Punishment

di Bad Bionda Bana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punishment ***
Capitolo 2: *** Secondo Round ***
Capitolo 3: *** Terzo Round ***



Capitolo 1
*** Punishment ***


Punishment

 

 

Joon era spaesato, non sapeva il perché o come fosse arrivato in quella parte della città, in quel palazzo, in quella stanza, su quella sedia...

Era andato in sala prove con il resto del gruppo, essendo sotto periodo comeback, dovevano dare il massimo e impegnarsi come non mai. Ballarono per quasi tre ore, erano tutti esausti, si accasciarono a terra per la mancanza di forza fisica. Mentre gli altri riuscirono a raccogliere quel poco di energia per alzarsi e tornare al dormitorio, Joon decise di rimanere ancora un po' in sala prove, dicendo che voleva mettere a posto qualche passo che gli veniva difficile, ma come i suoi compagni uscirono, si sdraiò completamente per terra. Il suo respiro era affannato e pesante, lo si poteva quasi sentire da fuori la stanza se solo non fosse stata insonorizzata; il suo corpo, coperto solo che dalle scarpe e dai pantaloni, era completamente sudato. Dopo cinque minuti si assopì inerte sul pavimento.

Quando aprì gli occhi si ritrovò sempre sdraiato, ma su qualcosa di più instabile, cosa che si accorse che era un furgone quando l'autista prese una buca talmente grossa da far quasi saltare Joon. Davanti a lui una ragazza giovane con capelli mossi e castani come gli occhi. La bombardò di domande ma l'unica risposta che ricevette fu "Non sono io il tuo problema, lo sarà la umma", e poi la giovane gli mise un fazzoletto impregnato di uno strano liquido davanti al viso facendo perdere i sensi a Joon.

Quando si risvegliò gli ci vollero un po' di secondi prima di capire che era stato portato in un luogo a lui sconosciuto, nonostante fosse stato bendato con un nastro nero. Cercò di alzarsi da quella sedia, ma come mosse le mani si accorse che aveva i polsi legati l'uno all'altro. Si ribellò per qualche minuto finché non decise di aspettare questa "umma" di cui gli aveva accennato la ragazza sul furgone. Come si materializzò quella parola nella sua mente, sentì la porta aprirsi e richiudersi qualche secondo dopo. Poteva sentire i passi di una persona che stava avanzando verso di lui. Joon non era spaventato, ma decise comunque di non emettere nemmeno una parola per non rischiare che la sua posizione diventi ancora più sfavorevole. Quando i passi si fermarono dietro di lui, poté sentire un contatto con l'altra persona, la quale aveva cominciato ad accarezzarlo con la punta delle dita partendo dalle spalle fino al petto, e in quel momento si ricordò di essere ancora senza maglia. Le mani tornarono piano piano su, e Joon pensò che magari questa umma era solo una semplice ma pazza fan che lo aveva rapito per il puro gusto di averlo tutto per se, senza però fargli del male. Ciò non era giusto, ma neanche sbagliato. Infatti la ragazza si portò difronte a lui, e con delicatezza si sedette sulle sue gambe come stesse montando su un cavallo. Le mani tornarono sulle spalle di Joon, ma questa volta, invece di scendere verso il petto, scesero percorrendo a pieno la linea dei fianchi del ragazzo, provocandogli dei piccoli brividi. Brividi che non erano nulla in confronto a ciò che avrebbe provato nel momento in cui la ragazza poggiò le sue labbra sul suo collo. Questa "umma" era avida della sua pelle, non si staccò nemmeno per riprendere aria e cominciò a lasciargli dei piccoli segni rossastri su tutto il collo e anche sulla clavicola, e mordendo la sua pelle di tanto in tanto. Le labbra della ragazza si staccarono, ma non la sua lingua, la quale percorse dalla clavicola il collo, la mandibola per arrivare alle labbra di Joon. Sapeva già che al ragazzo non dispiacevano tutte quelle attenzioni, lo capì dal respiro che accelerava di secondo in secondo, ma soprattutto capì che tutto ciò stava piacendo ad una sua parte in particolare, la quale si stava svegliando pian piano facendo eccitare ancora di più la ragazza. Quando arrivò alla bocca di Joon, iniziò prima leccandogli piano le labbra, quasi lasciandosi desiderare e sentendo il suo respiro a pochi centimetri da lei, per poi unire le loro labbra in un bacio passionale. Il ragazzo stava cominciando a soffrirne di tutto quel piacere, sentendo i pantaloni all'altezza del cavallo più stretti di quel che erano, quindi non lasciò neanche il tempo alla ragazza di divertirsi un po', che schiuse subito la bocca lasciando libera entrata alla lingua di lei. Intanto le mani stavano sempre perlustrando quel corpo mozzafiato spingendosi anche oltre il bordo dei pantaloni ma non oltre l'elastico dei boxer. Doveva essere lei a comandare, non lui di certo, e quel gesto del bacio non le era piaciuto, voleva divertirsi, non poteva decidere lui cosa e quando fare. Il bacino della ragazza cominciò pian piano a muoversi secondo il ritmo dettato dal respiro di lui, e portò le mani con forza, quasi volendolo graffiare nonostante non avesse unghie, verso il collo del ragazzo per poi prendergli i capelli dietro la nuca. Una volta afferrati con decisione tirò la testa di Joon in dietro. -Caro mio, sono io che comando qui, tu devi solo subire. Prova ancora a decidere di testa tua, e vedrai come ti concio.- e la ragazza tornò verso il suo collo completamente scoperto e cominciando a leccarlo e a morderlo sempre con più foga. Il piacere dentro Joon continuava a crescere, come il fastidio dei pantaloni e il ritmo del suo respiro, facendo accelerare così anche il ritmo del bacino della ragazza. Il ragazzo non resistette, e dopo pochi minuti arrivò al culmine. La ragazza capì e con fare da gatta si avvicinò con la bocca all'orecchio di Joon. -Già finito, mi aspettavo un po' più di resistenza da te. Beh, in fondo, questo era solo il primo round. Riposati, perché al secondo, ci sarà il KO finale.- disse lei alzandosi e uscendo da quella stanza ormai surriscaldata lasciando Joon ansimante e bagnato sempre legato e bendato su quella sedia.







Ecco un'altra bella storiellina tranquilla con il nostro caro Lee Joon come protagonista. Spero vi sia piaciuta! 
Tutte le recensioni sono ben accette ^^ Ciao!!!

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Capitolo 2
*** Secondo Round ***


Era ora di divertirsi di nuovo. -Sei pronto caro Joon?- chiese la ragazza aprendo la porta. Si sarebbe aspettata qualsiasi scena, ma non questa. Si rese a malapena conto che la sedia era vuota, che due mani la afferrarono per le spalle per poi sbatterla con la schiena contro il muro.

-Direi che il tuo momento l'hai avuto, ora tocca a me.- disse Joon strappandole letteralmente la maglietta di dosso. Doveva liberare quell'energia ormai incontenibile. Avvicinò le labbra al collo della ragazza, bloccandole le mani all'altezza delle spalle. Riusciva a sentire i canini, anche se poco sporgenti, del ragazzo sulla sua pelle, e non solo quelli. Sembravano essere ritornati al momento topico della situazione precedente. Le uniche differenze erano che questa volta avrebbe comandato lui e che il tiro non avrebbe mancato il bersaglio.

Dopo aver lasciato svariati segni rossi per tutto il collo della ragazza, le labbra, o meglio, la lingua di Joon cominciò a risalire il collo, passando per la guancia e arrivando all'angolo della bocca della ragazza. Poteva capire semplicemente da come teneva la bocca aperta quanto lei lo volesse, ma voleva farsi desiderare, voleva farla dannare proprio come lei ha fatto con lui.

Cominciò a passare la lingua attorno alle labbra della ragazza, avvicinandosi sempre di più alla sua lingua, ma senza toccarla. Poi fu di nuovo il turno dei morsi, facendo diventare così le labbra di un rosso vivo che rispecchiava la passione del momento.

Finalmente Joon decise che era ora di congiungere le loro labbra, e così fu. Quel bacio non fu un classico bacio passionale, sensuale, ma aveva un qualcosa di quasi animalesco, come se nel ragazzo fosse rinato l'istinto della belva che giace nei meandri del suo spirito.

Presa da quel bacio paradisiaco, la ragazza non si accorse che una delle mani aveva mollato la presa, ma lo capì nel momento in cui sentì quest'ultima infilarsi nei suoi pantaloni, nell'intimo. Sentì un brivido di piacere percorrerle tutta la schiena ed emise un gemito sulle labbra del ragazzo, le quali avevano formato un ghigno divertito.

-Oh, siamo indifesi ora.- sussurrò Joon sulle labbra della ragazza -pensa che questo è nulla rispetto a ciò che sarà dopo.- concluse riprendendo il bacio.

Entrambi i ragazzi stavano cominciando a sudare, il sudore imperlava i loro capelli, il collo veniva rigato dalle gocce d'acqua. Alcune gocce riuscivano a scivolare fino agli addominali del ragazzo, segnandoglieli perfettamente.

Si staccarono giusto quei pochi secondi utili per levarsi i pantaloni, poi Joon prese la ragazza in braccio, le fece agganciare le gambe dietro la sua schiena e poi la appoggiò di nuovo al muro. I loro bacini combaciavano perfettamente ed il ragazzo non aspettò nemmeno il tempo che serviva alla ragazza di capire la situazione che cominciò a spingere il bacino contro il suo. La ragazza stava provando un piacere assurdo. C'era ancora uno strato di stoffa che li divideva, ma ciò non toglieva il fatto che, visto quanto era dotato Joon, la ragazza poteva sentire perfettamente la sua virilità.
Ad ogni spinta la ragazza riusciva a bloccare i gemiti in gola, ma quando la velocità e la forza aumentarono, fu la morte per lei. Le sue unghie erano arpionate alle spalle della ragazzo. La testa era buttata all'indietro, per quanto possibile visto il muro.

Quando Joon notò quanto l'eccitazione nella ragazza stava crescendo, diede un'ultima spinta decisa.
-Oh god!- disse la ragazza quasi urlandolo.

Joon fece scendere a terra la ragazza, la quale stava a malapena in piedi. Fece scendere una mano dal fianco fino all'inguine arrivando all'intimità della ragazza.
-Direi che ora possiamo togliere anche queste, giusto?- disse Joon sfilandole lentamente l'intimo.

Poi fu il turno della ragazza, alla quale si presentò uno spettacolo a lei incredibile, era la prima volta che poteva godere di una vista del genere, e sapeva che tutto ciò l'avrebbe posseduta nel giro di poco tempo.

Joon la fece sdraiare a terra, posizionandosi tra le sue gambe sopra di lei.

-Ora lasciati andare.- le sussurrò all'orecchio per poi cominciare a muovere il bacino. Riprese a baciarla con più dolcezza per distrarla da ciò che sarebbe accaduto. Le spinte aumentarono di velocità finché lei non fu del tutto sua. Cominciò a decelerare, ma non si fermò, voleva lasciare il tempo alla ragazza per abituarsi a lui. Dopo qualche spinta leggera, Joon sentiva che erano entrambi pronti.

La mente della ragazza riusciva a connettere poche cose ormai, una di queste in modo particolare: un gemito, sfuggito dalle labbra di entrambi nel medesimo istante.



Saaalve!!! Bene, visto che molte delle mie amiche mi hanno chiesto il seguito (mi hanno stressato D:), l'ho scritto. Insomma, non si poteva lasciare il povero Joon così, solo su quella sedia -w- beh, spero vi sia piaciuta XD ringrazio tutti quelli che l'hanno letta e quelli che la leggeranno <3 Sono ben accette recensioni (cattive, neutre, buone, fanno sempre piacere ^^) Alla prossima!!! Ciao!!!

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Capitolo 3
*** Terzo Round ***


Un esperimento, ecco ciò che voleva fare la J.Tune, un semplice ed innocuo esperimento.

Un vecchio amico del Presidente della casa discografica aveva bisogno di una pubblicità per l'inaugurazione del suo nuovo locale, un club di accompagnatori. E chi sarebbe potuto essere un attore perfetto se non Joon?

-Io? Ma perché proprio io?- chiese Joon un po' spiazzato -Perché non Thunder? In fondo è lui il visual del gruppo.-

-Ma hyung, sei tu quello che fa cadere tutte le ragazze ai suoi piedi.- disse Thunder ridendo.

-Esatto, e poi tu sei quello con il fisico migliore.- rispose il Presidente -Non dirmi che ti vergogni! Non devi nemmeno spogliarti.-

-Ok, ma... dovrò lavorare con qualche ragazza? Cantante, attrice?-

-Hehehe, lo hyung è uno sporcaccione.- disse Mir guardando poi gli altri e ridendo.

-No, sarai da solo.-

-Meglio. Va bene, lo faccio.- si rassegnò Joon.

-Bene! Lo spot verrà girato questa sera.-

-Cosa? Non poteva darmi un po' più di preavviso?-

-Si, insomma, mi dispiace. Tieni, questo è il copione, non ci sono molte battute, la maggior parte sono di una voce fuori campo. Ora va, riposati e preparati.- disse il Presidente sorridendo beatamente.

Appena i ragazzi tornarono al dormitorio Joon si lanciò sul letto emettendo un verso tra lo stressato e l'ansioso contro il cuscino. A seguirlo c'era il caro leader, il quale si sedette sul letto a fianco a lui.

-Joon, perché sei così restio a lavorare con delle ragazze? Ripensi ancora a ciò che è successo quel giorno?- chiese Seungho preoccupato.

-Hyung, tu non puoi capire. Fino a quel giorno sono sempre riuscito a reprimere i miei istinti maschili. Ora è tutto diverso, più difficile. Vedo quella ragazza ovunque, e mi ritorna in mente tutto quello che era successo, tutte quelle sensazioni.- spiegò il ragazzo cominciando ad arrossarsi in viso.

-Calmo Joon, calmo! Ti stai agitando troppo.-

-Se sapessi come mi sento ora capiresti che non è così semplice. Seungho! Riesco a sentire le sue labbra sulla mia pelle, le sue mani nei pantaloni!-

Il leader prese velocemente la bottiglia d'acqua che c'era sul comodino per bagnare il viso del compagno rinfrescandolo.

-Ti prego Joon, non urlare. Non c'è bisogno che anche gli altri sappiano tutto ciò. Ora dormi un po'. Non ti preoccupare per il copione, verrò a svegliarti non troppo tardi.- cercò di tranquillizzarlo Seungho per poi spegnere la luce e uscire dalla camera.

 

Era ormai giunta la sera, e Joon sembrava aver rimosso temporaneamente tutti i ricordi legati a quella ragazza.

Lo spot sarebbe stato ripreso dentro il locale in apertura; Joon sarebbe stato il barista: indossava una canottiera bianca con sopra un gilet nero e dei semplici pantaloni del medesimo colore.

Come tutti si aspettavano dal ragazzo, le riprese riuscirono tutte al primo colpo, d'altronde era un attore fantastico.

-Bravissimo Joon! Sempre il migliore!- disse il Presidente dandogli una pacca sulla spalla -Senti, con i ragazzi andiamo tutti insieme a bere qualcosa, vieni anche tu? Così festeggiamo un po'!-

-Sembra una bella idea, ma per questa sera passo.- rispose il ragazzo accennando un sorriso.

-Sei sicuro? Potrebbe aiutarti un po' di svago, senza il pensiero del lavoro.- disse Seungho.

-Sono sicurissimo. Voi andate pure, io rimarrò ancora un po'. Ci vediamo al dormitorio. Arrivederci Presidente.- salutò con un inchino per poi andare a sedersi su uno degli sgabelli al bancone del bar.

I ragazzi dello staff avevano finito di portare via l'attrezzatura, e il proprietario non si era ancora fatto vedere per sfrattare Joon dal suo caro sgabellino, quando ad un certo punto si spensero le luci. Il ragazzo sapeva che dietro il bancone c'era l'interruttore per le luci del bar, luci che davano un'atmosfera sensuale con una sfumatura di colori che andava dal blu al viola. Scavalcò il bancone atterrando con estrema grazia, ma quando accese le luci pensò di aver avuto un'allucinazione. Davanti a lui c'era quella stessa ragazza al cui pensiero impazziva come pochi.

 

-Guarda un po' chi si rivede.- disse lei avvicinandosi al ragazzo.

La ragazza indossava una maglietta bianca con scritto sopra “You shouldn't do that” così scollatat da lasciare poco spazio alla fantasia e dei pantaloni in pelle abbastanza aderenti.

-Tu? No, non può essere. Non puoi sul serio essere qua.- disse Joon.

-Vedo che ti ricordi di me. Che sia il destino a volerci insieme?-

-Destino?-

-Certo, questo locale appartiene a mio padre.- rispose lei passando una mano dalla coscia all'addome sfiorando l'intimo del ragazzo. Un brivido passò per la schiena di Joon -Che ne dici di inaugurare per bene questo locale?- continuò prendendo uno di quei rubinetti con la prolunga e bagnando petto e ventre della ragazzo.

-Se pensi di fregarmi come la prima volta ti stai sbagliando. Questa volta sarà un gioco di squadra.- disse Joon bagnando anche la maglia della ragazza per poi prenderla per i fianchi e farla sedere sul bancone. Ciò che non era possibile vedere con la scollatura ora era visibile grazie al tessuto bagnato: non portava il reggiseno.

Il ragazzo cominciò a baciarla sul petto, passando sulla clavicola, arrivando poi al collo mordendolo un po', mentre la ragazza lo aveva preso per i capelli tirandoli un po' quasi come se volesse incitarlo. Prima di poter arrivare alle sue labbra, Joon tolse la maglia a lei e anche la sua canottiera, salì sul bancone posizionandosi sopra di lei e poi fece incontrare le loro labbra. Non passò un minuto che le loro lingue si trovarono approfondendo il bacio, mentre una mano del ragazzo era arrivata nei pantaloni della ragazza cominciando a massaggiarla da sopra le mutande, facendola ansimare sulle sue labbra. In pochi secondi anche i pantaloni di lei finirono per terra.

-Non doveva essere un gioco di squadra questo?- disse la ragazza rovesciando le posizioni e slacciandogli e togliendogli i pantaloni -Sai, nella borsa della tua coordinoona ho trovato qualcosa di molto interessante.- continuò prendendo una bottiglia di olio per il corpo che aveva nascosto sotto il bancone.

La ragazza aprì la bottiglia e cominciò a versare il contenuto sul petto e gli addominali del ragazzo, passando poi con la mano per stendere bene il prodotto. L'olio rendeva il corpo di Joon lucido sotto le luci del locale. Sul viso della ragazza si era creato un sorriso più che malizioso il quale stava facendo sognare il ragazzo. Finito il primo lavoro prese di nuovo la bottiglietta, versò una sostanziosa quantità d'olio nella mano destra, con la sinistra la biancheria a Joon e prese decisa il membro del ragazzo cominciando a massaggiare con la mano unta d'olio. Il ragazzo gemeva buttando la testa all'indietro e accompagnando il movimento della mano con il bacino.

-Non resisto ancora molto.- disse Joon tornando di scatto alle posizioni iniziali -Direi che ora è il mio turno. Spero che a tuo padre non dispiaccia se ne prendo uno.- concluse prendendo un cubetto di ghiaccio da uno dei secchielli usati per lo spot. Con una mano tolse le mutande alla ragazza, mentre l'altra faceva scivolare lentamente il ghiaccetto dal collo fino al petto e all'addome di lei, la quale cominciò ad ansimare a piena voce aggrappata alle spalle di lui. Non riuscì a soffocare un gemito quando il ghiaccetto sfiorò la sua apertura facendola rabbrividire. Il ragazzo spinse il cubetto un po' di più per poi buttarlo e penetrarla piano con una delle dita quasi congelate, facendo andare in estasi la ragazza.

-Sei pronta per un po' di calore?- sussurrò all'orecchio di lei avvicinando il membro alla sua apertura e penetrandola con una spinta decisa ma non troppo forte.

La ragazza lo prese per il collo portandoselo vicino al viso cominciando a mordere le sue labbra e giocare con la sua lingua ansimando e sentendo i suoi ansimi sulle sue labbra. Le spinte si fecero più veloci e forti finché non arrivarono entrambi al limite.

I ragazzi, ancora con il fiatone, scesero dal bancone e pian piano si rivestirono.

-Speri di rivederti spesso in questo locale.- disse lei infilandosi la maglietta.

-Certo, pronto ad aspettarti qui al bar alla chiusura.-

-E perché non nell'ufficio di mio padre?- concluse lei facendogli l'occhiolino.





Ok, è la seconda volta che, dopo aver "completato" questa storia, aggiungo un capitolo XD vi prometto che questa volta è sul serio completa u.u spero vi sia piaciuta la nuova ambientazione ^ ^ ringrazio tutti coloro che l'hanno letta e chi volesse lasciare delle recensioni uwu Grazie ancora e Ciao!!!

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