Falò di GgPoulain (/viewuser.php?uid=15827)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Identità segreta ***
Capitolo 2: *** Ritrovo e accordo ***
Capitolo 3: *** Racconti discordanti ***
Capitolo 4: *** Movimento ***
Capitolo 5: *** I Sigilli ***
Capitolo 1 *** Identità segreta ***
Falò n 1
Identità segreta
Era un’
uggiosa giornata di settembre.
Nei boschi del paese
della nebbia regnava il silenzio.
Tra gli alberi si
muovevano veloci quattro figure.
Un team. Il team Hebi.
Era difficile
stabilire da quanto tempo fossero in cammino.
Avrebbe potuto
trattarsi di un' ora quanto di quattro o di dieci.
Non era un dato di
rilevante importanza: entro due giorni sarebbero arrivati a
destinazione, e forse quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio
insieme. Tanto valeva gustarsi la quiete prima della battaglia.
" Si può
sapere perchè abbiamo preso questa strada? Avremmo potuto
accorciare dal valico..."
Un ragazzo alto, dai
capelli color bronzo stava riflettendo invece sulla strada che avevano
imboccato cinque minuti prima: Juugo di solito odiava le deviazioni.
" Non credo sarebbe
stata una buona idea" E solitamente Suigetsu aveva sempre da ribattere,
qualunque cosa gli si dicesse.
" Certo che no..."
Molto raramente c’ era anche l’ intervento di
Karin, la quale non parlava quasi mai con Juugo.
Infine l' Uchiha,
prevedendo lo scoppiare di un nuovo battibecco come quello avvenuto la
stessa mattina, si girò senza scomporsi verso di loro e
disse:
" Arriveremo al
massimo tra due giorni. Vedete di non litigare, in queste ultime ore".
" Certo, Sasuke"
Il ragazzo dai capelli
corvini pensò che avere una ragazza in squadra fosse davvero
una seccatura. Era davvero una fortuna che i capelli color confetto
fossero una rarità tra i comuni esseri mortali.
" Ci siamo persi"
Il capo del team lo
annunciò quasi come fosse la cosa più logica del
mondo, ma in realtà sapeva che i suoi compagni non avrebbero
ben incassato questo colpo imprevisto: la loro corsa si sarebbe
rallentata di almeno tre giorni.
Sasuke era
estremamente irritato per la piega che stavano prendendo le cose; se
erano veramente stati ingannati da un' illusione, cioè
significava che stavano perdendo colpi. Era davvero strano: lui era
praticamente immune dalle arti illusorie. Avrebbe dovuto comunque stare
più attento, poichè non aveva la minima
intenzione di lasciarsi sfuggire questa occasione.
" Come? Ci siamo
persi? " Juugo sembrava sull' orlo di una crisi di nervi;sarebbe stato
meglio fermarlo, prima che iniziasse a dare numeri.
" Non preoccuparti, il
nostro programma è slittato di un giorno, niente di
più".
Sasuke sapeva
benissimo che la verità andava trattata con prudenza.
Era una delle sue
massime preferite.
All' improvviso il
moro vide una massa di capelli color rosso sanguigno che gli veniva
incontro, mentre gli altri facevano una sosta.
" Sasuke?"
Karin lo guardava da
dietro i suoi spessi occhiali. Non ho mai capito perchè li
porti.
" Che c'è?"
" Stiamo andando nel
Paese del Suono perchè là si trova attualmente
tuo fratello, vero?"
Sasuke si
concentrò al massimo sui suoi occhiali. Sono così
brutti, ma addosso a lei stanno bene.
" Se falliremo, questo
sarà stato il nostro ultimo cammino insieme"
Anche se riusciremo
nel nostro intento. Meglio concentrarsi su altro... La sua fronte, per
esempio. Una fronte... Perchè mi ricorda qualcosa di
insidioso?
" Vai a riposare"
Fu l' unica cosa che
riuscì a risponderle.
Si era ricordato in un
lampo a che cosa avevo associato la fronte. Fronte spaziosa.
Karin era molto
diversa da Sakura. Persino nella fronte.
Dopo un’
altra ora di cammino, il senso dell' orientamento di Sasuke pareva
andato perduto in quella densa foschia che li avvolgeva. Qualcosa non
andava . Non si era mai sentito così spiazzato...
" Sono davvero stanco"
Suigetsu pareva addirittura più lamentoso del solito, in
quella situazione, e questo non aiutava minimamente il capo
dell’ Hebi a rilassarsi.
“ E credi
che con questa tua informazione tu possa giovarci in qualche
modo?”
“ E stai
zitta una buona volta!”
“ Ragazzi
sono nervoso non vi conviene...”
Karin si
zittì immediatamente: non aveva la minima intenzione di
discutere con Juugo.
“ Ci stiamo
avvicinando ad un villaggio. Vi conviene tenervi pronti”
annunciò Sasuke, già scocciato da tutte quelle
fandonie.
“
Cos’è quella?”
Karin, Juugo e Sasuke
alzarono lo sguardo su un dojo antico a pochi metri da loro; con tutta
quella nebbia non erano riusciti ad individuarlo prima.
“ Un dojo...
Che strano” commentò Karin.
Suigetsu
sgranò gli occhi: “ Ehi, non vorrei sbagliarmi, ma
vedo qualcuno seduto su una roccia laggiù”.
‘ Non ho
altra scelta... Anche se questa decisione mi irrita molto, non mi resta
che chiedere informazioni a questa donna ’ pensò
un Sasuke alquanto contrariato.
Il moro con al seguito
il team dei Serpenti si avvicinò alla figura sconosciuta:
indossava un kimono bianco con delle righe rosse, i sandali tipici del
Paese dell’ Acqua ed i setosi capelli neri raccolti in uno
chignon.
“
Che hai intenzione di fare?” domandò Suigetsu.
“ Chiedo
informazioni” rispose scocciato Sasuke.
“ Ah!
Certo” disse Suigetsu mentre si passava una mano dietro la
nuca.
Giunti davanti alla
figura poggiata aggraziatamente sul masso all’ entrata del
dojo, Sasuke fece un sospiro e si preparò a domandare le
desiderate informazioni.
“ Mi scusi
signora”
A quelle parole il
volto della donna si sollevò dal libro che teneva in mano.
Si erano sbagliati:
quella non era una donna. Era una ragazzina, e poteva avere al massimo
la loro stessa età.
Una Geisha.
Quella li
guardò con espressione interrogativa, non pronunciando verbo.
Al che Sasuke
continuò: “ Sarebbe in grado di indicarci la
strada per raggiungere il prima possibile i confini con la Terra del
Suono?”.
Dopo qualche momento
di smarrimento, sul volto della ragazza apparve un affabile sorriso.
“ Ma
certamente” rispose. Aveva una voce davvero strana: non era
limpida e cristallina, bensì un po’ roca, come
grattata su una superficie ruvida. “ Proseguite sempre per
questa lunga strada principale; quando davanti a voi ci sarà
un ponte, girate alla vostra destra. Quindi troverete le quattro strade
principali del paese: prendete quella numerata come seconda e
giungerete ai confini. Un consiglio: cercate di uscire il
più prima possibile da questa nera foresta!”
Dopo aver detto questo
la ragazza rise, mentre continuava a guardarli con aria gentile.
“ Grazie, ci
siete stata davvero di aiuto”.
A questo punto Sasuke
guardò Suigetsu. Entrambi sapevano bene quel che andava
fatto: il loro passaggio sarebbe dovuto passare inosservato... Quella
ragazzina andava uccisa.
Suigetsu
allungò la mano dietro la schiena per afferrare il suo lungo
spadone, ma fu bloccato da uno shuriken lanciato a lunga gittata.
Non era stato certo
l’ unico ad esser preso di mira: altre armi bianche erano
state indirizzate ai suoi compagni di squadra ed a quella innocente
ragazza dalla voce strana.
Come era da prevedere,
i quattro bloccarono gli shuriken, mentre pensavano già a
rimettersi in marcia: la sorte di quella geisha era già
decisa.
Tuttavia si bloccarono
quando non udirono nessun tonfo alle loro spalle.
Nessun rumore
provocato da un cadavere caduto per terra, nessuno schizzo di sangue.
Solo un grande
silenzio.
Al che si girarono e
rimasero stupefatti.
L’
espressione della ragazzina era cambiata in modo così
repentino da far quasi credere che quella che avevano davanti non fosse
la gentile e composta geisha di prima.
Aveva ora un viso
sormontato da una pura assenza di emozioni, mentre attraverso i lembi
del kimono stracciato si intravedevano i porta shuriken ed una retina
da ninja.
Un ninja.
L’
assalitore era nascosto tra le fronde degli alti alberi che componevano
la fitta foresta della nebbia: aveva il volto nascosto da bende e
sembrava avere tutta l’ intenzione di far fuori la ragazzina
il prima possibile.
Tuttavia si
dileguò nell’ aleggiante foschia, ben essendo
cosciente che la sua posizione fosse alquanto svantaggiosa.
Dopo che l’
attacco fu cessato, la postura della ragazza abbandonò la
posa di difesa facendosi più eretta.
“ Dannato...
La copertura è saltata”
Si girò
verso il quartetto dei Serpenti: l’ espressione innocente era
scomparsa, e da sotto il kimono, ora perfettamente visibile, si
riusciva a scorgere una divisa da ninja.
“ Mi
dispiace, ma ora che avete scoperto la mia identità non ho
altra scelta...”
Si accucciò
in posizione di attacco, mentre sussurrava: “
Dovrò uccidervi”.
La sorpresa fu tanta e
tale da non concedere i giusti riflessi a Suigetsu e Karin, i quali
furono colpiti da degli spiedi che li fecero crollare al suolo; Sasuke
e Juugo riuscirono invece a mantenere la concentrazione, pur rimanendo
spiazzati di fronte a quella improvvisa mutazione.
Dopo aver fatto
ciò, la ragazza prese una maschera da animale e la
indossò: sparì tra la densa nebbia che li
circondava.
Un Ambu.
Che motivo avrebbe
avuto quella ragazza di scomparire così all’
improvviso? Perchè quella copertura e quel comportamento
così insolito?
Tutto era accaduto
così in fretta... Troppo in fretta. L’ Uchiha
aveva l’ impressione di aver vissuto in una pura illusione,
negli ultimi giorni; tutto gli sembrava troppo confuso, addirittura
surreale.
Sasuke raccolse i due
compagni da terra, e con un cenno del capo intimò a Juugo di
seguirlo.
____________________________________________________________________
ECCOMI RITORNATA!
Vi stavo mancando?
Ecco qui la mia prima
long-fic! Sinceramente non so se piacerà, dato che
sarà veramente un po’ strana... A dir poco
insolita! Per il momento ho solo una vaga idea su cosa scrivere, ma prima o poi finirò questa storia dal sapore agrodolce! XD
In qualche modo questo
primo capitolo mi sembra un collage di flash, ma in definitiva era
questa l’ impressione che volevo rendere. All’
inizio sarà tutto un po’ confuso, e vi posso
assicurare che gli intrighi saranno molti. Tuttavia penso
che, alla fine, non sarà un vero disastro XD!
Ora arriva il vero
punto dolente: i miei aggiornamenti. Non so proprio dirvi se saranno
sporadici oppure regolari. Davvero, sono seriamente in crisi per tutti
questi dannatissimi impegni che mi divorano!
Ah,
un’ ultima cosa: gli avvenimenti raccontati non tengono
praticamente conto di quanto è avvenuto nella serie
Shippuden. Ad esempio, Orochimaru è stato ucciso, ma Sasori
è ancora vivo. Fra l’ altro, io ho visto le
puntate della nuova serie fino alla numero 39, perciò
veramente non so come possa essere realmente il carattere
dell’ Hebi ecc...
Quindi
non vi sorprendete se alcuni personaggi saranno un po’ OOC,
oppure se la trama non seguirà il corso degli eventi
prestabilito ^O^ Anche perchè è in prevalenza
concentrata sul giovane Uchiha.
Ci vediamo al prossimo
capitolo! Gg-chan
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Capitolo 2 *** Ritrovo e accordo ***
Efp
Ritrovo e
accordo
Il fuoco era acceso da
parecchie ore: i corpi dei due compagni svenuti giacevano vicino alla
legna ardente.
Juugo e Sasuke erano
accovacciati sul terreno, intenti ad osservare le ferite dei due
ragazzi: solo tre ore prima si erano messi in marcia dopo essere stati
minacciati da quella strana ragazzina.
“ Secondo te
chi era?”
Sasuke
aggrottò le sopracciglia, analizzando col pensiero il breve
incontro: le conclusioni più lampanti erano due.
In primo luogo,
appariva chiaro che la ragazza fosse una kunoichi, e pareva inoltre
essere un’ ANBU; si poteva poi dedurre che, essendosi
travestita da Geisha, avesse voluto nascondere qualcosa a qualcuno,
assumendo una posizione molto misteriosa.
Ma allora
perchè aveva dichiarato di doverli fare fuori? E soprattutto
perchè poi si era dileguata senza portare a termine il suo
compito?
“ Penso che
non sia un vero ANBU” rispose cupamente, mentre continuava a
fissare le vermiglie fiammelle.
Juugo lo
guardò sorpreso: i suoi capelli color arancio facevano un
contrasto spettacolare con la luce rossastra del fuoco.
“ O almeno
non più. Probabilmente ha agito così
perchè voleva nasconderci qualcosa... Cercava di depistarci
con supposizioni errate. E forse ci vuole attirare a se”
Il più
grande si alzò lentamente, scuotendo il terriccio umido dai
suoi spessi pantaloni.
“ Che cosa
pensi di fare al riguardo?”
Sasuke levò
lo sguardo su di lui.
“ In questo
momento il nostro principale obbiettivo è entrare nel paese
del suono.
Tuttavia , se
incontrassimo di nuovo quella ragazzina, credo che avrò la
necessita di indagare su una cosa... E se lo riterrò
opportuno la seguirò”.
Juugo lo
guardò ancora una volta con sguardo interrogativo:
“ Seguirla? E perchè mai?”
“ Non posso
darti una risposta ora. Posso solo dirti che sì, desidero
rincontrarla”.
Karin aprì
lentamente gli occhi dopo aver trascorso un’ intera nottata
stesa scomodamente sull’ erba bagnata del campo in cui
avevano sostato.
“ B...
Buongiorno?”
La ragazza si era
fermata a guardare Suigetsu, che dormiva beatamente accanto a lei; era
strano, lo spadaccino si svegliava sempre prima di tutti gli altri.
“
Sasuke?”
Chiamò il
ragazzo, che era intento a preparare le borse qualche metro
più in là.
Lui girò la
testa verso Karin, la quale gli chiese: “ Che sta
succedendo?”
“ Sta
succedendo che voi due siete stati davvero due sprovveduti”
Juugo la squadrava con
un’ aria di rimprovero, mentre la ragazza era intenta a
confabulare tra se e se, troppo intimorita per rilanciare una
sprezzante battutina verso l’ alto uomo.
Sasuke prese a
parlare: “ Visto che ora siete svegli, partiremo subito alla
ricerca del tragitto da seguire per arrivare alla nostra destinazione.
In marcia”.
Karin
sbuffò: non si era ancora svegliata che già le
toccava ripartire! Con un gesto irritato della testa dette uno
strattone a Suigetsu, il quale si destò con un’
espressione spaventata.
“ Hei!
Brutta pezza di merda, mi hai fatto spaventare!”
“ Se volevi
morire in questo squallido spiazzo di terra non bastava che
chiedere!”
La consueta litigata
mattutina aveva avuto inizio.
Avevano finalmente
ritrovato il percorso che cercavano da due giorni: dalla mattina fino
al primo pomeriggio non avevano fatto altro che camminare senza
rendersi conto dello scorrere del tempo, poichè il sole era
solo una macchia indistinta filtrata degli spessi banchi di nebbia.
Il quartetto non
sapeva come ammazzare il tempo,e Karin e Suigetsu non riuscivano
nemmeno a prendersi in giro. Una strana atmosfera li circondava
silenziosamente, sorvolandoli in una nube di ambiguità.
A spezzare quella
monotona marcia fu un sibilo di shuriken lanciato in loro direzione.
“
Dannazione, un’ altra volta!”
Suigetsu, che non era
stato messo al corrente di nulla, scatto in posizione di attacco,
pronto a colpire con la sua lunga spada, la pelle che si tramutava in
una sostanza simile all’ acqua.
Tuttavia, Sasuke
alzò la mano in segno di blocco ed enunciò:
“ Avanti, fatti vedere”.
Dall’ ombra
della vegetazione avanzò cauta la figura con indosso la
maschera di un ANBU: la ragazzina venne fuori con passo acquattato e si
fermò ad una ventina di metri da loro.
Non portava
più il suo travestimento da Geisha, bensì una
tipica uniforme ninja della nebbia, completa di cappello in paglia.
“ Sono
venuta per terminare il mio lavoro. Ora devo uccidervi, anche se sono
molto spiacente della situazione venutasi a creare”.
La voce ovattata
proveniente da dentro la maschera non assomigliava a quella roca che
avevano sentito giorni prima; l’ intonazione era invece
indifferente e piatta proprio come allora.
Sasuke si
pronunciò con estrema calma.
“
Vi dovete ritenere abbastanza fortunata. Dovete sapere che mi sono
trattenuto dall’ uccidervi all’ istante solo
perchè sono molto curioso”.
“ Molto
curioso di cosa?” rispose lei, con una vaga nota di sospetto.
“ Di sapere
il perchè voi ci vogliate depistare. Chi siete in
realtà?”.
Passarono alcuni
minuti: l’ atmosfera si era fatta inviolabile, e la tensione
aveva assunto una pesantezza palpabile. Ma poi, all’
improvviso, una forte risata riempì l’ aria, li
circondò interamente stordendoli di fronte ad un tale
repentino cambio di umore.
“ Hei,
Eikou, vieni fuori!” gridò lei in direzione delle
piante che aveva alle spalle.
In un balzo una figura
comparì davanti alla ragazza sconosciuta. Era il ricercato
in cui si erano già imbattuti.
“
A quanto pare ci hanno scoperti... Proprio ciò che
desideravo da voi, piccolini”.
La ragazzina si
voltò a guardarli.
“
Hei!” Karin le puntò l’ indice contro.
“ Come ti permetti di chiamarmi piccola,
bamboccia??”
“ Fa
silenzio, Karin” Sasuke la mise a tacere con poche parole,
ben sapendo che sarebbe stato sufficiente.
“ Deduco che
dovrei parlare con te, vero?” si rivolse la ragazza a Sasuke,
mentre si avvicinava impercettibilmente.
“
Sì, esattamente. Lasciamo fuori gli altri”.
“ Bene...
Prima di tutto mi presento. O meglio, ci presentiamo. Noi siamo Eikou
ed Eimi, due ninja del villaggio della nebbia, e vi stavamo
cercando.”
“
Perchè?” fu la semplice controbattuta di Sasuke.
“
Perchè vaghiamo alla ricerca di alleati. Alleati molto
capaci e deduttivi, intelligenti e forti, dei veri geni,
insomma”.
“ A che vi
servirebbe tutto questo aiuto?”
“ Abbiamo un
lavoretto da sbrigare... Niente di che, ma ci servono più
elementi. Il luogo di azione è troppo esteso, ed in due
sarebbe davvero troppo scomodo agire in due.”
“ Che cosa
ti fa pensare che accetteremo la vostra proposta? Non mi pare abbiate
qualcosa da darci in cambio, nè tanto meno sembra che
abbiate intenzione di rivelarci il vostro obiettivo” rispose
Sasuke, la faccia tramutata in una maschera priva di emozioni.
“ Bhe,
semplicemente perchè altrimenti vi faremo fuori”.
“
Ahahahah!” la risata di Karin echeggiò potente
nella radura. “ Ma non farmi ridere!”
“
Silenzio” avvertì per la seconda volta Sasuke.
“ Effettivamente essendoti rivelata un falso ANBU devo
dedurre che tu sia un ricercato di livello S... D’ accordo,
accetto”.
I tre compagni di
Sasuke lo guardarono sbigottiti: non conoscendolo, l’ allievo
di Orochimaru avrebbe potuto apparentemente accettare la proposta per
paura. Ma il team Hebi sapeva benissimo che Sasuke non era certo tipo
da tirarsi indietro in quelle situazioni.
“ Hei...
Aspetta”
Ecco difatti che
Sasuke compì un gesto inaspettato: con una velocissima
mossa, il ragazzo lanciò degli shuriken verso la strana
tipetta chiamata Eimi. Nascosta dalla sua maschera, ella si
preparò a ricevere le armi che l’ avrebbero
colpita se lei non fosse scomparsa nel nulla; al suo posto ora
v’ era una folta macchia di vegetazione. Gli shuriken si
conficcarono nella corteccia degli alberi, dopodichè vi fu
il silenzio.
Ad un tratto Sasuke
udì una voce dietro di lui.
“ Bel colpo,
ma non è bastato”.
“ A me
sì... Bene. Siamo vostri alleati”.
Il moro si
girò e si ritrovò davanti Eimi, che si tolse la
maschera appendendola alla cintura.
“ Ok. Allora
andiamo. Le presentazioni le faremo più tardi”.
* Eimi *
“ Basta!
Sono stanca!”
Possibile che quella
specie di ravanello ambulante non la finisse mai di sbraitare per
qualsiasi cosa? Non aveva fatto che lamentarsi durante tutto il
tragitto compiuto.
Meglio
fermarsi per la notte... Più rallentiamo l’ Uchiha
meglio sarà.
“ Va
bene” disse Eimi, bloccandosi improvvisamente. “
Visto che sei così stanca ci fermeremo qua e ci prepareremo
a passare una lunga e tranquillissima nottata. Così va
bene?”
Karin la
guardò sprezzante, e senza dire una parola si
avviò verso la parte opposta dell’ ennesima radura
in cui si erano fermati in quegli ultimi giorni.
“ Comincio a
stufarmi di questo nostro continuo accamparci e levare le
tende”
Suigetsu si
beccò una occhiata torva dal nuovo compagno chiamato Eikou.
“ Ehm... Che
mangiamo stasera?”
Quando fu scesa la
sera, tutti quanti si avvicinarono al fuoco per cucinare qualcosa.
Il mezzo pesce aveva
tutta l’ aria di voler fare quattro chiacchiere con il suo
capo, ma egli si sedette davanti alle fiamme preparandosi qualcosa da
mettere sotto i denti.
Poco dopo gli
raggiunse anche Eimi: l’ uniforme le ricadeva abbastanza
larga sui fianchi, mentre il coprifronte del Villaggio della Nebbia,
segnato da un profondo graffio orizzontale, era indossato come una
fascia che sorreggeva i folti capelli; i sandali erano stati sostituiti
con degli stivaletti tipici da shinobi. Non possedeva alcun segno di
riconoscimento particolare.
Sasuke alzò
lo sguardo verso di lei.
Aveva sbagliato
nell’ osservarla, la prima volta: i suoi capelli non erano
neri, bensì colorati di un castano forte, una chioma
ondulata folta e setosa; sul naso dritto ed un po’ lungo
aveva una spruzzatina di lentiggini appena visibili; i suoi occhi erano
di un profondo marrone scuro, quasi liquido... Quasi trasparente.
Davvero strani.
In effetti quella
ragazza era parecchio strana, pensò l’ Uchiha.
Cenarono in silenzio
con un po’ di riso; il team dei serpenti guardava con
insistenza Sasuke, che invece pensava a godersi beatamente al suo pasto.
Eikou, il compagno di
Eimi, stava accanto a lei, scoccandole di volta in volta qualche
occhiatina fugace.
“ Bene.
Credo sarebbe utile se noi due conoscessimo almeno i vostri nomi. Che
ne dite? Io ed Eikou ci siamo già presentati. Ora tocca a
voi”.
“
D’ accordo. Il mio nome è Sasuke” disse
l’ Uchiha.
“ Io mi
chiamo Suigetsu” rispose il ragazzo con i capelli e gli occhi
di uno strano colore.
“ Io sono
Juugo” disse il più alto dei quattro.
“... Ed il
mio nome è Karin, ricordatelo bene!” la
informò la ragazza che prima Eimi aveva associato ad un
ravanello.
“ Bene.
Penso che per il momento possa bastare. Buonanotte”.
Quando i due stavano
per alzarsi, inaspettatamente Suigetsu parlò.
“ Spero non
ci stiate nascondendo nulla”
Sì
pronunciò così, mettendo a nudo un’
aguzza serie di denti, stirando la bocca in un sorriso strafottente;
Eikou ed Eimi si voltarono verso di loro.
“ E
perchè mai?” rispose Eimi quasi con sufficienza.
“ Hei,
impara a risponderci in maniera più adeguata! Non ti hanno
insegnato che si rispettano i più grandi?”
La ragazza del Team
dei Serpenti non perdeva certo tempo nel risponderle a tono.
La castana si
aprì in un sorriso obliquo.
“ Mi
dispiace deluderti, ma penso proprio di essere un po’
più grandicella almeno di te.”
Toccò a
Karin ridere.
“
Oh, questa è bella! Per tua informazione io ho ben sedici
anni, carissima! Tu a mala pena ne avrai quattordici, anche se
già mi sembra troppo!”
“ Un
po’ esagerato...” si pronunciò in un
sussurro Suigetsu, in procinto di bere del sakè forte.
“ Benissimo,
io ne ho ventitre”.
“
Che??” Questa volta era stato Suigetsu a rivolgerle la
parola, dopo essersi quasi strozzato con il suo amato liquore.
Sasuke e Juugo si
limitarono a guardare la ragazza.
“ Io vado a
riposarmi. Dovreste farlo anche voi, domani non mi fermerò
per nessun motivo al mondo”.
“ Hei...
Aspetta! Dov’ è che stiamo andando?”
Eimi guardò
Karin con espressione stanca.
“ Sempre se
riusciremo ad arrivarci con te che ti lamenti per ogni minima cosa,
stiamo recandoci nel paese della roccia. Buonanotte”.
Così
dicendo si defilò nell’ oscurità
insieme al compagno, che non aveva parlato per tutta la durata della
cena.
_________________________________________
Eccoci al secondo capitolo!
Che ve ne pare? Sinceramente non avevo previsto di aggiornare
così presto, ma consideratelo come un regalocchio di Natale,
ok?
Dato che ho poco tempo { invasione di parenti in corso } passo i
ringraziamenti alla prossima volta! Prometto che mi farò
perdonare! AUGURI A TUTTI!
I misteri si infittiscono... Come continuerà la storia?
Alla prossima! Gg-chan
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Capitolo 3 *** Racconti discordanti ***
Falò 3
Racconti discordanti
Ancora una volta il chiarore del fuoco ardente si ritrovò a
fare da trincea fra tre facce cineree e un volto dall’
imperturbabile impassibilità.
La mente di Sasuke era
intenta a riassettare tutto l’ accaduto degli ultimi giorni
in un ben definito piano di prospettive ed idee; d’ altro
canto, i suoi compagni fremevano dalla voglia di capirne di
più, di scoprire perchè il senno del loro capo
l’ avesse abbandonato così precocemente.
Pulendo lentamente il
manico della sua katana, Sasuke iniziò finalmente a parlare.
“ Sono certo
che vogliate sentirvi dare delle spiegazioni”.
Non ricevendo
risposta, il moro proseguì in maniera atona.
“ Il mio vi
sarà sembrato sicuramente un comportamento insensato,
quantomeno avventato.”
Riponendo lentamente
l’ arma bianca sul suolo, Sasuke continuò
ininterrotto il suo discorso ben elaborato in precedenza.
“ Ho
intenzione di spiegarvi le motivazioni delle mie scelte, a patto che
dopo mi diciate con sincerità cosa ne pensiate voi. Siamo
d’ accordo?”
Come un sol uomo, tre
capi vennero oscillati su e già a mo’ di risposta.
“
Bene”.
Sistemandosi in una
posizione più comoda sul terreno, Sasuke
incominciò a rivelare tutti i suoi pensieri:
“ Vi sarete
certamente accorti che qualche giorno fa, quando ancora eravamo in
cerca di mio fratello, tendevamo a perder spesso la cognizione del
tempo; il nostro senso dell’ orientamento era pari a zero, e
giravamo intorno allo stesso luogo per parecchie volte”
La mente dei tre
tornò a quegli strani momenti: decisamente gli erano
capitate cose davvero bizzarre.
“
Sicuramente la mia decisione di abbandonare il nostro scopo per
allearci a persone pressappoco sconosciute sarebbe da considerare
davvero da matti... Tuttavia, esaminando quello che ho scoperto
ultimamente, gli avvenimenti prendono una piega davvero
interessante”.
I Serpenti pendevano
dalla bocca del loro leader, in attesa di scoprire dove volesse
arrivare.
“ La squadra
a cui ci siamo uniti è formata da due componenti, ma credo
proprio che a dirigere tutto il teatrino sia solo la ragazza”
“ Prego,
donna. Ancora non posso credere che abbia quell’
età...” interruppe Karin, beccandosi una gomitata
da Suigetsu.
“ In effetti
sì. Comunque sia... Sono davvero affascinato dall’
idea di scoprire che misteri e segreti nasconda il suo
passato”
“
Perchè mai?” Juugo manifestò il suo
stupore con un’ inarcamento del sopracciglio destro.
“
Perchè è strettamente legato al mio”.
Ci fu un attimo di
silenzio.
Poi Sasuke riprese a
parlare.
“ Come vi
sarete accorti...”
Nel frattempo, ad una
ventina di metri dai Serpenti, due persone erano intente a dialogare
all’ interno di una traballante tenda improvvisata.
“ Si
staranno sicuramente lambiccando il cervello in questo momento. Vorrei
tanto essere là per godermelo”.
“ Dovresti
essere più cauta, Eimi. Sasuke deve aver capito qualcosa.
Perchè avrebbe dovuto seguirci con così tanta
noncuranza?”
“
Perchè vorrebbe scoprire quanto sono brava?”
“ Non credo
che ci sia molto su cui scherzare”.
Dentro la costruzione
montata in fretta e furia, Eimi sbuffò e mise le mani sui
fianchi.
“ Oh,
insomma, Eikou... Anche se l’ avesse capito, l’
importante resterebbe il fatto di averlo accanto.
Dopotutto il mio
obbiettivo non richiede molto su cui ponderare o programmare.
Basterà portarcelo sempre appresso, stargli un po’
col fiato sul collo, niente di più. E se questo non
basterà...Tac, un colpo e via. Forse nemmeno se ne
accorgerà”.
“ Io
continuo a sostenere che abbia capito tutto... E questo conta eccome.
Starà architettando un piano per incastrarci”
L’ uomo
andò a slacciarsi il coprifonte; i capelli folti caddero
sulle spalle, mentre il suo sguardo spesso fisso e penetrante ora
indugiava ancora sulla figura che aveva dinnanzi.
“ Senti...
Oramai l’ accordo è fatto. Seguiremo il nostro
piano. E poi... Contro di me non avrebbero speranze, no?”
Eimi si
beccò un’ occhiata gelida da parte di Eikou, e tra
i due calò il silenzio; dall’ esterno, invece,
proveniva un mormorio sommesso, sussurrato abbastanza piano da non
rendere comprensibili le parole.
“ Inoltre,
sono stanca. Ora corichiamoci, domani sarà una giornata
molto impegnativa...”
Dopo essersi messi
sotto i teli stesi per terra, Eikou parlò nuovamente.
“
Eimi?”
Un sospiro.
L’ ennesimo, in quella giornata.
“
Sì, Eikou?”
Silenzio.
“
Un’ ultima cosa”
“...”
“ Chi era
l’ assassino?”
“ Nessuno.
Buonanotte Eikou”.
_________________________________________________
Questo
aggiornamento non ha bisogno di spegazioni. E' corto, misterioso e vi
incasinerà ancora di più le idee.
Compatitemi! E' solo un capitolino di transizione, e serve a fare un
po' il quadro generale della situazione. Come si pone un gruppo e come
la pensa invece l' altro.
Ho assolutamente bisogno della voglia di scrivere, domani ho compito di
Italiano! Ma visti i risultati discreti a scuola, non so come possa
risultare la fic ç_______ç
Sob, la mia professoressa di Italiano ha la straordinaria
capacità di farmi crollare ogni volta che giudica un mio
compito ç_______ç
Su con la vita però! Almeno posso rispondere a qualche
commentino ;D
RINGRAZIAMENTI
Kurenai88: Hehehe
a quanto vedo tu impazzisci proprio per Suigetsu! Allora ti prometto
che gli darò molte scene! Ok? ;D
In questo capitolo è praticamente assente, ma spero che ti
sia piaciuto lo stesso!
Ah, un' ultima cosa: Eimi è una ragazza, ma Eikou...XD Mi
sono sbellicata dal ridere! Il bello è che tutti l' hanno
preso per una donna! XD
Fa niente, non ti preoccupare ^^ Se vuoi, puoi farti
perdonare con un commentino ;D Ciaoooo
Magali_Lucienne:
Neeeebbiaaaa.... NEEEEEBBIAAAA... Se non mi recensisci
anche questo capitolo te ne manderò così tanti a
casa che la tua dimora parrà infestata dai Dissennatori! (
PS: ahaha per ora il libro ti devi accontentare di sognarlo XD^^ ) Ok?
XD Ciao scemozza bella :)
Secchan: Ave
pargola! Ihihih prima di tutto grazie del commento a questa fic, sei
troppo gentile! Sono lieta di comunicarti che ti ho aggiunto su MSN, ma
purtroppo non ti becco mai ç_____ç Comunque sia,
lo stesso appunto che ho fatto a Kurenai88 vale anche per te: Eikou
è un ragazzo XD Ahahaha!!
Il tuo commento mi ha fatto ridere ^^ Grazie per avermi regalato un
sorriso in un periodo che è stato molto buoi per me!
Al prossimo capitolo!!!
Gg-chan
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Capitolo 4 *** Movimento ***
Falò 4
Movimento
All’ interno
di quello scuro ed internato covo era molto difficile stabilire che ora
fosse; la cognizione del tempo andava perduta con la minima
distrazione. Di solito il luogo era vuoto, poichè le ore
trascorse tra quelle pareti spoglie e umide facevano venire un gran
freddo ed un doloroso mal di testa. Tuttavia, nell’ ultimo
periodo, il covo aveva cominciato ad alimentarsi un po’
più del solito, creando un certo disappunto nei residenti
stessi.
Difatti in quella
uggiosa giornata, nella sala centrale, degli uomini erano seduti in
silenzio, lanciandosi ogni tanto delle occhiate scocciate; a nessuno di
loro era mai piaciuto aspettare, e quella era un’ attesa che
durava da ben un’ ora.
Ad un tratto un tizio
biondo e dall’ aria particolarmente annoiata
sbuffò sonoramente.
“Che
hai?”
Un altro uomo, dalla
pelle di uno strano colore bluastro, si rivolse a colui che aveva
richiamato l’ attenzione con la forte emissione d’
aria.
“ Niente.
Era per fare qualcosa di diverso”.
L’ altro,
digrignando i denti, si mise sul grembo la sua spada ed
incominciò a rigirarla, quasi con affetto.
“ Non
sopporto quest’ immobilità. Non fa per
me” Di nuovo l’ uomo biondo parlò,
movendosi ansiosamente sulla sedia: sembrava fosse seduto su una decina
di aghi molto appuntiti.
“ Quando
esce di lì Itachi?”
A quel punto una
figura massiccia prese la parola, rivolgendosi al biondo inquieto.
“ Fa
silenzio Deidara. Mi irriti. Neanche a me piace aspettare.”
Deidara si
voltò verso l’ enorme marionetta.
“ Ma
Sasori-danna... Io qui mi annoio”
“
L’ avevamo capito” intervenne un uomo alto e con la
faccia coperta da una maschera e dal collo del cappotto dell’
Akatsuki.
“ Non
litigate come scolaretti” avvertì un uomo avvolto
da una strana pianta e dipinto di bianco e nero.
Il battibecco tra gli
uomini si interruppe a causa di un rumore secco proveniente dal
corridoio sinistro: lentamente, una figura uscì
dall’ ombra, due occhi rossi ed una lunga coda di capelli
neri.
“ Era ora,
Itachi-san! Che cosa hai fatto per tutto quel tempo là
dentro?”
Il ragazzo dalle
profonde occhiaie non rispose e percorse l’ intera stanza
fino ad arrivare al centro della camera.
“ Dobbiamo
muoverci. Abbiamo ricevuto l’ autorizzazione di attaccare il
jinchuuriki Naruto Uzumaki. Al momento si trova nel paese
dell’ Acqua. Andiamo”.
Nella stanza si
levò un inquieto fruscio di abiti.
“ Ma... Non
avrai problemi?”
L’ Uchiha
guardò il biondo artista con un’ espressione che
voleva sottendere una domanda.
“ Insomma...
Col tuo...”
Dopo una manciata di
secondi arrivò la risposta del ragazzo.
“ Non dovete
preoccuparvi di questo. Ho chi mi toglierà di mezzo ogni
seccatura”.
Tutti quanti si
alzarono dalle loro sedie, ora più ben disposti a partire.
“ Ah
sì?” Deidara si lasciò andare ad uno
dei suoi soliti sorrisi provocatori. “ E chi
sarebbe?”
Itachi lo
guardò a lungo, prima di scomparire nell’
oscurità dei corridoi delle segrete.
* * *
La
porta si aprì, squarciando la fitta oscurità che
da troppo tempo gravava quella stanza.
Alla
luce del giorno divennero visibili i kunai spezzati, la pozza di
sangue, i vestiti strappati.
Ed
una figura di ragazza, accucciata contro la parete.
Un’
ombra entrò lentamente nella stanza, avvicinandosi ad ella;
ben presto questa fuse con altre immagini. Figure di mani grondanti
sangue, occhi venati di rosso ed una risata fredda e crudele invasero
lo spazio...
“AH!”
Eimi si
svegliò di soprassalto; prendendosi la testa fra le
mani,cercò di prendere fiato e di calmarsi, tentando di
eliminare le immagini che fino a pochi secondi prima le avevano
riempito la mente, deturpando i suoi sogni.
“ Eimi!
Tutto bene?” Eikou le si era avvicinato spaventato, posandole
le mani sulle spalle.
“
Sì, tutto a posto...” la ragazza si mise
frettolosamente in piedi, aprendo violentemente il telo della tenda.
“
E’ stato di nuovo quell’ incubo, vero?”
Eikou la guardava fisso negli occhi, come a volerle risucchiare la
verità dalle pupille dilatate.
“ Che
importa? E’ stato solo un sogno, niente di
più...”
Eimi si accinse ad
uscire dalla tenda, ma l’ uomo continuò a parlare.
“ Non puoi
ridurre il passato ad un semplice ricordo, Eimi! Ti devi liberare da
queste angosciose memorie! Devi fartene un ragione”
La ragazza si
girò verso di lui, infervorata.
“ Eikou, non
azzardarti a dirmi cosa devo o non devo fare! La vita è mia,
me la gestisco io.”
L’ uomo
abbassò lo sguardo, assumendo un’ espressione
contrita.
“ Sai meglio
di me che la libertà di cui tanto parli non ti è
mai stata concessa...”
Quando Eikou
alzò lo sguardo, Eimi era scomparsa.
Qualcun’
altro aveva udito la conversazione avvenuta tra Eimi ed Eikou.
Mentre la ragazza
usciva come una furia dalla tenda, dirigendosi verso la chiazza nera
degli alberi illuminata dalla luna, Sasuke, svegliato dall’
urlo che Eimi aveva lanciato poco prima, la seguì con calma.
Fatti più o
meno venti metri, la vide mentre era seduta su un grande masso, intenta
a guardare l’ immenso manto stellato.
“ E
così soffri di incubi” esordì il
ragazzo, fermandosi a circa due metri da Eimi.
“ Quindi,
oltre ad essere ficcanaso, sei anche sfrontato”.
Sasuke si
avvicinò lentamente alla figura della ragazza, che ora si
era leggermente rannicchiata per il gelo di quella notte
così fredda.
“ Che cosa
sogni?”
Eimi lo
guardò con un’ espressione tra il sorpreso e lo
scocciato.
“ Molto
sfrontato...”
Dopo qualche secondo
di silenzio, continuò a parlare.
“ Sai che
cosa vuol dire non riuscire a scrollarsi di dosso il passato? Vivere
solo all’ insegna di ciò che è
avvenuto, e non di ciò che sta avvenendo”.
Le parole della
ragazza fecero scaturire molti pensieri nell’ animo di
Sasuke. Vivere all’ insegna del passato... Ad un tratto gli
affiorarono di nuovo alla mente le considerazioni che aveva fatto su
Sakura e Karin il giorno stesso in cui si era imbattuto in Eimi.
“
Sì, capisco” disse lui, soffermandosi a
contemplare con lei il cielo buio e le stelle luminose.
“ Ti
piacciono le stelle” fece lui ancora una volta, ritornando a
guardare il volto cinereo della ragazza.
“
Abbastanza.”
“
Perchè?”
“ Loro
possono vivere da sole. Non dipendono da nessuno, e si spengono quando
vogliono”.
Il silenzio
piombò ancora tra i due ragazzi; poi, all’
improvviso, Eimi balzò giù dal masso e si
avviò verso la sua tenda.
“ Farai
meglio a dimenticare tutto quello che siamo detti questa notte. Non mi
piace che altre persone conoscano i miei pensieri”.
Camminando, Eimi
continuò.
“ Fallo,
oppure quello che non avrà più
opportunità di dormire non sarò io,
bensì tu. Buonanotte, ficcanaso”.
E, con un sorriso
obliquo, la ragazza entrò nella sua tenda.
______________________________________________________________
Bwawawawa! Finalmente aggiorno
'sta fiction!
Sono ritornata dopo un luuungo periodo di assenza, ma dovete
perdonarmi: il teatro richiede passione ed impegno, ma anche tempo! Ma
non vi preoccupate: la performance si terrà il 16 febbraio,
quindi da allora pubblicherò molto più spesso!
Per quanto riguarda il capitolo... Lo so ç_ç E'
corto... Ma diciamo che si scoprono tante cose ( a parte il fatto che
entra in azione l' amata Akatsuki :D ).
Siccome per il capitolo scorso non ho ricevuto recensioni - Luce sai
che ti aspetta... -, colgo l' occasione per ringraziare Getcopy della
recensione al capitolo uno: grazie mille ^^ Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto!
Ringrazio anche coloro che leggono, e ora mi fiondo sui libri di scuola!
Ciaoo! Gg-chan
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Capitolo 5 *** I Sigilli ***
Falò5
I sigilli
In quella mattina
umida, Eimi si ritrovò ancora una volta a saltare da un
albero all’ altro, a stretta vicinanza con i quattro Serpenti
ed il ben conosciuto Eikou.
Il tempo non la stava
aiutando minimamente a rilassarsi, e temeva che la sua espressione
fosse palesemente troppo tesa. Erano passati tre giorni da quando aveva
stretto alleanza con l’ Hebi, ma qualcosa la metteva in
allarme: incominciava ad insospettirsi a causa dello strano
comportamento dei compagni di squadra.
Con la mente,
ripercorse gli avvenimenti di circa quattro ore prima.
*
FLASHBACK *
Quel
giorno, tutto sembrava procedere tranquillamente: poco prima Juugo
aveva avuto un altro attacco di follia omicida, e Sasuke era
dovuto intervenire per calmarlo, ma oltre a questo niente
sembrava andare storto.
Eimi,
che fino a poco tempo prima sospettava che qualcuno avesse intuito cosa
stesse realmente succedendo, camminava tranquilla accanto al fedele
Eikou; sarebbe stato tutto perfetto per lei, se solo due
certi componenti dell’ Hebi non fossero stati continuamente a
punzecchiarsi tra di loro.
“
Io dico che tu hai sicuramente avuto qualche trauma quando eri
bambina”.
“
Vuoi iniziare a litigare?”
“
Io? Certo che no. Volevo solo rassicurarti che non c’
è assolutamente niente di strano se un giorno ti accorgerai
di essere stupida.”
“
Come ti permetti, schifoso mezzo pesce ambulante?”
“
A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E. D’ altronde, non si spiega in
nessun altro modo come prima tu abbia casualmente dimenticato di
avvisarmi che stavo per calpestare sterco secco di cane.”
“
Brutto stronzo!”
“
Sisi, devi aver visto Orochimaru nudo”
Suigetsu
scoppiò in una risata arrogante, afferrando una delle sue
borracce contenenti acqua e portandosela alla bocca, mentre
Karin prendeva a sbraitare contro di lui.
Eimi
guardava la scena con incredulità.
“
Non credevo di lavorare con un’ isterica ed un tipo
così malizioso come quello lì. Sono sempre
così?”
Parlando
in questo modo, si era rivolta all’ alto ragazzo che
camminava affianco a lei, il quale però si era limitato ad
allontanarsi da Eimi, tenendosi a debita distanza dalla ragazza.
Eimi
stava per rassegnarsi all’ avere un dialogo di qualsiasi
genere con il gruppo, quando all’ improvviso Sasuke, unico
membro del gruppo a non aver parlato per niente, si bloccò
in mezzo alla strada.
“
Oh, che succede, Sasuke?” chiese Karin, lasciando perdere
Suigetsu, il quale ancora se la sghignazzava.
“
C’è un problema” rispose quello,
indicando con un cenno della testa un immenso blocco che sbarrava il
cammino.
“
Che coso è?” disse di nuovo la ragazza.
“
Non saprei...” rispose il capo del gruppo.
“
Bhe, suppongo che qualcuno dovrà disintegrarlo...”
si intromise Suigetsu, assumendo un’ espressione pensosa.
“
Io non posso” rispose lui stesso dopo qualche secondo
“ dopo l’ allenamento di ieri, le mie braccia sono
fiacchissime”.
“
Io non ho tutta questa forza, non sono mica un bruto come questo
qui” fece Karin, mettendosi a guardare la proprie unghia.
Eimi
cominciò ad avvertire una strana sensazione di disagio.
“Insomma,
qual è il problema? Cambiamo strada, ecco tutto”.
Stava
per girarsi, quando una voce la fece fermare.
“
Non possiamo cambiare strada. Questa è l’ unica
via attraverso la quale si giunge al Paese della Roccia”.
Eimi
si rigirò lentamente.
“
Bhe, non potete fare qualcosa, allora?”
La
risposta di Sasuke non si fece attendere: “Juugo non potrebbe
fare nulla di troppo faticoso, senza azionare il segno maledetto.
Stamattina ha rischiato parecchio, e non posso sottoporlo ad ulteriori
sforzi. Io, in quanto suo garante, mi devo mantenere in forze. Non
posso permettermi di esaurire energie o chakra”.
Adesso
Eimi si era perfettamente resa conto di ciò che la turbava.
“
Insomma state cercando di dirmi che...”
“
Che dovresti essere tu a fare qualcosa. Non vorrai farci credere di non
esserne capace. Sai, potremmo iniziare ad insospettirci...”
Mentre
guardava i denti aguzzi di Suigetsu scoprirsi in maniera sinistra, la
ragazza si rese conto di non avere scelta.
“
D’ accordo” disse “ state
fermi”.
Preso
un profondo respiro, Eimi si posizionò al centro del cammino.
Con
un movimento riluttante si alzò la manica destra, scoprendo
così il polso.
“
Che vuoi fare?” chiese incuriosita Karin.
“
Farci arrivare dall’ altra parte della strada”
rispose ironicamente l’ altra.
Mentre
l’ offesa incrociava le braccia in segno di disappunto, Eimi
si concentrò maggiormente: pian piano, sul suo braccio
cominciarono ad apparire degli strani segni, che, schiarendosi sempre
di più, si rivelarono essere parte di un sigillo.
“
Uao... E ora?” fece Karin, desiderosa di rifarsi per la
frecciata precedente.
Il
marchio divenne rosso, simbolo che si era messo in funzione.
Improvvisamente,
tutti quanti si trovarono come galleggianti nel vuoto: era una
sensazione strana, come se i loro corpi fossero trapassati dagli
oggetti solidi ma non subissero alcun danno.
Le
immagini sfuggivano confuse, mentre i loro corpi fluttuanti
rimanevano immobili.
Quando
Eimi aprì gli occhi, ed il sigillo smise di funzionare, si
trovarono tutti dalla parte opposta dalla quale erano partiti.
“
Che è successo? “ domandò una Karin
alquanto sbalordita.
“
Niente di che. Procediamo.” rispose Eimi, che aveva dipinta
sul volto un’ espressione preoccupata e furiosa al contempo.
“
No! Ferma un po’!” disse Suigetsu, facendosi in
avanti con passi cadenzati. “ Che cosa è successo?
Voglio dire, come abbiamo fatto ad arrivare sino a qua?”
Digrignando
i denti come un cane rabbioso, Eimi rispose: “ Ci ho
trasportati dall’ altra parte della strada, ecco cosa
è successo! Basta con le domande, va bene?”
“
In verità” intervenne Sasuke con voce pacata
“ questa sarebbe una buona occasione per studiare le tecniche
che vi appartengono”.
Fu
un movimento fulmineo.
Eikou
aveva afferrato la spada che portava sempre appesa al fianco destro:
con un’ improvvisa rabbia l’ aveva sfoderata, senza
fortunatamente puntarla addosso a nessuno.
“
Eikou, ferma!” ordinò Eimi, sempre più
nervosa; dai suoi occhi traspariva un qualche timore che veniva messo a
freno da un gigantesco autocontrollo.
“
Non capisco tutta questa agitazione, era una semplice
proposta” reagì Karin con un’ aria
guardinga.
“
Adesso basta” incominciò Eikou. “
Smettetela, cos’è che cercate sul serio?”
“
Basta!” Eimi gridò al suo compagno con una voce
che voleva trasmettere rimprovero.
“
Basta” ripetè più lentamente.
“ Sembriamo un branco di scolaretti.”
Preso
un lungo respiro, continuò a parlare: “ Adesso, se
vi calmate tutti quanti, vi spiegherò cosa è
successo.”
Una
volta calato il silenzio, Eimi si sentì libera di iniziare.
“
Come ben sapete, ogni ninja ha qualche carta particolare da giocare in
situazioni critiche. Quello che ho fatto prima non è stato
altro che adoperare una delle mie tecniche. Avrete sicuramente
riconosciuto il sigillo.”
La
ragazza si guardò il braccio destro con un’
espressione strana.
“
Io ho a disposizione una circolazione del chakra molto particolare,
forse unica. Nel mio corpo mancano alcune chiusure, ma in compenso ci
sono zone di grande raggruppamento di energie. Per questo...”
E
così dicendo si scoprì le caviglie e l’
altro braccio.
“
Ho a disposizione ben quattro punti di raduno del chakra che possono
essere sfruttati benissimo con dei sigilli appositi, che mi
conferiscono particolari poteri”.
Karin
sembrava ancora confusa.
“
Sì, ma... Alla fine, come abbiamo fatto ad arrivare fin
qua?”
Preso
un respiro profondo, Eimi continuò.
“
E infatti. Una di queste mie particolare capacità
è quella di creare dei tunnel spazio-temporali nei quali mi
posso muovere come voglio. E’ una tecnica molto utile,
soprattutto in missioni di spionaggio.”
Eikou
respirava pesantemente, e l’ aria pareva rarefatta, con una
nebbia che dilagava sempre più.
“
Ora la vostra curiosità è appagata? Possiamo
proseguire?”
Sasuke
chinò leggermente la testa.
“
Sì, va bene così. Ora proseguiamo”.
Karin
e Suigetsu si guardarono in volto, stranamente compiaciuti, e seguirono
Sasuke.
L’
ultimo a passare fu Juugo, che per tutto il tempo aveva cercato di
intervenire il meno possibile nella faccenda.
Eimi,
dato uno sguardo ad Eikou, che nel frattempo pareva ringhiasse, si
voltò e seguì il capo dell’
Hebi”.
*
FINE FLASHBACK *
“ Tra un
po’ ci fermeremo. C’è una
città laggiù” fece Sasuke, lacerando la
dimensione di sogno in cui era caduta Eimi.
Suigetsu,
sogghignante, si rivolse a Karin.
“ Ecco,
così finalmente potrai farti visitare da un buon dottore.
Dicono che qua ci siano alcune delle più brave equipes
mediche del mondo”.
“
Bastardo!”
______________________________________________________
Eccomi tornata con il nuovo capitolo!
Che ve ne pare? Io mi sto incuriosendo da sola, giacchè non
so nemmeno io che piega prenderà la storia! Ad ogni modo,
staremo a vedere.
Mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perchè
ho cercato di comporlo nel modo più intrigante possibile.
E come vedete l' ho fatto più lungo dei precedenti! Visto
che mantengo le promesse? :)
RINGRAZIAMENTI
Kurenai88:
Ma in questo periodo vanno tutti di fretta? Anche io scappo in
continuazione da un posto all' altro! Menomale che domani ho la
giornata libera e quindi posso fare ciò che voglio
e scrivere quanto più mi piace!
Spero che troverai un po' di tempo per farmi sapere come è
andato questo capitolo...
Grazie e alla prossima!
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