Non ne sappiamo l'essenza, ma sappiamo che la sua aura è molto ampia e molto potente. Sono la capo zona e per questo mi hanno dato questo radar modificato. Hanno anche accennato qualcosa riguardo a qualcosa che è cambiato, ma non so di cosa stessero parlando. Ora tocca a me: l'ombra ha tentato di ucciderti, quindi tu la stai ostacolando in qualche maniera. Dunque, perchè lo stai facendo?

-Sono stata chiamata perchè la presenza di questo “essere” potrebbe cambiare totalmente la mia esistenza, anzi, potrebbe addirittura annullarla. In effetti, sto cercando di ostacolarla.

-In che modo?

-AH! Tocca a me. Quindi tu non sei a conoscenza della natura di quest'ombra e suppongo tu non sappia nemmeno dove “risiede”. Hai anche aggiunto che potrebbe non essere un kaketama: potrebbe essere un demone molto più forte. In che luoghi si può nascondere un kaketama?

-Si può nascondere nel cuore di una donna.

-Solo?

-Ho già risposto, adesso tocca a me. Hai detto di essere parente di Katsuragi e ho la netta sensazione che tu non mi voglia dire di che grado. In ogni caso, voglio sapere chi è la Elsie che ti porti dietro.

-E' Elsie.

-Non è quello che so.

-Quello che sai è sbagliato.

Lei mi guarda un pochino. Da qualche secondo ha abbassato la falce. Probabilmente ha capito che non ho alcuna intenzione di scappare. In effetti grazie a lei ho raccolto un po' di informazioni utili, anche se molto probabilmente incomplete. Zia mi si mette accanto. E' rassicurata dal fatto che Hakua non sembra più così agguerrita.

La sera ormai è scesa e non so neanche che ore sono. Questo mi rende un pochino agitata. Inoltre sono ancora un pochino confusa. Hakua sembra credere che io abbia fatto chissà cosa per mettere i bastoni fra le ruote all'essere, ma per adesso non ho fatto assolutamente nulla. Se l'ombra mi ha attaccato vuol dire che sa chi sono e che conosce le mie intenzioni. E molto probabilmente non si sente al sicuro. Ma quando mi ha visto? Quando è andato da mamma o quando stavo spiando papà e Elsie?

-Dunque, Hakua, io ti propongo un patto.

-Mh?

-Io ti dico ogni cosa che scopro e tu mi dici ogni cosa che scopri. In questo modo saremo entrambe allo stesso punto della ricerca e potremo finirla al più presto.

-Che dici? Non farò mai un patto simile.

-Non ti importa di Keima?

-Katsuragi? Che c'entra lui?

Mi guarda allarmata: ho attirato la sua attenzione. Ripeto la domanda. Non ho alcuna intenzione di spiegarle tutto per il momento. Mi serve solo che sia disposta a collaborare. Le tendo la mano, sicura che alla fine la prenderà. Ma invece la scaccia.

-Non ti assicuro nulla.

Si alza in volo e se ne va, la falce brilla alla luce della luna.



26 Maggio, Venerdì, ore 9:32

Le cose si stanno evolvendo troppo in fretta senza che io ne abbia il minimo controllo.

Incontro con ombra+Incontro con Hakua de Lot Herminium

+Hakua ha un radar come quello di zia

+Neanche l'inferno sa quale sia l'origine dell'ombra

+Non sembra essere un kaketama > Non si nasconde necessariamente in un essere umano

Devo sbrigarmi. Ormai ho incontrato mia madre: sarebbe inutile sprecare questa opportunità. Adesso devo creare semplicemente un incontro particolare fra lei e papà. Non deve essere per forza qualcosa di strano, può bastare anche che sia in un luogo inaspettato o in una situazione inaspettata. Se questa idea avesse successo, forse non papà, ma mamma ci penserebbe un po' su. Poi basta fare qualcosa che li rimandi con la mente all'evento da me creato in maniera da creare un ponte fra di loro, o almeno cominciare a mettere le basi per farlo.

Innanzitutto, per fare tutto questo, devo riuscire a non farlo avvenire all'interno dell'edificio scolastico, in maniera da scollegare almeno idealmente gli avvenimenti fra loro successi all'interno delle aule e quello che farò accadere. Inoltre devo cominciare a “inserire” la mia personale figura all'interno della storia. Mamma già mi conosce, ma papà non mi ha mai visto! Se cominciassi ad apparire come una figura misteriosa, papà si concentrerebbe di più su di me che su mamma, ma dal momento che io lo condurrò sempre da lei comincerà sicuramente a collegare le cose.

Ma come faccio...? Ah, ma certo!

-Zia!

-Sì, Aiko-sama?

-Procurami un piccolo kaketama in maniera che possa tenerlo per farmi segnalare da un qualunque radar.

-Perchè?

-Fallo e basta. E già che ci sei, procurami anche un bel vestito.

-Ok.

Lei si gira e comincia a volare. Sorrido. La trappola sta per essere tesa.



Cammino lentamente, mentre guardo in avanti con aria desolata. Mi è successo qualcosa di molto brutto, qualcosa che volevo evitare a tutti i costi. E non ho potuto farlo. Eppure ho provato, sì, ho provato con tutta me stessa!

Le persone mi passano accanto indifferenti: non sanno che sofferenza provo nel mio animo, non ne hanno la più pallida idea. Insensibili, come bambole, continuano senza sapere.

Passo di lato a un ragazzo, indifferente esattamente come gli altri. La sorella accanto gli dice qualcosa e lui alza il capo. Mi guarda con aria incuriosita.

Non posso, non posso sopportarlo.

Comincio a camminare un pochino più veloce. Le lacrime mi scendono veloci sul viso. Giro, entro in una stradina per poi uscire in una più grande. Cammino. Mi sento come se stessi morendo e qualcuno mi stesse osservando mentre succede.

E' tutto inutile, non potrò mai farcela.

Penso questo mentre finalmente sento uno strano rumore alle mie spalle e mi nascondo dietro un muro.

Sono stata davvero brava: sono un'ottima attrice. Il pianto sembrava vero, diamine! E la mia espressione, lo sconforto che vi si leggeva... sembrava quasi stessi soffrendo davvero.

Mi affaccio lievemente, tentando di vedere la scena che avevo previsto con tanta maestria. Come sospettavo, papà mi aveva seguito insieme a Elsie e l'ho portato proprio sotto casa di Chihiro.

Dell'ombra nemmeno l'om-l'ombra non si vede.

Vedo papà rialzarsi, mentre mamma lo guarda dall'alto. Ho fatto di tutto per farle sospettare qualcosa: ho fatto creare a Elsie una finta rivista con un finto oroscopo per farci scrivere di un incontro inaspettato, ho messo un altro vestito per essere carina e coccolosa e apparire ancora più sofferente, ho attirato sia Keima che Chihiro nella giusta posizione, ho preso un piccolo kaketama che ora tengo in tasca e ho cercato di dare al tutto un'aria più romantica e particolare. Zia ha lavorato tantissimo per dare questa impressione, la dovrei ringraziare. Dovrei.

Vedo i miei genitori parlare: tutto sta andando alla perfezione. Come pensavo, il discorso non è per niente fluido e, anzi, è piuttosto imbarazzato. Bene, bene, anzi, benissimo!

Zia è volata vicino a me senza farsi scorgere. La guardo.

Sento uno strano rumore e riposo gli occhi su quello che sta accadendo. C... Cosa mi sono persa? Che sta facendo papà? Ma che... perchè...??

-Ma che sta facendo Kaminii-sama?

-Non ne ho idea. Fino a un secondo fa stavano parlando semplicemente e adesso la sta scacciando in malo modo. E lei sembra non capire.

-Beh, fra loro non c'è mai stato un bellissimo rapporto. Era piuttosto teso e... ooooh, i pompieri!

Zia corre verso un'autopompa.

-CHE STAI FACEN... do...

Guardo di fronte a me.

Oh, cavolo.



Note di Elfin:

Salve a tutte ^-^ Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Allora, so che non sembra, ma qua è successo qualcosa di moooolto importante! Vediamo chi se ne accorge XD

In ogni caso, ho letto il nuovo volume. Allora, ok, Kusunoki è tolta definitivamente dalla lista, Yui invece ci sta in pieno: ha una divinità, sicuro u_u Lo dico praticamente solo perchè Keima è detto che non è così, perciò XD

Riguardo alla figura incappucciata, è sicuramente un nuovo personaggio *-* Che bello, non vedo l'ora di scoprire chi è! Sarà... che ne so... uh, sarebbe figo fosse la sorella di Elsie oppure un'altra compagna di classe u_u

Inoltre hanno deciso di fare la terza stagione dell'anime, sono così felice *-*

Kiss



P.S. Ho fatto un “preventivo” e la storia dovrebbe raggiungere i 25 capitoli massimo. Fino al prossimo la storia sarà solo per le basi, ma da quello dopo in poi inizierà la prima grande avventura ;)

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 (26 Maggio, Venerdì) ***


In nome dell'Amore





-Dunque, sei di nuovo sulla mia strada... Stavolta non puoi dire di non aver fatto nulla.

L'ombra mi sta davanti, più materiale che mai: mi sembra quasi di poter distinguere un volto in mezzo all'oscurità che la circonda. Avevo detto che è umanoide, ma di umano ha solo la forma. Due occhi folgoranti si alzano verso di me. Tremo.

-Piccola stupida, non puoi competere contro di me.

Mi allontano, ricordando ancora quelle dita gelide e invisibili al mio collo.

-Z... Zia...?

Ma lei è troppo occupata per sentirmi.

-ZIA!

-Ecco, chiama la mammina.

-ZIA, ZIA!

Mi giro, tento di richiamarla, ma sento qualcosa muoversi. Mi sposto giusto in tempo per evitare quel "qualcosa" (sinceramente non potrei descrivere cosa fosse) e vedo con la coda dell'occhio la mia pseudo-demone che si gira: finalmente si è accorta. Mi sposto ancora, cercando con lo sguardo un oggetto con cui almeno provare a difendermi. Reagire reagire reagire.

-Aiko-sama!

Zia comincia a volare verso di me, la scopa che le trema fra le mani. Mamma e papà sembrano non accorgersi di niente. Prendo il coperchio metallico di un bidone, chiudo gli occhi. Cado, colpita, mi preparo per il colpo finale. Zia viene spazzata via. Sta tutto finendo ancora prima di cominciare?

-Cosa...?

Apro gli occhi e vedo l'ombra sparire per riapparire poco lontano, Hakua con la falce conficcata al terreno. La demone la toglie, poi guarda il suo avversario e tenta nuovamente di colpire, ma il fendente non fa alcun effetto. Sorrido, ammirata per il tempismo con cui Hakua è corsa in nostro aiuto. Lei mi guarda un attimo, il tempo perchè l'ombra scompaia ancora per non fare più ritorno.

Guardo verso i miei genitori. Keima non c'è più, Chihiro sta entrando a casa: sembra infuriata.

-Cosa è successo? E si può sapere perchè hai il MIO kaketama con te?

Guardo Hakua, togliendomi l'anima perduta dalla tasca.

-Non ne ho idea.



26 Maggio, Venerdì, ore 17:42

Hakua ha deciso di aiutarci

Papà + mamma (incontro andato male) + avvistamento ombra

Ci sono tante cose che devo fare e pochissimo tempo per riuscirci. Ho tentato di creare un evento all'infuori della scuola, ma è andato male. Non so neanche il motivo. In ogni caso, ho capito che è la pista sbagliata: devo farli incontrare sì fuori dal contesto scolastico, ma in maniera che quest'ultimo e il mio evento siano collegati. Così creerò anche un contesto di familiarità.

Dopo che l'ombra è scomparsa ho provato nuovamente a farmi seguire da papà e l'ho portato sempre di fronte casa di mamma per cominciare a fargli venire qualche dubbio. In effetti sembrava piuttosto confuso.

Mi guardo intorno, cercando una qualche ispirazione. Cosa si fa in una scuola? Le lezioni, i corsi, ma tutto ciò non mi serve! Mi serve qualcosa di più appartato... Un festival autunnale mi farebbe allungare troppo i tempi, inoltre non mi fornirebbe abbastanza momenti da utilizzare. Qualcosa che debbano fare insieme, qualcosa che debbano fare solo loro due.

Sospiro pesantemente.

...Una ricerca! Ma certo, una ricerca! Sì, ma come posso fare in modo che la debbano fare insieme? E, ancora più importante, come farò a fargliela fare quando serve a me?

Mi siedo su delle scale, guardando il cielo. Mi ricordo quando con mamma e papà andavamo fuori città per andare in uno di quei paesini sperduti. Andavamo spesso a uno in particolare e ogni volta che ne parlavano ridevano: papà era sempre molto imbarazzato quando veniva tirata fuori. Era una cittadina piccolissima in cui c'era un unico hotel con pochissime stanze e ogni volta che ci passeggiavamo le persone ci guardavano male perchè non eravamo di lì. L'unica cosa di vago interesse era (ed è) una lastra del periodo Tokugawa con sopra delle scritte particolari.

-C'eravamo andati per fare una ricerca scolastica.

-Non mi ricordo neanche più l'argomento.

-Sai, Aiko, è stata veramente una stranissima esperienza, piena di coincidenze e di strane situazioni! Aveva cominciato a piovere talmente violentemente che dovevamo tornare subito a casa, ma eravamo arrivati lì con il treno che, a causa del maltempo, aveva avuto un guato (o qualcosa del genere...) e abbiamo dovuto alloggiare lì. Vero, Keima?

-Sì.

-Quando era successo?

-A inizio anno, credo, subito prima delle vacanze estive.

Rido, ricordandomi quando siamo quello stesso giorno andati da Ayumi, che aveva borbottato qualcosa riguardo un séparé.

-Ricerca scolastica!

Ma certo! Se organizzassi più o meno la stessa cosa, tutto dovrebbe andare esattamente come sarebbe successo anche senza il mio aiuto! Ma come ho fatto a non pensarci prima?

Afferro un foglio al volo: il giornale dei misteri di Maijima.

E' scomparsa!

Quella sulla prima pagina è la ragazza bionda cha papà aveva incontrato. Bene, aspetterò la fine della conquista, poi tenterò di organizzare tutto quanto. Inoltre, con l'aiuto di Hakua, potrei spingere Elsie (quella attuale) ad aiutarmi inconsapevolmente. E agendo di nascosto e da lontano, potrei anche aggirare l'ombra. La fortuna gira dalla mia parte, a quanto pare.

Sento zia arrivare dietro. Sta spazzando per motivi a me sconosciuti.

-Zia?

-Mh?

-Quando è finita la conquista di questa ragazza?

-Tsukiyo? Mmmh... non mi ricordo. Ma è durata pochissimi giorni.

-Bene, allora avrò tutto il tempo del mondo.

-Per fare che?

Sorrido. Papà è pur sempre un uomo, quindi potrebbe funzionare il classico metodo di conquista femminile!

-Oh, niente di importante. Intanto, giocherò un pochino.

Mi allontano dirigendomi verso il teatro.

Sembra che si finirà prima del previsto.


Note di Elfin:

Salve a tutte ^-^ Innanzitutto mi scuso sia per il mini mini ritardo sia per la cortezza del capitolo. Il fatto è che i prossimi saranno della nostra prima avventura, soprannominata Memories da me a causa del fatto che Aiko si baserà principalmente sui ricordi dei racconti dei suoi genitori per tentare di emulare la situazione che ci sarebbe stata senza di lei. La cosa ha senso, non so come mai lei non ci abbia pensato prima *fa finta di niente* XD

Comunicazione di servizio: da Gennaio aggiornerò questa storia ogni domenica e La Corte dei Miracoli il mercoledì ogni due settimane (ma quest'ultima cosa può anche variare un pochino nel numero delle settimane da una a tre!)

Al prossimo aggiornamento e buon Natale a tutte quante =D

Kiss

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 (27 Maggio, Sabato) ***


In nome dell'Amore





Calma, calma, devo rimane... Aaah!

Respiro lentamente, tentando di rimanere attaccata alla colonna. Zia mi sta vicino, tremando incontrollatamente.

-Ter... Terremooooto!

Sento la terra scuotersi e ruggire, mentre l'odore di polvere e calcinacci mi soffoca. Mi aggrappo ancora più disperatamente: non avevo mai sentito una scossa tanto forte. Ho tantissima paura, soprattutto quando vedo un pezzo del tetto crollare vicino a me. Tento di mantenere un'espressione serena e sicura, se non altro per non far terrorizzare zia ancorad i più, ma è difficile, tremendamente difficile.

I raggi del sole filtrano piano dal vetro rotto di una finestra, fuori sento delle voci e delle urla. Vorrei urlare anch'io.

Ma ecco che tutto finisce, grazie al cielo. E' un terremoto molto lungo, più duraturo di una manciata di secondi: era durato parecchio.

Zia tira un sospiro di sollievo, guardandosi intorno e iniziando a pulire in giro. Mi metto a posto gli occhiali, tentando di darmi un contegno, poi guardo fuori, vedendo molti alunni che stavano uscendo da scuola per il pranzo a terra: si rialzano tutti. Non credo che qualcuno si sia fatto davvero male.

-Questo non me lo ricordo.

-...Come?

Zia mi guarda.

-Questo non me lo ricordo: sono certa che non era avvenuto!

Non era... avvenu... Ma allora non è stata una cosa naturale. A cosa potrebbe essere dovuto un terremoto simile?

-Kaketama?

-Nessun kaketama potrebbe mai creare un terremoto!

-Allora è la nostra cara ombra...

27 Maggio, Sabato, ore 12:38

Terremoto: non naturale (!!)

*Ombra?

Mi siedo un attimo, tentando di riordinare le idee. Allora... terremoto non naturale, ombra, la stessa ombra che era andata da mamma e che ha tentato di ammazzarmi, dunque... Dunque un bel niente. Non ho nessun tipo di collante fra queste cose.

-Zia?

-Sì, Aiko-sama?

-Normalmente che scopo aveva avuto il nemico?

Lei smette di spazzare -ha fatto un gran lavoro, comunque- e mi guarda.

-Beh... voleva risvegliare tutti i kaketama e con essi riconquistare l'Inferno.

-E ti ricordi com'era fatto?

-No... mi ricordo che indossava una specie di kimono...

-Indossava? Non era uno spirito?

-Non so. Quando è uscito io non ero lì e non ho fatto domande a Kaminii-sama. Comunque credo fosse uno spirito, anche perchè cos'altro potrebbe essere?

Ride nervosa.

In effetti, io ho visto un'ombra, quindi uno spirito. Sì, non può proprio essere altrimenti.

-Zia?

-Sì?

-Il tuo manto di piume può anche rendere invisibili?

-Sì.

-Bene, perchè spieremo papà mentre conquista Tsukiyo. E non solo. Voglio scoprire se l'ombra si è rifatta viva da mamma oppure no.

Zia annuisce, sorride, poi continua a spazzare cominciando a canticchiare. Forse dopo la porterò a vedere i pompieri, per ricompensarla del duro lavoro. Basta che lei non sappia che lo farò apposta.



Guardo in alto alla finestra di mamma. Chiusa. L'ombra vi sta davanti, come per aspettare che venga aperta, cosa che, sono certa, non avverrà. Vedo mamma aprire una finestra più sotto e guardare in alto. Sobbalza e si richiude dentro, dicendo un “Ancora tu?!” che mi insospettisce. L'ombra attende, guarda davanti a sé. Poggia la mano sopra il vetro della finestra.

-Che starà facendo?

-Non so, Aiko-sama.

L'ombra sparisce lentamente e mamma a quel punto apre la finestra e si guarda intorno. Sospira sollevata e se ne va dal davanzale accendendo la tv, poi la vedo attraverso la finestra andare verso il tavolo prendendo il cellulare.

-Adesso andiamo da papà, zia.

-Sì!

Mi prende per le braccia e, volando, arriviamo a scuola dove, sono certa, troverò mio padre.



-KEIMA! KEIMA!

Sobbalzo. E che diamine, quella ragazzina anche adesso che è rimpicciolita ne ha di voce.

-KEIMA! KEIMA! VIENI!

Zia si copre le orecchie, dandomi una gomitata.

-AIUTO!

Vedo papà aprire la porta e correre verso la casa delle bambole. Tsukiyo esce e si getta fra le sue braccia.

-Keima...! Cosa faccio...?! M... Mi sono rimpicciolita ancora...!

Papà sembra alquanto sorpreso. Strano: non l'ha previsto? E inoltre, lei non mi sembra tanto rimpicciolita, piuttosto... è la casa a... essere diventata più... MA CERTO! Papà è proprio un mito: ha fatto ingrandire la casa. E' un genio, lo sapevo, l'ho sempre saputo. Non può essere davvero sorpreso, tsè, ma per favore. Ottimo attore, per carità, ma anch'io sono una Katsuragi: non cado in queste trappole. Non so, forse a me non sarebbe mai venuto in mente, ma è davvero una mossa efficace. Inutile dire che la mia ammirazione sta crescendo a dismisura.

-Pensavo che quelle di una bambola fossero le dimensioni limite... invece sei ancora più piccola!

-C... cosa farò...?! Se continuerò a rimpicciolirmi...

A dirla tutta questa scena mi dà un po' fastidio. Sono abituata a vedere mio padre con mia madre, non con queste complete sconosciute. Ma in fondo ancora non stanno insieme, né tantomeno immaginano succederà, perciò posso passarci sopra.

-Calmati, Tsukiyo! Non devi preoccuparti!

Lei sembra piuttosto scossa. Quasi trema fra le braccia di papà. E' così piccolina... fa un po' di pena se devo essere proprio sincera. Ma del resto non possiamo farci prendere dalla compassione, su, la conquista deve essere effettuata a qualunque costo.

-I... Io... portami a letto.

-...Portami a letto.

Sospira, prendendola in braccio come se fosse una principessa.

-Aiko, porto la mamma di sopra: non si sente molto bene.

-Che cos'ha, papo? Non è grave, vero?

Lei sorride, le guance rossissime e il resto del volto pallido.

-No, cucciola, non è grave: solo un po' di febbre, ahah. Mi riprenderò subito, vedrai.

Era rimasta a letto due settimane.

Mi riprendo un attimo: potrei fare anche questa scena, ma sarebbe troppo complicato. Naaah, abbandono l'idea già dal principio. Sento Elsie dire qualcosa, zia è vigile e attenta. E io? Io sento un tale sonno, ma resist...

Zzzzzzzzzzz



-Cerchiamola!

-Presto sbrigati!

Sobbalzo.

-Che succede?

-Aiko-sama, è ora di andare: Tsukiyo ha scoperto che l'abbiamo ingannata ed è fuggita. Forza, vedrai la conquista di Kaminii-sama!

-Uh? Davvero?

Mi alzo, ma così facendo mi cade il manto di piume. Mi guardo intorno terrorizzata. Ah, meno male che non c'è nessuno. Non sarebbe stato piacevole farmi scoprire così. Zia si alza mettendomi nuovamente il manto di piume addosso per rendermi invisibile.

-Dove avverrà?

-Ti ci porto io!

E così dicendo, cominciamo a saltellare verso i balconi della scuola.



-STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO!

Tsukiyo abbassa il capo: le lacrime le pungono gli occhi, lo vedo da qui. Guarda intensamente la luna riflessa sui vetri. Chissà a cosa sta pensando. Probabilmente sta riflettendo su quello che prova, al perchè è stata ingannata o ancora sta pensando che in questa situazione è esattamente uguale a tutti gli altri. Sorrido. Quindi è a questo che voleva puntare papà. Tsukiyo non è una bambola e non può comportarsi come se lo fosse, deve capire dove sbaglia.

-Non devi... abbatterti in questo modo!

Papà è dietro di lei. E' sporco, ha il fiatone: chissà dove diamine è stato prima di arrivare qui.

-Non farlo... Agire in preda all'impulso... non è affatto bello.

...Ho capito! E' stupida! No, ok, non devo minimizzare.

-ALLORA TORNIAMO! POTRESTI CADERE!

Mi aggrappo a zia: non ho mai visto papà urlare. E' sempre stato calmo e distaccato. A volte, quando andavamo al mare, giocava con me e mamma, allora rideva, ma...

-Non ti avvicinare! Maledetto imbroglione!

Papà sospira. Io sorrido. E' una scena un po' comica a dirla tutta.

-Ti chiedo scusa per averti ingannata!

-Perchè sei venuto da me? Sarei stata benissimo... da sola con Luna...!

Un movimento attira la mia attenzione. Mi sembrava di aver visto qualcosa.

-Non dovevi venire Keima! TI DETESTO!

Ancora?

Do una pacca sulla spalla a zia, facendole cenno di ascoltare. Lei tende l'orecchio.

-NON POTEVO ABBANDONARTI COSI'!

-Sarebbe stato lo stesso!

Zia si irrigidisce. Si guarda intorno, poi scrolla le spalle. Neanche lei non vede nulla eppure... eppure c'è qualcosa che si muove. E sono sicura che non è Elsie. Lascio che i due parlino un po' guardandomi intorno. Adesso mi sembr anche di percepire uno spostamento d'aria.

-EH?!

Rivolgo lo sguardo verso la scena. Tsukiyo sta cadendo. Papà si getta a prenderla. E' proprio un eroe, sì sì.

-K... KEIMA?! Cosa diavolo hai fatto?! Così morirai, Keima!

-Non ti lascerò andare!

DORU DOR-

Zia spegne il radar, mentre vedo un'ombra gettarsi di sotto come papà prima. Quasi non sembra più un semplice spirito. Sembra più concreto, quasi avesse un corpo vero.

-Non ti lascerò andare sulla luna!

Io e zia guardiamo di sotto. Il kaketama fugge dal corpo di Tsukiyo e zia salva papà e la ragazza. La creatura per un attimo sembra farsi ancora più vera, poi scompare del tutto in una nuvola di fumo.

Guardo zia.

-Ma cosa...?

-Non so, Aiko-sama...

Ci è passata sotto al naso! Ma perchè proprio qui e perchè proprio ora? Non capisco. Che sia legata in qualche maniera alla uscita dei kaketama o comunque al loro movimento? E allora che c'entra mamma? Il kaketama suo dovrebbe già essere stato catturato e se ce ne fosse un altro Keima e Elsie lo saprebbero.

Eppure sento che un ponte fra le cose che sappiamo, almeno uno, sta cominciando a formarsi.



Note di Elfin:

Eccomi qui! Buona Epifania a tutte voi ;) Aiko ha ricevuto tanti dolciumi e anch'io ^-^ Se ve lo chiedete: sì, io metto ancora la calza XD E' una cosa tanto carina. Anche se la Befana ormai è un mito lontano, mi fa piacere svegliarmi è misurare il carbone trovato in ogni calza come quando ero piccola ;D Comunque, Tsukiyo è andata u_u Il prossimo capitolo sarà interamente dedicato alla riuscita del piano di Aiko!

Kiss



P.S. Non vedo l'ora di leggere il prossimo volume che uscirà fra qualche giorno *-*

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 (30 Maggio, Martedì) ***


In nome dell'Amore





Mi sistemo i capelli. Una coda dovrebbe andare bene. Mi metto meglio gli occhiali sul naso e sospiro.

30 Maggio, Martedì, ore 12:01

Inizio missione Memories

-Come sto?

Zia alza lo sguardo e sorride.

-Benissimo! Ti ricordi cosa dovevamo fare?

-Certo, Aiko-sama!

-Allora andiamo!

-Sì!!

Sorrido lievemente per poi iniziare ad andare fuori dal teatro. Devo iniziare a sistemare tutto per riuscire a far uscire insieme papà e mamma. Il piano segue i ricordi dei racconti dei miei genitori. Sostanzialmente, loro dovevano fare una ricerca insieme. Va bene, ma come fare perchè entrambi scelgano la stessa cosa? Papà mi aveva detto che la scelta era ricaduta sul tema che impiegava meno tempo per svolgerlo, mamma però aveva raccontato che non aveva fatto in tempo a offrirsi sull'argomento che in realtà voleva fare. Quindi, devo accertarmi che lei scelga quest'ultimo al posto di un altro. Kamichi-sama invece non è un problema. Sospiro: all'inizio di tutta la faccenda avevo incontrato mamma per sbaglio. Quell'errore adesso mi è più che utile. Facendomela amica, posso riuscire a indirizzare le cose a mio favore. Adesso dovrebbero essere a pranzo, perciò la troverò sicuramente.

Vedo zia volare velocemente verso est. Mentre io faccio in modo che mamma faccia quello che voglio, lei dovrà andare a sistemare la “scena del delitto”! Le ho fatto una lista di cose da fare, alcune delle quali, mi costa ammetterlo, non precisamente oneste, come danneggiare una struttura in particolare... Però è tutto per un bene superiore, inoltre mi sono prima accertata che nessuno si faccia male a causa nostra. Imprevisti? C'è una minuscola percentuale di possibilità in una zona tranquilla come quella.

-Dai, mi fai vedere cosa stai scrivendo?

-No-ooo!

-Uffa!

Mi giro. Ah, eccole! Mh, ma Ayumi non mi serve. Deve sparire momentaneamente. Magari se qualcuno la chiamasse per le attività del club...

Vedo mamma girarsi fingendosi offesa, nascondendo un foglio nella borsa.

-La canzone NON è finita, QUINDI non la puoi vedere.

-Ma... ma!

-Ma niente!

Ride, sistemandosi meglio la chitarra sulla spalla, poi dà ironicamente delle pacche sulle spalle all'amica con fare di finta sufficienza. Ayumi prova ad allungare la mano verso la borsa, ma mamma la scosta.

-Ah! Che fai?

L'altra le fa sorridendo una linguaccia. Continuo a dire: me la devo togliere di torno. Ma come faccio a fare in mod... ma... ma sono stupida o cosa? Mi sono rimbambita a forza di stare con zia? Io sono in divisa, devo semplicemente fingermi un'alunna della scuola e fingere che qualcuno abbia chiamato Ayumi! Bah, sono un genio!

Comincio a correre, arrivando davanti alle due. Fingo il fiatone.

-Uh, che corsa... uh... Tu sei... Takahara?

-Emmm, sì?

-Una senpai mi ha detto di chiamarti perchè... uh... è successo qualcosa al campo di... atletica...

-Una senpai?

-Sì. Era alta e aveva i capelli corti... non conosco il... il suo nome. Mi ha detto di chiamarti e di farti venire subito. Ti sta... aspettando davanti agli spogliatoi femminili.

Ayumi mi guarda un attimo, poi saluta mamma, mi ringrazia e fugge via correndo. Bene, via libera.

-Tu sei la ragazza con cui mi ero scontrata l'altra volta?

-Sì, sono io.

-Mh. Ma... cosa è successo al campo?

-Non lo so, la senpai non me l'ha detto. In effetti è stata piuttosto misteriosa al riguardo.

-Ah.

Il silenzio cala per un attimo. Non va bene, devo indirizzare la discussione dove voglio io.

-Avete la professoressa Nikaido?

-Già.

-Vi ha già detto della ricerca che dovete fare?

-...Quale ricerca?

Fingo di essere sorpresa. So che non ha detto nulla perchè quella mattina presto l'aveva annunciato a un'altra classe. Meno male che sono riuscita a ricordarmi tutto in tempo.

-Quella sulla storia di quest'isola! Divide la classe in coppie su svariati argomenti, alcuni molto particolari e dettagliati. Mi ha detto, per esempio, che un gruppo deve andare a est dell'isola di Maijima in un paesino minuscolo per vedere una lastra. Nessuno ci vuole andare.

-Ci credo: è noioso! A me piacciono le leggende che ci sono riguardo alla formazione dell'isola...

-Io personalmente non capisco. E' un argomento relativamente semplice e veloce. Poi, per quello che so, hai una girl band, no?

Lei annuisce.

-Non avete molto tempo per provare, vero?

-Purtroppo no...

-E allora! Se tu prendessi questo come argomento, avresti moltissimo tempo in più per la band!

Mamma sembra pensarci un attimo.

-In effetti...

-Non sarebbe una cattiva idea, non trovi?

-Già.

Mi guarda e sorride.

-Ma non ci siamo ancora presentate. Io sono Kosaka Chihiro.

-Io sono... Imai Aiko*

Le si illuminano gli occhi.

-Aiko?

-Sì. Ti piace?

-Sì, lo trovo un nome bellissimo.

-Sono d'accordo.

- “Figlia dell'Amore”, significa.

Lei sorride, poi continua.

-Penso che... sia un nome dal significato commovente... i tuoi devono essere molto innamorati per aver deciso di chiamarti così.

Sorrido anch'io, pensando a mamma e papà nel futuro, che probabilmente saranno spaventati dal non trovarmi. Un po' mi dispiace, ma è per il loro -e il mio- bene.

-Moltissimo. E tu, sei innamorata?

Arrossisce e mi guarda, sorpresa dalla domanda. Forse è troppo presto. Sì, decisamente troppo presto.

-Oh, scusa, non dovevo essere così invadente.

-No no, niente...

Abbassa lo sguardo. In realtà dovrei cominciare a forzare un po', credo. Magari in maniera leggera.

-Io credo che tu sia innamorata di qualcuno.

-Come?

-Credo che ci sia qualcuno che ti piace, ma non lo dici perchè ti vergogni.

Lei sbarra gli occhi.

-Ma no, ma cosa pensi?!

Zia Elsie mi ha raccontato come funziona la storia della cancellazione della memoria dopo la cattura del kaketama. Saprò subito se si ricorda di papà e, soprattutto, se ancora le piace da quella volta. Ovviamente, non si può ricordare del bacio, credo che pensi di non aver più parlato con Kamichi-sama dalla litigata finale...

-Lo penso davvero! Forse dovresti parlargli. Magari attaccando bottone versandogli qualcosa di bollente addosso. Così lui si ricorderà di te e avrete un motivo per parlare. Magari potresti farti spingere su di lui per far sembrare la caduta più realistica. Del resto, più vi incontrate...

La vedo diventare rossa. Non posso fare a meno di sorridere, non solo perchè ho fatto centro, ma anche perchè mi sento un po' io la mamma in questa situazione. Beh, per oggi basta così. Mi basta aver capito come sta la situazione. Si ricorda sicuramente del fatto che papà le faceva delle “lezioni” per conquistare il ragazzo del momento e non solo! Si ricorda anche come ogni piano è stato eseguito.

-Ups! Scusa di essere stata tanto invadente. Chissà ora cosa penserai di me! Adesso vado, ci vediamo!

Corro via, fingendo di non sentire mamma che mi chiede di che classe sono. Adesso mi basta solo aspettare e vedere se il mio piano, che per adesso si basa molto sul Destino, funzionerà.



-Aiko-sama, sei un genio!

-Grazie!

-E' andato tutto secondo i piani: Chi-chan è in coppia con tuo padre e presto andranno insieme... lì!

Mi fa l'occhiolino.

-Uh, che emozione! Finalmente qualcosa di veramente interessante! Adesso posso andare a vedere le autopompe.

Sospiro. Vabbè, in fondo ha fatto tutto quello che avevo scritto nella lista.

-Sì, puoi andare,

-EVVIVA!

Mi siedo sul lettone, soddisfatta. Finalmente qualcosa sta andando per il verso giusto. Prendo la PFP e mi metto a giocare. Poi lancio uno sguardo alla chitarra. E' da un po' che non scrivo nulla per la band: anche io mi dovrei dare da fare.

Mi avvicino allo strumento e lo prendo in mano. Pizzico le corde, sento il suono che si spande nel silenzio, poi inizio a canticchiare.

Sono felice.



*Inizialmente, nell'originaria one-shot, il cognome di Keima era Imai e aveva 16 anni



Note di Elfin:

Salve a tutte voi, anime prave XD Innanzitutto, devo avvertirvi che i prossimi capitoli avranno una comicità a volte un po' maliziosa. E' completamente voluta e, comunque, non sarà mai veramente eccessiva. Insomma, tutto entro il rating verde, ecco u_u Inoltre, questa prima “missione” è molto piccola u_u Tra tre capitoli sarà già finita e archiviata! E a quel punto ne inizierà un'altra dai toni molto diversi ;)

Ho letto il nuovo volume =) Mi è piaciuto un sacco, è veramente stupenderrimo XD Inoltre ci sono state tantissime sorprese... Vorrei anche far notare come Keima sia cambiato moltissimo dall'inizio del manga e non solo come disegno ;) Ha un rapporto diverso con le persone e Elsie ormai è come una sua vera sorella =)

[Chi-chan resta la migliore *tossisce*]

Entro questa settimana vedrò i capitoli precedenti e questo per vedere se ho fatto errori di battitura e correggerli. Perchè so di averli fatti.

Kiss



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Capitolo 9
*** Capitolo 8 (1 Giugno, Giovedì) ***


In nome dell'Amore





Rido sommessamente, mentre vedo mamma e papà uscire insieme da scuola. Seguendo i ricordi dei miei genitori sono riuscita a far slittare il loro viaggio verso il paesino al giorno giusto -quello di pioggia intensa- e adesso i due si stanno dirigendo verso la stazione per prendere il treno.

Unico problema?

-Elsie, questo travestimento è stupido.

-No, sei perfetta: nessuno potrebbe mai capire che sei una ragazza, ah ah!

Tasto i miei baffi finti e mi metto meglio il cappello sulla testa; zia, che dovrebbe in teoria interpretare mia moglie, sembra di più un albero di Natale ambulante. E in anticipo, per giunta. Sembro uno stalker.

-Nessuno noterà nulla, stai tranquilla! Uh, un'autopom...!!

-Zitta!

La guardo e mi avvicino al suo orecchio.

-Se parli così forse ti guarderanno tutti...

-Aaaaah. Capito.

Sospiro pesantemente, seguendo i miei da lontano, sviando ogni tanto per riprenderli sulla via principale per non destare sospetti. Ogni tanto, nei viottoli in cui passo, mi cambio di cappello o di giacca grazie al manto di piume di zia, così, tanto per dare meno dell'occhio.

Papà sta camminando a testa bassa, guardando attentamente lo schermo della PFP, mentre mamma si guarda intorno sbuffando, come se non volesse farsi vedere con lui. Per un attimo, quasi li perdo, ma siamo ormai vicinissimi alla stazione e so perfettamente dove andare.

Entro, mi faccio dare i biglietti del treno ed entro, attendendo di vedere anche mamma e papà -ho preso il vagone più vicino, magari ci saliranno pure loro proprio perchè è più “a portata di mano”.

Li vedo, alla fine, arrivare e si siedono scocciati: ah, non saranno tanto disturbati dalla presenza l'uno dell'altro alla fine di questa avventura!

Sento il sedile tremare, il treno parte. E forza e coraggio, ché ce la posso fare.



Scendo, discorrendo con zia come se dovessi chiedere dove dovremmo andare. Lei sorride in maniera fasullissima.

-Da mia mamma, tesoro: vedrai, ti piacerà!

-Sì sì...

Giriamo l'angolo e, giusto il tempo di metterci addosso il manto di piume per diventare invisibili (e riassorbire tutto il travestimento), ritorniamo in campo: mamma e papà, si avviano verso la piccola collinetta vicino al paese, dove dovrebbe esserci la lastra. Cavolo, non ditemi che dovrò saltellare tutto il tempo! No, mi rifiuto. Lasciamoli andare da soli. Intanto vedrò come è andato il lavoro di Elsie qualche giorno fa.

-Zia, portami in QUEL posto.

-In quel... aaaaaah, sì! E' poco lontano: come dicevi tu, è l'unico luogo disponibile.

Ci dividiamo da mamma e papà. Guardo alle finestre dal palazzo.

-Andiamo e fammi vedere cosa hai combinato.

-Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, Aiko-sama! Ho danneggiato un po' di stanze in maniera da farvi entrare l'acqua della pioggia, ho ben controllato ogni camera e ogni angolo, ho...

-Hai controllato che ci siano le docce?

-Sì, ho fatto anche quello.

Sorrido. Sembra che almeno una l'abbia fatta giusta. Mi siedo sulle scalinate, tirando fuori anch'io la PFP e iniziando a giocare. Zia mi si mette accanto, guardandomi.

-Ma... Aiko-sama... io non ho ancora ben capito come dovrebbe funzionare questo piano. In senso... non vorrai mica...

-Ma no! Che vai a pensare! E' solamente per creare una situazione imbarazzante. Le situazioni imbarazzanti spesso creano più confindenza che mille discorsi e mille incontri. Quindi, è una mossa vincente.

Lei annuisce, mentre io, beh, io spero solo che vada bene. Sinceramente, benchè sia praticamente impossibile che le cose non vadano come ho stabilito, ho la paura folle di aver fatto un passo falso. Una singola cosa può mandare a monte tutto. Ma per adesso, aspetterò.



Sento le gocce di pioggia picchiettare sulla strada. Tutto sta andando bene. Piove a dirotto, le strade si stanno allagando e alla stazione c'è un cartello con sopra scritto che il treno ha avuto un guasto e che quindi tutti gli arrivi sono saltati (e di conseguenza anche tutte le partenze). Vedo mamma e papà scendere a capofitto, un po' correndo un po' scivolando dal colle, con nulla sopra la testa se non la giacca che si erano portati. Lei si stringe al petto dei fogli con degli appunti. Appena fermi sotto un albero che li ripara un po', li piega e li mette in tasca.

-Cavolo, guarda come piove.

-Già.

Chihiro si strizza la gonna, facendo scendere dell'acqua dal tessuto.

-Se ci muoviamo riusciremo ad arrivare alla stazione.

Papà guarda per la strada, mamma gli dà ragione. Quindi, al tre di Kamichi-sama, iniziano a correre verso la loro meta, io e zia li aspettiamo sotto i porticati. Dopo un po' ritornano e si ritirano vicino a noi.

-Diamine!

-Come può essersi guastato?

-Non lo so.

Mamma sta zitta un po', poi guarda papà.

-E' tutta colpa tua!

-Mia?

-Sì, tutta colpa tua, stupido Otamega! Se non fosse stato per i tuoi bisogni da otaku, saremmo potuti venire ieri che c'era un sole splendido, ma tu no, “Bisogna andare domani”! E guarda cosa hai fatto!

-Non sono io quello che ha voluto prendere il treno successivo a quello stabilito inizialmente!

-Non avevamo finito là!

-Ma non dovevamo scrivere nulla! C'erano due parole lì sopra, non capisco nemmeno perchè c'era fra gli argomenti!

-Beh, adesso te lo tieni, l'argomento!

I due si guardano un po', irritati e rossi in viso. Chihiro si stringe le braccia, tremando, papà invece sta dritto e sembra non far caso al fatto che è tutto bagnato.

-Hai freddo?

-...No.

-Ma se tremi?

-Allora se lo sai che me lo chiedi a fare?

-Volevo solo essere gentile.

La vedo arrossire leggermente e chinare il capo.

-Sì, ho freddo.

Keima le dà anche la propria giacca. E' un po' meno bagnata di quella di mamma, ma comunque non può dare molto calore.

-Aspettare qui che qualche auto passi per farci dare un passaggio sarà inutile.

Lei non risponde, ma si stringe maggiormente tenendo fra le mani la stoffa delle giacche.

-Potremmo provare a chiedere alloggio alla gente del posto.

Chihiro sorride, rincuorata.

-Sì, potrebbe essere un'idea. Sicuramente ci daranno una mano. Da dove cominciamo?

-Io direi da cominciare da questi sotto il porticato per poi andare verso sinistra.

-Mh, sì.

I due bussano a una porta. Non viene aperta. Bussano a una seconda. Questa viene aperta, ma c'è una signora anziana.

-Salve, si...

SBAM!

Richiusa. Ahah, sapevo che sarebbe successo così, ne ero certa! Adesso vediamo gli altri abitanti, sperando che siano scortesi quanto questa signora -e lo devono essere, secondo il racconto dei miei.

Una terza, quarta, quinta porta, ma o non viene aperto o la porta viene loro sbattuta in faccia. Alla sesta, il tizio tira fuori una scusa a caso. Nessuno si fida di papà e mamma. In fondo è normale: sono un paesino molto piccolo e in cui non viene mai nessuno. E Keima e Chihiro sono due totali sconosciuti, chi li potrebbe conoscere?

Settima, ottava porta. Mamma comincia a innervosirsi, papà è ancora calmo -almeno apparentemente, visto che alla decima porta quasi urla.

Si fanno il giro dell'edificio, ma tutti li cacciano e nessuno vuole dare loro un minimo di ospitalità. Passa una persona in macchina, tentano di fermarla, ma questa continua ad andare avanti.

Keima e Chihiro si siedono nuovamente sotto al porticato. Mamma è rossa in viso, sembra furiosa. Papà prova a sederle vicino.

-Spostati, Otamega!

-Mph.

Spero si arrendano entro poco.

-Proviamo là.

Chihiro si rialza, correndo verso un'altra serie di palazzi. Io resto ferma dove sono insieme a zia, un semplice “Andate tutti a mori' ammazzati!” mi fa capire, nuovamente, che dovevo attuare la tattica dei ricordi fin da subito. Che sollievo!



Note di Elfin:

Capitolino di passaggio u_u Il prossimo sarà il capitolo più lungo fino ad adesso O.o E' di circa 8 pagine! E in genere i capitoli sono di 4/5 pagine u_u In ogni caso, spero che non vi siate annoiate e per la prossima domenica aspettatevi tante risate u_u O meglio, io ho riso come una matta a scrivere, ma forse è solo perchè io so perfettamente come si svolge l'azione... vabbè, quindi... avete capito XD

Non vedo l'ora di leggere il prossimo volume *-* Oggi ho riletto ancora l'ultimo uscito (l'11) e continuo a dirmi che Keima è bellissimo l'autore è un genio.

Vi faccio notare le facce di Chihiro in questo volume, comunque, eh XD Precisamente a pagina... 110, a pagina 120 quando Keima pensa che lei e Ayumi conoscono meglio Elsie e a pagina 122 quando Keima pensa che Chi-chan e Ayumi c'abbiano preso XD Mi sono ammazzata dal ridere solo a vederle XD Soprattutto la prima e la seconda, sono inquietanti °o°

Riflessioni generali, comunque già ne avevo fatte nelle note dello scorso capitolo u_u Chiudo invitandovi -ancora una volta- a vedere l'anime, visto che quest'anno faranno la terza stagione e un nuovo OAV! E a sentire le canzoni dei CD su youtube u_u Sono carinissime *-* E di NON leggere i commenti sotto le canzoni di Chi-chan: io ho fatto questo errore e parlano tutti di un fantomatico capitolo... io NON voglio sapere cosa... NO, NON E' VERO, STO MOREEEEENDOOOO >.< VOGLIO SAPERE, SPOILERATEMIIIII >.< Aspettate... *respiri profondi* ok, dovrei essere tornata “normale” per ora (non è vero, mi sto solo trattenendo).

Riguardo a questo fandom, sto scrivendo una KeimaxHakua (l'ho finita, ma non mi piace molto quindi la sto rivedendo). Inoltre, sto già pensando a quale long mettere dopo aver finito questa XD Sarà un po' prematuro, però sono una persona molto emotiva e non so trattenermi XD

A mercoledì con la prossima storia in “La Corte dei Miracoli”!

Kiss

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 (1 Giugno, Giovedì) ***


In nome dell'Amore





Chihiro bussa alla porta. I capelli bagnati le gocciolano e la divisa ha un colorito più scuro a causa dell'acqua. Keima la guarda un attimo, mentre una signora apre, li vede e richiude in fretta.

-Credo che qui nessuno ci darà una mano.

Vedo mamma sedersi a terra e cominciare a piangere.

-Sono qui, bagnata, piove a dirotto, il treno ha un guasto, non sappiamo dove dormire, ho sonno, fame e sono sola CON TE! Non mi poteva andare peggio.

Keima si siede accanto a lei, ignorando totalmente l'insulto celato in quella frase.

-Ho visto che c'è un albergo qui vicino: là ci dovranno per forza ospitare.

-E come? Siamo minorenni, non possiamo.

-Avranno delle stanze libere e non ci potranno rifiutare un alloggio. Vedrai.

Chihiro alza lo sguardo, tira su col naso e annuisce. Papà allora le prende la mano aiutandola a risollevarsi e poi comincia a correre per la piazza, poi per la strada che avevano percorso prima. Io, nascosta con zia nel manto, corro loro dietro, tentando di non scivolare: tutto sta andando secondo i piani.

Vedo papà fermarsi davanti a un edificio -QUELL'EDIFICIO- che sembra aver bisogno di una ripitturata. Da dentro la luce filtra attraverso la porta di vetro. Keima e Chihiro entrano, io li seguo. Alla reception c'è un uomo dall'aria annoiata che sta giocando da solo a shogi. Ha una sigaretta in bocca: respira lento mentre il fumo si alza in aria. Fa decisamente freddo lì dentro.

-Emmm... scusi?

Lui sobbalza e li guarda.

-Uh! Uh! Clienti, clienti, evviva!

Sorride, rimettendosi in ordine i capelli e tentando di nascondere con una mano un'enorme macchia di salsa sulla maglietta.

-Cosa posso fare per voi?

Keima tossisce lievemente, mentre Chihiro gli si mette dietro, leggermente infastidita e intimorita da quel tizio.

-Scusi il disturbo, noi eravamo venuti in questo paesino per una ricerca scolastica. Purtroppo però ha cominciato a piovere e il treno con cui eravamo arrivati non ci può venire a prendere: nessuno ci vuole ospitare o accompagnare. Avremmo bisogno di due stanze in cui dormire.

-Ma quella è una divisa scolastica?

-Sì.

Lui sbuffa.

-Ah, ma sei minorenne... non posso darti delle stanze. Inoltre sono tutte semi allagate proprio a causa della pioggia: solo pochissime possono fare al caso vostro.

Sghignazzo: che peccato, che coincidenza! Vedo mamma venirgli incontro.

-Scusi, ma che cuore ha lei? Non vede come siamo ridotti?

Lui la guarda un attimo, poi gira la testa da Chihiro a Keima, da Keima a Chihiro. Sorride.

-Aaaaah, una ragaaaaazzaaaaa. Capisco capisco. Allora forse ho qualcosa che fa al caso vostro.

Lo sconosciuto si gira, prendendo una chiave a tendendola verso papà. Lui la guarda.

-Avevo chiesto due camere singole.

-Ah, sì sì, come no. Peccato che non le abbiamo. Abbiamo solo questa camera matrimoniale... non so se mi spiego.

Il tizio gli fa un occhiolino facendo un cenno con la testa a Chihiro. Papà arrossisce.

-No, non è come pensa!

-E dai, lei chi è? La tua ragazza?

-No! E' un'amica, solo un'amica.

-Aaaah, sì, ceeeeerto, “un'amica”! E io sono nato ieri. Sembra piuttosto carina: hai buon occhio.

-M... Ma cosa dice?!

L'uomo si rivolge a Chihiro.

-Non vi preoccupate, aiuterò la vostra fuga d'amore.

-MA QUALE FUGA?!

Papà è rossissimo in faccia e mamma ha il capo chino probabilmente per non far vedere la sua espressione scandalizzata.

-Comunque, ragazzo, avete fatto bene a venire in un luogo tanto isolato: nessuno sentirà nulla, neanche un suono piccino picciò!

-Senta, io credo che lei abbia frainteso...

-No no, non dirmi nulla: sono certo che vi divertirete moltissimo. Ah, e, ragazza! Dentro il cassetto del comodino c'è una tutina sexy in pizzo: se volete...

-Senta, mi dia questa chiave e basta!

L'uomo ride con il suo vocione, poi dà la chiave a papà.

-Mi raccomando: usate il preservativo, sempre!

-MA STIA ZITTO!

Keima prende Chihiro per la mano e corre per le scale, tentando di andare il più lontano possibile da quel tizio che sorride compiaciuto. Quando i miei sono ormai al piano di sopra, sospira.

-Aaaah, beata gioventù! Neanche li farò pagare, ho deciso. Sembrano tanto affiatati, non voglio rovinare loro la nottata di passione.

Io rabbrividisco orripilata (oddio, è vero! Per avermi fatto devono aver... iiih, che schifo), mentre dentro il manto saltello insieme a zia al piano di sopra. Vedo papà che, nervoso, tenta di aprire la stanza, mentre mamma si tiene a dovuta distanza. Entrano: io e zia riusciamo a infilarci nella stanza. Sospiro: è proprio come l'avevamo preparata. Avevamo tolto ogni singolo divano, ogni singola poltrona e ogni tappeto. Inoltre l'avevamo scelta perchè non c'era la vasca da bagno, ma la doccia e perchè...

-Oh, cavolo!

-Cosa c'è?

-Non sono due letti uniti, ma un unico letto matrimoniale!

E, sì, anche per quello. Avevamo danneggiato tutte le altre camere dell'albergo in maniera che dovesse per forza dare loro quest'ultima e sapevo che nessun altro avrebbe dato loro ospitalità poiché mi ricordo che i miei mi avevano raccontato così.

Chihiro si mette le mani intorno alle braccia: ha molto freddo. Keima la guarda, poi apre un cassettone e ne tira fuori una coperta, tirandola a mamma.

-Tieni, copriti, su. Riscendo un attimo a parlare con il pervertito per sapere se c'è da mangiare.

Papà esce e, quando lo sentiamo scendere dalle scale, mamma si avvicina al comodino. Apre il primo cassetto e ne tira fuori un completino rosso fiamma molto sexy. Lo guarda, arrossisce e lo rimette a posto.

-Che cattivo gusto...

Sento un grido, poi Keima risale su e chiude la porta sbattendola.

-MAIALE!

-C... Che è successo?

-Sai che mi ha detto? NO! NON TE LO DICO COSA MI HA DETTO!

Papà scuote la testa, tentando di togliersi dalla mente quello che evidentemente deve aver sentito dal proprietario dell'hotel.

-In ogni caso. Tu dormirai sul letto, io sul divano.

-Eeeemmm... non c'è un divano.

Keima si guarda intorno.

-Non c'è neanche una poltrona o una sedia... magari nella vasca da bagno...

Papà corre verso il bagno.

-C'è la doccia... beh, ma allora su un qualunque tappeto!

-Non credo ci siano, Otamega.

Keima ritorna in camera da letto, guardandosi intorno.

-Beh, allora a terra.

Io sbarro gli occhi. No, non doveva andare così! Mi avevano raccontato che alla fine avevano dormito insieme, non a terra!

-Non credo sia il caso.

-Come?

Chihiro sospira.

-Non puoi dormire a terra. Dormirai a letto.

-Ma...

-Va bene. Quello che il tizio di sotto crede non importa e nel caso lui crederà quello che vuole.

-Io credo che sia meglio che io dorma...

-Va bene così, ho detto. Guarda come sei esile e deboluccio...

-EHI!

-...ti risveglieresti ammalato e pieno di acciacchi.

Papà sembra pensarci su, poi annuisce lievemente, sospirando.

-Se è quello che vuoi.

Il silenzio cala nella stanza.

-Comunque non... possiamo andare a letto... così.

-Come?

-In senso: siamo bagnati! Ci dovremmo dare un'asciugata.

Chihiro annuisce. Keima guarda nel bagno.

-Io controllo se ci sono asciugamani o phon. Ti vedi nel comodino e nel cassettone cosa c'è.

-Va bene.

Papà va dall'altra parte, rovistando in ogni singolo angolo del bagno, mentre mamma controlla nel cassettone evitando accuratamente il comodino.

-Nulla.

-Ho trovato questi asciugamani, ma nient'altro. Dovrei tornare giù, ma... sinceramente non mi va molto.

-Ci vado io se vuoi.

-NO! Tu resta qui. Cerca di darti un'asciugata ai capelli con questi panni. Io vado, ok?

Chihiro annuisce, prendendo in mano gli asciugamani e guardando papà uscire. Nel silenzio improvvisamente si sentono un “Bagnati di cosa?” e un “MUOIA!”. Mamma sospira, togliendosi la giacca della divisa. Gocciola per il pavimento. La mette sul termosifone spento. Si sente da sotto una risata grossa e isterica e un “VORREI SAPERE COSA CI TROVA DI TANTO DIVERTENTE!” e pochi secondi dopo un “Ti credo: prima dovete spogliarvi per andare a letto!”. La porta si riapre facendo vedere papà con due phon in mano.

-Ce l'ho fatta. Chihiro, vai in bagno e prova ad asciugare i vestiti. Io faccio qui.

-Perchè io in bagno? E' freddo, Otamega!

-Beh, vuoi toglierti la maglietta qua dove chiunque può entrare e vedere?

Lei arrossisce, poi se ne va fingendosi offesa. Papà si toglie dunque giacca e maglietta, poi mette il phon nella presa e lo accende.

-Cosa...?

Prova a riaccenderlo.

-Non funziona?

-OTAMEGA! NON FUNZIONA!

-Diamine!

Chihiro esce con la camicia semi-slacciata.

-OTAMEEEGAAA! NON FUNZIONA!

-LO SO BENISSIMO!

Mamma guarda la scia di acqua lasciata a terra.

-E ora che facciamo?

Papà sospira.

-L'unica soluzione è...

-E'...?

-Beh... Ecco...

Indica la camicia che ha già buttato da un'altra parte. Chihiro arrossisce, poi gli dà uno schiaffo.

-PERVERTITO!

Papà la guarda.

-Io non mi spoglierò.

-Mi pare che mezza già lo sei.

-Eh? AH!

Mamma si chiude in bagno, urlando con voce acuta.

-NON USCIRO' PIU' DA QUI!

-Fa' come vuoi.

Papà si guarda intorno, cercando qualcosa da offrire come vestito a Chihiro. Il suo sguardo si posa sul comodino.

-No no no no. NO.

Scuote la testa e si mette a braccia incrociate. Gira tutta la camera, ma non trova nulla. Alla fine getta nuovamente un'occhiata al cassetto maledetto e lo apre. Tira fuori il completino di pizzo e lo guarda. Sospira.

-Perchè questa è l'unica cosa che abbiamo??

Abbassa il capo, quasi mortificato. Ok, questa non me l'avevano mai raccontata. Si raddrizza e va verso la porta del bagno. Bussa.

-Chihiro?

-Che cavolo vuoi, quattrocchi pervertito?

-Apri.

Lei apre leggermente la porta, guardandolo. Papà le fa vedere il completino.

-E' l'unica cosa che abbiamo.

-MA SEI SCEMO? IO NON LO METTO!

-E CHI VUOI SE LO METTA? IO?

-NO, SARESTI ORRIBILE!

-APPUNTO, ALLORA METTILO!

Lei apre un pochino di più. Sembra un attimo tentennare, poi afferra il vestitino e richiude a chiave. Papà sospira pesantemente, cercando qualcos'altro che possa sostituire i suoi pantaloni fradici. Mentre cerca anche sotto al letto, la porta del bagno si riapre. Chihiro esce lentamente, col capo chino e le mani che tentano di allungare un po' il vestitino.

-Ka... Katsuragi...?

-Che vuoi?

Papà alza lo sguardo. Ahah, potrei giurare che per poco non ci rimane secco. Sbarra gli occhi, si toglie gli occhiali, li pulisce e se li rimette. Il vestitino rosso non arriva neanche a metà coscia. Le bretelline reggono una composizione di veli che fa ben vedere la forma del seno. Sul busto, il vestitino diviene un pochino più stretto, facendosi di pizzo e lasciando intravedere la pelle, per poi ridiventare di velo sulla gonnellina cortissima.

No, decisamente non me l'avevano raccontato.

-Chi... hiro?

Lei alza lievemente lo sguardo, poi si copre la faccia con le mani.

-NON MI GUARDARE!

-Ok non guardo non guardo va bene così non sto guardando non guardo.

Papà volta il capo: è rosso almeno quanto il completino.

-...Sono ridicola così...

Lei arrossisce ancora di più restando ferma nella mezzombra.

-Sei molto carina.

-Davvero?

-Mh mh.

-Non è... troppo corto e scollato?

-Beh, deve essere così.

Lei sembra pensarci un attimo, poi si guarda riflessa in uno specchio che sta lì.

-Sembro un albero di Natale.

-No, credo sia molto semplice come vestito.

Papà volta un pochino il capo.

-TI HO DETTO DI NON GUARDARE!

-Ok ok ok ho capito capito capito non guardo ok va bene no se non guardo ok.

Vedo mamma che si mette una mano sulle braccia: ha molto freddo. L'acqua le gocciola ancora un po' dai capelli corti, scendendo giù per il collo arrivando al vestitino.

-Comunque non stai male.

-Lo dici per non farmi sentire così ridicola, vero?

-No. Se ci stessi male non mi farei scrupoli a riderti in faccia.

Chihiro sbuffa.

-Insensibile.

Papà si rialza appoggiandosi al séparé che costituisce l'unico pezzo di arredamento un po' più carino.

La porta della stanza si apre.

-Allora come sta andando qui, piccioncini? Uh, vedo che il completino ti sta ben...

-VA' AL DIAVOLO!

Papà e mamma si gettano sulla porta richiudendola e stavolta a chiave. Poi si guardano, notando di stare appiccicati.

-Emm... Chihiro?

-Sì...?

-Io penso che...

-Che...?

BUM BUM BUM!

-MI RACCOMANDO, DATEVI DA FARE STANOTTE! LA POSIZIONE MIGLIORE E' QUELLA DEL FALEGNAME! PROVATELA!

Keima si riscuote.

-STAI ZITTO! TORNA ALLA RECEPTION!

-EH? Ma qui è più divertente!

-NON ME NE FREGA UN ACCIDENTE. TORNA A LAVORARE!

-Aaaah, capisco: volete essere lasciati soli! Mi raccomando: falla urlare! Ma sii gentile, comunque, eh! Sennò non vorrà più “fare” con te!

-MA SE SONO IO PER PRIMO CHE NON VOGLIO “FARE” CON LEI!

-Sì sì, dicono tutti così. Mi raccomando, sii uomo! Io adesso vi lascio soli. Anche te, ragazza, vedi di lasciare qualche segno! Un succhiotto o due non lo si nega a nessuno...

-TACI!

-Va bene, ho capito, vado!

Si sentono dei passi allontanarsi. Mamma e papà si scostano come se fossero rimasti scottati.

-Adesso... direi che è ora di andare a letto, eh?

-Già...

-Ma tu ci vai con quei pantaloni fradici?

-Non ho altro da mettermi.

-Capisco.

Silenzio. Mi metto un pochino più comoda nell'angolo della stanza. Zia è da un po' che sta strepidando per intervenire e io ormai la trattengo a malapena. Mamma si siede sul letto. Il vestitino sembra rimpicciolirsi ancora.

-I miei saranno in pensiero non vedendomi arrivare.

-Anche mia madre e Elsie, ma non possiamo chiamare nessuno. I telefoni non prendono.

-E i fissi?

-L'ho chiesto prima mentre stavo giù: linea interrotta a causa della pioggia.

-In effetti, se si potesse chiamare non avrebbe avuto senso tutta questa faccenda.

-Già...

I due ridacchiano leggermente. Papà si siede dall'altra parte del letto.

-Scusa, non me la sento proprio di dormire con te... soprattutto ora che sei vestita così.

-CHE INTENDI DIRE? Inoltre ti ricordo che sei tu che hai insistito per farmelo indossare...

-E' vero, ma...

Io sorrido compiaciuta. Il dividere lo stesso letto non è solo qualcosa di sensuale: è qualcosa di molto intimo e che crea rapporti emotivi fra le persone. Inoltre così avrebbero un segreto in comune e papà mi ha sempre detto che ciò è un collante per le relazioni.

Rabbrividisco quando vedo papà sorridere vittorioso.

-Chihiro?

-Mh?

-Togli i nastri alle tende della finestra.

-Perchè?

-Fallo e basta.

Papà si alza prendendo il séparé. Si toglie la cintura. Mamma sobbalza.

-CHE VUOI FARE?

-Che hai? Voglio legare questo coso alle testate del letto in maniera da fare da divisore.

Lei sospira sollevata. Gli dà i nastri, poi si siede nuovamente sul letto ad attendere. Lo vede legare il séparé a entrambe le sbarre del letto, davanti e dietro, su alcune con la cintura su altre con i nastri. Lo vede tastare il letto e il nuovo divisore, per vedere se regge.

Io apro la bocca. NON E' POSSIBILE! TUTTO IL MIO PIANO E' ANDATO A QUEL PAESE PER UNO STUPIDISSIMO SE'PARE'??

Chihiro applaude.

-Bravo Katsuragi!

-Grazie.

I due scostano le coperte dalle rispettive parti e se le mettono spegnendo la luce.

-Buonanotte.

-Buonanotte.

No no no e no! Non può essere! Mi hanno fregato!

-...Ma sicuro che reggerà?

-Tranquilla, dormi.

Silenzio.

-Sicuro?

-Dormi.

Io mi alzo, trascinandomi dietro anche zia. Sono furibonda. Sussurro a zia di farci uscire e lentamente ce ne andiamo dalla finestra del bagno per andate all'alloggio che mi sono preparata in anticipo in un'altra stanza.

La mattina dopo per qualche strana ragione trovo mamma appiccicata al séparé come se tentasse di passare oltre. Beh, alla fine non è tutto andato così male.

 

Note di Elfin:

...Ho riso solo io a scriverlo? XD Dai, forza, capitolo molto leggero u_u Non vi lamentate! =) Il proprietario dell'albergo... diciamo che... ecco... rappresentano un po' i commenti che avrei fatto io XD Anche se magari lui ha esagerato un po': io non mi sarei spinta tanto in là. Poi, conosciamo Keima, è un rimbecillito sotto “quel” punto di vista! Sarebbe impossibile!

Riguardo al comportamento di Keima... lo vediamo sempre molto sicuro di sé, anche in situazioni imbarazzanti, però sono convinta che in questo caso sarebbe stato nervoso e impacciato come ho tentato di descriverlo. In quanto a Chihiro, vabbè, abbiamo già capito che lei è innamorata di lui, quindi è inutile sottolineare che in realtà un po' le sta facendo piacere questa situazione XD Ah, inoltre IO ce lo volevo vedere Keima col completino XD Giusto per essere sadiche è_é

A martedì con la KeimaxHakua one-shot ;)

Kiss

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 (7 Giugno, Mercoledì) ***


In nome dell'Amore





Mamma e papà si sono presi la febbre, perciò è da un paio di giorni che sono entrambi a casa. Poco male, mi sto prendendo il tempo di ideare le prossime strategie e... di riflettere. L'altro giorno, mentre mamma e papà stavano in albergo, ero sicura che l'ombra sarebbe spuntata. E invece di lei non c'era stata traccia. Perchè? Ero convinta che pensasse che Chihiro per lei rappresentava un pericolo, inoltre doveva aver avvertito la mia presenza, perciò come mai non si è fatta viva?

Ma... a questo non avevo pensato. Se pensa che mamma sia un pericolo per lei ci deve essere una ragione. Io so che lei e papà si sono innamorati in questo periodo e quindi lei abbia influenzato il corso degli eventi, ma l'ombra come potrebbe saperlo?

-Qualcosa sta cambiando.

E perchè sta cambiando? Che l'ombra sappia il futuro? E in questo caso, viene dal futuro come me e sta modificando le sue azioni per fare in modo che vinca o sa soltanto il futuro e tenta di cambiarlo? Ha tentato anche di uccidermi, sa chi sono e sa che la voglio ostacolare, ma ciò non significa niente.

Ci sono troppi vuoti.

Inoltre, che cosa ci faceva l'ombra con Tsukiyo? E questo è strano. In parte il mio sesto senso mi dice che è qualcosa di importante, ma la mia razionalità non riesce a trovare una qualche spiegazione. Stava con Tsukiyo e con papà. Forse sta seguendo Kamichi-sama come sta facendo con mamma? Possibile e probabile.

Sto andando in tilt, mi dovrei riposare un attimo.

Afferro la PFP e mi siedo sulla panchina (stavo passeggiando), liberando la mente da ogni preoccupazione.

Continuerò a lavorare su mamma, a questo punto, anche se il piano originale era quello di iniziare con papà. Mamma è più “malleabile” e già i suoi sentimenti per lui hanno radici: la potrei spingere a fare il primo passo. Per un uomo sicuro come Kamichi-sama dovrebbe andare bene... Sì, farò proprio così. Farò presa su cosa Chihiro si ricorda e la aiuterò a conquistarlo.

Ma adesso mi riposerò un attimo e guai a chi mi disturberà.

 

7 Giugno, Mercoledì, ore 12:19

Finalmente sono entrambi tornati a scuola.

Inizio missione Make Love!

Tossisco. Zia mi sta dietro le spalle nascosta dal manto di piume. Mi guardo intorno. Meno male, Ayumi stavolta non c'è e non c'è nemmeno Miyako. Bene, è tutta nelle mie mani, ora. Risata malefica: muahahah. Ok, posso andare.

-Ciao!

-Eh? Ah, ciao.

Sembra piuttosto nervosa. Forse sarà per l'altra volta.

-Alla fine che cosa c'era da fare al circolo di atletica?

-Ah, nulla: Ayumi era molto arrabbiata perchè secondo lei le avevi fatto uno scherzo.

-Davvero? Uh, mi dispiace di averla disturbata. Ma, ecco, credevo che quella senpai fosse del circolo... mi dispiace.

-Non importa. In fondo non è successo niente e ad Ayumi non è cambiato nulla.

-Grazie. Porgile le mie scuse comunque.

-Lo farò.

-Piuttosto... come sta andando con quel ragazzo? Hai seguito il mio consiglio?

-Eh, che ragazzo?

-Ma come quale? “Lui”, no? Gli hai parlato?

-Eeehm...

Sorrido. E' ora di sganciare la bomba.

-E dimmi, lui com'è?

-Ma io non sono innamorata, non c'è alcun “lui”.

-Davvero?

Mi avvicino un po' sussurrandole la frase.

-E io che credevo avesse gli occhiali...

Arrossisce.

-No, mi dispiace, ti sei sbagliata, ciao!

Fa per andarsene.

-Ha per caso sempre una PFP con sé?

Si blocca. Si gira, guardandomi sbarrando gli occhi. Farfuglia qualcosa, poi si guarda intorno come per vedere se qualcuno ha sentito. Mi si avvicina all'improvviso e mi prende per il braccio, abbassandosi con le ginocchia a terra. Mette una mano davanti alla bocca.

-Cosa hai visto?

-Scusa, in verità non avrei dovuto impicciarmi, ma, ecco, non sono più riuscita a togliermi dalla testa quella scena!

-Che scena?

-Non eri tu quella che era “caduta” col caffè bollente su quel senpai?

Sbarra gli occhi.

-Forse non avrei dovuto vedere come quel ragazzo ti abbia spinto. Non mi ricordo neanche perchè passavo di lì, fatto sta che ogni tanto vi vedevo insieme e pensavo lui fosse il tuo ragazzo, ma non capivo cosa stavate facendo. Poi mi sono resa conto che tentava di farti conquistare quel senpai là, però è stata una bella sorpresa. Non so, mi sembrava stesse tanto bene insieme...

-Eeeh?!

Mamma si rialza. E' rossissima in viso.

-Cosa? Nooo, ti stai sbagliando! No no davvero non lo sconosco no no davvero davvero non so di cosa tu stia parlando non ero io non sono stata spinta contro Yuta no no.

-Yuta? Ah, dunque è così che si chiama quel senpai.

Le sorrido.

-Guarda che non c'è bisogno che tu ti vergogni. Se sei innamorata, sei innamorata e basta, sai.

Mi guarda perplessa e sorpresa.

-Beh, lui sembra un po' strano, ma se lui ti piace, allora significa che ha qualcosa che ti affascina, no?

-No, non è così. Lui non mi piace.

-Beh, se non ti piace, sembra, sai? Prima eri tanto sospetta.

-Io non ho nulla a che vedere con Otamega. Ora se non ti dispiace...

-Allora posso provarci io?

Assottiglia gli occhi.

-Come?

-Lui è molto bello, se non ti piace a te, allora posso provarci io con lui, no?

Ok, lo giuro, non volevo arrivare a questo, ma era praticamente impossibile che lei non mi dicesse di no. Questa per oggi è la mia ultima chance. Per oggi.

-No che non puoi!

Mi trascina dietro un albero e mi fissa negli occhi.

-No, cioè... no!

-E perchè no? In fondo, lui non ti piace! Allora posso anche diventare io la sua ragazza.

Si zittisce.

-Dunque, vado a fare la mia prima mossa per conquistarlo.

-Cosa ti piace di lui?

-Come prego?

-Cosa ti piace di lui?

Sorrido ancora.

-Questa domanda non mi pare sia posta a me.

Le poso una mano sulla spalla.

-Solo perchè pare che nessuna potrebbe prenderselo, non significa che tu possa dormire sugli allori. E' un otaku, è vero, ma è anche un tipo misterioso e bello. Deve anche essere molto gentile, in fondo. E questo nessuna lo sa. Finchè ancora hai la strada spianata, dovresti approfittarne, prima che sia troppo lontano per essere raggiunto, non credi?

-Perchè mi dici queste cose? Come le sai?

-Diciamo che sono qui per questo, ok? Ti chiami Kosaka, vero?

-Sì.

-Bene, Kosaka, allora, che stai aspettando?

-Ma gli altri...?

-Che ti importa? Non ti hanno già detto che qualunque cosa succeda ci sarà sempre qualcuno al tuo fianco?

Le si illuminano gli occhi. Questo non se lo ricorda, eppure in fondo al cuore ne rimane comunque colpita. Lo trovo romantico e commovente, devo dire.

-Se è così, vediamo di far nascere l'amore.

 

-Ecco, è qui.

Zia mi lascia davanti a una porta. Hakua ci sta guardando da una finestra. Parla con qualcuno e poi esce. Ci guarda un attimo a entrambe.

-Allora, di cosa volete parlare?

-Possiamo andare dentro?

-No.

-Guarda che so di Yukie, eh!

Lei sospira.

-Allora entrate.

Hakua apre la porta.

-Oooh, Hacchan, è una tua amica?

-Una specie.

Sorrido.

-Buonasera signora, sono Katsuragi Aiko, ma mi può chiamare Ai-chan!

-Katsuragi? Ma, Hacchan, avevo capito fosse un ragazzo!

-E' una parente.

-Ragazzo?

-Sì, sai, Hacchan parla sempre di lui: lo trova molto figo.

-EEEH? NON HO MAI DETTO NULLA DEL GENERE!

-Sì, mio cugino effettivamente è molto affascinante, signora.

-Uh uh, sei sua cugina, dunque. Che ragazza gentile!

Sento Hakua prendermi per una spalla.

-Seguimi, Katsuragi!

-Ma non ho ancora finito di chiacchierare con questa simpaticissima signo...!

Mi porta in una camera (la sua?) e chiude la porta dietro di sé. Si siede e mi fa cenno di fare altrettanto.

-Dunque, Katsuragi, di cosa volevi parlare?

-Innanzitutto, qualche giorno fa c'è stato un terremoto. E' colpa della creatura?

-Non lo sappiamo. Sembra che sia stato procurato dai kaketama in zona che sono diventati improvvisamente più potenti. Secondo te c'entra quell'essere?

-Ne sono quasi certa.

Sospira.

-Sta diventando potente e noi ancora non abbiamo idea della sua natura. Le cose si stanno mettendo male.

Guardo un attimo fuori dalla finestra. Il sole sta tramontando e fra pochi minuti farà buio. Mi devo sbrigare e tornare al teatro. Un cane abbaia, un altro gli risponde. Mi sistemo la gonna.

-Seconda questione, ed è quella più importante. Mi serve il tuo aiuto.

-Il mio... aiuto?

 

Note di Elfin:

Capitolo di una lunghezza decente, di passaggio, ma che serve a introdurre una nuova mini-serie. Inoltre, abbiamo fatto fare una comparsata a Yukie! Che è simpaticissima, la adoro XD

A mercoledì!

Kiss



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Capitolo 12
*** Capitolo 11 (8 Giugno, Giovedì) ***


In nome dell'Amore





-Che stai facendo?

-Mh?

-Non ti hanno detto che non si gioca con il fuoco, bimbetta?

Provo a scappare, ma non ce la faccio. Il mondo sembra scivolarmi addosso, sento ancora delle mani sul collo, ma stavolta le tocco davvero. Ci sono, ci sono, le posso anche vedere, grandi, forti.

-Non puoi impedirmi di andare avanti, ragazzina. Non sai con chi hai a che fare...

Allungo le mani e tento di sferrare calci per fuggire, ma non ce la faccio. La vista mi si oscura, il mio respiro è ormai inesistente. Dei grossi lividi cominciano a formarsi sulla mia gola. Non voglio morire, non vogl...

-AIKOOOO-SAAAAMAAAA!

Mi sveglio di soprassalto, toccandomi più e più volte dove l'ombra mi aveva afferrato. Mi guardo intorno. Il teatro... era un sogno... Sospiro sollevata.

-Perchè mi hai svegliato, zia?

-Aiko-sama, vieni e guarda!

Mi porta alla finestra. Sembra spaventata e agitata, ha quasi le lacrime agli occhi. Mi indica tremante fuori.

-Oh...

Faccio una smorfia. Che cos'è quello? Sembra esserci un'enorme velo che copre la città. Ha uno strano colore grigiastro e ha delle protuberanze come se avesse bolle d'aria al suo interno. Nessuno sembra accorgersene.

-Zia...

-E' il nemico! Guarda com'è grande. A quest'ora... non era... così...

Mi sento stringere il cuore. Significa che al posto di rallentarlo, l'ho velocizzato? Non... non era questo il mio scopo! Io non... non volevo! Cosa dovrei fare ora?

Stringo le mani a pugno. Non mi devo perdere d'animo. Basterà continuare così, continuare con mamma e andare avanti. Hakua mi sarà di grande aiuto: ieri ha accettato di eseguire le mie istruzioni con papà. A quest'ora già dovrebbe essere occupato nel “caso”.

Mi giro e vado a lavarmi.

-Zia, ti ricordi quei vestiti che ti avevo chiesto di crearmi la scorsa volta?

-Mh? Sì!

Sorride.

-Potresti rifarli? Mi servono.

Ok, adesso devo entrare in azione anche con Kamichi-sama... Volevo farlo fra qualche giorno, ma vista l'evoluzione improvvisa della cosa mi toccherà farlo subito. Farò un'altra comparsata e poi mi avvicinerò anche a lui. Come non è importante momentaneamente, so solo che ce la farò. In fondo, lui crede che io abbia un kaketama, perciò tenterà lui stesso di instaurare un rapporto con me. Posso dire soltanto di essere un genio.

Mi lavo i denti e la faccia, poi torno nella stanza dove zia ha già sistemato gli abiti.

-Grazie.

-Dove stiamo andando, Aiko-sama?

-Andiamo a parlare con mio padre.

 

Papà mi guarda. Mi ha riconosciuta. Bene. Va benissimo. Si starà chiedendo come approcciarmi, visto che non sa nulla di me. Meglio ancora, sarò io la prima. Vado verso la cassa. Una giovane donna sorridente mi dice il prezzo. Pago.

Zia dietro di me sussulta -è travestita con i baffi- e mi dice che quella è una certa Nagase Jun, una ex conquista di Kamichi-sama.

Mi giro e me ne vado. Passo accanto a mio padre, fingendo di inciampare.

-Oh, scusa, mi dispiace, non volevo.

-Tutto a posto.

Gli sorrido, facendo il classico sguardo da bambina indifesa (agli uomini piace, non chiedetemi il motivo*). Mi aggrappo alle sue braccia -mi ricorda quand'ero piccola e lui tornava a casa da lavoro- e abbasso il capo, scuotendo lievemente la testa per far muovere i capelli.

-Ecco, perdonami se te lo dico, ma... io ti ho già visto da qualche parte.

Lui sbatte gli occhi attraverso gli occhiali.

-Non credo.

-Io ne sono certa. Ti ho visto per strada mentre... ah. Non mi dovevo far vedere in giro in quelle condizioni. Ma ecco, non sono più riuscita a... stavi sempre nei miei pensieri! Non so come sia potuto accadere, davvero!

Papà ha un'espressione leggermente stupita. Non se lo aspettava di certo.

-Non dovrei dire certe cose. No, non dovrei. Dimentica tutto, va bene?

Fingo di scappare via, ma lui mi blocca.

-Aspetta.

Mi giro, con le lacrime agli occhi.

-Ti va se... se usciamo insieme?

Mi fingo sorpresa.

-Oh, no, non posso.

La classica vocina da bambina, gli occhioni grandi, il labbro tremolante. Un classico che non tramonta e che non tramonterà mai se tutti continuano a cascarci.

-Sono Katsu...

Improvvisamente sento un botto. Mi giro, sorpresa, mentre mi chiedo cosa potrebbe essere. Una nuova scossa mi fa sollevare da terra e cadere. Mi aggrappo con entrambe le mani alle spalle di papà. Guardo in alto. Il velo che ricopre la città sembra essersi fatto più spesso, eppure la luce del sole continua ad arrivare tranquillamente e, ancora, nessuno sembra aver notato quella strana anomalia.

Keima si cruccia leggermente: lui ha capito. Hakua ha fatto sicuramente un buon lavoro. Anche se non la conosco, mi sembra una persona affidabile e, a dirla tutta, ora che vedo papà impensierirsi e riguardare il cielo, sono sicura che la demone gli abbia spiegato tutto ben bene. Ovviamente, ha omesso la mia presenza, anche perchè neanche Hakua sa bene cosa sono venuta a fare e, soprattutto, chi sono.

-Stai bene?

-Mh? Ah, sì sì, tu?

-Tutto a posto.

Mi sento un po' male. Guardo zia che, ben travestita, fa finta di niente da lontano: ha cominciato ad agitarsi, lo vedo fin da qui.

-Scusami, devo andare.

Mi scosto e corro via. Non doveva andare così, ma quella nuova scossa ha un attimo rovinato i miei piani. Certo, potevo utilizzarla per parlargli ancora, sarebbe stata veramente un'ottima cosa, ma mi è venuto un dubbio atroce e non posso continuare senza prima averlo risolto.

Zia mi viene dietro.

-Aiko-sama!

Mi fermo.

-Dove stai andando?

-Alla scuola.

-Scuola?

-Sì, vieni.

Ricomincio a correre con zia che mi segue. Se il mio sospetto è giusto, allora le cose andranno un po' in ordine, fortunatamente. Altrimenti, credo dovrò darmi all'ippica.

 

-P... Perchè è più denso qui??

Zia si nasconde dietro di me, guardandosi intorno nervosamente. Sono lievemente scossa: sinceramente speravo che non fosse come pensavo. E invece è così.

-Ne sono certa, zia.

Lei mi guarda.

-Ascoltami: i kaketama si nascondono nel cuore e si nutrono di emozioni negative, giusto? Quindi, per sopravvivere qui fuori quando ancora non sono forti, servono persone, anime deboli o preoccupate, situazioni imbarazzanti, tese e che colpiscono molto il singolo individuo. Quale posto migliore, quindi, di un liceo?

-Non... credo di aver capito.

-E' molto semplice trovare un'ospite per un kaketama in una scuola. Seguimi. La maggior parte delle ragazze hanno un'età compresa fra i quindici e i vent'anni (qua c'è anche la scuola media, quindi il fascio d'età si amplia di molto!), quindi sono in un periodo famoso per essere instabile e delicato. Sono tutte riunite qui ogni singolo giorno: è più semplice trovare un animo da invadere. La scuola, inoltre, fornisce molti eventi fastidiosi. Un'interrogazione andata male, un compagno di classe fastidioso, un amore non corrisposto, un'amica che non è più come una volta... Ognuna di queste situazioni, in misura maggiore o minore, può creare una ferita nell'animo delle persone. Perciò, se io fossi un kaketama, mi nasconderei in una scuola o vicino a essa attendendo un'ospite adatta!

-Quindi...

-Esatto.

Guardo la scuola, immersa in una strana aura più scura del resto della città.

-Non solo è molto probabile che qui ci sia la maggior parte dei kaketama, ma è anche probabile che l'ombra stessa si celi in un animo di queste persone.

Zia annuisce.

-Effettivamente, Kaminii-sama aveva trovato il nemico nell'animo di una kohai**, anche se il suo funzionamento non era precisamente uguale al solito.

-E perchè non me l'hai detto subito? Quindi l'ombra potrebbe essere più o meno come un kaketama, quindi dovrebbe possedere un corpo. Effettivamente, essendo un'ombra, non può essere un demone come te o Hakua!

Mi giro un attimo. Le cose si stanno smuovendo nella giusta direzione. So cosa evitare e cosa cercare e, soprattutto, so che area di azione ha l'ombra. Potremmo pensare che, essendo legata a una persona precisa, l'ombra non abbia potuto interferire con il mio piano poiché si era compiuto fuori Maijima!

-Zia, cercami tutte le alunne che vengono a questa scuola che abitano nello stesso quartiere di mamma.

La demone sorride, mettendosi sull'attenti.

-Agli ordini!

-Chiama anche Hakua e riferiscile questa nostra piccola scoperta: dille di riferirla a papà.

-Sì!

Zia saltella, per poi guardarsi intorno per chiedermi quale delle due cose avrebbe dovuto fare per prima. Sospiro, fissando ancora la scuola.

In chi si nasconderà il nemico?

 

 

*Ed è vero. Ve lo dico per esperienza personale. Non avete idea di come ci caschino, poveri scemi XD O almeno, A ME funziona, poi non so voi XD

**Contrario di senpai

 

Note di Elfin:

Scusate, mi pento e mi dolgo >.< Il fatto è che ieri sera, mentre stavo per aggiornare, c'è stato un black out, quindi ho dovuto spegnere tutto quanto. Mi dispiace, non succederà più, promesso u_u

Dunque, riguardo al nuovo volume, non l'ho ancora preso D= Dovevo prenderlo oggi, ma si è messo a piovere a dirotto quindi non sono potuta andare dove lo compro di solito! D= Però pretendo da qualcuna di voi un minimo di spoiler ;)

Non sembra, ma in questo capitolo sta avvenendo qualcosa di fondamentale per lo sviluppo della storia O.o Tralasciando il fatto che Aiko ha fatto una scoperta piuttosto semplice da intuire fin dall'inizio, qualcosa sta cominciando a muoversi, signore e signori (se ci sono) u_u

Sto preparando un capitolo speciale per La Corte dei Miracoli, visto che lo scorso mercoledì è saltato ^-^ Non vedo l'ora di proporvelo *-* Provate a indovinare con cosa è il Crossover ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ;D

Kiss

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 (12 Giugno, Lunedì) ***


In nome dell'Amore





-Allora, sei pronta?

-No.

-Vai!

Spingo mamma fuori dall'aula, facendole prendere papà.

-AAAAH! LA PFP!!!

-OTAMEGA!

Scuoto piano la testa. Non doveva dire questo: che modo è di conquistare un ragazzo quello di insultarlo e di chiamarlo con nomignoli dispregiativi? Mia madre, per quanto sia graziosa, non è decisamente una straordinaria bellezza della natura. Non funziona così, non-fun-zio-na.

-SPOSTATI, SCARAFAGGIO!

Rientra guardandomi storto.

-Ti avevo detto che non ero pronta.

-L'ho visto. Credo che tu ancora non abbia capito chi sto tentando di farti conquistare, mam... Kosaka.

Lei incrocia le braccia.

-E' Katsuragi, non può avere alcuna relazione con nessuna, tanto.

-Mi pare di averti già spiegato che non è così. E poi, a prescindere dal tipo di rapporto che ha con il “gentil sesso” (se così si può chiamare, dopo averti sentito), è proprio lui il problema. Se tu non sei convinta non cederà mai.

-Io sono convinta.

-Non è vero.

-Sì, invece!

La guardo incrociando a mia volta le braccia.

-Non mi sembra.

Lei abbassa lo sguardo.

-Il punto è che mi vergogno. Lui è Otamega, insomma, io non... lui non mi può piacere, capisci? Se riuscissi a conquistarlo e mi mettessi con lui, dopo sarei presa in giro per l'eternità.

-E a te che importa? Se lui ti piace davvero, ti andrà bene qualunque cosa.

Sospira.

-Se lo dici tu sembra semplice, ma già quando lo dico io non lo è più.

-Prima che litigaste tempo fa non sembrava che la pensassi così. Sembrava che avessi capito i tuoi sentimenti e che li avessi accettati.

-Io li ho accettati, ma gli altri lo faranno?

Guardo papà che sta sgridando Elsie che, al posto di aiutarlo come si deve, gli sta macchiando la divisa ancora di più. Mamma segue il mio sguardo e sorride, stringendosi un braccio.

-Lo faranno sicuramente, Kosaka. Sicuramente.

 

Mangio il mio gelato alla fragola mentre zia mi elenca le ragazze di scuola che vivono vicino a mamma. Guardo il tramonto all'orizzonte. Mi piace vedere il sole che cala sul mare: l'acqua si illumina e riflette il cielo rosa diventando un'unica cosa col cielo. Poi, oggi, è tutto particolarmente rosso, nonostante sia coperto dal velo grigio.

-E infine Kana Asumi* che è della 3 A.

-Mh.

Finsco il gelato. Mi pulisco le labbra.

Sono poche, sono soltanto cinque. Ma non ho il tempo di controllarle tutte. Vediamo... siamo io, zia e Hakua. Io ne controllerò una mentre le altre verrano divise fra le due demoni. Però devo scegliere una facile, una ragazza che mi è permesso di vedere anche mentre sto con mamma.

-Hai detto che una è della stessa classe di mamma.

-Ah, sì, Miyako! E' una delle sue migliori amiche: era veramente simpatica! Sono anche venuta al suo matrimonio. Non mi sarei mai aspettata che uno di quei teppisti avrebbe messo la testa a posto...

DORU DORU DORU DORU!

Sobbalziamo, sentendo il segnalatore impazzire. Non solo, il rumore non proviene solo dal sensore di zia: quel suono risuona per tutta la città.

-Cosa sta accadendo?

-Aiko-sama, tutti i segnalatori stanno suonando!

-Tutti quelli della città...

-...Contemporaneamente!

Ci guardiamo intorno, aspettandoci di vedere qualcosa, per esempio l'ombra o una fuga di kaketama o, ancora, il velo grigio che ricopre la città diventare più spesso. Ma non accade nulla di tutto questo.

Ai sensori si uniscono le automobili, con clacson e antifurto.

Mi tappo le orecchie con le mani mentre zia mi si aggrappa al braccio.

-AAAAAAH!

-Calmati!

Mi giro verso zia, trovandola a bocca aperta a urlare.

-AAAAAAAAAAAAAAH!!

Improvvisamente, tutto tace. Ci guardiamo intorno perplesse. L'intera città sembra sospirare rincuorata e, allo stesso tempo, muoversi inquieta per lo stupore.

Alzo lo sguardo. Cosa è successo? E' evidente di chi è opera, ma cosa significa? Un nuovo rafforzamento?

 

Dlin Dlon!

-Sì? Oh, salve!

-Buonasera, sono Katsuragi, non so se si ricorda di me! Vorrei parlare con Hakua.

-Ma naturalmente, vieni, entra! HACCHAN! C'E' LA TUA AMICA!

-Le ho portato qualcosa.

-Ooooh, ma grazie. E' una torta al cioccolato? Uh, ma non dovevi, devo fare la dieta.

-Come? Lei? Ma è così in forma, signora!

Lei ridacchia.

-Troppo gentile! Ecco un Gokult, ti terrà in forma!

-Oh... grazie... ?

Hakua entra e mi guarda.

-Hai sentito anche tu, quindi.

-Sai com'è, era difficile non notarlo.

Mi fa un cenno con la testa di seguirla. Entriamo nella sua stanza e chiude la porta dietro di sé.

-Tieni.

-Cos'è?

-Mi devi controllare queste due ragazze. E' possibile che il nemico che cerchiamo si stia nascondendo in uno dei loro animi.

-Allora funziona come un kaketama!

-A quanto pare.

Sorride.

-Almeno abbiamo un indizio in più.

-Ti prego anche di fare pressione su papà per riuscire a risolvere la faccenda.

Lei annuisce.

-E tu? Cosa farai?

-Io controllerò un'altra ragazza. Inoltre, sto lavorando per la mia missione.

-Ancora non so quale sia, però...

La guardo sorpresa.

-E con ciò? Non ti fidi, forse?

-Non molto, lo ammetto.

Sospiro.

-Se te lo dicessi non so se ci crederesti. Inoltre, per ora non c'è bisogno che tu lo sappia. Forse, prima o poi, lo scoprirai.

Lei passa un dito sulla lama della falce, increspando le labbra. Mi sembra di non piacerle.

-Io non mi fido di te. Tuttavia...

Si alza.

-...Tuttavia sento che le tue parole sono sincere: sento che davvero tu ci stai aiutando.

Sorrido.

-Sono felice che non dubiti su questo. Adesso vado.

Mi alzo anch'io ed esco dalla stanza. La signora Yukie si è messa davanti alla tv a fare ginnastica (non voglio sapere il perchè): è una donnina vivace, anche se forse un po' rimbambita. Eppure, essendo la buddy di Hakua, deve avere un qualche talento.

-Arrivederci, signora.

-Ah, via di già? Non ti va di restare per la cena?

-I miei genitori mi aspettano a casa: spero che lei capisca. Mi dispiace declinare l'invito, ma...

-Certo, certo, capisco.

Lei mi sorride e io ricambio.

-Allora arrivederci e buona serata. Ciao, Hakua!

 

Cammino verso la scuola. Zia dovrebbe stare a ispezionare gli interni per vedere se riesce a percepire una qualche aura più forte in alcuni luoghi in maniera da restringere il campo. Prendo la PFP e la accendo, cominciando a giocare. Domani proverò a far parlare mamma e papà per cominciare a farli comunicare come si deve. Non importa se Kamichi-sama mi vedrà: in fondo il mio ruolo è quello di essere una ragazza misteriosa. Probabilmente non sono l'ultimo dei suoi problemi, anzi, probabilmente sono il secondo, subito dopo la questione dell'ombra che Hakua gli ha presentato. Quando mi vedrà con mamma, tenterà spontaneamente di avvicinarsi a lei per parlare con me, ne sono certa.

Crack!

Sobbalzo e mi giro. Guardo nel buio.

-C'è qualcuno?

Nessuna risposta. Scrollo le spalle: non sono abituata a girare di notte, sarà per questo. Sicuramente sono soltanto stata influenzata dall'agitazione.

Salvo e continuo a giocare. Alzo ancora il capo dalla PFP. Non sono tanto sicura... La spengo e me la rimetto in tasca. Mi guardo ancora intorno. Nulla. Ricomincio a camminare.

Solo una mia impressione solo una mia impressione solo una mia impressione solo una mia impress...

Improvvisamente mi sento sbattere a terra, la faccia schiacciata contro il marciapiede. Boccheggio, sentendo il sapore del sangue. Mi divincolo, tentando di fuggire. Ce la faccio, mi rialzo, comincio a correre. Vedo il terreno vicino a me spaccarsi, come se fosse colpito, poi vedo anche una siepe venire schiacciata con la coda dell'occhio.

I polmoni mi bruciano e le labbra sono secche dal terrore. Mi giro un attimo, solo per vedere l'ombra seguirmi. Tremo.

Corro. Corro.

Sbam!

Sento un albero venire schiacciato, corro ancora, sempre più in là. Mi tastò la guancia con la mano.

-Ah!

Mi ha graffiato il braccio!

Giro, tentando di prendere una scorciatoia per la scuola. Zia dovrebbe averla lasciata aperta, magari riesco a trovarla. Ti prego ti prego ti prego, fa che non se ne sia dimenticata!

Inciampo e cado, sbucciandomi il ginocchio. Mi rialzo e continuo a correre.

-La scuola!

Entro nel cancello aperto -grazie al cielo!- e mi getto al suo interno. Mi rialzo, ma prendo una storta.

-Ahia!

Cado nuovamente, chiudo gli occhi. Vedo la luce della luna oscurarsi: l'ombra è sulla soglia. Le lacrime mi pungono gli occhi. Tremo, sento tutti i muscoli in tensione. Unisco le mani.

-Papà...

Non sento niente. Mi giro. L'ombra sembra guardarsi intorno, poi se ne va.

-Non... è entrata...?

Perchè? Perchè l'ha fatto?

Sospiro. Mi sento la testa pesante... Svengo.

 

 

*E' il nome della doppiatrice di Chi-chan XD

 

Note di Elfin:

Salve fanciulle ;) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A me piace particolarmente u_u Forse perchè si vede Aiko alle prese un po' con tutto. Con Chi-chan, con Hakua, con Yukie, Elsie e l'ombra!

Riguardo al nuovo volume di questo mese, è stato molto interessante =) Ci sono un sacco di argomenti di cui parlare!! Sommariamente, posso dire che sicuramente si sta entrando nella vera trama della storia, che i ruoli di Chi-chan e di Ayumi stanno diventando più “spessi” (sicuramente avverrà qualcosa riguardo a entrambe), che spero che la Nikaido abbia un ruolo decente e che Kanon non sia morta. Sinceramente, non credo... per quanto questo manga si possa tramutare in uno shounen “come Naruto comanda” (XD), cosa molto difficile, dubito ci sia una qualche morte... o almeno non ancora! Non si sa mai. In realtà, spero che questa nuova avventura di Keima porti a qualche combattimento con tanto di smembramenti XD

Ho notato qualche coincidenza con In nome dell'Amore. Per esempio, Keima e Chi-chan che alzano la mano per la stessa cosa, un nemico che vaga per la scuola e che questo stesso nemico vuole ripristinare il vecchio inferno (quest'ultima cosa in realtà l'avevo messa riflettendo sulla trama, perciò è praticamente fatto apposta XD). Le cose sono due: o sono un geniaccio schifoso o è tutto un mero caso u_u

Tornando a questa storia, stiamo entrando nella parte centrale in cui accadranno la maggior parte delle cose! Ci sono tantissimi indizi su come finirà il tutto sparsi per i capitoli precedenti: da una parte spero l'abbiate colti dall'altra spero di no in maniera che sia tutto una sorpresa =D

In ogni caso, a domenica ^-^

Kiss

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 (14 Giugno, Mercoledì) ***


In nome dell'Amore





Zia mi porta dell'acqua. La prendo e la bevo.

-Chissà perchè ti ha risparmiato...

Scuoto la testa.

-N... non lo so...

Mi porto una mano al capo: sono decisamente scossa. Sento un grande dolore alle tempie e alle gambe. Zia mi accarezza i capelli, guardando fuori il sole che sore. Sembra molto seria e pensierosa.

-Che... che non potesse entrare?

-Cosa?

-Aiko-sama, che l'ombra non potesse entrare?

-Ma perchè? Avevamo detto che qui è la base principale del nemico, quindi la scuola deve essere il posto dove ha più potere.

Abbassa il capo.

-C'è qualcosa che ci sfugge, Aiko-sama.

-Lo so.

Zia sorride.

-Ma oggi non uscire, ok?

-Ma devo parlare con mamma!

-Beh, non oggi.

Mi accarezza di nuovo.

-Su, dormi un po': domani sarai in gran forma così!

Mi sdraio sul letto. Ha ragione, per una volta tanto.

Elsie non è solo una demone infantile: mi scordo spesso che ne ha passate molte e che ha vissuto per più di trecento anni. Certo, è un po' una bambina, però sono certa che, in fondo, le sue capacità sono alte.

Sospiro.

-Zia?

-Sì, Aiko-sama?

-Puoi controllare comunque le ragazze, no?

-Naturalmente.

Sorrido.

-Allora... allora va bene.

Lei mi saluta e esce dalla finestra.

 

Mi sistemo i capelli, iniziando a camminare in direzione della panchina. Ha fatto parlare mamma e papà. Lei non ha detto quello che doveva dire, ma almeno non l'ha insultato. Già un passo avanti. E ora tocca a me.

-Ciao!

Kamichi-sama si gira e sbarra gli occhi. Evidentemente agisco sempre in maniera inaspettata! Meglio così.

-Ho visto che stavi parlando con Chi-chan, prima!

-Chi... Chi-chan? Ah, intendi Kosaka!

-Sì: lei è una mia grande amica.

Lo vedo farsi pensieroso. Facendo così ho portato a tre conseguenze: a) Keima è confuso dal mio comportamento che dondola dal timido allo sfacciato; b) Ho creato la figura della me falsa e l'ho resa più stabile; c) Più importante di tutto, papà si avvicinerà spontaneamente a Chihiro per conoscermi (o almeno questo sarà il suo scopo, che ovviamente svierò in ogni modo).

-Tu sei...?

-Katsuragi.

-Ah, dunque sei tu il famoso Katsuragi!

-In che senso?

Ecco, perfetto, ho attirato la sua piena attenzione.

-Oh, nulla nulla. Dimmi, Katsuragi, ti piace Chi-chan?

Arrossisce.

-C... Che razza di domanda è? Che ti ha detto? Non ti ha raccontato nulla di strano, vero?

Ridacchio. Si sta evidentemente riferendo all'avventura dell'albergo.

-No, perchè? Come mai questa reazione così esagerata? Uh, provi davvero qualcosa per lei!

-Assolutamente no.

Mi siedo vicino a lui.

-Che rapporti hai con lei?

-Ci detestiamo.

-Davvero? Mannaggia, e io che credevo mi avesse nascosto di avere un ragazzo.

-Cosa?

-Sembravate così carini insieme e quindi ho pensato che tu fossi il suo fidanzato.

Non risponde.

-Lei non mi ha detto mai niente riguardo i ragazzi, perciò mi ero molto sorpresa. Ma, scusa, ho frainteso tutto quanto.

-Decisamente.

-Io ti ho detto il mio nome, ma tu non mi hai detto il tuo.

-Sono Imai. Ho conosciuto Chi-chan per puro caso, sai? Abbiamo subito fatto amicizia. E' una ragazza tanto gentile e simpatica!

-Dici?

Lo vedo sospirare. Sembra che la cosa non lo interessi molto. Come temevo: lui sembra non provare nulla di particolare per lei. O almeno, non ancora. Una volta che il mio piano sarà a metà strada, riuscirò a suscitare dell'interesse verso di lei con una semplice frase, ma per ora...

-Sì. Mi ha parlato molto di tutti i suoi compagni di classe. C'eri anche te.

Guardo con aria distratta l'orologio.

-Mh. Ma tu vieni alla nostra sc...?

-Oh, scusa devo andare, sennò farò tardi e mia zia si preoccuperà moltissimo. Mi dispiace per il disturbo, ma, capisci, ero curiosa. Ciao Katsuragi! Magari ci ricontriamo in giro, visto che sembra che siamo destinati a parlarci spesso!

Gli faccio un occhiolino e comincio a correre scuotendo la mano in segno di saluto. Uh, giusto in tempo per evitare la domanda. Non so ancora se dirgli che sono nella stessa scuola come con mamma. Passo davanti a zia e le faccio cenno con la testa.

-Fantastica come sempre, Aiko-sama!

-Grazie.

Ci avviamo tranquillamente per strada, camminando con calma verso la spiaggia.

-Allora, dimmi riguardo a queste ragazze.

-Sì. Allora, sono Kana Asumi e Keiko Takahashi. La seconda ha un normalissimo kaketama, la prima non ha nulla che non va.

-Sicura?

-Sì.

Mi fermo guardando la strada in cui ero stata rincorsa. Solo a ripensarci mi sale il cuore in gola. Ci sono molti giornalisti, curiosi e operai: tutti si stanno chiedendo cosa possa aver combinato quel disastro. Aveva rotto qualunque cosa, spaccato tutto.

-Mh!

-Aiko-sama?

...C'è qualcosa che non mi quadra. Qualcosa di grosso mi sta sfuggendo, qualcosa che è in bella vista, ma proprio non riesco a capire cosa.

Doru Doru Doru!

Mi giro. L'ombra? Dove? Dove?

Zia si guarda intorno tentando di vedere dove si nasconde. Spegniamo il segnalatore e ci appostiamo dietro un cespuglio.

-La vedi?

-No!

Eppure dovrebbe stare ancora qui, nei dintorni, eppure.

-ATTENTE!

Mi sento buttare a terra.

-Giù, state giù.

Vedo una falce che ben conosco.

-Hakua?

-Shhh.

La demone ci trascina dentro al cespuglio. Vediamo un'ombra coprire il terreno per poi passare oltre. Dopo pochi secondi, usciamo.

-Era il nemico.

Respiro lentamente. Lo ammetto, solo il fatto di pensare a quella cosa che mi si avvicina mi si offusca la vista e mi sale la nausea. La testa mi si fa leggera e lo stomaco mi si attorciglia. Ho il terrore di quella creatura, puro terrore.

-Mi... mi stava seguendo.

Hakua mi guarda.

-Sa che noi due ci conosciamo. E per questo mi voleva far fuori. Non capisco. Tu chi diamine sei per far paura a un essere potente come quello?

La fisso negli occhi. Lei si muove a disagio. Cosa dovrei risponderle? Neanch'io so esattamente cosa sta accadendo. Probabilmente... probabilmente papà avrebbe fatto di meglio.

Improvvisamente, zia ci sposta. Sento un forte spostamento d'aria. Alzo lo sguardo. L'ombra è sopra di noi. Sembra più grande del solito.

Hakua tenta di attaccarla da dietro, ma quella si sposta velocemente e la colpisce. La demone si mette una mano alla spalla che è stata ferita, poi tenta nuovamente di colpire mentre zia cerca di circondare la creatura con il manto di piume. Quella vola più in alto, sfuggendo. Poi sembra girarsi a guardarmi. Allunga un braccio verso di me.

Cosa devo fare?

Mi allontano, ma mi sento afferrare per i fianchi e sollevare in alto. Mi divincolo, ma la stretta fa solo più male. Ma ecco che Hakua taglia la mano alla creatura. Questa urla, tenta di trafiggerla. Fortunatamente, la demone riesce a evitare l'attacco. Zia allora colpisce il nemico da dietro. Questo urla ancora e la sbatte lontano. Fa lo stesso con Hakua, che comunque trafigge ancora un braccio dell'essere che, a questo punto, si allontana e scappa.

Mi sollevo, andando verso zia, che si sta massaggiando la testa. Hakua sta tossendo.

-Sei ferita. Vieni, ti aiutiamo.

-No.

La demone si mette una mano sulla spalla da cui esce copiosamente del sangue.

-Lascia stare.

Zia si alza e prende il manto di piume.

-Lascia almeno che facciamo una fasciatura momentanea, dopo potrai fare come ti pare.

Hakua ci guarda e sospira, annuendo. Mentre zia provvede a darle una medicazione mi intreccio una ciocca di capelli. Non sono stata per niente utile. Il punto è che non so come agire in questa situazione: non ho armi, non volo, non posso diventare invisibile. L'unica cosa che faccio è attirare il nemico. E dopo averlo attirato non lo so affrontare.

Faccio un po' di passi con lo sguardo a terra, quando vedo del liquido scuro e denso.

-La mano... della creatura...?

La mano. La mano che è stata tagliata. La mano dell'ombra. La mano tagliata dell'ombra. Ma... ma se è un'ombra, come è possibile che le abbiamo tagliato una mano? E come è possibile che abbia perso sangue?

Come è possibile che abbia distrutto muri e piante, che mi abbia afferrato il collo, se fosse solo un'ombra?

-Ma certo.

Non è un'ombra. Ha un corpo, ha un corpo vivo e solido. Ma allora come è possibile che abbia quell'aspetto?

-Aiko-sama, che l'ombra non potesse entrare?

Non potesse entrare perchè troppo grande per farlo, troppo grande per farlo perchè ha un corpo, un corpo cui è stata tagliata una mano, un corpo ferito, un corpo forte. Non è un kaketama, non funziona così, non è neanche minimamente simile. Un kaketama possiede l'animo per avere un fisico, ma questo che già ce l'ha, possibile che lo usi e basta? Ed è possibile che si trasformi? E se fosse così, la domanda non sarebbe più “In chi si nasconde” ma “Chi è”.

Hakua si alza, gemendo per il dolore.

-Hakua. Hai sentito una consistenza quando hai affondato la falce nella creatura?

-Eh? Sì.

Zia mi guarda.

-Cosa intendi dire, Aiko-sama?

-Semplice. Non stiamo parlando di una creatura spirituale, tutt'altro.

Le due sobbalzano. Evidentemente non ci avevano pensato. Eppure era così semplice da capire: come mai non ci avevo ragionato prima? Se le cose stanno così, tutto cambia.

Guardo il terreno un attimo. Il mio piano deve essere vagamente cambiato.

-Zia. Pulisci tutto. Hakua. Vai da papà questo pomeriggio e digli questa scoperta. Grazie a quella ferita crederà a tutto. Ovviamente non nominare né me né zia.

-Zia? Sei la nipote della falsa Elsie?

-Dillo come ti pare. In ogni caso, fai pressione perchè indaghi più a fondo.

Sento lo spostamento d'aria della scopa della demone.

-Finito?

-Sì, Aiko-sama!

-Bene. Accompagnami da mamma, appena finite le lezioni. Non ci possiamo permettere di perdere altro tempo prezioso.

Guardo il cielo. Hakua mi saluta, sospettosa, e vola verso la sua meta, mentre zia finisce di sistemare l'ultima cosa.

Faccio qualche passo verso la ringhiera che dà sulla spiaggia. Guardo il mare. Poi dico a zia che vado a fare una passeggiata fino al parco litoraneo e, una volta arrivata alla nave, ci salgo e mi siedo sul legno.

Non sono stata neanche capace di arrivarci in tempo, alla verità riguardo il nemico. Non sono stata capace di capire contro cosa avevamo a che fare. Adesso, adesso sì, lo so, ma quanto tempo ho perso? Se ci avesse pensato papà, lui se ne sarebbe accorto subito.

Sorrido.

Lui è sempre stato un genio, bravissimo: l'ho sempre ammirato, fin da molto, molto piccola. Ma a quanto pare non sono brillante quanto lui.

Sento una stretta allo stomaco a questo pensiero e la testa farsi leggera. Mi metto una mano fra i capelli sciolti e mi sistemo gli occhiali.

...A cosa stavo pensando? Ho divagato, devo essere più concentrata.

Il velo grigio è sempre più spesso.

 

Note di Elfin:

Ok, allora, ultimamente tutti questi capitoli mi stanno piacendo XD E questo, per ora, è il mio preferito anche per l'importanza di quello che vi è successo, che influenzerà moltissimo tutti i prossimi risvolti della storia!

Allora, innanzitutto volevo informarvi del fatto che mi è arrivata una voce riguardo a TWGOK. Il manga diventa bimensile. Sì. Un volume ogni due mesi. E per me che andare in fumetteria ormai è No TWGOK No Party, è una tragedia. Suppongo anche per voi. Perchè, insomma, sembrava stesse iniziando la parte migliore, accidentaccio >.<

Poi, l'altro giorno stavo riflettendo sullo scorso volume e mi sono resa conto di una cosa. Kanon è una idol. Kanon si è dichiarata a Keima publicamente. Adesso, vi immaginate che casino per 'sto poraccio? XD Insomma, immaginate i fan imbufaliti eccetera eccetera: verrà tartassato, poverino XD In fondo se lo merita perchè è un dongiovanni (un prete nella parrocchia vicino a casa mia si chiama Don Giovanni e a me fa ridere u.u), però allo stesso tempo è troppo bello per morire. E poi si deve sposare con Chi-chan, prima u_u Sennò io che ci sto a fare qui a tifare? u.u

Poooooi, è da due settimane che ho tradotto una canzone di TWGOK. Questa canzone è Happy End. Il punto è che la mia traduzione è molto diversa da quella inglese O.o Quindi non so precisamente cosa fare XD

In ogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Man mano, tra un pochino, verranno introdotte altre battaglie e roba figa. Poi, metterò anche alcuni disegni del cattivo (che mi sono venuti molto meglio di Aiko u_u Forse perchè sono più abituata a disegnare questo tipo di cose)...

A mercoledì con La Corte dei Miracoli ;)

Kiss



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Capitolo 15
*** Capitolo 14 (16 Giugno, Venerdì) ***


In nome dell'Amore





Mamma mi saluta con la mano, dicendo una cosa ad Ayumi e Miyako e venendo verso di me. Mi fa cenno di andare in un angolino nascosto. La seguo: sembra tranquilla. Un po' troppo. Cosa sarà successo?

Si ferma. Mi guarda e poi sorride.

-Avevi ragione!

-...In cosa?

-Mi ha parlato! Mi ha parlato senza che ci fosse un motivo in particolare, capito!

Diventa rossa in viso e si mette a ridere.

-Che bello! Sono felice.

Le sorrido di rimando, capendo di cosa -e, soprattutto, chi- sta parlando. Le prendo le mani.

-Benissimo. Adesso non devi fare altro che continuare a incontrarlo e a parlare con lui!

-Sì!

Ha ottenuto un risultato (non sa che l'ho indotto io), adesso è decisamente più motivata. Sembra rinata. Evidentemente non ci sperava troppo in questo piano e, ora che ha avuto un qualcosa di rimando, comincia a crederci davvero. Bene, esattamente quello che deve accadere, sennò neanche a papà verrà mai in mente di mettersi con mamma.

-Chihiro!

-Mh?

Si sistema e guarda dietro di me.

-Arrivo, Miyako. Imai, grazie, grazie!

-Chiamami Aiko.

-D'accordo!

Mi abbraccia e sorride un'ultima volta, prima di respirare profondamente tentando di darsi un contegno e andare verso le sue due amiche che la stanno aspettando. Mi saluta con la mano.

Non può andare meglio di così, per lei.

 

Cammino lentamente. Mi sono comprata nuovamente un gelato. Al contrario di papà, io ho sempre amato i dolci. Mi fanno sentire sempre nel pieno delle energie e mi distendono la mente: veramente fantastici. Anche se questo gelato al cocco non è particolarmente zuccheroso, ha comunque un retrogusto che mi piace molto.

-Ah, buongiorno.

Alzo lo sguardo.

-Buongiorno, signora.

Yukie mi si avvicina, con tutto il carrello di Gokult.

-Come stai?

-Io bene, molto bene. E lei e Hakua?

-Oh, ieri Hacchan si è di nuovo arrabbiata con me perchè secondo lei non faccio bene il mio lavoro. Il punto è che io faccio del mio meglio.

-Ne sono certa, signora. Vedrà che Hakua si ricrederà: confido nelle sue capacità!

Yukie ride, mettendosi una mano davanti alla bocca.

-Che ragazza gentile! Continuerò a fare del mio meglio. Hai ragione, prima o poi anche Hacchan accetterà la mia lentezza per vedere il mio potenziale!

Sorrido. Vedo Hakua volare, per poi posarsi a terra.

-Ah. Sei tu.

-Ciao.

-Salve Hacchan!

Yukie va alla porta di una casa, suonando. C'è una donna che apre e parla un attimo con la signora.

Hakua mi si avvicina, guardandomi circospetta.

-Ciao anche a te.

La guardo un attimo. Non so cosa dirle. Ci siamo viste solo ieri. Non ho novità né altro da aggiungere.

Fa altri due passi verso di me. Per un attimo, sembra fare una smorfia quando muove il braccio.

-Vedo che la ferita ti fa ancora male.

Doru Doru Doru!

Sobbalza, portandosi la mano al segnalatore. Impallidisco, guardandomi in giro. L'om... ah, no, non è un'ombra, giusto. Ma dov'è?

-Sta segnalando un kaketama.

-...Cosa?

-Un kaketama. Non è il nemico.

Guardiamo la signora alla porta. Sorrido. Mi era preso un colpo, ho avuto una paura folle! Anche se ora so che non è puro spirito e che quindi posso combatterlo anche fisicamente, l'abitudine di averne il terrore mi ha sorpreso per un attimo.

-Beh, ti lascio a lavoro. Ciao. Arrivederci signora Yukie.

-Uh, arrivederci!

Noto di aver finito il gelato nel frattempo. Non me n'ero neanche accorta.

 

Elsie guarda attentamente una ragazza dai capelli rosa.

Dovrei salvare, è da un po' che non lo faccio...

16 Giugno, Venerdì, ore 7:26

L'ombra ha un corpo. Nemico a scuola (?)

Progressi fra mamma e papà.

Velo grigio comparso sulla città+terremoto

Nuovi contatti con la buddy di Hakua.

Sospiro, guardando lo schermo della PFP. Papà diceva sempre che un salvataggio riordinava le idee, ed è effettivamente così. Mi sento più sicura.

Spegno la console e la rimetto in tasca: mamma potrebbe essere nei paraggi e non voglio farmi vedere con una PFP. Inoltre, tra poco ci saranno le vacanze. Il mio tempo sta per finire.

-Zia?

-Ooooh, Aiko-sama, guarda, quella è Kanon.

-Chi?

-Kanon! E' un'idol che stava nella nostra classe. E' stata anche una delle conquiste di Kaminii-sama.

Guardo la ragazza. Ha gli occhiali e sembra timida, nonostante tutti le sorridano e sembrino approvare la sua presenza. Sembra tentare di nascondersi, eppure ha una grande presenza scenica: sembra che brilli sotto la luce del sole che arriva ovattata.

-Mh.

Cosa dovrei dire? Dopo, a teatro, mi farò raccontare tutta la sua storia, ma per adesso non sembra che la sua figura mi serva a qualcosa. Perciò la lascerò stare.

Piuttosto, mi dedicherò ancora a mamma dopo le lezioni. E poi mi distrarrò un po'. Un paio di accordi, giocherò... un po' di riposo, perchè per oggi non c'è nulla di speciale da fare.

 

-Beh... sì. Abbiamo intenzione di esibirci al festival scolastico.

-Sarete pronte in tempo?

-Certo!

-Sembri molto motivata...

Chihiro sorride.

-Naturalmente: darò il mio meglio.

-Lo so.

Arrossisce.

-Canterò una canzone originale.

-Scritta da te?

-Sì.

-Ed è già finita?

-In realtà no, ma riuscirò a finirla in tempo.

-Di che parla?

Sbuffa.

-Quante domande! E' una sorpresa! Vedrai.

Sospiro, dietro all'angoletto. Sento papà rispondere qualcos'altro.

-Mi piacerebbe vedervi alle prove.

-Non si può! Ancora non siamo pronte e poi ci manca una batterista.

Il dialogo sembra tranquillo, ma molto secco. Non c'è molta scioltezza o naturalezza: è evidente che mamma si sente a disagio. Non potendolo insultare, come al solito, non riesce a esprimersi poiché deve usare un metodo nuovo che non ha mai sperimentato con lui. Mi fa un po' di tenerezza, devo dirlo.

-Kaminii-samaaaa!

-Ah, Elsie! Forza, torniamo a casa.

-Sì! Ciao Chihiro!

Mamma saluta entrambi, poi, appena sono lontani, si gira e viene da me. Sembra felice.

-Non ti ha salutato.

-Mi ha accennato un sorriso.

Alzo la testa. Davvero? Non me lo sarei mai aspettato.

-E' un enorme passo in avanti!

-Vero? Lo penso anch'io!

Si siede a terra accanto a me, poggiando la chitarra affianco. Stiamo in silenzio per un po', ognuna pensa ai fatti propri, come se l'altra non esistesse.

-Sai, Aiko...

-Mh?

-Se non ci fossi stata tu non avrei mai avuto il coraggio di provare a conquistarlo. Mai. Non so ancora come andrà a finire, forse male, ma, in ogni caso, sento che ti dovrei essere grata.

-Non ho fatto niente.

Ride.

-Secondo me hai fatto moltissimo. Mi sento come se mi fossi liberata di un enorme peso che mi impediva ancora di... di brillare. Invece, ora che ho eliminato tutte le male parole, mi sento come se i miei veri sentimenti siano pronti a uscire fuori.

-A me sembra che tu sia ancora molto insicura.

Annuisce.

-Anche questo è vero. Non so neanche come la prenderebbe Ayumi o cosa farebbe Miyako. E poi, mi vergogno un po' con Elsie. Ma... in realtà non so bene come mi sento quando sto con lui. Siamo ancora lontani.

Sembra venirle in mente qualcosa, poi prende il cellulare, cercando attentamente qualcosa. Mi avvicina il cellulare all'orecchio. E' una canzone.

Love is such a sweet illusion (Let's come together)

Can't seem to stop my immagination (Goes on forever)

What a ridicolous situation (Another matter)

But I can't deny, I'm faced with a tricky temptation!

-Cos'è?

-E' la sigla di un anime che ho visto in tv ieri sera.

-E allora?

-E' molto bella, non trovi? Mi piace molto. Mi ci ritrovo un po', devo ammettere.

Sorrido e mi alzo, sistemandomi la gonna della divisa scolastica.

-Dove vai?

-Devo tornare a cas... Cosa è stato?

Mi guardo intorno. Mi è sembrato di sentire qualcosa.

-Non ho sentito nulla.

-No, senti, è come se qualcu...

Mi giro e guardo fuori. Sbarro gli occhi. Sta aspettando. Sotto l'albero.

-Aiko? Ma cosa stai guardando?

Ride, si alza e segue il mio sguardo. Impallidisce.

-Lo vedi anche tu?

Scuote la testa, mormorando che, no, lei non lo vede. Mi prende un braccio e me lo stringe. Il nemico ci sta guardando. Sembra ancora più grande dell'ultima volta. Che cosa lo rinvigorisce tanto? Improvvisamente, sembra fare qualche passo verso di noi. Corriamo dentro, saliamo per le scale, attraversiamo i corridoi, arrivando dall'altra parte della scuola, nel bagno delle ragazze. Mamma si mette una mano sul petto, si slaccia il fiocco della divisa e si sciacqua la faccia, mentre io mi stringo le pieghe della gonna nervosamente.

-Non abbiamo visto nulla. Sotto l'albero non c'era nulla. Capito, Aiko? Nulla.

-Nulla.

Annuisco, tentando di sorridere. Mi sistemo gli occhiali, degludendo. Mamma mi stringe le mani.

-Nulla.

 

Note di Elfin:

Questo capitolo serviva solamente come piccolo ponte fra un avvenimento e l'altro. Il prossimo capitolo tratterà, ve lo anticipo perchè non sto più nulla pelle, di tantissime cose!

  1. Un'avventura con protagonisti Keima e Chihiro

  2. Un incontro ancora più ravvicinato con il nemico

  3. Una nuovissima scoperta di Aiko e Elsie

  4. Un flashback di Aiko su Hajime (vi ricordate il figlio di Ayumi?)

  5. Hakua ci darà un bel colpo di scena

  6. Minami farà la sua prima apparizione

Mi sono divertita troppo a scriverlo *-* Credo mi sia venuto veramente bene =)

In oooogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto ;)

Kiss

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 (19 Giugno, Lunedì) ***


In nome dell'Amore



E' da tre giorni che non parlo con mamma. La vista della creatura e il fatto che l'abbia notata anche io l'hanno scossa profondamente: probabilmente credeva fosse un sogno, una sua impressione, qualcosa che riguardasse solo lei, perciò aveva liquidato il fatto con un “Me lo sarò immaginato”, ma quando ha capito che invece non è così si è sentita come in pericolo. E in fondo è così. Non capisco se l'essere ha attaccato una qualvolta anche lei oppure no... E in entrambi i casi non si risolverebbe nulla, poiché dovrei capire il motivo.

Di una cosa sono certa: devo riparlare con lei. Quell'evento dovrebbe essere un collante fra di noi e sarà tale.

Giro l'angolo dirigendomi verso il corridoio dov'è la 2B, ma vedo mamma e papà che stanno parlando.

-Oh!

Mi ritiro di nuovo dietro l'angolo, spiandoli da lontano. Il dialogo sembra un pochino più sciolto dell'ultima volta. Bene, anzi, benissimo!

Adesso il mio ruolo dovrebbe essere fondamentale. Mi devo, diciamo così, “manifestare” mentre mamma e papà sono insieme oppure no?

Li vedo salutarsi. In ogni caso, troppo tardi. Papà rientra in classe. Magnifico. Mi avvicino a mamma, tentando di non mettermi precisamente di fronte all'aula per non farmi vedere.

-Ciao!

-Mh? Ah, ciao!

-Come va?

-...Senti, scusa per non essermi fatta sentire in questi giorni. Ero un pochino nervosa, ecco.

-Non ti preoccupare. Piuttosto...

Faccio un cenno col capo verso l'interno della classe.

-...Credo che ci sia qualcosa che devi dirmi. Vediamoci di fronte al vecchio teatro alle 17:15, ok?

Lei sorride, sospirando sollevata: si era preoccupata davvero di come affrontarmi. Mi guarda e mi saluta con le dita.

-Naturalmente. Ti devo aggiornare un po'.

-Inoltre dobbiamo decidere la prossima fase!

-Sì. Allora a dopo.

Si gira e se ne va verso Miyako. Guardo l'orario. Zia mi sta aspettando davanti al chiosco dietro la scuola, però c'è ancora qualcos'altro che dovrei fare.

Mamma gira l'angolo.

Entro nella 2B, guardandomi intorno con discrezione. Fingo di sorprendermi a vedere papà e mi avvicino a lui.

-Uuuhm... Katsuragi, vero?

Lui alza il capo.

-Ah, ciao.

-Ciao! Stavo cercando Chi-chan...

-Se n'è andata pochissimo tempo fa.

-Ah, mannaggia. Beh, volevo chiacchierare un po' con lei. E a dirla tutta volevo anche parlare con te. Che ne dici se ci vediamo davanti al vecchio teatro alle 17:15? Mi piacerebbe discutere con te di una questione importante.

-Importante?

Mi avvicino al suo orecchio.

-Conosci Hakua, vero?

Lo sento un attimo smettere di respirare, poi annuisce.

-Ho capito.

Sorrido.

-Bene. Ti aspetto.

Lo saluto ed esco, lasciandolo ai suoi pensieri. Non faccio altro che sconvolgerlo, povero papà. Lui sapeva che io avevo un kaketama, ma gli ho appena nominato Hakua. Adesso, lui penserà sicuramente che del mio kaketama ci sta pensando lei, però io lo manderò verso la verità, cioè che io ho a che fare con l'Inferno. Senza aggiungere altro, però.

Il mio piccolo e banalissimo piano sta ingranando la marcia.

 

Mi affaccio alla finestra del vecchio teatro. Zia, aggrappata dietro di me, sbircia dalle mie spalle.

-Allora, Aiko-sama? Quando arrivano quando arrivano quando arrivano?

-ME LO STAI CHIEDENDO DA VENTI MINUTI! VENTI. MINUTI.

Sospiro. Tranquilla, devo stare tranquilla. Mi rivolgo verso zia dopo aver fatto un profondo respiro.

-Con calma. Sono le 17:13.

Neanche finisco di parlare che vedo papà arrivare. Non ha la PFP in mano.

-Eccolo, Kaminii-sama!

-Shhhh!

Le metto una mano sulla bocca.

-Zia, cerca di non urlare! Va bene che stiamo dentro e loro sono fuori, ma non si sa mai! Cerca di parlare a bassa voce!

Lei annuisce e, quando le libero le labbra, mi sorride. Sospiro. Ma che razza di aiutante ho?

Papà si guarda intorno e si apppoggia con la schiena ai muri dell'edificio. Aspettiamo tutti col fiato sospeso altri cinque minuti prima di vedere mamma arrivare. Sembra sorpresa e in imbarazzo, sembra stia per girare i tacchi e andarsene. Ma non lo fa.

-Katsuragi?!

-Kosaka.

-Perchè sei qui?

-Perchè sei tu qui?

-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda!

Papà sbuffa e si sistema gli occhiali. Per riflesso, lo faccio anch'io.

-Comunque, cosa vuoi?

-Mi dovevo vedere con una mia amica, ma vedo che ancora non è arrivata.

-Anch'io devo aspettare una persona. Presto arriveranno entrambe.

Chihiro si guarda in giro.

-Forse hai ragione.

Gli si siede vicino. Mi rimanda un po' a quella volta che si erano seduti sotto al porticato, quella volta che li avevo fatti andare in quella cittadina dimenticata da Dio mentre pioveva.

Mi sposto a un'altra finestra. Grazie alla sua angolazione li vedo meglio. Mamma sta giocherellando con i pollici, mentre papà sembra perso nei suoi pensieri. A un certo punto, alza un sopracciglio: ha capito che l'ho fatto apposta. Lo sapevo, non poteva non accorgersene. E la curiosità sarà troppo grande per andarsene.

-Senti...

Chihiro chiude gli occhi e respira profondamente.

-Volevo dirti che... che io... mi sto impegnando davvero tanto. Dico, con la band.

-Mh. Anche Elsie si sta impegnando molto.

Non sembra credere nemmeno lui alla sua frase. Restano in silenzio ancora per un po'. Il fatto che entrambi attendano qualcuno li rende un pochino impacciati, anche se entrambi avranno capito che li ho invitati io.

Chihiro si alza.

-Senti, Katsuragi, visto che non arriva nessuno, davanti alla stazione c'è un ristorante cinese che consiglio a tutti! Ti va di andarci insieme, questa volta?

- “Questa volta”?

Lei annuisce.

-L'ultima volta hai farfugliato qualcosa sul fatto che dovevo dichiararmi a Yuta, sostanzialmente hai declinato l'offerta. Stavolta non te lo perdonerò! Allora, andiamo?

Lui sembra sorpreso.

-... “L'ultima volta”? “Yuta”?

Lei sbuffa.

-Quanto sei stupido... certo, Yuta! Non eri tu che volevi per forza farmi conquistare quel ragazzo?

-TE LO RICORDI?

-Perchè non dovrei? Forza, andiamo.

Lo afferra per la mano. Keima arrossisce.

-Ehi, aspetta!

Fanno qualche passo, poi Chihiro si ferma.

-Poi avevamo litigato perchè io mi ero rifiutata di dichiararmi. Non abbiamo più parlato da allora. Però mi sono sentita bene, dopo, come se mi fossi tolta un peso dal cuore. Credo che... sia merito tuo... in qualche modo.

La ragazza si porta una mano al petto, sorridendo. Non li sento neanche più bene perchè si stanno allontanando troppo.

-Zia, vediamo di seguirli con addosso il manto di piume.

Lei annuisce, mettendosi all'opera.

-Sì.

-Comunque.

Chihiro si gira a guardare Keima.

-Comunque. Comunque mi era rimasta questa cosa. Dovevo andare a quel ristorante con te.

Sorride, facendo dell'ironia.

-E' una questione di vita o di morte!

Keima balbetta qualcosa che sembra un dissenso.

-Non accetto scuse. Può darsi che incontreremo qualcuno, che so, Nobuko, per esempio, ma non importa. Vieni, su.

Gli stringe ancora di più la mano e ricomincia a camminare. Keima la segue: sembra stordito.

Scendo le scale avvolta nel manto di piume, con zia al seguito aggrappata al mio braccio. Esco e mi dirigo verso di loro (li vedo ancora un po' in lontananza). Cammino con attenzione per non fare rumore -anche se in pochi metri zia mi è caduta addosso quattro volte- e li osservo attentamente per vedere ogni cambiamento di espressione. Keima è a disagio, probabilmente perchè Chihiro gli sta tenendo ancora la mano. In quanto a lei, sembrava davvero contenta. Mi ringrazierà, ne sono sicura.

-Mi... mi devi tenere la mano tutto il tempo?

-Mh? Oh! Scusa.

Arrossisce, lasciandolo.

Continuano a camminare per un po'. Entrano in una stradina stretta.

-Perchè qui?

-Una scorciatoia. E' pieno giorno e non mi va di fare tanta strada a piedi.

-Continuo a dire che sei proprio senza spina dorsale...

-Ehi!

Gli dà una piccola pacca affettuosa sul braccio, fingendosi innervosita. Anche Keima sorride leggermente: sembra essere un pochino più sereno.

Doru Doru Doru!

Inorridisco. Salto addosso a zia, pigiando su quel maledettissimo segnalatore per farlo smettere.

-Cosa è stato?

Papà si gira e si guarda intorno, mentre mamma fissa la stradina da dietro le sue spalle.

Trattengo il respiro, tentando di non farmi sentire, ma quando sento un urlo apro gli occhi e osservo la scena.

-Oddio!

Apro la bocca col fiato mozzato, mentre zia mi agita per le spalle chiedendomi a bassa voce, ma con urgenza, cosa dovremmo fare.

Chihiro si è aggrappata al braccio di Keima, mentre lui guarda sconvolto la creatura.

-Tu... la vedi?

-No! NO! Non vedo nulla!

Quando quella fa un passo, li vedo iniziare a correre. Butto zia da una parte allontanandomi dal centro della strada. La creatura si muove verso l'uscita della stradina e si ferma alla nostra altezza. Tappo la bocca a zia. L'essere sposta la testa da una parte all'altra: alla luce del sole, mi sembra abbia un copricapo con dei fiori, ma non lo vedo bene perchè, nonostante adesso sappiamo essere un corpo, continua ad avere un aspetto scuro, proprio come un'ombra.

L'unica cosa che fa è darmi uno spintone, poi si dissolve.

Riprendo fiato per qualche secondo, poi mi alzo.

-Zia! Dobbiamo ritrovare mamma e papà! Su, alzati!

-Co... cosa devo fare?

Lei comincia a guardarsi intorno con le mani giunte.

-Devo andare di qui?? Di lì??

Mi metto una mano sulla fronte.

-Voliamo, zia, voliamo.

Lei si blocca e ci pensa.

-Uuuuh, hai ragione!

Sorride. Mi prende mettendomi sulla scopa e iniziamo a librarci in aria.

-Siamo invisibili, vero?

-Eeeehm... uuuuhm... forse.

-COME SAREBBE A DIIIIIIIREEEEE?!

Lei parte, incurante del fatto che stessi ancora parlando. Decido di lasciare stare e guardo giù: non possono essere andati lontano. E infatti li vedo ancora correre.

-Eccoli! Seguiamoli!

-Sì.

Zia rallenta e scende un pochino. Spero che nessuno ci veda...

Li vediamo fermarsi appena arrivati a uno spiazzo. Riprendono fiato e, nel mentre, faccio cenno a zia di scendere a terra.

Papà si sta sistemando gli occhiali, mentre mamma si guarda intorno tentando di non sembrare nervosa.

-Tu... tu lo vedevi.

-Mh? No no, assolutamente! Non ho visto niente, ah ah, proprio niente.

Keima le avvicina il viso al proprio. Chihiro arrossisce.

-Non dire stupidaggini: eri spaventata. Tu l'hai visto.

-No...!

-Seriamente.

Lei tenta di spostare lo sguardo, ma lui lo intercetta sempre. Le trema un attimo il labbro.

-...Sì...

-E come puoi vederlo?

-...In che senso?

-Vedi altro?

-Ehm, no.

Keima sospira, lasciando la presa sulle spalle. Si impensierisce un attimo.

-Come può essere...?

Mamma si guarda intorno, spostandosi da una gamba a un'altra. Improvvisamente le cade addosso un vaso da un balcone. Papà la afferra prontamente, praticamente abbracciandola.

Ma come è successo? Non c'è un alito di vento. Chi l'ha spostato? Guardo in alto: non c'è nessuno.

Nessuno.

 

-Pensi sia stato il nemico, Aiko-sama?

-Possibile, ma il segnalatore non ha suonato. Potrebbe essere stato anche solo un incidente. Ma il problema è ancora un altro.

Mi fermo.

-Perchè il nemico stava lì? All'inizio credevo possedesse il corpo di una ragazza, ma avendo già un fisico ho pensato che in realtà fosse solo sotto mentite spoglie. Dunque, qualcuna ci deve aver seguito, ma chi? Non abbiamo visto nessuno. Quindi deve essere stato uno dei presenti, ma è impossibile che sia mamma. Allora, è anche slegato a un corpo? In senso, il nostro nemico ha un fisico, ma può comunque apparire e scomparire secondo la propria preferenza?

Zia alza le spalle.

-Tu cosa ti ricordi dalla scorsa volta?

-Beh, non ricordo molto visto che non mi è stato chiaro neanche a me quello che stava accadendo. Kaminii-sama faceva tutto in semi-segreto... non ho mai capito bene le dinamiche della faccenda. Però... Però mi ricordo che si nascondeva in una ragazza, invece questo no!

-Può essere che non è la stessa creatura?

-No, sono sicura sia la stessa: l'ho capito dai fiori di ciliegio.

-...Ciliegio?

-Sì. Non l'hai visti, Aiko-sama?

-Intendi quella specie di copricapo...

-Non è un cappello, è la sua forma!

Rimango interdetta un attimo. Cioè, dal suo corpo escono dei fiori di ciliegio? Mi sciolgo la coda e mi risistemo i capelli.

Alla fine mamma e papà erano comunque andati a quel ristorante cinese, ma erano davvero sovrapensiero. Che lo scopo del nemico fosse solo dividerli e rovinare il momento? E perchè invece non attaccarli?

E... e perchè alla fine non ha attaccato me?

Doru doru doru!

Oh, ho parlato troppo presto. Zia alza il capo e io mi guardo intorno.

-Dov'è?

-Non lo vedo.

Noto con la coda dell'occhio un movimento fra i cespugli. Diamine, non siamo nemmeno vicino scuola. Prendo la mano di zia.

-Vieni!

Iniziamo a correre in una direzione casuale -restare ferme sarebbe un suicidio- mentre posso sentire l'essere che ci segue. Non colpisce perchè ancora non è buio e qualcuno potrebbe accorrere, però ci segue. Dobbiamo trovare un posto al chiuso. Cavolo, non c'è neanche un locale, un negozio, nulla!

Sbuchiamo su una strada litoranea, il mare è pallido e calmo. Guardo da una parte e dall'altra. Dove andiamo? Mi giro e vedo l'essere allungare un braccio monco. Vado a destra, non so dove stiamo andando, ma ci dirigeremo verso destra.

Zia mi segue a stento, a tratti correndo, a tratti volacchiando, tentando di tenere il passo.

Dopo un po' vedo la nave del parco litoraneo, ma non possiamo salire lì, quindi continuo a correre. Improvvisamente sento uno strano calore dietro alla schiena e mi rendo conto che non mi sto più muovendo.

-Cosa...?

Mi alzo da terra. Mi giro e mi accoglie il buio. Mi... mi ha preso...? Mi divincolo, tentando di sferrare pugni e calci, ma so che non gli fanno nulla. Allora, la mia vista si abitua all'oscurità del corpo, e noto che c'è una stoffa. Un... un kimono...? Un kimono blu scuro?

-Ahia.

Cado a terra e mi si sbucciano le ginocchia. L'essere si gira mentre vedo la sua assalitrice andare verso di me. Stavolta è zia a prendermi e cominciare a correre, ma presto la sorpasso, ridiventando io la guida.

Mi fermo un attimo davanti a un vicolo cieco. Mi guardo intorno disperatamente cercando una porta, un qualunque posto nel quale entrare, quando...

-Lì!

Zia sbarra gli occhi.

-NO, AIKO-SAMA, NO!

Tenta di fermarmi, ma ormai sono dentro. Zia chiude gli occhi, spaventata, ma l'essere fa avanti e indietro davanti all'entrata e poi se ne va. Sospiro di sollievo. Mi guardo intorno: sembra essere una piccola grotta, come una di quelle che si creano naturalmente con la corrosione del mare. In effetti, in quel punto anni fa doveva esserci la spiaggia. L'imboccatura dalla quale siamo passate è piuttosto piccola poiché è stata per buona parte chiusa e bloccata: giusto io e zia potevano riuscire a passarci.

Zia si guarda intorno nervosa.

-Che c'è?

-Questo posto...

-Sì?

-...E' stato il primo luogo dove abbiamo trovato quell'essere.

Mi guardo intorno.

-Questo?

Lei annuisce.

-Sì. L'avevamo trovata in fondo a questa grotta. E' piuttosto breve, se ci mettessimo a camminare riusciremo a farla tutta in pochi minuti. Non mi ricordo nemmeno come ci siamo finiti. E' stato... strano...

Il primo posto, uhm? Ma perchè non me l'ha detto prima? La creatura non è entrata, quindi significa che non può essere una qualche sua sede lì dentro. Eppure... eppure non sembra un posto che non è stato mai visitato. A terra, in un angolo, ci stanno un libro e degli occhiali, poi diversi contenitori. E nessuno di questi ha delle ragnatele.

Comincio a incamminarmi.

-Aiko-sama? Dove vai?

-A vedere cosa c'è qui dentro.

-Ma... ma... ma mi hai ascoltato? Uffa!

Mi segue, piuttosto intimorita. La luce del sole filtra pochissimo e l'unica fonte di luce, nonché altro indizio che sia un luogo dove c'è qualcuno, è una specie di torcia. Zia trema.

-Sono come quelle che abbiamo noi all'Inferno.

Procediamo per due minuti, prima che il soffitto diventi più basso e cominci a sentirsi uno strano fetore. Che fastidio. Anche qui, la luce è data da una di quelle lanterne infernali. Zia mi segue tenendomi per la stoffa della manica.

L'odore si fa sempre più forte, tanto che comincio a sentirmi male. Zia tossisce. Abbasso il capo, cercando di non inciampare. Quando lo rialzo, sembra che siamo finite in un'altra stanza.

-C... che cos'è quello?

Guardo nell'angoletto che zia sta indicando. Socchiudo gli occhi tentando di vedere meglio.

E'... è un... Mi metto una mano davanti alla bocca. Che schifo, mi sento vomitare.

-Sembra...

-Non sembra. E' un cadavere.

Distolgo lo sguardo, tentando di riprendermi. Sento la testa leggera e il cuore batte come se volesse uscire e fuggire lontano. Zia mi stringe, urlando qualcosa senza senso. Mi avvicino al corpo, ancora senza guardarlo. Kamichi-sama, che schifo. Chiudo le palpebre e giro il capo come se dovessi averlo di fronte, poi, lentamente, apro un occhio. Quello che vedo mi sorprende.

Dei fiori di ciliegio morti sono caduti a terra. Dei rami secchi e intricati, alcuni spezzati, escono da una pelle bianca semi disfatta. Un kimono blu scuro copre un corpo alto e magro. Ancora si notano i capelli corti e scurissimi, macchiati di qualcosa che sembra sangue vecchio.

Zia mi appare dietro e guarda insieme a me. Sussulta.

-Ma non è il nemico?

-Sembra di sì... ma è più piccolo e minuto...

Non oso toccarlo. Il volto del cadavere è chino in avanti, poggiato sulla pietra e un braccio e piegato in una strana posizione. E' a pancia in sotto.

-Ma cosa diamine...?

E' morto. E' MORTO! Allora cos'è quello che ci segue? Che disastro.

Mi passo una mano fra i capelli, mentre zia si china più vicino al corpo, mettendosi una mano sulla bocca per cercare di diminuire il fetore.

Mi tira per una manica.

-Sì, che c'è?

-Aiko-sama...

Mi indica un taglio profondo dietro al collo. Non ci avevo fatto molto caso, ma in effetti è strano. E' come se...

-Come se fosse stato ucciso!

...Esatto. Come se fosse stato ucciso.

-Che schifo, Hajime!

Il bambino me lo avvicina ancora.

-Toglilo!

Lui ride.

-TOGLILO, HAJIME! Mi fa schifo!!

Il bimbo lo fa penzolare davanti ai miei occhi. Che razza di deficente, non capisce che mi fa disgusto?

Lui lo butta a terra dopo essersi divertito abbastanza alle mie spalle, poi mi fa un sorriso sdentato, cercando di pulirsi una guancia sporcandola ulteriormente di fango.

-Era solo un vermetto, Aiko.

Mi allontano, sistemandomi la gonnellina.

-Ma guarda te con chi mi tocca giocare. E' pazzo.

-Ma era solo un vermetto.

Mi giro, facendo una smorfia.

-Sì. Ma affogato.

 

Guardo lo schermo della PFP, attendendo che zia finisca di spasimare dietro un'autopompa. Stiamo aspettando la pausa pranzo per agire ulteriormente, ma per adesso l'unica cosa che abbiamo visto è l'altra Elsie che incontra una ragazzina delle medie dalla capigliatura che assomiglia a un nido di uccelli. Minami, così si dovrebbe chiamare.

Sospiro, scegliendo fra un “Sì” e un “No” e volando sul dialogo. Il ragazzo cambia espressione e dice qualcosa riguardo alla palestra della scuola.

-Uh. Ciao Hakua!

Alzo lo sguardo. La demone sta seduta su una panchina e mi sta fissando in maniera strana. Mi fa cenno di avvicinarmi.

-Ciao.

-Ciao.

Sospiro, continuando a giocare.

-Allora, come va? Dico, con i kaketama e il resto... Yukie ha già fatto uscire il kaketama di quella signora che avevate visto quando stavamo parlando?

-No.

-E che aspettate?

Hakua sospira.

-Yukie è molto lenta.

Mi osserva attentamente, dai capelli fino ai piedi, e si tocca il teschio in testa.

-Ne sono certa.

-Cosa?

-Riguardo al kaketama di quella signora.

-Sì?

Lei esita un attimo.

-...Lei non aveva proprio nulla.

Mi blocco. Alzo lo sguardo.

-Ma come? Il segnalatore aveva suonato! Non era un kaketama?

-Sì, lo era.

-E dunque?

Si alza e mi fissa negli occhi.

-Diciamo che era qualcun altro che si stava segnalando.

-... Qualcun... altro...? Ma non c'era nessun altro.

-Sbagliato.

Mi punta un dito contro.

-C'eri tu.

 

Note di Elfin:

Non posso credere di essere arrivata a questo punto *-* Questo capitolo mi segnala che la storia è quasi finita, però allo stesso tempo mi dice “Ehi, si entra nel vivo dell'azione!” u.u

Questo capitolo, che personalmente adoro, è piuttosto lungo: è di 9 pagine, quindi una pagina in più del capitolo dell'hotel XD Spero vi sia piaciuto!

Ah, nello scorso capitolo ho messo un pezzo della sigla iniziale di TWGOK. Kirakora (che ringrazio, cogliendo l'occasione, per le recensioni, e visto che ci siamo pure Madaria ;D) mi ha fatto notare come il testo potrebbe non essere corretto. Io ho usato il testo trovato sulla wikia inglese, dando per scontato che ci capissero più di me, anche se in effetti anche a me risulta più credibile la versione che mi ha scritto Kirakora. In ogni caso, volevo precisare da dove avevo preso il pezzo.

A mercoledì ;)

Kiss

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 (21 Giugno, Mercoledì) ***


In nome dell'Amore



-C'eri tu.

-...Che intendi dire?

-Cosa intendo dire!?

Mi guarda, avvicinandosi a me e fissandomi dritta negli occhi.

-Come pretendi di dare una mano se sei la prima ad avere un vuoto nell'animo?

-Come, prego?

-Ho detto che hai un kaketama.

Zia sobbalza.

-M... Ma è impossibile che Aiko-sama abbia un kaketama... l'Inferno non l'avrebbe mai scelta!

Guardo Hakua, stringendo fra le mani la PFP. E' impossibile che io, proprio io, abbia un kaketama: che vuoto avrei mai? Per cosa dovrei soffrire? Non ha senso.

-Ciò che stai dicendo, Hakua, non ha un minimo di logica.

Faccio per andarmene, ma lei mi afferra per la manica.

-Senti, io non so da dove tu venga e tantomeno so chi tu sia. Avevo detto che non mi fidavo totalmente di te e, per come stanno le cose, sarebbe stato meglio se non mi fossi fidata per niente. Il mio radar ha segnalato un kaketama, kaketama che quella donna non aveva: chi era l'unica altra persona con me e Yukie? Eri tu. Stai negando l'evidenza.

Mi metto la PFP in tasca. Mi sento la testa leggera come l'aria.

-Io non ho proprio nulla che non va.

-Evidentemente non è così.

Mi giro verso di lei.

-Io. Non. Ho. Un. Kaketama. Mh? Sono stata chiara. E adesso torna a fare il tuo lavoro invece di stare qui a incolparmi inutilmente.

-Io non ti sto incolpando.

-Davvero? A me sembra il contrario.

Zia mi si avvicina, mettendosi al mio fianco. Guarda prima una poi l'altra: sembra indecisa sul da farsi.

-Hakua... ma sei sicura...?

-Sì.

-Ma... ma come può avere un kaketama? Se avesse avuto un qualche vuoto, il kaketama doveva essere entrato in lei prima di venire qui...

Prima di venire qui?

-Non ha senso che l'abbia preso adesso.

Mi slego la treccia e mi metto a rifarla.

Ah, capisco... Ovviamente, avendo papà sconfitto il capo dei kaketama (chiamiamolo così) nel mio tempo questi non sono frequenti ed è improbabile trovarli. Invece qua le cose sono molto diverse. Effettivamente, una persona che nel mio tempo non ha kaketama, qui potrebbe ospitarne uno, poiché, essendo di più, si trovano anche più spesso.

Mi sistemo gli occhiali.

Ma ciò non toglie che io non posso essere la portatrice di uno di loro.

Hakua non sta neanche ascoltando zia e continua a guardarmi.

-In ogni caso questo non intoppa il nostro piano.

-Lo fa invece.

-No. Che io abbia un kaketama o meno, non importa, l'importante è riuscire a capire come sconfiggere quell'essere. E' questo ciò che conta.

Già, sconfiggerlo, ma come? Ne abbiamo trovato il cadavere -o almeno quello che sembrava essere il suo corpo morto- e quindi come è possibile sia ancora in circolazione? Che siano una congrega di demoni in cui tutti hanno delle caratteristiche uguali, come appunto i fiori sul capo?

-Perciò, smettila di pensare a cose inutili.

Hakua si mette le mani sui fianchi.

-Cosa vorresti di...

-Datti una smossa e vedi di fare le cose per bene. Ciao.

La saluto freddamente con la mano. Zia mi zompetta accanto: è visibilmente turbata. Sento uno spostamento d'aria e Hakua si libra in volo. Mi ha fatto perdere del tempo prezioso.

Che sciocchezza.

 

-Allora, come è andata l'altro giorno?

Chihiro sorride lievemente.

-Bene. Anche se...

Il suo volto si oscura un attimo, ma si riprende subito.

-Niente. E' andato bene. Non mi aspettavo però qualcosa di simile, sei stata piuttosto cattiva a non avvertirmi.

Ride. La bibliotecaria ci fa segno di stare in silenzio. Mamma continua a ridacchiare, mettendo a posto un dizionario.

-Hai rischiato: se io non avessi capito e me ne fossi andata?

-Sapevo che non l'avresti fatto.

Le sorrido.

-E quindi, raccontami, che avete combinato?

-Siamo andati a un ristorante cinese vicino alla stazione. Abbiamo chiacchierato un po': è stato piacevole.

-E...?

-E...?

-E cos'altro? Cioè, avete chiacchierato e basta.

-Beh, sì.

-Non c'è nulla di particolare che mi dovresti dire?

Lei scuote la testa, arrossendo.

-Nulla.

-Mh. Farò finta di crederci.

-Ehi!

La bibliotecaria ci guarda ancora male, mettendosi un dito davanti alle labbra.

-Ups, scusa.

Chihiro prende un libro di storia, guardando le informazioni sull'autore sul retro della copertina.

-Adesso qual è il prossimo passo, Aiko?

Ci penso un attimo su. Beh, teoricamente dopo quell'invito papà si era arrabbiato e poi si erano baciati. Quindi avrei finito tutto. Ma ho ancora parecchi assi nella manica.

Innanzitutto, la prossima volta che si incontreranno fuori scuola, non devono assolutamente essere da soli. Ci deve essere una “persona-cuscinetto”. Sì, chiamiamola così. Una “persona-cuscinetto”. Mmmmh... Ayumi? No, quella ragazza non mi serve a niente: è troppo stupidella, rovinerebbe tutto. Miyako? Sì, Miyako potrebbe servire a qualcosa, però è molto timida e discreta. E se...

-Verrò con voi.

-Come?

-Me lo presenterai con finta noncuranza per poi invitarlo a venire al parco litoraneo con me, Miyako, Elsie e, ovviamente, con te. Bisogna allentare un attimo la presa, bisogna fare in maniera che capisca la differenza di quando state insieme ad altri e quando siete da soli. Deve capire la sostanziale divisione fra l'atmosfera fra voi due e quella fra tutti quanti. Capisci?

-Non credi sia una cosa un po' campata in aria?

-No, non credo. Pap... Katsuragi non è un ragazzo stupido. Ha capito che c'è qualcosa che non quadra e, quando ci arriverà, sarà il tuo momento.

Lei annuisce.

-Faremo questa operazione un po' di volte, aumentando man mano il numero di persona con noi, per poi farvi incontrare da soli.

-Un cambio di atmosfera piuttosto brusco... Ho capito.

-Perfetto. Ci vediamo domani mattina prima di entrare in classe davanti alla tua aula. Intanto parlane con Miyako ed Elsie per decidere decentemente un giorno.

-Ok. Ciao.

-Ciao.

Ci dividiamo, andando ognuna per conto proprio. Lei si siede a un tavolo con tre o quattro libri che aveva preso nel frattempo, mentre io esco. Ovviamente, la persona che nominavo prima sarò io. Anche perchè sarebbe ora che mi mostrassi a lui come amica di Chihiro. Sì, direi che è un tempismo pressapoco perfetto, la coincidenza fra le cose.

Faccio cenno a zia di andare e lei mi arriva accanto. Alzo lo sguardo e vedo Hakua sopra di noi: è da due giorni che mi sta alle costole. Come se credesse davvero che io abbia un kaketama.

Che sciochezza...

 

Zia mi fa correre verso la scuola.

-Ma perchè? Che diamine succede?

-Vedrai!

Apre una porta della scuola, facendomi scendere per delle scale che sembrano non finire mai.

-Perchè stiamo andando qui?

-Un attimo e te lo spiego.

Quasi inciampo correndo.

Zia si blocca davanti a un'altra porta. Davanti c'è un cartello con segno di non entrare poiché è facile prendere una scossa.

-Questa è una cosa che ho trovato subito dopo il morto.

Sospira.

-Pensavo di esplorare la scuola mentre dormivi visto che avevamo detto che è il posto con più concentrazione di kaketama.

Piano, infila il manto di piume nella serratura.

-Non credevo davvero di trovare qualcosa.

-E perchè me lo fai vedere solo adesso?

-Perchè avevo paura di ritornarci...

In effetti, noto che trema un po' mentre abbassa la maniglia e apre lentamente la porta. E' buio, dentro, ma vedo che c'è qualcosa che luccica in fondo alla stanza. Zia punta la torcia che avevamo portato verso la parete di fronte a noi.

-C... cos'è...?

Attaccato al muro, c'è un enorme ammasso grigiastro di non so quale sostanza (la stessa che ricopre il cielo? Possibile?); è orribile e sembra muoversi e pulsare. E' come se fossero tante creature che qualcuno ha legato insieme, ha stretto al muro per non farle scappare, ed emana una strana aura di malinconia e rabbia.

-Credo siano kaketama.

Sobbalzo.

-Kaketama?

-Avevamo detto che la scuola poteva essere la base del nostro nemico, no? Perchè era piena di kaketama, vero? Dunque, eccoti il “cuore” di tutto il sistema. La gente non se ne accorge perchè non è legata all'Inferno e questi, questi demoni non hanno corpo.

In effetti, il tutto avrebbe senso. Un altro piccolo ponte si è formato fra le nostre informazioni.

Poso una mano sulla spalla di zia.

-Brava.

Lei mi sorride, evidentemente soddisfatta.

-Grazie.

E dunque è così, mh? Un altro tassello andato a posto. Presto, forse, riuscirò a capire molto cose di questo disastro. Ho un sospetto già da un po', ma dovrò aspettare Minami per riuscire a capire se è giusto o sbagliato.

-Vedremo.

-Come, Aiko-sama?

-Nulla. Richiudiamo tutto e andiamo a dormire: domani ci attende una lunga giornata.

 

Note di Elfin:

Incredibile, ce l'ho fatta. Innanzitutto, mi scuso con tutte voi. Ho avuto problemi di connessione fino a ieri sera, perciò non ho potuto mettere il capitolo de La Corte dei Miracoli (che comunque è pronto pronto per essere messo il prossimo mercoledì, tanto perchè mi va di seguire lo schema)! Mi pento e mi dolgo, spero non accada più!

In ogni caso, prossimi due capitoli, BAM! e BUM!

E non sto scherzando u_u Se ci pensaste un attimo, capireste che ormai in realtà è stato quasi tutto scoperto! Manca solo il “filone chiave”, cui Aiko arriverà presto ;) E poi, Hakua le ha detto che ha un kaketama, ma la demone sta agendo da sola o con Yukie? E soprattutto, è vero o una “sciocchezza” come dice Aiko? In ogni caso, ormai ad Aiko non sorprende più niente: hanno tentato di ucciderla, ha scovato cadaveri, ha trovato nidi di kaketama, si è ritrovata catapultata nel passato, ha scoperto l'esistenza dell'Inferno... Poverina, sta vivendo più avventure in questo mese passato che nel resto della sua esistenza! XD

In ogni caso, questo pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, stavo rileggendo l'ultimo volume e mi sono resa conto di quanto è emozionante XD La prima volta mi ero entusiasmata, però pensavo che essendo la seconda lettura sarei stata più calma, invece non riuscivo a stare ferma XD

Inoltre, volevo dirvi che il 14 è stato il compleanno di Elsie *-* Bvafa pampina, lei u_u

Spero che non vi siate annoiate e a presto al prossimo capitolo ;)

Kiss

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 (25 Giugno, Domenica) ***


In nome dell'Amore





25 Giugno, Domenica, ore 10:41

Parco litoraneo (1)

*Attenzione a nemico!!

*Allontanare Elsie e Ayumi se necessario!!

Quando mamma mi ha presentato papà, l'ha fatto ridendo, dicendo che ero quella ragazza che le aveva giocato quel brutto scherzo -quello di averla invitata in un posto e non essere venuta. Lui mi ha guardato, mi ha salutato e non ha detto nulla, ha continuato a giocare.

-Aiko, qui!

Chihiro si alza il bordo dei pantaloni fino alle ginocchia, entrando in acqua e andando vicino a Keima, che sta tirando sassolini sul mare piatto.

-Allora, Katsuragi, ti stai divertendo?

-Mh.

-Uff, eloquente come sempre.

Miyako ride, togliendosi la maglia rivelando di avere sotto il costume.

-Perchè non ci facciamo il bagno?

Elsie ride, invitando anche me a spogliarmi. Sorrido, mentre mi tolgo la canottiera con nonchalance. Faccio un cenno col capo a Chihiro, mentre Ayumi inizia a correre da una parte all'altra della spiaggia, tirandosi dietro Miyako, per cercare conchiglie.

-Bagno?

Mi avvicino a papà.

-Naturalmente! Forza, facci vedere il tuo fisicaccio!

Lui sospira, guardandomi di soppiatto.

-Forza, Katsuragi, non fare il noioso, almeno oggi. Su!

Mamma gli fa cenno con la mano di togliersi la maglietta. Lui storce il naso. Elsie gli piomba da dietro.

-FORZA, KAMINII-SAMAAAA! WIIIIII!

-ELSIE, COSA FAI? LASCIAMI! NON MI TOCCARE!

Io e Chihiro ridiamo, mentre Ayumi aiuta Elsie nella sua impresa.

-CHE FATE? MANIACHE! NON MI TOCCATE!

Papà ormai è piegato perchè Elsie gli sta sfilando la maglia. Mamma ride, aiutandole, mentre Miyako li guarda da vicino a me con un sorriso un po' imbarazzato sulle labbra. Una brava ragazza, lei.

Elsie corre via con l'indumento di Keima, ridendo, mentre lui la rincorre tentando di riprenderlo. Lo passa a Ayumi che comincia ad andare di qua e di là per la spiaggia dando prova della sua abilità di corridrice.

-AYUMI!

La maglia passa a mamma, che inizia a correre più in là, fino a quando l'acqua non le arriva ai fianchi. Papà la insegue ma, quando sente l'acqua passare le caviglie, si ferma improvvisamente. Sbuffa, togliendosi i pantaloni -si era messo il costume sotto, anche lui, e dice pure che non voleva farsi il bagno!- e ricominciando a correre in acqua. Miyako ride, dandomi una leggera pacca sul braccio per dirmi di venire insieme a lei a collaborare al giochetto di quelle tre. Scuoto la testa, stringendomi l'elastico dei capelli e controllando che il bikini sia a posto.

Corro dunque verso di loro, rallentata dall'acqua, afferro al volo la maglia e cerco di scappare. Non so neppure dove sto andando, non mi giro neppure.

E' una sorpresa quando sento il petto di papà sulla schiena e vedo le sue mani afferrare la stoffa della maglietta.

-Come fai a conoscere Hakua?

Fa finta di lottare con me per il possesso dell'indumento.

-Hakua. Come la conosci? Fai parte dell'Inferno?

Sorrido.

-E se non volessi rispondere?

Lui sospira.

-Sai del pericolo che sta sulla città?

-Sì. E anche Chihiro lo sa.

Sobbalza. Si fa sfuggire di mano la maglia per poi riprenderla.

-In che senso?

-Lo sai anche tu, no? Lei l'ha visto.

Mi immergo sott'acqua, prendendolo in contropiede e riuscendo a sfuggire. Rido, una volta in superficie.

-La tua maglia si è bagnata, Katsuragi. Non è troppo tardi per riprenderla?

Lui incrocia le braccia, brontolando qualcosa.

Elsie ride, offrendosi di portarla a riva insieme agli altri vestiti.

La seguo con lo sguardo, vedendo una figura scura che guarda il mare dal bastione: è zia, travestita come al solito. Mi chiedo se quei baffi le piacciano davvero. Credo che ci abbia preso gusto, ormai.

-MA COS...?

Sento papà tossire: Chihiro e Miyako gli hanno schizzato addosso dell'acqua. Keima allarga le braccia, guardando il cielo.

-Ma che devo fare?

Rido e gli schizzo un po' anch'io. Mi ricorda un po' quando io, mamma e papà andavamo a fare le gite in spiaggia. Lui mi prendeva sempre sulle spalle per farmi tuffare. Ma ero piccola, adesso ci andiamo molto di meno...

-EHI!

Sento dell'acqua arrivarmi in viso.

-Ecco, così t'impari.

Sorride.

Nonostante finga di no, anche Keima si sta divertendo.

 

Zia mi saltella affianco, mentre cammino salendo le scale per andare nella stanza del teatro che avevamo adibito a mio alloggio.

-Direi che è andata bene, no?

-Sì.

-Non è successo nulla di particolare, però.

Si imbroncia. La guardo.

-Non è vero. La compagnia di tutti quanti ha fatto sciogliere sia papà che mamma, inoltre abbiamo aumentato considerevolmente il tempo in cui sono stati insieme. E poi, c'è la questione che ho già spiegato a mamma dell'atmosfera. Non farmela ripetere: l'ho già detta anche a te.

-Sì, ma... insomma... non mi sembra che si siano visti reali passi avanti nel loro rapporto.

-Non è vero neanche questo.

Lei mi guarda incuriosita.

-Vedi, zia, quando abbiamo mangiato, papà ha diviso il panino con mamma.

Lei ride.

-Sì, ma l'ha fatto controvoglia!

-L'ha fatto controvoglia o ha finto di farlo controvoglia? Noi che ne sappiamo? A me è sembrato che il suo fosse un gesto tutto sommato spontaneo, anche se sappiamo entrambe che non è una persona particolarmente generosa.

Lei si ferma e si mette un dito sul mento. Alza gli occhi.

-Mmmmh... forse hai ragione. Non si sarebbe fatto problemi a rifiutare, lui è fatto così.

-Appunto. Vedi, ci sei arrivata anche tu.

Apro la porta e vado a sedermi sul letto: sono stanca.

-A me sembra che le cose stiano procedendo piuttosto bene, anche se non proprio al meglio. O almeno su questo fronte.

Zia mi si siede vicino, guardandosi intorno dondolando le gambe.

-E invece riguardo al nemico, Aiko-sama?

-Ho diverse teorie, una più assurda dell'altra. Ce n'è una in particolare che mi turba molto. Però è talmente improbabile che neanche la dovrei prendere in considerazione! Piuttosto, presto papà dovrebbe uscire con quella ragazza... Minami!

-Sì! La festa in cui finisce di conquistarla è il 7 luglio.

-Io credo che finiremo tutta la missione... entro il 10 luglio. Ma non voglio essere troppo positiva.

Mi sdraio.

-Del resto non abbiamo prove certe di niente.

-Mmmmh... e quando farai dichiarare Chi-chan?

-Non la farò dichiarare.

Lei sbarra gli occhi e mi guarda.

-EEEEH?!

-Naturalmente. Vedi, papà ha da fare coi kaketama e il resto. Se una ragazza gli si dichiarasse, a prescindere da quanto gli piaccia, risponderebbe sempre di no! Sarebbe estremamente stupido accettare una proposta quando si sa che non di può adempire al meglio a ciò che essa comporta, no?

Zia annuisce.

-Non ci avevo pensato. Ma allora come faranno a mettersi insieme?

-Lo stupiremo: semplicemente li faremo baciare. Dovrebbe essere abbastanza...

Guardo la PFP sopra al comodino tremare leggermente. Un'altra piccola scossa, nulla di che. L'unica cosa che davvero mi preoccupa è che la nube grigia sulla città si è fatta ancora più spessa e scura. Non capisco come faccia la luce del sole a passare ancora. E, soprattutto, non capisco precisamente che significa.

Mi rigiro. Vorrei dormire, ma forse dovrei provare a trovare il luogo del prossimo incontro con papà e mamma.

Sospiro: che fatica.

 

Mi metto il fazzoletto davanti alla bocca e al naso. Zia mi segue, lamentandosi del fatto che siamo dovute tornare qui.

Quando entro, vedo le cose che c'erano anche la volta scorsa. Un libro, degli occhiali... Cammino un po', guardandomi intorno. Non c'è alcun tipo di mobilio, né altra fonte di luce se non quelle specie di lampade di cui mi aveva parlato zia la volta scorsa. Guardo il pavimento. E' tutta sabbia fredda e, ogni tanto, vicino all'entrata, qualche arbusto fa capolino da sotto la polvere.

-Andiamo.

-Noooo, Aiko-sama! Non voglio!

-Forza!

Inizio a camminare verso il corridoietto che portava allo slargo in cui avevamo trovato il morto. Zia mi sta dietro e, dopo qualche secondo in cui si lamenta impaurita, inizia a seguirmi.

Quando arriviamo, trattengo il respiro, chiudendo gli occhi. Stringo di più il fazzoletto al viso e alzo il capo: sta ancora lì. Mi guardo intorno. Il posto non ha altre uscite e non ha nulla di particolare.

-Avviciniamoci.

-No, Aiko-sama!

Ignoro le proteste della demone e vado avanti. Lo osservo attentamente.

I rami scendono morti dalla testa, intricandosi anche sul dietro del capo. I capelli chiarissimi e corti coprono leggermente la ferita al collo. Il kimono scuro è un po' svuotato -probabilmente a causa del decomponimento del cadavere- e pende da una spalla secca e marcia.

Arriccio il naso.

Le mani sono grandi, ma sottili, e pendono dalle braccia molli. Noto ora che, ai lati della testa, ha qualcosa. A dir la verità, lo avevo già visto, ma non ho capito che diamine sono... Mi avvicino un po' trattenendo il respiro.

-Corna?

Sì, sono proprio corna, arricciate come quelle dei montoni.

Vorrei rovesciare il corpo, ma sinceramente mi fa disgusto e ho un po' paura di quello che potrei vedere una volta che anche tutto il busto davanti e il viso siano in bella mostra.

-Torniamo indietro.

-Meno male.

Zia corre verso l'uscita, lasciandomi indietro. Rivolgo un ultimo sguardo verso il cadavere. Di nuovo, c'è qualcosa che mi sfugge.

 

Cammino a capo basso. Ormai dovrei avere quasi tutti gli elementi, ma c'è un ultimo tassello che non riesco a capire. Il mio intuito mi dice che è una cosa semplice e quasi sottointesa, però non ci arrivo.

-Uff.

Mi metto una mano sulla testa.

Senza contare che c'è Hakua che mi segue dovunque ormai per quella questione.

-Uh, Aiko-chan! Chi si rivede!

Alzo lo sguardo. La... la signora Yukie? Non sarà venuta mica per dirmi del kaketama!

-Hacchan mi ha detto tutto.

Sbarro gli occhi. E' visibilmente preoccupata.

-Povera ragazza, lottare contro un demone così potente tutta sola! Hacchan mi ha detto che siete state attaccate. Non so con quale coraggio tu vada ancora in giro da sola, Aiko-chan.

Eh? Sta... sta parlando... ma allora... ma allora non le ha detto del fatto che secondo lei io ho un kaketama. La cosa mi solleva alquanto. Significa che forse neanche lei la ritiene una cosa certa o importante.

-Se ti serve un consiglio o un aiuto, io sono a tua completa disposizione.

Cosa? Io non ho bisogno di nulla di simile. Papà ha fatto tutto da solo con Elsie, io farò altrettanto.

-Grazie, signora.

Lei mi sorride. In fondo, è molto gentile. Nelle sue parole non c'era alcun tipo di perfidia o cattiveria... me la sono un po' presa comunque, ma non si merita che mi arrabbi con lei.

Mi saluta e continua ad andare avanti a vendere Gokult.

-Ah, Aiko-chan!

-Sì, signora?

-Se hai bisogno di riflettere, comunque, dovresti andare in quel giardinetto sopra quell'altura lì.

Mi indica il monte della città.

-E' un posto moooolto rilassante!

-Grazie.

Lei mi sorride ancora, salutandomi e dicendomi che sono una brava ragazza.

Mentre cammino, lo guardo: ci andrò subito. Magari sarebbe un bel posto anche per far fare il prossimo incontro a mamma e papà.

 

Note di Elfin:

Tutte voi vi chiedereti qual è il “BUM” in questo capitolo... tralasciando il fatto che una delle cose che me l'aveva fatto dire l'ho spostata al prossimo capitolo che era notevolmente più corto, ma un altro elemento è... IL GIARDINETTO! Avrà un ruolo fondamentale nei prossimi capitoli :) Anche perchè io l'ho chiamato “giardinetto”, ma non è un semplicissimo giardino. Infatti è il luogo dove finisce la conquista di Minami. Inoltre, là si svolgeranno gli ultimi tre capitoli ;D

Prestissimo, fra... fra... due capitoli... credo... fra due capitoli vi metterò il disegno del nemico ;) Mi è venuto bene, ne vado abbastanza fiera -considerando che non è fatto per essere dinamico, ma per essere “esplicativo”.

Kiss

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 (28 Giugno, Mercoledì) ***


In nome dell'Amore





Alla fine siamo andati tutti al giardinetto. Era molto bello: dava una bella vista sulla città e sul mare. Mi hanno spiegato che è dove fra qualche giorno faranno la festa, il 7. Un posticino mica male per terminare una conquista.

Mi è sembrato di essere stata abbastanza invisibile, abbastanza brava a recitare il mio ruolo. Eppure non sembra essere così, adesso.

-Io ti voglio aiutare!

Guardo ancora Miyako.

...Cosa?

-Ho capito subito che vuoi aiutare Chihiro a mettersi con Katsuragi! E' evidente! Io sono con te.

...Ripeto: cosa?!

-Ho sempre creduto che fra loro due ci fosse qualcosa... Ho tentato di capire bene se avevo ragione o torto, ma ormai credo sia ovvio. Se ti serve un aiuto, se hai qualche piano, io sono qui: ti offro la mia più completa collaborazione.

Miyako mi sorride. Io tossisco, cercando di non apparire sorpresa. Sinceramente, sono un pochino scioccata dalla cosa: non pensavo di non essere riuscita a nascondere le mie intenzioni!

-Uhm... Grazie, Miyako. Sì, è vero, sto tentando di far mettere insieme Chi-chan e Katsuragi. Per ora ti do il seguente compito: trovare altre persone che voi conoscete molto bene e con cui non siete in alcun tipo di disagio e di farle conoscere per caso al nostro Katsuragi. Così da andare anche insieme a loro nel prossimo posto.

-Sì.

-Faremo questa cosa un altro po' di volte, poi li manderemo da soli, a Katsuragi e Chihiro. Ovviamente, in tutto questo, Ayumi non deve sapere niente.

-Niente?

-NIENTE. Lo sai anche tu che non sa tenere la bocca chiusa.

-Ma potrebbe esserci d'aiuto.

-Ma potrebbe anche combinare un disastro. Per ora meno persone lo sanno e meglio è.

Lei ci riflette un attimo, annuendo.

-Capito. Non le dirò nulla.

Le sorrido e lei ricambia.

-Ma se mi permetti, Aiko, io avrei un'altra idea da poter integrare nel tuo progetto.

-Quale?

Comincia a camminare facendo cenno di seguirla.

-Vedi, io credo che ci siano dei posti dove è molto facile far accadere quello che si vuole, anche mantenendo l'anonimato. Per esempio, la biblioteca o il negozio qui vicino dove Chihiro compra a volte i nikuman!

-E a cosa potrebbero servire?

Lei sorride.

-Fidati, Aiko-chan, lascia fare a me!

Mi devo fidare di lei? In fondo, è una ragazza molto intelligente, sono quasi certa che farà un buon lavoro.

Sono un po' riluttante, sinceramente.

-Va bene.

Sospiro. Lei esulta.

-Ok, vado subito, ciao!

Si allontana. Uff, ma guarda te.

 

Se devo essere onesta, mi sento un po' oppressa. Insomma, tutti questi sviluppi improvvisi. Non ho il tempo per incamerarne uno, che subito ne arriva un altro. Sento un po' di spossatezza. Forse non dormo abbastanza?

-Uh! Ciao Aiko-chan!

Mi giro. La signora Yukie sta dietro di me con tutto il carrello di Gokult.

-Salve, signora.

Lei mi si avvicina lentamente.

-Uff uff. Come stai?

-Bene, grazie. Lei? Mi sembra affaticata.

-Sì. E' da un po' che sto cercando Hacchan, ma proprio non la trovo. Magari tu sai dov'è.

-Mi dispiace deluderla, signora, ma non so dov'è Hacchan.

Lei sospira affranta.

-Ti dispiace accompagnarmi a cercarla?

Mmmmh... Se lo facessi Hakua tirerebbe fuori ancora quell'idea assurda. Ma del resto non posso mandare una anziana da sola in giro a quest'ora -sono... dovrebbero essere le 18:30 circa- e per giunta tanto stanca dopo un giorno di lavoro! Mi sentirei troppo in colpa.

-Sì, va bene.

-Uh, grazie, Aiko-chan, sei sempre così gentile!

-Non si preoccupi.

Le prendo il carrello di Gokult e cominciamo a camminare lentamente per strada. Seguo la signora, non sapendo dove andare.

-Dunque, Aiko-chan, come va?

-Bene.

Lei sorride.

-Stai facendo tutto senza alcun aiuto?

-Veramente...

-Ah, meno male!

Mi fermo.

-Che intende?

-Ero preoccupata per te, Aiko-chan!

-E perchè? Crede che non posso farcela da sola?

Lei mi guarda.

-Ma no! Semplicemente mi sembra qualcosa di “pericoloso”, non vorrei che una ragazza dolce e gentile come te si faccia male.

… “Dolce e gentile”? Bah, se lo crede lei.

-Se anche mi facessi male, credo che non mi cambierebbe nulla.

Ricominciamo a camminare. Mi sento più nervosa. Dopo un po', Yukie si guarda intorno. Sospira pesantemente.

-Sai, Aiko-chan, ogni volta che ti vedo, mi sembri sempre molto tesa.

-Tesa?

-Sì, come se stessi cercando di fare qualcosa che invece non ti viene come vorresti. Ahah, potrebbe essere solo una mia impressione, però è una cosa un po' triste.

-Non sono tesa.

-Beh, meglio così.

Ma che sta dicendo? Salta da un discorso a un altro senza alcun filo logico. Non mi piace.

-Però...

Ci fermiamo.

-Però se c'è qualcosa che ti turba non dovresti nasconderlo.

-E chi nasconde nulla.

Lei mi guarda pensierosa. Poi ricomincia a camminare.

-Dimmi, Aiko-chan, come va con i tuoi genitori?

-...CHE?

-Dico, siete in buoni rapporti?

Ah, eh, ecco. Per un attimo mi ero presa un colpo.

-Sì, soprattutto con papà.

-Gli vuoi molto bene?

Sorrido.

-Sì, è fantastico: lo ammiro moltissimo.

La signora Yukie mi sorride.

-E' bello.

-Ma certo che è bello! E' mio padre!

Lei ride.

-Ma no, intendevo che è bello che tu stia bene con i tuoi.

-Ah.

Arrossisco un po': avevo capito male.

-Tu e tuo padre probabilmente sarete molto diversi...

-Che vuoi dire?

-Succede spesso che la figlia ammiri il padre ma che non sia simile a lui.

-Beh, allora noi siamo l'eccezione che conferma la regola.

Yukie mi guarda e sorride.

-Io non credo.

La guardo negli occhi. Mi sento come messa a nudo, non mi piace questa situazione.

-Sei simile a lui o tenti di esserlo? Siete uguali o tenti di imitarlo per ammirazione?

Taccio. Cosa vuole dire con questo? Lei non sa chi è mio padre, non può parlare.

-E ce la fai a reggere il confronto, oppure ti ritrovi sempre a perdere contro anche solo la sua ombra?

Che... ma che sta dicendo? Io non tento di essere nessuno, io sono come lui e basta.

-Ti impegni per arrivare dove lui è giunto con facilità.

-No.

-Pare così. Si vede.

-No!

-Non è così? Eppure ti stai preoccupando molto. Lui è sempre calmo in ogni situazione, sicuro di sé: sa sempre cosa fare e quando farlo. E tu, tu lo sai fare? Sai riempire le sue orme o sai semplicemente seguirle?

-Lei non sa chi è mio padre, non può sapere nulla di lui. E neanche di me.

-Forse è vero, però so quello che probabilmente stai pensando. Ho visto il tuo senso di colpa quando Hacchan è stata ferita, sei una ragazza molto buona...

-Ma essere “buona” non è abbastanza, non crede? Insomma, essere gentile non mi porterà mai alla soluzione dei miei problemi! Devo essere forte e devo essere oggettiva e distaccata...

-Devi esserlo perchè le circostanze lo richiedono o perchè tu credi che questa sia la cosa giusta da fare?

-...Entrambe... credo.

-E pensi sia la cosa giusta da fare perchè tu sei così o perchè qualcun altro era così?

Cerco di non distogliere lo sguardo. Che cosa sono queste domande? Improvvisamente la dolce signora Yukie mi sembra tanto strana. Sono confusa: non capisco cosa vuole dirmi.

-Tu non sei così. Le tue guance si stanno già arrossando.

Mi sorride, comprensiva, eppure mi sembra in posizione di attacco.

-Sei una persona emotiva e che non può agire da sola. Cerchi di teorizzare e non ti riesce bene quanto vorresti; cerchi di agire, ma ogni volta c'è qualcosa che non va o qualcosa che ti porta lontano dalla strada prefissata...

-Cerco solo di sistemare le cose...

-Ma qualcosa ti sfugge.

Faccio un passo indietro.

-Non capisce. Mi sta parlando come se io stessi soffrendo o come se stessi male, ma non è così! Io cerco soltanto di far andare le cose come dovrebbero, di controllare la situazione. Ma adesso lei mi sta parlando in questo modo e non ha alcun senso. Che dovrei fare se non seguire quello che penso sia giusto? Non posso permettermi di non raggiungere il livello che voglio!

Lei mi guarda.

-E... e guardi, mi sta facendo dire delle cose assurde!

Sorride.

-Qual è il livello che vuoi, Aiko-chan? Qual è il livello che vuoi tanto raggiungere? E vuoi superarlo?

-Non posso superarlo, non ne sono...

Sospiro.

-Non ne sono capace. Mi basterebbe davvero solo toccarlo e essere sullo stesso piano. Però, vede, anche adesso che parlo con lei, sto sempre di più scendendo. Io voglio essere capace di non pensare agli altri e andare dritta per la mia strada, voglio che il mondo stia sotto di me e che io lo guardi dall'alto.

-Ti basterebbe pensare davvero a tutto questo come... che so... un gioco mal programmato...?

Sbarro gli occhi. Sì, sì, è questo che voglio. Voglio guardare in faccia alla realtà e non dovermi preoccupare di nulla, non essere costretta a vedere quello che c'è dentro.

-E così che si dice ora, vero? Non riesco proprio a stare al passo con i giovani, uhuh!

La signora Yukie ride e si siede su una panchina.

-Dunque è questo che desideri.

-Sì!

-Ma il fatto che tu non ci riesca non indica anche il fatto che non sia per te? Sembra che ti faccia piacere stare a contatto con le persone, giocare e scherzare con loro e non per te sola. Parli tanto, ma poi, alla fine, guarda: non riesci a fare a meno di questo mondo.

No, aspettate, sono ancora confusa. Non capisco che intende.

-Un gioco mal programmato, eh? E tu? Sei davvero degna di essere esclusa da tutto questo?

-S...

Blocco la frase sul nascere.

Ho lasciato che zia e Hakua combattessero per me, non potevo fare nulla; mamma e papà ancora non hanno fatto passi molto ampi; Miyako ha capito ogni mia intenzione. Non so come agire nei confronti del nemico, riesco solo ad attirarlo.

-No...

Stringo la mano a pugno.

-Papà non sarebbe contento di questa situazione...

Sento le lacrime arrivare fino agli occhi, ma le trattengo. Non devo piangere.

-Lui saprebbe cosa fare, mentre io sto qui a fare chiacchiere inutili con una signora conosciuta da poco.

-Sarebbe orgoglioso di te?

Sento la testa leggera e lo stomaco in disordine.

-No, per niente.

-Io sono convinta che lo è.

-Come potrebbe? Mi guardi e poi pensi a quanto grande è stato lui! Neanche a scuola riesco a ottenere gli stessi risultati e se li ottengo lo faccio con molta più fatica e molto più impegno!

Mi giro. Non... non ce la faccio... Non posso guardarla.

-Io non vado bene. In confronto...

La voce mi si spezza.

-Qualunque cosa faccia... alla fine...

Mi volto verso di lei.

-...Alla fine resto sempre mediocre!

Lei mi sorride.

-Io credo che tu vada bene così come sei. Sono certa che ti vuole bene e che non gli importa che tu segua così le sue orme. E sono certa che in fondo, sì, forse avevi ragione, forse è vero che vi assomigliate un po'. Alla fine, quando ti senti insicura, c'è sempre lui ad aiutarti, dentro di te, no?

Mi abbraccia. Mi sento un po' meglio, come se mi fossi liberata di un peso. Eppure, eppure è stata una chiacchierata senza senso, passavamo da una domanda a un'altra senza alcun filo logico... Senza... Senza...

 

Mi stropiccio gli occhi, guardandomi intorno.

-Ma cosa...?

Non stavo su questa via. Ho incontrato la signora Yukie che mi ha chiesto dov'era Hakua e... e io le ho detto che non lo sapevo. Poi me ne sono andata. Mi pare.

Mi alzo e incomincio a camminare. Ma dov'è zia?

Passo davanti a delle vetrine. Dei signori stanno uscendo da un negozio. Ci passo di fronte. Lo guardo. Forse... Mi guardo in tasca.

-Scusate?

-Sì?

-Scusate il ritardo, ma... posso?

Loro si guardano. Mi sorridono.

-Dai, forza, però una cosa veloce, mh?

Rido.

-Va bene.

Entro.

 

Note di Elfin:

Mannaggia, alla fine sono stata tutto il tempo a riririvedere Lo Hobbit XD Pazienza.

Allora, questo è il capitolo. Sono certa che tutte abbiate capito cosa è successo con la signora Yukie e sono certa che tutte avete sentito una certa somiglianza con una scena del manga... ;)

Quindi, alla fine era vero che Aiko aveva un kaketama u.u Adesso voglio sapere se avete capito QUANDO se l'è beccato XD E spero si sia compreso anche il perchè: in fondo l'intera storia è piena di indizi al riguardo.

E cosa vuole fare in quel negozio? Lo scoprirete domenica prossima (stavolta puntualissima ;D).

Buona Pasquetta (e anche Pesce d'Aprile)!

Kiss

 

P.S. E' da un po' che non mi funziona bene il tasto della “n” sulla tastiera... se ne vedete qualcuna mancante, segnalatemela ^-^

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 (4 Luglio, Martedì) ***


In nome dell'Amore





-Aik... Ma cosa hai fatto ai capelli?

Me li tocco, perplessa.

-Perchè? Non ci sto male.

-No, ma... Sono... sono corti!

-E allora? Mi andava di tagliarli.

Zia apre la bocca per dire qualcosa, ma poi sembra ripensarci. Eppure non mi sembra di stare tanto male con i capelli corti! Chissà cosa penseranno mamma e papà quando tornerò a casa mia.

-Vado a dormire.

-Non vuoi mandiare prima?

-No, grazie. Buonanotte.

-B... Buonanotte, Aiko-sama.

Sorrido e lei sobbalza, guardandomi stranita. Mi svesto e vado a letto. Domani sarà una bella giornata, me lo sento fin nelle ossa.

 

La conquista di Minami sta procedendo bene, per quanto ne so. E altrettanto bene sta procedendo il resto. Ma la cosa mi preoccupa. E' da un po' che il nemico non si fa vedere, però succedono cose strane, eccessivamente strane. Un altro terremoto, un incendio sospetto in mezzo alla città, ho scoperto per puro caso che ultimamente vengono trovati solo kaketama molto forti.

Anche se il velo grigio che copre la città non si sposta, le cose stanno peggiorando, lentamente, ma inesorabilmente.

Addirittura papà sembra nervoso. Non riesco a trattenerlo molto e fa delle cose inaspettate: ogni tanto si arrabbia senza motivo. Mi sono inventata una scusa con mamma per non farla allontanare eccessivamente.

Però ormai è il... il 4 luglio. Le vacanze, vanno bene per tutti, questo è vero, ma...

-Non so cosa le è venuto in mente.

-Mh? A chi?

-A Miyako!

Mi ero distratta un attimo. Chihiro finisce di mandiare il suo raviolo, alzando gli occhi al cielo.

-Ha complottato con la professoressa Nagase, lo so! Ora lei lavora a quel negozio vicino scuola, sai, però vuole diventare un'insegnante.

Sospira.

-E... E...

Arrossisce.

-E, cavolo, gli sono caduta addosso, che figura!

Rido, immaginandomi la scena.

-Che c'è da ridere? Guarda che io mi sono emozionata molto!

-Lo so!

Mamma si distende.

-Aiko?

-Mh?

Sembra riflettere un attimo.

-Nulla. Ho solo un po' di paura.

-Per cosa?

-...Per un attimo, l'altro giorno, mi era sembrato... Vabbè, lascia stare, una stupidaggine.

-No, dimmi.

-No no, fa nulla, sul serio!

Mi sorride.

-Adesso vado! Ci vediamo l'otto, allora!

-Sì. Ciao!

-Ciao!

Resto un attimo a fissarla.

Accidenti, mi ha lasciato con la curiosità addosso. Sembrava seria, prima. Non riesco a capire cosa abbia potuto “farle paura”, come dice lei. Forse ha continuato a vedere il nemico: in fondo, deve essere diventato più forte e forse avrà anche cambiato un po' il suo aspetto.

 

Hakua mi guarda, camminando lentamente dietro la signora Yukie.

-Guarda che l'ho capito.

-Cosa?

Abbasso un attimo gli occhi. Non sono mica stupida. Non ci sono arrivata subito, ma la cosa ormai è ovvia.

-Lo so che il fatto che Yukie non ti trovasse era tutta una scusa per cacciare il kaketama, sa.

Lei sobbalza.

-Come...?

-Era solo un sospetto. In fondo, ci ho riflettuto molto: il non ricordare, il fatto che il giorno dopo tu sei tornata tranquillamente, che hai ricominciato a parlarmi senza squadrarmi dall'alto in basso, questo vago senso di liberazione. Tutto porta a un'unica conclusione, no?

Lei sorride.

-Mica stupida, la ragazza...

La guardo.

-Cosa?

-Niente. Piuttosto, hai notato anche tu il fatto che Katsuragi si comporta in maniera strana?

Annuisco.

-Si arrabbia spesso, sembra in continuazione inquieto. Non è molto normale da parte sua, credo tu concordi su questo, visto che siete imparentati.

-Credo siano gli avvenimenti degli ultimi tempi ad averlo scombussolato. Ma, in effetti, sì. E' un tipo particolare, ma non così lunatico.

Si ferma un attimo, aspettando che la signora Yukie venda il suo amato Gokult.

-Senti, tu una volta l'avevi chiamato “Papà”.

-No.

-Sì, me lo ricordo bene. Quindi...

Arrossisce.

-...Quindi ho motivo di credere che la famosa “parentela” di cui parli sia di questo tipo, giusto? Padre-figlia e non cugino-cugina.

Scrollo le spalle.

-Credi come ti pare.

Ha un'espressione corrucciata e vagamente delusa. Poi scuote la testa e mi guarda.

-Vedi di darti da fare, Katsuragi Junior!

-Abbassa la cresta, Hakua.

-Vedi di fare bene il tuo lavoro, d'ora in poi, e di non renderti facile preda dei kaketama.

-Vedrò cosa posso fare.

Lei annuisce convinta.

-Ricorda che i kaketama possono nascondersi ovunque, il una ragazza, in una bambina, in una donna incinta e in una sterile, in una giovane e in una vecchia...

...Anche in donne sterili? Nelle anziane? Non lo sapevo. Perchè dovrebbero farlo? Se il loro scopo è avere un corpo, non ha senso: tanto varrebbe nascondersi in un uomo! Ma, in realtà, neanche quest'ultima cosa avrebbe senso, visto che i kaketama si nascondono per avere energia e avere un corpo proprio.

Sospiro.

Ma perchè ogni tanto scopro cose che nessuno mi aveva mai detto? Dovrò fare una lavata di capo a quella rimbambita di zia, che non mi dice mai nulla di importante.

Guardo la PFP, rimettendola in tasca, mentre Hakua continua a parlare senza che io la ascolti.

Donne anziane, mh?


 

Note di Elfin:

Capitolo semi non-sense, tanto perchè il prossimo capitolo sarà molto emozionante poiché sarà tutto ambientato il 7 =) Quindi ci sarà la fine della conquista di Minami. E quindi mancherà un solo capitolo alla supermegaiper-rivelazione *-* Il nucleo centrale di tutta la vicenda salterà fuori!!

Ok, per ravvivare il capitolo, dirò qualcosa di interessante fra le note. Avete presente che vi ho detto che dopo questa long inizierò una serie di storie fra gli uno e cinque capitoli tutte AU? Bene, avevo già qualche personaggio e trama interessante già mezza pronta, perciò il mio cappello magico del Destinò ha deciso dove si terrà la prossima storia ;)

Vediamo... Roma? Pechino? New York?

...E se vi dicessi, che è la città che ha la chiave del cuor? [Chi ha visto Anastasia capirà bene ;D]

Beeeeene, grazie a tutti/e per l'attenzione ;)

Kiss



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Capitolo 21
*** Capitolo 20 (7 Luglio, Sabato) ***


In nome dell'Amore





Rido, mentre Miyako prende il suo premio alla bancarella. Mamma sta finendo di mangiare il suo calamaro -l'aveva voluto a tutti i costi- e Ayumi non sta facendo altro che correre da un posto all'altro entusiasmandosi per qualunque cosa.

Vedo papà e Minami e indicò un tendone dalla parte diametralmente opposta.

Ho faticato molto perchè nessuno invitasse papà a questa festa, mi sono inventata diverse scuse senza senso. Miyako sembrava aver intuito qualcosa, mamma è sospettosa, ma in fondo non ha motivi per pensare male di me perciò ha accettato la cosa. In ogni caso, non permetterò che si vedano, lei e papà. Se Chihiro lo vedesse con Minami, tutto il piano andrebbe a catafascio: non posso permetterlo.

Guardo di sottecchi cosa sta facendo Keima, non devo assolutamente perderlo di vista in maniera da far andare tutto come previsto.

Sento Ayumi ridere: un ragazzo ha attaccato bottone con lei.

Miyako e Chihiro si fanno l'occhiolino, allontanandosi un po', permettendo ad Ayumi di prendersi tutto il tempo che le pare.

Adocchio un po' di dolci, ma rinuncio subito pensando a quanta roba ho mangiato a pranzo. Yukie era una brava cuoca, ma, Kamichi-sama, pretendeva si mangiasse tutto, compresa frutta e dessert! Troppo cibo per me.

Mi massaggio la pancia, un po' più gonfia del solito.

Non è stato molto saggio non rifiutare nulla e non essermi imposta sulla signora...

Mi giro verso destra, vedendo Hakua sobbalzare e nascondersi dietro una maschera. Sarà molto utile a fine serata. In quanto a zia, è da un po' che non la ve...

BUM!

Come non detto, ha fatto cadere un intero tavolo: guarda te se non ci fa scoprire.

Mi stringo nello yukata, mentre mamma sta cercando di prendere qualche palloncino yo-yo, fallendo miseramente.

-Uffa!

Mette su il broncio e, dopo aver salutato il tizio che se ne occupa, si allontana, senza neanche dare il tempo a Miyako di provare.

Ayumi si riunisce a noi.

-Ehi! Perchè non mi avete aspettato?!

-Non volevamo disturbarti... signora Sanada.

La ragazza arrossisce, mentre mamma inizia a ridere, mettendosi una mano sulle labbra. Do una pacca sulla spalla ad Ayumi.

-Dunque, signora Sanada, avete scritto i tanzaku da mettere sul bambù?

-Piantatela!

Miyako sorride, alzando gli occhi al cielo: in effetti stiamo facendo qualcosa di alquanto infantile.

Improvvisamente vediamo del movimento. Con la coda dell'occhio, in mezzo alla confusione, vedo anche papà e Minami spostarsi vicino al bambù.

Mamma sorride, le brillano gli occhi.

-Sta iniziando l'Otakiage!

-Oooh!

Miyako comincia a correre -per quanto lo yukata le possa permettere- verso il (futuro) falò. Ayumi ci si precipita, ma tanto lei il kimono non se l'è messo. Chihiro mi prende la mano e mi ci porta, in volto ha un'espressione felicissima.

-Tu hai desiderato qualcosa, Chi-chan?

Lei mi guarda.

-L'anno scorso desiderai di innamorarmi di qualcuno. Per ora non ho altro da chiedere, no? E tu, Aiko?

-Io... io vorrei... che tutto vada bene.

Mi guarda con aria interrogativa.

-In che senso?

-Niente, nulla di importante.

Le sorrido e lei comincia a fissare le fiamme che si alzano verso il cielo.

E' sempre stato uno spettacolo molto poetico, felice e allo stesso tempo triste. Se era vero che i desideri arrivavano a dio, a me sembrava semplicemente fossero speranze infrante. Tutte le volte che scrivo qualcosa, mi sembra che nessuno mi ascolti: l'anno scorso avevo chiesto che Hajime mi portasse alla festa di Tanabata con sé, che mi invitasse.

Beh, non è successo.

Ha invitato un'altra ragazza, una della 3C. Io sono venuta inducendo grazie a miei metodi loschi (se così possiamo chiamare le mie pianificazioni, ahah) un nostro compagno di classe a chiedermi di venire con lui. E' stato alquanto noioso. E io, la scorsa volta, così, non ho chiesto nulla.

Ayumi mi guarda.

-Aiko? Perchè così triste?

-Mh? Non sono triste.

-Beh, sembri un po' moscia. Forza, è il momento migliore della festa, no?

Mi sorride, inclinando la testa. Ricambio.

-Hai ragione.

Lei si rigira, continuando a vedere il fuoco che scoppietta. Il calore mi infervora il viso, lo sento molto forte. Vedo Miyako versare una lacrimuccia. La guardo con aria interrogativa.

-Non ti preoccupare: mi commuovo sempre.

Ridacchio.

Non riesco a vedere papà in quella folla e forse è meglio così: appena un po' di gente se ne sarà andata, mi dissocerò da mamma per riunirmi con zia e Hakua e metterci nei nostri posti di “attacco”.

Alcuni pezzi di cenere zompettano fuori dal falò, che poco a poco inizia a perdere vigore, a spegnersi. Non c'è rimasto nessun tanzaku integro, sono tutti giunti fino al cielo, se così vogliamo dire.

LA FESTA DI TANABATA E' FINITA! FATE ATTENZIONE MENTRE TORNATE A CASA!

Ma che razza di messaggio è?

E NON GETTATE I RIFIUTI PER STRADA, PENSATE AGLI ABITANTI DELLA ZONA!

Mamma si stiracchia, come se quella comunicazione non l'avesse minimamente toccata.

-Beeeene, possiamo andare.

-Ah!

Fermo le tre ragazze.

-Io rimango un altro po': voi andate.

Miyako mi guarda.

-Sei sicura, Aiko?

-Sì, non vi preoccupate per me, andate.

Sorrido.

-Ci vediamo!

Loro si guardano, mamma alza un sopracciglio e Ayumi scrolla le spalle.

-Va bene, ci sentiamo. Ciao!

Le saluto con la mano: la maggior parte della gente se ne sta andando. Perfetto, adesso vedo papà e Minami. Hakua e Elsie sono nascoste vicino a un albero, le raggiungo. Loro mi guardano.

-Tutti ai nostri posti.

Hakua annuisce e si fa una volata fino alla parte superiore del giardino del tempo shintoista, mentre Elsie accenna al saluto militare e dice qualcosa che dovrebbe sembrare un “Agli ordini, mon capitain!” ma che sembra di più un rantolio senza senso.

Ci addentriamo nella boscaglia, mentre vediamo papà iniziare a salire le scale. Lo posso sentire parlare, anche se il suo tono di voce è basso e pacato.

-Senpai!

-Terminato uno stage, puoi passare a quello successivo... Una cosa senza fine... E' come un gioco mal programmato!

-A... Anche tu vai via, senpai?

Io e zia troviamo il posto prescelto e ci fermiamo, accucciandoci fra la vegetazione. Già mi sembra di avere una strana sensazione...

-Non andare via! Non voglio che tu vada!

Papà abbassa il capo. Sembra che provi sconforto e dolore, ma non capisco se è finzione o realtà. Vedo un'ombra cominciare ad apparire vicino a loro e zia mette a tacere il radar ancora prima che cominci a suonare.

-Scusami... Ma... anche tu mi dimenticherai...

Minami si getta su Keima, abbracciandolo.

-Senpai!

Sono certa, il nemico sta dietro di loro, ne vedo le forme accennate e le corna sopra la testa. Hakua sta sicuramente all'erta e presto ingaggerà battaglia.

-Molte cose finiscono e ci si presentano in nuovi modi.

La città di Maijima è bellissima da qua: è luminosa e splendente, sembra come circondata da stelle.

-Così noi diventiamo adulti.

-Adulti?

La mano di Minami è in quella di Keima, posata sul suo cuore. Mi appiattisco di più fra i cespugli, vedendo l'essere fare un passo avanti: nessuno sembra accorgersi della sua presenza, neanche papà.

-Ma sta' tranquilla, anche ciò che finisce durerà per sempre!

Keima ha uno sguardo deciso, Minami invece sembra confusa e incerta.

-Perchè ciò che finisce, ti dona forza, Minami! E io, per sempre, veglierò su di te!

Mi ricorda un po' cosa mi diceva papà quando avevo paura di qualcosa. Ha sempre l'aria molto sicura e determinata, per questo mi sentivo a mio agio. Così, probabilmente, è come Minami vede il ragazzo che sta davanti a sé. Un uomo più grande, ma non adulto, giovane e certo delle proprie azioni.

-Perciò va' avanti senza più preoccupazioni!

La luce sembra più forte, eppure il nemico sembra molto presente. Hakua mi guarda, ma io non le faccio alcun cenno.

Papà si avvicina a Minami, baciandola. A quel punto, proprio quando il nemico sembra stia per sparire, scuoto la mano, Hakua la vede e, invisibile a causa del manto di piume, si getta all'inseguimento della creatura. Ancora, nessuno sembra accorgersi di niente.

Io e zia cominciamo a inseguire il nemico, sentiamo del fragore, Hakua ha già iniziato un combattimento.

L'essere sembra proteggersi senza alcuna arma dalla falce della demone. Zia, sebbene tremante, interviene e anch'io, nel mio piccolo, tento di fare qualcosa, colpendolo quando posso con dei sassi.

La creatura si gira verso di me, mi guarda, mi scruta, ma Hakua gli ferisce una spalla. In quel momento la sua figura si fa più nitida, più distinta. Sbarro gli occhi. Mi è sembrato fosse...

Tiro un altro sasso, cominciando a pensare.

Avevo pensato che la creatura fosse attirata dall'uscita dei kaketama ed era per questo che quando papà finiva la conquista delle ragazze il nemico stava sempre lì.

Zia evita un colpo, gettandosi a terra; Hakua colpisce l'essere alle spalle, ma esso si dimena e la sbatte contro un albero. Lei si alza e rinizia a combattere, un po' volando un po' stando sulla terra, evitando di essere presa da un qualche incantesimo o botta. Zia cerca di coprire la sua collega, dando il meglio di sé.

Improvvisamente, il nemico mi guarda ancora e si getta verso di me. Mi abbasso, coprendomi la testa, ma passa oltre, nella boscaglia, iniziando ad allontanarsi.

-Cavolo!

Hakua, senza attendere nessuno, inizia a volare per inseguirlo.

-Hakua!

Io e zia le corriamo dietro, finendo nuovamente al punto di partenza.

-La vedi...?

-No...

Ci guardiamo intorno. Non ci sono più né Minami né papà.

Zia trotterella in tondo.

-Che facciamo, Aiko-sama? Che facciamo?

Cerco di concentrarmi.

Non posso essermi sbagliata. Non ho mai visto la parte davanti del corpo del nemico, ma questa volta l'ho intravista oltre la spessa nube che inizialmente l'aveva fatto sembrare un'ombra. Sembrava... Non so...

-Zia, mi hai detto che non hai mai visto la creatura vero?

-No, non in altra forma se non questa...

Mi gratto la testa, iniziando a giocherellare con i miei capelli ormai corti.

Il nemico ha un corpo.

Il nemico non ha bisogno di cercare un corpo.

Il nemico è vicino a mamma e papà, va alla loro stessa scuola.

Il nemico sa dei loro movimenti.

Il nemico indossa un kimono scuro.

Il nemico è un demone, come i kaketama.

E i kaketama...

Sobbalzo.

In una donna anziana o sterile.

Non... No! Non può essere! Devo essermi sbagliata! Eppure tutto sta tornando in ordine! Ho... ho capito. Era quella teoria che non ho mai neanche preso in considerazione, era quella la soluzione!

-Zia?

-Sì?

Smette di correre, guardandomi.

-Hakua mi ha detto che i kaketama si possono nascondere anche in donne sterili e anziane.

-Sì.

-Ciò significa che si possono nascondere anche in chi non può generare.

-Sì.

-Ora, mettiamo caso che un demone non voglia risorgere. Si potrebbe nascondere in una di queste?

-Beh, sì. Ma dove vuoi arrivare?

-I demoni per comandare sugli esseri umani, quando ancora c'era il Vecchio Inferno, si basavano sulle debolezze umane.

-Sì.

-Quindi le demoni cercavano di tirare fuori il peggio degli uomini, seguendo il ragionamento. Ma il mondo non è fatto solo da uomini, ma anche da donne. E le donne, quindi, chi le tentava?

E' confusa, lo vedo dal suo sguardo.

-Dai demoni maschi, ma sono sempre stati in forte minoranza: sono rarissimi. Tanto da essere solo una leggenda. Non capisco che intendi dire...

-Il nemico ha un kimono scuro.

-E allora?

-Chi indossa il kimono scuro, tradizionalmente?

-Tradizionalmente?

-Sì. E' un antico demone, è normale segua le tradizioni.

-Beh, i kimono scuri sono indossati dagli...

Mi guarda.

-Dagli...

Abbasso il capo.

-Poco fa ho intravisto il profilo del nemico. Piatto, come una tavola.

-Quindi è...

-Sì.

La guardo.

-Un uomo.

Il silenzio cala.

-E un demone maschio con un corpo a sé che non voglia averne uno, dove si può celare?

Lei apre le labbra, ma una voce la interrompe. Una figura fa qualche passo avanti.

-Non pensavo ci saresti arrivata, sinceramente.

Zia si gira, mettendosi le mani sulle labbra.

-Kaminii-sama? Co... Che hai fatto agli occhi?

Mi sento mancare. Non può essere così, non può essere vero! Eppure ha senso!

-Forza, carissima Aiko, dicci che altro hai capito.

Mi tremano le labbra. Calma, devo restare calma.

- “Qualcosa è cambiato” mi hai detto, zia, quando mi hai messo in mezzo a questa storia. Ma come è possibile che qualcosa sia cambiato? Deve esserci la mano di qualcuno che sapeva già come sarebbe andata a finire, sapeva già cosa sarebbe accaduto.

Zia mi guarda ancora più confusa di prima, con le lacrime agli occhi.

-Non... non capisco...

-Noi siamo arrivate fin qui grazie a una magia infernale. Quindi è possibile viaggiare nel tempo. Mettiamo che il nemico sconfitto sia riuscito a svolgere l'incantesimo e a tornare indietro per cambiare le sue stesse azioni. Comincia a cambiare gli avvenimenti, perchè tutto vada come lui voleva. “Qualcosa è cambiato”.

Zia fa un passo indietro.

-Ora, nel tempo che sta vivendo ci sono due se stesso. Uno di questi, quello che deve ancora essere sconfitto, sta agendo normalmente. Ma i piani di quello del futuro vengono distrutti, così. Ed ecco che il nemico decide di rischiare un trauma temporale. Uccide se stesso, in maniera da avere ciò che vuole. Il cadavere.

Sospiro. La gola mi si sta facendo secca e le parole fanno fatica a uscire dalla mia bocca.

-Questo demone traditore ha assassinato se stesso. Perchè abbia potuto fare questo, doveva avere un corpo. Per avere un corpo, doveva essere forte e potente. Perchè, dunque, celarsi necessariamente in un corpo che può generare? Non ha senso! Ed è questo errore che il nemico ha tentato di riparare per primo. Avevi detto che avevate trovato il nemico in una ragazza, ebbene, questa volta decide di celarsi in un ragazzo. Insospettabile, no? Anche se fosse stato segnalato, si sarebbe pensato a un malfunzionamento del radar, nessuno l'avrebbe disturbato. Un maschio.

Degludisco.

-Come manovrare la situazione al meglio? Come non farsi trovate? Un qualcosa di seriamente fantastico, qualcosa che nessuno potrebbe mai pensare. Perchè non celarsi nella stessa persona che è destinata a sconfiggerlo? Destabilizzare il nemico, controllarlo anche se vagamente: nessuno se ne sarebbe mai accorto. Papà.

Lui sorride malignamente, invitandomi a continuare.

-Ma ecco un problema. In fondo, il suo funzionamento non è diverso da quello degli altri kaketama: con l'amore è costretto a uscire. Lui sa cosa potrebbe accadere, sa che papà potrebbe innamorarsi di mamma. E quindi decide di spaventare la ragazza, di tenere d'occhio anche lei. Le visite a Chihiro.

Zia cade in ginocchio a terra.

-Mamma qualche giorno fa mi ha detto, parlando di papà, che c'era qualcosa che la spaventava e che le era sembrato di vedere qualcosa. Il nemico, diventato forte, ha cominciato a manifestarsi per incuterle timore. “Ho solo un po' di paura”.

Cerco di ricordarmi come si fa a respirare: è tutto così ovvio, ora, così semplice. Eppure mi sembra terribile e impronunciabile.

-Abbiamo detto che il demone funziona come un kaketama. In alcune ragazze, il kaketama si manifesta attraverso determinati fenomeni: la trasparenza di Kanon, la doppiezza di Kusunoki. Succede soprattutto quando accade qualcosa che colpisce lìospite. Me lo hai raccontato te, zia, no? Le apparizioni durante il finale delle conquiste.

Mi stringo lo yukata.

-Poi viene dal futuro. Sa chi sono io. Ed ecco che appare immediatamente. Il tuo radar l'ha segnalato, zia, ti ricordi? Mentre papà stava camminando con la te del passato. Loro non si sono accorti di niente, ma lui, il nemico, sì. Ha capito cosa volevo fare, doveva ostacolarmi. L'assalirmi.

Mi massaggio le tempie.

-Ma papà non è stupido. Sente che qualcosa non va e si ribella alla situazione, non riuscendoci del tutto non conoscendo l'origine di questo “disturbo”, se così vogliamo dire. Il cambiare comportamento.

Il nemico ridacchia.

-Esatto, molto brava! Hai ancora qualche laguna, ma pazienza, non puoi sapere tutto.

Si stiracchia.

-Mi chiamo Takami. Katsuragi aveva solo un animo compatibile con il tipo di potere a me assegnato, perciò l'ho scelto.

Zia sobbalza.

-Takami? QUEL TAKAMI?

Si mette le mani sul viso, cominciando a tremare.

Faccio un respiro profondo e lo guardo negli occhi. Ha il bulbo oculare totalmente coperto di un rosso brillante. Sobbalzo, spaventata.

Lui sbuffa, il suo braccio si trasforma in metallo puro.

-E ora direi di farla fini...

Geme, mettendosi una mano sul cuore. L'avevo detto che papà non è un tipo che si arrende: è evidente che è consapevole di qualcosa.

-Fermo!

Rialza lo sguardo, puntandoci contro il braccio, tornato normale.

-Ho capito, usciamo da qui. Anche se il mio vero corpo l'avete ferito...

Sorride.

-Usciamo da qui.

 

Note di Elfin:

TA TA TAAAAAAAN XD Ammettetelo che non ve lo aspettavate! XD

Visto che è tardi, non scrivo nulla riguardo A QUELLA BOMBA DEL NUOVO VOLUME! Magari domani edito un attimo e ci faccio un pensierino ;)

Kiss

P.S. Mi sono accorta di aver fatto un errore di calcolo. Il 7 con i giorni che ho messo verrebbe venerdì, ma doveva essere sabato >.< Perdonatemi!

 

EDIT:

Parlottiamo del volume 13 u.u Cominciamo col dire che finalmente le cose stanno cominciando a prendere una piega diversa dal solito schema ragazza-kaketama-conquista e ciò mi garba molto.

Leggendo per la terza volta il volume (e giuro che solo alla terza volta che lo leggevo me ne sono resa conto), ho notato che le dee sono sei (numero abbastanza esiguo, ma è piuttosto simbolico u.u 3x2 o anche 12:2 u.u Il 3 e il 12 sono numeri molto importanti!), ma le sospettate sono 5, tralasciando Kanon e Tenri! Dunque, fra Ayumi, Chihiro, Shiori, Tsukiyo e Yui una non ha alcuna divinità. Ci ho ragionato un po' su... Tsukiyo e Shiori... è palese che abbiamo delle dee. Sulle altre te c'è da chiacchierarne.

Su Ayumi ho molte riserve: per me è quasi certo abbia una qualche divinità. Invece su Chi-chan e Yui non sono sicura. In fondo, entrambe hanno dimostrato di interessarsi a Keima prima della conquista vera e propria: potrebbero essersi innamorate entrambe in seguito! Forse Yui è più probabile, sotto una qualche misura, però allo stesso tempo lei dice a Keima di non credere a quello che dicono su lui e Kanon: è come se fosse certa che non è così, quindi ha un qualche motivo per pensarlo. E quindi potrebbe ricordarsi tutto. In quanto a Chihiro, se non fosse per il fatto che penso che chi non ha una dea svanisca subito, la voterei come non-sopite. In senso, tralasciando le mie congetture sul fatto che per me lei è sempre stata innamorata di Keima, è un personaggio creato per essere secondario! Se avesse una divinità, diventerebbe principale, non trovate? Però al contempo, l'autore alla fine del 4 volume aveva detto che lei avrebbe avuto un ruolo importante e, se non ora che sembra che la storia si stia sciogliendo, quando?

Bah, Wakaki mi sta facendo impazzire XD

Per ora posso solo dire che questo volume è stato pieno di KeimaxHakua fino a traboccare XD E che Chi-chan si sta dimostrando la mezza yandere che è XD XD

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 (8 Luglio, Domenica) ***


In nome dell'Amore





-Usciamo di qui.

Il corpo di papà viene coperto da un'ombra scura. Non riesco neanche a capire da dove sia uscita. Lo vedo cadere a terra, probabilmente svenuto, mentre un'altra figura prende forma di fronte a me.

Il fumo si dirata un po', facendomi vedere chi ho di fronte. Zia si mette dietro di me, tremando come una foglia.

E' un giovane uomo. Dalla parte destra del capo escono dei fiori di ciliegio sbocciati e delicati. Ai lati del capo ci sono due corna ricurve, che nascondono le orecchie. I capelli sono lisci e scuri, corti, con una strana forma che copre un po' anche la parte sinistra del volto. Ha dei segni sulla pelle, righe quasi geometriche, dritte e di una strana luminosità, che coprono anche il mento, le labbra, il naso e le guance fino all'occhio rosso. Il kimono blu scuro scopre il petto fino alla cintura nera: le linee continuano anche lì, fino a una ferita che copre obliquamente tutto lo sterno. Dal taglio esce sangue da cui nascono nuovi fiori di ciliegio. Il kimono è lasciato un po' aperto anche nella parte inferiore: quando il nemico fa un passo avanti, esce un po' la gamba.

Lo osservo.

-Che ne dici, mh? Sono bello, non è vero?

Ah, ma... la mano...

-Cosa stai guardando? Ah, questa? Ci ho messo un po' a rigenerarla, ma alla fine ce l'ho fatta.

Sorride, allargando le braccia e inclinando il capo.

-La tua zietta sembra conoscermi. O almeno avrà sentito parlare di me: la mia famiglia è molto famosa, del resto.

Zia sobbalza, tenendomi il braccio.

-Probabilmente la scorsa volta non ha capito chi ero... non mi ero neanche presentato. Devo dire che ero più debole all'epoca...

Sorride.

-Ma ora è tutto a posto.

Mi guarda e alza un sopracciglio.

-In realtà, non credevo che avresti capito. Forse ti ho sottovalutato, visto che sei una bimbetta. Del resto, però, anche tuo padre era un ragazzino... ho fatto un errore di calcolo. Ma, pazienza, riparerò ora.

Fa un salto. Non lo vedo più. Mi sento gettare a terra, come le altre volte. Mi schiaccia la testa con un piede. Sento un rumore, come qualcosa che viene affilato. Qualcosa di freddo mi tocca il collo.

Sono immobilizzata dalla paura.

-Lascia in pace Aiko-samaaaaaa!

-Ahi!

Mi sento lasciare. Alzo lo sguardo. Sorrido: zia sta picchiando con la scopa il demone, urlando.

-Non l'avrai maaaaiiii!

Quello si protegge con una mano, afferrando la scopa. Io mi alzo, cercando con lo sguardo qualcosa che potrebbe aiutarci. Non vedo neanche Hakua: dove è finita?

Sento il rumore di qualcosa che si spezza e le due parti della scopa di zia finire a terra.

-Ecco qua.

Ridacchia, spostando con il piede abbronzato il manico rotto.

Zia abbassa lo sguardo, sconsolata.

-La prossima volta toccherà a te.

Lui si sistema le lunghe maniche larghe del kimono, passandosi una mano fra i capelli. Vedo un po' di più l'unico occhio visibile: è a mandorla. Mi sorride, tendendomi la mano.

-Ma che...?

-Aiko, avvicinati un po'.

-Cosa? N...

Adesso lo noto. Aveva ragione: è proprio molto bello. Allungo la mano. Lui me la copre con l'altra.

-Non temere.

La sua voce è morbida e suadente. Mi sento molto... molto calma e... No, aspettate, ma che sto facendo?

Scuoto la testa e lui indurisce lo sguardo. Ma ormai la mia mano sta fra le sue e mi tira. Mi afferra per le spalle e mi guarda. Apre le labbra, ma qualcuno mi sposta. Scuoto la testa, intontita dal movimento improvviso, poi guardo avanti. Hakua gli sta puntando la falce.

-Adesso riesco a vederti bene. Sei finito.

Lui ride, sfiorandole con una mano la guancia e graffiandola. Lei gli mette la lama dietro la nuca, pronta per tagliargli le testa, ma Takami sparisce, ricomparendo dietro di lei. Alza la mano, ma riesco a saltargli addosso da dietro, rallentando il suo movimento. Hakua si gira e si allontana. Vengo buttata qualche metro più in là, il braccio mi pulsa per il dolore della caduta.

Mi guardo intorno. Ma zia dove è finita? La vedo più in là, che sta correndo in pista stavolta con un aspirapolvere di un bel colore rosso brillante. Silenziosa, spicca il volo, cercando di sollevare anche l'elettrodomestico: sembra piuttosto pesante.

Vola sopra Takami e Hakua che stanno lottando e lo lascia sopra il nemico, urlando ad Hakua di spostarsi. C'è un attimo di disordine e frastuono, un po' di fumo, prima di vedere il nemico perfettamente in piedi, l'aspirapolvere in mille pezzi accanto a lui.

Gira il capo, togliendosi dai capelli dello sporco che c'era finito sopra e curando un attimo i fiori, diventati a causa della botta di un colorito grigiastro.

Zia trattiene il fiato, mentre Hakua si rialza e si rimette in posizione di combattimento.

Sospiro, alzandomi anch'io, cercando qualcosa che potrebbe fare la differenza. Mi cade l'occhio su papà, lasciato a terra poco lontano e, silenziosamente, mi avvicino: voglio spostarlo, metterlo al sicuro. Credo che Elsie -la sua Elsie- stia tornando dalla cattura del kaketama.

-Che fai?

Mi immobilizzo, proprio mentre stavo prendendo le braccia di papà. Mi giro. Takami sta tenendo per il collo Hakua che sta scalciando tentando di colpirlo. Zia è legata dal suo stesso manto di piume, che neanche riesce più a comandare: ha tentato di utilizzarlo, evidentemente, ma il nemico lo sta tenendo per una estremità e sembra lo stia guidando lui.

-Non lo toccare.

Lascia le due demoni e corre, materializzandosi precisamente di fronte a me.

Assottiglia gli occhi, prima di colpirmi con un braccio. Sento il sapore del sangue riempirmi la bocca, la mascella mi pulsa e la guancia fa male.

Lui afferra papà, poi apre la bocca come per dire qualcosa.

-Kaminii-samaaaa! Dove sei? Ho preso il kaketama: possiamo andare a casa!

Takami si guarda intorno, sembra esitare, poi si allontana correndo. Pochi secondi dopo, vedo Elsie andarsene dal giardino del tempio con papà, perfettamente cosciente.

 

-Takami...

Hakua sospira, mettendosi una mano sulla fronte. Zia sta cercando invano di riparare la scopa con il manto di piume, io mi sto tenendo del ghiaccio sul viso.

-Lo conosci, quindi?

-E chi non lo conosce. Takami è della famiglia dei Musubi-No-Kami. Il suo nome è conosciuto anche qui, nel vostro mondo, come una divinità, uno spirito. O meglio, è conosciuto il nome del demone capostipite della sua famiglia: era un demone benigno, che rispettava l'ordine del mondo. Ma poi un suo nipote disertò e si mise con i demoni che volevano conquistare la terra: da questo traditore nacque Takami.

Sospira.

-Musubi-No-Kami qua viene ritenuto uno spirito dell'Amore e del Matrimonio: si dice si nascondesse negli alberi di ciliegio e che appariva alle ragazze promettendo loro il suo Amore e il suo aiuto. Ci sono poi varie credenze al riguardo. Qualcuno dice che queste ragazze sparivano, qualcuno dice che rimanevano innamorate per sempre di lui, altri dicono ancora che se lo si incontrava annunciava un prossimo matrimonio, o comunque una vittoria sentimentale. Comunque, non faceva del male agli esseri umani, anzi.

Annuisco.

-Takami ha lo stesso identico potere. Probabilmente è per questo che ha deciso di nascondersi in Katsuragi.

Degludisce.

-Mi hai detto che lui ha affermato di averlo scelto perchè aveva un animo compatibile. Intendeva questo. Lui è un demone dell'Amore, in un certo senso, più che un demone vero e proprio è, appunto, un Kami, una divinità: in effetti era un po' un mistero come mai fosse all'Inferno.

Mh, dunque è così.

Hakua stringe la falce fra le mani.

-Come facciamo a sconfiggerlo? E' molto potente: hai visto anche tu che facevamo fatica a tenergli testa! E quella, probabilmente, non era neanche la sua vera forma.

-...Che intendi?

-Mi ricordo che c'era un'immagine su un libro, ricordo che aveva una specie di maschera in viso e molte braccia. Non può essere che non sia nel pieno delle proprie forze, sicuramente non ci ha preso precisamente sul serio, oppure vuole farci credere che questo sia il suo massimo.

Si massaggia le tempie. La guardo.

-Se uscisse dal corpo di papà, sarebbe un vantaggio per noi?

-Mh? Beh... sì. E' difficile che, una volta espulso, possa ritornarci. Potremmo ferirlo senza preoccuparci delle conseguenze, inoltre avrebbe, sì, una potenza un po' più limitata.

Chiudo gli occhi un attimo. Pensa, pensa, Aiko, cosa bisogna fare...?

-Beh, ho detto che fa molte cose che assomigliano alla funzione di un kaketama, no?

Mi alzo, cambiando borsa col ghiaccio.

-L'unico modo per farlo uscire da papà è l'amore.

Le due demoni mi guardano. Zia si mette un dito sul mento.

-Quindi vorresti...

-Sì, zia: a questo punto non possiamo più aspettare. Cambio di programma. Mamma diventerà la nostra Dea della Conquista, al momento.

Sorrido.

-Ce la farà di sicuro.

-Sei sicura?

-Naturalmente.

Zia annuisce, dandomi ragione. Hakua abbassa la testa.

8 Luglio, Domenica, ore 5:56

Inizio missione Declare Love

 

Note di Elfin:

Prossimo capitolo, molto importante, non dico altro. Anzi, dico anche che ormai mancano 4 capitoli alla fine della storia u.u Succederanno una marea di cose *-*

Allora, la storia di Musubi-No-Kami è mezza vera. E' effettivamente uno spirito giapponese esistente, veramente esce fuori dai ciliegi per chiedere la mano delle fanciulle, eccetera. Ma in realtà Musubi-No-Kami e Takami-Musubi sono due divinità diverse! Il primo è uno spirito dell'Amore e del Matrimonio, il secondo è un dio creatore. Chissene frega, li ho mischiati XD

Come al solito, cerco di mettere una qualche immagine e non mi si vede per motivi a me sconosciuti (sono stata tutto ieri sera fino a ora a tentare di inserirne >.<).

Kiss

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 (8 Luglio, Domenica) ***


In nome dell'Amore





Sbatto la testa a terra e mi sveglio.

-Eh? Zia, cosa succede?

La demone sta guardando fuori dalla finestra.

-Ai... Aiko-sa... Aiko-sama...!!

-Che sta succedendo?

La polvere scende dal soffitto riempiendo l'aria. Tossendo e barcollando mi avvicino -la terra trema ancora e un vaso cade, rompendosi- alla finestra, mettendo una mano sulla spalla a zia.

-Ah...

La città sembra avere tante piccole bolle di luce e nonostante sia già giorno si vedono e brillano. Nessuno sembra accorgersi di niente, eppure sento delle grida che mi tuonano in testa. Mi metto le mani sulle orecchie per tapparle.

-Stanno risorgendo tutti i kaketama, Aiko-sama!

Zia grida, cadendo a terra. Il tremore si fa improvvisamente più forte, poi cambia di nuovo, facendosi quasi impercettibile. Ora si riesce a camminare con più facilità.

Faccio alzare zia. Mi vesto velocemente e usciamo, mentre un'altra violenta scossa ci fa nuovamente inciampare.

Ci rialziamo.

-Aiko-sama, dove stiamo andando?

-Da Hakua!

Corriamo per quasi un quarto d'ora prima di arrivare a casa di Yukie e bussare forte alla porta.

-Signora Yukie! Signora Yukie! Hakua!

La donna ci apre, preoccupatissima.

-Aiko-chan!

-Signora, dov'è Hakua?

-S... Sul tetto. Ma cosa sta accadendo?

-Non ne sono sicura, signora.

-Eccoti!

Mi giro. Hakua è scesa dal tetto e mi sta guardando.

-Bisogna agire, Katsuragi, e in fretta. Bisogna eliminare Takami appena possibile.

Cavolo! Lo sospettavo. Ma mi serviva ancora un po' di tempo per ideare qualcosa, mi serviva ancora un paio di giorni. Non posso essere sicura del risultato, così. Mamma è stata molto brava e ho molta fiducia in lei e nei suoi sentimenti, ma non e ho altrettanta in quelli di papà.

Sospiro, guardando il pavimento.

Hakua mi fa alzare lo sguardo.

-Queste scosse più forti sono i kaketama che si risvegliano, uno dopo l'altro. Io adesso andrò a catturarli con tutte le altre demoni, ma Takami per farlo fuori bisogna che non stia in alcun corpo. Capisci?

-Me ne occupo io. Zia, tu vai con Hakua.

-Eh?

-Vai con Hakua. Non farti vedere dall'altra Elsie, nasconditi col manto di piume, fa come ti pare, ma aiuta, da' una mano!

Lei mi guarda, stringendo le mani. Annuisce: sembra abbastanza determinata.

-Sì!

Le saluto, mentre la signora Yukie va a controllare tutti coloro in cui i kaketama non si sono ancora “realizzati”. Corro verso casa di mamma, strada che ormai conosco a memoria: non è molto lontano, fortunatamente, il problema sarà attraversare tutta la città mantenendo la calma. Tutto l'Inferno sarà in movimento, sarà all'erta. Anch'io devo esserlo.

Non devo far capire a mamma di essere nervosa. Forza, Aiko, ce la puoi fare! Tira fuori tutto il tuo talento da attrice.

Ah, ecco, vedo la casa!

Mi fermo e respiro lentamente, riprendendomi dall'affanno. Mi fa male la testa. No, devo stare tranquilla, devo essere sicura che tutto andrà bene. Tutto deve andare bene.

Busso con calma, sentendo dei passi all'interno. Un'altra scossa mi fa perdere l'equilibrio, ma non cado questa volta.

Mi apre una signora, mia nonna. Sorrido.

-Salve, sono una amica di Chi-chan. Pensavo che magari potevamo uscire per fare una passeggiata, visto il bel sole!

Sembra sorpresa, ma poi ride e chiama la figlia di sopra. Poco dopo Chihiro scende, vestita e pettinata.

-Aiko...?

Mi faccio seria.

-Sbrigati, c'è un cambiamento di programma.

-Cosa?

La prendo per un braccio, tirandola fuori. La madre mi guarda stupita e io tiro fuori l'espressione più dolce e serena di cui sono capace.

-Mi scusi per averle rapito la figlia, signora. Andiamo a fare una passeggiatina in spiaggia. Torneremo dopo pranzo.

-Ah... sì...

Saluto cordialmente e, sempre tenendo stretta mamma, inizio a correre dalla parte opposta.

-Dove stiamo andando? E... COSA..?!

Mamma sbarra gli occhi, guardandosi intorno. L'essere entrata in contatto con Takami le avrà procurato in parte la capacità di notare i kaketama, credo, ma non sembra essersi accorta né della terra che trema né della luce accecante. Piuttosto, sembra preoccupata di vedere degli enormi esseri e spiriti andare in giro per la città. Ancora sembrano innoqui, ma...

Prendo il cellulare, mandando un messaggio a papà per dirgli di farsi trovare fuori casa.

-Lascia stare cosa vedi, mamma. Andiamo da Katsuragi.

-Eh? Perchè?

Arrossisce, allarmata.

-Ma non ci dovevamo vedere fra un paio di giorni?

-Te l'ho detto: cambio di programma. Non possiamo più aspettare.

-Ma perchè?

-Non importa il motivo!

Sembra intuire la mia fretta e il mio disagio e annuisce. Ora non devo più trattenerla: corre vicino a me senza problemi. Papà non risponde al messaggio al cellulare e non capisco se è perchè non l'ha visto o perchè ha sottointeso un “Sì” o un “No”. In ogni caso, deve uscire fuori. Deve stare lì e aspettare. Deve accettare di venire con noi.

Mi chiedo se lui noti tutto quel disastro, oppure la presenza di Takami in corpo glielo impedisce.

Ci fermiamo un attimo a riprendere fiato. Mamma si tiene la pancia, mi dice che le fa male la milza. Ma non abbiamo proprio tempo. Allora cominciamo a camminare, invece che a correre, prendendo una serie di stradine marginarie e di scorciatoie che ho imparato nei diversi anni per andare da scuola a casa e viceversa.

Dopo quasi venticinque minuti, arriviamo davanti al café. Papà non c'è. Sospiro, affranta.

-Bene, dobbiamo entrare.

-Eh?

Porto mamma dentro il café, facendola sedere. Mi tolgo gli occhiali e mi spettino i capelli in modo da essere un po' più diversa da papà. Mi avvicino a nonna, che sta al bancone canticchiando qualcosa e lavando un bicchiere.

-Buongiorno.

Lei mi sorride.

-Oh! Buongiorno!

-Salve, posso avere un bicchiere d'acqua per la mia amica?

-Naturalmente!

Prende un bicchiere e la bottiglia di acqua fredda. Ne versa un po' e me la porge.

-Ecco.

-Grazie. Ah, siamo delle compagne di classe di Elsie e Katsuragi.

Lei sgrana gli occhi e poi sorride.

-Davvero? Elsie è uscita poco fa.

-Ma noi siamo venute qua per il fratello!

-Keima?

Sospiro: devo utilizzare un'arma che so funzionerà.

-Sa, la mia amica gli deve dire qualcosa di importante, non so se mi spiego.

Le faccio l'occhiolino, sorridendo.

-E' per questo che è tanto nervosa, ma, insomma, capisce, no?

Le si illumina il viso e mi prende la mano libera fra le proprie.

-AAAH! CAPISCO, SI' SI', STA DI SOPRA! E io che pensavo sarebbe rimasto zitello a vita, ooooh!

Ride, con sguardo sognante.

-Posso sapere chi è questa ragazza?

-Ma certamente. Chi-chan! Vieni!

Lei sbuffa, alzandosi e avvicinandosi al bancone. Quando vede Mari capisce subito che ha un grado di parententela con papà. Arrossisce e mi guarda. Nonna le sorride in maniera sgargiante.

-Ciao! Sono la madre di Elsie e Keima.

-Kosaka Chihiro.

Mamma sbarra gli occhi stringendo le mani alla donna.

-Oh, dunque tu sei Chihiro! Ti dispiace se ti chiamo Chi-chan? Ma quanto sei cariiinaaaa!

Arrossisce alla frase di nonna. Io sorrido.

-Ehm, signora...?

-Ah, già già, Keima sta di sopra, adesso ve lo chiamo.

Le fa l'occhiolino, correndo contenta verso la porta che dà sulla casa.

-Keimaaa!

Do una pacca sulla spalla a mamma, dandole il bicchiere e facendola bere. Lei mi guarda intimorita. Le sorrido incoraggiante, alzando i pollici e facendole due “OK” con le dita. Mamma guarda il bicchiere che ha fra le mani, respirando lentamente. Vediamo Mari rientrare con lo sguardo in fiamme e i capelli sciolti, tirandosi dietro il figlio che tenta di restare dentro casa con tutta la PFP.

-No, tu esci con queste due ragazze E BASTA.

Gli mette una mano sulla testa, presentandocelo davanti. Riprende improvvisamente un'aria dolce e gentile, spensierata.

-Eccolo qui. Divertitevi!

Lo sta per lasciare quando gli prende la PFP dalla mano e dalle tasche -sì, tutte e otto- e gliele butta in una credenza. Lui la guarda come per dire “Cosa hai fatto?!”, ma Mari gli indica la credenza e poi si sposta un dito sul collo. Papà si mette le mani alla gola, degludendo. Ci guarda. Mamma guarda Mari con gli occhi sbarrati, mentre io alzo le spalle. Alla fine sospira e ci segue, dopo essersi messo le scarpe.

Usciamo. Noto che ha una strana luce preoccupata negli occhi. Si è sicuramente accorto di tutto, ma non sembra essere particolarmente scosso. Sorrido, giungendo le mani: è proprio Kamichi-sama! Che ammirazione!

-Perchè mai dovremmo andare a fare una passeggiata?

Chihiro mi guarda preoccupata.

-Perchè sì. E fra un po' vi lascerò anche da soli, perchè io ho un impegno.

-COSA?!

-Ah.

Mamma mi da una schicchera sul braccio, aggrottando le sopracciglia. Io le sorrido, avvicinandomi e sussurrandole all'orecchio “Fidati”.

Quando ci troviamo davanti alla nave del parco litoraneo li guardo e li saluto con la mano.

-Ok, andate qui intanto. Vi raggiungo fra un po'.

Papà mi guarda sospettoso e io gli indico mamma. Lui si fa interrogativo. Do un abbraccio a mamma, le dico “Mi raccomando, non c'è nulla di particolare che devi dire, digli solo quello che provi”. Lei annuisce.

Mi allontano e giro un angolo, poi comincio a sbirciare. Li vedo andare sulla barca: bene, benissimo! Il cerchio si richiude. Li ho portati là perchè anche papà sarà un pochino più emotivamente coinvolto visto che là sopra c'è stato il loro primo bacio e il finale della conquista.

Respiro lentamente, cominciando a seguirli di soppiatto. Mi posiziono, con non poca difficoltà, dentro una stiva, in maniera da sentirli e intravederli, ma non farmi notare a mia volta.

Chihiro tossisce, arrossendo e passandosi una mano sulla testa, imbarazzata.

-Ecco...

-Sì?

-Veramente, Katsuragi, c'è qualcosa che ti devo dire.

Pronuncia la frase tutta d'un fiato. Lui la guarda, probabilmente ignaro di quello che gli starà per dire.

-Mh.

Lei respira profondamente, poi lo guarda negli occhi.

Dirgli quello che prova non è facile: è una cosa che non abbiamo mai neanche nominato mentre stavamo insieme, però credo che lei sia pronta e che dirà davvero tutto quello che pensa. E pensare che io non la volevo neanche far dichiarare...

-Ecco, non è vero che mi dai fastidio.

-Ah.

-E non penso tu sia uno scarafaggio schifoso.

-Non sembrava.

-Io penso che... che tu...

Lui alza un sopracciglio.

-Da dove cominciare... Sai che il tuo nome significa “Cavaliere”?

-E con ciò?

-Ecco, io credo che questa descrizione ti si addica proprio.

Lui sbarra gli occhi.

-Come, prego?

-Io ti amo!

Cala il silenzio. Mi distruggo le unghie: non le ho mai mangiate, ma da questo dipenderà la mia esistenza. Fa qualcosa, qualsiasi cosa!

-Ahahahah!

QUALSIASI COSA MA NON QUELLO!

Keima si passa una mano sul viso.

-Sì, certo. Molto divertente, davvero, uno scherzo ben congegnato!

Chihiro spalanca le labbra. Poi lo sguardo si indurisce e gli prende le mani.

-Ma è vero.

Il viso di Keima è rosso.

-Ecco, scusami Chihiro, ma credo che tu sia un pochino confusa. Insomma, ti ricordi con chi stai parlando?

-Certo e non voglio parlare di questo a nessun altro! Guardami. Mi sono presentata a mani vuote e, fidati, tutto questo sorprende me per prima, ma ho capito che non posso fare finta di nulla. Io so che in questi giorni ciò che provo per te ti è arrivato, ne sono sicura!

-B... Ecc... Verame... Io...

-Non ho bisogno di dimostrartelo con qualcosa perchè tu lo capisca, no?

-Ma... Ma tu mi hai sempre detto che ti disgusto!

-MENTIVO!

-Perchè?

-Perchè non volevo accettare i miei sentimenti per te! Io... Io...

Oh, sta... sta piangendo...?

Keima sobbalza, arrossendo ancora di più, se possibile.

-Io ti amo davvero! Non avrebbe senso dirtelo se non fosse così, non avrebbe il minimo significato.

-Ma sei sicura? Non è che ti stai dichiarando perchè...

-No, tu sei molto più importante di tutti gli altri che mi sono piaciuti.

Alza lo sguardo, guardandolo negli occhi. Lui sobbalza.

-Ma io non ho fatto nulla per piacerti!

-Le cose non funzionano solo come nei videogiochi, sai, io non ho avuto bisogno di una conquista con tutti quei... flag, o come si chiamano, per innamorarmi. Ho cominciato a capire quando hai tentato di farmi mettere con Yuta, ho capito perchè mi interessavi.

-No, cioè, ASPETTA. Io ti piacevo PRIMA di allora?

-E' quello che ti sto dicendo! Non so come spiegartelo, non credo che esistano parole adatte.

Keima si siede su una trave, mettendosi una mano in testa.

-Katsuragi, ci ho messo un po', però alla fine ho capito che non mi deve interessare quello che pensano gli altri se io sono felice così. Sono io a decidere se un momento che sto vivendo è noioso, divertente o banale.

Keima sbarra gli occhi.

-Questa frase...

-Io ho deciso che per me tu sei speciale!

Mi sento commossa. Oh, sto per scoppiare in lacrime.

-Ho deciso che non potevo stare ferma a guardare, ma che dovevo provare ad andare nella direzione che volevo seguire.

Chihiro si toglie un po' di lacrime dal volto.

-Ma perchè stai piangendo?

-E' l'emozione, stupido! Io non pensavo che ti avrei mai detto tutto questo!

Respira lentamente.

-Anche se mi rifiuterai, saprai quello che provo, anche quando ti insulto: anche se il sole è coperto dalle nuvole, non vuol dire che solo per questo non esista più!

Lui la guarda a occhi spalancati, mentre a me viene quasi da ridere per il nervosismo.

-Spero che tu possa accettare e, magari, ricambiare questi sentimenti.

-I... Io... E' IMPOSSIBILE CHE TI PIACCIA!

Lei gli sorride poi poggia le proprie labbra su quelle di lui.

-Non penso.

Lui mugola, mettendosi le mani sopra la bocca. Chihiro aveva il viso bagnato e per questo anche il viso di Keima si è un po' inumidito sulle guance quando l'ha baciato. Ma non sembra succedere nulla. Lui sembra solo sorpreso e incredulo, però non pare che in lui ci sia stato un qualche sostanziale cambiamento.

-Chihiro, io...

Abbassa la testa. Lei lo guarda giungendo le mani dietro la schiena, in attesa: la posso vedere mentre si contorce le dita.

-Noi non possiamo stare insieme.

Chihiro trattiene il fiato.

-Però...

Improvvisamente, si piega e mette le braccia intorno allo stomaco.

Cade a terra.

 

Note di Elfin:

Ecco qui, la battaglia finale si sta ormai facendo. Mo' sappiamo tutte cosa spunterà fuori XD Piccolo accenno a Nanaka, ma quando avevo scoperto questa cosa, cioè del nome di Keima-cavaliere, Nanaka ancora non era uscita fuori u.u Perciò, tipo, mi sono autofatta uno spoiler involontario XD

Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto :3 E adesso chissà cosa accadrà ^-^

Kiss

 

P.S. Non so se si capisce. Stiamo all'8 luglio mattina tarda. Dopo la spiegazione di Hakua, lei se n'è andata per tornare a casa e Aiko e Elsie si sono messe a dormire.

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 (8 Luglio, Domenica) ***


In nome dell'Amore





Corro fuori dal mio nascondiglio.

-Aiko?

Afferro mamma per la mano e l'allontano un po'. Dovrebbe uscire Takami, dovrebbe farlo.

Mamma guarda me e poi Keima.

-Sta male? Dobbiamo aiutarlo.

-Sta ferma.

Mi fissa esterrefatta, ma quando vede uno strano e informe essere scuro uscire dal corpo di papà, sobbalza e mi stringe la mano. Lo riconosce, comincia lievemente a tremare. Keima tossisce, gli occhiali cadono a terra.

L'essere urla, strepita, quando esce totalmente, la gola mi si fa secca. Quello non è il Takami che avevo visto ieri. No, è molto più alto, su una parte del viso ha come una maschera di terracotta -così il volto è totalmente coperto, alla mia destra dalla maschera e alla sinistra dai fiori- non ha alcun abito e dalla spalla scende come una fessura nella pelle che mostra un qualcosa di metallico, come un substrato, segnato da un colore azzurrino. Subito sotto l'ombelico, iniziano delle squame delle stesse sfumature, che scendono formando una enorme coda. La creatura si poggia con le sei mani a terra, tossisce anch'ella.

Mamma la guarda esterrefatta e spaventata e io non riesco a fare nulla: troppa la sorpresa.

Era quella la vera forma di cui aveva parlato Hakua? Non si era riuscito a trattenere e quindi era uscito da papà così?

Takami ha il respiro pesante, come se stesse soffocando. Con le lunghe braccia, si trascina giù dalla barca, finendo in mare. La coda spacca un pezzo di legno.

Chihiro è la prima a riprendersi, corre verso Keima che non si muove più.

-Aiko, cosa è successo?

Scuoto la testa, cercando di riprendere la situazione in pungo. Takami non ci ha attaccate, esattamente come sospettavo. Ora bisogna solo portare papà da qualche parte al sicuro e farlo riprendere.

-Ti spiegherò tutto dopo, Chi-chan. Aiutami, portiamo Katsuragi a stendere da qualche parte qui vicino.

Lei annuisce e, presi gli occhiali, lo prende per le ascelle, io per i piedi. Cominciamo a trasportarlo giù dalla barca con fatica. Mamma propone di portarlo il più lontano possibile dalla spiaggia. Ha ragione: Takami potrebbe riuscire fuori.

Portiamo papà sotto a un albero, su una panca. Non abbiamo potuto portarlo più in là perchè non ce la facciamo.

Mamma va in un bar a prendere un po' d'acqua, mentre io rimango con papà. Quando ritorna, tira su il corpo di Keima, per far in modo che non si strozzi bevendo.

Non chiede nulla, comincia a sventolargli il viso con la mano.

-Sta... Sta bene...?

-Sì, si riprenderà presto.

-Quello... quello era...

-Non importa cos'era.

-E' per quello che mi hai fatto dichiarare a Katsuragi?

Rimango in silenzio.

-Ed è collegato con tutto questo disastro?

Si guarda intorno, gettando un'occhiata particolare a un kaketama molto grande che si vede oltre la fila di palazzi davanti a noi.

Sospiro.

-Non... Non mi vuoi dire cosa sta accadendo, Aiko?

Scuoto la testa.

-...Va bene.

Si mette una mano sulla tempia, respirando lentamente.

-C...

Sobbalziamo. Papà ha aperto leggermente gli occhi.

-Katsuragi!

-Pa... Katsuragi!

Lui scuote leggermente la testa, come per riprendersi, e cerca di mettersi seduto. Con un po' di aiuto da parte nostra, ce la fa.

-Che è successo?

Ci guarda. Nessuna di noi due risponde. Io mi alzo.

-Non ha molta importanza ora. L'importante è che ci diamo una mossa. Il nemico non è lontano e sicuramente agirà.

Un'altra scossa. Durante la dichiarazione di mamma ce n'era stata un'altra, tuttavia ora sono piuttosto stabile e non cado né vacillo.

-Nemico?

-E' lui che ha a che vedere con tutti questi kaketama che stanno risorgendo?

-Kaketama?

-Sì, e forse so dove li sta radunando.

-Ma chi?

-Possibile che li stia portando a scuola?

-Scuola?

-Ne sono quasi certa: a parte il tempio shintoista è la zona più aperta della città.

Papà si alza, scuotendo le spalle.

-Vengo con te.

Mamma ci guarda confusa. Keima si gira.

-Tu resta qui.

-No! Io vengo con voi!

-Non dire sciocchezze.

Lei si alza indispettita.

-Io. Vengo. Con. Voi.

-Dai, Katsuragi, falla venire se vuole.

-Visto?

Lui apre la bocca atterrito e poi mi si avvicina e mi fa girare.

-Ma non capisci? Lei non sa quasi nulla di tutto questo! Potrebbe finire male! Che faccio? Sarebbe come portarla a farsi impiccare. Potrebbe ferirsi, o peggio.

Io annuisco, ma vediamo che mamma è già avanti a noi.

-Che aspettate?

Keima si mette una mano in fronte, mentre io alzo le spalle guardandolo. Lui scuote la testa, ma poi si mette a camminare.

Io e mamma lo seguiamo.

 

Mi fermo una volta arrivata davanti all'ingresso della scuola. Guardo in alto, aggrottando le sopracciglia.

-Cos'è quello?

Chihiro si mette le mani davanti alle labbra, mentre papà sembra fermo a riflettere. Si sistema gli occhiali.

-Hai detto che è tutto a causa del nemico, no?

-Sì.

Si prende il mento fra le dita.

-Se distruggessimo il nemico, tutto questo finirebbe, vero?

-Credo.

-Ma i kaketama sconfitti... cosa succederà loro?

Apro le labbra.

-Non lo so.

Keima si poggia un attimo alle mura dell'istituto.

-Questi kaketama sono usciti fuori all'improvviso nutriti dalla forza del nemico (non c'è altra spiegazione), quindi se li privassimo della fonte del loro potere, ritornerebbero come prima. Quanti demoni anti-kaketama ci sono ora a lavorare? Suppongo tutti.

Si alza e si guarda intorno. Perfino mamma, che è stupefatta, tace, capendo che non lo deve disturbare.

Improvvisamente si sente un botto e un pezzo di muro vicino a noi crolla. Ci troviamo a tossire fra la polvere e a spostarci nel vuoto. Ci spostiamo più in là, ma un'altra parete crolla e, stavolta, quasi ci prende.

Papà afferra me e mamma, allontanandoci dalle mura della scuola.

Dal pezzo di muro rimasto, vediamo degli occhi scuri. Un kaketama gigantesco ci guarda, ci scruta. Tremiamo un attimo, prima di guardarci e cominciare a scappare verso uno stesso punto. Non so precisamente dove stiamo andando, sto semplicemente seguendo papà.

Ci nascondiamo dietro un cespuglio, una specie di siepe, una delle tante nella scuola.

Keima mi guarda.

-Ma il nemico dov'era? E' una specie di kaketama? Era in una ragazza?

-Sì, cioè, no, non era in una ragazza, ma è una specie di kaketama, sì. Fidati, riuscirai a sconfiggerlo.

-Ma se non so nulla di lui!

Chihiro ci guarda confusa. Poi indica il ragazzo.

-Non so di cosa stiate parlando, però quel... quel coso... non è che tu ci sei collegato?

-Come...?

Io scuoto la testa, ma la sua espressione si fa severa.

-Gli devi dire tutto se vuoi che questo disastro vada per il meglio.

Io abbasso il capo. Mi ha ricordato quando avevo mangiato dei biscotti di nascosto e mamma l'aveva scoperto. Mi aveva fatto una ramanzina, dicendomi che non bisognava mai mentire e che anche celare le cose era la stessa cosa.

Lei sospira, riaddolcendosi, per poi fissare papà negli occhi.

-Quell'essere, che voi chiamate “il nemico”, anche se non so che roba è, è uscito da te.

Lui batte le palpebre.

-Da me?

-Dopo che ti ho baciato, quella cosa è uscita.

Mi guarda.

-Hai detto che funziona come un kaketama?

Annuisco.

Keima arrossisce, portandosi una mano sul petto, guardando confuso mamma e poi me.

-Questo vuol dire che...?

Annuisco ancora, capendo cosa intende.

Lui sbarra gli occhi, balbettando qualcosa, per poi alterarsi.

-IMPOSSIBILE!

Mi viene da ridere. Chihiro lo guarda confusa.

-Cosa è impossibile?

-Io... io... tu... PERSONAGGIO SECONDARIO!

-...Che?

Lui respira lentamente e profondamente. Prima di sistemarsi gli occhiali. Sembra riprendere un attimo in mano la situazione. Io lo guardo e sorrido un attimo. Lui si massaggia le tempie, ma cadiamo improvvisamente a terra. Vediamo numerosi kaketama arrivare alla scuola e uno di questi cerca di prenderci fra le mani deformi.

Papà mi afferra per il braccio, ci trasciniamo più in là, per poi alzarci e correre dietro a un angolo di muro, dove ci fermiamo a riprendere fiato.

Cominciamo a sentire ulra e le sirene della polizia impazzire in lontananza: la gente si sta accorgendo che c'è qualcosa che non va.

Che so... la scuola che viene distrutta, per esempio!

-Ok, adesso ci dobbiamo muovere lentamente.

Mamma facciamo per uscire, mentre io guardo dall'altra parte per vedere che non ci siano pericoli.

-Attenta!

Mi giro, sobbalzando. Un kaketama piuttosto malfermo si ferma vicino all'angolino dove siamo nascosti. Vediamo la sua ombra a terra. Sembra guardarsi intorno, poi ritorna indietro.

Keima sospira sollevato.

-...Katsuragi?

Chihiro arrossisce, tenendo le mani sul braccio di papà. Lui sbarra gli occhi: ha tirato mamma contro di sé per farla tornare indietro e ora è come se l'abbracciasse. La scosta.

-NON...

Mi guarda col dito sollevato.

-Mettiamo tutto in chiaro: non è che io abbia agito così perchè lei mi piace, no no, assolutamente no, che siamo matti, no! Insomma, era per necessità, che credi?

Io annuisco.

-Se se.

-E il fatto che sono così agitato è perchè qua è pieno di kaketama non per altro, sa, non ti fare strane idee!

-Mh mh. Io non ho detto nulla.

-Ecco, brava, non dire nulla.

Mamma scuote la testa lentamente. Io mi guardo intorno, vedendo il teatro. Mi illumino.

-Ohi, andiamo lì dentro e aspettiamo un attimo: Elsie e Hakua dovrebbero arrivare fra un po'.

Chihiro apre le labbra per fare qualche domanda, ma si zittisce e andiamo all'interno del teatro, nascondendoci in una stanzetta in cui filtra la luce da una finestra col vetro rotto. Ci sediamo.

-Dobbiamo solo aspettare.

-Mh.

-Aspettare.

 

Sentiamo un leggerissimo sibilo e uno strano rumore, come qualcosa che striscia. Dei tonfi sordi attirano la nostra attenzione. Salgo su uno scatolone guardando fuori.

-Takami...

-E' uscito?

-Mh mh.

Papà si siede un attimo a pensare. Dopo pochi secondi si alza e apre la porta della stanzetta.

-Dove vai?

-Che domande. Vado ad affrontare questo Takami.

 

Note di Elfin:

Mi scuso, il capitolo non è stato pronto fino a oggi. Mi dispiace davvero. Sarò sincera, per quanto riguarda questi ultimissimi capitoli, non avevo idea di come dividere gli avvenimenti. Il prossimo capitolo sarà importantissimo e conterrà metà dell'ultima battaglia con Takami (che finirà nel capitolo 25).

La verità è che mi dispiace finire questa storia, ecco ^^” Mi sento sollevata ma allo stesso tempo mi sento molto dispiaciuta che sia già terminata. Credo questa storia sia quella che ho finito in meno tempo escluse le raccolte. Ma, vabbè, show must go on, insomma XD

Buona notizia. Sono riuscita a riparare momentaneamente il tasto “n” grazie a una bacchetta cinese per mangiare (??) dopo che ieri aveva improvvisamente deciso che non funzionava definitivamente. Per la fretta non ho riletto il capitolo quindi è possibile ci siano alcuni errori, vi prego di segnalarmeli se li trovate.

E ora, mi dovrò occupare della prossima long ^^ Sapete già che coppia ci sarà dentro, no? XD Inoltre ho già varie idee su altre raccolte e one-shot, ma aspetterò un po' per metterle: consumiamo tutto lentamente. Ho un'unica domanda: c'è una raccolta che ho in mente da fare da un po', ma il problema è che due capitoli dovrebbero essere di rating rosso, mentre gli altri di rating verde/giallo. Mi dispiace però mettere rating rosso per uno o due capitoli, perciò avevo una mezza idea di metterle separate e di raccoglierle nella stessa serie u.u Che ne dite?

Kiss

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 (8 Luglio, Domenica) ***


In nome dell'Amore





Mi alzo.

-Ma... dobbiamo aspettare Elsie e Hakua!

-Sciocchezze. Staranno arrivando, per ora non ci serve il loro aiuto.

Sospiro. Mamma giocherella con i pollici, poi ci guarda.

-Se Katsuragi dice che ce la può fare, io ci credo.

-Grazie.

Degludisco.

Mi sono sempre fidata di papà, sempre, anche quando i suoi consigli mi sembravano assurdi e senza fondamento. Non mi ha mai deluso, mai le cose non sono andate a mio favore, neanche una volta. Sapeva sempre cosa fare e quando farlo, come farlo, da questo è scaturita la mia stima nei suoi confronti.

Smettere di credergli ora... sarebbe assurdo in effetti.

Chiudo gli occhi.

-D'accordo. Ma sai cosa stai facendo, vero?

Annuisce.

Non capisco cosa voglia fare. Sorrido. E va bene. Forza.

 

Camminiamo cercando di essere il più bassi possibile. Ci facciamo piccoli piccoli, passiamo in fretta da un muro all'altro, tentando di non farci neanche scorgere. Tutti i kaketama stanno girando per la scuola, alcuni escono in città -sentiamo delle urla in quel caso, credo che qualcuno possa vederli- altri invece, più deboli, rimangono all'interno, come delle piccole pattuglie.

Takami si trova fuori, davanti alla parte della scuola del liceo. E' poggiato sul dorso, le sei braccia lo reggono.

Sento mamma respirare lentamente e profondamente, sembra terrorizzata. Le metto una mano sulla spalla sinistra, quella più vicina a me, sobbalza e mi guarda.

-Eccolo lì...

Ci stringiamo verso la schiena di papà, che sporge leggermente verso l'esterno.

-Voi restate qui.

-Cosa?

Mamma lo afferra per il braccio.

-Cosa fai?

-Non mi pare il caso che un tipo magrolino come te vada a combattere quell'enorme coso!

-E con questo cosa vorresti dire, scusa?

-Intendo dire che pensavo tu avessi un piano per combatterlo da lontano!

Lui sbuffa.

-Ma non sei tu quella che ha detto che, cito testualmente, “Se Katsuragi dice che ce la può fare, io ci credo”?

-Ma...

Lei abbassa il capo e gli lascia il braccio. Papà le sorride leggermente (sta tentando di essere rassicurante?) poi, lentamente, esce dal nostro nascondiglio e si avvicina a Takami.

-Katsuragi...?

Keima si ferma a poca distanza.

-Sapevo che saresti venuto.

Il ragazzo annuisce.

-Sai che cosa ti aspetta, ora?

-Sì.

-Ma vedo che non sei venuto da solo. Vedo lì Kosaka e l'altra Katsuragi.

Mi metto una mano sulla fronte.

-...Che altra Katsuragi?

-Mh? Niente, non farci caso.

Papà si gira e mi guarda alzando il sopracciglio.

-Altra Katsuragi...? Che significa?

Io scuoto la testa, come per dire di non saperne nulla. Stupido nemico. Mamma mi fissa interrogativa.

Takami si muove leggermente, scuotendo la lunga coda squamosa. Alza una delle mani, allungandola verso papà.

-Lascia stare, adesso, Katsuragi. Piuttosto, vediamo se questa volta ce la farai a distruggermi.

Sorride.

-Anche se l'ultima volta non ti è andata bene, moccioso.

Takami afferra papà e se lo porta vicino al viso. Poi ci guarda.

-Se volete assistere, signora e signorina Katsuragi, accomodatevi.

La maschera sembra aprirsi, spostarsi leggermente mostrando una bocca dalle labbra sottili e violacee. Le apre e sento il suo respiro arrivare quasi a me. In un attimo, ho il terrore che lo inghiottisca, ma non lo fa, poi tutto si fa buio e sento la testa sbattere.

 

Quando mi risveglio, tossisco. Mi guardo intorno. Mamma sta seduta vicino a me (si è svegliata prima, evidentemente). Mi indica papà davanti a noi.

-...Katsuragi...?

Sbarro gli occhi. C'è un ragazzino.

-Che gli è successo?

Mamma scuote la testa.

-Non sembra neanche vederci.

Infatti il bambino sembra non notarci. Non solo, sta semplicemente fermo a giocare ai videogiochi (quello è un game boy?). Improvvisamente, vediamo Takami camminare verso di lui. Ha il corpo che ho visto la prima volta, quello con sole due braccia. Gli mette le mani sugli occhi e gli dice qualcosa.

-Che ne dici, giochiamo?

Papà lascia il game boy sulle ginocchia e mette le manine su quelle grandi di Takami. Le toglie e sorride.

-No.

Sbatto le ciglia. Non capisco cosa stia accadendo.

Mamma mi prende per la spalla.

-E' diventato grande?

-Che?

-Guarda.

In effetti ora sembra che papà sia tornato della giusta età (cioè diciassettenne).

Takami continua a tenergli le mani sul viso, ma sono in una posizione quasi “disordinata” se così vogliamo dire. Il nemico gli toglie gli occhiali, stringendoli fra le dita e rompendoli. Ci guarda alzando un sopracciglio, mentre papà sospira lentamente.

-Katsuragi, sai che perderai, no? Solo per il fatto che siamo qui significa che sto vincendo in partenza.

-Non dire stupidaggini.

-Sai che una volta che un kaketama viene tolto dall'animo di una persona, può ritornarci? Il fatto che ne sono uscito una volta non significa che non posso più tornarci. E in quanto a lei, stavolta potrà fare poco e nulla. Non può agire, qui.

Papà annuisce.

-Lo so.

Assottiglia gli occhi: starà cercando di mettere a fuoco ciò che gli sta intorno. Il problema è che è cieco come una talpa senza occhiali.

-Vedi, io conto di sconfiggerti da solo.

-Chiacchierando con me?

-Più o meno. Non sono io a dovermi muovere, no?

Takami si inalbera, aggrottando le sopracciglia. Le labbra gli fremono. Spinge papà, che cade a terra. Ciò che ci sta intorno sembra cambiare, si sgrana, come in una pellicola danneggiata. Compaiono cose senza senso, paradossi, come un albero con le radici in cielo oppure una cascata che parte dal basso verso l'alto -la sua schiuma forma nuvole cariche di pioggia.

Papà scuote la testa, rialzandosi.

-Non mi sembra il caso di arrabbiarsi così: non ho detto nulla di sbagliato.

Takami gli afferra il viso, guardandolo negli occhi. Mi sembra si faccia più cupo e più rarefatto. Mi alzo e scatto in avanti. Papà cerca di toglierselo da dosso, il demone sembra diventare come una specie di animale, gli graffia il volto, con le mani e con le unghie si tiene stretto al corpo di papà. Sta cercando di forzargli la mente per ritornare nel suo animo. Lo posso vedere, lo posso capire.

Mamma mi chiama, ma non posso fermarmi. Arrivo vicino a loro, Takami mi fa cadere, ma io mi rialzo e cerco di toglierlo da papà, che si sta divincolando. Gli manca l'aria, il nemico ormai sembra solo una strana sostanza scura sul suo viso. Gli impedisce di respirare, di parlare.

E' una lotta silenziosa, quella che nei secondi dopo si compie. Papà cerca di strapparselo dalla faccia, io tento di aiutarlo con scarso successo. Vedo Takami sfuggirmi dalle mani, cominciare a sparire lentamente all'interno di Keima, finchè l'unica parte all'infuori rimasta non è altro che un angolo del corpo ombroso del nemico.

Papà rotea gli occhi, mi guarda un attimo. Mormora qualche parola che non riesco a sentire. Guardo mamma che, a poca distanza da noi, cerca di capire cosa sta accadendo. Sospiro. Prendo papà per le spalle e lo guardo negli occhi.

-Keima.

Non mi risponde, ma posso vederlo nelle sue iridi che non mi è ostile e che sta combattendo per riuscire a vincere. Takami non l'ha ancora sconfitto, ancora non ha alcun controllo vero e proprio sulla sua mente.

Sospiro. Devo cercare di farlo parlare con me, di mantenergli la testa attiva, sveglia, pronta. Sorrido: mi ricorda un po' quelle lezioni di pronto soccorso che ti danno, quando ti dicono che quando una persona perde i sensi e si risveglia bisogna cercare di farla rimanere in sé parlandole.

-Keima, sono Aiko, mi senti? Dunque, tu forse non lo sai, ma da cosa succederà adesso dipenderà tutto il tuo futuro. Hai davanti due percorsi diversi, ok? Uno di porterà a un qualcosa di sconosciuto, probabilmente a un mondo in cui i demoni dell'antico Inferno vagano liberi per il mondo; l'altro porterà alla vita che sicuramente preferisci. Per esempio, ad avere una famiglia, ci sei?

-Fa... mi...

Sbarra gli occhi, per un attimo mi sembra che abbia capito qualcosa, qualcosa che gli sfuggiva.

-Sì, sì, una famiglia, va bene? Potrai avere una moglie e un figlio se ti va, ci sei?

Lui mi guarda, sbatte le palpebre. Mi sembra che Takami stia riuscendo dal suo corpo, ma non ne sono sicura.

Papà abbassa la testa e tossisce, come se stesse rigettando qualcosa. Si mette una mano alla gola, poi con una voce un po' più chiara e limpida sussurra qualcosa.

-Un... un figlio? U... Una figlia!

Il cuore mi salta in petto. Co... cosa?

Tossisce ancora, si tiene la pancia.

Takami sembra uscire nuovamente, come quando si era mostrato prima sulla barca del parco litoraneo, quando mamma si è dichiarata. Sembra essere più forte, però, resiste, ma io non posso fare più di tanto.

Papà alza il capo e guarda me e poi mamma, ha uno sguardo un po' vacuo. Sembra riprendersi.

-Ma certo!

Vedo qualcuno fare uno scatto: non me l'aspettavo e sobbalzo per lo spavento. Takami sta accanto a papà e si sta guardando intorno. Appena sembra riprendersi, mette una mano dietro il capo di Keima, abbassandolo, mentre mi dà un colpo alla pancia facendomi indietreggiare di parecchio.

Mamma mi viene in soccorso.

Il corpo del nemico è scosso da violenti singhiozzi e da tremori. Papà si alza, barcollando un attimo una volta messosi in piedi.

L'ambiente circostante si muove ancora, cambia, nuovi paradossi ci vengono presentati. Però dopo pochi secondi, tutto pare trovare un equilibrio.

Takami si tranquillizza. Ciò che ci sta intorno sembra fermarsi e stabilizzarsi.

Sento dell'acqua fra le mani poggiate a terra e abbasso lo sguardo.

-Una spiaggia?

Nella sabbia qua e là sono sparsi degli oggetti portati dalla marea.

Takami mi guarda, sbuffando, per poi tornare a guardare papà, che si sta chinando per prendere qualcosa dalla sabbia. Un sassolino, forse, o una conchiglia, più probabile.

Mamma si guarda intorno incuriosita, giocherellando con la molletta che tiene fra i capelli.

Sentiamo una leggerissima eco in lontananza, il cielo sembra scosso da un'onda.

-Mhp, queste demoni. Non imparano mai.

Papà alza lo sguardo.

-Fuori di qui, cosa si vede?

-Io che cerco di far fuori le unità anti-kaketama. Sono piuttosto deboli, a dirla tutta, però mi stanno comunque dando qualche problema...

Takami si avvicina lentamente, lo strascico del kimono lascia un segno sulla sabbia che cancella le sue orme. Arriva accanto a papà.

-Hai detto “l'altra Katsuragi”, prima.

-Ancora ci stai pensando? Neanche il mio tentativo di intrusione ti ha tolto la questione dalla testa?

-E poi hai detto “signora e signorina Katsuragi”.

Gli trema una mano.

-Vediamo se ho capito. La nostra cara Imai ha mentito ed è mia figlia, avuta con Chihiro, immagino.

Mamma arrossisce sobbalzando. Mi guarda sbarrando gli occhi.

-Però non riesco a capire come sia arrivata fin qui e men che meno cosa ci faccia qui. Fin dall'inizio si è occupata di te. Suppongo che tu fossi uno dei problemi. Ora che ci penso, però, ha sempre provato a far uscire me e Chihiro. Immagino che non l'abbia fatto per puro caso: essendo lei nostra figlia, dovrebbe essere sicura del fatto che noi saremmo stati insieme comunque, invece ha agito, con il rischio di cambiare il futuro in cui vive. Cosa l'ha spinta a fare una cosa simile? E' ovvio che non era scontato che io e quella che a quanto pare è la mia futura moglie ci mettessimo insieme. E immagino che tutto questo sia collegato con te.

Takami non batte ciglio, mentre mamma mi sta fissando a bocca aperta.

-Ora, ha parlato di Elsie, inoltre conosce Hakua. Ciò significa che ha collaborato con entrambe. Ma Elsie è la mia buddy, stiamo praticamente sempre insieme: è impossibile le abbia parlato in mia assenza e non può essersi messa d'accordo con lei. Posso immaginare, quindi, che se Aiko stessa viene da un qualche futuro, anche l'Elsie cui si riferisce viene da lì. Quindi è giunta fin qui grazie all'Inferno, facendo un qualche contratto, probabilmente. Perchè l'Inferno l'ha contattata per mandarla fin qui? Ovviamente perchè tu stai combinando qualcosa che non va, ma non capisco cosa potrebbe essere.

-Grazie per questa specie di riassunto generale, Katsuragi, non capisco proprio a cosa ti serva. Non sai come cavartela, vero? Anche solo stando così in piedi accanto a te, io sto rientrando nel tuo animo!

Neanche io capisco dove voglia arrivare.

-Aiko (posso chiamarti per nome, vero? Tanto a quanto pare sono tuo padre!), mi puoi gentilmente spiegare cosa è successo? Perchè sei arrivata fin qui?

-I... Io... Zia, cioè Elsie, mi aveva detto che qualcosa era diverso da come doveva essere e che all'Inferno se n'erano accorti. Takami, arrivando dal futuro, stava cambiando le proprie azioni.

-Ma così facendo non ci sarebbero due Takami?

-Quello di questo tempo l'ha ucciso.

Papà sposta un po' di sabbia col piede.

-Mh.

-Grazie anche a te per questa sintesi, Katsuragi figlia.

-Non è proprio il momento di fare sarcasmo, Takami.

Lui lo guarda interrogativo.

-Hai ucciso il tuo te del passato. Ti sei suicidato, hai firmato la tua morte. Come posso dire? Morirai presto.

-Cosa?

-Uccidendo il te stesso passato è impossibile ci sia un te stesso futuro. Perciò, secondo te, quanto ti manca prima di scomparire?

Takami lo afferra per il collo.

-Ma sei scemo? Ho calcolato tutto questo! Ho ancora tempo! Ti stai arrampicando sugli specchi! Io ormai sono il me stesso passato, non me ne serve un altro!

-D... Davvero...? Ne... Sei con... convinto?

Papà si aggrappa alla mano di Takami, cercando di alleviare il dolore al collo sollevandosi con la forza delle proprie braccia.

Il nemico lo lascia cadere a terra.

-Certo che ne sono convinto.

Papà tossisce. Io cerco di alzarmi per arrivare a lui, ma mi fermo.

-Allora, un'altra domanda.

-L'ultima, Katsuragi, mi stai infastidendo.

-Va bene, tu non sei ancora scomparso perchè il te stesso passato (quindi presente) sei tu. Ma ciò non dovrebbe valere per Aiko. Cioè, da quello che si è detto, sembra che il fatto che io e Chihiro ci mettiamo insieme è strettamente collegato alla riuscita o meno del tuo piano, che suppongo sia quella di far risorgere l'antico Inferno.

-In che senso?

-Nel senso che, se Chihiro non mi avesse baciato, tu non saresti mai uscito, no? E se tu ora vincessi e rientrassi in me, io non mi metterei mai con Chihiro, no?

-Sì.

-Quindi, se io e Chihiro non ci mettiamo insieme, non ci sposiamo e non abbiamo Aiko come figlia.

Con la coda dell'occhio, vedo mamma spostare la sabbia come se fosse alla ricerca di qualcosa, poi si sposta più in là, lontano da me. La sento trascinare qualcosa, ma i miei occhi sono fissi ai due davanti a noi.

-Mh...

-Perciò non ti insospettisce il fatto che lei sia ancora qui? Non ha senso che lei non sia scomparsa se il tuo piano è destinato a riuscire, non trovi? Significa che, a prescindere, il fatto che lei sia venuta qui sottointendeva che vinceremo.

Takami mi guarda, sbarrando gli occhi. Gli tremano le mani.

L'ambiente circostante ricomincia a modificarsi, a cambiare. Il nemico mi guarda e si avvicina. Mi allontano, ma lui allunga il passo. Mi sento improvvisamente sprofondare.

Sbarro gli occhi. Cosa vuole farmi? Tra me e lui c'è un bastone. Faccio uno scatto allungando la mano per prenderlo, ma lui mi pesta il polso con il piede. Sospiro, vedendolo allungare il braccio verso di me, però poi lo vedo cadere a terra.

-Mam...

Mamma mi fa alzare, lanciando lontano il tubo con cui ha colpito Takami. Corriamo poco più in là, ma la terra cambia in continuazione. Vedo papà alzarsi e sospirare.

-Pensavo che non avessi capito cosa dovevi fare.

Mamma gli sorride.

Sentiamo un'altra eco lontana, questa volta ci sembra anche di sentire delle voci oltre il cielo.

-Questo posto è solo un'illusione. Quando ci risveglieremo staremo nel bel mezzo di una battaglia.

-Ma come faremo a uscire da qui? Se Takami ci vuole tenere qui, lo farà.

Papà annuisce.

-Sì, però noi abbiamo una chiave per andarcene fuori.

-E sarebbe...?

-Finchè sono io a farlo di mia spontanea volontà, credo dovrebbe funzionare.

-Ma cosa?

Takami si alza e scrolla le spalle.

-Che tentativo inutile.

-Ci stai guardando?

-Come, prego?

-Ci stai guardando bene?

-Sì, vi osservo e penso che presto vi avrò tutti e tre.

Takami sorride e vedo la sua mano destra assottigliarsi, come l'avevo visto fare altre volte.

-Scusami, Aiko.

Papà mi fa spostare un attimo. Takami sta per fare un passo avanti.

Keima prende fra le mani il viso di Chihiro, posa le proprie labbra su quelle di lei. Io trattengo il fiato. Mamma arrossisce fino alla punta dei capelli.

Takami allunga le dita della mano sinistra.

-Non...

Improvvisamente sento un boato e una voce.

-Aiko-sama!

Siamo... siamo fuori...? Cioè... bastava questo? Ma...?

Alzo lo sguardo, mettendo a fuoco una quindicina di demoni combattere contro la vera forma di Takami. Papà mi posa una mano sulla spalla.

-Bene. E ora ci potremmo fare male davvero.

Guardo mamma, che fissa un punto indefinito davanti a sé.

-Mi... mi ha...

Alzo un sopracciglio e guardo papà. Lui apre le labbra.

-Non... non pensare che io l'abbia baciata perchè mi piace baciarla, eh? Non pensare male! Era l'unico modo possibile di uscire da lì, ecco, questo è quanto! E non mi guardare in maniera così scettica, è vero!

Incrocia le braccia, tossendo.

-Non significa niente che ci sposeremo e avremo una figlia, nulla, in questo momento non significa niente! E non ne sono felice, no!

-Davvero?

-Davvero.

-Ceeerto.

-Non... TI HO DETTO CHE E' VERO!

Zia ci chiama, confusa.

-Ehm, cosa è successo?

-Non ti preoccupare, zia, nulla di grave.

Adesso, bisogna solo combattere sul serio.

 

Note di Elfin:

Amo questo capitolo! AMO QUESTO CAPITOLO! SONO OTTO PAGINE DI PURA FOLLIA, MA AMO COMUNQUE QUESTO CAPITOLO XD E non solo per la scena sfacciatamente KeimaxChi-chan XD

Vabbè, basta, spero vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me scriverlo ;) Abbiamo visto un Keima mica scemo, un Takami molto più scemo di lui sicuramente, e una Chihiro neanche lei stupida. Del resto, lei è la degna compagna di Keima, mica pinca pallina!

Kiss

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 (8 Luglio, Domenica) ***


In nome dell'Amore





Mamma guarda a terra senza dire nulla, mentre io e papà osserviamo attentamente il campo di battaglia.

Il vero problema non è Takami in sé, quanto il suo esercito di kaketama.

Le demoni cercano di colpire il loro nemico, ma non riescono a fargli nemmeno un graffio. Le spazza via con la coda, si difende con le braccia e se cercano di ferirlo in volto, la maschera non lascia passare nulla, alcuna arma. Ogni tanto riescono a recidere qualche fiore, ma questo subito ricresce.

Vedo Hakua che, insieme ad altre, cerca di tenerlo fermo con il manto di piume, ma vengono cacciate. Una di loro non si rialza più.

Papà si sistema gli occhiali.

-Mh.

-Mh.

Lo guardo.

-Dunque.

Incrocia le braccia.

-Teoricamente con quello che è successo lì dentro abbiamo già diminuito il suo potere, ma ancora non possono sconfiggerlo: non sono in grado, è più che evidente.

Annuisco.

-Pensavo che, eliminato lui, si sarebbero tolti facilmente dai piedi anche i kaketama, ma ora come ora bisognerebbe prima far sparire loro e poi lui. Se le demoni dell'Inferno non fossero occupate a difendersi anche dai kaketama, potrebbero fare un attacco simultaneo con più forze e invece così la loro potenza si disperde.

-L'unione fa la forza.

-Già.

Papà assottiglia gli occhi, concentrandosi.

-Se solo ci fosse una fonte di forza separata ed esterna, qualcosa come un cuore da trafiggere...

Sobbalzo. Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima!

-Uno ci sarebbe.

-E me lo dici adesso?

-Non pensavo fosse importante.

Lui sospira, poi mi fa cenno con la mano di continuare.

-Dentro la scuola, in una stanza sotto il livello seminterrato, zia aveva trovato qualcosa che potrebbe fare al caso nostro. Sembrava, in realtà, un insieme di kaketama legato da una strana sostanza, ma in effetti pulsava e, ora che ci penso, assomiglia a un cuore.

Lui annuisce.

-Bisogna provarle tutte, proveremo anche questo. Ma non possiamo togliere un'altra demone nella battaglia: tu ricordi che stanza è?

-Mh, sì.

Papà si guarda intorno, per poi afferrare un pezzo di una ringhiera che era stata staccata durante la lotta. E' appuntito. Lo guarda un attimo pensieroso, poi lo porge a mamma.

-Tu e Chihiro andate sotto: non dovreste incontrare difficoltà. Nel caso, difendetevi con questo e con questo trafiggete il cuore di questo disastro. Io resto qui ad aiutare, per quanto mi sarà possibile.

Mamma prende la nostra arma improvvisata.

-Non ti staccare mai da tua madre, mi raccomando.

Chihiro sobbalza e io lo guardo aggrottando le sopracciglia.

-Non ti calare troppo nella parte del papà: in questo momento abbiamo la stessa età.

Tossisce, dandomi ragione.

Io e mamma ci voltiamo ed entriamo nella scuola, lasciandoci dietro i rumori della battaglia.

 

Ci muoviamo silenziose fra i corridoi deserti.

-Dove dobbiamo andare?

-Dall'altra parte dell'edificio: là ci sono delle scale che ci porteranno dove vogliamo.

Chihiro annuisce e continua a camminare velocemente e a passo felpato. Io le sto accanto. Tratteniamo il respiro e ci blocchiamo un attimo vedendo un kaketama passare, strisciando a terra. Chiudiamo gli occhi strizzandoli e aspettiamo che se ne vada, per poi uscire fuori e correre dalla parte opposta del corridoio, sperando che non ci abbia né visto né sentito.

Scendiamo per le scale, con il cuore che batte a mille, sobbalzando ogni volta che sentiamo il rumore dei nostri stessi passi.

E' buio e fa freddo, nonostante sia estate.

Improvvisamente, sentiamo una voce. Mamma mi blocca con una mano, appiattendosi alle pareti.

-L'hai sentita anche... anche tu...?

-Sì...

Lei respira lentamente e profondamente.

-Secondo te... di chi era...?

-Non ne ho idea.

Ci muoviamo lungo il muro, finchè non risentiamo una voce. Una voce diversa.

-U... Un'altra?!

-Chi è là?

Metto una mano sulla bocca di mamma. Diamine. Diamine diamine diamine diamine. E ora?

Non sentiamo alcun passo, solo un rumore sottile, simile a un sospiro, un sussurro. Sento del sudore freddo colarmi lungo la schiena. Mamma chiude gli occhi, stringendo convulsivamente il ferro che ha fra le mani.

Ma non arriva nessuno.

Dopo qualche secondo, ripreso il fiato, ci guardiamo e continuamo a camminare, in perfetto silenzio.

Improvvisamente, quasi arrivate alla fine della scala, mamma mi blocca e mi fa segno di rimanere zitta. Mi sporgo un attimo, notando una strana ombra sul muro. La guardo e lei annuisce nervosamente: è sicuramente il proprietario della voce di prima.

-Perchè non mi fai mai controllare, maledetto?

-Perchè non c'è niente da controllare: è la decima volta che dici di aver sentito qualcosa e mi pare che fino ad adesso non sia mai arrivato nessuno. E poi, chi mai dovrebbe venire, cretino?

Degludisco: guardie. Era ovvio ce l'avessero messe, perchè né io né papà ci avevamo pensato prima? Adesso sì che io e mamma siamo nei guai. Tornare su? Non concluderemmo nulla. Tentare di portare a termine la missione? Un gesto eroico, non c'è che dire, ma quanto fattibile?

Respiro lentamente, cercando di non farmi sentire: sembrano le classiche guardie stupide, che cliché! Ma sono kaketama reincarnati, questo rende tutto più pericoloso.

Guardo per le scale, meditando la ritirata. Allungo la mano, per prendere quella di mamma e dire di tornare su, ma non la trovo. Allarmata mi giro e non la vedo.

-Cos...?

Sento un rumore e vedo un enorme falco cadere a terra, svenuto, forse.

-Chi sei, ragazzina?

Mi affaccio. Che sta combinando?

Mamma mi guarda.

-Aiko, scappa!

...Che? Ma che sta dicendo? Prima si butta nella mischia e poi mi dice di fuggire?

Il kaketama si gira verso di me. Sobbalzo. E' orribile, non c'è altra parola per descriverlo. Ha delle grosse corna che gli escono dalla testa che gli fanno ombra sul volto mezzo umano, gli occhi sono infossati e sembrano tizzoni ardenti, la bocca storta mostra parte di una gengiva rossa e gonfia.

Nello stesso momento in cui si volta, il kaketama singhiozza, cadendo a terra: ha il pezzo di ferro conficcato nel dorso.

Mi avvicino, non vedendolo muoversi. Lo indico.

-E' morto?

-Ah, non lo so, ma c'è abbastanza tempo per completare la nostra missione.

Mamma mi guarda e mi sorride.

-Tutto programmato: non avrai mica creduto che mi fossi gettata in mezzo a questi due senza uno straccio di piano, no?

Si china verso il kaketama ed estrae la propria arma improvvisata chiudendo gli occhi e facendo una smorfia di disgusto.

Li fisso.

-Non credevo sarebbe stato così semplice toglierli di mezzo.

Mamma, voltando il capo, agita il ferro per togliergli un po' di sangue dal demone reincarnato.

-Chiamalo “semplice”! Io direi che l'aggettivo più adatto è “schifoso”.

Sorrido divertita.

-Adesso, è quella la porta?

-Mh? Ah, sì.

Ci avviciniamo.

-La... la apriamo?

Annuisco. Poso la mano sulla maniglia -cerco di non leggere il cartello che dice di non entrare- e la giro. La porta si spalanca di botto, mostrandoci uno spettacolo singolare e forte. Rimango stupefatta, mentre mamma lascia cadere la nostra armuccia.

-Oh... Santo...

La sento cedere accanto a me, la vedo in ginocchio davanti alla soglia della stanza. Sospiro, sento le tempie pulsare per la paura e per la sorpresa. Rivolgo nuovamente attenzione a ciò che c'è davanti a me.

Quello che un tempo sembrava un cuore, ora non è più tale. Pulsa, è vero, continua a farlo, ma la materia di cui è fatto non è più quella di una volta, la sua forma e il suo colore sono diversi. Eccolo lì, il nostro “cuore”, nitido, brillante, quasi elettrico, avvolto da una strana nube bluastra che si muove in continuazione, da cui spuntano ogni tanto forme di visi e di mani e di schiene. E' scuro, eppure luminoso, è raccapricciante, ma anche incredibile: se non sembrasse una grande e pericolosa bomba a orologeria, potrei definirlo come “affascinante”.

Ma non c'è il tempo per ammirarlo, né per pensare molto alle conseguenze. Il feto di quel disastro era cresciuto, se così vogliamo dire, metaforicamente parlando. In parole povere, quello che fino ad allora era solamente un insieme informe di anime e demoni senza una ragione stava diventando poco a poco vivo e forte: era energico, a suo modo, singolarmente frustrante.

Era giusto chiamarlo “cuore”? No, perchè il cuore è ciò che dovrebbe stare al centro, all'interno, e invece quello più che una conseguenza, un passaggio mediano, sembrava un inizio.

Scuoto mamma per la spalla. Ha quasi le lacrime agli occhi e anch'io ho il battito che va veloce come un cavallo imbizzarrito. Le labbra sono secche, ci passo la lingua sopra.

-P... prendi il pezzo di ferro.

-S... Sì...

E' tremante, poverina, è spaventata, ma si alza afferrando con decisione quella che sembrerebbe la nostra ancora di salvezza e fa un passo dopo l'altro con me. Posso solo immaginare quanto sia confusa e profondamente intimorita, posso solo pensarci: lei non sa nulla di tutto questo, era presente fin dal principio ma non era mai stata nelle retrovie.

Quindi, eccoci, ci stiamo avvicinando piano piano, come se la terra si dovesse spaccare da un momento all'altro. Mi guarda.

-Lo... lo faccio?

-Sì.

Lei alza il ferro, caricandolo con la propria forza, ma viene bloccata da delle specie di corde, di liane.

-A... AIKO?!!

Cerco di muovermi, ma qualcosa mi ferma i piedi, mi impedisce di spostarmi. Mi sento come in delle sabbie mobili.

Quel “cuore” si è difeso.

-AIKO?!

Non riesco neanche a voltare la testa. Qualcosa di freddo mi sta passando sulla pelle, mi trascina verso il centro di quel demone senza forma e, probabilmente, sta facendo lo stesso con mamma. Chissà se papà sta continuando ad aspettare il nostro ritorno! Ma, soprattutto, chissà se faremo ritorno! Non possiamo muoverci, non possiamo fare nulla.

-Mamma...

La sento sobbalzare: probabilmente non è abituata a sentirsi chiamare così. Cerco di sorridere.

-Riusciremo a uscire. Vedrai, riusciremo a vincere questo coso.

-Lo so, Aiko, lo so.

La sua voca è determinata, decisamente più sicura della mia che invece è vacillante e incerta. Lei ci crede davvero, ci crede davvero, mentre io lo dico solo per autoconvinzione.

Ma se lei pensa che ci riusciremo, allora sarà così sicuramente. Sì, sicuramente.

Non riesco a respirare, il volto è affondato in quel fulcro. Ora siamo dentro. Chiudo gli occhi, sentendomi quasi nuda, scoperta. Sento dei rumori strani, come sospiri e mormorii. Comincio a sentire un senso di vuoto e di profonda tristezza, ma poi questa sensazione scompare. Rinizia dopo poco e, ancora, ritorna a non esserci più. E' come se il mio animo la rifiutasse, la rigettasse fuori appena cerca di possedermi. Per un momento mi sembra che i miei pensieri prendano la forma di Hajime, quel ragazzo che sembra non sia interessato a me nel senso che voglio io, che pare gli piaccia una di quelle ragazzine della sua classe. Dunque, ecco che il secondo dopo quel pensiero non c'è più.

Ma certo! E' come se un kaketama cercasse di forzare la mia anima per entrare! Ma io sono già stata posseduta da un kaketama e quest'ultimo già se n'è andato: non soffro, non sto soffrendo, non ho più alcun vuoto abbastanza forte da essere un nido per un demone, perciò riesco a impedire il suo ingresso.

Mi sento improvvisamente voltare e rivoltare bruscamente. Sbarro gli occhi quando ho la sensazione che qualcosa mi abbia colpito. Vedo come se fossi sott'acqua: annebbiato, di uno strano colorito. Mi sembra di scivolare sempre più in giù e poi di essere lanciata nuovamente in alto.

Improvvisamente, sento un forte dolore alla testa e al volto. Mi porto una mano alla guancia, guardando il pavimento.

-...Sono fuori...?

Mi giro, cercando di guardare nel “cuore” per vedere se anche mamma sta riuscendo a uscire. Non vedo nulla. Sì, è vero, tutto sembra in sobbuglio, ma... ma nessuno ritorna...

Mi sento a disagio: ho paura che mamma ricada vittima di qualche kaketama. So che è una ragazza forte, ma sono comunque preoccupata. In fondo, io ho conosciuto la donna che diventerà, non la giovane che è!

Vedo la mano di Chihiro sbucare, ma subito viene ripresa: sta lottando. Ancora, mi sembra che stia per scappare. Giungo le mani, torturandomele. Dopo qualche secondo, tutto pare placarsi.

-No... MAMMA! MAMMA!!

Neanche un attimo dopo, appena l'eco della mia voca si perde, vedo la sua testa, il suo busto uscire. Non faccio in tempo ad avvicinarmi per aiutarla che riesce a sbloccarsi.

Caduta a terra, si gira, con la mano cerca il pezzo di ferro che prima aveva perso a terra, la trova. Lo stringe fra le mani. Lo fissa un momento, prima di colpire il “cuore”. Non esce sangue, non si sente un suono. Il respiro affannoso di mamma è l'unica cosa che riesco a percepire.

-Beh... è... stato fatico...

Improvvisamente, il fulcro brilla più forte, quasi mi acceca -sono costretta a coprirmi gli occhi- e da esso proviene un gorgoglio che poco a poco diviene più rumoroso, quasi un rombo. Dalla superficie sembra formarsi una schiena, della braccia, dei visi, ali e code. Si sentono delle voci, dicono cose senza senso, sembrano insulti e chiacchiere, malelingue.

Facciamo dei passi indietro, cercando di capire cosa sta accadendo. Non dovremmo aver ucciso il “cuore”? Dunque, perchè sta producendo quelle forme?

Qualcuna di esse riesce a staccarsi dal “cuore”, ma non riescono a completare la trasformazione. I loro tratti sono definiti solo a pezzi, ma sono veloci, si muovono a scatti rapidi.

Io e mamma ci giriamo, ma davanti alla porta vediamo i due kaketama risvegliati di prima. Eppure sembrano deboli, sembrano più sfocati e scomposti rispetto a prima.

Chihiro afferra nuovamente il pezzo di ferro, ma lo lascia cadere sobbalzando.

-Che c'è? E' caldo?

-No, è troppo freddo.

Si copre i palmi con le maniche della maglietta e riprova. Mi guarda.

-Credo sia la sua ultima difesa: provo a ricolpirlo.

-Sicura che ciò non faciliterà questi... “cosi”?

-Beh, no, ma meglio rischiare.

-Cosa? Eh, no, aspetta!

-Troppo tardi.

La vedo ricolpire il fulcro una, due volte. Sta facendo effetto, lo vedo, ma ciò basterà?

Le forme si sfaldano, si decompongono, perdono luminosità, ma continuano a muoversi, morenti, come pesci fuori dall'acqua e che cercano di respirare con le branchie.

Mamma lascia l'asta di ferro e mi prende per mano.

-Andiamocene ora!

Mi giro all'entrata. I kaketama che prima avevamo attaccato poco a poco stanno perdendo la loro concretezza. Quindi quel “cuore” era davvero fonte di potere e forza...! Sospiro. E' una fortuna.

Mamma parte a razzo e io cerco di starle dietro come posso. Per le scale, inciampiamo ben più di una volta. La fretta ci rende impacciate e goffe.

Dal fondo, dalla stanza dove stava il “cuore”, sentiamo come dei botti, la luce poco a poco scompare del tutto. Ce l'abbiamo fatta, ma la cosa ha ottenuto l'effetto sperato?

Quando usciamo, la differenza di luce ci costringe a stare ferme un bel po' per riabituare gli occhi. Ne approfittiamo per muovere un po' tutti i muscoli, per sentire se ci fanno male. Prima, dalla paura, non ci abbiamo pensato molto.

Mi prendo la milza e cerco di regolare il respiro, mentre mamma sbatte le palpebre confusa.

Dopo qualche secondo, mi guarda e tenta di sorridermi.

-Andiamo?

Annuisco.

-Andiamo.

Mamma corre a destra, con rinnovata energia.

-Ehm... Chihiro?

-Sì?

-Dobbiamo andare... di là.

Lei si volta.

-Ah. Sì, ecco, lo sapevo. Volevo vedere se eri attenta.

Mi passa davanti e continua a correre nella direzione opposta a quella dove stava andando prima. Sospiro. Anche questo, grande cliché.

 

Ci nascondiamo dietro una colonna della struttura scolastica. Vediamo una demone venire sbattuta a poca distanza da noi. Non si rialza per un po', ma poi si risolleva acciaccata in aria, tornando all'attacco.

-I kaketama ancora non sono scomparsi, Aiko!

-Forse il “cuore” ancora non è definitivamente morto... bisogna attendere un po'.

-GIU'!

Mamma mi fa abbassare la testa quando il nostro nascondiglio viene semidistrutto.

Ci rialziamo tossendo a causa della polvere. Ci guardiamo intorno. La battaglia non solo era continuata, ma era addirittura peggiorata. Nonostante si vedano più demoni rispetto all'inizio, le cose non vanno bene.

Molte sono a terra senza muoversi e, ancora, il fatto che siano dovuti intervenire anche i comuni esseri umani, cioè i buddy, è un brutto segno. Molti non riescono ad essere di un reale aiuto: nonostante ci siano persone di ogni età, sia uomini che donne, nessuno sa bene cosa fare. Non sono guidati, la battaglia è, da entrambe le parti, senza un filo logico, come viene, tutti sono lasciati da soli a combattere contro il proprio nemico. Nessuno fa nulla per cercare di riunire le forze e fare un attacco che determini qualcosa. E, del resto, come si potrebbe in mezzo a quella confusione? Nessuno ascolterebbe...

Mamma si mette una mano fra i capelli, guardandosi intorno nervosamente.

-Cosa c'è?

-Dov'è Katsuragi?

Rivolgo lo sguardo verso il campo di battaglia. Effettivamente non lo vedo, non riesco neanche a scorgerlo. Sarà normale in tutta questa confusione?

-Katsuragi!

Alzo lo sguardo.

-Hakua!

-Allora, avete fatto?

La demone si nasconde insieme a noi.

-Sì, ma come vedi non sembra che le cose siano cambiate.

Si mette una mano sul mento.

-Forse ci vuole tempo perchè si abbia un qualche effetto.

Ci guarda.

-Comunque, prendete questi.

Hakua afferra il proprio manto di piume, tagliandone due piccoli pezzi.

-Che ci dobbiamo fare?

-Innanzitutto, li potete usare per difendervi. Basta fare così e così e, come vedete, si tramutano in due specie di scudi. Non vogliamo mica che moriate, no?

Io e mamma scuotiamo la testa, accogliendo con gratitudine il dono di Hakua.

-Senti, Hakua, ma dov'è mio padre?

-...Tuo pa... ah, sì, Katsuragi. Ci sta aiutando a combattere Takami, ma non essendo un demone non può fare molto. Tuttavia, almeno ci dà qualche dritta e siamo riuscite a ferire il nemico in più punti. Ma ancora non cede. Non so quanto potrà resistere, o meglio, non so quanto noi potremo resistere. Katsuragi si sta battendo molto valorosamente, non c'è che dire, non pensavo ne fosse capace, ma... Non c'è nessuna svolta. Ogni tanto prova a parlare con Takami. Non so bene quali siano le sue intenzioni, se sappia cosa fare o meno.

Sospira.

-Che situazione complicata...

Io e mamma guardiamo le nostre difese e poi annuiamo. E' lei a prendere la parola.

-Portaci da lui.

-Come?

-Ormai stiamo in mezzo al disastro, non c'è nient'altro che possiamo fare, no? Portaci da Katsuragi.

Hakua fissa mia madre negli occhi, cerca di farla desistere, ma Chihiro continua a essere ferma nelle proprie intenzioni. La demone, dunque, sospira nuovamente.

-Va bene, vi porterò da Katsuragi. Ma se vi ferite, non dite che non vi avevo avvertito.

Cominciamo a muoverci velocemente nel campo di battaglia, tentando di non incappare in nessun kaketama libero.

Ci guardiamo sollevate quando improvvisamente vediamo qualche nemico cominciare a indebolirsi, cominciare a svanire totalmente in alcuni casi. La nostra piccola avventura sta facendo effetto, finalmente.

Hakua sembra non farci troppo caso e, con un'ultima incitazione, ci porta davanti a Takami, che si sta guardando intorno confuso. Probabilmente non capisce cosa sta accadendo, perchè molti dei suoi alleati non ci sono più. Poi posa la propria attenzione su di noi e gorgoglia: avrà capito?

-A quanto pare stai perdendo di nuovo, Takami.

-Stai zitto, Katsuragi.

-Non pensavi che sapessimo dell'esistenza di quel fulcro dentro la scuola, eh?

-Silenzio.

Mamma sbarra gli occhi, vedendo papà quasi apparire dal nulla vicino a noi (in realtà ci è semplicemente corso accanto).

Mi mette una mano sulla spalla.

-L'osso duro è lui. Sta arrivando anche la polizia: la nostra lotta non sta passando totalmente inosservata. Senti? Il terremoto è cessato del tutto. Ora le persone cominciano ad accorgersi che qualcosa non va.

Ridacchia.

-L'Inferno avrà il suo bel da fare per modificare la memoria a tutta la popolazione!

Un mugolio ci fa sussultare. Hakua ha tentato di colpire Takami con la propria falce. Non gli ha fatto neppure un graffio. Viene spinta lontano e presa al volo da alcune sue compagne che, man mano, stanno arrivando.

Papà si guarda intorno, soddisfatto.

-Un attacco contemporaneo di tutte loro dovrebbe metterlo in seria difficoltà. Elsie.

-Sì, Kaminii-sama?

-Sì, Kaminii-sama?

Papà guarda entrambe le Elsie, poi scuote la testa.

-Intendevo quella presente.

Zia sorride arrossendo.

-Ah! Uh! Ok! Io assisto Aiko-sama!

Mi si mette accanto. Mamma guarda confusa le due Elsie.

-Ehm... ciao, Chi-chan!

Le fa un saluto con la mano. Lei sbatte le palpebre, poi si mette una mano sulla tempia.

-Questa storia mi farà venire il mal di testa.

Le sorrido, mentre vedo con la coda dell'occhio l'altra Elsie prendere Keima da sotto le ascelle per cominciare a volare.

-Pronto, Kaminii-sama?

-Mh.

Evitando una compagna che viene abbattuta da Takami, i due si alzano da terra, dirigendosi verso il bersaglio. Mamma mi mette il proprio scudo davanti: qualcosa ci stava arrivando addosso.

-Grazie...

-Nulla.

Mi ha salvata un'altra volta. Prima o poi dovrò ripagare.

Sento un boato quando Takami sbatte la coda a terra, alcune pareti della scuola crollano e io e mamma, che non voliamo, cadiamo. Ci guardiamo un attimo intontite, poi mi rialzo e aiuto mamma a fare lo stesso. Alziamo lo sguardo. Takami si sta sollevando. Le mani reggono il suo corpo, il suo busto si alza, si spolvera il ventre coperto di terra -ci era sdraiato sopra- e la coda si arrotola. Si erge in tutta la sua altezza. Faccio un passo indietro, aprendo la bocca: non mi ero resa conto fosse tanto alto!

Mi guardo intorno: dov'è finito papà? Dov'è Elsie?

-Aaaaaaah!

Sobbalziamo, sentendo il nemico gridare e muoversi cercando di togliersi qualcosa da dietro. Vediamo Keima e Elsie venire scaraventati a terra, mentre del sangue copioso esce dal dietro del collo del nemico.

Il collo è una zona praticamente fatale a prescindere dall'essere di cui si sta parlando. Un taglio netto al collo porta immediatamente alla morte e, anche se mal assestato, un colpo di una qualsiasi arma tagliente ad esso può far perdere molto sangue, indebolire, far perdere i sensi. E' stata una mossa intelligente, non c'è che dire, ma quanto può avergli fatto male?

Takami guarda il proprio sangue scendergli lungo la spalla e mi sembra vederlo gonfiarsi. Si guarda intorno, cercando di trovare con lo sguardo papà e Elsie, che si sono spostati. Appena si gira, vedo qualcosa di veloce e lucente colpirlo proprio nello stesso punto, praticando un taglio più profondo e preciso.

Takami non urla, ma si gira sorpreso, vedendo Hakua allontanarsi il più velocemente possibile, per quanto il manto di piume può permetterle.

La prima goccia di sangue tocca terra: è grande e l'odore è pungente. Eppure Takami non è morto, ancora no, anzi, si erge ancora su di noi, guardandosi intorno esterrefatto per essere stato così vulnerabile.

Le altre demoni si guardano, ma ormai hanno capito dove colpire e ormai sanno che è possibile ferirlo. Si gettano quasi simultaneamente sul nemico, puntando tutte al collo, ma Takami ha sei braccia e sei mani, si difende molto bene. Hakua lo ricolpisce da dietro, spostando il proprio obiettivo più in là.

-Credo che stia per finire.

Papà, a poca distanza da noi, guarda la scena.

-Però nessuno di questi colpi è quello di grazia.

Rivolgo la mia attenzione alla scena con aria interrogativa. Che intende dire?

Ormai il sole sta tramontando, i suoi ultimi raggi tingono di uno strano arancione la battaglia, che ormai sembra stia terminando.

Papà anche si rigetta nella lotta, grazie a Elsie, e anche io e mamma decidiamo di dare il nostro piccolo contributo.

All'improvviso, vediamo la maschera che copre metà del volto di Takami incrinarsi. Papà gli dà un colpo, facendola cadere. Trattengo il fiato e mi sembra di vedere mamma chiudersi gli occhi.

Dietro la maschera c'è solo uno spazio vuoto.

Rimando esterrefatta: cosa ne è rimasto del bel viso che aveva la prima volta che l'ho visto? Aveva un bel profilo, le proporzione erano perfette, era il volto che credo ogni uomo avrebbe voluto avere, perchè ora non l'ha più? Eppure il vuoto che ora sta al posto della faccia sembra muoversi, quando sentiamo Takami tossire, come se qualcosa ci fosse ancora, in fondo.

Il nemico si porta una mano alla gola insanguinata, ai tagli ben visibili su quasi tutto al collo, fatti per lo più da Hakua e altre capo zona. L'avevano fermato tutte con il manto di piume, le sue sei braccia erano quasi fuori uso, eppure colpirlo era stata comunque una grande impresa che non tutte erano riuscite a compiere.

Papà e Elsie ce l'avevano fatta. Io e mamma non eravamo riuscite a fargli neppure un graffio.

Takami cade a terra, nuovamente a pancia in giù, sembra girare il viso e guardarsi intorno, eppure non ha volto, mi sembra che alcuni fiori comincino a cadere.

Che... che stia morendo? Dopo tutto questo, bastava colpirlo nel luogo in cui tutti siamo più vulnerabili e indifesi?

Elsie poggia papà a terra. Lui tossisce -è molto stanco- e si avvicina al nemico.

-Takami.

-Mmmh...

-Hai fatto male i tuoi calcoli, hai nuovamente perso, e stavolta stai sparendo, non sarai soltanto imprigionato. Hai solo peggiorato la tua situazione.

-N... Non...

Sembra difficile per lui parlare.

-Credo che tu non abbia perso per non essere stato abbastanza accorto. Il tuo piano era... quasi perfetto. Eri circondato di nemici da ogni parte, eppure sei riuscito ad andare avanti e a rimanere nascosto per molto tempo.

Papà si mette una mano sul petto, abbassando lo sguardo.

-Ma. Ma, hai sbagliato una cosa. Hai fatto un grandissimo errore. Hai sottovalutato il potere che ha l'Amore sugli esseri umani. Eppure, da parte tua, dovrebbe essere uno sbaglio imperdonabile, considerando la tua discendenza.

Papà sospira.

-Credo di... averlo io stesso sottovalutato. Infatti, l'Amore che intendo io, che abbiamo entrambi perso di vista, è spontaneo e illogico. Mi costa molto dirlo, ma, in certi casi, è anche più forte di quello creato su una conquista.

Lo guardo incuriosita dal suo discorso, mamma lo guarda trepidante.

-Io... non credo di essere ancora capace di amare così tanto qualcuno, eppure, la tua sconfitta è stata proprio in nome di questo Amore!

Takami sussulta, sembra voler dire qualcosa, ma non sembra farcela. Mi sento impietosita tutto di un tratto, di fronte al suo agonizzare prima di morire.

-Takami.

Papà fa un passo avanti.

-Ciò che ti ucciderà non saranno i colpi che hai subito: infatti vivi e mi stai ascoltando! Se ti lasciassimo qua, probabilmente cominceresti a guarire e a rigenerare la carne e la pelle.

Vedo anche mamma fare un passo avanti. Mi sembra di sentire il cuore scoppiare per l'emozione, per l'affetto verso mio padre che sta lì a parlare (non so bene a che scopo), il suo discorso mi colpisce e sento che anche mamma prova la stessa cosa e così Elsie e Hakua: è quasi palpabile.

-Ciò che ti ucciderà è la stessa cosa che tu hai abbandonato, secondo ciò che mi è stato raccontato, per il sogno di costruire un Inferno più potente di ogni altra cosa. Ebbene, se ciò che ti ha fatto uscire allo scoperto è stato l'Amore di Chihiro, lascia che adesso sia il mio, per quanto sciocco e alquanto irragionevole, a sconfiggerti.

Takami sembra quasi non respirare più, inizia a muoversi spasmodicamente, i fiori sul suo capo cominciano a marcire,

-L'hai detto anche tu, me l'hai dimostrato che io e te siamo in una qualche misura ancora collegati, no?

Mi guarda.

-Giusto?

Lo vedo sorridere e rimango stupita da quel sorriso, perchè è diverso. E' molto caldo e sicuro, fino a questo momento non l'avevo mai visto sul Keima di questo presente, l'avevo solo visto sul Keima che sarà già padre e marito.

Sento le lacrime agli occhi, il cuore è impazzito nel petto, mi sembra di iniziare a correre verso papà per abbracciarlo (da quant'è che non lo faccio?).

Takami esala l'ultimo respiro.

 

8 Luglio, Domenica, ore 19:47

La missione è completa, il salvataggio è stato effettuato, sto tornando a casa.

Zia ha la sua mano sulla mia spalla e ridacchia chiacchierando con la Elsie del passato.

Guardo papà e mamma, che mi fissano.

Lui sembra essersi già abituato all'idea che Chihiro sarà sua moglie, mentre lei sembra ancora scioccata dal fatto che io fossi sia figlia e lei non se ne fosse accorta. Infatti, mi guarda inclinando la testa.

-In effetti mi ricordavi qualcuno.

Rido, prendendo gli occhiali dalla tasca e mettendomeli sul naso (davanti a lei non li avevo mai indossati). Lei avvicina il suo viso al mio, scrutandomi.

-Nessuno potrà mai dire che sei figlia dell'idraulico.

Papà scuote la testa, poi mamma lo guarda.

-Aiko, non dirmi che sei diventata anche te un'otaku, per favore.

Le faccio vedere la PFP, sorridendo. Papà annuisce.

-Il sangue Katsuragi non mente.

-Ho procreato una piccola Otamega, oh, fantastico.

Rido: lo dice spesso anche a casa, ma la cosa non le dà troppo disturbo, lo so bene.

-Ma hai preso qualcosa da me?

-Sono la vocalist di una band, che ha ripreso il nome dalla band tua.

Lei sorride, gonfiando il petto.

-Ah, lo sapevo che doveva esserci qualcosa: cominciavo a pensare che Katsuragi ti avesse fatto da solo.

Scuoto la testa, sospirando. Devo dire la verità, mi mancheranno un po' questi genitori giovani quanto me... Zia mi chiama.

-Aiko-sama, andiamo!

-Arrivo.

Prendo tutti gli oggetti che avevo portato con me, abbraccio mamma e papà.

-Ah, uhm, papà.

-Sì?

-Sai che per premio domani ti toglieranno dall'unità kaketama, sì?

Lui sobbalza, emozionato.

-Davvero?

-Sì, e a questo punto non hai più scuse, mettiti subito con mamma.

Lei scuote la testa.

-Io ancora non ci sto capendo nulla.

-Meglio così.

-Aiko-sama!

Mi giro.

-Uhm, beh, ci vediamo tra qualche annetto.

Li saluto con la mano, dirigendomi verso zia. Spariscono da davanti a me. Nei pochi secondi che passano, zia mi dice che l'Inferno del nostro presente cambierà i ricordi di tutti e Chihiro non si ricorderà nulla di tutta la vicenda dei kaketama. Io scomparirò dalla loro testa. Poi, non vedo più nulla.

 

21 Novembre, Martedì, ore 22:48

Sono a casa, nella mia camera, sdraiata sul letto.

Cosa? Un sogno?

Mi alzo, guardandomi intorno. Tutto sembra a suo posto, nulla sembra essere stato mosso e pare che non sia stata via neanche per un secondo. Quindi... mi sono immaginata tutto?

Mi passo una mano fra i capelli. Sobbalzo. Sono corti! Significa che è successo davvero!

Mi alzo in fretta, uscendo dalla mia camera. Guardo ogni singola foto nella casa: un paio di esse sono diverse, ce n'è una in più su uno scaffale, ma tutto sembra essere rimasto lo stesso.

Guardo i miei documenti scolastici: ho il mio nome, sono nata lo stesso giorno... Direi che ho fatto un buon lavoro. Vado in bagno a guardarmi allo specchio: non ho più nessun collare.

Scendo, andando nella stanza in cui mamma e papà stavano parlando prima che me ne fossi andata, e ci sono, stanno là e stanno nelle stesse posizioni di quando me ne sono andata.

Entro.

-Mamma! Papà!

Loro si girano, guardandomi perplessi.

-Che c... quando ti sei tagliata i capelli?

Faccio un cenno con la testa, come per dire che non importa, prima di sorridere.

-Vi amate, vero?

Ridono.

-Naturalmente.

Sospiro.

-Io... non credo di essere ancora capace di amare così tanto qualcuno, eppure, la tua sconfitta è stata proprio in nome di questo Amore!

-In nome di questo Amore...

-Come, Aiko?

-Niente niente. Lasciate perdere. Vado a dormire.

Li saluto, augurando la buonanotte e risalendo le scale fino in camera mia.

-In nome dell'Amore, mh? Suona bene.

Mi rigiro, chiudendo gli occhi. Mi metto una mano sul cuore.

-Suona bene...

 

 

Note di Elfin:

Voi non avete idea di quanto mi costi mettere questo capitolo. Per questo ho ritardato tanto, non molto per scriverlo, ma per inserirlo. Nonostante sappia che non è che sia la mia ultima storia in questo fandom, mi piange il cuore mettere che è completa. Mi ha accompagnato per un bel pezzo di quest'anno: è come lasciare un vecchio amico! ='(

In realtà, è stato anche un problema scriverlo questo capitolo, infatti non ho mai aggiornato neppure le raccolte su questo fandom. Mi sono impegnata molto a scriverlo e credo che alla fine sia la degna conclusione.

 

Ringraziamenti speciali:

Violaine che ha recensito tutti i capitoli =)

Kirakora che ne ha recensiti la maggior parte (qualcuno se l'è perso a causa di impegni esterni, ma è stata comunque di enorme sostegno =D)

Chibs che ha recensito fino a che non è totalmente scomparsa da EFP

Violaine, Kirakora e Chibs tutte insieme per aver messo la storia fra le preferite ;)

I lettori e le lettrici silenziosi/e che hanno seguito tutta la storia dall'inizio alla fine

I lettori e le lettrici silenziosi/e che, sporcaccioni/e, hanno letto solo il nono capitolo, quello dell'hotel XD E sono circa una trentina! Ragazzi/e, siete proprio senza vergogna XD

 

Piccoli avvisi finali:

Ricordatevi che il 6/6 uscirà il nuovo volume di TWGOK, oltre a essere il compleanno del nostro Keima *-*

Il 18/6 uscirà il nuovo OAV su Kanon.

A luglio, non ricordo a memoria il giorno, inizierà la terza stagione di TWGOK, che a quanto pare prenderà il cosiddetto “Arco delle Dee” (credo sia quello che stiamo leggendo sul manga, perciò a vederlo ci faremo tutte un bello spoiler gigante XD) =)

Andate a votare per l'approvazione di alcuni personaggi in alto a sinistra con “Aggiungi Personaggi”: non permetterò che la mia piccola Shiori sia esclusa dal gruppo!

 

Kiss

 

Incipit della prossima piccola long:

Delle piroette di fumo si alzavano dal ribollire fumante delle pozioni; i gargoile immobili fissavano le formule alchemiche incise alle pareti, i loro occhi scendevano sui fogli già ingialliti eppure appena comprati, sulle mura spesse e possenti. Era quasi una cella, quella stanza, libera da ogni contatto con la realtà, pura: da sotto la cattedrale, non si poteva neanche vedere.

-Yokkyun, non ce la faccio.

Aspetto tutti quanti ;)



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