Destiny

di RoloChan105
(/viewuser.php?uid=29574)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Destiny

Capitolo 1


-No!-Si voltò verso le due amiche.-Non mi sembra il caso e il luogo adatto!-
-Avanti non fare la guastafeste!-La spinse la ragazza dai capelli azzurri. -Un po' di riposo ti farà bene! Credimi!-
-Non voglio!-Replicò in modo energico.-Bibi, sul serio, lo apprezzo ma non mi va!-Cercò con gli occhi Robin, sua collega di lavoro, per cercare un appiglio di salvezza.
-Bibi ha ragione-Replicò in modo piatto.-Mi chiedo perchè non vuoi...-L'osservò assottigliando gli occhi sospettosa-Cosa ci nascondi?-
-Chi io!?-Scattò la rossa sull'attenti.-Nulla! Assolutamente nulla!-Bugia. Lo si poteva capire dal tono troppo energico e dall'insistenza nel voler tornare a casa.
-Allora non vedo ragione per cui non possiamo entrare in questo innocuo locale.-Con passo deciso, la mora oltrepassò le due amiche e aprì la porta del locale. Era stato aperto da poco, ma la gente a quell'ora tarda, si affrettava per gettarsi alle spalle i propri problemi e per correre a farsi un drink.
-Robin...-La chiamò passandosi nervosa una mano tra i capelli.-No...-
-Senti che musica!-Bibi ondeggiò sui talloni.-Mi sembra un posticino divertente!- Nami assottigliò gli occhi. No. Non era divertente. Per niente.
Forse lo era stato per i primi cinque minuti che aveva messo piede lì dentro quasi due settimane fa, ma poi... I suoi pensieri vennero interrotti dalla mano di Bibi che l'arpionò per il polso.
-Non fare la mummia e vieni dentro!-La invitò di nuovo. Scosse il capo.
Non voleva entrarci...e nemmeno vederlo.
Con un gesto netto, si liberò dalla sua presa e la fissò implorante.
-Non voglio entrare.-Disse per l'ultima volta. La ragazza l'osservò e poi, con un alzata di spalle la liquidò.
-Quanto sei noiosa- Imitò l'amica e varcò la soglia, sparendo dalla vista di Nami in mezzo alla calca all'interno. Con un sospiro, si portò una mano al petto.
Era sicura che le aveva deluse e si sarebbe fatta perdonare, ma aveva delle buone ragioni per non entrare in quel posto.
-Tu...-Una presenza alle sue spalle le fece perdere un battito. Riconobbe quella voce nonostante il tono basso e la musica che dal locale, si riversava per la strada. Con la coda dell'occhio si voltò e lo vide. Imprecò mentalmente e le guance le si accesero. Decise che non era il caso di rimanere lì un secondo di più. Con capo chino, sgattaiolò per la strada davanti a se sperando di farla franca.
-Sto parlando con te Rossa- Strinse gli occhi, i brividi lungo la spina dorsale. No, non se la sarebbe cavata...
Sentì i passi dell'uomo avvicinarsi alle sue spalle e raggiungerla. Nuovamente sospirò e alzò il volto per riuscire ad inquadrarlo. Massiccio. Era questo quello che aveva pensato la prima volta che lo aveva visto e anche ora, non riusciva a pensare ad altro.
Si mordicchiò nervosa il labbro inferiore per poi passarci sopra la lingua. Si stampò in faccia il suo finto sorriso da segretaria e mosse una mano in segno di saluto.
-Hey- Riuscì a dire.
-Hey?-L'uomo inarcò un sopracciglio.-è tutto quello che hai da dirmi?- Abbassò il volto e si fissò i piedi. No. A dire il vero aveva molte cose da dire e allo stesso tempo niente. Schioccò la lingua e lo guardò infastidita.
-Insomma ma cosa vuoi?- Gli occhi dell'uomo si assottigliarono e con una mossa, la prese per il polso. “Di nuovo”, si ritrovò a pensare Nami mentre con insistenza, veniva trascinata per il lato opposto della strada. Si ritrovò davanti ad un' auto nera dall'aria costosa e ammaccata quasi impercettibilmente.
Impercettibilmente per lei però.
-Ricordi?-La mollò e si mise a braccia conserte. Ricordava, purtroppo.
Con uno stanco sospiro, lanciò nuovamente uno sguardo al suo interlocutore.
-Senti, mi dispiace...-
-Pensi di cavartela con un “mi dispiace” detto in quel tono scocciato?- Si, lo sperava dannatamente.-Potrei denunciarti!-
-Hey, è solo una stupida ammaccatura che nemmeno si vede!-Si difese.
-Questa stupida ammaccatura come la chiami tu, è opera tua!-La sgridò.
Si grattò una guancia Nami e con la mente viaggiò al ricordo di quella sera.
Traffico immenso, nessun posto auto...Tho! Quello pareva perfetto! Con un abile mossa si era infilata nel piccolo spazio e senza accorgersene: pam! Aveva tamponato la macchina dietro.
Scese dall'auto e controllò il danno. La sua macchina aveva qualcosa di rotto? No. Bene, a bere.
E aveva bevuto, fiumi e fiumi d'alcol finchè il sogno non era stato rovinato da lui: il proprietario dell'auto. Le aveva inveito contro per il danno che aveva causato e in risposta, gli aveva versato in faccia il contenuto del bicchiere.
Si schiacciò una mano in fronte a ricordarlo e il seguito non era tanto meglio.
Si era alzata e con gran voce gli aveva urlato di sparire, altrimenti avrebbe chiamato la polizia.
Roteò gli occhi e si strinse nelle spalle.
-Ok, forse hai ragione tu...-
-FORSE?!- Sbuffò. Era stanca di sentire le proprie parole ripetute con tono arrogante.
-Hai ragione-Si trovò a rettificare.-Senti, risolviamola tra di noi ok?- Si offrì di trovare un compromesso.-Non mettiamo in ballo nessuno, sono cosciente del danno e lo ripago.-Fissò l'ammaccatura sul davanti immaginando di cavarsela con un centinaio di berry.-Allora, a quanto ammonta il danno?-Mormorò aprendo la borsa per estrarre il portafogli.
-Cinquemila berry-
-COSA!?- Sbraitò lasciando cadere nella borsa il borsello.-Dico io, sei matto!? Per quel picchietto che nemmeno si vede!?-
Estrasse dal giubbotto di pelle un foglio e glielo porse. Erano i dati che il carrozziere aveva stillato facendo la perizia del veicolo.
-è assurdo!-
-Non è assurdo!-Le si avvicinò minaccioso-Se non l'hai vista, questa è una Porche!-Indicò l'auto.-Mi hai rotto i fari, il paraurti, la vernice è scrostata e mi hai ammaccato il fianco della macchina, senza parlare del marchio che mi hai rovinato!-Elencò.
-è troppo!-
-Mi sono scordato di aggiungere i danni morali perdono.-Inarcò entrambi i sopraccigli sorpresa. Stava giocando la carta dell'ironia per caso? Perchè non era affatto divertente!
-è un costo troppo alto! Vienimi incontro!-
-Ti sono venuto incontro Rossa, ti ho cercato per settimane in questo locale e sapevo che saresti tornata!- Gli diede un biglietto.
-Cosa sarebbe!?- Sbraitò rigirandoselo tra le mani.
-Il mio conto.- Prese dal giubbotto le chiavi e salì in macchina. -Vedi di indirizzare i soldi qua e se entro due giorni non ci saranno -Estrasse dal cruscotto dei fogli e delle fotografie riguardanti lei e il suo veicolo.-Io ti denuncio-
-EH!?-Rimase allibita per quella dichiarazione.-HEY ASPETTA!-Urlò vedendolo mettere la freccia e partire-Non puoi fare così fermo!- Si mise ad urlare quando la superò-Sei un fottuto bastardo!-


-Cinquemila Berry-Ordinò al banchiere il giorno dopo con un nervoso pazzesco addosso.-ah-estrasse il bigliettino da visita-Dovranno essere accrediti a questo nome ok?-
L'uomo prese il biglietto e ghignò.
-Oh, il signor Roronoa-Glielo restituì ed eseguì al computer il trasferimento.
-Come prego?-
-Roronoa Zoro-Ripetè-è il nome dell'uomo a cui appartiene questo conto.-Finì di digitare-Nostro abituale cliente- Le sussurrò-Un pezzo grosso-
-Ah-Annuì annotando il nome di quel bastardo.-Si, Rorocoso...-Prese i fogli.-Grazie mille-Lo liquidò uscendo a passo di marcia.
-Grazie a lei-


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

L'angoletto dell'autrice...

Benvenuti gente in questa nuova fan fiction!

Ci troviamo di fronte ad un AU.

-Rolo, un altra!? Ma che palle!

Si -___- un altra!

Inizialmente questa doveva essere una shot...ma è venuta fuori una trama abbastanza lunga e quindi, ho deciso di dividerla in capitoli!

Perdonatemi se i capitoli sembreranno brevi.

Essendo la settimana ZONAMI ho deciso ( sotto minaccia ç__ç) di non inserire nessun elemento LawxNami con mio grande dispiacere.

Mi rifarò prossimamente con una long solo su di loro!

Che altro dirvi? Buona lettura e buona settimana Zonami!


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.


Hai appena letto una delle tante FF zonami, che in questa settimana stanno sommergendo il sito Efp, per contagiare il più alto numero possibile di utenti con la sindrome della Quarta Spada. Non esiste cura, ma solo l’aggravarsi di tale sindrome.
I sintomi sono semplici e terrorizzanti: adorazione della quarta spada, digievoluzione in assatanati di rating rosso e presenza acuta e esaltante di urla alla visione di una fan fiction Zonami. I dottori più dotti ed esperti, da Chopper a Rayleigh, passando per Trafalgar Law, si stanno impegnando per trovare un vaccino contro questa pestilenza, ma per ora le ricerche non hanno dato frutto.
Ma…
Ma esiste un luogo di quarantena: il Midori Mikan.
L’ospitalità è ottima, la mensa pure, i programmi zonami abbondano e le discussioni pervertite anche di più. Il vitto è gratis, l’alloggio puramente piratesco e la grafica spaventosamente verde e arancione…
se sei stato contagiato, registrati sul forum e… lascia ogni speranza, ormai sei dei nostri… WHAHAHAHAHAHA!!!!!!!




Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

-Roronoa-Digitò in modo frenetico il nome al pc-Zoro-Premette invio alla ricerca e un immagine dell'uomo della sera prima le aparve davanti allo schermo.
-Eccolo! È lui!-
-Lui?-Robin si sporse dalla sedia-Accidenti-
-Quel gran figlio di puttana-Si morse le labbra e iniziò una ricerca su di lui.
Diceva che erano coetani, soldi a palate, una figura di rilievo e bla bla bla.
Con la rotella del mouse, cercò qualcosa di più interessante da sapere. Scoprì che da giovane era stato un asso del kendo ma che aveva abbandonato perchè disgraziatamente si era rotto un braccio.
-Chissene frega-Mormorò mangiando un salatino.
-E tu hai picchiato la macchina a questo tipo?-
-Non l'ho picchiata!-La corresse alzando il volto.-Era accidentalmente dietro di me e stavo facendo manovra-
-Certo-La vide sorridere e tornare al suo posto rispondendo poi al telefono.-Ufficio del signor Mihawk-Rimase in attesa e dischiuse poi le labbra.-Certo, può riceverla adesso- Nami la fissò mentre aspettava che un altra pagina caricava.
-Molto gentile-Riappese e con le labbra tirate, indicò il suo computer.-Se fossi in te toglierei quella roba.-
-E perchè?- Strinse i denti-Non sto facendo niente di male.-Appena la pagina guizzò sullo schermo si mise a leggere rimanendo perplessa.
-Qua dice che attualmente sta avendo vari affari con ditte della zona-Si avvicinò maggiormente allo schermo-Aziende dai nomi facoltosi sono in lizza per averlo al loro fianco...-Staccò gli occhi dal pc quando sentì la porta del suo superiore spalancarsi e sistemarsi la cravatta.
-Sono presentabile?-Le domandò avvicinandosi agitato.
-Signor Shanks è perfetto come sempre-Si assestò meglio gli occhiali.
-Ah bene!-Mormorò sollevato bussando poi alla porta di Mihawk-Esci fuori idiota!-Con lentezza, il cupo capo di Robin mise la testa fuori.
-Cosa c'è?-
-Ci siamo riusciti!-Mormorò al suo orecchio.-è qui!-Gli occhi del moro si dilatarono sorpresi.
-Sul serio?-
-Si!- Affermò deciso con un sorriso. -Sarà qui a minuti!- Uscì del tutto dalla sua stanza e si diresse assieme a lui al centro della sala d'aspetto.
-Tra quanto ha detto?-Si rivolse a Robin.
-Adesso-Gli confermò tornando al suo lavoro.
-Molto bene-Annuì pacato. Nami invece, tornò alla sua ricerca.
Il numero del loro piano si illuminò e i due capì alzarono gli occhi febbricitanti d'impazienza.
Con un suono allegro della campanella che segnava l'arrivo del piano, l'uomo attese che entrambe le porte fossero aperte per poter uscire. La scena che gli si presentò davanti era comica.
Un capo agitato e l'altro pacato e indifferente. Increspò le labbra in un sorriso e tese una mano avanti presentandosi e salutandoli.
Schioccò la lingua Nami quando anche quelle informazioni non erano altro che superficiali pettegolezzi senza senso e senza prove fondate. Cambiò pagina di ricerca, rimanendo assorta dal suo nuovo lavoro tanto che non si accorse di avere gli occhi puntati su di se.
Alzò il volto e sbattè le ciglia perplessa, finò a che non sbiancò nel vedere l'uomo davanti a se.
-La signorina Nami intende?-Domandò Shanks fissando l'uomo.
-Vorrei che ci seguisse-Ordinò con un ghigno sul volto intimandole con lo sguardo di alzarsi. -La riunione potrebbe essere molto interessante e ho diversi punti che vorrei mettere per iscritto.
La sua segretaria mi pare proprio la persona giusta per questo ruolo.-Superò i presenti aprendo la porta della sala riunioni.
Nami prese la sua cartellina e con passo tremante seguì gli uomini.
Cosa aveva in mente quel maledetto bastardo!?


-Sono certo che per questa questione, possiamo trovare un efficiente compromesso-Intrecciò le dita sporgendosi in avanti. -Voi che ne dite?-
-Bhe-Shanks si rilassò sulla poltrona comoda e costosa sotto di se.-Senz'altro-Guardò il collega-Mihawk?-
-Sono d'accordo con Roronoa-Annuì lisciandosi il pizzetto.-è una buona idea e cambiando qualche dettaglio, sicuramente riceveremo buoni profitti.-
-Molto bene!-Rispose felice il rosso-Nami stai scrivendo vero?- Fissò la sua segretaria.
-Certamente-Rispose in tono gentile e scattante mentre dentro di se voleva alzarsi, scappare e morire in un angolo. Aveva accanto a se quello stronzo di Roronoa e poteva gia sentire il suo fiato sul collo. Era abituata ad essere presente a quel genere di riunioni e prendere appunti, ma stava veramente scoppiano. Seduto alla sua destra, lui invece appariva a suo agio.
Sicuramente, essere una persona di rilievo aveva fatto nascere in lui una vena di arroganza e di superbia.
Stringendo le labbra, si ritrovò a fissarlo con fare ostile per nemmeno ricordava che numero di volta.
-Allora possiamo concluderla qua-Zoro abbassò il volto per poi alzarsi in piedi.-Manderò i miei avvocati per firmare le carte e acquistare la società.-Un sorriso gli solcò il volto.
-Siamo d'accordo-Gli uomini si scambiarono una stretta di mano che concordava i loro accordi finanziari.
-Faremo preparare immediatamente il suo ufficio e le possiamo offrire una segretaria degna di questo nome.-Shanks si alzò in piedi felice-Penso che la signorina Tashigi possa...-
-No-Il suono di un suo rifiuto ghiacciò l'aria. I presenti lo fissarono con sorpresa e con un semplice gesto della mano indicò alla sua sinistra.-Ho deciso, voglio la signorina Nami come mia segretaria-.


-Shanks, mi ascolti-Cominciò per l'ennesima volta il suo discorso-Io mi trovo bene con lei, sono stata anni al suo capezzale e so come lavora!- Si mosse nervosa sulla sedia-Perchè devo lasciare il lavoro e diventare la sua segretaria?-
-L'hai sentito no?-si allentò il nodo alla cravatta-Per qualche strana ragione lei le piace e la vuole. -Ridacchiò-è un grande onore e può prenderla come una promozione!-
-NON VOGLIO UNA PROMOZIONE-Urlò al limite dell'isteria-Non voglio lavorare con quel bastardo!-
-Occhio Cocoyashi...-
-è quello che è!-Sbuffò-Solo perchè ha i soldi-
-...e l'azienda-Aggiunse per lei.
-Non può fare come gli pare!-
-Oh e invece può-Si alzò in piedi e si sporse verso di lei.-è stata una segretaria eccellente e mi dispiace lasciarla.-Sospirò andando poi alla finestra-Può cominciare da subito ad impacchettare i suoi effetti.-
-Ma sono solo le dieci!-L'uomo si volto appena.
-Tashigi ha gia preso il suo posto e sta lavorando.-Tossicchiò-Puoi andare nel nuovo ufficio e sistemare tutto, avrai così il giorno libero-
-Ma!-Provò a ribattere.
-Niente ma!- Si voltò. -Così Roronoa ha deciso.-



Cerchi immagini zonami... vai sul Midori Mikan. Vuoi leggere FF zonami… vai sul Midori Mikan. Vuoi confrontarti con altre zonamiste… vai sul Midori Mikan. Desideri consigli o aiuti per le tue FF zonami… vai sul Midori Mikan. Ricerchi disperatamente una Doujin zonami… vai sul Midori Mikan. Vuoi sapere quant’è lunga la quarta spada di Zoro… vai sul Midori Mikan. Vuoi diventare ceca a forza di guardare Hentai… vai sul Midori Mikan. Desideri tartassare di domande i tuoi autori zonami preferiti… vai sul Midori Mikan. Vuoi divertirti a suon di immagini e battute verdi e arancioni… vai sul Midori Mikan. Cerchi altre zonamiste pazze e depravate come te… vai sul Midori Mikan. Uhm… mi è venuta voglia di andare sul Midori Mikan…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




Capitolo 3


L'ufficio verso l'ora di pranzo era gia sistemato. Sembrava così diverso dalla sala d'attesa che lei ogni mattina occupava. Una cosa che la mandò in bestia, era la sua scrivania DENTRO l'ufficio di lui.
Per quale nobile causa doveva lavorare a stretto contatto con lui!?
In quel modo, per il poco di tempo libero, non poteva concedersi una pausa o mangiare di nascosto.
-Una promozione...-Così aveva detto Shanks, ma per lei sapeva più di punizione. La punizione divina e il Dio all'interno dell'edificio era Roronoa.
Ringhiò sommessamente iniziando ad addobbare il suo posto di lavoro.
Il computer che era sulla scrivania era nuovo di zecca, avanzato e sicuramente con un ottimo sistema operativo. Posò la scatola contente i suoi effetti e tolse tutti i suoi ninnoli preferiti.
Il suo porta penne stravagante, un libro romantico che stava leggendo che pensò bene di infilare nel cassetto, un pupazzo a forma di panda e un piccolo vasetto con un fiore finto che si muoveva grazie ai raggi del sole.
Tutto, anche così le sembrava cupo. Estrasse il porta foto raffigurante lei e il suo gatto attorniati dagli alberi di mandarini del suo vecchio giardino.
La sua vita non poteva essere cambiata in modo tanto brusco e tanto deprimente.

-Sono a casa-Mormorò non si sa bene a chi appena chiuse la porta.
La sua gatta le corse subito incontro strusciandosi contro le sue gambe. Sicuramente voleva mangiare e lo voleva subito.
-Si...- Stanca, appese il cappotto e prese il barattolo del cibo per gatti andando ad aprirlo nella ciotola. Coco si precipitò affamata a divorare il suo pasto.
-Almeno tu sei felice...- Scrollò le spalle e cercò qualcosa per lei nel frigo. Niente. Prese il telefono e digitò il numero del ragazzo della pizza. Era una sua abitudine e non aveva voglia di prepararsi qualcosa. Voleva godersi la serata e dimenticare quello che era successo in ufficio e il pranzo con Robin e quella là...Tashigi. Non faceva altro che dirle quanto era fortunata mentre in realtà rosicava perchè Roronoa l'aveva rifiutata.
Accese la tv in soggiorno e rimase basita nel vedere che il notiziario riportava la notizia della sua azienda. Parlava di Roronoa e dei suoi due capi che felici, rilasciavano interviste.
Pensò bene di cambiare canale e imprecò quando anche questo, faceva vedere la stessa notizia, stessa cosa per altri sette canali.
-Va bene-Lasciò cadere il telecomando e si avviò verso la sua teca dei dvd. Ne prese uno a caso a lo inserì, felice nel non sentire parlare ancora di Roronoa.
-Consegna pizze-Una voce alla porta la fece rilassare ancor di più. Era affamata.
-Sto arrivando-Prese il borsello e tolse il chiavistello.-Quanto le devo?-Mormorò distratta aprendo il portafogli.
-Mangi davvero tutta questa roba da sola?- Si raggelò. Lentamente alzò gli occhi e trovò la persona che più odiava.
-CHE CAZZO CI FAI QUI!?-Esplose rossa in volto incredula di vedere Roronoa con in mano le pizze.
-è così che ci si rivolge al proprio capo?-Le rivolse un sorriso ed entrò dentro chiudendo la porta.-è quindi è qui che vivi.-
-Ripeto, cosa vuoi!?-Stentava a crederci, cosa diamine voleva?
-Ti spiegherò-Posò le pizze sopra al tavolino in salotto, togliendosi poi il giubbotto.-Ma adesso mangiamo.-
-Mangiamo?-Ripetè confusa-Noi?-
-Certo-Si mise a sedere sul divano guardando la tv. Aprì uno dei due scatoloni e scelse la pizza margherita.
-HEY!- Ringhiò piantando i piedi a terra-Io non ti ho invitato!-Sentì la bile salirle alle stelle-ESCI DA CASA MIA!-
-Sei sempre così scontrosa e incazzata o è perchè sei in quel periodo?-Addentò un pezzo-Che razza di film è?- Un verso strozzato uscì dalla bocca di Nami. Prese il telecomando e fermò il video.
-Adesso tu mi dici che cosa ci fai a casa mia, perchè sei seduto sul divano e perchè stai mangiando la mia cena!-Dando un ulteriore morso, Roronoa si leccò le labbra.
-Va bene-Si arrese.-Ho bisogno di un posto dove stare e non avevo altre idee-Fissò il suo volto-Contenta?- Nami rimase di sasso.
Se era contenta!? Non voleva estranei a casa sua e non voleva certo che quell'arrogante stesse sotto il suo stesso tetto.
-COSA!?-
-Hai capito bene!- Finì il pezzo.-Starò da te, non so per quanto, ma ci starò.-Indicò la porta-Domani sera i miei uomini porteranno i miei effetti.-Si leccò le dita.
-E io...pensi che te lo lasci fare!?-Domandò sconcertata.
-Hai una camera degli ospiti no?-
-NO CHE NON CE L'HO!- Si tenne la testa-Non ti voglio qua! Stai invadendo la mia privacy!-
-Ti pagherò l'affitto-Mise in chiaro prendendo una altra fetta-Le bollette e altre stronzate che chiedono ai poveracci come te. -
-Poveraccia io!?-
-Oltre a questo, provvederò alla cena io personalmente e ti scorterò a lavoro-Rise-Che ne pensi? Verrai trattata da regina.-
Rimase ammutolita. Cazzo se era arrogante, chi si credeva di essere Paperone?
-Penso che farai meglio ad alzare il tuo culo e sloggiare, altrimenti chiamo la polizia.-Lo vide sbuffare e alzarsi in piedi raggiungendola.
-Pensi che la polizia mi arresterebbe?-rise sguaiato-A me? Roronoa in persona?-Con un ulteriore passo si trovò a poca distanza da lei.-Io non penso che succederà sai?-
-Cosa te lo fa credere?- arretrò, cercando di tenere le distanze tra di loro.
-Molte cose, ma io ti do la mia parola che starò qua da te e non penso che tu dopo questo, possa cercare di scacciarmi via.-La inchiodò al muro impedendole di scappare.
-Dopo questo cosa!?-Si ritrovò con le spalle e i movimenti bloccati. Sussultò nel sentire la sua mano prenderle il mento e alzarlo.
-Questo-Famelico calò sulle sue labbra unendole alla sua, in un bacio che non aveva niente di casto. Impiegò qualche secondo Nami per accorgersi di cosa stava succedendo e con forza, cercò di spintonarlo via. Un flash la accecò e subito dopo, riprese a respirare.
L'osservò allontanarsi e visionare un oggetto. Sgranò gli occhi appena si rese conto di cosa si trattava.
Un immagine le comparve davanti assieme all'apparecchio e sbiancò.
Lei e Roronoa, stretti l'uno sull'altro in un bacio che sembrava passionale e sensuale.
-NO!-
-Oh si-Ridacchiò leccandosi le labbra-Pensa se i giornalisti mettessero le mani su quest'immagine!- Non volle pensarci... sarebbe stato il natale di tutti i giornali di pettegolezzi.
-RAZZA DI BASTARDO!-Gli urlò contro.
-Tu mi ospiterai-La sfidò-Ho appena inviato questa foto al mio agente.-Assottigliò gli occhi-Dimmi di no e do l'ordine di spedirla...- Ingoiò a vuoto Nami non appena Roronoa tornò sul divano a mangiare.
Quell'uomo sarebbe stato la sua rovina.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Se anche tu sei stanco dei soliti siti democratici per ogni coppia di One piece… Se anche tu sei in fuga dalla devastazione yaoista… Se anche tu cerchi disperatamente un’oasi di solo zonamismo… Se anche tu vuoi uno spazio tutto tuo per delirare in stile verde e arancione… Se anche tu sei un’adepta dell’eretta via della quarta spada… Se anche tu sogni di essere una navigatrice tirchia e ladra, che spesso e volentieri finisce a letto con uno spadaccino buzzurro e ben dotato… Se anche tu deliri al solo pensiero di leggere una FF zonami… … benvenuto, hai le carte in regola per iscriverti al Midori Mikan!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


-Non hai davvero la stanza per gli ospiti...-Notò scocciato aprendo tutte le porte.
-Cosa me ne faccio di una stanza per gli ospiti!-Ribattè-è gia tanto se ho una stanza tutta mia!-
-Voi poveracci immagino che siete abituati ad un solo bagno...-Diede una rapida occhiata alla casa-Eh si a quanto pare...-
-Perchè non te ne ritorni alla tua super villa di lusso nel cuore di chissà dove!?-Replicò stizzita.-E mi lasci in pace!?-
-Vorrei farlo ma non posso.-Sbuffò chiudendo la porta.-Sono sommerso dai media e questo è il luogo adatto dove nascondermi.-
-Sono affari tuoi, non me ne frega niente!-Rispose acida digrignando i denti.-Potrebbe anche esserci l'apocalisse fuori-Mise in chiaro-Ma ti voglio fuori di qui!- Sospirò pesantemente Zoro a sentire le sue parole. Quella stupida proprio non capiva il concetto del semplice e umile “ricatto”.

-Se mi sbatti fuori, io pubblico la foto-Le fece vedere il telefono. -Mi sembrava di essere stato chiaro...-

-Come il piscio-Sibilò Nami a denti stretti vedendo la foto quel bastardo aveva messo come profilo del telefono.

-Bene-Ghignò soddisfatto trovandosi di fronte la stanza da letto. Senza tante cerimonie, entrò dentro e ammirò la stanza di Nami. Un colore arancio adornava le pareti, tutto era in ordine e con una grande scrivania vicino alla finestra. Studiò il tutto attentamente, volendo imprimersi nella mente l'ambiente della sua vittima. Vecchi libri scolastici, riviste all'ultimo grido e Peluche enormi erano ammassati agli angoli della stanza. Assottigliò gli occhi Zoro quando posò lo sguardo sul letto: le coperte erano adornate da disegni di gatti.

C'era una sola parola per descrivere quell'ambiente e la trovò senza problemi: Infantile.

-Cos'è quello sguardo?-Storse il naso la proprietaria vedendo la sua espressione schifata.

-Quale sguardo?-Domandò calmo restando sulla soglia, non avendo il coraggio di avventurarsi oltre.

-Quello dannazione!-Lo indicò frenetica con un dito.-Cos'hai da ridire sulla mia stanza?!-Ponderò le parole con calma Zoro per poi, dischiudere le labbra e farle voce dei suoi pensieri.

-Non sapevo frequentassi ancora la scuola...-

-Scuola?-Cascò dalle nuvole Nami sentendo la sua sentenza.

-Bhe-Si avventurò dentro calpestando la moquette.-Questa è tutto e per tutto la stanza di una ragazzina...- Il volto di Nami divenne infuocato. Non solo quel viscido bastardo si intrufolava in casa sua e veniva a dettar legge, ma adesso si metteva anche a deriderle la stanza e i suoi gusti?

-Fuori-Mormorò in tono che non ammetteva regole.

-Eh?-Inarcò le sopracciglia Zoro vedendola rigida.

-HO DETTO FUORI!-Lo artigliò per un braccio e con malagrazia, lo spintonò fuori con un calcio nel didietro. Con velocità, si chiuse la porta alle spalle, bloccandola con la chiave.

-Ohh- Evidentemente il verde non ne aveva abbastanza.-Ce la siamo prese eh?-Ridacchiò sciogliendosi il nodo della cravatta.-Non temere-Alzò la voce per farsi sentire-Rimedierò anche a questo...-


Si rigirò nel letto non riuscendo a prendere sonno. Con malagrazia si gettò sulla testa il cuscino, cercando di ovattare i suoni che si espandevano per la stanza. Imprecò mentalmente contro quello stronzo di Roronoa. Fissò la sveglia sul comodino e lo maledisse un ulteriore volta.

Erano le 3 del mattino e quel citrullo era ancora sveglio e con la tv a tutto volume. Si sarebbe volentieri impiccata per quella situazione. I suoi vicini di casa le avrebbero fatto il terzo grado per quella sconsiderata azione nella prossima riunione di condominio.

Si passò stanca una mano sulla fronte e sbuffante, si alzò dal letto. Se ne fregò di essere solo in intimo e con passo da soldato, si diresse alla porta. L'aprì piombando coi piedi nel lucido parquet dell'ingresso. Si voltò verso il grande salotto e trovò la stanza illuminata. Un brusio sommesso le fece inarcare le sopracciglia.

Che diavolo stava facendo quell'imbecille?

Rimase a bocca aperta quando alla tv comparve la sagoma di una donna nuda. Si spiaccicò le mani in volto e schifata, si avvicinò al divano.

Per sua fortuna, Zoro era sdraiato e con le mani ben riposte dietro la testa come cuscino. Un solo fatto era negativo in tutto quell'insieme, porno alla tv a parte: Roronoa era solo in boxer.

Con sua sorpresa non dormiva ma seguiva con sguardo attento, i movimenti sensuali della donna alla tv.

-Che cosa stai facendo?-Domandò assonnata e letale, avvicinandosi pericolosamente al verde.

-Non ho sonno-Zoro si strinse nelle spalle non staccando gli occhi dalla tv.-Così mi guardo un po' di tele.-

-Dimmi che non è un canale a pagamento!- Le labbra dell'uomo si incurvarono in un sorriso compiaciuto. Ringhiò frustrata Nami stringendo nervosa le mani. Se non avesse avuto tutto quell'autocontrollo lo avrebbe strozzato.

-Spegni subito!-Gli ordinò scoprendo i denti.

-No-Si sentì rispondere con un sorprendente tono di sfida. Bene...sembrava che Roronoa volesse giocare alla guerra. Avrebbe avuto quello che chiedeva...

Con movimenti lenti, si posizionò di fronte a lui oscurandogli la vista.

Un imprecazione le giunse soave alle orecchie. Facendo scorrere il dito sul lato destro della tv, la spense udendo ulteriori proteste.

Si scostò i capelli da un lato apparentemente vittoriosa e lo fissò sprezzante.

-Abbiamo delle regole qua-Iniziò a muovere i passi verso il tavolo in cucina.

-Regole?-Domandò Zoro per niente entusiasta. Odiava le regole, solitamente era lui a dettar legge.

Ma quello, non era il suo territorio o almeno, non ancora.-Che regole?-Insistette alzandosi in piedi furioso.

-Le mie regole-Assottigliò gli occhi Nami a sentire le sue proteste. Afferrò un foglio bianco dal fax e una penna, iniziando a compilare una serie di punti.-Regola numero uno-Parlò con tono deciso mentre elegantemente, scriveva il tutto-Qua comando io!- Le sopracciglia di Zoro svettarono verso l'alto.

Cosa aveva appena detto? Incuriosito, si avvicinò a lei per osservare il suo operato.

-Regola numero due-Continuò alzando lo sguardo verso quello color pece del verde.-Ridurre i costi sui miei beni!-

-Ridurre...cosa?-Scosse il volto non riuscendo a comprenderla.-Quali costi?- Con un solo movimento, Nami gli indicò la tv.

-I canali a pagamento sono inclusi nei costi!-

-EH!?-Urlò scandalizzato afferrandogli il foglio e stracciandolo.-Neanche per sogno!-

-Brutto idiota!-Mormorò vedendo i pezzi di carta cadere a terra. Immediatamente il gatto, si gettò su di loro a giocare.-CHI TI HA DATO IL PERMESSO!?-

-IO!-Si puntò un dito contro-Se non l'hai ancora capito, adesso comando io!- Nami spalancò la bocca pronta a dirgliene quattro ma venne preceduta da Zoro che imperterrito, continuava il suo discorso.

-Ricordati della foto!-La sfidò con un ghigno sul volto.-Con questa devi abbassare la cresta!-

-SCORDATELO!-Afferrò il telefono che si trovava in cucina-Ora chiamo la polizia!- Iniziò a comporre il numero nel medesimo istante in cui quel bastardo, iniziò a comporre quello del suo agente.

-Franky?-Domandò con tono perentorio nonostante l'ora tarda e la voce assonnata dell'uomo all'altro capo del telefono.-Manda alla Doskoi Panda la foto che ti ho inviato...-

Il volto di Nami sbiancò. Si immaginò in un battibaleno la sua bella vita rovinata. Addio passeggiate tranquille al parco, addio scatole di nutella che comprava ai saldi...e addio a tutti gli abiti comodi e firmati della Criminal che adorava acquistare. Con uno scatto, si gettò su Zoro mandandolo al tappeto. Il telefono volò nell'aria e con maestria, riuscì ad afferrarlo.

-NO!-Gridò spaccando i timpani all'uomo-Nessun invio! Cancella, cancella!- Urlò frenetica e impaurita di essere sulla bocca di tutti.

-Togliti di dosso razza di mocciosa!-Posò le mani callose sopra le sue cosce.-No-Si fermò accarezzandole i glutei con un sorrisetto-No va bene...-Ridacchiò posizionandola più in basso verso il suo bacino-Continua.-

Nami non continuò. Con tutte le sue forze, gli scagliò contro un pugno in mezzo agli occhi. Il dolore e l'urlo sovrumano giunsero poco dopo a riempire la stanza.

-Che tu sia dannato Roronoa!- Si scostò da lui rendendosi conto di essere solamente in intimo.

Un delizioso reggiseno color nero in pizzo con abbinato le mutandine.

Afferrò oltre al cellulare, il telecomando e a passo deciso, tornò in camera lasciando Roronoa a imprecare e a inveire contro di lei tutta la notte.




Quella che hai appena letto è una delle tante fanfiction zonami che in questa settimana invaderanno Efp. Questa e altre FF si possono trovare sul forum Midori Mikan. Cos’è il Midori Mikan? Bhè, non è un elettrodomestico, non è una parolaccia in giapponese, non è una formula magica per far ammalare la prof. di matematica ne tanto meno un modo di dire (“in bocca al Midori Mikan” o “chi fa al Midori Mikan fa per tre”). È il primo sito ufficiale italiano dedicato esclusivamente alla coppia Zoro e Nami, dove ogni zonamista si può sentire a casa, condividere con altre fan le sue passioni verdi e arancione e trovare materiale e informazioni sul suo pairing preferito… E allora?!? Sei ancora lì… va a darci un’occhiata dai!!!!

ULTIMO GIORNO ZONAMI WEEK.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Il tailleur più pregiato che coi suoi risparmi aveva comprato per il suo primo giorno di lavoro, le sembrò uno spreco quel giorno. Di un color verde petrolio, le metteva in risalto splendidamente le forme. La gonna, lunga fino al ginocchio, la desiderò più lunga.

Con suo grande stupore, quella mattina, dopo essere uscita dalla sua stanza, aveva trovato l'appartamento completamente vuoto.

Inizialmente, pensò che tutta quella faccenda fosse stato semplicemente un sogno, anzi, un terribile incubo. Con timore, aveva scandagliato tutte le edicole in cerca delle riviste di pettegolezzi, controllando e sfogliando pagina dopo pagina, sperando di non trovare la foto incriminata.

Oltre al sollievo, aveva appreso però che Zoro Roronoa era reale.

Ancor più reale era stato vedere Tashigi al suo posto di lavoro, che con un sorriso tirato, le ricordò che il piano di Roronoa era al centotrenta.

Mordicchiandosi le labbra e stringendo il caffè che aveva preso al bar prima di entrare, aspettò nervosa l'aprirsi delle porte.

Non appena queste scattarono, allungò il volto verso la fila di divanetti di quel piccolo ambiente. Il giorno prima nemmeno ci aveva fatto caso, ma era abbastanza piccolo come spazio di lavoro. A malapena poteva entrarci una scrivania.

Forse era per questo che l'aveva fatta accomodare assieme a lui nel suo studio.

Si tolse dalla testa, la visione di lui compassionevole e con una spallata, entrò dentro lo studio.

Come sospettava, nessuno era presente e con sollievo, si andò ad accomodare alla sua postazione.

Non appena si lasciò cadere sulla sedia ed emise un sospiro, la porta dell'ufficio venne aperta con foga. Roronoa, vestito di tutto punto come il giorno prima, era intento a togliersi di torno un sacco di giornalisti e uomini di successo che per suo sgomento, riconobbe.

Sordo a tutte le loro domande, il verde prese posto alla sua scrivania ergendosi davanti a loro in un modo fiero e impeccabile.

-Signor Roronoa-Lo chiamò un giornalista con un evidente pelata in testa-è vero che sta cercando di battere in questo compra-compra di aziende, suo padre?-

-Roronoa, siamo tutti molto curiosi di sapere perchè proprio questa azienda!-

-Signore, quale sono i suoi obbiettivi per questo nuovo anno?- Domande su domande e silenzio come risposte. Affascinante.

-Roronoa sii ragionevole-Mormorò il ricco Bellamy mostrando un atto simile a quello che aveva stipulato il giorno prima con i due capi di Nami-Questa azienda ha potenziale, te lo concedo. Ma da solo non saresti in grado di riuscire a cavare un ragno dal buco!- Rise in modo sguaiato-Con me al tuo fianco, riusciremo in grandi imprese.- Un grosso sospiro fece zittire i presenti.

Con un unico movimento, Zoro indicò loro la porta mentre con eleganza, afferrò un elenco di nomi sondandoli con lo sguardo.

-Ma Roronoa...-Cercarono di protestare.

-Signorina Nami-La sua voce la fece quasi sobbalzare.

-Eh?-Scattò in piedi sbattendo le ciglia dopo quella confusione-Si?-

-Accompagni fuori i signori- Incastonò lo sguardo nel suo.-Se ne stanno andando- Con poca convinzione, Nami si alzò dalla scrivania e con cortesia, nonostante le proteste, accompagnò i signori verso l'ascensore.

Massaggiandosi la fronte, tornò in ufficio pronta a cominciare il suo primo giorno di lavoro.

Non appena si chiuse alle spalle la porta, trovò Roronoa con una rivista di moda in mano e il suo bollente caffè nell'altra.

Quella visione sembrò risvegliare le idee che aveva avuto fin dall'inizio su quel bastardo. Era proprio un gran figlio di puttana. Con passo deciso e la giusta motivazione, marciò verso di lui.

-Quello è mio!-Sibilò a denti stretti indicando con l'indice il caffè.

-Oh si-Ne bevve un sorso e glielo avvicinò-Lo vuoi assaggiare?- I nervi di Nami iniziarono ad eruttare.

-Forse non mi sono spiegata-Fece una breve risatina nervosa-Il caffè-Bevanda che abitualmente comprava e che ogni santo giorno consumava-è mio!-

-Non essere così egoista-Scosse il volto lui tornando a prestare attenzione sulla rivista. Alzò gli occhi al cielo Nami rendendosi conto di avere a che fare con uno stupido ma ancor di più quando occhieggiò cosa effettivamente stava leggendo.

-Dimmi che non è quello che penso...-Zoro silenzioso, si strinse nelle spalle.

-Non so...-Le mostrò una pagina-Tu che pensi?- Che voleva licenziarsi.

Il suo capo, quello scemo di Roronoa, quell'essere abnorme che l'aveva ricattata e quasi denunciata per il livido alla sua macchina, le mostrava delle divise da lavoro. Divise per segretarie...

A disagio, si tirò ancor più giù la gonna. Cosa non andava col suo cervello!?

-Che sei pazzo-Si mise a braccia conserte puntando lo sguardo sul caffè.

-A me sembrano carine-Commentò cambiando pagina-Non preferiresti una divisa così che questo vecchio cencio che indossi?- Nami strabuzzò gli occhi.

-Vecchio cen...-Rimase a bocca aperta-EH!?-

-Andiamo-L'addocchiò per bene analizzando il suo tailleur.-Diciamo la verità: quello è utile se vuoi rimanere casta a vita.- Ridacchiò passandosi una mano sul mento.-Aggiungiamoci degli occhiali da insegnante severa...-Si fermò completamente e l'osservò nell'insieme. Nami assottigliò gli occhi.

-Ripensandoci...-Scoccò la lingua contro il palato.-Mi va bene così...-Le sorrise chiudendo la rivista.-Rimanici pure...-

Sapeva esattamente Nami a cosa pensava...Non era stupida e di film e libri, ne aveva letti a sfare.

-Fammi indovinare-Dischiuse elegantemente le labbra-Segretaria sexy e austera?- Zoro sorrise vedendola cogliere nel segno.

-Tombola!-Con uno scatto, afferrò la rivista iniziandola a sfogliare in cerca di qualcosa di decente e meno provocante.

Voltò pagina dopo pagina, mangiandosi con gli occhi i bei culi mozzafiato che le modelle assumevano con quelle gonne.

-Forse così lo avrò anche io-Sospirò pensierosa cambiando pagina dopo pagina.

-Cosa?-

-Un bel culo- Zoro si tirò indietro e l'osservò. Come poteva non ritenersi perfetta? Aveva un bel visino da ragazza combattiva, braccia snelle e gambe da urlo. Il vitino da vespa poi era sensazionale.

Ancora di più lo erano i seni prosperosi e le labbra rosse e piene. Con uno schiaffo, cercò di riemergere dalla sua ispezione.

Lo sapeva bene, meglio di chiunque altro che quella, era una brutta strada. Eppure, non riusciva a non pensare a lei e al suo corpo. La sera precedente, aveva faticato parecchio a mostrare indifferenza, se si poteva definire tale...

-Ho impegni per la mattinata?-Mormorò tornando contro lo schienale della sedia. Nami lo fissò e scrollò le spalle.

-Che ne so io.-Rispose leccandosi un dito e voltando pagina.-Ho iniziato solo adesso...-

-Giusto-Si massaggiò pensieroso il mento ed aprì l'agenda. Era completamente vuota. Un nuovo sorriso increspò le sue labbra. Afferrò il cordles e compose il numero del suo autista.

-Usopp-Lo chiamò e il ragazzo si riscosse rispondendogli con tono agitato.

-Signor Roronoa-Rispose con foga scattando sull'attenti.

-Prepara l'auto-Riagganciò con evidente soddisfazione. Adorava quel lavoro.

-L'auto?-Domandò Nami perplessa chiudendo la rivista.-Devi andare via?-L'osservò alzarsi e sistemarsi la cravatta. Il sorriso strafottente non era svanito.

-Tu verrai con me- Quelle parole la stordirono.

-Come?-Zoro le posò una mano sul fondo schiena tastando con accuratezza le sue deliziose curve.-COSA DIAVOLO FAI!?-Sbottò cercando di distanziarsi da lui.

-Mia cara segretaria-La spinse verso l'ascensore prendendo per lei la valigetta-Hai bisogno decisamente di un look adeguato.-Annuì-Ti comprerò una divisa nuova.- Non seppe cosa la shoccasse di più se andare a far shopping con Roronoa o che lui le comprasse una divisa...o peggio, la scegliesse per lei.-Mi piace molto il look, vedo-non vedo-Ammise premendo il tasto dell'ascensore.

-Te lo scordi!-Sbraitò entrando per prima e attendendo la propria morte.


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Ringhiò sonoramente quanto si trovò davanti ad un lussuoso negozio d'abbigliamento.

La Doskoi Panda era una delle marche più famose al mondo assieme alla Criminal. Nota per le riviste dei pettegolezzi, era anche un ottima casa di moda.

Sperò seriamente che Roronoa tenesse fede alle sue promesse dato che lei non voleva spendere nemmeno un centesimo per un abito da lavoro.

-Scendi-Le ordinò indicandole la portiera.

-Cosa?-

-Scendi-Ripetè incrociando le braccia al petto-Sei sorda?-Nami corrugò le sopracciglia. E lui dove aveva intenzione di andare?

-Anche tu vero?-

-Cazzo, ma sei matta?-Scosse il volto gettando un occhiata al negozio-Io non ci metto piede!-

-Vuoi far scegliere a me?-

-Precisamente-Smosse una mano-Lo shopping è roba da donne-Ghignò-E non ho la minima intenzione di scendere e portare i tuoi pacchi tesoro.-

-Bene se la metti così-Tese una mano con il palmo rivolto all'insù, attendendo la sua fonte di denaro.

-Cosa?-Zoro evidentemente non aveva afferrato.

-I soldi!-Appena terminò l'ultima sillaba, Roronoa si mise a ridere. Rossa in volto per tutta questa arroganza e superbia, afferrò la maniglia e scese dall'auto, richiudendo lo sportello con un sonoro “SBAM”.

-Stronzo-Mormorò dirigendosi a passo di marcia verso l'interno.

-Rossa-La chiamò abbassando il finestrino. Nami alzò gli occhi al cielo, non ne valeva la pena voltarsi e mandarlo a quel paese. Riprese dunque a camminare.

-Mi raccomando-Si fece sentire alzando il tono di voce-Trova qualcosa che ti faccia sembrare meno isterica!- AH! Questo era decisamente troppo!

Al limite della pazienza, si voltò verso quell'imbecille e lo mandò a quel paese.

Con un sorriso d'apprezzamento, il verde la salutò borbottando all'autista la sua destinazione.



-Buon giorno!-La salutarono con un sorriso a trentadue denti le commesse del negozio.

Tutto splendeva, dalle pareti, fino alle tavolette dei WC nel retro. Era costoso, tutto troppo costoso per lei lì dentro.

-S-salve-Borbottò lei a disagio esibendo un esile sorriso.-Io...sono qui per...-

-Una divisa immagino-Borbottò una donna dai capelli neri, splendidi e lucenti.-Una divisa da segretaria-Annuì oltrepassando il bancone-Ho ragione?- Nami, facendo spallucce, annuì.

-Questa è parecchio datata di divisa-Anche l'altra ragazza, la raggiunse-Penso che la indossasse mia nonna...-

-Non è così vecchia...-Storse il naso la rossa fissandosi allo specchio.- è ...classica.-

-Classica per noi, vuol dire datata!-Esplose la mora poggiandole una mano dietro la schiena.

-E dato che la Doskoi Panda è sempre avanti nel look, noi siamo la rivoluzione!- La bionda, portò in alto una mano.-Dimmi, per quale azienda lavori?-

-Per la Galley Company-Rivelò con un po' di timore. Si sarebbe aspettata di essere derisa, di ricevere insulti su quanto fosse sciatta e domande e domande su il suo nuovo capo.

-Oh allora sei la signorina Nami-Mormorò soddisfatta la mora.-Il signor Roronoa ci ha avvisato del suo arrivo, tutto sarà addebitato alla sua carta.-Le indicò quello che doveva essere il reparto divise.-Prego, da questa parte.-



-è la signorina Nami quella che sta uscendo?-La indicò Usopp, riassestandosi il cappello.

-Umh?-Zoro inarcò le sopracciglia. Tornò eretto con la schiena, sbirciando oltre i vetri oscurati della limousine. Non appena i suoi occhi si posarono sulla ragazza, emise un sonoro sbuffo.-Si. È lei.-Si sistemò i capelli arruffati per quell'ora di sonno che si era concesso.-Non una parola su dove siamo stati-Lo avvertì.

-Non una parola-Ripetè il ragazzo mettendo in moto la macchina.

-Nessun fiato-

-Sarò muto, signore.-

-Bene-Si scostò la manica dal polso, per poter vedere che ore erano.-Ci ha impiegato solo due ore...-

-Sembra sorpreso- Notò Usopp fissando il suo principale dallo specchietto.

-Pensavo che ce ne mettesse tipo...cinque.- Sbuffò osservandola attraversare la strada con enormi buste addosso.

-Devo darle una mano?-Si preoccupò per lei il moro.

-Naaa...-Sghignazzò-Se l'aiutassi, mormorerebbe qualcosa tipo: sono il sesso debole, perchè non mi hai aiutato prima?-

-A me non sembra quel tipo di persona-

-Di sicuro ha carattere-Riconobbe il verde non appena, la portiera dell'auto si aprì.

In un battibaleno, tutte le buste che fino a poco prima, aveva in entrambe le mani, adesso, erano addosso al povero Roronoa.

-Non l'ho fatto apposta-Mormorò con un sorrisino, chiudendo lo sportello.

-Oh si immagino- Il verde, fece un veloce cenno del capo ad Usopp per poter partire.

-Me la sono presa un po' comoda...sai com'è- Continuò a parlare.-Provare tutte quelle divise...è faticoso sai?-

-Terribile immagino.-

-Signore-Usopp interruppe la brillante conversazione-Dove devo andare?- Zoro non ebbe il tempo di rispondere, che Nami, lo precedette.

-Vai in un negozio chiamato: “artista monello”.-Sventolò in aria una mano in modo da attirare su di se, l'attenzione dell'autista.

-Cosa!?-Sbottò Zoro.-Che diavolo sarebbe?- Nami tornò composta sul sedile.

-Un negozio di vestiti-

-UN ALTRO!?- Nel sentirlo urlare, Nami rise sotto i baffi.

-Dove si trova?-Domandò Usopp fermo al semaforo.

-Umh-Ci pensò-Si trova accanto ad Arlong Park, all'angolo tra lo Spiders Caffè e il negozio di fotografie Skypea-

-Ricevuto-

-Perchè devi andare in questo negozio?-Bofonchiò Zoro afferrando dal piccolo Frigo, una bottiglietta di Birra.

-Oh, ma non è per me-Accavalò le gambe lei osservando fuori dal finestrino, i passanti.

-No?-Stappò la bottiglia.-E per chi?-

Uno strano sorriso, increspò il volto della rossa.

Le cose stavano prendendo una brutta piega...

-è per te-

Per l'appunto...

-EEEHHH!!!-

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


-Io non ci entro-Furono queste le parole esatte che Roronoa mormorò non appena si trovò davanti al negozio che Nami, con tanta diligenza, aveva spiegato ad Usopp come trovare.

Non era visibile, era un po' nascosto e i clienti erano scarsi. Lei però lo adorava.

Fin da quando si era trasferita in quella città, tutte le volte che passava davanti a quella vetrina, si prometteva sempre la stessa cosa: “semmai avrò un ragazzo, voglio che venga qua a rifarsi il guardaroba”.

Non costava molto, era abbastanza urban e per la gente di città.

-Tu entri-Lo fissò in cagnesco indicandogli la portiera.

-Vuoi costringere il tuo capo?-Con un ghigno, alzò in modo fiero il mento. Le loro posizioni, sia per il lavoro che come comune persone, era sempre nelle mani di Roronoa. Il destino era una merda molte volte.

-Entra-Scese dalla macchina e gli indicò con l'indice la porta.

-Chi lo dice?- Usopp si portò una mano tra il ponte del naso e la fronte. Sentire il suo superiore bisticciare in quel modo, era pressoché infantile. Ma a giudicare dalla sua espressione,era molto divertito. Se fosse stata un altra ragazza, Roronoa l'avrebbe mandata al diavolo da parecchio tempo.

-Io- Lo afferrò per una manica e iniziò a tirarlo-Esci, maledetto bastardo!-

-Piano con le parole dolcezza-Ridacchiò non provando il minimo sforzo nel fare resistenza.

-Devo comprarti dei vestiti!-Strepitò affaticata Nami, chiudendo gli occhi e aumentando la forza.

-Ne ho già un fantastilione-Sospirò annoiato.-Non mi servono- Aveva vestiti da far girare la testa a chiunque. Camicie finissime, con decorazioni pregiate, pantaloni eleganti recanti i più alti simboli della moda. Ne aveva tanti di vestiti, troppi. E in ognuno di esso si sentiva sempre elegantemente scomodo.

-Vuoi farti riconoscere per l'intera città brutto imbecille?- Mollò la presa tanto che per poco, non cadde all'indietro.-Se ti vesti troppo elegante, ti riconoscerebbe chiunque!-Ringhiò spazientita-Anche mia nonna.-Per l'ultima volta, indicò il negozio-Adesso, entra in quel cazzo di negozio e comprati una fottuta maglietta- Si mise a braccia conserte- Non sopporto gli uomini che se ne vanno in giro vestiti da quarantenni...- Cos...? Quarantenne lui!? Lui!?

Con un elegante mossa, scese dalla vettura e la squadrò attentamente.

-Ho ventisette anni-Si puntò un dito al petto.-Ti darò la dimostrazione che anche con un vestiario da poveraccio, sarò sempre elegante.-

-Ah- Nami gli soffiò in volto impettendosi-Questo è da vedere!-



-Buon giorno- Un essere con la pettinatura a scodella e un trucco molto stravagante, salutò i nuovi arrivati. -Oh, ma chi abbiamo qui!-Lasciò immediatamente perdere la cliente a cui stava consigliando un abito e si precipitò verso il duo.-Nami cara!-L'abbracciò facendo venire un enorme spavento a Zoro.

-Bonkure-chan-Lo salutò lei ricambiando il gesto-è da tanto che non ci vediamo!-

-Trooooppo tempo zuccherino!-Si staccò ammirandola estasiato-Tesoro ma ti sei fatta allungare i capelli, sei molto attraente-I suoi occhi scesero verso il completo che portava.-Però questo look da segretaria austera e con la passerotta incelofanata non ti sta per niente bene!- Nami sospirò. Era il terzo che quella mattina, metteva in ridicolo il suo bel tailleur.

-Ne ho comprati di nuovi non preoccuparti!-Sventolò in aria una mano.-Sono qui per lui.-Indicò Zoro accanto a se.

-Oh-Gli occhi di Bonkure sbrilluccicarono dalla meraviglia.-Chi è questo stallone favoloso? Il tuo maschio?-Nami arrossì immediatamente.

-Cosa!?-Si irrigidì-Assolutamente no!- Lo presentò un po' in imbarazzo- Bonkure, questo stronzo-Fissò rossa e comunque, con disprezzo Zoro- è il mio capo, Roronoa Zoro.-

-Ohh!-Annuì-Ma certo, quello che è apparso in tv ieri!-Gli strinse la mano-Ma perchè stronzo caramellina?-

-Perchè se lo merita- Gli rispose voltandogli la schiena.

-Grazie mille, dovrò tipo toglierti almeno mille berry dallo stipendio-A solo sentire quella minaccia, le si drizzarono i capelli. Lo squadrò adirata e lo prese per un braccio.

-La questione potrebbe rimanere tra di noi?-Soffiò in tono basso.-Vedi, ho bisogno che lo trasformi da preside di scuola a fighetto di città.- Al solo sentire quella proposta, il cuore di Bonkure esplose di gioia.

-Ma naturalmente!-Si portò entrambe le mani al cuore.-Ma avremmo bisogno di rinforzi!- Svanì nel retro.-Emporio!-Iniziò a chiamare a gran voce-Emporio!-

Non appena rimasero soli, Zoro lanciò un occhiataccia a Nami.

-Stronzo?-

-è quello che sei-Alzò le spalle.

-Io non sono stronzo...anzi-Socchiuse gli occhi-Sono anche troppo clemente con te!-

-Clemente?-Ripetè sconcertata.-Mi hai fatto pagare quella cifra pazzesca, mi hai invaso casa e hai stravolto il mio lavoro.-Mormorò letale.

-Ma davvero? Io la vedo più così: Mi distruggi la macchina ma ti elevo ad un grado più alto a lavoro e ti pago vitto e alloggio...-Il suo sguardo scese verso il suo vestito.-...E vestiario.-

-Da fuori sembri un buon samaritano-Mostrò i denti-Ma da dentro sei un viscido bastardo!-

-Con neanche un letto per dormire-Si portò una mano alla fronte-Il mio fondoschiena da un miliardo di berry, a dorme in uno scomodissimo divano da angolo di strada.- Nami spalancò la bocca. Non poteva realmente credere a quello che aveva detto!

-Roronoa, maledetto figlio di...-

-Eccoci tesorini!- Zoro la lasciò perdere e voltò lo sguardo il bancone. Accanto a Bonkure, era comparso un omaccione travestito da donna.

-Salve a tutti caramellini!-Si avvicinò minaccioso a Zoro-Io sono Emporio Ivankov, al vostro servizio!- Al solo vedere il proprietario, Nami sorrise soddisfatta.

-Posso lasciarlo alle tue sagge cure Iva?-Domandò sventolando le ciglia.

-Ma certo zuccherino!-Afferrò con una mossa Zoro per la cravatta-Vedrai, trasformerò questo pezzo d'antiquariato in uno stallone da cavalcare!- Al solo sentire quegli oscuri propositi, Zoro iniziò ad agitarsi.

-Ma io...-Mormorò mentre veniva trascinato verso i camerini-Io...volevo solo una maglietta!-




Sette paia di buste, zeppe dei vestiti, intasavano la macchina.

-Sei contento?-Mormorò Nami con un sorrisetto soddisfatto stampato in volto. Zoro la fissò con la stessa intensità di un assassino che si era scelto una vittima. Aveva speso tutta la mattinata a provare abiti su abiti. I due negozianti erano andati in visibilio urlandogli che gli abiti di quel negozio sembravano tagliati su misura solo per lui.

Tutto sommato però, si era ritrovato d'accordo. Quei vestiti, per quanto poveri e dalle più svariate fantasie, gli stavano bene. La cosa terribile era che anche lui, si sentiva bene in quei panni. Non l'avrebbe mai ammesso però, non a lei.

-Tzè-Le rispose voltando la testa altrove.

-Adesso dove andiamo?-Domandò Usopp fissando l'orologio.-La riporto a lavoro?-Zoro scosse il volto.

-No-Chiuse gli occhi-Portaci all'abitazione della signorina.- Nami si irrigidì. Per un attimo, si era dimenticato che quello stronzo, aveva deciso di vivere con lei.

Era affamata e voleva farsi un bagno caldo.

-Subito signore-Annuì Usopp e prese la strada per casa.

-Non dovresti andare a lavorare?-Domandò Nami affondando stanca nel sedile.

-Lavorare a cosa?-Alzò le spalle.-L'unica cosa che dovrei fare è stare fisso su quella poltroncina a fissare un mucchio di fogli, recanti stronzate.-Alzò le spalle.-Devo solo mettere una firma e i soldi, ma per il resto, sono i tuoi capi che tirano le fila.-Nami dovette dargli ragione. Magari era così perchè era il primo giorno, forse il lavoro sarebbe venuto da se.

-Ah-Accennò un sorriso il verde-Mentre non eravamo in casa, ho fatto venire i miei uomini e hanno apportato delle piccole modifiche al tuo appartamento.- Al solo sentire quelle determinate parole, il cuore di Nami si fermò.

-COSA!?-

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Dire piccole modifiche, era un termine che assolutamente, non si adattava all'ambiente circostante.

Nami aveva visto negli anni quel piccolo appartamento mutare, trasformarsi da lotto vuoto e riempirsi fino ad arrivare ad avere un certo stile che la caratterizzava. Lo sentiva finalmente casa sua.

-Allora-Zoro entrò dentro casa gettando i pacchetti e le buste, sul divano in pelle nera.-Ti mostro un po' di cambiamenti.-

I cambiamenti erano tanti, troppi, dal colore delle pareti, fino all'aggiunta di nuove stanze.

Non era umanamente possibile fare un lavoro del genere in un solo giorno, anzi, mezza mattinata.

-L'idea è mia-Le comunicò Zoro allentandosi la cravatta-Ma il genio dietro tutto questo è il mio carpentiere di fiducia, Franky, insieme alla sua gang.- Nami esitò ad entrare, guardando sconcertata quella che doveva essere stata casa sua.-Buttando giù il divisorio della cucina, ho ottenuto questo salotto e cucina all'aperto-Indicò i fornelli nuovi di zecca. Si avvicinò con dimestichezza al frigorifero e prese una birra. -C'è più luce e sicuramente avrai notato il nuovo divano.- Oh, eccome se lo aveva notato. In pelle nera, dall'aria estremamente costosa e dal design accattivante. Aveva visto quel genere di divani solo alla tv e in case di agiata posizione sociale. Il suo divano color latte era letteralmente sparito nel nulla, insieme alla tv e a tutta la mobilia. Al posto dei suoi oggetti, c'era una tv ad alta definizione con sopra, un quadro dal valore spropositato che raffigurava una piantagione di mandarini. Degli eleganti bamboo erano posizionati ai lati della stanza. Ninnoli dall'aria orientale, accompagnavano la collezione di dvd ai lati dello schermo.

-Abbiamo ricavato due bagni-L'afferrò per le spalle vedendola imbambolata e trascinandola nel corridoio.-Abbiamo eliminato lo sgabuzzino che prendeva decisamente troppo posto.-Aprì la porta rivelando un bagno di lusso compreso di vasca idromassaggio.-Siamo riusciti inoltre a sfruttare la mansarda che come ho potuto notare, era in disuso e decadente-La fece fermare-Ovviamente abbiamo chiesto i permessi e i padroni si sono dimostrati entusiasti, ma te la mostrerò più tardi perchè è una sorpresa.-Premette leggermente le punte delle dita sulla sua pelle, guidandola verso un altra porta.-Il tuo studio di disegno e di lavoro è scomparso dando vita ad una stanza per gli ospiti.-L'ambiente all'interno era confortevole. Le pareti erano di un delizioso color crema e anche qua, come il salotto, l'aria orientale, rispecchiava il gusto del verde.-Questa invece, è la tua.-Le chiuse gli occhi e la spinse ad aprirla. Titubante allungò una mano e afferrando il pomello, si ritrovò in un mare di luce.

I colori un po' cupi che avevano i muri, erano scomparsi, sostituiti da colori raggianti della tonalità dell'arancione. Il suo letto da una piazza e mezzo era sparito e al suo posto, un enorme letto matrimoniale, rendeva la stanza più grande e immensa. I suoi libri di scuola erano spariti esattamente come gli interni. I pupazzi che nel corso degli anni gli avevano regalato, erano ancora lì però, con delle aggiunte di nuovi coinquilini. La stanza, esattamente come le precedenti, era dotata di tutti i comfort. -Osserva-Tirò l'anta di una porta rivelando un enorme stanza guardaroba. La maggior parte dei vestiti che pendeva dai porta abiti, era nuova e mai vista prima.

In compenso però, era una stanza favolosa, una di quelle che aveva sempre sognato.

-Vieni-La prese per un polso e la portò a quelle nuove scalette.-La mansarda è stata del tutto ristrutturata dando vita a questo luogo solo per te.-

Al solo vedere l'enorme spazio illuminato, sentì gli occhi bruciarle.

Una stanza enorme, piena di librerie, quadri e strumenti di disegno, per poco non la fece svenire.

Sul bancone nascosto ma da cui si poteva ammirare il panorama, c'erano delle piante di mandarino e una mini serra con molti fiori splendidi.

Si riscosse non appena sentì le piccole zampette di Coco posarsi sopra la sua gamba. Abbassò il volto e notò un piccolo trespolo e una cuccetta solo per lei.

Roronoa aveva modificato ogni cosa.

La casa che conosceva era sparita dando vita a qualcosa di unico, con stile ed estremamente costoso.

-Ti piace?-Ondeggiò sui talloni-A me si.-

Nami si chinò a prendere tra le braccia Coco, la frangetta a nascondere i tratti del suo volto.

-Allora?-

Per la prima volta da quando la conosceva, era estremamente silenziosa. Era positivo o negativo?

Sarebbe scoppiata in lacrime per quel nuovo cambiamento? L'avrebbe strozzato o meglio ancora, gettato dal nuovo bancone o accoltellato? Si avvicinò pericolosamente per studiarne il volto.

-Nami?-La chiamò nuovamente inarcando le sopracciglia, aspettandosi da un momento a l'altro le urla.

-L'adoro-

-Eh?-Sgranò gli occhi per quanto sentito.

-Ho detto: l'adoro.-Alzò il volto per poter incrociare il suo sguardo. Al solo vedere i suoi deliziosi occhi alla nocciola, il cuore di Zoro prese a pompare frenetico.

Aveva un simpatico sorriso sul volto e lo sguardo languido.

-Dici sul serio?-Chiese ancora portandosi una mano dietro il collo.

-Si.-Iniziò a muovere i primi passi per il posto, calpestando il bellissimo pavimento in parquet.-Io...non avrei mai sperato in tanto...-Si diresse verso l'enorme scrivania e si voltò verso di lui.-Però dovevi dirmelo!-La bella espressione felice mutò in una cupa e omicida. Zoro sudò freddo a quella reazione.-Il mio parere non contava? Accidenti, è casa mia!-

-Ma da adesso è anche casa mia-Si portò le mani sui fianchi e con enorme soddisfazione, osservò la faccia sconcertata della sua segretaria.

-COSA!?-Lasciò cadere la gatta che subito, si arrampicò sul suo nuovo gioco.

-Ho parlato con i proprietari e ho firmato.-Si tolse dalla tasca un foglio bianco.-Il contratto parla chiaro: io e te abitiamo in questo posto assieme.-



Con varie difficoltà respiratorie, lesse attentamente il foglio che Zoro le aveva appena passato.

Non poteva crederci...era vero.

Tutto maledettamente e irrimediabilmente vero.

-Come ti ho già accennato però, pagherò tutto io.-Sbuffò incrociando le braccia al petto.-Tu non dovrai far altro che condividere questo luogo con me-.

Le sue parole venivano pronunciate con un tono all'apparenza lugubre. Nami iniziò già a vedere le finestre trasformarsi in sbarre e la casa stessa, divenire una prigione.

Il suo dominio era finito.

Assieme ai suoi mobili, Roronoa aveva gettato e cambiato ogni cosa.

Adesso, chi aveva in mani le sorti di tutto, compreso il suo futuro, era lui.



Si era sempre detta che il destino era una vera merda.

Che le cose seguono un ordine naturale e il concetto di causa ed effetto, era fottutamente vero.

Aveva picchiato la macchina di quell'idiota di Zoro, quindi, era successo quello.

Se non avesse causato quell'incidente, sarebbe stata ancora la segretaria di Shanks e la sua casa, sarebbe stata ancora la stessa.

-Cos'hai da guardare?-Domandò scoccandole un occhiataccia.

-Stavo solo pensando-Ammise portandosi le gambe al petto. Con dolore, aveva accettato quella specie di cooperazione nel vivere assieme.

I dubbi però erano troppi.

Quando se ne sarebbe andato e avrebbe portato tutta quella roba con se?

Mica aveva intenzione di viverci per sempre vero?

-Zoro-Tornò a posizionare lo sguardo su di lui. Lo aveva obbligato a non tenere la camicia o indumenti troppo formali. Così conciato e cioè con una canotta nera e un paio di pantaloni di Jeans, non sembrava nemmeno lui. A ricordarle invece che era il suo capo, c'erano quegli occhiali neri e dalla montatura sexy.

Fermò i pensieri immediatamente.

Aveva appena detto sexy?

-Cosa?-Mormorò prendendo il telecomando e facendo zapping. Era annoiato, parecchio annoiato.

-Io...-Sbuffò abbassando il volto-Grazie.-Il verde fermò immediatamente la ricerca e si voltò a fissarla.

-Come hai detto?-Aveva problemi di udito? Nami sospirò e ripetè quanto appena detto, sprofondando nel comodo divano.

-Grazie.-

-Non ho sentito-Chiuse gli occhi iniziando ad arrabbiarsi.

-Ho detto Grazie!-Ripetè mostrando i denti.

-Figurati-Le regalò un sorriso che la spiazzò. No. In quel momento e in quell'ambiente, lui non era il suo capo e nemmeno lo stronzo di qualche giorno fa. Era qualcosa di diverso...qualcosa che sembrava nascosto dentro di lui.

-Dunque...-Prese un respiro e afferrò il telecomando cambiando canale al posto del verde.-Quando te ne andrai?-

-EH!?-


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Le faceva uno strano effetto il suo carattere.

A lavoro, era composto, ligio ai suoi doveri e con una condotta impeccabile.

A casa invece o in privato con lei, era diverso. Sempre un gran bastardo certamente, ma in una qualche maniera, sembrava dimostrare effettivamente la sua età.

-Bambi-Lesse la copertina del dvd tra le mani inarcando le sopracciglia. Spostò lo sguardo verso di lei e ghignò riconsegnandoglielo.-Scordatelo-

-Siamo a casa mia!-Avvampò Nami digrignando i denti.-Vedo quello che voglio!-

-Io sono il tuo capo...- Le fece presente scendendo dal divano e avvicinandosi alla collezione di DVD-...e questa adesso è anche casa mia.-

Alzò gli occhi al cielo Nami nel sentirsi ripetere un ulteriore volta quella verità.

Erano passate due settimane da quando c'era stata quella ristrutturazione, ma ogni qual volta poteva, gli rammentava la loro convivenza.

Per la sfortuna di Nami, i giornali e i tg, non avevano ancora smesso di parlarne.

Evidentemente Roronoa era un tipo di un certo calibro.

-Spiegami perchè sei così famoso-Si mise a braccia conserte, chiudendo con cura lo scollo della vestaglia.-Insomma, sei un tizio qualunque e solo perchè hai comprato una cacchio di compagnia, non significa che hai tutta questa notorietà da apparire ogni cinque secondi ai tg- Era un miracolo che ancora non fossero sbucate fuori le prime riviste dei paparazzi su loro due.

Sembrava che il camuffamento andasse a gonfie vele.

-Io non vorrei apparire in tv, credimi-Osservò le copertine e i titoli dei film rimettendoli al loro posto.-Preferirei tenermi il mio anonimato.- Si voltò a lanciarle un occhiata interdetto.-Non mi hai ancora cercato su Wikipedia?-

-Oh, perdonami tanto se non ti reputo importante- Alzò fiera il mento, per poi, gelarsi.

In realtà aveva fatto una specie di ricerca su di lui...

Aveva scoperto la sua età, che lavoro faceva e che era bravo con la spada.

Ah.

-Voglio quello!-Urlò non appena scorse un altro titolo. Zoro lo sollevò per poi, leggerlo e rimetterlo tra il mucchio.-Cazzo quanto sei arrogante!-Sbuffò sonoramente stringendo le mani.

-Ho voglia di un film d'azione-Ammise il verde continuando la sua ricerca.

-Io ne volevo uno di animazione!-Indicò la custodia di Bambi.-Era da tanto che non lo vedevo...-

-Te lo vedrai quando sarò morto.- Ecco, chiaro significato per dire: non lo vedrai mai.

-Zoro...-Chiuse gli occhi cercando di frenare i vari istinti omicidi che provava.

-Sai cosa ci starebbe bene adesso?-Prese un DVD e l'osservò, ritenendolo poi all'altezza.

-Non me ne frega!-Accavallò le gambe.

-Dei Pop corn!-Annuì il verde per la sua pensata, aprendo lo sportellino per inserire il cd. -Si, dei pop corn ci starebbero alla grande-La fissò ammiccando un sorriso.-Perchè non vai a farli?- Nami storse il naso.

No, non ci sarebbe andata. Il suo orario di segretaria era finito da un pezzo e non era la sua schiava.

-Col cavolo-Chiuse gli occhi-Se ci tieni, falli tu.- Al solo sentire le sue parole, Zoro prese in mano il telefono. Un brivido oscuro attraversò la schiena di Nami.

-No...-L'avvisò digrignando i denti.

-Non mi lasci altra scelta-Si strinse nelle spalle e compose il numero del suo agente-Sapevi che Franky oltre che ad essere un abile carpentiere è anche il mio agente?- Oh si, lo aveva imparato a sue spese.

Odiava quel Franky appena Zoro ne pronunciava il nome, anche se la sua nuova casa era merito suo.

-Non lo chiamerai sul serio!-Si alzò in piedi avvampando.

-Sto già chiamando-Le mostrò il telefono.-Franky!-Urlò il nome dell'amico-Oh, ti ricordi la foto di quel bacio focoso con la mia...-

-ARGH!!!-Per l'ennesima volta, Nami si tuffò su di lui. Ne aveva abbastanza di quella ripicca!

-Dammelo!-Gridò cercando di toglierglielo dalle mani.

-Scordatelo!-Zoro l'allontanò da lei e continuò a parlare al suo agente.- Io penso che sia giunto...ah!-Si ritrovò supino e fermato dalla mole di Nami. Sgranò gli occhi appena sentì la presa del telefono venir meno.

-Ci sono!-Esultò la rossa felice sentendo già il profumo della vittoria.

-Col cavolo!-Con una sola mossa, Zoro ribaltò le posizioni, trascinandola sotto di se.

Il telefono gli cadde di mano, troppo impegnato nel cercare di fermare i polsi della sua segretaria.

-Non puoi fare sempre così, che diamine!-Protestò a gran voce fissandolo severa negli occhi.

-Tu dici?-Inarcò spavaldo un sopracciglio, divertito da tutto quel pepe che ogni volta, le tirava fuori.

-Sei uno stronzo. Un grandissimo stronzo, Roronoa!- Lo offese cercando di piazzargli un bel calcio nei testicoli.

-Piano strega, quella roba serve!-La fissò severo- È patrimonio nazionale chiaro?- Nami sgranò gli occhi per quella frase detta con tanta serietà. Non diceva sul serio vero?

-Che cos...?-Si fermò e gli rise in faccia-Ahahahahah!!!-Si ritrovò a ridere come una pazza alzando il tono di voce.

-Che ridi scema!?-La riprese lui alzandosi di poco con la schiena.

-è la più grossa cazzata che io abbia mai sentito!-Continuò a ridere di gusto fino a farsi venire le lacrime agli occhi.-Perchè al posto del capo d'azienda, non diventi un comico?-

-Capo?-La voce al telefono continuò a parlare-Devo inviare la foto allora?-

-Dovrò seriamente abbassarti lo stipendio Cocoyashi!-Ghignò lui scordandosi del suo agente.

-Fallo e sarò io vendicarmi sul serio!- Lo avvertì minacciosa.

-Umh-Zoro sorrise di gusto-Non mi pare che tu sia nella posizione ideale per poter minacciare qualcuno però...-

Con immediatezza, si fermò immediatamente. Le guance le si tinsero di rosso nel rendersi conto di come si trovava.

Lei, sotto di lui, in intimo e con la vestaglietta in raso mezza aperta per la lotta.

Lui, sopra di lei, con una canotta e dei pantaloni sportivi.

L'introduzione perfetta per un film romantico e diabetico.

-Togliti-Lo avvisò arrossendo sempre di più.

-E se non volessi?-Si avvicinò lento al suo volto.

-Cazzo Roronoa, giuro che te la farò pagare cara!-Lo minacciò nuovamente sentendo sulla pelle il calore del suo respiro.

-Roronoa?-La voce al telefono finalmente, catturò l'attenzione del verde. Allungò il braccio e si riappropriò del telefono, tenendo i polsi di Nami bloccati con una sola mano.

-Si, ci sono-L'avvisò facendo innervosire la rossa sotto di lui.

-Cosa devo fare allora?-Domandò ormai stanco-Gliela mando o no?-

-Dobbiamo sentire la signorina Cocoyashi che ne pensa-Gli avvicinò il telefono all'orecchio.-La mandiamo in stampa?-

-Fanculo Roronoa!- Quella risposta, sortì l'effetto sperato.

-Immagino che sia un no...-Sbuffò l'uomo.

-Prendila per un no si-Sorrise- A presto.-Con un sonoro “click” il telefono smise di funzionare.

Appena sentì le mani libere, Nami le incrociò sotto ai seni.

-Sei contento?-Domandò assottigliando lo sguardo pericolosamente.

-Ci devo pensare-La sfidò poggiando entrambe le mani ai lati del suo volto.

-Sei un incredibile stronzo!-Chiuse gli occhi-Non solo sei il mio capo, ma mi ricatti!- Digrignò i denti-Tutto per quella foto...-

-Una foto che può far diventare la tua vita un inferno-Al solo sentire la sua frase, Nami si ritrovò a pensare che l'inferno, lo stava già vivendo.

-E se avessi io per una volta il coltello dalla parte del manico?- Mormorò lenta, riaprendo gli occhi coloro cioccolato.

-Non succederà-L'avvisò spavaldo fissandola con estrema attenzione.

-Ne sei sicuro?- Un piano iniziò a circolare nel suo geniale cervello. Quella sarebbe stata la sua rivincita. Avrebbe dovuto ragionare d'astuzia ed essere paziente. Molto paziente.

-Potresti sbagliarti sai?-Gli sorrise sfidandolo. Con eleganza, portò una mano contro la sua guancia, carezzandola dolcemente.

-Errore mia piccola segretaria- Zoro chiuse gli occhi-Io non perdo mai.-

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




Capitolo 10

Nei giorni a seguire, Zoro aveva alzato la guardia. Non solo la inabissava di lavoro, ma l'aveva anche promossa a ruolo di “fai tu i grafici che io, non me ne intendo”.

Inutile dire la marea di imprecazioni nel ritrovarsi il sabato pomeriggio a lavorare su cose che non erano richieste nel suo ambito lavorativo.

-Devono essere capibili-La informò Zoro steso sul divano a guardare il notiziario, urlando in modo che la potesse sentire.-Alla riunione di questo lunedì, ci saranno molti esponenti importanti-Sbuffò al solo pensarci.

-Io li faccio come posso!-Imprecò Nami contro il programma grafico. No. Lei e la tecnologia, non andavano assolutamente d'accordo.

-Potresti aiutarmi sai!?-Vociò in modo che la sentisse forte e chiaro. Una delle tante cose positive di quella ristrutturazione, era il suo studio.

Era professionale e all'avanguardia. Adorava l'immenso spazio che regnava e la postazione per le letture: cuscini morbidi e la classica finestra incassata nel muro. L'adorava.

Adorava di meno il suo computer.

Non ci aveva mai capito molto e preferiva fare le cose manualmente.

-Dunque...-Afferrò i dati d'azienda-Questi dati dovrebbero andare qua...nelle percentuali.-Digitò lentamente i numeri cercando di non sbagliare.-E questi sono i profitti...-Corrucciò le sopracciglia non appena la linea del grafico, saettò verso l'alto.

Ah, bene. Allora l'entrata in scena di Zoro aveva aumentato i dati d'azienda.

Il calcolo finale era un fenomenale 89%.

Decisamente meglio dello scarso 63 dell'anno precedente. Si distanziò dal computer e osservò il suo lavoro.

Beh, per essere la sua prima volta, non era affatto male.

Si assestò soddisfatta gli occhi e annuì energica, compiaciuta del suo operato.

-Guarda che si scrive “Baroque” con la Q e non con la C-

-AHH!-Scattò impaurita sulla sedia non appena la voce di Zoro, a poca distanza dal suo orecchio, la spaventò.

-Imbecille!-Gli mollò senza tante cerimonie un cazzotto in pieno volto facendolo imprecare di dolore.

Sgranò gli occhi accorgendosi del danno.

No.

Non doveva fare così. Doveva essere carina, accomodante e seducente.

Non manesca e furiosa.

Inspirò lentamente cercando di calmare il battito cardiaco che aveva preso a battere frenetico.

Concentrazione, calma e un bel sorriso.

Ripetendosi in mente come una nenia quelle tre parole, non appena Zoro si riprese, tornò a parlarci.

-Ho finito il grafico-Gli espose alzando una mano verso lo schermo. Dopo aver corretto quel piccolo e insignificante errore, Zoro si mise a studiare un po' l'immagine.

Afferrò i fogli dei dati e annuì soddisfatto nel vedere il tutto, corretto.

-Bene-Li ripose accanto a lei. -Adesso, salva in questo pc i dati che ci sono su questo grafico- Gli mostrò le icone da premere.-Dopodiché, fanne un altro, ma con il 20% in meno dei profitti.-

Nami sbarrò gli occhi. Cosa?

-E perchè?-Zoro le sorrise e si distanziò scendendo le scalette per tornare al piano inferiore.

-Stampa 10 fascicoli con i dati modificati, mi raccomando.-




Non capiva, ma sinceramente, poco le importava.

Era sabato sera e incredibilmente, era sola.

Dopo un bagno rilassante nella vasca da bagno, aveva trovato la casa vuota.

Zoro era sparito e le aveva lasciato un biglietto di spiegazioni su dove fosse.

“A caccia di coccodrilli, non aspettarmi alzata”.

Non appena aveva letto il contenuto, lo aveva appallottolato e lanciato nella spazzatura.

Solitamente, cosa faceva il sabato sera?

Usciva con le amiche, andava a bere, si guardava un film melenso accompagnata dalla classica vaschetta abnorme di gelato.

Schioccò la lingua contro il palato e decise la sua destinazione.

Era sola? Non importava.

Non è indispensabile bere in compagnia.



Strinse gli occhi a due fessure non appena notò la macchina nera e splendente di Zoro, al locale.

La Porche, quasi a volersi prendere gioco di lei, occupava lo stesso e identico posto della volta precedente. E nuovamente, l'unico posto macchina libero, era dietro di lui.

Con maestria, si ritrovò a far retromarcia e a spiaccicarsi con il muso, contro il paraurti.

Per sua fortuna, quel piccolo millimetro di distanza che li separava, era una benedizione. Non voleva ripetere la scena dalla volta precedente. Non voleva inoltre sborsare altri soldi.

Afferrò la borsetta e un po' esitante, si addentrò nel locale.

La musica era assordante e la gente, ballava come se non ci fosse un domani.

Per sua fortuna, non aveva ancora intravisto la zazzera verde del suo capo.

Con abilità, si avvicinò al bancone e trovato un posticino, ordinò da bere.

Chiuse gli occhi e sospirò beata. Dopo due settimane di inferno, finalmente, poteva rilassarsi.

Le brillarono gli occhi non appena il cocktail che aveva ordinato le fu servito.

Afferrò con il pollice e l'indice la cannuccia e se la portò diretta alle labbra. Ah, già poteva gustarsi la deliziosa combinazione di mandarino e alcool..

-Che razza di cocktail stai bevendo?- Una voce alle spalle, la fece fermare. Con un terribile presagio, si voltò e trovò l'uomo dei suoi incubi, davanti a lei.

Alzò gli occhi al cielo e decise di lasciarlo perdere.

Non doveva rovinarsi quella serata. Decisamente no.

-Sentivi la mia mancanza?-Le domandò sistemandosi accanto a lei. Nami sospirò sonoramente in modo che la potesse sentire forte e chiaro il suo disappunto. Per sua enorme sfortuna, la musica coprì ogni suoi più piccolo ansimo.

-Non eri a caccia come hai detto tu?-Inarcò le sopracciglia voltandosi verso di lui.

-Infatti-Fece cenno al barista di servigli da bere. Se c'era una cosa che non sopportava, era essere presa in giro, ma soprattutto, odiava il suo modo di fare.

-Guarda-Si avvicinò con lo sgabello al suo.-Lo vedi?-Si avvicinò al suo orecchio in modo da farla voltare verso la folla.-Crocodile- Immediatamente collegò quel nome strambo, all'uomo che mesi prima, in tv, era stato segnalato come pericoloso acquirente per le compagnie.

Si diceva che chi facesse affari con lui, dopo pochi giorni, chiudesse i battenti.

Si avvicinò maggiormente a Zoro e cercò di intravederlo tra la folla. Dischiuse le labbra sorpresa, non appena ne scorse la figura imponente. In un separé, con una decine di donne attorno, capelli unti e gioielli alla mano, sembrava veramente un boss mafioso.

-Ci hai parlato?-Domandò tornando ad una distanza di sicurezza da Zoro.

-No- Ringraziò il barman non appena il suo drink venne servito.

-E allora che cosa sei venuto a fare qui?-Esplose nervosa. L'osservò meglio e sobbalzò nel vederlo vestito diverso dal solito. Jeans scuri, maglietta di un gruppo metal famoso e occhialoni da sole da vero figo. No, il capo d'azienda Roronoa Zoro, non era in quel locale quella sera.

-A spiarlo no?-Le sorrise alzando gli occhiali e sistemandoseli tra i capelli. Bene, il suo superiore si dava allo spionaggio. Di bene in meglio.

-Da qua non potrai capirci molto però.- Gli fece notare alzando le spalle e avvicinandosi nuovamente al suo drink.

Zoro sospirò.

-è vero, ma se mi metto accanto a lui, potrebbe riconoscermi...-Un ghigno che non prometteva niente di buono, la fece sudare freddo.-Ho bisogno di una copertura...e di un aiuto.-Nami sgranò gli occhi. Non voleva ascoltarlo.

-è un bene che ci sia anche tu qui...-Con fare lento, osservò il suo vestiario così diverso dal solito.

Minigonna aderente, camicetta scollata, trucco e stivali.

Anche lei aveva lasciato il ruolo di segretaria a casa.

-Io non ti aiuto-Mise bene in chiaro, bevendo finalmente un sorso del suo cocktail. Sobbalzò non appena Zoro afferrò il suo polso, trascinandola in piedi.

-Tu adesso-L'avvicinò a se fissandola dritto negli occhi.-Mi aiuterai...-Le sorrise suadente, tanto da farla sciogliere.-Balliamo.-





Stiamo per entrare nel vivo della storia e lettori, vorrei dunque spiegarvi il motivo per il quale, sto lasciando un breve commento.

Ho lasciato molte volte EFP nel corso degli anni, un po' per una cosa, un po' per un altra. L'anno passato, ho smesso di scrivere perchè al pc, avevo trovato un altra occupazione.

Il role. Cosa è mai? Significa interpretare un ruolo e cioè un personaggio ( reale o no) e svolgere le sue azioni. Mandare avanti la sua storia o crearne una nuova. È molto più usato il termine magari GDR, ma il concetto è quello. Non ho ruolato chissà a che livelli, ma mi divertivo assieme ad una certa persona che svolgeva il ruolo del mio compagno. Ebbene, abbiamo ruolato Zoro e Nami.

Ho perso un po' il conto di quante storie si saranno inventate coi botta e risposta su Facebook, ma adesso, dopo quasi un anno, ho intenzione di riscrivere, sottoforma di fic, quelle role.

Non saranno uguali perchè qualche castroneria si è fatta anche noi ( ma sopratutto ogni 5 battute conigliavano).

Insomma, io le rivisiterò e ci scriverò sopra.

Destiny era una di quelle role. È completamente diversa da come si era strutturata, ma il ruolo: capo-segretaria, c'è. La storia inizia adesso e pian piano, inizierò a seguire la role come traccia.

Vorrei dunque dare metà del merito, al mio vecchio compagno di role, anche se ci siamo lasciati in modo molto brutto e non ci parliamo più. Perciò lettori, se questa fiction è nata, così come nasceranno le altre, è anche merito suo.

Grazie Marco.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11


-COSA?!-Urlò Nami nonostante la musica assordante.-Te lo scordi!-Lo spinse via indispettita.

Non aveva nessuna intenzione di diventare un ninja e non voleva sicuramente nella vita, essere una spia.

Che chiedesse a qualcun'altro!

-Non fare la bambina-La riprese Zoro incrociando le braccia al petto-Aiutami, cosa ti costa?-Costare? Beh, a lei costava molto. Inoltre, ballare con lui era del tutto sconveniente e fuori di testa.

Era sempre il suo capo! Non poteva buttarsi in quei ballo osceni con lui. Già ci abitava assieme e lo vedeva uscire mezzo nudo dalla doccia, cosa di per se assurda in quanto dipendente e ora le chiedeva di ballare?

Poco mancasse perchè le chiedesse di mettersi un collare e di andare a fare una passeggiata al parco.

-Ho detto no-Digrignò i denti tornando a sedere. A sentire le sue proteste, Zoro sbuffò.

Doveva avvicinarsi a Crocodile, in ogni modo possibile. Sapeva che quella sera, avrebbe avuto un incontro molto importante in quel locale. Doveva solo sapere chi fosse e quale accordo era.

-Inoltre-Nami continuò le sue urla-Ti riconoscerebbe chiunque!- Al solo sentire quell'insinuazione, Zoro si allarmò. Era veramente così appariscente?

Eppure aveva usato un abbigliamento non consono per uno come lui.

-Vuoi fare investigazione e poi, non sai nemmeno come camuffarti?-Lo derise riprendendo in mano il Cocktail, pronta mentalmente a gustarselo.

-Allora aiutami tu a non sembrare così...me-Le propose tornando a sedersi accanto a lei.

Chiuse gli occhi Nami, cercando di calmare e stendere i nervi.

Doveva fargliela pagare, doveva vendicarsi e doveva mostrargli cosa volesse dire, prendersi gioco di lei.

-Ma per favore!-Gli scoccò un occhiataccia accavallando le gambe.

-Nami-Il verde si avvicinò ulteriormente prendendole il cocktail di mano e allontanandolo dalle sue grinfie.

-ZORO!-Sbraitò furiosa.

-Aiutami e ti aumento la paga- Nami sbattè varie volte le ciglia, pensando di esserselo immaginato. Aveva bevuto? Non ancora così tanto da essere sbronza.

Aveva sentito bene dunque?

-Che hai detto?- Chiese per conferma.

-Aiutami e io ti aumento la paga-La fissò deciso delle proprie azioni.

-Di quanto stiamo parlando?-Ci tenne a voler precisare, avvicinandosi a lui.

-Prendi circa seimila berry al mese no?- Nami alzò gli occhi al cielo. Si. Purtroppo il suo stipendio da fame, era quello. Niente a che vedere con i duecentocinquanta mila berry a settimana di lui...

-Te l'aumento di diecimila berry- Per poco la mascella non le toccò terra. Era impazzito?

Sicuramente un aumento del genere, avrebbe dato nell'occhio.

-Non prendermi per il culo!- Lo afferrò per la maglietta, minacciandolo con lo sguardo di essere serio.

-Non ti sto prendendo in giro-Assottigliò gli occhi Zoro, in modo da farle capire bene, quanto le sue intenzioni fossero vere.

-Nessuno approverà questo aumento- Gli spiegò.

-Se resti una semplice segretaria.-Un ghigno malandrino increspò le sue labbra.-Ma se ti promuoverò a mia aiutante...le cose potrebbero cambiare...-

Sgranò gli occhi Nami a sentire quella proposta.

Sua aiutante? Aiutante nel senso: complice?

Che doveva fare?

-In cosa consiste?- Ci tenne a sapere abbandonando la presa alla sua maglietta.

-Amministrerai come sempre i miei appuntamenti-Spiegò calmo lanciando occhiate preoccupate nella direzione di Crocodile.- Organizzerai i miei incontri, farai i grafici come quello che hai fatto oggi e...-Tornò a fissarla-Mi aiuterai negli affari.- Sorrise-E per affari, si intende, anche quello di stasera...-Si avvicinò al suo orecchio.-Crocodile potrebbe tramare contro di noi-

A quello, non ci aveva minimamente pensato.

Si morse il labbro inferiore, indecisa sul da farsi e sospirò infine, dopo qualche minuto, rassegnata.

-Ventimila berry-Propose.

-Diecimila-Contrattò Zoro.

-Ma sono pochi! Inoltre mi hai fatto lavorare come una schiava in queste settimane!- Sbuffò sonoramente alzandosi in piedi.-Ventimila!-Tentò di nuovo.

-Non posso, al massimo, una via di mezzo: Quindicimila.-La fissò soddisfatto alzandosi a sua volta.-Che cosa te ne pare?-




-Sei sicura che questo possa essere d'aiuto?-Domandò del tutto scettico.

-Si che ti può aiutare!-Lo aiutò a legarsi in testa una bandana da motociclista.-Anche questo giubbotto di pelle.- Spostò lo sguardo al ragazzo che, dietro di loro, offriva, dopo una considerevole somma, il proprio vestiario a Zoro. -Forza-Gli intimò con un dito, di cedergli il giubbotto. Il ragazzo, sbuffante, acconsentì rimanendo in maglietta e con i capelli lunghi ai lati del viso. Tutti gli accessori, erano adesso, addosso a Zoro.

-Mi sento stupido-Borbottò sistemandosi i guanti alle mani.

-Sei perfetto- Lo inquadrò bene allontanandosi di qualche passo. Bandana, cinturone, stivali alti e giubbotto di pelle. Dio, non sembrava nemmeno lui...

-Adesso tocca a me-Annuì soddisfatta fissando la marea di gente attorno a se. Da chi poteva camuffarsi?

-Umh-Sentì un verso di apprezzamento provenire dal suo capo, intento a fissare la parte opposta alla sua. Aguzzò la vista lungo lo stretto corridoio dei bagni e trovò il capo d'abbigliamento che aveva attirato l'attenzione del verde. Oh oh...

No. Quello no!



-Buona sera-

-Uh?-Crocodile, boss di varie aziende, si voltò non appena una cameriera dal seno prosperoso interruppe il suo racconto. Quelle ragazze erano proprio senza cervello e lui, adorava le tizie così. Poteva rifilagli un mare di stronzate e loro, indistintamente da quanto la storia fosse assurda, ci credevano. E lo stesso valeva per i suoi acquirenti.

-Avete già ordinato o posso offrirvi altro?- Lanciò uno sguardo al suo bicchiere vuoto e fece un segno con la testa, alla bionda davanti a se in modo da togliergli il calice da davanti gli occhi. Ne voleva un altro. Bere era sicuramente la distrazione migliore per ingannare l'attesa.

-Un altro-Mormorò alzando la mano a scacciarla via, non prima certamente, di avergli ridato una bella occhiata.

-Certo signore-Chinò la testa e afferrò il bicchiere, svanendo tra la folla.

Dio, quanto ci mettevano quei due?



-Allora?-Domandò nel retro bottega Zoro, assetato di informazioni.

-Allora cosa?-Gli mostrò il bicchiere.- Stava solo parlando di quando era ad Alabasta e si è fatto un Harem di donne...- Gli raccontò-Adesso, dimmi perchè diavolo mi hai fatto vestire da cameriera!- Vociò come una matta Nami.

-In questo modo, puoi avvicinarti a lui senza problemi.-Sorrise-Non hai detto che non avevi nessuna intenzione di ballare? Oltretutto, la sala “vip” è qui dietro...-Con poca grazia, Nami appoggiò il bicchiere sopra ad un ripiano, contenente altre stoviglie.

Era vero, non voleva ballare con lui.

Inoltre, nemmeno lo sapeva fare...

-Già-Rispose incrociando le braccia sotto ai seni.-Non ci tengo a ballare con te.-

-è un vero peccato-L'afferrò per i fianchi facendo combaciare i bacini-Ti avrei potuto insegnare un sacco di cose...-

-Cosa!?-Posò le mani sopra il suo giubbotto-Zoro allontanati!-

-Shh-La fece avvicinare alla parete alle sue spalle.

-Non dirmi Shh!-Si infuriò.

-Sta arrivando...-Si voltò verso il corridoio. A quanto sembrava, le informazioni che Usopp era riuscito a raccogliere, erano fondate. Scorse in lontananza la figura di Crocodile, accompagnata da altre due...

Bene. I giochi si facevano interessanti.



Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12


In vita sua, si era sentita molte volte in imbarazzo, ma aveva sempre saputo passarci sopra.

C'era quella volta in prima elementare che era andata a scuola con le mutandine al rovescio. In terza superiore, quel deficiente della squadra si Football, Eustass Kidd, aveva scritto una poesia poco lusinghiera, sbandierando a tutti come era stata la loro “prima volta”. La colossale figura di merda che aveva avuto il primo giorno di lavoro, versando il caffè sulla giacca di Shanks e adesso, quello.

Forse quella situazione batteva tutte.

Non forse: le batteva.

Avrebbe dovuto annotarsela sul calendario, sicuramente. L'anno successivo, lo avrebbe anche festeggiato, urlando a tutto il mondo:“oggi è l'anniversario della mia più grande figura di merda”!

Eh si.

Non capitava tutti i giorni infatti di ritrovarsi contro una parete, presa per i fianchi e baciata selvaggiamente.

Forse si ok, ma non dal proprio datore di lavoro.

Erano da considerarsi come molestie sessuali? Forse si.

Ci avrebbe ricavato qualche soldo? Probabilmente no e inoltre, non le avrebbero creduto.

-Dio-Mormorò Zoro dischiudendole le labbra-Sei strepitosa...- Recitazione.

Pura e semplice recitazione.

Primo, Zoro non le avrebbe mai detto così.

Secondo, anche se si era azzardato già una volta a baciarla, non l'avrebbe certo rifatto in quel locale.

Terzo, qualcosa, l'aveva spinto ad agire così.

Ripensò mentalmente Nami, al suo stipendio che in quelle poche ore, era salito ad un prezzo esorbitante.

Era così terribile baciare Roronoa?

Tutto sommato, no.

In bocca conservava ancora quel delizioso sapore del cocktail che aveva preso poco prima e difficile a credersi, sentiva il cuore battere all'impazzata.

Era una situazione anomala, nuova per lei. Il suo ex ragazzo, mai si era permesso di riservarle un trattamento del genere e molte volte, nei suoi sogni più proibiti, se lo era aspettato.

Portò dunque le mani lungo la schiena di Zoro, per trascinarlo accanto a se, mentre con occhio attento, cercò di carpire chi stava occupando quel corridoio oltre a loro.

Crocodile, ben in vista a capo del gruppo,era seguito da due individui che ancora, non riusciva a comprendere.

-Sei così...passionale-Cercò di calarsi nella parte piegando il volto da un lato, per avere una migliore prospettiva. Si ritrovò a mordicchiare il labbro inferiore di Zoro, quasi senza pensarci, aguzzando l'occhio verso le persone che lente, si avvicinavano alla porta accanto a loro.

Strabuzzò gli occhi quando notò l'imponente figura di Smoker.

Era un uomo molto potente e famoso. Non al pari di Zoro, ma anche lui, era conosciuto nel settore.

A mandarle in tilt il cervello però, era stata la terza persona.

Mai se lo sarebbe aspettato da lei.

Tashigi.

La nuova segretaria di Shanks.

Che diavolo ci faceva lì?

-Ahia-Mugolò Zoro staccandosi dalle sue labbra. Riportò l'attenzione al suo capo e con la lieve luce delle piccole lampadine, fissò un rivolo di sangue scendere lungo il suo mento.

Merda, lo aveva morso troppo forte.

-Ti piace duro eh?-Ghignò Roronoa afferrandola per le cosce. Senza avere il tempo di pensare, si ritrovò completamente addossata alla parete con le gambe all'aria. Poteva benissimo sentire contro le mutandine, la dura patta dei pantaloni del suo capo. Arrossì all'istante iniziando al balbettare frasi senza senso.

-L'hai voluto tu tesoro...- Con estrema facilità, iniziò ad armeggiare con la cinta dei pantaloni.

Nami iniziò sul serio a sudare freddo.

No.

Non l'avrebbe permesso! Nemmeno per tutto l'oro del mondo!

-Fiuu...-Zoro la depose a terra prima che potesse anche solo pensare a mettersi ad urlare. Aprì gli occhi stordita e si guardò attorno: i tre erano spariti.

-CAZZO!-Urlò strattonandolo per il giubbotto, scuotendolo come un tappeto-SEI MATTO?! Stavi per...-

-Shhh!-Le tappò la bocca con una mano.-Non l'avrei realmente fatto cretina e poi...-Estrasse da una tasca un involucro-Mi porto sempre dietro i preservativi!-

-La cosa non mi rassicura per niente, anzi!-Si portò agitata le mani tra i capelli.

-Adesso stai zitta...-Zoro si leccò il labbro inferiore dove ancora, qualche goccia di sangue stillava dalla ferita.-Devo sentire...-

-Sentire?-Inarcò imbarazzata un sopracciglio.-Sentire cosa!? Li hai visti no!?- Sospirò esausta. Non voleva rimanere lì un minuto di più!

L'osservò quindi avvicinarsi alla porta e origliare. Da quella postazione, lei non sentiva un tubo, ma ancora, era scossa. Tashigi.

Perchè lei?

Che ci fosse dietro qualche piano?

-Ohh...-Ascoltò Zoro sorridere compiaciuto.-Bene-Si alzò in piedi prendendola per mano-Possiamo andare- La guidò fuori dal locale.

-Scoperto qualcosa dunque?-Si voltò verso di lui incuriosita.

-Parecchie...-Si fermò quando con disappunto, trovò la sua auto.-Nami...-

-Cosa!?-Lo fissò innocente-Non ho fatto niente!-Indicò la propria auto che per quel miracoloso centimetro, non era attaccata a quella di Zoro.

-Devo dedurre che le vecchie abitudini sono dure a morire?- In risposta, lei alzò le spalle.-Per stasera lascerai l'auto qui.-

-EH!?- Lo fissò sconvolta.-Scordatelo!-

-La tua auto è troppo in vista!- In risposta, Nami digrignò i denti.

-è solo una stupida Mini rossa!- Indicò la porche nera.-La tua no eh!?-

-è una macchina comune e non ho...-Si sporse verso la macchina di Nami-Un adesivo sul didietro con scritto: “baciami il culo”.- Non avrebbe mai lasciato la sua fiera macchina lì. Mai!



-I sedili riscaldabili...-Si sciolse come un cubetto di ghiaccio nel sentire quel comfort alle spalle. Doveva ammetterlo: adorava quell'auto e odiava il padrone.

-Ti piace eh?-Ghignò Zoro soddisfatto. Alla fine, l'aveva avuta vinta lui. L'indomani Usopp, sarebbe andato a recuperarla per lei.

-Allora...-Cercò di tornare in tema del discorso-Cosa hai scoperto? Complotti? Uccisioni?-

-Complotto-Mormorò piuttosto annoiato.-Smoker e Crocodile si sono alleati per conquistare la compagnia...- Beh, questo era un classico si ritrovò a pensare Nami. Ma Tashigi?

-E la segretaria di Shanks?- La mise in mezzo.

-Ah...-Sospirò contrariato-La storia è lunga...-Le lanciò uno sguardo-E io non mi fido del tutto di te- A sentire quella frase, sgranò gli occhi.

COSA COSA!?

Non si fidava di lei?

Dopo che l'aveva praticamente costretta a diventare la sua segretaria, a condividere casa, a cercarsi un uniforme, ad essere ricattata e quel travestimento cretino, non si fidava?

Una rabbia improvvisa la costrinse a mettersi composta sul sedile.

Attese il semaforo rosso e con grande stupore di Zoro, scese dall'auto.

-Che stai facendo!?-Le domandò sconvolto.

-Vaffanculo!- Chiuse con forza lo sportello lasciandolo da solo. Una fila di macchine iniziarono a suonare i propri clacson non appena la vettura fu lasciata in mezzo alla strada.

-NAMI!-Si sentì chiamare e rincorrere.

No. Questa volta, non avrebbe ceduto.

Ora ne aveva sul serio abbastanza! Non poteva dirle di non fidarsi di lei dopo che l'aveva baciata in quel modo.

-Nami!-L'afferrò per il polso costringendola a voltarsi.

-CHE DIAVOLO VUOI!?- Gli urlò astiosa, con degli occhi furenti.

-è la mia ragazza...-

-COSA!?-

-Tashigi-La tenne ferma contro di lui lasciandola stupita-è la mia ragazza...-




Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

L'enorme fila di macchine che avevano causato, pian piano, si affievolì. Il traffico tornò di nuovo a scorrere quando tornarono all'auto.

Entrambi non parlavano, troppo chiusi in loro stessi: chi ad apprendere la nuova rivelazione, chi a comprendere le trame dei nemici.

Inoltre, erano confusi.

Zoro per primo.

Perchè diavolo le aveva rivelato quel segreto?

Non lo aveva rivelato a nessuno, nemmeno ad Usopp, il suo autista e amico. Si massaggiò la fronte cercando una risposta. Sapeva solo, che il vedere il volto offeso di Nami, l'aveva colpito come un pugno in faccia.

Era stato disarmante, doloroso e letale.

In parte era colpa sua, ma lei?

Perchè se l'era presa tanto?

I suoi pensieri vennero interrotti, non appena ricevette una chiamata. Si tolse il cellulare dai pantaloni e inarcò le sopracciglia.

Tashigi?

Che l'avesse riconosciuto?

-Fai silenzio per favore-Si raccomandò con Nami appendendo il telefono all'altoparlante. Sbuffante, accettò la chiamata e attese la sua sentenza.


-Pronto?-La voce di Zoro suonò strana.

Non era una voce o un tono adatto a rispondere alla propria fidanzata. Le aveva dato l'impressione di essere freddo e distaccato.

Che stesse recitando anche in quel momento?

Nami sospirò e in silenzio, si obbligò ad ascoltare la voce di quella che per anni, le era sembrata una noiosa e sfrontata segretaria.

-Ciao Amore- Cinguettò lei con un tono melenso e quasi irriconoscibile.-Come vanno gli affari?-

-Bene-Mormorò Zoro imboccando una rotonda.

-Credi che avremo del tempo per vederci?-Gli occhi di Nami si socchiusero pericolosamente. Del tempo? Ma stava scherzando o cosa?

-Sono piuttosto impegnato e non mi va di uscire di casa-Mentì il verde continuando a guidare.

-Ancora i paparazzi eh?-La sentì ridacchiare.-Dovrai farti perdonare prima o poi, sono ancora arrabbiata con te- Precisò.

-Per quale motivo?-Domandò lui inserendo le quattro frecce e accostando ad un margine della strada.

-Per la questione della segretaria! Ricordi?!-Tuonò inviperita.-Te l'avevo chiesto e sai che ci tenevo! Perchè hai scelto Cocoyashi!?- Al solo sentire il suo cognome, Nami si strinse nelle spalle. Sapeva di non esserle simpatica e quel discorso era la riprova che il sentimento nei suoi confronti era lievitato maggiormente.-Dovevo esserci io al suo posto!-

-Nami è un eccellente segretaria-Stupita dalle sue parole, fissò incredula Zoro.-è intelligente, furba e precisa. Sa esattamente quello che voglio e quando lo voglio.-Chiuse gli occhi-Inoltre è molto portata per i grafici e i numeri.- Abbozzò un sorriso.-Posso fare affidamento su di lei e smistare il lavoro.- Spiegò incrociando poi, le braccia al petto.

-Mi dichiaro offesa-Sibilò-Queste cose le posso fare anche io!-

-Tu saresti solo in grado di strisciare sotto la scrivania e slacciarmi i pantaloni.- Gli occhi di Nami schizzarono fuori increduli per quella frase. COSA COSA!?-Dì un po', com'è la mercanzia di Shanks? Ci hai già fatto un giro?-

-E tu la tua segretaria? Immagino che non facciate altro dalla mattina alla sera vero?-

-Oh certo-Ridacchiò sonoramente Zoro-Ha un fondoschiena così provocante che tutte le volte, me lo fa rizzare...sapessi sulla scrivania quante volte l'ho presa.-Sorrise sentendola ringhiare attraverso il telefono. Il ringhio in questione però, era condiviso anche da Nami che accanto a lui, tribolava nel fargliela pagare.

-Attento a quello che fai Roronoa!-Lo minacciò-Ricordati il contratto!-

-Ricordalo anche tu, razza di scema!- Riattaccò immediatamente dando un pugno contro il volante.

Lentamente, si voltò verso Nami.

Sudò freddo nel vederla con gli occhi socchiusi ed un aura nera attorno al corpo.

-Sulla scrivania?-Domandò minacciosa mostrando i denti. Zoro, sconfitto, si strinse nelle spalle.

-è una mia fantasia...-



-Allora-Mormorò Zoro tenendosi il ghiaccio sopra la testa. Nami non aveva resistito a fargliela pagare e un bel pugno, era precipitato a velocità divina contro la sua zucca vuota.-Tashigi è la mia ragazza...sotto contratto.-

-EH!?-Domandò Nami incrociando le gambe sul morbido divano. In mano aveva una tazza calda di thè al mandarino.-Che diavolo sarebbe?-

-Anni fa, mio padre e il suo, stipularono un contratto tra le compagnie.-Sospirò-Una specie di “garanzia”, se la vogliamo chiamare così. In pratica io e lei, siamo promessi.-

-Oh andiamo!-Tuonò Nami scuotendo il capo-Ma nemmeno ai promessi sposi!-

-Siamo promessi è vero, ma questo non vuol dire che la amo!-Ringhiò-Anzi, per niente.-

-Allora perchè non vi lasciare?-Chiese pratica portandosi la tazza alle labbra.

-Vorrei ma è un casino-Si tolse il ghiaccio per valutare con la mano libera, se ancora la sua fronte fosse gonfia.-Ci sono delle clausole...-

-Ci sono sempre delle clausole-Mormorò lei schioccando la lingua contro il palato.

-Se si scoprisse che lei e cioè Tashigi, mi tradisce con un altro, io erediterò la sua compagnia.-Al solo sentire quella frase, rimase a bocca aperta.

-COSA?-

-Si stessa cosa, io con lei- Sentendosi meglio, poggiò il ghiaccio sul tavolino.

-La trovo una cosa...-Nami si concesse di pensare-Idiota-

-Approvo-Si alzò in piedi Zoro, vagando per la stanza-Ed e lo penso anche io-

-Cosa ci faceva allora in quel locale!?-Non riusciva a capirlo e in verità, non capiva proprio niente.

-Quello che ti sto per dire.-Si avvicinò paurosamente a lei, tanto da farla spalmare contro lo schienale del divano-è segreto ok? Non ne ho mai parlato con nessuno-Ripetè lento togliendole di mano la tazza-Nessuno.-

-Il mio thè!-Strepitò furiosa vedendolo posato sul tavolino davanti a lei.

-Tashigi è da anni che mi tradisce con Smoker.- Si fermò immediatamente nell'urlare appena apprese la frase. Smoker? Con Smoker?!

Senza pensarci, le scappò un grosso sbuffo per poi, ridere come una matta.

Al solo pensarla con Smoker comprese che, come pensava, quella era una grandissima idiota!

-Si può sapere che ridi!?-

-Con Smoker!?-Si asciugò le lacrime agli occhi-Dio ma l'hai visto!? È uno degli uomini più inchiavabili che io abbia mai visto!-Affermò decisa.

-Le piacciono gli uccelli potenti si vede...-

-O i sigari nel sedere...-

-Il punto è che, se si sapesse che Tashigi se la intende con lui, la mia azienda finirebbe nelle sue mani...legalmente!- Sospirò stressato.

-Ma...è terribile-Nami scosse il volto.-Perchè non la tradisci in modo da prenderti la sua compagnia allora?- Aveva una compagnia? Lei? Era così ricca?

-Suo padre è un brav'uomo ma la sua società sta colando a picco. Ne risentirei...- Nami si lisciò il mento.

-Se invece Tashigi prende la tua, avrebbe di che guadagnarci quindi...-

-Esatto-

-E perchè la tua e non quella di tuo padre?- Zoro sbuffò: odiava parlare di lui.

-Quella di mio padre non è vista di buon occhio grazie allo scandalo di anni prima e inoltre, la mia società è nettamente superiore rispetto alla sua.-Si mise a sedere accanto a lei.

-Cosa sta aspettando Tashigi allora?- Nami si grattò la fronte perplessa.

-Che la mia società raggiunga il top.-Indicò i fascicoli che nel pomeriggio, lei aveva spillato e compilato.-Ti ho chiesto di truccare i dati per questo. Se lei sapesse che la società viaggia così bene, non esiterà ad attuare il suo piano...-







Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

Domenica.

Amata domenica.

Se lo ripeteva sempre Nami non appena la mattina, apriva gli occhi. Il sole, sbarazzino, entrava monello dalle feritoie conferendo all'arredamento quell'aria da “stanza felice” e augurandole un dolce risveglio.

Quella mattina invece, lo odiò.

Profondamente.

Afferrò sfinita e spossata la sveglia che segnava pigramente le sette e mezzo e imprecò.

Un imprecazione alta, forte e chiara.

Non aveva chiuso occhio per tutta la notte, la testa che per conto proprio, cercava ancora di ragionare e di comprendere quello stupido contratto. Non pensava che salvaguardare il proprio posto di lavoro, fosse faticoso, non fin quando non si ritrovava anche lei, nella merda fino al collo.

Aveva pensato e ripensato alle parole, seppur confuse di Zoro, la notte prima e la parola “aiutante”, le si materializzò più e più volte nella testa.

La paga era alta, ma sarebbe stata all'altezza? Avrebbe retto tutta quella pressione?

Come faceva lui ogni santo giorno? Assottigliò gli occhi e immediatamente, trovò la risposta.

Lei.

Lui, semplicemente, riusciva a reggere tutto quanto, svagandosi e torturando lei.

Afferrò infuriata le coperte e si alzò in piedi, pronta per una nuova vendetta.

Smise di muoversi non appena un altra illuminazione la colse, fino a farla barcollare.

Viscido, grosso e patetico bastardo!

Con velocità, si gettò nel corridoio, svoltando per la stanza del suo capo.

Ah, questa volta si che l'avrebbe pagata cara. Carissima!

Senza neanche stare a bussare, entrò dentro e lo trovò, come ben sospettava, immerso nei cuscini e nelle coperte a poltrire.

Bene. Lei lavorava per lui anche la notte e quello stronzo era così tranquillo e rilassato? Ringhiando come una furia, montò sul letto strattonandogli di dosso le coperte e trovandolo, come sempre, in boxer. Con le coperte in mano, si concesse un paio di minuti di osservazione del soggetto, prima di svegliarlo crudelmente.

Aveva un fisico aitante, scolpito, ben allenato e portentoso. Aveva visto quegli addominali solo a dei veri atleti e tutti, nessuno escluso, attraverso la tv. La profonda cicatrice in trasversale però, era un enorme mistero.

-Potrei chiamarla-Mormorò Zoro nel sonno facendola sussultare-Violazione della privacy...-

-Brutto idiota!-Abbandonò le coperte saltando, senza tante cerimonie, a cavallo dei suoi fianchi. -Ricordi quella foto che mi hai scattato?-Domandò furente portandosi le mani sulle anche. Il verde, al solo sentirla addosso, si costrinse immediatamente ad aprire gli occhi.

-Foto?-Domandò assonnato stropicciandosi gli occhi con una mano.

-Foto esatto!-Gli prese dal comodino il telefono e cercò la foto incriminata. Sussultò nel vederla da così vicino, ma ringraziando la penombra che le nascondeva il rossore, gliel'avvicinò-Questa! Del bacio!-

-Ah-Le prese di mano il telefono e se lo portò vicino al volto-Dunque?- Per poco Nami non si strappò i capelli.

-Tue parole: Ho un contratto di “matrimonio” con Tashigi. Se io la tradisco, mi prendo la sua compagnia, se lei mi tradisce, si prende la mia.-Sbuffò- Se la prende Tashigi è male, se prendi la sua, è male comunque!-Indicò la foto nervosa-Quella l'hai usata per ricattarmi!-

Con uno scatto, Zoro chiuse il telefono e con un tonfo, lo riportò sul comodino.

-E allora?- Del tutto tranquillo, si portò le mani dietro la testa.

-E ALLORA, SE TI BECCANO CON QUESTA, TI BECCHI L'AZIENDA DI TASHIGI NO!?-Urlò non riuscendo più a sopportarlo.

-Ripeto-Sospirò sonoramente-E allora?-

-HAI OSATO RICATTARMI CON QUESTA, QUANDO POTREBBE NUOCERE A TE!- Finalmente, un ghigno si dipinse sulle sue labbra.

-Naturalmente, ma pensi che io sia così scemo da pubblicarla?- Quella risposta la mandò fuori controllo. Con uno scatto, balzò con la schiena in avanti afferrandogli i polsi e costringendolo a fissarla.

-Hai osato ricattarmi...falsamente?-

-Mi credi così meschino e tanto meno stupido?- le sorrise-Andiamo, non l'avrei mai pubblicata!-

-Ma hai osato prenderti gioco di me!-Gridò furente con gli occhi lucidi. Merda. Lo lasciò andare e si distanziò, tornando eretta con la schiena.

Quell'uomo era un vero diavolo.

Un diavolo che per settimane le aveva alitato sul collo e adesso? Scopriva che era tutta una falsa?

-Brutto...stronzo!-

-Hey!-Si indispettì Zoro allargando le gambe.-Avevo bisogno di un posto dove stare e dovevo fartela pagare per la macchina!- Si difese.

-NON TI SONO BASTATI I SOLDI!?-

-Che me ne faccio di quei pochi spicci?- Nami fremette. Si allontanò, con l'intenzione di andare a prendere un arma contundente da spaccargliela in fronte, quando venne afferrata per il polso e trascinata tra le morbide e fluenti coperte.

-Lasciami!-Urlò non appena la possente mole di Zoro, la costrinse contro il materasso-Lasciami razza di deficiente!-

-Non urlare-Le mormorò all'orecchio facendola immediatamente fermare-è mattina presto...che impressione vuoi dare ai vicini?-

-Al diavolo i vicini!-Sibilò nervosa.

-Inoltre-Si avvicinò al suo volto-Penso di essermi sdebitato dandoti un lavoro e una casa nuova...-

-Adoravo il mio lavoro...-Volse lo sguardo altrove-E anche la mia casa!-

-Andiamo...ti ho ricavato un secondo bagno!- Puntualizzò fiero.

-Cosa me ne faccio di un secondo bagno se abito da sola!?-Scosse il volto, cercando di togliersi da quella situazione. Nel sentirla sgusciare via, Zoro le afferrò i polsi e li portò prontamente verso l'alto.

Rimase senza fiato Nami, nel ritrovarsi in intimo, spalmata e fremente, contro di lui. Arrossì violentemente non appena, contro le sue deliziose mutandine, percepì il membro eretto di Zoro.

-Allontanamelo!-Gridò agitandosi ancor di più, causando una frizione maggiore.

-COSA!?-Urlò di rimando Zoro, parecchio divertito dalle sue reazioni. Era sempre così la domenica?

-Quel tuo affare!-Cercò di chiudere le gambe, ma si ritrovò solo a circondargli i fianchi aumentando la vicinanza.-Argh!-

-Razza di stupida!-La riprese lui, cercando di farla calmare-La mattina è sempre così! Hai mai dormito con un uomo!?- Nel movimento, i suoi sodi pettorali, erano premuti contro i seni morbidi e prosperosi di lei. Un pensiero, seppur idiota, lo fece imbarazzare. Non aveva mai provato contro di se la bellezza di una donna tutta curve come Nami. A differenza delle sue vecchie fiamme e ovviamente, di Tashigi, il corpo di Nami era morbido e fluente. Fianchi pieni, seno abbondante, pelle morbida e profumata. Senza stare a pensarci, abbassò il volto affondandolo nella sua spalla. Inspirò a lungo il suo buon odore rimanendo quasi stordito.

-Cosa stai facendo Roronoa!- Gli strepitò contro-Diavolo! Queste sono molestie sessuali belle e buone!- Protestò mordicchiandosi il labbro inferiore.

Il suo cervello era andato in tilt non appena quell'energumeno si era completamente piegato su di lei. Ringraziò di avere ancora i vestiti, perchè altrimenti, con quella mossa stupida, l'avrebbe penetrata senza pensarci.

-Nami-Mormorò il suo nome, ancora bloccato contro la sua spalla.

-Cosa c'è!?-Gracchiò ormai al limite della sopportazione. Sgranò gli occhi quando lo sentì smuovere il bacino, dandole una spinta e facendola andare in visibilio.

-Ahh-Le uscì un gemito dalle labbra senza rendersene conto.

-Nami ascolta...-Continuò a ripete il suo nome a ritmo con il suo bacino.-Io...-Mugugnò stringendo i denti.-Ah...al diavolo!- Le distanziò i polsi in modo da essere nuovamente, completamente contro di lei.-Facciamolo!-


Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

Si era sempre detta una donna intelligente.

L'unico colpo di testa che aveva avuto, era sicuramente stato con Eustass Kidd. Dopo diversi anni, lo aveva rivisto e si, era cresciuto.

La bellezza selvaggia che lo caratterizzava era sparita, così come il suo senso dello stile. Da atleta, era passato a fare il modello e adesso, sfilava con pellicce assurde e rossetto.

Una vera, grande delusione.

Aveva avuto anche altre avventure, ma niente di estremamente serio.

Quello che adesso, sfregava con insistenza contro le sue mutandine, era una cosa seria.

Più che seria.

Il suo capo di lavoro ergo, Zoro Roronoa, grande uomo d'affari, ricco da fare schifo e da quel che le sembrava, estremamente dotato nonché, altamente piacente, le stava chiedendo di farlo.

Farlo.

Lei e lui.

Il capo d'azienda e la segretaria.

Aveva letto romanzi di una situazione analoga a quella e tutte, finivano sempre allo stesso modo: situazione sentimentale nascosta.

Situazione sentimentale nascosta e dopo, crudelmente e barbaramente scoperta e in onda in tv. Non faticò molto ad immaginare i titoli in tv: Roronoa e la sua segretaria hanno una relazione. Adesso si comprendono le intenzioni di comprare la compagnia... Roronoa e Cocoyashi insieme. Affari e vita sociale, nettamente unite. Scandalo per la compagnia Roronoa. Per entrate non si intende solo quelle dell'azienda...giusto?

-Argh!-Lo spinse via iniziando a sudare freddo.-Oddio!-Lo fissò furiosa, tanto quanto eccitata in volto- Ma sei scemo!?-

-Scemo?-La fissò Zoro con il fiatone e con le sopracciglia contratte.-Mi prendi per il culo?-

-Non possiamo!-Scosse violenta il volto-Che diavolo!-Lo indicò mettendosi a sedere.-Io manco ti sopporto e devo andare a letto con te!?-Ancora scossa, si portò la mano alla fronte.-è assurdo!-

-Nemmeno io ti sopporto molto-Ammise lui imitandola.-Ma ciò non toglie che il tuo corpo è attratto da me!- Al solo sentire quella frase tutta testosterone, assottigliò gli occhi.

-Cosa!?- Scoppiò in una risata.-Ma sei fuori?- No, quell'atteggiamento fortemente maschile e quella postura quasi animalesca, facevano sembrare le parole di Zoro estremamente serie. Senza che se l'aspettasse Nami, si sentì afferrare per una caviglia e trascinare nuovamente supina sul materasso. Sibilò un imprecazione non appena Roronoa le tolse con un gesto veloce le mutandine. Urlò in imbarazzo non appena si ritrovò con il sedere scoperto e la propria intimità in bella mostra.

-Vuoi dirmi che non sei attratta da me...ancora?-Le domandò in ginocchioni a tenerle alzato il bacino. Le gambe di Nami, erano piegate e per poco, non gli sfioravano la testa.

-Non lo sono!-Gli ringhiò contro. Se Roronoa voleva giocare, beh, non si sarebbe tirata indietro. Lui stava giocando con il fuoco e sicuramente, l'imbarazzo era una carta da scartare.

-Sei molto contraddittoria-Mormorò avvicinando il volto alla sua femminilità. Le guance in un baleno si colorarono e la rabbia saettò fuori non appena sentì le dita di lui toccarla. Strinse i denti e le mani andarono subito ad artigliare le lenzuola.-La tua mente non è d'accordo con il tuo corpo-Inserì un dito dentro di lei facendola fremere di desiderio.

Maledetto, stronzo e bastardo d'uomo.

Non appena tirò fuori il dito assieme ad una scia di umori viscosi, sorrise vittorioso.

-Andiamo Nami...-La depositò sul letto salendole sopra e imprigionandola-Stai letteralmente morendo dalla voglia di avermi...e per “avermi”, intendo “grondando”!-

-Che arrogante del cazzo...-Sibilò lei per poi, abbassare il volto. -Anche tu però!-Osservò i suoi boxer-Qualcosa fa fatica a rimanere al suo posto!- Un sorriso compiaciuto comparve sulle labbra di Zoro e stupendola, si avvicinò al suo volto.

-Non ho mica detto che non sono attratto da te...-Con il volto, scese a posarle un intimo bacio proprio sotto l'orecchio-Se non lo fossi, credi che me ne starei ancora qua a tenerti contro di me?-

Sgranò gli occhi Nami, per quelle parole.

A differenza sua, lui era sincero: fisicamente le piaceva e voleva portarsela a letto.

-A differenza tua...-Cercò di resistere alla lunga scia di baci che le stava lasciando sul collo.-Io non cerco una botta e via!- Inoltre il suo lavoro poco le poteva permettere una vacanza! Figurarsi una relazione. Tuttavia, cercava un uomo che potesse darle fiducia, una bella vita e soldi.

Al solo sentire le sue parole però, Zoro alzò il volto. Dischiuse le labbra e la fissò storto.

-Credi che io sia da una botta e via?- Si distanziò-Perchè non cerchi su internet l'ultima volta che ho avuto una “relazione” con qualcuno?- La prese in giro-Ma dubito che troverai qualcosa!-

-Pensi che me ne freghi chi ti sei fatto in vita?-Gli domandò alzandosi con il busto al suo livello.

-Ti sto solo dicendo, sciocca segretaria-Sospirò-Che io, non sono da farmi chiunque!- Ringhiò-Posso essere ricco, stronzo quanto dici te, ma io...-La fissò serio-Le cose non le dico tanto per fare!-

Nami aprì la bocca per poi, richiuderla subito dopo.

Cosa stava cercando di dirle? Che era un uomo “fedele”?

Bene certo, ma loro due assieme cosa potevano centrare in tutto quello?

-Cosa vuoi dunque? Che lo facciamo e poi si continui finchè uno dei due si stanca?- Lo strattonò a se vedendolo deviare il suo sguardo.-Zoro!-

-COSA?-Urlò fissandola preoccupato.

-Cosa vuoi fare!?- Domandò di nuovo sperando in una sua risposta. L'osservò sospirare, sbuffare per poi, inspirare a fondo.

-Voglio farlo con te Nami-Fece leva sulle braccia.-Voglio farlo dannatamente.-Chiuse gli occhi.-Non da oggi...non da ieri...-Cercò di distanziarsi, ma nuovamente Nami lo tenne contro di se.

-Da quando?- Cercò le risposte con il cuore che le tamburellava forte.

-Da quando mi hai fracassato la macchina-Ghignò sorridendo-Hai un carattere detestabile molte volte...ma mi sono reso conto che se ti ho rivelato tutto quello, è perchè in realtà mi fido di te.- Si grattò la base del collo a disagio.

-Quindi?-Cercò di sondare ancor di più il terreno.

-Quindi cosa?-

-Cosa vuoi fare dunque?- Abbassò il volto in imbarazzo. Non voleva cedere, voleva sentirselo dire. Voleva sentirsi dire dall'uomo che detestava che la desiderava.

-Voglio...fare l'amore con te-Mormorò deciso facendola sussultare.- Sei una donna capace di tenermi testa...ed è una cosa che rispetto.- Abbassò il volto posando la fronte contro la sua.-Non sarà amore...ma attrazione si- Nami iniziò a trattenere il respiro.-E almeno su questo, non puoi negare l'evidenza.-

Che fosse dannato... quel cretino, orgoglioso, deficiente e pure bastardo aveva pienamente ragione. Anche lei, in fondo al suo cuore, apprezzava come sapeva farla stare al suo posto. Era in fin dei conti...divertente.

Con uno spintone, lo allontanò da se facendolo quasi cadere dal letto.

-Nami?-Domandò Zoro nel vederla con una strana espressione in volto. Sgranò gli occhi quando la osservò mettersi a sedere sul suo petto e afferrargli il volto con decisione. Soffocò un imprecazione non appena le labbra di Nami, si posarono sulle sue. Deliziose e morbide, esattamente come lo erano stare la sera prima. Con audacia, allungo le mani contro i suoi seni, prendendoli tra le mani e massaggiandoli. I suoi sospiri deliziati lo incoraggiarono a continuare.

Sorrise contro le sue labbra non appena le sue dita, incontrarono i capezzoli turgidi ed eretti. Come aveva detto, lei lo voleva. Spinto da questa nuova scoperta, capovolse le posizioni portandola sotto di se. Il bacio tra i due, divenne ancora più profondo, entrambi nel voler prendersi una piccola rivincita sull'altro. Le bocche si dischiudevano, le lingue danzavano all'unisono e i pochi indumenti che erano rimasti addosso, furono lanciati contro le pareti dalla stanza.

In quel preciso momento non erano capo e segretaria.

Non erano Nami Cocoyashi e il grande e potente Roronoa Zoro.

Erano solo Zoro e Nami, i due della prima sera che sconosciuti, avevano litigato.

Nami sussultò e si aggrappò alla sua schiena non appena, Zoro la penetrò.

Aveva fatto bene i calcoli: era un uomo estremamente dotato e sembrava conoscere tutti i punti giusti dove toccare. La mandava in visibilio e lui, sembrava fiero di ciò.

Non appena iniziò a pompare tra le sue pareti, i gemiti di Nami che fino a poco prima cercava di nascondere, salirono al cielo.

-Fai piano...-Le mormorò strafottente-Cosa diranno i vicini?-

-Che...-Cercò di parlare lei tra una spinta e un altra-Che ci stiamo divertendo...-Affondò il volto contro la sua spalla.-Ohh...-Mugolò di piacere.

-Oh-Una voce alle loro spalle li fece gelare-Vi state decisamente divertendo...-


Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Era in situazioni come queste che aveva sempre desiderato un antifurto.

Pensando però che la casa, dopo che Zoro ci avesse messo le mani, lo disponesse, il suo cervello ragionò e passò in rassegna tutte le persone che avevano via libera all'abitazione.

C'era sua madre e sua sorella che ormai, non vedeva da anni, suo padre che non sentiva da almeno tre mesi e c'era Robin. L'amica però, avrebbe chiamato e in quella settimana, così come quelle precedenti, non aveva fissato nessuna uscita. Ne con lei, ne con Bibi.

Aprì gli occhi solo per guardare con sguardo omicida il compagno che, indiavolato quanto lei, fissava il nuovo arrivato ritto sulla soglia.

-Usopp!-Urlò il suo nome tra i denti. Sospirò di sollievo nel sentire quel nome e rimase immobile nel godersi la sfuriata del compagno.

-Io...-Iniziò a gesticolare l'autista-Ero solo venuto a riportare le chiavi della macchina!-Ingoiò a fatica indicando il mazzo di chiavi che teneva alzato.

-DOVEVI PROPRIO ENTRARE?-Puntò le mani sul materasso cercando di coprire il corpo di Nami. Per loro grande fortuna, Usopp li aveva trovati con le teste ai piedi del letto. I loro bei sederini, così come la loro congiunzione, era al sicuro dal suo sguardo.

Con fare stizzito, Nami afferò le coperte attorno a loro e le sistemò sopra la schiena di Zoro, giusto per coprirsi e dare quel minimo di intimità.

-Non dirai nulla...-Lo minacciò Zoro.

-Io? Ma certo! Che domande!!!-Scappò lasciando il mazzo di chiavi sopra il pavimento-Vi lascio ai divertimenti!-Li salutò sbattendo il portone.

-Usopp!-Gridò il suo nome portandosi una mano tra il ponte del naso e le sopracciglia. Sospirò pesantemente e tornò a fissare Nami che fino a quel momento, era rimasta in silenzio.

-Emh...-Mormorò arrossendo-è stata...una fortuna che fosse lui...-

-Zoro-Lo chiamò lentamente e minacciosamente. Il verde in automatico, iniziò a sudare freddo.-Voglio sapere a quante persone hai dato le chiavi di questo appartamento!-Lo afferrò per l'orecchio, attendendo la risposta. Tirando un profondo sospiro di sollievo, Zoro si limitò ad alzare le spalle.

-A nessuno-Ammise per poi, indicare il mazzo di chiavi in mezzo alla stanza-Hai le chiavi di questo appartamento oltre a quelle dell'auto?-

-Ma se ieri ho...-Si fermò mollando la presa-Oh-Annuì ricordandosi che effettivamente, chi aveva aperto la porta di casa, era stato lui.-Eh si...-

-Quindi...-

-Quindi...-Sospirò di rimandò alzando gli occhi al cielo.

-Quindi è colpa tua!-Ghignò vittorioso.

-Mia!?-Urlò sbigottita portando le mani sulle sue spalle per distanziarsi.-Stai scherzando!?-

-Ti sembra che stia scherzando?-Si avvicinò al suo volto mantenendo un aria divertita. In imbarazzo, Nami abbassò lo sguardo. Dopo quell'interruzione, sentiva che tutta la passione che era sgorgata fuori, era calata. Adesso aveva solo pensieri idioti come: quella che poteva considerarsi la scopata del secolo, era finita con il peggior rapporto di sempre.

Sbuffando, puntò i piedi al materasso per sfilarsi da lui. A quanto pareva però, i suoi pensieri erano in netto disaccordo con quelli di Zoro.

-Roronoa!-Lo richiamò con un sopracciglio alzato.

-Cosa?- Domandò irritato.

-Non ti sembra che...-Cercò le parole adatte-Che adesso...non sia più il caso di...continuare, diciamo?-Ci andò leggera, in fondo, poteva ferire il suo orgoglio maschile.

-Perchè no?-Tornò a muoversi facendola sobbalzare-Non mi sembra che tu sia contraria qua sotto.-

-Forse stiamo facendo un errore!-Rettificò immediatamente tutti i pensieri. Basta. Era successo ma era successo male. Fine della storia.

-Ah-Continuò a muovere il bacino contro il suo riprendendo un ritmo veloce.-E perchè sentiamo?-

-Insomma...-Ingoiò a vuoto-Sei il mio capo e le tue clausole del contratto...-Portò le mani sopra le sue spalle-E Tashigi...-Chiuse gli occhi sentendosi nuovamente accaldata. C'erano tante e tanti altri argomenti validi per farli smettere di fare quel che stavano facendo, ma in un baleno, li aveva dimenticati tutti.

Anzi, al solo pensare di fare del sesso con il proprio capo, si eccitò maggiormente mandando in visibilio Zoro che eccitato quanto lei, aumentò il ritmo pompando maggiormente tra le sue pareti.

-Zoro...-Ansimò il suo nome allargando più che poteva le gambe. Dannazione: prima lo odiava e adesso, lo adorava per il semplice modo perfetto in cui si univa a lei.

Inoltre, cosa che non avrebbe mai ammesso, baciava divinamente. Con una mossa pigra, circondò il suo volto e l'avvicinò al proprio, già in astinenza delle sue labbra. Sospirò contro di esse non appena, in un moto di tenerezza, l'abbracciò con un entrambe le braccia approfondendo la penetrazione. Non appena per entrambi scoppiò l'orgasmo, rimasero fermi l'uno contro l'altro, non volendo interrompere quel piacere.

Dio, Roronoa Zoro era un capo divino e un compagno di letto stupendo.



La colazione venne consumata in perfetto silenzio.

Una tazza di caffè caldo in una mano e il mouse del pc dall'altra. Con grande interesse e come tutte le mattine, Zoro controllava i grafici dei profitti dell'azienda e la borsa.

Nami, che poco ci capiva, era accoccolata contro il suo petto. Diversamente da quello che pensavano, non erano riusciti a scollarsi l'uno dall'altro.

-Va tutto bene?-Domandò quindi lei, sbirciando lo schermo.

-Direi di si-Ammise inspirando a fondo.-Questa roba, non la sopporto-Le rubò un pezzo di cornetto.

-Hey-Protestò agitandosi sulle sue gambe.

-Umh?-

-Questo è mio!-Glielo sventolò davanti.

-Beh, condividiamo lo stesso posto di lavoro...-Posò entrambe le mani sulle sue anche- La stessa casa...-Si avvicinò al suo orecchio facendola rabbrividire.-Lo stesso letto...-

-Ora non esageriamo- I letti erano ancora i propri. Non poteva dopo tre orgasmi, appropriarsi del suo spazio vitale così. Stupita, rimase a bocca aperta.

In realtà, Zoro aveva occupato dannatamente ogni singolo buco della sua vita.

Lavoro, casa e relazione.

Si portò le mani tra i capelli, finalmente spaventata.

-N-non posso!-Lo fissò in volto sconvolta.-Oh mio Dio...non posso!-

-Nami...-Si incupì prendendole le mani.

-Non possiamo!-Alzò il tono di voce.

-Nami calmati-Posò le mani sulle sue spalle.

-Sei il mio capo! Se si venisse a sapere sarebbe un terribile guaio!-Un enorme guaio. Perchè solo ora scoppiava di paura? Perchè non lo aveva fermato prima?!

-Nami ascoltami!-Cercò di parlare con lei.

-Se questa cosa saltasse fuori, acquisiresti l'azienda di Tashigi e l'azienda ne subirebbe un danno ingente!- Pensò a tutti i profitti che l'azienda, con l'arrivo di Zoro, aveva avuto. Era incredibile come in così poco tempo, era riuscito a rendere una società come quella, un colosso.

-Per favore!-La scrollò talmente forte da farla fermare-Nami-La guardò negli occhi-Questa cosa non salterà fuori!- Avvicinò la fronte alla sua-Te lo prometto...- La sentì inspirare forte, ancora impaurita. Non l'avrebbe convinta facilmente...

-Hey-Le prese il volto.-Hai paura è così?- Al solo vederla annuire, l'abbracciò.-Allora se ti fa stare meglio-Chiuse gli occhi pentendosi della sua scelta-Dimentichiamo tutto...-

-Dimentichiamo?-Domandò lei scostandosi da lui.

-è...è stato solo...-Cercò le parole adatte per descrivere quella loro meravigliosa unione-è stato quel che è stato.-Sospirò pesantemente Zoro.-Non sei costretta a continuare e non voglio metterti nei guai.-Con delicatezza, la scostò da se, facendola tornare in piedi-Dimentichiamolo e torniamo ad essere capo e segretaria.- Chiuse il pc con una mano.

-Zoro...-Lo fissò pronta a ribattere ma si fermò. Aveva ragione. Pienamente ragione.

Cosa era saltato in mente a tutti e due!? Con il pericolo di Tashigi alle spalle poi...-Hai...ragione-Faticò ad ammetterlo portandosi le mani al petto.-è stato solo...un episodio isolato.-Alzò il volto verso il suo cercando di mentire a se stessa.

-Non succederà più-Mormorò Zoro in tono accondiscendente.

-Si-Annuì Nami con un filo di voce, per la prima volta, delusa da una sua decisione-Non accadrà più … capo.-


Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***



Capitolo 17

Era già sveglia non appena l'orologio, suonò preciso alle sei e mezzo.

Lo fermò facendogli produrre solo un pigro suono e strascicando le gambe, si diresse in bagno per la consueta doccia.

Sotto il getto caldo, passò a rassegna le cose che quella mattina, doveva fare.

Prendere le chiavi della macchina ovunque fossero finite, andare a prendere il caffè per Zoro e passare in farmacia a prendere...quel che doveva e che ormai da anni non prendeva più.

Come si era fatta convincere a farlo con lui, ancora non lo sapeva, ma era giusto finirla e mettere tutto a tacere.

Con un gesto stanco, posò la fronte contro le piastrelle e sospirò forte.

Ci sarebbero riusciti ad andare avanti senza intoppi? Avrebbero superato l'imbarazzo?

Zoro lo pensò calmo, sereno e con la sua faccia neutra da lavoro. Sarebbe riuscita lei a fare altrettanto?

Lo sperò con tutta se stessa.

Dopo la lunga doccia, afferrò il telo di spugna e se l'avvolse tutt'attorno al corpo. Cercò di pensare alla giornata e immediatamente, la riunione che quella mattina era in programma le inondò i pensieri. Si vestì di corsa e cercando di fare il minimo rumore, corse al piano di sopra a prendere tutti i documenti.

Rimase sbalordita di vedere grafici e cartelloni.

Ieri dopo quella specie di accordo, si erano rintanati ognuno a svolgere le proprie azioni in stanze differenti. Evidentemente Zoro, aveva scelto di mettersi a lavorare.

Afferrò tutto quanto e con difficoltà, lasciò l'appartamento, non prima di aver preparato la colazione al suo capo.



Mugugnò un imprecazione alla vista del traffico mattutino.

Ne aveva abbastanza. Forse era meglio dare ascolto a quel notiziario su come la città fosse più praticabile in metropolitana e a piedi.

-Non riuscirò a fare in tempo per la farmacia-Sospirò fissando l'orologio.

Non poteva però aspettare domani e sopratutto, non poteva aspettare ora.

Dentro di lei forse era già in corso di fabbricazione un piccolo Roronoa e sicuramente, non era il caso con tutti i casini che entrambi, volevano evitare.

Si promise mentalmente che nel pomeriggio, sarebbe andata dal dottore e avrebbe preso un appuntamento quella stessa mattina.



-Nami-La voce alle spalle la gelò.

La conosceva e ne aveva paura. Con un sorriso tirato, si voltò e salutò Tashigi che come lei, era diretta verso l'ascensore.

-Tashigi-La salutò cordialmente, arricciando le punte dei piedi per il nervoso.

Ecco: quella era una scena a dir poco disumana.

Lei, la cosiddetta “amante” del capo, si trovava in ascensore con “la fidanzata” del suo superiore. Doveva calmarsi...

-Oh-Sospirò Tashigi alla vista del nuovo arrivato in ascensore.-Buon giorno-Salutò educatamente, mentre Nami, abbassò lo sguardo.

-Buon giorno- Sgranò gli occhi nel riconoscere quella voce e iniziò a sudare freddo.

Se quella di prima era una scena da considerarsi disumana, quella in cui Nami stava sguazzando adesso era a dir poco apocalittica.

Zoro, che per settimane era arrivato in ritardo o come sempre, ad un orario consono a lui, quella mattina era in perfetto orario.

In automatico, si schiacciò nell'angolino più a fondo dell'ascensore e cercò di non fissarlo in volto.

Tashigi avrebbe capito e non voleva altre grane di prima mattina.

-Buon giorno segretaria-Sospirò sonoramente Nami per quella specie di “stoccata” che lui, pungente, le aveva rivolto. Stampandosi un finto sorriso, alzò il volto e lo salutò.

-Buon giorno capo- Gli consegnò il caffè che ancora caldo, teneva in mano.-Ecco il suo caffè-

-Molte grazie-La ignorò per poi, tornare a fissare Tashigi.-Come mai così mattiniera?-Domandò aprendo il bicchiere e iniziando a sorseggiare la bevanda.

-Ho delle questioni da parlare con te-Gli spiegò brevemente la mora producendo un ghigno.-Spero vivamente che potrai ascoltarmi se non hai troppo da fare...-

-No-Ammise Zoro-Nessun disturbo...per la riunione ci penderai tu Cocoyashi- Le ordinò non appena le porte dell'ufficio si aprirono.-La sala conferenze è al sessantasettesimo piano.-Le comunicò fissandola freddo e distaccato. In tutta risposta, lei ringhiò.

-Lo so-Urlò inviperita-Non sono idiota!-



Quel gran bastardo e figlio di puttana aveva preso alla lettera le sue parole.

Era stato uno sbaglio.

Un enorme sbaglio e adesso? Si metteva a fare l'offeso con lei? Scosse il volto e con velocità, affisse i grafici al muro. Cosa aveva da parlare con lui Tashigi e sopratutto... che genere di affari aveva in mente?

In un baleno si immaginò una scena che le fece venire il voltastomaco.

Tashigi, sdraiata sulla grande e grossa scrivania di Zoro mentre lui, con vigore e passione, la penetrava. Le si indurì lo sguardo al solo immaginarli.

Quello, non era sicuramente il posto di quella stupida!

Quel posto così confortevole, caldo e protettivo, era il suo posto personale. Era il suo!

Si portò una mano alla bocca non appena quel pensiero la sconvolse.

Si appoggiò al muro di spalle e sbiancò.

Non poteva essere vero...non poteva essersi...

Abbandonò i suoi pensieri non appena alcune persone entrarono nello studio. Veloce, depositò davanti ad ogni individuo il fascicolo contenenti i dati contraffatti della società. Aprendolo, li osservò ghignare contenti uno ad uno. Smoker e Crocodile, seduti accanto, sembravano felici di quello che stavano leggendo.

Evidentemente, si aspettavano quei dati.

Con passo veloce, andò al pc in modo da aprire il programma.

-Il capo arriverà presto-Li confortò del ritardo che quell'imbecille, stava causando. Ok qualche minuto, ma era passato un quarto d'ora da che erano saliti. Nami inspirò profondamente cercando di calmarsi e far partire il programma.

Era facile dirsi: calmati ma non altrettanto, ascoltare i consigli e applicarli.

Le immagini di Zoro e Tashigi avvolti insieme come due Sushi le fece salire la pressione a mille.

Doveva andare assolutamente a chiamarlo.

La riunione era cominciata e lui era in ufficio da troppo tempo. Si domandò mentalmente quanto potesse durare un rapporto. Magari in un record di cinque minuti scarsi entrambi si erano già soddisfatti...

Strinse le mani a pugno e sonoramente, le sbattè sul tavolo facendo zittire i presenti.

-Vado a chiamarlo-Annunciò scomparendo sotto l'aria stizzita di tutti.

Non appena si trovò davanti all'ascensore, le porte si aprirono rivelando entrambi.

-Ti telefono questa sera-Annunciò Tashigi leccandosi golosa le labbra.-A presto- Non appena Zoro oltrepassò la soglia dell'ascensore, le porte si chiusero con uno scatto.

Nami lo fissò imbronciata.

-è già cominciata?-Domandò aggiustandosi il nodo alla cravatta.

-Si-Gli rispose incrociando le braccia al petto.

-Ok-La superò.-Puoi tornare in ufficio a rispondere al telefono.- Quel temperamento freddo la fece innervosire. Che fine aveva fatto l'uomo dispettoso e bastardo che aveva conosciuto?

-Zoro...-Lo chiamò non appena le voltò le spalle-Zoro ascolta...-

-Ho detto-Si fermò nel corridoio continuando ad ignorarla-Che il suo lavoro qua è finito. Può tornare di sopra a rispondere al telefono.- Ogni singola parola le sembrò un coltello, che crudele e in sequenza, la trapassava.

-Si...-Abbassò il volto mordendosi il labbro inferiore.-Vado.-

Premette il tasto dell'ascensore e attese.

Non appena le porte si aprirono, entrò e si fissò allo specchio. Aveva un aspetto orrendo. Rimase sorpresa nel sentire un rumore sorso salire per la sua gola, finchè non si riscoprì disperata, a piangere.


Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18


Due mesi dopo


Con fare stanco, Zoro si portò una mano a massaggiarsi il volto.

Era da ore che, con fare quasi annoiato, fissava un foglio completamente bianco.

In poche settimane, l'azienda era diventata una potenza mostruosa e approfittando della costruzione di un nuovo centro commerciale, aveva dato una mano per aumentare i profitti.

Ora che finalmente era terminato, dopo irreparabili mesi di stallo, era stato invitato a partecipare all'inaugurazione della struttura.

Non aveva un discorso però.

Se lo aspettavano tutti insomma, ma proprio, nessuna parola riusciva ad uscire dalla sua mente.

Aveva passato la notte in bianco, a scribacchiare ed appallottolare fogli di carta. Niente però gli era sembrato adatto.

Sospirò profondamente sprofondando nella comoda sedia e imprecò.

L'inaugurazione era quello stesso pomeriggio e più che sentirsi teso, era stancamente stufo.

Il lieve bussare alla porta lo riportò alla realtà.

Si schiarì la voce e tornò composto con la schiena.

-Avanti-Mormorò prendendo la penna in mano e tornando a far finta di scrivere.

-Permesso-Nami si fece avanti rimanendo però sulla porta. Come sempre, sguardo chino, fogli alla mano e un espressione spenta in volto.

Assottigliò le labbra e alzò lo sguardo verso di lei.

-Vieni avanti-Gli concesse con un breve cenno della mano. Ancheggiante sui tacchi, la rossa si posizionò davanti alla sua scrivania.

Come ogni mattina, depositò la tazza di caffè caldo e attese il permesso di parola.

-Come vedi, sono molto indaffarato-Le spiegò abbozzando un paio di frasi che nemmeno lo convincevano.-Perciò, vedi di sbrigarti...-Il loro rapporto era diventato duro, come il cemento. Abitavano ancora nella stessa casa, ma da “conoscenti” erano diventati due estranei. Entrambi non si parlavano e poche volte, con i loro orari, si incrociavano. Zoro molte volte neanche tornava a casa. Ferita dalla situazione, Nami si era spostata fuori dal suo ufficio, nel piccolo e angusto corridoio. Zoro non aveva rifiutato la sua offerta. L'aveva liquidata con un: “benissimo” ed era tornato a lavoro. Nami in compenso, se Zoro era diventato un pezzo di pietra, lei si era trasformata in una segretaria docile. Non era assolutamente nel suo carattere farsi mettere i piedi in testa, ma ogni giorno, rimaneva costantemente ferita da lui. Il loro rapporto quindi era piombato in un vortice del tutto professionale. Capo e segretaria. Niente di più.

-Le ho portato il discorso di oggi pomeriggio- Depositò sulla sua scrivania una cartellina contenente dei fogli.-Ho pensato che essendo molto impegnato e pieno di impegni, questo potesse in qualche modo sollevarle il lavoro.-Bisbigliò a capo chino. In verità, lei voleva aiutarlo. Entrambi lo sapevano e Zoro, più di lei.

-Ci darò un occhiata più tardi- Afferrò una fila di documenti ignorandola volutamente.-Chiama il mio autista e ordinagli di passare a prendere Tashigi per le...-Si fermò. A che ora era quello stupido taglio del nastro? Fissò Nami in segno di aiuto e prontamente, si sentì rispondere.

-Per le tre e un quarto di questo pomeriggio-

-Esatto-Si alzò in piedi.-Inoltre, voglio che Tashigi trovi nella limousine quella borsa stupida che mi ha chiesto.- Dopo pochi giorni, Nami aveva scoperto cosa era successo all'interno dell'ufficio di Zoro quella mattina. Il padre di Tashigi, l'aveva eletta presidentessa della sua azienda. Aveva consegnato una lettera di dimissioni a Zoro ed era diventata immediatamente famosa. Sotto l'occhio dei riflettori, aveva spifferato la presunta relazione con Zoro e adesso, tutti si aspettavano l'unire delle compagnie. Ma tutto questo, non l'aveva scoperto da Zoro, no.

Lo aveva visto al telegiornale.

Con sguardo vacuo, seduta sul lussuoso e comodo divano, aveva sentito la notizia ed era rimasta inebetita. Zoro, rientrato dal lavoro, trovandola a vedere il notiziario e con uno sguardo ferito, le aveva urlato che non le doveva dare spiegazioni.

I due avevano quindi tagliato ogni rapporto.

-Contatterò il negozio e dirò loro di preparala-Annuì.

-Molto bene-Si alzò in piedi andando verso la finestra. Zoro osservò il panorama e inspirò a fondo.

-Devo farle recapitare una giacca o un abito per l'occasione?-Domandò Nami prima di congedarsi.

-No- Si assestò bene gli occhiali-Puoi tornare alle tue occupazioni.-

-Come desidera capo.- Con un cenno del capo, voltò le spalle e si diresse alla sua postazione.

Non appena la porta si chiuse, Zoro si precipitò alla scrivania a tirare fuori il discorso da quella stupida cartellina color arancio. Si mise comodo a sedere e lo lesse attentamente.

Velocemente lo passò in rassegna e imprecò a fior di labbra non appena lo terminò.

Perfetto. Estremamente perfetto.

Era esattamente quello che avrebbe voluto dire e quello che la gente voleva sentire. Iniziò a ripeterlo a voce alta cercando di far sembrare la lettura scorrevole e convinto, per poi fermarsi.

Si tolse gli occhiali depositandoli accanto a se e si passò una mano tra i corti capelli.

Nami, come molte settimane a questa parte, aveva preso il suo lavoro sul serio. I grafici che le ordinava di fare, erano perfetti e precisi. I discorsi e i vari rapporti, erano splendidi, scorrevoli, pratici e comprensibili. Un giorno, l'aveva trovata addormentata nel suo studio con libri e pagine internet riguardanti gli affari e il “come gestirli”.

La promozione che le aveva promesso e l'aumento, non erano mai arrivati.

Le pagava tutte le bollette e ogni mese, sul suo conto, depositava la differenza dei soldi che il suo stipendio portava, ma sempre di nascosto.

Dopo la notizia di Tashigi, non poteva promuoverla senza attirare l'attenzione.

Non si era mai lamentata però. Gli consegnava i lavori sempre in orario anche se rimaneva a lavoro oltre l'oltre l'orario.

Molte volte ci lavorava anche a casa e ultimamente, non era mai uscita.

Chiuse gli occhi e abbassò il volto.

Era colpa sua e lo sapeva. Sapeva di essere lui quella merda che le aveva tolto quello splendido sorriso. Alzò il volto verso il caffè ancora caldo e lo prese.

Era già zuccherato e ormai, aveva imparato a conoscerlo. Molte volte, si era lamentato per l'amarezza del caffè del bar e lei, di nascosto, ogni mattina glielo preparava da casa.

Aprì la confezione e se lo portò alle labbra, facendo così, rilassare i sensi.

Per preparalo, per arrivare in ufficio in orario e tutto, Nami si svegliava alle cinque e mezzo.

Arrivava in ufficio alle sette e un quarto e aveva smesso di prendere la macchina.

Ogni dannato giorno prendeva il treno o la metropolitana e molte volte, era tornata a casa a piedi per i continui scioperi.

Perchè non le offriva un passaggio dunque?

Perchè non una parola di conforto o un ringraziamento?

Se anche si fosse permesso un solo gesto, tutto sarebbe crollato. Non sarebbe più riuscito a trattarla freddamente e avrebbe gettato quella maschera cinica per poterla nuovamente baciare e abbracciare.

Le mancava.

Le mancava terribilmente anche se erano divisi da un solo muro. Le mancava anche se abitavano nello stesso appartamento. Le mancava sopratutto unirsi a lei.

-Dannazione- Bevve un altro sorso di caffè e tornò al discorso. Non doveva deconcentrarsi, assolutamente.

Tornò a leggere le prime righe e il volto di Nami, sorridente e colorato, si sovrappose alle parole.

Rideva, scherzava, si incavolava e lo offendeva.

La Nami di adesso era sempre pallida, mogia, servile e non mostrava mai il suo sguardo. Indossava i vestiti che lui, le aveva fatto comprare, ma con enorme nostalgia, la preferiva con quel suo vecchio tailleur color petrolio e lo sguardo severo e magnificamente vitale.

“Fingiamo che non sia mai successo”, “è stato uno sbaglio”, “non possiamo”... Tutte queste frasi ancora ronzavano nel suo cervello e Zoro, ne era stufo.

Sobbalzò nel sentire nuovamente la porta battere. Cercando di nuovo compostezza, concesse il permesso a chiunque si trovasse dall'altra parte di entrare. Sgranò gli occhi non appena vide Mihawk varcare la soglia.

Strinse i pugni, ma decise di restare calmo.

-Ho bisogno di parlarti-Annunciò Drakul avvicinandosi lento e composto. Zoro annuì, era da tanto che entrambi non si parlavano.

-Ti ascolto Papà.-


Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

L'entrata di Mihawk nell'ufficio, lo lasciò perplesso.

Era sempre stato un tipo taciturno da quando lo aveva conosciuto, ma una discussione vera e propria con lui, non l'aveva mai avuta.

Aveva sempre parlato di affari, dell'azienda, di sua madre...del sesso, anche se in ritardo di anni, ma di una questione seria e sopratutto, voluta da lui, mai.

Con sguardo attento, Zoro fissò il suo vero padre. Mihawk era stato distante, quasi uno sconosciuto e solo da pochi anni aveva saputo di lui.

-Mettiti a sedere-Il verde indicò la comoda poltrona accanto alla scrivania. Senza farselo ripetere due volte, l'uomo accettò la sua richiesta. -Di cosa vuoi parlarmi?- Cercò di arrivare subito al punto. Non amava girare intorno al problema anche se, con Nami effettivamente, lo stava facendo alla grande.

-Tua madre, mi ha rivelato dove abiti al momento-Zoro digrignò i denti e imprecò ad alta voce.-Abiti dalla tua segretaria?-

-Papà...-

-Hai intenzione di fare come quell'altro imbecille?-Domandò imperioso contenendo però, il tono di voce.-Vuoi rovinarti la vita?- Zoro scosse il volto. No, non voleva rovinarsi la vita certo, ma neanche l'azienda. Nami non era una rovina, come poteva esserlo? Stava così bene con lei, sentiva che era così...giusto.

-Non lo sa nessuno-Lo precedette-L'ho detto solo al mio autista e a mamma, per l'appunto-Abbozzò un sorriso-è preoccupata che non mi nutra a dovere...-

-Lo so-Annuì rilassandosi contro lo schienale-Sono io che a casa, la sera, la sento imprecare e chiedere se il suo unico figlio mangia abbastanza.- Il sorriso di Zoro si allargò maggiormente. Sua madre non era affatto cambiata. Alzò gli occhi verso il padre e si dovette ricredere. In effetti, il suo umore e la sua vita, erano migliorate grazie a lui.

-Papà-Lo chiamò sospirando pesantemente.-Abitiamo solo assieme...nient'altro-Lo rassicurò non convincendolo.

-Conosco bene Cocoyashi sai?- Elegantemente, Mihawk intrecciò le dita tra loro.-è da anni che lavora qua...-

-Posso immaginarlo-Lo ascoltò attento Zoro.

-è sempre stata un ottima segretaria a detta di Shanks. Gli piaceva la sua lingua lunga e la sua aria frizzante-Ridacchiò appena-Ma ti giuro figliolo.-Posizionò i suoi grandi occhi color dell'oro su di lui-adesso è irriconoscibile...è diventata l'ombra di se stessa.- Al solo sentire le sue parole, Zoro ingoiò a vuoto. Lui lo sapeva, ma che anche gli altri notassero quel cambiamento, era veramente doloroso.-Centri qualcosa in tutto questo...è così?- Cosa doveva fare? Mentire? Urlargli che era tutta colpa sua? Solo ed esclusivamente sua?

-Si-Ammise infine chinando il volto. Strinse le mani in dei pugni, tanto da far sbiancar le nocche.

-Non è solo una storia vero?- Era terrificante come suo padre, sapesse leggergli dentro.

-No.-Rispose di nuovo, mantenendo però, un tono basso.- Sono...uguale a Papà...- Prese un grande respiro.

-Non sei uguale a quell'altro scemo- Lo rimproverò.-Doflamingo, ha tradito tua madre con la sua segretaria, questo lo sanno tutti. L'azienda grazie alla sua scappatella ci ha rimesso la reputazione, ma è scesa maggiormente quando si è venuto a sapere che non la tradiva solo con la segretaria, ma con tutte...-

-E dopo il divorzio, ti sei fatto vivo con la mamma...-

-Sono tornato da voi, si- Sua madre e Mihawk, fin da quando erano giovani si amavano. Hancock però, era una donna volubile e si era fidata di Doflamingo. Dopo alcuni mesi, si era accorta di aspettare Zoro, ma ormai, si era già sposata. Con la scusa della scappatella, aveva chiesto il divorzio e finalmente, era tornata con l'uomo che amava. Non erano sposati, non ancora, ma la cosa minacciava di essere attuata da un momento all'altro.-E ora sono molto felice che tu abbia preso in mano la società di famiglia.- Era strano che suo padre fosse così orgoglioso di lui. Nessuno sapeva della loro parentela ancora, grazie anche, al cognome differente.

-Ma rispondimi sinceramente adesso Zoro- Si alzò in piedi a fissare il figlio che ogni giorno, affondava nel dolore.-Ami Nami?- Zoro sussultò.

L'amava?

Iniziò a domandarselo e la sua mente, fu percorsa solo dai ricordi passati assieme a lei.

La macchina distrutta e la litigata al bar. La faccia che aveva fatto appena l'aveva visto a lavoro e sopratutto, quella dove era piombato a casa sua intromettendosi nella sua vita.

Il ricordo più caro però, era stato quel bacio, quasi surreale che si erano scambiati nel locale. Non era per finta. Non era per imbrogliare Crocodile o Tashigi. Lo aveva dato con reale sentimento.

-Non potrei comunque stare con lei...-Si alzò a sua volta fissando il padre.-Se io stessi con lei, getterei fango sulla società...e otterrei quella di Tashigi che sta andando a picco.-

-Sarebbe così grave?- Con un espressione dolorosa, Zoro annuì. Afferrò i nuovi grafici che Nami gli aveva consegnato e li affidò al padre.

-Beh-Si ritrovò a borbottare Mihawk-Questa mossa te l'ho insegnata io...- Zoro ghignò. Si, questo era uno dei pochi insegnamenti validi che suo padre gli aveva dato e che, aveva sempre messo in atto: truccare i dati.

-L'azienda però va a meraviglia.-Si ritrovò a guardare i grafici orgoglioso.

-Si, per questo, non potrei gettare alle ortiche tutto adesso...- Mihawk sospirò e per una volta, si ritrovò a concordare con il figlio.

-Quel contratto è una vera merda.-Borbottò il moro posando i fogli sulla scrivania.

-Lo penso anche io-Annuì Zoro scuotendo il volto.

-Chissà cosa aveva per la testa tuo padre...-

-Non lo so-Imprecò raggiungendolo-Non certo la mamma...- L'uomo si ritrovò ad annuire con il figlio.

-Chiamerò il mio avvocato-Battè una pacca sulla spalla del verde.- Devo sentire per il matrimonio...ma posso chiedere se c'è qualche scappatoia per te.-Zoro sgranò gli occhi. Sul serio l'avrebbe fatto?

-Veramente?-Domandò incredulo.

-Certo- Gli sorrise.-In questo genere di contratti prematrimoniali, c'è sempre una scappatoia no?- Si avviò alla porta-E poi con chi credi di parlare?- Domandò con un ghigno-Sono tuo padre no?-



Non appena Mihawk lasciò lo studio di Zoro, Nami sospirò. Aveva già avvertito Usopp e chiamato il negozio per quella stupida borsa. Tutti gli appuntamenti del suo capo, erano stati spostati per la settimana a venire. Con sguardo annoiato, fissò l'orologio al polso: erano l'una e un quarto e aveva una fame tremenda.

-Non vai a mangiare?-La voce di Zoro la fece sussultare. Alzò gli occhi nei suoi, per poi, abbassarli immediatamente. Non voleva incrociare il suo sguardo.

-L'orario è già passato da un pezzo-Ammise cercando tra i fogli, qualcosa da poter fare.- Mangerò più tardi.-

-Io voglio che tu, mangi adesso- Si posizionò di fronte a lei posando entrambe le mani ai lati della scrivania. Nami sudò freddo, non doveva fissarlo...

-Guardami-Le ordinò stufo di vederla sempre a capo chino. Era una cosa che nel suo nuovo atteggiamento, non sopportava.

Lentamente però, il suo ordine venne accolto e il suo cuore perse un battito alla vista, di nuovo, di quei deliziosi occhi color cioccolato che tanto, gli erano mancati.

-Adesso, eseguirai alla lettera, quello che ti dirò di fare.- Abbozzò un ghigno che la confuse. L'afferrò per un polso costringendola ad alzarsi e le infilò in mezzo ai seni, una banconota da cinquanta berry. Quell'azione, la fece imbarazzare oltre ogni limite. Le guance le diventarono rosse e per puro miracolo, resistette all'impulso di prenderlo a botte.

-Ora-La fissò deciso-Vai a rimpinzarti di cibo che sei secca come un chiodo.- Le si avvicinò andando dietro alle sue spalle.-Mangia come se non ci fosse un domani-La spinse verso l'ascensore lasciandola allibita.

-C-capo ma ho altri impegni!-Cercò di trovare una scusa qualunque.

-Il mio secondo ordine e impegno che dovrai assolvere dopo aver divorato mezzo negozio, è di andare a casa e farti un bel bagno-Con una mossa della mano, richiamò l'ascensore che pigro, iniziò la lunga salita.

-Terzo-Si avvicinò al suo orecchio-La tua scrivania deve stare, dentro il mio ufficio-Le sussurrò roco all'orecchio facendola tremare.-Ci siamo chiariti, signorina Nami?- Al solo sentire la sua voce, così sensuale e tanto nostalgica, non potè fare a meno di annuire.

-S-Si...-

-Brava-

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Era quasi strano vedere quella serie di divanetti davanti all'ufficio di Zoro.

Per due mesi interi, quella era stata la sua postazione e per ore, senza far niente, aveva fissato gli stravaganti quadri appesi alle pareti.

Dovevano essere molto costosi, ma l'arte moderna non era mai riuscita a comprenderla.

Fissò con un sospiro l'orologio che portava al polso e con decisione, decide di varcare la soglia dell'ufficio.

Erano le sei e cinquatacinque.

Il treno quella mattina era arrivato in orario e per sua fortuna, nessuna complicazione meteorologica. Con accuratezza, posò la sua valigetta sopra la scrivania che, come Zoro aveva promesso, era tornata a rendere omaggio all'ambiente.

Anche se lei si era trasferita nel corridoio, Zoro non aveva mai osato trovare un rimpiazzo per quel posto libero che si era creato. Ci poteva stare bene una vetrinetta o una libreria. No.

Le aveva ordinato di tornare a lavorare con lei.

Posò il contenitore del caffè sulla scrivania e un piccolo particolare che prima non aveva notato, la fece fermare. Sopra la sua scrivania, c'era una scatola.

Dal colore arancione e dall'aspetto semplice, decise di aprirla. Rimase stupita di vedere un grosso pezzo di torta.

-Torta al mandarino-Una voce profonda, la fece sobbalzare. Piegò il volto da una parte e si stupì di vedere Zoro entrare in ufficio. - Buon giorno- Come le era ormai di Routine, abbassò il volto.

-Buon giorno capo- Incartò con un gesto veloce la piccola delizia. -La sua torta- Gliela consegnò.

-Veramente-La corresse trascinando dentro l'ufficio una sedia.-Quella è tua.- Quella rivelazione la sconvolse. Zoro, che le prendeva una torta?

-Come?-

-Ti alzi la mattina presto e non fai colazione-Chiuse la porta con un tonfo e avvicinò la sedia davanti a lei. Andò dritto alla sua scrivania a prendere un pacchetto simile al suo e due tazze da caffè. -Cosa credi, che non ti senta quando esci di casa?- Elegantemente, si mise a sedere.

-Non pensavo di fare così tanto rumore...-Sospirò Nami imitandolo e mettendosi a sedere a sua volta.

-Non ne fai infatti-La corresse lui aprendo il suo contenitore.-Non ho pensato alle forchette, ma le mani sono un ottimo modo di mangiare ugualmente- Afferrò un pezzo di torta al cioccolato e l'avvicinò alle labbra. Molte volte avevano fatto colazione assieme, ma adesso, anche quella singola azione, le sembrava così...intima.

Con diligenza, scartò il pacchetto e prese con entrambe le mani la torta. Appena ne assaggiò un pezzo, le sue papille gustative cantarono di gioia. Erano anni ormai che non mangiava una torta ai mandarini così buona...

-Ti piace?-Le domandò leccandosi le dita. Nami annuì riprendendo immediatamente a mangiare.-Ne sono felice-Ammise con un sorriso.

Ecco, quella reazione la spiazzò del tutto.

Cosa era preso a Zoro adesso?

Prima era un completo bastardo, poi un cinico uomo e infine un premuroso capo.

Tutto ciò la confondeva. Ovviamente non voleva sperare in qualcosa, ma il suo cuore poco le dava ascolto.

-Se vuoi, posso portartela tutte le mattine-Le propose leccandosi le labbra.

-Eh?-Alzò il volto, sconvolta da tanta generosità.

-Non mi stavi ad ascoltare vero?-Domandò con un ghigno. In risposta, Nami si strinse nelle spalle.

-No, mi spiace-

-Ho detto-Le ripetè Zoro paziente-Che se vuoi, posso portartela ogni giorno.- Con energia, Nami scosse il volto.

-Non si prenda tanto disturbo per me!-Mosse le mani in segno di diniego.

-Ti avverto-Afferrò il container del caffè.-Se non ti vedo mangiare regolarmente ogni mattina, te la troverai sulla scrivania... sempre.-Svitò il tappo e con un gesto della mano, la versò in entrambe le tazze. Avvicinò quella color arancio a Nami che subito, prese.

-Io...-Cercò di ribattere ma inutilmente-Va bene...-

-Inoltre-Si sporse verso di lei alzandole il mento- Vorrei essere guardato in faccia quando parlo...- Immediatamente, si scostò da lui. Quel tocco così inaspettato bruciava sulla pelle. Con impegnò, cercò di non alzare lo sguardo ma nuovamente, venne afferrata per la mandibola.-Mi hai capito Nami?-Domandò serio. Non ottenendo risposta però, Zoro mollò la presa.

La tazza che Nami pochi attimi prima reggeva tra le mani, la posò tremante sulla scrivania.

Era confusa, con il cuore che frenetico, non smetteva di pompare.

-Io mi sono stufato-Annunciò Zoro ad alta voce in modo che lei, potesse udirlo. Si alzò in piedi costringendola ad alzare il volto.

-Eh?-Rimase paralizzata nel vederlo chiudere la porta. Afferrò il cellulare dalla tasca e controllò il display. Niente.

Ancora suo padre non gli aveva fatto sapere niente di niente. Con uno scatto, lo chiuse e lo gettò a terra. Si voltò verso Nami e afferrandola per i polsi, la costrinse ad alzarsi in piedi.

-Pensi che sia ancora uno sbaglio!?-Domandò imperioso facendola tremare.-Pensavi sul serio quello che hai detto?! Lo pensi ancora?-Scossa, dischiuse le labbra per cercar di dar voce ai suoi pensieri, ma nulla. Il vedere Zoro così indiavolato con lei, che ancora, sperava nella loro relazione, l'aveva lasciata di stucco.

-Rispondimi almeno!-La pregò avvicinandola alla parete. Nami sentiva la gola secca, le gambe molli e la pelle accaldarsi.

-Io...-Cercò di parlare, ma niente sembrava adatto.

-Tu cosa?-Chiese avvicinandosi maggiormente.-Cosa?- Nami chiuse gli occhi.

-Non...non lo so più...- Quella risposta lo lasciò in silenzio. Impaurita di aver commesso un ulteriore errore, aprì gli occhi. Zoro, di fronte a lei, la fissava come se avesse davanti a se la cosa più bella mai vista al mondo. Con lentezza, le posò le mani sui fianchi e la spinse contro di se. Sgranò gli occhi Nami al solo sentire il suo corpo.

Quanto gli era mancato il suo odore così virile, quel calore che riusciva ad emanare e il forte senso di beatitudine tra le sue braccia.

-Almeno non è un no-Mormorò Zoro contro il suo collo.

No, non era un no. Era un si.

Un si urlato dal profondo del cuore, troppo spaventata però per poterlo dichiarare e dire ad alta voce. Quel si che strepitava per volergli dire che non era attrazione come avevano precedentemente pensato, ma qualcosa di più.

-Zoro...-Bisbigliò il suo nome alzando entrambe le mani a circondargli il collo.-Zoro...-Lo ripetè con la voce che incredibilmente, si era incrinata.

-Nami-Intensificò l'abbraccio quasi a volerla inglobare contro di se.-Maledizione...-Imprecò alzandole il volto-Non è uno sbaglio accidenti!- Con gli occhi lucidi, Nami riuscì a scuotere il volto.

Non poteva essere un errore essere così felici.

-Hai ragione...- Mormorò tirando su col naso.

Non c'era bisogno di altre parole, entrambi avevano compreso quello che il compagno pensava dell'altro. Svelto, Zoro scese a baciarla, la passione che in quei mesi aveva soppresso era finalmente tornata a galla. Assaporò con nostalgia le labbra di Nami, così morbide e deliziose; il sapore di mandarino ancora presente nella sua bocca. Intensificò il bacio non appena la sentì rispondere con altrettanta passione.

Con una mossa, la prese in braccio e con altrettanta delicatezza, la depose sulla sua scrivania.

Il vasetto delle matite cadde a terra, così come i portafoto contente le foto di lui e Tashigi. Al diavolo... Con una mossa del braccio, fece cadere ogni oggetto, in modo da avere quel piccolo appoggio solo per loro.

Abbassandosi con la schiena, tornò a baciarla, le mani di entrambi che vagavano alla ricerca del corpo del compagno. Mugolò soddisfatto contro la sua bocca non appena sentì le gambe di Nami circondargli la vita e avvicinare il bacino al suo.

-Questa è la mia Nami-Mormorò tra un bacio e l'altro, felice di vederla esplodere di energia. Alzò il volto di qualche centimetro, soddisfatto di vederla fissarlo negli occhi.

Si perse nel contemplare il suo magnifico colore, le ciglia lunghe e seducenti.

-Mia?-Ripetè lei inarcando le sopracciglia. Una dolce scarica di adrenalina, annunciò a Zoro il ritorno della sua segretaria. Con un sorriso sghembo, scese a baciarla.

-Dovresti saperlo...- La mise in guardia-...Sono un tipo molto egoista.-

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

Aveva una strana sensazione addosso.

Si sentiva visibile, esposta. Era come se qualcuno le avesse messo un enorme cartello sulla schiena che segnalava che lei, era l'amante di Zoro.

La parola amante però, la sviliva. Preferiva definirsi, come diceva lui scherzosamente, la sua “fiamma” e il rifermento ai suoi capelli, era del tutto voluto.

Con fare distratto, si passò una mano sul collo, sfiorando da sotto il colletto della camicia, il violaceo succhiotto che Zoro, le aveva fatto la sera prima.

La scrivania era stata solo la punta dell'iceberg. Dopo la riconciliazione, l'aveva presa, tornati a casa, in ogni dove: sul tavolo, sul divano, nella vasca e a letto.

Come aveva predetto il verde, entrambi condividevano lo stesso letto adesso.

Le mancava il suo?

No, anzi, ci stava magnificamente. La notte era abbastanza fredda e il calore del corpo del compagno, la riscaldava a dovere.

-Battiamo la fiacca?-La voce di Zoro la fece tornare con i piedi per terra.

-Eh? Cosa?-Alzò il volto verso il suo, solo per vederlo ghignare. Aveva in mano il telefono della sua scrivania ed era seduto comodamente da un lato. Dio, era così persa nei suoi pensieri che nemmeno si era accorta del trillo del telefono.

-Ufficio di Roronoa-Rispose per lei portano una mano dietro al suo collo.-Si-Confermò-Parla con il sottoscritto- Nami chiuse gli occhi non appena le dita di lui, iniziarono ad accarezzarla lentamente. -Umh, una cena?-Domandò Zoro non smettendo di muovere la mano-Per questa sera?-Allontanò per un attimo la cornetta dal suo volto.-Puoi controllare se abbiamo impegni per domani?-Le domandò mettendo fine alla carezza.

-Per domani?-Ripetè Nami riprendendosi e aprendo l'agenda. La sfogliò velocemente e scosse il volto.-Nessuno-

-Allora vada per stasera-Confermò Zoro mettendo poi giù il telefono. Con un sospiro, Nami si ritrovò a sbuffare.

-Chi era?-

-Sei gelosa?-Ghignò in risposta scendendo dalla scrivania.

-Affatto- Volse lo sguardo altrove- Devo solo annotarlo- Indicò l'agenda con la penna già pronta.

-Ebbene, era la bellissima attrice di film porno Hina...la “gabbia nera” mi ha chiesto una parte nel suo prossimo film sadomaso e quindi vuole mettere alla prova le mie prestazioni...-Si interruppe immediatamente non appena sentì l'agenda contro la spalla.

-Imbecille!-Si alzò in piedi solo per picchiarlo maggiormente.

-Non ci credi? Ho il suo numero sul telefono eh!-Continuò a stuzzicarla Zoro non riuscendo a smettere di ridere.

-Vaffanculo, prenditi la sifilide per quel che mi riguarda!- Lo liquidò Nami mettendosi nuovamente a sedere.

-Adoro quando fai la gelosa-Si chinò dietro la sua poltroncina a baciarla sotto l'orecchio.-Questa sera, io e te, siamo stati invitati ad una cena.- Non era strano che Zoro partecipasse a delle cene per lavoro, ma il fatto che l'avesse coinvolta con se, era del tutto incomprensibile.

-Io?-Inarcò le sopracciglia-E che centro?-

-Centri sempre tu...-Iniziò a mordicchiarle la pelle.

-Oh Zoro...-Sospirò cercando di contenere i propri ormoni-Parla ti prego.-

-Mio padre, ci ha invitati a cena...-Spiegò brevemente-Per affari-

-Tuo padre?-Sgranò gli occhi-Oh, beh, allora devo dare una buona impressione...-Zoro sorrise e la fece voltare.

-Non è il mio vero padre-Ammise appoggiandosi alla parete dietro di se. Quella rivelazione la lasciò di stucco.

-Come no?-

-Ho un altro papà-Ridacchiò della sua espressione.-Per farla breve, dovremo andare a cena con l'ex marito di mia madre- Ci mise del tempo Nami per assimilare l'informazione.

-è lui che ti ha coinvolto in quel contratto?-

-Esatto-Annuì.

-E il tuo vero padre...-Cercò di farlo continuare a parlare di se.

-E il mio vero padre è diventato il fidanzato attuale di mia madre- Nami sospirò di sollievo e si alzò in piedi.

-Sembri molto legato a lui- A differenza di quello che era successo, Zoro annuì. Dopo tre giorni da quando aveva fatto pace con Nami, gli era giunto finalmente un messaggio.

Mihawk lo aveva rassicurato avvertendolo che aveva sottoposto, assieme a sua madre, la questione ad un loro avvocato di fiducia. Al solo leggere il nome di Edward Newgate, si era tranquillizzato.

-Per la serata, dobbiamo stampare i nuovi grafici che mi hai portato la settimana scorsa- Le spiegò.

-Non i veri dati?-Nami aggrottò la fronte perplessa.

-Lui vuole comprarci Nami-Si mise a braccia conserte-Con la scusa che è mio padre, vuole unire la mia e la sua compagnia- Zoro digrignò i denti. Non l'avrebbe mai fatto. Si era reso indipendente da solo, formando una compagnia tutta sua. Era arrivato al successo con le sue sole forze e non grazie a quel coglione di Donflamingo. Gli venne da ridere al ricordo di Bellamy mesi prima.

Suo cugino voleva unire le forze con lui per rovesciare suo Zio.

Per quanto la cosa poteva sembrare allettante, quella sfida non gli interessava.

-E tu non vuoi-Finì lei per lui.

-Già- Sospirò sonoramente- La ditta “il fenicottero” non ci comprerà-.




In gran segreto, Zoro aveva fatto arrivare per lei, un meraviglioso abito da sera della facoltosa Criminal. Color blu, linea a sirena, profonda scollatura sul didietro. Le lasciava la schiena nuda, un particolare che, con immenso piacere, si sarebbe prestato a coprire con la sua giacca.

-Nami-Urlò a gran voce sul divano-Se in bagno da circa un ora!- Quella furia dai capelli rossi, era entrata prima di lui. Non riuscendo ad aspettarla, aveva usufruito del secondo bagno, rendendo veritiera e ancor più importante la sua creazione.

-Nami!-La chiamò ancora, volendo sapere quanto ancora ci avrebbe messo. Erano il largo anticipo, ma sperava in un po' di movimento pre-serata.

Con solo un paio di boxer neri e una bottiglia di birra in mano, fissava lo schermo senza interesse.

Era tutto così assurdo, la situazione lo era.

Aveva sempre vissuto nel lusso e seguito la dura etichetta suo padre e sua madre gli avevano ordinato. Stare nudo davanti alla tv a sorseggiare birra, era un atteggiamento che non avrebbero mai approvato. Indossare vestiti di seconda mano, ugualmente.

Convivere addirittura, era una cosa inaudita. Ancora ricordava le urla isteriche di sua madre Hancock.

Stare con Nami, lo aveva fatto cambiare in meglio. Certo, non era una cosa da pensare vestito pressochè con niente, ma le era debitore.

Non appena sentì il fastidioso suono del phon, ringraziò il cielo. Nami si era dedicata finalmente ai capelli e questo significava che il bagno era finito.

Si portò alle labbra la bottiglia quasi vuota e percepì nell'aria il suono del campanello.

Gettò veloce uno sguardo all'orologio alla parete e scosse il volto; non peteva sicuramente essere Usopp, troppo presto.

-Nami suonano alla porta!-L'avvertì ma senza successo. Con un sospiro, andò lui stesso e si ritrovò a chiedersi chi diavolo fosse.

Che fossero i vicini? Ormai avevano capito che convivevano ma vecchi e rimbambiti, non avevano idea di chi fosse.

Non appena il videocitofono venne azionato, nessuno figurava nel video. Zoro si grattò il collo perplesso. Significava dunque che la persona, si trovava di fronte alla porta.

Un senso di allerta scattò nella sua mente e per precauzione, decise di controllare dallo spioncino chi fosse.

Si ritrovò a sudare non appena riconobbe la persona fuori dalla porta.

Capelli lunghi e neri, occhiali e quello sguardo duro e insopportabile.

Ingoiò a vuoto allontanandosi immediatamente.

Era nella merda.

Che diavolo ci faceva Tashigi lì?

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***



Capitolo 22

La prima impressione che si era fatto di Tashigi, era quella giusta.

L'aveva trovata insipida, con un carattere morale delle volte eccessivo e fin troppo morbosa e piagnucolosa. Inoltre era sbadata.

Ricordava che solo una settimana prima, gli aveva fatto una testa così per una borsa che aveva visto in vetrina. Gli aveva urlato: la voglio!, solo perchè la sua, era caduta, grazie a lei, in una pozza di fango.

Una borsa era una borsa e la sua funzione principale era il “contenere”.

Che senso aveva spendere soldi inutilmente per una stupida borsa che, dell'egual misura e forma, ma senza una griff, costava meno ma aveva la solita funzione?

Con disperazione ed esasperazione, aveva fatto comperare quella stupida borsa per tapparle la bocca. La stessa stupida borsa che adesso, davanti alla porta, teneva al braccio.

Zoro si allontanò pian piano, ritrovandosi a chiedersi mentalmente, cosa diavolo quella donna ci facesse lì.

Da quanto sapeva, lei e Nami non erano amiche. Tashigi la odiava e il sentimento alla fine, era diventato reciproco.

Non comprendeva la sua visita...che l'avesse scoperto? Passò in rassegna tutti i nomi che conosceva che effettivamente, sapevano della sua nuova abitazione, ma oltre ai propri genitori, Usopp e Franky, nessuno, sapeva di quel trasferimento.

Ingoiò nervoso la saliva e lentamente, si spostò nel corridoio in direzione del bagno. Tashigi ormai, aveva sentito che qualcuno era presente all'interno dell'abitazione grazie al rumore provocato da Nami e conoscendola, non avrebbe mollato.

Senza attendere un invito, entrò nel bagno facendo sobbalzare Nami.

-Cosa c'è?-Borbottò spegnendo il phon. Immediatamente, Zoro si slanciò verso di lei, per accenderlo di nuovo.

-Hanno suonato alla porta-Urlò nel frastuono.

-Cosa?-

-Hanno suonato alla porta-Indicò l'ingresso.

-Ho un nano sulla torta?- Zoro sospirò. Nami non lo faceva apposta a non capire e con pazienza e molta cautela, le bisbigliò ad un orecchio la sua tragica scoperta.

-TASHI-Con prontezza, le tappò la bocca.-Cosa ci fa qui!?-

-Non lo so!-Ammise turbato e preoccupato-è ancora alla porta!-

-Se ne andrà prima o poi-Zoro scosse il volto dispiaciuto.

-Ti ha sentito che sei in casa...ecco il piano!-Alzò un indice-Io, vado a nascondermi...e tu, apri alla porta. La fai entrare e se vede che abiti con qualcuno...fingiti fidanzata!- Nami scosse impaurita il volto.

-COSA!?-L'osservò sparire dalla sua vista non appena il citofono suonò un ulteriore volta.

-VAI!-




-Tashigi-Con un sorriso a trentadue denti carico di tensione e stizza, aprì quel maledetto portone.

-Nami-Ricambiò il saluto la mora piegando da un lato il volto. Senza attendere un ordine preciso, entrò dentro l'appartamento osservando l'ambiente che la circondava.

Nami sperò dentro di se, che non riconoscesse il tocco orientale di Zoro.

Bamboo, spade alle pareti, quadri giapponesi...

Ma chi voleva prendere in giro!? Se lo conosceva da anni, sapeva benissimo i suoi gusti no?

-Uao-Si ritrovò ammaliata a commentare la stanza-Che bella casa!-Il suo complimento era sincero e Nami, tirò dentro di se un piccolo sospiro di sollievo.

-Grazie mille-Le concesse un sorriso-Qual buon vento ti porta da queste parti?-Domandò cercando di non sembrare troppo invadente o agitata. Tashigi, sospirò e si accomodò sul divano in pelle nera.

-Abiti da sola?-Come immaginato, aveva aggirato la domanda. Seguendola, si sedette accanto a lei.

-Abito con il mio fidanzato-Ridacchiò-Conviviamo...-

-Oh capisco-Annuì e l'occhio, le cadde sulla piccola bottiglia di birra. Nami imprecò mentalmente e subito, l'afferro e se la portò alle labbra. Il liquido dentro era ancora fresco e immediatamente, cercò una scusa per quella piccola e singolare presenza.

-Bere una bibita fresca dopo la doccia e senza alcun dubbio molto rilassante-Rise nervosamente cercando di finirla.-Ne vuoi una?-L'osservò scuotere il volto e la folta chioma.

-No...in verità sono qua, perchè sto cercando Zoro.- Nami si ritrovò ad annuire. In effetti per giorni, era sparito dedicandosi solo ed esclusivamente a lei.

-Ok- Le fece segno di continuare a parlare.

-E so che stasera, sei invitata a cena da lui...- Con un sospiro, Nami tirò fuori il suo carattere da segretaria. Zoro non era l'unico bravo nella recitazione.

-Si-Ammise-Abbiamo una cena con l'azienda “il fenicottero”.-Le spiegò-So che è il padre di Zoro...-Cercò altre informazioni ma poco sapeva sinceramente.

-Il signor Doflamingo si-Tashigi si rilassò contro lo schienale.-Pensavo fosse qua da te- Nami scosse energica il volto.

-Oh No!-Negò-Il signor Roronoa verrà a prendermi si, ma alle nove in punto-Gettò veloce uno sguardo sull'orologio e notò con piacere che era il largo anticipo di ore. - Sono sola soletta.-

-Non c'è il tuo ragazzo?-

-Il mio ragazzo?-Cercò una scappatoia-Ah, no!-Sorrise-Lui è fuori per lavoro!-Smosse una mano avanti e indietro.

-Parlami un po' di lui- Se Nami avesse potuto, avrebbe imprecato ad alta voce. Ma l'avrebbe fatta pagare a Zoro dopo che quell'arpia se ne fosse andata...e cara. Molto, terribilmente, cara...

-Lui...-Cercò di ricordarsi i volti dei suoi ex. C'era stato quel ragazzo carino nel bar...

Era biondo, pizzetto e strane sopracciglia a girigogoli. Era durata poco: era stato un tremendo donnaiolo.

-Ecco...- Le tornò alla mente l'uomo più recente con cui aveva intrattenuto una relazione. Anche questa, era durata molto poco. Era più vecchio di lei, amava i sigari e faceva il carpentiere.

No...

-è un modello-Rivelò infine iniziando ad avere brividi lungo la schiena-Un modelli di vestiti si...-

-Oh-Rimase affascinata da quella rivelazione-Sul serio?-Nami annuì.

-Ha i capelli rossi, è alto e un espressione un po' minacciosa...- E un carattere di merda.

Eustass Kidd era stato il ragazzo a cui aveva gettato in pasto la sua prima volta, ma anche l'uomo più impossibile con cui trattare.

-Sembra simpatico!- No. Simpatico non era il termine adatto. -Ad ogni modo, mi piacerebbe vederlo...- Nami strabuzzò gli occhi per l'orrore di quella rivelazione. Vederlo!? Cosa!?

-Tieni-Tashigi prese dalla borsa un biglietto-è un invito per una festa- Nami osservò le varie scritte e rimase a bocca spalancata. Il biglietto recava la data dell'unici novembre. Se ricordava bene era la data del compleanno di Zoro...

-Ma è...-Cercò di trovare un senso.

-Una festa a sorpresa per Zoro- Confermò i suoi pensieri con un sorriso.- Ho pensato che, dato che sei una sua fidata collaboratrice, potesse fargli piacere vederti- Si alzò in piedi.-Ma acqua in bocca!-L'avvisò portandosi un indice alle labbra. Nami annuì, fingendo alla grande di reggergli il gioco.

-Ah!-Si voltò verso di lei prima di sparire-Porta il tuo ragazzo modello mi raccomando!-



-Noo!-Urlò una disperata Nami in piena crisi.

-è andato anche tutto troppo bene-Ammise il verde passandosi una mano tra i folti capelli.

-Parla per te!-Fissò ancora il biglietto che ormai, era diventato stropicciato.

-Andiamo, sei stata brava-La elogiò riappropriandosi della bottiglia di birra.

-Sarò anche stata brava-Sbuffò alzandosi in piedi-Ma sarò costretta a venire alla festa assieme a quel gran coglione di Eustass!- Sibilò contro di lui. In risposta, Zoro si strinse nelle spalle.

-Chiamalo-

-Hai idea di come sia almeno?-L'osservò ovviamente scuotere il volto e a gran velocità, corse a prendere il pc. Lo accese aspettando che caricasse e infine, ricercò su Google il suo nome.

Sgranò gli occhi appena lesse alcuni articoli.

-Oh...mamma-

-Che cosa!?- Urlò Zoro togliendole il pc di mano. Con una mossa del mouse, cliccò il primo risultato della lista e lesse per lei ad alta voce.-Eustass Kidd, noto modello di moda, è diventato l'uomo più ricercato dagli stilisti. Dopo la sua litigata con il suo precedente datore di lavoro, che a seguito alla scazzottata, ha revocato il contratto, Eustass Kidd è diventato simbolo di una nuova forma di moda. “Basta con queste pellicce da mezza checca e cosmetici da finocchio” Ha urlato alla stampa “Adesso comando io, ca**oni”- Zoro, allibito dagli eventi che lo descrivevano, spostò il cursore verso la voce “ immagini”. Nami spalancò la bocca incredula. Kidd era stato di parola e quasi tutte le foto che lo riguardavano, erano in pose assolutamente virili e selvagge.

Zoro sospirò chiudendo velocemente lo schermo. La fissò infuriato e la minacciò a denti stretti.

-Tu questo non lo chiami!- Aveva proprio una bella faccia tosta...


Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***



Capitolo 23


Aveva sempre visto film e scene imbarazzanti capitare a tavola. Molte volte succedeva qualcosa di divertente e sexy, ma quel momento, era tutt'altro che pieno di ilarità.

A sedere accanto a Zoro, i nervi tesi e le mani che sudate reggevano i pronostici dell'azienda, Nami fissava quasi con terrore l'uomo davanti a se.

Biondo, occhiali stravaganti e un enorme pelliccione rosa.

Non assomigliava a Zoro e ne fu ben lieta. Da quello che aveva compreso, lui era il padre adottivo, ma ancora non riusciva a capacitarsi da cosa la madre, ne era stata attratta.

Era silenzioso, con un sorriso accattivante a solcargli le labbra.

Due donne erano accanto a lui, entrambe come Nami, a reggere i dati aziendali.

-Non ho intenzione di comprare- Lo avvisò Zoro sorseggiando il cocktail alla frutta.-E non voglio nemmeno che tu, pensi di poterlo fare.- Una risata sommessa passò per la gola del biondo. Trovava la situazione divertente evidentemente.

-Figliolo, mi sorprende trovarti con la tua segretaria- Ridacchiò indicando Nami. -Non fraintendermi, è molto graziosa e io ti sono accanto per questa scelta...-Afferrò con due dita il bicchiere che una delle segretarie gli tese.- Ma Tashigi non se la prenderà a male?- Zoro ringhiò sonoramente. Lui sapeva quanto la odiava.

-Congratulazioni inoltre per il pubblico fidanzamento-

-Non sono stato informato di questo evento quanto è successo-Spiegò il verde stringendo tra le mani il bicchiere.

-Posso immaginare...fufufu...-Rise e bevve in un sol sorso il contenuto-Un altro Mone-Ordinò alzando un dito.

-Certo mio signore- Ubbidì la segretaria versando altro cocktail.

-L'hai sentita?-Domandò a Zoro pieno d'orgoglio-Mi ha chiamato “mio signore”- Nami alzò gli occhi al cielo e Zoro sospirò. Era oltremodo contento che quell'idiota non fosse il suo vero genitore.

Era stato un pessimo padre: mai a casa, infedele, meschino...all'età di dieci anni l'aveva visto tradire sua madre finchè al suo diciottesimo anno, era tornato a farsi vivo Mihawk.

Dentro di se Zoro, sapeva che Drakul sarebbe stato un padre differente se ci fosse stato. Ma andava bene anche così.

-Tu come ti fai chiamare dalla tua segretaria?-Nami arrossì. A lavoro, in presenza di altri lo chiamava Capo, ma nella vita privata, quel “capo” detto a letto, aveva un suono più provocante e più apprezzato.

-Siamo qui per parlare di affari o cosa?-Domandò irritato Zoro, tanto che, si alzò da tavola intenzionato ad andarsene.

Suo padre per l'incontro, non aveva scelto un locale o un ristorante.

Aveva scelto la sua vecchia dimora, il luogo dove era cresciuto e passato l'infanzia.

Conosceva quel luogo come le sue tasche e non aveva il bisogno del suo permesso per alzare i tacchi e sloggiare.

-Che maleducato- Sussurrò passando un braccio dietro le spalle dell'altra segretaria-Non trovi Baby 5?- L'osservò annuire e ridacchiò-Volevo solo sapere come vanno gli affari e la vita di mio figlio...-Si assestò con un colpo delle dita gli occhiali-Non devo?- Lo sguardo che Zoro gli rivolse valse come risposta. Glaciale, freddo e disarmante.

Non correva buon sangue tra i due.

-Non sei mio padre-Sottolineò quell'affermazione alzando il volto.-Non devo dirti niente...Nami andiamocene-Gli ordinò voltandogli le spalle e intenzionato ad abbandonare la tavola.

-Oh...-Indicò i piatti arrivare dalla cucina-Ma la cena?-Zoro scosse il volto e l'afferrò per un polso.

-Ho detto andiamo-Aumentò il tono della voce-Non intendo stare qui un minuto di più!- Il volto di Doflamingo assunse un aria soddisfatta.

-Sta bene figliolo...-Alzò una mano mostrando comprensione-Mi ha fatto piacere parlare nuovamente con te...-




-MERDA-Urlò Zoro non appena furono in macchina. -Merda, merda, merda!- Si tenne la testa tra le mani.

-Zoro calmati-Con pazienza, Nami si avvicinò a lui. La cena non era andata bene sotto nessun punto di vista. Zoro era furioso e non sembrava sentire ragioni.

Afferrò una sua mano e la strinse tra le sue cercando di tranquillizzarlo. Poteva comprendere il forte odio che provava per il padre: aveva tradito sua madre e l'aveva legato a quella serpe di Tashigi.

-Hai ragione-Borbottò stringendo la sua mano.-Usopp!-Chiamò l'autista.

-Oh! Si capo!?-Scattò sull'attenti.

-Portaci a casa...e facci recapitare delle pizze-

-Certo- Evidentemente la cena, era andata più male di quello che pensavano.




Con un sonoro respiro, Nami controllò i nomi che quell'enorme appartamento conteneva. Sembravano tutti altisonanti e tutto, aveva un aria costosa...a cominciare dal tappeto nell'ampio ingresso...

Si avvicinò ad un portone e lesse la targhetta affissa al muro. “Lucci”...no. Non era lui. Scosse il volto e continuò a camminare. Non appena ne trovò un altra si avvicinò e lesse il nome. “Galdino”.

Sbuffò; anche quella, non era l'appartamento giusto. Tornò in ascensore e salì all'ultimo piano rimasto. Il lusso sembrava aumentare e gli appartamenti ridursi.

Che seguissero un sistema piramidale?

Più in alto vai più lusso trovi? Sorrise e e si avvicinò ai nomi dei proprietari. C'erano solo tre appartamenti affittati mentre i restanti tre, erano ancora senza nessun proprietario.

Strabuzzò gli occhi però, non appena trovò il nome corrispondente.

Prese un gran respiro ed inspirò a fondo.

Aveva appreso la notizia che era rientrato in città da pochi giorni. Alla fine, anche se profondamente arrabbiato, Zoro aveva accettato quell'incontro.

Mancavano solo 11 giorni al suo compleanno e ancora, nessuna notizia dall'avvocato. Nami alzò una mano e lentamente, la portò al campanello. Un lieve suono dall'aria rilassante si espanse all'interno dell'appartamento. Rimase in attesa per qualche secondo per poi, riprovare nuovamente.

Una forte imprecazione giunse alle sue orecchie non appena suonò una terza volta.

Dei forti e pesanti passi arrivarono alle sue orecchie e per istinto, indietreggiò di qualche passo quando la porta si aprì.

-Chi cazzo è!?- Tuonò l'uomo che, come una furia, era uscito a rispondere.

Nami lo fissò titubante e dovette ricredersi su quello che fino a mesi prima o anni, aveva pensato su di lui.

Alto più di due metri, naso storto e un espressione truce sul volto, Eustass Kidd possedeva ancora quella bellezza selvaggia.

I capelli rosso fuoco cadevano sulle sue spalle e la linea delle sue labbra, era dura e senza alcuna traccia di rossetto.

Una comoda camicia lasciata aperta sul davanti e dei pantaloni da tuta, riunivano il suo vestiario in quel preciso momento.

-Eustass Kidd?-Domandò per precauzione stringendo i manici della borsa. L'uomo in risposta, annuì.

-E tu chi sei?- Si appoggiò con una mano allo stipite della porta e la osservò attentamente. Nami aveva scelto di andare a trovarlo subito dopo il lavoro e ancora, possedeva il suo completo da segretaria. Maledisse mentalmente Zoro per quella scelta di vestiario: Tacchi alti, gonna stretta fin sopra le ginocchia, calze di seta con autoreggenti, giacca, ma niente camicia. Una fascia nera le strizzava il seno, mettendo in risalto il generoso decoltè. Dall'espressione sul volto del rosso però, anche lui, esattamente come Zoro, apprezzava quella vista.

-Nami Cocoyashi-Rivelò il suo nome cercando di abbassarsi la gonna.- Ti ricordi di me?-Domandò accennando ad un sorriso.

Immediatamente la testa di Kidd, venne colta da un illuminazione. In risposta dunque, annuì in modo percettibile e con il busto, si avvicinò al suo volto.

-Come potrei dimenticarlo?-Le afferrò una ciocca di capelli-Dopotutto la prima volta di una ragazza non si scorda mai no?-


Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***



Capitolo 24


Non voleva essere ricordata solo per quello.

Avevano passato tanti bei momenti insieme quando lei era stupida cheerleader e gli sbavava dietro.

Ricordava il cinema, quei baci dati contro l'armadietto allo scoccare delle lezioni e sopratutto, quando lui l'andava a prendere a casa. La loro prima volta era stata indiscussamente selvaggia e primitiva. Rozza ed eccitante.

Entrambi ne erano rimasti soddisfatti e lui, forse un po' troppo.

Nami abbassò il volto, una leggera sfumatura di imbarazzo a colorarle le guance.

-Disturbo?-Domandò per precauzione. Doveva procedere per gradi con lui. Doveva chiedergli quel dannato favore e non svelarsi troppo.

-Cosa sei venuta a fare qua?-Sospirò il rosso incuriosito da quella inusuale visita. Non si vedevano da più di dieci anni.

-Ho...-Cercò le parole adatte.-Ho bisogno del tuo aiuto- Lenta, si passò la lingua sulle labbra secche, tanto desiderosa al momento di un bel bicchiere d'acqua.

-Aiuto?-Ripetè Kidd sempre vicino a lei. Nami annuì lasciandosi andare in un profondo respiro.

-Aiuto-Confermò alzando i luminosi e seducenti occhi verso di lui. Più la osservava Eustass e più trovava quella vecchia conoscenza attraente. Lasciò andare la sua ciocca e gli voltò le spalle, entrando nuovamente nel suo appartamento.

-Seguimi-Le disse tenendole aperta la porta. Un po' titubante, Nami si costrinse ad entrare guardandosi attorno per precauzione. Kidd aveva fatto soldi e il suo appartamento ne era la prova. Tutto sembrava estremamente costoso ma molto spartano. Aveva uno stile essenziale, rude quasi, adatto per l'appunto ad un uomo.

Sobbalzò non appena si ritrovò l'uomo alle sue spalle.

-Di cosa hai bisogno?-Le mormorò piegandosi con la schiena, verso di lei. Posò entrambe le mani sulle sue spalle e il bacino contro il suo sedere. Nami iniziò a sudare freddo.

-Io ho...-Si mosse infastidita-Bisogno di un favore-

-Un favore...-Ripetè lento contro il suo orecchio. Strabuzzò gli occhi Nami non appena sentì in modo indistinto, l'enorme erezione premerle contro.

-Eustass!- Lo chiamò cercando di farlo tornare in se, ma inutilmente. In un attimo, si ritrovò presa per i fianchi e con la schiena contro la parete; la bocca di quel grosso idiota contro la sua a cercarla insistentemente.

Si ritrovò a pensare che davanti ad un uomo, fuori dall'orario lavorativo, non si sarebbe mai più presentata in uniforme. Con entrambe le mani, afferrò i suoi capelli ribelli cercando di staccarsi da lui.

-Kidd-Provò nuovamente a protestare ma le parole che le arrivarono in bocca, la convinsero ad agire.

-Mmm...-Le sussurrò-So io come aiutarti, tranquilla.- Impossibilitata ad utilizzare le gambe che quell'idiota teneva divaricare e a contatto con le sue parti basse, l'unica arma micidiale che possedeva, erano le mani. Con il pollice e l'indice, gli afferrò il naso e iniziò a torcerglielo.

-AHIA!-Urlò in risposta sbarrando gli occhi-Che minchia fai!?-

Se lo conosceva abbastanza bene, sapeva che quello, era il suo punto debole.

Quel naso storto, se l'era procurato in una delle sue tante partite e non era mai tornato apposto.

-Non sono qua per una scopata!-L'avvertì continuando a strizzarlo.

-Vuoi una cosa seria?-Le domandò inarcando le sopracciglia-Scordatelo!- Nami roteò in alto gli occhi.

-Sono qua per un favore!-Urlò- Devi farmi da accompagnatore ad un ballo!- Quelle parole ebbero l'effetto sperato. Aveva smesso di premere contro di lei la dura erezione e adesso, la fissava come se si fosse trovato tra le braccia un orribile alieno.

-Cosa!?- Lenta, lasciò andare il suo naso e iniziò a scalciare con le gambe, protestando per essere rimessa a terra.

-Accompagnatore ad un ballo!-Tirò fuori il biglietto d'invito.-La mia azienda festeggia il compleanno del mio capo. Per non fare brutte figure, ho inventato che tu, eri il mio ragazzo!- Si tirò giù la gonna ormai sgualcita.

-Io?-La fissò continuando a mangiarsela con gli occhi-Che centro io!?-

-Sei il primo che mi sia venuto in mente ok?-Si difese abilmente-Inoltre non sapevo che poi ti avrebbero invitato!- Si avvicinò al comodo divano e si mise a gambe conserte.-Devi venirci!- Terminò.

-Puoi scordartelo!- Gettò il biglietto dietro di se. Nami imprecò sonoramente.

-Ho detto che ci verrai e sono disposta...-Chiuse gli occhi per la frase che avrebbe detto-...A pagarti!-

-E chissene frega rossa!- Sbottò lui sedendosi di fronte a lei.-Dammi un valido motivo per il quale io debba farti questo favore!- Nami si scroccò mentalmente le nocche.

-Ricordi il compito in classe?- Cominciò con un sorriso.-Quello di fisica...-Cercò di farglielo tornare in testa.

-E allora?-Si mise a braccia conserte.

-Te l'ho completamente passato io!-

-Ripeto-Tuonò poggiando le gambe sopra al tavolino dinnanzi a se-E allora?- Nami sospirò.

-Saresti stato bocciato!-

-Non è un pretesto per costringermi a quella cazzo di festa-Bene, allora doveva essere più convincente e ammorbidirlo.

-Ricordi quando l'abbiamo fatto sulla cattedra?- Un sorriso delineò le labbra di Kidd. Evidentemente se le ricordava-O quando l'abbiamo fatto negli spogliatoi?-Si alzò in piedi.

-E nello sgabuzzino-Continuò lui per lei-E sugli spalti...-

-Si-Si mise a sedere accanto a lui.-Mi devi quindi la tua presenza per averti concesso degli orgasmo da urlo.- Terminò fissandosi poi le unghie.

-E cazzo!-La fissò male- Non ti devo proprio niente!-

-Vorresti dire che non ti sono piaciuti?-Si finse indispettita.

-No- Grugnì lui-Erano fantastici-Nami annuì condividendo.

-Allora fallo per me-Si sporse verso di lui mostrando palesemente la scollatura. L'occhio del rosso infatti cadde contro le sue due morbide collinette. -Eustass...-Mormorò il suo nome in tono delizioso.-Fallo...- Imprecante, Kidd chiude gli occhi.

-Mi pagherai-L'avvisò mettendosi a braccia conserte.

-Umh...- Sospirò lei affranta.

-E verrò...-Mugugnò alzando il volto-Se e solo se...- Nami si preparò-Se mi bacerai come hai fatto quella volta al Drums...-



Era giovane e con la mente, persa solo per lui. Amava quel deficiente e insieme si divertivano.

Adorava farlo tribolare e vederlo rosso dalla rabbia. Godeva nel vederlo perdere il controllo.

-COSA!?-Strabuzzò gli occhi Nami ritirandosi indietro. No. Quello non l'avrebbe fatto.

-Baciami in quella maniera e verrò con te a quella cazzo di festa.- L'afferrò per un polso costringendola ad avvicinarsi e a non scappare.-Vuoi solo questo da me, no?-

Maledisse se stessa e sopratutto, lui.

-Che non esca-L'avvisò minacciosa.-Da questa stanza!-

-Lo prometto-Si portò una mano al cuore.

-Eustass-L'avvisò puntando un dito contro di lui-Sono seria!-

-Te lo giuro tesoro- Ghignò divertito.-Ok?- Nami annuì. Si alzò in piedi e si posizionò a sedere tra le sue gambe. Odiava ancor di più quella dannata divisa adesso.

-Certo che ti sei fatto proprio un bel sedere-L'elogiò lui posando entrambe le mani sul suo fondoschiena.

-Stai dicendo che è grosso!?-Tuonò inviperita.

-Naa-Glielo palpò-è ancora un po' scarno, ma adatto alle mani di un uomo.- L'avvicinò con forza contro di se. Nami respirò affannosamente: aveva il petto premuto contro il suo e tra poco, ne era sicura, le sarebbe schizzato fuori dalla fascia, le sue parti basse, nuovamente premevano contro il suo bacino. Ingoiò a vuoto e con entrambe le mani, afferrò il volto di Kidd.

-Ricordi cosa mi avevi detto?- Nami ringhiò sonoramente. Ricordava ogni singolo momento.-Dimmelo allora.-

-Eustass...- Borbottò imbarazzata e con gli occhi ridotte a due fessure.-Ado...-Tossicchiò imbarazzata dalla sua stessa stupidità-Adoro baciarti...-Il rosso sogghignò soddisfatto-Perchè amo il tuo sapore...- Imprecò sonoramente-Niente di più patetico...!- Una sculacciata la rimproverò.

-Continua forza!- Con forza, scese sul suo volto baciando quella sua stupida bocca larga e sporca dalle più sentite parolacce. Era stata una stupida da ragazza, ma doveva ammetterlo con se stessa: Eustass possedeva ancora il solito buon sapore.



Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25


Ansimò ad alta voce non appena sentì il suo membro avanzare lentamente dentro di se.

Adorava quando, con la sua mole massiccia, la copriva con il suo corpo in un abbraccio. Le sue labbra erano così morbide e così deliziose che non riusciva proprio a farne a meno. Non appena cominciò a muoversi aumentando la velocità delle spinte, si aggrappò alla sua ampia schiena.

Si avvicinò al suo orecchio per ansimargli contro; era una cosa che adorava. Voleva sentirla gemere contro di se, per il gusto di sapere che quello che provava, quei gemiti deliziosi che produceva, erano opera sua.

Solo ed esclusivamente sua.

Le sciolse il perfetto chignon dalla nuca e i suoi capelli color del tramonto si sparpagliarono casuali sul cuscino. Le deliziose guanciotte, erano diventare rosse, dando al suo aspetto quel tocco sensuale ed erotico.

I suoi seni erano grandi e gonfi, stretti in quella divisa che ogni volta che la vedeva, gli faceva venire voglia di spogliarla.

Apprezzò il fatto che fosse bagnata, garantendo una penetrazione più piacevole.

Era sempre pronta per lui e mai, negava la loro unione.

Entrambi erano dipendenti l'uno dall'altro. Con una spinta violenta, la sentì invocare il suo nome e malandrino, si leccò le labbra dalla soddisfazione.

Le sbottonò il doppio petto e con i denti, abbassò la fascia che conteneva le sue deliziose curve. Non appena esplosero fuori, si chinò a baciarli e a mordicchiarli i capezzoli, sentendoli sulla lingua duri e bisognosi delle sue attenzioni.

-Zoro-Urlò il suo nome afferrandolo per la cravatta. Il verde sorrise nel vederla così persa nel suo piacere.

-Zoro? Sei una maleducata-Le bisbigliò all'orecchio frenando i movimenti del bacino-Per te, sono Roronoa, il tuo capo...-Sghignazzò-Sei una brava segretaria Cocoyashi?-Le domandò muovendo il membro in circolo dentro le sue pareti. Nami si inarcò violentemente con la schiena dinnanzi a quel piacere.

-Lo sono...-Ansimò afferrando il colletto della sua camicia.

-Allora dove sono quei pronostici che ti avevo chiesto?-Iniziò a sfilare la virilità da lei dispettoso.

-Sulla mia...-Prese fiato-Sulla mia scrivania...-Spalancò gli occhi Nami, non appena Zoro la penetrò con decisione, rimanendo nuovamente fermo dentro di lei.

-Non c'erano...-Posò entrambe le mani ai lati del suo volto.-Perchè non c'erano?-Nami ridacchiò sonoramente. Amava scherzare così con lui.

-Forse...ero troppo impegnata con lei...-Suppose.

-Impegnata?-Ripetè le sue parole cercando di rimanere serio.

-Impegnata si-Lo fissò malandrina-Troppo impegnata a soddisfarla, capo-

-Umh-Scese verso il suo volto sfiorando il naso con il suo-E secondo lei, mi sta soddisfando a dovere?- Un ghigno si dipinse sulle labbra di Nami. Ne era certa, Zoro era sempre pienamente soddisfatto.

-Non lo so...-Si finse innocente-Sta a lei giudicare-

-Giudichiamo allora-L'esortò riprendendo a spingere dentro di lei. I gemiti si fusero assieme, dando vita ad una sinfonia sincera e armoniosa.

Appena giunsero al limite, entrambi si aggrapparono al compagno; il piacere divenuto troppo intenso.

-Si-Ringhiò Zoro continuando a liberarsi-Mi soddisfa...-

-Non avevo dubbi-Sospirò Nami stringendo la presa sulle anche.-Sono assunta?- Zoro ridacchiò.

-Penso proprio di si...-La portò contro di se sdraiandosi su un lato. Non appena la sua erezione perse vigore, si sfilò lentamente da lei. Lesto, si tolse il preservativo e lo gettò nel cestino accanto al letto.

Da quando avevano ripreso a farlo, ogni volta, Zoro usava precauzioni.

Aveva una scatola immensa di preservativi e nel giro di una settimana, la confezione era stata visibilmente intaccata.

-Com'è-Le iniziò a domandare posandole una mano sul fianco.-Com'è che non vorrei far altro se non questo?- Nami ridacchiò, nascondendo il volto contro il suo petto.

-Dovevi fare il pornodivo allora-Gli baciò il petto, scostando i lembi della camicia lasciata aperta.

-Mi ci vedevi?-Le alzò il volto.-Roronoa Zoro, l'uomo insaziabile-

-Che idiota che sei!-Lo prese in giro-Ah! Ma guarda!-Sbuffò alzando una gamba-Mi si è sfilata una calza!- Zoro osservò il paio di collant e le accarezzò con i polpastrelli lo strappo.

-Adoravo queste calze-Sospirò portando una mano sotto la sua gonnella.-Perchè quando ti chinavi, ti si vedeva tutto qua...-

-Che porco che sei!-Scherzò picchiettandogli la mano.

-Sei tu che fai cadere le cose...-Le morse giocoso e vendicativo il naso.

-Per provocarti!-Si difese abilmente la rossa, montando sopra il suo petto.-Solo per provocarti!-

-Ci riesci senza alcun dubbio ragazzina-La prese in giro afferrandole le mani. Il suono di un telefono, fece fermare entrambi. Si fissarono l'un l'altro e si sporsero verso il cellulare. Zoro imprecò ad alta voce: era Tashigi.

-Cosa vorrà?- Si domandò, pronto a risponderle. Nami però, lo precedette. Rimase in silenzio e la fissò spaventato. Erano l'una di notte! Che aveva in mente?

-Pronto?-Rispose al telefono lasciandolo in apnea.

-Zoro?No aspetta...Nami?-Domandò Tashigi incredula nel sentire la segretaria. Nami sorrise doddisfatta.

-Tashigi?-Borbottò incredula.-Ma che?-Si finse preoccupata e dopo, scoppiò in una risata.-Oddio!-Iniziò a ridere-Non posso crederci! Roronoa ha preso il mio telefono.- Zoro sorrise compiaciuto. In quel modo, si era risparmiato una rottura colossale.

-Capisco-Ridacchiò la mora-Sono cose che capitano-Sospirò-Immagino che ti abbia disturbato...-

-Eh?-Mormorò Nami cercando di scendere dal petto di Zoro-Ma no!-La rassicurò-Non preoccuparti ero solo...AH!-Urlò spaventata non appena, si ritrovò nuovamente supina contro il materasso.

-Tutto bene Nami?-Si sentì domandare. Scoccò un occhiataccia a Zoro e riprese a parlare con lei.

-Si-Confermò-Tutto bene è solo...-Si fermò non appena, notò Zoro prepararsi. Scosse il volto inutilmente, per poi, imprecare ad alta voce.

-Nami?-

-Un attimo!-La pregò per poi, coprire il telefono.-Sei scemo!?-

-è divertente...-La sfidò lui indirizzando il membro verso la sua apertura. Nemmeno il tempo di ribattere che lesto, l'aveva penetrata.

-Ahh...-Urlò Nami contorcendosi, stringendo tra le mani la cornetta.

-Nami, stai bene!?-Aprì gli occhi nel sentire la voce di Tashigi. Avvicinò il telefono al volto e cercò di parlare.

-è...è tutto ok!-Sussurrò tra una spinta e l'altra-è solo...il mio ragazzo-Gracchiò spostando lo sguardo a Zoro-Non sa cosa significhi...aspettare!-

-Capisco-Le diede corda-Gli uomini sono così frettolosi!-Commentò.

-è così...AHH!-Ansimò ad alta voce-Così...ahh!-

-Emh...-La mora, imbarazzata, non sapeva che cosa fare.-Nami, mi dispiace averti disturbato...grazie mille!-

-Oh figurati-La liquidò cercando di salutarla-A presto allo...ahh!-Gemette ad alta voce-Ahh...-Chiuse gli occhi aggrappandosi alle lenzuola non appena Zoro, la sollevò per i fianchi aumentando la penetrazione-Ahh...Kidd-Ansimò il nome del rosso-Oh si così...-Lanciò un occhiata a Zoro che al solo sentirla pronunciare un altro nome, si infuriò.-A presto Tashigi-Mise giù e si mise a braccia conserte. Sospirò, pronta per la litigata.

-Era necessario pronunciare il nome di quell'uomo?-Brontolò spalancandole maggiormente le gambe.

-Si-Confermò fiera lei-Putroppo era necessario-Cacciò fuori la lingua.-Così alla festa, avrà la conferma che Kidd, è il mio ragazzo e non farà domande, se mai ne avrà su te e me!-Gli puntò contro un dito-Inoltre ti ho risparmiato di sentire la sua mielosa e insopportabile voce- Zoro sospirò sonoramente alzando gli occhi al cielo.

-Va bene, ma non mi è piaciuto!-Si avvicinò con il bacino facendola aggrappare maggiormente alle lenzuola.-Non mi è piaciuto che hai urlato il nome di un altro-Con un movimento, raggiunse il suo centro facendola ansimare e contorcere dal piacere.-Dì il mio nome-La sfidò dandole delle lievi spinte.

-Ahh...-Ansimò lei non riuscendo più a connettere il cervello.

-Il mio nome!-Le urlò piegandosi e prendendola tra le braccia. Finalmente, dopo varie spinte, sentì la parola che voleva.

-Zoro...-

-Esatto piccola-


Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26


-Non mi va-Borbottò Zoro sistemandosi la camicia.-Non mi va proprio-Ripetè più convinto.

-Non fare il bambino-Lo riprese Nami aiutandolo ad agganciarsi i gemelli ai polsi.

Con quel vestiario, Zoro era perfetto: molto simile al look da ufficio, ma più sciolto.

Vestiva colori scuri e una camicia bianca di seta.

Non era uno smoking, sarebbe stato troppo elegante e certamente, anche se la festa era la sua, non voleva attirare l'attenzione più del dovuto.

-Dovrei esserne contento-Sospirò dandole ragione-Ma non ci riesco-Chinò il capo.-Qualcosa non andrà...Tashigi non può aver organizzato qualcosa senza un preciso scopo dietro-Mise a nudo i suoi dubbi e Nami, non potè fare a meno di concordare.

Tashigi era stata viscida mesi prima, annunciando, appena ereditata l'azienda del padre, il fidanzamento con Zoro.

A che scopo poi?

Aumentare la sua immagine?

Riportare in auge l'azienda?

Se, cosa che in effetti, entrambi ipotizzavano, la notizia aveva fatto scalpore e le vendite erano salite a beneficio di entrambi.

Smoker, suo complice invece, non aveva assimilato nessun profitto.

Crocodile, stessa cosa.

Che cosa si nascondeva allora dietro quella riunione?

-Ho paura-Ammise Nami posando le braccia su quelle di Zoro.-Ho il terrore che presto o tardi, qualcosa vada storto.-

-è quello che penso anche io-La rassicurò alzandole il volto.-Mi vien difficile credere che quell'adunata avvenuta al locale, fosse solo per quella riunione avvenuta mesi fa.-Si fermò-Crocodile voleva comprarci, ma Tashigi cosa avrebbe guadagnato?-Si portò una mano tra i capelli.-Smoker è solamente in attesa.- Nami si morsicchiò il labbro inferiore, anche lei, con le rotelle del cervello in funzione.

-Non sappiamo cosa abbiano in mente-

-Ho il sentore che questa sera, si avrà la risposta-Confermò le sue parole Zoro. Mi suona difficile credere che Tashigi, dopo la visita e la telefonata, abbia voluto solo parlarmi.-

-Sai cosa voleva?-Zoro scosse il volto dispiaciuto.

-No, ha smesso di provare a rintracciarmi-

-Capisco- Si distanziò da lui e tornò con un pacchettino.-Non è molto, lo ammetto...-Glielo posò tra le mani-Ma ho un capo parecchio esigente e riesce a tenermi occupata anche nel tempo libero.-Abbozzò un sorriso fissando il suo bel volto.-Auguri di buon compleanno-

Zoro rimase a bocca aperta. Da quando si erano riuniti, aveva sempre tenuto Nami con se. Il tempo libero in effetti, lo passavano assieme. Come aveva fatto a fargli un regalo tenendolo nascosto a lui, era un mistero. Con un ghigno, tolse il fine nastro color oro e scartò con entusiasmo, la carta blu cobalto. Fissò quasi incantato i due regali. Alzò il volto verso il suo l'attirò a se.

-Ugh-Mormorò Nami senza fiato.-Piano-

-è favoloso-Le sussurrò all'orecchio baciandola tra i capelli.-Voglio indossarli-

-Adesso?-Domandò divertita dal suo entusiasmo.

-Si ora!-Le confermò gettando la carta sul tavolino del salotto.

-Va bene-Alzò le spalle e afferrò la cravatta che il verde teneva in mano. Era di color nero, finemente lavorata e pratica. Si alzò sulle punte e con un gesto veloce, gliela legò attorno al collo. Con maestria, compose il nodo e dopo, lo allentò per farlo respirare.

-Vai a vederti-Gli consigliò sistemandogli il colletto. Correndo verso il grande specchio in camera, Zoro sghignazzò. Gli piaceva.

Aveva un aria da boss, da adulto e da uomo potente. Con Nami accanto si sentiva in effetti, il re del mondo.

-Gli orecchini adesso- Si avvicinò al vetro e indossò i tre pendenti. Nami doveva essere stata una brava osservatrice. Quando era giovane, si era fatto i pircing all'orecchio e sua madre, lo aveva rimproverato ritenendolo oltraggioso e rozzo.

Non aveva mai potuto portare orecchini o altro.

Quelli, erano i primi che indossava e la cosa, lo faceva sentire elettrizzato.

-Ti piacciono?-Domandò affiancandolo e osservandolo dallo specchio. Zoro sorrise, felice come un bimbo.

-Li adoro-L'afferrò per i fianchi facendola volteggiare.-Ti ringrazio- Non appena la depositò a terra, si chinò a baciarla profondamente. Le mordicchiò le labbra rosse e piene, accarezzandole sapientemente i fianchi. Il vestito che indossava, rosso petardo, le conferiva un aria frizzante. I capelli, che per tutto il pomeriggio aveva tentato di acconciare, erano acconciati in deliziosi boccoli che fuoriuscivano dall'acconciatura.

Se avesse potuto, Zoro avrebbe mandato al diavolo la festa e l'avrebbe tenuta con se per tutta la sera.

Purtroppo però, conciata in quel modo delizioso solo per lui, avrebbe dovuto cederla ad un altro uomo. Eustass Kidd, sarebbe passato a prenderla alle sette in punto. Gettò un occhiata veloce al rolex e imprecò ad alta voce. Cinque minuti e sarebbe sparita.

-Mi piaci vestita così-Si complimentò dedicandosi ad ammirare la sua figura.

-Sul serio?-Domandò felice nel sentire, per la prima volta, un commento sul suo abbigliamento.

-Si-Annuì-Si intona proprio a te-

-Grazie Zoro-Annuì contenta. Il suono di un telefono cellulare, fece sobbalzare entrambi. Nami lasciò la presa e sospirante, si diresse verso la fonte del rumore.

Non appena afferrò il cellulare in mano, il nome di Kidd, comparve.

Dentro di se, sperò che la festa, sarebbe trascorsa senza intoppi, sopratutto da parte del rosso.

Si, si preoccupava da morire che, da come aveva letto su internet, il ragazzo potesse avere un comportamento brusco e che la situazione degenerasse.

-Pronto?-Rispose attivando il vivavoce.

-Non ricordo quale numero mi hai detto- La voce di Kidd, alterata per la frustrazione, le giunse all'orecchio come una frustrata. Non avrebbe dovuto aspettare la festa per vedere il suo lato peggiore: quello che al momento presentava, era una breve anteprima di cosa effettivamente, si sarebbe trovata.-Era il 36 o quel cazzo di 45a ?- Lanciò uno sguardo veloce e Zoro e si avvicinò.

-Abito al 24-Urlò in modo da farsi sentire-24 Kidd!-Ripetè in modo che il rosso, potesse ricordarlo.

-Non urlare come una gallina!-Percepì dal telefono il rombo del motore-Cazzo di traffico!-

-Scendo giù, così mi vedi ok?-Riattaccò senza sentire la sua risposta.-Devo andare-Avvisò il suo capo.

-Ho capito-Annuì con il volto.-Ma se quel pezzo di merda ti mette le mani addosso, io mi incazzo e lo attacco alla parete.-Nami sudò freddo ricordandosi il modo in cui, aveva convinto Kidd. Zoro sapeva essere molto possessivo...meglio tenere la bocca chiusa.

-Non mi farà niente- Lo rassicurò alzandosi sulle punte, scoccandogli un bacio veloce.

-Lo spero per lui-Borbottò lasciandola andare.



Tra tutte le macchine che Kidd poteva utilizzare quella sera per venirla a prendere, aveva scelto una super car. E non una super car qualsiasi...un alfa romeo.

Non sapeva esattamente Nami se l'avesse scelta apposta o era una delle tante che, quel fine settimana, aveva intenzione di guidare.

Sta di fatto che, oltre ad essere estremamente comoda ed elegante, era anche strepitosamente veloce. L'unica pecca, oltre al traffico immenso di quella sera, era il colore.

Un lucidissimo, sfavillante, attirante color rosso.

Lui era rosso di capelli e per fortuna, si era vestito di nero, lei però, era completamente vestita di rosso.

Non voleva essere al centro dell'attenzione. Era solo la segretaria dopo tutto.

-Kidd!?-Urlò cercando di far breccia nella musica a tutto volume. Lui non l'ascoltò, troppo preso a muovere le labbra. Sicuramente, pensò Nami, per snocciolare qualche imprecazione.

-Kidd!-Gridò dandogli al contempo, un pugno contro la spalla. Attirata la sua attenzione, abbassò il volume.

-Cosa vuoi?-Le domandò rozzo alzando in alto un sopracciglio.

-Ti ricordi il luogo?- Non appena l'osservò rimanere di sasso, comprese che no, non se lo ricordava.

-Abbassa questa merda di musica!-Spense del tutto la radio-E ascolta la mia voce pezzo di cretino!-

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27


Contare mentalmente fino a dieci, poteva essere d'aiuto.

Lo dicevano tutti: i terapisti, gli amici, i proverbi, i cartoni animati...

Davvero, poteva sortire un grande effetto, ma quella sera, non era proprio di nessuna utilità. Miracolosamente, Kidd era riuscito ad orientarsi e a puntare la sua super car all'indirizzo che con cura, calma e gentilezza, gli aveva rilasciato.

Era incavolata Nami, non tanto con lui, ma con il mondo intero.

Era una festa e ok, lo poteva comprendere. C'erano un sacco di persone, dalle più sconosciute, a quelle più gettonate.

Ma lei, era la segretaria di Zoro.

Non una tizia qualunque.

La sua segretaria nonché amante segreta.

Perchè doveva parcheggiare lontano kilometri, quando per diritto, le rispettava un dannatissimo posto macchina.

-Mi dispiace signorina-Le aveva risposto un uomo con un pizzetto e dei riccioli assurdi-Il suo posto macchina è occupato dalla signora Domino, ricca donna d'affari nel centro di Impel Down...-Un sorriso cordiale e al contempo sfacciato, si dipinse sul suo volto-Lei capisce vero?-

-No-Urlò in macchina mettendosi a braccia conserte-Non capisco!-Borbottò ad occhi chiusi.

-Stai parlando da sola?-Le domandò Eustass che, preso a cercare un posto libero, poco le stava dando considerazione.

-Sto solo dicendo-Si alterò digrignando i denti-Che quel cazzo di posto macchina, era il mio!-Si puntò con forza un dito al petto-Mio!-

-Ma tu non sei nessuno-La prese in giro svoltando per una strada.

-Io non sono nessuno!?-Tuonò ripetendo la sua frase.-Sono la segretaria di Roronoa!- Quella rivelazione, le costò cara.

Venne sbalzata in avanti e grazie alle cinture di sicurezza, evitò di scontrarsi con il vetro.

-EUSTASS!-Urlò il suo nome a pieni polmoni mentre la macchina, si spegneva. A quanto pare, il rosso non ne sapeva niente...

-Sei la sua segretaria!?-Gridò ad alta voce fissandola sconvolto.

-Si!-Cercò di tornare composta a sedere.-Sono la sua segretaria!- Si cacciò dietro un orecchio una ciocca ribelle-Cosa credevi!?-

-Che diavolo ne so che credevo!-Riprese, dopo i vari strombazzamenti dalle macchine dietro di loro, a guidare con calma.

-Non te lo eri immaginato?-Inarcò curiosa le sopracciglia.

-Beh-Schioccò la lingua contro il palato-Non mi sono immaginato niente quando ti ho visto con quella divisa addosso...- Nami arrossì per quella considerazione. Sapeva cosa si era immaginato il suo cervello bacato e, ovviamente, non ne era interessata a sentirlo.

-Lo immaginavo-Sospirò-Sono la sua segretaria-Riprese a raccontare-Lavoro a stretto contatto con lui e ...-Cercò di trovare altre informazioni-Diremo che noi, stiamo insieme da anni-

-Da anni?-Ripetè Kidd per nulla impressionato. Nami sbuffò sonoramente.

-Cosa non va!?-

-Io non sono per le relazioni fisse!-Le scoccò un occhiataccia-Diciamo che siamo impegnati in una relazione molto corporea...-

-Ah fanculo!-Si morsicchiò nervosa il labbro inferiore.-Ho detto a quell'oca di Tashigi che sei il mio ragazzo!-Scosse il volto-Pensa quello che vuoi, ma lei crede che tu lo sia!-Si imbarazzò per un piccolo particolare che magicamente, le era piombato in mente. E non c'erano scuse che tenevano! Andava detto, non poteva certo tralasciare quell'importante informazione.-E...e noi, qualche giorno fa, quando ci ha chiamato...-Inspirò a fondo cercando di rilassarsi sul sedile.-Stavamo facendo sesso-

-Cosa!?-

-Io e te!-Continuò imperterrita, chiudendo gli occhi-All'una di notte.-

-Uao-Commentò svoltando e strabuzzando gli occhi per la sorpresa: finalmente un buco libero.

-Lei ci ha chiamato, perchè cercava il cellulare di Roronoa- Si slacciò le cinture non appena, Kidd parcheggiò il veicolo.-E ci ha interrotto.-

-E perchè...-La prese per un polso avvicinandola al suo volto-...stavamo facendo sesso?-Non appena la sentì grugnire, sorrise maggiormente.

-Perchè stavo facendo sesso!-Spiegò.

-Ah...-Annuì lui spegnendo i motori-E con chi?-

-Ma con Rorono...-Immediatamente, Nami si portò le mani alla bocca per frenare quelle parole, che malandrine, le erano scappate fuori.

Fissò terrorizzata Kidd e l'osservò sorridere.

Non era un sorriso normale o amichevole, era più un sorriso malvagio di chi la sa lunga.

-Eri a fare sesso con il tuo capo!?-Domandò mollandole il polso e uscendo dalla macchina.

-Shh!-Alzò le mani in alto per farlo tacere.

-Avanti, rispondimi!-Nami piagnucolò ad alta voce e infine, si avvicinò a lui.

-Si, ok?-Bisbigliò a bassa voce-Abbiamo una relazione...-

-Sembra la trama di un film porno!-Rise in modo sguaiato.

-KIDD!-Lo picchiò ad un braccio-Reggerai il mio gioco?-Lo fissò supplichevole e con gli occhi lucidi. In risposta, il ragazzo contrasse, per nulla impressionato, le fini sopracciglia.

-Dammi una ragione per non sputtanarti davanti a tutti!-Come aveva appunto pensato quella sera, cercò di contare fino a dieci. Arrivò circa al numero tre, quando decise di lasciar perdere e artigliarlo per la camicia.

-Se lo fai sei un gran figlio di puttana!-

-Te lo meriti!-Le urlò mettendosi a braccia conserte-Mi hai mollato!-

-Avevi scritto sui bagni della scuola la nostra prima volta!-Gridò rossa dall'imbarazzo.-è stato umiliante!-

-Era lusinghiera come cosa!-La corresse.

-Per te magari!-Abbassò il volto.-Lo faresti sul serio!?-Domandò in sussurro-Saresti così bastardo?-

-Lo sono sempre stato no?-Le fece presente scansandosi da lei.

-Kidd!-Lo afferrò per una mano costringendolo a rimanere immobile.-Ti prego...-

Tutto il suo mondo, la sua carriera, il suo segreto, il suo amore e la sua vita, erano nelle mani del rosso.

Forse, esattamente come aveva detto Zoro, non era stata una buona idea metterlo in mezzo.

-Baciami-Le ordinò fissandola severo in volto. Nami sospirò. I baci non erano una buona idea, ma per mantenere il segreto, lo avrebbe fatto. Si alzò sulle punte, cercando di arrivare al suo volto e con entrambe le mani, si aggrappò alla sua camicia.

-Non qua-L'allontanò prendendole il braccio.-Alla festa!-

-Alla cosa!?-Ripetè piena di orrore.-No!-

-Allora lo dirò a quella cozza...come hai detto che si chiama?-Iniziò a camminare trascinandola con se, dietro.

-A-avanti!-Balbettò Nami, cercando di stare al suo passo. Ma che razza di deficiente! Non vedeva che aveva i tacchi?-Non fare l'idiota! Se anche lo facessimo, cosa ci ricaveresti!?-

-Intanto, ci ricavo tutti i baci che in questi anni, mi hai negato-Nami si fermò bruscamente al suono di quelle parole.-Inoltre, per te, sarà un grandioso specchietto per le allodole-Alzò fiero il volto.-La tua copertura terrà no?-

-Eustass...-Cercò di parlare.

-Forse Roronoa sarà geloso da morire, ma hey! Mica può venirmi a prendere e urlami in faccia di non baciarti!-La fissò deciso-Che figura ci ricaverebbe?!-

-Eustass!-Gridò il suo nome interrompendo i suoi pensieri. Finalmente, aveva chiaro il suo comportamento. Tutto.

L'aver accettato d'accompagnarla, quel bacio come richiesta nel suo appartamento...

-Sei ancora innamorato di me...-Non era domanda, ma una considerazione. Nel sentirla però, Kidd grugnì allontanandosi da lei.

-Perchè dovrei essere ancora innamorato di una stronza come te?!-Si fece da parte camminando lungo il marciapiede.

Nami annuì assottigliando gli occhi, capendo appieno finalmente, il suo punto di vista.

Nonostante gli anni trascorsi, Eustass era ancora innamorato di lei.

Non poteva negarlo ed era facile da comprendere, capire che in quel momento, stava mentendo ad entrambi.

Tutte le volte che era con lei, i suoi occhi splendevano di una luce nuova. A differenza della paura che la gente provava standogli accanto, lei, con quel suo sguardo puntato addosso, Nami si sentiva amata e protetta.

Ma era trascorso troppo tempo e quella fiamma che teneva vivo il loro rapporto, si era spenta anni fa.

Afferrandosi gli angoli della gonna e cercando di farsi coraggio, iniziò a correre, tentato, come negli gli anni precedenti, di stare al suo passo.


Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***



Capitolo 28


Per tutto il tempo, Eustass, come Nami aveva immaginato, non spiccicò parola.

Quando nella Hall le venne chiesto il nome e l'invito, gli addetti storsero il naso alla vista di Kidd.

Era un uomo che non passava certo inosservato con i suoi due metri di altezza e i lineamenti duri e marcati. I capelli rosso fuoco inoltre, non lo aiutavano di certo a mantenere un basso profilo.

-Ecco qua-Nami, con un sorriso in volto, consegnò il biglietto che Tashigi le aveva consegnato.

L'addetto, un uomo alto e pelato, controllò la lunga lista di persone presenti alla festa. Lanciò un occhiata al biglietto che le aveva dato e con un sonoro sbuffo, glielo consegnò indietro.

-Ho detto: biglietto-Ripetè le parole che poco prima, aveva espresso ad entrambi.

Nami fissò con un cipiglio corrucciato il pezzo di carta. La stava prendendo in giro?

-Sono Nami Cocoyashi-Sospirò sonoramente.-Sono la segretaria di Roronoa! Tashigi mi ha personalmente dato questo invito!-Spiegò cercando di mantenere una certa calma.

-Mi spiace-Si sentì rispondere-Quello non è un invito-Indicò poi con una penna la lunga lista-Inoltre non risulta tra le persone invitate-Nami sbarrò gli occhi per quella rivelazione.

Non era stata invitata!? E allora perchè le aveva dato quel biglietto?

-Come sarebbe a dire?-Domandò Kidd avvicinandosi all'uomo e sovrastandolo.

-Le sto dicendo quello che vedo-Con un sospiro, indicò nuovamente la lista.-Il nome della signorina e il suo, non risultato tra le persone invitate.-

-Ci deve essere un errore-Sbraitò mostrando i denti.-è stata invitata e lavora qua!-

-Mi dispiace-Nuovamente, si scusò e controllò una terza volta i nomi-Sul serio, non è presente nessuna Cocoyashi e nessun Eustass Kidd...- Al suono di quelle conferme, Nami chiuse gli occhi. Afferrò il braccio di Kidd e lo spinse verso l'uscita.

-Cosa fai!?-Le domandò ancora irritato.

-Andiamo via-Annunciò conducendolo verso le porte.

-COSA!?-Urlò strattonando con forza il braccio.-Perchè me ne dovrei andare!?-Volse lo sguardo verso l'uomo pelato che, con un enorme sorriso, faceva passare gli altri invitati.

-Perchè non siamo sulla lista!-Con dolore, Nami si morse il labbro inferiore, troppo incavolata con l'autrice di quella burla.-Andiamocene- Quella maledetta di Tashigi...l'aveva presa in giro.

Con grandi passi, si diresse verso le porte scorrevoli e rimase imbambolata quando notò una lussuosa limousine nera.

Non appena questa si fermò davanti all'entrata, trattenne il fiato. Come aveva immaginato, osservò Zoro che con enorme eleganza, scendeva dal veicolo.

Dietro di lui però, ecco sbucare Tashigi.

-è quella Tashigi?-Le domandò Kidd affiancandola e trascinandola da un lato. Nami annuì.

-Si-

-è proprio una cessa-Commentò per poi, iniziare a scendere assieme a lei, i pochi gradini.

La folla, composta da invitati e giornalisti, si precipitarono sulla coppia del secolo, ricoprendo entrambi di attenzioni.

Non era nemmeno sicura che Zoro l'avesse vista in quella calca incredibile.

Oh merda... Delle grosse lacrime iniziarono a scenderle dal volto. Si sentiva tanto Cenerentola in quel momento. Più che delusa, era arrabbiata. Molto arrabbiata! La cosa peggiore di tutte però, era che non poteva ribattere o andarle contro. Scese i gradini, diretta alla macchina, quando si sentì tirare nuovamente il braccio. Si voltò, già in collera con il suo cavaliere.

-Eustass finiscila!- Tuonò, per poi, sgranare gli occhi: non era lui.

-Dove stai andando?- Rimase sbigottita nel vedere Zoro. Con coraggio, si era fatto strada tra la folla attirando però, l'attenzione di quest'ultima. Con un gesto veloce, Nami si asciugò gli occhi sbavandosi il trucco.

-Via-Spiegò fissandolo dispiaciuta.-A quanto pare, non abbiamo un invito.-

Al suono di quelle parole, Zoro imprecò ad alta voce. Si voltò all'indietro e indirizzò un occhiataccia alla sua compagna.

-Odio già questa merda-Borbottò a denti stretti-Come faccio a superare la serata se non ci sei tu?-Quella frase la sorprese. Non per il suo significato, ma per il modo con cui aveva pronunciato la frase. Era un suono abbastanza alto e chiunque, vicino a loro, avrebbe potuto sentirli.

-Vieni-L'afferrò per il polso facendosi largo tra la folla. Nami sgranò gli occhi e nella calca, afferrò Kidd per una mano, trascinandoselo dietro.

-Zoro...-Lo chiamò, preoccupata per l'immagine che poteva dare. Fregandosene e lasciandosi indietro Tashigi, si avvicinò all'uomo nella hall per urlargli tutta la sua rabbia.

-Signor Roronoa!-Scattò sugli attenti non appena lo vide. Avvicinò Nami a se e la indicò.

-Nami Cocoyashi- Urlò il nome della sua segretaria-Perchè non compare sulla lista!?- Nel più completo panico, l'uomo non sapeva che cosa rispondergli.

-Tashigi!-Chiamò la donna dietro di loro che sbuffando, stava già tentando di raggiungerlo.

-Cosa?-Domandò incrociando le braccia sotto ai seni non appena gli fu vicina.

-Nami non compare- Lasciò la presa su di lei, per avvicinarsi a quella serpe-Eppure era stata invitata...- In risposta, Tashigi si strinse nelle spalle.

-Una dimenticanza?-Cercò una scusa non troppo convinta delle sue parole.

-Vaffanculo!-La superò andando verso l'ascensore.-Andiamo-Fece un cenno a Nami e a Kidd di seguirlo. Con un enorme sospiro e una sonora imprecazione, i due seguirono Zoro all'interno del piccolo ascensore.

-Vuoi lasciarmi qui?-Sbraitò la mora rimanendo qualche metro più indietro.-Non oserai!-Tuonò avvicinandosi alle porte.

-Vuoi vedere?-Con forza, Zoro premette il tasto del cinquantesimo piano, luogo adibito, alla festa.

Prima che le porte si chiusero, udirono distintamente le imprecazioni della donna.



-Quella stronza-Digrignò i denti Zoro, nel sapere quale altro piano stupido quella donna si era inventata. Non poteva essere arrivata a tanto...-Tutto bene?-Domandò avvicinandosi a Nami non appena la vide contorcersi.

-Umh...-Gli rispose con un mugolio piegandosi su se stessa.

Kidd, preoccupato quanto Zoro nel vederla così, le posò una mano sulla schiena.

-Hey, è tutto passato adesso-La rassicurò.

-La...-Cercò di parlare reggendosi a Zoro.-La pancia...-Bisbigliò iniziando ad ansimare.

-Calmati Nami-Zoro si mise davanti a lei.-Va tutto bene...- Con dolore, Nami cercò di annuire ma qualcosa, non andava.

Non si era mai sentita così prima e non avrebbe iniziato a star male adesso per una delusione.

Quando le porte dell'ascensore si aprirono, vennero investiti dalla musica a tutto volume e dalle luci stroboscopiche. Il cinquantesimo piano, era il punto mensa della ditta, ma in quel momento, niente sembrava simile alla precedente e spoglia stanza.

-Ce la fai a camminare?-Le domandò Kidd lasciandola suo malgrado, a Zoro.

-Si-Con difficoltà, Nami prese grossi respiri.

-Là-Indicò un divanetto-Sediamoci per adesso-Con una mano appoggiata alla vita, la condusse verso quel piccolo ristoro.

Gli invitati, non appena si resero conto che Roronoa era arrivato, iniziarono ad applaudire. Un grande fascio di luce proveniente dai riflettori, si concentrò su di lui ottenendo un effetto sicuramente opposto da quello sperato.

-Oh merda-Imprecò nuovamente. -Aria!-Urlò alla coppia a sedere che immediatamente, si tolse liberando il posto. Quando il fondoschiena di Nami toccò quella morbidezza, il dolore sembrò aumentare. Stava per implorarlo di aiutarla, quando venne interrotta.

-Zoro!-Una voce in fondo alla sala, attirò l'attenzione dei tre. Tashigi avanzò come una furia, diretta verso di loro e a giudicare dal suo volto, per niente contenta del trattamento che aveva ricevuto.

-Non adesso!-Cercò di liquidarla concentrandosi su Nami.

-Ah no?-Sbottò inviperita-eppure questo sembra il momento adatto!-Con perfidia, si guardò attorno e appena notò l'oggetto dei propri desideri, l'afferrò per aver maggior visibilità.

-Buona sera signori e signore!-Parlò al microfono in modo che tutti, la potessero sentire.-Siamo qui riuniti oggi, per festeggiare il compleanno del nostro leader-Indicò teatralmente Zoro- Ventinove anni, dico bene?- Più propenso a pensare a Nami, il festeggiato le grugnì in risposta.

-Ebbene, grazie ai media, avete tutti potuto leggere della notizia del nostro fidanzamento...-In molti tra il pubblico, applaudirono contenti-Ma oggi, non siamo solo qui per festeggiare un compleanno...-Al sentire quelle parole, Zoro si alzò in piedi preoccupato, iniziando a temere e a comprendere, forse troppo tardi, i suoi piani.

-Tashigi...?-


-.-.-.-


Chiedo perdono per il ritardo nell'aggiornare, ma la settimana passata, non sono stata molto bene.

Inoltre ieri e sabato, ho avuto nel mio paesino, una specie di fiera del fumetto ( molto diludente) che mi ha tenuta impegnata.

Ne approfitto con queste note, per ringraziare chiunque segua questa fan fiction.

Grazie mille a chi recensisce, a chi legge, a chi inserisce la fic tra i preferiti e altro!

Grazie davvero ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29


Con un terribile presentimento, Zoro si avvicinò cauto alla donna. La squadrava, fissandola con circospezione, cercando di comprendere il suo maledetto gioco. Portò una mano a coprire il microfono e le andò vicino, in modo che solo tra di loro le parole potessero comprendersi.

-Che diavolo hai in mente?-Bisbigliò Zoro socchiudendo gli occhi. Tashigi, sorriso sulle labbra, si strinse teatralmente nelle spalle.

-Annunciare il nostro matrimonio-Rispose con fare ovvio spostando lo sguardo ai presenti.-Per quale motivo ho organizzato questa festa sennò?-

-Sei tutta matta-Si trattenne con difficoltà nell'offenderla maggiormente. Strinse la mano sul microfono e iniziò a comprendere il suo piano.

Matrimonio. Cessazione del contratto.

-La chiesa è già stata fissata sai?-Gli bisbigliò accarezzandogli il volto.

-Brutta...-

-Azzardati adesso a tradirmi...e tutto verrà a tuo sfavore.-Lo minacciò allargando l'ampio sorriso.

Come aveva immaginato, il piano di quella strega era di sposarlo e condividere i beni.

A differenza del precedente contratto, se adesso si dimostrava infedele, lei otteneva tutto. Lei sapeva dunque...sapeva di Nami...

-Perciò, tu e la tua segretaria, dovrete dirvi addio...- Esasperato dalle sue parole, l'afferrò per il vestito lasciando esterrefatti tutti i presenti.

-Smoker è qua...posso sputtanarti senza problemi-La informò avvicinando il volto al suo.

-E allora? Cosa faresti? Erediteresti la mia azienda che, guarda caso, sta andando in bancarotta.-Tashigi schioccò la lingua contro il palato-E se io invece ti scopro, mi prendo la tua azienda...-Ridacchiò-Se ti sposo e faccio saltare fuori il tuo segreto, io me la prendo ugualmente...-Si avvicinò al suo orecchio con un espressione soddisfatta.

-Hai perso Zoro- Al suono di quelle parole, Zoro mollò la presa. Si allontanò da lei con un espressione grave in volto. Il sangue gli ribolliva, troppo la voglia di prenderla a pugni e che andasse al diavolo l'immagine che poteva dare.

-Arhh...-Nel captare quel lamento familiare, riportò l'attenzione a Nami. Sarebbe stato così disastroso ereditare la sua azienda? Sarebbe riuscito ad uscirne intatto? Forse ci avrebbe rimesso molti soldi, ma l'immagine che avrebbe dato di se, non sarebbe stata più la stessa.

Tashigi aveva pienamente ragione...aveva perso.

A strapparlo dai suoi pensieri però, la vibrazione del cellulare segnalò una chiamata.

Fissò il display quasi stupito: era di suo padre.

Alzò il volto e lo individuò a pochi metri di distanza accanto a Shanks. Lanciò un occhiata veloce a Tashigi che senza il suo consenso aveva ripreso a parlare e con una corsa, si avvicinò a Mihawk.

-Zoro-Lo salutò Shanks alzando una mano. Almeno lui sembrava felice di vederlo...

-Non è il momento-Spostò lo sguardo sull'uomo accanto a se.-Allora?-Domandò quasi disperato.

-Tutto risolto-Gli sorrise posando una mano sulla sua spalla.-Abbiamo trovato la soluzione...-Sentire quelle poche parole, lo fecero riavere. Scosse il volto più volte e sbattè incessantemente le ciglia. Non stava scherzando vero?

-Dici sul serio?-Che idiota, la voce gli tremava... Chiuse gli occhi sentendo finalmente, dopo gli anni trascorsi, il peso sulle spalle diminuire fino a svanire. Non poteva crederci...

-Si-Si slanciò e sotto gli occhi perplessi di Shanks, abbracciò il figlio-Adesso sei libero.-

Con un certo imbarazzo Zoro, ricambiò la stretta. Quella era la prima volta che suo padre l'abbracciava così apertamente.

-Adesso devo andare però- Si staccò da lui non accennando a spegnere quel ghigno luminoso sul volto.-Tua madre mi sta aspettando-

-Sua cosa?-Mormorò perplesso Shanks inarcando le sopracciglia.-Mihawk ma che dici?! Non puoi farti la madre del tuo capo!-Sbottò imbarazzato.

-Beh, tecnicamente posso se la sposo e attesto che Zoro, è mio figlio...-Entrambi gli uomini spalancarono gli occhi, chi per la notizia, chi per aver compreso la scappatoia. -Vieni con me rosso-L'afferrò per il braccio-Ho bisogno di un testimone.-


-Io e Zoro, la prossima settimana, ci sposeremo!-Quella notizia lasciò tutti i presenti a bocca aperta. Nami sopratutto. Non poteva credere alla perfidia di quella donna.

Con dolore, si strinse le mani attorno al ventre iniziando quasi a lacrimare. Strinse forte gli occhi e cercò di contenere i mugolii.

-Nami-Kidd si chinò davanti a lei.-Non stai bene...-La informò-hai una faccia da schifo...-

-Sempre...-Cercò di replicare-Il solito...rozzo-

-Ed è per questo che, vi invitiamo tutti, dal primo all'ultimo a venirci a trovare-Continuò Tashigi sotto il suono degli applausi.

Dov'era finito Zoro?

Si guardò attorno, ma niente” Che fosse scappato? Scacciò immediatamente quel pensiero stupido.

-Kidd...-Afferrò la sua camicia-Hai un qualcosa per...il dolore?-In risposta, lui sollevò eloquente un sopracciglio.

-Ti sembro un medico?! Non penso proprio!-Nami sbuffò sonoramente e cercò suo malgrado, di alzarsi in piedi.-Non ho comunque medicine-La informò aiutandola ad alzarsi. Una leggera nausea la fece traballare.

-Mi sembra logico dirlo...- Kidd abbasso il volto, trovandosi davanti la mora che, ancora microfono alla mano, continuava a parlare.-Tu non sei invitata...- Fissò con disprezzo Nami rivelando finalmente, l'occhiata odiosa che per mesi, aveva conservato in segreto.

Velocemente, Nami si portò una mano alle labbra.

-Per colpa tua, ho rischiato di perdere tutto...-Chiuse il microfono riducendo la conversazione a loro due.-Ma adesso, Zoro e la sua azienda, saranno finalmente mia.-Un risolinò passò per la sua gola, svelando a Kidd e a Nami la sua vera cattiveria.

-Io...-Mugolò traballando e chiudendo gli occhi.

-Tu cosa?-Alzò superba un sopracciglio avvicinandosi-Parla avanti!-

-Io...-Con dolore, Nami spalancò la bocca liberando finalmente lo stomaco.



La scena che gli si presentò davanti aveva dell'incredibile.

Non tanto per Nami che aveva compreso, non stava bene, ma per Tashigi.

Il suo abito color lavanda era diventato color marroncino...

Cercò di trattenere una risata, ma senza successo. Gli vennero quasi le lacrime agli occhi dal troppo ridere e Kidd, a pochi metri da lui, lo imitò.

-Passatemi un microfono-Ordinò Zoro alzando una mano, cercando di ricomporsi.-Bene-Si avvicinò al gruppetto che quella sera, era diventato lo spettacolo della testa.

-Mi dispiace informarvi che...-Diede una rapida occhiata ai presenti-Non ci sarà nessun matrimonio.- Un brusio generale si elevò dalla sala. Tashigi lo fissò in cagnesco, ancora intontita da quel vomito che aveva addosso.

-Che spettacolo disgustoso...-Commentò sghignazzando e porgendo un fazzoletto a Nami-Ma il marrone ti si addice...- Ridacchiò di gusto-Il mio fidanzamento con Tashigi è rotto!- Proclamò sentendosi finalmente libero.

Nami, Kidd e Tashigi rimasero basiti.

-COSA!?-Urlò la mora stupefatta.-Sei scemo o cosa?!-Zoro scosse con noncuranza le spalle.

-Ho sopportato questa vipera per circa sette anni-La indicò disgustato-Uno stupido contratto mi legava a lei e adesso...per mio grande sollievo, non è più valido.- Abbandonò il microfono e con eleganza, prese Nami in braccio lasciando il pubblico a bocca spalancata.

-Me ne vado da questa festa di merda- Nami imbarazzata, si coprì il volto.-Ma voi divertitevi-Girò i tacchi e felice, si avviò verso l'uscita.

-Non puoi!-Si sentì urlare da dietro mentre Kidd, sbuffante, premeva il bottone dell'ascensore.-Non puoi farlo!-Gridò stringendo i pugni mentre Smoker, che fino a quel momento era stato in disparte, emergeva fuori cercando di portarla via.-Sei un maledetto bastardo!-Urlò a pieni polmoni causando solo altre risate da parte del pubblico.

-Starnazza quanto vuoi-La rimbeccò Zoro entrando dentro l'ascensore-Adesso non ti sento più-.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Capitolo 30


Una luce abbagliante colse i tre impreparati non appena le porte dell'ascensore si aprirono.

Riducendo gli occhi a due fessure, Zoro esaminò bene la situazione.

Le luci sparivano e tornavano, un suono rumoroso di voci di sottofondo e grida, gli perforarono le orecchie.

Scosse il volto infastidito, cercando però di riacquistare la vista.

Non aveva idea di come avessero fatto a trovarlo, ma quella calca, era conosciuta con il nome di “giornalisti”. Forse si aspettavano uno scoop o le classiche quattro righe da rivista di pettegolezzo.

Era molto probabile che qualche infiltrato alla festa, avesse fatto la spia.

Avanzando i primi passi, non ebbe nemmeno il tempo di respirare, che venne bombardato di domande.

-è vero che lei e la signorina Tashigi avete litigato?-Domandò uno sbracciandosi.

-Signor Roronoa, cosa ne sarà dell'azienda!?-Chiese una donna.

-Roronoa! La donna che tiene in braccio è la sua segretaria?-

-Ha forse tradito Tashigi in precedenza!?-

Tante, troppe domande, molte alle quali non voleva dare importanza ed altre che, oh, se ne avesse avuto il tempo, avrebbe risposto con piacere.

Nessuno di loro però, sarebbe uscito da lì senza una risposta per il proprio quotidiano.

Fermando la sua avanzata, Zoro sogghignò apertamente.

Abbassò lo sguardo per fissare Nami; il volto, distrutto dal dolore e dalla fatica.

-Non mi devo più nascondere-Si avvicinò al suo viso attirando così, la sua attenzione.

-è davvero tutto risolto?-Domandò abbozzando un sorriso e stringendo la sua cravatta. Zoro annuì felice, unendo finalmente le labbra a quelle di lei. Un ovazione plateale partì dai giornalisti che immediatamente, iniziarono a scattare foto.

Sarebbero finiti in prima pagina?

Probabilmente si.

Avrebbero dovuto vergognarsi?

Ovviamente no.

Con dolcezza, pose fine al bacio e le sorrise rassicurante.

-Si-Confermò la sua precedente domanda-Tutto risolto-Alzò il volto verso Eustass che in imbarazzato e offeso, aveva cercato di guardare altrove.

-Hai una macchina?- Kidd increspò le labbra per quella domanda stupida.

-Certo che ce l'ho-Zoro annuì soddisfatto.

-Vai a prenderla, abbiamo un posto da visitare...-




-Le mie più sincere congratulazioni-Mormorò un infermiera non appena, uscì dalla sala in cui Nami era stata fatta precedentemente accomodare.

Kidd e Zoro si alzarono in piedi, avvicinandosi alla donna. Aveva un altezza considerevole e degli strani bigodini, anch'essi enormi in testa.

-Sta bene Nami?-Domandò Zoro ingoiando a fatica. Doveva essere veramente uno spettacolo in quel momento: sudore, tremore e tanta, tantissima paura.

-Adesso sta bene- Gli strizzò l'occhio-Le abbiamo somministrato alcune pastiglie, ma si riprenderà.-Si passò fiera una mano sotto al mento.-Piuttosto-Fissò i due uomini-Chi è il padre del bambino?-

Sia Kidd che Zoro sgranarono gli occhi.

Il rosso aprì la bocca senza riuscire a proferir parola mentre l'altro, rimase pietrificato.

-Pa...padre!?-Sillabò Zoro con estrema difficoltà.

-Brutto...-Una voce profonda e gutturale uscì dalle labbra di Eustass- STRONZO!-Gli afferrò i lembi del colletto e iniziò a strattonarlo.-CHE TU SIA MALEDETTO!-Urlò lasciando esterrefatta l'infermiera che tempestivamente, ebbe il buon senso di scansarsi non appena piantò Zoro contro il muro.

-A-aspetta!-Cercò di farlo ragionare.

-Mi hai portato via...-Mormorò a denti stretti-...mi hai portato via Nami...-Serrò forte gli occhi in preda alla rabbia.

Eppure aveva sperato...aveva scommesso con se stesso che forse, avrebbe potuto fargli cambiare idea su quel tipo...

Li riaprì e sussultò per la scena che gli si presentò davanti: Zoro era rimasto al suo posto, immobile, fermo, gli occhi fissi nei suoi. Il suo sguardo non era ostile, era fiero e deciso.

-Che cazzo hai da fissarmi così!?-Tuonò storcendo le labbra, non lasciandosi intimidire.

-Mi prenderò cura di lei-Dichiarò facendolo bloccare. Non poteva credere alle sue parole. Dischiuse le labbra ma nuovamente, rimase stupito da quell'uomo. -La farò felice.-

-Stronzate...-Mugugnò alzando un pugno, pronto a colpirlo.

-Cercherò di essere un uomo degno di lei-Continuò non accennando a togliersi dalla sua presa.-Nel caso mancassi al mio impegno...hai l'obbligo e il dovere di farmela pagare- Un sorriso strafottente delineò le sue labbra.-Che ne dici?-

In silenzio, il rosso soppesò le sue parole. Poteva credere a quell'uomo? All'uomo che Nami aveva scelto come suo compagno? Abbassò il pugno e digrignò i denti frustrato.

-Azzardati a farla soffrire...-Lo minacciò avvicinandosi al suo volto-E te la farò pagare...- Zoro accettò con un cenno del volto. Rimase in silenzio quando la presa su di lui venne meno e tornò con i piedi a terra.

-Grazie Eustass...-L'osservò voltargli le spalle e incamminarsi verso l'uscita dell'ospedale.


Non appena Nami aprì gli occhi, le paure più profonde per quella situazione, scaturirono fuori.

Impaurita sul da farsi, si portò una mano al ventre. L'immagine di Zoro le balenò nella mente e con timore, iniziò a farsi una serie di domande senza risposta: Cosa poteva dirgli? Come avrebbe reagito? Cosa avrebbe pensato di lei? L'avrebbe riconosciuto come suo? L'avrebbe abbandonata? Dio, era troppo preoccupata...

Con stanchezza, chiuse gli occhi cercando di cacciare dalla propria mente, tutte quelle tremende domande.

Aveva una fottuta paura di Zoro.

Aveva visto tanti film dove il classico uomo d'affari, abbandonava la donna di cui era innamorato, al proprio destino. La carriera prima di tutto...

Sospirò più e più volte, cercando di calmare i nervi che quella sera, erano partiti per chissà quale località.

Era successo tutto troppo in fretta: la festa, Tashigi, il contratto rotto, ancora Tashigi...

Strinse le labbra ripensando a quella serpe.

Le aveva tirato un bel colpo mancino, ma quel vomito sul vestito, se lo era meritato. Non era nel suo stile certo e se fosse stata in forma, l'avrebbe gettata a terra e riempita di mazzate.

Ci mancava soltanto la classica piscinetta col fango e la lotta sarebbe stata epica.

Con uno sforzo, si portò le coperte sopra al volto stanco. Sentiva la testa pesarle e lo stomaco in subbuglio.

Come era stata stupida...come aveva fatto a dimenticarsi di quella visita...e le sue cose!?

Si morse il labbro inferiore e cercò di mantenere il controllo. Da quello che le aveva detto l'infermiera, prima di svenire, era al terzo mese di gravidanza.

Si portò una mano al volto coprendosi gli occhi.

Oggi era il compleanno di Zoro, un regalo più...più...indesiderato forse, non poteva farglielo. La festa era andata uno schifo e adesso quello.

-Cosa stai facendo?- Una voce la fece sobbalzare. Alzò gli occhi, liberandosi dal lenzuolo e sbiancò alla vista di Zoro, comodamente seduto accanto a lei.

Da quanto era lì?!

-N-niente!-Scattò a sedere, il tempo di avere un altra fitta e tornare supina. Con un enorme groppo in gola, fissò l'uomo accanto a se.

-Stai meglio?- Non era certo una domanda facile quella. Per certi versi si, per altri, decisamente il contrario.

-Non lo so...-Ammise Nami non smettendo di fissarlo. Con fare quasi tremante, afferrò la sua mano che subito, venne stretta in una morsa calda e rassicurante.

-Va tutto bene Nami- Le regalò un sorriso scegliendo di sedersi accanto a lei sul letto. Le lacrime iniziarono a premere per uscire fuori e senza più forze, le lasciò correre.

Il trucco si sciolse, dandole così un aria afflitta e impaurita. Con prontezza, Zoro estrasse un fazzoletto e l'aiutò a struccarsi, asciugandole le lacrime.

-Non devi avere paura...-Le sussurrò tenendole fermo il volto e infondendole qualche lieve carezza.

Con coraggio Nami, decise di rivelare la sua paura più grande. Tutto, sarebbe finito o iniziato per mano di Zoro e della sua volontà.

-Sono incinta...-


-.-.-.-.-.-.


Vogliate scusarmi.

Oggi avevo in programma di fare un doppio capitolo, ma a quanto pare, non ci sono riuscita.

L'happy end si avrà domani! ( SI SPERA, se non avrò impegni!)

Mi dispiace moltissimo non essere riuscita a concludere in serata, ma ho chiesto uno sforzo troppo grande per la mia concentrazione ( i miei tengono la tv a tutto volume e rompono ogni ora).

Per cui, cari lettori, pazientate! ^^





Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***



Capitolo 31


-Sono incinta...-

Mai parole furono più terribili di quelle. Abbassò il volto di scatto e serrò forte gli occhi, pronta al colpo di grazia. Era stata stupida e la colpa per quella sconsideratezza, era solo sua.

Con uno guizzo, lasciò la sua mano e con entrambe, si coprì il volto nuovamente rigato di lacrime.

Non voleva piangere, ma dannazione, aveva paura.

Paura che lui l'abbandonasse. Paura che adesso che finalmente era libero da quello stupido contratto, la lasciasse per intraprendere una vita libera e felice.

Tirò su col naso e affondò ancor di più nel mani nel viso.

Non voleva vederlo mentre le diceva: “Addio”. Non lo avrebbe sopportato...così come era stata dura stare lontano da quei sentimenti nei due mesi precedenti. Senza che se ne accorgesse, erano spuntati fuori ricchi di nuovi significati.

Con orecchio teso, lo sentì sospirare pesantemente per poi, afferrarla delicatamente per un braccio. Con energia, le prese il volto, in modo che potessero trovarsi faccia a faccia.

Nami si sconvolse nel vederlo calmo e assorto nei suoi pensieri, ma sembrava che avesse preso una decisione.

Ingoiando il rospo e respirando affannosamente, cercò di trovare nuovamente la voce.

-Parlami Zoro...- A quella richiesta, lui sbuffò attirandola contro il suo petto.

Sgranò gli occhi Nami nel sentire il suo corpo così caldo e forte contro il proprio.

-Cosa vuoi che ti dica?-Le circondò con entrambe le braccia le spalle.-Lo so...- Trattenne il fiato per quella nuova scoperta. Lo sapeva?-Me l'ha detto l'infermiera...-

-A-allora?-Non osò scansarsi dal suo duro petto, quello era un riparo che aveva imparato a conoscere e ad amare.

-Allora cosa?-Domandò abbassando il volto verso il suo.

-Cosa...-Dio, come era difficile.-C-cosa hai deciso... di fare?- Uno scappellotto le arrivò senza preavviso sulla fronte. Alzò gli occhi verso Zoro e si spaventò nel vederlo serio.

-Stai cercando di farmi incavolare per caso?-Tuonò furibondo afferrandole il mento. Odiava non essere ricambiato nello sguardo. Considerava un gesto debole abbassarlo o distoglierlo.

-E perchè non sei felice?-Continuò lasciandola di stucco.

Felice? Doveva essere felice?

-Ma...-Cercò di parlare con scarsi risultai.

-Lo voglio Nami-Con decisione, posò il palmo aperto contro il suo ventre.-Lo voglio davvero.- Al suono di quelle parole, il cuore di Nami scoppiò. Sentiva il dolore e l'oppressione svanire, lasciando il posto ad una deliziosa sensazione di leggerezza e beatitudine.

-Dici sul serio?-Mormorò con un filo di voce stentando ancora a crederci.

-Ti ho mai mentito?-Ridacchiò accarezzandole il ventre.-Non mi pare...- Beh, questo era vero.

Con un sorriso che le nasceva direttamente dal cuore, si slanciò su di lui abbracciandolo. Gli circondò con forza le spalle e posò il volto contro il suo collo. Sentì l'abbraccio venire ricambiato dopo qualche secondo e i singhiozzi, si fecero di nuovo sentire.

-Mi hai reso felice Nami...-Le sussurrò all'orecchio Zoro con un sorriso sul volto.-Grazie-




-Non posso uscire di casa!-Con un colpo secco, Zoro chiuse la porta dell'appartamento e imprecò sonoramente prendendo poi a calci il portaombrelli nell'ingresso.

A sentirlo inveire, Nami si affacciò dalla cucina con un enorme gocciolone dietro la testa.

-Sei scemo?-Lo offese riprendendo la sua mansione.-Io te l'avevo detto.-

-Odio i “te l'avevo detto”-Sbraitò togliendosi le scarpe e raggiungendola in cucina. Afferrò una sedia e si lasciò cadere a sedere su di essa.-è assurdo...-Sbuffò cacciandosi una mano sulla fronte.

-Hai fatto tutto tu-L'informò legando con uno spago, la carne per il pranzo.

-Non ho fatto niente!-Picchiò sonoramente una mano contro il tavolo, ancora incavolato per quella situazione: erano tre giorni che erano chiusi in casa.

I giornalisti avevano fatto viaggiare ad una velocità incredibile, la notizia dello scioglimento del fidanzamento con Tashigi.

Grazie a suo padre e all'avvocato, erano riusciti a spiegare grosso modo, l'intera faccenda.

Mihawk aveva annunciato pubblicamente che Zoro, era stato riconosciuto, dopo il matrimonio con Hancock, suo figlio. Qualunque legame avesse avuto con Doflamingo, con quell'unione tutto era svanito, contratto incluso. Il pelliccione però, non aveva protestato e anzi, era sembrato parecchio divertito dall'intera situazione.

Ogni rivista, ogni quotidiano e telegiornale, non parlava d'altro.

Inoltre, come ben Zoro aveva sperato, quel bacio che aveva dato a Nami davanti a tutti, aveva fatto il giro del mondo.

Forse per quel bacio...si, la colpa era sua.

-Che bugiardo-Lo riprese Nami sistemando quel fagottino in un tegame ricolmo di patate. Accese il forno e infine, attese che si scaldasse.-Sei tu che hai gonfiato tutto quanto...-

-Le cose quando si fanno-Si alzò in piedi dirigendosi al frigorifero-Si fanno per bene!-Afferrò una bottiglia di birra e la stappò per poi, berne un sorso.

-Oh certo-Si tolse i guanti-E il filmato di me che vomito addosso a Tashigi?-Sospirò avvicinandosi a lui.-Sul you tube ha fatto più di un milione di visualizzazioni!- Zoro sorrise malandrino. Anche lui, di nascosto, era andato a vederlo e la soddisfazione che aveva provato, era stata incredibile.

Tashigi per rimediare a quel casino, aveva attuato un matrimonio riparatore con Smoker. I debiti di quella cretina adesso, erano anche i suoi.

Inoltre, Crocodile l'aveva chiamata in causa per degli affari che, al contrario di quello sperato da lei, non erano andati in porto. Ecco svelato quella discussione al bar...

-Mi stai ascoltando?-Tuonò Nami con le mani piantate sui fianchi. Zoro scosse il volto e si allentò il nodo alla cravatta.

-Emh...si certo-Annuì passandole un braccio dietro la schiena.

-Certo-Sospirò agitando una mano-Stavo dicendo che in un insulso programma alla tv, stanno facendo supposizioni sul sesso del bambino-Quella notizia lo lasciò esterrefatto. Era incredibile quanto la gente non sapesse tenere a freno la lingua.

-Che dicono?-Domandò comunque poggiando la bottiglietta sul ripiano in marmo.

-Umh...dicono che sarà maschio-Si strinse nelle spalle.

-Maschio?-Ci pensò su alzando gli occhi al cielo. Effettivamente, un maschio non gli sarebbe dispiaciuto.

-Tu cosa preferisci?-Se doveva essere sincero, avrebbe preferito una femmina.

Aveva il debole per le guanciotte rosee e le ciglia lunga che avevano le bambine appena nate. Inoltre, avrebbe sicuramente ereditato la bellezza della madre.

-Femmina-

-Oh-Ridacchiò civettuosa alzandosi sulle punte dei piedi.-Femmina eh?-Ridacchiò.

-Che male c'è?- Inarcò burbero le sopracciglia.

-Niente-Sorrise posando entrambe le mani sul suo petto-è che la volevo anche io...- Oh...

-Non stai scherzando eh?-

-Sono super seria!-Si strusciò contro di lui.-Almeno non ci sarà un conflitto d'interessi-

-Puoi starne sicura-Ridacchiò contagiato e abbracciandola caloroso. Inspirò a fondo il suo profumo e con passione, le baciò il collo. Sentendo le sue deliziose attenzioni, Nami alzò il volto per incontrare quello di lui. A differenza di quello che poteva sembrare,si diedero un baciò dolce, lento, con il solo scopo di esprimere i sentimenti che entrambi provavano. Erano due idioti colossali, ma erano felici. Un fulmine a ciel sereno, colpì i neuroni di Zoro. Dio...non si erano nemmeno mai detti un “ti amo”.

Zoro forse non ne era il tipo, ma a Nami, sentirlo ogni tanto, le avrebbe fatto piacere.

Con il volto rosso, Zoro si prese coraggio. Doveva dirglielo senza sembrare un idiota. Inspirando a fondo, l'afferrò per le spalle e la fissò convinto negli occhi.

-Eh...-Balbettò cercando le parole adatte. Si ma quali? Non poteva dirglielo semplicemente senza imbellettare la frase.

-Cosa c'è?-Lo fissò perplessa.-Stai male?-

-No ecco è che...-Ci riprovò-Si insomma noi...- Chiuse gli occhi sospirando pesantemente. Dannazione! Era sempre riuscito a conquistare le donne, perchè adesso dire quella stupida frase sembrava così difficile?

-Ecco Nami....io ti...-Il suono del telefono lo costrinse a fermarsi. Con un imprecazione sonora, afferrò il cellulare e accettò la chiamata, senza guardare.

-PRONTO!-Urlò incavolato e intento a fargliela pagare a qualunque essere umano avesse interrotto il suo monologo.

-CHE CAZZO URLI?-Tuonò la voce al telefono-VENGO Lì E TI SPACCO LA FACCIA CAZZONE!-Tutta la grinta che aveva avuto pochi minuti prima sparì, riducendo gli occhi a due fessure.

Ormai poteva riconoscere quella voce ovunque...Kidd.

-C-cosa vuoi?-Mormorò cercando di non farsi accorgere da Nami di essere al telefono con lui.

-Come cazzo credi che possa andare avanti se tu, grandissima merda, sei ogni minuto in tv!?- Perchè diavolo se la prendeva con lui? Non era mica il centro reclami!

-Se ti da fastidio, spegnila!-

-I giornali non parlano di altro!-

-è colpa mia!?-Sbraitò stringendo il telefono tra le mani.

-CERTO CHE è COLPA TUA!-Lo sentì sbuffare pesantemente per poi, riprendere il controllo-Ho visto un servizio che vi inquadrava al supermercato-Zoro imprecò mentalmente. Era stato quasi un miracolo quella spesa. Avevano fatto una scorta di cibo considerevole...

-Nami...-Sospirò dolorante Eustass-Aveva un espressione...felice però- Zoro si fermò. Fissò la sua compagna e si accorse solo in quel momento dell'enorme sorriso che teneva sul suo bel faccino.

Era vero...Nami era così felice e radiosa...

-Lo so-Ammise.-Devo lasciarti...-Mormorò spegnendo il telefono e infilandolo frettolosamente in tasca. -Nami-La chiamò riacciuffandola tra le braccia. Con sorpresa,lei lo fissò senza fiatare.

-Ti amo-Le confessò serio e deciso, concentrato e assolutamente sincero.

Nell'udire quella dichiarazione, Nami scoppiò in una sonora risata, alzandosi sulle punte per abbracciarlo forte. Zoro rimase immobile, aspettandosi il contraccambio.

-Che scemo che sei!-

-EH?!-





End







Oso dire un: finalmente è finita!

Non immaginate quanto sia stato difficile per me, portare a termine questa fan fiction. Ho aggiornato a livelli inumani!

Vi avverto che d'ora in poi, non sarò più così “veloce” eh! Tempo al tempo!

Un paio di pallose note, prima di ringraziare tutti!

Questa fan fic, ha significato un po' di cose per me. Sicuramente mi ha tenuto compagnia, mi ha fatto conoscere nuovi lettori e nuove persone.

Ho compreso il grande “affetto” che ad ogni commento, mi avete dato e mi ha reso molto felice. Inoltre questa fan fiction ha interessato anche altri utenti che di Zonami, non ne sono grandi fan.

È STATO FANTASTICO.

Un grazie davvero infinito a tutti.


Parte del merito di questa fic, va a Marco.

Non voglio che lo dimentichiate.

Per chi ne ha lo sbattimento e la voglia, lascio il link di Facebook della “ruolata” che si era attuata.

È completamente diversa per certi versi, ma è originale.

Purtroppo, a differenza della fan fic, non ha una fine.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=340712192693586&set=a.310800989018040.67214.100002644252296&type=3&theater


Un grazie immenso a chi ha commentato questa fan fiction!


Flick _cercasinome_ Kate_fu_panda kiko90 Gipa michiru93 placebogirl Vivian_1992 Roronoa_tes

s NamiZoro Roronoa_tess Alhia metaldolphin NamiPale2001 RollyChwan Aregill

a Akaikounoichi DiNozzo323 La Jiky Zonami84 Shainareth AleRedZoro

lady eva celiane4ever Aluah huntress_of_artemis


A chi ha inserito la fic tra i preferiti:


1 - EliScrittrice89
3 - Ice_179
4 - Isaar91
5 - jess_chan
6 - kiko90
7 - La Jiky
8 - lady_eclisse
9 - lady_mikan
10 - michiru93
11 - MissLoreline
12 - NamiPale2001
13 - RollyChwan
14 - Roronoa_tess
15 - tata824
16 - TheWerewolf
17 - Vivian_1992
18 - _cercasinome_
19 - _Skillet_


Tra le ricordate:


1 - AleRedZoro
2 - arcangela87
3 - Panty GS
4 - TonyTony Chopper
5 - vale_resta


Tra le seguite:


1 - Anime Love
2 - arcangela87
3 - Aregilla
4 - astrea89
5 - Citronella
6 - Elisa8830
7 - Gipa
8 - IseNara
9 - JCMA
10 - Kat98
11 - Kate_fu_panda
12 - KeNoia
13 - kiko90
14 - lady_mikan
15 - Lisana83
16 - Love_Zoro
17 - metaldolphin
18 - michiru93
19 - missnina91
20 - NamiFolle
21 - NamiPale2001
22 - Resha_Stark
23 - RollyChwan
24 - shiva84
25 - silvia the best
26 - TheLadyVampire97
27 - TheLulu96
28 - themina
29 - TonyTony Chopper
30 - TwinElis
31 - yukii96
32 - Zonami84
33 - _cercasinome_



Grazie a tutti i lettori che hanno speso del tempo per leggerla! 1429 letture Solo il primo capitolo! Grazie!


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1884301