He spoilt everything with something stupid di youmoveme (/viewuser.php?uid=174207)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** like a solo ***
Capitolo 2: *** like a duet ***
Capitolo 3: *** like a secret ***
Capitolo 4: *** like holding hands ***
Capitolo 5: *** like a song ***
Capitolo 6: *** like a text ***
Capitolo 7: *** like a shower ***
Capitolo 8: *** like a drink (or two, or three...) ***
Capitolo 9: *** like a kiss ***
Capitolo 10: *** like a date ***
Capitolo 11: *** like "I love you" (pt 1) ***
Capitolo 12: *** like "I love you" (pt 2) ***
Capitolo 1 *** like a solo ***
He
spoilt everything with something stupid
~
like a solo
“Preparati
Harwood, ti straccerò”
“Al posto tuo non ne sarei tanto
certo, Sebastian”
“Non ascolto chi pensa che Justin Bieber
faccia buona musica”
“Ammettilo, non è tanto male”
“Ma
se mi sanguinano le orecchie quando canti 'Baby' sotto la doccia ad
un volume assurdo”
“Quindi mi spii mentre mi lavo? E questo è
solo perché sono troppo bravo e non riesci ad
accettrlo”
“Ti
lascio credere quello che preferisci, non perdo il mio tempo con te,
ho un assolo che mi aspetta”
“Sì, che ti aspetta, e spera!
Sei di un'arroganza assurda”
“Ma vaffanculo tu e la tua
pedanteria”
“Vai a farti fottere, Smythe”
“Con piacere,
anche se sei tu quello che ha bisogno di una scopata”
“Ti
piacerebbe?”
“No, sei un coglione, ma per te c'è sempre
Federica, la mano amica”
“Me ne vado”
“Pensi che me ne
freghi qualcosa? Vattene pure”
Thad
si sbattè la porta della camera dietro con un rumore secco.
Quanto
odiava il suo fottuto compagno di stanza, non riusciva neanche a
concepirlo. Era solo da pochi giorni che 'convivevano' e già
ne
aveva abbastanza delle sue fissazioni da psicopatico. Ora capiva
perché il compagno precedente aveva avuto un esaurimento
nervoso e
aveva chiesto il trasferimento solo due settimane dopo. Quel codardo
lo aveva sfidato a resistere di più e Thad avrebbe vinto la
scommessa, anche a discapito della propria sanità mentale.
Stava
per cominciare un'altra normalissima giornata alla Dalton e lui era
già sull'orlo di un collasso e doveva ringraziare Sebastian
per
questo.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
Un'altra
corroborante litigata mattutina con Harwood. Fantastico, non
c'è
nulla di meglio che sentirlo crollare sotto il mio sarcasmo per
cominciare bene la giornata. E oggi ho bisogno di tutta la carica
possibile: Wes
'sono-un-sociopatico-e-dovrebbero-rinchiudermi-in-un-ospedale-psichiatrico'
e la sua cricca annunceranno che ha ottenuto l'assolo nell'esibizione
per la Giovinezza Tardiva. no. Davvero mi sono ridotto quasi a
mendicare assoli in case di riposo, sto messo bene, insomma.
Da
quando le Direzioni Sbagliate ci hanno battuto alle regionali
è la
cosa più emozionante in programma; quanto vorrei sbagliarmi,
ma la
colpa della nostra disfatta è da attribuire totalmente alla
rivoltante forma fisica di Trent Palla-di-lardo. Ogni volta che
provavamo l'ancheggiamento sexy dovevo fermarmi a vomitare. Ma,
dopotutto, se sono dimagrito, lo devo solo a lui e forse dovrei anche
ringraziarlo. Ma non lo farò.
Ringraziare
e scusarmi non è il mio stile, e devo attenermi alle mie
regole:
-
I segreti sono segreti per un motivo, coglione
-
Usa sarcasmo; li insulti e sono troppo stupidi per
capirlo
-
Mai ubriacarsi del tutto
-
Niente appuntamenti, le relazioni sono scomode
-
Mai,
mai, chiedere scusa, è
da deboli
-
Non lasciare il cellulare incustodito
-
Non sorridere troppo, piuttosto usa scopa-sguardo
-
Non canticchiare, si capisce quello che pensi
-
Senza impegno è meglio
-
Fai del tuo meglio, calpesta gli altri
-
MAI
INNAMORARSI (la più importante)
Di
solito le regole mi stanno strette, strette come questo orribile
blazer che non fa risaltare gli occhi e mi ingrigisce. L'ho proposto
a Wes di cambiare i colori, ma ho la vaga impressione che mi odi
più
del solito da quando ho dato fuoco a tutti gli spartiti di 'What
makes you beautiful' delle cinque checche canterine. Non potevo
permettere che alle regionali ci facesse cantare quell'inno per
teenager disadattate con seri problemi di autostima. Se sei un cesso,
sei un cesso, rassegnati. Le opzioni sono due:o ti fai un weekend con
trattamento completo in una clinica chirurgica, oppure ti dai fuoco.
A te la scelta.
Perché,
parliamoci chiaro, l'aspetto esteriore è tutto e io sono
pienamente
d'accordo. Il principe azzurro è una specie in via
d'estinzione,
sempre ammesso che sia mai esistita. In tutta la mia vita ne ho visto
solo un esemplare: Blaine, ma tutto quell'essere un bravo ragazzo,
fedele fino alla morte alla fatina dopo un po' era irritante. Senza
impegno è meglio, dopotutto.
Sento
al voce stridula di Wes a tre sale di distanza, anche quel maledetto
martelletto. Giuro che prima o poi glielo ficco nel culo fino a fagli
sputare sangue, ma probabilmente è masochista e non voglio
rischiare
che gli procuri una qualche strana forma di piacere sadico. Intorno
ci sono gli altri, che visione deprimente:
-
Duvall e Sterling,
ancora nella friendzone, parlano di quanto sia bella Megan Fox senza
tirare fuori i loro discutibili testicoli e dire al mondo che sono gay,
come se non lo sapesse
-
David fa i dread ad
un tipo che non ho mai visto prima, ma assomiglia vagamente ad uno
delle Nuove Direzioni.
-
Trent mangia, che
novità, la quarantesima ciambella della giornata (sono solo
le 9.00).
-
Richard vomita nel
trofeo per il secondo posto alle regionali.
Ora
che ci rifletto ieri sera c'era una specie di festa dei Warblers,
qualcosa che aveva a che fare con cosplay e alcool, uno schifo,
dunque. Prima o poi gli mostrerò come si fa una festa come
si deve.
Chi altro c'è?
-
Flint che
improvvisa uno spettacolo di marionette con i suoi calzini. Ormai ho
rinunciato: ogni volta che penso di aver visto il massimo livello di
stupidità , questo coglione mi dimostra che è
infinita, come dice saggiamente Einstein che, con ogni
probabilità conosceva qualche antenato di Flint, oppure ha
frequentato la Dalton)
“Ecco
Sebastian, la nostra Diva” comincia Thad.
“Almeno
non sono una Drag Queen come te, Harwood”
“Ragazzi,
con calma” urla Wes mentre agita le mani come un mulino a
vento
durante un uragano.
Come
posso demolire il nostro Thaddino che, stranamente, ha un
comportamento quasi normale in questa gabbia di matti? Regge in modo
disgustosamente premuroso la resta di Richard che sta continuando a
vomitare, ancora. Ma quanto ha bevuto? Ora gli passa un fazzoletto e
gli stringe la mano. Che schifo; tutto questo sfogo di tenerezza
riesce solo a darmi sui nervi.
“Uscite
tutti quanti per qualche minuto, vi dirò chi ha ottenuto
l'assolo. E
non voglio discussioni, o vi caccio a calci nel culo fuori dai
Warblers”
Se
qualcuno ha da ridire, certo non glielo fa capire. È ancora
leggenda
come una matricola che non approvava la scelta del vincitore
dell'audizione sia andata in camera sua e non abbia più
fatto
ritorno. Il fatto che probabilmente il suo scheletro si stia
putrefacendo nascosto nell'armadio di Wes fra i blazer non mi
impedisce però di decapitarlo mentalmente almeno una decina
di
volte.
La
tenera crocerossina Thad si è appena appoggiata allo stipite
della
porta, al mio
stipite della mia
porta. “Harwood, levati”
“E perché mai, Sebastian?”
“E'
il mio posto, piattola”
“Beh, diventerà mio se avrò
l'assolo”
“Sei
così sicuro da scommettere contro di me? O forse dovrei dire
incosciente?”
“Ho
fiducia nel mio talento. Ti tiri indietro?”
Quello
sprovveduto continua a fissarmi, non sa in che guaio si sta cacciando
“Mai. Se vinco io, dovrai... fammici pensare... fare una
lap-dance
alla prossima festa alcolica”
“Ci sto” dice dopo un secondo
di silenzio e mi dà la mano; il mio ghigno malefico sfuma in
sorriso.
Non
c'è possibilità che vinca, tanto vale che si
rassegni.
Le
porte della sala di aprono al rallenty, come in Matrix e Thad rotola
giù sul pavimento (per fortuna era al mio posto). Si rialza
e
pulisce il blazer pieno di polvere borbottando qualcosa del tipo
“L'ultima volta che hanno pulito Ryan Murphy aveva ancora i
capelli” sotto lo sguardo assassino di Wes che si sta
schiarendo la
voce.
“Ahem, allora, c'è un cambio di programma per
quanto
riguarda l'esibizione alla 'Giovinezza Tardiva'”
“Un
numero di gruppo?” chiede Richard con una voce che in teoria
doveva
apparire speranzosa, ma che viene immediatamente demolita da
quell'orrenda faccia verdastra che si ritrova. Fortuna che
Crocerossina Thad lo sta sostenendo, perché ho la netta
impressione
che potrebbe accasciarsi a terra ed esibirsi in una riproduzione
della bambina dell'Esorcista, con tanto di rigetto a spruzzo per
qualche decina di minuti. Non potrei sopportarlo: mi si
sporcherebbero le scarpe e, oltre che anti-igenico, sarebbe anche
rivoltante.
“No,
fontana umana, due candidati sono risultati uguali, quindi..”
“Duetto?”
lo interrompe Capelli Tinti che perde fangirling da ogni orifizio
(doppisensi voluti, ovviamente), patetico. Tiene anche per mano Nick,
dio mio, che orrore.
“Esattamente,
Jeff, congratulazioni per la perspicacia”. Va bene che
è
inquietante e probabilmente uccide le persone, occultandone i
cadaveri, ma che ha il ciclo perenne? “Dunque i fortunati
sono...”
Dietro
di me Capelli Tinti e il suo amico a cui devo ancora trovare un
soprannome abbastanza offensivo stanno gongolando senza ritegno.
L'unica situazione che rende il paragone è quella di una
tristissima
adolescente il cui idolo le ha risposto su Twitter. Nauseante.
“Sono
Thad e Sebastian. Congratulazioni ragazzi! Mi raccomando., siate
professionali e che l'odio reciproco non comprometta la nostra unica
occasione di riscatto”
Tutti
i Warblers se ne vanno e Capelli Tinti mi scocca uno sguardi di puro
odio. Peggio per lui se non sa cantare; la competizione è
l'anima
della vittoria. Thad è ancora immobile e la mascella sembra
paralizzata. “Harwood, vuoi che degli usignoli ti facciano il
nido
in bocca? Chiudila, sei ridicolo”
“Stai zitto, non voglio fare
un duetto con te, cazzo”
Potrei
ritenermi offeso.
Angolo
dell'autrice
(quella fatta di acidi, sì, proprio lei)
So
che nessuno legge le NdA, tranne gli altri autori, quindi non so
perché le sto facendo, lol.
Volevo
ringraziare Agnese per aver assistito al doloroso parto di questo
orrore. Uscire dal mare e andare a fare la doccia congelata urlando
'Ho la trama per una long Thaddastian!', continuandone a parlare per
tutte le due settimane successive non ha prezzo.
Poi
un altro ringraziamento speciale a Francesca, il mio abete di Natale,
la mia butterfly/friend con cui ho passato uno dei mesi più
belli
della mia vita. Grazie di cuore per avermi sopportato per tutti i
viaggi in pullman, grazie per i complimenti sulla mia lettura (LOL),
grazie per aver contribuito in maniera decisiva alla trama di molti
capitoli a questo successivi. Sei la mia unica gamma (γ)
Avvertimento
per i masochisti:
Ah,
se siete sopravvissuti a questo capitolo e avete un inspiegabile
gusto per il masochismo intellettuale, vi informo che a partire da
oggi, aggiornerò ogni martedì di ogni settimana,
per un totale di
11 capitoli c:
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Capitolo 2 *** like a duet ***
~
like a duet
Dalton,
sala delle prove, ore 16.00
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
“Sebastian,
mi rifiuto di fare un duetto con te”
“E
perché, scusa? So che potresti essere umiliato dalla mia
bravura ma
dovrai farci l'abitudine. Non smetterò di cantare solo
perché il
tuo livello di autostima è pari allo zero!
“Non
è questo. Già ci scanniamo per cose futili, non
penso che
riusciremo neanche a finire la prima sessione di prove senza che tu
mi pianti un coltello nel petto o che io mediti il suicidio”
“Dovremmo
correre questo rischio; non voglio finire nell'armadio di Wes”
“Stavate
parlando di me?” Mr Pazzoide fa uno dei suoi soliti ingressi
che
dovrebbero essere ad effetto, ma che si rivelano una vera cagata.
“No,
ma lascia perdere, che è meglio” mormora Thad.
“Allora,
vi ho portato gli spartiti” dice e mi dà un foglio.
No,
cazzo, non ci credo. Non voglio crederci, non può avermi
fatto
questo. Se anche posso sopportare di fare un duetto con quel demente
di Thad, questo no. È escluso.
“Mi
stai prendendo in giro? What makes you beautiful? Sul
serio?”
“Ovviamente, ho anche plastificato il foglio per
evitare fastidiosi incidenti”, in sottofondo la piattola
ridacchia
senza dignità. Ma che morisse ammazzato.
“Hai
qualche problema con la canzone? Spero di no, anche perché
non verrà
apportate nessuna modifica né al testo né al
ritmo.” Thad
ridacchia ancora e vorrei fare harakiri con il tagliacarte che sta
sopra la mensola del camino. “Buon lavoro ragazzi. Se dovete
uccidervi, preferirei il veleno, comunque. Non ho molta voglia di
ripulire il vostro sangue”
Quando
questo malefico asiatico si diplomerà assumerò io
il comando dei
Warblers e ci sarà da divertirsi, altroché.
“Harwood, fai un solo
cazzo di commento e ti strappo il cuore con le mie stesse mani, lo
giuro”
“Nulla,
Sebastian. Adoro questa canzone.”
“Non
mi sorprende, visti i tuoi gusti musical deviati”
“Smettiamoli
di parlare. Prima finiamo, prima ce ne andiamo”
Dalton,
sala delle prove, 16.36
“Senti,
Harwood, te lo dirò chiaramente: questa canzone è
ancora più
oscena di quanto ricordassi. Non ce la faccio così”
“Sebastian
Smythe che si arrende? Ora ho davvero visto tutto”
“Non
mi sto arrendendo, Piattola., e non mi vedrai mai
arrendermi.
Questo è sicuro quasi quanto è ovvio che Capelli
Tinti sia gaio e
abbia un'enorme cotta per Nick”
“Beh,
allora cosa intendi fare?” mormorò Thad.
“Modificarla
per renderla meno 'cinque checche canterine' e un po' più
'Sebastian
Smythe'”
“E
come la metti con Wes? Rischiamo la vita”
“Non
glielo diremo: gli faremo una sorpresa. Se l'esibizione
andrà bene,
mi sarà debitore a vita. Se andrà male posso
sempre dire che colpa
tue e lasciarti torturare senza sensi di colpa”
“Comportamento
da perfetto gentiluomo”
“Allora
propongo due cose: uno niente più ritmo
ossessivo da
discoteca, due pianoforte, che suonerò
io”
“Sentiamo
un po'...”
Sebastian
si sedette sullo sgabello e con lentezza quasi adorante
sollevò la
copertura, lasciando scoperta una fila di tasti color avorio uguali e
perfettamente levigati. Poi iniziò a suonare.
Casa
di riposo “Giovinezza Tardiva”, sala comune, ore
20.00
“Quindi,
fratelli, sono lieto di presentarvi gli Usignoli dall'Accademia
Dalton da Westerville, OHIO. Si esibiranno fra poco per voi”
si
sentiva da dietro le quindi arrangiate alla meno peggio da Wes. Tutti
i Warblers erano seduti in prima fila, pronti a godersi un duetto
che, con ogni probabilità, sarebbe degenerato in una rissa.
Jeff e
Nick avevano portato dei pomodori e ortaggi vari, mentre Richard e
Flint stavano scommettendo su quale dei due sarebbe finito per primo
al tappeto. Nel frattempo Trent sfogava la sua ansia su una ciotola
XXXXXL di popcorn, David ci provava con una vecchietta di colore che
avrebbe potuto essere sua nonna e Wes affilava l'ascia con cui aveva
intenzione di punire Seb e Thad se qualcosa fosse andato storto.
“Sebastian,
non voglio essere decapitato da quel matto”
“Shh,
Harwood, fammi concentrare. Non hai fiducia in te stesso?”
“Il
problema sei tu, in realtà”
“Di
questo non preoccuparti. Sarò fantastico come sempre. Poi io
e il
pianoforte... scommetto che qualcuno piangerà”
“Esagerato!”
“Credici.
Chissà che non ti commuoverai anche tu, giovane
fanciulla”
Un
vecchietto passò vicino a loro e disse che mancavano pochi
secondi
all'apertura del sipario.
“Harwood, cos'è quella faccia
depressa? Devi sorridere per accalappiare il favore del pubblico. Fai
come me”
“Non
ci riesco, sono troppo nervoso. Non ho mai fatto un duetto
prima”
“C'è
sempre una prima volta; sei fortunato a farlo con me”
“Per
favore, le tue battute mi fanno solo venire voglia di schiaffeggiarti
in faccia con violenza”
“Piattola,
siamo una squadra fantastica. Credi in noi due”
Le
quinte si aprirono all'improvviso e Sebastian si allontanò
dal
compagno, ritornando al proprio posto. Si ritrovarono davanti al loro
foltissimo pubblico, composto dai Warblers e venti altri 'abitanti'
della casa; Sebastian fece un inchino e raggiunse il pianoforte
mentre Thad stava fermo, paralizzato davanti alle occhiate assassine
di Wes che stavano a significare: “Che cazzo c'entra il
pianoforte
con la versione originale di WMYB?”. Ma non appena le prime
dolcissime note si diffusero nell'aria, tutto il nervosismo, tutta
l'ansia, tutto lo stress accumulato nelle innumerevoli prove
sparirono e sul suo volto spuntò un sorriso timido.
You're
insecure
Don't
know what for
You're
turning heads when you walk through the door
Don't
need make up
To
cover up
Being
the way that you are is enough
Everyone
else in the room can see it
Everyone else but you
Baby
you light up my world like nobody else
The way that you flip your
hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it ain't
hard to tell
You don't know you're beautiful
I
don't why
You're being shy
And turn away when I look into your
eyes
You
don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll
understand why I want you so desperately
I
can't believe you don't know you're beautiful
[What
Makes You Beautiful (One Direction) -Sam Tsui]
Le
ultime andarono ad infrangersi contro un applauso assordante
proveniente dalla prima fila. Sebastian si alzò dallo
sgabellino e
si avvicinò a Thad, alzarono le braccia e e scesero
giù dal palco.
Tutti Warblers, tranne Wes, li abbracciarono.
“Prima
che tu dica qualunque cosa, se ti è piaciuta è
merito mio, se ci
vuoi uccidere è colpa sua” disse Sebastian
indicando il ragazzo
alla propria destra.
“Ma se io non so neanche suonare il
pianoforte! Come avrei fatto a riarrangiarla?” si
lamentò Thad.
“Per
questa volta siete stati graziati, ma provate solo a farlo di
nuovo...”
“Non
credo di volerlo sapere”
“Neanche
io”
“Complimenti,
comunque. Intesa grandiosa” si congratulò Wes
“Stai
scherzando, spero?”
“Piattola, ti ho detto che siamo una
grande squadra, ma la cosa finisce qui. Da stasera in camera
è di
nuovo guerra aperta”
“Chissà
perché, ma lo immaginavo, Smythe”
sbuffò Thad con un sorriso.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
7.
Non sorridere troppo, piuttosto usa scopa-sguardo
Beh,
dopotutto sono docili vecchietti, li avrebbe scandalizzati troppo.
Angolo
della droga
Buon
martedì a tutti ♥
Come
promesso sono stata puntuale e non vi ho fatto penare, LOL.
Volevo
ringraziare le 11 persone che hanno messo questo delirio fra i
seguiti e quelle due sante che l'hanno messa fra le preferite. (giuro, non sono un'illetterata, l'anno era solo un errore di battitura). Non
avete idea di quanto bla, bla, bla, bla... le solite cagate di
ringraziamento. Siete
la mia speranza e la mia forza.
PS:
vi ordino di sentire quella meraviglia di cover che ho rubato per
farla cantare ai nostri eroi. Thad è il corsivo, Seb il sottolineato e il grassetto è tugedaah. Il link è appena sotto,
scritto in
grigio chiaro :).
|
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Capitolo 3 *** like a secret ***
~
like a secret
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe.
*on
his way from Scandals to Dalton's Academy, ore 11.45*
“Dove
sei? Mancano 10 minuti al coprifuoco. Sbrigati”
Un
sms da Piattola Thad. Com'è prevedibile. Quasi non vale la
pena di
rispondergli, ma poi si preoccupa, povero caro.
“calma,
piattola. come siamo stranamente premurosi! sto arrivando”,
ecco, tutto in
minuscolo perché non deve credere che io ci tenga
troppo.
Sto sbandando nella corsia sbagliata! Ci manca solo di
fare un incidente stradale a causa sua e sono apposto. Ovviamente non
c'è neanche un parcheggio libero davanti, poco male, la
metterò in
quello degli insegnanti.
Corridoio
della Dalton, ore 11.59
Busso
freneticamente a quella maledetta porta che non accenna ad aprirsi.
“THAD, CAZZO, APRI!”
Non
sia mai che rispondesse, quel cretino. “THAD, PIATTOLA,
APRI”.
Nessuna
risposta. “Per favore, Thad Harwood, puoi aprire la
porta?”. La
suddetta porta del cazzo si apre, e posso entrare dentro. Anche per
questa volta (la 347esima) la ronda di sorveglianza non mi ha
sgamato. Ma stavano per farlo. Tutta colpa di Thad.
“Piattola?! Che
ti ha dato di volta il cervello? Mi stavi lasciando fuori!”
“Non
me lo hai chiesto con gentilezza”
Santo
cielo, questo ragazzo sta messo peggio di quanto pensassi. Un
attimo... cosa ci fanno Capelli-tinti e Dentiera (sì,
perché
probabilmente ha una dentiera, dato che un sorriso del genere non
è
naturale) nella mia stanza? E cosa ci fanno seduti in cerchio per
terra? “Cosa state facendo? La riunione dei gay
anonimi?”
“No,
Sebastian, stiamo giocando”
“Mi
pare giusto, Superchicche. Avete intenzione di andarvene?”
“No”
rispondono tutte e tre insieme, patetiche.
“Posso
unirmi a voi?”. Magari stanno facendo il gioco della
bottiglia e ci
rimedio pure qualcosa, non si può mai dire.
“Questo
giro tocca a me” inizia Capelli-tinti.
“Scusatemi,
la bottiglia dov'è? Ovviamente se vuoi fare un'orgia non
sarò certo
io a bloccarti. La monotonia nella vita sessuale è da
evitare”.
Nick e Jeff mi guardano scioccati e Piattola ha assunto il colore di
un'aragosta di Gusteaux appena sbollentata. Merda, quanto mi manca la
cucina europea... questi obesi di americani mangiano solo hamburger e
patatine fritte, innaffiandole con litri di latte messo nelle
confezioni di detersivo. Ogni tanto mi chiedo perché non
siano già
morti tutti.
“Stiamo
giocando a Verità o Verità”
“Mi
sono perso qualcosa? Non era Obbligo o Verità?”
“E'
una tradizione della Dalton durante le feste serali I Warblers non
dovrebbero avere segreti fra loro, quindi...”
“Sai,
di solito durante le feste mi dedico a tutt'altre attività,
più
soddisfacenti. Mi tiro indietro”
“Non
puoi”
“Come
sarebbe a dire che non posso?”
“Non
puoi e basta, verresti espulso dai Warblers”
Merda,
sono praticamente sicuro che si sia inventato questo gioco per farsi
i cazzi miei senza un briciolo di ritegno. “Ci sto”
“Va
bene, allora inizio io” riprende Capelli-tinti
“qualcosa di
abbastanza facile: una delle cose che ti danno più
fastidio”
“Chi
ti rinfaccia le cose” sospira la dolce fanciulla Nick.
“L'asciugamano
freddo alla fine della doccia” dice Thadduccio.
“Voi”
cos'altro potevo dire?
“Non
è vero, Sebastian.” “Devi dire la
verità.” Che ansia,
madonna.
“Va
bene, le persone che si scrocchiano le dita”. Ecco, non
dovevo
dirlo.
“Chi
non risponde ai messaggi” conclude Jeff.
“Bene
tocca a me” dice Dentiera “chi pensate meritasse
l'assolo, se ci
fosse stato?”
“Sebastian”
davvero, Thad? Hai guadagnato dei punti.
“Me”
gli altri sbuffano, che c'è?” devo dire la
verità.
“Nick”
dice Jeff. “Jeff” dice Nick.
Che
schifo, mi pare di nuotare nella melassa. Ora ci stanno guardando con
uno sguardo che mi fa quasi rabbrividire da quanto zucchero scola.
Prendetevi una camera e saltatevi addosso, oppurea cnhe qua davanti a
me e Thad. Da qualche parte dovrei avere dei popcorn e non disdegno
mai un'occasione di ricattarli a vita. Qualsiasi cosa basta che
smettano di fissarsi, mi sta venendo il diabete di tipo A1.
“Ora
ci sono io” ci comunica Piattola “Vi piace
qualcuno?”
Semplice
questa “no”, come altro potrei rispondere?
“Sì”
sussurra Capelli-tinti e Dentiera lo inchioda con gli occhi e
un'espressione scura.
“No”
mormora a sua volta Dentiera, ma Thad lo fulmina “Non si
mente,
Nick”
“Ma
a me non piace davvero nessuno” replica debolmente.
È
ora di intervenire. “Sì, e io sono etero. Per
favore, abbiamo gli
occhi anche noi”
“Davvero,
lo giuro”
“Duvall,
mi stai prendendo per il culo? Seriamente, dillo”
“Beh,
potrei avere...” “CHI E'?” lo interrompe
Capelli-tinti “Sono
il tuo migliore amico. Perché non me lo hai detto? Forse non
ti fidi
abbastanza di me?”
“Forse
ti sei dimenticato che anche a te piace qualcuno e non hai ritenuto
opportuno dirmelo? Da che pulpito, Jeff!” gli urla contro
Dentiera.
“L'ho
fatto solo perché...”
“Non
hai neanche una motivazione decente! Smettila di parlare!”
“E
tu ce l'hai?”
“Beh,
io...”
La
situazione sta degenerando. Presto: le mie patatine e del fantastico
sesso live per ripicca. Purtroppo per me Thad non sembra entusiasta
dello spettacolo gratis, quel guastafeste. “Ragazzi, ne
discutete
dopo, in camera”
“E
non dimenticate il preservativo, mi raccomando” (non potevo
non
aggiungerlo) “Finora la profondità delle vostre
domande era pari
ai discorsi pre-prom allo Sleepover Club. Quindi ora ne farò
una che
vi metterà in crisi”
“Aspetta,
Sebastian, non ho risposto a quella precedente”
“Fai
pure, Thad, ti va bene essere la Superchicca verde, che quella
azzurra sono io?”
Piattola
mi ignora e parla “No, cioè, non lo so... forse,
solo che è un
po' complicato”
“Se
volevi farmi incuriosire alla tua patetica vita sentimentali, non ci
sei riuscito. Dunque: siete sicuri di essere etero?” Silenzio
imbarazzato, perfetto. Missione completata.
Il
primo passo è mettere loro un tarlo nell'orecchio, il
secondo è
aspettare che gli abbia mangiato il cervello (o la segatura che
avevano nel cranio), terzo farseli. Senza impegno.
Per
primo toccherebbe a Capelli-tinti che tace, tutti lo fissano.
“Pensavo di sì, ma ultimamente...”
“Quando
hai un dubbio., significa che l'eterosessualità l'hai
buttata al
cesso e hai scaricato., quindi ora sta nelle fogne insieme alle
blatte e ai topi”
Dentiera
si fa sotto (non nel senso perverso dell'espressione. Non ancora,
almeno), si passa la mano fra i capelli e produce dei versi che
dovrebbero essere un diniego, del tipo “hmh...
nì... beh...”
“Benvenuto
al lato rosa della forza anche a te”. I complimenti sono
d'obbligo,
così magari si metteranno insieme e smetterò di
avere conati di
vomito ogni volta che li vedo.
Manca
solo Piattola che pronuncia un 'sì' malfermo e poco
convinto. Oh
bene, anche lui è dei nostri, nonostante si sforzi di non
ammetterlo
neanche a se stesso. Probabilmente la sua affermazione gli è
parsa
erma e immutabile.
“No,
ed è anche abbastanza superfluo da dire”
“Si
è fatto tardi, meglio che andate a chiarire”
trancia il discorso
Thad appena stavo iniziando a divertirmi. Dopo il mio ultimo
avvertimento “ fate piano che i muri sono sottili e rischiate
di
svegliare l'intera scuola” Capelli-tinti e Dentiera si
allontanano,
tenendosi il broncio. Come se appena chiusa la porta non tornassero
amici come prima... non li capirò mai. Le relazioni sono
scomode, ci
sprechi tempo e denaro. La procedura esatta è: rimorchiare
allo
Scandals, farselo, lasciargli un numero sbagliato se si accolla e poi
dimenticarlo.
Piattola
spegne la luce e si mette a fissare il soffitto, lo fa sempre.
Chissà
cosa pensa... magari a cosa fare nella prossima riunione dello
Sleepover Club... quel ragazzo è così prevedibile.
Dalton,
stanza Smyhte-Harwood, letto di Thad
Thad
fissava prima il soffitto e ogni tanto lanciava un'occhiata fugace al
compagno, alle sue spalle scoperte, ai capelli spettinati che si
ritrovava la sera al termine della giornata. Poi metteva un freno a
quei pensieri pericolosi e si obbligava ad osservare il soffitto,
bianco, con qualche macchia di umidità vicino all'angolo
sinistro,
il lampadario di pessima fattura che pendeva al centro della
stanza...
Ripensò
a Verità o verità, alla mezza verità,
in realtà alla completa
balla che aveva rifilato a tutti sulla presunta
eterosessualità. Per
fortuna sapeva mentire bene e nessuno lo avrebbe scoperto,
soprattutto Sebastian.
Da
quando condividevano la stanza stava incominciando, se non ad
apprezzarlo, almeno a capirlo. E si era ritrovato più volte
ad
osservarlo con occhio diverso ma, insomma, non voleva dire nulla.
Erano solo gli ormoni, nulla di serio...
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe.
1.
I
segreti sono segreti per un motivo, coglione
Era
per una buona causa; mica posso essere espulso dai Warblers per 'sta
cazzata!
NdA
(Non datele Ascolto)
Buon
aggiornamento sfrangi-coglioni a tutti voi .
Nulla
da dire, se non che mi dispiace di uccidervi settimanalmente, lol.
AAAAh,
sto scrivendo una (in realtà settordicimila, ma sono
dettagli) ff in
collaborazione con sebanana_abrams
(aka l'amore), quindi se avete tempo da sprecare coff
coff
ce lo avrete coff
coff,
ecco qui il link: So
close and still so far
E'
una Niff molto molto Thaddastianosa. Disclaimer: astenersi i
fluffofobici
|
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Capitolo 4 *** like holding hands ***
~
like holding hands
Dalton,
stanza Montgomery-Nixon, ore 16.00
Wes
scartabellò fra la posta. Due cartoline per Trent, una dalla
zia,
l'altra della nonna, che allegria, una lettera strappalacrime della
sua ultima ex che non riusciva a rassegnarsi, un buono sconto valido
solo il martedì da Mexica Pizza, un coupon omaggio in un
parrucchiere da donna, ?!, una lettera dal comitato per le gare di
coro coreografato, un depliant dei testimoni di Geova, la
pubblicità
di assorbenti femminili...
Un
momento? Una lettere del comitato? Con cautela, come se la notizia
potesse fare meno male, aprì la busta candida. Prese il
taglia carte
e ne tagliò la parte superiore, perfetta al millimetro, la
tirò
fuori e la poggiò sulla scrivania, dopo averla spiegata
meglio.
Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, simile a quelli che
faceva sua madre al corso pre-parto, e poi li riaprì.
“Signor
Wes Montgomery,
siamo
lieti di annunciarle che, in quanto rappresentate del Glee Club
“Warblers” dell'accademia Dalton, Westerville,
OHIO, avete una
seconda possibilità di partecipare ai campionati nazionali a
Chicago.
Uno
dei Glee Club candidati si è ritirato per mancanza di membri
e siete
risultati fra i più meritevoli fra i non classificati.
Quindi la
preghiamo di presentarsi domenica 16/11 alla sede regionale del
comitato per disputarvi il posto con gli altri due candidati.
Cordiali
saluti,
Luke
Ryan”
poi
uno scarabocchio illeggibile, che doveva essere la sua firma.
Wes
urlò, poi, con le mani tremanti, si morse un labbro. Appena
sentì
il sapore caldo del sangue si alzò dalla sedia e
iniziò a
saltellare per la stanza, cercando invano un fazzoletto. Frustrato,
dopo una decina di secondi aprì la porta del bagno e si
ritrovò
davanti Trent, il suo compagno di stanza, in accappatoio che si
controllava le basette allo specchio.
Con
il gomito gli fece cenno di spostarsi e nel frattempo tentava di
arginare l'emorragia con la mano. Finalmente riuscì ad
impossessarsi del lavandino e si sciacquò la bocca. Mentre
osservava
alquanto disgustato il sangue che scorreva verso il buco, Trent fece
per parlare, ma l'altro lo bloccò prima.
“Se
vuoi fare una battuta oscena che a a che fare con le donne mestruate
risparmiatela, ti ho battuto sulla velocità. Ti ho battuto
sulla
velocità” disse con un sospiro.
Trent
sorrise “volevo chiederti solo se stavi bene”.
“”Mi
ero quasi abituato ad avere Sebastian come compagno. Sono state le
due settimane più lunghe della via vita”
“Più
lunghe dei nostri sei mesi di convivenza?”
“Infinitamente”
“Cosa
è successo?”
“Una
lettera dal comitato delle gare di coro coreografato”
“Ah”
fece Trent comprensivo, avvicinandosi “brutte
notizie?”
All'inizio
Wes non rispose, rimase solo fermo a fissare le piastrelle rosa
chiaro del bagno, profondamente mascoline. Si girò e in un
solo
movimento fluido abbracciò l'amico quasi con le lacrime agli
occhi
“Abbiamo una seconda possibilità!”
“Chi?
Noi due?”
“Sì,
noi, i Warblers!”
Trent
si allontanò dall'altro e gli diede una pacca sulla spalla
“è
meraviglioso, davvero”
“Non
sembri felice” constatò Wes.
“Credimi,
lo sono sul serio. Forse è meglio che vai a dirlo agli altri
o non
avremmo il tempo di provare”
“Hai
ragione, a fra poco” esclamò e corse fuori dalla
loro camera a
rotta di collo giù per le scale. Il rumore dei passi
affrettati si
andò a perdere nel sospiro di Trent: loro due non avrebbero
avuto
mai neanche una possibilità.
Dalton,
sala delle prove, ore 17.00
“Basta,
abbassate la voce!” urlava Wes mentre batteva come un pazzo
il
martelletto per farli smettere. “E' una notizia bellissima,
ma è
anche fra pochi giorni, quindi dobbiamo iniziare a privare, e subito.
Qualche idea per la canzone?”
“Beh,
Fireflies non ci viene male, potremmo farla” propose Thad.
“Harwood,
non capisci. Il look da bravo ragazzo non va più di moda da
almeno
sessant'anni” lo interruppe Sebastian con voce annoiata.
“Non
mi pare che con Glad you came sia andata meglio”
“Questo
perché solo io sono abbastanza sexy da ancheggiare in quel
modo
senza sembrare un totale rincretinito ubriaco perso. In più
le
Direzioni sbagliate hanno corrotto i giudici”
“Basta
che tu riesca ad ammettere che non faceva per noi la canzone e che
dovremmo seguire le regole tradizionali: assolo principale e armonia
di voci sottostanti”
“Quella
è roba da Blaine, non la faccio mica io”
“E
chi ti assicura che il solista designato sai tu?”
replicò Thad
incrociando le braccia.
“Thadduccio,
non mi pare ci siano olti dubbi”
“A
me la proposta di Thad piace” gli diede manforte Jeff.
“Infatti,
dopotutto la tradizione ci ha portato lontano”
continuò Nick.
“No,
il talento di Blaine vi ha portato lontano. E ora che non ci sta
più
come avete intenzione di fare? Aspettare che la Berry muoia
schiacciata da un camion? Farvi un'operazione alle corde vocali?
Pregare il nano di tornare alla Dalton? Tanto sapete già da
ora che
non funzionerà. Io propongo un'altra cosa”
“E
cosa, di grazia, Sebastian?”
“Facciamo
Stay the night di James Blunt, classico, conosciuto da tutti,
orecchiabile. Niente acapella, fa troppo coro afro-americano in una
chiesa protestante in Georgia durante la guerra di secessione. Forte
base musicale e, anche e fa male ammetterlo, numero di gruppo senza
nessuno che calpesta gli altri. Unitevi a me”
“Sembra
Darth Fener” bisbigliò Nick al biondo accanto a
lui.
“Ufficializzo
la cosa” disse Wes “che vota per Sebastian e Stay
the night alzi
la mano”. La mano di Sebastian svettò in aria,
seguita da altre
due, dopo un po' di esitazione. Bastò un solo sguardo truce
di Thad
per farle tornare ai loro posti.
“Bene,
uno” annotò Wes. “Quanti sono invece per
Thad e la sua
tradizionale Fireflies?” le braccia di Thad, seguite poi da
Richard, Flint, Trent Nick e Jeff si alzarono. “Direi che,
allora,
alla quasi unanimità faremo Fireflies”
annunciò Wes e scrisse il
verbale della seduta.
“Ah,
dimenticavo. Thad è la voce principale; in questo periodo ha
fatto
molto per i Warblers e mi pare giusto ricompensare il suo
lavoro”
Domenica
16/11, sede regionale del comitato, ore 15.00
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
Luke
Ryan sta in piedi sul palco, di fronte a nostri sfidanti: le 'Voice
of Heaven' ragazze del collegio della St. Mary, e il Glee Club 'Misex
Sounds' dal liceo pubblico J.F.Kennedy. La decisione spetta a lui e a
Jennifer Lions, ex showgirl caduta in disgrazia che fa finta di
raccogliere fondi per i bambini del Burkinafaso per pii rifarsi il
seno con quei soldi e Samuel Wayne che interpreta Mr. Kreb nel
supermercato qui accanto. Insomma, cime in fatto di musica.
Quel
cretino di Luke annuncia l'ordine delle esibizioni: Voice of Heaven,
Mixed Sounds e poi noi, ovviamente. Non che io mi aspetti molto dalla
nostra performance; figuriamoci che Thad ha la parte principale e io
sono stato retrocesso a fare 'tu-tu-tu' in sottofondo. Inammissibile.
Quel ruolo è adatto a Trent o, al massimo, alla piattola
stessa.
Per
primo si apre il sipario e le ragazze della St. Mary sono del tutto
diverse senza quell'oscena uniforme castigata. Sono un glee club
all'antica, come noi, purtroppo. Le note di Halleluija (la versione
di Shreck) si sentono e una si allontana dalle altre fino ad arrivare
al centro del palco.
E'
in momenti come questi che ringrazio di esser gay: ha una voce da
brividi ed è bellissima, in più. Sta
lì, davanti alle altre, ruba
tutta l'attenzione, le altre sono una sua pallida imitazione. Non fa
nulla di eclatante, ma tutto gira intorno a lei. E' una versione meno
nasuta, più alta e più riccia della Berry.
Finiscono
e il pubblico la
acclama
con una standing ovation.
Spero
che anche gli altri due giudici siano gay e che la Lions non la voti
per invidia. Sono caduto proprio in basso per sperare in queste cose.
Ora
tocca ai Mixed Sounds che mi sanno molto di Direzioni Sbagliate. Mi
sembra di sentireEvery breath you take dei Police, ma lo spilungone
del gruppo canta altre parole. 'Just forget the world' certo!
È
non-so-bene-cosa di Snow Patrol mashuppata con i Police.
Scelta
azzardata, ma, dopotutto, chi non osa non sa.
Almeno
hanno avuto le palle di provarci, anche se la canzoni prese
singolarmente vanno pure bene, insieme... non funzionano e basta.
Prendi ad esempio me e Thad. Insomma, è un esempio stupido,
ma non
staremo mai bene insieme, mai.
Li
accoglie un applauso molto meno caloroso di quello riservato alle
Voice of Heaven. Speriamo di fare meglio degli altri, anche se la
prevedo dura, molto.
Ci
dirigiamo verso le quinte e con la coda dell'occhio vedo che la
povera piattola sta avendo una crisi di panico da palcoscenico.
Com'è
poco professionale... ma non andrò a consolarlo o a dirgli
paroline
dolci nell'orecchio per rendere tutto più sopportabile.
Questo
è il prezzo di quelle luci. Questo è il rpezzo
della leadership.
Questo è il prezzo per avermi relegato a fare 'tu-tu-tu'.
Per
fortuna ci pensano i suoi (tromb)amici Dentiera e Capelli-tinti a
consolarlo. Sarà meglio che tornino anche loro ai loro ruoli
di
comparsa perché il sipario si sta aprendo.
Che
bello, sto tu-tu-tueggiando e na-na-naeggiando di fronte a un
centinaio di persone che si stanno facendo seri dubbi sulla mia
sanità mentale. Ma non posso assolutamente biasimare
Piattola: fare
di controscena mi uccide dentro. E' la cosa più orribile che
mi sia
successa da quando ho avuto la sfortuna di nascere perfetto.
Se
si è sentito così per tutta la sua miserabile
vita, forse è giusto
che abbia la sua rivincita personale. Se potesse averla senza
calpestarmi sarebbe anche meglio, ma se prova solo a stonare una
nota, giusto che non uscirà più da quel camerino,
se non dentro ad
una bara.
Thad
attacca, si impossessa del palco. Nulla da ridire, per ora.
E'
davvero migliorato nelle ultime settimane, ma è escluso che
glielo
dica; i complimento sono severamente proibiti dalle mie regole. Da
dietro non è neanche tanto male, solo che ogni volta che
apre quella
bocca mi viene voglia di infilarlo nell'acido per una morte
più
lenta e dolorosa.
Il
momento dell'acuto finale, quello che deciderà l'intero
esito
dell'esibizione e, in definitiva, del mio destino. Ha un secondo di
esitazione, solo un secondo, ma è bastato. Spero che non lo
abbiano
notato.
Non
sono più così sicuro di vincere, almeno una volta
nella vita, e non
è per niente una bella sensazione.
Domenica
16/11, sede del comitato, ore 17.45
Luke
Ryan salì nuovamente sul palco dove si erano già
posizionati i tre
candidati: al centro i Mixed Sounds, a sinistra le Voice of Heaven e
a destra i Warblers. Jennifer Lion gli passò la busta color
panna
che aveva il poter di far piangere dalla gioia o dalla disperazione,
lui la prese fra le dita, staccò il sigillo e
tirò fuori il
foglietto. Poi annunciò a gran voce “la vittoria
va a ...”
Thad,
un passo avanti agli altri Warblers, si girò di scatto per
guardarli
tutti e indietreggiò lentamente fino ad arrivare alla loro
stessa
altezza. Accanto a lui c'erano Nick e Jeff che trattenevano insieme
il respiro mentre si stringevano le mani con gli occhi chiusi. Con
sguardo disperato cercò Sebastian, aveva bisogno di qualcuno
che lo
tenesse ancorato alla realtà.
Il
ragazzo rispose a quel contatto e gli offrì la sua mano.
Thad, senza
sprecare quel tempo prezioso prima del verdetto, la prese e
intrecciò
le sita con quelle esili di Sebastian, continuando a muovere il
pollice per sentire ancora meglio la sua pelle. Si morse l'intero
della guancia e inspirò profondamente, dietro di
sé Sebastian gli
strinse ancora più forte la mano.
“Le
Voice of Heaven! Complimenti!” completò la frase
Luke.
All'improvviso
Sebastian mollò la presa e Thad sentì il mondo
crollargli addosso:
aveva fallito.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
10.
Fai del tuo meglio, calpesta gli altri
Merda,
merda, merda, io lo uccido a Thad.
Linkettini
vari:
Glee
Cast - Fireflies
James
Blunt - Stay The Night [OFFICIAL MUSIC VIDEO]
Hallelujah
- Shrek - Hallelujah
Snow
Patrol vs The Police - Every Car You Chase (PartyBen Mi
NdA
(Non datele Ascolto)
Altro
martedì, altro capitolo (pls, non odiatemi per il
cliff-hanger ♥
)
Volevo
ringraziare le 10 persone che mi hanno messo fra gli autori preferiti
(vi dedicherei tutto il testo di Sum
41 - With Me ), le 21 che hanno messo questa fic fra le
seguite e
le 3 fra le preferite.
Non
ringrazierò mai abbastanza tutti voi per le recensioni, vi
giuro che
trioverò il tempo di rispondervi, cazzo.
|
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Capitolo 5 *** like a song ***
~
like a song
Dalton,
stanza Smythe – Harwood, ore 6.59
Thad
non osservava più il soffitto bianco come era solito fare
qualche
giorno prima; la sua attenzione era catalizzata interamente dalla
figura semi-scoperta che dormiva a pochi metri da lui. Ma Sebastian
non lo sapeva e, con tutte le probabilità, non lo avrebbe
mai saputo
perché da quella famosa domenica 20/11 per lui Thad aveva
semplicemente smesso di esistere.
La
sveglia iniziò a suonare fastidiosa e Thad fu costretto ad
alzarsi,
cosciente che neanche una bomba avrebbe svegliato Sebastian. Gli
andò
vicino e iniziò a scuoterlo, mormorando piano il suo nome,
dopo
avergli posato la mano sulla spalla nuda. Qualche secondo
più tardi Sebastian, senza averlo neanche degnato di uno
sguardo, si era alzato
ed era entrato nel bagno, sbattendosi dietro la porta con forza.
Thad
si ributtò sul letto a peso morto e nascose la testa sotto
il
cuscino. Quella situazione era insostenibile: essere invisibile era
già abbastanza orribile di per sé, ma esserlo per
Sebastian era
ancora peggio.
In
quelle lunghissime settimane aveva imparato a conoscerlo; si era
abituato alle sue piccole manie, come quella di dormire solo con il
viso rivolto verso il muro (che alla fine andava a suo favore,
così
poteva osservarlo meglio), alle sue battutine acide, ai suoi sorrisi
così belli da essere spiazzanti, all'odore della sua pelle
sul
cuscino, a quel ghigno supponente che indossava dalla mattina alla
sera, a quei pochi momenti in cui non si costruiva i personaggio di
Sebastian Smythe, mangia-uomini, stronzo e più corrosivo
dell'acido
ed era solo un ragazzo normale, erano rari, ma esistevano; la mattina
era il suo momento preferito: svegliava Sebastian e per i primi dieci
secondi, ancora intontito dal sonno, era del tutto un'altra persona.
Poi ritornava lo stesso di sempre.
MA
da quella fottuta domenica era cambiato tutto: si svegliava
direttamente nella modalità
'sono-Sebastian-Smythe-e-voi-solo-merda-di-cane-secca', tornava in
camera ad orari indecenti e Thad era costretto ad avere davanti agli
occhi quel letto vuoto e disfatto a ricordargli il suo fallimento,
non lo punzecchiava più per i suoi gusti musicali, non si
lamentava
della sveglia brusca, non lo sfotteva per la sua mancanza totale di
iniziativa o lo esortava a passare al alto rosa della forza.
E
tutto questo gli mancava un sacco, più di quanto potesse
immaginare.
Si
sentiva solo. No, forse solo non era la parola giusta; aveva Nick,
Jeff, i suoi migliori amici, Wes, Trent e tutti gli altri Warblers,
ma con Sebastian era diverso. Forse una specie di strano rapporto da
'compagno di stanza', Thad non ne aveva idea, ma non riusciva a
gestire la situazione.
Il
comportamento di Sebastian nei propri confronti stava frantumando
quel briciolo di autostima che era riuscito a raccogliere durante il
loro duetto, ma forse era proprio quello il suo piano: Sebastian
voleva vederlo strisciare ai suoi piedi e supplicarlo di riavere
indietro quella pseudo-amicizia, o qualunque cosa fosse.
Thad
gonfiò il petto di orgoglio, non lo avrebbe mai fatto, non
ne aveva
poi così bisogno.
La
porta del bagno si aprì e ne uscì Sebastian che
gli passò davanti
come se fosse fatto d'aria. Il ragazzo sentì una fitta allo
stomaco
e un groppo alla gola. Avrebbe soffocato il suo stupido orgoglio con
il gas e si sarebbe ripreso il suo fottuto Sebastian,
a
qualunque costo.
Dalton,
sala delle prove, ore 16.00
Dalla
mente malvagia e perversa di Sebastian Smythe
Non
ho idea del perché ci sia questa riunione speciale in questo
giorno
infelice in cui vorrei soltanto andare a bermi una birra allo
Scandals. Wes conservo-cadaveri-nel-mio-armadio smartelletta
furiosamente per richiamare questi macachi all'attenzione, senza
risultati visibili, com'è ovvio che sia. Sta blaterando di
qualcosa
che qualcuno farà, ma non è un problema mio, alla
fine.
Almeno
finché Aria-Thad cammina al centro della stanza e si
schiarisce la
voce.
(E'
da quella domenica che provo a chiamarlo Aria o Nessuno nella mia
testa per ignorarlo meglio, ma non ci riesco. Non riesco ad
ignorarlo, sono diventato ipersensibile alla sua presenza, alla
pressione delicata esercitata dalle sue dita sulla mia spalla quando
mi sveglia. E questo non va affatto bene quando tento con tutte le
mie forze di dimenticarmi della sua esistenza.
Non
è facile, soprattutto perché è il mio
compagno di stanza, credo, e
siamo costretti a vederci, almeno un po'. E' più comodo
stare allo
Scandals e tornare quando so che è già
addormentato per non vedere
i suoi discreti tentativi di fare conversazione. Non si è
ancora
arreso. Dopo tutti questi giorni continua a parlarmi, svegliarmi,
odiarmi come al solito. Devo ammettere che è abbastanza
arduo
ignorarlo certe volte, dato che dice cazzate talmente abnormi che
devo mordermi la lingua per non sparagli una delle mie frecciatine
malefiche, ma per ora ci riesco. A malapena, ma riesco ad ignorarlo.)
Thad
-ARIA, intendo- accende lo stereo e ne esce qualche nota melensa.
Cos'altro posso aspettarmi da lui? Qualcosa di stupido alla Colbie
Caillat, ovviamente.
I
miss those green eyes
how
you kiss me at night
Aspetta
un momento, sono io che sono paranoico p ha detto davvero occhi
verdi? Perché il testo originale sarebbe 'blue eyes', ne
sono certo.
Tutti si girano verso il loro Warblers preferito con gli occhi verdi.
Nick guarda Jeff che guarda Nick, Wes guarda Trent che guarda Wes,
Flint, David e Richard si guardano le mani in mancanza di persone (da
amare) con gli occhi verdi. Poi fanno due rapidi calcoli e mi
squadrano tutti e tre. A quanto pare ha davvero detto 'green eyes',
oppure è stata un'allucinazione collettiva.
I
miss the way you sleep
like
there's no sunrise.
The
taste of your smile
I
miss the way we breath
Si
muove, spostando il peso da una gamba all'altra, in una specie di
strano balletto. Ora nessuno mi fissa più, sono concentrati
sull'Aria che riempe il centro della stanza. E' strano il modo con
cui il sole gioca con l'Aria: lo accarezza nei punti giusti e lo
illumina.
But
I've never told you
what
I should have said.
No,
I've never told you,
I
just held it in.
And
now I miss everything about you.
Can't
believfe that I still want you.
After
all the thing we've been through
I
miss everything about you.
Ok,
non ci credo, sta per commuoversi. Ci manca solo una scena
strappalacrime alla Berry's style in questa stanza e stiamo apposto.
Questo è un collegio maschile, va bene che siamo tutti gay,
ma
questo è un tantino eccessivo. Devo ammettere
però ho sempre
invidiatochi riesce ad emozionarsi solo con una canzone. Io non ci
riesco, probabilmente perché non ho un cuore, ma li trovo
adorabili.
Ovviamente questo non ha nulla a che fare con Th-Aria, insomma!
I
see your green eyes
everytime
I close mine.
You
make it hard to see
where
I belong to.
When
I'm not around you
it's
like along we've met.
Potrei
aver sentito dei brividi, alla fine. Potrei avere avuto la pelle
d'oca per qualche secondo. Potrei avere sentito qualcosa di strano
nello stomaco, ma erano i cornflakes di stamattina mangiati di
fretta. E potrebbe, in via del tutto ipotetica, essermi piaciuta la
sua esibizione. Ma tutto è in condizionale, quindi
è come se non
avessi detto nulla.
Tutti
quei macachi si complimentano con l'Aria per la performance e se ne
vanno. Miseriaccia, dovevo seguirli per confondermi nella folla. Ora
ci siamo solo noi due in questa cazzo di sala delle prove. Aria mi
placca, spingendomi verso le pareti; Sebastian Smythe messo con le
spalle al muro, che assurdità!
“Che
ne pensi dell'esibizione?”
“Non
male, ma era prevedibile”
Merda,
le parole mi sono uscite da sole. Che ne è stato del mio
voto del
silenzio perpetuo? Maledetto Harwood.
“Dio,
mi stai parlando. Posso chiamarlo un progresso?”
“Fai
come meglio ti aggrada, babbuino”
“Ce
l'hai ancora con me?”
“Non
lo so... hai mandato a farsi fottere l'intero lavoro di anni per una
stupida esitazione del cazzo. Quindi la risposta è
sì, cazzo. Sì,
sono incazzato a morte con te, Harwood”
“Posso
capire, anche se non era una stupida esitazione del cazzo.
Dovrò pur
respirare? Sono un essere umano e ho bisogno di aria
per vivere”
“Potevi
non respirare per dieci minuti, non saresti mica morto. Anzi, anche
meglio se fossi morto, io avrei preso il tuo posto a avremmo usato il
tuo cadavere come attrezzatura scenica, in qualche modo”
“Questo
mi ricorda il mio vecchio compagno di stanza”
“Di
cui ti manca tutto ...”
“Cosa
intendi dire?”
“La
canzone, intendo”
“Non
devi prenderla alla lettera, Sebastian”
“Che
mi dici del lapsus linguae di 'green eyes'?”
“Ti
prego, dimmi davvero che non ho detto 'green eyes' al posto di 'blue
eyes'”
“Lo
hai fatto, Harwood”
“Ok,
merda. Sto andando a suicidarmi”
“No,
non era troppo male, tranne quando stavi per metterti a frignare
davanti al tuo folto pubblico”
“No,
questo no”
Tesoro,
conosco gli occhi commossi. Non hai idea di quanti ne ho dovuti
fingere agli appuntamenti al cinema per convincere quei poveri
allocchi che avevo un cuore e volevo una famiglia alla Mulino Bianco
solo per farmeli. Posso considerarmi un esperto, ormai.
“Credi
un po' quello che vuoi, piattola. Anzi, forse se avessi pianto come
la Berry, avremmo vinto quella cosa”
“Davvero,
sono andato tanto male?”
“No,
solo sembravi un robot senza emozioni, si vedeva che non sentivi
la
canzone. E, a parte quella stupida esitazione del cazzo, era quasi
decente per i miei standard”
“E
questo dovrebbe rassicurarmi?”
“Tesoro,
io non sono qui per consolare nessuno, tanto meno te. E poi, per
quello che vale, i giudici l'hanno votata solo perché era
una
combinazione unica di bellezza e talento e noi non avevamo nessuna
delle due, con te come solista”
“Grazie
mille, come farei senza di te?”
“Non
faresti, semplice”
“Mi
ero quasi dimenticato della tua esagerata gentilezza”
“Scusami,
piattola, ma tu hai bisogno di qualcuno che ti dica la
verità”
“Magari
in maniera più gentile non sarebbe male”
“Mi
dispiace di avere urtato la tua sensibilità,
Harwood”
“Ti
sei appena scusato con me?”
“No,
non l'ho fatto”
“Te
lo giuro, Sebastian”
“Smettila
di sparare cazzate, Thad”
Esco
dalla porta, stranamente più leggero di quando sono entrato.
Mi giro
e c'è Piattola ancora dietro di me, fermo dove l'ho
lasciato. “Che
fai, Harwood? Non vieni in camera?”
Per
tutta risposta quel cretino mi sorride (che diamine di risposta
è?)
e mi saltella dietro. Sembra che stia scodinzolando, tanta
felicità
spruzza da tutti i pori. Non si dà neanche un minimo di
contegno.
Non cerca di nasconderlo.
5.
mai, mai chiedere scusa
E'
difficile ammetterlo ma, in un certo senso, mi è mancato.
NdA
(non datele Ascolto)
Buon
aggiornamento a tutti
Sì,
lo so di aver zompato ben due martedì di fila per motivi
vari e
strane sparizioni del computer (?)
Vorrei
ringraziare le 12 persone che mi hanno messo fra gli autori
preferiti. Siete la mia forza quando mi viene voglia di bruciare il
quaderno delle ff. Poi le magnifiche 5 persone che hanno messo questa
sottospecie di storia fra le preferite, la 1 'da ricordare' e le 24
seguite. Non ho parole, davvero.
Btw,
il capitolo me gustin discretamente, la canzone è Colbie
Caillat - I Never Told You,
ma ne ho modificato leggermente il testo per 'esigenze di copione'. Ditemi che avete capito tutta la questione dell'aria. Sto ancora owwwando da quando Thad dice di averne bisogno per vivere :')
Ok,
basta, penso che Thad e Seb siano adorabili,e cià.
(Se
recensite potrei morire dalla gioia, ma mi volete viva, quindi
çwç)
|
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Capitolo 6 *** like a text ***
~
like a text
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe.
Se
c'è qualcosa che odio ancora più delle persone
che si scrocchiano
le mani, quelle sono le festività. Parenti che non vedi da
anni che
si presentano magicamente a casa tua non invitati, regali orribili
che devi fingere di adorare, quantità di cibo tali da
scoraggiare un
intero esercito, che però devi mangiare 'sennò
nonna si offende',
stare lontano da quel cazzone di Thad. Beh, in realtà quella
è
quasi più una liberazione. Per fortuna quest'anno l'incubo n
on si
ripete: quelle sottospecie di amebe che sono i miei rimangono i
Francia e non sono costretto a sorbirmi la loro compagnia infeltrita.
Qualcosa
mi vibra nella tasca, un nuovo messaggio.
“Tesoro,
sto in OHIO. Passiamo Capodanno insieme, non sei felice? Baci, la tua
adorabile sorella gemella Isabelle. (so che mi odi, lol)”
Oh,
cazzo se la odio. Avevo una mezza idea di andare alla festa a casa di
Nick. So che sarà oscena, ma si sono tutti, alla fine.
Perché deve
sempre mettersi in mezzo?
“Qualche
problema?”
“Che
ne dici, Piattola? Ovvio che sì”
“E
quale? Magari posso aiutarti”
“Se
uccidi Isabelle ti sarò debitore a vita”
“Chi
è Isabelle?”
“Mia
sorella, la mia gemella, in realtà” sospiro.
“Perchè
non vuoi stare con lei? Dopotutto è Capodanno, le
festività vanno
passate in famiglia”
“Punto
primo: odio le festività; punto secondo: non si dice
“Natale con i
tuoi e Capodanno con chi vuoi”?; punto terzo: la adoro, ma ti
assomiglia e non voglio passare Capodanno con te, Harwood”
“Non
ti preoccupare, io vado da Nick. Divertiti con la versione femminile
di me stesso”
“Come
se mi importasse cosa fai”
“In
caso avessi bisogno di un alibi...”
Il
cellulare vibra di nuovo.
“So
che hai visto il mio sms e mi ignori deliberatamente, quindi ecco il
piano: io, te, oggi, 21.00, Chin Can Cook. Non è un invito
(ma un
ordine) :DD”
Non
ho la minima intenzione di risponderle, ma so già da ora che
ci
andrò. È pur sempre mia sorella e non ci vediamo
da più di un
anno. Scommetto che sta già escogitando in quale modo farsi
raccontare tutto, e dico tutto. E non ho armi altrettanto valide con
cui difendermi.
“Perfetto,
cibo cinese. Starai male tutta la notte, buona fortuna”
mormora
lui.
“Mi
osservi da sopra e vivendo con me stai assorbendo il mio sarcasmo, e
questo non va affatto bene.”
“Perché?
Hai paura che possa batterti sul tuo stesso campo”
“Non
temo mica una piattola come te, Harwood. Per non parlare di come
sarai ridotto tu dopo la festa. So bene che non reggi l'alcol”
“Questa
è diffamazione!” borbotta lui, incrociando le
braccia sul petto.
“No,
solo un dato di fatto. E per quanto mi riguarda non mi dispiacerebbe
rimanere con te a prenderti per il culo, ma ho una gemella cagacazzo
che mi aspetta”
“Ottimo,
dato che in realtà la nostra discussione era appena finita
perché
non sono deciso a lasciarmi insultare da te, faccia da
mangusta”.
Fa una faccia offesa e si chiude in bagno.
L'ho
sempre detto che non era normale quel ragazzo.
Chin
Can Cook, ore 21.05
Un
ragazza bruna con grandi occhi verdi si guardava attorno con
fastidio, mentre ticchettava nervosamente con le unghie sullo schermo
del cellulare, sbloccando e bloccando lo schermo in continuazione. Di
tanto in tanto dava un'occhiata alla porta d'ingresso ma, non vedendo
muoversi lo scacciapensieri che annunciava l'entrata di un altro
cliente, diventava solo più ansiosa.
Tutto
questo finché una mano posata sulla sua spalla la fece
tornare
bruscamente alla sua realtà. Si girò di scatto e
si ritrovò un
paio di occhi verdi identici ai propri davanti.
“Pensavo
non ti saresti fatto vedere”
“E
invece sono qui, ti sbagli”
“E
i venti minuti di ritardo?”
“Ero
impegnato”
“A
fare cosa?”
“Non
ti riguarda”
“Sì,
invece, sono tua sorella; tutto mi riguarda”
“A
parlare”
“Con
chi?”
“Cos'è?
Un terzo grado?”
“Non
puoi rispondere alla mia domanda con un'altra domanda,
Sebastian”
“D'accordo”
disse lui alzando le mani in segno di resa “con Thad, il mio
compagno di stanza”
“Non
so te, ma io sento odore di bromance”
“Sono
gli involtini primavera, cretina”
“Demente”
“Cogliona”
“Puttaniere,
ops … gigoliere, se esiste”
“Non
credo, comunque zoccola”
“Cagacazzo”
Il
ragazzo la abbracciò e si sedette di fronte a lei.
“Mi
sei mancato, e tanto, Sebastian”
“Anche
tu, Belle”
“Parliamo
di cose serie” riprese lei e si sistemò meglio
sulla sedia.
Il
ristorante era deserto a parte qualche cameriere e, insomma, la cosa
aveva senso: chi erano gli unici due sfigati che andavano a mangiare
al cinese per poi sentirsi male tutta la prima, magica notte
dell'anno? Loro due, sospirò Sebastian. “Del tipo
l'ordinazione?”
“Del
tipo Thad. Per il cibo c'è tempo”. Isabelle
poggiò i gomiti sul
tavolino traballante e unì le dita delle mani,
tamburellandole
leggermente con espressione pensierosa. “Ti piace”
“Ma
cosa ti fumi? Ti pare? Io e quella Piattola? Ma fammi il
piacere!”
“E
ora ne ho la conferma. Bastava un no secco, o addirittura chiedere
'chi?', ma tutte queste domande rivolte al tuo io interiore, lo so...
e lo sai anche tu”
“La
piccola psicologa in erba non ha ancora superato il suo periodo
zen”
“E
la piccola donna dentro di te è innamorata,
finalmente”
“Non
è divertente discutere con te”
“Ovvio:
vinco io e tu odi perdere”.
Per
fortuna l'insperato arrivo del cameriere pose fine a quella
conversazione oltremodo imbarazzante per Sebastian. Isabelle lo
liquidò con un gesto della mano, dicendo “le
strane patatine ai
gamberi e un menù per bambini”
“Plego,
signolina?”
Isabelle
sbottò “Senti, tesoLo, qui sto cercando di
estorcere ai mio
fratello dettagli sulla sua vita privata, comprendi?”. Il
cameriere
la guardò sconvolto e Sebastian si trovò
costretto a ripetere
l'ordine dopo aver scoccato un'occhiata di disapprovazione alla
sorella.
“Come
fai a sapere che le nuvole di gamberi sono le mie preferite?”
“Prima
cosa: sono la tua gemella, certe cose le so e basta, seconda cosa: le
patatine sono mie, il menù per bambini è tutto
per te, dolcezza”
'Probabilmente
siamo troppo uguali per andare davvero d'accordo. Finchè ci
vediamo
solo due volte l'anno è ancora fattibile, ma vivere nella
stessa
casa è un vero e proprio incubo. Ecco perché
appena possibile
quelle amebe di nostri ci hanno separato: mi hanno spedito qui in
questo posto dimenticato da Dio e da madre Francai, e hanno tenuto
Isabelle con lor a Parigi' pensò senza amarezza Sebastian
quando si
vide recapitare davanti il CHIN CAN CION menù, con tanto di
finto
ombrellino da cocktail fuxia sgargiante. Diede cautamente un morso a
quello che sembrava un hamburger andato a male, mentre Isabelle
mangiava con gusto le nuvole, le sue nuvole, di
gamberi. Poi
allontanò il panino da sé; era immangiabile.
“Allora,
cosa mi dici di Thad?”
“Che
posso dirti? Siamo entrambi nei Warblers, stesse lezioni, stesso
sport. È una coabitazione difficile, soprattutto
perché siamo
diversi”
“Le
persone diverse vanno più d'accordo di quelle uguali,
dovresti
saperlo, ormai”
“Non
capisci: è un tipo strano, uno di quelli che cercano il
grande
amore, una famiglia alla Mulino Bianco, roba del genere... insomma,
nulla a che fare con me”
“Si
cambia, lo sai”
“Non
così tanto, ma soprattutto non per lui”
“Solo
amici e poi, uno dice un noi. Tutto cambia già...”
“Cosa
fai? Ti metti a citare la bella e la Bestia?”
“Beh,
mi sembrava appropriato. In più hai usato il noi per
descriverlo.
Era d'obbligo”
“Ti
conviene essere gentile con me, sennò me ne vado”
la minacciò il
fratello per finta.
“E
dove andresti di bello? Per strada a cantare per avere
l'elemosina?”
“No,
ho degli pseudo-amici, mica come te! Ad una festa qui vicino, ad ogni
modo. Non penso che le strade siano molto affollate ora, mi verrebbe
una polmonite e il gioco non vale la candela”
“Chi
ci sarebbe alla festa?”
“Vuoi
che li nomini tutti? Nick, Jeff, Richard, Wes, Trent, Flint,
David...”
“Thad?”
“Thad,
anche lui” disse controvoglia il ragazzo.
“Vai
allora, non ti trattengo mica” sorrise piluccando l'ultima
nuvola.
Sebastian
sbuffò prese il cellulare e controllò l'orario,
le 23.30. “Penso
che l'unico posto dove andrò sarà in bagno, dato
che ho mangiato un
hamburger avariato” disse con una smorfia, si alzò
e andò vers il
cartello giallo 'TOILETTES', lasciando il cellulare incustodito sul
tavolo.
Appena
Sebastian fu fuori dalla sua vista, Isabelle si fiondò sul
cellulare. Sbloccò lo schermo, implorando che non
richiedesse un
qualsiasi codice di protezione. Fortuna che Seb era troppo stupido e
la sorte era a suo favore! Niente PIN! Scelse la rubrica, tentando di
immaginare sotto quale nome avesse potuto registrare quel numero dato
che, com'era prevedibile, sotto Thad non c'era nulla. Cercò
di
ricordare come l'aveva chiamato prima, mentre lo punzecchiava.
Qualcosa di schifoso, che strisciava, forse un insetto, o un
invertebrato molliccio...
-
sanguisuga, … nada
-
ameba, … rien
-
oxolotl, … nichts
-
piattola, … BINGO.
“Quasi
buon anno, mi dispiace di non essere venuto. Mi manchi”
√
messaggio
inviato alle 23.45
Probabilmente
Sebastian la avrebbe uccisa, ma chi non risica non rosica o, per
meglio dire, chi non osa non sa. Più elegante, si
congratulò con se
stessa. Poi poggiò il telefono esattamente nella medesima
posizione
in cui lui lo aveva lasciato, preparò un'espressione
angelica e si
mise ad osservare la porta d'ingresso, pronta a gongolare in caso i
piccioncini fossero caduti nella sua trappola.
∫Thad
inspirò l'aria frizzante e prima di promesse di quella notte
così
speciale che sapeva di libertà. Era finalmente uscito ad
evadere da
quella festa da suicidio in cui gli unici a divertirsi erano proprio
Nick e Jeff che inutilmente incitavano gli altri a partecipare al
karaoke (solo canzoni del genere 'perché è un
bravo ragazzo',
oppure la versione remixata di 'nella vecchia fattoria').
Stava
appunto pensando a come fuggire che era arrivato il messaggio, quel
messaggio. Appena aveva visto il nome di Sebastian sul display il suo
cuore aveva fatto un triplo carpiato, mezzo flip con doppio
avvitamento, e gli era saltato in sola. Poteva quasi sentirlo ancora
pulsare con quel ritmo forsennato.
Aveva
cercato di districarsi dalla coppia che lo implorava di rimanere, e,
accusando motivi familiare, era finalmente uscito ad assaporare quel
freddo liberatorio.
Chissà
quali idee guidarono i suoi passi fino davanti un piccolo ristorante
cinese con una grande insegna fuxia con un ombrellino sopra.∫
Chin
Can Cook, ore 23.57
Isabelle
Smythe, ancora seduta, aveva trovato il posto d'osservazione perfetto
da cui poteva facilmente tenere d'occhio sia la porta del bagno, sia
quella principale. Ma, quando sentì nello stesso momento lo
scacciapensieri e il rumore dell'acqua corrente del lavandino, non
riusciva a decidersi su cosa fissare lo sguardo.
Thad
aprì la porta, seguito da un tintinnio. Per prima cosa
notò una
bella ragazza bruna dagli occhi familiari che lo fissava con uno
sguardo curioso, poi un uomo grasso e sudato che cucinava da dietro
un paravento di carta.
”Thad?!”
il ragazzo si girò trovandosi di fronte a Sebastian che
chiese: “che
ci fai tu qui?!”
Bella
domanda, cosa ci faceva lui qui? “Ho letto il tuo sms e
volevo
ringraziarti di persona” balbettò, cosciente di
dire una cazzata
colossale.
“Quale
messaggio? Quanti shottini ti sei già fatto,
Harwood?”
La
ragazza seduta sorrise e Sebastian la fulminò, poi
sospirò.
“Immagino
che non l'abbia scritto tu, allora” mormorò Thad
seduto.
“Immagini
bene, Piattola. Cosa c'era scritto di così
compromettente?”
“Nulla
di che, tranquillo” arrossì l'altro.
Intorno
a loro scattò il conto alla rovescia: tutti urlavano alle
cifre,
ognuno alla propria velocità.
10,
9 …
“A
chi darai il bacio portafortuna di Capodanno, Sebastian?”
“Non
sono affari tuoi, Isabelle. Hai combinato già abbastanza
casino per
stasera. Stanne fuori”
8,
7, 6 ...
“Beh,
potrei baciare io Isabell. Sempre se sei d'accordo, Sebastian”
“Certo,
slinguazzatela pure con comodo, Piattola” replicò
il ragazzo più
alto.
“Non c'è bisogno di essere così
scortesi, Sebastian,
spiacente, Thad, ma già impegnata” disse lei
agguantando il
cameriere più vicino.
5,
4, 3 ...
“Beh,
a quanto pare è il destino” sussurrò
Thad.
“O
qualcuno chiamato Isabelle Smythe” rispose l'altro.
“Non
è affatto romantico detto così”
“E'
solo un bacio, nulla di più”
“Già,
solo un bacio. Non cambierà nulla”
“Ovvio,
Piattola” sghignazzò Sebastian avvicinandosi a lui
ancora di più.
2,
1, 0 …
Thad
chiuse gli occhi, resistendo a malapena a perdersi nel suo oceano
personale e, dopo qualche frazione di secondo, si ritrovò
quelle
labbra desiderate da così tanti (lui compreso) e per
così tanto
tempo sulle proprie. Si obbligò e tenere le braccia ancorate
ai
fianchi per reprimere la voglia assurda di passargliele intorno alla
vita. Chiuse a pugno le dite per evitare di fremere e immaginare di
passarle fra i suoi capelli. E, controvoglia, mentre un brivido si
propagava dalle labbra alla colonna vertebrale, si staccò da
lui.
Sebastian
fece un sorriso soddisfatto e indietreggiò di un passo.
“Vedi, è
stato un tale trauma?” lo prese in giro ridendo.
“”Nulla
di speciale” replicò Thad, nonostante le mani
sudate, il cuore a
mille, il respiro corto, le gambe molli, le farfalle nello stomaco e
tutto il suo corpo urlassero al mondo l'esatto contrario.
Intorno
a loro esplose un boato 'BUON ANNO NUOVO' e miriadi di coriandoli
dorati scesero sulle loro teste. Isabelle corse incontro Thad e o
invitò a sedersi al loro tavolo.
Magnifico,
gli sarebbe toccato passare la notte più magica dell'anno
con la sua
cotta segreta e la sua sorella leggermente psicopatica. Chi non
avrebbe voluto essere al suo posto?
6.
Non lasciare il cellulare incustodito
A
memoria dei posteri: QUESTA E' UNA REGOLA SERIA ANCHE SE SEMBRA
STUPIDA. NON FIDATEVI DELL'ISTINTO, E NEANCHE DELLE VOSTRE SORELLE
GEMELLE IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA CHE VOGLIONO FARVI ACCASARE.
NdA
(Non Datele Ascolto)
Buona
aggiornamento del venerdì (?). anche questa settimana ho
avuto
problemi con il computer, quindi ho deciso di rimediare con un extra
:) Anche se non sembra, giuro che questo capitolo l'ho scritto a
luglio in Irlanda, quindi non è molto nell'atmosfera, ma
pace.
See,
si sono baciati? yayayayayayayayayayay
Alcune
citazioni.
Detto
ciò, bà.
♥
|
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Capitolo 7 *** like a shower ***
~
like a shower
Le
vacanze di Natale erano passate alla Dalton, portandosi dietro uno
strascico di decorazioni festive, vischio attaccato sotto ogni porta
per raccattare baci e canzoni natalizie che risuonavano nell'aula di
canto. La situazione fra Seb e il suo compagno di stanza sembrava
stabile (e in prognosi riservata): Thad si limitava a morirci dietro
senza lasciare trapelare assolutamente nulla, mentre Sebastian
continuava a trattarlo con cinismo insensibile.
Ormai Thad era
arrivato ad una conclusione: si era inventato tutto. Quella
sottospecie di sfioramento di labbra era sono un incidente di
percorso per Sebastian che puntava a vincere il premio di blowatore
dell'anno. Ogni sera, quando Thad in teoria dormiva, mentre in
pratica si rodeva il fegato, lo sentiva tornare in camera, far
scorrere l'acqua nel lavabo, spingere l'interruttore della luce e
infilarsi sotto le coperte con addosso solo dei pantaloncini leggeri.
Sebastian si voltava verso il muro e a Thad non rimaneva altro che
vedere quegli orribili segni scuri sul suo collo pallido. Quasi
avrebbe preferito che fossero lividi, probabilmente avrebbe fatto
meno male.
Ma, dopotutto, non aveva alcun diritto su di lui,
quindi l'unica cosa che poteva fare era dimenticarlo, e al
più
presto. 'Pare facile scordare che dormi a meno di due metri da un dio
greco' sospirava quando si ritrovava a parlare della questione con
Nick e Jeff. Da quando lo avevano ritrovato a piangere mentre sentiva
da solo 'All I want for Christmas is you' a tutto volume, abbracciato
al cuscino di Sebastian, era stato praticamente costretto a sputare
il rospo. Il fatto frustrante era che quei due si atteggiavano tanto
a guru delle relazioni quando tutta Westerville sapeva della loro
cotta e, nonostante questo, a loro mancavano le palle di ammetterlo
in pubblico.
Dunque durante le loro prediche solitamente Thad si
limitava a fantasticare su Sebastian semi-svestito che boxava in
palestra e a borbottare qualche vago assenso quando gli sembrava ci
fosse troppo silenzio. E quelle due teste di carciofo parevano
crederci, oppure lo avevano giudicato un caso disperato (più
probabile), e lo lasciavano solo. Preferiva la solitudine alla
compagnia di Nick e Jeff. Almeno Mariah Carey non gli rinfacciava la
sua stupidità 24h su 24. e certo bastava lui stesso ad
odiarsi.
Era
solo un'altra giornata come tante alla Dalton, se vogliamo intendere
con normale persone strafatte che corrono per i corridoi lanciandosi
muffins con sopra glassa rosa shocking, ma per gli standard della
Dalton non era neanche troppo strano, considerando gli alti livelli
di follia generali. Thad, sdraiato sul letto a fissare il soffitto,
rise pensando all'opinione che gli altri avevano della sua accademia,
per poi concludere che nessuno di loro avesse mai messo piede
lì e
fosse rimasto illeso. Per quanto lo riguardava, anche lui stesso era
pazzo, sì, pazzo di Sebastian, quello stronzo che si
accorgeva della
sua presenza solo quando c'era qualcosa da
pulire/rammendare/riparare/cantare. E, per quando la cosa potesse
essere melensa, l'unico fatto ancora più patetico era che
lui stesso
non se ne vergognava più di tanto.
Un
rumore lo fece sobbalzare. Alzò appena la testa dal cuscino
per
vedere cosa stesse succedendo e si trovò costretto a
combattere il
principio di un infarto: ovviamente era Sebastian che non reputava
opportuno bussare. Thad non poté evitare che un certo
sorriso ebete
comparisse sul suo volto, ma subito si riscosse quando
incontrò lo
sguardo allegro di Sebastian.
“Cosa fai, Piattola? Mi immagini
in situazioni scabrose?”
Sì, cioè no, merda “Pensavo a cosa
c'è stasera a mensa”
“Spaghetti?” inarcò un sopracciglio
il ragazzo in piedi.
“Lasagne, credo” tirò l'altro ad
indovinare. Tanto non avrebbe mangiato comunque qualsiasi cosa quella
megera gli avesse messo nel piatto. Per quanto ne sapeva potevano
anche essere interiora di maiale, che schifo.
“Sempre a quello
stai a pensare” rise Sebastian “forse faresti
meglio ad
iscriverti a qualche club sportivo, almeno finché riesci a
passare
per la porta della camera”
Thad sbuffò alla battutina
dell'altro e sollevò il busto dal letto, puntellandosi con
le
braccia. “Prima che io decida di schiacciarti con la mia
forza
peso, faresti meglio ad farmi passare che devo farmi la
doccia”
“Harwood caro, oggi è il mio turno prima”
“Ma
che dici? L'accordo ormai è quello: io giorni pari, tu
quelli
dispari””
“Oggi sono impegnato. Puoi gentilmente lasciarmi
andare?”
“E con chi? Sentiamo?”
“So della tua seconda
vita da stalker, non vorrei privarti del tuo divertimento”
“E'
escluso”tagliò corto Thad alzandosi del tutto dal
materasso e
dirigendosi verso il bagno condiviso con faccia scura.
“Su con
la vita, piattola, non c'è mica psyco nella
doccia” cercò di
blandirlo Sebastian, ma inutilmente.
Thad si sbatté la porta
dietro e si appoggiò senza forze al legno. Per lui era
abbastanza
indifferente la questione; l'accordo era solo un altro modo per farlo
contento. L'unico motivo per cui non voleva rimanere un altro secondo
in quella stanza era semplice: non poteva sopportare di vederlo
messaggiare con il suo 'appuntamento' e di vederlo sorridere ad ogni
vibrazione del cellulare. No, questo era molto -troppo- più
di
quanto riuscisse a sopportare. Se anche a malincuore poteva accettare
le proprie speranze pressoché nulle di avere Sebastian solo
per sé,
allora non voleva vederlo felice con nessun altro. Nulla di
drammatico, niente assurde scenate di gelosia, nessun inutile
ultimatum; tutto sarebbe stato vano e si sarebbe reso ridicolo.
Non
poteva fare nulla per impedirlo, ma almeno poteva chiudere gli occhi
per non guardare.
Si
spogliò posando i vestiti sul lavandino, accese la caldaia
che si
avviò con in rumore di sottofondo. L'acqua iniziò
a scendere dalla
cannula della doccia, prima ghiacciata, poi tiepida, fino a diventare
sempre più calda. Appena reputò che fosse
abbastanza bollente da
scottargli la pelle aprì l'anta scorrevole del box e fu
investito da
una nube di vapore acqueo. Pose la testa sotto una cascata d'acqua
per cacciare via i cattivi pensieri; poteva solo sperare che, una
volta finito, Sebastian se ne fosse già andato a quel suo
stupido
appuntamento.
Dalla
mente non più così perversa e malvagia di
Sebastian Smythe
Uhm,
e così Thadduccio ha il ciclo. Va bene che è una
persona piuttosto
strana, ma così è troppo esagerato.
In realtà è da un po' di
tempo che si comporta in maniera bizzarra, più precisamente
da
quando Isabelle ha fatto la cazzata del secolo. Quella ragazza non sa
tenere le mani a posto, ma forse è una cosa di famiglia (non
in quel
senso, sia chiaro. Beh, anche in quel senso se ci riferiamo a me, ma
a lei... non saprei, sinceramente, e non voglio neanche saperlo).
E
così mi sono ritrovato le sue labbra incollate addosso a
mezzanotte.
Un buon modo per cominciare l'anno, non c'è che dire. E, se
devo
proprio ammetterlo, avrei anche continuato a baciarlo, per molto,
molto tempo. Per tutta la notte. E per il giorno successivo, e per
tutta la settimana. E per tutto il mese e tutto il resto dell'anno
dal così lieto inizio, in definitiva. Beh, insomma, avrei
continuato
e basta.
Ma questo nessuno lo saprà mai, né lui,
né,
soprattutto, Isabelle. E' così pericoloso che tanto varrebbe
offrirsi volontario per gli Hunger Games, cosa talmente cogliona che
può fare solo Katniss, appunto. Poi devo rimanere il mio
personaggio: stronzo fino in fondo. Diventa sempre più
difficile
ogni giorno che passo in questa maledetta camera.
Perché se non
gli ho mandato un sms del genere è stato solo per orgoglio.
Sono
quasi felice che lo abbia fatto lei: mi ha risparmiato la figura
dello sciocco sdolcinato e mi ha permesso di passare la mia fine e il
mio inizio con Thad.
Però, a ben vedere, sembrava davvero felice
di vedermi. Forse me lo sono immaginato. Può darsi, mi piace
credere
quello che mi fa comodo.
In
realtà non so neanche perché ho inventato questa
farsa
dell'appuntamento e della doccia. Se anche avessi un appuntamento,
starebbe stanotte con Federica* o qualche anima pia dello Scandals.
Ma il fatto più inquietante è che non ho nemmeno
voglia di alzarmi
da questo letto, lavarmi e andare in quel locale. Vorrei rimanere
qui, magari in compagnia di un iPod pieno di cantanti bionde in
sovrappeso che sfogano la loro depressione scrivendo canzoni che ti
infondono una profonda voglia di inciderti le vene con una penna
stilografica e morire dissanguato. Sì, è
abbastanza anche merito di
Adele se la mia visione della vita è ridicolmente
ottimistica.
Non
voglio neanche dirlo, ma mi sento in colpa per avergli fatto credere
di avere un appuntamento. Già era storto, così
è peggiorato. Non è
affatto un buon segno che piattola non canti gli One Direction.
In
mancanza di intrattenimento musicale (che sia Adele o il meno
qualificato, ma comunque apprezzato Thad, non fa differenza) non
trovo nulla di meglio da fare che guardare il soffitto bianco.
Dovrebbe essere consumato tanto lo fisso intensamente, ma quando
c'è
Thad in giro perde la sua non indifferente attrattiva. Più
che altro
devo sforzarmi per non guardare Harwood tutto il tempo.
Però, dato
che ora lui non è qui, posso permettermi un'occhiata in giro.
Beh,
non c'è nulla di particolare in questa stanza: io, due
letti, una
scrivania, un computer con una massa di caricatori dai fili
intrecciati, una pila ammucchiata di vestiti sul quello di Thad
-vestiti che impuzzano tutta la camera del suo (buonissimo) odore-,
il suo asciugamano.
Ecco cos'era fuori posto! Non va mai,
assolutamente mai a farsi la doccia senza portarselo appresso in
bagno. E' per qualcosa a che fare con il calore. Sì, ecco,
l'asciugamano freddo dopo la doccia è una cosa che odia.
Vado a
sentire i termosifoni che sono freddi, ma c'era da aspettarselo con
quel tirchio del preside Ground. Prima che che possa accorgermene, me
lo metto addosso.
Vorrei
non sentirmi così patetico, ma non ci riesco.
Dalton,
camera Harwood-Smythe, ore 18.40
Uscendo dalla doccia Thad
provò la strana sensazione di stare per essere esiliato in
Groenlandia. L'esilio era per la questione 'sebastianica' (divertente
variazione di 'omerica', concluse soddisfatto della propria battuta),
invece la Groenlandia era per il freddo allucinane. Era appena
gennaio e aveva fatto una doccia bollente e non c'era il suo
asciugamano. Era un problema.
Con cautela si avvicinò alla porta
del bagno, coprendosi alla bell'e meglio con un flacone di
bagnoschiuma agli aghi di pino (che non aveva mai visto prima). La
socchiuse sporgendo leggermente la testa e nascondendo il resto del
corpo. Si schiarì la voce “Sebastian?”
“Sì, piattola? Cosa
c'è ora?” arrivò solo l'eco dal
corridoio.
“Puoi venire qui
un attimo che non mi va urlare?”
“Ai suoi comandi, Fuhrwood”
biascicò l'altro.
Dopo qualche secondo e qualche sbuffo di
disapprovazione un oggetto semi-movente entrò nella visuale
del
ragazzo. Un oggetto che probabilmente aveva nome 'Sebastian Smythe'
con una specie di strana vestaglia/mantello medievale addosso. Oh no,
era il suo accappatoio.
“No, Sebastian, ora spiegami perché hai
il mio accappatoio addosso”
“Io, uhm, posso spiegare...”
farfugliò lui rosso come un gambero.
“E' esattamente quello che
ti ho chiesto” sorrise lui nel vedere l'amico così
imbarazzato;
era adorabile. Ma quella situazione era così inusuale che
Thad non
poté fare a meno di scrocchiarsi le dita come faceva sempre
quando
era nervoso.
“Allora, io ecco... i riscaldamenti erano spenti,
ed è gennaio, e il tuo asciugamano era in camera, lo hai
dimenticato. E, non so, tu odi l'asciugamano freddo alla fine della
doccia, quindi io ho pensato...”
Lo
aveva fatto davvero? Era sicuro di non sognare?
Thad si morse
l'interno della guancia, sbattendo gli occhi, quasi timoroso di non
trovarlo di nuovo lì davanti, una volta riaperti.
“Perché
sbatti le ciglia, Bambi?”
“Solo, grazie, Sebastian”
“Non
so perché l'ho fatto, non chiedermelo. E' stupido, lo so.
Sono
stupido”
“Piuttosto come hai fatto a ricordartelo? Di solito
non mi ascolti neanche quando parlo!”
“Potrei sorprenderti”
rise Sebastian, che pian piano stava riacquistando il suo colorito
naturale. Thad si accorse che aveva la mascella stranamente
contratta, come anche che teneva le dita strette a pugno. Qualcosa lo
faceva stare a disagio, ma non riusciva ancora a capire cosa.
“Beh,
fallo” rispose Thad prendendogli l'accappatoio da addosso e
indossandolo, uscendo dal bagno per ritrovarsi nel corridoio, ancora
sgocciolante.
“Ad esempio hai usato un bagnoschiuma che ha
l'odore degli aghi di pino. Sembra di stare in montagna in una baita.
Oppure che hai freddo e stai maledicendo Ground perché ha il
braccino corto” elencò l'altro, stendendo le dita
per tenere il
conto, mentre continuava a sembrare nervoso.
“Ehi, non vale. Per
questo basta l'olfatto e il buonsenso!” protestò
Thad,
scrocchiandosi ancora una volta le mani. Sebastian arricciò
il naso,
facendo un lieve sobbalzo quando sentì quel rumore.
“Oh, scusa,
non lo ricordavo” si scusò Thad, a cui
toccò ora essere
imbarazzato. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui, certo
dimenticarsi una cosa del genere era una caduta di stile.
“Non
preoccuparti” sorrise l'altro, passandosi la mano sulla nuca.
“Sono
io a ricordare tutto di te, anche se è una cosa
profondamente
stupida”
Dalla
mente non più così perversa e malvagia di
Sebastian Smythe
12.
Usa sarcasmo; li insulti e sono troppo stupidi per capirlo
Magari
essere gentili ogni tanto paga (anche se il prezzo rimane comunque
troppo alto, per cui Thaddino non deve aspettarsi una smielata del
genere tanto presto)
NdA
(Non datele Ascolto)
* Federica, la mano amica (citazione
necessaria)
Sono
in ritardo, nevvero? Lo ammetto.
Pace, prometto che sarò puntuale
(non ci credo neanche io, LOL)
duuuuunque, che ve ne pare del
capitolo? Per me sono importantissime le vostre recensioni, gnah,
gnah, gnah. Il prossimo capitolo sarà movimentaaaaaato,
preparatevi
psicologicamente (?)
Un grazie grande grandissimo ad Iza che mi ha
minacciato per impormi di scrivere. Senza di te non sarebbe nato,
quindi debiti ringraziamenti all'ostetrica
|
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Capitolo 8 *** like a drink (or two, or three...) ***
~
like a drink (or two, or three...)
Dalton,
corridoio 21.57
Sebastian spinse Thad fuori dalla loro stanza,
tirandolo per la cravatta, già mezza allentata, mentre il
ragazzo
protestava e cercava di scappare alla sua presa. “Dai
Harwood,
vieni, ci sarà da divertirsi!”
“Ma che dici? Lo sai come
vanno a finire queste cose!”
“E come?” chiese candidamente
Sebastian senza smettere di strascinarlo per il corridoio, ignorando
tutti i suoi tentativi di divincolarsi.
“Flint vomiterà con una
probabilità del 101%, qualcuno, probabilmente Trent,
piangerà per
qualcosa che è accaduto molto, molto tempo tempo fa, Nick e
Jeff
faranno qualcosa di compromettente, ma saranno troppo ubriachi per
ricordarlo domani mattina, Wes organizzerà qualche gioco
stupido e
tutti si pentiranno di essere venuti”
“In che senso?”
“Come
in che senso?”
“In che senso venuti?” rise Sebastian
“In
che senso vuoi che sia?” rispose l'altro stizzito, cercando
di
sopravvivere al tentativo di strozzarlo dell'amico.
Quello lo
lasciò finalmente andare, mollando la presa sulla cravatta,
e
sospirò sconfortato “sei ancora troppo sobrio per
battute del
genere”
“SEBASTIAN!” lo guardò scandalizzato
Thad.
Possibile che pensasse solo a quello? In ogni caso avrebbe avuto pane
per i suoi denti: durante quelle feste alcoliche i 'bravi ragazzi'
della Dalton diventavano infinitamente peggio di degli scaricatori di
porto in piena crisi di astinenza sessuale. La presenza del suo
castissimus et purissimus compagno di stanza sarebbe sicuro stata la
scintilla che avrebbe fatto scoppiare la bomba. Thad Harwood era
certo che quella serata sarebbe stata da dimenticare, fin da prima
che mettesse piede nella sala adibita a mo' di homemade Scandals.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
Entrare in
questa topaia con Thad per la cravatta come un cagnolino al
guinzaglio non posso proprio definirla un'entrata in scena epica, per
quanto posso sforzarmi. Ovviamente le decorazioni fanno più
che
schifo, ma almeno vedo dei fusti di birra. Il minimo sindacale.
Wes
si atteggia a clown per feste dei bambini, cercando di organizzare
qualche gioco scemo. Devo fermarlo, per la mia sanità
mentale.
“Pronto?! non abbiamo più cinque anni!”
“Che
onore Sebastian, degnarci della tua visita. Che problema
c'è, questa
volta?”
“Il gioco della bottiglia va bene se portate ancora la
merendina da casa”
Wes sbuffa, probabilmente contrariato dalla
mia provvidenziale intromissione “Va bene, ti lascio carta
bianca.
L'unica cosa che ti chiedo una cosa: domani mattina li voglio ancora
tutti vivi e illesi”
“Per il 'vivi' ci sto lavorando, ma per
'illesi' non posso assicurarti nulla” gli rispondo facendogli
l'occhiolino. So che lo manda in bestia, e non mi sono sbagliato
neanche questa volta: si gira mantenendo un sorriso a 33 denti,
piuttosto inquietante, a dire la verità.
Ora ho il potere. E' una
bella sensazione.
Ecco quello che serve:
- alcohol, tanto
-
musica decente
- illuminazione suggestiva
- palo da pole dance
(in alternativa possiamo usare qualcuno di loro)
Io
rimarrò sobrio, o almeno credo. Per divertirmi mi basta solo
vederli
fuori come un periscopio.
In realtà quello che mi preme di più è
far sballare Thad completamente. Dovrebbe essere piuttosto esilarante
vederlo devastato, senza contare che non voglio perdermi neanche un
secondo dei suoi deliri etilici. Chissà che non possa dire
qualcosa
di interessante ai miei fini... in più un bel po' di tempo
fa
abbiamo fatto anche una scommessa, ed è decisamente ora che
io abbia
la mia rivincita.
“Thad,
ricordi la nostra scommessa?”
“Quale?” mi squadra con tanto
d'occhi.
“Quella sull'assolo”
“E con ciò? Non mi pare
che tu l'abbia ottenuto” ridacchia allargandosi il colletto
(già
largo) della camicia, come se avesse caldo. Ma ha paura che io abbia
ragione, ed ha ragione ad avere paura: io ho sempre ragione.
“A
me pare di sì. Il duetto con te è, in un certo
senso, anche il mio
assolo”
“E' una forzatura” protesta guardandosi intorno per
trovare qualche faccia amica che lo supporti. Ma tutti hanno recepito
il messaggio: meglio non mettersi contro di me, soprattutto quando
potrei ricattarli con i video che farò stasera.
“Qualcuno
contrario?” silenzio gelato “bene, nessuno. Me ne
compiaccio”
“In
che consiste questa cosa?” azzarda Nick una domanda. Ottimo,
desideravo la facesse proprio lui. Come prendere due bimbeminchia con
uno starbucks.
“Nulla di scandaloso. Thad deve solo fare uno
spogliarello con spettacolino di danza incluso”
Qualche
risolino. Neh, come biasimarli? Sarà divertente vedere il
lato
selvaggio del signor Perfettino
'ho-il-totale-controllo-della-mia-vita-e-non-corro-rischi-neanche-a-morire'.
“Con
quale palo?” chiede sempre Dentiera dopo essersi ripreso
dall'attacco di riso da cavallo che lo ha scosso fino a trenta
millisecondi fa.
“Sono felice che me lo abbia chiesto tu. Sarai
tu”
Nick mi guarda come se avessi detto di essere etero. La sua
fogna è spalancata; posso quasi specchiarmi nei suoi denti,
che
schifo, dio mio.
Come prevedevo Capelli-Tinti non può rimanere
immobile mentre attento alla virtù del suo amato.
“No, no, no e
no. Ho già detto no? E' escluso”
“oh, dai, Marylin, non dirmi
che sei gelosa”. Cazzo, è così
divertente prenderlo per il culo.
Dà un senso di ebbrezza, mille volte meglio dell'alcol. Thad
è così
distrutto dalla notizia che non prova neanche a lottare per
convincermi. Saggia scelta, anche perché non
rinuncerò a questo
spettacolo per tutto l'oro del mondo.
“Io? Ma chi vogliamo
prendere in giro? Solo che non è giusto usarlo come
oggetto”
“Nick,
hai qualcosa in contrario?” non aspetto la sua risposta
“NO, come
vedi non ha nulla in contrario. Ora voglio che voi andiate a bere
qualcosa per rilassarvi”. Con la coda dell'orecchio (che, per
inciso, non credo esista) sento Thad che borbotta qualcosa del tipo
“sono troppo sobrio e etero per questo. Datemi quello che
c'è di
più forte. Voglio solo che quest'orribile serata
passi”.
Harwood,
se è vero che mi chiamo Sebastian Smythe e sono perfetto,
posso
prometterti che sarai più che soddisfatto domani mattina.
Una
volta che i miei pollastrelli si ritengono abbastanza sbronzi da
gaieggiare in pubblico devo mettere una musica che li concili al
diventare selvaggi e privi di inibizioni. La vedo dura, ma sono
sicuro che una pseudo-cantante ossigenata dalla nomea di satanista
potrà certamente aiutarmi. Gays and fake straights, eccoa
voi 'Die
Young' di KedollaroaccaA.
(
http://www.youtube.com/watch?v=NOubzHCUt48
)
I
hear your heart beat to the beat of the drums
Oh
what a shame that you came here with someone
So
while you're here in my arms
Let's make the
most of the night like we're gonna die young
We're
gonna die young
Let's make the most of the
night like we're gonna die young
Duvall
sta fermo impalato in mezzo alla stanza, sembra che stia aspettando
di essere impiccato. E su, mostra la tua fantastica dentiera una
buona volta, fattela una risata, che magari domani ti svegli sotto ad
un cipresso. E, per la cronaca, penso che esistano supplizi peggiori
che essere usati come palo da spogliarello da Thad.
Young
hearts, out our minds
Runnin' till we outta
time
Wild childs, lookin' good
Livin'
hard just like we should
Don't care who's
watchin' when we tearin' it up (you know)
That
magic that we got nobody can touch (for sure)
Anche
Thad ha un'espressione che fa molto
'cazzo-sta-succedendo-perché-sono-mezzo-spogliato-e-mi-sto-strusciando-addosso-ad-uno-dei-miei-migliori-amici?'.
In caso qualcuno se lo stia chiedendo, questa espressione esiste
davvero e l'ho sperimentata io stesso nella mia amata Francia qualche
anno fa, quindi niente domande. Con gli occhi fuori dalle orbite (non
è un bel vedere) si allarga la cravatta leggermente. Ormai
pende
storta sulla camicia sbottonata e stropicciata.
I
hear your heart beat to the beat of the drums
Oh
what a shame that you came here with someone
So
while you're here in my arms
Let's make the
most of the night like we're gonna die young
We're
gonna die young
Let's make the most of the
night like we're gonna die young
Il
binomio trash-slash è quasi meglio di quello ke$ha-canzoni
prive di
senso. Per non parlare dell'atmosfera generale. Sono tutti entusiasti
(anche quel guastafeste di Wes occultacadaveri Montgomery) e
Ciambella Rotolante si sta divertendo per la prima volta nella sua
vita. Si evince dal fatto che le sue guance bordeaux lo fanno
assomigliare a Heidi anche più del solito.
Tralasciando questi
spettacoli pietosi, sembra che Piattola si stia dando da fare. Ci ha
preso gusto.
Young
punks, takin' shots
Strippin'
down to dirty socks
Music
up, gettin' hot
Kiss
me, gimme all you got
It's
pretty obvious that you got a crush (you know)
That
magic in your pants, it's makin' me blush (for sure)
E
mi dà fastidio, cazzo se mi dà fastidio.
Non smette di guardare
neanche per un momento Nick. Sarebbe carino cavargli tutti i denti e
farci una collana tribale, andrebbe molto di moda a Timbuctu dove lo
vorrei spedirlo con un calcio. Duvall sta sbottonando lentamente e
languidamente
i bottoni della camicia di Thad, gliela abbassa sulle spalle e gliela
toglie. PORCAZOCCOLADEVEMORIRE.
Aripijate, Sebastian.
Thad
si abbassa verso di lui, lo tira per la cravatta e gli slinguazza il
dorso del naso.
IO
QUI FACCIO UN OMICIDIO DI MASSA, LO GIURO. PERCHE' NESSUNO FA NIENTE?
LEVATELO DALLE GRINFIE DI QUEL MANGIA-UOMINI, CAZZO.
Duvall
sorride leggermente e incrocia le dita sulla sua nuca, mentre Thad
inizia a slacciarsi i pantaloni. Parte un boato di approvazione da
tutta la sala, meno che da Rapunzel che sta per buttarsi giù
dalla
finestra. Incitati da questo branco di scimmie, Nick e Thad iniziano
a strusciarsi addosso reciprocamente, ansimando in maniera a dir poco
pornografica.
MERDA,
LASCIALO STARE. MOLLALO. CAPITO? COSA NON TI E' CHIARO IN QUESTE
PAROLE? TI SFONDO LA FACCIA DUVALL SE SOLO OSI CONTINUARE A
TOCCARLO.
Cosa cazzo vedono i miei occhi? Vi prego, qualcuno mi
dica che me sto sto immaginando. Ne ho bisogno.
Qualcuno mi rassicuri sulla mia sanità mentale. E'
forse un'erezione quella che vedo nei pantaloni di Thad?
NON CE LA
FACCIO. UCCIDETEMI, CAVATEMI GLI OCCHI, RIDUCETEMI AD UN VEGETALE,
GIOCATE A PING PONG CON IL MIO CERVELLO. TUTTO SAREBBE PIU'
SOPPORTABILE CHE VEDERLO CON QUELLA SGUALDRINA.
Maledetto a me e
alle mie scommesse coglione.
Addio mondo crudele. Penso che
seguirò l'illuminante esempio di Jeff e mi
butterò dalla finestra.
I
hear your heart beat to the beat of the drums
Oh
what a shame that you came here with someone
So
while you're here in my arms
Let's
make the most of the night like we're gonna die young
We're
gonna die young
Una
specie di palla di cannone biondo tinto interrompe l'osceno
spettacolo che sono costretto a vedere. Sterling dà un
cazzotto a
Thad che rotola per terra, continuando a ridere come un coglione
patentato, totalmente ignaro dei bordelli che ha combinato.
Capelli-tinti pulisce con la manica il naso di Nick e lo fissa
così
intensamente che ho paura si sciolga sul momento.
Sebastian,
smettila di guardare.
Troppo tardi.
Davvero, non ero interessato a vederli slinguazzarsi
senza pudore. Potevo vivere senza osservare a distanza ravvicinata le
tonsille di Duvall, ma ormai posso anche dire di aver fato questa
incredibile esperienza. Ed era ora, porca miseria, non li reggevo
più
nella friendzone.
Lookin'
for some trouble tonight (Yeah)
Take my hand,
I'll show you the wild side
Like it's the last
night of our lives (uh huh)
We'll keep dancin'
till we die
Thad
continua a rotolarsi sul pavimento, mezzo spogliato con un sorriso
ebete stampato sulla faccia e un 'amico' ben sveglio e allegro nei
pantaloni. Se rimane in questo stato sono più che certo che
farò
qualche altra cazzata.
Lo tiro su per la mano (pesa non poco, tra
parentesi) e lo sto trascinando via da questo branco di bonobi in
calore. Ora capisco perché non si ubriaca mai.
Dalton,
corridoio 00.14
Sebastian
Smythe chiuse con forza la porta dietro di sé e si
appoggiò
stremato sul legno freddo. Aveva lasciato il braccio di Thad non
appena erano scomparsi dalla vista degli altri.
Era solo colpa
sua, ma non poteva fare a meno di avercela con Thad. L'immagine di
Nick che lo spogliava senza staccare neanche un attimo lo sguardo dai
suoi occhi lo tormentava ancora. Poi Thad che leccava il suo naso
continuava a farlo uscire di testa. Si morse le labbra, cercando
invano di dimenticare quelle scene, mentre di fronte a lui Thad
vagava senza meta per il corridoio.
Faceva un freddo dannato e
quello lì era praticamente nudo. Sebastian si
avvicinò a lui,
spingendolo con gesti decisi ma delicati verso la parete.
Quando
un tonfo leggero lo convinse che erano arrivati al muro, si
levò il
blazer e infilò un braccio del ragazzo dentro la manica; poi
l'altra.
Sebastian fece un mezzo sorriso, riconoscendo quanto
fosse paradossale la scena: lui che vestiva Thad come una bambino.
Rise sommessamente una volta che, dopo molti tentativi, ebbe finito
di mettergliela.
Thad rimaneva immobile sotto il suo tocco,
apparentemente insensibile a quello che stava accadendo attorno a
lui. A quanto pare, apparteneva alla categoria degli sbronzi 'fatti',
annotò a mente il ragazzo più alto.
'Bascian' mormorò Thad,
guardandolo negli occhi con sguardo quasi lucido.
Ah, dopotutto
non era così fatto se riusciva a riconoscerlo. 'Sebastian,
non
Bascian, Thad' disse l'altro osservandolo in modo interrogativo,
senza poter fare a meno di sorridere e notare quanto fossero vicini e
stretti.
'Baciami' biascicò Thad e si morse quasi
impercettibilmente il labbro inferiore. Gli allacciò le
braccia
intorno alla vita, stropicciando la camicia leggera di Sebastian, e
si alzò in punta di piedi.
Sebastian sgranò gli occhi al sentire
quelle parole. Non riusciva a crederci.
Con un po' di titubanza
gli passò delicatamente le dita fra i capelli,
accarezzandogli la
nuca. Gli sollevò il volto e si abbassò un po'
per avvicinarsi a
lui.
Secondo dopo secondo le labbra di Thad si facevano sempre
pericolosamente più vicine. Pericolose per tutto quello che
potevano
rappresentare: una relazione, la fine di un'intera (visione della)
vita. Strinse ancora più forte Thad, quasi per annullarsi
nel loro
bacio e abbandonarsi al loro abbraccio.
Un altro soffio
ancora...
Thad si sottrasse alla sua stretta e corse fino alla
fine del corridoio, inciampando sui propri piedi e sbandando addosso
ai muri.
Sebastian lo guardò finché non fu scomparso
dietro il
primo angolo. Si appoggiò alla porta e scivolò
per terra. Si
strinse le ginocchia al petto e iniziò a respirare in
maniera
irregolare.
Come era potuto accadere di nuovo? Perché continuava
a mandare tutto a puttane? Una lacrima solitaria, unica vincitrice
della sua battaglia interiore, percorse lo zigomo e poi scese lungo
la sua guancia, andandosi a schiantare sul colletto della camicia e
lasciando null'altro che un alone più scuro del resto.
¬
Sebastian
non era neanche sicuro di quanto tempo avesse passato a reprimere i
singhiozzi seduto sul marmo freddo. Facendosi forza, si alzò
a
fatica e iniziò a vagare per i corridoi senza una
metà ben precisa.
Tutte le cazzate che aveva sentito sui cuori spezzati sembravano
finalmente essere vere; ad ogni passo sentiva un scricchiolio del suo
cuore traballante. All'interno del proprio petto sentiva una specie
di enorme voragine, un buco nero che ingoiava tutti i suoi organi
vitali.
Ora tutto pareva avere senso. Voleva solo rinchiudersi in
camera e vedere qualche migliaio di volte '500 giorni insieme' e
magari morire di disidratazione e inedia.
Un rumore proveniente da
dietro un porta gli fece tendere l'orecchio. Qualcuno stava
piangendo/sbrattando, di sicuro.
Si avvicinò e trovò un Thad
semi-svenuto accasciato accanto ad un lavandino. Preoccupato, lo
scosse e riprese a respirare quando si accorse che era ancora
cosciente.
L'unica cosa che poteva fare era portarlo in camera e
lasciarlo dormire finché non avesse smaltito la sbornia.
Provò a
farlo alzare, ma vide che non riusciva neanche a reggersi in piedi.
Quando Sebastian lo sollevò di peso e lo prese in braccio,
Thad
protestò mugugnando il proprio dissenso, comunque troppo
debole per
rifiutare quell'aiuto.
Sebastian
saltellava per i corridoi della Dalton in preda ad uno strano umore:
era felice-triste e euforico-depresso allo stesso tempo. Forse stava
sviluppando una malattia mentale, ma si sentiva molto il Principe
Azzurro che salvava il Bello Addormentato dalla regina cattiva (da
leggersi alcool). Così le bimbemichia che dicevano 'il
principe
azzurro è gay' avrebbero anche avuto una documentazione
reale sul
caso.
Ridacchiò leggermente mentre apriva la porta della stanza
con il fianco e adagiava con delicatezza Thad sul proprio letto.
Sebastian si sedette sulla sponda del materasso e gli levò
il blazer
che avevano maltrattato abbastanza per quella giornata. Quando lo
vide senza maglietta, lì davanti a lui, così
inerme e cucciolo
(perché No, era la parola esatta), provò una
sensazione
stranissima: aveva l'urgenza di proteggerlo. Sì, di
proteggerlo e
salvarlo da ogni cosa che potesse fargli del male.
Scrollò le
spalle e chiuse gli occhi, agitando la testa, sperando che quella
sensazione di essere buono passasse presto, poi prese una maglietta a
caso dal proprio armadio e gliela mise, ignorando le proteste di
Thad.
Si
sdraiò accanto a lui, tenendolo nel lato interno per evitare
che
rotolasse giù durante la notte (cosa più che
probabile, dato il suo
elevato tasso alcolico nel sangue). Con un sospiro Sebastian si
rassegnò a diventare il cuscino del suo adorabile compagno
di
stanza,
nonché unico
amore.
Dalla
mente non più malvagia e perversa di Sebastian Smythe
3.
Mai
ubriacarsi del tutto
Alla
fine è stato divertente vederlo ubriaco. Cioé,
magari vederlo
strusciarsi con Nick no, ma...
NdA
(non datele ascolto)
Sono
ancora viva, incredibile ma vero.
Questo capitolo è stato un
trauma da scrivere, ma lasciamo perdere che è meglio.
I link per
la canzone è appena prima, e bà.
Ah, ho notato che le recensioni
sono leggermente in calo çwç
http://24.media.tumblr.com/fa16ee68551d3710a30d4445fa525162/tumblr_mj7goijpPM1radblxo1_500.gif
http://24.media.tumblr.com/b376cc3b09207c1a4848e3aa2082dc88/tumblr_mj7fbqelAu1rmirddo2_250.gif
ecco
la mia pagina autrice su fb: Youmoveme
(EFP)
sarei moooolto felice se passaste. Ci saranno tutte le comunicazioni
riguardanti le storie :3
|
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Capitolo 9 *** like a kiss ***
~
like a kiss
Una
lama di luce ferì gli occhi di Thad. A fatica li apri,
mentre la
bocca secca, la lingua della consistenza del cartone e una dolorosa
pulsazione alla testa denunciavano gli evidenti postumi di una
sbronza colossale.
Si
stropicciò le palpebre, provando a fare mente locale di
quello che
era successo la notte precedente, ma nulla. Blackout completo.
Fece
un colpo di tosse, mentre sentiva il cervello che gli navigava nel
cranio. Ok, poteva farcela.
Doveva
solo fare il punto della situazione: era mezzo spogliato, aveva
indosso una maglietta non sua e quello decisamente non era il suo
letto. Provò ad alzarsi, riuscendo solo a ricadere a faccia
avanti
sul cuscino dell'estraneo.
Però
quel cuscino aveva un odore familiare. Stranamente familiare. Cazzo,
era senza ombra di dubbio quello di Sebastian.
Vaffanculo.
Questo poteva essere un problema.
Doveva
assolutamente scoprire che diamine aveva fatto ieri notte.
Thad,
ancora intontito, si rivestì alla bell'e meglio e corse a
tutta la
velocità che gli permettevano le sue gambe barcollanti verso
la
camera di Nick e Jeff. Non si premurò di bussare, era un
urgenza
troppo urgente che richiedeva un consulto subito.
Spalancò
la porta e rimase a bocca aperta davanti allo spettacolo che gli si
era parato davanti: Nick e Jeff, coperti solo da un lenzuolo, stavano
pomiciando selvaggiamente.
'Ehm,
buongiorno ragazzi...' si schiarì la voce Thad, talmente in
imbarazzo da voler sprofondare in un pozzo e non uscirne mai
più.
'Io, ecco, volevo chiedervi solo una cosa, ma vedo che siete
impegnati, quindi penso che farò meglio ad andarmene'
Jeff
si coprì la faccia con le mani, mentre Nick di un intenso
color
rosso fragola supplicava Thad di rimanere.
Il
ragazzo a malincuore si sedette sul letto davanti a loro, mentre i
due si pseudo-vestivano con le cose più vicine.
Toccò a Thad
rompere quel silenzio un po' scioccato: 'non avete idea da quanto
tempo aspettavo che limonaste, credetemi. sono davvero felice per
voi, sul serio'
'Grazie
mille, Thad' mormorarono all'unisono i due Warblers.
'Però
magari la prossima volta dovrò ricordarmi di bussare.
Cioè, vi
voglio bene, ma certe cose forse è meglio che rimangano
private, non
credete anche voi?' rise il ragazzo.
'Decisamente'
concordarono entrambi, accantonato il disagio iniziale. Si sedettero
sulla sponda del letto anche loro, e Nick cominciò a
parlare:
'allora che dovevi chiederci?', quando subito Jeff lo interruppe con
fare malizioso 'sbaglio o quella maglietta non è tua?'.
Thad
sospirò, mordendosi il labbro inferiore dal nervosismo
'è di
Sebastian, infatti. Era proprio di questo che volevo parlare'
'Cosa
c'è da parlare? Dopo ieri sera mi sembra piuttosto evidente,
non
trovi?' disse Jeff, facendogli uno sguardo ammiccante.
Nick
gli diede una gomitata, alzando gli occhi al cielo, e aggiunse
ridendo 'Beh, diciamo che la notte scorsa ha portato più di
qualche
sconvolgimento qui alla Dalton, e non sempre in peggio'
'E
che sia chiaro, Thad, non volevo farti nulla, sono solo scattato e
devo ringraziarti per gli sviluppi della situazione' si
scusò
precipitosamente Jeff con un mezzo sorriso.
'Il
punto è proprio questo!' esclamò Thad, tirandosi
su e iniziando a
girare come un animale in gabbia 'io non ricordo nulla'
Nick
e Jeff sgranarono contemporaneamente gli occhi, guardandolo di
stucco, poi Jeff lo guardò sospettoso 'sei sicuro che non
ricordi
proprio nulla?'
'Al
cento per cento' annuì Thad con la testa, passandosi le mani
fra i
capelli. 'Speravo che voi poteste dirmi qualcosa, dato che mi sono
ritrovato mezzo spogliato nel letto di Sebastian con i suoi vestiti
addosso', sospirò sconfortato.
Jeff
si mise a ridacchiare e Nick sfoderò i suoi occhi da fangirl
pazza,
battendo le mani felice. 'Finalmente! Stavo quasi per smettere di
sperarci'
'Questa
è una cosa seria! Smettete di fare gli scemi e aiutatemi.
Sto
letteralmente impazzendo' piagnucolò il ragazzo, sull'orlo
di una
crisi di nervi.
'Vuoi
la versione con dettagli sconci o una misera cronaca?' disse Jeff,
continuando a ridere sotto i baffi. Fulminato dallo sguardo assassino
di Thad, brontolò e si accinse ad una piccola cronaca dei
fatti.
'Allora, c'è stato un party alcolico'
'Grazie
tante, Jeff, fin qui c'ero arrivato anche io' sbuffò
spazientito.
Continuò
a parlare Nick 'Sebastian ha tirato fuori non so quale vecchia
scommessa che implicava un tuo spogliarello poi, siccome non c'era un
palo, ha pensato bene di farlo fare a me. Quindi ci ha fatti bere
come spugne, abbiamo fatto uno spettacolino niente male, motivo per
cui Jeff ti ha mollato un cazzotto sul naso'
Thad
guardò sconvolto il suo migliore amico da cui era stato
picchiato, e
Jeff fece un'espressione angelica, mimando le ali e l'aureola sopra
il capo. 'Uhm, dunque noi ci abbiamo dato dentro davanti a tutti,
più
o meno?'
Nick
rise imbarazzato 'sì, esattamente, almeno finché
non ti sei
ritrovato a terra dopo il pugno di Jeff. In quel momento Jeff mi ha
baciato, quindi non posso dirti con precisione quello che è
successo, ma sono piuttosto sicuro che Sebastian ti abbia tirato su e
trascinato fuori dalla stanza. E questo è tutto'
Thad
si mangiucchiò le unghie, mentre continuava a mormorare
insulti
all'aria.
Jeff
gli diede una pacca sulla spalla, e gli chiese 'va tutto bene?'.
Il
ragazzo seppellì la faccia fra le mani e quando la
rialzò, aveva
quasi le lacrime agli occhi. 'No, Jeff, non va tutto bene. Tu, voi,
lo sapete quanto io sia disperatamente e pazzamente innamorato di
lui. Voi sapete che Sebastian, beh, come dire?, è Sebastian'
Nick
si sedette accanto a loro, abbracciando l'amico per dargli un po' di
conforto 'non è per forza detto che sia successo qualcosa.
calmati,
va tutto bene'
'Nick,
perché non capisci, cazzo? Avrò senza dubbio
detto qualcosa di
stupido e inopportuno, o, dio me ne scampi, romantico che mi
rinfaccerà a vita. E questa è l'opzione meno
drammatica,
credimi'
'Dai,
Thad, noi abbiamo visto solo quello, è possibile che poi ti
abbia
solo accompagnato in camera perché stavi male'
cercò di consolarlo
il biondo.
'Jeff,
su, siamo realisti. Non ci credi neanche tu che possa fare una cosa
del genere. Lui è Sebastian Smythe e, prima o poi, ha quello
che
desidera. Mi ha solo usato' concluse triste.
'Non
mi pare che di norma a te dispiacerebbe essere usato da lui' disse
Jeff sorridendo con espressione cospiratoria.
'Jeff,
un po' di tatto, cazzo' lo rimproverò Nick, aggiungendo con
fare
diplomatico queste parole per Thad 'quello che intendeva dire
è che
sei evidentemente attratto da lui -come è normale che sia-,
ma che
desideri essere per lui più di una semplice avventura come
tutti gli
altri'
'Non
fare il paciere con noi, Duvall. Farai meglio a stare attento,
Sterling , prima o poi avrò la mia vendetta e ti
renderò il
cazzotto, non importa quanto il tuo ragazzo mi possa scongiurare di
perdonarti' borbottò Thad, appena più calmo.
Nick
fece un mezzo sorriso 'Senti, Thad, smettila di farti queste
allucinanti pare mentali. Io penso che l'unica cosa da fare sia
andare da Sebastian e chiedergli cosa è successo'
'Non
essere stupido. Non potrei mai fare una cosa del genere!'
'Già...
Troppo semplice e diretta per uno che ama complicarsi la vita come
te?' chiese Nick alzando il sopracciglio.
'Non
usare del sarcasmo con me, Nick. Poi non so neanche dov'è
ora. Mi ha
mollato là nel suo letto senza neanche una spiegazione...'
'Che
per caso volevi un post it sul cuscino con scritto "ei thad,
abbiamo fatto cosacce stanotte mentre eri ubriaco e semi-incosciente.
se vuoi picchiarmi, sto in sala comune. XOXO, Seb"? Comunque sta
in caffetteria'
'E
tu come fai a saperlo?' Lo guardò di sottecchi Thad.
'Non
fare domande idiote, lo so e basta. Lo sanno tutti che il sabato
mattina sta fisso alla caffetteria'
'Tutti
tranne me' sospirò il ragazzo.
'Infatti.
Tu sei sempre troppo occupato ad assillarci che "Sebastian non
mi vorrà mai, cosa posso fare perché questa cosa
fa schifo"'
'No,
guarda, Nick non sei affatto simpatico. Beh, io vado, continuate pure
quello che stavate facendo prima che vi interrompessi'
'Era
ora' gli fece una linguaccia Jeff, mentre si avvicinava a Nick per
baciarlo sulle labbra.
Thad
alzò gli occhi al cielo, sorridendo allo stesso tempo. Se
finalmente
ce l'avevano fatta quei due, allora forse qualche vaga
possibilità
ce l'aveva anche lui.
Thad
si avvicinò al bancone della caffetteria, ben deciso a
prendere due
caffè. Per lui ordinò il solito caffè
lungo al ginseng, ma quando
si trattò di prendere quello per Sebastian ebbe un attimo di
esitazione perché non aveva la minima idea di cosa prendesse
il suo
compagno di stanza.
Diede
una rapida letta al menù delle bevande, e alla fine decise
di optare
per il caffè corretto al corvoisieur. Aveva un nome
piuttosto
francese e impronunciabile, e pareva una cosa molto snob alla
Sebastian. Doveva essere perfetto per lui.
Uscendo
dalla caffetteria, luogo troppo deprimente per passare un sabato
mattina anche per un asociale come Sebastian, c'era il parco della
Dalton. Era enorme e molto bene curato, una dei pochi vantaggi di
stare in una gabbia per figli di papà come la loro
accademia. Al
centro dello spazio verde c'era una statua di John Dalton, il
celeberrimo chimico-fisico-metereologo-insegnante inglese che aveva
scoperto il daltonismo e altre cose fondamentalmente inutili, con
alcune panchine. Avrebbe scommesso un assolo -perché un
altro
spogliarello era eccessivo- che Sebastian fosse lì, ma non
riusciva
a vederlo da nessuna parte. Ad ogni buon conto, si sedette sulla
panchina più asciutta, di spalle al vialetto di ingresso,
con tanto
di cipressi sul bordo della strada, per perdersi nei propri pensieri.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe.
Sono
sicuro che quello è Thad. Al mille per cento. Lo
riconoscerei
ovunque, anche di spalle. Poi é così basso che a
malapena si vede
la testa sopra la linea della panchina.
Devo
assolutamente spaventarlo, è un'occasione più
unica che rara. Ci
vuole un piano segreto, ma penso che gli andrò dietro e
urlerò BUH.
Dovrebbe bastare, considerando il suo livello di virilità
(anche se
materialmente ho avuto più di qualche possibilità
di valutarlo tra
ieri sera e stanotte).
Mi
avvicino di soppiatto e addosso all'orecchio BUH! Thad si gira di
scatto, quasi versandosi uno dei due caffè addosso.
'Sebastian!
Mi hai spaventato!'
MERAVIGLIOSO
'Era il mio piano malefico'
Sbuffa
e si passa la mano dietro la nuca, assicurandosi che i caffè
siano
adeguatamente chiusi. Due caffè? Chi sta aspettando?
CHICHICHICHICHICHICHICHICHI
STA ASPETTANDO? 'Senti,
vorrei continuare tanto a darti fastidio, ma sembra che tu stia
aspettando qualcuno oppure che tu abbia disperato bisogno di
caffeina, e in nessuno dei casi vorrei averti vicino, quindi penso
che me ne andrò'
Piattola
ride 'Sì, sto aspettando qualcuno'
'Avevo
intuito' CHI
CHI CHI CHI?
'In ogni caso mi dispiace per lui'
'Ti
dispiacerai il doppio perché sto aspettando proprio te'
'E
il caffè?'. Sicuro non stava aspettando me, sono la sua
seconda
scelta. Ne sono assolutamente certo.
'Sempre
per te. Provavo ad essere gentile'
'Uhm'
prendo il caffè in mano. Scotta e ha un buon odore di
Parigi. È
caffè al courvoisier, cazzo, non ci credo. 'Conosci la mia
ordinazione di caffè?'
'In
realtà l'ho preso perché il nome suonava molto
aristocratico e
adatto a te' ride 'ma penso di aver azzeccato in
pieno'
'Decisamente'.
Non dovrei sorridere così tanto; mi vengono le rughe
d'espressione e
sembro troppo felice.
'Sebastian,
io volevo chiederti una cosa però'
Ecco
l'inghippo sotto. Certo che voleva qualcosa, come potevo pensare che
volesse solo essere gentile? 'Dimmi tutto, Harwood'
Sembra
imbarazzato, e neanche poco. 'Questa mattina mi sono svegliato un po'
sottosopra, per usare un eufemismo. Non ero propriamente dove mi
sveglio di solito e non ero neppure vestito. Quindi, ecco...' si
passa la mano sulle guance bordeaux 'non so se hai qualcosa a che
fare con questa mia amnesia totale, diciamo'
Ok,
Sebastian calmati. Cerca di non pensare a quanto sia adorabile
così
imbarazzato perché NON lo è, o almeno devo
convincermene. 'Nah, non
credo proprio'. Dal mio punto di vista è vero; non ho fatto
nulla
che lui stesso non volesse.
'Insisto,
Sebastian. Non voglio rigirare il coltello nella piaga, ma dopo la
mia fantastica performance da prostituta Nick e Jeff ti hanno visto
che mi trascinavi via. E poi, puff, mi ritrovo mezzo nudo nel tuo
letto. Perdonami, forse per te lo è, ma per me non
è una cosa
normale!'
Davvero
lui pensa che noi abbiamo fatto sesso? Magari, oh. No che non
l'abbiamo fatto. Mi sarei sentito in colpa ad usarlo mentre era
ubriaco. Dopotutto una coscienza ce l'ho anche io, forse.
'Poi
non ricordo assolutamente nulla! Sei certo di non aver corretto il
punch con qualcosa di più pesante?'
'Che
insinuazioni malefiche da parte tua, Thad! Tutto ma non la mia
integrità'. Fare lo splendido è facile quando so
tutta la
situazione.
'Sebastian,
porca puttana, sto impazzendo! Perché qui nessuno capisce?
Voglio
solo sapere cosa cazzo è successo ieri. Non chiedo tanto!'
'Non
è successo nulla, stai tranquillo'
'No,
e che palle, non ci sto tranquillo! Dimmi che ho fatto ieri,
ora'
'Noi
due' e ci indico, giusto per essere chiari, 'non abbiamo fatto sesso,
se è di questo che ti preoccupi'
'Per
fortuna' sospira.
'Comunque
non ti pare un po' presuntuoso da parte tua credere che io voglia
fare sesso con te? Magari non mi piaci…'
Gli
cade la mascella per terra. Questa non se l'aspettava. 'Intendi dire
che non ti piaccio in quel senso?'
'Assolutamente.
Non avresti una possibilità neanche se fossimo gli ultimi
uomini
dopo l'apocalisse maya'
Sembra
deluso, offeso e anche discretamente incazzato, ma la delusione posso
benissimo essermela immaginata. 'Beh, neanche io, neanche a me piaci
in QUEL SENSO. Anzi a me non piaci in nessun senso, ecco.
Perché sei
un coglione stronzo senza un minimo di senso del rispetto per gli
altri, anzi, è già tanto se continuo a parlarti.
Sai una cosa? Sei
un cretino, non c'è bisogno di essere così
cattivo con me, che ti
ho fatto?! Beh, non voglio perdere il mio tempo qui a parlare con te.
A dopo, forse'. Si gira e con uno scatto di reni degno di
Beyoncé mi
fa sentire uno schifo totale.
Seriamente,
dopo questa cosa mi sento una merda. Perché continuo a
comportarmi
così? Cosa ne ricavo? Sto solo facendo allontanare tutti.
Non posso
perdere anche lui. È l'unica cosa che mi fa andare avanti.
'Thad...'
lo prego.
'Cosa
vuoi da me, Sebastian?' volta solo la testa, guardandomi a malapena,
tanto ha lo sguardo basso.
'Io,
nulla, solo dirti questo'.
Davvero
lo sto facendo?
Sebastian
Smythe esitò e si passò la mano dietro la nuca,
mordendosi il
labbro inferiore. Poi si girò e alzò lo sguardo
per osservare Thad.
Avvicinò
il viso con decisione, senza lasciare all'altro né il tempo
né la
libertà di spostarsi, e infine lo baciò.
All'inizio
fu solo un lieve sfioramento di labbra, insufficiente per entrambi.
Sebastian
posò la mano sinistra sul collo di Thad, accarezzandogli la
mascella
con il pollice, mentre approfondiva il bacio, socchiudendo le labbra
e sorridendo leggermente per un breve secondo, per poi ricominciare a
baciarlo con ancora il sorriso impresso negli occhi.
Quando
le labbra di Sebastian incontrarono le sue per la prima volta (in
realtà la seconda), Thad spalancò gli occhi dalla
sorpresa, ma fu
subito travolto da un'ondata di sensazioni contrastanti: desiderio,
rabbia e frustrazione formavano dentro di lui un groviglio troppo
complesso da snodare. Ma tutto questo poteva aspettare; almeno
finché
riusciva a sentire il respiro di Sebastian sul proprio viso non aveva
bisogno di null'altro. Si staccò giusto per respirare e
subito tornò
a concentrarsi sulle labbra di Sebastian, mentre nel frattempo gli
posava il braccio intorno alle spalle, attirandolo ulteriormente
verso di sé.
Senza
fiato dopo un tempo infinito che comunque era parso loro sempre
troppo corto, Thad e Sebastian si staccarono. Il più basso
alzò a
fatica lo sguardo incollato al terreno, ancora stretto al francese
come ad un'ancora di salvezza. A disagio spostò il braccio,
posandolo sul grembo insieme all'altro. Finalmente riuscì a
guardare
negli occhi scintillanti di Sebastian, osando azzardare una timida
domanda: 'e questo cosa vuol dire?'
'che
ho ragione io, come al solito' sogghignò Sebastian
incrociando le
braccia e guardando da un'altra parte.
'In
che senso?' Lo guardò con fare interrogativo l'altro ragazzo.
'Nel
senso che sei gay fino al midollo E, in più, che ti piaccio'
rise il
francese un po' forzatamente.
'Ah'
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
9.
Senza
impegno è meglio
Forse,
dopotutto, non potrebbe essere tanto male...
Angolo
della sfaticata:
Soo,
here we come.
Ammetto che questo capitolo è stato abbastanza un
parto (?)
però accadono moooolte cosuccie, e, niente, volevo
sapere cosa ne pensate :)
http://25.media.tumblr.com/7ec6704c8fac241f66422efde0ca2b33/tumblr_mkc6fyxjVe1s9vhgxo1_250.gif
qualche
recensioncina? :3
|
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Capitolo 10 *** like a date ***
~
like a date
Inviato
da Thad
“Nick”
Inviato
da Nick
“Smettila di sfrangere i coglioni e vatti a
pomiciare
quel perditempo francese”
Inviato
da Thad
“Jeff, non volevo interrompervi mentre copulavate”
Inviato
da Nick
“Sei un supermassive cock-block, ne sei consapevole,
vero?”
Inviato
da Thad
“Da' il cellulare a Nick, Jeff”
Inviato
da Nick
“Sei una persona orribile, nanetto”
“Thad,
scusalo. Diciamo che era molto... uhm... nel bel mezzo
dell'azione”
Inviato
da Thad
“EEEEEEWWW, non voglio sapere, ok?!”
“Comunque,
tralasciando le immagini poco carine che mi hai infilato nel cervello
e che, con ogni probabilità non riuscirò mai
più a scordare, ho un
problema”
Inviato
da Nick
“Tell me boy, tell me boy *coretto alla
Grease*”
Inviato
da Thad
“Profondamente simpatico, Duvall. In ogni caso ecco qui
la mia paranoia: voglio chiedere a Sebastian di uscire con me”
Inviato
da Nick
“E di cosa ti preoccupi? Avete già
abbondantemente
limonato, e il che di solito è una conseguenza di
uscire”
Inviato
da Thad
“Nick, lui è Sebastian. A colazione non mette il
limone
nel thé, ma limona con il thé”
Inviato
da Nick
“Non dovrei risponderti. La tua battuta ci ha
devastato”
Inviato
da Thad
“In senso positivo?”
Inviato
da Nick
“NO.”
Inviato
da Thad
“Comunque il fatto è questo: sono sicuro che mi
dirà
di no”
Inviato
da Nick
“Fammi capire un po' CHECCAZZONESAI di cosa ti
risponde?”
Inviato
da Thad
“Non è tipo da appuntamenti”
“Si fa prendere dal
panico e manda tutto a puttane. (Non chiedermi perché lo so,
ma lo
so e basta)”
Inviato
da Nick
“Mamma mia (here I go again) che ansia 'sto
benedetto
ragazzo”
Inviato
da Thad
“Che posso dirti? Mi piace rendermi la vita
impossibile”
Inviato
da Nick
“Sono Jeff e ho un'idea geniale”
Inviato
da Thad
“Spara”
Inviato
da Nick
“Se la montagna non va a Maometto, puoi portare
Maometto alla montagna”
Inviato
da Thad
“Prendi un termometro e misura quanta febbre ha il tuo
ragazzo, infermiera Duvall”
Inviato
da Nick
“Quello che voglio dire è: se Sebastian
non vuole
andare ad un appuntamento, beh, porta 'appuntamento da lui. Di
nascosto, di soppiatto e senza farti sgamare prima del tempo”
Inviato
da Thad
“Così da farmi odiare per sempre? Grazie mille, ma
anche no”
Inviato
da Nick
“So che l'amore è un rischio. So che
l'unica cosa
che pensi è che non possa funzionare, ma ora prova a
riflettere: e
se funziona?”
Inviato
da Thad
“Ne sarà valsa la pena”
Inviato
da Nick
“Ecco, hai trovato la risposta. In bocca al lupo,
Thad”
“Forse Nick intendeva 'in bocca a Smythe', secondo
me”
Inviato
da Thad
“Grazie mille, ragazzi. Non so proprio come farei senza
di voi”
Inviato
da Nick
“Pochi ringraziamenti e più dettagli
sconci,
Harwood”
Inviato
da Thad
“Sarai il primo, te lo assicuro, Jeff”
Thad
ripose il cellulare in tasca, sorridendo come un ebete.
Cominciò a
vagare per la stanza per cercare un pezzo di carta. Finalmente
trovò
il retro dello spartito di Whistle e una penna rosa glitterata;
alzò
il sopracciglio: non era equivoco, di più, ma alla fine si
mise a
scrivere. Aveva chiaro quello che doveva fare:
- organizzare
l'appuntamento più perfetto di sempre
- fare in modo che nessuno
(in particolar modo Sebastian) lo venisse a sapere
- imparare a
cucinare con qualche video su youtube
- comprare molte, molte,
molte candele [e anche qualche preservativo magari]
-
preparare una atmosfera simil interni del Moulin Rouge
-
trattenersi dal cantare 'Come What May' a Sebastian
- NON FARE
COSE STUPIDE
E la parte migliore era che aveva solo un pomeriggio
per spuntare ogni elemento dalla propria lista.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
Un'altra
sessione assassina di prove con il malefico Mont(ato)gomery
è
finita.
Ho sofferto ogni singolo instante. E anche i miei soliti
passatempi non c'erano: Trent era in infermeria per non so quale
strana intossicazione alimentare, quindi niente risate compulsive,
c'era un tipo strano, uno nuovo, un tale Hunter (etero, ma WTF?!), ma
la cosa peggiore è che non potevo allietarmi neanche
guardando il
notevole fondoschiena di Thad. Anche lui oggi non era presente, ed
è
piuttosto strano soprattutto perché Wes non lo ha minacciato
di
prendere parte ad un remake scolastico di Saw... Dovrei seriamente
prendere in considerazione l'idea di fargli da 'mentore' per le
coreografie. Per doppi fini, ovviamente. Che vantaggi può
portare se
diventa più bravo di me? Nessuno, questo è certo.
Beh, in ogni caso
stasera glielo chiederò.
Voglio solo entrare in camera,
stravaccarmi sul letto e morire. In realtà preferirei che
Thad mi
trasportasse a forza nella doccia, ma non si può avere tutto
dalla
vita. Dopotutto sono stato abbastanza fortunato: accento francese da
orgasmo, voce fantastica e tutte le mie altre doti non troppo
nascoste. Mi pare ingrato da parte mia chiedere anche Thad.
Finalmente
arrivo alla nostra camera.
LETTO, LETTO, LETTO, LETTO, CENSURATO,
LETTO.
La porta scricchiola, strano, non me ne sono mai accorto.
O
SANTA MADRE FRANCIA. COS'E' QUESTO BORDELLO DI COSE NELLA MIA CAMERA?
Cuscini, cuscini, cuscini rossi dappertutto. Odore di ventordici
aromi di candele mischiati. Qualcosa di evidentemente bruciato. Una
vaghissima musica che assomiglia molto a Come What May. Thad Harwood
di fronte a me con una rosa rossa in mano.
Questo
deve essere un incubo.
Ne sono certo.
Ho paura.
Voglio
girarmi e scappare via. Ma non posso farlo.
Thad si metterebbe a
piangere, o qualcosa del genere, e non posso sopportare di vederlo
piangere.
“Thad...
Cosa sta succedendo?”
“Sto portando Sebastian alla
montagna”
“Cazz- dici?”
“Una sorta di strano proverbio
della famiglia di Jeff, credo”
“Tutto quello che ha a che fare
con quella banda di Raperonzoli è strano”
“Già, ma non
sempre strano è brutto”
“Cosa vuol dire tutto questo?”
“Tutto
questo cosa?”
“Sai... i cuscini, le candele, la musica
soffusa, il cibo bruciato, la rosa”
“Ah, intendi questo
'questo'” dice indicando con un gesto piuttosto vago tutta la
nostra camera.
“Esatto, intendo questo 'questo'”
“Io,
ecco, mi stavo chiedendo se volevi uscire qualche volta. Con
me”
“A
me sinceramente pare che siamo al chiuso”
“Non fare il cretino
come al tuo solito”
“Perché non me lo hai chiesto e
basta?”
“Avevo paura. Paura che mi dicessi di no”
“Quindi
hai reputato più intelligente tendermi una trappola e
obbligarmi? Mi
pare logico...”
“Dovresti ormai esserti accorto che io e la
logica siamo distanti anni luce, soprattutto se c'entri tu”
“Sembra
tanto un complimento, mascherato da qualcos'altro”
“Forse lo
è”
“Senti, Thad, io non so cosa ti abbiano detto di me, ma
non sono una persona da appuntamenti, ecco”
“Lo so”
“E
allora? Cosa pensavi di fare?”
“Non lo so. Di solito odio
correre rischi”
“Cosa c'è di diverso questa volta?”
“Speravo
che valesse la pena di sembrare un totale cretino”
“Per
me?”
“Lascia perdere, non fa nulla. Mi sono reso già
abbastanza ridicolo per oggi”
“Io, Thad, mi dispiace, ma
questa cosa non fa molto per me”
“Avrei dovuto
saperlo”
“Davvero, io sto bene con te, ma uscire per davvero
non.. non sono io, ecco”
“Non preoccuparti, Sebastian. Avevo
calcolato questa possibilità”
“Di cosa stai
parlando?”
“Sapevo che quel qualsiasi cosa ci fosse fra di noi
poteva essere solo un mio fraintendimento. Ma va bene così,
cioè,
ci farò l'abitudine, non è un problema.”
“Thad, non devi
prenderla in questo modo...”
“Come la sto prendendo? Mi pare
abbastanza bene, calcolando come mi hai trattato in questi
giorni”
“Cosa ho fatto?”
“Nulla”
“Allora che
problemi hai?”
“Non era un nulla positivo”
“Non capisco
cosa vuoi da me, Harwood”
“Nulla che tu possa darmi”
“Prova
a chiedere”
“Sebastian, non voglio rendere questa cosa
imbarazzante per nessuno dei due, ma è piuttosto chiaro che
vogliamo
cose diverse uno dall'altro. Io non voglio il tuo sabato sera, ma la
domenica mattina, e la tua pigra domenica pomeriggio. I tuoi capelli
spettinati e un po' rovinati dal cuscino, non quelli perfettamente
ingellati. La tua voce un po' roca quando hai il mal di gola, e gli
occhi gonfi quando fai tardi per fingere di studiare in vista di un
esame. La stanchezza di quando finisci gli allenamenti e ti butti sul
divano, e ti rifiuti anche solo di alzare un dito per aiutarmi. Io
vorrei tutto questo da te, ma so che è una follia. E non
posso farci
nulla”
“Thad, io non pensavo... senti, mi dispiace. Io non
posso darti queste cose in esclusiva”
“Basta, ho capito. Non
c'è bisogno che tu me lo ripeta”
“Credo che possiamo
continuare a frequentarci, senza troppo impegno”
“Allora sei
tu che non vuoi capire, Sebastian. Io non voglio iniziare una storia
in cui l'altro non investe tutto se stesso, come me”
“Non
voglio perdere la tua amicizia”
“Forse ora è un po' tardi per
pensarci”
4.
Niente appuntamenti, le relazioni sono scomode
Ho
mandato tutto a puttane. Di nuovo.
NdA:
ecco
un altro capitolo-parto.
Sono ripetitiva, lo so.
Mi dispiace un
sacco di non avere aggiornato per un sacco di tempo, ma ho avuto un
sacco di impegni fra scuola e cazzi vari. E boh, niente, so che mi
state lanciando ortaggi marci a distanza per il cliffhanger di questo
capitolo, ma prometto solennemente di aggiornare
martedì
prossimo con l'undicesimo e zanzanzanzaaaaaaan
ultimo capitolo.
|
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Capitolo 11 *** like "I love you" (pt 1) ***
~
like “I Love You” (pt 1)
Thad
si appoggiò alla parete mente Sebastian si avvicinava a lui
con uno
sguardo pericolosamente malizioso. Nella penombra l'unica cosa
visibile erano i suoi occhi scintillanti che lo fissavano come un
predatore con la sua preda. Sebastian ora gli era addosso; con la
mano sciolse il nodo della cravatta blu e rossa che scivolò
silenziosamente a terra, poi allargò il colletto della
camicia
bianca e slacciò con lentezza i primi tre bottoni,
prendendosi tutto
il tempo necessario affinché l'altro impazzisse.
Thad
cercava di respirare con metodo, contando i secondi, ma era del tutto
impossibile. Stare vicino a Sebastian lo faceva sentire sul ciglio di
un burrone, e Thad soffriva di vertigini. Vedere il vuoto sotto di te
è tremendamente eccitante, almeno finché non
realizzi di non avere
via di scampo. E infatti, contro tutti i propri buoni propositi, Thad
si era ritrovato spalle al muro con Sebastian sopra di
lui.
Sebastian
iniziò a mordicchiargli il lobo dell'orecchio, Thad era
scosso da
brividi caldi e non riusciva a tenere gli occhi aperti. Il ragazzo
più alto passo a baciargli il collo; ogni tanto la lingua
faceva
capolino dalla chiostra dei denti. Da sotto la stoffa leggera
iniziò
ad esplorare le sue spalle alternando unghie e polpastrelli in un
massaggio che ben poco aveva di rilassante.
Con
la pelle d'oca Thad non sapeva ancora di correre a tutta
velocità
verso l'abisso. Diede fuoco alla miccia e partì il timer.
"Sebastian, posso dirti una cosa?" Chiese titubante mentre
le unghie dell'altro gli si conficcavano in profondità nella
pelle e
veniva invaso da uno strano dolore piacevole.
"Mmhh"
Mugugnò un assenso il compagno senza a smettere di
tormentare il suo
collo.
"Ti
amo" Thad disse e si appoggiò senza fiato al muto. La bomba
era
esplosa. Dio, cosa aveva fatto.
Sebastian
si irrigidì, si allontanò leggermente e fece un
sorriso così
impercettibile che Thad non era del tutto sicuro di averlo visto
davvero. "Grazie".
"Non
c'è di che" mormorò l'altro, realizzando tutto
d'un botto cosa
avesse fatto. La consapevolezza lo investì più
distruttiva di
un'onda di dieci metri, ma cosa peggiore era che lo pensava davvero.
"Cioè, intendevo... Merda, sono fottuto" Thad aggiunse,
seppellendo la testa fra le ginocchia come se avesse la
nausea.
L'altro si
alzò dal letto e si diresse verso la finestra.
Aprì le ante e
scostò le tende; entrò una corrente d'aria e Thad
rabbrividì.
Sapeva che non era per la folata, ma cercava di non pensarci
più di
tanto.
Il tempo si
era congelato in quell'esatto momento e le parole aleggiavano ancora
fra di loro, inespresse e ingombranti. Se solo si fosse morso la
lingua o infilato le unghie nel palmo, tutto quello non sarebbe
successo. E magari la camicia avrebbe raggiunto la cravatta sul
pavimento, e magari la penombra sarebbe stata ancora più
scura e
l'unica cosa visibile sarebbe stata il profilo di Sebastian, steso
accanto a lui, il calore dei loro corpi vicini e il ricordo dei segni
lasciatigli sulla pelle... Thad arrossì violentemente e si
mise ad
osservare fuori dalla finestra aperta.
"Thad,
credo proprio che dovremmo parlare, anche se non era esattamente
quello che pensavo di fare questo pomeriggio" cominciò lui,
ma
l'altro rimase in silenzio. Da uno spiraglio Thad lo vedeva fissarlo
con uno sguardo strano, di certo non innamorato, ma piuttosto quello
di un naturalista che studia un insetto di una specie sconosciuta per
studiarlo meglio. Non era piacevole. Dopo qualche minuto si rese
conto di dover essere l'unico a parlare. "Non so cosa
dire"
"Potresti
dire quelle parole di nuovo" disse Sebastian guardando da
un'altra parte "suonano bene dette da te". Ed era vero. Da
quando Thad le aveva pronunciate aveva iniziato a ripeterle nella
mente. Ti amo, ti amo, ti amo, tia mo, tiam o, moti a...
Finché si
ritrovava a pensare cose pive di senso. Però dette dalla sua
voce
interiore -chiamatela coscienza se preferite- non suonavano
altrettanto bene. Aveva anche provato a dirle ad alta voce a sua
volta, ma le corde vocali non collaboravano e dalle sue labbra erano
solo usciti dei suoni smorzati.
"È
stato solo un errore, uno sbaglio. Possiamo dimenticare questo
pomeriggio e fare finta che non sia successo nulla?" Chiese a
disagio.
"Mi
sembrava ti stessi divertendo prima"
"Ed
è così, davvero. Solo che sono così
stupido. Non riesco a credere
di aver mandato tutto a puttane"
"Sono
io quello che ti ha risposto grazie"
"Non
tentare di consolarmi, ti prego. La tua compassione rende tutto solo
più difficile da digerire. Ho fatto una cazzata, non ho
pensato
prima di dare fiato alla bocca e ora ne pagò le conseguenze"
"Mica
ti sto consolando. Non sono uno psicologo, e, in caso, dovresti
pagarmi"
"Mi
lasci da solo, Sebastian? Vorrei un momento"
"Con
il rischio di trovare il tuo cadavere appeso alla trave del soffitto
al mio ritorno? Non credo proprio" Disse e si sedette sul bordo
del letto del compagno, ignorando il cigolio di protesta delle molle
del materasso. "Ora faremo un bilancio emotivo della tua vita"
Sebastian imitò uno psicologo, congiungendo la punta delle
dita a
formare una capanna. Thad fece un minuscolo sorriso; aveva
funzionato, almeno. "Per mostrarti come si fa inizierò io.
Il
ragazzo che stavo cercando di portarmi a letto -non lo nego- ha detto
che mi ama e io l'ho ringraziato. Ed è una delle
più grandi cazzate
che io abbia mai fatto, e di cazzate ne ho fatte tante, credimi"
Thad
sorrise nascosto dal blazer e iniziò a parlare a bassa voce.
"Non
sento nulla e non penso sia a causa mia. Ti puoi girare per guardarmi
in faccia?" Chiese Sebastian e l'altro si voltò
controvoglia,
conscio di quello che i suoi occhi verde mare gli causavano.
"Sono
un fallimento in tutto: non canto abbastanza bene, i miei voti sono
appena al di sopra della media, a lacrosse c'è sempre
qualcuno che
segna più punti di me. E poi c'è questo ragazzo,
ovviamente. Tanto
bello e sfuggente da star male. Cercare di essere qualcosa di
più
per lui, non solo un altro trofeo da collezione, è
frustrante. E
inutile, come tentare di afferrare il fumo. Come tentare di afferrare
il fumo a mani nude" Sebastian rimaner a sentire lo sfogo,
avvicinandosi solo di qualche centimetro. "Poi i miei due
migliori amici stanno insieme, ed è strano. Non
perché non voglio
che siano felici, anzi, tutt'altro, e non è neanche
perché
ultimamente mi allontanano... Semplicemente perché li vedo
insieme,
mano nella mano, e mi chiedo se lo troverò mai. Il mio Nick
o il mio
Jeff, intendo. Ma non credo sia possibile; è già
piuttosto
difficile per le persone normali, figuriamoci per un coglione come
me"
"Meriti
meglio della Niff... E perché saresti un coglione?" Chiese
il
ragazzo più a sé stesso che a Thad. L'altro
iniziò a tormentarsi
le mani, scrocchiandole e Sebastian lo bloccò con
delicatezza,
intrecciando le proprie dita a quelle congelate di Thad.
"Perché
ci sono otto miliardi di persone e mi vado a trovare l'unico stronzo
egoista a cui non frega un cazzo dei miei stupidi sentimenti. Che poi
la mia anima gemella -sempre ammesso che esista, ovvio- sta a
Timbuctu o Rekjiavic. E quante possibilità ho di
incontrarla? Una su
un milione? Zero? Devo rassegnarmi"
"Forse
non c'è bisogno di cercare così lontano. Magari
è sempre stata
vicino a te e non ce ne siamo resi conto prima" (Merda, un 'noi'
di troppo, pensò Sebastian)
"Ti
metti anche a citare la Swift? Mi aspettavo di meglio da te,
Sebastian"
"Sai,
è strano. Essere insultati senza usare parole cattive,
intendo. Ma
devo ammettere che sei piuttosto bravo a fare il sarcastico"
"Grazie"
mormorò lui e tornò a guardare fuori dalla
finestra con
malinconia.
Sebastian
sospirò e decise che era arrivato il, quel, momento. Stava
per
tirare fuori dalla sua manica una carta; non un due di picche, ma un
asso. Di cuori. "Sto per fare una cosa molto stupida e vorrei
che mi tenessi anche l'altra mano per evitare di picchiarmi da solo a
sangue" Gli tese la mano sinistra e Thad, dopo qualche secondo
di esitazione, la prese e la strinse insieme alle altre.
NdA:
so
cosa avevo promesso e mi pento e mi dolgo amaramente del mio ritardo
(?)
Come potete notare è solo metà del capitolo, ma
poi
diventava troppo lungo. E il prossimo martedì voglio
ammorbarvi con
qualche cosa lacrimosa sul fatto che 'i figli lasciano il nido per
volare' e roba lacrimosa del genere.
Capitemi,
e compatite la mia psiche malata
http://media.tumblr.com/0033125687eae4e8a20f59cdb04ac7a1/tumblr_inline_mnvpwiE0BT1qz4rgp.gif
anche
Grant è sconvolto dalla mia cretinaggeria
Giuro
giuro giuro giuro che mi faccio perdonare.
|
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Capitolo 12 *** like "I love you" (pt 2) ***
~
like “I Love You” (pt 2)
"Non
so bene come iniziare, ma prima cominciò, prima finisco e
posso
farmi l'iniezione di insulina. Se già mi sento un coglione
ora non
voglio neanche sapere a come sarà dopo" fosse e sia
sistemò
meglio sul muro. "Allora, ciao a tutti, coro di alcolisti che ci
risparmiamo. Sono Sebastian e ho un cuore, anche se nessuno lo sa.
È
ben nascosto vicino al mio sterno, protetto dalla gabbia toracica.
Batte lentamente perché una volta ha rischiato di
frantumarsi in
mille schegge. C'è voluta molta pazienza, nonché
rotoli di scotch
americano, per riaggiustarlo. Dopo qualche tempo ha ricominciato a
pompare il sangue nel resto del corpo, ma ero così abituato
a vivere
senza che non ho riconosciuto qual rumore poco familiare. Poi
è
successo qualcosa di inaspettato: ho conosciuto una persona che me lo
ha fatto conoscere di nuovo. Ma ora ho paura che succeda come
l'ultima volta in cui mi sono sentito vivo: sono finito a terra in un
bagno di sangue e lacrime a cercare di rimettere insieme i relitti di
quell'involucro ormai inutile"
Thad non sapeva cosa dire;
avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che ora sarebbe andato tutto
bene. Avrebbe voluto far svanire tutto quel dolore, ma non era
possibile: cicatrici come quelle non spariscono, si confondono solo
con la pelle e devi imparare a conviverci. Puoi anche dimenticarti
della loro esistenza, ma prima o poi qualcosa te le farà
tornare
alla mente e ti faranno male. Molto più male di quanto te le
sei
fatte. Così Thad si limitò a stringergli le mani
ancora più forte
e annullò la distanza fra di loro, poggiandogli la testa
sulla
spalla.
"Ma il mio rimpianto più grande è che ho
passato così tanto tempo con la maschera del duro che non so
più
neanche chi sono. Quando ti vedo parlare, e sorridere, con gli
altri... sei sempre così fiducioso e ingenuo. Talmente
fiducioso da
dire quelle cose a me"
"Non so davvero perché l'ho
fatto. O sono molto coraggioso, o molto stupido. O entrambe"
mormorò Thad all'orecchio di Sebastian, dopo avergli
spostato i
capelli.
"Non sei stupido, e te lo dico io ce come hobby mi
diverto a calpestare l'autostima delle persone. Anzi, sei tutt'altro
che stupido. Ti fidi troppo degli altri, non riesci a vedere tutti i
giochetti che fanno alle tue spalle.. ma forse è meglio
essere
aperti e ricevere batoste che non credere nemmeno a se stessi.
C'è
stato un periodo in cui pensavo il contrario, ma ora non sono
più
sicuro. Ora non sono più sicuro di nulla" concluse posando
delicatamente la testa sopra a quella di Thad. "Mi guardo allo
specchio e vedo una maschera perfetta che riproduce esattamente la
realtà ma che, per quanto bella possa essere, è
pur sempre finzione
e non ha vita. Per tutto questo tempo ho tentato di proteggermi
indossandola, ma in verità l'unica cosa che ho fatto
è stato
allontanare il solo che mi abbia mai fatto sentire vivo. Thad, con un
singolo sguardo hai rimesso in moto questo meccanismo arrugginito e
malfunzionante delle dimensioni di un pugno che ora continua a
pomparmi sangue, tenendo mi in vita" disse semplicemente
Sebastian.
"Dio, se avessi saputo tutto questo prima..."
mormorò Thad.
"Non sarebbe cambiato nulla. Sono troppo
orgoglioso, e idiota, per farmi aiutare" sorrise stancamente
l'altro ragazzo.
"Forse avrei potuto fare qualcosa"
"Lascia
perdere, Thad. Sono un caso disperato"
"Il problema è
mio: ho riportato a galla questa merda e ora devo far tornare tutto
come era prima. Possiamo passare sopra a quello che ho detto e
basta"
"Come posso passare sopra ad una cosa che forse
penso ma che non ho le palle di dire?"
Thad lo guardò
in maniera interrogativa mente all'interno del suo corpo in tempesta
(ormonale) si accendeva una lanternina quasi invisibile di un faro,
porto sicuro.
"Sì, perché la verità è
questa: sono
abile con la lingua -in tutti i sensi, credimi sul parola- ma quando
si tratta di esprimere i propri sentimenti e stronzate varie, qui il
maestro sei tu, sei sempre stato tu, Thad. Per me anche rispondere ad
una domanda personale del tipo 'come stai?' è una tortura. E
anche
per questo ti invidio, per quanto possa sembrare assurdo o ossessivo.
Invidio la tua spontaneità innata, io povero complessato"
"Tu.
Non. Sei. Un. Complessato." Thad fece lo spelling, dopo aver
preso delicatamente fra le mani il viso del ragazzo e averlo rivolto
verso di sè.
Sebastian seguì docile i movimenti del coma
ogni e quasi non si accorse del respiro profondo che aveva fatto
prima di guardarlo. "È gentile dirlo da parte tua, ma non
credo
cambi l'essenza della questione. Fammi continuare questa sviolinata
che sento già le vene incrostate di zucchero" sorrise
ricambiando lo sguardo e perdendosi negli occhi di Thad. "0ra lo
dirò anche a costo di sembrare un perfetto coglione. Mi
piaci, e
tanto. E, fanculo la dignità, mi piace sentire il tuo
respiro
ritmato mentre dormi; la tua mano sulla spalla quando mi svegli -tra
l'altro sono già sveglio la maggior parte delle volte; i
mille modi
con cui cerchi di rispondere senza risultato alle mie frecciatine.
Adoro quando sorridi involontariamente mentre parli con gli altri
Warblers, solo perché sei felice di essere lì con
loro; quando fai
la crocerossina premurosa con quell' alcolista di Flint; quando
proponi canzoni oscene per le competizioni ufficiali. Ma hai gusti
pessimi in fatto di musica e di uomini, e dovrò abituarmici.
Non si
se questo lo chiami amore, ma mi piaci. Forse anche qualcosa di
più.
Ed è imbarazzante da ammettere per uno che evita le
smancerie peggio
che la nana nasuta da vestiti decenti. Non hai idea di quanto mi
senta mi senta idiota in questo momento, con la mia reputazione a
puttane" terminò Sebastian, cercando di sciogliere il
contatto
visivo con l'altro.
"A dire la verità penso sia romantico"
suggerì Thad con un sorriso.
"Magari romanticismo e idiozia
vanno di pari passo. Questo spiegherebbe perché sei
così"
meditò il ragazzo francese mentre giocava con i capelli del
moro.
"Romantico?" tirò ad indovinare Thad.
"No,
idiota" sghignazzò Sebastian facendo sussultare tutto il
letto"
"Mi ero quasi dimenticato come eri da
normale"
"Goditelo perché non mi rivedrai tanto presto
in quella modalità"
"Non so se sei dell'umore giusto,
ma potemmo riprendere da dove ci eravamo interrotti..." disse
Thad punzecchiandolo sul fianco e passandogli il naso fra i
capelli.
"Ti piace giocare con il fuoco, Thadduccio?
Stai solo attento a non bruciarti" Sebastian rise e sospirò
"so
che con ogni probabilità non mi crederai, ma penso davvero
che
dovremmo scendere di sotto dagli altri; abbiamo molte cose di cui
parlare.... Poi però possiamo tornare in camera e
controllare quale
Sebastian c'è. Se quello da sesso selvaggio o quello da
coccole
davanti a 500 giorni insieme" disse accarezzando lievemente le
le punte dei polpastrelli dallo zigomo alla mascella di
Thad.
"Parola mia, Sebastian Smythe, sei l'uomo più
sorprendente al mondo" replicò Thad meravigliato dalla sua
strana risposta.
"Sono versatile, solo questo. Ed è
tutta invidia la tua" rispose lui alzandosi.
"E perché
dovrei essere invidioso? Sei mio. Esclusivamente è
deliziosamente
mio" gli ricordò Thad con un sorriso malizioso.
"Mi
vuole degnare della tua presenza, pulzella Harwood?" Lo
invitò
a scendere Sebastian mentre teneva la porta aperta con il piede.
"Con
sommo piacere, mio coraggioso cavaliere" accondiscese l'altro
ragazzo.
E insieme, dandosi il braccio, scesero quei pochi
gradini che sembrarono milioni di scale.
Thad
non era mai stato tanto felice di aver fatto qualcosa di
così
stupido.
NdA
(Non datele Ascolto)
Beh,
che dire? Siamo finalmente arrivati alla
fine di
questo strazio letterario.
Tralasciando che questo
capitolo l'ho scritto ad agosto scorso, LOL.
Devo
dire che mi fa davvero impressione aver portato a termine una storia.
Non sono una di quelle persone costanti che quando prendono a cuore
qualcosa la portano fino in fondo (e questo si può benissimo
vedere
dalle mie altre storie, lol).
E
i miei discorsi d'addio fanno pena, quindi …
grazie
a tutti.
A chi l'ha seguita silenzioso
A chi si è cagato solo
il primo capitolo
A chi ha messo fra le preferite/carote/da
ricordare/pomodori e cipolle
A chi mi ha fatto sapere il suo
parere
A chi mi ha obbligato a non demordere e a continuare
A
chi mi ha detto che non era proprio da buttare
A chi ha pensato
che facesse schifo
A chi ha provato ad indovinare lo sviluppo
della storia
E un po' a tutto il genere umano in generale
E,
boh, passate una bella estate (?)
|
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