La fine di Bloody Agust

di Queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il rapimento di Kriou ***
Capitolo 2: *** L'incantesimo ***
Capitolo 3: *** scontro finale ***



Capitolo 1
*** Il rapimento di Kriou ***


ADDIO AZALEE

Salve a tutti!! Questa è la mia prima fic su Orphen!! Spero che vi piaccia.

p.s: io non so come finisce questo anime, ho solo ideato un piccolo finale.

 

Buona lettura!

 

 

LA FINE DI BLOODY AGUST

 

Capitolo 1: Il rapimento di Kriou

 

Il sole splendeva alto nel cielo limpido e sereno completamente privo di nuvole. Nella foresta regnava il silenzio… un silenzio spettrale che veniva rotto, di tanto in tanto, dal fruscio delle foglie mosse dal vento.

Ad un certo punto furono delle voci ad interrompere la quiete che si era creata…

Kriou: Uffa! Orphen mi potresti rispiegare cosa facciamo qui?? Sono due giorni che vaghiamo senza meta in questa buia foresta piena di insetti schifosi…

Stette un attimo ad aspettare una risposta ma lo stregone non la guardo neanche.

Kriou: Orphen non puoi ignorarmi così… dovrò pur sapere dove ci stiamo dirigendo…

Ma lo stregone continuava ad ignorala facendo innervosire non poco la ragazza.

Ormai Kriou stava andando su tutte le furie… proprio non sopportava Orphen quando si comportava così…

Majic, che ormai ci era abituato, se ne accorse subito, e per evitare l’ennesimo litigio prese la parola.

Majic: Kriou, il maestro ti ha già spiegato due giorni fa cosa dobbiamo fare qui…

Kriou: Ma io non è che ci ho capito tanto…

Orphen, esasperato a causa delle lamentele della ragazza si voltò.

“Finalmente si è deciso a rispondermi…” pensò Kriou… ma fu costretta a cambiare subito idea quando stregone disse a Majic, con aria molto scocciata…

Orphen: Majic, ti sarei molto grato se potessi spiegarglielo tu… dato che io mi sono stufato di ripetere sempre le stesse cose ad una persona che non capisce…

Krio stava per esplodere, per fortuna Majic intervenne prontamente iniziando a spiegare alla ragazza cosa facevano in quel bosco.

Majic: Vedi Kriou, questa non è una foresta normale, da qualche parte qui dentro partono degli impulsi magici molto potenti… ed il signor maestro vuole scoprire da dove partono e che cos’è che li emana…

Kriou: Questo lo sapevo… quello che voglio sapere è che cosa gliene importa a lui di questi impulsi, avanti dimmelo!

Majic: Vedi il signor maestro…

Poi si bloccò.

Kriou: Allora Majic cosa ti è preso?

Majic: Ecco… questo non lo so… il signor maestro non mi sembra che abbia mai aggiunto altro…

Kriou: Ma era proprio questo quello che volevo sapere!!!!!!

Poi con un braccio scansò Majic, che le si era parato davanti, e continuò a camminare finché non raggiunse lo stregone. Gli si puntò poi davanti ed iniziò a guardarlo negli occhi con un espressione poco raccomandabile che avrebbe fatto impallidire chiunque. Chiunque eccetto Orphen che ricambiava lo sguardo con un aria indifferente.

Questa situazione andò avanti per qualche secondo poi…

Kriou: Ora, o ci dici perché ci hai portati qui o io non mi muovo…

Orphen stette per un attimo in silenzio poi rispose come rassegnato…

Orphen: Se te lo dico… poi mi prometti che stai zitta per il resto della giornata?

Kriou: E va bene…

Orphen si diresse verso una roccia che si trovava poco distante da lui, sul un lato della strada e ci si sedette. Fu subito raggiunto dai suoi due compagni di viaggio che lo guardavano ansiosi di sapere.

Orphen: Vedete questi impulsi che si sentono sono uguali a quelli che percepisco tutte le volte prima della comparsa di Azalee…

Poi fece una pausa, alzò lo sguardo e rapidamente gettò un occhiata ai suoi amici, riabbassò lo sguardo e continuò.

Orphen: … questo mi ha portato a pensare che forse da queste parti… ci sia il nascondiglio di Azalee.

Kriou e Majic rimasero in silenzio, come se non avessero afferrato il concetto, ma la loro reazione non si fece attendere, o meglio, la reazione di Kriou non si fece attendere…

Kriou: Ma tu sei completamente pazzo!

Majic: Calmati Kriou, dopotutto perché ti stupisci? Infondo lo scopo del suo viaggio è quello di salvare la signorina Azalee…

Kriou: Proprio per questo dico che è pazzo! Ma dico, vuoi salvarla o vuoi farti uccidere? Devo ricordarti che ci siamo imbattuti in Bloody Agust qualche giorno fa e che per poco non ci lasciavi le penne? Cosa pensi di risolvere andandole incontro senza avere almeno una certezza di poterla salvare eh? Secondo me faremmo meglio a tornare indietro ed elaborare un piano…

Solo ora che Kriou glielo aveva detto, Orphen, aveva capito di aver sbagliato… si era avventurato in quella foresta senza una precisa strategia d’attacco, così da mettere in pericolo non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi amici… non solo, ora riusciva a comprendere il perché di tutti i suoi fallimenti, aveva capito come mai ancora non era riuscito ad avere la meglio su Bloody Agust… aveva sempre pensato che fosse perché era troppo debole… ma ora capiva che c’era qualcos’altro che non andava… ogni incontro con Azalee era sempre stato casuale, e quindi non aveva mai avuto un piano… uno schema da seguire per essere sicuro di riuscire nel suo intento di ridare alla ragazza  la sua forma umana…

Orphen: Hai perfettamente ragione Kriou…

Kriou: Come scusa? Puoi ripetere ciò che hai detto?

Orphen: …Avanti torniamo indietro, quando sarò sicuro di poter salvare Azalee torneremo a controllare se è qui che si nasconde…

Kriou era sconcertata, non sapeva cosa rispondere, se Orphen le avesse detto qualcosa del tipo “non mi importa di quello che pensi tu si fa come dico io…” avrebbe sicuramente saputo cosa rispondere… ma, da quando avevano iniziato il viaggio, non c’era stata una volta in cui lui le avesse dato ragione… ed era per questo che ora non sapeva cosa rispondere…

Majic: E’ sicuro di quello che dice signor maestro?

Orphen: Si…

Si limitò di rispondere lo stregone alzandosi dalla roccia ed iniziando a percorrere il sentiero nel senso contrario a quale erano venuti.

Majic e Kriou esitarono un attimo, poi iniziarono a seguirlo.

Camminarono per un attimo in silenzio. Kriou sapeva quanto fosse importante per Orphen riuscire a salvare Azalee, forse era stata troppo dura con lui… sapeva di aver ragione, ma forse gli aveva sbattuto in faccia la realtà in maniera troppo brusca.

Kriou: Orphen senti…

Orphen: Si? Cosa c’è Kriou?

Kriou si sentiva stranamente imbarazzata, non sapeva se era il caso di ritornare sull’argomento o di stare zitta…

Kriou: Volevo chiederti scusa… non avrei dovuto essere così dura…

Orphen: Non devi scusarti… hai fatto bene… mi sono comportato da egoista…

Majic: Come da egoista?

Orphen: Vedete… se avessimo continuato la ricerca e ci fossimo imbattuti in Bloody Agust non avrei messo a rischio solo lamia vita… ma anche la vostra… meglio se torniamo in città, così avrò tutto il tempo di preparare un piano per poter finalmente rompere l’incantesimo che ha trasformato Azalee in un mostro…

Kriou e Majic non aggiunsero altro e continuarono a camminare in silenzio.

 

In un'altra parte della foresta…

 

Due piccole figure stavano vagando senza meta fra gli alberi della foresta. Una di queste aveva sulle spalle uno zaino, che sembrava molto pesante, mentre l’altra teneva una grossa spada.

Quest’ultima figura non faceva altro che lamentarsi…

Borukan: Quel maledetto di uno stregone… è tutta colpa sua se ci siamo persi in questa foresta!

Doochin: Ma fratello cosa centra ora Orphen?

Borukan: Stai zitto! Lui centra sempre, e poi è per seguirlo che ci siamo addentrati nella foresta quindi è colpa sua! Scommetto che ora è da qualche parte a ridere di noi…

Doochin: Se lo dici tu…

Borukan: Certo! Ma vedrai un giorno me gliela farò pagare… lo ucciderò e allora sarò io a ridere di lui AHAHAH!

Doochin scosse la testa facendo un sospiro di sollievo, oramai era abituato alle continue sfuriate di Borukan contro Orphen e sapeva che in quei momenti era meglio non contraddirlo.

Ormai era da un bel po’ che camminavano seguendo il sentiero che c’era all’interno della foresta, ma senza riuscire a trovare l’uscita.

Doochin: Scusa fratello…

Borukan: Cosa vuoi ora? Non vedi che sono concentrato per cercare di ritrovare la strada per uscire di qui?

Doochin: Non volevo disturbarti solo che…

Borukan: Solo che cosa?? Avanti vuoi dirmi cosa vuoi?

Doochin:: Questa strada mi è familiare… penso che siamo già passati di qui…

Borukan: Vuoi dire che stiamo girando intorno???

Doochin: Si…

Borukan: Non è possibile! E’ tutta colpa di quel maledetto stregone…

Doochin: Ancora? E cosa centra ora?

Borukan: E’ così evidente Doochin… ci avrà fatto un incantesimo per farci fare sempre lo stesso giro nella foresta… ha paura di me… sa che se lo raggiungo non ha scampo! Ma ti troverò prima o poi razza di stregone, e quando ti troverò ti ucciderò facendoti correre intorno ad un albero!!

Doochin: Si, si come no… Ora come facciamo?

Borukan: Semplice… usciamo dal sentiero…

Doochin: Cosa?

Borukan: Avanti, seguimi!

Disse passando attraverso dei cespugli  per poi scomparire tra le ombre della foresta.

Doochin: Ma così è peggio… tanto è inutile… Aspettami!

E così lo seguì.

Passarono un bel po’ di tempo a vagare tra le oscurità del bosco, ma alla fine riuscirono ad uscirne.

Borukan: Vedi Doochin? Che ti avevo detto, siamo riusciti ad uscire da quella maledetta foresta! AHAH

Doochin, più che preoccuparsi delle stupidaggini che diceva il fratello, si preoccupò di capire dove fossero finiti. Poco distante da loro c’era un piccolo lago, ma, al contrario di quello che diceva Borukan, si trovavano ancora la foresta… e lo si poteva capire dagli alberi che circondavano quella piccola oasi.

Doochin: Mi dispiace contraddirti fratello… ma ci troviamo ancora dentro alla foresta…

Borukan: Cosa?

Doochin: Guarda, tutt’intorno ci sono solo alberi… quindi non siamo usciti…

Ma il fratello sembrava non ascoltarlo. Qualcosa aveva catturato la sua attenzione… qualcosa che si trovava al di là del lago…

Doochin: Cosa stai guardando fratello?

Borukan: Laggiù… guarda… c’è una strana roccia…

Doochin guardò nella direzione indicata da Borukan… e la vide… più che una roccia sembrava una collina… però aveva qualcosa di strano. Aveva un colore insolito per una collina… era dorata.

Burokan: Avanti cosa stiamo aspettando?

Doochin: Cosa vuoi dire fratello?

Burokan: Avanti andiamo a vedere quella strana roccia più da vicino…

Doochin: Ma…

Burokan: Niente ma… non hai visto com’è strana? voglio vederla da vicino…

Doochin (con aria rassegnata): …E va bene, andiamo…

Così i due fratelli si incamminarono. Erano quasi giunti in prossimità della roccia quando sentirono un suono che li fece sussultare… non era proprio un suono… era come se qualcuno stesse respirando molto profondamente…

Burokan e Doochin si guardarono intorno con aria un po’ impaurita, ma non riuscirono a capire da dove potesse provenire.

Doochin: Sarà stato il vento…

Burokan: Già… ma non perdiamo tempo andiamo a vedere quella strana roccia…

Continuarono l’avanzata, ma vennero di nuovo spaventati da quello strano suono.

I due si guardarono l’un l’altro… questa volta riuscirono a capirne la provenienza…

Subito si nascosero dietro ad un grande masso che si trovava poco distante da loro.

Doochin: Fratello non credo che quella sia una roccia…

Burokan: Non occorre che me lo dici ci sono arrivato anche da solo!

Doochin: Secondo te di che si tratta?

Burokan: Penso che sia un mostro o qualcosa del genere…

Ad un certo punto sentirono  un altro rumore, il mostro si stava movendo.

Doochin: Dici che ci ha sentiti?

Burokan: Spero di no…

Poi alzarono la testa per vedere cosa stesse facendo. Fortunatamente stava ancora dormendo, aveva semplicemente cambiato posizione; ora aveva il muso rivolto verso i due ragazzi.

Burokan e Doochin riabbassarono subito la testa.

Doochin: Bene, dorme ancora…

Burokan non lo stava ascoltando, sembrava immerso nei suoi pensieri.

Doochin: Burokan mi ascolti?

Burokan lo guardò con aria seria poi gli disse: Non ti sembra famigliare?

Doochin: Come scusa?

Burokan: Non ti sembra di averlo già visto da qualche parte?

Doochin diede un occhiata veloce al mostro prima di rispondere.

Doochin: In effetti ora che mi ci fai pensare…

Fece una pausa poi con aria terrorizzata aggiunse: Non sarà mica…

Burokan: E già! Credo proprio che si tratti del mostro… Bloody Agust mi pare… quello che quello stupido stregone ha affrontato qualche volta senza riuscire mai a sconfiggere…

Doochin: Allora dobbiamo subito allontanarci di qui!

Burokan: Allontanarci?

Poi si alzò e iniziò ad avanzare lentamente verso il mostro.

Doochin: Burokan, dove stai andando? Dobbiamo scappare!

Burokan: Non ci penso nemmeno!

Doochin (uscendo anche lui dal loro nascondiglio): Cosa vuoi fare?

Burokan: Non lo hai capito? Voglio sconfiggere quel bestione e non credo che sarà tanto difficile ora che è addormentato… così potrò dimostrare a quello stregone che io sono mille volte meglio di lui perché riuscirò la dove lui ha sempre fallito…

Doochin: Tu sei pazzo! E come pensi di riuscirci?

Burokan: Semplice!

Poi, con molta fatica, prese la spada che teneva dietro la schiena e la sguainò.

Burokan: Con questa!

Doochin: Non ci riuscirai mai! Non riesci nemmeno a tenerla alta! Avanti andiamocene prima che sia troppo tardi!

Aveva perfettamente ragione; la spada era troppo grossa e pesante per uno della sua taglia…

Burokan: Zitto! Ora vedrai come riduco a fettine questo mostro ahahah

Poi si zitti improvvisamente alla vista dell’espressione che si era da poco stampata sul viso del fratello.

Burkan(ridendo): Cosa c’è Doochin? Sembra che tu abbia visto un fantasma!

Doochin (con voce tremante): F-fratello guarda alle tue spalle…

Burokan si girò lentamente… e impallidì improvvisamente; davanti a lui si stava alzando imponente la figura di Bloody Agust.

Ci fu un attimo di silenzio…poi il drago fece un passo in avanti verso Burokan, che impaurito, lasciò cadere a terra la spada e iniziò a  correre verso il fratello.

Burokan: Presto Doochin nella foresta li ci sarà più facile nasconderci!

Doochin: Va bene!

E, come fulmini, sparirono tra l’oscurità della foresta.

In quel momento Bloody Agust emise un verso, un ruggito, che si espanse per tutta la foresta.

 

Orphen e compagni si trovavano a poca distanza da li e poterono udire il ruggito in tutta la  sua potenza.

Majic: Cosa è stato?

Orphen: No… non ditemi che…

Poi la sua attenzione, ma anche quella di Kriou e Majic, fu attirata da dei rumori che provenivano da dei cespugli li davanti.

Orphen si mise in posizione d’attacco pronto a scagliare le sue lame bianche di luce. Il rumore si faceva sempre più vicino finché dai cespugli non uscirono, con grande sorpresa di Orphen, Kriou e Majic, Burokan e Doochin.

Finalmente quell’aria di tensione che si era creata si era allentata, Kriou e Majic tirarono un sospiro di sollievo, mentre Orphen, lentamente, lasciava la sua posizione d’attacco.

Orphen: Cosa ci fare qui? Ma, soprattutto, sapete cos diavolo sta succedendo qui? Cos’era quel ruggito di prima?

Burokan: Bel modo di accogliere chi ha rischiato la vita per affrontare quel mostro…

Orphen: Che mostro?

Burokan: Come “che mostro”? quello che affronti sempre tu… come si chiama… Bloody…

Orphen: …Bloody Agust….

Orphen pronunciò quel nome con un filo di voce.

Burokan: Esatto! Si proprio quello! Avrei voluto ucciderlo utilizzando la spada della signorina Everlastin…

Kriou si avvicinò minacciosamente a Burokan, lo prese per la maglia e lo tirò su in modo da guardarlo negli occhi, e scotendolo in continuazione gli disse…

Kriou: Tu… dov’è ora la spada… la mia spada! Parla che fine ha fatto! Allora mi vuoi rispondere? Guarda che sto per perdere la pazienza…

Majic: Kriou…

Kriou: Sta zitto Majic! E tu… cosa aspetti a rispondere???

Orphen: Kriou…

Kriou: Non ti ci mettere anche tu ora… non vedi che gli sto chiedendo dove ha messo la mia spada dato che non l’ha con se?

Makic: E pensi che da morto te lo possa dire?

Kriou si fermò e guardò Majic con aria interrogativa.

Kriou: Prego?

Majic: Guarda come lo hai ridotto…

Kriou ritornò con lo sguardo su Burokan; il povero ragazzo sembrava aver perso i sensi tra le mani di Kriou. Notandolo la ragazzo lo appoggiò a terra.

Kriou (un po’ imbarazzata): Bene, stavamo dicendo?

Orphen scosse la testa, poi si voltò verso Doochin.

Orphen: Allora dov’è la spada?

Doochin: Vedi…

Ma il ruggito di Bloody Agust tornò a farsi sentire per tutta al foresta.

Majic: Faremo meglio a sbrigarci se vogliamo uscire vivi di qui…

Orphen: Non dirmi che la spada l’avete lasciata con Azalee…

Doochin: Penso di si… è caduta a Burokan mentre fuggivamo…

Orphen: Accidenti!

Majic: Maestro cosa succede?

Orphen: Devo recuperare la spada, voi intanto andate!

Poi Orphen si addentrò, correndo, dentro al foresta.

Majic: Ma signor maestro!

Kriou: Orphen dove stai andando?

Ed iniziò a seguirlo.

Majic: No Kriou, non andare anche tu…

Poi, vedendola sparire tra gli alberi…

Majic: E va bene… voi due mettetevi al riparo… SIGNOR MAESTRO, KRIOU, ASPETTATEMI!

Così anche Majic sparì nell’oscurità della foresta.

 

Orphen impiegò pochissimi minuti per arrivare da Azalee, non era difficile capire dove potesse trovarsi grazie ai continui versi che emetteva.

Appena riuscì ad uscire dalla foresta la vide… Azalee o meglio Bloody Agust, si trovava li davanti a lui. Sentì il cuore che iniziava a battergli forte, aveva paura… non riusciva a capirne il perché, fino a quel momento aveva sempre affrontato Bloody Agust senza crearsi troppi problemi… ma ora, grazie a Kriou, sapeva che non poteva rischiare la vita inutilmente, se lui sarebbe perito in uno scontro, non sarebbe stata solo la sua fine, ma anche quella di Azalee, perché non solo non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe tentato di farle riprendere le sue sembianze umane, mai membri della Torre Della Zanna, dopo la sua morte, non avrebbero avuto più nessun ostacolo e avrebbero potuto eliminare Bloody Agust senza alcuna difficoltà… è per questo motivo che era stato subito disposto a tornare indietro, aveva capito che se voleva avere la meglio su  Bloody Agust doveva preparare una strategia…

Ma ora doveva affrontare il mostro alla vecchia maniera… e questa prospettiva lo spaventava…

Diede uno sguardo al mostro, fortunatamente non si era ancora accorto di lui… poi iniziò a guardare intorno, doveva trovare la spada e portarla lontana da Bloody Agust, non poteva permetterle di avvicinarsi a quella spada…

La vide, ma sfortunatamente di trovava proprio a pochi passi da Azalee… se avesse provato a prenderla lei se ne sarebbe sicuramente accorta…

Orphen: “ A quanto pare devo affrontarla per forza… beh, sono sempre sopravvissuto, non vedo perché dovrei avere la peggio proprio ora…”

Poi dalla tasca prese il braccialetto di Nomafroozes, quello che tanto tempo fa, lui e Azalee aveva trovato con Bartoanders… e che aveva da poco recuperato.

Se lo mise al polso sinistro e si incamminò verso la spada… quando Bloody Agust lo vide emise un ruggito ancora più forte, era come se l’avesse riconosciuto.

Irphen non disse niente, distese le braccia verso Azalee e urlò a gran voce…

Orphen: IO TI INDUCO SONNO DI ESPIAZIONE!

Dalle sue mani uscì un forte raggio di energia.

Qualcosa iniziò a ricoprire il corpo del mostro, era come se stesse congelando. Bloody Agust si divincolava per liberarsi, e in un primo sembrava riuscirci, ma Orphen se ne accorse e fece subito ricorso ai poteri del sul bracciale, che potenziò il suo attacco rendendo così vani i tentativi di liberarsi di Bloody Agust.

Ci era riuscito, aveva completamente immobilizzato il drago… ma per quanto tempo sarebbe durato? Poco… e lo sapeva benissimo… proprio per questo motivo appena ebbe completato l’incantesimo si diresse verso la spada, era vicinissimo, ma qualcosa lo fermò… o meglio lo spazzò via…

Si ritrovò seduto a terra con la schiena appoggiata ad un albero, si sentiva tutto dolorante, doveva ancora capire cosa l’avesse spazzato via. Cercò di muoversi, ma una fitta di dolore gli attraversò tutto il corpo. Aprì lentamente gli occhi per vedere cosa avesse potuto ridurlo in quello stato, Bloody Agust si stava liberando… ma non poteva essere stata, non aveva ancora molta libertà di movimento… allora chi si era intromesso?

Un’idea gli passo per la mente…

Orphen: “Possibile che sia proprio lui… anche qui?”

Diede un’occhiata in giro e scorse una figura in piedi su una roccia… era una figura che conosceva bene…

Orphen: Childman… cosa ci fai qui…

Childman::Kiriranshero, dovresti saperlo…

Orphen: Già… tutti voi della Torre della Zanna… volete solo la fine di Azalee…

Childman: Ancora ti rifiuti di capire? Guarda!

Poi con la mano indicò il mostro che ormai stava per liberarsi completamente.

Childman: Guarda Kiriranshero, Azalee non c’è più… Bloody Agust ha preso il suo posto… e noi dobbiamo eliminarlo, hai visto quante vittime ha fatto no?

Orphen: Sono tutte storie, la vostra è solo una scusa, volete eliminare Azalee solo per evitare che la Torre della Zanna venga coperta dalla vergogna…

Voce: Sta per liberarsi… cosa facciamo ora maestro?

Quella voce proveniva da dietro Childman, non riusciva a vedere la persona che aveva parlato… ma la voce era inconfondibile…

Orphen: Hatia… ci sei anche tu… me lo dovevo aspettare…

Hatia: Kiriranshero… i tuoi tentativi per cercare di salvare Azalee sono da ammirare… ma il tuo è un obbiettivo impossibile!

Orphen sentì le lacrime che gli a poco a  poco gli riempivano gli occhi, quelle parole lo avevano ferito, non voleva, non poteva credere alle parole del suo vecchio amico.

Per più di cinque anni aveva cercato un modo per ridare alla ragazza il suo aspetto umano, per più di cinque anni aveva coltivato dentro di se la speranza che, un giorno, lui e Azalee potessero riprendere la vita di sempre, quella che conducevano prima del fatale incidente che trasformò Azalee in Bloody Agust… era dunque questo che rimaneva di Azalee? Solo un mostro? Doveva quindi accettare la realtà, credere che Azalee fosse morta e che quello che aveva davanti era solo un mostro come tanti? No. Sentiva che Azalee non era morta, era ancora viva. Era questa convinzione che gli dava la forza per andare avanti, e non poteva sentirsi dire che non era vero…

Si trovava ancora a terra, sentiva che le forze lo stavano a poco a poco abbandonando. Riusciva a malapena a parlare.

Orphen: Ora non avrete intenzione di…

Hatia: Mi dispiace Kiriranshero, ma dobbiamo eseguire gli ordini…

Detto questo Hatia e Childman si prepararono a lanciare un incantesimo. Orphen non riusciva a capire di che incantesimo si trattasse, ma sentiva che una strana energia si stava e potentissima energia si stava concentrando intorno ai due maghi.

Si sentiva impotente, avrebbe voluto fermarli ma non ci riusciva.

Bloody Agust si era definitivamente liberata, ed era pronta a difendersi dall’attacco dei due maghi.

Orphen sentì che la forza magica che si era accumulata intorno ai due ex compagni della Torre della Zanna aumentava a dismisura.

Doveva intervenire… Azalee, per quanto forte dovesse essere, non avrebbe mai potuto resistere ad un attacco del genere.

Con un grande sforzo si alzò in piedi. Diede un occhiata al braccio, il bracciale non c’era più, evidentemente era volato via per via del colpo che aveva ricevuto.

Orphen: “ Perfetto… non solo no ho un filo di energia in corpo… ma dovrò anche fare a meno del bracciale di Nomafroozes…”

Cercò di concentrarsi, di non pensare al dolore che gli correva in tutto il corpo… doveva salvare Azalee…

Tese il braccio in avanti e con le sue ultime energie urlò…

Orphe: IO VI SCAGLIO LAME BIANCHE DI LUCE!

Quando i due stregoni si accorsero del raggio di energia che stava per colpirli furono costretti ad abbandonare l’incantesimo che stavano per lanciare per potersi difendere.

Childman: Io vi intreccio magli dell’armatura di luce!

Il fascio di energia lanciato da Orphen si scontrò contro il muto innalzato dallo stregone.

Orphen cadde in ginocchio a terra, era sfinito. Non aveva neanche la forza per alzare la testa e controllare cosa fosse successo, ma sentiva che l’energia che si era accumulata fino a quel momento si stava disperdendo.

Hatia (voltandosi verso Orphen): Dannazione Kiriranshero, cosa hai fatto?

Ma non ebbe il tempo di ascoltare la risposta che si trovò costretto a fronteggiare una palla di fuoco che Bloody Agust gli aveva lanciato. Non ebbe il tempo di difendersi con un incantesimo, grazie ai suoi riflessi riuscì ad evitare l’attacco anche se non ne uscì completamente illeso. Era stato ferito al braccio.

Bloody Agust non gli diede neanche il tempo di rendersi conto di quello che era successo che subito lo attacco di nuovo. Sarebbe sicuramente stata la sua fine se non fosse stato per l’intervento di Childman che, creando un scudo di energia riuscì a proteggere l’amico, anche se l’effetto causato dallo scontro della palla di fuoco con il muto creò un’esplosione che spinse i due stregoni lontano di qualche metro facendoli sbattere contro una roccia.

Orphen assistette alla scena, non sapeva cosa fare. Boody Agust si stava movendo verso i due stregoni, evidentemente voleva finire il suo lavoro. Non poteva lasciarle uccidere i due stregoni… ma non poteva neanche combattere contro Azalee… ma doveva fare qualcosa.

A fatica si alzò in piedi e barcollando raggiunse Childman e Hatia che si trovavano poco distanti di li.

Quando Bloody Agust lo vide si fermò e iniziò a fissarlo.

Orphen: Azalee, so che puoi sentirmi ti prego ascoltami, lasciali in pace!

Il mostro emise un ruggito spaventoso. E continuò ad avanzare.

Orphen fece qualche passo indietro.

Orphen: Azalee! Non mi riconosci! Sono Kiriranshro! Non posso credere che tu mi abbia dimenticato!

Bloody Agust continuava ad avanzare incurante delle parole di Orphen, sembrava non sentirlo affatto.

Il giovane stregone sentiva che la paura gli si faceva strada per il corpo, non ne aveva mai provata tanta come in quel momento.

 

Kriou: Finalmente la luce… non ne potevo più di districarmi tra quegli alberi…

Majic: Già… dove sarà il maestro? Dovrebbe essere già qui…  partito prima di noi…

Kriou: Majic presto guarda laggiù!

Majic girò lo sguardo nella direzione indicata e vide Orphen e Bloody Agust che piano piano gli andava incontro. Dietro Orphen vide due uomini all’inizio non li riconobbe ma poi gli si ricordò di averli visti un po’ di tempo fa…

Majic: Oh, no! Cosa facciamo ora?

Kriou: Dobbiamo aiutare Orphen!

 

Bludy Agust arrestò improvvisamente la sua lenta avanzata. La sua attenzione fu attratta da qualcosa. Orphen rimase sorpreso da quel suo comportamento.

Orphen: “ Che mi abbia riconosciuto?”

Sentì una strana gioia nascergli dentro.

Orphen: Azalee! Finalmente mi hai riconosciuto! Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi…

Poi mosse qualche passo verso il drago. Ma quando Bloody Agust vide lo stregone avvicinarsi ruggì ferocemente, poi emise una strana energia che spinse Orphen alcuni metri indietro, molto vicino a Childman e Hatia.

Aveva la testa rivolta verso il cielo. Ora era proprio allo stremo delle forze. Guardo l’azzurro sopra di lui riuscì a malapena a sussurrare.

Orphen: Perché… perché Azalee… non vuoi riconoscermi…

Con le energie rimaste riuscì a sollevare la testa, ora voleva sapere che cosa avesse attirato l’attenzione del mostro.

Vide che Bloody Agust stava fissando un punto a terra. ora tutto gli era chiaro… era stata Bartoanders ad attirare la sua attenzione…

Bloody Agust stava per prendere la spada… Orphen sapeva bene quali erano le sue intenzioni…

Avrebbe voluto impedirle di recuperarla, ma non aveva più un filo di energia dentro di se… in quel momento vide il sogno andare in frantumi… non avrebbe avuto più la possibilità di rivedere Azalee…

Improvvisamente sentì una voce…

 

“ IO VI SCAGLIO, LAME BIANCHE DI LUCE!”

 

subito alla sua sinistra passò un raggio di energia che colpì in pieno in drago. Non era molto potente… però era servito a farla indietreggiare di qualche passo, così da allontanarla dalla spada.

Orphen: “ Majic? Cosa ci fa qui?”

Orphen: Majic…

Majic: Si maestro?

E si avvicinò velocemente ad Orphen. Quando gli fu vicino lo aiutò ad alzarsi leggermente da terra.

Orphen: Aiutami… devo alzarmi…

Così reggendosi a Majic si rimise in piedi. Cercò di fare qualche passo ma non riusciva proprio a reggersi.

Childman: Cosa credi di fare in quelle condizioni…

Orphen si girò leggermente verso di lui.

Orphen: Credevo che fossi svenuto…

Childman si rialzò in piedi, anche se un po’ a fatica.

Childman: Come puoi vedere sto meglio di te…

Orphen fece un respiro poi si rivolse a Majic.

Orphen: Krio… dov’è?

Majic: Kriou è qui vicino a me…

Quando girò la testa per mostrare al suo maestro dove si trovasse notò con grande sorpresa che la ragazza non c’era.

Orphen: Allora… dov’è?

Majic: Non so signor maestro… era qui un attimo fa…

Poi guardò avanti a se…

Majic: Oh, no…

Orphen: Cosa è successo?

Poi guardò nella direzione in cui stava guardando Majic e vide che Kriou stava recuperando la spada.

Stava per tornare da loro, ma non si accorse di avere alle sue spalle Bloody Agust più infuriata che mai…

Childman: Ragazza stai attenta!

L’avvertì lo stregone. La ragazza si girò e vide il drago che stava per attaccarla. Kriou non riusciva a muoversi, la paura l’aveva immobilizzata.

Bloody Agust allungò la sua zampa squamosa verso Kriou e la prese.

Orphen non sapeva cosa fare;  lui non era ridotto malissimo e non aveva più un filo di energia in corpo, Majic era solo un apprendista, ed anche se prima era riuscito a distrarre Bloody Agust era difficile che potesse salvare Kriou, Hatia era a terra svenuto… l’unico che poteva fare qualcosa era Childman.

Il drago sollevò Kriou, che si ritrovò faccia a faccia con Bloody Agust. La guardò per qualche secondo poi iniziò ad avvicinarle l’altra zampa per sfilarle la spada.

Orphen: Childman, tu sei l’unico che può fare qualcosa… ti prego salvala!

Lo stregone non rispose, iniziò a concentrarsi, stava tentando di rifare l’incantesimo di prima… anche se sapeva che senza l’aiuto di Hatia e in quelle condizioni, non poteva avere lo stesso effetto.

Kriou: “ Non posso permetterle di prendere la spada… se lo facesse la userebbe per uccidersi… e se succedesse poi Orphen ne soffrirebbe troppo…”

Diede un occhiata verso il basso poi gridò…

Kriou: Orphen!!!!

Orphen spostò immediatamente lo sguardo sulla ragazza.

Kriou: Prendete la spada e nascondetela!

Appena finì di pronunciare la frase, con grande sforzo tirò la spada che cadde a metà strada tra Orphen e il drago.

Bloody Agust emise un ruggito poi iniziò ad avanzare verso la spada.

Orphen guardò il drago che si avvicinava poi spostò lo sguardo su Childman, era pronto, portò le mani avanti, disse qualche parola che orphen non riuscì a capire bene poi generò un raggio di energia che si diresse verso Bloody Agust.

Il drago se ne accorse e prima che il raggio potesse colpirla e riuscì a creare un scudo di energia. L’impatto tra questo scudo e il raggio provocò un’esplosione potentissima che travolse tutti quanti e sollevò una densa e gigantesca nuvola di  polvere che coprì tutta l’area circostante.

L’unica cosa che si riuscì a  vedere subito dopo fu il corpo di Bloody Agust che si sollevò da terra facendo uso delle sue ali, teneva ancora in una zampa Kriou, che era svenuta per via dell’esplosione.

Nel cielo si aprì, poi, un varco nel quale il drago entrò scomparendo nel nulla.

 

FINE CAPITOLO 1

 

 

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Capitolo 2
*** L'incantesimo ***


LA FINE DI BLOODY AGUST

LA FINE DI BLOODY AGUST

Capitolo 2: L’incantesimo

 

 

Erano passati parecchi minuti da quando Bloody Agust aveva abbandonato il capo di battaglia, ma la polvere che si era sollevata dopo l’ultimo scontro aveva appena iniziato a diradarsi. Ancora non si riusciva a vedere niente, ma dal bosco li vicino si udirono delle voci che si avvicinarono sempre di più.

- Secondo te lo scontro si sarà concluso?- chiese Doochin al fratello.

- Certo che si è concluso! Non hai sentito che botto che c’è stato? Presto andiamo a vedere cosa è successo!-

scansarono le ultime foglie che li divedevano dalla radura dove avevano trovato Bloody Agust ma furono accecati dai granelli di polvere che non si erano ancora depositati.

- Cof, cof! Ma cosa avrà combinato quello stupido stregone?- disse in tono seccato Borukan.

- Potrebbe essergli capitato qualcosa… andiamo a vedere-

- Ma sei impazzito? Magari gli fosse capitato qualcosa!-

- Fratello devo ricordarti che se gli è successo qualcosa la colpa è solo tua?-

- Uf! E va bene, andiamo a vedere!- rispose scocciato Borukan.

Si coprirono la bocca ed il naso con il mantello ed iniziarono ad avanzare. Ormai il polverone si era diradato, ma non riuscivano a vedere molto bene le figure che avevano intorno. Ad un certo punto videro davanti a loro una figura scura distesa a terra e, credendo che si trattasse di Orphen, gli si avvicinarono, ma quando lo videro meglio capirono di essersi sbagliati. --- Questo non è quello stupido stregone!- disse Borukan.

-E’ vero! Ma non ti sembra una faccia già vista?- chiese Doochin.

Borukan lo guardò bene poi esclamò – AAAAHH! E’vero! Questo è uno di quegli stregoni della torre della Zanna! Presto allontaniamoci prima che si riprenda!-

- Ma fratello non vedi che è ferito? Dobbiamo aiutarlo e poi forse lui sa dirci dov’è Orphen -

- Ma sei impazzito?- ma Borukan non poté dire altro, il suo sguardo cadde sul corpo dello stregone; si stava movendo, lentamente cercava di tirarsi su, ma ad ogni movimento sentiva delle fitte di dolere che gli attraversavano tutto il corpo e gli impedivano ogni movimento.

- Presto allontaniamoci prima che se la prenda con noi!-

Ma Doochin non prestò alcuna attenzione alle parole del fratello, anzi, istintivamente si chinò sullo stregone e lo aiutò a sollevarsi da terra. Appena si trovò seduto a terra, Childman alzò a fatica il braccio rivolgendo il palmo della mano verso il suo corpo, poi con un filo di voce disse – Io vi estinguo segni del danno- un fascio di luce lo investi, e quando scomparve le ferite che aveva ricevuto erano completamente sparite.

Una volta guarito si alzò in piedi e, una volta essersi visto velocemente in torno si rivolse a Doochin.

-Che fine ha fatto Bloody Agust?-

- I-io non lo so… sono appena arrivato con mio fratello per vedere che fine avesse fatto Orphen…-

Childman si diede un'altra occhiata in torno ed improvvisamente si allontanò. Raggiunse un'altra figura nera stesa a terra poco distante di li, e usò su di quella lo stesso incantesimo che poco prima aveva usato su se stesso. In pochi secondi in pochi secondi il ragazzo dai capelli rossi si alzò. Childman si rivolse poi ai due fratelli – Ehi voi due, dov’è Kiriranshero?-

- Chi?- chiese confuso Borukan.

Ma subito fu Doochin a prendere la parola - Intendete Orphen vero? Non lo so non lo abbiamo ancora trovato…-

- Maestro guardate la!- esclamò all’improvviso Hatia. Gli altri tre guardarono subito nella direzione indicata dal giovane stregone e videro i corpi di Orphen e Majic stesi a terra l’uno poco distante dall’altro. Childman e Hatia si affrettarono a raggiungerli seguiti da Borukan e Doochin. Childman ripetè l’incantesimo su Orphen, mentre Hatia si occupava di Majic.

Quando Orphen fu guarito si alzò, poi si diede un occhiata in torno. Aveva la mente un po’ annebbiata, cercò di ricordare cosa fosse successo negli attimi prima che svenisse, ma sentì un forte dolore alla testa. Si diede un occhiata in torno ancora confuso, vide Majic, Childman, Hatia, Borukan, Doochin… mancava qualcuno…

“Kriou… ma dov’è finita?”

Immediatamente si ricordò tutto; Bloody Agust che aveva catturato Kriou, l’attacco di Childman… si riguardò ancora una volta intorno cercando Kriou, non poteva credere che fosse stata veramente rapita.

- Kriou dov’è?-

- Evidentemente Bloody Agust ha deciso di portarla con se…- rispose Childman.

- Cosa? Ma perché lo avrebbe fatto?- chiese allarmato Majic.

-Non saprei…- disse pensieroso Hatia. - Eppure un motivo ci deve essere…- continuò.

Improvvisamente fu Orphen a prendere la parola - Bartoanders…-

- Come scusa? – chiese Majic.

- La spada di Bartoanders… dov’è?-

Orphen si ricordò di quando Kriou, stretta nella morsa della zampa del drago, nel tentativo di non fargliela prendere, gli aveva lanciato la spada, che era caduta a pochi metri da lui.

Si girò di scatto verso la sua destra ricordando che era quella la direzione dove doveva essere caduta la spada. Infatti, non molto lontano, vide brillare qualcosa, di corsa si avvicinò, e, con grande sollievo, vide che si trattava proprio della spada di Bartoanders.

Nel frattempo anche Childman lo aveva raggiunto, e quando Orphen, sentendolo arrivare si girò, ricevette dallo stregone un fortissimo schiaffo che lo fece cadere a terra suscitando lo stupore di tutti i presenti che non si sarebbero mai aspettati una cosa del genere da Childman.

-Si può sapere cosa ti è preso?- chiese furioso Orphen mentre si massaggiava la guancia colpita.

-Non lamentarti, non è niente in confronto a ciò che ti meriti per aver interrotto l’attacco che stavamo per sferrare io e Hatia contro Bloody Agust – rispose in tono di rimprovero lo stregone.

- Non vi avrei mai lasciato far del male ad Azalee!-

- Azalee… ma non capisci che quel mostro non è Azalee? Non riuscirai mai a fargli riprendere le sue sembianze umane!-

-Stai zitto, non ti credo!-

- Se veramente dentro Bloody Agust ci fosse Azalee credi che continuerebbe a distruggere e uccidere degli innocenti?-

- Quello che dici non ha senso! Io ci riuscirò, farò tornare umana Azalee costi quel che costi!-

- Saresti disposto a sacrificare anche la ragazza? Ti ricordo che se Bloody Agust l’ha portata con se è per un motivo ben preciso che tu conosci bene…-

- Vuole la spada…-

- Esatto, vuole proporci una specie di scambio… la ragazza per la spada… come pensi di salvare la ragazza ed evitare di farle prendere la spada? Rassegnati; se non saremo noi a porre fine alla sua vita, lo farò lei stessa…-

Finite di pronunciare quelle parole lo stregone ritornò dagli altri lasciando Orphen ancora seduto a terra.

-Si sta facendo tardi…- disse Childman rivolto ad Hatia – Ci conviene trovare un riparo per passare la notte ed organizzare un piano per liberare la ragazza-

quando udì quelle parole Orphen sembrò tornare in se – E da quando ti interessa la vita di Kriou?-

- Non è la vita della tua amichetta che mi interessa… quello che voglio e di limitare al massimo il numero di vittime che quel mostro potrebbe causare…-

- Tu vuoi solo eliminare Azalee…-

- Maestro calmatevi… forse ci conviene farci dare una mano… da soli non credo che potremmo riuscire a salvare Kriou…- intervenne Majic.

-Hai ragione Majic…- disse Orphen – Ma ricorda bene Childman; non ti permetterò mai di far del male ad Azalee…-

Childman sembrò ignorare Orphen e si rivolse a Burokan e Doochin – Conoscete un posto dove possiamo passare la notte?-

- Mentre girovagavamo nella foresta abbiamo notato una piccola casetta… non era in buone condizioni, ma penso che potrebbe andare bene per questa notte- rispose Doochin.

- Perfetto, è molto lontana da qui?- chiese Hatia.

- No, dovremmo arrivarci prima che faccia buio- disse Borukan.

- Allora fateci strada – ordinò loro Childman.

Senza neanche fiatare i due fratelli obbedirono e si misero subito in marcia seguiti dai sue stregoni. Anche Majic si incamminò, ma si fermò appena vide che il suo maestro non si era mosso di un passo.

- Signor maestro se non ci sbrighiamo rischiamo di perderli…-

Orphen era contrariato dal passare la notte in compagnia di due individui che di cui non si fidava, ma di certo non potevano passare la notte in quella foresta senza un riparo con il terrore di essere attaccati da un momento all’altro da chissà quale animale… così decise di seguirli, e senza dire una parola raggiunse Majic.

 

Camminarono per una ventina di minuti,  ormai il cielo si stava tingendo dei colori della notte, e la foresta diventava a poco a poco sempre più scura.

- Manca ancora molto?- chiese Hatia ai due fratelli.

- No… - gli rispose Doochin – eccola, si trova laggiù!- continuò infine.

Tutti iniziarono a guardare nella direzione indicata dal ragazzo; non riuscivano a distinguerla molto bene… ma tra degli alberi che si trovavano un po’ di metri più avanti vedevano una sagoma nera che assomigliava ad una casetta.

Una volta raggiunta si avvicinarono con cautela e, quando si sincerarono che non c’era nessun pericolo, entrarono. Non era molto grande, al suo interno c’era solo un camino che usarono per accendere il fuoco per preparare qualcosa per la cena.

Mentre Majic preparava aiutato da Borukan e Doochin, Childman se ne stava seduto in un angolo assorto nei suoi pensieri e Hatia si trovava vicino a lui. Solo Orphen non si trovava con loro. Era uscito. Si trovava fuori, disteso in uno spiazzo che si trovava a poca distanza da li con lo sguardo rivolto al cielo.

Stava pensando a ciò che era accaduto, si sentiva responsabile di ciò che era accaduto a Kriou, se Azalee era riuscita a rapirla la colpa era solo la sua, non avrebbe mai dovuto trascinarli in quella foresta…

“Se solo avessi capito prima che quello che facevo era sbagliato… ora Kriou sarebbe ancora qui…sono stato uno stupido!”

 

-La cena è pronta!- esclamò Majic – qualcuno potrebbe andare a chiamare il signor maestro?-

-Vado io!- si offrì Hatia.

Uscì dalla casa e si diede un occhiata intorno, ma non lo vide. Iniziò a girare intorno alla casa, e alla fine vide una figura che se ne stava sdraiata sull’erba. Si avvicinò cercando di non fare troppo rumore, ma Orphen si accorse subito della sua presenza.

-Cosa vuoi?- la sua voce era cupa, ma anche un po’ triste. Era da quando la battaglia era terminata che Orphen aveva quel tono, anche se non lo dava a vedere si capiva benissimo che stava soffrendo.

-La cena è pronta...-

-Bene.. ora vi raggiungo-

Hatia si voltò, stava per andarsene, ma si rigirò di scatto verso Orphen.

-Kiriranshero non devi preoccuparti… vedrai che riuscirai a liberare la ragazza… io e Childman ti aiuteremo…-

-Si, ma a quale prezzo?- disse lo stregone puntando i suoi occhi contro quelli di Hatia –So bene che ne approfitterete per eliminare Azalee…-

-Credi forse che Childman non abbia provato a cercare un rimedio per farla tornare normale? Ma non c’è alcuna speranza! Rassegnati Kiriranshero, Azalee è morta!- il tono di Hatia era diventato più duro

-Non è vero! Io so che Azalee è ancora viva! Ed io riuscirò a restituirle il suo aspetto umano!-

-Continua pure a crederci… tanto sono sicuro che presto capirai da solo che ho ragione!- fece una pausa, poi continuò calmando un po’  il tono della voce –Ed ora andiamo…- e si girò senza neanche assicurarsi di essere seguito da Orphen.

Lo stregone rimase per qualche istante a guardarlo mentre si allontanava, era stato colpito dalla sua reazione, poi si alzò e si apprestò a rientrare nella casa.

Finirono di cenare presto, quasi in completo silenzio e appena finirono si addormentarono subito sdraiandosi sul pavimento. 

 

Il mattino seguente furono i raggi del sole, che entravano dalla finestra, a svegliarli. Doveva essere molto tardi dato che il sole era già alto in cielo.

- Forse ci conviene iniziare a cercare Bloody Agust prima che possa far del male a Kriou- disse Majic

-Non credo che Azalee le farà del male… finché avremo noi la spada non le torcerà un capello…-

-Kiriranshero ha ragione… però sarebbe meglio trovarla alla svelta, non si sa mai cosa possa passare per la testa di quel mostro…- intervenne Hatia.

-Già, ma ormai è solo questione di tempo…- disse Childman – … ieri sera ho fatto un incantesimo di rivelazione… scopriremo presto dove si nasconde Bloody Agust- continuò.

-Come hai intenzione di agire Kiriranshero?- gli chiese Hatia.

Orphen si alzò e si diresse verso la porta –Ancora non lo so… - poi si girò verso il suo vecchio amico guardandolo con aria molto seria -… ma di sicuro troverò un modo per salvare Kriou senza dover far del male ad Azalee-

Poi uscì chiudendo la porta dietro di se.

 

Era passato un bel po’ di tempo da quando Orphen aveva lasciato la casa. Per tutto quel tempo se ne era stato nello stesso prato della sera prima, pensando ad un modo per liberare Kriou.

All’improvviso i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Majic.

-Signor maestro, signor maestro!-

Orphen si alzò e guardò nella direzione dalla quale stava arrivando il ragazzo.

-Cosa c’è Majic?-

-Presto venite! L’incantesimo di rivelazione ha funzionato, ora sappiamo dove si trova Bloody Agust!-

-Cosa? Dici sul serio?-

-Si! Presto andiamo!-

I due si diresse immediatamente verso la casetta, dove li stavano attendendo Childman, Hatia, Borukan e Doochin.

-E’ vero che avete rintracciato Azlee?- chiese Orphen a Childman.

-Si, non si trova molto distante di qui… se ci sbrighiamo la possiamo raggiungere prima del tramonto…-

-Bene! Dov’è la spada?- chiese Orphen.

-Eccola- disse Doochin porgendogli Bartoanders.

-Questa è meglio che la tenga io…- disse lo stregone guardano con aria severa Childman e Hatia, poi rivolto a Doochin – E voi due cosa fate? Sarebbe meglio che non veniste…-

-E no brutto stregone da quattro soldi… veniamo con te…- rispose prontamente Borukan – …sicuramente avrai bisogno dell’aiuto di un prode cavaliere come me-

-Fate come volete… ed ora mettiamoci in marcia!-

 

Ormai era passato un bel po’ di tempo da quando il gruppo si era messo in marcia, erano quasi arrivati fino in cima alla collina che ospitava il fitto bosco.

-Uffa! Manca ancora molto??- chiese scocciato Borukan senza ricevere una risposta -Ehi ma mi volete rispondere?- aggiunse, ma ottenne sempre lo stesso risultato, erano tutti troppo tesi per rispondere alle sue continue lamentele.

Ad un certo punto fu Childman a rompere il silenzio che regnava nel gruppo –Siamo arrivati… Bloody Agust deve trovarsi qui…-

Si avviciniamo cautamente alla zona nella quale doveva trovarsi il drago, avanzavano lentamente guardandosi attentamente attorno, ma non videro niente.

-Sei sicuro di non esserti sbagliato Childman?- disse Orphen.

-Ne sono sicurissimo… Bloody Agust deve trovarsi qui-

-Eppure qui non c’è nessuna traccia del drago…- disse Hatia.

-Ehi guardate laggiù!- esclamò improvvisamente Majic.

Tutti si girano nella direzione da lui indicata, ma subito non videro niente.

- Cosa dovremmo guardare?- chiese Doochin.

-Già, spiegati meglio Majic!- disse Orphen.

-Guardate, sopra quella roccia!-

i loro sguardi si posarono sulla roccia, c’era qualcosa... una sagoma, sembrava che qualcuno stesse sdraiato sopra alla roccia. Orphen iniziò a muoversi in quella direzione, voleva scoprire a chi apparteneva quella sagoma.

-Fai attenzione Kirirashero, potrebbe essere una trappola!- gli disse Hatia.

Ma Orphen sembrò non sentirlo, e senza preoccuparsi del suo avvertimento continuò la sua avanzata.

Si trovava ancora a qualche metro di distanza, ma ora riusciva a vedere benissimo la figura distesa sulla roccia; quando la riconobbe arrestò immediatamente la sua avanzata: era Kriou.

Non poteva sbagliarsi, era proprio lei. Riprese subito la sua avanzata e raggiunse la roccia, non si era sbagliato, era proprio lei.

-Kriou, Kriou! Avanti svegliati!-

Non ricevendo alcuna risposta iniziò a scuoterla continuando a chiamarla, ma inutilmente.

Era pallidissima ed il suo corpo era freddo. Temendo il peggio appoggiò il suo orecchio al petto della ragazza, ma sentì che il cuore batteva… il suo battito era debole, però batteva.

Fu subito raggiunto da tutti gli altri, che come sentirono il nome della ragazza, non poterono fare di avvicinarsi.

Appena la videro così priva di sensi rimasero tutti paralizzati, credevano che fosse morta… solo Childman si avvicinò ed iniziò ad esaminarla.

-Cos’ha?- gli chiese Orphen

-Non so dirtelo di preciso… l’unica cosa si cui sono sicuro è che è vittima di un incantesimo…-

-Un incantesimo?- disse sorpreso Majic.

-Ma chi può essere stato a lanciarglielo?- domandò Hatia.

-Non è difficile da immaginare…-rispose Childman –Bloody Agust…-

-No, non è possibile… Azalee, Kriou… PERCHE’?-

 

FINE SECONDO CAPITOLO

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** scontro finale ***


LA FINE DI BLOODY AGUST

Prima di iniziare ci tenevo a ringraziare Vi-chan che nella sua recensione mi ha avvertita di alcuni errori presenti nel testo che ora ho cercato di correggere spero di non averne lasciati alcuni!

 

 

LA FINE DI BLOODY AGUST

Capitolo 3: Scontro finale

 

 

Buio. Intorno a se non riusciva a vedere altro.

All’improvviso udì una voce provenire dalle sue spalle, si girò vide una forte luce bianca che lo abbagliò. Quando riuscì ad aprire gli occhi lo scenario che lo circondava era completamente cambiato; non si trovava più immerso nell’oscurità, ma in un immenso campo fiorito. Non aveva la più pallida idea di quello che gli stava capitando ne di dove si trovasse ed iniziò a vagare senza menta per quel campo. Poi una voce, proveniente da chissà dove, lo chiamò. Subito si guardò intorno con aria confusa, ma non vide nessuno.

“Forse me lo sono immaginato…” pensò.

Ma evidentemente si sbagliava, infatti sentì di nuovo quella voce.

-Orphen! Ehi Orphen sono qui!-

Improvvisamente dal nulla proprio davanti a lui, comparve la figura di una ragazza dai lunghi capelli biondi che se stava seduta a terra intenta ad intrecciare i vari tipi di fiori.

Oprhen rimase a bocca aperta appena la vide: era Kriou.

Continuava a fissarla, sul viso aveva un espressione molto simile a quella che aveva una persona che aveva appena visto un fantasma.

-Sei ancora li? Allora ti sbrighi a raggiungermi?- disse la ragazza quando si accorse che lo stregone non aveva ancora mosso un passo.

Ancora incredulo, Orphen iniziò a muovere qualche passo nella direzione della ragazza.

-Kriou… ma tu cosa ci fai qui?- riuscì a dire a malapena.

-Come sarebbe a dire cosa ci faccio qui?-

-Ma non eri vittima dell’incantesimo di Azalee?-

Lo stregone non sapeva più cosa pensare, era sicuro di ciò che diceva, si ricordava benissimo di quando aveva trovato il corpo della ragazza steso inerme sulla roccia… ma ora la vedeva li davanti a lui, allegra e spensierata, come se niente fosse successo.

-Ma di che incantesimo parli? Orphen sei sicuro di sentirti bene?-

Ma non ebbe il tempo di rispondere. Il cielo iniziò a tingersi di nero, e dal nulla si materializzò niente meno che Bloody Agust.

Subito il drago afferrò Kriou e la sollevò.

Orphen non sapeva cosa fare, si sentiva completamente paralizzato, cosa doveva fare? Salvare Kriou, di questo ne era sicuro, ma per farlo avrebbe dovuto sconfiggere Bloody Agust… ed era questo che lo bloccava…

Subito la sua attenzione fu richiamata dal fortissimo urlo del drago seguito dalle urla di Kriou che chiedevano il suo aiuto.

-Orphen, aiutami!-

-Kriou!-

Iniziò a correrle incontro ma ormai era troppo tardi, il drago era troppo fuori portata.

-Orphen!-

-Kriou!-

 

-Kriou!-

Si alzò di scatto, diede un occhiata intorno e vide che non si trovava più in quel giardino bensì  in un letto.

“Era solo un incubo…”

Pensò prima di riappoggiare la testa al cuscino.

Si sentiva ancora scosso… tutto gli era sembrato così reale… Bloody Agust, Kriou… subito al pensiero della ragazza una domanda gli venne in mente… ma lui ora dove si trovava? Cosa ci faceva in un letto? E che fine aveva fatto Kriou?

Come per rispondere alle sue domande, subito da dietro la porta comparve Majic.

-Oh, vedo che vi siete svegliato signor maestro!-

-Majic… ma dove siamo? Non ci trovavamo nella foresta? Come ci siamo arrivati qui?-

-Al villaggio… questa è la casa di un amico di Childman che ci ha gentilmente ospitato… voi non vi ricordate nulla solo perché avete perso i sensi all’improvviso mentre Childman cercava di capire che razza di incantesimo fosse quello che ha colpito Kriou…-

-Sono svenuto?-

-Si, deve essere stato per la troppa tensione accumulata per tutto quello che è successo ultimamente… si vedeva che, da quando Kriou è stata rapita, non stavate molto bene…

-Kriou… dove si trova ora?-

-E’ in una stanza qui vicino, non si deve preoccupare, Childman ha fatto chiamare un vecchio mago esperto che dovrebbe riuscire a capire di quale incantesimo è vittima …-

-Devo andare a vederla- disse Orphen cercando di alzarsi dal letto, ma fu prontamente fermato da Majic.

-Maestro, lei è troppo debole per alzarsi! Non vorrà che le accada di nuovo come ieri sera nella foresta? Riposi ancora un po’…-

In effetti Orphen non si sentiva affatto bene, e non oppose alcuna resistenza alla proposta del ragazzo.

-E va bene… ma voglio essere presente quando arriverà quello stregone…-

-Va bene, ma ora riposatevi- E così dicendo Majic lasciò la stanza.

Quando fu di nuovo solo, Orphen si ristese sul letto e si riaddormentò quasi subito.

 

-Signor maestro, signor maestro, si svegli!-

Orphen si sentì scuotere, aprì leggermente gli occhi per vedere cosa stava succedendo e vide che Majic era in piedi vicino a lui e lo stava chiamando.

-Majic, cosa ci fai qui?- chiese con aria assonnata –non dovevi svegliarmi quando sarebbe arrivato quello stregone?-

-Infatti è qui!- disse Majic.

Orphen sembrò non afferrare subito le parole dette dal ragazzo. Lo guardò per un breve attimo con uno sguardo completamente confuso… ma non ci mise molto a capire le parole di Majic.

-Cosa è qui?- chiese riprendendosi –ma quanto ho dormito?-

-Circa quattro ore… ora lo stregone è di sotto, sta parlando con Childman-

-Presto andiamo!-

 

-Sono felice che siate arrivato maestro…- disse facendo un piccolo inchino al vecchio che aveva appena varcato la porta.

-Come potevo non venire in aiuto di uno dei migliori allievi che ho avuto?-

Il vecchio non era molto alto, aveva una lunga barba bianca, cammina reggendosi ad un bastone ed era vestito come un civile, non aveva niente indosso che avesse potuto far pensare che si trattasse di uno stregone… sembrava un comunissimo vecchietto.

-Allora dimmi qual è il problema Childman- chiese.

Ma lo stregone non ebbe il tempo di rispondere, Orphen era appena entrato nella stanza dove si trovavano lui ed il vecchio maestro.

-E questo sarebbe il potente stregone?- chiese dopo averlo guardato.

-Lo perdoni signor maestro, Kiriranshero, potresti essere un po’ più gentile con chi è venuto per aiutare la tua amica?-

-Sigor maestro? Childman vuoi forse dire che quello è il tuo maestro?-

-Si, devi sapere che quando io ero solo un allievo alla torre della Zanna, Bokar era uno degli stregoni più potenti… tutto ciò che so lo devo a lui-

-E così ti chiami Bokar…- disse iniziando a guardarlo più attentamente cercando di trovare in lui qualcosa che gli facesse capire che era uno stregone, ma non ci riuscì,  sembrava un vecchietto come tanti altri…

-Se non hai niente da obbiettare, Kiriranshero, potremmo portarlo da Kriou…-

La voce di Childman gli fece distogliere lo sguardo dal vecchio.

-Eh? Ah, si va bene, andiamo-

Childman e Bokar si avviarono verso la stanza della ragazza.

-So cosa stai pensando…- disse Hatia passandogli accanto –non riesci a credere che sia uno stregone vero?-

-Già…- si limitò a rispondere Orphen.

-Avanti ora andiamo se no ci perderemo la dimostrazione della sua abilità!- disse in tono scherzoso Hatia incamminandosi nella direzione presa dai due stregoni, seguito da Orphen.

 

Quando entrarono nella stanza dove si trovava Kriou, Bokar sembrava già essersi messo all’opera; stava esaminando il corpo della ragazza attentamente e in rigoroso silenzio, sotto lo sguardo vigile, ma anche curioso di Childman.

Orphen rimase immobile sulla porta; avrebbe voluto avvicinarsi e chiedergli cosa fosse successo a Kriou, ma aveva paura che così facendo potesse disturbare Bokar, così non gli rimase che starsene lì e aspettare pazientemente.

L’attesa era straziante, Orphen, che fino a quel momento era riuscito a resistere alla tentazione di avvicinarsi al vecchio, non riusciva più a starsene lì sulla soglia della porta con le braccia conserte un cenno che gli permettesse di muoversi. Voleva assolutamente sapere cosa fosse successo a Kriou, se la ragazza fosse in pericolo di vita… questo pensiero rendeva l’attesa ancora più straziante; se così fosse stato non potevano perdere ancora del tempo, dovevano assolutamente fare qualcosa…

Con questo pensiero che ogni secondo si radicava sempre di più nella sua mente, si decise, non sarebbe stato li ad aspettare un secondo di più. Stava per dirigersi verso il letto di Kriou, quando fu proprio Bokar ad andargli incontro con un’espressine grave in volto che fece nascere nel giovane stregone un forte senso di ansia e di agitazione.

-Cosa hai scoperto?- chiese con una voce che faceva capire quanto importante fosse il ricevere in fretta una risposta.

-Devo dire che capire da che incantesimo fosse stata colpita la tua amica è stato molto difficile…- disse accarezzandosi la candida barba –… ma posso dire di esserci finalmente arrivato…-

-Allora, ci dica cosa è successo alla nostra amica- intervenne Majic, anch’esso preoccupato, spuntato da dietro Orphen.

-Quello che ha colpito la vostra amica è un incantesimo potentissimo, io ne ho sentito parlare molto tempo fa… si dice che la persona che usa questo incantesimo leghi la sua vita con quella della vittima…-

-Ma cosa sarebbe successo di preciso a Kriou?- chiese confuso Majic.

-In pratica è caduta in un sonno profondo dal quale non può svegliarsi…-

-Ma ci deve pur essere un modo per svegliarla!- intervenne Childman.

-Come ho detto, chi lancia l’incantesimo lega il suo destino a quello della vittima… questo significa che per salvare la ragazza…-

-…Dobbiamo uccidere chi le ha lanciato l’incantesimo…- continuò Orphen con lo sguardo fisso sul pavimento, comprendendo fin troppo bene la soluzione.

-Esatto… ma non avete molto tempo… l’incantesimo dura al massimo 2 giorni, perciò dovete sbrigarvi-

-Due giorni?- ripeté Hatia –uno ormai è finito… ci rimangono un giorno per scoprire dove si nasconde Bloody Agust e… eliminarlo…-

Dopo quelle parole nella stanza scese il silenzio. Ad un certo punto l’unico rumore che si sentì fu quello dei passi di Orphen che lentamente stava lasciando la stanza.

Majic, che aveva capito lo stato d’animo del maestro, stava perseguirlo, ma fu prontamente fermato da Childman.

-Cosa c’è? Perché mi ha fermato?- chiese il ragazzo voltandosi verso lo stregone.

-In questo momento è meglio se lo lasci stare da solo, ha bisogno di capire ciò che, in questo momento, è meglio fare-

-Se lo dite voi…- rispose sconsolato Majic.

 

Orphen entrò nella sua stanza, si diresse verso il letto e vi si buttò di peso sopra.

“Cosa posso fare ora? Ci dovrà pur essere un modo per salvare Kriou senza sacrificare Azalee…”

Il tempo che strascorse lo passo a rigirarsi nel letto pensando e ripensando ad una soluzione che permettesse ad entrambe le ragazze di salvarsi, ma non gli venne niente in mente.

Ad un certo punto si alzò e si diresse verso il balconcino che c’era fuori dalla finestra della camera per prendere un po’ d’aria.

“Chissà magari stando un po’ all’aria aperta riuscirò a concentrarmi meglio…”

Si sedette a terra con la schiena appoggiata al muro guardando le stelle, in quel momento molti ricordi si affollarono nella sua mente; ripensava a quando era ragazzino e si trovava alla Torre della Zanna; i primi tempi nonostante si applicasse tanto, non vedeva grandi risultati e spesso i suoi tentativi di scagliare degli incantesimi fallivano. Fortunatamente accanto a lui c’era Azalee che riusciva sempre ad incoraggiarlo infondendogli la voglia di andare avanti. Ma dopo l’incidente di Azalee con Bartoanders il suo unico obbiettivo diventò quello di farle riprendere le sue sembianze umane…

Per questo motivo aveva deciso di abbandonare la scuola, e proprio durante quel suo viaggio aveva incontrato Kriou… ed ora doveva salvare anche lei… ma come? Sarebbe riuscito a trovarlo un modo per evitare che una delle due potesse rimetterci la vita?

 

Proprio in quell’istante sentì aprire la porta; si affacciò dentro la stanza e vide che Hatia gli si stava avvicinando lentamente per sedersi poi accanto a  lui.

Passarono un po’ di tempo a  guardare le stelle, entrambi in rigoroso silenzio.

Ad Orphen la presenza del vecchio amico, lo fece nuovamente perdere nei suoi ricordi. Con la mente ritornò di nuovo, alla torre della Zanna, questa volta vedeva due ragazzini che si divertivano a giocare imitando un personaggio di alcune favole che conosceva bene, Black Tiger.

Questi ricordi fecero apparire un leggero sorriso sulle labbra di Orphen, che ora sembrava avere un aria più serena. Hatia lo notò subito e pensò di approfittarne per parlargli.

-Kiriranshero, come mai quel sorriso?-

-Niente, stavo solo pensando ad una cosa che mi ha messo di buon umore…- rispose con voce serena.

-Meno male, non ce la facevo più a vederti con quell’espressione preoccupata sul volto…-

Ci fu un altro breve silenzio, che, questa volta, fu Orphen a spezzare.

-Ma dimmi Hatia, se sei venuto qui ci sarà un motivo…-

-Kiriranshero, volevo chiederti cosa hai intenzione di fare contro Bloody Agust… voglio dire, ora devi scegliere per forza… è impossibile che tu riesca a salvarle entrambe…-

Orphen aggrottò la fronte, l’espressione serena che era comparsa in precedenza sul suo volto, ora era di colpo sparita.

-Hatia, se sei venuto qui per smontare i mie piani o scoraggiarmi, puoi andartene subito-

-No, non voglio fare niente di tutto questo, voglio solo aiutarti a ragionare! Ora la tua mente è confusa perciò non capisci perché Azalee abbia deciso di fare quell’incantesimo a Kriou, lo so, ma non puoi permettere che questo ti impedisca di fare la scelta giusta…-

-E quale sarebbe secondo te la scelta giusta?-

-Dovresti pensare a salvare Kriou…-

-Hai ragione, ma come posso abbandonare Azalee? Lei è stata l’unica persona che si è presa cura di me quando ero piccolo… è la mia famiglia… se non fosse stato per lei ora non sarei quello che sono adesso… è così che la ricambio?- Orphen aveva la testa bassa, tratteneva a stento le lacrime, non avrebbe mai voluto scoppiare in lacrime davanti a qualcuno, non era da lui mostrare agli altri le sue debolezze, e nell’oscurità di quella sera sapeva che Hatia non sarebbe riuscito a notare i suoi occhi lucidi… ma quelle parole lo avevano tradito, i flebili singhiozzi che lo avevano interrotto in alcuni punti del suo discorso, avevano fatto capire ad Hatia quanto profondo fosse l’affetto che lo legasse ad Azalee .

-So bene che non posso capire quello che provi… e non vorrei dovertelo dire, ma questa è la realtà: se decidi di continuare in questa tua fantomatica ricerca al rimedio per far riprendere ad Azalee le sue sembianze umane, sarà Kriou a farne le spese-

-Ti sbagli! Io vi dimostrerò che posso riuscire a salvarle tutte e due…-

-Sei sicuro che sia questo il desiderio di Azalee?-

A questa domanda Orphen non rispose. Eppure sapeva bene cosa dire, era logico che Azalee voleva essere salvata… ma allora perché esitava tanto a rispondere? Forse c’era una parte in lui che la pensava come Hatia? Nella sua mente iniziarono a formarsi delle domande che fino a quel  momento non si era mai posto;  se veramente Azalee come diceva lui voleva tornare umana, perché allora rifiutava di farsi aiutare da lui?

-Kiriranshero… penso che anche tu, come tutti, ti sia chiesto perché Azalee ha fatto questo a Kriou?-

Oprhen lo guardò con aria strana – Certo che me lo sono chiesto… ma…-

-Ma non hai trovato una risposta vero?- continuò Hatia.

-Si…-

-Prima Childman ha posto la stessa domanda a Bokar… vedi lui pensa che Azalee lo abbia fatto di proposito

perché… perché vuole essere eliminata…-

-Cosa? Non è possibile! E perché mai vorrebbe una cosa del genere?-

-Perché sa che non esiste rimedio e non potrà mai tornare normale…-

-E’ impossibile, non ti credo!-

Hatia si diresse verso la porta, ma prima di uscire si rivolse un’ultima volta a Orphen.

-Bokar ha anche detto che solo la spada di Bartoanders può uccidere Bloody Agust… e che siccome ora è in tuo possesso, l’unico modo per averla era attirare la tua attenzione, in modo che non potessi fare a meno di avverare questo suo desiderio…-

Poi uscì lasciando Orphen con un’espressione mista tra l’incredulo e la rabbia.

 

Quello che Hatia aveva detto era vero?

 

Ormai erano andati tutti a dormire, nella casa regnava un silenzio spettrale, ma c’era qualcuno che continuava a vagare per i lunghi, stretti e bui corridoi della casa.

Era Orphen. Sembrava non sapere dove stesse andando. Pensava e ripensava alle parole dettegli da Hatia, e questi pensieri gli avevano impedito il sonno. Girava per la casa con un’espressione completamente assente. Ad un certo punto si appoggiò ad una porta, questa si aprì facendolo cadere al suo interno. Si guardò intorno spaesato, poi scorse una figura distesa su di un letto: era Kriou.

Subito si alzò e si avvicinò alla ragazza. Sul viso aveva un espressione serena, sembrava quasi che stesse dormendo… ma lui sapeva bene che non era così, quello che ora era un sonno dal quale era possibile che si svegliasse, alla fine del giorno successivo sarebbe potuto diventare un sonno eterno.

Prese uno sgabello che si trovava nella stanza, lo avvicinò al letto e ci si sedette sopra.

Tutti quei pensieri che avevano affollato la sua mente fino a quel momento, alla vista della ragazza erano spariti lasciando il posto ai ricordi più belli che conservava in sua compagnia.

Il suo sorriso, quella sua espressione così innocente, quasi come quella di un bambino… avrebbe mai rivisto tutto questo?

In quell’istante strinse forte la sua mano, uno sguardo deciso animava il suo volto, appoggiò la testa sul cuscino e le sussurro all’orecchio –Io ti salverò…-

 

-Signor maestro dove siete?- 

Majic andava gridando per tutta casa, dopo che, non avendolo trovato nella sua stanza, pensava che se ne potesse essere andato per cercare di risolvere la questione da solo.

Orphen aprì gli occhi infastidito da tutto il baccano che Majic andava facendo, e vide li vicino a se il volto di Kriou. Tirò su velocemente la testa e vide che si trovava ancora seduto sullo sgabello e teneva ancora la mano di Kriou; si era addormentato li.

Si avviò verso la porta per vedere cosa stesse succedendo, e quando l’aprì, vide passare veloce come una scheggia il suo allievo.

-Hatia, Childman! Il maestro, non lo trovo! Non vorrei che fosse andato a cercare Bloody Agust da solo!-

-Majic…-

Sentendo la sua voce, Majic tentò di bloccarsi di colpo, ma scivolò cadendo a terra.

Non curandosi del dolore derivante dalla botta, si voltò verso Orphen e disse –Signor maestro! Per fortuna siete qui! Ed io che mi ero preoccupato!  Pensavo che voleste affrontare Bloddy Agust da solo!-

-Ma cosa vai dicendo?- disse aiutandolo ad alzarsi.

In quel momento giunsero anche Hatia e Childman.

-Ma cosa succede qui?- disse Childman.

-Niente! Non trovavo il maestro e mi sono preoccupato…- rispose Majic.

Lo stregone rivolse poi il suo sguardo ad Orphen -Allora Kiriranshero, cosa hai deciso?-

Orphen rispose freddamente –Dobbiamo localizzare Azalee e… eliminarla… prima che possa succedere qualcosa a Kriou-

-Bene, allora Hatia, procedi con un incantesimo di localizzazione- disse rivolgendosi all’alievo.

-Subito- rispose allontanandosi.

-Kiriranshero, non angustiarti, hai fatto la scelta giusta- disse prima di raggiungere Hatia.

Orphen non rispose, si girò e s’incamminò verso la sua stanza.

 

Non era passato molto da quando Orphen era tornato nella sua stanza, improvvisamente Majic spalancò la porta e disse –Signor maestro… hanno localizzato Bloody Agust…-

-Cosa? Così presto?-  “Che lo volesse essere trovata? Ma allora Hatia aveva ragione…” pensò.

I due si precipitarono nella stanza dove si trovavano Childman, Hatia e Bokar.

-Dove si trova?- disse impazientemente Orphen.

-Nelle montagne ad ovest di questo villaggio…- gli rispose Hatia.

-Ci vuole molto per arrivarci?- disse Orphen.

-Qualche ora, questo perché dobbiamo portare con noi Kriou, e quindi è indispensabile andare con una carrozza…- disse Childman.

-Va bene… allora dobbiamo sbrigarci a preparare tutto… a Kriou non rimane molto tempo…-  disse Orphen.

-Hatia, Majic, di sotto c’è una carrozza, preparatela, io intanto vado a prendere Kriou- ordinò Childman, e subito i due si misero al lavoro.

Nella stanza rimasero solo Orphen e Bokar.

-Vado a prendere la spada- disse Orphen.

-Non ce n’è il bisogno – disse Bokar –L’ho portata qui io…-

Poi la porse ad Orphen, che non esitò a prenderla.

-Ragazzo tu sei l’unico che può usare questa spada…- iniziò Bokar dopo avergliela consegnata –ciò che rende speciale Bartoanders sono i poteri che tiene celati al suo interno… senza di essi è una spada qualsiasi… e non può aiutarti a sconfiggere Bloody Agust-

-Come faccio a sprigionare questa forza allora?-

-I sentimenti, sono i sentimenti di chi impugna la spada a far uscire fuori il vero potere della spada… ma stai attento, se il tuo non è un sentimento puro e giusto potresti fare una brutta fine… pensa ad Azalee… lei ha usato la spada solo per la sua voglia di potere… e guarda ora come è ridotta…- fece una pausa – so che sei molto confuso ma se vuoi evitare una fine simile o anche peggiore a quella di Azalee concentrati solo ed esclusivamente sul tuo scopo… non lasciare che il tuo animo sia pervaso dai sensi di colpa, altrimenti non solo falliresti, ma potresti anche perdere la vita…-

-Farò come mi hai detto…-

-Bravo ed ora vai, non potete perdere tempo!-

Orphen uscì di corsa dalla stanza e raggiunse gli altri.

 

-E’ tutto pronto?- domandò appena arrivò.

-Si, ma…- disse Majic.

-Cosa c’è che  non va?-

-Cosa ne facciamo di questi due?- disse Hatia uscendo fuori dalla carrozza tenendo per un braccio Borukan e Doochin.

-Lasciami andare stupido stregone pel di carota altrimenti assaggerai l’ira del sommo Borukan!- diceva agitandosi il piccoletto.

-Fratello calmati…- disse Doochin cercando di calmarlo.

-Lasciamoli qui… non possiamo portarceli dietro, rischierebbero solo la loro vita…- disse Orphen.

-Avete sentito ringraziatelo…- disse Hatia mollando la presa.

-Figuriamoci, è il minimo che potesse fare dopo tutto quello che ci ha fatto!-

-Fratello non provocarlo…-

-Ed ora via, sparite subito se non volete che vi trasformi in rospi!- disse Orphen con una finta aria seria in volto.

-Hai sentito fratello? Gambe!!!- disse Doochin seriamente impaurito.

-Va bene, ma non finisce qui!- disse Borukan prima di sparire fuori.

-Bene, ora possiamo andare- disse Childman dopo che Orphen era salito.

 

Ormai dovevano essere sul luogo nel quale si nascondeva Bloody Agust. Per tutta la durata del viaggio, sulla carrozza aveva regnato il silenzio, che fu presto interrotto da un terribile ruggito proveniente da poco lontano.

-Da dove veniva?- domandò Majic.

-Da quella parte!-Disse Haria indicando una piccola strada molto dissestata che risaliva lungo una collina.

-Li la carrozza non può risalire… come facciamo?- disse Childman.

-Andiamo a piedi…- propose Orphen – Childman prendi Kriou-

Lo stregone annuì.

Intanto Orphen scese e percorse velocemente la strada. Quando il sentiero finì si ritrovò in una piccola pianura, dove ad attenderlo c’era Bloody Agust.

Il maestoso drago guardava lo stregone immobile, senza emettere un solo ruggito e senza neanche tentare di attaccarlo.

Anche Orphen osservava senza muoversi il drago, sembrava che i due si stessero studiando.

In quel momento arrivarono Childman e gli altri che rimasero sorpresi dal trovarsi subito di fronte Bloody Agust.

-Orphen, cosa aspetti?- gli gridò Childman.

Lo stregone prese la spada con entrambe le mani, era pronto ad attaccare. Da parte sua Bloody Agust non accennava nessuna  mossa di difesa, sembrava stesse aspettando di essere colpito.

“Avanti, perché sto esitando? Devo muovermi…” ma per quanto si sforzasse c’era qualcosa in lui che gli impediva ogni movimento.

Bloody Agust percepì quest’incertezza, mosse qualche passo in avanti e gli ringhiò contro come se volesse spronarlo ad attaccarlo, ma Orphen continuava a stare immobile.

Allora il drago sparò una palla di fuoco. Orphen era pronto per difendersi dal suo attacco ma la palla di fuoco che era apparentemente diretta a lui, gli passò accanto. Si girò per vedere a cosa avesse realmente mirato e vide che l’incantesimo era diretto verso Childman e gli altri.

Fortunatamente Hatia vedendo la palla di fuoco rivolgendosi verso i suoi amici creò prontamente una barriera protettiva che li difese dall’attacco.

“Accidenti, devo attaccarla… “ pensò Orphen dopo aver visto che i suoi amici si erano salvati.

Che cosa aspetti ad attaccarmi Kiriranshero…

Quella voce gli era terribilmente famigliare, anche se erano passati cinque anni non se ne era dimenticato… era la voce di Azalee…

“Non ci posso credere… non può essere la sua voce….”

Kiriranshero, perché esiti tanto?

Azalee… io… io non posso attaccarti…”

Non dire stupidaggini…guarda come ho ridotto la tua amica… se non mi elimini lei morirà…

Ma allora è vero che lo hai fatto apposta… volevi che venissimo qui e ti uccidessimo…”

Se non mi attacchi di tua spontanea volontà ti obbligherò a farlo

Così detto il drago iniziò a muoversi, superò Orphen e si diresse verso Childman e gli altri con aria minacciosa, era pronto per attaccarli.

“Ora basta, devo reagire!”

Il drago stava per scagliare un incantesimo, quando fu prontamente fermato da Orphen.

-Io vi scaglio lame bianche di luce!- gridò.

L’incantesimo non procurò nessun danno al drago, ma bastò per attirare la sua attenzione. Ora era lui il suo bersaglio.

Bloody Agust lo attaccava continuamente senza lasciargli tregua,  mentre Orphen non faceva altro che schivare i suoi colpi.

-Ora basta… se è questo che vuoi la faremo finita subito Azalee!-

Raccolse tutte le sue energie poi scagliò un incantesimo –Io ti induco sonno di espiazione!-

In quell’istante il corpo del drago iniziò a congelare. Questo non lo avrebbe fermato a lungo, ma il tempo necessario per prepararsi a scagliare l’attacco finale.

 

Orphen strinse forte la spada e chiuse gli occhi.

“Devo pensare al mio obbiettivo…”

Iniziò a cacciare dalla sua mente ogni più piccolo ricordo legato ad Azalee, per far spazio unicamente a Kriou.

L’incantesimo iniziava a svanire, Bloody Agust si stava liberando… ma non era ancora pronto, gli serviva ancora qualche secondo… il drago era quasi completamente libero e stava per attaccarlo…

Finalmente se lo sentiva, era pronto… ora avrebbe inflitto ad Azalee il colpo di grazia…

La spada s’illuminò di una strana gialla: il vero potere di Bartoanders si stava liberando.

-Azalee preparati!- gridò andando contro il drago, ma non lo attacco subito con la spada, prima pensò di indebolirlo, e per fare questo pensò di scagliare un incantesimo per distrarlo. Così tese il braccio in avanti e fece partire un potentissimo raggio di energia che lo colpì in pieno.

Bloody Agust emise qualche grido per il dolore, poi cadde a terra.

“ E’ il momento…”

Raccolse tutto il suo coraggio e si avvicinò al drago… stava per colpirlo, quando nella sua mente riapparve il viso di Azalee… in quel momento esitò e la forte luce gialla che circondava la spada iniziò, a poco a poco, ad affievolirsi.

Bloody Agust lo guardò come per incitarlo a colpirlo, ma Orphen non si mosse.

-Kiriranshero, cosa ti prende? Se fai così Kriou morirà! Guarda il sole, sta per tramontare, sbrigati!- gli gridò Childman.

Orphen rivolse leggermente lo sguardo al sole, Childman aveva ragione… doveva sbrigarsi se voleva salvare Kriou.

Diede un ultimo sguardo al drago, lo guardava con aria triste, come se lo stesse supplicando di colpirlo… in quel momento ritrovò quel coraggio che gli aveva permesso di far uscire fuori il vero potere di Bartoanders, strinse forte la spada, nella sua mente c’era un solo pensiero, salvare Kriou. Chiuse gli occhi e colpì con tutte le sue forze il petto del drago. L’unica cosa che sentì era il grido di Bloody Agust…

 

Aprì gli occhi per vedere cosa fosse successo, ma intorno a se non vide niente, era tutto nero.

-Ma dove sono?-

Kiriranshero… grazie…

In quel momento davanti a lui apparve la figura di Azalee.

-Azalee… ma allora sei tornata normale… ma come è possibile?-

No ti sbagli… non è affatto così… ci sei riuscito, mi hai liberato da quel corpo di drago nel quale ero rinchiusa e hai salvato la tua amica…

-Si, ma a quale prezzo?- disse mentre delle lacrime iniziavano a rigargli il volto.

Non devi neanche pensarci! Kiriranshero se anche fosse esistito un modo per farmi riprendere le mie sembianze umane, credimi, non avrei mai accettato di usarlo… con il corpo di Bloody Agust, ho distrutto interi villaggi e molte vite si sono spente per causa mia… e questo è l’unico modo che conosco  per espiare le mie colpe… perciò mettiti il cuore in pace…

-Azalee… io… cosa farò senza di te-

Shhh non dire altro, ora al tuo fianco hai qualcun altro che ti sosterrà nei momenti difficili… ora vai, torna dagli altri.

 

In quel momento aprì gli occhi e vide che il corpo di Bloody Agust si stava dissolvendo. Restò li immobile a fissarlo mentre spariva, in mano teneva ancora la spada impregnata del suo sangue. Rimase li a fissare il vuoto finché non udì la voce di Majic.

-Signor maestro presto venga! Kriou si sta riprendendo!-

Subito Orphen corse verso di loro. Era vero, Kriou stava aprendo gli occhi…

-Ma dove sono cosa è successo?- disse guardandosi intorno.

Ma invece di ricevere una risposta si ritrovò tra le braccia di Orphen.

-Sei salva!- disse tra le lacrime –Kriou sono così felice!-

-M-ma cosa ti prende?- disse tutta imbarazzata.

-Ora non importa, ti spiegheremo tutto più tardi- disse Childman

-Kriou, non sai come siamo felice di rivederti! –disse Majci anche lui tra le lacrime.

-Non ci sto capendo niente… mi trattate tutti come se mi fossi salvata per miracolo da chissà quale pericolo-

-Credimi ci sei andata vicino…- disse Orphen alzandosi.

-Avanti, andiamo, ci conviene affrettarci, se cala la notte diventerà pericoloso tornare al villaggio…-

-Avete ragione Childman, avanti torniamo alla carrozza!- disse Majic.

Gli altri annuirono poi iniziarono ad incamminarsi.

Orphen che, inizialmente si era unito a loro, si fermò e guardò quello che era stato il campo di battaglia.

Nonostante avesse dovuto sacrificare la vita di Azalee si sentiva sereno, vedere il sorriso di Kriou dopo che si era svegliata era servito per colmare quel vuoto che Azalee gli aveva lasciato dentro.

-Cosa farai ora Kiriranshero?-

Orphen si girò e dietro di se vide Hatia che, vedendo che si era fermato, aveva pensato di raggiungerlo.

-Io? Penso che continuerò il mio viaggio… e tu tornerai alla Torre della Zanna?-

-Si, voglio diventare un grande stregone e sono sicuro che sotto la guida di Childman ci riuscirò…-

-Ehi voi due, cosa state facendo ancora li? Avanti andiamo!-

I due si girarono e videro che Kriou li stava chiamando.

-Avanti andiamo, è meglio non farla impazientire…- disse Orphen.

- D’accordo…-

Così i due si incamminarono verso gli altri, ma prima di andare Orphen diede ancora un ultimo sguardo indietro e nella sua mente ricomparve la scena in cui aveva trafitto Bloody Agust; ad un tratto aveva avuto delle incertezze che sicuramente avrebbero segnato la sua fine, ma fortunatamente era riuscito a riprendersi, vedere nella sua mente il volto di Kriou era servito affinché tutti i dubbi e le incertezze sparissero di colpo.

-Allora Orphen ti muovi?- era nuovamente la voce di Kriou – ti stanno aspettando tutti, dobbiamo andare!-

-Arrivo!-

ma prima di andare sussurrò sottovoce -Addio Azalee…- poi si girò e raggiunse Kriou, ed insieme si diressero verso la carrozza.

 

FINE

 

Nota: siccome avevo iniziato a scrivere questo capitolo molto prima che si scoprisse il nome del vero maestro di Childman ne ho dovuto inventare uno… scusate se non è un gran che ma non sapevo cos’altro inventarmi ^^”

 

 

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